La nostra vita insieme. di SoGi92 (/viewuser.php?uid=79250)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un incontro importante ***
Capitolo 2: *** La donna della banda ***
Capitolo 3: *** La scoperta dell'amore ***
Capitolo 4: *** Una vita tranquilla ***
Capitolo 5: *** Il rapimento ***
Capitolo 6: *** Di nuovo insieme ***
Capitolo 7: *** L'addio ***
Capitolo 1 *** Un incontro importante ***
Un
incontro importante
-Roba
da matti- Esclama una donna a suo marito passandomi accanto. -Non
avrà nemmeno quindici anni ed è già una
prostituta.- dal tono che ha sembra un po' inorridita.
In
effetti devo ancora compiere tredici anni, ma nel mio lavoro sono
abbastanza brava. O almeno così dicono i miei clienti.
Ebbene
sì, io Abigail sono una prostituta. Dopo essere scappata
dall'orfanotrofio e ritrovandomi in strada e senza soldi non potevo
permettermi di fare la schizzinosa. È qualche mese che tiro
avanti così. A quanto pare gli uomini non si fanno molti
scrupoli anche se sono una ragazzina. Meglio per me.
-Ma
non ti vergogni di fare certe cose alla tua età?- dice una
voce alle mie spalle. Irritata mi volto di scatto.
-E
a te che importa?- chiedo, e noto che la voce altri non era che di un
ragazzo . Non aveva una faccia sconosciuta, forse lo avevo visto
girovagare nel paese qualche volta.
Lui
scrolla le spalle. -Nulla, mi domandavo solo perchè una
bambinetta facesse un mestiere da donna.-
Sento
le guance bruciare di rabbia. Non ho mai sopportato che gli altri si
impicciassero dei fatti miei. -E tu chi sei per interessarti tanto?-
Il
ragazzo mi si avvicina e mi porge la mano. -John Marston, piacere. Il
tuo nome. Se posso saperlo?-
Respingo
la sua mano con uno schiaffo – Abigail ed ora sparisci!!-
-Abigail
e...?-
-E
basta. Non ho un cognome. Ed ora torna da mamma e papà!-
Lui
sospira. -Lo farei, ma purtroppo il mio vecchio è morto quando
avevo otto anni. Mentre mia madre non l'ho mai conosciuta.-
Sussulto.
Anche lui è un orfano allora... proprio come me.
All'improvviso
i suoi occhi si illuminano. -Senti, ho una proposta per te!-
Lo
squadro da testa a piedi. -Senti... sei abbastanza carino e
decisamente più appetibile dei miei clienti abituali, ma...
non credo tu ti possa permettere i miei servizi.- e gli colto le
spalle.
John
scoppia in una fragorosa risata -Ma che hai capito! Volevo proporti
di venire con me.-
Mi
volto di nuovo verso di lui sorpresa ed incuriosita.
Lui
continua il suo discorso -C'è un certo Ducth van der Linde che
cerca nuovi membri per la sua banda. Una con le tue... “capacità”
potrebbe fargli comodo credo.-
Digrigno
i denti -Cosa intendi per “capacità”?- inizio
davvero ad arrabbiarmi.
-Be'
dai... hai capito di cosa parlo.-
Offesa
gli volto di nuovo le spalle. -No grazie. Sto benissimo qui!-
-Ok,
fai come vuoi. Ci vediamo ragazzina.-
Sento
i suoi passi allontanarsi e lo guardo andarsene. Non so il perchè
ora lo sto seguendo. E lui lo sa. Sento che l'averlo incontrato non è
stato solo un caso. Sento che questo John Marston è qualcosa
di più che un semplice passante nella mia vita.
N.d.A.:
Eccomi qui con il primo di sette capitoli. Una piccola raccolta di
momenti lasciati in sospeso che riguardano la mia coppia preferita^^
Spero che vi piaccia. Grazie di aver letto il capitolo!! Mi farebbe
piacere sapere le vostre opinioni, se avete voglia di recensire^^
Un
bacione e alla prossima MangaMania.
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Capitolo 2 *** La donna della banda ***
La
donna della banda.
Sono
quasi due anni che John e io facciamo parte della banda di Dutch... a
quanto pare aveva ragione: gli altri mi hanno accolto molto bene tra
loro. Sono stata ricoperta di attenzioni fin dal primo giorno, non
certo senza che volessero nulla in cambio.
In
questi due anni si può dire che non abbia mai dormito sola,
nessuna notte. Anche se non sono proprio certa che si possa definire
“dormire” quello che succedeva... almeno quando altri ci
attaccano ho la certezza di essere protetta. Almeno essere la donna
della banda mi serve a qualcosa.
L'unico
che non ha richiesto ancora i miei servigi è proprio John... e
dire che è stato lui a portarmi qui. Anche se immagino che gli
piacciano le donne più mature di me, è per questo che
ogni notte si reca in città. Non credo che l'età sia
rilevante: Escuella è suo coetaneo eppure gli vado benissimo
io... o forse per lui è molto più semplice sfogarsi su
di me che non andarsi a cercare una donna disposta ad andare con lui
in città...
E'
quasi buoi, sono tutti seduti intorno al fuoco. Io invece sono
chinata, intenta a far cuocere in cinghiale che gli uomini hanno
cacciato.
-Ehi
piccola!- esclama Bill Williamson, dandomi una pacca sul sedere
-Stasera ti aspetto nella mia tenda mi raccomando.- quasi urla.
Nessuno si scandalizza, è normale amministrazione. Io mi
limito ad annuire ed il mio sguardo cade su John. Ha sempre uno
sguardo strano quando sente i nostri compagni parlarmi così.
All'improvviso si alza e va verso il suo cavallo.
-Dove
te ne vai Marston?- gli chiese Dutch. Non che gli importi davvero, ma
per pura formalità, in fondo lui è come un padre per
John.
-In
città. Non so a che ora tornerò- risponde, senza
voltarsi. Monta sul suo cavallo e parte al galoppo. E la scena si
ripete ogni singola sera.
Ogni
volta che succede il mio cuore si restringe sempre di più...
vorrei sapere perchè.
N.d.A.:
Ecco il secondo capitolo^^ Non è molto lungo, ma non volevo
annoiarvi con i miei solito sproloqui e ho cercato di contenermi. Non
so se tra John ed Abigail fosse accaduto qualcosa prima che si
dedicassero esclusivamente l'uno all'altra... però mi piaceva
l'idea che l'amore dell'uomo fosse così grande da non riuscire
a guadagnarsi una notte con lei ogni tanto, ma di volerla solo per
lui^^
Grazie
per aver letto anche questo capitolo!!^^ Alla prossima
Un
bacione MangaMania!!
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Capitolo 3 *** La scoperta dell'amore ***
La
scoperta dell'amore.
Ormai
ne sono quasi certa... sono innamorata di John!
Perchè
è successa una cosa del genere?! Non doveva accadere.
Guardo
John... da un po' di tempo sembra triste. Non va nemmeno più
giù in città la notte, si limita a mangiare e andare
subito a stendersi. Non posso esserne sicura, ma ho avuto come
l'impressione che ogni tanto piangesse...
Avrei
voluto domandargli cosa gli stesse accadendo, ma ogni volta che cerco
di avvicinarmi lui si allontana. Non parla più con nessuno e
la cosa mi preoccupa... solitamente è un tipo socievole.
Ora
siamo soli io e lui. Gli altri sono andati a caccia della cena e
hanno lasciato lui a guardia dell'accampamento... sono un po'
imbarazzata, ma anche felice. Non ho molte occasioni per stare sola
con lui. Decido di prendere il coraggio a quattro mani e di
chiedergli cosa abbia.
-Allora
cosa succede?-
Lui
si volta e mi guarda confuso. Oh Signore... com'è bello! -Che
intendi?-
Cerco
di contenermi. -Intendo dire il perchè da un po' di tempo ti
comporti da morto vivente! Insomma... Bill è più
simpatico di te in questo periodo! C'entra una donna?- gli chiedo,
con la paura folle di ricevere una risposta affermativa.
-Diciamo
di si...-
Mi
manca il respiro per un momento. Possibile si sia innamorato di una
di quelle donnacce di città? Cerco di non fargli notare il mio
dolore. -Ah sì... e che ti ha fatto? Ti ho spezzato il cuore?-
mi stampo un finto sorriso. Lo guardo... sembra abbia gli occhi
lucidi. Quell'immagine mi spezza il cuore. -Scusami... non volevo...-
All'improvviso
si alza e mi abbraccia. Lo sento singhiozzare... allora stava
piangendo sul serio... tutto per una...
-Era
una bambina.- dice, interrompendo i miei pensieri.
-Come
scusa?- chiedo, confusa.
Si
stacca e si risiede, portandosi le mani sul volto. -Avevo una
figlia... non è vissuta nemmeno una settimana...-
Mi
porto una mano alla bocca... aveva avuto una figlia da una di quelle!
Non potevo sopportare... stavo per andarmene, ma una sua mano ha
afferrato la mia e mi ha strascinata seduta sulle sue ginocchia, con
le spalle rivolte verso John. Sentivo la sua fronte sulla mia
schiena.
-Ti
prego non andare... ho bisogno di te.-
A
quelle parole mi voltai, gli presi la testa fra le braccia e la
portai al petto, affondando la bocca nei suoi capelli. Lui mi mise le
braccia intorno alla vita.
Lo
amavo, non avrei mai potuto lasciarlo solo in un momento come quello.
Siamo rimasti in quella posizione un po' di tempo, poi John ha alzato
la testa ed ha posato le sue labbra sulle mie. E, supplicando, mi
disse -Sii solo mia.-
Senza
dire una parola tornai a baciarlo.
N.d.A.:
Il terzo capitolo. Invece di dormire mi sono intestardita, sono
peggio di un mulo accipicchia! ç.ç
Anche
qui mi scuso se ho commesso degli errori, che di sicuro non
mancheranno nei precedenti capitoli ç.ç scusate...
Del
fatto raccontato: sono solo sicura del fatto che John abbia avuto una
figlia, e che questa bimba fosse morta molto piccola, ma sul fatto
che sia morta nella prima settimana di vita, e che la madre non sia
Abigail ma una donna qualunque non ho fonti, ho inventato.... Se
sapete qualcosa in più mi farebbe piacere saperlo^^ Grazie di
aver letto il capitolo e alla prossima^^
Un
bacione MangaMania!
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Capitolo 4 *** Una vita tranquilla ***
Una
vita tranquilla
Sono seduta ad aspettarli ormai da ore. Una rapina in
banca non dovrebbe richiedere tutto questo tempo.
Intanto Jack continua a leggere il libro che suo padre
gli ha regalato dopo il loro ultimo colpo. Non capisco ancora da chi
abbia preso quel ragazzino, ma sono felice che non abbia interesse a
diventare anche lui un bandito come suo padre e spero per lui che non
decida di sposare una prostituta!
-Ma' quando pensi torneranno gli zii e papà?-
domanda Jack, senza smettere di guardare il libro. Si scappa una
piccola risata: dovevo immaginare che fingesse di non essersi accorto
del tempo trascorso.
-Tra poco vedrai che li vedremo arrivare.-
Appena finito di pronunciare la frase, in lontananza, si
poteva vedere una gran quantità di polvere alzarsi. Dovevano
essere loro. -Visto? Che ti dicevo...-
Non appena si avvicinano vedo che, però, qualcosa
non quadra... non sono tornati tutti. Dutch, Bill e Javier smontano
da cavallo con il bottino.
-Dov'è John?. Chiedo, preoccupata. Nessuno mi
risponde. Forse nemmeno mi hanno sentita, tanto sono presi dal loro
malloppo.
-Dov'è John?- urlo. Allora Dutch si volta e con
fare annoiato mi risponde.
-Lo hanno beccato. Mi dispiace.- e torna ai soldi.
Senza più degnarli di uno sguardo monto sul primo
cavallo che mi capita a tiro.
-Mamma...- mi chiama Jack.
-Aspettami qui Jack. Tornerò con tuo padre il
prima possibile.- sapevo che non gli avrebbero torto un capello.
Anche se non lo volevano dare a vedere adoravano il mio ragazzo e lo
avrebbero protetto.
Cavalcai il più veloce possibile. Arrivata appena
fuori la città dove la banca si trovava iniziai ad urlare.
John era a terra, in una pozza di sangue. Scesa da cavallo sono
andata accanto a lui e mi sono assicurata che fosse ancora vivo.
Ringraziai il cielo quando lo sentii respirare. Ho strappato via
parecchi lembi della mia gonna per potergli almeno coprire le ferite
più gravi.
Non so dove ho trovato la forza, ma sono riuscita a
caricarlo sul cavallo. Quei bastardi me l'avrebbero pagata. Come
avevano potuto lasciarlo in quello stato? Pensavo, mentre tornavo
all'accampamento.
Arrivata gli altri mi aiutarono a depositare John su una
branda. Jack guardò immobile la scena, malgrado fosse
cresciuto circondato dalla violenza non si era ancora abituato a
scene come quella. Come donna di mondo ero molto delusa da mio
figlio, ma come madre l'ho abbracciato e rassicurato.
Dopo un paio di giorni John si è ripreso. Appena
aveva aperto gli occhi sia Jack che io lo abbracciammo forte.
-Sono stanco di questa vita...- disse – Prenderò
la mia parte e ce ne andremo via per conto nostro.-
Entrambi siamo stati d'accordo con le parole di John.
Era tempo per noi di vivere come una vera famiglia.
N.d.A.:
E siamo a quattro!! Che vulcano di idee che sono... peccato che sia
inattivo -.-''
Mi
scuso per gli errori presenti nel testo, sia ortografici e
grammaticali che di contenuto. Scusate se ne notate e avete voglia di
farmeli notare ve ne sarei grata^^ Grazie per aver letto anche questo
capitolo!!^^
Un
bacione MangaMania!!
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Capitolo 5 *** Il rapimento ***
Il
rapimento
Sono
passati tre anni da quando John ha rischiato la vita. Da allora, con
Jack, ci siamo trasferiti in un piccolo ranch. Con noi è
venuto ad abitare anche un vecchio ubriacone. Si è offerti di
lavorare per noi in cambio di vitto e alloggio, anche se quello che
fa non lo definirei “lavoro”. Non conosciamo il suo nome,
ci ha solamente detto di chiamarlo “Zio”.
John
si è abituati in fretta alla vita da mandriano, non lo avrei
mai detto. Sicuramente è molto più faticoso del suo
vecchio mestiere, ma, a detta sua, da molte più soddisfazioni.
Jack, invece, è sempre più preso dalle letture.
Diventerà un buon professore quel ragazzo. Vorrei solo
passasse più tempo con suo padre... Oggi, ad esempio, avrebbe
potuto accompagnarlo fino in città a comprare della biada
invece di sedersi sotto quell'albero a leggere. Così John è
dovuto andare solo: io avevo la casa da sistemare e lo Zio è
steso da qualche parte ubriaco marcio.
-Jack,
puoi venire a darmi una mano?- gli urlo dalla finestra. Un po'
scocciato alza il naso dal libro.
-Cosa
vuoi ma'?-
-Questa
dannata stufa! Da deciso di non farsi accendere!- ho urlato in modo
molto poco aggraziato e facendo sospirare Jack. Non sopportava che io
mi comportassi da cafona.
Mio
figlio si è alzato e mi raggiunge in casa. -Potresti cercare
di essere un po' meno... colorita nelle espressioni, per cortesia?-
Gli
faccio un inchino -Chiedo scusa figliolo. Perdona questa tua madre
scellerata. Ed ora sbrigati e dammi una mano con quei rami! Quando
torna tuo padre vorrà la cena, non belle parole.- gli dico,
spingendolo verso le fascine.
Ad
un tratto si sente un forte rumore di zoccoli provenire dal cortile.
Finalmente John è tornato. I cavalli iniziavano ad avere fame.
-Finalmente!
Era ora che...- dico, uscendo, ma mi blocco quando vedo che non si
tratta di John. Sono le guardie del governo. Riconosco il loro capo
Edgar Ross.
-Cosa
volete?- chiedo, senza sperare di ricevere una risposta. Jack è
dietro di me, ma dov'è lo Zio? Di sicuro nascosto da qualche
parte da bravi fifone qual'è.
Ross
ci guarda.- Catturateli!- ordina ai suoi uomini. L'ultima cosa che
ricordo è la risata dell'uomo, mentre i suoi ci stordivano e
legavano poi il buoi.
Sento
umido... odore di muffa... riconosco l'atmosfera: è la
prigione! Sono vicino a mio figlio, ancora svenuto. Siamo chiusi in
una cella. Come ci siamo finiti qui?
Ora
ricordo è stato Ross.
-Ross!
Dove sei?- urlo, sentendo delle risate provenire dalla porta. Eccolo
lì, in piedi. -Non la passerai liscia! Vedrai che John...-
-Oh
non ti preoccupare. Il tuo John sta già lavorando per
salvarvi...- dice, avvicinandosi e prendendomi il viso tra le mani –
E tu vedi di non fare scherzi. O per tuo foglio è finita.-
Guardai
il mio ragazzo... per la prima volta in vita mia pregai... pregai
perchè John stesse bene e che riuscisse a salvare almeno Jack.
N.d.A.:
E siamo a cinque! Fermatemi vi prego!!! Sono impazzita, non riesco a
smettere di scrivere! *.* Spero che vi piaccia il capitolo, grazie
per averlo letto^^ e scusate i probabili errori che ci saranno... ç.ç
Grazie a tutti/e!!^^
Un
bacione MangaMania!!
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Capitolo 6 *** Di nuovo insieme ***
Di
nuovo insieme
Finalmente
è tornato. Pensavo fosse morto, avevo paura di non rivederlo,
e invece eccolo lì, che ci aspetta nel cortile. Vorrei
corrergli incontro e stringerlo, ma non sono una donna di quel tipo.
Invece andrò da lui e gli urlerò contro, come credo lui
si aspetti.
John
sta lì, mi ascolta urlare e non dice nulla. Anche lui deve
essere felice di vedermi e di sapere che stiamo bene. Mi abbraccia,
in quel momento arriva Jack e si unisce a noi. Finalmente potremmo
essere una vera famiglia felice...
Zio
ci raggiunge, anche lui è uno di famiglia e, malgrado i
continui battibecchi, gli vogliamo bene.
Per
cena preparo uno stufato, o come lo chiamerebbe John “stufato
di topi”. Inutile, anche con tutta la mia buona volontà
non sono in grado di preparare una buona cena. Comunque la mia
famiglia non è mai morta di fame in questi anni, perciò
qualcosa di buono devo averlo fatto.
Dopo
cena andiamo in camera a dormire. Seduta sul letto guardo mio marito
cambiarsi. Quanto mi è mancato... Lui si è accorto del
mio sguardo ed ora mi fissa. Si avvicina, mi prende il volto tra le
mani e inizia a baciarmi. Mi spinge sul letto e facciamo l'amore come
non lo abbiamo fatto per tanto, troppo tempo.
Restiamo
stretti ancora un po' prima di addormentarci.
-Domani
mattina andrò con Jack a prendere del bestiame.-
Annuisco
-Buona idea. Così potrete passare un po' di tempo insieme.-
John
e Jack non hanno mai avuto un rapporto padre-figlio molto stretto.
Per colpa della vita che conducevamo nostro figlio è
praticamente cresciuto senza un padre. Ringrazio il cielo ogni
singolo giorno che il suo destino sia diverso dal nostro e spero che
in futuro vada più d'accordo con suo padre.
Mio
marito mi bacia sulla testa. -Vedrai che da adesso le cose andranno
meglio tesoro.- e io gli credo, perchè anch'io farò la
mia parte per far si che sia vero.
-Adesso
è meglio dormire... tu potrai poltrire domani, ma io devo
alzarmi presto.- dice, prendendomi in giro e ridendo. In risposta gli
do un “leggero” pugno sul braccio. -Ahi! Che maniere! Ti
sembra il modo di trattare un uomo della mia età?-
Mi
metto a ridere. -Scusate nonnino.-
Ci
scambiamo un ultimo bacio e ci addormentiamo felici.
N.d.A.:
Salve a tutti/e!! ^^ Grazie per aver letto il capitolo, e mi scuso
per i probabili errori sparsi per il testo... ç.ç
Grazie a chi ha letto la mia storia fino ad ora!!^^ Spero che questo
capitolo vi piaccia!! A presto!
Un
bacione MangaMania!!
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Capitolo 7 *** L'addio ***
N.d.A.:
Salve a tutti!^^ Ecco l'ultimo capitolo di questa mia stramba
idea!!^^ Scusate gli errori di ogni genere di cui è costellata
-.-””, ma sono praticamente il mio marchio di fabbrica
-.-”” grazie a chi ha letto la mia storia!! Buona lettura
dio questo capitolo!!
Un
bacione MangaMania!!^^
P.S.:
ATTENZIONE! SPOILER DEL FINALE DEL VIDEOGIOCO!!
L'addio.
Sapevo
che non ci si poteva fidare di Ross e dei suoi! Sapevo che non ci
avrebbero lasciato in pace così facilmente!
Speravo
almeno che dopo tutto il lavoro sporco che John aveva fatto per loro
avessero un minimo di riconoscenza nei suoi confronti ed invece...
invece ci hanno testo un'imboscata... quei figli di una cagna!
Jack
e io stiamo cavalcando lontano dal nostro ranch. Lontano pericolo.
Lasciando John solo ad affrontare tutti quegli uomini. Anche lo Zio
purtroppo non c'è l'ha fatta... è morto dopo essere
stato preso da una pallottola in pieno petto.
Ripenso
allo sguardo che mi ha lanciato John poco prima che facesse partire
il cavallo... “Ti amo.” mi aveva detto, e poi mi aveva
baciata. Ci ha fatti partire con la promessa che ci avrebbe raggiunti
una volta sistemato tutto, ma nei suoi occhi si poteva leggere la
paura... non avevo mai visto John così spaventato. Avevo un
brutto presentimento.
Mi
sembra di sentire degli spari in lontananza... il cuore mi salta in
gola.
-Jack
dobbiamo tornare da papà. Presto!- dico a mio figlio. Lui fa
invertire la marcia del cavallo e in men che non si dica ci dirigiamo
verso il ranch.
Tutto
è stranamente silenzioso. Gli uomini se ne sono andati via
tutti sembra. Ma dov'è John? Perchè non viene da noi?
Cerchiamo
in lungo ed in largo sperando di trovarlo. Inizio a sentire l'ansia
che sale. Entriamo nel fienile. Nulla. Attraversiamo la struttura ed
arriviamo alla seconda porta. Le lacrime iniziano a uscire dagli
occhi. Il mio John è a terra... in una pozza di sangue. Ci
avviciniamo. Jack gli posa un orecchio sul petto... si rialza e vedo
che anche lui ha le lacrime agli occhi.
A
quel punto ho un crollo. Mi inginocchio e abbraccio il corpo di mio
marito piangendo. Jack mi prende per le spalle, mi tira un po' su e
cerca di consolarmi. So che anche lui sta soffrendo, eppure si fa
forza.
Guardo
ancora una volta il volto di John. Proprio ora che eravamo una vera
famiglia, che ci eravamo ritrovati... tutto era finito.
Quella
sera seppellimmo il prode John Marston e lo Zio accanto al ranch. Da
quel giorno qualcosa in Jack cambiò: non era più il
timido ragazzino che si rifugiava nei libri. Era diventato un uomo.
Si fece carico delle responsabilità di suo padre, e anche
delle mie dopo che mi ammalai di tubercolosi. Non avrei mai voluto
lasciare mio figlio solo a soli diciannove anni, ma il destino ha
voluto che anch'io lasciassi questo mondo tre anni dopo il mio amato.
Ci
saremmo ritrovati nell'aldilà.
FINE
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