Ti odio ma ti amo

di demetrjashugh
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Caro diario... ***
Capitolo 2: *** Insieme eravamo migliori ***
Capitolo 3: *** Quelle strane senzazioni ***
Capitolo 4: *** La sera più brutta della mia vita ***
Capitolo 5: *** Meno male ci sono gli amici ***
Capitolo 6: *** Ogni tanto la vita mi sorride ***
Capitolo 7: *** Nuovi ritorni, vecchie persone ***
Capitolo 8: *** Un'altra delusione ***
Capitolo 9: *** Vecchie amicizie ***
Capitolo 10: *** Rieccoci mio caro! ***
Capitolo 11: *** Insicurezza e felicità ***
Capitolo 12: *** Amici? ***



Capitolo 1
*** Caro diario... ***


Caro diario, tra un mese compio 22 anni, e mi sento sola, molto sola. E’ strano. Una ragazza di 21 anni dovrebbe essere circondata da amici, eppure sono qua tra i libri dell’università, sola, estremamente sola. L’unica mia compagnia sei tu, mio diario e mia sorella Vanessa.

Finito di registrare il film di Austin e Ally, dopo vari incontri, Disney Channel ci ha dato una pausa, che sta durando ormai da due anni e qualcosa. L’unica consolazione sono i miei fan, non si sono dimenticati di me nonostante non mi vedano da moltissimo tempo. E tu dirai ma Raini? 

Esatto la mia migliore amica, da quando è andata a vivere con Calum, la sento pochissimo perché il suo fidanzato mi ricorda Ross, e di lui… no non ne voglio parlare, nessuno mi ha fatto soffrire quanto lui.
 

Inizio flashback

 

Eravamo in Italia a fare un meet&greet con i fans. E approfittavamo dell’occasione per presentare il film di Austin e Ally. Eravamo io, Ross, Raini, Calum e Maia, l’ultima aggiunta; eravamo tutti amici, tutto stava andando per il meglio soprattutto per la mia migliore amica e Calum che si erano fidanzati. Ero molto felice, circondata da tantissime persone che mi volevano bene.

L’albergo dove alloggiavamo era fantastico ma l’organizzazione lasciava a desiderare. Infatti avevano riservato per noi due stanze matrimoniali. E noi eravamo in cinque quindi adattarono una stanza da due in tre e ci dividemmo io, Maia e Ross in una stanza, Raini e Calum nell’altra, per far star da soli i due piccioncini.

Mentre i due ragazzi andarono a fare un giro per le vie centrali di Roma, noi ragazze chiacchierammo un po’.

Raini non nutriva una grande simpatia per Maia e dalla sera successiva, neanche a me sarebbe stata troppo simpatica.

Spazio dell'autrice: questa storia è scritta tutta dal punto di vista di Laura, e il capitolo è corto, ma nel prossimo si capirà perchè. Questa è la seconda fanfiction che scrivo inerente ad Austin e Ally, seguitemi e recensite!! :) <3 <3

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Capitolo 2
*** Insieme eravamo migliori ***


“Allora ragazze raccontatemi un po’ come si stava sul set della serie di Austin e Ally, io ho vissuto solo il film.” disse Maia.

“L’atmosfera è fantastica, abbiamo un rapporto speciale anche fuori dal set” rispose Raini.

“Soprattutto Laura e Ross, da quello che ho potuto vedere in quelle poche scene che ho registrato.” appuntò la prima.

Arrossii fino a diventare rosso peperone, facendo scoppiare a ridere le mie due amiche.

“Mi ricordo che Ross, nelle pause dalla registrazione mi parlava sempre di te. E tu provi la stessa cosa per lui Laura?”

“Se dici no, ti picchio mia cara migliore amica”

“AH. AH. AH. Raini, lo sai che a me lui piace, ma io non piaccio a lui, quindi non mi serve sapere altro”
 
Detto ciò andai a farmi una doccia, per prepararmi alla cena. Uscii dal bagno con una salvietta arrotolata sul corpo e un turbante per raccogliere i capelli bagnati, non avevo messo il reggiseno, ero sicura che non ci fosse nessuno, invece in stanza c’era Ross, si girò, mi guardò, e disse: “Oddio Laura scusa, non volevo guardare pensavo di essere solo!”

“Tranquillo Ross, sotto sono vestita, ma non hai sentito l’acqua?”

“Eh, beh, però sei bellissima così al naturale, senza trucco”

Arrossii di nuovo, tolsi il turbante, non riuscivo a reggere il suo sguardo. Non so cosa gli passò per la testa in quel momento, ma mi ritrovai spiaccicata contro il muro mentre lui fracassava le sue labbra sulle mie.

Sentii la sua lingua chiedere il permesso di entrare nella mia bocca, permesso che, ovviamente, gli concessi. Mi passò la mano sotto la salvietta prima verso il seno e poi sulla schiena, emisi un piccolo gemito e mi attaccai al suo collo baciandolo con foga, gli tolsi la maglietta e i pantaloni, lui di rimando mi tolse il salviettone, non avevo su il reggiseno, allora iniziò ad accarezzarmi il seno. Io accarezzavo il tessuto dei suoi boxer, facendogli incarnare la schiena ad ogni tocco.
Ross mi prese in braccio e mi portò sul letto, mi tolse le mutande blu e poi passai io all’azione prendendo un preservativo dal suo portafoglio nel cassetto e lo infilai sul suo amichetto, mi fissò e mi disse: “Ti amo Laura”

“Anche io Ross” lo baciai.

Sentii la sua presenza dentro di me, all’inizio mi faceva male, ma poi fu un piacere unico, venni urlando: “Ro-ooss!!”
E dopo poco anche lui venne urlando il mio nome.

Ero insaziabile, non sembravo neanche io, ripresi a baciarlo quando sentimmo qualcuno che salutava Raini.

“Cazzo Maia!” urlò Ross

Presi al volo il salviettone, le mie mutandine e mi lanciai in bagno mentre Ross si rivestiva. Sentii bussare sperando che fosse tutto in ordine e uscii dal bagno.

Lei ci guardò per un attimo, prima Ross poi me. Aveva capito tutto, me lo sentivo.

Se ne esordì con un “Ross, vai prima tu a lavarti, sembri accaldato”

“Grazie Maia” rispose lui.

Ero color peperone, sentii la mia temperatura alzarsi improvvisamente quando lei disse: “Oddio Laura ti sei tagliata! Sanguini!”

“Cazzo!” urlai. Beata la sua innocenza.

Sentii gli occhi di Ross fissarmi. Potevo benissimo immaginare la domanda: “Perché non mi hai detto che eri vergine?”

“Datemi un cerotto!” dissi per sviare

“Laura ma…” disse senza capire Ross

“Mi sono tagliata, Ross, mentre mi sono fatta la ceretta” gli dissi tirandogli una gomitata nello stomaco.

Sistemai il brutto incidente, i capelli, e andai nella stanza di Raini e Calum. Mi sentivo stranissima. 

Spazio dell'autrice: ringrazio @ely_mj_austin, @Orny01belieber, @aleloveluca e @danhausers che hanno recensito e tutti gli altri che hanno visualizzato!! :) <3 <3 

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Capitolo 3
*** Quelle strane senzazioni ***


Mi sentivo stranissima. Avevo gli occhi lucidi dalla gioia. Bussai e mi venne ad aprire Calum che mi disse: “Laura, stai bene?”

“Perché?” dissi sorpresa del suo acume.

“Boh, sembra che tu abbia pianto, vabbè vado da Ross, ti lascio da Raini”

“Ehi Laura vieni!” sentii dall’altra stanza. Corsi da Raini e l’abbracciai. “Laura? Mi devi forse dire qualcosa?”

“Si! Ho fatto l’amore con Ross!”

“Voi? Insieme? Ahhh!” mi riabbracciò, mi guardò e poi disse: “Ecco perché sei così bella stasera, veramente bellissima, però asciugati gli occhi”

Nello stesso istante bussarono alla porta ed erano Calum, Ross e Maia.

Uscimmo dall’uscita secondaria dell’albergo. La principale era assediata dai fan.

Andammo avanti io e Ross e ci distanziammo un po’, lui mi mise il braccio intorno alle spalle e mi diede un delicato bacio sulla guancia e mi disse: “Perché non mi hai detto che eri vergine Laura, avrei tentato di non farti male.”

“Questo volevo evitare Ross, non volevo una cosa finta.”

Ci guardammo negli occhi e mi diede un lieve bacio sulle labbra.

“Sei fantastica stasera”

Arrossii.

Andammo in un ristorante che faceva cibo tipico italiano. I miei amici non conoscevano quanto poteva essere buona la pasta in Italia, si ricredettero appena assaggiata la prima forchettata, durante la cena sentii spesso la mano di Ross sulla coscia sotto il vestito.

Mi faceva impazzire, ad ogni tocco dovevo trattenere un gemito. Non avrei resistito per molto, quindi mi alzai ed andai in bagno.

Oh mio Dio Santissimo, i bagni erano in comune per i maschi e le femmine e, quando vidi Ross alzarsi capii benissimo dov’era diretto.

Entrai in bagno lasciando la porta aperta e lo aspettai alla zona lavandini. Ci baciammo appassionatamente, infilò la mano sotto il mio vestito.

“No Ross, non possiamo. Ross…”

“Hai ragione Laura, ma mi manchi”

Lo baciai di nuovo, sentivo la sua presenza, ma non volevo cedere.

Uscii dal bagno prima io, poi dopo poco Ross.

Girammo a vuoto per le vie di Roma, fermati ogni pochi passi da qualche fan che voleva una foto o un autografo. Io adoro i miei fans, senza loro non sarei niente, ma mi fa strano come si comportano con Maia, non tutti vogliono una foto con lei, chissà perché.

Rientrammo in albergo stanchi morti per via del jet lag, neanche il tempo di sdraiarci e spegnere la luce che eravamo già addormentati, io con le braccia di Ross attorno alle spalle e la mia testa appoggiata sui suoi pettorali, mi sentivo al sicuro, ma avevo sempre un brutto presentimento.

Spazio dell'autrice: ringrazio tutti i recensioni e visualizzatori, la storia sta per entrare nel vivo, e si capirà tra un capitolo perchè Laura si ritrova sola, continuate a seguirmi!! :) <3

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Capitolo 4
*** La sera più brutta della mia vita ***


La mattina e il pomeriggio fu occupato dagli incontri coi fan, abbiamo firmato tantissimi autografi e scattato moltissime foto. Hanno una carica pazzesca i ragazzi italiani!

Mi dispiaceva lasciare il paese…

Dopo la cena, Ross, Calum e Maia andarono a festeggiare in un locale. Raini e io andammo nella sua stanza per chiacchierare un po’, non avevamo voglia di uscire.

“Ma doveva andare anche il cretino lentigginoso con quella là?”

“Raini! Ma perché ce l’hai a morte con lei?”

“Non mi fido Laura, non mi fido, sta nascondendo qualcosa”

Dopo un paio d’ore rientrò Calum, i suoi vestiti puzzavano un po’ d’alcol, e dopo un bacio anche Raini se ne accorse.

“Calum Worthy, cos’hai fatto fuori con quei due?”

“Niente Raini ti giuro, io non ho bevuto.”

Decisi di tornarmene in stanza e lasciarli discutere in pace, sentii urlare il mio nome, e trovai la chiave nella porta.

Ma cosa stava succedendo?

Entrai e vidi uno spettacolo che mai e poi mai avrei voluto vedere. In quel momento sentii il mio cuore spezzarsi.

Vidi Ross e Maia fare l'amore sul letto in cui dove l'avevamo fatto io e lui il giorno prima. La puzza di alcol in quella stanza era troppa, vidi anche due bottiglie di whisky. Iniziai a singhiozzare, incapace di smettere di guardare loro due che neanche si accorgevano della mia presenza.

Corsi verso la stanza di Raini con un groppo enorme in gola, le lacrime agli occhi e il cuore frantumato.

Bussai, lei mi aprì, mi guardò senza parlare, non capiva.

Non ce la facevo più. Mi accasciai a terra piangendo, la mia amica mi abbracciò e mi fece piangere sulla sua spalla, senza chiedermi cosa mi fosse successo. Quando mi fui calmata, più che altro finii le lacrime, entrammo in stanza.

Calum mi vide, poi guardò Raini e disse:” Vado a farmi un giro al negozio di elettronica qua di fronte” “Gr-a-zie C-Cal-um” dissi tra un singhiozzo e l’altro.

Mi abbracciò anche lui.

Diede un piccolo bacio sulle labbra a Raini e sottovoce le disse: “Dimmi quando e se posso rientrare”

“Non ti voglio chiedere niente Laura, quando te lo sentirai me lo potrai dire” disse Raini

“Ab-brac-cia-mi per fav-ore” dissi singhiozzando stringendola. E mentre lei obbediva al mio “ordine” io continuavo a piangere come una fontana, non riuscivo a calmarmi, avevo un enorme mal di testa, e non sarei riuscita a dormire. Però vedevo che Raini era stanca, allora feci finta di dormire sospirando in silenzio. Sentii entrare Calum, si avvicinò a me per vedere se fossi sveglia e disse alla sua ragazza: “La porto di là?”

“No tesoro, ha bisogno di stare qui con me” disse mentre mi accarezzava

Allora lui prese un cuscino ed uscì dicendo: “Vado da Ross”

Mi prese un infarto, mi alzai di botto e dissi tutto di un fiato scoppiando poi a piangere: “Calum! Lascialo in pace con Maia!”

Entrambi si girarono verso di me e mi abbracciarono.

Spazio dell'autrice: scusate il ritardo, ero convinta di aver già pubblicato questo capitolo... sono stordita... Comunque, ringrazio per le recensioni e continuo volentieri con altre due a questo capitolo... grazie mille a tutti!! :) <3

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Capitolo 5
*** Meno male ci sono gli amici ***


Sentii entrare Calum, si avvicinò a me per vedere se fossi sveglia e disse alla sua ragazza: “La porto di là?”

“No tesoro, ha bisogno di stare qui con me” disse mentre mi accarezzava

Allora lui prese un cuscino ed uscì dicendo: “Vado da Ross”

Mi prese un infarto, mi alzai di botto e dissi tutto di un fiato scoppiando poi a piangere: “Calum! Lascialo scopare in pace con Maia!”

Entrambi si girarono verso di me e mi abbracciarono.

“Ross aveva bevuto molto” tentando di scusarlo.


“Non è una giustificazione” disse Raini.

Calum non capiva perché me la fossi presa così, in fondo per lui non stavamo neanche insieme.
Allora con calma, bloccandomi ogni tanto per fermare le lacrime, gli spiegai della sera precedente e lui di rimando disse: “E’ un po’ uno stronzo!”

“Davvero tesoro?” domandò ironicamente Raini.

“Laura, se vuoi domani gli parlo…”

“Non lo so Calum. Tanto non lo perdonerò mai.”

Mi abbracciarono di nuovo.

“Ora scusa Laura ma sto crollando dal sonno, ti dispiace se ci stringiamo e stiamo in tre in un matrimoniale?”

“Ma certo Calum!” dissi io con naturalezza, non potevo tenerli svegli tutta la notte.

Ci sdraiammo e tentai di dormire.
Alle sei la luce del sole mi svegliò da quelle poche ore di sonno che avevo fatto. Facendo attenzione a non svegliare Raini e Calum mi lavai la faccia, mi sistemai con i vestiti che avevo lasciato lì la sera prima, e decisi di andare a fare un giro, avevo gli occhi gonfi e rossi.

Guardavo stranita le vie di Roma che la sera prima avevo visto con Ross.

Avvolta in questi pensieri attraversai una strada e dall’altra parte vidi lui e Maia (o qualcuno che gli assomigliava) che si baciavano, rimasi imbambolata piangendo.

Sentii da lontano un “Attenta!” non ci feci caso. Mi girai e vidi un automobile praticamente investirmi...

Spazio autrice: ok questo capitolo è un po' corto perchè dal prossimo ci saranno grosse novità per Laura... grazie per le recensioni... continuerò ancora a due!! Siete adorabili!! :) :) <3 <3

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Capitolo 6
*** Ogni tanto la vita mi sorride ***


Guardavo stranita le vie di Roma che la sera prima avevo visto con Ross.
Avvolta in questi pensieri attraversai una strada e dall’altra parte vidi lui e Maia (o qualcuno che gli assomigliava) che si baciavano, rimasi imbambolata piangendo.

 

Sentii da lontano un “Attenta!” non ci feci caso. Mi girai e vidi un automobile praticamente investirmi, se non fosse per una persona che mi venne addosso e mi spostò buttandomi per terra pochi secondi prima dell’impatto.

Stavo piangendo e tremando, un po’ per la paura e un po’ ancora per Ross.

Era una sconosciuta, ma vedendo lo stato in cui ero mi abbracciò e mi disse: “Shh, è tutto finito, lo so che fa paura essere quasi investiti, ma fidati, non è neanche bello vederlo!”

Sorrisi, una sconosciuta mi aveva appena fatto sorridere, all’improvviso l’abbracciai.

“Ehi, che hai?” disse lei.

“Grazie, per avermi salvata e fatta sorridere, non mi capita spesso ultimamente”  

“Dai ti offro un cappuccino e un cornetto!” disse lei.

Vidi da lontano quelli che dovevano essere Ross e Maia, non erano loro, gli assomigliavano solo.

Mi sentivo parecchio stupida, avevo rischiato di morire per due persone che neanche conoscevo. Decisi, in quel momento, di reagire. Mi convinsi che era lui a doversi vergognare e non io.

“Ascolta come ti chiami?” disse la mia “salvatrice” mentre mi aiutava ad alzarmi.

“Laura-ahi”

“Ti sei fatta male?” disse lei

Guardai il mio ginocchio, sanguinava e non poco.

Mi ritrovai seduta sul marciapiede con distesa la gamba che mi faceva male.

“Comunque io Martina, piacere” disse prendendo dalla sua borsa del disinfettante, una garza e iniziò a medicarmi la sbucciatura.

“Faccio volontariato al pronto soccorso tra una lezione di medicina e l’altra” continuò a parlare finendo la medicazione.

“Allora questa colazione?” dissi io.

“Ti porto in un bar qua vicino così non sforzi il ginocchio”

Mi fece mettere il braccio intorno al suo collo per aiutarmi a camminare.
Al bar prendemmo un cappuccino e un cornetto.

“Ci vorranno i punti?” le chiesi per iniziare un discorso.

“No tranquilla, fa male perché è grande ma non è così profondo”

“Comunque grazie, se sono ancora qui lo devo a te, come faccio a ripagarti?”

“Non voglio niente in cambio!”

“Posso almeno offrirti la colazione?” dissi quasi pregandola.

“Va bene, ma solo se mi rispondi a questa domanda…perché piangevi in mezzo alla strada?”

Non so perché ma le raccontai tutto, della sera con Ross, della notte successiva, di Maia e di quanto stavo male.
“Mi dispiace molto” concluse Martina, sembrava realmente dispiaciuta.

Pagai il conto e le dissi: “Ora devo tornare in albergo…”

Scrissi il mio numero di telefono sullo scontrino ricordando a Martina di prenderlo prima di andare.

Mi alzai ma camminavo malissimo e pianissimo; ad ogni passo sentivo una fitta al ginocchio, facevo una smorfia di dolore e mi venivano le lacrime agli occhi.

Allora Martina mi seguì dicendo: “Fermati! Ti accompagno io sennò non arrivi più!”

Prese lo scontrino e lo infilò nel libro che aveva in borsa.

“Forza attaccati, come prima!”

Mi sentivo al sicuro, mi aiutava, ed ero certa che lo facesse non perché ero una “star” americana, forse neanche sapeva che fossi “famosa”

Mi portò fino all’albergo dove sentii Raini, Calum e Ross che stavano discutendo.

“Ross, se Laura non si trova e ha lasciato il telefono in stanza è solo colpa tua!”

“Calum, Raini, non so cosa ho fatto! Ero ubriaco non mi ricordo nulla!”

“Sei stato con Maia, dopo essere stato con lei…” si zittirono tutti quanti.

A sentire quella frase mi cedettero le gambe, mi sentii svenire, iniziai a vedere tutto scuro.

“Oh, oh, Laura ci sei? Stai bene?”

La voce di Martina mi riportò alla realtà.

“Ascolta, oggi stai sempre vicino a qualcuno, potrebbe risuccederti dopo lo spavento che hai preso…”

Entrammo dalla hall dove per prima mi notò Raini.

“Laura che ti è successo, ti hanno fatto male?” disse facendomi sedere.

Sbiancai, non potevo dire davanti a Ross perché mi ero fatta male.

“Le hanno tagliato la strada in bicicletta, l’ho medicata io” rispose Martina salvandomi dall’imbarazzo in cui ero sprofondata.

“Ora devo andare in facoltà, sono già in ritardo!” continuò lei.

Mi alzai e l’abbracciai.

“Grazie mille, di nuovo”

“Figurati Laura, per così poco” mi rispose ammiccando.

Dopo che se ne andò mi risedetti.

“Vado a preparati io la valigia, non ti muovere” mi ordinò Raini.

Ross mi si avvicinò...

Spazio dell'autrice: spero di essere riuscita a fare un capitolo più lungo, come promesso... grazie per le quattro recensioni e per le visualizzazioni!! Continuerò ancora a 3 recensioni... Non so se riesco ad aggiornare entro lunedì perchè poi parto per Amsterdam e per una settimana non posso usare il pc... Ma voi continuate a leggere e recensire!! :) :) <3 <3

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Capitolo 7
*** Nuovi ritorni, vecchie persone ***


Ross mi si avvicinò: “Ti fa male?”

“Si, ma non tanto, mi fa più male essermi fidata di uno stronzo”

“Laura…”

“Vattene Ross!”

“Ti prego Laura, non buttiamo via tutto!”

“Vattene cazzo!”

Mi spostò una ciocca di capelli dietro l’orecchio, tremai.

“Non toccarmi! Vattene!” urlai, facendo sopraggiungere fortunatamente Calum.

“Ross, vai, non è il caso”

“Non ti impicciare Calum”

“Mi impiccio eccome, vai via da lei” disse spingendolo via.

“Laura…ti prego… Laura!”

Non mi sarei girata a guardarlo neanche se fosse morto in quell’istante.

All’arrivo di Raini con la mia valigia chiamammo un taxi.

“Ma non ci siamo tutti” dissi ingenuamente io.

“Maia non viene, sta un po’ in Italia” disse Ross

Forse sorrisi, forse no.

Passai tutto il viaggio in aereo a dormire o far finta di farlo, anche se adoravo guardare il cielo dall’alto. Tutto pur di non vedere Ross.

Capii che qualcosa si era rotto tra di noi quando, uscendo dall’aeroporto, io andai da una parte, Ross da un’altra, Raini e Calum da un’altra ancora.

Di solito dopo i viaggi passavamo la sera a ricordarci i momenti divertenti di quelle giornate insieme. Quella volta no. E quella fu anche l’ultima volta che tutti ci videro insieme, e l’ultima in cui vidi Ross.

 

FINE FLASHBACK

 

Purtroppo, caro diario, quella brutta avventura me la ricordo sempre quando guardo il ginocchio. Mi è rimasta una brutta cicatrice.

Martina non si è fatta più sentire, non so perché ma non ci rimasi poi così male, forse mi ero abituata a soffrire, a tenermi tutto dentro. A Raini non raccontai mai del rischio che avevo corso, lei credeva ancora alla storia della bicicletta che mi tagliò la strada.

Ross ci provò a chiamarmi dopo qualche settimana dal ritorno ma non gli risposi. Dopo un po’ si arrese e non si fece più sentire.

Ora ho un appartamento che condivido con mia sorella quando torna a Los Angeles da New York, lì lavora come attrice.

Io studio scienze della comunicazione e ogni tanto faccio qualche piccola parte in una pubblicità o in una puntata di una qualche serie. Adesso sto aspettando una telefonata che potrebbe offrirmi un ruolo in un film per tornare finalmente a lavorare. Ogni volta che squilla il telefono corro per rispondere il prima possibile e quasi sempre o è mia madre con mio padre o mia sorella o il mio operatore telefonico.

Raramente mi chiama Raini, è troppo presa a programmare la sua futura vita con Calum.

Decido di andare a farmi una doccia, per rinfrescarmi un po’…

Mentre ero sotto il getto sento il telefono squillare, così senza pensarci corsi fuori senza asciugarmi e cavolo, scivolai sulle piastrelle umide.

Atterrai dando tutto il peso sulla caviglia. Dopo il forte impatto sentii un “crack” e iniziai a piangere. Piangevo tantissimo dal dolore. Mi faceva un male terribile, non riuscivo a rialzarmi, a camminare ancor meno. Scesi le scale trascinandomi per gli scalini piagnucolando ad ogni movimento, seppur minimo. Al telefono era mia mamma, forse avrei dovuto avvisarla che non era più necessario chiamarmi cinque o sei volte al giorno.

Sentivo la caviglia pulsare e far male, le lacrime continuavano a scorrere. Volevo andare al pronto soccorso ma non riuscendo a camminare non sarei neanche riuscita a guidare.

L’unica cosa che mi venne in mente fu chiamare l’ambulanza e così feci.

Spiegai la situazione al centralinista e mi misi seduta con del ghiaccio sul mio caviglione ad aspettare l’ambulanza.

Dopo un quarto d’ora sentii bussare. Con fatica mi alzai per aprire la porta ed era un uomo del pronto soccorso.

Gli indicai dove trovare la cartella dell’assicurazione sanitaria e mi risedetti.

“Adesso arriva qui la dottoressa, dopo il suo parere vedremo se portarla in ospedale o meno…Non è che nel frattempo mi firmerebbe un autografo per mio figlio?” disse l’inserviente.

“Certo…” dissi firmando su un foglio bianco, in attesa del dottore.

Dalla porta entrò una donna, alzò lo sguardo su di me.

Ci fissammo.

“Laura” disse lei.

“Martina” dissi io.

Mi venne incontro e mi abbracciò.

L’altro medico ci guardò strano.

“Perché non mi hai più chiamata?”

“Ho perso il libro in cui avevo il tuo numero…” disse quasi vergognandosi

“Christopher, vai pure ci penso io qui” ordinò poi all’altro medico.

Lui uscì rivolgendoci un altro sguardo d’incomprensione.

“Possibile che ogni volta che ti vedo è perché ti sei fatta male?”

Arrossii.

“Che ci fai qui in America?”

“Lavoro, e sto cercando qualcuno che collabori con me ad una ricerca che sta nascendo in Italia”

La osservavo guardare la mia caviglia, mi sembrava preoccupata.

“Laura probabilmente si è rotto qualcosa, andiamo in ospedale.”

Raggiungemmo l’altro medico che stava aspettando fuori con l’auto e insieme ci dirigemmo all’ospedale.

Un volta lì, Martina mi portò a fare una radiografia e mi ingessò il piede.

La mia solita sfortuna, quando una cosa mi può andar male, mi va.

Spazio dell'autrice: ed eccomi di nuovo qua dopo una settimana ad Amsterdam!! Ringrazio tutte le persone che mi hanno augurato buon viaggio e che hanno recensito. Cavolo 7 recensioni!! Visto questo boom oserei a cinque recensioni per continuare volentieri. Grazie a tutti di nuovo per le recensioni e visualizzazioni!!! :) <3 <3

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Capitolo 8
*** Un'altra delusione ***


Un volta lì, Martina mi portò a fare una radiografia e mi ingessò il piede.
La mia solita sfortuna, quando una cosa mi può andar male, mi va.
Dopo aver ritirato il resoconto per l’assicurazione presi le stampelle e mi diressi verso l’uscita.

“Come pensi di tornare a casa senza macchina?”

Mi girai e rividi Martina che essendo senza camice, dovrebbe aver finito il turno.

“Ehm, sinceramente non lo so…” come ho fatto a non pensare a come tornare a casa?

“Dai ti accompagno io! Salta su!”

“Beh Martina, salta è una parola grossa…”

“Ahahahahah hai ragione!”

Detto ciò mi aiutò a salire in macchina e dopo averle indicato la via di casa mia mise in moto e partì.

“Allora ti fa male?”

“Quando mi hanno messo il gesso piangevo dal dolore”

“Immagino, io l’ho dovuta mettere da piccola al polso e mi faceva malissimo”

“Ehm…ascolta Martina…”

“Si?” disse lei incalzante

“Ti va di venire a cena da me stasera?”

“Ma certo…aspetta...chi cucina?”

Abbassai lo sguardo, sapevo mettere in piedi a dir tanto un piatto di pasta. Forse avrei fatto una brutta figura. Dovevo inventarmi qualcosa.

“Saremmo arrivati Laura”

Questa frase mi risvegliò dai miei pensieri.

“Comunque se ti va cucino io, così non sforzi il piede”

Tirai un sospiro di sollievo. Mi ero salvata in extremis, mi sedetti sul divano e aiutai da lontano Martina mentre si destreggiava ai fornelli.

Voleva prepararmi l’amatriciana, era il suo piatto forte.

“Hai della pancetta in casa vero?”

“No. Solo bacon” risposi io urlando dal soggiorno.

“L’amatriciana col bacon mi è nuova!”

Continuò a cucinare mentre io rispondevo ad alcune fan su twitter.

“Laura c’è pronto!!”

Presi le mie stampelle e ancora con difficoltà raggiunsi il tavolo e appena mi sedetti e mangiai la pasta mi sentii trasportare in Italia, da quando andavo a trovare i miei nonni a quando ho mangiato nel ristorante italiano con Raini, Calum e Ross…
“Cavolo sei bravissima a cucinare!”

“Vivo da sola, è puro istinto di sopravvivenza”

“Io sopravvivo a insalate miste e hamburger!”

“Complimenti Laura ottima dieta…molto varia”

Scoppiammo a ridere e andammo avanti tutta la sera a raccontarci dei due anni passati, il lavoro, la carriera, gli studi e tante altre cose…

“Ora devo andare Laura, domani inizio presto…se ti va domani passo a vedere se stai bene”

“Certo che mi va! Però domani cucino io!”

Quando uscì di casa ricevetti una telefonata da uno sconosciuto.

“Pronto?” dissi incerta

“E’ lei la signorina Laura Marano?”

“Si sono io”

“Siamo la 3Dstudiomovie si ricorda del provino che ha fatto?”

“Certo che mi ricordo!” dissi esultando nella speranza di una nuova parte.

"Beh, ecco, come dire…la ringraziamo molto ma…abbiamo scelto un’altra attrice”

“Cosa? Come?”

“Si, ha capito bene. Mi dispiace, alla pros”

Gli chiusi il telefono in faccia e lanciai il mio adorato pieghevole contro il muro per poi andare in fretta e furia a recuperarlo.
“Ma com’è possibile che non me ne vada dritta una?! Prima il piede, poi questo. Cos’altro mi devo aspettare ancora? Che nel fare le scale mi spacchi l’altro piede?”

Dopo aver parlato con un interlocutore immaginario andai a lavarmi i denti e poi andai a letto, per cercare di dormire guardai un film d’amore muto e non so a che ora, finalmente, seppur incazzata, caddi tra le braccia di Morfeo.

Spazio dell'autrice:
1) scusatemi il ritardo colossale ma ho avuto problemi col portatile
2) volete farmi morire per caso? 10 recensioni? Ma siete fantastici!! Vi adoro tantissimo!! :) :) <3 <3
3) vorrei ringraziare anche chi ha messo la storia nelle preferite e nelle seguite
4) siccome questo capitolo l'ho postato tardi, continuerò con solo 5 recensioni... Mi fate quest'altro regalo?
5) se volete faccio anche scambio di recensioni contattatemi su twitter: sono @LauraMsmile
Baci a tutti!! :) <3

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Capitolo 9
*** Vecchie amicizie ***


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La mattina seguente mi svegliai e chiamai mia sorella per annunciarle il mio ennesimo fallimento, mi sentivo depressa, pensavo di non essere buona più a far nulla.

“Mi dispiace per il film Laura, ma ennesimo no! Hai il massimo dei voti in ogni esame, sei famosa ed hai dei fan che ti adorano. Capita un buco nell’acqua!”

“Vane non è che a New York c’è un posticino per me?”

“Se anche ci fosse non te lo direi, devi rimanere lì, vedrai che il tuo momento ritornerà presto”

“Ti prego sorella”

“No. Ora devo andare, ci sentiamo!”

Attaccai internet sul mio iPad e cercai qualcosa di buono da cucinare per stasera, ci tenevo molto.
Metà delle ricette che trovai erano troppo difficili per me ma non avevo intenzione di arrendermi, finché non trovai una ricetta italiana.

Cercai gli ingredienti e tutto il necessario quando suonò il campanello; era Martina…ma che ore erano?
Le 7.30!! Ero in ritardissimo, non avevo cucinato niente.

“Ehi ciao! Come va? Ti sei abituata un po’ alle stampelle?”

“Le odio…ascolta…io non ho preparato niente…stavo”

“Non ti preoccupare!” mi interruppe lei

Ordinammo delle pizze e mentre le aspettavamo parlammo del più e del meno.

“Non fai nessun film adesso? Ieri non mi hai detto niente di ciò”

Mi intristii e arrossii

“Ho toccato un tasto dolente?”

“Si, proprio ieri mi hanno detto che non avrò una parte in cui speravo tanto”

“Mi dispiace…perché non senti i tuoi amici che erano con te in Italia? Magari loro hanno qualche lavoro da offrirti”

Mi intristii ancora di più abbassando lo sguardo. Sentii una lacrima cadermi sulla guancia mentre ripensavo ai bei momenti passati sul set di Austin e Ally.

Martina mi sollevò la testa poggiandomi due dita sotto il mento, mi guardò negli occhi e poi con rammarico sussurrò: “Oggi non ne azzecco una!”

“E’ da un po’ che non sento Raini e Calum…”

“Non eravate in quattro in albergo in Italia?” mi ricordò perplessa

“Ross non conta. Non più.”

“Ok ho capito. Dai Laura richiama Raini!”

“No dai, no!” la implorai

“Ti ho detto di sì!”

Così detto prese il telefono che avevo lasciato sul tavolo e dopo aver “lottato” con me che cercavo di riprenderlo avviò una chiamata con Raini

“No Martina…chiudi, sennò te la vedrai con me!”

“Che paura Laura…ahahahahah”

“Osi prendermi in giro?” e mentre dicevo ciò dall’altra parte della cornetta sentii urlare il mio nome: “LAURA! Quanto tempo! Come va?”

“Ciao Raini! Tutto bene, tu?” ero molto felice di risentirla...

“Sono contentissima di sentirti! E mi dispiace non averlo fatto prima, ma ho avuto dei problemi di lavoro”

“Tranquilla, anche io non ho brillato in comunicativa!”

Martina mi guardava soddisfatta.

“Ti va di venire a cena da me e Calum sabato?”

“Va bene! Posso portare Martina? La mia amica italiana quella che hai conosciuto quando eravamo al meet&greet?”

“Certo, certo! Ci vediamo sabato allora! Abbiamo tante cose da raccontarci!”

Quando attaccai Martina era perplessa. Mi sembrava indecisa se accettare per la storia della cena o accompagnarmi senza problemi; prima che proferisse parola dissi solo “Grazie”
Se lo meritava, mi aveva appena fatto ritrovare i miei amici e da sola non ce l'avrei mai fatta.

La sua espressione indecifrabile si tramutò in un tenero sorriso.

L’abbracciai a modi “orso” così come fece lei.
 
Sabato
 
Alle sei di pomeriggio sentii suonare il clacson, sarei andata in macchina con Martina dato che non riuscivo a guidare col gesso al piede.
In giornata avevo sentito Raini per messaggio e mi aveva dato il suo nuovo indirizzo, e mentre lei smanettava con il navigatore le chiesi: “Non ti dispiace di accompagnarmi vero?”

“Assolutamente no. Ho capito che non volevi tornare lì da sola per la prima volta. Poi non avresti mai osato farmi fare il taxi senza neanche pagarmi la cena vero?”

“Sicuramente…” le risposi facendole l’occhiolino e tralasciando la parte seria del discorso, parte che per altro era proprio vero.

Misi su un po’ di musica e iniziammo a parlare di Raini e Calum.
Dopo un’oretta più o meno arrivammo a destinazione, avevano comprato proprio una bella casetta con giardino e piscina, come aveva sempre sognato il ragazzo rosso.

Suonai il campanello e mi aprì Calum che mi inghiottì in un abbraccio: “Laura che piacere rivederti, sono felicissimo! Raini c’è Laura!!”
Non era cambiato neanche un po’ dall’ultima volta che l’avevo visto, camicia attillata e jeans come sempre.
Martina si presentò a Calum che trovò subito “una sagoma” (così l’ha definito lei)
Ero ancora sulla soglia quando Raini arrivò; anche lei non era cambiata, aveva i capelli leggermente più corti.
Quando ci abbracciammo, ad entrambe si inumidirono gli occhi e lei mi sussurrò: “Che bello rivederti, ora che ci siamo ritrovati non ci lasciamo più!”

“Calum vai a controllare il sugo!”

“Agli ordini!”

Martina si inserì nella conversazione: “Laura, ascolta, sei leggera però se mi pesti il piede col gesso mi fai male…”

“Oddio scusa…”

“Che hai fatto?” gridò preoccupata Raini

“Che avete detto? Il gesso?” gridò qualcuno dall’altra stanza

“Sono scivolata...” dissi arrossendo

“Dai vai a sederti sul divano” mi ordinò Raini.

Andai in stampelle fino al soggiorno quando sentii un “Oh ma mi volete dire con chi stavate parlando?”

Andai a sbattere contro qualcuno, penso Calum. La mia stupida goffaggine

“Laura.”

“Scusami”

Solo in quel momento alzai gli occhi da terra e lo vidi.

Spazio dell'autrice: allooooora, ringrazio tutti per le recensioni e le visualizzazioni... Siccome mi sono sopraggiunti molti impegni, ho deciso che aggiornerò ogni venerdì/sabato. Ringrazio e do i crediti per il banner a @andre_scrive. Grazie mille a tutti!! Ho cambiato il rating in arancione poichè ho letto molte storie con questo colore e ritengo si addatti meglio alla storia...scusate per il mio errore
Anticipazioni: "Comunque sono felice di averti rivista Laura"
"Anche io, anche io" non potevo mentire, non ne ero capace.

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Capitolo 10
*** Rieccoci mio caro! ***


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Solo in quel momento alzai gli occhi dal terreno e lo vidi.
Indietreggiai bruscamente pestando di nuovo il piede a Martina che indietreggiando a sua volta per non farsi troppo male urtò una lampada e la fece cadere.

“Sono un disastro!” corsi (per quanto le stampelle mi permettevano di fare) fuori casa seguita da lei e da Raini.
“Laura…” dissero in coro
“Quella lampada me l’aveva regalata la mamma di Calum, era bruttissima, mi hai fatto solo un favore ad aiutarmi a distruggerla…veramente!”
“Si ma il suo piede?”
“Tranquilla Laura, non mi importa, capita tutti, a te un po’ di più rispetto ad altri però fa niente!” Martina rise e fece ridere anche me, la sua risata è così contagiosa.

Ad un certo punto mentre mi stavano convincendo a rientrare Raini urlò: “Oh cazzo, scusa, ho capito! Mi dispiace!”
“Aspettate io non vi conosco bene ma credo di aver capito…il ragazzo biondo è Ross?”

Sentii un brivido percorrermi la schiena

Mi ritrovai inghiottita in un abbraccio a tre.

“Scusa sono stata superficiale Laura, perdonami, non pensavo ti facesse così male ancora, avevo pensato a una sorta di rimpatriata…”
“Ma non mi fa male! Ho fatto una figuraccia e basta! Infatti adesso rientro” dissi cercando di essere convincente.

Rientrai in casa e mi sedetti sul divano più lontano possibile da lui, di fianco a me si sedette Martina che si presentò a Ross.
Tra noi c’era un silenzio più che imbarazzante.

“Tu sei italiana vero?” chiese Calum ad un certo punto a Martina
“Si perché?”
“Vieni a darmi una mano col sugo…per favore!! Se combino qualche guaio Raini mi uccide!”
“Cosa faccio io?” ringhiò lei dall’altra stanza
“Niente amore, niente” rispose lui in fretta e furia mentre si avviava in cucina con la mia amica.

Ross sorrise e mi disse: “Sempre i soliti, eh? Non cambiano mai”
“Si” risposi io brutalmente e frettolosamente.
“Che ti sei fatta al piede?”
“Sono scivolata” non potevo rispondere a monosillabi a questa domanda.
Si mise a ridere.
“No scusa?” dissi io leggermente alterata
“No, no, mi è venuto in mente quando siamo caduti dalle scale dello studio dove c’era il Sonic Boom perché ti si era rotto il tacco… ahahahahah”
Iniziai anche io a ridere a quel ricordo, era stata una scena molto esilarante.
“Comunque sono felice di averti rivisto Laura…”
“Anche io Ross” non potevo mentire a lui, non ne sono capace.

Lui sorrise e di conseguenza io arrossii.
“E’ bello vedere che non sei cambiata…”
“Anche tu sei sempre uguale…forse un po’ più magro”
“Non intendevo fisicamente” e si avvicinò a me

Per fortuna in quel momento dalla cucina sentimmo urlare da Raini: “C’è pronto!!”
“Ehm…andiamo” dissi imbarazzata

Per tutta la cena raccontammo degli aneddoti accaduti durante le registrazioni finché Calum non prese parola.
“Ascoltate tutti. Io e Raini dobbiamo fare un annuncio” e così dicendo prese la sua fidanzata e l’attirò a se.
“Si, io e Calum, ci sposeremo, molto presto!”

Avevo le lacrime agli occhi mentre Ross mi fissava, che aveva da fissarmi? A dire il vero non aveva fatto altro per tutta la sera.

Mi alzai e abbracciai Raini che mi disse: “Vuoi essere la mia testimone?”
“Ma certo che voglio!!” piansi ancora di più per la commozione

Sentii anche Calum chiedere a Ross di essere il suo testimone.

Bene, perfetto. Avremmo dovuto fare anche delle cose insieme io e lui, ma per Raini l’avrei fatto senza problemi.

“Bene ragazzi, il matrimonio è tra due settimane!” esordì felice Calum
“Così presto?!” urlammo all’unisono io e Ross
“Si Laura…però che affinità nonostante non vi siate visti per tutto questo tempo”

Ross tentò di avvicinarmi per cingermi le spalle, ma io prontamente mi abbassai per raccogliere le stampelle che erano cadute mentre mi alzavo.

Quando mi rialzai sentii la sua mano sulla schiena e improvvisamente arrossii di nuovo. Martina colse il mio imbarazzo e prontamente mi tirò verso di lei “Sei felice di fare la damigella?”
“Certo che lo sono!!”

Ross la guardava con odio per avermi sottratta alle sue mani.
“Ben gli sta!” pensai…

Andammo avanti tutta la sera a chiacchierare amabilmente e arrivati al momento di tornare a casa Raini ci ammonì: “Ci ritroviamo qui giovedì, poi andiamo in comune per fare la prova del matrimonio!”
“Va bene!” dissi io “Perfetto!” disse dopo di me Ross
“Laura io mercoledì devo partire per un convegno, non posso accompagnarti”
“E quando torni?” dissi quasi in disperazione
“Venerdì, tranquilla” e mi abbracciò

Tirai un lungo sospiro di sollievo e con tranquillità ripresi il discorso precedente: “Comunque Raini, verrò qui con…”
“Me!” esclamò Ross interrompendomi bruscamente rimasi a fissare il vuoto per qualche secondo.
Raini e Martina mi fissavano forse in attesa di una mia risposta.

Spazio dell'autrice: ringrazio di cuore tutte le persone che hanno recensito e visualizzato, vi adoro, siete fantastici!
Crediti per il banner: @andre_scrive
Ora anticipazioni: "mi mandò un messaggio "Ehi Laura, sono felicissimo di averti rivista, sei sempre bellissima, ci hai pensato per il passaggio?" E mi raccomando, fate le brave, continuate a recensire!! :) :) <3 <3

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Capitolo 11
*** Insicurezza e felicità ***


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Andammo avanti tutta la sera a chiacchierare amabilmente e arrivati al momento di tornare a casa, Raini ci ammonì: “Ci ritroviamo qui giovedì, poi andiamo in comune per fare la prova del matrimonio!”
“Va bene!” dissi io “Perfetto!” disse dopo di me Ross
“Laura io mercoledì devo partire per un convegno, non posso accompagnarti”
“E quando torni?” dissi quasi in disperazione
“Venerdì, tranquilla” e mi abbracciò

Tirai un lungo sospiro di sollievo e con tranquillità ripresi il discorso precedente: “Comunque Raini, verrò qui con…”
“Me!” esclamò Ross interrompendomi bruscamente rimasi a fissare il vuoto per qualche secondo.

Raini e Martina mi fissavano forse in attesa di una mia risposta.
“Non voglio darti fastidio”
“Non me ne dai Laura, tranquilla”
“Ma prendo un taxi, non preoccuparti.”
“Non spendere soldi inutilmente, passo quasi di sicuro da te per venire qua!”

Andammo avanti a ribattere così per un po’ finché Calum non pose fine alla conversazione con un: “Sentitevi prima di giovedì, non litigate adesso!”
Ero certa di aver visto Ross esultare. Sentirci voleva dire chiamarci o mandarci sms e io ancora non ero ancora pronta.
“Beh vedremo…” dissi insicura e a risvegliarmi dai miei pensieri fu lo squillo di un cellulare, il mio…era Ross.

Lo guardai e lui sorridendo iniziò a spiegarmi il perché della chiamata
“Era per vedere se il tuo numero era lo stesso!” aveva una naturalezza nel parlare come se dovesse spiegare una cosa difficilissima ad un bambino,

In macchina tornando a casa Ross mi mandò un messaggio “Ehi Laura, sono felicissimo di averti rivista, sei sempre bellissima, ci hai pensato per il passaggio?” arrossii violentemente e Martina lo notò e iniziò a ridere.
“Ehi, ehi cosa ridi tu!”
“No, niente, ma sei diventata dello stesso rosso dei tuoi sandali”
“Eh basta!” la rimproverai facendo la finta offesa
“Cosa c’è scritto in quel messaggio?”
“Niente, piuttosto hai visto in cielo non si vede neanche una stella, domani pioverà!” era il mio tentativo peggiore per sviare una domanda
“Sei una cosa impressionante Marano, avanti dimmi”
“Uff, leggi” facevo di tutto pur di fregarla
“Ma se sto guidando! Ci andiamo a schiantare se non guardo la strada! Leggilo o ti faccio andare a casa a piedi e fidati che lo faccio.”

Le lessi il messaggio e arrossii di nuovo. Perché Ross mi faceva sempre quell’effetto anche a distanza di anni e dopo quello che mi aveva fatto non me lo sapevo proprio spiegare.
“Beh dai digli che accetti il passaggio dato che i taxi la tua via non la trovano mai!”
“No, no, no”
“Ho capito, quando arriviamo gli risponderò io.”
“Non oserai fare di nuovo come hai fatto con Raini…”
“Oh beh…a mali estremi”

La nostra conversazione venne interrotta dal suono del suo telefono, la vidi trafficare col cavo dell’auricolare per poi ascoltare una strana conversazione
“Si sono io… ma come?... no, è impossibile… come faccio io adesso?... Si, certo, grazie mille!”
Quando attaccò se ne esordì con un sonoro “vaffanculo!”
Mi misi a ridere ma lei sembrava tutto fuorché divertita.
“Cos’è successo?” provai a chiedere
“Il proprietario dell’appartamento dove vivevo ha deciso di tornare a vivere lì e quindi…non ho più una casa. Domani devo andare a prendere le mie cose e trovarmi un nuovo appartamento”

Mi sembrava molto triste e prendendo il coraggio a due mani le chiesi tutto d’un fiato: “Vieniastareacasamia? C’è…sempre se ti va…”
“Cosa mi deve andare? Non ho capito nulla!”
“Se vuoi venire a stare a casa mia, tanto mia sorella starà via ancora per un bel po’, così non paghi neanche l’affitto”
“Sei sicura Laura?” mi chiese con un sorriso a 32 denti
“Certo che lo sono!” le sorrisi di rimando.
“Grazie mille!”

Continuai a sorridere per il resto del tragitto, era stata proprio una bella serata e si può dire che ero proprio felice, come non lo ero da molto tempo.

Spazio dell'autrice: ecco qui, come ogni venerdì il nuovo capitolo... Non ho molto da dire, solo che sono felicissima per le 59 recensioni e per le tantissime visualizzazioni! Crediti per il banner ad @andre_scrive Il prossimo capitolo sarà quasi tutto concentrato su Raura... Continuate a dare un parere sulla storia, non vorrei che iniziasse ad annoiare...Grazie mille!! :)

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Capitolo 12
*** Amici? ***


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Il giorno dopo verso le undici aspettavo Martina con una parte delle sue cose, e quando entrò notai che la maggior parte erano libri vari di medicina, mi piaceva la passione che dedicava al lavoro, la stessa che avevo io quando recitavo in Austin e Ally.

“Ciao Laura! Grazie mille per l’ospitalità!”

“Non ti preoccupare, mi piace condividere questo appartamento immenso con qualcuno!”

Passammo il resto della mattinata a sistemare i tomi nella mia piccola libreria ed a parlare di Ross e del suo messaggio; lei mi obbligo ad accettare la sua offerta nominando anche uno sciopero dei tassisti. Non so se sia vero o falso e penso che non lo saprò mai.

“Va bene per il passaggio Ross” scrissi cercando di non far trasparire emozioni

“Si! Sono felicissimo! Ci vediamo alle 10? :)”

Risposi confermando l’orario e aggiungendo il mio indirizzo; guardavo Martina dall’altra parte della stanza che mi guardava soddisfatta mentre litigava con gli ultimi due libri che non ci stavano più da nessuna parte.

Mercoledì Martina partì per il convegno, anche se i giorni precedenti non l’avevo vista molto, era molto impegnata in ospedale e io ero ansiosissima per il passaggio di Ross. Avrei dovuto stare un’ora con lui, insieme, da soli.
 
Giovedì ore 10.15
 
Ross era in ritardo, lo chiamai più volte ma non rispose, lasciai anche un messaggio in segreteria ma niente. Iniziavo a bollire di rabbia quando suonò il campanello.

Aprii violentemente iniziando a sgridare Ross per il ritardo.

“Dobbiamo essere lì tra un’ora! Non ce la faremo mai! Siamo in ritardo! Muoviti!”

“Per te” rispose…un enorme mazzo di rose?!

Da dietro sbucò un ciuffo biondo e poi l’intera figura di Ross che giustificò il ritardo dicendo: “E’ colpa del fiorista, era lui in ritardo!”

Non sapevo cosa rispondergli, se spaccargli le rose in faccia pungendolo o abbracciarlo per il bel pensiero. Decisi di optare per una via di mezzo con un: “Grazie mille, andiamo?”

Salii sulla macchina e sentii alla radio una canzone della sua band, l’ultima uscita, mi ricordo che quando l’avevo ascoltata ero rimasta molto sorpresa dalla profondità del testo. Ero assorta in questi pensieri quando Ross se ne esordì con uno: “Scusami Laura, scusa.”
“Cos’hai combinato? Hai sbagliato strada? Non hai fatto benzina?” incominciai a chiedere allarmata.

In quel momento spense la radio e parcheggiò in un parcheggio lì vicino, non avevo la minima idea di quello che volesse fare.

“Scusa per quello che è accaduto in Italia e per averti fatta star male. Ci tengo a te ed ero ubriaco, eri tu quella a cui pensavo. Ti prego torniamo amici almeno!”

“Amici?” dissi titubante.

“Si, amici o migliori amici” si avvicinò a me e mi abbracciò stritolandomi. Quanto mi erano mancati quegli abbracci.

Dopo qualche minuto ci staccammo e tornammo in macchina per andare da Raini e Calum.

Spazio dell'autrice: ok, ecco qui il capitolo su Raura, è breve perchè da prossimo inizierà una nuova amicizia per i nostri protagonisti.
Crediti per il banner a: @andre_scrive
Ps: avete visto l'auslly kiss? Fantasticooooo!! :)))
Ps2: ho appena scritto un'altra storia "Underme". Vi va di passare a fare una visita?
Ps3: SIETE FANTASTICI, PER LE VISUALIZZAZIONI (TANTISSIME) E LE 66 RECENSIONI

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