Cap 14
Disclaimer:
Non possiedo nessuno dei
personaggi o la storia canon di Downton Abbey, solo questa fanficion
basata su di loro.
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alla storia originale su FanFiction.net: http://www.fanfiction.net/s/8845895/2/Please-Come-Back-to-Me
Capitolo 2
Mary
aveva temuto l'arrivo del
giorno in cui avrebbe acconsentito a lasciare l'ospedale. Camminava
avanti e
indietro ai piedi del letto di Matthew. Si chiese come potesse posporre
la sua
partenza ancora di un po'. Sapeva che suo figlio aveva bisogno di lei,
ma
voleva anche essere al fianco di Matthew. Era combattuta tra loro.
«
Non vuole calmarsi » disse
Anna, portando il bambino piangente tra le braccia. Aveva provato a
calmarlo
prima di riportarlo da Mary.
«
Suppongo sappia che c'è
qualcosa che non va » disse Mary, prendendo suo figlio tra le
braccia. Iniziò a
cantargli una ninna nanna e lui si calmò in fretta.
Anna
era colpita da quanto
spontaneamente madre e figlio fossero legati. Sapeva che Mary sapere
stata una
brava madre e questo ne era la prova.
«
Cosa farò, Anna » chiese Mary. «
Ho promesso a papà che oggi sarei tornata a casa, ma Matthew
è ancora qui ».
Anna
non aveva nessuna idea da
suggerire. Avrebbe veramente voluto sapere quando Mary dovesse restare
lì.
Mary
aveva ripreso a cantare a
suo figlio e si era leggermente girata, quindi non vide la mano di
Matthew
iniziare a muoversi. Anna, che lo stava guardando, se ne accorse e lo
osservò
attentamente nel caso si fosse sbagliata.
«
Milady » richiamò la sua
attenzione Anna, quando vide la mano muoversi ancora. « Penso
si stia muovendo
».
Mary
si voltò e guardò Matthew
aprire lentamente gli occhi. Porse suo figlio ad Anna per avvicinarsi a
Matthew.
«
Matthew » lo chiamò e gli
strinse le mani in lacrime. « Matthew, sei tornato
».
«
Mary? » riuscì a dire con voce
rauca. Prima che potesse dire qualcos'altro, sentì le labbra
di Mary sulle sue.
Fu felice per quella sensazione familiare e il calore del suo bacio.
«
Chiamate il dottor Clarkson »
disse Mary, quando fu finalmente sicura che fosse sveglio. Si
voltò verso Anna
e prese suo figlio dalle braccia di lei. « Guarda, il tuo
papà è sveglio ».
«
Mary, che ore sono? Perché
siamo al buio? »
…
Il
dottor Clarkson esaminò molto
attentamente Matthew, mentre Mary, Isobel e Anna stavano attorno a lui.
Era
compiaciuto che Matthew sembrasse essere in perfette condizioni,
eccetto per la
vista. Era però perplesso perché non riusciva a
vedere nessun danno fisico ai
suoi occhi.
«
Che succede? » chiese Robert
quando entrò nella stanza. Trovò la risposta
quando notò Matthew seduto sul
letto. Sorrise, ma realizzò subito che non era tutto a
posto, quando vide lo
sguardo preoccupato di Mary.
«
Non so proprio cosa non vada »
ammise il dottor Clarkson.
«
Forse potremmo consultare uno
specialista? » suggerì Isobel. « Ma
pensate che sia temporaneo o permanente? »
Il
dottor Clarkson scosse la
testa in risposta, non sapendolo.
«
Possiamo portarlo a casa? »
chiese Mary, più interessata a riportarlo a casa che ad
altro. Sentiva che a
Downton Matthew si sarebbe potuto riprendere completamente.
«
Non vedo perché no » rispose il
dottor Clarkson, e ottenne un sorriso da Mary.
…
Quando
tornarono a Downton, Mary
aiutò Matthew a infilarsi nel letto. Anna girava attorno a
loro cercando di
aiutare e anticipare quello di cui Mary poteva aver bisogno.
«
Stai comodo? » chiese Mary.
«
Sì » rispose Matthew, sistemato
nel suo lato del letto.
In
quel momento, l'orologio batté
l'ora di cena.
«
È già ora di cena? » chiese per
conferma.
«
Sì, tesoro » rispose. « Anna,
ceneremo qui, dopo che avrò finito di allattare ».
«
Perché non scendi e ceni con la
famiglia? » le suggerì, non volendo che stesse
chiusa lì con lui.
«
Non mi aspetteranno » gli
assicurò, e fece un cenno ad Anna per dimetterla.
«
Non devi farlo » insisté. « Non
voglio che tu ti perda niente a causa mia ».
«
Non penso che mi perderò molto
e passo già del tempo con la mia famiglia. Dopotutto, chi si
occuperà di te e
del bambino? »
«
Posso badare a me stesso »
insisté.
«
Davvero? E come farai a
tagliare il cibo o a infilzarlo con la forchetta? » lo
sfidò.
«
Allora chiederò dei sandwich »
rispose.
«
Cielo, non farti sentire dalla
signora Patmore, o non ti preparerà più uno dei
tuoi piatti preferiti ».
«
Voglio soltanto che tu non
venga tagliata fuori dalla famiglia ».
«
Non lo sono » gli assicurò. «
Ora che siamo a casa, siamo circondati da loro. Era più
difficile quando
eravamo in ospedale ».
«
Per quanto tempo siamo stati
là? » si chiese ad alta voce.
«
Non ha importanza ora » disse,
alzandosi dopo essersi occupata del bambino. « Quello che
importa è che tu sei
a casa ». Superò Matthew e gli diede un veloce
bacio sulla fronte, mentre suo
figlio si lamentava tra le sue braccia.
…
Dopo
che il bambino fu sistemato
per la notte, Anna portò la cena per Mary e Matthew.
«
Grazie, Anna » disse Mary con
gratitudine mentre posizionava il vassoio con il cibo sul letto tra lei
e
Matthew. « Suonerò quando avremo finito
».
«
La gente di sotto vorrebbe che
vi dicessi che sono felici che siate tornato, signor Crawley
» disse Anna prima
di andarsene.
« Ringraziateli per me » rispose.
«
Sei benvoluto al piano di sotto
» lo prese in giro Mary quando Anna se ne fu andata.
« Hanno mandato i loro
auguri di guarigione mentre eri in ospedale ».
«
Sospetto che sia stato Carson a
guidare il gruppo » aggiunse scherzoso e ottenne una lieve
risata da parte di
Mary.
«
Ad ogni modo, questo dimostra
quanto tu sia essenziale per Downton ».
«
Non so quanto essenziale sarò
ora » disse cupamente, chiedendosi come avrebbe fatto con la
perdita della
vista.
«
Non pensarci, Matthew » lo
rimproverò gentilmente. « Ne hai passate di
peggiori ».
«
E se fosse permanente? »
chiese, ancora più pessimista.
«
Sono sicura che non lo è. Si
sono già sbagliati una volta » rispose,
ricordandogli di essere ottimista
accarezzandogli dolcemente il viso. « E se lo fosse, puoi
contare su di me come
se fossi i tuoi occhi ».
«
Mary, io… » voleva obiettare,
ma fu zittito dal pezzo di carne che lei gli infilò
delicatamente in bocca.
«
Basta obiezioni » disse con
risolutezza. « Sono affamata, e anche tu ».
…
Matthew
si svegliò nell'oscurità
quando sentì un leggero tintinnio di tazze nella stanza.
Solo dopo un attimo
ricordò di aver perso la vista. Non riusciva a ricordare
molto dell'incidente,
e il dottor Clarkson gli aveva assicurato che era normale. Ma ci voleva
un po'
per abituarsi a svegliarsi nell'oscurità. Sentì
un corpo caldo muoversi vicino
a lui e seppe che Mary si stava svegliando.
«
Salve, Anna, il bambino è già
sveglio? » chiese Mary allontanandosi leggermente da Matthew.
«
Sta piangendo per voi, milady »
confermò Anna. « Ero venuta a vedere se voi
eravate già sveglia ».
Matthew
sentì Mary balzare fuori
dal letto e seppe cosa stava per fare. Sorrise di nascosto sapendo che
aveva
ragione sul fatto che sarebbe stata una madre meravigliosa.
«
Perché non lo porti qui? »
suggerì.
«
Sarà molto, molto rumoroso » lo
avvertì Mary. « Papà dice che ha i
polmoni di un nuotatore ».
Matthew
ridacchiò. Era felice che
suo figlio mostrasse i segni di una buona salute.
« Non mi infastidirà
» disse.
«
Va bene, non dire che non ti
avevo avvertito ». Mary fece cenno ad Anna di portare suo
figlio in camera.
…
«
Posso tenerlo? » chiese Matthew
quando Mary ebbe finito di allattarlo.
«
Certamente » disse,
avvicinandosi a lui e ponendo delicatamente il bambino tra le sue
braccia.
«
È più pesante di quando l'ho
tenuto la prima volta » si meravigliò, passando
delicatamente la mano libera
sul figlio.
«
Sta crescendo a vista d'occhio.
Sono stupefatta ».
Mary
notò che Matthew era
diventato improvvisamente triste. Sapeva a cosa stava pensando.
«
Mio caro, lo vedrai crescere »
gli assicurò. « Quel che importa è che
tu sia qui con noi ».
«
Scusa se mi comporto da
pessimista » si scusò. « Sarò
grato per quel che ho ». Sollevò il capo verso
Mary per mostrarle un sorriso.
Mary
era sollevata che Matthew
avesse superato il momento di autocommiserazione e per ricompensa lo
baciò.
…
Su
insistenza di Matthew, Mary
decise di unirsi alla famiglia in biblioteca. Aveva protestato sul
fatto di
lasciarlo da solo, ma alla fine si era arresa al volere di Matthew.
Entrata in
biblioteca, trovò un volto nuovo in mezzo a quelli
familiari.
«
Ah, Mary » la salutò Robert quando
la vide. « Questa è la signorina Nightingale.
È qui per aiutare a rimettere
Matthew in salute ».
«
Perché non sono stata
consultata? » ribatté aspramente. Pensò
che in una situazione diversa avrebbe
trovato appropriato il nome dell'infermiera, ma tutto quello che
riusciva a
pensare era mandar via la donna che le stava davanti.
«
Mary, è qui solo per aiutare a
prendersi cura di Matthew » cercò di farla
ragionare Cora, vedendo quanto Mary
fosse ferita. « Con il bambino e tutto, abbiamo pensato che
potresti trarre
vantaggio dal suo qualificato aiuto ».
Mary
fece un respiro profondo per
calmarsi, prima di dire qualcosa di cui si sarebbe pentita.
«
Può darci un momento, per
favore? » si rivolse all'infermiera con un sorriso forzato.
« Vorrei parlare
con la mia famiglia ».
L'infermiera
fece un lieve
inchino e andò ad aspettare fuori dalla stanza. Era rimasta
sorpresa dalla
reazione di Lady Mary, visto che normalmente era accolta con sollievo
dalle
famiglie con un componente malato. Guardò il signor Carson,
che sbuffò quando
le passò davanti.
«
Mary, lo stiamo facendo per te
» Violet iniziò il suo ragionamento. «
Devi capirlo ».
«
E tu, Edith, cosa dici? »
chiese Mary alla sorella. Sapeva di non avere nessuno dalla sua parte
in questa
questione, ma diede alla sorella minore l'opportunità di
esprimere la propria
opinione.
«
Penso che dovresti decidere tu,
Mary » disse piano Edith, mostrando un supporto senza
precedenti verso Mary che
prese tutti alla sprovvista.
«
Edith » l'avvertì Cora sia con
le parole che con lo sguardo. « Non sai quando dev'essere
stanca Mary,
occupandosi sia del bambino che di Matthew ».
«
Stai dicendo che non posso
gestire la cosa, mamma? » chiese Mary, tornando ad
arrabbiarsi. « Se ricordi,
mi sono presa cura di Matthew quando è rimasto ferito in
guerra ».
«
Ma è stato prima che avessi un
bambino » le ricordò Robert.
«
Anna e la tata mi stanno
aiutando con il bambino » ribatté Mary.
« E sono pronta ad andare avanti così
».
«
Ma chi si prenderà cura di te? »
chiese Violet con calma. « Non è forse nostro
compito, sapere cos'è meglio per
te? »
«
Te ne sono grata, nonna »
rispose con gratitudine. « Ma sono in grado di prendermi cura
di me stessa. Non
permetterò a nessun altro di prendersi cura di Matthew, non
finché ne sarò
capace ».
«
Salve » Matthew salutò la
famiglia quando arrivò. Aveva sentito da fuori le voci ed
era stato guidato da
Tom fino alla biblioteca. Si era preoccupato quando aveva sentito la
voce
infastidita di Mary.
«
Ragazzo mio, cosa ci fai qui? »
chiese Robert, guidando gentilmente Matthew al divano con Tom.
«
Ho pensato di venire a sedermi
con voi, oggi » disse con un sorriso. Non sapeva chi fosse
presente, ma mosse
la testa per rivolgersi comunque a tutti.
«
Ti senti meglio? » chiese Edith
per rompere il ghiaccio.
« Molto » rispose. « Grazie a Mary
». Allungò la mano per
farle sapere che la voleva al suo fianco.
Mary
lanciò alla famiglia uno
sguardo stizzito e orgoglioso che fece loro riconsiderare la loro
posizione.
«
Qual è il problema? » chiese
Matthew quando sentì che non continuavano la discussione di
pochi minuti prima.
«
Hanno assunto un'infermiera per
te » disse Mary seccata. « E l'ho rifiutata
».
«
È qualificata? » chiese, bloccando
velocemente con una mano le obiezioni di Mary.
«
Sì, ha delle eccellenti
referenze » rispose Cora.
«
Capisco » disse Matthew
pensieroso. « Posso parlare con Mary? »
La
famiglia se ne andò per
lasciarli soli.
«
Non mi stai veramente chiedendo
di permetterlo » sussurrò Mary allarmata.
«
Potresti accettare un po' di
aiuto » suggerì. « Non voglio che tu ti
sfinisca prendendoti cura di me e di
nostro figlio ».
«
Non ho dimostrato di esserne
capace? »
«
Molto » confermò. « Se ne sei
sicura, la manderemo via, ma solo se ne sei sicura ».
«
Sì! Lo sono ».
«
E prometti che me lo dirai se
avrai bisogno di aiuto? »
« Lo prometto ». Mary era
felice di vedere che
Matthew era dalla sua
parte. «
Puoi contare su di me ».
«
Grazie per il vostro interesse,
ma penso che, per ora, non avremo bisogno di un'infermiera »
Matthew annunciò
la loro decisione. « Quando sarà necessario, Mary
ha promesso di farmelo sapere
e ne assumeremo una ».
Robert
non era molto felice, ma
acconsentì ai desideri di Matthew. Guardò il
sorriso trionfante di Mary e seppe
che era dedicato a lui.
…
«
Sono ancora arrabbiati perché
sono d'accordo con te? » chiese Matthew, aspettando che Mary
lo raggiungesse a
letto.
«
Penso che la nonna e papà non
ne siano molto contenti » disse, guardando Anna andarsene con
i piatti vuoti
della loro cena. Era felice che Matthew avesse mangiato tutti i bocconi
che gli
aveva dato. Aveva insistito per darle da mangiare a sua volta per
essere sicuro
che mangiasse quindi, con l'aiuto di lei, era riuscito a infilzare il
cibo con
la forchetta e ad offrirglielo. Imboccarsi a vicenda era diventata una
bella
abitudine.
«
Penso che saranno ancora meno
contenti quando inizierò a far le cose per conto mio, allora
».
«
Cosa intendi? »
«
Vorrei che mi mostrassi come
arrangiarmi » spiegò. « Non posso
rimanere chiuso qui per sempre e dovrei
abituarmi a fare le cose con il minor aiuto possibile ».
«
E come faremo con le scale? »
«
Le eviterò e aspetterò te »
scherzò. « Non vorrei ruzzolare giù
».
«
Va bene, e per il bagno? » lo
prese in giro. « Devo essere privata anche di questo
privilegio? »
Matthew
ripensò al primo giorni
in cui gli aveva fatto il bagno. Nonostante le sue proteste, aveva
insistito
per lavarlo. Gli aveva ricordato che lei, come lui, l'aveva
già visto nudo.
Pensò che era molto meglio avere le sue abili mani ad
aiutarlo.
«
Be'? » lo esortò quando lui non
rispose.
«
Suppongo che sia una delle cose
che non posso fare da solo » disse dolcemente. «
Ora, per favore, torna a letto
con me. È terribilmente freddo senza di te ».
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