Se ti dicessi che sono uno zombie mi crederesti?

di ReleaseMe
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Da un momento all'altro ho capito ***
Capitolo 2: *** Angurie maturate al sole in compagnia di Crostaceus ***
Capitolo 3: *** Alla ricerca dei vestiti dispersi ***
Capitolo 4: *** Buckingham Palace ***
Capitolo 5: *** Flash Back 1 ***
Capitolo 6: *** Nudo in compagnia ***
Capitolo 7: *** Arruolamento ***
Capitolo 8: *** Primo giorno di scuola ***
Capitolo 9: *** Biologia in C11 ***
Capitolo 10: *** Halloween ***
Capitolo 11: *** C'è no, ma vuoi mettere? ***
Capitolo 12: *** Una nuova Famiglia ***
Capitolo 13: *** Un errore o una giusta scelta? ***
Capitolo 14: *** Allenamenti ***
Capitolo 15: *** Attacco a sorpresa ***
Capitolo 16: *** Sogni misteriosi ***
Capitolo 17: *** Solitudine ***
Capitolo 18: *** ALEX POV ***
Capitolo 19: *** Paure ***
Capitolo 20: *** TRASFERIMENTO FANFICTION ***



Capitolo 1
*** Da un momento all'altro ho capito ***


                                    Da un momento all’altro ho capito

Un beeeep costante fece eco a lungo nelle mie orecchie, il buio più totale nacque nei miei occhi. E fu allora che la sentii.
   
                                                          Harry Styles, ora del decesso
                                                                  Ore 6.09 3 febbraio 1989

Ma mi stanno prendendo in giro, questo è tutto uno scherzo! Adesso mi metto a sedere e finisce tutto con una risata!
Sono ancora vivo, riesco a percepire un formicolio alle mani e le muovo! Meglio rimanere immobili, potrebbero farmi del male.
Un’infermiera mi sta staccando le flebo da mani e braccia, non è doloroso, strano, quasi come infilare e poi sfilare un coltello da una patata bollita. Non ho termini di paragone per descrivere una sensazione simile, so solo che è strana.
Sento qualcosa che mi striscia sul naso, probabilmente mi avranno coperto il volto come nei film.
Rumori attutiti, questo sento, una porta che si apre, sbatte e poi ruote, come al supermercato, ruote che girano ed un’altra porta.
Sento tanta puzza, tipo gatto morto misto a disinfettante e profuma ambienti al pino.
Pochi attimi dopo non riesco a percepire più alcun rumore e le mie mani possono essere mosse.
Mi metto a sedere, ma ciò che vedo intorno a me non è proprio ciò che una persona spera di vedere quando apre gli occhi.
Corpi, tanti corpi distesi su tavoli di metallo, uno in fila all’altro. Alla mia sinistra c’è una porta automatica, non sono sicuramente entrato da quella parte.
Faccio scorrere lo sguardo attorno a me e trovo solo una quantità innumerabile di quelle cose che usano i dottori , bisturi, trapani ecc…
Tutto molto strano per una stanza di ospedale, cose così le ho viste solo in CSI e NCIS con Ducky che fa il pazzo e che parla con i cadaveri in una sala operatoria. Ehi, magari adesso me lo ritrovo qui che comincia a fare conversazione con me, magari mi dice che thè ha bevuto stamattina. A me piace moltissimo l’Earl Grey … ma che cavolo sto dicendo? Uhm, mi servirebbe un po’ di compagnia… beh, ritornando a noi… ma…. aspetta… se tutto questo è reale, sono seduto su un tavolo da autopsie dove probabilmente hanno squartato qualche poveretto! Ed io sto qui a pensarci anche! Bravo Hazza, menomale che hai un’intelligenza superiore alla norma, eh!
 

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Capitolo 2
*** Angurie maturate al sole in compagnia di Crostaceus ***


                              Angurie maturate al sole in compagnia di Crostaceus

Dopo un po’  di tempo (non saprei dire quanto sia passato, mi sembra di essere qui dentro da ore, ma probabilmente saranno passati solo un paio di minuti… mi annoio facilmente, problemi?!) vedo arrivare dalla porta automatica un medico insieme ad un’ infermiera strafiga. Ora capisco perché il dottore mentre parlava guardava in basso! Beh comunque, sorvoliamo la parte “angurie maturate al sole” e andiamo avanti.
Mi si avvicina il medico, un uomo basso, altezza meloni (ok ok ora la smetto!), con degli occhiali da topo da biblioteca , pochi capelli in testa e abbastanza anziano.
Chiudo velocemente gli occhi e assumo la posizione *sono uno strafigo appena morto con gli occhi chiusi (?)* e mi rimetto il telo sulla testa, 2 secondi della mia vita persi perché quel dottore sfigatello me lo ritoglie.
Comincia a toccarmi i capelli e vorrei urlargli “Ehi brutto pumitroccolo senza banana i miei ricci sono sacri!” ma mi contengo ( e dopo questo DOVETE darmi un premio! Anche il premio Nobel mi va bene).
Sento un rumore simile allo strisciare dei piedi e capisco che si è girato. Apro gli occhi senza farmi vedere e la prima cosa che vedo è una vertiginosa scollatura a “V”. Woooooooow questo è proprio quello che vorrebbe vedere un morto. Mi soffermo su quella visuale, visto che l’infermiera è troppo tonta per accorgersi che ho un espressione beata in viso. Cosa dovevo fare? Ah già, il dottor Crostaceus (è così che ho deciso di chiamare quella specie di…di..coso…fa molto cattivo dei fumetti).
Beh, purtroppo devo girarmi e noto che..che..DR. CROSTACEUS HA IN MANO UN BISTURI! Cazzo!

                                                                                    -------------------------------------------------------------   
Cerchio (angolo non mi piaceva) autrici:

E' BUIO MAMMA EH E' BUIO QUI
Nuovo motto U.U 
Ehii gente! Siamo Maty (quella che avrà come figli dei Pingattini U.U) e Cecca (quella che, invece, avrà come figli una stronzetta e un fighetto U.U)..beeeeeh (si come le pecore) non sappiamo cosa dire quiiiindi...boh....questo capitolo è abbastanza corto ma il prossimo sarà più lungo, promesso <3
Visto che i criceti che abbiamo al posto del cervello stanno per esplodere (o almeno, il mio... *parentesi della parentesi* sono Maty) ce ne andiamo 
CI RILEGGIAMO MONDO ;)

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Capitolo 3
*** Alla ricerca dei vestiti dispersi ***


                       Alla ricerca dei vestiti dispersi



Oh cazzo un bisturi! Questo mi vuole aprire in due!! Cerco più velocemente possibile di afferrare la lama che tiene in mano buttandola a terra. L’uomo davanti a me rimane interdetto nel vedere un ragazzo che dovrebbe essere morto camminare. E chi può dargli torto!
Inizio a correre verso la porta scorrevole da cui quell’uomo era entrato. La oltrepasso e davanti a me ho solo un lungo corridoio bianco pieno di porte, ma ciò che attira la mia attenzione è la porta di fronte a me. Sembra che oltre ad esso ci sia della luce, pur essendo fioca è presente…aspetta…NON E’ CHE E’ LA PORTA PER IL PARADISO? Magari sono morto stecchito stecchino (?) e mi sono immaginato tutto! Beh c’è un unico modo per scoprirlo: spalanco la porta e mi trovo su una scala antincendio. Quindi non sono morto!!!! Mi metto a ballare come una capra urlatrice ma purtroppo non riesco a finire il mio favoloso ballo perché in lontananza sento delle voci. Scendo lentamente la scala (potrei cadere e rovinare il mio faccino PER-FECT) e vedo un qualcosa, tipo un vicolo. Dopo una decina di minuti riesco a trovare l’uscita e finalmente la tipica frescura londinese degli inizi di febbraio si infrange sulla mia pelle lattea.
Torno ad incamminarmi per le affollate strade della capitale inglese e, a quanto pare, nessuno si rende conto della mia presenza. Beh, meglio così.
Avanzo senza una meta , sento solo che devo continuare dritto, fino al tremendo istante in cui delle gocce non iniziano a percorrere imperterrite il mio viso. Piove. Mi devo riparare. Inizio a sentire un leggero fresco alla schiena e sul culo…strano, indosso ancora il mio amat…no aspetta! Quello era prima dell’incidente, ora indosso solo un camice da ospedale e questo significa che sono mezzo nudo! Cazzo!!
Solo ora mi rendo conto di come stanno le cose, devo vestirmi, devo trovare qualcosa da indossare! Anche qualcuno mi va bene!! Basta che riesco a coprirmi!!
Aumento il passo, veloce, veloce, sempre più veloce, i miei occhi scorrono da un punto all’altro della strada, e poi  un’idea, anche se stupida, mi salta in testa!
I vestiti della beneficenza, se non ricordo male, sono vicino alla piazza *nome di una piazza inglese a caso* e se non vado errando infondo alla strada….BINGO!
Il container giallo che cercavo mi si piazza davanti. Ho solamente bisogno di aprirlo. Le mie mani iniziano una lotta senza fine con lo sportello che sto ancora strattonando. Una manciata di secondi dopo riesco ad aprirlo e, per mia fortuna, è stracolmo. Afferro un vecchio maglione blu ed un pantalone beige, mancano solo delle scarpe, dai solo quelle!! Analizzo con cura ciò che prima era all’interno del box e finalmente trovo un paio di converse nere consumate. Un 44.5 può andare bene, è solo mezzo numero più grande del mio. Raccatto tutto quello che ho fatto cadere a terra e provo a rinchiudere i vestiti nel loro contenitore giallo come un ape. W LE APIIII FARO’ UNA RIVOLUZIONE PER LORO…ma che..?
Beh, finalmente con i vestiti mi sento più “normale”, ma il mio problema è che sto iniziando a sentirmi debole, riesco ad arrivare alle scale di un grande palazzo. Mi lascio scivolare con la schiena contro il muro, mi siedo a terra e comincio a respirare lentamente, le mani mi fanno male e la testa mi sembra che stia per esplodere. E come tutto è nato in un secondo svanisce con il nascere del buio intorno a me. In lontananza, quasi attutite, sento due voci, ma non le conosco, ho solo capito che mi stanno portando dentro al palazzo
.

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Capitolo 4
*** Buckingham Palace ***


                                         -Buckingham Palace


Mi sveglio con mani e piedi legati con delle corde a un letto. La stanza è vuota, inabitata (senza tenere conto di quei ragni schifosi che camminano con quelle loro zampe schifose…ma cosa pretendono? Che faccia amicizia con i ragni?!).
C’è solo un letto minuscolo dove mi uscivano i piedi, un  comodino di fianco a quella specie di culla per neonati troppo cresciuti e una lampada appesa al centro della camera che da una luce sinistra, un po’ come un film horror. Ma dove sono finito?!
Dopo pochi minuti arriva una ragazza. E’ molto bella (anche se, lo ammetto, lo dico a tutte…va beh sorvoliamo questo dettaglio). Ha i  capelli lunghi, biondi e mossi, con dei penetranti occhi verdi. Dei lineamenti dolci e delicati, alta e magra. Avrebbe potuto benissimo fare la modella. E’ perfetta * coff coff * per me * coff coff *.

<< Ehi bello addormentato finalmente ti sei svegliato! Stavo per chiamare il principe azzurro. >>

E ti pareva, fuori la perfezione e appena apre bocca sembra un armadillo assassino! Ho sempre la solita fortuna!  Provo ad alzarmi ma sono tutto dolorante e, oltre ad essere legato, sono anche nudo. Stooop. Nudo? NUDO?! SONO NUDO DAVANTI A UNA STRAFIGA?!?! E se vuole stuprarmi?!? Wow, perfetto Harry, hai un “fondoschiena” più grosso della Minaj in fatto di fortuna.
Mentre faccio pensieri “seri” su Nicki Minaj entrano quattro ragazzi.
Uno ha i capelli neri tirati su a cresta, alto, magro, muscoloso e con dei tatuaggi, quello di fianco è biondissimo con gli occhi azzurri. Ha in mano un sandwich e sembra il solito bambinetto…pff…
Il compagno dietro è moro con gli occhi azzurri e l’altro è un moretto che sembrerebbe anonimo.

<< Cosa abbiamo qui, Emily? Si è svegliato? >>

Disse il pakistano, all’apparenza il più duro.

<< Sembra uno stupido e insulso zombie, guarda il segno sul braccio. >>

Ehiiii fermi tutti: che segno ho sul braccio?!?!
Mi guardo il polso e noto una specie di voglia a forma di goccia…e questa da dove sbuca? Prima non ce l’avevo…credo..
L’unica cosa che riesco a dire è:

<< C-c-chi s-siete? >>

Patetico Hazza, P-A-T-E-T-I-C-O (ora sembro una cheerleader però!).
Mi  risponde il biondino che FINALMENTE mette da parte il suo panino

<< Noi siamo cacciatori di creature soprannaturali, come vampiri, licantropi, elfi, demoni…la solita pacchia >>

Cacciatori? Ma che..? 
Cerco di avere altre spiegazioni:

<< Ma io cosa ci faccio qui? Cosa centro? E PERCHE’ CAZZO SONO LEGATO A UN LETTO?!?! >>

 << Oh senti barboncino ora ti calmi! >>

 << Barboncino? BARBONCINO?!?! Appena mi libero sei morta Barbie del… >>

Mi viene dato un forte pugno in faccia…ahi fa male!  Forte la ragazza!!
 
<< Emily ferma! >>

Il ragazzo moro con gli occhi azzurro ghiaccio la prende per la vita per riuscire a fermarla.

<< Nessuno mi chiama Barbie! NESSUNO!! Mollami Louis!!! >>

Louis, mi pare l’abbia chiamato così, la lascia ed insieme escono dalla tana per topi..ehm..stanza…
 Il biondino che prima stava mangiando urla:

<< Ehi Lily portami un pacchetto di patatine! >> e si sente un “Fottiti Niall” soffocato e lontano.
Per tutti i procioni rosa, mi servono spiegazioni! Provo a richiedere:

<< Qualcuno può dirmi qualcosa?! >>

Il ragazzo che fino ad allora era rimasto muto inizia a parlare. Nella sua voce, resa ancora più roca dal fumo, vi era un pizzico di superiorità, il tutto accompagnato da uno sguardo scuro che i suoi occhi profondi di un colore che ricordava il caramello fuso regalavano. Liam, un ragazzo alto e ben piazzato, anche lui di una tonalità di capelli castani, ma a differenza degli altri due tendente al biondo. 

 << Mmmh..da dove comincio? Ah si, qui siamo sotto a Buckingham Palace ed è il nostro quartiere generale. Noi siamo, come ti ha già detto Niall, cacciatori del soprannaturale e siamo stati scelti dalla regina stessa, E’ da quando siamo piccoli che ci alleniamo con i nostri padri, che avevano lo stesso nostro compito e che, appunto, ci hanno tramandato. Altre domande? >>

 << Io cosa centro, scusa? >>

 << Semplice, >> disse Zayn << ti  abbiamo trovato in quella piazza e abbiamo capito subito che sei uno zombie >>

<< Zombie? Io? E se è vero, come avete fatto a capirlo? >>

<< Ti rispondo subito, abbiamo un potere particolare, che ci consente di capire grazie all’aura se si è umani o no. In genere i mostri creano una specie di scudo per non fare capire la loro vera natura ma con te è stato facile. Quindi ribadisco, sei uno zombie, un morto vivente, un non-morto, come ti pare. Ti sei ammalato di una malattia molto grave che fa, appunto, morire momentaneamente, quindi far diventare zombie. Non te ne sei accorto quando ti sei svegliato? >>

 E’ la ragazza, Emily mi pare, che è ritornata e sembra più calma.

<< Ma…se sono uno zombie…e se voi siete dei cacciatori…cosa ci faccio qui? >>

 << Dobbiamo ucciderti. >>

Ucciderti. Morte. Per sempre. Bianco. Tutto bianco. Una vasta distesa di bianco. Di niente.
Quando la ragazza pronunciò quelle parole è come se fossi stato pugnalato, un colpo secco, che ti corrode da dentro. E’ la frase più brutta che abbia mai sentito, ancora peggio del “sei uno zombie”. Mi sento mancare. E’ come se si fosse aperto un buco enorme sotto al mio letto e che qualcosa mi stesse trascinando velocemente e violentemente nel tartaro. Dovrò morire. 

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Capitolo 5
*** Flash Back 1 ***


                                               Flash Back 1

Tutto bianco, nella mia mente appaiono una lunga serie di immagini scomposte.

Flash Back

Sono di nuovo seduto al bancone dello squallido bar vicino casa. E’ uno dei più vecchi del Cheshire, sono certo che nei bagni ci sia piscia che stagna dagli anni quaranta! E magari qualche topolino ubriaco (non ne sapevate l’esistenza? Beh, ORA LA SAPETE)
Il bancone su cui sto per metà svaccato ha sicuramente assistito ad un numero incomprensibile di ubriachi, prostitute, risse e chi più ne ha più ne metta. E’ in legno, lungo come tutta la parete frontale del pub e ricco di scritte incise con spille, coltelli a serramanico e monetine. Si possono riconoscere  nomi assurdi, come Cirius (sembra il nome di una marca di cereali!)
L’uomo più vicino a me dista tre sgabelli, è un vecchio ubriacone ed è arrivato quando ero alla terza birra circa. Ora non so nemmeno a che cifra sono arrivato, probabilmente alla diciottesima, ma il peggio è che i ricordi non si cancellano dalla memoria! Lei è ancora lì, sdraiata senza vita sul ciglio della strada, in un’enorme pozza di sangue. I suoi meravigliosi occhi azzurri sono ancora spalancati e lucidi come di consueto, ma al momento giacciono senza quel loro tipico bagliore di vitalità.
Lei non c’è più, ora è nel cimitero di Holmes Chappel, sotto quattro metri di terra, accanto ai suoi genitori. Ed io invece sono qui, a piangermi addosso per averla persa, quando sarei potuto essere io al suo posto, se non le avessi chiesto di accompagnare Gemma lei sarebbe ancora qui!
Ma ovviamente non ho il coraggio di raggiungerla, basterebbe qualche birra in più ed una comunissima pasticca di antidepressivi, oppure una semplice corsa legata alle travi del soffitto, o come un emerito codardo una pallottola in mezzo alla fronte. Poi il nulla, solo il buio, ma per lo meno troverei pace e forse in una possibilità remota potremmo essere di nuovo una cosa sola. Io e la mia amata Diana.
Decido infine di uscire da quella topaia, tiro gomitate in ogni direzione e finalmente sono fuori.
Mi incammino a passo veloce, sempre che la mia camminata scomposta si possa definire spedita.
Mi fermo all’incrocio e aspetto di attraversare.
Mentre attendo il momento adatto mi guardo intorno e a terra noto una grossa pozza violacea.
Mi inginocchio davanti per vedere meglio, magari ci sono degli Umpa Lumpa canterini, ma invece l’unica cosa che riesco a scorgere è il mio riflesso distorto e di colore viola. In un primo momento non riesco a riconoscermi, poi metto a fuoco.
Ma per mia sfortuna perdo l’equilibrio e ci finisco con la faccia dentro. Non riesco ad alzarmi, riesco solo a scuotere le braccia come un forsennato. Ma è tutto inutile. Sto annegando. Si, proprio così, quella strana pozza viola mi sta risucchiando al suo interno. Non riesco a respirare, mi manca l’aria e non riesco a nuotare, neanche a muovermi di un millimetro. Mi si chiudono gli occhi e mi lascio trasportare. Forse morirò, chi lo sa… ma forse è un bene, un peso in meno per l’umanità. Il lato positivo è che potrei ritrovarmi con lei in un posto migliore.
 
Fine Flash Back

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Capitolo 6
*** Nudo in compagnia ***


                                                       Nudo in compagnia

Vidi Zayn alzarsi da una sedia scrostata…credo che precedentemente sia stata a fiori…bleah. Che cattivo gusto, servirebbe uno stylist per trasformare tutto questo in una cosa sbrlilluccicosamente PER-FECT!
Beh, torniamo a Zayn iosonoilduroeperfetto, lo vedo alzarsi, improvvisamente tutti gli occhi sono puntati su di lui. Si avvicina a un interruttore della luce, quello stranamente bianco, che stona un po’ con tutto il resto, e lo alza. Si, lo alza, ma non azionando l’interruttore come se stesse per accendere la luce, no, alza l’intera spina (non so come chiamare quel…coso) e, invece che una marea di fili esplosivi c’è un pulsante. Un semplice pulsante. Come quelli che si vedono nei film con scritto sopra in caratteri cubitali “NON PREMERE” e il protagonista, che ha un chewingum al posto del cervello, lo preme.
Uhm, magari è quello del letto…MAGARI VOGLIONO CHIUDERMI COME UN SANDWICH!!
Zayn fa per premere quel pulsante, io chiudo gli occhi e mi preparo al peggio. Conto i secondi…28…29…30.. ben 30 secondi spesi della mia vita (se si può chiamare così…in questo momento sono un po’ confuso se sono vivo o morto morterrimo) e non succede niente! NIENTE!!! Mi giro e vedo che al posto del muro dove c’era il pulsante ora ci sono una marea di spade, pistole, archi, frecce, balestre, proiettili…di tutto!

<< Ed ecco finalmente i nostri giocattoli >> dice Niall.

Chiamali giocattoli!
Zayn, ignorandolo, dice:

<< Emily, vuoi avere l’onore? >>

<< Certo >>

Proprio odiosa questa Barbie/oca!!
Sofferma la mano su nunchako, archi, pistole e infine sceglie un pugnale, più che altro assomiglia a un coltello per tagliare la frutta…si, ok, mi piacciono le banane ma questo non significa che mangiandole  sono diventato io stesso una banana!! Sto per dirglielo ma la vedo agitare quel “coltello”  che automaticamente si trasforma in una spada…PORCA BANANA!
Louis, che era andato in un’altra stanza, le porge un panno. C’è una sostanza viola…l’ho già vista, ma non so né dove né quando… beh, mi verrà in mente, non sarà niente di importante, o almeno, meno importante di quello che sta per succedere, visto che ora Emily sta strofinando la spada con quella sostanza.

<< Che cosa stai facendo? >> chiedo.

Emily finse di non aver sentito, ma per fortuna rispose Liam al posto di quella sgualdrin…eh…*coff coff* magari può leggermi nella mente…WAAAAAH DEVO PENSARE A QUALCOSA!!! Ok, trovato: lalalaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa
Una voce mi risveglia dalla mia opera lirica mentale da disco di platino:

<< Quella sostanza è ciò che ti ha trasformato in zombie, senza quella non puoi morire, puoi riportare ferite gravi, essere sul punto di non ritorno ma…come dire…ritornerai sempre. >>

Woooooow figgggissimo…quindi se un nemico mi sta per uccidere io in realà non posso morire?

<< Non è così semplice. Ogni nemico ha creato, diciamo così, una sostanza in grado di uccidere le altre creature
soprannaturali. In un certo senso potrebbero uccidersi da sole. >> mi risponde.

No fermi tutti. Mi ha risposto?!?! Questo significa che o l’ho pensato ad alta voce o legge nella mente. AIUTOOOOOO!!! Lalalaaaaa!!!

<< Smettila di cantare! È straziante!! Si, leggo nella mente e no, non tutti ci riescono, ognuno ha sviluppato una dote. >>

Uuuuuh quindi legge davvero nella mente mentina (Daygum protect. A fresh air explosion. *vociona di quello che dice la pubblicità*)
Emily si avvicina lentamente al letto. Sembra lo faccia apposta, come per creare un po’ di suspense. Ora è di fianco al mio letto. È tutto reale, morirò per davvero. La ragazza alza la spada proprio sopra il mio cuore. Quello stupido e insulso cuore che in realtà mi è stato portato via. Da lei. Diana. L’amore della mia vita.
Emily spinge sul mio petto la lama con tutte le sue forze, chiudo istintivamente gli occhi e…niente. Non sento neanche un minimo di dolore. Non sento sangue. Niente. Ma in compenso sento il rumore di uno, due, tre vetri in frantumi e dei ruggiti.
Apro gli occhi e vedo dei lupi. Troppo grandi per essere dei VERI lupi. Con occhi troppo umani. Con sembianze apparentemente troppo umane. Sono dei licantropi.
Tutto questo si è svolto in pochissimo tempo. Sono confuso, i ragazzi sono dispersi per la stanza ed Emily ha scagliato la spada che doveva essere diretta a me al centro del petto di un lupo. O licantropo. O lupano (lupo + umano). Oh sentite, non so come chiamarlo!
Sono ancora disteso sul letto. Non so cosa fare. Sono legato, anche volendo non riuscirei a liberarmi. Giro la testa verso destra e noto degli occhi grigio/azzurri che mi fissano. Il licantropo fa un balzo. Ormai è a poco meno di un metro dal letto. Cosa faccio? COSA FACCIO?!
Il lupo salta e…ad un tratto il mondo si ferma. Vedo i ragazzi che lottano e il lupo si ferma a metà salto, come se stesse fluttuando. Sono stato io? Ora non ho tempo di pensarci. Non so quanto durerà l’effetto e devo liberarmi da quelle corde che mi legano mani e piedi. E, mentre ci penso, le corde si slegano magicamente da sole. Non so come ho fatto ma ora sono libero. Nudo, ma libero.
Muovo mani e piedi per liberarli dall’intorpidimento.  E, puff, il tempo ricomincia. Non ho tempo per pensare. Rotolo giù dal letto e vedo il licantropo che morde il cuscino e lo riduce in mille pezzi. Ho un groppo in gola e cerco di mandarlo giù. Mi sento molto un pinguino.
Sono seduto sul pavimento, nudo e tutto ammaccato, circondato da cacciatori e lupi che lottano. Non sto facendo niente. Sono shockato, confuso…non so cosa pensare…fino all’altra sera ero a ubriacarmi in quel pub malfamato e ora mi ritrovo qui, senza sapere come mi sono svegliato e come ci sono arrivato.
All’improvviso sento delle urla al piano di sopra. Mi guardo intorno, gli altri non se ne sono accorti, troppo impegnati a salvarsi la pelle. Tocca a me. Non posso far morire una persona. Anche se non la conosco. Anche se vuole uccidermi. Anche se di sicuro mi ucciderà.
Comincio a correre, superando guerrieri. Vorrei urlare THIS IS SPARTAAAA ma non lo faccio. Sono proprio un amore.
Salgo le scale velocemente, rischiando di inciampare più e più volte. BAAAAM!!!! Ahio. Sopra le scale c’è una botola e io ci ho sbattuto la mia favolosa testa. No, non va bene. NON VA BENE NIENTE! Ma devo salvare chiunque abbia urlato. Devo farlo.
Apro quella specie di sportello e mi ritrovo in un’apparente casa inglese. La solita, discreta casa inglese. Mi avvicino a una finestra ed è davvero di fianco a Buckingham Palace. Non è poi così discreta ripensandoci…
Sento dei rumori molto forti.  Guardo avanti, dove ho sentito quegli strani botti. Ci sono una marea di stanze! Come faccio a trovare quella giusta?!?!
Apro la prima porta che mi capita. E’ il bagno! Ehii magari mi invitano a un appuntamento al buio. Troooppo forte farò una seduta bagnesca con…uhm...Walter, Pauline Biddenrose soprannominata bidè e William Chertak soprannominato WC…poverino è un po’ cesso…seriamente, CHE CAZZUS STO DICENDO?!?
Esco in fretta dal bagno imbarazzato…ma come mi è venuto in mente?! Ora devo pensare a cose più serie: trovare la persona che ha urlato.
“Va dove ti dice il tuo istinto”. Una voce. È quella di Diana. Lei è qui! Mi guardo intorno ma non la vedo. Comincio a urlare nella mia mente il suo nome ma niente. Non risponde. Ho le lacrime agli occhi. Forse l’ho semplicemente immaginata. Potrebbe essere…sono così disperato…così stressato…devo seguire il suo consiglio. Anche se non so neanche che cos’è un istinto e, da quello che immagino di aver usato in altre occasioni, non funziona sempre a meraviglia. Beh, proviamoci.
Vado avanti…avanti…ancora un po’ più avanti. Destra. Una porta. C’è una grossissima crepa a forma di artigli sopra ed è quasi staccata dai cardini. È questa la stanza. Grazie Diana.
Entro subito e trovo un lupo sopra Louis. Sta per morderlo. Lui è senza forze. Distrutto. Cosa faccio?? C’è una padella più avanti. È più grande della mia faccia.Forse se…TROVATO! Potrebbe funzionare!
La afferro, prendo la rincorsa e con tutta la mia forza…SBEEEEEMMM!!! Do la padella in testa a quel licantropo. Lui cade a terra. Ma non è ancora morto. Di fianco a Louis, che ha una faccia stupita anche se a fuor di vita, c’è una pistola. La prendo. Una volta un mio amico poliziotto  mi ha insegnato ad usarla. Prendi. Carica. Premi. Faccio proprio così. Prendo la pistola. La carico. Tolgo la sicura. Punto un punto (?). Premo il grilletto. Non sono riuscito a centrarlo. Ci riprovo. Prendi. Carica. Premi. Il lupo si accascia a terra. Ce l’ho fatta!! Aspetta… ora non è più un lupo…è un uomo sulla quarantina, nudo (menomale, qualcuno mi fa compagnia) e con un proiettile nel cuore. Prendo quello che non sono riuscito a conficcargli. È d’argento. Allora la leggenda era vera. Wow…
Sento dei passi, non saranno ancora i lupi, vero? VEROO????
Per fortuna sono gli altri ragazzi. Il primo ad entrare è Niall, che, tanto per cambiare, mangia. Gli cadono le sue famigerate patatine di mano. Ha una faccia sbalordita, occhi e bocca spalancati, come tutti del resto. I loro occhi si continuano a soffermare da me alla pistola, increduli. Ma cosa vogliono?? Credo che dopo un po’ di tempo si siano abituati a un licantropo morto!!

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Capitolo 7
*** Arruolamento ***


                                                     Arruolamento


Dovrebbero essere abituati al vedere licantropi morti, che diamine!
Beh, anche se le opzioni sono due, considerando la faccia di Emily.
Option 1: non hanno mai visto qualcuno uccidere un licantropo, cosa alquanto improbabile dato che lo fanno per vivere.
Oooo Option 2: sono meravigliati da quanto io possa essere bello anche da morto because I’m PER-FECT! Sisi!! Questa è la risposta esatta, sono bellerrimo io.
Emily continua a fissarmi, solo che la sua espressione sorpresa si è trasformata in una smorfia di disprezzo…ci manca solo che si dia una sberla in fronte!

<< Ma che problemi hai, seriamente!! Non puoi andare a pensare che IO stia pensando che tu sia un figo! E nemmeno che possa essere sorpresa di vedere quel…coso morto! PA-TE-TI-CO!! >>

Dice Emily.

<< Tesoro ma calmati ho solo pensato che tu ti fossi innamorata di me perché non puoi dire che non sia spettacoloso >>

Dico per concludere infine con una posa assurdamente stravagante peccè io può.

<< Non per essere ripetitiva, ma sei PA-TE-TI-CO! >>

“Se se menomale che hai detto di non voler essere ripetitiva eh”.
Penso, ma a quanto pare la bionda ha intercettato le mio onde mentali contorte uuuuuh *faccio il fantasma peccè io sono il fantasma di un marshmellows* e mi regala uno sguardo truce.
Disconnettendomi dalla stronzetta noto con orrore che le facce degli amichetti della frignona hanno ancora la faccia distorta da un misto tra il sorpreso e lo stranito, così mi decido a parlare:

<< Ma uffiiii che avete tutti da guardare???>>

Liam mi risponde:

<< Beh, partiamo dal fatto che i casi in cui uno zombie sia ancora capace di parlare sono rarissimi, se non inesistenti. In secondo luogo sono dei totali idioti che non sanno stare in piedi e per completare il quadro sono dei bastardi solo ed unicamente dediti al nutrirsi di carne… >>

<< Quindi io… >>

<< Sei uno dei casi più sorprendenti in cui ci siamo mai imbattuti, sei…diverso >> mi interrompe Zayn. 
MA 
FAMMI PARLARE!!!!!! VOGLIO VEDERE SE TI SPETTINO QUEL CIUFFO COME TI ARRABBI!!!
Oh beh, contento lui. Cooooomunque Louis continua il discorso di Zayn InterrompoLaGente:

<< Beh si, in senso buono, ma io non capisco….perchè non ci hai uccisi? >>

<< Uccidervi? Perché avrei dovuto farlo? >>

Niall, che per fortuna ha raccolto il suo pacchetto di patatine (diventa aggressivo quando non mangia) risolve il mio dubbio:

<< Ovviamente perché noi avremmo cercato di ucciderti, ma a quanto pare ci potresti tornare utile. >>

E la bionda, tanto per cambiare, interviene:

<<  Oh si certo! Vuoi un essere senza cervello che ti gira per casa sbavando da tutte le parti che non riesce a connettere il cervello?? >>

<< Hai appena descritto Niall, lo sai Em? Vero? >>

Questo Louis mi sta simpatico…
Niall, un po’ offeso, controbatte:

<< Hey, non è vero!! Io non faccio solo questo. Io mangio e faccio anche le scoregge. >>

Ma WTF?! Scusate ma perché io sto assistendo a una litigata tra coinquilini? No va beh pensiamo a cose più serie, tipo a quanto mi starebbe bene il piercing al labbro. Però fa male… beh magari un tatuaggio…ma ce non  lo so boh.
Mi sto annoiando e mi servono spiegazioni!!!

<< Ehm, scusate, ma io cosa dovrei fare adesso?? >>

Ed ecco Mr. InterrompoDiscorsi:

<< Credo che io e gli altri dovremmo parlare un attimo. RAGAZZI, RIUNIONE! >>

Ooooh grandioso! Adesso si metteranno a confabulare su come uccidermi di nuovo. Vai così yeeeep!

<< Bene zom… >>

<< Mi chiamo Harry! >>

Ma che antipatico quello Zayn.

<< Okay, bene Harry, siccome non sei uno che ci potrebbe dare problemi, abbiamo deciso di farti entrare nella nostra compagnia. Anche se non tutti erano a favore. Quindi, ragazzo mio, benvenuto nella squadra. >>

Arriva Liam:

<< Da questo momento in poi avrai un intenso allenamento ogni giorno, fino al momento in cui non avrai pieno controllo sui tuoi poteri. >>

Guardo tutti i ragazzi in faccia e quando mi soffermo su Emily mi accorgo che sta facendo il verso a Liam mentre parla. Non riuscendo a trattenermi gli scoppio a ridere in faccia ahahahahah. Meraviglioso! Il pelato si ferma e mi guarda con disprezzo e perplessità, ma poi capisce e si volta verso la barbie fulminandola con lo sguardo. Manca solo che mi svenga perché era davvero una brutta occhiataccia.
Che tensione…devo scioglierla come i nodi delle cuffie per ascoltare la musica…secondo me le mie tasche vengono da Hogwarts e lo fanno apposta a ingarbugliarmi le cuffie!!

<< Quindi io…ehm…cosa dovrei fare adesso? >>

Tutti abbassano lo sguardo e Louis è il primo a parlare:

<< Che dire… io inizierei a coprirmi perché il tuo amichetto ci sta facendo ciao ciao da quando ti abbiamo trovato. E nonostante Emy possa apprezzare nessuno di noi altri è gay. Detto questo ti prego di metterti almeno un paio di boxer. >>

Mmmh…ora che ci penso ha ragione, inizio ad avere un leggerlo freddo.

<< Okay, e dove li trovo? >>
Il castano con gli occhi azzurri mi indica con il dito una camera da letto dicendo che sono nel cassetto accanto al letto. Così, ovviamente, mi ci avvio e dopo aver aperto tre cassetti finalmente riesco a trovare i famigerati boxer che il ragazzo aveva precedentemente citato. Li infilo velocemente e torno a guardare i cinque che mi si sono parati davanti. Li guardo tutti, sono leggermente confuso, adesso cosa hanno intenzione di farmi fare? Quindi dico:

<< Illuminatemi, il secondo punto della lista che devo completare qual è? >>

NIALL ALL’ATTACCOOO:

<< Vammi a fare un panino! >>

Ma ovviamente  Liam ribatte:

<< No! Vai a fare i letti! >>

<< No! JIMMY PROTESTED! Vai in cortile e prendimi una cassa di carote. >>

Dice Louis. E ora chi è sto Jimmy? Un altro coinquilino?!

Meeentre cerco di riflettere, arriva Zayn. Ma deve interrompere anche i miei pensieri?!

<< Non ascoltarli, piuttosto vai a pulire i miei specchi! >>

In mio soccorso arriva Emily che fortunatamente mi porta in salvo.
Percorriamo un lungo corridoio, che a seconda delle porte che lo percorrono varia il colore. Fino ad ora ho notato l’arancione, il verde, il viola, il blu ed il rosa…chissà quali altri colori seguiranno. Magari azzurro sbrillucicoso come Edward PallaDaDiscoteca Callen! Awww sarebbe il piu mejo!!
La cosa che mi sta tirando per il braccio mi scaraventa contro ad una porta e mi spiega che è quella della mia nuova camera. Ma io non voglio dormire da solo, mi sentirei come un cuscino nero in mezzo a una miriade di cuscini bianchi!

<< Emily…ma io se dormo da solo mi sento abbandonato…vedi ho anche paura del buio! >>

<< Ma per favore! Questi trucchetti con me non funzionano, chiaro?! >>
Ma che…che…che!!!!

<< Va bene, ho capito, significa che correrò nel letto del coniglio se mi verrà un incubo. >>

Le rispondo prontamente. Lei mi guarda shockata ma preferisce non ribattere e lasciarmi andare in camera.
Appena vi entro rimango sorpreso dallo spazio di cui si gode. È enorme, ma la parte migliore è il letto. Un grande, enorme letto ad acqua morbidoso! Bellissimo! Prendo immediatamente la rincorsa e mi ci butto sopra.
L’atterraggio è il meglio, tutto si muove come un’anguilla urlatrice ( le anguille urlano vero? Beh perché se non lo fanno da oggi urleranno!)

Credo che vivere qui mi piacerà, ed anche tanto!   
 


                                                          ---------------------------------------------------------------------------------------------

SCUSATE PER IL RITARDOOOO <3
Davvero, scusate =(
Il capitolo era già pronto da mille mila anni (scritto dal mio Cupcake al caffè preferito <3 ) ma non ho avuto tempo di pubblicarlo =(
SCUSATEEEEEEEEEEEEEEEEEEE 
Comunscia, il prossimo capitolo lo scriverò io U.U e cerco di pubblicarlo in frettalla U.U PECCHE IO PUO U.U
Sciamaicaaaa 
-Pandina <3


Ah, e se l'ultima frase è venuta stramberrima...NON E' COLPA MIA LO GIURO!! E' COLPA DI QUEL COMPUTER RITARDATO!!!!! MUCH LOV
E<3

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Capitolo 8
*** Primo giorno di scuola ***


                                              Primo giorno di scuola

Il giorno dopo mi svegliai con un rumore di pentole…ma non attutito come se fosse in cucina! NO!! Era come se una pentola sbattesse contro la mia porta!! Ma porca banana!!! Ero nel mondo dei sogni!!
Mi alzo di scatto spostando le coperte e spalanco la porta. Mi ritrovo Niall davanti a me che sta mangiando…ma possibile che mangia sempre?!
Mentre spalanco la porta, Niall sta sbattendo la padella e me la da in faccia…in faccia! Sul mio bel faccino!! Ma come osa?!?!
Beh, fatto sta che ora ho un mega bernoccolo in testa e lui se ne frega! Gli farei ingoiare quella pentola!!

<< Buoooongiorno Zom…ehm…Harry…la colazione è PRONTAAAAAAAAAAA >>

Dice, e mentre parla mi sputa in faccia pezzi di panino…odioso.
Guardo la sveglia di fianco al mio letto (non poteva usare quella al posto della pentola?!) e dico:

<< Ma sono appena le sette! Perché mi avete svegliato?! >>

Ma l’unica cosa che riesce a dirmi è “colazione” e lo dice urlando…bel risveglio…lo auguro a TUUUUTTI.
Devo scoprire perché mi hanno svegliato. In questo periodo continuo a chiedere informazioni…ci manca solo che le chieda per andare in bagno ad incontrare i miei amici Walter, Bidè e WC.
Mi vesto velocemente e scendo a fare colazione.
Ci sono tutti, radunati intorno a un tavolo.
Vicino a una colonna noto degli zaini. Ma che…?
Appena i ragazzi si accorgono di me urlano tutti un caloroso buongiorno…tutti…tranne Emily.
Mi avvicino a lei, dato che la sedia di fianco è l’unico posto libero, e dico:

<< BUOOONGIORNO! >>

Beh, più che altro lo urlo…ma fa niente…dettagli.
La ragazza, dopo la mia gridata nelle orecchie, non mi degna nemmeno di uno sguardo…ma quanto è odiosa!
Liam ( che di sicuro mi ha letto nella mente) dice:

<< Pronto per andare a scuola? >>

SCUOLA?? CHEEEE?!?!?!
Credo di averlo urlato…quindi mi hanno sentito tutti hihihi…
Louis dice:

<< Si, scuola. Zayn ti ha iscritto. Siamo nella stessa aula di biologia e anche in quella di… >>

Guarda un foglietto e aggiunge:

<< Letteratura. Contento? >>

<< No che non sono contento! Non ne sapevo niente!! E poi non ho i libri >>

Dico con la faccia imbronciata.
Zayn risorge dal mondo dei sogni e mi indica un punto vicino alla colonna:

<< Ce li ha fatti arrivare la scuola quando ti abbiamo iscritto. Sono proprio lì >>

Oh santa banana dei cieli (?) e ora come faccio? NON VOGLIO ANDARE A SCUOLA!!
Emily si alza, e così fanno gli altri. Prendono ognuno il proprio zaino ed escono.

<< Ehy aspettatemi!! >> urlo.

Prendo lo zaino e corro fuori.
Dopo 20 minuti di pullman (ma dove calipso è questa scuola?!) arriviamo.
La scuola è enorme, con tantissima gente e solo vederla da fuori mi sembra stra mega bella!!
Entriamo e i ragazzi mi fanno vedere gli armadietti. Sono tutti vicini yeee!
Provo ad aprire il mio ma non ci riesco…incidere Superman nella criptonyte è più facile!
Emily passa e lo apre in un millesimo di secondo…ma come fa?! Oh beh almeno ora è aperto.
Provo a mettere dentro le mie cose ma mi cadono tutti i libri sul piede…MA CA…VOLFIORE FA UN MALE VERDURIERO (?) !!
Mentre salto in giro arriva una ragazza con dei libri sotto il braccio.
Ha i capelli marroni, degli occhi nerissimi e strepitosi (figo dire “strepitosi”) e dell’altezza giusta.
Stavo per avvicinarmi per provarci ma Niall mi precede…si, Niall!
Infatti appena la vede le si fionda addosso e la bacia…awww l’amour *entra nel mondo dei sogni/ una marea di ragazze sexy*
Tutti dicono all’unisono:

<< Ciao Alexis >>

Alexis? Uuuuhaaaa ma che bel nome…ma perché deve stare con Niall!! Io sono libero  (sembra che sto giocando a football…IO SONO LIBERO!! LANCIA LA PALLA!).
Mi avvicino per conoscerla e noto che Emily intanto la sta abbracciando.
Strano…non credevo che quella ragazza possa provare sentimenti…
Alexis, quando mi vede, tende la mano e dice:

<< Ciao, mi chiamo Alexis. Sono la migliore amica di Emily, nonché la ragazza di Niall. >>

Che bella voceee!!! Almeno una ragazza simpatica, bella e intelligente esiste. MA PERCHE’ DEVE STARE CON NIALL?!?!

<< C-c-ciao…sono Harry >>

Dico, stringendole la mano.
Proprio in quel momento suona la campanella. Mi aspetta un’ora di biologia…SALVATEMIIIIII!!

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Capitolo 9
*** Biologia in C11 ***


                                                                                                                                                            Chimica in C11


Biologia…biologiaaaaa quella cosa tremendamente noiosa! Peggio di chimica. Si perché in chimica puoi mischiare quella sbobba puzzolentosa e liquidosa con altrettanta robaccia, per fare poi CAPUUUUUUT! E che belli poi i colori che escono, così brillanti e schiumosi…aaaaw li adoro.
Smettendo ora di divagare, devo trovare l’aula.
Quindi, ricapitolando, biologia la si fa in C11, ciò significa che mi devo sparare tre piani di scale. Grandioso gente, davvero.
Ora faccio le scale come Flash Gordon. Cioè il mio supereroe preferito di quando ero piccolo, correva anche più veloce di Speedy Gonzales!
Appena appoggio i piedi alla fine del pianerottolo tiro un lungo sospiro, non immaginate che fatica abbia fatto.
Mmh…adesso devo solo trovare l’aula, solo che con tutte ‘ste porte messe alla cazzo non si capisce UN CAZZO! C’è, gente, mettere in ordine crescente no eh?! Perché io mi immagino quel cazzone del preside che durante la riunione per progettare le classi fa: “no raga perché non mettiamo le classi sparse così confondiamo ancora di più gli studenti? No perché, c’è, sarebbe stra figo!!” (e parla così perché vuole sembrare più giovane, ma risulta solo un idiota).
Beh, tornando alla ricerca della classe…una piccola mano bianca mi afferra per il cappuccio e mi tira in classe. No ma anche il sequestro di persona mi fanno???
Boh, dopo due secondi sono seduto dietro a un tavolo da laboratorio ed accanto a me c’è Louis. Lo guardo stordito e poi realizzo: le sue manine sante mi hanno trasportato qui.

<< Grazie Lou >>

Mi allungo verso di lui abbracciandolo, ma l’unica reazione che ottengo è un sono blah da parte sua. Che antipatico che è oh!
I minuti passano e io mi annoio, cioè, non puoi stare seduto a guardare il vuoto in attesa dell’arrivo del prof!
Appena termino di formulare il pensiero, una sottospecie di scimmia raggrinzita fa il suo ingresso dalla porta e con le sue lunghe dita curve bloccate dall’artrite fa dei disegnini che sembrano onde alla lavagna. Subito dopo si gira e con voce gracchiante si presenta:

<< Io zono voztro inzegnante di biolocia! Il mio nome ezzere profezzore Schizzayer! >>

Guardo intimorito il mio compagno di banco che a stento trattiene una risata. Cominciamo bene la giornata eh!
60 minuti dopo, e no 10 ma ben 60 minuti dopo, la lezione finisce. Incredibile, sono peggio di uno zombie! Ehehe cosa strana da dire per un vero zombie eheheheheh!
Bene, ora che diavolo devo fare?

<< LOOOOUUU ADESSO COSA ABBIAMO?? >>

Strillo nell’orecchio del castano che cammina a passo lento alla mia destra.

<< HAI PITTORICHE CON ZAYYYYYNNNN >>

Mi urla in risposta lui, a quanto pare non sono l’unico che è diventato improvvisamente sordo eh (soprattutto dopo la lezione con Mr. Hitler che urla come un non so cosa)
No okay, tornando seri, adesso devo andare al primo piano e cercare quel banano con gli orecchini prima del suono della campanella.
La mia mente inizia ad elaborare strani metodi per raggiungere la staza nel minore tempo possibile, ma i più gettonati sono il buttarsi giù dalle scale o definestrarsi…mmh..credo che scendere le scale sia l’idea più mejo.
Arrivo agli ultimi 5 gradini , ma sfortunatamente cado con il mio bel popo a terra.

<< OOOHOO ANDIAMO! NON VALE! >>

Mi rialzo e mi dirigo al mio armadietto dove ho appuntamento con il pakistano. Fortunatamente mi sta aspettando…che cucciolo di ornitorinco che è!
Mi piazzo davanti a lui che, non curante, si dirige verso una porta arancione, probabilmente è quella l’aula di pittoriche.
 
                                   
                                                                 --------------------------------


*Ogni riferimento fatto alla scuola in realtà è il liceo artistico che frequenta Cupcake*
Scusate Cecca voleva che lo scrivessi e volevo scriverlo in formato serio ahahah <3 much love <3

-Pandina <3
 

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Capitolo 10
*** Halloween ***


                                         Halloween


Il giorno dopo, Niall mi sveglia con il solito rito. Odio quando fa così!!!
Dopo essermi vestito, scendo a fare colazione.
WOW!! Mi ritrovo davanti una marea di decorazioni Halloweeniane (?). Ma…aspettate…è vero, oggi è Halloween!!! Yeee!!!

<< Buon Halloween ragazzi!! >>

Dico, e questa volta mi salutano tutti. Era ora.
Guardo l’orologio e scopro di essere in stramega ritardo. OH CAZZUZA!
Corro al frigo, bevo direttamente dalla bottiglia del latte e mi infilo un’intera scatola di cereali in bocca. Shakera shakera yeee e ho creato LATTE E CEREALI! Sono un genio dei Guinness dei Primati! Ma…se i primati sono le scimmie…significa che sono un orango tango?! Ma non sto ballando il tango! Che cosa strana.
Oooohh Harryyyy questi discorsi puoi farli in pullman!! Sei già in ritardo!! Ma da quando parlo da solo?
Mi giro e vedo che non c’è più nessuno. Fantastico.
Prendo lo zaino e mi metto a correre. L’autobus sta partendo. Nooooo!!! Lo inseguo per due isolati e poi, per fortuna, si ferma. Per prendere un altro ragazzo, ma almeno si ferma. Salgo sul pullman e cerco gli altri tra la gente. Ah-ah trovati!! Mi avvicino e mi siedo di fianco a Emily che guarda fuori dal finestrino come una drogata. Grande Lily!!! -.-
Arrivati a scuola c’è proprio l’atmosfera di Halloween: persone vestite da vampiri, diavoli, Frankestein, streghe e...Hamtaro?! Ma chi si traveste da criceto ad Halloween?!?! La gente è strana. Io mi vestirei da libro di matematica!! È terrificante!!
Noto Alexis travestita da vampiro che si fa Niall. Culo. Solo e semplicemente culo. Nel senso di fortuna, non fraintendete ehehehe!
Mi avvicino a salutarla e mi offre una caramella. Awww che tenera.
Mentre entro nel mondo di LollipopLandia dove c’è Katy Perry che canta California Gurls, noto che non c’è più nessuno. Liam, Louis, Zayn, Niall, Emily e Alexis sono spariti. Nooo ma che bruttooo!! Ora devo trovare l’aula di ceramica da solooo!! Oh, col cavolo. È ora che mi faccia degli amici qui.
Mi avvicino a una ragazza e ci faccio amicizia. Si chiama Rosie, è un po’ bassina rispetto a me. I capelli neri corvino sono raccolti in una treccia. Ha la pelle olivastra ed è molto carina!! Le chiedo dov’è l’aula di ceramica e lei mi ci porta subito. Oh, tenera. Sarà già ipnotizzata dalla mia straordinaria bellezza.
Entro e trovo Emily flirtare con uno. NOO EH!! CARO, ORA NON MI RUBI LA MIA FUTURA RAGAZZA *coff coff* che mi odia *coff coff*!!!!
Mi avvicino per salutarla e anche per osservare meglio quel tipo.
Sembra il solito giocatore di football esaltato e pieno di steroidi. Ha tantissimi tatuaggi, è pieno di dilatatori e piercing e ha una cresta blu. Non sapevo che a Emy piacessero i tipi così.
Suona la campanella e faccio per sedermi vicino a lei ma il tipo ‘io sono mejo di te anche se non so scrivere’ mi precede.
Comincio a litigarci. Cresta Alta si alza e sta per darmi un pugno in faccia. Nooo ma come ho fatto a cacciarmi in questo guaio?!
Per fortuna arriva il prof e Mr. Palestrato mi cede il posto. MUAHAHAH IO VINCO SEMPRE!
Appena mi siedo Emily mi urla contro:

<< Ma che cazzo stai facendo?! >>

<< Oh, cara, non sapevo ti piacessero i tipi così. >>

Controbatto, ma lei, più nevrotica di prima, dice:

<< Non capisci proprio niente!! Mi sono avvicinata per capire se era un licantropo o no!!! Idiota! >>

<< In effetti era un po’ peloso… un po’ troppo… blah… >>

<< Ma cosa centraaa?! >>

Dice urlando come un carro armato mentre mangia una carota.
Ehy ma…UFFFIIII SONO STUFO CHE MI TRATTA COSI’!!
Lascio perdere la situazione e faccio trascorrere le sei ore.
Finite queste, ci troviamo tutti al bar, come d’abitudine.
Mi siedo al tavolino dove sono seduti gli altri e comincio a pensare a quando sarò a casa a dormire spaparanzato sul divano.
Ma Zayn, come al solito, interrompe i miei pensieri:

<< Oggi vogliamo metterti alla prova. >>

Cooooosa?! Io?!?! Provaaaaa?!?!?! Naaaah non andiamo molto d’accordo.
Liam interviene aggiungendo altro:

<< Si, prova, visto che oggi è Halloween vogliamo vedere come te la cavi. >>

<< Nooo nooo. Cavolo centra Halloween? >>

Dico. Louis mi risponde subito:

<< Oh dai, lo sanno tutti che ad Halloween i mostri sono più all’agguato e si risvegliano con sensi più sviluppati per affrontare l’anno nuovo. >>

Veramente io non lo sapevo ma va bbbbeh.

<< Dovrebbe succedere la stessa cosa anche a te ma visto che sei zombie da poco rimani sempre uguale. >>

Sii ma che sfortunaaa!!!

<< In che cosa consiste la ‘prova’? >>

Chiedo. Niall mi risponde sputando pezzi di panino ovunque:

<< Oggi ci saranno i carri di Halloween! E non credere siano solo a Carnevale, qui sono anche il 31 ottobre!!! Che fikkkkkkkata!!! >>

<< In sostanza i carri non centrano niente. Ci sarà una ‘Zombie-Walk’. Se non lo sai, sarebbe una folla di gente travestita, appunto, da zombie che marcia per tutta la città. Il tuo compito è quello di differenziare gli zombie veri da quelli falsi, cioè le persone comuni, ed ucciderli. Ti daremo un voto, quindi impegnati. Se sei bloccato o in pericolo puoi chiamarci. Ma, attento, il tuo voto si abbasserà. Non dovrebbe succedere niente di grave ma stai in guardia lo stesso. >>

<< Quindi come un videogioco!!! >> dico.

<< Esatto, proprio così. Forte vero? >>

<< Siii troppo!!! È… >>

Ma Zayn mi interrompe:

<< Vogliamo andare? >>

Ognuno prende il suo zaino e ci avviciniamo a Trafalgar Square.
Quando arriviamo, è quasi impossibile passare. Ci saranno migliaia di persone. Loro pretendono che io trovi almeno uno zombie quiiiii??! No ma scherzate?!
 Emily mi da un auricolare per ‘tenerci in contatto’ e mi saluta, aggiungendosi ai ragazzi che se ne stanno andando.
Bene, sono completamente solo. Ora cosa devo fareeee?!
Sento uno sparo e mi spavento tantissimo. Vogliono uccidermiiii?!
La gente comincia a camminare emettendo versi disumani e trascinandomi con loro. Ho capito: lo sparo segna l’inizio della Walk!
Mi avvicino a un ragazzo e gli chiedo dove stiamo andando.

<< Come, non lo sai? Beh, ora faremo tutto il giro del centro di Londra, arriviamo a Buckingham Palace e poi seguiamo i carri per poi sfilare con loro. Ci impiegheremo circa…uhm…più o meno un’oretta, se non succede niente. >>

<< In che senso? >>

Chiedo incuriosito.

<< Come spiegarti…per esempio, l’anno scorso sono arrivati dei signori che sembravano dei veri zombie!! Hanno portato via un po’ di gente e noi abbiamo dovuto fermarci. Non preoccuparti, era sicuramente tutto a scopo
pubblicitario. Magari dovevano pubblicizzare un drink o qualcosa del genere… >>

Ma quanto si può essere ignoranti?! Quelli erano zombie veri che hanno ucciso qualcuno!!! Però…lui non sa dell’esistenza degli zombie. Probabilmente anche io avrei detto la stessa cosa se non avessi scoperto la verità.
Lo ringrazio e lo tolgo dalla lista ‘possibili zombie’ in quanto sa ancora parlare.
Per un quarto d’ora non succede niente. Continuo a guardarmi intorno e provo ad affinare i miei poteri zombielici (?) per trovare altri miei compagni ma niente. Nessun comportamento strano. Nessuna nuova entrata alla fila “ordinata” (se si può definire così). Nessuno che manifesta una fame di cervelli. NIENTE.
È solo quando ci fermiamo a Buckingham Palace che noto qualcosa di strano.
Quattro uomini e una donna si avvicinano barcollando alla folla. Hanno i vestiti stracciati, la pelle cadente, puzzano e continuano a dire ‘cervelli. Cervelli.’…c’è sicuramente qualcosa di strano.
Non so come ma capisco che nessuno in quel gruppo è umano.
Devo allontanarli prima che facciano male a qualcuno.
Dopo gomitate, ‘permesso’, ‘spostati’ e pestate di piedi riesco ad allontanarmi dalla marcia.
Mi avvicino a quel gruppo insolito e ognuno di loro spalanca gli occhi alla mia vista. Cominciano a mormorare parole sbiascicate, delle quali non capisco quasi niente:

<< Co...co…coppagno. Tu uccidere co noi. Cervelli. Cervelli. CERVELLIIII!! >>

Quando finiscono di pronunciare quella parola mi si fiondano addosso. Non posso permettere che gli umani li vedano, quindi mi precipito in un vicolo. È stretto, puzza ed è pieno di sporcizia. Probabilmente i barboni vengono a dormire qui. Poveri…
Ora però non posso pensare a loro, anzi, tutt’altro.
Sento dei mormorii, dei suoni sbiascicati e poi arrivano. Riesco a capire solo ‘unisciti a noi’ prima che mi aggrediscono.
Cinque zombie in una volta sola…eh no non vale !!!
Non so come ma riesco a fare un salto altissimo e lunghissimo, fino ad arrivare al cassonetto dalla parte opposta del vicolo.
Mi ritrovo davanti a un muro. Purtroppo è alto come un palazzo, quindi non posso passare. Non posso nemmeno scappare da dove sono entrato visto che ci sono gli zombie. E anche se riuscissi a passare poi me li porterei dietro e potrei causare delle morti. Devo affrontarli e basta.
Mi arrampico su una scala, probabilmente quelle per gli incendi.
I mostri mi perdono di vista. Perfetto.
Mi lascio cadere e atterro proprio su di loro. Lanciano delle urla strazianti, ma sono ancora vivi.
Cominciano a muoversi sotto di me, quindi sono costretto a spostarmi. Noto che ognuno ha perso o una gamba, o un braccio, o il naso, o il piede. È una cosa davvero ripugnante.
Ehy aspettate, dov’è la donna?! Mi guardo intorno e…non c’è!! Ma dove è finita?
Sento un peso alle mie spalle che mi butta giù. Provo a girarmi sotto tutto quel peso e…è proprio lei!! È la zombie!!
Di colpo tutti i mostri del vicolo mi saltano addosso. A vederli non sembrerebbero tanto veloci, ma invece sono peggio di Flash!!
Questi cominciano a mordermi, graffiarmi, strozzarmi. Cominciano a strapparmi i capelli e i vestiti. Intanto lancio degli urli spaventevoli. Stanno cercando di uccidermi. Probabilmente morirò. In questo periodo continuo ad arrivare al punto di morte.
Sento degli spari e la donna-zombie mi cade addosso. Così fanno anche gli altri.
Provo ad alzarmi ma non muovo praticamente più la gamba. Sono in un bagno di sangue. Un po’ mio e un po’ degli altri zombie. Solo che…il sangue è viola…
Alzo lo sguardo e noto che Emily è ferma con una pistola fumante in mano. Lei ricambia lo sguardo e dice:

<< Si, ti ho appena salvato il culo. >>

<< Potevo farcela da solo! >>

Provo a dire tra gli spasmi di dolore.
Emy mette via la pistola e prende dagli Anfibi una siringa. Me la pianta direttamente nel braccio, a freddo. Fa male!! Però devo dire che mi sento già meglio.
Comincia a fasciarmi la gamba. ‘Per fermare l’emorragia’, dice.
Mi aiuta ad alzarmi e, piano piano, raggiungiamo gli altri.

                                                              --------------------------------------     

Scusate ancora per il ritardo :( 
E' un po' difficile per noi pubblicare visto che non abbiamo i capitoli pronti e non abbiamo mai tempo :'(
Beeeeehhh comunquah questo capitolo è più lungo (anche per farci perdonare hihihi)
Spero vi piaccia eeee...se volete recensite *_*
Ah, la Zombie-walk esiste davvero e la si fa in tutte le parti del mondo, anche se è un movimento che inizialmente è nato, appunto, a  Londra (mi sembra).
Vaaaa beh, mi dileguo <3

E' USCITO CATCHING FIREEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE!!!!!!!!!

-Pandina <3


 

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Capitolo 11
*** C'è no, ma vuoi mettere? ***


                               C’e no ma vuoi mettere?


A quanto pare non ho proprio un bell’aspetto perché, a giudicare dalle facce degli altri ragazzi, sembro un morto che cammina!
Ahahahah capita ahahahah un morto che cammina, pecchè io lo sono pedavero ahahaha ma quanto sono simpy io!!
La gamba inizia a pulsarmi ed una forte fitta di dolore si propaga per tutto il mio corpo.
Non mi riesco a reggere in piedi, ma se non lo faccio rischio di far male a Em ed io non voglio…è così piccola e dolce (quando vuole).
A passo svelto raggiungiamo una panchina dove finalmente posso chiudere gli occhi. Non avrei mai potuto camminare per un altro secondo!

<< Amico, va tutto bene? >>

Mi chiede Niall.
Ma che è? È scemo questo?
Mi manca metà gamba perché dei cazzutissimi zombie hanno provato a mangiarmela e lui mi chiede se sto bene?!

<< Certo biondo, va tutto alla grande! >>

Ovviamente mi guarda con disappunto…gli tiro un pugno nelle palle.

<< Amico, va tutto bene? >>

Chiedo io con falsa innocenza.
Ma tutto ciò che mi viene restituito in risposta è una sua occhiataccia.
Eheheh tesoro te la sei cercata eh!
Mi giro verso Liam cercando un po’ di comprensione, ma lo trovo che se la sta ridendo come un idiota.
Forse il mio cazzotto era talmente tanto faigo che ha fatto imbarazzare Liam perché non sa tirarli bene quanto me così sta ridendo per il nervoso U.U esatto è proprio così!!

<< Liam, cazzo!! Piantala di ridere, io sto soffrendo!! >>

Urla Niall da terra con una voce da gallina coccodè.
Eheheh fa male pivello eheheh non è così? Non è vero? Eheheh.
Zayn ovviamente mi sta continuando a guardare senza dire nemmeno una parola.
Certo che lui è proprio un tipo tenebroso eh! Cioè, andiamo, lo avrò sentito parlare si e no due volte!
Fetente fattone!
Va beh comunquah, che posso fa?
 Mmmh…saltellare? No perché mi manca un pezzo di gamba.
Giocare a carte? No perché non c’è un tavolo.
Insomma Harry, come puoi giocare a carte senza un tavolo? Anche tu però eh!!
Mmmh…CANTARE!! Ecco!!
Lalalaaa trululuuu bidibodidibuuu shalalaaaa sbarrarrrraaa!!
Sono proprio bravo NEEEEH?? No ma ragazze, volete mettere?
Io sono FA-VO-LO-SO!!

<< HARRY SMETTILA!! STO DIVENTANDO PAZZA A CAUSA DELLE TUE CANZONCINE!! >>

Urla come sempre Emily.
È mai possibile che questa ragazza abbia sempre da ridire sui miei concerti lirici??
Mmmh mmmmhh??

<< Louis dice che è il momento di andare, per oggi addestramento essere finito >>

Propone Louis parlando in terza persona di se… sembra un dingericoso ahahaha uguale a quelli che parlano tutto strano ahahha.
Bene, adesso la gamba mi formicola tutta, grandioso neh?
Yeeep viva le gambe informicolate!
Nel giro di cinque minuti raccogliamo le nostre cose e ci dirigiamo all’auto, che è palesemente a tre isolati da noi…e io come ci arrivo?

<< Siamo arrivati? >>

Chiedo disperato.

<< Siamo arrivati? >>

Ripeto alla ricerca di una risposta.

<< Siamo arrivati? Siamo arrivati? Siamo arrivati? Siamo arrivati? >>

Ripeto nuovamente.

<< NO! >>

E chi se non Em poteva rispondermi così.
Uuuh ma questo significa che le sto dando fastidio eheheh.

<< Adesso? >>

<< No >>

<< Adesso? >>

<< No >>

<< E adesso? >>

<<  Giuro che se non la smetti all’istante ti tingo i capelli di arancione mandarino!! Comunque siamo arrivati. >>

Mi risponde con mooolta tranquillità Emily. Dolce lei tata.
Salgo alla velocità della luce in auto aspettando che anche gli altri facciano lo stesso.
5 minuti…10 minuti…25 minuti…
ECCOCI FINALMENTE!! Casa dolce casa!! Siii tanto love per teeee!
Apro la portiera per scendere, ma qualcosa non quadra.
Mi ritrovo con la faccia a terra.
MA CHE CAAAAZZ….?
Aaaah ho sbagliato gamba.
Ho messo prima la destra anziché la sinistra per scendere.
Sono un idiota.
Mi rialzo in fretta ed entro nella villa, attraverso l’ingresso e mi siedo sul divano del salotto in attesa degli altri. Ma come di loro solito non ce ne’ traccia.
I minuti passano e ancora nulla.
Ma proprio quando stavo per urlare i loro nomi un Niall tutto contento mi appare davanti:

<< Benvenuto nella squadra fratello! >>


                                               ---------------------------------
 
Serrrrua :)
Scusate come sempre per il ritardo (credo che farò un abbonamento di scuse O.o)
Non so mai cosa dire visto che non sono brava con le parole (al contrario di Cupcake) quiiiindah vi dicerò solo che il prossimo capitolo sarà un po' mlmlml eheheh ;)
Beh, me ne vadullo U.U

-Pandina <3

 

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Capitolo 12
*** Una nuova Famiglia ***


                         Una nuova Famiglia


<< Cosa? >>

Chiedo incredulo.

<< Ma si daiii!! Rimarrai qui con NOI!!! >>

Risponde Niall urlando il ‘noi’ e indicando ogni membro della squadra. Sembra davvero felice che rimanga…ma sono ancora confuso.

<< Ma…ma…io sono stato attaccato dagli zombie!! È stata Emily ad intervenire!! >>

<< Si è vero, ma lo scopo era di riconoscere creature del soprannaturale. E tu l’hai fatto e con la testa di cazzo che ti ritrovi li hai anche affrontati. Ottimo lavoro, amico. >>

Dice Zayn.
Amico? Da quando siamo amici? Oh va beh, contento lui.
Mentre parliamo, dalla cucina esce Louis vestito da cuoco che urla che è pronta la cena…sbaglio o ha dei baffi finti? Inquietante…
Ma…è già ora di cena?! Controllo l’orologio del salotto e noto che sono le otto…wow…siamo stati via tanto…beh, avevo una certa fame!
Provo ad alzarmi ma la gamba mi cede e sono costretto a risedermi.
Emily corre ad aiutarmi…quella stronza sta diventando dolce! Awww sarà di sicuro innamorata di me…IO SONO IL PIU MEJO! Ehehe e anche il più modesto ehehe.
Mi alza con la delicatezza di un elefante e mi porta in cucina.
Riesco a dire un leggero grazie prima che mi scaraventi sulla sedia…alla faccia della tenerezza!
Mentre ceniamo Zayn, che a quanto pare è una sorta di ‘leader’ del gruppo, mi racconta tutto ciò che devo sapere:

<< Possiamo definirci “cacciatori”. Da quanto dovresti aver capito, andiamo a scuola regolarmente come i normali adolescenti e nel tempo libero cacciamo. Dobbiamo riuscire a proteggere più “Ignoranti” che possiamo. Non ridere!! È il nome di chi ignora dell’esistenza del soprannaturale. In poche parole, sono gli umani. Ci sono vari tipi di mostri che dovresti conoscere. Ci sono i nefilim, che non sono proprio angeli, in tutti i sensi. Si dice che siano nati da questi, ma non è proprio così. Gli umani hanno tramandato questa leggenda perché non sapevano da che creatura venissero, e non lo sappiamo neanche noi. Nessun umano è mai sopravvissuto per raccontare con chi avessero avuto il rapporto. Una delle cose quasi certe è che negli ultimi tempi qualcuno cerca di far innamorare quelle povere persone comuni per fare poi procreare i nefilim. Beh, poi ci sono i vampiri, e dovresti già sapere tutto. Ah eh, ricorda, non muoiono per un paletto di legno nel cuore. Quella è pura invenzione. E non sono come quelli di Twilight che sbrilluccicano alla luce come una palla da discoteca. Posso rimanere al sole, ma per poco tempo. Per risolvere questo inconveniente hanno creato una specie di crema solare che, se messa in tutto il corpo, non crea vesciche dovute alla luce e non trasforma in cenere. Gli zombie dovresti già conoscerli: creature stupide,  che cercano di mangiare cervelli ed emanano un odore nauseante. Tu sei l’eccezione, o almeno credo… inoltre, esistono i fantasmi. Non sono completamente invisibili, anzi. Il loro corpo produce una specie di riflesso argenteo, ma devi avere occhio per trovarli. Non spaventarti, non sono ovunque. Ogni volta sono in luogo predefinito da qualcuno, ma non sappiamo chi. Credo di aver finito…ah no! Mancano le streghe! Non sono megere brutte e brufolose. Sono persone normalissime ma che fanno incantesimi e riti. Il tuo compito è quello di trovare ogni creatura e ucciderla. Man mano ti diremo tutte le tecniche e ti alleneremo ogni giorno. Sarai spesso in azione accompagnato da qualcuno di noi. Quando andrai a scuola o in qualche luogo pubblico e hai qualche ferita devi nasconderla, non mi importa come ma devi farlo, sennò la gente si insospettisce. Nonostante tutto ciò devi riuscire ad andare bene a scuola. La preside ci coprirà, visto che è una ex cacciatrice e sa cosa si prova. La cosa più importante: non devi dire a nessuno questo. Capito? A NESSUNO. Domande? >>

Ero senza parole…troppe informazioni in una volta per il mio piccolo cervello!!
Zayn, notando il mio silenzio, conclude:

<< Bene, il tuo coach sarà Emily. >>

<< COOOOOSA?! STAI SCHERZANDO VERO?? MA SEI IMPAZZITOOO?? IO NON FACCIO DA COACH A QUELL’HOT DOG AMBULANTE!! MI RIFIUTO!! >>

Urla Emily, per poi sbattere la porta della cucina e rifugiarsi in camera. Ritiro TUTTO quello che ho detto di bello su di lei!!

<< Preparati, amico >>

Dice Liam. Almeno qualcuno mi capisce!!
Quando finiamo di cenare va ognuno in camera sua.
Non so gli altri ma io sono stanco morto (ahahah che battutona ahahah) quindi me ne vado a dormire!! Non vedo l’ora di toccare quel letto morbidissimo, limonarmi il cuscino (lo amo un casino), chiudere gli occhi e sognare un canguro con un’ananas in testa che balla la macarena…oooh si che bello!
E invece no. Non dormo.  Oh ma la sfiga ce l’ho solo io?!
Fatto sta che sono le due e non ho ancora chiuso occhio. Ho una certa sete quindi mi alzo e vado in cucina a bere.
Non faccio in tempo ad arrivare alle scale e sento dei rumori. Oddeooo oddeooo oddeoooo e se vogliono fare male al mio bel visinoooo??? Ma la mia curiosità supera la paura e mi costringo a muovere i piedi in direzione del rumore. Per precauzione prendo una mazza da baseball…non si sa mai!!
I rumori provengono dalla stanza di Em. Mi avvicino lentamente brandendo la mia arma letale e apro lentamente la porta.
Nel letto non c’è nessuno ma la finestra è spalancata. Arrivato vicino a questa, mi sporgo. Noto che c’è la congiunzione di un altro tetto e, con un po’ di forza fisica, si può arrivare a quello di casa nostra. Il killer deve essere passato di qui!!
Dopo un quarto d’ora di rumore, fatica, stanchezza e fatica arrivo sul tetto ma, con mia grande sorpresa, noto che non c’è nessun assassino. Infatti c’è Emily, con la schiena appoggiata al camino a contemplare l’orizzonte (ma che frase poetica!!).

<< Ciao Harry. >>

È la prima volta che mi chiama per nome…ma la cosa più strana è…come ha fatto a sentirmi arrivare?

<< Come fai a sapere che sono io?! >>

<< Beh, sei l’unico che scavalca tetti come un gatto con l’agilità di una sedia senza scoprire che di fianco alla finestra c’è una scala. Ah, e ora mi stai parlando. La tua voce è irriconoscibile. >>
Oh…ehm…la scala…hihihi…meglio passare oltre…

<< Come mai sei qui? >>
 
 

EMILY’S POV:

Sento uno sfrusciare di piedi. Ora è seduto di fianco a me.

<< Non riuscivo a dormire. >>

Dico. Perlomeno è un pezzo di verità. Come posso dire a uno sconosciuto che odio questa vita fatta solo di omicidi, mostri e segreti? Come posso dire a uno sconosciuto che mi sento sola anche tra una marea di gente? Come posso dire a uno sconosciuto che sono stanca di tutto e di tutti? Come posso dire a uno sconosciuto che a malapena non riesco ad avere una migliore amica perché allontano tutti solo per la paura di essere giudicata? Semplicemente non posso, anche perché non capirebbe. Harry non capisce niente.

<< Beh, neanche io. Come mai sei finita qui? >>

<< Non posso stare sul tetto di casa mia? >>

Quanto è stupido…

<< Ahahah no no, intendevo nella squadra. Non me l’hai mai detto! >>

Ah…beh…infondo quello che ha detto ha un senso… decido di raccontargli qualcosa… infondo rimarrà qui con noi…

<< Sono stata abbandonata dai miei…’genitori’… il padre di Louis mi ha trovata e mi ha tenuto con lui. Io e Lou siamo come fratelli. A cinque anni ho scoperto tutto…devo dire che è stato strano…insegnano ai bambini a non credere alle favole e ai racconti e poi scopri che tutte le tue paure sono vere… ho cominciato subito l’allenamento. Volevano rendermi forte, fortissima. La più forte. Quando ho compiuto quattordici anni ho conosciuto i ragazzi. Abbiamo fatto squadra, anche se il vero team erano gli adulti. Un anno dopo noi  abbiamo dovuto prendere il comando. Dovevo essere io il leader ma poi il ruolo è passato a Zayn. Decisione dei Grandi. >>

Dissi con ruolo scocciato e sputando la parola ‘genitori’.

<< Non ti piace questa vita, vero? >>

Disse inaspettatamente Harry.

<< Perché dici così? >>

Dico insospettita.

<< Beh, lo dici con un tono di voce strano. È come se stessi urlando ‘odio la mia vita ma sono costretta a viverla, anche se per me non è così’. Non l’hai mai notato, vero? >>

Sembra stupido, ma in realtà non lo è più di tanto…

<< No. Anche se non ho mai raccontato a nessuno questo. Alla maggior parte della gente non interessa e gli altri non mi crederebbero. Neanche Alex sa niente… >>

<< Sai, prima di diventare zombie stavo con una ragazza. La amavo tantissimo. Avevamo progettato già di sposarci, finiti gli studi. Ma purtroppo è morta. Diana. >>

Dice, con un tono triste. Ci teneva davvero.

<< Dovevo guidare io quella macchina…dovevo morire io…ma invece è successo a lei… mi sono ubriacato tantissimo, fino a buttarmi in una pozzanghera viola. Quella che mi ha reso zombie… credevo di essere morto ma invece ho scoperto di avere un’altra possibilità. La possibilità di vivere. Ti sto dicendo questo perché, anche se magari non ci crederai, hai sempre un’altra possibilità. Un'altra vita. Quando credi di non farcela non crollare, ti prego. Avrai sempre un altro round. Quando vuoi io ci sono, per qualsiasi cosa, Emily. >>

Non so cosa mi prende ma mi giro e lo bacio sulle labbra e lui ricambia.
Sono completamente impazzita?!

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Capitolo 13
*** Un errore o una giusta scelta? ***


                  Un errore o una giusta scelta?


Sarò anche impazzita, però ne è valsa la pena.
Sarà anche un rincitrullito vattelappesca ma è veramente carino e dolce.
So che sembra un paradosso quello che sto per dire, ma nonostante a me non interessi nessuno, lui mi piace. È UN RAGAZZO INTERESSANTE!
Va beh, ho appena finito di piangere e sono completamente sballata, ma è meraviglioso ciò che ha appena detto. Sapete, nessuno oltre a Louis mi è stato di supporto come sta facendo lui.
Non mi aveva mai trovato piangere e soprattutto non mi avrebbe mai trovato qui.
Nessuno si era mai seduto accanto a me cercando di confortarmi, ma, soprattutto, nessuno mi aveva mai detto delle parole così speciali, forti da colpirti fin nel profondo.
Ma lui si.
Lui è capace di guardarmi in faccia con tutto il trucco sciolto, senza ridere come avrebbe sicuramente fatto uno dei ragazzi.
Lui mi sta ascoltando.
Lui mi sta dando una spalla su cui piangere.
Lui mi ha detto che non gli da fastidio se gli sporco la maglia con le lacrime.
Lui mi ha detto che ci sarà ora e ci sarà per sempre.
Lui ha confermato i miei pensieri.
Lui mi ha dato la possibilità di ricominciare a credere alla gente.
Lui mi sta dando un’altra possibilità per ricominciare
.
Mi stacco lentamente da lui mantenendo gli occhi ancora chiusi.
Ho paura di guardare di nuovo in quei profondi occhi verdi.
Ho paura di trovarli disgustati.
 
 
POV HARRY

Non capisco come sia potuto succedere.
Ho appena baciato Em, si, può sembrare strano ma io non ho fatto nulla. Ha agito da sola. Tutto quello che è appena successo è pura magia.
Riapro gli occhi, ma tengo lo sguardo basso, ho paura di uno schiaffo, ma non sento nessun impatto con la guancia.
Alzo velocemente lo sguardo e trovo il suo timoroso.
Ma perché ha paura? Io non le direi mai nulla, a me non dispiacerebbe un secondo bacio.
Ma perché no? Chiudo gli occhi e scatto verso di lei, coinvolgendola in un bacio quasi disperato.  Sento che ha gli occhi aperti, ma cosa ci posso fare io…
Continuo imperterrito nel mio intento e, finalmente, lei risponde al bacio. Finalmente le sue labbra cominciano a muoversi sulle mie.
Velocemente le nostre bocche si scontrano plasmandosi le une sulle altre fino a combaciare ad opera d’arte.
Sono così morbide, ancora più di quanto possa immaginare.
Ci separiamo un istante e io la guardo.
È bellissima.
Le guance rosse per lo sforzo.
Le labbra gonfie per i troppi morsi che le ho dato accidentalmente.
I suoi occhi, così cristallini da vederci dentro.
Da riuscire a vedere i sentimenti che prova in quel momento.

Riuscivo ad identificare e categorizzare perché lei era un libro aperto ai miei occhi che, a differenza dei suoi, non erano contornati di nero a renderla ancora più tenera e indifesa, quasi come una cucciolotta smarrita.
Ma lei è la mia cucciolotta, perché tutte le volte che la guardo mi sembra di cadere giù, sempre più giù.
Ma mi basta un suo sorriso per poter sorridere perché lei è la causa della mia felicità.
 
POV EMILY

Non mi ha urlato contro oscenità.
Non mi ha voltato le spalle.
Non mi ha guardato con disprezzo.
Non sta vomitando per il disgusto.

Mi sta guardando con dolcezza e mi ha appena baciato, cosa potrei volere di più?

<< Sai, credo che dovremmo parlare, Em. >>

Dice improvvisamente, dopo un paio di minuti di silenzio.
Ecco, lo sapevo: ho sbagliato tutto un’altra volta perché sono una sciocca. Perchè agisco sempre di impulso? Perché?
Devo rimediare:

<< Scusami davvero, non avevo intenzione di fare una cazzata, è solo che io… >>

<< Ferma, non dire nulla! Quella che hai fatto non è una cazzata, se no non ci avrei riprovato, Em. Non mi ha dato fastidio, anzi, ho amato quel bacio con tutto me stesso. Non so come spiegarmi, ma vorrei che iniziassimo a costruire come minimo un’amicizia e cercare un futuro…noi due. >>

Come?! Non può averlo detto!!!
‘Ho amato quel bacio con tutto me stesso’…impossibile, a nessuno potrebbe mai interessare così tanto un bacio, quantomeno da me…

<< So che può sembrare strano ma…perché? Perché hai detto questo? Cioè, perché avresti dovuto essere così aperto, sincero e dolce con una come me che ti ha insultato per la maggior parte del tempo? >>

Chiedo.

<< Perché io so bene che tu non sei questo. Che dentro di te c’è una Emily diversa da quella che fai vedere. Ed io riuscirò a tirarla fuori. >>

Mi risponde, ed è sincero.
 
 
                                                         

                                                              ---------------------

Awww l’amouuuur!!!
In questo capitolo ci sono delle scene mlmlml tra Emily e Harry…cosa ne pensate?
IO LI TROVO PERFETTI *-*
Ora sono Pandina, ma da aaadesso parlerò a nome di entrambe:
Siamo 2 (due!) ragazze che scrivono. Ci alterniamo i capitoli, nel senso che una scrive un capitolo e l’altra, in base a quella che c’è scritto nel capitolo precedente, continua.
I capitoli sono abbastanza corti perché li scriviamo sul cellulare (anche se io preferisco i capitoli corti! –Pandina) e non c’è modo di farli più lunghi.
Aggiorniamo sempre dopo mille mila anni perché siamo incasinatissime tra la scuola, sport, uscite e altro e per questo abbiamo sempre meno lettori L beh, va beh.
I capitoli scritti in viola sono quelli di Pandina e quelli in verde sono di P!nkPenguin.
Credo di aver finito, ma se avete dubbi o domande chiedete!
 

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Capitolo 14
*** Allenamenti ***


       Allenamenti


Il giorno dopo fu una giornata ordinaria. O almeno per me.
Solita sveglia stramba, solita perdita del bus, solita occhiatina-eheh ad Alex…niente di che. Normale.
Ma oggi inizia l’allenamento!!!
Forse dopo quello che è successo Emily mi farà cazzeggiare tutto il tempo. Siiii mi va beneee!!
Alle tre, quindi appena finito di mangiare, inizio.
Durante i miei perlustramenti della casa che fanno invidia a una spia che si crede Sherlock Holmes (ho distrutto solo un vaso che, da quanto mi ha detto Lou, apparteneva ai primi re cinesi, ho fatto cadere delle spade e ne ho scheggiate un po’ dopo aver scoperto uno dei tanti nascondigli segreti e altro) ho trovato una palestra che è praticamente sottoterra. È molto bella, dotata di TUTTO.
Che figata!! Non vedo l’ora di cominciare!!
Ma purtroppo i progetti di Em sono altri.
Dopo averla salutata con un bacio sulla guancia e dopo che lei mi abbia stortato il polso dicendomi la solita frase del ‘bisogna stare sempre in guardia’, ci spostiamo in una piccola palestrINA.
È minuscola. Lo sgabuzzino di Harry (uuuhh si chiama come meee!!!) Potter è più grande.
Che depressione.
Mi dice di andare a cambiarmi e mi da una divisa con una canottiera e dei pantaloncini.
Sono FA-VO-LO-SI!!
Quando torno trovo una Emily vestita con un top cortissimo e dei pantaloncini sexy….uhhhhmm vuole andare in fretta la ragazza eheheh.
Le metto le mani sulla vita e lei mi fa cadere a terra. Cazzo.

<< Non dovremmo esercitarci? >>

<< Oooh lo stiamo già facendo!! >>

Mi dice ridendo, molto probabilmente divertita dal vedermi a terra.
Mi rialzo con un salto parqourista (?) e tempo due secondi sono da lei. La butto subito a terra, attento a non farle male, e comincio a farle il solletico mentre lei muore dalle risate.
Uuuuuuuuuh ho trovato il punto debole di Emily l’Invincibile. MUAAHAH me lo ricorderò MUAHAHAHA!
Mi basta un attimo di distrazione che lei mi è subito sopra.
Ci fermiamo tutti e due e ci guardiamo negli occhi. Io mi perdo nei suoi verdi.
È come stare al sole.
Al sole in un prato enorme.
Al sole in un prato enorme verde.
Al sole in un prato enorme verde di marijuana.
Ma che cazz…?!
Distolgo subito lo sguardo e, mentre guardo un tabellone segna-punti che non avrà mai usato nessuno, sento delle labbra morbide e calde sulle mie.
Dopo un attimo di incertezza, partecipo al bacio.
Chiudo gli occhi e mi lascio cullare da quel momento.
È bellissimo toccarle i suoi capelli perfetti.
È bellissimo accarezzarle la guancia.
È bellissimo averla su di me.
È bellissimo possederla.
È bellissimo baciarla.
Penso di provare qualcosa per Emily e questo porterà solo guai nella nostra famiglia.
 

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Capitolo 15
*** Attacco a sorpresa ***


      Attacco a sorpresa


Sento dei botti. Sembrano dei petardi e quindi metto la testa sotto al cuscino. Magari è Niall che mi sta svegliando. Ma l’istinto mi dice un’altra cosa.
Apro un occhio per controllare l’orologio: le tre del mattino.
Lui è completamente fuori di testa, ma di sicuro non mi sveglierebbe mai a quest’ora!
Non faccio in tempo ad accendere la luce che la porta della mia camera salta via. Al suo posto vedo una luce.
Non credo di essere già morto. Si, certo, è già un primato, dato che ogni mattina mi sveglio alle sei.
Magari è un sogno, perché quello che vedo mi sembra impossibile: dopo che i miei occhi si sono abituati alla luce, riesco a scorgere una donna maestosa. Letteralmente.
E’ alta e magra, sembra appena uscita da una sfilata di Victoria’s Secret. E forse è così, dato che ha le ali.
Istintivamente mi alzo dal letto e, appena faccio un passo, la donna spalanca gli occhi e allunga le mani, dalle quali escono delle luci, come dei fuochi di artificio.
Mi immobilizzo subito. Non riesco a muovermi e mi fa male la testa. Molto male. Tant’è che comincio a urlare dilaniato dal dolore.

<< TU, LURIDO ZOMBIE. HAI OSATO RINNEGARE LA TUA RAZZA PER FUGGIRE ED AIUTARE DEGLI STUPIDI UMANI. PER QUESTO TI UCCID…>>

Mentre parla, ho l’impressione di esplodere. Ma, ad un certo punto, il dolore cessa.
Riesco ad alzare gli occhi e la ragazza-lampadina non è più così “lampadina”.
La vedo portarsi le mani all’altezza dello stomaco, dalla quale fuoriesce l’estremità di una lama e del sangue nero.
Si accascia a terra e, al suo posto, trovo Emily con una lama sporca in mano e i capelli attaccati al viso per il sudore. A quanto pare è da un po’ che si sta scontrando con i Neon (ho deciso di chiamare quelle lampadine così), cosa che noto anche grazie alla sua maglietta bianca sporca di altro nero.

<< Cosa vorresti fargli?! >>

Dice, rivolta a quella specie di modella. Poi, riferita a me, chiede:

<< Stai bene? >>

<< Un po’ stordito. Tu? >>

Dico, mentre mi aiuta ad alzarmi.
Lei non mi degna di una risposta ed esce dalla camera, con la spada sguainata in mano.
Esco anche io, ma non prima di aver preso un coltello da sotto il letto. D’altronde faccio anch’io parte della squadra, ormai.
Raggiungo Louis, che si trova nei guai con una Lampadina/Neon/Persona/Alieno/CheNeSo.

<< Quella non ti servirà a niente contro gli Angeli. >>

Dice, indicando con la testa il pugnale che ho in mano.

<< Angeli?! Cosa?! >>

<< Ti spiego dopo. Comunque non preoccuparti, sono solo Angeli Caduti e vanno uccisi, altrimenti uccideranno te. Ora, seguimi. >>

E se ne va. Ma è possibile che oggi mi abbandonino tutti?!
Lo seguo tra quella miriade di Caduti. Sono davvero tanti, occupano tutta la stanza. Sono spietati e luccicosi come i diamanti.
Lou scende delle scale nascoste e ci ritroviamo in quella specie di prigione che mi aveva “ospitato” quando i ragazzi mi hanno trovato.
Mi guardo intorno, mentre il ragazzo che è con me cerca qualcosa tra le armi.
Mi da vari coltelli e una spada.

<< Sono magici. Con questi puoi uccidere tutti gli Angeli, compresi quelli buoni. >>

Dice, e poi corriamo insieme sulle scale.
Tutta la squadra è concentrata agli angoli, allora io mi avventuro verso il centro del salotto. Mossa azzardata, lo so.
Nessuno si accorge di me, tranne un Neon, che mi corre incontro.
Quando è abbastanza vicino a me, le sue mani emettono un bagliore chiaro.
Io gli vado addosso e lo trafiggo con la spada.
Mi sarei immaginato di trovare della resistenza, come carne o ossa, o entrambi. Ma non è così. Dentro sono vuoti, ma perdono un liquido nero dalle ferite, come se dentro di loro ci fossero delle ombre.
Sferro un calcio a un angelo dietro e accoltello anche lui.
Continuo a fare quello che sto facendo, fino a quando non sento un urlo. Ma non di una Lampadina. No.
Mi precipito nella direzione dalla quale l’ho sentito arrivare e trovo Emy per terra, con la schiena appoggiata al muro, mezza seduta e mezza sdraiata.
C’è un Caduto con lei, e ha in mano lo stesso coltello che ho in mano io.
Lily perde sangue dalla gamba e io, preso da una furia cieca, accoltello più e più volte quel demone.
Non mi sento in me mentre sento delle mani stringermi le spalle che mi tirano indietro e dei suoni ovattati.

<< E’ morto, è morto! Fermati! Sono morti tutti! Non ci sono più! >>

Capisco dalla voce che è la bionda e mi fermo.
Non capisco cosa sia successo, ma vedo solo il corpo di quel caduto pieno di ferite.
Emily mi abbraccia forte e io faccio cadere a terra il coltello. Non capisco cosa sia successo, probabilmente dopo mi spiegheranno. Intanto affondo il mio viso nei capelli della ragazza e perdo la cognizione del tempo.
Sentiamo suonare un campanello e ci lasciamo.
Sta per cadere, ma io la sorreggo forte. Mi sono dimenticato della ferita alla gamba.
La prendo in braccio e la porto da Liam, nell’altra stanza. Lui saprà cosa fare.

<< POLIZIA! APRITE LA PORTA! >>

Riuniti in salotto, ovviamente a parte Emily e Liam, ci guardiamo con gli occhi spalancati.
Vado ad aprire e mi ritrovo un agente sulla cinquantina con dei baffi enormi sul viso.

<< Si, mi dica. >>

Cerco di fare il più disinvolto possibile, ma dentro vorrei solo urlare e sbattergli la porta in faccia.

<< I vicini si sono lamentati per rumori troppo forti e luci accecanti. >>

<< Oh, si, ci scusi! Abbiamo fatto una festa… è finita da poco, gli invitati se ne sono appena andati. >>

Dico, prontamente.
Mi illumina con la torcia e perlustra il mio viso, fino a fermarsi sulla maglietta, mezza rotta:

<< Cosa sono quelle chiazze?! >>

<< Semplicemente inchiostro! Avevamo della vernice fluorescente! >>

L’agente, incredulo, dice, di colpo:

<<  Devo entrare. >>

Fa per varcare la soglia ma io mi metto davanti a lui. Non posso assolutamente farlo entrare. Mi dice cose del tipo “sta opponendo resistenza ad un pubblico ufficiale” e sono costretto a spostarmi.
La casa è un po’ in disordine, come se ci fosse stata una festa, ma i corpi sono spariti. I ragazzi, seduti sul divano mentre giocano a Call Of Duty, lo salutano.

<< Contento, ora? >>

Dico, sfidandolo.
Si limita ad annuire e se ne va.

<< MA COME AVETE FATTO?! >>

Urlo, appena esce l’agente della polizia.

<< Colpa mia. Il mio “potere” è quello di spostare e far sparire le cose. Ho fatto sparire i Caduti. >>

Dice Niall.
Mi ritornano in mente tutte le volte in cui non trovavo la sveglia, le magliette o i miei cd, e ora capisco. Quel bastardo…

<< Andiamo da Emily. >>

Dice il solito freddo Zayn.
Prendiamo l’ascensore – che è, comunque, dentro casa – e saliamo.
Emily è pallida e distesa su un letto d’ospedale, inerme.
Liam ha in mano una siringa:

<>

<< Si rimetterà? >>

Chiedo.
Mi guarda con una faccia triste, e solo ora capisco che non voglio perderla.





 

                                                         -------------------------

Scusate per il ritardo, ma sono successi un po' di casini! Tra i quali perdere momentaneamente una scrittrice...
Cecca/Cupcake, per un po' di tempo non ci sarà più e continuerò la ff solo io, Pandina. 
Probabilmente riuscirò ad aggiornare solo nei week-end o il martedì, ma farò il possibile per aggiornare anche prima!
Beh, detto questo, vado in letargo.
Che la fortuna possa sempre essere a vostro favore :')

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Capitolo 16
*** Sogni misteriosi ***


    Sogni misteriosi
 

<< E’ presto per dirlo, lo sai… >>

Mi dice Liam, con tristezza.
E’ proprio in quel momento che mi crolla il mondo addosso, peggio di quando mi hanno detto che è morta. Lei. Diana.

<< Cos’erano quei cosi? >>

Dico per cambiare argomento. Mi guardano tutti con occhi tristi ma facce impassibili e mi risponde Zayn.

<< Angeli caduti. Demoni. Creature belle quanto malvagie. Si cibano di umani, letteralmente. Gli succhiano l’anima fino a ucciderli…molto probabilmente è una delle morti più dolorose possibili. Prima prendono tutta la felicità, poi tutta la rabbia, seguono la tristezza e l’amore e così via. >>

Dicendo così mi fa pensare ai mangiamorte, ma sorvoliamo. Però c’è qualcosa che non quadra, e decido di approfondire.

<< Ma perché ci hanno attaccati? Nel senso, hanno usato i loro poteri, ma non mi sembrava ci stessero prosciugando. >>

<< In questo periodo molti dannati ci stanno attaccando. Non sappiamo ancora perché, ma sembrano smossi da un capo comune, diciamo così. >>

È Louis a rispondermi, menomale.
Passano una decina di minuti in silenzio, e Niall annuncia che va a dormire, seguito da Zayn.
Liam se ne va dopo aver controllato le funzioni vitali di Em, facendo rimanere soli me e Louis.

<< Era mia sorella…e la sto perdendo…potevo proteggerla…ma non ce l’ho fatta…sono una delusione totale. Chissà cosa penserà di me. >>

Mi avvicino a Louis, notando che ha parlato al passato.

<< Non è morta, Lou! Sveglia! Lei è ancora qui con noi! È viva e stava affrontando un Cadut…>>

<< LO HA FATTO PER PROTEGGERMI! SEMPLICEMENTE PERCHE’ NON RIESCO NEANCHE A SALVARMI IL CULO DA SOLO! >>

Dice interrompendomi e se ne va dalla stanza, con un passo affrettato.
Rimango tutta la notte con Emily, a guardare le macchine che la tengono in vita e stringendole la mano, fino a quando, alle prime luci dell’alba, non mi abbandono ad un sonno senza sogni, ripensando a quelle parole:

                                                   Lo ha fatto per proteggermi…
 
 EMILY’S POV

                                                   Lo ha fatto per proteggermi…

Nella testa mi risuona quella frase, pronunciata da una voce lontana, ovattata.
È come se non appartenessi al mio corpo, sempre che ne abbia mai avuto uno. Mi sento finalmente libera, come una farfalla. Vedo tutto colorato, con tinte vivaci e pastello e mi libro alta nel cielo.
Ma nonostante queste sensazioni e colori bellissimi, davanti a me non c’è un paesaggio etereo: figure di morte, violenza, guerre, uccisioni, sangue, spade e teste mozzate sono tutte intorno a me.
Ho paura, lo ammetto, e cerco di scappare.
Sento delle voci lontanissime, come se fossero in un’altra stanza. Parlano di me, della mia salute, del fatto che sono come una sorella per qualcuno. Ma per chi?
Non riconosco quelle voci, non so a chi appartengano. Forse a degli amici, forse ai miei genitori o comunque a dei miei parenti, ma chi mi dice che abbia mai avuto degli amici? O che sia mai nata?
Non so nemmeno se avessi mai riso davvero in tutta la mia vita, oltre a quei sorrisini piccoli che dedicavo a qualcuno. Però mi ricordo del pianto. Lacrime versate come cascate, urla di disperazione e tristezza. Soprattutto tristezza.
Odio vedere queste immagini devastanti colorate vivacemente. Odio non sapere chi sono. Odio non sapere DOVE sono e con chi sono.
Passo in mezzo a queste scene, rendendomi conto che non sto più volando. Mi guardo intorno, girando la testa da una parte all’altra e alzandola verso il cielo.
Tocco il braccio di un ragazzo, un bambino, intento a uccidere probabilmente un suo amico con un sasso appuntito sbattuto ripetutamente sulla testa. Gli urlo di fermarsi, di non uccidere, ma lui non mi ascolta. Anzi, è come se non ci fossi. Provo a tirarlo all’indietro, ma le mie mani lo oltrepassano, come se fossi un fantasma.

<< Bello, vero? >>

Mi giro di scatto. Una voce. Sta parlando con me. Mi vede!
I miei occhi si illuminano di gioia, fino a quando non metto a fuoco la figura che ho davanti.

<< Che cosa ci fai qui? >>

Provo a dire, contenta che la mia voce non trema.

<< Cara, cara, perché me lo chiedi? Non posso neanche fare una piccola gita nei tuoi bellissimi sogni? Ah, e stai attenta con quel tipo riccio, le fantasie che fai non sono proprio da santarellina. >>

Dice con una risata. Faccio per colpire quel viso perfetto, ma la voce si sposta alle mie spalle.

<< Calmati, non sono qui per fare la guerra. Piuttosto per avvisarti che ce ne sarà una. >>

<< C-c-cos… >>

Ma la voce era sparita.



                                                --------------------------------


SCUSATE!
Mi si era rotto il computer e quei luridi babbani hanno impiegato un mese per aggiustarlo. Gli farò tagliare la testa, promesso ;)

 

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Capitolo 17
*** Solitudine ***


                Solitudine

La mattina non sento nessun rumore di pentole che sbattono tra di loro e mi accorgo di essere rimasto mano nella mano con Lily. È incredibile come riesca ad essere bella anche sul punto di morte.
Sul punto di morte. È questa la realtà. Lei sta morendo. E tutto questo perché sono arrivato troppo tardi.
Quando l’ho soccorsa, oltre al grande taglio inferto dal demone, aveva anche un’altra serie di ferite, alcune più superficiali, non proprio gravi, altre più profonde e preoccupanti.
Mi costringo ad alzarmi e non pensarci, poi vado in camera a vestirmi.

Quando vado in cucina, noto che alleggia un’aria carica di tensione e tristezza. Il cibo nei rispettivi piatti non è stato toccato e noto dalla maglietta sporca di Niall che è stato lui a cucinare. Chissà che schifo, prima cucinava Em.
Mi ritornano in mente troppe cose: la prima volta che l’ho vista, la prima volta che l’ho sentita parlare, la prima volta che l’ho baciata. Ricordi troppo vivi, come se fossero successi ieri, e non settimane fa.
Fermo sulla porta della stanza, mi giro e mi incammino per andare a scuola.
Arrivo con molto anticipo. Troppo.
Scorgo Alex parlare con la sua amica dai capelli rossi. Le vedo molto spesso insieme, anche con Emily. Molto probabilmente sono migliori amiche.
Quando si accorge che la sto guardando, mi saluta muovendo la mano.
Faccio per girarmi, quando sento delle mani intorno al mio collo e un profumo pungente.

<< Ciao Harry! Come stai? >>

È Alex. Rispondo che sto bene, troppo abituato a rispondere a questa futile domanda.
Sono poche le persone che ascoltano anche la risposta, in questo mondo. E tra quelle c’era Emily.
Alex si mette a cantare, come fa spesso ogni mattina. Non è una cosa fastidiosa, ma oggi non ragiono proprio. Sto male dentro. E nessuno lo capisce.

<< Ti va se pranziamo insieme, oggi? >>

Prima che posso rispondere sento il suono acuto della campanella. Mi da un bacio sulla guancia, prima di dirmi che mi aspetta su un certo prato vicino a un certo edificio vicino a una certa cosa. Oggi non sono in me.
Vedo i ragazzi avvicinarsi, ma io entro subito nell’edificio, visto che non voglio parlare con nessuno.
                                                                         -------------
Finita l’ora di storia prendo i miei libri, ma una ragazza mi ferma. È la rossa.

<< Ciao! Mi chiamo Liv. >>

Borbotto un “Harry” mentre stringo la mano che mi porge, poi la sorpasso e me ne vado.         
Corro alla porta più in fretta che posso, ma me la ritrovo davanti.

<< Permesso. >>

E le giro intorno. Ma lei mi prende per la manica della felpa. È fortissima, per essere una ragazza così gracile e minuta.
Solo ora che la osservo bene noto la sua straordinaria bellezza.
È più bassa di me, ma non tantissimo. È magra e i capelli rossi fanno da contrasto alla sua pelle diafana e gli occhi verdissimi. Come quelli di Emily.

<< Scusa, è che qualche volta ti ho visto con Emily e i suoi amici. Volevo solo sapere come sta, non è quasi mai
assente a scuola. >>

<<  E’…uhm…è…mmh…malata… si, malata >>

Dissi balbettando, per poi andarmene.
Mi crederà pazzo. O forse sono pazzo. Non lo so. So solo che senza Emily io sono vuoto. Non sono niente. Sono…

<< Harry!! >>

Mi giro verso la voce e trovo Alex seduta sull’erba. Ha un panino in mano e sfoggia uno dei suoi strabilianti,
accecanti, droganti sorrisi.
Mi avvicino e cerco di fare il meno-depresso possibile.

<< Ciao, Alex. Che ci fai qui? >>

<< Beh, io studio in questa scuola. >> mi risponde stranita, per poi continuare: << E inoltre dovevamo trovarci qui per mangiare, ricordi? >>

Oh cazzo, il pranzo! Me ne ero completamente dimenticato!

<< Tranquillo, ti ho preso una piadina >>

Mi dice, come se leggesse i miei pensieri.

<< Mmmh…g-grazie… >>

Dico, come se fossi in un altro mondo. E forse lo ero.

<< So cos’è successo ad Emily, tranquillo. È normale starci male. Ho visto che eravate molto uniti e… >>

<< Cosa?! >>

<< Beh, si, tu ed Emily eravate molto uniti… >>

<< No, prima. Hai detto che sai che cos’è successo. >>

Dico, per farmi capire.

<< Si…beh…Liv mi ha detto che è malata e Liam che ha la polmonite. >>

Borbotto qualcosa di incomprensibile e poi ritorno a guardare nel vuoto.

<< Sai, se vuoi sfogarti io ci sono. Ci sarò sempre. >>

<< Uh-uhm. >>

Dico, assorto in pensieri non tutti miei.
Solo quando sento delle braccia cingere il mio collo scoppio a piangere, bagnandole la camicia a fiori.
Capisco che è una cosa da stupidi, ma non mi interessa. Mi serve una persona come lei. Mi serve per sopravvivere.

Rimaniamo abbracciati fino a quando non si sente il suono della campanella e siamo costretti a rientrare.
Dopo altre tre ore nelle quali non sono completamente lucido, esco dall’edificio.
Trovo Alex su una panchina, così mi siedo di fianco a lei.

<< Io e Niall ci siamo lasciati. Due giorni fa. Senza nessun motivo. >>

Mi dice, di punto in bianco.
Non so davvero cosa dire, quindi la prendo per mano.

<< Vieni. >>

Lei mi guarda stranita, ma poi riesco a smuoverla.
Ci teniamo per mano per tutto il tragitto, senza parlare. Eravamo in silenzio. Quel silenzio colmo di parole.
Arrivati all’ingresso del Luna Park, cerco di evitare la sua solita espressione da ‘sono stata presa in ostaggio da un alieno’ e prendo due biglietti.
Saliamo sulle giostre, mangiamo zucchero filato, pop corn, marshmellows e a fine giornata riesco a vincere un unicorno di peluche che le regalo.
Si è davvero divertita, glielo leggo negli occhi.
Non so perché l’ho portata nel posto in cui andavo sempre da bambino, insieme a Gemma, ma volevo renderla felice, come ha fatto lei con quello abbraccio.
È incredibile come una semplice persona possa renderti così felice, ma, allo stesso tempo, così triste, con un semplice gesto, molte volte senza neppure saperlo.
 

 

                                                                                               ---------------------


Visto che questa storia ormai non la legge/recensisce nessuno, credo proprio che la sposterò su wattpad. Ovviamente, però, aggiornandola di tanto in tanto anche qua.
Quando la sposterò vi darò il nome dell'account e robe varie. 
 

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Capitolo 18
*** ALEX POV ***


ALEX POV:


Sto bene con lui, lo ammetto.
È strano per me dirlo. Io non sto bene con nessuno. Sono una persona solitaria, sto sempre nel mio mondo e c’è sempre qualcuno che mi dice che sono strana. Ho quasi paura delle persone. Ti fanno venire gli attacchi di panico.
Ma con lui, con Harry, trovo una sorta di pace interiore. Ma non ho ancora dimenticato Niall. Il biondino che mangia sempre lo amo ancora, nonostante tutto. Non ci siamo lasciati perché abbiamo litigato, anzi.
Non abbiamo mai discusso o alzato la voce nei due anni in cui siamo stati insieme, cosa che, per certi versi, può essere negativa.
Ricordo ancora il giorno in cui ci siamo incontrati.
Avevamo sedici anni. Era il mio primo giorno nella nuova scuola. Ero completamente persa, senza nessun punto di riferimento.
Persa in questi pensieri, non mi ero accorta di essermi scontrata con un ragazzo. Biondo, alto, occhi azzurri come il mare, ma un mare in tempesta, con demoni che cercava di nascondere.
Distolse subito gli occhi, me lo ricordo bene, e si piegò per raccogliere il diario che tenevo in mano.
Guardò la copertina, completamente nera, e io glielo presi dalle mani.
Lui non poteva sapere, non poteva capire.
Nonostante il gesto brusco, lui mi sorrise:

<< Niall. >>

<< Alex… >>

Risposi a quel tentativo di presentazioni, imbarazzata.

<< Sei nuova di qui? >>

Ma guarda, capitan ovvio!

<< Ehm…no…cioè…si…si… >>

Quanto ero impacciata?! Lui rise di gusto e mi strappò l’orario di mano. Se non altro si era vendicato del gesto di prima…

<< Uhm…Storia. Povera, hai la Madgeon. Ti ci accompagno, se vuoi. Magari ti faccio vedere la scuola, giusto per orientarti. >>

Ero rimasta un po’ sconvolta da quello che mi aveva appena detto. Perché un ragazzo bello come lui dovrebbe accompagnare per tutto il campus una come me?
È una cosa che mi chiedo ancora oggi, ma nonostante questo glielo permisi.
Dopo quel giorno, ogni volta, all’inizio e alla fine di ogni lezione, me lo ritrovavo davanti a una porta o a un cancello, pronto ad accompagnarmi.
Studiavamo spesso insieme in biblioteca.
Beh, studiare era un parolone, visto che ci mettevamo a cantare, a urlare e ad arrampicarci sulle scale davanti ogni scaffale, tant’è che molto spesso la Ciplyn, la bibliotecaria, ci sbatteva fuori.
Conobbi anche il suo gruppo di amici.
Liam, Harry, Zayn e Louis erano molto simpatici, ma lo stesso non potevo dire di Emily, la biondina che ascoltava band rock assordanti.
All’inizio ci odiavamo, forse perché in competizione per Niall.
Vivevano tutti insieme ed erano molto uniti.
Si, lo ammetto, ero un po’ gelosa, ma chi non lo sarebbe stata?
Con il tempo imparammo ad accettarci l’un l’altra, soprattutto dopo che Emily mi salvò da una rissa scoppiata ad una festa tra ragazzi ubriachi.
Avevo conosciuto Cole, il giocatore di basket palestrato di turno, che mi aveva portata ad una festa sulla spiaggia.
Io avevo accettato volentieri. Avevo appena litigato con la bionda ed ero uscita da casa di Niall sbattendo la porta e senza salutare, quindi dovevo trovare un modo per smaltire la rabbia. La serata andò benissimo, fin quando non trovai la ragazza avvinghiata al capitano della squadra, il migliore amico di Cole.
Lui si stava avvicinando, ma io non volevo avere a che fare con quella, quindi lo baciai.
Baciare una sorta di sconosciuto fu uno degli errori più grossi della mia vita. La sua bocca sapeva di fumo e alcool, baciava male e, soprattutto, io non provavo niente per lui.
Mi trascinò dietro a degli alberi e io cercai di ribellarmi.
A quel punto arrivarono degli amici di Cole, dicendo che volevano “provarmi” anche loro.
Cominciarono a picchiarsi, accecati dall’alcool, e, quando una mano stava per colpirmi, Emily mi spinse e si prese lei il pugno.
Sfoggiò il livido sullo zigomo per settimane, accompagnato dalla giusta dose di spiegazioni.
La seguì a cagnolino per tutta la scuola, cercando un modo per sdebitarmi.
Solo dopo un mese di sopportazione, lei mi disse che cosa voleva:
<< Sii te stessa. Fregatene di quello che pensano gli altri e comportati come vuoi. >>
La ascoltai, eccome se l’ascoltai.
Mi comportai come la Vera Alex, scoprendo tante cose che avevamo in comune, e così diventammo migliori amiche.
Al nostro “gruppo”, per così dire, si aggiunse anche Liv, una rossa scatenata.
Ogni volta tutti si giravano a vedere quel gruppo di pazze che ridevano, urlavano, cantavano e saltavano per i corridoi e per le strade, e si girano tuttora.
Fu in quel periodo che Emily mi fece ragionare: io ero innamorata di Niall.

<< Si vede dallo sguardo. Ti si illuminano gli occhi come due palle enormi da discoteca marrone cacca. >>

disse, con la sua immensa simpatia.
“Palle da discoteca marrone cacca”. Puah.
Il giorno del ballo d’autunno dell’anno successivo, con Niall come accompagnatore e vestito e scarpe abbinate scelte da me, Emily e Liv, ci baciammo.
Nel pieno della festa, il ragazzo mi chiese se volevo salire sul tetto.
Non ne capivo il senso, ma accettai.
Dal piano di sotto si sentiva “All about us”, dei He Is We, in modo attutito.
Solo quando Niall citò il testo della canzone, dicendo “Do you hear that, love? They’re playing our song” ci baciammo.
Da quel giorno, quella canzone divenne la NOSTRA canzone, ci mettemmo insieme e ci amammo, eccome se ci amammo!
Solo con il tempo capì che mi nascondeva qualcosa. Quel ragazzo dagli occhi tormentati era sempre assente.
Ogni volta che organizzavamo un appuntamento annullava all’ultimo momento o arrivava in ritardo.
Non si presentava a scuola per settimane intere e, quando ritornava, aveva sempre qualche ferita occasionale su quel corpo perfetto.
Cercai sempre di non farglielo notare, ma stavo male per lui.
Con il passare del tempo le cose non cambiarono, ma ci amammo sempre di più.
Sfruttavamo il poco tempo che avevamo a disposizione, qualche volta organizzavamo picnic o mettevamo una tenda in giardino e fingevamo di essere dei campeggiatori, anche se finivamo sempre con grosse punture di zanzare rosse su tutto il corpo.
Solo nell’ultimo periodo le cose sono peggiorate.
Non ci vedevamo per settimane intere e, se tra un impegno e l’altro trovavamo del tempo, lui era sempre distante, quasi come se non ci fosse.
Ovviamente cercava di non farlo vedere. Era forte, lui.
Ma, quando stava con me, era come se le pareti invisibile che aveva erto con tanta fatica crollassero, rimanendo solo la ragazza che sfuggiva dai demoni del proprio passato e quello che ci conviveva, con i demoni.
Quando, quella notte sotto la pioggia, fradici, fragili e stravolti, lui mi disse:

<< Non posso più andare avanti così. Ti amo, ma dobbiamo lasciarci. >>,

io crollai a terra, inerme, chiusa in me stessa e con gli occhi rigati dalle lacrime e dall’acqua che scendeva dal cielo, come se anche lui piangesse per me.

<< Alex. >>

Io non gli risposi. Come potevo farlo?

<< Alex. Guardami. >>

Si piegò su di me e cercò di alzarmi il viso.

<< Dimmi che mi ami. >>

Non sapevo neanche se lo amassi ancora.
Mi ricordai di tutti i momenti passati insieme, quei momenti importanti, dove c’eravamo solo io e lui a sostenerci.
Se ne andò, lasciandomi sola al freddo.
Fu l’ultima volta che lo vidi.
Fu l’ultima volta che mi sarei innamorata, perché l’amore fotte e ti prosciuga l’anima, fino a quando non hai più energie per alzarti dal letto.
Fu l’ultima volta in cui mi sarei fidata.
L’ultima volta della mia vecchia vita. La vita che mi ero ricostruita, dopo aver perso anche quella prima. L’ultima volta di Alex.

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Capitolo 19
*** Paure ***


               Paure

 
POV EMILY:

 

Mi sembra di essere rinchiusa in questa specie di limbo da un’eternità, o probabilmente soltanto da minuti.
Non capisco cosa sta succedendo e perché sono qui, però sto vivendo i miei peggiori incubi. Ininterrottamente.

I miei migliori amici mi guardano, ma è come se non ci fossi. Lo sguardo è rivolto verso di me e parlano, ma sono come dei bisbigli che mi rimbombano nella testa.
Stanno sparlando di me, ed io sento ogni cosa.

‘Antipatica.’

‘Stronza.’

‘Asociale.’

‘Psicopatica.’

‘Strana.’

‘Adoratrice di Satana.’

‘Brutta.’

‘Odiosa.’

‘Sfigata.’

‘Apatica.’

Mi vorticano nella testa parole, frasi, insulti di ogni genere, seguiti da occhiatacce.
Mi giro e trovo Harry.
Lui. Il mio bellissimo principe azzurro che mi ha donato le ali.
Mi guarda, mi rivolge uno di quei sorrisi perfetti e avanza verso di me.
Mi preparo ad accoglierlo a braccia aperte. Finalmente ho trovato il mio paradiso in questo inferno.
Ma lui mi passa attraverso e si dirige in un punto dietro di me. Un punto preciso. Alexis.
Cominciano a baciarsi interrottamente.
Harry la solleva e la porta in braccio, per poi farla distendere su una specie di pietra rossa.
Continuano a baciarsi e Harry toglie la maglietta alla ragazza, svelando un reggiseno di pizzo bianco.
Non posso più guardare, mi sento svuotata.
Decido di girarmi, convinta che le visioni siano finite. E’ stato già troppo vedere il ragazzo che amo baciare la mia migliore amica. Perché è questo che provo: io amo Harry Styles, il non-zombie.
Sfortunatamente, appena mi giro mi ritrovo in mezzo a un ponte di legno marcio, cadente, a un’ottantina di metri da terra.
I ponti. Il vuoto. Le vertigini.
Guardo giù e non vedo niente, soltanto il buio. Ma un buio colorato di verde.
Dall’altra parte del ponte c’è dell’acqua. Solo ora mi rendo conto di avere molta sete, quindi l’unica cosa che posso fare è raggiungere la montagna dove si trovano i viveri.
Comincio a camminare cautamente e, dopo una decina di minuti, sto per mettere un piede sul versante, ma, non so come, sento un’altra asse.
Il ponte è infinito.
Mi sta venendo un attacco di panico, non so cosa fare.
Muovo un passo dalla parte opposta, visto che ora mi ritrovo di nuovo in mezzo al ponte, ma questo cede.
Precipito di molto. So che quando arriverò al suolo sarò morta in men che non si dica. E, d’altra parte, forse è meglio così.
Sento un tonfo e capisco di essere arrivata a terra.
Non mi sono fatta male, per niente.
Sono circondata dal buio, nero, questa volta.
Ho sempre odiato il buio, fin da piccola. Mi fa ritornare in mente cose che non è meglio ricordare. Come l’omicidio dei miei genitori.
Sento uno sparo, poi un altro.
Davanti a me c’è una bambina, riesco a percepirla, che piange. Ha un vestitino bianco con un fiocco rosso sui capelli biondi. Sembra molto dolce, con quelle guanciotte rosse. Ma il punto è che si dispera. E solo io so il motivo: i suoi genitori sono morti.

Quella bambina sono io.

Mi avvicino a me stessa, ma sento dietro di me dei bisbigli, delle mani che mi toccano, persone che mi urtano, maschere che sbucano fuori dal nulla.
Inizio ad urlare, a disperarmi, con sottofondo gli urli della bambina.
 

 
FINE POV

 

Mi sveglio di soprassalto, sentendo delle urla.
Provengono dalla persona a cui sto stringendo la mano. Da Emily.
Urlo il nome di Liam a squarciagola, spaventato, con il volto rigato dalle lacrime.
I battiti del suo cuore sono aumentati visibilmente e lei si dimena nel letto.
Liam arriva subito, con addosso solo un paio di boxer, e, dopo iniezioni, prelievi e flebo, diagnostica il malanno di Emily:

<< E’ sotto un incantesimo, Harry. >>

<< Ma…che cosa significa? >>

<< Significa che potrebbe rimanere in coma perenne, assalita dai suoi incubi. Ma allo stesso tempo potrebbe rimettersi subito. >>

Che cosa? Potrei non riaverla mai più?

<< Liam… >>

Rispondo, incapace di proferire parola.

<< Ora va’ a dormire, tra poco andiamo a scuola. >>

Mi ordina.
Non riesco a ritornare nella mia camera, è troppo vuota.
Così vado nella camera di Louis. Non so perché, però busso lo stesso alla sua porta.
Mi apre subito, come se mi aspettasse. E’ anche lui in boxer. Evidentemente le manie nudiste non passano mai.

<< Ciao, Harry. >>

E in quel momento scoppiamo a piangere, entrambi.
Emily manca a tutti, ma non capisco proprio come faccia Louis ad andare avanti. E’ sua sorella, e continua a darsi la colpa di ciò che è successo.
Rimaniamo così, sdraiati sul pavimento, a piangere come disperati.
 
Ovviamente  non abbiamo dormito, e ovviamente abbiamo gli occhi gonfissimi.
Louis si alza e si veste, senza parlare. E questo silenzio piace a entrambi.
Decido di andare a scuola da solo, a piedi, quindi esco subito di casa senza fare colazione e lascio gli altri nelle mani dell’autista dell’autobus.
Sono le 7 in punto, e la scuola non avrebbe aperto prima di un’ora.
Decido di fare una sosta al pub dove tutto è cominciato.
Dove mi sono ubriacato e sono diventato uno zombie.
Quando raggiungo quel locale dismesso, tutto intorno a me diventa bianco.
Non si vede più l’insegna cadente o la finestra rotta, ma una distesa di luce bianca e accecante.
La luce proviene da lei, da Diana.
 

 




Allora… come dirlo…
Non ho pubblicato semplicemente perché non avevo voglia di pubblicare. Ergetemi una statua :’)
E, inoltre, sono andata in crisi totale perché non sapevo cosa scrivere. Quindi, ergetemi due statue :’)
Ringrazio KevinWasHere per avermi dato l’ispiraziooone.

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Capitolo 20
*** TRASFERIMENTO FANFICTION ***


La fanfiction, da ora in poi, sarà disponibile su Wattpad modificata (quindi molto più seria) e aggiornata.
Per chi è interessata, si trova sul mio profilo, _myheartisatriad_ , con il titolo 'Se ti dicessi che sono uno zombie mi crederesti?', con anche la copertina. 
Non credo che pubblicherò più su questo profilo, anche perchè sono molto più comoda ad aggiornare dal cellulare e lo faccio più frequentemente.
Tra qualche giorno sarà disponibile, sempre sullo stesso profilo, 'House of nightmares', una fanfiction scritta a quattro mani, con protagonisti Little Mix, One Direction, 5 seconds of summer, Indiana Evans, Emily Rudd, Lucy Hale e Ashley Benson.
Ci ritroviamo su Wattpad ;)

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