Lottare...

di Jordy Klein
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** 2) ***
Capitolo 3: *** 3 capitolo..(grazie mille per i commenti!!) ***
Capitolo 4: *** 4 capitolo( grazie x i commenti!) ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Lottare…

Lottare…

 

 

 

"Lottare,lo aveva sempre fatto..perchè adesso era così difficile?

 Perchè adesso non aveva nemmeno il coraggio di guardarsi allo specchio?

 Perchè tutto cambia,non possiamo avere certezze nella vita.

 Tutto si può rivoltare in un secondo e caderci addosso schiacciandoci.

 E questo lei lo sapeva bene..."

 

 

 

 

 

 

                                              Prologo      

 

 

 

 

-….si tratta di una forma molta statica di tumore al sangue,il problema sta nell’emoglobina,è una forma di leucemia molto forte e rara, di solito si contrae quando si è molto piccoli o in età avanzata..prima d’ora aveva avuto problemi del genere?..-

-Nnnno…NO..-

-Lei è il padre?Ci sono dei documenti da firmare per fare degli accertamenti e per procedere con la chemio terapia e il conseguente ricovero se sarà necessario.-

-NO..cioè, è come se lo fossi. –

-Mi spiace tanto,certe cose vengono così,senza lasciarci il tempo di dire o fare qualsiasi cosa…-

 

Silenzio..Cosa altro si poteva dire in quegli istanti?

Come puoi dire ad una ragazza di appena venticinque anni che la sua vita sarà molto, molto più breve di quanto immaginava?

Che non avrebbe potuto combattere e vincere quella volta?

Che le speranze erano così poche da neanche vedersi?

Quello era realmente troppo.

 

Un troppo eccessivo e soffocante, un troppo infido e oscuro.

 

 

Fissò quel foglio fino all’esaurimento,fino a che le lacrime non lo bagnarono del tutto impedendone la lettura.

Lo fissò,e più leggeva ,più aveva voglia di svegliarsi..

si era solo un brutto sogno,un incubo.

Era uno stupido scherzo, non poteva essere realmente così.

Era una bugia,già..lo doveva essere.

Il destino non poteva fargli anche questo,aveva sopportato troppo.

Davvero troppo.

Alzò lo sguardo,non sapeva cosa dire.

Era incredibile,lei, non sapeva proprio cosa dire.

Impossibile.

Non riusciva a capire più nulla ed il vuoto la inghiottiva senza permetterle di fare qualunque cosa né di reagire.

 

-Buffy…-

Apri gli occhi,è solo un brutto sogno

 -Buffy..?-

Forza svegliati!Sei pronta ad affrontare le risate di Willow,le battute di Xander,i discorsi di Gilles,i lamenti di Down,i battibecchi con Spike..

Tutto è solo un sogno..

-Buffy????-

No..non è un sogno..

       È la realtà.

 

 

-Signorina,lo so che è difficile da accettare ma dobbiamo cercare di intervenire al più presto,inizieremo subito con la che mio, vedrà che a poco a poco… -

Quelle parole erano lame che le si infiltravano dentro,e scavavano,torcendo ogni brandello di carne,distruggendo ogni fibra del suo essere..

 

-Che possibilità..ho di..?-

-Non lo sappiamo con certezza,un buon 40 per cento,è fortunata signorina,per la metà della gente infetta da questa malattia di sol….-

 

Non sentiva più nulla,solo la certezza del vuoto e la consapevolezza della morte.

 

-Sig. Giles io..-

-Non ti preoccupare Buffy,vedrai che tutto si sistemerà,non è niente in confronto a quello che abbiamo passato possiamo benissimo..-

-Non è mai stato bravo a dire le bugie,lo sa perfettamente….può chiamare lei gli altri?

Non vorrei che si preoccupassero di non trovarmi a casa.Li faccia venire qui,spiegherò io tutto…-

 

Non ci fu né tono né emozione in quella frase.

Solo tristezza e dolore,no..anzi c’era amarezza,e nervosismo e crudeltà,per chi ,ancora una volta era messo davanti ad un baratro.

Per chi era costretto a vedere la morte per la terza volta,per qualcuno che aveva sofferto troppo a lungo e che adesso rivedeva tutto il suo mondo crollare.

Tutti i suoi sogni,per un avvenire ormai oscurato dalla notte,tutte quelle speranza,tutti quei progetti…

Sfumati,ancora una volta.

-Va bene…-

 

 

Un’oretta dopo si trovò a fissare volti irriconoscibili ai suoi occhi.

Preoccupati,severi,rigidi,inflessibili…

Willow lottava per non far uscire le lacrime.

Ancora non sapeva nulla di ciò che era successo,e già piangeva ,piangeva perché quegli occhi  ora erano vuoti.

Vuoti di quella vitalità  che le aveva salvato tante volte la vita,vuoti da quell’allegria e da quell’umorismo che le aveva risollevato il morale nei momenti più tristi,vuoti di lei.

 

Xander taceva,fissava solo Buffy ,come a  cercare in quelle iridi grigie una risposta alle sue domande.

Ma tutto era già fin troppo chiaro.

 

L’unica che sembrava non aver capito ancora un granchè era Down che sorrideva,ignorando lo sguardo torvo di tutti.

Spike non era potuto venire,era mezzogiorno , e quindi non lo avevano neanche avvertito.

Quella doveva essere una semplice visita di controllo,di quelle innocui in cui ti dicono che sei fissata e che sei sana come un pesce,non che tua madre ti ha trasmesso alcuni geni che le hanno provocato la morte,non che ti rimane si e no un anno di vita.

 

 

 

-Ragazzi io,io….-

Come poteva guardare negli occhi Willow e dirgli che non bastava che se ne fosse andata Tara?

E Xander?

Che Anya si era sacrificata inutilmente per un mondo che non faceva altro che chiedere vite?

E Down..?

E a lei ?

Come poteva far accettare agli altri qualcosa che non aveva ancora accettato lei stessa?

Lo sapeva da tre minuti e già si sentiva così piena di problemi,ancora una volta non si accorgeva di ciò che le accadeva,troppo presa da quello che avrebbero potuto sentire o provare gli altri,dalla loro sofferenza,e non dalla sua.

Questa volta era davvero sola.

 

-Bè,il medico ha detto che ho ereditato dalla mamma una forma un po’ strana di leucemia,tumore al sangue..o ma non vi preoccupate tutto…-

 

No,non riusciva a continuare.

Le lacrime si erano subito fatte strade in quegli occhi.

Willow era ferma,immobile.

Come una gazzella davanti al leone,come un topo innanzi ad un serpente.

Gli occhi erano vuoti,il dolore non riusciva a tramutarsi in lacrime,forse per la paura che se iniziava non avrebbe più smesso..

 

Xander stava silenziosamente piangendo,gli occhi fissi al pavimento e quell’espressione che solo una volta avevano potuto vedere sul suo viso,alla morte di Buffy.

Quando le si era inginocchiato e aveva pianto,e urlato al mondo quanto tutto fosse così ingiusto..

 

Down svennè….

 

 

 

Oramai era a tutti certo che nulla sarebbe stato più come prima…

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

1 Capitolo

 

 

                           capire,accettare,comprendere..

 

 

 

-Ragazzi allora mercoledì ci sarà compito in classe ,su tutto il programma,voglio che sia ben chiaro che dovet….-

 

Non ascoltava nulla,stava seduta accanto a Willow come un atomo,muta e con gli occhi fissi sulle scarpe,semplicemente come se non esistesse.

Willow la guardava supplicante ,come se da quello guardo Buffy sarebbe ritornata la solita,con quelle battutine sarcastiche e con quell’allegria che mai nessuno le aveva tolto.

Dal giorno in cui il mondo si era fermato erano passati ben 6 mesi.

Mesi fatti di chemio esasperanti e di dolore fisico insopportabile.

Nei primi era riuscita a sostenere la caccia,sotto lo sguardo vigile del signor Giles e quello innamorato di Spike,che ancora non riusciva a capacitarsi di quello che le era successo.

Oramai ,sempre più spesso restava da lei a dormire,come a volerla proteggere da chissà quale male.

Semplicemente abbracciandola per tutta la notte,a volte la stringeva a se mentre piangeva e la rassicurava dicendole che l’amava,l’amava anche se sapeva di non essere corrisposto, almeno non nello stesso modo.

Quel dialogo….

Quel dialogo lo rammentava alla perfezione.

Era appena tornato dalla sua breve “avventura” a Los Angeles,insieme al suo vecchio “rivale” e si erano incontrati al cimitero.

Avevano un po’ parlato del più e del meno  finche’  non erano arrivati al loro ultimo discorso,ad un ti amo sbagliato,ad una parola di troppo e ad una muta comprensione…

 

“””-Penso che adesso noi…-

     -Potremmo baciarci come fanno due coppie normali..-

     -M noi non siamo due coppie normali perché tu sei un vampiro-

     -E perché tu non mi ami…-

     -Spike io…-

     -Non ti preoccupare,mi accontento del tuo affetto!-

     -Tu sei importantissimo,sei la mia ancora alla realtà,sei la famiglia che non ho

     mai realmente avuto, sei quell’amico speciale che ho sempre voluto accanto...sei il  

       mio tutto..-

     -Lo so, e  Ti voglio bene..-

     -Ti voglio bene..-“”””

 

Era una coppia,certo,ma senza amore,almeno senza quell’amore che ti fa gridare,che ti fa piangere e ridere allo stesso tempo,senza quell’amore che è capace di ucciderti e di ridonarti la vita subito dopo.

Senza un amore…

 

Dopo i primi mesi di estenuante caccia aveva dovuto ammettere agli altri e,soprattutto,a se stessa di non potercela fare,di non riuscire a seguire quei ritmi,che un tempo per lei erano del tutto normali,di non riuscire più ad adempiere al compito di cacciatrice.

Spike,Xander,Willow,Giles,

Ecco I nuovi cacciatori,I vendicatori della notte,scherzavano appellandosi con strani nomignoli ,come a voler far capire a Buffy che presto sarebbe stata di nuovo la solita allegra,pazzoide, cacciatrice Buffy:

La Buffy che rientrava la sera dalla finestra di nascosto,per nascondere quella caccia che allora detestava..

Quella Buffy che rideva sarcasticamente e che non si arrendeva dinnanzi a nulla.

La Buffy ironica,forte,combattiva,loquace,l’unica,vera,sola cacciatrice ad essere arrivata alla maggiore età,colei che aveva sventrato apocalissi e distrutto mostri di ogni genere,lei, Buffy Anne Summers.

Ma ormai quella ragazza non c’era più,e più il tempo passava , più tutte le speranze si affievolivano …

 

 

 

 

Si stava osservando allo specchio,se sua madre l’avesse vista le avrebbe fatto mangiare un’intera casa di cioccolato.

Era dimagrita,e al posto di due fianchi ben postati ora c’erano solo ossa,ossa brutte ed evidenti ,nessun ragazzo l’avrebbe più guardata..

I capelli le stavano inesorabilmente cadendo,il suo biondo platino era ritornato all’originario colore…il castano scuro,che  ormai dominava quei pochi mossi capelli che le andavano un po’ sotto le orecchie,come a ricoprirle da tutto quel veleno..

Non si riconosceva più…dov’era l’attraente neo cacciatrice bionda?

Dov’era la bambina capricciosa e spensierata?

Si era persa l’ennesima volta in qualcosa più grande di lei,in qualcosa che nemmeno la cacciatrice poteva affrontare,qualcosa  che andava oltre al saper uccidere un vampiro,o saper sventrare apocalissi,o a saper salvare il mondo ,qualcosa che nessuno aveva il potere di  evitare,una stupida,insulsa malattia.

 

Nessuno oltre a loro lo sapeva,nessuno doveva saperlo.

Se i “cattivi” lo avessero saputo in meno di un secondo ci sarebbero state profezie da

Cambiare,mostri da uccidere e città da salvare,e ora come ora la cacciatrice non era in gran forma.

Più volte Giles l’aveva pregata di chiamare quelli di Los Angeles,per controllare i testi di Wesley, per confrontare nuovi pareri, per essere aiutati da Faith a sconfiggere il male,e per avvertire di quello che stava succedendo Angel..

Nessuno aveva aperto bocca riguardo a quello,ma era chiaro a tutti quello che si doveva fare,avvertirlo.

Non lo avrebbero mai perdonato se fosse stata realmente male,ma come si poteva dire ad una ragazza malata di avvertire il suo ex che stava morendo?

Soprattutto nel LORO caso..

Un amore mai finito,mai sfuggito alle ire del destino.

Un amore soppresso dalle lacrime,dalle inutili bugie,dai problemi enormi e dal male incombente.

Un amore chiuso,represso in sconfinati e muti pensieri,in  frasi piene di senso ma vuote,in parole mai dette e baci rubati,in incubi reali e in lacrime perse..

Un amore che non era riuscito a trovare un modo per sopravvivere se non nei loro cuori.

Le notizie correvano veloci,ma Buffy sapeva solo il succo..

Non poteva dimenticare quella volta che il sig. Giles le aveva detto con molta semplicità ciò che Angel era diventato,come la sua vita si fosse trasformata,e con che naturalezza l‘avesse avvertita che aveva avuto un figlio da Darla,nato da una notte di pura passione, che il bambino aveva  cercato di ucciderlo finchè non avevano chiarito ,che Cordelia era diventata una demonessa ,una specie di dea e che fra Angel e lei c’era stato del tenero,che però lei aveva avuto un figlio  dal figlio di Angel che era diventato improvvisamente adolescente e che il bambino era speciale,e che ora vivevano tutti insieme come una normale famiglia insieme a Faith, Wesley e due nuovi ragazzi di cui non era a conoscenza dei nomi.

Era rimata scioccata,ESTERREFATTA..

Quante cose erano successe?

A lui?A lei?

Come erano cambiati?

Cresciuti?Maturati?

Avevano amato altre persone,si erano legati con altra gente,avevano vissuti senza troppi rimorsi dimenticando il loro amore e sotterrandolo sotto urla di dolore e sofferenza,sotto nuovi baci e nuove notti .

Era ritornato Angelus per poco tempo.

Grazie a Cordelia, che era riuscita dove solo lei era arrivata,gli aveva fatto provare quel prezioso attimo di felicità che solo lei era riuscita a dargli.

Improvvisamente aveva capito come tutto era diverso da quando lo aveva conosciuto,amato apprezzato.

Prima lui le apparteneva ,prima c’era solo lei nel suo mondo,prima non aveva amici,famiglia….amori,ora non si appartenevano più,si erano scissi in maniera irreparabile e Buffy non voleva assolutamente che lui sapesse..

Sarebbe corso da lei e l’avrebbe rivista.

Non avrebbe retto il suo sguardo disgustato di fronte al suo corpo ormai informe,non sarebbe riuscita a sostenere quegli occhi così belli schifiati innanzi alla sua oramai povera chioma scura,.no,non ce l’avrebbe fatta.

Lui la ricordava bella,allegra,bramante di vita.

Non voleva che la vedesse così: spenta,orrenda e oramai passiva,come in una muta attesa..di qualcosa che sapeva bene presto sarebbe arrivato.

Nonostante tutto quello che era successo,tutti i loro litigi,tutte le loro ormai evidenti divergenze,tutte le loro bugie,lei non riusciva a non essergli indifferente.

Era stato il suo primo uomo,la sua prima vera battaglia,il suo primo ed anche unico amore.

Un amore che però ormai non c’era più,era stato oppresso da qualcosa ben più grande  di loro,qualcosa che nessuno poteva controllare,il fato.

E si sa, a quello non si può sfuggire.

Ora lui aveva Cordelia,Connor,la sua famiglia.

Lei aveva Spike,Down,la sua nuova vita.

Ora erano separati e nulla li avrebbe più uniti,nulla doveva più unirli,perché allora la sofferenza sarebbe stata realmente troppa e i loro occhi non si sarebbero più incontrati per timore di trovare qualcosa di diverso da ciò che rammentavano.

Lei non era più Buffy Summers,e prima o poi l’avrebbe dovuto accettare.

Non poteva più andare da Angel,parlargli,guardarlo e baciarlo,non ne aveva il diritto.

Con che coraggio poteva dirgli di baciare quelle nivee labbra?

Abbracciare quell’ orripilante corpo?

Accarezzare quegli ultimi fili di speranza ormai passata?

Non ne aveva il coraggio,non ne aveva il diritto.

Forse l’avrebbe rivisto solo in cielo,ma nemmeno quell’ipotesi era plausibile per un semplicissimo motivo,lui era immortale.

Anche la morte li avrebbe separati.

Tutto era contro di loro,non c’era mai stata speranza,ed era stata solo una stupida a poter credere in qualcosa senza fondamenta.

Ma era cresciuta,e quei duri mesi l’avevano portata ad essere realista,cruda e spietata,con tutti e soprattutto con se stessa.

 

Dopo la fine delle lezioni andò a casa e si sdraiò sul letto.

Si addormentò con un unico pensiero nella mente,con un’unica domanda che esigeva fortemente una risposta.

Con una muta preghiera che controvoglia continuava a sperare silenziosamente..

-Domani mi alzerò?Un giorno..lo rivedrò?-

 

Non sapeva che quel fatidico momento sarebbe arrivato troppo,troppo presto.

 

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Capitolo 2
*** 2) ***


2 capitolo

2 capitolo

 

Cambiamenti,sensazioni,sospetti..…

 

 

 

 

Los Angeles                             

 

   17.16                                                                                            

 

 

Una sensazione di dolore lo pervase del tutto,era come  se stesse rimettendo del sangue,sentiva la bocca impastata di quel liquido vermiglio che si diramava per tutta la gola dandogli una spiacevole sensazione di calore e al contempo di asprezza .

Cercò di muoversi ma qualcosa lo bloccava,aprì di scatto gli occhi trovandosi davanti un viso famigliare appoggiato sul proprio petto.

-Cordelia…-

Sussurrò lentamente,come a voler imprimere in quelle parole tutto il sentimento rivolto all’interlocutore ,ma  la paura della prima sensazione sentita,tutta via  continuava a pervaderlo.

Era come se fosse un messaggio,un avvertimento.

Lei era dolcemente addormentata ,con i corti capelli castani teneramente arruffati e un sorriso beato sulle labbra.Era da tempo che non la vedeva così serena,da quando il bambino era nato nulla era stato più come prima.

Rammentava la propria incredulità e l’urlo di Angelus,la sua rabbia e i loro litigi, i discorsi con Connor,le litigate e anche i loro colpi,che qualche volta scappavano,come a non riuscire a contenere tutto il dolore.

Alla fine avevano cercato di dimenticare,insieme.

Pochi secondi dopo  aver fatto un piccolo viaggio con la mente nel passato,ritornò a concentrarsi su di quelle strane sensazioni,che ora erano incredibilmente svanite.

Erano state brutte,crude,quasi malvagie…e soprattutto,non avevano una spiegazione.

Alzò un po’ lo sguardo,spostando cautamente la testa scura della sua “compagna” e osservando l’orologio illuminato di quel verde acceso che solo Cordelia avrebbe potuto fargli comprare….quanti battibecchi per quel piccolo aggeggio!

Sorrise e stancamente si accorse  che l’ora  di alzarsi era già arrivata .

Scese piano dal letto,con l’intenzione di non svegliare la ragazza al suo fianco,intenzione svanita poiché l’essere ormai quasi una dea aveva reso la “frivola Cordelia” in una “sensitiva professionista”,in tutti i “sensi”!

Aprì piano gli occhi e leggero e lo fissò con  sguardo da bambina ,con quegli occhi grandi in cui si sarebbe potuto perdere…affogare e non voler  risalire più.

Le si avvicinò e le sussurrò all’orecchio..

-Vado a preparare la colazione per tutti,chiamo Connor e sveglio gli altri....-

 

Oramai in quella casa per esigenze prevedibili erano tutti notturni,perfino il picccolo Chase!

Tranne ovviamente  il povero Connor,che aveva deciso nonostante tutto di andare a scuola di giorno,era al liceo e  il fatto di essere padre gli gravava molto,ma sapeva che quel bambino,pur essendo suo era di tutta quella loro stramba famigliola e sapeva benissimo che questa era la sua pazza vita.

Era stato difficile ammettere a tutti e a se stesso di volere un gran bene a Cordelia,ma come madre e non come amante,e per tutti quel piccolo frutto di una notte un po’ pazza era il figlio,legalmente di Fred e Gunn,che ci giocavano e lo accudivano come se fosse il loro cucciolotto, e moralmente un po’ di tutti.

Forse un giorno gli avrebbero rivelato la verità…forse.

Gli unici che sembravano  i più tranquilli di casa erano Faith e Wesley,la prima in quel periodo era in Europa,mentre l’ex osservatore alloggiava in un suo appartamento, erano tutti e due malconci e stanchi,fisicamente e psicologicamente e si erano presi una bella vacanza ,ovvero Faith di ancora una settimana e lui,quando ne avevano  bisogno bastava una chiamata e lo si vedeva spuntare dalla porta dell’Hiperyon tutto trafelato e preoccupato per una qualsiasi catastrofe in arrivo.

 

Appena Angel entrò in cucina trovò il tavolo imbandito di latte,caffè,frittate e bacon..

Ovviamente c’era il suo bicchiere di sangue fumante pronto, messo a quello che col tempo era diventato il suo posto.

Gunn e Fred erano seduti girati dall’altra parte e si stavano sbacciuchiando mentre davano del latte al piccolino,cercando nel contempo un nome bello da potergli affibbiare.

Cordelia aveva dato il compito a loro,aveva troppe cose per la testa in quel periodo e si meritava un po’ di pace  mentale,aveva passato davvero un periodo d’inferno.

Suo padre era morto  circa tre settimane prima e non era nemmeno potuta andare al funerale,perché le forze dell’essere l’avevano chiamata.

Si era arrabbiata moltissimo,e oltre ad essere distrutta dal dolore i nervi le erano scoppiati del tutto provocando una scenata che mai nessuno avrebbe potuto dimenticare.

Angel rabbrividendo ,riascoltò nella sua mente quelle tremende parole..

 

“Io sono stanca!Stanca di essere il vostro..il TUO collegamento con le forze dell’essere!Perché non potevo restare quella ragazza frivola,ingenua e vanitosa?Quella che nessuno sopportava?Perché?Mi sono rotta le scatole di tutti voi!Non  ne posso più capito?

E’ morto mio padre,chiaro?MIO PADRE!!!!!E per colpa  di qualche tuo stupido cugino non l’ho potuto nemmeno salutare!Hai presente cosa vuol dire avere una famiglia?Ah già!Tu c’è l’hai a Sunnideil!Con la tua bella mogliettina cacciatrice!Un giorno Riley ,un giorno Spike ,finirà per scoparsi anche Xander,tu che dici?

Io sono una persona,io ho dei sentimenti!!!

Ho anche io una vita,e anche io la vorrei normale!Solo che io non posso,e non  perché ci sia qualche bel vampiretto di mezzo ma perché sono costretta ad essere quello che sono ed io NON C’E’ LA FACCIO PIU!E nessuno si preoccupa di questo…!!!!!-

Gridando in faccia questo ad Angel e a tutti era scappata e dopo due ore si era rifatta viva in lacrime e lo aveva abbracciato come a volersi scusare.

Non c’era stato bisogno di parole…un abbraccio,un bacio,…e tutto era come prima.

Solo con più ferite,solo con più consapevolezze,solo con più paura.

 

Ora tutti cercavano di dimenticare e di vivere a pieno tempo quel breve periodo di serenità.

 

Dopo essersi ripreso dal doloroso ricordo l’uomo che indossava una vestaglia nera  di seta, esclamò:

-Mi avete anticipato!-

I  due piccioncini  fecero un mezzo salto per lo spavento.

-Ehi uomo tenebroso!Se volevi farci spaventare ci sei riuscito!-

Disse ridendo Gunn ,seguito a ruota da Fred che sorridendogli giocava con il piccolo.

 

-Che ne dici di Jhonny?O si…vero che ti piace Jhonny?Jhonny?-

Ma il cacciatore di demoni arricciò il naso,e quasi offeso rispose…

-Jhonny?Ma è un nome che si può addire al figlio di Lorne!

No…!Assolutamente!Ci vuole un nome duro,forte!Come il suo quasi paparino!Growing,che ne dici?

Vedi sta ridendo è perfetto!-

-Sta ridendo perché tu lo fai ridere!-

-Che vorresti dire che io faccio ridere?-

-Esattamente!-

-Ride per il nome che vorresti dargli!-

-Non è vero!-

-E’ vero!-

-No!-

-Si!-

-No!

-Si!-

 

 

-Ehei ehi ehi! Time out! E si…è proprio mio figlio!Già piccolo e tutti lo trattano come un principino!-

Disse ridendo una Cordelia appena arrivata che,coperta da un pigiama bianco latte  rideva a crepapelle seguita da una già vestita Fred  da uno sportivo Gunn,che  aspettava l’ora della caccia ansiosamente,lo aiutava a distrarsi dal mondo che gli girava intorno,non era proprio facile vivere così,e sapeva che  quel piccolo periodo di tranquillità sarebbe presto cessato,e al posto suo ci sarebbero state catastrofi e apocalissi,demone e mostri,morte e dolore.

 

Dopo una colazione piuttosto allegra Angel ,come illuminato,divento tutto d’un tratto serio e con fare veloce,senza spiegare come al suo solito niente a nessuno prese il telefono e compose un numero alquanto famigliare.

 

-Wesley ho bisogno di te vieni..-

 

Erano bastate cinque parole per ritrovarsi,in un meno che non si dica accanto un trafelato e un po’ spaventato Wesley in completo blu scuro con tanto di cravatta e mocassini.

 

-Ehi inglese sei appena uscito dal circo?-

-Ciao anche a te Gunn!Fred,Cordy…allora il mondo in pericolo?-

Tutti guardarono interrogativamente Angel..

-Bè..mi è successa stanotte una cosa un po’ strana..-

Tutti guardarono Angel e Cordelia con gli occhi fuori dalle orbite finchè la ragazza  innervosita da tutta quella curiosità e malizia si era alterata urlando fortemente a tutti.

-No!Non si tratta di quello!!Se no a quest’ora saremmo tutti all’altro mondo!-

Quando pronunciò quelle parole guardò con la coda dell’occhio colui che era diventato la persona più importante della sua vita.

Voleva veder la sua reazione,voleva avere la conferma che se ciò fosse successo realmente lui si sarebbe trasformato,voleva essere sicura di quei  sentimenti che non venivano mai fuori..

Lei glielo aveva  detto tempo fa,tanto..troppo tempo fa,un ti amo,due parole inutili,stupide e lui l’aveva semplicemente baciata..

Poi quando era successo…bè era stata felice,felice perché sapeva di contare realmente qualcosa per lui,di non essere solo un rimpiazzo della”cacciatrice”.

Fra di loro non c’erano mai tante parole ,solo un bisogno di affetto tremendo ed era questo che più la spaventava,aveva paura di conoscere quello che realmente provava nei suoi confronti,era come se sapesse dentro di se ,che lui stava con lei solo per riempire vuoti immensi,solo per quello..

Ma le bastava,se fosse realmente stato così le bastava..lei lo amava e ne aveva bisogno,e lui…..prima o poi glielo avrebbe chiesto..

 

 

Dopo vari minuti passati a ridere  e a  battibeccarsi Angel prese finalmente la parola..

 

-Allora,stanotte sono stato svegliato improvvisamente da una brutta sensazione,da un sapore in bocca,come …come sangue ed era come se il mio stomaco se ne stesse andando a spasso…non lo so ma era come se dovessi rimettere,mi sono sentito come quando..-

 

-Si ha una brutta malattia?Bè i sintomi sono questi ma è impossibile poiché o vampiri non si ammalano..-

-Già..-

 

Il silenzio scese profondamente finchè la mente di Cordelia non fu passata da un lampo di genio..

 

-Forse  sta per accadere qualcosa di brutto e tu,con i tuoi sensi da tenebroso notturno lo avverti!-

 

Tutti risero,perfino Angel si lasciò scappare un risolino,quella ragazza era per lui un ancora ad un mondo che già da tempo non faceva più parte della sua “vita”,era qualcosa di speciale che   lo faceva stare bene senza pensare al dopo,gli faceva vivere momento per momento ogni cosa che accadeva,senza pensare ad un domani più faticoso..

-No,è impossibile,se no sarebbe accaduto già altre volte…-

Ed il silenzio ricadde inesorabilmente…

-Qualcosa ci sarà sotto per forza,e se non la riusciamo a trovare ora col tempo uscirà fuori no?-

-Già!-

E così tutti si diressero verso i propri orizzonti..

Angel, Cordelia e Gunn ad uccidere uno strano demone che voleva devastare per la millesima volta il mondo,Fred aspettava Connor e badava al piccolino e Wesley controllava nella sua biblioteca manuale,ovvero il suo appartamento,se nei prossimi giorni ci sarebbe stata la fine del mondo.

Nonostante ciò,nonostante la notte fu abbastanza tranquilla e lo scontro con quel demone  tutto ricoperto di lame fosse andato alla perfezione,senza né feriti né tempo sprecato,quella sensazione spiacevole non lo voleva proprio abbandonare,e questo lo faceva tremendamente preoccupare.

Era come se  il suo corpo stesse rivivendo delle sensazioni mai provate,era come se stesse assaporando  di nuovo il piacere della vita nelle proprie vene,e al contempo la sentisse sempre più fragile e debole..

Tornati a casa tutti,stanchi e distrutti se ne andarono a dormire e dopo un leggero bacio Cordelia era crollata del tutto, senza nemmeno spegnere la luce del suo comodino,dove erano solite stare riviste di moda di ogni genere che Angel non avrebbe mai pensato di vedere in vita sua.

Con Buffy era tutto diverso,pensò,lei era un ragazza forte che non sprecava il suo tempo a leggere stupide riviste infondate che non potevano essere di alcuno aiuto alla propria vita economica e sociale,di cui lui aveva fatto sempre parte finchè non l’aveva morsa e….

 

-O mio dio,Buffy..!-

Fu come un sussurrò spaventato ,una constatazione,un’illuminazione,una rivelazione ,fatto sta che in quel preciso istante un pensiero orrendo attraverso la sua mente riducendola ancora una volta in un ammasso aggrovigliato di paure e domande senza risposta…

 

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Capitolo 3
*** 3 capitolo..(grazie mille per i commenti!!) ***


3 Capitolo

3 Capitolo

 

 

                                                           

 

 

Sunnideil                                                                                22.00

 

 

 

Il signor Giles sedeva davanti a tutti proprio nel Magic Box due,ovvero il nuovo  negozio che avevano comprato dopo la ricostruzione di Sunnideil che a poco a poco diventata sempre più visibile e sempre più simile alla vecchia,a quella che aveva ospitato troppi demoni e troppe passioni e che aveva fatto nascere sentimenti  che avevano portato solo guai.

Sorrideva,ma nel suo sorriso nervoso si intravedeva benissimo una preoccupazione abbastanza vasta visto la frenetica telefonata fatta ai presenti,ovvero una Buffy mezza addormenta tenuta sveglia da Spike che la scuoteva ogni tanto,una Willow del tutto lucida e un Xander stanco del lavoro ma felice di poter passare una serata senza la solita “routin” ovvero l’ odiata ronda ,che lui proprio non poteva sopportare ma che accettava sapendo perfettamente delle condizioni di Buffy e del pericolo che avrebbe potuto correre a farla lei.

 

-Allora vi ho riuniti oggi per parlarvi ,ho una brutta impressione..-

-Giles si spieghi meglio, qui ognuno di noi vorrebbe solo dormire!!Faccia in fretta!-

Disse Spike in tono sfottente guardando l’ormai cinquantenne osservatore che lo fisso negli occhi con sguardo offeso,sicuramente pensando a quanto fosse indecoroso quel mal rispetto verso un “anziano”,come ormai lui,scherzando,si sottolineava.

-Grazie Spike,bè avrete notato tutti che è da un po’ che i vampiri si sono concentrati nella nostra  zona e mi sono arrivate voci che Los Angeles per ora ne è povera,quindi questo potrebbe significare …-

-Un catastrofe in  arrivo!Perfetto!Ora so cosa fare nel weekend!-

Esclamò Xander,strappando un sorrisetto ad una Willow  che ormai era la “strega” del gruppo e la dipendente del signor      Giles nel negozietto,che per lei era importantissimo.

Buffy fissò stranita Giles e poi,stringendo la mano al suo compagno sospirò..

-Cosa ha trovato?Profezie?Non so,un indizio!-

-Bè si ho…-

 

La conversazione fu interrotta dallo squillo del telefono che  scosse molto Buffy,che sentiva dentro di se di sapere chi li stava chiamando,ma non disse nulla,vide solo  il sig. Giles prendere il telefono e il suo sguardo diventare strabiliato alle parole appena ricevute dall’interlocutore..

 

 

 

 

-Giles perché non mi avete avvertito??!-

Un urlò squarciò l’aria mentre un’assonnata Fred,uno stordito Gunn e una spaventata Cordelia fissavano increduli il loro capo che nella sua corsa aveva messo sotto sopra tutto il soggiorno e che stringeva così forte il telefono da dare l’impressione di volerlo spezzare.

Il suo sguardo era arrabbiato e nello stesso tempo terrorizzato,sul suo volto se ne alternavano diversi ,pieni di paura e di rabbia che al suono di quelle urla  fecero riscuotere Cordelia …

-Angel che stai dicendo!??-

Urlò Gunn,ma era come se si fosse per l’ennesima volta isolato dal mondo,e lei non ci aveva messo molto a capire di chi era la colpa..

 

 

Nel frattempo Giles era rimasto interdetto e non sapeva proprio cosa rispondere guardando Buffy con un sguardo indecifrabile,come ad avere il permesso di dire..dire quello in cui loro ormai vivevano da sei mesi..

 

-Chi è?-

Disse  Buffy quasi urlando..

Lo aveva capito,lo aveva sentito..

-E’ Angel..-

 

Con furia preso il telefono e quasi strattono il sig. Gliles  per la rabbia che illuminava i suoi occhi.

 

-Cosa vuoi?-

-Cosa ti è successo?-

-Non sono affari tuoi!-

-Lo sono perfettamente!Ma dico ti sei ammattita?Cosa diamine ti sta succedendo!??- 

 

Urlò il vampiro maledetto stringendo i denti..

Cordelia lo osservò chiudere gli occhi e poi riaprirli di scatto in maniera furente,e il cuore le si strinse  e fu come se fosse attraversato da mille lame,di nuovo…

 

La linea cadde,non si sa  per quale ragione ben precisa ma d’un tratto lei ritornò ad essere la bambina ferita e arrabbiata e lui il vampiro distrutto e pentito e combattuto fra il cuore  e la ragione..

Ed erano di nuovo là,ad accusarsi ed a buttarsi veleno addosso inutilmente…

 

 

 

 

 

 

 

 

Fece scivolare il telefono a terra finchè  un impeto di rabbia lo portò a dare un calcio al tavolo della cucina facendo rovesciare a terra tutto ciò che prima vi era posato di sopra.

In un attimo la ragione gli tornò e si ritrovò a fissare due profondi occhi neri che lo guardavano con rassegnazione.

Cordelia gli si avvicinò ed iniziò a raccogliere i pezzi del vaso indiano che ora erano sparsi per tutta il pavimento..

 

-Ma dico Angel!Che diamine è successo?Ora chi la chiama quella bisbetica delle pulizie??-Cercò di sdrammatizzare Gunn che ormai era abituato a quelle reazioni da parte del suo capo e che tutti sapevano da chi potevano essere causate,solo da un’unica persona…

 

In fretta e furia prese il cappotto e uscì sbattendo la porta di quella che ormai era diventata la sua casa.

Cordelia si alzò dal freddo parkè e se ne andò in camera “loro” prossima al pianto mentre Fred e Gunn si guardarono esasperati ,pronti a risistemare tutto quel macello..

 

 

 

 

 

 

-Buffy..-

Sussurrò uno sconcertato Giles per tutto quell’ardore e foga con cui la cacciatricie aveva riattaccato il telefono e lo a aveva buttato sul bancone del negozio.

Possibile che dopo tutto quel tempo le facesse ancora quell’effetto?

Tutti se lo chiedevano mentre una spaesata Buffy,oramai con le lacrime agli occhi si congedò con un gelido “ciao” e con un’occhiata di perdono a Spike che le aveva sorriso tristemente,verso casa sua.

 

Sapeva che sarebbe arrivato,sapeva e lo stava aspettando,per fronteggiarlo ancora?

Per buttargli veleno addosso finchè i conati non l’avrebbero fermata?

Avrebbe dovuto osservare il suo sguardo inorridito e stizzito davanti a quello che ormai era diventata?

Non ebbe tempo di pensare poiché si ritrovò davanti casa,pronta ad affondare il viso nel cuscino e a piangere,aspettando quello che un tempo avrebbe definito”un qualcosa di speciale” e che ora era solo una muta attesa che li separava dalla verità..

 

 

 

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Si fermò orami grondante di pioggia davanti a quella temuta casa,quella casa che aveva miliardi di volte osservato nel buio,scostato dalla realtà e tremante di paura e allo stesso tempo di amore,amore che non sembrava del tutto sparito.

Con furia aprì la porta non pensando neanche a cosa sarebbe successo se qualcuno oltre a lei fosse stato in quel luogo,e sbattendo il mogano scuro con il freddo muro ocra si ritrovò davanti una figura fin troppo conosciuta,che lo stava aspettando alzata,davanti a lui ,pronta a subire..

 

-Buffy..??-

La sua voce era suonata come una domanda,come una muta attesa di una risposta fin troppo conosciuta..

Quella non poteva essere Buffy..

I capelli corti,ondulati  sembravano l’unica certezza di vita in quel corpo che sembrava reggersi a stento da se.

Il maglione di lana bianca le ricopriva due gambe prive di forma e scheletriche mentre il maglione quasi ondeggiava per la mancanza di carne sulla quale annidarsi..

La ragazza chiuse gli occhi come a non voler osservare quello sguardo che tanto aveva temuto ma li riaprì subito appena il suo ex compagno le parlò dolcemente.

 

-Cosa è successo..?

Un singhiozzo,un sussulto,e poi di nuovo fra di quelle braccia,fra le sue braccia.

 

 

Non si dissero niente,l’una stretta all’altro,troppo tempo era passato,troppe bugie erano state commesse,troppe verità erano state nascoste.

 

-Buffy..?-

Sussurrò lentamente,amava tenerla stretta a se e adorava poterla stringere incessantemente ma voleva sapere..

-Ho ereditato il tumore di mia madre…-

 

Chiuse gli occhi,adesso era fatta,lui si sarebbe girato urlandole di voler stare con qualcuno che era vivo,ma cosa pensava?

Lei era con Spike e…..

 

-Da quanto?-

La voce ferma e dura,incrinata da qualche lacrima ,che uscì dalle sua labbra non fu quella del cavaliere senza macchia,del vampiro dolce e romantico,né del mostro assetato solo di sangue e lussuria,ma di un uomo,qualcosa che lei non aveva mai sentito.

 

 

-6 mesi…-

Il suo sguardo si infuriò,la scostò e la guardò dritta negli occhi,stava quasi per urlarle in faccia ma i suoi occhi si riempirono di malinconia a contatto con i suoi ed uscì solo un appena percettibile..

-Perché non me lo hai detto?-

In quell’istante tutto ritornò come prima, come in quell’attimo in cui i loro occhi si era incontrati, quando i loro corpi s’erano fusi, quando le loro parole erano state solo lame usate per cancellare con la forza ciò che era impresso a fuoco nei loro cuori..

Non importava in quel momento chi fossero stati, o diventati o con chi passavano le notti, non aveva importanza ciò che avevano detto o fatto, tutto quello che in quegli anni avevano nascosto, lì c’erano solo loro, Buffy ed Angel, semplicemente loro, non la paladina della legge, non il vampiro con l’anima, solo loro, soli con il loro amore.

 

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Capitolo 4
*** 4 capitolo( grazie x i commenti!) ***


4 Capitolo

 

4 Capitolo

 

 

Passarono la notte accoccolati sul divano, tenendosi la mano, volevano solo stare insieme, stretti l’uno a l’altro, avvinghiati al loro amore, che ormai sapeva di dolore e tristezza, di rifiuto e malinconia,di tutto e di niente, di presente e di passato, di buio e luce, di tradimenti e di amanti, di figli e di notti, di morte e disperazione.

Si alzò, le accarezzò le gote appena colorite e la baciò la fronte.

Non riusciva a pensare in quel momento,a focalizzare tutto quello che aveva saputo, a riordinarlo e infine accettarlo, era davvero troppo.

Come si poteva chiedere così tanto da una ragazza di neanche venticinque anni?

Le avevano fatto rinunciare alla sua adolescenza, alla normalità, ad ogni cosa che si potesse desiderare ed ora…le strappavano anche l’ultima cosa che le era rimasta?

Le toglievano la  vita stessa?

Il filo dei suoi pensieri fu interrotto dallo squillo di un cellulare..il suo.

Aveva dimenticato di posarlo in tutto quel caos, era ancora nella sua giacca e adesso cosa avrebbe detto al suo interlocutore già conosciuto?

Cosa le avrebbe risposto?

La suoneria continuava a trillare e Buffy incominciava a dare i primi segni di vita, doveva assolutamente prenderlo,se no il suo angelo si sarebbe svegliato..

Colto da un moto di coraggio afferrò l’aggeggio e premette il temuto pulsante.

Un voce roca e incrinata lo accolse, irriconoscibile , di una cadenza sconosciuta ai suoi timpani.

-Cordelia?-

Provò ad azzardare.

-Si..sono io,tutto a posto?-

-No,abbiamo problemi gravi, da tutte le parti..-

-Ah..ok-

-Dì a Wesley di sentirsi con Giles, deve dirvi una cosa importante…Buffy non sta bene. -

-Perché sta mai bene?Ha qualche grana che deve risolvere il suo angioletto?-

-Cordelia.-

-Forse dovresti farle capire che non sei di sua proprietà, che dovrebbe smetterti di trattarti come tale!-

-Cordelia –

-Codelia cosa eh?E’ solo un’egoista-bambina-viziata e tu sei solo uno stupido-vampiro-maledetto che appena la vede cade ai suoi piedi-

-Cordelia è malata..-

Silenzio

-Di leucemia..-

Staccò.

Cosa poteva dirgli?Mi dispiace che la persona che ami stia di nuovo morendo?

No…

-Wesley!Buffy sta male, chiama Giles!!!!-

Urlò…era l’unica cosa sensata che in quel momento poteva fare.

Si, ne era certa, adesso non c’era davvero più posto per lei, se mai c’è ne era stato uno nel suo cuore.

Uscì di casa, non c’era bisogno che restasse ancora in quel luogo,la cosa migliore era scomparire, per un po’.

Se avrebbero avuto bisogno di lei, comunque lo avrebbe saputo.

Osservò il cielo candidamente…

Sorrise tristemente, e sussurrò..

-Si torna lassù.-

Chiuse gli occhi e in un attimo sparì dinnanzi agli occhi allibiti di Wesley che fissava attonito il pezzettino di staccionata che aveva ospitato nei secondi precendenti la sua amica.

 

 

-Era lei vero?-

Mugugliò appena una rannicchiata Buffy, i suoi occhi attendevano solo una risposta secca, cosa voleva sentirsi dire?
Che lui si era rifatto una vita con Cordelia, che adesso amava realmente?

Che lei era stata solo un’avventura??

Nulla di nulla?

Annuì.

Cosa poteva dirle?

-Forse dovremmo chiamare Giles,sarà in pensiero..ieri ci doveva dire qualcosa di importante-

Quel ci fu abbastanza eloquente,poteva riferirisi a Xander, a Willow, a Down…ma si poteva riferire anche a Spike.

Spike, ancora non ci credeva bene, un giorno si era svegliato ed aveva annunciato di voler tornare nella Sunnideil ricostruita, le sue intenzioni erano abbastanza ovvie, ma daltronde lui non lo aveva mica fermato, lo aveva guardato di traverso e con un freddo ciao lo aveva congedato.

Non ne avevano ancora parlato..si chiedeva se avrebbero mai avuto entrambi il coraggio di mettere a tavolino tutte le loro disfatte, le loro avventure, i loro “amori”.

La guardò ancora e il suo sguardo si perse fra i petali del suo accennato sorriso, fra i risvolti di quegli occhi verdi , belli come l’infinito e tristi come pece..

 

 

 

-Cordy??Cordy?Cordy!!!!!!!!-

Urlò inutilmente Wesley,ma cosa stava succedendo??

Prima Gunn che lo chiamava disperato, poi Cordelia che non voleva uscire di camera e poi che scompare così?Con una frase e lacrime sul viso??

Non restava che chiamare Giles, sperando che quello che era accaduto non fosse poi così grave..

 

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-Sig. Giles??-

Pronunciò una titubante Buffy mentre entrava con le chiavi di “emergenza” in quella casa che era divenuta a volte, come un rifugio per lei,come se stando con l’unico uomo che non l’aveva mai delusa e che era stato per lei come un padre e più tutto si sarebbe riaggiustato.

-O grazie al cielo Buffy ieri mi ero spa…..-

Si ammutolì quando vide accanto all’esile figura della cacciatrice un vampiro di bell’aspetto, sempre più alto, sempre più imponente, ma con il “cuore” distrutto e con gli  occhi vuoti, annientati , spenti, di chi vorrebbe solo chiuderli e poter sognare perennemente.

-Angel…sei qui..-

-Giles…-

Un silenzio calò in quella stanza, acre, pieno di tensione mai smaltita e di odio falso, tramutato e nato per una azione involontaria che aveva creato troppo..troppo dolore.

-Lui…sa??.-

-Si, lo so, so quello che avreste dovuto dirmi molto prima ma..non lo avete fatto. -

Giles lo squadrò di nuovo, no, non riusciva a perdonarlo, non riusciva proprio a perdonargli tutto il male che gli aveva inflitto, ancora quella scena, ancora Jenny e il suo sangue e quelle rose…e….-

Angel capì subito a cosa stava pensando, quegli occhi grigi ormai rigati e stanchi e quel viso tirato cercavano di trattenere qualcosa che non può essere trattenuta, qualcosa che non può essere nascosta.

-Bene…adesso accomodatevi in salotto,mentre io chiamo Willow e tutti, come già ti avevo detto Buffy, abbiamo un problema, un grosso problema. –

Voleva chiudere quella discussione, prima che l’odio potesse scappare e ridursi in parole acre e dure, invogliate da sola rabbia, rabbia incontenuta ,rabbia intollerata, rabbia folle.

-Giles, mi dispiace..-

Sussurrò Angel, non glielo aveva mai detto, adesso era giunto il momento di farlo.

-Anche a me, Angel, anche a me…-

 

 

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