Amore ed amare.

di fulmineo
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** C'è o non c'è? 1 ***
Capitolo 2: *** C'è o non c'è? 2 ***
Capitolo 3: *** Divertimento... Sfrenato?! ***
Capitolo 4: *** Tra funghi e clamorose rivelazioni ***
Capitolo 5: *** La pace che non c'è 1 ***
Capitolo 6: *** La pace che non c'è 2 ***
Capitolo 7: *** Tutti all'opera! ***
Capitolo 8: *** Dolori e carezze ***
Capitolo 9: *** Fight for the love ***
Capitolo 10: *** Buon Natale. ***



Capitolo 1
*** C'è o non c'è? 1 ***


Era una giornata di Dicembre, fredda quanto bastava, ad Amburgo e, al Commissariato di Polizia, il Commissario Martin Berger voleva esporre ai suoi sottoposti l'idea che gli era venuta per le imminenti vacanze natalizie "Ragazzi, venite nel mio ufficio. Devo parlarvi."

Tutti i nostri poliziotti, ovvero i ritrovati Nils Meermann, Boje Thomforde, Kai Norden, Henning Storm, Jule Schmidt, più i colleghi sempre rimasti in città, dicesi Melanie Hansen, Franzi Jung, Mattes Seeler, Hans Moor, Tarik Coban e Claudia Fischer, entrarono nell'ufficio del boss col centralinista Jorn Wollenberger, che tutti chiamavano Wolle.

"Dicci tutto, Martin." Disse Wolle "Di cosa vuoi parlarci?"

"Dopodomani è la Vigilia di Natale. Ho pensato che possiamo prenderci dieci giorni di vacanza ed andare nella mia casa di montagna, ovviamente potrete portare anche le vostre famiglie! Da parte mia, verranno Karin, Lena e Jasmin, ovviamente e so per certo che ci saranno anche Frauke, la Dietrich, Anna ed Haase. Chiamate a casa e fatemi sapere!"

"Sicuramente Elche accetterà." Disse Boje, riferendosi alla moglie Elche Pullman "Aveva giusto intenzione di fare una vacanza!"

"Bene! Come ho detto, fatemi sapere."

Presto tutti i nostri poliziotti diedero risposta positiva, coi soli Melanie, Tarik, Claudia, Henning, Jule, Kai, Hans, Wolle e Mattes che non avevano il problema della famiglia, perciò loro erano certi di partire. E Martin li raggiunse pochi minuti dopo.

"Martin, noi siamo tutti presenti!"

"Anche noi ci siamo." Disse Franzi "Io, Philip, Emma e Felix siamo dei vostri!"

"Anna ed io porteremo Ole, Boje ed Elche verranno con Antje e tutte le dottoresse più Haase, esclusa Anna appunto, sono single!"

"Questo lo so. Dovevo solo sapere il numero giusto per dirlo a Karin, visto che lei, Lena e Jasmin ci aspettano a destinazione."

"Dov'è il posto, di preciso?" Chiese giustamente Jule.

"Verso sud, quasi al confine con l'Austria. E prima che lo chiediate, lo chalet è molto grande e c'è spazio per tutti!"

"Davvero c'è anche Jasmin?" Domandò invece Kai "Non è che poi deve andare da qualche parte, come spesso succede quando usciamo a cena fra amici, vero? Perchè sembra esserci sempre qualcuno che fa apposta a chiamarla!"

"No, tranquillo. Le ho già detto di non prendere impegni e di tenersi assolutamente libera. E poi, lei è già allo chalet!"

Kai sorrise e sembrava decisamente felice per questa notizia, così come lo erano gli altri poliziotti, che fissavano Melanie con sorrisetti che la dicevano lunga e solo Wolle, che di solito sapeva tutto di chiunque, non ne capiva il motivo "Perchè la guardate?" Chiese in un sussurro a Franzi.

"Vedrai, Wolle. Nemmeno immagini il motivo."

"Domattina ci troviamo qui davanti alle sette precise. Appena ci siamo tutti, partiamo!"

Così tutti i poliziotti continuarono a fare il loro dovere, che non era poi molto e, terminata la giornata lavorativa, ognuno tornò a casa propria per preparare i bagagli e riposare a dovere.

"Philip, tu prepara il borsone con le cose dei bambini, io penso alle nostre valige!" Disse Franzi.

"D'accordo!" Rispose lo psicologo Philip Rost.

"Coraggio, Ole! Non dimenticare nulla, soprattutto i compiti."

"Va bene, Nils." Rispose il biondo Ole Jacobi, figlio di Anna e del suo primo marito "Tanto non ne ho molti e devo studiare, per la maggior parte."

"E senza mettere i cassetti in disordine!" Aggiunse Anna Jacobi, dottoressa dell'EKH, maniaca dell'ordine.

"Sai, Boje, ancora non riesco a credere che andremo in montagna!"

"Sono solo dieci giorni, ma è meglio di niente. Martin è stato proprio gentile."

"Posso farti una domanda?"

"Ma certo che puoi!" Rispose il buon Boje, mentre preparava il borsone per la loro piccola Antje, di tre anni e mezzo.

"Per caso c'è anche Jasmin?"

"Certo. E' già allo chalet con Karin e Lena. Come mai importa a tutti se Jasmin c'è o no?"

"Santi numi, Boje! Spesso in amore sei una frana, ma capirai!"

Invece all'EKH, a turno finito, l'infermiera dell'Accettazione Frauke Prinz ed uno dei medici, ovvero Phillip Haase, avevano tirato in ballo lo stesso discorso, ma a parti invertite "Sai, Haase, non riesco ancora a crederci!"

"A cosa, Frauke? A cosa non credi, stavolta?"

"Al fatto che anche Melanie venga con noi in vacanza!"

"Ma che discorso è?? Lavora per Martin, è ovvio che venisse!"

"Io intendevo dire che è la prima volta che Melanie e la dottoressa Jonas saranno in vacanza assieme! Mamma mia, che emozione!" Esclamò, riferendosi alla bionda poliziotta ed alla mora Jasmin.

Haase la fissò interdetto, non capendo il motivo di tanta felicità, visto che per lui era naturale andare in vacanza con gli amici. Ma quale sarà il reale motivo che porta poliziotti e medici a chiedersi se Melanie e Jasmin saranno entrambe presenti?

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Capitolo 2
*** C'è o non c'è? 2 ***


Il mattino seguente, i nostri poliziotti più Haase, Frauke, Anna, Philip ed i bambini, arrivarono puntuali innanzi al Commissariato e Martin chiese ai suoi di dividersi tra la sua auto e quella di Melanie, Boje, Nils e della Dietrich.

Quando tutto fu pronto, tutti partirono e Martin, davanti, fece strada ad amici e colleghi. Avevano davanti tre orette di strada e, visto che era ancora presto, i bambini si addormentarono nuovamente "Sono degli angioletti!"

"Hai ragione, Frauke. Non posso lamentarmi, sono fortunata!" Disse Franzi, sorridendo verso i figlioletti addormentati.

"Se non devo darti il cambio più tardi, schiaccio un pisolino."

"Dormi pure, Haase. Non mi serve il cambio al volante, sono solo tre ore."

Dopo circa un'ora e mezza, i nostri fecero tappa ad una stazione di servizio, anche per comprare la colazione per i bambini, dato che si erano svegliati tutti ed anche gli adulti ne approfittarono per prendersi un caffè o cappuccino.

Una volta rimessisi in viaggio, non ci misero molto ad arrivare allo chalet di Martin e, dopo aver parcheggiato nello spazioso giardino, il Commissario condusse tutti verso la porta d'ingresso e vennero accolti da Karin, la moglie di Martin.

"Eccovi, finalmente siete arrivati! C'è un'ospite speciale." Disse la bionda donna e, spostatasi, Melanie e gli altri sgranarono gli occhi, visto che dalla casa uscì Lars, fratello minore di Melanie, professore di matematica all'Università di Amburgo.

"Lars!! Perchè non mi hai detto che saresti venuto?" Chiese la sorella, abbracciandolo.

"Volevo farti una sorpresa, tutto qui!"

"Beh, il mio compleanno è il quattordici Febbraio."

"Il giorno di San Valentino?? Ecco perchè non hai mai voluto dirmelo." Disse Mattes.

"Già, infatti!" Ribadì la bionda poliziotta "Ma Jasmin e Lena?"

"Sono andate in città per fare scorte di cibo e bevande, ma saranno qui a momenti. E' un po' che sono andate."

E dopo essere entrati nello chalet, Karin mostrò a tutti le stanze a loro assegnate ed i sorrisi di Claudia, Franzi e Frauke la dissero davvero lunga quando videro che, sulla porta di una stanza, vi erano scritti i nomi di Melanie e Jasmin, segno che avrebbero diviso la stanza.

Ovviamente le uniche coppie rimaste intoccate erano quelle degli sposi, mentre i tre bambini avevano una stanza nella quale avrebbero dormito tutti assieme, così come Ole e Lena, entrambi sedicenni, messi nella stessa stanza. Con tutte le raccomandazioni del caso che Anna fece al figlio e che Martin non avrebbe mancato di fare alla figlia.

"Non t'invidio, amico." Disse Kai a Nils "Non vorrei essere nei tuoi panni!"

"Già! Ma Ole è un ragazzo a posto, non farà nulla a Lena."

"Io con la dottoressa Dietrich. Meno male, già mi vedevo in camera con Haase o Moor!"

"Sarebbe stato così terribile?" Rivolsero insieme il medico ed il poliziotto a Frauke, che annuì col capo, scioccandoli.

Poi si sentì il motore di un'auto che si spegneva e, pochi minuti dopo, entrarono Jasmin e Lena con due borse ciascuna e la prima venne aiutata da Melanie "Ciao, Melanie! Come sempre sei molto galante."

"Figurati! Se non ci penso io, questi uomini non muovono un dito."

"Hai ragione. Sono felice di sapere che hai accettato di venire. Hai visto Lars?"

"Si! E' stata una bella sorpresa." Disse Melanie e Jasmin sorrise.

Le due rimasero a fissarsi per attimi interminabili, finchè Henning non interruppe l'idillio "Coraggio, entrate o prenderete freddo!"

"Si, certo. In auto c'è altra roba, ci pensi tu?"

"Certo! Jule, Haase, venite a darmi una mano!"

Henning era piuttosto acido con Jasmin dopo che costei aveva rifiutato la sua corte, nonostante fra loro ci fosse stato un bacio, tanto che lui le rivolgeva difficilmente la parola e solo perchè non capiva il motivo del rifiuto. Lui, a sua stessa detta, attirava molte donne col suo fascino ed il fatto che Jasmin non lo volesse era considerato uno smacco.

Henning non l'avrebbe mai detto, ma dopo questo fatto si scoprì molto geloso e possessivo.

"Eccovi! Aspettavamo soltanto voi due!" Disse Frauke.

"Le aspettavate? Per fare cosa?" Domandò Boje.

"Per fare quello che facciamo quando andiamo a cena da Melanie!" Ribadì Elche "Noi cantiamo e balliamo, ci divertiamo così!"

"Karin, tu ne sapevi niente?"

"Si, Martin. Un paio di volte sono andata con loro per controllare Lena, ricordi?"

Cosa faranno ora le donne del gruppo?

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Capitolo 3
*** Divertimento... Sfrenato?! ***


Quando Elche ebbe spiegato agli uomini il modo in cui lei e le altre ragazze presenti si divertivano, Martin si mise le mani nei capelli e qualcuno lo notò, sapendo quanto odiasse il rumore inutile "Martin, non sarà un dramma!"

"Lo so, Nils, ma io non riesco a sopportare la musica a tutto volume!"

E non fece in tempo a finire la frase che arrivò Ole di corsa, che aveva seguito il partito femminile, ad avvisare gli altri uomini "Venite! Stanno iniziando!" DIsse il giovane biondino e, poco dopo, sentirono la musica a tutto volume. E potevano permetterselo, perchè lo chalet Berger era lontano dagli altri.

"E' proprio questo che intendevo!" Disse Martin.

"Suvvia, non sarà così male!" Ribadì Wolle, con un leggero sorriso ed il boss sbuffò.

Una volta nel soggiorno, Martin ed anche gli altri rimasero a bocca spalancata quando videro Melanie che, con la camicia a maniche lunghe aperta ed una canottiera in vista, ballava sulle note di una canzone con Franzi in canottiera, ovviamente entrambe in jeans, con dei movimenti scandalosi.

"E questa che canzone è?" Chiese Berger, colpito.

"Loro fanno tutte canzoni Italiane! Questa è Killer, di Tiziano Ferro e Baby K!"

"Ole! E tu come fai a saperlo??" Domandò Nils.

"La mamma mi racconta spesso delle sue serate a cena a casa di Melanie. E dice anche che solo Jasmin non balla e non canta."

A questo punto Martin sorrise "Oh, non sembra ma lei è riservata! Non le piace dare spettacolo, sue testuali parole! Anche da piccola non le è mai piaciuto ballare e cantare, non saranno loro a convincerla a farlo."

"Secondo me sbagli, Martin." Intervenne Boje "Prima o poi le verrà voglia di ballare e cantare con loro, vedrai."

"Io sono d'accordo con lui!" Disse allora Haase "Anche Frauke e Franzi non hanno mai avuto piacere ad esibirsi davanti agli amici ed ora guardale! Tu confermi, vero Phillip?"

"Si, al cento per cento." Rispose lo psicologo, intento a controllare i suoi figli e la piccola Antje mentre osservavano le madri e le zie ad honorem dilettarsi in balli e canti e tutti e tre se la ridevano, con la semplicità e la gioia di chi è piccolo.

Poi arrivò il turno di Hungry Eyes e le ragazze, facendolo probabilmente apposta, iniziarono a dire di non essere capaci di ballarla solo per far entrare in gioco anche Jasmin, che si stava principalmente dilettando a guardare Melanie e fu Anna ad avvicinarsi all'amica e collega.

"Perchè non vai? Io so che, sotto sotto, tu balli e canti bene, perciò fatti valere."

"Andiamo, Anna! Sai che non mi piace dare spettacolo."

"Qui si tratta di ballare con Melanie!" Sussurrò sensuale la riccia dottoressa "Non puoi solo rifarti gli occhi, devi anche partecipare!"

Jasmin rimase a bocca aperta e fu sul punto di rispondere, ma le venne impedito proprio da Melanie, che le si parò davanti col suo bel sorriso e gli occhi azzurri e brillanti, oltre che la mano tesa "Balli con me?"

"Se proprio insisti." Disse allora la mora dottoressa, posando la mano destra su quella poliziotta "Ma devi avere pazienza, è la prima volta in assoluto in ventitrè anni, quasi, che non ballo!"

"Non hai mai ballato, allora! Considerando che abbiamo la stessa età, non hai mai mosso un passo."

"Già! Dovrai avere molta pazienza!"

"Ne ho da vendere, tranquilla! E dopo il ballo, canteremo!"

Jasmin annuì col capo ed un tenero sorriso si dipinse sul suo viso e, anche se all'inizio non era affatto convinta, presto si lasciò trasportare dal ritmo della musica e dall'abilità di Melanie, che aveva fatto ballare praticamente tutte le donne presenti, compresa la rigida dottoressa Dietrich, il Primario del Pronto Soccorso dell'EKH.

"Sono allibito! Karin, hai visto??" Chiese scioccato Martin.

"Era solo questione di tempo, caro. Prima o poi anche lei avrebbe ceduto, riuscendo finalmene a ballare con Melanie e come puoi vedere, se la cava!"

"Vedo, vedo! Beh, sono felicissimo per la mia adorata nipote."

Karin sorrise e se ne andò in cucina a controllare l'arrosto che aveva preparato con Lena e Jasmin in mattinata, mentre Melanie e Jasmin stessa terminarono di ballare, raccogliendo gli applausi di tutti gli amici e colleghi.

"Te la cavi splendidamente!" Disse Melanie, all'orecchio della mora dottoressa.

"Grazie! Ma è anche merito tuo."

"Ora cosa vorresti cantare?"

"Io ho un'idea!" Se ne uscì Anna, prendendo un suo cd "Direi che Dimentico Tutto di Emma ed Io ci sarò degli 883 andranno benissimo!"

Jasmin dedusse che Anna adorava la musica Italiana per merito di Ole e visto che il baldo giovinetto le stava decisamente simpatico, ebbe un'idea "Ok, ma voglio Ole a cantare con noi! Che ne dici?"

"Accetto! Eccome se accetto! L'unico uomo fra le donne." Ammise e venne incoraggiato da Elche.

"Mamma, posso andare anch'io?" Chiese Lena e fu Martin ad avvicinarsi alla figlia.

"So che stravedi sia per Ole che per Melanie, oltre che Jasmin, ma tieni le mani al posto. Chiaro?"

Lena annuì col capo, sorridendo però quando diede le spalle al padre e raggiunse le due ragazze ed il giovane, iniziando a cantare a squarciagola, ma intonata come gli altri tre, le due canzoni. E prima di pranzo anche i Black Eyed Peas riempirono la stanza con le note delle loro fantastiche canzoni.

Poi, per fortuna, venne servito il pranzo e per il pomeriggio tutti avrebbero di certo optato per qualcosa di più tranquillo...

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Capitolo 4
*** Tra funghi e clamorose rivelazioni ***


Dopo il delizioso pranzo, poliziotti e chirurghi cercarono qualcosa di più tranquillo da fare, per evitare di accendere nuovamente lo stereo e far impazzire i nervi di Martin "Possiamo fare una partita a carte, che ne dite?" Propose Boje.

"Io dico che è un'idea fantastica!" Disse subito Haase "Guardate che me la cavo, eh!"

"Allora ti darò del filo da torcere." Ribadì subito Kai.

"Io preferisco farmi un giro nei dintorni."

"Melanie, possiamo venire con te?" Chiese Lena, assieme ad Ole e la bionda poliziotta annuì "Bene! Jasmin, ti unisci a noi?"

"Si. Una passeggiata fa soltanto bene!"

Melanie le sorrise ed a loro s'unì anche Franzi, coi due figlioletti "Per essere in montagna, non fa molto freddo!"

"Ma cosa dici, Franzi? Fa freddissimo!" Ribadì subito Lena.

Il mini gruppetto s'inoltrò in un boschetto a pochi metri dallo chalet e dopo qualche passo, Melanie s'avvicinò ad uno degli alberi "Cos'hai trovato?" Chiese incuriosito Ole, avvicinandosi alla bionda.

"Un fungo! Questo è un porcino."

"T'intendi anche di funghi?" Domandò Jasmin "Sei piena di sorprese!"

"Quando ero piccola, sono andata in Italia coi miei genitori ed è lì che ho imparato a distinguere i funghi."

Mentre Melanie e Jasmin parlavano quasi con complicità, Franzi ed i due adolescenti le guardavano, dato che non avevano mai visto le due interagire in questo modo e nei loro occhi vi era una luce nuova e bellissima.

"Cavolo, ma sono innamoratissime!" Bisbigliò Ole "Ma se ne rendono conto??"

"Non lo so. Però scommetto che a mia cugina Melanie piace parecchio!"

"Su questo non c'è dubbio. Io e Phillip non eravamo così nè quando ci siamo conosciuti e nemmeno quando ci siamo messi insieme!"

"Ma credo che ci sia ancora molto da fare, tra loro!"

"Cosa bisbigliate, voi tre?" Chiese proprio Melanie, notando altri funghi.

"Nulla di importante!" S'affrettò a dire Franzi "Oh, ne hai trovati altri?"

"Si e credo che ce ne siano ancora. Chi va a chiedere un cesto a Martin o a Karin?"

"Vado a prenderlo io, so dove sono!" Disse Lena, che corse subito verso lo chalet.

Mentre aspettavano il ritorno di Lena, i quattro trovarono altri porcini e Franzi coinvolse nella ricerca anche i suoi piccoli Emma e Felix, che si divertirono molto e poi la bionda figlia di Martin tornò con due cesti "Bene! Uno lo tengo io ed uno lo tieni tu." Disse Melanie, prendendo un cesto e lasciando l'altro alla ragazzetta, a cui venne un'idea.

"Perchè non ci dividiamo? Io, Ole, Franzi ed i bambini andiamo da questa parte e voi da quella."

"Uhm... Ok, va bene." Disse Jasmin, fissando con sospetto la cugina "Io non ho nulla in contrario, tu?"

"Nemmeno io!" Ribadì Melanie e, una volta lontani, il mini gruppetto di Lena sorrise per la perfetta riuscita del loro piano. Infatti era da molto che i tre progettavano, assieme alle altre donne, di lasciare sole Melanie e Jasmin alla prima occasione.

Ma ad Ole sorse spontanea una domanda "E se poi fossimo costretti ad andare a cercarle e le trovassimo intente a fare sesso? Ci avete pensato?"

Franzi e Lena s'immobilizzarono subito. No, non ci avevano pensato "Vedrai che non lo faranno."

"Come puoi esserne certa?"

"Beh... Qualche giorno dopo il mio arrivo al Commissariato, ci provai con Melanie. Ci capitarono abbastanza occasioni per poterlo fare, ma lei non ha mai ceduto. Ha un'autocontrollo scandaloso!"

I due adolescenti non riuscivano a credere alle parole di Franzi, ma ora capivano molte cose "Ecco perchè Nils, una volta, mi ha detto che sembravate avere la calamita. Però non capiva perchè non riuscivate ad attrarvi."

Stavolta toccò a Franzi restare scioccata "Wow, ehm... Anche voi due dovreste dire che siete fidanzati. Siete nella stessa stanza."

"Si, ma non faremo nulla." Sorrise Ole "Finchè non saremo maggiorenni!"

Lena sorrise anch'essa e con loro anche Franzi poi, qualche minuto dopo, vennero raggiunti da Lars "Melanie e Jasmin?"

"Oh, le abbiamo fatte andare per conto loro." Disse Lena.

"Sarà una bella occasione per spiarle! A mia sorella Jasmin piace... O almeno, credo sia così!"

"E' così, fidati!" Ribadì Franzi e, visto che il cesto era pieno, decisero di andare a cercare Melanie e Jasmin.

E si preoccuparono, quando sentirono la risata cristallina della dottoressa "Oddio, lo staranno facendo!" Sussurrò Lars.

"Jasmin ha appena detto la parola -carino-... A cosa lo direbbe, di Melanie?"

"Al suo tatuaggio?" Azzardò Lars.

"Perchè, ha un tatuaggio?"

"Si! L'ha fatto due settimane fa. E' una frase giapponese, scritta in Kanji e significa -Ti amo, sei tutta la mia vita-."

"Allora Jasmin sta inconsapevolmente leggendo una dichiarazione d'amore!"

Tutti sorrisero all'affermazione di Ole, ma notarono che le due, oltre che aver trovato molti funghi, avevano trovato anche qualcos'altro.

"Cavolo, quello è... E' proprio..."

"Già! Incredibile ma vero!"

Cos'avranno trovato Melanie e Jasmin?

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Capitolo 5
*** La pace che non c'è 1 ***


Allo chalet, gli altri erano preoccupati, visto che Melanie e compagnia erano via ormai da un paio d'ore e, a parte Lena che era tornata in tutta fretta per prendere due cesti, non sapevano che fine avessero fatto tutti.

"Sei preoccupato anche tu?" Chiese Elche al suo Boje.

"Abbastanza. Se non tornano nei prossimi dieci minuti, vado a cercarli."

"Non è necessario!" Disse Mattes, indicando un punto lontano e tutti, guardando nella direzione, videro il mini gruppetto ritornare pian piano allo chalet... Solo che, quando vi arrivarono, tutti rimasero a bocca aperta quando videro cosa teneva Lars sulle spalle.

"Incredibile. Non ne avevo mai visto uno!" Esclamò Tarik.

"Bambi!!" Gridò la piccola Antje, scendendo dalle ginocchia di papà Boje.

"Dove avete trovato quel cervo?" Domandò allora Karin, raggiungendo le ragazze per accarezzare il cucciolo.

"L'abbiamo trovato ferito mentre cercavamo dei funghi." Spiegò Melanie "Jasmin ha detto che necessitava di cure, così l'abbiamo portato con noi!"

"Sarà meglio sbrigarsi, perchè queste ferite potrebbero infettarsi maggiormente."

Detto questo, lo portarono nel vicino capanno della legna, sistemandolo su un vecchio lenzuolo e Jasmin, aiutata da Haase, Anna, Frauke e persino dalla Dietrich, si prese cura del piccolo cerbiatto.

"C'è qualcosa che posso fare?" Offrì Melanie.

"Si, certo!" Sorrise Jasmin "Potresti prendere un po' d'acqua calda ed anche un paio di garze."

"Bene. Torno subito!" Disse la bionda, che andò subito nello chalet a prendere quanto richiesto ed Henning, che fingeva di guardare una partita di calcio assieme a Phillip, Mattes, Nils, Kai ed Ole, teneva d'occhio ogni movimento della collega.

E sentiva la gelosia prendere sempre più possesso del suo essere, perchè mai aveva accettato il rifiuto di Jasmin quando le aveva proposto di mettersi con lui ed ora, forse, aveva capito il motivo di quel -No- detto con estrema sicurezza. A Jasmin non piaceva lui, ma qualcun'altro.

"Tutto bene? Ti sei fatto tutto cupo all'improvviso." Chiese Kai.

"Si si, stavo solo pensando."

"Pensavi ad una donna, vero? E non una qualsiasi."

"Già. Sto cercando ti trovare risposte a cose che non capisco!"

"Del tipo?" Chiese allora Nils, che probabimente era l'unico che poteva dargli delle risposte.

"Non capirò mai perchè Jasmin mi abbia rifiutato. Non sono un criminale o un poco di buono, eppure lei non mi ha voluto!"

"Le donne sono difficili da capire." Se ne uscì tutto tranquillo Kai.

"Lei più di tutte e prima o poi riuscirò a farle rivelare il motivo!"

"Io, invece, scommetto che dentro di te hai già trovato la risposta. Vero?"

Henning rimase zitto un attimo prima di tornare a fissare Nils "Io credo che le piaccia Melanie. E... Accidenti, ha un sacco di qualità che riguardano fisico e carattere, ma proprio non capisco cosa ci trovi in lei!"

"Quello che ci trovano molte donne!" Se ne uscì Franzi, che raggiunse i colleghi ed Ole per portare loro una tazza di cioccolata fumante a testa, aiutata dalla solita Lena, che sorrise al suo fidanzatino.

"Che vorresti dire??" Domandò allora Phillip, colpito dalla dichiarazione della moglie.

"Melanie è sexy, non si può negare! Ha un fisico incredibile ed è intelligente... Chi non vorrebbe una ragazza così? Se poi penso che, quando ci ho provato lei, mi ha rifiutata... Non so, scoppierei a piangere!"

"Ci hai provato con lei??"

"Si, ma è stato prima di conoscerti! Ero appena arrivata al Distretto 21 con Jule..."

"E la prima cosa che mi disse nello spogliatoio fu -La collega bionda è una meraviglia!-" Disse proprio la rossa dal look leggermente gotho, arrivando con Tarik e sedendosi entrambi sul divano a guardare la partita dell'Amburgo.

Franzi, sorridendo al ricordo, se ne andò fuori per vedere se servisse aiuto col cerbiatto, mentre Phillip sembrava essere rimasto particolarmente colpito dalla dichiarazione della moglie. Fu la risata di Nils a riportarlo sulla Terra.

"Ricordo quando Melanie mi rivelò che si erano messe insieme."

"Cosa??" Lo interruppe lo psicologo "Allora hanno combinato qualcosa!"

"Il loro rapporto, durato solo sei mesi, era fatto soltanto di baci appassionati e coccole!"

"Ma come si può, dico io?" Replicò Jule "Io sarei saltata addosso a Melanie... Con rispetto parlando! Loro si baciavano soltanto."

"Sei mesi... Tutto questo ha dell'incredibile."

Phillip era scioccato e Nils rivide in lui sè stesso, al momento della rivelazione di Melanie, allora sua partner "Calmati, Phillip. Non sono mai andate oltre quello perchè Melanie non voleva. Lei voleva andare solo con una ragazza che avrebbe voluto passare con lei il resto della vita."

"E' una cosa un po' stupida. Queste cose non si possono mai sapere!" Commentò Mattes.

"Infatti! Eppure per me ed Anna è stato così."

"Anche per me sarà lo stesso!" Rivelò Ole, che poi evitò di dire altro per non far scoprire la sua storia con Lena.

"Sentiteli, spettegolano come quelle donne che non sanno farsi i fatti loro!" Li riprese Claudia, arrivando alle loro spalle "Parlate del cuore di Melanie con tutta questa leggerezza, senza sapere che lei ha già l'amore. Deve solo trovare il coraggio di dichiararsi!"

"Sono d'accordo!" Ribadì Frauke, entrando per andare in bagno "Anche la controparte deve fare lo stesso."

"A proposito, come sta Bambi?" Chiese Tarik.

"Bene. Jasmin ed Anna stanno facendo un ottimo lavoro!"

"Su questo non c'erano dubbi!" Commentò Kai.

Infatti, una decina di minuti dopo, le dottoresse, Haase, Melanie e Franzi entrarono per gustarsi la loro cioccolata, lasciando Lena a tenere compagnia al cucciolo, assieme a Wolle e Lars.

"Quanto tempo rimarrà qui quel cerbiatto?" Chiese Martin.

"Direi che dopo Natale possiamo riaccompagnarlo nel bosco. Le sue ferite sono superficiali." Rispose la mora, gentile come sempre.

Mancavano solo tre giorni a Natale ed Henning prese una decisione. Prima di quel giorno, le avrebbe chiesto il motivo del suo rifiuto, altrimenti difficilmente avrebbe trovato pace nei suoi sentimenti...

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Capitolo 6
*** La pace che non c'è 2 ***


Il giorno seguente, dopo aver passato il resto del giorno prima in tutta tranquillità, ad Henning si presentò l'occasione per parlare con Jasmin, visto che la dottoressa era in cucina a preparare la colazione "Ehi, Jasmin."

"Oh, Henning, buongiorno! Dormito bene?"

"Benissimo e tu?" Chiese il poliziotto, curioso di sentire la risposta.

"Divinamente! Non ho mai dormito così bene in tutta la mia vita." Ribadì la mora.

"Perchè avevi accanto Melanie?" Domndò Henning, con piglio leggermente aggressivo "E' così?"

Jasmin smise per un attimo di fare ciò che stava facendo e si voltò a fissare il poliziotto, serissima "Che razza di domande fai?"

"E' da molto che volevo chiedertelo. Tu mi hai rifiutato per Melanie, vero?" Avanzò, in modo abbastanza rude "Dimmelo! Non riesco più a trovare pace!"

"Avresti dovuto trovarla da quando ti ho detto no."

"Perchè? Perchè lei e non me?"

"Veramente non ho mai pensato a Melanie come ad una compagna. E' bellissima ed intelligente, certo, ma non so lei cosa pensa di me."

"Allora mettiti con me!"

"No! No, Henning, non voglio. Tu non mi piaci, non sei il mio tipo."

Henning rimase nuovamente di sasso, mentre Jasmin spense i fornelli ed iniziò a servire la colazione in tavola, ma il poliziotto non potè più fare domande a Jasmin, visto che arrivarono Anna, Karin e Martin che si erano appena svegliati e poi Nils, Franzi, Jule, Lars, Ole, Lena e la stessa Melanie, che si erano alzati presto per andare a correre.

"Dio, che freddo incredibile!" Ammise Jule, liberando poi un paio di starnuti.

"Correte a farvi una doccia calda, i due bagni sono liberi!" Disse Karin e proprio Jule fu la prima che prese le scale.

"Lena, che sorpresa!" Fece invece Martin "Sei andata anche tu a correre?"

"Certo, papà! E' un modo sano per tenersi in forma."

Martin era soddisfatto di vedere la figlia fare esercizio fisico per tenersi in forma e non una di quelle diete che lui definiva disumane e, quando tutti si furono svegliati ed ebbero gustato le deliziose cialde preparate da Jasmin, si cercarono delle attività da fare.

"Martin, dov'è l'albero di Natale?" Chiese Haase.

"Oh, tutti gli anni taglio un abete nel pieno del bosco e prima che i negozi chiudano, ne compro un'altro per piantarlo al posto di quello che taglio." Spiegò Martin e qualche maschio già temette gli imminenti lavori.

"Il rispetto dell'ambiente prima di tutto!"

"Fate bene, sono d'accordo! E poi, io sono un'ambientalista." Disse Elche.

Poi, prima di mezzogiorno, i bambini vennero lasciati nella loro cameretta a giocare e Melanie rimase a controllarli, facendoli divertire a sua volta e, quando Jasmin arrivò a chiamarla per il pranzo, sorrise d'istinto nel vederla giocare pari ai tre piccoli, ovvero Antje, Emma e Felix. Henning, che usciva dal bagno, rimase a vedere la sua espressione ed ancora fu incapace di darsi pace.

E Melanie, quando s'accorse di Jasmin, le concesse subito la totale attenzione "Ciao! Hai bisogno di qualcosa?"

"Oh, ehm... Si. Il pranzo è pronto!"

"Arriviamo! Coraggio, piccoli, andiamo a lavarci le manine!" Disse la bionda, prendendo in braccio Felix e dirigendosi verso il bagno e le due bambine la seguirono felici, prendendola per mano.

Jasmin sorrise nell'osservare quella tenera scena. Secondo lei, Melanie sarebbe stata un'ottima madre, qual'ora avesse voluto avere dei figli e lei stessa, quando avrebbe deciso di averne, le sarebbe davvero piaciuto avere accanto una persona come la poliziotta.

E si ritrovò ad arrossire, al pensiero. Forse Henning aveva ragione, nel dirle che lei provava qualcosa per Melanie.

"Ouch!" Esclamò all'improvviso la dottoressa, sobbalzando e, voltatasi, vide proprio Melanie, che l'aveva fatta spaventare.

"Scusa, non volevo spaventarti. Sembravi sovrappensiero."

"No, tranquilla. Sto bene!" Disse la mora, sorridendo alla bionda e, fra loro, cadde un silenzio confortante ed imbarazzante allo stesso tempo.

"Andiamo, altrimenti ci daranno per disperse."

"Si, sono d'accordo."

Allora entrambe scesero di sotto e qualcuno, nel vederle coi bambini, le trovarono molto bene insieme e le menti più stravaganti che sapevano ciò che provavano l'una per l'altra le immaginavano già sposate e con figli al seguito.

Solo Henning non le approvava e mai le avrebbe approvate.

Ma alla fine capirà o farà di tutto per avere Jasmin tutta per sè?

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Capitolo 7
*** Tutti all'opera! ***


Passò un giorno ed arrivò il ventitrè Dicembre e tutti, dopo la colazione, decisero di mettersi all'opera per fare l'albero, le illuminazioni ed il Presepe. Il primo compito, visto che c'era da tagliare un abete e ripiantarne un altro sarebbe toccato ai maschi, le illuminazioni alle donne ed il Presepe a Lena, Ole ed ai bambini, che avrebbero messo le statuette.

Martin condusse gli altri maschi al punto in cui, solitamente, tagliava l'abete e furono Boje, Nils, Henning e Kai a tagliarlo, mentre Wolle portava il nuovo abete, che Mattes e Martin, oltre che lui stesso, avrebbero piantato.

Invece, a casa, Karin aveva tirato fuori dalla mansarda tutte le illuminazioni, comprese quelle per l'albero ed il Presepe "Accidenti, tutte quelle vanno fuori?" Chiese colpita Elche.

"Si, esatto! Qualcuna di voi s'intende di elettronica?" Domandò invece Karin e, dopo tale domanda, solo Melanie, Jule e Franzi alzarono la mano, mentre Lars avrebbe passato loro le illuminazioni e sistemate le scale a coloro che non sapevano usare le scale ad altezza regolabile.

"Bene! Ragazzi, voi farete il Presepe su quel piano marmoreo laggiù e qui ci sono tutte le illuminazioni che vi servono."

"D'accordo!" Risposero assieme Lena ed Ole, portando poi con loro anche Antje, Emma e Felix.

E Karin, non appena iniziarono, notò che le tre poliziotte erano davvero abili, sia con le scale che con le prese di corrente ed anche la parte giovane del gruppetto, in casa, se la stava cavando bene ed Ole uscì, poco dopo "Karin, ragazze, noi andiamo a cercare del muschio."

"Muschio vero, tesoro?" Gli chiese Anna "Non sarebbe meglio comprare quello sintetico?"

"No. Per me quello vero è molto meglio!"

"Allora andate, ma fate attenzione." Disse Karin "Portate con voi anche i bambini?"

"Si. Non preoccupatevi, faremo attenzione anche a loro!"

Allora i due ragazzini ricevettero il permesso di andare e, preso un cesto ed i piccoli per mano, andarono verso il boschetto ed Elche, per scrupolo, scelse di seguirli e, un'ora più tardi, Karin entrò in casa per preparare il pranzo.

Nel frattempo erano tornati i maschi e sistemarono l'abete, trasportato col Fuoristrada di Martin e tirato fuori poi da Boje, Nils, Henning e Mattes e portato in casa, ove Martin aveva preso il vaso con la terra per piantarlo. Compito che sarebbe toccato a Wolle e Kai.

"Ragazzi, il pranzo è pronto!" Disse poi Karin e subito tutti andarono a lavarsi le mani, sedendosi a tavola.

"Ole, Lena, Elche ed i bambini?" Chiese Boje.

"Hanno voluto andare nel boschetto a cercare il muschio." Rispose Anna.

"Sentite, più tardi qualcuno dovrà andare a guardare come sta Bambi." Disse Jasmin.

"Andiamo noi, non preoccuparti." Rispose subito la Dietrich, indicando sè stessa e Frauke "Non mi sento più le gambe a furia di salire e scendere dalla scala! Io non sono abituata a fare questo genere di lavori."

"Idem per me!" Ribadì Frauke.

"Bene! Intanto, adesso, vado a portargli da mangiare."

Jasmin prese delle foglie di insalata ed uscì di casa, entrando poi nel capanno della legna, raccogliendo, prima di entrare, qualche ciuffo d'erba e quando fu poi davanti al piccolo cerbiatto, costui fece subito qualche verso e la mora, sorridendo, lo accarezzò teneramente, metendo poi il cibo nella ciotola di destra e l'acqua in quella di sinistra.

Prima di andarsene, Jasmin notò che le ferite non sanguinavano più e, quando ritornò poi in casa, lo disse alla Dietrich ed a Frauke, affinchè sapessero come regolarsi, visto che al piccolo cerbiatto andavano cambiate le fasciature.

"Siamo tornati!" Disse Elche e, quando anch'essi si furono lavati le mani e si sedettero a tavola, Karin servì la sua specialità. Arrosto aromatizzato con timo e patate saporite col rosmarino, invece come dolce vi era una torta al cioccolato e tartufo. Karin ci sapeva fare alla grande, ai fornelli.

Passata un'oretta o poco più, i nostri ripresero il lavoro, mentre Karin lavava i piatti e sparecchiava la tavola e la Dietrich andò da Bambi con Frauke, che portava bende, garze e disinfettante. Ma quelle che più si divertivano erano le ragazze fuori, visto che Ola, Lena ed i bambini dovevano solo mettere muschio, già pulito e le statuette, infine avrebbero provato le luci se funzionavano, prima di fare l'albero.

"Per favore, Anna, mi passeresti il trasformatore?"

"Come dici, Jule? E qual è?"

"Aspetta, faccio io!" Disse Franzi, passando alla rossina dal look gotho quanto richiesto.

"Ehi, sta iniziando a nevicare!" Esclamò Elche.

Le giovani lavorarono con più spirito ma, mentre Jasmin e Franzi stavano scendendo dalla rispettiva scala, entrambe scivolarono e, per fortuna, Melanie era lì sotto e riuscì a prendere entrambe al volo, mettendosi in ginocchio.

Ma Melanie rimase in ginocchio, mettendosi le mani sulla schiena, all'altezza dei reni "Ugh. Accidenti."

"Ehi, tutto bene?" Domandò subito Jasmin, inginocchiandosi accanto alla bionda poliziotta, che sembrava dolorante.

"Credo di aver fatto uno strappo o comunque un qualcosa alla schiena."

"Entra in casa a riposarti, qui ce la caviamo."

"No no, ce la faccio. Riuscirò a terminare il mio lavoro."

"Se dovesse farti male dimmelo. E fai attenzione, io e Franzi abbiamo appena scoperto che i pioli delle scale sono ghiacciati!"

"Tranquilla, ho notato!" Rispose Melanie, sorridendo a Jasmin, che fece altrettanto.

E Melanie ritornò sulla scala e terminò di appendere con le fascette la sua ultima fila di lucette, coprendo le prese di corrente col nastro isolante nero ed aiutò anche Anna ed Elche con le loro, mentre Franzi, Jule e Jasmin stessa terminarono senza problemi.

"Avete finito?" Domandò Nils, uscendo di casa.

"Si, finito." Rispose Anna, che notò poi l'espressione di dolore dipinta sul volto di Melanie "Nils, dovresti andare a chiamare Boje affinchè porti in casa Melanie. Ha fatto uno strappo alla schiena!"

Subito il castano entrò e, pochi minuti dopo, Boje uscì, pronto a prendere in braccio Melanie, scesa fino a metà scala "Lasciati andare, ti tengo!"

Melanie ascoltò il collega e si lasciò andare, così Boje la portò subito in casa "Al piano di sopra, Boje! Portala al piano di sopra!" Disse Jasmin, mentre Lars entrava anch'esso a seguito del robusto poliziotto.

Henning osservò attentamente l'espressione dipinta sul volto di Jasmin e questo rafforzò maggiormente la sua convinzione, circa i sentimenti che Jasmin proverebbe per Melanie e sentì la rabbia e la gelosia prendere possesso di lui.

Cosa succederà? E cos'avrà Melanie?

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Capitolo 8
*** Dolori e carezze ***


Quando Boje ebbe portato Melanie nella stanza che divideva con Jasmin, tutti entrarono al seguito del robusto poliziotto per vedere come stesse la bionda ragazza. Ovviamente, solo Henning non era molto interessato.

"Melanie dimmi, a che livello è il dolore da uno a dieci?" Chiese Anna, offertasi di aiutare Jasmin.

"D-Direi sette." Rispose la bionda, tra le smorfie di dolore.

"A quanto pare hai fatto uno strappo di primo grado." Spiegò Anna "Si sente chiaramente che il punto leso è contratto e teso."

"Non c'è un modo per alleviarle il dolore?" Chiese allora Lena.

"Si. Pomata, massaggi continui ed impacchi di caldo!" Ribadì la castana moglie di Nils, sorridendo alla ragazza, molto affezionata a Melanie "Coraggio, adesso! Voi ragazzi tornate di sotto con Elche ed i bambini, dovete finire di sistemare il muschio, mettere le statuette e poi decorare l'albero."

Lena scese di sotto con Ole, Wolle e Martin, lasciando Melanie alle cure di Anna e Jasmin, mentre Franzi era visibilmente triste e dispiaciuta "Cos'hai, Franzi?" Le chiese gentile Karin, posandola la mano sinistra sulla spalla.

"E' stata colpa mia, se si è fatta male, vero?"

"No, affatto!" Rispose subito Melanie, facendole cenno di sedersi accanto a lei "Non è stata colpa tua."

"Allora sarebbe anche colpa mia." Intervenne Jasmin, mentre la rossina si sedeva accanto a Melanie "Coraggio, Franzi! Non fare così."

"Mi dispiace, Melanie." Disse la rossina, posandole la mano destra su quella della collega e Melanie la strinse, cercando di consolarla, fissandola.

"Senti, se non vi avessi prese al volo, a quest'ora tu e Jasmin stareste peggio di me!"

Franzi parve calmarsi e, quando Jasmin posò la propria mano su quella sinistra di Melanie, Henning se ne andò per evitare di fare scenate "Cos'è successo?" Chiese la Dietrich, appena arrivata con Frauke e Karin raccontò loro ogni cosa.

"Se può essere utile, io ho una fascia che si può riscaldare." Disse Frauke.

"Si, ci sarà molto utile. Grazie!" Rispose Jasmin, così la bionda infermiera andò nella sua stanza a prendere la fascia, mentre Anna mandò Nils a prendere una pomata nel suo borsone.

"Dopo che ti avrò messo la pomata dovrai stare in assoluto riposo."

"D'accordo. Faccio difficoltà a muovermi, non mi alzo di certo!" Ribadì la bionda poliziotta, mentre ritornavano Frauke e Nils ed Anna prese subito la pomata, spalmandola sulla schiena di Melanie, facendola sibilare spesso di dolore e Jasmin, dal canto suo, andò a mettere la fascia sul calorifero affinchè si scaldasse ben bene.

"Io vado a preparare la cena." Disse Karin, uscendo dalla stanza per andare di sotto.

Pian piano tutti lasciarono la stanza meno Jasmin, che andava di tanto in tanto a controllare la fascia e, quando la temperatura fu accettabile, la prese e ritornò da Melanie "Adesso ti metto la fascia. Dimmi se è troppo calda, ok?"

"Va bene, ma non preoccuparti. Mettila, senza alcun problema!"

Jasmin le sorrise e le mise la fascia sul punto leso e Melanie sibilò lievemente di dolore, lasciando poi che la mora dottoressa le massaggiasse la schiena e la bionda sembrava soffrire molto e Jasmin si sentì quasi male ed in colpa sia per il fatto che la poliziotta si fosse fatta male per aiutare anche lei oltre a Franzi e poi perchè lo strappo sembrava davvero doloroso, come se si fosse infiammato un nervo o un muscolo.

"So che fa male, cerca di resistere." Disse Jasmin e Melanie percepì il dolore e la tristezza nella sua voce.

"In quel punto, dove tieni la mano ora, s-sento un dolore intenso."

"Allora hai un muscolo teso ed infiammato, servono molti massaggi! Saranno dolorosi, ma è l'unico modo per farti stare meglio e, come ha detto Anna, dovrai stare a riposo!"

"Ok, d'accordo. Grazie, Jasmin. Sei sempre carina, con me!"

"Non dirlo nemmeno!" Ribadì la mora.

Le due si sorrisero ma, prima che potessero dirsi altro, sul ciglio della porta apparvero la Dietrich e Ole coi due piatti di pasta con krauti e patate e da bere per le due ragazze "Come stai, Melanie?" Le chiese subito Ole.

"Con i fantastici massaggi di Jasmin guarirò presto, vedrai!"

"Mi fa piacere! Così festeggeremo al meglio il Natale, dopodomani."

"Certo!" Rispose la bionda, poi i due se ne andarono, dopo che le due li ebbero ringraziati.

Poi, quando tutti ebbero fatto la doccia o il bagno, Frauke e Karin ne prepararono uno caldo per Melanie e poi Jasmin, Franzi ed Anna la fecero alzare piano dal letto e l'accompagnarono in bagno, prendendo anche il pigiama che la bionda teneva nel secondo cassetto del comodino di sinistra, visto che a destra c'erano delle cose di Jasmin.

Le due dottoresse attesero fuori e Melanie, dopo una ventina di minuti, uscì dal bagno a piccoli passi e venne riaccompagnata in camera, ove Jasmin le fece un massaggio con la pomata e le mise la fascia, che Kai aveva messo a far riscaldare non appena Melanie l'ebbe tolta.

"Ti aggancio la fascia alla vita, così farà più effetto, ok?"

"Fai tutto ciò che vuoi. Hai la mia piena fiducia!"

"Buono a sapersi! Anch'io mi fido parecchio di te."

"Fidati sempre, mi raccomando!" Ribadì Melanie, che poi si girò in posizione prona a fatica, ma finalmente si rilassò "Senti, perchè ti addormenti vicina a me? Così facciamo maggior pressione sul punto leso."

"Dovrei dormire sopra di te!"

"Appunto!" Replicò Melanie, con malizia "Accomodati!"

Jasmin era imbarazzata, tuttavia si sistemò sulla bionda poliziotta, che le cinse la vita con le braccia, accarezzandola spesso e volentieri "Buonanotte." Disse semplicemente Jasmin, quando l'imbarazzo venne sopraffatto dal sonno.

"Anche a te, sogni d'oro!" Ribadì Melanie, quindi entrambe s'addormentarono strette l'una all'altra.

Riuscirà Melanie a riprendersi? E ce la farà ad andare avanti nel suo rapporto con Jasmin?

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Capitolo 9
*** Fight for the love ***


Il mattino seguente, Henning passò innanzi alla camera di Melanie e Jasmin ed aprì un poco la porta per sbirciare all'interno, sentendo subito il sangue ribollirgli nelle vene quando vide la dottoressa stesa sulla bionda poliziotta e se ne andò, anche perchè proprio Jasmin stava per svegliarsi.

"Ehi. Buongiorno!" Disse piano Melanie, fissando la mora.

"Buongiorno a te! Hai dormito bene?"

"Meravigliosamente. E tu?"

"Posso tranquillamente dire altrettanto! Scendo a preparare la colazione, vuoi qualcosa in particolare?"

"Qualunque cosa fai, andrà benissimo!" Sorrise la bionda, così Jasmin scese da lei e si mise seduta, prendendo il suo accappatoio e indossandolo, poi scese di sotto, trovando Henning.

Il poliziotto, all'improvviso, prese Jasmin alle spalle e la voltò con forza verso di sè, provando a baciarla "L-Lasciami, Henning! Lasciami!"

"No! No, voglio che mi dai un bacio! Non ti piaccio? Vorresti Melanie, eh??"

"Mi fai male, Henning! Smettila!" Gridò Jasmin, mentre entravano in cucina quasi tutti gli altri, esclusi i tre bambini e Melanie, che riuscì ad arrivare a fatica, avanzò e colpì con decisione il collega con una craniata.

"C-Cosa pensavi di farle?" Chiese Melanie "Hai capito proprio male!"

"TU hai capito male! Credi di potermela rubare da sotto il naso?"

"Io non ti voglio, ma come devo fartelo capire?"

"Cosa sta succedendo qui?" Chiese giustamente Martin "Lascia stare mia nipote!"

"Lei e Melanie hanno una tresca! Non vi da fastidio sapere che Jasmin sta con una donna e non con uno come me??"

"Noi non stiamo insieme, ma la amo, non lo nego! E' adulta e libera di scegliere." Ribadì Melanie e Jasmin sgranò gli occhi verdi, senza distoglierli dalla poliziotta che, a sorpresa, corrispondeva i suoi sentimenti. Gli stessi che aveva sempre tenuto segregati nel suo cuore.

Solo allora Henning lasciò andare Jasmin "Battiti con me, se vuoi averla."

"Henning, sai benissimo che ha preso una botta alla schiena." Tentò Mattes "Non può combattere!"

"Lascia perdere, Mattes. Mi giocherò ogni muscolo sano per Jasmin!"

La mora, al sicuro da Martin e tutti gli altri, cercò di fermare Melanie "Ti prego, non fare pazzie."

"Voglio battermi per te. Così la smetterà e tu sarai mia!"

Jasmin sgranò nuovamente gli occhi verdi "Fai attenzione. Sai che fa boxe!"

"Anch'io ho qualche freccia nella mia faretra, stai a guardare."

"Niente colpi sotto la cintura, nel caso avessi avuto in mente di provarci!"

"A me va benissimo. Non avrei mai usato un trucchetto così meschino! Su, fatti avanti."

Henning non se lo fece ripetere e Melanie, nonostante il dolore lombare causato dalla botta presa il giorno prima, se la cavava egregiamente e sferrò dapprima un pugno secco in pieno stomaco al collega e poi un colpo montante al mento che lo debilitò.

"Non mi hai ancora battuto!"

"Lo so. Ecco, adesso sei finito!" Ribadì, colpendo con un pugno diretto il mento del collega, che andò a terra e rimase a fissarla incredulo "Il mento è la parte più debole, quando si combatte, giusto pugile?" Chiese, tendendogli la mano.

"Hai vinto, te la lascio. E voi scusatemi, non intendevo fare casino di prima mattina."

"Ok, ma che non succeda più." Disse Martin, prima che Jasmin si fiondasse tra le braccia di Melanie.

"Ti senti bene? La schiena?"

"In effetti fa male, ma se mi stai accanto passa." Disse maliziosa Melanie, mentre Karin, Elche e Franzi facevano uscire tutti dalla cucina e, quando furono da sole, s'unirono in un dolce bacio.

"Non vedevo l'ora, sai? Ed io che credevo che tu non mi amassi."

"Come hai potuto pensarlo? Sei la ragazza più bella che abbia mai visto!"

"Idem!" Dise semplicemente Jasmin, prima di baciare nuovamente Melanie e poi preparare la colazione per tutti.

Cosa succederà ora che le due si sono dichiarate?

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Capitolo 10
*** Buon Natale. ***


La Viglia di Natale passò in tutta tranquillità ed il giorno seguente, tutti si svegliarono accolti dal profumo dell'aroma del caffè e dalle luci del Presepe, dell'albero e persino delle illuminazioni esterne "Che spettacolo!" Disse Elche.

"Eh si, abbiamo fatto un'ottimo lavoro!"

"Dopo la colazione, ci daremo subito da fare a preparare il pranzo!" Disse Karin "Prepareremo delle lasagne, insalata di verdura, macedonia di frutta e persino del buon gelato! Anche se siamo fuori stagione, possiamo comunque farlo."

"Sai preparare il gelato?" Chiese la Dietrich, incredula.

"Certo! Poi darò la ricetta a chiunque la vorrà. E comunque, anche Jasmin è capace."

"Buono a sapersi!" Esclamò Melanie "Io adoro il gelato."

Jasmin le sorrise così, dopo che tutti ebbero fatto colazione, si misero in fila ai due bagni e, man mano che le donne uscivano da essi, raggiungevano Karin in cucina, mentre ai maschi toccò il compito di sistemare il vischio e di imbandire la tavola, anche se Franzi ed Elche erano impegnate a fare il bagnetto ai rispettivi figlioletti, che si erano svegliati tutti tra le nove e un quarto e le dieci.

"Intanto che aspettiamo che il pranzo sia pronto, possiamo baciarci sotto il vischio! Che ne dite?" Propose Lena, uscendo dalla cucina.

"Noi abbiamo dato!" Fece Wolle, abbastanza imbarazzato "J-Jule ci ha baciati tutti!"

"Dolce Jule, che labbra fantastiche!" Disse estasiato Tarik.

"Potrei dirti lo stesso! Chissà, magari possiamo uscire insieme."

Il giovane Turco sorrise e Lars, il fratello minore di Melanie, fissò Ole e Lena "Voi due... Non avete qualcosa da dire?"

"Ole! Hai fatto qualcosa a Lena??" Chiese preoccupata Anna.

"No, ma io e lei stiamo insieme da quasi un anno!" Rivelò il giovinetto, scioccando tutti.

"A quanto pare, presto diventeremo parenti!" Se ne uscì Nils e, non solo Anna, ma anche Karin, Martin e Jasmin erano felici per i due sedicenni, che avevano avuto il coraggio di fare coming-out.

Le ultime a baciarsi sotto il vischio furono Melanie e Jasmin, che ancora non avevano vissuto la loro prima notte d'amore e s'unirono in un dolcissimo bacio, che fece battere i cuori di entrambe e sorridere gli amici.

Dopo un paio d'ore, il pranzo venne servito e le lasagne andarono a ruba "Mio Dio, sono fantastiche! Con la besciamella, poi, sono divine!" Avanzò Franzi.

"Grazie! E' la mia specialità, aggiungo sempre ai piatti un po' di besciamella."

"Possiamo scambiarci i regali?" Chiese Mattes "Non vedo l'ora di scoprire cosa mi avete regalato!"

"Potremmo dire lo stesso." Ribadì Kai, sorridendogli.

Mentre Karin e Jule sparecchiavano, i nostri si scambiarono i regali ed i più particolari arrivarono da Haase e Frauke, col primo che aveva regalato a tutti una sciarpa versione Arlecchino e la seconda aveva regalato a tutti, compresi i maschi, un'abbonamento annuale ad una beauty farm di proprietà di una sua amica, proprio lì ad Amburgo.

"Frauke, userò questo abbonamento molto spesso, dillo alla tua amica!"

"Ok, Jule! Fa anche i tatuaggi."

"Perfetto! Ho detto, che ci andrò."

Invece Melanie e Jasmin si erano regalate la stessa cosa, ovvero una catenina d'oro al cui centro vi era la metà di un cuore "E' bellissima, grazie!"

"Potrei dire la stessa cosa! Abbiamo avuto la stessa idea." Sorrise Melanie.

Il resto del pomeriggio passò in tutta tranquillità, coi bambini che giocavano con i giocattoli nuovi, appena ricevuti in regalo, poi Karin servì il gelato che avevano preparato assieme lei e Jasmin "Delizioso! Voglio proprio la ricetta!" Fece la Dietrich.

"Certo, nessun problema! Più tardi gliela scrivo."

Anche a cena non vi furono cambiamenti particolari e, dopo aver mangiato ed aver intonato qualche canto natalizio mentre guardavano il concerto di Natale, tutti si misero in coda ai bagni e poi si coricarono. Ma non tutti avevano sonno.

"Posso farti una dichiarazione?" Chiese Melanie, fissando Jasmin.

"Certo! Ma dopo quella d'amore, cos'altro vorresti dichiararmi?" Domandò la mora dottoressa, fissando Melanie nei suoi occhi azzurri.

"Volevo dirti che la catenina non era il mio unico regalo di Natale."

"Che coincidenza! Volevo dirti la stessa cosa."

"Io ti amo, Jasmin e voglio dimostrartelo!"

"Allora dimostramelo." Ribadì la dottoressa, avvicinandosi alla poliziotta, che la strinse a sè e le rubò un bacio pieno di passione, prima di stendersi con lei sul letto per iniziare ad amarla.

E Jasmin strinse a sè Melanie, perchè erano sei anni che i suoi sentimenti stavano rinchiusi nel suo cuore ed aveva quasi rinunciato a dichiararsi alla bella poliziotta, dati i suoi molti corteggiatori e corteggiatrici.

"Buon Natale, Jasmin!"

"Anche a te, Melanie. Anche a te!"

Ma ora che si erano dichiarate, sarebbero rimaste sempre assieme, fino alla fine.

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