Please, come back to me

di swong74
(/viewuser.php?uid=521120)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Cap 14

Note dell'autore: Per iniziare, questo è stato scritto dopo aver visto lo Speciale di Natale della terza stagione e il suo triste finale. Spero che non sia la fine, ma se lo è, suppongo che questa possa essere una versione alternativa. 

Disclaimer: Non possiedo nessuno dei personaggi o la storia canon di Downton Abbey, solo questa fanficion basata su di loro.

Link alla storia originale su FanFiction.net: http://www.fanfiction.net/s/8845895/1/Please-Come-Back-to-Me


Please, come back to me



Capitolo 1

« Mi chiedo perché ci stiano mettendo tanto » si chiese Mary ad alta voce mentre Anna le sprimacciava di nuovo i cuscini.

« Probabilmente stanno discutendo su chi dovrebbe entrare per primo » rispose Anna scherzando. Anche lei si chiedeva perché la famiglia ci stesse mettendo così tanto per arrivare, soprattutto visto che l'arrivo di un nuovo Crawley sarebbe dovuto essere in testa alle priorità di tutti.

Appena Mary si rimise comoda sui cuscini, sentirono del trambusto fuori. La porta era socchiusa, quindi non videro molto.

« Vado a vedere cosa succede » si offrì Anna e uscì per controllare. Cercò nelle stanze vicine finché non trovò quella con accalcati il dottor Clarkson, Isobel e Lord Grantham. Fu presa alla sprovvista quando vide che c'era nel letto dell'ospedale.

« Anna » disse Robert allarmato. Andò a chiudere la porta della stanza. « Mary ha visto? »

« No, vostra signoria » disse Anna, grata per la sedia che le venne offerta, perché si sentì svenire. « Ma ha sentito il rumore ».

« Come sta? » chiese Robert con apprensione.

« Sta allattando il bambino » rispose Anna.

« Bene, bene » disse Robert. « Lasciamola a questo per ora »

« Come sta? » chiese Isobel, lottando per cacciare indietro le lacrime dopo che il dottor Clarkson ebbe finito di controllare le condizioni di Matthew. La sua domanda riportò Robert e Anna all'urgente problema in questione.

« Ha una commozione cerebrale e non sapremo altro finché non si sarà svegliato » disse il dottor Clarkson con cautela. Non voleva che si preoccupassero subito e sperava che Matthew si sarebbe ripreso. Gli controllò il battito e fu sollevato nel sentirlo ancora forte. Sapeva che Matthew era un combattente e pregò che quella non fosse la sua ora.

« E quando potrebbe essere? » insisté Isobel.

« Non lo so » rispose con tristezza il dottor Clarkson.

...

« Mary deve saperlo » insisté Violet. « Ha il diritto di sapere cosa è successo ».

« Ma ha appena avuto un bambino » discusse Cora. « Non può gestire anche questa tragedia »

« Sembra che tu ti sia già arresa » disse Violet severamente. « Matthew ne ha passate di peggiori e si è ripreso. È il modo di fare inglese ».

In un'altra occasione, Cora si sarebbe sentita offesa ma, in quel momento, pregava che Violet avesse ragione e che Matthew si riprendesse.

« Chi glielo dirà? » chiese Edith, sinceramente preoccupata. Ricordava quando si era presa la responsabilità di dire a Mary che Matthew era disperso durante la guerra. Sperava di non doverlo fare di nuovo.

« Aspetteremo tuo padre » disse Cora alla fine. « Speriamo che arrivi presto e che abbia qualcosa da dirci ».

Come se avesse sentito i suoi pensieri, arrivò di sotto con Anna dietro di lui.

« Cosa ha detto il dottor Clarkson? » si informò Cora.

« Niente di buono, temo » disse Robert, cupamente. « È ottimista, ma non sapremo quali sono i danni finché Matthew non sarà sveglio ».

« Qualcuno l'ha già detto a Mary? » chiese Violet.

« No, mamma, non gliel'abbiamo ancora detto. E non sono sicuro di come dirglielo dopo un così gioioso inizio del giorno ».

« Non ti perdonerà se glielo tieni nascosto » lo avvisò. Stava insistendo che venisse detto a sua nipote perché sapeva quanto era forte e quanto sarebbe stata male se le fosse stata nascosta la verità.

...

Mary aveva appena finito di allattare il bambino e ora si stava chiedendo cosa fosse successo ad Anna. Sapeva che Anna non era una che perdeva tempo, a meno che la famiglia non fosse arrivata e le stesse dando il tempo di finire di allattare il bambino.

« Eccovi qui » disse quando finalmente Anna tornò. « Sono già qui? »

« Sì » rispose Anna pacatamente, evitando di incrociare lo sguardo di Mary. « Sua signoria vorrebbe essere il primo a vedervi ».

Mary si chiese perché Anna si stesse comportando in modo strano, ma quando vide suo padre portò la sua attenzione su di lui.

« Ho sentito che ho un nipote » disse Robert, cercando di sembrare felice per il bene di Mary. Stava ancora lottando per decidere se dirle di Matthew.

« Fai la conoscenza del tuo primo nipote » disse Mary, sorridendo con orgoglio. Gli porse il bambino addormentato.

« Salve, mio carissimo figliolo » disse, facendo eco a Matthew che l'aveva tenuto prima. Nonostante quello che era appena successo, era felicissimo di vedere il futuro erede di Downton tra le sue braccia.

« Dove sono tutti? » chiese alla fine Mary, ancora sorridente.

« Stanno aspettando di sotto che io ti parli ». Robert si voltò verso Anna e porse a lei il bambino al posto di Mary.

Mary lo notò e si mise subito seduta, improvvisamente consapevole che c'era qualcosa che non andava.

« Non voglio allarmarti » iniziò Robert. « Ma è successo qualcosa ». Fece un cenno ad Anna di portare il bambino fuori dalla stanza, poi prese la mano di Mary.

« Cos'è successo, papà? » chiese con una nota di allarme nella voce.

« Matthew ha avuto un incidente » le disse, guardando Mary da vicino. La vide sussultare e vide le lacrime sgorgare dai suoi occhi.

« Quanto grave? » chiese alla fine, quando ritrovò la voce e si fu calmata abbastanza.

« Secondo il dottor Clarkson, abbastanza grave » disse.

« Dov'è? Per favore, portami da lui ».

Robert sapeva che non avrebbe potuto tenerla lontana da Matthew nemmeno nelle sue condizioni, quindi acconsentì di portarla da lui.

...

« Dev'esserci qualcosa che possiamo fare, magari qualche nuova cura » suggerì Isobel.

« Posso certamente controllare e consultarmi con altri » disse il dottor Clarkson, pensando la stessa cosa. « Ma per adesso, dobbiamo dargli un po' di tempo per guarire ».

Alzarono entrambi lo sguardo quando sentirono la porta aprirsi con un cigolio. Videro Mary su una sedia a rotelle spinta da Robert.

« Devo vederlo » disse Mary quando fu posizionata vicino a lui. Istintivamente gli prese la mano e la strinse per fargli sapere che era lì. Fu delusa quando lui non rispose.

« Tutto quello che possiamo fare per ora è aspettare » disse il dottor Clarkson.

« Allora aspetterò qui » rispose Mary, guardando la figura priva di sensi di suo marito.

« Mary, hai appena avuto un bambino » obiettò Robert. « Devi riposare ».

« Posso riposarmi qui, papà » replicò. « La stanza è abbastanza grande per entrambi ».

Tutti e tre attorno a lei sapevano di non poterla convincerla, sopratutto dopo aver visto il suo sguardo serio e risoluto.

« Farò in modo di far portare qui un altro letto » offrì il dottor Clarkson.

Mary fece un cenno di gratitudine e aspettò che i tre la lasciassero sola con lui. Fu grata che lo facessero senza che glielo chiedesse. Si alzò dalla sedia a rotelle e si sedette al suo fianco per essergli più vicina.

« Oh, tesoro mio » disse, sfiorandogli la guancia. « Spero tu possa sentirmi. Ti prego, ti prego, apri gli occhi. Come posso essere la tua Mary senza di te? »

Quando Anna tornò, trovò Mary che piangeva sul corpo ancora incosciente di Matthew. Guardò il bambino quieto tra le sue braccia e si chiese se potesse essere d'aiuto. Si avvicinò e posò una mano sulla spalla di Mary per farle sapere che era lì.

Mary alzò lo sguardo e vide Anna. Sapeva di poter essere se stessa con lei esattamente come con Matthew. Nonostante questo, cercò di ricomporsi e smise di piangere.

« Se ne sono andati tutti? » chiese alla fine, asciugandosi le lacrime.

« Sì » le confermò Anna. « Torneranno domani per vedere se è cambiato qualcosa ».

« Perché è successo ora? » Mary non si aspettava veramente una risposta, ma lo chiese lo stesso.

« Non lo so » disse Anna, cercando di consolarla. « Ma sappiamo entrambe che il signor Matthew ne ha passate di peggiori. E sono sicura che voglia vivere per veder crescere suo figlio e diventare un uomo ».

Mary guardò suo figlio, profondamente addormentato tra le braccia di Anna. Era grata almeno per questo in quel momento difficile. Prese il bambino da Anna e si meravigliò della nuova vita tra le sue braccia.

Il dottor Clarkson e Isobel tornarono con qualche aiutante per portare un letto nella stanza. Lo misero a fianco a quello di Matthew, così che Mary potesse sdraiarcisi sopra.

« Vado a casa per la notte, ma tornerò domani mattina » disse Isobel a Mary. « Cercate di riposarvi un po', Mary ».

Mary annuì e guardò Isobel e il dottor Clarkson andarsene.

« Dovreste andare a casa anche voi, Anna » suggerì Mary. « Non c'è nient'altro da fare qui ».

« Posso stare qui con voi, milady » disse Anna, mostrando la sua devozione per Mary. « Ho chiesto al dottor Clarkson e ha detto che posso usare la stanza accanto ».

« Bates non avrà bisogno di voi? »

« C'è più bisogno di me qui ».

...

Occuparsi di un figlio neonato e di un marito in coma tenne Mary piuttosto impegnata nei giorni seguenti. Anna rimase al suo fianco durante la sua permanenza e non mostrò nessun segno di volerla abbandonare. Ogni giorno riceveva visite dalla famiglia e dal signor Bates, che portava loro vestiti, cibo e i migliori auguri dalla servitù.

« Tutti stanno pregando per una pronta guarigione del signor Matthew » disse John a Mary mentre scartava l'ultimo pacco di cibo arrivato da casa. « Soprattutto il signor Carson, che desidererebbe venire ma è troppo impegnato per allontanarsi ».

« Per favore, ringraziateli tutti da parte mia » rispose Mary con gratitudine. Non si era resa conto di quanto tutti tenessero a Matthew, ma sapeva il perché. « E grazie per venire ogni giorno. Vi sono veramente grata ».

Anna tornò, agitata per qualcosa. Era combattuta sul se farlo sapere a Mary.

« Cosa c'è, Anna? » chiese Mary, notando il suo disagio.

« L'autista del furgone è qui per vedervi, milady » disse. « Gli ho detto che ora non è il momento, ma è piuttosto insistente ».

Mary esitò, chiedendosi come avrebbe potuto affrontare l'uomo che aveva quasi ucciso Matthew.

« Posso mandarlo via » si offrì John quando vide la sua esitazione.

« No, fatelo entrare » disse infine Mary.

« Salve, milady » la salutò l'uomo con evidente timore quando entrò nella stanza. Era così nervoso che stava torcendo il cappello senza rendersene conto. « Sono veramente dispiaciuto per quello che è successo ». L'uomo era chiaramente spaventato e sembrava stesse per svenire.

Anna e John si scambiarono uno sguardo di preoccupazione non per l'uomo, ma per Mary.

« A volte gli incidenti succedono » iniziò Mary con calma. « In futuro, per favore, siate più prudente, così da non mandare le persone fuori strada ».

L'autista del furgone rimase perplesso a quelle parole. Era sicuro che l'avrebbe fatto arrestare e mandato in prigione per il resto della sua vita. Invece sembrava che l'avesse perdonato e non poteva credere alle sue orecchie.

« Lady Mary ha bisogno di riposare » disse infine John per accomiatare l'uomo. Temeva che Mary avrebbe potuto cambiare idea se l'uomo fosse rimasto ancora a lungo.

« Vi ringrazio, milady » ripeté, inchinandosi nella sua direzione.

« È stato un gesto molto bello, milady » disse Anna, quando John e l'autista se ne furono andati.

« È quello che avrebbe voluto Matthew » disse Mary in un sussurro.

...

« Ma, Mary, questa non è casa tua » discusse Violet quando Mary insisté per restare anche dopo che il dottor Clarkson disse che lei e il bambino potevano lasciare l'ospedale.

« Ma Matthew non può ancora andarsene » ribatté Mary. « E il mio posto è con lui ».

« Mary, ci prenderemo cura di lui » cercò di farla ragionare Isobel. Era felice che Mary stesse vicina a Matthew, ma era anche preoccupata per lei e il bambino.

« Non anche voi, Isobel » disse Mary, supplicando con gli occhi Isobel di essere dalla sua parte in quella discussione.

« Le condizioni di Matthew non sono cambiate » le ricordò Robert. « Potrebbe rimanere così per un bel po' ».

« Non lo lascerò solo, papà! »

« Sii ragionevole, Mary, un ospedale non è un posto per un neonato. Sicuramente sarai d'accordo ». Robert sapeva quanto potesse essere terribile per Mary, ma voleva che tornasse a casa.

« Ancora qualche giorno, papà, ti prego ». Mary non voleva altro che tornare a casa ma, senza Matthew, sapeva che si sarebbe stancata molto di più continuando a correre lì per vederlo. Almeno in ospedale poteva stare sdraiata vicino a lui e essere confortata dal suo respiro regolare mentre dormiva.

« Molto bene, ancora qualche giorno » acconsentì Robert a denti stretti, e guardò gli altri attorno a lui per zittire le loro obiezioni.

« Grazie, papà! » Mary lo abbracciò e baciò con gratitudine.

...

« Dovreste tornare a casa con loro » suggerì Mary ad Anna.

« E chi cambierà il bambino? » la prese in giro Anna, sapendo che nonostante Mary fosse incredibilmente brava a prendersi cura del bambino, non le piaceva cambiarlo.

Mary dovette ammettere che quello era l'unico compito che non trovava piacevole.

« A proposito di questo, penso che abbia bisogno di essere cambiato, ora ». Anna prese il bambino da Mary e lo portò nella stanza accanto.

Una volta da sola, Mary riportò la sua attenzione su Matthew. Ne aveva passate così tante, sperò che quella fosse solo un'altra cosa che avrebbe superato.

« Mio carissimo Matthew » gli sussurrò all'orecchio appoggiando una mano sul suo petto. « Ti imploro di svegliarti. Tuo figlio ed io abbiamo disperatamente bisogno di te. Ti prego, torna da me ».

 





Nota della traduttrice:
Per chi non ha ancora digerito la morte di Matthew (ç__ç) Ho tradotto solo i primi due capitoli, pian piano pubblicherò tutto. Le recensioni sono molto gradite sia da me che dall'autrice :) Nymphy ^^




Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Cap 14


Disclaimer: Non possiedo nessuno dei personaggi o la storia canon di Downton Abbey, solo questa fanficion basata su di loro.

Link alla storia originale su FanFiction.net: http://www.fanfiction.net/s/8845895/2/Please-Come-Back-to-Me



Capitolo 2


Mary aveva temuto l'arrivo del giorno in cui avrebbe acconsentito a lasciare l'ospedale. Camminava avanti e indietro ai piedi del letto di Matthew. Si chiese come potesse posporre la sua partenza ancora di un po'. Sapeva che suo figlio aveva bisogno di lei, ma voleva anche essere al fianco di Matthew. Era combattuta tra loro.

« Non vuole calmarsi » disse Anna, portando il bambino piangente tra le braccia. Aveva provato a calmarlo prima di riportarlo da Mary.

« Suppongo sappia che c'è qualcosa che non va » disse Mary, prendendo suo figlio tra le braccia. Iniziò a cantargli una ninna nanna e lui si calmò in fretta.

Anna era colpita da quanto spontaneamente madre e figlio fossero legati. Sapeva che Mary sapere stata una brava madre e questo ne era la prova.

« Cosa farò, Anna » chiese Mary. « Ho promesso a papà che oggi sarei tornata a casa, ma Matthew è ancora qui ».

Anna non aveva nessuna idea da suggerire. Avrebbe veramente voluto sapere quando Mary dovesse restare lì.

Mary aveva ripreso a cantare a suo figlio e si era leggermente girata, quindi non vide la mano di Matthew iniziare a muoversi. Anna, che lo stava guardando, se ne accorse e lo osservò attentamente nel caso si fosse sbagliata.

« Milady » richiamò la sua attenzione Anna, quando vide la mano muoversi ancora. « Penso si stia muovendo ».

Mary si voltò e guardò Matthew aprire lentamente gli occhi. Porse suo figlio ad Anna per avvicinarsi a Matthew.

« Matthew » lo chiamò e gli strinse le mani in lacrime. « Matthew, sei tornato ».

« Mary? » riuscì a dire con voce rauca. Prima che potesse dire qualcos'altro, sentì le labbra di Mary sulle sue. Fu felice per quella sensazione familiare e il calore del suo bacio.

« Chiamate il dottor Clarkson » disse Mary, quando fu finalmente sicura che fosse sveglio. Si voltò verso Anna e prese suo figlio dalle braccia di lei. « Guarda, il tuo papà è sveglio ».

« Mary, che ore sono? Perché siamo al buio? »

Il dottor Clarkson esaminò molto attentamente Matthew, mentre Mary, Isobel e Anna stavano attorno a lui. Era compiaciuto che Matthew sembrasse essere in perfette condizioni, eccetto per la vista. Era però perplesso perché non riusciva a vedere nessun danno fisico ai suoi occhi.

« Che succede? » chiese Robert quando entrò nella stanza. Trovò la risposta quando notò Matthew seduto sul letto. Sorrise, ma realizzò subito che non era tutto a posto, quando vide lo sguardo preoccupato di Mary.

« Non so proprio cosa non vada » ammise il dottor Clarkson.

« Forse potremmo consultare uno specialista? » suggerì Isobel. « Ma pensate che sia temporaneo o permanente? »

Il dottor Clarkson scosse la testa in risposta, non sapendolo.

« Possiamo portarlo a casa? » chiese Mary, più interessata a riportarlo a casa che ad altro. Sentiva che a Downton Matthew si sarebbe potuto riprendere completamente.

« Non vedo perché no » rispose il dottor Clarkson, e ottenne un sorriso da Mary.

Quando tornarono a Downton, Mary aiutò Matthew a infilarsi nel letto. Anna girava attorno a loro cercando di aiutare e anticipare quello di cui Mary poteva aver bisogno.

« Stai comodo? » chiese Mary.

« Sì » rispose Matthew, sistemato nel suo lato del letto.

In quel momento, l'orologio batté l'ora di cena.

« È già ora di cena? » chiese per conferma.

« Sì, tesoro » rispose. « Anna, ceneremo qui, dopo che avrò finito di allattare ».

« Perché non scendi e ceni con la famiglia? » le suggerì, non volendo che stesse chiusa lì con lui.

« Non mi aspetteranno » gli assicurò, e fece un cenno ad Anna per dimetterla.

« Non devi farlo » insisté. « Non voglio che tu ti perda niente a causa mia ».

« Non penso che mi perderò molto e passo già del tempo con la mia famiglia. Dopotutto, chi si occuperà di te e del bambino? »

« Posso badare a me stesso » insisté.

« Davvero? E come farai a tagliare il cibo o a infilzarlo con la forchetta? » lo sfidò.

« Allora chiederò dei sandwich » rispose.

« Cielo, non farti sentire dalla signora Patmore, o non ti preparerà più uno dei tuoi piatti preferiti ».

« Voglio soltanto che tu non venga tagliata fuori dalla famiglia ».

« Non lo sono » gli assicurò. « Ora che siamo a casa, siamo circondati da loro. Era più difficile quando eravamo in ospedale ».

« Per quanto tempo siamo stati là? » si chiese ad alta voce.

« Non ha importanza ora » disse, alzandosi dopo essersi occupata del bambino. « Quello che importa è che tu sei a casa ». Superò Matthew e gli diede un veloce bacio sulla fronte, mentre suo figlio si lamentava tra le sue braccia.

Dopo che il bambino fu sistemato per la notte, Anna portò la cena per Mary e Matthew.

« Grazie, Anna » disse Mary con gratitudine mentre posizionava il vassoio con il cibo sul letto tra lei e Matthew. « Suonerò quando avremo finito ».

« La gente di sotto vorrebbe che vi dicessi che sono felici che siate tornato, signor Crawley » disse Anna prima di andarsene.

« Ringraziateli per me » rispose.

« Sei benvoluto al piano di sotto » lo prese in giro Mary quando Anna se ne fu andata. « Hanno mandato i loro auguri di guarigione mentre eri in ospedale ».

« Sospetto che sia stato Carson a guidare il gruppo » aggiunse scherzoso e ottenne una lieve risata da parte di Mary.

« Ad ogni modo, questo dimostra quanto tu sia essenziale per Downton ».

« Non so quanto essenziale sarò ora » disse cupamente, chiedendosi come avrebbe fatto con la perdita della vista.

« Non pensarci, Matthew » lo rimproverò gentilmente. « Ne hai passate di peggiori ».

« E se fosse permanente? » chiese, ancora più pessimista.

« Sono sicura che non lo è. Si sono già sbagliati una volta » rispose, ricordandogli di essere ottimista accarezzandogli dolcemente il viso. « E se lo fosse, puoi contare su di me come se fossi i tuoi occhi ».

« Mary, io… » voleva obiettare, ma fu zittito dal pezzo di carne che lei gli infilò delicatamente in bocca.

« Basta obiezioni » disse con risolutezza. « Sono affamata, e anche tu ».

Matthew si svegliò nell'oscurità quando sentì un leggero tintinnio di tazze nella stanza. Solo dopo un attimo ricordò di aver perso la vista. Non riusciva a ricordare molto dell'incidente, e il dottor Clarkson gli aveva assicurato che era normale. Ma ci voleva un po' per abituarsi a svegliarsi nell'oscurità. Sentì un corpo caldo muoversi vicino a lui e seppe che Mary si stava svegliando.

« Salve, Anna, il bambino è già sveglio? » chiese Mary allontanandosi leggermente da Matthew.

« Sta piangendo per voi, milady » confermò Anna. « Ero venuta a vedere se voi eravate già sveglia ».

Matthew sentì Mary balzare fuori dal letto e seppe cosa stava per fare. Sorrise di nascosto sapendo che aveva ragione sul fatto che sarebbe stata una madre meravigliosa.

« Perché non lo porti qui? » suggerì.

« Sarà molto, molto rumoroso » lo avvertì Mary. « Papà dice che ha i polmoni di un nuotatore ».

Matthew ridacchiò. Era felice che suo figlio mostrasse i segni di una buona salute.

« Non mi infastidirà » disse.

« Va bene, non dire che non ti avevo avvertito ». Mary fece cenno ad Anna di portare suo figlio in camera.

« Posso tenerlo? » chiese Matthew quando Mary ebbe finito di allattarlo.

« Certamente » disse, avvicinandosi a lui e ponendo delicatamente il bambino tra le sue braccia.

« È più pesante di quando l'ho tenuto la prima volta » si meravigliò, passando delicatamente la mano libera sul figlio.

« Sta crescendo a vista d'occhio. Sono stupefatta ».

Mary notò che Matthew era diventato improvvisamente triste. Sapeva a cosa stava pensando.

« Mio caro, lo vedrai crescere » gli assicurò. « Quel che importa è che tu sia qui con noi ».

« Scusa se mi comporto da pessimista » si scusò. « Sarò grato per quel che ho ». Sollevò il capo verso Mary per mostrarle un sorriso.

Mary era sollevata che Matthew avesse superato il momento di autocommiserazione e per ricompensa lo baciò.

Su insistenza di Matthew, Mary decise di unirsi alla famiglia in biblioteca. Aveva protestato sul fatto di lasciarlo da solo, ma alla fine si era arresa al volere di Matthew. Entrata in biblioteca, trovò un volto nuovo in mezzo a quelli familiari.

« Ah, Mary » la salutò Robert quando la vide. « Questa è la signorina Nightingale. È qui per aiutare a rimettere Matthew in salute ».

« Perché non sono stata consultata? » ribatté aspramente. Pensò che in una situazione diversa avrebbe trovato appropriato il nome dell'infermiera, ma tutto quello che riusciva a pensare era mandar via la donna che le stava davanti.

« Mary, è qui solo per aiutare a prendersi cura di Matthew » cercò di farla ragionare Cora, vedendo quanto Mary fosse ferita. « Con il bambino e tutto, abbiamo pensato che potresti trarre vantaggio dal suo qualificato aiuto ».

Mary fece un respiro profondo per calmarsi, prima di dire qualcosa di cui si sarebbe pentita.

« Può darci un momento, per favore? » si rivolse all'infermiera con un sorriso forzato. « Vorrei parlare con la mia famiglia ».

L'infermiera fece un lieve inchino e andò ad aspettare fuori dalla stanza. Era rimasta sorpresa dalla reazione di Lady Mary, visto che normalmente era accolta con sollievo dalle famiglie con un componente malato. Guardò il signor Carson, che sbuffò quando le passò davanti.

« Mary, lo stiamo facendo per te » Violet iniziò il suo ragionamento. « Devi capirlo ».

« E tu, Edith, cosa dici? » chiese Mary alla sorella. Sapeva di non avere nessuno dalla sua parte in questa questione, ma diede alla sorella minore l'opportunità di esprimere la propria opinione.

« Penso che dovresti decidere tu, Mary » disse piano Edith, mostrando un supporto senza precedenti verso Mary che prese tutti alla sprovvista.

« Edith » l'avvertì Cora sia con le parole che con lo sguardo. « Non sai quando dev'essere stanca Mary, occupandosi sia del bambino che di Matthew ».

« Stai dicendo che non posso gestire la cosa, mamma? » chiese Mary, tornando ad arrabbiarsi. « Se ricordi, mi sono presa cura di Matthew quando è rimasto ferito in guerra ».

« Ma è stato prima che avessi un bambino » le ricordò Robert.

« Anna e la tata mi stanno aiutando con il bambino » ribatté Mary. « E sono pronta ad andare avanti così ».

« Ma chi si prenderà cura di te? » chiese Violet con calma. « Non è forse nostro compito, sapere cos'è meglio per te? »

« Te ne sono grata, nonna » rispose con gratitudine. « Ma sono in grado di prendermi cura di me stessa. Non permetterò a nessun altro di prendersi cura di Matthew, non finché ne sarò capace ».

« Salve » Matthew salutò la famiglia quando arrivò. Aveva sentito da fuori le voci ed era stato guidato da Tom fino alla biblioteca. Si era preoccupato quando aveva sentito la voce infastidita di Mary.

« Ragazzo mio, cosa ci fai qui? » chiese Robert, guidando gentilmente Matthew al divano con Tom.

« Ho pensato di venire a sedermi con voi, oggi » disse con un sorriso. Non sapeva chi fosse presente, ma mosse la testa per rivolgersi comunque a tutti.

« Ti senti meglio? » chiese Edith per rompere il ghiaccio.

« Molto » rispose. « Grazie a Mary ». Allungò la mano per farle sapere che la voleva al suo fianco.

Mary lanciò alla famiglia uno sguardo stizzito e orgoglioso che fece loro riconsiderare la loro posizione.

« Qual è il problema? » chiese Matthew quando sentì che non continuavano la discussione di pochi minuti prima.

« Hanno assunto un'infermiera per te » disse Mary seccata. « E l'ho rifiutata ».

« È qualificata? » chiese, bloccando velocemente con una mano le obiezioni di Mary.

« Sì, ha delle eccellenti referenze » rispose Cora.

« Capisco » disse Matthew pensieroso. « Posso parlare con Mary? »

La famiglia se ne andò per lasciarli soli.

« Non mi stai veramente chiedendo di permetterlo » sussurrò Mary allarmata.

« Potresti accettare un po' di aiuto » suggerì. « Non voglio che tu ti sfinisca prendendoti cura di me e di nostro figlio ».

« Non ho dimostrato di esserne capace? »

« Molto » confermò. « Se ne sei sicura, la manderemo via, ma solo se ne sei sicura ».

« Sì! Lo sono ».

« E prometti che me lo dirai se avrai bisogno di aiuto? »

« Lo prometto ». Mary era felice di vedere che Matthew era dalla sua parte. « Puoi contare su di me ».

« Grazie per il vostro interesse, ma penso che, per ora, non avremo bisogno di un'infermiera » Matthew annunciò la loro decisione. « Quando sarà necessario, Mary ha promesso di farmelo sapere e ne assumeremo una ».

Robert non era molto felice, ma acconsentì ai desideri di Matthew. Guardò il sorriso trionfante di Mary e seppe che era dedicato a lui.

« Sono ancora arrabbiati perché sono d'accordo con te? » chiese Matthew, aspettando che Mary lo raggiungesse a letto.

« Penso che la nonna e papà non ne siano molto contenti » disse, guardando Anna andarsene con i piatti vuoti della loro cena. Era felice che Matthew avesse mangiato tutti i bocconi che gli aveva dato. Aveva insistito per darle da mangiare a sua volta per essere sicuro che mangiasse quindi, con l'aiuto di lei, era riuscito a infilzare il cibo con la forchetta e ad offrirglielo. Imboccarsi a vicenda era diventata una bella abitudine.

« Penso che saranno ancora meno contenti quando inizierò a far le cose per conto mio, allora ».

« Cosa intendi? »

« Vorrei che mi mostrassi come arrangiarmi » spiegò. « Non posso rimanere chiuso qui per sempre e dovrei abituarmi a fare le cose con il minor aiuto possibile ».

« E come faremo con le scale? »

« Le eviterò e aspetterò te » scherzò. « Non vorrei ruzzolare giù ».

« Va bene, e per il bagno? » lo prese in giro. « Devo essere privata anche di questo privilegio? »

Matthew ripensò al primo giorni in cui gli aveva fatto il bagno. Nonostante le sue proteste, aveva insistito per lavarlo. Gli aveva ricordato che lei, come lui, l'aveva già visto nudo. Pensò che era molto meglio avere le sue abili mani ad aiutarlo.

« Be'? » lo esortò quando lui non rispose.

« Suppongo che sia una delle cose che non posso fare da solo » disse dolcemente. « Ora, per favore, torna a letto con me. È terribilmente freddo senza di te ».

 






Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2178285