Eurovision Song Challenge

di Russian Sonia 1992
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Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Identitet (NCIS) ***
Capitolo 2: *** Rak bishvilo (W.I.T.C.H.) ***
Capitolo 3: *** Something (The Closer) ***
Capitolo 4: *** What if (Modern family) ***
Capitolo 5: *** Hold me (The Cosby Show) ***
Capitolo 6: *** Crisalide (Senza traccia) ***
Capitolo 7: *** Waterfall (Code Lyoko) ***
Capitolo 8: *** An me thimase (Harry Potter) ***
Capitolo 9: *** L'essenziale (500 giorni insieme) ***
Capitolo 10: *** Straight into love (Ghost Whisperer) ***
Capitolo 11: *** Eg à lif (Desperate Housewives) ***
Capitolo 12: *** You (Body of proof) ***
Capitolo 13: *** You and me (Winx club) ***
Capitolo 14: *** Only teardrops ***
Capitolo 15: *** Alcohol is free (NCIS L.A.) ***
Capitolo 16: *** Et uus saaks alguse (CSI NY) ***
Capitolo 17: *** Kedvesem (Scrubs) ***
Capitolo 18: *** Igranka (Harry Potter) ***
Capitolo 19: *** Love kills (The Middle) ***
Capitolo 20: *** I feed you my love (Winx club) ***
Capitolo 21: *** Tomorrow (500 giorni insieme) ***
Capitolo 22: *** Gravity (Parenthood) ***
Capitolo 23: *** O mie (Hawaii five-O) ***
Capitolo 24: *** Believe in me (Brothers&Sisters) ***
Capitolo 25: *** Mizerija (Rizzoli&Isles) ***
Capitolo 26: *** Ljubav je svuda (Criminal Minds) ***
Capitolo 27: *** Here we go (New girl) ***
Capitolo 28: *** It's my life ***
Capitolo 29: *** Just a little tribute ***
Capitolo 30: *** A lonely planet called Solayoh (W.I.T.C.H.) ***
Capitolo 31: *** Samo shampioni (Parenthood) ***
Capitolo 32: *** Marry me (Criminal Minds) ***
Capitolo 33: *** Only love survives (Blue Bloods) ***
Capitolo 34: *** Pred da se radzeni (Medium) ***
Capitolo 35: *** Birds (CSI Miami) ***
Capitolo 36: *** Contigo hasta el final (Cold case) ***
Capitolo 37: *** Shine (La tata) ***
Capitolo 38: *** L'enfer et moi ***



Capitolo 1
*** Identitet (NCIS) ***


EURO1

Identitet




(identità)




In passato sono stata tante persone.


Alle medie ero una specie di maschio mancato e volevo entrare a tutti i costi nella squadra di basket, con pessimi risultati.


Al liceo volevo diventare una cheerleader, ma il giorno delle audizioni mi ero slogata una caviglia durante un esercizio e da allora ho rinunciato.

Non parliamo poi dell'università! Desideravo fare parte di parecchie confraternite, ma non sono sopravvissuta ad ogni rito d'iniziazione.

Tutte le volte che ho fallito, i miei mi rimproveravano; l'unica persona in cui riporre fiducia era mia sorella.

"Sai perché da ogni tuo desiderio esce fuori un fallimento?" mi domandava sempre.

"No, dimmi tutto!"

"Perché cerchi di fare delle cose in cui non sei te stessa."

"Cioè?"

"Quando vuoi essere accettata dalle altre persone, finisci sempre per diventare ciò che vogliono gli altri, non ciò che vuoi veramente essere. Ora dimmi, cosa vorresti fare, nel tuo inconscio?"

"Mi piacerebbe diventare un'agente federale, ma non so se ne ho la stoffa..."

"L'avrai, fidati di me..."


Così, dopo qualche anno, ho fatto la domanda di ammissione all'accademia dell'FBI e finalmente, dopo tanto tempo, non mi sono arresa.

Da quel giorno, fino alla morte, potevo dire di essere me stessa.

Potevo dire di essere semplicemente Caitlin Todd.




Gente sono tornata! E con un'altra challenge!

I titoli di ogni capitolo sono anche i titoli delle 39 canzoni partecipanti all'Eurovision Song Contest, che quest'anno si terrà in Svezia dal 14 al 18 maggio.

I capitoli potranno solo intitolarsi come le canzoni (come in questo caso) oppure seguirne il testo.

Dimenticavo di scrivere che il brano che ho scelto per il primo capitolo è quello che concorrerà per l'Albania. Potete ascoltarlo qui, se volete: http://www.youtube.com/watch?v=_Pf-ZCI-UuA&list=PLmWYEDTNOGUJw7z5JozgKaeLhhaMQbmpA

Spero di finire questa raccolta entro il 18 maggio.

Russian








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Capitolo 2
*** Rak bishvilo (W.I.T.C.H.) ***


EURO2

Rak bishvilo


(Solo per lui)






Eccomi pronta per un'altra settimana di monotonia.



Questo non vuol dire che io non sia contenta di quello che ho: un marito affettuoso, una bella casa, un lavoro che mi piace.



Eppure questa vita mi sta alquanto stretta, come se mi mancasse qualcosa.


"Buongiorno, Dwaine, dormito bene?"


"Buongiorno, Rebecca."


Dwaine mi ama e su questo non ci piove.


Ma lui ama Rebecca Rudolph, la giornalista rampante, non Orube, la valorosa guerriera!


Io sono stufa.


Sono stufa di essere considerata per quello che non sono.


E pensare che quando ho sposato Dwaine, cinque anni fa, ho pensato di essere la donna più felice del mondo.


Mi spiace, ma solo ora mi sono resa conto che questa vita non fa per me.


E allora cosa mi spinge a continuarla?


O meglio: chi mi spinge a farlo?


Perché la ragione della mia sopravvivenza ha un nome ed un volto.


E non posso fare a meno di ricordarmelo.


Solo per lui potrei dimenticare il freddo che circonda la mia anima ogni volta che mi reco al lavoro.


Ed è grazie a lui che troverò la luce nell'oscurità, quella luce che mi porterà ad un'esistenza migliore.


Solo per lui camminerò, attraverserò il confine tra lo sconforto e la serenità.


Ed è solo pensando a lui che troverò le risposte alle domande che mi fanno tribolare.


Sì, sopravvivo solo per lui.


Solo per te, Cedric.






Ed eccoci alla nostra seconda tappa di questo viaggio nelle canzoni europee!


Questa volta ho scelto la canzone che concorre per l'Israele (che fa parte dell'Europa almeno secondo l'organizzazione dell'Eurofestival).


Anche questa storia segue il filo conduttore del concetto di "essere se stessi"; se per Kate (nel capitolo precedente) questo è simbolo di realizzazione, per Orube è un desiderio irraggiungibile, pur vivendo in un'esistenza terrestre che la soddisfi.


Inutile aggiungere che le parti in corsivo costituiscono il testo della canzone, che potete ascoltare qui: http://www.youtube.com/watch?v=rYuSe5h-rrg&list=PLmWYEDTNOGUJw7z5JozgKaeLhhaMQbmpA


Russian














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Capitolo 3
*** Something (The Closer) ***


EURO3

Something















Stuart sapeva che per quella sera non si prospettava nulla di buono.

Tanto per cominciare, il suo completo per il ballo era di seconda, se non addirittura di terza mano, ragion per cui aveva anche una toppa sulla coscia destra.

Poi la sua auto era andata in panne ed il meccanico gli aveva detto: "Non sarà pronta prima di lunedì!", così si era visto costretto a prendere l'autobus.

E, ciliegina sulla torta, la sua accompagnatrice gli aveva telefonato dicendo di stare male, ma in realtà questo voleva dire: "Con te non vengo al ballo neanche morta!".


Insomma, per Stuart non era decisamente una bella serata.

Ogni tanto sperava nel conforto di qualcuno dei suoi amici, ma erano tutti impegnati con le proprie ragazze per poter occuparsi di lui.

Ma qualcosa di diverso era sul punto di accadere...

A pochi tavoli di distanza da lui, infatti, era seduta una ragazza dai capelli castani semisciolti e dal vestito color porpora, intenta a crogiolarsi sui propri patemi.

"Seratina fresca oggi, eh?" rompeva il ghiaccio Stuart, benché consapevole di porre una domanda stupida.

"T'interessa molto?" replicava lei, non senza un briciolo di sarcasmo.

"Scusami, volevo solo fare conversazione; ma se non vuoi parlare con me, posso alzarmi tranquillamente da qui."

"No, resta qui! Mi farebbe piacere avere un minimo di contatto umano!"

"OK, ma usciamo fuori di qui e cerchiamo un posto più tranquillo, ti va?"

"Per me va bene; qui c'è troppo chiasso!"

I due ragazzi giungevano in un parco che si trovava a pochi passi dal liceo, poi, dopo aver trovato un punto abbastanza sicuro, si sedevano sul grande tappeto d'erba che si trovava sotto di essi.

"Sei comoda?"

"Sì, mi trovo proprio bene." rispondeva la ragazza togliendosi le scarpe, poi aggiunge: "Scusami se faccio come a casa mia, ma è la prima volta che indosso delle scarpe coi tacchi e queste mi stavano torturando i piedi."

"Non fa niente. A proposito, mi sono dimenticato le presentazioni: io sono Stuart Ferguson, e tu?"

"Piacere, io sono Sharon Raydor."

"La figlia del giudice Raydor?"

"Proprio così. Ma dimmi, come mai sei senza dama?"

"Semplicemente... perché lei non vuole saperne di venire al ballo con me. E tu come mai sei senza cavaliere?"

"Io ce l'ho un cavaliere! Anzi, ce l'avevo!" rispondeva sbuffando.

"E perché ti ha lasciato?"

"Prima era andato via con la scusa di andare in bagno..."

"E invece cosa aveva fatto?"

"Effettivamente l'avevo scovato in bagno, ma l'ho sorpreso mentre si stava... intrattenendo in modo sconveniente con due ragazze! Lui ha cercato di darmi spiegazioni, ma è lampante il fatto che preferisca la compagnia di quelle ochette platinate rispetto alla mia! Scusami se ti metto al corrente di fatti che non ti riguardano!"

"Hai fatto bene a sfogarti con me, Sharon! Mi sento molto meglio."

"Mi fa piacere. Tra poco viene mio padre a riportarmi a casa: vuoi che ti diamo un passaggio fino a casa tua?"

"Davvero me lo stai chiedendo?"

"Sì!"

"Verrò in macchina con te e tuo padre."

Quella sera, Stuart Ferguson aveva con sè due paia di scarpe: il primo chiamato "Dolore" per essere stato respinto dalla sua dama, il secondo chiamato "Amore" per sperare che la sua nuova dama, un giorno, potesse avere qualcosa di più in serbo per lui.









Lo so, non è facile mantenere IC un personaggio nella propria gioventù, ma per caratterizzare meglio il capitano Raydor adolescente ce l'ho messa veramente tutta.

Per quanto riguarda il personaggio di Stuart (mio OC), sono aperta a tutte le ipotesi, perciò potrebbe anche essere il futuro marito di Sharon (considerato che si sa solo che è un avvocato).

Spero che questa storia vi sia piaciuta.

Russian


PS: Dimenticavo che la canzone utilizzata (alla quale mi sono ispirata per il pezzo finale) è il brano in gara per la Lituania: http://www.youtube.com/watch?v=MCZ6RRwKcIE&list=PLmWYEDTNOGUKfEugVqo6990shcS51Nmfy


PPS: La prossima storia sarà ispirata al brano della Russia e ho già in mente qualcosa per le canzoni di Francia e Italia.

PPPS: Ho a disposizione trentuno fandom diversi; questo vuol dire che otto di essi saranno utilizzati una seconda volta.

PPPS: Ho esagerato con i PS?

































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Capitolo 4
*** What if (Modern family) ***


EURO4

What if







"Mamma, vieni subito qua se ti sta a cuore la vita del tuo unico erede maschio!"

"Sto arrivando!"

Quando si hanno più figli, non si ha un attimo di pace e Claire Pritchett lo sapeva da quindici anni.

"Allora, qual è il motivo di questa guerra?"


"Hai presente la gonna viola e blu che mi hai regalato per il compleanno?"

"Certo, perché me lo chiedi?"

"Luke me l'ha rubata, e la cosa più tragica è che l'ha toccata con le mani sporche di caramello! Ora dovrò buttarla via, perché se la taglio sarà talmente corta da assomgliare a una cintura!" spiegava Haley, colma di disperazione.

"Luke, perché l'hai fatto?" domandava furiosa Claire.

"Mi serviva un mantello da utilizzare per la recita di Natale!"

"E perché hai preso la gonna di tua sorella?"

"Perché era la prima cosa che avevo trovato!" mentiva Luke.

"Non dirmi bugie; avanti, perché l'hai fatto?"

"Volevo vendicarmi di lei perché ha sbagliato tutti i miei compiti!"

"Io non ho sbagliato i tuoi compiti!"

"Avevo detto a tuo padre di non darti quelle pillole per la concentrazione, ma lui è ottuso quasi quanto te! E ringrazia il cielo che lui stia al lavoro e che Alex sia impegnata col suo gruppo di studio!"

Luke, avvilito, torna in camera sua a cercare qualcos'altro da utilizzare come mantello.


Poco dopo, Claire sentiva la figlia maggiore singhiozzare, così saliva verso la sua camera e bussava alla porta.

"Haley, sei ancora affranta per la storia della gonna?"

"No, è per una cosa peggiore di questa; entra e te la spiegherò."

"Va bene, di cosa si tratta?"

La ragazza, cercando di trattenere le lacrime, dava alla madre una risposta che non si sarebbe mai aspettata:

"A volte penso che se Alex e Luke non fossero mai nati, avrei goduto di un'esistenza migliore; certo, io a loro voglio bene, ma ci sono dei giorni in cui mi fanno arrabbiare così tanto da pensare di mettermi nei panni di Lily per poter essere di nuovo figlia unica!"

"E pensi davvero queste cose?"

"Assolutamente sì!"

"Senti un po': e se provaste a seppellire l'ascia di guerra per sempre?"

"Non ha senso! Anche tu e zio Mitchell litigate ogni tanto!"

"Lo so, ma un giorno litighiamo e il giorno dopo ci siamo già dimenticati la discussione; dovreste farlo anche voi tre, non trovi?"

"Il fatto è che, grazie anche ai nostri caratteri incompatibili tra loro, è praticamente impossibile una convivenza pacifica." rispondeva Haley sbuffando.

"Coraggio, vedrai che alla fine voi tre riuscirete a trovare una soluzione." affermava Claire accarezzando la testa della figlia.

"Puoi scommetterci." ribatteva Haley.









E anche la Russia è fatta!

Non posso dire molto di questa storia, ma quel poco che ho da dire vi piacerà sicuramente! (ammesso che v'interessi)


La canzone parla di una guerra che dovrebbe cessare prima o poi; ho dovuto interpretarla (visto il fandom) come una piccola guerra familiare tra i fratelli Dunphy.

Vi lascio con il video della canzone e vi prometto che sarò rapidissima nel pubblicare i prossimi capitoli: http://www.youtube.com/watch?v=1VwzdeRNjtA&list=PLmWYEDTNOGUKfEugVqo6990shcS51Nmfy


Russian


























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Capitolo 5
*** Hold me (The Cosby Show) ***


EURO5

Hold me













Mancavano due giorni a San Valentino e si potevano incontrare due tipi di persone: quelli che avevano già pianificato qualcosa di eclatante e quelli che optavano per una sorpresa all'ultimo momento.


Charlene Edmonds-Robinson apparteneva alla seconda categoria; difatti non riusciva ad esternare ciò che provava per il suo compagno di banco.


Dopo svariati tentativi, si era ritrovata di fronte al problema del foglio bianco; per lei era un chiodo fisso e a causa di ciò non riusciva a prendere sonno.


Contemporaneamente, Vanessa Robinson notava che la luce del salotto era accesa, decidendo così di scendere a controllare.

"Charlie, sei ancora in piedi?"

"Mamma, mi hai fatto prendere un grosso spavento!" gridava la ragazza sobbalzando giù dal divano.

"Shhhhhh! Così sveglierai tuo padre." replicava Vanessa, poi, sempre sottovoce, chiedeva: "Perché sei ancora sveglia?"

"Sto cercando di scrivere una dichiarazione d'amore per Esteban, ma finora non ho trovato parole che siano convincenti ed incisive allo stesso tempo. Sono di-spe-ra-ta."

Allora Vanessa, captando come sincero lo sconforto della figlia, l'avvolgeva in un tenero abbraccio; improvvisamente le sussurrava: "E se prendessi le parole di una canzone e le usassi per esprimere i tuoi sentimenti verso di lui? Non credo che sarebbe una cattiva idea."

"E invece è una pessima idea; non ho voglia di utilizzare parole che non siano mie." protestava Charlene.

"Ma quella che ho in mente io non è una canzone conosciutissima: la settimana scorsa, durante il viaggio di lavoro a Baku, tua zia Denise ha ascoltato un pezzo che potrebbe fare al caso tuo."

"Dici davvero?"

"Certo, se hai la pazienza di aspettarmi, tornerò qui con il testo, va bene?"

"Certo."

Poco dopo, Vanessa torna tenendo in mano il block notes della sorella.

"Ci siamo, ecco la canzone di cui ti parlavo."

"Fammi vedere... in effetti sembra interessante. Potresti passarmelo, così posso cercare meglio la frase giusta?"

"Fai pure."

Leggendo e rileggendo a più non posso, Charlene finalmente riesce a trovare le parole che facevano al caso suo.

"Se l'amore fosse una montagna, mi arrampicherei su tutte, attraverserei a nuoto gli oceani se tu mi chiamassi, sono persa nel tuo sorriso al punto da essere in caduta libera per molti metri. "

"
Hai scelto delle splendide parole."

"Aspetta, non ho finito:

Libera la mia anima, dammi il tuo amore, fa che sia unico; tienimi con te anche se fosse solo per una volta nella vita, così io sono tua e tu sei mio, quindi tienimi con te.


Sono parole abbastanza convincenti?"


Solo un piccolo "sì" usciva dalla bocca di Vanessa, poiché lei non era in grado di trattenere le lacrime di commozione.













Ed eccoci giunti alla prossima tappa di questo viaggio: l'Azerbaigian!

Dovro fare delle piccole precisazioni:

1) Il fandom di cui tratto è la sitcom "I Robinson", ma nell'indice la segnalerò col titolo originale, ovvero "The Cosby Show" (più che altro, per non fare confusione con il film della Disney).

2) Inizialmente la coppia madre/figlia che volevo utilizzare era quella di Denise e Olivia, ma poi ho optato per Vanessa e Charlene (personaggio inventato) perché la storia si adattasse più ad una quindicenne (età che ho affidato alla figlia).

3) Il fatto che Denise sia andata in Azerbaigian e abbia potuto sentire la canzone partecipante all'ESC: il brano in questione (qui per ascoltarlo: http://www.youtube.com/watch?v=r5egVzkZGTg&list=PLmWYEDTNOGUJw7z5JozgKaeLhhaMQbmpA) è stato reso noto il 15 marzo, ma ciò non vuol dire che prima di allora debba essere inedito, quindi è plausibile che Denise l'abbia ascoltato nei primi di febbraio.


Detto questo, non mi resta che sperare in un vostro gradimento.

Russian































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Capitolo 6
*** Crisalide (Senza traccia) ***


EURO7

Crisalide













Sofia adorava il pattinaggio, ma era tra le peggiori allieve del suo corso.


La sua insegnante, la signorina Goldfine, non faceva altro che rimproverarla.

Eppure lei non voleva saperne di rinunciare al suo sogno; d'altronde, con una madre ed un patrigno entrambi poliziotti, è difficile se non impossibile arrendersi.

"Mamma, Danny, domenica sarà l'ultima occasione per migliorare la mia tecnica!" annunciava leggermente sconsolata.

"Perché proprio domenica?" chiedeva perplessa Elena.

"Perché sarà il giorno del saggio finale ed io non riesco a fare una figura decente. E in più la Goldfine mi odia!"

"Non è vero che ti odia, cerca solo d'incoraggiarti a modo suo." la rassicurava Danny.

"Ma come posso fare, non dico per diventare migliore delle altre,
ma per riuscire a fare una performance accettabile?"

"Ti do un piccolo consiglio." rispondeva la donna.

"E quale?"

"Credi in te stessa e trova la forza di andare avanti!"

"Ma lo sto già facendo!"

"Lo so, però non lo fai con convinzione."

"Tua madre intende dire che devi essere più risoluta nel dire: "ce la farò, posso farcela, sono forte!", ma senza sovrastare le tue compagne più brave." aggiungeva Danny.

******************

Il giorno del saggio era finalmente arrivato e chi ne prendeva parte cercava in tutti i modi di annientare la tensione.

Sofia osservava  una ad una le proprie compagne eseguire i loro esercizi: c'era chi se la cavava egregiamente (come Petra Wilcox), chi riusciva a fare una performance discreta (come Joyce Clifton) e chi non aveva le carte in regola per pattinare (come Riley Douglas).

Finalmente la signorina Goldfine annunciava: "E ora si esibirà per voi Sofia Delgado-Taylor!".

Il cuore della ragazza andava a mille; "vediamo se il consiglio di mamma darà i suoi frutti" pensava.

Partivano le note di Happy Together e Sofia cominciava il suo numero.

In men che non si dica, la ragazza eseguiva abbastanza bene anche i salti più complicati, ottenendo quasi del tutto l'approvazione della Goldfine.

Il pubblico era praticamente in delirio.

Verso la fine, Sofia era sul punto di cadere, ma con un semplice passo aveva trovato la forza di recuperare.

"Allora come è andata?" chiedeva Elena alla fine del saggio.

"E' stato tutto fantastico! Avreste dovuto vedere la faccia di Maisie quando le altre mi hanno fatto i complimenti; povera illusa, crede di essere la migliore solo perché è la figlia della Goldfine!"

"Anche se non hai raggiunto il livelli di Petra, siamo comunque molto orgogliosi di te!" affermava Danny.

"Già, la nostra crisalide è diventata una farfalla!" ribatteva Elena.











Ed eccoci giunti nella repubblica di San Marino!

Non sono convinta di questa flashfic, ma spero che voi possiate apprezzarla.

Comunque spero di essere riuscita a caratterizzare meglio Sofia (risoluta sì, ma rispettosa verso le compagne più o meno brave, ad eccezione della sua "amica" Maisie) e trovo delizioso il fatto che abbia il cognome di Danny assieme a quello di Elena (inutile dire che adoro questa coppia).

A presto

Russian

PS: Inizialmente speravo di finire la raccolta entro il 18 maggio, ma, da brava cultrice del "meglio tardi che mai", pubblicherò qualche storia anche dopo quella data.

PPS: Dimenticavo il link alla canzone: http://www.youtube.com/watch?v=xi8mZ2ejLcE&list=PLmWYEDTNOGUJw7z5JozgKaeLhhaMQbmpA















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Capitolo 7
*** Waterfall (Code Lyoko) ***


EURO6

Waterfall







Gli antichi saggi dicevano sempre: "Quando guardi una cascata, devi sapere che qualcosa d'importante ti aspetterà al varco."

Eppure le volte in cui avevano torto sono di più rispetto a quelle in cui avevano ragione.

A volte avrei voluto non dare loro retta, ma l'amore per la cultura del mio paese è stato più forte di me.

Ma ora sono una ragazza concreta e non mi fido più dei proverbi.

"Allora, ti sono piaciute le cascate?" chiedeva mia cugina Momoko dopo la gita in barca.

"Uhm... sì, mi sono divertita!" le rispondevo, pur sapendo di mentire.

"Benissimo! Che ne dici se andiamo a riposare un po' in albergo prima di cena?"

"Mi sembra una buona idea."

******************

Mentre leggevo un libro, qualcuno bussava alla porta della mia camera.

"Signorina Ishiyama, c'è un ospite per lei nella hall!" gridava il portiere.

"Ma io non aspetto nessuna visita! Sono qui in vacanza con mia cugina ed un piccolo gruppo di amiche; non abbiamo bisogno di ulteriori presenze!"

"Ma questo signore è impaziente di aspettarla!"

"D'accordo, scendo fra cinque minuti!" rispondevo sbuffando.

Dopo essermi data una rinfrescata, decido di scendere.

E non credevo ai miei occhi quando ho visto la persona che aveva chiesto di me...

*******************

Non riesco a credere di aver osato fare questo.

Certo, il piano era perfetto: avevo rintracciato la piccola località in cui era in villegiatura e setacciato tutti gli alberghi prima di trovare quello in cui alloggiava, ma non immaginavo di riuscire nell'intento.

L'addetta alla reception è stata molto accondiscente, il che significa che fra pochi minuti rivedrò Yumi e mi farò (almeno spero) perdonare da lei.

Finalmente la vedo arrivare: malgrado indossasse dei jeans scoloriti, un maglione rosa cipria e delle scarpe da ginnastica consunte, per me era sempre bellissima.

"Ulrich, cosa ci fai qui?" chiedeva stupita.

"Sono... ecco... venuto a cercarti..."

"Perché, dico, perché sei venuto nel MIO albergo quando ti ho chiesto espressamente di sparire per sempre dalla MIA vita?" gridava leggermente alterata.

"Posso spiegarti..." rispondevo imbarazzato.

"Non ho bisogno di spiegazioni! SPARISCI!" gridava furiosa.

"E va bene!" rispondevo facendo spallucce.

Mi siedo su una panchina di fronte all'edificio e mi rannicchio un poco, incominciando a piangere.

Dopo qualche minuto, sento qualcuno poggiare una mano sulla mia spalla.

"Scusami per prima, ma ero ancora molto arrabbiata per quello che è successo l'altra sera e allora..."

"Non fa nulla, il tuo comportamento era giustificato."

"Avevo realmente pensato di non volerti più rivedere" spiegava Yumi "Ma l'amore che provo per te è talmente forte da sorvolare sui nostri battibecchi."

"Sai, Yumi, anch'io volevo andare via e non trovarti più sulla mia strada..."

"... E invece sei rimasto!"

"Giacché sono qui, vorrei chiederti una cosa."

"Parla pure."

"Non posso non dire che tutti i momenti passati con te sono stati meravigliosi, che siano i compiti in classe o le missioni su Lyoko; e poi tu sei una ragazza veramente straordinaria e questo l'ho capito sin dal primo istante in cui ti ho vista..." una forte tremarella attraversava le mie viscere mentre pronuciavo tali parole.

"Vieni subito al sodo!"

"Se proprio insisti... Yumi Ishiyama, vuoi sposare questo tubero che ora è seduto qui?"

Lei scoppiava a ridere, poi mi domandava: "Perché ti definisci un tubero?"

"E' un gioco che facevo con Odd quando eravamo piccoli: immaginavamo sempre cosa saremmo stati da grandi, ma esprimendolo con qualcosa di buffo. Io dicevo sempre che da grande sarei stato un tubero sposato con una melanzana."

Yumi rideva ancora, ma poi dava la risposta che mi sarei aspettato: "Questa melanzana sarebbe felice di sposare questo tubero!"

Sedendosi accanto a me, circondava il mio collo con le braccia e mi baciava.

Poco dopo, staccandosi da me, mormorava: "Questa volta le cascate mi hanno portato davvero qualcosa d'importante."

"Cosa significa?"

"Te lo spiegherò più tardi."








Ed ecco pronta una nuova storia!

Adoro  Code Lyoko (uno dei pochi cartoni decenti che trasmettono al giorno d'oggi) e adoro la coppia Ulrich/Yumi (oppure UxY), perciò non potevo non scrivere questo capitolo.

La storia sarà pure ambientata in un punto imprecisato dell'Italia, ma la canzone che le dà il titolo è quella georgiana, che potete ascoltare qui: http://www.youtube.com/watch?v=CvdcRmzuXKM&list=PLmWYEDTNOGUJw7z5JozgKaeLhhaMQbmpA

A presto

Russian















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Capitolo 8
*** An me thimase (Harry Potter) ***


EURO8

An me thimase





(Se ti ricordi di me)







Era una delle sera più buie che la città di Leeds avesse mai visto e la gente, sia Babbana che magica, se ne rendeva conto.

Duncan Goldstein, ormai non più giovane, trascorreva le serate a giocare a biliardo con alcuni Babbani che conosceva da tempo.

"Dieci partite vinte su dodici: oggi sei particolarmente fortunato, caro Goldie!" ringhiava Trent Brightside, mentre fumava un sigaro.

"Cosa vuoi farci, amico mio: un giorno perdi tutto e il giorno dopo vinci tanto! Così è la vita!"

"Ci vediamo domani, Goldie, e sii più combattivo di oggi!"

"A domani, Trent!"

Congedatosi dagli altri amici, Duncan faceva strada verso casa, quando gli capitava di scorgere in lontananza una figura familiare...

"Ma tu s-sei..."

"Non mi riconosci? Sono Nora Finnigan!"

"Nora, mi ricordo di te! Quanto mi fa piacere rivederti dopo tutto questo tempo!"

"Anche a me." rispondeva Nora, lacrimando dall'emozione.

"Dimmi, perché sei venuta qui?"

"Sono andata a trovare dei cugini Babbani che non vedo da due anni. Tu, invece?"

"Sono appena uscito da una sala da biliardo qui vicino e stavo per tornare a casa. Che ne dici di bere qualcosa da me?"

"Uhm, fammi pensare... sì, va benissimo!" esclamava Nora raggiante.

In men che non si dica, Duncan e Nora, davanti ad un bicchiere di sherry, si ritrovavano a rivivere il loro ricordi di studenti: dal primo incontro sul treno allo smistamento (lui finì a Corvonero, lei a Tassorosso), dalle partite di Quidditch (lei era Portiere della sua Casa) alle riunioni del Lumaclub, fino ad arrivare al Ballo del Ceppo, dove si erano messi insieme.

Sei anni dopo aver finito Hogwarts, avevano deciso (di comune accordo di lasciarsi e frequentare altre persone: Nora aveva sposato Timothy Ackerley, con cui aveva avuto i gemelli Albert e Millicent, mentre Duncan si era unito in matrimonio con la Babbana Angela Doymann, dalla quale aveva avuto la flglia Madison.


"Dimmi un po': come stanno i tuoi figli?"

"Albert ha preso la sua prima O in Antiche Rune, invece Milly ha preso l'ennesima S in Aritmanzia ed è un miracolo se riuscirà a superare i G.U.F.O. quest'anno."

"A te darò una bella notizia: Maddie si è appena laureata in architettura e si sposerà fra due settimane."

"Congratulazioni, sono felice per te. Ora dov'è tua moglie?"

"E' andata a trovare sua sorella per il fine settimana. Perché t'interessa?

"Ecco, posso chiederti una cosa un po'... folle?"

"Sentiamo: cosa vorresti?"

"Duncan, vorresti essere di nuovo il mio ragazzo?"

"Cosa hai detto? Ho forse sentito male?"

"Hai sentito benissimo, bello mio! Il rapporto con Tim si sta sgretolando da otto settimane e non vedo la ragione per cui io debba stare con lui!"

"Una ragione ce l'hai, anzi due: Millicent e Albert. Quanto a me, non posso accettare la tua proposta; certo, non mi dispiacerebbe rivivere gli anni di gioventù trascorsi con te, ma voglio molto bene ad Angela e a Maddie e non ho alcuna intenzione di lasciarle sole."

"Va bene, hai vinto tu. Ora ti lascio. Non so se ci rivedremo." mugugnava Nora riluttante, uscendo di casa e sbattendo la porta.

























Ed eccoci giunti nel Potterverse!

Partiamo con i miei OC: Duncan è figlio di Anthony Goldstein e Lisa Turpin, mentre Nora è figlia di Seamus e Calì.


I due in passato hanno avuto una relazione, ma mentre lei vorrebbe ricostruirla, lui, da bravo marito e padre, non intende ritornare al passato.

Quanto ai figli, Madison ha dieci anni in più rispetto ai figli di Nora (quindi ne ha 25), inoltre non ha acquisito poteri magici (quindi vive da Babbana).

A presto.

Russian

PS: Ops, dimenticavo la canzone! Trattasi del brano in gara per Cipro: http://www.youtube.com/watch?v=OEd1TsVBo9U&list=PLmWYEDTNOGUKfEugVqo6990shcS51Nmfy













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Capitolo 9
*** L'essenziale (500 giorni insieme) ***


EURO10

L'essenziale

















Da un po' di tempo accade una cosa incredibile: ogni 10 febbraio (giorno del suo compleanno), Liz abborda un ragazzo straniero e costringe la sua cerchia di amiche a viaggiare per una settimana nel paese di provenienza del malcapitato.


Ormai accadeva da cinque anni e nessuna poteva sfuggire a tale esperienza; io non la sopportavo, ma era praticamente diventata una tradizione... e poi non potevo certo dire di no ad un'amica!

 Finora io, Liz, Mindy e le altre ragazze siamo state in Perù, Marocco, Costa Rica e Thailandia; vediamo quale paese ci propinerà quest'anno...

Certo, a me piace viaggiare, ma non guidata da una non-amante delle relazioni a lungo termine!

"Allora, chi è il fortunato?" domandava Mindy con insistenza.

"Dicci chi è e da dove viene; siamo curiose come delle scimmiette!" la stuzzicava Sally.

"Non m'importa, tanto stavolta non vi seguirò da nessuna parte!" protestavo, suscitando lo stupore delle altre.


"Robin Gorlinski, spiegami perché non ti va di farlo!" gridava furiosa Liz.

 "Andare in posti belli ed esotici è una cosa che mi è sempre piaciuta..."

"E allora perché non vuoi unirti a noi?"

"Perché non ne posso più di raggiungere una meta solo per poter fare quello che dici tu! E, per aggiungere il danno alla beffa, ci costringi a passare la notte con gli amici del "pollo da spennare" di turno, per fare in modo che nessuna sia da sola!"

"Robin ha ragione: dobbiamo sottrarci a questa villeggiatura tirannica! Siete d'accordo con me?" chiedeva Mindy.

Dalla tavolata si levavano tre o quattro "sì"; Dorothy voleva continuare a seguire Liz e le altre quattro erano palesemente indecise.

"Per curiosità" domandavo "dove ci avresti portate di bello?"

"Il "pollo da spennare", come lo chiami tu, di quest'anno è italiano, perciò vi avrei portato per sette giorni a Capri; a quanto pare la signorina guastafeste ha altri piani..."

"Farò qualsiasi cosa, ma senza che tu me lo possa ordinare!"

"Come vuoi, ma tornerai strisciando da me!"

Liz usciva sprezzante, seguita da Dorothy.

"Allora quali sono le tue intenzioni?" domandava Mindy.

"Proporrei di trascorrere San Valentino con i nostri fidanzati." affermava Judith.

"Oppure potremmo andare comunque in Italia, ma in un'altra zona." era la proposta di Sharon.

"Questa tua proposta m'interessa." replicava Mindy.

"E dove ti piacerebbe andare?" le domandavo io.

Sharon, dopo aver fatto spallucce, rispondeva: "Come ben sapete, sono italiana da parte di madre e ho sentito da lei tante belle cose su questo paese."

"Vai dritta al punto!" la incitavamo noi.

"Pochi giorni fa, mi ha parlato di una cittadina chiamata Sanremo: lì, ogni anno, si svolge un festival musicale molto seguito. Se ci andiamo, avremo l'opportunità di ascoltare della buona musica!"

"Robin, che ne dici? Ti sembra una buona idea?" mi domandava Mindy.

"In effetti mi sembra una proposta allettante, e poi la musica mi piace in tutte le sue sfaccettature... ci sto!"

"Brava!" gridavano in coro le ragazze.

***************************

Ero molto contenta di aver passato una splendida settimana, circondata dalla musica italiana e dalle amiche vere.

Tutte le canzoni erano più o meno apprezzabili, ma solo una mi è rimasta impressa nella mente ed io ho la persona giusta a cui farla sentire!

"Paul, posso entrare?"

"Non vedo la ragione per cui tu non debba farlo!" rispondeva ridendo da dietro la porta.

Appena entrata, mi sento chiedere: "Dove hai passato la settimana pazza?"

"Sono stata in Italia, nello specifico a Sanremo."

"E cosa avete fatto di bello?"

"Abbiamo visitato dei posti incantevoli, fatto gite in barca, gustato ottime prelibatezze... e di sera abbiamo assistito ad un festival musicale; dovresti sentire che belle canzoni!" rispondevo sospirando.

"E dimmi un po': c'è una canzone che ti è piaciuta più delle altre?"

"Mi sembra ovvio! Ho avuto il piacere di ascoltare una canzone veramente fantastica.
Le sue parole toccano le corde della mia anima e il suo interprete ha una voce pazzesca; non è un caso che poi abbia vinto quel festival!"

"Posso avere l'onore di ascoltarla?"

"Certo che sì!"

Tiro fuori il mio iPod dalla borsa, lo attacco ai piccoli altoparlanti situati sulla scrivania e faccio partire la musica.

Sostengono gli eroi:
"Se il gioco si fa duro, è da giocare!".
Beati loro poi,
se scambiano le offese con il bene.
Succede anche a noi
di far la guerra e ambire poi alla pace
e nel silenzio mio
annullo ogni tuo singolo dolore,
per apprezzare quello che
non ho saputo scegliere.



"Per ora mi sembra insignificante." mormorava Paul.

"Sottolineo il "per ora"; vedrai che entro la fine la consideri piena di significato!" l'incoraggiavo, e intanto si sentiva il ritornello...

Mentre il mondo cade a pezzi,
io compongo nuovi spazi
e desideri che
appartengono anche a te,
che da sempre sei per me
l'essenziale.

Non accetterò
un altro errore di valutazione.
L'amore è in grado di
celarsi dietro amabili parole,
che ho pronunciato prima che
fossero vuote e stupide.


"Questa frase non ha senso!"

"Io l'ho trovato: qui il cantante intende dire che bisogna pronuciare certe parole prima che perdano completamente significato. Se non ti piace, spengo l'apparecchio."

"No, sta iniziando a piacermi, ma ero perplesso su quella frase." mi rispondeva durante il secondo ritornello.

Dopo che era finito, io gli sussurravo: "Ascolta bene questa frase: è quella che rispecchia di più i miei sentimenti!"

L'amore non segue le logiche;
ti toglie il respiro e la sete.

"Ora che mi ci fai pensare, sembra che l'abbia scritta apposta per noi."

"Visto? L'avevo detto che l'avresti trovata gradevole!"

"Quindi per te sono importante?"

"Sei la cosa più importante che esista nella mia vita; non l'ho appreso solo durante il mio viaggio, ma l'ho capito sin da quando ti ho visto per la prima volta."

"E con questo cosa vuoi dire?"

"Che per me non sei solo importante, sei l'inizio di tutto, la mia ancora di salvezza, il mio ossigeno e, per dirla con questa canzone, l'essenziale!"

"Lo sai di avermi appena detto le parole più belle che un uomo possa sentire dalla propria donna?"

"L'ho sempre saputo." gli rispondevo, quando la canzone era praticamente finita.

Mentre il mondo cade a pezzi,
io compongo nuovi spazi
e desideri che
appartengono anche a te.
Mentre il mondo cade a pezzi,
mi allontano dagli eccessi
e dalle cattive abitudini.
Tornerò all'origine,
torno a te che sei per me
l'essenziale.












Ma quale sarà il paese che ho deciso di trattare? Non sarà per caso il nostro?

A
vete notato che in alcuni capitoli ci sono alcuni pezzi delle canzoni a cui essi s'ispirano? Solo per questa volta ho dovuto inserire quasi tutta la canzone, per far sì che i due protagonisti la stessero  effettivamente ascoltando.

Ho anche trovato un ottimo espediente narrativo (il fatto che Robin fosse andata a Sanremo e che abbia potuto apprezzare il brano dal vivo, per poi farlo ascoltare al suo fidanzato).

Quanto alla canzone, posso dirvi soltanto di ascoltarla (a meno che non vi piaccia) e lasciarvi cullare dalla melodia che essa produce:http://www.youtube.com/watch?v=X2C-ePvHfAs&list=PLmWYEDTNOGUL8oC28EQ6VYHWhDMtkuY_p

A presto

Russian


















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Capitolo 10
*** Straight into love (Ghost Whisperer) ***


EURO11

Straight into love















Come ogni sera, il Golden Harp era pieno di anime che venivano lì per ascoltare musica dal vivo e consumare le ottime pietanze che venivano offerte.

Inoltre ogni giovedì, salvo rari casi, si teneva uno spettacolo di cabaret; lo scopo era mettere alla berlina la vita terrena e a molti questa cosa piaceva, ma c'era gente che trovava tutto ciò di cattivo gusto.

Infatti Andrea non sopportava più di sentirsi dire che Melinda è una "sfigata" perché ancora viva; aveva cercato in tutti i modi di farlo capire alle altre anime, ma quelli non ne volevano sapere.

Durante l'ennesimo giovedì sera, Andrea era sul punto di abbandonare il locale, quando qualcuno la bloccava.

"Lasciami stare! Non voglio sentire un'altra squallida barzelletta sugli umani!"

"Veramente le odio anch'io!"

"Lo dici solo per compiacermi!"

"Invece penso veramente ciò che dico!"

"OK, andiamo via da qui prima che ci caccino loro!" si rassegnava la donna, notando le altre anime guardarla con disappunto.

"D'accordo." le rispondeva la giovane presenza.

A guardarlo bene, il ragazzo non aveva certo un aspetto sgradevole: con la sua carnagione olivastra, i suoi capelli castani e il suo fisico longilineo si poteva annoverare tra le anime più belle in circolazione.

"Posso sapere il tuo nome, mademoiselle?" domandava con gentilezza.

"Andrea Marino. E il tuo qual è?"

"Stefan Lacroix." rispondeva il giovane facendole un modesto baciamano.

"E dimmi, come sei arrivato fin qui?"

"Sono stato investito da un autobus. E tu?"

"Sono stata vittima di un disastro aereo."

I due, per un breve lasso di tempo, continuavano a raccontarsi le proprie vite; a un certo punto, Stefan poneva una domanda scottante.

"Sei stata sposata o fidanzata?"

"Ecco... è complicato da spiegare..."

"Puoi dirmelo in tutta tranquillità."

"Non sono stata molto fortunata in amore: infatti ho trovato solo pochi uomini che mostravano reale interesse per me."

Una lacrima scendeva dal viso della donna ed essa cadeva prontamente sull'indice del giovane.

"Suvvia, non piangere; vedrai che qui troverai qualcuno in grado di amarti con tutto se stesso."

"Non succederà, me lo sento da quando sono qui."

"E invece ti predico che accadrà, fidati di me! Anzi, ti dico che qualcuno c'è già!"

"Come fai a esserne sicuro?" chiedeva Andrea incredula.

"Lo so perché è colui che ti sta parlando in questo preciso istante."

"Ma se mi hai appena conosciuta!"

"Per me è come averti conosciuta da un'eternità e mi piacerebbe trascorrerla con te. Lo vorresti?"

"Uhm... ci penserò!"

In cuor suo, Andrea sapeva che quel "ci penserò" era destinato a diventare un "sì".








Salve salvino, gente: eccoci in Slovenia!

Parto col dire che mi è dispiaciuta la dipartita di Andrea alla fine della prima stagione, ragione per cui ho dedicato a lei questo capitolo.

La frase "non sono stata molto fortunata..." sta a significare che in amore le cose le sono andate bene poche volte, that's all!

Il fatto che ci sia un Cafè Chantant/ Comedy Cave in paradiso è un riferimento al film Nessuna notizia da Dio, che vi consiglio caldamente.

Per finire, ecco la canzone: http://www.youtube.com/watch?v=SqL0SP3zARg&list=PLmWYEDTNOGUKfEugVqo6990shcS51Nmfy

Un bacio

Russian














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Capitolo 11
*** Eg à lif (Desperate Housewives) ***


EURO12

Eg à lif







(Ho una vita)









Da quando si era trasferita a New Haven, Julie Mayer aveva ricominciato a condurre una vita normale.

Lei e Melissa avevano conosciuto persone gentili e rispettose, sia nel vicinato sia nei rispettivi luoghi di lavoro.

Inoltre Julie riceveva la visita della madre e di MJ una volta ogni due settimane, per poter chiaccherare del più e del meno e per fare in modo che i due passassero del tempo con la nipotina.

Quando pensava di dimenticare il passato, decisamente non sapeva cosa la stesse aspettando...

Appena uscita dal centro ricreativo dove lavorava, Julie scorgeva una figura tutt'altro che amichevole.

"Ehi, Mayer! Non ti ricordi di me?"

"Zach, cosa diavolo ci fai qui?"

"Piuttosto che ci fai tu qui?"

"Io sono venuta qui otto anni fa per cominciare una nuova vita. Ora devi scusarmi, ma devo andare a prendere mia figlia a scuola."

"Va bene, ci ved... aspetta: tu hai una figlia?"

"Sì, si chiama Melissa e ha dieci anni."

"Hai avuto una figlia e non sono io il padre?"

"Esatto! Se t'interessa, il padre è Porter Scavo."

"Hai avuto una figlia con quel Porter?" domandava Zach strabuzzando gli occhi.

"Sì, ma lui la vede solo una volta al mese; non è un padre molto presente."

"E dimmi: hai trovato uno straccio d'uomo con cui condividerla?" domandava in tono minaccioso.

"No. Mi piace troppo la vita da single: perché sprecarla con un uomo?"

Mentre Julie si avvicinava alla propria auto, l'uomo aveva l'impulso di afferrarla per la manica della giacca.

"Ti prego, torna insieme a me!" gridava perentorio.

"Non se ne parla!"

"Se tornerai con me, avrai tutto quello che desideri: ti porterei nei locali più costosi che esistano, ti regalerei tutti i diamanti del mondo, sperpererei più denaro possibili per dei giocattoli rarissimi da regalare a Melissa..."

Zach stava per continuare il suo spoloquio, quando, inaspettatamente, la borsetta di Julie finiva per avere uno scontro diretto con il proprio naso, facendolo sanguinare copiosamente.

"Tu osi fare questo a colui che ti ha amata più della propria vita?" domandava in tono melodrammatico.

"Punto primo: tu non mi ami affatto, sei solo ossessionato da me.
Punto secondo: senza di te vivo benissimo, grazie. E ora vorrei andare da qualcuno che sicuramente mi ama davvero."
































Ed eccoci giunti in Islanda!

Questa storia mette in scena un magnifico What if: cosa sarebbe successo se Zach fosse ancora ossessionato da Julie al punto da romperle le scatole dopo moooooolto tempo?

Verrebbe fuori questa divertentissima drabble!

Il "qualcuno che sicuramente mi ama davvero" della frase finale di Julie è ovviamente la figlioletta Melissa.

Ed ecco la canzone: http://www.youtube.com/watch?v=PtunhyMW1hM&list=PLmWYEDTNOGUJw7z5JozgKaeLhhaMQbmpA

Un bacio

Russian















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Capitolo 12
*** You (Body of proof) ***


EURO13

You












E' colpa tua, Megan.

Il fatto che Peter sia morto è solo colpa tua.

La tua ostinazione e il tuo cinismo non l'hanno salvato in tempo.

Sei riuscita a catturare quel maniaco, ma non a salvare il tuo collega.

Ed è solo colpa tua se questo è successo.

Hai commesso uno sbaglio imperdonabile e non puoi fare nulla per porvi rimedio.

Però avevi un motivo valido per averlo commesso.

Un motivo di nome Lacey.

Già, hai sparato a quello psicopatico proprio per vedere tua figlia sana e salva.

Non hai fatto in tempo a soccorrere Peter, ma ti capisco: lo sanno tutti che i figli sono la cosa più importante a cui si possa pensare.

Hai commesso in grave errore, ma solo per il tuo dovere di madre, per liberare tua figlia dalle grinfie di quel pazzoide.

Tu hai chiamato il 911, ma quando l'ambulanza è arrivata era già troppo tardi.

Hai fatto una cosa sbagliata, ma potessi tornare indietro, la rifaresti un miliardo di volte.

L'hai fatto perché la vita di Lacey è più importante di quella di Peter.

Più importante della tua.








Eccoci ancora qui.

Questa breve storia è scritta in corsivo perché è la coscienza di Megan a parlare.

All'inizio il tono è accusatorio, ma, andando avanti con la lettura, si trasforma in un soliloquio più comprensivo, quasi materno.

Non so se alla fine Peter effettivamente muore; lo scoprirò quando arriverà la terza stagione in chiaro.

La canzone ispiratrice è quella con cui gareggeranno i padroni di casa di quest'anno: gli svedesi.

Ecco dove potete sentirla: http://www.youtube.com/watch?v=jBUJ0u7ZVaE&list=PLmWYEDTNOGUL8oC28EQ6VYHWhDMtkuY_p

Un bacio

Russian















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Capitolo 13
*** You and me (Winx club) ***


EURO13

You and me













"Vuoi deciderti a scendere?"

"Sto arrivando; devo ancora scegliere i CD da portare!"

"Musa, sei sempre la solita!"

"So di esagerare, Aisha, ma io senza musica non riesco a vivere!"

"Allora sbrigati e portali tutti!"

"Va bene, va bene, arrivo!"

Da molto tempo le due amiche desideravano fare un viaggio all'insegna dell'avventura, quasi una fuga.

Inizilmente Musa non era convinta, ma, da quando Riven ha preferito a lei una ragazza terrestre, pensava che questa fuga non sarebbe stata una cattiva idea.

Alla fine, per mezzo di una jeep malmessa, le due amiche erano riuscite a partire.

Insieme avevano attraversato deserti, canyon e siti archeologici, ma una prova più difficile era pronta ad aspettarle.

Infatti un gruppo di banditi della foresta era giunto all'accampamento delle due fate per tendere un agguato.

"Musa, svegliati! Sento dei rumori sopetti!"

"OK, Aisha, andiamo a vedere di cosa si tratta!"

Proprio in quel momento, le nostre eroine si trovavano faccia a faccia con il capo dei banditi.

"Cercate guai, signorine?"

"No, noi siamo qui solo per campeggiare!" rispondeva Aisha, ma nel frattempo lei e Musa erano già accerchiate dagli altri predoni.

"Cosa facciamo? Ci trasformaimo?" domandava Musa sottovoce.

"Assolutamente no! Siamo stufe di farci spuntare le ali circondate da canzoncine idiote e indossare abiti succinti per avere maggiore libertà di movimento!"

"Ma senza magia come faremo a sconfiggerli?"

"Useremo l'astuzia: guarda e impara!"

Detto ciò, Aisha si avvicinava con passo felpato al leader.

"Dunque, cosa volete da noi fanciulle?"

"Erriamo per le foreste più pericolose e deprediamo chiunque osassse accamparsi."

"Ma sarete stanchissimi dopo tutti questi viaggi! Vi servirà certamente un bel posto per dormire!"

"Sei sicura di quello che dici?"

"Sicurissima! Se andate verso destra, troverete un posticino comodo per poter dormire!"

"D'accordo, mi hai proprio convinto!"

E così i predoni andavano a tutta velocità verso il luogo indicato da Aisha.

"Li abbiamo conciati per le feste!"

"Facendoli andare da tutt'altra parte? Torneranno di sicuro domani mattina per depredarci e forse ucciderci!" protestava Musa.

"Questo non succederà: nessuno è mai uscito vivo da quell'angolo della foresta!"











Benvenuti nel mio angolo della vergogna!

Ebbene sì, ammetto di essere stata una fan delle Winx in passato (più che altro, facevo il tifo per le streghe cattive!), ma ho smesso di seguire il cartone alla fine della seconda serie; vi prego di non linciarmi, cari lettori!

Qui ho immaginato che Musa e Aisha abbiano avuto l'idea di ribellarsi al loro destino di fate; il risultato non sarà dei migliori, ma spero che vi abbia ugualmente strappato un sorriso.

Inoltre ho fatto una cosa particolare: non mi sono ispirata al testo della canzone, bensì ad una parte del video, in cui la band esecutrice compie un lungo viaggio in auto.

Dimentico di scrivere che il brano trattato è quello in gara per la Svizzera, che potete ascoltare QUI

Un bacio

Russian































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Capitolo 14
*** Only teardrops ***


EURO15

Only teardrops








14 maggio 2013


Mi dicevano sempre: "Questa è una sfida troppo grande per te!"


Ma se non avessi vinto il Danski Melodi Gran Prix, non sarei qui stasera.

A farmi compagnia, oltre ai miei musicisti, è la paura di non passare la semifinale, pur sapendo di essere tra i favoriti alla vittoria.

Dina, che si esibirà dopo di me, appoggia una mano sulla mia spalla e mi dice di stare calma.

Tra poco toccherà a me e non riesco a non essere nervosa.

***********

Sto aspettando con impazienza il verdetto della giuria; il pavimento della Green Room è molto freddo, così, appena finita l'esibizione, mi sono infilata dei calzini giallo acceso.

Certo, il pubblico mi aveva applaudito, ma non riesco a capire se quegli applausi fossero sinceri o sarcastici.

Ecco, hanno appena annuciato i primi cinque finalisti: Moldavia, Lituania, Irlanda, Estonia e Bielorussia.

Ognuno di loro aveva fatto una performance impeccabile, ma non mi aspettavo che Andrius e Birgit passassero il turno.

Ad un tratto, la presentatrice annucia: "Il sesto paese finalista è... la Danimarca!"

Ancora non riesco a credere di essere passata; neanche durante i festeggiamenti e la conferenza stampa.








18 maggio 2013


Ci siamo: tra poco inizieranno le votazioni per decretare il vincitore.

Gli scommettitori continuano a dare sia me che Margaret come probabili vincitrici.

Durante la mia performance ho dato il meglio di me, acquistando maggiore sicurezza; una leggenda eurovisiva recita: "Chi si esibisce nella seconda metà della finale ha maggiori probabilità di entrare nella Top 10".

Mentre è in corso l'Interval Act, cerco di esorcizzare il nervosismo con il cibo.

Mi guardo un po' meglio: in effetti non ho nulla di eccezionale.

Non ho una gonna stroboscopica come quella di Aliona.

Non sono eccentrica come Krista.

Non ho delle protuberanze eccellenti come le ragazze serbe.

Insomma, con il mio straccetto bianco, la mia timidezza e praticamente nulla da mettere in risalto mi sento inferiore alle altre mie colleghe.

Spero che sia vero che: "L'apparenza non è tutto"!

Ora la presentatrice annuncia l'inizio dei collegamenti con le giurie.

I miei primi dodici punti vengono dalla vecchia Inghilterra; devo candidamente ammettere che in questi giorni Bonnie sia diventata una sorta di seconda mamma per me.

Altri dodici punti dalla Serbia; Mirna, Sara e Nevena sono delle ragazze molto simpatiche, perciò mi è dispiaciuta tantissimo la loro eliminazione.

Dodici punti anche dall'Italia; altra candida ammissione: Marco ha fatto una performance degna del pezzo che ha eseguito. Magari potrebbe vincere lui...

Dodici punti anche dalla Germania; non mi è dispiaciuta neanche la performance di Natalie, ma le giurie le attribuiscono pochi punti, che peccato!

Dodici punti dall'Islanda; Eythor è un altro che ha messo in risalto la propria voce. Un suo piazzamento in Top 10 mi sorprenderebbe.

Dodici punti dalla Francia; anche Amandine non è stata niente male. Durante il suo pezzo l'atmosfera era quasi magica.

Dodici punti dall'Irlanda; il pezzo di Ryan non sta prendendo nessun punto, eppure ha un ritmo trascinante.

Dodici punti dalla Slovenia; anche il pezzo di Hannah meritava di stare in finale, ma sfortunatamente non ci è arrivato.

Dodici punti dalla Macedonia; sono certa che con Esma e Lozano sarebbe stata una finale più variopinta.

Non appena l'ultima giuria (quella lituana) ha espresso il proprio verdetto, mi arriva all'orecchio questa notizia: ho vinto l'Eurovision Song Contest 2013!

Tutta l'Europa è al corrente della mia reazione e posso ben dire di essere la ragazza più felice della Terra.

Dopo la riesecuzione del mio brano e prima della conferenza stampa, gli altri finalisti si sono congratulati con me; inutile dire che nessuno degli ultimi classificati mostrava segni di rammarico. D'altronde "L'importante è partecipare", no?





Rieccomi qui con il brano vincitore!

Come avete capito leggendo la storia, il paese vincitore è la Danimarca, la quale ospiterà l'ESC 2014.

Ho voluto fare una cosa un po' diversa: invece di utilizzare un fandom, ho realizzato una RPF con protagonista l'esecutrice del brano in questione, che potete ascoltare qui: http://www.youtube.com/watch?v=k59E7T0H-Us&list=PLmWYEDTNOGUL8oC28EQ6VYHWhDMtkuY_p.

Spiegazione sul perché Emmelie (così si chiama la cantante) rifletta soltanto sui dodici punti: essi costituiscono il punteggio massimo che ogni giuria assegna al proprio primo classificato.

Per finire, eccovi la Top 10 completa:

1) Danimarca
2) Azerbaigian
3) Ucraina
4) Norvegia
5) Russia
6) Grecia
7) Italia (non male, vero?)
8) Malta
9) Paesi Bassi
10) Ungheria

Bacioni

Russian

PS: Ho fatto un pasticcio con i link nel capitolo precedente. In pratica ho postato un'altra volta la canzone svedese invece di pubblicare il brano svizzero.

Ecco il video corretto: http://www.youtube.com/watch?v=fBGpqq2LFSQ&list=PLmWYEDTNOGUJw7z5JozgKaeLhhaMQbmpA












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Capitolo 15
*** Alcohol is free (NCIS L.A.) ***


EURO9

Alcohol is free



















"Allora, Nellie, vieni o no stasera?"

"Non lo so, Josh, il lavoro che faccio mi tiene molto occupata e mi è difficile ritagliare un po' di tempo per gli svaghi."

"E dai, non puoi non venire alla chiusura definitiva del mio locale!"

"Ma non ho soldi a sufficienza per pagare entrata e consumazioni!"

"Ma devi pagare solo l'entrata! E non costa tanto!"

"Uff... d'accordo, ci vengo!"

Se c'era una cosa che Nell non amava fare, era non dire di no a suo cugino, specie se è in una situazione tutt'altro che favorevole.

Fortunatamente per lei, l'indagine terminava presto e con successo, così trovava il tempo di andare a casa e cambiarsi d'abito.

Dopo aver rovistato per bene nell'armadio, riusciva a trovare ciò che faceva al caso suo: un abitino stile anni 60, di colore verde smeraldo, che sua madre le aveva regalto per lo scorso compleanno.

Non aveva mai avuto l'occasione d'indossarlo e finalmente l'aveva trovata.

Così sistemava l'abitino sul letto e andava a farsi una doccia liberatoria, dopodiché si asciugava ed arricciava i corti capelli rossicci.

Dopo essersi agghindata per bene, prendeva il suo spolverino marrone e usciva di casa.

Per raggiungere il locale di Josh bisognava prendere la linea 14, la quale fermava a qualche isolato di distanza da lì.

"Ciao, Nellie! Che bella sorpresa vederti qui!"

"Ciao, Josh! Hai tutte le ragioni per essere sorpreso!"

"Wow! Sei talmente elegante da essere quasi irriconoscibile!"

"Grazie, cuginetto!"

"Allora, signorina Jones, vuole avere l'onore di entrare?"

"Mmmm... perché non dovrei?"

Il locale non assomigliava affatto ad un ristorante a cinque stelle, ma nemmeno a una bettola dismessa e abbandonata; era semplice e grazioso allo stesso tempo.

"E' un vero peccato che tu debba chiuderlo." sentenziava Nell.

"Lo so, anche a me dispiace aggiungerlo alla collezione."

"Ah, già, la tua collezione di attività fallite un mese dopo l'apertura!" sospirava la ragazza.

"Il sesto,  per l'esattezza!"

"Dopo la scuola guida per corrispondenza, il negozio di rettili, il chiosco ambulante di articoli da pesca, l'agenzia di viaggi che organizzava solo vacanze affidate alla sorte e la sartoria per elefanti."

"Come fai a ricordare tutte le mie sventure?" chiedeva stupito Josh.

"Dimentichi il mio alto quoziente intellettivo!"

"Giusto! Spero di avere più fortuna con la mia prossima attività!"

"Mi auguro che sia meno strampalata di questa. A proposito, cosa aveva di assurdo il tuo bar?"

"Che gli alcolici erano gratis tutto l'anno!"






Rieccomi qui!

Tranquilli, non ho abbandonato questa challenge, ma l'ispirazione latitava un pochino.

Il paese che ho trattato è una nazione che l'anno prossimo non parteciperà all'ESC a causa della chiusura della tv di stato: la Grecia.

In caso di eventuale riapertura, la tv greca sarà probabilmente privatizzata e quindi fuori dal circuito dell'EBU.

Ricordiamola con questa simpatica canzone (con la quale, quest'anno, si sono beccati un bel sesto posto): http://www.youtube.com/watch?v=G3k2MOJOkKg&list=PLmWYEDTNOGUL8oC28EQ6VYHWhDMtkuY_p

Due paroline sul personaggio di Josh: diciamo che è la versione umana di Paperoga, patito delle attività più assurde, e in un certo senso l'opposto di Nell.

Un bacio a tutte/i!

Russian

PS: Rivedendo la finale qualche settimana fa, mi sono sbagliata due cosette:

1) I 12 punti della Germania sono andati all'Ungheria e non alla Danimarca (che ne ha ricevuti 10); questo perché la ragazza che ha annunciato i voti si era leggermente incasinata.

2) La presentatrice ha annunciato la vittoria della Danimarca (con tanto di ologramma sul vestito) prima che le ultime quattro giurie rimaste (quelle di Cipro, Croazia, Svizzera e Lituania) dessero i loro punti.



















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Capitolo 16
*** Et uus saaks alguse (CSI NY) ***


EURO16

Et uus saaks alguse







(Un nuovo inizio)






Erano le otto e trenta del mattino e ciò significava solo una cosa: oggi sarebbe cominciato il suo nuovo lavoro a New Orleans.


Non ci aveva messo molto tempo a scegliere come vestirsi; infatti aveva optato per una gonna a balze color grigio topo, una maglia a girocollo color bacca e gli immancabili stivali neri.

Tenendo il cappotto in una mano (pur essendo metà settembre, faceva leggermente caldo) e la borsa nell'altra, aveva raggiunto l'auto e, dopo venti minuti circa, anche la sede della scientifica, dove il capo la stava aspettando.

"La detective Bonasera, suppongo!"

"Suppone bene!" rispondeva, facendogli una stretta di mano.

"Detective Franklin LaSalle, capo del turno di giorno."

"Molto piacere."

"Dobbiamo andare subito: c'è già un caso che ci aspetta!"

"Di cosa si tratta?" domandava strada facendo.

"La vittima è una ragazza di diciannove anni, in apperenza un suicidio."

Poco dopo, i due erano arrivati di fronte all'appartamento della vittima, dove trovavano un loro agente disposto ad accompagnarli.

"Detective Stella Bonasera, le presento l'agente Wilton Akerman."

"Molto piacere!"

"Il piacere è mio signora! Vuole seguirmi?"

"Non chiedo di meglio."

I tre si avvicinavano a due ragazze: la prima era stesa a terra, con il cavo del telefono attorno al collo, mentre la seconda, dai tratti orientali, esaminava la scena del delitto.

"Lei deve esssere la newyorkese di cui si parlava in questi giorni! Io sono Sushneyghan Nethnayaghu, ma può chiamarmi Susan!"

"Lieta di conoscerti, Susan!"

"Il resto della squadra si sta occupando di un altro caso e il coroner sarà qui a momenti!"

"Perfetto! Intanto cosa hai scoperto?"

"Apparentemente la vittima, che si chiama Natalie Babcock, si è strangolata col cavo del telefono, ma queste fibre di nylon indicano che non si tratta di un suicidio."

"Grazie mille, Susan."

**********

Tre giorni dopo, Stella stava archiviando i documenti del caso Babcock, quando ad un tratto sentiva bussare alla porta.

"Posso entrare?" chiedeva il detective LaSalle.

"Non vedo perché non dovrebbe!"

"Allora, quali sono le prime impressioni sulla nostra squadra?"

"Mi sembrano degli ottimi elementi e delle persone ragionevoli."

"E mi dica, le manca la sua vecchia squadra?"

"Certo che sì, ma questo non significa che io abbia chiuso i contatti con loro; oggi, per esempio, hointenzione di scrivere qualcosa al detective Monroe a proposito del suo coraggio."

"Mi fa piacere! Come dico sempre, lascia che inizi il nuovo senza trascurare il vecchio."

"E' davvero un ottimo consiglio!"







E Stella seguirà bene questo consiglio!


Sono abbastanza soddisfatta di questo capitolo.

Ho immaginato che la nuova squadra di Stella (o una parte di essa) sia multietnica: lei è italo-greca, LaSalle ha ascendenze francesi, Susan è indiana...

Siccome ho già utilizzato sia Grecia che Cipro, ci ho messo tanto a trovare la canzone adatta a questo capitolo. Alla fine la mia scelta è caduta sul brano dell'Estonia, che, per via del titolo, era certamente il più appropriato.

Qui potete ascoltare il brano: http://www.youtube.com/watch?v=02uHFbCN2JI&list=PLmWYEDTNOGUL8oC28EQ6VYHWhDMtkuY_p

Alla prossima.

Russian














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Capitolo 17
*** Kedvesem (Scrubs) ***


EURO17

Kedvesem


(Tesoro)








"Insomma, JD, io non lo sopporto più!"

"A chi ti riferisci?"

La ragazza, sbuffando, rispondeva alla sua amica in questo modo: "Parlo del mio caro amico Sam!"

"Cosa è successo? Avete litigato? Ti ha minacciata di morte?"

"Magari fosse successo questo!"

"Izabella Turk, vuoi dirmi cosa ti ha fatto arrabbiare così tanto?"

Dopo un altro sbuffo, Izzie confessava: "Ha detto di essere incresciosamente, immancabilmente, inaspettatamente innamorato di me."

"Testuali parole?"

"Testuali parole."

"E cosa ci sarebbe di male? Siete sempre stati migliori amici, come lo erano i vostri padri e le vostre madri!"

"Jennifer Dylan Sullivan, è proprio questo il problema: io l'ho sempre visto come un fratello e non mi sognerei mai di intraprendere una relazione "incestuosa" con lui!"

"Ascoltami, cara, quello che di dico adesso non lo ripeterò mai più: chiarisci bene le cose una volta per tutte..."

"OK, OK, non me lo faccio ripetere due volte!"

"... Ma fa' in modo che lui non possa reagire male! Sono stata chiara?"

"Trasparente, JD!"

"Oh, eccolo che arriva! Vai e colpisci!"

Izzie correva in direzione dell'amico (praticamente una copia sputata del padre, ma coi capelli biondi della madre biologica) e gridava: "Ehi, Sam, ti devo dire una cosa!"

Il ragazzo, voltandosi, le rispondeva: "Dimmi tutto quello che vuoi, mia kedvesem!"

"Kecosa-hai-appena-detto?"

"Kedvesem! E' ungherese e significa "tesoro", ovvero cosa sei per me!"

"Ecco, è proprio di questo che voglio parlarti! Vedi, io ti voglio bene, così come ne voglio a Nancy, ma la differenza è che per me non sei che un semplice amico."

"Tutto qui?"

"Tutto qui."

"Quindi vuol dire che non mi ami?"

"Abbiamo solo tredici anni: è un pochino prematuro parlare d'amore, non credi?"

"Mi sa che hai ragione..."

Izzie era sul punto di andarsene, ma aveva deciso di tornare indietro.

"Devo chiederti un'altra cosa."

"Dimmi pure!"

"Da quando studi l'ungherese?"

"Sai che non lo so? Magari devo averlo imparato in una delle mie vite precedenti!"

Ed entrambi non potevano certo non scoppiare a ridere.


























Miei cari lettori, eccomi ancora qui!

Come avrete capito, la canzone che ho scelto è quella ungherese; è la terza storia (escludendo la RPF) in cui cito il paese trattato (dopo Azerbaigian e Italia).

Qui ho immaginato che un'eventuale love story tra Sam e Izzie non deve essere nata molto presto; fortunatamente Sam ha reagito in maniera scherzosa (tutto suo padre!).

Il "madre biologica" sta a indicare che è figlio di Kim e non di Elliot.

Riguardo agli altri personaggi: ho immaginato la giovane JD come un clone di Jordan (non a caso le ho messo il suo cognome!) e ho nominato una Nancy, la quale non può che essere la sorellastra di Sam.

Per finire, ecco la canzone magiara (ci sono pure le parole, così vi verrà voglia di cantare):http://www.youtube.com/watch?v=UmjsIhihJMY&list=PLmWYEDTNOGUL8oC28EQ6VYHWhDMtkuY_p

Russian.














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Capitolo 18
*** Igranka (Harry Potter) ***


EURO18

Igranka



(La festa)
















"No, non ci vengo!"

"Dai, Vic, perché non vuoi venire?" insisteva Melody.

"La risposta è ovvia: non puoi tenere un festino a Hogwarts!"

"E dove sta scritto che non si può?"

"Non si può e basta!"

"Ma è il nostro ultimo anno! Non puoi rifiutare una simile occasione! E poi ci sono pure i Serpeverde!"

"E questo cosa c'entra con tutto il resto?"

"Prima di tutto, la festa è nella loro sala comune, in secondo luogo, è risaputo che sono tutti bellissimi!"

"Ma cosa ti hanno messo nel porridge?"

"Cosa diavolo diiiiici?" incalzava Melody, sottolineando il suo tono stridulo.

"Punto primo: per entrare nella loro sala comune bisogna avere la parola d'ordine e noi non l'abbiamo!"

"Magari ce la faranno dire."

"Non interrompermi!" continuava Victoire "Punto secondo: i Serpeverde sono tutti brutti, ficcatelo in testa!"

"Non è assolutamente vero!"

"Se devo essere sincera, ce ne stanno due o tre decenti, ma sono al secondo anno e non puoi farci nulla di ciò che desideri! E poi dove metteresti loro e quelli del primo anno?"

"Stasera lascia a casa le tue paranoie e vieni a divertirti! E' la tua ultima offerta!"

Da brava Caposcuola, Victoire doveva accertarsi che tutti si comportino secondo le regole.

***********
Durante la tradizionale ronda notturna, la Caposcuola di Corvonero sentiva un baccano infernale.

"Proviene dai sotterranei: devo scoprire di cosa si tratta!"

In men che non si fosse detto, la più anziana della prole Weasley-Delacour era entrata nella sala comune di Serpeverde (facendosi dire la parola d'ordine), assistendo ad una scena impressionante.

I ragazzi del terzo anno (sia maschi che femmine) indossavano lunghe vesti blu, degli ampi copricapi dello stesso colore ed una maschera neutra di colore bianco. Il loro Caposcuola aveva messo in scena vari combattimenti fra ragazze poco o per niente vestite. L'altra Caposcuola, assieme ai due Prefetti maschi, accompagnava il tutto con delle esibizioni canore, grazie ad una complicata modifica dell'Incanto Sonorus.

"Per la barba di Merlino, cosa state combinando?"

"Non lo vedi, sapientona? Ci stiamo divertendo!" replicava Melody, vestita con una maglietta bianca e dei leggings in fantasia simil-leopardata, indossati a mo' di pantaloni.

"Ma ciò che fate è contro il regolamento; cessate questo baccano, altrimenti..."

"Altrimenti cosa? Lo dirai al vecchio Luma?"

"Veramente lo so già!" affermava una voce da dietro.

"P-Professor Lumacorno!" gridavano in coro gli studenti.

"La signorina Weasley mi aveva avvertito: finitela con questo baccanale! E non voglio più vedere abiti succinti o ridicoli!" quest'ultima parola alludeva soprattutto alle tute gialle dei prefetti-rapper.

"Signorsì!" rispondevano rassegnati i due Capiscuola.

"E ognuno nella propria casa!"




Salve, Babbani!

Inizio col dire che con "generale" intendo "storie di qualsiasi genere", e dunque anche parodistiche.

Qui ho sfatato un clichè delle ficcyne potteriane: i festini illegali nella Stanza delle Necessità o nelle sale comuni. Per farlo ho utilizzato una Victoire che ricorda molto Helen Lovejoy dei Simpson ("Qualcuno pensi ai bambini!") e l'intervento finale di Lumacorno.

Per descrivere la festa mi sono ispirata al video della canzone che ho trattato (canzone che, oltretutto, volevo in finale per la quantità di trash che emanava).

Mi sembra di avervi detto tutto.

Russian

PS: Ho dimenticato di rivelarvi il paese che ha portato in gara questa canzone:http://www.youtube.com/watch?v=8BmHI_57vJk&list=PLmWYEDTNOGUKfEugVqo6990shcS51Nmfy
trattasi del Montenegro.














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Capitolo 19
*** Love kills (The Middle) ***


EURO19

Love kills










Se c'era una cosa che Sue Heck non sopportava, essa consisteva nel farsi scaricare come se fosse della carta igienica usata.

Ma perché i ragazzi la scaricavano?

Alcuni la ritenevano "troppo immatura per la sua età", altri la giudicavano un'insopportabile fontana vivente, altri ancora per via del suo nome di battesimo (del resto, essendo stata registrata all'anagrafe come "Sue Sue", riteneva questa motivazione vagamente ilare).

"Di nuovo single, non è così?" le domandava Carly durante la vigilia del diploma.

"Sì. E devo dire che mi sono di gran lunga stufata di questo trattamento!" rispondeva Sue, consumendo l'ennesimo Kleenex.

"Quindi cosa pensi di fare?"

"Posso ben dire di aver chiuso con i ragazzi!"

"Come sei drastica, Sue!"

"Di me puoi dire tutto, ma non che io sia drastica! Del resto lo dice anche quella canzone che ti ho fatto sentire l'altra sera: L'amore uccide in continuazione."

"E tu ti fidi di quello che canta un belga?"

"Le sue parole sono vere: non m'importa se chi le canta sia belga, russo o giapponese!"

A quest'ultima affermazione, Carly inarcava un sopracciglio con disappunto. Poi, ecco l'illuminazione: "Cosa intendi esattamente con la frase "ho chiuso con i ragazzi"? E' una frase che si apre a molteplici interpretazioni."

"Non ti capisco."

"Potresti dire che non vuoi più innamorarti di nessuno..."

"Ed è quello che intendo, infatti!"

"... Oppure potrebbe significare qualcos'altro..." sentenziava in tono malizioso.

"Che cosa, esattamente?"

Prima che la sua amica potesse dire "A", Carly tentava di baciarla sulla bocca, ma i suoi sforzi risultavano vani.

"C-Cosa hai intenzione di fare?"

"T'infastidisce forse il fatto che io ci provi con te?"

"No, no, mi fa piacere! E' solo che ho bisogno di riflettere!"

"OK, te lo concedo, ma ad una condizione!"

"E quale?"

"Non devi dire ai tuoi familiari che ho tentato di baciarti!"













Ciao a tutto il mondo!

Sono felice che siate così affezionati alla mia raccolta!

Bando alle ciance, ciancio alle bande, eccovi la storia ispirata al brano del Belgio!

Guardando The Middle, ho sempre sospettato dell'omosessualità di Carly; gira che ti rigira, ho tirato su questa cosa (che avrà un seguito, sempre in questa raccolta).

Per finire, ecco la canzone (agli inizi la odiavo, ma la versione live della finale mi ha decisamente sorpresa): http://www.youtube.com/watch?v=C9uExokZcIM&list=PLmWYEDTNOGUL8oC28EQ6VYHWhDMtkuY_p


Russian

















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Capitolo 20
*** I feed you my love (Winx club) ***


EURO21

I feed you my love


















Da quando era uscita da Torrenuvola con voti altissimi, Darcy non aveva più voluto vedere le sue "sorelle".

Anzi, a pensarci bene, aveva perso qualsiasi interesse nel combattere in un'inutile guerra contro quelle stupide fatine.

Così aveva preso una decisione drastica:

"Voglio abitare sulla Terra e rinunciare ai miei poteri!"

"Cara, l'oscurità ti ha forse fatto il lavaggio del cervello?"

"Certo che no, padre!"

"Ne hai già parlato con le tue amiche?"

"Quelle due non sono mai state veramente mie amiche."

"Ma loro ti vogliono bene!"

"Non è vero! Tutte le volte che ero con loro mi sono sentita..."

Darcy aveva difficoltà ad usare quella parola, ma decideva ugualmente di pronunciarla: "Mi sono sentita usata."

Dopo la lunga discussione con il padre, la futura ex strega aveva già in mente una destinazione. Così afferrava il mappamondo che nascondeva gelosamente e incominciava a farlo girare.

"Ho deciso: me ne andrò in Finlandia! Il clima freddo mi aiuterà ad ambientarmi meglio."

L'indomani, Darcy prendeva la pozione che annullava i suoi poteri, preparava dei vestiti adatti all'ambiente, si tagliava i capelli ad una lunghezza normale, si toglieva il pesantissimo trucco ed incominciava la sua nuova vita.

************

Erano passati sei mesi e Darcy si considerava felice per la sua nuova vita.

Ogni giorno lavorava in una piccola pescheria e la sera era ospite a casa di Lars, il suo datore di lavoro; nonostante questo, veniva trattata senza favoritismi.

Aveva inoltre stretto una forte amicizia con Pernilla, la figlia tredicenne di Lars, con la quale ogni week-end girovagava per dei quartieri caratteristici, oppure visitava qualche paesino limitrofo.

Una domenica sera, si era sentita dire queste parole: "Sai che mi trovo meglio con te che non con le mie compagne di scuola?"

"E' un pensiero molto carino!" le rispondeva Diana (questo il nome che si era data prima di partire): "Perchè mi dici così?"

"Perchè io mi sento ancora una bambina, mentre loro si credono già grandi."

"In che senso?"

"Alcune o hanno dato il primo bacio o sono già fidanzate o entrambe le cose; e tre di loro hanno già perso la vergognità!"

"Forse intendevi verginità!"

"Quella. E mi prendono continuamente in giro perchè non faccio come loro!"

"Ascoltami: tu cerca d'ignorare le loro frecciate, fai finta di essere la sola persona esistente sulla Terra."

"E se decidono di venire alle mani? Non voglio far preoccupare mamma e papà!"

"Non ti preoccupare, Nilla: puoi dirlo a me, così le sistemerò a dovere! Finchè resterò in vita, sarò qui a difenderti dalle avversità che incontrerai e ti confesso che ho sempre desiderato un sorella minore a cui dire queste cose."

"Ed io ho sempre desiderato una sorella maggiore da cui sentirmele dire."

"Ti voglio bene, Nilla."

"Anch'io ti voglio bene, Diana."






Toc toc! Sono qui con una nuova storia!

Per la serie "cattivi che si redimono", ecco Darcy/Diana vivere e comportarsi come una babbana, trovando anche una famiglia che le voglia veramente bene. Ho scelto Darcy perchè delle tre streghe è quella, a mio parere, più umana e caritatevole.

La canzone che ho scelto (il cui titolo significa "ti nutro con il mio amore) è quella portata in scena dalla Norvegia.

"E allora perchè hai ambientato mezza storia in Finlandia?" mi chiederete.

Io vi risponderò: perchè la Finlandia è l'unico paese del blocco scandinavo che mi manca.

Ecco il link della canzone: http://www.youtube.com/watch?v=gjm-kCOMaPY&list=PLmWYEDTNOGUL8oC28EQ6VYHWhDMtkuY_p

A presto.

Russian

 


























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Capitolo 21
*** Tomorrow (500 giorni insieme) ***


EURO22

Tomorrow








Sembrava una giornata come tante, ma per me preannunciava che ci sarebbero stati dei cambiamenti. Cambiamenti che sono arrivati sotto l'aspetto di quel buffo ragazzino.


Lui non era certo uno che diventa istantaneamente amico di tutti; chi potrebbe diventare amico di un brufoloso e occhialuto essere umano, di qualsiasi età egli sia?

Probabilmente mi sto lasciando condizionare dagli stereotipi, ma questa domanda balenava ugualmente nella mia testa.

Eppure deve esserci un modo per cercare di avvicinarlo...

Andrò sul classico: mi siederò di fronte a lui in mensa!

D'altronde ha sempre funzionato, no?

Giunta l'ora di pranzo, buttavo un occhio al nuovo arrivato per vedere se qualcuno si fosse seduto al suo stesso tavolo.

Come previsto, è da solo: vorrà dire che mi sacrificherò io.

"Ehm... posso sedermi qui?"

Dapprima mi guarda con incredulità, poi mi risponde con un timido "Sì".

Mentre afferravo il mio panino, chiedevo: "Come ti chiami? Sei nuovo di queste parti? Perché sei venuto qui?"

"Davvero t'interessa?"

Avrei potuto rispondere: "Mi sono seduta vicino a te solo perché mi facevi pena.", ma mi era uscito soltanto un sospirato "Sì".

"Io mi chiamo Jeremy, e tu?"

"Rachel."

"Piacere di conoscerti."

"Da dove vieni?"

Jeremy tentennava a più non posso.

"Hai per caso paura di me?"

"C-Certo che no!" mi rispondeva tremante.

"Allora dimmi di dove sei!"

Tentennava ancora, ma stavolta riusciva a formulare una domanda.

"Hai presente Bella Swan?"

"Purtroppo sì."

Ebbene sì, ho visto tutta la saga di Twilight, ma non sono riuscita a farmela piacere; inutile dire che non impazzivo nè per lo Zombie-Palla da discoteca nè per il Grande Capo Steroide Ambulante.

"Praticamente è la sua storia al contrario: io vengo da Forks, ma a causa di quella saga mi sono stufato di vivere lì."

"Se fossi stata in te, avrei fatto la stessa cosa!"

Entrambi scoppiavamo a ridere fragorosamente; nel mentre, i miei compagni si voltavano e ci guardavano male.

"Dovrò aspettarmi questo trattamento per il resto della mia carriera scolastica?"

"Forse sì...  o forse no!"

"Sei molto criptica nel rispondermi!"

"Intendo dire che oggi ti accolgono così, ma domani forse ti riserveranno un'accoglienza migliore."

"E se non dovesse succedere?"

"Continua a sperare finché non accadrà!"

"Grazie, Rachel! Domani è il tempo di seguire il tuo consiglio!"





Rieccomi, gente!

Comincio col dire che il paese scelto per questa storia è Malta.

Poi dirò che i riferimenti alla canzone sono due:

1) Il ragazzino che diventa amico di Rachel si chiama Jeremy, proprio come il protagonista della canzone;

2) La frase finale di Jeremy è ispirata all'ultima parte del ritornello (che da "It's time to follow her tomorrow" è diventata "It's time to follow your advice tomorrow").

Per finire, ecco il video della canzone (uno dei più carini secondo me): http://www.youtube.com/watch?v=8WmJXIR9xtw&list=PLmWYEDTNOGUL8oC28EQ6VYHWhDMtkuY_p

Quale sarà la prossima nazione? Croazia o Ucraina?

Starà solo a me deciderlo!

Russian

PS: Se c'è qualche fan di Twilight, costui è cortesemente pregato di astenersi dall'usare insulti e/o minacce, grazie.













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Capitolo 22
*** Gravity (Parenthood) ***


EURO23

Gravity









Era arrivato il giorno della recita di fine anno; tutti i bambini non vedevano l'ora di far vedere ai loro genitori quanto si sono impegnati per mettere su uno spettacolo decente.

Tutti? Non esattamente...

Infatti Sidney era al massimo livello di nervosismo, al punto da non riuscire a memorizzare il proprio assolo.

E per aggiungere al danno la beffa, fino al giorno prima la signorina Radcliff le aveva fatto provare tutti i passi senza musica.

Così, qualche minuto prima dell'inizio, era andata a domandarle il perché di questa decisione.

Ed ecco cosa si era sentita rispondere:

"Volevo che la musica per il tuo assolo fosse una sorpresa. Sai, è stato molto difficile trovare una canzone adatta al tuo balletto, ma alla fine ho trovato ciò che fa per te!"

"Grazie! E dimmi: che canzone è?"

"Lo scoprirai quando sarà il tuo momento. Ora vai a metterti in fila con i tuoi compagni, svelta!"

Quando i bambini avevano finito di cantare With a little help from my friends, incominciavano a susseguirsi i vari spettacolini; c'erano balletti, esibizioni canore e persino numeri di magia.

Mentre l'aiutava a infilarsi il vestito da farfalla, la signorina Radcliff dava un prezioso consiglio alla piccola: "Quando sarai sul palco, ascolta attentamente le parole della canzone. Ti aiuterà a dare il meglio di te!"

Da dietro le quinte, Sidney poteva scorgere i propri genitori, i nonni gli zii e i cugini venuti apposta per vederla danzare... o forse volare?

In men che non si dica, era giunto il suo momento.

La musica partiva e, man mano che proseguiva, la bambina cercava di azzeccare i vari movimenti.

La mia gravità è più forte di me; così canticchiava e il pubblico era rimasto sbalordito dalla sua esibizione.

"Coraggio, fate un bell'applauso a Sidney Graham! Fatelo sentire!" li esortava la Radcliff.

I parenti, gli insegnanti, i bambini e persino il preside si erano congratulati con lei al termine della recita.

"Ma come sei riuscita a tirare fuori qualcosa di fantasmagorico?" le chiedeva sua cugina Amber con entusiasmo.

E la piccola, sospirando, rispondeva: "Ho solo seguito quello che dice la canzone!"; dentro di sè pensava: Forse un giorno volerò lontano.






















Bentornato, caro tema della farfalla: da quanto non ci vediamo?

Ah, sì: dal capitolo di San Marino!

Per la serie "temi che ritornano", vi presento il capitolo ispirato alla canzone dell'Ucraina. Capitolo che ha molti punti in comune con l'altra storia "farfallocentrica".

Vorrei stringere la mano alle rappresentanti di queste due nazioni per aver portato in quel di Malmö due belle canzoni ispirate alla grafica promozionale. Brava Zlata! Brava Valentina!

Eccovi la canzone di questo capitolo:http://www.youtube.com/watch?v=-onH40yB2uk&list=PLmWYEDTNOGUL8oC28EQ6VYHWhDMtkuY_p

Un bacio

Russian


















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Capitolo 23
*** O mie (Hawaii five-O) ***


EURO24

O mie




(Mille)













L'atmosfera faceva apparire quella foresta innevata ancora più bianca del solito.


Molti lo ritenevano uno scenario insolito, ma per qualcuno era una cosa assai normale.


Ogni volta che metteva piede in quell'angolo di paradiso, la piccola Kono si meravigliava come se l'attraversasse per la prima volta. Del resto, essendo nata e cresciuta alle Hawaii, non sapeva dell'esistenza della neve prima di tutto ciò.


Amava tutto di quella foresta: il suo candore, il fatto che fosse molto grande e le creature che vi abitavano.


Sì, perché la foresta era anche abitata; lì si potevano incontrare lupi, scoiattoli e persino animali (sia terrestri che volatili) che esisterebbero solo in un libro di fiabe.


Ad un tratto, qualcosa di ancora più insolito stava per accadere...


In cielo era apparso un maestoso falco, dal piumaggio assai variopinto, che sembrava voler aggredire la bambina.


Invece aveva lasciato un unico segno del suo passaggio: una scia di mille colori, la quale, ad un occhio meno attento, poteva sembrare un semplice arcobaleno.


Il suo instinto le diceva "Non avvicinarti!", ma Kono non gli prestava ascolto.


Certa di aspettarsi qualcosa di brutto, come se quella scia celasse un nuovo vaso di Pandora, ella camminava verso di essa con aria circospetta.


Una volta vicina, percepiva una sensazione di calore, come... un abbraccio.


Sì, il misterioso "arcobaleno" stava abbracciando la bambina hawaiana che aveva incontrato.


Poco dopo, la scia colorata scompariva, ma aveva lasciato un altro segno.


La bambina notava che il suo vestitino, dapprima bianco, man mano assumeva tutte le tonalità di colori diversi.


Ella, ancora un pochino incredula, correva felice per l'intera foresta, volteggiando ogni volta che incontrava le creature sue amiche.


Era davvero felice in quel posto, ma c'era un piccolo problema: si trattava solo di un sogno.


"Cugina, il lavoro ci chiama!"


La giovane agente prendeva il suo armamentario e, una volta salita in macchina, aveva in mente una domanda.


"Sai, Chin, ti è mai capitato di sognare di essere di nuovo bambino?"


"No, perché me lo chiedi?"


"Perché è quello che ho fatto finora. E mi è piaciuto."












Rieccoci qua, euro-amici!

Oggi ho preso come ispirazione il brano della Moldavia, il mio preferito in assoluto di quest'anno.

Come mi è venuta questa scena onirica?

Ho preso ispirazione la scenografia del video, ci ho aggiunto gli effetti speciali del vestito della cantante (che mi ricorda quello indossato dalla rappresentante azera dell'anno scorso) e il gioco è fatto!

Per finire, ecco il video (se non reggete il rumeno, cercate la versione in inglese "A million"): http://www.youtube.com/watch?v=a2MAIExkd7I&list=PLmWYEDTNOGUL8oC28EQ6VYHWhDMtkuY_p

A presto.

Russian
















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Capitolo 24
*** Believe in me (Brothers&Sisters) ***


EURO25

Believe in me





















Quando si tiene una riunione straordinaria, la tensione di ogni dipendente è alle stelle.

Ma questa volta c'erano in ballo le sorti di RadioOJ12.

Nora sapeva che gli ascolti di Cara mamma stavano calando giorno dopo giorno, ma non ne capiva il perché.

Così aveva deciso di chiarire la questione con il capo (che poi era la maggiore delle sue figlie) una volta per tutte.

"Mi scusi, sono ancora in tempo per la riunione?" chiedeva trafelata ad un dipendente.

"Non si preoccupi, il capo non è ancora arrivato!"

Come si suol dire, "Parli del diavolo e ti escono le corna": Sarah si dirigeva verso la sala e ordinava a tutti di entrare.

"Buon pomeriggio! Come alcuni di voi sanno, oggi si discuterà del rinnovo del palinsesto radiofonico."

Dentro di sè, Nora teneva lo spettro della delusione e quello della resa.

La riunione andava leggermente per le lunghe, fra gli spostamenti dei programmi di fascia mattutina a quella pomeridiana e la cancellazione dell'unica trasmissione notturna; finché...

"Ora passiamo al destino di Cara mamma... "

"... La cui programmazione sarà definitivamente sospesa." borbottava Nora, non facendosi sentire dagli altri presenti.

O almeno provandoci.

"Signora Walker, vuole dire qualcosa a riguardo?"

Da un po' di tempo, Sarah aveva preso l'abitudine di chiamarla così anziché "mamma", per favorire una relazione professionale equilibrata fra le due.

"Se mi permette, signora Laurent, vorrei dire due parole a riguardo."

"Prego, non c'è problema!"

"Nelle ultime due settimane, gli ascolti del mio programma sono calati vertiginosamente. A malapena riuscivo a ricevere una chiamata e c'erano giorni in cui non ne ricevevo nessuna, terminando la trasmissione prima dell'orario previsto. Al giorno d'oggi, la gente vuole più musica e meno chiacchere. Quindi se volete far chiudere la trasmissione, mi farete un grosso favore."

"Abbiamo ascoltato le sue parole, signora Walker, ma non intendiamo chiudere la trasmissione. O per meglio dire, non sarà più nei nostri palinsesti."

"Potrebbe essere meno criptica, signora Laurent?"

"Stamattina mi ha telefonato il direttore di un'importante emittente radiofonica inglese e sarebbe molto interessato ad esportare Cara mamma a Londra."

"Dice sul serio?"

"Ovviamente non dovrà partire subito; le concedo una settimana di tempo per decidere."

"E io ci penserò su."

*********

Appena aveva terminato di ritirare i suoi effetti personali, Nora era sul punto di uscire dall'edificio, quando qualcuno la bloccava sul tempo.

"Possiamo parlare in privato?"

"Non vedo perché non dovremmo!"

Una volta chiusa la porta della sala riunioni ormai vuota, Nora gridava: "Sarah, è semplicemente fantastico! Condurrò la mia trasmissione a Londra!"

"Sono contenta, mamma: perché non lo hai esternato subito?"

"Perché non volevo sembrare una che prende delle decisioni affrettate. Sarei disposta a partire anche domani!"

"Puoi partire anche domani; la cosa importante è che tu sappia che il pubblico londinese crederà in te."







Avete presente "Total eclipse of the heart" (conosciuta come una di quelle canzoni che vengono cantate ai matrimoni senza che nessuno legga bene il testo)?

Ecco, colei che la cantava ha rappresentato la Gran Bretagna quest'anno all'ESC, chiudendo al diciannovesimo posto.

Non ho molto da dire su questa storia, se non che ho aggiunto la distanza professionale usata da Sarah per rivolgersi a sua madre e viceversa.

Ecco la canzone:http://www.youtube.com/watch?v=HALTU11QE6g&list=PLmWYEDTNOGUL8oC28EQ6VYHWhDMtkuY_p

A presto.

Russian

PS che non interessa a nessuno: ho visto le finali di Mosca 2009 e Oslo 2010 (entrambe da brivido!) e in settimana mi rivedrò Düsseldorf 2011 e Baku 2012.

Altro PS che non interessa a nessuno: su Eurovision Confessions hanno pubblicato qualcosa di mio.
È questa qui: http://eurovision-confessions.tumblr.com/post/59302103816
(Traduzione: mi piace un sacco quando l'Italia manda un uomo e San Marino manda una donna (come nel 2011 e nel 2013); è semplicemente una cosa in stile "Adamo ed Eva".)

































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Capitolo 25
*** Mizerija (Rizzoli&Isles) ***


EURO20

Mizerija







(Tristezza)













Per l'ennesima volta, Jane era riuscita a sventare un altro omicidio efferato.

E per l'ennesima volta, l'aveva sventato con successo.

E per l'ennesima volta, era andata a casa di Maura a raccontare l'accaduto e parlare del più e del meno.

Ma questa volta era accaduto un fatto insolito.

Tutto a casa Isles era diverso. A cominciare dalla musica: perché quel coro di voci maschili in sottofondo? E per giunta in una lingua incomprensibile?

"Immagino che non apprezzi la musica balcanica!"

"Veramente non so di cosa si tratti." replicava Jane dubbiosa.

"E' una klapa." incalzava Maura col suo fare da maestrina "Si tratta di un genere musicale a cappella e spesso parla delle piccole cose della vita."

"La tua conoscenza musicale è senza confini!"

"Non mi sembri affatto sorpresa." constatava Maura.

"Per forza! Nel far sapere cose nuove su di te sei ormai prevedibile."

"Veramente c'è qualcosa di me che ancora non sai..."

"Questo è impossibile, quando si tratta di te!"

"Ma è una questione molto delicata!"

"Me la rivelerai un'altra volta."

"Ma io voglio dirtelo adesso!"

Proprio in quel momento, partiva un'altra canzone, sempre di genere klapa.

"Questa canzone parla della tristezza; resta qui, non ho voglia di essere triste."

"Suona come un ordine."

"E lo è, mia cara Janey!"

"Non chiamarmi Janey!"

"Dopo un po' ti piacerà, fidati!" la intimava la dottoressa, mentre incominciava a sbottonarsi la camicia.

"Sei per caso impazzita?"

"Sono più sana di mente di quanto tu voglia credere." replicava Maura togliendosi il costoso indumento, il quale verrà poi seguito a ruota dalla gonna e dalle scarpe.

"Perché stai facendo questo?"

"Vedi, Janey, nell'ultima settimana ho iniziato a considerarti più di una semplice amica. E stanotte voglio dimostrartelo con i fatti." affermava, mentre si sfilava anche l'intimo.

Il massimo d'intimità che Jane avesse visto era vederla in pigiama; quando si era ritrovata davanti il corpo nudo di Maura, era sopraffatta dallo stupore.

La detective cercava di scappare, ma l'altra si era avvicinata pericolosamente a lei.

Nell'attimo in cui stava per accadere un appassionatissimo bacio, il cellulare di Jane squillava a più non posso...

... Stava suonando la sveglia!

Dopo aver zittito l'apparecchio, Jane telefonava all'amica, certa che questa sarà una telefonata indimenticabile.

"Buongiorno, Jane!"

"Dopo il mio incubo di ieri notte, non credo che oggi sarà un buongiorno! Accidenti a te e al tuo viaggio in Croazia!"

"Non capisco perché tu sia in collera con me!"

"C'era che tu avevi messo su un disco di musica klapa..."

"E... ?"

"E tu volevi trascorrere la notte insieme a me..."

"E allora? Tu vieni quasi sempre a dormire da me!"

"Il fatto strano era che tu... volevi baciarmi! Sulla bocca!"

"E ci sono riuscita?"

"La sveglia mi ha salvato in tempo!"







Salve a tutti!

Per le categorie "Al confine tra sogno e realtà" e "Femslash senza futuro", vi ho proposto questa divertentissima storia, impreziosita dalla tradizione musicale croata.

Per molti questa canzone sarà noiosa, ma a me piace molto scoprire nuovi orizzonti culturali.

Quindi, se lo desiderate, ascoltatela e immaginate di respirare l'aria della Dalmazia: http://www.youtube.com/watch?v=qdESBf3UFQI&list=PLmWYEDTNOGUKfEugVqo6990shcS51Nmfy

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Capitolo 26
*** Ljubav je svuda (Criminal Minds) ***


EURO26

Ljubav je svuda





(L'amore è ovunque)




















Lila Archer era stufa della sua vita.

Era stufa delle prime dei film, dove lei era costretta ad indossare costosissimi abiti che non avrebbe messo più.

Era stufa dei suoi stessi film, in cui doveva per forza finire a letto col protagonista.

Era stufa dei fan e dei paparazzi, che non facevano altro che assillarla.

Era stufa persino del suo stesso nome.

Già, perché in realtà si chiamava Madison Delbert, ma il suo addetto stampa giudicava questo nome "poco accattivante".

Detestava anche le varie storie d'amore (vere o presunte che siano), durate sì e no due giorni: c'erano attori, produttori, registi e perfino un pivellino dell'FBI, dimenticato nell'arco di una settimana.

Questo era accaduto perché non provava neanche un briciolo d'amore per loro e considerava tali sentimenti precostruiti.

Cosa fare?

La prima scelta sarebbe il suicidio, ma così verrebbe ricordata per tutti gli anni a venire.

Una volta aveva provato a licenziarsi, ma il suo agente preferiva scegliere al posto suo.

Non restava che un'altra opzione: la fuga.

Voleva riprendersi la vita che il cinema le aveva rubato e sentiva che ci sarebbe riuscita.

***********

Le aveva fatto piacere essere tornata a Cape Seagull.

Era felice di aver reincontrato i suoi vecchi amici; in particolar modo, era entusiasta di aver rivisto Thomas Greenfield.

Madison e Thomas erano amici sin dai tempi dell'asilo e fino ad ora si erano confidati moltissimi segreti (dal vivo o via telefono).

Quel giorno si erano recati nel loro posto preferito: la spiaggia di Vorlain.

"Mad, hai letto i giornali?"

"No, Tommy, perché vuoi saperlo?"

"È ormai un mese che parlano di questa Lila Archer."

"Lila chi?" mentiva con disinvoltura Madison.

"Possibile che tu non l'abbia mai sentita nominare? Si tratta di quell'attrice scomparsa senza lasciare traccia! E ti somiglia pure!"

"Ah, sì?"

"Certo! Cosa vuoi dirmi a riguardo?"

Madison rimunginava per una decina di minuti, ma poi aveva trovato la menzogna adatta.

"Lila Archer... non esiste!"

"Come sarebbe a dire?"

"È un personaggio inventato dai media per attirare l'attenzione! Proprio come il mostro di Loch Ness! Giuro sulla tomba dei miei genitori che troverò il malintenzionato che ha messo la mia foto!"

"Calmati, Mad, non pensare alla vendetta! Concentrati invece su questo." affermava Thomas, prima di dare uno splendido bacio alla sua amica di sempre. Bacio che Madison ricambiava con piacere.

È proprio vero che l'amore si può trovare dappertutto, anche dove meno te lo aspetti.


























Rieccomi!

Stavolta ho voluto incentrare la storia su un personaggio secondario.

Trattasi di Lila Archer, ovvero l'attricetta apparsa nell'episodio 1x18.

Ho voluto darle un vero nome ed un desiderio realizzato: trovare qualcuno che ami la sua vera se stessa.

Una piccola curiosità: come soprannome le ho affibbiato "Mad" invece del classico "Maddie" per sottolineare la pazzia che ha combinato nel corso della storia.

E con questo è tutto!

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PS: Dimenticavo la canzone. Si tratta di quella che ha concorso per la Serbia (le rappresentanti, grazie agli abitini-cupcake sfoggiati nella prima semifinale, sono risultate le peggio vestite di questo ESC): http://www.youtube.com/watch?v=LW7TAdytfww&list=PLmWYEDTNOGUKfEugVqo6990shcS51Nmfy
















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Capitolo 27
*** Here we go (New girl) ***


EURO27

Here we go












Finalmente il grande giorno era arrivato: la finale di coppa era certamente l'evento più atteso della stagione.

La squadra di Winston si era impegnata al massimo per riuscire a passare i vari turni.

Per loro era davvero importante vincere finalmente il campionato lettone di basket.

"Allora, coach, quale sarà la formazione di stasera?"

"Stasera non faremo come al solito."

"Cosa vorrebbe dire con questo?"

"La differenza sarà che metterò Winston in panchina."

Gli altri ragazzi si voltavano in direzione del diretto interessato, il quale aveva un'espressione incupita.

"Perché ha preso questa decisione?"

"Già, perché?" interveniva un altro giocatore "Winston è uno dei nostri migliori elementi e lei ha deciso di estrometterlo dalla finale?"

"Non la considero un'estromissione; questa volta ho optato per una formazione diversa, perché voglio vedere come ve la cavate senza di lui."

"D'accordo!" rispondeva l'intera squadra, non senza sbuffare.

****************

La partita procedeva per il meglio... almeno per i campioni in carica!

Infatti i ragazzi di Winston giocavano bene anche senza di lui, ma non con risultati eccellenti.

"Time out!" gridava il coach.

"Abbiamo troppi punti di distanza rispetto agli avversari: urge  una tattica efficace!"

"E quale sarebbe?"

"So che sarà una mossa azzardata, ma ho deciso di rimettere Winston in campo."

"C'è un'opzione di riserva?" domandava Lebbing.

"No, a meno che non ne abbiate in mente una!"

In mancanza di altre proposte, i ragazzi non avevano altra scelta che rispettare la decisione del coach.

Inutile dire che, grazie al rientro di Winston, siano poi riusciti a vincere il campionato.









Salve, popolo eurofestivaliero!

Oggi ho sotto esame il brano della Lettonia; quando penso
alla Lettonia, ultimamente penso a "New girl" e al personaggio di Winston.

Perdonate la secchezza dello sviluppo, ma la canzone non è molto ispirante; comunque eccola: http://www.youtube.com/watch?v=P4lwr-zMSnM&list=PLmWYEDTNOGUJw7z5JozgKaeLhhaMQbmpA

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Capitolo 28
*** It's my life ***


EURO28

It's my life












Avete presente quelle persone che decidono di colpo di tramutarsi in amebe senza coerenza solo per amore?

Bene, perché io ho rischiato di diventare quel genere di persona.

È stato davvero un brutto incubo, credetemi.

Forse è meglio che vi racconti tutto sin dal principio...

Tutto è cominciato con l'arrivo di un nuovo collega; inutile dire che era il classico belloccio "tutto muscoli e niente cervello".

Inizialmente ero rimasta folgorata dal suo aspetto, al punto da accettare il suo invito a cena.

Le mie amiche non erano affatto indignate, anzi, non facevano che dirmi: "Chissà che notte di fuoco indimenticabile passerai, cara la nostra Elena!", tralasciando il fatto che avessi conosciuto quel tipo da meno di dodici ore.

Vorrei non aver dato loro ascolto.

Quando è venuto a prendermi, non ha esordito con un "ciao", ma con un'affermazione piccata.

"Non mi piace il tuo vestito."

E io replicavo: "Perché? È un modello firmato e a te piacciono i capi firmati!"

Lui (mi sono scordata il suo nome) rispondeva perentorio: "Non è adatto ad una bella donna come te!"

"Cosa intendi con "poco adatto"? Spiegamelo!"

"Per prima cosa, è troppo lungo, e poi è troppo poco scollato."

"Che ti piaccia o no, questo è il genere di abito che preferisco!" rispondevo seccata.

"Vieni a casa mia! Lì troverai ciò che fa per te!"

"Agli ordini, tiranno!"

Arrivata a casa sua, o meglio, alla sua super-arci-mega-villona, dovevo assolutamente sfogarmi.

"Perché mi stai facendo questo?"

"Perché ti amo, Elena!"

"Ma se conosci solo il mio nome e il mio indirizzo!"

"Io conosco più cose di te di quante ne sappiano i tuoi genitori. A proposito, come stanno?"

"Allora non sai niente di me! Mia madre è morta cinque anni fa e non ho mai conosciuto mio padre!"

Speravo in un minimo di compassione, ma una volta entrata, si era scatenato l'inferno.

"Non muoverti da qui, zanzara!"

Mi aveva chiamato "zanzara"; e diceva pure di amarmi!

Era tornato di sotto con uno scampolo di stoffa in mano.

"Mettiti questo!" mi gridava tirandomelo addosso.

"Non ci penso nemmeno!"

E non avevo tutti i torti: il vestito era spaventosamente corto e per giunta arancione e nero, la combinazione di colori che detesto di più.

"Sentiamo: perché non vuoi indossarlo?"

"Perché ho delle gambe brutte."

Era una scusa accettabile; non potevo certo dirgli che avevo i peli che cominciavano a ricrescere e che la mia estetista non era libera prima di mercoledì (che poi sarebbe ieri)!

"Sono sicuro che tu abbia delle gambe bellissime. Spogliati, così posso vedere come ti sta!"

"Dimmi la verità: vuoi portarmi a cena o passare direttamente al dessert?"

"La seconda che hai detto. Il mio corpo sarà la tua cena e la mia camera sarà il nostro ristorante!" annunciava con spavalderia.

"Mi dispiace, ma questo è troppo! Chiamo un taxi e mi faccio riaccompagnare a casa!"

"Ma io ti amo!"

"Tu mi consideri un oggetto, è diverso! Se mi amassi veramente, t'importerebbero i miei sentimenti, non il mio aspetto!"

"A me importa veramente di te! Everywhere around the world, "io ti amo" è sempre uguale  
Cada día y cada noche, ljubi, ljubi ti mjenja   
Prends mon cœur, prends mon âme, ma vie, ma chérie    
Inima spune ea, aici e casa ta (Oh...)
Everywhere around the world, ..."

"
Non provare ad incantarmi con delle canzonette! Non lo stai facendo neanche con oggetti rarissimi come questo!" ribattevo indicando un pianoforte di vetro.

Alla fine si è rassegnato e mi ha lasciata andare.

Spero che non mi capitino più serate come quella.












Salve a tutti!

Ed eccoci qui con la canzone più idiota di questo ESC: quella portata dalla Romania.

In questa storia ci sono riferimenti ai precedenti rappresentanti rumeni all'ESC. Volete scoprirlo?

Bene, seguitemi:

- Il nome della sventurata protagonista si riferisce a due cantanti: Elena Gheorghe, che ha rappresentato la Romania nel 2009 con "The Balkan girls", ed Elena Ionescu, leader dei Mandinga (in gara nel 2012 con "Zaleilah");

- Un altro riferimento alla Ionescu è il vestito consigliato dal Gary Stu; infatti è lo stesso indossato dalla cantante a Baku;

- Il pianoforte di vetro è un riferimento a Paula Seling e Ovi, medaglia di bronzo nel 2010 con "Playing with fire";

- La canzone che il Gary Stu esegue per irretire la povera Elena è "Ljubi, ljubi, I love you", portata dai Todomondo nel 2007.

Dulcis in fundo, ecco la canzone: http://www.youtube.com/watch?v=8pNEEb6dzi8&list=PLmWYEDTNOGUL8oC28EQ6VYHWhDMtkuY_p

Un bacio.

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Capitolo 29
*** Just a little tribute ***


Trib

Just a little tribute







Chiara non faceva altro che osservare con interesse il proprio mappamondo, pensando a quanti viaggia dovrà ancora fare ed a quelli che ha già fatto.

I suoi genitori non le avevano fatto regali migliori di questo: fare un giro dell'Europa e del mediterraneo insieme ai suoi amici.

Aveva chiesto troppo per festeggiare il diploma?

Forse sì, ma quella era un'esperienza irripetibile.

Ricordava i giri fatti a Lisbona, tra shopping e visite culturali, cullata dalle note di un dolcissimo fado; ricordava anche la breve sosta in Andorra con altrettanto piacere.

Ricordava il contatto con la storia e l'archeologia turca, dall'antica Roma all'impero Ottomano, passando per quello Bizantino.

Ricordava il centro storico di Beirut e del piccolo incidente che le era costato moltissimo (un suo amico aveva gridato ad alta voce "Viva Israele!" e aveva provveduto lei stessa alla cauzione).

Ricordava i borghi caratteristici di Praga e Bratislava e le danze tradizionali da lei giudicate trascinanti.

Ricordava vagamente le tappe di Montecarlo e Città del Lussemburgo.

Ricordava le mattine trascorse sulle spiagge del Marocco, tra giochi in acqua e risate in compagnia.

Ricordava i giri in barca a Sarajevo, guardandola come se appartenesse a quella città.

E come poteva dimenticare la settimana in Polonia? Una delle sue più care amiche ci teneva tanto a farle visitare il proprio paese natio...

Ricordava anche tutti gli altri stati (riconosciuti e non) e la memoria di quel pazzo viaggio rimarrà in lei per sempre.












Risalve!

Appena saputo del ritiro della Croazia, mi sono detta: "Perché non dedicare un capitolo ai paesi che non hanno partecipato quest'anno?"

Pronti per i riferimenti?

Eccoli qui:

- Portogallo, Bosnia, Slovacchia e Turchia si sono ritirati quest'anno (chi per motivi economici, chi per scarso interesse e chi per la questione "voti comprati");

- La Polonia si è ritirata l'anno scorso perché voleva concentrarsi più sugli Europei di calcio che sull'ESC. Si spera in un ritorno nei prossimi anni;

- Il Marocco ha partecipato nel 1980, mentre il Libano avrebbe dovuto partecipare nel 2005, ma la TV locale si era rifiutata di trasmettere la canzone israeliana e la partecipazione libanese è stata dunque revocata;

- L'Andorra si è ritirata definitivamente dall'ESC, causa privatizzazione della TV locale;

- Monaco e Lussemburgo non partecipano da tanto tempo e per quest'ultimo staterello è stato annunciato il ritiro definitivo;

- La delegazione ceca ha partecipato dal 2007 al 2009 e il ritiro è dovuto a causa degli scarsi risultati ottenuti.

Spero vi sia piaciuto.

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Capitolo 30
*** A lonely planet called Solayoh (W.I.T.C.H.) ***


EURO29-30

A lonely planet called Solayoh





Ci sono mondi già esplorati e mondi sì abitati, ma ancora sconosciuti al genere umano.

A quest'ultima categoria appartiene il mondo destinato a testare il coraggio di cinque ragazzi.


"Come avete detto che si chiama?" domandava un ragazzo dai lineamenti asiatici.

"Solayoh. L'Oracolo ha chiesto di trattare i suoi abitanti con massimo rispetto." affermava il detentore del cuore di Kandrakar, riconoscibile dai capelli rossicci.

"Uffa, ma perché dobbiamo per forza compiere questa missione?" protestava un ragazzo biondo.

"Perché lo vuole il destino!" gli rispondeva suo cugino, un ragazzo mulatto "Mia madre era inredula quanto la tua, ma piano piano aveva incominciato a prendere sul serio il suo compito, cosa che dovresti fare pure tu!"

"Non vedo l'ora di essere lì a compiere il mio dovere!" esclamava l'unica ragazza del gruppo, dai capelli neri e ricci.

"Sei proprio come tua zia, Martha!" commentava con sarcasmo il biondo.

"Eccoci arrivati!" esclamava il Cuore.

L'accoglienza era accecante nel vero senso della parola: ogni cosa, dagli alberi agli edifici, emanava una forte luce e i cinque guardiani sono costretti a proteggere i loro occhi da essa.

"Vorrei conoscere il segreto per mantenere integri i loro bulbi oculari." osservava il guardiano della terra.

"Posso comprare uno di questi abitini? Vorrei regalarne uno a Leslie." domandava Martha, affascinata dagli scitillanti abiti azzurri indossati dalle ragazze autoctone.

"Shhh, sta arrivando qualcuno!" annunciava il Cuore.

"Lunga vita alla regina!" echeggiava la voce degli abitanti.

Da una carrozza, scintillante come il resto del pianeta, scendeva la loro sovrana. Ella aveva dei lunghissimi capelli biondo cenere e su di essi era posizionato un luccicante diadema d'oro bianco; indossava uno splendido abito turchese ed ai piedi portava dei sandali dello stesso materiale del diadema.

"Benvenuti su Solayoh, guardiani! Il mio popolo è qui per darvi la sua gratitudine! Orsù, presentatevi al mio cospetto!"

"Siamo onorati di essere qui, Maestà! Il mio nome è Kyle Olsen e custodisco il Cuore di Kandrakar!"

"Il mio nome è Martha Lair e detengo il potere dell'acqua! A differenza dei miei compagni, sono nipote e non figlia della guardiana che mi ha preceduto. Ancora non capisco perché i poteri li abbia io e non mia cugina..."

"Lascia parlare me!" replicava il biondo con arroganza "Io sono Amos Cook e nel mio DNA scorre il potere della terra!"

"Mio cugino esagera sempre. Comunque, il mio nome è Robert Ashcroft e posseggo il potere del fuoco!"

"E infine io sono Axel Lyndon e detengo il potere dell'aria!"

"Diteci, Maestà, quale problema vi affligge?" domandava Kyle.

"Noi Solayti abbiamo sempre vissuto in pace ed armonia: non conosciamo la notte e non vi è settimana in cui non ci sia qualcosa da festeggiare."

"Ma se da voi non esiste la notte, come fate a sapere quando è ora di andare a nanna?" domandava piccato Amos.

"Non interrompere la regina!" gli gridava una delle guardie con tono minaccioso.

"Il nostro problema è questo" proseguiva la sovrana "Abitiamo in uno dei Pianeti Solitari."

"Abito vicino ad un osservatorio, ma non ho mai sentito parlare dei Pianeti Solitari." affermava incredulo Axel.

"Il nostro pianeta è catalogato tra i Solitari perché non è situato in nessuna galassia. Poiché siamo pacifici non abbiamo contribuito alle varie guerre combattute nel tempo e non possiamo prendere parte alle Olimpiadi Interstellari."

"Non si preoccupi, Maestà, faremo qualsiasi cosa per il vostro bellissimo pianeta." la rincuorava Kyle.

"Vi ringrazio. Ora recatevi nelle vostre stanze e preparatevi per il banchetto!"

**********

"Avete qualche proposta?" li esortava Kyle.

"Propongo di trovare per ciascuno una bella Solayita con cui accoppiarsi!" replicava Amos.

"Punto primo, lo trovo una mancanza di rispetto verso le donne; punto secondo, dimentichi che esiste anche Martha." lo contestava Robert.

"OK, come non detto!" ribatteva Amos.

"Io un'idea ce l'avrei..."

"E sarebbe, Martha?" domandavano i ragazzi all'unisono.

In quel momento, un araldo entrava per annunciare: "Il banchetto reale è servito!"

Dopo aver cenato, Martha, con il beneplacito di Kyle, chiedeva di poter parlare con la sovrana.

"Cosa vuole dirmi, custode dell'acqua?"

"Vorrei sapere una cosa: come mai i vostri occhi non bruciano a contatto con questa luce? Quale segreto celate?"

"Mia piccola guardiana, sappi che i nostri occhi stanno bene grazie a queste." rispondeva la regina, porgendo a Martha un cofanetto.

"Cosa sono?"

"Queste possono sembrare delle normali matite, ma una volta tracciato il contorno degli occhi, esse formano una speciale lente protettiva, che funziona più o meno come i vostri occhiali."

"Posso avere una dimostrazione pratica?"

"Certo. Seguimi pure."

Arrivate in giardino, le donne apllicavano le loro matite miracolose.

"Funzionano davvero! Perché voi Solayti non le esportate negli altri pianeti?"

"Dici che è una buona idea?"

"Ne sono più che convinta."

"Grazie, mia piccola guardiana. Domani lo riferirò al mio popolo."

"Sono molto onorata, anzi, siamo molto onorati di questo."









Eccoci qui per una nuova avventura!

Questa storia è ispirata non ad una, ma a due canzoni.

La prima è quella che ha concorso per l'Armenia (http://www.youtube.com/watch?v=JSs03Sp-4ME&list=PLmWYEDTNOGUL8oC28EQ6VYHWhDMtkuY_p), mentre la seconda è quella che ha rappresentato la Bielorussia (http://www.youtube.com/watch?v=N4S4m9R-ffA&list=PLmWYEDTNOGUL8oC28EQ6VYHWhDMtkuY_p).

Spero vi siano piaciuti il fandom utilizzato e la commistione delle due canzoni.

A presto.

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Capitolo 31
*** Samo shampioni (Parenthood) ***


EURO31

Samo shampioni





(Solo i campioni)












"Ci siamo, piccolo! Presto diventerai il nuovo asso del baseball!"

Ogni padre vorrebbe che i propri figli siano degli assi in qualcosa; Zeek Braverman lo esigeva.

Quello che desiderava era che i suoi due figli maschi giocassero nella Major League.


Ma non aveva tenuto in considerazione i loro pareri...

"Papà, non vogliamo diventare dei campioni!" si lamentava Adam.

"Già, vogliamo che sia un passatempo, non una professione!" protestava Crosby.

"Per diventare dei professionisti dovete esercitarvi come dei professionisti! Siamo intesi?"

"Intesi." sbuffavano i due pargoli.

Una volta Zeek esagerava con le ambizioni, arrivando a farli allenare alle due di notte.

E le conseguenze non erano certo mancate...

"Zeek, torna subito dentro;! E lo stesso vale per i ragazzi!"

"Sì, mamma!" rispondevano i bambini, evidenziando la loro stanchezza.

Non appena rientrati in casa, incominciava il finimondo.

"Cosa hai intenzione di fare con Adam e Crosby?" domandava un'inviperita Camille.

"Voglio semplicemente forgiare dei campioni di baseball per la prossima generazione."

"E farli allenare a notte fonda è segno d'integrità mentale? Sei consapevole di quello che stai facendo a quelle povere creature?"

"Certamente, Camille! Quando saranno grandi, saranno ammirati da tutto il genere umano!"

"Sei sicuro che sia ciò che desiderano? Hai mai provato a parlare veramente con loro?"

"Lo desiderano eccome; tutti i maschi vogliono essere dei campioni, perché solo i campioni verrano conosciuti da tutta la gente!"

"Zeek, stai delirando! Devi smetterla con le tue manie di grandezza! E se vuoi un futuro asso della Major League, prova con Sarah: gioca meglio di entrambi i suoi fratelli."

Zeek, uscendo sconfitto da quella discussione, andava a coricarsi sul divano.

"Che tuccede?" strillava una vocina preoccupata.

"Julia, tesoro, papà non è in sè stasera. Sono certa che domani le cose andranno per il meglio. Ora vai in camera tua ed io verrò a ricoprirti, va bene?"

"Tì, mammina!"

Dopo tutta quella sarabanda, la notte ormai procedeva per il verso giusto.














Salve, europopolo!

Questo capitolo non è un granché, ma non è stato facile descrivere uno spaccato di vita dei piccoli Braverman.

Stando alle loro fugaci apparizioni, ho immaginato che Adam avesse dodici anni, Sarah (qui solo nominata) dieci, Crosby otto e Julia tre o quattro.

La canzone che ho usato come "scheletro" è quella bulgara, che potete ascoltare qui:http://www.youtube.com/watch?v=bExp3aNOFsE&list=PLmWYEDTNOGUJw7z5JozgKaeLhhaMQbmpA

Alla prossima meta!

Russian

















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Capitolo 32
*** Marry me (Criminal Minds) ***


EURO32

Marry me














Era arrivato quello che venivaconsiderato da molte donne "il giorno più bello della propria vita".

Per qualcuno di nostra conoscenza era un giorno da incubo come tutti gli altri.

"Secondo il mio onesto parere, avverrà qualcosa di brutto prima che io possa dire "lo voglio"! Già m'immagino che sarà così!"

"Andiamo, Penelope, è il tuo giorno fortunato! Cosa dovrebbe succedere di tanto terribile?" la tranquillizzava JJ.

"Conoscendo il nostro lavoro, potrebbe capitarci di tutto: potrebbe arrivare un pazzo che spara granate a destra e a manca, o uno armato di scimitarra venuto per decapitare me o Kevin, o magari un kamikaze che farà saltare in aria la chiesa senza lasciarci il tempo di evacuare!"

"Non essere pessimista! Stai per affrontare un passo importante nella tua vita: dovresti essere contenta!" cercava di calmarla Alex.

"Appunto, dovrei, ma non ci riesco!"

"Coraggio, vedrai che, una volta arrivata all'altare, ti passerà questo pessimismo." la rincuorava JJ.

"Lo spero proprio." rispondeva Penelope digrignando i denti.

In quel momento entrava Emily, tenendo in mano un sacchettino di carta argentato.

"Come si suol dire, ci vuole qualcosa di blu; ed eccola qui, così potrai contrastare il rosa dell'acconciatura e delle scarpe!"

Penelope non poteva non essere entusiasta del "regalo": esso consisteva in una collana di perle dipinte di varie tonalità di blu.

"L'ha fatta la sorella di un mio collega ed ho pensato apposta a te. Che ne dici?"

"Non trovo le parole per descrivere esattamente quanto mi piaccia! Grazie di cuore!"

"Di niente, è solo un piccolo pensiero!"

"Quella collana è proprio adatta a te! Il blu rappresenta la calma che nasconde per un po' il vulcano che sei." commentava Alex.

"Siamo d'accordo!" esclamavano JJ ed Elle, venuta apposta da St. Louis per fare da damigella.

"Sei pronta per affrontare quest'ostacolo?" domandava Beth, nell'atto di porgerle il bouquet.

"Nata pronta!"

"Bene, si va in scena!"

Penelope era riuscita ad affrontare con calma "il giorno più bello della sua vita: aveva camminato fino all'altare (accompagnata da Rossi) con atteggiamento fiero, ascoltato le parole del sacerdote con attenzione, pronunciato senza innervosirsi il fatidico "sì" ed effettuato lo scambio degli anelli (portati dal piccolo Jack) senza che le tremassero  (o peggio, sudassero)  le mani.

"Cara Emily, ho trovato le parole giuste per descrivere la tua collana!" annunciava durante il rinfresco.

"Davvero? Sentiamo, cosa ne pensa, signora Lynch?" domandava con teatralità.

"Penso che la sua collana, signorina Prentiss, sia davvero magica!" rispondeva la sposa con altrettanta teatralità.











Ding dong, gente!

Quando mi è capitata questa canzone, ho scartato a prescindere la classica scena della proposta; dopo varie riflessioni, ho optato per "le tribolazioni della sposa prima delle nozze e la calma ritrovata a cose fatte".

E chi meglio di Penelope Garcia può indossare la "sobria" tenuta matrimoniale sfoggiata all'ESC dalla rappresentante finlandese?

Mi è piaciuto il fatto di far tornare sia Emily che Elle per il lieto eventi, anche perché, essendo Penny loro amica, non potevano di certo perdersi questo momento importante della sua vita (e spero anche che lei e Kevin si rimettano insieme)!

Se avete voglia di ballare, eccovi il brano della Finlandia: http://www.youtube.com/watch?v=FdU02F9lT2g&list=PLmWYEDTNOGUL8oC28EQ6VYHWhDMtkuY_p

A presto.

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Capitolo 33
*** Only love survives (Blue Bloods) ***


EURO33

Only love survives










Seduta su uno scalino di marmo, Lydia stava rimunginando sulla propria esistenza.

"Perché ho voluto entrare in polizia? Perché non sono una casalinga come le altre donne?"

I suoi pensieri echeggiavano nella mente ad una velocità iberbolica; echeggiavano talmente forte da attirare l'attenzione di qualcuno.

"Qualcosa non va?"

La donna alzava la testa e riconosceva, nonostante le lacrime, il volto del suo collega.

"Non è niente, Joe, stavo solo riflettendo."

"Riflettendo su cosa?" domandava preoccupato.

"Sulla nostra vita e sul nostro lavoro."

"E cosa ha di male quello che facciamo?"

"Nulla, ma a volte penso a come sarebbe la mia esistenza se avessi scelto un altro mestiere."

Joe si avvicinava a Lydia e, poggiandole una mano sulla spalla, cercava di confortarla.

"Ascoltami per bene: il nostro lavoro ci fa rischiare addirittura la vita, ma c'è una cosa che non morirà mai."

"E quale sarebbe?"

"L'amore, Lydia."

"Ma nè tu nè io siamo sposati!"

"Lo so, ma io rientro a casa e percepisco l'affetto dei miei cari."

"Il che è facile, visto che provieni da una famiglia numerosa, per giunta di poliziotti e affini! Mia madre ha ostacolato la mia decisione, dicendo che non faccio un lavoro da donna; mi chiedo se non avesse avuto ragione..."

"Non pensare di essere inferiore agli altri solo perché sei una donna! Mia sorella è procuratore distrettuale e posso garantirti che sa fare il suo lavoro meglio dei suoi colleghi maschi."

"Ma questo cosa c'entra col tuo discorso sull'amore?"

"Te lo spiego ora: non so, qualora mi dovesse capitare, cosa ci sarà dopo la morte, ma l'affetto che ho per i miei cari vivrà per sempre, anche se non saro più in questo mondo."

"Mi viene in mente solo una parola: grazie."

"Per gli amici faccio questo e altro!"








Salve, miei cari!

Sono contenta e, allo stesso tempo, dispiaciuta del fatto che questa raccolta finirà tra pochissimi capitoli.

E lo sono anche del fatto che io non abbia sottoposto il concetto d'amore alla classica coppietta "non ci lasceremo mai", optando invece per due colleghi di lavoro (che dialogano dopo l'ennesimo arresto effettuato).

E la canzone? Trattasi dell'ultima classificata, che a maggio ha rappresentato l'Irlanda:http://www.youtube.com/watch?v=iGaZKoim43U&list=PLmWYEDTNOGUL8oC28EQ6VYHWhDMtkuY_p

Un bacio.

Russian
















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Capitolo 34
*** Pred da se radzeni (Medium) ***


EURO34

Pred da se radzeni






(Prima dell'alba)








"Consegnami i seicento bigliettoni che troverai nel tuo armadietto o qualcuno della tua famiglia morirà. Ricordati di effettuare quest'operazione prima dell'alba.

A presto,

l'amico che sai."


Erano tre giorni che Ariel riceveva "posta" da quel tizio misterioso.

Stava succedendo per colpa della sua curiosità; tra le vittime del "macellaio Sam" figurava anche il signor Peabody, il suo insegnante di letteratura delle medie.

 Le vittime di "Sam" erano soprattutto uomini di mezza età. Ma allora perché voleva lei come esca?

Forse il suo scopo era quello di vederla finalmente orfana di madre.

E lei non voleva che accadesse.

Così aveva deciso di venire all'appuntamento con la supervisione di madre e polizia.

"Sono le undici e mezza e ancora non si è fatto vivo."

"Ma ci sono cose che non capisco, mamma: da dove venivano quei soldi? Chi li ha messi nel mio armadietto? E se è stato Sam, perché me li ha dati per poi riprenderseli? E perché non ha messo un orario specifico ed ha preferito un generico "prima dell'alba"?"

"Penserai dopo alle domande, piccola mia. Adesso concentriamoci su quello che accadrà."

Passavano tre ore e mezza, finché ad un tratto, si sentiva un cespuglio muoversi.

"Ci siamo: vai e consegna!" la esortava Scanlon.

La ragazza, portando il voluminoso borsone, si recava al centro del parco.

"Ti stavo aspettando, Ariel Dubois!"

"Ecco il malloppo! Immagino che smetterà di fare del male a chiunque!"

"Questo è quello che dici tu! In realtà voglio metterti alla prova un'altra volta." ringhiava minaccioso.

"E cosa vuoi che faccia, Sam?"

"È una cosa molto facile per una ragazza carina come te: dovrai farmi sentire un vero uomo."

"Come?"

"Non dirmi che sei tanto ingenua..."

"Io so cosa vuoi, ma non l'accetto!"

"Andiamo, vuoi perdere la tua condizione virginale o che i tuoi genitori diventino carne da macello?"

"Non voglio nessuna delle due cose, tuttavia conosco un posticino dove poter soddisfare la tua prima richiesta." ammiccava Ariel, indicando il cespuglio dove si trovavano sua madre, Scanlon e altri due poliziotti.

"Ogni tuo desiderio è un ordine!" rispondeva compiaciuto "Sam".

"Vogliamo andare?"

"Perché non dovremmo?"

Una volta vicino al cespuglio, "Sam" trovava una sorpresina...

"Finalmente ti abbiamo trovato! Siamo felici di arrestarti per i tuoi omicidi!"

"Me la pagherai, piccola spiona!"

"Non credo proprio!"





Buon pomeriggio, miei cari!

Oggi ho fatto un accostamento insolito: ho realizzato una storia cupa ispirandomi ad una canzone festosa.

Riguardo alla storia, spero che sia abbastanza credibile e che la caratterizzazione di Ariel sia IC (non seguo Medium dalla quinta stagione e non so come è finita la serie, perciò NIENTE SPOILER!).

Riguardo alla canzone, ho utilizzato il brano che ha concorso per l'Ex Repubblica Iugoslava di Macedonia.

Qui potrete ascoltarlo (anche se penso che se avessero portato "Imperija", sarebbero passati in finale):http://www.youtube.com/watch?v=-LwGGo5ZfF8&list=PLmWYEDTNOGUJw7z5JozgKaeLhhaMQbmpA

A presto.

Russian
















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Capitolo 35
*** Birds (CSI Miami) ***


EURO35

Birds









Sembrava un giorno come tutti gli altri, ma per Luz è stato un giorno orribile, l'ultimo della sua vita.

"Di cosa è morta?"

"Si direbbe suicidio, detective Salas!"

"Qual era il suo nome?"

"Luz Duarte de Ribeiro, diciannove anni, faceva danza classica in una piccola scuola di Detroit."

"E perché è tornata qui a Rio, detective Nascimiento?"

"Va a trovare i suoi genitori ogni fine settimana. O forse dovrei dire andava."

Yelina era sconcertata all'idea di vedere finire in modo crudele tante giovani vite; questa era la ragione principale per cui, una volta archiviato il caso Duarte, aveva intenzione di lasciare il suo lavoro di detective.

"Sono arrivati i genitori di Luz: li faccio accomodare?"

"Faccia pure, agente Leòn!"

La sala interrogatori era stata progettata per rassicurare chiunque vi mettesse piede: le pareti color pesca, le sedie di vimini e il vaso di fiori sul tavolo davano un tocco di casalinghità in quello spazio lavorativo.

"Quando avete visto vostra figlia per l'ultima volta?"

"Stamattina alle otto; era uscita per fare jogging e non è più rientrata!" rispondeva il padre trattenendo le lacrime.

"Non riesco a credere che la mia bambina non ci sia più!" replicava singhiozzando la madre.

"Luz aveva dei nemici?"

"Non c'era nessuno che le volesse male." rispondeva il padre "A parte dei bulletti che bazzicano il nostro quartiere, ma non credo che arriverebbero ad ucciderla."

"Parlo per esperienza diretta: tre mesi fa, un ragazzino che reputavo codardo ha ucciso mio figlio. E la cosa più tragica è che io non ho fatto nulla per impedirlo." replicava Yelina, ancora con il cuore lacerato per la perdita di Ray junior.

"Lei comprende il nostro dolore." singhiozzava la signora Duarte.

"Lo comprendo benissimo. E poi i nostri figli sono stati uccisi allo stesso modo: sono caduti dai tetti come degli uccelli, scivolando poi giù dal cielo come gocce di pioggia."

"Come le vengono certe analogie?" domandava il signor Duarte.

"Chiunque li abbia spinti a buttarsi è da definirsi pazzo; e, mi creda, non avranno vita facile nell'aldilà."

"Che ne sa lei di cosa ci sia dopo la morte?"

"Si tratta di ciò che immagino, signor Duarte: non c'è aria, non c'è orgoglio, èper questo i nostri uccellini non voleranno più."




Salve, miei euroamici!

Oggi ho scelto la canzone olandese per realizzare questo capitolo.

Essa è tristissima (seppur bella e piena d'intensità), perciò ho dovuto creare una storia altrettanto triste.

Per finire, ecco il video:http://www.youtube.com/watch?v=xPDYbuaXlA8

Un bacio.

Russian.
















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Capitolo 36
*** Contigo hasta el final (Cold case) ***


EURO36

Contigo hasta el final













"Come è andata con Gabriel?"

"Mi ha detto che non sono abbastanza carina e si è rimangiato il suo invito per il ballo di fine anno." rispondeva mestamente Veronica.

Kat aveva trascorso il tragitto verso casa prestando orecchio alle paturnie della figlia sul suo (ormai ex) migliore amico: le frasi "credevo che fosse diverso dagli altri ragazzi" e "pensavo di potermi fidare di lui" ricorrevano nella sua mente, facendole quasi trascurare i fascicoli da archiviare.

La sera del famigerato ballo, Kat aveva in mente un'alternativa da proporre a Veronica, dato che era sprovvista di un cavaliere.

"Tesoro, che ne diresti di uscire lo stesso?"

"Dove vorresti andare a parare?"

"Vorrei portarti in un posto davvero speciale!"

"Sembra un trabocchetto, ma accetto di venire con te!"

Così, dopo aver indossato il suo vestito giallo e i suoi sandali dorati, Veronica scendeva le scale e si dirigeva verso l'auto della madre.

Il posto speciale che aveva in mente era davvero speciale: si trattava di un parco situato appena fuori Philadelphia. Lì si trovava un minuscolo laghetto e i visitatori accendevano e facevano volare delle grosse lanterne di carta.

"Mamma, possiamo accenderne una anche noi?" domandava entusiasta la ragazza.

"Non vedo perché non dovremmo farlo, cara!"

Presa una lanterna tra le più grandi, Veronica l'accendeva e dopo la faceva librare in aria.

"È uno spettacolo bellissimo!"

"Sono d'accordo con te, piccola!"

"Allora detective Miller, vuole conoscere la verità su Gabriel Bogosian?" domandava la ragazza togliendosi le scarpe.

"Sono curiosa di saperlo!"

"Ho saputo da una fonte attendibile, ovvero suo cugino Rudy, che la sua amicizia nei miei confronti era solo una facciata. Gabriel, infatti, mi detestava solo perché non ho la pella chiara come la sua."

"Roba da matti!"

"Già. A scuola mi dicono di trovare qualcuno che mi sarà amico per sempre, ma io ce l'ho già."

"E chi sarebbe?"

"Tu, mamma!"








¡Hola!

Ci stiamo avvicinando pian piano al termine di questa raccolta.

Questa storia rispecchia una situazione analoga vissuta in prima persona, seppur con motivazioni diverse.

La canzone scelta è quella che ha concorso per la Spagna, da ascoltare qui:http://www.youtube.com/watch?v=Q5m8aCZSvws&list=PLmWYEDTNOGUL8oC28EQ6VYHWhDMtkuY_p

Un bacio.

Russian













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Capitolo 37
*** Shine (La tata) ***


EURO37

Shine







I preparativi per il ballo erano in gran fermento; i ragazzi e le ragazze affrontavano i giorni che lo precedevano, ognuno a modo loro.


E bisogna trovare un esempio pratico: Grace era talmente ansiosa e terrorizzata al punto da sperare che la sera del ballo non sia così imminente.

"Non sopravviverò a questo!" era solita ripetere tra sè e sè.

Fortunatamente c'era qualcuno pronto a confortarla. O meglio, qualcuna.

"Posso entrare?"

"Vieni pure, Fran!"

Da semplice tata, era diventata una vera e propria madre per Grace; questo era un enorme vantaggio in fatto di confidenze.

"Cosa ti turba?"

"Riguarda domani sera. Lo sai che c'è il ballo della scuola?"

"Certo che sì!"

"E che Clint Hoffmann mi ha invitato?"

"Mi pare ovvio!"

"Ed è qui che sta il problema: mi ha chiesto l'invito in modo stentato, come se fosse costretto ad andarci con me."

"Da come l'hai intuito?" domandava Fran.

"Esitava in continuazione, si guardava sempre intorno, ha addirittura sbuffato quando gli ho detto di sì!"

"Magari è solo timidezza..."

"Timidezza un corno! Lui si vergogna di me!"

Grace, avvilita, si stende sul letto, ma Fran la consola così:

"Sai, anche a Val è successa più o meno la stessa cosa."

"E come sei riuscita a tirarla su di morale?"

"Ho fatto così!" le rispondeva, poco prima di tagliarsi una minuscola ciocca di capelli.

"Quello che hai fatto è alquanto folle!" constatava Grace.

"Lo so, ma nascondi questa mia ciocca sotto il cuscino e sarai certa che domani andrà tutto bene!"

"Ne sei sicura?"

"Certamente! Domani splenderai, fidati!"

"Non so come ringraziarti."

"Oh, è una cosa da niente!"




La fine è quasi vicina!

La fine di questa raccolta, intendo!

Mancano solo Francia e Germania ed è finita!

A parte questo, spero vi sia piaciuto questo misero capitolo, ispirato alla canzone austriaca.

Qui il brano: http://www.youtube.com/watch?v=1RPLzJ5hqYc&list=PLmWYEDTNOGUKfEugVqo6990shcS51Nmfy

Un bacio.

Russian

PS: Ho utilizzato i nomi originali, perciò Francesca è Fran e Lalla è Val.













 


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Capitolo 38
*** L'enfer et moi ***


EURO38

L'enfer et moi







Laggiù c'è l'inferno,
dove tu ti perdi;
guardati bene le spalle,
perché sarò io!



Le parole di quel messaggio erano senz'altro criptiche, ma anche lapidarie.

La domanda era una sola: chi le aveva scritte?

Alfred aveva un bel gruzzolo di gente che gli era nemica: suo padre, il professor Strickland, Frank Lazlinski...

Una volta arrivato sul luogo dell'appuntamento, stentava a credere che chi instisteva per incontrarlo fosse...

"Nadia!"

"Oh, che bella sorpresa!"

Alfred, infatti, non aveva incluso nella lista nera la sua ex ragazza; i due erano lasciati tutt'altro che pacificamente e Nadia, ovviamente, non l'aveva presa benissimo.

Ma qualcosa non andava in lei: i lunghi capelli biondi erano completamente scarmigliati, l'abito bianco che indossava era trasandato e le sue occhiaie le procuravano l'aspetto di uno zombie.

"Perché sei conciata così?"

"E hai pure il coraggio di chiedermelo? Mi sono ridotta così per colpa tua!"

"Ma perché non accetti il fatto che tra noi è FI-NI-TA? E se è finita, vuol dire che non voglio più essere in contatto con te, chiaro?"

La risposta era più criptica e lapidaria del messaggio:

"Preparati al peggio."

A quel punto, lo scenario si faceva inquietante.

Un corvo si posava dolcemente sulla mano sinistra di Nadia, poi cominciava a gracchiare in modo stentoreo.

Udito quel suono, Alfred mormorava: "Non capisco alcunché."

In quel momento, l'abito bianco di Nadia scompariva; al suo posto, infatti, era apparso un abito nero, la cui gonna era un tripudio di ricami e trasparenze.

"Certo che vestita così sei molto più bella."

"Non osare interrompermi!" tuonava la ragazza.

Dei percussionisti di colore interpretavano un canto tribale, sulle note del quale Nadia incominciava a danzare come un'invasata.

"Questa è matta da legare!" pensava Alfred.

Nel frattempo erano apparse alcune candele bianche e rosse, che fluttuavano attorno alla scena.

A un certo punto, Nadia interrompeva la sua folle danza e tirava fuori uno strano pupazzo. Alfred non tardava a scoprire che esso raffigurava proprio lui.

"Mi hai lasciato in modo vergognoso: ora avrai la punizione che meriti!" tuonava Nadia brandendo uno spillone.

**************

Il mattino seguente, alcuni passanti trovavano il corpo senza vita di Alfred. Esso era stato denudato e ricoperto di sfregi; inoltre vi era posizionato accanto un pupazzo con le sue sembianze, cosparso di spilloni.

Alfred ha conosciuto l'inferno: si chiamava Nadia.











Bonjour!

Lo so, Halloween è passato da un pezzo, ma non è mai troppo tardi per mettere su qualcosa di grottesco.

Questa storia è ispirata alla canzone francese (una delle mie preferite) ed è un'Originale coi fiocchi!

Ecco il link della canzone:http://www.youtube.com/watch?v=YQJaab8j4fU&list=PLmWYEDTNOGUL8oC28EQ6VYHWhDMtkuY_p

Ci vediamo con l'ultimo paese rimasto: la Germania!

Russian










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