Save me from the darkness

di Niky McGregor
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Save me from the darkness

 

prologo

 

La luce proveniente dal televisore acceso illuminava di poco la stanza, mostrando il volto rilassato di un ragazzo sdraiato sul divano a pancia in giù, il braccio penzoloni. Le dita sfioravano il telecomando abbandonato lì accanto, probabilmente la persona che lo stringeva tra le mani non si era nemmeno accorto della sua assenza, visto che sembrava profondamente addormentato. Il ronzio che produceva la televisione non sembrava creare fastidio al riccio che con uno sbuffo leggero si mosse leggermente come a cercare una posizione migliore.

 

In quel momento il rumore molto forte del campanello lo destò bruscamente dal sonno in cui era da poco sprofondato, facendolo cadere dal divano.

 

-Che cazzo??- imprecò scattando in piedi e guardandosi attorno spaesato.

 

Il campanello suonò di nuovo e il ragazzo dagli occhi verdi e i capelli ricci sparati da tutte le parti sbuffò spazientito per quella intrusione, per poi affrettarsi a raggiungere il corridoio che portava alla porta di ingresso.

 

Tolse il catenaccio e aprì il portone pronto a dare battaglia a chiunque avesse avuto la brillante idea di suonare alla sua porta a quell'ora della notte.

 

-Si può sapere che...- si bloccò nel momento in cui si accorse della persona che gli stava di fronte.

 

-Liam?- chiese sorpreso. Che ci faceva lì alle due del mattino?

 

Sgranò leggermente gli occhi fissando incredulo il volto irriconoscibile del suo migliore amico

Sembrava sconvolto, le occhiaie in bella mostra, un livido accennato sullo zigomo destro e la camicia sbottonata.

 

-Che ti è successo???- chiese con la sua voce roca, ora lievemente stridula.

 

-Ciao Harry!!- lo salutò lui abbracciandolo con forza ed ignorando la sua domanda come se non gliela avesse mai fatta.

 

Nulla di strano in quel gesto, si salutavano sempre così, ma c'era qualcosa di tremendamente insolito nel modo in cui Liam si aggrappò alle sue spalle, quasi soffocandolo nella sua stretta. Tutto di quella visita improvvisa era insolita

 

-Tutto ok?- si ritrovò a chiedergli mentre ricambiava quell'abbraccio che era più una richiesta di aiuto, che una dimostrazione di affetto.

Sentì il suo migliore amico scuotere il capo in segno di assenso, per poi sentire chiaramente un singhiozzo sfuggire al suo controllo.

Pochi attimi dopo il corpo di Liam fu scosso da forti fremiti e il suo respiro si fece più pesante. Stava piangendo.

 

Ricordandosi in quel momento che si trovavano ancora sulla soglia di casa, si liberò dolcemente dall'abbraccio e lo spinse all'interno mentre con un gesto secco chiudeva la porta. Lanciò un occhiata alle scale chiedendosi come avesse fatto sua madre a non sentire il frastuono del campanello.

Riportò l'attenzione su Liam che con discrezione tentava ora di asciugarsi le lacrime, scaturendone così altrettante. Harry gli cinse le spalle con un braccio mentre si dirigeva in salotto, lo fece sedere sul divano e spense la tivù. Tornò ad abbracciare l'amico, attendendo che si calmasse e che si decidesse a dirgli il motivo delle sue lacrime. Odiava vederlo così. Le poche volte che lo aveva visto piangere era sempre per qualcosa di davvero grave.

Aveva pianto quando suo padre se ne era andato di casa all'età di 12 anni, aveva pianto quando sua madre cadde letteralmente in depressione e aveva pianto quando Niall aveva avuto quel grave incidente d'auto.

Era certo che stavolta era di nuovo qualcosa di grave, qualcosa che Liam non poteva affrontare da solo. E il livido lo dimostrava a pieno.

Dopo quelle che parvero ore il ragazzo si tirò sul divano e si voltò a fissare il riccio, gli occhi rossi e liquidi.

 

-Devi aiutarmi...- disse con voce rotta.

 

Ignorando la stretta al cuore che lo aveva colpito nel sentire quella voce, che lui ricordava sempre stata gioiosa e piena di vita, Harry si allontanò leggermente da lui, pronto a prestare il massimo dell'attenzione.

 

-Che è successo Lì?- domandò, non lasciando mai il suo sguardo.

Fu Liam a distoglierlo, e a posarlo in un punto indefinito della stanza.

Era particolarmente nervoso. Non smetteva di agitare la destra e torturarsi le dita come in lotta con se stesso.

 

Da cosa stai scappando Liam?

 

Harry si alzò dal divano e gli si accucciò davanti, gli afferrò il volto tra le mani e puntò i suoi occhi verdi in quelli castani dell'amico, nel tentativo di tranquillizzarlo.

Parve funzionare perchè prese un forte respiro e smise di stringersi le mani, leggermente più rilassato di prima.

 

-Prometti di non abbandonarmi Hazza? Di non abbandonarmi mai?-

 

Questa domanda era così sbagliata, così assurda!

Harry aggrottò lo sguardo cercando di capire cosa diavolo gli prendesse a colui che considerava un fratello.

 

-Non capisco perchè mi stai facendo una domanda sim...-

-Rispondi Harry!- lo interruppe lui alzando leggermente la voce.

 

Harry capì di doverlo fare. Perché Liam aveva bisogno di sapere che lui sarebbe stato sempre al suo fianco, che non lo avrebbe mai abbandonato. E lui lo avrebbe rassicurato, perchè non avrebbe mai potuto abbandonare il suo migliore amico, qualsiasi cosa avesse fatto lui sarebbe sempre rimasto al suo fianco.

 

-Mai.- rispose, sorridendo apertamente.

 

Quel sorriso Liam non se lo scordò mai, perchè sapeva di verità, perchè era uno di quei sorrisi che Harry regalava al mondo quando era convinto di qualcosa. E in quel momento ciò di cui era convinto il riccio era l'unica cosa di cui avesse mai avuto bisogno.





Angolo autrice
Buon salve XD devo dire che ci ho messo tanto a convincermi a pubblicare questa storia.. un pò per ansia un po per gelosia ma ora mi sono decisa e vi dovete sorbire questa cosa XD no scherzo. Ci tengo davvero tanto e sarei felice di conoscere le vostre opinioni. Ho due capitoli già pronti che pubblicherò nei prossimi giorni! Fatemi sapere cosa ne pensate, bacio grande, Niky!

 

 

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Capitolo 2
*** Capitolo 1 ***


Capitolo Uno

 

 

-Stiamo per chiudere- disse il barista, guardando prima il ragazzo biondo seduto al bancone coi gomiti sul tavolo, e poi un ragazzo di carnagione scura seduto su uno dei tavoli all'angolo intento a disegnare.

 

-Capito- borbottò il biondo senza muoversi dalla sua posizione. Riprese in mano il suo bicchiere contenente della birra e se la portò alle labbra.

 

Non aveva neanche l'età per bere. Ma Joe era un amico di famiglia e nonostante fosse un tipo burbero non avrebbe mai potuto negare qualcosa al piccolo Niall. Per non dire che quella sera pareva averne davvero bisogno.

Aveva il labbro spaccato e un livido enorme sul occhio destro. Chissà quanti altri ne nascondeva sotto quel giubbotto di pelle.

 

-Niall va a casa a curarti quei lividi.- borbottò un ultima volta, continuando a pulire i bicchieri.

Il biondo scoppiò a ridere senza ragione. Una risata priva di allegria che spinse Joe a guardarlo con stupore. Anche il ragazzo silenzioso che passava lì le sue serate a disegnare aveva sollevato la testa, lo sguardo accigliato.

 

-Credi che mamma avrebbe piacere nel vedermi ridotto in questo stato?- chiese il ragazzo infine. La voce impastata per via dell'alcool e un espressione scanzonata in volto.

-Credo che preferirebbe vederti pieno di lividi che ubriaco fradicio- ribatte infine Joe, facendo il giro del bancone e raggiungendolo. Lo afferrò delicatamente per un gomito e iniziò a spingerlo verso l'uscita.

-Non vuoi dirmi chi o cosa te li ha procurati. Ti ho fatto bere nonostante non puoi, ora sarebbe carino che tu mi ascoltassi e te ne tornassi a casa-

-E sarebbe meglio che tu facessi lo stesso Zayn- aggiunse, voltandosi leggermente verso l'interno del locale.

Il ragazzo alzò gli occhi al cielo e senza dire nulla raccolse i suoi fogli e li raggiunse in fretta.

-Zayn?- disse Niall voltandosi a guardarlo, per poi ridere in modo scomposto. Ora la sua era una risata dettata dall'alcool.

Il ragazzo interpellato scrollò le spalle e gli si mise al suo fianco.

 

-Ci penso io a lui.. grazie- rassicurò Joe che gli sorrise riconoscente.

Li osservò camminare per un po' poi tornò all'interno del locale con un sospiro

 

Il moro lo afferrò delicatamente per una spalla, per essere certo che non cadesse a destra e a manca e camminò al suo fianco senza fiatare.

-Tu pensi a me? Non sai neanche dove abito- si lamentò Niall, improvvisamente inquieto. Ogni traccia di alcol era sparita nel momento stesso in cui si era reso conto di non essere più al sicuro.

Si guardava attorno con ansia, stringendo convulsamente i lembi della sua giacca.

 

-Sì invece- sbottò Zayn, senza riflettere.

 

Niall si fermò in mezzo alla strada, la bocca spalancata e la paura ancora riflessa nei suoi cocchi azzurri.

-Io non ti conosco- sussurrò.

-Nemmeno io-

-Allora come cazzo fai a sapere dove abito?-

-Ti ho seguito una di queste sere.-

 

Ora lo stupore si era aggiunto alla paura, dipingendosi sul volto con delicatezza.

Scrollò le spalle come aveva fatto l'altro poco prima e riprese a camminare, leggermente barcollante.

-E come mai di grazia?- chiese fingendo indifferenza.

 

Era inutile negarlo, aveva notato pure lui che bel ragazzo era quello che aveva di fronte. Carnagione scura, viso dai tratti delicati, occhi grandi e castani e capelli neri che in quel momento avevano bisogno di essere pettinati.

 

Zayn sembrava essere uscita da una di quelle riviste di moda che sua madre lasciava in giro e gli aveva appena confessato di averlo seguito fino a casa.

Più che spaventato all'idea di uno sconosciuto che lo seguiva di nascosto, uno sconosciuto niente male, si sentiva.. eccitato.

 

Che fosse attratto dai ragazzi lo aveva capito all'età di quattordici anni quando aveva intuito che i suoi sentimenti per uno dei suoi migliori amici erano cambiati.

 

Liam.

Sorrise tra se e e se, dimenticandosi della domanda appena fatta.

-Eri messo male amico, avevo paura che ti mettessero sotto- la voce del moro lo riscosse dai suoi pensieri, e accorgendosi che non aveva smesso di guardarlo fino a quel momento arrossì violentemente e puntò lo sguardo a terra mentre infilava le mani in tasca.

 

Alzò di nuovo il capo quando lo sentì ridere di gusto.

 

Che aveva da ridere?

 

-Cosa?- chiese leggermente irritato.

-Sei arrossito perchè ti ho beccato a fissarmi o perchè ogni sera ti riduci peggio di una spugna?-

-Non si risponde ad una domanda con un altra domanda- scherzò Niall.

 

Conosceva questo ragazzo da, quanto?, venti minuti forse e già scherzavano come se si conoscessero da una vita.

 

O si chiama flirtare?

Scosse la testa con forza, scacciando l'ultimo pensiero.

Zayn fece per rispondere ma in quel momento una macchina accostò vicino a loro e due tizi dall'aria minacciosa uscirono dall'abitacolo.

 

Senza pensarci Niall arretrò fino a sbattere contro Zayn che si era fatto serio.

-Non di nuovo, non di nuovo, non di nuovo.- sussurrava Niall.

 

Intanto i due tizi si erano avvicinati e sorridevano maliziosamente in direzione del biondo.

Uno era alto e pelato, occhi verdi e braccia tatuate ovunque.

L'altro era più basso e tarchiato, ma muscoloso come il suo compare.

 

-Oh ma guarda.- disse uno, quello tatuato

-il frocetto ha trovato compagna.- continuò l'altro, aprendo e chiudendo il pugno.

 

Dovevano avere sui venticinque anni ma non sembrava essere un grande problema per loro. Era perfettamente normale prendersela con qualcuno che aveva otto anni di meno.

 

Le guance di Niall si tinsero di rosso alle parole dei due, e lanciò uno sguardo di puro terrore al moro che ricambiò stupito.

Aveva capito che in quel momento il biondo non aveva paura dei due energumeni che di lì a poco lo avrebbero picchiato. No, lui aveva paura della sua opinione, perchè loro lo avevano chiamato “frocetto” e lui non aveva negato.

 

Gli sorrise col tentativo di tranquillizzarlo, almeno su quella sua paura, e parve funzionare perchè Niall ricambiò quel sorriso apertamente.

 

Ma si era trattato di un attimo solo, un fugace istante prima che i due tizi gli si scagliarono contro con furia, colpendo ogni parte del corpo che riuscivano a beccare.

 

Zayn si avventò su uno di loro, spingendolo lontano da Niall. Ne approfittò del breve momento di stupore per tirargli un pugno nello stomaco e uno sullo zigomo destro.

 

Un attimo dopo fu il moro a ritrovarsi addosso al muro con una mano dell'uomo sulla gola e l'altra chiusa a pugno accanto alla testa.

 

-NO!- urlò Niall.

-Zitto moccioso!- urlò il suo aggressore.

Rumore di carne contro carne, gemito strozzato, rumore di passi.

Zayn non distolse lo sguardo dagli occhi verdi di quel ragazzo che lo avrebbe certamente ucciso seduta stante se solo avesse osato aprire bocca.

-Hai fatto una cosa davvero sbagliata stasera, ragazzino.- sputò quello, stringendo ancora di più la presa sul suo collo e facendolo annaspare.

 

Con gli occhi pieni di lacrime intravide Niall intrappolato tra le braccia dell'altro aggressore che a sua volta gli stringeva il collo con un braccio e con l'altra mano teneva un pugnale.

Si accorse della ferita profonda che aveva inferto sul braccio di Niall e digrignò i denti mentre stringeva forte i pugni. Gli avevano tolto il giubbotto e tremava sia per il freddo pungente che per la ferita.

 

-Nessuno può saltarmi addosso in quel modo come hai fatto tu!- continuò l'altro facendogli riportare l'attenzione sui suoi occhi verdi.

Continuando a stringerlo sul collo lo spinse a terra con furia e gli rifilò tre calci sullo stomaco facendogli sputare sangue.

 

-Prega che le nostre strade non si incrocino mai più. Potrei finire per ucciderti sul serio.- continuò a dire.

Poi si voltò verso Niall, gli afferrò il mento con le mani, costringendolo a sollevare lo sguardo pieno di lacrime.

 

-Quanto a te, frocio del cazzo.. ci vediamo presto- disse, per poi fare cenno all'amico di andarsene.

Quello lasciò la presa sul biondo, che sia accasciò a terra senza forze, e seguì l'altro in macchina.

 

Quando vide il veicolo allontanarsi, Niall strisciò fino al punto in cui si trovava Zayn e gli si accucciò vicino.

-Mi dispiace, mi dispiace.. io.. io- balbettava mentre lo aiutava a sollevarsi.

 

Il moro strinse gli occhi con rabbia. Perché doveva essere così altruista da preoccuparsi per lui, quando quello messo peggio era lui? Lui che stava perdendo una quantità industriale di sangue e invece stava lì a scusarsi per ciò che era accaduto.

 

-Smettila- sbottò alzandosi in piedi e aiutandolo a fare lo stesso.

-a fare cosa?-

-A preoccuparti per me, stai perdendo sangue e probabilmente hai una costola rotta.- borbottò Zayn, circondandogli la vita con un braccio e trascinandolo fino ad una panchina. Lo fece sedere e gli chiese il cellulare.

 

Ancora sconvolto per la frase precedente, Niall glielo porse e lo osservò mentre schiacciava il tasto chiamate e si portava l'apparecchio all'orecchio.

 

Perché lo stai facendo? Sono gay, dovresti scappare e guardarmi schifato invece che arrabbiarti perchè non mi preoccupo di me stesso. Pensò

 

-Pronto? Parlo con Liam?-

Spalancò gli occhi nel sentire quel nome e fissò Zayn impaurito.

Fra tutti quelli che avrebbe potuto chiamare, proprio l'ultimo che doveva venire a conoscenza di ciò che era accaduto di nuovo?

Gemette leggermente, chiudendo gli occhi, ormai privo di forze.

 

Ho bisogno di dormire.

-Niall tieni gli occhi aperti!- voce allarmata. Immagini confuse.

Ma io non ce la faccio.

-Niall ti prego! Ora arriva l'ambulanza!-

Non mi importa dell'ambulanza

-Niall cazzo, apri gli occhi!-

Vorrei ma non posso.

Da quel momento in poi il biondo si ritrovò nel completo buio.



Angolo Autrice
Ecco qua il primo capitolo come promesso (?)
Voglio ringraziare chi ha recensito il prologo e messo questa storia tra le seguite e le preferite!
Spero vi piaccia questo capitolo, fatemi sapere le vostre opinioni :)
Passo e Chiudo
Niky.

 

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Capitolo 3
*** Capitolo 2 ***


Capitolo 2

 

Nello stesso momento in cui Niall perse conoscenza, una macchina si fermò sul ciglio della strada, con un rumore di freni non indifferente. Zayn si voltò di scatto e osservò la figura di un ragazzo dai capelli corti e gli occhi castani, correre verso di loro.

 

-Niall!- urlò, buttandosi ai piedi della panchina e afferrando la mano del biondo.

Non aveva degnato il moro di uno sguardo, troppo preoccupato per il suo migliore amico.

 

-Hey Niall svegliati!- lo schiaffeggio piano tentando di rianimarlo ma l'altro non mosse un muscolo.

 

Notò la sua ferita al braccio e digrignò i denti mentre si strappava un lembo della camicia e la posizionava su di essa stringendo forte e tentando di frenare l'afflusso di sangue.

 

Zayn non si mosse di lì, ipnotizzato da quella scena. Lo sguardo che Liam rivolgeva a Niall era qualcosa che esprimeva molto più di una semplice amicizia. Era lo sguardo che suo padre rivolgeva a sua madre, quando erano ancora felici e pieni del loro amore.

 

Il ragazzo si voltò e si alzò, fronteggiandolo.

 

Perchè mi guarda con accusa?

 

-Cosa ci facevi con lui? Chi sei?- gli chiese.

-Sono Zayn e lo stavo riaccompagnando a casa, come mi ha chiesto Joe.- rispose lui senza battere ciglio.

-Joe?-

Sembrava confuso.

-Beh sì, non era in belle condizioni quando ha lasciato il....- quando vide Liam aggrottare la fronte, capì.

 

Niall non gli aveva detto delle sue serate al bar in compagna di Joe e chissà quanti bicchieri di birra.

-Scusa.- sussurrò a disagio.

Ma Liam non lo stava più ascoltando. Era tornato a guardare Niall, la delusione e la rabbia traspariva dal suo volto.

-Siete amici?- gli domandò con una leggera aggressività nel tono di voce.

 

Era geloso?

Non fece in tempo a rispondere che arrivò l'ambulanza, ricordando loro le condizioni pessimi del biondo.

Da quel momento in poi, per Zayn ci fu la confusione più totale. Urla dei paramedici, luci da tutte la parti, e domande. Tantissime domande a cui lui rispondeva senza rendersene conto.

 

-Chi sei?-

-Quanti anni hai?-

-Cosa è successo?-

-Sapresti descrivere queste due persone?-

-Lui era con voi in quel momento?-

-Sei ferito?-

 

L'ultima domanda era stato Liam a fargliela. Si voltò lentamente verso di lui e si perse nel suo sguardo preoccupato. Erano un pozzo di emozioni travolgenti che lo lasciarono senza fiato per un nanosecondo.

 

-I io sto bene..- balbettò confuso.

Si accorse in quel momento che l'ambulanza era già partita con a bordo Niall.

Il ragazzo di fronte a lui gli lanciò un ultima occhiata prima di fargli cenno di salire in macchina. Senza dire nulla lo seguì e si sedette accanto a lui.

 

Partirono nel più completo silenzio, entrambi assorti nei propri pensieri.

Zayn avrebbe voluto accendere la radio ma un sospiro del moro lo fece desistere spingendolo a guardarlo.

Era davvero un bel ragazzo... aveva un che di dolce nel suo volto, ora concentrato sulla guida e su pensieri che non gli era dato sapere.

 

Avrebbe potuto guardarlo per ore.

 

Scosse la testa e sospirò a sua volta.

 

-Non hai risposto alla mia domanda.- la voce di Liam spezzò quel silenzio che pareva quasi magico.

Il moro tornò a guardarlo, mentre lui svoltava a destra, i denti conficcati nel labbro inferiore.

 

-Quale domanda?- chiese con finta innocenza.

-Tu e Niall. Siete amici?-

Di nuovo quel tono aggressivo, come se la sola idea che loro fossero amici lo distruggesse.

Cosa doveva fare? Mentirgli per testare la sua gelosia o dirgli la verità per rassicurarlo?

Prese tempo nel rispondere, un po' perchè non sapeva cosa dire, un po' per piacere personale.

-Ci siamo sempre incrociati, al bar intendo, ma questa era la prima volta che ci siamo rivolti la parola.- disse infine.

Non voleva mentirgli. Qualcosa glielo impediva.

Liam gli lanciò un occhiata veloce, prima di tornare a guardare la strada e lasciarsi sfuggire un sorriso compiaciuto.

 

-E come mai lo hai difeso? Insomma potevi scappare e lavartene le mani, oppure chiamare la polizia.. Non fraintendermi sono contento che tu lo abbia aiutato, ma hai messo in pericolo te stesso per un perfetto sconosciuto-

 

Zayn sorrise senza volerlo. Per lui Niall non era un perfetto sconosciuto. In quei pochi mesi aveva imparato a conoscerlo, osservandolo da lontano. Perchè era questo che faceva Zayn: osservava le persone, le cose e poi le disegnava una volta che aveva capito come funzionavano.

Raramente aveva parlato con coloro che osservava e le poche volte che era successo, questo lo deludevano. O meglio deludevano l'idea che si era fatto di loro. Solo con il biondo non era successo, non ancora almeno.

 

-Che ti devo dire? Amo mettermi nei guai- disse, con ancora l'ombra di quel sorriso sul volto..

 

Sorriso che apparve per un attimo anche sul volto di Liam. Aveva capito che non era quello il reale motivo, ma non voleva indagare visto che si conoscevano da poco meno che dieci minuti. Non ne aveva il diritto.

 

Finalmente giunsero all'ospedale e Liam parcheggiò in fretta e in furia prima di affrettarsi verso l'entrata dell'ospedale, seguito da un Zayn altrettanto in ansia.

 

Raggiunsero il banco informazioni dove un'infermiera; tarchiata, dai capelli neri e gli occhi verdi, rivolse loro un sorriso caloroso.

 

*-Buonasera ragazzi cosa posso fare per voi?- disse con tono affabile.

-Il nostro amico è stato portato qui d'urgenza!- ribatté Liam agitato.

-Nome?- chiese lei, ormai seria.

-Niall Horan!-

 

Horan pensò Zayn. Era la prima volta che sentiva quel cognome e ora che lo conosceva, lo lasciava scorrere nella sua mente, analizzandolo come un esperimento da laboratorio.

Horan. Aveva percepito un accento irlandese nella sua voce, ma dato che era ubriaco non ne aveva la certezza.

 

Quando l'infermiera finì di controllare sul suo taccuino e riprese a parlare, scacciò quei pensieri alquanto inutili e riportò l'attenzione sulla conversazione.

 

-Ah sì, il signor Horan è in sala trauma 1. I medici lo stanno visitando e quando verrà trasferito in reparto potrà ricevere visite-.

Un sospiro di frustrazione fuoriuscì dalle labbra perfette di Liam, che si passò una mano tra i capelli, davvero corti e si voltò a guardare il moro con disperazione.

Mosso dall'istinto, Zayn lo abbracciò con forza, cercando di trasmettergli una sicurezza che non possedeva.

 

Niall aveva perso tanto sangue, per non parlare delle percosse ricevute.

Liam si irrigidì un poco a quel contatto, poi si rilassò, senza però ricambiare l'abbraccio.

 

Rimasero in quella posizione per un po', le braccia di Zayn che avvolgevano il collo dell'altro e quelle di Liam lasciate cadere lungo i fianchi.

 

Dopo quelle che parvero ore per il moro, si staccarono e ringraziando l'infermiera, poggiò un braccio sulle spalle di Liam e si avviò verso la sala d'attesa.

 

Nonostante l'ora tarda, vi sostavano parecchie persone.

C'erano due genitori con il loro figlio che, ignaro della situazione, leggeva uno di quei libri lasciati lì apposta per ammazzare il tempo.

Una coppia di anziani che si tenevano la mano in silenzio e infine un ragazzo seduto scomposto, la testa tra le mani e il corpo scosso da singhiozzi.

 

Si respirava speranza e dolore assieme, un condensato di emozioni, tipico di quel luogo. Si sedettero l'uno a fianco dell'altro e ancora una volta il silenzio calò tra di loro come una tenda.

Era un silenzio carico di parole non dette e paure non espresse.

Sedevano distanti come se l'abbraccio di poco prima non fosse mai esistito, come se la breve connessione che avevano sperimentato non avesse mai avuto luogo.

 

Ma entrambi sapevano che c'era.

 

-Posso farti una domanda?- chiese Zayn, stupendo entrambi.

Fino a quel momento era sempre stato Liam il primo a proferire parola.

 

-Chiedi pure..-

-Perchè eri sorpreso quando ti ho detto che eravamo da Joe?-

 

Le labbra formarono una “o” di sorpresa. Forse non si aspettava quella domanda, o forse sperava che non si fosse accorto di quel momento di smarrimento.

 

-Ehm.. perchè non sapevo che Niall passasse l' le sue serate. So che Joe è un caro amico di sua madre, conosco il suo bar ma lui non mi ha mai detto che andava l' per bere- calcò con forza l'ultima parola, quasi con disgusto.

 

Zayn aggrottò la fronte e l'altro sospirò.

 

-Sapevo solo che da due mesi, quei bastardi lo perseguitano in ogni modo possibile. Non so molto di loro anche se ho fatto tutte le ricerche possibili, se non hai una descrizione dettagliata non puoi fare molto.-

 

-Non hai mai pensato di fare una denuncia? O di dirlo a qualcuno che potesse aiutarlo?- domandò il moro, leggermente arrabbiato.

 

Anche lui aveva intuito che qualcuno faceva del male a quel piccolo ragazzo innocente, ma essendo un estraneo non aveva davvero potuto fare niente. E ora scopriva che il migliore amico di Niall lo aveva sempre saputo ma non aveva fatto nulla di concreto.

 

Il ragazzo si alzò di scatto fronteggiandolo.

 

-Chi sei tu per criticare le mie scelte?? Niall mi ha implorato di non dirlo a nessuno, nemmeno a Harry che sarebbe il nostro migliore amico di sempre! Ho dovuto fare le mie ricerche da solo, una volta l'ho pure seguito, senza concludere un emerito cazzo e ora tu vieni a dirmi qualcosa che già sapevo ma che non potevo fare?? Sai come ho scoperto di ciò che gli facevano? Eh? Lo sai?- gli ringhiò contro, rosso in faccia e il dito indice puntato contro il suo petto.

 

Il moro si alzò di scatto, tentando di allontanarsi.

 

-N no..- balbettò.

 

Sentiva lo sguardo di tutti puntato addosso e si stava pentendo di aver fatto quella dannata domanda.

 

-L'ho scoperto grazie a chiamate come la tua! Per settimane non voleva dirmi come si è procurato quei fottuti lividi e una sera, mi squilla il telefono e mi dicono che Niall si trova in vicolo senza forze perchè picchiato a sangue! Tu non hai visto lo stato in qui l'ho trovato quella sera! Non hai visto le sue lacrime mentre mi implorava di non dirlo a nessuno, nemmeno a Harry! Tu non sai un cazzo quindi devi solo startene zitto e di non fare la parte del samaritano!- questa volta aveva proprio urlato.

 

-Non sei davvero suo amico se hai ascoltato le sue suppliche- replicò Zayn senza riuscire a trattenersi.

 

Questo gli causò un pugno nello stomaco, nello stesso punto in cui lo aveva colpito il tizio tatuato.

Qualcuno nella stanza urlò, mentre lui si piegava su stesso, annaspando.

Il tempo parve fermarsi, quando alzò a sua volta il pugno e lo indirizzò sullo zigomo destro di Liam.

Lui voltò la testa di lato, mentre Zayn tornava a sedersi, scosso per quanto era successo.

Non voleva farlo, non davvero. Era solo per autodifesa. E anche perchè la persona che aveva di fronte era la stessa che non aveva aiutato Niall, nonostante avesse voluto.

 

-Pezzo di merda.- sussurrò Liam con rabbia, uno sguardo di disgusto negli occhi.

Zayn sussultò nel vedere quegli occhi carichi di odio nei suoi confronti. Quegli stessi occhi che lo avevano incantato come mai prima d'ora.

Non fece in tempo a dire nulla che quello si voltò e corse fuori dalla sala.

Vedendo tutti gli sguardi dei presenti puntati addosso, il moro fece lo stesso, ma non per seguirlo. Aveva solo bisogno di camminare per rilassarsi.


Angolo autrice
Ecco il secondo capitolo :)
Spero che sia di vostro gradimento!
Grazie a Rossa00 che ha recensito entrambi i primi capitoli <3
Un bacio
Niky

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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