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Lista capitoli: Capitolo 1: *** Capitolo 1 - Favola PseudoNuova *** Capitolo 2: *** Capitolo 2 - Che Noia! *** Capitolo 3: *** Capitolo 3 - Una Triste Verità *** Capitolo 4: *** Capitolo 4 - Ridi, Ridi Che La Fata Cattiva Ha Fatto Gli Gnocchi *** Capitolo 5: *** Capitolo 5 - Il Potere dell'Asino *** Capitolo 6: *** Capitolo 6 - L'Incontro con Filippo *** Capitolo 7: *** Capitolo 7 - La Locanda *** Capitolo 8: *** Capitolo 8 - L'Accendino *** Capitolo 9: *** Capitolo 9 - Oh, Magico Rombo! *** Capitolo 10: *** Capitolo 10 - Troppi Intrighi, Che Pizza! *** Capitolo 11: *** Capitolo 11 - Una Nuova Missione *** Capitolo 12: *** Capitolo 12 - Svelalo con un Fiore, in un Negozio di Fiori! *** Capitolo 13: *** Capitolo 13 - Correttezze Genealogiche *** Capitolo 14: *** Capitolo 14 - Andò Così! *** Capitolo 15: *** Capitolo 15 - Attenti al Lupo! *** Capitolo 16: *** Capitolo 16 - Perdere il Pelo *** Capitolo 17: *** Capitolo 17 - La Decisione di Olsa *** Capitolo 18: *** Capitolo 18 - Leandra e i Sette Nani *** Capitolo 19: *** Capitolo 19 - Viva gli Sposi! *** Capitolo 20: *** Capitolo 20 - La Porta Dorata *** Capitolo 21: *** Capitolo 21 - Chiarimenti *** Capitolo 22: *** Capitolo 22 - Pillole di Saggezza *** Capitolo 23: *** Capitolo 23 - Nel Mulino Che Vorrei... *** Capitolo 24: *** Capitolo 24 - Leandra Ama Filippo *** Capitolo 25: *** Capitolo 25 - L'Ultima Vita del Gatto *** Capitolo 26: *** Capitolo 26 - Una Vera Principessa *** Capitolo 27: *** Capitolo 27 - La Profezia *** Capitolo 28: *** Capitolo 28 - Il Bersaglio di Ashe *** Capitolo 29: *** Capitolo 29 - Unica Speranza *** Capitolo 30: *** Capitolo 30 - Le Lacrime di Nimaison *** Capitolo 31: *** Capitolo 31 - Una Grossa Bugia *** Capitolo 32: *** Capitolo 32 - La Pozione d'Amore *** Capitolo 33: *** Capitolo 33 - Il Vero Incontro con Filippo ***
Sono già le 22 in una piccola casa di campagna e il piccolo
Darryl Doodle non riesce ad addormentarsi.
Darryl Doodle, allora, dal lettino
chiama la sua mammina.
Darryl Doodle: Mamma! Mamma! Non
riesco a dormire!
Mamma: Sono qui piccolo Darryl Doodle.
Perché non riesci a dormire!
Darryl Doodle: Lo sai che se non
mi racconti la solita favola della buona notte non riesco a dormire!
Mamma: Hai ragione piccolo Darryl Doodle,
come sono sbadata oggi, magari sono solo un po’ stanca… visto che lavoro come una schiava dalla mattina alla sera per
assicurarti quel cavolo di lettino in cui dici di non riuscire ad addormentarti,
piccolo Darryl Doodle!! Ma che cazzo di nome è Darryl
Doodle??
Darryl Doodle: …o.O ehm… mamma…?! Stai bene?
Mamma: Sì…sì … sto bene… cosa vuoi che ti racconti?
Biancaneve? Cenerentola? Raperonzolo? Cicciolina?
Darryl Doodle: No! Mamma! Basta
con le solite storie! Voglio una storia nuova!
Mamma: Una storia nuova?
Darryl Doodle: Sì! Una storia di
Cavalieri, Principesse da salvare, di draghi sputafuoco!
Mamma: … questa è la tua idea di favola nuova?
Darryl Doodle: Sì!
Mamma: Va bene, ti racconterò una favola nuova… il titolo è…
"FAVOLA PSEUDO-NUOVA"
Capitolo 1
C’era una volta … “un re!” – direte voi, miei piccoli
lettori, invece no…
Darryl
Doodle: …Mamma io non ho detto nessun “un re”… e poi
perché parli al plurale?
Mamma: Senti Darryl Doodle se non stai zitto ti ficco
quella lampadina in bocca, ok?
Come stavo dicendo…
C’era una volta una principessa di nome Leandra, voleva
sposare il principe Filippo ma la sua perfida matrigna non voleva.
Leandra: Perché non vuoi che sposi Filippo? Oh spudorata
matrigna?
Matrigna: Perché sposerai Ukul, il
figlio del cugino di mio padre!
Leandra: Ma io non lo amo! Oh malvagia matrigna!
Matrigna: Non me ne frega nulla.
Leandra: Ma … ma non è giusto! Oh insensibile matrigna!
Matrigna: Nulla è giusto nella vita, vado a fare yoga.
La matrigna se ne andò, Leandra, rimasta sola, prese una
grande decisione.
Leandra: Mi iscriverò anche ioa yoga!
… sì … ma prese una decisione ancora più importante.
Leandra: Comprerò un tappetino da Yoga di colore blu! Perché
mi piace tanto il blu!
… -.-‘ … Leandra decise anche di fuggire e di andare da
Filippo.
Leandra: Ah, sì! Fuggirò e andrò da Filippo!
Leandra rubò il cavallo della matrigna e si diresse verso il
castello di Filippo.
Durante il viaggio Leandra si fermò in uno strano paese dove tutti erano
immobili.
Leandra andò vicino ad un passante.
Leandra: Mi scusi… perché ve ne state tutti fermi?
Il passante non rispose
Leandra: Ehi! Tutto bene? Parla la mia lingua?
Il passante rimase fermo
Leandra: Ma perché non risponde? Lei è un maleducato!
Cafone!! Ti odio!
E con un calcio Leandra fece cadere l’uomo, che si ruppe in mille pezzi.
Leandra: Oh porca…
Fauna: E’ colpa della maledizione di Malefica!
Leandra: Oh! Finalmente qualcuno che parla, cosa hai detto
cara vecchietta?
Fauna: … -.-‘ ho 30 anni.
Leandra: Sì, certo… come no, cosa stava dicendo?
Fauna: La strega Malefica ha fatto addormentare Aurora, il
regno si è immobilizzato e ogni tre giorni dal cielo piove grandine blu!
Leandra: Mi piace il blu!
Fauna: Solo il vero amore potrà risvegliare Aurora dal lungo
sonno e salvare il regno!
Leandra: Beh… sono una principessa buona, simpatica ed
intelligente…
Fauna: … -.-‘ dimentichimodesta …
Leandra: … vi aiuterò io a trovare il vero amore di Aurora!
Fauna: Bene! Allora ti porto
dalle mie sorelle! Flora e Serenella!
Leandra: … o.O
che bei nomi… tu come ti chiami? Cucuzza?
Fauna: Non sei simpatica…
Così
Leandra e la fata Fauna andarono dalle sorelle di questa ultima.
Darryl Doodle:
Ok! Mamma! Bella storia! Ti va se la continuiamo domani? Ora avrei un po’
sonno…
Mamma: Ma certo piccolo Darryl Doodle, domani continuiamo ora dormi … vuoi che ti canti
una ninna nanna?
Darryl Doodle:
Mi farebbe piacere cara mamma…
Mamma: “Ninna Nanna, Ninna Oh! Quanto ti odio stupidobimboperfettinoeodiosorompiballeeeeeeee!”
Il piccolo Darryl Doodle, senza la
sua quotidiana favola della buonanotte, non riusciva mai ad addormentarsi. Così
scappò via dal suo dolce lettino e in silenzio andò a vedere cosa stesse
facendo la sua mammina.
La mamma di Darryl Doodle si
trovava in cucina. Al piccolo piaceva tanto vedere la mamma cucinare anche se
gli sembrava strano che lo stesse facendo a tarda notte.
Curioso come un delfino, Darryl decise di farsi vedere dalla
mamma.
Darryl Doodle: Mammina cara?! Cosa stai cucinando?
Mamma: Oddio! Sei
sveglio! Ehm… questa…questa è farina! Farina bianca!
Darryl Doodle: Ah! Ma perché la stai dividendo in tante
striscioline?
Mamma: Ehm… per
farla durare di più, piccolo rompiballe!
Darryl Doodle: Ah! Ma perché usi quella cannuccia?
Mamma: Ehm…
perché mi stanco di piegarmi verso il piatto, piccolo sfigato!
Darryl Doodle: Ah! Ma perché prima hai usato il naso e non la
bocca per mangiare quella farina?
Mamma: Ehm…
perché … … senti, cosa vuoi Darryl? Perché sei sveglio? Ah… già… quella cavolo
di favola, se non te la racconto non dormi… giusto?
Darryl Doodle: Esatto, mamma cara! E poi sono molto curioso di
sapere se Leandra e Fauna hanno raggiunto Flora e Serenella!
Mamma: Eh? Ma
cosa cavolo stai dicendo? Non è che ti sei preso anche tu un po’ di … farina?
Darryl Doodle: Ma no! Mamma! Sono i personaggi della favola
che mi stavi raccontando ieri!
Mamma: Ah…sì,
giusto… va bene… andiamo avanti:
“CHE NOIA!”
Capitolo 2
Leandra e Fauna erano ancora in viaggio alla ricerca di
Flora e Serenella.
Leandra: …Ma dove
si trovano le tue sorelle?
Fauna: … ehm… lo
so io!
Leandra: “Lo so
io”? Ma che risposta è?
Fauna: Non posso dirti dove sono nascoste, la strega Malefica ci
sta cercando e se ci trovasse sarebbe la fine per noi!
Leandra: Sì, capisco i tuoi problemi, ma io sono stanca! Stiamo
viaggiando da ore!
Fauna: Sono passati quattro minuti!
Leandra: Che nooooooooooiaaaaaaaaaaa…
Fauna: Smettila…manca poco…
Leandra: Povera me!! Che noia che ho! Oh-oh-oh-oh!
Fauna: Ti stai zitta?!
Leandra: Conosci Brudulu?
Fauna: Chi è Brudulu?
Leandra: Il figlio di Juspù.
Fauna: Eh?
Leandra: Chuuuupaaaaa! Ahahahahahaahahah! Ci sei cascata!
Fauna: -___- cretina.
Leandra: Sei peggio di Brendu.
Fauna: Di chi?
Leandra: Di sta cippa!!! Ahahahahahahahaha! Ci sei cascata di nuovo!!!
Fauna: Ce le fai ad essere più seria?
Leandra: Chi?
Fauna: Come chi? TU!
Leandra: No… chi te l’ha chiesto??? Ahahhahahahahahahah!Sei una forza!
Fauna: -.- Siamo
arrivate!
E Leandra si ritrovò davanti un laghetto con una meravigliosa cascata
Leandra: Non dirmi che le tue sorelle sono nascoste dentro quella
cascata?
Fauna: No… dico che tu sei arrivata alla fine!
E Fauna spinse Leandra dentro il
laghetto!
Leandra: Oh no! Aiuto non so nuotare!!
Fauna: E’ quello che speravo brutta racchia! Vediamo chi ride
adesso!!
E Fauna sparì.
Leandra
oramai stava annegando quando…
Darryl Doodle: Mamma, scusami…ma ora sono
stanco. La finisci di raccontare domani?
Mamma: Sì…sì…come vuoi, vai a dormire e non mi rompere le balle…
Darryl Doodle: Posso prendere un po’ di
farina?
Mamma: No, tesoro… sei già una pippa da
sano, figurati se … ehm… volevo dire, no! E’ meglio di no! Vai a nanna piccolo imbecillone mio!
Anche quel giorno il piccolo Darryl Doodle
aspettava con ansia la favola della buonanotte della sua dolce mammina. Il
piccolo stava disteso nel suo lettino già da un bel po’ di tempo ma della sua
mamma non v’era traccia. Darryl Doodle decise di
alzarsi e di andare a cercarla. Girò per tutta la casa ma non trovò la sua
mamma, ad un certo punto dalla camera da letto matrimoniale sentì urla
disumane. Darryl Doodle aprì la porta e vide la mamma
nel letto che faceva delle strane cose con un uomo.
Darryl Doodle: Mamma! Cosa stai facendo?
Mamma: Oh! Cazz… Darryl Doodle! Ma cosa
vuoi???
Uomo: Chi è
questo moccioso? Senti… io ti pago ad ore, lo sai?
Mamma: Sì sì…
tranquillo, racconto una favola a questo babbeo e torno da te…allora piccolo,
dove eravamo rimasti?
Leandra: Blub… trovo difficoltà a prenderle la mano perché lei è
disgraziatamente posizionato troppo distante dal laghetto in cui io sto
annegando, la prego di avvicinarsi un altro po’ affinché io possa prenderle la
mano e sperare di sopravvivere! … … ah già… blub!
Pommes: …Non capisco , cosa dice?
Leandra: Avvicinati,
idiota!!!!
Pommes scese dall’asino e si
avvicino al laghetto, prese la mano di Leandra e la tirò su salvandola.
Leandra: Oh,
grazie… mi ha salvato la vita! Come si chiama?
Pommes: Scacciamosche!
Leandra: … ah!
Che bel nome… o.o’ … suo padre deve aver molta
fantasia…
Pommes: Ma no! Scacciamosche è il nome
delmio asino! Io mi chiamo Pommes!
Leandra: Che nome
di merda…
Pommes: Cosa?
Leandra: Mi ha
salvato la vita! Siete un cavaliere?
Pommes: No… non sono nessuno, sono il figlio
di un mugnaio…
Leandra: Capisco…
Pommes: … e lei? Perché si è tuffata nel
laghetto se non sa nuotare?
Leandra: Non sono
stata io, è stata Fauna la fata che…
Pommes: FAUNA?????????
Leandra: …la
conosce?
Pommes: E’ una fata diabolica, terribile, ha
ucciso le sue due sorelle e poi ha fatto un incantesimo e ha addormentato la
principessa Aurora e immobilizzato tutto il regno, io per fortuna mi trovavo da
io fratello quando è successo e quindi non sono stato colpito dall’incantesimo.
Leandra: Cosa? Ma…
non è stata la strega Malefica a fare tutto questo?
Pommes: Malefica? Non esiste nessuna
Malefica! Fauna è… Malefica!
Leandra: Cavolo…
ma perché ha fatto una cosa del genere?
Pommes: Lei crede che un giorno qualcuno
scriverà un libro sulle storie di questi regni ma che solo coloro che faranno
grandi opere verranno ricordati.
Leandra: Lei
vuole…passare alla storia?
Pommes: Sì!
Leandra: Bisogna
fermarla!
Pommes: Sì! Lo credo anche io!
Leandra: Beh… io
vado a casa, ciao!
Pommes: Come? E Fauna?
Leandra: Ho detto
che andrebbe fermata, non ho detto che l’avrei fatto io!
Pommes: Ma tu…tu sei la prescelta!
Leandra: …Davvero??
Pommes: …no.
Leandra: Va bene…mi
hai convinto!
Pommes: Ah… è stato facile…
Leandra: Insieme
fermeremo Fauna!
Pommes: Sì!!! Sono con te!!!
Leandra: Yeah! … perché all’improvviso ci diamo del ‘tu’? Un minuto
fa ci davamo del ‘lei’!
Darryl Doodle: Wow, mamma! La storia si fa sempre più
interessante!
Mamma: Sì,
infatti…ora vai a letto però … io e il signore qui dobbiamo…ehm…giocare ancora
un po’.
Darryl Doodle: Posso giocare anche io con voi?
Mamma: Darryl Doodle… la mia vita è già
deprimente di suo, non ti ci mettere anche tu… vai a dormire…
Capitolo 4 *** Capitolo 4 - Ridi, Ridi Che La Fata Cattiva Ha Fatto Gli Gnocchi ***
Era tarda notte e il piccolo Darryl Doodle
non riusciva come al solito a dormire. Questa volta il problema non era la
mancata favola della buonanotte ma il fatto che il piccolo non si trovasse nel
suo dolce lettino ma in auto con la mamma.
Darryl Doodle: Mamma, dove stiamo andando?
Mamma: In banca,
piccolo Darryl Doodle.
Darryl Doodle: Ma… è tardi, mamma! La Banca è chiusa! Non c’è
nessuno dentro!
Mamma: E’ quello
che spero.
Darryl Doodle: Ma perché ti sei portata la tua pistola
giocattolo? E perché indossi un passamontagna?
Mamma: Mamma mia
che rompiscatole, senti…ci vuole ancora un po’ per la Banca, perché non dormi
un pochino adesso?
Darryl Doodle: Ma mamma! Lo sai che non riesco a dormire senza
la mia favola della buonanotte!
Mamma: Ok…ok…
dove eravamo rimasti ieri sera?
Darryl Doodle: Si è scoperto che Fauna è una fata cattiva che
vuole diventare famosa, Leandra e Pommes vogliono
fermarla!
Mamma: … che
cazzata di storia…
Darryl Doodle: Cosa hai detto mamma?
Mamma: Niente,
niente… va bene continuiamo…
“ RIDI, RIDI CHE LA FATA CATTIVA HA FATTO
GLI GNOCCHI! ”
Capitolo 4
Leandra, Pommes e l’asino
Scacciamosche s’incamminarono alla ricerca della malvagia fata Fauna per
fermarla, ad un certo punto però incontrarono una strana ragazza. La ragazza
era molto bella, capelli biondi, un bel colorito, occhi piccoli e azzurri e un
nasino all’insù. Una bocca enorme con denti aguzzi, però, la rendeva meno
attraente di quanto potesse sembrare. La ragazza si chiamava Olsa.
Leandra: Oddio!!!!!
Ma che bocca hai? Sei bruttissima! Argh!!!!! Mi viene
da vomitare!!! Pommes!!! Scappiamo!!!... cioè …volevo
dire… ciao! Come ti chiami? J
Olsa: Mi chiamo Olsa!!!
Sono un’orchessampiromannara!!!Uh UhUh!
Leandra: Cosa
cavolo sei?
Pommes: E’ un’orchessampiromannara!
Un’orchessa, una vampira e una licantropa… tutti insieme! Sono molto rari!
Olsa: Già! Uh UhUh! Io sono un’orchessa che è stata morsa da un vampiro
mentre un lupo mannaro mi mordicchiava una gamba! Uh UhUh.
Leandra: Cosa
cavolo mi ridi? E’ una storia tristissima!
Olsa: Già! Uh UhUh! Mio padre era un Orco, e anche mia madre, forse, non lo
so… avevo sette sorelle ma sono state tutte mangiate da mio padre, dopo che un
certo Pollicino lo ha ingannato! Uh UhUh! Ahahah ! Che storia triste!
Uh UhUh!
Leandra: La
smetti di ridere come una beota????!!!
Pommes: Cosa ci fai qui nel bosco tutta da
sola?
Olsa: Cerco il principe Filippo, uh uhuh, lo conoscete?
Sentire il nome del suo amato provenire dalla orribile bocca
di quella specie di orchessa fece rabbrividire Leandra. Cosa voleva Olsa da Filippo? Perché Olsa lo
cercava?
Leandra: Cosa
vuoi da Filippo? Perché lo cerchi?
Olsa: Filippo mi ha rubato una cosa che mi
appartiene! Uh UhUh! La
Spada Fatata!
Leandra: Cosa è
la Spada Fatata?
Pommes: La Spada Fatata è un’arma
potentissima, serve ad uccidere le fate.
Leandra: Cosa? E
perché il mio amato Filippo dovrebbe uccidere le fate?
Olsa: Uh UhUh! Boh… credo voglia uccidere colei che ha fatto
addormentare la sua bella Aurora!
Leandra: COSA???
FILIPPO E’ INNAMORATA DI UN’ALTRA???? MA FILIPPO DOVEVA SPOSARE ME!!!
Olsa: uh uhuh! Filippo non mi ha parlato mai di te!
Leandra: Infatti
lui non mi conosce… ma questo è un problema secondario.
Pommes: Quindi… il principe Filippo vuole
uccidere Faunae spezzare l’incantesimo?
Se riuscissimo a trovarlo potremmo aiutarlo!
Olsa: E io potrei riprendere la mia spada!
Leandra: E io
potrei sposarlo!
Pommes: -.-‘ … lui ama Aurora…
Leandra: Sì, ma
questo è un problema secondario…
Pommes: Olsa! Se
decidi di venire con noi, insieme troveremo Filippo e la tua spada!
Olsa: Uh uhuh! Va bene! Verrò con voi!
Cosi Olsa si unì a Pommes, Leandra e quell’inutile asino che non fa altro che
marciare.
Darryl Doodle: Buona fortuna mamma! Io ti aspetto in macchina
o vengo con te?
Mamma: Mmm… in effetti… ehi! Vogliamo fare un gioco? Si chiama “Ti
punto la pistola giocattolo in testa e ti chiamo Ostaggio e tu fai finta di
essere spaventato”… Ti va?
Capitolo 5 *** Capitolo 5 - Il Potere dell'Asino ***
Il piccolo Darryl Doodle ogni
notte provava ad addormentarsi nel suo dolce lettino, ma non ci riusciva! Aveva
proprio bisogno della favola della buonanotte della sua dolce mammina! Così,
quella notte, Darryl Doodle uscì dal proprio lettino
e andò alla ricerca della mammina. La trovò nel salone, stava parlando a
telefono.
Darryl Doodle: Mamma! Ma chi stai chiamando a quest’ora? E
perché sei vestita tutta di verde?
Mamma: Zitto
Darryl Doodle… … pronto? Pronto? Ah! Ecco…dimmi! …
Cosa? I Ballas hanno invaso il nostro territorio???
Sì… ho capito! Metto a letto il nanerottolo e sono da te! Ok …ciao!
Darryl Doodle: Mamma… non riesco a dormire se non mi racconti
la favola della buonanotte!
Mamma: Lo so, me
lo dici ogni volta piccolo spezzagioie…
Darryl Doodle: …spezzagioie?
Mamma: …allora,
dove eravamo rimasti con quella storia?
Darryl Doodle: Leandra e Pommes
hanno incontrato Olsa e insieme sono alla ricerca di
Filippo, perché possiede una spada magica utile ad uccidere Fauna, la fata
cattiva. Ah…con loro c’è anche un asino! Scacciamosche! Ma non fa molto…
Mamma: Invece è
molto importante quell’asino, ok? Piccolo sapientino di cacca??
Darryl Doodle: Davvero? Perché?
Mamma: Te lo dico subito…allora…
“IL POTERE DELL’ASINO”
Capitolo 5
Leandra, Pommes, Olsa e l’asino Scacciamosche stavano per raggiungere il
regno di Telcamo quando vennero fermati da uno strano
individuo. Il suo nome era Boserwee.
Boserwee: Ciao ragazzi…sapete che è pericoloso
girare tra questi boschi? Ci sono dei furfanti in giro!
Leandra: Oh!
Grazie dell’avvertimento! Cercheremo di stare attenti!
Boserwee: Beh… a quanto pare vi siete già
distratti…visto che vi siete appena imbattuti in uno di questi famosi furfanti!
Leandra: Davvero?
Quando? Non me ne sono accorta!
Pommes: -.-‘ Leandra… … (a Boserwee) Cosa vuoi da noi? Chi sei?
Boserwee: Mi chiamo Boserwee!
Datemi tutto l’oro che avete o saranno guai!
Leandra: Cosa??
Si vuol far pagare per difenderci dai furfanti?? Ma lei è un cafone!
Boserwee: …o.O!
Davvero non ha capito nulla?
Pommes: … temo di sì…
Olsa: Beh…Uh UhUh … non so voi, ma io non ho nulla!
Pommes: Nemmeno io!
Leandra: Mi
spiace… neanche io! Ma signore, può aiutarci lo stesso contro i furfanti?
Boserwee, preso dalla rabbia, impugnò
la sua lunghissima lama.
Boserwee: Basta con gli scherzi! Cacciate
l’oro!!!!
Olsa: Oh! Moriremo tutti! Uh UhUh!
Pommes: Non stiamo scherzando! Non abbiamo
nulla!
Boserwee: ... tu … tu sei Pommes! Giusto? Tu sei
il fratello del marchese di Carabà!!
Leandra: Cosa??? Davvero?
Pommes: … sì …
Olsa: Ma…allora sei ricchissimo!!! Uh UhUh!
Pommes:No… mio fratello è
ricchissimo … il suo gatto lo ha aiutato… io invece ho solo questo asino che
non mi ha portato a nulla!
Boserwee: Beh… vorrà dire che mi prenderò il tuo asino! In mancanza di
meglio!
Pommes: NO! Me lo ha dato mio padre prima di
morire!
Leandra: Wow…
-.-‘ … generoso tuo padre, a me ha dato una collana di diamanti prima di
morire…ma sai com’è … ci sono padri e padri, famiglie e famiglie, non tutti
posso pretendere di avere lo stesso trattamento di coloro…
Boserwee: … ma quanto parli? STAI ZITTA!
Leandra: :O !
…Cafone!... Per come ti rivogli a me, sembri un poco di buono!
Boserwee: Ora datemi l’asino o vi faccio a
pezzi!!
Così Boserwee si prese
Scacciamosche e andò via.
Pommes era disperato.
Pommes: Il mio asino!!! Scacciamosche!!! …Io…
io gli volevo bene!
Olsa: Anche io volevo bene alle mie
sorelle… Uh UhUh… ma
capisco che sono dolori diversi… il tuo asinello è stato preso da un furfante,
le mie sorelle sono state atrocemente divorate da mio padre! Uh Uh UUH!
Leandra: Beh…ragazzi,
mettiamoci in marcia! Devo trovare il mio adorato Filippo e sposarlo…
Pommes: Sì… è inutile rimpiangere il
passato…andiamo.
Intanto Boserwee con Scacciamosche
si trovava in qualche sperduta parte del bosco alla ricerca di altre vittime da
derubare.
Boserwee: Bah… non mi è andata molto bene… un
inutile asino! Non posso farci nulla…
Improvvisamente Scacciamosche divenne tutto dorato.
Boserwee: …Ma…ma cosa??? Tu puoi diventare
d’oro!!! Sono ricco! Sono ricco!!!!! Ahahahahaah!
Sono…
Ad un certo punto Scacciamosche fu avvolto da una nube
bianca… quando questa si dissolse l’asino era scomparso e al suo posto v’era
uno strano ragazzo.
Boserwee: Tu… tu chi sei?
Scacciamosche: Sono…Scacciamosche!
O meglio … il mio nome è Ashe, sono un principe che
ha l’abilità di trasformarsi in asino!
Boserwee: Ma…ma cosa?
Scacciamosche: La
mia storia è lunga da raccontare… non ho tempo… devo raggiungere Pommes… mi spiace…ciao!
Boserwee: Ma… ma aspetta! Non ti lascerò andare
via!
Scacciamosche: Lo
vedremo! Magico Liuto vieni a me!!!!
…Dette queste parole, un liuto comparve nelle mani di Ashe/Scacciamosche… quando lo suonò, Boserwee
si mise a dormire.
Intanto Pommes, Leandra e Olsa si rimisero in marcia…
Darryl Doodle: Mamma! La storia sta diventando davvero
avvincente! Ora però vado a nanna!
Mamma: Sì…vai a
letto… io devo fermare quella gang di effeminati…
Darryl Doodle: … gang di… cosa?
Mamma: Non preoccuparti… è una parola che ti sentirai dire spesso…
notte notte!
Capitolo 6 *** Capitolo 6 - L'Incontro con Filippo ***
Era già arrivata la notte a casa di Darryl Doodle e il piccolo cercava di dormire nel suo dolce
lettino, all’improvviso arrivò la sua mammina.
Mamma: Ehy, Darryl!
Darryl Doodle: Mamma! Credevo stessi giocando a carte con le
tue amiche!
Mamma: Sì, ma ci
siamo prese una pausa… riprenderemo tra poco.
Darryl Doodle: Sei qui per raccontarmi la favola della
buonanotte?
Mamma: Sì, ma anche per dirti che ti ho puntato a poker e ho perso
la mano, quindi se non recupero a breve diventerai il figlio legittimo di una
certa Olivia.
Darryl Doodle: Cosa?
Mamma: Comunque… ritorniamo alla nostra favola, fiaba o quello che
è…
“L’INCONTRO CON FILIPPO”
Capitolo 6
Leandra, Pommes e Olsa erano entrati
nel regno di Telcamo.
Pommes: Siamo arrivati a Telcamo,
ragazze!
Leandra: Chiediamo
a qualcuno se hanno visto Filippo? Il mio amato Filippo? Il mio dolce Filippo?
Il mio cuore Filippo? Il mio…
Olsa: … Uh Uh Uh…sembra
che non ci sia nessuno qui! Uh UhUh!
Pommes: E’ vero… da quel che so Telcamo è uno dei regni più affollati…
Olsa: Anche le case sembrano vuote, uh uhuh, ho paura! Uh uhuh!
Pommes: -.-‘ e allora perché ridi?
Olsa: Uh uhuh! Boh…! Uh uhuh! Credo di avere dei problemi! Uh uhuh!
Leandra: … il mio
solo Filippo? Il mio sangue Filippo? Il mio orsacchiotto Filippo? Il mio…
Pommes: MA LA SMETTI???
All’improvviso uno strano folletto apparve dinanzi ai tre.
Folletto: Ciao
ragazzi! !! Voglio fare un gioco con voi!
Olsa: Uh uhuh! Devo prendere una chiave nascostadietro il mio occhio? Uh uhuh?!
Folletto: No! Ma che schifo dici?... Comunque… facciamo così…se
indovinate il mio nome, esaudirò un vostro desiderio!
Pommes: Ok… ti chiami… James?
Folletto: No…
Olsa: Pablo?
Folletto: No…
Leandra: James?
Folletto: No… -.-‘
Pommes: L’ho detto già io James! …ehm… Carl?
Folletto: No…
Olsa: Simon? Uh!
Folletto: No…
Leandra: James?
Folletto: Ma …sei scema?
Pommes: Pam?
Folletto: No…
Olsa: Folletto?
Folletto: No…
Leandra: Leandra?
Folletto: Ho un nome…maschile -.-‘
Pommes: Mattew?
Folletto: No…
Olsa: Harry? Uh uhuh?
Folletto: No…
Leandra: … James?
Folletto: CAVOLO!!! NON MI
CHIAMO JAMESSSS!!!
Leandra: Va bene, ho capito…calmati.
Folletto: Vi do un aiuto… il mio nome fa rima con… Piumino!
Pommes: Saettino?
Folletto: No…
Olsa:Fransino? Uh?
Folletto: No…
Leandra: James?
Folletto: TU SEI
SQUALIFICATA!!!!
Leandra: Oh :( … peccato! Beh…mi sono divertita comunque, è stata
una bella esperienza , ho cercato di dare il massimo, ringrazio tutti coloro
che mi hanno sostenuto in questi anni e…
Pommes: …Un momento!!! Ho capito chi sei!! Sei Tremotino!!!
Folletto: Complimenti! Hai vinto! Esaudirò un tuo desiderio!
Pommes: Ti conosco… so che sei un folletto ingannatore e ingannevole…
Folletto: No… un tempo era così, ora sono cambiato… a cause dei
miei inganni tutta la popolazione ha fatto una brutta fine, e io sono rimasto
solo…
Olsa: Che storia triste! Uh uhuh!
Leandra: Povero piccolo James…
Folletto: Dai… quale è il tuo desiderio?
Leandra: Ti prego! Chiedigli di farmi incontrare con Filippo!!
Pommes: E’ una occasione importante, dobbiamo ragionarci su!
Olsa: Non puoi chiedere l’eliminazione di Fauna? Uh uhuh!
Il piccolo Darryl Doodle, come al
solito, non riusciva a dormire. Ma la mamma quel giorno era uscita, era solo. Chi
avrebbe potuto raccontargli la favola della buonanotte?
Ad un certo punto la porta di casa di Darryl Doodle
si aprì violentemente.
“Speriamo non sia un ladro!” pensò Darryl Doodle.
Non era un ladro, più o meno, era la sua mamma.
Darryl Doodle: Mamma! Sei tornata presto! Ma… il tuo braccio?!
Sanguina??
Mamma: Quei
piedipiatti, mi hanno sparato… fortunatamente mi hanno preso di striscio e…
cioè…volevo dire… ma nooo…piccola testa di cipolla,
mi sono sporcata con il sugo di pomodoro! Cosa hai capito?? …
Darryl Doodle: Visto che sei qui, mi racconti la favola di
Leandra e company? L’ultima volta Pommes è sparito
nel nulla e Leandra e Olsa sono rimaste da sole!
Mamma: Sì…
continuiamo la favola, ma facciamo in fretta…devo fermare l’emorragia…
“LA LOCANDA”
Capitolo 7
Leandra e Olsa avevano lasciato il
regno di Telcamo ed erano dirette a Fischerland.
Leandra: Speriamo
che a Fischerland sappiano dove si trova Filippo…
Olsa: Già, speriamo! Uh UhUh! … Fee, Fy, Fo,Fum!
Leandra: Ma che
ti prende?
Olsa: E’ il nome di quella locanda! “Fee, Fy, Fo, Fum!”
Leandra: Uhhh… andiamo!
Olsa: Ma non abbiamo soldi! Uh UhUh
Leandra: Andiamo
a chiedere di Filippo! Che hai capito? … Su andiamo!
Leandra e Olsa arrivarono alla
locanda. Dentro ci stava solo una donna.
Locandiera: Oh…salve!
Sapete! Tutti mi amano, ma io non posso sposare nessuno, mio padre mi ha
chiesto di sposare il cameriere della locanda, ma io…boh! Non so!
Leandra: …ma chi
cavolo te l’ha chiesto?
Olsa: Che ci frega? Uh uhuh!
Locandiera: …cafone….
Comunque…cosa volete?
Leandra: Un’informazione…
sa dove si trova Filippo?
Locandiera: Il
principe Filippo? Certo che so dove si trova! E ve lo dirò in questo preciso
momento! Ascoltate bene le mie parole perché a breve, quando finirò questa
frase introduttiva, vi svelerò dove si trova il principe Filippo, la persona
che voi due state cercando…
Leandra: …ebbene?
Locandiera: Filippo
si trova… nella camera 237!
Olsa: Davvero? Uh uhuh?
Locandiera: … non
lo sentite anche voi?
Leandra e Olsa si guardarono
confuse
Leandra: …sentire…cosa?
Locandiera: La luccicanza!
Olsa: Cosa? Uh uhuh?
Locandiera: REDRUM…REDRUM!!!!
Leandra: …ma lei
è fuori completamente… suOlsa andiamo nella camera 237.
La camera 237 si trovava al terzo piano della Locanda. La
porta era stranamente aperta. Leandra e Olsa
l’aprirono, non c’era nessuno.
Olsa: La stanza è vuota! Uh uhuh! C’è solo un armadio, un
letto, una scrivania…e quello è…
Leandra: Un
diario!!!! Ohhhh! Che romantico! Filippo ha un
diario!! Ora lo leggo… “Caro Diario, amo
Aurora..” ok…strappiamo questa pagina…
Olsa: Leandra!!!! Uh! Ferma!!! Non si
fa!!... Continua a leggere!!
Leandra: “Giorno 2, Caro Diario, voglio salvare Aurora
e la salverò, mi serve solo la spada fatata e so chi ce l’ha… il suo nome è…
“ … non si legge bene! Credo ci sia scritto Oplà!
Olsa: -.-‘ … Olsa!
C’è scritto Olsa! Sono io, ricordi? Filippo l’ha
rubata a me la spada…uh uhuh!
Leandra: Ah…
giusto… vediamo… “Giorno 3, Caro Diario,
è orribile, terribile! Ho paura… non è come sembra! E’ tutto molto più
terribile, molto più atroce…credo che impazzirò!!!”… Cosa sarà successo?
Olsa: Continua…su! Uh uhuh!
Leandra: Senti…quel
tuo “uh uhuh” è odioso,
ok?
Olsa: Cosa?
Leandra: E’ da un
po’ che volevo dirtelo, mi stai antipatica, va bene?
Olsa: Ma ti sembra il momento? Hai appena
scoperto che è successa una cosa terribile a Filippo e ti metti a parlare di
questo? …
Leandra: …
Olsa: … … uh uhuh!
Leandra: LO HAI
FATTO APPOSTA!!!!
Olsa: CONTINUA A LEGGERE!!!!
Leandra: Ok… “Giorno 4, Credo sia questa locanda… mi sta
facendo impazzire… devo fuggire…ma non ci riesco… non riesco ad andarmene!!!
Devo trovare un modo… Solo diario e niente Aurora rendono Filippo un pazzo
furioso, solo diario e niente Aurora rendono Filippo un pazzo furioso, solo
diario…” Ha scritto questa frase una centinaio di volte!
Olsa: Comincio ad avere paura… uh uhuh… usciamo di qui…
Leandra: Sì!
Andiamo!
Leandra prese il diario e, con Olsa,
uscì dalla camera, dal corridoio vide la Locandiera…
Locandiera: Dove
credete di andare??? Venite a giocare con me!!!
Olsa: … -.-‘ … “chi o cosa sei tu?” …volevi
dire questo immagino?! Uh uhuh
Leandra: Sì!
Locandiera: Chi
sono? Muhahahahahah! Sono una strega! La strega più
potente di tutto il mondo… e voi, siete arrivate nella mia locanda e non
fuggirete mai più! Mastiff! Muhle!
Meer! Venite qui!
E dal nulla comparvero tre enormi mastini.
Leandra: Cavolo!
Credo ci vogliano mangiare!
Olsa: Che ore sono?
Leandra: … e poi
dici che sono io che dico le cose nel momento sbagliato! Stiamo per essere
uccise tutte! Che ti frega dell’ora?
Olsa: Dimmi che ore sono!!! Uh uhuh!
Leandra: E’ quasi
mezzanotte!… si spengono i rumori, si
spegne anche l’insegna di quell’ultimo caffè!
Olsa: Bene! Uh uhuh!
Olsa si affacciò alla finestra del corridoio e
osservò la luna.
Olsa: Uh…Uh…uh…uh
Leandra: Olsa…che ti prende?
Locandiera: Mastiff! Muhle! Meer!!! Attaccate!!!
Olsa: Uh …uh …uh … Auuuuuuuuuuuuuh!!!!
E davanti gli occhi increduli dei presenti Olsa si trasformò in un lupo.
Locandiera: Cosa??
Non è possibile! Mastiff! Muhle!
Meer!!!
Olsa attaccò tutti e tre i mastini
mettendoli K.O … poi si volse verso la strega.
Locandiera: No!!!
Non è possibile!!! … comunque se vi interessa, alla fine ho deciso di sposare
il cameriere e di mettere la testa a posto … ARGH!!! VE la farò pagare!!!!!
E la locandiera sparì.
La luna tramontò ed Olsa divenne
normale.
Lei e Leandra scapparono dalla locanda.
Leandra: Chissà
se anche Filippo è riuscito a scappare!
Olsa: Tranquilla, uh uhuh, sono sicura di sì!
Darryl Doodle: Anche io sono curioso! Filippo è riuscito a
scappare?
Mamma: Devi
essere paziente, piccolo verme schifoso! Ora devo andare il sangue sembra non
volersi fermare!
Darryl Doodle: Non era pomodoro?
Mamma: E tu non puoi farti i cavoli tuoi? Notte scimmia!
Darryl Doodle
non riusciva proprio ad addormentarsi senza la sua favola della buonanotte,
così uscì dalla sua stanzetta e andò dalla sua dolce mammina. La mamma stava
parlando con un signore. L’uomo era spaventato, triste e aveva messo a Darryl Doodle tanta malinconia.
Uomo: Signora… mio figlio le deve dei soldi… è vero… ma la prego,
restituirà tutto! Glielo giuro! Non gli faccia del male.
Mamma: Tuo figlio lo sa… le promesse fanno mantenute… i debiti
vanno saldati…
Uomo: La prego!!! Ha solo diciotto anni!!
Mamma: Mi spiace… il suo tempo è scaduto… può uscire…
Darryl Doodle: Mamma!! Ma che succede?
Mamma: Darryl Doodle!!! Ma non dormi mai
la notte??? E che cavolo!!!
Darryl Doodle: Lo sai che non riesco a
dormire senza la favola della buonanotte! Sono molto curioso di sapere come
prosegue la storia di Leandra e company!
Mamma: Ah…sì…quella
favola…ho capito…ehm… “Vissero tutti felici e contenti”…finita!
Darryl Doodle: Come finita?? Ma mamma! Hai lasciato troppe
cose in sospeso! Leandra e Olsa troveranno Filippo e Pommes? La fata Fauna verrà sconfitta? L’asino Ashe ritornerà nel gruppo?
Mamma: Uff…che
rompi… va bene, va bene…continuiamo…
“L’ACCENDINO”
Capitolo 8
Leandra e Olsa avevano finalmente
raggiunto Fischerland. Qui cercarono informazioni su
Filippo, Leandra fermò un passante.
Leandra: Scusi,
mi chiamo Leandra e questa racchia vicino a me è Olsa…
Olsa: …piacere! Uh uhuh!
Mago: Piacere
mio! Io sono il mago Wizzy!! Sono famoso in tutto il
mondo!
Leandra: Il mago
chi…?
Olsa: …mai sentito…
Mago: Davvero?
Non mi conoscete? Va beh, ‘fa nulla! Vi farò vedere che poteri ho! Tu…Leandra!
Prendi una carta!
Leandra: Presa!
Mago: Non farmela
vedere!
Leandra: Ok!
Mago: Bene…allora…tu
hai preso… il 5 di fiori!
Leandra: …no…
Mago: Il 4 di
quadri!
Leandra: …ehm…no…
Mago: Ehm… è un
numero pari o dispari?
Leandra: Umh… non lo so… che numero è “Q”?
Mago: Lascia
stare… è una carta rossa o nera?
Leandra: Beh… è
rossa…come ogni cuore!
Mago: Bene…
secondo me…hai scelto la “Regina di Cuori”!
Leandra: ESATTO!!!!!
MA SEI BRAVISSIMO!!!!!!!!!! WOW!!! :O!
Olsa: -.-‘ … sì… senta! Noi stiamo cercando
il principe Filippo, uh uhuh,
sa dove si trova?
Mago: L’ho visto
prendere una nave e dirigersi verso l’isola
Cocchetta qualche giorno fa!
Olsa: Allora forse…uh uhuh… si trova ancora lì! E magari Pommes
è con lui!
Leandra: Dobbiamo
solo prendere una nave e raggiungere quell’isola! Quanto costa una nave qui?
Mago: …Boh!
Leandra: Cavolo!
Non ce lo possiamo permettere!
Mago: …ma io non
ho detto alcuna cifra…
Olsa: …è un problema! Uh uhuh …come facciamo?
Leandra: Prima ho
letto che c’è una gara di pesca, giù al porto, il premio è in denari! Se
vinciamo possiamo comprarci una barca!
Olsa: Perfetto! Uh uhuh… Dobbiamo solo comprare le canne da pesca e gli
ami. Quanto costano gli strumenti per la pesca qui?
Mago: Proprio non
lo so!
Leandra: Cavolo!
E’ tutto troppo caro, qui! Non possiamo comprare nulla!
Mago: … ma…io…
Leandra: Va beh…
in qualche modo ci arrangeremo! Andiamo!
E con mezzi di fortuna, Leandra e Olsa
riuscirono a costruirsi canne da pesca e a partecipare alla gara di pesca.
Vicino a loro un pescatore stava piangendo.
Pescatore: Che
disastro!! Come farò?
Leandra: Che
succede?
Pescatore: Ho
perso il mio accendino! Ci tenevo tanto!
Olsa: Uh uhuh… E’ finito in acqua?
Pescatore: Sì…
perché ridi?
Ad un tratto dall’acqua apparve una candida fata.
Marina: Ciao!
Sono Marina, la fata delle acque! Perché piangi lurido pescatore?
Pescatore: Ho
perso il mio accendino…
Marina: Forse l’ho
recuperato… è questo?
E Marina mostrò un accendino tutto d’oro, con tante gemme
preziose.
Pescatore: No!
Non è questo il mio!
Leandra: Ma sei
cretino? Prenditelo!
Marina: E’ forse
questo il tuo? …
Marina mostrò un accendino molto brutto, sporco e di nessun
valore
Pescatore: Sì!! E’
questo!
Marina: Bene!
Allora riprenditi il tuo accendino… e prenditi anche questo tutto dorato!
Pescatore: Grazie!!
Fata Marina!
E Marina sparì!
A Leandra, che aveva assistito a tutta la scena, venne un’idea.
Leandra: Oh no!!!
Ho perso anche io il mio accendino!!!! NOOOOOO!
La fata Marina mostrò a Leandra un accendino tempestato di
diamanti
Marina: E’ questo
il tuo accendino?
Leandra: Sì! L’hai
trovato! Grazie! Non dovevi! Sei la mia best friend forever!
Dammelo ora!
Marina: Ma certo…
CHE NO! SEI UNA FALSA! NON TI DARO’ NESSUN ACCENDINO! QUESTO NON E’ IL TUO…VOLEVO
METTERTI ALLA PROVA! BASTARDAAAAAAAAAAAAAAA…
E Marina sparì.
Leandra: …
nervosetta la fatina, eh?... speravo di prendere l’accendino prezioso e di comprarci
una nave!
Olsa: Uh uhuh… non preoccuparti, troveremo il modo di partire.
Darryl Doodle: Troveranno il modo?
Mamma: Lo
scopriremo domani… vai a nanna!
Uomo: Anche io
sono curioso…troveranno il modo?
Mamma: Ma…tu stai
ancora qui??? Cavolo! Torna a casa… non ho decapitato un cavallo per nascondere
la testa nel letto di tuo figlio affinché tu non lo vedessi… quindi march!
Darryl Doodle: Ma…anche nel mio letto c’è una testa di
cavallo! Pensavo fosse un peluche!
Mamma: Certo che
lo è! Piccolo mostro! *smack!
Darryl Doodle: Mamma…mi hai baciato sulla bocca!
Mamma: …è il bacio della morte…vai a nanna, lombrico zoppo!
Darryl Doodle, ormai lo sapevano
anche i muri, non riusciva ad addormentarsi senza la sua favola della
buonanotte. Solo la sua mammina, però, riusciva a raccontargli belle storie,
così il piccolo Darryl Doodle uscì dal suo dolce
lettino e andò dalla mamma. Lei si trovava sul tavolo del salone, stava facendo
il computer.
Darryl Doodle: Ma mamma! E’ tardi! Perché stai giocando a
computer?
Mamma: Che palle,
Darryl Doodle! Ma fatti una vita!
Darryl Doodle: Ma la mia vita è con te! Mamma!
Mamma: …che
vomito…
Darryl Doodle: Che stai facendo?
Mamma: Sto
entrando nel sito della CIA e sto cercando di hackerarlo,
di sabotarlo … ehm…volevo dire… sto colorando un disegno di Topolino con Paint!
Darryl Doodle: Che bello! Ti posso aiutare?
Mamma: No!
Piccolo ameba! Vai a dormire!
Darryl Doodle: Ma lo sai che non riesco a dormire senza la mia
favola della buonanotte! L’ultima volta mi hai raccontato di Leandra e Olsa che cercano di acquistare una barca perché devono
dirigersi sull’isola Cocchetta, infatti hanno
scoperto che Filippo e forse Pommes si trovano lì!
Mamma: Chissà
cosa mi sono fumata quando ti ho raccontato ‘sta cosa…
Darryl Doodle: …cosa?
Mamma: va bene…
va bene… continuiamo questa storia… allora…
“OH, MAGICO ROMBO!”
Capitolo 9
Leandra e Olsa
stavano ancora partecipando alla Gara di Pesca di Fischerland.
Volevano vincere il premio in denari e acquistare una barca. Ma nessuna delle
due riusciva a prendere nulla.
Leandra: ‘mazza…che iella! Non riusciamo a prendere nessun tipo di
pesce!
I pescatori intanto sghignazzavano.
Olsa: Già! Niente pesce! Né lungo, né corto … uh uhuh…
I pescatori ridevano
Leandra: Queste canne da pesca sono inutili, tanto vale prenderlo
con le mani!
I pescatori esplosero in una
risata rumorosissima
Leandra: Cosa mi ridete????
I pescatori tornarono zitti.
Ad un certo punto la canna di
Leandra catturò qualcosa.
Leandra: Un pesce! Un pesce!!! Lo prendo!!! Lo prend…
(ai pescatori) provate a ridere di
nuovo e vi ammazzo…
Leandra sollevò la canna e vide
cosa aveva catturato. Un enorme rombo!
Leandra: Vai!!! Olsa con questo vinceremo
di sicuro!
Rombo: Un momento! Non sono un rombo! Sono un stregone trasformato!
Liberami ed esaudirò i tuoi desideri!
Leandra: Va bene… !
E Leandra lo liberò
Leandra: Adesso…ti prego… dammi una barca!
Rombo: Bene! Dirigiti al Porto Ovest di Fisherland,
troverai la tua barca.
Leandra ed Olsa
si diressero verso il Porto Ovest e trovarono una barchetta. Piccola, piccola,
poteva ospitare giusto due persone!
Olsa: Perfetta! Uh uhuh!
Andiamo!
Leandra: Ma che dici? Cretina, zoppa, ignorante, buzzurra, incivile,
villana, zoticona…
Olsa: -.-‘ … ce l’hai ancora per molto…?
Leandra: … stupida, illusa, poveretta! Come facciamo poi a tornare
qui! Saremo in quattro no? E questa barca ne può ospitare al massimo due!
Olsa: Va bene… torniamo dal rombo e
chiediamogli una barca più grande!
E Olsa e Leandra tornarono al
Porto Est, dove si trovava il Rombo.
Leandra: Oh, magico rombo dai mille poteri/ torna da
me tra i liquidi sentieri!
Olsa: …perché lo chiami in rima,ora?? E che significa “liquidi sentieri”?
Leandra: I
sentieri del mare… ignorante…
Olsa: “Marini sentieri” non era meglio? Uh uhuh!
Leandra: Ma che
banalità!!!
Il rombo comparve.
Rombo: Cosa
succede? Perché mi avete chiamato?
Leandra: La
barchetta che ci hai dato e troppo piccola, possiamo avere una quattro-posti?
Rombo: Va bene!
Tornate al Porto Ovest!
Così fecero, Leandra ed Olsa
videro la barca… era più grande.
Olsa: Bellissima!! Uh uhuh!
Leandra: Ma sei
proprio una gorilla!!! Come bellissima??? Hai visto il colore? E’ blu!!
Olsa: E allora?
Leandra: E’
meglio averla rosa! Il rosa è in! Il blu è out! Non hai letto “Novella Barca
2000”?
Olsa: No! Uh uhuh!
Leandra: Torniamo
dal rombo!
-Porto Est-
Leandra: Oh, magico rombo, stregone potente! Vieni
qui precipitevolissimevolmente!
Olsa: Esagerata!
Leandra: Zitta! E’
poesia!
E il rombo apparve
Rombo: Ancora voi
due?? Che volete?
Leandra: La
barca! La vogliamo rosa! E’ un problema?
Rombo: Uff…no!
Andate… -.-‘ …
-Porto Ovest-
Olsa: Ecco! Uh uhuh! Ora è rosa! Andiamo?
Leandra: No! Ma
scusa!!! E’ orribile! Ha usato il “rosa caldo” … io volevo il “rosa profondo”!!
Olsa: …stai scherzando?
Leandra: No!
Andiamo!
-Porto Est-
Leandra: Oh, magico rombo, amico importante/ mostrati
col tuo fare…ehm…gluggante!
Olsa: Gluggante??
Uh uhuh! Non esiste!
Leandra: E’
licenza poetica!
Olsa: Non sai fare la rima con importante…
dii la verità!
Leandra: Non era
facile, ok? Prova tu!
Olsa: Oh,
magico rombo, amico importante/ noi invochiamo il tuo spirito elegante!
Rombo: Sono
commosso! Che bella rima, complimenti! Sei magnifica! Se io non fossi un rombo
e se tu non fossi così brutta, ti sposerei!
Olsa: Uh uhuh!
Leandra: Abbiamo
un problema con la barc…
Rombo: BASTA!!!
MI HAI ROTTO!!! E CHE CAVOLO! ANDATE VIA!!!!!
Leandra ed Olsa andarono al Porto
Ovest e ritrovarono la vecchia barca, con soli due posti.
Leandra: Ed ora…come
facciamo?
Olsa: Per ora partiamo… poi vedremo! Uh uhuh!
Darryl Doodle: ma… Mamma! Non potevano desiderare di
raggiungere l’isola Cocchetta?
Mamma: …e tu non
puoi stare zitto?? Sto cercando di mandare un virus alla CIA! Vai a letto!!
Darryl Doodle: Va bene, mamma! Continuiamo domani?
Era tarda notte e il piccolo Darryl Doodle
non si trovava nel suo candido lettino. Si trovava con la mamma, stavano
vedendo un film in tv.
Darryl Doodle: Mamma! Non credo che questo sia un film adatto
a me!!!
Mamma: Ma cosa
dici? “L’esorcista” è un classico! Come “Biancaneve” o “Cenerentola”!
Darryl Doodle: Ma…mi fa paura!!
Mamma: Uh… che
scassa-gioielli … sta finendo!
Darryl Doodle: Ma… fa paurissima!
Questa notte non riuscirò a dormire…a meno che…tu non mi racconti la favola
della buonanotte!
Mamma: Ancora con
quella storia…! Che balle!
Darryl Doodle: Ma mamma! Sono curioso! L’ultima volta Leandra
ed Olsa hanno finalmente trovato una barchetta e
possono raggiungere l’isola Cocchetta. La barchetta
ha solo due posti, però. Ma questo non deve essere un problema, visto che anche
Filippo e Pommes avranno raggiunto Cocchetta con una nave e quindi loro hanno il mezzo per
ritornare eventualmente a cas…
Mamma: SANTO CIELO!
MA TI STAI ZITTO?????? MA NON CHIUDI MAI QUELLA PICCOLA INSULSA BOCCA?!
Darryl Doodle: Allora…come continua la favola?
Mamma: … ora te
lo dico, piccolo impaziente…imbecille…
“TROPPI INTRIGHI, CHE PIZZA!”
Capitolo 10
Leandra e Olsa raggiunsero finalmente
il porto dell’isola Cocchetta, lì scoprirono che non
vi era alcuna altra barca o nave.
Olsa: Oh no! Uh uhuh! Non ci sono barche qui! Vuol dire che Filippo e Pommes forse se ne sono andati!
Leandra: … cavolo…
spero che tu ti stia sbagl…SPAZZOLA!!!
Olsa: Ahhhhhhh!!!
Ma che mi urli??? Che ti prende?
Leandra: …E da
stamane che mi chiedevo come si chiamasse quella cosa che si usa per sistemarsi
i capelli! Non mi veniva in mente il nome! Ora mi è venuto! Meno male!
Olsa: …ma cosa c’entra questo, ora? Uh uhuh! Non capisci che forse
abbiamo fatto un viaggio inutile?
Leandra: Guarda
lì! Un castello! Andiamo! Chiediamo informazioni su Filippo!
Intanto, in un luogo lontano, la malvagia fata Fauna,
mediante un magico specchio, osservava tutti gli spostamenti e le azioni di
Leandra e Olsa.
Fauna: Ah ahah! Sta procedendo tutto
secondo i miei piani! Non è vero, amore mio?
E nell’ombra uno strano figuro si avvicinò a Fauna.
Fauna: La nostra
storia d’amore verrà narrata nei secoli dei secoli… ora, vai! Vai a controllare
i nostri prigionieri che cosa fanno!
L’uomo eseguì l’ordine della fata Fauna e raggiunse le
segrete. Vi erano moltissime celle, tutte occupate da diverse persone. L’uomo
si fermò dinanzi alla cella che ospitava un personaggio di nostra conoscenza. Pommes.
Pommes: Tu! Mi hai imbrogliato! Lo sapevo!!
Liberami!!!
L’uomo sorrise e lasciò Pommes da
solo.
Intanto Leandra ed Olsa avevano
raggiunto il re di Cocchetta. La sala del trono era
piena di gente. Il re sedeva sul trono dinanzi Leandra ed Olsa.
Il suo nome era Gnik.
Gnik: Benvenute nella mia isola. Cocchetta dà sempre il benvenuto ai stranieri, ma ditemi
perché vi trovate qui?
Olsa: Maestà, uh uhuh, vorremmo sapere dove si trova…
Leandra: … CICALA
!!!!!!
Nella sala a tutti venne un colpo.
Gnik:Ma…ma…cosa
le prende?
Leandra: Ah…
scusate, e da stamane che mi chiedo quale fosse il nome comune della “HomopteraAuchenorrhyncha”, ma
non mi veniva in mente! Orami è venuto!
E’ “cicala”!
Gnik: … capisco… cosa stavate dicendo?
Olsa: Vorremmo sapere se il principe
Filippo è passato di qua, uh uhuh.
Gnik: Sì… ma ora se ne è andato!
Leandra: Cosa?
Come?
Gnik: Sì è stato qui solo il
tempo necessario per chiedere al maestro Drows come
si usasse la spada fatata e poi se ne è andato!
Olsa: Capisco… per caso c’era anche un
altro ragazzo con lui?
Gnik: …no! Era solo!
Olsa: Uh uhuh… quindi Pommes non era con
lui!
Gnik: Bene … ora che siete qui, che ne dite
di partecipare al nostro banchetto? Siete mie ospiti naturalmente… stanotte
dormirete qui!
Dopo il banchetto,
Leandra ed Olsa raggiunsero la stanza degli ospiti.
Olsa: E’ terribile! Uh uhuh! Abbiamo fatto un viaggio inutile, io non troverò
mai la mia spada, tu non troverai mai Filippo e non troveremo mai Pommes! Uh uhuh.
Leandra: ‘mazza,
quanto sei pessimista! Su con la vita… sai cosa diceva sempre mia nonna?
Olsa: Cosa?
Leandra: “Le mosche puzzano, non toccarle!”
Olsa: …o.O E
questo cosa cavolo significa?
Leandra: Ma io
che ne so! Mia nonna era una mezza scimunita…
Ad un tratto le due
sentirono uno strano rumore
Leandra: Hai
sentito? Veniva dal piano di sopra!
Olsa: Sembrava un lamento! Uh uhuh!
Leandra: …ho
paura!
Olsa: Su…andiamo a vedere.
Piano, piano, senza farsi sentire, Leandra ed Olsa raggiunsero la stanza dove proveniva il rumore. Era
chiusa a chiave e dinanzi alla porta vi era scritto “Non Entrare”.
Capitolo 11 *** Capitolo 11 - Una Nuova Missione ***
Darryl Doodle non voleva proprio
saperne di dormire, quella notte. Era troppo curioso! Voleva sapere come
continuava la favola di Leandra e Co. Così andò dalla mamma. La mamma stava
giocando con uno strano pupazzetto di pezza.
Darryl Doodle: Mamma! Cosa stai facendo?
Mamma: … Darryl Doodle… ma lo sai che la notte si dorme??? Perché non dormi
mai?????!!!!!
Darryl Doodle: Che strano pupazzetto hai! Mi somiglia!
Mamma: Lo credo
bene…
Darryl Doodle: Ma non capisco! Perché lo stai riempendo di
spilloni?
Mamma: Mai
sentito parlare di “Maledizione Voodoo”?
Darryl Doodle: …No!
Mamma: Bene.
Darryl Doodle: Mamma, mi racconti la favola della buonanotte?
Leandra ed Olsa devono salvare il prigioniero del
castello del re Gnik. Inoltre abbiamo scoperto che
Fauna ed uno strano figuro hanno imprigionato Pommes
e forse anche Filippo, visto che non si trova nell’isola Cocchetta…
… ma scusami, che fino ha fatto l’asino?
Mamma: Quale
asino?
Darryl Doodle: Scacciamosche! Che in realtà è Ashe!
Mamma:
Ah…quello…sì…lo inserirò da qualche parte, prima o poi, forse… continuiamo sta
cacata di favola…
“UNA NUOVA MISSIONE”
Capitolo 11
Leandra ed Olsa, mentre tutti
dormivano nel castello, risalirono il piano di sopra. Lì si trovava il
prigioniero. Leandra ed Olsa raggiunsero la porta con
scritto “Non Entrare”.
Olsa: uh uhuh! La porta è chiusa a chiave!
Leandra: Ma non
mi dire!!!! E io che credevo che lasciassero solo il cartello “Non Entrare” per
evitarel’apertura della porta!! Che
birichini!!!! -.-‘ … scema!
Olsa: Come facciamo ad entrare ora?
Dobbiamo trovare il modo! Uh uhuh!
Leandra: Beh
sfondiamo la porta! Ci penso io!
Leandra prese la rincorsa e si scontrò con la porta. La
porta non si mosse di un millimetro, d’altro canto Leandra fece un volo
olimpionico e cadde a terra rumorosamente.
Olsa: Non fare rumore! Vuoi svegliare di
nuovo tutti?
Leandra: … mi
sono fatta malissimo…
Olsa: uh uhuh… ci provo io!
E con un solo pungo Olsa aprì la
porta.
All’interno vi era una signora, molto magra, con il volto
segnato dalle lacrime e dallo sconforto.
Il suo nome era Aretera.
Aretera: Chi siete voi? Cosa ci fate, qui?
Leandra: Salve,
io mi chiamo Leandra. Sono una principessa. Il mio regno è piccolo e poco
conosciuto, si chiama “Piccolo e Poco Conosciuto”. Comunque io e la mia amic…conoscent… vabbè, questa
orchessa qui… vi abbiamo salvato dalla prigionia! Venite con noi, fuggiremo da
qui e insieme salperemo verso nuovi spettacolari orizz…
Aretera: ... ho chiesto solo chi siete… stai
parlando troppo…
Olsa: Chi vi ha imprigionato, signora?
Aretera: E’ stato mio marito, Gnik… lui … lui crede che io abbia ucciso il nostro unico
figlio! Ma non è così! L’hanno rapito! Io so…so che è ancora vivo! Aiutatemi a
trovarlo!
Olsa: Ok! Uh uhuh! Andiamo via da qui!
Aretera: Se mio marito dovesse scoprire che
sono scappata e che voi due mi avete aiutato vi cercherà per tutto il regno e
vi ucciderà!
Leandra: Non
posso morire!! Sono troppo bella!!!!
Aretera: Io resterò qui, ma per favore…
ritrovate mio figlio… so che è ancora vivo,avrà 6 o 7 anni ora!
Leandra: Beh… in
effetti, cosa ci vuole. Bisogna solo trovare un bimbo di sei anni, ce ne stanno
pochi in giro effettivamente…sarà una ricerca facile! -.-‘ …scema!
Olsa: Sei un po’ troppo sarcastica oggi…
Leandra: Noooo?!!! Ma davveroooo?! Tu diciiii???? -.-‘ …
scema!
Aretera: Andate via di qui, ora!! Il re
potrebbe sentirvi!
E Leandra ed Olsa lasciarono la stanza ed il castello
Intanto, Ashe, l’asino
Scacciamosche trasformato in uomo, aveva raggiunto Fisherland
e chiedeva informazioni al mago Wizzy.
Ashe: Mi scusi, buon uomo, volevo sapere…
Mago: Ah ahah! Non mi chiami “buon uomo”,
chiamami con il mio nome! Lo sai benissimo chi sono, sono conosciuto in tutto
il mondo! Sono il mago Wizzy!!
Ashe: Ah!... ehm… mi spiace, non la conosco…
comunque, io sono il principe Ashe, volevo sapere se
ha visto una principessa di nome Leandra, un uomo di nome Pommes
e un’orchessa di nome Olsa passare di qua…
Mago: Sì, li ho
visti! Pensa ad un numero da uno a dieci!
Ashe: No … non ho molto tempo… mi serve
sapere…
Mago: Pensa un
numero da uno a dieci!!!!!!!
Ashe: … va bene… ehm… allora… d'accordo,
fatto!
Mago: … è sei?
Ashe: …no
Mago: Sette?
Ashe: -.-‘ … no
Mago: …mi sto
avvicinando?
Ashe: No! … era due! ora mi può dire dove…
Mago: Ma daiiii! Non devi dirmelo!! Mi hai rovinato il trucco!!!!!
Ashe, spazientito, afferrò il mago
e lo portò al muro.
Ashe: Senta, mi sono stufato! Mi dica dove
si trova Pommes e le ragazze!
Mago: Io n-non
conosco nessun Pommes, ma le due ragazze si saranno
dirette verso l’isola Cocchetta…
Ashe: Pommes non
era con loro?
Mago: No!!...
Ashe: Cavolo!
Intanto Leandra ed Olsa
raggiunsero un negozio di fiori.
Leandra: Scusi,
signora commessa.
Lullaby: Chiamami Lullaby!
Che la gioia risieda sempre nel tuo cuore.
Leandra: Va bene…
Senta conosce un bimbo di sei o sette anni che non assomiglia per niente ai
suoi genitori?
Lullaby: Domanda bislacca! Ti dedico un
pensierino per la tua fantasia amorina!!!
Leandra: … sì…
questa è rincretinita forte…
Darryl Doodle: Mamma! Sono stanco, vado a letto!!! La storia
mi è piaciuta tanto, sei bravissima mammina cara!
Mamma: Ti senti
pungere da qualche parte?
Darryl Doodle: …no!
Mamma: ‘sta bambola non funziona neanche un po’… vai a letto
piccolo soldo di cacio…
Capitolo 12 *** Capitolo 12 - Svelalo con un Fiore, in un Negozio di Fiori! ***
Darryl Doodle aveva molto sonno,
non riusciva a restare sveglio e quindi quella sera avrebbe fatto a meno della
favola della buonanotte. Arrivò, però, la sua dolce mammina.
Mamma: Sveglia
cretino! E’ ora della favola!
Darryl Doodle: No…mami…sono stanchissimo oggi, non fa nulla!
Mamma: Invece
resti sveglio e ascolti, ok? Dove eravamo rimasti?
Darryl Doodle: Non lo so, mamma cara…sono stanco…
Mamma: Zitto,
imbranato! Allora, se non ricordo male, l’ultima vola Leandra ed Olsa hanno accettato di aiutare la moglie del re Gnik e di cercare il figlio rapito, che il re crede morto.
Ora le due babbee si trovano in un negozio di fiori…vero?
Darryl Doodle: …zzzzzzzzz….
Mamma: SVEGLIA
BERTUCCIAAAAAA!!!!!
Darryl Doodle: AHHh!
Sì..sì…sono sveglio!
Mamma: Bene… iniziamo!
“SVELALO CON UN FIORE, IN UN NEGOZIO DI FIORI!”
Capitolo 12
Leandra ed Olsa avevano iniziato
le ricerche del figlio del re Gnik e della regina Aretera, si trovavano in un negozio di fiori.
Leandra: Senta,
lei conosce un ragazzino che, magari, assomiglia molto al re e alla regina ma
che non è figlio loro.
Lullaby: Ihihih…
beh! Non lo so, l’azzurro cielo si trova nei cuori delle rondini?
Leandra: Ma che
cavolo dici??
Olsa: uh uhuh … senta, è importante per noi trovare quel bambino.
Lullaby: Posso chiamare le mie sorelle, se
desideri! Drulla! Margherilla!
Venite qui!
Leandra: Drulla e Margherilla?? Ma che
nomi sono???
Drulla: Eccomi sorella, il sentimento sia la
tua meta.
Margherilla: Sono qui anch’io, sorella. La bontà
sia animo di pace.
Leandra: Ma come
parlano queste?
Lullaby: Oh, care sorelle di gioia maestra,
queste due nostre nuove amiche ci chiedono aiuto!
Margherilla: Oh!
Drulla: Oh!
Lullaby: Oh!
Drulla: Oh!
Lullaby: Oh!
Margherilla: Oh!
Drulla: Oh!
Margherilla: Oh!
Lullaby: Oh!
Dopo 30 minuti
Lullaby: Oh!
Drulla: Oh!
Lullaby: Oh!
Margherilla: Oh!
Lullaby: Oh!
Drulla: Oh!
Leandra: E LA
VOLETE SMETTERE, BRUTTE OCHEEEEEE????!!!!!!
Olsa: Uh uh
uh…Leandra, calmati! Ci vogliono soltanto aiutare, non essere così iraconda!
Allora, signore, potete aiutarci?
Lullaby: …Oh!
Olsa: IO VI AMMAZZO!!!!! VOI E STO CAVOLO DI OOOOOH!!!!!! ARGHHHHH!
Leandra: Olsa…Olsa…calmati!
Lullaby: Margherilla,
Drulla… queste due…ehm…colorite persone cercano un
bimbo somigliante il re e la regina ma che non sia figlio loro.
Margherilla: Vi aiuteremo volentieri, dolci
biscotti di zucchero! Io ho un figlio, si chiama Nees,
è un veggente. Saprà sicuramente aiutarvi!
Leandra: Dove si
trova ora questo Nees?
Margherilla: Nel luogo della purificazione del
corpo carnale!
Olsa: Eh?
Margherilla: … in bagno…
Leandra: Ah…allora
aspetteremo che esca!
Nel negozio di fiori, intanto, entrò un
individuo. Il suo nome era Elc-nu. Era il fratello
del re Gnik, ma tutti lo chiamavano il “farfallone”.
Leandra: …Sorpresa? Lei è entrato nel loro negozio, chi si
aspettava di incontrare?
Elc-nu: E chi sono queste due nuove ragazze?
Leandra: Il mio nome è Leandra, sono la principessa di “Piccolo e
Poco Conosciuto”, un bel paesino… e la mia amica racchia, qui, si chiama Holly!
Olsa: … mi chiamo Olsa! Uh uhuh!
Leandra: Davvero? Pensavo fosse Holly il tuo nome!
Olsa: Ma mi hai sempre chiamato Olsa!
Leandra: Davvero??? Che strana la vita!
Elc-nu: Io sono Elc-un, sono il fratello del
re e sto cercando moglie, sai?
Leandra: Oh… la ringrazio, ma io amo un altro uomo…
Elc-nu: …non ti avevo preso proprio in considerazione…
Leandra: Cosa??? Brutto…
Elc-nu: Il mio cuore batte per Lullaby, Drulla e Margherilla… ma non so
chi scegliere. Lullaby è troppo alta, Drulla è troppo magra e Margherilla
è troppo intelligente!
Lullaby: Oh!
Drulla: Oh!
Margherilla: Oh!
Leandra: …se
continuate ancora con questo “oh!”, vi spello vive!!!!
Lullaby: Oh, la prego Elc-nu,
forte guerriero, scelga mia sorella Margherilla, suo
marito è morto da tempo e suo figlio è senza un padre, aiutatela!
Margherilla: Eh no!... cioè … Oh egregio Elc-nu, prode eroe, scelga mia sorella Drulla,
non ha mai avuto nemmeno un fidanzato, ha bisogno di lei!
Drulla: No, mio caro Elc-nu,
scelga mia sorella Lullaby, è la più grande, la più
saggia, è un buon partito!
Lullaby: Ma che dici, Drulla??
Sarebbe meglio se Elc-nu potesse scegliere te! Bel
fiore ingiallito!
Drulla: TI HO DETTO DI NO, PEZZO DI… ehm…
volevo dire, forse Margherilla ha davvero più bisogno
di lui.
Margherilla: … io sto bene, grazie…
Elc-nu: Oh! Che animo gentile che avete…
siete disposte a perdere un gran bel pezzo di uomo come me per amore delle
vostre sorelle!
Leandra: … Non
credo che le cose stiano in questo modo…
Olsa: uh uhuh… già…
Elc-nu: Beh… ripasserò domani… ed esporrò
il mio verdetto… a domani, leggiadre fanciulle.
Ed Elc-nu se ne andò, in quel
preciso momento, Nees, il figlio di Margherilla, uscì dal bagno, era un ragazzino sui diciotto
anni.
Leandra: Lui è il veggente?
Margherilla: Sì, tesoro…vieni… devi aiutare queste
due signore.
Olsa: Uh
uhuh …Ascolta, stiamo
cercando il figlio del re Gnik e della regina Aretera.
Lullaby: Da quel che so, il figlio del re è
stato ucciso dalla moglie.
Olsa: No, non è così. Allora Nees…puoi dirci dove si trova?
Nees fissò il vuoto. Le sue
pupille cominciarono a schiarirsi.
Nees: Io … io vedo… vedo il rapitore del
bambino… il suo nome è … è …
Leandra: Su,
diccelo!
Olsa: Uh uhuh!
Lullaby: La suspense mi uccide!
Margherilla: Forza, figlio mio!
Drulla: Come on,
baby!
Nees: Il suo nome… il suo nome … il suo
nome è … ELC-NU
Tutti rimasero sconvolti. Il rapitore era proprio il
fratello del re Gnik!
Darryl Doodle: Ahhhh… che bella
dormita mi sono fatto! Ops… mamma, ho dormito, non ho
sentito la storia… puoi ripetere cosa è successo?
Mamma: Oh, ma
tesoro…certo che…no! Ti freghi brutto microrganismo ! Buona notte!!
Darryl Doodle si era appena
svegliato. Il cielo era sereno, gli uccellini cantavano, era un bellissimo
mattino. Il piccolo Doodle scese al piano di sotto e
vide la sua dolce mammina che parlava al telefono. La sua voce era diversa dal
solito, forse perché aveva uno strano aggeggio dinanzi alla bocca che
modificava il suono.
Mamma: Pronto…Pronto? Una domanda…quale è il tuo
film horror preferito? …esatto, Sidney… sono io!
Darryl Doodle: Mamma!
La mamma riattaccò la cornetta e buttò via l’aggeggio
“modifica-voce”.
Mamma: Cosa…cazz… Darryl! Non solo la sera, rompi le balle anche la
mattina presto…cosa vuoi?
Darryl Doodle: La favola, mamma! Ieri sera non me l’hai
raccontata!
Mamma: … uffa… tu
e sta cavolo di storia… dove eravamo rimasti?
Darryl Doodle: Beh… ci sono tante storyline,
adesso…
Mamma: …parla
come mangi, babbuino.
Darryl Doodle: Da una
parte Leandra ed Olsa hanno scoperto che il figlio
del re e della regina di Cocchetta non è morto ma è
stato rapito da Elc-nu, il fratello del re. Intanto Ashe, l’asino Scacciamosche, ha scoperto che Leandra ed Olsa si trovano nell’isola e sa anche che Pommes non è con loro. Quest’ ultimo, infatti, dopo il
desiderio fatto a Tremotino, ha raggiunto Filippo ma
è stato imprigionato dalla malvagia fata Fauna che è innamorata di un tizio
misterioso!
Mamma: …mentre
fai questo riassunto non ti rendi conto di cha cacchiata è sta storia?
Darryl Doodle: … no! E’ bellissimissimissima!!
Mamma: …continuiamo…
“CORRETTEZZE GENEALOGICHE ”
Capitolo 13
Leandra ed Olsa pedinarono Elc-nu e scoprirono quale fosse la sua dimora.
Leandra: Bene… il
piano è questo: aspettiamo che Elc-nu esca, noi
entriamo, rubiamo la spada della roccia e scappiamo!
Olsa: …rubiamo la spada della roccia? Ma
che stai dicendo? Dobbiamo salvare il figlio della regina Aretera!
Uh uhuh!
Leandra: Va bene,
sì! E’ lo stesso. Aspettiamo che il bambino esca e salviamo Elc-nu
dallo zio di Pablo!
Olsa: MA COSA CAVOLO TI PRENDE? E’
semplice! Elc-nu esce, noi entriamo in casa sua e
salviamo il principe rapito!!! Uh uhuh!
Leandra: … ed io
cosa ho detto?
Leandra ed Olsa rimasero nascoste
in attesa che Elc-nu uscisse di casa. Finalmente, a
tarda notte, l’uomo se ne andò. Leandra ed Olsa
poterono entrare.
Leandra: Che
fortuna la porta è aperta! Entriamo.
La casa di Elc-nu era molto
grande. Vi erano una decina di stanze.
Olsa: Dobbiamo entrare in ogni stanza e
cercare il bambino!
Leandra: No… non
c’è bisogno! Ho con me la “magia della bontà”!
Olsa: …cosa tieni?
Leandra si mise in ginocchio e alzò le sue braccia al cielo
Leandra: MAGIA
DELLA BONTA’!!! MAGIA DELLA BONTA’!!!! IL BAMBINO DOVE STAAAAAAAAAA?????
Olsa: …tu non hai nessuna magia! E poi stai
urlando!!! Uh uhuh! Fai
silenzio!
Leandra: MAGIA
DELLA BONTAAAAAAA’’’’’’’’’!
Un bambino uscì fuori da una delle stanze.
Bambino: Cos’è
questo rumore? Chi siete voi due?
Leandra si illuminò e volse il suo sguardo verso Olsa.
Leandra: Visto???
Sono magica!!!
Bambino: Uscite
da casa mia! Mio padre arriverà presto!
Leandra: Uhhhh…povero piccolo, crede che suo padre sia Elc-nu. Ora gli spiego come stanno le cose.
Olsa: No, asp…
Leandra: …senti. Elc-nu non è tuo padre, in realtà è tua mamma! Il tuo vero
padre è Artù che si è sposato con Gnik che è il
fratello di Aretera, cugina di Olsa…comunque,
dove sta la spada della roccia?
Olsa:… santa pace…
Bambino: Non
capisco cosa tu stia dicendo!
Olsa: Te lo spiego io … uh uhuh …ascolta, lo so che è
difficile da credere. Ma tuo padre Elc-nu è in realtà
tuo zio. Ti ha rapito e ha fatto credere a tutti che tu sia morto…
probabilmente per rubare un giorno il trono di tuo padre!
Leandra: … non
gli hai chiesto dove si trova la spada della roccia…
Olsa: NON C’E’ NESSUNA CASPIO DI
SPADAAAAA!!!!
Leandra: :O!
Bambino: Siete
bugiarde! Mio papà non è il fratello del re! Mi tiene chiuso in casa e non mi
fa mai uscire perché vuole proteggermi e non perché mi ha rapito.
Leandra: …’mbecille…
Olsa: Uh uhuh! Ascoltami piccolo! Non ti stiamo mentendo!
Bambino: Invece sì!
Volete catturarmi! Siete cattive! Ma io ve la farò pagare!!! Aiutami Natter!!!!
Leandra: Natter?
Da una delle stanze strisciò fuori un enorme serpente, era Natter, “l’animaletto” del principino.
Olsa: …Oh, mio …
Bambino: Ecco Natter! Quando ero piccolo veniva sempre a trovarmi e io
gli davo da mangiare, poi un giorno mio papà, Elc-nu,
lo trovò e lo uccise. Io piansi tanto e le mie lacrime lo resuscitarono e lui
divenne enorme, gigante!
Leandra: …sì,
ok…non ti ho chiesto la storia della tua vita…
Olsa: Uh uhuh! Non capisci, Leandra? Il bambino ha dei poteri! Può
resuscitare i morti! Per questo Elc-nu l’ha rapito!
Leandra: …Non
l’ha rapito per impadronirsi della spada della roccia????
Olsa: …la tua stupidità andrebbe studiata…
L’enorme serpente si avvicinava in maniera minacciosa alla
due ragazze.
Olsa: Uh uhuh… ci sta attacando!!
Leandra: Tranquilla,
Olsa! Lo fermerò con la mia “magia della bontà”!
Olsa: cazz…
Leandra si avvicinò al serpente gigante. Si inginocchiò e
agitò le braccia.
Leandra: MAGIA
DELLA BONTA’!!!! MAGIA DELLA BONTA’!!!!!!!! IL SERPENTE FERMERA’!!!!!!!
Natter guardò Leandra incuriosito.
Poi si gettò verso di lei. Leandra venne scaraventata contro l’armadio.
Olsa: Leandra!!!!
Bambino: Natter, basta!
L’enorme serpente ritornò in una delle stanze.
Bambino: Ora
andatevene.
Il bambino stava ritornando nella sua stanza.
Olsa: No… aspetta… ehm… io … tu… MAMMA!!!!
Il bambino si fermò.
Bambino: Cosa?
Olsa: tua mamma… uh uhuh… è nel castello, accusano lei di averti ucciso.
Bambino: Io non
ho nessuna mamma…
Olsa: Invece sì… ascolta. Io non ho avuto
una mamma e mio padre era un orco cattivo che ha per errore divorato tutte le
mie sorelle. Tu sei più fortunato, hai una mamma e un papà tristi perché credono
di averti perso, invece tu sei vivo. Devi solo fidarti di me! Uh uhuh…
Il bambino guardò Olsa. C’era
qualcosa in lei che gli ispirava fiducia.
Bambino: … Elc-nu mi ha chiamato Nimaison…
non è il mio vero nome?
Olsa: …no … per tua fortuna, uh uhuh… ora vieni con me!
Il bambino si stava avvicinando ad Olsa,
ma ad un tratto la porta della casa si aprì ed entrò Elc-nu.
Elc-nu: Cosa succede qui? Cosa ci fa
quell’orchessa? E perché c’è una ragazza svenuta lì a terra?
Bambino: Tu… tu
sei il mio papà?
Elc-nu: No.
Bambino: Cosa??
Elc-nu: Ops…
volevo dire…sì! Non sono molto bravo a mentire… comunque…
Elc-nu cacciò la sua spada.
Elc-nu: Ora farete la fine che meritate.
Ad un tratto qualcuno urlò “tappatevi le orecchie!”.
Olsa lo fece. Ad un tratto vide Elc-nu e il bambino che si addormentavano.
Un uomo, con in mano un liuto, sbucò da dietro Elc-nu.
Olsa: Tu…tu chi sei?
Ashe: Mi chiamo Ashe…
vi stavo cercando.
Darryl Doodle: Wow! Storia fantastica, mamma!! Sono curioso di
sapere come continua!
Mamma: Sì, sì…
ora vai a letto, devo fare alcune telefonate.
Quella notte Darryl Doodle non
riusciva proprio ad addormentarsi. Era difficile. Era troppo curioso di sapere
come terminava la bella favola che gli stava raccontando la sua dolce mammina.
Darryl scese dal suo lettino e andò dalla mamma.
Darryl Doodle: Mamma!Mi racconti la… … ma che stai facendo?
La mamma di Darryl Doodle
posizionò una telecamera dinanzi ad una sedia, si mise il passamontagna e si
sedette.
Mamma: Stai
zitto, piccolo crisantemo appassito, devo fare una cosa…
Darryl Doodle: …piccolo crisantemo?
La mamma di Darryl si schiarì la voce e si mise a parlare
dinanzi alla videocamera.
Mamma: Salve,
presidente degli Stati Uniti, chiunque tu sia… non leggo i giornali.Volevo solo dirle che ho piazzato una bomba
in un supermercato di un paesino che si trova negli Stati Uniti… credo…non sono
pratica di geografia. Ora, se non mi darà un sacco di dollari farò esplodere
tutto. Grazie!
Darryl Doodle:Mamma!
Che cosa cattiva!
La mamma spense la telecamera e si levò il passamontagna.
Mamma: Che rompi
che sei, Doodle… era solo un …ehm…provino! Voglio
diventare un’attrice…
Darryl Doodle: Wow! Allora sei bravissima mamma, sembravi
proprio una crudele poco di buono.
Mamma: …sì. Che
cosa vuoi Darryl Doodle? Perché non dormi?
Darryl Doodle: La favola, mammina cara! Sono curioso di sapere
come continua! L’ultima volta Leandra ed Olsa, con l’aiuto
di Ashe, hanno salvato il bimbo del re Gnik e di Aretera creduto morto.
Mamma: Ah…sì,
bene. Il bimbo ritorna a casa, i genitori sono felici, pace e bene, vissero
felici e contenti, fine.
Darryl Doodle: Ma come “fine”? Mamma! Ci sono ancora molte
cose in sospeso. La storia di Fauna, di Filippo e di Pommes!
L’ultima volta era finito prigioniero di Fauna ma come è successo? Non l’hai
spiegato, mammina cara.
Mamma: Sì… ok…
ora te lo racconto cosa è successo a Pommes… piccola
zucca vuota riempita di patetiche banalità.
Darryl Doodle: …cosa?
Mamma: Niente,
niente…cominciamo.
“ANDO’ COSI’! ”
Capitolo 14
Il folletto Tremotino guardava
Leandra, Olsa e Pommes con
curiosità.
Pommes aveva appena vinto la sua
sfida, aveva indovinato il suo nome ed ora aveva diritto ad un desiderio.
Tremotino era curioso di sapere
che cosa avrebbe desiderato, i tre stavano confabulando qualcosa ma non
riusciva a sentire bene.
Ad un tratto Pommes fece un passo
avanti.
Pommes: Tremotino! …
io vorrei…
Un secondo dopo Leandra si gettò dinanzi a Pommes.
Leandra: …incontrare
Filippo!
Tremotino sorrise.
Tremotino: Va bene!
Pommes: Cosa? No!
Pommes fu avvolto da una strana
nube, la città di Telcamo ad un tratto scomparve e lui
si ritrovò in uno strano luogo.
Era un paesino a lui sconosciuto. Si guardò in giro e su di
un cartello vi era scritto Mistakenland.
Pommes notò che dinanzi a lui un
ragazzo lo fissava. Era vestito in maniera elegante, aveva dei capelli lunghi e
castani e degli occhi verdi.
Pommes: Salve… io mi chiamo Pommes… tu sei?
Filippo: Sono Filippo, amico Pommes.
Stai bene?
Pommes ricordò tutto: il
desiderio, quella scema di Leandra, l’incontro con Filippo.
Pommes: Ti stavo cercando. Io voglio darti
una mano! Io ti voglio aiutare a sconfiggere la fata Fauna.
Filippo: La fata? Perché dovrei uccidere una fata?
Pommes: Come perché? Perché quella fata ha fatto addormentare Aurora! La
tua amata!
Filippo: … no, in realtà io amo Giorgio!
Pommes: o.o’ … c-cosa?
Filippo: Cosa c’è, cocco? Non sarai mica omofobo? Senti cucciolo…
qui siamo in un paese libero!
Pommes:… ma tu sei il principe Filippo?
Filippo: Mi chiamo Filippo ma non sono un principe!... al massimo
sono una bilancia ascendente toro!
Pommes: Cosa…?
Filippo: Ahhhhh… ma certo! Ho capito di chi parlavi prima! Di
Filippo e Aurora… la bella addormentata! Mi spiace, hai sbagliato persona! Non
sono quel Filippo, sweet love!
Pommes allora capì, Tremotino l’aveva ingannato, lo aveva portato dal Filippo
sbagliato.
Pommes: Io… io devo raggiungere Telcamo! Sai dove si trova?
Filippo: Niente
di più semplice, sugar!!! Ti accompagno io, dobbiamo andare verso quel bosco…
se senti freddo non fare complimenti, se ti vien voglia di abbracciarmi,
riscaldarti, baciarmi non ci sono problemi!
Pommes: …no grazie… non ho freddo…
Filippo: Come
vuoi… su andiamo.
Pommes e Filippo raggiunsero il
bosco, il viaggio stava andando per il meglio ma ad un tratto…
Pommes: Guarda! Una luce verde!
Filippo: Sì la
vedo! Forza, spogliamoci!
Pommes: …perché?
Filippo: non lo
so…così…ci divertiamo!
Pommes: Ma smettila! Seguiamo quella luce!
I due segurino la luce verde finché questa non si fermò. Ad
un tratto la luce si fece più forte, più intensa fino ad assumere la forma di
una sagoma umana.
Dinanzi agli occhi increduli di Pommes
e Filippo, la luce sparì e comparve la malefica Fauna.
Fauna: Guarda,
guarda…chi abbiamo qui? L’imbecille amico degli asini e la femminella!
Filippo: Ehi!
Come ti permetti? Io non sono amico degli asini! Non mi piacciono!
Pommes:… Fauna?!
Fauna: Esatto! …volevi
uccidermi? Povero sciocco! Nessuno può fermarmi.
Fauna emanò un fortissimo raggio che colpì Pommes e Filippo. I due si trovarono in una cella.
Filippo: Dove
siamo finiti?
Pommes: Fauna ci ha teletrasportati in una
cella! Siamo prigionieri!
Filippo: Oh…no!
Che disperazione, forza… spogliamoci!!!
Pommes: … -.-‘ …
In quello stanzone vi erano tantissime celle piene di uomini
e donne disperate.
Pommes e Filippo sapevano che
sarebbero rimasti lì per molto tempo.
Ad un tratto un uomo si avvicinò alla cella dei due, Pommes lo riconobbe, era Tremotino.
Pommes: Tu! Mi hai imbrogliato! Lo sapevo!
Liberami!!
Tremotino sorrise e se ne andò.
Erano passati molti giorni, Pommes
e Filippo non aspettavano altro che la morte.
Tremotino riapparve.
Tremotino: Allora… come state?
Pommes: Farabutto!
Filippo: Pusillanime!
Pommes: Lestofante!
Filippo: Manigoldo!
Pommes: Delinquente!
Filippo: Spogliati!
Pommes: …ma tu sei fissato!!
Tremotino: Mi spiace averti ingannato, ma
eseguivo gli ordini di Fauna!
Pommes: E da quando Tremotino esegue gli
ordini di qualcuno?
Tremotino: Da quando mi sono innamorato! Io amo
Fauna e la nostra storia d’amore verrà ricordata nei secoli dei secoli…
Filippo: …sì, la
vecchia e il folletto… bella storia… -_-
Pommes: Ma perché avete imprigionato me? Io
non sono il principe Filippo, non ho il potere di fermare Fauna! Non sono
pericoloso!
Filippo: Sì, ma
sei comunque sexy… non ti abbattere!
Pommes: -.- … ti prego…
Tremotino: Non ci interessi tu… noi vogliamo il
tuo asino.
Pommes: Scacciamosche?
Tremotino: Quell’asino non è ciò che credi. Lui
è l’unico essere vivente immune alla magia. E l’unico che può veramente fermare
Fauna.
Pommes: Cosa? E la spada fatata?
Tremotino: Quell’aggeggino che ora possiede il
principe Filippo? Ahahaha… non serve a nulla.
Pommes: …comunque Scacciamosche mi è stato
rubato! Non è più con me!
Tremotino: Lo sappiamo… ma sappiamo anche che ti
sta cercando… quando saprà che sei qui verrà a prenderti e noi lo fermeremo.
Pommes: Ma… ma è solo un asino!
Tremotino: No… amico mio, Scacciamosche è in
realtà… Ashe.
Pommes si pietrificò. Quel nome
era come un colpo al petto.
Pommes: Ashe… come …come
è possibile?
Tremotino sorrise, e se ne andò.
Filippo: … hai
notato che Tremotino sorride sempre prima di
andarsene? Sarà un poco di buono, ma almeno è una persona allegra!
Pommes fissava il vuoto.
Pommes: …A…Ashe…
Intanto, nell’isola Cocchetta, si
festeggiava il ritorno del figlio del re. Mentre Olsa
e Leandra erano pronte a riempire di domande il principe Ashe,
colui che le aveva salvate.
Darryl Doodle: Wow mamma! Bella storia!
Mamma: Sì… ora
vattene… che devo girare un’altra scena…
Darryl Doodle: …Che parte reciterai?
Mamma: Una donna
che promette di rivelare dove si trova il cadavere di un senatore se riceverà
un bel po’ di soldi.
Capitolo 15 *** Capitolo 15 - Attenti al Lupo! ***
Darryl Doodle non aveva per nulla
sonno. Si alzò dal suo lettino e andò alla ricerca della mamma. La trovò che
stava giocando a freccette. Darryl Doodle era
incuriosito.
Darryl Doodle: Mammina cara! Che stai facendo??
Mamma: Non lo
vedi, piccolo acaro dal cuore di stagno? Sto giocando a freccette.
Darryl Doodle: Sì, lo vedo. Ma perché stai usando la mia foto
come bersaglio?
Mamma: Uffa! Ma
cosa vuoi Darryl Doodle??? Ma perché ti è tanto
difficile dormire???? Che balle che sei!! SEI PESANTE,PEDANTE,SCOCCIANTE!
PERCHE’ NON TI FAI UNA VITA INVECE DI ROMPERE OGNI SANTA NOTTE LE BALLE A
ME?????
Darryl Doodle: …
Mamma: …
Darryl Doodle: … ti voglio bene!
Mamma: … -__-…
cosa vuoi?
Darryl Doodle: Mi
racconti la favola della buonanotte? Abbiamo lasciato Leandra ed Olsa che, con l’aiuto di Ashe,
hanno salvato il figlio del re Gnik e della regina Aretera.
Mamma: Sì, sì…
ricordo, non ho mica l’Alzheimer, piccolo intruglio di microorganismi patetici!
Darryl Doodle: Allora?? Come continua?
Mamma: Ora te lo
racconto…
“ATTENTI AL LUPO! ”
Capitolo 15
Nell’isola Cocchetta vi era aria
di festa. Tutti erano felici per il ritrovamento del figlio del re e della
regina. Leandra ed Olsa, però, erano curiose di
sapere chi era il loro salvatore, chi era quell’Ashe.
Leandra: Sono
curiosa di sapere chi è il mio salvatore, chi è questo Ashe.
Ashe: Volete sapere chi sono?
Olsa: uh uhuh, sì! Siamo curiose di sapere chi è il nostro salvatore,
chi è questo Ashe.
Ashe: Siete curiose di sapere chi è il
vostro salvatore, chi è Ashe?
Leandra: Esatto!
Siamo curiose di sapere…
Passante: E LA
FATE FINITA?????
Leandra: Ma lei
chi è?
Passante: E CHE
CAVOLO! STATE QUI, IN MEZZO ALLA STRADA A RIPETERE DA MEZZORA CHE SIETE CURIOSE
DI SAPERE CHI CAVOLO E’ STO SCEMO!!! E BASTAAA! IO ME NE VADO!!!
E il passante se ne andò.
Ashe era pronto a rispondere,
doveva stare attento, però, non poteva dire di essere l’asino Scacciamosche.
Ashe: Io mi chiamo Ashe,
sono un principe.
Olsa: Uh uhuh, hai detto che ci stavi cercando. Come fai a conoscerci?
Ashe: Io … ehm… conosco Pommes!
Cercavo informazioni su di lui e ho scoperto che si trovava con voi.
Leandra: Ah… beh!
Purtroppo adesso lui non è con noi. Ora si trova con il principe Filippo da
qualche parte.
Ashe: Beh… so che voi state cercando il
principe Filippo. Vi aiuterò a trovarlo. Trovato lui, troveremo anche Pommes. Giusto?
Olsa: Giusto! Uh uhuh… sappiamo che Filippo ha lasciato l’isola Cocchetta. Dovremmo farlo anche noi. So che qui vicino c’è
un’altra isola, si chiama Rotkapp!
Ashe: Bene, andiamo. Useremo la mia barca.
Ashe era felice, tutto stava procedendo
per il verso giusto.
Leandra, Olsa ed Ashe dopo alcuni giorni di viaggio arrivarono a Rotkapp. Erano esausti e quindi decisero di andare nel
villaggio chiamato Woodwolf e cercare alloggio.
Bussarono ad una porta, ad aprirli fu una signora di nome
Anita.
Anita: Sì?
Leandra: Salve!
Mi chiamo Leandra, sono la principessa del paese “Piccolo e Poco Conosciuto”,
questi sono Olsa ed Ashe, my friends. Senta… per caso possiamo restare qui a dormire?
Anita: Oh ma
certo! Qui abitiamo solo io e mia figlia, Annie. E’ quella bambina lì. Quella
con il cappuccio rosso. Su Annie! Saluta!
Annie: Ciaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaao!
Anita: Prego,
entrate.
I tre entrarono, passarono una bella serata e poi andarono a
dormire.
Era tarda notte quando Leandra si svegliò a causa di un
terribile pensiero.
Si era appena ricordata che aveva insultato Olsa sono sette volte quel giorno e non dodici volte, come
era di consuetudine. Quindi uscì dalla stanza e andò alla ricerca di Olsa, ma non la trovò da nessuna parte. Rassegnata, ritornò
a dormire.
Il giorno dopo, Leandra, Olsa ed Ashesi
rincontrarono fuori dalle loro camere.
Leandra: Olsa, ti ho cercata tutta la notte! Dove eri?
Olsa: Questa notte? Boh… uh uhuh. Forse in bagno!
Leandra: Imbecille!!!
… Insulto numero uno.
Ad un tratto li raggiunse un’ agitatissima Anita.
Anita: Oh no!!!!
E’ terribile! Orribile!!!
Leandra: Ma no… è solo Olsa!
Stia tranquilla.
Olsa: -.- … brutta figlia di …
Anita: Un lupo! E’
stato avvistato un lupo nel bosco, qui vicino.
Ashe: Un lupo? Beh… le conviene restare
chiusa in casa finché non si risolve la situazione.
Anita: Non è
quello che mi preoccupa! Mia madre è una povera vecchietta che abita proprio
nel bosco. Ho paura che le sia successo qualcosa!
Leandra: E lei
lascia che una povera vecchietta viva da sola in un bosco???? Ma che razza di
persona è??
Anita: Vi prego!
Andate a vedere se sta bene!
Ashe: Va bene, signora. Andrò io. Voi
restate qui, al sicuro.
Olsa: Uh uhuh. No! Verrò anche io
con te! Non ti lascio solo!
Leandra: Ciao!!!
Divertitevi!!!!!
Olsa: -.-‘ … tu verrai con noi!
Leandra: Cosa??
Perché???
Olsa: Niente storie!
Leandra: Puzzona!!!
… insulto numero due.
Ad un tratto la piccola Annie uscì dalla stanza.
Annie: Verrò
anche io, porterò delle focacce alla nonna, così si sentirà meglio!
Anita: Non posso
lasciarti andare!
Annie: Sì che
puoi!
Anita: Ok, ciao.
Leandra: … che razza
di madre…
Anita: Ma non
dimenticarti il tuo cappuccio rosso.
Annie: Certo che
no, mamma!
Così Leandra,Olsa,Ashe ed Annie
andarono a trovare la nonna di quest’ultima.
Si inoltrarono nel bosco, sperando di non incontrare il
lupo.
Leandra: Che bel
cappuccio che hai, Annie!
Annie: Grazie, lo
indosso sempre!
Leandra: Che
carina! Voglio darti un soprannome… vediamo… visto che sei piccina e visto che
indossi un cappuccio rosso… che ne dici se ti chiamo… emh…
Stella Marina?
Annie: Stella Marina?
Leandra: …non ti
piace?
Annie: No! Non mi
piace!
Leandra: …
peccato L
Olsa ad un tratto si fermò di
colpo.
Olsa: Che strano! Uh uhuh! E’ come se questo posto mi fosse familiare.
Ashe la fissò.
Ashe: Davvero? Ci sei già stata, qui?
Olsa: No, non mi pare. Uh uhuh. Per questo è strano.
I quattro arrivarono finalmente a casa della nonna. Ormai si
era fatta sera.
Entrando nella casa, videro la nonnina che leggeva un libro
sul suo letto.
Nonna: Chi siete
voi?
Annie: Nonna!!
Stai bene! Che bello!!!!
Annie corse ad abbracciare la nonna.
Olsa: Uh uhuh! E’ proprio strano! Ricordo anche questa casa!
Ashe: Davvero? …
Ashe si avvicinò a Leandra.
Ashe: Hai detto che ieri sera stavi
cercando Leandra ma non l’hai trovata, giusto?
Leandra: Sì!
Ashe: …Dimmi… Olsa
è un orco?
Leandra: Sì… ma
anche un vampiro ed un lupo mannaro. E’ anche una zozza, ma questo è
irrilevante! Ahahahaahha!... insulto numero tre.
Ashe: Un lupo mannaro?? Ieri c’era la luna
piena… è ci sarà anche stanotte
Leandra: Due lune
piene in due giorni? -_- … mi sembra un po’ strana come cosa…
Ashe: … cerchiamo di non essere pignoli..
va bene? OLSA!
Olsa: Che c’è?
Ashe: Mi raccomando! Non guardare la
luna!!! Sei tu il lupo che è stato avvistato ieri sera!
Olsa: Cosa??? Oh sì… ora ricordo qualcosa…
uh uhuh…
Intanto la luna era sorta. La nonnina si mise a guardarla.
Nonna: Guarda…
guarda… la… lu… la luna…
Leandra si avvicinò ad Annie ed alla nonnina.
Olsa: Ricordo… ricordo di essere andata nel
bosco… di aver morso qualcuno…
Ashe: Qualcuno…chi?
Intanto la nonnina guardava ancora la luna.
Annie notò qualcosa di strano in lei.
Annie: Nonna… che
occhi grandi che hai!
Leandra: Ma non
vedi che è vecchia? E’ cieca! Le servono
per guardarti meglio,no?
Annie: Nonna… che
mani grandi che hai!
Leandra: … Già… è
sono anche pelose. Una ceretta, signora?
Olsa: Ho morso… uh uhuh ho morso qualcuno… una vecchietta… oh no!!!
Signora!!! NON GUARDI LA LUNA!!!
Annie: Che bocca
grande che hai!!!
Nonna: …E’ per
mangiarti meglio!!!
Ad un tratto la nonnina si trasformò in un enorme lupo.
Il piccolo Darryl Doodle aveva
paura del buio, ma purtroppo la lucetta della sua cameretta non si accendeva.
Così andò dalla mammina.
Darryl Doodle: Mamma! Mamma! La lucetta bellina che brilla di
gioia cristallina non si accende!
Mamma: …mi fai
schifo…
Darryl Doodle: Cosa?
Mamma: Purtroppo
ci hanno staccato la luce! A quanto pare bisogna pagare le bollette ed io non l’ho
fatto!
Darryl Doodle: Oh nooooooooooooooo…
Mamma: …possiamo
accendere una candela…
Darryl Doodle: … ooooooooooooooooooooooo
…
Mamma: … oppure
possiamo…
Darryl Doodle: … oooooooooooooooo ….
Mamma: …possiamo…
Darryl Doodle: … ooooooooooooooooooo
….
Mamma: SMETTILA,
BRUTTO DISTILLATO DI LIQUIDI FOGNARI!
Darryl Doodle: Ma … io ho paura del buio! Come farò? Forse, se
mi racconti una storia, mi calmo. La scorsa volta Leandra, Olsa,
Ashe e la piccola Annie sono andate a casa della
nonna di quest’ultima. La vecchietta si è trasformata in un lupo mannaro, per
colpa di Olsa, ed ora sono tutti in pericolo!
Mamma: …davvero,
mi fai ribrezzo…
Darryl Doodle: Come continua la storia?
Mamma: …continua
così…
“PERDERE IL PELO”
Capitolo 16
La nonna-lupo si avvicinava in maniera minacciosa a Leandra
e alla piccola Annie.
Annie: Nonna!
Cosa ti è successo? Assomigli a zio Brutus!
Leandra: Credo si
sia trasformata in un lupo mannaro! Dobbiamo scappare!
Più lontani vi erano Olsa ed Ashe.
Ashe: Ci penso io! Olsa,
Leandra, Annie…
Leandra: … Christopher, Julius, Camel…
Ashe: … eh?
Leandra: …non è
il gioco dei nomi?
Ashe: NO! Vi stavo dicendo di tapparvi le
orecchie!
Leandra: Non mi
piace questo gioco…
Ashe: Fatelo e basta!
Leandra, Olsa ed Annie si
tapparono le orecchie.
Ashe: Ora userò il mio magico liuto e
addormenterò il lupo…
Prima che potesse compiere il suo piano, però, la nonna-lupo
si scagliò verso Ashe e lo morse.
Olsa: Oh no! Uh uhuh! Ha morso Ashe!
Annie: …come lo
zio Brutus ha morso il cugino Demetrio cinque mesi fa!
Leandra: Cosa
state dicendo? Non riesco a sentirvi! Sono diventata sorda!!! SONO SORDA!!!
Olsa: … -.-‘ … ti stai ancora tappando le
orecchie con le mani… non sei sorda.
Leandra: Eh? Non
ti sento!
Olsa: ABBASSA QUELLE MANI!!
Intanto il lupo stava ancora attaccando il povero Ashe.
Olsa: Devo intervenire!
Olsa si affacciò alla finestra,
vide la luna piena e subito dopo si trasformò in un lupo mannaro.
Annie: Oh no!
Adesso ci sono due lupi!
Leandra: Cosa??
Non ti sento!!!! Ho le mani attaccate alle orecchie e mi impediscono di udirti!
Iniziò una lotta tra la nonna-lupo e Olsa-lupo.
Ashe, libero ma sanguinante, prese il liuto.
Ashe: Ora ci riprovo. Tappatevi le
orecchie!
Annie si tappò le orecchie, Leandra abbassò le mani.
Leandra: Ehi! Ora
ci sento!!
Ashe suonò il liuto. La
nonna-lupo, Olsa-lupo e Leandra caddero addormentate.
Si risvegliarono tutte il mattino seguente. Tutto era
tornato alla normalità. Olsa mise delle bende sulla
ferita di Ashe.
Olsa: Ma adesso… uh uhuh … con questo morso, non rischi anche tu di
diventare un lupo mannaro?
Ashe: No … vi devo svelare un segreto. Io …
io sono refrattario alla magia.
Leandra: Sei…cosa?
Ashe: Refrattario!
Leandra: Refra…cosa?
Annie: Significa
immune! Immune alla magia… come zio Brutus era immune a qualsiasi moralità e
buon senso.
Leandra: Immu…cosa?
Ashe: …tutto ciò che è legato alla magia
non ha effetto su di me. I lupi mannari sono esseri magici, quindi il loro
morso non mi procura nulla.
Olsa: Potevi dircelo prima! Uh uhuh!
Leandra: Visto
che siamo in argomento, anche io ho un segreto da svelarvi…
Olsa: Cosa?
Leandra: Ieri
notte… per qualche minuto… io… io… io sono stata sorda!
Olsa: …
Ashe: …
Annie: …
Nonna: …
Olsa: … anche a voi scendono le lacrime?
Ashe: L’importante è che tutto sia finito
per il meglio, signora nonna di Annie…
Nonna: Chiamami Clitorxxendyhansa!
Ashe: O.o …
dicevo… signora nonna di Annie, le conviene non guardare mai più la luna piena.
Nonna: Oh! Ma a
me piace tanto guardare la luna piena!
Annie: Ti farò un
disegno, nonna! Così potrai guardarla quando vuoi!
Nonna: Ma tu sei
una pippa a disegnare!
Leandra: Senta
signora nonna…
Nonna: Chiamami Drawngonga!
Ashe: Ma a me prima ha detto un nome
diverso!
Nonna: No, no!
Leandra: … dicevo…
lei non può più guardare la luna! La colpa non è di nessuno, solo di Olsa! Quella lì, Olsa! Proprio Olsa! Lo so che lei qui è sola e l’unica sua gioia era
quella di guardare la luna, ma Olsa, sì proprio Olsa, le ha rovinato la vita! E’ stata Olsa.
O L S A. Olsa!
Olsa corse via piangendo.
Leandra: Ma…cosa
le è preso? Non si sarà sentita in colpa!
Ashe: Vado a parlare…
Leandra: Sì…dille
che non è lei la causa della mia momentanea sordità!!! E comunque ora sto bene.
Olsa stava correndo. Voleva
restare sola. Si sentiva terribilmente in colpa. Mentre correva si scontrò con
un ragazzo che la fece cadere.
Ragazzo: Oh,
scusami. Non volevo. Ti sei fatta male? Aspetta. Ti aiuto ad alzarti.
Olsa vide il ragazzo. Non aveva mai
visto nessuno di così bello. Se ne era immediatamente innamorata.
Olsa: Io… io sto bene. Uh uhuh. Io…mi chiamo Olsa…
Ragazzo: Piacere…
mi chiamo Zeke. Scusa… non vorrei sembrare sfacciato,
ma… io, io credo di non aver mai visto un essere umano così… … così…
meraviglioso. Ti va se ti accompagno a casa?
Olsa: Non ho una casa…
Ragazzo: Allora…
vieni da me. Sembri affamata, ti offro qualcosa.
Ashe non riusciva a trovare Olsa. Decise di tornare indietro ma si rese subito conto di
non saper dove si trovasse. Si era perso. Mentre camminava vide un cacciatore.
Cacciatore: Ehi
tu! Che ci fai qui? Non sai che qui ci sono dei pericolosissimi lupi?
Ashe: Credevo ne fosse stato avvistato solo
uno!
Cacciatore: Uno?
Ah ahah! No, no! Ce ne
staranno una quindicina o di più. E non sono lupi normali, sono enormi, strani!
Ashe
aveva capito, quel bosco era pieno di lupi mannari e Olsa
poteva essere in pericolo.
Darryl Doodle: Bella storia mamma! Vado a letto ora, anche se
con questo buio non si vede nulla.
Mamma: Lo so… io
non so neanche dove mi trovo adesso. Credo sia il bagno.
Darryl Doodle: No, mammina. Credo sia il soggiorno! Qui sento
il divano.
Mamma: Non è il bagno?? … allora l’ho appena fatta… sul… cavolo!
Capitolo 17 *** Capitolo 17 - La Decisione di Olsa ***
La mamma di Darryl Doodle spalancò
con forza la porta della cameretta del piccolo.
Mamma: Forza
Darryl Doddle!!! Andiamo fuori a giocare!
Darryl Doodle: Ma mamma! Sono le dieci di sera e poi fuori
diluvia!
Mamma: Ma dai,
piccola cornacchia zoppa! Ti spaventano due gocce?
Darryl Doodle: Ma ci sono i fulmini!
Mamma: Tranquillo,
è altamente improbabile che ti colpisca un fulmine! Ora, forza, andiamo fuori a
giocare. Tieni questo palo metallico in mano, sali sull’albero più alto e
aspetta l’inevitabile.
Darryl Doodle: Cosa?
Mamma: Niente…niente…
Darryl Doodle: Perché invece non mi racconti la favola della
buonanotte? La scorsa volta Olsa ha incontrato un
ragazzo di nome Zeke e se ne è innamorata.
Mamma: Sì…sì…
ricordo, piccolo imbabbeo. Continuiamo ‘sta cosa…
“LA DECISIONE DI OLSA”
Capitolo 17
La casa di Zeke non era molto grande
e neanche molto ordinata, ma Olsa non vedeva altro
che quel ragazzo.
Olsa: Bella questa casa… uh uhuh…
Zeke:
Sei affamata? Posso offrirti qualcosa, se ti va. Vuoi del salame? Preferisci Timmy, Tommy o Jimmy?
Olsa: Cosa?
Zeke: Oppure…posso offrirti del capretto…
Olsa: Aspetta, Zeke.
Prima di tutto… uh uhuh …
devo confessarti una cosa… io sono un’orchessa.
Zeke: … va bene…
Olsa: …ma sono anche un vampiro…
Zeke: …ci posso convivere…
Olsa: ed inoltre… sono un lupo mannaro.
Il volto di Zeke mutò
improvvisamente.
Olsa: Già… mi dispiace… forse è meglio che
vada via…sono un pericolo per tutti.
Zeke: No, aspetta! Non andare!! … E’
incredibile… anche io! Anche io!
Olsa: …Anche tu…cosa?
Zeke: Anche io sono un lupo mannaro!
Intanto Leandra, dopo aver riportato Annie dalla mamma,
passeggiava per le vie di Woodwolf aspettando l’arrivo
dei suoi amici. Finalmente vide in lontananza Ashe.
Leandra: Ah, finalmente!
Dove ti eri cacciato? Mi hai fatto preoccupare! Lo sai che tengo a te,
Mitchell!
Ashe: … mi chiamo Ashe…
Leandra: …non
cambiare discorso!!
Ashe: L’ho cercata per tutto il bosco, ma
non sono riuscito a trovare Olsa!
Leandra: Oh no! E
se è ferita? Stanca? Affamata o … nel migliore dei casi… morta?
Ashe: Si sta facendo notte. Riprenderemo le
ricerche domani mattina.
Leandra: …Riprenderemo?
Perché parli al plurale?
Ashe: ora cerchiamo un posto dove dormire.
Olsa e Zeke
stavano ancora parlando.
Olsa: Tu sei un lupo mannaro? Uh uhuh?
Zeke: Sì! E non posso credere di averne
trovato un altro! Sono così contento!
Zeke prese le mani di Olsa!
Zeke: Ora staremo insieme per sempre. Amore
mio!
Olsa: A-amore?
Zeke si avvicinò sempre di più ad Olsa e i due si baciarono.
Il mattino dopo Leandra ed Ashe
ritornarono nel bosco alla ricerca di Olsa.
Leandra: Davvero
carino l’albergo di ieri, non trovi? Forse hanno un po’ esagerato con l’aria
condizionata.
Ashe: Abbiamo dormito sotto un ponte,
Leandra. Non era un albergo!
Leandra: …Quindi…quel
barbone che mi ha offerto un topo non era un maître?
Ashe: Non credo…
Leandra: Io gli
ho anche dato un anello di diamanti come mancia!
Ashe: Ehi! Guarda lì! Non ho visto quella
casetta prima! Andiamo!
I due urlarono il nome di Olsa,
finché lei e Zeke uscirono dalla casa.
Olsa: Cosa volete?
Ashe: Olsa…finalmente!
Eravamo in pensiero…
Leandra: Il tizio
vicino a te chi è?
Olsa: Lui è Zeke…
il mio ragazzo! Uh uhuh!
Leandra: …complimenti
per il coraggio, tizio.
Olsa: Ehi!
Zeke: Chi siete? Cosa volete da Olsa?
Leandra: Olsa è una mia amic… una conoscent… person… va be… Olsa deve venire con noi!
Olsa: No, non voglio! Voglio rimanere con Zeke! Sto bene con lui!
Ashe: Olsa…mi
hanno detto che in questi boschi vi è pieno di lupi mannari, può essere
pericoloso!
Olsa: Io SONO un lupo mannaro! Resto qui!
Leandra: Olsa!! Non essere te stessa per una volta e comportati da
persona intelligente!
Ashe: -.- Leandra, la smetti di insultarla
ogni volta che parli?
Leandra: Io?
Insultare quello sgorbio? Mai fatto!
Olsa: E’ inutile provare a convincermi…uh uhuh… io resto qui con Zeke! Lui è l’amore della mia vita!
Leandra: Olsa!
Olsa: Leandra!
Leandra: Ashe!
Ashe: Olsa!
Olsa: Zeke!
Zeke: Olsa <3
!
Leandra: Castoro!
Zeke: Basta così! Olsa
non vuole restare con voi! Quindi andate via.
Zeke prese tantissima aria e poi
soffiò una fortissima raffica contro Leandra ed Ashe
che volarono via.
Ashe ed Leandra si ritrovarono
sotto un ponte di Woodwolf.
Leandra: Hai
visto che razza di alito ha quello?
Ashe: Ho sentito parlare di lui, il lupo Zeke… ha demolito due case solo soffiando.
Leandra: Come
convinceremo Olsa a ritornare con noi?
Ashe: Olsa ha
preso la sua decisione… non possiamo farci nulla. Noi dobbiamo continuare per
la nostra strada. Tu devi trovare Filippo, io Pommes.
Un barbone, che si trovava lì, sentì tutto.
Barbone: Pommes e Filippo…dite? Io so dove si trovano!
Leandra: Lei è il
maître di ieri!!!!!!! Ha altri topi?
Ashe: Leandra… ti prego! Sa davvero dove si
trovano?
Barbone: Li ho
visto aggirarsi per il bosco di Mistakenland, un
paese qui vicino, seguivano una luce verde. E’ comparsa una fata vecchietta e
poi sono svaniti nel nulla.
Ashe: Quella fata… deve essere Fauna! L’hanno
incontrata, quindi! Ma perché Filippo non ha usato la spada fatata contro di
lei?
Barbone: Quel Filippo
non aveva nessuna spada… e invitava Pommes a
spogliarsi…
Leandra: O.O’’’EEEEEEEEEHHHHHHHHHHHHHHHH?????
Ashe: Forza Leandra, dobbiamo raggiungere
il bosco di Mistakenland e sperare di trovare i due.
Grazie signore.
Ashe e Leandra corsero via.
Ashe sorrise, finalmente stava per
ricongiungersi con Pommes.
“Sto arrivando, Pommes” pensò Ashe “ti troverò… e questa volta… ti ucciderò”.
Darryl Doodle: Caspita, mamma! Ashe
vuole uccidere Pommes? Che colpo di scena!!
Mamma: Sì, sì…come
credi…
Darryl Doodle: Se vuoi… possiamo andare fuori a giocare
adesso.
Mamma: No… è inutile. Ormai ha smesso di piovere. Vai a dormire, razza
di stuzzicadenti maleodorante.
Capitolo 18 *** Capitolo 18 - Leandra e i Sette Nani ***
Era tarda notte e il piccolo Darryl Doodle
aspettava la sua dolce mammina. Quel giorno era uscita di casa molto presto e
non era ancora rientrata. Finalmente la porta si aprì e il piccolo, dolce
Darryl Doodle vide finalmente comparire la sua mamma.
Notò con stupore, però, che la sua mamma portava un bambino in braccio.
Darryl Doodle: E…e quel bebè chi è, mamma?
Mamma: E’ il
figlio di un ricco industriale, l’ho rapito in modo tale da chiedere un grosso
riscatto e poi… ehm…no, cioè…volevo dire… è tuo cugino.
Darryl Doodle: Mio cugino? E come si chiama?
Mamma: E che ne
so?!... cioè… volevo dire… Bob!
Darryl Doodle: Capito! Mamma… perché non racconti a me e a Bob
la favola della buonanotte?
Mamma: E chi è
ora ‘sto Bob?
Darryl Doodle: Come chi è? Mio cugino!
Mamma: Ah, sì…giusto,
giusto. Dimenticavo! Va bene…continuiamo la favola.
“LEANDRA E I SETTE NANI”
Capitolo 18
Nel regno di Mistakenland la
perfida regina, Grimilde, recitò la sua quotidiana
frase dinanzi allo specchio.
Grimilde: Oh, specchio! Specchio, specchio
delle mie brame, chi è la più bella del reame?
Lo specchio si illuminò e uscì una voce.
Specchio: La sua bellezza, oh mia regina, ho già
elogiato. Ma un’altra donzella, oggi, il primato le ha rubato.
Grimilde era sconvolta.
Grimilde: Cosa? Ma…ma…Biancaneve è andata via
da Mistakenland! Ora…devo essere io la più bella!
Specchio: Non di Biancaneve sto parlando, ma di
un’altra principessa che Mistakenland sta varcando.
Grimilde: Il nome! Dimmi il suo nome!
Specchio:Leandra è il suo nome, oh mia platessa. Di
“Piccolo e Poco Conosciuto” è principessa!
Grimilde: … mi hai appena chiamato platessa?
Specchio: …era
per fare la rima con principessa!
Grimilde: Quella…quella Leandra, morirà! Che
venga il cacciatore!!! Per lei è la fine!
Intanto, nel bosco di Mistakenland,
Leandra ed Ashe cercavano tracce della fata Fauna.
Ashe: Qui non c’è nulla, forse dovremmo
dividerci.
Leandra: Cosa?
COSA?... tu…tu mi stai lasciando??
Ashe: …io ti sto…cosa?
Leandra: Stava
andando tutto bene!! Perché? Perché vuoi divorziare??
Ashe: …tu sei tutta fuori! Ma cosa stai
dicendo?
Leandra: Ti
prego, non dire nulla a Gianbilly! E’ ancora troppo
piccolo!
Ashe: …chi è Gianbilly?
Leandra: Nostro
figlio.
Ashe: …fatti vedere…ma da uno bravo.
Comunque… io vado a sinistra, tu a destra. Ci vediamo qui al tramonto. Va bene?
Leandra: Sì!
I due si divisero. Mentre cercava segni del passaggio di
Filippo, Leandra si rese conto del cacciatore che impugnava un coltello.
Leandra: Ehi!
Vuole uccidermi?
Cacciatore: Volevo
farlo…ma…ma… non ci riesco. Lei è troppo bella… ma la regina cattiva vuole
ucciderti! Deve scappare! Subito!
Leandra: Oh
Cielo! Vuole uccidermi…vuole ucciderm… aspè… ma tu sei Ugo!
Cacciatore: …sì!
Ma come fa a …
Leandra: Cavolo!
Andavamo a scuola insieme! Sono Leandra!
Cacciatore: Leandra?
Davvero? Oh! Ma fatti abbracciare!
I due si abbracciarono
Cacciatore: Quanto
tempo… come te la passi?
Leandra: Ah…sono
una principessa, ora. Tu, invece?
Cacciatore: Cacciatore!
Leandra: Ah…che
cosa carina… oh, se non sbaglio io dovevo scappare via terrorizzata!
Cacciatore: …già.
Leandra: Bene, è
stato un piacere rivederti, Ugo!... Allora… AHHHHHHHHHH! VOGLIONO FARMI
FUORI!!!!
Leandra scappò via terrorizzata. Arrivò in una casetta, vi
erano sette piccoli uomini dentro, Leandra chiese ospitalità e loro la fecero
entrare.
Dotto: Lascia che
ci presentiamo, loro sono: Brontolo, Gongolo, Mammolo, Eolo, Pisolo e Cucciolo…
io invece mi chiamo…
Leandra: Aspetta…
lasciami indovinare… ti chiami … Occhialutolo?
Dotto: no…
Leandra: Quattrocchiolo?
Dotto: …no…
Leandra: Saputellolo?
Dotto: …mi chiamo
Dotto.
Leandra: Intelligentolo?
Dotto: DOTTO!
DOTTO!!!!!
Leandra: Come
Dotto? Perché il tuo nome non finisce con –olo come
tutti gli altri?
Dotto: …mia madre
era una baldracca. Comunque, ora stiamo uscendo. Ti lasciamo sola in casa. Mi
raccomando. Non aprire a nessuno!
Leandra: Guarda
che non ho otto anni, Geniacciolo.
I sette nani andarono a lavorare lasciando Leandra in casa
da sola.
Leandra: Bene, ho
deciso di ringraziare i nani per la loro ospitalità pulendogli casa.
Leandra si affacciò alla finestra.
Leandra: Cervi!
Gufi! Scoiattoli! Castori! Aiutatemi a pulire casa! E con ‘aiutatemi’ intendo
dire che dovrete fare tutto voi mentre io vi dò ordini fischiettando un
motivetto insopportabile!
Nessun animale si presentò.
Leandra: Beh,
vorrà dire che farò tutto da sola.
In pochi minuti Leandra mise in ordine la casa. Ad un tratto
sentì bussare.
Leandra: Chi è?
Grimilde: Una vecchia.
Leandra: E’
offensivo! Si dice anziana!
Grimilde: Va bene…va bene…sono un’anziana!
Leandra non si accorse che dall’altra parte della porta vi
era la perfida Grimilde, tramutata in vecchietta
grazie ad un incantesimo.
Aprì la porta.
Leandra: Prego,
entri pure, vecchia.
Grimilde: Ehi! Non era offensivo dire
‘vecchia’?
Leandra: Come
vuole…
Grimilde: …l’hai detto tu prim…
Leandra: Si
accomodi. Ho appena preparato una torta di mele, ne vuole un po’?
Grimilde: No, grazie. Sono qui per farti un
dono. Una bella mela!
Grimilde aveva avvelenato quella
mela e aveva intenzione di uccidere Leandra con un morso della stessa.
Leandra: Oh, la
ringrazio ma io sono allergica alle mele! Non posso neanche toccarle!
Grimilde: Ma…ma hai appena fatto una torta di
mele!
Leandra: Ah…sì,
ma lì non ci sono mele!
Grimilde: Una torta di mele… senza mele? O.o
Leandra: Sì… c’ho
messo delle prugne!
Grimilde: Quindi è una torta di prugne?!
Leandra: No! E’
una torta di mele!
Grimilde: Ma quindi non sei allergica alle
mele!
Leandra: No, ho
mentito!
Grimilde: … e allora perché non vuoi prendere
la mia mela!
Leandra: Perché non
mi va di mangiare una cosa che hai toccato, vecchia schifosa!
Grimilde: EHI!!! Non è carino dire una cosa del
genere…
Leandra: Sì,
scusi…volevo dire… “Non mi va di mangiare una cosa che hai toccato, anziana schifosa!”
Grimilde: -.- non è questo il punto.
Leandra: Va bene,
va bene…mi dia questa mela. Così la finiamo.
Grimilde stava per dare la mela a
Leandra, ma ad un tratto la porta si aprì.
Ashe: Leandra! Non toccare quella mela!
Leandra: Ashe! Anche tu pensi faccia schifo toccare quello che tocca
una vecchia?
Ashe: Ho parlato con un certo Ugo, un cacciatore,
che mi ha spiegato tutto. Quella mela è avvelenata!
Grimilde: Ve ne pentirete! Userò la mia magia
contro di voi.
Ashe suonò il suo magico liuto,
fece addormentare Grimilde e la legò.
Subito dopo Ashe e Leandra
uscirono dal bosco di Mistakenland.
Ashe: Purtroppo non ho trovato nessun
indizio su dove possano trovarsi Filippo e Pommes.
Dobbiamo dirigerci a Musikerland, un paese qui
vicino, forse lì saremo più fortunati.
Leandra: Sì!
Andiamo! Continua l’avventura!!! Yuppi! Olèèèè! Viva
le vecchieee!!!
Ashe: … tu sei davvero, ma davvero, strana.
Darryl Doodle: Che bella storia, mamma! Ma…cosa è questa
puzza?
Mamma: Sei tu…
Darryl Doodle: Ma no, mammina birichina! Sento puzza di pupù!
Mamma: …appunto…
Darryl Doodle: Credo che provenga dal pannolino di Bob!
Bisogna cambiarlo!
Mamma: Pensaci tu… io vado a farmi una manicure, buona fortuna
piccola molletta rotta!
Darryl Doodle: Come farò senza di te, dolce mammina di
zucchero?
Mamma: …zitto,
scrofa…
Darryl Doodle: Almeno mi racconti la favola di Leandra e
company? L’ultima volta lei ed Ashe volevano
raggiungere Musikerland per cercare notizie su Pommes e Filippo!
Mamma: Sì, sì… ti
racconto quello che vuoi! Tanto tra un po’ te ne vai!
Darryl Doodle: Sìììììì! Grazie!!!
Mamma: Allora…continua
così…
“VIVA GLI SPOSI!”
Capitolo 19
Ashe si trovava in una stanza
buia, non riusciva a vedere niente. Ad un tratto dal nulla comparve una
scritta.'Il tuo bersaglio è Pommes', questo
era ciò che vi era scritto. Ashe annuì, si guardò le
mani e con orrore notò che si stavano riempendo di sangue. Ashe
cacciò un urlo. Si svegliò, si ritrovò nel letto di una locanda, aveva fatto un
sogno.
Ashe e Leandra si trovavano a Musikerland ormai da cinque giorni e non avevano trovato
nessuna traccia della fata Fauna, di Pommes o di
Filippo.
Ashe guardò dalla finestra. Era
mattina. Chiamò Leandra ma non rispose nessuno. Probabilmente era uscita. Volse
il suo sguardo sulle mani, non vi era traccia di sangue. Era davvero tutto un
sogno.
Ad un certo punto la porta della camera si aprii, Leandra
entrò.
Leandra: Ashe!!! Devo darti una bellissima notizia!
Ashe: …ovvero?
Leandra: Chi è?
Ashe: … … chi è chi?
Leandra: Questo
‘Ovvero’ !
Ashe: ‘Ovvero’ non è un nome!!!!!
Significa… ‘cioè’!
Leandra: …e
perché non hai detto ‘cioè’? Ti complichi sempre la vita, sei proprio strana come
persona fattelo dir…
Ashe: …QUALE E’ ‘STA BELLA NOTIZIA???
Leandra: Ah! Mi
sono appena sposata!!!
Ashe rimase in silenzio per ben
cinquantaquattro secondi. Poi riuscì finalmente a parlare.
Ashe: …ti sei sposata?
Leandra: Sì! E’ successo
tutto così in fretta! L’ho incontrato stamattina alle otto e mi sono sposata
con lui cinque minuti fa!
Ashe: …ma ora sono le otto e dieci!
Leandra: Te l’ho
detto, è successo tutto in frettissima!
Ashe: Ma…ma il principe Filippo?
Leandra: Beh…sì.
E’ stata una bella storia, quella tra me e Filippo, non ne dubito, ma come
tutte le belle storie è meglio farla finita dopo diciannove capitoli che
continuare pur non avendo idee coerenti con le vicende!
Ashe: …? Cosa stai dicendo? … e comunque,
non pensi a Pommes? Il tuo amico? E’ prigioniero di
Fauna, non vuoi aiutarlo?
Leandra: Riuscirai
benissimo a salvarlo da solo! Ora scusami, ma devo andare a casa del mio nuovo
marito! Vuoi venire anche tu? Così te lo presento!! E’ un uomo così pittoresco!
E’ calvo ma ha una lunga barba blu!
Ashe: No…ti ringrazio…
Leandra: Beh…allora
addio, Ashe!
Ashe: Ascolta…resterò qui altri tre giorni.
Tieni, ti regalo questo fischietto, se hai bisogno di aiuto, suona! Ed io verrò
a salvarti.
Leandra arrossì.
Leandra: Grazie…Ashe! Paghi tu il conto della Locanda, vè?
Thanks! Bye! Kiss!
E Leandra corse via, lasciando Ashe
da solo.
Uscita dalla locanda, Leandra raggiunse il suo neo-marito.
L’uomo abitava in un enorme e spettacolare villa. Leandra era affascinata da
tutta quella meraviglia.
Leandra: Amore!
Sono a casa.
L’uomo scese le scale della villa, aprì la porta e fece
entrare Leandra.
Leandra: Mi sei
mancato! E’ da ben dodici minuti che non ci vediamo! Ho parlato con il
fotografo e mi ha detto che le foto delle nozze saranno pronte domani. Ah!
Giusto! Devo chiederti una cosa importante! Ora che siamo sposati, credo debba
saperlo. Come ti chiami?
Gilles: Gilles! E
tu?
Leandra: Leandra!
Gilles: Bene…
ascoltami Leandra, io devo assentarmi per qualche oretta!
Leandra: Va bene.
Gilles: Devi
farmi un piacere.
Leandra: Va bene.
Gilles: Ti lascio
queste chiavi.
Leandra: Ba vene.
Gilles: Puoi
aprire tutte le porte, tranne una!
Leandra: Va bene.
Gilles: Se la
apri ti tengo il broncio fino a giovedì.
Leandra: Aveben.
Gilles: Non devi aprire
la porta dorata, che si apre con la chiave dorata.
Leandra: Vabbene.
Gilles: Allora io
vado! Hai bisogno di qualcosa?
Leandra: Va bene.
Gilles: …
E in silenzio, Gilles lasciò la casa.
Rimasta sola Leandra aprì tutte le porte della casa per
vedere cosa vi era dentro, lasciò, però, chiusa la porta dorata come gli aveva
ordinato Gilles. Dopo qualche minuto la noia si fece sentire.
Leandra: Ah!!! Al
diavolo! Mi annoio! Aprirò la porta dorata!!
Intanto, Ashe, chiedeva
informazioni su Pommes e Filippo per le strade di Musikerland quando, ad un certo punto, un gatto attirò la
sua attenzione. Sembrava gli chiedesse di seguirlo.
Ashe: Io… io quel micio l’ho già visto da
qualche parte.
Il gatto si diresse verso un vicolo buio e solitario. Ashe lo raggiunse e con sua grande sorpresa il gatto si
fece dorato.
Ashe: Non è possibile.
Una nube bianca avvolse il gatto, che si trasformò in una
bellissima donna.
Ashe: Tu… tu sei Kaze!
La donna si avvicinò
sinuosamente ad Ashe.
Kaze: Oh, Ashe! Da
quanto tempo! Come se la passa il mio asinello preferito?
Ashe: Cosa ci fai qui?
Kaze: Sto seguendo il mio bersaglio. Tu,
invece? Da quel che ho sentito il tuo bersaglio lo hai già ucciso.
Ashe: No, ci ho provato una volta ma Pommes è riuscito a scappare. Allora mi sono trasformato in
asino e ho fatto in modo che lui mi avesse come animale domestico. Stavo per
ucciderlo ma poi un bandito mi ha preso, lui è stato catturato dalla fata Fauna
e quindi…
Kaze: Ah… capisco. Beh, il tempo sta
scadendo…lo sai?
Ashe: Vale anche per te. Neanche tu hai
ucciso il tuo bersaglio, giusto?
Kaze: Lo so. Lo so. Ma io non fallirò.
Quando troverò il mio bersaglio, lo ucciderò. Ciao asinello!
Kaze si trasformò in gatto e andò
via, lasciando Ashe da solo.
Leandra, intanto, si diresse verso la porta dorata.
Leandra: Chissà
cosa ci sarà dentro!
Gilles: Sono a casaaaaaaaaaa…
Leandra: Porca!!!!!!!!!
Leandra corse via
dalla porta dorata, raggiunse le scale, scese di corsa, inciampò sullo scalino,
fece una quadrupla giravolta mortale, colpì venti cristalliere, distrusse il
pianoforte e raggiunse il suo neosposo.
Leandra: Eccomi
amore!
Gilles: Tutto
bene?
Leandra: Sì sì…
tranquillo!
Gilles: Non hai
aperto la porta dorata, vero?
Leandra: Ahahahahahah…no! Per chi mi hai preso? Per Luana?
Gilles: …chi è
Luana?
Leandra: Non lo
so, ma non sono io!
Gilles: …eh?
Leandra: Senti…
devo farti una domanda importantissima.
Gilles: Dimmi…
Leandra: Potresti
ricordarmi il tuo nome??? Mi viene da chiamarti Dumbo,
ma non credo sia quello il nome...
Gilles: … Gilles…
Leandra: Ah beh…
mi ero avvicinata! Ora vado in camera mia.
E così fece, ma l’idea di sapere cosa ci fosse nella camera
dorata non l’aveva abbandonata.
Darryl Doodle: Grazie mammina, bella storia! Sono curioso di
sapere come finirà!
Mamma: Sì come
vuoi… ora prepara la valigia. Quando arriverà l’assistente sociale devi essere
pronto a partire!
Darryl Doodle: Ma non ti spiace neanche un po’ il fatto che me
ne debba andare?
Mamma: Certo che
mi dispiace!! Cioè… solo perché ho comprato dei palloncini, dei cappellini da
festa e ho preparato una torta con su scritto “il marmocchio se ne va” credi
che la cosa mi renda felice?
Darryl Doodle: Hai ragione, scusa! Vado a preparare la
valigia, mammina bellina!
Era notte e il piccolo, dolce Darryl Doodle
non riusciva a prendere sonno.
Andò dalla sua dolce mammina, che stava su una sedia a
rotelle.
Darryl Doodle: Oh no!! Mammina bellina dalla gioia sopraffina,
ti sei fatta la bua sulle gambe?
Mamma: Zitto, vongola.
Darryl Doodle: Come mai stai su una sedia a rotelle?
Mamma: Sto bene… sto
fingendo, voglio la pensione d’invalidità così non devo lavorare e quindi ho
rubato questa sedia a rotelle ad un mal… emh…cioè…volevo
dire… sono caduta dalle scale.
Mamma: Che schifo
mi fai…cosa vuoi? Perché non dormi?
Darryl Doodle: La favola della buonanotte! Senza non riesco a
dormire!!! Voglio sapere come procede la vita da sposata di Leandra! Voglio
anche sapere di più sulla storia del bersaglio di Ashe
e soprattutto voglio sapere chi è la misteriosa Kaze!
Mamma: …l’erba ‘Voglio’
non cresce neanche nel giardino del re, prugna secca che non sei altro!!!
Darryl Doodle: Mi racconti la favola?
Mamma: Sì,sì… rompimazza…
‘LA PORTA DORATA’
Capitolo 20
Leandra si svegliò di prima
mattina. Vide che sopra l’enorme letto matrimoniale vi era solo lei, suo
marito, Gilles, si era già alzato.
Leandra scese le scale dell’enorme villa e vide il marito
che era seduto in poltrona a leggere il giornale.
Gilles:
Buongiorno, amore.
Leandra: ‘giorno
Giacomo…
Gilles: …Gilles.
Leandra:… chi?
Gilles: Il mio
nome è Gilles!
Leandra: Ah! Scusami,
Gilles. Senti, devo farti una domanda, ieri stavo leggendo uno di quei libri
che si trovano nella biblioteca al piano di sopra...
Gilles: Davvero?
Mi stupisci, tesoro, in quella biblioteca vi sono libri di astrofisica,
matematica, logica, teologia applicata, storiografia multiuso… quale di questi
libri stavi leggendo?
Leandra: Boh…si
intitolava “Istruzioni per montare uno scaffale”.
Gilles: … ah
Leandra: Comunque…
mentre leggevo quel romanzo…
Gilles: …non è un
romanzo…
Leandra: Smettila
di interrompermi, Goffredo!!! Stavo dicendo…mentre leggevo, ho visto che come
segnalibro c’era una foto. In questa foto ci sei tu con una donna vestita da
sposa. Chi è?
Gilles sudava freddo.
Gilles: Ehm… ti…
ti riferisci a quella foto…la foto che ho fatto con la mia ex-moglie Isabel il
giorno delle nozze?
Leandra: Esatto!
Chi è questa donna?
Gilles: …ehm… è …
è … il mio cane!
Leandra: Ah!
Okay! Meno male, stavo per ingelosirmi, ah ahah, vado in bagno.
E, saltellando allegramente, Leandra salì le scale.
Vicino al bagno vi era la porta dorata che Leandra non
poteva aprire. La curiosità, però, era troppa e quando il marito uscì fuori per
andare a lavoro, la principessa prese la chiave dorata e aprì la porta.
Leandra: Sono
proprio curiosa di sapere cosa troverò dentro! In verità sono anche curiosa di
sapere come termina “Istruzioni per montare uno scaffale”, quel romanzo mi sta
affascinando, però lo leggerò dopo, ora voglio vedere cosa c’è dentro questa
stanza.
La stanza era molto
buia e sporca, non si vedeva bene cosa ci fosse.
Leandra decise di accendere una candela e vide con orrore
che la stanza era piena zeppa di sangue. Dallo spavento, la principessa fece
cadere la chiave dorata che si sporcò di sangue. In alto, inoltre, Leandra vide
una decina di cadaveri appesi ad un filo, tutte donne.
Leandra cacciò un urlo magistrale, tanto che un famoso
compositore la scritturò come soprano per la sua opera lirica.
Leandra chiuse con forza la porta dorata. Girò la chiave
dorata e insanguinata e corse per tutta la villa urlando “Aiuto, Aiuto!”.
Dopo dieci minuti di corsa sentì arrivare il marito. Leandra
voleva nascondere la chiave insanguinata, quindi la lanciò verso il fienile, un
capannone che si trovava vicino la loro villa, sperando che Gilles non facesse
domande su dove si trovasse.
‘Ho un’idea!!’-pensò Leandra – ‘gli parlerò di tutt’altro
così non farà domande sulla chiave dorata”.
Gilles: Rieccomi
a casa tesoro, cosa hai preparato di buono per cena?
Leandra: Chiave
dorata!!!!!!!
Gilles: …
Leandra: … ehm…
volevo dire… stufato.
Gilles: A
proposito della chiave dorata… dove si trova adesso?
Leandra cercò di inventarsi una scusa
Leandra: Beh… si
trova…si trova…
Vide la testa pelata del marito e gli venne in mente la
parola ‘capo’
Leandra: si trova nel capo…capo…
Vide la panna in cucina
Leandra: si trova nel capo…panna…
Vide un calendario
Leandra: si trova nel capo…panna…anno…
Vide il neo che aveva sul braccio
Leandra: si trova nel capo…panna…anno…neo….capoannanoneo….
capannone!!! Si trova nel capannone!
Gilles: Nel capannone? Intendi il fienile qui vicino?
Leandra: Esatto!!!
Gilles: Ah…vado a prenderla!
Leandra: Vai, vai pure! Ih ihih!
Passarono dieci minuti ,poi Leandra
ricordò che la chiave si trovava davvero
lì.
Leandra corse a preparare le valigie, voleva scappare, stava
raggiungendo la porta ma Gilles tornato dal fienile la bloccò.
Gilles: Dove stai
andando tesoro?
Gilles era più inquietante del solito, Leandra era
spaventatissima.
Leandra: Ehm…stavo
andando al… al…
Vide la testa di Gilles.
Leandra: Andavo
al capo… capo…
Gilles: …Non
ricominciare!!!Puoi spiegarmi perché la
chiave dorata che ti ho dato era nel fienile ed era tutta sporca di sangue?
Leandra: Certo…
te lo posso spiegare…e nella mia spiegazione non ci sarà nessun riferimento ad
un eventuale mio disobbedire al tuo ordine con conseguente apertura della porta
dorata e scoperta di sangue e cadaveri di donne!
Giller era furioso!!
Gilles: Hai
aperto la porta dorata????? IO TI UCCIDO BRUTTA RACCHIA!!!
Gilles prese una spada situata al di sopra del camino.
Leandra: Cosa
vuoi fare con quella spada, Gianmatteo?
Gilles si arrabbiò ancora di più.
Gilles: IL MIO
NOME E’ GILLES!!!!!!!!
Gilles cercò di colpire Leandra con la spada, la ragazza, però,
riuscì a schivare il colpo ed a scappare.
Raggiunse la sua camera e chiuse a chiave la porta.
Gilles cercò di rompere la porta con la spada.
Gilles: Riuscirò
ad entrare e ti farò fare la fine che ho fatto fare a tutte le mie ex-mogli!!!
Leandra: Mi
comprerai una villa alla Hawaii e mi pagherai gli alimenti?
Gilles: NO! Ti
ucciderò!!
Leandra: Ah…vabbè…peccato.
La porta stava per cedere, Leandra sentì di avere qualcosa
in tasca, era un fischietto! Il fischietto che Ashe
gli aveva dato in caso di pericolo.
Leandra andò alla finestra e si mise a suonarlo.
Nessun segno di vita. Erano passati quasi tre giorni, forse Ashe se ne era andato.
La porta alla fine si aprì, Gilles entrò dentro.
Gilles: Adesso mi
seguirai nella camera dei cadaveri! Così non dovrò trasportare lì il tuo corpo…sai,
ho dei problemi con la schiena.
Leandra: Davvero?
Gilles: Sì.
Leandra: Forse
perché lavori troppo.
Gilles: Si, lo
penso anche io.
Leandra: Quando è
stata l’ultima volta che hai fatto una vacanza?
Gilles: Non
ricordo, forse cinque o sei anni fa… anno più, anno meno… in effetti mi
piacerebbe fare una bella vacanz… ma che sto
dicendo?? BASTA CON QUESTE FACEZIE!!
Gilles portò Leandra nella stanza dei cadaveri.
Gilles: Ora ti
ucciderò.
Leandra vide i cadaveri delle mogli di Gilles.
Leandra: Hai
ucciso tutte quelle donn…OH MY GOSH! Hai ucciso anche il tuo cane??
Gilles: Quella è
Isabel, una delle mie ex-mogli, non è il mio cane…
Leandra: Allora prima
mi hai mentito!! Senti, se vuoi che il nostro matrimonio funzioni, dobbiamo
dirci sempre la verità!
Gilles stava per decapitare Leandra con la spada, ma ad un
tratto un asino entrò nella stanza e colpì Gilles con i suoi zoccoli. Leandra
era sotto choc.
Leandra: Ma…ma tu
sei Scacciamosche!!! Cosa ci fai qui?
L’asino diventò prima dorato e poi, sotto gli occhi
increduli di Leandra, si trasformò in Ashe.
Ashe: Scusami se ti ho fatto aspettare, ero
occupato!
Gilles intanto si era rialzato, prese la spada in mano.
Gilles: E tu chi
sei??
Ashe: Io sono il principe Ashe e tu stai cercando di uccidere una mia cara amica. Non
posso permettertelo!
Gilles impugnò la spada, questa si illuminò.
Ashe: Non…non ci posso credere!
Leandra: Cosa ti
prende, Ashe?
Ashe: Quella…quella è la spada fatata!!! La
spada che dovrebbe essere nelle mani del principe Filippo!!!
Leandra: Cosa?
Gilles cercò di colpire Ashe ma
quest’ultimo schivò il colpo, prese il magico liuto e lo suonò. Gilles e Leandra
si misero a dormire. Ashe legò Gilles e svegliò
Leandra.
Ashe: Forza, Leandra. Svegliati! Dobbiamo chiedere a tuo marito perché
possiede la spada dorata.
Leandra si svegliò.
Leandra: Non è
più mio marito. Chiederò il divorzio.
Leandra vide dalla finestra un gatto, che rapidamente entrò
nella stanza.
Leandra: Guarda Ashe! Un gattino!
Ashe: Oh no!
Il gatto si trasformò in una donna, Kaze.
Leandra: Cosa???
Ma esistono animali che sono solo animali e basta??
Ashe: Kaze! Cosa
ci fai qui??
Kaze sorrise.
Kaze: Beh, grazie mille asinello. Mi hai
portata dritta al mio bersaglio.
Ashe rimase di sasso.
Ashe: Aspetta…vuoi dirmi che…
Kaze: Esatto… il mio bersaglio è Leandra. Fatti da parte, asinello, devo
ucciderla.
Darryl Doodle: Oh no!! Kaze vuole
far fuori Leandra!!!
Mamma: Stai
calmo, bisonte!
Darryl Doodle: Beh…bella storia mamma! Vado a dormire!
Mamma: Sì anche
io! Mi alzo!!
Darryl Doodle: Ma come puoi, mamma? Sei su una sedia a
rotelle!
Mamma: Se ci sono bambini rompiballe senza cervello che possono
parlare ci potranno anche essere donne su una sedia a rotelle che possono
camminare… brutto mostro di LochNess…
vai a letto!!!
Il piccolo Darryl Doodle come al
solito non riusciva ad addormentarsi, uscì dalla sua cameretta e andò alla
ricerca della sua dolce mammina.
Vide che la donna si trovava in cucina, vicino a lei vi
erano delle ampolle fumanti.
Darryl Doodle: Mammina cara!!! Stai giocando al “Piccolo
Chimico”?
Mamma: No… sto
creando una sostanza allucinogena che ci farà guadagnare un mucchio di soldoni…ehm…cioè…volevo
dire… sì, sto giocando al Piccolo coso…
Darryl Doodle: Come sei brava, mammina gentilina
col fare da stellina!!!
Mamma: Zitto, mammut.
Darryl Doodle: Mamma! Mi racconti la favola della buonanotte??
La scorsa volta Kaze voleva far fuori la povera
Leandra! Si salverà?
Mamma: No. E’
morta. Fine!
Darryl Doodle: Cooooome? E’
terribile mamma!!!! Piangerò tutte le notti, adesso!!!
Mamma: Va bene…
va bene… racconto, racconto… piccolo mollusco rimpicciolito dal raggio del
professor Szalinski.
Darryl Doodle: Olè!
Mamma: continuiamo…
‘CHIARIMENTI’
Capitolo 21
Kaze osservava Leandra nello
stesso modo in cui un gatto fissa un topo.
Ashe si mise tra le due ragazze.
Ashe: No, Kaze…
Leandra non può essere il tuo bersaglio!
Kaze si sistemò i capelli.
Kaze: Invece sì, asinello. Non lo decido io,
lo sai… ora fatti da parte. Devo farla fuori.
Leandra era confusa.
Leandra: Ashe…non capisco. Vuoi darmi una spiegazione? Vuoi
spiegarmi cosa ci fa un uomo con una barba blu svenuto qui a terra???
Ashe: …
Kaze: …
Ashe era interdetto.
Ashe: Davvero vuoi sapere questo??? Quello
è tuo marito, l’ho fatto addormentare con il liuto… ma… ma davvero non ti
interessa sapere chi è la donna che dicedi volerti uccidere?
Leandra: Aspetta…aspetta…aspetta…!!!
L’hai fatto addormentare con il tuo liuto?
Ashe: … … …
Kaze era stufa.
Kaze: Basta con queste pagliacciate.
Leandra, principessa di ‘Piccolo e Poco Conosciuto’, il mio nome è Kaze. Sono qui per ucciderti.
Detto questo a Kaze si allungarono
enormemente le unghie delle mani diventando dieci lame affilatissime.
Leandra: Spaventoso!!! Dovrebbe farsi una bella manicure, signora.
Ashe
prese la spada fatata.
Ashe: Mi spiace, Kaze. Non posso permetterti
di uccidere Leandra.
Kaze
rimase per un po’ sorpresa, poi scoppiò a ridere.
Kaze: Ah ahah, ti
prego asinello! Non mi starai mica minacciando con quella spada?? Dai…spòstati.
Aiutami a uccidere Leandra ed io ti aiuterò con il tuo bersaglio.
Ashe
rimase serio.
Ashe: Non ti avvicinare, Kaze. Non sto
scherzando, ti avverto.
Kaze: Non stai scherzando? Beh, allora non scherzerò anche io.
Kaze si
lanciò verso Ashe.
Ashe si
scansòfacendo cadere la donna per
terra.
Ashe: Forza Leandra, scappiamo!
Leandra: Aspetta! Prima devo cambiarmi d’abito. Sono già uscita
ieri con questi vestiti, qui la gente mormora, non vorrei che si spargesse la
voce che indosso sempre gli stessi abit…
Ashe: Corri! Imbecille!!!
Ashe
prese la mano di Leandra ed insieme corsero via dalla villa in tutta fretta.
Si fermarono in un vicolo buio.
Ashe: Qui dovremmo essere al sicuro…
Leandra: Ashe, vuoi spiegarmi?
Ashe: Uffa…quel Gilles, tuo marito, ha cercato di ucciderti e all…
Leandra: No, non quello! Chi era quella Kazza
che voleva uccidermi?
Ashe: …Kaze…si chiama Kaze…
Leandra: …è uguale.
Ashe: E’ difficile da spiegare. Io, lei… e altre due persone, facciamo
parte di un gruppo… ci chiamano i ‘Musicanti di Brema’.
Leandra: E’ una band musicale?
Ashe: No…
Leandra: E allora
perché vi chiamano così?
Ashe: Perché ognuno di noi può evocare un
magico strumento musicale…
Leandra: Quindi
fate i concerti?
Ashe: NO! Usiamo questi strumenti per
lottare.
Leandra: …Lottare
contro le altre band?
Ashe: NO! NO! NO! CAVOLO! NOOOOOO!!!!!!
Leandra: Senti,
innanzitutto calmati… poi cerca di spiegare meglio tutto… non capisco nulla e
io sono stanca! Va bene? Sono stanca di questi segreti, di questi pazzi che
vogliono uccidermi e di questi bambini che vogliono fare la pupù nel mio bagno
solo perché uso Glade Micro Spray!!!
Ashe: Va bene… ti dirò tutto ciò che c’è da
sapere. Ognuno di noi “musicanti” possiede tre caratteristiche:può trasformarsi in uno specifico animale, ha
un’abilità speciale e può invocare uno strumento magico.
Leandra: …è tutto
molto complicato! Mi fai un disegnino?
Ashe: … no …
Leandra: bastardo…
Ashe: …dicevo… mentre io posso trasformarmi
in un asino, sono immune alla magia e possiedo un liuto che fa addormentare le
persone, Kaze può trasformarsi in gatto, può
allungare le unghie delle sue dita e possiede una magica arpa che fa avere le
allucinazioni a chi ne ascolta il suono.
Leandra: Wow!!!!
I poteri di questa Kaze sono fighissimi!!!!
I tuoi fanno un po’ pena, Ashe.
Ashe: Ehi!!!
Leandra: Senti…ho
ancora delle domande da farti.
Ashe: Spara!
Leandra: Innanzitutto:
cosa è questa storia dei bersagli?
Ashe non credeva fosse il caso di
rivelare quella cosa a Leandra, ma, per qualche ragione anche a lui stesso
sconosciuta, decise di dire tutta la verità.
Ashe: Ognuno di noi ‘musicanti’ ha il
compito di eliminare una determinata persona in un certo lasso di tempo. Se
allo scadere del tempo questa persona non viene fatta fuori a perdere la vita
sarà proprio il musicante.
Leandra: E…chi è
che decide quale persona dovete far fuori?
Ashe: Noi lo chiamiamo il “Direttore
d’Orchestra”. Non l’abbiamo mai visto in faccia, lui ci invia delle lettere con
scritto sia il nome del bersaglio che il tempo che abbiamo per ucciderlo.
Leandra: Terribile.
Quindi anche tu hai un bersaglio! Chi è?
Ashe non se la sentiva di dire a
Leandra che il suo bersaglio era il suo amico Pommes.
Quindi decise di mentire.
Ashe: Ehm… il mio bersaglio l’ho già
ucciso!!!! Era un pazzo assassino, quindi nessuno sentirà la sua mancanza!!!
Leandra: Claro!
Ho un’altra domanda!!!
Ashe: …dimmi…
Leandra: Il padre
di Tommy ha tre figli: Qui, Quo e …?
Ashe: …o.O…cosa?
Leandra: Il padre
di Tomm…
Ashe: …no! Ho sentito, ho sentito…ma cosa
c’entra questa domanda con il resto?
Leandra: Senti, rispondi e basta… il padre di Tommy ha tre figli:
Qui, Quo e…?
Ashe: Qua.
Leandra: Dove?
Ashe: Qua!!
Leandra: Qua cosa?
Ashe: Il terzo figlio, è Qua!
Leandra: No, è Tommy! Ho detto il padre di Tommy ha tre figli! Uno
è Qui, l’altro è Quo e il terzo è Tommy!
Ashe: …giusto…
Leandra: Ah ahah!
Te l’ho fatta!!!!
Ashe, vedendo Leandra ridere e
scherzare nonostante tutto quello che le era successo, provò qualcosa che non
aveva mai provato in vita sua. Era innamorato. Si era innamorato di Leandra.
Leandra: Beh,
andiamo alla ricerca di Fauna, Pommes e il mio
adorato Filippo.
Ashe: il…il tuo adorato? Qualche giorno fa
mi avevi detto di non essere più interessata a Filippo!
Leandra: E’ stato
un momento di Double-face…
Ashe: …si dice ‘momento di defiance’…
Leandra: …Gilles
mi ha portato su una cattiva strada ma ora sono tornata nella retta via. Il mio
amore per Filippo è immutato, anzi, ora è anche più forte! Andiamo a salvarlo!
Detto questo Leandra corse via, Ashe
la seguì. Non poteva pensare all’amore, adesso. Doveva uccidere Pommes, il suo tempo stava per scadere.
Darryl Doodle: Wow! Mamma! Questa storia
si fa sempre più complessa! Ricordati, però, che io son un piccol
fanciullo!
Mamma: …ma come diavolo parli?
Darryl Doodle: …voglio dire, che sono un
bambino, non riesco a capire le cose difficili.
Mamma: …non riesci a capire le cose perché sei un imbecille, non
perché sei piccolo…
Darryl Doodle: Va bene, mamma! Vado a
nanna! Non vedo l’ora di sapere come finisce la storia.
Mamma: Sì, sì…vai a letto… questi allucinogeni non funzionano per
nulla…lavorerò fino a tarda notte.
Darryl Doodle: Wow! Sei proprio una fan del Piccolo Chimico!!!
Capitolo 22 *** Capitolo 22 - Pillole di Saggezza ***
Il piccolo Darryl Doodle stava
festeggiando il suo settimo compleanno. Ma nessuno dei suoi amici era venuto
alla festa.
Darryl Doodle: Mammina cara, perché nessuno dei miei amici è
venuto alla festa?
Mamma: E io che
ne so?! Forse perché sei brutto e antipatico, Darryl Doodle.
Nemmeno io volevo venire alla tua festa, sono stata costretta.
Darryl Doodle: Ma…mammina tenerina
ma spesso birichina, hai inviato gli inviti?
Mamma: …certo che
no!
Darryl Doodle: Ma…allora è per questo che non è venuto
nessuno, mamy!
Mamma: Chiamami
di nuovo ‘mamy’ e ti faccio ingoiare tutte e sette le
candeline…accese.
Darryl Doodle: Uffa, almeno mi racconti la favola di Leandra
ed Ashe?
Mamma: Uffa…sì…sì…
che rompibox… eccola qui la favola…
‘PILLOLE DI SAGGEZZA’
Capitolo 22
Leandra ed Ashe erano giunti a Weiseland. Speravano di trovare i soliti indizi su dove si
trovasse Fauna e quindi Pommes e il principe Filippo.
Si era fatta notte e i due erano molto stanchi.
Leandra: Ashe!!!!!!! Sono stanchissima! Perché non ci fermiamo in
una locanda?
Ashe: Non abbiamo più soldi! Non possiamo
permetterci nessuna locanda.
Leandra: … Uffa!
Allora chiediamo ospitalità a qualcuno! Ho sonno e sono affamatissima!!!
Ashe: Hai appena mangiato un pollo intero!!
Leandra: Ne ho
mangiati due! Ho comunque ancora fame!!!!!!!!!!
Ashe: Va bene… proviamo a bussare lì.
Ashe e Leandra bussarono alla
porta di una piccola casetta. Una signora aprì, si chiamava Petunia.
Petunia: Sì? Oh!
Ma lei deve essere il principe Gianni! L’aspettavamo!!! Le abbiamo preparato un’ottima
cena!
Ashe: Ma…ma io veramente non sono…
Leandra si lanciò letteralmente su Ashe
facendolo cadere.
Leandra: CENA???
CENA!!!!! Sì… ho una fame che mangerei anche un bue…volevo dire… sì! Quello
steso a terra è proprio il principe Gianni che aspettavate! Io sono…emh…sua sorella Frundaaa!
Petunia: Frunda?
Leandra: No, Frundaaa! Con tre ‘a’! In realtà più ‘a’
ci mette nel mio nome, meglio è! Possiamo entrare?
Petunia: Sì certo, prego, prego.
Petunia fece
entrare i due nella sua umile dimora. Ashe si
avvicino a Leandra e le parlò sottovoce.
Ashe: Ma cosa dici? Sei pazza? Io non sono
il principe Gianni!
Leandra: Sì, lo so…ma cosa importa?
Abbiamo guadagnato una cena gratis! Cosa può succedere di brutto?
Petunia chiamo
i suoi parenti. Arrivò un uomo sulla cinquantina e una ragazza paffutella con
delle treccine.
Petunia: Principe Gianni, Frunda…
Leandra: No, è Frundaaaaaaa…………
Petunia: …stavo dicendo… vi presento mio marito, Roberto e nostra
figlia cicciona, Elsa!
Petunia: Oh, no…no. Mia figlia è
normalissima! Tutti la chiamano la saggia Elsa, nessuno la capisce fino in
fondo perché è molto saggia!
Roberto: Esatto, lei parla per enigmi.
Per pillole di saggezza.
Arrivò Elsa.
Elsa: Birra!
In mano aveva
il ritratto di un’anziana signora.
Petunia: No, amore. Quello è il
ritratto di nonna Filippa, noi vogliamo della birra!!
Leandra: Non potete andare voi due a
prendere ‘sta cavolo di birra?
Roberto: No, vogliamo dimostrare al
principe Gianni che la nostra Elsa può prendere della birra.
Elsa scese di
nuovo le scale.
Petunia: Allora, Frunda.
Parlami un po’ di te. Da dove vieni?
Leandra: Il mio nome è Frundaaaaa…
Petunia: Sì…va bene. Frundaaaa, da dovevieni?
Leandra: Da Nduru
Petunia: Nduru?
Leandra: Cnangi!
Petunia: Nduru
o Cnangi?
Leandra: Elsa.
Petunia: O.o
Elsa è il nome di mia figlia!
Leandra: Frunda.
Petunia: Frunda
è il tuo nome!
Leandra: No, il mio nome è Frundaaaaa
Ashe: Ehm…guardate!! Elsa sta tornando!
Elsa tornò
finalmente con della birra.
Roberto: Bene, offri la birra ai nostri
due ospiti.
Ashe: In realtà, io sono astemio.
Leandra: Anche io.
Elsa guardò i
due ospiti, rimase ferma per dieci secondi e poi gli gettò tutta la birra
addosso, riscese le scale.
Ashe e Leandra erano zuppi fradici, ancora più sconvolti.
Roberto e
Petunia erano sconcertati.
Petunia: Io, io sono dispiaciutissima.
Non capisco cosa possa essere successo! Elsa non si è mai comportata così.
Ashe: Non fa nulla, non si preoccupi signora. Ora io e mia sorella ce
ne andiamo.
Petunia: Cosa??? E…e il matrimonio?
Ashe: Beh…vi farò sapere la data.
Roberto: Un momento, vi prego, principe Gianni, andate a salutare
la mia bambina, di sotto, in cantina, prima di andare via!
Ashe: Sì, sì…come volete! Frunda,
accompagnami.
Leandra: Guarda che la signora si chiama Petunia, non Frunda.
Ashe: Ma… infatti, stavo parlando con te!
Leandra: Ma sei fuori? Io mi chiamo Leand…ah…già,
giusto. Vengo.
Leandra ed Ashe
scesero giù in cantina, lì vi era Elsa, in lacrime.
Ashe: Perché piangi, Elsa?
Elsa: Perché quando ci sposeremo e faremo un bambino, questo
potrebbe prendersi la febbre e morire.
Leandra: …tu sei tutta scema…
Ashe: Ascoltami, Elsa, non piangere. Non ci sposeremo, non avremo un
bambino e così non morirà. Contenta.
Elsa: fagotto.
Ashe e
Leandra la fissarono con un volto interrogativo per oltre due minuti. Poi
decisero di salire.
Videro che al piano di sopra,
oltre a Petunia e Roberto vi era un altro uomo.
Ashe: Lui chi è?
Petunia e Roberto erano furiosi.
Roberto: Chi è? Beh…lui è l’autentico principe Gianni, che ci ha
giurato di non avere sorelle di nome Frunda! Chi
siete voi, impostori?
Ashe e
Leandra sudavano freddo.
Ashe: Ecco…io … io sono…
Leandra: Possiamo spiegarvi tutto.
Roberto e il principe Gianni
cacciarono un pugnale a testa.
Gianni: Me la pagherete! Impostori! Volevate rubarmi la mia Elsa!
Ashe: Ti assicuro di no…
Roberto: Ora morirete!
Roberto e Gianni si avvicinarono a
Leandra ed Ashe con aria minacciosa, ma Elsa li
fermò.
Elsa: Fermi!
Gianni: Elsa? Perché vuoi impedirci di ucciderli! Ci hanno
ingannato!
Elsa prese i pugnali dei due
uomini e li butto vià.
Elsa: Perché uno scoiattolo non mangia le banane? Perché ha bisogno
di un cuore puro. Non sottovalutate le prugne, esse hanno più sale delle
cipolle!
A quelle parole Gianni, Roberto e
Petunia scoppiarono in un rumoroso pianto.
Petunia: Hai ragione!
Roberto: Sei proprio saggia!
Gianni: Molto, molto saggia!
Ashe e
Leandra lasciarono la casa ancora sotto choc.
Leandra: …ma…ma quella è una famiglia di pazzi!
Ashe: E’ tutta colpa tua, non dovevamo fingere di essere ciò che non siamo.
Leandra: Senti, smettila di fare anche tu il saggio, avevo fame…va
bene? A proposito! Quella cena non mi ha saziato!!! HO ANCORA FAME!!!!!!
Darryl Doodle: …Che
bella favola!! Ma mamma, ora che ci penso! Perché non hai inviato gli inviti
del mio compleanno?
Mamma: Ho avuto molto da fare, ieri…ok?
Ti ricordi che due giorni fa ho scaricato illegalmente “GTA V”? Ho passato
tutta la giornata di ieri per finirlo, non potevo spedire quegli stupidi
inviti!
Darryl Doodle: Uffy! Va bene, mamy!
Mamma: Mi hai di nuovo chiamato
MAMY!!!!! Ok…ok… questo sarà il tuo ultimo compleanno, Darryl Doodle…lo
sai???
Capitolo 23 *** Capitolo 23 - Nel Mulino Che Vorrei... ***
Era una calda notte estiva e il piccolo e dolce Darryl Doodle non riusciva a dormire. Saltò fuori dal suo tenero
lettino e andò alla ricerca della mamma, la trovò dinanzi una telecamera con un
tappeto in mano.
Mamma: Credetemi
gente! Questo tappeto può volare!!! Compratelo chiamando il numero in
sovraimpressione.
Darryl Doodle: Mammina! Cosa stai facendo?
Mamma: Truffo le
persone con spot ingannevol… ehm… volevo dire… faccio
finta di essere Jasmine sul tappeto volante!
Darryl Doodle: Uh… che bello! Io posso essere Aladdin?
Mamma: … tu al
massimo puoi essere uno stura-cessi…
Darryl Doodle: Cosa?
Mamma: Che vuoi
Darryl Doodle?????? Perché sei ancora sveglio?
Darryl Doodle: Non riesco a dormire senza la tua meravigliosa
favola della buonanotte. Ashe e Leandra stanno ancora
cercando la fata Fauna, quando la troveranno? Racconta! Racconta!
Mamma: Va bene,
piccola lattina di letame…
‘NEL MULINO CHE VORREI…’
Capitolo 23
Dopo aver lasciato Weiseland, Ashe e Leandra erano giunti a Muschiland.
Qui incontrarono un ragazzo, di nome Johannes.
Johannes: Salve,
mi chiamo Johannes. Sono un garzone.
Leandra: Salve,
sono Leandra, sono Toro ascendente Gemelli.
Ashe: Salve, il mio nome è Ashe. Stiamo cercando la fata Fauna, per caso è passata di
qui?
Johannes: Non
solo è passata di qui, lei abita qui! Vedete quel castello lì in fondo? E’ lì
che alloggia.
Ashe e Leandra rimasero impietriti
e con la bocca spalancata per ben tredici minuti. Ce l’avevano fatta. Avevano
trovato la dimora della Fata Fauna, avevano trovato quindi anche Filippo e Pommes.
Leandra: Evviva!!!!
Dopo innumerevoli avventure inutili siamo finalmente arrivati al cuore del
racconto!Su, Ashe,
non perdiamo tempo. Raggiungiamo la fata Fauna, uccidiamola e liberiamo il mio
amorevole Filippo e… ehm… e…quell’altro…
Ashe: … Pommes …
Leandra: Sì,
esatto! Forza! Let’s go!
Ashe: Aspetta! Non possiamo fermare la fata
Fauna senza la Spada Fatata!
Leandra: Ma la
Spada Fatata è rimasta con il mio ex-marito!
Ashe: Già, quindi dobbiamo pensare a
qualcos’altro. Non possiamo andare lì senza un’arma, sprovveduti!
Leandra: … che
pizza!
Ashe: Cerchiamo un posto per la notte.
Johannes: Beh,
potete venire a dormire a casa mia.
Ashe e Leandra guardarono il
garzone
Leandra: Tu…sei
ancora qui?
Johannes: Sì, è
da venti minuti che mi ignorate, ma io sono ancora qui…
Ashe: Dove è che abiti?
Johannes: In un
mulino, tutto bianco, dove attori famosi si rovinano la carriera parlando con
delle galline.
Leandra: …eh?
Johannes: Abito
in un mulino. Venite.
Così Johannes ospitò Ashe e
Leandra nella propria dimora. I due si sistemarono in una stanza riservata agli
ospiti, mentre il padrone di casa uscì per cercare della legna.
Leandra era molto emozionata, non vedeva l’ora di incontrare
il suo vero amore, il principe Filippo. La principessa notò che, però, Ashe sembrava molto preoccupato.
Leandra: Qualcosa
non va, Ashe?
Ashe: … qualcosa non mi convince…
Leandra: Uffa! Va
bene! Mi hai scoperto, porto delle extension. Mi
piacciono i capelli lunghi e io sono nata con i capelli a caschetto, cosa ci
devo fare?
Ashe: Ma chi se ne… ma… non parlavo di
questo!
Leandra: E di
cosa, allora?
Ashe: Mi sembra tutto molto facile,
arriviamo in questo paesino sperduto, incontriamo per caso un garzone che ci
dice dove abita Fauna e che, addirittura, ci ospita a casa sua.
Leandra: E
allora? Per una volta che siamo stati fortunati!
Ashe: No… c’è qualcosa che non va…
Johannes entrò in casa, Ashe notò
che non aveva nulla con sé, sospettoso si avvicinò al padrone di casa e gli
chiese:
Ashe: … non hai preso la legna?
Johannes: No… non
fa poi tanto freddo…
Ashe: …fuori nevica…
Johannes: …dentro
no…
Ashe: …fa comunque freddo…
Johannes: …ci sono
le coperte…
Ashe: …quelle non riscaldano molto…
Johannes: …ce le
faremo bastare…
Ashe: …potremmo morire assiderati…
Johannes: …potrebbe
non succedere…
Leandra: …porto
le extension…
Johannes: …potresti
toglierle…
Leandra: …no, mi
piacciono…
Ashe: …allora non togliertele…
Johannes: …non lo
farà…
Leandra: …certo
che non lo farò…
Ashe: …allora tutto è risolt…
un momento… FERMATEVI TUTTI!!!! PERCHE’ STIAMO PARLANDO DI EXTENSION??
Ashe prese il suo pugnale e lo
puntò contro la gola di Johannes
Ashe: E’ il momento di dire la verità, chi
sei? Perché ci hai ospitato? Cosa vuoi da noi?
Johannes impallidì, alzò le braccia in segno di resa
Johannes: io…io
non so di cosa tu stia parlando… mi chiamo Johannes… volevo essere ospitale…
posa quel pugnale…
Leandra: Ashe!! Cosa ti prende??? Smettila!
Ashe, però, non sembrava
intenzionato ad abbassare l’arma.
Ashe: Fidati di me, Leandra, c’è qualcosa
che non va.
Leandra stava perdendo la pazienza.
Leandra: Ashe, fermati!! Forse ti conviene uscire fuori e
rinfrescarti le idee. Mi stai spaventando.
Ashe rimase colpito da quelle
parole, abbassò il pugnale e uscì dalla casa. Johannes tirò un sospiro di
sollievo.
“Mi stai spaventando”,
Ashe non riusciva a eliminare quella frase dalla sua
mente. Che cosa gli era preso? Perché era stato così aggressivo?
Il ragazzo volse lo sguardo verso il castello di Fauna e
trovò una risposta alla sua domanda.
Mancava poco tempo ormai, era giunta l’ora di uccidere Pommes e questo lo agitava.
Cercando di non farsi vedere da nessuno, s’incamminò verso
il castello.
Leandra e Johannes, intanto, stavano cenando.
Leandra: Ottima
questa acqua salata, Johannes.
Johannes: … è una
minestra…
Leandra: Volevo
scusarmi per il comportamento del mio amico Ashe, non
so cosa gli sia preso.
Johannes: Oh,
tranquilla…ho già dimenticato tutto…
Leandra: …soffri
di amnesia?
Johannes: No, no,
volevo dir…
Leandra: Io sono
Leandra. Mi hai ospitata a casa tua.
Johannes: Sì, lo
so…
Leandra: Io
essere tua amica
Johannes: Perché
parli così?
Leandra: Io
portare extension
Johannes: NON
SOFFRO DI AMNESIA!!!!
Leandra: ...va
bene, va bene, calmati… nervosetto, eh?
Si creò un silenzio imbarazzante. Leandra cercò di romperlo.
Leandra: …allora…cosa
ne pensi…vediamo…cosa ne pensi…
Johannes: …di
cosa?...
Leandra: …cosa ne
pensi… delle oche?
Johannes: delle
oche?
Leandra: Sì
Johannes: Non
penso nulla delle oche.
Leandra: …non
ricordi cosa siano le oche?
Johannes: … TI HO
DETTO CHE NON SOFFRO DI… senti, lasciamo perdere… vuoi sapere come ho ottenuto
questo mulino?
Leandra: Te lo
ricordi?
Johannes: Sì.
Avevo due fratelli. Nostro padre, prima di morire, aveva promesso di lasciare
il mulino a chi di noi tre gli avesse portato il cavallo più bello. Fui io a
portarglielo.
Leandra: …’mazza…
storia avvincente… non c’è che dire… -_-
Il volto di Johannes divenne all’improvviso più cupo.
Johannes: Devi
sapere una cosa, però.
Leandra vide un’inquietante sorriso sulla faccia del
garzone.
Ashe arrivò finalmente davanti la
porta del castello.
Era giunto finalmente il momento.
Prese il liuto, avrebbe aperto la porta del castello e l’avrebbe
suonato, in modo tale da far addormentare tutti e poi avrebbe ucciso Pommes e avrebbe imprigionato la fata Fauna.
Con la mano che gli tremava un po’, Ashe
aprì la porta del castello.
Mamma: …basta,
continuiamo domani…
Darryl Doodle: Cosa??? NOOOOO! Interrompi tutto sul più bello?
Mamma: Devo
cercare di vendere il tappeto a qualche allocco, ora vai a letto.
Darryl Doodle: Va bene, mammina cuoricina
con tanto amore nella pancina!
Mamma: … vai a
cagare Darryl…
Darryl Doodle: Cosa?
Mamma: Vai a letto!!! O provo a vendere te ai compratori di
organi!!
Capitolo 24 *** Capitolo 24 - Leandra Ama Filippo ***
Il piccolo Darryl Doodle non
riusciva a prendere sonno quella notte, quindi andò dalla mammina per farsi
raccontare la favola della buonanotte. La mamma stava giocando con uno strano
ciondolo.
Mamma: Ah!
Piccola cataratta! Sei sveglio? Vieni, devo provare una cosa.
Darryl Doodle: Cosa, mammina carina simil
a coccinellina?
Mamma: Ho deciso
di ipnotizzare la gente, così posso rapinarla, voglio vedere se riesco a farlo
con questo ciondolo.
La mamma fece oscillare il ciondolo.
Mamma: Ora,
piccola zucca puzzolente, osserva il ciondolo mentre oscilla.
Darryl Doodle: Va bene.
Mamma: Ora
conterò fino a tre, quando dirò tre, tu diventerai un piccolo marmocchio
imbecille, rompiballe e fastidioso. Pronto? Allora… uno… due… e… TRE!
Darryl Doodle: …non mi sento diverso…
Mamma: HA
FUNZIONATO!!!!
Darryl Doodle: Senti mamma, mi racconti la favola della
buonanotte? L’ultima volta Leandra si trovava con il garzone Johannes, che le
ha raccontato la sua storia ma poi si è comportato in maniera inquietante, Ashe, invece, si trova davanti al castello della Fata Fauna
e vuole uccidere Pommes.
Mamma: Guarda che
ricordo ciò che ti ho raccontato, l’erba che prendo non è così forte da farmi
dimenticare le cose.
Darryl Doodle: Cosa?
Mamma: Niente,
niente… continuiamo la storia.
‘LEANDRA AMA FILIPPO’
Capitolo 24
Il sorriso inquietante di Johannes turbava profondamente la
povera Leandra.
Johannes: C’è una
cosa che devi sapere.
Leandra: Cosa?
Johannes: Non è
stato facile per me trovare il cavallo che mi ha permesso di avere il mulino,
sono stato aiutato.
Leandra: Da chi?
Il sorriso di Johannes si fece ancora più inquietante
Ashe, intanto, si trovava dinanzi
la porta del castello di Fauna.
Con un po’ di paura aprì la porta.
Rimase sbalordito da cosa vide.
Ashe: Non ci posso credere.
Johannes si alzò da tavola e raggiunse la porta.
Leandra: Perché
non rispondi? Chi è che ti aiutato?
Johannes aprì la porta.
Johannes: …un
gatto…
Con orrore di Leandra, Kaze entrò
dallaporta.
Kaze: Salve, principessa di “Piccolo e Poco
Conosciuto”. Pronta a morire?
Leandra pensò velocemente ad un modo per salvarsi, dopo
pochi minuti credette di trovarlo
Leandra: Ma… ma…
io non sono Leandra… io…sono una mucca!!! Muuuuuh!
Aveva fallito.
Kaze allungò le unghie delle sue
mani, che divennero dieci lame affilatissime.
Kaze: Mi spiace, nulla di personale, anzi…
in effetti, a pelle, ti trovo antipatica, quindi è anche personale.
Leandra indietreggiò, si rivolse a Johannes
Leandra: Non
startene lì, impalato, questa pazza vuole farmi fuori.
Johannes: Lo so,
le dovevo un favore, per questo l’ho portata da te, mi spiace
Kaze si avvicinò con aria
minacciosa.
Kaze: Quali sono le tue ultime parole,
Leandra?
Leandra: …cip-cip?!
Kaze: -.- so che non sei un uccello…
Leandra: cavolo!
Era il mio piano B.
Le lame di Kaze stavano per
raggiungere la principessa, quando Ashe entrò nella
casa.
Ashe: Leandra! Johannes ci ha ingannati!
Potrebbe essere in combutta con Kaze!
Kaze, Leandra e Johannes si
voltarono verso di lui.
Leandra: Capitan
Ovvio…
Ashe: Sono entrato nel castello, ed era
vuoto. Ci hai mentiti per costringerci a rimanere qui, vero Johannes?
Johannes: …Capitan
Ovvio…
Ashe: E tu, Kaze!
Il tuo tempo sta scadendo, per questo hai chiesto l’aiuto di Johannes, vero?
Kaze: …Capitan Ovvio…
Ashe: La fate finita??
Kaze: Beh, sei arrivato tardi asinello. Sto
per far fuori Leandra
Leandra: …sono un
ornitorinco…
Kaze: ZITTA E MUORI
Kaze scagliò le sue lame contro
Leandra, quest’ultima però riuscì a schivarle, le unghie della donna-gatto si
incastrarono nelle mura della casa, bloccandola.
Ashe diede un pugno a Johannes,
stendendolo.
Ashe: Forza, Leandra scappiamo!!
Leandra si mise a strisciare
Ashe: Cosa stai facendo?
Leandra: Fingo di
essere un serpente, no?
Ashe: Kaze non
può muoversi!!!! E sa che non sei un serpente!!! Muoviti!!!!
Intanto, però, Kaze, riuscì a
liberarsi
Kaze: Non scapperete, questa volta!
Dal nulla comparve un’arpa. Kaze
si preparò a suonarla.
Ashe: Oh,no!
Leandra, tappati le orecchie!
Leandra: Sono un
lombrico, non ho orecchie!!!
Ashe: ma che ca…
Ashe invocò il suo liuto, ma
troppo tardi. Il suono dell’arpa raggiunse Leandra, che cadde in uno stato
catatonico.
Kaze smise di suonare. Mostrò i
pungi ad Ashe.
Kaze: Dimentico sempre che sei immune alla
magia!
Ashe: Tu però non lo sei.
Ashe si mise a suonare il liuto,
facendo addormentare Kaze, poi si avvicinò a Leandra.
Ashe: Leandra, ti prego, riprenditi.
Leandra aprì gli occhi, quel che vide non le sembrò
familiare. Si trovava in un enorme stanza, era notte ma le innumerevoli luci
delle candele eliminavano il naturale buio. La principessa sentì una piacevole
melodia, si guardò il vestito, era elegantissimo e tutto dorato. C’era solo lei
nella stanza, o almeno, Leandra era convinta di ciò. Ad un tratto si sentì
chiamare. La principessa portò lo sguardo verso la direzione del suono, e lo
vide.
Leandra: …f-finalmente…
Dinanzi lei vi era il principe Filippo, vestito anche lui
con abiti eleganti, che le porgeva la mano.
Principe Filippo: Mi
concede questo ballo?
Leandra annuì, mise la mano sulla sua ed iniziarono a
danzare.
Leandra: Non sa
quanta strada ho fatto per incontrarla, mio principe.
Principe Filippo: Oh, lo so bene, principessa Leandra, e le sono
immensamente grato
Leandra: Mi dica, come è riuscito a sconfiggere la perfida fata
Fauna?
Il principe sorrise.
Principe Filippo: Ma come, non si ricorda? E’ stata lei a
sconfiggerla, ha salvato me e Pommes. Lei è un’eroina.
Leandra: Oh, come sono felice.
Il suono della musica si fece più
alto, i due continuarono a ballare. Ad un tratto, a Leandra, le venne in mente
qualcosa di importante.
Leandra: Un momento! Ashe! Che fine ha
fatto il principe Ashe?
Il principe Filippo divenne
improvvisamente serio
Principe Filippo: Ashe ha avuto ciò che
si merita. Sta morendo.
Leandra impallidì di colpo.
Leandra: Cosa? No! Devo salvarlo.
Il Principe Filippo tenne con
forza le mani della principessa, impedendole di andare via, e la costrinse a
ballare ancora.
Principe Filippo: No, principessa, lei ora danzerà con me.
Leandra: Mi lasci, principe, mi fa male.
La musica si fece ancora più
alta, il suono era quasi insopportabile, i due ballavano ancora più
velocemente.
Leandra: La prego, mi lasci, devo salvare Ashe.
Principe Filippo: Ashe l’ha ingannata,
principessa, non deve soffrire per lui.
C’era qualcosa nel volto di
Filippo che a Leandra non piaceva, la musica si trasformò in un rumore
fastidioso e terrificante, la presa di Filippo si fece ancora più forte.
Leandra: Mi lasci… LASCIAMI!!!
Principe Filippo: Io la amo, Leandra, e lei ama me!
Leandra: No, non è vero. Io non ti amo.
Il rumore divenne così forte che
a Leandra sembrò scoppiare la testa, i due continuavano a ballare ininterrottamente,
la principessa era stanca, ma nonostante questo, notò la delusione nel volto
del principe.
Principe Filippo: Non mi ama?
Leandra: No…
Gli occhi della principessa affogarono
nelle lacrime, mentre pronunciava queste tre parole;
Leandra: Io amo Ashe.
Il rumore cessò di colpo, la stanza e il principe Filippo
svanirono nel nulla, Leandra si ritrovo nella dimora di Johannes, vide che il
padrone di casa era legato ad una sedia privo di sensi, Kaze
era stesa a terra e stava dormendo, Ashe, invece, era
seduto e l’osservava con una strana espressione.
Ashe: Leandra? Stai bene.
Leandra: Sì, cosa
è successo?
Ashe: Il suono dell’arpa di Kaze fa avere allucinazioni a chi l’ascolta. Ti stavi
agitando per tutta la stanza, ho cercato di trattenerti per evitare che ti
facessi male, mi urlavi di lasciarti andare, mi hai chiamato Filippo, pensavi
fossi il principe?
Leandra arrossì
Leandra: …ehm…
per caso ho detto anche qualcosa riguardo la persona di cui sono innamorata?
Ashe la guardò confuso
Ashe: …eh? Non ho capito.
Leandra: Per caso
ho detto una frase che inizia con “Io amo…”
Ashe: Ah! No! Perché? Hai detto una frase
del genere?
Leandra si inventò una scusa.
Leandra: No…cioè…sì…
cioè… ho detto … “io amo… le ciabatte!”
Non fu molto brava.
Ashe: Ami le ciabatte?
Leandra: Perché,
tu no?
Ashe: …non particolarmente…
Leandra: Beh,
perché non hai cuore!
Leandra ed Ashe udironoun gemito. Kaze si
stava svegliando
Leandra: Oh, no,
si sta svegliando! Ashe fai qualcosa.
Ashe osservò Kaze
senza espressione.
Ashe: Non c’è bisogno che faccia niente…
E con un filo di voce, si volse verso Leandra
Ashe: … è finita…
A Leandra vennero in mente le parole che il principe Filippo
aveva detto durante la sua allucinazione, “Ashe ti ha
ingannato” ed un brivido le corse lungo la schiena.
Darryl Doodle: Mamma, questa storia è piena di colpi di
scena!!!
Mamma: Ora torna
a dormire Darryl, devo andare ad ipnotizzare il direttore della banca e farmi
dare i soldi.
Darryl Doodle: Cosa?
Mamma: Vai a dormire!!! Soldo di cacio scaduto!!!!!
Capitolo 25 *** Capitolo 25 - L'Ultima Vita del Gatto ***
Solita storia: notte, Darryl Doodle
non dorme, cerca la mamma per farsi leggere la favola.
Quella notte, però, il piccolino non trovò la mamma da
nessuna parte. Ad un certo punto, un orribile orso gli comparve dietro le
spalle.
Darryl Doodle: AHHHHHHHHHHHHHH!
La mamma si tolse la maschera da orso e si mostrò.
Mamma: Che mi
urli, femminuccia? Ero io.
Darryl Doodle: Con quella maschera mi hai spaventato, dolce
mammina con la fantasia di una bambina
Mamma: Tu mi spaventi
anche senza maschera, piccola cipolla puzzolente.
Darryl Doodle: Mamma, mi racconti la favola di Leandra? L’ultima
volta Kaze era in procinto di svegliarsi e di
uccidere definitivamente la nostra principessa preferita!
Mamma: Sì, sì…ricordo…ricordo…
specie di lattina che galleggia nella fogna, continuiamo…
‘L’ULTIMA VITA DEL GATTO’
Capitolo 25
Molti anni prima dell’inizio
della nostra storia, vi era una bellissima bambina, principessa di un regno
lontano, che aveva un papà tonto, il re Narr.
Narr: Salve, figlia… ehm… sei mia figlia, vero?
Bambina: …cosa? Sì certo
che sono tua figlia!
Narr: No…e che sei identica ad Alyssa,
la figlia della cuoca di corte.
Bambina: …sì, ci
assomigliamo, ma tu dovresti distinguere tua figlia da…
Narr: Oh, figlia mia carissima, ho finalmente trovato il tuo futuro marito!
Bambina: Cosa? Ma io ho
solo otto anni!
Narr: Anche il tuo futuro marito ha solo otto anni.
Bambina: Ma non sono
pronta per sposarmi!
Narr: Oh tesoro, non si è mai troppo piccoli per sposarsi, lo sai bene.
Bambina: Ma che stai
dicendo?
Il suono delle trombe
fece trasalire sia il re Narr che la sua bimba
Narr: E’ arrivato! E’ finalmente arrivato!!! Forza, andiamo in quel luogo
grande dove c’è la sedia bella che uso per sedermi!
Bambina: …la stanza del
trono?...
Narr: Sì, quella! Forza! Andiamo! Facciamo quella cosa con le nostre gambe
per arrivare lì più velocemente possibile!
Bambina: …corriamo?...
Narr: Sì! Sì!
E così il re Narr e la principessa giunsero alla stanza del trono, due
guardie aprirono la grande porta d’ingresso, da cui entrò un signore molto alto,
con lunghi capelli neri, sbarbato e con un espressione tremendamente seria che
alla piccola principessa inquietò molto. Il signore indossava dei luccicanti
guanti dorati.
Bambina: Sarebbe quello
il bimbo di otto anni che dovrei sposare?
Narr: Ma certo che no, sciocchina. Sposerai suo figlio! Quel bimbo dietro di
lui, non vedi?
In quel momento la principessa
lo vide,nascosto dietro l’inquietante
signore, c’era un timido bambino di otto anni, che sembrava molto spaventato.
Il re Narr diede un colpetto sulla spalla della
figlia.
Narr: Perché non vai a salutare il tuo futuro marito? Io intanto scambio due
chiacchiere col signore.
La principessa e il
timido bambino si misero in un angolo della stanza, mentre il re Narr e il signore discutevano nell’angolo opposto.
Bambina: Allora… come ti
chiami?
Il bimbo abbassò il
capo.
Bambina: … sai parlare?
Il bimbo annuì.
Bambina: Allora perché
non mi dici come ti chiami? Dovremmo sposarci un giorno, lo sai?
Il bimbo rimase ancora
in silenzio con la testa bassa
La principessa cercò di
sentire ciò che si dicevano suo padre e l’uomo inquietante. L’unica cosa che
riuscì a sentire furono le parole del signore: “Verrò tra una settimana a
prenderli”.
La principessa aveva
intenzione di avvicinarsi ai due per
sentire meglio, ma il bimbo le prese il braccio.
Bambina: Ehi! Che fai?
Bimbo: …non andare… resta
con me… ho paura…
Bambina: non vado da
nessuna parte, volevo ascoltare ciò che si dicono quei due. Tuo padre ha detto
che tra una settimana verrà a prendere qualcosa. Sai a cosa si riferisce?
Il bimbo annuì.
Bambina: …dimmelo!
Il bimbo rimase in
silenzio
Bambina: Se non me lo
dici me ne vado
Il bimbo alzò lo
sguardo.
Bimbo: Noi! Verrà a
prendere noi! Resterò questa settimana nel vostro castello, poi mio padre ci
verrà a prendere e ci porterà nel nostro castello… dove…
Il bimbo guardò di
nuovo a terra, si fece rosso
Bimbo: …dove…ecco… noi ci
sposeremo.
La principessa non
sapeva che fare. In una settimana avrebbe perso la sua casa, i suoi giochi, suo
padre, tutto, ma sapeva che non poteva farci nulla.
Bambina: Immagino che sia
giusto così.
La principessa prese
la mano del principe.
Bambina: Il mio nome è Kaze. Mi puoi dire il tuo nome, mio futuro marito?
Il bimbo sorrise.
Bimbo: Sono il principe Ashe. Piacere di conoscerti.
Gli effetti dell’arpa erano finiti, ma Leandra sembrava
ancora molto confusa. Kaze, intanto, si stava
svegliando.
Leandra: Ashe, cosa facciamo?? Se Kaze si
sveglia, mi farà fuori!
Ashe non rispose
Leandra: Mi vuoi
rispondere? Sei più fastidioso di quelli della community che si lamentano delle
fanfiction scritte in stile copione!
Ashe: Te l’ho già detto, Leandra. Non c’è
nulla da fare!
Leandra notò delle lacrime negli occhi del principe, la cosa
la preoccupò parecchio.
Leandra: Vuoi
dire che permetterai a quella pazza di uccidermi?
Kaze, intanto, si era svegliata e
lentamente si alzò in piedi tenendosi la fronte.
Kaze: La mia testa sta esplodendo…
La donna vide, dinanzi lei, il principe Ashe
ed una spaventata Leandra. Sorrise, si fece crescere le unghie delle mani
facendole diventare dieci lame affilatissime!
Kaze: Questa volta non la scamperai,
Leandra! Ti ucciderò!
Leandra: Uffa! L’hai
già detto… sei più ripetitiva di quelli della community che si lamentano delle fanfiction in cui non vi è alcuna descrizione dei
personaggi!
Kaze si avvicinò a Leandra, ma Ashe si mise tra le due donne. Kaze
stava perdendo la pazienza.
Kaze: Ashe!!
Levati di mezzo!
Ashe rimase fermo
Ashe: Se vuoi uccidere Leandra, dovrai
uccidere anche me.
Kaze fissò gli occhi del principe.
Kaze: …perché…?
S’inginocchiò, esausta.
Kaze: …asinello… perché? Non ti basta
quello che mi hai fatto tanti anni fa?
Dal loro primo
incontro erano passati sei giorni, Ashe e Kaze si erano divertiti tanto insieme, avevano stretto una
bella amicizia. Erano stati giorni felici.
Kaze: Domani mi trasferirò nel tuo castello!
Ashe divenne improvvisamente serio
Kaze: Ehi! Che ti è successo? Giocheremo lo stesso, come facciamo adesso, e
saremo marito e moglie!
Ashe: …devi scappare…
Kaze rimase interdetta
Kaze: Cosa?
Ashe: Non ci sarà nessun matrimonio. E’ tutto un inganno. Mio padre… mio
padre…
Ashe scoppiò in lacrime
Kaze: Ashe, raccontami tutto. Ti prego!
Ashe prese un grosso respiro
Ashe: Mio padre ti farà… ti farà quello che ha fatto a me…
Kaze: Cosa…ti ha fatto?
E davanti gli occhi
increduli della piccola principessa, Ashe si
trasformò in un cucciolo d’asino.
Kaze: Oh mio…
Subito il piccolo
asino si fece dorato e si ritrasformò in un bambino.
Ashe: Devi andartene! Io ormai non posso più scappare, ma tu sì! Ti prego!
Scappa! Domani mio padre non dovrà trovarti qui!
Kaze era molto spaventata.
Kaze: Ashe… non voglio…non voglio lasciarti!
Ashe: Ti prego, scappa!
Kaze: Ma se tuo padre non dovesse trovarmi, capirà tutto e finirai nei guai!
Ashe: …troverò il modo, Kaze, scappa!
Con le lacrime agli
occhi, Kaze corse via dal castello, senza farsi
vedere dalle guardie, più velocemente possibile.
Leandra non capiva cosa stesse succedendo, tutto quello che
sapeva e che Ashe si era messo davanti a lei per
proteggerla e che Kaze non voleva più attaccarla.
Ashe: Mi dispiace, Kaze…
io … io non posso permettere che Leandra muoia
Kaze ritirò le sue unghie, si
asciugò le lacrime.
Kaze: Tanto…tanto il mio tempo è finito.
Kaze si rimise in piedi
Kaze: Non sono riuscita ad uccidere il mio
bersaglio. Tocca a me, morire.
Una violenta folata di vento aprì la porta della stanza.
Leandra: Wow! E’
stato più forte di quelli della community che si lamentano delle fanfiction demenziali che spesso escono fuori dal proprio
genere per fare capitoli più seri.
Ad un tratto una strana figura incappucciata entrò nella
stanza. Leandra, Ashe, Kaze
lo guardarono con terrore.
Leandra: Chi è
quel tipo?
Ashe: Credo… oh mio dio… credo sia proprio…
Kaze: …Il Direttore d’Orchestra. E’ venuto
per me!
Il piccolo Ashe entrò nella stanza della cuoca di corte, la donna
dormiva profondamente nel suo lettone, vicino a lei, su di un letto più
piccolo, dormiva una bambina, molto simile a Kaze.
Ashe la svegliò.
Ashe: Ehi! Svegliati!
La bimba aprì gli
occhi
Ashe: Tu…tu sei Alyssa, vero?
Alyssa: Sì… perché me lo
chiedi?
Ashe: Sei identica alla principessa Kaze… vuoi…
vuoi essere anche tu una principessa?
La bimba sorrise
Kaze, intanto, andata via dal castello, vagò nei
vari regni senza meta. Un giorno cominciò a piovere intensamente, Kaze era giunta in un regno dal nome molto particolare,
inciampò sulla strada bagnata e cadde a terra, sbattendo la testa.
Si svegliò in un letto
comodissimo, davanti a lei, un uomo cicciottello con una corona in testa la
guardò sorridendo.
Re: Come stai?
Kaze: Bene… bene…
Re: Ti abbiamo trovato
per strada priva di sensi. Come ti chiami?
Kaze si rese conto di non ricordarlo. Non ricordava
più nulla.
Kaze: Io… io non lo so!
Re: Beh. Sei una
benedizione. Io e mia moglie, a causa di una maledizione, non possiamo avere figli. Abbiamo deciso di
adottarti. Io sono il Re di Piccolo e Poco Conosciuto e tu, sei mia figlia. Il
tuo nome è Leandra!
Kaze guardò il suo nuovo papà e sorrise.
Kaze: Mi chiamo Leandra e sono la principessa di Piccolo e Poco Conosciuto!
Il Direttore d’Orchestra indicò Kaze,
la donna si avvicinò a lui.
Ashe voleva fare qualcosa, ma
sapeva di non poter far niente, Kaze era destinata a
morire, come era destinato a morire lui se non avesse ucciso Pommes.
Il Direttore d’Orchestra prese Kaze
per mano ed era in procinto di portarla via.
Ashe: Mi spiace.
Kaze si volse verso Ashe
Ashe: Ti chiedo scusa, Alyssa.
Kaze sorrise
Kaze: Ti ricordi il mio vero nome? Ormai anche
io l’avevo dimenticato…
La donna e il Direttore d’Orchestra svanirono nel nulla.
Leandra ed Ashe rimasero fermi, in
silenzio.
Leandra: …Wow… lo
racconterò ai miei nipoti…
Ashe: Forza… è il momento di partire,
dobbiamo cercare Filippo e Pommes!
Leandra: Giusto!!
Sai…ho notato qualcosa di inquietante! Kaze un po’ mi
assomigliava, sai?
Ashe: … no … a me non sembra…
I due lasciarono il mulino e si diressero nel villaggio più
vicino.
Darryl Doodle: WOOOW, mamma! E’ una grande rivelazione!
Mamma: …e tu sei
un grande rompicogl…
Darryl Doodle: …vado a letto! Non vedo l’ora di sapere come
finisce! Baci, baci!
Mamma: Prova a baciarmi e ti faccio sbranare da un orso vero,
Darryl Doodle.
Capitolo 26 *** Capitolo 26 - Una Vera Principessa ***
Il piccolo e dolce Darryl Doodle
era un maschietto, quindi gli sembrò strano il fatto che la sua simpatica
mammina lo stesse truccando.
Darryl Doodle: Mamma, perché mi trucchi come una bambina? E perché
mi hai messo anche una parrucca?
Mamma: Voglio
farti partecipare al concorso di Little Miss America. Il concorso di bellezza
per bambine!
Darryl Doodle: Ma, mammina carina che è sempre beffardina, io sono un maschio.
Mamma: Nutro dei
seri dubbi su questo.
Darryl Doodle: Uffi. Almeno mi
racconti la favola di Leandra? Così passo il tempo mentre mi imbelletti.
Mamma: “Imbelletti”?
Ma parla come una bambina della tua età, specie di carciofo!
Darryl Doodle: Dai! Mamma! Racconta!
Mamma: Sì, va
bene racconto…
‘UNA VERA PRINCIPESSA’
Capitolo 26
La ricerca della Fata Fauna portò Leandra ed Ashe nel regno di Erbseland.
Leandra: Uffa, Ashe. La mia vita è davvero monotona, non pensi?
Ashe: … sei scappata di casa, hai
incontrato un’orchessa, hai combattuto contro un serpente gigante e con una
nonna licantropo, ti sei sposata, sei scappata dal tuo marito assassino e sei
riuscita a non farti uccidere da una donna-gatto. Ti sembra monotono questo?
Leandra: Hai una
risposta a tutto, eh? Dove siamo?
Ashe: Siamo ad Erbseland,
questo regno è famoso per la coltivazione dei piselli più buoni in assoluto!
Leandra: … non mi
dire…
Ashe: Dobbiamo chiedere informazioni su
dove si trova Fauna. Dividiamoci, io vado a sinistra tu a destra.
Leandra: Non
posso andare io a sinistra?
Ashe: Cosa ti cambia?
Leandra: Ho
deciso di dare una svolta alla mia vita!
Ashe: Ma… sì…vabbè…fai come vuoi…
E così Leandra andò verso sinistra e Ashe
a destra.
Intanto, nel castello di Erbseland,
il re Cosimo e la regina Bernarda erano seduti al tavolo aspettando il pranzo.
Cosimo: Cosa
mangeremo oggi, mia regina?
Bernarda salì sulla sedia e si mise a ballare
Bernarda: Piselli!!!Piselli!
Piselli!!!!!!
Cosimo: Ti prego
amore, scendi da lì! Hai preso le tue pillole oggi?
Bernarda si mise un piatto in testa
Bernarda: No!!!!
Forza piselli!!!!!!!!
Ad un tratto un’ancella entrò nella sala da pranzo correndo.
Ancella: Maestà!
E’ tornato!
Il re Cosimo si precipitò davanti alla porta d’ingresso per
ricevere suo figlio, il principe Testone.
Cosimo: Testone!
Mio caro Testone, sono passati due anni da quando sei partito alla ricerca
della tua sposa, dimmi, l’hai trovata?
Testone: Oh, mio
carissimo padre, ho vagato, come ben sai, per due anni alla ricerca di quell’anima
nobile e pura che potesse ritenersi degna di diventare la mia futura sposa. Ho
girato in lungo e largo e quando finalment…
Cosimo: ...arriva al punto
Testone: No, non
l’ho trovata.
Cosimo: Ma…come è
possibile? Hai girato il mondo e non hai trovato nessuno?
Testone: Oh,
padre, le ragazze che ho incontrato non avevano quella purezza e quella
ingenuità che deve possedere colei che un futuro sarà la mia unica e dolce spos…
Cosimo: …arriva
al punto
Testone: non mi
piaceva nessuna.
Cosimo: Ma,
Testone! Come farai ora? Devi sposarti!
Testone: Ma papà,
io ho bisogno di una vera principessa e non l’ho trovata. Quando la troverò, la
sposerò!
Cosimo: …arriva
al punto
Testone: …ehm…è
questo il punto…
Ad un tratto il re
Cosimo e il principe Testone sentirono bussare dalla porta del castello, l’aprirono
e vi trovarono una principessa.
Leandra: Ciao! Mi
chiamo Leandra, sono la principessa di Piccolo e Poco Conosciuto.
Il re Cosimo scoppiò di gioia, si avvicinò al figlio e gli
parlò sottovoce
Cosimo: Hai visto
Testone? E’ una principessa!
Testone: Hmm… lo vedremo.
Il principe si avvicinò a Leandra.
Testone: Salve,
Leandra, lei è davvero una principessa?
Leandra: Sì!
Testone: Voglio
metterla alla prova e sei lei si dimostrerà nobile e delicata come una vera
principessa, io, Testone, principe di Erbseland,
diverrò suo marito. Iniziamo con la prova di educazione e grazia, è pronta?
Leandra: …il tuo
nome fa cagare.
Il re e suo figlio non erano mai stati così sotto choc come
in quel momento. Non sapevano cosa dire.
Cosimo: … ehm…
credo abbia fallito la prova…
Testone: … … già…
…
Cosimo: Però ci
sono altre prove, figliolo, giusto? Dalle un’altra chance!
Testone: Va bene,
c’è la prova di pazienza. Parlerà qualche minuto con mia madre, che ha qualche
problema, se non perderà la pazienza vorrà dire che è una vera principessa.
Leandra: All Right!
Cosimo fece chiamare sua moglie, che si presentò dinanzi
Leandra.
Leandra: Salve
signora, mi chiamo Leandra.
Bernarda: io sono
un pisello.
Leandra: ehm… no,
lei è una persona.
Bernarda: nono…pisello.
Anche tu sei un pisello, molto brutto!
Leandra: Cosa???
Io sarei brutta???
Leandra sembrava gonfiarsi dalla rabbia.
Cosimo: Oh no,
sta già esplodendo!
Bernarda: Pisellona!!! Sei una pisellona
brutta-brutta!!! Cicciona!!!
Leandra si gonfiò ancora di più
Testone: Sta
perdendo la pazienza.
Inaspettatamente, Leandra fece uscire tutta la sua aria e si
calmò.
Leandra: beh, è
una sua opinione signora, ed io la rispetto.
Testone e Cosimo si illuminarono.
Testone: Ha superato la prova, complimenti Leandra!
Leandra: SMETTILA
DI PARLARMI!!!! TI ODIO!!!! MI HAI FATTO PERDERE LA PAZIENZA!!!!!!!!
Leandra cominciò a lanciare tutto quello che trovava contro
il principe Testone, ci volle l’intervento di tutti i dipendenti del castello
per fermarla.
In seguito, il re Cosimo e un dolorante Testone portarono
Leandra nella stanza da letto.
Testone: Adesso
vi è la prova di delicatezza, l’ultima prova. Ha fallito le prime due, se
fallirà anche questa non potrò sposarla.
Leandra: Me ne
farò una ragione.
Testone: Vede
quei venti materassi messi uno sopra l’altro? Ecco dovrà salire lì sopra e
mettersi a dormire!
Il re Cosimo si avvicinò all’orecchio del figlio
Cosimo: Non mi
sembra una prova molto difficile.
Testone: …
Leandra non lo sa, ma ho posizionato un pisello sotto i venti materassi, se
sentirà quel pisello vuol dire che è molto delicata e che, quindi, è una vera
principessa.
Cosimo: Geniale!
Leandra: Allora
io inizio la prova!
Testone: Bene,
prenda pure la scala per salire su quei materas…
Il principe Testone non riuscì nemmeno a finire la frase che
accadde l’inevitabile. Leandra prese la rincorsa e si lanciò verso i materassi,
atterrò sul ventesimo, ma il brusco atterraggio scosse l’equilibrio dei
diciannove materassi posizionati sotto.
Il re e il principe videro la ragazza cadere a terra e venti
materassi volare per la stanza, il pisello posizionato sotto, invece, finì
inspiegabilmente nella gola di Testone. Mentre il re Cosimo cercava di salvare
il figlio dallo strozzamento, Leandra cercava disperatamente di fuoriuscire da
quel mare di materassi.
Ashe, intanto, dopo aver chiesto
di Fauna a tutta Erbseland, andò alla ricerca di
Leandra. La vide uscire dal castello.
Ashe: Allora? Hai chiesto informazioni su
Fauna?
Leandra: No, mi
hanno cacciato via dal castello senza motivo! La gente è pazza. Tu hai saputo
qualcosa?
Ashe: No, niente anche io. Beh, non fa
niente, la troveremo!
Leandra: Sìì!!! Yeah!!! Forza piselli!!!
E i due continuarono il loro
viaggio.
Darryl Doodle: Che bella storia mammina!!!
Mamma: Sì, stai
zitto che non riesco a metterti il rossetto.
Darryl Doodle: Mammina, comincio a pensare che tu non volessi
che io nascessi maschio.
Mamma: …nella tua
frase c’è un ‘maschio’ di troppo…
Darryl Doodle: Hai finito di truccarmi mamma?
Mamma: Sì, sei
pronta. Il tuo nuovo nome è Brillantina!
Darryl Doodle: non mi piace come nome.
Mamma: Ti ho già iscritto con questo nome, ora prepariamoci, il
concorso è domani, piccolo dentifricio scaduto!!
Il piccolo Darryl Doodle, nel buio
della sua cameretta, udiva inquietanti rumori. La paura non lo faceva dormire
quindi andò dalla sua dolce mammina.
Darryl Doodle: Mammina, ho paurissima!!
Forse c’è un mostro sotto il mio letto!
Mamma: Probabile,
piccola busta dell’indifferenziata, non lo sai che la nostra casa è stata
costruita sopra un cimitero indiano?
Darryl Doodle: Cosa??? Ma è terribile mamma!!!
Mamma: Già. E si
dice che i fantasmi mangino i bambini creduloni e imbecilli. Sei spacciato!
Darryl Doodle: Oh no!
Mamma: Ora torna
nel buio della tua orribile stanza e non ti azzardare ad accendere la luce. Mi
dà fastidio vedere luci accese.
Darryl Doodle: Non ce la faccio, mammina carina ma poco comprensivina! Se mi racconti la favola di Leandra forse mi
tranquillizzo!
Mamma: Uffa… va
bene…continuiamo questo stupido racconto…
‘LA PROFEZIA’
Capitolo 27
Le segrete del castello oscuro emanavano un odore
nauseabondo, ma la malefica fata Fauna era disposta a sopportare il fetore pur
di vedere che faccia avrebbe fatto il prigioniero Pommes
dopo avergli rivelato la grande notizia. La fata arrivò dinanzi la cella che
ospitava Pommes e Filippo (non il principe, un suo
omonimo).
Fauna: Buonasera!
Pommes e Filippo si avvicinarono
alle sbarre della cella con aria minacciosa.
Pommes: Fauna!! Lurida strega!
Filippo: Spero tu
muoia, dopo avermi prestato quelle scarpe, però. Sono FA-VO-LO-SE!
Fauna: Mi sono
degnata di incontrarvi solo per dare una bella notizia al caro Pommes. Ho appena controllato la mia magica sfera,Ashe è giunto finalmente qui, a Dunkeland, presto entrerà nel castello per salvarti… e
cadrà nella mia trappola!
Pommes: Maledetta!
Fauna: Ma tu puoi
stare tranquillo. So che Ashe è arrivato fin qui
perché vuole ucciderti, ma io lo farò fuori prima che possa compiere il tuo
assassinio. Dopo, naturalmente, penserò io ad eliminarti.
Il volto di Pommes era spaventato
e arrabbiato allo stesso tempo, a Fauna piacque.
Fauna: Beh…se non
ci sono domande me ne andrò.
Filippo: Io ho
una domanda: “Dove hai comprato quelle scarpe?”
Fauna: Dal ‘Calzolaio
Joe’
Filippo: Il
negozio vicino alla fontana?
Fauna: Sì, erano
a metà prezzo. Ti piacciono?
Filippo: Adoro!
Fauna: Ce ne
erano anche blu
Filippo: Adoro!
Fauna: Quando ci
vai, dii a Joe che mi conosci, ti farà sicuramente
uno sconto.
Filippo: Ador…
Pommes: MA LA VOLETE SMETTERE DI PARLARE DI
SCARPE!!! SIAMO IN UN MOMENTO DRAMMATICO!!
Filippo: Hai
ragione Pommes, su, calmati e spogliati!
Pommes: …ti odio…
Fauna: Bene…se
non ci sono altre domande, me ne vado.
Fauna fece per andarsene, ma venne fermata da Pommes.
Pommes: io… io ho una domanda…
Fauna si volse verso il prigioniero.
Pommes: Perché, Fauna… hai maledetto Aurora,
hai immobilizzato tutto il tuo regno d’origine e hai ucciso le tue sorelle?
Perché?
Fauna: Lo sai,
no? Un giorno scriveranno le nostre avventure, ma solo chi ha compiuto grandi
cose verrà menzionato. Verrà incluso nel racconto.
Pommes: …perché è tanto importante per te?
Fauna non rispose. Salì le scale e abbandonò le segrete.
Fauna aveva detto il vero. Leandra ed Ashe
erano finalmente giunti a Dunkeland, si fermarono ai
piedi della grande fontana posta al centro del paese.
Leandra: Sono
stanchissima.
Ashe: Dai! Forza! Non possiamo fermarci
ora, Leandra.
Ashe aveva molta fretta, il suo
tempo stava per scadere, doveva uccidere il suo bersaglio, Pommes,
altrimenti il Direttore D’Orchestra gli avrebbe riservato la stessa fine di Kaze.
Leandra: Ma io
sono stanca davvero, ho bisogno di divertirmi un po’. Perché non entriamo in
quel negozio? Lì, dove c’è scritto ‘Calzolaio Joe’,
vendono belle scarpe.
Ashe: Ci andremo dopo, ora dobbiamo
chiedere a qualcuno se sa dove si trova la fata Fauna.
Ad un tratto, dinanzi Leandra ed Ashe,
apparve dal nulla una giovane fata, con lunghi capelli bionda, con un abito
lungo e rosso. Il suo nome era Smemorina.
Smemorina: Oh, cara Cenerentola. Ti ho sentita piangere.
Leandra: …eh? Ce
l’hai con me?
Smemorina: Sì. Non puoi andare al ballo vestita
così, sembri una zingara!
Leandra: Ehi! E’
il mio vestito buono! Brutta…
Ashe: Mi perdoni, signora, credo si sia
sbagliata. Lei si chiama Leandra, non Cenerentola.
Smemorina: Cosa? Oh, no! Ho sbagliato di nuovo, vi
sembrerò sicuramente una sbadata.
Leandra: Più che sbadata,
mi è sembrata una troi…
Smemorina: Io mi chiamo Smemorina,
piacere di conoscervi.
Leandra: Io mi
chiamo Leandra, sono la principessa di Piccolo e Conosciuto e indosso un abito
firmato, ma, naturalmente, è difficile capirlo se sei una semplice fata con un
nome di merd…
Ashe: Io, invece, sono il principe Ashe, io e la mia amica stiamo cercando la fata Fauna, sa
dove si trova?
Smemorina divenne improvvisamente
triste.
Smemorina: …Fauna… sì…
Ashe: La conosce?
Smemorina: La conosco? Oh, certo… la conosco
bene… e so anche dove si trova.
Leandra ed Ashe si guardarono
Ashe: beh…allora?
Smemorina: Fauna abita lì, in quel grande
castello oscuro!
Leandra ed Ashe non poterono
crederci. L’avevano trovata.
Ashe: Io… io non so che dire…
Leandra: Io sì!
Senti, Smemy, sai anche quanto costano le scarpe del
Calzolaio Joe?
Ashe: LEANDRA!Ti sembra il momento?
Smemorina: Perché queste domande sulla fata
Fauna?
Leandra: Fauna ha
immobilizzato la gente del regno che si trova vicino al mio, inoltre ha
catturato Pommes e il Principe Filippo e noi dobbiamo
salvarli.
Smemorina: Volete far fuori Fauna, quindi? Non
potete senza…
Ashe: …senza la Spada Fatata, sì, lo
sappiamo, troveremo il modo…
Smemorina portò le mani alle
guance e cacciò un urlo
Smemorina: NOOOOOOOOOO!!!!!!!
Leandra: Ma che
mi urli???
Smemorina: La Spada Fatata può uccidere le fate,
è vero, tutte le fate, ma non Fauna, lei è diventata immune al potere della
spada.
Leandra: E come
possiamo fermarla?
Smemorina: Il destino di ogni fata e di ogni
essere magico è scritto nel grande libro delle profezie. Si trova nella
Biblioteca situata accanto al ‘Calzolaio Joe’.
Interpretando la profezia, sapremo anche come fermare la fata Fauna!
Ashe: Va bene… dirigiamoci in questa
biblioteca, ma facciamo presto.
Ashe, Leandra e Smemorina entrarono nella grande Biblioteca, trovarono l’enorme
Libro delle Profezie e lo sfogliarono, sperando di trovare la profezia legata
alla Fata Fauna.
Leandra: Forse l’ho
trovata! Qui dice: “Il prode principe e
la principessa imbranata/ con il fratel del marchese
e la smemorata/ useranno il potere racchiuso in loro/ e fermeranno il dominio del
fornitor d’oro”.
Ashe e Smemorina
rimasero in silenzio ad osservare Leandra.
Ashe: Cosa ti fa pensare che si riferisca a
Fauna?
Leandra: Non lo
so…ho letto la prima frase che ho trovato!
Smemorina: Ecco! Ecco! Io forse ho trovato
quello che cerchiamo: “La fata cattiva
segnata dal dolore/ vedrà cessato il suo antico rancore/ fermata sarà da
chiunque sia/ desideroso di aiuto e immune alla magia”.
Ashe si illuminò.
Ashe: “…immune
alla magia…”. Io! Io sono immune alla magia, quindi, sarò io a fermare la
fata Fauna?
Smemorina: A quanto pare sì, la profezia non
sbaglia. Non so come, ma tu fermerai Fauna.
Leandra: Sììì! Sapevo che eri un grande, Ashe!!
Leandra corse ad abbracciare il principe. In quel momento,
entrambi provarono qualcosa di strano, una sensazione piacevole, che non
provavano da molto tempo. Questa sensazione li spaventò ed entrambi si
staccarono velocemente.
Ashe: Ehm… sì… andiamo a fermare Fauna,
allora!
Leandra: Ehm…
giusto, giusto…andiamo.
Ashe: Voi due andate pure avanti, io vi
raggiungo subito.
Leandra e Smemorina uscirono dalla
Biblioteca, Ashe, invece, rimase a leggere il Libro
delle Profezie. Anche lui era un essere magico e il principe aveva intenzione
di conoscere il suo destino.
Sfogliò le innumerevoli pagine del libro e finalmente trovò
la sua profezia.
“Dell’asino d’oro si
scoprirà la menzogna
Fuggirà tra le lacrime
e la vergogna
Ma cadrà, perché ha
commesso uno sbaglio
Fallirà, perché ha
mancato il bersaglio”
Ashe chiuse il libro e si diresse
verso l’uscita.
Leandra e Smemorina, intanto,
erano entrate dal Calzolaio Joe, il proprietario del
negozio era assente, vi era solo un cagnolino.
Smemorina: Uhhhhhhhh!!!
Che grazioso cagnolino! Come ti chiami, eh?
Ad un tratto il cane divenne dorato e si trasformò in un
ragazzo. Smemorina urlò dallo spavento.
Smemorina: AHHHHHHHHHHHHHH!
Leandra: Uffa…è
solo un cane che si è trasformato in uomo, mamma mia… come sei impressionabile.
Il ragazzo sorrise, il suo nome era Cliff.
Cliff: Non ci
posso credere!!! Yeah! Sono stato stra-fortunato!
Il mio bersaglio è venuto da me!!!
Si avvicinò a Smemorina.
Cliff: Smemorina! Mi stra-spiace, ma sei
il mio bersaglio! Devo farti fuori!
Leandra: Cosa? Tu
sei uno dei musicanti? E che cavolo! Siete ovunque!
Smemorina: Non puoi uccidermi, sono una fat…AHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH!!
Leandra: Se non
la smetti di urlare, io… OH NO!
Con orrore, Leandra e Smemorina si
accorsero che Cliff impugnava la Spada Fatata.
Darryl Doodle: Wow!! Mamma!! Siamo arrivati nel cuore del
racconto!!! Non vedo l’ora di sapere come continua.
Mamma: Io non
vedo l’ora che tu vada a dormire, blatta subdola!
Darryl Doodle: Ok! Vado! Tanto
la paura mi è passata!
Mamma: Bene,
spero che il fantasma di Pocahontas ti mangi.
Capitolo 28 *** Capitolo 28 - Il Bersaglio di Ashe ***
Il piccolo Darryl Doodle si trovava
con la mammina in uno strano locale. Vi erano tanti uomini che lanciavano soldi
a delle signore, tra cui anche la mamma del piccolo.
Darryl Doodle: Mammina…puoi smettere di ballare su quel palo e
venire qui?
Mamma: Uffa,
Darryl Doodle, cosa vuoi?
Darryl Doodle: Mi annoio, mammina! Le signorine mezze nude non
mi interessano!
Mamma: ...non
avevo dubbi…
Darryl Doodle: Mi racconti la favola di Leandra e co.? L’ultima
volta lei ed Ashe sono finalmente giunti nel luogo
dove si trova Fauna, hanno incontrato la fata Smemorina
che però è il bersaglio di un musicante, Cliff, il cane, che ha addirittura la
Spada Fatata!
Mamma: …sì,
Darryl Doodle… muoviamoci che tra poco devo andare
nel separé col signore… continuiamo il racconto.
‘IL BERSAGLIO DI ASHE’
Capitolo 27
C’era una volta, in un
regno lontano, un re e una regina che non potevano avere figli. Poi, però, un
bel giorno, avvenne il miracolo. Nacque una bellissima bambina, che i due
neogenitori chiamarono Aurora. Il re Stefano era così contento della nascita, che decise di organizzare una festa in onore
della figlia, invitò tutti, amici, parenti e anche le fate.
Nel regno vi erano in tutto tredici fate, ma re Stefano possedeva solo dodici
piatti d’oro e quindi, invece di comprare un altro piatto d’oro come sarebbe
logico fare visto che sei un re e quindi i soldi ce li hai brutto tirchiazzo che non sei altr… ehm…scusate,
stavo dicendo: possedeva solo dodici piatti, quindi invitò solo dodici fate e ne
lasciò a casa una.
Leandra e Smemorina videro, con
orrore, che Cliff impugnava la Spada Fatata, l’unica arma in grado di uccidere
una fata.
Smemorina: Q-quella è la Spada Fatata! Come…come
fai ad averla?
Cliff: Yo, è stato stra-semplice! L’ho
rubata ad un imbecille con la barba blu, che era svenuto a terra.
Leandra: Ehi! Si
dà il caso che quell’imbecille di cui parli sia mia marito! Ashe
lo ha fatto addormentare con il liuto perché il tizio voleva uccidermi, poi ha
preso la spada per difendermi da Kaze, anche lei
voleva uccidermi, infine siamo scappati e abbiamo lasciato la spada lì.
Smemorina: Vita matrimoniale movimentata, eh?
Leandra: Non me
ne parlare.
Cliff: Well, ora la spada ce l’ho io! Quindi…
Cliff sparì magicamente e riapparve alle spalle di Smemorina, la bloccò e le puntò la spada sul ventre.
Leandra: Come hai
fatto?
Cliff: E’ il mio potere!
Posso teletrasportarmi.
Leandra: Davvero?
Figo!
Cliff avvicinò la spada a Smemorina.
Cliff: E’ stra-arrivato il momento della tua morte, Smemy.
Smemorina: Beh… ho vissuto una vita di cacca,
peccato.
Cliff stava per uccidere la fata, ma ad un tratto posò la
spada a terra.
Cliff: Io… io non
stra-posso. Non sono un assassino.
Leandra e Smemorina erano
sorprese.
Leandra: Non la
ucciderai?
Cliff: …no…
Leandra: Ma così…sarai
tu a morire!
Cliff: …lo so…
Leandra: Faresti
questo sacrificio per una sconosciuta?
Cliff: …sì…
Leandra: Nonostante
tu sia così giovane, vorresti morire per salvare la vita di quella?
Smemorina: LEANDRA!!! SMETTILA!
Cliff: Non è stra-giusto, quella fata non merita di morire…
Smemorina: … una volta ho ucciso un pulcino…
Cliff: …si vede
che è una brava persona, non posso stra-toglierle la
vita…
Smemorina: …quel pulcino non mi ha fatto niente,
l’ho ucciso per il piacere di farlo…
Cliff: Il mondo
ha bisogno di persone buone, come Smemorina, non
posso eliminarle.
Smemorina: …credo che uccidere mi renda felice…
Leandra si commosse.
Leandra: Sei un
bravo ragazzo, Cliff. Ho deciso di aiutarti. Sconfiggeremo il Direttore d’Orchestra,
così non ti punirà per quello che hai fatto.
Ashe: …non puoi…
Leandra, Smemorina e Cliff
diressero il loro sguardo verso Ashe, che era appena
arrivato.
Cliff: Yo! Ashe! Da stra-quanto
tempo non ci vediamo?
Ashe: Da molto tempo, Cliff, non sapevo che
il tuo bersaglio fosse Smemorina.
Cliff: Ed io non
conosco il tuo! Quale è il tuo bersaglio?
Ashe non poteva certo rivelare, davanti
a Leandra, il nome del suo bersaglio, Pommes, quindi
decise di mentire.
Ashe: Era…era un assassino, che ho già
ucciso.
Cliff: Capisco.
Beh, sei stato fortunato. Hai dovuto uccidere un assassino, io non stra-posso uccidere una goodfairy!
Ashe: Se non lo fai, morirai. E’
impossibile fermare il Direttore d’Orchestra. E’ invincibile.
Smemorina: La smettete con i vostri tentativi di
fargli cambiare idea?
Leandra: No, Ashe. Cliff fa bene a non ucciderla.
Leandra si avvicinò ad Ashe e gli
prese le mani.
Leandra: Insieme
possiamo fermare il Direttore d’Orchestra! Non c’è bisogno che quel ragazzo si
macchi di un crimine tanto atroce.
Leandra parlava di Cliff, ma in quel momento ad Ashe sembrava stesse parlando di lui.
Leandra: Avrò bisogno
del tuo aiuto per fermare il Direttore d’Orchestra. Ma lo fermeremo. Ti fidi di
me?
Ashe rimase a fissare gli occhi di
Leandra a lungo.
Ashe: …sì, mi fido di te.
Leandra sorrise. Tutto si era risolto. Era arrivato il
momento di occuparsi di Fauna.
Nel paese di Re
Stefano vivevano tre fate sorelle. Flora, la più grande, che vestiva di rosa,
Serena, la più piccola, amante del blu e Fauna, la sorella mediana, che amava
vestirsi di verde. Le tre vivevano felici e in pace, molto spesso, però, Flora
e Serena litigavano e toccava a Fauna fare da paciere. Un giorno, la fata verde
andò nel bosco per raccogliere un po’ di more, qui incontrò un ragazzo, sui diciassette
anni, con un volto davvero cattivo che
spaventò Fauna.
Ragazzo: …sei Fauna…vero?
La sua voce era
inquietante.
Fauna: Sì. Mi chiamo così.
Posso aiutarla in qualche modo?
Ragazzo: No… ma io posso
aiutarti. Posso darti tutto ciò che vuoi, posso darti più potere di quanto
immagini, posso farti trasformare in un drago, posso renderti immune a tutto
ciò che può ucciderti… voglio solo una cosa in cambio.
Fauna: Cosa vorresti?
Ragazzo: …devi portarmi
le tue due sorelle.
Fauna impallidì.
Cacciò un urlo e scappo via di corsa. Sentì la voce del ragazzo, in lontananza,
che le urlava “Mi trovi qui se cambi idea”.
Leandra, Ashe, Smemorina
e Cliff si trovavano ancora dal ‘Calzolaio Joe’ per
studiare un piano d’attacco per fermare Fauna e salvare i prigionieri del
castello.
Smemorina: Dovete sapere che Fauna possiede una
sfera magica, quindi probabilmente sa che Ashe e
Leandra sono qui. Quando sono comparsa davanti a voi si è attivato il mio
potere protettivo, quindi dal quel momento in poi Fauna non ha visto nulla.
Ashe: Abbiamo un grosso vantaggio, allora.
Fauna non sa che abbiamo letto la profezia e che Cliff è con noi.
Smemorina: Esatto.
Leandra: Io ho un
piano! Bussiamo alla porta del castello fingendoci maiali, loro ci cucinano e
mangiano salsicce tutto l’anno!
Si creò un lungo silenzio.
Smemorina: Per alzata di mano…chi vuole che
Leandra smetta di parlare?
Alzarono tutti la mano, anche Leandra.
Smemorina: Bene, probabilmente Fauna ha letto la
profezia, quindi sa che Ashe è l’unico che può
fermarla.
Ashe: Giusto!
Cliff: Io non so
di che stra-cavolo state parlando!! Chi è Fauna?
Smemorina: Per alzata di mano…chi vuole che
Cliff non faccia domande?
Alzarono tutti la mano, anche Cliff.
Ashe: Ho un piano! Cliff teletrasporterà Leandra e Smemorina
all’interno delle segrete e libereranno Pommes e il
principe Filippo teletrasportandoli fuori. A quel
punto Cliff teletrasporterà me nel castello e fermerò
in qualche modo la fata.
Smemorina: Mi sembra un buon piano.
Cliff: Yeah! Ci stra-sto!
Leandra: Ashe, non sarà pericoloso! Tu da solo con quella pazza. Ho
paura.
Ashe prese le mani di Leandra.
Ashe: Andrà tutto bene. Ti fidi di me?
Leandra gli sorrise.
Leandra: Sì, mi
fido di te, Ashe.
Fauna tornò a casa
ancora sconvolta per quello che era successo. Incontrò Flora e Serena che
saltellavano felici.
Flora: Sì, sì! Sono
contentissima!!
Serena: Che bello! Che
bello!
Fauna: Ragazze,mi è successo una cosa orri…
Flora: …Oh, Fauna! Non
interrompere i nostri festeggiamenti! Abbiamo ricevuto un invito per la nascita
di Aurora.
Serena: Sì, andremo alla
bellissima festa organizzata dal re Stefano. Siamo così felici. E’ un evento
importante.
Ad un tratto, tutto il
dispiacere di Fauna sparì e si riempì di gioia. Aveva sempre sognato di
partecipare ad una festa regale, lo diceva sempre anche alle sue sorelle, era
il suo sogno fin dall’infanzia.
Fauna: Davvero? E’
fantastico! Non vedo l’ora, sono così felice!!
Flora e Serena si
guardarono imbarazzate.
Flora: Ehm… non so come
dirtelo, Fauna…
Serena: …non…non sei
stata invitata.
Pommes e Filippo (non il principe,
un suo omonimo… vabbè dovreste saperlo ormai) erano seduti a terra nella loro
cella.
Filippo: Oh,
tesoro, si può sapere perché sei così triste? Spogliati.
Pommes: …sei ripetitivo…
Filippo: Si può
sapere chi è questo Ashe?
Pommes: E’ il mio asino… in realtà è una
persona, però, e, non so per quale motivo, vuole uccidermi.
Filippo: Terribile!!
Spogliati!!!
Pommes: …quanto ti odio…
Ad un tratto nella cella, con enorme sorpresa dei presenti,
comparvero Cliff, Leandra e la fata Smemorina.
Pommes: Leandra, non ci posso credere! Sei
venuta a salvarmi!
Leandra: Sì…Pommes, sono venuta a salvare te e… e… chi è quello?
Pommes: Lui è Filippo!
Filippo: Ciao
cocca!
Leandra: COOOSAAAAAAAAAAAAAAAAAA????
Filippo: …-.- …
piacere mio…
Pommes: Sì, non è il principe, poi ti spiego,
ora usciamo fuori qui!
I cinque si unirono e Cliff li teletrasportò
fuori. Arrivarono a qualche metro dinanzi il castello.
Pommes: Siamo liberi! Non ci posso credere!
Leandra: Sì…
adesso Ashe entrerà e ucciderà Fauna.
Pommes impallidì
Pommes: …Ashe…Ashe è con te?
Leandra: Sì…adesso
non lo vedo, ma arriverà presto
Pommes: No…non capisci! Ashe
vuole uccidermi!
Leandra: Ma che
dici? No! Ti sbagli, Ashe è una brava persona, io mi
fido di lui.
Pommes era molto agitato.
Pommes: Leandra dobbiamo scappare subit…
Silenzio. Pommes portò la testa in
alto, la bocca era spalancata, gli occhi aperti, il volto mostrava terrore e
dolore. Cadde a terra di pancia, Leandra vide il pugnale conficcato sulla
schiena, poi vide Ashe, in lacrime, in piedi accanto
al cadavere di Pommes. Il principe estrasse il
pugnale, lo pulì dal sangue e rivolse lo sguardo verso Leandra.
Ashe: …perdonami…
Corse via, le lacrime scorrevano, non cessavano e mentre
correva, Ashe non riusciva a distogliere la mente da
tre immagini. Il corpo senza vita di Pommes, la
sorpresa e la delusione nel volto di Leandra e le parole della profezia: “Dell’asino d’oro si scoprirà la menzogna/
fuggirà tra le lacrime e la vergogna”.
La festa per la
nascita di Aurora era iniziata, tutti i cittadini ebbero il permesso di entrare
nel castello del re Stefano per portare i propri regali alla principessa, ma i
donipiù preziosi provenivano sicuramente
dalle fate. Undici delle dodici fate invitate avevano già offerto il loro
presente alla piccola, c’era chi le aveva donato bellezza, chi grazia, chi
fortuna e così via. Era arrivato il turno di Serenella ma, all’improvviso, le
porte del castello si aprirono, una folata di vento spaventò i presenti ed, ad
un tratto, comparve un’oscura signora vestita di nero. Flora e Serenella non
poterono credere ai propri occhi, quell’inquietante presenza era la loro
sorella, Fauna.
Fauna: Ma che splendida
adunanza, Re Stefano. Reali, nobili, signori e…
Fauna volse lo sguardo
verso le sue sorelle, ancora sotto choc
Fauna: …oh! Ma che
buffo…perfino la plebe!
Serena: Fauna! Cosa ti è
successo?
Flora: Cosa hai fatto?
Fauna ignorò le
domande delle sorelle e ritornò a guardare il re
Fauna: …mi ha addolorato
moltissimo il non ricevere un invito.
Re Stefano: …ma…avevo
solo undici piatti d’oro!
Fauna: Ed io che… … eh?
Aspetta… non mi hai invitata per questo?
Re Stefano: …sì
Fauna: Ma…ma ti sembra un
motivo sensato?
Re Stefano: …certo! Non
lo è?
Fauna: Ma certo che no! E
che cavolo… mi sarei accontentata di un piatto normale, ma che mi frega?!
Re Stefano: Ah sì?
Perfetto. Allora puoi restare.
Fauna: No, col cavolo!
Ormai mi sono offesa! Me ne vado.
Re Stefano: …fai come
vuoi…
Serena: …ci vediamo a
casa, sorella…
Flora: …tanto ‘sta festa
è di una noia mortale…
Fauna: Ma prima… anche io
porgerò un dono alla bimba…
Fauna si schiarì la
voce
Fauna: …la principessa,
invero, crescerà in grazia e bellezza, amata da tutti coloro che la circondano
ma… prima che il sole tramonti sul suo sedicesimo compleanno, ella si pungerà
il dito con il fuso di un arcolaio e…
Re Stefano: …eh?
Fauna: Che?
Re Stefano: Con cosa si
pungerà?
Fauna: Il fuso di un
arcolaio!
Re Stefano: …un
arco…cosa?
Fauna: L’arcolaio!
Quell’arnese che si usa per raggomitolare i fili…
Re Stefano: Mai sentito
Flora: …ma lo conosce di
sicuro, sire. Lo avrà sicuramente visto
Re Stefano: Vi dico di no
Regina: Amore… ce ne
abbiamo tre nel castello, uno è in camera nostra
Re Stefano: Ahhhhhhh! Ho capito! E
mia figlia a sedici anni si pungerà con quel coso? E vabbè… è un regalo un po’
di cacca…ma se proprio ci tieni.
Fauna: Non ho finito!!!!!
… stavo dicendo…ella si pungerà il dito
con il fuso di un arcolaio e MORRA’!
Il cielo si riempì di
tuoni rumorosi, nella sala reale si era creato il silenzio.
…
Risate.
Dopo pochi secondi di
quiete, le undici fate invitate scoppiarono in una grossa risata. Fauna rimase
interdetta.
Fauna: Che…che cosa
ridete?
Serena: Ahahahhahahaha… mi spiace….ahahahhahahaha…
non riesco a smettere…
Flora: Fauna…ahahahahaha…cara
mia…. Ahahahahaha… tu non hai il potere di lanciare
una maledizione simile! Ahahahahahahhahaha…sei la più
debole delle fate!!! Ahahahahahahahahahhaha
Aveva ragione, Fauna si rese conto di non poter attivare quella
maledizione. Quelle risate erano come pugnali per lei, umiliata corse nella
direzione della porta, poi si fermò di colpo. Le venne in mente quello strano
ragazzo che le aveva promesso un grande potere in cambio delle sue sorelle.
Fauna sorrise. Si volse verso la ridente corte, fece un inchino.
Fauna: …spero che vi siate goduti lo spettacolo.
Ridete. Finché potete.
E, detto questo, sparì.
Leandra era a terra, accanto al
corpo senza vita di Pommes. Aveva fatto tanta strada
per salvarlo e in pochi secondi l’aveva perso… e la colpa era sua. Sapeva che
era stato Ashe ad accoltellarlo, ma era stata lei a
portarlo da lui. Si sentiva in colpa. Si sentiva tradita.
Smemorina
mise una mano sulla spalla della principessa. Filippo scoppiò in lacrime, Cliff
corse ad abbracciarlo.
Smemorina: Mi spiace, Leandra, ma non possiamo farci niente. Pommes se ne è andato.
Cliff: Yo! Sei stra-brava
a consolare le persone, complimenti.
Smemorina: Sei ironico?
Cliff: Stra-sì!
La rabbia per quello che le aveva
fatto Ashe aveva preso il controllo del corpo di
Leandra, strinse i pugni e li sbatté a terra violentemente, più e più volte.
Leandra: Perché? PERCHE’? PERCHE’?
Smemorina: Calmati, Leandra. E’ inutile arrabbiarsi. Pommes
è morto!
Cliff: No…continua…mi sento già stra-meglio…
Smemorina: Voglio dire che è impossibile resuscitare i morti!
Uscita dal castello del re Stefano, Fauna si diresse nel bosco e lì
trovò il ragazzo.
Ragazzo: …sei tornata, eh? Mi piaci vestita di nero…
il verde non ti dona.
Fauna: Vorrei sapere… una cosa… il potere che mi
vorresti dare, mi permetterà di lanciare una maledizione ad una persona?
Ragazzo: …sì…certo… potrai fare tutto quello che
vuoi… però devi portarmi le tue due sorelle
Fauna rimase in silenzio, fissò il ragazzo.
Fauna: Tu…tu chi sei? Cosa vuoi da noi?
Ragazzo: Non importa chi io sia, ciò che importa è
che posso fare in modo che i tuoi desideri si avverino. Devi solo portarmi le
tue sorelle.
Il ragazzo porse la mano alla fata.
Fauna la fissò per qualche secondo.
Pianse.
La strinse.
Fauna: …te le porto vive o morte?
Cliff era interdetto
Cliff: Cosa stra-dovremmo fare sull’isola
Cocchetta?
Leandra: Devo parlare con Nimaison, il
figlio del re Gnik!
Smemorina: …con chi?
Leandra: …non hai letto il Capitolo 13?
Smemorina: Cosa?
Leandra: Nimaison è un bambino che ha il
potere di resuscitare i morti, devo portarlo qui, da Pommes,
e salvarlo.
Cliff: …stra-bene! Andiamo!
Leandra: Bene, Smemorina resta qui a
consolare il povero Filippo!
Smemorina: Certo. Ci penso io!
Cliff prese la mano di Leandra e
insieme si teletrasportarono.
Smemorina
andò ad abbracciare Filippo, ancora in lacrime.
Smemorina: Pommes è crepato.
Filippo scoppiò a piangere ancora
più rumorosamente.
Leandra e Cliff arrivarono
sull’isola Cocchetta.
Leandra: Bene…dobbiamo entrare nel castello e parlare con il re Gnik. Mi deve un favore, ho ritrovato suo figlio, quindi
permetterà che glielo porti via.
Cliff: …ehm… non ha stra-senso ciò che
hai detto!
Leandra: Andiamo!
E così
Leandra e Cliff si diressero nel castello del re Gnik.
Mamma: Ora vattene, Darryl Doodle. Devo
fare un lavoretto a quel signore.
Darryl Doodle: Ma mamma…sei tutta nuda,
balli su un palo e quei tizi ti inseriscono soldi nelle mutande… non mi sembra
un bel lavoro il tuo.
Mamma: Sarà bello il tuo…capra…
Darryl Doodle: Io non ho un lavoro!
Mamma: Appunto, non lamentarti. Vai a dormire sopra quella scultura
a forma di vagi…ehm… a forma di ostrica aperta!
Capitolo 30 *** Capitolo 30 - Le Lacrime di Nimaison ***
La notte è tanto magica quanto fastidiosa quando non si
riesce a dormire e, il piccolo DarrylDoodle, questo lo sapeva bene. Decise di alzarsi dal suo
dolce lettino e andò dalla mamma che stava giocando con uno strano aggeggio.
DarrylDoodle: Mammina
cara...cosa è quel giocattolo?
Mamma: Oh...Darryl...cavolo! Mi hai spaventata, questo è...è... un
wurstel giocattolo!
DarrylDoodle: E
perché vibra, cara mammina?
La mamma non sapeva più che rispondere.
DarrylDoodle: ... vaaaabbè...lasciamo correre... mi racconti la favola della
buonanotte?
Mamma: Ma sì...
tanto appena si renderanno conto che è scritta in stile copione la
cancelleranno...dove eravamo rimasti?
DarrylDoodle: Ashe ha ucciso Pommes ed è
scappato, Leandra e Cliff
sono andati sull'isola Cocchetta con la speranza di
trovare Nimaison e resuscitare l'amico.
Leandra e Cliff
entrarono nel castello del re Gnik, il sovrano e la
sua regina, Aretera, li accolsero volentieri.
Gnik: Cara Leandra,
ne è passato di tempo, come stai?
Leandra: Mi sono sposata, mio marito ha
cercato di uccidermi, la mia unica amica se ne è andata con un tizio, mi sono
fidata di una persona che mi ha aiutata a salvare il mio amico per poi ucciderlo…
Aretera: …
Cliff: …
Leandra: … per il resto sto bene.
Gnik: ehm…capisco… a cosa devo la visita?
Leandra: Ho bisogno di vostro figlio, Nimaison, deve resuscitare il mio amico!
Aretera: Nimaison
era il nome che il perfido Elc-nu ha dato a nostro
figlio dopo averlo rapito, il suo vero nomeè….
Leandra: …sì, vabbè… non interessa a nessuno il suo vero nome. Ho bisogno
di lui!
Gnik: Abbiamo riabbracciato nostro figlio
da poco, non puoi chiederci di portarlo via.
Leandra: E’ solo per poco. Vi prego!
Aretera: …mi spiace,
la risposta è no!
Leandra: Non ce ne andremo finché non avremo
il bambino!!!!!
Gnik: …Guardie!
Portateli via!
Leandra: ok, capito, bye, a presto!
Cliff prese il braccio di Leandra per impedirle di andare via
Cliff: No, Leandra,
non ce ne andremo…
Leandra: Ma…Cliff…
Cliff puntò il dito verso il re e
la regina.
Cliff: Dateci il bambino, brutti cessi!
Aretera: Oh!!
Gnik: Come osi chiamarci ‘rutti fessi’?
Cliff: …ho detto
‘brutti cessi’
Gnik: E’ uguale! Guardie! Prendeteli!!
Un ingente numero di guardie circondò Leandra
e Cliff.
Ad un tratto le guardie, il re e la regina scoppiarono in
una grossa risata. Ridevano in maniera così forte che non riuscivano a fare
altro. Leandra levò le mani dalle orecchie.
Leandra: Cosa è successo?
Cliff: Il suono della mia tromba ha un
effetto esilarante. Ora cerchiamo la stanza col piccolo.
Leandra annuì.
Andarono a controllare tutte le stanze del castello, fino a
trovare quella che ospitava il piccolo principe.
Leandra: Nimaison!
Nimaison: Non mi chiamo più Nimaison,
ora il mio nome è…
Leandra: Sì,sì… che rompi…senti! Devi aiutarmi come io ho aiutato te.
Nimaison: Va bene, cosa devo fare?
Cliff: Devi venire con noi.
Nimaison: Mamma e papà sono d’accordo?
Cliff e Leandra
si lanciarono un’occhiata.
Cliff e Leandra: …ceeeeeeeeerto….
Nimaison: Andiamo allora!
Cliff prese le mani di Leandra e del piccolo e si teletrasportò nel luogo dove vi
era il cadavere di Pommes.
Smemorina e Filippo videro i tre
tornare.
Smemorina: Siete tornati, finalmente! Ero in
pensiero.
Nimaison: Ma…ma…quello
lì a terra è un cadavere! Cavolo… lo sapete che può
essere traumatico per un bambino vedere queste cose?
Leandra si mise alla stessa
altezza del principino.
Leandra: Ascolta, piccolo…
devi resuscitare quella persona come hai fatto con il tuo serpente domestico.
Nimaison: Cosa? Ma…
ma ricordi che dopo averlo resuscitato il serpente è diventato grosso e
mostruoso? Potrebbe succedere lo stesso al tuo amico!
Leandra: Ti prego, sei la mia ultima speranza.
Nimaison: Ma…ma per
resuscitare i morti devo piangere. In questo momento non mi viene da piangere.
Cliff: Ah… non c’è
problema…Smemorina!
Pensaci tu!
Smemorina si avvicinò al piccolo
principe.
Smemorina: Non so molto sul tuo conto, so che
sei stato rapito da tuo zio sette anni fa e solo da poco hai ritrovato i tuoi genitori…beh… tieni conto che quei sette anni che hai
dovuto passare nel buio di quella stanza, in prigionia, li hai persi per
sempre. Nessuno te li ridarà mai.
Il piccolo scoppiò in lacrime. Le lacrime andarono a finire
sul corpo di Pommes.
Leandra non distolse lo sguardo
dal corpo di Pommes.
Niente.
Pommes rimase lì, privo di vita.
Leandra: …non… non
ha funzionato?
Nimaison: Ho usato il mio potere solo sugli
animali fino ad ora. Forse sulle persone non funziona.
Leandra cadde sulle ginocchia,
lasciò il peso della testa sulle mani e pianse.
Intanto, nel Castello Oscuro, Fauna aspettava con impazienza
l’arrivo di Ashe, quando comparve Tremotino.
Fauna: Allora,
perché quell’asino ancora non si è presentato?
Tremotino: …non so
come dirtelo, amore mio… sono appena stato nelle
segrete. Pommes e quell’altro tizio sono scomparsi.
Fauna rimase immobile.
Fauna: …stai dicendo che sono scappati e noi non li abbiamo
visti??? Come è possibile? Ho controllato la Sfera Magica…
Tremotino: Forse li ha aiutati una fata…il potere protettivo delle fate impedisce alla sfera…
Fauna: LO SO!
Presa dalla rabbia, Fauna lanciò la Sfera a terra
frantumandola.
Tremotino era molto spaventato.
Fauna: Stupido
folletto che non sei altro…corri fuori di qui,
trovami quel Pommes e portamelo di nuovo qui! E’ la
nostra unica esca per Ashe!!!
Tremotino: Sì, amore mio.
E Tremotino svanì.
Leandra chiese a Cliff di riportare il piccolo Nimaison
a casa.
Leandra: Grazie lo stesso, Nimaison…
sei stato molto gentile.
Cliff prese la mano del piccolo
Nimaison: Non mi chiamo Nimaison!!
Il mio nome è…
E venne teletrasportato a casa.
Poco dopo ritornò Cliff, dicendo
che il bimbo era tornato sano e salvo.
Leandra era accanto al corpo di Pommes.
Smemorina: Leandra,
dobbiamo andarcene da qui, è pericoloso. Quando Fauna saprà che Pommes è sparito ci verrà a cercare.
Leandra: …che venga pure… e che mi uccida… tanto io
non sono nessuno…
Leandra continuò a guardare il
volto senza vita di Pommes, anche se gli sembrava
meno pallido di prima. Anche le sue labbra sembravano più colorate. Leandra sobbalzò quando, poi, vide quelle stesse labbra
muoversi.
Pommes: Non sei nessuno? Tu sei la prescelta!
Leandra: …d-davvero?
Pommes aprì gli occhi e guardò Leandra,le sorrise.
Pommes: no!
Leandra scoppiò a ridere.
Abbracciò Pommes.
Leandra: Sei vivo! Sei vivo!!!
Cliff: Il potere del bambino ha funzionato!
Filippo: Oh, che
bello! Spogliamoci tutti!!!
Smemorina: Ehm…Pommes… non ti senti…comedire… strano?
Pommes si alzò in piedi.
Pommes: Sto benissimo! Mi sento così…così…vivo!
Smemorina: Perché il bimbo ci ha detto che gli
esseri che resuscita diventano mostruos…
Leandra interruppe la fata.
Leandra: Non vedi che sta bene? Godiamoci il
momento!
Ad un tratto, Tremotino comparve dinanzi loro.
Tremotino: Mi
spiace rovinare tutto… ma Pommes
deve venire con me!
Capitolo 31 *** Capitolo 31 - Una Grossa Bugia ***
La cameretta di DarrylDoodle era molto buia e fredda, ma non conciliava il sonno.
Così, il piccolo, andò dalla sua dolce mammina, la trovò in ginocchio
circondata da tante candele accese.
DarrylDoodle: Mammina...cosa
stai facendo?
Mamma: Sto
invocando il signore oscuro, sperando prenda possesso del mio corpo, donandomi inimmaginabili
poteri malvagi...ehm...cioè...volevo dire... uso le candele profumate per dare
un nuovo odore alla casa!
DarrylDoodle: Io
sento odore di sangue
Mamma: Io sento
odore di bimbo rompiballe
DarrylDoodle: Mamma!!
Ti prego! Mi racconti la favola della buonanotte?? L'ultima volta Leandra è riuscita a far ritornare in vita Pommes, ma Tremotino sta per
attaccare!!
Mamma: Uffa...non
finisce più sta cavolata... va bene continuiamo il racconto...
'UNA GROSSA BUGIA'
Capitolo 31
Tanto tempo fa, quando
gli scrittori non sapevano come riempire i capitoli delle loro storie e quindi
utilizzavano molto spesso l'analessi, quella figura retorica per cui si
raccontano avvenimenti cronologicamente antecedenti al punto temporale
raggiunto dalla favo... ehm...volevo dire...
Tanto tempo fa, alcuni
anni prima dell'inizio della nostra storia, vi era una ragazza, povera e molto
bella di nome Leah, che amava raccontare bugie.
Un giorno, mentre
passeggiava per le strade a raccontare balle a tutti, venne notata da una
guardia reale.
Guardia: Eppur mi son
scordato di te...
Leah: ...come hai fatto, non so...
Guardia: Una ragione vera
non c'è...
Leah: ...sono bella, però...
Guardia: Un tuffo dove
l'acqua è più blu...
Leah: ...niente di piùùùùùùù
Guardia eLeah: Ma che
disperazione, nasce da una distrazione...
...ehm...chiedo
scusa... in realtà è andata così...
Guardia: Tu, come ti
chiami?
Leah: Mi chiamo Bruno
Leah non riusciva a non raccontare bugie.
Guardia: Bruno è un nome
da uomo
Leah: Non è vero. Bruno è un classico nome femminile
Guardia: Io mi chiamo
Bruno!
Leah: Beh, allora sei una donna...
Guardia: No, sono un
uomo! E mi sono innamorato di te!
Leah: Oh, che dolce... ma io non posso sposarti
Guardia: Perché? Sei
povera, io sono una guardia reale, sarai ricca grazie a me, non puoi chiedere
di meglio.
Leah: Beh... ma io so fare una cosa troppo cool per
una misera guardia reale.
Guardia: Ovvero?
Leah: Ehm... io...io...io so filare l'oro dalla paglia!
La Guardia Reale
rimase stupefatta, Leah, però, aveva mentito
Guardia: Davvero? Sai
fare una cosa del genere?
Leah: Esatto! Una ragazza con le mie abilità non può di certo sposare una
misera guardia reale dal nome femminile
Guardia: Bruno non è un
nome femm...
Leah: ...ora, se non ti dispiace, devo andare a uccidere gli alieni che hanno
invaso la mia casa
E Leah
se ne andò, la Guardia,invece, corse dal re a rivelare ciò che aveva scoperto.
Leandra, Pommes,
Filippo (non il principe, l'ho già detto e lo ripeto), la fata Smemorina e Cliff osservarono Tremotino. Il sorriso del folletto era terribile.
Tremotino: Cosa aspetti, Pommes?
Torna in cella senza fare storie.
Filippo si avvicinò al folletto
Filippo: Anche io
devo tornare in cella?
Tremotino: No, nessuno ti vuole.
Filippo: Oh Yeeeeeeeee...
E Filippo se ne andò via saltellando.
Pommes: Ashe mi ha
già ucciso, non tornerà più. Perché mi rivolete in cella?
Tremotino: Io e la meravigliosa fata...
Smemorina: Oh...Tremotino...
mi farai arrossire...
Tremotino: ...la meravigliosa fata è Fauna, non
tu!
Smemorina: ...ah...
Tremotino: Stavo dicendo...io e la meravigliosa
fata Fauna pensiamo che Ashe, sapendo della tua
resurrezione, possa ritornare a completare il lavoro...quindi...vuoi tornare
con le buone oppure...
Pommes: Oppure!
Tremotino: Come desideri...
Tremotino si preparò all'attacco. Pommes si rivolse a Cliff.
Pommes: Cliff,
trasporta Leandra e Smemorina
al sicuro.
Leandra prese un braccio di Pommes.
Leandra: No, aspetta! Scappa con noi, non puoi
affrontare Tremotino da solo!
Pommes: E' la mia battaglia!
Leandra: Ti ho appena riportato alla vita, non
puoi morire di nuovo.
Pommes: Perché? Basterebbe richiamare il
bambino che mi ha resuscitato.
Leandra: ...la storia diverrebbe ripetitiva,
ok? Non possiamo fare sempre le stesse cose...e poi dubito che Gnik e Aretera ci lascerebbero
rapire di nuovo il figlio... quindi se muori di nuovo, sei morto per sempre.
Pommes fece un cenno a Cliff. Il ragazzo rispose al cenno, prese per una mano Smemorina e con l'altra Leandra.
Cliff: Stra-andiamo!
Cliff era sul punto di
teletrasportarsi ma, un istante prima di svanire, Leandra
lasciò la mano del Musicante e rimase con Pommes.
Pommes: Perché l'hai fatto?
Leandra sorrise
Leandra: Non ti lascio solo.
Leah fu convocata dal re in persona.
Re: Una delle mie guardie
mi ha detto che sei capace di filare l'oro dalla paglia
Leah: Già... e so fare anche la spaccata. Guardi.
Leah fece una spaccata e si strappò muscoli che
non sapeva di avere.
Re: Bene, ora ti chiuderò
in una stanza...se riuscirai a filare l'oro dalla paglia, ti sposerò.
Leah: E se... per pura ipotesi... non dovessi riuscirci?
Re: Sarai condannata a
morte.
Leah: ...shit...
Così il re fece rinchiudere la ragazza in una stanza piena di paglia
con unfilatoio,l'aspo e forse altre cose che servono per
filare ma che io non conosco e che non ho citato perché GOOGLE non funziona
bene, oggi.
Re: Hai tempo fino
all'alba...altrimenti morte...
Leah: Non preferirebbe vedermi fare un'altra spaccata?
Il re chiuse la porta.
Leah: Che guaio!! Come farò? Ho bisogno di aiuto!
Ad un tratto, dal
nulla apparve un folletto.
Leah: Tu chi sei?
Il folletto sorrise
Tremotino: Non è importante il mio nome... sono qui per aiutarti.
Tremotino era pronto ad attaccare
Tremotino: Bene... iniziamo! Vi mostrerò i miei
poteri.
Tremotino toccò la terra.
Pommes: Cosa hai fatto?
Tremotino: Ora vi
farò una serie di indovinelli, se darete la risposta errata una scossa
elettrica proveniente dal terreno vi colpirà, se darete la risposta esatta
colpirà me.
Leandra: Ah...beh, semplice. Che ci vuole?
Tremotino: Primo indovinell...
Leandra: Il tacchino!!!!!
Una violenta scossa colpì Leandra
e Pommes che caddero svenuti a terra.
Tremotino: ...beh...meglio così...
Tremotino prese Pommes dai piedi e
lo trascinò verso il castello.
Ad un tratto vide che Pommes stava
per aprire gli occhi.
Tremotino: Rilassati, torna a dormire... stai
per finire in cella.
Il folletto si rese conto che trascinare Pommes
diventava sempre più faticoso
Tremotino: Cosa succede?
Pommes aprì gli occhi, erano del
tutto bianchi, senza pupille. Dallo spavento Tremotino
lasciò i piedi del ragazzo.
Pommes si rimise in piedi,
ansimava, era più grosso, aveva i denti aguzzi.
Tremotino: ...cosa...cosa ti è successo?
Pommes cacciò un urlo bestiale.
Leah osservò il folletto piena di speranza.
Leah: Davvero puoi aiutarmi?
Tremotino: Certo, trasformerò quella paglia in oro, tu sposerai il re e vivrai
felice e contenta.
Leah: Oh! Grazie, grazie, grazie.
Tremotino: Voglio solo una cosa...in cambio.
Leah: Cosa?
Tremotino: Dovrai darmi... il tuo primo figlio.
Leah rimase basita.
Leah: Non so neppure se lo avrò un figlio...
Tremotino: Appunto, mi sembra una richiesta equa. Allora, accetti?
Leah annuì.
Leah: Accetto!
Leandra aprì gli occhi, si alzò da
terra e quello che vide la sconvolse.
Vide un orribile e gigantesco mostro pronto ad aggredire Tremotino.
Leandra osservò meglio e capì che
quel mostro altri non era che Pommes.
Leandra: Oh...no! E' il potere di Nimaison, resuscita i morti ma li rende bestiali!
Tremotino spaventato scappò via.
Pommes allora si volse verso la
povera Leandra.
Leandra: Ehm...a cuccia?!
Pommes cacciò un urlo feroce, si
batté i pugni contro al petto e corse pieno di rabbia verso la principessa.
Il re aprì la stanza
di Leah e la trovò mentre filava l'oro.
Re: E' incredibile!!
Bene, ti sposerò e non morirai!
Leah: Olè! Prima di sposarla, oh sire, posso sapere il suo nome?
Re: Mi sembra giusto. Mi
chiamo Stefano. Sono il re Stefano.
DarrylDoodle: Wooow! Quindi Leah è la mamma di
Aurora???
Mamma: ...faresti invidia a Sherlock Holmes...
DarrylDoodle: Bella
storia, mammina paffutellina, ora vado a
nanna...attenta, con quelle candele rischi di provocare un incendio!
Mamma: Nel caso avvenga, tu chiuditi in camera e inala tutto il
fumo possibile.
Capitolo 32 *** Capitolo 32 - La Pozione d'Amore ***
Il piccolo Darryl Doodle era supino sul suo comodo
lettino, ma non riusciva proprio a prendere sonno. Decise, così, di andare
dalla sua dolce mammina che in quel momento stava danzando davanti al computer.
Darryl: Mammina variopintina, cosa
stai facendo?
Mamma: Mi hai spaventato, piccolo
burattino di un manoriettista inetto! Sto facendo dirette hot a pagamento per
gli utenti di un sito internet por... volevo dire... sto giocando a Prato
Fiorito.
Darryl: Ma perché sei così svestita?
Mamma: Ma perché sei così rompipalle?
Darryl: E che non riesco a dormire,
mammina nudina, voglio sapere come finisce la favola, sembrano passati tre anni
dall'ultima volta che me l'hai raccontata. Pommes era diventato una belva
feroce e, inoltre, abbiamo scoperto il passato del Re Stefano e della Regina
Leah, che ha promesso il suo primogenito a Tremotino.
Mamma: Sì, ricordo, piccolo spezzagodurie.
Ora ti racconto come continua 'sto delirio...
'LA POZIONE
D'AMORE'
Capitolo 32
Era passato un anno dal matrimonio del Re Stefano e della Regina Leah. Nonostante si pensava non potessero avere figli i due
avevano da poco avuto una bambina, Aurora, ed erano molto felici. Un giorno
mentre la regina era intenta a fare quello che fanno le regine, ovvero niente,
vide apparire dal nulla un folletto.
Leah: Tu! Tu sei quello che mi hai aiutato l'anno
scorso trasformando la paglia in oro e facendomi sposare il re Stefano
chiedendomi in cambio il mio primo figlio!
Tremotino: Inutilmente dettagliato ma...sì... è esatto.
Leah: Cosa ci fai qui?
Tremotino: Sono venuto a prendermi ciò che mi spetta.
Tua figlia!
Leah: Aurora? Ma è una femmina! Tu mi hai chiesto
il primo figlio!
Tremotino: ...sì, si usa generalmente il termine
maschile quando ci si riferisce sia ai maschi che alle femmine.
Leah: ... abbastanza maschilista 'sta cosa...
Tremotino: Sarà... dammi tua figlia...
Leah era disperata, doveva trovare una soluzione, non poteva dare sua
figlia a quel folletto. Aveva bisogno di tempo per pensare.
Leah: Domani ci sarà la festa per la nascita di
Aurora. Non puoi portarmela via prima della festa... fallo dopo.
Cioè...dico...abbiamo già consegnato gli inviti, ci sarà gente importante, che
figura ci fai far...
Tremotino: Va bene, va bene,dopodomani verrò a prendere
tua figlia... goditi la festa.
E Tremotino svanì, Leah
aveva poco tempo per salvare sua figlia.
Pommes,
diventato un mostro, stava per aggredire Leandra, lei
però lo schivò.
Leandra: Pommes! Sono io, Leandra!
Torna in te!
Pommes
la osservò furioso.
Leandra: ...sei tornato normale?
Pommes
ringhiò.
Leandra: Lo prendo per un no.
Leandra
guardò a terra e le venne un'idea.
Leandra: Speriamo che il potere di Tremotino non
sia svanito.
Leandra
si rivolse a Pommes
Leandra: Ascolta...ti faccio un indovinello: "Cosa è piccolo, giallo,
e fa pio-pio?"
Pommes: grrrruung
Leandra: Risposta sbagliata, era il Mammuth!
Una scossa elettrica colpì
Pommes che cadde a terra, svenuto.
La festa per la nascita di Aurora fu molto movimentata. La Fata Fauna
aveva maledetto la bambina, era stata derisa perché incapace di lanciare
effettivamente il maleficio e se ne era andata via adirata, la regina Leah, però, aveva altro a cui pensare, doveva nascondere la
piccola Aurora da Tremotino.
Finita la festa, Leah si diresse nella stanza
di Aurora, la piccola dormiva beata nella sua culla. Era davvero bella, la
regina non poteva credere che l'avrebbe persa, presa dalla disperazione scese nella
stanza del mago del castello sperando di trovare una soluzione.
Si ritrovò in uno stanzino pieno di bottigliette, ampolle e contenitori
di liquidi dai più svariati colori.
Il mago di corte, di nome Zaube,era un
vecchietto molto distratto, tanto distratto che non si accorse dell'arrivo
della regina.
Leah: Salve, Zaube.
Il mago si inginocchiò e si ruppe l'anca.
Zaube: Oh, mia regina. Mi dica. Cosa posso fare per
lei?
Leah: Mi serve una pozione per scacciare un
folletto.
Zaube: Non ce l'ho.
Leah: ...allora mi serve una pozione per far
dimenticare un patto a qualcuno.
Zaube: Non ce l'ho.
Leah: Allora...mi serve una pozione che renda
trasparente una bambina
Zaube: Non ce l'ho.
Leah: ...ALLORA CHE CAVOLO TI TIENIAMO A FARE IN
QUESTO CASTELLO???? SPECIE DI MAGO INUTILE!!!
Zaube: In centodue anni di lavoro sono riuscito a
creare una sola pozione!
Leah: ...'mazza... sei proprio una pippa come mago...
Il vecchio mago mostrò alla regina una fiala piena di un liquido rosa.
Zaube: E' un elisir d'amore. Chi lo beve si
innamorerà perdutamente della prima persona che vede.
Leah: Se il folletto si innamorasse perdutamente
di me, farebbe tutto ciò che gli chiedo...anche lasciare stare mia figlia! Grazie,
mago!
E, presa la pozione, la regina andò a dormire.
Tremotino
tornò al castello della regina Fauna
Tremotino: Oh, mia amata Fauna...ho una bella e brutta notizia, quale vuoi
sentire per prima?
Fauna: ...la terza...
Tremotino: Ehm...io ti ho dato solo due opzioni
Fauna: Uff... che pall...
dammi la cattiva...
Tremotino: Non sono riuscito a catturare Pommes.
Fauna si gonfiò come una
mongolfiera
Fauna: COOOOOOOSAAAAAAA????
Tremotino: E' diventato una bestia feroce! Sono dovuto scappare, amore mio!
Fauna: ...quale è la buona notizia...?
Tremotino: Oggi è il nostro anniversario!!!! Auguri, amore mio!!
Fauna: ...
Le lettere che pronunciò
Fauna formarono la parola più volgare che Tremotino
avesse mai sentito e che è impossibile riprodurre senza sentirsi anche
minimamente in colpa. Il folletto capì che la sua amata era molto arrabbiata e
che, quindi, non era disposta a festeggiare l'anniversario.
Fauna: Torna immediatamente da Pommes e
portarmelo qui
Tremotino: Ma, amore mio...potrei morire!
Fauna: Vuoi dire che non rischieresti la vita per me??
Tremotino
annuì.
Tremotino: Certo, vado subito, amore mio!
Fauna: Aspetta!
Tremotino: Dimmi, amore mio!
Fauna: Tremotino...perché...perché mi ami
tanto?
Tremotino
non conosceva la risposta a quella domanda, se ne andò senza rispondere.
Leah si era preparata all'arrivo di Tremotino. Si
trovava nella sala da pranzo solo con vicino la piccola Aurora sulla culla. Era
seduta dietro all'enorme tavolo da pranzo. Vi erano due calici pieni di vino,in
cui Leah aveva versato la pozione d'amore.
Ad un tratto, il folletto comparve dal nulla.
Tremotino: Eccomi qua, ho molto da fare... dammi la
bimba.
Leah: Sì...ma prima...ti andrebbe un po' di vino?
Leah usò tutto lo charme che aveva
Leah: ...solo io e te?
Leah si leccò il labbro.
Tremotino cominciò a sudare
Tremotino: Scusa Leah... ma
lei intende del sesso...vero?
Leah: No...Vino...
Leah ne bevve un sorso dal calice non truccato
Leah: ehi...che ti aspettavi?
Leah si alzò in piedi e si mise a guardare di fronte ad una fantomatica
telecamera
Leah: Vino! L'inconfondibile! Da oggi anche al
limone!!
e si rimise a sedere
Tremotino prese il calice con la pozione
Tremotino: Beh, non si rifiuta mai un buon vino
Tremotino chiuse gli occhi e bevve in un solo sorso tutto il bicchiere di vino
Leah si mise dinanzi al folletto in modo d'essere la prima persona ad
essere vista
Ma dal nulla comparve la terribile fata Fauna, vestita di nero.
Leah: Cosa?
Fauna: Sorpresa!
Tremotino aprì gli occhi e vide la fata Fauna, l'incantesimo fece effetto e il
folletto se ne innamorò perdutamente.
Fauna: Posso finalmente compiere il mio maleficio.
Leah impallidì.
Fauna: La bimba non morrà a sedici anni, ma cadrà
in un sonno profondo e riuscirà a svegliarsi solo con il bacio del vero amore.
Leah sbiancò ancora di più.
Fauna: Inoltre finché questo non avverrà, quando
'sta marmocchietta avrà sedici anni tutto il regno si
congelerà e cadrà grandine blu!! AHAHAHAHAHA!
Un'orribile scia verde colpì la bambina e Fauna svanì, lasciando Leah tra le lacrime.
Fauna ritornò al suo castello e lì si ritrovò Tremotino.
Fauna: Tu chi sei?
Tremotino: Il mio nome è Tremotino...non
so perché...ma mi sono perdutamente innamorato di te! Farò tutto quello che
vuoi.
Fauna sorrise.
Pommes
aprì gli occhi e vide che Leandra era vicino a lui.
Pommes: Cosa è successo?
Era finalmente tornato
alla normalità.
Leandra: Beh, in sintesi...sei diventato un mostro e hai fatto scappare
Tremotino.
Pommes: Cosa? Non ricordo nulla.
Leandra: Già...il potere del bambino che ti ha riportato alla vita ti ha
anche trasmesso la possibilità di diventare un mostro senza cervello e senza
pudore
Pommes: ...senza pudore?
Leandra: ...ma non fa nulla, l'importante è che so che per farti tornare in
te basta farti perdere i sensi!
Pommes: Davvero? Beh, almeno Tremotino se ne è andat...
Tremotino: Eccomi qua!!
Tremotino
comparve di nuovo dinanzi ai due
Leandra: Ma daii!
Pommes: Che balle!
Leandra: Ma fatti una vita!
Tremotino si avvicinò a Pommes
Tremotino: Basta storie, ora vieni con me, brutt...
Tremotino
non parlava più, sembrava paralizzato
Leandra: Che ti prende?
Pommes: Stai bene?
Tremotino
cadde a terra, i due notarono una spada conficcatagli sulla schiena.
Capitolo 33 *** Capitolo 33 - Il Vero Incontro con Filippo ***
Quella notte il piccolo DarrylDoodle non riusciva proprio a prendere sonno. Sentiva
troppo il bisogno di ascoltare la fiaba in stile copione che gli raccontava la
dolce mammina. Così, scese dal suo comodo lettino e andò alla ricerca della genitrice.
La trovò in soggiorno, seduta sul divano, intenta a giocherellare con il
cellulare.
DarrylDoodle: Cosa
stai facendo, mammina bella?
Mamma: Sto
inviando false notizie ai miei contatti di WhatsApp
in cui sostengo che l'applicazione sta per diventare a pagamento e li invito a
pagarmi una bella cifra per attivare la versione free... cioè... volevo dire...
guardo video di gattini buffi.
DarrylDoodle: Posso
vederli anche io?
Mamma: No, non ti
meriti la gioia.
DarrylDoodle: Va
bene. Mamma, mi racconti la favola della buonanotte? La scorsa volta Tremotino
è stato finalmente ucciso e Leandra e Pommes hanno incontrato nientepopodimeno
che il Principe Filippo! E' dal primo capitolo che Leandra
non vede l'ora di incontrarlo, sono curioso di sapere cosa succederà.
Mamma: Ti hanno
mai detto che assomigli a un'iguana?
DarrylDoodle: Me
la racconti??
Mamma: Sì, sì, va
bene. Scassatutto che non sei altro.
'IL VERO INCONTRO CON FILIPPO'
Capitolo 33
Il Principe Filippo ospitò Leandra
e Pommes nella camera della locanda dove alloggiava,
offrì loro due bicchieri pieni d'acqua.
Principe Filippo: Ditemi,
cosa ci facevate davanti il castello della malefica fata Fauna? E perché Tremotino vi stava attaccando?
Pommes: E' una lunga storia...
Leandra si mise sulle ginocchia.
Leandra: Oh, mio principe. E' da tempo
immemore che la sto cercando, non può immaginare quanti pericoli ho dovuto
affrontare per incontrarla.
Il principe rimase in silenzio, osservò meglio la
principessa.
Principe Filippo: ...
tu chi sei?
Leandra aprì la finestra e prese
la rincorsa, ma Pommes la fermò poco prima che questa
si lanciasse di sotto.
Pommes: Io mi chiamo Pommes,
sire, e lei è Leandra, principessa di Piccolo e Poco
Conosciuto, volevamo aiutarla a salvare la principessa Aurora ma sono stato
ingannato da Tremotino, Fauna mi ha imprigionato
credendo che Ashe, l'unico essere immune alla magia
intenzionato ad uccidermi, mi raggiungesse nel castello cadendo nella trappola
della fata. Però Leandra, ignara di star aiutando un
assassino, mi ha teletrasportato fuori dalle mura, Ashe
mi ha ucciso, ma Leandra ha fatto in modo che io
resuscitassi, rendendomi però un mostro bestiale quando perdo i sensi.
Leandra: ...e io ho fatto anche cadere dei
materassi...
Il principe ascoltò la storia con reale interesse.
Principe Filippo: Beh,
le vostre intenzioni erano nobili. Tornate nelle vostre dimore, però. Penserò
io a sconfiggere la malvagia fata e a salvare la mia principessa.
Leandra: Ah, ma io sto bene. Non deve
salvarmi.
Principe Filippo: ...parlavo
della principessa Aurora.
Leandra: ...ah...
Pommes si alzò di scatto.
Pommes: Con tutto il rispetto, principe, dopo
tutto quello che mi è successo, non tornerò a casa con le mani in mano.
Principe Filippo: Non
è una richiesta, Pommes... la vostra sciocca
avventurina finisce qui.
Pommes e Leandra
rimasero interdetti
Leandra: ...sciocca...avventurina?
Il principe Filippo scoppiò in una grossa risata.
Principe Filippo: Cosa
pensavate? Di essere degli eroi? Uno sciattone e la principessina di una paese
sconosciuto!!! Davvero? Davvero pensavate di vincere sul grande cattivo??
Questo è compito di noi eroi! Non di sciocche comparse inutili. Levatevi dalla
mia vista.
Leandra e Pommes
uscirono dalla locanda in silenzio.
Pommes: ...
Leandra: ...
Pommes: ...
Leandra: ... ... che grosso figlio di putt...
All'improvviso Cliff si
teletrasportò con Smemorina dinanzi i due.
Cliff: Eccoci stra-arrivati.
Smemorina: Come è andata con Tremotino?
Pommes: ...il principe Filippo l'ha ucciso...
Smemoria spalancò la bocca
Smemorina: Il principe è arrivato!!! Allora
siamo salvi!!!
Pommes abbassò la testa, pieno di
rabbia
Pommes: seh...seh... lasciamo che si occupi lui di Fauna...
Smemorina: Ma dobbiamo parlargli della profezia!
Pommes: ...quale profezia?
Smemorina: “La fata
cattiva segnata dal dolore/ vedrà cessato il suo antico rancore/ fermata sarà
da chiunque sia/ desideroso di aiuto e immune alla magia”... è la profezia
che racconta la morte di Fauna, lo abbiamo letto nel Libro delle Profezie.
Cliff: ...ma il principe non
è stra-immune alla magia. Giusto?
Smemorina: Non lo
so...ma se vuole sconfiggere Fauna deve venir a conoscenza della profezia. Chi
va a comunicargliela?
Pommes: Io no...se lo vedo
di nuovo, potrei strangolarlo
Cliff: Io stra-no, non lo
conosco
Smemorina: Neanche io,
sono intollerante al lattosio.
Leandra: Va bene, va bene...
vado io!
Leandra salì le scale della locanda ed arrivò dinanzi la camera del
principe.
Bussò alla porta.
Leandra: Principe, sono
quella dell'avventurina sciocca...devo dirle una cosa.
La ragazza udì degli strani rumori
provenienti dalla stanza, la porta era aperte, così decise di entrare. Trovò il
principe Filippo che puntava la sua spada contro un gallo.
Leandra: Ehm...è la sua
cena? Le piacciono i galli?
Principe Filippo: L'ho trovato
nascosto nell'armadio, ma questo gallo mi segue da quando ho iniziato il mio
viaggio per salvare Aurora!
Leandra: ...durante il suo
viaggio ha dovuto affrontare un gallo stalker? wow...
e pensare che la sciocca avventura era la mia...
Improvvisamente il gallo divenne dorato e
si trasformò in uomo muscoloso, con lunghi capelli biondi.
Principe Filippo: Ma...ma
cosa diavolo...???
Leandra: Oh no ...
L'uomo volse lo sguardo verso il principe
e si presentò, il suo nome era Han.
Han: Buongiorno,
principe. Mi chiamo Han e devo ucciderla. Lei è il mio bersaglio.
Principe Filippo: Cosa? Io
non sono il bersaglio di nessuno.
Leandra si allontanò dai due.
Leandra: Principe, deve
scappare! Quel Han è il quarto musicante! Vuole ucciderla!!
Principe Filippo: Fai silenzio
sciocca ragazzina! Non ho bisogno dell'aiuto di ness...
Il principe sentì un dolore allucinante
alla pancia. Guardò in direzione del dolore evide la sua spada conficcata in profondità.
Principe Filippo: ...c...com...
Han: E' il mio potere,
principe. Posso muovere gli oggetti con la forza del pensiero. Ho semplicemente
spostato la sua spada e gliel'ho conficcata sullo stomaco... sta morendo,
principe.
Il dolore era insopportabile, il principe
faticava a respirare e a parlare
Principe Filippo: I...io...
io non posso...non posso morire... io... io sono l'eroe...
Il principe cadde a terra, senza vita.
Leandra era sotto choc. Voleva scappare, ma era paralizzata dalla
paura.
Han si volse verso di lei.
Han: ...lei è la
principessa Leandra, dico bene?
Han parlava in modo lento e la sua voce
era cupa. Leandra era terrorizzata.
Han: A quanto pare, oggi
è il mio giorno fortunato. Dopo la morte di Kaze mi è
stato assegnato un secondo bersaglio. Proprio lei, principessa Leandra...
Con la forza della mente, Han staccò la
spada dal corpo di Filippo e la puntò verso Leandra.
Han: ...sono costretto a farti fare la
stessa fine di questo "eroe".
Leandra era spacciata, ma ad un tratto udì un suono, melodioso che
le procurò sonnolenza. Vide la spada cadere per terra insieme ad Han e prima di
perdere i sensi vide qualcuno entrare dalla finestra e correre nella sua
direzione.
Intanto fuori dalla locanda, Smemorina, Pommes e Cliff aspettavano Leandra.
Cliff: Ma quanto ci stra-mette?
Smemorina: Boh...questa
attesa mi uccide...
Cliff si diede un schiaffetto in fronte.
Cliff: Ah già! Quasi mi stra-dimenticavo!
Cliff impugnò la spada fatata.
Pommes: Ehi!
Smemorina: Cosa fai?
Cliff: Il mio tempo sta
scadendo, Smemorina! Devo ucciderti!
DarrylDoodle: Ma
mamma!!!! E' successo di tutto!! Voglio assolutamente sapere come continua.
Mamma: E io voglio i soldi dei
creduloni su Whatsapp, ma sai com'è, piccolo
contenitore per l'umido, nella vita non si ottiene sempre ciò che si vuole,
bisogna adattar... VAI A LETTO!!!