Il gioco delle coppie... (New Edition)

di Denny_Chrissie
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** 1-Nei corridoi ***
Capitolo 3: *** 2- Fare conoscenza ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3- Fuori le mura del Palazzo ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4- Rientro a Palazzo ***
Capitolo 6: *** Capitolo 5 - La Biblioteca ***
Capitolo 7: *** Cap. 6 - Lo sgabuzzino ***
Capitolo 8: *** Cap. 7: Umiliazione? ***
Capitolo 9: *** Capitolo 8- Sensi di colpa ***
Capitolo 10: *** Capitolo 9-Nella stanza di Christine ***
Capitolo 11: *** Capitolo 10- Un nuovo, vecchio amico ***
Capitolo 12: *** Capitolo 11-Momenti di confusione ***
Capitolo 13: *** 12- piano... ***
Capitolo 14: *** 13 - La sala della musica ***
Capitolo 15: *** Capitolo 14 - Malore ***
Capitolo 16: *** Capitolo 15- Si va al mare? ***
Capitolo 17: *** Capitolo 16-Agguati marittimi ***
Capitolo 18: *** Capitolo 17- Litigio ***
Capitolo 19: *** Capitolo 18- Nuovi dubbi ***
Capitolo 20: *** Capitolo 19-La locanda ***
Capitolo 21: *** Capitolo 20: Al luna park ***
Capitolo 22: *** 21- Il Ritorno a Palazzo ***
Capitolo 23: *** Cap. 22 - La Svolta ***
Capitolo 24: *** Capitolo 23-Discorso tra amici ***
Capitolo 25: *** 24- La sala del Cinema ***
Capitolo 26: *** 25- Nuovi problemi ***
Capitolo 27: *** 26- Da Heidi ***
Capitolo 28: *** 27-Inizia il piano... ***
Capitolo 29: *** 28-Il potere di Heidi ***
Capitolo 30: *** 29-Recita e paura ***
Capitolo 31: *** 30 - L'inganno di Heidi ***
Capitolo 32: *** 31- Buone nuove? ***
Capitolo 33: *** 32 -Tutto risolto??? ***
Capitolo 34: *** Capitolo 33: In arena ***
Capitolo 35: *** Capitolo 34: Lo scontro ***
Capitolo 36: *** Capitolo 35: Conflitti e comprensioni ***
Capitolo 37: *** Cap.36 - La cucina ***
Capitolo 38: *** 37- La notizia ***
Capitolo 39: *** Capitolo 38: La disobbedienza ***
Capitolo 40: *** Cap. 39-La fine dei giochi ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Il gioco delle coppie...-Prologo

Buon giorno ragazze/i benvenute/i alla nostra Fan fiction ruolata. Vi chiederete cosa significa questo termine. Beh ve lo spieghiamo subito io: _Chrissie_ e Denny Volturi, ruolando nel nostro forum preferito sui Volturi abbiamo creato, diciamo così, una sorta di fan fiction che abbiamo deciso di condividere con voi. L'avevamo già postata mantenendo la forma di una role ma abbiamo notato che vi veniva difficile seguirla quindi l'abbiamo cancellata e ripostata con la struttura di una normale ff. I personaggi i cui Pov. sono scritti da _Chrissie sono: Christine, Felix e Jane. Quelli scritti da Denny Volturi sono Denny, Demetri e Caius. Gli altri come Alec,Aro, Marcus etc. sono gestiti da entrambe, a seconda della situazione e dei personaggi con cui interagiscono anche se Alec è stato gestito specialmente da Denny.Spero che vi piaccia la nostra idea. La storia si svolge a Volterra nel regno dei Volturi naturalmente.

I personaggi Denny e Christine sono quelli che abbiamo usato nelle nostre fan fiction Oltre il buio : La storia di Alec e Christine di _Chrissie_ ed Unstoppable passion di Denny Volturi Anche i poteri sono simili a quelli delle nostre Fan fiction però la storia che vivranno è molto diversa per entrambi i personaggi. Spero che l'idea v'incuriosisca e veniate a vedere.

Ps. Per il motivo spiegato sopra trovate le recensioni tutte tra i primi tre capitoli. Sono quelle che avete lasciato nella vecchia versione e che non abbiamo voluto cancellare. Ci tenevamo troppo.

Buona lettura!!!!


Il gioco delle coppie...



Prologo



Tutto nasce per gioco, per tentare di scoprire chi tra le due il loro dolce amato sceglierà. La mora o la bionda? La vampira o l'umana? Unite da un'amicizia rara ma piena di rivalità, pronte a giocare alle coppie pur di vedere chi sarà la vera scelta dell'amato. Potrà mai questo gioco rivelarsi qualcosa di realmente fattibile? Tutto ha inizio a Volterra, all'interno del palazzo e sopratutto fra le guardie dei Volturi. Che sia per far divertire o che sia per far ingelosire qualcuno si tratta sempre di un gioco, o almeno questo è ciò che pensano le due ragazze, diverse d'aspetto e diverse di cuore; due ragazze ritrovate dentro quel palazzo quasi per costrizione, una con la scelta di essere immortale per il suo grande amore, l'altra con la scelta di poter rimanere umana fino a quando il gioco per i Volturi sarà di loro gradimento.

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Capitolo 2
*** 1-Nei corridoi ***


Capitolo 1

Nei corridoi del palazzo.

 

 

Sole, nessuna nuvola all'orizzonte. Era la giornata perfetta per uscire o almeno se si fosse stati umani, così Caius era solito sedersi ad ammirare il paesaggio dal finestrone del corridoio.

Quel giorno però sospirava ed osservava l'esterno con interesse...

Tornavo dalla missione e dall'esterno del Palazzo, avevo notato Caius, uno dei nostri signori, affacciato alla finestra. Sembrava annoiato, anche lui avrebbe voluto qualcuno con cui parlare. Lo avrei accontentato con piacere. Mi portai vicino a lui e lo salutai.

«Buon giorno Signore, c'è una giornata magnifica non trova?» gli chiesi cercando di non carpire dalla sua mente la risposta prima che parlasse.

Caius si affrettò ad alzarsi in piedi e ad inchinarsi davanti a me come un gentiluomo d'altri tempi.

«Buongiorno a lei, signorina. Bella giornata... Anche se priva di cose interessanti. Non trova?» mi chiese garbatamente. Anche lui come me era in cerca di qualcosa da fare per non annoiarsi, quel giorno era davvero pesante, nessuno parlava con nessuno e tutti sembravano entrati in un letargo profondo.

«Sono pienamente d'accordo con lei. Devo ammettere che mi stavo annoiando veramente molto. Nessuno ha voglia di parlare e gli allenamenti non si sono tenuti oggi. Questa cosa mi annoia terribilmente, almeno con un bell'allenamento fisico potevo liberarmi la mente ed invece sono costretta a sentire i pensieri di ogni volturo ed almeno fossero pensieri belli...» sospirai.

«Sono di una noia mortale, ma... Mi scusi sicuramente a lei non interessano i miei problemi. Non voglio annoiarla.» conclusi abbassando lo sguardo ancora di più di quanto lo avessi chinato.

«Qualche volta sapere cosa pensano le proprie guardie non è un sacrilegio, anche se è meglio che questa opinione rimanga fra noi. Però di certo il più bravo ad ascoltare è Marcus.»

Mi alzò il viso pensando che in quel momento non aveva bisogno di tenere la testa china anche perché se tutti ci portavano rispetto era di più per merito di Aro e lui era spesso in opposizione con lui.

«Bene, perché non cerchiamo di radunare un po' tutti per vedere di rallegrare un po' l'atmosfera? Altrimenti ci ritroveremo con un piede sotto la fossa come Marcus.» disse cercando di ridere ritenendo però di aver fatto una battuta pessima, ma torturare Marcus con prese in giro era ormai abitudinario a causa dell'altra ragazza che abitava nel palazzo e a cui era concesso da Aro anche quell'irriverenza continua.

«Mi perdoni ma voglio essere sincera. Io non trovo che Marcus sia poi così bravo ad ascoltare. Lo è molto di più Aro, almeno con me. Visto che il mio potere è molto simile a quello di Aro posso vedere quanto in realtà Marcus si annoi ad ascoltarci. A lui lo annoia tutto, invece Aro e lei, mio signore, siete diversi. Marcus sembra che ascolti perché rimane immobile ma non è così in realtà i suoi pensieri sono altrove. Sempre al solito posto e lei sicuramente immaginerà dove. Per quanto riguarda il movimentare la situazione sono d'accordo. Io odio annoiarmi!» esclamai felice. Sì Caius era il signore che dopo Aro amavo di più. Mi dispiaceva per Marcus ma era troppo monotono per i miei gusti per starmi simpatico.

Smorzò una risata, fermo nell'idea di dover restare composto davanti alle guardie.

«Allora, andiamo. Dobbiamo risvegliare un po' tutti.» disse iniziando già ad incamminarsi quando d'un tratto si rivoltò verso di me.

«... Avresti qualche idea? Io non sono bravo in questo genere di cose...» mi chiese speranzoso di trovare un modo per rallegrare quel posto privo di novità.

Fui felice di leggere nei pensieri di Caius che era in qualche modo d'accordo con me. Certo, se non fosse stato per quella dannata etichetta non si sarebbe trattenuto così.

Sorrisi anch'io ed alla sua domanda mi misi una mano sul mento pensierosa.

«Allora in effetti non è che ci sia molto da fare a palazzo. Se non foste tutti vampiri proporrei una partita a Trivial Pursit per essere sicura di vincere ma ci annoieremmo di più oggi, mi sa.» dissi ridendo.

«Che ne direste di una bella partita a calcio? Sarebbe divertente! Lei ed Aro sareste gli arbitri. Ah naturalmente anche Marcus se vorrà farci l'onore di partecipare.» dissi alzando gli occhi al cielo.

«Direi che l'idea non è affatto male, anche se due arbitri... Sarà difficile che andranno d'accordo.» Nel frattempo mi aveva già portato al cospetto di Aro per proporgli l'affare, solo bisognava renderlo allettante per lui. Così Caius decise che se avrebbe fatto l'arbitro avrebbe potuto "punire" tutti quelli che secondo lui sbagliavano e che chi avrebbe fatto vincere sarebbe stato tra le nostre grazia per un po'.Vidi nella mente di Caius l'incertezza sul modo di fare andare d'accordo i due arbitri. Beh lui ed Aro erano spesso in disaccordo, ma secondo me era il modo migliore per legarli ancora di più. Non mi piaceva che i miei due capi preferiti fossero così in disaccordo tra loro.

Quando Caius fece ad Aro la sua proposta lui lo guardò diffidente. Non si aspettava una proposta del genere ma sapevo che gli piaceva, poi ciò che aggiunse Caius lo rese felice. Poter punire senza dover dare troppe spiegazioni. Sperai che io entrassi nelle sue grazie e non mi toccasse nessuna punizione. Sapevo che io piacevo ad Aro. Ero quello che aveva sempre voluto. Un suo soldato fedele con il potere di Edward Cullen, il suo sogno proibito, di cui ora non si curava più, grazie a me. Nonostante l' incertezza di Caius alla fine Aro accettò, probabilmente anche lui per noia o probabilmente per vendicarsi di qualcosa d'ignoto. Caius si voltò verso di me sorridente come un bimbo perché finalmente s'era trovato cosa fare:

«Non è grandioso?! Non ci si annoierà più, almeno per oggi.»

Risposi a Caius sorridendo.

«Certo mio Signore è grandioso. Dobbiamo però creare le squadre. Se volete vado a chiamare Jane ed Alec immediatamente. Certo dovremmo stabilire che nessuno debba usare il proprio potere sennò non c'è partita. Se Alec bloccasse tutti, per esempio. Non ci sarebbe storia e prometto di tentare di non usare il mio potere, per quanto sia difficile, visto che è così spontaneo e naturale.» conclusi guardandoli con uno sguardo furbetto che fece finalmente sorridere Aro.

«Perfetto signorina. Regole stabilite. Ora mancano solo i giocatori. Vada pure a chiamare i gemelli, io mi occuperò di chiamare il resto.» Così senza tanti indugi andò da Heidi dicendo che doveva richiamare tutti al rapporto nel giardino interno del palazzo per questioni urgenti. Come previsto con la parola "questioni urgenti" accorsero tutti in poco tempo e con tutti intendo anche la nuova arrivata.

Non appena Caius mi diede l'ok corsi a chiamare Alec e Jane. Ero felice come una bambina all'idea di avere una scusa per correre da lui. Li trovai entrambi seduti a leggere.

«Scusate mi mandano Caius ed Aro.» dissi cercando di trattenere la gioia e la voglia di saltare addosso ad Alec su quella poltrona.

«Stiamo organizzando una partita a calcio. Incredibilmente hanno accettato la mia proposta. Non dovremo usare i nostri poteri ma se saremo bravi entreremo nelle loro grazie per un mese. Certo noi tre siamo avvantaggiati rispetto agli altri in quanto i Signori ci tengono in grande considerazione ma è bene ribadire la nostra importanza, non credete?»

Fortunatamente si mostrarono d'accordo con me e mi seguirono subito. Camminare affianco ad Alec mi elettrizzava e tornai dai nostri Signori con la testa tra le nuvole. Non avrei avuto la forza di pensare a delle regole, a questo avrebbero dovuto pensarci i gemelli, mentre io mi sarei limitata ad accettare qualsiasi cosa il mio amato Alec avesse detto.

Aro e Marcus arrivarono e si accomodarono sulle Poltrone a loro riservate.

«Caius poiché l'idea è tua, vorrei che fossi tu a dare il benvenuto a tutti e dettare le regole di cui abbiamo già discusso.» disse Aro.

«In realtà più che questione urgente, oggi si giocherà a calcio. Però non si potrà fare l'utilizzo dei propri poteri. Ovviamente bisognerà formare due squadre e chi vincerà entrerà per un po' nelle nostre grazie.»

Era eccitato nel solo spiegare le regole, perché per una volta aveva svolto lui il ruolo di "fratello maggiore" così lasciò le decisioni a noi su come formare le squadre.

Caius felice enunciò le regole ed il premio. Durante la spiegazione di Caius quell'umana di cui non sapevo il nome, lo scimmiottava e prendeva in giro. Ma come si permetteva? Vedevo chiaramente i pensieri infastiditi di Aro ma neanche un suo ringhio riuscì a placarla. “E' stupida o cosa?” pensai irritata.

Quando Aro e Marcus decisero che saremmo stati cinque elementi per squadra mi precipitai a chiamare Jane. Naturalmente volevo essere in squadra con lei e chiamai accanto a noi Renata, Chelsea e feci cenno ad una neonata di cui non conoscevo nemmeno il nome di aggregarsi a noi, naturalmente con il benestare di Jane. La squadra femminile del primo turno era al completo. Ora aspettavo solo di vedere chi avrebbe chiamato affianco a sé Alec. Sapevo che lui voleva giocare contro me e sua sorella. Sarebbe stato divertente. Sinceramente dubitavo che della squadra femminile qualcuna di noi venisse punita e di quella maschile l'unico che si sarebbe salvato sicuramente sarebbe stato Alec. Del resto Aro aveva già da pensare per le punizioni da appioppare all'umana. Gli feci un grande sorriso. Non vedevo l'ora di vedere la punizione per quella lì. Finalmente avrebbe calato le ali. Ne ero felice soprattutto perché quella Denny che pensava di potermi portare via Alec. Una semplice umana accanto al mio tesoro. Avrei lottato con le unghie e con i denti ma lei non me lo avrebbe portato mai via, non lo avrei permesso.

Le lanciai un occhiataccia e mi avvicinai sorridente ad Alec.

«Alec ora tocca a te scegliere la squadra! Dai, non vedo l'ora di giocare contro di te.» conclusi con un sorriso furbetto.

Naturalmente Alec scelse Felix, Santiago, Corin e suo malgrado Demetri, i migliori, i più forti. Però se loro avevano dalla loro la forza noi ragazze avevamo l'astuzia e la velocità.

I vampiri erano bravi a giocare a calcio naturalmente e non ci risparmiammo. Felix era un portiere perfetto e fu difficile imbrogliarlo cercando di non leggergli la mente. Alla fine comunque vinse la mia squadra e naturalmente Alec si distinse nella sua quindi non fu soggetto alla punizione. Per tutta la durata della partita Denny non fece altro che prendere in giro tutti. Di tutti i commenti la definizione rachitico, per il mio Alec fu quello che mi fece infuriare, ma come si permetteva quella! Speravo che Aro la punisse per le sue prese in giro, quindi quando annunciò che nelle punizioni sarebbe rientrata anche Denny per il comportamento tenuto esultai. Purtroppo ben presto rimasi delusa capendo che era solo una facciata. Aro non l' aveva realmente punita. Che punizione era mai quella che le aveva dato?

Andai in camera da Jane.

«Jane abbiamo sfiorato il ridicolo oggi! Sai che punizione ha dato Aro a quella Denny?» le chiesi.

«Sì nipote, ne sono a conoscenza. Deve essere al servizio di Aro seguendo tutti i suoi ordini.»

«Non credi sia assurdo? Questo lo dovrebbe fare naturalmente!»

Jane mi guardò senza parlare, non ne aveva bisogno.

«E' mai possibile che un assenza di qualche mese abbiano cambiato così le cose? Io ero in missione ed Alec si è avvicinato a quella Denny e la cosa mi fa impazzire. Inoltre devo nascondere la mia simpatia per lei. Se non cercasse di portarmi via la persona più importante della mia vita, Alec, potremmo anche essere amiche.»

Lei mi consigliò di andare a fare conoscenza con lei ed io accettai il consiglio mettendolo in atto subito dirigendomi insieme a le i mano nella mano, senza un attimo di esitazione, verso la camera di Denny.

Pov. Jane

Vedemmo arrivare Christine di corsa. Mi chiesi che cosa fosse accaduto ora e lanciai un occhiata a mio fratello.

Quando lei ci informò della partita cominciai a ridere, soprattutto vedendo come guardava Alec. Ero certa che avrebbe trovato un modo per cercare di conquistarlo. Era incredibile. Mio fratello era conteso ultimamente da più ragazze ma Christine era particolare. Mi somigliava così tanto e non solo fisicamente che sarei stata una bugiarda se avessi negato di avere un debole per lei, nonostante anche le altre non fossero male ma lei era pur sempre una mia pro nipote, era già di famiglia.

Avrei voluto ridere vedendola entrare nel pallone totalmente solo perché era vicino al mio gemellino. Lei legge i pensieri e sicuramente sa cosa penso ma al momento è troppo impegnata a sbavare per mio fratello per badarci. Sì, sarebbe toccato a me ed Alec fare le regole ed ero tranquilla. Chissà cosa sarebbe accaduto.

«Signori avrei pensato di giocare maschi contro femmine.» dissi quando arrivammo davanti a Caius.

«Si potrebbero fare solo tre cambi a squadra e la partita durerà come una normale partita di calcio, seguendo le regole classiche. Non si dovranno usare poteri di nessun tipo, né fisico né mentale. Voi che ne dite?»

Alec annuì facendomi capire che era d'accordo e Christine mi strizzò l'occhio sorridendo. Ora aspettavo solo la risposta dei Signori, poi saremmo passati a scegliere i titolari per le squadre e le riserve, sempre che non avessero voluto stabilirli Caius od Aro in persona.

Durante la partita Denny si comportò in maniera molto irriverente verso tutti e Christine tollerò la cosa ancora meno di noi.

Ci rimase molto male quando seppe la punizione che aveva ricevuto Denny o meglio che non aveva ricevuto e si mostrò molto nervosa. Non mi piaceva vederla così.

«Nipote non preoccuparti. Io ti consiglio di fare veramente amicizia con lei, non essere indisponente e fatti conoscere, magari Denny cambia obiettivo conoscendoti meglio e potreste diventare veramente amiche. Ora è in camera sua che dici di andare a fare conoscenza?» le proposi dandole la mano. Lei la prese fiduciosa e così insieme ci avviammo nella sua camera. Chissà cosa sarebbe accaduto quando ci avesse viste, ero curiosa di scoprirlo.

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Capitolo 3
*** 2- Fare conoscenza ***


2 -Fare conoscenza

 

Bussai alla porta della camera di Denny ma lei era così intenta nei suoi giochi che non mi sentì nemmeno. Io ho sempre odiato aspettare dietro le porte e poi avevo fretta di fare ciò che mi aveva appena consigliato Jane, di togliermi il dente, come si suol dire.

«E' permesso?» chiesi quindi educatamente aprendo la porta. Peccato che mi arrivò con forza un cuscino in faccia.

Tirai un profondo respiro e cercai di mostrare il sorriso più grande che potessi fare.

«Tranquille, so che è stato accidentale. Non mi avete sentito quando vi ho chiesto se potevo entrare, ma sinceramente non mi piace aspettare dietro le porte quindi sono entrata lo stesso nonostante il rischio che sapevo di correre.» dissi osservando Denny e Bianca.

Jane mi guardò di sbieco.

«Vuoi dire che ti aspettavi anche una cuscinata?»

«Sinceramente mi aspettavo anche di peggio.» le risposi.

«Comunque per rispondere ai vostri pensieri no, non ci sono motivi importanti ma solo una mia personale curiosità. Sapete sono tornata a Volterra da poco ed ho trovato una situazione totalmente diversa. Ho capito che tu, Denny sei diventata importante per Aro ed anche per Alec. Sono semplicemente curiosa di conoscerti un po' meglio, se me lo permetterai. So che non hai molta simpatia per me, ma spero che tu possa ricrederti. Sappi però che non voglio inventarmi nulla per rendermi simpatica, voglio essere semplicemente me stessa. Mi scuso innanzitutto per il fatto che risponda ai vostri pensieri. Purtroppo mi viene troppo naturale e spontaneo. Vorrei poterli bloccare come Aro ma non posso, purtroppo e scusa se sto ridendo ma la situazione è così buffa.» affermai.

«Difficile fare amicizia con persone che non conoscono la privacy. Non m'importa che sia volontario o no, i lettori dei pensieri sono e resteranno sempre dei ficcanaso per me. Scusami ma la penso a questo modo. E comunque so che a te non starò mai simpatica per via di un certo Alec, o erro?» mi rispose. Si era messa subito sulla difensiva e dire che io volevo parlare pacificamente. Mi aspettavo qualcosa ma non un attacco del genere, senza alcuna motivazione.

«Posso capire il tuo punto di vista per quanto riguarda il mio potere ma non altro. Ero venuta qui con l'idea di conoscerti meglio, ma evidentemente per te non è lo stesso. A te non importa nulla di nessuno, ma solo di te stessa. Sai avevo detto a Jane che in fondo ti trovavo simpatica, nonostante la nostra rivalità per Alec ma evidentemente sbagliavo a farlo. Credo sia stata una pessima idea venire qui!» dissi alzandomi irritata.

Se in quel momento avessi assimilato il potere di Jane avrei fulminato Denny. Sorrisi a tal pensiero, non sarebbe stato male. Riuscii a mantenere la calma a stento a quelle affermazioni anche se i pensieri di Denny mi avevano calmato un po'. Credeva che non la potessi capire e la cosa mi fece scattare.

«Non posso capire? No Denny, ti sbagli. Se ti fossi fermata un attimo a cercare di conoscermi avresti saputo che io meglio di chiunque altro qui a Volterra posso capirvi. Non sono stata sempre vampira sai? E non sono entrata qui da vampira ma anch'io ero una delle ospiti umane di Aro. Sapeva dei miei poteri ed ha ottenuto ciò che voleva nonostante le mie continue ribellioni. Io ero la ribelle qui. Sono ancora tacciata come tale visto che non accetto molte cose e sono sempre in conflitto anche con Aro se una cosa non mi va!» dissi tutto d'un fiato.

Jane mi venne vicino e scosse la testa. Non voleva che continuassi a parlare ma io sentivo che dovevo farlo.

«Denny, Alec non si rende conto di amarmi ma è così e se io ho accettato tutto, l'ho fatto solo per lui. Per questo sono stata ostile con te. Già lotto con Heidi per lui, ci mancavi solo tu.» conclusi.

«Se Aro venisse a conoscenza del tuo atteggiamento nei miei confronti andrebbe su tutte le furie. Lui mi capisce meglio di chiunque altro visto che il nostro potere è simile quindi non potrebbe rimproverarmi perché involontariamente ho letto i tuoi pensieri cercando di fare amicizia.» affermai orgogliosa.

«Sai se mi avessi accolto in maniera pacifica possibilmente ti avrei informato spontaneamente dei pensieri degli altri per renderti la vita più facile ma non siamo amiche e non vuoi esserlo, a quanto ho capito. Non capisco cosa ci abbia trovato in te Alec. Meno male che sono tornata prima che la situazione degenerasse e me lo portassi via senza che potessi far nulla per impedirlo.» dissi.

Jane mi mise la mano sulla spalla in modo consolatorio. Denny mi spiegò che le dava fastidio che le si leggesse continuamente la mente e che non sapeva nulla di Alec e me. Non sapeva della mia esistenza e di quanto poco potesse fidarsi di noi nella sua sitiuzaione. Non potevo darle poi tutti i torti. Feci un gran sospiro.

«Capisco che ti senta un pesce fuor d'acqua ma devi capire che anche io mi sento così al momento. Ritorno dopo mesi di missione e trovo il mio amore braccato da un'altra, che per di più è protetta da Aro in persona. Prima ero io la protetta di Aro, io!» sbottai. Tirai un sospiro cercano di calmarmi.

«Anche per me è tutto nuovo. Che ne dici di azzerare tutto e ripartire da zero? Come se nulla fosse accaduto?» chiesi.

Rimasi sbalordita vedendo che quello che aveva sempre voltuto Denny è che io mi sfogassi. Non l'avevo capito presa com'ero dalla rabbia.

Mi lasciai avvicinare da lei tranquillamente. Io amavo gli umani e tanto, era questo che Aro non faceva altro che rimproverarmi e mi mancava non poter più parlare con degli umani liberamente. Mi ritrovai a pensare che ero felice che fosse lì. Risposi al suo sorriso e poi scoppiai a ridere.

«Lo vedi Denny? Sebbene legga il pensiero non avevo capito le tue intenzioni, forse per via dei miei preconcetti su di te. Non devi preoccuparti quindi di quello che leggo o no. Comunque ti sbagli, se me lo avessi chiesto gentilmente io ti avrei risposto comunque sinceramente. Non sono brava a mentire, quelle rare volte che tento di farlo mi beccano subito quindi ormai ci ho rinunciato a farlo.» dissi.

«Questo è tutta colpa dei Cullen! Solo colpa loro. Ti hanno rovinata loro e quei lupi.»

Mi voltai inviperita verso Jane nel sentire ciò. Lei stava pensando a come avrebbe voluto eliminare tutti i Cullen ed i Lupi, soprattutto Embry.

«Jane non dire più una cosa del genere e non provare nemmeno a pensare una cosa del genere sai che loro non si toccano, soprattutto lui, è il mio migliore amico!» affermai decisa.

Jane mi guardò ed offesa si girò dall'altro lato. Sospirai.

«Vedi Denny? Se pensavate che io e Jane avevamo un unico modo di pensare e di fare sbagliavate. Su Alec hai ragione ma non avercela con me se spero che tu fallisca miseramente e se ti metterò i bastoni nelle ruote il più possibile, con qualsiasi mezzo. Mettendo la questione Alec a parte poi credo che potremmo anche diventare amiche. In fondo tu mi ricordi un po' me da umana, irriverente e folle.» dissi scoppiando nuovamente a ridere.

«Ti dirò un segreto, io sono ancora così...» le mormorai all'orecchio.

Incuriosita dal fatto che avessi conosciuto e fossi stata con loro mi chiese come fossero i lupi. Sorrisi ricordandoli. «Se chiedessi questa cosa ad un altro vampiro ti direbbe che sono solo un ammasso di pulci, cani. Per me sono coccolosi e morbidosi. Comunque ora devi mangiare. Se vuoi ci allontaniamo dal Palazzo. E' nuvoloso fuori e non disdegno l'idea di una passeggiata fuori da queste mura.» dissi con un sorriso.

«Jane informa Aro che sto uscendo e che insieme a me verrà anche Denny e Bianca. Non aspetterò la sua risposta. Noi usciremo prima, poi ne pagherò le conseguenze in caso ma non ho intenzione di restare qui un minuto di più.»

«Parli seriamente?» mi chiese.

«Oh sì. E' da tanto che non infrango qualche regola e la cosa mi manca.» le risposi.

«Io non ti seguirò in questa pazzia però. Vado da Aro.»

«Non mi aspettavo diversamente da te. Ciao ciao.» dissi salutandola con la mano. «Ed ora andiamo. Ad Aro penso io dopo, non preoccuparti. Se la prenderà con me non con te, tranquilla. Nel bar potrete entrare ma non dovrete raccontare nulla di ciò che vedete qui. Ricordatevi che io sarò con te o non molto distante e se dovessi sentirlo sarei costretta ad uccidere il poverino a cui lo avrete raccontato e sinceramente non ne ho voglia.» affermai.

Bianca mi guardò confusa.

«Mi dispiace ma io non posso uscire, ho così tanto lavoro da svolgere. Comunque Chris ne sei sicura? La tua punizione potrebbe essere molto dura.» disse preocuppata.

«Mi dispiace tu non possa venire Bianca, ma hai ragione è meglio che tu vada. Che la mia punizione sia dura non ne dubito. Tu non sarai punita Denny tranquilla, te lo prometto, mi prenderò io tutte le colpe. Probabilmente verrò privata di qualche arto per umiliarmi davanti a tutti o mi sarà negato il cibo, ma ne varrà la pena. Sarà bello rivedere nei pensieri di tutti i Volturi la faccia di Aro ed Alec quando vedranno che siamo uscite tutte e due insieme. Aro crede di avermi assoggettata completamente a lui, non sa quanto si sbaglia. Per quanto sia affascinante non potrà mai assoggettarmi a lui. Se non esistesse Alec probabilmente cadrei ai suoi piedi ma non è questo il caso. L'unica cosa positiva della missione è che non ha potuto leggermi ultimamente.» esclamai ridendo ed aprendo il portone.

 

 

Pov. Denny

 

Ero intenta a tirare cuscinate con la mia amica Bianca, la segretaria dei Volturi, quando si aprì improvvisamente la porta ed un cuscino volò dritto sulla faccia di Christine. Ero talmente presa nell'intento di prendere Bianca che mi resi solamente dopo di aver preso in pieno sia Christine che Jane.

«Scusatemi, è stato tutto accidentale. Come mai siete qui?» ero tranquilla e pacata nonostante non sopportassi il loro modo di comportarsi da perfettine, sapevo che alterarmi o dimostrare antipatia nei loro confronti non avrebbe portato a nulla.

Io e Bianca le lasciammo accomodare in camera, se erano arrivate probabilmente avevano un motivo importante...

Mi sedetti sul letto osservando così sia Bianca che Christine, sapevo che leggere i pensieri fosse una cosa involontaria da parte sua, ma detestavo chi non mi lasciava esprimere o entrava nel mio prezioso "requiem", così non riuscii ad evitare un mezzo sogghignò storcendo il naso. Probabilmente se n'erano accorte tutte e tre poiché mi vidi i loro occhi osservarmi in attesa probabilmente di una mia parola.

«Difficile fare amicizia con persone che non conoscono la privacy. Non m'importa che sia volontario o no, i lettori dei pensieri sono e resteranno sempre dei ficcanaso per me. Scusami ma la penso a questo modo» dissi quando mi disse che voleva fare diciamo così “amicizia”. Non potevo crederlo così presi un respiro profondo e ripresi a parlare, percepivo la tensione che si stava andando a creare.

«E comunque so che a te non starò mai simpatica per via di un certo Alec, o erro?» Incrociai le braccia attendendo risposta.

Come era previsto si arrabbiò. Non le piaceva affatto ciò che pensavo.

«Ho semplicemente detto ciò che penso sui lettori di pensieri, in fondo quello che è in cima alla lista sulle persone insopportabili è Demetri. Il resto.... Chissà.» e feci spallucce. In fondo litigare non era ciò che cercavo né volevo crearmi problemi con altre guardie; probabilmente fare amicizia con lei poteva anche rivelarsi più facile di quanto immaginassi, l'importante era che non dessi peso al suo potere ma che lo ignorassi quasi completamente.

«Ascolta Chris, potrai voler fare amicizia con me, ma se vuoi farla veramente evita solo di non esprimere ogni tre secondi quello che penso. Chiedo solo questo, nulla di più. Io ho bisogno di avere i miei pensieri per me. E per quanto riguarda Alec nemmeno sapevo avesse una nipote alla quale potesse interessare, uno. Due, gli ho sempre parlato come ho parlato con tutti gli altri, perché non m'interessa che siate vampiri e potete uccidermi. Io sono nata per cacciarmi nei guai. Comunque puoi fare ciò che credi più opportuno, se pensi che con me è meglio non parlarmi. Però credo d'essere partita col piede sbagliato, ma fidarmi per me è alquanto difficile... Ma non credo tu possa capire.»

Ero certa che non potesse comprendere la mia diffidenza nei loro confronti; mi avevano portato lì senza una spiegazione e specialmente senza essere libera di scegliere.

Mi persi a fissare il fuoco del caminetto e nel mentre ripensai a come fossi arrivata qui. Che nonostante li prendessi in giro sapevo benissimo che non sarei mai potuta uscire realmente da dove mi trovavo ed ero certa che Chris stesse ascoltando tutto il mio monologo interiore. Iniziò a parlare dicendo che mi sbagliavo e che in realtà mi capiva benissimo. La lasciai sfogare, era questo alla quale miravo fin dall'inizio, capire che cosa pensasse di me e cosa la tormentasse da quando era arrivata.

«Non immaginavo avessi passato tutto questo... Spero però che ora ti sentirai meglio, ti vedevo tesa nei nostri confronti. Sinceramente che Alec ami te o ami me sarà una domanda la quale risposta avverrà col tempo e penso che avere una rivale del tuo calibro sia decisamente meglio che ritrovarsi qualcuno che usa sotterfugi come per l'appunto Heidi.»

Nel frattempo mi avvicinai cautamente a Chris, l'avevo fatta arrabbiare pur di capirla e difficilmente un vampiro arrabbiato accettava di essere avvicinato.

«Scusa ancora per aver detto quelle cose, ma penso fossero necessarie. Qui nessuno parla di se stesso anche se glielo chiedi con gentilezza e se non ti saresti arrabbiata come ora probabilmente a causa della nostra rivalità nemmeno me l'avresti svelato.» Mostrai un sorriso sincero e pieno di calore, di solito sorridevo a quel modo solo con Bianca quando ero felice di qualcosa o stavo parlando di un qualcosa la quale m'aveva reso felice.

Mi misi a riflettere sulle parole irriverente e folle, in effetti non badavo molto alle conseguenze di quello che accadeva se dicevo ciò che pensavo, lo facevo e basta. Non per niente anche il viaggio a Volterra era stato voluto, li avevo cercati io per prima e di fatti adoravo il loro mondo tanto quanto avevo iniziato ad odiarlo ma quello che più mi albeggiava per la mente era la fortuna che lei aveva avuto nel poter stare a contatto coi lupi.

«Beh saremo amiche-nemiche, prima volta al mondo che mi capita una cosa del genere ma non dev'essere male.» risi divertita all'idea di una contraddizione così originale, era come quando si mangiava il gelato fritto, caldo fuori e gelato dentro ed al sol pensiero di cibo il mio stomaco iniziò a reclamare...

«Ehm... scusate, non fateci caso. Comunque ora sono curiosa... Come sono i lupi? Cioè se li abbracci sono morbidosi come dei peluche oppure no?» Ero diventata rossa ma per deviare il discorso lasciai scappare la mia domanda bambinesca per quanto riguardava i lupi; li avevo sempre ammirati e pensavo che per il pelo folto quando li si abbracciava sarebbe stato come affondare in un mega peluche, ma sapevo anche di aver probabilmente fatto l'idea sbagliata su tutto ciò. Invece con stupore Chris mi disse che i lupi per lei erano coccolosi e morbidosi e poi capendo che avevo fame mi propose di andare a cenare fuori dal Palazzo.

«Dite che ci lasceranno varcare la soglia dell'uscita?» Era da tanto che non incontravo persone all'infuori di tutti coloro che si trovavano nella casata o di quei poveri fattorini che arrivavano con scatoloni pieni di sacche di sangue, la quale li avrei messe in bicchieri e serviti ai Volturi a causa della punizione che m'aveva inflitto Aro.

Il mio stomaco nel frattempo non cessava di lamentarsi ed ad ogni lamento la mia faccia non la smetteva di diventare rossa per l'imbarazzo.

«Chris dici che almeno ad un bar ci faranno entrare? Anche se certamente un bel ristorante a buffet non sarebbe affatto male... Però... Che ne dici, tentiamo di chiederglielo?» La guardavo con occhi supplichevoli, sapevo il magnetismo che aveva lei con Aro ed ero certa che saremmo riuscite ad ottenere ciò che volevamo.

Lei mi disse che non ci sarebbero stati problemi.

«Evviva!! Finalmente mangerò qualcosa di decente... Pancia mia fatti capanna!!!» esclamai e massaggiai la pancia pensando ai dolci e salati che avrei potuto trovare al bar. Era diventato insopportabile mangiare pasta o panini tutti i giorni; presi Bianca e la trascinai verso l'uscita della sua stanza.

«Andiamo, andiamo. Un'uscita serve a tutti.».

Bianca purtroppo disse che non poteva venire e chiese a Christin se fosse sicura, se non fosse un rischio troppo grosso uscire. Lei le rispose di no ed anche se non ne ero totalmente convinta feci finta di crederle. Avevo troppa fame e voglia di uscire così mi lasciai condurre felice fuori dal Palazzo.

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Capitolo 4
*** Capitolo 3- Fuori le mura del Palazzo ***


COMUNICAZIONE DI SERVIZIO:

Ragazze abbiamo pensato ad un cambiamento della storia. Abbiamo cancellato i capitoli precedenti e ricominciato a postarli in una nuova versione che segue gli schemi della normale fan fiction. Questo perchè abbiamo notato e ci avete fatto notare che vi viene difficile seguire questa storia strutturata com'era prima.  Spero che vorrete continuare a seguirci. Fateci sapere che cosa ne pensate di questa nuova versione del Gioco delle coppie.
 Baci Denny e Chrissie


3- Fuori le mura del Palazzo

 

Rimasi in silenzio tutto il tempo fino a quando non vidi il portone aprirsi e senza esitazione corsi fino a perdere il fiato per aver corso senza riscaldamento iniziale, ero arrivata a 5 m di distanza da lei.

«Allora?!?! Io non resterei un minuto di più con quel portone aperto alle spalle. Su su, io ho fame!» e mi girai per ricominciare a camminare molto più lentamente, così da poter ritrovarmi Chris affianco.

«Comunque Aro per me non è per niente affascinante. Se mi avessi detto Demetri avrei capito, però Aro...» e scossi la testa sospirando.

«Cosa troverete mai voi vampire in un uomo del genere, io non ho idee...»

Entrammo nel bar e dopo aver ordinato, ci sedemmo ad un tavolo più appartato.

Osservavo il bicchiere d'acqua pensierosa, erano tante le domande che mi ponevo ed alla quale volevo trovare risposta, ma di alcune cose ero certa, tutto doveva migliorare. Chris mi chiese se diventare vampira era quello che desideravo.

«Se è questo quello che desidero? Beh... No. Non son fatta per stare ferma come una bambola e sotto a dei comandi, né per far del male. Fosse per me tenterei una fuga già oggi, mi dispiacerebbe per Alec ma io rinchiusa non ci so stare.» Continuavo a fissare quel bicchiere come se vedessi ogni cosa del futuro, poi decisi di guardarla e il fatto che Aro ci volesse tenere per collezione la consideravo come una bambinata, così presi un respiro profondo e dissi la domanda che mi tormentava da quando Chris aveva cessato di parlare.

«Però c'è una cosa che mi chiedo... Se ci vuole collezionare perché esita ancora a trasformarmi? Insomma sono qui che li torturo, sperando che probabilmente mi odino anche se poi mi diverto. Perché non mi puniscono come si deve o non mi trasformano?» osservavo Chris sperando che trovasse lei la risposta a quella domanda.

La sua risposta avrei dovuto aspettarmela, stavano giocando come il gatto con il topo.

Avevo lo stomaco sazio e finalmente potevo pensare a pieno, così presi ed andai a pagar il conto per poi ritornare da Chris.

«Allora facciamo un piccolo giro fuori prima di rientrare? Comunque un modo per sfuggire c'è, volendo anche ora. Semplicemente bisogna essere bravi a sfuggirgli, almeno credo.» dissi ma lei mi smentì anche in questo, ricordandomi che avevano anche un fenomenale segugio.

Non avevo comunque voglia di rientrare e speravo che anche lei avesse voglia di restare almeno un'altro po' fuori, così da non dover prepararsi a chissà quale ramanzina.

«Quindi Chris, se tu ora sei vampira è per Alec, ma almeno in piccola parte non ti spiace di aver fatto questa scelta?» le chiesi e lei mi rispose che non era pentita della scelta che aveva fatto e che non poteva vivere senza di lui.

Nonostante non avessi ricevuto una risposta sul da farsi dopo essere usciti dal bar o se saremmo rimaste ancora lì, io ero già vicino alla porta che si trovava accanto al nostro tavolino.

«Allora? piccola passeggiata?»

Lei accettò subito così ci incamminammo per un posto che probabilmente solo Chris conosceva, ma sicuramente era molto meglio che rientrare là dove ci attendeva chissà quale punizione.

«Dici che saremo tentate di rifare una cosa simile una volta rientrate? Comunque se si pensa che hanno un super segugio penso che tu abbia ragione Chris...» sospirai mentre osservavo il cielo come se quel giorno fosse stato il miglior cielo mai visto prima; nonostante mi sentissi meglio però continuavo ad avere una sensazione orribile dietro le spalle, come se qualcosa in realtà stesse in agguato e quando l'istinto giocava con l'ansia significava certamente qualcosa.

«Chris fino a quanto lontano possiamo arrivare? C'è un posto dove diciamo il palazzo non si vede?».

Cercavo di non far notare la mia agitazione, né la mia preoccupazione di un qualcosa che nemmeno io sapevo, perché l'essere uscite senza permesso non mi spaventava e nemmeno la punizione, c'era dell'altro probabilmente oppure erano davvero quelle cose.

Non appena mi girai per vedere dove potesse trovarsi esattamente mi ritrovai davanti Demetri sceso probabilmente da qualche albero o da chissà cosa. Esordì dicendoci che la nostra era stata una stupidaggine.

Non comprendevo se lo dicesse in modo serio e tranquillo o fosse nervoso ma comprendevo solo che il suo sorriso beffardo mi stava mandando in bestia; m'ero spaventata per il suo arrivo improvviso ed avevo indietreggiato di qualche passo ma dopo quel sorriso mi scaldai piuttosto in fretta.

«Più stupido tu che spunti a quel modo! Ti pare?! E se morivo d'infarto?! Aro di certo ti avrebbe fatto a pezzi. Quindi vedi di non fare tanto lo spavaldo o la ramanzina e ritorna indietro. Se non lo fai fidati che ti dò il ben servito!»

Di certo io e la mia impulsività eravamo capaci di cacciarci solamente nei guai e di fatti accadde così, Demetri scoppiò in una risata e dopo poco me lo ritrovai vicinissimo alla mia faccia.

«Non credo m'importi se mi farai dare il ben servito. Chris sa le regole che vigono e deve rispettarle. Non possiamo di certo accontentarvi in ogni capriccio, o almeno, fossero altri ti accontenterei all'istante.»

La sua voce era diventata alquanto maliziosa e il suo volto non faceva che essere troppo vicino al mio, ma non era altro che uno spavaldo, un dongiovanni alla quale gli serviva una lezione.

«Di certo se ne avessi altri non verrei a chiederli ad uno come te. Chris andiamo. Che ci faccia da ombra o continui a pedinarci non m'importa, io là ci torno quando mi pare o così o non scomodo nemmeno Aro sul fatto di ammazzarmi.» Sapevo che il mio potere probabilmente non sarebbe stato una grossa perdita ma non potevo esserne certa.

«Aspetta Denny, credo che Demetri debba capire una cosa che secondo me ancora non ha chiara. Eppure mi conosce da abbastanza tempo per capirla da solo, certo se non fosse così stupido!» disse avvicinandosi a lui con aria di sfida.

«Tu non puoi darmi ordini, solo i Signori possono e non mi hanno vietato di condurla fuori dal palazzo. Le regole io le rispetto il necessario, non si può vincolare la propria eternità a delle regole insensate. Che male c'è se vuole farsi una passeggiata? Ci sono io con lei, non potrebbe sfuggirmi mai se è questo che vi preoccupa. Con il mio dono io sono un segugio migliore di te mio caro!» affermò.

«E per concludere ti dico che nessuna di noi vorrebbe mai darti qualcosa di più. Sai mio caro, ti consiglio di finirla con quest'aria da Don Giovanni andato a male, non fai effetto, anzi a dirla tutta a me riesci solo a disgustarmi!» disse volgendosi verso di me.

«Ora possiamo veramente andare! Ah dimenticavo. Dì al nostro Signore Aro che saremo a Palazzo per le otto. Terrò fede ai miei compiti, può stare tranquillo!»

Ero felice nel vedere che Chris mi stava aiutando così tanto e che Demetri aveva trovato pane per i suoi denti che non m'accorsi nemmeno d'aver incominciato a saltellare nel raggiungere Chris alla fine della piazza. Demetri restò a fissarci per qualche minuto, dopo di che ci voltò anche lui le spalle e s'incamminò verso il palazzo.

«DEMETRII!!» non resistetti a chiamarlo, avevo ancora in sospeso qualcosa; così non appena si girò a guardarmi gli mostrai la lingua e continuai ad urlare.

«NON TE LA PRENDERE!! ANDRA' MEGLIO UN GIORNO!! MA QUEL GIORNO SI CHIAMERA' MAI!!»

Lo stavo irritando ancora di più rispetto a quanto le risposte di Chris non lo avessero fatto già, ma era ciò che trovavo divertente nello stare a palazzo con loro. Prendermi gioco di loro, farli arrivare all'estremo della pazienza e quando meno se l'aspettassero diventare silenziosa e seria.

Non m'aspettai però la sua reazione, lo si vide prendere fiato ed iniziò ad urlare.

«OTTERRO' CIO' CHE VOGLIO!!! FOSSE CHIAMATO MAI QUEL GIORNO!! E RIAVRO' BEN PRESTO LA RIVINCITA DI TUTTO CIO' SAPPIATELO!!»

Probabilmente era uno sfogo o semplicemente mi prendeva in giro anche lui, non ero più sicura di cosa fosse realmente ma lo si vide fare un cenno di saluto mentre rivoltò le spalle e s'incamminò verso palazzo.

«Scusa, desideravo fare una cosa simile da un po'.»

A volte ero davvero bambina ma prendere tutto con troppa serietà non era da me, avrebbe rovinato tutti i colori della vita.

«Chris, avrei una domanda? Tu hai compreso cosa insinuasse Demetri con quelle parole? Cioè ho varie idee ma...» scossi la testa al solo pensiero che potessi piacere ad un dongiovanni del genere. Iniziai però a domandarmi se potesse interessarmi un soggetto del genere ma ciò non era possibile. Rimasi così a fissare Chris mentre camminavamo, in attesa di una risposta.

«Denny ho paura che tu abbia fatto irritare troppo Demetri. Purtroppo in questi mesi di lontananza sono successe troppe cose che non so più interpretare in modo giusto i suoi pensieri, però ti posso dire che tu gli interessi. Forse perché a te piace Alec o forse no, però gli interessi. Sai lui ha una rivalità innata contro Alec, lo invidia in tutto e basta che qualcuno s'interessi a lui per farlo partire in quarta. Con me non ci ha provato più di tanto a causa di Aro ma con te credo che ci proverà seriamente.» affermò.

«Però la sua irritazione era profonda, se avrò modo di sentire i suoi pensieri su di te in un momento di calma, senza litigi potrò dirti di più, ma sinceramente ho il dubbio che quello che è cominciata come la solita sfida ad Alec ora per lui abbia preso un altra piega.» disse pensierosa.

«Comunque ti faccio i miei migliori auguri, non sarà facile sfuggire da lui, sempre che lo vorrai...»

Rimasi a riflettere su tutto quello che mi stava dicendo, il fatto della rivalità fra Demetri e Alec oramai l'avevo compresa bene ed il fatto che probabilmente l'avevo fatto irritare ora era stato assodato.

«Beh andrà come andrà. Comunque farlo irritare ancora di più era il mio obbiettivo. Ha un non so che di divertente, come far arrabbiare Heidi o Alec o Jane. Vedi che arrivano fino al limite dal diventare rossi ma poi si devono fermare perché non possono fare nient'altro.»

Ridevo divertita all'idea delle loro facce quando perdevano le staffe, l'avevo preso seriamente come un gioco, probabilmente un gioco pericoloso ma se non altro serviva a spezzare quell'enorme grigio che aleggiava attorno alla casata.

«Chris, toglimi una curiosità. Tu in realtà inizialmente non volevi seriamente fare amicizia con me non è vero? Mi consideravi quasi un'intrusa ed un'impertinente per il fatto che non porto rispetto ai tre dell'Ave Maria.»

La osservavo in cerca di qualcosa che mi facesse comprendere ciò che pensava o provava in quel momento. Non m'importava la rivalità che ci potesse essere fra noi, lei aveva ancora quel briciolo di umanità che il resto della casata non aveva ma che probabilmente i miei scherzi ridavano.

Annuì.

«Sei molto perspicace. Mi stupisce come stanno andando le cose. Volevo solo seguire il consiglio di Jane, conosci il tuo nemico. Non volevo entrare in quella camera, Jane mi ha trascinato ed ora la ringrazio. Ho avuto modo di conoscerti un po' e devo dire che mi piaci veramente, nonostante Alec! Però un consiglio non farlo arrabbiare. Magari prima era una cosa positiva per te ma se ora fai arrabbiare Alec l'unica cosa che potresti ottenere è farlo correre da me, come sempre. Non perderebbe tempo a farlo. Non dovrei dirtelo ma voglio darti una chance seppur piccola. Purtroppo mi sei simpatica!»

Fece un espressione buffissima e non appena la vidi iniziai a trattenermi dal ridere, avevo proprio ragione, aveva ancora quel pezzo d'anima dentro di sé.

«Beh ora capisco perché Jane era in stanza con noi. Comunque grazie per il consiglio, vedrò di tenerlo a mente.» dissi mentre le passai davanti per iniziare a camminare all'indietro e sorridergli dolcemente, poi, d'un tratto, feci una piccola giravolta e ritornai al fianco di Chris.

«Tutti ci facciamo vedere diversi rispetto a come saremmo realmente. Maschere e solo maschere continueremo ad indossare pur di non essere feriti. Questa è la pura realtà. E solo con determinate persone ci mostreremo veramente per quello che siamo.» dissi a tono basso mentre assaporavo il vento accarezzarmi il volto. Quella frase era più una riflessione che una frase da far comprendere a tutti, ma in fin dei conti era ciò che stavo pensando quindi non sarebbe cambiato niente dal pensarlo al dirlo.

Continuavo a camminare forse un po' più avanti rispetto a lei quando improvvisamente le squillò il cellullare e disse che l'avevano convocata.

Se l'avevano convocata urgentemente la cosa non era alquanto promettente, anche se rideva l'unica cosa che riuscii a farle fu un semi-sorriso piuttosto sforzato. Stava finendo in guai probabilmente molto grossi, così onde a evitare altre collere iniziai a correre verso il palazzo.

«Convocazione o no è meglio sbrigarsi altrimenti davvero finisce male. Non ne ho idea del perché mi metto fretta da sola ma penso sia meglio così.» dissi mentre continuavo a correre e di fatti dopo poco ci ritrovammo quasi davanti al portone. Non appena lo vidi iniziai a rallentare e prendere fiato, non smettevo di pensare ad Aro come potesse essere quando era in collera e tutte le idee che mi balzavano alla mente cercavo di scacciarle scuotendo la testa.

«Allora... rientriamo nel mondo grigio...» dissi sospirando ed appoggiando la mano sul pomello per aprire il portone, ma esso iniziò ad aprirsi da solo.

 

 

Pov. Chris

 

Facendo finta di ignorare quali rischi correvo a causa di quello che mi accingevo a fare uscii dal Palazzo. Guardai Denny stupita quando disse che Demetri era meglio di Aro.

«Demetri? Quello spocchioso damerino? O no ti sbagli, lui non è nulla in confronto ad Aro, te lo posso assicurare. I tuoi occhi umani celano la sua vera bellezza.»

Intanto entrammo in un bar. Certo che ero una vampira strana, l'odore del cibo umano non mi dava fastidio, mah.

«Sai io ad Aro piacevo perché secondo lui gli assomiglio, abbiamo molte cose in comune ed ora non credo che sbagli poi molto. A lui intrigava il mio modo di fare pazzie ed il mio modo di ribellarmi gli facevano vivere la cosa come una conquista, una sfida. Anche tu probabilmente gli piaci per questo e per i tuoi poteri. Vorrei saper comunque se è la vita che conduci a Palazzo quella che desideri veramente. Per stare con Alec è questa la vita che devi aspettarti.»

Mi rispose che quella vita non era per lei e che forse avrebbe avuto modo di sfuggirgli. Non volevo togliere la speranza a quella ragazza ma non potevo mentire.

«Non potrai mai andartene. Una volta entrate a palazzo non si esce più come umane, almeno non come umane vive. La scelta è o diventare vampira o morire.» dissi.

«Comunque la tua è una domanda plausibile. Secondo me ancora i Signori non sono certi dei tuoi effettivi poteri e se saresti utile come vampira e poi si stanno divertendo come non accadeva da tanto. Sei un giocattolo per loro. Stanno giocando come il gatto con il topo.» affermai.

«Io ho vissuto una cosa simile ma ho deciso di diventare vampira spontaneamente per amore di Alec, solo per lui!»

Alla domanda se mi fossi pentita di esser diventata vampira per Alec scossi la testa sorridendo.

«Oh Denny, come vorrei tu avessi ragione. Ragione che si potesse sfuggire ai Volturi stando attenta come hai detto prima.» sospirai.

«Purtroppo non si può scappare dai Volturi, non c'è posto al mondo in cui non possano trovarti. Se fosse possibile prenderei Alec e scapperei con lui oggi stesso da Volterra. Solo che non è possibile. Sono destinata a restare qui ed accontentare Aro in qualunque modo lui voglia, come del resto devono fare tutti. Non c'è nessuno che può rifiutargli qualcosa anche in quel senso. Comunque non sono pentita, mi basta guardare Alec negli occhi per non desiderare altro. Non potrei vivere lontana da lui, preferirei morire subito.» dichiarai.

Mi alzai dalla sedia e la raggiunsi a passo umano.

«Comunque sì, andiamo a fare una passeggiata! Abbiamo bisogno d'incamerare più aria pulita possibile e poi non mi dispiace l'idea di ritardare la mia punizione.» conclusi facendole l'occhiolino.

Mi chiese fino a dove potessimo spingerci e se ci fosse un posto dove non si vedeva il Palazzo.

«Denny sai che non lo so? Nemmeno io sono stata molto qui. Purtroppo sono stata sempre al Palazzo oppure in altre zone ma non ho potuto visitare Volterra. Sappi comunque che Demetri ci sta seguendo da lontano. Non si è ancora avvicinato cercando a modo suo di rendersi invisibile ma dovrebbe immaginare che io so che lui è lì. Presuntuoso com'è crede di riuscire a non farmi sentire i suoi pensieri!» dissi irritata.

«Demetri esci allo scoperto, non hanno senso i tuoi stupidi giochetti con me!» urlai.

Odiavo essere seguita, lo ero stata per tutta la mia vita da umana e non tolleravo di esserlo ancora, almeno fosse stato Alec...

«Stupidi giochetti eh? Direi che qui di stupido c'è solamente il vostro atteggiamento, sai benissimo le regole che vigono nella casata.» disse spuntando davanti a Denny.

Vidi con piacere Denny ribattere a Demetri che era lui lo stupido. Ne aveva di coraggio la ragazza.

«Aspetta Denny, credo che Demetri debba capire una cosa che secondo me ancora non ha chiara. Eppure mi conosce da abbastanza tempo per capirla da solo, certo se non fosse così stupido!» dissi avvicinandomi a lui con aria di sfida.

«Tu non puoi darmi ordini, solo i Signori possono e non mi hanno vietato di condurla fuori dal palazzo. Le regole io le rispetto il necessario, non si può vincolare la propria eternità a delle regole insensate. Che male c'è se vuole farsi una passeggiata? Ci sono io con lei, non potrebbe sfuggirmi mai se è questo che vi preoccupa. Con il mio dono io sono un segugio migliore di te mio caro!» affermai. Sapevo che quella frecciatina l'avrebbe fatto infuriare, lui che era così vanitoso.

«E per concludere ti dico che nessuna di noi vorrebbe mai darti qualcosa di più. Sai mio caro ti consiglio di finirla con quest'aria da Don Giovanni andato a male, non fai effetto, anzi a dirla tutta a me riesci solo a disgustarmi!» conclusi.

«Ora possiamo veramente andare! Ah dimenticavo. Dì al nostro Signore Aro che saremo a Palazzo per le otto. Terrò fede ai miei compiti, può stare tranquillo!» affermai voltando le spalle a Demetri e cominciando a camminare verso la fine della piazza centrale di Volterra.

Sospirai era stato un miracolo che Demetri non mi avesse tentato di prendere a calci in piena piazza. Forse sapeva che non ci sarebbe mai riuscito. Certo che Denny lo aveva fatto veramente irritare. Ora per lui quella ragazza rappresentava una sfida, non sapevo perché ma si era ostinato a volerla per sé anzi forse sapevo il perché, a lei piaceva Alec ecco il perché!

Voltai lo sguardo non volevo guardarla con il rancore che sicuramente avrebbe visto nel mio sguardo. Quello che era iniziato come un piano suggerito da Jane per conoscere l'avversario in realtà si stava trasformando in altro. Mi piaceva quell'umana e mi sorpresi a pensare che l'avrei aiutata volentieri.

«Denny ho paura che tu abbia fatto irritare troppo Demetri. Purtroppo in questi mesi di lontananza sono successe troppe cose che non so più interpretare in modo giusto i suoi pensieri, però ti posso dire che tu gli interessi. Forse perché a te piace Alec o forse no, però gli interessi. Sai lui ha una rivalità innata contro Alec, lo invidia in tutto e basta che qualcuno s'interessi a lui per farlo partire in quarta. Con me non ci ha provato più di tanto a causa di Aro ma con te credo che ci proverà seriamente.» affermai.

«Però la sua irritazione era profonda, se avrò modo di sentire i suoi pensieri su di te in un momento di calma, senza litigi potrò dirti di più, ma sinceramente ho il dubbio che quello che è cominciata come la solita sfida ad Alec ora per lui abbia preso un altra piega.» dissi pensierosa.

«Comunque ti faccio i miei migliori auguri, non sarà facile sfuggire da lui, sempre che lo vorrai...» dissi continuando a camminare senza una meta precisa.

Sorrisi quando mi disse che secondo lei all'inizio non volevo veramente fare amicizia con lei ed annuii.

«Sei molto perspicace. Mi stupisce come stanno andando le cose. Volevo solo seguire il consiglio di Jane, conosci il tuo nemico. Non volevo entrare in quella camera, Jane mi ha trascinato ed ora la ringrazio. Ho avuto modo di conoscerti un po' e devo dire che mi piaci veramente, nonostante Alec! Però un consiglio non farlo arrabbiare. Magari prima era una cosa positiva per te ma se ora fai arrabbiare Alec l'unica cosa che potresti ottenere è farlo correre da me, come sempre. Non perderebbe tempo a farlo. Non dovrei dirtelo ma voglio darti una chance seppur piccola. Purtroppo mi sei simpatica!» dissi facendo il cucchiaino che tanto amava Alec.

«Tutti ci facciamo vedere diversi rispetto a come saremmo realmente. Maschere e solo maschere continueremo ad indossare pur di non essere feriti. Questa è la pura realtà. E solo con determinate persone ci mostreremo veramente per quello che siamo» disse in tono basso.

Non potevo non concordare con Denny, tutti avevamo delle maschere. Io stessa ero costretta a tenerne malgrado fosse una fatica enorme per me. L'unico che mi conosceva veramente e a fondo era Aro grazie al suo dono, ma anche Alec sebbene non avesse quel dono riusciva a comprendermi quasi totalmente. Jane poi cercava di comprendermi illudendosi che le somigliassi anche mentalmente. A volte dovevo darle ragione ma per la maggior parte delle volte no.

Sentii squillare il cellulare ed istintivamente mi misi la mano in tasca.

«Pensi al diavolo e spuntano le corna!» sbottai cambiando un po' il proverbio. Guardai Denny, feci una smorfia e risposi.

«Ciao Jane, cosa c'è?»

M'informò che Aro era nero e che Caius mi voleva immediatamente da lui, inoltre Alec le stava facendo la testa come un pallone per saper dov'ero andata insieme a Denny.

«E' preoccupato che uccida la concorrenza subito? Tranquillizzalo non avverrà. Mi piace vincere lealmente e non usare simili sotterfugi. Comunque arriviamo!»

Chiusi la chiamata e mi voltai verso Denny.

«Mi dispiace dobbiamo tornare a Palazzo. Indovina un po'? Ho una convocazione urgente da parte dei Signori!» dissi scoppiando a ridere e cominciando a camminare in direzione del Palazzo.


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Capitolo 5
*** Capitolo 4- Rientro a Palazzo ***


Capitolo 4- Rientro a Palazzo

 

Sentii un'aria fredda passarmi a fianco e qualcuno posizionarsi al fianco di Chris.

«L'ho detto che l'avrei fatta pagare.» disse Demetri bisbigliandogli all'orecchio per poi darle un bacio lieve sulla guancia; ero certa che fosse compiaciuto dal fatto che i tre ci avessero richiamate e fossero su tutte le furie.

«Su entrate. Aro e Caius vi aspettano nel salone.» disse non appena ritornò di fianco al portone, facendo un lieve inchino con un sorriso piuttosto divertito.

Ad attenderci per primo fu Caius, lo ritrovammo a braccia conserte nel mentre che ci fissava attendendo probabilmente spiegazioni sul nostro gesto.

«Le regole vanno rispettate. Potevate almeno attendere il nostro consenso invece di uscire rischiando magari di incrociare altri vampiri. E per quanto riguarda te, Chris, sai benissimo che dovresti dare il buon esempio invece di alimentare la sua bricconaggine nei nostri confronti.»

Dalle sue parole sembrava non essere poi così arrabbiato come aveva fatto pensare Jane, ma probabilmente si stava contenendo il tutto per non farmi spaventare; tutti quelli della casata mi avevano spiegato che Caius una volta persa la pazienza era il peggior vampiro che potesse esistere a questo mondo, ma per l'atteggiamento che assumeva in quel momento mi domandavo come potesse essere peggio di quello sguardo arrabbiato e cattivo che aveva.

Improvvisamente ci raggiunse anche Aro che rimase a fissare Chris in silenzio ed istintivamente guardai Chris tentando di riuscire a capire cosa pensasse o probabilmente provasse, di certo avevano in mente qualcosa che solo fra loro potevano comprendere.

«Cara Chris, sai bene cosa accadrà ora... Quindi sei cortesemente invitata a procedere con quanto pensato da Aro.» disse Caius.

«Sì Signore, so già la mia punizione e non posso far altro che accettarla. Sarà dura restare senza nutrirmi per una settimana con l'obbligo di assistere ai banchetti. Sinceramente sono già assetata e non so quanto potrò resistere. Di certo non mi potrò avvicinare all'umana.» disse avvicinandosi a me.

Non sapevo quanto potesse essere difficile stare lontano dal sangue ma ero certa che era la tortura peggiore che potesse esserci, in fondo era come se m'avessero proibito di mangiare tutti i dolci che c'erano al rinfresco. Al solo pensiero rabbrividii e pensavo che per così poco non si meritava tale punizione.

«Signori! Credo non sia il caso di punire Chris. Ha solo esaudito una mia richiesta, credo che questo sia ciò che vogliate anche voi. Se mi permetterete di uscire quando voglio assieme a Chris od altre guardie non arrecherò problemi che solo un'umana può arrecare.»

Ero incerta sul discorso che stavo formulando, non ero nemmeno certa che avrebbero accettato la mia offerta ma si notava lo stupore sulla faccia di tutti i presenti.

Christine ringraziò Aro annunciando che la punizone era stata ritirata.

Ero felice che fosse andato tutto per il verso giusto e che Demetri non era riuscito ad ottenere ciò che voleva così non appena i tre si congedarono andai da Demetri.

«Ricorda, sono umana ma sono furba quanto te, se non forse più intelligente.» Non appena dissi ciò, gli voltai le spalle e me ne andai verso Chris con un sorriso probabilmente malefico in faccia. Lei mi chiese se poteva parlarmi un attimo ed io la seguii soddisfatta.

 

 

Pov. Christine

 

Rientrammo velocemente a palazzo e non appena oltrepassammo il portone mi trovai affiancata da Demetri.

«Togliti quel sorrisetto da sbruffone. Verrò punita forse ma tu me la pagherai cara subito dopo, stanne certo.» dissi andando con il viso alto e lo sguardo fiero verso il salone.

Appena entrai e vidi i Signori ad aspettarmi sentii un brivido freddo alla schiena. Rivolsi un sorriso a Denny cercando di nasconderle la mia paura. Mi andai ad inginocchiare davanti a loro ed ascoltai le parole di Caius.

«Miei Signori so che il mio può essere sembrato un gesto imprudente ma se ho agito così non l'ho fatto con l'intenzione di disobbedirvi. Non mi avevate detto che non potessi uscire con lei. Volevo conoscere questa umana e vederla nel suo ambiente, lontano da Palazzo. Vi ricordo che è umana ed ha bisogno anche di un po' di sole, di aria fresca. Non può stare sempre in questo luogo grigio. Se la tenete così rinchiusa è normale che voglia scappare e noi vogliamo che lei stia bene no?» dissi in tono pacato volgendo lo sguardo verso Aro.

Caius mi osservava mentre parlavo a testa china, sperando che Aro proferisse parola, anche se sapeva bene che evitava di esprimersi per il semplice fatto che io stavo leggendo i pensieri di tutti loro.

«Cara Chris, sai bene cosa accadrà ora... Quindi sei cortesemente invitata a procedere con quanto pensato da Aro.»

Alle parole di Caius sospirai. Oh sì, sapevo cosa mi sarebbe toccato. Una settimana senza poter toccare un goccio di sangue nonostante sarei dovuta essere comunque presente ai loro banchetti. Una vera tortura.

«Sì Signore, so già la mia punizione e non posso far altro che accettarla. Sarà dura restare senza nutrirmi per una settimana con l'obbligo di assistere ai banchetti. Sinceramente sono già assetata e non so quanto potrò resistere. Di certo non mi potrò avvicinare all'umana.»

Mi avvicinai a Denny.

«A quanto pare è meglio che ti saluti ora, è meglio così. Se mi dovessi vedere o sentire che sono nelle vicinanze evitami, non vorrei essere tentata di bere fino all'ultima goccia del tuo sangue, non sarebbe il caso.»

Feci un inchino ai Signori.

«Se è tutto mi ritirerei nella mia stanza.» affermai.

«Signori! Credo non sia il caso di punire Chris. Ha solo esaudito una mia richiesta, credo che questo sia ciò che vogliate anche voi. Se mi permetterete di uscire quando voglio assieme a Chris od altre guardie non arrecherò problemi che solo un umana può arrecare.» disse improvvisamente Denny.

Wow. Quella ragazzina aveva fegato per parlare così ai nostri Signori, mi piaceva sempre di più. Anche Aro pensava lo stesso e sebbene cercasse di seppellire i suoi pensieri non vi riusciva molto bene. In fondo Aro ha sempre avuto un debole per me e darmi una punizione del genere lo faceva innervosire. Non parlava proprio per questo, non gli andava di dover punire una delle sue prescelte, ma voleva dimostrare di non cedere subito, di essere duro anche con me come con gli altri. Peccato che non volesse più e nella sua mente lessi il pensiero che desideravo. La punizione era cancellata. Non si sarebbe mai aspettato che l'umana intercedesse per me vista la nostra rivalità per Alec. Questo gli aveva aperto nuove prospettive. Gli faceva comodo che io stessi insieme a lei. Avrebbe conosciuto tutti i suoi pensieri e così trovare il modo per legare Denny a sé.

Mi inginocchiai davanti a lui e gli presi la mano per fargli sentire i miei pensieri.

«Grazie mio Signore!» esclamai.

«Non la deluderò.» continuai con il pensiero. Mi voltai verso Denny.

«Come avrete capito la punizione è stata ritirata per ora, ma è certo che dovrò stare attenta a non fare più stupidi errori e vi giuro che farò di tutto per non commetterne.»

Caius si fidava di Aro e non aveva replicato intuendo che avesse qualcosa in mente.

«E' stato tutto deciso, Demetri avrai la tua ricompensa ma Christine non verrà punita. Questo è quanto. Ora potete congedarvi.» disse infine Caius.

«Ricorda, sono umana ma sono furba quanto te, se non forse più intelligente.» disse Denny a Demetri per poi voltargli le spalle e venire da me con un sorrisetto in faccia.

Non c'era cosa più bella per me che vedere lo sguardo basito di Demetri. Le parole di Denny poi gli diedero il colpo di grazia, non riusciva ancora a capacitarsi come quella ragazzina umana avesse potuto parlare così ai nostri Signori, nè come fosse riuscita a tirarmi fuori dalla punizione. Pensava che me la meritassi, avendo disobbedito e mettendo, secondo lui, a repentaglio la vita di una futura guardia estremamente essenziale. Così la guardava pensieroso.

«Allora andiamo a fare una passeggiata? Da oggi sarò io ad occuparmi di te.» dissi a Denny con un sorriso prendendola per mano. Feci un ultimo inchino ai Signori e trascinai l'umana fuori dalla stanza, non senza rivolgere un sorrisetto soddisfatto a Demetri.

«Ci vediamo presto per regolare i conti.» sibilai appena mi avvicinai a lui.

Uscita dalla stanza tirai un profondo sospiro di sollievo.

«Denny vorrei parlarti in privato è possibile?» le chiesi con un sorriso.

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Capitolo 6
*** Capitolo 5 - La Biblioteca ***


Capitolo 5 - La Biblioteca

 


 

Denny mi condusse in biblioteca, il mio luogo preferito. Mi chiesi come avesse fatto ad indovinare che mi sarebbe piaciuto andare lì. Era molto curiosa del perché le avessi voluto parlare in privato.

«Innanzitutto volevo ringraziarti per aver preso le mie difese con Aro. Non me lo sarei mai aspettato. Hai avuto fegato a farlo, poi volevo dirti cosa mi ha chiesto Aro in cambio della revoca della mia punizione. Riguarda te.» conclusi guardandola con un sorriso.

«Beh, non so se sia fegato. So solo che vedere qualcuno punito quando sono stata io a combinare il guaio non mi piace. E poi che ne avrei tratto lasciandoti punire? Solo una coscienza piena di rimorsi. Comunque quale sarebbe stata la sua richiesta? Dal sorriso sembra positivo.» disse continuando a dondolarsi in attesa della mia risposta.

La guardai dondolarsi e con una smorfia parlai.

«Come puoi ben immaginare Aro non fa nulla senza tornaconto. Del resto se è il capo è anche questo il motivo. Io già sono obbligata a seguire ogni suo ordine e richiesta di qualsiasi tipo ma ora ancora di più. Mi ha chiesto di starti vicina cosicché io potendo leggere i tuoi pensieri automaticamente potrà venirne a conoscenza quando io sarò obbligata ad andare da lui. Non mi ha detto di non dirtelo e sapeva che l'avrei fatto. Te lo dico perché tu sappia come comportarti.»

Chiusi gli occhi e sospirai.

«Sai, mi fosse stato chiesto prima di conoscerti ne sarei stata felice. Quale modo migliore per eliminare una rivale usando il mio ascendente su Aro, ma ora la cosa mi rende triste. Mi piaci veramente e incredibilmente penso che potremmo diventare amiche. Mi ricordi molto me prima di essere trasformata.» soffiai guardando il pavimento. Non avevo il coraggio di guardarla negli occhi. Non sapevo cosa fare.

«Il fatto che tu me ne abbia parlato l'apprezzo molto ed il fatto che inizio a starti simpatica mi fa piacere ancora di più dato che non volevo poi essere così scortese inizialmente. E poi Aro non si smentisce proprio.» replicò scuotendo la testa in segno di resa e sospirò. Si avvicinò a me e mi sorrise nuovamente appoggiandomi poi una mano sulla spalla.

«Massimo comprenderai quanto disordine ho io nei miei pensieri. Alla fine se ho capito bene tu non controlli quando leggere e quando no. Quindi che io lo voglia oppure no, non farebbe cambiare nulla.» e non appena finì di parlare, scoppiò a ridere.

Abbozzai un sorriso alle sue parole.

«Hai ragione, io non ho il controllo totale del mio potere. Io leggo i pensieri di tutti ogni secondo e solo con fatica riesco ad attutire il rumore delle voci che si affollano nella mia testa. Se la tua mente è confusionaria pensa un po' alla mia!» esordii scoppiando a ridere.

«Hai ragione. Comunque non possiamo cambiare la situazione però ti posso chiedere di pensare a cose allegre. Se non ti soffermi a pensare ad Aro od alla situazione che stai vivendo in questo momento, quando sei in mia presenza Aro non arriverà a nulla.» le consigliai.

«Appena Aro saprà di quest'ultimo consiglio probabilmente vorrà uccidermi, anche se non lo farà mai realmente. Sono troppo importante per lui. Uno dei pezzi più pregiati della sua collezione. Mi farà penare ma non esageratamente, almeno spero!» esclamai.

«Cominciamo quindi a divertirci. In fondo in questa storia una cosa positiva c'è. Aro mi ha lasciata libera di fare ciò che voglio. Se vorremo uscire dal palazzo lo potremo fare per esempio. Direi comunque di iniziare a divertirci vendicandoci di Demetri che ne dici?» le chiesi strizzandole l'occhio.

«Molto volentieri. Tu hai delle idee? Io ne sono un po' a corto, a parte farlo morire di invidia.» rispose sogghignando.

«Fammi pensare... sai per un tipo borioso come Demetri non sbagli a pensare che sia una vendetta farlo morire d'invidia. Lui poi è invidioso di Alec in maniera incredibile quindi usando il nostro caro Alec potremmo riuscirci. Peccato che non voglia coinvolgere Alec in questa vendetta, anche se a lui non dispiacerebbe.» dissi.

«Io però voglio vederlo soffrire. Deve supplicarmi e riconoscere la mia superiorità e nel contempo capire che deve rispetto anche a te. Non ha capito ancora nulla, stupido com'è.» continuai rimanendo a riflettere.

«Ho capito. Ho paura che dovrò sacrificarmi per potermi vendicare. Mi è appena giunta in mente un'idea che un po' mi fa schifo, ma sicuramente ci farà ottenere ciò che vogliamo.» dissi sogghignando.

«Dimmi, dimmi. Quale sarebbe? Massimo ti aiuto a non renderla schifosa. Comunque si, meglio non coinvolgere nessuno.» mi rispose curiosa.

Scoppiai a ridere.

«Non puoi aiutarmi in quel senso. Devo far finta di concedermi a Demetri. Lo sogna da tempo ed è bene che gli faccia credere di essermi ricreduta. Andrò da lui dicendogli quello che ha sempre desiderato sentire, poi lo spingerò in uno sgabuzzino dove teniamo le scope con il pretesto di un'urgente passione e lì ci sarai tu ad aspettarci. Io gli chiederò di spogliarsi e lo aiuterò a farlo... Quando sarà a petto nudo ed avrà cominciato a slacciarsi la cintura, tu gli farai calare in testa un secchio di vernice rossa. Io spero di potermi staccare da lui nel frattempo e poi lo legherò come un salame con due corde in modo di lasciare due capi. Tu ne prenderai uno ed io l'altro e lo trascineremo in quelle condizioni in giro per i corridoi. Che ne pensi?» le chiesi.

«L'idea non è affatto malvagia, spero solo di non beccare anche te con la vernice. Anche se farei di molto peggio, se solo poteste dormire.» disse immaginandoci dormire e tirando un sospiro.

«Eeh.... Sareste davvero carini. Comunque dove la vado a prendere della vernice rossa? Qui buona grazia se avete probabilmente delle botti piene di vino o di sangue come scorta. Però c'è una cosa... Sicura di voler agire così?»

Risi di gusto nel vedere nei suoi pensieri l'immagine di noi a dormire beatamente. Io non dormivo nemmeno da umana immaginiamoci ora.

«Tranquilla io sarò abbastanza lucida da sentire ogni minimo rumore e poi dimentichi che leggo il pensiero? Appena penserai di lanciare, io con la scusa di spogliarmi mi sposterò. Per la vernice rossa ci penso io. Evidentemente non mi credi quando ti dico che da umana ero un tipetto molto ribelle e che ho fatto vedere i sorci verdi a questi vecchi vampiri. Avevo già intenzione di fare qualcosa del genere, ma Jane non mi ha supportata. Non voleva far finta di cedere a Demetri, chissà perché...» dissi fingendomi stupita e pensosa per questo.

«La mia risposta è quindi: Assolutamente sì! Non vedo l'ora di vederlo umiliato davanti a tutti. Tutti sapranno che la vera Christine è tornata. Grazie a te ho finalmente ripreso coscienza di me stessa. Ho capito che sono stufa di fingere di essere chi non sono solo per accontentare tutti.»

Finalmente l'avevo capito. Se Alec aveva cercato altri interessi era solo per colpa mia. Avevo seppellito la ragazza che aveva amato. Aveva pensato molte volte al mio modo di essere prima della trasformazione ma io avevo finto di non sentire. Se lo avevo quasi perso del tutto era solo colpa mia, ma se fossi tornata pienamente in me lui si sarebbe finalmente deciso a far di me la sua compagna per l'eternità, ne ero sicura.

«Ora dobbiamo solo stabilire quando fare lo scherzo. La vernice e la corda io ce l'ho già pronte quindi...»

«Bene, allora andiamo a prendere la vernice e la corda. Dopo di che io mi avvierò nello sgabuzzino ed aspetterò.» affermò Denny.

La accompagnai a prendere la vernice e la corda e poi la lasciai nello sgabuzzino. Ora toccava solo convincere Demetri a seguirmi ed il divertimento avrebbe avuto inizio.


 

Pov. Denny


 

Accettai di andare in un posto da sole per sentire di cosa volesse parlarmi Chris, così presi e mi diressi in biblioteca.

«Qui non ci viene mai nessuno di voi, anche se è un vero peccato. Però per lo meno è l'unico posto dove poter stare in tranquillità.» Le porsi un sorriso e mi sedetti vicino al tavolo.

«Di cosa volevi parlarmi?» Mentre le porgevo la domanda iniziai a farmi le mille ipotesi su cosa mi volesse parlare ma non ne sceglievo nessuna, tanto m'avrebbe risposto di lì a poco.

Quando iniziò a ringraziarmi per averla difesa asserendo che avessi avuto fegato, alzai le spalle disinvolta ed iniziai a dondolarmi sulla sedia ma aspettai comunque che finisse di parlare. Naturalmente Aro ci aveva messo lo zampino ed aveva fatto a Chris una richiesta che a quanto pare la preoccupava.

«Beh, non so se sia fegato. So solo che vedere qualcuno punito quando sono stata io a combinare il guaio non mi piace. E poi che ne avrei tratto lasciandoti punire? Solo una coscienza piena di rimorsi. Comunque quale sarebbe stata la sua richiesta? Dal sorriso sembra positivo.» anche se nella mia mente continuai la frase pensando che poteva anche essere un sorriso finto, per farmi stare tranquilla. Così continuavo a dondolarmi pensierosa mentre fissavo Chris in attesa di una risposta.

«Come puoi ben immaginare Aro non fa nulla senza tornaconto. Del resto se è il capo è anche questo il motivo. Io già sono obbligata a seguire ogni suo ordine e richiesta di qualsiasi tipo ma ora ancora di più. Mi ha chiesto di starti vicina cosicché io potendo leggere i tuoi pensieri, automaticamente, potrà venirne a conoscenza quando io sarò obbligata ad andare da lui. Non mi ha detto di non dirtelo e sapeva che l'avrei fatto. Te lo dico perché tu sappia come comportarti. Sai, mi fosse stato chiesto prima di conoscerti ne sarei stata felice. Quale modo migliore per eliminare una rivale di usare il mio ascendente su Aro, ma ora la cosa mi rende triste. Mi piaci veramente e incredibilmente penso che potremmo diventare amiche. Mi ricordi molto me prima di essere trasformata»

Non appena finì di parlare smisi anche io di dondolarmi dalla sedia e le mostrai un sorriso enorme, probabilmente anche un po' bambinesco.

«Il fatto che tu me ne abbia parlato l'apprezzo molto ed il fatto che inizio a starti simpatica mi fa piacere ancora di più, dato che non volevo poi essere così scortese inizialmente. E poi Aro non si smentisce proprio.»

Scossi la testa in segna d'arresa e sospirai, ricordavo ancora quando mi spiegarono il potere di Aro e il mio rifiuto nel voler dargli la mano per far leggere tutto ciò che pensavo, di fatti ero sempre stata attenta a non stargli troppo vicina.

Così mi avvicinai a Chris e le sorrisi nuovamente appoggiandogli poi una mano sulla spalla.

«Massimo comprenderai quanto disordine ho io nei miei pensieri. Alla fine se ho capito bene tu non controlli quando leggere e quando no. Quindi che io lo voglia oppure no, non farebbe cambiare nulla.»

Non appena finii di parlare scoppiai a ridere, risolveva tante cose poter ridere di gusto ed iniziai così a girare a tondo per la biblioteca riflettendo sul da farsi.

Mi consigliò di pensare cose allegre in modo che Aro non sarebbe arrivato a nulla e quindi di cominciare a divertirsi magari iniziando con una piccola vendetta su Demetri.

Non appena sentii che voleva vendicarsi su Demetri mi lasciai sfuggire un sorriso malefico. Era da tempo che aspettavo l'opportunità di potermi "vendicare" con l'aiuto di qualcuno che fosse al suo stesso pari, che avesse la sua stessa forza.

«Molto volentieri. Tu hai delle idee? Io ne sono un po' a corto, a parte farlo morire di invidia.» ed iniziai a sogghignarmela.

Si fortunatamente lei un idea. Rimasi a fissarla nel mentre parlava con lo sguardo perso nel vuoto dove probabilmente erano scritti tutti i suoi pensieri, ma non appena la vidi sogghignare iniziai ad essere curiosa su quale fosse la sua idea.

«Dimmi, dimmi. Quale sarebbe? Massimo ti aiuto a non renderla schifosa. Comunque si, meglio non coinvolgere nessuno.»

Mi espose la sua idea e rimasi a riflettere se l'idea che aveva avuto poteva essere buona, di certo la corda l'avrebbe mantenuta stretta lei ed io sarei stata solo da supporto, ma l'umiliazione che avrebbe preso Demetri sarebbe stata enorme.

«L'idea non è affatto malvagia, spero solo di non beccare anche te con la vernice. Anche se farei di molto peggio, se solo poteste dormire.» non appena finii di dire quella frase iniziai ad immaginare tutti loro che dormivano beati e tirai un sospiro.

«Eeh.... Sareste davvero carini. Comunque dove la vado a prendere della vernice rossa? Qui buona grazia se avete probabilmente delle botti piene di vino o di sangue come scorta. Però c'è una cosa... Sicura di voler agire così?»


 

Mi assicurò di sì ed io sfoggiai un sorriso a trentadue denti iniziando già a pregustarmi la sua umiliazione davanti a tutti gli altri.

«Bene, allora andiamo a prendere la vernice e la corda. Dopo di che io mi avvierò nello sgabuzzino ed aspetterò.»

Così mi lasciai accompagnare da Chris nel prendere il secchio pieno di vernice e la corda, la quale poi mi accompagnò fino allo sgabuzzino.

«Ora vai. Io aspetto qui» ed iniziai a sogghignare mentre mi sedevo attendendo che ritornasse assieme a Demetri. Ci sarebbe stato veramente da divertirsi.


 

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Capitolo 7
*** Cap. 6 - Lo sgabuzzino ***


Ecco un altro capitolo. Vi auguriamo buona lettura! Baci, Denny & Chrissie <3



Capitolo 6 – Lo sgabuzzino


 

Dopo aver lasciato Denny nello sgabuzzino con tutto l'occorrente per lo scherzo mi concentrai per cercare la scia mentale di Demetri. Per fortuna ero anch'io un buon segugio, proprio come lui. Mi diressi verso l'arena dove si stava allenando con Felix ed Alec.

«Demetri potrei parlarti un attimo per favore?» Alec si girò di scatto sentendo la mia voce e vedendo che inaspettatamente cercavo Demetri e non lui. Non ne capiva il motivo.

«Ti prego devo parlarti di una cosa importante che sono sicura ti piacerà!» cinguettai.

«Dimmi Chris, di cosa vorresti parlare?» mi chiese incerto se fidarsi di me o no.

«Ti va di fare una passeggiata? Vorrei parlarti in privato, lontana da Alec. E' una cosa tra noi due e non voglio che nessuno si intrometta. Sai ho pensato molto dopo l'ultima seduta e finalmente ho capito tutto. Voglio portarti a conoscenza delle mie conclusioni.» dissi abbassando gli occhi.

Non si fidava di me però era curioso. Ero certa che mi avrebbe seguito. Infatti dopo aver lanciato un occhiata a Felix ed Alec che continuavano ad allenarsi mi seguì fuori dalla stanza.

«Potrei sapere di cosa vorresti parlarmi, dato che sembri anche alquanto imbarazzata?» disse.

«Dì la verità. Ti sei accorta che sono più attraente io di quel bamboccio da strapazzo.» continuò.

Sospirai alle parole di Demetri.

«Se ti dicessi che hai indovinato con la tua ultima dichiarazione mi crederesti?» soffiai.

«So che ti sembrerà assurdo, ma in quella sala, dopo averti promesso vendetta ho sentito qualcosa di strano in me. Ho guardato Alec che sebbene fosse un po' preoccupato per me non ha mosso un dito e poi te, il mio eterno rivale. Non dire nulla e lasciami continuare, poi sarai libero di andartene o umiliarmi davanti a tutti inventandoti qualche bugia a tuo uso e consumo, ma ora ascoltami.» dissi avvicinandomi a lui e guardandolo con occhi languidi.

«Ti sei chiesto perché io e Denny andiamo d'accordo ora? Beh ti rispondo subito, perché io non voglio più Alec, gliel'ho lasciato. Ho riflettuto ed ho capito che se ci scorniamo è perché ci piacciamo tanto. Ricordi che un tempo, quando ero umana, litigavo in continuazione con Alec? Eppure lo amavo tanto da convincermi a diventare vampira per stargli accanto, ma dopo la trasformazione è tutto cambiato. Non mi diverto più con lui. La mia vista è migliorata e con essa ho scoperto la vera bellezza, la tua. Ho tentato di nasconderlo, ma non posso più farlo.» dissi avvicinandomi sempre di più a lui costringendolo al muro.

Mi aveva iniziato a credere e me lo mostrò baciandomi.

Sorrisi al suo bacio e gli risposi trattenendo il disgusto.

«Hai ragione, sono stata proprio una stupida. Abbiamo perso così tanto tempo mio caro. Che ne dici di iniziare a recuperarne un po'?» mormorai avvinghiandomi a lui ed iniziando a baciarlo con passione immaginando che al posto suo ci fosse Alec.

Sentivo che era ancora molto dubbioso, dovevo fare di più per convincerlo. Gli presi la mano e me la portai al petto.

«Per quanto mi riguarda potremmo anche approfondire qui la nostra conoscenza e recuperare tempo. Non sono timida e non mi faccio problemi di questo genere però sarebbe scomodo.» sussurrai guardandolo maliziosamente.

«Dobbiamo trovare un posto vicino dove nessuno ci possa disturbare. Sei a conoscenza di un posto nascosto qui vicino? Non conosco ancora il palazzo come te. Sono solo due anni che sono qui e non so se queste porte sono stanze di qualche guardia o no.» dissi indicando tre porte, di cui una era quella dello sgabuzzino e le altre erano le stanze di due neonati.

«Ti seguirò dove vorrai!» dissi sicura che avrebbe scelto lo sgabuzzino. Era troppo curioso di vedere se dicevo il vero ed in tal caso fare ciò che desiderava, per non farlo.

Demetri esattamente come volevo mi spinse dentro lo sgabuzzino.

«Oh Demetri... Finalmente.» dissi stringendomi a lui ed iniziarlo a baciare con frenesia.

«Ti prego, ti prego spogliati. Non posso più resistere, voglio averti... voglio essere tua...» ansimai scostandomi da lui ed iniziando a spogliarmi in maniera seducente. Mi tolsi la mantella e la maglia rimanendo in reggiseno poi allungai la mano e gli sfilai la mantella fingendo che la mia mano tremasse per l'emozione.

«Per favore, non farmi aspettare ancora... voglio sentire la tua pelle sulla mia.» conclusi appoggiandomi alla parete come se fossi in attesa di lui e di godermi lo spettacolo del suo corpo nudo. In questo modo ero ben distante da lui.

Purtroppo Denny perse l'attimo e Demetri si accorse in tempo del secchio di vernice rossa che gli stava cadendo in testa cadendo lei stessa tra le braccia di Demetri.

«Denny dannazione!» esclamai. Non potevo credere di aver fatto tanto lavoro per nulla ed un lavoro assolutamente disgustoso. Non potevo permetterlo che tutto andasse sprecato.

«Tu hai la capacità di rovinare sempre tutto, ma ora ti sei spinta oltre ogni limite!» urlai puntando un dito in direzione di Denny.

«Ti avevo chiesto solo di sistemare un piccolo scherzo per mettere un po' di pepe al primo appuntamento mio e di Demetri non di riempirci di vernice! Evidentemente non hai capito che parlavo sul serio quando ti ho detto che puoi prenderti Alec, del resto sei solo una stupida umana. Povero Alec non sa in che guai si sta mettendo con te.» sibilai.

Sperai che Denny capisse che stavo attuando solo un piano improvvisato per liberarla dalla presa di Demetri, che non accennava a volerla lasciare e non sprecare i miei sforzi.

«Ed ora fuori di qui!» le urlai. «Io e Demetri abbiamo da fare e la tua presenza non è gradita!» sibilai avvicinandomi a lei strattonandola per staccarla da Demetri che mi guardava confuso.

«Dai piccolo lasciala andare. Abbiamo tanto da fare noi due... Abbiamo appena iniziato a divertirci!» sussurrai raggiungendolo e strusciandomi su di lui.

Sapevo di averli lasciati allibiti. Lessi la mente di Denny e sorrisi beatamente. Non aveva intenzione di andarsene benché fosse libera e voleva aiutarmi nella vendetta. Ne fui felice. Iniziai a baciare ed accarezzare Demetri fingendomi totalmente presa da lui per permettere a Denny di tendere la corda. Avrei fatto finta di cadere anch'io con lui, cadendogli addosso per permettere a Denny di iniziare a legargli i piedi, poi avrei continuato io. Non sarebbe stato un problema tirarlo fuori dalla stanza.

Non vedevo l'ora di vederlo umiliato davanti a tutti, ma anche se non fossi riuscita con molte persone, a me sarebbe bastato umiliarlo davanti Felix ed Alec. Sarebbe stato già più che sufficiente.

Feci di nascosto ok con la mano a Denny continuando a baciare Demetri avvinghiata come un polipo. Lui non si accorse di nulla. I suoi pensieri mi dicevano che ora mi credeva e si era totalmente dimenticato di Denny, vinto dalla passione. Sperai che Denny si sbrigasse non sapevo quanto ancora avrei potuto evitare il suo assalto definitivo.

Denny era stata bravissima e velocissima. La corda però non era ancora stretta bene quindi quando lui mi buttò a terra e si sollevò mi sollevai anch'io e continuando a baciarlo staccai i gancetti del reggiseno lasciandolo cadere. Attirai Demetri su di me e con un gesto repentino gli tolsi la cintura dei pantaloni facendo in modo che si abbassassero e non potesse notare la corda fino all'ultimo momento.

«Demetri che fai?» chiesi ansante capendo che si era accorto della corda. Purtroppo Denny non era riuscita a legarlo bene, ma del resto non era colpa sua, era umana. Fortunatamente io non lo ero però ed ero molto forte. Ci avrei tentato io ora.

Demetri si alzò tenendomi stretta ed io visto che era ormai tutto perduto tentai un ultima mossa pregando che funzionasse. Con un movimento repentino lo spinsi via, presi la cintura di Demetri la lanciai e la strinsi al collo prima che lui si potesse rendere conto di ciò che stava accadendo. Dai suoi pensieri vedevo che era ancora stordito. Lo attirai a me con essa e poi gli legai la corda che penzolava ancora dai piedi creando così una sorta di collarino con guinzaglio. In quel modo non poteva muoversi.

«Uffi, che faticaccia farti cadere nel tranello. Tu sarai furbo, ma ricorda che noi donne ne sappiamo una più del diavolo.» dissi legandogli le mani con la corda.

«Non divincolarti troppo se non vuoi che ti spezzi le braccine.» sibilai trionfante.

Dopo avergli legato le mani tagliai la corda dei piedi in modo che potesse camminare e quella che univa il "collarino" alle mani. Presi la seconda corda e strinsi anch'essa alla cintura come per creare due guinzagli ed infine gli rialzai ed abbottonai i pantaloni.

«Sai avevo pensato di farti camminare per il corridoio in mutande, ma sinceramente mi fa un po' schifo, non sarebbe fine. Su Denny andiamo, portiamo a spasso questo bel cagnolino segugio.» dissi prendendo un capo della corda ed offrendole il capo della seconda corda ridendo.

«Chris dici che se lo si riesce ad addomesticare può portarmi a cavalluccio?» mi chiese ridendo Denny passando davanti a Demetri

Risi felice alla domanda di Denny.

«In effetti è una buona idea, peccato non averci pensato prima.»

Veder Demetri tremare di rabbia era lo spettacolo più bello del mondo.

«Dai Demetri, non è mica la fine del mondo. Direi che ti sei divertito lì dentro. Non mi pareva che ti dispiacesse quello che stava accadendo. Ammetto che per un attimo ho pensato di farti credere veramente che ti amassi e divertirmi con te per qualche tempo. Saresti stato il mio cagnolino personale e mi saresti stato molto utile però il solo pensiero di quello che avrei dovuto fare per fartelo credere mi faceva venire i brividi. Per la prima volta da quando sono vampira ho sentito il bisogno di... di vomitare. Mi sono trattenuta con molta difficoltà dal farlo. Questo mi ha spinto a concludere lì i giochi.» dissi entrando felice in arena.


 

Pov. Demetri


 

Mi stavo allenando in arena quando d'improvviso arrivò Christine. Mi stupii nel sentirmi chiamare da lei. Non comprendevo bene perché stesse chiamando me e non Alec, ma se era qualcosa di importante perché non andare a sentire di cosa volesse parlarmi? Così mi avvicinai a lei con rapidità.

«Dimmi Chris, di cosa vorresti parlare?»

Ero incerto se potermi fidare dopo aver visto quanto fossero affiatate lei e Denny, ma se stava tentando di ingannarmi l'avrei compreso ben presto.

Osservai Felix e Alec per un'istante, avevano entrambi ripreso ad allenarsi, ma ero certo che stavano entrambi origliando il più possibile, così senza indugi accettai di fare la passeggiata con Chris e l'accompagnai fuori dalla stanza.

«Potrei sapere di cosa vorresti parlarmi, dato che sembri anche alquanto imbarazzata?»

Cercavo di cogliere dalle sue espressioni di cosa potesse trattarsi e di idee ne avevo, ma non ero certo fossero quelle.

«Dì la verità. Ti sei accorta che sono più attraente io di quel bamboccio da strapazzo.»

Non so se lo dissi in modo presuntuoso o scherzoso ma non ci badavo alquanto, volevo sapere di che si trattava. Io e Chris non ci parlavamo quasi mai se non fosse solo per attaccare bottone a litigare o perché Aro ci metteva in squadra assieme. Mi sorprese dicendo che avevo indovinato e mi ritrovai inaspettatamente sbattuto al muro braccato da lei.

Per la prima volta non ero un cacciatore ma una preda e ciò mi rendeva nervoso, bloccato a quel muro senza saper bene cosa fare. Ma bastò poco per riprendere controllo di me, così con velocità mi misi alle sue spalle.

«E così inizio ad interessarti.... Come bocconcino non sei niente male, lo sai?» e mentre che le dissi ciò le accarezzai la guancia e mi avvicinai al suo volto; essere rimpiazzato al posto del pivello era ciò che più mi aggradava, significavano molte cose.

«Quindi alla fine tutto questo rifiuto era più per te stessa.» Lasciai trapelare un sorriso pieno di malizia e le rubai un bacio dalle labbra, ma ero pronto anche a ricevere uno schiaffo.

Non arrivò nessuno schiaffo anzi mi baciò con passione.

Lasciai che mi baciasse e mi conducesse dove voleva lei poiché aveva detto che voleva recuperare il tempo perso.

«E dove vorresti andare per recuperare il tutto?» la osservavo il più possibile per comprendere se fossero tutte parole vere oppure no, anche se aveva lasciato che la baciassi non ero certo che stesse davvero pensando quelle cose.

Ero pieno di dubbi e non mi aspettavo di certo quello che stava accadendo.

Il suo prendermi la mano e posarla sul suo petto fu una mossa inaspettata, ma non appena propose la tipologia di posto non mi tirai indietro e la portai dentro lo sgabuzzino. Era l'unico posto dove nessuno c'avrebbe disturbato ed era anche vicino a noi.

«Non è chissà quale posto. Ma è vicino e nessuno ci disturberà.»

Non appena dissi ciò le rubai un altro bacio sulle labbra e smorzai un sorriso alquanto malizioso.

Lei iniziò a spogliarsi ed a chiedermi di fare lo stesso mentre mi osservava.

Non appena ebbi tutte quelle provocazioni non esitai più e mi tolsi la maglia, ma quando stetti per slacciarmi la cintura qualcosa dall'alto scricchiolò. Riuscii a schivare in tempo un secchio alquanto pesante, ma come mi rivoltai per parlare con Chris qualcosa cadde nuovamente dall'alto ed istintivamente l'afferrai al volo.

«Immaginavo c'era sotto qualcosa, ma non che vi foste addirittura coalizzate per...» osservai nuovamente cosa fosse caduto a terra per comprendere bene di che si trattasse e proseguii a parlare:

«Per lanciarmi della vernice rossa addosso. Pensavate che non sentissi ne comprendessi niente? Non sono stato trasformato ieri.»

Posai gli occhi su Chris e su Denny che era ancora bloccata dalla mia presa e dalla quale cercava di uscire.

Si dimenava come un'anguilla in cerca di un'uscita senza però alcun successo; entrambe erano dentro uno sgabuzzino, una bloccata dalla mia presa e l'altra davanti a me semi vestita. Era tutto così divertente.

«Infatti, non sei stato trasformato ieri ma sei comunque un credulone. Ed ora, lasciami andare!» urlava.

Chris però si adoperò a cacciare via Denny dicendole che aveva rovinato il nostro primo appuntamento, che le aveva chiesto solo di metterci un po' di pepe in più e non di essere ricoperti interamente dalla vernice. Mi supplicò quasi di continuare cominciando a strusciarsi su di me ed a baciarmi. Eravamo a terra e Christine era ormai senza reggiseno, mi aveva abbassato anche i pantaloni e sembrava che sarei arrivato a farla mia quando improvvisamente sentii qualcosa che incominciava a stringersi attorno alle mie gambe, così presi e buttai a terra Chris mettendomi sopra di lei per tentare poi di guardare cosa stesse succedendo ai miei piedi.

Finalmente ero riuscito a conquistare una delle ragazze e la cosa iniziava ad intrigarmi sempre di più, ma quando eravamo arrivati sul più bello vidi una corda arrivarmi al collo, così compresi e mi rialzai velocemente con Chris ancora tra le braccia.

Con un gesto repentino, usando persino la mia stessa cintura, lei riuscì a legarmi dividendo la corda in due capi. Di questi capi uno lo offrì a Denny.

Era successo tutto molto velocemente e come uno stolto ero caduto in un loro tranello, ma dopo l'umiliazione che avrei subito sarebbero dovute stare in guardia per l'eternità. La mia vendetta sarebbe stata mille volte peggio dell'umiliazione che avrei subito.

«Siete due perfide. Mi vendicherò presto, su questo potete esserne certe. Ad incominciare da te, Chris.» dissi nervosamente, le avrei volute uccidere all'istante se non fosse che poi avrei avuto i Signori contro.

Denny aveva preso il secondo capo della corda e saltellava al mio fianco lasciandosi trapelare un sorriso vittorioso e pieno di perfidia, che nemmeno Chris probabilmente riusciva ad eguagliare; entrambe si stavano divertendo a riottenere qualcosa che solo loro sapevano.

«Cos'hai da fissarmi a quel modo?!?» la mia voce era grossa e tuonante, trattenevo la rabbia il più possibile anche se oramai eravamo vicini a dove si trovavano gli altri e Denny si rimise immediatamente al mio fianco ricominciando a saltellare continuando però a sogghignarsela.

«Me la pagherete...» dissi a bassa voce.


 

Pov. Denny

Dopo che Christine se n'era andata ero rimasta nello sgabuzzino in attesa. Quando entrarono Christine e Demetri tenni più stretta il secchio, pronta a lanciarlo. Peccato che ad un certo punto il secchio con la vernice cadde giù e subito dopo persi l'equilibrio e caddi direttamente tra le braccia di Demetri.

Lui affermò di aver capito che c'era qualcosa che non andava poiché non era stato trasformato ieri, tenendomi stretta in modo che non scappassi.

«Infatti, non sei stato trasformato ieri ma sei comunque un credulone. Ed ora, lasciami andare!» urlai.

Quando Christine continuò a provocare Demetri la guardai basita.

Inizialmente non capivo se pensasse davvero tutto quello che diceva o fosse solo tutta recitazione per l'errore commesso, ma di certo aveva lasciato senza parole sia me che Demetri; non appena Chris si strusciò contro Demetri fui libera dalla sua presa, ma dovevo inventarmi qualcosa per poterlo umiliare e l'unica cosa che avevo era una corda e della vernice fresca a terra.

L'unica cosa che mi venne in mente fu il legare la corda ad un mobile posizionato fuori dalla porta dello sgabuzzino e tenerla tesa dall'altra parte fino a quando Demetri non indietreggiava e inciampava sulla corda così che cascando l'avremmo poi potuto legare e torturare, ma chissà se Chris sarebbe riuscita a guidarlo fuori dalla stanza all'indietro.

Legai il più velocemente possibile la corda da un capo all'altro e mi lasciai intravedere da Chris che era intenta a distrarre Demetri il più possibile, la quale riuscì maestosamente a far indietreggiare Demetri quanto bastasse per farlo inciampare nella corda e cadere a terra.

Vidi entrambi cadere uno sopra l'altro e Demetri che la baciava con frenesia, senza badare alla mia presenza; approfittai di tutto ciò per legargli i piedi sperando che non si accorgesse di nulla.

Fortunatamente Chris fu brava nel mascherare la corda lasciando che il pantalone di Demetri coprisse il tutto, ma dovevo riuscire a bloccare anche le sue mani prima che si arrivasse al peggio, solo un problema sorgeva... Non ero né veloce quanto un vampiro, né forte quanto un vampiro, quindi dovevo trovare tutt'altro modo. Aspettai così il momento adatto per legargli le mani, ma non andò a buon fine poiché con velocità li ritrovai nuovamente scambiati di posto.

Alla fine riuscimmo a legarlo con nostra grande soddisfazione.

«Chris dici che se lo si riesce ad addomesticare può portarmi a cavalluccio?» domandai ridendo mentre passai davanti a Demetri e l'osservai divertita mentre iniziava a trascinarlo dagli altri.

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Capitolo 8
*** Cap. 7: Umiliazione? ***


Ed eccoci arrivati al capitolo 7. Speriamo che questa nuova versione della ff vi piaccia. Fatecelo sapere se è così. Buona lettura!
Ps. Per chi ha recensito precedentemente volevamo informarvi che mano  a mano che mettiamo i capitoli rimettiamo le recesnioni al loro posto. Al momento sono tutte ammucchiate ma contiamo di rimettere tutto apposto presto. Visto che speriamo di tornare al punto di prima molto velocemente.
Baci, Denny& Chrissie



Capitolo 7 – Umiliazione?


 

Io e Christine entrammo in arena con aria trionfante tirandoci dietro Demetri. Incominciavo a divertirmi davvero tanto nel vedere Demetri sottomesso, per una volta era vulnerabile e fragile come potevo esserlo io stando ogni giorno a palazzo. Dopo quel pensiero iniziai a provare pena nei suoi confronti, ma non appena ripensai alle sue bravate decisi che bisognava proseguire fino in fondo.

Chris iniziò a provocarlo dicendo che non era nemmeno bravo a baciare e che Alec in confronto lo surclassava sebbene il suo bacio fosse appena passabile. Alec in tutta risposta si avvicinò a lei e la baciò. Feci finta di nulla anche se in realtà ero infastidita e mi rivolsi verso Demetri.

«Sai per una volta hai quello che ti meriti. Sei troppo orgoglioso, ed è ora che un po' del tuo orgoglio venga bruciato.»

Lo dissi a bassa voce, tanto che probabilmente solo lui e Chris sentirono la frase, ma probabilmente tutti s'erano accorti del mio volto serio e probabilmente incattivito, la quale però cambiò dopo pochi secondi. Sfoggiai un sorriso come se non avessi detto nulla ed urlai:

«AVANTI!!! DOBBIAMO PROSEGUIRE!!!»

E lanciai un sorriso maligno verso Demetri salendo sulla sua schiena a cavalluccio come aveva proposto Chris.

Quando iniziò a correre quel poco più veloce di quanto io camminassi, sentii una strana sensazione, ma che mi piacque tantissimo e l'arrivare velocemente alla sala congressi era una cosa favolosa, non sapevo bene chi ci attendeva e un po' mi vergognavo nel farmi ritrovare sopra a Demetri con un sorriso come una bambina che aveva trovato un nuovo gioco. Però qualcosa mi turbava, forse stavamo esagerando con Demetri e l'atteggiamento che Alec aveva avuto non potevo non ammettere che m'aveva scombussolato un po'. Presa probabilmente da quei pensieri non m'accorsi che Demetri si arrestò di colpo e tirai una testata contro il di dietro della sua testa.

La botta che presi fu abbastanza forte, ma l'unica cosa che mi diede fastidio fu il fatto che avevo beccato il naso ed anche se era poco il dolore, i miei occhi avevano incominciato a lacrimare. Non volevo che pensassero fossi debole e stessi piangendo per la botta subita quando era solo una reazione automatica del mio corpo, così aspettai un po' prima di risollevare la testa.

Chris si preoccupò di sapere come stavo.

«No, tranquilla. Niente di rotto.» dissi volgendo un sorriso a Chris e sperando che non si intravedessero le guance rigate o qualche lacrima in procinto di uscire dagli occhi.

«Allora... Proseguiamo?»

Mentre porsi la domanda indicai con la mano il portone ancora chiuso e dove incredibilmente anche Chris aveva sbattuto, ripensando alle due facciate che avevamo preso pensai a quanto fosse beata nell'essere vampira, per lo meno lei non s'era fatta nulla, io invece potevo rischiare di ritrovarmi con un bernoccolo sulla fronte o la faccia tutta rossa per la botta. Infine Chris aprì il portone e ci dirigemmo dentro il salone, la quale però era completamente vuoto.

«Direi che il vostro gioco termina qui.» disse Demetri e dicendo ciò prese la corda e la strattonò così che Chris cadde a terra e si rialzò in piedi senza badare se io potessi cadere o no, ma istintivamente m'ero aggrappata col braccio al suo collo.

«Sei uno stupido. Se stai tentando di ammazzarmi almeno avvertimi no? Comunque vedi di stare calmo. Scendo e poi puoi fare il cavallo impazzito, ok?» dissi mentre tentai di scendere lasciando il braccio da intorno al suo collo, che però afferrò immediatamente e mi fece girare in modo che vedessi il suo volto.

«Stupido? Tu giochi con il fuoco lo sai?» disse a denti stretti.

La sua voce emanava tutta la rabbia repressa fino a poco prima ed il suo sguardo sembrava volermi uccidere all'istante; essere così vicina e percepire così tanto la sua rabbia iniziava a rendermi nervosa dalla paura.

Chris per ciò che aveva fatto gli prese il braccio ed iniziò a rompergli un osso.

Sentire lo scricchiolio dell'osso mentre si rompeva e l'inespressività di Demetri nonostante il dolore che forse avrebbe dovuto provare mi mandarono lo stomaco in subbuglio, in fondo non m'aveva fatto del male, aveva solo mostrato probabilmente la sua cattiveria, il che la cosa mi spaventava. Vederne addirittura due su tutte le furie mi spaventava maggiormente, così seguii Chris fuori dalla stanza senza proferire parola.

Penso fossero i miei minuti più lunghi di riflessione mai fatti in quella giornata e preferivo stare così piuttosto che vedermi quattro occhi che m'osservavano assetati di rabbia, forse era questo che intendeva Aro quando diceva che da loro ci si poteva aspettare di tutto e che se li avessi visti veramente arrabbiati probabilmente sarei stata zitta ed immobile.

Finalmente Chris decise di lasciare Demetri e di andarcene in un'altra stanza. Le fui davvero grata ed iniziai a pensare alla mia stanza, era l'unico posto che potesse riportarmi la mente a posto; sospirai ed iniziai ad andarmene verso la mia stanza senza volgere lo sguardo a nessuno e senza nemmeno salutare.


 

Pov. Chris


 

Entrammo in Arena e soddisfatta guardai Alec e Jane.

«La nostra pazza Chris è tornata evidentemente, ora sì che ci divertiremo!» esclamò Jane strattonando Alec per farlo voltare a vedere la scena ed abbracciandolo.

«Alec vedi? Credo che si sia creato un duetto infernale!» concluse.

«Oh si... Volterra trema, ora ci siamo noi!!!» esclamai ridendo.

«Comunque tornando seri, che ne pensate ragazzi? Vi piace il nostro cane segugio?» chiesi.

«Io e Denny lo portiamo un po' a spasso. Il povero cucciolotto, si annoiava...» conclusi strizzando l'occhio a Denny.

Demetri era veramente furioso non potendo accettare di essere il cagnolino mio e di Denny ma aveva ben capito che pensare anche a come agire sarebbe stato solo un suo svantaggio visto che io leggevo ogni cosa.

«Quindi non è ancora terminato il giro?» disse a denti stretti.

Demetri continuava a rimuginare su ciò che stava accadendo. Se prima era arrabbiato ora si stava piano piano calmando e la cosa non mi piaceva molto, dovevo farlo penare.

«Aspetta Denny, prima di continuare il giro mi chiedevo se...» lasciai in sospeso la frase e mi avvicinai a Demetri con un sorrisetto perfido.

«Sai Cane è da tanto che non ho un cucciolotto tutto a mia disposizione. Quando andavo a trovare i miei amici a La Push ero solita salire sulla schiena dei miei amici e correre a perdifiato. Beh vorrei far provare un po' di quell'ebrezza a Denny, anche se non correndo come loro andrà bene lo stesso, si accontenterà, quindi accuccia!» ordinai strattonando la corda verso il basso e facendolo cadere in ginocchio.

«Ti consiglio di controllare i tuoi pensieri. Ti ricordo che io non sono una neo vampira comune. Sono molto più forte di te e questo lo dimostra!» affermai.

«Se c'è un neonato tra noi due quello sei tu. Ti ho raggirato approfittando dei tuoi ormoni sempre in subbuglio. Neanche fossi un adolescente. Due coccole ed il Demetri seduttore parte!!! Peccato che presunto il seduttore non sappia nemmeno baciare. Quello che tu definisci solo un bamboccio da strapazzo ti surclassa anche solo con un bacio accennato.» affermai.

Mi voltai a guardare Alec.

«Tu vedi di non montarti la testa ora o te la smonto subito io! Lui è proprio negato, tu sei... Passabile...» dissi ridendo intenzionata a stuzzicarlo.

«Su Denny sali a cavallo ed andiamo a farci una passeggiatina verso la sala Congressi» le dissi.

«E tu non provare a disarcionarla o ti spezzo le ossa una ad una!» continuai con un sorrisetto sadico dipinto in volto.

Alec alle mie parole si avvicinò e mi baciò

«Passabile? Se lo dici tu.» mormorò.

A quel bacio il mio cervello andò in tilt. Non riuscivo più a respirare.

«Sì.» sussurrai a fatica.

«Un bacio per essere più di passabile però dev'essere così!» dissi dandogli un bacio appassionato.

Mi fermai quando avvertii la reazione infastidita della mia nuova amica. Lo scostai da me scoprendo con gioia dai suoi pensieri e dalla sua espressione che era dispiaciuto di quel distacco e tremando un po' feci salire Denny in groppa a Demetri.

Andando verso la Sala del trono continuai a camminare in silenzio in preda agli ultimi avvenimenti. Ero come in una bolla di vetro, camminavo come un automa e così non mi accorsi quando Demetri si fermò di botto rischiando di far cadere Denny. Lo capii solo quando sbattei io stessa con la porta della sala.

«Ma che diavolo!?! Maledetto Alec!» sbottai.

«Tu perché ti sei fermato? Dai entra, devo dire ad Aro di farti insegnare da Alec. Devi prendere secoli di ripetizioni da lui per arrivare quasi a raggiungere il suo livello! Quando lo avrai raggiunto forse potrei considerare l'idea di stare con te se Alec non fosse disponibile!» sbottai.

Sentii i pensieri di Denny e nel rivedere la scena di poco prima mi preoccupai. I vampiri sono duri come il marmo, sbatterci la testa per un umana è incredibilmente doloroso.

«Ti sei fatta male?» le chiesi preoccupata.

Con mio grande dispiacere vidi che il salone era vuoto. Com'era possibile? Avevo sentito la scia mentale di Caius provenire da lì mentre ero in arena. Certo poi concentrata com'ero non avevo pensato più a chi ci fosse e probabilmente lui se ne era già andato.

Mentre ero in preda a questi pensieri Demetri strattonò la corda facendomi cadere e subito dopo afferrò Denny in malo modo. A quella vista ed arrabbiata con me stessa per essermi distratta, ripresi la corda e la tirai con tutta la mia forza in modo che stringesse la cintura sul collo e mollasse istintivamente Denny. Fu quello che fece.

«Oh cagnolino ancora non hai imparato come si deve stare accuccia ed obbedire? Ti avevo avvertito che ti avrei spezzato le ossa ad una ad una se avessi osato far male a Denny, ma a quanto pare non mi hai creduto. Ora ti do una dimostrazione che ciò che dicevo è vero.» sibilai torcendogli il braccio e lo schiocco di un osso rotto risuonò nella sala.

«Il nostro gioco non è ancora finito. Sì, qui non c'è nessuno, però ho un altro modo per farti penare!» dissi facendo cenno a Denny di seguirci.

«Denny vieni a goderti la scena, però stai lontana non voglio che questo cane possa farti nuovamente male.» affermai prendendo i due capi della corda e saltando sulla sua schiena.

«Su forza cavallino portami a spasso! Va verso la segreteria e non fare storie!» ordinai.

Demetri cominciò a dirigersi verso la segreteria senza fare altre storie ma dopo un po' quando eravamo vicine allo sgabuzzino mi fermai ascoltando i pensieri di Denny. La rabbia scemò.

«Basta non mi diverte più questo gioco!» dissi scendendo dalla schiena di Demetri.

«Denny per favore vai ad aspettarmi da un altra parte. Decidi dove vuoi, ma non dirlo a voce alta per favore. Voglio evitare ritorsioni di Demetri verso di te in questo momento di rabbia. Non aver paura ti proteggo io da lui.» le sussurrai sorridendole. Guardai Demetri ed il suo volto ancora sofferente ed incredibilmente mi sentii in colpa.

«Ora Demetri è giunto il momento di slegarti. Mi sono divertita abbastanza ed ho avuto la mia vendetta però se devo essere sincera la cosa se prima mi aveva entusiasmato ora non lo fa più. Naturalmente noi non saremo mai amici questo lo sai, però non mi va nemmeno di vederti in questo stato. Non so nemmeno io perché!» conclusi con una smorfia.


 

Pov. Demetri


 

Il mio sangue ribolliva a mille, nel sentirle parlare così di me agli altri, cagnolino io? Di un'umana e di una neovampira? Stava diventando davvero troppo ma pensare anche a come agire sarebbe stato solo un mio svantaggio siccome Chris leggeva ogni cosa.

«Quindi non è ancora terminato il giro?» dissi a denti stretti.

Non sapevo cosa stesse diventando peggio, se l'umiliazione o la perfidia di quell'umana. Nemmeno Caius arrivava a mostrare sorrisi simili, sembrava amare l'umiliare chi doveva probabilmente meritarselo. Quello che più mi continuavo a domandare era perché non stessi reagendo, in fondo avrei potuto strattonare dove Denny teneva la corda ed il gioco era fatto. Forse non mi sentivo poi così umiliato come pensavo, forse mi stavo divertendo anch'io. Così tirai un sospiro e proseguii trainato dalle due malefiche.

Chris improvvisamente mi strattonò e caddi in ginocchio sentendo un coro di risate provenire da davanti a me, da umiliazione si stava trasformando anche a tortura. Ero stato un vero sciocco a cascare nella sua trappola seducente, ma almeno se sarebbe dovuta capitare una seconda volta avrei saputo come scamparla. Non appena Chris commentò su come baciavo dicendo che ero peggio del pivello sentii il sangue ribollirmi e come se non bastasse quel marmocchio ricambiò alla sua provocazione con l'andarle vicino e sfiorargli le labbra con le sue, sussurrandogli:

«Passabile? Se lo dici tu.»

Stavo iniziando ad andare su tutte le furie e come se non bastasse dovetti portare sulla schiena Denny che non appena salì iniziò a scalciare come se io fossi il suo cavallo ed iniziò a dire:

«Op, op! Andiamo e niente storie.» sogghignando divertita.

Vedendo Chris sovrappensiero e Denny probabilmente nella stessa condizione, visto il silenzio mi fermai di botto. Chris andò direttamente a sbattere contro la porta. Una cosa che aveva dell'assurdo per una vampira. Infatti nel vedere Chris sbattere contro la porta e nel sentire Denny tirare una testata contro di me non potei non evitare di ridere nel mentre che pensavo al fatto che forse era stata una punizione per quanto avevano fatto.

«Se mi fermo un motivo ci sarà. E se sto tenendo Denny mi diventa difficile poter aprire la porta, non credi?» dissi mentre sghignazzavo ripensando alla scena accaduta qualche minuto prima. Denny non proferì parola, nemmeno quando le venne chiesto da Chris se s'era fatta male, né aveva rialzato la testa da dov'era appoggiata dopo la botta ed inizialmente pensavo che fosse svenuta, ma era ancora ben salda alla mia cinghia quindi non poteva aver perso i sensi. Di fatti improvvisamente tirò un lungo sospiro sul mio collo e si rialzò lentamente dandomi dello stupido.

«Stupido? Tu giochi con il fuoco lo sai?» dissi a denti stretti.

Chris ribadì che mi aveva avvertito che se avessi fatto male a Denny mi avrebbe spezzato le ossa e fu quello che fece, prendendomi il braccio.

Non appena iniziò a spezzarmi l'osso sentii un leggero dolore, la quale poi aumentò man mano, ma avevo altri pensieri che il dolore era passato in secondo piano.

«Neanche l'avessi ammazzata. Gliela devo far pagare, ma non ammazzandola.» dissi a perdifiato tentando di non far fuoriuscire l'urlo che avrei dovuto cacciare siccome dovetti ritornare nuovamente a quattro zampe poggiandomi sull'osso che si stava ricostruendo. Sentendomi stringere sempre di più il collo evitai di protestare nuovamente e portai Chris a cavallo con affianco Denny verso la segreteria.

Improvvisamente Chris decise di fermarsi dicendo che quel gioco non le piaceva più e che non voleva più vedermi in quello stato anche se non saremmo mai stati amici.

Rimasi perplesso nel sentirmi dire quelle cose da Chris, pensavo che avesse continuato la sua tortura fino alla fine ed invece si fermò probabilmente a metà della sua tortura, ma ne ero grato a qualsiasi cosa le avesse fatto cambiare idea.

«Sinceramente non ci tengo ad essere tuo amico. Né voglio ritrovarmi in punizione per colpa di quell'umana.» dissi indicando Denny che osservava il pavimento per chissà quale motivo.

Probabilmente era successo veramente qualcosa a Denny poiché era diventata silenziosa e cupa da quando Chris aveva reagito dopo di me, forse gli umani sono fragili e sensibili più di quanto immaginassi pensai guardandola andare via. Rimasi a guardare Christine che non accennava a volersene andare, magari mi avrebbe spiegato cosa era successo all'umana, ero curioso di saperlo, chissà perché poi.

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Capitolo 9
*** Capitolo 8- Sensi di colpa ***


Ciao ragazze/i per vari imprevisti non abbiamo potuto postare prima. Speriamo che il capitolo vi piaccia e ci perdoniate per il ritardo. Buona lettura!Baci da Denny e Chrissie



Capitolo 8- Sensi di colpa


 

Denny si voltò diretta alla sua camera pensierosa ed un po' impaurita. Anche Demetri aveva notato che le era accaduto qualcosa tanto da chiedersi se gli umani fossero più fragili di quanto immaginassimo.

Sospirai alle parole ed ai pensieri di Demetri.

«Hai ragione Demetri, gli umani sono fragili.» mormorai guardando Denny andarsene via silenziosamente.

«Abbiamo esagerato con lei oggi. Non sono più a contatto con gli umani da tanto ed avevo dimenticato quanto siano sensibili. Comunque sono stata anche fin troppo cattiva con te. Non è vero che sei stato un totale disastro in quella stanza, l'ho detto solo per provocare te ed indirettamente Alec. Tranquillo comunque, non userò mai più un trucco del genere, ho fatto più male a me che a te, fidati.» conclusi fissando il punto in cui Denny era ormai andata via.

Trattenne una risata nel ripensare a ciò che era accaduto tra noi e poi mi chiese nuovamente di Denny, se sarebbe rimasta a lungo così taciturna.

Scossi la testa.

«Non lo so Demetri, i suoi pensieri non erano affatto piacevoli. Si è spaventata più di quanto avrebbe pensato. Non aveva mai visto due vampiri arrabbiati.» e dopo avergli detto ciò gli porsi la mano per farlo alzare.

«Dai alzati e torniamo di là. Gli unici che ti hanno visto a quel modo sono stati Felix, Alec e Jane direi che è giusto che ti ritorni un po' di dignità combattendo lealmente con te. So che ora vorresti uccidermi, quindi direi che è bene che tu ti sfoghi. Anch'io voglio fare lo stesso, ne sento tanto il bisogno!» dissi con una smorfia.

«Che ne dici?» chiesi.

Fui felice quando Demetri accettò la sfida.

«Anche se controvoglia devo ammettere che non sei affatto male.» dissi guardandolo risistemarsi la cintura.

Entrammo in arena e tutti nel vederlo scoppiarono a ridere.

«Ora basta! Non c'è più nulla da ridere. Ho usato dei metodi poco consoni per umiliarlo e se ci ripenso ho ancora i brividi. Non credo che qualcun altro si sarebbe comportato diversamente da lui viste le mie provocazioni, a meno che non fosse gay.» dissi rivolgendomi ad Alec.

«Non avrei mai pensato di spingermi così oltre. Prima ero arrabbiata, ma ora che sono tornata in me, devo ammettere che preferisco combattere lealmente. Dai Demetri iniziamo la sfida!» urlai mettendomi in posizione. Non capivo cosa mi stesse prendendo. Perché mi sentivo così in colpa verso Demetri oltre che verso Denny? Scossi la testa cercando di concentrarmi ma la cosa mi risultava più difficile del previsto. Lascerò che sia lui a fare la prima mossa, pensai.

Mentre ancora rimuginavo tra di me, mi ritrovai la mano di Demetri sul collo. Dannazione non avevo sentito il pensiero riguardante il suo attacco deconcentrata com'ero.

Alec e Jane mi guardavano sconvolti. Non mi ero mai lasciata toccare da nessuno in combattimento, li avevo sempre anticipati. L'unico che vi era riuscito era Alec e solo grazie al suo potere ed al fatto che avevo voluto arrendermi a lui, lo sapevano bene tutti.

«Complimenti Demetri approfittare del fatto che fossi ancora deconcentrata e pensierosa.» dissi con un fil di voce.

Notai che lui era più stupito di me dalla facilità con cui mi aveva preso.

Mi divincolai e riuscii a liberarmi.

«Mi dispiace Demetri non ne ho più voglia. Non so perché ma mi sento troppo giù anche per combattere e poi direi che per oggi noi due abbiamo avuto troppi incontri ravvicinati corpo a corpo, per i miei gusti.»

Ebbi un brivido ripensando a quanto ero andata vicina a far sesso con lui. Avevo evitato tutto solo di un soffio, ma mi aveva toccato fin troppo. Sentivo il suo odore dappertutto su di me e mi iniziai a sentire profondamente in colpa verso Alec. Ero stata vicino al tradirlo e la cosa mi ripugnava. Ecco qual'era il motivo della mia tristezza. Il mio senso di colpa verso Alec. Guardai Alec tristemente e mi allontanai dall'arena per mettermi vicino a Jane. Demetri mi scompigliò scherzosamente i capelli sorridendomi forse per tirarmi un po' su di morale. Aveva ben capito cosa mi facesse stare male. Ricambiai il sorriso di Demetri al suo gesto e poi lo guardai allontanarsi e sedersi da solo su una panchina. Pur essendo vicino ad Alec non riuscivo a togliere lo sguardo da lui. Non l'avevo mai visto in quel modo. Per la prima volta da quando lo conoscevo mi faceva tenerezza.

Jane mi guardava fissare Demetri a bocca aperta. Ero tra lei ed il suo gemellino e non capiva come mai non facessi altro che scrutare quello che avevo sempre definito mio nemico. Persino Alec mi guardava incredulo e forse un po' geloso, non riuscendo a capire che cosa stesse accadendo. Di solito se ero vicino a lui mi dimenticavo del mondo circostante, cosa che però non stava accadendo ora.

«Chris che ti succede? Perché fissi così Demetri?» mi chiese infatti Jane.

«Mi sento in colpa.» risposi semplicemente.

«Non l'avrei mai creduto possibile, ma mi dispiace per Demetri. In fondo non è così cattivo...» affermai.

«E mi dispiace vederlo là seduto tutto da solo, dopo ciò che gli ho combinato. Credo che più che una vendetta nei suoi confronti mi sia vendicata di me stessa. E' stata un'arma a doppio taglio.» soffiai lanciando una mezza occhiata colpevole ad Alec.

«Demetri vieni qui. Non rimanere lì da solo!» gli urlai istintivamente sotto lo sguardo incredulo di Jane ed Alec.

«Demetri sai non mi fai pena, almeno, non nel senso che pensi tu. Ho appena scoperto una cosa che ti stupirà come ha stupito me. Non ti odio poi così tanto come credevo.» dissi appena si avvicinò.

«E loro non ti faranno del male oggi, tranquillo. Per oggi credo che abbiamo raggiunto il limite che ne dici di stabilire una tregua tra di noi?» gli chiesi sospirando.

Lui iniziò a sostenere che fosse principalmente colpa mia se Denny si era spaventata, che avrei dovuto ricordare cosa voleva dire essere umani visto che lo ero stata non molto tempo prima.

«Colpa mia? Oh certo, come se non lo sapessi. Anche se a far inquietare Denny siamo stati tutt'e due. Non aveva mai visto due vampiri arrabbiati. Comunque tranquillo si è ripresa. Era solo un po' inquieta e pensierosa nulla più!» sbottai.

«Comunque se vuoi puoi vendicarti, ma direi che non c'è peggior vendetta di quella che ho attuato contro me stessa per farti cadere nella nostra trappola. Sai non è che io mi conceda con il primo che capita, anche se sono single. C'è solo una persona che vorrei accanto a me, non mi vuole e ormai ho quasi rinunciato.» mormorai lanciando una breve occhiata ad Alec.

«Oggi la rabbia mi ha annebbiato la mente tanto da farmi quasi arrivare fino in fondo.» chinai la testa non riuscendo più a guardarlo in volto.

«Volevo vendicarmi, umiliarti, ma non volevo andare così oltre. Doveva essere solo qualche bacio non di più, ma quando tu hai scoperto lo scherzo mio e di Denny e l'hai afferrata in quel modo, insieme al disappunto perché il mio sacrificio sarebbe stato vano è sopraggiunta la paura per lei.» affermai.

«Sai lei mi ricorda me da umana ed ho provato un innato senso di protezione vedendola in pericolo. Lei non è voluta andarsene decisa a trovare un modo per umiliarti. A quel punto non potevo fermare il meccanismo che si era innescato e non volevo nemmeno, presa dal mio desiderio di vendetta. Se non ti fossi accorto della corda che piano piano saliva verso il tuo collo, a causa della lentezza umana di Denny, non so a che punto saremmo arrivati visto che eravamo seminudi uno sull'altro.»

Sentivo i pensieri increduli di Alec e Jane a quella notizia.

«E sai la cosa buffa? Ora non provo nemmeno più ostilità nei tuoi confronti e mi sento svuotata, oltre che farmi schifo io stessa. Ti assicuro che provo più pena per me che per te. Denny ora è tranquilla e mi aspetta ma non ho nemmeno la forza di andare da lei. Fidati non potresti attuare vendetta peggiore di quella che ho messo in atto verso me stessa.» conclusi accasciandomi a terra sotto il peso del ricordo e degli sguardi di Alec e Jane puntati su di me.

Sorrisi a Demetri per le sue parole e lo guardai allontanarsi. E' imprevedibile la vita, da una vendetta avevo conosciuto un lato di Demetri che non mi dispiaceva affatto.

Tirai un enorme sospiro e mi alzai.

«Vi prego non guardatemi così. So di essere stata stupida.» mormorai.

«Esatto mia cara, sei stata molto stupida. Come hai potuto scendere così in basso? Solo per una stupida vendetta che ad essere sincera è ingiustificata. Io mi sarei comportata allo stesso modo di Demetri. Gli ordini non devono essere trasgrediti! Credevo l'avessi imparato. Direi che ci sei andata piuttosto fortunata oggi con i maestri, non capisco proprio di cosa dovessi vendicarti e poi in questo modo!» disse Jane.

«Quella di oggi è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Sai che io e Demetri non ci siamo mai sopportati e ci siamo sempre scornati, ma oggi non ce l'ho fatta più. Non avrei dovuto seguire il tuo consiglio Jane. Non avrei dovuto andare a conoscere Denny perché ora mi sono affezionata a lei e guarda dove mi ha portato questo.»

«Non accollarmi i tuoi sbagli. Io non c'entro nulla!» urlò.

Alec intanto mi fissava con uno sguardo impenetrabile.

«Fratello dì anche tu qualcosa!» sbottò Jane.

«Jane lascialo stare non c'è bisogno che parli per sapere ciò che sta pensando...»

Mi voltai verso Alec ed abbassai il volto tristemente nel vedere la sua espressione. «Mi dispiace che la cosa ti abbia infastidito così. L'ultima cosa che volevo stasera era questo. Ora vado da Denny, mi aspetta ed è giusto che le vada a parlare. Se volete potete venire anche voi.» dissi uscendo dalla stanza senza curarmi del fatto che mi seguissero o no.


 

Pov. Demetri


 

Rimanevo seduto a terra mentre fissavo Chris parlare e confessare, probabilmente, le motivazione dei suoi gesti.

«Beh almeno ti sei rimangiata il fatto che non sono bravo. Però è stato alquanto stuzzicante, se così possiamo dire.» dissi mentre smorzavo una risata e tentavo di sistemare il braccio.

«Dici che rimarrà così taciturna per molto tempo?» Mi venne spontanea la domanda, in fondo non aveva fatto nulla di male nei miei confronti a parte il volermi umiliare, e il fatto che fosse diventata così taciturna a causa nostra iniziava a farmi salire i sensi di colpa.

Accettai l'aiuto di Chris nel rialzarmi e mi risistemai tutto partendo dal rimettermi la cinghia nel pantalone.

«Si, non male come idea. Ma sinceramente m'è passata la voglia di ammazzarti. Credo di sentirmi in colpa, quindi ho solo bisogno di svago.» dissi alzando le spalle e rientrando nello sgabuzzino per riprendermi la maglia. Dopo essermi sistemato per bene andai dove c'erano ancora gli altri ad allenarsi la quale mi accolsero pieni di risate.


 

Quando Chris mi difese ne fui felice, finalmente stava diventando una Voltura a tutti gli effetti ed aveva compreso che era meglio uno scontro leale per risolvere i conflitti piuttosto che quei dannati stratagemmi che solo da umani si potevano usare con facilità.

«Ridete... Ridete. Tanto a voi potrà succedere di peggio se non state attenti.» dissi con fare scherzoso evitando di ripensare all'espressione che aveva Denny prima di andarsene, mi sentivo veramente in colpa.

«Allora Chris? Sfida?» dissi mentre andai a posizionarmi in un punto del campo. La vidi annuire silenziosamente ed avvicinarsi al centro dell'arena.

«Ottimo. Preparati e niente distrazioni.» dissi rivolgendo uno sguardo ai presenti, volevo uno scontro serio e senza interruzioni, così prima che qualcuno potesse obbiettare iniziai a corrergli incontro ed arrivai con la mano vicino alla sua giugulare per poi afferrargliela.

«Mi dispiace Demetri non ne ho più voglia. Non so perché ma mi sento troppo giù anche per combattere e poi direi che per oggi noi due abbiamo avuto troppi incontri ravvicinati corpo a corpo per i miei gusti.»

Non seppi bene come comportarmi a tale affermazione, ma come dargli torto? In fondo lei pur di umiliarmi era arrivata a starci con me e sapevo benissimo che non gli interessavo minimamente, in più la reazione di Denny aveva lasciato a tutte e due l'amaro in bocca. Nonostante fossimo vampiri quella ragazza era riuscita a toglierci il buon umore che lei stessa ci aveva concesso.

«Capisco. E sinceramente non mi dispiace affatto. Sarà per la prossima volta.» le rivolsi un sorriso e le andai a scomporgli i capelli, era un gesto che facevo raramente ma che in quel momento pensavo fosse necessario per farle capire che non m'interessava poi così tanto come lasciavo credere. Il mio è solo semplice divertimento, come per Denny il prenderci in giro. Dopo esserle passata affianco, andai a sedermi su una panchina per poi tirare un sospiro.

Sollevai la testa non appena mi sentii chiamare e non appena vidi Chris che indicava di avvicinarmi a stare con loro, non potei non rimanere allibito. Le stavo facendo così pena? Oppure aveva anche lei degli strani sensi di colpa? Senza protestare mi avvicinai a loro.

«Non che solo o stare qui cambi qualcosa. Non penso nemmeno di essere gradito al 100%. E poi non c'è bisogno di provare pena o rancore nei miei confronti. Mi sto penando anche fin troppo da solo, grazie.» e mentre che lo dissi tentai di ritornare ad essere il solito spavaldo ma qualcosa continuava ad impedirmelo.

«Sentite non è davvero giornata. Se volete picchiarmi accomodatevi, d'accordo?» dissi rivolgendomi a Jane ed Alec che ancora mi fissavano con un'aria alquanto strana. Tutto questo era colpa di quell'umana e della sua reazione non appena aveva visto sia me che Chris arrabbiati.

Quando Chris affermò che non mi avrebbero fatto del male e che voleva una tregua tra di noi, tirai un sospiro, forse di sollievo o forse di seccatura, ma ero lieto che volesse fare una tregua così accettai senza indugio. Almeno se fosse stata solo l'umana a stuzzicarmi avrei potuto anche sopportare, ma ritrovarmele nuovamente entrambe sarebbe stato terribile. Insieme arrivavano a fare dei dispetti alquanto assurdi e subdoli che forse nemmeno Aro o chi altri potesse arrivarci. D'un tratto presi ed iniziai a camminare avanti e indietro sotto i loro occhi.

«QUELLA RAGAZZA FINIRA' COL FARMI SCOPPIARE LA TESTA!!» dissi urlando e scomponendomi i capelli per poi arrivare sotto il naso di Chris e prendendola per le braccia.

«Chris posso sapere se è ancora col terrore alla gola? Non ho mai avuto sensi di colpa in tutta la mia eternità! E quell'umana è solo capace di farmi salire sensi di colpa e rimorsi.» dissi buttandomi poi a terra dall'esasperazione, ero certo che fossero passate delle ore, ma Denny non s'era proprio fatta viva e solitamente dopo qualche ora tornava a far ridere un po' tutti quanti. Rimasi a terra osservando le nuvole ed iniziai a sospirare fino a che non mi rialzai improvvisamente.

«E' colpa vostra! Se non aveste riso nemmeno avrei reagito. Ed ora nemmeno avrei i sensi di colpa.» dissi mentre indicavo Jane ed Alec, che con le loro risate avevano alimentato la mia collera qualche attimo prima.

«Che poi Chris sarebbe specialmente colpa tua. Sei solo da due anni trasformata e già ti sei dimenticata com'era essere umani? E anche se abbiamo fatto la tregua sta certa che mi vendicherò comunque per quanto successo.» dissi riavvicinandomi a lei e rivolgendogli un sorriso tra il malizioso e lo spavaldo.

«Se vuoi puoi vendicarti, ma direi che non c'è peggior vendetta di quella che ho attuato contro me stessa per farti cadere nella nostra trappola. Sai non è che io mi conceda con il primo che capita, anche se sono single. C'è solo una persona che vorrei accanto a me e non mi vuole e ormai ho quasi rinunciato.» mormorò Chris lanciando una breve occhiata ad Alec.

«Oggi la rabbia mi ha annebbiato la mente tanto da farmi quasi arrivare fino in fondo. Volevo vendicarmi, umiliarti, ma non volevo andare così oltre. Doveva essere solo qualche bacio non di più, ma quando tu hai scoperto lo scherzo mio e di Denny e l'hai afferrata in quel modo insieme al disappunto perché il mio sacrificio sarebbe stato vano è sopraggiunta la paura per lei.» affermò.

«Sai lei mi ricorda me da umana ed ho provato un innato senso di protezione vedendola in pericolo. Lei non è voluta andarsene decisa a trovare un modo per umiliarti. A quel punto non potevo fermare il meccanismo che si era innescato e non volevo nemmeno presa dal mio desiderio di vendetta. Se non ti fossi accorto della corda che piano piano saliva verso il tuo collo, a causa della lentezza umana di Denny non so a che punto saremmo arrivati visto che eravamo seminudi uno sull'altro. E sai la cosa buffa? Ora non provo nemmeno più ostilità nei tuoi confronti e mi sento svuotata oltre che farmi schifo io stessa. Ti assicuro che provo più pena per me che per te. Denny ora è tranquilla e mi aspetta ma non ho nemmeno la forza di andare da lei. Fidati non potresti attuare vendetta peggiore di quella che ho messo in atto verso me stessa.»

A quelle parole rimasi allibito, non riuscivo a comprendere chi fosse il più devastato tra me o lei, così feci un respiro profondo e le andai di fronte per poi accovacciarmi e guardarla in faccia.

«Credo che quello che hai fatto non è tanto un'umiliazione a te stessa. Hai solo pensato al bene di qualcun altro invece che a te stessa. Comunque è probabile che per un po' me ne starò buono.» dissi accarezzandole la testa e guardando di sott'occhio l'espressione dei due gemelli.

«Beh ora vado. Qui inizio a non essere gradito.» dissi ridendo mentre osservavo i due gemelli alquanto nervosi per tutto quello che probabilmente Chris aveva detto. Prima di andarmene però mi avvicinai al viso di Chris e le diedi un bacio tra la guancia e le labbra.

«Che tu sia single o no, sei comunque bella e attraente per chiunque.» dissi ammiccando ed andandomene verso i corridoi.

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Capitolo 10
*** Capitolo 9-Nella stanza di Christine ***


Capitolo 9-La stanza di Chrissie (rivisto)

Nella stanza di Christine



Oramai la paura era completamente passata, così presi un ultimo respiro profondo ed uscii dalla mia stanza per scusarmi con Chris. L'avevo abbandonata con Demetri, priva di preoccupazione se fosse successo qualcosa o meno. Dopo pochi passi incontrai Alec e Jane che discutevano di qualcosa e non appena si accorsero della mia presenza mi guardarono con fare accusatorio.

«
Non stavo origliando se è questo che pensate. Anzi, stavo giusto per andarmenedissi di fretta camminando a testa bassa e a passo svelto.

Percorsi all'incirca metà corridoio prima di incontrare Demetri. Era seduto su una panca di marmo a fissare chissà quale punto, così gli andai davanti e mi affrettai nel parlare.

«
Sai per caso dov'è Chris?»

Avevo l'affanno per quanto avevo affrettato il passo e mentre che attendevo una sua risposta, iniziai a riprendere tutto il fiato perso.

«
E' poco più avanti. Se ti siedi qui dovrebbe arrivare a momenti.» mi rispose.
Sembrava diverso dalle altre volte, sembrava più cordiale e gentile, per non parlare del fatto che non volgeva nemmeno lo sguardo verso di me. Forse era successo qualcosa dopo che ero andata via, qualcosa che l'aveva fatto cambiare o forse mi stava ingannando. Ma se voleva ingannarmi avrebbe fatto tutt'altro.


«
Se lo dici tu che passa di qui...» dissi infine sedendomi di fianco a lui e tirando un sospiro. Non volevo guardarlo negli occhi, avevo paura che lo sguardo che aveva qualche ora prima, mi sarebbe riapparso nella mente e probabilmente Demetri si accorse di ciò, poiché si alzò dalla panca e mi passò davanti.


«
Io vado nella mia stanza. Ci si vede disse alzando la mano in cenno di saluto e sparendo da quel lunghissimo corridoio.
Rimasi nuovamente sola, anche se a detta di Demetri fra qualche istante sarebbe sicuramente arrivata Chris, dovevo solo aspettare.
Difatti dopo poco Chris arrivò.

«
Denny che ci fai qui? Stavo venendo nella tua stanza. Eravamo rimaste che stessi lì per impedirti di incorrere nelle ire di Demetri.» esordì e
non appena mi disse ciò le sorrisi con timidezza ed iniziai a passarmi un dito fra i capelli distrattamente.

«
Beh... Aspettare si stava rendendo noioso. E poi mi sentivo in colpa per l'essere scappata via lasciandoti con Demetri. Ma da come si comporta sembrerebbe essere successo un miracolo.» dissi rimanendo a fissare il vuoto e quella che era la mia ciocca di capelli.


«
Allora l'hai incontrato. Beh sì, devo dire che mi ha stupito. E' arrivato addirittura a consolarmi davanti ai gemelli. Nonostante lo guardassero con ostilità, dopo che ho confessato durante il discorso con Demetri quello che ho fatto in quello sgabuzzino con lui, se ne è disinteressato e si è preoccupato di me vedendomi triste. E' riuscito anche a farmi sorridere. Non l'avrei mai creduto. Ti dirò di più, era molto preoccupato per te. Si sentiva in colpa esattamente come me.»

Fui felice di sapere che tutto era andato per il meglio, anche se Demetri che fosse preoccupato o si fosse sentito in colpa mi suonava alquanto strano, ma probabilmente tutta quella spavalderia non era altro che una grossa maschera. Quando poi mi spiegò del fatto che la consolò anche davanti ai gemelli ne fui doppiamente sorpresa e pensare ai gemelli riportò in mente per un breve istante il loro sguardo mentre uscivo dalla stanza. Chissà di cosa stavano parlando, forse parlavano proprio di ciò. Infine mi chiese se volessi vedere la sua stanza ed annuii.

«
Si, mi piacerebbe vedere la tua stanza. Sono curiosa su come sia dissi sorridendole ed attendendo che mi guidasse verso la sua stanza.


«
Ecco Denny, ti presento l'unico luogo in cui mi senta un po' tranquilla e possa rilassarmi. Certo quando Jane non viene a rompere con qualche chiamata urgente da parte di Arodisse aprendo la porta della stanza.

«Accomodati, non stare in piedi. Anche sul letto se ne senti il bisogno. Io sai che non ho bisogno di sedermi. Quella poltrona laggiù è spesso inutilizzata. La uso rare volte.»
Entrai e mi accomodai sulla soffice poltrona azzurra che mi aveva indicato.
«Inizio col scusarmi con te per quello che hai visto oggi. Non avrei voluto turbarti o spaventarti
Rimasi a fissarla mentre si scusava per l'accaduto alquanto imbarazzata.

«
Tranquilla. Non è così tragico ciò che è successo. Cacciarmi nei guai è una specialità, quindi vedere due vampiri arrabbiati penso mi sia servito a comprendere meglio che con voi è meglio non scherzarci tanto dissi ridendo, speravo di rallegrarla o comunque farla sorridere un po'.


«
Beh io voglio che scherzi con me. Oggi lo so, mi sono spinta oltre ogni limite, ma non volevo che Demetri ti facesse male. Mi sono resa conto di aver sbagliato a coinvolgerti nella nostra diatriba. Ti saresti potuta far molto male a causa mia e non me lo perdono. Oggi ho fatto molte cose stupide e ti giuro che mi faccio schifo da sola ed ora forse faccio schifo anche ad Alec dopo che ha saputo ciò che ho fatto con Demetri.» disse.
«In momenti come questi vorrei essere umana per potermi sfogare con un bel pianto!»
Non sapevo bene come comportarmi, in fondo capivo quanto potesse essere difficile il non poter piangere quando sarebbe stata l'unica cosa da fare.

«
Allora sfogati come si sfoga un vampiro, se la cosa ti fa stare meglio. Oppure urla. Anche urlare aiuta a sfogarsi dissi annuendo come se sapessi tutto su come potessero sfogarsi dei vampiri.
«In fondo sei nella tua stanza e sei libera di fare ciò che vuoi. Comunque non mi ha mai fatto male, solo mi sono... si insomma, mi sono spaventata...» dissi con un tono alquanto imbarazzato, non mi piaceva ammettere il fatto di essermi presa paura di loro. Fino a poco prima li stuzzicavo non curante delle conseguenze e un attimo dopo mi ero ritrovata spaventata a morte.
Mi dispiaceva anche per quanto fosse accaduto tra lei e Alec, anche se rivali, non volevo che a causa di una cosa simile non si parlassero più.

«
Molto gentile, ma non posso fare ciò che mi hai detto. Per sfogarmi dovrei prendere a calci e distruggere qualcosa oltre ad urlare. Di solito vado in posti isolati e rompo qualche muro. Non voglio mica distruggere la mia stanza e poi ritengo di averti fatto spaventare abbastanza. Inoltre non cambierebbe nulla, non per la persona a cui tengo di più al mondo. Ormai l'ho perso definitivamente temoaffermò. «Che musica ti piace? Io avrei pensato di mettere qualche musica a tutto volume, da discoteca o da cantare a squarciagola. Che ne dici degli Articolo 31? Con loro riesco a sfogarmi un po' senza far danni. Se non ti piacciono consigliamene uno tu, in questo momento non ho idee
Mise il cd nello stereo e alzò il volume abbastanza alto.

«Spero che non ti dia fastidio il volume. Io amo la musica alta. Comunque tranquilla, i gemelli non ce l'hanno con te. Alec è molto confuso in questo momento e Jane è delusa dal mio comportamento con Demetri. Se fosse per lei non dovrei nemmeno guardare qualcun altro che non fosse suo fratello. Il perché non lo capisco visto che lui non risparmia sguardi e corteggiamenti alle altre. Non parlo solo di te Denny. Non devi sentirti in colpa. Se Alec è arrabbiato con me non è colpa tua. Non lo capisco, lo giuro. Ho sempre evitato di leggergli i pensieri concentrandomi su quelli di Jane o di qualcun altro, per non soffrire, ma ora forse dovrei farlo. Se non gli interesso perché fa così? Il suo comportamento è insensato, mi farà impazzireaffermò.

«Puoi mettere anche gli Articolo 31, io ascolto di tutto. Anche se per sfogarmi ascolto tutt'altro dissi ridendo, infondo ognuna aveva i suoi gusti e assegnava a dei tipi di canzoni ruoli differenti.

«
Comunque non credo tu l'abbia perso definitivamente. L'ho visto parlare con sua sorella e non è che fossero tanto felici di vedermi
La presi con allegria e felicità, come se non mi toccasse, ma sapevo che sarei riuscita a sistemare le cose se avessi voluto.

Rimasi silenziosa per un po' siccome riflettevo su quali fossero i motivi di tali comportamenti.
«Scusami, tu sei l'ultima persona con cui dovrei sfogarmi su di lui. So che ti piace anche se cerchi di non pensare a quanto davanti a me e so quanto ti abbia turbato quel bacio. E' per questo che hai perso stabilità in groppa a Demetri quando si è fermato vero?» mi domandò.

«Beh, di queste cose alla fine ti puoi sfogare. Magari in due si comprende meglio. E se devo ammetterlo.... Mi turbò un po' quel bacio, ma non potevo aspettarmi altrimenti. Tra lui e Demetri alle volte non so chi sia peggio.» dissi alzando le spalle con fare indifferente, in fondo stava soffrendo di più lei riguardo tutto quanto che io.
«Comunque ti aiuterò a far pace con loro. Alla fine in parte è anche colpa mia, potevo rifiutare la proposta che avevi fatto dissi sorridendole e ammiccando
.

«Alec peggio di Demetri? Questa è comica. Non farti sentire da Alec, non so come reagirebbe orgoglioso com'è!» sbottò.
«Grazie per la tua proposta, ma non è colpa tua. Se tu avessi rifiutato avrei trovato un modo per vendicarmi da sola. Magari avrei messo il secchiello in modo che sarebbe caduto appena entrati in stanza! Comunque lasciamo perdere, voglio tentare di non pensare ad Alec per un istante, per quanto sia impossibile per me.» disse sospirando.
«Denny ti consiglio di non diventare vampira. Non è salutare per la mente. Non puoi sfogarti piangendo, la tua mente può pensare più cose contemporaneamente e non puoi dimenticare nulla. E' un caos totale te l'assicuro!» continuò ridendo.
«Poi mi mancano i dolci. Era così bello mangiarli, li adoravo. Ero una grande golosa sai? Tutt'ora se li vedo vorrei prenderne uno. Ho provato a farlo una volta, sai? Ho preso un bignè al cioccolato. Peccato che poi abbia dovuto sputarlo perché il sapore non è più di gradimento alle mie papille gustative vampiriche.» disse facendo una smorfia di disappunto.
«Ho capito che questa non è la musica che tu usi per sfogarti. Qual'è? Sono curiosa di conoscere i tuoi gusti musicali.»

Iniziai a pensare a quanti dolci e leccornie avrei dovuto rinunciare se fossi stata vampira, era la cosa più brutta che poteva esserci.

«Effettivamente sarebbe un vero peccato rinunciare al cibo, ma anche fare un'enorme scorpacciata di tutto prima di essere vampira sarebbe altrettanto bella come idea. Scherzi a parte come musica sono una persona che varia molto a seconda dell'umoredissi ridendo e ripensando all'immagine di Chris che provava a mangiare qualche dolce mentre era vampira.
«Comunque per sfogarmi solitamente ascolto musica di genere, diciamo, rock.» dissi mettendo le virgolette con le dita sulla parola rock.
«Di solito passo dal gruppo Linkin Park, coi vecchi loro album, ai Three days grace. Ma non so se a te piacciano.» dissi sorridendogli ed aspettando di sapere che cosa ne pensasse.

«Ti piacciono i Linkin Park? Anche a me piacciono!!! Non tutte le canzoni, però li gradisco molto esclamò.
«Hai qualche cd nella tua stanza? Io purtroppo non ne ho. Mi piacerebbe ascoltarli. Se vuoi per rimediare accendo il computer e li sentiamo su Youtube!»

Iniziai a pensare se avevo qualche cd, ma a malincuore ricordai a come fui portata qui e che tutti i cd che erano in mio possesso oramai erano andati per dispersi.

«Purtroppo non ne ho nemmeno uno... Meglio andare su Youtube.» dissi sospirando e volgendole un sorriso.
«Comunque mi fa piacere che piacciano anche a te.» dissi mentre guardavo Chris accendere il computer.

«Per fortuna nonostante siamo sotto terra la connessione è perfetta e veloce. I Volturi hanno il meglio anche in questo. Abbiamo una linea speciale tutta nostra.»
«Denny c'è qualcosa che vorresti riavere delle cose che avevi a casa tua? Chiedi ciò che vuoi ed io vado a prendertelo!»
La guardai allibita, davvero avrebbe fatto questo per me? Davvero sarebbe andata a casa mia a riprendermi una delle mie cose? Iniziai a pensare velocemente a cosa mi mancasse maggiormente di camera mia, erano tante le cose che mi mancavano, i miei libri, i miei cd, il mio quaderno dei disegni... Continuavo a ripensare a cosa mi mancasse più di tutti e nel mentre che lo facevo avevo iniziato a girare a tondo per tutta la stanza.
«Trovato!» dissi fermandomi improvvisamente.
«Anche se sono tante cose a mancarmi sono certa che quello che mi manca di più di tutti è il mio quaderno da disegno con l'astuccio. I libri alla fine ce ne sono tanti anche qui e i cd non fa nulla, almeno il pc me l'hanno portato.» dissi alzando le spalle e sospirando.
«Comunque non sei obbligata a farlo se non vuoi... In fondo son tutte cose che fatte nuove creano una nuova storia, non so se rendo l'idea.» le dissi sorridendole.

«Perché non dovrei volere? Te l'ho chiesto io! Sai, quando sono arrivata qui ho obbligato Alec e Jane a fare lo stesso. Li ho mandati a prendere tutti i libri che gli avevo segnato, le foto ed i miei cd più caridisse con un sorriso.
«Guardali, sono tutti qui.» disse indicandomi la grande libreria posta nella parete a destra della porta.
«Sai, io amo i libri e malgrado come dici tu, qui ce ne sono tanti, io ci tengo ad averli solo per me. Ho un rapporto speciale con loro. Mi piace accarezzare le loro pagine mentre leggo e segnare i pezzi che più mi piacciono. Costringerò Jane ed Alec ad accompagnarmi, quindi fammi la lista che ti prendo qualsiasi cosa tu voglia. Certo sperando che Alec e Jane ritornino presto a parlare con me, sennò ci penserò da sola.»

Nel sentire quelle parole mi si illuminarono gli occhi, ma avrei ricambiato il favore trovando il modo di fare pace tra loro tre.
«Beh, allora se non è un problema farò la lista di ciò che vorrei indietro.» le dissi sorridendo.
«E comunque sono certa che ti aiuteranno.» proseguii appoggiandole una mano sulla spalla.
«Se hai penna e carta posso fartela già ora la lista... Però ti dirò che i miei libri sono alquanto... particolari.» dissi sogghignando ed osservandola mentre prendeva penna e carta.

«Guarda, io non scherzo. Se vai a guardare nella mia libreria potrai vedere libri di ogni tipo, letteratura ma soprattutto Stephen King e poi libri che raccontano le storie di streghe, licantropi ma soprattutto di vampiri! Da umana ero fissata con i vampiri. Aro dice che era un segnale del mio destino ed io non posso dargli torto. Sono stata sempre un po' vampiresca. A volte i miei amici mi chiedevano se non fossi una vampira!»
Nel sapere i tipi di libri che leggeva tirai un sospiro e le volsi un sorriso nel sapere che i suoi amici la prendevano in giro e su quel che le dicevano.
«Diciamo che io vado più sui licantropi che sui vampiri e poi avrei tutt'altro genere di libri.» dissi sogghignandomela nuovamente.
«Dici che qualche libro potremo anche scambiarcelo?» domandai mentre iniziavo a compilare la lista.
 
«Oh sì! Io leggo proprio di tutto. Mi piace scoprire e leggere qualsiasi cosa, di qualunque genere. Ti ho citato solo alcuni dei miei preferiti, la lista sarebbe lunghissima, troppo. Ti dico solo che mi piace persino leggere i libri di autori come Coehlo, Zafon, la Steel, Wilbur Smith, Dan Brown e John Grishman etc... Tu che libri leggi? Ora sono veramente curiosa.»

Tutti i nomi che aveva detto purtroppo erano autori a me non noti e ciò mi incuriosiva abbastanza, così finii di scrivere la lista e le risposi.
«Beh vediamo... C'è Maggie Stiefvater, Licia Troisi, Cristopher Paolini... Poi gente che parla di un'antica arte. Diciamo che non so nemmeno se ai Volturi piaccia che venga nominata.» dissi ridendo e iniziando a domandarmelo tra me e me, l'alchimia in fondo parlava anche della pietra filosofale e della vita eterna, ma chissà se i Volturi erano contro o a favore di ciò.
«Diciamo che ho diverse tipologie di libri.» aggiunsi sorridendole.

«Non direi, io ho adorato la saga delle Cronache del mondo emerso e le guerre del mondo emerso della Troisi. Amo Deeper e Shiver della Stiefvater di cui aspetto di leggere il terzo libro. Non ho ancora potuto comprarlo, purtroppo e mi piace anche Harry Potter se parlando di Pietra filosofale intendi lui.bPaolini non ho idea di chi sia però.» disse ricambiando il mio sorriso.
«Allora dopo che facciamo?» chiesi vedendola riflettere su cosa si potesse mentre io il mio sguardo scorreva su tutta la stanza.
 
«Non lo so Denny, sinceramente non ho molta voglia di uscire da qui. Se incontrassi Alec e Jane e mi evitassero ne soffrirei troppo. Non riesco ancora a farlo. Tu che idea avevi? Hai proposte?» chiese con un mezzo sorriso.
 
«Beh potremmo rimanere qui a fare non so che cosa, oppure uscire da palazzo a farci una passeggiata lontana da palazzo. Che ne pensi? Stando qui non ho molte idee...» dissi sospirando e continuando a pensare che cosa si potesse fare stando nella stanza.
«Comunque ti dovrò chiedere molti autori di che genere di libri parlano. Come io ti spiegherò Paolini chi è.» dissi ridendo e aspettando le sue proposte.

«Ok, per quanto riguarda i libri non ci sono problemi. Ne parlerei per l'eternità. Sull'uscire da palazzo direi che non è il caso. Siamo tornate da poco ed Aro non apprezzerebbe una nostra nuova uscita. Dobbiamo aspettare qualche giorno per farlo nuovamente.» sospirò.
«Ok, vorrà dire che affronterò il rischio, non ha senso nascondersi. Se sentirò le loro scie mentali in avvicinamento andremo nella parte opposta. Certo potrei anche fermarmi a parlarci...» disse abbassando gli occhi.
«Intanto usciamo di qui, che ne dici di andare in giardino? Prenderemo un po' d'aria fresca.»
Accettai volentieri nell'andare in giardino, in fondo adoravo stare anche lì, sotto l'ombra degli alberi col venticello che ogni tanto soffiava.
«Andiamo e non preoccuparti. Se li beccheremo io sarò qui.» dissi volgendole un sorriso cordiale e avvicinandomi alla porta.
«Dai andiamo. Forza e coraggio.» dissi respirando profondamente e ridendo mentre guardavo Chris titubante nell'uscire dalla stanza.


Pov. Christine

Tornai a cercare Denny per vedere come stava e la trovai seduta ad aspettarmi. Non me l'aspettavo si riprendesse così. La invitai nella mia stanza e dopo che mi fui sfogata e lei mi ebbe incredibilmente consolata rispetto ad Alec, finimmo a parlare di libri e musica, i miei argomenti preferiti. Quando però mi propose di uscire dalla stanza mi prese il panico. Non volevo rischiare di incontrare Alec, non mi sentivo pronta ma capii che non potevo esimermi dal farlo così mi feci coraggio e la seguii ritrovandomi a pensare che forse contro ogni previsione avevo trovato una possibile, futura amica.

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Capitolo 11
*** Capitolo 10- Un nuovo, vecchio amico ***


Ciao a tutti/e non vi diciamo niente se non buona lettura. Speriamo che il capitolo vi piaccia! Baci, Denny e Chrissie




Capitolo 10- Un nuovo, vecchio amico

 

Certo che era buffo. Proprio quella che io fino a poco tempo prima consideravo solo una rivale si stava rivelando un'inaspettata amica.

«Ti sembrerò stupida ed infantile, ma Alec e Jane sono tutto per me. Sono le persone più importanti della mia esistenza ed ho paura di perderli. Comunque bando alle ciance ed usciamo da qui!» esclamai uscendo dalla porta ad occhi chiusi ma con passi decisi. Nella foga non mi accorsi che Demetri stava passando proprio in quel momento dal corridoio così da travolgerlo in pieno.

«Come mai così di fretta voi due? State tentando di evitare qualcuno?»

Mi voltai a guardare Demetri incredula che volesse sapere quello che stavamo facendo. Non se ne era mai curato prima. Mi chiesi cosa fosse cambiato, perché ora era così interessato? Avevo paura di darmi una risposta, paura che non mi sarebbe piaciuta affatto. Ci seguì addirittura fino al giardino per avere spiegazioni.

«Allora potrei sapere o son cose vostre?» dissi mettendosi davanti a noi.

«Demetri, no posso anche dirti tutto se vuoi, non ho nulla da nascondere. Denny non ha problemi, sono io che voglio evitare qualcuno.» dissi.

«Non ci crederai ma sto tentando di evitare Alec e Jane. Dopo il nostro incontro in arena loro diciamo così, sono molto tesi nei mie confronti ed io non voglio affrontare la questione. Preferisco evitarli.» affermai.

«So che pensavi volessi evitare te ma non è affatto così, anzi non ti nascondo che mi faccia piacere averti incontrato.» nel dirlo scoppiai a ridere.

«Chi l'avrebbe detto vero? La vita è imprevedibile. Beh vita nel caso di Denny, nel nostro in effetti forse non è il caso.» dissi ed uscii istintivamente la lingua come una bimba monella che avesse fatto una marachella.

«Quindi staresti evitando i gemelli diabolici per quel fatto là giusto? Sai vero che si potrebbe smentire tutto in poco tempo?» disse porgendomi un sorriso maligno.

Sgranai gli occhi.

«Alec e Jane non sono diabolici!» sbottai inquieta. Poi ascoltai il proseguo del suo discorso e dei suoi pensieri e rimasi basita ed incredula a quelle parole e non riuscii a trattenermi dal saltargli addosso ed abbracciarlo forte.

«Oh Demetri, lo faresti veramente!?!» urlai in preda ad un incontenibile gioia.

«Certo che lo farò. In fondo tu hai smesso di torturarmi quando avresti voluto continuare quindi... diciamo che sono in debito.» mi disse ammiccando ed avvicinandosi a me prendendomi il volto tra le sue mani.

«Te ne sarei grata per tutta l'eternità! Potresti chiedermi ciò che vuoi, tutto ciò che vuoi e te lo darei con gioia!» urlai.

«Si, inizio a pensare che sei davvero carina.» disse ridendo ed andando poi alle spalle di Denny che era ancora immersa nei suoi pensieri e continuava a dondolarsi ed a canticchiare.

«Hai sentito Denny?»le chiesi.

«Mi chiedo solo come potremmo smentire tutto quando l'ho confessato io stessa e ti hanno visto a quel modo, che scusa inventiamo con loro?» mi chiesi a voce alta.

«TROVATO!!!» sbottò improvvisamente Denny lasciandomi di stucco nel sentirla.

«Ho capito l'idea forse di Demetri. Praticamente tu sei sbottata e lui si è comportato in un certo modo, giusto?»

Annuii sorridendo leggendole in anticipo i pensieri.

«Bene. Basterà dire che era tutta una commedia per fare ingelosire Alec! Così loro avranno di nuovo fiducia in te Chris, Alec continuerà ad avere l'odio verso Demetri, voi due potrete comunque andare d'accordo e Alec rivorr... cioè... si, insomma... si riavvicinerà a te.» disse molto soddisfatta di sé.

«Diciamo che era all'incirca così che l'avevo pensato. Non sei così sciocca come credevo.» sbottò Demetri.

Denny gli rispose a tono facendogli la linguaccia e poi voltatisi entrambi verso di me mi chiesero che ne pensassi. Iniziai a saltellare dalla gioia.

«Oh ragazzi non so proprio cosa dire! Grazie! Sarebbe perfetto!!!» esclamai.

«Il mio Alec così non sarà più arrabbiato con me e neanche Jane, anche se...» mi girai verso Demetri.

«Aspettate. Demetri ti andrebbe di farlo ingelosire per bene un'ultima volta? Forse tirerò la corda con lui, ma alla fine devo ammettere che farlo ingelosire con te è anche piacevole.» dissi ammiccando.

«Voglio godermi un'altra volta la sua espressione. Se ci baciassimo davanti a lui, chissà che reazione avrebbe! Poi gli diremo tutto.» dissi scoppiando a ridere.

«Ci sto con piacere. Poi essere baciato da una di voi di certo non mi spiace mica.» disse ridendo di gusto.

«I due saranno sicuramente nella saletta piccola, andiamo?» continuò prendendo Denny in braccio all'improvviso facendola agitare.

Lo guardai di sottecchi.

«Da una di noi? Ehi non ti permettere, io non sono una qualsiasi! Tu non hai ancora visto nulla! Se mi interessasse ti farei capire cosa intendo... E non trattare così Denny!» esclamai seguendolo. Sentii i pensieri di Alec e Jane nella saletta.

«Sono nella saletta piccola, hai ragione. Ora voglio proprio vedere cosa dirai e con che scusa ti avvicinerai a baciarmi. Dai stupiscimi!» dissi strizzandogli l'occhio. Varcammo la porta della Saletta sotto lo sguardo attonito di tutti i presenti; sentivo i pensieri di Alec e Jane inquieti nel vedere Demetri con noi e soprattutto vedere che io ero al suo fianco. Jane guardava Alec sconvolta.

«Che cosa accade qui? Qualcuno può spiegarci? Christine? Denny?» sbottò Jane.

Sorrisi a Jane e mi voltai verso Demetri.

«Vuoi farlo tu?» gli chiesi ammiccando ed avvicinandomi ancora di più a lui.

«Certo, spiegherò con molto piacere.» iniziò Demetri prendendomi sottobraccio.

«Ecco ragazzi, quello che sta accadendo è che grazie a Denny. Io e Chris abbiamo compreso diverse cose.» disse avvicinando il suo volto al mio e facendomi un sorriso malizioso prima di proseguire.

«Ed una di queste è che ci amiamo, anche se sembra che ci odiamo.» concluse poi baciandomi improvvisamente.

Ricambiai il bacio di Demetri stringendomi a lui con passione; dovevo ammettere che non era per niente male a baciare.

Vidi con grande piacere la reazione di Alec a quel bacio, così mi scostai da lui tenendolo però per mano.

«Eh già, ma si doveva immaginare. Si dice che i più grandi amori nascono dall'odio e quando si odia qualcuno è perché si ama troppo. Questo l'ho capito solo grazie a Denny. Abbiamo avuto modo di parlare e mi ha messo di fronte alla realtà!» dichiarai sorridendo a Denny.

«Allora ragazzi che cosa ne pensate? Siete felici per me, per noi?» chiesi fissando i loro sguardi, soprattutto quello di Alec.

Jane mise una mano sulla spalla ad Alec cercando di fargli capire quanto gli fosse vicina in quel momento. Lo vedeva bene quanto era arrabbiato, furioso ed io ne ero contenta.

«Christine ma sei impazzita? Devi essere sotto una qualche magia, non riesco a crederci. Tu odi Demetri proprio come noi. Non lo sopporti tanto quanto non lo sopporta Alec. E' Alec quello che ami e che amerai sempre, non lui!» esclamò.

«Fratello fa qualcosa! Parla, falla rinsavire ti prego e soprattutto cerca di sbloccarti anche tu, sembri in trans!» urlò scrollandolo.

Jane mi conosceva bene, era difficile poterla convincere che stessi dicendo la verità.

«Jane cosa cambia, a lui non importa nulla di me è per questo che non dice nulla, non gli importa!» dissi ben sapendo di mentire e questa volta fui io ad avvicinarmi a Demetri e baciarlo sperando in una sua reazione più palese.

«Sono certo che devi averle fatto qualcosa. Ma non ti preoccupare come tu fai questo io posso fare altrettanto.» disse Alec volgendosi verso Demetri e poi avvicinandosi a me prendendomi il viso tra le mani.

«A me è probabile che importi di te, ma inizia ad importarmi anche un'altra persona. Se poi a te inizia a piacerti un altro allora io renderò l'altra persona più importante di te.» mi bisbigliò all'orecchio per poi voltarsi ed andarsene.

Mi sentii morire quando Alec mi parlò a quel modo. La mente mi si era annebbiata totalmente.

«Alec!!» urlai.

«Non te ne andare, ti prego!» continuai correndo verso di lui e trattenendolo per un braccio.

«Io non amo Demetri e non potrò mai amarlo. E' stata solo una commedia a cui si è prestato gentilmente per aiutarmi. Volevo capire cosa volessi veramente. Non ti capisco. Ora sento la rabbia e la gelosia nei miei confronti. Ti comporti come se ti sentissi tradito, come se fossi tua, ma poi ti vedo andare dietro a Denny ed altre vampire. A che gioco stai giocando? Sono stanca del tuo modo di fare ed esattamente come me, lo è Denny. Vedi? Se n'è pure andata per non interferire tra noi. Se mi ami dillo una volta per tutte perché se rimandi ancora io non so cosa potrei fare.» continuai esasperata.

«Lo vedi fino a che punto mi hai fatto arrivare? Mi hai distrutto portandomi al limite. Ero quasi arrivata a perdermi, ma grazie a Denny sono tornata in me. Ti amo tanto e credo di avertelo dimostrato in ogni modo possibile. Sono addirittura morta per te rinunciando a tutti i miei sogni e lo sai che ne avevo tanti. Ora se mi ami tocca a te dimostrarlo.» conclusi disperata stringendolo a me.

«Fratello mi dispiace, ma Christine ha ragione. Sinceramente anch'io sono stanca di vivere tra due fuochi, dillo subito cosa vuoi. Se tu ti decidessi, qui vivremmo sicuramente meglio.» affermò Jane intervenendo. La guardai riconoscente.

«Grazie per il sostegno Jane. Fammi un favore vai da Denny e dille che non deve preoccuparsi. Non intendo rinunciare neanche alla nostra nascente amicizia!» dissi e mi voltai a guardare intensamente Alec in attesa che si decidesse a rispondermi.

«Ascoltami Chris... ed anche tu Jane. So che vi sto facendo penare ad entrambe... Ma non è facile... Mi serve tempo. Qualche settimana, se sarà necessario non mi farò vedere in giro. Ma dovete pazientare.» disse infine Alec dandomi un bacio sulla mano ed andandosene dopo avermi accarezzato il volto.

Ascoltavo non riuscendo a muovermi poi improvvisamente crollai in ginocchio.

Settimane? Io non avrei resistito ancora, non potevo. Lanciai un urlo.

«No Alec, basta! Non voglio più stare così male per te. Ho pazientato anche abbastanza. Ho perso tutto a causa tua ed è ora di farla finita. Fai ciò che vuoi. Assentati delle settimane, ma sappi che quando ti renderai conto che mi ami non è detto che mi troverai ancora qui per te!» urlai mentre se ne andava.

«Chris. Andiamo, non hai di certo bisogno di uno come lui! Sei capacissima di andare avanti anche da sola. E poi è anche sbagliato che ce la fai anche sola, perché non sei affatto sola. Questo dovresti saperlo, o sbaglio?» mi chiese Demetri mettendosi di fronte a me intenzionato a consolarmi.

Mi buttai tra le sue braccia singhiozzando pur senza lacrime.

«Non è vero... Io senza di lui non sono nulla, non esisto. Voglio farla finita ora! Ti prego Demetri, uccidimi.» mormorai.

I pensieri arrabbiati di Jane m'invasero.

Per la prima volta nella sua esistenza avrebbe voluto tirare il collo a suo fratello, non capendo cosa avesse nella testa. Mi vedeva distrutta e pensava che Alec così mi avrebbe perso definitivamente.

Vedermi singhiozzare tra le braccia di Demetri ed implorarlo di uccidermi poi le provocò una rabbia profonda e mi mollò uno schiaffo sul viso.

«Basta, non ti permetto di ridurti così e di dire certe cose. Purtroppo devo dare ragione a Demetri in gran parte. Tu non sei da sola, hai me ed io non ti permetterò di andare a fondo. Ti voglio troppo bene. Per me tu sei come se fossi mia sorella e non conta cosa decida Alec, tu sarai tale per sempre! Dai ora andiamo in camera tua, hai bisogno di riposare. Ti sarò vicina!»

Annuii semplicemente.

«Grazie Jane, voglio vedere Denny, ti prego vai a chiamarla. Ci vediamo in camera mia?» le chiesi e lei annuendo corse via.

«Demetri grazie di tutto. In questa brutta storia una cosa positiva c'è, ho trovato due amici, Denny e te. Non l'avrei mai creduto ma inizio a volerti bene.» dissi con la brutta imitazione di un sorriso.

Lui non disse nulla continuando a stringermi per un po' e questo valeva per me più di mille parole, poi si allontanò un attimo con Jane che tornò al posto suo. Le aveva chiesto di restare con me mentre andava lui stesso a chiamare Denny. Così sostenuta da Jane mi diressi verso la mia stanza.


 

Pov. Demetri


 

Stavo passando lungo il corridoio quando improvvisamente Chris mi piombò addosso e vidi Denny da dietro che si tratteneva dal ridere.

«Come mai così di fretta voi due? State tentando di evitare qualcuno?» domandai allibito nel vedere Chris rialzarsi di tutta fretta ed iniziai ad idearmi vari ipotesi su che cosa si trattasse nel mentre che vedevo andare via Chris assieme a Denny. Le seguii però fino al giardino per avere spiegazioni.

«Allora potrei sapere o son cose vostre?» dissi mettendomi davanti alla traiettoria delle due ragazze.

Mi trattenni dal ridere nel vedere la smorfia di Chris e nel sentirmi dire che non stava evitando me e che le faceva persino piacere di avermi incontrato. Così prima di parlare presi un respiro profondo ed iniziai il mio discorso:

«Quindi staresti evitando i gemelli diabolici per quel fatto là giusto? Sai vero che si potrebbe smentire tutto in poco tempo?» dissi porgendogli un sorriso maligno. Avevo intenzione di aiutarla, forse per sdebitarmi di un qualcosa di invisibile e forse perché veramente Denny ci aveva portato a far pace tra noi. Iniziavo a pensare che forse l'arrivo dell'umana aveva solamente giovato alla nostra casata e mentre pensavo ciò rimanevo a fissare Denny che sembrava persa in chissà quali meandri della sua testa. La vedevo fissare il vuoto e dondolare sui suoi stessi piedi, che stesse canticchiando mentre ci ascoltava?

Non appena vidi Christine esplodere così immensamente di gioia scoppiai in una grossa risata. Lei fortunatamente aveva ancora dentro di sé la sua parte umana, a differenza di noi che eravamo vampiri ormai da secoli. Non riusciva a credere che l'avrei aiutata.

«Certo che lo farò. In fondo tu hai smesso di torturarmi quando avresti voluto continuare quindi... diciamo che sono in debito.» le dissi ammiccando per poi andarle vicino e prenderle il volto.

«Si, inizio a pensare che sei davvero carina.» dissi ridendo ed andando alle spalle di Denny ancora immersa nei suoi pensieri. Ero intento a spaventarla quando lei stessa improvvisamente diete un colpetto col pugno sulla sua stessa mano e mi fece sobbalzare non appena esclamò: “TROVATO!!!” mentre si girò di colpo verso di noi e ci guardò dritti negli occhi per poi prendere un respiro profondo.

«Ho capito l'idea forse di Demetri. Praticamente tu sei sbottata e lui si è comportato in un certo modo, giusto?» disse domandando frettolosa, probabilmente Chris non le aveva raccontato i dettagli altrimenti ero certo che sarebbe stata più specifica riguardo l'accaduto, così senza dire nulla annuii all'unisono con Chris.

«Bene. Basterà dire che era tutta una commedia per fare ingelosire Alec! Così loro avranno di nuovo fiducia in te Chris, Alec continuerà ad avere l'odio verso Demetri, voi due potrete comunque andare d'accordo e Alec rivorr... cioè... si, insomma... si riavvicinerà a te.» dissi volgendoci un grosso sorriso, soddisfatta del suo piano.

«Diciamo che era all'incirca così che l'avevo pensato. Non sei così sciocca come credevo.» le dissi ridendo malignamente alla mia battuta.

«Ah... ah... ah... Spiritoso.» rispose a tono e mostrandomi la lingua con fare dispettoso, non sapevo se prenderla e trattarla come una bambina o ridere semplicemente del suo gesto; in effetti sembravamo tutti tornati bambini e per me e Chris non più umani, era bello potersi sentire così.

«Allora Chris che ne pensi?» chiedemmo io e Denny improvvisamente, in coro come bambini in attesa di chissà quale risposta. Risposta che naturalmente fu positiva, molto positiva in quanto mi chiese perfino di fare ingelosire Alec per un ultima volta baciandoci davanti a lui.

Risi ed iniziai a pregustare la faccia del nanerottolo ingelosito e pieno di rabbia nei miei confronti.

«Ci sto con piacere. Poi essere baciato da una di voi di certo non mi spiace mica.» dissi ridendo di gusto ben sapendo che quelle parole non le sarebbero piaciuto.

«I due saranno sicuramente nella saletta piccola, andiamo?» dissi prendendo Denny e portandola in braccio per non perdere altro tempo. Nel prenderla sentii il suo cuore accelerare al massimo, probabilmente l'avevo presa alla sprovvista e la sua reazione non appena capì dove si trovava fu solo la conferma.

«Esiste parlare... La prossima volta evita di arrivare alle spalle e prendermi così. Io vorrei ancora avere il mio cuore sano, sai?» disse picchiettandomi con un dito sulla spalla.

«Ok, ok. La prossima volta avviserò. Ma adesso c'è fretta.» dissi sogghignandomela e voltandomi per vedere se Chris fosse al mio fianco. Quando entrammo Jane ed Alec ci guardarono male ed alla fine Jane sbottò che voleva sapere cosa stesse accadendo. Christine si avvicinò a me e mi chiese dolcemente di farlo.

Volsi un sorriso a Chris e a Denny, poi iniziai a parlare.

«Certo, spiegherò con molto piacere.» dissi prendendola sottobraccio mentre guardavo le facce sempre più incredule dei gemelli. Iniziavo a divertimi in quell'assurda situazione.

«Ecco ragazzi, quello che sta accadendo è che grazie a Denny. Io e Chris abbiamo compreso diverse cose.» dissi avvicinandomi al volto di Chris e lasciandomi sfuggire un sorriso malizioso prima di proseguire.

«Ed una di queste è che ci amiamo, anche se sembra che ci odiamo.» non appena finii di dire ciò, la baciai improvvisamente. Ero certo che nessuno se l'aspettasse una cosa simile, ma dovevo fare il mio colpo di scena e questo era certo uno dei migliori. Tutti erano sbalorditi ed Alec probabilmente era pieno rabbia, poiché aveva iniziato a stringere i pugni con forza. Jane invece diede letteralmente di matto a quella visione ma non me ne curai. La cosa non mi aveva sorpreso era prevedibile. Ciò che mi lasciò più sorpreso fu che Chris mi baciò per la seconda volta, anche se ero certo che lo faceva solo per Alec. Quel pivello continuava a fissarci pieno di collera, ma nonostante tutto rimaneva fermo senza proferire parola. Non appena però la sorella iniziò a scuoterlo sentimmo un piccolo sibilo provenire da lui. Dopo pochi istanti si avvicinò con rapidità a noi e squadrandomi dalla testa ai piedi iniziò a parlare.

«Sono certo che devi averle fatto qualcosa. Ma non ti preoccupare come tu fai questo io posso fare altrettanto.» disse trattenendosi dal volermi probabilmente attaccare ed avvicinandosi poi a Chris prendendole il viso tra le mani.

«A me è probabile che importi di te, ma inizia ad importarmi anche un'altra persona. Se poi a te inizia a piacerti un altro allora io renderò l'altra persona più importante di te.» disse.

Glielo sentii bisbigliare all'orecchio, forse con cattiveria ma sopratutto con gelosia e le lasciò un bacio lieve sulla guancia per poi voltarsi e probabilmente andarsene il prima possibile per non attaccare nessuno. Nella mia mente non facevo che ridermela, finalmente provava rabbia e gelosia talmente grandi da volermi uccidere e ciò significava che il piano stava andando come previsto. Denny doveva esserne rimasta molto colpita infatti sgattaiolò via in silenzio.

Rimanevo in silenzio nel vedere l'enorme tensione che s'era creata fra loro, nonostante tutto fosse stato fatto per rimediare. Di certo Denny se ne era andata per non assistere a quelle scene. Alla reazione di Chris, Alec non poté che volgerle un sorriso e tirare un sospiro di sollievo al fatto che avevamo solo recitato, ma non appena si ritrovò davanti ad una scelta, probabilmente difficile, cercò di essere il più signorile possibile.

«Ascoltami Chris... ed anche tu Jane. So che vi sto facendo penare ad entrambe... Ma non è facile... Mi serve tempo. Qualche settimana, se sarà necessario non mi farò vedere in giro. Ma dovete pazientare.» le disse mentre le diede un bacio sulla mano e le accarezzò il volto prima di andarsene nella sua stanza; rimasi ad aspettare un cenno di qualsiasi tipo da parte di Chris per il gesto di Alec, ma sembrava essersi persa completamente.

Lasciai che Chris mi abbracciasse e singhiozzasse come se stesse veramente piangendo da umana, in fondo era troppo tutto quello che era successo ed io non ero veramente come mi comportavo ogni giorno; avevo i miei motivi, i miei scopi nel comportarmi così ogni giorno con gli altri della casata e non m'importava se mi capivano oppure no.

«Chris. Andiamo, non hai di certo bisogno di uno come lui! Sei capacissima di andare avanti anche da sola. E poi è anche sbagliato che ce la fai anche sola, perché non sei affatto sola. Questo dovresti saperlo, o sbaglio?» le dissi mettendomi davanti a lei.

Annuì.

«Grazie Jane, voglio vedere Denny, ti prego vai a chiamarla. Ci vediamo in camera mia?» le chiese e lei annuendo corse via.

«Demetri grazie di tutto. In questa brutta storia una cosa positiva c'è, ho trovato due amici, Denny e te. Non l'avrei mai creduto ma inizio a volerti bene» disse con un sorriso che riconobbi essere finto e che lasciò presto posto ad un espressione contrita..

Rimasi per qualche secondo da solo con Jane e le proposi di accompagnare Chris poiché sarebbe stato più sicuro e che sarei andato io stesso a chiamare Denny, ma come immaginai inizialmente arricciò il naso con disappunto per poi rifletterci ed avviarsi assieme a Chris nella sua stanza. Andai verso il giardino dove si trovava Denny e la vidi seduta sull'erba sotto l'ombra di un albero.

«Sei qui da prima?» le domandai incuriosito, insomma se era veramente lì dà prima come aveva fatto a non annoiarsi? Ed a quella domanda alzò il capo per guardarmi in faccia, forse per capire se ero serio oppure no.

«Certo. Perché? Non centravo nulla in quel contesto, quindi era giusto che me ne andassi. E poi avevo visto anche troppo.» mi rispose tranquilla, come se niente l'avesse scalfita, ma in realtà non era esattamente così. Probabilmente era solo brava a mascherare ogni suo sentimento.

«Comunque c'è Chris che vorrebbe che la raggiungessi in camera sua.» dissi senza aggiungere altro ed attendendo un suo cenno; prima di alzarsi da dov'era tirò un sospiro e rimase a fissarmi.

«Non è andata come speravate vero? Voi vampiri siete sempre troppo sicuri di voi. Ma siete più umani di quanto credete. Semplicemente vivete in eterno. E' questo quello che sbagliate.» mi disse prima di avviarsi verso la camera di Chris, che avesse ragione? La sua frase aveva un senso come allo stesso tempo non ne aveva.

Si alzò e mi fece un lieve gesto della mano come saluto e se ne andò probabilmente da Christine. Non sapevo come sarebbe finita quella storia ma volevo scoprirlo senza alcun dubbio.

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Capitolo 12
*** Capitolo 11-Momenti di confusione ***


capitolo 11

Capitolo 11- Momenti di confusione



Mi avviai fino alla camera di Chris persa tra i meandri della mia mente, cos'era accaduto non appena ero andata via? Che avessi nuovamente rovinato io l'atmosfera? Forse ero davvero un pesce fuor d'acqua stando lì? Così, persa da quei pensieri, non m'accorsi nemmeno di aver bussato alla sua porta. M'invitò ad entrare e la trovai buttata sul letto evidentemente disperata.

«Vieni siediti, ho delle notizie per te!» esordì appena mi vide.

«Alec ha detto che vuole prendersi delle settimane per decidere su chi di noi due deve stare al suo fianco. Io sinceramente sono stanca di questa situazione. Mi ritiro, se vuoi prenditelo tu. Io ho chiuso con tutto ormai. Non voglio saperne più nulla di nulla. Vorrei solo poter morire quindi, complimenti! Se volete vi farò da testimone di nozze, in fondo inizio a considerarti un'amica ed io alle amiche non rinuncio solo per un maschio egoista come Alec!»

Nel sentirmi dire quelle cose rimasi come pietrificata, Alec doveva rifletterci e Chris si era arresa? Sarebbe potuta essere la notizia più bella del mondo, ma vederla così non era di certo ciò che pensavo, volevo fosse una vittoria equa non fatta di errori del genere. Così iniziai a fissare il pavimento della sua stanza mentre ero seduta sulla poltrona di fronte a loro.

«Non è questa la vittoria che voglio. Non m'interessa se lui deve pensarci oppure no. Ma di certo non puoi porre fine alla tua eternità per... per un altro vampiro. Siete sempre così egoisti che nemmeno pensate se a qualcun altro dispiaccia se magari voi non ci siete più o se voi amiate un'altra persona. Eppure nonostante ciò venite a dire che voi non provate sentimenti, e questi cosa sono?!? Non stavi piangendo come un'umana qualsiasi prima che bussassi?» Mi stavo arrabbiando, perché doveva ringhiare? Perché doveva prendersela con me se lui s'era ritrovato indeciso? A me lui piaceva, ma non l'avevo imposto io, nessuno può imporsi chi deve o non deve amare. Ero certa che se fosse stata umana le sarei andata vicina e le avrei tirato uno schiaffo per tutte le sciocchezze che aveva detto.

«Ascolta, io non mi metto con qualcuno per poi trovare un'amica che sta male per ciò. Quindi finiamola con sta falsa. Si, non volevo rinunciare ad Alec nonostante ti aiutassi, ma di certo non accetto una vincita simile. Solo perché è indeciso. Sai quanto m'interessa che è indeciso? Tanto trova modo per fare come Demetri, cascamorto con altre vampire o ragazze che passano e sono cose che posso benissimo fare anche io come puoi fare benissimo anche tu!»
Continuavo a mantenere il tono della voce alta, sapevo che tutto il palazzo mi stava sicuramente ascoltando ma non m'interessava, dovevano sapere ciò che pensavo ero stanca di indossare maschere per accontentare le aspettative altrui.

«Quindi ora usciamo da questa dannata stanza e ce ne freghiamo di un essere nato solamente dall'egoismo. C'è gente molto migliore rispetto a lui, addirittura Demetri è meglio di lui. Ciò significa che c'è di meglio ancora non credi?» dissi porgendogli la mano ed attendendo un suo cenno, speravo che ciò la facesse smettere di ringhiare nei miei confronti ma ero preparata anche all'odio più totale per tutti gli insulti che avevo dato ai vampiri e alla casata.

«Denny spiegami perché non capisco. Tu ami mio fratello? Non capisco come tu possa dire che non ti interessa molto se lui è indeciso. Cos'è lui per te una sfida, solo un premio per chi è più brava?» sbottò Jane appena conclusi il mio discorso. «Christine fai ciò che vuoi. Hai ragione ad essere arrabbiata ma non pensarci nemmeno a lasciarmi sola con lei ed Alec. Su una cosa Denny ha ragione, devi pensare anche a chi ti vuole bene oltre Alec ed io te ne voglio troppo per rinunciare a te.» continuò rivolgensosi a Chris che prese le mie parti.
Sorrisi goffamente ad entrambe e tirai un sospiro di sollievo nell'aver detto tutte quelle cose un attimo prima, in fondo mi ero sfogata ed avevo detto quello che pensavo.

«Comunque Jane, per esserne innamorata, lo sono. Ma rovinarmi la mente e le giornate per delle indecisioni della quale solo lui può sapere la risposta, non credo sia giusto. Già è tanto che reggo il fatto che voi vampiri esistete, che non ho più un contatto effettivo con l'esterno, che forse dovrò diventare immortale. Quindi il voler evitare di pensare alle sue indecisioni penso sia più che giusto. Sia per me che per Chris, che già sta soffrendo così, figuriamoci nel sentire magari ogni tre secondi io che nella mia mente penso all'indecisione di Alec e quant'altro. Non pensi sarebbe troppo anche per lei?» dissi in tono tranquillo e continuando a camminare verso l'uscita del palazzo.
Chris mi rassicurò a suo modo dicendomi che non cambiava nulla se ci pensavo o no perchè lei non poteva non farlo e poi cominciò a straparlare su Aro. La guardai stranita insieme a Jane.

«Allora da dove cominciamo? Da qui o dall'esterno del palazzo?» dissi sorridendo e saltellando su me stessa.
Chris disse che non se la sentiva di uscire per non fare una strage a Volterra, sorridendo. Pensavo si fosse calmata un po' quindi mi lasciò di stucco quando decise di andare in Sala conferenze. La seguimmo preoccupate, che cosa aveva in mente? Purtroppo lo scoprii poco dopo, voleva farsi punire.

«Non sa di certo quel che dice. Lasci stare Caius. Adesso le parliamo un momento e non la disturbiamo più.» dissi volgendo un sorriso a Caius prima di voltarmi verso Chris.
Mi ero voltata per vedere meglio l'espressione sul volto di Chris e con la mente iniziai a domandarle che cosa le prendesse e perché mai voleva farsi rinchiudere nelle segrete. Anche se pensando bene a ciò che provavamo, lei sentiva veramente tutto più amplificato, stare lì l'avrebbe fatta stare peggio... Non sapevo più se mettermi da parte o continuare ad insistere perché non ci pensasse, né gli desse peso per non starci male.
Volevo trascinare via sia Chris che Jane da lì, ma anche se avessi tentato di farlo ero certa che non le avrei minimamente spostate. Così feci un enorme sospiro e me ne andai a stuzzicare Marcus.

«Avanti Marcus, sorridi...» dissi tirandogli su le gote permettendo così che le labbra formassero un sorriso. Dopo poco sentii un qualcosa di roco uscire da lui, che stesse ridendo? Infine ritornai verso Jane e Chris. L'aver sentito quell'assurdo rumore, che sembrava una risata soffocata, mi aveva rallegrato alquanto.

«Chris.... Davvero... Stai perdendo la ragione. Hai una grande amica, se non sorella accanto a te e vuoi porre fine alla tua immortalità per un'indecisione? Indecisione che magari si risolverà a giorni. Se tu fossi umana ti direi di andare a dormire, ma... da vampiri non ne ho idea. Forse davvero ci vuole che Jane ti usi il potere contro.» dissi osservandola negli occhi riferendomi a ciò che Jane le aveva detto, che avrebbe potuto farle per farla tornare in sè utilizzando il suo potere. Ero seria, più di quanto immaginassi di poter essere. Io cercavo di stare il più allegra possibile, perché lei non doveva riuscire a fare lo stesso? Forse anche il dolore veniva amplificato rispetto a quello di un umano? Questo per me era incredibile ma non potevo negare che era estremamente possibile. La dimostrazione l'avevo davanti agli occhi.



Pov. Chris

Buttata sul mio letto non facevo che piangere come una bambina. Se avessi potuto versare lacrime non dubito che avrei allagato la stanza. Jane mi stava seduta accanto, in silenzio mentre mi accarezzava dolcemente i capelli.
D'improvviso sentimmo bussare e capimmo che era arrivata Denny. Cercai di tirarmi su e mi misi seduta vicino a Jane che mi circondò le spalle con un braccio.

«Entra Denny!» urlai.
Avevo sentito i suoi pensieri e mi sforzai di sorriderle quando entrò.

«Vieni siediti, ho delle notizie per te!» cominciai.

«Alec ha detto che vuole prendersi delle settimane per decidere su chi di noi due deve stare al suo fianco. Io sinceramente sono stanca di questa situazione. Mi ritiro, se vuoi prenditelo tu. Io ho chiuso con tutto ormai. Non voglio saperne più nulla di nulla. Vorrei solo poter morire quindi, complimenti! Se volete vi farò da testimone di nozze, in fondo inizio a considerarti un'amica ed io alle amiche non rinuncio solo per un maschio egoista come Alec!» sbottai ringhiando sommessamente rivedendo il suo volto nei miei pensieri.
Lei mi rispose iin un modo assurdo per quanto mi riguardava. La guardai sconvolta ma cosa stava dicendo? Io non stavo ringhiando contro di lei ma contro il ricordo di Alec e poi come poteva definire Alec un essere nato solo dall'egoismo? Non potevo accettarlo, lui era l'unica ragione per cui esistevo e non accettavo una cosa del genere. Anche se aveva voluto consolarmi in quel modo, non era il modo migliore. Sentivo Jane tremare di rabbia accanto a me nel sentire quelle parole sul suo adorato gemello.

«Denny innanzitutto non ringhiavo contro di te ma contro me stessa ed Alec. Sappi che se lui avesse scelto me od un giorno scegliesse me, io non rinuncerei mai a lui. Ho rinunciato alla mia vita per lui e con la mia trasformazione l'amore che provo per lui si è centuplicato. Io senza di lui non sono nulla. Con questo non dico che se lui sceglie te, io mi arrabbierò con te, no. Tu non centri nulla, è colpa sua tutta questa situazione ed anche mia. Ero così sicura che fosse solo mio che gli ho permesso di fare ciò che voleva. Lo amo così tanto da accettare ogni sua decisione ma non so garantire la mia reazione.» dissi onestamente.
Le presi la mano e mi alzai. «Però hai ragione noi possiamo fare lo stesso, anzi dobbiamo. Poi lui sceglierà ciò che vuole, ma intanto noi cercheremo di non pensarci. Dovrà essere lui a tentare di riconquistare la persona che deciderà. Sempre che quella persona poi sia disponibile a stare con lui. Io non so se saprei resistergli, lo amo troppo, ma voglio che lui soffra come sto facendo io, che possa capire il male che mi ha fatto. Se dovesse scegliere me dovrà passare l'eternità ad amarmi e cercare di farmi dimenticare, il che per un vampiro è praticamente impossibile. Se sceglie te, beh forse potrei anche aspettare. Siamo sinceri tu sei umana, non sei immortale e mi chiedo se lo diventeresti per amor suo come ho fatto io.»
Mi voltai verso Jane.

«Perdonami ma tuo fratello deve capire ciò che si prova ed intendo farglielo capire con ogni mezzo lecito e no!»
Chinai lo sguardo, non volevo che sospettasse che non avevo cambiato idea e cioè che se Alec avesse scelto Denny io avrei cercato un modo per metter fine alla mia vita, non avrebbe capito. Denny lo riteneva un comportamento egoista, ma io ero già stata anche troppo generosa con gli altri. Era ora che pensassi a me.
Jane ci aveva guardate parlare in silenzio ma sapevo che non avrebbe resistito a lungo senza parlare.

«Denny spiegami perché non capisco. Tu ami mio fratello? Non capisco come tu possa dire che non ti interessa molto se lui è indeciso. Cos'è lui per te una sfida, solo un premio per chi è più brava?» sbottò infatti alle parole di Denny

«Christine fai ciò che vuoi. Hai ragione ad essere arrabbiata ma non pensarci nemmeno a lasciarmi sola con lei ed Alec. Su una cosa Denny ha ragione, devi pensare anche a chi ti vuole bene oltre Alec ed io te ne voglio troppo per rinunciare a te.»
La abbracciai stretta.

«Jane non parlarle così. So che mi vuoi difendere, ma non devi farlo così. Non prendertela con lei. Sappi comunque che anch'io ti voglio troppo bene. Denny, per me Demetri non è meglio di Alec. Sì ora siamo amici, ma io ed Alec siamo uguali, abbiamo tante cose in comune anche caratterialmente ed una di queste è l'insicurezza e la paura di far male a chi si vuole bene. Questa decisione è difficile per lui proprio per questo. Comunque andiamo, iniziamo a guardarci attorno. Magari troveremo qualcuno d'interessante.» dissi tirando Jane dietro noi e sorridendo a Denny.

«Comunque cara non devi pensare a me. Perdonami, ma io non credo sia il caso. Che tu lo pensi o no la cosa non cambia, io ci penso ogni istante vedi cosa può comportarmi in più. Anche se parlo con te io ci sto pensando e non posso evitare di farlo. Potremo anche andare in giro, ma ti assicuro che una parte di me sarà concentrata solo su di lui ed i suoi possibili pensieri. Non me la sento di uscire. Con lo stato d'animo in cui sono potrei sterminare Volterra malgrado la tua presenza. E' meglio se stiamo a Palazzo.» affermai.

«Per quanto riguarda lo diventare immortale dovrai essere tu a decidere. Io se tornassi indietro forse lo rifarei, ma non solo per Alec. Malgrado ora io sia diventata la marionetta di Aro lo accetto, in fondo non è nemmeno male. Aro è l'unico che mi conosce veramente e non è come con gli altri, con me è diverso. Se non fossi innamorata di Alec potrei pensare anche a stare con lui, infondo noi ci completiamo. Possiamo condividere i nostri pensieri ed i nostri desideri, sempre!» dissi, poi scoppiai a ridere. Denny e Jane mi guardavano stranite.

«A questo punto inizio seriamente a preoccuparmi tesoro, stai straparlando e non è da te!» disse Jane.

«Che cosa diavolo hai in mente?» mi chiese Jane.
La guardai e le strizzai l'occhio.

«Hai ragione. Scusatemi ma improvvisamente mi sono giunti pensieri piuttosto piacevoli. Alec non se n'è ancora andato dal palazzo ed in questo momento sta ricordando tutti i bei momenti che io e lui abbiamo vissuto insieme. Lo fa per confrontarli con quelli vissuti con Denny, ma sentire la sua risata in alcuni punti mi fa stare meglio.» mormorai.

«Ok, basta voli pindarici, andiamo in sala Conferenze, voglio vedere se Aro è in Sala e se può mandarmi in qualche missione.» dissi girandomi su me stessa e dirigendomi decisa in Sala.
Quando arrivai in sala rimasi un po' delusa. Purtroppo Aro non c'era, però vi erano Marcus e Caius, sarebbero andati bene lo stesso.

«Denny entra anche tu, voglio che tu ascolti bene quello che ho da dire ai nostri signori.» dissi andandomi ad inginocchiare davanti a Caius.

«Signorine, come mai vi mostrate al nostro cospetto? Avete qualcosa da riferirci? Marcus ed io saremo lieti di ascoltarvi, non è vero fratello?» disse Caius voltandosi verso Marcus che accennò un sì con il capo.
Sorrisi a Caius. Dopo Aro, era il mio Signore preferito, era risaputo.

«Miei signori, se sono qui è solo perché oggi sono accadute tante cose che mi hanno portato a farvi una richiesta. Denny e Jane sono qui solo perché io volevo che sentissero.» esordii.

«E' solo da qualche giorno che sono tornata, ma ho già commesso un errore grande. Mi sono messa nuovamente contro Demetri, ma la cosa questa volta ci ha portato ad approfondire la nostra conoscenza, tanto che ora oso definirlo amico. Vi chiederete perché vi sto riferendo queste cose...» dissi.

«Beh, è solo perché voi oggi avreste dovuto punirmi, ma non lo avete fatto. Ho capito che avevo sbagliato veramente ed ora sono io a chiedervi di punirmi. Fatelo come volete, magari chiudetemi in una cella, in un posto dove non possa sentire i pensieri di nessuno e premiate Demetri come merita.» guardai Jane e Denny e sorrisi.

«Inoltre vorrei chiedervi di poter condurre Denny a casa sua una volta smaltita la punizione, insieme a Jane. Voglio che prenda un po' della sua roba ed anche un po' di aria fresca.» conclusi.

«Per cosa dovremmo mai punirti e invece premiare Demetri? Dovremmo essere messi al corrente di qualcosa?» disse Caius incrociando le braccia in attesa di risposta, quando improvvisamente arrivò Denny vicino a me ed iniziò a parlare:

«Non sa di certo quel che dice. Lasci stare Caius. Adesso le parliamo un momento e non la disturbiamo più.» volse un sorriso a Caius e poi si voltò verso di me.
Guardai stranita Caius alle sue parole.

«Mi scusi signore, ma com'è possibile che l'abbia dimenticato. Non vi ho avvertito prima di uscire con Denny. Ora ho capito di aver sbagliato veramente. Lei ed Aro mi avete perdonato ma ora la voglio quella punizione, io...» dissi con la voce rotta.
Jane si avvicinò a me e Denny guardandomi intensamente.

«Vuoi una punizione? Te la posso dare io. Magari se usassi il mio potere su di te rinsaviresti. Non puoi cercare di farti uccidere solo perché Alec al momento non si sa cosa abbia in testa! Faresti solo male a te, a lui ed a me che ti voglio bene!» urlò.

«Ora alzati e basta con questa depressione, sono stanca di vederti così apatica. Scusateci miei signori non vi disturberemo più! Con il vostro permesso andremmo.» disse.
Guardai Denny e Jane tristemente, poi mi voltai verso Marcus. Lessi nei suoi pensieri che capiva quanto stessi male. Lui aveva saputo di ciò che era successo con Alec e sapendo bene cos'era l'amore, mi comprendeva. Se lui era diventato così apatico era proprio per averlo perso.
Mi rassegnai a stare in silenzio in attesa di una risposta di Caius, implorando con lo sguardo Marcus di aiutarmi anche se sapevo già che non avrebbe fatto nulla lasciando la decisione a Caius.

«Per quanto riguarda l'aver portato la ragazza fuori palazzo, la decisione oramai è stata presa quindi non verrà cambiata. Per quanto riguarda gli averi di Denny, devo purtroppo contraddirvi. Potrete solo andare tu e Jane, motivi di... sicurezza. Comunque Jane, fai in modo che non disturbiate veramente più. Abbiamo cose abbastanza importanti del quale parlare. E se sono sorti problemi fra voi guardie al momento dovrete vedervela da voi. Però sentendo quel che hai detto, mi spiace Chris ma punirti o perderti sarebbe un grosso errore. Specialmente per motivazioni alquanto risolvibili.»
Sospirai. Come avevo immaginato non avevo ottenuto nulla.

«Ok, faremo come vuole. Non credo ci sia nulla di risolvibile però non fa nulla, non si preoccupi. Mi scuso miei signori, prometto che non vi disturberò più, avevo solo sperato che... Non so, sono stata una stupida. Perdonatemi!» mormorai alzandomi.
Sorrisi vedendo Denny far fare un sorriso forzato a Marcus che non riuscì a trattenersi dal pensare che in fondo quella ragazzina era proprio divertente.
Mi avvicinai a Jane.

«Amica mia, allora andiamo? Denny vieni?» la chiamai con un mezzo sorriso.

«Credo che sia ora di tentare di farmi ammazzare da Demetri, non ci sono ancora riuscita oggi sebbene ci abbia tentato tanto. E' bene riprovare!»

«Ho paura che con il rapporto che avete stabilito oggi tra di voi, Alec debba stare molto attento. Oggi fingevate, almeno tu, ma sai... Non reggerei vedervi baciare ancora! Nemmeno per scherzo! Poi tu e Demetri insieme a quanto ho visto oggi, siete una miscela esplosiva. Chissà cosa accadrebbe se andaste in missione da soli!» esclamò Jane.
Scoppiai a ridere, sotto lo sguardo attonito di Caius, nel sentire quello che era accaduto con Demetri ed il grado di confidenza che avevamo raggiunto. Feci un inchino a Caius e Marcus ed uscii dalla stanza insieme a Jane e Denny, avrei dovuto trovare un altro modo per attuare i miei propositi.

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Capitolo 13
*** 12- piano... ***


Ciao a tutti!!! Scusate l'assenza ma con l'estate è un pò difficile postare, spero che ci capiate e continuiate a seguirci. Promettiamo che ora posteremo con più regolarità, almeno una volta la settimana. Speriamo che vi piaccia il capitolo e che continuiate a seguirci. Buona lettura, Denny&Chrissie



12- piano...


 

Ero felice che finalmente stessimo andando via da quella stanza ed avesse rinunciato dall'essere punita drasticamente pur di distrarsi da tutto ciò, così le seguivo saltellando e canticchiando. Oramai cantare l'avevo preso come vizio, era un modo per stare tranquilla e per evitare che mi rattristassi nel pensare ad alcune cose. Mi limitai a seguirle per tutto il tempo senza badare nemmeno di cosa stessero parlando o se stessimo andando in un qualche posto specifico. Improvvisamente iniziai a sentirmi seguita o come se comunque avessi qualcuno dietro la schiena che respirava ma non appena mi girai non vidi nessuno. Quando mi rigirai per proseguire sbattei contro qualcosa, inizialmente pensavo fosse un muro, ma quando poi mi sentii afferrare e sollevare per aria non potei che cacciare un urlo di terrore.

«Ahahahah!!! Allora sai urlare dallo spavento. Ahahah!!!»

Demetri rideva divertito mentre mi riposava a terra, sembrava che non aspettasse altro che sentirmi urlare dalla paura.

«Tu! Tu! Io non so che idee ti vengono.» dissi tentando di riprendere il fiato perso dopo l'urlo lanciato.

«Non hai di meglio da fare che arrivare di soppiatto?» dissi arrabbiata. Mi irritava far sapere che potevo spaventarmi così facilmente.

«A quanto pare no.» disse volgendomi un sorrisino.

«Comunque anche voi non siete da meno, o sbaglio? Ora dove sareste dirette tutte e tre?» chiese mentre continuava a sogghignare per lo scherzo fatto.

«Ehi Denny, non riesci proprio a stare lontana dai miei fidanzati? Prima Alec ed ora mi rubi Demetri?» disse Chris scoppiando poi a ridere.

«Insieme però fate una bella coppia sapete? Denny ricordi ciò che abbiamo detto prima di uscire dalla mia stanza?» mi chiese.

Quando disse che saremmo stati una bella coppia non esitai a ridere, come poteva dire certe cose? Però quando la vidi ammiccare capii a cosa alludeva, così le ricambiai l'occhiolino.

«Si si, ricordo benissimo.» le risposi con un sorriso.

«Ora a me toccherà cercare qualcun altro di interessante e qui a palazzo sono così in pochi.. Certo c'è sempre Felix... quel bestione è così simpatico...» disse Chris alzando gli occhi al cielo.

«Voi due che ne pensate. La mia sarebbe una vendetta troppo crudele contro Alec?» chiese a me e Demetri.

«Non so se è crudele...» dissi mentre iniziavo a riflettere ed un lieve sorriso di perfidia iniziò a dipingersi sul mio volto.

«Direi che è perfetto.» conclusi aggiungendo una risata maligna tanto per dare l'idea di malignità.

«Credo che se ti devi vendicare, un atto simile non è affatto malvagio.» rispose Demetri. Chris si avvicinò a lui dicendogli che comprendeva quanto fosse confuso e lo baciò chiedendogli poi di andare a chiamare Felix.

«Denny ora inizia il divertimento. Ce la farai a fare quello che abbiamo pensato?» mi chiese mentre Demetri andava via.

Non potei che ridere a quella domanda, un po' per il nervoso e un po' per la domanda in sé.

«Certo che ce la farò.» dissi con sicurezza, ma la mia coscienza continuava a ripetere che avevo un 40% di possibilità di riuscita. Ero troppo timida per provarci seriamente con qualcuno, specialmente se era un vampiro. Però forse avrei avuto qualche vantaggio se fosse stato uno con cui parlavo o avevo un buon rapporto, sarebbe stato più facile; così iniziai a farmi una lista mentale di chi dovevo tenere e di chi dovevo scartare, nel mentre che aspettavo che si decidesse sul da farsi. Finalmente decisi chi sarebbe stato meglio e a mio malincuore l'unico che riuscii a tirar fuori fu Demetri. Non mi andava a genio il fatto di stare alle sue provocazioni, ma era l'unico con la quale avevo parlato di più o che comunque sapevo di andarci d'accordo quanto bastasse per fare una cosa simile.

«Ho deciso. In fondo non ho altre alternative, credo.» dissi con rassegnazione.

«Però è probabile che si rivelerà divertente, tu che dici Chris?» dissi sorridendole incuriosita su chi avesse scelto.

Intanto arrivarono anche Demetri e Felix.

«Eccoci qui. Allora? Ora si potrebbe sapere esattamente il tutto? E' da prima che mi domando che diamine avete in mente tu e l'altra. Suppongo comunque sia sempre Denny ad aver pensato all'idea, qualsiasi essa sia.» disse raggiungendoci e sedendosi in mezzo a noi.

Non sapevo se allontanarmi o rimanere lì non appena sentii il suo braccio gelido posarsi sulla mia spalla; anche l'altro braccio l'aveva posato sulle spalle di Chris e ci sorrideva attendendo la risposta su quanto avessimo ideato.

«Diciamo che dobbiamo raggiungere un obiettivo. E dobbiamo riuscire a far morire di rabbia, gelosia e dolore una persona... Cioè un vampiro.» dissi mostrando un sorriso. Già pregustavo la faccia di Alec allibita nel vederci insieme ad altri e nel provare quello che avevamo provato noi.

Non sapevo se maledirmi io stessa per l'idea che avevo avuto o congratularmi per l' essermi messa in chissà quale guaio, sapevo che Demetri sarebbe stato bravo ma speravo non arrivasse a fare sul serio. Immersa in quei pensieri improvvisamente mi accorsi che ero fissata da tutti quanti.

«Perché mi osservate tutti? Si, sono pronta... solo...» tirai un sospiro ed iniziai ad osservare il cielo.

«Lasciamo perdere. Che idea avreste per incominciare?» dissi osservando Felix e Chris, non volevo guardare Demetri perché sapevo già che cosa potesse pensare e come avrebbe voluto agire.

Mi distrassi giusto un momento ma fu sufficiente perché Demetri riuscisse a baciarmi sulle labbra. Mi chiedevo cosa avesse in mente esattamente. Perché si divertiva così tanto a stuzzicarmi? Perché non prendeva di mira tutt'altre ragazze? A tali domande iniziai a sentirmi carica di rabbia ed ero certa che anche il mio volto mostrava lo stesso.

«Tu! AAH! Se fossi una vampira vedresti come ti staccherei la testa e ti leverei quel maledetto sorriso che hai!» dissi tentando di non gridare troppo forte per non farmi sentire da chi stava all'interno del palazzo; Demetri continuava a ridere mentre io non facevo altro che contenere la rabbia. Dovevo restare concentrata sul fatto che dovevamo vendicarci, così sarebbe potuto essere tutto più facile.

«Credo che passo per passo sia la cosa migliore e più semplice.» dissi mentre a mente continuavo la frase, non sapevo proprio da dove incominciare e probabilmente Demetri si accorse di questa incertezza poiché mi volse un sorriso alquanto complice e forse rassicurante. Christine venne da me e mi disse:

«Cara non preoccuparti, Demetri ha ragione. Basterà poco nel tuo caso per incuriosire Alec. Basterà che vi veda insieme a parlare normalmente e scherzare. Certo se vede che tu sei così tesa capirà tutto. Puoi scioglierti. Tranquilla, lui non è il lupo cattivo e poi ci sarò io a vegliare. Lui non oserà fare qualcosa di male, sà che lo saprei subito e non glielo permetterei.»

Alle parole di Chris mi iniziai a sentire subito meglio, di fatti presi un respiro profondo e cercai di rilassarmi il più possibile; doveva andare tutto per il verso giusto, non dovevo rovinare nulla ne far capire nulla, iniziai a ripetere tra me e me.

«Sappi che io non ho la minima idea di dove incominciare.» dissi improvvisamente a Demetri, osservando il cielo e le nuvole che si spostavano lentamente, quasi un movimento impercettibile.

Mi rispose che ci avrebbe pensato lui e mi chiese cosa mi piacesse fare.

«Beh.... Fantasticare, leggere, ascoltare sia musica che persone, disegnare. Credo mi piaccia fare tante cose. Tutte cose che purtroppo non ho potuto fare da quando sono qui visto che come hai sentito non posso tornare a casa a prendere le mie cose. Adoro anche passeggiare tra i boschi.» replicai.

Mi disse che sarebbe andato lui a prendere le mie cose se volevo.

Iniziai a non pensarlo più come il solito Demetri e cercai di immaginarlo come se fosse un conoscente di tutti i giorni e, dopo poco riuscii nel mio intento. Lentamente spostai lo sguardo dalle nuvole a Demetri e gli sorrisi nel sentire ciò che avrebbe fatto per me.

«Grazie, sei molto gentile ad offrirti di andare a prendere le mie cose a casa. A te invece cosa piace fare? Non penso che stai tutto il giorno a far nulla.» dissi trattenendo una risata, non riuscivo ad immaginare nessuno dei Volturi fermo nella stanza a fissare il vuoto, ma sapere cosa facessero esattamente era davvero un mistero.

«Forse vi stupirà sentirlo, ma adoro leggere e se mi capita scrivo anche poesie o cose del genere.» disse facendo spallucce, come se ciò fosse poco interessante; appena finì di parlare gli misi improvvisamente la mano da davanti alla bocca e mi voltai per guardare Chris e Felix.

«Rimaniamo tutti qui o ci metteremo in disparte?» chiesi alquanto perplessa. Mi dissero che avevano sete. Avevo un po' di timore nel rimanere sola con Demetri, ma se avevano sete era giusto che li lasciassi andare.

«No, andate pure. Anche con calma, penso mi possa fidare di lui in fondo.» dissi indicandolo mentre m'ero avvicinata a Chris per dirgli l'ultima frase, sapevo che avrebbe sentito ma era divertente provocarlo.

Sospirai guardando uscire Chris e Felix, ora ero sola con Demetri, per la prima volta da quando lo conoscevo, cosa sarebbe accaduto?


 

Pov. Christine


 

Mi voltai inizialmente spaventata dall'urlo di terrore lanciato da Denny ma quando la vidi preda di Demetri scoppiai a ridere. Quei due insieme formavano proprio una bella coppia e Demetri non riusciva a nascondere dai suoi pensieri che lei gli piaceva veramente e si divertiva a starci insieme. Sospirai. Forse Denny aveva trovato il giusto sostituto di Alec anche viste le parole gentili che gli aveva riservato confrontandolo con lui. Sarebbe riuscita farlo ingelosire ancora di più visto la rivalità tra i due. Alec non aveva sopportato il mio avvicinamento a Demetrim, chissà che reazione avrebbe avuto se fosse stata lei ad avvicinarsi a Demetri. Lanciai uno sguardo d'intesa a Jane che stava pensando esattamente la stessa cosa e mi diressi verso di loro.

«Ehi Denny, non riesci proprio a stare lontana dai miei fidanzati? Prima Alec ed ora mi rubi Demetri?» dissi scoppiando a ridere subito dopo.

«Insieme però fate una bella coppia sapete? Denny ricordi ciò che abbiamo detto prima di uscire dalla mia stanza?» le chiesi strizzandole l'occhio allusiva. Sperai che capisse cosa intendevo.

«Ora a me toccherà cercare qualcun altro di interessante e quì a palazzo sono così in pochi.. Certo c'è sempre Felix... quel bestione è così simpatico...» dissi alzando gli occhi al cielo.

Jane mi raggiunse allarmata, a quelle parole.

«Chrissie, Felix è uno dei migliori amici di Alec, forse è il suo migliore amico, ti sembra il caso?»

La guardai sorridendo.

«In amore ed in guerra non ci sono regole e tutto è giustificato. Non è questo quello che abbiamo sempre detto noi due?» le chiesi.

Jane annuì corucciata. Sorrisi a Denny.

«Voi due che ne pensate. La mia sarebbe una vendetta troppo crudele contro Alec?» chiesi.

«Credo che se ti devi vendicare, un atto simile non è affatto malvagio.» mi rispose Demetri che non riusciva a capire di che stessimo parlando.

Sospirai profondamente e mi avvicinai a Demetri.

«So che sei confuso ma non preoccuparti. Tu da questa storia hai solo da guadagnarci fidati. Ti divertirai anche tu, te lo prometto!» dissi ammiccando e lasciandogli un lieve bacio sulle labbra.

«Ora tocca solo a noi ragazze prendere una decisione ma quando sarà deciso fidati, sarai il primo a saperla e sono certa che sarai più che favorevole ai nostri giochetti. Intanto puoi farmi il favore di cercare quel dolce micione di Felix? Ho bisogno di parlare con lui!» dissi accarezzandogli il volto.

Oh sì, avevo proprio voglia di divertirmi. Alec si sarebbe pentito amaramente del male che mi stava facendo.

«Denny ora inizia il divertimento. Ce la farai a fare quello che abbiamo pensato?» le chiesi. Leggere nella mente di Demetri che avrebbe voluto rispondere al lieve bacio, mi diede un certo piacere che non riuscivo a spiegare. In effetti non mi dispiaceva affatto quel vampiro e se Denny non avesse scelto lui avrei volentieri continuato a far ingelosire Alec con lui. Peccato che Denny dovesse cercare un vampiro che conoscesse bene per riuscire nel piano e chi meglio di Demetri? Certo, se Demetri fosse stato con entrambe ad Alec sarebbe preso un colpo. Sorrisi a quel pensiero.

In fondo nemmeno Felix era male anche se sapevo che con lui dovevo andarci con i piedi di piombo. Jane non aveva replicato ma sapevo quanto tenesse a lui. Mi ero spesso chiesta perché non stessero insieme, sarebbero stati una bella coppia.

«Jane sei sicura che non ti dia fastidio che io ci provi con Felix solo per fare ingelosire Alec? Tralasciando tuo fratello sò quanto Felix ti piaccia anche se ancora non ho ben capito fino a che punto.» dissi guardandola preoccupata.

Scosse la testa.

«No, fai pure. In fondo è un gioco che spero si concluda presto e poi dobbiamo ancora vedere se casca nella tua rete. Potrebbe anche non farlo.» mi rispose con una punta di acidità che non poteva sfuggirmi. Felix per lei era importante ed era felice che fosse il migliore amico di Alec proprio per questo. Alec non avrebbe avuto nulla da ridire se si fosse messa con lui.

«Ok Jane, ho capito. Tranquilla, informerò Felix di ciò che voglio fare. Saprà sin dal primo momento che il mio è solo un modo per smuovere Alec. Non intendo ingannare Felix e far soffrire te. Puoi esser certa che non mi spingerò oltre a qualche abbraccio o lieve bacio quando ci sarà Alec presente, nulla più. Te lo giuro.» dissi sorridendole.

«Denny cerca di sbrigarti e di scegliere bene, non sò quanto tempo abbiamo. Prima iniziamo il gioco e meglio è!»

Mi sorrise, sapeva che avevo sentito i suoi pensieri.

«Grazie, non preoccuparti e fai ciò che devi senza limitazioni. Sarà per poco e comunque preferisco saperlo con te che con qualcun altro. Visto quanto ci somigliamo potrebbe anche pensare a me e poi tu potrai dirmi ogni suo pensiero. Lo farai vero?» mi chiese Jane e le strizzai l'occhio.

«Certo che lo farò!!! Potrei anche non averne bisogno comunque, c'è anche Corin tra le guardie che potrebbe prendere il suo posto. Ti confesso che avevo pensato anche a Marcus ma coinvolgere lui vorrebbe dire entrare in un campo minato, giocare con la mia esistenza immortale e non è ancora il caso di rischiarla!» affermai decisa.

Guardai Denny sperando che smettesse di sciorinare quella lista e decidesse prima del ritorno di Demetri con Felix.

«Ho deciso. In fondo non ho altre alternative, credo.» disse con rassegnazione.

«Però è probabile che si rivelerà divertente, tu che dici Chris?» mi chiese.

Annuii facendo una piccola smorfia.

«Si fidati, si rivelerà divertente. Demetri non è affatto male credimi. Se devo essere sincera credo che potrei anche considerarlo come possibile fidanzato se non mi uccido dopo che Alec mi avrà rifiutata, sempre se lo farà...» dissi.

«Comunque approfitta del momento con Demetri, io cercherò di convincere Felix a darci una mano o se non vuole prestarsi lui almeno a convincere Santiago a prestarsi al gioco. Non è male nemmeno lui. Almeno per chi piace quel tipo di persona o meglio, di vampiro.» dissi sospirando.

«Ed ora aspettiamo Demetri e Felix. Io spero che Felix accetti preferisco non dover coinvolgere persone estranee ai miei amici più stretti. Santiago non sò se saprei gestirlo. Non vorrei si innamorasse veramente, poi sarebbero veri problemi. Con Felix so che non corro questo rischio!» dissi sorridendo a Jane.

Quando arrivarono mi portai vicino a Felix ignorando palesemente Demetri.

«Grazie per essere venuto. Se sei qui è perché ho un enorme favore da chiederti.» esordii.

«Hai visto come ha reagito oggi Alec quando ha visto il bacio mio e di Demetri. Ecco, speravo che finalmente si decidesse a fare una scelta ma non l'ha ancora fatto. E' ora di spronarlo un po', evidentemente quello non è bastato!» continuai.

«Io non posso vivere con questa indecisione e per quanto mi costi chiedertelo...» mormorai con la voce rotta... Jane mi si avvicinò e prese la parola.

«Felix, tu e Christine dovrete far finta di frequentarvi, dovrete stare spesso insieme, così come Denny farà con Demetri. Nel caso di Denny sono certa che non le dispiacerà e non dispiacerà nemmeno a lui, nel vostro...» fece una smorfia e sospirò.

«Te lo chiedo come un favore personale. Voglio che quel pazzo di mio fratello scelga.» continuò stringendomi la mano.

«Se tutt'e due le sue "Ragazze» si dimostrano interessate ad altri, lui dovrà per forza porsi davanti ad una scelta definitiva ed è quello che vogliamo. E' un metodo duro che magari lo farà soffrire, ma è l'unico modo. Per favore dimmi che lo farai.» gli chiese con tono supplichevole.

«Ok, nonostante non sia felice di far male al mio migliore amico capisco che sia necessario per metterlo davanti una scelta. Spero che un giorno mi perdoni per questo.» mormorò Felix.

Non potei trattenermi dall'abbracciarlo.

«Grazie Felix, non so come ringraziarti. Puoi star tranquillo che se Alec sceglierà me farò in modo che non stia a lungo arrabbiato con te. Sei un vero amico, il migliore, vero Jane?» dissi sorridendole. Lei annuì con un sorriso ed io le strizzai l'occhio.

«Denny ora dobbiamo iniziare la scenetta, sempre che Demetri sia d'accordo!» esclamai guardando Demetri.

«Ragazzi io direi che è ora che vada. E' giusto che voi stiate un po' da soli, Alec non si ingelosirebbe se mi vedesse accanto a te e Felix giusto Chris?» disse Jane e mi sentii immediatamente più triste.

 

«Amica mia hai ragione, però non posso evitare di sentirmi persa senza di te. Ti prego, torna presto!» esclamai.

Sinceramente avevo anche il dubbio che Alec non s'ingelosisse nel vedermi con Felix, sapeva che era suo amico e che noi eravamo amici. Non gli sarebbe sembrato strano che io mi fossi rivolta a lui per avere un sostegno morale, anzi. Forse era questo che lo avrebbe ferito di più e che sarebbe stato difficile poi da farci perdonare. Dovevamo andarci con i piedi di piombo.

 

«Tranquilla, tornerò presto!» disse Jane accarezzandomi i capelli.

«Tu intanto cerca di non metterti nei guai più del dovuto. Voglio trovarti tutta intera quando torno, intesi?»

 

L'abbracciai un'ultima volta e la vidi scappare via dal giardino.

Dopo l'uscita di Jane mi voltai a guardare Denny, quando Demetri le strappò quel bacio non potei non sorridere. Perché si arrabbiava così? Era tutto stabilito, tranne che avesse paura di iniziare ad interessarsi veramente a lui.

Feci cenno a Felix di sederci nella panchina. Lui si accomodò a gambe larghe ed io mi sedetti tra di esse, mi poggiai al suo petto e chiusi gli occhi. Felix mi metteva sempre una bella sensazione di sicurezza ed era sempre piacevole stargli accanto.

«Felix, sai, non abbiamo bisogno di correre. Non preoccuparti, non dovremo baciarci subito o mostrarci in atteggiamenti troppo intimi da subito. Non sarebbe normale ed Alec capirebbe tutto. Comportiamoci come al solito per ora.» dissi.

Mi accarezzò i capelli a quelle parole. Sapevo quello che stava pensando e capivo bene la paura che aveva di ferire Alec. Io e lui era già capitato che eravamo rimasti da soli altre volte ed Alec ci aveva anche trovati abbracciati a volte ma come sia lui che Jane sapevano bene, accadeva quando la mia fragilità enorme fuoriusciva ed aveva bisogno di conforto. Sempre per colpa di Alec e lui, quindi, non ne sarebbe stato geloso, lo avrebbe trovato più che normale, soprattutto dopo ciò che mi aveva detto. Sarebbe stato difficile convincerlo che l'amicizia tra me e Felix fosse diventata qualcosa di più visto che poi lui non faceva altro che parlargli di sua sorella Jane.

«Hai ragione, questo rientra ancora nella normalità, non è la prima volta che stiamo così ed Alec sa benissimo che lo facciamo solo in amicizia quando abbiamo bisogno di confidarci.» disse.

Annuii.

«Certo, peccato che a confidarmi sia sempre e solo io e a che debba trarre le poche notizie che ho su di te e Jane dai tuoi pensieri. Sarà divertente stare insieme, avremo modo di conoscerci più a fondo e se vuoi alla fine di tutto questo ti aiuterò a fare in modo che Jane finalmente si decida a dirti di sì. Ti posso dire solo una cosa, tu le piaci veramente. Questo ti può far capire che non mi spingerò molto in là con te a parte qualche bacio solo quando è strettamente necessario. Jane è la mia migliore amica.» dichiarai.

«Denny per quanto riguarda voi due, io direi di adottare la stessa tecnica. Non vi fate vedere troppo vicini sin da subito. Alec non è uno stupido, capirebbe tutto facilmente. Ho paura che per ora Demetri dovrai risparmiarti i tuoi baci fenomenali!» dissi scoppiando a ridere subito dopo.

«Dobbiamo procedere con intelligenza per arrivare al nostro scopo. Limitatevi a sedere vicino a parlare. Già questo è un passo avanti verso la direzione che vogliamo. In tal modo Denny potrà anche abituarsi all'idea ed essere più brava a recitare. Se Alec avesse visto la tua reazione si sarebbe arrabbiato con Demetri non ingelosito e non è ciò che vogliamo.» conclusi.

Scoppiai a ridere sentendo i pensieri di Demetri e mi avvicinai a lui e gli sussurrai.

«Direi che sei piuttosto presuntuoso. Io sono la prova vivente diciamo così... che non è vero ciò che pensi. Io non ti sono cascata ai piedi, comunque vieni con me.» dissi strizzando l'occhio a Denny e tirando Demetri con me.

«Ti consiglio di non esagerare da subito con lei. Ascolta parlale, cerca di metterla a suo agio togliendoti per un attimo quella maschera di vampiro spocchioso. Ho la prova che non lo sei veramente.» mormorai. Ritornai da Denny e le dissi:

«Cara non preoccuparti, Demetri ha ragione, basterà poco nel tuo caso per incuriosire Alec. Basterà che vi veda insieme a parlare normalmente e scherzare. Certo, se vede che tu sei così tesa capirà tutto. Puoi scioglierti. Tranquilla, lui non è il lupo cattivo e poi ci sarò io a vegliare. Lui non oserà fare qualcosa di male, sà che lo saprei subito e non glielo permetterei.» dissi.

Finalmente Denny e Demetri iniziarono a parlare tra loro. Denny sembrava più rilassata ed io ne ero contenta. Sentire le cose che piacevano ad entrambi mi fece sorridere. Avevano trovato un punto in comune, era un buon inizio.

 

«Denny come vuoi tu. Io al momento potrei anche stare da sola con Felix, non abbiamo problemi, non so se tu e lui vogliate però restarci.» dichiarai.

«Anche se sinceramente avrei un po' di sete e non disdegnerei di andare a fare uno spuntino, ma tu non puoi di certo venire con noi. Potremmo andarci io e Felix, faremmo una cosa veloce e torneremmo qua o dovunque andrete se ci vorrete. Non avrò problemi a raggiungervi, con il mio potere sono un segugio migliore di Demetri!» affermai.

Risi alla reazione di Demetri quando asserii di essere un segugio migliore di lui.

«Se c'è una cosa che non mi stancherò mai di fare è provocarti. Poi ti informo che io non leggo solo i pensieri di chi mi è strettamente vicino. Leggo i pensieri anche a distanza però cerco di isolarli per non impazzire. Certo, se mi servisse riuscirei a leggere i pensieri anche fuori dal Palazzo e forse anche fuori Volterra. Inoltre ho un buon fiuto. Magari un giorno ti metterò alla prova e faremo una gara in tal senso se vuoi.» dissi conciliante.

«Tranquilli comunque, non ci metteremo molto e poi ci daremo il cambio e sarà Demetri ad andare. Meglio che si nutra, diventa più irascibile ed insopportabile del solito quando ha sete.» conclusi ridendo.

Presi sottobraccio Felix.

«Andiamo mio cavaliere?» chiesi ridendo. Lui annuì sorridendo ed insieme tornammo dentro le mura del palazzo.


 

Pov. Demetri


 

Iniziavo a comprendere poco i loro discorsi, di cosa avevano parlato in stanza? E perché io e Denny saremmo stati una bella coppia? Si, era divertente spaventarla ma tutto finiva lì o almeno lo pensavo, in fondo anche Chris non era affatto male. E poi perché dovevano cercare qualcuno di interessante? Erano tante domande che non ponevo, forse per paura delle risposte o forse perché ritenevo che fossero affari loro.

«Credo che se ti devi vendicare, un atto simile non è affatto malvagio.» dissi un attimo prima che Denny parlasse e se ne uscisse con la sua risata maligna che non fece altro che farmi ridere, sembrava voler imitare Aro o uno di quei grandi cattivi che si vedevano nei soliti film.

Non appena Chris mi diede quel piccolo bacio iniziai a fremere dalla voglia di ricambiare all'istante, in fondo i baci che c'erano stati quella mattina non li avevo affatto rimpianti e non appena mi chiese di Felix chiamandolo bel micione non mi lasciai sfuggire una risata, era un abbinamento alquanto mirato tra il suo nome ed il suo soprannome.

«So già dove si trova. Prima di arrivare qua ero con lui nella sua stanza.» dissi alzando le spalle con indifferenza, ero sicuro che non si fosse minimamente spostato da là poiché eravamo alquanto annoiati e girare a vuoto per il palazzo aveva iniziato a stancarci; anche se era il miglior amico di Alec, avevamo comunque un buon rapporto.

Ritrovai Felix nella sua stanza come avevo previsto ed entrai come mio solito senza bussare nella stanza.

«Felix dovremmo andare un momento dalle ragazze, dicono che è importante.» dissi mostrandomi disinteressato, infondo lui non sapeva nulla e non sapevo se Chris, Jane e Denny avessero intenzione di dargli spiegazioni. Speravo però che bastasse solo quella frase per portarlo dov'erano loro.

Mi guardò stranito.

«Di quali ragazze parli?» mi chiese.

«Ok andiamo, sono curioso! Lo scoprirò da solo!» disse uscendo fuori dalla porta con me e siccome si rimangiò quell'unica domanda che aveva fatto, tirai un sospiro di sollievo; quando ritornai indietro, le ritrovai esattamente dove le avevo lasciate, sedute su delle panchine nel giardino.

«Eccoci qui. Allora? Ora si potrebbe sapere esattamente il tutto? E' da prima che mi domando che diamine avete in mente tu e l'altra.» dissi indicando Chris e Denny, la quale mi guardò male per averle chiamate tu e l'altra con fare arrogante.

«Che poi suppongo sia sempre Denny ad aver pensato all'idea, qualsiasi essa sia.» dissi raggiungendole e sedendomi in mezzo a loro.

«Diciamo che dobbiamo raggiungere un obiettivo. E dobbiamo riuscire a far morire di rabbia, gelosia e dolore una persona... Cioè un vampiro.» disse Denny mostrando un sorriso.

Risi non appena Chris mi chiese se fossi o non fossi d'accordo del piano, era ovvio che ci sarei stato; far ingelosire il mio rivale o farlo arrabbiare era ciò che più desideravo al mondo e loro mi stavano porgendo questa opportunità su un piatto d'oro.

«Certo che sono d'accordo. Non mi faccio di certo scrupoli io.» dissi osservando Denny che sembrava alquanto tesa e contrariata.

Iniziavo già a divertirmi, anche se non voleva avvicinarsi a me era costretta dalla sua stessa idea di vendetta.

«Per me potremmo anche incominciare da qui dato che sta esattamente guardando dalla finestra del piano di sopra.» dissi prima di avvicinarmi con velocità e strappare dalle labbra di Denny un bacio. In realtà Alec era ancora nella sua stanza, ma avevo curiosità di come fosse strapparle un bacio mentre fosse distratta. Quello che ne colsi fu un volto pieno di stupore, rimaneva ferma a fissarmi incredula col cuore che batteva accelerato.

«Penso proprio che sarà divertente.» dissi infine mentre lei si andò nuovamente a sedere sulla panca attendendo ancora che Felix e Chris dicessero qualcosa.

«Denny per quanto riguarda voi due, io direi di adottare la stessa tecnica. Non vi fate vedere troppo vicini sin da subito. Alec non è uno stupido, capirebbe tutto facilmente. Ho paura che per ora Demetri dovrai risparmiarti i tuoi baci fenomenali! Dobbiamo procedere con intelligenza per arrivare al nostro scopo. Limitatevi a sedere vicino a parlare. Già questo è un passo avanti verso la direzione che vogliamo. In tal modo Denny potrà anche abituarsi all'idea ed essere più brava a recitare. Se Alec avesse visto la tua reazione si sarebbe arrabbiato con Demetri, non ingelosito e non è ciò che vogliamo.» concluse Chris.

A quella dichiarazione non potei lasciarmi sfuggire una risata e feci cenno a Denny di sedersi affianco a me, la quale cercando di non far capire che fosse titubante, si sedette affianco a me.

«Comunque per noi sarà alquanto diverso, questo è certo. Alec non è abituato a vederla parlare con me, solo discutere o prendere in giro.» dissi ridendo.

Ero certo che non sapesse nemmeno da dove incominciare, così le sorrisi probabilmente comprensivo; non sapevo bene perché ma aiutarle mi faceva piacere, forse per il fatto che si stessero vendicando sul mio rivale o forse iniziavo ad interessarmi a loro invece che vederle una come ospite e forse futura voltura e una invece come una guardia alquanto prediletta da Aro.

«Beh, direi che bisogna iniziare dalle basi...» ed iniziai a pensare a quali basi potessero essere rapportate con una ragazza come Denny, non ero molto abituato a questo genere di cose, solitamente come ci provavo con una ragazza, essa si scioglieva completamente ai miei piedi.

«Sappi che io non ho la minima idea di dove incominciare.» disse Denny improvvisamente mentre osservava il cielo.

«Su questo non hai di che preoccuparti. Ci penserò io.» dissi sorridendogli e sedendomi in modo che potessi vedere Denny e gli altri due che erano ritornati abbracciati; se non sapessi che erano amici avrei subito pensato che erano veramente assieme per come erano posizionati, ma a quel pensiero scossi leggermente la testa lasciandomi sfuggire un sogghigno.

«Allora Denny. A parte il fatto che non ti piace che ti arrivi di soppiatto, che faccia il presuntuoso e non sopporti quando qualcuno di noi se la prenda con chi non centra. Che cosa ti piace?» le chiesi mostrando il sorriso più limpido e affettuoso che probabilmente potessi fare.

«Beh.... Fantasticare, leggere, ascoltare sia musica che persone, disegnare. Credo mi piaccia fare tante cose. Tutte cose che purtroppo non ho potuto fare da quando sono qui, visto che come hai sentito, non posso tornare a casa a prendere le mie cose. Adoro anche passeggiare tra i boschi.»

Ne parlava quasi con nostalgia o come se stesse già facendo quelle cose e fosse già là. L'espressione che aveva nel volto mentre continuava a fissare le nuvole era alquanto affascinante e se fossi stato un essere umano probabilmente sarei arrossito a tale espressione. Non comprendevo se recitasse o forse si fosse già sciolta, ma ne ero contento, finalmente non era più tesa e si stava aprendo, forse ero riuscito a trovare un punto con la quale cominciare.

«Mi dispiace che tu non possa tornarci, ma sebbene Nathan abbia cancellato i ricordi dei tuoi parenti ed amici abbiamo paura di farti avvicinare a loro. Non si può mai sapere. Non sappiamo quanto duri il potere di quel vampiro, se secoli come dice o no. Purtroppo ora non è nemmeno qui per riusarlo in caso di problemi. E' in missione e non sappiamo quando e se tornerà. La sua è una missione molto pericolosa. Quel genere di missione in cui Aro non manderebbe mai i Gemelli, o Christine per paura di perderli. Tranquilla le tue cose te le andrò a prendere io appena potrò.» dissi.

Rimanere solo con Denny non era di certo un problema, ma la sete se si fosse fatta sentire, lo era di certo. All'affermazione di Chris sul fatto che fosse un segugio migliore di me mi alzai in piedi di scatto e le andai davanti.

«Chi sarebbe migliore di me? Si leggi i pensieri ma solo di chi ti sta nei paraggi. Io invece vado molto più lontano.» dissi indicando l'orizzonte e ridendo.

«No, andate pure. Anche con calma, penso mi possa fidare di lui in fondo.» disse Denny indicandomi mentre s'era avvicinata a Chris per dirgli l'ultima frase sottovoce.

«Comunque non c'è problema, potete andare. Noi ci sposteremo probabilmente, non è vero Denny?» dissi voltandomi a guardarla.

«Ehm... Ceeerto.» disse con incertezza.

«Probabilmente...»

Guardai uscire Chris e Felix e sorrisi. Ora il piano poteva avere finalmente inizio

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Capitolo 14
*** 13 - La sala della musica ***


Ciao a tutte/i questa volta siamo state veloci nel ri postare. :) Mi auguro che potremo esserlo nuovamente anche se l'estate ci porta via XD Speriamo che il capitolo vi piaccia. Buona lettura!!!



13 La sala della musica


 

 

 

Io e Demetri andammo insieme nella sala della musica, era un posto dove non ero riuscita ancora ad andare.

Era una sala raffinata, piena di colore, ma con il classico stile ottocentesco; mentre entravamo, Demetri mi aveva spiegato che era una perfetta riproduzione di una sala della musica del museo Accorsi di Torino e che era stato Aro in persona a richiederne tale riproduzione.

Involontariamente mi avvicinai al piano ed iniziai a percorrerne tutti i sui lineamenti con le dita mentre continuavo ad osservare la stanza stupita; l'ottocento, l'alta borghesia ed anche un po' il medioevo erano epoche che m'avevano sempre affascinato sul fatto di architettura e arredamento.

«Qualcosa non va?» chiese Demetri. Sembrava preoccupato dal mio silenzio e dal mio continuo osservarmi attorno, così scossi lievemente il capo ed andai a toccare i tasti del pianoforte; emisero un lieve rumore non appena li sfiorai, evidentemente se ne prendevano anche cura.

«Il pianoforte è sempre stato uno strumento melodioso ed anche se antico vedo che lo trattate alquanto bene.» dissi mentre mi sedevo sullo sgabello davanti al piano e lasciai percorrere col dito tutti i tasti.

Demetri mi chiese se sapessi suonarlo ed io dovetti ammettere di non essere proprio in grado e che spesso mi perdevo il Do.

Presi ed incominciai la mia ricerca della nota, quel DO non era affatto facile da trovare e quando finalmente lo trovai, incominciai a suonare il classico »Tu scendi dalle stelle», era l'unica canzone che sul momento mi comparve in testa.

«Lascia stare, ricordo giusto questa e un po' di note della sigla di un telefilm. Però meglio che eviti.» dissi mentre mi voltavo verso di lui per sorridergli. Notai che mi fissava con occhi strani, diversi e ciò stava iniziando a mettermi ansia, così presi e mi rivoltai.

«Se no... So giusto questo pezzettino ma... Non ricordo mai a chi appartiene.» ammisi ed iniziai a suonare il pezzo che ricordavo. Lui venne presto in mio soccorso cominciando a suonare.

Quando finì mi ritrovai a pensare che era davvero straordinario come aveva suonato e vederlo a quel modo iniziava a rendersi più simpatico ed avvicinabile; non sapevo se rimanere lì al suo fianco o spostarmi. Stare lì accanto a lui mi faceva pensare sempre più che avremmo dato l'impressione di stare insieme e a quel pensiero ero certa che sarei potuta arrossire da un momento all'altro.

«Beh, almeno lui sà suonarlo. Io buona grazia se vi suono una canzone natalizia.» dissi ridendo rispondendo all'affermazione di Chris dopo poco che era entrata assieme a Felix ed a quella risata si unì anche Demetri.

Dopo poco, mi domandai di cosa stesse parlando Chris, come poteva essere più confuso di prima Alec? Ma quella domanda svanì non appena mi disse di chiedere a Demetri di suonare qualcosa, siccome era certa che l'avrebbe esaudita, così i miei pensieri si spostarono su quale canzone fargli suonare.

«Non so proprio cosa chiederti di suonare.» ammisi sorridendo imbarazzata; stavo iniziando a ricredermi, non era così male andarci d'accordo e non era nemmeno difficile come pensavo. Gli chiesi di suonarmi Bella notte di Ludovico Einaudi, ma il suo volto non sembrò esprimere alcuna emozione.

Pensavo di aver trovato un autore che non conosceva, infondo Ludovico era famoso solo da qualche anno.

«Se non la conosci non è un problema... Al massimo la scegli tu.» dissi dispiaciuta mentre chinavo la testa pensando di aver fatto chissà quale danno; sentii una mano scompormi i capelli e una risata soffocata provenire dal mio fianco.

«Tranquilla, la conosco. Ero solo momentaneamente perso a pensare. Certo che ti preoccupi in fretta tu.» disse infine scoppiando a ridere ed incominciando a suonare.

Il mio stomaco cominciò a brontolare improvvisamente. Era così imbarazzante l'aver interrotto tutto per via del mio stomaco che gorgogliava dalla fame ed ero certa che l'avessero sentito tutti e tre; corsi via presa da quell'enorme imbarazzo, siccome dal brontolio emanato sembrava non mangiassi da giorni.


 

Pov Demetri

Era curioso come osservasse ogni minimo particolare della stanza e come si preoccupasse del pianoforte, iniziavo a domandarmi se avesse prestato così tante attenzioni anche al resto delle stanze del palazzo; iniziavo a guardarla probabilmente con occhi diversi, non più quell'ospite che dalla noia sapeva solo stuzzicare chiunque, ma una persona con dei sentimenti e che faceva sentire persone anche noi che l'avevamo ormai dimenticato da secoli.

«Sai suonarlo?» domandai incuriosito, io fin da piccolo avevo seguito corsi di pianoforte ma da quando ero qui era raro che lo suonassi, solo se mi veniva ordinato dai Signori o quando sapevo di essere solo in quell'ala del palazzo.

«Qualcosina si... Solo non ricordo mai dove si trova il do.» disse lasciandosi sfuggire una piccola risata timida, forse eravamo riusciti a legare un po' di più.

Non appena sentii i primi suoni la riconobbi subito, era »Per Elisa» di Beethoven; come poteva non ricordarsi a chi apparteneva? Ma dopo nemmeno i primi due accordi si fermò ed iniziò probabilmente a pensare come potesse continuare. Istintivamente andai a sedermi al suo fianco e continuai la strofa che lei aveva interrotto.

«E' per Elisa di Beethoven. Se vuoi te la finisco di suonare.» dissi mentre la osservavo in attesa di una risposta.

«Posso rimanere qui o infastidisco?» mi chiese con fare premuroso come se pensasse realmente che seduta lì al mio fianco avrebbe potuto darmi noia.

«Se non tocchi nessun tasto puoi rimanere. Se vuoi posso anche insegnartela un giorno.» dissi sorridendole e così ripartii a suonarla mentre lei continuava ad osservare probabilmente le mie dita che correvano da un tasto ad un altro. Avevo sentito arrivare Felix e Chris ed accomodarsi dietro di noi, avevo sentito anche ogni cosa, ma ciò non m'infastidiva; suonare il piano era ciò che mi faceva sentire più umano possibile e non volevo interrompere quel momento per nessun motivo. Quando finii di suonarla Denny mi volse un sorriso e solo allora si accorse della presenza di Chris e Felix; il loro arrivo significava anche che io ero libero di andare a dissetarmi, ma tutta la sete che magari avrei potuto avere prima s'era totalmente placata.

«Quindi non mi vedreste da pianista, dico bene?» dissi alludendo alla frase di Chris sul fatto di saper suonare.

A tale affermazione non potei non ridere insieme a Denny.

«Questo è certo. Almeno quella ti ricordi il finale.» dissi continuando a ridere mentre lei rideva insieme a me; fortunatamente lei era volta verso me e gli altri e non s'accorse di Alec che passò e rimase a fissarci mentre ridevamo divertiti mentre Felix e Chris erano accoccolati come una coppietta. A quel sorriso che mi porse Denny, dovetti resistere parecchio dal volerla baciare, volevo a tutti i costi far soffrire e arrabbiare Alec, come poteva essere indeciso? Volevo che decidesse in fretta e capisse che se non si sbrigava, avrebbe potuto perdere entrambe. Anche se Chris con Felix non sarebbe mai nato nulla, era anche probabile che Chris si potesse innamorare di qualcun altro; non facevo che pensare a queste cose, quando vennero interrotti dalla voce di Denny.

«Bella notte di Ludovico Einaudi.» Non appena lo disse alzò lo sguardo e iniziò ad osservarmi cercando di comprendere probabilmente se m'aveva messo in difficoltà oppure no.

Non immaginavo che un'umana come lei potesse avere determinati gusti e specialmente che conosceva le composizioni di Ludovico. Alla fine accettai la sua richiesta, infondo avevo imparato a memoria tutti gli spartiti di Ludovico così come anche quelli di Beethoven e di Mozart; cominciai a suonare e verso metà canzone sentii un leggero borbottio provenire da Denny.

«Penso sia arrivata l'ora di cena.» dissi soffocando una risata, si vedeva lontano un miglio che Denny era imbarazzata per il rumore provocato dal suo stomaco.

«Ecco... Credo di si... Scusatemi...» disse mettendosi le mani davanti la faccia e correndo fuori dalla stanza.

«Ed ora perché è scappata?» chiesi girandomi verso Chris e Felix. Appena Chris mi spiegò il motivo mi tranquillizzai.

Lanciai un'occhiata a Felix non appena capii che Chris stava tentando di sorridere e far pensare che stesse andando tutto bene, ma lui meglio di me sapeva che fare in quei casi con lei.

«Comunque potete fare come volete. E poi che abbia amici o non ne abbia, non mi cambia alquanto. A volte anche il peggior nemico si può rivelare un amico.» dissi ridendo mentre ripensavo a quanto diffidente ero stato nei secoli, anche con Felix non ero mai stato sincero al 100%, con nessuno, forse nemmeno con me stesso.

«Beh allora si va a fare un bel banchetto.» dissi sorridendo a Felix e Chris che mi stavano seguendo decisi a voler andare a cenare forse per scacciare momentaneamente i pensieri. Non potevo essere più che d'accordo con loro e così insieme ci avviammo verso la Sala da Pranzo.


 

Pov. Chris


 

Serena e finalmente immune alla sete, mi avviai insieme a Felix alla ricerca di Denny e Demetri. Sentii i loro pensieri provenire dalla stanza della musica.

Guardai Felix e presolo per un braccio lo trascinai con me verso quella stanza.

Rimasi davanti la porta attonita nel vederli suonare insieme. Era uno spettacolo meraviglioso insieme alle note della sinfonia che stavano suonando. Per Elisa, adoravo quella canzone sin da bambina. Amavo sentirla suonare così come amavo il suono del piano. Sarei rimasta ore ad ascoltarlo.

Silenziosamente mi accomodai in uno dei divanetti e chiusi gli occhi incantata dalla musica.

Notai che a suonare era Demetri e che lei gli era semplicemente accanto.

«Non immaginavo che Demetri fosse così bravo a suonare.» dissi piano a Felix. Lui mi sorrise.

«Forse perchè non ti sei mai soffermata a guardare i suoi pregi. Ne ha anche lui sai?»

Annuii, aveva perfettamente ragione. Aveva qualità nascoste che piano piano stavano venendo fuori.

Mi accoccolai accanto a Felix.

«Grazie di essermi amico.» mormorai e ritornai a chiudere gli occhi ed a seguire la musica.

Sorrisi nel sentirlo pensare che Alec fosse un matto a rifiutarmi, e che si sentiva bene accanto a me. Mi accarezzò la testa e quando lo ringraziai mi sorrise e mi strinse di più a se chiudendo gli occhi e lasciandosi trasportare dalle note della musica.

Scoppiai a ridere alle parole di Demetri e Denny.

«Demetri hai ragione, non mi aspettavo che sapessi suonare così bene. Mi hai stupito positivamente ancora una volta oggi e mi sento confusa. Sono abituata ad odiarti non a pensare bene di te!» dissi scoppiando a ridere.

Stavo ancora ridendo quando i pensieri confusi di Alec fecero capolino nella mia mente. Ci aveva visti ed era incredulo. Non tanto di vedere me e Felix così vicini. Si fidava di lui tanto da non avere il minimo dubbio sulla nostra amicizia. Sapeva che quando ero molto triste cercavo conforto in Jane o Felix quindi non se ne diede pensiero. Era pensieroso nel vedere Denny ridere spensierata vicino a Demetri. Passò oltre solo per mantenere la promessa che mi aveva fatto di non farsi vedere anche per settimane se non fosse sicuro della scelta.

Presi un grande respiro per incamerare l'essenza del suo profumo che si era sparsa nell'aria.

«Chris è passato Alec!»

Annuii.

«Lo so bene» dissi.

«Ci ha visti ma non se ne è dato pensiero, sà che siamo solo amici. Tu sei il suo migliore amico e non ha il minimo dubbio su di te, né su di me.» dissi contrariata.

«Ho paura che sarà difficile fargli pensare che non siamo più solo amici.»dissi poggiando il volto sulla sua spalla.

Felix sospirò.

«Ci riusciremo, è necessario. Troveremo il modo per convincerlo.»

Annuii e mi voltai verso Demetri.

«Demetri che ne dici di suonare? Mi piace ascoltare il piano. Da piccola stavo ore ad ascoltare mia cugina suonare. Mi rilassa e libera la mente, per quanto sia possibile.»

Strizzai l'occhio a Denny.

«Brava, il primo passo è fatto. Alec è ancora più confuso.» dissi ridendo.

«Quindi per favore Demetri suona, non voglio sentirlo porsi tutte le domande e le sue considerazioni. Almeno uscisse dal Palazzo a farle, sarebbe più facile!»

Felix mi accarezzò i capelli comprensivo facendomi capire che mi era vicino. Parlava poco ma non aveva molto bisogno delle parole. Il suo sguardo sincero era facile da leggere per chiunque, non solo per me.

«Denny dai fai una richiesta, sono certa che Demetri sarà lieto di esaudirla.» dissi sorridendo.

Denny dimostrò ancora una volta di aver buoni gusti in fatto di musica. Quando il suo stomaco brontolò e scappò via non potei fare a meno di trattenere una risata.

«Oh Demetri non preoccuparti, è umana e si è sentita a disagio come avrebbe fatto un umana qualsiasi. Anch'io quando ero umana avevo reazioni del genere. Se non scappavo diventavo di un rosso tendente al bordeaux.» dissi iniziando a ridere al ricordo della mia passata umanità. Era ancora tutto come avvolto da un velo che celava molti dettagli ma quando qualcuno di essi mi tornavano alla mente non potevo fare a meno di essere contenta.

«Direi che dovresti approfittarne per andare a cenare. Io la andrò a cercare e la riporterò presto qui. O magari se vuoi ti accompagniamo a cena e poi ci andremo insieme. Non so perché ma mi inizia a piacere la tua compagnia.» mormorai pensosa. Strizzai l'occhio a Felix complice e feci una smorfia riguardando Demetri.

«E' terribile lo so. Mi chiedo se non sia malata, non si può spiegare altrimenti!» affermai decisa. Poi il ricordo di ciò che aveva pensato su un probabile amore dopo Alec mi tornò in mente e serrai i pugni per non perdere l'autocontrollo e cadere nuovamente vinta dal dolore.

«Comunque sbagli se pensi che potrei innamorarmi di qualcun' altro dopo Alec. Non ne avrei la forza. A volte guardo Marcus e lo capisco bene. Se Alec mi rifiuterà definitivamente e mi sarà vietato di morire, come è accaduto a Marcus a cui Aro non lo ha permesso penso che quello sarà il mio futuro. Ci faremo compagnia...» mormorai tristemente.

«Ora però non pensiamoci più. Andiamo? Forse ti farò compagnia e mi farò un altra bevuta. Ho bisogno di più energie possibili! E poi andiamo a ripescare Denny!» dissi a Demetri e Felix cercando di imitare un sorriso ed indicando loro la porta.

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Capitolo 15
*** Capitolo 14 - Malore ***




Capitolo 14 - Malore

 

Decidemmo anche noi di andare a cibarci ed uscimmo dalla stanza della musica. «Penso che Denny abbia ragione Chris... Devi farti più forza. Nessuno penso ti voglia vedere ridotta come Marcus.» esordii camminando mentre tiravo un sospiro come se potessi così scacciare via tanti pensieri.

«E se scegliesse Denny che faresti? O se addirittura non scegliesse nessuna delle due, che fai diverrai Marcus secondo? Penso che non lo voglia nemmeno tu. Vero avrai scelto l'immortalità per lui ma le cose possono sempre cambiare, non c'è nessuna lavagna già scritta con quello che succederà.» continuai con tono seccante mentre iniziavamo a correre per andare a cibarci.

Chris ci illustrò il suo modo di vedere e se si guardavano le cose da quella prospettiva non aveva tutti i torti, non vi erano molte alternative tra di noi ma non esistevano solo i vampiri.

«Potresti anche non soffermarti sui vampiri. Ci sarà magari qualche essere umano interessante, se esistono donne umane interessanti, esisteranno anche degli uomini. O sbaglio? In fondo ti sei trasformata da poco quindi un'amore può sempre rinascere.» dissi tranquillamente, Marcus aveva avuto un caso ben differente rispetto a quello che stava accadendo a Chris e lei era sempre in tempo per potersi innamorare di qualcun altro.

«Comunque prenderò in considerazione il fatto che tu mi trova interessante.» dissi ridendo, l'essere considerato interessante era una cosa piuttosto positiva. Non appena entrammo divorai in fretta più persone possibili, avevo una sete intensa e non avevo la minima voglia di giocare con loro, volevo semplicemente sbrigarmi per poter vedere cosa stesse combinando Denny.

«Bene. Io sarei sazio, voi non so. Se lo siete andiamo a vedere dove s'è cacciata Denny vi và?» chiesi a Chris e Felix mentre mi ripulivo dal sangue e mentre loro finivano di bere ciò che avevano ai loro piedi. Uscimmo dalla Sala ed iniziai a cercare dove potesse trovarsi Denny e alla fine la ritrovammo seduta al tavolino del giardino che leggeva un libro, così ne approfittai e le tesi un'imboscata.

«Eccoti finalmente!» dissi da dietro di lei; la si vide saltare leggermente dalla sedia e posare lentamente il libro.

«Ti diverti proprio non è vero?» disse mentre si voltava per guardarmi, ma io ero già perso nel ridermela.

«Devo essere sincero? Si.» dissi mentre continuavo a ridere.

«Allora... Direzione, stanza della musica? Perché qua inizierei a sentire un po' di freddo.» disse mentre iniziava a sfregare le mani contro le braccia forse per cercare di scaldarsi.

Non so bene perché ma nel vederla così intenta a cercare un modo per scaldarsi mi diede una morsa al cuore e senza indugio entrai nella sua stanza e le presi una felpa, sarebbe di certo stata molto più al caldo rispetto a prima. Quel gesto però era fin troppo premuroso anche nei suoi confronti e non volevo che si creassero situazioni strane, così smorzai il tutto con una battuta.

«Non fai altro che battere i denti.» dissi ridendo e anche lei rise, mentre che si metteva la felpa.

«Allora voi due come pensate di procedere per i prossimi giorni? Dovrete pur avere un modo per convincere il mister indecisioni.» dissi guardando Felix e posando dopo qualche minuto lo sguardo su Chris; sapevo che quello che aveva più difficoltà era Felix, per lui la possibilità di perdere un amicizia era davvero una cosa terribile.

Guardai Denny che stava sulla poltrona come se fosse esausta o stesse combattendo contro chissà quale pensiero, così presi e mi sedetti al suo fianco.

«Comunque per il fatto di me e Denny non devi preoccuparti. In questi giorni girerò attorno a lei lasciando intendere l'amicizia e man mano andrò a salire. Sperando di non dover agire prima.» dissi pensieroso mentre iniziavo a sentire un lieve calore avvicinarsi alla mia spalla.

Quando mi girai per vedere cosa fosse, ritrovai Denny con gli occhi chiusi, la testa appoggiata alla mia spalla e le gote rosate.

«Denny?» chiesi confuso, sembrava essersi addormentata ma un leggero »dimmi» provenì dalle sue labbra e ciò significava che era ancora sveglia, allora perché s'era messa così?

«Sei gelato...» disse a bassa voce.

«Sono un vampiro è normale che sia freddo. Ma che tu sia così calda ne dubito. Per caso hai la febbre?» chiesi preoccupato ma lei rispose di no scuotendo leggermente la testa ed alzandosi la vidi inciampare sui suoi piedi, tanto che stava per tirare una facciata per terra. Con rapidità le passai un braccio da dietro e l'afferrai prima che fosse troppo tardi.

«Tu hai la febbre. Quindi ora ti si porta in stanza. A voi basta questa per perdere la vita.» dissi con tono severo, ma Denny era sicuramente crollata dalla stanchezza.

«La porto in camera sua, è meglio. Voi non fate cose strane mentre non ci sono.» dissi ridendo mentre prendevo più comodamente Denny in braccio; quando uscii dalla stanza incontrai Alec che usciva dalla stanza di Marcus, non faceva che guardarmi con aria circospetta e senza farlo apposta in quel frangente Denny prese e sommerse il volto al mio petto. Era una strana sensazione, avrei giurato che a quel contatto il mio cuore avesse dato un battito ma dovevano essere tutte sciocchezze; sentivo gli occhi di Alec incollati su di me fino a quando non entrai in stanza di Denny e la posai sul letto, ma non appena tentai di andar via le sue braccia s'erano messe attorno al mio collo e i suoi occhi si spalancarono per fissarmi.

«Ti preferisco così premuroso che casanova.» disse sorridendomi e tirando un sospiro.

«Comunque mi passerà presto... Ho solo bisogno di riposare un momento.» disse infine mentre si sdraiava sul letto. Richiusi la porta e ritornai verso Felix e Chris, ma Alec era ancora lì dal corridoio.

«Ascolta o ti sbrighi o perderai entrambe. Potrei anche decidere di volerle io tutte e due, ricordalo.» dissi con un sorriso malefico e me ne andai nella sala della musica.

«Allora? Avete in mente qualcosa da fare domani?» Speravo che Alec sentisse tutta la nostra conversazione, doveva sentire ogni parola che potesse ferirlo il più possibile e speravo che Chris la pensasse allo stesso modo ma che specialmente non sentisse i dubbi che stavano iniziando ad assalirmi per quanto riguardava Denny. Per me si trattava tutto di un gioco e di una vendetta, ma avevo anche paura che questo dopo qualche settimana si sarebbe potuto tramutare in ben altro. Nel sentire che Alec stava ribollendo per i gesti di Felix ed i miei non potei non esserne contento, significava che tutto stava andando per il meglio.

«Comunque verrò, il mare l'ho visto davvero poche volte.» dissi mentre cercavo di ricordare come fosse il mare e cosa avremmo potuto fare arrivati là.

«Allora credo che ti sentirai spesso così Chris. Ho intenzione di divertirmi il più possibile in questo gioco.» dissi mostrando un sorrisetto malefico, nemico o rivale che fosse non sopportavo vedere soffrire delle ragazze a meno che non ero io stesso a farle soffrire che allora era tutto alquanto differente.

Andai a sedermi sulla poltrona dove potevo osservare Felix e Chris, notavo l'espressione un po' rattristata di Felix e Chris e ciò non faceva altro che farmi rabbia, come potevano stare così male per un tipo del genere? Forse non comprendevo io l'amicizia o i sentimenti che provavano loro.

«Oh andiamo. E' un marmocchio viziato ed abituato ad avere tutto ciò che vuole. E poi è solo un'indecisione che magari durerà solo qualche giorno e questo è il primo. Che farete nei prossimi? Vi sparerete scoprendo di non poter morire?» dissi nervosamente trattenendo un ringhio.

Rimasi sconvolto dal bacio improvviso di Chris, ma non era quello ciò che volevo ne che si arrabbiasse ne che pensasse veramente che volevo entrambe per divertimento.

«Frena un secondo la tua ira. Se faccio soffrire delle ragazze è perché se lo meritano, tipo a voi non lo farei a meno che voi non fareste qualcosa per far soffrire me. E non sono nervoso perché non siete mie, anche perché siete libere di scegliere chi volete. Semplicemente non ritengo giusto tutto questo. Ha sempre ciò che vuole senza sforzo, anche il posto di guardia non se lo deve guadagnare ogni giorno.» dissi mentre ripensavo a quante volte io avevo lottato per poter rimanere di alto rango visto che il mio potere poteva essere sostituito con altri neo vampiri, mentre lui era sempre stato tranquillo per il suo posto anche grazie alla sorella.

«Comunque se ti riferivi alla frase che ho detto ad Alec non lo intendo sul serio. Serviva per fargli capire le cose come potevano eventualmente evolversi.» dissi alzando leggermente le spalle, non sapevo bene come aggiustare il tutto e farla tornare tranquilla e a quel pensiero tirai un sospiro, non sapevo più se quella frase avesse fatto più male a lei o a lui.

Tirai nuovamente un sospiro, con lei l'argomento Alec era meglio non parlarne a meno che non fosse stato in bene o del piano che stavamo attuando.

«Meglio se chiudiamo qui il discorso e ne apriamo un altro. Domani a che ora volevi andare al mare?» chiesi curiosamente, infondo avremmo dovuto anche avvisare Denny la mattina. Risi all'affermazione del brillare davanti ai bagnanti ed accettai le scuse di Chris.

«Comunque non ti preoccupare, non me la prendo a male. Non posso capire a fondo ma penso sia anche giusto tutto ciò.» dissi mentre le volsi un sorriso ed attendevo l'arrivo dell'alba per vedere come stesse Denny e il tempo come sarebbe stato. Alle parole di Chris su quanto riguardava Denny non potei non lasciarmi sfuggire una nota di preoccupazione, era vero che teneva tutto dentro e chissà quanto male provava in realtà.

«Insomma ride anche quando vorrebbe solo piangere. Chissà per quanto riuscirà a comportarsi così.» dissi senza espressione, era come se il pensiero l'avessi espresso a voce invece che tenerlo per me.

Nel sentire le sue parole nei miei confronti mi lasciai sfuggire una risata imbarazzata e nervosa.

«Hai appena detto la stessa cosa che mi ha detto Denny, in maniera diversa ma il concetto è sempre lo stesso. Forse un giorno ve lo svelerò il perché.» dissi ammiccando mentre ridevo. Dopo poco Chris andò a vedere velocemente se Denny s'era ripresa e quando ritornò con nostro grande piacere ci diede la notizia che stava già meglio.

«Bene. Allora tra un po' potremo andare a saziarci ed andare a dire ai tre Signori del fatto che usciamo.» dissi contento all'idea di rivedere nuovamente un posto della quale ne avevo perso quasi il ricordo e per la notizia che Denny sarebbe tornata in forze senza problemi.

«Allora andiamo a chiedere il permesso ai Signori?» domandai mentre mi avviavo già all'uscita della stanza e Chris mi chiese se potevo farlo io.

Soffocai una risata a quella richiesta ma accettai, in fondo avevo sentito quello che era successo quindi comprendevo benissimo la sua esitazione nel ritornare al suo cospetto.

«Ok vado io!» dissi e sbuffando mi avviai verso la stanza dei Troni.


 

Pov. Chris

Ci dirigevamo in Sala da Pranzo quando Demetri se ne uscì con le sue considerazioni. Gli sorris.

«Non credo che potrò mai più vederti come nemico e questo mi stupisce alquanto. Devo ammettere che non mi ero mai soffermata a guardare com'eri veramente. Pur leggendo nel pensiero mi sono lasciata confondere dai pregiudizi su di te ed ho evitato di leggere i tuoi reali pensieri dando per scontato che Alec e Jane avessero ragione su di te. Sono stata stupida.» ammisi. Mi voltai verso Felix, lui non si era fatto condizionare come me.

«Chris ha ragione Demetri comunque riguardo ciò che ha detto sulla tua ipotetica reazione dopo un rifiuto di Alec. Non ti permetterò di farlo, né io, né Jane e sono sicuro nemmeno Demetri e Denny ti permetteranno di finire in quello stato.»

Lo guardai riconoscente.

«Grazie Felix, ma non è una cosa che posso decidere io. Se avverrà quello che ho detto, sarà una cosa al di là della mia volontà!» dissi.

«Demetri, Alec deve scegliere. Non può non farlo. Questa situazione non fa bene nemmeno a lui. Se non dovesse scegliere questa situazione diverrebbe perpetua. Io non potrei mai rinunciare a lui ed a cercare di conquistarlo. Diventerebbe ancora di più la mia missione ed a quel punto credo che non guarderei più in faccia nessuno. Se non sceglie né me né Denny vorrebbe dire solo che non ha ancora un interesse reale per noi due. Toccherebbe a me farglielo venire nei miei confronti e mi dedicherò solo a questo, per tutta l'eternità! Sinceramente preferisco che scelga Denny se non sceglie me, almeno potrò porre fine ai miei inutili tentativi, anche se forse non finirebbero nemmeno se scegliesse lei. Lui è come l'aria per gli umani, come il sangue per noi. Indispensabile!» dissi prendendo la mano di Felix e dirigendomi decisa verso la sala da Pranzo.

«Poi chi mai potrebbe prendere il suo posto? Non è che ci siano altri vampiri interessanti a parte te. Felix è impegnato, Afton è il compagno di Chelsea e Santiago e Corin non sono affatto i miei tipi. Le altre guardie di livello inferiore nemmeno li guardo. Non sono alla mia altezza. Poi c'è Marcus... saremmo proprio una coppia fenomenale non credi?...Due morti viventi nel vero senso della parola! No, non fa per me!» affermai scoppiando a ridere subito dopo.

Entrai in Sala da Pranzo ed iniziai a bere con calma senza fretta. Contrariamente a Demetri non avevo l'urgenza di nutrirmi. Questo mi permetteva di soffermarmi anche a leggere i pensieri delle mie vittime. Solo in un caso divenni più rude e cattiva. Un uomo che aveva osato pensare a ciò che mi avrebbe fatto se fosse riuscito a rendermi inoffensiva. Lo uccisi succhiando con veemenza e senza la minima delicatezza.

«Demetri e tu credi che io potrei pensare ad esseri così? A parte Denny tutti gli altri umani non li trovo affatto interessanti. Dovrebbe esistere un umano con la forza e la resistenza di un vampiro per stare con me e non ne esistono. Non potrei nemmeno fare l'amore con lui senza rischiare di ucciderlo. Sarebbe un inutile fardello!» dichiarai. Risi alla sua dichiarazione.

«Quale onore! Essere presa in considerazione da te!» sbottai ironicamente.

«Comunque ho finito, andiamo da Denny!» dichiarai sorridendo mentre mi davo una sistemata.

Felix annuì, fece lo stesso e mi seguì subito fuori dalla porta.

Andai con Felix nella Sala della musica come Denny ci aveva detto.

Sorrisi vedendo rientrare Demetri con Denny. Lui si era attardato a prenderle una felpa, che pensiero carino.

«Denny sono contenta che sei tornata. Ne abbiamo approfittato per bere come saprai ma per favore non andartene più così e non preoccuparti per me e Felix. Felix non perderà un amico, non lo permetterò mai. Ci comporteremo normalmente, poi piano piano gli faremo notare un avvicinamento graduale così lui non potrà che prendersela con se stesso. Più tempo farà passare e più ci avvicineremo. Spero che si decida presto così non arriveremo a nulla che possa realmente ledere la loro amicizia!» dissi.

Vedevo che Denny iniziava a sentirsi alquanto strana ma non ci voleva far caso preoccupata com'era per me e Felix.

«Per me dovreste lasciare le cose un po' al caso. Cioè renderle naturali il più possibile, così che sembrano più convincenti. Poi dovete vedere voi.» disse alzando le spalle. Mentre parlavamo Demetri qualche volta suonava una piccola strofa sul piano, lasciando che desse l'impressione di una melodia da sottofondo e la cosa non dispiaceva affatto.

«Chris lo sai non devi preoccuparti. Abbiamo dalla nostra parte Jane e lei ci aiuterà a spiegargli tutto. Lui capirà e tutto tornerà come prima tra me e lui. Non devi preoccuparti. Capirà che l'ho fatto soprattutto per lui e poi per te.» affermò.

Sorrisi a Felix nel sentire le sue parole.

«Vedi Denny? Tutto ok. Pensa piuttosto a te e Demetri...» dissi allusiva ben sapendo che sarebbe entrata nel panico a quella frase e naturalmente non mi sbagliai.

«Credo tu abbia ragione.» dissi mentre si lasciava cadere sulla poltrona, sempre più confusa. Mi aveva dato ragione senza capire su cosa a causa del mal di testa.

«Denny qualcosa non va?» disse con aria preoccupata Demetri.

«No, tranquillo. Sto bene. E' stata solo una giornata un po' pesante.» disse sorridendo in maniera sforzata sperando inutilmente che nessuno si accorgesse di nulla.

Denny si sentiva male, era chiaro. Demetri si offrì di portarla a letto nella sua camera ed io annuii semplicemente. Era la cosa migliore da fare.

Proprio in quel momento sentii i pensieri di Alec. Guardai Felix.

«Felix li ha appena visti in quel modo. Non ne è affatto contento.» dissi.

Felix si avvicinò a me.

«Tu stai tranquilla e mantieni la calma.» disse abbracciandomi.

«Tu stammi vicino.» risposi.

Proprio in quel momento sentii le parole di Demetri ad Alec. Lui era rimasto come immobilizzato da qualcosa in mezzo al corridoio.

Demetri rientrò chiedendoci cosa volevamo fare. Sapevo che era un modo per far sentire tutto ad Alec che intanto si era appostato vicino la porta della stanza della musica per ascoltarci.

«Se Denny si riprende domani sera voglio farla uscire da qui. Potremmo portarla a mare, le farà bene. Demetri tu naturalmente sarai con noi. A Denny le farebbe molto piacere la tua presenza. Felix sei d'accordo? Tu verrai con me vero? Prometti che non mi lasci da sola, mi sentirei di troppo, il terzo incomodo e poi ho così bisogno di te amico mio.» dissi non volendo esagerare.

Felix invece mi strinse ancora di più.

«Naturale che non ti lascio sola. Io non ti abbandonerò mai, sarei uno stupido a farlo ed io non sono uno stupido!»

Lo guardai grata delle sue parole.

«Beh c'è qualcuno che l'ha fatto e non ho mai pensato che fosse uno stupido.»

Mi alzò il volto con due dita.

«Nemmeno io l'avrei mai creduto ma inizio a credere lo sia. Se Alec si fa scappare un essere speciale come te è davvero molto stupido. Comunque tranquilla non sarai mai sola ed abbandonata. Se lui ti dovesse rifiutare credo che a Palazzo ci sarà la fila per conquistarti, già c'è ora!» disse dandomi un bacio sulla guancia non molto distante dalle labbra.

Si sentì un pugno sbattere contro il muro e passi veloci allontanarsi.

Mi staccai da Felix e mi sedetti in un divano.

«Scusami ma mi sento le gambe molli come se fossi umana. Solo lui riesce a sconvolgermi tanto. Bravo, credo che le tue parole lo abbiano ferito come volevamo. Se poi le unisci a ciò che ha visto prima tra Denny e Demetri e le parole di Demetri direi che è proprio sconvolto.» conclusi sospirando preoccupata per Alec.

Mi alzai dal divano ed a passi lenti mi avvicinai a Demetri guardandolo con rinnovato astio.

Avevo letto i suoi pensieri e non mi erano piaciuti per nulla.

«Certo, se non sei tu a far soffrire le ragazze non ci godi vero? Beh t'informo che lui non è un marmocchio viziato! Lui non ci gode a veder soffrire chi ama! Per questo si sta nascondendo, per non vedere il dolore che ci ha provato involontariamente!» urlai.

«Comunque tranquillo, né io né Felix abbiamo pensato di spararci o tentare di suicidarci in questi giorni! Non c'è bisogno di essere così nervosi! Tranquillo non ti rovineremo il divertimento!» dissi buttandomi su di lui e baciandolo con rabbia.

«E' questo che volevi vero? Vorresti averci tutte e due ai tuoi piedi. Peccato che nel mio caso non riuscirai ad ottener nulla!» dissi allontanandomi da lui e voltandogli le spalle mi avviai verso Felix che mi lanciò uno sguardo di rimprovero per quel bacio. Non dissi nulla ma risposi solo con un mezzo sorriso.

Guardai Demetri sconsolata, non riusciva proprio a capire che non riuscivo a sopportare che qualcuno parlasse male del mio Alec? Lui continuava su quella strada spinto dalla grande invidia nei suoi confronti.

«Mi dispiace se tu non sei uno dei gioiellini di Aro, come Alec, Jane od io. Non è colpa nostra però se abbiamo un potere che non è facile trovare. Un segugio è facile trovarlo ma non qualcuno che sappia leggere la mente ed acquisire i poteri degli altri, anche se per breve tempo come me, od annullare i sensi come Alec. Tu sei il migliore segugio in circolazione anche grazie all'allenamento dovresti esserne felice invece di sprecare tempo ad invidiare Alec per le sue doti naturali!» dissi cercando di non mostrarmi troppo irata.

«Prenderò per buone le tue parole comunque. hai fatto bene a porlo davanti ad un ipotesi del genere. In lui è ancora vivido il ricordo del nostro bacio e di ciò che ho detto là fuori parlando dello scherzo.» dissi iniziando a calmarmi.

«Tranquillo non mi hai ferita come credi. Hai ferito lui e di riflesso io mi sento male per lui, ma tu non hai colpa se io sono così ... diciamo pazza!» dissi facendo una smorfia.

Scossi la testa avvicinandomi a Feli.

«Sono insopportabile vero? E' solo che non sopporto di sentir parlare male di chi amo. Non parlo solo di Alec, avrei reagito allo stesso modo anche per Jane o te.» dissi a Felix che mi accarezzò il viso.

«Demetri non devi prendertela. Avete opinioni divergenti su Alec, ma come tra me e te non ci sono mai stati problemi nonostante la mia amicizia con Alec, questo non deve più creare barriere tra voi due.» disse Felix guardando Demetri ed in seguito me.

«Sono d'accordo con te Felix. Demetri scusami per la mia reazione!»

dissi andandogli a porgere la mano.

«Comunque a Denny la vado ad avvisare io. La sua sono sicura che non è febbre sennò non avrei proposto il mare, è solo molto stanca e provata dalla situazione. Io reagisco arrabbiandomi, lei si stà tenendo tutto dentro ed il suo corpo dovrà pure sfogarsi in qualche modo!» affermai.

«Per l'ora aspettiamo di vedere se c'è il sole. Se è annuvolato però senza fare freddo andiamo. Non possiamo certo permetterci di brillare in spiaggia con i bagnanti!» conclusi ridendo.

Mi rattristai nel sentire parlare così Demetri. Possibile che nessuno mai avesse preso le sue difese? L'avesse fatto sentire così importante da essere protetto da tutti i giudizi negativi? Le sue parole mi facevano capire questo. Era normale che non capisse cosa significava. Glielo avrei fatto capire io. Ora vedevo quanto in realtà fosse sensibile sotto quella facciata da sbruffone e non avrei mai permesso a nessuno di trattarlo male. Il mio profondo odio per lui si era dissolto come voleva la tradizione facesse un vampiro al sole.

«Demetri ascoltami, non so quanto Denny resisterà a stare così ma noi la aiuteremo a sfogarsi. Magari domani mi faccio prendere a colpi di spranga da lei se può servirle per sfogarsi ma lo dovrà fare!» dissi decisa.

«Sei dolcissimo a preoccuparti per lei.» dissi guardandolo con dolcezza.

«Mi chiedo perché tu nasconda questa magnifica parte di te sotto quella maschera. Ti prego non farlo più, almeno non con noi. Mi piaci così, come sei realmente!» affermai.

«Vado a vedere come sta Denny. Il sole sta sorgendo. E' ancora presto per svegliarla ma meglio che controlli se la febbre nervosa è scesa!» conclusi e sorridendo mi avviai in camera di Denny.

Aprii la porta piano per cercare di non svegliarla e le accarezzai la fronte per sentire la temperatura. Con mia grande gioia scoprii che non era più bollente.

«Bene amica mia, riposa tranquilla, a tra poco.» dissi e mi accinsi a ritornare nella Sala della musica da Demetri e Felix.

«Si è abbassata. Sta tornando ad una temperatura normale!» esclamai felice entrando nella stanza.

Ingoiai un po' di veleno in maniera palese all'idea di andare di nuovo al cospetto di Caius. Aveva detto chiaramente di non disturbarlo con le nostre beghe. Aro non era disponibile, potevo sentire i suoi pensieri mentre chiuso nella sua stanza pianificava uno dei suoi giochetti. Non m'importava però di sentire oltre e non vi prestai attenzione. Caius e Marcus invece erano in sala del trono.

«Ok, andiamo visto che è necessario. Stamattina Caius non voleva che uscissimo ma visto che il posto dove vogliamo andare è diverso magari ce lo concede!» dissi speranzosa.

Felix mi prese per mano, la presi ed uscii dalla stanza.

«Demetri stammi vicino anche tu! Voglio che tutti capiscano che ora ti considero amico.» dissi sorridendo.

«Un ultima cosa, puoi chiederglielo tu?» chiesi con sguardo supplice sorridendo quando mi disse si e lo vidi uscire fuori dalla stanza pronto ad andare incontro ad i Signori.

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Capitolo 16
*** Capitolo 15- Si va al mare? ***


Eccoci di nuovo quì con un nuovo capitoletto. Vi auriamo con questo un buon ferragosto! Speriamo che vi piaccia e che vogliate farci sapere il vostro parere riguardo alla nostra storia. Un abbraccio da Denny & Chrissie <3


Capitolo 15- Si va al mare?


 

Come deciso entrai in Sala dei troni, mi portai davanti ai due Signori e mi inginocchiai.

«Scusatemi Signori per la brusca interruzione... Ma avevamo una piccola richiesta da farvi.» dissi senza mai alzare lo sguardo per guardare l'espressione dei Signori.

«Avanti. Che richiesta sarebbe?» disse Caius.

Da come rispose significava che era disposto ad ascoltarci anche se aveva ben altro da fare, così ripresi a parlare per non fargli perdere altro tempo.

«Signore ci chiedevamo se poteva concederci di portare Denny fuori dal palazzo, di portarla al mare. L'accompagneremmo io, Felix e Christine. Abbiamo già controllato e ci sono delle perfette nuvole, poi per essere sicuri andremo dove non c'è gente.» dissi senza esitazione sperando che non bocciasse l'idea.

«Permesso concesso. Ma dovrete rientrare per massimo dopo cena. E dovete assicurarmi che non infrangerete nessuna regola.» disse con tono severo.

Ero certo che con le sue parole intendesse il mordere o uccidere qualche umano, ma di questo non doveva assolutamente preoccuparsi.

«Mio Signore, possiamo assicurarle che ci sazieremo già da ora come si deve e non verrà trasgredita nessuna delle nostre regole.» dissi rialzandomi e facendo nuovamente un inchino.

«Col vostro permesso ci congederemmo per andare a chiamare Denny. La ringrazio immensamente e le assicuro che non la disturberemo nuovamente.» dissi inchinandomi ulteriormente.

Non appena uscii dalla stanza tirai un sospiro di sollievo, ce l'eravamo cavata molto meglio di quanto avevo immaginato.

«Meno male... Ora sarà meglio cibarci sul serio e poi Chris andrai a chiamare Denny o ci vado io?» chiesi mentre ci incamminavamo nella sala per andarci a cibare e mentre iniziavo a domandarmi se avremmo dovuto metterci in costume oppure no. Non riuscivo a capire da dove avesse tirato fuori tutta la felicità che dimostrò improvvisamente. Probabilmente aveva anche lei bisogno di uscire da là, comunque preferivo vederla sorridente e piena di energia invece di come l'avevo vista per tutta la serata.

«Comunque dovremo cercarlo insieme il costume Felix. Io non ne avrò uno dal dopo guerra.» dissi ridendo, in effetti non ricordavo neppure quand'era stata l'ultima volta che avevo visto una spiaggia, probabilmente l'ultima volta era stata veramente quando ero ancora umano ma non avevo tempo per questi pensieri, avevo fretta nel volermi cibare ed andare a prepararmi.

«Bene, ora che sono sazio vado a chiamarla e dopo andremo a cercare un costume, va bene Felix?» dissi mentre correvo già in direzione della stanza di Denny, avevo finito per primo anche perché ero stato l'ultimo a cibarsi la sera prima.

Quando entrai nella stanza di Denny la trovai ancora che dormiva avvolta nelle coperte così decisi di sedermi affianco a lei molto delicatamente ma come mi finii di sedere lei si rigirò verso di me; era affascinante quando dormiva ma forse quel fascino era dovuto dal fatto che io oramai avevo cancellato il ricordo di come si dormisse.

«Denny...» la chiamai sotto voce per non spaventarla, non avevo mai svegliato un'umana e non sapevo nemmeno come fare ma a mia fortuna sentii un mugolio rispondermi in sottofondo.

«Dovresti svegliarti... Io e gli altri vorremmo portarti fuori palazzo.» dissi sempre a tono basso mentre le accarezzavo il volto.

Vedevo che cercava di mettere a fuoco e svegliarsi il più possibile e a quell'espressione non potei non ridere.

«Dovremmo andare al mare. Ci è stato concesso di uscire.» dissi con calma mentre mi avvicinai per fargli capire di chi si trattasse.

«Ma sei sveglia o sono solo gli occhi aperti che ingannano?» le chiesi ad un palmo dalla sua faccia.

Era buffo vederla così agitata e piena di timidezza. Era riuscita a dipingersi il volto di rosso in una maniera incredibile e nel vederla nasconderlo tra le mani, ferma in piedi nel bel mezzo della stanza mi fece scoppiare a ridere.

«Ed io che pensavo che non ti saresti fatta scrupoli. Pensare che quando ti arrabbi sei tu che ti avvicini così tanto a me.» dissi continuando a ridere e a quella affermazione lei nascose nuovamente il volto tra le mani.

Presi Denny e la girai verso di me per poi accarezzarle nuovamente il volto.

«Non è niente ciò che sta succedendo. Stiamo uscendo tutti e quattro come amici.» le dissi volgendole un sorriso che ricambiò. La lasciai in camera per cambiarsi e appena la vidi uscire, fui come colpito da qualcosa che non capivo. Erano vestiti alquanto semplici ma che aveva abbinato con maestria, forse iniziavo davvero a provare qualche interesse serio nei suoi confronti.

«Tu stai tentando di provocare, ammettilo.» dissi per smorzare quell'imbarazzo che stava crescendo.

Alec comparve fuori e non appena Denny se ne accorse la vidi irrigidirsi al mio fianco e poggiare una mano chiusa vicino al suo cuore. Era innamorata di lui, lo sguardo e il battito del suo cuore non mentivano ma qualcosa la faceva rimanere immobile così mi avvicinai a lei e le presi una mano.

«Dai andiamo, gli altri ci aspettano.» dissi mentre le tenevo stretta la mano e la incitavo a camminare, ma non dava segni di vita, così escogitai qualcosa altro; le andai davanti e poggiai le mie labbra sulla sua fronte.

Ero certo che Alec stesse guardando tutto quanto ma aveva un'importanza minore, quello che dovevo riuscire a fare era sbloccare Denny per poterla portare dagli altri.

«Controllavo che non avessi nuovamente la febbre.» dissi sorridendole e riprendendole nuovamente la mano.

«Ora andiamo, ci staranno aspettando sicuramente.» dissi mentre la trascinavo per andare via. Speravo che il gesto di tenerci per mano non l'avesse notato nessuno dei due, ma qualcosa mi faceva intendere che non era così; Denny si lanciò in una corsa per raggiungere Felix e Chris per salutarli mentre io continuavo a camminare lentamente pensando che era la prima umana alla quale riservavo tante premure e attenzioni, ma sopratutto che pensavo avesse un fascino tutto suo. Solitamente le ragazze che incontravo non avevano niente di speciale, un po' come la definizione che Chris aveva dato per i maschi umani ed a quel pensiero mi lasciai sfuggire una piccola risatina.

«Allora partiamo?» domandai ansioso di voler arrivare là e poter rivedere la spiaggia col mare.

A quelle domande non potei non soffocare una risata, era ovvio che saremmo andati a piedi e che uno di noi l'avrebbe portata in braccio.

«Tu ovviamente verrai presa in braccio da qualcuno e portata con noi. Di certo faremo prima a piedi che con un mezzo di trasporto. Chi la porta?» chiesi sorridendo e frettoloso, per me dovevamo già essere là, invece di perdere tempo e se nessuno rispondeva l'avrei presa senza dire nulla per avviarmi subito al mare, solo non sapevo da che parte dovevamo andare.

L'idea della gara non mi dispiaceva e nel pensare che Denny potesse essere portata da Felix in un qualche modo mi rese nervoso ma fortunatamente Chris chiese a me di farlo.

«Con piacere.» risposi sorridendo ed andai così a sollevare Denny da terra per prenderla in braccio; per divertimento quasi la lanciai in aria e la si vide che con una mano si tenne chiusi gli occhi mentre con l'altra teneva la gonna abbassata.

«Sei davvero assurda.» dissi ridendo.

«Avanti Denny dai il via.» dissi eccitato all'idea della gara.

Anche se ero concentrato nella corsa la sentivo ridere come se anche lei si stesse divertendo nel gareggiare.

«Se vinco voglio un bacio, sappilo.» dissi mostrando un sorriso divertito, volevo che quella gara valesse qualcosa, che se fossi riuscito ad arrivare primo nonostante la portassi in braccio avrei avuto un premio.

Non appena mi disse che era possibile iniziai ad impegnarmi di più e sorpassai così Chris.

«Scusa Chris, questione di principio.» dissi mentre le passavo accanto ed iniziavo a distanziarla. Alla fine fui il secondo ad arrivare, poiché verso la fine del percorso persi la strada e dovetti seguirli.

«Bene, ora il premio in bacio dovrebbe andare a Chris.» disse Denny ridendo mentre la posavo a terra. Cercavo di non dare a vedere che la cosa non mi andava molto ma risi comunque.

«Se vuoi baciare una ragazza fai pure.» dissi con disinvoltura e a quell'idea si vide Denny rabbrividire.

«Preferisco darle un abbraccio.» disse sorridendomi ed andando ad abbracciare Chris. La guardai sorridendo e mi voltai verso il mare, era davvero tanto che non lo vedevo, troppo.


 

Pov Denny

Mi sentii chiamare ma non avevo tanta voglia di aprire gli occhi per capire chi fosse, ma quando sentii che saremmo usciti da palazzo capii che forse era meglio farlo, così aprii lentamente gli occhi e con mia sorpresa ritrovai Demetri seduto affianco a me che tentava di svegliarmi senza spaventarmi.

«Dove.... Dove dovremmo andare?» chiesi confusa mentre mi alzavo lentamente per sedermi e poterlo vedere in faccia.

Stavo ancora cercando di svegliarmi per bene quando improvvisamente trovai la faccia di Demetri ad un palmo dalla mia, a quel gesto divenni immediatamente rossa come il peperone e corsi fuori dal letto.

«Ora sto morendo di vergogna! E poi al mare? Dovrei indossare il costume...»

All'idea di ritrovarmi in costume non fece che aumentare il mio rossore ed iniziava a farmi sentire caldo e a disagio.

«E' così imbarazzante.... Se poi penso a ieri sera è ancora peggio... E poi che costume dovrei mettermi? Uno l'ho ma... aaah...» dissi imbarazzata e cercando di nascondermi mentre guardavo l'armadio per dei vestiti da indossare sopra il costume; Demetri non la smetteva di ridere fino a che non venne dietro di me e mi girò verso di sé.

A quelle parole riuscii a mandar via un po' di vergogna e a tornare tranquilla.

«Grazie...» dissi allontanandomi leggermente da lui e volgendogli un sorriso.

«Bene, adesso fuori che mi devo cambiare. E così vai a prepararti anche te, su su.» dissi mentre tentavo di spingerlo fuori dalla porta, se non fosse che stava al gioco ero certa che non sarei mai riuscita a spostarlo da dov'era. Non appena chiusi la porta presi il mio costume più carino, lo misi indosso e sopra mi misi una gonna di stoffa con una maglia a mezze maniche; ero certa che anche se era nuvoloso non avrei avuto freddo, infondo l'inverno era alquanto lontano.

Quando uscii dalla stanza mi ritrovai Demetri che m'aspettava già preparato.

«Non ho idea se gli altri si siano già preparati ma noi li aspetteremo al portone.» disse senza nemmeno volgermi lo sguardo. Mi aveva solo sentito aprire la porta, ma quando uscii definitivamente dalla stanza notai una nota di stupore dal suo volto.

Notavo che aveva compreso l'imbarazzo che stava iniziando a crescere sempre più in me poichè mi stava osservando da troppo tempo.

«Beh sbaglio o devo indispettire qualcuno? Di solito qui le gonne così non le porto per diversi motivi e direi che uno me l'hai appena ricordato.» dissi ridendo mentre iniziai ad incamminarmi per andare al portone.

Mentre ci incamminavamo l'uno affianco all'altro vidi spuntare da una stanza Alec, a quella vista il mio cuore iniziò a sussultare e a supplicare che mi vedesse ma che allo stesso tempo tutto ciò non fosse troppo doloroso.

Ero come impietrita da quello sguardo triste e pieno di rabbia nei nostri confronti, non so per quanto avrebbe retto la mia maschera felicità e facilità ma dovevo resistere. Fortunatamente Demetri tentò di portarmi via da quei pensieri ma il primo tentativo andò a vuoto ma quando mi baciò la fronte venni come risvegliata.

«Cosa?» stavo per chiedergli a cosa fosse dovuto ma prima che potessi finire di formulare la domanda mi mise un dito sulle labbra.

A quel gesto non potei non ricambiare un sorriso e lo seguii senza esitazione mentre continuava a tenermi la mano.

Probabilmente eravamo tutti e due imbarazzati nel tenerci mano nella mano poiché quando arrivammo vicino al portone dove c'erano già Chris e Felix ci lasciammo immediatamente cercando di far finta che nessuno dei due avesse preso la mano dell'altro.

«Buongiorno a tutti e due!!!! Quindi si va al mare? E chi ha pensato a ciò?» domandai sorridendo tutta allegra e correndo verso loro visto che mancava un piccolo tratto. Ero felice che Chris avesse avuto la splendida idea di andare al mare, non era il mio posto preferito questo era certo, ma era mille volte meglio andare lì che continuare a stare dentro quel palazzo.

«Devo dire che è stata una splendida idea.» dissi piena di felicità e ricambiando l'abbraccio di Chris.

«Ma come ci andiamo? Cioè... voi potete correre ma io?» chiesi perplessa ed a quella domanda sentii Demetri soffocare una risata.

Chris propose una gara malgrado io fossi in braccio a Demetri. Sembravano tutti e tre eccitati all'idea di poter gareggiare e poter dimostrare chi fosse il più veloce, così attesi che si mettessero tutti e tre in posizione.

«Pronti... Partenza... Via!!!!» dissi ad alta voce e come fulmini partirono tutti e tre all'unisono. Volevo guardare l'ambiente attorno a me, ma al contempo avevo paura che ne sarei rimasta spaventata o m'avrebbe dato fastidio. Alla fine la curiosità prese il sopravvento ed iniziai a guardare tutto ciò che avevo attorno e vedevo che Chris si trovava poco più avanti di noi mentre Felix correva al nostro fianco. Nel vederli così felici di poter correre non potei non ridere ed esserne felice anch'io.

Nel sentir dire da Demetri che se avesse vinto voleva un mio bacio, mi sentii arrossire tutto d'un tratto. Perchè voleva una cosa del genere? Non si stava impegnando se aveva proposto una cosa del genere ma ero anche certa che non avrebbe vinto.

«Se vincerai è possibile che ti arrivi un bacio.» dissi sperando che fosse quello il suo massimo di velocità, ma non appena dissi ciò lo vidi aumentare ancora di più il passo e superare così Chris.

Alla fine vinse Chris ed il premio che tramutai in un abbraccio andò a lei. Ora ero pronta a godermi quel giorno fuori da palazzo, felice di aver finalmente una parvenza di libertà.


 

Pov. Chris

Avevo trattenuto il fiato tutto il tempo stringendo la mano di Felix così forte che quasi gliela sbriciolavo. Si limitò a guardarmi con un mezzo sorriso.

Quando Caius accettò il mio volto si rischiarò in un sorriso. M'inchinai ai miei Signori felice e preso per mano Felix corsi fuori dietro Demetri.

«Grazie amico anche a te! Sei stato grande!» urlai abbracciandolo sotto lo sguardo attonito delle guardie che passavano in quel momento.

«Andiamo a cibarci, è molto meglio essere più che sazi. Non che non lo sia. Ho bevuto tanto oggi per poter stare vicino Denny ma è meglio che abbondare, giusto Felix?» dissi lanciandogli uno sguardo felice.

«Andrò io a chiamare Denny...» poi mi fermai di botto.

«Anzi no, vai tu a chiamarla! Voglio vedere che reazione avrà! Io credo molto positiva.» dissi ridendo.

«Comunque rispondo ai tuoi pensieri se me lo concedi! Domani preparati un bel costume. Io non vedo l'ora di indossare il mio!» esclamai.

«Felix naturalmente questo vale anche per te!»

Sospirò.

«Va bene anche se non è che sia molto felice dell'idea!»

«Come non sei felice?!? Tu dovresti essere sempre felice. Felix non significa Felice? Beh non puoi permetterti di essere triste!» dissi iniziando a fargli il solletico.

«Ok ok basta! Andiamo a mangiare, poi andrò a cercare un costume!»

«Grazie!!!» dissi scoccandogli un bacio nella guancia.

«Andiamo miei cavalieri!» conclusi ridendo prendendoli per mano entrambi e trascinandoli dietro me ridendo.

Dopo esserci nutriti Demetri corse velocemente a chiamare a Denny. Felix uscì contro voglia dalla Sala da Pranzo.

«Chris ma devo per forza mettermi in costume?» mi chiese.

Lo guardai nervosa.

«Certo che devi metterti in costume. Ti aiuterò io a sceglierlo.» dissi entrando nella sua stanza con decisione ed aprendo i cassetti.

«Guarda, questo è perfetto!» dissi mostrandogli un costumino a mutandina nero.

«Ora mettiti un paio di jeans ed una maglietta colorata e sei apposto!» dissi sorridendo.

Prese i vestiti ed il costume con una smorfia.

«Tu cosa indosserai?»

Sorrisi.

«Io ho ancora il mio ultimo costume da umana. E' nuovo nuovo. L'ho potuto utilizzare solo una volta. E' un bikini rosso, molto semplice. E di sopra metterò un vestitino azzurro. Oggi voglio indossare tutti colori vivaci!» esclamai contenta.

«Vado a prepararmi, tu muoviti! Ci vediamo all'entrata!!» urlai uscendo dalla sua camera.

Corsi nella mia velocemente e mi cambiai immediatamente.

Felice raggiunsi Felix davanti al portone. L'idea del mare mi aveva messo di buon umore, amavo il mare.

Ero di buon umore finchè non sentii i pensieri di Alec e la sua reazione nel vedere Demetri e Denny. Ne era rimasto ancora più ferito della volta scorsa. Non avrei voluto leggere i suoi pensieri anche se sembravano positivi per me. Non volevo illudermi, in fondo la sua rabbia significava che ci teneva a Denny. Poteva però amare me e Denny contemporaneamente? Io non capivo come fosse possibile.

Improvvisamente Denny e Demetri spuntarono lasciandosi frettolosamente la mano. Non capivo perché lo avessero fatto. Che motivo c'era. Era tutto parte del piano, tranne che la cosa iniziasse a non essere più solo indotta dal nostro piano ma da un reale avvicinamento da entrambe le parti.

Guardai Felix ed i suoi pensieri mi rivelarono che la pensava come me.

«Buongiorno!» esclamai.

«Denny è stata una mia idea, spero che ti piaccia!» dissi abbracciandola.

Mi voltai verso Demetri.

«Ok, andiamo subito. Demetri è impaziente di rivedere il mare dopo tanto tempo e sinceramente anch'io. Io adoro il mare!» esclamai felice e decisa.

Strinsi Denny a me con un sorriso. Era incredibile ma iniziavo a voler bene a quell'umana e mi dispiaceva che tra noi ci fosse rivalità a causa di Alec. Mi chiesi se avrei potuto rinunciare a lui per lei. Abbassai gli occhi rendendomi conto che purtroppo non avrei mai potuto farlo. Aveva ragione, noi vampiri eravamo egoisti. Se fossi stata umana forse l'avrei fatto per un'amica, forse...

«Sono felice che ti sia piaciuta l'idea!»

Sperai non avesse notato la mia espressione e cercai di ricondurre i miei pensieri in direzione del mare. Pensandoci bene l'idea di una bella corsa non mi dispiaceva.

«Bene, allora ora facciamo una bella gara! Vediamo chi arriva prima al mare!» esclamai battendo le mani felice.

«Posso portarla io in braccio ma con due gentil vampiri accanto direi che è meglio se lo facciate uno di voi due. Io sono già svantaggiata rispetto a voi nella corsa. Avete secoli di allenamento più di me.» dissi.

«Demetri la porti tu?» gli chiesi con un sorriso.

Si prospettava una giornata diversa e particolare ed ero felice di questo. Volevo rilassarmi, cercando di dimenticare i miei problemi per un po'. Guardai i volti ed i pensieri sereni dei miei amici e sentendo che anche loro si auguravano la stessa cosa. Guardai Felix, Denny e Demetri.

«Ed ora proviamo a divertirci... posso farcela.» pensai e li raggiunsi sorridendo.

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Capitolo 17
*** Capitolo 16-Agguati marittimi ***


Capitolo 16-Agguati marittimi

Capitolo 16-Agguati marittimi

Mi ero lasciato coinvolgere in quella storia ed ero sempre più contento di averlo fatto. Quando arrivammo a mare mi spogliai e mi godetti le loro piccole diatribe sul fatto di rimanere in costume e rimanendo immobile quando Chris si tuffò in acqua e poi ne ri uscì.
Mi lasciai trascinare da Christine in acqua cercando di non guardarla, ma non ci riuscivo. Il costume bagnato e l'acqua che le scorreva nel corpo mettevano in luce ogni forma e non riuscivo a non pensare che era ancora più bella di quanto avessi mai immaginato. Chissà che avrebbe fatto Alec se l'avesse vista così splendida e radiosa. Cercai di ricacciare indietro quei pensieri e lei fece finta di non averli letti cominciando a scherzare.

«No, certo che non ne ho paura. Io non ho paura di niente bimba!» esclamai prendendola di peso, correndo dentro l'acqua e lanciandola a fondo. Ne riemerse ridendo.

«Vuoi la guerra? Guerra sia!» disse lanciandosi su di me e facendomi affondare.

«Wow, sei forte per essere piccoletta!» esclamai.

«Certo. E tu non puoi battermi, ricordi il mio potere? Sono invincibile!» disse ridendo. La guardavo sempre più stupito per il suo comportamento e le sue preoccupazioni per Denny. Così quando preoccupata decise di lasciare Denny e Demetri soli a sfogarsi la seguii. Non capii subito perchè avesse portato con sé il telefonino ma poi quando chiamò Jane compresi. Risposi affermativamente alla domanda di Chris se volevo rivedere Jane ma in realtà non ne avevo il bisogno, non come una volta. Ero troppo preoccupato per Christine in quel momento, troppo per pensare a Jane. La preoccupazione salì quando con l'arrivo di Jane capimmo che Alec l'aveva seguita ed era lì. La strinsi forte a me, dovevo proteggerla, non potevo permettere che crollasse, non lo avrei tollerato.



Pov. Demetri

Rimasi incantato a guardare le onde che s'infrangevano sulla spiaggia. Come avevo potuto dimenticare quanto fosse bello?

«Allora è così che è la spiaggia col mare.» mormorai mentre mi toglievo la maglia. Mi misi a piedi scalzi sulla sabbia e dopo poco notai che Denny mi osservava come se fosse rimasta sbalordita da qualcosa. Vedendo quello sguardo non potei non pensare che forse veramente stavo provando seriamente qualcosa, ma lasciai che un sorriso malizioso si dipingesse sul mio volto, non volevo potesse comprendere ciò che forse iniziavo a provare.
Nel vedere Denny agitarsi perché non voleva rimanere in costume scoppiai a ridere di gusto. S'era messa addirittura una gonna ed ora aveva vergogna nel mostrarsi in bikini, era davvero una ragazza particolare. Non appena Chris mi disse che se non mi fossi tolto solo i pantaloni sarebbero venute loro due iniziai a ridere ancora di più.

«Io non mi faccio scrupoli.» dissi mentre mi levavo i pantaloni e rimasi con un paio di mutande semi-pantaloncini.
Non appena Denny rimase in bikini ne rimasi come ipnotizzato. Non era vero che non aveva un bel fisico, l'aveva anche fin troppo e quel bikini color nero non faceva che farle esaltare il tutto. Iniziavo a domandarmi perché mai nessun umano avesse provato interesse per lei, fossi stato un umano non avrei esitato ad avvicinarmi a lei per provarci.

«Non è tutta questa tragedia alla fine. E se non ti fossi sbrigata ti avrei lanciato direttamente in acqua.» dissi deciso e tirai un sospiro.
Ero rimasto immobile sulla spiaggia tutto solo, erano due ragazze splendide ma Denny stava davvero catturando fin troppo la mia attenzione e vederla immergersi in acqua per poi ritornarne fuori completamente bagnata non faceva che farmi salire pensieri sempre più maliziosi. Ora comprendevo perché Alec fosse indeciso ma doveva seriamente muoversi o avrei iniziato a giocare ogni carta per far si che iniziassi a piacergli.
Improvvisamente mi vidi i suoi occhi azzurri diventati di ghiaccio per via dell'acqua che mi osservavano domandandosi a cosa stessi pensando o perché non fossi ancora entrato in acqua, così uscì ed arrivò vicino a me.

«Mi avete portata qui ed ora tu non entri in acqua? Avanti entra in acqua.» disse mentre mi spingeva dalla schiena, ma ero come pietrificato da tutti quei sentimenti.
L'avevo lanciata in acqua assieme a me senza preavviso e quando si immerse nuovamente per tentare di farmi lo stesso comprese che era tutto inutile così riemerse ad un palmo dal mio naso. Ridevo divertito da quella situazione, io potevo tutto mentre lei non ci riusciva per niente.

«E' inutile. Vincerò sempre io.» dissi prendendogli il volto ed avvicinandolo al mio.
Il vantaggio di essere immortali è che si può anche evitare di respirare, così iniziai a camminare sott'acqua raggiungendo Denny e gli altri. Li avevo sentiti che chiedevano di me mentre lei non sapeva minimamente dove fossi fino a che improvvisamente non la trascinai sott'acqua ed iniziai a ridere lasciando uscire tante bolle d'aria. Aveva gli occhi aperti ed il cuore che le batteva a mille per lo spavento, ma dopo poco socchiuse gli occhi e mi fece una linguaccia visto che ridendo l'avevo lasciata andare riemergendo subito dopo.
La vidi riemergere ed andarsene a riva, pensavo di averla spaventata così tanto da averla fatta arrabbiare, così le andai incontro. Era andata a sedersi su una roccia, l'unico punto dove c'era un piccolo raggio di sole.

«Ho esagerato con gli agguati per caso?» chiesi preoccupato mentre mi sedevo al suo fianco.
L'avevo fatta tuffare insieme a me e la tenni stretta sott'acqua per svariato tempo, per poi riemergere lontano da tutti e parlarle; sapevo che lei non avrebbe proferito parola di tutto ciò, ma io sì.

«Non puoi continuare a fingere che non c'è nulla che non va.» dissi stringendola a me mentre la feci rigirare in modo che potesse vedermi.

«Hai un carattere forte, ma sei anche una donna sensibile e nel tuo piccolo fragile. Se piangi nessuno ti prenderà in giro.» dissi abbracciandola mentre continuavamo a rimanere in quel punto lontano da tutti.
Stava piangendo a dirotto tenendomi stretto a sé come fosse una cosa normalissima, ma per me non lo era affatto, che cosa dovevo fare?

«Dai.... Non è successo nulla... Insomma hai ancora un'intera vita davanti.» dissi scostandola leggermente per guardarla in faccia ma teneva la testa china rivolta verso destra ed appena tentavo di guardarla si girava dall'altra parte. Così le presi il volto fra le mani e la guardai dritta negli occhi. Avrei voluto baciarla ma non sapevo se fosse stato il momento opportuno.

«Ascolta, sei splendida, hai ottime qualità. E perché un ragazzo è indeciso fra te e una tua amica non significa che nessun altro vorrà te o la tua amica. Non rimarrete sole, ok?» dissi mentre tentavo di comprendere Felix e Chris che fine avessero fatto dato che non li sentivo più parlare.


Pov. Denny

Non appena vidi Demetri levarsi la maglia rimasi momentaneamente incantata del fisico che aveva. Nonostante l'avessi visto vestito tante volte non avevo mai immaginato che poteva avere gli addominali scolpiti come se fosse palestrato. Probabilmente notò che lo stavo osservando da tanto perché lanciò un sorriso alquanto malizioso e a tale sorriso divenni rossa dalla vergogna.

«Io i vestiti non me li levo.» dissi voltandomi verso Chris guardandola con aria supplice.
Avrei voluto fare molto volentieri il bagno vestita piuttosto che rimanere in bikini. A mio parere non avevo chissà quale bel fisico, loro potevano vantarsene quanto volevano, anche perché per gli umani sarebbero stati sempre stupendi.

«Si, piuttosto faccio il bagno vestita.» dissi diventando sempre più rossa.
Speravo che nessuno chiedesse niente, ma non appena Demetri posò la sua roba in un angolo me lo ritrovai davanti sorridente, ero certa che aveva studiato qualcosa così istintivamente iniziai ad indietreggiare ed a scappare verso Chris.

«Ti prego Chris aiutami! Inizia a farmi paura!!!» dissi mentre mi nascondevo dietro di lei.
Non sapevo se fosse vero che aveva qualcosa da svelarmi ma tirai un sospiro ed iniziai a levarmi maglia e gonna.

«Ecco... Ma l'ho fatto solo perché se no eri sola.» dissi tentando di non guardarmi troppo attorno. Non volevo vedere i volti dei due ragazzi, ma sapevo benissimo che qualcuno o entrambi mi stavano fissando.
Sentivo che la timidezza non se n'era andata, ma pensare che comunque avevo un'amica accanto iniziava a farmi sentire sempre più a mio agio.

«Detesto essere così rossa dalla vergogna, detesto la timidezza...» dissi a bassa voce tenendo la testa china mentre tenevo gli occhi chiusi per tentare di scacciare via tutta la timidezza. Tirai un ultimo sospiro e volsi un sorriso a Chris, mentre a mente ripetevo che ce l'avevo fatta. La presi per mano ed iniziai a correre vicino all'acqua.

«Possiamo tuffarci vero?!?» domandai guardandola supplichevole, nuotare avrebbe di certo schiarito la mente.
Demetri era immobile come un salame mentre Felix e Chris si stavano divertendo come non mai, sembrava ipnotizzato da chissà cosa così presi ed iniziai a schizzargli l'acqua. D'un tratto i suoi occhi mi osservarono di colpo e mi ritrovai dentro l'acqua che tentavo di riemergere.

«TU SEI PAZZO!!!» gridai mentre riprendevo fiato.

«Giuro che questa me la paghi. Sarò pure umana ma l'acqua rallenta anche te.» dissi prima di immergermi sott'acqua per afferrargli un piede e tirarlo giù.
Ero ad un palmo dal suo volto così presi e gli schizzai l'acqua provocando un'onda con la mano, vidi nel suo volto dipingersi un sorriso di divertimento e di sfida nei miei confronti.

«Oh-oh...» dissi fingendomi impaurita ed immergendomi sott'acqua per iniziare a nuotare per arrivare dov'erano Chris e Felix.
Quando Chris mi chiese dove avessi lasciato Demetri mi volsi indietro per vedere dove fosse. Non m'ero mai fermata fino a che non ero arrivata accanto a loro, ma di Demetri non ce n'era nemmeno l'ombra.

«Ecco... Non lo so sinceramente.» dissi iniziando ad essere un po' preoccupata, se non era nei paraggi ero certa che stava escogitando qualcosa per vendicarsi del fatto che l'avessi schizzato.
Riemersi un po' distante da Chris e Felix ed iniziai a nuotare verso riva, volevo andarmi a tuffare dalla scogliera che si trovava a destra della spiaggia, ma prima avevo bisogno di scaldarmi un pochino grazie a quel poco sole che era uscito dalle nuvole.
Forse per l'improvvisa uscita dall'acqua avevo lasciato a pensare che me la fossi presa per il suo agguato, ma si stava scherzando quindi per me non c'era motivo di arrabbiarsi.

«No... Avevo solo bisogno di un po' di sole...» dissi sorridendogli per poi posare la testa fra le ginocchia e tirare un sospiro.
Iniziai a percorrere la scogliera per arrivare fino alla punta ed iniziai a prepararmi il respiro per tuffarmi, quando qualcosa m'afferrò da dietro e mi buttò sott'acqua con lui. Tentai di rigirarmi fino a che non mi ritrovai col mio petto attaccato a quello di Demetri, in un punto differente da dove c'eravamo tuffati.
Non comprendevo a fondo perché dicesse quelle cose ma avevano colpito ciò che non volevo venisse mai affrontato. Io non volevo piangere perché c'era chi soffriva più di me, ma a quelle parole ed all'abbraccio non potei non ricambiarlo ed iniziai a piangere. Soffrivo, soffrivo tanto nell'aver saputo che Alec era indeciso, nel sapere che a causa mia stava soffrendo anche un'altra ragazza. Soffrivo perché non potevo uscire a parlare con altri umani, ne avere contatti esterni. Avevo trattenuto tutto così a lungo che quel pianto sembrava interminabile.


Pov. Christine

Iniziammo a correre e vinsi la corsa come avevo previsto. Demetri era troppo distratto da pensieri nuovi ed incredibili anche per me per farlo.

«Però, sei veramente veloce Demetri! Al ritorno porterò io Denny e ti darò la rivincita. Vediamo se è stato solo il peso di Denny a rallentarti, anche se non credo proprio.» dissi ammiccando.
Denny mi venne ad abbracciare sotto lo sguardo deluso di Demetri. Aspettava con ansia quel bacio; incredibile i cambiamenti che aveva fatto in così poche ore.
Alec se teneva a Denny doveva sbrigarsi; si stava trasformando in ben altro che un gioco, la vicinanza tra Denny e Demetri. Ne ebbi una mezza conferma quando vidi Denny osservare Demetri come incantata quando lo vide togliersi la maglia; certo era proprio un bel vedere.

«Ehi Demetri! Sai che non sei affatto male? Lo avevo capito già nello sgabuzzino, ma ora ne ho la conferma!» esclamai.
Denny a quel punto decise di non voler togliersi la maglia.

«Eh no mia cara, certo che devi levarla. Non ti devi mica vergognare. Hai un bel fisico, mostralo! Fai come me!» dissi togliendomi il vestito e rimanendo in bikini.

«Se non te la levi tu, te la levo io. Non vorrai fare il bagno vestita! Felix la cosa vale anche per te! » dissi volgendomi verso Felix che sbuffando iniziò a togliersi la maglia ed a slacciarsi i pantaloni.

«Demetri che fai? Te li togli tu i pantaloni o vuoi che veniamo io e Denny a toglierteli?» gli chiesi ridendo.
Nel vedere Denny nascondersi dietro di me impaurita non riuscii a trattenermi dallo scoppiare a ridere.

«Oh Denny, non devi mica aver paura di lui, è innocuo te lo assicuro. Inoltre finché ci sono io nessuno potrà toccarti se non vuoi!» dissi voltandomi e guardandola dolcemente.

«Ti prego però, togli questi vestiti. Non vorrai davvero farmi essere l'unica donna senza vestiti qui!? Mi sento troppo a disagio!» dissi facendo un accenno di broncio.

«Forza amica mia!» esclamai.

«Dai che così potremo divertirci di più, voglio vedere la faccia di Demetri. Se fai come ti dico poi ti svelerò una cosa.» le sussurrai all'orecchio.

Ero consapevole che Felix e Demetri ci stavano ascoltando, ma non aveva importanza; volevo proprio divertirmi come se non fossi mai stata trasformata. Era tanto che non mi sentivo così. Incredibilmente quell'umana stava riuscendo a scioglier la facciata di granito di noi Volturi.
Esultai inizialmente vedendola spogliarsi poi ne provai un po' d'invidia. Io da umana non avevo un fisico così bello. La mia trasformazione in vampira mi aveva aiutato molto in quel senso. Purtroppo potevo capire perché ad Alec piacesse ed anche a Felix e Demetri a giudicare dai loro sguardi.

«Ti capisco, anch'io da umana ero molto timida e la detestavo con tutte le mie forze questa mia debolezza, ma non avevo il fisico mozzafiato che hai tu. Complimenti!» dissi sinceramente; le corsi dietro sorridendo.

«Possiamo? No, io direi dobbiamo!!!» dissi tuffandomi.

«Su vieni! Demetri, Felix che aspettate!?!» urlai felice.
Felix rimase immobile a guardarci. Corsi fuori dall'acqua e trascinai Felix in mare senza grossi complimenti.

«Su micione, non avrai paura dell'acqua!?» dissi ridendo. Lo tirai dentro l'acqua e Felix sembrò stupito dalla mia forza.Sentii i pensieri di Demetri e quelli preoccupati di Denny per ciò che avrebbe potuto fare Demetri.

«Felix, Denny sta per venire qui. E' preoccupata ed al suo posto lo sarei anch'io. Credo che Demetri si stia seriamente innamorando di lei!» dissi.

«Cosa te lo fa pensare?» mi chiese Felix.

«I pensieri di Demetri naturalmente. Però ti dico una cosa, non so se a Denny dispiaccia quanto vuole far credere. Sì, ama Alec, ma Demetri inizia a non essergli totalmente indifferente! Ora zitto, sta arrivando Denny!» dissi tappando la bocca a Felix con la mano e poi mettendomi a fare il morto. Avevo sempre adorato farlo da umana e riscoprii che era piacevole anche da vampira; mi piaceva stare in balia delle onde. Denny ci raggiunse risalendo accanto a me.

«Ben arrivata! Dove hai lasciato Demetri?» le chiesi.
Vidi Denny ritornare a riva e Demetri raggiungerla e poi stringerla a sé mentre lei piangeva a dirotto. Potevo sentirla da dove mi trovavo, ma decisi che non era il momento di disturbare lei e Demetri. Denny doveva sfogarsi ed il vedermi non l'avrebbe aiutata.

«Felix andiamo a fare una passeggiata da soli per favore?» dissi dirigendomi verso i vestiti e prendendo il cellulare dalla mia borsetta.

«Certo, volentieri. Non c'è bisogno di chiedere ma perché hai preso il cellulare? A che ti serve, chi vorresti chiamare?»

Feci cenno a Felix di fare silenzio e lo trascinai lontano. Solo quando fui certa che Demetri non potesse sentirci parlai.

«Denny finalmente si sta sfogando. Non voglio sentirla piangere ed ho bisogno di parlare con i mie migliori amici, tu e Jane...» dissi avviando la chiamata al suo indirizzo.

«Ti sei inaspettatamente affezionata a Denny vero?»

Sorrisi tristemente a Felix e finalmente Jane rispose.

«Chris dove sei?» mi rispose ansiosa.

«Abbiamo portato Denny al mare. Lei ed io avevamo bisogno di uscire da Palazzo. Per favore raggiungici. Mettiti il costume e vieni subito, mi manchi!»

«Ok. Però farò una cosa veloce, Alec ha bisogno di me. E' distrutto e non vuole che mi allontani troppo dal suo fianco.»

«Lui? Lui è distrutto? Ed io e Denny che dovremmo dire? Comunque ti prego vieni. Ho bisogno della mia migliore amica ed anche Felix vuole vederti, vero Felix?»

«Certo che voglio vederla!» esclamò.

«Ok, arrivo subito!» dissi riattaccando

«Chris ora rispondi alla mia domanda su Denny?»

«Ok, hai ragione. Mi ci sono affezionata ed ho paura di dover rinunciare alla sua amicizia quando Alec sceglierà una delle due. Se lei si innamorasse di qualcun altro sarebbe fantastico, potremmo mantenerla perché non avremmo più motivi di contrasto.»

«Perché lei? Non potresti innamorarti tu di qualcun altro? Io per esempio sono libero!»

Scoppiai a ridere.

«Tu non sei libero e la prova è il modo in cui stai aspettando con ansia l'arrivo di Jane. Puoi essere felice è arrivata!!!» e correndo mi fiondai tra le braccia di Jane.

«Christine come va?»

«Come deve andare? Da schifo! Mi manca Alec. Denny si è avvicinata a Demetri in maniera inaspettata anche per me e Felix. Sai è vero che dall'odio può nascere l'amore e credo che sia quello che sta accadendo realmente tra loro due. E' strano vedere Demetri a quel modo, non è da lui. Vieni ti faccio vedere.»
Ritornai indietro e le feci vedere come fossero vicini. Stavamo per raggiungerli quando mi fermai.

«Jane c'è Alec! Che ci fa qui?»

«Non lo so, deve avermi seguita!» disse guardandosi intorno.
Strinsi i pugni per il nervoso e Felix lasciato il fianco di Jane mi venne ad abbracciare.

«Sta tranquilla. E' tutto apposto, ci sono io con te.» mormorò.
Jane rimase allibita a vedere il comportamento dolce e protettivo di Felix nei miei confronti.
Perché era venuto? Non poteva lasciarci in pace? Mi sentii salire il veleno alla gola. Deglutii con fatica, voltai lo sguardo verso dove sentivo provenire i suoi pensieri.

«Su Alec, esci fuori e vieni qui. Odio essere spiata e lo sai bene. Ti giuro che non ti chiederò nulla che tu non voglia dirmi, ma non ha senso nascondersi. Abbi il coraggio di venire a parlare con noi!» urlai tremando di rabbia.
Ero sicura che Demetri e Denny avessero sentito le mie parole. Presto forse ci avrebbero raggiunti.

«Fratello ha ragione, vieni fuori. Non ha senso stare nascosti quando tutti sappiamo che ci sei!» concluse Jane e finalmente Alec si decise a presentarsi davanti a noi.

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Capitolo 18
*** Capitolo 17- Litigio ***


 Ciao ragazze / i eccoci quì con un nuovo capitolo. Spero che vi piaccia!!! Vi promettiamo che saremo più veloci nel postaggio in modo da raggiungere il punto in cui eravamo prima del cambiamento. Ormai non ci vogliono poi molti capitoli :) Buona lettura e grazie perchè ci seguite. Denny & Chrissie

 

Capitolo 17- Litigio
 

Ero nascosto ad ascoltare cosa dicessero anche se tutto quello che dicevano non mi portava altro che nervoso e sofferenza. Stavo davvero perdendo entrambe ma l'indecisione era tanta, non volevo che soffrissero ma non potevo nemmeno averle entrambe.

Quando mi chiamarono mi avvicinai a loro cautamente ma rimasi a debita distanza e non volsi nemmeno uno sguardo, rimanevo con la testa china ad osservare la sabbia.

Vidi uscire dall'acqua sia Demetri che Denny, da dove erano sbucati? E che stavano facendo soli? Le stesse domande che mi ero posto nel sentire che Felix e Chris erano insieme anche se sapevo benissimo che loro erano grandi amici.

Nel vederli poi venire verso di noi, strinsi le mani a pugno dal nervoso, ma nel vedere che sembravano non avere chissà quale confidenza ne rimasi alquanto sollevato.

«Io ho seguito mia sorella, tutto qui.» dissi cercando di non lasciar trapelare nessun stato d'animo. Denny disse di volersene andare ma ciò che accadde dopo non me lo sarei aspettato. Demetri fermò Denny dal bikini e nel vedere quella scena fui pervaso da un'immensa gelosia ed iniziai a cercare di trattenermi dal volerlo aggredire, ma non potevo né agire né parlare o avrei fatto soffrire Chris. Era importante anche lei quanto lo era Denny.

Rimasi incredulo alle parole ed ai gesti di Christine ed ero pieno di collera verso me stesso, anche se tutta quella collera la riversai su di loro.

«FA COME VUOI! E SI, VI EVITO. VI EVITO PER RAGIONI CHE PENSO SI LEGGANO ANCHE SOLE! E SCUSA TANTO SE UNA VOLTA VI HO SEGUITO E UN'ALTRA ORIGLIATO! SE NON MI FIDO DI QUEL VERME UN MOTIVO L'AVRÒ!» gridai sibilando e lasciandomi sfuggire un ringhio che tentai di soffocare andandomene via senza nemmeno salutare. Averla vista abbracciata a quel modo con Felix m'irritava più di quanto mi aspettassi, non era più il solito abbraccio amichevole.


 

Pov. Denny

Sentii Chris chiamare Alec dicendogli di poter evitare di nascondersi, a quelle parole guardai Demetri e non potei non notare una smorfia alquanto contrariata per il suo arrivo.

«Sarà meglio che ritorniamo a riva.» disse.

Non sapevo cosa avrei fatto una volta arrivata davanti ad Alec, ma sicuramente non mi sentivo pronta.

«Bisogna per forza vero?» dissi tenendo gli occhi fissi sull'acqua.

«Non preoccuparti, siamo tutti lì. Ed io, Felix e Jane faremo il possibile per non parlare di quell'argomento.» mi rispose mentre mi trascinava fuori dall'acqua.

Uscimmo dall'acqua assieme ed io mi diressi verso i vestiti per potermi asciugare i capelli con un asciugamano che mi ero portata dietro.

«Si capisce che ho pianto? Perché se non si nota allora io non ho mai fatto nulla di ciò che è successo, ok?» dissi frettolosa mentre sorridevo.

«Come mai entrambi qui? Raduno collettivo?» disse sorridendo Demetri voltandosi a guardare Alec.

Non sapevo ne cosa dire ne cosa fare, ma di certo dovevo pensare a qualcosa che non fossero i problemi del giorno prima e del fatto che Alec non aveva ancora volto uno sguardo né a me né a Chris.

«Io credo che andrò a farmi una passeggiata lungo mare.» dissi sorridendo e voltandomi per andare lontano da loro. Detestavo rimanere in posti dove l'aria si faceva pesante.

«Tu non vai proprio da nessuna parte. Siamo tutti in compagnia ed è giusto che ci divertiamo, o sbaglio?» disse Demetri mentre rilasciava il mio bikini.

«D'accordo, d'accordo rimango. Basta che si faccia qualcosa.» dissi mentre osservavo Chris preoccupata. Chissà come stava e a cosa pensava in quel momento.

Stranamente non mi spaventai nel sentir gridare Alec e reagire a quel modo. Ero solo rimasta immobile priva di pensieri e di tutte le emozioni. Mi mossi solo quando Demetri simulò un colpo di tosse.

«Credo sia meglio lasciarlo andare. Penso che raggiungerlo peggiorerebbe solo il tutto» disse Demetri tirando un sospiro.

«Eh? Ora i vampiri prendono la tosse?» chiesi perplessa senza ragionare che era tecnicamente impossibile e di fatti la risposta fu una risata collettiva.

«Ti pare che possa ammalarmi?» disse ridendo ed affiancandomi.

«Solo tu potevi fare una simile domanda.»

Arrossii lievemente nel comprendere la domanda banale che avevo fatto poco prima e sbuffai non appena Demetri mi scompose tutti i capelli ancora umidi.

«Se poi ci sono i nodi è colpa tua.» dissi fingendomi imbronciata ed andando verso Chris e Jane.

«Volenterosa ancora di fare qualcosa?» chiesi inclinando leggermente la testa davanti a Chris.

Rimasi perplessa nel vedere Chris arrivare da me e chiedermi aiuto così ansiosa qualche istante dopo che Jane se ne era andata; doveva trattarsi di qualcosa di estremamente importante, così la seguii senza esitazione sotto gli occhi perplessi di Felix e Demetri che si scambiavano sguardi interrogatori.

«E' successo qualcosa? Perché avresti bisogno della mia sensibilità?» chiesi perplessa mentre facevo le mie solite ipotesi mentali.

Rimasi a riflettere su cosa si potesse dire per non far soffrire troppo Felix, ma probabilmente non c'era un modo vero e proprio.

«Beh... Che glielo si dica in un modo o in un altro, farà sempre male...» dissi mentre riflettevo girando avanti e indietro lungo la riva lasciando che le onde mi bagnassero i piedi.

«Credo che dirlo semplicemente senza tanti giri di parole sia l'unica soluzione...» dissi tristemente, speravo però che arrivasse un'idea per evitare che soffrisse.


 

Pov. Christine
 

La situazione era veramente assurda. Alec era finalmente apparso davanti a noi e vedendo Demetri e Denny insieme si era mostrato visibilmente geloso ma continuava a sostenere dentro sé che non voleva farmi soffrire perché ero importante quanto Denny per lui. Non di più o qualcosa in meno ma quanto lei. Non sapevo più che pensare. A quei pensieri non potei non trattenere un sospiro sconsolato e mi strinsi a Felix che prese ad accarezzarmi dolcemente i capelli. Lo guardai riconoscente sotto lo sguardo attonito di Alec e poi poggiai il mio viso sul suo petto tremando visibilmente.

«Alec.» sussurrai.

«Perché ci eviti? Non capisci che così è peggio? Tu puoi fare ciò che vuoi ma non ha senso nascondersi e spiarci. Sai benissimo che se c'è una cosa che non sopporto è proprio questo. Sono stata spiata per una vita da voi Volturi, da te e pensavo che con la mia trasformazione quello che considero quasi un supplizio finisse! Inoltre non mi piace dover stare lontana dalla mia migliore amica.» dissi.

«Tu la vuoi accanto a te ora, bene fai pure, ma non portarmi via anche lei. Ho già perso tutto, non voglio perdere anche lei o Felix solo perché lei è tua sorella e lui il tuo migliore amico!» dissi guardandolo con sguardo supplice.

«Inoltre ho iniziato inaspettatamente a voler bene persino a Demetri. Mi dispiace se la presenza di Demetri con me e Denny possa darti fastidio, ma lui si sta dimostrando un vero amico con me ed alla sua amicizia non intendo rinunciarci. Non è poi così cattivo!» continuai.

«Ora lo so, penserai che sono pazza e forse lo sono veramente. Ma in fondo è colpa tua e di Jane se sono così. Ho qualche vostro gene malato nel DNA!» conclusi scrollando le spalle e scoppiando a ridere anche per alleggerire la tensione che si era creata.

«Denny poi Demetri ha ragione, amica mia, tu non devi andare proprio da nessuna parte! Ora vediamo cosa possiamo fare, non voglio annoiarmi o far annoiare te. Voi umani siete così frenetici ed impazienti, non riuscite a stare senza far nulla. Lo capisco, te l'ho detto più di una volta che in te rivedo me da umana, ogni momento di più!» conclusi voltandomi verso di lei e sorridendole.

Dopo avermi urlato in faccia che dovevo capire perchè ci evitava guardai Alec andare via emettendo un ringhio sordo.

«Oh sì, lo so cosa pensi e sai che ti dico?! Fai come vuoi! Vai via, scappa! Sei capace a fare solo questo! Non hai capito proprio nulla!» urlai tremando ancor di più di rabbia.

«Sei solo un vigliacco, un dannato vigliacco!» dissi ringhiando con astio.

«Denny. Sì, facciamo qualcosa sennò finisce che vado a prenderlo a calci quel dannato ed adorabile egoista!» dissi furiosa.

«Vigliacco? Egoista? Come pensavi che avrebbe reagito vedendoti così stretta a Felix? Il vostro non ha proprio l'aria di un abbraccio amichevole. Inoltre gli sguardi e le parole che Felix ti rivolge sono più che eloquenti. Sicura che state solo inscenando una commedia?»

Io e Felix la guardammo increduli.

«Sei impazzita! Io amo Alec anche se al momento lo ridurrei in cenere per la rabbia! Vieni con me!» urlai trascinandola lontano dagli altri.

«Felix è tuo. Per me è solo un buon amico, devi credermi!»

«No Christine. Felix non è mio e non lo sarà mai. Non lo voglio realmente. Vedendovi vicini non ho provato nemmeno un briciolo di gelosia nei suoi confronti e se lo avessi amato lo avrei fatto. Ho provato solo dispiacere nel veder soffrire mio fratello. Sai che l'ultima cosa che voglio è vederlo soffrire ancora. Abbiamo già sofferto abbastanza!»

Abbracciai Jane.

«Hai ragione e non immagini come mi senta io. Mi è sembrato di morire nuovamente a sentire il suo dolore, la sua rabbia verso sé stesso. L'ha riversata su di noi ma era con sé stesso che l'aveva, l'hai capito anche tu. Vai da lui, stagli vicino. Vorrei poterti dire di dirgli che lo amo ma non posso. Non voglio influenzare in alcun modo la sua decisione. Crede di essere sul punto di perdere entrambe. Se non capisce ora chi vuole, non lo capirà mai. Questa sofferenza serve anche a lui, per vivere poi serenamente la sua eternità accanto alla persona che riterrà giusta per lui.»

Jane mi abbracciò e se ne andò senza proferire parola.

Ero rimasta sconvolta da ciò che mi aveva detto Jane su Felix. Sapevo che era la verità e non una semplice ripicca, era più che convinta di ciò che diceva. Il problema era come dirlo a Felix? Corsi indietro verso di loro.

«Denny devi aiutarmi, io ho bisogno della tua sensibilità umana per una questione! Potresti seguirmi?» le chiesi ansiosa. Appena ci fermammo a parlare tirai un grande sospiro.

«Sì è importante. Ho parlato ora con Jane. Ero convinta che fosse arrabbiata perché gelosa di Felix ma... non è così!» sputai tutto d'un fiato.

«Mi ha detto ed i suoi pensieri lo confermavano, che non aveva provato assolutamente gelosia e che aveva capito di non voler stare con Felix! Dice che era solo dispiaciuta per Alec nel vederlo soffrire quando ci ha visti abbracciati. Ti assicuro che era assolutamente sincera!» continuai.

«Ora la questione è come lo dico a Felix? Lui ci tiene enormemente a Jane. Non voglio vederlo soffrire! Ti prego, aiutami a trovare un modo per dirglielo facendolo soffrire il meno possibile.» la supplicai.

Feci una smorfia sconsolata.

«Ok, devo andare a dirglielo subito allora. Non ha senso aspettare.»

Mi diressi verso Demetri e Felix sperando che non reagisse troppo male alla notizia ma non lo credevo possibile purtroppo.

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Capitolo 19
*** Capitolo 18- Nuovi dubbi ***


Capitolo 18- Nuovi dubbi

 

Speravo di non vedere altre persone soffrire o litigare per colpa di quel sentimento che dovrebbe essere piacevole, l'amore... Ero andata a stare sola seduta su di una sporgenza degli scogli lasciando i piedi in ammollo ed osservando le onde che ogni tanto si scontravano contro di essi.

Quando Demetri mi raggiunse risi nel sentirgli dire certe cose ed alzai lo sguardo per poterlo vedere.

«Non stavo pensando a nulla di preciso. Solo che l'amore fa soffrire più di quanto la sofferenza stessa non faccia. E vedere gli altri soffrire non è il mio hobby.» dissi sorridendogli e tuffandomi in acqua. Era l'unico modo che avevo in quel posto per poter scacciare via i pensieri.

Bastò una piccola nuotata per farmi schiarire nuovamente tutto.

«Beh direi che è ora di uscire dall'acqua ed andare da qualche parte a mangiare qualcosa.» dissi ridendo mentre raggiungevo la riva in acqua assieme a Demetri che camminava sugli scogli.

Quando ritornammo a riva Chris e Felix ci raggiunsero.

«Scusate veramente per la richiesta, ma si potrebbe andare da qualche parte a prendere qualcosa da mangiare?» dissi arrossendo leggermente, fortunatamente quella volta lo stomaco non aveva ancora emesso un brontolio. Quando Chris mi chiese dove volevo andare a mangiare la guardai e sospirai...

«Direi che i posti dove potrei andare a mangiare sono tantissimi. Ma anche un semplice bar dove prendere un panino mi sta bene.» dissi sorridendo mentre mi rivestivo, ma non appena la sentii dire che ricordava poco e niente di quando era umana mi rattristò abbastanza. Doveva essere triste non poter ricordare i sentimenti, le persone più importanti, i sapori dei cibi, il freddo o il caldo ed a quei pensieri mi abbracciai da sola come se avessi freddo.

Vedere Chris saltare su Felix e lui far finta di esser spaventato, fu alquanto divertente e non riuscii a trattenermi dal ridere come lo stesso fece anche Demetri.

«Comunque penso che a Felix, Chris inizi ad interessare.» dissi a bassa voce verso Demetri, il quale annuì.

Seguii Demetri e Felix volgendo un ultimo sguardo preoccupato a Chris quando decise che ci avrebbe raggiunti più tardi. Chissà se era meglio veramente che stesse sola o era meglio che ci fosse qualcuno con cui sfogarsi.

«Dite che è meglio seguire ciò che dice?» chiesi tristemente quando eravamo già abbastanza lontani. Demetri mi passò una mano al fianco e mi iniziò a trascinare verso una locanda evitando quasi di rispondermi.

Pov. Demetri

Sentimmo Chris raggiungere e chiedere a Denny aiuto, sicuramente era un problema tra ragazze e riguardava i sentimenti quindi era meglio non entrarci in mezzo.

«Ascolta Felix. Dimmi la verità... Stai provando qualche interesse per Chris in realtà.» dissi osservandolo attentamente e facendogli cenno di andarci a sedere verso la scogliera.

Guardavo Felix comprensivo, anche lui era stra perso per Jane come Chris era stra persa per Alec eppure sembrava che i loro atteggiamenti alle volte fossero un po' troppo per dei semplici amici, ma se ciò era vero se ne sarebbero poi accorti soli col tempo.

«Spero veramente che quel ragazzo prenda una decisione alla svelta...» dissi sospirando mentre osservavo Denny e Chris gesticolare. Denny era davvero bella sia d'aspetto che d'animo e vederla laggiù alla riva con quel fare pensieroso non faceva che ribadirmelo, era bella ma era anche umana e per lei si trattava solo di un piano, senza nessun altro sentimento, a parte forse dell'amicizia.

Non appena Felix venne trascinato da Chris mi girai per guardare dove fosse Denny e la ritrovai seduta sugli scogli; ero incerto se raggiungerla o meno ma alla fine andai da lei.

«Sai, preferisco vederti sorridere che ritrovarti seduta con il volto serio. Credo sempre che per come sia serio tu stia pensando a qualcosa di orribile.» dissi ridendo, non sapendo bene come approcciare.

La guardai tuffarsi e mi sedetti su uno degli scogli mentre lei aveva iniziato a nuotare allontanandosi.

«Già... ha ragione l'amore è davvero incomprensibile.» dissi a bassa voce sospirando ed attendendo che Denny arrivasse poiché stava già nuotando nuovamente verso di me. Quando Chris arrivò dandomi del guardone non potei non lasciar sfuggire una smorfia di disappunto, non pensavo di starla fissando così intensamente da passare per guardone. Appena Denny chiese di poter andare a mangiare qualcosa andai a rivestirmi e dopo poco andò a rivestirsi anche lei.

Improvvisamente mentre ci avviavamo per andare da qualche parte a fare pranzare Denny iniziò ad avanzare una lieve nebbia, sapevo di chi si trattava ma non volevo che Chris lo sapesse, così indirizzai il più possibile i miei pensieri a tutt'altro.

«Dai Denny andiamo a cercare un posto nei paraggi.» dissi cercando di stare al suo passo mentre guardavano Chris saltare addosso a Felix ed interpretare una scena di terrore. A quel vedere non potei non poter ridere.

Quando Chris scappò via vidimo Felix sbalordito e si girò chiedendoci il perché.

«Beh, credo che sia normale la sua reazione.» dissi trattenendo una risata.

«Comunque andiamo. Dovrebbe esserci un posto nei paraggi non fastidioso anche per noi.» dissi ripensando a dov'eravamo passati per venire in spiaggia.

Incitai Denny a camminare.

«Avanti, prima che si scateni il tuo stomaco.» dissi ridendo mentre le cingevo il braccio al fianco per sveltirla nel camminare. Non volevo che si preoccupasse troppo per Christine. Stava già facendo abbastanza per lei nonostante la conoscesse da poco.

 

Pov. Felix

Guardavo Christine che parlava agitata con Denny. Non riuscivo a sentirle a causa delle onde che si stavano facendo impetuose. Alla domanda di Demetri mi voltai verso di lui.

«Amico cosa vuoi che ti dica? Io sono sempre stato innamorato di Jane, ma ora sto scoprendo una bella e dolce ragazza ed inizio a volerle bene. Solo che come tu puoi ben immaginare tra noi due non potrà mai esserci niente. Lei è la migliore amica di Jane ed io il migliore amico del suo unico amore, Alec.» dissi.

«Alec ama Christine ed io non potrei mai rubare la ragazza al mio migliore amico. Quale prova migliore di ciò che è successo prima? Con voi non si è messo ad inveire ma è bastato vedere Chris abbracciata a me che è esploso. Ancora non si rende conto di amarla ma lo farà presto e lei naturalmente correrà da lui senza pensarci su e poi non voglio far soffrire Jane, che forse finalmente mi ricambia.» conclusi.

Avevo appena finito di dire ciò che Chris arrivò e mi trascinò con se per parlarmi.

Non riuscivo a credere a ciò che mi stava dicendo; aveva lo sguardo triste dicendomelo, non avrebbe voluto farmi del male ma lo stava facendo, per il mio bene secondo lei.

«Perché me lo dici tu?! Perché non lo fa lei?!» urlai.

La presi tra le mie braccia e la strinsi forte.

«Grazie piccola!» dissi baciandole i capelli.

«Ora andiamo dai ragazzi ok? Voglio divertirmi e non pensarci e lo stesso dovrai fare tu, ok?»

Raggiungemmo i ragazzi e Chris mi fece sorridere quando definì Demetri guardone ma non riuscii a trattenere una risata quando disse che gli prendeva il nervoso al pensiero che Aro ed Alec sapevano più di lei della sua vita da umana.

«Piccola con il tempo se lo vorrai, potrai dipanare la nebbia che avvolge i tuoi ricordi anche se non te lo consiglio. Credo sia meglio impegnarsi per costruirne di nuovi se non vuoi soffrire ancora!» le dissi.

Mi ritrovai Christine addosso e scoppiai a ridere.

«Aiuto mi ha assalito!» mi diede un colpetto in testa chiedendomi se la cosa mi dispiaceva. Mi liberai e afferratola per le braccia la costrinsi a guardarmi in volto.

«No piccola, assolutamente. Ma preferisco vederti in viso e guardare i tuoi dolci occhi!» dissi guardando abbagliato dai suoi profondi occhi rossi.

«Ma cosa le è successo? Mah, facciamo come vuole» dissi incredulo dalla sua reazione e guardandola scappare via.

«Dai Denny andiamo, devi nutrirti!» dissi voltandomi a guardare Denny e Demetri.


 

Pov. Chris

 

Con decisione tornai da Felix e presolo per un braccio lo trascinai con me senza una parola.

«Felix devo dirti una cosa che non ti piacerà affatto!» dissi quando mi fermai puntando i mie occhi sui suoi.

«Non c'è un modo facile per dirlo e forse non dovrei essere io a dirtelo, ma devo farlo. Non voglio che tu ti illuda ancora.» esordii.

«Felix. Jane non ti ama, ti considera solo un amico, nulla più. Me l'ha confidato prima dicendo di non aver provato nemmeno un briciolo di gelosia nel vederci insieme. Sembrava assolutamente sincera. Mi dispiace tanto...» dissi rimanendo immobile a guardarlo in attesa di una sua reazione.

Mi chiese perchè non glielo dicesse lei. Aveva ragione forse avrei dovuto star zitta ma non volevo vederlo illudersi e poi soffrire di più.

«Lo farà, io ti sto solo preparando. Credo che sia giusto... Vorrei che si agisse così anche nei miei confronti se non avessi la sfortuna di conoscere già da sola i pensieri di Alec!» dissi.

«Felix, ora sono io a giurarti che non ti abbandonerò amico mio. Ci faremo forza a vicenda, se tu vuoi io ci sono.» dissi avvicinandomi a lui. Mi abbracciò e mi ringraziò chiedendomi di cercare di non pensarci più e tornare a divertirci.

Annuii e prendendolo per mano tornammo dai ragazzi.

«Demetri ma dimmi, hai una nuova professione? Da guardia Reale sei passato a Guardone? Smettila di guardarla e fai qualcosa!» sibilai facendogli l'occhiolino una volta che lo raggiungemmo mentre Denny si accingeva a tornare a riva.

Felix sorrise a quella battuta ed io lo feci di rimando. Intanto Denny ci raggiunse chiedendo di poter andare a mangiare da qualche parte.

«Certo, dove vuoi andare? Non ricordo dove andavo a mangiare da umana. La trasformazione ha cancellato anche questi ricordi insieme a molti altri, purtroppo...» dissi.

«Sinceramente se penso che Aro conosce la mia vita umana interamente e che persino Alec e Jane ne sanno molto più di me mi prende il nervoso!» sbottai mentre mi rivestivo.

Felix questa volta scoppiò a ridere e poi mi disse che la nebbia nei miei ricordi si sarebbe dipanata più in la se volevo ma che era meglio costruire ricordi nuovi. Non potevo di certo dargli torto.

«Io odio la nebbia e sono stufa di averla sempre nei miei ricordi od attorno quando combatto con chi sai tu e tra poco persino qui!» dissi indicando la foschia che vedevo all'orizzonte.

«Vedete, ora le cose sono due, od è nebbia naturale o chi sappiamo noi sta usando il suo potere.» dissi contrariata.

«Quasi quasi preferisco la seconda opzione. Quando torniamo dopo che avrai mangiato voglio potermi fare un altro bagno. Dopo cena dobbiamo essere nuovamente a Palazzo e voglio godermi questo tempo fuori fino in fondo! Godiamoci questa libertà! In questo momento non abbiamo vincoli di nessun tipo, quindi... Divertiamoci!!!» dissi ridendo e saltando sulla schiena di Felix. Gli diedi un colpetto in testa sentendolo lamentare scherzosamente.

«Ti dispiace per caso?»

Lo guardai allibita nel sentirlo dire dolcemente che preferiva guardarmi negli occhi. Che Jane avesse ragione? Finora i suoi pensieri non avevano mai rivelato un sentimento nei miei confronti ma il suo modo di guardarmi era diverso. E se per caso li avessi accuratamente evitati? Certo che si era ripreso dalla notizia di Jane troppo velocemente; rideva e scherzava sereno, io non avrei mai potuto farlo. Sperai di sbagliare. Dovevo stare sola per rifletterci su.

«Scusatemi ma ho bisogno di stare da sola. senza sentire i pensieri di nessuno. Demetri, Felix accompagnate voi Denny a mangiare. Perdonami Denny. Mi ritroverete qui quando tornerete. Scusatemi ancora!» dissi e scappai senza dare loro il tempo di replicare.Quando fui certa che non potessero più sentirmi mi fermai e mi accasciai al suolo prendendomi la testa tra le mani emettendo un ringhio di dolore. Improvvisi i pensieri di Alec e Jane mi raggiunsero. Mi avevano vista e Jane capendo che volevo restare sola cercava di trascinare via Alec. Mi raggomitolai su me stessa in preda al dolore con le mani sulle orecchie come se questo potesse impedirmi di sentirli.

«Vi prego, lasciatemi sola...» gemetti disperata e certa che potessero sentirmi. «Basta!!!» urlai e tolti frettolosamente i vestiti di dosso mi tuffai in acqua. Non so quanto tempo rimasi sott'acqua ma quando ne riemersi loro se ne erano andati. Guardai verso dove vedevo arrivare la foschia e vidi che il cielo era libero, segno che era tutta colpa di Alec. Uscii ed istintivamente guardai il cellulare. Trovai tre chiamate di Felix e due chiamate ed un messaggio di Jane.

'Sono preoccupata per te e non solo io. Come stai?' diceva.

Sospirai e risposi:

'Jane tranquilla, ora mi sento meglio. Sai che il mare mi fa bene. Tu pensa al mio amore, al nostro Alec. Mi farò forza. Ci proverò per te e per lui te lo prometto. Tvb!' scrissi ed inviai il messaggio.

Mi riavviai verso il punto dove mi ero separata dagli altri. Ora sapevo cosa fare. Sarei stata più attenta ai segnali mandati da Felix sperando non s'interessasse a me in modo diverso dall'amicizia ed io da parte mia avrei fatto in modo di non illuderlo. Non avrei mai potuto amarlo, questo era certo. Lo vedevo solo come un amico, un buon amico e non volevo che soffrisse.

Quando arrivai notai che non erano ancora tornati così mi sedetti nella riva in attesa del loro ritorno.


 

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Capitolo 20
*** Capitolo 19-La locanda ***


La locanda

Ciao ragazze/i!! Eccoci nuovamente qui con un nuovo capitolo. Volevamo ringraziarvi per il vostro continuo seguirci e per il fatto che ci recensite, per noi i vostri consigli e le vostre opinioni sono molto importanti, con questo vi lasciamo leggere il prossimo capitolo ^^ Buona lettura a tutti/e e alla prossima!!! Baci e abbracci Denny & Chrissie.

Capitolo 19 - La locanda

Entrammo dentro al locale e fortunatamente non c'era tanta gente, così presi e mi sedetti ad un tavolo dove a seguire vennero Felix e Demetri.

«Devo dire che è alquanto... Strano... Sembrate i miei bodyguard.» dissi ridendo ed a quella battuta anche loro risero.

«Trovato, so cosa mangerò. Comunque davvero se vi innamorate difficilmente potete dimenticare quella persona o fare a meno di essa?» chiesi curiosa mentre finivo di guardare i dolci che c'erano.
Non appena arrivò la pizza mi precipitai a mangiarla, avevo parecchia fame ed osservavo Felix e Demetri e notavo le loro differenze.
Felix, ad un certo punto, si stava iniziando a preoccupare.

«Se sei preoccupato chiamala. Anche perché così le diciamo dove siamo.» dissi sorridendogli e lo vidi andare fuori dal locale per provare a chiamare.
Demetri mi disse che credeva fosse così e poi mi domandò se la pizza era buona.

«Beh... Si, per me è buona...» dissi chinando leggermente la testa per osservare la pizza. Quel sorriso era diverso dagli altri, aveva qualcosa di diverso o forse ero io che lo vedevo. Fui felice quando, dopo poco, tornò Felix anche se dal volto compresi che non gli aveva risposto.

«Felix è possibile che stia facendo un ultimo bagno e di certo il cellulare non può portarlo in acqua.» dissi ridendo sperando che gli passasse la preoccupazione.

«Dici che posso prendere anche un gelato? Insomma.... Dovete pagare voi quindi...» dissi abbassando il volto e strisciando un piede a terra imbarazzata.
Nel sentire che potevo prendere il gelato non potei non fare i salti di gioia e abbracciai Demetri dandogli poi un lieve bacio sulla guancia.

«Grazie, grazie mille.» dissi sorridendogli e voltandomi per andare al banco dei gelati per scegliere i gusti.
Stavo scegliendo i gusti quando tre ragazzi si avvicinarono a me con fare insolito, cosa volevano esattamente? Li scrutai dalla testa ai piedi. Speravo stessero anche loro scegliendo i gusti ma ad un tratto uno si avvicinò sempre più ed iniziò a parlarmi: «Ehi! Vorresti compagnia?»
Sapevo a cosa si riferiva con quella domanda e le risposte che potevo dare erano infinite.
Non appena Demetri arrivò tirai un sospiro di sollievo, qualsiasi cosa facevo non si scollavano di dosso ed iniziavano a darmi fastidio. Assecondai l'idea di Demetri nel fingersi il mio ragazzo e alla sua domanda sorrisi annuendo e lasciai che mi stringesse a sé.

«Vorrei prenderlo a tre gusti.» dissi sorridendo, ma notavo che quei tre ragazzi continuavano a stare lì attorno. Cercai di non darci peso anche quando ritornammo al tavolo mentre mangiavo il gelato.
Demetri, come me, iniziava ad irritarsi per il comportamento di quei ragazzi, ma a differenza mia, lui non riusciva più a trattenersi, forse c'era dell'altro oltre gli sguardi, solo che io non potevo accorgermene. Dovevo trovare un qualcosa per alleviare il tutto anche perché Felix se n'era andato per provare nuovamente a chiamare Chris che nemmeno per la terza volta aveva risposto. Improvvisamente mi alzai ed andai vicino a Demetri che rimaneva con la testa china sul tavolo.

«Demetri?» lo chiamai attendendo che sollevasse lo sguardo e non appena lo fece gli indicai di seguirmi.
Gli avevo dato un lieve bacio sulle labbra così che quei tre ragazzi la smettessero di perseguitarmi con gli occhi, ma da quel gesto Demetri mi assalì in un bacio. Avevo il cuore alla gola, quel bacio mi stava attirando a sé più di quanto m'aspettassi e senza rendermene stavo ricambiando il tutto.
Quando mi voltai compresi a cosa si riferisse lo sguardo alquanto perso di Demetri. Dietro di me avevo Chris e Felix che sicuramente come i tre ragazzi avevano assistito alla scena. Al pensiero che fossi stata vista in realtà da molte più persone non fece che farmi arrossire di colpo, ma corsi verso Chris e l'abbracciai. Era bello sapere che stava bene e sorrideva.

«Fortuna che è tutto a posto... Lasciarti sola non era un'idea bellissima per i miei gusti.» dissi sincera, ma Chris continuava a fissarci con fare probabilmente interrogativo o che comunque metteva disagio. Il momento in cui mi fece la domanda che temevo non tardò ad arrivare.
Non sapevo bene come rispondere alla sua domanda.

«Beh... Ecco... Da dove posso cominciare?» dissi iniziando a pensare da dove partire il discorso.

«Praticamente stavo scegliendo i gusti del gelato quando dei ragazzi hanno iniziato ad importunarmi in modo.... come dire...» mentre riflettevo alla parola adatta per descrivere il comportamento di quei ragazzi Demetri iniziò a parlare:

«Disgustoso? Ripugnante? Rozzo? Senza ritegno? Per non parlare dei loro commenti così sublimi nei tuoi confronti.»

«Beh, dei commenti non ne so nulla. So solo che stava diventando snervante il modo in cui mi guardavano così ho avuto l'idea di fingere di dare un bacio a Demetri. Solo che qualcuno è andato ben oltre la commedia.» dissi arrossendo ed iniziando a fissare il pavimento.
All'affermazione di Demetri sul fatto che non mi fossi opposta al suo bacio non potei non replicare anche se sapevo che era stata come una calamita, come un richiamo a non evitare quel bacio e a quel pensiero venni pervasa dai brividi.

«Comunque perché non andiamo da qualche parte o facciamo qualcosa?» domandai sorridendo sperando di poter così cambiare discorso e non pormi più tutte quelle domande, se era giusto o se stavo sbagliando; se arrendermi oppure no. Se davvero stava nascendo qualcosa e se Felix e Chris in realtà potevano davvero avere uno scoppio di scintilla.
Non avevo minimamente idea di che cosa si potesse fare, ma tornare in spiaggia ritenevo fosse ancora troppo presto, avrei preferito fare l'ultimo bagno prima di andare via.

«Inutile chiedere a me. Per me va bene ovunque, ma fare un altro bagno non mi va alquanto.» ammisi.
Al vederlo ridere mentre diceva che mi sarei spaventata solo io nella casa degli orrori mi lasciai sfuggire una linguaccia.

«Ringrazia che non posso nemmeno tirati uno schiaffo perché altrimenti mi faccio male io. Se no oggi ne avresti ricevuti ben tre di fila.» dissi fingendo il tono arrabbiato. L'idea che mi dovessi spaventare solo io non m'allettava molto, ma la ruota panoramica o altre giostre erano le benvenute.

«L'idea del luna park mi piace, ma non quella della casa dell'orrore.» dissi ridendo al sol pensiero di ritrovarmi a gridare da sola ma felice di quella scelta. Non vedevo l'ora di arrivare al luna park.



Pov. Demetri

Denny entrò nella locanda e fu molto decisa su cosa avrebbe preferito mangiare. Alla domanda se fosse vero che un vampiro innamorato difficilmente potesse dimenticare o fare a meno di quel qualcuno di cui fosse innamorato scossi la testa.

«Sinceramente non so cosa risponderti. Io non mi sono mai innamorato, ma pensando a Marcus o Afton credo di si.» dissi guardandomi attorno vedendo se qualche cameriere o cameriera arrivava. Dopo poco arrivò e Denny ordinò una pizza.
Rimanemmo soli per qualche minuto e vederla mangiare quella pizza felicemente mi fece domandare che sapore avesse.

«Deve essere buona.» dissi sorridendole e a quel gesto lei arrossì di colpo.
Denny tentò più volte di sollevare il morale a Felix che chiamò anche una seconda volta Chris, ma anche quella volta non rispose. D'un tratto Denny si alzò dal tavolo ed iniziò ad osservarmi.

«Qualcosa non va?» chiesi perplesso.

«Dici che posso prendere anche un gelato? Insomma.... Dovete pagare voi quindi...» disse abbassando il volto e strisciando un piede a terra imbarazzata.
A quel gesto mi trattenni dal ridere, mi alzai e le sollevai leggermente il volto.

«Se vuoi un gelato o svuotare il banco non importa. Se hai fame mangia no?» dissi sorridendole.
Ero certo che se fossi stato umano sarei arrossito a quel lieve bacio sulla guancia dopo l'abbraccio che avevo ricevuto. Non avevo fatto nulla di che, eppure mi ringraziava come se le avessi permesso chissà cosa.
Mi rimisi seduto al tavolo poiché Felix era ritornato dopo la terza volta che riprovava a chiamare Chris, ma qualcosa iniziò ad andare storto. Iniziai a sentire dei ragazzi che non facevano altro che commentare Denny, le sue curve ed i suoi vestiti. Nemmeno io facevo dei commenti simili ed iniziavo a sentirmi alquanto nervoso. Non capivo, se non m'interessava realmente allora perché mi davano così fastidio le parole di quei ragazzi? Era inutile che continuavo a girarci, per me non si stava più trattando di un gioco.

«Felix o mi distrai o faccio una strage.» dissi a denti stretti, ma qualsiasi cosa tentasse di fare era del tutto inutile; specialmente quando vidi quei tre ragazzi avvicinarsi un po' troppo a lei.
Non appena sentii l'approccio con la quale il ragazzo cercò di far colpo non potei più stare fermo e seduto.

«Ok, ora basta. Vado a sistemarli io.» dissi alzandomi ed andando a passo svelto verso di lei. Non appena arrivai vidi i suoi occhi illuminarsi di gioia.

«Allora cucciola, scelto i gusti?» dissi avvicinandomi sempre più a lei per poi cingerli il braccio alla vita e lanciare uno sguardo inferocito ai tre ragazzi.

«Possibile che non si arrendano ancora?» dissi in un sibilo. Iniziavano a darmi sui nervi, la guardavano come un branco di lupi affamati e nonostante l'interpretazione data non volevano darsi per vinti.

«Se non la smettono con quei commenti e quegli sguardi gli faccio vedere io qualcosa d'interessante.» dissi stringendo i denti e tamburellando le dita sul tavolo.
Improvvisamente Denny mi chiamò e mi fece cenno di seguirla senza darmi spiegazioni, così la iniziai a seguire con curiosità. Mi portò ad una colonna della locanda vicino al tavolo dei tre ragazzi ed improvvisamente mi prese il colletto della maglia trascinandomi a sé per poi baciarmi sulle labbra. A quel gesto non riuscii a rimanere fermo, sentivo che solo le labbra non mi bastavano così la cinsi a me ed iniziai a baciarla con più passione.
Quando riaprii gli occhi vidi Chris salutarci con la mano. Avevano visto probabilmente ogni cosa e che spiegazione dargli? Iniziai a deglutire pensando alla mia ora che stava giungendo, avrei potuto anche dire la verità che probabilmente non avrebbero creduto nemmeno a quella. Come se non bastasse mi ero perso chissà dove, tanto che nemmeno mi ero accorto che quei tre se n'erano finalmente andati via.

«Finalmente sei arrivata. E' tutto a posto?» chiesi a Chris cercando di eludere al discorso che sicuramente già aveva preparato. Naturalmente Christine domandò ben presto a Denny cosa era successo ed alla sua indecisione nel definire il comportamento di quei tipi non riuscii a trattenermi e sbottai.

«Disgustoso? Ripugnante? Rozzo? Senza ritegno? Per non parlare dei loro commenti così sublimi nei tuoi confronti.» dissi trattenendo un ringhio al solo pensiero dei commenti che le facevano a partire dall'aspetto a ciò che volevano farle.

«Così per farla finita sono andato lì e mi son finto il suo fidanzato, ma non contenti hanno iniziato a peggiorare coi commenti e gli sguardi.» dissi ancora più irritato mentre gesticolavo per mantenere la calma. Naturalmente Denny diede la colpa a me per l'inizio di quel bacio.

«Certo, io avrò incominciato. Ma tu mi hai provocato e non hai nemmeno replicato, se è per questo.» dissi frettolosamente. Probabilmente perché detestavo ammettere che in realtà provavo qualcosa per lei, anche se rubarla da Alec non era di certo una brutta idea.
Eravamo rimasti poco più indietro ed ero certo che Felix pensasse a qualcosa di sconvolgente siccome dopo poco lo vidi scuotere la testa come per scacciare quel pensiero. Qualsiasi pensiero fosse decisi di non dirgli nulla fino a quando, arrivati vicino alle ragazze, non mi chiese se avevo qualche idea.

«Avendo l'intero pomeriggio non saprei... Si può tornare in spiaggia oppure... Non ne ho la minima idea. A loro due potrebbe piacere girare per negozi e fare shopping, ma non so se i Signori ne siano contenti dopo. Voi avevate delle preferenze?» chiesi guardando Denny e Chris che stavano ancora a braccetto.
Cercavo di trovare cosa si potesse fare, ma in una località marina c'era ben poco a parte negozi, bar, ristoranti, spiaggia e sala giochi, non c'era chissà quale intrattenimento.

«Oppure un posto c'è. La casa degli orrori, ma poi si spaventerebbe solo Denny.» dissi ridendo al sol pensiero di come si spaventava facilmente.
Nel sentirla parlare a quel modo non potei che continuare a ridere, ma trovare un posto dove portarle era alquanto difficile.

«Quindi Chris avevi preferenze?» le chiesi distrattamente. Stava arrivando qualcuno verso di noi ma non ero certo di chi fosse e non volevo nemmeno pensarci, ci volevamo divertire e far sorridere le ragazze, non renderle tristi e pensare tutto il tempo a delle indecisioni.

«Allora che aspettiamo? Andiamo e vediamo che giostra fare. Ma la ruota panoramica la faremo per ultima.» dissi guardando Chris e ridendo mentre ci avviavamo per andare ad un luna park nelle vicinanze.



Pov. Christine

Erano già passati 10 minuti ma di Denny, Demetri e Felix non vi era nessuna traccia. Per natura ero un tipo impaziente e nemmeno la mia trasformazione in vampira era riuscita a placare quella parte di me. Guardai il cellulare. Felix aveva chiamato tre volte, mi aveva cercato. Per quale motivo non era importante in fondo, forse era meglio telefonargli e dire che stavo bene. Ero scappata senza reali spiegazioni, magari erano preoccupati. In fondo Denny e Demetri non avevano il mio numero di cellulare, chi poteva chiamare se non lui per sapere come stavo? Perché dovevo per forza complicare tutto per delle semplici supposizioni magari prive di ogni fondamento?
Presi il telefono e composi il numero. Felix si dimostrò sollevato nel sentirmi, era stato preoccupato.

«Mi dispiace Felix, non ho potuto farlo. Ero immersa in acqua e non ho sentito il telefonino. Avevo bisogno di schiarirmi le idee, di restare un po' sola con me stessa. Sai, non è facile dover sentire sempre i pensieri di tutti. Quando sono riuscita a non sentire i pensieri di nessuno è stata una benedizione, non immagini quanto! Ora mi sento meglio.»

«Ne sono contento. Ora cosa stai facendo?» mi domandò dall'altro capo del telefono.

«Sono seduta sulla riva che aspetto il vostro ritorno. Dove siete? Volete che vi raggiunga? O venite voi?»

«Non saprei...» rispose in maniera insicura.

«Perché questa indecisione? Che succede lì?» chiesi. Nel sentire che Denny e Demetri si stavano baciando anche se non c'era Alec, mi sbalordì.

«Wow!! Felix è fantastico ! Questo è un vero colpo di scena. Ora capisco! Ok, arrivo subito!!! Non voglio perdermi più nulla! Voglio sentire i loro pensieri! Arrivo!!!» urlai e chiusi la chiamata.
Raccolsi le mie cose e mi avviai verso il locale seguendo la scia del loro odore, in fondo ero una brava segugia anch'io.

«Felix!!» urlai correndogli incontro. Mi aveva aspettato davanti la porta.

«Come procede là dentro?»

«Vieni a vedere tu stessa.» mi disse prendendomi poi a braccetto.
Entrammo dentro e guardai sorridente in direzione di Denny e Demetri. Oh si, era proprio divertente; ora avrebbero dovuto spiegare il loro atteggiamento, chissà che spiegazione avrebbero dato a noi ed a loro stessi. Feci loro un saluto con la mano.

«Amico mio ora ci divertiamo veramente!» dissi a Felix facendogli l'occhiolino.
Andai da Denny e la strinsi tra le braccia sorridendo. Non potevo evitare di guardarla con l'intenzione di leggere la sua mente e lei lo capì a giudicare dal suo disagio.

«Usciamo fuori!» le dissi trascinandola fuori dal locale.

«Grazie, ora sto molto meglio. Mi dispiace che vi siate preoccupati ma ne avevo bisogno. Dovevo riflettere da sola e sentendo i pensieri di altri nella mia testa non è sempre facile. Avevo bisogno di un attimo di pace nella mia mente. Spero che tu capisca. Come ho già detto a Felix non ho risposto perché ero immersa in acqua. L'unico modo in cui i pensieri degli altri non mi potessero giungere od almeno mi potessero giungere attutiti.» dissi sospirando ripensando ad Alec e Jane.

«Ti sei nutrita come si deve? Hai un colorito così acceso che ritengo tu abbia soddisfatto i tuoi bisogni pienamente, anche più di quanto immaginavi!» dissi ammiccando.
Felix intanto ci aveva raggiunte insieme a Demetri.
Mi voltai a guardare Felix sconvolta sentendo i suoi pensieri.

«Felix che discussione hai avuto con Jane mentre ero via? Perché non vuoi richiamarla come ti aveva chiesto di fare quando sarei tornata?» chiesi agitata.
Lo guardai allibita sentendo la sua risposta. Era chiaro che stava lottando dentro sé, voleva negare ad ogni costo ciò che iniziava a provare. Mi aveva nascosto una parte a parole, una parte che però non potette nascondere dai suoi pensieri. Le parole di Jane su Alec che mi resero felice ed il perché era realmente arrabbiato con Jane; era arrabbiato con lei perché aveva interpretato la cosa come se lei pensasse che nessuno avrebbe mai potuto amarlo.

«Oh Felix... Ti sbagli, te lo assicuro. Su di me ha ragione Jane purtroppo, ma non su di te! Tu potresti fare innamorare qualsiasi donna al mondo. Chi sceglierai per essere la tua compagna sarà la donna più fortunata al mondo!» dissi sorridendogli.

«Tranquillo, la chiamo io. Non devi sentirla se non vuoi. Sarà più tranquilla sentendo la mia voce!» affermai prendendo il telefono dalla tasca di Felix.

«Scusa se uso il tuo, ma voglio vedere che reazione avrà sentendo la mia voce aspettandosi invece la tua. Attiverò il viva voce così sentirete tutti.» dissi ridendo avviando la chiamata.

«Ciao Jane!» esclamai allegramente.

«Come va?»

«Chris sei tu? Che bello sentirti così allegra! Che cosa sta succedendo? Perché chiami dal telefono di Felix e come mai tutta questa felicità? Nemmeno 20 minuti fa io ed Alec ti abbiamo vista assolutamente disperata ed ora sei così felice?»

«Beh, come avete visto poi mi sono buttata in acqua e come sempre è riuscita a liberare la mia mente da ogni pensiero. Grazie per esservene andati. Non avevo proprio intenzione di parlare con il tuo gemello presente.» dissi.

«Tesoro lo capisco, ma è stata un'impresa tirarlo via da lì. Era preoccupatissimo per te e lo è tutt'ora. Non ti aveva mai visto tanto disperata.»

«Digli che sto bene. Fortunatamente ho Felix con me e mi sento meglio grazie a lui. Non deve preoccuparsi. Forse potrei anche innamorarmi di lui!» dissi facendo l'occhiolino a Felix.

«Sei impazzita per caso?»

«Impazzita? E perché mai? Felix sa bene come trattare una donna e sarei stupida a non considerare la possibilità. In fondo sono single, non sono legata a nessuno, lo sai. Come credo stia iniziando a fare Denny con Demetri, fanno una bella coppia insieme sai?» dissi facendo un sorrisetto maligno.
Sapevo benissimo che tutto ciò che stavo dicendo sarebbe arrivato direttamente ad Alec visto che anche lei aveva il viva voce attivato e lui era lì che ascoltava la conversazione.

«Chris smetti di dire cavolate, tu sei legata e lo sai bene. Magari non ufficialmente ma il tuo cuore è legato in modo indissolubile e Denny e Demetri poi non c'entrano nulla l'uno con l'altra.»
Scoppiai a ridere.

«Se lo dici tu. Io non ne sarei così convinta per quanto riguarda Denny e Demetri. Comunque ora ti saluto. Vogliamo andarci a godere le ultime ore fuori dal palazzo, salutaci Alec!» dissi con un allegro sorriso tra le labbra e chiusi la chiamata.

«Scusatemi ragazzi se vi ho coinvolto nella discussione, ma Alec era lì che ascoltava ed io volevo affondare un altro colpo. Così impara a non origliare!» esclamai guardando Denny e Demetri che mi fissavano allibiti.

«Comunque ora vorreste spiegarmi cosa stava accadendo quando sono arrivata?» chiesi non riuscendo più a trattenere quella domanda.
Sorrisi felice. I loro pensieri ed i loro atteggiamenti valevano più di mille parole.

«Ok Denny, non preoccuparti. Ora so tutto quello che dovevo sapere sia da te che da Demetri. I vostri pensieri uniti alle vostre parole mi danno un quadro eloquente della situazione. Comunque ti prego tesoro, cerca di frenare la tua testolina o mi farai venire il mal di testa.» dissi scoppiando a ridere. La presi a braccetto cominciando a camminare distanziando i ragazzi che erano rimasti fermi a guardarci.

«Allora dove andiamo, cosa facciamo?» le chiesi a voce alta.

«Denny.» le sussurrai.

«Ho detto prima quelle cose su Felix solo per far capire a Jane quanto fosse stata stupida. Io purtroppo non credo di avere possibilità di innamorarmi di qualcun altro. Se potessi ne sarei felice ma la mia natura di vampira accetta solo un amore. Quando si è scelto chi amare è praticamente impossibile cancellarlo, anche se in momenti come quelli di oggi avrei voglia di incenerirlo! Nulla però mi vieta di stare bene con Felix è un vero amico.» dissi.

«Ora chiudiamo qui il discorso, arrivano Felix e Demetri!» dissi facendole l'occhiolino.

«Allora cari, avete deciso dove portare due donzelle come noi? Questa volta vogliamo rimetterci nelle vostre mani. Decidete voi!» esclamai.
Mi avvicinai a Demetri sentendo i suoi pensieri e gli feci un grande sorriso riconoscente.

«Beh, visto che Denny non vuole andare a mare, credo che l'unico posto in cui abbiamo una possibilità di divertirci seriamente è il luna park. L'idea della casa degli orrori era carina. In effetti non provocherebbe nessuna emozione in noi ma sarà bello vedere la sua faccia terrorizzata!» esclamai ridendo.

«Io per quanto mi riguarda non vedo l'ora di salire sulla ruota panoramica e guardare il mondo dall'alto.» continuai.

«Denny che ne pensi? Ti piace l'idea? Oggi la nostra parola chiave è divertirsi! Basta deprimersi!» esclamai cercando di essere più convincente possibile sebbene non lo fossi nemmeno io; avevo colto il pensiero di Demetri riguardo ad un qualcuno in avvicinamento. Sapevo bene chi fosse ma non volevo preoccuparmene. Ora volevo solo far stare bene Denny. Tutto poteva accadere ed ero curiosa di vedere cosa sarebbe accaduto, vedere dove avrebbe portato il suo avvicinamento a Demetri.

«Allora che ne pensate?» chiesi nuovamente ansiosa passando in rassegna i volti dei miei amici.



Pov. Felix

Ero preoccupato per la reazione di Christine e spinto la prima volta da Denny l' avevo chiamata non ottenendo risposta. Denny aveva cercato di calmarmi dicendomi che poteva essere in acqua ma questo non mi aveva rasserenato.
Improvvisamente mi trovai ad essere spettatore di un evento incredibile, Denny e Demetri che si baciavano appassionatamente. Quei due si piacevano reciprocamente era chiaro per tutti, forse solo loro non se ne accorgevano. Improvvisamente il telefono squillò, era Jane.

«Felix come va? Dimmi che sei con Christine! Io ed Alec l'abbiamo vista nemmeno 30 minuti fa ed era distrutta tanto che ho dovuto lottare per fermare Alec. Voleva andare a parlarle ma avevo paura che peggiorasse la situazione. Le ho mandato un sms e mi ha detto che sta bene, ma io ed Alec siamo seriamente preoccupati. Non l'ho mai vista stare così male.»

«No Jane, non è con me. E' voluta restare da sola. L'abbiamo lasciata sulla spiaggia già da 50 minuti fa, quindi non ne so nulla. Se prima ero preoccupato ora lo sono ancora di più. Le ho telefonato ben tre volte ma non mi ha mai risposto, ora ritento. Quando saprò qualcosa ti farò sapere.»

«Grazie Felix. Scusami ma devo chiederti un ultimo favore... Cerca di non innamorarti di Christine, Alec non sopporterebbe un dolore del genere. Lui non sa che te lo sto dicendo, non lo ammetterebbe con te o Christine neanche sotto tortura, in questo momento. Ma ha sofferto da morire vedendovi abbracciati. Inoltre sappi che lei non potrà mai amarti, amerà per sempre mio fratello, non illuderti! Ricordati che il vostro è solo un gioco temporaneo!»

«Ok Jane, stai tranquilla non lo dimentico. Ora la chiamo ed appena posso t'informo, a dopo.» dissi infastidito e le chiusi il telefono in faccia. Che bisogno c'era che me lo ricordasse? Come poteva essere così certa che non avrebbe potuto amarmi? Cosa pensava che se non mi amava lei non avrebbe mai potuto amarmi nessuna?
Stavo ancora pensando a questo, irritato, quando il telefono squillò.

«Finalmente!» esclamai vedendo il numero di Christine.

«Chris come stai? Siamo preoccupati per te! Ti ho fatto tre chiamate ma non hai risposto!»
Si giustificò dicendo di non averlo sentito perchè era in acqua e che aveva avuto bisogno di pausa dai nostri pensieri ma soprattutto che ora stava meglio, ed era la cosa che più contava.

«Ne sono contento. Ora cosa stai facendo?» dissi infatti.

«Sono seduta sulla riva che aspetto il vostro ritorno. Dove siete? Volete che vi raggiunga? O venite voi?» mi chiese.

«Non saprei...» risposi indeciso guardando Denny e Demetri ancora avvinghiati l'uno all'altra.

«Perché questa indecisione? Che succede lì?»

«Beh, sto guardando una scenetta incredibile. Denny e Demetri si stanno baciando con passione davanti a tutti e non ce ne era assolutamente bisogno. Alec non è qui!»
Arrivò dopo nemmeno pochi secondi. Fui felice di vedere che si era veramente rasserenata. Si vedeva a colpo d'occhio che stava meglio.
La presi a braccetto.

«Vieni a vedere tu stessa!» dissi con un sorriso aprendo la porta.
Lei andò subito da Denny e quando la vidi uscire dalla locanda le raggiunsi insieme a Demetri.

«Chris sicura che ti senti bene?» chiesi.
Sapevo che avrei dovuto fare la chiamata ma non volevo agitare Christine. Non avrei voluto che capendo a chi stavo per chiamare le ritornasse il cattivo umore e poi a dirla tutto non ero nemmeno certo di voler risentire Jane dopo la discussione di poco prima al telefono.

«Felix che discussione hai avuto con Jane mentre ero via? Perché non vuoi richiamarla come ti aveva chiesto di fare quando sarei tornata?» chiese nuovamente agitata.
Sbuffai.

«E' mai possibile che non ti si possa tenere nascosto nulla? Jane mi ha in pratica assalito dicendomi di non innamorarmi di te, che sono un illuso se penso che tu potresti amarmi perché tu amerai sempre e solo suo fratello!» dissi sinceramente tanto avrebbe scoperto subito tutto.

«Io non la capisco, da dove le è venuta l'idea che io mi stia innamorando di te. Tu sei solo una mia cara amica e poi io sono il migliore amico del tuo unico amore!» mormorai.

«Grazie.» le risposi abbassando gli occhi imbarazzato quando mi rispose che avrei potuto fare innamorare qualsiasi donna.
Non riuscivo a credere a quello che avevo sentito nella telefonata. Certo la cosa si spiegò benissimo quando ci informò che Alec ascoltava, ma il modo in cui aveva replicato a Jane sul mio conto non mi era sembrato solo una ripicca; mi aveva fatto molto piacere. Non avrei fatto l'errore di innamorarmene però, non potevo fare un errore del genere rischiando di perdere l'amicizia di Alec, la sua e quella di Jane. Ci sarei stato ben attento sperando che Alec si decidesse velocemente. Era così difficile trattenermi dal baciarla. Mentre vedevo Denny e Demetri farlo, avevo fantasticato che al posto loro ci fossimo io e lei.
Scossi la testa a quell'assurdo pensiero.

«Demetri andiamo da loro!» dissi cominciando a camminare nella loro direzione. Quando Christine ci chiese dove le avremmo potute condurre feci un espressione indecisa e mi voltai verso Demetri.

«Amico tu hai una qualche idea di dove andare?» gli chiesi.
Dopo molte considerazioni si decise di andare al Luna Park. Speravo tanto che ci saremmo divertiti lì. Ne avevamo tanto bisogno.

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Capitolo 21
*** Capitolo 20: Al luna park ***



Ciao a tutti avrete potuto notare che abbiamo cancellato questo capitolo. per un errore avevamo postato la bozza. Ci scusiamo infinitamente e vi invitiamo a rileggerlo in quanto contiene cose che nella bozza non avete potuto leggere ed in una forma migliore e più scorrevole. Speriamo che vi piaccia. Buona lettura!!!

Ps. posteremo normalmente il prossimo capitolo, come se questo non fosse stato cancellato.A presto! Baci,
Denny & Chrissie


 

Capitolo 20: Al luna park




Alec guardava Jane fissare attonita il telefonino, ma cosa diamine stava accadendo?

«Fratello mi dispiace, non riesco a capire. Cerca di stare calmo.» disse lei vedendolo tremare.

«Sono certa che sia solo una reazione di Christine al dolore, non considera veramente la possibilità di innamorarsi di Felix e forse nemmeno Denny di Demetri. Però fratello ti prego, decidi in fretta. Ho la seria paura che se non lo fai in fretta quando avrai scelto non troverai più nessuna delle due ad aspettarti!» disse correndo ad abbracciarlo preoccupata.

Lui la guardava con lo sguardo triste. Il dolore che provava era visibile ma se l'era cercato lui; era sua la colpa purtroppo se avrebbe potuto perdere entrambe. Sapevo che Jane la pensava esattamente come noi. Alec intuendo i suoi pensieri si staccò da lei con rabbia e scappò fuori dalla stanza facendo sbattere con furia la porta con il solo vento provocato dal suo passaggio. Purtroppo non possiedo il potere di Chris ma il mio è abbastanza forte. Grazie ad esso conoscevo i gemelli come loro stessi. Per me e tra loro nemmeno i pensieri erano segreti, si capivano con un solo sguardo.

«Che fatica essere gemelli.» sospirò lei.

«Ed ora dove va?» pensai vedendolo uscire.

Non vedevo l'ora di vedere nuovi sviluppi in quella storia, pensai sfregandomi le mani contento.

 

Pov Denny




«Bene. Da che giostra partiamo?» chiesi frettolosamente entrando al luna park mentre mi osservavo attorno, meravigliata da quanta poca gente c'era e quante giostre e giochi si potevano fare. Decidemmo di partire dalle montagne russe. Inizialmente ero spaventata ma poi finii con il divertirmi immensamente anche se alla fine del giro, scendendo, le gambe mi tremavano. Questa volta fui io a decidere dirigendomi verso il labirinto degli specchi. Scommettemmo su chi ne fosse uscito per primo e Demetri, prima di lasciarmi entrare, mi diede il buona fortuna dandomi anche un bacio in fronte che mi fece arrossire.
Non mi davo molta preoccupazione per il tempo che avrei impiegato per uscire dal labirinto, in fondo sapevo già che sarei stata l'ultima. Il mio senso dell'orientamento è sempre stato pari a zero. Continuavo a camminare cercando l'uscita ma iniziavo a sentirmi alquanto a disagio. Era una sensazione tanto spiacevole da provocarmi il volta stomaco e come se non bastasse mi sentivo osservata. Credevo però che fosse tutta un'impressione per via degli specchi.
«Voi a che punto siete?!» gridai sperando che rispondessero così da non sentirmi troppo sola.
Sapevo di star prendendo la strada giusta ma qualcosa continuava a distrarmi ed improvvisamente vidi il riflesso di Alec allo specchio.
«Ma cosa? No, è impossibile.» dissi scuotendo la testa e riguardando lo specchio ma il suo riflesso era ancora lì ed aveva degli occhi colmi di rabbia. Così pieni di dolore, misto ad odio che non facevano che rendere il mio cuore sempre più fragile.
«Inutile che mi guardi così... Tu, tu hai creato tutto questo...» dissi a bassa voce portandomi le mani tra i capelli e sedendomi a terra. Quello sguardo valeva più di mille parole. Bastavano per far riemergere tutta la tristezza e il dolore che continuavo a tenere rinchiuso da giorni. Improvvisamente arrivò vicino a me e mi afferrò il volto. Non era né premuroso né violento ma provava tanta rabbia.
«Che sta succedendo fra te e quel maniaco di Demetri?» chiese in un sibilo cercando di non alzare la voce.
«Nulla, nulla che possa interessarti... Tu sei indeciso no? Ti importa di me quanto ti importa di Chris, di conseguenza faccio ciò che voglio.» dissi cercando di trattenermi dal non scoppiare.
La sua reazione fu quella di tirare un pugno su di uno specchio e frantumarlo in mille pezzi. A quel gesto il mio cuore non fece che sobbalzare, iniziavo ad avere un po' di paura ma meritava ciò. O me o lei, entrambe sarebbe stato impossibile.
Non appena abbassò la testa, dopo aver tirato il pugno, mi alzai il più velocemente possibile ed iniziai a correre. Volevo trovare l'uscita ma continuavo solamente a perdermi e lui probabilmente continuava a seguirmi. Improvvisamente sbattei contro qualcosa ed iniziai a gridare dallo spavento poiché qualcuno mi aveva afferrata. Gridavo invano visto che mi aveva messo la mano davanti alla bocca per farmi tacere.
Non sapevo come porre fine a tutto, non volevo che Chris soffrisse di nuovo, soffrivamo entrambe ma ero certa che la mia fosse una sofferenza diversa. Demetri cercava di reagire il minimo ma di tenere Alec a freno, nessuno utilizzava i poteri ma i pugni ed i lanci che si davano l'un l'altro non erano di certo lievi.
«ORA BASTA! Noi siamo libere di fare ciò che vogliamo! Tu vivi la tua indecisione, fa le tue scelte, fa ciò che vuoi ma... ma lasciaci in pace... Non voglio più pensare né sentire una parola di questa storia... Quando avrai fatto la tua scelta allora potrai parlarci. Ci fai solo del male a venire a vederci e tentare di parlarci per poi non risolvere nulla. Smettila! Smettila di essere egoista! Dovete smetterla di pensare solo a voi!» gridai davanti a lui fermandolo dallo sferrare un altro colpo a Demetri. Lasciai che tutti i pianti che avevo soffocato uscissero fuori. Stavo piangendo come una fontana e non cessavo minimamente. Ero stanca di vedere il volto di Chris sempre più a pezzi per quell'indecisione ed ero stanca di sentire il mio cuore sempre più fragile ma che tentava inutilmente di stare in piedi.
«Tutto questo è il minimo che ti si possa fare per comprendere quanto dolore ci stai provocando tu. Ma tanto che importa! Ora ho solo la conferma che siete degli avidi egocentrici egoisti!» gridai prima di correre via tentando di asciugare quelle lacrime che sembravano infinite.
Avevo corso così tanto che avevo il fiatone, ero finita col nascondermi dentro un ripostiglio inutilizzato per continuare a piangere fino a che non avrei sentito la necessità di smettere. Sapevo che dalla reazione di Alec si sarebbe scaturito qualcos'altro, specialmente Chris avrebbe iniziato a pensare di togliersi la vita. Perché doveva piacermi il suo stesso ragazzo? Perché non spegnere il mio cuore e provare ad indirizzarlo da un'altra parte? Perché non farmi dimenticare tutto o uccidermi invece che far fuori sé stessa? Erano domande che più passava il tempo, più si moltiplicavano e le lacrime non smettevano di sgorgare.
Avevo sentito la voce di Demetri che diceva dove mi trovavo e quando Felix aprì mi ritrovarono rannicchiata su me stessa con la testa fra le ginocchia.
«Preferivo non essere trovata...» borbottai alzandomi e fissando Chris assieme a Demetri e Felix. Non sapevo bene che dire anche perché ritenevo che forse la mia reazione era stata un po' esagerata così rimasi in silenzio a testa bassa. Sentendo le parole di Chris rivolte a Jane che le aveva telefonato preoccupata, mi arrabbiai.
«Io non vengo da nessuna parte.» dissi asciugandomi le ultime lacrime, avevo il volto serio ed avevo iniziato a non provare più quel dolore lancinante al cuore.
«A palazzo a parte Bianca forse, non c'è nessuno che mi aspetta. Forse Aro perché pensa che io possa avere un potere interessante, nulla di più.» dissi fissandoli senza interessarmi di cosa pensassero.
«Io non sono sua, né lo sarò mai se deve rimetterci la vita di qualcun altro. Che essa sia mortale oppure no. E solo perché ha reagito a quel modo non significhi che abbia deciso.» dissi tentando di mantenere la calma. Mi infastidiva come aveva reagito Chris nei miei confronti e nei confronti di quelli che dovevano essere suoi amici.
«Ho detto che non vengo. Non sopporto certe cose. E sono stanca di starmene in silenzio. Quindi ora farò un po' come vorrò e non m'importa contro chi debba andare.» dissi incrociando le braccia per poi riavvicinarmi a Demetri.
Poi però ci ripensai. «Anzi, vengo giusto perché senno verreste puniti e me ne sentirei estremamente in colpa. Ah Chris una cosa prima di partire, se ti creavo così tanti problemi potevi eliminarmi senza tanti indugi. Detto ciò, ricorda, io non sono come eri tu.» dissi con un po' di cattiveria. Aveva usato dei toni e dei modi che non mi erano piaciuti affatto. Se Alec aveva reagito a quel modo non significava obbligatoriamente che avesse scelto, né che io avessi accettato. Ero così stanca che non appena fui in braccio a Demetri dopo qualche secondo mi addormentai.

 

Pov. Chris




Ero felice di essere finalmente al Luna park. Guardai Denny sbalordita sentendo che non era mai salita sulle montagne russe.
«Non hai mai fatto le montagne russe? E' tempo di provare allora!» esclamai.
«Non sono terribili. Non devi aver paura. Tu tra tutte le persone qui hai le minori possibilità di farti male. Ci siamo noi!» dichiarai.
«Poi è bene che tu provi. Ti assicuro che non è peggio che stare tra le braccia o sulla schiena di uno di noi quando corriamo. Hai già fatto l'esperienza se non sbaglio e non mi sembra ti sia terrorizzata!» affermai.
«Comunque se hai paura di cadere puoi sempre stringerti a Demetri. Anzi, ti dirò di più, per sembrare più normale anch'io mi stringerò un po' di più a Felix.» dissi appoggiandomi a Felix che intanto si era già accomodato a gambe larghe nel sedile.
Feci cenno a Denny di avvicinarsi per parlargli all'orecchio.
«Devo sembrare più umana possibile agli occhi di tutti e questo è l'atteggiamento migliore!» dissi strizzandole l'occhio.
«Allora che fai sali?» le chiesi indicandole il posto poi mi voltai verso Felix.
«E tu cerca di tenere le gambe un po' più chiuse, non ho nessuna intenzione di rintanarmi in un angolino perché tu ti sei rubato tutto il posto!» urlai dandogli un pugno in testa ed iniziando a ridere.
Lui disse che se volevo potevo stringermi a lui dandomi del lei ben sapendo che m'infastidiva.
«Oh lo immagino, ma mi dispiace deluderla non credo che accadrà! » esclamai.
«Comunque non siamo nel 200 a.C., potresti smetterla di darmi del lei? Mi infastidisce!»
Lui naturalmente ribadì che l'aveva fatto apposta.
«Ma che bravo! Direi che la cattiva influenza di Demetri inizia a farsi sentire! Così non va!» esclamai scuotendo la testa sorridendo.
«Demetri non riuscirai a rovinarlo, non te lo permetterò!» dissi decisa.
«Ed ora siete pregati di prendere posto, stiamo per partire!» conclusi guardando Denny.

Avevo riso felice tutto il tempo. Era da tanto che non mi sentivo così leggera. Per un attimo avevo avuto persino la sensazione di non aver nessun problema. Come se si fossero cancellati. Certo era stato un attimo ma era stato un attimo così piacevole...
Denny ci propose di andare nel labirinto e Demetri ci sfidò per chi sarebbe uscito prima.
«Demetri so che non dovrei accettare questa sfida. Non è molto sano mettersi contro il miglior segugio al mondo quando si tratta di labirinti ed orientamento, però voglio provare. Potrei anche batterti e diventare io la migliore anche in questo!» esclamai felice.
«Comunque Denny sono felice che ti sia piaciuto lassù. Ne ero sicura. Sarebbe stato un peccato se ti fossi persa un divertimento del genere!» dissi a Denny.
«Ehi micione che guardi? Andiamo al labirinto!» dissi prendendo Felix che si era fermato davanti al labirinto, da un braccio. Mi rispose che aveva una strana sensazione. Sapevo a cosa si riferiva ma non volevo pensarci.
Gli lasciai il braccio e mi misi davanti a lui con le mani nei fianchi.
«Ehi tu, non ti fare prendere dalle sensazioni moleste. Non ora. Andiamo a divertirci e fregatene di tutto!» dissi porgendogli la mano con un sorriso.
Come previsto vinse Demetri ed io e Felix riuscimmo ad uscire contemporaneamente dal labirinto. Avevo però sentito i pensieri di Alec. Rimasi impietrita sentendo che era dentro al labirinto con Denny furioso per il suo atteggiamento con Demetri.
Quando Alec e Demetri uscirono dal labirinto litigando ne ebbi la certezza, per me era finita.
E' finita, mi ripetevo mentre vedevo Alec reagire a quel modo. E' finita. Lui ha fatto la sua scelta e non sono io. Non lo ammette nemmeno a sé stesso ma è così. Mi ha solo guardato un attimo come se non gli importasse che fossi tanto vicina a Felix. Per me è finita.
Quando finalmente Alec decise di andarsene Demetri preoccupato si avvicinò a me per sapere come stavo. Lo guardai con espressione apatica.
«No Demetri, non è tutto apposto e non lo sarà mai più per me. Vai a cercare Denny e dille che ha vinto. Alec è solo suo. Per me è finita. La mia esistenza è finita ora!» dissi e senza aspettare oltre scappai via da lì prima che qualcuno potesse realizzare il significato delle mie parole.
Solo dopo essere arrivata abbastanza lontana mi fermai. Presi il telefono e chiamai Jane.
«Ciao Jane. Non so se Alec è lì, non lo sento nei paraggi. Comunque volevo fargli sapere che ho capito tutto. Auguro a lui e Denny di essere felici. Non so se tornerò a Palazzo, non so nulla. Questo sarà considerato come un tradimento ma non importa. Questo forse mi aiuterà a morire come voglio. Addio Jane, sei stata una buona amica. Ti voglio bene!» dissi e chiusi il telefono.
Jane mi aveva ascoltato senza fiatare, sconvolta. Sapevo di averle fatto male ma non sapevo cosa farci. Presi il cellulare e mandai un messaggio a Felix.
"Felix mi dispiace per tutto. Sei stato un amico meraviglioso. Grazie di tutto. Dì a Denny che sono felice per lei e salutami Demetri! Addio!"
Chiusi il telefono ed iniziai a camminare con la morte nel cuore senza una meta precisa...
Improvvisamente mi ritrovai davanti a me Demetri. Non ero riuscita a seminarlo ma era logico, era il segugio migliore al mondo. Mi afferrò e mi diede uno schiaffo per farmi reagire ma avrebbe dovuto sapere che non sarebbe servito. Certo quello che mi disse sarebbe stato importante se a pesare non fosse stato quello che la reazione di Alec mi aveva fatto intuire.
Voleva tornassi indietro con lui. Decisi di farlo, non avevo altra scelta del resto. Lui non mi avrebbe permesso di andarmene.
«Demetri mi dispiace che anche tu ti sia innamorato. L'amore è crudele se non corrisposto, come il mio.» soffiai.
«Denny ama Alec. Certo tu gli piaci ma non so fino a che punto. Avresti avuto molte possibilità di farla innamorare se Alec non fosse comparso ma ora non credo. Non illuderti. Lei ora ha ciò che vuole!» affermai.
«Per quanto mi riguarda tornerò con te. Andrò di fronte ai Signori e spero che mi concedano di morire! Se non me lo concedono attaccherò Aro o Caius. A quel punto sarà alto tradimento e la pena lo sai è la morte. Otterrò ciò che voglio. Sarò contenta di morire per mano tua o di Felix!» dissi.
«Ora torniamo indietro, non ha senso ritardare la cosa. Andiamo dai ragazzi. Mi congratulerò personalmente con Denny almeno!» dissi accettando la sua mano pronta a farmi condurre da lui dove si fossero trovati Felix e Denny. Quando tornammo indietro Demetri mi fece notare che Felix non aveva ancora trovato Denny. Scossi la testa.
«Felix non è un segugio.» risposi.
«Felix vieni l'abbiamo trovata noi è lì!» lo chiamai. Felix vedendomi mi corse incontro e mi abbracciò stretta chiedendomi se avessi abbandonato la mia idea che lui riteneva folle.
«Non l'ho abbandonata. Ho solo cambiato piano per ottenere ciò che ti ho scritto e non potrai mai impedirlo.» ribadii.
Felix aprì lo sgabuzzino e trovammo Denny con la testa tra le ginocchia.
«Denny alzati. E' ora di andare a Palazzo.» dissi con tono secco.
« Alec ti sta aspettando, non farlo attendere ancora. A proposito auguro a voi due ogni felicità!» sbottai cercando di addolcire il tono della voce.
«Vedi di muoverti ora, io ho molto da fare e non ho più altro tempo da perdere. Devo incontrare i Signori per ottenere ciò che più desidero al momento!» dissi.
Il mio telefono iniziò a trillare, era Jane.
«Chris dove sei?»
«Sto tornando a Palazzo. Se vuoi darmi l'ultimo saluto, fatti trovare in Sala Conferenze amica mia. A presto!» dissi. Chiusi il telefono e subito dopo lo ridussi in poltiglia.
«Così smetterà di dare fastidio!» ringhiai.
«Ora andiamo!» esclamai e mi voltai per andarmene.

 

Pov. Felix




Arrivammo al Luna Park ed alla proposta di Demetri di andare sulle montagne russe ne fui contento e mi diressi verso di esse con Chris, mi sedetti senza aspettare niente e lei si accomodò accanto a me. Naturalmente si lamentò del fatto che tenessi le gambe larghe, cosa assolutamente normale. Certo che come femmina non poteva capire ma ero certo che lo faceva solo per farmi arrabbiare.
«Mi scusi mia Signora le prometto che mi comporterò bene ed occuperò solo il mio posto. Comunque se vuole può benissimo buttarsi su di me se sta stretta od ha paura, a me non da fastidio!» dissi ironicamente con un sorrisetto.
Risi sentendo la sua risposta. Odiava le dessi del lei.
«Lo so è proprio per questo che ti ho parlato così!» esclamai.
Non appena scendemmo dalla montagna russa Chris mi prese per un braccio trascinandomi verso il labirinto di specchi.
«Ok piccola, arrivo. Però ho una sensazione strana che non riesco a togliermi, come se stesse per accadere qualcosa!» dichiarai.
Lei replicò di non farmi condizionare da pensieri molesti porgendomi la mano con un sorriso.
«Hai ragione, che vadano tutti al diavolo! Andiamo a divertirci tesoro!» dissi prendendole la mano e baciandogliela sorridente. Le passai un braccio dietro la schiena e così, insieme andammo dietro Denny e Demetri.
Tutto precipitò velocemente a causa della comparsa di Alec che attaccò Demetri per la sua vicinanza con Denny. Entrambe le ragazze scapparono. Ero preoccupato per Christine e lo fui ancora di più quando lessi il messaggio che mi aveva inviato.
Demetri andò a cercarla e la trovò. Non avevo dubbi che l'avrebbe fatto e l'avrebbe riportata indietro.
Quando Christine ritornò e la sentii chiamarmi non potei trattenermi dal correre da lei ed abbracciarla forte.
«Sei tornata! Spero che tu abbia abbandonato la tua idea folle. Non ti permetterò mai di farlo.» dissi.
Lei non sembrava però intenzionata a recedere dal suo proposito.
Decidemmo di tornare a Palazzo. Una cosa era sicura, non avrei mai permesso a Christine di mettere in atto il suo piano, prima sarebbe dovuta passare sulle mie ceneri piuttosto.

 

Pov. Demetri



Quando arrivammo all'entrata del Luna park pagammo io e Felix come dei veri gentiluomini per poi lasciarle entrare per prime.
«Io direi di partire dalle montagne russe.» dissi cercando di capire se a Chris, Felix e Denny poteva andar bene e sembrarono d'accordo fino a quando non fu il momento di salire che Denny iniziò ad indietreggiare invece che prendere posto.
«Hai paura anche delle montagne russe?» chiesi sbalordito, sì era umana ma aveva terrore di parecchie cose, più di quante mi aspettassi.
Ne aveva paura, lo immaginavo. La trascinai sul sedile della giostra in questione.
«Fidati. Ti divertirai. Non è vero Chris?» dissi sorridendo e voltandomi verso Chris che stava nel posto dietro di noi, assieme a Felix.
Chris si mise a scherzare con Felix e disse che lo influenzavo negativamente. Mi voltai verso di loro fingendomi irritato.
«Ehi! Quale influenza? Neanche avessi l'aviaria. E poi bisogna farvi arrabbiare ogni tanto se no dopo non diventate ancora più belle.» dissi ridendo mentre lasciavo accomodare Denny al mio fianco. Finalmente aveva deciso di salire.
«Si partee!!» dissi alzando le mani al cielo non appena la macchina si mise in moto. Quando iniziò la prima salita vidi Denny coprirsi momentaneamente gli occhi.
«No, perderesti tutto lo spettacolo.» dissi riuscendo a fatica a levargli le mani dagli occhi e quando iniziò la discesa la sentii cacciare un urlo divertita. Era un urlo alquanto forte anche per le mie orecchie ma in fin dei conti era la prima volta che ci saliva, quindi l'importante era che si divertisse. Sentire che Chris rideva, mi metteva ancora più di buon umore. Finalmente si stavano divertendo nuovamente. Nel veder Denny fare quel piccolo giro su sé stessa rimasi momentaneamente incantato, specialmente quando sorrise. Erano rari quei veri sorrisi e quando li mostrava erano una freccia dolce e amara che trapassava il cuore.
Eravamo appena scesi dalle montagne russe quando Denny ci propose di andare nel labirinto degli specchi.
«Per me va bene. Vedremo chi ne uscirà per primo fra noi quattro.» dissi sorridendo malignamente ed a quella sfida Denny accettò all'istante. Mancava solo sapere se Chris e Felix erano d'accordo.
Si dimostrarono pienamente d'accordo. Felix come me aveva una sensazione strana. Ero certo che chi ci stava seguendo non portava buon auspicio ma non volevo guastare la festa. Chris aveva ragione a dire di dover mandare tutto al diavolo e penso che seguimmo tutti quanti il suo consiglio. Chiesi cortesemente al signore dell'entrata di constatare chi fosse il primo tra noi ad uscire e dopo aver dato il via iniziammo a camminare al suo interno. Fortunatamente se parlavamo potevamo sentirci tutti quanti, ma non dovevo perdere per nessun motivo.
«Beh, buona fortuna a tutti. Specialmente a te.» dissi sorridendo e dando un bacio sulla fronte di Denny, la quale arrossì.
Ad un tratto Denny ci chiese urlando a che punto fossimo.
«Io credo di essere oramai all'uscita. Infatti. E devo dire di averti stracciato Chris!!» gridai ridendo vittorioso e dopo poco ne uscì anche Chris con Felix. Non so come ma erano riusciti ad uscirne insieme.
«E' ancora dentro, credo dovremo aspettare un po'.» dissi sogghignando.
Iniziava a metterci davvero troppo tempo e colui che ci stava seguendo era alquanto vicino. Appena sentimmo un rumore di qualcosa che andava in frantumi ci guardammo alquanto preoccupati.
«Io vado a raggiungerla. Tanto mi sarà facile trovarla.» dissi correndo a passo umano dentro.
Una volta dentro il labirinto avrei potuto muovermi liberamente e trovarla senza problemi. Di fatti sentii un lamento fievole, quasi impercettibile, ma per un buon segugio come me era anche fin troppo chiaro. La trovai mentre scappava spaventata.
«Sono Demetri. Ora rilassati un po'.» le sussurrai all'orecchio, non sapendo che altro dirle. La strinsi a me lasciando che appoggiasse il volto sul mio petto. Stavo per domandarle cosa era successo quando la risposta venne da sè. Alec spuntò alquanto infuriato e vederla fra le mie braccia non fu altro che un motivo maggiore per perdere ulteriormente il controllo.
«Non devi toccarla. Lasciala immediatamente. Lei non ti appartiene.» disse in un sibilo.
A quelle parole scoppiai a ridere, lui stesso aveva creato la situazione eppure me ne stava facendo ricadere la colpa. Peccato che la mia risata non fu altro che provocatoria nei suoi confronti.
Improvvisamente tentò di spostare Denny per afferrarmi ma ripresi Denny con rapidità ed andai verso l'uscita. Quando fummo quasi vicini per evitare che Denny si facesse male sbattendo contro un altro vetro rotto mi lasciai colpire in faccia da un pugno di Alec, il quale mi fece cadere poco più lontano da Chris e Felix.
Denny aveva fermato Alec dal tirarmi un altro pugno. Sentivo solo un dolore passeggero ma quando Denny iniziò a parlare compresi che il suo era un dolore ancora più grande. Nemmeno Alec ebbe il coraggio di parlare o protestare, anzi ne sembrò rimanere atterrito, ferito ed anche allibito poiché mi permise di rialzarmi.
Denny improvvisamente si mise ad urlare dando a tutti degli egoisti ed egocentrici. Non sapevo se darle torto o ragione ma quando ripensai al bacio che le diedi e al pensiero che avrei fatto di tutto per conquistarla, non potei ammettere che aveva pienamente la ragione. Alec rimaneva immobile a fissarla gridare in lacrime, come d'altronde stavamo facendo tutti. Non sapevo nemmeno che cosa stesse provando Chris ma di certo non era qualcosa di bello.
D'un tratto Denny iniziò a correre via in lacrime lasciando sia me che Alec allibiti, per averci dato a tutti degli avari egocentrici egoisti, ma era colpa sua se lei aveva reagito così. Se non fosse arrivato sarebbe ancora dietro a sorridere e preso da quei pensieri non potei che voltarmi verso di lui e volgergli un ringhio.
«Certo che sei intelligente! Io dico, farti un po' gli affari tuoi una maledettissima volta no? Che ti costava lasciarle in pace? Ringrazia che non siamo al palazzo.» dissi trattenendomi dal ringhiargli tenendolo stretto per il colletto della maglia. Quando vidi però il suo volto quasi privo di espressione, come se fosse totalmente crollato, lo lasciai andare.
«Tornatene a palazzo, è meglio. Prima che davvero faccia io qualcosa di grave. Sappi però che la prossima volta che ti sento anche solo nei paraggi non esiterò nello scacciarti via.» gli sussurrai all'orecchio prima di vederlo avvicinarsi a Chris di poco per poi correre via senza toccarla minimamente. Ero certo che tutto ciò gli dispiaceva ma era solo colpa sua.
«Chris è tutto a posto?» domandai voltandomi verso di lei mentre mi sistemavo i vestiti che mi aveva impolverato quando mi aveva buttato a terra. Ero preoccupato per Chris, era stata in silenzio tutto il tempo, ma lo ero anche per Denny non sapendo dove fosse finita e se fosse il caso di raggiungerla. Erano questi i pensieri che mi frullavano per la testa.
Anche Chris scappò via ed io guardai Felix pensieroso.
«Provare ad innamorarsi di qualche altro vampiro è così difficile?» chiesi a Felix, ma vedevo che non stava ascoltando, era perso a leggere chissà cosa dal cellulare così glielo presi dalle mani e lessi il messaggio.
«Lo sa che Denny non accetterà nulla di tutto ciò almeno?» dissi sospirando e scuotendo la testa.
«Inizio a pensare che queste ragazze siano più difficili da comprendere più di quanto uno immagini.» dissi tirando un ulteriore sospiro.
Ero certo che Denny fosse solo rifugiata da qualche parte per non farsi vedere in lacrime, ma la frase di Chris era alquanto preoccupante.
«Ascolta Felix, io vado alla ricerca di Chris. Tu se vuoi prova a vedere dov'è finita Denny.» dissi posandogli una mano sulla spalla per fargli comprendere che ero con lui in tutto e per tutto. Se avesse avuto bisogno di me ci sarei stato e mi avviai alla ricerca di Chris.
Quando la ritrovai mi avvicinai immediatamente a lei e l'afferrai per le braccia.
«Ti arrendi fin troppo in fretta. Avrà anche reagito in maniera differente rispetto a quando ha visto voi. Però c'è anche da dire che io ho baciato Denny, tra voi a parte abbracci non c'è stato nulla. E poi un'altra cosa.» mi fermai di colpo per darle uno schiaffo, non avrebbe fatto alcun male fisico ma morale ero certo di si.
«Questo penso che è ciò che ti darebbe Denny leggendo e sentendo quello che avevi detto. Alec non ha preso nessuna decisione ed io voglio Denny. Quindi evita di fare mosse affrettate ok? Lei nemmeno accetterebbe di stare con lui sapendo come staresti male. Anche se non dovrei dirtelo però secondo lei è meglio che soffra lei, visto che può sempre dimenticare. Quindi adesso andiamo a cercare Denny prima che Felix gli dica del messaggio e che si faccia venire qualche idea malsana.» dissi porgendo una mano a Chris sperando che accettasse di tornare da lei.
Le fui grato del fatto che avesse accettato la mia mano per tornare da Felix e Denny, ma non tanto contento per ciò che aveva detto e per la sua idea malsana di volersi togliere la vita. Sapevo di avere ancora delle possibilità con Denny e che Alec in realtà amava anche Chris. Se avessi iniziato la loro vendetta stando con Chris avrebbe reagito allo stesso modo.
«Felix non l'ha ancora trovata anche se ci sta già passando per la terza volta davanti.» dissi scuotendo la testa e trattenendomi dal ridere.
«Felix, è lì dentro.» dissi indicandogli uno sgabuzzino.
Facemmo uscire Denny da lì e le dicemmo che dovevamo tornare a Palazzo ma lei non voleva farlo asserendo di non aver nessuno lì che l'aspettasse veramente.
«Denny, bisogna per forza ritornare a palazzo.» dissi cercando di avvicinarmi a lei per prenderla in braccio, ma non appena lo feci indietreggiò.
Finalmente si convinse di tornare a palazzo.
La tenevo in braccio perplesso su quanto avesse detto e mi accorsi dopo un po' che s'era addormentata tranquillamente fra le mie braccia. Era stupenda anche quando dormiva, ma tutta questa magia sarebbe durata per poco.
«Non so chi sia veramente peggio fra voi due.... Finirete col farmi esplodere la testa.» dissi ripensando ai loro atteggiamenti opposti ma simili fra loro e così silenziosamente tornammo a Palazzo.
 

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Capitolo 22
*** 21- Il Ritorno a Palazzo ***


Eccoci quì con un nuovo capitolo che speriamo vi piaccia!!! Buona lettura da Denny & Chrissie <3

21- Il Ritorno a Palazzo

 
Guardavo Denny dormire pacificamente tra le braccia di Demetri, mentre tornavamo a Palazzo.

«Demetri lei non ha proprio capito nulla. Mi ha chiesto perché non l'ho uccisa, ti rendi conto? Non ha capito che le voglio bene e che comunque non servirebbe a nulla, a parte farmi odiare da Alec. Voglio che lei sia felice e renda felice lui ed io sono di troppo!» esclamai.

Il Palazzo si stagliò di fronte a me e cominciai a correre. Come una furia mi diressi verso la Sala Conferenze. Felix però fu più veloce di me e si mise davanti alla porta a gambe larghe occupandola tutta.

«Tu qui dentro non metti piede!»

«Togliti di lì o chiamo Jane, le rubo il potere e ti obbligo a farmi entrare!»

«Sono qui ma tu non entrerai. Eviterò di guardarti così non potrai rubare il mio potere.»

Iniziai a tremare di rabbia.

«Non capite che la mia vita è finita? Non ho più ragioni per continuare la mia esistenza. La mia esistenza è sempre stata legata ad Alec fin da quando ero neonata, forse anche da prima. Senza di lui non vale nulla!» urlai esasperata.

«Ti prego Jane, voglio che sia felice e se io sono qui non potrà mai esserlo. Ogni volta che mi vedrà, si sentirà sempre in colpa per il male che mi ha fatto. Fallo per amore suo, fammi entrare!» la supplicai.

«No!» urlò Jane.

«Bene, come potete sentire, arriva Alec. Mi aiuterà lui a farlo! Demetri sveglia Denny e falla scendere, non voglio vedere Alec ancora infuriato con te, non prima di morire.» dissi.

Jane era appoggiata a Felix cercando di proteggere dove lui aveva le gambe aperte. Sapeva che avrei potuto approfittare della loro distrazione per scivolare di sotto ed entrare nella stanza.

«Jane, tu e Felix sarete una coppia stupenda. Siete perfetti insieme!»

Alec intanto era arrivato e ci guardava incredulo nel vedere quella scena, domandandosi cosa stesse accadendo.

Gli sorrisi debolmente e guardandolo negli occhi presi il suo potere. Poi lo baciai disperatamente sulle labbra.

«L'ultimo bacio.» mormorai.

«Grazie per avermi prestato il tuo potere. Sì felice con Denny, vi meritate ogni bene.»

Mi voltai verso Denny.

«Ti voglio bene amica mia e voglio bene anche a te Demetri. Grazie per essere stato mio amico.»

Mi voltai verso Jane e Felix e sorrisi scagliando la nebbia di Alec su di loro. Alec intanto era rimasto attonito, non riusciva a formulare nemmeno un pensiero coerente.

«Addio Alec, addio amore mio!» dissi passando tra i corpi di Jane e Felix.

«Jane, Felix vi vorrò bene per sempre, perdonatemi.»

Entrai in sala.

Rimasi di sale vedendo che era vuota. Felix e Jane nuovamente liberi, entrarono dentro come una furia seguiti dagli altri.

«A quanto pare il tuo folle progetto è fallito, non morirai!» urlò Jane.

Mi sedetti a terra.

«Prima o poi torneranno e mi troveranno qui e finalmente la mia stupida esistenza avrà fine!» dichiarai.

«No, non puoi farlo. Non puoi abbandonarmi, non reggerei.»

La guardai triste.

«Mi hai già persa Jane. Sono già morta dentro. Non ha senso far aggirare per il palazzo un involucro vuoto ed inutile come me!»

«Come puoi dire una cosa del genere? Tu non sei inutile, né tanto meno vuota. Tu sei speciale!»

«Grazie, ma è una bugia. Non voglio essere costretta a vivere eternamente come Marcus. Non credo di meritare una tortura simile.»

Jane mi fece alzare da terra e mi abbracciò.

«Tu non sei Marcus e non ti permetterò di ridurti così sorella!»

Sorrisi debolmente.

«Io non sono tua sorella.»

«Per me lo sei e non importa ciò che ha scelto quello stupido di mio fratello!!!» urlò Jane guardandolo con astio.

«Ho bisogno di te, non mi lasciare!»

Le accarezzai il volto.

«Ok, cercherò di resistere per te. Ti voglio bene e non voglio farti soffrire. Quando capirai che ho ragione e l'accetterai porrò fine alla mia esistenza. Se ora ti accontenti di un involucro vuoto, ok.»

«Andiamo via di qui intanto e poi ne parliamo, ok?» mi chiese.

Sapevo che Denny le piaceva, ma io ero la sua migliore amica, e mi voleva infinitamente bene. Lo sapevo e soffrivo anche per questo.

«E' solo colpa tua. Se fossi stato sincero dall'inizio invece di giocare con la sua esistenza, fin da quando era neonata, non saremmo a questo punto. Ora basta! Non rinuncerò alla mia migliore amica per te. Ti do un consiglio fratello, non farti vedere né da lei né da me, non riesco nemmeno a guardarti in faccia!» intimò ad Alec.

«Ti prego Jane, smettila. Non è colpa sua se non mi ama e non gli importa di me.» sussurrai tristemente.

«Andiamo! Felix, Demetri venite. Tu, Denny vedi se vuoi restare con il tuo fidanzato o se vuoi seguirci. Decidi tu!» sbottò cercando di tirarmi visto che mi ero fermata nel vedere Alec iniziare a tremare visibilmente.

Guardavo Alec incredula per la sua rabbia e per i suoi pensieri. Quando mi venne ad afferrare rimasi sbalordita.

«Ero sicura che fosse quello che volevi. I tuoi gesti, la tua reazione e la tua rabbia nel vederla con Demetri mi avevano fatto capire questo!» mormorai.

Mi voltai sconvolta sentendo le parole di Denny.

«Denny non so cosa dire...»

Le ero immensamente grata. Quello che aggiunse Alec mi rese però felice come non lo ero stata mai. Stretta tra le sue braccia mi sentivo in paradiso ma una cosa rovinava quel momento. Denny era uscita dalla stanza. Ero preoccupata, certa che stesse soffrendo tanto, nonostante non lo ammettesse. Demetri naturalmente la seguì. Mi concentrai per ascoltare i loro pensieri. Era così difficile però farlo in quel momento...

Rimasi allibita nello scoprire che Denny si era diretta da Chelsea e che lei avesse sciolto il suo vincolo con Alec. Mi chiesi come Chelsea ci fosse riuscita, credevo non potesse sciogliere i legami d'amore. Poi però capii che se c'era riuscita era perché lei voleva fortemente cancellarlo e perché quello che c'era stato in quei giorni con Demetri non le era dispiaciuto affatto. Presto, molto probabilmente, ci sarebbe stata una nuova coppia a Volterra oltre me ed Alec.

Quando sentii che era tornata, con un enorme fatica mi staccai da Alec e corsi ad abbracciarla.

«Denny non merito un amica come te. Ti auguro ogni felicità. Presto anche tu sarai felice come me, ne sono sicura.» dissi strizzando l'occhio a Demetri.

«A questo punto ho voglia di festeggiare!» esclamai.

Guardai Demetri e poi Alec.

«Amore, forse sarà un sacrificio grande per te e non solo per te. Ma ti chiedo di cercare di far pace con Demetri. Non dovrete diventare amici per la pelle, non ve lo chiederei mai, ma Demetri è mio amico ed io non voglio escluderlo dalla mia vita. E' grazie a lui se ho resistito un po' di più prima di crollare come oggi. Grazie a lui ed al nostro Felix naturalmente.» aggiunsi sorridendo loro.

«Non ti nomino nemmeno Jane. Lei è stata accanto a tutt'e due, lo sai!» conclusi.

«Oh sì e per poco non impazzivo. Mi avete portato al limite della sopportazione come mai mi era capitato.» replicò lei.

«Jane ti capisco. Tu ti sei dovuta sorbire Alec però. Io Christine e ti giuro che non è stato per nulla semplice! Vero Denny? Tu e Demetri potete confermare!» esclamò Felix.

«Comunque sono contento che tu finalmente ti sia deciso amico mio. Perché stavo seriamente iniziando a pensare di rubarti la ragazza. Credo che se avessi passato altri due giorni con lei me ne sarei innamorato perdutamente, è così dolce!» disse venendo accanto a noi.

«Non le avrei mai permesso di uccidersi, piuttosto avrei ucciso te!» disse minaccioso.

«Amico mio, grazie, ma dovresti ben sapere che non ti avrei mai permesso di sfiorarlo neanche con un dito.» Mi accigliai.

«Uffa ma si è quasi fatta già sera. Se non ci sbrighiamo non potremo più uscire!» esclamai.

«Dove saresti voluta andare tesoro?» domandò Felix ed Alec gli lanciò un occhiataccia.

«Oh scusatemi, è solo che mi ci stavo abituando ai nostri vezzeggiativi.»

«Oh micione, non preoccuparti. Alec non è geloso di noi!» esclamai guardando Alec con un sorrisetto furbo.

«Comunque Demetri mi avevi detto che la ruota panoramica l'avremmo fatta per ultima! Ecco, non l'ho potuta fare. Ho potuto fare solo le montagne russe e quel maledetto labirinto in cui purtroppo mi hai stracciato! Che dite, torniamo al luna park? Abbiamo ancora un po' di tempo! Denny tu che ne pensi? Staremo lontani dal labirinto promesso.» le chiesi cercando di farle capire che le volevo bene e che niente sarebbe cambiato tra di noi. Tutto sarebbe solo potuto migliorare!

«Allora ci andiamo?» chiesi guardando Alec e gli altri finalmente serena.


 

Pov Alec

 
Furioso dopo aver parlato con Jane, mi ero diretto al Luna park, deciso a capirci di più di quella storia. Non riuscivo a credere a quello che aveva detto Chris al telefono. Come poteva pensare di innamorarsi di Felix? E perchè era così sicura che tra Denny e Demetri sarebbe potuto nascere qualcosa? Perchè aveva detto che facevano una bella coppia? Cosa c'era che non sapevo? Mi sentivo sempre più confuso. Li seguii al Luna park ed entrai nel labirinto degli specchi. Cercai di fami dire da Denny cosa stava accadendo ma lei non mi spiegò nulla, mi disse solo di lasciare in pace lei e Chris finchè non avessi deciso.

L'arrivo improvviso di Demetri mi fece perdere la testa e cominciai a prenderlo a pugni sotto lo sguardo ferito di Chris. La conoscevo bene e sapevo quanto male le stessi facendo in quel momento, ma non sapevo controllarmi. Quando finalmente mi calmai, non ebbi nemmeno il coraggio di sfiorarla e dopo averla guardata un attimo, scappai via per tornare a Palazzo.

Avevo deciso di andare in sala Conferenze per chiedere ai Signori se avevano compiti per me in modo da tenermi occupato, ma mi ritrovai davanti ad una scena assurda. Felix e Jane cercavano di celare l'entrata in Sala a Chris che era visibilmente scossa. Quando mi guardò e mi venne a dare un bacio disperato sulle labbra definendolo l'ultimo bacio la guardai smarrito, non capivo, non volevo capire, ma quando la vidi bloccare Jane e Felix e salutare tutti come se fosse l'ultima volta che li vedeva iniziai a comprendere.

Fortunatamente in Sala i Signori non c'erano, ma lei sembrava decisa ad attenderli per chiedergli la morte. Non voleva finire come Marcus, preferiva morire.

Le parole di mia sorella mi scossero. Aveva ragione. Avevo come giocato con la sua esistenza fin da quando era neonata, ma la risposta di Chris mi diede il colpo finale. Io non potevo perderla, non potevo sopportare l'idea che morisse per me, non di nuovo. Questa volta sarebbe stato definitivamente ed io non potevo tollerarlo.

«Possibile che decidiate senza che io abbia dato una risposta? Non ho detto di volerla né ho detto di non volerti!!» gridai andando ad afferrare Chris.

Rimasi sorpreso dalle parole di Denny con il quale sanciva definitivamente la sua rinunzia a me. La guardai facendole un lieve sorriso e tornai con lo sguardo a guardare Christine.

«Io non voglio che nessuna delle due soffra più, né che tu Chris ti levi la vita. Se sparissi completamente non so quanto riuscirei a sopportarne il dolore» ammisi mentre la stringevo stretta a me.



Pov. Denny
Mi svegliai di soprassalto, sentendo delle urla e Demetri mi posò a terra con delicatezza. Non riuscivo a capire cosa fosse tutto quel trambusto e perché Felix e Jane fossero davanti al portone per bloccarne il passaggio. Poi d'un tratto tutto prese forma e comprensione. Improvvisamente si era alzata la nebbia e dopo poco entrammo nel salone sia io che Demetri ed Alec, dove c'era Chris seduta a terra con Felix e Jane che le parlavano. Ascoltavo ogni discorso in silenzio non sapevo né che dire né che fare e quando mi fu imposto di scegliere se seguirli o stare con Alec, non feci altro che passare lo sguardo da Demetri a quello di Alec.

La reazione di Alec e le sue parole verso Christine, avevano fatto chiarezza in me.

«Anche se avresti detto che mi volevi non avrei accettato.» dissi fissandoli entrambi. Ero sicura di quello che dicevo e pensavo. In fondo Alec mi interessava ma ero libera di innamorarmi di chi volevo, Chris invece lo amava più di se stessa.

«Non è per rovinare niente a nessuno, ma non credo che ciò che provo io sia comparabile a ciò che prova Chris. E poi io sono arrivata dopo.» dissi sorridendo. In fondo era semplicemente la verità, sapevo di poter essere felice anche senza di lui.

Sorrisi nel vedere Alec abbracciare Chris e me ne andai verso la sala della musica, era giusto che andasse così e che li lasciassi stare. Ero certa di aver fatto la scelta più giusta, non meritava di soffrire così tanto ed io sarei stata felice lo stesso, sapevo come dimenticare il tutto in fretta, così, invece che andare alla sala della musica andai da Chelsea.

«Devi solo farmi scordare questo lieve legame, nulla di più. In fondo è debole no?» le dissi quasi supplichevole. Sapevo che lei non doveva adoperare il suo potere senza il consenso di Aro, ma stranamente accettò di usarlo e la ringraziai abbracciandola.

Demetri mi raggiunse subito.

«Per il bene degli altri sei disposta quindi a tutto?»

Risposi accennando un si e poi crollai sulla poltrona svenuta.

«Come ti senti?» mi chiese quando mi svegliai.

Risi non appena sentii rivolgermi quella domanda da Demetri.

«Come prima. Solo con un dolore in meno.» dissi sorridendogli, avevo lasciato che ricordassi ogni cosa ma che quel legame che pensavo mi potesse unire ad Alec venisse spezzato e Chelsea era riuscita a fare tutto perfettamente.

«Ora posso ricominciare, ancora meglio.» dissi scattando in piedi e dirigendomi verso l'uscita della stanza.

«Ritorniamo dagli altri?» chiesi sorridente più che mai.

«Andiamo dagli altri. Ma quindi ora... Lascia stare...» biascicò Demetri.

Capii subito la domanda.

«Potevo innamorarmi anche prima. Ma ne avrei anche sofferto, ora invece non ne soffrirò se mi dovessi innamorare di qualcuno.» dissi sincera e lo afferrai per la mano per trascinarlo in sala dove c'erano ancora tutti.

Quando io e Demetri tornammo in Sala Conferenze trovammo Chris e Alec ancora abbracciati. Vedendoli a quel modo pensai che erano davvero teneri e mi congratulai sola del gesto fatto.

Ero felice che finalmente stesse bene e tutti sorridessero e ritornare al luna park non era di certo una brutta idea.

«Per me è un si a pieno. Almeno la ruota panoramica a quest'ora so che dev'essere eccezionale.» dissi contenta correndo verso il portone del Palazzo.

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Capitolo 23
*** Cap. 22 - La Svolta ***


Ciao a tutte/i eccoci qui con un nuovo capitolo che speriamo vi piaccia. Il nome già è chiaro, da qui la storia cambia un pò. Vi auguriamo buona lettura! Baci, Denny & Chrissie

22 – La svolta
 

Corsi verso la porta del Palazzo felice di ritornare al Luna park ed arrivatavi mi fermai di colpo e mi voltai a fissare Demetri.

«Qualcosa non va?» mi chiese lui.

«No, aspetto che siate tutti pronti.» dissi sorridendo e dopo poco Demetri mi prese in braccio ed iniziammo ad avviarci nuovamente al luna park. Quando arrivammo mi fece scendere ed io corsi verso delle bancarelle che avevano appena aperto siccome si stava facendo sera.

Non compresi nemmeno come avevo fatto a ritrovarmi dentro la ruota panoramica, visto che fino a pochi secondi prima osservavo le bancarelle e quando mi voltai vidi che c'eravamo solo io e Demetri.

«Perché siamo da soli?» chiesi confusa e a quella domanda Demetri lasciò trapelare un sorrisetto.

«Ah no. Non è così semplice come credi sai. Devi fare ben altro per conquistarmi, se è questo ciò che hai in mente.» dissi ridendo e mi sedetti vicino al finestrino per osservare fuori. Si poteva vedere tutto e come se non bastasse era il momento in cui il sole tramontava e il cielo si dipingeva di un rosa tendente al rosso.

«No, su questo non lo so. Le ho solo chiesto di non farmi scordare nulla.» ammisi mentre mi appoggiai istintivamente alla sua spalla quando mi chiese se Chelsea mi aveva parlato di qualcosa. D'un tratto le nostre mani si sfiorarono e solo allora mi accorsi quanto poteva essere imbarazzante tutta quella vicinanza. Stavo iniziando ad avere caldo e stare così vicini iniziava a rendermi nervosa, così presi e mi andai a sedere dall'altra parte, ma quel giro sulla ruota panoramica sembrava infinito.

«E' rimasto un po' di tempo. Facciamo un giro tra le bancarelle e gli ultimi giochi?» chiesi dondolandomi su me stessa, avevo un'enorme felicità quasi inspiegabile, ma avevo notato Alec baciare Chris e questo mi faceva comprendere che tutto stava andando per il meglio.

Quando scesi dalla ruota panoramica Chris mi chiese se avevo fame, rimasi a riflettere quante volte avevo mangiato quella giornata e nel ricordarmi che avevo solo pranzato sentii lo stomaco vuoto tutto in un colpo.

«Effettivamente è strano che non abbia ancora iniziato a chiamarmi.» dissi massaggiandomi la pancia, a quella frase vidi Demetri rimanere perplesso e scoppiai a ridere.

«E' una metafora Demetri. Comunque ho visto un venditore di piadine dall'odore invitante.» dissi lasciando trapelare l'acquolina che avevo al solo pensiero di una piadina calda.



 

Pov. Demetri



Chelsea si era raccomandata di prendermi cura di Denny non appena si fosse svegliata. Non avevo compreso esattamente il perché di quelle parole anche se avevo annuito lo stesso.

Raggiungemmo gli altri ed alla proposta di Christine di tornare al luna park vidi correre immediatamente Denny verso il portone del Palazzo per poi bloccarsi di colpo e girarsi a fissarmi. Le chiesi se qualcosa non andasse ma lei mi rispose che ci stava semplicemente aspettando.

La presi in braccio e corsi verso il luna park. Quando arrivammo la feci scendere e la vidi correre verso le bancarelle.

«Con il vostro permesso rapirei Denny ora che è distratta. Penso che ora possa provarci a pieno no?» dissi con un sorrisetto malizioso verso Chris e Alec, ma non attesi nemmeno la loro risposta che presi Denny e la trascinai sulla ruota panoramica.

«Io salgo, poi voi fate ciò che volete.» dissi mentre chiudevo lo sportello così che fossimo solo io e lei.

«Tenterò il tutto per tutto se sarà necessario. Comunque ti piace? Questa è l'ora ideale per andare sulla ruota.» dissi sedendomi accanto a lei.

«Chelsea mi ha detto di prendermi cura di te. Ne sai qualcosa? Lei è difficile che sciolga così volentieri dei legami e specialmente che venga a dire a me determinate cose.» dissi rilassandomi il più possibile nel guardare quel meraviglioso panorama.

Risi nel sentirla agitata e vederla tutta rossa come il tramonto, aveva fatto tutto da sola eppure se ne stava vergognando. Avrei dovuto fare un passo alla volta proprio come se stessimo nuovamente giocando.

«Se vuoi domani o sta sera ti insegno a suonare il piano.» dissi attendendo che riaprissero le porte per poter uscire dalla ruota. Fummo i primi a scendere come eravamo stati i primi a salire ed aspettavamo che scendessero gli altri. Volevo abbracciarla o tenerla di più accanto a me, ma chissà se a lei interessavo oppure si sarebbe innamorata di qualcun altro.
Mi rispose che aveva semplicemente chiesto a Chelsea di non farle dimenticare nulla e che poteva benissimo innamorarsi anche prima.

Quando scendemmo dalla ruota Christine le chiese se avesse fame.

«Effettivamente è strano che non abbia ancora iniziato a chiamarmi.» rispose Denny alla domanda di Christine, massaggiandosi la pancia e specificando che era una metafora.

«Lo so che è una metafora, per chi mi hai preso?» dissi fingendomi stizzito, ma non appena vidi la sua faccia persa al pensiero del cibo scoppiai in una grossa risata.

«Meglio farti mangiare prima che ci vedi tutti dei gelati o qualcosa del genere.» dissi ridendo e non appena finii di dire ciò lei si diresse già ad ordinare due piadine.

Tirai un sospiro mentre raggiungevo Denny, ripensavo a cosa insinuasse Chelsea con quel suo prenditene cura, che legame aveva visto per dire una cosa del genere? Forse stavo continuando a girare attorno alla risposta per non ammettere nulla a me stesso.



 

Pov. Chris



La mia proposta fu accolta da tutti felicemente.

Era bello vedere Denny e Demetri insieme.

Quando Demetri ci chiese se potesse provarci con Denny per bene scoppiai a ridere.

«Va Demetri sei in tutti noi!!!» esclamai dando un occhiataccia ad Alec.

«Non ti azzardare a controbattere. Loro sono perfetti insieme. Denny è riuscita a fare uscire il buono che c'è in lui. Se non si fosse interessato a Denny forse avrebbe potuto anche farmi dimenticare di te!» dissi ridendo.

Alec puntò i suoi occhi sui miei innervosito.

«Amore sto scherzando. Nessuno potrebbe mai farmi dimenticare di te. Se fosse stato possibile credi che poco fa avrei tentato di farmi uccidere?»

«No, ma tanto Aro non avrebbe mai rinunciato a te. Avrebbe definito la tua fine uno spreco enorme.» mi rispose.

Risi. «Sarebbe stato costretto a farmi morire. Ero disposta pure ad attaccare lui o Caius per assicurarmi la morte. In quel caso non avrebbe potuto fare altrimenti. Comunque ormai è acqua passata, che ne dici se ci muoviamo e saliamo su quella ruota?» gli chiesi.

Mi rispose con un bacio e mi tirò dietro sé. Ci sedemmo e mi strinsi a lui.
«Amore, guarda Jane e Felix, sono sicura che tra non molto anche loro si decideranno a stare insieme!» dissi vedendoli salire insieme sulla ruota.

«Dici? Io ho pensato che avrei dovuto ucciderlo. Sembravate così vicini. Non sembravate più solo amici. Poi sentirlo chiamarti piccola o tesoro mi faceva salire il sangue alla testa. Come sentirti chiamare lui micione! Te lo vieto categoricamente.» sbottò.

«Vuoi dire che non posso più scherzare con il mio micione...» dissi facendo il broncio.

«Ok. Sai che non ti ho mai dato un soprannome? Demetri ti chiama nanerottolo. Se lo facessi io che diresti?» dissi ridendo.

«Te lo do io il nanerottolo!» disse facendomi sollevare la testa e baciandomi con passione.

«Ritiro il nanerottolo.» dissi senza fiato.

Quando arrivammo in cima guardai il panorama sorridendo.

«Fantastico amore. In questo momento sento come se potessi conquistare il mondo!» esclamai.

«Non c'è nulla che tu non possa conquistare amore mio.»

Era la prima volta che mi chiamava amore. Rimasi a guardarlo incantata.

«Ehi voi due, che ne direste di scendere? Fratello non mi strapazzare troppo la mia sorellina» ci urlò Jane.

«Ehi Jane, ma cosa diavolo dici. Lui deve strapazzarmi e se non lo farà, tu dovrai rendermene conto!» esclamai ridendo.

«Raggiungiamo gli altri due piccioncini? Vediamo dove vogliono andare!» dissi.

«Scusateci ma ci chiedevamo se voleste fare qualcosa di particolare. O magari Denny volessi andare a mangiare. Se non ricordo male gli umani mangiano tre volte al giorno come minimo. Tu mi pare l'abbia fatto solo una volta!» dissi.

Denny ammise di aver fame e sorridendo presi per mano il mio amore e li seguii nel locale dove voleva andare. Ero finalmente felice, tutto sembrava andare come volevo, almeno per me ma ero certa che sarebbe stato lo stesso anche per Denny. Non sarebbe passato molto tempo e la felicità l'avrebbe travolta come un fiume, me lo sentivo.

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Capitolo 24
*** Capitolo 23-Discorso tra amici ***


capitolo 23-Discorso tra amici

Ben ritrovati a tutti/e!!! Siamo di nuovo qui con un nuovo capitolo :) Volevamo ringraziarvi per il fatto che continuate a seguirci e a recensirci. Detto questo, vi auguriamo buona lettura e speriamo vi piaccia :) Ciaooo!! Baci e abbracci, Chrissie & Denny <3


2
3- Discorso tra amici

Denny ammise di avere fame e con piacere la accompagnammo a mangiare e poi lei ci disse che se volevamo potevamo andare a farci un giro.
«Certo, rimani sola e poi ti ritrovi di nuovo con dei rozzi pervertiti. Preferirei non ripetere la scena due volte.»

Risi sentendo la risposta di Demetri.

«Direi che hai ragione, non vogliamo mica che tu faccia una strage.»
«Eh sì, oggi quei ragazzi hanno rischiato grosso anche se non credo che poi a te e Denny sia dispiaciuto come si è conclusa la cosa, vero Chris? L'impressione era che...»

Lanciai un occhiataccia a Felix vedendo Denny arrossire.

«Hai la delicatezza di un elefante!» sbottai.

«Oh piccola scusami, perdonami anche tu Denny non volevo.»

Guardai Felix imbronciata.

«Non sono arrabbiata, è solo che devi imparare come ci si comporta. Certo, la vicinanza di Demetri non ti aiuta in questo. Alec è compito tuo riportarlo sulla giusta via.» conclusi ridendo.
Vidi che Demetri era perso nei suoi pensieri, quando si chiese se avesse potuto parlare con me o Felix e se saremmo stati sinceri lo guardai irritata.

«Come puoi avere un dubbio simile. Ammetto lo avessi avuto qualche giorno fa ma non oggi, non dopo ciò che abbiamo passato e dopo quanto siamo stati vicini ultimamente! Credo proprio che io e te dobbiamo fare un bel discorsetto in privato!» dichiarai.

«In privato? Dove pensi di andare con lui?!?» sibilò irritato Alec.
Sapevo che non mi capiva, era ancora geloso di Demetri e non lo tollerava, forse con Felix non avrebbe fatto problemi ma con Demetri sì.

«Tranquillo, saremo seduti a quel tavolo laggiù.» dissi indicando un tavolino vuoto.

«Potrai controllare ogni nostro movimento e vedere che la nostra sarà solo una conversazione tra due buoni amici quali siamo. Non hai motivo di essere geloso, né di lui né di nessun altro vita mia.» sussurrai dandogli un lieve bacio sulle labbra ed alzandomi dalla sedia.

«Denny, tu intanto cena tranquilla. Io e lui abbiamo alcune cose da chiarire. Diciamo che dobbiamo stabilire le regole della nostra nascente amicizia. Poi farò un discorsetto simile a Felix.»

«Ed io cosa ho fatto ora?» mi chiese Felix spaventato.

«Zitto micio, lo so io!»

«Ah bene, ormai ti conosco abbastanza da capire che non è una cosa buona. Ti prego solo di avvertirmi prima se hai in mente di fare qualche altra pazzia. Se fossi stato umano in questi giorni avrei avuto come minimo dieci infarti.»
Alzai gli occhi al cielo mentre Alec, Jane e gli altri ridevano.

«Niente pazzie per ora... Allora brutto antipatico, andiamo?» chiesi ridendo a Demetri.

«Prima andiamo, prima torniamo!» conclusi ammiccando.

«Sarò antipatico per te a pensare quelle cose, ma non è tanto sbagliato. Ho dovuto non fidarmi degli altri per secoli.»

Sospirai alle sue parole.

«Hai ragione, non sei abituato a fidarti ma dovrai imparare a farlo. L'amicizia per me è importante e la fiducia è alla base dell'amicizia. Tu mi sei stato amico in questi due giorni e non ci crederai, ora sento di potermi fidare di te. Io poi sono sempre sincera con gli amici. A dirla tutta non sono mai stata brava a mentire. Mi si legge in faccia quando lo faccio!» esordii.

«Non ti ho spinto qui per stipulare un accordo sull'amicizia, ma come hai capito, per parlare con te di Denny perché sento che ne hai bisogno. Voglio aiutarti come tu hai fatto con me. Ti prego fidati di me. Io voglio solo la felicità di Denny ed anche la tua. Non farei mai nulla che possa ledervi!» dissi poggiandogli una mano sul braccio.
Lanciai un occhiata ad Alec che intanto mi guardava nervoso per quel fugace contatto.
Alzai gli occhi al cielo e ritirai la mano.

«Allora che ne dici di confidarti con me? Sono una buona ascoltatrice e ne capisco un po' della mentalità femminile, per quanto Denny sia particolare! Io sono qui se vuoi amico mio!» dichiarai.
Lui finalmente iniziò a parlare, era veramente confuso. Quando disse che temeva il fatto che leggessi ogni cosa e sarebbe stato meglio che ne avesse parlato con Felix abbassai gli occhi.

«Mi dispiace che ti dia fastidio il mio potere Demetri, ma è grazie ad esso se posso capirci qualcosa in più e magari darti il giusto consiglio. Felix poi non ne sa nulla di queste cose. L'ho detto prima, è delicato come un elefante!»

Guardai con lui il tavolo dei nostri amici.

«Ascolta Demetri, lei è diversa dalle altre umane che girano a Palazzo, Denny è speciale. Lei non si limita a scherzare e ridere ma si sforza di comprenderci.» dissi.

«Capisco la tua paura sugli istinti. Non sarà facile dominarli, ma l'amore ti aiuterà a comportarti nel modo giusto con lei. Riuscirai a non farle del male. Ora sei confuso sui tuoi sentimenti. E' normale sai? E' una cosa nuova per te, ma non ti negare la possibilità di essere felice. Non la negare a te e Denny!» dissi.

«Lei al momento è confusa come te, però quello che c'è stato tra voi due in questi due giorni l'ha segnata. Se ha rinunciato ad Alec è anche per te. Non voglio illuderti ma credo che inizi a provare qualcosa per te. Ha voluto sciogliere il vincolo da Alec per questo. Per essere libera di innamorarsi senza pensare al passato!» affermai.

«E poi non dire mai più che sei ridicolo, non lo sei affatto!» conclusi sorridendogli.

«Veramente, fosse per me la bacerei anche ora.... Ma poi a lei potrebbe infastidire. Prima almeno potevo usufruire di una scusa. Mi domando ancora con che fegato sia riuscita ad andare da Chelsea a chiederle una cosa simile. Poi Chelsea ha accettato senza problemi e specialmente senza il consenso dei tre. Beh, meglio andare prima che qualcuno si innervosisca troppo. Comunque grazie...» disse rialzandosi per avviarsi verso gli altri.
Sospirai.

«Hai ragione, prima avevi una scusa, ma fidati che non avrai più bisogno di scuse per baciarla, se le cose andranno come penso.» affermai alzandomi dal tavolo insieme a lui.

«Ok. Andiamo ma non ringraziarmi, non ce ne è bisogno. Sappi che quando vuoi io ci sono sempre. Se hai bisogno di sfogarti a parole ma anche con un sano combattimento, non esitare a chiamarmi!» dissi seguendolo verso il tavolo dei nostri amici.
Arrivati al tavolo, Denny se ne uscì con una battuta delle sue. Risi e guardai Felix.

«L'inquisizione per oggi ha chiuso i battenti. Il turno di Felix verrà domani. Prima preferisco che Demetri si riprenda dalla prova a cui è stato appena sottoposto, sennò come potrebbe mai fermarmi? Già non ci riesce normalmente...» dissi ridendo.

«Oh bene, certo che come premesse sono consolanti!!! Amico ti prego, salvami tu da lei! Solo tu puoi calmare questa furia distruttiva prima che si abbatta su di me e Demetri!» esclamò Felix fingendosi terrorizzato, rivolto ad Alec che scoppiò a ridere prendendomi per la vita e facendomi sedere addosso a lui.

«Tranquillo amico mio, a lei ci penso io!» esclamò Alec.

«A me va più che bene che tu pensi a me, ne sono felice, ma questo non salverà Felix.» dissi con un sorrisetto.

«Chris che stai architettando?» mi chiese preoccupata Jane. Mi conosceva abbastanza da leggere nel mio sguardo delle intenzioni nascoste.

«Oh Jane, sei preoccupata per Felix? Non devi sai?» dissi ironicamente.
Il mio sguardo si pose sull'orologio alla parete.

«Temo però sia giunta l'ora di tornare a Palazzo sennò avremo davvero qualcosa di cui preoccuparci seriamente, è tardissimo!» conclusi indicando loro l'orologio che segnava già le 20:30.



Pov. Demetri.

Eravamo andati con Denny alla locanda e ci sedemmo tutti ad aspettare che finisse di mangiare.

«Pancia mia fatti capanna!» esordì prima di iniziare a mangiare, poi a metà panino si fermò.

«Se volete potete fare un giro. Non per forza dovete farmi compagnia.» disse arrossendo come un peperone ed abbassando gli occhi continuando a mangiare.

«Certo, rimani sola e poi ti ritrovi di nuovo con dei rozzi pervertiti. Preferirei non ripetere la scena due volte.» dissi ridendo, ma non appena balzò alla mente il bacio mi fermai di colpo. Quello l'avrei ripetuto tante volte, ma aveva bisogno di tempo. Non potevo lasciarmi prendere così, in fondo non ero nemmeno certo che l'amassi.
Avevo bisogno di un consiglio e tra loro non sapevo chi fosse il più adatto a cui chiederlo. Alec lo scartai a priori, così come sua sorella Jane, con loro non ero riuscito mai ad andare d'accordo, figuriamoci se avrei dovuto chiedergli su cosa veramente provavo e su cosa fare con Denny. Erano rimasti solo Felix e Chris, ma chissà se ne avrebbero avuto voglia o sarebbero stati onesti.
Chris naturalmente sentì i miei pensieri e mi disse che voleva parlarmi.
Ero assolutamente certo che volesse parlarmi di quello che avevo pensato riguardo la sincerità, ma anche se avevamo passato due giorni come buoni amici, chi mi assicurava che lei si fidava e fosse sincera nei miei confronti? Così feci spallucce e la seguii per andare a sedermi al tavolo in fondo.

«Sarò antipatico per te a pensare quelle cose, ma non è tanto sbagliato. Ho dovuto non fidarmi degli altri per secoli.» dissi incrociando le braccia, aspettando di sapere di cosa volesse parlarmi.

«Non ti ho spinto qui per stipulare un accordo sull'amicizia, ma come hai capito, per parlare con te di Denny perché sento che ne hai bisogno. Voglio aiutarti come tu hai fatto con me. Ti prego fidati di me. Io voglio solo la felicità di Denny ed anche la tua. Non farei mai nulla che possa ledervi! Allora che ne dici di confidarti con me? Sono una buona ascoltatrice e ne capisco un po' della mentalità femminile, per quanto Denny sia particolare! Io sono qui se vuoi amico mio!»

Avrei dovuto immaginare volesse parlarmi di Denny.
Non appena sentii chiamarmi amico storsi istintivamente il naso, ma ero grato che fosse così sincera nei miei confronti. Tirai un lieve sospiro cercando di riordinare la mente prima di incominciare a parlare.

«Non è per niente facile spiegarti il tutto. Non riesco a levarmi dalla testa il bacio che nemmeno so io perché le ho dato. Per non parlare del fatto che sembra aver bisogno di tempo... Poi quello che m'ha detto Chelsea continua a frullarmi in testa. Perché devo prendermene cura io? Se fin ora è stata sempre in piedi da sola.» dissi appoggiando la testa sul tavolo.
Se fossi stato umano avrei avuto un mal di testa pazzesco con tutti quei pensieri che continuavano a girare tra loro. Poi mi voltai per fissare il tavolo dov'erano seduti gli altri e gli occhi si posarono su Denny, rideva tranquilla come se quello che era successo prima non fosse mai esistito, come ne era capace?

«E' l'unica che per ora, nonostante la nostra natura, ci parli e scherzi come fossimo persone qualunque. A parte che se dovessi ascoltare i miei istinti insomma... Meglio che non lo faccia.» dissi ridendo nervosamente all'idea di ritrovarmi solo con Denny senza il minimo autocontrollo sui miei istinti.

«E' anche imbarazzante il solo pensiero, specialmente perché tu stai leggendo ogni cosa. Forse era meglio parlarne con Felix. E poi non è certo che mi stia innamorando no? Solo... Perché avrei dovuto reagire a quel modo quando quei tre rozzi si sono avvicinati a lei?» dissi chiudendo gli occhi e lasciandomi scivolare sulla sedia per sospirare nuovamente.

«Mi sento ridicolo...» ammisi rimanendo immobile nella posizione in cui ero seduto.

«Ascolta Demetri, lei è diversa dalle altre umane che girano a Palazzo, Denny è speciale. Lei non si limita a scherzare e ridere, ma si sforza di comprenderci.» dissi.

«Capisco la tua paura sugli istinti. Non sarà facile dominarli, ma l'amore ti aiuterà a comportarti nel modo giusto con lei. Riuscirai a non farle del male. Ora sei confuso sui tuoi sentimenti. E' normale sai? E' una cosa nuova per te, ma non ti negare la possibilità di essere felice. Non la negare a te e Denny! Lei al momento è confusa come te, però quello che c'è stato tra voi due in questi due giorni l'ha segnata. Se ha rinunciato ad Alec è anche per te. Non voglio illuderti ma credo che inizi a provare qualcosa per te. Ha voluto sciogliere il vincolo da Alec per questo. Per essere libera di innamorarsi senza pensare al passato! E poi non dire mai più che sei ridicolo, non lo sei affatto!» disse sorridendomi.
Ricambiai sforzatamente il sorriso, continuavo a ritenermi ridicolo, non ero mai stato così tanto tempo a pensare su come approcciarmi con un'umana ne a domandarmi se le avrei procurato sofferenze o meno.

«Veramente, fosse per me la bacerei anche ora.... Ma poi a lei potrebbe infastidire. Prima almeno potevo usufruire di una scusa.» dissi in tono ironico, peccato fosse la pura verità, ora per avvicinarmi a lei avrei dovuto probabilmente usare approcci diversi.

«Mi domando ancora con che fegato sia riuscita ad andare da Chelsea a chiederle una cosa simile. Poi Chelsea ha accettato senza problemi e specialmente senza il consenso dei tre.» dissi scuotendo la testa poi mi rialzai.

«Beh, meglio andare prima che qualcuno si innervosisca troppo.» dissi ridendo.

«Comunque grazie...» conclusi mentre mi allontanavo raggiungendo gli altri.

«Ora l'inquisizione tocca a Felix. Era così terribile per ritornare con una faccia del genere?» disse Denny ridendo.
Non appena compresi che quella domanda era anche perché era preoccupata non esitai a rispondergli.

«Non è stato poi così terribile. Credo di aver subito di peggio in questi giorni. E poi ora ero solo sovrappensiero.» replicai sorridendo mentre osservavo Denny che annuiva come se mi stesse prendendo in giro.

«Da quando in qua tu pensi?» disse fingendosi sbalordita e ridendo poco dopo.

«Ehi! Penso più di quanto credi. Comunque su Felix, se vedo che ti sta per mangiare la fermerò.» dissi dando un colpetto alla spalla di Felix mentre ridevo sedendomi vicino a Denny.
Quando Chris mostrò l'orario Denny sbuffò.

«Se proprio bisogna, andiamo.» disse alzandosi dalla sedia aspettando che anche noi facessimo lo stesso.

«Ora sembri tu quella a cui è successa una strage. Assaporare l'aria ti fa male.» dissi ridendo e prendendola dalla vita per portarla a penzoloni come se fosse un sacco pesante.

«AAH! TU SEI TUTTO MATTO!» gridò mentre teneva abbassata la gonna come meglio poteva.

«Altro che inquisizione, a te ci vorrebbe la camera di isolamento. Almeno se mi devi portare, non portarmi in questo modo!» disse iniziando a scalciare facendo sempre attenzione alla gonna. Non fece in tempo a prendere un respiro che la presi tra le mie braccia. La guardavo divertito trattenendomi dal ridere.

«Non mi guardare. Infame. Rischiavo di rimettere il cibo.» disse imbronciata e spingendomi con le dita il volto che naturalmente non si mosse nemmeno di pochi millimetri.
Mi divertivo immensamente nel spaventarla, nel renderla imbarazzata o nel farla gridare, aveva un non so che di particolare.

«Su, ritorniamo tutti a palazzo.» dissi iniziandomi già a dirigere verso l'uscita del luna park seguito dagli altri e corremmo di corsa a palazzo.

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Capitolo 25
*** 24- La sala del Cinema ***



Ciao a tutte/i finalmente ce l'abbiamo fatta a postare. Ci scusiamo per il ritardo e speriamo che il capitolo vi piaccia. Buona lettura da Denny e Chrissie. Baciiiii

24- La sala del Cinema
Sala cinema
Quando arrivammo a Palazzo finalmente Demetri mi poggiò a terra. Tremai vedendo Caius attenderci nel corridoio a braccia conserte.
«Non sono qui per punirvi, ma solo per dirvi che siete stati di parola e se dovrete uscire un'ulteriore volta non avrò problemi nel rilasciarvi andare. Comunque noto con piacere che sembrerebbe tutto risolto, qualsiasi problema ci fosse stato.» disse.
Nel sentire la risposta di Caius mi tranquillizzai e quando se ne andò mi voltai a guardare gli altri sorridente.
«Che volete fare ora?» rivolsi la domanda in generale, ma era maggiormente rivolta a Chris e Alec che non avevano fatto altro che tenersi per mano per tutto il tragitto oltre a qualche volta che Alec la faceva saltare portandosela in braccio per baciarla.
D'improvviso qualcosa sembrò turbare i due piccioncini e ci chiesero di attenderli un attimo. Chissà cos'era accaduto.
Sorrisi nel veder ritornare Chris e Alec mano nella mano. Tutto sembrava essersi risolto. Era stato un bene poter eliminare quel legame, stavo bene così e Chris era felice come lo erano Alec e Jane.
«Optato per il film. Anche perché non avrei altre idee.» dissi.
«L'unica cosa è che film si guarda? Horror, romantico, avventura, poliziesco?» chiesi perplessa siccome non sapevo minimamente che film potessero avere.
«Per me l'horror andrebbe anche bene. Romantico scartatelo, altrimenti non entro proprio nella stanza.» disse ridendo Demetri mentre ci dirigevamo già verso la sala cinematografica.
Chris disse che sarebbe stato meglio vedere un film d'azione che contenesse un po' d'umorismo e di fantasia. Iniziai a pensare a quale film raggruppava tutte quelle cose e non me ne veniva in mente nessuno. C'era però un film che forse poteva andare e non avevo mai visto.
«Il film Hanna non l'ho mai visto. Ma ricordando il trailer dovrebbero anche esserci delle scene col sangue quindi non so voi... Altrimenti non ho proprio idee.» dissi continuando a pensare a dei film di quel genere.
«Per me è indifferente, basta che non sia smielato, romantico e va già bene. Poi se c'è qualche scena di sangue non mi tocca, specialmente quando sono sazio.» disse ridendo Demetri aprendo la porta della sala.
Christine disse che non conosceva quel film e propose Avatar. Risi nel sentire l'affermazione di Chris riguardante la sete.
«Si, credo sia molto meglio Avatar.» dissi sogghignando.
«Io non l'ho mai visto, ma andrà bene.» disse Demetri facendo spallucce.
«Allora io mi andrei già a sedere.» dissi iniziando a oltrepassare tutte le poltrone per andarmi a posizionare al centro esatto della sala.
Fu Demetri ad andare a prendere il film ed inserirne la pellicola mentre tutti gli altri si sedettero. Quando ci raggiunse gli feci cenno di sedersi accanto a me.
«Fosse stato un horror credo che non m'avresti mai invitato a sedermi accanto a te.» disse ridendo.
«Già. Avrei categoricamente evitato e mi sarei messa accanto a Jane o Chris. Ti saresti divertito troppo dopo.» dissi facendogli una smorfia.
«Ora shhh... Sta per iniziare il film.» dissi mentre mi risistemavo sulla poltrona.
Nell'intervallo Chris disse a Demetri di andarmi a prendere i pop corn.
Non appena li vidi m'illuminai per la gioia.
«Se li volevi fin dall'inizio del film potevi chiederli.» disse Demetri soffocando una risata e risedendosi accanto a me.
Ero felice di vedere che avessero i popcorn e che a loro non dava fastidio se li mangiavo. Attesi che tutti fossero concentrati a guardare il film e poi diedi un lieve bacio sulla guancia di Demetri che non appena se ne rese contò si voltò a fissarmi tra il perplesso e il meravigliato.
«Grazie per i popcorn.» gli sussurrai sorridendogli per poi ritornare a guardare il film. Con la coda dell'occhio lo vidi buttare la testa all'indietro e scivolare sulla poltrona con un sospiro profondo.
«Devo dire che era piuttosto bello come film. Altro che quelli visti da noi. Tutt'altra roba.» disse ridendo.
Christine mi chiese cosa volessi fare, consigliandomi l'opzione sonno.
Sospirai all'idea di dover andare a dormire e guardai invano l'orologio che segnava già le 23:00.
«Non che dormire ora mi vada. Non ho nemmeno...» non finii la frase che tirai uno sbadiglio ed accorgendomene feci un sorriso timido e impacciato.
«Come non detto.» dissi ridendo.
«Forse è il caso, ma non ne ho voglia.» sbuffando al sol pensiero di dover dormire.
«Se sei stanca dormi, se non lo sei non dormire. Anche se sembri stanca.» disse Demetri.
«Avanti! Se a te non ti porta qualcuno di peso credo che rimarresti anche sveglia nonostante il fatto che hai sonno.» disse spingendomi verso l'uscita della sala.
«Non è vero... Cioè forse si, e allora? Sono io che poi mi sentirei stanca, mica tu.» dissi cercando di non camminare oltre, ma era comprensibile che sarebbe riuscito a portarmi fuori dalla stanza lo stesso.
«Credo sia anche meglio che noi ce ne andiamo. Anche perché iniziano a sorgere problemi tra quei quattro.» mi sussurrò all'orecchio così che gli altri non potessero sentire e a quella frase non opposi più resistenza ed iniziai ad avviarmi nel corridoio con lui dietro. Mi accompagnò fino all'entrata della mia stanza.
«A domani. Buona notte.» disse, facendomi una carezza sulla testa e volgendomi un lieve sorriso al quale ricambiai, sorridendogli contenta, ma sembrava avere qualcosa, come se fosse triste.
«Demetri!» non appena lo chiamai si voltò all'istante ed andai ad abbracciarlo.
«Credo che te lo sia meritato.» dissi porgendogli nuovamente un lieve bacio sulla guancia ed andandomene saltellante nella mia stanza.

 
Pov Chris
Vedere Caius aspettarci davanti alla porta mi fece tremare di paura e quando ci fermammo davanti a lui, Alec mi circondò la vita con le braccia cercando di tranquillizzarmi. Ce la fece naturalmente grazie anche alle parole ed ai pensieri di Caius.
«Grazie Signore.» mormorai mentre lui ci voltava le spalle per tornarsene da Athenodora.
Alla domanda di Denny non seppi cosa rispondere.
«Dopo una giornata fuori, a mare ed al luna park sinceramente l'idea di rientrare mi deprime.» ammisi.
«Ora non abbiamo più nemmeno piani da escogitare. Tranne che non troviamo una nuova cavia.» sghignazzai.
«Chris a chi lo dici! E' stato così piacevole stare con te che ora mi sento depresso al pensiero che fosse solo un gioco!» esclamò Felix.
Alec lo fulminò con gli occhi.
«Vediamo cosa possiamo fare...» mormorai.
«Che ne dite di guardare tutti insieme un bel film per concludere la serata serenamente? Dopo tanti avvenimenti è bene calmare gli animi. Io credo di aver bisogno di un po' di relax. Sai Denny, non sono umana e purtroppo le emozioni e le sensazioni da vampira sono centuplicate rispetto a voi. Poi il mio potere richiede proprio una pausa. Questo pomeriggio ho cercato di averla ma non mi è stata concessa del tutto nemmeno quando sono rimasta da sola in spiaggia. Per quanto riguarda il seguito non ne parliamo nemmeno.» dissi tremando al ricordo della reazione di Alec vedendo Denny e Demetri insieme.
«Amore cos'hai?» mi chiese preoccupato Alec sentendomi tremare.
«Non preoccuparti, te lo dirò dopo!»
«No! Dimmelo ora!»
«Ok. Denny aspettateci un momento. Se l'idea del film vi piace poi andremo nella nostra Sala Cinematografica. Sennò pensate a qualcosa mentre non ci siamo ok? Faremo velocemente!» dissi con un sospiro.
«Posso sapere cosa ti prende?»
Chinai lo sguardo.
«Alec ho un dubbio che mi tormenta. Tu stai con me perché ti ho fatto pena? Se io non avessi tentato il suicidio avresti scelto me o saresti stato con Denny? Era chiaro che eri geloso di lei.»
Scosse la testa sconsolato.
«Non sto con te perché provo pena. Denny mi piace ma amo te. Ci ho messo un po' a capirlo e mi dispiace, ma io e l'amore non ci siamo mai compresi. Non fino ad oggi. Non ho capito veramente cosa fosse l'amore finché tu non mi hai messo di fronte alla possibilità di perderti per sempre e non ho potuto tollerarne il pensiero. Grazie a questo ho finalmente fatto chiarezza in me ed ora sono addirittura geloso del mio migliore amico! Chris tu piaci a Felix, è chiaro, da come ti guarda, da come ti parla e non mi dire che non lo senti dai suoi pensieri.»
Il mio volto s'incupì.
«Lo so, è per questo che ero scappata in spiaggia. Volevo riflettere su come fare per non illuderlo. Lui per me è solo un amico e poi è il tuo migliore amico! Lui non vorrebbe mai farti del male e quindi ne soffriva anche al pensarci. Certo, ha pensato che se tu mi avresti rifiutato avrebbe preso volentieri il tuo posto.»
«Già... E questo è successo solo a causa mia. Non mi perdonerò mai per avergli concesso di starti così vicino, ma ora dovrà mettersi l'anima in pace perché non ho intenzione di perderti e lui non potrà mai averti. Tu sei mia!» disse accarezzandomi il volto.
Lo baciai di getto.
«Idem» mormorai.
«Non permetterò mai più a nessuno di portarti via da me. Noi ci apparteniamo.» conclusi accarezzandolo.
«Ora andiamo dagli altri e vediamo che cosa hanno deciso. Preparati per più tardi. Dovrai iniziare a farti perdonare...» dissi con un sorrisetto e lo trascinai dagli altri che ci aspettavano impazienti.
«Scusate l'attesa, che cosa avete deciso di fare?» domandai sorridente.
Fui felice di sapere che la mia proposta di vedere un film era stata accettata. Demetri mise subito in chiaro che non avrebbe guardato un film di genere romantico. Sorrisi. «Guarda Demetri, il genere romantico non mi va nemmeno a me. Non mi è mai piaciuto particolarmente nemmeno da umana. Naturalmente vado matta per l'horror, il thriller, l'avventura ed il comico ma anche i fantasy. Come poliziesco faccio incetta di serie Tv quindi...»
Guardai Alec e Jane. Jane esattamente come Demetri e Felix non ne voleva sapere di film romantici. Ad Alec non interessava più di tanto si sarebbe rimesso volentieri alle nostre decisioni.
«Ok Denny, scartando il romantico per me va tutto bene. Certo forse un bel film d'azione che contenga un po' d'umorismo, di fantasia dovrebbe andare bene. Hai in mente qualche film su questa linea? Qui puoi trovare di tutto! Ogni film che esce ed ha un po' di successo viene immediatamente acquistato. La nostra stanza dei dvd e pellicole è vasta quanto la nostra biblioteca!» dissi.
«Quindi se hai una qualche idea, dilla che la mettiamo al voto! Siamo vampiri democratici noi!» dissi scoppiando a ridere.
Denny propose il film Hanna che io non conoscevo affatto.
«Io non conosco assolutamente questo film, mi dispiace però... Ora che ci penso, uno che forse potrebbe evitare di farci venire sete c'è. Almeno a me, visto che non ho bevuto ultimamente, direi che tale film potrebbe essere un fantasy, e ne ho già in mente uno. Avete mai visto Avatar? Io una volta e l'ho adorato. Lo rivedrei più che volentieri, che ne dite?» chiesi.
Il film fu accettato ed entrammo in Sala.
Guardai Denny sedersi al centro della sala. Evitai accuratamente di sedermi accanto a lei per fare in modo che il posto fosse libero.
«Eh brava, ti sei scelta il posto migliore.» dissi accomodandomi una poltrona dopo quella sua.
Con enorme piacere vidi che invitava a Demetri di sedersi accanto a lei. Poggiai la testa sulla spalla di Alec e mi godetti lo spettacolo in silenzio fino la fine del primo tempo. Quando esso finalmente arrivò, mi alzai.
«Denny vuoi per caso un pacco di patatine, una coca cola, non sò. Ricordo che io adoravo stuzzicare popcorn o patatine durante la visione di un film al cinema.» dissi sorridendo al ricordo che improvviso mi era sorto alla mente.
«Il film è ancora lungo e direi che è necessario tenere le mani occupate. Almeno per me è sempre stato così. Ora che non posso mangiare sinceramente mi scoccio anche un po', non so cosa fare nel frattempo.» dissi provocatoria verso Alec che era rimasto tutto il tempo a guardare il film come incantato. Lui mi lanciò uno sguardo di rimprovero vedendo che Felix e Jane avevano iniziato a ridere.
«Fratello sei proprio una frana!» esclamò ridendo Jane.
«Concordo Jane. Chris che ne dici, cambi posto e ti siedi con me? Ti divertirai sicuramente di più!» ribatté ridendo Felix.
Scoppiai a ridere come una matta. Alec teneva le labbra serrate dall'irritazione per ciò che aveva detto Felix.
«No Felix, grazie, ma lui non lo cambio per ora...» dissi non riuscendo a smettere di ridere nel vedere la faccia scura di Alec.
Mi guardò come se volesse scannarmi sentendomi dire per ora. Lo abbracciai.
«Amore stiamo scherzando, non c'è bisogno che t'inquieti per nulla!» guardai Demetri.
«Ehi Demetri. Dai, fai il gentil vampiro almeno tu, va a prendere qualcosa da mangiare per Denny. Quando ritornerai attaccherò il film.» conclusi sedendomi ed obbligando Alec a fare lo stesso.
Stavo guardando il film concentrata quando i pensieri di Denny e Demetri mi distrassero. Feci finta di non essermi accorta di nulla e mi strinsi ancora di più ad Alec sorridendo.
Quando il film finì e mi girai verso Demetri lo vidi per la prima volta veramente rilassato. Era proprio un bello spettacolo. Sembrava meno ostile e pericoloso e molto più attraente.
Sospirai.
«Uffa è già finito? Ed ora che facciamo?!?» esclamai.
«Noi vampiri credo che dobbiamo trovare qualcosa da combinare. Tu, Denny sei fortunata, hai sempre l'opzione sonno, che credo tu debba usare. E' stata una giornata abbastanza pesante. Io intanto userò la notte per pensare a ciò che possiamo combinare domani, che ne dici?»
«Vuoi utilizzare la notte per pensare? Non ci posso credere!!! Pensavo la dedicassi a mio fratello!» esclamò Jane.
«Si vede che si è così annoiata che preferisce pensare.» ribatté Felix.
Sentii Alec ringhiare a quella nuova battuta provocatoria.
«Felix, ti avverto che rischi grosso se continui su questa strada.» dissi sorridendo.
«Quello che voglio fare io con Alec o no, non sono affari che possono riguardare te e Jane comunque. Pensate a voi stessi. Denny allora cosa vuoi fare?» le chiesi.
Denny seguì il mio consiglio e spinta da Demetri se ne andò a letto.
«Beh, io vi saluto. Ci si vedrà più tardi.» disse Demetri tornando solo per salutarci ma io non intendevo affatto farlo andare via così.
«Demetri aspetta, dove vai?!?» dissi correndogli dietro.
«Sei veramente sicuro di voler restare solo ora? Io non credo sia una buona idea. Non voglio che ti torturi pensando, torturando di conseguenza anche me!» dissi con un sorrisetto.
«Che ne dici di fare un po' di compagnia a Felix e Jane? Vorrei che fossi, diciamo così, la mia spia. Voglio che tu stando un po' insieme a loro, possa dirmi come ti sembrano insieme. Se vedi complicità tra di loro. Ti prego è importate per me. Io non posso farlo purtroppo al momento. Alec è troppo irritato con Felix e preferisco separarli prima che si inizino a comportare stupidamente.» dissi con aria supplichevole.
«Ti prego, non dovrai stare con loro tutta la notte, solo un po'!» lo pregai.
«Ok, ok. Basta che la finisci di pregarmi. E' irritante, mi sembra di essere uno dei tre Signori e sinceramente non ci tengo ad esserlo.» disse avviandosi per ritornare da Felix e Jane.
Dopo aver ringraziato Demetri per il favore che mi stava facendo, corsi immediatamente da Alec che mi aspettava impaziente.


 

 

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Capitolo 26
*** 25- Nuovi problemi ***


Ciao a tutte/i eccoci di nuovo quì :) Speriamo di essere più regolari per il postaggio, noi ci proviamo XD Vi auguriamo buona lettura sperando che vi piaccia. Bacioni Denny e Chrissie

25- Nuovi problemi


Tornai da Alec che si stava irritando nel vedermi lontana e stare attorno a Demetri e Felix.

«L'hai finita di stare dietro a quel playboy da strapazzo od a Felix e ti inizi a dedicare a me? Non credere che non ho notato che avevi la testa da un'altra parte mentre guardavi il film!» esclamò.

«Uh, senti chi parla. Quello che sembrava essere stato imbalsamato. Comunque hai ragione. Ho finito, è solo che sono così felice che vorrei che tutti lo fossero come me e mi preoccupo nel vederli così confusi.»

«Ho capito, ok allora. Ma potresti smetterla di giocare al gioco delle coppie per un po'? Non ti chiedo tanto!»

«Ma certo amore mio. Vieni!» dissi trascinandolo in giardino.

«Voglio stare con te qui a guardare le stelle. Non sai quante volte ho sognato di poterlo fare!» dissi sospirando.

Alec mi prese un braccio e mi fece accomodare sulla panchina

«Amore in effetti la tua è una splendida idea. Il riflesso della luna e delle stelle sulla tua pelle è magnifico!» disse baciandomi. Passammo delle ore così abbracciati a baciarci ed accarezzarci, un vero paradiso quando improvvisamente sentii qualcosa che mi fece irrigidire.

«Amore che succede?»

Sospirai.

«Succede che come al solito non posso stare tranquilla. E' appena passato qualcuno che ci ha visto e si è infuriato enormemente. Poiché ho distrutto il mio cellulare stamattina, puoi chiamare Jane e gli altri e farli venire qui? Abbiamo un piccolo problema.» dissi e guardai sospirando Alec che prendeva il telefono e chiamava i nostri amici.

Arrivarono subito come gli avevo chiesto.

«Grazie ragazzi per esser venuti qui. Come ho detto ad Alec abbiamo un piccolo problema. E' tornata Heidi ed ha visto me ed Alec qui in giardino piuttosto intimi.» dissi imbarazzata.

«Come sapete Heidi ha un debole per Alec da sempre e dalle notizie che le erano giunte era convinta che io stessi con Felix e Denny con te Demetri. Non so chi possa averle detto una cosa del genere. Comunque il problema è che lei pensava di avere campo libero e vedendo che non è così si è infuriata tanto da decidere di farcela pagare. Con farcela non intendo solo a me ed Alec, ma a tutti noi. Non so cosa vuole fare, ma sapete tutti quanto sia pericolosa quando si mette in testa una cosa!» dissi e li guardai uno per uno in attesa di una risposta.

Demetri mi chiese perché lei volesse farla pagare a tutti loro e non solo a me ed Alec. Sospirai.

«Perché crede che l'abbiamo voluta prendere in giro. Che tu, Felix, Jane e Denny ci stavate reggendo il gioco. Evidentemente la nostra nuova amicizia non è piaciuta a qualcuno. Spero di scoprire presto chi è. Resta il fatto che siamo nei guai.» conclusi.

Sorrisi amaramente alle considerazioni di Demetri.

«Demetri l'invidia è una brutta bestia! Questo non significa che si debba rimanere senza amici per evitarla.»

«Chris comunque Demetri ha ragione, ora che facciamo? Tu od Alec avete qualche idea?» chiese Jane.

Scossi la testa.

«Ah bene, allora siamo nei guai se nemmeno voi avete idee. Io non sono mai stato molto bravo ad escogitare piani, lo sapete!»

Guardai Felix e nel sentirlo dire quelle parole mi si accese una lampadina.

«E' vero! Felix, tu sei l'unico da cui Heidi non si aspetterebbe un buon piano visto che sei proprio negato in questo. Probabilmente se tu ti fingessi suo amico, fingendoti geloso di me ed Alec, dicendole che ti eri innamorato di me e che non ti va che io e lui stiamo insieme, possiamo scoprire cos'ha in mente!» esclamai.

«Le potresti dire che noi due ci stavamo frequentando ed io poi ti ho lasciato per Alec, non appena lui mi ha detto di voler stare con me! Sono certa che ti crederebbe. Certo dovremo fingere che la nostra amicizia con te si sia conclusa. Almeno finché non ti svela il suo piano.» conclusi.

«Non so se sarò in grado di farlo.» mi rispose.

«Tranquillo, ti aiuteremo noi, giusto ragazzi?» chiesi guardandoli.

Demetri si disse disponibile ad attuare il piano.

«Ok, perfetto allora. Se è così, possiamo iniziare! Che dici però, chiamiamo Denny? Credo che vorrebbe essere informata delle ultime novità. Certo è ancora presto però...» dissi pensierosa sul da farsi.

«Dai Demetri, vai a chiamare Denny. Da quello che ho capito di lei non credo che accetterebbe di sapere le cose per ultima. Magari ha un idea migliore. Questa sinceramente non mi piace!» intervenne Felix.

«Forse ha ragione Felix. Denny è furba per essere un'umana, vai a chiamarla. Vediamo se riesce a trovare una bella idea da usare.» conclusi.

«Certo se vuoi ci vado io.» aggiunsi ammiccando. Demetri corse a chiamarla e feci un sorriso soddisfatto. Mi sforzai di attenderli pazientemente.

Finalmente Denny e Demetri arrivarono. L'attesa sembrava essere stata infinita benché non fosse assolutamente così.

Demetri non aveva ancora informato Denny di nulla. Feci una smorfia.

«Speravo sinceramente le avessi detto tutto. Comunque tranquillo, ci penso io.» dissi e cominciai a raccontare quello che era successo nelle ultime ore ed il piano pensato.

«Felix non è per nulla entusiasta di questo piano e più tempo passa e meno lo sono anch'io. Ti considero una ragazza intelligente e poiché io al momento non riesco a farmi venire nulla in mente, speravo tu potessi avere una buona idea. Io purtroppo quando si tratta di Heidi smetto di ragionare. Il mio astio, diciamo così, nei suoi confronti mi avvolge tanto da impedirmi di pensare bene. Demetri in confronto a lei, lo amo follemente da sempre. Lei se potessi la incenerirei ora stesso!» ammisi.

Jane scoppiò a ridere.

«Riuscirai mai a superare il fatto che prima della tua nascita Alec e Heidi hanno avuto una storia insieme?» mi chiese.

«Direi di no ed evidentemente non lo ha superato nemmeno Heidi visto che non fa altro che pensare a me ed a chiunque si avvicini ad Alec come ad una rivale da eliminare. Se avesse potuto mi avrebbe uccisa già tanto tempo fa. Evidentemente il nostro caro Alec non ha avuto una semplice storiella con lei...»

Alec mi guardò sconvolto.

«Cosa diamine stai dicendo? Ti ho già detto che sei stata tu ieri a farmi capire cosa fosse l'amore. Lei è sempre stata solo un gioco. Lo sai che grazie al suo potere sà essere irresistibile ma non è mai stata importante per me.»

Inspirai ed espirai profondamente.

«Ok, ma visto il suo potere ti avviso! Prova ad avvicinarti a lei ed io ti incenerisco. Dovrai vederla preferibilmente solo in mia presenza.» dichiarai

«E guarda bene che non scherzo!» conclusi tremando al pensiero di lui ed Heidi vicini.

«Ecco, mi sono inguaiato veramente con te. In questo momento sembri Jane due... la vendetta!!!» disse cercando di sdrammatizzare.

«Tranquilla comunque non mi farò incantare. Ormai nessuna potrà mai più farlo, potere o no piccola mia!» dissi dandomi un bacio e stringendomi a sé.

«Lo spero per te!» lo minacciai sorridendo.

«Allora Denny, hai una qualche idea di come diavolo possiamo uscire da questa situazione amica mia?» le domandai.

«Se si vuole momentaneamente sapere solo i suoi piani è semplice. Solo quattro persone sanno cos'ho fatto io per la felicità altrui. Quindi fingerò di diventare sua amica per rivalità amorosa. Poteva farlo Felix ma posso benissimo farlo anche io.»

Guardai Denny preoccupata. L'idea di vederla fingere di essere mia nemica non mi piaceva per nulla e poi sapevo quanto Heidi fosse pericolosa.

«L'intenzione effettivamente era solo di scoprire i suoi piani, non vogliamo di più al momento ma te la senti davvero di farlo? Io sinceramente ho paura per te. Se dovesse capire che la stai ingannando non so come potrebbe reagire anche se davvero lei non potrà toccarti. Aro la ucciderebbe.» dissi trascinando l'ultima parola pensosa.

«Ok ho un idea diversa, Demetri tu sei amico di Felix da sempre. Possiamo fare in modo che tu sembri dalla parte di Heidi contro di noi. Dovrai farle credere di poter fare il doppio gioco con noi. Tu sarai il nostro tramite per sapere come và e lei crederà che tu la stai aiutando in ciò che vuole. La convincerai dicendole che ti sei innamorato di Denny e vuoi strapparla dalle grinfie di Alec. Ti aiuterà più che volentieri in questo modo. Sarà più facile ed io mi sentirò più serena a non sapere Denny frequentare Heidi senza protezione. Ci sarai tu con lei a proteggerla! Che ne pensi?» gli domandai ansiosa.

«Meglio che lo faccia io.» disse Demetri.

Guardai riconoscente Demetri. Lui aveva deciso di lasciare fuori dal piano Denny totalmente, almeno per un primo momento. Lo capii quando se ne andò da solo. Certo mi aveva tolto un peso enorme al pensiero che avrei potuto continuare ad aver vicino Denny in qualche modo per il momento. Sebbene non avremmo potuto mostrarci molto complici.

«Speriamo bene! Lui pensa di essere immune dal potere di Heidi. Io spero per lui, lo sia veramente anche se credo fermamente che con lui il suo potere Heidi non l'abbia mai usato per bene.» mormorai.

«Denny se ti senti stanca vai a riposarti un altro po'. Sono ancora solo le sei. Ti avvertirò io quando Demetri tornerà e dell'evoluzione delle cosa. Inoltre credo non sia bene che tu stia con noi ora se vogliamo fare riuscire il piano, non può vederti insieme a me ed Alec ora. Devi mostrare che sei arrabbiata con noi e se ti vede con noi in questo modo la cosa non sarà più credibile!» dissi afflitta.

«Dovremo tornare a quando eravamo rivali prima del nostro piano dello sgabuzzino.» dissi abbassando gli occhi al ricordo.

«Pensi che ce la faremo? Io sinceramente non so se sarò credibile amica mia. Sono proprio negata per la recitazione, lo sai anche tu visto i trascorsi.» affermai titubante.

Rise nel ricordare le mie prove di finzione e di come con poco eravamo diventate amiche.

«Non preoccuparti, farò in modo che la tua recitazione sarà credibile. Io invece credo di aver imparato a farlo bene. Anche se non mi piace, ma spesso si è rivelato utile.» disse sogghignando.

«Comunque è meglio che mi allontani, anche se una volta sveglia difficilmente riprendo sonno. Tanto ci saranno svariati momenti in cui sarà fuori no?» disse sorridendo. Sapevo che lo diceva solo perché cercava di farmi sentire meglio facendo così sentire meglio anche sé stessa. L'idea che Heidi potesse usare il suo potere su Demetri non le piaceva alquanto ma per come era sicuro di sé sperava che funzionasse contro le sue provocazioni.

«Ci si vede quando la gatta non ci sarà. Così noi topoline balleremo.» disse ridendo ed abbracciandomi forte. La guardai andare via e mi strinsi ad Alec sperando che nulla del piano andasse storto.

Pov Demetri

Quando ero tornato da Felix e Jane, notai che erano seduti l'uno distante dall'altro e presi Felix da parte.

«Ma fino a prima non ti piaceva? Ora hai cambiato idea?» gli chiesi sfacciatamente evitando di farmi sentire da Jane. Il suo sguardo però fu specifico, o era un "lasciami in pace, non ne parliamo." o semplicemente non comprendeva nemmeno lui, così evitai di parlare e me ne andai ad aggirarmi per il palazzo assorto nei miei pensieri, ma sentivo la noia incombere. Passai anche qualche volta davanti alla stanza di Denny pensando se andare a vedere se dormiva o meno, ma sarei apparso alquanto sciocco, così infine ritornai da Jane e Felix che s'erano messi a giocare a carte forse per noia.

«Possibile che approcci di nuovo i rapporti con lei in questo modo?» chiesi prendendomi di prepotenza Felix in un angolino cercando nuovamente di non far origliare Jane ma non riuscii nemmeno a ricevere la risposta poiché il telefono di Jane squillò. Ci disse che Chris voleva che la raggiungessimo in giardino.

Corremmo il più velocemente possibile, nel sentire Jane dire che sembravano piuttosto preoccupati.

«Che starebbe succedendo adesso?» chiesi alquanto seccato, avevo passato l'intera giornata con imprevisti di tutti i tipi ed averne altri non era ciò che stavo cercando.

Quando Chris ci informò che Heidi li aveva visti e delle sue intenzioni, mi preoccupai seriamente.

Rimasi allibito nel sentire ciò che stava dicendo. Chi era stato a spargere tale voce? Ma non era tanto quello il problema, il vero problema era che quella donna era sempre stata una grande ammaliatrice e vipera. Non si sarebbe mai fatta nessuno scrupolo soprattutto con degli umani.

«Vorrei poi comprendere che ci guadagna nel farcela pagare? E poi se è infuriata per voi due perché include anche noi?» chiesi perplesso tirando un lieve sospiro di semi disperazione, pensavo che tutti i problemi fossero svaniti mentre invece ne erano appena sorti dei nuovi.

«Perché crede che l'abbiamo voluta prendere in giro. Che tu, Felix, Jane e Denny ci stavate reggendo il gioco. Evidentemente la nostra nuova amicizia non è piaciuta a qualcuno. Spero di scoprire presto chi è. Resta il fatto che siamo nei guai.» mi rispose.

Alla spiegazione di Chris non sapevo se scoppiare dall'irritazione e dalla preoccupazione o ridere per evitare di mostrare tutto ciò ed optai per la seconda, ne uscì una risata alquanto nervosa.

«Ora ho rammentato perché evito di farmi amici.» dissi lasciando sfuggire nuovamente una lieve risata stizzita.

«Sinceramente di me stesso mi preoccupo poco. Mi domando semplicemente che intenzioni abbia nei vostri riguardi. Anche perché beccarmi di sorpresa è nettamente impossibile, dovrebbe saperlo.» dissi cercando di sembrare indifferente, anche se iniziavo a domandarmi se fosse il caso di sorvegliare Denny o meno. Momentaneamente tenevo sotto controllo i movimenti di Heidi.

«Avete in mente di fare qualcosa quindi?» chiesi rivolgendomi anche a Felix e Jane che non avevano proferito parola fino a prima.

«E' vero! Felix tu sei l'unico da cui Heidi non si aspetterebbe un buon piano visto che sei proprio negato in questo. Probabilmente se tu ti fingessi suo amico, fingendoti geloso di me ed Alec, dicendole che ti eri innamorato di me e che non ti va che io e lui stiamo insieme possiamo scoprire cos'ha in mente!» esclamò Christine quando Felix ricordò a tutti di non saper fare piani.

Alzai le spalle in segno di indifferenza.

«Se posso servire a qualcosa, perché no. E poi non ti sarà così difficile interpretare un litigio.» dissi cercando di sapere dove si trovasse Heidi.

«Intanto per ora lei è nella sala, da sola. Se vogliamo già iniziare.» dissi lasciandomi trapelare un sorriso maligno.

Felix mi disse di andare a chiamare Denny e Chris mi disse che era una buona idea sebbene fosse presto, proponendosi per andare a chiamarla.

Effettivamente era sorto il sole solo da un'ora o due e non ricordavo quante ore avesse bisogno di dormire un umano.

«No, non è un problema.» dissi distrattamente ed andai verso la camera di Denny.

Prima di entrare bussai tre volte ma non ricevetti risposta, così entrai nella stanza. La ritrovai arrotolata tra le coperte che dormiva ancora, così mi avvicinai il più velocemente possibile per evitare di fare rumore.

«Denny... So che è presto per svegliarti... Però devi.» dissi cercando di scuoterla lievemente, ma ciò che ottenni fu solo che si girò con la faccia rivolta verso di me mentre prima era girata di spalle.

«Denny.» la chiamai nuovamente e vidi finalmente che aprì gli occhi e quando mi vide sentii il suo respiro come bloccarsi ed il cuore iniziare ad accelerare

«Faccio così tanta paura?» chiesi ridendo e a tale domanda la vidi trattenere una risata.

«No, è che... Non m'aspettavo che mi venivi a svegliare.» ammise mentre si stiracchiava.

«E' successo qualcosa?» chiese perplessa mentre scendeva dal letto per dirigersi verso l'armadio.

Rimasi in silenzio per qualche minuto mentre l'osservavo scendere dal letto con un piccolo salto e solo quando mi iniziò a guardare per sapere la risposta parlai.

«Diciamo che è meglio se te lo spiego quando raggiungiamo gli altri.»

«Ok. Ora.... Non è che potresti uscire dalla stanza? A meno che tu non voglia rimanere a guardare mentre mi cambio.» disse ridendo mentre tirava fuori dei vestiti. Gli volsi un sorriso malizioso.

«Mi cambio ed esco dalla stanza. Ora fuori!» disse spingendomi mentre ridevo lasciandomi buttare fuori dalla stanza.

«Andiamo.» disse porgendomi un sorriso non appena uscì dalla stanza e mi seguì fino al giardino.

«Giorno! Allora che succede?» chiese.

«Non gli ho spiegato ancora nulla. Preferivo ci fossimo tutti.» dissi in fretta prima che qualcuno potesse domandarmi qualcosa ed attesi che fosse qualcuno di loro a spiegarle l'accaduto.

Denny iniziò a camminare avanti ed indietro lungo una linea immaginaria davanti a loro, riflettendo probabilmente su quanto gli era stato detto e su quanto io avessi studiato Heidi.

«Allora... Heidi non sopporta la vostra vicinanza e a noi ci vede come vostri complici. L'unico del quale avrebbe meno sospetti e Felix. Probabilmente anche Demetri, ma non ne sono certa.» disse continuando a camminare senza distogliere lo sguardo dal terreno.

«Supponendo che la si faccia infuriare a tal punto che se la prenda con qualcuno di prezioso è possibile che la si riesca a far rinchiudere nelle segrete. Ovviamente l'esca di tale rischio potrei farla io. I Signori si raccomandano sempre di non farmi alcun male, quindi basterà farla agire in modo alquanto errato nei miei confronti davanti alla presenza dei tre ed il gioco è fatto. Ora il punto sta... Che cosa fare per attirarla e fare infuriare verso di me?» formulò la domanda come se fosse retorica e fermandosi improvvisamente si voltò verso di noi.

«Felix mentire non vuole. Io finire nei guai sò farlo bene e ci sto facendo l'abitudine. Dovete solo aiutarmi a trovare un modo per farla infuriare con me il più possibile.» disse.

Ero rimasto senza parole, i suoi ragionamenti erano giusti ed era anche disposta a fare da cavia per evitare che si vendicasse su tutti quanti.

«Sinceramente non saprei... Non è che per forza bisogna fare una cosa simile. Se si volesse solo scoprire i suoi piani?» chiesi senza esitazione. Sapevo com'era Heidi infuriata e contro un'umana era peggio che quando lo era contro un vampiro.

«Se si vuole momentaneamente sapere solo i suoi piani è semplice. Solo quattro persone sanno cos'ho fatto io per la felicità altrui. Quindi fingerò di diventare sua amica per rivalità amorosa. Poteva farlo Felix ma posso benissimo farlo anche io.» disse volgendoci un sorriso a tutti, trasformandolo poi in un sorriso maligno.

«Prevedo divertimento puro.» disse mantenendo quel sorrisetto maligno e furbo.

Quando si voltò verso di noi per sorriderci e cambiare radicalmente espressione sembrando un piccolo diavolo, non potei che preoccuparmene. Era davvero perfida, forse anche più di noi e di Caius.

«Ok, quest'idea mi aggrada di più. Diciamo che è meno rischiosa.» dissi sincero attendendo una risposta dagli altri come stava facendo Denny mentre continuava a mostrare quel sorriso diabolico ma alquanto affabile.

Rimasi a riflettere per breve tempo ed effettivamente se Denny sarebbe dovuta rimanere sola mentre Heidi sarebbe riuscita a scoprire il tutto, per lei sarebbe stata davvero la fine.

«Meglio che lo faccia io.» dissi mentre riflettevo al potere di Heidi.

Fortunatamente con me non era mai riuscita ad usarlo o forse non avevo mai prestato attenzione veramente se lo avesse fatto. Delle volte ebbi qualche scappatella con lei e al sol pensiero rabbrividii, erano cento volte meglio le umane di lei.

«Sarà meglio che vada ad attuare il piano.» dissi senza esitazione ed iniziai ad incamminarmi.

Stavo andando a cercare Heidi quando incontrai Denny.

«Fa attenzione ok? Potrebbe trarti veramente dalla sua parte. Per questo preferivo farlo io.» mi bisbigliò. Mi voltai e le volsi un sorriso.

«Non preoccuparti.» dissi sorridendogli e disordinandole i capelli. Ricambiò al sorriso e rientrò in stanza; inizialmente fui titubante nel raggiungere Heidi che era in camera sua, speravo vivamente che la mia teoria fosse giusta. Se non aveva mai usato il potere non doveva usarlo nemmeno questa volta quindi non avrei dovuto correre alcun intoppo o pericolo. Presi un respiro profondo e bussai alla sua porta.

«Heidi posso?» chiesi rimanendo sulla soglia della porta.

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Capitolo 27
*** 26- Da Heidi ***


26- Da Heidi

Sentii bussare alla porta della mia camera. Chi poteva essere? Cosa volevano da me? Dopo aver visto Alec e Christine insieme, l'unica cosa che volevo era essere lasciata in pace per un po'.

Sentire la voce di Demetri mi stupì ed irritò. Mi chiesi se non lo avessero mandato per sondare il terreno. Ero certa che Christine avesse notato me ed i miei pensieri. Bene, se fosse stato così, la mia vendetta avrebbe potuto cominciare proprio da Demetri.

Entra pure Demetri.” dissi aprendo la porta.

Perdonami se mi trovi con questo vestiario.” dissi indicando il mio baby doll nero coperto solo da una vestaglia nera semitrasparente.

Sai mi stavo preparando per fare un bel bagno rilassante.” cinguettai.

Cosa ti porta da me? Se sei venuto per darmi una calorosa accoglienza ne sono felice e ti informo che se vuoi la mia vasca è abbastanza grande per entrambi.” dissi con voce suadente avvicinandomi a lui ed accarezzandogli una guancia delicatamente. Su di lui non avevo mai usato il mio potere per bene ed ero seriamente indecisa se usarlo fin da subito visto il mio dubbio, ma decisi che per ora sarei stata diretta tenendo il mio potere per un secondo momento.

Se invece sei venuto per conto dei tuoi nuovi amici le cose cambiano.” sibilai guardandolo freddamente.

Allora perché sei qui?” chiesi in tono duro.

“Non sono miei amici e non sono venuto esattamente per... accoglierti. Mi serve una mano per una questione.” disse.

Lo guardai curiosa.

Invece mi risulta che siano tuoi amici e chi me lo ha detto è stata una persona fidata. Certo può essersi sbagliata... in effetti mi sembrava alquanto strana come immagine tu, Alec, Christine e Jane, amici. Vi siete sempre odiati.” dissi pensierosa.

“Non so chi sia stata questa fonte di voce, ma se gironzolavo con loro era solo per ottenere i miei scopi. Mi stupisce che tu non abbia ancora capito come son fatto.” disse venendo a sollevarmi il volto e sorridendomi.

“So tu chi vuoi. Ed io voglio appropriarmi di Denny. Quindi io posso darti una mano in qualsiasi cosa tu voglia fare e tu farai lo stesso con me. Allora, che ne pensi?” mi chiese con un sorrisetto.

Comunque non capisco come ti possa piacere quell'umana. Mi chiedo cosa abbia per attirare tutto questo interesse prima da parte di Alec e poi da parte tua.” dissi sedendomi sulla poltrona a gambe accavallate e guardandolo intensamente.

Mi dispiace tu non sia venuto per accogliermi... però non ti nascondo che voglia riprendermi Alec. Non ho ancora un piano preciso ma una mano da te potrebbe essere utile. Potremmo raggiungere entrambi i nostri scopi anche se mi chiedo: Posso fidarmi di te?” domandai cercando di interpretare la sua espressione.

“Fidarti di me? Se sono qui non è tanto per perdere tempo. E comunque è alquanto difficile dire il perché Denny mi attiri e non credo nemmeno che t'interessi.” mi rispose sedendosi poi di fronte a me

Risi.

Invece credo di conoscerti abbastanza bene. Sono secoli del resto che ci frequentiamo. Pensandoci bene credo che ti interessi Denny solo perchè a lei interessa Alec. Solo per via della tua rivalità con lui. Non sei mai stato un tipo che spreca tempo dietro una mortale, mio caro Latin Lover.” dissi alzandomi e dirigendomi da lui. Mi sedetti a cavalcioni sulle sue gambe puntando gli occhi sui suoi.

Divertiti pure con lei ma non dimenticarti che tu hai bisogno di qualcuno che ti possa dare tutto. Lei non potrà mai, è solo un'umana.” mormorai baciandogli le labbra.

Ok, ho deciso di fidarmi di te. Come iniziamo il nostro piano? Tu avevi qualche idea? Per essere venuto da me sono certa che qualcosa avevi pensato.” sussurrai accarezzandolo.

Mi disse di non avere idee e che voleva solo l'umana per sé. A quel punto sorrisi e mi risollevai.

Noto con piacere che sei sempre lo stesso, mio caro. Ti lascio alle tue convinzioni, anche se non ne sono affatto convinta. Parlo per esperienza...” dissi ridendo ricordando quando prima di nutrirmi avevo sedotto un umano. Non mi ero divertita come speravo. Un umano non ha paragoni con un vampiro in quel senso.

Beh, io una mezza idea ce l'ho. A quanto pare ultimamente Christine ed Alec si sono dedicati interamente a Denny, tralasciando i loro doveri. Oggi ho sentito Caius ed Aro dire ad un mio amico di avvertire Christine ed Alec. Vorrebbero che andassero a vedere la situazione in città stasera. Hanno sentito di arrivi di probabili nemici e vogliono sapere se è vero. Naturalmente il mio amico non gli andrà a dire nulla. Al loro posto vi andremo io e te, dicendo ai Signori che non li abbiamo trovati. I Signori s'infurieranno e li puniranno.” dichiarai.

Tu dovrai fare in modo che loro escano dal Palazzo! Sarà il tuo modo per dimostrarmi che posso aver fiducia in te.” dissi con un sorrisetto maligno.

Quando replicò che non era facendolo punire che potevo riconquistare Alec, scossi la testa.

Questa è solo una mia piccola vendetta. Si merita una punizione per aver scelto di stare con lei invece che con me.” dissi.

Solo dopo ritornerò all'attacco con lui, non preoccuparti. Quindi se vuoi che io mi fidi di te e ti aiuti, ti consiglio vivamente di fare ciò che ti ho detto, o devo pensare che mi stai solo ingannando?” sbottai.

Ti avviso che se provi a farlo me la pagherai cara.” dichiarai.

Pov. Demetri

Rimasi alquanto impietrito non appena la vidi con indosso il babydoll. Senza che me ne accorgessi i miei pensieri riguardanti il babydoll erano finiti su Denny e Heidi s'era avvicinata a me cercando probabilmente di persuadermi.

Non sono miei amici e non sono venuto esattamente per... accoglierti. Mi serve una mano per una questione.” dissi frettolosamente allontanandomi leggermente da lei.

So tu chi vuoi. Ed io voglio appropriarmi di Denny. Quindi io posso darti una mano in qualsiasi cosa tu voglia fare e tu farai lo stesso con me.” dissi rimanendo serio ed attendendo una sua mossa o risposta.

La mia mente continuava a pregare che credesse a ciò che dicessi senza che usasse realmente il suo potere e per ora sembrava funzionare.

Allora, che ne pensi?” chiesi volgendogli un sorriso maligno.

Iniziai a domandarmi su chi fosse questa persona fidata, ma era un bene che avesse dubbi sulla voce e dovevo riuscirci a giocarci il più possibile.

Non so chi sia stata questa fonte di voce, ma se gironzolavo con loro era solo per ottenere i miei scopi. Mi stupisce che tu non abbia ancora capito come son fatto.” dissi andandole vicino ed alzandole lievemente il viso con le dita mentre sorridevo.

Fidarti di me? Se sono qui non è tanto per perdere tempo. E comunque è alquanto difficile dire il perché Denny mi attiri e non credo nemmeno che t'interessi.” dissi avvicinando il mio volto sempre di più al suo per poi andarmi a sedere di fronte a lei.

Per tutta risposta lei dopo aver asserrito di conoscermi bene, iniziò a provocarmi dandomi un lieve bacio.

A quel lieve bacio mi sentii alquanto stordito, mille pensieri s'erano iniziati a mescolare fra loro, tanto da iniziare a farne una confusione totale.

Diciamo che...” non appena mi accarezzò mi bloccai di bottò, non dovevo cascare nel suo tranello per nessun motivo e cercai di pensare a qualcosa che non fosse la sua presenza.

Veramente no, non ho idee. Voglio solo quell'umana per me. Avevo pensato a fare la figura dell'eroe per rendermi affascinante ma non è adatta a me.” dissi ridendo mentre tentavo di levarmi dalle sue grinfie.

Tu non avresti proprio nessun piano? Infondo ora ci sono io ad aiutarti.” dissi mostrandogli un mezzo sorriso divertito e la buttai sul letto per mettermi sopra di lei.

E comunque quella ragazza penso possa darmi molte più cose di quanto tu creda.” gli sussurrai all'orecchio prima di alzarmi ed andare a sedermi sulla poltrona incrociando le gambe in attesa di una risposta.

L'idea che mi propose mi stupì. Innanzitutto voleva fare in modo che i Signori punissero Alec e Christine. Se l'avessi aiutata si sarebbe fidata di me.

Direi che come idea non è male, ma non vedo come possa aiutarmi ed aiutarti a conquistare di nuovo Alec. Se lo punisci non ottieni esattamente ciò, almeno credo.” dissi con la speranza che cambiasse idea sul piano. Non volevo farli punire per dare prova che Heidi si potesse fidare, ma se non cambiava idea non avevo nemmeno altre scelte che accettare.

Però non avrei idee.” ammisi.

Mi finsi offeso dalla sua supposizione che la stessi ingannando ed iniziai ad andare verso la porta.

Non capisco come tu possa pensare che io ti stia ingannando. Comunque andrò a fare in modo che escano dal palazzo.” dissi e porgendole un sorriso me ne andai.

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Capitolo 28
*** 27-Inizia il piano... ***


Capitolo 27-Inizia il piano...
Ciao a tutte/i!!! Eccoci qui con un nuovo capitolo! :) Purtroppo le feste hanno messo anche noi in seria difficoltà col postaggio, ma dopo tante "insidie", eccolo qui tutto per voi!! Detto questo, anche se con un po' di ritardo vi auguriamo buon Halloween e buona lettura, sperando che vi piaccia ^^ Fateci sapere in entrambi i casi e con questo passo e chiudiamo. Baci e abbracci Chrissie e Denny <3

27- Inizia il piano...


Quando Demetri arrivò e mi informò delle intenzioni di Heidi ebbi un moto d'irritazione. Mi staccai da Alec ed iniziai a prendere a calci un'aiuola furiosa.

Quella maledetta p***!!!” urlai.

Demetri lascia perdere, aiutala pure! Non farti scrupoli. Io ed Alec usciremo da palazzo ed andremo in città a guardare la situazione. Fammi sapere quando vi avvierete con il pensiero. Mi concentrerò in modo da sentire solo te. Intanto tu e lei vi andrete e dovrai fare in modo che lei non si accorga di noi. Le farò credere di aver vinto, quando si presenterà davanti ai Signori ci sarò anch'io e farò leggere tutto ad Aro e sarà lei ad essere punita.” sibilai.

Scusa la mia reazione ma proprio non la tollero!” mormorai riavvicinandomi ad Alec.

Tranquilla amore, andrà tutto bene.” disse attirandomi a sè.

Demetri spero che tu riesca. Magari distraila facendole delle avance, sono sicuro che sai farlo. Quando avrai altre informazioni sappi che saremo in camera mia quindi aggirati in quei dintorni.” concluse.

Demetri, grazie. So quanto sia difficile per te. Heidi non è facile da gestire. Sei un vero amico!” dissi sorridendo.
Non appena Demetri uscì dalla stanza mi voltai verso Alec.

Alec non mi piace per nulla quello che ho appena chiesto a Demetri. Lui mi ha intimato di non leggere i suoi pensieri ma come immagini non posso impedirmi dal farlo. E' una cosa naturale. Beh, ho visto che lui è già stato con Heidi altre volte e che non vuole ripetere l'esperienza. Non ci crederai ma è veramente innamorato di Denny. Comunque mi ha ricordato una cosa che mi ha dato un fastidio enorme. Allora ero umana e per fortuna tua non sapevo che fossi in così stretti rapporti con Heidi. Ora, però, lo so anche grazie a Demetri che ha ricordato e ti giuro che la cosa non mi piace per nulla! L'idea che ti abbia messo le sue manacce addosso, con il tuo consenso, mi ripugna! Soprattutto perché nel frattempo mi facevi la corte!” affermai duramente. Alec tentò di replicare ma lo fermai.

Non dire nulla, è meglio per te! Ora andiamo dobbiamo sbrigarci prima che ci trova qui.” gli dissi e corsi fuori dal palazzo.

Bene, andiamo in città. Muoviamoci!” dissi iniziando a correre. Mi serviva farlo anche per cercare di togliere dalla mia mente l'immagine di Alec ed Heidi insieme. Lui non mi stava aiutando affatto ricordando quello che era avvenuto tra loro e facendomi sentire quanto gli dispiacesse ora. Ora, perché in passato non gli era dispiaciuto affatto.
Dopo aver controllato la situazione ed aver visto che i pericolosi nemici a cui si riferiva Heidi non fossero altro che vampiri spaesati, dissi ad Alec che potevamo tornare anche indietro.

Verranno a Palazzo presto! Non vogliono sfidarci, sono ancora neonati e non sanno come muoversi, tutto qui. Stanno cercando il palazzo e presto lo troveranno. Possiamo andare!” dichiarai e voltando le spalle, me ne andai in direzione del Palazzo. Sentivo nei suoi pensieri che non sopportava di vedermi così fredda e delusa nel non aver saputo tutto prima. Sapeva che era stato il suo più grande errore.

Amore ti prego, fermati ed ascoltami!” esclamò facendo uno scatto e bloccandomi, prendendomi tra le braccia.
Rimasi rigida accanto a lui. Ero troppo arrabbiata per ricambiare il suo abbraccio spontaneamente e non volevo comunque lasciarmi andare.

Chris perdonami. Ti prego, non essere arrabbiata con me. Allora sono stato solo uno stupido. Non ti ho mai detto nulla perché inizialmente non pensavo ce ne fosse bisogno. Non volevo ferirti. Poi invece cercavo di trovare il momento giusto per farlo. Certo avrei dovuto saperlo che prima o poi lo avresti scoperto ma speravo di riuscire a trovare il coraggio di dirtelo io per primo.” ammise chinando gli occhi.

Va bene! Cercherò di perdonarti, ma ti avverto. Se ti farai irretire nuovamente da Heidi, anche se solo grazie al suo potere, potrei non perdonarti più. Potresti perdermi per sempre e questa volta per scelta mia. Abbiamo una bella possibilità di stare insieme, di essere felici ma ricorda che sono una Voltura. Non concedo seconde opportunità. Non l'ho mai fatto finora. Quindi questa sfruttala bene amore mio!”

Mi strinse ancora più forte a sè.

Amore hai ragione, ma sinceramente non so se sono in grado di resistere al suo potere. Non sono uno scudo purtroppo, però ti prometto che farò di tutto per non deluderti più e ti amerò eternamente. Non posso prometterti altro.” disse guardandomi con sguardo intenso.
Annuii e risposi al suo bacio.

Si è vero, non posso pretendere altro. Già è tanto quello che mi hai promesso e ripensandoci forse perché sei tu potrei anche darti due tre, quattro, infinite possibilità!” esclamai abbracciandolo.

Ma ti ricordo che ho detto forse!” dissi con un sorriso furbetto.

Ora andiamo in Sala conferenze prima che Demetri sia costretto a fare qualcosa che non vuole assolutamente fare.” dissi trascinandolo a Palazzo.
Trascinai Alec a Palazzo fino alla Sala Conferenze dove i Signori ci stavano già aspettando. Ci inchinammo al loro cospetto sempre tenendoci per mano. Sorrisi pensando che solitamente, questo, Alec lo faceva con sua sorella. I gemelli stregati sempre uniti. Solo che io non ero sua sorella. Lo guardai e lui intuendo i miei pensieri mi cinse la vita con le braccia rivolgendo uno sguardo fiero ai Signori.

Signori, perdonateci se abbiamo tardato. Abbiamo controllato la situazione in città. E' tutto apposto. Si tratta solo di vampiri neonati che non sanno come funzionano le cose qui. Non vogliono sfidarci, anzi stanno per venire a Palazzo. Lo stavano cercando. Siamo venuti ad avvertirvi, immediatamente, appena abbiamo sentito i loro discorsi ed i loro pensieri. Non abbiamo voluto intervenire di presenza e portarli qui visto che non ve ne era bisogno, a nostro avviso.” dichiarai.

Spero che riteniate che abbiamo fatto bene ad agire così!” conclusi timorosa.
Ma che fine aveva fatto Demetri? Mi domandai perché non fosse ancora lì!
"Speriamo che tutto vada bene..." pensai attendendo la risposta dei nostri Signori.




Pov Demetri

Mi diressi verso il giardino dove c'erano ancora Chris ed Alec persi a coccolarsi.

Non vorrei interrompere i vostri impegni... Ma direi che stiamo avendo un problema.” dissi abbassando sempre di più il tono della voce e continuando il discorso a mente, facendo in modo che Chris comprendesse l'accaduto.

Qui non so proprio come aiutarvi.” ammisi alquanto dispiaciuto.
Cercai di smorzare un sorriso, ma ero alquanto preoccupato di cadere in qualche trappola seduttiva di Heidi più che della sua vendetta nel caso avesse capito che la ingannavo.

Gestirla è facile se mi fingo il suo cagnolino o che ho solo attenzioni per lei. Ma è già bastata una volta e non ne voglio parlare e non provare a leggerne il pensiero.” dissi cercando di non alterarmi al solo pensiero di quei ricordi, avevo inizianto anche a chiedermi come ero riuscito a starci ogni volta.

Io ora vado a dirle che voi siete usciti.” dissi andandomene di tutta fretta prima che potessero dirmi qualcosa riguardante Heidi e me. In fondo era successo tutto quando Alec ci provava con Chris ed al tempo stesso stava con Heidi, io non ero altro che un impegno per il tempo libero. Pensare a ciò iniziò ad alterarmi nuovamente, ma non potevo farmi vedere da lei così nervoso ed aspettai qualche secondo prima di entrare in stanza.

Eccomi. Sono riuscito a convincerli ad andarsene da palazzo per un po'. Giusto il tempo che noi andiamo ad avvisare i Signori. Ora ti fidi?” dissi prendendola verso di me e sorridendole maliziosamente. Heidi come pensavo andò a controllare se Alec e Chris erano ancora nel palazzo e non appena si convinse che non c'erano ritornò da me congratulandosi.
Mentre ci stavamo avviando sentii la presenza di Denny arrivare vicino a noi che continuava a seguirci, non volevo che Heidi si accorgesse di lei e dovevo dare tempo a Chris e Alec di tornare a palazzo, sorpassarci e farsi trovare prima di noi da Caius. D'impulso presi Heidi e la trascinai in una stanza lì nei paraggi.

Non credo ti spiaccia se facciamo una piccola fermata.” dissi sorridendole maliziosamente guidandola in un caschè; iniziai a pregare che non ci mettessero troppo tempo, non volevo finire in strane situazioni, specialmente con Denny nei dintorni.
Non appena sentii Chris ed Alec passare per andare più avanti tentai di uscire fuori da quella stanza, ma Heidi mi afferrò per il colletto e mi trascinò verso il muro.

Allora hai capito che lei non potrà mai darti tutto.” disse avvicinandosi sempre di più a me ed a quel gesto l'allontanai evitando di farle del male.

Scusa, ma è meglio se andiamo. Mi ero scordato che... se ci perdiamo in chiacchiere rischiamo che arrivino prima loro comprendendo l'incarico che gli era stato affidato.”dissi mentre uscivo di fretta e mi dirigevo verso la sala con lei al mio fianco.

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Capitolo 29
*** 28-Il potere di Heidi ***


capitolo 28-Il potere di Heidi

28- Il potere di Heidi

Quando i Signori iniziarono a congratularsi con me ed Alec per il lavoro svolto e per il fatto che non dovevano più preoccuparsi che a causa dell'umana stessimo trascurando i nostri doveri, comparvero Demetri ed Heidi. Vedemmo Heidi irrigidirsi ed andarsene di tutto punto senza proferire una parola ma probabilmente ruppe qualcosa. Infatti sentimmo un gran boato non appena fu fuori dalla sala.

«Spero abbiate una spiegazione per la vostra interruzione Demetri.» disse Caius osservandoci.

«Ecco... Mio Signore... E' una questione alquanto lunga... E non credo di essere la persona adatta per spiegarla. Col vostro permesso, vorrei congedarmi.» disse Demetri e quando gli fu concesso dopo aver ringraziato, corse via.

«Ebbene? Esigiamo delle risposte.» disse Aro avvicinandosi a me ed Alec che continuavamo a rimanere inchinati al loro cospetto e con la testa china.
La reazione di Heidi mi aveva fatto tremare. Era furiosa ed avevo veramente paura per Demetri. Sperai che non gli succedesse nulla. Quella maledetta si sarebbe potuta vendicare con lui o con Denny.

Guardai Alec nel panico a quel pensiero. Quando Aro ci domandò spiegazioni strinsi la mano ad Alec ancora di più in cerca di rassicurazione. Poi mi staccai da lui e mi portai più vicino ad Aro.

«Mio Signore, come avrà intuito io ed Alec ci amiamo ed abbiamo deciso di stare insieme. Questa cosa non è piaciuta per nulla ad Heidi che ha ordito un piano per vendicarsi di noi. Voleva tenerci segreto il compito che ci avevate mandato detto di svolgere. Vi avrebbe detto che non ci trovavano da nessuna parte e che stavamo trascurando i nostri compiti dedicandoci solo a noi due ed a Denny. Voleva essere lei a compierlo al nostro posto facendoci così punire, per quella che avreste pensato fosse una nostra negligenza. Fortunatamente il mio potere mi ha aiutato ad evitarlo e non solo.» dichiarai.

«Signore, mi permetta di farle vedere i miei pensieri e quelli delle persone coinvolte. Giusto per avere un quadro completo della situazione.» mormorai sperando che accettasse e capisse la nostra fedeltà, punendo magari Heidi per il suo atteggiamento ingiustificato e pericoloso.
Aro mi guardò dapprima perplesso ma poi accettò la mia mano. Compresecos'era successo e la gravità delle conseguenze che potevano avvenire, ma avevo capito che doveva consultarsi al meglio coi suoi fratelli.

Punire Heidi significava anche dover trovare qualcun altro che portasse il cibo a palazzo.

«Ci spiace non essere più tempestivi di così. Ma è una decisione piuttosto difficile. Penso possiate comprendere.» disse congedandoci ed andandosene assieme ai suoi fratelli nel suo ufficio per parlarne.
Guardai Aro e gli altri Signori uscire dalla stanza visibilmente preoccupata.

«Speriamo riescano a mettersi d'accordo presto. In effetti la loro non è una scelta facile. Lei è molto brava ad attirare gli umani qui. Io non so se sarei capace di farlo come lei e sinceramente preferirei evitare, visti i suoi metodi.» sospirai.

«Metodi a cui tu non devi nemmeno pensare se non vuoi farmi infuriare. Non vorrei essere costretto a bloccarti e rinchiuderti in camera. Già hai dato abbastanza spettacolo giorni fa con Demetri.» dichiarò Alec.

«Oh mamma, Demetri!!! Andiamo Alec, dobbiamo vedere come sta!» sbottai inizando a tirarlo per un braccio.
Sentimmo Heidi che stava distruggendo la sua camera e Demetri che pacatamente gli diceva che non aveva senso fare così.

«Alec andiamo da Denny. Demetri sembra sicuro di sé. Preferisco vedere come sta lei a questo punto! Se Demetri avrà bisogno lo sentiremo e correremo ad aiutarlo.» dissi tendendo l'orecchio a ciò che Heidi stava dicendo ed ai suoi pensieri.
Entrammo come una furia in biblioteca dove si trovava Denny.

«Scusaci ma abbiamo un problema. Demetri è seriamente nei guai con Heidi.» esordii ed iniziando a raccontarle tutto ciò che era successo nella Sala conferenze.

«Lei diciamo che gli sta dando l'assalto. Gli ha detto chiaramente che se la rifiuta non si fiderà più di lui e che si vendicherà anche di lui, insieme a noi. Crederà di essere stata imbrogliata. In questo momento lei sta utilizzando il suo potere su di lui e non sappiamo proprio come agire.» ammisi guardando Denny sconsolata.
Guardai Denny uscire dalla stanza, preoccupata per lei. Che intenzioni aveva? Lo avrei scoperto sicuramente presto e la cosa mi terrorizzava.



Pov. Demetri.

Rimasi impassibile alla reazione di Heidi ed alla domanda di Caius, ma anche se non mostravo alcuna espressione in realtà iniziavo ad essere alquanto preoccupato. Non sapevo cosa avrebbe potuto fare vista la sua collera, né sapevo se sospettasse di me o meno.

«Ecco... Mio Signore... E' una questione alquanto lunga... E non credo di essere la persona adatta per spiegarla.» dissi mantenendo la testa china ed iniziando a guardarmi attorno.

«Col vostro permesso, vorrei congedarmi.» continuai alzando lo sguardo attendendo un cenno di Caius o Aro ed entrambi mi lasciarono andare, subito.

«Grazie miei Signori.» dissi alzandomi e correndo fuori dalla stanza.
Speravo che Chris fosse riuscita a spiegare ai Signori l'accaduto e che tutto procedesse per il meglio mentre andavo da Heidi che si trovava nella sua stanza. Stava ribaltando tutta la stanza sottosopra come una furia e speravo clamorosamente che non sospettasse di me.

«Non credo che reagendo a tale modo otterrai qualcosa.» dissi facendola arrestare all'istante e fissarmi alquanto arrabbiata.

«Cosa vuoi dire? Come osi cercare di prendermi in giro? Credi che sia stupida? Sono certa che tu li abbia aiutati. Il tuo maldestro tentativo di sedurmi e poi respingermi facendomi credere che sia solo per paura che potessero scoprire tutto ed arrivare prima, ora non mi convince!» strillò infuriata.

«Hai solo un modo per dimostrarmi che mi sbaglio. Fare con me quello che abbiamo interrotto prima. Solo così potrò credere che sei sincero.» sibilò avvicinandosi a me con passo felino e puntando i suoi occhi sui miei.
Rimasi pietrificato non appena me lo chiese, non me la sentivo realmente di fare una cosa simile.

«Heidi... Perché pensi che non dovrei essere sincero? Non è che perché sono arrivati prima devo per forza essere in rapporti con loro.» dissi mantenendo comunque la calma, senza farmi fuoriuscire la rabbia e il disgusto nel dover provarle la mia sincerità corteggiandola, se non andando ben oltre.
Non sapevo esattamente cosa fare, speravo che accettasse le mie parole come prova, ma sapevo che non le bastavano. Voleva di più, molto di più. Il solo pensiero che se mi fossi rifiutato, Heidi avrebbe potuto perdere le staffe e se la sarebbe potuta prendere con Denny iniziò a tormentarmi.

«Io te l'ho detto. A me interessa quell'umana, che il motivo non te l'ho detto è perché ritengo che siano esclusivamente affari miei. E poi mi pare di essere stata con te tante altre volte senza che ti dispiacesse o non ti fidassi.» le dissi avvicinandomi a lei e prendendole il viso tra le mani. Mi sentivo muovere privo di coscienza, tutto stava accadendo solo per evitare che finissero nei guai gli altri, perché preferivo finire nei guai da solo? E poi non era chissà quale guaio, ero stato con lei altre volte quindi non era chissà quale oscenità, eppure in quel momento pareva tutto tranne che divertente ed eccitante.
Mi scostò le mani dal suo viso e mi accarezzò il volto.

«Ho già ottenuto quello che volevo. Credo di aver capito le tue intenzioni. Non sono tanto stupida come molti di voi credono.» disse sorridendo. «Sappi che se mi avresti assecondata senza esitazione avrei pensato che tu mi stessi ingannando veramente, ma il tuo sguardo mi ha fatto capire che le tue motivazioni sono sincere. Tu vuoi quell'umana e quindi Alec per te è un ostacolo. Bene a questo punto potremo iniziare a divertirci veramente. Ti prometto che tu avrai per te quell'umana ed io mi riprenderò ciò che è mio.» affermò decisa sorridendomi.

«Però non intendo rinunciare ad il nostro momento di passione.» continuò sorridendomi seducente usando così il suo potere su di me.

«Demetri quando avremo finito stai certo che dimenticherai quell'inutile umana.» disse sbattendomi al muro ed iniziando a baciarmi con passione.
Rimasi come ipnotizzato non riuscendo ad evitare di ricambiare quel bacio. Nonostante una parte di me cercasse di ribellarsi qualcosa continuava a tenermi incatenato lì, a lasciarsi persuadere da lei.

«Io...» non appena tentai di parlare incominciò a passarmi una mano dentro la camicia abbottonata, lasciando che le sue unghie percorressero tutto il mio addome. Sapevo di star cedendo e mancava poco, ero certo che ora però fosse il suo potere ad agire altrimenti sarei stato capace di fermarmi.

«Io posso darti tutto. Inutile che opponi resistenza. Sai quanto mi vuoi in realtà.» mi sussurrò all'orecchio, levandomi la camicia e buttandomi sul letto per saltarmi addosso e ribaciarmi.

«E' sempre stato entusiasmante per entrambi.» disse sorridendomi.
Iniziai a sentire come una gran voglia di baciarla ovunque e di spogliarla il prima possibile, ero nella sua trappola. Era inutile porre altra resistenza ma improvvisamente sentii la porta aprirsi con prepotenza.
Improvvisamente avvertii un forte odore di sangue e quando mi voltai, vidi Denny con un dito rosso, impregnato del suo stesso sangue. Sentii le parole di Heidi ed iniziai ad irritarmi ancora di più non appena la vidi avvicinarsi sempre di più a Denny, terrorizzandola. Preso dalla collera mi alzai velocemente e la presi per il collo.

«Solitamente a delle donne non faccio del male. Ma a te? A te ci vorrebbe molto di più.» dissi in un sibilo per poi sbatterla contro il muro e riprenderla per il collo per guardarla fissa negli occhi.

«Usare il tuo potere su di me è un conto. Provare a divorartela è un altro. E sai una cosa? Non mi è mai piaciuto essere solo un passatempo. Quei tempi sono finiti. Alec è libero di stare con chi vuole e tu sei solamente una sgualdrina tenuta dai Signori solo perché sei capace di portare il cibo in casa!» dissi ringhiandole e sbattendola per terra per poi andarmene verso Denny ancora immobile a fissarci.

«E tu? Vuoi diventare il pasto di tutti?!» dissi cercando di stare il più arrabbiato possibile, ma quel suo odore non faceva che impregnarmi le narici.
Nel vederla intenta a non farmi più sentire quel forte odore di sangue non potei che tirare un sospiro, in fondo era stato un modo come un altro per distogliermi dal potere di Heidi.

«Vai in bagno... E' lì in fondo.» dissi sospirando mentre le indicavo dove fosse il bagno e seguendola con gli occhi mentre correva nella direzione indicata. Quella ragazza mi avrebbe fatto impazzire prima o poi.



Pov. Denny

Iniziai ad annoiarmi stando in camera, così me ne uscii ed andai in giro per i corridoi quando incontrai Demetri ed Heidi avviarsi verso il salone. Cosa dovevano fare? Nel vederli così vicini mi iniziò a procurarmi una sensazione strana ed iniziai a seguirli per curiosità poi decisi di tornare nella mia camera. Non potevo far nulla in quel momento e forse non aveva nemmeno senso farlo.
Mi trovavo seduta a leggere un libro in biblioteca quando vidi arrivare di corsa Chris con dietro di sé Alec.

«Qualcosa non va?» domandandai alzando gli occhi dal libro.
Leggere era l'unico modo che avevo per distrarmi dai pensieri e sensazioni negative che avevo.

«Scusaci, ma abbiamo un problema. Demetri è seriamente nei guai con Heidi. Lei diciamo che gli sta dando l'assalto. Gli ha detto chiaramente che se la rifiuta non si fiderà più di lui e che si vendicherà anche di lui, insieme a noi. Crederà di essere stata imbrogliata. In questo momento lei sta utilizzando il suo potere su di lui e non sappiamo proprio come agire.»
Non comprendevo come potesse darmi fastidio il sapere che Heidi stesse usando il suo potere contro Demetri e specialmente che stesse, probabilmente, accadendo qualcosa di alquanto ripugnante. Mi alzai immediatamente dalla sedia facendola così cadere a terra.

«Io un'idea ce l'ho. Non so quanto possa piacere ma ho solo due alternative.» dissi iniziando a camminare in direzione della mia camera seguita da Chris e Alec.

«Fortuna tengo sempre qualcosa di utile in camera.» Entrai velocemente chiudendoli fuori e ritornai subito da loro, iniziando ad avviarmi verso la stanza di Heidi.

«Che sia contatto mentale il suo potere o che sia visivo non ne ho idea, ma farò cessare il tutto.» dissi sempre più irritata mentre feci cenno di attendere poco più indietro rispetto alla curva del corridoio che portava alla porta di Heidi.

«HEIDI! VUOI QUALCOSA CON CUI DIVERTITI SERIAMENTE?!» gridai aprendo la porta di prepotenza.
La scena che vidi non poté che mandarmi ancora più in bestia, Heidi aveva l'intera maglia strappata mentre la gonna era leggermente alzata, Demetri sopra di lei senza maglia e coi pantaloni sbottonati.

«Come vedi siamo troppo occupati. Quindi perché non te ne vai piccola umana insignificante?» disse acida e sorridendo malignamente.

«Insignificante dici?» dissi ridendo ed entrando definitivamente dentro la stanza con un ghigno ed estraendo il coltello che ero andata a prendere di nascosto da tutti.

«Vuoi vedere come si interrompe il tutto per magia?» dissi ricambiandole il sorriso maligno e tagliandomi un dito quanto bastava perché uscisse un po' di sangue. Non appena iniziò a colare il sangue dal dito vidi Demetri girarsi verso di me fissandomi come affamato. Non ero certa che fosse libero dalla sua seduzione, ma almeno era fermo a fissarmi invece che continuare col baciarla e quant'altro.

«Come vedi non è servito a molto il tuo gesto. Solo a renderci tutti affamati.» disse ridendo divertita ed avviandosi verso di me per mordermi, mostrando i canini con fare minaccioso.
Rimasi immobile dalla paura a fissare l'intera scena, non avevo pensato alle possibili conseguenze ma solo che avrebbe potuto far cessare tutto. Non appena vidi che Demetri sembrava troppo attratto da tale odore mi infilai il dito in bocca senza esitazione e controllai il coltello sperando di non averlo impregnato di sangue e di fatti fu così.

Corsi verso il bagno come chiestomi da Demetri, sapevo di aver corso un grosso rischio ma per lo meno avevo ottenuto il risultato che volevo ed ero contenta di questo. Speravo solo che fosse finito tutto lì, ma purtroppo ero consapevole che non avremmo avuto questa fortuna. Heidi non se la sarebbe fatta passare, avrebbe cercato di vendicarsi di certo ma noi avremmo fatto di tutto per fare in modo che fallisse.

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Capitolo 30
*** 29-Recita e paura ***


capitolo 29

Ciao a tutte/i e ben ritrovati/e!!! Eccoci qui con un nuovo capitolo! Lo sappiamo... Siamo in ritardo colosalle nel postare il capitolo e vi chiediamo scusa, ma purtroppo abbiamo avuto problemi. Speriamo di non averne più e di poter ripostare come un tempo. Ora vi lasciamo alla lettura del capitolo e recensiteci :) Saremo felici di sapere cosa ne pensate e se anche questo capitolo vi piace. Ciaooo!! Baci e abbracci, Denny & Chrissie 

29- Recita e paura

L'inquietudine per ciò che Denny aveva in mente cresceva sempre di più. Sembrava non voler altro che mettersi nei guai.

«Alec ma quella matta cosa vuole fare?» chiesi nel panico non riuscendo a trovare un pensiero che mi desse una qualche indicazione.
Quando capii le sue reali intenzioni corsi verso la stanza di Heidi. Fortunatamente capii che era salva e sentire il rumore dell'acqua del bagno mi tranquillizzò.
Heidi stava per uscire dalla stanza infuriata e ci chiese che ci facessimo li. Feci l'occhiolino ad Alec ed entrai. Lui naturalmente mi affiancò.

«Che ci facciamo qui? Beh non potevo di certo perdermi lo spettacolo. Vederti così infuriata mi procura un piacere immenso. Sono felice quando tu non riesci ad ottenere ciò che vuoi e qualcuno ti chiama per nome come ha fatto Demetri.» esordii.

«Oh sì, sgualdrina è il nome che fa per te. Sono perfettamente d'accordo con Demetri.» affermai.

«Malgrado lui odi Alec per via di Denny io non posso che stimarlo. Contrariamente a te che non posso far altro che disprezzare. Non vali nulla.» sibilai.

«Credevo comunque che tu non fossi così stupida da pensare di fare del male a Denny, ma evidentemente non è così. Bene informerò Aro di questo e stai certa che non te la caverai facilmente.» continuai.

«Amore andiamo da Aro, credo che gli interesserà sapere quello che questa stupida ha tentato di fare.» dissi baciandolo dolcemente e prendendogli la mano sotto lo sguardo geloso di Heidi ed avviandomi verso la porta.
Heidi infuriata corse via dalla stanza. Evitai di avvicinarmi troppo a Denny per tenere a bada la mia sete ed Alec fece lo stesso tirando un profondo respiro e smettendo di respirare totalmente.
Osservavo Demetri mentre preoccupato chiedeva spiegazioni a Denny del suo gesto. La sua sete era passata in secondo piano. Sorrisi pensando a quanto quei due in realtà si amassero anche se lo negavano a sé stessi.

«Demetri se avessi saputo le sue intenzioni non le avrei permesso di farlo e poi fidati che se Heidi l'avesse toccata anche solo con un dito, l'avrei uccisa seduta stante! Nessuno avrebbe avuto nulla da ridire, nemmeno Aro, te lo assicuro.» affermai mentre i pensieri furiosi di Aro nel sentire l'odore del sangue di Denny mi urlavano in testa.

«Comunque avete ragione, Aro sta arrivando.» riuscii a malapena a dire prima che lui varcasse la porta infuriato.
Rimasi sorpresa dalla sceneggiata di Denny che si finse terrorizzata come in realtà avrebbe dovuto essere vista l'esperienza. Aveva ragione quando lei stessa diceva che era un'attrice fantastica. Mi fecero sorridere i pensieri di Demetri che più osservava Denny più non comprendeva se esserne affascinato o rimanerne terrorizzato.

«Stia sicuro che penseremo noi a lei, non permetteremo mai a nessuno di farle del male, è importante per noi.» mormorai con un sorriso ad Aro felice e sicura che Heidi l'avrebbe finalmente pagata.
Non appena vide Denny andarsene dalla stanza, Demetri crollò a terra trascinando la schiena contro il muro.

«Ho temuto veramente il peggio per la prima volta in tutta la mia esistenza.» disse sospirando ed alzando gli occhi per guardare il soffitto.

«Vado nella mia stanza.» disse privo d'espressione correndo via.
Lo seguii con i pensieri finchè non lo sentii chiudersi in camera e buttarsi sul letto. Stava pensando di aver bisogno di un enorme distrazione e che forse l'unica fosse quella di uscire o suonare il piano.
Ero serena e convinta che per il momento Heidi fosse fuori gioco, sicura che Felix e Jane l'avrebbero trovata presto ed imprigionata nelle segrete come Aro aveva detto.

«Amore Demetri e Denny hanno bisogno di riordinare le idee ed Heidi non credo si farà vedere in giro visto il rischio che corre di finire nelle segrete. Al momento quindi sembra tutto tranquillo che ne dici se andiamo a rilassarci insieme?» chiesi ad Alec sorridendogli in modo malizioso.

«Dico che è un ottima idea!» esclamò prendendomi in braccio e correndo fuori dalla stanza.
Il mio amore era intenzionato a raggiungere velocemente la mia stanza ed anch'io avrei voluto ma improvvisamente sentii dei pensieri che mi fecero preoccupare ed irrigidire immediatamente.

«Alec scendimi! Veloce, Denny è in pericolo!» sbottai e non appena i miei piedi toccarono il suolo corsi verso il giardino come un fulmine.
Quando arrivai trovai davanti alla porta Heidi e di fronte a lei Denny che tremava visibilmente terrorizzata. Mi portai subito davanti ad Heidi furiosa.

«Cosa pensi di fare ancora? Ti avverto che se provi a toccare ancora Denny, io ti stacco quella dannata testa dal collo seduta stante. I miei amici non si toccano!» ringhiai fuori di me dalla rabbia. Sapevo che così facendo probabilmente in quel momento avevo rovinato tutto, ma vedere Denny così spaventata mi aveva fatto perdere la testa.

«Invece di prendertela con lei, perché non te la prendi con me? E' me che odi. Sono io quella che sta con Alec, quella che lui vuole, non lei e sicuramente non tu!» ringhiai.
Alec intanto sempre trattenendo il fiato cercava di tranquillizzare Denny abbracciandola sotto lo sguardo incredulo di Heidi.
Leggendo i suoi pensieri scoppiai a ridere.

«Non capisci vero? Sappi che Denny è mia amica ed è un'amica anche per Alec, non sono gelosa di lei, non più per lo meno. Di te poi lo sono ancora meno di niente e sai perché? Non voglio sprecare tempo inutilmente con una stupida gelosia nei tuoi confronti per diversi motivi. Tu non sei nulla in confronto a lui e non lo meriti ma soprattutto lui ama me, solo me.» dichiarai.

«Sì, ti amo infinitamente amore mio. Ti amo ora e lo farò eternamente.» confermò Alec guardandomi.
Sorrisi beatamente a quelle parole ed al vedere l'amore nei suoi pensieri e nello sguardo che mi aveva rivolto.

«Vedi?» dissi ammiccando.

«Rassegnati.» sibilai mettendomi in posizione d'attacco in attesa, per proteggere Denny da una sua eventuale reazione inconsulta ma sentii i pensieri di Demetri improvvisamente vicini.
Era sul tetto che cercava di capire che stesse accadendo e lo capì quando mi vide mettermi in posizione di fronte ad Heidi e vide Denny abbracciata ad Alec.

«Si può sapere che succede?» chiese.

«In realtà mi hai preso in giro fin ora, non è vero? Dovevo aspettarmelo.» disse Heidi vedendolo e partì all'attacco verso di me, ma venne bloccata da Demetri.

«I tuoi giorni, quelli in cui potevi ottenere ciò che volevi, cessano qui.» disse prendendola e buttandola a terra per poi posargli un piede di sopra.

«Per oggi hai giocato anche fin troppo.» continuò mentre la portava da Felix e Jane, lanciandomi uno sguardo e dicendomi col pensiero che voleva che portassi Denny in camera sua e l'allontanassi da Alec.
Iniziai a tremare di rabbia.

«Maledizione a te Demetri sei il solito stupido!» urlai.
Tornai indietro da Denny e la presi tra le braccia. Ero arrabbiata con lui per avermi levato da davanti agli occhi la possibilità di disintegrare Heidi, mentre Heidi rideva felice perché ci aveva interrotte prima. Mi concentrai quindi per sentire solo i suoi pensieri fuori dalla stanza.

«Ho fermato il tutto solo perché non volevo vedere i Signori in collera a causa tua. Non credere che l'ho fatto per aiutarti.» sentii sibilare da Demetri che le stava tenendo i polsi.

«Ora potete rinchiuderla nelle segrete.» sentii dire sempre da lui verso probabilmente Felix e Jane.
Lanciò un'ultima occhiata ad Heidi e decise di tornare da me perché voleva scusarsi per avermi interrotta dal fare qualcosa che desideravo da tempo.

«Mi dispiace ti sia spaventata. Ero sicura che non si sarebbe fatta vedere, non pensavo fosse tanto stupida. Non preoccuparti ora è tutto finito. Vai in camera tua, è meglio che tu ti vada a rilassare in qualche modo. Almeno provaci. Io credo che andrò in Arena a sfogarmi a mio modo. Ho bisogno di un bel combattimento.» dissi decisa a Denny quando mi fermai un attimo dal sentire i pensieri di Demetri.

«Quindi vai tranquillamente nella tua camera, ti seguirò con il pensiero finché non sarai dentro. Credo che tu abbia avuto troppe emozioni per oggi, non ti fanno bene. Comunque decidi tu se ti va di restare da sola. Se no puoi sempre venire con noi ma spero che non ti spaventi vedermi combattere.» le dissi accarezzandole il volto.
Denny se ne andò e Demetri arrivò.

«Chris so che sei arrabbiata con me perché ti ho levato una grossa soddisfazione dalle mani. Ma non volevo che i Signori si alterassero ulteriormente. Poteva andare a finire che punivano anche te. Sai che se Caius la prende male può punire entrambe.» disse cercando di spiegarsi in modo da non crearmi ulteriore rabbia, anche se la sua testa non era con noi al momento, non faceva altro che pensare a Denny e come l'avesse vista terrorizzata.

«Demetri non chiedermi scusa. Pensandoci ora, forse hai fatto bene e non lo dico perché io abbia paura di una punizione ma solo perché ho letto la paura nel volto e nei pensieri di Denny. Se avessi continuato non so quanto l'avrebbe sopportato. Le avevo chiesto se ci voleva vicini ma ha detto di no. Non ci vuole perché è troppo terrorizzata da noi. Spero le passi presto.» dissi sconsolata.

«Ho visto che hai lasciato Heidi a Felix e Jane, è questo che conta.» dissi. In quel momento entrò Jane in arena.

«E voi tre che ci fate qui?» chiese.

«Sapete dove si trova Felix? L'ho perso mentre cercavamo Heidi.» disse.
Guardai stravolta Demetri.

«Credevo Felix fosse con lei! Tu sei stato così incosciente da lasciare Heidi sola con Felix? Ma che diamine ti dice quella tua stupida testaccia! Vuoi proprio che scappi? Con due vampiri non può utilizzare il suo potere ma con uno sì!» urlai.

«Alec, Jane venite con me a cercare quei due e tu Demetri ti consiglio di scomparire dalla mia vista o ti giuro che ti stacco quella testa malata!» urlai scappando verso le segrete.




Pov. Denny

Non appena Heidi dopo aver fatto la sua scena madre uscì dalla stanza, Demetri tirò un sospiro di sollievo e non si accorse di me che ero arrivata al suo fianco spensierata.

«Vorrei tanto sapere come t'è venuto in mente di tagliarti... E specialmente perché voi non l'avete fermata prima.» chiese ancora incredulo per il mio gesto ed a tale domanda dovetti trattenermi dal ridere.

«E' semplice. Non ho pensato a cosa avrei fatto esattamente arrivata lì. Avevo solo due alternative, creare un rumore così fastidioso da farvi male o distrarre il tutto con un odore a cui i vampiri non possono resistere. Siccome la prima idea aveva probabilità basse di riuscire e di essere attuato, ho optato per la seconda. E devo dire che è riuscita alla perfezione.» dissi mostrando un sorriso tra il maligno e il divertito.

«Si, vero. Avrei potuto rischiare che non servisse a niente ed essere così mangiata. Ma non credo che Christine sarebbe stata ad origliare e basta, poi Aro sono certa che giungerà qui tra qualche istante.» dissi mostrando un mezzo sorriso deliziato all'idea che Aro arrivasse in stanza.

«Effettivamente sta correndo per arrivare qui.» disse alquanto preoccupato.

«Perfetto. Ora inizio a giocare io.» dissi prendendo un lungo respiro attendendo che Aro si presentasse alla porta.
Non appena arrivò mi accasciai
a terra, singhiozzando come se avessi avuto chissà quale terrore.

«Esigo spiegazioni. Chi è stato a far sanguinare l'umana lasciando emanare un forte odore di sangue?» chiese di tutto punto Aro vedendomi piangere, avvicinandosi lievemente senza toccarmi, probabilmente per via della sete che era salita anche a lui.
Iniziai a far finta di respirare irregolare tentando di calmarmi lievemente.

«Se lo dico tenterà di farmi del male, non posso rivelarglielo... Però è grazie a Demetri, Chris ed Alec se è cessato tutto.» dissi tra un singhiozzo ed un altro.

«Deduco che se voi siate nella stanza di Heidi e lei non c'è, sia stata lei. Dopo quello che m'avevate già riferito, ora so con certezza che è stata presa la decisione giusta. La vampira verrà rinchiusa nelle segrete fino a che non imparerà a comportarsi come si deve, specialmente con le umane da me prescelte.» disse.

«Mi raccomando, fate in modo che l'umana si senta meglio.» disse come ultima cosa prima di sparire totalmente.
Non appena se ne andò mi rialzai in piedi mostrando un sorriso diabolico.

«Questo è recitare. So che probabilmente scoprirà la vera realtà, ma se si dovrà arrabbiare lo farà con me e il massimo che posso beccarmi è una sgridata e l'essere rinchiusa nella mia camera.» dissi sorridendo.

«Non so più chi sia il vero pericolo qua dentro.» disse Demetri visibilmente sbalordito e ridendo, ma cessò quasi subito di ridere evidentemente preoccupato.

«Studierà sicuramente qualcosa mentre sarà rinchiusa nelle segrete.»

Nel sentire la sua affermazione alzai le spalle in segno di indifferenza.

«Potrà ammaliare, potrà fare tutto quello che vuole ma se venissi eliminata verrebbe eliminata anche lei di conseguenza. Comunque io vado un po' in giardino, ho bisogno di aria.» dissi ripensando al fatto che avevo rischiato grosso per gelosia o qualsiasi cosa avessi provato nel momento in cui seppi che Heidi stava tentando di rimorchiarlo. Strinsi le mani in pugni dalla rabbia, al solo pensiero di averli visti a quel modo sentivo il sangue ribollire.
Ero arrivata in giardino ed iniziai a respirare profondamente l'aria, avevo alquanto paura della collera di Heidi, avendo visto sia Demetri che Alec non volevo immaginare minimamente come fosse realmente Heidi arrabbiata. Non appena mi posi quella domanda mi sentii percorrere da brividi di freddo per tutta la schiena. Rimasi seduta sotto un albero fino a quando non decisi che sarei rientrata ma nell'andare verso l'entrata incontrai Heidi. Che ci faceva ancora qui? A quella domanda rimasi immobile a fissarla incredula ed un po' spaventata.
Sentivo la paura assalirmi eppure non ne comprendevo il motivo, così per calmarmi mi tappai le orecchie e chiusi gli occhi, iniziando a respirare sempre più lentamente.
Ero rimasta immobile tutto il tempo e quando Chris mi disse che le dispiaceva vedermi così, scossi la testa e diedi un grosso respiro.

«Credo sia tutto a posto. E' che il suo sguardo valeva più di mille parole. E poi so quanta impotenza io abbia contro uno di voi. Comunque non credo di voler stare in compagnia di qualcuno.» dissi allontanandomi a testa bassa da entrambi.
Detestavo ammettere le mie paure e mostrarle così, e poi cominciavo seriamente a domandarmi quanto fossero pericolosi tutti quanti. Forse Heidi aveva ragione, ero un pesce fuor d'acqua lì.

«Se vorrò compagnia non esiterò a fartelo sapere.» dissi smorzando un sorriso ed andandomene verso camera mia.

Pov. Heidi

Com'era possibile che l'odore del sangue di quella sciocca umana potesse aver dissolto la mia persuasione? Probabilmente Demetri era affamato e per questo aveva reagito a quel modo sentendo l'odore del sangue, ma non appena mi iniziò a fare del male ne rimasi alquanto sconcertata, per non parlare di quando iniziò a dirmi tutte quelle cose orribili. Anche lui meritava di essere punito come Alec e avrei fatto in modo che soffrissero il più possibile, pensai infuriata dirigendomi fuori dalla stanza.
Ero sempre più infuriata, dopo quello che avevo visto ero certa che fosse nemico di Alec ma perché l'avesse difeso così continuava ad esserne un mistero. Forse doveva esserci qualcos'altro che non sapevo ed iniziai ad alterarmi ancora di più.

«E così sarei solo una sgualdrina? Bene. Vedrai cosa potrà fare questa sgualdrina che voi ritenete stupida!» gridai con voce stridula tentando di uscire dalla porta quando vidi spuntare Chris ed Alec.

«Voi? Voi che ci fate qui?!?» dissi in un sibilo sempre più alterata.
Quella stupida di Christine osò addirittura prendermi in giro dando ragione a Demetri e dicendo che sarebbe andata a parlare ad Aro del fatto che io stavo per fare del male a Denny.
Nel vedere Chris baciare Alec e prenderlo per mano per andare da Aro mi infuriai ancora di più.

«Non sono una sgualdrina, né m'importa di quell'insulsa umana. C'ero prima io di entrambe.» dissi trattenendomi dal gridare.

«Potrai dirlo ad Aro per quanto m'importa. Tanto sappiamo tutti che quell'umana è pressoché inutile e priva di significato qui dentro.» dissi guardando Denny che era appena uscita dal bagno, ma sembrava non colpirgli minimamente ciò che avevo appena detto.
Me ne andai così sempre più in collera verso il giardino. Non sarebbe finita lì questo era sicuro. Quando vidi Denny arrivare in giardino sorrisi. Ecco il momento per la mia vendetta, pensai. Peccato che arrivarono subito Alec e Chris per proteggerla. Vedere che la proteggevano con tanto ardore non faceva che procurarmi ancora più rabbia, che aveva di tanto importante? E poi com'era possibile che fossero amiche e non ne fosse gelosa? E soprattutto come si permetteva di accusarmi di averle fatto del male se non l'avevo mai toccata.

«Le sono solo comparsa davanti. Se lei ha paura non posso farci nulla.» dissi cercando di rendermi più credibile possibile.

«Comunque accetto volentieri di prendermela con te. Prendersela con quell'umana non ne varrebbe la pena.» dissi quando lei mi propose di combattere, mettendomi anch'io in posizione d'attacco.
Proprio quando stavo per lanciarmi su di lei arrivò Demetri.

«In realtà mi hai preso in giro fin ora non è vero? Dovevo aspettarmelo.» ringhiai. Provai a lanciarmi su Chris ma lui mi bloccò dicendomi che il mio gioco era finito e trascinandomi via.
Demetri aveva tenuto stretti i miei polsi per tutto il tempo e quando mi lasciò i polsi a Felix notai subito le differenze di strette, ma anche lui come tutti gli altri poteva essere vittima del mio potere. Iniziai a strusciarmi contro di lui in modo sensuale utilizzando il mio potere.

«Sei così forte e bello... Sarebbe molto meglio se si facesse altro invece che portarmi nelle segrete. Non ti pare?» dissi in un fil di voce riuscendo da quella posizione a baciargli lievemente il collo.

«Allora? Che ne diresti bel micione?» chiesi sensualmente attendendo che mi liberasse. Ero sicura che sarei riuscita nel mio intento e non vedevo l'ora che ciò che pensavo accadesse. Me l'avrebbero dovuta pagare tutti, questo era certo.

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Capitolo 31
*** 30 - L'inganno di Heidi ***


Ciao a tutte/i eccoci quì con un nuovo capitolo che speriamo tanto vi piaccia. Vi auguriamo come al solito buona lettura! Baci, Denny e Chrissie


30- L'inganno di Heidi

Ero ancora tra le grinfie di Felix ma sapevo che lo avrei facilmente vinto con il mio potere.

“Non osare chiamarmi bel micione. Tu non ne hai il diritto. Solo una persona può farlo e quella non sei tu!” ringhiò stringendo ancora di più la presa e dandomi un bacio nelle labbra. ”Posso concederti solo questo, non di più per ora, magari appena sconterai la tua punizione potremmo anche continuare”dichiarò.
“Perché non ora?” chiesi baciandolo e cercando di avvicinare il più possibile il mio corpo al suo. Sentivo che il mio potere stava per avere effetto infatti lui si poggiò al muro stordito dai miei baci e mi lasciò un braccio per accarezzarmi. Lo lasciai fare e quando baciandomi per una frazione di secondo chiuse gli occhi gli diedi una spinta e sgattaiolai via.
Sentii le urla di Alec contro di Felix e ne fui contenta, se non altro avevo creato problemi alla nuova coppietta ed il loro cosiddetto migliore amico.
"Oh ma guarda chi se ne va in giro da sola" dissi sorridente vedendo arrivare Denny, costringendola poi a rientrare nella sua stanza e chiudendole la porta alle spalle.
“Sei proprio una stupida se decidi di restare sola dopo ciò che è successo con il rischio che io potessi farti del male”dissi.
Vedi il mio amico Santiago, che se non lo sapessi ha una forza di poco inferiore a quella di Felix, se non pari, voleva tanto fare la tua conoscenza” ghignai. “Ora sei sola, non puoi scappare. I miei Signori già hanno deciso di punirmi e quindi non ho nulla da perdere. Santiago tienila ferma. Voglio godermi il mio spuntino senza fatica" dissi
“Dà l'ultimo addio ai tuoi amici...”sussurrai malignamente scostandole i capelli dal collo.

"Inutile che tenti di liberarti. E' tutto invano, rischi solo di farti ancora più male" gli sussurrai vicinissima all'orecchio. Demetri arrivò cercando di salvarla ma Santiago lo fermò.

"Bravo Santiago. Tienilo fermo. Assisterà alla mia vittoria, levandogli il peso di quest'inutile umana" dissi ridendo mandando un bacio a Santiago per poi ritornare a puntare i suoi occhi su Denny che tentava di farmi aprire la mano con il quale le stringevo il collo.
D'improvviso non sentii più nulla ma ben presto mi risvegliai. Era tutto a causa del potere di Alec. Ero ancora stordita quando Christine si avvicinò a me e mi ruppe il polso facendomi urlare dal dolore. Poi arrivò Jane ad infierire con il suo potere. Fu Felix a chieder loro di fermarsi, cosa che incredibilmente fecero subito.

Christine e Jane con evidente piacere mi trascinarono nelle segrete e mi scaraventarono dentro la cella. "Spero che la reclusione qui ti sia d'insegnamento! Divertiti!" esclamarono in coro voltandomi le spalle.
“Christine ti giuro che me la pagherete. Me la pagherete!!!” urlai fuori di me.

”Provaci, vediamo che riuscirai a fare. Io credo nulla, sei solo un inetta” disse con un sorrisetto quella strega di Christine.
“Ve la do io l'inetta. Vi pentirete di avermi sfidata” sbottai.
Me l'avrebbero pagata, avrei trovato un modo. Non sarebbe certo finita così questo era certo.

 

Pov Denny


Ero nella mia stanza intenta nel riprendermi da quelle scene. La mia testa non faceva altro che ripetersi che forse non era un posto adatto a me e che stava diventando davvero di troppo però quando ripensai alle risate ed ai bei momenti avevo passato finora scoppiai a piangere. Mi trovavo bene lì e non potevo evitare Chris e gli altri solo per una stupida paura, in fondo loro erano con me e non contro di me. Decisi così di farmi forza ed uscire dalla mia stanza ma venni fermata da Santiago il quale poi spuntò subito dopo Heidi, la quale chiuse la porta dietro di sé.
Non appena mi sentii afferrare da Santiago mi irrigidii ed il cuore iniziò a battere all'impazzata. Heidi con velocità era arrivata vicino a me e mi aveva scostato i capelli dal collo per potermi così mordere. Appena la vidi avvicinarsi sempre più con il suo volto al collo chiusi gli occhi mentre tentavo disperatamente a liberarmi, in un qualche modo.

"Inutile che tenti di liberarti. E' tutto invano, rischi solo di farti ancora più male" mi sussurrò vicinissima all'orecchio. Non sapevo se arrendermi o tentare lo stesso di liberarmi, ma non appena sentii stringermi sempre di più i polsi decisi di rimanere immobile.
"Affonda i tuoi denti su di lei e giuro che ti ammazzo seduta stante!" sibilò Demetri entrando in camera.
"Se avanzi ancora di un passo non esiterò nel morderla." disse Heidi sorridendo divertita mentre continuava a starmi col fiato sul collo. Demetri cercò di attaccare Heidi ma si ritrovò Santiago davanti a sé pronto a difenderla."Allora saresti tu il nuovo amichetto di cui Heidi si fida tanto."disse mentre tentava di attaccare Heidi, ma invano siccome Santiago parava ogni suo colpo.

Mi accorsi che finalmente ero libera dalla presa di Santiago ed Heidi sembrava distratta nell'osservare la lotta che era incominciata tra Demetri e Santiago. Solo allora notai la raffinatezza che usava Demetri nel combattere, probabilmente era più accentuata per via di Santiago che sembrava alquanto rude rispetto a Demetri, ma era anche vero che fosse in netto svantaggio rispetto a Santiago.
"Demetri il cervello batte i muscoli ed anche la stupidità!" gridai vedendolo in difficoltà. Appena dissi ciò vidi qualcuno o qualcosa arrivarmi addosso ed istintivamente mi abbassai, ma improvvisamente mi sentii afferrare per la gola e notai subito gli occhi rosso acceso di Heidi.
"Fortuna che tu saresti una donna. Dovresti affrontare le cose in modo differente se lo fossi davvero." dissi lasciandomi trapelare una risata quasi isterica.
Demetri schivò un colpo di Santiago e scivolò sotto le sue gambe raggiungendo Heidi
"Lasciala immediatamente." sussurrò al suo orecchio mentre le teneva il volto tra le mani da dietro. Un movimento e le avrebbe staccato la testa. La sentii sogghignare prima di veder Demetri venire bloccato da dietro da Santiago.
"Bravo Santiago. Tienilo fermo. Assisterà alla mia vittoria, levandogli il peso di quest'inutile umana" urlò Heidi.

Iniziai a sentire un lieve dolore alla gola. Le sue unghie avevano iniziato a graffiarmi leggermente, tanto da uscirne una piccola quantità di sangue.

"Se mi riesco a liberare sei una vampira morta! Non le devi fare alcun male hai capito?!" disse ringhiandole Demetri.

Improvvisamente non capii e non sentii più nulla. Ero morta per caso? Non lo sapevo con certezza, sapevo solo che il mondo sembrava solo un lontano ricordo.

Pov. Christine


Trovammo Felix vinto contro il muro ancora confuso.
“Maledizione lo sapevo!” urlai.
“Brutto stupido come hai potuto farti incantare da lei? Come hai potuto, come hai potuto farla scappare!!!!” urlai iniziando a tempestargli il petto di pugni.

Mi guardò visibilmente confuso “Piccola sei qui, eri tu allora. Non posso ancora crederci”disse abbracciandomi “mi sei mancata così tanto” farfugliò e senza pensarci un attimo mi baciò.

Rimasi sconvolta a quel bacio, incapace di reagire. La mia più grande e nascosta paura si era avverata.

Alec arrivò rapidamente dietro me. "Sei un vampiro rovinato!" gridò ringhiando e scostandomi da Felix.

"Ho tollerato tutto finora ma adesso basta. Dovevo immaginare che ti saresti potuto prendere un debole per lei durante quei due giorni. Ma pensavo ricordassi bene che non ti appartiene." disse in un sibilo tenendolo per il colletto della maglia per poi scaraventarlo a terra. Felix era ancora stordito e lanciarlo a terra non fu affatto difficile ma vedevo che più pensava al bacio tra me e Felix e più la coltre nebbia data dal suo potere era visibile.

"Chris è di mia proprietà che piaccia o meno sia a te che ad Heidi." disse. "E tu mia cara non commentare. Altrimenti sta sera vedi cosa ti combino"sussurrò al mio orecchio. Poi tornò da Felix levandogli i sensi e così facendo bloccandolo.

Vedere Alec lottare contro il suo migliore amico mi faceva male anche se non potevo nemmeno negare che vederlo così furioso, così geloso di me mi procurava un piacere immenso. Avrei voluto solo che la sua ira non fosse diretta su Felix.

Commentare e come pensava che avrei potuto commentare? Che cosa voleva dire con vedi che ti combino?
Ora era troppo furioso e non volevo agitarlo di più ma presto mi avrebbe dovuto spiegare.

Mi teneva stretta in una maniera quasi violenta mentre mi baciava il collo. Appoggiai la testa sul suo petto e gli accarezzai il viso cercando di fargli capire tramite il mio sguardo quanto lo amassi, cercando di rassicurarlo.

“Fratello direi che non è il momento per le vostre dispute, vi ricordo che Heidi è scappata e chissà cosa potrebbe combinare. Ne riparleremo in seguito” intervenne Jane preoccupata.

“Vita mia Jane ha ragione. Andiamo a cercare Heidi e poi ci dedicheremo a noi. Sia chiaro non parlo di chiarire questa situazione, parlo di noi. Voglio averti tutto solo per me. Io sono solo tua. Nessuno riuscirà mai a portarmi via da te” sussurrai baciandolo.
Dopo le mie parole Alec tolse la nebbia su Felix e mentre il mio amore mi baciava con la coda dell'occhio vidi Felix alzarsi faticosamente ed appoggiarsi tristemente al muro. Aveva capito che era meglio se se ne fosse andato in quel momento e decise di andare a trovare Heidi, sperando così di rimediare un po alla stupidaggine che aveva appena fatto anche grazie a lei. Maledetta Heidi me l'avrebbe pagata! pensò andandosene.

I pensieri terrorizzati di Denny mi raggiunsero dandomi un quadro completo della situazione. Fermai quindi la mia corsa vicino la camera di Denny.
Jane va a cercare Felix e portalo quì e tu Alec aiutami. Manda la tua nebbia dentro al stanza di Denny. Devono rimanere tutti bloccati. Lo sarà anche Denny ma poi le spiegherò. Fidati di me” dissi.
Alec annuì e fece ciò che gli avevo chiesto. Di Jane già non vi era più traccia.
“Non arrabbiarti tesoro ma userò anch'io il tuo potere” dissi guardandolo negli occhi. “Magari se siamo in due è più veloce. Sono troppo impaziente” mormorai mentre la nebbia s'infittiva di più e scivolava sotto la porta della stanza di Denny e persino dal buco della serratura. Nemmeno un secondo dopo non sentii più rumori provenire dalla stanza. Spalancai la porta mentre Alec continuava a tenere viva la nebbia. Io non avrei più potuto aiutarlo in questo, visto che una volta interrotto l'uso non potevo riprendere lo stesso potere se non dopo tempo. Entrai nella stanza e corsi da Denny che giaceva ancora vicino ad Heidi.
“Alec mantieni tutto così mentre la allontano da qui!”urlai prendendola in braccio.
“Maledizione!” imprecai cercando di trattenermi dalla voglia di succhiare io stessa il sangue di Denny che continuava lentamente a sgorgare. Strappai una manica del mio vestito, gliela poggiai sulla ferita in modo da tamponarla e la andai a poggiare sul letto nella mia stanza.
Gli umani ci mettevano di più a riprendersi al potere di Alec ma si sarebbe ripresa presto anche se con un leggero mal di testa. Lo sapevo per esperienza personale.

Tornai in camera di Denny dove Alec stava ancora mandando la sua nebbia. Gli feci cenno di finirla.”Vai a togliere Demetri dalle grinfie di Santiago. Io penso ad Heidi” dissi correndo da lei e prendendola per il collo. La nebbia si diradò e Santiago ancora stordito rimase a terra a guardarci.
“Ma che bella coppietta che siete tu e Santiago. Sarete felici di restare soli nelle segrete. Sono certa che i Signori faranno in modo che lui ti raggiunga presto. Ora però voglio togliermi una piccola soddisfazione”sibilai. Le presi un braccio e glielo ruppi sorridendo. Le urla di dolore di Heidi invasero ogni anfratto del Palazzo. Santiago iniziò a divincolarsi vedendo ciò che stavo facendo ad Heidi ed Alec e Demetri iniziavano a faticare nel tenerlo fermo. Fortunatamente arrivò Felix che corse a dargli una mano.
“Felix tu ed Alec andate a portare Santiago al cospetto dei Signori! Senza storie!” urlai prima che iniziassero a protestare.”Jane ed io porteremo Heidi nelle segrete mentre tu Demetri è meglio che vai da Denny. E' in camera mia. Non lasciarla sola” dissi-”Jane io prima di accompagnarla però vorrei fare una cosa” dissi facendole uno sguardo d'intesa.
“Oh sorellina ho capito e sono d'accordo, se lo merita”disse Jane sorridendo beatamente ad Heidi e facendola contorcere per il dolore.
Vederla soffrire era fantastico per me. le diedi un calcio. “Guardami” ringhiai e sorridendo usai anch'io il potere di Jane.
“Basta smettetela volete ucciderla? Potremmo avere molti problemi se lo faceste!” esclamò Felix preoccupato.

Sbuffai ”Forse hai ragione!”ammisi ed alzai Heidi da terra.”Alec amore mi raccomando cerca di risolvere tutto con Felix. La vostra amicizia è troppo importante per rinunciarvi. Ricordati che io amo ed amerò sempre solo te” dissi uscendo fuori dalla stanza con Jane.
“Ah dimenticavo! Felix sappi che sei il solito guastafeste amico mio ed Alec sono curiosa di sapere cosa avevi in progetto per me per stasera dopo il mio commento” dissi sghignazzando. “Ci vediamo tra pochissimo in Sala Conferenze!” urlai andando via.Io e Jane trascinammo Heidi nelle segrete. Fu con grande piacere che aprii la porta della cella e la scaraventai dentro.
Spero che la reclusione qui ti sia d'insegnamento! Divertiti!esclamai in coro con Jane voltando le spalle per ritornare da Alec e Felix. Ero troppo preoccupata per loro.
“Christine ti giuro che me la pagherete. Me la pagherete!!!” urlò fuori di sé.
La guardai con un sorrisetto. ”Provaci, vediamo che riuscirai a fare. Io credo nulla, sei solo un inetta”
“Ve la do io l'inetta. Vi pentirete di avermi sfidata” sbottò.

Scossi la testa e corsi via seguita da Jane. Era troppo tempo che Alec e Felix erano soli. Speravo vivamente che le cose non fossero precipitata mentre mi trovavo nelle segrete. Era l'unico luogo dove i miei poteri erano limitati a chi mi stava accanto, chissà per quale motivo, corsi quindi senza indugio fuori da quel posto, per andare dal mio amore sperando che non fossero sorti ulteriori problemi.

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Capitolo 32
*** 31- Buone nuove? ***


Ciao a tutte/i eccoci quì con un nuovo capitolo.Speriamo che vi piaccia. Approfittiamo del momento per augurarvi buone feste. Buona lettura!!!!
Baci Denny e Chrissie

 

31- Buone nuove?

 

Non appena mi assicurai che Felix avesse afferrato Santiago, me ne andai ancora alquanto stordito in camera di Chris, dove trovai Denny sdraiata sul letto. Era ancora priva di coscienza e l'odore tenue del sangue non faceva che impregnare la stanza.

«Fortuna c'erano gli altri... Se avesse continuato forse non me lo sarei perdonato.» dissi sottovoce, lasciando che il mio pensiero vociferasse.

Dopo poco la vidi rialzarsi mentre si guardava attorno spaesata e quando i suoi occhi posarono su di me, la vidi saltare per abbracciarmi.

«Tutta questa gioia da dove arriva?» chiesi ridendo.

«Lascia stare. Credo di aver temuto il peggio per te più che per me.»

Appena la sentii dire che aveva temuto per me, la strinsi a me accarezzandole i capelli, ma a quel gesto sentii maggiormente quell'odore di sangue che pensavo d'aver eliminato con altri pensieri.

«Meglio se ti sistemi quella ferita.» dissi spostandola leggermente ed accarezzandole il volto andandole poi a togliere il pezzo di veste che aveva usato Chris per tamponarla. La ferita perdeva una piccola quantità tale che significava solamente che si stava già richiudendo.

Non riuscivo più a resistere, così la fermai e ripulii io le ferite. Ciò che sentivo non era fame, volevo di nuovo quel bacio che c'era stato due giorni prima. Quella sensazione che avevo provato nel sentire le sue labbra a contatto con le mie e non appena la sentii pronunciare il mio nome sentii come un sussulto dentro di me. Rimasi a fissarla per qualche secondo poi lasciai che quella sensazione strana facesse il suo corso ed improvvisamente mi ritrovai a baciarla ancora più intensamente di quella volta, facendola indietreggiare lentamente contro il muro.

Mi accorsi troppo tardi dell'arrivo di Chris ed Alec e fui alquanto imbarazzato nel notare che ci stavano fissando, specialmente Chris ne sembrava alquanto felice.

«Ecco...» non sapevo bene cosa dire né che spiegazione dare e come me, anche Denny sembrava alquanto presa dall'imbarazzo siccome divenne rossa.

«Io... Esco dalla stanza è meglio.» dissi chinando la testa e correndomene via.

Sentii Denny uscire dalla stanza ed andai a raggiungerla, volevo delle risposte e non volevo lasciarla minimamente sola.

«Denny.» la chiamai dal corridoio e mi fece cenno come per seguirla, raggiungendo così la sala della musica e non appena entrai anche io istintivamente chiusi la porta alle mie spalle.

«Perché siamo qui?» chiesi dubbioso e lei si voltò mostrandomi un sorriso.

Quando mi chiese di suonare per lei mi sedetti al pianoforte. Continuavo a suonare distogliendomi da tutti i pensieri e lasciando che Denny ascoltasse con attenzione la melodia, ma non appena arrivai verso la fine del brano mi voltai per guardarla sentendomi osservato e levai le dita dal pianoforte per prenderle il volto tra le mani e baciarla. Non era una semplice storiella come credeva Heidi, Denny mi aveva attirato a sé come se fosse stata lei la vampira ed io l'umano, ma ciò che provavo era un qualcosa che non centrava né col divertimento né con la rivalità. Mi piaceva e la desideravo ogni attimo di più.

Appena ci distaccammo da quel bacio la scrutai per tentare di interpretare il suo sguardo. Era già la terza volta che la baciavo d'impulso ed anche se stava a quei baci magari era solo per colpa del mio fascino vampiresco, a quel pensiero iniziai a sentirmi quasi distrutto.

«Mi spiace di averti baciata nuovamente all'improvviso... Ma..» non feci in tempo a proseguire che mi mise l'indice sulle labbra e mi volse un sorriso.

Rimasi per una frazione di secondi immobile come una statua, s'era come dichiarata eppure voleva che la conquistassi, ma in che modo? A quella domanda scattai in piedi ed incominciai a seguirla standole poi affianco.

Arrivammo fino in fondo al corridoio dove incontrammo Caius con un'altra vampira che stavano parlando. Era una vampira nuova, magari una di quelli che avevano incontrato Chris ed Alec, ma non mi porsi domande, in fondo, passavano così tanti vampiri da lì.

«Stavo quasi per domandarti se conoscessi quella vampira ma poi ci ho ripensato. Una mezza calzetta come te non è così importante qui e sono certa che molti t'ignorino. Forse la penserai come una mancanza di rispetto la mia, ma non è importante. Non puoi farmi nulla.» disse Denny provocandomi.

«Chi sarebbe la mezza calzetta alla quale non importa portargli rispetto?!» dissi ridendo mentre l'afferravo dal bacino capovolgendola a testa in giù.

A quel gesto improvviso cacciò un piccolo grido per poi scoppiare a ridere.

«Comunque tutti mi portano rispetto. In teoria dovresti farlo anche tu, ma ovviamente visto come siamo diventati amici, il discorso cambia alquanto.» dissi ritornando serio mentre continuavo a tenere Denny a testa in giù, mettendola appoggiata alla mia schiena.

Mi misi a camminare in direzione della scia degli altri facendo finta di ignorare Denny che s'era già arresa. La sentii sbuffare ed appoggiare la sua schiena contro la mia. Sentirla sbuffare, sentirla scocciata perché non poteva che rimanere in quella posizione, mi divertiva tantissimo.

Improvvisamente la lanciai in aria per poterla rigirare e prenderla così in braccio, ma quando la presi mi iniziò a mettere il broncio, come offesa, arrabbia perché l'avevo tenuta a testa in giù tutto quel tempo.

«Tu mi dai del vampiro da quattro soldi ed ora mi fai l'offesa...» dissi mentre affrettavo il passo per raggiungere la stanza in cui c'erano Chelsea, Afton e Corin, ma ritrovandoli impegnati Denny mi propose di andare in giardino ed io accettai di buon grado. Effettivamente era meglio lasciar stare ancora i ragazzi da soli e magari Denny restando da sola con me in giardino avrebbe detto chiaramente ciò che provava realmente per me, od almeno lo speravo.

Pov Denny

Quando mi svegliai, rimasi alquanto perplessa su dove mi trovassi, ma non appena vidi Demetri ne fui estremamente felice. Stava bene e sembrava non essersi fatto alcun male, così mi tuffai in un abbraccio ed a tale gesto lo sentii ridere.

«Lascia stare. Credo di aver temuto il peggio per te più che per me.» dissi rimanendo abbracciata a lui, anche perché era freddo e mi faceva sentire meno il mal di testa.

«Meglio se mi vado a sciacquare la faccia.» dissi chinando la testa mentre scendevo dal letto avviandomi al bagno barcollando.

Ero sullo stipite della porta quando venni fermata da Demetri che mi girò verso di lui e passò il dito sulla ferita per poi leccarsela. Improvvisamente sentii qualcosa di umido passare sulla ferita e capii solo in un secondo momento che era la sua lingua.

«D-Demetri?» lo chiamai quasi titubante e balbettando, non avevo paura del suo morso, ma non riuscivo a capire cosa avesse realmente per la testa.

Rimase a fissarmi con occhi diversi dal solito, così diversi che mi fecero perdere la testa. Non ricordavo nemmeno perché stessi andando in bagno e dopo poco mi ritrovai le sue labbra che s'erano attaccate ardentemente alle mie. Per un breve istante rimasi come immobile, non sapevo cosa fare fino a che non sentii l'estremo bisogno di ricambiare. Demetri mi piaceva più di quanto stessi ammettendo a me stessa ed avevo sciolto ogni legame con Alec solo per lui.

Non mi ero nemmeno accorta che Alec e Christine erano arrivati in stanza e ci stavano osservando. Demetri appena se ne accorse scappò letteralmente via dalla stanza.

Rimasi perplessa nel vederlo scappare via a quel modo, non avevo mai pensato che potesse sentirsi imbarazzato ed invece gli era appena successo ed a tal pensiero sogghignai.

«Direi dalle vostre facce che tutto s'è risolto. Allora, credo sia meglio che vi lasci nella vostra privacy.» dissi sgattaiolando via.

Ero ancora stordita da quel bacio ed un interrogatorio su quanto era accaduto mi avrebbe letteralmente spiazzata.

Quando finalmente incontrai Demetri gli feci cenno di seguirmi e lo condussi alla stanza della musica.

«Vorrei che suonassi... Ho bisogno di ascoltare un po' di musica.» ammisi arrossendo leggermente mentre chinavo la testa. A tale affermazione lo vidi sedersi all'istante e sorridermi mentre m'indicava di sedermi affianco a lui. Non appena mi sedetti iniziò a suonare. Avrei riconosciuto quel brano fra mille, si trattava di una composizione di Ludovico e si intitolava Stella del mattino.

Quando finì il brano improvvisamente mi prese il viso tra le mani e mi baciò. Lo ricambiai subito e quando lui si scusò scossi la testa.

«Non devi scusarti, né devi spiegarmi nulla. Io credo di non considerarti né come amico né come nemico, ma qualcosa di molto più importante. Ma ciò non significhi che mi hai per te. Devi riuscire ad ottenermi.» dissi ridendo e dandogli un lieve bacio sulla guancia per poi andarmene dalla stanza saltellando.

In corridoio incontrammo Caius che parlava con una vampira. Notai che Demetri la stava osservando, probabilmente anche lui curioso sulla nuova vampira.

«Stavo quasi per domandarti se conoscessi quella vampira, ma poi ci ho ripensato. Una mezza calzetta come te non è così importante qui e sono certa che molti t'ignorino. Forse la penserai come una mancanza di rispetto la mia ma non è importante. Non puoi farmi nulla.» dissi con provocazione.

Per tutta risposta lui mi prese e mi mise a testa in giù poggiandomi sulla sua schiena.

«Mi rimetti giù ora? Dai vampiro da quattro soldi!» dissi ridendo mentre mi agitavo per poter scendere, ma sembrava ignorarmi totalmente.

Vedevo tutto sotto sopra e mentre camminava mi sentivo come saltellare, il fatto che non mi lasciasse scendere mi stava facendo arrabbiare.

«Uffa!!! Hai finito di divertiti nel tenermi in questo modo?» dissi continuando a restare a braccia conserte con la mia schiena contro la sua; improvvisamente mi ritrovai a fissare il vuoto ovunque per poi ritrovarmi il volto di Demetri ad un palmo dal mio.

«Ringrazia che non ho ancora cenato. Altrimenti ti avrei fatto vedere io che bel divertimento.» dissi fingendomi offesa per l'accaduto.

Vedevo che Chelsea, Afton e Corin sembravano alquanto impegnati, così iniziai a pensare che probabilmente era molto meglio se ce ne andavamo da lì.

«Meglio se andiamo momentaneamente in giardino. Credo siano un po' troppo impegnati.» sussurrai all'orecchio di Demetri, che annuì.

Non appena arrivammo lì mi posò a terra

"Beneamata terra..." pensai e mi volsi verso di lui guardandolo di sottecchi cominciando a camminare ancora un po' nauseata verso il giardino.

 

Pov. Alec

 

Finalmente la storia con Heidi sembrava essersi risolta.

«Amico mio sei molto fortunato. E' fantastica e credo che t'invidierò sempre perché ama solo te. Ha ragione però, la nostra amicizia è troppo importante e non voglio rinunciarvi. Perdonami.» disse Felix chinando gli occhi.

«Non si ripeterà mai più una cosa simile. La dimenticherò te lo giuro. Farò di tutto per dimenticarla.» concluse guardandomi negli occhi.

Tirai un sospiro non appena vidi Felix così dispiaciuto nei miei riguardi ed iniziai a pensare che forse avevo esagerato, ma appena ripensai al bacio cancellai subito l'idea dello scusarmi per essermi comportato a quel modo.

«So quanto sia fortunato. Ci ho messo un po' a capirlo. Però ora non la lascerò più scappare.» dissi senza aggiungere altro ed aiutando Felix a portare Santiago al cospetto dei Signori.

«Comunque spero per te che la dimentichi presto. Mi irrita il solo pensiero che tu pensi a lei e noi siamo migliori amici.» dissi trattenendomi dal ringhiare per il nervoso che avevo ancora da prima.

Non appena riuscimmo a portare Santiago al cospetto dei Signori fummo estremamente contenti, Caius ci accolse immediatamente.

«Sappiamo già abbastanza cose. Lasciatelo a noi. Aro ed io vedremo di punirlo a dovere e verrà rinchiuso assieme ad Heidi.» disse prendendo Santiago con fare alterato. Non mostrava rabbia ma evidentemente era arrabbiato visto che trascinava Santiago come se fosse stata una pezza o qualcosa da distruggere. Lo portò in una stanza dove di certo c'era Aro ad attenderlo. Felix ed io intanto attendevamo l'arrivo di Jane e Chris.

Porsi la mano a Felix.

«Di nuovo amici?» chiesi sereno, in fondo aveva dimostrato di esserne dispiaciuto ed aveva promesso che l'avrebbe dimenticata e da buoni amici che eravamo, era giusto che lo perdonassi.

«Si! Amici come sempre. Facciamo finta di poter sognare ed aver fatto solo un incubo.» mi rispose.

Dietro suggerimento di Christine andammo a vedere cosa stavano facendo Denny e Demetri e quando entrammo in camera e vedemmo che si stavano baciando, ci sedemmo sul letto mentre la tenevo stretta in attesa che si accorgessero di noi. Appena lo fecero entrambi trovarono una scusa per scappare alle nostre domande.

Nel vederli fuggire via mi lasciai sfuggire una risata, forse Demetri era bravo in fondo. Andai velocemente a chiudere la porta per poi tornare da Chris che era ancora seduta sul letto.

«Devi ancora essere punita per esserti lasciata baciare da Felix.» dissi mostrandole un sorrisetto malizioso e senza attendere una sua risposta le saltai addosso e la incominciai a baciare.

«Non ti lascerò più. Specialmente ora, non ti lascio proprio uscire dalla stanza.» le sussurrai baciandole lievemente il collo per poi ribaciarla con passione.

Ero desideroso di stringere Chris sempre di più fra le mie braccia e di poter fare tutto ciò che quando era umana c'era il rischio che potessi ferirla.

«Ti amo Chris. Ti amo più di quanto tu possa immaginare.» le sussurrai all'orecchio per poi baciarglielo e fissarla intensamente negli occhi.

Era stupenda, avevo rischiato di perderla per sempre e a quel pensiero pensavo che fosse ancora di più meravigliosa e preziosa per me. Se Heidi avesse davvero voluto vendicarsi, avrebbe dovuto vedersela con me.

Mentre che continuavo a coccolarla sentimmo in lontananza una musica al pianoforte e ciò non faceva che rendere l'atmosfera ancora più romantica e farmi apparire Chris ancora più bella. Più passavano i minuti e più sentivo di volerla mia, per sempre.

 

Pov Christine

 

Io e Jane trascinammo Heidi nelle segrete. Fu con grande piacere che aprii la porta della cella e la scaraventai dentro.

«Spero che la reclusione qui ti sia d'insegnamento! Divertiti!» esclamai in coro con Jane voltando le spalle per ritornare da Alec e Felix. Ero troppo preoccupata per loro.

Quando entrai in Sala Conferenze vidi che tutto era calmo con mia grande gioia. Certo i pensieri di Felix nel vedermi non erano quelli che avrei voluto sentire da lui, però feci finta di niente.

«Ragazzi a quanto pare, forse, avremo un po' di calma. Che ne dite se questa volta ci andiamo a rilassare veramente? Magari facciamo una maxi bevuta di gruppo e poi ci dividiamo, per oggi?» proposi.

«Per me va benissimo. Io e Felix poi andremo a fare una passeggiata da soli, per parlare un po' e tu ed il mio caro fratello potrete finalmente stare insieme.» disse Jane.

Sorrisi a Jane.

«Grazie. Ora andiamo a vedere come sta Denny e a chiamare Demetri.» dissi prendendo per mano Alec e trascinandolo verso la mia stanza.

Mi fermai quando sentii i pensieri di Denny e Demetri.

«Amore non so se è il caso di entrare. E' un momento un po' particolare.» dissi felice.

«E' anche vero che aspettano il mio ritorno e di avere notizie. Ok, entriamo.» sbottai e prendendo un respiro aprii la porta.

Denny e Demetri intenti a baciarsi non sembrarono accorgersi di noi. Mi andai a sedere sul letto insieme ad Alec e gli poggiai la testa sulla spalla continuando a guardarli serena in attesa che si staccassero e finalmente si accorgessero di noi.

Quando lo fecero infine scapparono ma non ebbi nemmeno il tempo di preoccuparmi di loro perché i pensieri ed i desideri di Alec m'investirono in pieno.

Avevo sognato quel momento da sempre. I suoi baci, le sue carezze erano tutto ciò che avevo sempre desiderato, la sola cosa che avevo desiderato nella mia vita. Mi abbandonai a lui completamente, senza pensieri, felice.

«Amore promettimi che mi punirai sempre così.» mormorai quando smettemmo solo per un attimo di baciarci.

Risi alle sue parole.

«Oh vita mia, sei tu che non hai la minima idea di quanto io ti ami. Io un idea del tuo amore ce l'ho. Ho la fortuna di poterlo vedere abbastanza chiaramente.» sussurrai accarezzandolo.

«E' più bello di quanto avessi mai potuto sognare stare con te. Sono solo tua, sono stata sempre solo tua e così sarà sempre, ricordalo bene.» mormorai.

«Ed ora per favore, amami più che puoi. ti chiedo solo questo, amami come solo a te sarà mai permesso fare.» soffiai iniziando ad accarezzarlo e baciarlo in modo più profondo e deciso.

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Capitolo 33
*** 32 -Tutto risolto??? ***


Ciao a tutti/e eccoci quì con un capitolo con pov un pò insoliti. Non sarà l'ultimo capitolo con pov del genere. Ora daremo più spazio anche a personaggi che forse hanno avuto poco spazio finora.  Il capitolo in fatti comincia con il punto di vista di Felix. Spero che vi piaccia. Baci, Denny&Chrissie. Buona lettura!!!!


32 -Tutto risolto???

Jane ed io uscimmo in giardino non appena Alec e Christine si ritirarono nella loro stanza. Il solo pensiero di ciò che probabilmente stava accadendo tra loro mi faceva morire di gelosia.

“Jane perché mi hai portato qui?”

“Semplice, volevo parlarti. Sono preoccupata per te. Ti sei innamorato di qualcuno che non potrai mai avere e questo dev'essere terribile. Sei mio amico ed odio l'idea di vederti soffrire.” disse.

Risi.

“Odi vedermi soffrire? E da quando? Visto come mi hai liquidato non si direbbe!” sbottai.

“Sbagli, non ti ho liquidato.”

“No? Fammi il piacere, non prendermi in giro per lo meno!” dissi alzandomi.

“Chiamatemi quando Denny, Demetri oppure Alec e Chris riemergeranno dalle loro stanze. Io vado a fare una passeggiata!” urlai e me ne andai in direzione del corridoio. Speravo di incontrare qualcuno che potesse farmi distogliere la mente da Chris almeno per un po'.

Camminai a passo spedito per il corridoio quando improvvisamente sentii qualcosa sbattermi addosso.

“Bianca, tu che ci fai qui?” Era la nostra segretaria.

“Sono tornata ora dalle ferie e mi dirigevo da Aro, ma tu occupi tutto il corridoio e sei arrivato come un carro armato.

Risi alle sue parole.

“Grazie Bianca per avermi definito carro armato. Comunque spero di non averti fatto male.” dissi sorridendo.

“No, fortunatamente no. Comunque ti pregherei di stare più attento la prossima volta.” rispose.

“Certo, ma anche tu vedi di guardare bene davanti a te. Ah queste umane...” sospirai.

Sorrisi vedendola allontanare stizzita. Era strano ma inaspettatamente i miei desideri si erano avverati. Volevo dimenticare un po' Chris ed ecco comparire dal nulla questa umana che mi aveva distratto un po' dai miei pensieri.

“Bianca stai attenta! Sta arrivando Jane!” le urlai vedendola dirigersi verso di lei. “Lei è piuttosto suscettibile quindi occhio!” Conclusi sogghignando entrando in giardino dove si trovavano gli altri ragazzi.

“Grazie, è bello sapere ciò che pensano gli amici di te. Giuro che non invidio Chris per il potere che ha.” esclamò lanciandomi uno sguardo torvo.

“Credo sia meglio che me ne vada. Tornerò quando l'aria sarà cambiata.” disse seguendomi in giardino per poi voltare le spalle offesa pronta a riandarsene.

Scossi la testa irritato.

“Lo dico io che é suscettibile. Può assomigliare fisicamente a Christine ma non è come lei.” dissi cercando di trattenermi dall'urlare al pensiero che lei ed Alec fossero insieme in quel momento.

Demetri esordì dicendoci che si era fidanzato con Denny facendo intendere che noi due dovevamo smettere di fare storie e fare lo stesso.

“Contrariamente a quanto potete pensare, vi assicuro che io e Felix non saremo mai una coppia. Semmai c'è stata una possibilità se l'è giocata in questi due giorni. Poi Felix ti consiglio di tenere la tua gelosia a freno. Quando Alec e Christine entreranno in giardino non voglio che siano infastiditi da te. Soprattutto Christine non deve sentire pensieri da parte tua su di lei, ne soffrirebbe e poi io dovrei ucciderti.” dichiarò Jane.

“Tranquilla, la nostra piccola Chris non sentirà nulla che non le piaccia. L'ultima cosa che vogliamo è che soffra, giusto Denny?” chiesi.

Guardai Denny e Demetri, avevo bisogno di qualcuno che mi sorreggesse appena lei avrebbe messo piede in giardino e sperai che loro mi aiutassero a non fare sciocchezze.

Demetri chiese a Jane di non andarsene se non per andare a chiamare Alec e Chris e lei fortunatamente accettò.

Guardai riconoscente Demetri.

“Grazie per aver mandato lei. Io non sarei riuscito a tollerare di dover restare con lei qui senza l'appoggio di un altro maschio. Mi sarei sentito in minoranza.” dissi ridendo cercando di sminuire in tal modo i problemi che avevo con Jane.

Strinsi i pugni irritato quando Demetri mi chiese cosa fosse accaduto mentre non c'erano lui e Denny.

“In effetti è successo qualcosa nel frattempo che tu e Denny non c'eravate, ma più che tra me e Jane, direi tra me e Christine.” dissi.

“Quando tu mi hai lasciato con Jane per prendere in custodia Heidi, io non ho trovato Jane ed ho portato Heidi da solo vicino le segrete. Il problema è che lei ha usato il suo potere su di me e poi dopo avermi sedotto è scappata. Purtroppo Christine ed Alec sono arrivati in quel momento ed io ancora stordito dal potere di Heidi non so perché mi sono convinto che fosse stata Christine a farmi le avance. L'ho stretta a me e l'ho baciata sotto gli occhi di Alec e Jane.” spiegai.

“Naturalmente ne è uscita una lite furibonda con Alec e quando poi mi sono ritrovato da solo con Jane è accaduto anche peggio. Mi ha detto che odia vedermi soffrire ed io le ho rinfacciato il fatto che non se ne era curata quando mi aveva liquidato qualche giorno fa. Poi sono uscito ed eccomi qui. Ora sapete tutto!” affermai ansioso di sapere che ne pensassero entrambi.

 

Pov Demetri

 

Io e Denny eravamo in giardino quando Felix e Jane si scontrarono.

Tra quei due non stava correndo della buon aria e lasciarla andare via così non mi garbava alquanto.

“Jane, tu rimani qui con noi. E se proprio vuoi andare, ti è solo permesso per poter chiamare tuo fratello con Chris.” dissi bloccandole la porta.

“Quindi, forza. Non so che sia successo fra te e il fustone imbambolato ma non fare così. Non c'è nulla che non possa essere risolto e vi consiglio di farlo.” dissi rigirandola e spingendola verso di lui.

“Così come io sto facendo con Denny.” dissi andando dietro le spalle di Denny e ridendo quando la vidi saltare in aria.

“Ci siamo fidanzati.” dissi prendendola sotto il mio braccio. La vidi diventare sempre più rossa mentre tratteneva il respiro. A tal comportamento non feci che ridere a crepapelle.

“Sei matto! Matto da legare. Altro che fidanzati!”

Non appena gridò ciò diventò sempre più rossa, tanto da raggiungere la stessa tonalità dei nostri occhi, e la baciai di nuovo all'improvviso.

Mi trattenni dal ridere nel vederla imbarazzata nuovamente dal mio bacio e cercai di smorzare quell'aria tetra e spinosa che c'era fra Jane e Felix.

“Che dici, vado ad interromperli io col rischio che tuo fratello m'ammazzi pensando male o ci pensi tu Jane?” chiesi speranzoso che accettasse di andarci lei. Volevo fare qualche chiacchiera, anche se breve con Felix e vedere come risolvere quella situazione in fretta tra lui ed il trio.

“Grazie per aver mandato lei. Io non sarei riuscito a tollerare di dover restare con lei qui senza l'appoggio di un altro maschio. Mi sarei sentito in minoranza.” disse Felix.

A quella battuta smorzai una risata, ma avevo ben altro per la testa, doveva spiegarmi assolutamente cos'era successo. Attesi che Jane fosse abbastanza lontana per poi avvicinarmi a Felix.

“Si può sapere perché è così acida nei tuoi confronti? E poi perché Alec oggi ti ha quasi rinnegato come amico? Sta volta non esigo silenzi.” dissi. Ero serio e non mostravo alcuna emozione, aveva eluso troppe volte alle mie domande ed era giunta l'ora che me ne parlasse.

“In effetti è successo qualcosa nel frattempo che tu e Denny non c'eravate, ma più che tra me e Jane, direi tra me e Christine. Quando tu mi hai lasciato con Jane per prendere in custodia Heidi, io non ho trovato Jane ed ho portato Heidi da solo vicino le segrete. Il problema è che lei ha usato il suo potere su di me e poi dopo avermi sedotto è scappata. Purtroppo Christine ed Alec sono arrivati in quel momento ed io ancora stordito dal potere di Heidi non so perché mi sono convinto che fosse stata Christine a farmi le avance. L'ho stretta a me e l'ho baciata sotto gli occhi di Alec e Jane. Naturalmente ne è uscita una lite furibonda con Alec e quando poi mi sono ritrovato da solo con Jane è accaduto anche peggio. Mi ha detto che odia vedermi soffrire ed io le ho rinfacciato il fatto che non se ne era curata quando mi aveva liquidato qualche giorno fa. Poi sono uscito ed eccomi qui. Ora sapete tutto!” disse.

Volsi uno sguardo a Denny tentando di capire cosa potesse pensarne lei, poi tirai un sospiro e tornai a fissare Felix.

“Chiaramente hai sbagliato a baciare Chris e Jane da buona amica non vuole vederti essere innamorato di qualcuno che non potrà mai ricambiare e quindi magari soffrire in eterno. Ovviamente le hai risposto in modo giusto, ma è inutile negare che hai sbagliato con Chris.” dissi sincero e posando una mano sulla spalla di Felix.

“Non posso che concordare con quello che ti ha appena detto Demetri, ma ha ragione Jane a dire che non puoi continuare a pensare a Chris se sei amico di Alec. E poi se ha detto una cosa del genere non vorrei che alla fine a Jane importi veramente qualcosa di te.Voglio dire, forse non sa nemmeno lei come ti vede. Ovviamente è una questione che dovete affrontare in modo... civile e tranquillo.” disse Denny.

 

Pov Jane

 

Non appena Chris ed Alec si ritirarono nelle loro stanze cercai di parlare a Felix per fargli capire che non doveva nemmeno pensare a Christine, ammettendo persino che non volevo vederlo soffrire ma lui non mi credeva affatto. La cosa mi irritò e mi voltai decisa ad andarmene ma Demetri mi bloccò.

Ciò che disse Demetri sul suo fidanzamento con Denny mi fece sgranare gli occhi. Denny era visibilmente imbarazzata e quando Demetri la baciò temetti che esplodesse per quanto era diventata rossa.

“Contrariamente a quanto potete pensare, vi assicuro che io e Felix non saremo mai una coppia. Semmai c'è stata una possibilità se l'è giocata in questi due giorni. Poi Felix ti consiglio di tenere la tua gelosia a freno. Quando Alec e Christine entreranno in giardino non voglio che siano infastiditi da te. Soprattutto Christine non deve sentire pensieri da parte tua su di lei, ne soffrirebbe e poi io dovrei ucciderti.” sbottai velenosa in direzione di quello stupido del mio amico.

“Tranquilla, la nostra piccola Chris non sentirà nulla che non le piaccia. L'ultima cosa che vogliamo è che soffra, giusto Denny?” chiese Felix.

“Beh... è ovvio che sia l'ultima cosa che deve accadere” rispose Denny.

“Che dici, vado ad interromperli io col rischio che tuo fratello m'ammazzi pensando male o ci pensi tu Jane?” mi chiese Demetri.

Sospirai.

“Non vorrei disturbarli ma se proprio volete averli qui... Del resto a me cosa può succedere? Il mio gemellino mi adora. Certo, tu saresti molto in pericolo se andassi a disturbarli. Devono sapere le ultime notizie su te e Denny e quindi è meglio che sia io a chiamarli. Non vogliamo mica rendere vedova Denny così presto!” dissi ridendo e prima che potessero rispondere varcai la porta che mi conduceva all'interno del palazzo.

Mi avviai verso la camera di Alec. Li sentivo ridere sereni. Sinceramente non avevo affatto voglia di disturbarli. Era da troppo tempo che aspettavano di poter godere del loro amore, ma era anche vero che Christine si sarebbe arrabbiata con me se non li avessi avvertiti subito delle novità. Quindi feci un sospiro pensando a come poterli chiamare, era difficile ma sapevo di doverlo fare.

 

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Capitolo 34
*** Capitolo 33: In arena ***


Ciao a tutte/i ed eccoci arrivate al capitolo 33. Ormai abbiamo perfettamente raggiunto il punto in cui ci eravamo lasciati quando la storia era nella vecchia versione. Speriamo che vi piaccia. Fateci sapere la vostra opinione. Ringraziamo Sunrise che ci dà sempre la sua. Buona lettura da Denny & Chrissie

Capitolo 33: In arena


Ero ancora in camera insieme ad Alec quando sentii i pensieri preoccupati di Jane vicino alla porta. Non sapeva come fare per non disturbarci, ma pensava che fosse necessario. Decisi quindi controvoglia di facilitarle il compito.

“Amore mi dispiace ma ora dobbiamo andare. Jane non sa come fare a chiamarci, non vorrebbe ma sa che deve farlo se non vuole farmi arrabbiare. Sa quanto io sia curiosa. Dai vestiti, ha ragione. Sono curiosa di sapere cosa sta accadendo di tanto importante da indurre Jane a venire a disturbarci.” dissi prendendo i vestiti e volando dal letto.

“Amore lasciamoli aspettare un altro po', non voglio separarmi da te, non ancora.” disse Alec baciandomi il collo.

“Oh amore, non sai quanto vorrei poter continuare a fare ciò che vogliamo ma non possiamo esimerci dall'andare. Sento che è importante. Potrebbe essere pure Aro a volerci, ci hai pensato? Non vorrei aver problemi con lui.” dissi ansimando mentre lui mi baciava e stringeva a sé.

“Amore allora è bene che andiamo. Non voglio tu abbia problemi anche se mi chiedo come devo fare a stare lontano da te? Non so se ci riuscirò.”

Mi girai e lo baciai con passione.

“A chi lo dici amore mio. E' stato meraviglioso essere amata a quel modo da te e non vedo l'ora di replicare.” mormorai con uno sguardo malizioso.

“Ora però rimettiti almeno i pantaloni se non vuoi istigare la mia gelosia. Non m'importa se è la tua sorella gemella, nessuna vampira od essere di genere femminile deve vederti in questo modo, a parte me.” sibilai.

“Beh, allora scusami se per nove mesi sono stato con Jane in questo modo, come mamma mi ha fatto ed anche lei era alla stessa maniera.” disse non riuscendo a smettere di ridere.

“Ok ok, basta. Mi sento già abbastanza ridicola da sola. Hai ragione, lei è un altra cosa. Sappi però che è concesso solo a lei vederti così.” dissi.

“Jane puoi entrare. Siamo pronti a venire con te.”

Jane alle mie parole entrò nella stanza.

“Christine, meno male che hai questi poteri. Non avrei saputo come fare altrimenti. Purtroppo ho dovuto disturbarvi. Ci sono novità tra Denny e Demetri e sono certa che volevi venirne a conoscenza. Senza contare che se Aro dovesse convocarci per queste novità, preferiremmo che ci fossi tu.”

“Ok, andiamo allora.” dissi prendendo per mano Alec ed incamminandomi verso il giardino.

“Dimmi però, le novità sono quelle che penso?” le chiesi.

Annuì.

“Sì, Denny e Demetri si sono fidanzati. Demetri l'ha baciata davanti a tutti, non più di 5 minuti fa.” mi rispose.

Strabuzzai gli occhi per la sorpresa e senza pensare mi fiondai in giardino ed andai ad abbracciare Denny.

“Auguri amica mia! Sono enormemente felice per te e Demetri!” esclamai facendo l'occhiolino a Demetri.

“Auguri di cosa? Ma perché qui tutti prendono parte a delle idee che nemmeno io so?” mi chiese Denny non capendo.

“Perché ho la netta sensazione che ci sia stata una vampira spiona? Ora perché l'ho baciata davanti a voi non è che dovete appendere cartelloni e striscioni.” esordì invece Demetri.

“Ah... Ora ho capito... No, aspettate un momento! Io non ho confermato nulla! E' lui che è tutto matto e fa tutto solo!” gridò Denny quando comprese a cosa ci riferissimo. “E' tutt'oggi che mi tortura. E' cattivo e matto.” disse indicandolo.

Risi.

“Sei bravissima a mentire a te stessa amica mia. Per quanto sia pedante ed indisponente sappiamo bene che non ha fatto tutto da solo. Devi fare chiarezza in te tesoro.” dissi.

D'improvviso sentii lo sguardo di Felix addosso a me e la cosa iniziò a pesarmi come un macigno. Tornai da Alec che mi attirò subito a sé e mi sentii subito meglio.

“Ragazzi, non mi piace che stiamo così fermi. Ho bisogno di muovermi, sapete che non sono un tipo che ama l'immobilità. Visto che ci avete fatto venire qui almeno inventiamoci qualcosa da fare per favore!” esclamai.

“Scusatemi, io sono buona. Non vi avrei mai chiamato, sono un angioletto sapete?” disse Denny facendo il segno dell'aureola sulla sua testa.

“Comunque ok Chris. Il palazzo ha così tante stanze ed un posto dove non sono mai stata c'è: La Sala degli allenamenti che dite di andarci?” chiese.

Scoppiai a ridere sonoramente nel vedere Denny disegnarsi l'aureola e decisi di dare voce ai pensieri di Demetri.

“L'aureola non so se ti si addica, mia cara. Credo che su questo siamo tutti d'accordo!” dissi facendo l'occhiolino a Demetri.

“A parte questo, la tua idea della sala allenamenti od Arena come la chiamiamo noi, credo che sia una buona idea. Demetri accetti un bel combattimento?” chiesi infine a Demetri con un sorriso.

“Non che abbia possibilità di vittoria, ma accetto volentieri.” disse rispondendomi anche lui con un sorriso.

Risi felice quando Alec mi prese in braccio e mi portò di corsa in Arena.

“Demetri smettila di dire stupidaggini!” lo rimproverai quando disse una delle sue solite battutine su Denny.

Mi dispiaceva per Denny, avevo sentito il suo dispiacere nel non poter correre veloce come noi e pensando che a volte si sentiva troppo diversa, ma su questo non potevo fare nulla.

Fummo raggiunti subito da Felix e Jane. Notai che Jane e Felix stavano ancora lontani l'uno dall'altro. Sperai che trovassero presto un punto d'incontro.

“Demetri non cercare giustificazioni. Non c'è bisogno che giustifichi la tua sconfitta fin da ora. Tenterò di non usare il mio potere, ok? Non voglio umiliarti amico mio, voglio divertirmi. Se poi non te la senti posso sempre chiedere ad Alec, Jane od a Felix di combattere contro di me.” dissi provocandolo.

“Ti do un consiglio, non pensare a ciò che stai facendo. Agisci d'istinto come un lupo!” dissi e mi misi in posizione pronta all'attacco.

Lo guardai fisso negli occhi.

“Tu farmi del male? Mi dispiace è poco credibile.” dissi sghignazzando quando disse che non mi avrebbe fatto male.

Mi voltai verso Alec.

“Tranquillo amore! Poi se vuoi lottiamo noi due.” dissi mandandogli un bacio.

“Jane, tu comunque tieniti pronta che dopo me e Demetri verrà il turno tuo e di Felix. Voglio vedervi combattere.” dichiarai.

“Alec potresti aggiornare Denny riguardo il combattimento?” gli chiesi strizzandogli l'occhio sapendo che per lei era complicato seguirci.

Senza dargli nemmeno il tempo di accorgersi della mia partenza corsi verso Demetri arrivando su di lui con una specie di scivolata, quasi come se giocassi a calcio senza toccare però il terreno, tanto che rimasi in posizione eretta. Mi girai e sorrisi guardando Demetri ed aspettando la sua contromossa non appena si fosse ripreso.

Stavamo combattendo senza la minima cattiveria quando Denny iniziò a fare il tifo per me. Ascoltando i pensieri di Demetri nell'udire il suo incitamento, non prestai attenzione alla sua reazione trovandomi al suolo con il suo piede sullo stomaco. La vittoria era diventata per lui ancora più importante, ma io non gliela avrei data vinta facilmente. Era distratto, convinto di avere in pugno la vittoria quindi era ora di agire.

“Bravo, mi complimento con te.” dissi continuando a fissarlo negli occhi e con un gesto repentino lo afferrai per la gamba facendogli perdere l'equilibrio e cadere all'indietro. Lo rialzai sollevandolo dal colletto della camicia e senza dargli il tempo di reagire saltai in alto atterrando sulla sua schiena. Gli cinsi il collo con le braccia stringendolo non in modo aggressivo e poggiai la mia bocca sul suo collo.

“Allora che ne pensi? Ho vinto oppure vuoi giocare un altro po' con me, mio caro latin lover?”sussurrai ammiccando.

“Allora caro, ti consideri battuto ora?”dissi scendendo dalla sua schiena e tirandolo nuovamente indietro. Una volta costretto al suolo mi misi seduta a cavalcioni sul suo petto in modo da non farlo rialzare.

Appena Demetri scoppiò a ridere lo feci anch'io ed alle sue parole annuii e mi alzai.

Raggiunsi Denny sorridendo mentre Demetri con mia grande gioia raggiunse Alec.

“Hai visto? Detto, fatto! Ho vinto!” esclamai.

“Comunque Demetri si è battuto alla grande. E' sempre più una sorpresa.” dissi ascoltando la sua conversazione con Alec. Ero felice. L'unica nota stonata era Felix. Demetri dopo essere venuto ad "infastidire" noi ragazze andò da Felix per chiedergli se avrebbe combattuto. Li guardai preoccupata sia per i pensieri di Felix, sia per quelli di Alec nel vedermi fissare il suo amico.

“Ragazze torno da Alec, forse è meglio non lasciarlo solo al momento.” mormorai tornando dal mio amore.

Sbarrai gli occhi sentendo le richieste di Felix.

“Sei impazzito? Puoi vincere anche tutte le battaglie che vuoi ma io non sarò mai tua. Puoi provarci quanto vuoi ma io appartengo ed apparterrò sempre solo ad Alec. Tu sei e sarai sempre solo un amico per me. Non ha senso questo combattimento!” urlai preoccupata.

Non volevo che Alec ed il suo migliore amico si scontrassero per me, era sbagliato. Guardai con aria supplichevole Alec.

“Non combattere. Ho paura. E' il suo campo. Sai Felix quanto sia forte, è il più forte qui fisicamente e non voglio che ti faccia del male.” mormorai spaventata.


 

Pov Demetri




Eravamo ancora in attesa dell'arrivo di Christine, Alec e Jane. Cercavo di sentire la loro scia per capire a che distanza fossero e mi accorsi che il loro odore era sempre più vicino. Guardai Felix che era molto agitato ed a ragione visto ciò che era successo con Christine.

“Comunque prova veramente a parlarne con più calma con lei. Non ora forse... Stanno arrivando.” dissi sentendoli vociferare da dietro la porta.

Non appena vidi Chris correre ad abbracciare Denny e fare a me l'occhiolino compresi subito a cosa si riferisse.

“Perché ho la netta sensazione che ci sia stata una vampira spiona? Ora perché l'ho baciata davanti a voi non è che dovete appendere cartelloni e striscioni.” sbottai tentando di non far sfuggire un lieve ringhio, mi stavo maledicendo nell'averla baciata davanti a loro senza tante preoccupazioni.

Non appena mi sentii dare nuovamente del matto incominciai a ridere piegandomi quasi a metà.

“Si, forse sono matto. Ma non è che tu non ci vada vicino.” dissi continuando a ridere mentre lei mi fissava con occhi omicidi.

“Oh no! Lo sguardo omicida, mi ammazzerà!!” iniziai a gridare fingendomi terrorizzato mentre continuavo a ridere.

Sogghignai vedendo Denny disegnarsi un'aureola in testa, dicendo che se fosse stato per lei non li avrebbe chiamati. Era buffo perchè ero certo che non fosse tanto angioletto come si stava definendo.

“Comunque per quanto riguarda dove e cosa fare non chiedete a me. Sarei la persona più inappropriata in questo momento.” dissi prima che Denny o Chris potessero pormi la domanda, sapevo cosa volevo fare ma non era di certo un qualcosa che si poteva stare tutti insieme. Scossi la testa tentando di cancellare quei pensieri imbarazzanti.

Chris aveva fatto prendere voce ai miei pensieri ed a tale gesto iniziai a ridere, specialmente perché Denny ci guardava in modo cattivo, o almeno, ci provava. Christine infine mi chiese di combattere con lei.

“Non che abbia possibilità di vittoria, ma accetto volentieri.” dissi sorridendo divertito all'idea di combattere un po', avevo bisogno di scaricare il nervoso e tutti i miei pensieri su qualcosa ed un bel combattimento era ciò che ci voleva. Certo non avrei mai immaginato come sarebbe andata...

Non appena vidi l'espressione alquanto strana di Denny vedendo Alec e Chris superarla senza che se ne accorgesse, ne sentii come una fitta al cuore e senza pensarci la presi per un polso, l'adagiai sulla mia schiena ed iniziai a correre affiancando Alec e Chris.

“Almeno arriviamo prima. Se stessimo al passo di Denny potremmo realmente invecchiare.” dissi ridendo sentendo Denny simulare una finta risata.

Non appena arrivammo all'arena posai Denny a terra ed attendemmo che Felix e Jane arrivassero. Con mia grande euforia arrivarono in men che non si dica ed andai al centro dell'arena.

“Allora? Non so quanto sia alla pari come scontro, ma andrà bene lo stesso.” dissi mostrando un sorriso maligno mentre portavo la mano sinistra dietro la schiena e facendo segno di avanzare con la mano destra a Chris.

Risi sentendo Chris dire che non mi avrebbe umiliato e che voleva solamente divertirsi.

“Non preoccuparti. Come te anche io ho i miei assi nella manica.” dissi rimanendo nella stessa posizione di prima. M'aveva dato il suggerimento di non pensare alle mosse che avrei fatto, ma avevo la mente più offuscata di quanto pensassi ed agire pensando non era ciò che avevo intenzione di fare. Inspirai profondamente chiudendo momentaneamente gli occhi per poi riaprirli e lasciarli fissi su Chris.

“Quando vuoi sono pronto. Farò in modo di non farti del male, promesso.” dissi ammiccando quando sentii un lieve ringhio soffocato da parte di Alec.

Rimasi momentaneamente colpito dalla velocità che aveva Chris nel muoversi, era riuscita ad arrivare alle mie spalle con una semplice scivolata. Iniziai a correrle affianco afferrandole un braccio così da poterglielo tenere stretto alla schiena. Feci in modo che si chinasse a tal punto che le saltai sulla schiena e l'afferrai per il collo buttandola a terra. Ovviamente tendevo ad evitare ogni punto che potesse farle veramente male, anche se per come stavamo combattendo era ovvio che non sarei mai riuscito a farle alcun che.

Eravamo intenti a schivare l'uno i colpi dell'altro ed a colpirci, quando Denny iniziò a gridare facendo il tifo per Chris. Perché proprio a Chris e non a me? A quella domandai feci uno scatto improvviso ed afferrai Chris per il collo buttandola a terra per poi poggiare il piede sul suo stomaco, osservando così Denny alquanto sbalordita. Volevo vincere a tutti i costi ed avrei fatto di tutto pur di aggiudicarmi la vittoria.

Preso alla sprovvista venni buttato a terra da Chris e quando si dichiarò vincitrice chiamandomi latin lover cercai di trattenermi dal ridere, ma non appena si sedette addosso continuando a ripetermi che m'aveva battuto incominciai a ridere.

“Ok, ok. Mi considero battuto.” dissi continuando a ridere mentre avevo sentito il ringhio di Felix che fece per andarsene via dall'Arena.

“Però ora credo sia meglio che tu ti alzi.” dissi cessando di ridere.

Non appena Chris si alzò, andai a raggiungere Alec, Jane e Denny per poi prendere in disparte Alec.

“Non voglio litigare, né discutere, né prenderti in giro. Ma dirti semplicemente di tenerla ben stretta d'ora in poi.” sussurrai tenendolo col braccio al collo vicino a me. Dopo poco lo rilasciai per poter tornare verso Denny.

“Anche perché non sono io il tuo rivale. Ho ben altri obbiettivi.” dissi ridendo andando davanti a Denny che rideva con Chris.

“Era ovvio che non avrei potuto farcela. E poi se stavi in silenzio avrei vinto.” dissi mentre con l'indice le spinsi lievemente la testa dalla fronte.

“Comunque torno fra un attimo. Vado a vedere se Felix alla fine vuole fare un combattimento con Jane." dissi avviandomi immediatamente per raggiungere Felix; era ancora nel corridoio quando lo incontrai.

“Allora Felix, almeno un incontro con Jane o con qualcuno di noi lo fai?” chiesi spuntandogli improvvisamente davanti tanto da sorprenderlo.

 

Pov Denny



Venni abbracciata improvvisamente da Chris che mi augurava qualcosa e diceva di essere felice per me e Demetri, di cosa stava parlando? Di che cosa bisognava essere felici? Mi sentivo alquanto spaesata e rimasi a fissarla incredula.

“Auguri di cosa? Ma perché qui tutti prendono parte a delle idee che nemmeno io so?” dissi alquanto sconsolata non riuscendo a comprendere a cosa si riferisse Chris.

“Ah... Ora ho capito... No, aspettate un momento! Io non ho confermato nulla! E' lui che è tutto matto e fa tutto solo!” gridai mentre tornavo rossa come un peperone al solo pensiero del bacio.

Non appena vidi Demetri fingersi terrorizzato per la mia occhiataccia iniziai a trattenermi dal ridere ed osservai Chris supplichevole.

“E' tutt'oggi che mi tortura. E' cattivo e matto.” dissi indicandolo mentre lo si sentiva ancora ridere.

“Scusatemi, io sono buona non vi avrei mai chiamato, sono un angioletto sapete?” dissi facendo il segno dell'aureola sulla mia testa.

Alla domanda di Chris su cosa volevamo fare dopo averci riflettuto sopra dissi:

“Ok, Chris. Il palazzo ha così tante stanze ed un posto dove non sono mai stata c'è: La Sala degli allenamenti che dite di andarci?”.

Sorrisi non appena sentii che la mia idea fu accettata e mi precipitai alla porta che dava ai corridoi.

“Ecco... Da che parte si deve andare?” chiesi alquanto perplessa, ma invece che ricevere risposta venni come sorpassata da qualcuno e non appena mi rigirai vidi Alec mano nella mano con Chris.

“Non sto nemmeno più a domandare come avete fatto a superarmi.” dissi in tono tranquillo lasciando trapelare un po' di dispiacere, a volte mi sentivo così diversa ed impotente rispetto a loro che quasi dava fastidio.

Mi guardai attorno per qualche minuto e non appena trovai delle panchine andai immediatamente a sedermi nel punto dove avrei potuto vedere o meglio tentanto di vedere il combattimento.

“Ci vorrebbe il telecronista in questi casi. Mi sto sistemando ad assistere a qualcosa di quasi inguardabile.” dissi ridendo mentre immaginavo chi fosse il più adatto a fare il telecronista. Christine sentendo le mie parole incaricò Alec di spiegarmi ciò che accadeva.

Rimanevo alquanto incredula nel vedere giusto le posizioni finali, per me sembrava che stessero giocando ad "un, due, tre... stella" invece che combattendo ed avevo tutte le intenzioni di chiedere cosa stesse accadendo, ma vedendoli tutti e tre alquanto concentrati nel guardarli, mi limitai a fare lo stesso.

Sembravano sempre andare in parità o almeno questo era quello che supponevo osservando solo le loro ultime mosse. Anche se vedevo solo quelle scene, avevo iniziato a prenderci gusto ed iniziavo ad avere l'adrenalina per l'eccitazione del combattimento.

“Chris, mi raccomando, schiaccia Demetri! Fagli vedere di che pasta sono fatte le vampire femmine!!!” gridai a perdifiato, sentendo un piccolo coro di risate provenire da fianco a me. Christine sembrò ascoltarmi e vinse.

“Brava Chris! Era questo che intendevo con il dimostrargli che le femmine sono cento volte meglio.” dissi abbracciandola quando ci raggiunse.

“Ovviamente mi aspetto che anche tu faccia lo stesso Jane.” dissi sorridendole e dopo poco vidi spuntarmi davanti al naso Demetri.

“Hai bisogno di qualcosa?” dissi ritornando seria fingendomi quasi arrabbiata.

Rimasi a fissare il vuoto per qualche minuto a causa del gesto di Demetri e dopo decisi di alzarmi per camminare un po', così da sgranchirmi le gambe.

“Certo che è enorme come arena... Comunque se Felix non accetta che si fa?” chiesi curiosa, volevo assistere ad un altro incontro, anche se ne comprendevo il giusto. Lo scontro tra Christine e Demetri era stato davvero interessante.

Rimasi stupita quando Felix propose di scontrarsi contro Alec ed iniziò a stipulare che cos'avrebbe ottenuto vincendo. Volsi lo sguardo verso Demetri, Jane e Chris e notai che anche loro come me erano alquanto sbalorditi. Quando Alec accettò guardai Demetri alquanto preoccupata. Comprendevo anch'io quante poche possibilità di vittoria avesse Alec senza l'uso dei suoi poteri. Chris probabilmente era più preoccupata di noi e non sapevo minimamente come aiutarla, così mi limitai ad andarle affianco e posarle una mano sulla spalla per farle capire che le sarei stata accanto.

 

Pov Felix



La guardai incredulo. Voleva vedermi combattere contro Jane? Forse voleva dire "voglio vederti distrutto da Jane". Solo questo sarebbe potuto accadere, in quanto lei arrabbiata com'era con me, ad un certo punto avrebbe usato il suo potere. Mi andai ad accomodare sul primo gradino dell'arena in modo da godermi meglio lo spettacolo. Alec si sedette accanto a me e chiamò Denny che si era seduta su una piccola panchina di cui non avevo mai capito l'utilità vista l'esistenza delle scalinate che circondavano la nostra Arena. Era per questo che la chiamavamo Arena, perché era la prefetta riproduzione della più antica e bella arena del mondo, Il Colosseo. Era il mio luogo preferito anche perché mi ricordava un po' la mia vecchia città, la mia Roma.

“Amico tranquillo, non potrà farle del male. Non riuscirà mai a prenderla.” dissi cercando di tranquillizzare Alec che rigido osservava i preparativi per il combattimento. Lo capivo che era preoccupato. Se a me non piaceva l'idea di Christine che combattesse, lui non poteva esserne da meno.

“Vorrei dargli torto ma ha ragione Felix, tranquillo fratello!” disse Jane dando un bacio ad Alec ed andandosi a sedere vicino a noi.

Iniziai a ringhiare vedendo Christine sulla schiena di Demetri e dirgli certe cose. Ero geloso, incredibilmente geloso, pur non avendone diritto. Jane mi lanciò un'occhiataccia mentre continuava ad accarezzare Alec forse per impedire una sua reazione inconsulta.

“Zitta Jane, ti conviene se stai zitta.” sibilai appena la vidi aprire bocca.

Tremavo immaginandomi al posto di Demetri, quanto avrei voluto essere al suo posto. Mi alzai e mormorando un semplice scusa ad Alec, guardandolo triste e stringendo i pugni, uscii fuori dall'Arena.

“Demetri non chiedermi nulla. Alec vuole che io combatta contro Jane perché è arrabbiato, ma io non voglio combattere con lei. Vorrei combattere con qualcun altro al momento.” dissi ringhiando in direzione di Alec che mi guardava con astio.

Vidi Christine stringersi a lui e baciarlo con passione e quello fu il colpo di grazia per me.

“No, basta. Devo andarmene.” dissi.

Stavo per farlo quando Jane mi fermò.

“No, mio caro. Tu non vai da nessuna parte. Tu devi combattere! E' quello che vuole mio fratello. Ti conviene batterti con me perché se dovesse prenderti lui non so se sopravviveresti.” sibilò.

“Ok, combatterò. Alec preparati a batterti! Non intendo combattere con Jane. In fondo siamo noi due ad aver qualcosa in sospeso. Risolviamola in questo modo. Se io vinco, tu non potrai impedirmi di stare accanto a Christine e provarci con lei. Se vinci tu, rinuncerò a lei totalmente! E cercherò di pensare a lei solo come amica.”



Pov Alec


Guardai Christine alzarsi e rivestirsi velocemente, sentendo arrivare Jane. Mi alzai subito anch'io ed andai a prenderla tra le braccia.

“Amore lasciamoli aspettare un altro po', non voglio separarmi da te, non ancora.” dissi baciandole il collo.

Mi fermai non appena sentii la sua ultima frase. Non avrei mai permesso che avesse problemi con il nostro Signore, soprattutto non a causa mia. Io dovevo renderla felice, non farla punire.

“Amore allora è bene che andiamo. Non voglio tu abbia problemi anche se mi chiedo come devo fare a stare lontano da te? Non so se ci riuscirò.”

“Ora però rimettiti almeno i pantaloni se non vuoi istigare la mia gelosia. Non m'importa se è la tua sorella gemella, nessuna vampira od essere di genere femminile deve vederti in questo modo, a parte me.”

Risi felice alle sue parole.

“Beh, allora scusami se per nove mesi sono stato con Jane in questo modo, come mamma mi ha fatto ed anche lei era alla stessa maniera.” dissi non riuscendo a smettere di ridere.

Arrivammo in arena e l'aria sembrava essere leggera ma all'improvviso vidi Chris alquanto turbata e non potei fare a meno di notare che Felix la fissava, così presi e l'avvicinai immediatamente a me abbracciandola.

Non appena sentii che saremmo andati nell'Arena e che Chris avrebbe combattuto, ne fui estremamente felice. Quando Chris combatteva era davvero bella, molto di più se era arrabbiata seriamente, veniva voglia di prenderla e bloccarla per baciarla vedendola così. Presi Chris per mano e superai Denny per incominciare a fare strada.

“Andiamo piccola mia.” dissi baciandola per poi prenderla in braccio ed iniziare a correre in direzione dell'Arena.

Guardai il combattimento divertito finchè Chris non si mise a cavalcioni su Demetri chiedendogli se si considerava battuto.

Al gesto di Chris ebbi un sussulto, volevo andarla a riprendere nonostante sapevo che si trattasse di un combattimento, ma quando sentii Felix ringhiare al gesto di Chris, fui invaso da una rabbia tremenda. Se non fosse stato per Jane che tentava di farmi rimanere calmo, sarei già partito all'attacco contro Felix.

“La prossima volta che mi terrai a freno non credo che esiterò nel bloccarti.” dissi soffocando un ringhio mentre mi allontanavo leggermente da Jane.

“Però grazie lo stesso... Felix! Tu non esci dall'Arena. Ora devi affrontare mia sorella, ora!” gridai con tono autoritario. Dovevano scontrarsi assolutamente, la consideravo come una punizione.

Felix propose una sfida contro di me e ciò che aveva chiesto come premio in caso di una sua vittoria, mi mandò letteralmente in bestia. Stavo per accettare immediatamente quando Chris incominciò a guardarmi supplichevole, sapevo cosa mi stesse chiedendo, ma non sopportavo più l'idea che il mio migliore amico, anzi ex-migliore amico guardasse la mia ragazza.

“So quanto è forte, ma non m'importa. Tu sei mia ed è ora che se lo metta in testa.” dissi spostando leggermente Chris così da poter fissare Felix.

“Sarà anche un modo per dimostrarti quanto tu sia importante per me.” dissi baciandola per poi andare davanti a Felix.

“Quando vuoi io sono pronto. Ma sappi che se vinco e ti trovo che pensi a lei come qualcosa di più di semplice amicizia, ti staccherò gli arti senza pensarci un attimo.” sibilai arrabbiato. Non potevo più sopportare il suo modo di fare ed anche a costo di finire contro i Signori avrei fatto in modo di avere Chris solo per me.
 

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Capitolo 35
*** Capitolo 34: Lo scontro ***


Ciao a tutte/i eccoci arrivati allo scontro tra Felix ed Alec. Speriamo che vi piaccia come si sta evolvendo questa storia. Se volete fateci sapere i vostri pareri li ascolteremo con piacere positivi o negativi che siano. Buona lettura! Abbracci da Denny e Chrissie


Capitolo 34: Lo scontro


Ero terrorizzata per Alec, per il suo assurdo combattimento contro Felix. Lo guardai mettersi in posizione preoccupata da morire.

“Alec, no! Io non ti permetto di combattere. Non m'importa nulla di Felix e non voglio nessuna dimostrazione da parte tua. Io sono tua e tutti lo sanno. Lui se ne farà una ragione. Ti prego...” lo supplicai mentre lui se ne andava al centro dell'arena.

Alec però ormai non mi stava ascoltando, era solo deciso a stabilire delle regole.

Prima che Felix potesse rispondere corsi da loro.

“Visto che non mi volete ascoltare, a questo punto sono io che stabilisco delle regole.” ringhiai.

“Se Alec non può usare i suoi poteri, tu non puoi e non devi nemmeno pensare di fermarlo strappandogli qualche arto. Se dovessi vedere un solo pensiero in quel senso e se osassi fare del male, anche involontariamente, in modo serio ad Alec. Io userò il mio potere per fermare tutto. Io posso usare i miei poteri visto che non combatto. Sappi comunque che poi non sarò affatto delicata con te e ti torturerò fino alla morte, se non mi fermano prima.” ringhiai.

“Naturalmente userò il mio potere anche in caso contrario. In caso che fosse Alec a farti del male ed anche lui avrà una punizione. Questo lo giuro. Allora accettate le mie regole?” chiesi.

Accettarono subito purtroppo, così ritornai dalle ragazze e mi strinsi a Jane e Denny tremando. Rimasi stupita dalla forza e dall'agilità di Alec, non me la sarei mai aspettata. Sorrisi malgrado la situazione non fosse divertente. Al pensiero che la sua forza era dovuta, probabilmente, solo dall'amore che provava per me... I suoi pensieri arrabbiati mi colpirono. Non avrei avuto bisogno di una dimostrazione del genere per sapere quanto mi amava, ma mi dava un sottile piacere vederlo battersi per me, per il nostro amore, anche se era inutile visto che sarei stata per sempre sua.

Quando Felix iniziò a reagire all'attacco, tremai sperando di riuscire a controllarmi.

Jane ascoltando le parole che Felix diceva ad Alec mentre lo colpiva, era sempre più confusa, non capendo come lui potesse amarla ed allo stesso tempo combattere per me, sempre se era vero che l'amava.

“Hai ragione Jane, per questo motivo questo combattimento è ancora più insensato.” dichiarai.

Strinsi felice Alec tra le mie braccia quando Felix si dichiarò sconfitto più dalle parole di Alec che dal combattimento in sé.

“Amore come ti senti? Spero non ti abbia fatto troppo male.”dissi accarezzandolo.

“Perché non mi hai ascoltato? Perché avete dovuto fare quello stupido ed insensato combattimento?” gli chiesi quando si sedette accanto a me e Jane.

“Ora lui soffre immensamente e tu ti senti in colpa. Demetri ha ragione dicendo che non avete risolto nulla. Siete riusciti solo a stare più male. Non potevi lasciare correre? Lui ama Jane, era una parentesi breve la sua infatuazione per me. Non potevi far finta di nulla in nome della vostra amicizia?” domandai.

“Chris sei davvero sicura che mi ama?” chiese Jane confusa.

“Certo! Non so tra voi due chi è più stupido quando si tratta di sentimenti. Non ci capite proprio nulla eh?!?” esclamai.

“Denny, forse hai ragione. Non è veramente un bene lasciarlo da solo. E' disperato, convinto di aver perso il suo migliore amico, la mia amicizia e Jane. E' a pezzi. Io non posso andarci, sennò penserebbe che la mia sia solo pietà avendo letto i suoi pensieri, ma voi due potete andarci.” dissi indicando Demetri e Denny.

“Vi prego, convincetelo a tornare qui. Io non voglio rinunciare alla sua amicizia e sono certa che lo stesso vale per Alec. Per te Jane non parlo. Devi parlare con lui il prima possibile. Andate da lui. Quando tornerete decideremo cosa fare. Vi prego...” chiesi loro.

 

Pov Alec



Mi posizionai al centro dell'arena e mi misi in posizione d'attacco.

“Regole e che qualcuno dia il via.” dissi serio senza distogliere lo sguardo da Felix che si preparava a mettersi in posizione.

Non m'importava che fine avrei fatto, ma avrei lottato dando tutto me stesso pur di ottenere quella vittoria e far capire a Felix che non doveva provarci con lei.

“Lo scontro sarà senza l'uso dei poteri suppongo, od hai delle altre regole da dettare?” domandai ringhiando a Felix.

Nervoso, tentai di controllarmi serrando i pugni.

“Non, e ripeto NON devi chiamarla mai più piccola. E' chiaro? Non è tua e non è tanto meno piccola!" ringhiai e mi rimisi in posizione d'attacco. Avevo accettato le regole senza rifletterci, dovevo solo uscirne vincitore, era questo ciò che m'importava realmente.

Corsi addosso a lui e quando sembravo così vicino dallo scontrarmi, balzai in aria e rigirandomi l'afferrai per il collo alzandolo da terra e ributtarlo giù facendogli sbattere la schiena. Mi stava bastando ripensare ai due giorni che avevano passato assieme, al modo in cui le parlava e chiamava, al bacio che qualche ora prima c'era stato, per ritrovarmi ad avere così tanta forza ed agilità.

Non appena lo vidi rialzarsi, lo ripresi immediatamente e lo feci schiantare contro una parte delle scalinate spingendolo con tutta la forza che avevo. Non l'avrei ucciso, né l'avrei fatto soffrire in chissà quale modo, ma doveva lasciarmi Chris.

Quando Felix iniziò ad attaccarmi con quelle parole, rimasi momentaneamente immobile, come potevo dargli torto? In fondo l'avevo fatta soffrire duramente, portandola anche a tentare di togliersi la sua immortale vita che aveva scelto per me. Era riuscita anche a perdonarmi nonostante quell'immenso dolore e mi amava come io amavo lei.

Secondo Felix io ritenevo Chris come un oggetto, ma si sbagliava. Lei era una vampira, una ragazza della quale mi ero innamorato e che avevo rischiato di perdere per un mio errore, ma che non avevo più intenzione di perdere.

A quel pensiero, mi rialzai velocemente in piedi ed iniziai a correre verso di lui per poi passare sotto le sue gambe ed afferrargliene una per farlo cadere. Non appena cadde con la faccia per terra, lo ripresi immediatamente e lo feci sbattere nuovamente sulla scalinata per poi prenderlo per la gola e lanciarlo dall'altra parte dell'arena. Gli ritornai vicino per risollevarlo e prendendogli i polsi, andai dietro di lui.

“E' vero, potrebbe anche meritare qualcosa di meglio. L'ho fatta soffrire più di quanto non abbia sofferto io. Ma mai la tratterei come un oggetto!” ringhiai facendolo chinare a terra.

“E poi tu, tu dovresti stare in silenzio. Amavi mia sorella e non appena sei venuto a sapere che a lei probabilmente non interessavi, ti sei tuffato su Chris. Ed io sarei l'egoista? O forse sei tu che per la troppa somiglianza fra loro hai preso un abbaglio? Chris è mia perché lei ha scelto già da tempo con chi stare.” sibilai e lo buttai a terra pestandolo sulle costole per poi calciarlo e farlo finire nuovamente dall'altra parte dell'arena.

Ero infuriato, come poteva criticarmi così? Lui che non aveva mai trovato il coraggio di dichiararsi a mia sorella? A quei pensieri corsi nuovamente all'attacco e lo lanciai un'ultima volta a terra. Rimasi confuso per un istante, come poteva arrendersi? Non pensavo di essere stato così crudele, ma ero certo di aver ottenuto ciò che volevo e cioè che stesse alla larga da Chris.

Vederlo però così scoraggiato ed andarsene solo, mi procurò alquanto fastidio, così lo fermai.

“Sicuro di voler stare solo? Se cambi idea noi siamo qui.” dissi appoggiando una mano sul braccio di Felix e corsi da Chris ad abbracciarla, per poi abbracciare anche Jane.

“Forse son stato duro con le parole... Quasi mi dispiace di essermi rivolto con quel tono con lui.” dissi sincero andandomi a sedere tra Jane e Chris.

Scossi la testa non appena Demetri e Denny se ne andarono ed iniziai a guardare Chris che sembrava alquanto preoccupata assieme a mia sorella.

“Comunque amore dovevo farlo. Dovevamo avere questo scontro, che fosse stato di parole o di azioni non aveva importanza. Se ora è arrivato a pensare di aver perso la mia amicizia non so se dire che si sbaglia o meno. Aveva promesso di smettere di pensarti ed invece se n'è uscito col volermi sfidare. Accettando lo scontro volevo che capisse anche l'errore nell'aver chiesto una cosa simile quando pochi minuti prima aveva fatto tutt'altra promessa.” dissi mantenendo il tono più pacato possibile.

“Comunque sorellina non ci stiamo sbagliando. Felix diciamo che me lo confessò in privato.” dissi iniziando a sogghignarmela.

In realtà più che avermelo confessato eravamo arrivati ad una situazione simile. Non era la prima volta che litigando eravamo arrivati a batterci, ma quella volta ero stato io ad arrendermi e lui a sbottare improvvisamente dicendo che gli piaceva mia sorella.

“Speriamo risolvano qualcosa quei due.” dissi pensoso mentre portavo Chris tra le mie braccia per poi darle un lieve bacio sulle labbra.


 

Pov Felix



Ascoltai Christine sentendo aumentare la mia rabbia. Lei pensava solo a lui. Era preoccupata per lui. Poi però, quando arrivando quasi alla conclusione del suo discorso mi disse che avrebbe fatto lo stesso anche per me, mi sentii un po' meglio. Allora teneva anche a me. Non era tanto, ma era pur sempre un inizio.

“Ok piccola, ci sto.” dissi strizzandole l'occhio.

“Alec se ci stai anche tu, possiamo iniziare. Lascio la prima mossa a te.” ringhiai.

L'agilità e la forza di Alec erano una piacevole sorpresa. Mi sarei divertito prima e poi avrei vinto. Mi rialzai dalle scalinate e mi buttai su di lui facendolo volare dall'altra parte dell'arena. Mi avvicinai a lui e cominciai a prenderlo a pugni in maniera sempre più forte proporzionalmente alla rabbia che mi invadeva pensando a lui e Christine. L'aveva fatta soffrire immensamente ed era stato ricompensato. Non era giusto. Lui non poteva averla dopo ciò che le aveva fatto. Aveva bisogno di qualcuno che poteva proteggerla ed amarla e non avrebbe mai pensato a nessun altra, non di uno che aveva deciso di stare con lei solo dopo aver capito di star perdendo entrambe le ragazze che lo amavano.

“Tu non la meriti. Stupido egoista! Lei ha bisogno di essere amata incondizionatamente ed io lo farò. Tu invece ami solo te stesso, non potrai mai farlo! Lei non è tua! Lei non è una cosa! Lei è solo di sé stessa e tu puoi solo ringraziarla di concederti un po' di considerazione!” urlai prendendolo per il colletto della camicia e sbattendolo a terra con rabbia.

La sua replica e le sue parole su Jane mi fecero riflettere. Non aveva tutti i torti. E se in fondo avesse ragione? Per quale motivo non riuscivo a parlare con Jane ed ero ancora tanto arrabbiato con lei? Mentre Alec continuava a colpirmi voltai lo sguardo a guardarle. Erano vicine, abbracciate e spaventate. Dovevo fare chiarezza con me stesso. Non potevo farle soffrire senza essere realmente sicuro di me.

Quando Alec mi sbatté a terra nuovamente, scoprii di non aver né la forza, né la voglia di combattere ancora.

“Hai vinto. Mi arrendo.” soffiai.

“Ti prometto che starò lontano da lei. Se vorrà, sarà lei a cercarmi. Io in questo momento non sono affatto una buona compagnia. Né per lei, né per nessuno. Complimenti, bel combattimento amico mio.” dissi tristemente rialzandomi con fatica ed avviandomi verso l'uscita dell'Arena.

Sorrisi debolmente ad Alec quando mi poggiò la mano sul braccio in segno di sostegno dicendomi che se volevo, loro c'erano.

“Ok, se e quando sentirò di poterlo fare, tornerò.” dissi ed uscii dall'arena.

In preda allo sconforto me ne andai nella mi stanza e mi buttai sul letto. Avevo bisogno di pensare. Per la prima volta, mi ritrovai a pensare che fosse stato meglio non essere diventato vampiro.


 

Pov Demetri



Sentendo ciò che Felix urlava mi venne quasi da ridere, era ciò che avevamo detto a Chris quando aveva deciso di farla finita ed era la stessa descrizione che avevo dato io di Alec, un egoista egocentrico. Ma quando pensai a Denny, considerai che forse, tutto quell'egoismo che Alec aveva nei confronti di Chris, non fosse del tutto sbagliato.

Denny non aveva fatto che tenermi stretta la mano durante tutto il combattimento ed anche se me n'ero accorto, la avevo lasciata fare. Non mi dispiaceva quel suo piccolo calore. Quando però se ne rese conto, la levò immediatamente ed andò a parlare con gli altri mentre io rimasi lì immobile a fissare il soffitto.

“Se si vuole vedere come sta realmente, non credo d'essere la persona adatta o forse sì. Comunque con questo scontro non credo abbiate risolto chissà cosa. Penso semplicemente che si siano creati nuovi dubbi in quella zucca vuota di Felix.” dissi sospirando.

“Ora avreste delle intenzioni particolari?” chiesi volgendo finalmente lo sguardo su tutti e quattro.

Non ero certo di volerci andare a parlare con Felix, in fondo non me ne aveva voluto parlare fino ad ora, figuriamoci se proprio dopo quanto accaduto l'avrebbe fatto.

“Io non credo sia realmente il caso di lasciarlo solo.” disse Denny e vedendo il suo sguardo e quello di Chris supplichevole, notando soprattutto la mia incertezza, non potei non tirare un sospiro.

“D'accordo... Andremo io e Denny a parlare con Felix e vedere se viene qui, ma a una condizione. Jane gli devi parlare. Dovete sicuramente mettere le cose in chiaro. Qualsiasi cosa tu gli abbia detto quando eravate soli, dovete chiarirvi.” dissi stizzosamente e presi Denny per mano trascinandola via dall'arena, deciso a parlare con Felix per farlo ragionare e chiudere così quella ridicola storia.
 

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Capitolo 36
*** Capitolo 35: Conflitti e comprensioni ***


cap 35

Buon giorno ragazze/i!! E' da tantissimo che non postiamo e vi chiediamo scusa, ma purtroppo abbiamo avuto problemi che ci hanno tenute lontane dal pc, ma eccoci finalmente qui! ^^ Ora vi lasciamo alla lettura del capitolo e come sempre speriamo che vi piaccia, fateci sapere ogni vostra opinione, bella o brutta che sia. Buona lettura e alla prossima!! Baci e abbracci, Denny & Chrissie



Capitolo 35: Conflitti e comprensioni


Dopo lo scontro scappai nella mia camera più confuso che mai e Demetri e Denny mi raggiunsero poco dopo.
Avanti ammasso di depressione dobbiamo tornare in arena.” disse Demetri cercando di tirarmi dal letto.
Di certo non è la prima volta che tu e quel marmocchio vi scontrate in questo modo. Certo, erano cose differenti, ma siete pur sempre amici, no?” mi chiese sedendosi sul mio letto accanto a me.
Felix... Scusa ma chi ti piace veramente? Se ti piace Jane prendi e confessaglielo, no? Insomma prova a riflettere...Se Jane e Chris dovessero sparire misteriosamente, chi ti mancherebbe realmente? E se Jane o Chris fosse in pericolo che faresti? Ti comporteresti allo stesso identico modo?” esordì improvvisamente Denny che era rimasta a guardarci appoggiata allo stipite della porta.
Le parole di Denny mi colpirono come un pugno. Aveva ragione, se cercavo di immaginare l'eventualità della scomparsa di Jane mi sentivo male. Certo, soffrivo anche pensando all'eventuale scomparsa di Christine. Per un attimo l'avevo veramente rischiata, ma per quanto stessi male, non era la stessa cosa che stavo provando, al solo immaginare la scomparsa di Jane. Pensando ad un eventualità del genere mi sentivo mancare l'aria. Iniziai a tremare. Aveva ragione Alec, io amavo sua sorella ed arrabbiato per il suo rifiuto trovandomi Christine accanto, così dolce ed indifesa, avevo confuso la mia amicizia per lei con l'amore.
Che diavolo ho combinato?!? Come posso essere stato così stupido?!?” sbottai mettendomi a sedere sul letto.
Ho finalmente capito. Se mi fossi fermato a riflettere non avrei combinato un casino del genere. Spero che mi perdonino, che Alec mi perdoni.” dissi sconsolato.
Mi accompagnereste da loro? Devo chiedere scusa. Vi chiedo di starmi vicini però, non so se riuscirò a farlo senza il vostro appoggio.” dissi sinceramente.
Secondo te non ti aiuteremo a chiedere scusa? Se siamo venuti qua è anche per questo, giusto Demetri?” gli chiese volgendo un sorriso ad entrambi.
Certo. Andremo lì e staremo affianco a te. E poi non credo che Alec non ti perdoni.” disse lui poggiandomi una mano sulla spalla.
Ora torniamo da loro.” continuò deciso andando da Denny.
Quando arrivammo lì, trovammo tutti e tre seduti a fissare il cielo. Fu Denny la prima ad arrivare vicino a loro sorridente.
Notizia. Felix ha qualcosa da dirvi.” esordì Denny correndo da Christine.
Mi posizionai davanti a loro affiancato da Demetri e Denny.
Siamo qui per ascoltarti. Cosa vorresti dirci?” mi chiese Alec in maniera atona.
Amico mio, puoi parlare serenamente. Fidati, malgrado l'ostilità che credi di vedere, puoi farlo. Non aver timore.” disse Christine avvicinandosi a me, alzandosi sulle punte e poggiandomi la mano sulla spalla. La cosa mi fece sorridere istintivamente.
Christine era incredibile e come al solito ci aveva indovinato. Ero certo che già avesse letto tutti i nostri pensieri e che quindi sapesse.
Grazie Christine. Una cosa è certa, malgrado tutto, credo che nessuno può biasimarmi se dopo momenti come quelli che abbiamo passato insieme, mi sia infatuato di te. Ci vuole poco ad amarti.”
Christine abbassò gli occhi evidentemente lusingata.
Felix se fossi umana sarei rossa come un peperone dopo ciò che mi hai detto. E' piacevole sentirsi dire certe cose. Comunque prima che qui qualcuno molto impaziente e fumantino di carattere fraintenda, perché non continui a spiegare loro perché sei qui?” mi chiese guardando di sbieco Alec.
Sì, hai ragione!” dissi e mi voltai verso Alec.
Alec avevi ragione. Ho fatto un enorme casino, confuso ed addolorato dall'essere stato rifiutato, avendola vicino non ho capito più nulla. Hai ragione, sono molto simili, ma Christine in questi due giorni mi ha dato momenti indimenticabili. E' stata così dolce con me e vederla così indifesa, così triste e bisognosa più che mai d'amore mi ha fatto sentire importante come mai nessuna era riuscita a farmi sentire. Ora so che ho confuso tutto. Se mi fossi fermato a riflettere prima, non avrei combinato un casino del genere. Io voglio solo amicizia da parte di Christine. Non è lei la donna che amo in realtà. Ho aperto gli occhi finalmente. Tu sai bene chi è, amico mio. Spero solo di non aver distrutto la nostra amicizia con il mio atteggiamento stupido. Ho bisogno di te amico, non voglio perderti.” dissi guardandolo tristemente.
Ti prego, dimmi che mi perdoni. Dimmi che questo sarà solo un brutto incubo. Ti giuro che mai più si ripeterà una cosa del genere e questa volta puoi fidarti. Semmai dovessi avere un altro attimo di pazzia, ti autorizzo ad uccidermi all'istante.” dichiarai sperando che mi perdonasse e che lo facesse anche Jane che intanto mi guardava in silenzio. Alec però mi guardava diffidente.
Sai che i giri di parole con te non mi sono mai piaciuti. E devo dire che hai rischiato di perdere seriamente la mia amicizia oggi.” disse alzandosi e mettendosi di fronte a me.
Ma sono felice che tu abbia finalmente fatto chiarezza. E sappi che terrò vivamente in considerazione il fatto che se provi solo ad uscirtene nuovamente con una cosa simile io ti possa eliminare.” disse ridendo e volgendo uno sguardo a Jane che continuava a rimanere in silenzio.
Credo che voi due invece abbiate molto da dirvi.” continuò ritornando a sedere trascinando Chris per metterla a sedere sulle sue ginocchia.
Sorrisi felice alle parole di Alec.
Grazie amico, non immagini nemmeno quanto sia felice che tu sia riuscito a perdonarmi. Hai ragione, io e Jane abbiamo molto da parlare, ma per farlo è meglio se siamo a stomaco pieno. Il cervello senza carburante non si mette in moto, non il mio almeno ed ho sprecato tutto il carburante che avevo per riflettere sulla situazione.” dissi ridendo.
Alla fine non c'era bisogno nemmeno del nostro supporto.” disse Denny ridendo ed iniziando a dondolare su sé stessa.
Denny comunque non è vero che non avevo bisogno di voi, non avrei avuto il coraggio di venire e parlare con lui visto l'ostilità che si era creata a causa mia.” dissi sorridendole.
Comunque io dovrei abbandonarvi momentaneamente. Oramai è l'ora di cena.” disse smorzando un sorriso imbarazzato per poi salutarci ed andarsene.
Bene... Direi che le cose si sono sistemate.” dichiarò Demetri.
Comunque non so voi, ma io inizio ad avere un certo languorino nel parlare di cena. E da quanto ho sentito, finché Heidi sarà in punizione sarà Chealsea ad occuparsi degli incarichi giornalieri che aveva. Io andrei a dissetarmi, voi che volete fare?” chiese iniziandoci a guardare uno ad uno.
Chris dopo aver dato un bacio ad Alec si avvicinò a me.
Amico mio sono felice, veramente felice e devo dire che hai ragione. E' meglio ricaricarsi per affrontare la situazione. Denny è andata già a cenare, è bene farlo anche noi. Jane dai che anche tu hai bisogno di ricaricarti!” disse raggiungendola.
Tutti furono d'accordo nell'andare a cenare e furono altrettanto veloci a scomparire dopo averlo fatto.
Sentivo lo sguardo di Jane su di me. Chiusi gli occhi e presi un respiro. Era il momento di affrontare la cosa ed avevo paura, ma andai da lei.
Jane spero che il pasto sia stato di tuo gradimento. Ti va di venire a fare una passeggiata con me?” chiesi nervoso.
Certo, andiamo. Mi fa piacere passeggiare con te.” rispose.
Non mi sarei aspettato il modo in cui mi rispose. Aveva persino abbassato gli occhi. Cosa completamente inaspettata da qualcuno come Jane. Le presi istintivamente la mano e gliela baciai.
Grazie, allora che ne dici di andare in giardino?” le chiesi.
Lei annuì ed io felice come non mai mi diressi in direzione del giardino. Averla accanto mi metteva un'adrenalina incredibile. Arrivati alla porta che dava sul giardino non resistetti più e la baciai sulle labbra, conscio di correre il rischio di rimanere fulminato al suolo se mi avesse rifiutato e speravo tanto che non lo facesse.
Ci baciammo con uguale passione. Non riuscivo a crederci, mi ricambiava. Il mio sogno si era avverato.
Allora posso ritenerti ufficialmente la mia fidanzata? Già sei il mio amore, ma se tu accettassi di...”
Jane mi interruppe con un bacio.
Cosa devo fare per farti capire che la mia risposta è sì?” mi chiesi.
La presi in braccio e la feci volare al sentire quelle parole.
Felix che ne dici di andare dagli altri e dare loro la bella notizia? Se come penso Denny sia andata a mangiare, devono essere in cucina.”
Certo amore mio, andiamo!” esclamai e presola in braccio, corsi verso la cucina.
Non persi tempo a bussare sentendo le voci.
Ciao ragazzi, abbiamo belle novità! Ci siamo fidanzati!” esclamai felice.


Pov Jane


Dopo lo scontro tra Alec e Felix mi sentivo più confusa che mai.
Jane, tu non hai alcun problema nel vedere stare così male Felix?” mi chiese improvvisamente Chris. La guardai stravolta.
Cosa dici? Certo che mi fa male. Io voglio bene a Felix. Voglio parlare con lui, ho bisogno di parlare con lui della situazione in cui siamo, dei suoi reali sentimenti e di capire i miei.” replicai cercando di capire anche cosa provassi io a tal riguardo.
Ne ero certa mia cara.” disse Christine stringendomi a sé.
Quando Felix finalmente ritornò, lo osservai mentre parlava non riuscendo a non ripensare a tutto ciò che avevamo passato insieme. Era stato il primo amico mio e di Alec a Volterra. Non avevo mai considerato la possibilità di averlo come fidanzato. L'avevo visto sempre come un fratello. Poi avevo capito che lui avrebbe voluto, ma essendone sorpresa l'avevo respinto duramente. Certo, non mi ero sentita gelosa di Christine, ma ora consideravo che fosse così perché lei era come una sorella e sapevo che amava mio fratello da sempre. Però la rabbia che provavo nel veder Felix comportarsi in quel modo per Christine era troppa. Possibile che fosse solo perché aveva fatto soffrire mio fratello? No, essendo sincera con me stessa, no. Non ero arrabbiata per questo perché sapevo, come lo sapeva Alec, che lui non avrebbe mai ottenuto nulla con Christine. Forse ero gelosa perché non si era comportato a tal modo per me.
Guardai Christine confusa pensando a queste cose.
Andiamo a bere, credo di averne proprio bisogno!” dichiarai avanzando verso l'uscita dell'arena.
Felix che fai lì imbambolato, non avevi sete?” dissi sorridendogli. Lui mi seguì velocemente ed andammo a nutrirci. Dopo averlo fatto notammo che tutti erano andati via. Guardai Felix chiedendomi cosa avrei dovuto fare. Non ero pratica di cose riguardanti certi sentimenti.
Jane spero che il pasto sia stato di tuo gradimento. Ti va di venire a fare una passeggiata con me?” mi chiese nervoso.
Sorrisi a Felix.
Certo, andiamo. Mi fa piacere passeggiare con te.” dissi abbassando gli occhi.
Non appena arrivammo in giardino, senza alcun preavviso, Felix mi baciò.
Risposi al bacio di Felix senza rendermene conto. Non avevo mai capito di desiderarlo, ma il mio corpo, il mio cuore, lo sapeva bene.
Quando si staccò da me gli sorrisi e gli accarezzai il viso.
Perdonami se ti ho fatto soffrire e non ho capito prima ciò che volevo. Evidentemente è di famiglia essere stupidi e non capire ciò che si prova realmente finché non vieni costretto a farlo.” mormorai.
Allora posso ritenerti ufficialmente la mia fidanzata? Già sei il mio amore, ma se tu accettassi di...” Interruppi Felix con un bacio.
Cosa devo fare per farti capire che la mia risposta è sì?” gli chiesi.
Mi prese in braccio facendomi volare. Ero felice e volevo condividere la mia gioia con Alec, Chris e gli altri amici.
Felix che ne dici di andare dagli altri e dare loro la bella notizia? Se come penso Denny sia andata a mangiare, devono essere in cucina.” dissi prendendogli la mano e tirandolo verso la cucina. Lui mi prese in braccio e s' involò verso la cucina. Per la prima volta dopo secoli ero finalmente serena e mi sentivo sicura. Mi strinsi a Felix sorridendo impaziente di comunicare la notizia al mio fratellino ed agli altri.

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Capitolo 37
*** Cap.36 - La cucina ***


Ciao a tutti iniziamo con lo scusarci per l'immenso ritardo con cui postiamo questo capitolo. Purtroppo tra il carnevale e varie cose non siamo riuscite a farlo prima. Speriamo comunque che vi piaccia. Vi auguriamo buona lettura ed a presto.
Ps. Cercheremo di non farvi attendere troppo a lungo e tornare regolari nel postaggio. Buona lettura da Denny e Chrissie



Capitolo 36: La cucina

 

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Dopo lo scontro tra lui ed Alec, Felix se ne andò via così chiedemmo a Demetri e Denny di andare da lui. Fortunatamente accettarono subito.
“Grazie ragazzi!” esclamai guardandoli andare via.
Alle parole di Alec feci una smorfia, non mi era piaciuta la sua indecisione riguardo la sua amicizia con Felix. Quella doveva essere intoccabile. L'avevo promesso a me stessa che il nostro piano non l'avrebbe lesa e non mi sarei mai perdonata se avessero rotto la loro amicizia a causa mia.
“Ti prego amore, non mettere in dubbio la tua amicizia per Felix. Pensa a quante volte ti ha aiutato e ti è stato vicino. Ora è lui ad aver bisogno di te. Sappi che io non intendo abbandonarlo. E' stato un buon amico per me e per te e non lo abbandono solo perché confuso ha fatto uno stupido errore, che ti piaccia o no, vita mia.” dichiarai.
“Jane, tu non hai alcun problema nel vedere stare così male Felix?” domandai a Jane sentendola rispondere che gli voleva bene, sentendo i suoi pensieri confusi sui suoi sentimenti per Felix.
“Ne ero certa mia cara” dissi stringendola a me.
Infine arrivò Felix e sentendo i suoi timori, gli mostrai un sorriso.
“Amico mio, puoi parlare serenamente. Fidati, malgrado l'ostilità che credi di vedere puoi farlo. Non aver timore.” dissi semplicemente lasciando che Alec e Felix sistemassero il loro problema, quando finirono di parlare, stampai un bacio ad Alec e corsi ad abbracciare Felix.
“Amico mio sono felice, veramente felice e devo dire che hai ragione. E' meglio ricaricarsi per affrontare la situazione. Denny è andata già a cenare, è bene farlo anche noi. Jane dai che anche tu hai bisogno di ricaricarti!” dissi andandole a prendere la mano.
“Tranquilla, non essere tesa. Se hai bisogno di qualche consiglio chiedi pure, ma il migliore che posso darti è di cercare di leggere in te. Hai già la risposta anche se forse non te ne rendi ancora conto.” le bisbigliai all'orecchio.
“Amore dai andiamo, alzati da quel gradino!” urlai anche se lui mi rispose con fare provocatorio, ma alla fine andammo insieme nella sala a cibarci.
Mi nutrii cercando di concentrare la mente sui pensieri di Alec. Sentirlo godere appieno del sangue che stava bevendo, mi dava ancora più piacere del sangue che mi scivolava in gola, sebbene non fosse male.
Appena finii, corsi da Alec e mi strinsi a lui sospirando.
“Amore so che non leggi il pensiero, ma dovresti immaginare da solo ciò che vorrei fare. Non ci vuole molta fantasia.” dissi rispondendo alla sua domanda e poi al suo bacio.
“Poi hai ragione, quei due debbono parlare e noi siamo solo d'intralcio.”
Mi strinsi di più a lui mentre lo baciavo.
“Amore portami via di qui.” sussurrai.
Sarei voluta andare con lui in camera e restare sola con il mio amore e sapevo che lui voleva lo stesso, ma sentii improvvisi i pensieri di Aro e seppi di non poterlo fare. Presto mi avrebbe convocato in privato. Voleva sapere cosa stava accadendo. Sospirai.
“Amore fammi scendere. Non voglio iniziare qualcosa che non possiamo finire. Tra poco devo andare da Aro.” dissi.
“Mi ha mandato a dire con il pensiero di raggiungerlo tra una decina di minuti in camera sua.” mormorai abbassando gli occhi.
“Sicuramente vorrà avere informazioni su ciò che è successo.” continuai cercando di evitare i suoi occhi. Se Aro mi convocava in camera sua spesso aveva anche altre intenzioni, desideri a cui non potevo oppormi.
“Andiamo da Denny in cucina. E' in un momento difficile grazie a Demetri, confusa come non mai. Sento che ha bisogno di avere un'amica accanto e quell'amica voglio essere io!” esclamai decisa.
Chiusi gli occhi e baciai Alec con trasporto prima di andare a raggiungere Denny e Demetri.
“Andiamo!” ordinai e lo trascinai dietro me prendendolo per un braccio.
Arrivati davanti la porta della cucina bussai strizzando l'occhio ad Alec.
“Si può?” dissi in tono scherzoso entrando nella stanza.
Appena entrammo, Denny mi corse incontro per abbracciarmi e ricambiai a pieno. Aveva capito che qualcosa non andava anche se non poteva sapere quanta paura avessi di quello che avrei passato tra poco.
Prima di mettermi con Alec era diverso, non avevo remore ad incontrare Aro ed a dargli qualsiasi cosa volesse, ma ora la sola idea mi metteva ansia. Non volevo tradire il mio amore anche se nemmeno lui lo avrebbe considerato tale. Ero una tra le prescelte di Aro ed anche lui sapeva che non potevo esimermi dal farlo proprio come non poteva Jane.
“Vorrei tanto poter venire a fare qualcosa con voi ma non posso. Tra poco dovrò lasciarvi. Aro mi ha convocato nella sua camera. Si prospetta una cosa lunga e non so quando potrò tornare da voi. Spero il prima possibile. Denny se vuoi parlarmi quindi abbiamo poco tempo!” dissi guardando Denny nervosa.
“Cosa volevi dirmi amica mia?” le chiesi allontanandomi da Alec, preoccupata del suo stato d'animo. Ascoltai ciò che diceva Denny annuendo, ma i discorsi di Alec e Demetri ed i loro pensieri mi distraevano molto. Le paure di Alec erano le mie, ma non potevo permettere che Demetri si mettesse nei guai per me.
“Denny, Demetri non sta fingendo. Sappi che è veramente interessato a te. Credo ti ami veramente. Non dovrei essere io a dirtelo visto che nemmeno lui è ancora giunto a questa conclusione, ma dai suoi pensieri non credo di potermi sbagliare. So che tu non sai ancora cosa vuoi fare, se la tua vita è qui, quindi ti invito a rifletterci bene. Sappi comunque che non devi aver paura. Non smetteremmo mica di divertirci se tu diventassi vampira, anzi, credo che potremmo divertirci di più.” dissi facendole intuire di aver sentito quello che aveva detto a Demetri.
“Hai ragione riguardo me, sono preoccupata. I pensieri di Aro non sono molto confortanti e forse dovrò anche fare qualcosa che non vorrei. Non mi aveva fatto più richieste del genere da quando ci sei tu ma forse ora Aro ha bisogno di me. Quando ha bisogno di qualcuno accanto si rivolge a me e poi Jane.” dissi sospirando.
“Io per prima perché con me si diverte vedendo che leggo ogni suo pensiero come lui legge i miei.” mormorai.
“Ora sono preoccupata. Se le intenzioni di Aro fossero quelle che temo, cosa dovrei fare con Alec? Sta soffrendo già da morire al pensiero di quello che potrebbe chiedermi Aro. Lui sa che in passato ho già dovuto sottostare ai suoi desideri, ma allora non stavamo insieme.” dissi con un nodo in gola.
“Ha chiesto a Demetri di ascoltare la nostra conversazione ma lui non deve farlo. Aro s'infurierebbe e potrebbero essere puniti duramente entrambi. Devi riuscire a tenerli buoni fino al mio ritorno, ti prego amica mia.” la supplicai.
Ero veramente preoccupata, speravo di sbagliarmi ma raramente lo facevo quando si trattava di Aro e ben presto lo avrei scoperto.

 

Pov Alec


Sorrisi non appena Chris mi incitò ad alzarmi dal gradino per andare a cenare.
“E se volessi rimanere qui?” le chiesi mostrandole un sorriso malizioso mentre m'alzavo ed andando al suo fianco prendendole la mano.
“Va bene, andiamo. Credo che abbiamo tutti quanti un bel po' di sete.” dissi mentre portavo con me Chris per andare a mangiare.
Eravamo ancora intenti a mangiare quando Demetri ci salutò dicendo che aveva delle commissioni da fare e che ci avrebbe forse raggiunti dopo, ma quando finimmo, di Demetri non c'era ancora nessuna traccia.
“Cucciolotta dove vorresti andare ora?” le domandai prendendola tra le braccia e dandole un bacio.
“Anche perché credo che sia giunto il momento di lasciare questi due un po' soli, tu che ne pensi?” aggiunsi subito dopo osservandola e ribaciandola nuovamente, ma sta volta con molta più passione rispetto a quello di prima. Peccato che bloccò tutto a causa di Aro. Rimasi in silenzio Chris mi trascinava verso la cucina, ancora in preda ai pensieri del fatto che mi avesse detto che Aro l'aveva convocata e dopo poco entrammo senza nemmeno aspettare che Denny o Demetri rispondessero.
Denny sembrava alquanto felice nel vederci lì, ma non stavo dando tanto peso a ciò anche perché a me stava preoccupando il fatto che Chris dovesse andare a parlare con Aro nella sua stessa camera. Avrei preferito essere al suo fianco invece che fuori da quella stanza senza magari poter sentire nulla. Guardai Demetri lasciandomi sfuggire un piccolo ringhio quando rise beffardamente.
“Anche se volessi rimanere qui in eterno non sarebbero cose che ti riguardano. E comunque ho preoccupazioni più grandi, non posso permettermi di stare comodo e rilassato.” dissi stringendo i denti per la rabbia al pensiero di Chris sola in stanza con Aro ed al pensiero che magari dovesse accontentarlo. Avevo sempre evitato di pensarci nonostante sapessi che io a lei piacevo e viceversa. Detestavo doverlo fare ma diedi ragione a Demetri, non avevo nessun altro con cui parlare di quello che sarebbe potuto succedere.
“Si tratta di Chris... Come avrai sentito probabilmente prima, deve andare a parlare con Aro nella sua stanza e sinceramente la cosa non mi va affatto a genio. Da quando è arrivata Denny, Aro non ha più fatto una richiesta del genere, perché proprio ora?” chiesi volgendo un ringhio di fronte a Demetri che ne rimase impassibile. Annuii alle sue parole.
“Forse hai ragione, ma se faresti questo favore per me, te ne sarei immensamente grato... Non mi sento tranquillo, vorrei poter dire ad Aro di non toccarla minimamente che tanto oramai lei è legata a me e mai e poi mai si ribellerebbe... Ma... Ho alquanto timore delle conseguenze... Solo, se fosse come immagino, che dovrei fare? Mi toccherebbe tacere e non pensarci ogni qualvolta che vedo Aro.” dissi volgendo lo sguardo al soffitto disperatamente.
Volsi uno sguardo pieno di gratitudine nei confronti di Demetri, avrebbe ascoltato tutti i loro discorsi pur di farmi stare meglio e sarebbe rimasto accanto a me per tutto il tempo necessario.
“Grazie... Forse è vero che non sei male. Ma non ti ci abituare, saranno rare le volte che verrò a chiederti una mano o che ti parli a questo modo.” dissi avviandomi verso l'uscita della cucina.

 

Pov. Demetri



Mi avviai per primo nella sala dove era solito mangiare per noi ed iniziai ad attendere che Chelsea arrivasse con il "cibo". Quando arrivò, iniziai a squadrare le persone una ad una per scegliere la più buona e non appena la scelsi, mi fiondai su di essa.
Mi affrettai così a finire di bere, volevo vedere cosa stesse combinando Denny poiché mentre mi nutrivo percepivo la sua voce che cantava qualcosa di insensato.
Non appena mi sentii sazio salutai gli altri ,dicendo che li avrei raggiunti presto e che avevo delle cose da sbrigare urgentemente, ma era tutta una scusa per andare da Denny solo per qualche minuto e quando arrivai lì, la vidi intenta a formare delle piccole conche con il riso ed inserirvi degli ingredienti per poi formane una palla ed impanarla.
“Se fai così mostri la cucina come un qualcosa di divertente.” dissi improvvisamente rimanendo seduto in posa pensante dietro al bancone centrale.
Trattenni una risata nel vederla agitarsi, siccome probabilmente si era scottata e le andai vicino prendendole la mano, che era sotto l'acqua, per poi metterla appoggiata sulla mia guancia, chiudendo gli occhi istintivamente.
“Devo porti una domanda...” dissi riaprendo lentamente gli occhi vedendola arrossire lievemente e togliere la mano.
“Tu vorresti diventare vampira?”
Era un'altra la domanda che le volevo fare, eppure me ne uscii con la questione della trasformazione, in fondo poteva succedere a momenti come impiegarci un anno prima che Aro decidesse di trasformarla. A quella domanda, però, la vidi bloccarsi improvvisamente.
Sentire quelle parole mi distrussero completamente, era così che ci aveva inquadrato il primo giorno? Effettivamente le risate sorsero solo dopo il suo arrivo, ma non credevo che avesse avuto una tale impressione.
“Capisco... Comunque se vuoi continuo a fare gli altri... Quei cosi che stai mangiando.” dissi cercando di non apparire frustato dalle sue parole e provando a mostrarle un sorriso. Rimanendo a fissarla a quella frase, non voleva che avessi false speranze? Ma quando la vidi non toccare minimamente il cibo mi iniziai ad irritare, così le rimisi il piatto sotto il naso.
“Mangia. Non va bene che digiuni. Giuro che se non mangi sola, ti imbocco io.” dissi mostrandole un sorriso maligno ed a tal gesto rise ed iniziò a mangiare. Mi sedetti di fronte a lei incantandomi a fissarla nuovamente in posa pensante, se fosse stata vampira sarebbe stata per me la più bella tra tutte le vampire del nostro clan, ma anche di tutte le altre.
Sorrisi vedendola rimanere con la testa china sul piatto.
“Può darsi... Oppure mi staranno cercando e a momenti potrebbero arrivare.” dissi senza distogliere lo sguardo da lei. Fui felice di vedere arrivare Chris e che Denny fosse felice, ma ne ero altrettanto infastidito. Volevo riuscire ad avere del tempo per stare solo con Denny, non avevo in mente nulla di che, ma solo poter sentirmi da solo con lei.
“Finalmente vi siete saziati. Allora avete in mente di far qualcosa?” chiesi girandomi verso di loro siccome gli davo le spalle.
In pochi minuti rimanemmo io ed Alec a fissarci negli occhi.
“Beh? Che fai? Rimarrai lì sulla soglia della porta per sempre?” gli domandai ridendo beffardamente. Era difficile non avere questo rapporto con lui, specialmente avendo passato un'eternità da rivali. Sembrava piuttosto nervoso, così, gli feci cenno di sedersi affianco a me ed istintivamente lo vidi avanzare per sedersi.
“Anche se siamo sempre stati rivali ciò non significa che non ne puoi parlare con me. In fondo non credo tu abbia altra persona con cui parlarne al momento.” dissi fingendo di guardarmi attorno.
Stranamente comprendevo il suo nervosismo a tale argomento, sembrava assomigliare allo stesso nervosismo che ebbi quando vidi degli sciocchi umani provarci con Denny.
“Sinceramente non saprei... Se vuoi posso sentire ogni cosa che dicono, anche se è scorretto nei confronti dei nostri Signori. Ma se è da quando è arrivata Denny a palazzo che non chiedeva tale cosa, è probabile che abbia in mente qualcosa e magari non è esattamente quello” dissi tranquillamente, riflettendo a cosa avesse potuto spingere Aro a tale richiesta per poter far sentire in un certo qual modo Alec più tranquillo.
Quando vidi Alec in quella posa e così triste non potei che porgergli una mano sulla spalla e tirare un sospiro.
“Se dovesse succedere... Beh, non credo si potrebbe fare molto... A meno che non si giunga ad un accordo con Aro subito dopo. Comunque cerca di pensare in modo positivo. Io andrò ad ascoltarne ogni cosa così che tu possa sapere cosa accade, ma dovrai stare calmo, ok? E' certo che io starò al tuo fianco se dovesse succedere ciò che pensi tu, non ti lascerò fregandomene di te.” dissi alzandomi dalla sedia.
A quella frase iniziai a ridere mentre m'avviavo anch'io verso l'uscita della cucina.
“Non credere che anch'io ti aiuti come ora. Saranno rare anche le mie occasioni di soccorso.” dissi continuando a ridermela.

 

Pov Denny



Ero in cucina a prepararmi la cena poiché la segretaria aveva già cenato e non facevo altro che canticchiare nel silenzio di quella stanza vuota. C'ero solamente io ed i fornelli.
Avevo messo a cuocere il riso e stavo iniziando a tagliare il prosciutto a pezzettini assieme alla mozzarella, avrei fatto degli ottimi arancini e se fossero venuti male, li avrei mangiati lo stesso. Ero stata a digiuno tutto il pomeriggio e non vedevo l'ora di mangiare qualcosa di davvero appetitoso.
Scolai il riso ed incominciare a creare gli arancini quando ad un tratto iniziai a sentirmi fissare, sentendo improvvisamente la voce di Demetri e quando sollevai lo sguardo rimasi immobile a fissarlo senza proferire parola. C'era qualcosa in quel suo sguardo che mi stava totalmente catturando, tanto da non farmi accorgere che mi stavo scottando con il riso bollente che avevo in mano. Quando me ne resi conto iniziai ad agitarmi per poter lasciare il riso da qualche parte ed alla fine lo feci cadere nel lavandino così da potermi, direttamente, rinfrescare la mano.
“E' divertente fin che non ci si distrae e si fanno disastri o ci si fa male. Questo è certo.” dissi ridendo mentre mantenevo la mano sotto l'acqua ghiacciata, ma sembrava contare poco.
Non appena la mia mano si posò sulla sua guancia non la sentii più bruciare ed a quella frase sentii il cuore come bloccarsi improvvisamente, così tolsi la mano e tornai a finire di preparare almeno due o tre arancini.
“Dimmi, Demetri.” dissi senza distogliere lo sguardo dagli arancini che stavano friggendo, ascoltando la sua domanda.
“Non mi sono mai soffermata a pensarci seriamente... Quindi se ti rispondessi sarei solo una bugiarda, ma una vita eterna fatta di obbedienza non è per me, preferisco rimanere così che per lo meno posso essere me stessa ed anche se rischio la morte almeno so che è stata per colpa mia e non per l'ideale di qualcun altro.” dissi smorzando un sorriso mentre fissavo gli arancini che oramai erano pronti, così li levai dall'olio e spensi il fuoco. Pensare a come avevo trovato tutti loro il primo giorno mi mise una certa tristezza.
“Mi ucciderei sola piuttosto che vivere una vita eterna come la vostra, piena di tristezza come quando arrivai.” proseguii senza fissarlo mai negli occhi.
“Non ho più la fame di prima... Comunque non volevo ferirti. Ti ho detto che è un pensiero alla quale non mi sono mai soffermata e... Sinceramente non ho una risposta definitiva, ma se dev'essere che da trasformata, tutto questo, tutte queste risate debbano cessare, allora non ci sto.” dissi spostando leggermente il piatto. Alla fine non avevo toccato nemmeno un arancino, ma alla provocazione di Demetri e al timore che potesse imboccarmi seriamente, avevo incominciato a mangiare e dopo il primo morso, iniziai a sentirmi lo stomaco aprirsi a voragine ed incominciai a mangiare tutto molto più volentieri, ma quando i miei occhi andarono momentaneamente a guardare Demetri, lo ritrovai nuovamente in quella posa pensante, con quegli occhi che già prima non avevano fatto altro che catturarmi e questa volta diventai anche rossa. Non erano i soliti occhi di chi ti fissa e pensa, i suoi andavano ben oltre ad un semplice pensiero.
“Ma gli altri stanno ancora mangiando?” chiesi rimanendo a fissare il piatto per non farmi vedere le gote rosse. E nel sentire Chris arrivare ne fui felice, ma quando alzai lo sguardo per rispondere di entrare, ritrovai già lì sulla porta sia Chris che Alec.
“Ciao! Stavo finendo di mangiare.” dissi sorridendo a Chris ed alzandomi per andarle incontro, lasciando Demetri seduto là da solo e ringraziando Chris col pensiero. Andandola ad abbracciare ma guardando poi meglio Chris ed Alec sembrava fosse accaduto qualcosa.
“Qualcosa non va? Chris hai tempo due secondi? Vorrei parlarti...” dissi guardandola negli occhi sperando di capire cosa potessero avere.
Guardavo Chris perplessa quando mi disse dove sarebbe dovuta andare. Sembrava piuttosto agitata nel dover incontrare Aro e mi domandavo perché, in fondo non era mai parso chissà quale problema il parlare con lui.
“Ecco... Se abbiamo poco tempo è meglio parlarne più tardi... E' un discorso alquanto complicato...” dissi abbassando leggermente lo sguardo ed osservando leggermente con la coda dell'occhio Demetri che era rimasto fermo a fissarci. Non sapevo bene se parlargliene ugualmente subito o lasciar scorrere e far dirmi cosa le prendesse, ma alla fine presi Chris e la portai ancora più lontano da dove eravamo.
“Mi sento più confusa di quanto potessi immaginare... Io... Io non so se vorrei mai diventare come voi... Non so nemmeno se a Demetri una persona come me possa davvero interessare o fa tutto questo per pura noia. A volte mi sento come presa in giro da lui ed anche da me stessa...” dissi a perdifiato tenendo la testa china ed i pugni chiusi, speravo potesse aiutarmi ma percepivo che era troppo preoccupata per altre cose e forse avevo sbagliato a parlargliene proprio in quel momento, sentendomi alquanto in colpa per averla riempita delle mie confusioni.
“Scusami... Tu... Tu sembri così preoccupata ed io ti parlo di queste stupidaggini... Ti va di parlare di cosa ti sta distruggendo così tanto?” le domandai mostrando un sorriso.

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Capitolo 38
*** 37- La notizia ***


Ciao a tutte/i ci scusiamo per la lunghissima attesa. Solo ora siamo riuscite a postare e la cosa ci intristisce moolto. Purtroppo non abbiamo avuto tempo nemmeno di controllare le recensioni fino ad ora, nemmeno dei due capitoli precedenti. Risponderemo subito. Vi ringraziamo perchè ancora ci seguite e speriamo di riuscire a farvi avere molto presto il nuovo capitolo ma non vi promettiamo nulla, non vogliamo deludervi poi. Ci auguriamo che vi piaccia. Bacioni Denny e Chrissie.

37- La notizia

Sorrisi a Felix raggiante mentre raggiungeva gli altri dicendo che ci eravamo fidanzati ma quando guardai Alec mi accorsi che qualcosa non andava. Era preoccupato visibilmente e non di certo per la notizia che avevamo appena dato.

“Cosa è successo?” chiesi ad Alec e raggiungendolo di corsa non appena Felix mi poggiò a terra preoccupato anche lui dall'espressione del mio gemellino.

“Scusami sorellina... Dovrei essere felice della vostra notizia, a dir la verità lo sono. Ma sono anche troppo preoccupato... Aro ha chiesto a Chris di presentarsi in camera sua e non ha fatto comprendere a nessuno le sue reali intenzioni...”

Non aveva finito di parlare da molto quando vidi Aro entrare in cucina.

Mi chiesi cosa avesse fatto scomodare Aro fino a lì. Doveva essere importante.

Quando Demetri ci informò che anche Denny sarebbe dovuta andare con loro misi una mano sulla spalla di Alec sorridendo.

“Tranquillo fratello, Aro non toccherà Christine in presenza di Denny. Fosse stata Heidi non si sarebbe fatto problemi, ma io e lei siamo speciali per lui. Non ci umilierebbe mai così. Ricordatevi comunque che io e Christine siamo le sue prescelte e le cose non possono cambiare solo perché ci siamo fidanzate. Non possiamo e nemmeno vogliamo rinunciare ad un onore del genere. Dovrete accettarlo con tutto ciò che comporta.” dissi guardando Felix che ascoltando le mie parole aveva messo tremante una mano sulla spalla di Alec forse per sostegno reciproco.

“Mi permetto di parlare per Christine perché sono sicura che sia d'accordo con me. Lei è felice di essere così importante per Aro, come del resto lo sono io e tu Alec, anche se in maniera diversa. Inoltre fratellino devi ricordarti che siamo e saremo per l'eternità in debito con Aro. Senza il suo intervento non avresti mai nemmeno conosciuto Christine ed io e te saremmo già cenere da 300 anni. Ricordalo sempre!” conclusi.

Denny inaspettatamente corse da noi preoccupata mentre Alec non riusciva nemmeno a parlare. Forse stava riflettendo su ciò che avevo detto.

“Denny sono felice che ti preoccupi per Chris ma stai tranquilla, è tutto apposto. Ti assicuro che per Christine non è un sacrificio stare da sola in camera con Aro. Qualsiasi vampira vorrebbe essere al suo posto. L'unica sua preoccupazione è questo testone geloso.” dissi indicando Alec.

“Ti accompagnerò io da loro. Possiamo anche avviarci se vuoi. Aspetteremo davanti la porta poi saranno loro a chiamarci. Naturalmente sapranno subito che siamo arrivate.” conclusi.

Scossi la testa vedendo Denny uscire furiosa dalla stanza.

“L'unica cosa che otterrà è mettersi nei guai lei e magari inguaiare anche la nostra Chris. Spero che Aro non reagisca male alla sua irruenza. E' imprevedibile, potrebbe fare qualsiasi cosa ora.” mormorai preoccupata guardando il mio gemellino.

 

Pov Alec

Chinai la testa non appena Jane e Felix vennero affianco a me preoccupati probabilmente dall'espressione che avevo in volto.
“Scusami sorellina... Dovrei essere felice della vostra notizia, a dir la verità lo sono. Ma sono anche troppo preoccupato... Aro ha chiesto a Chris di presentarsi in camera sua e non ha fatto comprendere a nessuno le sue reali intenzioni...” dissi stringendo i pugni sempre più forte, volevo poter far qualcosa ma non avevo la ben che minima idea di come comportarmi esattamente.

“Non è per rovinare tutto quanto... Ma credo che tra poco Aro vada a prendere Chris di persona.”

Non appena sentii Demetri dire quelle parole mi irrigidii tutto improvvisamente.

“Perché non poteva rimanere fermo senza chiedere nulla? Adesso come dovrei comportarmi?” domandai stringendo sempre di più i pugni tentando di non scattare a tirarne uno sul piano della cucina.

Alle parole di mia sorella iniziai a tremare maggiormente, potevano averci salvato da un destino orribile e avermi permesso di incontrare Chris ma non per questo ero disposto a concedergli ogni volta di poter usufruire di loro solo per delle soddisfazioni personali.

“Potranno aver fatto tutto ciò che dici, ma è ingiusto. Oramai noi siamo da 300 anni al loro cospetto perché continuare a dover chiedere determinate cose solo per tenerti legata a loro. E poi Chris non se ne andrebbe senza di me, quindi non ha più bisogno di tenersela così stretta.” dissi in un ruggito trattenuto il più possibile. Ero arrabbiato con me stesso ed anche con Aro, era ostinato a volere per sé anche chi non aveva bisogno di avere, tutto per farle sembrare nelle sue grazie. Mentre pensavo ciò sentii Denny arrivare sulla soglia della porta.

Vedere Denny così a pezzi per aver lasciato Chris momentaneamente sola mi iniziò a rendere triste, io non stavo facendo che lamentarmi senza fare nulla mentre lei stava già pensando a mille modi per poterla aiutare. Non potevo parlare, non ne avevo il diritto né tanto meno avevo idea di cosa dirle per tirarla su di morale.

Ringhiai all'idea che a causa dell'impulsività di Denny, Chris doveva finire nei guai e specialmente sotto l'opera di Aro in persona.

“La rivoglio tra le mie braccia. Voglio che Aro non la tocchi più in quei modi. Non è così difficile da comprendere. E' come se Felix finisse ogni volta tra le braccia di Heidi solo perché Heidi fosse il nostro capo. Non credo ti piacerebbe.” sibilai a Jane, fermandomi immediatamente da un gesto che mi indicava di far silenzio da parte di Demetri.

Alle parole di Demetri mi precipitai nel corridoi ed andai ad abbracciare Chris stringendola a me sempre più forte.

“Non m'importa qualsiasi cosa sia successa. Sei mia ugualmente.” gli sussurrai all'orecchio, per poi osservarmi attorno e notare che era sola. La portai lontana da lì senza chiederle nulla, continuando a tenerla fra le mie braccia. Non volevo che tornasse in quella stanza assieme ad Aro e speravo vivamente che ci congedasse tutti nel caso ci avesse trovati davanti alla sua porta. Mentre pensavo ciò, vedemmo aprirsi la porta ed improvvisamente, con nostro grande stupore, Denny uscì da lì quasi di corsa e se ne andò senza guardarci.

Christine mi chiese di ritirarci. Se non avesse avuto quello sguardo preoccupato ne sarei stato felice ma non potevo esserlo in quel momento, non vedendola così a pezzi. Certo Denny era arrabbiata ma non capivo perché Christine la stesse prendendo così. A Denny sarebbe passata. Avrebbe dovuto essere contenta che Aro non l'avesse richiamata in camera e le avesse addirittura detto davanti a tutti che si fidava di lei.

“Amore che succede? Perché sei così giù? A Denny passerà presto e ti verrà a cercare, anche se non capisco perché secondo te dovrebbe essere arrabbiata con te.” dissi entrando in camera sua.

“Cosa ti ha detto?” le chiesi allarmato quando Christine mi disse che Aro le aveva fatto delle richieste precise.

Quando Chris affondò il suo viso nel mio petto tremante la strinsi a me il più forte possibile, volevo comprendesse che mai, mai l'avrei lasciata sola e che sarei rimasto al suo fianco per l'eternità.

“Non m'importa delle richieste di Aro... Anche se sarei sollevato se veramente revocasse ogni richiesta di quel genere. Preferisco che tu sia solo mia e di nessun altro. Ma se pensi che ciò possa far perdere fiducia nei tuoi riguardi e quindi farti star male, accetterò ogni cosa...” dissi guardandola negli occhi mentre le scostavo una ciocca di capelli per portargliela dietro l'orecchio.

“Ti amo Chris e niente potrà farmi cambiare idea. Però per quanto riguarda Denny è stata una richiesta alquanto meschina da parte sua... Forse l'unica è che tu le dica la semplice verità, ma non oggi. Forse per lei è troppo. Però sai bene che parlando con Aro riusciresti a trovare un punto d'incontro, ma preferirei parlarci io piuttosto che mandare te se il rischio è quello che t'assalga.” dissi sibilando mentre la continuavo a tenere stretta a me.

Continuavo a riflettere su cosa avremmo potuto fare, ma avevo poche se non pochissime idee.

“Denny non credo accetterà mai di farsi trasformare da lui. Né tanto meno di arrivare ad accontentare determinate richieste. Credo che parlargliene cercando di farle comprendere determinate cose, sia l'unica soluzione. Altrimenti bisognerebbe parlare, cioè contrattare con Aro. Far si che accetti queste due piccole, per quanto enormi possano essere per lui, scelte di Denny.” dissi tentando di rassicurarla ed aiutarla il più possibile, prendendola poi per mano trascinandola sul suo letto per baciarla con passione.

Non appena Chris ricambio il bacio la iniziai a sedurre, avevo una gran voglia di lei e delle sue carezze così incominciai ad accarezzarla mentre la baciavo sulla pancia per poi passare sul petto ed infine sulle sue labbra. All'improvviso vidi il suo viso alquanto perplesso.

“Cucciolotta... Qualcosa non va?” chiesi osservandola intento a cercare di capire cosa fosse successo, se avevo sbagliato qualcosa o stesse accadendo altro da tutt'altra parte.

 
Pov Chris

Denny era visibilmente preoccupata per me nel sentire che Aro mi voleva incontrare in camera sua e che forse avrebbe preteso qualcosa che non avrei voluto dargli.

“Denny nessuno può fermare Aro quando vuole qualcosa o qualcuno, né può permettersi di negargli qualcosa. Io comunque non lo farei mai, è il mio Signore!” dichiarai.

Sentivo i pensieri di Aro inquieti per l'attesa, stava venendo a cercarmi.

Quando Aro si presentò davanti a me tremai chinando gli occhi.

“Ben ritrovate ragazze. Chris presumo tu abbia sentito la mia richiesta. Siccome non ti vedevo arrivare sono venuto di persona a controllare.”

“Mio Signore, mi perdoni. Non avevo capito mi volesse così urgentemente. Credevo mi avesse lasciato 10 minuti di tempo. Stavo per venire da lei comunque mi perdoni se l'ho fatta scomodare!” dissi cadendo in ginocchio davanti a lui.

Lo seguii senza replicare fuori dalla cucina lanciando un ultimo veloce sguardo ad Alec.

“Devo dire che stai legando alla perfezione con la nuova arrivata, quindi credo non ti spiacerà se farò unire anche lei nella nostra piccola riunione. Ho delle piccole questioni di cui parlare anche con lei.”

“Su me e Denny ha ragione, abbiamo legato parecchio ed io ora la considero una mia amica. Per questo mi preoccupo per lei. Non so se ha finito di mangiare in quanto io ed Alec siamo appena arrivati, ma so che ne ha tanto bisogno. E' proprio necessario che venga con noi subito? Non può raggiungerci dopo che avrà finito di cenare?” chiesi preoccupata per lei ma anche per Alec e Demetri. Sapevo infatti che se lei fosse dovuta recarsi immediatamente nella stanza di Aro, Jane e Felix avrebbero avuto seri problemi a contenere quei due.

Mi alzai tenendo il capo chino leggendo nella sua mente che voleva venire a conoscenza dei miei pensieri. Mi avvicinai a lui che mi attirò tra le sue braccia e mi baciò sulle labbra. Ero abituata a quello che stava accadendo, era il suo modo di leggere i miei pensieri quando non eravamo in pubblico, in Sala Conferenze. Certo la cosa ero sicura avesse stupito Denny.

Solo dopo aver letto ogni mio pensiero uniti a quelli di Denny, Alec e gli altri diede fine a quel bacio.

“Signore andiamo? Lei non avrebbe dovuto nemmeno mettere piede in un posto di basso livello come le cucine” mormorai.

“E poi sinceramente sono curiosa di sapere ciò che voleva comunicarmi e che lei evita con tanta cura di farmi scoprire in anticipo.” dissi con un mezzo sorriso.

Mi rilassai nel vedere Denny andare insieme agli altri e sorridendo seguii Aro.

Quando lui richiuse la porta a chiave ebbi un tremito. Sentirgli dire che voleva sollevarmi da alcuni servigi se da un lato mi rendeva felice dall'altro mi spaventava. Perché? Possibile che lo stesse facendo solo perché aveva saputo che stavo con Alec? E perché per Jane era indeciso? Il fatto che non credesse che l'amavo come Jane era spaventoso per me.

“Signore anch'io la adoro, lo dovrebbe sapere bene!” mormorai.

“Capisco che voglia puntare anche su qualcun altro, ma non deve dubitare di me. Mi fa male sentire che non crede la ami come Jane. Ho il privilegio di poter sentire i suoi pensieri e quindi non posso non adorarla ed essere orgogliosa di servirla forse anche più degli altri, perché io posso comprendere i motivi che la spingono a determinate azioni. Motivi che per la maggior parte dei vampiri sono incomprensibili. La ringrazio se mi vuole sollevare da determinati servigi per rendermi le cose più facili con il mio amato Alec, ma la prego, non mi metta di lato completamente. Io farei qualsiasi cosa mi chiedesse, voglio continuare a servirla al meglio!” dissi guardandolo negli occhi. Ascoltai le sue domande in silenzio e poi presi un respiro profondo ed iniziai a raccontare.

“Su Heidi le farò vedere subito tutto, ma la cosa si può rinchiudere in due semplici parole, invidia e gelosia. Ha visto me ed Alec baciarci, forse un po' troppo appassionatamente in giardino.” dissi abbassando gli occhi.

“Lo so che abbiamo sbagliato ma a parte questo lei non può permettersi di fare piani per separare me ed Alec cercando di fare del male ai miei amici solo per farmi soffrire. Se non ci fosse stato quello che ormai è incredibilmente diventato per me un buon amico, Demetri, forse stasera non avremmo più un umana a Palazzo. Guardi lei stesso.” dichiarai sollevandomi un po' ed avvicinandomi ancora di più a lui. Aro mi fece ridistendere ed iniziò a baciarmi ed accarezzarmi.

“Signore...” mormorai.

“Perché vuole che Denny venga qui? Non può informarla in Sala Conferenze invece che in privato? Perché qui? Perché ora?” chiesi con un filo di voce accarezzandolo. Non volevo che Denny arrivasse, dovevo riconquistare la fiducia del mio Signore che avevo paura di aver perso per chissà quale motivo a cui lui non voleva pensare. In cosa avevo sbagliato? Mi chiesi chiudendo gli occhi quando mi ribaciò.

Mi sollevai e senza pensarci un secondo lo abbracciai poggiando la testa sul suo petto.

“Grazie mio Signore! Ora mi sento meglio!”mormorai.

“Forse ha ragione riguardo a Denny. Se fosse un'umana qualsiasi le avrei detto che si è perso anche troppo tempo, ma lei non lo è. Sappia che lei non è ancora sicura di volere diventare vampira e non credo che riuscirebbe a sottostare a certe richieste.”dissi.

“Io ero ribelle da umana, lo sa bene, ma avrei fatto qualsiasi cosa per restare con Alec e diventare vampira non era una cosa che mi dispiaceva. Il pensiero di vivere eternamente rimanendo com'ero non mi dispiaceva affatto, ma Denny è diversa.”dissi.

Avevo appena finito di dire quelle parole quando sentii bussare alla porta e Denny urlare.

Aro andò ad aprire e Denny sfogò tutta la sua rabbia dicendo che non voleva diventare vampira se il prezzo da pagare era questo.

Potevo capire il suo modo di pensare umano, anch'io l'avevo pensato in passato quando ero ancora umana ma pur di stare con Alec e non creare problemi a lui ed a me stessa sarei stata disposta a tutto.

Aro disse che l'avrebbe fatta diventare vampira, ormai la decisione sembrava essere stata presa.

“Mio Signore.” mormorai sollevandomi quando poi Aro attirò Denny verso di lui e la baciò.

“Denny è ancora umana, non credo sia il caso... è troppo fragile ed è terrorizzata.” dissi raggiungendolo ed accarezzandogli il petto.

“La lasci andare, ha già capito e noi continueremo con più tranquillità.” dissi baciandolo sperando che mi avrebbe dato ascolto. Avevo paura per Denny, per quanto potesse essere delicato avevo paura che avrebbe potuto ucciderla anche solo con un abbraccio un po' più vigoroso.

Strinsi la mano di Denny per cercare di farle capire che le stavo vicina ed attesi che Aro pensasse o facesse qualcosa che mi avrebbe fatto capire le sue reali intenzioni.

Aro mi allontanò da lui imponendomi di uscire dalla stanza e potei guardare Denny solo un istante, il tempo di una leggera carezza. Avrei voluto consolarla portarla con me ma sapevo che Aro non me lo avrebbe mai permesso.

“Signore non voglio lasciarla sola.” mormorai.

Lui mi rassicurò che non le avrebbe fatto del male accompagnandomi alla porta. I suoi pensieri mi confermavano che era la verità e solo per questo mi lasciai condurre fuori senza obiettare ulteriormente.

Serrai i pugni preparandomi a tornare dagli altri quando Alec comparve nel corridoio e mi abbracciò. Mi strinsi a lui appoggiando il volto sul suo petto felice delle sue parole.

“Amore mio...” riuscii appena a mormorare. Solo dopo che mi ebbe portato lontano da lì riuscii a parlare.

“Amore non è arrivato fino in fondo, stava per iniziare quando è arrivata Denny. Ora però lui mi ha congedato dicendo che avremmo continuato la nostra chiacchierata, come la chiama lui.” esordii.

“Prima che arrivasse Denny, Aro mi aveva detto che mi avrebbe sollevata da certi incarichi, che non saremmo arrivati più a fare certe cose facendomi però intendere che fosse deluso da me e questo mi ha spaventato.” sospirai.

“Non posso permettermi che sia deluso da me amore, lo capisci? Ho lottato per arrivare fin qui benché fossi già avvantaggiata dato la mia discendenza. Non posso buttare tutti i miei sacrifici in un cestino. Vorrei tanto evitarti questa sofferenza ma non posso. E' un bene che io e Jane continuiamo ad essere le sue prescelte, anche per te. Poi c'è da considerare che nessuno può negargli nulla e se lo si fa, lui se lo prende comunque quindi non ha senso farlo. Spero che Denny lo capisca presto, prima che sia troppo tardi e che tu possa riuscire a continuare ad amarmi qualunque cosa Aro decida di fare con me.” dissi preoccupata.

“Quello che succede con lui non ha nulla a che vedere con il tipo d'amore unico ed immenso che provo per te.” conclusi baciandolo.

Guardavo verso il corridoio che portava alla stanza di Aro, preoccupata ascoltando i pensieri suoi e di Denny sperando che presto la liberasse e potesse tornare da noi.

“Amore, spero che Aro non decida di trasformarla ora. Lei non vuole esser trasformata, non da lui. Magari da Demetri, ma non da lui solo che non vedo proprio una soluzione. Ti prego, torniamo verso la stanza di Aro. Ho bisogno di stare vicino a dov'è Denny, voglio che senta la mia presenza e che non l'ho abbandonata, per quanto può valere questo al momento.” dissi trascinandolo con me.

Davanti la porta di Aro trovammo Demetri. Gli andammo vicino e gli presi la mano senza staccarmi però da Alec, avevo troppo bisogno della sua vicinanza per farlo.

“Demetri perdonami se non sono stata in grado di farla uscire con me. Aro mi ha fatto ben capire che non dovevo provarci. A lei non avrebbe fatto mal,e ma se io avessi tentato...” sollevai gli occhi che tenevo abbassati puntandoli sui suoi.

“So che hai sentito le parole di Denny e che sei preoccupato, lo sono anch'io.” mormorai.

“Spero che Aro mi richiami in fretta, almeno così lei sarà libera di tornare da te e non sarà più in pericolo.” conclusi in un sospiro.

Dopo un attesa che sembrò interminabile, finalmente Denny uscì dalla stanza di Aro, seguita da Aro stesso. Quando ci vide tutti lì ci fissò per cercare di carpirci i pensieri anche se non poteva farlo a distanza.

Quando si rivolse a me chinai gli occhi e lo ringraziai assicurandogli che non l'avrei deluso, ma quando continuò con il pensiero a pormi la sua richiesta rimasi sconvolta. Come poteva chiedermelo? Denny era una mia amica, anche se dopo quell'esperienza avevo paura che mi avrebbe evitato. Paura che si avverò quando non appena Aro chiuse la porta e lei scappò letteralmente via. Non voleva stare con noi, non voleva sottoporsi alle leggi dei Volturi. Cosa potevo fare? Guardai Demetri cercare di fermarla e lei scappare via dicendo in tono secco che voleva andare a dormire, cosa che in realtà non fece visto che s'infilò in cucina.

“Demetri mi dispiace, non so che dirti. Al momento è arrabbiata, delusa e non ci vuole intorno. Io sono l'ultima persona che può andare da lei. Non posso farlo, non ora.” dissi abbassando lo sguardo.

“Amore andiamo in camera mia? Per favore...” supplicai Alec. Avevo bisogno di parlargli, di sapere che cosa pensava di ciò che mi era stato chiesto e di come mi suggeriva di comportarmi.

“Anzi Demetri ritenta, vai da lei. Cerca di farla sfogare. In questo momento è più fragile che mai. Falle sentire che ci sei. Se poi chiederà di me verrò subito, ma ora non vuole vedermi, questo è certo. Se hai bisogno di un qualsiasi consiglio non esitare a chiedere ora od appena ne avrai bisogno correrò subito da te. Ora perdonami ma devo andare.” dissi triste.

Arrivati in camera attirai Alec a me e lo strinsi disperata.

“Non so cosa fare. Denny ha tutte le ragioni per odiarmi. A causa mia, per salvare me ha vissuto un esperienza terribile. Ti risparmio i particolari ma non è solo questo. Tu prima pensavi che dovevo essere felice che Aro avesse ribadito davanti a tutti la sua fiducia in me. Peccato che poi non abbiate sentito ciò che mi ha detto con il pensiero.” mormorai.

“Cosa ti ha detto?” mi chiese allarmato.

“Mi ha detto che vuole che io convinca Denny a farsi trasformare da lui e ad obbedire a qualsiasi sua richiesta.” dissi scuotendo la testa.

“Ora capisci? Mi dici come dovrei fare? Non posso disobbedire ad Aro ma non posso nemmeno convincere Denny a rinunciare a sé stessa!” urlai.

“Non so proprio cosa fare. Amore ti prego, dammi un consiglio. Dimmi se vedi qualche via d'uscita a questa situazione, io non ne vedo.” lo supplicai affondando il viso sul suo petto tremando.

 

Pov Aro.

Ero impaziente, Chris doveva arrivare in stanza ed ancora non l'avevo vista, così iniziai a cercarla di persona. Fino a quando non la ritrovai a parlare con Denny.

“Ben ritrovate ragazze.” dissi porgendo un sorriso regale ad entrambe.

“Chris presumo tu abbia sentito la mia richiesta. Siccome non ti vedevo arrivare sono venuto di persona a controllare.” dissi facendole segno di uscire in corridoio e sorridendo vedendo Denny seguirci.

“Devo dire che stai legando alla perfezione con la nuova arrivata, quindi credo non ti spiacerà se farò unire anche lei nella nostra piccola riunione. Ho delle piccole questioni di cui parlare anche con lei.” dissi continuando a sorridere ad entrambe le ragazze senza pensare le mie reali intenzioni.

Osservai Chris intensamente quando iniziò a domandarmi se Denny poteva raggiungerci più tardi e per i piani che avevo in serbo se ci avesse raggiunto dopo non cambiava nulla.

“Potrà raggiungerci anche dopo. Anzi dovrà. Sono questioni della quale bisogna che ci sia anche la sua presenza.” dissi attirando a me Chris per poi baciarla sulle labbra e poter sentire così ogni pensiero di ogni guardia e persona presente a palazzo. Sentivo come Alec fosse nervoso all'idea che avrei potuto chiedere a Chris di concedersi a me, di come Jane si sentiva fiera di essere la mia pupilla e di come a Demetri desse fastidio che volevo la presenza anche di Denny.

Non appena Denny se ne fu andata portai Chris nella mia stanza e la richiusi a chiave.

“Ti ho convocata qui inizialmente sola per diversi motivi mia cara.” dissi avvicinandomi a lei e prendendole il volto con una mano per portarlo vicino al mio.

“Il primo è che vorrei comprendere al meglio che cos'è accaduto in questi giorni e questa storia di Heidi. Lo sai vero che è stata una scelta davvero difficile il rinchiuderla nelle segrete e se non fosse stato che ha fatto del male all'umana non l'avrei mai punita?” dissi dandole un lieve bacio sulle labbra per poi accompagnarla sul letto.

“La seconda questione è per dirti che nonostante tu sia la mia pupilla ho deciso di non richiederti più certi tipi di servigi, anche se magari qualche volta un bacio lo vorrò ugualmente o forse anche qualcosa di più. Jane sono indeciso sul da farsi, in fondo lei mi adora. Ma voglio iniziare a puntare anche su altre persone. Immagino tu riesca a comprendere a chi mi riferisco.” dissi sorridendole maliziosamente mentre ero arrivato sopra di lei, siccome l'avevo fatta distendere sul letto.

Fui letteralmente soddisfatto nel sentire che Chris nonostante si fosse decisa a diventare vampira per amore di Alec era disposta a servirmi e riverimi in tutto e per tutto. Non aveva fatto nulla per perdere la mia fiducia, ma era giusto che dubitasse almeno un po'. Dovevo comprendere quanto sarebbe potuta essere fedele nei miei confronti e quando mi chiese se l'umana potesse parlare con me più tardi in Sala Conferenza le volsi un sorriso e mi sollevai da lei.

“Vedi mia cara. Ciò che m'hai appena dimostrato è ciò che bramavo, ma voglio testare quanto quell'umana è disposta ad arrivare per rimanere qui. E poi sarà anche tempo tra un po' di trasformala, non credi?” dissi ribaciandola.

“E l'unico modo per comprendere quanto lei sia predisposta nei miei confronti è il richiamarla in un posto dove ci sia una persona fidata. Anche perché la ragazza non si è ancora mai fatta leggere completamente i pensieri da me. Comprendi anche la gioia che io provi in quest'istante nello stare con te. Quindi non passerai mai in secondo piano.” dissi baciandole il collo per poi posare le mie labbra sulla sua fronte.

Ero sul punto di farla cedere completamente a me, così da avere un po' di divertimento, quando sentimmo bussare alla porta e la voce di Denny provenirne da dietro. Sembrava alquanto determinata nel voler dire qualcosa così presi ed andai ad aprirle la porta.

“Di cosa voleva parlarmi con così tanta urgenza?” chiesi mentre la lasciai accomodare richiudendo la porta a chiave.

Scoppiai a ridere quando Denny cominciò a parlarmi in modo irriverente e le andai vicino prendendole il volto per avvicinarlo al mio.

“Nessuno può obbiettare alle mie decisioni, diverrai vampira e se vorrò tu dovrai concederti a me.” dissi.

“Perché mai dovrei eliminarti? Sei preziosa. E poi come Chris puoi farlo anche tu, concedi a me qualcosa ma starai per sempre col tuo amore.” dissi andando vicino ad entrambe baciando appassionatamente Chris per poi tirare a me Denny e posargli le mie labbra sulle sue. A quel contatto sentii cos'aveva pensato fin ora e che era attratta profondamente da Demetri, tanto da voler essere trasformata da lui stesso. Tal pensiero mi allettava ma infuriava al contempo, ogni vampira di questo palazzo era stata trasformata da uno dei tre Signori o almeno per le nuove vampire era così, a meno che non fossero casi eccezionali.

Sorrisi maliziosamente quando Chris iniziò ad accarezzarmi il petto e mi allontanai nuovamente per osservare l'umana.

“Comprendi cosa intendo adesso? Non puoi nulla. Le regole sono queste, verrai trasformata da me e dovrai obbedire ad ogni mio ordine, anche quello meno piacevole per te.” dissi deliziato all'idea di una sua risposta.

“Comprendo anche fin troppo. Altrimenti non sarei nemmeno qua. Ma io non diverrò mai una vampira a meno che non so di poter essere libera di concedermi a chi voglio ed essere trasformata da chi voglio io. Preferisco la morte che concedermi a lei.” mi rispose infuriata.

A tali parole scoppiai nuovamente in una risata.

“Sei l'umana più testarda che abbia incontrato fin ora. E non comprendo perché rimani così ostinata su tale argomento. Che tu ti conceda a me non infastidisce nessuno.” dissi andandole vicino per rubarle un bacio.

Riuscii a leggere i pensieri di Denny grazie al fatto che continuavo a rimanere in contatto con Chris, lei oramai ero certo che avrebbe fatto di tutto, qualsiasi cosa pur di proteggere la nuova arrivata, come le avevo chiesto, anche concedersi più del dovuto e quindi il suo posto di pupilla poteva rimanere tale. Però quell'umana doveva imparare a non opporsi, altrimenti avrebbe creato problemi.

“Chris, mia cara. Continueremo dopo la nostra chiacchierata. Ora è meglio che io e Denny ne parliamo in privato. Non le farò alcun genere di male, semplicemente una volta uscita da qui comprenderà la parola obbedire.” dissi e la condussi fuori dalla porta per poi richiuderla e tornare con gli occhi fissi su Denny.

“Quindi cosa vorresti realmente?” chiesi avvicinandomi improvvisamente al suo orecchio.

Rimanevo sempre più deliziato da tali dichiarazioni da parte dell'umana, preferiva non stare su di un piedistallo pur di essere trasformata da chi voleva.

“Quindi è così. Preferisci essere considerata una qualsiasi sotto guardia che avere tutti i privilegi di coloro che stanno sopra. Davvero interessante.” dissi tentando di rubarle un bacio, ma che rifiutò girando il volto dall'altro lato.

“E' un peccato che tu non voglia concederti e voglia rimanere una semplice sotto guardia, ma sono certo che ben presto cambierai idea. Quindi ho deciso che per ora accetterò le tue condizioni. Ma dovrai obbedire ad ogni richiesta ovviamente escludendo quella.” dissi lasciandola andare.

Ero certo che ben presto si sarebbe accorta dell'errore commesso e sarei riuscito comunque ad ottenere ciò che volevo.

Quando aprii la porta lasciandola così uscire, ritrovai Chris, Alec e Demetri vicini al muro del corridoio forse in attesa che Denny uscisse, così diedi un'occhiata a Chris ed agli altri.

“Per oggi credo che le riunioni individuali si possano concludere qui.” dissi osservandoli con attenzione per capire ogni loro pensiero.

“Chris mi raccomando, pongo ogni fiducia nei tuoi riguardi.” dissi per poi continuare a mente dicendole che avrebbe dovuto fare in modo che l'umana accettasse di venire trasformata da me o che comunque dovesse obbedire a qualsiasi richiesta.


 

Pov Denny

Quando Chris mi raccontò di Aro ne rimasi alquanto incredula, fin ora non me l'ero mai immaginato così.

“Io... Come potrei tenere a bada quei due? E poi se si rivelasse vero bisognerebbe fermarlo prima no?” le domandai, incominciando a riflettere su cosa potessi fare per aiutare tutti in quell'orribile situazione.

“Spero vivamente che vi sbagliate e che sia solo per parlare di altro...” dissi rabbrividendo all'idea di una cosa simile.

Istintivamente li seguii fuori dalla cucina. Non appena Aro disse che doveva parlare con me volsi uno sguardo preoccupato verso Chris, ma almeno non ero sola e ciò mi faceva stare più tranquilla, sopratutto perché era possibile che ciò che pensavano Alec e Chris non si sarebbe avverato.

Rimasi quasi sconvolta nel vedere Aro baciare Chris sulle labbra a quel modo, ma quello che mi rendeva ancora più sconvolta era il modo in cui Chris parlava con Aro. Preferivo a dir lunga andare con loro che lasciarla sola senza la ben che minima idea delle intenzioni di Aro, ma non potevo nemmeno lasciare gli altri preoccupati.

Arrivai da loro a testa china, ero confusa su cosa fosse stato giusto fare, se avevo appena commesso un'errore oppure avevo fatto bene e a tali pensieri non riuscivo nemmeno a proferire parola.

Continuavo a rimanere a testa china tentando di riprendere fiato siccome lo stavo trattenendo da un po' e quando mi sentii più sicura, specialmente che non sarei scoppiata in lacrime, iniziai a parlare.

“Chris ha inventato la scusa che non ho mangiato abbastanza e che quindi sarebbe stato meglio se li avrei raggiunti tardi... Solo... Io non ho protestato, né ho fatto niente. Sono tornata qua... Ma non so se ho fatto bene. Anche se a dir la verità poi dovrò comunque andare là... Solo forse era meglio prima.” dissi ritornando a posare gli occhi sul pavimento irrigidendomi al solo pensiero di aver sbagliato e d'aver lasciato sola Chris.

Alle parole di Jane rimasi sconvolta completamente, come poteva non essere un sacrificio ma ben sì un volere di qualsiasi vampira stare in certi rapporti con Aro? Al solo pensiero strinsi i pugni ed i denti per poi fissare Jane arrabbiata.

“Stare a fare determinate cose con lui è un privilegio?!? E se Alec ne è geloso, è sbagliato? Ne dubito altamente! Come... Come puoi dire che non è un sacrificio? Non... Non siete oggetti di bramosia, avete anima e sentimenti! Se amate una persona... Se l'amate davvero desiderereste essere sua e basta! E... E fare una cosa simile vi sembrerebbe ripugnante....” dissi urlando mentre puntavo il dito in faccia a Jane arrabbiata fino ad arrivare con le lacrime agli occhi balbettando. Mi voltai infuriata con ancora le lacrime che mi rigavano intensamente il viso.

“Se essere vampira significa... Significa fare ciò, non ci tengo assolutamente. Preferisco morire piuttosto che essere toccata da lui in eterno... Per... Per dei capricci.” dissi voltandomi improvvisamente verso di loro ancora in lacrime e poi me ne andai dalla stanza per dirigermi verso la stanza di Aro. Gli avrei detto chiaramente come sarebbero state le cose per me senza badare a cosa sarebbe potuto succedere.

Arrivai fino alla porta della stanza di Aro ed iniziai ad esitare nel bussare fino a quando sentii come degli strani rumori e mi precipitai nel farlo.

“So che eravate voi a volermi parlare. Ma ora sono io a dover parlare con voi d'urgenza.” dissi con tono fermo, cercando di non farmi impressionare dal silenzio che aleggiava sia nel corridoio che all'interno di quella stanza.

Quando sentii il rumore della chiave che bloccava la porta deglutii alquanto preoccupata e vedendo Chris sdraiata sul letto ripresi i pensieri nitidi e fermi che avevo inizialmente.

“Non voglio diventare vampira né far parte della vostra casata. Se entrarne a far parte e diventare vampira significa soddisfare ogni vostro capriccio, ovvero soddisfarla in bisogni come quello che credo d'aver compreso stesse già succedendo fra lei e Chris, non ci tengo. Preferisco che mi eliminiate.” dissi rimanendo ferma a fissarlo con serietà.

Non m'importava se fossi appoggiata o meno da qualcuno per l'idea folle che avevo, ma non avrei mai concesso nulla di me ad Aro.

“Comprendo anche fin troppo. Altrimenti non sarei nemmeno qua. Ma io non diverrò mai una vampira a meno che non so di poter essere libera di concedermi a chi voglio ed essere trasformata da chi voglio io. Preferisco la morte che concedermi a lei.” dissi infuriata.

“Io voglio essere solo di una persona e di nessun'altra. Obbedirei ai suoi ordini, ma non mi concederei mai a tale cosa. Non il mio corpo, non la mia anima, non il mio cuore. Nulla appartiene realmente a te. Solo i miei servigi di altro tipo gli appartengono, solo l'uso dei miei poteri verso gli altri le potrebbero appartenere ma il resto se lo può completamente scordare.” dissi chiudendo gli occhi ripensando all'impulsività stupida che avevo avuto e che forse sarei dovuta rimanere al fianco di Demetri e degli altri.

Ero rimasta sola ed iniziavo ad avere paura così istintivamente chiusi gli occhi ed alla sua domanda così vicina la mio orecchio trattenni il fiato. Riaprii lentamente gli occhi per notare che avevo il suo volto molto vicino al mio in attesa di una mia risposta.

“Rimanere qui, ma poter continuare ad essere ciò che sono anche da vampira. Essere trasformata solo da una persona e concedermi solo a quella persona. Se sarà necessario farò anche missioni rischiose per dimostrarle la mia obbedienza nei vostri confronti, vi farò anche da seconda segretaria... Ma lasci che possa essere io a scegliere... Non... Non voglio essere tra le sue pupille, se esserlo significa tutto ciò. Preferisco essere trattata da guardia pezzente piuttosto.” dissi tenendo la testa china ed iniziando a trattenere le lacrime, non volevo che fosse lui a trasformarmi, né che diventassi vampira in quel momento.

A tali parole tirai un sospiro di sollievo e quando mi lasciò andare corsi alla porta tentando di aprirla, ma per quanto mi tremasse la mano faticavo a girare la chiave.

“Avanti stupida chiave, apri sta maledettissima porta.” iniziai a pensare continuando a tentare di girare la chiave, quando venne Aro ad aprirmela direttamente baciandomi lievemente il collo prima di potermi lasciar aprire la porta.

Rimasi immobile in un angolo davanti alla porta con lo sguardo fisso sul pavimento e non appena sentii la porta richiudersi iniziai ad incamminarmi il più velocemente possibile, non me la sentivo di stare con loro, sapevo che avevano probabilmente sentito ogni cosa. E non volevo accettare di dover sottostare a regole simili. Ma dopo una decina di passi venni afferrata per il polso, la sua presa era ben salda e decisa, ero certa che si trattasse o di Chris o di Demetri.

“Devo andare a dormire.” dissi senza distogliere lo sguardo dal pavimento e tentando di levarmi il polso da quella presa con uno strattone e forse per quanto avevo detto avevo fatto si che lo lasciasse immediatamente. Iniziai a correre via verso la mia stanza, ero arrabbiata con me stessa e con Aro, volevo solo dimenticare, dormire senza doverci pensare, ma sapevo di non avere sonno in realtà e quando passai davanti alla cucina vuota mi precipitai lì.

Ero arrabbiata con me stessa e non volevo essere toccata per nessun motivo, né avvicinata, non sopportavo nemmeno le voci di qualsiasi persona, che fosse stata vampira o meno. Volevo stare completamente sola, ma Demetri s'era affiancato a me ed istintivamente ne presi le distanze; proprio lui che probabilmente aveva sentito ogni cosa era ora al mio fianco, come se non bastasse aveva iniziato a domandarmi perché mi comportavo a quel modo.

“Non... Non voglio che mi tocchi. Così come non voglio che mi parliate... Voglio svegliarmi da questo incubo, aprire gli occhi e ritrovarmi nella mia camera. Nella camera di casa mia.” dissi chiudendo gli occhi e tenendo la testa china mentre iniziavo a respirare sempre più lentamente.

A quelle parole non sapevo bene cosa rispondere, ma per nulla al mondo avrei incrociato il suo sguardo. M sentivo in colpa, in errore, come se avessi commesso chissà quale crimine contro Demetri e gli altri. Per colpa della mia impulsività ero finita in una stanza lugubre con Aro ed a tal pensiero rabbrividii...

“Io... Se tu sei arrabbiato con me lo capisco... Così come gli altri. Ho agito d'impulso e non ho fatto altro che creare nuovi problemi...” dissi mantenendo lo sguardo fisso al lato opposto di Demetri, ma dopo poco mi sentii afferrare entrambi i polsi e spingermi all'indietro, ritrovandomi con la schiena contro il muro.

Quando Demetri mi disse di come si sentisse Chris nei miei riguardi mi sentii come se tutto fosse crollato. Qualsiasi cosa fosse accaduta dentro quella stanza non avrei mai potuto avercela con lei.

“Io... Io non sono arrabbiata con nessuno di voi... Ce l'ho solo semplicemente con me stessa... Io...” a tali parole iniziarono ad affollarsi mille pensieri nella mia testa, tutto ciò che Aro aveva detto e fatto in quella stanza e ciò che magari sarebbe potuto accadere se non fossi stata attenta.

“Non voglio... Non voglio sentirmi come un oggetto.... Non voglio dimenticare cosa significhi il dolore, il calore di un abbraccio... Non voglio perdere me stessa...” dissi trattenendomi dal piangere. Avevo il terrore che se mai avessi scelto di diventare come loro avrei dimenticato come si rideva, come si era felici e non essere più quella che ero. Avevo paura di dover concedermi a chi non volevo pur di continuare la mia eternità e ciò mi mandava lo stomaco in subbuglio, volsi finalmente lo sguardo verso Demetri. Avevo bisogno di un abbraccio, di un contatto più forte che il suo solo sguardo non poteva colmare e probabilmente il mio sguardo valeva più di una parola siccome lasciò immediatamente i miei polsi e mi strinse in un abbraccio.

Rimanevo stretta a Demetri come se quel suo abbraccio fosse la cosa più confortevole che potessi avere in quell'istante e le lacrime non erano altro che sfogo di tutta la paura, rabbia ed altri sentimenti che avevo provato dentro quell'orribile incubo di stanza.

“Non voglio essere trasformata da lui... Se deve farlo qualcuno... Se proprio dev'essere necessario poiché non posso nemmeno fuggire... Allora vorrei... Vorrei che fossi tu...” dissi stringendomi sempre di più a lui per nascondere il volto che probabilmente era diventato rosso dalla vergogna.

Il suo bacio fu inizialmente il più delicato e dolce che avessi mai ricevuto ma qualcosa era scattato, quella molla che continuavo a tenere a bada per tutto il tempo, quella verità che volevo tenere nascosta. Era lui che avevo scelto, era lui con la quale volevo stare e sapevo che questo era anche grazie a Chealsea. A tali pensieri non m'accorsi minimamente che Demetri m'aveva sollevata, fino a quando non mi sentii mettere a sedere sul bancone centrale. Avevo tanti pensieri per la testa, ma non ero certa che fosse la cosa giusta ciò che stava per accadere.

Pov Demetri
 

Rimanevo in silenzio a fissare Alec e gli altri preoccupati, quando percepii Aro avvicinarsi sempre più a Chris.

“Non è per rovinare tutto quanto... Ma credo che tra poco Aro vada a prendere Chris di persona.” dissi senza volgere lo sguardo a nessuno, non me la sentivo di vedere la reazione di Alec a tale notizia.

Ero rimasto in ascolto tutto il tempo vedendoli uscire dalla cucina senza reagire, tentando di non far trapelare nulla, ma non appena sentii Aro dire che con loro sarebbe andata anche Denny non seppi più se preoccuparmi maggiormente o rilassarmi.

“Fantastico... Ora ha aggregato anche Denny in quel piccolo colloquio in camera.” dissi privo d'emozioni ed iniziando a guardare il volto degli altri per cercare di capire cosa pensassero, ma Alec non faceva che rimanere immobile e teso, probabilmente pieno di rabbia.

Rimasi sconcertato quando vidi Denny sulla soglia della porta, ma anche alquanto sollevato.

“Come mai qui? Cioè, Aro voleva fossi con loro...” speravo che tale domanda non sembrasse scortese o le facesse pensare che non la volessi lì, ma ero troppo allibito da come Aro aveva lasciato che Denny tornasse da noi.

Non sapevo se essere arrabbiato con Aro o se accettare la verità che non avevo mai voluto vedere, ma di certo Denny aveva accettato di tornare indietro controvoglia.

“Sinceramente non so se sia stato sbagliato o giusto il tuo comportamento... Ma spero proprio che tutto ciò finisca presto... E l'idea che tu debba andare lì più tardi non mi alletta alquanto.” dissi abbassando sempre più il tono della voce.

Rimasi impietrito nel sentirle dire quelle cose, per lei era ingiusto e avrebbe fatto di tutto per far cambiare le cose, per lei ogni ragazza doveva appartenere a chi voleva senza l'obbligo di nessuno. Vederla poi andare via verso probabilmente la stanza di Aro iniziò a mettermi a disagio, cosa sarebbe andata a fare? Non sapevo se avrei dovuto fermarla o meno, così iniziai a fissare gli altri tentando di comprendere cosa pensassero, ma Alec era troppo intento a non pensare che anche a Chris tutto ciò stesse bene e stava tentando di trovare un modo per farselo stare bene anche a lui.

Feci cenno di tacere ad entrambi e sentii Chris uscire dalla stanza.

“Se la vuoi così tanto riabbracciare allora ti conviene correre da lei ora. Prima che qualcuno possa cambiare idea e riprenderla in stanza.” dissi tentando di rimanere impassibile, specialmente cercando di capire cosa stesse accadendo ancora dentro quella stanza.

Nonostante non volessi, ero riuscito a sentire tutto quello che Denny aveva detto ad Aro, sentii che lo stava supplicando di essere trasformata da qualcuno che non fosse lui, ma chi voleva che la trasformasse allora? A tale domanda iniziai a sentirmi sempre più nervoso, specialmente quando aveva iniziato ad avanzare il silenzio.

Rimasi immobile per tutto il tempo fino a quando non vidi Denny andare via senza proferire parola, ma quando l'afferrai per il polso per non farla andare via disse che doveva dormire nel modo più glaciale e tagliente che avesse mai potuto usare. Lasciai immediatamente la presa, permettendole così di correre via, cosa dovevo fare? Come potevo starle vicina se lei stessa non voleva nessuno accanto? A tali domande mi sentii pervadere dalla rabbia.

“Non so nemmeno se sia il caso che la lasci sola o no. E' addirittura andata in cucina.” sibilai quando Chris mi disse di raggiungerla.

Non sapevo bene come o cosa dire quando sarei arrivato davanti a Denny, ma aveva bisogno probabilmente di qualcuno, proprio come aveva detto Chris; ero certo che in realtà Denny non ce l'aveva con Chris né con nessuno di noi, ma solo e semplicemente con sè stessa. Corsi così in cucina ritrovandola intenta a prepararsi un the o una tisana; sembrava non essersi accorta della mia presenza fino a quando non gli fui affianco, la quale saltò improvvisamente e si allontanò da me leggermente.

“Denny... Per favore, spiegami perché ora ti comporti così...” dissi osservandola mentre rimaneva a debita distanza mentre continuava a controllare il the.

“Non... Non voglio che mi tocchi. Così come non voglio che mi parliate... Voglio svegliarmi da questo incubo, aprire gli occhi e ritrovarmi nella mia camera. Nella camera di casa mia.” replicò.

A quelle parole sentii come un macigno della stessa forza di Felix piombarmi addosso.

“Quindi tutto ciò, l'amicizia fra te e Chris, le risate che hai creato tra tutti noi. Vorresti che fossero solo dei brutti sogni? Vorresti che svanissimo per sempre?” le domandai tentando di non perdere la pazienza, ma senza rendermene l'avevo già afferrata nuovamente per un polso.

“Non posso permetterti di dire certe cose. Né di compierne altre. Sei fuori da quella stanza, ora sei qui. Qui di fronte a me, in una stanza completamente vuota.” dissi guardandola sperando che anche lei mi guardasse dritto negli occhi.

“Perché mai dovrei essere arrabbiato con te? Forse non hai capito che ero tremendamente preoccupato e come me, lo erano anche gli altri. E' Chris che pensa che tu sia arrabbiata con lei. Senti Denny, a me non importa che cosa tu decida. Non m'importa se vuoi rimanere umana né che tu voglia essere trasformata. Basta... Basta che io non ti veda così, ma con il tuo solito sorriso e sarò a posto per l'eternità.” dissi a perdifiato riuscendo in qualche modo a fissarla negli occhi. Non appena vidi il suo sguardo pieno di dolore e fragile come una foglia, la strinsi a me senza che potesse chiedermelo.

“Non perderai te stessa. Nessuno lo perde veramente se lo desidera. E poi se non sei pronta nessuno può obbligarti nel diventare vampira.” dissi continuandola a tenere stretta a me mentre la sentii iniziare a singhiozzare.

“Non voglio essere trasformata da lui... Se deve farlo qualcuno... Se proprio dev'essere necessario poiché non posso nemmeno fuggire... Allora vorrei... Vorrei che fossi tu...” disse stringendosi sempre di più a me.

A tali parole rimasi come pietrificato, io? Perché dovevo essere io a portarla verso la vita eterna? La notizia per quanto bella potesse essere era anche alquanto problematica, sapevo bene che i nostri Signori erano determinati nel voler trasformare sempre loro chi aveva poteri alquanto importanti.

“Quindi... Sarei io ciò che avresti scelto? Sarei io quello alla quale vorresti concederti?” chiesi mentre le avevo preso il volto per guardarla negli occhi; occhi color zaffiro appoggiati su due gote rosee che a tali domande divennero sempre più rosse e dove quegli occhi iniziarono ad abbassare lievemente lo sguardo. A tale gesto portai lentamente il suo volto vicino al mio appoggiando poi le mie gelide labbra sulle sue; al minimo contatto fu come una calamita, entrambi ci stavamo baciando con passione. Non volevo nemmeno domandarmi se tali gesti sarebbero stati puniti, ma finalmente aveva ammesso ed aveva accettato ciò che realmente provava nei miei confronti.

L'avevo portata a sedere sul bancone centrale per poi farla stendere sopra con seduzione, non potevo resistere ancora per molto. Iniziai a baciarle il collo per poi baciarle il petto e a quel bacio percepii il suo cuore accelerare.
“Non so nemmeno se questo sia proibito in realtà...”dissi quasi tristemente mentre continuavo a tenerle i polsi fermi sul bancone baciandola nuovamente; stavo mandando tutto completamente al diavolo, non badavo nemmeno a chi potesse avvicinarsi alla stanza, avrebbero potuto 
vederci e non mi avrebbe interessato.

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Capitolo 39
*** Capitolo 38: La disobbedienza ***


Finalmente siamo riuscite a postare. Speriamo che questo capitolo vi piaccia e di sentire presto la vostra opinione a riguardo. Buona lettura ed a presto. Baci da Denny e Chrissie

Capitolo 38 – La disobbedienza

Ascoltai attentamente ciò che mi diceva Alec anche se i suoi pensieri ed i suoi gesti non mi erano molto di aiuto per farmi ragionare. “Ci penserò poi.” pensavo mentre Alec mi faceva distendere sul letto. Stavo perdendo completamente la ragione al suo tocco, come solo lui sapeva fare, godendo dei suoi baci appieno quando qualcosa di inaspettato mi bloccò. I pensieri di Denny e Demetri in cucina mi obbligarono a fermarmi. Stavano per fare l'amore. Ero allibita.

“Amore mio, mi dispiace, ma non posso continuare. Sono troppo stupita e confusa. Denny e Demetri sono insieme, insieme in un modo che non mi sarei aspettata. Non oggi per lo meno.”dissi.

“Nello stesso modo in cui stavamo noi fino a prima che mi bloccassi, per intenderci.” dissi sgranando gli occhi.

“Hai idea di cosa può avvenire? Lei è umana! Chi ci dice che Demetri resisterà e non la trasformerà ora stesso? Questo sai cosa vorrebbe dire per me, riguardo ad Aro? Non potrei far nulla, se non accettare una punizione che sicuramente verrà senza che ne abbia realmente colpa e poi, non oso pensare cosa accadrebbe a Demetri ed a Denny.” sospirai.

“Io non posso entrare in quella stanza e fermarli, ma Felix e Jane magari sì. Loro non sanno tutto ciò che è avvenuto dopo che Denny è venuta in camera. Erano usciti dalla cucina ed erano andati via, magari possono ritornarci... andiamo da loro.” dissi riabbottonandomi la maglia e saltando giù dal letto.

“Dai amore!” urlai uscendo fuori dalla stanza.

Correvo senza ascoltare nessuno, pensando solo che dovevo risolvere la questione. Avrebbe potuto vederli chiunque e sarebbero stati nei guai. Stavo svoltando l'angolo quando improvvisamente andai a sbatter contro qualcuno che mai avrei voluto incontrare in quel momento, Aro. Lo guardai spaventata mentre Alec che mi aveva raggiunto, mi circondava la vita con le braccia per tranquillizzarmi e ribadire il suo possesso su di me.

“Mia cara, potrei sapere dove ti stavi dirigendo con tutta questa fretta?” mi chiese vedendo il mio sguardo ansioso.

“C'è qualcosa che dovrei sapere?”sibilò con un mezzo sorriso.

Abbassai gli occhi terrorizzata.

Ed ora che faccio? Posso dire solo la verità sperando che capisca. La scoprirebbe comunque e sarebbe peggio.” pensai lanciando un'occhiata ad Alec che per tutta risposta mi baciò i capelli.

“Mio Signore, in effetti c'è qualcosa. Le assicuro che non avrei mai pensato potesse accadere, io sono rimasta scioccata nel sentire i loro pensieri.”

Quando Aro vide tutto e si voltò furioso verso Alec intimandogli di cambiare modo di fare, il mio amore si preoccupò e mi chiese che intenzioni avesse Aro con lui. Feci un sospiro.

“Amore, Aro era arrabbiato. Vuole solo che tu capisca che non puoi opporti alle sue decisioni. Per questo ha deciso che i nostri incontri continueranno almeno per un altro po' di tempo. Non ci saranno orari, potrebbe chiamarmi in qualsiasi momento, anche se siamo insieme, potrei essere costretta ad interrompere tutto ed andare da lui. E' questa la punizione tua e mia.” mormorai.

“Non avere più un attimo solo per noi senza la paura che lui mi chiami per soddisfarlo. Purtroppo però non posso far niente al momento per farlo ragionare come hai ben capito. Ora andiamo in cucina, vediamo se riusciamo a salvare Denny per lo meno.”

Arrivando davanti la porta della cucina trovammo Felix e Jane che stavano entrando in cucina. Gli feci cenno di star zitti prima che potessero proferire parola, non riuscendo neanche a pensare di spiegargli tutto lì e spalancandogli la porta.

La situazione precipitò velocemente ed Aro costrinse Alec e Jane ad usare i suoi poteri su Demetri, per costringere, così, Denny ad accettare si essere trasformata, poi fece bloccare e trascinare Demetri fuori dalla stanza da Felix.

Chinai il volto al passaggio di Aro con Demetri e Felix. Non avrei mai voluto assistere ad una cosa simile. Se fosse accaduto qualche mese prima ne sarei stata contenta, ma ora no.

Mi avvicinai a Denny e m'inginocchiai davanti a lei.

“Denny, tesoro, mi dispiace...” mormorai accarezzandole i capelli, sperando che non mi respingesse.

“Ti prego, non odiarmi. Non posso nulla contro Aro, sennò non avrei mai permesso una cosa del genere, né io né tanto meno Alec e Felix.”dissi lasciando da parte Jane sapendo che sarebbe stata una bugia.

“Sfogati tesoro, so che ne hai bisogno! Comunque tranquilla, anche se diverrai vampira non cambierai mai il tuo essere. Tu sarai sempre tu e fidati ricorderai il battito del tuo cuore. Io non l'ho dimenticato anche perché, grazie ad Alec, mi sembra di sentirlo battere ogni momento. Sono certa che sarà lo stesso anche per te, visto che hai Demetri.” dissi stringendola tra le braccia.

“Alec va a vedere dove hanno portato Demetri. Credo nelle segrete visto che non sento più i loro pensieri. Aro ci ha chiesto di non intralciarlo parlando soprattutto di te, visto che nei tuoi pensieri ha visto che capivi Demetri e la cosa non gli è piaciuta. Nonostante tu l'abbia servito è diffidente, però non è diffidente nei miei riguardi. Guarda dove sono e cerca di comunicarmi che punizione Aro ha pensato per lui. Magari parlando con Aro riesco a mitigarla ed a far allungare di qualche giorno il momento della trasformazione. Almeno proverò. Tu ora vai!”dissi. Alec mi venne a dare un bacio e scappò fuori. Guardai Denny.

“Ricordati mia cara che non sei sola. Non sarai mai sola, io non ti abbandonerò mai amica mia, mai! So bene cosa stai passando ed il dolore che stai provando, quindi quando avrai voglia di parlare, non esitare a correre da me. Ok, vado da Aro. Devo assolutamente parlare con lui!” sbottai ed alzatami, corsi a cercarlo.

Pov. Aro

Stavo camminando per il corridoio pensando alla prossima mossa da fare, quando mi ritrovai, in pratica, Christine addosso.

“Mia cara, potrei sapere dove ti stavi dirigendo con tutta questa fretta?” le chiesi vedendo il suo sguardo ansioso.

“C'è qualcosa che dovrei sapere?” sibilai con un mezzo sorriso.

“Mio Signore, in effetti c'è qualcosa. Le assicuro che non avrei mai pensato potesse accadere, io sono rimasta scioccata nel sentire i loro pensieri.” replicò.

“Alec lasciala andare.” sibilai e tirai Christine verso di me.

“Allora mia diletta, fammi vedere a chi e cosa ti riferisci.” dissi attirandola a me e baciandole le labbra con trasporto.

Quello che vidi nei suoi pensieri, uniti a quelli gelosi di Alec, mi fecero infuriare.

“Basta, questa storia è giunta al capolinea ormai. Ora dovrà accadere quello che ho detto, vuole o non vuole e tu mio caro.” dissi puntando il dito verso Alec.

“Tu dovrai farti perdonare per la tua impudenza. I tuoi pensieri non sono accettabili, soprattutto dal mio prescelto. Dovresti prendere esempio da tua sorella e dalla tua fidanzata. Loro due sanno come bisogna comportarsi per mantenere il loro posto di prescelte.” dissi e furioso mi voltai per raggiungere la cucina.

Entrai nella stanza furioso e mi misi vicino a loro a fissarli, aspettandomi che subito si sarebbero fermati ed avessero chiesto scusa, che si sarebbero impauriti, ma nulla. Osavano continuare malgrado sapessero della mia presenza.

“Questo è inconcepibile!” ringhiai.

Presi Demetri dal collo e lo alzai in aria.

“Tu, stupida guardia, cosa credi di fare?” sibilai iniziando a leggere i suoi pensieri.

Lo scaraventai a terra e tirai Denny verso di me.

“Mia cara, a quanto vedo non hai capito nulla di ciò che ti ho detto in camera. Ti do l'ultima possibilità di ripensare a quello che ti ho detto. Se l'accetti, forse, potrò essere clemente e permetterti di stare con Demetri, naturalmente dopo che avrà scontato la sua punizione. Se ti ostini a rifiutare, la tua trasformazione da parte mia e qualche eventuale incontro con me, io lo ridurrò in cenere ora, davanti ai tuoi occhi. Decidi tu.”dissi sorridendole maligno.

Con mia grande gioia vidi che Alec e Christine mi avevano seguiti e che allo stesso tempo erano arrivati anche Jane e Felix.

“Ecco i miei tre gioiellini. Sono contento di vedervi. Alec blocca Demetri. Non farlo scappare e tu, mia cara Chris, vieni accanto a me e dammi la mano.” dissi porgendo al mano a Christine.

“Tu, Jane, intanto sta pronta a bloccare Denny con il tuo potere semmai decidesse di scappare.” ordinai.

“Ed ora torniamo a noi, spero che tu abbia preso una decisione.” sibilai.

Feci cenno a Jane di attendere mentre continuavo a tenere la mano a Chris ed avevo lasciato il volto di Denny. Potevo sentire i pensieri di ognuno e ciò che pensava quella stupida guardia non faceva che rendermi sempre più nervoso. Nonostante sapesse le regole e doveva essere riverente nei miei confronti, continuava a pensare all'umana come sua proprietà e che l'infastidiva il mio obbligo nel trasformarla.

“Assolutamente no. E' possibile che ti conceda l'ultimo giorno da umana solo se adesso mi dimostrerai che mi sarai fedele.” dissi riprendendole il volto e baciandola sulle labbra.

Quando Denny pronunciò le parole con il quale mi prometteva fedeltà, non potei che esserne contento, avevo ottenuto ciò che volevo e sarei andato fino in fondo. Ero convinto che avesse un potere importante, forse il più forte della Casata e non avevo intenzione di farmelo scappare, quindi doveva essermi fedele al cento per cento.

“Jane puoi smettere. Per quanto riguarda te, signorina. Te lo ribadisco io ottengo sempre ciò che voglio.” sibilai all'orecchio di Denny per poi leccarglielo ed allontanarmi da lei.

“Felix! Afferra immediatamente Demetri e seguimi.”dissi volgendo un sorriso a Denny per poi voltarmi a guardare Chris, Alec e Jane.

“Per quanto riguarda voi, miei cari gioielli. Sono fiero di voi. Ma sia chiaro, non voglio intralci.”dissi fissando Alec siccome mi riferivo specialmente ai suoi pensieri. Attesi che Felix afferrasse Demetri ed iniziai ad avviarmi verso i corridoi.

Pov. Alec

Seguii Christine fuori dalla stanza preoccupato per ciò che mi aveva detto. In effetti una cosa del genere avrebbe potuto creare molti problemi anche a Chris. Stavamo girando l'angolo quando Christine andò a sbattere proprio contro l'ultimo vampiro che avremmo voluto vedere, Aro. La strinsi istintivamente a me e quando l'attirò a sé e la baciò, trattenni a stento la gelosia.

Ciò che vide fece infuriare Aro e prima di andarsene mi minacciò dicendomi che avrei dovuto prendere esempio da Jane e Christine. Volsi uno sguardo preoccupato a Chris, che intenzioni aveva nei miei confronti Aro? E una volta arrivato in cucina che avrebbe fatto? Dovevamo fare qualcosa, ma Aro era troppo infuriato e qualsiasi tentativo per fargli perdere tempo o fargli cambiare idea sarebbe stata del tutto vana. Presi Chris per mano, sapevo che era preoccupata quanto me, se non il doppio, e dovevo esserle accanto il più possibile.

“Se vuoi andiamo anche noi verso la cucina...” dissi volgendole un sorriso.

Entrando in cucina con Felix e Jane ci accorgemmo che la situazione era anche peggiore di quella che immaginavamo. Feci ciò che Aro mi aveva ordinato tristemente. Non potevo esimermi dal farlo, era una prova in cui mi stava sottoponendo per vedere se gli ero fedele come dovevo. Guardai Christine andare vicino a lui e prendergli la mano. Come avrei voluto tenerla vicino a me, soffriva così tanto al pensiero di quello che stava accadendo. Sentivo che aveva bisogno di me.

“Mi dispiace Demetri.” mormorai e scagliai la mia nebbia su di lui bloccandolo.

Pov Denny

Mi sentivo più felice che mai, finalmente avevo compreso cosa volessi realmente; le sue mani oramai erano a contatto con la mia pelle sotto la maglia e le nostre labbra non smettevano di stare a contatto. Gli iniziai a sbottonare la camicia quando lui mi iniziò a sollevare leggermente per far si che potessi stare totalmente sdraiata sul bancone e lui fosse a seguito sopra di me. Poi mentre eravamo immersi in quel paradiso arrivò Aro a rovinare tutto.

Quando Demetri venne scaraventato a terra da Aro e lui mi trascinò vicino a sé, iniziai ad avere terrore, voleva che decidessi immediatamente che cosa fare, la vita eterna e lasciare così in vita anche Demetri o rinunciare a tutto ponendo fine anche ad una vita eterna alquanto innocente. Mi sentivo completamente confusa e mentre Aro continuava a tenermi il volto alto rivolto verso il suo, il mio sguardo non faceva che guardarsi attorno; erano tutti lì, Chris, Jane ed Alec costretti ad obbedire ai suoi ordini.

“Io... Io non... Non voglio essere trasformata ora...” dissi abbassando lo sguardo, non volevo diventare vampira in quell'istante, non volevo scordare il rumore del mio cuore che anche ora batteva forte quasi da irrompermi dentro la testa. Ma a quelle parole ed a quei pensieri, vidi fargli cenno a Jane di procedere ad usare il suo potere contro Demetri, volgendomi un sorriso maligno.

“La prego non faccia alcun male a Demetri! Le sto solo chiedendo di darmi qualche giorno da umana... Mi andranno bene anche solo due giorni...” dissi facendo si che Jane si bloccasse prima di utilizzare il suo potere.

Dovevo reagire, in qualche modo dovevo riuscire a far smettere tutto ciò e l'unica soluzione era che accettassi di farmi trasformare da lui accettando anche gli incarichi più deplorevoli. Il mio silenzio non faceva che rendere Aro sempre più nervoso e forse ad alimentare il tutto furono alcuni pensieri siccome ordinò a Jane di utilizzare il suo potere contro Demetri.

“Fatela smettere! Potete trasformarmi, potrete poi chiedere ciò che vorrete. Vi sarò fedele, ma ordinatele di smettere....” dissi in lacrime. Non potevo sopportare altro, i volti di tutti così tristi nel doversi fare male solo per degli ordini e specialmente a causa mia.

Vedendo Felix andare via dalla cucina trascinando Demetri con sé e sparire dietro l'angolo, mi fece accasciare a terra tremante. Avevo incominciato a piangere senza sosta, tanto da faticare a respirare. Mi sentivo distrutta, privata di un qualcosa che forse era solo appena nato, ma che mi stava divorando. Era colpa mia, solo ed esclusivamente mia. A tali pensieri mi rannicchiai su me stessa continuando a piangere. Stavo iniziando a sentirmi completamente sola, confusa, per non dire completamente a pezzi, ma non avevo nemmeno il coraggio di parlare con loro sentendomi in colpa di tutto quanto.

Pov Demetri

L'avevo iniziata a portare sempre più su sopra quel bancone, lasciando che quella poca roba appoggiata lì sopra cadesse distrattamente al suo passaggio. Non m'importava se fossi stato punito, non volevo più avere rimpianti, né volevo vivere col rimorso. Anche se magari sarebbe stata la prima e l'ultima volta che l'avrei avuta a quel modo, non m'importava.

“Se verrò punito almeno sarà stato per qualcosa di davvero indimenticabile.” dissi mentre ero sopra di lei per poi baciarla appassionatamente. Le mie mani erano ancora dentro la sua maglia che non facevano che accarezzarla ovunque, mentre le sue caldi mani s'erano appoggiate delicatamente sulla mia schiena. Mi poggiai delicatamente su di lei baciandole il collo ed a quel gesto sentivo l'irrefrenabile voglia di morderla, ma qualcosa stava per interrompere tutto... Ero così preso da lei che mi accorsi troppo tardi della presenza di Aro. Quando sollevai leggermente gli occhi ed il volto per guardare se fosse già arrivato, me lo ritrovai in piedi ad osservarci poco avanti rispetto a dove si trovavano le nostre teste. Avevo la mente nel panico, cosa avrei dovuto dire? Come mi sarei dovuto comportare? Non volevo rinunciare a lei ora, sarei stato punito lo stesso pur avendole solo riservato tutte quelle attenzioni ed a quei pensieri mi fuoriuscì un ringhio soppresso. Tolsi lo sguardo da Aro per guardare Denny. Aveva gli occhi terrorizzati e non potei che volgergli un sorriso. Sapeva a cosa stavamo andando incontro, ma ero certo che Aro avesse già in mente che punizione darmi, quindi non sarebbe potuto andare peggio. La baciai nuovamente con passione davanti alla presenza di Aro, lasciando che Denny cingesse le sue braccia al mio collo per poi passarmi le mani tra i capelli... Divino... Era l'unica parola che mi venne in quell'istante assieme ad un sorriso tra il perfido e il malizioso che probabilmente volgevo ad Aro, ero certo che stesse osservando tutto.

Quando Aro mi prese per il collo chiedendomi cosa volessi fare, scoppiai in una risata tra l'isterico e il divertito. Sapevo che a quel contatto stava leggendo ogni pensiero, ma non avrebbe scoperto chissà quale oscenità, ogni mio pensiero era solo ed esclusivamente rivolto a lei. Mentre continuavo a ridere mi scaraventò a terra, andando poi velocemente verso Denny per farla scendere dal bancone e starle col volto vicino al suo. Si percepiva il terrore di Denny nel ritrovarselo così vicino e il modo in cui approcciava con lei, mi stava mandando su tutte le furie. Cercavo di trattenermi il più possibile, ma di nuovo un ringhio fuoriuscì dalla mia gola.

Ero intrappolato dalla nebbia di Alec, completamente immobile ed obbligato ad assistere a tutto quanto. Denny non aveva altra scelta, doveva assecondare almeno una delle due richieste di Aro e ciò non faceva che irritarmi. Perché mi ero innamorato di lei? Dovevo stare al mio posto senza permettergli di darmi così tanta confidenza, invece avevo fatto l'esatto contrario. Vidi i suoi occhi posarsi momentaneamente su di me, erano tristi, dispiaciuti, ed ero certo che se ne stava facendo una colpa personale.

Finalmente fui liberato dal potere di Jane e quello di Alec, ma ero intrappolato dalle braccia di Felix; era inutile che provassi a ribellarmi, oramai era giunta l'ora della punizione e contro Felix non potevo nulla. Potei vedere un'ultima volta lo sguardo di Denny guardarmi terrorizzata e l'unica cosa che mi venne da fare fu volgerle un sorriso come se in realtà non stesse succedendo niente, ma quando voltammo l'angolo mi sentii crollare.

“Cosa le costa se a trasformarla fossi io? Non ho mai disobbedito a nessuno dei suoi ordini. Non sono come i gemelli, ma le son pur sempre stato fedele.” sibilai mentre continuavamo ad avanzare, sapevo che sentiva ciò che dicevo ed esigevo anche delle risposte.

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Capitolo 40
*** Cap. 39-La fine dei giochi ***


Fine dei giochi
Ciao a tutti e finalmente ritrovati! (~ ̄▽ ̄)~ Vi dobbiamo un sacco di scuse per la nostra lunga assenza, ma purtroppo eventi esterni e tempo non sono stati favorevoli con noi. Comunque volevamo dirvi che qui si conclude la grande avventura di Denny e Chris, la fan fiction al quale abbiamo lavorato e che speriamo vi sia rimasta nel cuore ;) Detto ciò, buona lettura e spero vi piaccia.
Baci e abbraccia, Denny e Chrissie 
(ノ◕ヮ◕)ノ*:・゚


Cap 39. La fine dei giochi


Sto assistendo ad uno spettacolo per me assurdo. Perché mai Aro deve punire Demetri? Per essersi innamorato? Non potevo stare li mani nelle mani, dovevo trovare un modo per salvarlo da quella ingiusta punizione. Mi sarei rivolta a quella che ero convinta fosse la persona che aveva più influenza su Aro, Caius. Aspettai il minuto adatto e scappai da Caius.
"Signore mi scusi il disturbo, devo parlarle urgentemente" esordii.
Caius si voltò a guardarmi incuriosito. "Di cosa?" mi chiese.
"Sono certa che lei sappia che cosa sta accadendo. Le voglio chiedere di impedire la punizione di Demetri" dichiarai. Le guardie cominciano ad inquietarsi perché questa cosa non è piaciuta. Non va giù che Aro non voglia stiano insieme, soprattutto quando lui vuole trasformarla per farne la sua eterna compagna" dissi guardandolo dritta negli occhi."Aro teme possano nascere semi vampiri ma ciò non accadrebbe perché lei verrà trasformata prima che ciò accada" dichiarai.
Sapevo ciò che stava pensando e che mi dava ragione. " Va bene parlerò con mio fratello" dichiarò in tono secco uscendo dalla camera per andare a cercare Aro. Lo seguii fino ad un certo punto è tornai da Denny tenendo le orecchie in ascolto. "Denny non preoccuparti, Demetri entrerà presto da quella porta, le dissi con un sorriso. Tu però devi essere pronta a diventare una di noi a tutti gli effetti. É l'unico modo perché Aro permetta a te e Demetri di stare insieme" le dissi. "Mi dispiace metterti fretta su questo ma è giunto ormai il tempo. O ti fai trasformare subito da lui o puoi dimenticarti di lui per sempre. Sono queste le condizioni di Aro e tra poco Demetri sarà qui. Devi prendere una decisione, ora!”dissi per poi zittirmi non appena vidi arrivare Demetri. "Vi lascio soli"conclusi lasciandole uno sguardo d'intesa.
Uscii dalla stanza e trovai Alec a braccia conserte ad aspettarmi.
"Mi chiedevo quanto ci avresti messo" mi disse abbracciandomi. Poi prendendomi per la mano corse via e mi condusse nel mio giardino preferito, sedendosi nella panchina sotto il roseto di rose rosse e tirandomi a sedere.
"Anima mia, devo chiederti una cosa." esordì con aria misteriosa.
Lo guardai un po' insicura. Non riuscivo a leggerlo, stava evitando di pensare alla cosa fino all'ultimo. L'unica cosa che avevo capito, è che ne aveva parlato con Felix ed anche lui voleva fare lo stesso con Jane e glielo avrebbe chiesto, ma cosa? Lo vidi alzarsi ed inginocchiarsi davanti a me.
"Christine Ward, vuoi sposarmi?" mi chiese dolcemente mostrandomi una scatolina che con uno scatto si aprì, mostrando uno stupendo anello tempestato di diamanti con un rubino al centro.
Lo guardai un attimo senza riuscire a capire le sue parole e nemmeno i suoi pensieri che replicavano quelle parole e l'anello che avevo davanti. Poi finalmente il senso di quelle parole e di quel gioiello mi raggiunse.
"Sì, sì. Mille volte sì!" urlai felice abbracciandolo e baciandolo con passione. Improvvisamente i pensieri felici di Jane mi raggiunsero, anche Felix aveva fatto la sua proposta e la risposta della mia futura sorella non era stata diversa dalla mia. La mia felicità per quella notizia fu interrotta dalle urla di Denny, si stava trasformando.


Pov. Denny
Ero terrorizzata per Demetri, non potevo accettare di essere la causa di una probabile e crudele punizione. Quando Christine entrò nella mia stanza mi sentii immediatamente più sollevata, ora avrei potuto sapere cosa stava accadendo realmente. La ascoltai mentre mi diceva che Demetri sarebbe presto entrato da quella porta con un sorriso stampato in volto, un sorriso che mi si spense quando mi disse a quale condizione. Sarei dovuta diventare immediatamente vampira. Non ebbi nemmeno il tempo di pensare alla cosa lucidamente quando vidi entrare Demetri nella stanza. Christine scappò via e mi lasciò lì a guardare il mio amore ancora confusa. Lui mi raggiunse e mi prese tra le braccia.
"Denny ho temuto di non poterti più abbracciare così."esordì.
"Chris ti ha detto tutto?" mi chiese ed io annuii tremando lievemente.
"Lo faresti per me, per noi?" mi chiese.
Avevo sempre saputo che quel momento sarebbe venuto, ma ora la paura mi paralizzava e non riuscivo a dire nulla. Peccato che dovessi dargli una risposta in brevissimo tempo
"Tesoro, se accetti ti giuro che non ti lascerò mai, ti amerò per tutta l'eternità. Ciò che voglio di più è restare con te per sempre, fare di te la mia compagna, la mia sposa. Lo vuoi anche tu?"
Lo guardai incredula. Mi stava chiedendo di sposarlo in quel modo, dopo la mia trasformazione? O semplicemente stavo travisando le sue parole?
"É una proposta di matrimonio?" chiesi incredula.
"Sì. Denny, vuoi unirti a me in ogni modo possibile?" gli sentii chiedermi, ed in quel momento, in quel preciso istante, sentii il mio cuore esplodere. Me lo stava chiedendo davvero. Dopo tutto quello che avevamo passato, dopo quell'avvicinarsi del tutto innocente, ora mi stava chiedendo di sposarmi.
Mi lanciai tra le sue braccia con le lacrime agli occhi per la felicità. Avrei accettato tutto, trasformazione compresa pur di stare con lui.
"Sì, lo voglio" dichiarai stringendomi di più a lui e spostando piano i capelli dal collo non appena mi scostai lievemente da lui.
"Vai, sono pronta. Non pensavo che l'avrei mai detto, ma voglio essere tua per sempre." mormorai, tremando quando sentii le sue labbra appoggiarsi sul mio collo. Furono le mie ultime parole poi queste vennero sostituite con le urla causate dal dolore.
Quel dolore mi accompagnò per tre giorni. Tre giorni scanditi solo dalle ondate di nuovo dolore e le visite di Demetri. Christine era scomparsa, solo dopo qualche ora che ero diventata vampira e mi ero pure nutrita, la vidi tornare da me.
"Dove sei stata?" chiesi arrabbiata. Avevo bisogno della mia amica e lei non c'era stata e questo mi aveva ferito più che mai.
"Mi dispiace, ma a causa del mio dono non potevo starti a fianco. Sono dovuta scappare da Palazzo per non vivere la tua trasformazione e provare quel dolore che fortunatamente non conosco a fondo grazie al potere di Alec. Il mio futuro marito non ha voluto lo provassi e mi ha portata via." mormorò ed a quelle sue parole sospirai.
"Hai fatto bene." ammisi sincera.
Non avevo pensato al suo dono, non volevo di certo che soffrisse, anche se mi sarebbe piaciuto trovarla al risveglio e nutrirmi per la prima volta con lei, ma non potevo certo biasimare Alec per averla portata via...
"Aspetta hai detto futuro marito? Vuol dire che anche tu ti sposi? È fantastico. Presto saremo entrambe sposate. Demetri me lo ha chiesto prima della trasformazione." dissi rendendomi conto di aver notato solo in quel momento una cosa tanto importante ed in quell'istante, vidi il suo sorriso allargarsi
"Lo so." dichiarò.
"Ci saranno ben due matrimoni allora! Chi lo avrebbe mai detto che le cose sarebbero cambiate così in fretta in questo tetro Palazzo?" domandai con fare retorico.
"Sì, è vero. E comunque i matrimoni sono tre, non due, mia cara. Si sposano anche Jane e Felix." mi disse ed a quella notizia, tutta quella tristezza di poco prima, svanì. Anche Jane aveva trovato qualcuno che l'amasse e ricambiasse i suoi sentimenti.
"Cosa? Stai scherzando? Ma questo è davvero incredibile." dissi.
Istintivamente abbracciai la mia amica sorridente. Dopo tanti contrasti, problemi, tutto sembrava essere finalmente incanalato nella giusta direzione. Se ripensavo ai primi tempi, in cui non potevamo tollerarci molto perché ci contendevamo lo stesso ragazzo, mi veniva da ridere come se fosse stato solo un sogno assurdo ed improbabile. Da quei contrasti era nata un'amicizia vera ed avevo anche trovato l'amore eterno, non avrei mai potuto chiedere di più, se non di vivere quelle emozioni eternamente e con mia grande gioia, capii che quello non sarebbe stato un sogno, ma una magnifica realtà.

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