the kingdom fell in the dark

di Fairy23
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo uno: una ragazza molto speciale ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2: Scappare verso un passato oscuro ***
Capitolo 4: *** Capitolo tre: I fighter ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


 
In una notte buia, ecco apparire due figure incappucciate in quella 
che forse era la strada più desolata di quella piccola città. 
Erano riveste da due lunghi e così grandi mantelli che rendevano
 molto difficile comprendere se celassero uomini o donne, solo 
sentendole parlare fu chiaro che si trattava di due fanciulle.  
Discutevano in un tono di voce assai basso ma allo stesso tempo molto agitato.
“Sei sicura che si trovino qui?”
“sì, la sorella l’ha mandata via per proteggerla, e le informazioni 
dicono che l’abbia mandata proprio nella città di Fiveland” disse la ragazza 
nascosta da un mantello blu molto lucente, “e tu sei assolutamente 
certa che le tue informazioni siano attendibili?” chiese quella dal mantello rosso,
“certo che lo sono, mi conosci, non mi muovo alla ceca, 
devo sempre avere prima la certezza”
“bene, se ne sei così sicura allora Lara mi fido. A questo punto 
mi sembra giusto iniziare subito a cercarla, non perdiamo altro tempo”
“no!”
“come scusa?” esclamò interdetta incapace di credere a ciò che l’amica aveva esclamato,
“i nostri nemici sono lontani, non ha senza coinvolgere la bambina 
in queste questioni; nascondiamoci tra questa gente Mara” la supplicò invano Lara,
“per quanto? Forse non hai ben compreso le mie parole, 
non abbiamo molto tempo e arriveranno anche qui lo sai!”
“Forse, ma per ora del tempo lo abbiamo. Almeno per riprenderci e per prepararci. 
E forse, nel mentre, potremo anche vivere degli anni tranquilli”
“tu speri in qualcosa di impossibile” esclamò furiosa la fanciulla 
dal mantello rosso nel sentire così tanta tranquillità nelle parole dell’amica,  
“riesci a goderti per almeno cinque secondi il fatto di essere 
finalmente tornata sulla nostra città d’origine” disse a quel punto 
Lara esasperata dall’amica, “no, perché il luogo in cui 
abbiamo vissuto tutti questi anni, tutto e tutti
 quelli che conoscevamo sono andati perduti”
“non tutti e lo sai”
“proprio per questo dobbiamo subito trovare la bambina, solo lei può mettere fine a questa storia”
“no, è troppo piccola e ti ho già detto che abbiamo tempo, maledizione”.
Lara si capiva benissimo era una persona molto razionale, studiava bene una situazione, 
le tante possibili vie percorribili e le conseguenze agendo poi nel modo più giusto secondo 
le analisi fatte; Mara invece era di carattere totalmente opposto, molto ma molto impulsiva, 
soprattutto in quel particolare frangente, “tu non vuoi proprio sentire ragione, 
sei ceca davanti alla verità. Fai come vuoi allora Lara, goditi la tua amata città, 
ma ti avviso, questa storia finirà molto male e questo lo puoi comprendere
 tranquillamente anche tu” e, dettò ciò, Mara si mise in cammino 
scomparendo pian piano dalla sua vista.
Lara allora iniziò la ricerca di un posto sicuro, dove potersi 
rifugiare e dove riuscire ad addestrare nuovi fighter; credeva in ciò che 
aveva detto all’amica ma sapeva che anche quest’ultima aveva ragione,
 il male che aveva distrutto il regno dei fighter sarebbe arrivato anche là, 
bisognava creare una difesa, anche se piccola, per respingere, 
quando un giorno sarebbero arrivati lì, i cattivi.
Intanto che la sua testa si riempiva di tutti questi pensieri, 
gli venne in mente il posto perfetto, un luogo che conosceva come le sue tasche.
Cammino per molto tempo; dovette addentrarsi nella parte più desolata 
dei boschi della città, per raggiungere il tunnel che l'avrebbe portata
 nel luogo dove da piccola passava gran parte del suo tempo, 
l’unico posto così nascosto a occhi estranei in cui di conseguenza 
sarebbe stata abbastanza al sicuro. Quel tunnel le portò alla mente 
una serie di ricordi, pochi si, ma molto preziosi a tal punto da 
ritrovarsi con gli occhi colmi di lacrime, lacrime che lei sapeva 
bene erano dovute a un passato a lungo dimenticato ma anche a un 
presente andato perduto. Dopo una lunga camminata e una 
scia di pensieri arrivò alla fine del tunnel, si guardò subito 
intorno pensando che quel luogo non era affatto cambiato e si 
trovò ancora più sicura della sua scelta, 
quello era l’unico posto adatto.
Ora, arrivata lì, non le restava che prepararsi, nascondersi e attendere 
con pazienza il giorno in cui avrebbe dovuto combattere di nuovo, 
un giorno che avrebbe per sempre cambiato la vita alcuni ragazzi.

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Capitolo 2
*** Capitolo uno: una ragazza molto speciale ***


Nella tranquilla e serena Fiveland le giornate trascorrevano molto serene; era una cittadina piccola e molto gioiosa, vi erano sempre molte feste cui partecipavano sia abitanti sia turisti.
La primavera era ormai inoltrata e dopo il giorno della festa dei fiori per i ragazzi era il momento di tornare a scuola; ve ne erano cinque e portavano il nome delle prime cinque lettere dell’alfabeto: A – B – C – D - E.
Purtroppo nella scuola D le tubature dell’acqua si erano rotte, allagandola del tutto, e, impedendo l’accesso a tutti gli alunni.
“Che sta succedendo? Perché … se ne stanno …. Andando tutti?” chiese Nadia che essendo come al solito in ritardo, fu costretta a correre e ora aveva un fiatone enorme “Le tubature sono rotte e la scuola è allagata quindi non si può entrare” disse lisa, “Quindi avrei corso per un lungo tragitto invano?! Che rabbia, non potevi chiamarmi?  Vabbè, lasciamo stare. Ti andrebbe di venire a prendere un gelato con me?” chiese la ragazza, che al sol dir gelato sembrava rinata, e per niente stancata dalla corsa “no, non posso” rispose l’amica dispiaciuta.
Al quel punto s'intromise Alex con la sua solita spiritosa tranquillità “se vuoi, vengo io con te mia cara Nadia”
“sparisci Alex” rispose in modo molto secco la ragazza senza neanche scomporsi.
Lisa al quel punto, sconcertata e irritata la risposta dell’amica, l’ha riprese “io non ti capisco sai, tutti i ragazzi ti girano intorno e tu invece li snobbi con la tua solita fredda arroganza”
“non sono per niente interessata ai ragazzi; inoltre bisogna dire che mi vengono dietro solo per i miei occhi celesti e gli ottimi voti a scuola, non di certo per il mio carattere” rispose Nadia “sei veramente strana!”
“no, come dicono i ragazzi che mi recano complimenti, io sarei SPECIALE, riesci a credere alle cose strane che riescono a dire?!“
“m fai venire una gran rabbia! Non continuo la nostra discussione perché devo tornare a casa. Prima però tieni ecco il tuo regalo di compleanno, non potevo certo dimenticarmene”
“grazie! Sei stata veramente gentile, lo aprirò arrivata a casa” e dettò ciò le ragazze si allontanarono l’una dall’altra e Nadia si diresse verso la gelateria.
Non dovette camminare a lungo per arrivare davanti alla gelateria: p era piccola e viola, molto graziosa ed elegante; vi era un'unica gelataia, Lara, una donna dai capelli marrone e gli occhi verde smeraldo.
Entrata nella gelateria non ebbe tempo di ordinare che fu subito preceduta “Il solito Nadia?”
“si Lara, pera, cioccolata e moltissima panna”
“ hai gusti veramente molto originali e anche molto strani”
“ c’è chi affermerebbe che ho dei gusti speciali, parala che ormai è usata per descrivermi in generale”
“è la cosa ti dispiace?se ti dicono così, vuol dire che sei molto ammirata e apprezzata; sei brava in molte cose: tiro coll’arco, ginnastica artistica, sei gentile e simpatica; non riesco proprio a capire perché ti dispiaccia tanto che ti dicano ciò”  
“non dico che non mi piace, a me da solo fastidio il fatto che me lo dicono non per il carattere ma per gli sport in cui eccello”
“Sei veramente strana e cocciuta, perché non riesci a comprendere che te lo dicono per farti un complimento”
“questo lo so”
“e per fortuna che lo sai! Senti, lascia stare sei troppo testarda e non vuoi capire, tieni il tuo gelato che è pronto ”
“grazie! Ecco i soldi”
“non ti preoccupare offre la casa” le disse gentilmente la gelataia “grazie”, e prima che uscisse dalla gelateria, aggiunse “per la cronaca, io non sono testarda!” disse Nadia freddamente stufa di sentire quei discorsi “no no”
”cattiva”
”ahahah, ora devo lavorare” disse Lara molto sorridente “ciao”.
Nadia si diresse verso casa pensando a ciò che Lara e Lisa le avevano detto, sapeva che in realtà avessero ragione però non riusciva ad accettarlo; di solito non credeva mai che i ragazzi che gli facevano i complimenti fossero sinceri, ma, ora, cominciava a pensare che fosse in errore.
A causa di tutti questi pensieri, non si accorse il passare del tempo e si ritrovò davanti casa.
Andò verso la porta e una volta aperta si trovò davanti alla madre “tesoro come mai sei già tornata?” le chiese sorpresa di vederla a casa così presto “le tubature dell’acqua sono rotte e la scuola è allagata, quindi nessuno può entrare”
“ah mi dispiace! Ora però devo fare qualche commissione e ci metterò qualche ora, ti da fastidio rimanere a casa da sola?” chiese la madre molto pensierosa “no, non preoccuparti” rispose la figlia serenamente “prima che esca, hai finalmente deciso cosa fare stasera per il tuo compleanno”
“una cena a casa senza amici, come ogni anno. Non riuscirei a sopportare una festa con il solito complimento ogni secondo”
“se ne sei sicura, ora, però devo proprio uscire, ciao”.
“Ah che rottura, sempre le solito chiacchiere ogni giorno, mi è venuto addirittura un grande mal di testa. Ora mi metto ad ascoltare un po’ di musica così provo a rilassarmi”.
Nadia senza accorgersene si addormentò; le ore continuavo a passare e lei non dava cenno di svegliarsi; dormiva come un angelo, tranquilla e serena, le sue preoccupazioni sembravano sparite finche, “DIN DON”, al quel suono il tranquillo sonno di Nadia si ruppe “chi è che suona al campanello a quest’ora del mattino”, si alzò e controllata l’ora, vide che erano le 19.00, aveva dormito ben otto ore ma sembrava che volesse dormire il doppio del tempo già passato.
Scese le scale e si diresse verso la porta per vedere chi l’avesse disturbata, aprì la porta, “tesoro ancora così, non ti sei neanche cambiata”
“cosa pretendi mamma mi sono addormentata e mi sono svegliata adesso”
“hai dormito davvero molto! fammi entrare ti ho portato due cose meravigliose, tieni cara”.
Prima che la madre riuscì a dare la scatola grande e quella piccola a la figlia un forte vento entro dalla porta ancora aperta che porto dentro una piccola scatola che si pose su le mani di Nadia.
Su la parte superiore della scatola c’era scritto “PER NADIA LA SPECIALE”,
“aprilo”
“che cosa?!”
“non fai niente di male dopo tutto, c’è scritto che è per te”
“ma”
“aprilo”
“va bene”. Nadia aprì la scatola, “è bellissima” una collana con un ciondolo a cuore si trovava in quella scatolina, “ma chi?”
“non lo so, ma chiunque te lo ha mandato pensa che tu sia speciale e se pensi che quella sia bellissima dopo aver aperto le due scatole, ti rimangerai tutto, intanto aiutami a preparare la tavola”
“ok”.
Appena la tavola fosse pronta la a porta si aprì, ”scusa cara se sono in ritardo”
“non fa niente, Nadia mi aiutato a preparare la tavola, quindi ora mangiamo”
“va bene”.
La cena prosegui in modo tranquillo e divertente, Nadia pensava che niente avrebbe rovinato quel momento ma si sbagliava; la serata passò velocemente fino ad arrivare al momento della torta, la ragazza allora soffiò su le candeline, e, a un tratto i genitori si addormentarono, Nadia pensò che fossero stanchi e prima che potesse svegliarli ”DIN DON”, al quel suono Nadia si diresse senza pensare verso la porta, non poteva certo immaginare che la persona che si trovava dietro la porta le avrebbe scombussolato la vita in tutti i sensi portandola a conoscere un passato del tutto inaspettato.

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Capitolo 3
*** Capitolo 2: Scappare verso un passato oscuro ***


“Che ci fai qui?” chiese Nadia: “Ti salvo la vita” disse la ragazza davanti alla porta, che subito la prese per il braccio la portò via con se; correvano per le strade di Fiveland e nonostante andassero molto veloce, Nadia non fece a meno di ammirare quanto fosse bella la città in cui viveva.
Infatti, era un luogo molto pittoresco e antico; gli abitanti della città amavano i palazzi di color pastello, poiché donavano eleganza e un senso di tranquillità a tutto il posto; vi erano un bellissimo parco, un laghetto di un bellissimo celeste chiaro, un grandissimo bosco e tanti altri luoghi stupendi.
Tutti questi suoi pensieri furono interrotti da una brusca virata: “Dove stiamo andando Lara?”
“in un posto sicuro” mormorò quella dandogli poca attenzione “in un posto sicuro?! Perché? Non capisco perché continuo a seguirti, devo tornare dai miei genitori, saranno molto in ansia” disse Nadia irritata, odiava totalmente in quella situazione, “non ti preoccupare, loro non sono in pericolo; ora, possiamo rimandare le domande sciocche a dopo”, la giovane Nadia annuii solamente.
Corsero per un tempo lunghissimo, e una volta uscite dalla città, s’inoltrarono nel bosco sempre più in profondità, fino ad arrivare davanti ad una grotta.
Quello che colpì di più Nadia, era che questa grotta aveva un cancello nero con un bellissimo fiocco di neve in cristallo al centro, la ragazza tirò fuori una chiave di cristallo e la infilò nella serratura nascosta sotto il fiocco.
Appena il portone si aprì mostrò un piccolo buio tunnel, Lara s’incamminò mentre Nadia rimase ferma davanti all’entrata molto titubante, poteva fidarsi? pensò, Lara notando che si era fermata all’entrata e si voltò a guardarla, sogghignò divertita, “ti fermi proprio ora? Sappi che se vuoi le tue risposte devi solo seguirmi” gli disse Lara, con una tale sicurezza, Nadia si sorprese non poco, non aveva mai visto un tale lato nella gentile gelataia che lei aveva sempre conosciuto, la giovine trovò un po’ di coraggio dentro di se e seguì la donna.
Il tunnel sembrava infinito e fra Lara e Nadia c’era un silenzio molto teso, dopo un po’ che camminavano, finalmente Nadia si decise di parlare “chi sei in realtà?”
”vai dritta al punto è? Ti risponderò, io sono un fighter”
 “cos'é un fighter”
“un fighter è una persona con grandi capacita e poteri”
“in poche parole una specie di mago?!” mormorò Nadia piuttosto confusa, Lara fece una smorfia “un fighter è totalmente diverso da un mago; i maghi possono fare qualsiasi tipo di incantesimo mentre i fighter traggono il loro potere dai sentimenti: ci sono fighter che traggono potere dalla rabbia, altri dalla gioia, dal divertimento, dalla tristezza e così via”
“ah! Strano ma forte”
“non è proprio così forte, a causa di ciò i nostri poteri sono molto limitati, ecco perché usiamo delle armi che unite alle nostre straordinarie abilità fisiche, ci rendono dei combattenti molto forti. Ora però basta chiacchiere sta per iniziare il pezzo a scivolo”
“pezzo a” Nadia non riuscì a finire di parlare che un enorme scivolo apparve di fronte a lei e senza neanche accorgersene iniziò a scivolare “ dove porta questo scivolo?”
“nel nostro quartiere generale, lì finalmente saprai tutto ciò che ti serve”.
Il tunnel era abbastanza buio ma per niente spaventoso, Nadia, infatti, non aveva per niente paura, più che altro era curiosa di sapere ciò che stava succedendo, ciò che la attendeva alla fine di quell’inquietante scivolo. “perché fai la gelataia se sei un fighter?” chiese Nadia intanto che continuavano a scivolare “noi fighter viviamo tranquillamente nascosti frale gente comune”
“perché vi nascondete”
“storia lunga un po’ scomoda da raccontare in questo momento non pensi?!” disse Lara facendo notare che mettersi a chiacchierare su uno scivolo non era molto comodo “hai ragione” rispose Nadia attendendo il momento della fine dello scivolò, di arrivare in quel luogo tanto sicuro dove la stava portando Lara.

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Capitolo 4
*** Capitolo tre: I fighter ***


Nadia cominciava a spaventarsi a causa della lunghezza di quello scivolo, dove diavolo mi sta portando? Soprattutto, dove si trova questo posto sicuro? Pensò.
“tieniti forte!” disse a quel punto Lara “come?!” esclamò Nadia ma non fece in tempo a sapere la risposta che si trovo a fare un enorme tuffo per terra “ti avevo detto di tenerti forte no?!” disse la donna che invece di aver fatto la stessa fine era riuscita a prendere una corda attaccata proprio dopo l’uscita del tunnel e grazie alla quale riuscì ad arrivare per terra.
Appena iniziò a parlare si accorse però che Nadia era svenuta a causa della botta subita, “tu, aiutami a sollevarla e metterla lì!” urlò a una persona lì vicino nascosta nell’ombra.
Passarono ore prima che la ragazza si risvegliò, “che cavolo indosso?!” esclamo furiosa, “vestiti adatti per addestrarti” fu la risposta pacata della donna.
Nadia la guardò come se fosse impazzita, “addestrarmi?! Scherzi?! Per quale motivo mi dovrei addestrare?! Una buona volta Lara mi vuoi dire cosa succede?” esclamò inviperita, odiava non sapere le cose, “la pazienza è importante ragazzina, imparala”.
 La bambina era sempre stata molto paziente, qualcuno quand’era molto piccola glie lo aveva insegnato e non rammentava chi, ma certe volte perdeva il controllo, soprattutto quando gli venivano nascoste le cose, “ho perso tutta la pazienza che avevo. spiega!”.
La donna sbuffò, avrebbe avuto un gran bel da fare per addestrarla, se erano questi i presupposti.
“Prima di tutto benvenuta nel centro di addestramento fighter, è un posto sicuro per gente come noi, qui ci si può nascondere dal nemico ma non è solo questo, qui alleniamo le capacità e i poteri”.
Sperava con tutta se stessa che Nadia capisse al volo ciò che gli voleva dire.
Purtroppo la ragazzina non aveva capito nulla di nulla “fighter? Allenarsi? Centro di addestramento? Nemico? Che stai dicendo, non riesco a capirti, tu sei del tutto impazzita, ora ne sono certa. Me ne devo andare subito” esclamò alzandosi di scattò dal letto.
Cominciava ad avere paura.
“ora calmati”
“come faccio?! Mi porti qui e mi dici che mi devo allenare ma non spieghi il motivo” mormorò sconvolta, non riusciva a capire cosa volesse da lei Lara, perché gli avesse sconvolto così tanto la vita.
“lo devi fare perché sei una fighter”.
Fighter, ancora quella parola, Lara insisteva nel dirle che lei era una di loro, ma non sapeva chi diavolo erano, la cosa cominciava proprio a darle fastidio.
“per la milionesima volta, CHI SONO I FIGHTER?” urlò esasperata, voleva delle spiegazioni e le avrebbe ottenute.
“Senti, ascoltami bene, ora ti spiegherò tutto ma devi finirla di urlarmi contro e devi seguirmi. Ok?” disse Lara con tono che non ammetteva repliche, “ok” rispose Nadia calmandosi, finalmente la verità, pensò soddisfatta.
Le due uscirono dalla stanza e attraversarono moltissimi corridoi, Nadia si stupì della presenza di un posto così grande sotto terra, il posto deve essere immenso, pensò meravigliata.
Finalmente la donna, si fermò davanti ad una porta, “entra e siediti” gli disse, “allora vuoi cominciare a parlare oppure no?” disse arrabbiata la ragazzina “ok ok. Inizierò spiegandoti cosa sono i fighter; praticamente sono delle persone con dei poteri, sono come le streghe, ma a differenza loro hanno poteri molto limitati ”.
“Aspetta un attimo … esistono le streghe?” se ne uscì Nadia nel mezzo del discorso “ovvio, ma qualche libro l’hai letto? Qualche racconto l’avrai sentito?” esclamò Lara meravigliata, la ragazzina fece no con la testa, ma cosa insegnano ai giovani d’oggi, pensò la donna sconsolata.
“Lasciamo perdere queste tue lacune, torniamo al discorso iniziale”
“sì, scusa, continua” sibilò la ragazzina sempre più sconcertata.
“Come stavo dicendo i fighter, possiedono dei poteri un po’ particolari rispetto a quelli delle streghe, i nostri sono collegati alle emozioni, e per questo siamo divisi in quattro categorie: quelli della gioia, della rabbia, della tristezza e della tranquillità. Inoltre ogni sentimento è collegato ad un elemento, la rabbia è legata al fuoco, la gioia all’aria, la tristezza all’acqua e la tranquillità alla terra. Io ad esempio, sono un fighter della tranquillità”.
La spiegazione di Lara era semplice e concisa ma a quanto pare non per Nadia che aveva ancora molti dubbi e gli sembrava di capirci sempre meno “tu saresti quindi un fighter che controlla la terra, ma come fai ad essere sempre tranquilla?”
 “non sempre ci riesco, ecco perché ogni fighter ha anche uno strumento per combattere, io per esempio uso una spada”
“una spada?! Quando un fighter non usa i suoi poteri dunque usa un arma? Tutti usano la spada?”
“no, l’arma è diversa per ognuno, ciascuno usa l’arma che trova più comoda. Di solito i fighter di un gruppo usano la stessa arma, ma non è obbligatorio, è una scelta libera”.
“Bene … tu sei del tutto fuori di testa” commentò, “non mi sembra tanto difficile da comprendere su” urlò Lara alquanto stufa facendo ammutolire la ragazzina.
 “Scusa è che sono momenti bui per noi e il tempo non è mai dalla nostra parte” borbottò passandosi una mano sugli occhi, era stanca, tanto stanca, non ne poteva più di combattere.
“Tu sei una fighter” esclamò riprendendo il discordo , “di che tipo non lo so ma lo scopriremo, il punto è che sei una di noi e che devi iniziare l’addestramento al più presto, non hai molta scelta temo” la donna si dimostrò irremovibile e molto sicura delle sue convinzioni.
“non ho altra scelta?! Scherzi vero?! Vieni a casa mia, mi fai correre per tutta la città, mi porti non so dove sotto terra, dici che sono una fighter ed ora pretendi che io faccia quello che dici senza nemmeno un ma?” urlò inferocita Nadia, ne aveva piene le scatole di Lara e delle sue strambe storie.
“Lo so che sembra tutto troppo strano e pensi che io sia pazza, vorrei tanto che fosse come dici tu, ma non è così! La realtà dei fatti è un'altra che tu lo voglia o no” esclamò, cominciava sul serio ad arrabbiarsi, non sopportava più quella mocciosa.
La donna cominciava ad essere stanca, una sola chiacchierata con lei stava rischiando di mandare la sua tranquillità a farsi benedire.
Nessuna delle due si accorse che la porta era stata aperta e si stava avvicinando la stessa persona che aveva aiutato Lara a portare Nadia.
“Rispondi a tutte le mie domande e poi io vedrò se accettare o meno la proposta” esclamò alla fine la ragazzina, era sicura al cento per cento che la donna avrebbe accettato, voleva la verità e l’avrebbe avuta subito.
“Non c’è tempo per raccontargli ogni dettaglio” esclamò la voce misteriosa, Nadia si pietrificò, aveva riconosciuto la voce, così famigliare per lei.
“Che cosa ci qui fai tu qui?” mormorò sorpresa la ragazzina.

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