Bonjour, ma chérie. di Flaine (/viewuser.php?uid=125262)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Cielo all'albicocca. ***
Capitolo 2: *** Baci. ***
Capitolo 3: *** Non c'è due senza tre. ***
Capitolo 1 *** Cielo all'albicocca. ***
Bonjour, ma
chérie.
* * *
#1. Cielo
all’albicocca. [Fideo/Demonio]
Demonio
non aveva contato le volte in cui si era svegliato e riaddormentato
quella
mattina, ma sapeva per certo che non era troppo tardi perché
l’Ardena non era
ancora passato a svegliarlo.
Però
non riusciva a riaddormentarsi, quella volta, e sperava che
l’Italiano
passasse presto per il rituale mattutino.
Aprì
gli occhi, li spalancò. Buio.
Sentiva
qualcosa di dolcemente caldo e impalpabile sul polpaccio che scappava
alle coperte.
“Presumo
sia il sole.” Disse in un filo di voce fra le labbra.
Una
piega del lenzuolo gli solleticava la schiena.
Fece
scivolare una mano di fianco a sé, strinse la stoffa sul
bordo del letto,
fece strisciare anche l’altra, tremante, finché
non trovò la finestra.
Le
diede un colpetto, sentendo l’aria mattutina di Venezia
rinfrescargli il
viso.
Il
piccolo momento di goduria fu interrotto da un certo castano esuberante
che
sbatteva la porta.
E
con lui entrò un sorriso di Demonio.
“Fideo?”
lo chiamò, torturandosi un rasta mentre gli tiravano le
guance.
“Ah!
Buongiorno, Demonio! Scusa se non ti ho svegliato, ma sono uscito
presto
per prendere questi.”
gli
rispose una voce accogliente ed allegra da dietro due pareti, e assieme
a
quella tintinnavano le chiavi.
“Questi?”
Sentì
qualche tonfo confuso ancora lontano –le scarpe, si disse-
seguito da dei
passi impazienti.
La
porta della sua stanza cigolò.
“Sono
qui, Demonio – ora la sua voce era vicina – non ti
spaventare come
l’altra volta se senti una mano sulla spalla.”
Risero tutti e due.
Sentì
una mano sulla nuca, che si faceva strada fino alla spalla, aiutandolo
a
mettersi seduto.
Un
profumo di marmellata di albicocche lo fece sospirare di piacere.
“Croissant!”
“Ne
vuoi uno subito, maiale goloso?”
Lo
stomaco di Demonio brontolò piuttosto forte. Quello
gonfiò le guance.
“Buongiorno anche a te.”
Fideo
ridacchiò. “Apri…” Fece
toccare alle labbra dell’altro la punta della
tanto adorata colazione. “La tua pancia non mi
smentisce.”
Demonio
diede un morso a quella prelibatezza, sentendo qualche briciola
pungergli dolcemente una coscia.
“Oh
giusto! – Fideo lasciò la brioche nelle mani
dell’altro, mentre in fretta
apriva le persiane. – “Oggi il tempo è
piuttosto arancione, come quella
marmellata. C’è un vento fresco delizioso, ma
quello lo senti anche tu. C’è
pochissima gente in giro e i ciottoli sono più bianchi del
solito. Qualche
nuvola più avanti copre il porto.”
Il
rasta sorrise.
Fideo
era i suoi occhi, dopotutto. Due occhi blu, un blu non tanto
particolare,
ma che lui amava. Ogni tanto aveva paura di dimenticarsi quel colore,
di
vederlo in bianco e nero.
Anche
se era un po’ improbabile, dopo tre anni l’aveva
ancora nitido in mente.
Dopotutto,
diventare cieco non era quella gran tragedia che da piccolo si era
immaginato spesso – ironico, che ci avesse pensato
così tanto.
Oh,
non era quella gran tragedia con Fideo.
Sorrise
fra sé e sé, aggredendo la brioche con un altro
morso.
* * *
☀
~Mi
sono
quasi sentita male quando ho scoperto di non aver dedicato nulla a una
delle persone a cui mi sono affezionata di più nel fandom, a
una delle veterane che c'è ancora, a una di quelle che
scrivono meglio -e scrive da Terumi su tutti i generi. Insomma, qui
spero che sappiano tutti quanto è geniale la Roby.
Se non lo sapete, andate subito da lei subito dkljshflkjsdhkljh.
Mi sento così inferiore davanti alla sua maestria e poi
è fantastica. Fa delle battutine ogni tanto che fanno
morire. Ed è dolce, e c'è quando si ha bisogno.
Insomma, come diavolo si fa a non volerle bene.
E come ho fatto a non dedicarle mai nulla mi sento una cacca.
Lei ha fatto fin troppo per me, poveretta, fin troppe Goga.
Alla mia melindah
çuç
Ringrazio ancora le due (Camy
e Fede)
per i filmini mentali che mi hanno ispirata (povere loro e poveri voi
che ora dovete sorbirmi) che sono qui.
Sono otto capitoli e otto dediche di otto -ottottottottooo- risvegli
diversi.
Oh accidenti, spero di non risultare troppo ripetitiva con le
descrizioni nei vari capitoli, insomma, col sole, le coperte, gli
occhi, lo stiracchiarsi. Speriamo.
Se no diventano tutte uguali oltre che schifezzuole e non va bene. T_T
E' una cosa abbastanza dolce -da carie- che avevo in corso da un po' e
finalmente -era meglio di no- sono riuscita a pubblicarla, di nuovo
grazie all'entusiasmo della compareH.
Non avevo mai scritto su Fideo e Demonio, ma mi è venuta
l'illuminazione quando ho scoperto che Demonio, nel videogioco di Ie,
diventa proprio cieco, non è che gli peggiora solo la vista.
Cieco. Mi ha abbastanza sconvolta, ma essendo una raccolta fluffosa ho
deciso di metterci del fluff da far vomitare arcobaleni e unicorni. :'D
E beh niente--- spero che vi sia piaciuta :')
Grazie mille a chi legge solo e a chi recensisce ♥
Un abbraccio spaccaossa,
cha.
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Capitolo 2 *** Baci. ***
#2. Baci.
[Kyousuke/Takuto]
Si
svegliò tutto ingarbugliato nelle coperte, con le lenzuola
rifugiate fra le
dita.
Tirò
su col naso, girandosi verso il
soffitto; per poi sfiorarsi la guancia e trovare il segno del cuscino
che tanto
odiava.
Kyousuke.
Come
una bomba, quel pensiero. Kyousuke.
Si
prese un po’ di tempo prima di muoversi, a pensare come svegliarlo.
Optò
per qualcosa di mascolino,
nonostante le sue guance pizzicassero come brace, allungando una gamba
a
sinistra per assestare un leggero calcio.
Ma
quello che le sue dita dei piedi trovarono fu solo cotone stropicciato
dall’agitarsi dell’altro nel sonno, e un vuoto,
come a testimoniare che Tsurugi
si era alzato.
Tornò
a voltarsi verso il suo lato di letto, stringendo nostalgico un lembo
delle lenzuola mentre si ricordava di quando si era fermato a guardare,
rapito,
il volto di Kyousuke sereno addormentato davanti a lui.
Da
dietro le tapparelle aghi dorati rendevano striate le coperte e la
stanza.
Shindou
si passò le mani fra i capelli, cercando di rimetterli in
ordine. Non
voleva apparire brutto in alcuna
maniera all’altro. Deglutì, a quel pensiero
incredibilmente goffo.
Era
incredibile la velocità con cui si erano ritrovati nella
casa del minore, i
vestiti si erano sparsi per terra e le coperte gonfiate e mosse, posate
su di
loro, e i talloni di Shindou, rigido, finiti sulle spalle
dell’altro.
Tutti
quegli impulsi, la sera prima, avrebbero dovuto lasciargli un sentore
di
confusione, quella mattina, pensò, come di solito succede
nei film quando due
persone fanno l’amore la prima volta.
Non
era confuso, Takuto, era solo spaesato dalla stanza di Kyousuke,
dall’odore
di sesso che c’era ancora nell’aria, terribilmente
imbarazzato. Ma era felice.
Era davvero qualcosa di bizzarro, da lui che non riusciva a dormire
nemmeno nei
letti degli alberghi, lontano dal suo, aver trovato così
accogliente un
materasso che non aveva mai sfiorato.
O
forse erano le braccia di Kyousuke.
Solo
avrebbe voluto svegliarsi per primo, per sistemarsi, vestirsi
– e forse,
rinfacciarlo a Tsurugi.
Aprì
le tapparelle, solo un po’, solo il giusto per lasciare un
po’ di buio
fresco nella stanza, per illuminare solo i piedi.
Tornò
a letto, accarezzandosi col broncio un segno di denti che aveva sul
collo
e bruciava un po’, un marchio che gridava ‘mio’.
Quando
fece volteggiare le coperte per ricoprirsi le gambe, sentì
un tonfo
dalla porta.
Era
Kyousuke che cercava di spingerla. Quella si aprì con un
cigolio e l’ottone
della maniglia sbatté contro la parete, rivelando un kouhai
che sorrideva
sghembo, reggendo un vassoio che profumava di cappuccino.
“La
colazione, senpai.”
L’avrebbe
definito ballonzolante, quell’avanzare di Kyousuke verso di
lui,
tutto soddisfatto.
“Ah,
fanculo-“ esordì, ma alla vista del pane tostato e
della marmellata guardo
l’altro e strinse gli occhi nocciola. “Finalmente
inizi a capire chi comanda,
eh?”
“Non
ti credere così
dominante,
eh.”
Ghignò.
Kyousuke
si sedette sul letto, affiancando Shindou, guardandolo dritto negli
occhi, serio.
Takuto
si avvicinò per dare il primo morso della sua colazione, le
labbra di
Kyousuke.
Le
premette dolcemente sulle sue, ottenendo come risposta la lingua
dell’altro
che già chiedeva in silenzio.
Il
moro si staccò lentamente, con due dita sulle labbra
dell’altro.
“Kyousuke...”
Quello
alzò un sopracciglio.
Abbassò
lo sguardo, il capitano, ridacchiando. “Mi stavi mangiando la
faccia?”
Il
più giovane avvampò, iniziando ad imprecare e
balbettare qualcosa come ‘Ma chi ti
credi di essere, razza di idiota,
io sono più alto’
contro il suo capitano.
Forse
Shindou aveva toccato un nervo
scoperto.
Kyousuke
non baciava bene. Non l’avrebbe detto nessuno dal suo aspetto
e
atteggiamento così cool, ma non ci sapeva decisamente fare,
in situazioni che
non scivolavano sotto le lenzuola.
Eppure
era solo una delle cose che Shindou adorava di lui.
Lo
baciò di nuovo.
* * *
☀
~Direi
che è una delle persone di cui sono più gelosa, e
visto che mi fa imbestialire sempre con una classe incredibile
-è odiosa- non so nemmeno perché.
Fatto sta che all'inizio mi stava un po' sulle scatole, cosa
assolutamente normale perché era un presagio al suo essere
stupida e convinta di essere seme universale, ma-- la amo alla follia oh.
E' una di quelle autrici sul fandom che scrivono cose meravigliose e
non vengono cagate di striscio, ma dovrebbero. Uno di quegli stili che
fa davvero invidia, trasporta, è splendido. Però
sono invidiosa sul serio *morde cuscino*
E poi, andiamo, offre i
dolcetti a fine fanfiction.
In più, nonostante tutti i battibecchi -che adoro nonostante
tutto- ogni singola
volta che ho avuto bisogno da quando l'ho conosciuta, si
è presentata in men che non si dica. Con cazzate per farmi
ridere e abbracci in wifi -sigh la distanza-
E ruola Suzuno benissimo, insomma, lo amo. E mi diverto a far
esaurire Shuuya. Perché prima o poi non saprà
più come ribattere Ahem-
Andate tutti a conoscerla. Ora. Andate da lei perché vi
perdete una meraviglia--
Ultima cosa. UKE SARA' IL TUO CANE. èné
Alla soeur/spieure/diamande
ne lu scielu/buouo.
... E' la prima KyouTaku che
scrivo e ho taaaanta paura di essere sfociata in un oceeeano di OOC T_T
Ma comunque.
Di nuovo un pezzo
della flash mi è stato ispirato dalla Fede -è una geniaccia-,
ovvero quello in cui Kyousuke entra in stanza tutto ballonzolante con
la colazione e Shindou lo manda a quel bel paese di Fanculo. :'D
Insomma, lei non aveva
specificato i personaggi nella scenetta, ma a me sembrava carina per
loro :')
Odio odio odio i
personaggi descritti come perfettjdkhsflkjsdhf ma l'avevo
già detto quindi-- in sostanza-- Kyousuke a letto
è una bomba e in situazioni tenere è l'impacciato
della coppia.
Ammetto che per questi
due non sapevo proprio cosa scrivere :'D
E' difficilissimo
trovare terimini per descrivere persone che si svegliano diversi ogni
volta, ma mi sto divertendo :')
Sono felicissima che
nel fandom l'amore per la KyouTaku si stia diffondendo nel fandom.
-cimancavisolotuarovinarla-
E-- beh-- spero tanto
che vi sia piaciuta.
Un abbraccio
spaccaossa, grazie mille a chi legge e recensisce :')
cha.
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Capitolo 3 *** Non c'è due senza tre. ***
#3. Non c’è due senza
tre. [Hiroto/Haruya]
Sentiva
appena il respiro dell’altro sul collo, soffiava, e dei
piccoli brividi lo
seguivano.
Si
ritrovò piacevolmente ingarbugliato all’altro,
così tanto che non riusciva a
stiracchiarsi. Sgranchì le dita intorpidite e si strinse
attorno all’altro,
svegliandolo con dei colpetti al mento.
Chi
l’avrebbe mai detto che fra battaglie e battaglie per chi
fosse il migliore
si sarebbero ritrovati a dormire avvinghiati nello stesso letto, sullo
stesso piano?
Hiroto
sorrise al mugolio che fece tremare le labbra di Burn sul suo
collo.
Si
ricordava i pianti della sera prima, e il litigio finito in un
inusuale e
goffo abbraccio, tentativo di confortarsi l’un
l’altro come non facevano quasi
mai.
Forse
quella della sera prima era stata la tempesta, le onde nere e
minacciose,
e quella mattina fresca il mare tranquillo, il filo teso
dell’orizzonte.
Chiuse
gli occhi, alzando il busto.
Se
si concentrava abbastanza, poteva sentire la voce incrinata di
Nagumo dirgli
‘ti voglio
bene’.
Il
ricordo gli pizzicò un angolo della bocca, che si
incurvava tremolante verso
l’alto.
Si
sentivano soli. Entrambi. Era quel sentore di vuoto pesante,
di buco nero, che forse li aveva spinti a riempire gli
spazi del letto la sera prima.
Era
il cinismo di Fuusuke che tornava, ogni tanto, anche dopo tutti
quegli
anni, l’arroganza di Shuuya, le menzogne di Maki, la paura di
Miura e la
diffidenza di Ryuuji.
Haruya
fece scivolare le coperte, interrompendo il filo di pensieri di
Hiroto,
che gli sorrise.
Forse
qualcosa era cambiato davvero, in una mattina come tutte le
altre; Kiyama
sentiva tirare aria di novità.
Il
sensto senso, pensò guardandosi la punta dei piedi e
sorridendo, quello a
cui l’altro dava retta troppo
spesso.
“La
calma dopo la tempesta, eh?”
Sussurrò
Nagumo assonnato, rimandando senza accorgersene un
pensiero di Hiroto
di qualche secondo prima, ghignando un po’ come faceva
spesso. Ma quel sorriso
un po’ storto aveva una punta di agrodolce, una traccia della
tristezza della
notte.
Forse
qualcosa era cambiato.
“Sai
che se non ci muoviamo Hitomiko ci ammazza. I bambini
sanno che non li
sorvegliamo e fanno disastri.”
L’altro
ringhiò, ricascando all’indietro
fra i cuscini mentre borbottava
contrariato.
Forse
qualcosa era cambiato davvero.
Hiroto
si irrigidì un po’ al timido, stanco
abbraccio che Haruya gli offrì di
sorpresa – Kiyama non aveva sentito le coperte frusciare
– affondando il viso
nella sua schiena. Espirò, allegro, spalancando la finestra
che dava sul Sun
Garden. Non aveva proprio voglia di fare le cose in fretta, in
quell’abbraccio,
quella mattina, per andare a far giocare i bambini.
Ma
si incuriosì quando distinse un caschetto di capelli
aranciati che fra i
marmocchi dell’orfanotrofio non aveva mai visto.
“Haruya…
chi è quello?”
“Sei
così svampito che ti scordi i nomi dei
bambini? O sono io che ti faccio
questo effetto?”
Hiroto
fece una smorfia, indicando il piccoletto. Al che Nagumo rispose
stringendosi nelle spalle, ma gli fece segno di fare silenzio per
sentire il
nome del nuovo arrivato.
Amemiya
Taiyou.
Forse
qualcosa era cambiato davvero.
“Haruya.
– Lo chiamò, come se fosse un
ordine. – Ti ricordi quando giocavamo
alla famiglia?”
Indicò
secco Taiyou, che correva in giro come un tornado,
libero dalle grinfie
della Hitomiko.
A
Nagumo venne in mente una frase sola. ‘Non
c’è due senza tre.’
E
in tre, il numero perfetto, forse sarebbero stati tutti un
po’ meno soli.
*
* *
☀
~Anche
stamattina mi sono svegliata con un po' di amaro in bocca, quindi mi
sono messa sotto per aggiornare questa.
E, parliamo di questa donna.
Ci siamo viste tre volte di persona, già tre, e ci
conosciamo tipo dalla fine dell'anno scorso - e ci siamo avvicinate
grazie alla GuraBan.
Che dire- è incredibile.
C'è sempre sempre sempre
quando ho bisogno di qualcosa e le rompo costantemente le
cosiddette con problemi di ispirazione, di ship e altro. Troppo altro.
Penso di non averle mai dedicato nulla tranne un disegno, e mi fa
sentire davvero in colpa sta cosa D:
Ricordo ancora quando soffocava le risate nel cuscino, un mese fa,
mentre le parlavo di quanto da piccola ritenessi maestosi i Rattata e
di quanto ci fossi rimasta vedendo la sua evoluzione che sembrava "una
supposta marrone con le zampe e la faccia da sgorbio".
E poi venusaur, i coco pops -ho ancora quella confezione nello zaino-,
i tavolini dell'ikea, le chat notturne con disegni molto equivocabili e
i maiali con le tette, i tuberi, le crackship nate a muzzo ma che
amiamo così tanto, le role, le mie battutine che non si
possono sentire e le sue risate nel parlare di r18.
Non si può
parlare di r18 con lei, lo sapevate? Ride. :'D
Ah e i suoi interventi a caso quali Kimono, mamma e bunjee jumping.
E. Il suo. Stile. Di. Scrittura.
E' assolutamente un mito e volevo tramutare una delle nostre otp
condivise (la santa dopo che le ho scassato tutto ciò che
aveva shippa pure goga amore mio) in una famiglia.
Alla conpere,
a cui chiedo una cosa sola. Come fai a sopportarmi ancora? :')
Bene-
cioè male- cioè eccola.
Questa è quella con cui ho litigato di più haha
bastardi. çuç
Non so esattamente cosa non andasse ma al diavolo oh. (?)
Fatto sta che Ho avuto un'illuminazione quando mi sono rivista Go ed
è comparso Taiyou. E gli ho guardato un attimo gli occhi.
Allora. Hanno la forma e il colore di quelli di hiroto, ma l'interno
come quelli di Nagumo e hanno pure le ciglia verso il basso del
tuliponcio.
Idem per l'acconciatura. Per fortuna il tulipano si è
confuso fra i ciuffi :'') Ma comunque ha la frangia di Hiroto e lo
stile spiky (?) di Nagumo li ha resi un po' più selvaggi.
-cosastoaddi'-
Unica cosa che non c'azzecca è il colore ma per l'otp tutto
:')
Comunque, spero che vi sia piaciuta. *inchino*
Grazie mille a chi legge e recensisce ♥
Un abbraccio spaccaossa,
cha.
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