I can't forget you!

di Kelena
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Ritorno a scuola ***
Capitolo 3: *** The new guy ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***





<< Lo so Bonnie! Tu me lo avevi detto, Jenna me lo aveva detto così come mia madre. Tutte voi avevate capito cosa provavo meglio di me, ora non so cosa fare! Non voglio chiamare a casa, Jenna è tornata e stanno festeggiando non voglio disturbarli, Credo che aspetterò che lo sceriffo venga a prendere Care e andrò via con lei. >> disse Elena << Tu non hai proprio intenzione di fare un salto a questa stupida festa >> << No, oggi non sono molto in vena di feste. Ma mi dispiace non essere li con te ad aiutarti! Augurarti buon divertimento mi sembra stupido perciò ti auguro di non annoiarti troppo. A domani Elena >> << Beh, grazie! A domani Bonnie! >>.
Elena chiuse il telefono e si guardò per la prima volta intorno dopo aver iniziato a parlare con l’amica, si era allontanata molto dalla festa e lì non c’era nessuno. Era un posto perfetto per pensare ma poi sentì una voce:
<< Katherine! >> Era una voce piena di gioia e sorpresa ma Elena non capiva da dove provenisse. << Katherine? >> Ora la voce era meno gioiosa ma sicuramente molto più sorpresa, questa volta Elena riuscì a capire da dove provenisse la voce. Era di un ragazzo. Strano! Non lo aveva mai visto da quelle parti, chissà chi era. << Katherine sei tu? >> Elena si girò verso il ragazzo << No, io sono >> la voce le si blocco in gola << Io sono Elena >>, Il ragazzo sembrò sorpreso <
i ...>> iniziò il ragazzo ed Elena notò che la sua voce era molto triste e i suoi occhi, meravigliosamente azzurri, erano infinitamente cupi << Mi ricordi una persona che… Io sono Damon >> concluse il ragazzo. Elena non si fece problemi a continuare non era la prima volta che parlava con un ragazzo allora iniziò a parlargli << Non per essere scortese o altro, Damon, ma cosa ci fai nel bel mezzo del nulla >> il ragazzo fece una breve risata << Senti chi parla! Anche tu sei sola! >> Elena, si guardò in torno << Siamo a Mistich Fall qui non accade nulla di male >> lui la guardò e annuì << Ho litigato con il mio ragazzo >> Elena non sapeva perché glielo stesse dicendo ma le venne fuori e non riuscì a fermare la lingua << Perché? Se posso chiedere! >> era li, da sola, con un perfetto sconosciuto intenta a spiegare il perché del litigio ancora prima di spiegarlo a Matt ma stranamente si fidava di quel ragazzo << Stava pianificando la vita, il futuro >> << E tu non vuoi? >> le chiese il Damon, mai nessuno glielo aveva mai chiesto, cosa voleva lei? La risposta più semplice era “Sì, lo voglio anche io” oppure “No, non credo di volerlo” ma lei non lo sapeva quindi fu completamente sincera con lui:<< Non lo so >> disse Elena. Il ragazzo la guardo, fece un meraviglioso sorriso e le disse: << Tu vuoi quello che tutti vogliono >> Elena lo guardò incuriosita e divertita << Certo è il sogno di ogni ragazza incontrare uno sconosciuto con tutte le risposte >> Damon rise, ma fu una risata strana, diversa dalle precedenti << No, non tutte! Ma sono in giro da un bel po’ di tempo >> << Allora dimmi, Damon, cos’è che voglio? >> Damon la guardò soddisfatto, come se avesse ottenuto ciò che voleva, come se Elena gli avesse posto l’unica domanda a cui voleva rispondere << Tu >> Iniziò << Vuoi un amore che ti consumi, un amore passionale , avventuroso magari con un po’ di pericolo >> Elena lo guardò e si chiese chi fosse quel ragazzo e come facesse a conoscere così bene i suoi desideri << E tu, Damon. Cos’è che vuoi tu? >> Damon le si avvicinò e in pochi secondi le fu di fronte a poco più di 2 cm dalla faccia e la fissava intensamente negli occhi << Io voglio che tu trovi ciò che stai cercando e inoltre voglio che dimentichi tutto ciò! La gente in città ancora non è pronta a sapere del mio arrivo >> Pochi secondi dopo fu sparito. Elena tornò alla festa disorientata, ma appena arrivò fu sommersa dalle cure di Caroline da dimenticare tutto il resto.

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Capitolo 2
*** Ritorno a scuola ***





La sera precedente aveva fatto davvero tardi, e ora non voleva andare a scuola, ma ovviamente doveva andarci perciò si alzò e con molta, molta, forse troppa calma si preparò e scese a fare colazione. Solo allora si rese conto di quanto fosse tardi! Jeremy era già pronto, il padre era già andato a lavoro, la madre stava già mettendo a posto la cucina e Jenna era in soggiorno che la aspettava. Prese al volo un qualcosa di non meglio identificato dal tavolo e corse fuori. 
<< Buon giorno principessa >> la salutò Jenna quando arrivò. << Buon giorno a te Zi…Jenna >> e le sorrise, Elena amava la zia! Era così giovanile e solare, non voleva essere chiamata zia, la faceva sentire vecchia e di certo lei non lo era. << Oh la miss si è degnata di scendere! Che onore >> Elena guardò il fratello minore gli fece una linguaccia e saltò in macchina. Jenna corse per le strade di MF e in poco tempo arrivarono a scuola, fortunatamente le lezioni ancora non erano cominciate.
Elena era stanca, e non solo perché aveva fatto tardi, quella notte strani sogni le avevano popolato la mente ma non riusciva a ricordare precisamente cosa avesse visto precisamente. Quando arrivò in classe mancava qualche minuto all’inizio della lezione di storia ed Elena ne approfittò per parlare con Bonnie. << ehi! Bò >> la ragazza si girò << Ehi! Elena come stai? >> << Non sono moribonda, ma sono molto stanca >> Bonnie la guardò preoccupata <> Elena sospirò << Ancora non ci ho parlato ma lo farò presto >> Elena si voltò a guardare il ragazzo << Cambiando discorso. Cosa c’era nel thè che mi hai fatto bere ieri pomeriggio a casa tua? Mi sa che non mi fa tanto bene! Questa notte ho avuto gli incubi! >> Bonnie rise << Non credo sia colpa del mio thè! Lo prendo anche io di tanto in tanto è una miscela di mia nonna. Dentro ci sono un po’ di erbe come: Valeriana, camomilla ecc… >> Elena sospirò << Solo questo? Io le ho già usate in passato! Per caso c’era qualche erba strana? Qualcosa in stile “Nonna Bennet”? >> Bonnie ci pensò su << Mmmm vediamo, nonna mi ha detto un’erba che non si trova proprio ovunque. Oddio qual’era il nome?? Qualcosa con la V ma oddio non mi viene!! >> Bonnie si concentrò al massimo << Attenta Bò. Non vorrei che ti andasse in fumo il cervello >> scherzò Elena ma Bonnie non la sentì << Certo era la Verbona … Verbena, volevo dire Verbena >> << Mai sentita…mi sa che è proprio colpa di questa Verbena se non sono riuscita a dormire >> risero entrambe << Non darmene più >> Bonnie la guardò e scoppiò a ridere << Ok come vuoi tu>>. Proprio in quel momento il professore entrò in classe. Il signor Tanner era insopportabile ed Elena passò tutta l’ora a pensare un modo carino per dire a Matt che era finita.
Dopo 60 interminabili minuti la campanella suonò, Elena, Bonnie e Matt uscirono di corsa dalla stanza. Matt si avvicino ad Elena << Senti Ele mi dispiace davvero tanto per ieri sera davvero mi dispiace tanto tanto >> Elena guardò Matt negli occhi, in quei meravigliosi occhi azzurri e non riuscì a dirgli nulla, gli sorrise e lo abbracciò. Da sopra la spalla di Matt Elena vide Bonnie scuote
re la testa e raggiungere Caroline.
Elena e Matt raggiunsero le due amiche e iniziarono a parlare della festa, da quanto raccontava Caroline Elena si era davvero comportata in maniera strana per tutta la sera continuando a ripetere di aver visto qualcuno ma di non ricordare nulla. Elena era, in realtà, ancora convinta di aver parlato con qualcuno ma disse<< Mi sa che ieri sera ho bevuto un po’ troppo >> E si mise a ridere e con lei iniziò a ridere l’intero gruppetto. 
Tornando a casa, però, Elena continuò a pensare alla sera prima per cercare di ricordare il più possibile.. Ricordava di aver parlato con Bonnie, di essersi allontanata e di aver sentito una voce ma poi c’era il vuoto la prima cosa che ricordava dopo il vuoto era Caroline che la riempiva di attenzioni. Mancava qualcosa, ed Elena aveva tutta l’intenzione di capire cosa!

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Capitolo 3
*** The new guy ***





Erano passate settimane da quella festa, Elena aveva trovato il coraggio di rompere con Matt da una settimana ma ricordava ogni singola parola come fosse ieri.

Era il tramonto, Elena e Matt stavano passeggiando per Old wood creek road e camminando camminando arrivarono sul ponticello che passava su Wikery Bridge. Elena si fermò e si poggiò alla ringhiera, era giunto il momento di dirglielo. La ragazza guardò prima il cielo e poi i bellissimi occhi di Matt, sarebbe stata dura ma doveva farlo! << Matt >> iniziò la ragazza << Io e te, noi, Non so da dove iniziare! Tu ed io Matt, siamo sempre stati amici, dalla culla, e abbiamo provato a stare inisieme…ci credevo Matt, sul serio, ero convinta che tu fossi quello giusto! Che con te sarei stata felice sempre, e invece… >> << Non ti ho resa felice Elena? >> La interruppe Matt << No, Matt. Tu sei sempre stato magnifico e mi hai reso molto felice. Ma ho capito una cosa, quando cresceremo non sono sicura che sarò ancora felice con te, abbiamo idee e obbiettivi troppo diversi Matt! Tu vuoi sposarti e avere dei figli. Io voglio cresce, andare al college, lavorare e solo quando la mia vita professionale sarà al massimo mi sposerò e avrò dei figli! Con me non saresti felice Matt! Davvero mi dispiace. Ti ho amato come non avevo mai amato nessuno! Per me sei e sarai sempre un persona molto importante, sei e sarai sempre il primo amore e non ti dimenticherò mai…inoltre noi resteremo amici vero? >> Matt la guardò per qualche istante poi le sorrise, un sorriso che però non raggiunse gli occhi, e le disse con tutta la disinvoltura possibile << Si. Noi resteremo amici Elena >> l’abbracciò e poi andò via.
Ad Elena vennero le lacrime agli occhi mentre ricordava l’accaduto e lo raccontava alla mamma << Piccola mia, non preoccuparti, a Matt passerà e quando il cuore non gli brucerà più e troverà una ragazza che glielo disinfetterà e glielo farà battere forte, allora capirà che avevi ragione e ti vorrà ancora più bene >> Elena sorrise, la madre sapeva sempre cosa dire per tirarla su, non sapeva cosa avrebbe fatto se lei non fosse stata lì.
Sollevata dopo la chiacchierata con la madre Elena stava preparando per andare a dormire quando il telefono squillo “sarà John, solo lui chiama a quest’ora!” pensò Elena e continuò a prepararsi ma poi senti Jenna dire:<< Si ho capito, era un così brav uomo! >> Elena si preoccupò e corse al piano di sotto. Trovò Jenna con gli occhi lucidi, la madre era seduta vicino a lei per confortarla << Cos’è successo? >> chiese Elena, Jenna la guardò<< Ti ricordi che da piccola ti portavo alla vecchia tenuta dei Salvatore? Ti ricordi il signore che abitava li? Zach? E’ morto poco fa, è caduto dalle scale e si è rotto l’osso del collo, il medico dice che è stato un incidente, domani faranno i funerali! >> Elena guardò prima la madre e poi la zia, ma non sapendo cosa dire annuì e salì su in camera. 
La mattina successiva Elena scese al piano di sotto e trovò Jenna e sua madre parlare:<< Scusa Jen ma non posso accompagnarti al funerale, devo accompagnare Jer da qualche parte, in realtà non ho capito dove debba andare >> Jenna sospirò << Ok, vorrà dire che ci andrò da sola. >> Elena allora disse << Jenna, se non ti va di andare da sola potrei accompagnarti io? >> Jenna la guardò << Sul serio? Grazie mille Elena! Non sai quanto te ne sono grata >> l’abbracciò<< su ora Sali a prearati >> Elena corse di sopra si mise un vestito nero e ritornò giù, Jenna la stava aspettando con in mano un cesto con tante cose buone da mangiare. << Io non ho mai capito questa tradizione >> disse Elena, Jenna sorrise << Nemmeno io, ma si deve fare >> le due si guardarono e scoppiarono a ridere.

Elena e Jenna arrivarono alla tenuta dei Salvatore. Era pieno di gente,tutti avevano in mano un cestino con del cibo, un piatto oppure un vassoio. Elena conosceva tutti. MF è una piccola città e vedere tutta quella gente conosciuta piangere per la morte di un uomo che a lei era quasi sconosciuto la fece rattristare. Elena girava per la grande casa, passando di stanza in stanza sfogliando le pagine della sua memoria, ritornando per un attimo bambina e rivivendo le stesse emozioni. Ad un certo punto una voce catturò l’attenzione di Elena.
Era una voce che le era molto familiare, non sapeva dove l’avesse sentita ne a chi appartenesse, sapeva solo che era una voce che aveva sentito e che le era rimasta dentro. Si guardò intorno cercando il proprietario della voce, capì che proveniva dal piano di sotto, scese e seguì il suono di quella meravigliosa voce. Eccolo era lì, il proprietario della voce, era di spalle ed Elena riuscì a vedere solo la nuca di quel ragazzo. Era alto, con i capelli scuri, un vestito nero e due forti e muscolose braccia. Elena lo fissò in attesa che si girasse. Ma quando accadde Elena vide qualcosa che non le piacque. Quando Elena notò che il ragazzo stava per girarsi iniziò a sorridere, come faceva sempre per fare colpo, ma la reazione del ragazzo non fu quella desiderata. Il ragazzo si girò, la vide e smise di respirare, i sui occhi sembravano di vetro, la sua pelle la qualità più pura di ceramica, il suo corpo scolpito nella pietra, la sua espressione sembrava una maschera di cera. Il ragazzo era 
bello non c’è che dire ma c’era qualcosa di sbagliato in lui, qualcosa che Elena non riusciva ad identificare, ma una cosa era certa, quel ragazzo l’aveva spaventata. I suoi occhi verdi non le trasmettevano fiducia, Elena non voleva avvicinarsi, ma il suo corpo si mosse come se avesse vita propria, si avviò verso il ragazzo e in pochi istanti si trovarono uno di fronte all’altro, si guardarono negli occhi alcuni istanti poi lui tese la mano e disse:<< Salve, io sono Stefan Salvatore, Zach era mio zio >> Elena ricambiò la stretta e disse automaticamente <> Elena non voleva riciclare le parole della zia ma non aveva idea di che persona fosse, poi continuò: << Comunque io sono Elena Gilbert, mia zia Jenna mi portava qui a giocare da bambina, questa ca mi è così terribilmente familiare >>. Il ragazzo le sorrise, la sua espressione era meno terrificante e il suo sguardo più caldo, stava per dire qualcosa quando arrivò Jenna: << Elena dobbiamo andare, ha chiamato tua madre dobbiamo passare dal negozio prima di tornare a casa e fra un po’ chiu…ehi, tu devi essere Stefan, Sono Jenna la zia di Elena, Zach mi aveva parlato di te >> Stefan la guardò negli occhi e poi disse: << Si sono Stefan. Piacere di averla conosciuta signora >>. Detto ciò andò via, le due donne rimaste sole si guardarono e uscirono dalla casa in religioso silenzio. Elena sapeva cosa stava accadendo, in macchina si sarebbe scatenata la 3° guerra mondiale

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