Lie or Lie Awake

di FrecciaJones
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Unknown - sconosciuti ***
Capitolo 2: *** Supposizioni ***
Capitolo 3: *** Scontro con la realtà ***
Capitolo 4: *** Tutte le strade portano a te ***



Capitolo 1
*** Unknown - sconosciuti ***


Il sole era sorto su Seattle, e una nuova giornata era appena iniziata per i medici al Grey Sloan Memorial Hospital . April Kepner , di turno al pronto soccorso quel giorno, si stava occupando di una coppia di neo sposi, coinvolti in un incidente stradale prima della partenza per la loro luna di miele.
"Riusciremo a prendere l'aereo questa sera?" domandò la ragazza stringendo la mano al marito.
" Non si preoccupi " rispose April " fortunatamente non è niente di grave, solo qualche accertamento di routine e sarete liberi di andare "
" Non dovevo distrarmi, è colpa mia se il nostro primo giorno da marito e moglie è iniziato con un incidente " disse il ragazzo.
" La casa stava andando a fuoco la sera in cui mi hai chiesto di sposarti a causa delle candele che avevi usato per il tavolo " disse lei ironizzando " con questo incidente vivremo felici e contenti per tutta la vita " .
" Siete davvero una bella coppia "  affermò la dottoressa mentre tamponava la ferita alla fronte della sposa.
" E lei? Quando il lieto evento? " chiese spinta dalla curiosità la paziente.
" Come scusi? "
" Mi scusi, ho visto l’anello e quindi ho dedotto che fosse fidanzata … a volte non sono capace di farmi gli affari miei " .
" Non si preoccupi … comunque ci , in realtà mi piacerebbe sposarmi in primavera " .
" Lui com’è? " 
" Tesoro sei un po’ troppo curiosa non credi? " la interruppe il marito.
" Dico solo che se lui è veramente l’uomo della sua vita, se lo ama, se le fa sembrare tutto perfetto nonostante un incidente d’auto che rimanda la tua partenza per le Hawaii che sogni da anni stando seduta dietro una scrivania, in un ufficio color porpora … beh allora non ha senso aspettare la primavera " .  
" Lui è … "disse la Kepner cercando di trovare le parole adatte " ecco lui è …" non le trovava " Lui è … qui?! "  non dovette più preoccuparsi di farlo.
Matt si trovava al pronto soccorso, non stava indossando la divisa da lavoro, quindi, evidentemente, i motivi che lo avevano portato lì dovevano essere altri. Così April, dopo aver messo un cerotto sulla fronte della donna, si allontanò dai suoi pazienti e lo raggiunse.
 " Matt che ci fai qui? Ti è successo qualcosa? "
" No, non a me personalmente "
La Kepner lo guardava con aria interrogativa, ma lui sembrava incapace di esporre le ragioni che lo avevano portato in ospedale.
Pochi secondi prima , lei nella stessa situazione : incapace di spiegare i motivi che l’avevano spinta verso quell’uomo.
D’un tratto alle loro spalle Stephanie spostò la tenda, sul lettino una donna, incinta e spaventata, che guardava il monitor dell’eco aspettando risposte.
" Il battito è debole " disse la specializzanda " Ho chiesto un consulto alla dottoressa Robins di pediatria ,prima di arrivare alla diagnosi faremo ulteriori analisi per maggiore sicurezza " .
La donna stava fissando i due fidanzati.
" Sei con lei? " chiese April a bassa voce " Chi è quella donna Matthew? "
" Lei è … ecco April vedi, io volevo …" .
" Sono la sorella " disse la donna dietro di loro .
" Oh! La sorella, beh non sapevo fossi qui " asserì April avvicinandosi " pensavo vivessi nel Michigan "
" E’ venuta a trovarci " affermò Matt.
" Aggiornami Edwards "  disse April cercando di rendersi utile, ma non fece in tempo a procedere con la visita. La ragazza, la neo sposa, era andata in arresto cardiaco, era un suo caso, doveva scappare.
" Devo andare, ma state tranquilli, siete in buone mani qui, vi raggiungerò appena potrò " baciò Matt e corse via.
Le analisi purtroppo non portarono buone notizie, il feto era malato, e la dottoressa Robins, insieme alla Edwards che si stava occupando del caso insieme a lei, andò personalmente a riferire la brutta notizia alla madre.
" Purtroppo gli esami non sono dei migliori, il bambino sta male, e per limitare i danni dobbiamo agire il prima possibile " .
" Limitare i danni? " disse sconvolta la donna.
" Si … purtroppo anche nel migliore dei casi non saranno buone notizie, ma possiamo agire e per farlo dobbiamo capire bene di cosa si tratta escludendo tutti gli altri casi che ci confonderebbero solamente " .
" Oh Mio Dio! "esclamò Matt.
" Per prima cosa " disse Stephanie " dobbiamo accertarci che non sia una patologia genetica, faremo delle analisi a lei e a suo marito, potete essere portatori sani senza saperlo " .
" Inizieremo con lei " continuò Arizona " e nel frattempo la mia specializzanda si occuperà di contattare il padre " .
La donna fissò il paramedico, che, dando le spalle alle persone che si trovavano nella stanza, fissava il vuoto oltre la finestra.  
L’imbarazzo, l’amarezza , l’incapacità di comprendere : tutte emozioni scalfite nei volti dei presenti.
" Sono io , il padre del bambino sono io ".
Il silenzio, gli occhi lucidi di un uomo che doveva fare i conti con una menzogna che lo aveva travolto, lo stupore di Stephanie e l’irritazione di Arizona.
Il silenzio, ed una dottoressa , che stava correndo dal suo uomo , che aveva bisogno di lei, proprio come lei aveva avuto bisogno di lui in passato. Lui c’era sempre stato e lei doveva esserci adesso.  
C’era , era lì, immobile sul ciglio della porta, e l’uomo che aveva deciso di sposare aveva appena detto di aspettare un bambino da un’altra donna.
Non conosceva quella donna, ma non conosceva nemmeno Matt. Una sconosciuta lei, uno sconosciuto lui. Due vite estranee, due realtà capaci di distruggere . 

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Capitolo 2
*** Supposizioni ***


“ April! Aspetta, April! “
Era inutile, April non avrebbe ascoltato, non avrebbe sentito le sue ragioni, e Matt lo sapeva, così quando lei corse via dalla stanza, provò solo inizialmente a cercare di fermarla, ma poi la lasciò andare, anche perché non avrebbe saputo cosa dire.
Era un bugiardo, aveva mandato avanti una farsa senza pensare alle conseguenze. Sapeva che qualcuno prima o poi si sarebbe fatto male, ma aveva continuato a mentire.
Jackson, davanti il tabellone degli interventi, aveva assistito alla scena, aveva visto April scappare via, e incuriosito con lo sguardo l’aveva seguita. Avrebbe voluto chiederle cosa stesse succedendo, ma aveva un intervento, e aveva una nuova ragazza, aveva smesso di rincorrere April.
                “ Tutto ok con la paziente lì dentro ? “
                “ Non proprio “ rispose Arizona “ ha appena scoperto che nel migliore dei casi suo figlio dovrà scegliere tra un intervento rischioso o una terapia invasiva “
                “ Non … no “ disse Jackson cercando di sembrare indifferente “Mi riferivo ad April, sembrava sconvolta “
                “  Non è stata la notizia di un bimbo malato a sconvolgerla ma Matt che … “ la dottoressa Robins non fece in tempo a finire che venne interrotta.
                “ Povero uomo … conosco April ,e le sue scenate solo per un capriccio … “
“No Jackson ti sbagli …  a quanto pare non la conosci affatto “ affermò con disappunto la dottoressa.
“ No? Una discussione , un semplice contrasto di opinioni e inizia a farfugliare frasi senza senso, da peso a cose che non lo hanno, e anche se pensi che prima o poi si calmerà, e si renderà effettivamente conto di come stanno realmente le cose,  questo non accadrà …  sono pronto a scommettere che questo è appena accaduto in quella stanza “
“ Mi dispiace Jackson, ma hai appena perso una scommessa!” 

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Capitolo 3
*** Scontro con la realtà ***


Quattro ore, e la tua vita cambia.
April  pensava a ripensava a quello che era appena successo,  avanti e indietro nell’atrio, al gelo, eppure non sentiva freddo, non sentiva più niente.
Aveva passato la vita alla ricerca di certezze, si era aggrappata a quelle di un credo, aveva ceduto, cadendo e rialzandosi, si sentiva finalmente nel posto giusto con la persona giusta. Matt era la certezza che aveva sempre cercato, la realtà di cui voleva fare parte, la nuova vita che voleva costruire . Tutto però era appena crollato, e in fondo era tutta colpa sua, perché lo aveva scelto, perché aveva costruito sulla ragione e adesso non aveva il sentimento per ricostruire ciò che si era distrutto. 
                “ April ti prego ascoltami “
La dottoressa Kepner guardò fisso negli occhi Matt, ma non una parola uscì dalla sua bocca. Non avrebbe voluto lasciarlo parlare, ma il suo silenzio fu percepito dal paramedico come una propensione all’ascolto.
                “ Quando mi hai detto che non eri più vergine, che avevi avuto una storia prima di stare con me io … io mi sono sentito uno stupido. Ero arrabbiato e ubriaco … ed è successo solo una volta,non sapevo come dirtelo, perché ti amo e non volevo perderti , non voglio perderti .“
                “ Quindi quando sei tornato? Quando mi hai chiesto di rimetterci insieme, tu non avevi perdonato me, tu in realtà stavi perdonando te stesso e quello che avevi fatto! ”
                “ No! Sono tornato perché è te che volevo, volevo stare con te! “
                “ E per capirlo sei dovuto andare a letto con un’altra donna? “
                “ Andiamo April! Davvero ti sembra così strano? “
                “ Cosa vuoi dire? “
                “ Tu mi hai scelto …  “ disse Matt insicuro delle stesse parole che stava per pronunciare  “ dopo essere stata sicura di non volere altri “.
Questa frase provocò un forte senso di nausea ad April , che senza esitare, fredda come l’aria che li circondava, disse :
                “ Va via … “
                “ April …”
                “ Voglio che tu te ne vada , non voglio più vederti ! “
Matt non riuscì a controbattere al viso duro e infelice di April. Pensò che sarebbe stato inutile continuare la discussione, che le avrebbe dato tempo, che avrebbe aspettato ma che non avrebbe mollato, non avrebbe rinunciato alla donna della sua vita.
                “ Andremo in un altro ospedale, credo sia la cosa migliore per tutti …  “ disse lui prima di andare via.
Una lacrima era scesa sul volto della dottoressa Kepner e si era posata su sull’anello che era stato il simbolo di quel nuovo amore, di quella possibilità di felicità. Lo stesso anello  che, poco dopo, dalle mani di April volò via fino a scontrarsi contro  il cemento della strada,  mentre Jackson, dall’alto della vetrata osservava . 

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Capitolo 4
*** Tutte le strade portano a te ***


April Kepner e Jackson Avery dovevano occuparsi dello stesso paziente quel giorno : un ragazzo ustionato arrivato il pronto soccorso qualche ora prima. Messo sotto sedativi e antidolorifici avevano messo a tacere le urla del ragazzo lasciando loro liberi di discutere il caso prendendo le opportune decisioni.
                “  Un innesto di pelle , non ci sono altre soluzioni …  “ affermò Jackson .
                “ Bene allora non ci resta che procedere “ disse la dottoressa Kepner .
                “ Mi scusi “ li interruppe un fattorino “ sto cercando la dottoressa April Kepner “
                “ Sono io “
                “ Questi fiori sono per lei “
                “ Grazie” rispose April controllando il bigliettino e trasferendo subito tutto nella pattumiera più vicina.
                “ Davvero? E’ così grave? “
                “ Non mi va di parlarne Jackson “
Ritornarono a discutere del ragazzo, prepararono la sala operatoria, e Jackson non fece più domande, consapevole del fatto che non avrebbe avuto una risposta.
Lavorarono tutto il giorno insieme, erano Jackson ed April, e stavano bene così.  Erano soddisfatti , avevano salvato la vita ad un ragazzo, aveva reso una mamma felice e avrebbero potuto vivere nelle mura di quell’ospedale per sempre se solo fosse stato possibile conservare quel sentimento di vittoria che tanto li aveva appagati.  Le gambe erano stanche ma una chiamata d’emergenza dalla stanza del ragazzo operato li portò a correre verso la stanza del ragazzo che avevano operato.
Nessuna emergenza però si presentò loro una volta arrivati.
                “ Io me ne vado ! “ disse April quando vide Matt dentro col paziente.
                “ Mi ha dato venti dollari per suonare il campanello d’emergenza “ affermò il ragazzo .
                “ April ti prego, devi ascoltarmi “ .
Ma non lo ascoltò, e andò via.
                “ Non ti azzardare a fare più una cosa del genere nel mio ospedale ! “ disse il dottor Avery bloccando il paramedico “ e adesso fuori ! Qualsiasi cosa sia successa tra di voi deve restare fuori e non deve coinvolgere i miei pazienti o il mio lavoro ok?! “
Jackson era irritato e seccato, non solo con Matthew, ma anche con April, che aveva esasperato quel litigio fino a quel punto. Doveva trovarla, e parlarle, come capo di un ospedale , e quindi responsabile degli avvenimenti interni ad esso, non poteva permettere che queste cose accadessero.
La trovò seduta nella sala d’aspetto, forse perché era l’unico posto dove una faccia sconvolta non era guardata con sospetto.
                “ Jackson ti ho già detto che non mi va di parlarne ! “
                “ No April adesso mi ascolti ! Non so cosa sia successo e non mi importa , ma mi importa di questo ospedale e sono qui a parlarti in veste di capo ! Devi ascoltarmi e non sono disposto a sentire nessuna tua blaterazione, perché è questo che fai ! Blateri ! Adesso vai dal tuo fidanzato e chiarisci con lui in modo tale da non dover più assistere a scenate del genere nel mio ospedale ! Sono stato chiaro ? “
                “ Non è più il mio fidanzato “
                “ Pensi che me ne importi qualcosa? L’unica cosa di cui mi importa è che tu smetta di comportarti come una bambina cocciuta che non può avere i suoi giocattoli . Smettila di trattare le persone così e affronta le situazioni ! “ Ma tutto questo non riguardava il suo paziente, non riguardava l’ospedale, tutto questo riguardava loro, e ad April fu chiaro.
Non voleva parlare di quello che era successo, non voleva parlarne con lui, perché aveva voglia di sentirsi vicina a qualcuno che poteva capirla, ma Jackson era ostile nei suoi confronti e questo l’aveva portata a chiudersi a riccio, poiché avrebbe ricevuto compassione, e non appoggio ,da un uomo che l’aveva disprezzata e che sentendosi in colpa l’avrebbe poi compatita, e non voleva questo. Era già stata compatita abbastanza in tutta questa storia.
                “ Va bene dottor Avery … capo … provvederò “ rispose lei, ed immediatamente Jackson si sentì sprofondare .
Era ora di andare a casa, Stephanie lo stava aspettando fuori, lui la raggiunse sperando di poter dimenticare quella serata togliendosi quella sensazione di dosso .
                “ Come è andata oggi ? “ domandò Stephanie .
                “ Non è successo niente di che “ in realtà voleva solo non parlarne.
                “ Ho saputo che quel paramedico è stato tutto il giorno in ospedale per poter parlare con April , non so se mi fa più pena lui o lei “ disse Stephanie .
                “ Perché ? Cosa è successo ? “
                “ Come non lo sai? L’uomo flash mob aspetta un bambino da una donna diversa da quella che aveva deciso di portare all’altare … “ e Jackson capì che non si sarebbe più liberato di quella sensazione “ Chi se lo aspettava da uno come lui “ continuò lei “ voglio dire con quella faccia da bravo ragazzo, ancora oggi quando l’ho visto stentavo a crederci … secondo me ci deve essere una spiegazione , lei dovrebbe ascoltare cosa ha da dire “
                “ Sta zitta ! “ disse Jackson senza badare al tono della sua voce .
Un tono di voce Incondizionato, proprio come il gesto che seguì, e in un attimo la vista di Matt nel parcheggio lo portò ad agire senza pensare: spinse il paramedico contro l’auto alle loro spalle,  abbattendosi su di lui con una rabbia e un’ira che, forse, avrebbe voluto rivolgere anche contro se stesso.
Non riuscì a fermarlo Stephanie, non riuscì a calmarlo il rimproverò di Hunt che lo trascinava via, solo la vista di lei, April, lo placò . Da lei non poteva scappare, lo aveva fatto ma non era servito a niente. Adesso non aveva più intenzione di fuggire via da ciò che gli era sembrato ingestibile prima e che, in realtà, aveva solo reso ingestibile dopo tutto quello che aveva lui aveva scelto per restare lontano da lei.
Non voleva più questo , voleva lei . 

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