Teach me how to love you.

di fulmineo
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Notizie 1 ***
Capitolo 2: *** Notizie 2 ***
Capitolo 3: *** Sogni e voglie ***
Capitolo 4: *** Anime gemelle 1 ***
Capitolo 5: *** Anime gemelle 2 ***
Capitolo 6: *** Gemelli ***
Capitolo 7: *** Paure 1 ***
Capitolo 8: *** Paure 2 ***
Capitolo 9: *** Goodbye privacy, welcome love! ***
Capitolo 10: *** Kat ***
Capitolo 11: *** Ti amo. ***
Capitolo 12: *** Parole difficili da pronunciare. ***
Capitolo 13: *** Tre mesi pieni di te. ***
Capitolo 14: *** Sei tutto per me. ***
Capitolo 15: *** Emozioni indescrivibili. ***
Capitolo 16: *** Shock & Panic! 1 ***
Capitolo 17: *** Shock & Panic! 2 ***
Capitolo 18: *** Futuri guerrieri. ***
Capitolo 19: *** Potente e fragile. ***
Capitolo 20: *** Amore profondo. ***
Capitolo 21: *** Questione di rispetto. ***
Capitolo 22: *** Boy and girl. ***
Capitolo 23: *** A lucky girl. ***
Capitolo 24: *** The born and the proposal. ***
Capitolo 25: *** Solo per loro. ***
Capitolo 26: *** Il matrimonio. ***
Capitolo 27: *** The happy ending! ***



Capitolo 1
*** Notizie 1 ***


Era una bella giornata a New York e, negli uffici ove il Dottor Lee Rosen lavorava coi suoi cinque Alphas, esseri umani che avevano ciascuno un potere speciale, su casi che nessun tipo di Polizia o Agenzia Federale riusciva a risolvere, si stava tenendo la solita riunione giornaliera.

Rosen, al solito, stava parlando di trovare gli altri Alpha, ma qualcuno non lo stava ascoltando. Infatti Rachel Pirzad, il cui potere consisteva nella Sinestesia, ovvero la capacità di aumentare l'utilizzo di uno dei cinque sensi riducendo a zero gli altri quattro, pareva sovrappensiero "Rachel, tutto bene?" Chiese Bill Harken, ex Agente dell'FBI di colore, il cui potere consisteva nel saper controllare il rilascio di adrenalina, che gli donava forza e resistenza oltre il normale.

"Si si, tutto bene. Ho solo mal di testa."

"Se non ti senti bene dimmelo." Offrì gentile Rosen e Rachel sorrise appena, annuendo col capo.

Ma dopo qualche minuto Rachel s'alzò di scatto e corse fuori dall'ufficio di Rosen "Credo che Rachel stia male. E' pallida e sta male, dobbiamo fare qualcosa prima che stia più male." Disse Gary Bell, ragazzo autistico che disponeva del potere della Trasduzione, ovvero captava frequenze audio, telefono e tv, riuscendo a intercettare telefonate e messaggi cifrati.

"Nina, perchè non vai a vedere come sta?" Rivolse Rosen a Nina Theroux, che aveva come potere l'Iperinduzione, ovvero la capacità di convincere una persona a fare ciò che lei voleva col semplice uso delle parole.

A Nina era sempre piaciuta Rachel e da circa tre mesi si frequentavano, dopo che proprio la mora aveva invitato l'amica a vivere con sè. Probabilmente Rosen l'aveva scoperto, pensò Nina, ma ultimamente le cose fra loro due non andavano bene a causa di Cameron Hicks, l'ultimo Alpha del gruppo, che possedeva capacità motorie molto sviluppate, così come l'equilibrio e la precisione.

La mora uscì dall'ufficio e raggiunse Rachel in bagno "Dio, ma tu stai male sul serio!" Disse subito Nina, avvicinandosi alla castana.

"N-Non avvicinarti." Riuscì a dire Rachel, guardando torvamente Nina, prima di dare nuovamente di stomaco.

Dal canto suo, Nina non capiva, o non voleva capire, il motivo per cui Rachel la respingeva "Perchè?"

"Non voglio che ti avvicini, chiaro? Vattene, lasciami in pace."

"Come vuoi." Disse Nina, avendo rinunciato a capire Rachel "Ma prima o poi dovrai parlarmi."

"N-Non credo proprio." Ringhiò la castana, ansimando profondamente.

Una volta ritornata nell'ufficio di Rosen, a riunione ormai terminata, Nina trovò solo il buon dottore e Bill "Allora? Come sta Rachel?" Chiese proprio Rosen.

"Stava dando di stomaco, non so altro. Mi ha mandata via, ultimamente non mi sopporta più."

Nelle parole di Nina vi erano amarezza e sconforto, perchè lei teneva moltissimo a Rachel, era stata la prima Alpha con cui aveva legato "Posso parlarti un secondo?" Chiese Rosen "Bill, vuoi scusarci un secondo?"

"Certo." Disse l'uomo di colore, lasciando i due da soli.

"Deve dirmi qualcosa in particolare?"

"So che tu e Rachel vi frequentate, non ho nulla in contrario. Però ti prego di rispettare i suoi sentimenti, sai che è molto fragile."

Nina capì subito dove voleva arrivare Rosen "Penso di aver capito."

"Non ne dubito, solo che non riesci a metterle in pratica." Disse l'uomo, severo "Tu ami Rachel?"

"Certo! Mentirei se lo negassi. Perchè?"

"Perchè allora dovresti smettere di ferirla! Pensaci, Nina."

Nina sgranò gli occhi blu cobalto e fece per rispondere, ma entrò Gary, piuttosto trafelato "Dottor Rosen, Rachel si sente male. Rachel mi ha detto di non dire nulla se ci fosse stata Nina, ma non potevo fare finta di niente. Poi si arrabbierà con me, perchè l'ho detto ma..."

"Dov'è?" Lo interruppe Nina "Dov'è, Gary?"

"Devo dirlo solo al Dottor Rosen, non a te, Nina."

"Allora dimmelo!" Disse l'uomo, avanzando e Gary uscì con lui dall'ufficio, mentre la mora si sedette, mettendosi le mani nei capelli.

Bill fissava l'amica, in preda ad una profonda rivoluzione interna e, in un qualche modo, riusciva a capirla, visto che lui era sposato e ci era passato molte volte quando era fidanzato "Coraggio, vedrai che non avrà nulla di grave."

Nina non rispose e, nel frattempo, Hicks era rimasto a tenere compagnia a Rachel, fissandola semplicemente "Cosa le è successo?"

"Non lo so. Stava camminando e, all'improvviso, è svenuta."

"Tu e Gary uscite, devo visitarla. Devo valutare se è il caso di portarla al Pronto Soccorso oppure no."

I due uscirono e Rosen provò subito la pressione alla castana, trovandola molto bassa, così le preparò e le fece un'iniezione di sali minerali, che pian piano la fece riprendere "D-Dottor Rosen... Cosa...?"

"Sei ancora debole, non parlare. Hai perso conoscenza, Hicks ti ha portata qui."

"D-Da lui non voglio più aiuto, anche se dovrebbe essere un amico."

"Lui è un amico. Perchè non dovrebbe esserlo?"

"L-Lui è il motivo per cui non vado più d'accordo con Nina."

Rosen lo immaginava ed annuì semplicemente col capo, prendendo poi un'altra siringa con qualche provetta "Ti faccio un prelievo di sangue e lo analizzerò subito, poi ti faccio sapere. Tu rimani qui, se non hai nulla non ti porto all'ospedale."

Rachel annuì, mentre Rosen le aveva lasciato qualche caramella zuccherata e l'aveva coperta con un lenzuolo, uscendo poi dalla sala ristoro con le provette di sangue da analizzare. Uscito il Dottore entrò Nina, che trovò Rachel quasi addormentata "Come ti senti?"

"Non sono affari tuoi. N-Non lo sono più da un pezzo."

"Vuoi dirmi cosa ti ho fatto? Perchè mi odi così tanto?"

"E me lo chiedi? Dovresti saperlo! Lasciami sola, sono stanca." Disse la castana, chiudendo gli occhi.

"Resto comunque a farti compagnia."

"Fai come ti pare!" Ribadì secca Rachel, voltandosi e dando le spalle a Nina e la castana pianse in silenzio, sotto il lenzuolo.

Rosen tornò un paio d'ore più tardi, Nina era già andata via "Ehi, Rachel. Svegliati, ho i risultati."

La castana aprì gli occhi, stropicciandoseli "Ho qualcosa di grave?"

"No, ma di molto bello!" Ammise l'uomo, sorridendole.

"Di bello? Non capisco, davvero. Cosa intende dire?"

"Sei incinta, Rachel!"

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Capitolo 2
*** Notizie 2 ***


Rachel fissò Rosen con occhi sgranati, non riuscendo davvero a credere alle sue parole e molti pensieri le passavano per la testa. Primo, la sua famiglia iperprotettiva le avrebbe fatto mille e più domande, secondo non l'avrebbero più benvoluta come prima e terzo il piccolo o piccola poteva essere solo di una persona, visto che lei non era mai stata con nessun'altro.

"S-Sul serio, Dottor Rosen? Ne è sicuro?"

"Sicurissimo! Congratulazioni, Rachel." Disse l'uomo, abbracciandola, ma la castana non corrispose il tenero gesto "Qualcosa ti preoccupa?"

"Io sono stata solo con una persona. Il figlio può essere solo suo, anche se lo trovo molto innaturale."

"E' di Nina, vero?"

Rachel chinò il capo, annuendo appena "Si, esatto."

"Senti." Iniziò Rosen, togliendo gli occhiali da vista per pulire le lenti "So che stai soffrendo molto a causa di Nina e Hicks, ma lei ha il diritto di sapere. Dalle una chance, tutti meritano una seconda occasione!"

"Ci penserò, posso provarci. Lo prometto." Disse la castana, mettendosi seduta, pronta ad andarsene a casa, visto che era pomeriggio inoltrato.

Passando innanzi al loro ufficio operativo, Rachel vide Gary intento ad usare i suoi poteri per cercare o vedere qualcosa in particolare, mentre proprio Nina e Hicks stavano tranquillamente parlando poggiati alla finestra, entrambi con in mano una tazza di caffè fumante. La visione le fece serrare la mascella e, prima che potesse andarsene, venne raggiunta da Harken "Come ti senti?"

"Meglio. Senti, potresti riaccompagnarmi a casa?"

"Certo. Non vuoi aspettare Nina?" Chiese l'uomo di colore.

"No, non voglio. Per favore, non mi sento molto bene."

"Ok, andiamo!" Rispose Bill e Nina scorse la castana che si allontanava assieme al loro amico e subito uscì dal'ufficio per raggiungerla, ma fu tutto inutile, visto che Rachel continuò a camminare come se nulla fosse ed entrò in ascensore.

Nina ci rimase evidentemente male e guardò fuori dalla finestra, scorgendo Rachel e Bill in strada "Ti manca proprio, eh? Le sei molto affezionata."

"Dottor Rosen, non l'avevo sentita arrivare!"

"Tranquilla, non preoccuparti." Disse l'uomo, sorridendo appena, cercando di non far trasparire alcun sentimento "Hai pensato a cosa fare?"

"Con Hicks e Rachel? Ovviamente farò una scelta, ma non sarà facile scegliere."

"Secondo me la scelta è più facile di quanto credi!"

"Io voglio Rachel, Dottor Rosen! Io voglio lei, ma è come se non avessi controllo sui miei desideri."

"Il problema è tutto nella tua testa, Nina. Tu cedi sempre allo sguardo magnetico ed alla forza di Hicks e tendi a mettere in disparte Rachel, tenendola in considerazione solo quando fa comodo a te e non è così che si fa! Vai pure a casa e pensaci."

Nina fissò l'uomo negli occhi, quindi sorrise e se ne andò, visto che la giornata lavorativa era quasi finita e, per fortuna, il suo appartamento distava solo tre isolati, infatti era nei cosiddetti -quartieri alti- e vi arrivò in un'oretta, grazie alla sua auto sportiva.

Arrivata al suo appartamento, Nina aprì la porta e notò la giacca di Rachel sul divano di pelle nera "Rachel? Rachel, sei qui?" Chiamò Nina e la mora, nell'avviarsi verso la cucina, trovò la castana in ginocchio e pareva stare di nuovo male "Mio Dio, Rachel! Lascia che ti aiuti!"

"N-No, no! Non voglio, lasciami s-stare."

"Al diavolo, Rachel! Sono stanca di andarmene, quando stai male! Voglio aiutarti e non me lo impedirai." Disse Nina, prendendo delicatamente in braccio Rachel e stendendola sul divano, mettendole un cuscino sotto la testa ed uno sotto i piedi "Tu sei il mio futuro!"

La castana era certa di aver capito male "C-Come dici? Scherzi, vero?"

"No e non ti sto prendendo in giro. Il Dottor Rosen mi ha detto di fare una scelta ed è ciò che farò! Fra te e Hicks, io scelgo te, Rachel. Perchè lui può avere mille donne, io soltanto una. E mi sta proprio di fronte!"

Rachel sgranò gli occhi scuri "Quante volte l'hai detto, per poi mai farlo?" Chiese, con voce spezzata, quasi ferita "Ricordo quella volta in cui sono tornata a casa e vi stavate baciando qui, su questo divano! Quando siete stati a letto insieme, gli sguardi che vi scambiate ad ogni minima occasione e persino quando l'hai baciato davanti all'ascensore, in ufficio. Ogni volta che sei vicina a lui, il tuo cuore batte all'impazzata, quando sei con me i tuoi battiti sono regolari. E vorresti dirmi che scegli me? Andiamo!"

Nina era colpita dall'improvvisa aggressività di Rachel, sempre calma e riflessiva, raramente in stile leonessa come lo era ora "Non sarà facile, perchè mi piacete entrambi, ma io ho scelto te! Cosa devo fare per provartelo?"

"Nulla, perchè me ne andrò!"

"Cosa? E dove vorresti andare? I tuoi genitori ti soffocherebbero ancora, visto come sono iperprotettivi!"

"Non lo so! L'unica cosa certa è che, se tu quella notte al club non mi avresti baciata usando i tuoi poteri, io non mi sarei mai innamorata di te più di quanto già non lo fossi!" Ribadì, in lacrime "E non preoccuparti, perchè crescerò da sola il piccolo o piccola che porto in grembo!"

Dopo tale affermazione, Nina sgranò gli occhi blu cobalto e fece per parlare un paio di volte, ma le parole le morirono in gola, finchè non riuscì a formulare un pensiero coerente "S-Sei incinta? Per questo stai male?"

"Si. E questo bambino è tuo, perchè io non ti ho mai tradita! Anzi, la nostra prima volta mi è piaciuta così tanto che... Che non so quale miracolo sia avvenuto, in quell'unica notte."

Rachel si alzò in piedi, traballando e Nina la prese per i fianchi prima che potesse cadere di nuovo. Ovviamente la castana si dimenò e riuscì a colpire Nina con una gomitata, ma la mora non la lasciò comunque "Puoi uccidermi di botte, se vuoi, ma non ti lascerò andare! Mi prenderò le mie responsabilità e so che il passato non si può cancellare, perciò ti chiedo solo un'ultima occasione per dimostrarti quanto ti amo."

"Non è una decisione semplice, da prendere. Prometto che ci penserò."

"Pensaci davvero, mi raccomando!" Concluse Nina, prima di prendere nuovamente in braccio Rachel e metterla stesa sul divano, per andare poi in cucina a preparare un po' di brodo di pollo per la castana e qualcosa per sè stessa.

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Capitolo 3
*** Sogni e voglie ***


Nina, in cucina, stava preparando il brodo di pollo per Rachel e qualcosa per sè stessa con una cura tale che nemmeno lei sapeva di possedere, quindi aprì il frigorifero per prendere del succo di pompelmo e notò una scatola di dolcetti, che prese e poggiò vicino al lavandino.

Prese prima il brodo di pollo con un cucchiaio e lo portò a Rachel, che cercava di mettersi seduta sul divano "Aspetta, lascia che ti aiuti."

"Fai come ti pare." Rispose Rachel, quindi Nina portò il piatto con la sua pasta allo scoglio, la bottiglia di succo di pompelmo con due bicchieri e la scatola di dolcetti, quindi si sedette accanto alla castana ed iniziarono a mangiare in un silenzio confortante ed imbarazzante allo stesso tempo.

"E' di tuo gradimento? Non ho mai preparato il brodo di pollo."

"Invece è ottimo." Rispose tranquilla Rachel, mangiando piano per evitare di stare ancora male "Grazie. E scusa per la gomitata, non era mia intenzione."

"Non fa niente, me la sono cercata. E mi sta anche bene, l'ho meritata."

Rachel fissò il livido sotto l'occhio destro di Nina e, quasi istintivamente, le posò la mano sinistra sulla guancia, facendola voltare "No, non è vero. Ho reagito male, tu volevi solo aiutarmi ed io ti ho colpita... Mi dispiace tanto!"

"Ehi, non piangere. Non piangere, sono cose che capitano."

"N-Non so cosa mi succeda, ma sento una gran voglia di piangere!" Tentò Rachel, tra i singhiozzi, nascondendo il viso con le mani, lasciando che Nina la stringesse a sè "P-Però le mie scuse sono sincere."

"Si, lo so. C'è verità, nei tuoi occhi e questo mi fa piacere." Sorrise la mora "Allora mi perdoni?"

"Devi promettermi che smetterai di pensare a Hicks come ad un partner. Devi promettermi che la smetterai di considerarmi solo quando lui non potrà prestarti attenzione, perchè noi due avremo un figlio insieme ed a quest'ultima chance che ti do non ne seguirà un'altra!"

"Sarà sufficiente! Farò l'impossibile per essere una brava compagna, una futura buona madre e... Perchè no, magari anche una moglie degna di te!" Disse Nina, sorridendole e prendendole le mani fra le proprie, baciandole le nocche.

Rachel sgranò gli occhi "Come? Tu vorresti sposarmi?"

"Certo! Quando i tempi saranno maturi, perchè no? Realizzerei uno dei miei sogni."

"Uno? E gli altri quali sarebbero?"

"Il primo in assoluto è questo, ovvero sposarmi con l'amore della mia vita ed avere con lei dei figli. Secondo, andare alle Hawaii in viaggio di nozze, o comunque in un posto caldo. Terzo, visitare alcuni Stati del Mondo, in primis il Giappone!"

"Condividiamo parecchi interessi, a quanto pare. Chi l'avrebbe detto?"

"Io!" Rispose Nina, sicura come sempre "Si dice che due anime gemelle si sentano e si trovino, quasi per caso. E se ben ricordi, siamo andate subito d'accordo, diventando ottime amiche! Anche se poi ho rovinato tutto." Concluse con amarezza Nina, prima di sorridere malinconicamente "E così facendo, a causa della mia stupidità e della cecità del mio cuore, ho rischiato di perderti!"

Negli occhi blu cobalto di Nina vi era solo verità e non stava usando il suo potere per convincerla delle sue parole "Il Dottor Rosen ci ha insegnato l'importanza di saper ammettere i propri errori, mi fa piacere che tu l'abbia fatto. Ma servirà del tempo per provare a sanare le ferite del mio cuore."

"Si, lo so. E ti darò tutto il tempo di cui avrai bisogno, ma promettimi che non andrai via!"

Rachel sorrise teneramente "Dove vuoi che vada? Ad un bambino non serve solo una casa in cui vivere, ma anche entrambi i genitori."

Stavolta fu Nina a sorridere "Hai ragione. E non vedo l'ora che nasca!" Ammise, posando nuovamente le mani sul ventre leggermente rigonfio di Rachel, accarezzandolo con una tenerezza che non credeva di possedere "Non ho mai conosciuto l'affetto ed il calore di una famiglia, ma ti prometto fin da ora che farò del mio meglio col nostro piccolo!"

"Ne sono certa!" Ribadì Rachel, posando le proprie mani su quelle di Nina "Domani chiederò al Dottor Rosen se conosce un'ottima ginecologa, affinchè possa fare la prima ecografia e scoprire così il periodo esatto, visto che io non ho contato i giorni, pensando ad un ritardo."

Nina capì a cosa Rachel si stesse riferendo ed annuì col capo "Quando avrai saputo il giorno in cui farai l'ecografia, dimmelo. Verrò con te!"

"Ma tu odi gli ospedali, li hai sempre odiati!"

"Già, ma non perderò l'occasione di poter vedere il nostro bambino per colpa della mia insulsa fobìa!"

"Il problema vero sarà dirlo alla mia famiglia. Non accetteranno mai una mia relazione omosessuale, mi uccideranno! Oppure cercheranno di corromperti e mi troveranno un marito che sia degno di me, come dicono loro."

"Lo faremo insieme e se non ti accetteranno o proveranno a separarci, li convincerò a modo mio!"

Rachel sorrise, in parte perchè avrebbe voluto vedere i suoi severissimi genitori alle prese con l'Iperinduzione di Nina, ma dall'altra era terrorizzata perchè era certa che la mora non ci penserebbe due volte a condizionare i suoi genitori, se servisse per il suo bene. Per il LORO bene. E quello del bambino.

"Lo faresti davvero? Useresti i tuoi poteri per stare con me?"

"Certo, ma solo se tu lo vorrai. Non farò nulla che possa darti dispiaceri, te ne ho già dati troppi!"

"Grazie." Rispose la castana, abbastanza sollevata dall'affermazione "Cambiando discorso, c'è un'altra scatola di cioccolatini?"

Nina era a bocca aperta "Hai mangiato trentasei cioccolatini da sola? Sei incredibile!"

"E mangerò molto di più, fidati!"

"Comunque si, cen'è ancora una. E poi ci sono diverse coppette di gelato ancora nuove! Poi ho delle croissant, ciliege, fragole, pesche, panna montata, cioccolato e persino la Nutella bicolore."

Rachel sgranò gli occhi "Dio, portami la Nutella, la frutta e la panna montata!"

"Non dirmi che queste..."

"Si, sono le classiche voglie da gravidanza e dovrò riuscire a soddisfarle tutte!"

"Vado subito a prenderti tutto, tu aspetta qui."

"Tranquilla, non vado da nessuna parte!" Ribadì la castana, sorridendole e Nina, fatto altrettanto, sparì nuovamente in cucina per prendere quanto richiesto dalle voglie del suo amore. Amore che forse la stava pian piano perdonando.

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Capitolo 4
*** Anime gemelle 1 ***


Il mattino seguente, Nina fu la prima a svegliarsi, verso le sette e andò in bagno per farsi tranquillamente una bella doccia rilassante e si vestì, poi aprì nuovamente l'acqua, ma nella vasca, al fine di preparare il bagno per Rachel.

"Buongiorno." La salutò proprio la castana, stiracchiandosi piano, prima che una fitta la facesse sibilare di dolore "Auch!"

"Ehi, tutto bene?" Chiese preoccupata Nina.

"S-Si, solo una fitta. Non temere, sto bene." Ribadì la castana, accarezzandosi il ventre.

"Ti ho preparato un bagno caldo. Vieni, ti porto in bagno." Disse Nina, prendendo in braccio Rachel e costei arrossì selvaggiamente, cercando di convincere la mora a metterla giù, ma Nina non volle sentire ragioni e portò la sua amata in bagno "Io scendo a preparare la colazione. Se hai bisogno chiama, non farti alcun tipo di problema, ok? Io arriverò subito! Vuoi qualcosa in particolare?"

"Un bel toast carico di mozzarella, magari! Un bel pancake e le fragole con la panna montata."

"Perfetto! A dopo, allora."

La castana annuì e, quando Nina l'ebbe lasciata sola, entrò nella vasca da bagno dopo essersi spogliata e si perse nel dolce profumo del bagnoschiuma al latte di cocco e rose di Nina, rilassandosi.

La mora, dal canto suo, una volta in cucina iniziò a preparare quanto richiesto dalla castana, sistemando poi tutto con cura in tavola e Rachel, quando scese in cucina qualche minuto più tardi, si perse ad osservare Nina. Mai avrebbe pensato, infatti, che la mora fosse così brava a prendersi cura di qualcuno che non fosse sè stessa, dedicandogli una tale dedizione. Fu un dolce tocco sulla sua spalla a riportarla alla realtà "Come? Dicevi?"

"Non ho detto nulla." Rispose Nina, sorridendole poi come suo solito, inginocchiandosi poi innanzi a Rachel "Buongiorno." Disse, baciando ed accarezzando lievemente il ventre della castana con tenerezza. Rachel era paralizzata dalle emozioni che provava dopo aver acutizzato il senso del tatto perchè, nonostante ci fosse un golfetto di cotone a separare la sua pelle ambrata dalle rosee labbra di Nina, i baci della mora facevano sempre un certo effetto su di lei. E le mancavano terribilmente.

"Nina." Disse solo Rachel, accarezzandole istintivamente il capo e le spalle con entrambe le mani.

"Hai acutizzato il senso del tatto, vero? Lo capisco da come mi tocchi."

Rachel annuì col capo e, quando la mora fu in piedi, entrambe si sedettero a tavola per la colazione "Scusami."

"Per cosa? Non hai fatto nulla."

"Non volevo accarezzarti in quel modo, perdonami."

"Scherzi?? Potevi anche spogliarmi, per quel che mi riguarda! Io ti amo, Rachel. Ti amo!"

La castana si limitò a sorriderle, tornando a mangiare e Nina notò che, così come il giorno prima, quando le diceva di amarla, gli occhi di Rachel diventavano lucidi e malinconici, pieni di passione e sentimento, pronti per un possibile pianto di dolore che non arrivava mai. E questo la faceva stare male, perchè era soltanto colpa sua, del suo cuore e dei suoi occhi ciechi.

Finita la colazione, Nina mise piatti, posate e bicchieri nella lavastoviglie ed impostò il programma di autolavaggio, che terminava e spegneva l'elettrodomestico dopo circa cinque minuti, salirono sul Fuoristrada della mora e sfrecciarono verso il loro ufficio e lì trovarono il Dottor Rosen con Hicks.

"Ciao!" Le salutò subito il ragazzo, sorridendo a Nina, che fece altrettanto.

"Rachel! Ti senti meglio oggi?"

"Benissimo, Dottore, grazie! Ne approfitto per andare a prendere qualche snack al distributore automatico."

"Vai pure, per ora non ho nulla da farti fare."

Hicks la fissava "Rachel al distributore automatico? Ma cosa le è preso?"

"Lì ci sono le merendine con la marmellata di fragole." Disse tranquilla Nina, mentre Rosen sorrideva, Hicks non ci capiva nulla e Bill uscì dall'ascensore assieme a Gary "Le voglie sono voglie, Hicks. Dovresti saperlo, sei padre!"

Il ragazzo dagli occhi cerulei rimase a bocca aperta, così come Bill, mentre Gary s'avvicinò a Nina "Rachel aspetta un bambino. Auguri a tutte e due, adesso vado a farli anche a lei, devo trovarla e dirglielo."

"Rachel aspetta un bambino? Sul serio??"

"Si! E che ci crediate o meno, è figlio mio." Rivelò Nina, visibilmente felice e Hicks ci rimase un po' male.

Bill abbracciò la mora amica e poi anche Cameron fece la stessa cosa "Congratulazioni."

"Alla fine sono riuscita a scegliere, Hicks. Grazie per gli auguri, ma mi dispiace dirti che non sei tu l'amore della mia vita!"

Rosen era abbastanza soddisfatto della presa di posizione di Nina, che forse pareva aver capito di dover mettere in asse la sua vita, poi la mora chiese il permesso di andare da qualche parte e andò a cercare Rachel, mentre Harken e Hicks andavano nel Maine a prendere una ragazza che credevano potesse essere un'Alpha. Rachel, invece, era nel suo ufficio intenta a gustarsi la terza merendina.

"A quanto pare, sembra che tu abbia particolarmente voglia di fragole! Magari è una femminuccia, come lo era la mia Danielle." Disse triste Rosen, rammentando la figlia uccisa un anno prima dal loro nemico giurato, Stanton Parish al termine di una cruenta battaglia a cui tutti loro avevano partecipato.

"Forse. A tal proposito, lei conosce una brava ginecologa?"

"Si. La dottoressa Micaela Smith, che ha lo studio ad un isolato da qui. Ecco, questo è il suo numero!"

"Ci saranno problemi se dovesse scoprire che sono un'Alpha?"

"No, perchè lei sa benissimo di cosa mi occupo. Tu chiamala e dille che ti mando io e non ci saranno problemi!"

"Se dovessero essercene, ci penserà Nina!"

"A proposito di Nina, prima ha detto chiaro e tondo a Hicks di aver scelto te. E poi, Gary ha capito che sei incinta e l'ha detto a tutti."

"Lo so, è venuto a farmi gli auguri! E' stato proprio carino."

"E come va con Nina, a casa? Non è per farmi gli affari vostri, ma dimmi solo cosa ne pensi di lei."

Rachel sorrise, quasi senza accorgersene "Si prende cura di me, ancor più di quanto già facesse da quando abbiamo iniziato a vivere insieme. Dice di amarmi, ma io credo che lo dica più per convincere sè stessa che me."

"Spesso le cose non sono sempre come noi le vediamo. Io, da come ha affrontato Cameron prima, giurerei che sia più che sincera!" Disse Rosen, sistemandosi gli occhiali "Cerca di vedere la verità col cuore, oltre che con gli occhi! Vedrai che Nina saprà sorprenderti, perchè voi siete anime gemelle!"

Rachel sgranò gli occhi e, quando Rosen se ne andò, pensò alle sue parole e capì che il Dottore aveva ragione. Probabilmente lei e Nina erano davvero due anime gemelle e lei doveva credere di più nel loro legame, dato che insieme avevano letteralmente concepito un piccolo miracolo.

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Capitolo 5
*** Anime gemelle 2 ***


Rachel, quando ebbe finito le altre quattro merendine, prese il telefono per chiamare la dottoressa Smith e, nel frattempo, tornò Nina con due borse ed entrò nel suo ufficio. Nelle due buste vi erano solo libri e la mora ne prese uno, si sedette sulla poltroncina dietro la scrivania e ne prese uno da leggere.

"Nina, io e Bill stiamo andando nella stanza speciale a verificare se la ragazza che siamo andati a prendere nel Maine è un'Alpha. Vieni con noi?"

"No. Mi piacerebbe, ma sto leggendo."

"Lettura interessante?" Chiese il ragazzo, con un malizioso sorriso.

"Parecchio! Visto che non ho mai avuto una famiglia e non conosco l'affetto che questa può dare, mi sto documentando per essere una brava madre ed una compagna perfetta per Rachel."

"Ma tu sei perfetta! Se non lo capisce ha qualche problema." Sorrise Cameron "Si vede da quel bel livido!"

"Smettila di fare il carino. Io ho deciso di stare con lei e prendermi le mie responsabilità!"

"Rinunciando a divertirti e magari ad avere un figlio con me? Assurdo!"

"Tu hai già Tyler, dovresti pensare a lui!"

"E se io ne volessi anche uno da te?" Chiese il ragazzo, avvicinadosi alla mora "Sai benissimo quanto valgo, a letto."

"Certo, ma tu non sei la mia anima gemella. Io la amo alla follia, darei la mia vita per lei e nostro figlio!" Ribadì Nina, quasi ringhiando e Hicks, dopo averla fissata per qualche minuto negli occhi blu cobalto, se ne andò per svolgere il suo compito ed apparve Rachel sul ciglio della porta. Sul suo volto un'espressione indescrivibile, un misto di dolore e sentimenti.

"T-Ti disturbo?" Chiese la castana e Nina s'alzò subito, mettendo un segnalibro per non perdere la pagina che stava leggendo.

"No, tu non disturbi mai. Dimmi tutto!"

"Devo andare o-oggi alle tre dalla ginecologa, la dottoressa Smith."

"Ok, mi terrò libera!" Rispose Nina, sorridendole e avvicinandosi alla castana, scostandole una ciocca di capelli dietro l'orecchio destro "Va tutto bene?"

"Ho sentito tutto e... E non so per cosa piangere!"

Nina aggrottò le sopracciglia "Perchè vorresti piangere? Ho detto a Hicks che ho scelto te per ben due volte stamattina e tu vorresti piangere?"

"N-Non so cosa mi succeda! Non ne ho idea." Disse Rachel, lasciando che Nina l'abbracciasse "Scusami!"

"Non devi scusarti, amore mio. Va tutto bene, davvero!" Sorrise la mora, stringendo a sè la castana, accarezzandole la schiena.

"E' tutta colpa degli ormoni." Disse Rosen, apparendo sul ciglio della porta con Bill e Cameron "Non riesce a spiegarsi i suoi stessi sentimenti, ma è normale in gravidanza e non è una cosa negativa."

"Ormoni, dice?" Domandò Nina, prendendo il libro che stava leggendo "C'è scritto anche qui, non avevo ancora terminato di leggere."

"Queste porcherie non ti servono, Nina! Disponi già di tutto ciò che serve per essere un'ottima madre."

"Forse. Ma preferisco documentarmi comunque. Voi avevate bisogno di qualcosa?"

"Devi andare con Bill ad accompagnare quella ragazza da sua madre a Toronto. Te la senti?"

"Certo, basta che siamo di ritorno per le tre."

"Non preoccuparti! Ci metteremo un'oretta, tra andare e tornare."

Nina annuì col capo, allontando un po' Rachel da sè per fissarla in quei bellissimi occhi scuri che sembravano pregarla per qualcosa "Vado a Toronto con Bill, tornerò presto. Tu rimani qui col Dottor Rosen, Hicks e Gary, ok?"

"D'accordo." Rispose Rachel e, quando Nina ebbe preso la sua giacca di pelle e fece per andarsene, la castana mosse qualche passo verso di lei "Nina."

"Dimmi. Devo portarti qualcosa di dolce?"

"No, basta che sia qualcosa di commestibile. Ma non volevo dirti questo." Rivelò Rachel e Nina le si avvicinò nuovamente "T-Ti sembro impocrita se... S-Se ti chiedessi un bacio?" Avanzò con imbarazzo, visto che non erano sole.

"Certo che no! Anzi, sicura di volerne solo uno?" Chiese maliziosa Nina, avvicinandosi a Rachel fino a chiudere ogni spazio fra loro e posò un tenero bacio sulle fesche labbra della castana, subito corrisposto.

Poi Nina se ne andò con Bill dopo aver sorriso al suo amore e Rachel tornò nel suo ufficio e lì trovò Gary "Avevi bisogno di qualcosa, Gary?"

"Hai sentito?" Chiese il ragazzetto autistico, coetaneo di Rachel "Nina ha detto che sei il suo amore. Nina e Rachel che si amano è bellissimo, devo dirlo a mia madre, ne sarà felice. Lei vuole bene ai miei amici!"

Rachel sorrise al ragazzo, che se ne andò a chiamare la madre per darle la doppia bella notizia e lei optò per stendersi sul divanetto e provare a rilassarsi un po', ma Cameron apparve sul ciglio della porta dell'ufficio.

"Ti serve qualcosa, Hicks?"

"Volevo solo dirti che stasera non dovrai aspettare Nina sveglia, perchè abbiamo in programma una bella cenetta romantica."

Rachel sgranò gli occhi scuri "No, non è vero. Altrimenti mel'avrebbe detto!"

"Quante volte pensavi che ti avesse detto tutto e poi non era mai così? Prova a pensarci."

"Cos'hai contro di me, Cameron? Posso saperlo?"

"Mi da fastidio il fatto che tu mi abbia fregato la ragazza da sotto il naso con la scusa di una gravidanza!" La incalzò il ragazzo "Sappiamo entrambi che sono tutte balle! Una ragazza non può ingravidarne un'altra."

"Io sono veramente incinta!" Ribadì Rachel "E Nina... I-Io la amo!"

"Si, come no! Le hai fatto addirittura un'occhio nero."

"Tu hai rovinato la n-nostra amicizia e..." Iniziò Rachel, prendendo dei respiri profondi "E so che lei non mi amerà mai, anche se lo dice, perchè pensa a te! Non rovinare tutto questo, lasciale fare la madre!" Gridò, attirando Rosen e Gary.

Detto questo, la castana perse i sensi, ma non cadde a terra, rischiando di picchiare la testa, perchè qualcuno la prese prontamente al volo, rischiando di travolgere Rosen e Gary, oltre allo stesso Hicks "Rachel! Rachel, ti senti bene?"

"Nina?" Fece Rosen, interdetto "Cosa ci fai qui? Non potete essere già tornati da Toronto!"

"Ad un certo punto ha iniziato a fare il diavolo a quattro e così siamo tornati indietro." Spiegò Bill, arrivando con la giovane Sierra, l'Alpha che Bill stesso e Hicks avevano portato lì dal Maine "Non so perchè."

"Perchè lei mi chiamava, tel'ho detto più di una volta!" Rispose Nina, stendendo Rachel sul divanetto dopo averla presa in braccio.

Rosen la fissò a bocca aperta "L'hai sentita? Avete sviluppato una sorta di telepatìa?"

"Non lo so, non ne ho idea. So soltanto che dovevo tornare qui il prima possibile!"

"Cosa le è successo?" Rivolse Nina a Rosen.

"E' stato Hicks." Disse Gary "Le ha detto di non essere degna di te e di dover uscire con te, stasera. Poi hanno discusso e improvvisamente Rachel ha chiuso gli occhi, poi sei arrivata tu."

Nina guardò malissimo Cameron, avvicinandosi a lui e tirandogli uno schiaffo "Devi smetterla, Cameron. Smettila! Io amo lei, è sempre stato così! Tu sei stato un piacevole errore, ma sei solo un amico. Nient'altro!"

"Ti ha detto un sacco di balle! Non è incinta, vuole solo portarti via da me!"

"Oggi sapremo se è vero o no, ma io non credo che Rachel menta!" Sibilò Nina "Noi siamo anime gemelle. Lei non mi mente mai!"

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Capitolo 6
*** Gemelli ***


Qualche minuto dopo, grazie ad un'iniezione di soluzione salina fatta da Rosen, Rachel aprì gli occhi e li specchiò in quelli blu cobalto e preoccupati di Nina, che se stava accarezzando la fronte ed i capelli "N-Nina... Cosa mi è successo? Ricordo che stavo discutendo con Hicks e..."

"Ora lui non è più un problema. Gli ho detto di lasciarci in pace ed essere solo un'amico per entrambe."

Rachel la fissò, cercando di mettersi seduta "Capisco. E... E dov'è ora?"

"E' andato con Bill ad accompagnare Sierra a Toronto. Oggi, poi, verranno tutti con noi a fare l'ecografia!"

"Tutti? E' proprio necessario?"

"Così Hicks se ne convincerà una volta per tutte e, forse, si metterà il cuore in pace!"

"Ok." Disse Rachel, sorridendo a Nina, che fece altrettanto "Va bene!"

Nina le posò un delicato bacio sulla fronte e le accarezzò piano il ventre "A proposito!" Disse all'improvviso la mora "Quando ero con Bill e Sierra, siamo rimasti bloccati nel traffico causa lavori in corso e sono scesa per prenderti questo! So che ti piace molto."

"Sushi!" Sorrise Rachel "Dio, Nina, ti amo!"

Rachel l'abbracciò all'improvviso e Nina fece altrettanto, perdendosi nel piacere di sentire le braccia della castana attorno al suo collo e poi i loro sguardi s'incontrarono ma, prima di un possibile bacio, arrivò Rosen "Oh, scusatemi! Però dobbiamo andare, altrimenti faremo tardi."

Le due s'alzarono e si diressero verso il Fuoristrada di Nina, sul quale salirono lei, Rachel, Rosen e Gary. Hicks e Bill si sarebbero uniti a loro allo studio medico della dottoressa Smith. Il posto distava un paio d'isolati e, una volta lì, trovarono i due uomini ed entrarono tutti insieme.

"Lee! Quanto tempo. Come stai?" Chiese una donna sui cinquant'anni, dai capelli biondi lunghi fin sopra le spalle e gli occhi verdi.

"Gina! Benissimo e ti trovo in forma." Rispose Rosen, abbracciando la donna.

"Sei qui per la visita ginecologica? Chi è la paziente?"

"Io." Avanzò Rachel, alzando la mano e la donna le sorrise, avvicinandosi e stringendole la mano.

"Ti chiamo subito mia figlia Micaela." Disse la donna, prendendo il suo cellulare e mandando un sms a qualcuno e, qualche minuto dopo, dal fondo del corridoio arrivò una ragazza alta come Nina, dai lunghi capelli biondi legati in una treccia perfetta e gli occhi cerulei "Oh, eccoti! E' arrivata la tua paziente."

"Buongiorno, sono Micaela Smith! Dottor Rosen, è passato tanto tempo."

"Hai ragione! Somigli a tua madre da giovane."

"Mi dispiace tanto per Dani e per non essere venuta al suo funerale." Disse, riferendosi alla figlia defunta di Rosen ed ex fidanzata di Hicks, sua migliore amica sin da quando erano bambine.

"Grazie. Su, Rachel, ora vai con Micaela!"

"Posso venire con lei? Sono la sua compagna." Disse Nina.

"Certo, potete venire tutti!" Disse gentile la ragazza "Loro due entrano con me, voi potete assistere dal vetro della sala."

Tutti seguirono le due donne e Nina si guardò attorno, deglutendo. Lei aveva un brutto ricordo degli ospedali, perchè lì era morta un anno prima Skylar Adams, una giovane Alpha che sapeva costruire congegni elettronici molto sofisticati in pochissimo tempo.

Skylar, che era fuggita dal suo ragazzo assieme alla sua figlioletta di sette anni, aveva conosciuto Nina quando la bambina era ancora piccola e la mora era fuggita con loro attraverso tre Stati prima che Ray, il ragazzo di Skylar, la trovasse ed uccidesse. La giovane Alpha morì in ospedale e Nina s'incaricò di portare la piccola, Alpha di Seconda Generazione, dallo zio di Skylar.

"Tutto bene?" Le chiese Rachel, riportandola alla realtà.

"Si, tranquilla. Oh, a quanto pare siamo arrivate."

Subito Micaela fece entrare nella stanza Nina e Rachel, indicando alla mora una sedia accanto al lettino sul quale si sarebbe stesa la castana "Ti chiami Rachel, giusto?" Chiese e la castana annuì col capo "Bene, allora vai dietro quel separèe e togli le slip, poi torna di qua con indosso gonna e reggiseno. Sia chiaro, lo faccio per metterti a tuo agio!"

"L'ho immaginato, non c'è problema. Tanto gli uomini sono tutti fuori!"

"Io posso essere più pericolosa di un uomo." Disse con malizia Nina e Rachel le sorrise, un po' imbarazzata e Rosen, così come la sua amica Gina, sorrise all'affermazione di Nina.

Nella stanza, Micaela iniziò la visita ginecologica su Rachel e Nina, seduta accanto a lei su una seggiola, le teneva la mano destra tra le sue "Bene, qui è tutto perfetto! Il tuo ex ragazzo ha fatto un'ottimo lavoro, nel portarti via la verginità."

"N-Non è stato un ragazzo." Rivelò Rachel con imbarazzo, sapendo che così gli altri l'avrebbero sentita e Micaela, fissando un paio di volte lei e Nina a turno, capì cosa volesse dire la castana.

"Capisco. E' stata questo schianto che è la tua compagna, giusto?"

"Si, è stata Nina. Io sono stata solo con lei!"

"E per quello che mi riguarda, l'innamorarmi di Rachel è stata l'unica cosa bella che ho fatto in tutta la mia vita!" Disse con sicurezza Nina, posando un tenero bacio sulle nocche della castana.

"Siete proprio innamorate, eh?"

"Parecchio!" Disse Nina "L'ho fatta soffrire molto, ora sto cercando di farle capire quanto l'amo. Perchè io amo solo lei, perchè ho deciso di riequilibrare la mia vita, perchè a ventidue anni non mi andava di buttarla via!"

"Wow, abbiamo la stessa età!" Esclamò Micaela "A proposito, Rachel, questo gel è un po' freddo e potrebbe darti fastidio."

"Ok, d'accordo. Ho capito."

"Non essere nervosa, rilassati." Fece la bionda ginecologa, mettendole il gel e prendendo poi il macchinario per fare l'ecografia, iniziando a muoverlo piano sul ventre della castana, girando il monitor verso le due ragazze, affinchè potessero vedere tutto "Ehi, eccolo qui! Quella nocciolina è vostro figlio."

La bionda indicò alle due future madri il feto ed entrambe sorrisero, con Rachel che strinse la mano di Nina, fissandola con un dolce sorriso e la mora ricambiò il tenero gesto, baciando la tempia di Rachel e tornò poi a concentrarsi sulle immagini e qualcosa la colpì.

"Scusami, ma... Visto che non credo proprio di avere dei problemi alla vista, quella non è un'altra nocciolina?"

Micaela attivò lo zoom e sorrise, rivolta a Nina "Si! Si, sono due gemelli! Caspita, complimenti ad entrambe. Non solo lei è rimasta incinta, ma i bambini sono addirittura due gemelli!" Fece felice la bionda ginecologa "Poi, a giudicare dalla dimensione perfetta delle due noccioline e dalle tue ferite nella zona intima, posso affermare con certezza che sei incinta di nove settimane. Dalla dodicesima inizieranno a crescere e diventare feti."

Rachel si ripulì con la carta che Micaela le diede "Dio, Rachel! Avremo due gemelli!" Disse Nina, con gli occhi lucidi, accarezzandole il ventre e posandovi dei dolci e delicati baci, mentre la castana le accarezzava la nuca e la fissava. Non l'aveva mai vista così felice, sembrava essere diventata un'altra persona.

Eppure era sempre la stessa Nina, bellissima sotto ogni aspetto. Così bella che, quando specchiò i suoi occhi blu cobalto nei suoi scuri, non desiderò altro se non un suo bacio e Nina, che l'aveva sempre capita con uno sguardo, la prese in braccio come se fosse una principessa e la baciò teneramente, cercando di non dare troppa soddisfazione agli amici che le aspettavano fuori assieme alla signora Smith.

"Ci vediamo tra tre settimane per una visita di controllo, precisamente il venti di ottobre, ovvero quando sarai entrata nella dodicesima settimana. Qui ti ho prescritto un farmaco contro le nausee e quando hai le voglie, QUALSIASI tipo di voglie, dovrai fare del tuo meglio per soddisfarle! E tu, naturalmente, dovrai fare del tuo meglio per aiutarla."

"Assolutamente si! Ho tutte le intenzioni di farlo." Disse Nina, fissando poi Rachel, seria "Per tutta la vita!"

Rachel, che era andata nel frattempo a risistemarsi, sorrise tra sè e sè, leggermente commossa e, invece, fuori dalla stanza, Hicks era andato a sedersi accanto a Gary "Visto?" Gli disse il ragazzetto "Il bambino c'è, anzi, ce ne sono due. Ora dovrai scusarti con Rachel, sei stato scortese e l'hai fatta stare male. Nina non tel'avrebbe mai perdonato, lo sai."

"Già." Disse rassegnato Cameron, con un mezzo sorriso dipinto sul viso "A quanto pare dovrò scusarmi con entrambe e smetterla di fare l'idiota."

"Questo ti fa onore, Hicks." Disse Rosen e, quando le due ragazze uscirono dalla stanza con Micaela, tutti se ne andarono dopo essersi congratulati con le future madri e Cameron avanzò, mentre Micaela raggiunse il gruppetto su cenno della madre.

"Mi dispiace tanto. Mi sono comportato da idiota, da ragazzino geloso e prometto che da oggi in poi sarò solo un'amico per voi, se mi vorrete. E... E vi faccio i miei più cari auguri! Sono felicissimo!"

Le due non riconobbero Hicks, dopo l'ultima esclamazione ed il ragazzo le abbracciò entrambe nello stesso momento, fissando poi Rachel e Nina lo tenne d'occhio "Ehi, non allungare le mani sulla mia ragazza, eh!"

"No no, tranquilla! Volevo solo chiederle se posso posare le mani sul suo ventre"

"Certo. E per quanto riguarda oggi, sei perdonato!"

Hicks sorrise e posò le mani sul ventre di Rachel "La mia ex moglie non ha mai voluto che la toccassi, quando aspettava Tyler. Volevo solo sapere cosa si prova e posso dire che è una sensazione bellissima!"

"Si. Si, lo è!" Fece Nina, che sapeva di cosa parlava il ragazzo "Direi che possiamo tornare tutti a casa!"

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Capitolo 7
*** Paure 1 ***


Una volta risalite sul Fuoristrada nero di Nina, proprio costei si perse a fissare Rachel, che stava allacciando la cintura di sicurezza, soffermandosi sul gioco di luci ed ombre che il sole si divertiva a fare sulla pelle ambrata della castana "Qualcosa non va?"

"No, è tutto a posto. Ti stavo solo guardando."

"Me ne sono accorta ed è per questo che tel'ho chiesto."

Nina sorrise "Ti guardo perchè sei bellissima! Una Dea è nulla in confronto a te."

Rachel arrossì, sorridendo appena "G-Grazie, sei molto gentile."

"Sei tu ad essere fantastica. E sicuramente i nostri figli saranno belli come te ed intelligenti come me!"

"Invece io credo che prenderanno metà da entrambe, sia per la bellezza che per l'intelligenza. Ma chissà che tipo di poteri svilupperanno."

"Questo non lo so proprio." Ribadì Nina, accendendo l'auto e partendo, diretta verso il centro città "A proposito, ti va di mangiare qualcosa? Visto che devo fare la spesa e vicino c'è una tavola calda..."

Rachel nuovamente sorrise alla mora "Si, in effetti ho un certo languorino." Rispose la castana e stavolta fu Nina a sorriderle, prima di parcheggiare la sua auto nel parcheggio della tavola calda, proprio accanto al centro commerciale "Ma prima preferisco venire con te a fare la spesa."

"Sicura? Io non ho nulla in contrario se vuoi prima mangiare un boccone."

"Allora vada per una bella pizza ai peperoni ed un bel gelato!" Ribadì Rachel e Nina sorrise, annuendo col capo, scendendo dalla sua auto e facendo il giro, per aprire la portiera alla sua amata.

Quando Rachel scese dalla macchina, Nina la chiuse col telecomando, che fece scattare la chiusura centralizzata e poi tese la mano alla castana "Che ne dici se passeggiassimo mano nella mano come una vera coppia?"

"V-Volentieri. Mi piacerebbe molto!" Rispose la castana, posando la propria mano sinistra sulla destra della mora, avviandosi verso la tavola calda, dalla quale usciva un dolce profumo di pizza appena sfornata e, dopo che un cameriere le ebbe accompagnate ad un tavolo libero, entrambe presero il rispettivo menù.

"Volete ordinare?" Chiese il ragazzo che le aveva accompagnate al tavolo.

"Una pizza con patatine fritte e gamberetti, da bere una bella Coca Cola fresca e come dolce una fetta di Cheesecake!"

"Perfetto! E lei, signorina?"

"Pizza con peperoni, succo d'ananas, gelato con crema e limone ed un milkshake con cioccolato e caramello!" Disse Rachel ed il ragazzo sgranò gli occhi, prima di andarsene verso la cucina con un'espressione scioccata dipinta in viso e Nina rise d'istinto, con eleganza e senza farsi notare.

"Quel poverino è rimasto sconvolto! Sicuramente non è esperto di ragazze e voglie da gravidanza!"

"Mi sa proprio che hai ragione. Dovrò ordinare con più modestia, quando vado in tavole calde o ristoranti."

"Si, ma se avevi voglia di mangiare quelle cose allora hai fatto bene! E poi, crescendo imparerà anche lui cosa significhi diventare genitore."

Rachel fissò Nina nei suoi bellissimi occhi blu cobalto come se fossero attratte da una calamita, ma il ritorno del ragazzo, una decina di minuti più tardi, spezzò il romantico idillio "Ecco, signorine, le vostre ordinazioni!"

Il giovane fece per andarsene, ma Nina si alzò e gli posò le mani sulle spalle, facendolo arrossire per via dell'intensità del suo sguardo "La mia compagna è incinta e tu le porterai tutto ciò che ti chiede!"

Rachel non riuscì a crederci e, quando il giovane se ne fu andato e Nina si sedette, fissò la sua mora preferita "Ma... Hai usato il tuo potere per costringere quel povero ragazzo a portarmi tutto ciò che voglio?"

"Certo! Ti ho detto che avrei fatto ogni cosa per te e per i nostri piccoli."

La castana sgranò gli occhi, ma sapeva che Nina non le aveva mentito, quando le aveva detto che avrebbe fatto ogni cosa per lei ed i bambini e sorrise, quasi senza accorgersene "Sei davvero incredibile!"

"Vedrai che ci divertiremo molto, stando insieme!" Sorrise Nina "Se vuoi, quando i bambini saranno nati, li lasceremo un pomeriggio in affido al Dottor Rosen e potrei portarti sulle montagne russe!"

"Mio Dio, dovunque ma non lì! Non ho nulla contro i parchi divertimento, ma una volta, al liceo, ero uscita con delle amiche e sono stata malissimo appena scesa dalle montagne russe."

Nina sorrise di gusto, con la solita eleganza che le apparteneva "Allora le eviteremo! Ma dimmi, che tipe erano le tue amiche?"

"Quel genere di ragazze che sono tue amiche solo perchè puoi aiutarle nei compiti in classe."

"Ho capito tutto! Se ti avessi conosciuta prima, le avrei sistemate a dovere."

"Mi sarebbe piaciuto vedere come le avresti manipolate!"

"Avrei fatto scegliere a te la punizione adatta!" Disse Nina, terminando la sua pizza, mentre ritornava il giovane cameriere con i rispettivi dolci.

"Desidera altro, signorina?" Rivolse il giovane a Rachel.

"Una fetta di torta al mascarpone! Grazie mille." Rispose un po' in colpa la castana "Mi sento come se lo stessi derubando."

"Non preoccuparti e mangia ciò che vuoi! Il denaro non è un problema e poi..." Fece la mora, indicando la porta "Usando i tuoi poteri, dovresti riuscire a leggere quel bel cartello sulla porta, sul quale c'è scritto che qui si fa di tutto per accontentare il cliente!"

"Già, hai ragione." Disse Rachel, dopo essersi voltata e poi si fece seria "Sai... Ho pensato che dovrei dire tutto ai miei genitori, ma ho paura della loro reazione. Chissà cosa potrebbero farmi!"

"Non devi avere paura, ok? Se tu lo vorrai, io verrò con te! E' un dovere di ogni brava compagna sostenere la sua metà!"

Rachel le sorrise ed il cameriere arrivò con la sua fetta di torta, quindi Nina richiese il conto e, quando il tutto fu saldato, le due se ne andarono al vicino centro commerciale e qualcosa attirò Rachel "Mmmh, questo profumino può solo essere sushi!"

"C'è un ristorante Giapponese, al terzo piano! Vuoi andare lì mentre io faccio la spesa?"

"Ok, a bene! Non mancare di prendere qualcosa di dolce."

"Non me ne dimenticherò, tranquilla!" Disse la mora che, una volta in ascensore, scese al secondo piano e Rachel andò al terzo.

Nina, che aveva sempre le idee ben chiare, non ci mise molto a prendere ciò che le serviva e, dopo dieci minuti di fila alla cassa, riprese l'ascensore e salì al terzo piano, ove rimase a bocca aperta nel vedere Rachel che, nel ristorante Giapponese, aveva terminato tre porzioni di sushi e stava mangiando il ramen.

"Ehi, tu!" Le disse un tipo spocchioso, probabilmente in cerca di rogne "Sei la compagna di questa meraviglia? Sai, perchè sono intenzionato a portarmela in bagno e farla sentire veramente donna!"

"Levati di torno, lei è solo mia! Se ti rivedo attorno a lei, perderai gli attributi." Gli disse, usando il suo potere ed il tipo se ne andò a gambe levate.

"Come se avrebbe potuto rendermi felice!" Intervenne Rachel "Nessuno vale come te, a letto!"

Nina la fissò, sedendosi accanto a lei "Stasera potremmo provare a combinare qualcosa, che ne dici?" Sussurrò con malizia, a bassa voce.

"No, ho paura di fare qualcosa ai bambini. Mi dispiace, ma dovrai accontentarti solo dei miei baci!"

"Andranno benissimo." Ribadì, baciandole il collo poi, notando il conto, Nina lasciò il denaro sul tavolo e se ne andarono, dirette al loro Fuoristrada e poi a casa, ove Rachel mangiò ancora, nonostante tutto ciò che già aveva mangiato "Se io mangiassi come te, morirei!"

"Io mangio tanto per via della gravidanza, altrimenti sai che mangio pochissimo!"

"Certo che lo so! Vado a preparati un bel bagno caldo."

"D'accordo, grazie." Rispose Rachel, andando poi a prendere il suo I-Phone5C che stava suonando e, quando Nina ridiscese, la castana era seduta sul divano e si teneva la testa fra le mani.

"Ehi." Disse subito Nina, avvicinandosi e sedendosi accanto alla compagna, circondandole le spalle con un braccio "Cos'è successo?"

"E-Era mia madre." Rispose Rachel, iniziando a tremare e Nina la strinse a sè per provare a calmarla, cercando però di non farle male, mentre la castana piangeva disperata "Ho paura, Nina."

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Capitolo 8
*** Paure 2 ***


Nina sapeva che la famiglia di Rachel era iperprotettiva più con lei che con le altre sue tre sorelle, ma mai avrebbe immaginato che la castana avesse così tanta paura di loro. Stava cercando di consolarla da qualche minuto, ma Rachel continuava a tremare.

"Coraggio, calmati! Cos'è successo?"

"M-Mia madre mi ha detto di aver ricevuto una chiamata da Aisha, una delle mie cugine e... E le ha detto di avermi vista entrare in ospedale, in ginecologia! E' un dramma, Nina. Un dramma! Ora mia madre vuole vedermi."

"Quando? Quando vuole vederti?"

"Adesso! Sono solo le sei, ma lei e mio padre sono a casa." Spiegò Rachel, scostando una ciocca di capelli dietro l'orecchio sinistro, fissando poi Nina negli occhi blu cobalto "V-Verresti con me? Da sola non posso farcela."

"Certo che vengo con te." Rispose Nina, dolce come sempre e Rachel, in preda alle emozioni ed ai sentimenti, oltre che agli ormoni, si lanciò fra le braccia della mora, stringendosi a lei con tutte le sue forze e Nina le accarezzò i capelli, posandole dei teneri baci sulla fronte "Andiamo. Metti la giacca, fuori fa freddo."

Rachel annuì col capo e, quando uscirono nuovamente dall'appartamento ed entrarono in ascensore, la castana rimase stretta al braccio destro di Nina, poi lasciarono il palazzo e salirono sul Fuoristrada. Nina non aveva bisogno delle indicazioni di Rachel, perchè sapeva dove abitava.

Sapeva dov'era quella prigione nella quale Rachel era cresciuta, passando l'infanzia e l'adolescenza, affrontando i suoi poteri, allora incontrollabili, che le causavano forti mal di testa, sempre ignorati dai genitori.

Una volta arrivati innanzi alla grande villa Pirzad, accanto alla quale vi era la lavanderia gestita dal padre di Rachel, proprio costei prese dei profondi respiri, prima di suonare il campanello e fu un uomo molto robusto ad aprire loro "Buonasera, Signorina Rachel."

"Ciao, Masoud. Quanto tempo! I miei genitori?"

"Prego, da questa parte. Sono nella sala da pranzo."

Rachel deglutì e, arrivate nella grande sala da pranzo, la castana vide i suoi genitori. Sua madre Rajna e suo padre Hakeem "Vieni avanti, tesoro." Disse la donna, che notò poi Nina "Sei venuta con un'amica?"

"Lei è la mia ragazza, non una semplice amica." Fece la castana, cercando di farsi coraggio.

Rajna s'alzò, avanzando verso la figlia "Come dici? La tua ragazza?" Chiese, visibilmente alterata "Sapevo che uscendo da questa casa saresti impazzita! E ti presenti con una che sarebbe la tua ragazza?" Gridò la donna, che somigliava a Rachel nei tratti del viso.

"Si, mamma! Nina è la mia compagna."

"Aisha dice che eri in ginecologia. Sei incinta?"

Rachel deglutì un paio di volte e poi chinò il capo, prima di tornare a fissare la madre e Nina la prese per mano, posandole l'altra sulla spalla sinistra "Si. Si, sono incinta di tre mesi, Ieri stavo facendo l'ecografia."

"E nonostante questo stai con una ragazza? Dovresti vergognarti!"

"No! Perchè i bambini sono figli di Nina!" Ribadì Rachel e Rajna, colpita dalla reazione e dal tono di voce della figlia, le si avvicinò a passo spedito e fece per tirarle un ceffone, ma la sua mano impattò contro la guancia sinistra di Nina.

Lo sguardo della mora era deciso e Rachel temeva che Nina potesse essere sul punto di usare il suo potere. Ma ciò non avvenne "Nina!" Disse solo la castana, che iniziava a sentirsi in colpa per via dello schiaffo arrivato alla mora e non a lei.

"Come osi metterti in mezzo? Tu non sei niente. Qui dentro non sarai mai nessuno!"

"Forse è come dice lei, signora Pirzad." Disse calma Nina, senza battere ciglio "Ma per nessun motivo lei toccherà Rachel, in mia presenza. Non crede di averle già fatto abbastanza male?"

"Dovresti solo tacere! Tu non sai nulla. Nulla!"

"Invece io so che amo sua figlia ed i nostri bambini. Lei non riuscirà a dividerci!"

"Un paio di milioni ti convinceranno, vedrai. Tutti cedono, davanti ai soldi."

"Non io. Perchè vede, non è la sola a disporre di qualche milione, sul conto bancario."

Il sorriso di Nina parve rasserenare Rachel, mentre Rajna sorrise appena "Allora si porti via mia figlia. Da oggi non fa più parte della famiglia e sarà diseredata!" Disse, senza battere ciglio.

"E sia!" Fece all'improvviso Rachel "Ma non avrai legami coi tuoi nipoti. Non entrerai nella loro vita per monopolizzarli, come hai cercato di fare con me!"

"Infatti sei l'unico fallimento dei miei quarantadue anni, Rachel! E ora andatevene."

Le due se ne andarono, nuovamente scortate da Masoud e, una volta fuori, Rachel si poggiò ad una delle colonne del cancello ed iniziò a piangere disperata, addolorata "Mi dispiace, Rachel. Mi dispiace davvero."

Nina l'aveva stretta a sè e Rachel corrispose il dolce gesto "S-Sono io che devo scusarmi. Ti ha schiaffeggiata."

"Ti ho protetta!" Sorrise Nina "Credimi, avrebbe fatto più male se ti fosse arrivato. Non mi ha fatto neanche il solletico!"

Rachel si strinse al collo di Nina e le posò un bacio sulla guancia colpita "Ehi! Non torni mai a casa, ma quando lo fai si vede."

Le due si voltarono e Rachel sorrise al ragazzo che le somigliava e che le si avvicinò, abbracciandola "Ismael! Che gioia rivederti."

"Anche per me, sorellina! Ti trovo in forma." Disse e poi notò Nina "Wow, che schianto! Non ci presenti?"

"Si, certo! Ismael, lei è Nina Theroux. Lavoriamo insieme ed è la mia compagna, la madre dei miei futuri figli." Disse, toccandosi il ventre "Nina, lui è Ismael, mio fratello maggiore, secondogenito della famiglia."

I due si strinsero la mano e Rachel fece appena in tempo a spiegargli cos'era accaduto poco prima, visto che poi Rajna richiamò il figlio e Ismael entrò in casa, facendo cenno alla sorella di mandargli un sms più tardi, così si sarebbero sentiti ancora.

E quando furono a casa loro, dopo una sosta ad un take away Cinese per ordinare degli involtini primavera, Nina e Rachel rimasero occhi negli occhi per istanti che parvero interminabili "Ho pagato un prezzo troppo alto, ma almeno i miei genitori sanno la verità."

"Già! Mi dispiace per come ti ha trattata tua madre. Ma secondo me, si sistemerà tutto, vedrai!"

"Difficile, ma sarebbe bello se accadesse."

Nina la fissò e decise che, per Rachel, avrebbe affrontato nuovamente quella sottospecie di matrona che era la signora Pirzad "Parlerò io con tua madre."

"Come??? E' una famosa avvocatessa, ha amici molto in alto!" Disse Rachel "Potrebbe spedirti in qualche luogo desolato o in un gulag Siberiano!"

"Se devo finire dentro per amore, lo farò volentieri." Ribadì Nina "E poi, detto in termini volgari, credo di avere più palle di lei! E credimi, Rachel, non mi hai ancora vista fare sul serio senza dover ricorrere al mio potere."

Rachel sapeva che Nina era molto persuasiva, che usasse o meno il suo potere e ne aveva avuto una piccola prova, a casa sua. Probabilmente lei poteva davvero tenere testa a sua madre.

"Stai andando a prepararmi il bagno?" Chiese poi Rachel, notando che Nina stava salendo al piano superiore.

"Si, perchè? Ritieni che sia presto? Eppure sono le sette e mezza passate da poco."

"No no, solo che..." Iniziò la castana, chinando il capo per l'imbarazzo e Nina le si avvicinò "V-Volevo farlo insieme a te. S-Se non hai nulla in contrario, ovvio! Altrimenti lo faccio da sola, è uguale..."

Nina sorrise con malizia, posandole le mani sui fianchi di Rachel ed un bacetto sul lato sinistro del collo "Con piacere! E vedrai, sarò bravissima. Non ti farò nulla, mi limiterò a qualche carezza e dolci bacetti."

"Non ne dubito!" Rispose la castana e le due innamorate salirono assieme al piano superiore, pronte a godersi il loro primissimo bagno insieme.

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Capitolo 9
*** Goodbye privacy, welcome love! ***


Le due ragazze salirono al piano superiore ed entrarono in bagno e, mentre Nina preparava il bagno, aggiungendo i sali profumati che aveva comprato poco prima, Rachel iniziò a spogliarsi. Ma non smetteva di pensare a come sarebbe stato fare il bagno con la mora, dividendo con lei la sua intimità.

"Qualcosa ti preoccupa?" Chiese gentile Nina, cingendole la vita con le braccia ed accarezzandole il ventre "Non starai ancora pensando ai tuoi genitori?"

"No no, io... I-Io stavo pensando a come sarà fare il bagno assieme."

"Beh, a me piacerà senz'altro! E farò di tutto affinchè possa piacere anche a te."

Rachel allora si limitò a sorriderle e Nina, quando fu anch'essa in biancheria intima, fissò la castana "Perchè mi guardi?"

"Perchè cerco di immaginarti col pancione, tutto qui." Sorrise la mora "Sarai ancora più bella!"

"Sarò più grassa! Non mi riconoscerai più, vedrai."

"Addirittura." Fece Nina, terminando di spogliarsi ed entrando nella vasca da bagno e Rachel la raggiunse quasi subito, poggiando la schiena contro il petto della compagna "Scommetto che mi piacerai molto di più e resisterti diventerà difficile!"

Rachel, sentendo le mani di Nina che le massaggiavano le spalle, chiuse gli occhi e si perse in quelle sensazioni, concentrando il senso del tatto e, data la sua sensibilità, presto liberò un gemito di piacere, voltandosi poi a fissare la mora, sulle cui labbra si era acceso un malizioso sorriso "S-Scusami." Tentò la castana, visibilmente imbarazzata, ma Nina scosse il capo.

"Non devi imbarazzarti." Iniziò Nina, prendendo Rachel per i fianchi e mettendola seduta sulle sue gambe, accarezzandole la schiena "Anzi, sai benissimo che per me sei sempre bellissima, quando godi!"

Rachel arrossì selvaggiamente, ma la passione negli occhi blu cobalto di Nina le fece dimenticare l'imbarazzo e le permise di concentrarsi sulle rosee labbra della mora, così si sporse in avanti e la baciò. Inutile dire che Nina corrispose l'effusione, che si fece subito passionale, mentre le loro mani cercavano il rispettivo corpo e quando Nina fu sul punto di prendere la compagna, Rachel la fermò "N-Non voglio, ho paura per i bambini."

"Ok, tranquilla. Se vuoi, possiamo continuare a baciarci!"

"Questa è una buona idea. E' rilassante fare il bagno assieme e scambiarci dei dolci baci!"

Nina sorrise, annuendo col capo poi, quando Rachel le cinse nuovamente il collo con le braccia, ripresero a baciarsi finchè qualcuno non entrò con irruenza in bagno "Nina, Rachel, state bene??"

"Hicks!" Fece proprio la mora, scorgendo dietro di lui Bill e Rosen "Cosa diavolo ci fate qui?" E' casa mia, un po' di privacy!"

"E-Ecco, noi... Scusateci, ehm..."

"Fuori dal bagno, immediatamente!" Ringhiò Nina, lanciando bagnoschiuma, shampoo e saponetta.

Rachel nascose il viso nell'incavo del collo di Nina "C-Che vergogna!"

"Hai ragione, ma li ho cacciati fuori." Disse la mora, accarezzando i capelli della castana "Coraggio, andiamo a vedere cosa li ha spinti a venire qui!"

La castana annuì col capo, quindi le due uscirono dalla vasca e Nina tolse il tappo dell'acqua e poi entrambe indossarono l'accappatoio e lasciarono il bagno, per incontrare Rosen, Hicks, Bill e persino Gary in soggiorno "Scusateci per l'irruzione."

"Lo voglio ben sperare! Hicks, lascia le chiavi che ti avevo dato sul tavolo e diteci perchè avete fatto irruzione in casa mia ed in bagno, soprattutto."

"Vi abbiamo chiamate molte volte, ma non ci avete mai risposto. Così abbiamo pensato che foste in pericolo e siamo venuti subito!" Spiegò Bill.

"Abbiamo scoperto un capannone abbandonato in periferia nella quale si tengono combattimenti clandestini ed abbiamo scoperto che il fratello di Sierra, anch'esso Alpha, potrebbe essersi invischiato in un brutto giro. Ci servivi tu, Nina, per fare un sopralluogo con Hicks e Bill!"

"Va bene, nessun problema. Ma Rachel resterà qui da sola..."

"Non preoccuparti, resteremo io e Gary, con lei! In più ho chiamato anche Sandra, la madre di Gary, perchè se dovesse avere voglia di mangiare qualcosa in particolare, non sono un grande cuoco."

"D'accordo! Manderò qui qualcuno che vi dia una mano." Disse Nina, andando di sopra a cambiarsi e, quando ridiscese, s'avvicinò a Rachel e le rubò un tenero bacio "Tornerò presto!"

"Ok. Fai attenzione, mi raccomando!"

Nina le sorrise, prima di andare con Hicks e Bill, ma Gary la fermò "Ehi, Nina, non si fa sesso nella vasca da bagno. Lì ci si fa il bagno, lo dice il nome."

"Grazie per la puntualizzazione, Gary, ma non siamo andate così oltre!"

Detto questo la mora se ne andò e Rosen si sedette accanto a Rachel e Gary si accomodò sulla poltrona ma, pochi minuti dopo, il buon Dottore and ad aprire alla madre di Gary, che aveva suonato il campanello "Salve, Dottor Rosen. Ciao Gary e... Buonasera, Rachel! Congratulazioni."

"Grazie, signora Bell!" Rispose la castana.

"Sandra va benissimo, cara! Non preoccuparti. Hai voglia di mangiare qualcosa?"

"Pasta allo scoglio e mascarpone col cacao."

"Perfetto! La cucina sarebbe a destra o sinistra?"

"Destra!" Rispose Rachel, poi suonò nuovamente la porta "Chi sarà?"

Aperta la porta, Rachel si trovò davanti un uomo "Buonasera, mademoiselle. Sono Gustav e sono qui per servirla!"

"P-Prego! Lei è uno chef?"

"Oui, mademoiselle Rachel! Mi è stato chiesto di prepararle tutto ciò che vuole."

"Nina ha manipolato addirittura uno chef!" Sussurrò Rosen "Ti direi che Nina ha fatto una bella azione per amore, ma da quel che ho visto prima, direi che non c'è bisogno di dire altro." Sorrise l'uomo.

"Già, infatti! Solo che... Non siamo andate oltre perchè ho paura che accada qualcosa ai bambini!"

"Rachel, sei solo al terzo mese e non accadrà nulla ai bambini!" Sorrise Rosen "Capito?"

"Ho capito. E sa, Dottore, oggi Nina è venuta con me dai miei genitori."

Lo sguardo di Rosen si fece subito preoccupato "Come? I tuoi genitori hanno scoperto tutto?"

"Si. Aisha, una delle mie cugine, mi ha vista in ginecologia ed ha fatto subito la spia." Spiegò Rachel, rattristandosi poi "E Nina si è presa uno schiaffo di mia madre indirizzato a me, sono stata diseredata, ho rivisto mio fratello Ismael e Nina si è ripromessa di parlare con mia madre!"

"Seriamente? Accidenti, Rachel, a quanto pare Nina è proprio cotta di te!"

"Posso confessarle una cosa?" Chiese Rachel e Rosen annuì col capo "Mi sto nuovamente innamorando di lei! Finalmente riesco a vederla come una compagna, è dolce e premurosa, nei suoi occhi ci sono amore e verità e... E caspita, ho riscoperto i suoii baci!"

Rosen sorrise ed abbracciò la ragazza, poi uscirono dalla cucina Sandra e Gustav, che non avevano cucinato solo per Rachel, ma anche per loro stessi, Rosen e Gary "E' tutto ottimo!" Disse il Dottore, mentre Sandra disponeva ciò che solitamente il figlio mangiava nel modo in cui divceva lui.

E Rachel, mentre mangiava, ripensò a quanto aveva detto Rosen riguardo il fare sesso e decise che, almeno per qualche minuto, avrebbe anche potuto concedersi a Nina. Dopotutto lei stessa era la prima che non vedeva l'ora di poter amare nuovamente la mora.

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Capitolo 10
*** Kat ***


Il mattino seguente, Rachel e gli altri ospiti fecero tutti la doccia, mentre lo chef Gustav sen'era andato subito dopo aver terminato di cucinare la sera prima e si diressero poi tutti al lavoro.

Una volta arrivati in ufficio, dopo aver lasciato Sandra a casa sua, Rosen, Rachel e Gary trovarono Bill che usciva dalla sala ristoro con in mano un caffè fumante, un'occhio nero ed un aspetto trasandato "Bill!" Disse subito Rosen "Cosa ti è successo?"

"Oh, nulla di grave, Dottor Rosen. Al capannone abbiamo dovuto partecipare tutti ad un incontro."

"Anche Nina??" Lo interruppe Rachel, preoccupatissima.

"Si, anche lei. Ma siamo riusciti a trovare Miguel e... Dottore, una giovane Alpha divenuta mia amica vuole entrare in squadra!"

"Davvero? Dov'è ora?"

"Nel suo ufficio! Ha la memoria debole, ma sa combattere divinamente ed impara le cose in fretta, da quel che ho capito. Si chiama Kat!"

"Vado subito da lei! Ma... Nina e Hicks?" Chiese Rosen ed anche Rachel era preoccupata, nel non vederli. Temeva che fossero assieme da qualche parte.

"Stanno dormendo nel suo ufficio. Kat li sta tenendo d'occhio, visto che hanno avuto entrambi bisogno del ghiaccio!"

"Seriamente?? Vado subito a vedere!" Disse Rachel, correndo come meglio poteva, dato che portava i tacchi, come al solito.

Una volta nell'ufficio di Rosen, Rachel vide Nina e Hicks stesi sui due divani addormentati ed una ragazza alta come lei senza i tacchi, dai corti capelli biondi e gli occhi verdi "Ciao!" La salutò la biondina "Tu devi essere Rachel! Io sono Kat."

"Si, piacere di conoscerti!" Sorrise la castana, stringendole la mano "Come sta?"

"Il tuo ragazzo? Bene, ha solo un'occhio nero!"

"Ehm... E' lei, la mia compagna!" Disse Rachel, indicando Nina.

"Oh, scusami tanto! Comunque sta bene, ha solo un'occhio nero ed una mano dolorante."

"Ma contro chi ha lottato?? Chi ha quasi rischiato di privare della madre i miei futuri figli?"

Kat era a bocca aperta, scioccatissima "Allora Bill alludeva a te, quando mi ha detto che presto una ragazza del team avrebbe avuto ben due gemelli!"

"Si, sono proprio io! E li ho concepiti con Nina, dopo solo una notte d'amore."

"Bill mi ha detto che il tuo potere è la Sinestesia." Disse Kat, che poi sorrise con malizia, dando una pacca poco dolce sulla spalla destra di Rachel "Devi avere acutizzato il senso del tatto o del gusto al massimo, godendo in modo dannato!"

Rachel arrossì selvaggiamente innanzi alla mancanza d'imbarazzo di Kat, scostando una ciocca di capelli dietro l'orecchio sinistro "N-Nina è fantastica a letto e ha saputo mettermi a mio agio."

"Lo immaginavo! Si vede, che è una che ci sa fare!" Ammise Kat, fissando la mora "Quando lottava contro una donna Alpha assai robusta, che ha la capacità di percepire i movimenti del flusso di sangue e colpendo così i punti critici, continuava a dirle che se le avrebbe impedito di veder nascere i suoi figli, gliel'avrebbe fatta pagare cara! Ha sempre pensato a te e poi è riuscita ad usare il suo potere."

Rachel sorrise appena, avvicinandosi a Nina e sedendosi accanto a lei "E' una combattente nata. Anche se non ricorre quasi mai a calci e pugni, sa combattere con le parole e la forza di volontà! Ed io sono fiera di essere la sua compagna e di portare in grembo i suoi figli!"

Kat sorrise a sua volta e s'avvicinò a Rachel, posandole la mano destra sul ventre "Di quanti mesi sei?"

"Tre! Entro nel quarto fra dieci giorni."

"Si sente una rotondità appena accentuata. Sono curiosa di sapere che poteri avranno, visto che sono certamente Alphas!"

"Già." Disse soltanto Rachel, poi le due ragazze vennero distratte da Hicks che, gemendo un po' di dolore, si mise comunque seduto e Kat gli si avvicinò subito, portandogli dell'altro ghiaccio "Ciao, Hicks!"

"Ehi, buongiorno!" Rispose il giovane, sorridendole appena "Siamo messi un po' maluccio."

"Nessun problema, non userò il mio potere."

"Ok, grazie!" Sorrise il castano dagli occhi celesti "Kat, andiamo a prenderci qualcosa da mangiare. Che ne dici?"

"Ci sto! Volentieri."

"Il Dottor Rosen voleva vederla. Penso sia nell'ufficio di Bill, visto che qui nel suo ci siamo noi!"

Cameron annuì col capo e, tenendosi il sacchetto del ghiaccio sulla nuca, uscì dall'ufficio del Dottore con Kat e Rachel prese la mano di Nina fra le proprie, accarezzandole le nocche e la mora aprì quasi subito i suoi bellissimi occhi blu cobalto "Finalmente se ne sono andati..."

"Eri sveglia?" Chiese Rachel, sorridendole e Nina si mise seduta.

"Si. E non vedevo l'ora che se ne andassero, perchè non volevo che vedessero questo." Disse la mora, sporgendosi verso Rachel e posandole un dolce bacio sulle labbra, che venne subito corrisposto.

"Mi sono preoccupata come non mai! Avrò dormito circa quattro ore e la madre di Gary mi ha preparato tre camomille!"

"Sai che so badare a me stessa."

"Si, certo, ma non posso fare a meno di preoccuparmi per te!" Iniziò Rachel, che cominciò a mostrare poi i primi segnali d'imbarazzo e Nina sorrise appena, fissandola con amore, tanto le piaceva la castana in questi momenti "Ha-Hai detto di volermi sposare, quando i tempi saranno maturi e non voglio restare vedova ancor prima di essermi sposata!"

Nina sorrise, prima baciare ancora Rachel "Non mi perderai mai! Noi due staremo sempre insieme, ti porterò ad un qualsiasi parco divertimenti, ci sposeremo, andremo in viaggio di nozze dovunque vorrai... E perchè no, potremmo avere altri figli!"

"Due non ti basterebbero?"

"Io punto sempre in alto, dovresti conoscermi!" Disse con malizia la mora, baciando il collo di Rachel "Fino a diciassette anni sono stata una ribelle fuori di testa, mi sono tolta ogni tipo di desiderio! Ora invece ho un lavoro che mi piace, ottimi amici, due figli in arrivo ed una ragazza meravigliosa. Ho tutto!"

Rachel si sedette in braccio a Nina e le cinse il collo con le braccia, commossa dalle sue parole "A-Anche tu sei tutto, per me."

"Abbiamo recuperato in fretta, il nostro rapporto!"

"Si e ne sono felice." Ammise Rachel, che poi fissò Nina con serietà "Ieri sera, per caso, ho detto al Dottor Rosen che avevo paura di far male ai bambini, se avessi fatto l'amore con te e lui ha detto che al terzo mese non si corrono rischi."

"Ma tu preferisci non rischiare, giusto? A me va bene."

"N-Non proprio. Ecco... Io vorrei tanto, Nina! Lo voglio davvero e, quando sarai al top, se vorrai..."

Nina non fece finire Rachel, prendendole il viso fra le mani e baciandola con passione "Ne sarei molto lieta. Al massimo andremo piano e giuro che userò tutta la delicatezza di cui dispongo!"

"Ne sono certa!" Ribadì Rachel, corrispondendo il passionale bacio di Nina, prima che qualcuno bussasse alla porta, facendole separare e la castana s'imbarazzò molto e rimase stretta alla sua compagna.

"Dica, Dottor Rosen." Avanzò la mora, accarezzando la schiena della castana.

"Dovete riportare Miguel da Sierra e sua madre. Nina, andrete tu e Bill!"

"Ok, vado a preparami. Cioè, a darmi una rinfrescata in bagno."

"A proposito, grazie per lo chef! Gustav ha cucinato benissimo." Disse Rachel, con un mezzo sorriso e Nina se ne andò, dopo averle baciato le nocche di entrambe le mani.

Invece Rosen regalò a Rachel uno sguardo ed un sorriso che sembravano dirle "Tel'avevo detto, che era la persona giusta per te. L'unica che ti avrebbe amata ed onorata come meriti." e la castana, per tutta risposta, sorrise a sua volta ed annuì col capo.

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Capitolo 11
*** Ti amo. ***


Nina e Bill andarono a riportare Miguel dalla sua famiglia e ritornarono al palazzo governativo ove erano ubicati i loro uffici in tre ore, abbastanza stanchi per via della guida, snervante nel traffico della Grande Mela.

"Ragazzi, mettete questa pomada su quei lividi!" Disse Kat "L'ho preparata io, ho trovato composizione e preparazione su internet!"

"C'è davvero da fidarsi?" Chiese Bill, sospettoso.

"Guarda che so quello che faccio! Fidatevi."

"Beh, io la metto. Voglio poter ammirare Rachel in tutta la sua bellezza!" Disse invece Nina, lasciandosi mettere la pomata dalla stessa Kat, che le stava sorridendo e la mora se ne accorse "Cosa c'è?"

"Quanto sei brava a letto, Nina?"

La mora la fissava con gli occhi sgranati ed un maliardico sorriso, mentre Bill se la rideva tra sè e sè "Se non fossi impegnata, te lo mostrerei!"

"Non ne dubito! Rachel mi ha detto che te la cavi benissimo e che l'hai subito messa a suo agio."

Nina arrossì un poco, ma non distolse lo sguardo da Kat "Ci riesco perchè la amo a tal punto che il mio corpo sembra capire il suo. E sarà meglio che questa tua pomata funzioni!" Disse, col fuoco negli occhi.

Kat sorrise a sua volta, finchè proprio Rachel non passò innanzi alla sala ristoro con una scatoletta in mano e, notando Nina, si fermò sul ciglio della porta "Ciao, bentornata! Ciao, Bill."

"Ciao a te, Rachel." La salutò l'uomo di colore, andandosene per lasciarle sole, anche se lì c'era Kat.

"Cosa c'è in quel contenitore?" Domandò Nina, notando dei residui di cioccolato attorno alle labbra di Rachel "Qualcosa di dolce?"

"Profiteroles! Hicks è uscito a prendere da mangiare per tutti e gli ho chiesto riso alla Cantonese, doppia porzione di gamberetti in salsa rosa ed i profiteroles, mentre ho preso due bottiglie di aranciata come bibita."

"E ha fatto sparire tutto a tempo di record!" Aggiunse Kat e Nina la fissò col suo solito sorriso seducente.

"Ci concederesti un po' di privacy?"

Kat, capita la richiesta della mora, sorrise "Devo anche chiudere le tendine?"

"No, tanto tra qualche ora torneremo a casa!" Disse Nina e la biondina se ne andò con un gran sorrisone dipinto sul viso, che fece sorridere di gusto la mora "Che tipo! E' davvero esuberante e piena di vita."

"Si, lo è davvero! E... Ho sentito che ti ha spifferato tutto."

"Intendi dire la parte in cui tu hai decantato la mia bravura sotto le lenzuola?"

Rachel annuì col capo, mentre posava le mani su quelle tese di Nina, che la tirò piano a sè "Si, quella."

"Non c'è nulla di cui vergognarsi. Anzi, almeno smetterà di farmi avances sessuali e capirà che sono solo tua!" Disse la mora, prima di posare le mani sui fianchi di Rachel e dei dolci baci sul suo ventre, poggiandovi poi la fronte "Così come lo sarò dei miei piccolini! Proteggete sempre la mamma, quando io non ci sono." Disse con dolcezza, accarezzando il ventre della castana.

"Scusate se vi interrompo." Fece Rosen, bussando alla porta della sala ristoro.

"Nessun disturbo, Dottore. Ha bisogno di qualcosa?"

"No, Rachel. Però potete andare a casa, se volete. Dopotutto hai dormito solo una manciata di ore stanotte e Nina non ha dormito proprio!"

"D'accordo, grazie!" Rispose la mora, sorridendo all'uomo, che se ne andò.

Dopo pochi minuti, le due amanti salutarono i colleghi ed amici e lasciarono il palazzo, salando sul Fuoristrada, dirigendosi verso il loro appartamento, che raggiunsero in un quarto d'ora grazie alla mancanza di traffico.

E quando furono dentro, Nina andò subito a preparare il bagno per Rachel e la castana la raggiunse quasi subito "Mi piacerebbe farlo ancora con te."

"Vuoi che faccia il bagno con te?"

"Si. E non solo quello!" Disse Rachel, morendo d'imbarazzo quando s'accorse delle sue parole "Io, ecco... I-Io..."

"Ho capito ciò che vuoi dire." Ribadì Nina, avvicinandosi a Rachel e fissandola con gli occhi pieni d'amore, com'era solita fare "Che ne diresti di spogliarmi?"

Rachel deglutì un paio di volte, prima di allungare la mano verso la camicetta di raso nera della compagna e Nina fece altrettanto, iniziando a togliere il golfetto rosa a Rachel. Mentre procedevano lentamente a scoprire i loro corpi, Nina si fermò "N-Non vuoi?"

"No no, io voglio! Ma dopo il bagno sarà meglio tenere addosso almeno l'intimo o non posso prometterti che saprò andare piano nè che saprò trattenermi."

"Ok, come vuoi." Ribadì Rachel e, quando furono senza veli, entrarono entrambe in acqua e subito si persero nei loro baci e nelle carezze "Noto che non mi tocchi comunque, riesci a controllarti!"

"Diciamo che... Non ti prendo come vorrei tanto fare perchè quando i bambini saranno nati lo faremo come si deve!"

Rachel sorrise e si perse nel nuovo bacio in cui Nina l'aveva catturata mentre le insaponava la schiena. Poi, qualche minuto dopo, Rachel andò in camera da letto e Nina scese a prendere le fragole con la panna montata e la Nutella che la castana tanto desiderava "Accidenti, non vedevo l'ora!"

"Aspetta!" Dise Nina, prendendo una fragola e spruzzandovi sopra la panna "Prova così."

Rachel accolse il frutto che la mora poggiò sulle sue labbra "Deliziosa!"

Nina le sorrise come solo lei sapeva fare e Rachel usò il medesimo sistema con la Nutella e, quando ebbero finito la scatoletta, visto che anche Nina stessa ne mangiò qualcuna, la castana si poggiò alla mora "Ti senti bene?"

"Benone, solo una piccola fitta. A detta mia mangio troppo, ma non posso farne a meno!"

"Dovrebbe venirti un altro tipo di appetito."

"Un appetito tipo questo cel'ho già!" Ribadì Rachel, baciando con passione Nina sulle rosee labbra.

La mora sorrise, posando la mano destra sulla schiena della castana e stendendola sotto di sè, approfondendo l'effusione. E questo portò Rachel a raggiungere l'apice del piacere dopo pochissimi minuti "Musica per le mie orecchie, direttore d'orchestra per il mio cuore!" Sussurrò Nina.

"Non ti ricordavo così romantica." Riuscì a dire Rachel, mentre ansimava, cercando di riottenere il pieno controllo sui suoi sensi.

"Ci sono moltissime cose che ancora non sai di me e te le farò scoprire tutte!"

"Lo spero con tutto il cuore! Non vedo l'ora."

Nina sorrise e continuò a baciare la compagna, accarezzandole con le vellutate labbra anche il collo, il petto ed il ventre, arrivando sino al bacino e risalendo poi per trovare quelle labbra che tanto amava "Ti amo, Rachel. Ti amo immensamente!"

Rachel non rispose e si limitò a sorridere alla mora, prima che costei le rubasse nuovamente un bacio molto passionale. L'ultimo della nottata, visto che poi la stanchezza le costrinse ad abbandonarsi entrambe all'abbraccio di Morfeo.

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Capitolo 12
*** Parole difficili da pronunciare. ***


Il mattino seguente, Rachel fu la prima a svegliarsi, sotto le lenzuola di cotone e s'accorse di essere in posizione prona, ovvero a pancia in sù e, guardando alla sua sinistra, vide Nina ancora addormentata e con la mano sul suo ventre. La castana sorrise.

Le piaceva sentire la mano calda di Nina sulla sua pelle, sembrava che le incendiasse l'anima ed il cuore. Le infondeva un'infinità di emozioni, la faceva sentire amata "Un penny per i tuoi pensieri?" Le chiese Nina, riportandola alla realtà.

"Buongiorno." Disse Rachel "Stavo pensando a quanto mi sento bene sotto le tue mani."

Nina capì che Rachel si stava riferendo alla mano che le teneva sul ventre e, probabilmente, anche a come l'aveva accarezzata la scorsa notte "Capisco. E comunque, buongiorno anche a te!"

La castana le sorrise e Nina fece altrettanto, quindi si sporsero l'una verso l'altra e si scambiarono un bacio molto passionale, che fece raggiungere l'apice del piacere a Rachel, la quale si staccò dalle labbra del suo amore "Ahi." Disse poi, accarezzandosi il ventre.

"Cosa ti succede? Ho fatto qualcosa? Mi sono appoggiata troppo?" Domandò a raffica Nina, preoccupata come non mai.

"N-No, solo una fitta." Rispose Rachel e Nina prese il suo I-Phone5C col quale mandò una mail a Micaela "A chi scrivi?"

"A Micaela. Voglio sapere se queste fitte sono normali e... A quanto pare si, come lo sono le nausee." Disse la mora, mostrando la mail di risposta della ginecologa a Rachel, che prese un'altro respiro profondo.

Nina accarezzò e massaggiò il ventre di Rachel, posandovi dei teneri bacetti di tanto in tanto, facendo gemere la castana "S-Se continui così, non mi alzo più dal letto. Mi vizi tantissimo!"

"E' il mio obiettivo!" Sorrise Nina, baciando poi Rachel "Ti amo tanto!"

Rachel non rispose, ma sorrise soltanto alla compagna che, per quanto s'ingegnasse, non riusciva a capire cosa spingesse Rachel a non risponderle mai. E dire che diceva di amarla proprio perchè era innamoratissima di lei, altrimenti non avrebbe mai detto nulla.

Le due amanti andarono poi a fare il solito bagno assieme, fecero una colazione a base di pancakes e succo d'uva ed infine raggiunsero in auto il loro luogo di lavoro e Rachel andò con Hicks, Bill e Gary al mercato, ove tre Alphas stavano seminando il terrore tra la gente, devastando i banchi carichi di merce e cibo.

Nina, invece, era rimasta in ufficio e stava terminando di scrivere il rapporto sulla loro missione al magazzino ove si tenevano gli incontri clandestini tra Alphas, il posto in cui avevano conosciuto Kat e venne raggiunta proprio dalla biondina "Ciao, buongiorno!"

"Buongiorno a te!" Ribadì Nina, senza togliere lo sguardo dal computer.

"Qualcosa ti preoccupa? Problemi con Rachel?"

"No, con lei va tutto benissimo! Sto bene, davvero."

"Ok." Sorrise col solito brio la bionda "Che ne diresti se ti portassi del caffè?"

"Ottima idea!" Ribadì Nina e Kat se ne andò.

La bionda ritornò qualche minuto dopo con una bella tazza di caffè fumante e, dietro di lei, c'era il Dottor Rosen "Nina, posso parlarti un secondo?" Chiese e la mora annuì col capo "Kat, ci concedi un attimo?"

"Naturalmente!" Rispose la bionda "Ho gli esercizi di memorizzazione da fare."

"Di cosa vuole parlarmi?" Domandò la mora, fissando il Dottore coi suoi bellissimi occhi blu cobalto.

"Cosa ti succede, Nina?"

"E' la domanda del giorno?" Chiese ironica la mora e Rosen sorrise.

"No, ma tu hai evidentemente qualcosa che non va. Si vede chiaramente!"

Nina liberò un sospiro pesantissimo "Continuo a dire a Rachel di amarla, quando sento che è il momento giusto. Ma lei non risponde mai e si limita a sorridermi, non capisco! Che abbia ancora dei dubbi?"

"Non credo proprio. Sono solo parole difficili da pronunciare e sai bene quanto Rachel sia chiusa, sul piano sentimentale."

"Lo so, ma spesso credo che lei non mi ami e che stia con me solo per i bambini."

"Devi parlare con lei, io non posso farci nulla." Disse Rosen e Nina annuì col capo, quindi il buon Dottore se ne andò.

Ed in quel momento ritornarono Rachel, Hicks, Bill e Gary, con la castana che subito notò la tristezza dipinta negli occhi della mora, che leggeva ciò che aveva scritto sul computer senza alcun interesse ed una totale inespressività "Ciao! Come stai?"

"Mh? Oh, bene. E tu? Come vanno le fitte?"

"Totalmente passate!" Disse Rachel, entrando nell'ufficio, chiudendo la porta e si fece seria "Ho sentito parte della conversazione col Dottor Rosen."

Nina chiuse gli occhi e sospirò "Accidenti." Fece a bassa voce, mentre Rachel si sedeva sulla scrivania, di fronte a lei.

"Perchè dubiti di me? Solo perchè non riesco a dirti ciò che provo per te?"

Rachel sembrava davvero addolorata e Nina se ne accorse "Mi dispiace, davvero. E credimi, se questo è il problema, non importa! Prima o poi me lo dirai, se proverai dei sentimenti per me, altrimenti andrà bene lo stesso. Io continuerò ad amarti comunque!"

"No che non va bene!" Avanzò la castana, alzando la voce "Per me è difficile pronunciare quelle parole, ma ci riuscirò! Te lo prometto. Ma non lasciarmi, ti prego! Non lo sopporterei."

Nina si sentì male al solo vedere le lacrime di Rachel e la strinse subito a sè "Scherzi? Non ti lascerò mai! Rachel, io ti amo e resterò con te finchè avrò vita."

"Perdonami! Perdonami, ti supplico."

"Non serve supplicare, non hai nulla da farti perdonare!"

Rachel si fiondò tra le braccia di Nina, lasciandosi inebriare dal suo dolce profumo di rose e biancospino e dal suo tocco sempre gentile e rispettoso "Te lo dirò, promesso! Fidati di me!"

"Certo che mi fido di te, amore mio! Mi fiderò sempre, di te."

Rachel sorrise, baciando il collo di Nina e catturando poi le sue labbra in un bacio pieno di dolcezza e Rosen, passando davanti all'ufficio della mora con Kat e Gary, fu felice di vedere che le due ragazze avevano risolto il loro ennesimo problema, evitando di farlo diventare troppo grande e difficile da gestire.

"Vede, Dottor Rosen?" Avanzò Kat "Questo è il genere di cose che non scorderò mai! Vedere qualcuno che si bacia, specialmente se sono persone conosciute, mi piace!"

"Anche a me! Ma ora andiamo, i tuoi esercizi ti aspettano!" Disse l'uomo, dirigendosi verso il suo ufficio seguito dalla bionda Alpha.

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Capitolo 13
*** Tre mesi pieni di te. ***


Verso le undici, Nina e Rachel ordinarono al ristorante Giapponese e la castana gioì quando il fattorino consegnò loro il sushi, i takoyaki con la salsa di soia e da bere aranciata, visto che Rachel non poteva bere nè alcolici nè tantomeno il caffè.

"Accidenti! Wow, è squisito!" Disse Rachel, assaporando il suo sushi "Ma detesto usare i bastoncini!"

"Non sei capace di usarli?" Chiese Nina, quasi divertita.

"So usarli, ma non bene come vorrei!"

Nina, allora, si sedette accanto a Rachel e prese la sua mano destra tra le proprie "Devi tenerli così. Vedrai che non avrai più problemi ad usarli!"

"Ti ringrazio!" Disse e Nina le sorrise, poi Rachel si fece nuovamente seria "Grazie per aver capito."

"Se non ti capissi, che senso avrebbe stare insieme?" Chiese la mora, mangiando un boccone di sushi, così come fece Rachel "E poi, tu hai capito e perdonato me. Perciò siamo pari, anche se tu non avevi nulla da farti perdonare!"

La castana si abbandonò all'abbraccio di Nina e rimasero l'una tra le braccia dell'altra finchè Rosen non bussò alla porta "Rachel, oggi andrai a casa presto. Così potrai rilassarti e riposarti!"

"Va bene, grazie." Rispose la castana e l'uomo se ne andò.

Nel corso del pomeriggio, i nostri eroi e Rosen non avevano nulla di particolare da fare, così l'uomo pensò di radunarli tutti per sentire i loro pensieri e le considerazioni personali "Allora? Come vi sentite, in quest'ultimo periodo?"

"Bene." Iniziò Bill "Come mai questa domanda?"

"Beh, ci sono stati alcuni cambiamenti importanti. Per esempio, a noi si è unita Kat e poi Nina e Rachel si sono messe insieme ed avranno addirittura due gemelli!" Disse Rosen "Non dobbiamo ricordare solo cose negative, come la morte di Dany o il sacrificio di Alphas innocenti che ci hanno portati infine alla vittoria su Stanton Parish."

Hicks addolcì lo sguardo al nome di Dany e Gary rammentò Anna, un'Alpha disabile ed autistica che comunicava attraverso delle onde radio a bassa frequenza e capo dell'associazione criminale denominata Red Flag, debellata dai nostri eroi un anno e mezzo prima. Invece Nina chiuse gli occhi, pensando all'amica Skylar Adams, anch'essa Alpha, morta circa tre anni prima. Rachel se ne accorse e fissò la mora, cercando di capire cos'avesse.

"Io sono felicissima, per loro!" Esordì Kat, sorridente come sempre "Ci conosciamo da quasi un anno, ma vi adoro e non vedo l'ora di diventare zia! Perchè io sarò la loro zietta, giusto?"

Rachel sorrise e Nina fece altrettanto, quando riaprì gli occhi blu cobalto "Si, certo! Tutti voi sarete loro zii, compresa la moglie di Bill!"

"Oh, Jinny ne sarà felice!" Disse l'uomo di colore.

"Ma il Dottor Rosen ed eventualmente mia madre saranno i nonni. Sono troppo vecchi per fare gli zii!" Fece Gary e tutti risero.

"Grazie, Gary!" Avanzò Rosen, divertito "Avvisa tua madre, ma non dirle che le hai dato della vecchietta!"

"Lo so, Dottor Rosen. Lei si offenderebbe ed io non voglio che succeda."

Il gruppetto continuò a parlare e, alle sei precise, Rachel andò nel suo ufficio per prepararsi ad andare a casa "Ecco, sono pronta."

"Andiamo, ti accompagno." Disse Hicks, raggiungendo la castana e Rachel lo fissò.

"Non mi accompagna Nina?"

"No. Mi ha chiesto di accompagnarti, lei doveva fare una cosa. Ma non chiedermi cosa sia, non ne ho idea!"

Rachel fissò il ragazzo, poi si diresse assieme a lui all'ascensore e quindi sulla sua Jeep; intanto, Nina aveva finito prima il turno di lavoro ed era andata da un fiorista in centro "Salve! Come posso servirla?" Chiese gentile la rossa donna sui cinquant'anni dietro il bancone.

"Vorrei un mazzo di fiori! Potrebbe farmene uno?"

"Certamente! Quali vuole?" Avanzò la donna, raggiungendo Nina e costei sorrise. Sui fiori non aveva alcun dubbio, sapeva benissimo quali voleva.

Una volta servita, dieci minuti più tardi, la mora uscì dal fiorista dopo aver salutato la donna, col suo regalo e ne mancava ancora uno. E lo avrebbe trovato nella vicina pasticceria, molto rinomata "Buonasera! Desidera?"

"Vorrei una scatola di cioccolatini ed una vaschetta di gelato."

"Benissimo." Disse il ragazzo, che s'apprestò a servirla "Mi dica quali!"

Anche questa scelta fu semplicissima per Nina e, dopo che ebbe pagato, uscì e depose tutto con delicatezza sul Fuoristrada e le suonò il cellulare "Pronto?" Iniziò, rispondendo al telefono e sgranando poi gli occhi quando sentì la voce della persona all'altro lato dell''apparecchio "Si, sono io. D'accordo, sono in una pasticceria qui vicino, arriverò in cinque minuti. A dopo."

La mora riattaccò e prese un respiro profondo, prima di avviare il motore e dirigersi verso un locale molto famoso a circa trecento metri dalla sua posizione attuale. Scesa dall'auto, vide subito colei che le aveva telefonato "Bene, vedo che è venuta! Mi segua, ho preso un tavolo dentro."

"Signora Pirzad, io sono venuta qui ma non per accettare una possibile offerta per sparire dalla vita di Rachel." Disse la mora a Rajna Pirzad "Le ho già detto che io amo Rachel e non la lascerò mai per denaro. Lei è il mio punto fermo, attorno a cui gravita la mia vita!"

La donna la fissò "Lei è molto bella. Perchè gira attorno a mia figlia quando potrebbe avere ragazze molto più belle?"

Nina sgranò gli occhi, incredula "Ma si ascolta, quando parla?"

"Non usi quel tono con me! Non ne ha il diritto."

"In questo caso si!" Ribadì Nina "Lei non ha la minima considerazione di sua figlia! Lei dice che io potrei avere ragazze più belle di Rachel, ma io la considero meravigliosa, al contrario suo! Dio, è sua figlia e dovrebbe amarla, volere il suo bene e considerarla bellissima."

"Sarà come dice lei, ma questi sono affari di famiglia! Lei non è una di noi."

"No e meno male! Io sono fiera di aver salvato Rachel da un qualsiasi medico o avvocato Iraniano amico della vostra famiglia che avrebbe potuto metterle le mani addosso e sono orgogliosa di averla salvata dalla sua famiglia."

"Lei è un'irriconoscente! Una rozza maleducata di prima categoria."

"Io a lei non devo nulla, arrivederci!" Fece la mora, che poi si fermò, fissando la donna "E si ricordi che se ora sono ciò che vede, è merito di sua figlia! Lei mi ha cambiata, rendendomi una persona migliore. Inoltre sono profondamente delusa da lei, perchè anche se io non ho mai avuto una vera famiglia, una madre non dovrebbe comportarsi così con la propria figlia e... Le consiglio di prendere Rachel come esempio, avrebbe moltissimo da imparare da lei!"

Rajna rimase di sasso e Nina se ne andò, ritornando al suo Fuoristrada e si sfrecciò verso il suo appartamento, arrivandovi in un quarto d'ora e, una volta scesa dall'auto coi suoi acquisti, entrò subito nel palazzo anche per ripararsi dalla pioggia, presa a cadere da pochi minuti ed entrò nell'ascensore, diretta all'ottavo piano.

Una volta arrivata innanzi al suo appartamento, riuscì ad aprire la porta con la chiave e la richiuse poi quando fu dentro, iniziando poi a cercare Rachel "Ciao, sono a casa!" Disse e, dalla cucina, uscì la castana, con un bel sorriso dipinto sul viso.

"Ciao, bentornata!" Fece Rachel, abbracciando la sua mora preferita "Perchè tieni le mani dietro la schiena?"

"Perchè ho qualcosa per te." Disse calma Nina e mostrò alla compagna ciò che aveva preso per lei.

Rachel era incredula, quasi commossa e senza parola "C-Cioccolatini al caramello, gelato crema, cioccolato bianco, puffo e fragola... E poi questi bellissimi fiori! Rose, orchidee e viole, i miei preferiti! A cosa devo tutto questo? Non è San Valentino."

"Non dev'essere necessariamente la Festa degli Innamorati, per regalare fiori e cioccolatini a colei che si ama."

"Allora qual è l'occasione?"

"Oggi è il diciotto Giugno e tre mesi fa, ovvero il diciotto Marzo, abbiamo vissuto la nostra prima ed unica notte d'amore." Iniziò Nina, facendosi seria ed addolcendo il suo sguardo "Quella notte abbiamo concepito i nostri futuri piccoli. E sono stati tre mesi pieni di te, per me, visto che abbiamo vissuto alti e bassi nel nostro rapporto ed infine siamo riuscite a comprenderci. Ti amo, Rachel!"

Rachel si commosse e posò fiori, gelato e cioccolatini su un piccolo mobile lì vicino, lo stesso sul quale Nina aveva poggiato le chiavi dell'auto dopo avere appeso il cappotto all'appendiabiti sulla destra della porta, circondando poi con le braccia il collo della mora e, mettendosi in punta dei piedi, la baciò dolcemente e Nina, ovviamente, corrispose abbraccio e bacio senza indugio.

"Anche per me sono stati tre mesi pieni di te!" Sussurrò Rachel e Nina sorrise, catturando nuovamente le sue labbra in un bacio appassionato.

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Capitolo 14
*** Sei tutto per me. ***


Sciolta la passionale effusione, Rachel ritornò in cucina e Nina la seguì per mettere il gelato in freezer ed i cioccolatini in frigorifero, prima che si sciogliessero, ma la castana fermò la compagna "Aspetta! Ne prendo un paio."

"Prego, serviti pure! Io prendo un vaso per questi fiori."

"D'accordo. Poi potresti metterli al centro del tavolo? Così posso sentire il loro profumo, oltre al tuo."

Nina sorrise ed annuì col capo "Certamente."

Rachel tornò quindi a dedicarsi al suo spezzatino e Nina la raggiunse poco dopo, circondandole la vita con le braccia e posadole un delicato bacio sul collo "Sei molto affettuosa stasera. Come mai?"

"Prima ho visto tua madre." Disse calma la mora e Rachel subito si voltò.

"Cosa? Cosa voleva?" Chiese, deglutendo e temendo la risposta.

"Presumo volesse farmi un'offerta per farmi sparire dalla tua vita, dicendomi che potevo trovare ragazze molto più belle di te. Ma io le ho detto chiaramente che tu sei l'unica che io voglia, perchè ti amo e hai saputo rendermi una persona migliore. Inoltre le ho suggerito di prenderti come esempio, perchè sei molto meglio di lei!" Rivelò e Rachel rimase a bocca aperta.

Sapeva che sua madre era iperprotettiva con lei perchè la considerava una nullità rispetto ad Ismael ed alle altre sorelle, ma che addirittura consigliasse a Nina di trovare un'altra ragazza perchè la considerava brutta era davvero inaccettabile "Incredibile... Non immaginavo che pensasse questo di me."

"Anche per me è stato uno shock, perchè un genitore deve sempre amare ed apprezzare i figli. E sappi che per me sei anche meglio di Miss Universo!"

Rachel, in lacrime, si strinse forte a Nina e costei fece di tutto per tranquillizzare l'amata. Sua madre era un mostro, ma lei le aveva riportato le parole dette e si sentiva in colpa, per questo "Ha... Ha davvero detto così?"

"Non ha detto che sei brutta, solo che io sono il tipo che può avere ragazze anche più belle di te. Ma il senso delle sue parole, a detta mia, stava nel dire che io dovevo lasciarti e cercare qualcun'altra!"

"Tu dici? N-Ne sei davvero sicura?"

"Certo. Se avesse osato anche solo dire la parola brutta o qualche aggettivo ad essa riferito, se la sarebbe vista con me ed il mio potere."

Rachel sorrise e spense lo spezzatino e Nina le posò un tenero bacio sulle labbra, poi andò ad apparecchiare la tavola e, mentre la castana serviva la cena, la mora prese un vaso dalla credenza, lo riempì d'acqua e vi mise i fiori, poggiandolo poi al centro del tavolo.

Nina, assaggiato un pezzo di spezzatino, gemette di piacere e Rachella fissò "Come ti sembra?"

"E' buonissimo! Accidenti, fantastico. Complimenti, hai delle mani d'oro anche a preparare lo spezzatino."

"Ti ringrazio. E' una delle mie specialità!"

"Sono contenta di vedere che hai ritrovato il sorriso!" Disse soddisfatta Nina "Mi piaci moltissimo, ma quando sorridi somigli ad un Angelo!"

La castana arrossì e Nina la trovò decisamente adorabile. Poi, dopo aver cenato, Nina sparecchiò la tavola e lasciò che Rachel si sedette sul divano a rilassarsi un po', con la scatola di cioccolatini fra le mani, godendosi un bel documentario naturalistico "Questo documentario mi piace moltissimo!"

"Che genere di documentario sarebbe?"

"E' sugli animali e sulla natura. L'ho trovato su uno dei canali a pagamento!"

Nina alzò un attimo lo sguardo dalla tavola e fissò lo schermo della tv "Ehi, ma quella è la famosa biologa Carin Bondar!!" Disse, piegando in fretta la tovaglia e riponendola nell'apposito cassetto e raggiungendo la compagna sul divano.

"La conosci?" Chiese Rachel, colpita dal tono felicissimo della compagna.

"Non personalmente, ma mi piace moltissimo! Caspita, è dannatamente sexy!" Ammise e Rachel la fissò con occhi sgranati, tirandole un cioccolatino "Ouch! Ma cosa ti prende?"

"Sarebbe più sexy di me?"

"Diciamo che siete a parimerito!" Ammise la mora, conscia del fatto che si era messa nei guai da sola "Siete due bombe sexy!"

"Ah si?" Avanzò con malizia Rachel "Allora, visto che c'è la pubblicità, perchè non vai a prendere un po' di gelato? Così raffreddi i tuoi bollenti spiriti."

"Non riuscirei comunque, a raffreddarmi. Lei è in tv, ma tu sei qui accanto a me!" Rachel sorrise a tale affermazione e Nina andò in cucina, tornando pochi minuti dopo con due coppette di gelato "Ecco, questa è per te!"

"Grazie." Disse Rachel e la mora si sedette vicinissima alla compagna, che si poggiò al suo petto e ricevette con piacere i suoi bacetti sul collo.

"Mio Dio, che donna fantastica!"

"Ma lo fai apposta! Vuoi farmi ingelosire?"

"Sta funzionando?" Chiese con malizia Nina, sorridendo a Rachel che, posata la coppetta sul tavolino accanto a quella di Nina, le si lanciò addosso.

"Funziona a meraviglia!" Ribadì Rachel, sorridendo divertita.

"Ti amo!" Disse con sensualità Nina, baciando con passione la sua castana preferita, che si ritrovò a gemere di puro piacere, raggiungendo l'apice del piacere e Nina sorrise "Sai, per me questi tuoi gemiti sono come dei -ti amo- pronunciati senza bisogno di parlare."

"Probabilmente hai ragione. Spesso ci penso anch'io!"

"Sei dannatamente sexy, Rachel! E sai, quando ti emozioni o ti imbarazzi, lo sei ancor di più!"

"Andiamo a fare il bagno. Sono stanchissima! Altrimenti rischio di addormentarmi qui e poi chi mi sveglia più?"

"Ti sveglierò io, a suon di baci!"

"Allora, se permetti... Buonanotte!" Scherzò Rachel, fingendo di addormentarsi e Nina, dopo aver spento la televisione, la prese in braccio e la portò al piano di sopra, pronte a godersi il loro solito bagno insieme.

"Se un giorno ti capiterà di rivedere tua madre, ricordati di sorridere sempre! Perchè così facendo, la sconfiggerai su tutta la linea."

"Certo che sorrido! Con te sono felicissima, mi piace stare insieme a te. Sei tutto ciò che ho sempre desiderato nella vita." Disse Rachel, entrando nella vasca che Nina aveva appena riempito e nella quale si era già seduta, poggiandosi al petto del suo amore "Mi hai dato fiducia, credendo sempre in me. Mi hai sempre incoraggiata a vivere la mia vita, hai sempre capito i miei errori e cercato di correggerli, hai accettato tutto di me!" Iniziò la castana, baciando il collo della compagna "Mi hai dato la gioia di scoprire cosa significhi amare, mi hai lasciato l'arduo compito di crescere nel mio ventre due gemelli e mi hai insegnato ad amare senza farmi alcun tipo di problema e rispettando i miei sensi troppo sviluppati!"

Nina sorrise "Sono io che dovrei dirlo. Così come ho detto a tua madre, tu mi hai cambiata e resa migliore. Sei meravigliosa e sono innamorata di te, non ti lascerò mai e voglio finire i miei giorni al tuo fianco!"

"E così sia, per sempre! Finchè morte non ci separi."

"Finchè morte non ci separi." Ribadì Nina, baciando la compagna con tutto l'amore che aveva in corpo, prima di prenderla fra le braccia e portarla in camera. Anche se erano entrambe senza veli, entrambe sapevano che si sarebbero solo scambiate qualche bacio prima di addormentarsi, strette nel calore del rispettivo abbraccio, cullate dal battito del rispettivo cuore innamorato.

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Capitolo 15
*** Emozioni indescrivibili. ***


Passò un mese ed il rapporto tra Nina e Rachel andava a gonfie vele. Non avevano più incontrato i genitori della castana e proprio Rachel era appena entrata nel quarto mese di gravidanza, ragion per cui aveva preso appuntamento da Micaela per fare l'ecografia di controllo.

"Sono davvero emozionata!"

"Anch'io, ma ci vorranno ancora due o tre mesi prima di vedere i bambini."

"Lo so, però sono comunque impaziente!" Disse Nina, baciando ed accarezzando il ventre di Rachel e costei sorrise, visto che i lunghi capelli di Nina le solleticavano la pelle. Spontaneamente accarezzò la nuca della mora con tenereza, perchè le piaceva molto quando Nina le prestava tutte queste attenzioni.

"Sarà meglio prepararsi! Sono le otto e mezza ed abbiamo l'appuntamento da Micaela alle dieci."

"Si, hai ragione. Vado a preparare il bagno!"

Nina baciò Rachel ed uscì dal letto, andando in bagno ed aprì l'acqua nella vasca. Quando tutto fu pronto, mise i sali da bagno e poi tornò in camera, ove prese in braccio la castana, che sorrise divertita "Dai, mettimi giù! Sono in grado di camminare."

"Lo so, ma a me piace prenderti in braccio! Dovresti saperlo ormai."

Rachel, per tutta risposta, le regalò un bacio appassionato, che continuò anche nella vasca da bagno per una decina di minuti, visto che poi le due amanti si insaponarono e risciacquarono, mettendo poi il rispettivo accappatoio, aprendo l'acqua nella vasca e tornando poi in camera per vestirsi. Infine, una volta in cucina, Nina preparò dei toast Francesi per entrambe ed un'ottima spremuta di arancia e limone per Rachel.

"Che toast deliziosi! Li amo con tutta me stessa."

"Guarda che sono estremamente gelosa." Scherzò Nina e Rachel si poggiò alla sua spalla sinistra.

"Non hai motivo di esserlo. Non ti tradirò mai!"

"Nemmeno io! Te lo giuro su tutto ciò che vuoi." Ammise la mora e Rachel sorrise. Sapeva che Nina le sarebbe stata sempre fedele e lei non sarebbe stata da meno, perchè non voleva rischiare di perderla, era troppo importante per lei.

Uscite poi dall'appartamento dopo aver chiuso a chiave, le due amanti salirono sul Fuoristrada della mora, che sfrecciò verso l'ambulatorio di Micaela, arrivandovi in una buona mezz'ora a causa del traffico e, neanche a farlo apposta, arrivarono proprio assieme alla ginecologa.

"Ehi! Chi si vede. Come state?" Domandò sorridente, stringendo la mano ad entrambe.

"Benissimo ed anche tu sei in forma!" Rispose Nina.

"Già! A proposito, hai soddisfatto le tue voglie?" Chiese la ginecologa, avvicinandosi poi con malizia a Rachel "Tutte?"

Rachel arrossì e si scostò una ciocca di capelli dietro l'orecchio sinistro "S-Si, tutte. Non mi sono fatta mancare nulla e Nina è stata grande!"

"Lo immagino." Ribadì Micaela, entrando quindi nell'ambulatorio con le due ragazze e, nel corridoio, una ragazza s'avvicinò a Rachel.

"Ciao, Rachel." Disse la giovane, che somigliava alla giovane Alpha, anche se Rachel aveva gli occhi scuri e l'altra verdi.

"Ciao, Shaina. Come mai qui?"

"Sono incinta e sono appena entrata nel quarto mese! Anche tu, vedo."

Infatti, nonostante fosse solo al quarto mese, la pancia di Rachel era abbastanza vistosa "Già. E grazie per aver fatto la spia ai miei genitori."

"Mi dispiace, ok? Pensavo che loro lo sapessero!"

"Non gliel'avevo detto perchè stavo con una ragazza!" Disse la castana "E per fortuna che Nina è comprensiva! Io la amo e se la mamma ti chiedesse qualcosa, dile pure che tel'ho detto io." Ribadì Rachel, raggiungendo poi Nina e Micaela nella stanza delle ecografie.

"Una tua parente?" Chiese subito Nina, mentre Rachel era andata dietro al separèe, visto che Micaela le aveva fatto cenno di prepararsi.

"Mia cugina Shaina. E' lei che ha fatto la spia ai miei genitori, la prima volta!"

"Capisco. Beh, se ci troveremo qui tua madre la sistemerò io!" Disse sicura Nina "E se vuoi, per farle un dispetto, ti bacerò davanti a lei con tutta la passione che ho in corpo, come i protagonisti del film Casablanca all'ultima scena!"

Rachel sorrise, visto che Casablanca era il loro film preferito e lo guardavano quasi ogni sera "Giuro che se fossi più tremenda, lo farei davvero!"

Nina la baciò quando Rachel si fu stesa sul lettino e Micaela iniziò l'ecografia dopo aver girato il monitor verso le due amanti "Eccoli, i vostri futuri piccoli!" Disse, indicando i due piccoli feti "Sono della misura giusta, stanno crescendo molto bene!"

Entrambe le ragazze sorrisero e Nina si commosse molto, baciando le nocche della mano destra di Rachel, prima che i loro occhi s'incontrassero "Q-Quando scopriremo il sesso dei piccoli?" Domandò Rachel, voltandosi di nuovo.

"Al quinto mese! Poi ci sarà un'altro esame da fare più avanti e ti spiegherò tutto a tempo debito." Disse Micaela, rivolgendosi poi verso le due ragazze, sorridendo loro "Vi andrebbe di sentire i loro cuoricini battere?"

Nina e Rachel sgranarono gli occhi "Davvero si può?"

"Certo!" Rispose la ginecologa, che premette un pulsante sul monitor e poi il silenzio della stanza venne riempito dal piacevole rumore dei battiti dei cuoricini dei loro figli e Nina versò tutte le lacrime di cui disponeva per la commozione e, sia Rachel che Micaela la notarono "Mio Dio, non ho mai visto nessuno piangere, nemmeno uomini o ragazzi che accompagnano moglie o fidanzata alla prima ecografia del quarto mese!"

"M-Mi dispiace, è stato istintivo!" Cercò di scusarsi Nina, asciugandosi le lacrime col suo fazzoletto "P-Perdonatemi, ma è stato bellissimo!"

Anche Rachel si era messa a piangere per la commozione e, quando Micaela le diede la carta per ripulirsi, mentre stampava le immagini dell'ecografia, si mise seduta e subito abbracciò Nina, catturando le sue labbra in un bacio appassionato."

"Ehi ehi ehi! Se vi baciate così, giuro che non rispondo di me!" Scherzò Micaela e le due amanti si scusarono per averla messa in imbarazzo, ma la ginecologa scosse il capo "E' tutto ok! E poi, piangere per la gioia di sentire per la prima volta il battito del cuore dei bambini, è giusto e fa bene liberare le proprie emozioni. Perciò è tutto ok."

"Va bene." Disse Nina, che si era calmata "E' solo che... Che quando non hai mai avuto fortuna nella vita e ti capita una cosa fantastica come questa, allora capisci che hai trovato il tuo posto nel mondo. Perchè hai una famiglia che ti amerà e che potrai amare con tutta te stessa!"

Rachel e Micaela erano colpite dalle parole di Nina e subito la castana andò ad abbracciarla, stringendola forte a sè e l'abbraccio venen subito corrisposto, mentre la ginecologa s'avvicinò loro con un foglio di prescrizione ed una ricetta "Anch'io la penso come te, Nina!" Disse, rivolgendosi poi a Rachel "In quanto a te, dovrai presentarti tra tre settimane e, se vorrete, vi rivelerò il sesso dei gemellini. Questa ricetta, invece, è per fare gli esami del sangue, tutti completi e delle urine. Li prenoterai una settimana prima di venire qui e poi mi porterai i referti!"

"Va bene, ti ringrazio!" Fece Rachel, andando poi a rivestirsi.

"Per qualsiasi cosa, sono a vostra disposizione!"

Nina le sorrise poi, quando Rachel fu pronta, salutarono e se ne andarono, dirigendosi verso il loro luogo di lavoro, ove Rosen ed i colleghi più stretti aspettavano con ansia eventuali novità.

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Capitolo 16
*** Shock & Panic! 1 ***


Una volta arrivate in ufficio, le due ragazze si trovarono davanti Gary, che sorrise loro, avvicinandosi "Ho visto tutto, attraverso le telecamere di sorveglianza. E sono felice, davvero. Anch'io ho sentito i battiti dei loro cuoricini ed è stato molto bello!"

"Si, Gary! Lo è stato davvero. Meraviglioso!" Ribadì Nina.

"Oh, eccole!" Avanzò invece il Dottor Rosen "Com'è andata? Come stanno i miei futuri nipotini?"

"Stanno benissimo!" Rispose Rachel, felice "Micaela ci ha fatto sentire i battiti dei cuoricini ed è stato emozionante! Al punto tale che Nina si è messa a piangere." Terminò la castana e la mora chinò il capo.

"Hai pianto?" Chiese divertito il sopraggiunto Cameron "Sul serio?"

"Si! Si e allora? E' stato molto bello e mi sono emozionata!" Ribadì con decisione Nina "Io non ho mai avuto una famiglia, lo sapete benissimo! Ed è stato emozionante, sentire i battiti dei loro cuori."

"Lo sappiamo, Nina. Probabilmente Cameron ti stava prendendo in giro!"

"L'ho capito e sono stata al gioco! Ma sono stata sincera, prima. E non vedo l'ora che nascano! Non vedo l'ora di dipingere la cameretta se sono entrambi dello stesso sesso oppure tutte e due le camere se saranno maschietto e femminuccia!"

"Nina, vieni con me e Kat! Un'Alpha sta terrorizzando un gruppo di pescatori al porto." Intervenne Bill e la mora se ne andò, mentre Rosen e Cameron fissarono Rachel, che aveva ricevuto un bacio dal suo amore, prima che se ne andasse.

"Davvero? Ha veramente intenzione di mettersi a dipingere?"

"Giuro che questa è nuova anche per me. Non ne aveva mai parlato finora!"

"Secondo me lo farà!" Ammise sicuro Rosen "La chance che le hai dato ed il sapere che presto diventerà madre, l'ha cambiata moltissimo! Tutto questo l'aiuterà a guarire, diciamo così, dall'impellente impulso di usare il suo potere per manipolare la mente!"

Rachel fissò con serietà Rosen, mentre Cameron se ne andò nel suo ufficio "Sul serio? Vuol dire che io, quando ho accettato di darle l'occasione di dimostrarmi quanto realmente mi amasse, in realtà l'ho aiutata?"

"Si, esattamente! E ti prego di fare del tuo meglio per darle una mano."

"Certamente. Farò tutto ciò che posso per aiutarla, perchè lei sta facendo altrettanto con me."

Rosen sorrise "Si vede, Rachel. I tuoi occhi s'illuminano, quando si parla di Nina. E credo di non esagerare, se affermo che ti sei nuovamente innamorata di Nina... O meglio, hai ripreso ad amarla!"

"Si, Dottor Rosen! Sono follemente innamorata di lei!" Ammise Rachel, sorridendo felice come non mai, ma all'improvviso si fece triste "Io la amo con tutta me stessa, allora perchè non riesco a dirle ti amo? In questo mese ci ho provato, ma ce la faccio solo se sono davanti ad uno specchio!"

"Non devi avere fretta. Vedrai che prima o poi ci riuscirai."

"Ne è convinto? Perchè io perdo le speranze ogni giorno, non credo ce la farò mai."

"Perchè non è il momento giusto. Con tutta probabilità riesci a sentire che quello non è il momento per dirglielo e non ci riesci. Ma vedrai che, quando meno te lo aspetti, le due magiche parole usciranno automaticamente dalle tue labbra!"

"Lo spero proprio! Ah, a proposito, ho le immagini dell'ecografia." Disse Rachel, mostrandole a Rosen e costui rammentò subito il momento in cui sua moglie gi aveva mostrato quelle che ritraevano Dany, però al quinto mese di gravidanza.

"Scommetto che saranno belli ed intelligenti come voi due!"

Rachel sorrise e se ne andò nel suo ufficio, ove s'appisolò sul divano ma, un paio d'ore più tardi, Hicks la svegliò "Ehi, tutto bene?"

"Si si, avevo solo sonno. E' successo qualcosa?"

"Volevo sapere se vuoi qualcosa in particolare da mangiare."

"Volentieri! Allora... Pollo Tandoori, patatine fritte con ketchup, maionese e salsa rosa, un po' di fragole e succo di pompelmo!"

Hicks era colpito, visto che quando la sua ex moglie era incinta di suo figlio Tyler lui non era molto presente "Ok. Torno subito!"

"Va bene, tanto io schiaccio un altro pisolino!"

"Cameron, le porterai a casa ciò che ha richiesto!" Disse Rosen, con tono preoccupato.

"Perchè?" Chiesero assieme i due Alphas.

"A quanto pare, l'Alpha del porto ha ferito Nina. Bill e Kat l'hanno subito portata in ospedale e le hanno messo sei punti sullo zigomo destro e, quando i medici hanno escluso un trauma cranico e lesioni, l'hanno mandata a casa ed è lì che si trova."

"Dottor Rosen, mi accompagni a casa!"

Rosen annuì col capo, così presero l'ascensore e si ritrovarono al parcheggio sotterraneo e, mentre Hicks sarebbe andato a prendere da mangiare, il Dottore avrebbe accompagnato a casa Rachel. Per fortuna il traffico era abbastanza scorrevole e ci vollero solo una ventina di minuti per arrivare a destinazione.

"Oh, eccovi!" Disse Bill "L'Alpha è in macchina, Dottore. Potremmo lasciare qui Kat."

"D'accordo. Senti, sta arrivando Hicks col pranzo per Rachel... Tieni gli occhi bene aperti!"

"Ricevuto! Ma se mi fermo qui stanotte, non è che le disturbo?" Chiese la bionda "Sapete, Nina sta guardando un documentario e sta facendo apprezzamenti troppo dipinti di rosa e rosso ad una biologa."

Rachel sgranò gli occhi e salì le scale a passo spedito "Kat." La riprese Bill "Rachel e Nina sono gelosissime l'una dell'altra. Non dire troppe cazzate, in loro presenza prima che decidano di ucciderti!"

La bionda rimase a bocca aperta mentre i due se ne andarono e, in quel momento, arrivò Cameron col pranzo di Rachel e Kat parlò un po' con lui di chissà cosa. Invece proprio Rachel era arrivata nella stanza di Nina e rimase a fissarla, dal ciglio della porta "Inizi a preoccuparmi."

"Mi hai fatta spaventare!" Disse la mora, spegnendo subito la tv.

"Stavi di nuovo facendo apprezzamenti alla Dottoressa Bondar? Inizierò ad ingelosirmi sul serio!"

"Ma dai! Lei è in tv e tu sei qui. Chi credi che scelga?" Chiese sensualmente la mora, alzandosi in piedi ed avvicinandosi a Rachel, che indietreggiò, sino a finire con la schiena contro il muro alla destra della porta.

"N-Non ne ho idea. Dimmelo tu."

Per tutta risposta, Nina la prese in braccio e la tenne stretta a sè, baciandola con passione "Rachel, Hicks ti ha portato il... Pranzo." Disse Kat, sgranando gli occhi azzurri quando vide la scena "S-Scusatemi. Ehm... Lo porto in cucina." Terminò, scendendo le scale rapidamente.

Le due amanti sorrisero divertite "Mi sa che abbiamo un tantino esagerato."

"Già! Ma stanotte la farò impazzire." Disse Nina.

"Cosa? Come? Perchè vorresti farla impazzire?"

"Per divertimento!" Ammise la mora "Ti riempirò di baci e coccole così a lungo da toglierle il sonno!"

"Spesso sei davvero perfida! Chissà cosa ne penserebbe il tuo idolo!"

"Piacerebbe anche a me saperlo! Ma se me la trovassi qui davanti, sono certa che mi togliereste entrambe il sonno!"

Rachel era scandalizzata "Vuoi dire che???"

"Assolutamente si! Insieme a te." Ribadì con malizia la mora.

"Ok, ora si che sono scandalizzata e terrorizzata!"

Nina la raggiunse, prendendola per il polso sinistro e circondandole la vita con le braccia, accarezzandole il ventre e posandole dolci bacetti sul collo "Non devi preoccuparti." Sussurrò sensualmente Nina "Stavo scherzando. Per quanto lei sia sexy, io amerei soltanto te. Io AMO soltanto te, Rachel. Per sempre."

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Capitolo 17
*** Shock & Panic! 2 ***


Il mattino seguente, Nina fu la prima a svegliarsi ed accarezzò la schiena di Rachel che, in maglietta e calzoncini corti, dormiva stesa sopra di lei. Erano entrambe abbastanza vestite, visto che, l'unica volta in cui avevano dormito in intimo, avevano quasi perso il controllo.

"Buongiorno." Disse all'improvviso Rachel "Stavi sognando ad occhi aperti?"

"Buongiorno a te. E... Se anche fosse, saresti gelosa?"

Rachel sospirò "Non ci posso credere. Sei incredibile, davvero!"

"Sognavo ad occhi aperti." Rispose Nina, con un lieve sorriso, accarezzando i castani capelli di Rachel "Ma lo stavo guardando, il mio bellissimo sogno, perchè finalmente è diventato realtà!"

"Io sarei il tuo sogno?" Chiese colpita la castana.

"Si, lo sei! Perchè ti ho tanto desiderata e, dopo aver rovinato tutto, non ci speravo più. Ma ora sei di nuovo qui tra le mie braccia ed è solo questo che voglio."

Per tutta risposta, Rachel rubò un bacio appassionato a Nina e gemette di piacere, visto che aveva acutizzato il senso del gusto e Nina l'aveva capito, visto che sembrava aver perso il controllo del suo respiro e delle sue mani e la mora, all'improvviso, la fermò "Perchè mi fermi?" Chiese Rachel, non capendone il motivo.

"Avresti potuto rimpiangerlo ed io non volevo che accadesse."

Rachel si sedette all'altezza del bacino di Nina ed anche la mora si mise seduta, posando le mani sui fianchi della compagna, accarezzandoli piano "Sei stata davvero gentile, ma forse non l'avrei rimpianto."

"Non ho voluto rischiare. Adesso andiamo a farci un bel bagno, poi scendiamo per la colazione."

"Ti spiacerebbe farlo da sola? Voglio rilassarmi più a lungo." Disse Rachel che, in realtà, voleva stare sola per esercitarsi nel dire -ti amo-, come faceva tutte le mattine ed ogni volta che era da sola.

"Va bene, d'accordo. Allora rilassati, mentre io sveglio Kat e preparo la colazione! Cosa vuoi di buono?"

"Il solito! Pancakes e toast alla Francese con molto prosciutto e mozzarella!"

Nina annuì col capo, uscendo dalla stanza e dirigendosi in bagno, mentre Rachel si stese nuovamente sul letto, chiudendo un poco gli occhi e, dopo una decina di minuti, la mora ritornò con indosso il suo accappatoio per vestirsi e scendere poi di sotto.

"Ti ho preparato il bagno! Vieni che ti ci porto!" Disse Nina, prendendo in braccio Rachel come suo solito e, quando fu a destinazione, la mora andò a vestirsi e poi scese in cucina, trovando Kat già sveglia "Come mai già in piedi?" Chiese, facendo finta di nulla.

"Ma chissà perchè!" Ribadì la bionda, fissandola torvamente "Avete fatto baldoria, la scorsa notte!"

"Beh, mi godo l'amore della mia vita!"

"Quale delle due?" Domandò Kat e Nina la fissò con occhi sgranati.

"Prego? Hai detto DUE?"

"Si, esatto! Te la sei spassata con Rachel o con la Sexy Scienziata in tv?"

Nina la guardava a bocca aperta. A quanto pare, se Kat non dormiva, non connetteva "Ma sei matta? Con Rachel, ovvio! Come faccio ad amare qualcuno che non è fisicamente qui?"

"Non si sa mai! Magari nei sogni, senza rendertene conto..."

"Sogno di fare l'amore con Rachel, Kat! Per tua informazione, sogno solo QUELLO!"

"Sul serio?" Domandò proprio la castana, apparendo sul ciglio della porta e Nina sospirò.

"Certo, amore mio! Ora vado a preparare pancakes e toast Francesi." Disse Nina, chiudendosi in cucina perchè, tra l'Amica Istigatrice e Sospettosa e la Fidanzata Gelosa, la sua mattinata sarebbe iniziata davvero male.

Pochi minuti e Rachel la raggiunse, chiudendo la porta alle sue spalle "Te la sei presa?"

"Beh, un po' si!" Rispose Nina, servendo il tutto in tre piatti "Solo perchè ho un'idolo in tv! Sappi che ho iniziato a guardare quel programma dopo ciò che è successo tra noi, perchè mi sentivo sola. Ed il bel sorriso della Biologa mi ha fatto provare amore per la vita."

Rachel era incredula "Ti saresti tolta la vita?"

"Si, ho pensato di farlo molte volte! Tu sei importante per me e morirei senza te."

"Mi dispiace tanto, non lo sapevo." Rispose Rachel e Nina, voltatasi, la strinse a sè, baciandola teneramente sulla fronte.

"Tranquilla, adesso è passato. Tu sei qui e siamo di nuovo insieme, in più quasi madri."

Le due si scambiarono un tenero bacio, prima di tornare in soggiorno da Kat e costei fissò Nina con fare sospettoso "Tu non me la racconti giusta e più tardi riprenderemo il discorso!"

"Ok ok, tanto non ho nulla da nascondere!"

"Lo vedremo! Ma intanto complimenti per la colazione, cucini benissimo!"

"Grazie. Almeno su questo non mi criticherai!"

Rachel, a sentire la sua compagna e la sua amica parlare, faceva molta difficoltà a trattenere le risate. Ma questa serenità e l'atmosfera famigliare che Nina, nonostante non avesse mai avuto una famiglia, sapeva creare con la sua presenza o le sue parole, era ciò che aveva sempre ricercato nella sua, di famiglia, troppo sofisticata e vecchio stile, spesso soffocante.

Nina le aveva sempre dato ciò che desiderava, sul piano fisico e morale, ragion per cui si ripromise più volte di riuscire a dirle quanto l'amasse.

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Capitolo 18
*** Futuri guerrieri. ***


Una volta in ufficio, visto che Rosen non voleva arrischiarsi a mandare Nina sul campo per non rischiare che si facesse nuovamente male, decise che la mora sarebbe rimasta in ufficio con lui, Rachel e Gary "Dottor Rosen, io sto bene! E' solo un taglietto."

"No, Nina, tu resterai qui. Saranno Cameron, Bill, Kat ed eventualmente Rachel ad andare sul campo."

"Ma io mi sento bene! L'hanno detto anche ieri in ospedale, mi hanno dimessa apposta."

"Lo so, ma è meglio essere prudenti. Resterai qui!"

Nina sospirò e Rachel avanzò con decisione "Invece tu resterai qui!" Disse, avvicinandosi alla mora "Hai detto che vuoi sposarmi quando sarà il momento, giusto? Ebbene, io ci tengo a diventare tua moglie e non voglio rischiare di diventare vedova prima delle nozze!"

Rosen e Nina fissarono la castana, colpiti dalla sua grinta "Vuoi davvero che resti?"

"Si, certo! Non voglio saperti fuori ed in possibile pericolo."

Allora la mora sorrise, avvicinandosi alla castana, posandole le mani sui fianchi "Allora resterò qui, ma tu mi farai compagnia! Che ne dici?"

"Va bene, non ho nulla in contrario!"

"Allora direi che l'affare è fatto." Ribadì Nina, posandole un tenero bacio sulle labbra.

"Bene! Visto che sei riuscita a convincerla, l'affido a te." Disse Rosen, sorridendo ed andandosene.

"Dottore, abbiamo portato qui l'Alpha che siamo andati a prendere." Avanzò Cameron, che tornava in quel momento con Bill e Kat "Lo portiamo nella stanza speciale, l'aspettiamo lì!"

"A proposito, credo che Kat non si senta bene. Oggi sta delirando."

"E' colpa della mancanza di sonno, Bill!" Fece proprio la biondina "Vorrei vedere te al posto mio!"

"Quante storie! Quando ti fidanzerai, farai anche tu come loro." Disse l'uomo di colore, quasi divertito e Kat si fermò innanzi a Nina.

"Traditrice!" Ribadì la biondina, fissando la mora con occhi di fuoco, prima di andarsene.

Nina sospirò. Questa giornata era iniziata letteralmente male pensò, prima che Rachel le posasse una tenera carezza sul viso "Senti, ho voglia di un massaggio. Ti andrebbe di farmelo?"

"Eccome! Volentieri." Rispose Nina, così si diressero verso la sala ristoro, ove Rachel si stese sul divano dopo essersi tolta la camicetta e la mora iniziò il suo massaggio, alternando baci e carezze, con tutta la dolcezza di cui disponeva.

All'improvviso Rachel emise un gemito di piacere e Nina alzò lo sguardo per fissarla "Scusa!" Disse subito la castana "N-Non volevo, scusa."

"Non devi scusarti! Vuol dire che le mie carezze ed i miei baci ti piacciono e la cosa non potrebbe rendermi più felice."

"Come potrebbero non piacermi?" Chiese Rachel, specchiando i suoi occhi scuri in quelli blu cobalto di Nina, che si sollevò poi col busto e catturò le labbra di Rachel in un bacio pieno di passione ed amore.

E continuarono a baciarsi per qualche altro minuto, finchè delle grida non attirarono la loro attenzione ed entrò in sala ristoro l'Alpha che era stato portato lì poco prima "Fatemi uscire! Fatemi uscire!" Gridò spaventato il ragazzo "Devo salvare mio figlio!"

"Come? Ehi, amico, non è da qui che si esce!" Disse Nina, alzandosi e parandosi davanti a Rachel.

"Non m'importa!" Rispose il ragazzo, dando una spinta a Nina, che finì rovinosamente a terra. Il giovane Alpha doveva avere un potere simile a quello di Bill, pensò Rachel e, in quel momento, arrivarono Rosen e gli altri.

"Lasciala stare Blaine! Lei è incinta, non c'entra." Disse il Dottore.

"Io voglio andarmene!" Gridò ma, quando fece per spingere Rachel, un campo di forza la circondò, scagliando lontano il giovane chnon appena ritornò alla carica, si sollevò in aria. Stavolta era Rachel a muovere le mani, ma il potere non era suo.

Bill immobilizzò quindi Blaine e tutti, compresa Nina, fissarono Rachel "C-Cos'è successo?"

"Sai, credo che i tuoi bambini ci abbiano appena rivelato i loro poteri." Disse il Dottore, sorridendo "E, anche se sono ancora dei feti, ci hanno dimostrato il loro valore." Spiegò l'uomo, mentre Nina strinse a sè Rachel, inginocchiandosi poi innanzi a lei e posandole dei teneri bacetti sul ventre.

"Bravi, i miei piccolini! Siete davvero forti."

"Sapete, Nina raccomanda sempre loro di proteggermi e, a quanto pare, l'hanno sentita. Anche se non so come!"

"Probabimente il legame fra voi è così forte che, in qualche modo, i piccoli sono riusciti a capire le vostre intenzioni. E poi, l'amore fa miracoli!"

"Lo so benissimo." Sorrise Rachel, accarezzando il capo di Nina che, quando s'alzò, la baciò nuovamente, mentre Bill e Cameron portavano nuovamente nella stanza speciale Blaine, affinchè raccontasse loro di quanto accaduto a suo figlio e potessero così aiutarlo.

Le due amanti vennero lasciate nuovamente sole e Nina continuò a baciare ed accarezzare il ventre di Rachel, finchè non si fermò per fissarla "Senti, visto che è quasi mezzogiorno, non hai fame o sete?"

"In effetti avverto un certo languorino... Si, ho decisamente fame! Come non ne ho mai avuta."

"Ci credo! Prima i piccoli si sono dati molto da fare."

"Hai ragione!" Ribadì Rachel, mettendosi seduta "Vorrei dei takoyaki con salsa di soia, polpettine di pollo con patatine fritte e maionese, pesche, fragole, cioccolato fondente e budini al caramello!"

"Bene. Vado a prendere tutto e poi torno, tu aspettami qui."

"Non vado da nessuna parte! Anzi, mi sento abbastanza stanca e credo che farò un pisolino."

"Allora dormi bene." Disse Nina, avvicinandosi a Rachel e posandole un dolce bacio sulle labbra, quindi se ne andò e la castana si stese beatamente sul divano, appisolandosi e ringraziando i suoi piccoli per averla aiutata.

Infatti, i due futuri bimbi, avevano appena mosso il primo passo come Alphas che lottavano per la Giustizia.

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Capitolo 19
*** Potente e fragile. ***


Cameron e Bill erano nella stanza speciale con Blaine ed aspettavano che Rosen li raggiungesse, affinchè l'Alpha potesse spiegare loro cosa fosse successo al figlio "Eccomi, scusate il ritardo." Disse il buon Dottore, entrando nella stanza e sedendosi accanto a Hicks.

"Coraggio, puoi raccontarci tutto. Faremo del nostor meglio per trovare tuo figlio."

Blaine fissò i tre che gli stavano davanti e sospirò "Mio figlio Jamie ha solo sette anni ed è un'Alpha. Lui riesce ad interagire con ogni sorta di apparecchio elettronico e l'hanno preso un gruppo di farabutti che vivono nel nostro quartiere per fargli compiere una serie di rapine agli sportelli bancari."

"Ne ho sentito parlare." Disse Bill "Ne sono stati colpiti quattro, negli ultimi quindici giorni."

"Scopri se c'è uno schema dietro a questi furti!"

"D'accordo, poi le faccio sapere!" Rispose l'Agente Speciale di colore, uscendo dalla stanza.

"Troveremo e salveremo Jamie, te lo prometto. Fidati di noi!"

Blaine, in lacrime, annuì col capo "La mia ragazza è morta tre mesi fa e lui è tutto ciò che mi rimane."

"So come ti senti e ti prometto che faremo il possibile!" Ribadì Rosen, che ben lo capiva, visto che sapeva cosa voleva dire perdere un figlio.

Uscirono poi dalla stanza e Bill, che aveva messo corrente di tutto anche Nina, Rachel, Kat e Gary, s'avvicinò a Rosen e Cameron "Ci sono novità. Ho chiesto a Gary di scoprire ove fossero i quattro sportelli rapinati e lui ha scoperto che sono tutti sulla Quarantaseiesima Avenue!"

"E forse abbiamo localizzato il prossimo obiettivo." Intervenne proprio Gary "Dopo la Charity Bank, c'è la Federal Bank. Sono certo che la prossima sia quella."

"Andiamo tutti lì, presto!"

"Questa volta posso venire?" Chiese Nina.

"Certo che puoi! Vieni pure, ma fai la massima attenzione."

La mora sorrise appena, dirigendosi verso l'ascensore con Rachel e Kat "Fortuna che ho fatto in tempo a finire di pranzare!" Disse proprio la castana e Cameron, guardando le quattro pattumiere della raccolta differenziata in sala ristoro, sgranò gli occhi.

"Hai davvero mangiato tutta quella roba?" Domandò il moro.

"Certo che si!" Rispose Rachel, tutta tranquilla "Avevo una fame incredibile!"

"Vorrei ben vedere! Dopotutto i due gemellini hanno combattuto." Ribadì Rosen, mentre l'ascensore arrivò al parcheggio sotterraneo e tutti scesero, salendo su due SUV, sfrecciando verso la Federal Bank, mentre Gary li avrebbe guidati dall'ufficio e Rosen ricevette la chiamata di Clay.

"Rosen, perchè mi hai chiesto di seguirvi con una squadra dell'Unità Tattica?"

"Perchè un gruppo di balordi ha preso in ostaggio un bimbo di sette anni, un piccolo Alpha, affinchè rapinasse per loro gli sportelli bancari!"

"Ho capito! Allora faremo di tutto per salvarlo."

"Ti mando una foto, che mi ha dato suo padre Blaine!" Disse Rosen e Clay, quando l'ebbe ricevuta, la inoltrò a tutti i suoi uomini, ordinando loro di risparmiarlo perchè lui era la vittima e andava salvato.

Arrivati alla banca, i nostri scoprirono che c'era una rapina in corso, visto che le saracinesche erano abbassate e si vedevano persone terrorizzate all'interno di essa, con la Polizia schierata fuori dall'edificio "Ci mancavano solo loro!" Mormorò Clay "Ehi, chi comanda qui?"

L'Agente di colore disponeva di scarsa diplomazia, ma riuscì ad ottenere il comando dell'operazione e fece schierare i suoi uomini, mentre i nostri Alphas fecero la stessa cosa. Ma Rachel avanzava a passo spedito verso l'entrata principale.

"Rachel, dove vai? Fermati!" La chiamò a gran voce Nina.

"N-Non riesco a farlo! Mi sto muovendo da sola, non sono io che voglio camminare!"

"I vostri bambini sono piuttosto dinamici!" Commentò Cameron.

"Hai ragione, ma sarà meglio che vada a salvarla!" Disse Nina, mentre Clay fece schierare i poliziotti sul retro, per evitare che vedessero i poteri di Rachel in azione e potessero avere la brillante idea di farla fuori.

Quando tutti i poliziotti furono sul retro, attorno a Rachel si materializzò nuovamente il campo d'energia e andò contro la saracinesca, abbattendola in pieno "E tu chi sei? Che diavolo vuoi? Sparisci!" Gridò uno dei balordi.

"Fareste meglio a sparire voi e liberare il bambino!"

"Quel piccoletto è una miniera d'oro! Col cavolo che lo liberiamo." Ribadì deciso "Ehi, liberatevi di questa seccatrice!"

Due ragazzi stavano andando di corsa contro Rachel, ma Bill le si parò davanti, facendole da scudo col proprio corpo, placcando i due poco di buono "Che razza di uomini! Andate in due contro una ragazza? Che coraggio, davvero!"

Bill tirò una serie di pugni ben assestati ai due tipi ed anche Kat fece altrettanto con gli ultimi tre "Mio Dio, Rachel! Sarà meglio che tu rimanga in ufficio finchè i bambini non nascono, altrimenti mi verrà un'infarto!"

Rachel sorrise ed accettò l'abbraccio di Nina "Dov'è il bambino?" Chiese invece Rosen, ma non ottenne risposta "Jamie! Jamie!"

Il Dottore chiamò il piccolo e, dopo qualche minuto, il bambino uscì dal suo nascondiglio, ovvero da sotto una delle scrivanie "Eccolo, è qui!" Disse Nina, prendendolo in braccio, visto che il piccolo si era avvicinato a lei.

"Portalo al sicuro fuori, in auto!" Disse Rosen.

"Voi andate, qui penso a tutto io." Ribadì Clay ed i nostri risalirono sui SUV, andandosene.

Ed una volta tornati in ufficio, Rosen e Cameron andarono da Blaine a portargli Jamie, ma Rachel perse i sensi e Nina la prese al volo, prima che toccasse terra e rischiasse di farsi male "Amore mio, cos'hai? Ehi, rispondimi!"

"Dottor Rosen!" Chiamò subito Kat, correndo verso la stanza speciale "Dottore!!"

"Kat, perchè gridi in questo modo?"

"Rachel è svenuta! Cosa dobbiamo fare?"

"Cosa?? Dì a Nina di chiamare Micaela, magari la causa è da riscontrarsi nella gravidanza."

La bionda annuì e ritornò dagli altri, che avevano portato Rachel in sala ristoro "Cosa dice Rosen?" Chiese Bill.

"Dice di chiamare Micaela. Forse è svenuta per qualcosa legato alla gravidanza."

Allora Nina prese il cellulare e selezionò subito il numero della ginecologa dalla rubrica "Pronto? Ciao, sono Nina. Senti, hai tempo di venire qui in ufficio? Rachel è svenuta improvvisamente e crediamo sia a causa della gravidanza. Ok, ti aspetto. Ti mando l'indirizzo via mail! A dopo!" Fece la mora, chiudendo la chiamata e mandando il loro indirizzo tramite mail a Micaela.

Ed in cuor suo sperava che la sua amata stesse bene, così come i loro futuri e valorosi bambini. Fece così qualcosa che mai aveva fatto in tutta la sua vita. Si sedette in corridoio e si mise a pregare.

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Capitolo 20
*** Amore profondo. ***


Micaela arrivò in poco più di dieci minuti e, quando ebbe raggiunto il terzo piano, quello occupato esclusivamente dai nostri eroi, venne condotta da Rosen nella sala ristoro, ove Rachel era ancora priva di conoscenza e Nina era accanto a lei "Per fortuna sei qui! Non si è ancora svegliata."

"Cosa le è successo, esattamente?"

"Per ben due volte, oggi, i bambini hanno manifestato i loro poteri, tramite Rachel." Spiegò Nina "Poi, un paio di minuti prima che ti chiamassi, ha perso i sensi! E dire che stava bene, ha mangiato come sempre e non ha dato segni di cedimento."

"Ok, ho capito. Adesso le provo la pressione e poi vedrò il da farsi!" Disse Micaela "Ma quando starà meglio, la porterai da me in clinica per un prelievo di sangue!" Avanzò la ginecologa, iniziando a fare ciò che aveva detto.

Rachel riprese i sensi pochi minuti dopo "C-Cosa mi è successo?" Chiese, affaticata.

"Amore mio, per fortuna stai bene!" Disse subito Nina, accarezzandole piano i capelli "Come ti senti ora?"

"Stanca ed affamata. E poi strana, ma non so perchè."

"Non ricordi di essere svenuta?" Domandò allora Micaela e Rachel s'accorse di lei.

"M-Micaela! Come mai sei qui?"

"Hai perso conoscenza, così Nina mi ha chiamata."

La castana parve ricordare, a giudicare dal suo sguardo "Mio Dio! I bambini stanno bene, vero?"

"Si, anche perchè non hai toccato terra. Nina e Cameron ti hanno presa al volo." Spiegò Micaela, sorridendole "Ma prima di farti mangiare, però, voglio portarti alla clinica per un prelievo di sangue ed anche per un'ecografia. Voglio vedere se è tutto apposto."

"D'accordo, andiamo."

"No, non camminare. Potresti svenire di nuovo e magari farti anche male!"

"La porterò io, prendendola in braccio!" Disse subito Nina e così fece.

Ma Rachel era imbarazzata e cercò di nascondere il viso nell'incavo del collo della compagna, per nascondere il rossore agli amici, tutti preoccupati per lei e rassicurati da Micaela che, una volta arrivate nel parcheggio sotterraneo, fece salire le due ragazze sul suo SUV.

Micaela andava piuttosto veloce in macchina, infatti chiese più volte a Rachel se sentisse il bisogno di dare di stomaco, ma ciò non avvenne finchè non arrivarono alla clinica e la castana si fece accompagnare in bagno da Nina che, per fortuna, non era facilmente impressionabile.

Una volta entrate nella solita stanza, quella delle ecografie, Nina stese Rachel sul lettino e Micaela le fece prima il prelievo di sangue e dopo l'ecografia, ma subito sorrise "Ok, i due feti stanno molto bene! Non c'è nulla che non vada, ma voglio fare una cosa."

"Come? E sarebbe?" Chiese Nina.

"Hai detto che i piccoli hanno espresso il loro potere, tramite Rachel, perchè tu, quando le accarezzi la pancia, dici loro di proteggerla. Perciò voglio vedere se, attivando l'audio per sentire i battiti dei loro cuoricini, come reagiscono se tu provi a parlargli mentre li accarezzi!"

Nina annuì col capo e Micaela, quando fu pronta, la mora fece quanto richiestole e tutte e tre rimasero colpite quando sentirono i battiti aumentare d'intensità e la mani di Rachel accarezzarono la nuca e le spalle della compagna "Ti piacciono le mie carezze?"

"L-Le mie mani si muovono da sole! Perchè?"

"L'amore che tu e Nina provate l'una per l'altra è così profondo che, nonostante i vostri piccoli siano ancora feti, riescono a percepirlo! Loro ti difendono perchè, in un qualche modo, sentono le vibrazioni della voce di Nina, che si spandono nel liquido amniotico. E per questo motivo proteggono Rachel, quando tu o qualcun'altro non potete farlo."

Le due amanti si guardarono in faccia e Nina sorrise "E' vero. Io amo moltissimo Rachel ed anche i nostri figli!"

"Oh, Nina. Anche noi ti vogliamo tanto bene!" Rispose la castana, accarezzandosi il ventre, mentre si ripuliva dal gel "Però ho una domanda, Micaela."

"Chiedi pure tutto quello che vuoi."

"Potrei mangiare? Ho una fame incredibile!"

La ginecologa sorrise e Nina con lei "Ho con me una barretta al cioccolato ed un cartoncino di succo alla pesca. Che ne dici? Va bene come antipasto?"

Rachel sorrise teneramente, prendendo quanto offertole "Ti ringrazio." Disse, posando un dolce bacio sulla guancia destra della mora.

"Figurati! Che ne dici se, fuori di qui, andassimo a prenderci una bella pizza?"

"Si, mi piacerebbe molto!" Ribadì Rachel, felice "Al salame piccante ed ai quattro formaggi."

"Tutte quelle che vuoi, amore mio."

Micaela osservò le dolci interazioni fra le due amiche e sorrise tra sè e sè "Ci vediamo tra que settimane, quando entrerai nel quinto mese."

"Certo! E grazie di tutto."

Le due innamorate se ne andarono e Nina chiamò Rosen affinchè venisse a prenderle, ma il buon Dottore era già fuori dalla clinica e le aspettava "Dottore! Pensi che stavo per chiamarla." Disse la mora, con un mezzo sorriso.

"Sapevo che avreste dovuto ritornare a piedi, visto che qui l'ultimo autobus passa alle sei. Ecco perchè sono qui!"

L'uomo sorrise loro, mentre salivano sulla sua auto d'epoca "Le spiacerebbe fermarsi in pizzeria? Io e Rachel stavamo per andare a prenderci una pizza. Si ferma a cena da noi?" Chiese Nina.

"Va bene. Accetto l'invito!" Rispose Rosen, sorridendo loro "Con molto piacere!"

Le due sorrisero di rimando e, nel corso del tragitto che li avrebbe portati alla pizzeria che si trovava ad un isolato dalla clinica di Micaela, Rachel gli spiegò quanto successo durante l'ecografia e Rosen le fissò entrambe, anche se per vedere Nina dovette guardare lo specchietto retrovisore "Per lei è possibile?"

"Si, certo! Dopotutto voi siete anime gemelle, come vi dissi qualche giorno fa e per questo siete unite da un'amore molto speciale!"

"Ed io che non volevo crederci!"

"Io, invece, ci ho sempre creduto!" Ribadì Nina "Sin dal giorno in cui ci siamo amate ed abbiamo concepito i nostri futuri figli. E ci crederò sempre!"

Rosen era felice di sentire tali parole lasciare le labbra di Nina e Rachel arrossì, sapendo però in cuor suo che la mora l'avrebbe sempre amata, così come avrebbe fatto coi loro figli. Doveva solo trovare il coraggio per dirle quello che provava per lei.

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Capitolo 21
*** Questione di rispetto. ***


Una volta a casa loro, Nina e Rachel posarono le quattro pizze sul tavolo, mentre Rosen fece altrettanto col sacchetto contenente le bibite, poi la mora andò in cucina a prendere posate e bicchieri "Posso essere utile in qualche modo?"

"No, Dottore." Disse Rachel "Lei è nostro ospite! Si metta pure comodo."

"E tu con lei!" Ribadì Nina, uscendo dalla cucina "Oggi sei svenuta, perciò mettiti pure seduta!"

Rachel annuì col capo e si sedette accanto a Rosen, che la fissò "Nina è cambiata moltissimo e devo dire che, quando l'ho conosciuta dieci anni fa, non avrei mai detto che fosse così romantica e piena di attenzioni."

"Nemmeno io l'avrei detto, anche se la conosco da due anni ormai!"

"Io sono convinto che lei si comporti così perchè sei tu." Sorrise Rosen "Non credo che farebbe tutto questo, per un'altra!"

"Devo riuscire a dirle quello che provo per lei. Non ci crederà, ma mi sento come se le stessi mentendo."

"Nina lo sa che tu sei innamorata di lei! Fidati, c'è chi lo sa, senza bisogno di parole."

Rachel si limitò a sorridere, poi arrivò Nina con posate e bicchieri ed un coltello per tagliare le pizze. Nel corso della cena, le due ragazze si scambiarono molte occhiatine maliziose e molto spesso si sorrisero a vicenda.

Rosen le notò, ma preferì far finta di nulla, sorridendo tra sè e sè, che se ne andò poi un paio d'orette più tardi quando, dopo aver parlato del più e del meno con le due Alphas, ebbe aiutato Nina a sparecchiare e lavare i piatti. Infatti la mora aveva impedito a Rachel di stare in piedi e fare un qualsiasi tipo di sforzo.

Non appena Rosen se ne fu andato, Nina fece per andare a preparare il bagno come suo solito, ma Rachel la fermò "Hai bisogno di qualcosa?"

"No, ma che ne diresti se mangiassimo un po' di gelato? Magari mentre guardiamo la tv..."

Nina le sorrise dolcemente "D'accordo, volentieri!" Disse, andando in cucina a prendere la vaschetta di gelato quattro gusti panna, cioccolato, fragola e puffo, con un tubetto di caramello ed uno di cioccolato bianco. Invece Rachel aveva preso le fragole dal portafrutta che stava solitamente al centro del tavolo e rimesso al suo posto dopo aver sparecchiato.

Rachel si sedette innanzi a Nina, poggiandosi a lei ed iniziarono a mangiare il gelato, guardando un film dell'orrore ed il tutto procedette con tranquillità finchè non arrivò una scena particolarmente spaventosa che costrinse Rachel a saltare letteralmente in braccio a Nina, cingendole il collo con le esili braccia "Bleah." Si limitò a dire la castana e la mora, passata la sorpresa, le accarezzò la schiena.

"Stai tremando. Hai paura? Ti sei spaventata così tanto?"

"E'... E' stato orribile! Non ti ha fatto impressione?"

"Non più di tanto." Si limitò a rispondere la mora, continuando ad accarezzare la schiena di Rachel ed i loro occhi s'incontrarono "Non devi avere paura."

"So che ci sei tu, qui con me, ma è stato più forte di me!"

"Lo so, non ti stavo prendendo in giro." Disse Nina, accennando ad un tenero sorriso, baciando poi la castana sulla tempia destra.

Rachel si perse in quella tenera sensazione, liberando un lieve gemito di piacere e puntò nuovamente gli occhi scuri in quelli blu cobalto di Nina, posandole un dolce bacio sulle labbra, che si fece subito appassionato e coinvolgente.

La mora non se lo aspettava, ma corrispose ben volentieri l'effusione, lasciando che Rachel le togliesse la camicetta e lei fece altrettanto, privando la castana della maglietta, lasciandola in reggiseno. Ma Nina smise di toccare Rachel quando le sue mani stettero per prendere la compagna e Rachel liberò un gemito di puro disappunto "Perchè ti sei fermata?"

"Perchè non volevo che ti potessi pentire di quanto avrei fatto."

"Pentita? Ma..." Tentò Rachel, cercando di riprendere il respiro, ma Nina nuovamente la interruppe.

"Non sarei riuscita a fermarmi, Rachel. Sarei andata fino in fondo se avessi continuato."

La castana fissò la compagna negli occhi, scorgendo in essi colpevolezza e tanti altri sentimenti "Non avresti dovuto fermarti."

"Forse. Ma per precauzione l'ho fatto! Io ti rispetto, Rachel, non mi considero una bestia o chissà che altro."

Rachel corrugò la fronte "Non l'avrei mai pensato, ma ricordo benissimo che, quando abbiamo concepito i bambini, in quell'unica notte, non ti sei fermata ed abbiamo avuto entrambe ciò che volevamo."

"Non lo dimenticherò mai e ti prometto che, quando sentirò che sarai pronta veramente, vivremo un'altra notte intensa come quella!"

"Solo una?" Chiese con malizia Rachel, inarcando un sopracciglio.

"Tutte quelle che vorrai!" Ribadì Nina, baciando la castana "Ti amerò finchè avrò vita!"

"Allora direi che per sempre va benissimo." Ammise Rachel e Nina la fissò, sorridendole ed accarezzandole il viso col dorso della mano sinistra.

"Anche a me va benissimo il per sempre!"

Anche Rachel sorrise, quindi Nina la prese in braccio per portarla in bagno, ove la castana prese il farmaco che le aveva prescritto Micaela e la mora preparò il bagno con la solita cura ed iniziarono entrambe a spogliarsi, entrando nella vasca quasi nello stesso momento, insaponandosi poi com'erano solite fare.

Dopo circa una ventina di minuti, Nina uscì dalla vasca e mise il proprio accappatoio, aiutò Rachel ad uscire e le passò il suo, quindi si diressero entrambe in camera da letto per indossare intimo e pigiama, infine s'infilarono sotto le lenzuola "Buonanotte, Nina."

"Buonanotte anche a te! Se dovessi sentirti male chiamami, non farti problemi per l'ora."

"D'accordo, te lo prometto." Disse Rachel, prima di rubare un dolce bacio a Nina ed accoccolarsi poi soddisfatta tra le sue braccia, permettendo poi a Morfeo di rapirle entrambe.

Ma le due amanti non sapevano che tutto ciò che stavano aspettando sarebbe accaduto solo dopo la nascita dei due piccoli.

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Capitolo 22
*** Boy and girl. ***


Passò un'altra settimana e le due amanti si stavano dirigendo allo studio di Micaela. Infatti Rachel era entrata nel quinto mese di gravidanza ed oggi avrebbero scoperto il sesso dei loro figlioletti e tutti i colleghi si erano raccomandati di avvisarli subito, curiosi di sapere l'esito dell'ecografia.

"Sei nervosa?" Domandò Nina, mentre entravano nella clinica.

"Un po', lo confesso! In effetti, ho aspettato tanto questo giorno!" Sorrise la ragazza "E grazie a te, che mi sei sempre stata accanto!"

Nina si limitò a sorriderle e, mentre aspettavano in sala d'attesa, uscì dalla stanza delle ecografie la cugina di Rachel, Aisha, seguita dai suoi genitori Kalim e Samira ed anche dalla madre di Rachel, che non degnò la figlia di uno sguardo, mentre la cugina ed i suoi zii le sorrisero semplicemente.

"Tutto bene?" Chiese Nina, posandole una mano sulla spalla destra.

"Si, ci sono abituata ormai. Comunque, prima o poi mia madre dovrà rassegnarsi."

"Prego, Rachel, vieni pure!" Disse Micaela, uscendo dalla sala ecografie, sorridendo alle due ragazze.

"Coraggio, amore, fatti forza." Avanzò Nina, alzandosi e tendendo la mano alla compagna per aiutarla, visto che la pancia era già ben visibile e Rachel mostrò una smorfia di dolore e fatica "Ti senti bene?"

"Aspettate, prendo una sedia a rotelle!" Disse Micaela e così fece, con Rachel che si sedette.

Una volta nella sala, Nina aiutò Rachel a stendersi sul lettino ed a togliersi la camicetta, quindi entrambe si concentrarono sulle immagini dei loro figlioletti e Micaela sorrise "Cosa c'è? E' tutto a posto?"

"Si, Nina! Volete sapere il loro sesso? Si vedono benissimo entrambi."

Le due innamorate si fissarono con complicità, sorridendosi teneramente "Certo!" Risposero assieme.

"Bene! I vostri piccoli sono un maschietto ed una femminuccia!" Ammise la ginecologa e Nina abbracciò subito Rachel, entrambe felicissime, commosse quasi alle lacrime "Sono molto felice per voi!"

"Ti amo immensamente, Rachel!" Dichiarò Nina, posando un dolce bacio sulle labbra di Rachel "Adesso posso dipingere le due camerette!"

Sia Rachel che Micaela sorrisero e costei diede alla castana le immagini stampate della sua ecografia, mentre Nina mandò una mail a Gary ed una a Rosen "Ci vediamo all'ottavo mese per un'altra ecografia ed un'esame di routine. Augurissimi!"

Le due risposero e se ne andarono, trovando la madre di Rachel fuori dalla clinica, che le fissava con aria severa "Ebbene? Anche tu hai scoperto il sesso dei bambini?" Domandò, senza degnare di un'occhiata Nina.

"S-Sono maschietto e femminuccia. E... E Aisha?"

"Maschio! Ci vediamo." Disse la donna, andandosene via.

Rachel sospirò, quasi sollevata e Nina le si avvicinò "Ti aiuto, vieni." Offrì la mora e la castana accettò, tanto iniziava a sentire dolore alla schiena e fatica. Per fortuna la macchina era vicina e non c'era molta strada da fare.

Una volta in auto, le due andarono semplicemente in ufficio per terminare la giornata di lavoro, anche se Rachel se ne sarebbe rimasta seduta nel suo ufficio, sul divano e tutti fecero loro gli auguri, non appena avevano cinque minuti liberi. E Rachel chiamò Micaela, avendo dimenticato di chiederle cosa potesse fare per i doloretti che iniziava a sentire e la risposta della ginecologa fu una sola. Prendersi in anticipo il periodo di riposo per la maternità.

"Dottor Rosen!" Lo chiamò Rachel, quando l'uomo passò davanti al suo ufficio.

"Dimmi, Rachel! Hai bisogno di qualcosa?"

"Visto che inizio ad avere dei dolori lombari ed ai piedi, ho chiamato Micaela per dirglelo, visto che prima mi sono dimenticata e lei ha detto che devo iniziare a stare a casa!" Disse d'un fiato, cercando di mettersi seduta senza fare smorfie di dolore.

"Va bene, nessun problema! Rimani pure a riposo e tornerai quando i piccoli saranno nati e tu sarai pronta!"

"Grazie, Dottore. Non avrei voluto, ma non ce la faccio più!" Ammise Rachel "E dire che mancano ancora tre mesetti, più o meno."

Rosen sorrise "Ti capisco! Appena Nina torna, vi farò andare a casa."

"Dov'è andata Nina? Non sapevo fosse uscita."

"E' andata con Bill a prendere da mangiare per te!" Sorrise l'uomo, prima di andarsene.

Rachel sorrise, acclamando mentalmente la dolcezza e la premura di Nina, che stava mantenendo appieno la sua promessa di esserle fedele e di mettere la testa a posto, smettendola di volersi solo divertire facendo shopping quasi convulsivo, uscendo con Hicks e manipolando la gente "Rachel, stai bene?" Le chiese proprio Nina e la castana la fissò.

"Scusami, ero sovrappensiero! Ma questo profumo... Lasagne al ragù??"

"Precisamente! Le ho prese al take away sulla Sessantesima."

"Sono deliziose, le adoro! Grazie mille, ti amo!" Se ne uscì Rachel, arrossendo poi per l'ammissione spontanea. Non era così che la castana voleva esprimere il suo amore a Nina, ma la mora sorrise teneramente.

"Lo so. Non serve che tu me lo dica!" Rivelò, regalandole un'occhiolino seducente.

E Rachel non ci mise molto a mangiare tutto e Nina rimase a fissarla, avendo già pranzato fuori con Bill "Buonissime, ottime!"

"Vuoi qualcosa in particolare?"

"Da mangiare no, per ora. Ma un bel massaggio si, lo gradirei moltissimo!"

Allora Rachel si stese e Nina iniziò a massaggiarla delicatamente "Così va bene?"

"Benissimo!" Sorrise la castana "A proposito, prima avevo chiamato Micaela per chiederle cosa potessi fare per questi dolori che provo e lei ha detto che dovrei iniziare a stare a casa."

"Ci credo, dopotutto sono due gemelli! L'hai detto al Dottor Rosen?"

"Si e lui ha detto che quando saresti tornata, avremmo potuto andare."

"Allora quando ho finito il massaggio andiamo." Rispose dolcissima Nina e Rachel le sorrise.

Rimasero in silenzio pochi minuti e la castana si mise poi seduta, cogliendo la mora di sorpresa, le cinse il collo con le braccia e le rubò un bacio molto appassionato e subito corrisposto "Scusami per prima."

"Per il -ti amo-? Tranquilla, non devi scusarti! E' sempre ben accetto e poi so che mi ami, anche se non lo dici."

Rachel la strinse ancora più forte ed iniziò a piangere a dirotto "S-Scusami di nuovo, s-sono gli ormoni!"

"Non preoccuparti, va tutto bene! E poi, ultimamente, mi sono abituata anche a questo!" Ammise la mora, accarezzando la nuca e la schiena della compagna poi, quando Rachel si fu calmata, andarono da Rosen per dirgli che stavano andando e poi lasciarono l'edificio a bordo del SUV di Nina.

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Capitolo 23
*** A lucky girl. ***


Il mattino seguente, Nina e Rachel dormivano l'una tra le braccia dell'altra, approfittando del fatto che la mora avesse il giorno libero e che la castana fosse già in permesso per la maternità anticipata. Fu un rumore sordo, simile ad un tonfo, a svegliarle di soprassalto.

"Cos'è stato?" Chiese subito Rachel, mettendosi seduta, tirandosi il lenzuolo sul petto per nascondere il proprio seno ad eventuali occhi indiscreti.

"Non lo so, ma lo sapremo subito!" Rispose Nina, mettendosi l'accappatoio ed uscendo dalla stanza.

"Nina!" La chiamò Rachel e la mora si fermò, voltandosi "Ti prego, fai attenzione!"

La mora le sorrise, quindi scese e scale e, dopo aver visto che al piano inferiore non c'era nessuno, aprì la porta e vide Kat "Ciao, Nina! Buongiorno!" La salutò con giovialità la biondina.

"Kat! Cosa ci fai qui?"

"Mi sono trasferita nell'appartamento accanto a questo! Era libero, così ne ho approfittato."

"Capisco. Beh, benvenuta, sono felice di averti come vicina e di certo lo sarà anche Rachel!" Sorrise la mora, che si congedò poi dall'amica e collega, chiudendo la porta e tornando da Rachel in camera da letto. E la castana si lanciò fra le sue braccia.

"Nina! Accidenti, ero preoccupata in modo indescrivibile."

La mora strinse a sè la compagna, baciandola sulla fronte "Era solo Kat. Si è trasferita nell'appartamento accanto a questo!"

"Wow, grandioso!" Ammise la castana, prima che Nina la prendesse in braccio per portarla in bagno.

Lì Nina preparò il bagno con la solita cura, poi entrambe le amanti si tolsero l'accappatoio e ne prepararono due puliti, infine entrarono nella vasca e godettero l'una della compagnia dell'altra, finchè Rachel non si voltò all'improvviso, sedendosi a cavalcioni sulle gambe di Nina, prendendole il viso fra le mani e rubandole un bacio molto intenso e passionale, che colse la mora alla sprovvista.

"Rachel..." Tentò Nina, ma la castana non la sentiva perchè aveva acutizzato il senso del tatto o quello del gusto, perciò non poteva vedere o sentire nulla.

"Ti voglio, Nina! Amami, ti prego!"

La mora, in un'altra circostanza, avrebbe accontentato la compagna, ma sapeva che questo suo desiderio derivava dagli ormoni e nulla più "Rachel!" La prese con fermezza Nina, per le spalle e la castana tornò in sè stessa.

"N-Nina! S-Scusami, mi dispiace tanto, sono mortificata!"

"Non preoccuparti. Anch'io vorrei tanto amarti, ma solo quando lo vorrai veramente!"

Rachel chiuse gli occhi, poggiando la propria fronte a quella di Nina, stringendola poi a sè e pianse, nascondendo il viso nell'incavo del collo della mora, che cercò di consolarla. Le crisi ormonali erano incredibili.

E Nina, per calmare la compagna, le rubò un bacio dolcissimo, che fece sentire a Rachel le farfalle nello stomaco e subito costei corrispose l'effusione "Usciamo, ho fame." Sussurrò la castana "Che ne dici?"

"Dico che è un'ottima idea!" Sorrise la mora, quindi entrambe uscirono e misero l'accappatoio poi, mentre Rachel andò in camera a vestirsi, Nina andò in cucina a preparare la colazione.

Quando Rachel la raggiunse, un po' a fatica, si poggiò allo stipite della porta "Pancakes?" Chiese la castana.

"Si, esatto! Quelli con la marmellata di ciliege ed al cioccolato, come piacciono a te. Poi ci sono il succo d'ananas o di pompelmo!"

"Bene, scelgo quello di pompelmo." Rispose Rachel, prima che una fitta la costringesse a mettersi seduta e Nina le si avvicinò subito, per aiutarla e l'accompagnò al divano, sul quale la fece sedere, mettendole un cuscino dietro la schiena ed uno sul tavolino, sopra il quale le fece poggiare i piedi.

"Rimani qui, ti porterò la colazione. Non ti conviene alzarti, dopotutto il tuo pancione comincia ad aumentare di volume."

"Già! E Dio, spero che, se un giorno dovessi rimanere ancora incinta, di aspettare un figlio solo!"

Nina la fissò, colpita per l'affermazione e Rachel chinò il capo, arrossendo, finchè non sentì la risata cristallina della mora "Me ne ricorderò! Cercherò di non metterci troppa passione, quando ti amerò nuovamente."

"No no, la passione ci vuole sempre!"

"E' vero, hai ragione. Beh, cercherò sempre di fare del mio meglio!"

"Allora potresti darmi un bacetto?" Chiese con innocenza Rachel e Nina l'accontentò ben volentieri.

Quando la colazione fu pronta, Nina la servì, portandola in un piatto alla compagna e fece la stessa cosa anche col succo di pompelmo, sedendosi poi accanto a lei. Mangiarono in silenzio, finchè il cellulare di Nina non squillò "Pronto? Oh, Dottor Rosen! E' successo qualcosa e devo venire al lavoro? Oh, Rachel sta bene, se vuole gliela passo... Ok, d'accordo!"

Nina passò il telefono a Rachel "Mi dica tutto, Dottore! Come? Sul serio? E' una notizia fantastica, d'accordo! E penso che vada bene anche a Nina. Va benissimo, vi aspetto. A dopo!"

"Aveva bisogno di qualcosa in particolare?"

"Ha detto che Micaela era passata in ufficio, sperando di trovarci." Iniziò Rachel "Rosen ha chiamato per dire che da oggi anche tu rimarrai a casa con me, perchè Micaela si è offerta per venire qui a farmi fare un po' di ginnastica pre-maman."

"Non è un po' troppo presto? Su un libro c'era scritto che si fa dal settimo mese..."

"E' vero, ma questo comporta anche una sessione di massaggi!" Disse con malizia Rachel, accarezzando le spalle della compagna "Dovrai imparare come farli a me ed impareremo come farli ai piccoli!"

"Sarà molto interessante! Non vedo l'ora che Micaela arrivi."

Rachel sorrise ed abbracciò Nina, baciandola sulla guancia destra e poi fissò i suoi lineamenti marcati e maturi, gli zigomi alti e la trovò semplicemente bellissima. E capì di essere davvero fortunata ad averla con sè, perchè Nina Theroux era unica ed inimitabile.

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Capitolo 24
*** The born and the proposal. ***


Per tutto il tempo che le separava dal lieto evento, Nina e Rachel passarono ogni sera, tranne che quelle dei week-end, al corso pre-maman di Micaela, alla quale partecipava anche la cugina di Rachel, Aisha, accompagnata dal marito Saad. Ovviamente i genitori della castana facevano sempre finta di nulla, quando la vedevano, nemmeno fissavano il ventre nel quale crescevano i loro nipotini.

Nina le diceva sempre di non abbattersi, che presto tutto si sarebbe risolto e Rachel trovava sempre conforto tra le sue forti braccia e nella dolcezza dei suoi baci. La mora era la sua ancora di salvezza, era colei che le impediva di cadere nel baratro della depressione.

Ed un sabato sera, mentre le due amanti facevano ginnastica nel loro appartamento, a Rachel si ruppero le acque e Nina prese subito il telefono per chiamare Micaela, dopo aver fatto stendere la compagna. E la ginecologa non tardò ad arrivare, visto che era nell'appartamento accanto con Kat, dal momento in cui si erano messe insieme un paio di mesi prima, dopo essersi conosciute ad una delle sedute di ginnastica pre-maman.

"E' giunto il grande momento, Rachel!"

"S-Si. Ma che fatica, accidenti! Già mi sento stanca."

"Non dire così! Ricordi le lezioni, vero? Ecco, comportati così e continua a respirare profondamente."

Rachel obbedì, mentre Micaela chiamò la madre per avvisarla di preparare la sala parto. Loro sarebbero arrivate alla clinica con l'auto di Kat, che proprio la biondina era scesa in garage a prenderla. Una volta su di essa, con Nina seduta davanti con Kat e Micaela dietro a pensare a Rachel, partirono a tutta velocità.

Quando furono alla clinica, la madre di Micaela le aspettava all'ingresso con due infermiere ed una barella "Adagiatela qua sopra! Fate piano." Disse la donna ed entrarono, passando davanti, nel corridoio che le portava in sala parto, ai genitori di Rachel ed a tutti gli altri Pirzad, che le fissarono.

Nina, mentre aspettava che Micaela la chiamasse dopo aver preparato Rachel, mandò una mail a Gary per chiedergli di avvisare Rosen e gli altri amici e, qualche minuto dopo, una delle infermiere venne a chiamare la mora.

I parenti di Rachel parlottarono fra loro "Hai visto? Anche Rachel deve avere i bambini."

"Già, ho visto! Ma a me non importa." Ribadì secca e decisa la signora Pirzad "Finchè resterà con quella ragazza, per me varrà zero!"

Ismael chinò il capo, desiderando rispondere alla madre ma non potendolo fare per via del posto nel quale si trovavano ed abbassarono la voce quando videro arrivare Rosen, Cameron, Bill e Gary, assieme a Kat, che li aveva accompagnati dopo aver parcheggiato.

"Cavoli, speriamo che vada tutto bene!"

"Non essere pessimista, Bill! Certo che andrà bene." Disse Kat "Si occupa la mia Micaela, di Rachel!"

"Sediamoci ed aspettiamo fiduciosi. Non siamo al parco giochi, qui!" Li rimproverò Rosen e tutti si sedettero accanto a lui.

Le due fazioni, così si potevano chiamare, parlarono qualche minuto a bassa voce, finchè una delle infermiere non uscì dalla sala parto col figlioletto di Aisha fra le braccia, entrata in sala un'ora prima di Rachel. Il bimbo urlante venne consegnato al padre Saad, emozionato nel tenerlo fra le braccia.

"Pare che Rachel sia appena diventata zia." Disse Cameron.

"Già!" Sorrise Rosen "Ne sono felice."

E dovettero passare quattro ore, durante le quali il piccolo di Aisha, David, venne riconsegnato all'infermiera per le visite ed i controlli di routine, prima che Nina uscisse dalla sala parto col camice verde addosso ed i suoi gemellini in braccio, che gridavano al mondo la loro voglia di vivere.

"Finalmente!" Disse piano Kat, che era divorata dall'ansia dell'attesa come Bill.

"Sono bellissimi. Vi somigliano moltissimo!" Avanzò Cameron.

"Concordo!" Fece Rosen "Somigliano ad entrambe, non si può dire che non siano vostri figli! Ma i nomi?"

"Li deciderò dopo, assieme a Rachel!"

Nina era commossa e, da lontano, i genitori di Rachel guardarono nella loro direzione assieme agli altri parenti ed Ismael s'alzò in piedi, pronto ad andare da Nina "Dove hai intenzione di andare?" Domandò la madre.

"Da Nina, ovvio! Quei piccoli sono miei nipoti, ed anche vostri!" Fece con decisione "E dovreste smetterla, di comportarvi da stupidi."

"Non ti permette di andare! Hai capito?"

"Si, ma fingo di non aver sentito!" Concluse Ismael, dirigendosi verso Nina e gli altri Alphas.

La mora gli sorrise, tendendogli la mano, subito stretta, visto che la femminuccia era in braccio a Rosen "Grazie per essere qui! Il figlio di Aisha è nato?"

"Si. David è nato quasi cinque ore fa e sta benissimo!"

"Ne sono felice! Vuoi tenere il piccolo?"

"Si, mi piacerebbe tenerli entrambi! Sappi che ci sarò sempre, per te e la mia sorellina, oltre che per questi due piccolini." Disse il ragazzo, prendendo il piccolo tra le braccia, facendo poi la stessa cosa anche con la bimba.

"Posso avere i piccoli?" Chiese la madre di Micaela "Devo fare loro i controlli di routine."

Allora Nina ed Ismael consegnarono i due pargoletti alla donna e poi uscì Micaela "Rachel è appena stata portata in camera. Vieni, ti porto da lei!" Offrì e la mora la seguì, arrivando in una stanza nella quale vi era solo un letto e sopra ad esso la castana riposava.

Nina si sedette sulla seggiola accanto al letto e, qualche minuto dopo, Rachel si svegliò "Ehi."

"Ciao! Come ti senti?" Chiese Nina, col suo dolce sorriso, avvicinandosi alla compagna.

"Benissimo. Hai visto i piccoli?"

"Si e sono splendidi! E poi Ismael è venuto a prenderli in braccio, andando contro il volere di tua madre, rimasta con Aisha ed il piccolo David."

"David è un bel nome! A lei è sempre piaciuto, lo ricordo bene."

"E noi come chiamiamo, i nostri tesori?"

"Se li chiamassimo Eva e Blu?" Propose Rachel "Eva mi piace moltissimo, come nome e Blu è il tuo colore preferito! Bellissimo come i tuoi occhi cobalti."

Nina sorrise teneramente, baciando Rachel sulle fresche labbra "E sia! Eva e Blu Pirzad-Theroux!"

"Mi piacciono, suonano bene." Rispose la castana, baciando ancora Nina, poi entrò Micaela con le culle nelle quali stavano i due tesorini.

"Eccoli qui, in perfetta salute e pronti per la prima poppata della loro vita!"

"Grazie mille!" Dissero assieme le due amanti e, quando la ginecologa uscì, dopo aver passato i due bimbi a Rachelto da Nina i nomi scelti per loro, la castana abbassò le spalline della camicetta da notte aiutata da Nina ed allattò i suoi piccoli amori.

Fra le due calò un silenzio quasi imbarazzante, rotto solo da qualche dolce sguardo o teneri sorrisi o mugugnii dei due piccoli, che parevano apprezzare moltissimo le carezze ed i bacetti di Nina. Proprio la mora prese tutto il suo coraggio a due mani "Mi vuoi sposare?"

Rachel subito si voltò a fissarla "C-Come dici? Ho capito bene?"

"Benissimo! Ho chiesto se vuoi sposarmi." Ripetè Nina, prendendo le mani di Rachel fra le proprie.

"Certo che lo voglio! Assolutamente si!"

E nuovamente le due si baciarono, stavolta con passione, mettendo poi al corrente gli altri dell'imminente matrimonio. L'unico ostacolo ancora presente sul loro cammino era rappresentato dai genitori di Rachel, soprattutto dalla madre.

Riusciranno a convincere la gelida e impassibile Matrona?

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Capitolo 25
*** Solo per loro. ***


Dopo tre giorni, Rachel ed i piccoli uscirono dall'ospedale, pronti a tornare nell'appartamento di Nina, con costei che aveva passato ogni minuto a dipingere le due camerette dei bimbi ed a decorarle, aiutata a turno da Cameron, Bill e Kat.

Quando arrivarono a casa, accompagnate dalla mora, Rachel volle vedere le stanze, visto che Nina ed i tre amici non le avevano detto nulla circa l'arredamento per farle una sorpresa e, quando mise piede in entrambe, rimase colpita "Hai davvero dipinto tutto tu?"

"Assolutamente si! Kat mi ha dato una mano, mentre i lavori pesanti coi mobili sono toccati a Bill e Hicks."

"Avete fatto un lavoro eccellente, entrambe le camerette sono carinissime!"

"Allora inauguriamole." Disse Nina, alzando il seggiolino nel quale riposava il piccolo Blu, mentre Rachel aveva portato quello di Eva.

"E' un'ottima idea!" Accordò la castana, che portò la piccola nella sua cameretta e, dopo averla deposta nel lettino, la coprì ed azionò il carillon a forma di farfalla appeso al lettino, identico a quello sistemato sul lettino di Blu. Rimase a fissarla qualche secondo, poi le regalò una tenera carezza ed infine se ne andò dopo aver acceso il dispositivo che le permetteva di sentire quando la piccola si fosse svegliata.

Una volta in cucina, Rachel s'avvicinò a Nina, che stava preparando il pranzo "Tutto bene?" Chiese la mora.

"Benissimo! Ho preso il dispositivo, tu?"

"Si, anch'io l'ho preso e l'ho messo sul frigorifero. Dopotutto il tavolo va apparecchiato e non potevo metterlo lì."

"Sono d'accordo. Ma posso chiederti un favore?"

"Certo che puoi! Dimmi tutto." Concesse Nina, voltandosi e specchiò gli occhi blu cobalto in quelli scuri della compagna.

"Mi daresti un bacio? Dopotutto dobbiamo sposarci."

Nina sorrise teneramente "Ti avrei baciata comunque!" Rispose, regalando a Rachel un bacio tenero, che si fece subito coinvolgente e passionale, con Nina che premette Rachel tra il proprio corpo ed il mobile del lavandino.

Si baciarono per attimi che ad entrambe parvero interminabili, finchè Rachel non s'allontanò un poco "Dobbiamo prenotare gli abiti o non troveremo più nulla di buono!" Disse la castana, visto che entrambe avevano deciso che si sarebbero sposate il sedici Maggio, alla chiesa di St. Paul e mancavano solo dieci giorni.

"Io ho già trovato tutto! Sono andata ieri pomeriggio con Hicks e Bill, devo solo andare alla prova finale domani, quando arriveranno diversi smoking della mia taglia, con annesse scarpe da cerimonia."

Rachel sgranò gli occhi, sorridendo appena "Metterai lo smoking?? Davvero?"

"Assolutamente si! Inoltre domani andrò anche a prenotare le fedi nuziali, che terrà Cameron."

"Allora solo io non ho ancora nulla! Devo assolutamente chiamare Kat, Micaela e Jinny, affinchè vengano con me e mi diano consigli."

"E poi, dovranno scegliersi gli abiti, se saranno le tue damigelle! Ma chi è Jinny?"

"Jinny Peterson, è la moglie di Ismael! Ieri, quando non c'eri, è venuta con lui a trovarmi e gli ho detto la data delle nozze e si è offerta di farmi da damigella, se volevo, così ho accettato!"

"Io avrò Michelle, ovvero la moglie di Bill ed in più Shelly e Jodie, dicesi la nuova ragazza di Cameron e mia sorella."

"Tua sorella? Sul serio?"

"Si! Ieri l'ho incontrata e l'ho invitata al matrimonio. Ha accettato di venire con suo marito Steven e ne ho approfittato!"

"Hai fatto bene. Rosen ti accompagnerà all'altare?"

"Aha, ma non preoccuparti! Se vuoi, accompagnerà anche te."

"No... Se i miei non vengono, mi accompagnerà Ismael." Disse Rachel, facendosi triste e Nina la strinse a sè. Non voleva che la sua amata fosse triste e che vedesse rovinato il giorno delle nozze. Avrebbe fatto di tutto per portare i Pirzad alla cerimonia, anche a costo di farsi odiare maggiormente.

E quello stesso pomeriggio, mentre Rachel andò con Kat, Micaela, Jinny ed i due piccolini del passeggino in giro per negozi a cercare abito da sposa, scarpe e quant'altro, Nina si prese il compito di mandare via mail gli inviti agli amici di entrambe. Ma alcuni li avrebbe consegnati personalmente.

Ragion per cui scese nel garage e salì in macchina, sfrecciando poi verso il centro di NY, in una zona residenziale di lusso, parcheggiò e s'avviò a piedi verso una grande villa e suonò il campanello. Ad aprire venne Amir, il padre di Rachel "Lei qui, signorina Theroux? Cosa vuole?"

"Volevo consegnarvi di persona gli inviti per il matrimonio mio e di Rachel, che si terrà il sedici Maggio alle dieci, alla chiesa di St. Paul. Ho gli inviti per tutti voi, signor Pirzad, per tutti e sedici i componenti della vostra famiglia."

Prima che l'uomo potesse rispondere, arrivò però la madre di Rachel "Cosa ci fa qui? Se ne vada subito! Che faccia tosta!"

"Sono solo venuta a portarvi gli inviti per il matrimonio."

"A noi non interessa, non verremo! Si è presa mia figlia, i miei nipoti e la maggior parte della famiglia, ma non avrà me!"

"Senta, io sono venuta ad invitarvi soprattutto per Rachel e per i bambini. Se decidete di venire, fatelo solo per lei ed i bambini, non importa se non mi guarderete nè parlerete. Ma voglio che Rachel abbia lì tutta la sua famiglia!"

La donna fissò Nina per qualche minuto "Se dovessimo venire, facciamo finta di non conoscerci."

"Va bene, qualunque cosa voglia la farò! Purchè Rachel sia felice, di me non me ne importa. Io ho perduto la felicità da più di dieci anni, quando i miei genitori sono stati uccisi e non voglio che Rachel perda i suoi famigliari per un pregiudizio. Se ora volete scusarmi, devo fare compere per la cena!" Disse Nina, congedandosi con un'inchino ed un grazie.

"Non avrei mai pensato che venisse qui ad invitarci al matrimonio."

"Tutti cambiano, cara. Solo tu non lo fai mai!" Ribadì il signor Pirzad, chiudendo la porta e lasciando di sasso la moglie.

Nina andò a fare la spesa, prendendo anche qualche vestitino per i bimbi, poi ritornò a casa e si mise ai fornelli. Qualche minuto dopo tornò Rachel coi due piccolini "Eccoci a casa, tesorini!" Disse la castana "Nina, ci sei?"

"Si, sono in cucina!" Rispose la mora e, quando Rachel andò da lei coi piccoli, tutti e tre ricevettero un bacio "Sto preparando la pizza per noi."

"Ok! Allora io vado a fare la doccia, poi facciamo il bagnetto ai piccoli, ok?"

"Va benissimo, vai pure! Io la faccio dopo."

Rachel le sorrise e salì le scale poi, mentre Nina metteva le pizze in forno e poi prese i piccoli e li sistemò nel rispettivo seggiolino, portandoli al piano di sopra, nel bagno con la vasca e, nell'attesa che arrivasse Rachel coi vestitini, solleticò ad entrambi il pancino. La mora non se lo seppe spiegare, visto che entrambi avevano ancora gli occhietti chiusi, ma entrambi riuscirono a prenderle gli indici e stringerli appena appena.

La mora sorrise e, poco dopo, arrivò Rachel con indosso un'accappatoio ed in mano un vestitino ciascuno, che rimase colpita nel vedere i suoi figlioletti tenere le dita della compagna "Stanno facendo ciò che penso?"

"Si, ma non riesco a convincerli a lasciarmi andare. E' come quella volta in cui hai fatto l'ecografia che, quando ti ho accarezzato il ventre, abbiamo prima sentito i loro cuoricini ed il mese scorso hanno scalciato!"

"E' vero! Si capisce che ti vogliono tanto bene."

"Anch'io gliene voglio!" Disse Nina e, finalmente, i due piccoli la lasciarono andare, così le due neo madri poterono iniziare il bagnetto.

"Sei già perfetta, con loro! E dire che avevi paura di non essere all'altezza di questo compito."

"Già. Ma sto usando l'istinto e poi Micaela mi ha dato qualche consiglio!"

"Capisco... Com'è andata la tua giornata?"

"Bene! Ho mandato gli inviti, non ho fatto nulla di speciale. E tu? Trovato l'abito?"

"Si e nemmeno te lo immagini! E' stupendo, ne ho sempre sognato uno così e finalmente l'ho trovato e lo indosserò!"

"Ne sono felice." Rispose la mora, mentre asciugava con cura Blu e gli metteva pannolino e vestitino.

Rachel la fissava, sia nelle interazioni coi piccoli che senza motivi apparenti, trovandola sempre splendida. Era più che mai felice di averle dato questa nuova opportunità di esserle amica ed amarla, per poter allevare insieme i loro figlioletti, ma col tempo, nel suo cuore l'amore che provava per quel mistero che era Nina Theroux si rafforzava sempre più e non vedeva l'ora che arrivasse il giorno del matrimonio.

Ignara del fatto che Nina fosse andata ad invitare i suoi genitori e tutta la famiglia Pirzad.

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Capitolo 26
*** Il matrimonio. ***


Il giorno delle nozze di Nina e Rachel arrivò, con costoro che arrivarono prestissimo alla chiesa di St. paul per prepararsi, in due stanzette divise, al fine di non vedersi per non rovinare la sorpresa. Nina era con Rosen e le sue testimoni, Rachel con Kat, Micaela e Jinny, la moglie di suo fratello Ismael.

"Wow! Nina, sei stupenda." Disse la sorella Jodie "Questo smoking ti dona moltissimo!"

"Grazie." Sorrise Nina, mentre Shelly terminava di sistemarle i capelli. Infatti la nuova ragazza di Cameron era parrucchiera ed era molto brava.

"Vediamo la mia sorellina! Wow, che meraviglia." Disse invece Ismael, entrando nella stanzetta ove stava Rachel e subito Jinny andò dal marito, pronta a rimproverarlo come suo solito.

"Esci di qui! Dopo la vedrai, dobbiamo terminare l'acconciatura."

"Allora guardo i bambini." Fece il ragazzo, andando dai piccoli, iniziando a fargli delle smorfie, ma i bimbi si erano appena addormentati, come gli fece notare Micaela e così se ne andò, sconsolato.

"Mancano dieci minuti, Nina. Andiamo!" Disse Rosen, offrendole il braccetto.

"Andiamo!" Rispose la mora, sorridendogli teneramente, imbarazzata e, preso sottobraccio l'uomo, uscì dalla sua stanzetta e raggiunsero l'esterno della chiesa, iniziando a percorrere il vialetto cosparso di petali di rose rosse, attirando su di sè sguardi pieni d'ammirazione.

Invece qualcuno d'inaspettato entrò nella stanzetta di Rachel "P-Papà. Ma cosa??" Chiese interdetta la giovane.

"Ti spiegherò tutto dopo la cerimonia. Adesso andiamo, devi sposarti!" Rispose l'uomo e Rachel, commossa, lo abbracciò "Ehi, non piangere! Altrimenti rovinerai i tuoi bellissimi occhi."

Rachel annuì ed uscì col padre e le damigelle al seguito e, quando partì la marcia nuziale, percorsero il vialetto e l'uomo la lasciò a Nina, che sorrise ad Amir, facendo un leggero inchino e tese poi la mano a Rachel.

Le due rimasero occhi negli occhi, rapite dalla rispettiva bellezza, mentre il prete iniziava la sua omelìa. Nina indossava lo smoking classico ed ai piedi scarpe col tacco a spillo, nel taschino una rosa rossa ed i capelli legati in un elegante chignon; Rachel indossava il classico abito bianco, sbracciato e di velluto, scarpe bianche col tacco a spillo ed in mano teneva un bouquet di gigli bianchi e rose rosa.

Dietro di loro avevano preso posto i Pirzad, compresa la madre di Rachel, ma costei non sen'era accorta e la donna, di tanto in tanto, fissava anche i due nipotini, beatamente addormentati in braccio a Cameron e Rosen.

"Prego, figliole, potete farci sentire le vostre promesse d'amore, della quale ci rendete tutti partecipi e testimoni."

"Io voglio ringraziarti." Iniziò Rachel, tendendo la mani verso Nina, che le strinse con dolcezza "Voglio ringraziarti non solo per le due splendide creature che sono qui con noi oggi, ma perchè mi sei stata accanto ed hai saputo amarmi. E' passato quasi un anno, ma non mi sono mai pentita di averti dato quella seconda chance ed oggi sono onorata di diventare tua moglie!"

Nina sorrise, un po' commossa, prima di fissare Rachel coi suoi occhi blu cobalto "L'onore è tutto mio, credimi! Sono onorata di essere qui, oggi e di prenderti in sposa, perchè per me sei sempre stata importante e lo sarai fino alla fine dei miei giorni. Amo te così come amo i nostri figlioletti e sono certa che la cifra aumenterà, ma per il momento voglio solo dirti che ti amo!"

Rachel, che ancora non era riuscita a dire alla mora le due magiche parole, si limitò ad abbracciarla e Nina fece altrettanto, mentre il prete sorrise ed Ismael avanzò, per portare loro gli anelli "Adesso potete scambiarvi gli anelli."

"Nina Theroux, con questo anello io ti sposo e prometto di esserti fedele sempre, finchè morte non ci separi!"

"Rachel Pirzad, con questo anello io ti sposo e prometto di esserti sempre fedele, finchè morte non ci separi!"

"Io vi dichiaro moglie e moglie! Potete suggellare la vostra promessa d'amore eterno con un bacio."

E le due amanti s'unirono in un bacio dolcissimo, pieno d'amore e passione, poi si voltarono per percorrere il vialetto ed arrivare al gazebo sotto il quale vi era il buffet ed anche una piccola orchestra, tutti amici di Micaela.

Ma qualcuno, dopo il taglio della torta, attirò l'attenzione di Rachel, che sgranò gli occhi incredula "M-Mamma! Cosa ci fai qui?"

"Sono stata invitata." Disse, facendo cenno col capo verso Nina e Rachel capì perchè la compagna facesse tanto la misteriosa negli ultimi giorni "Ed eccomi qui! La tua compagna ci ha invitati tutti per farti felice e, dopo averle sentito dire che dovevo venire solo per te e che con lei potevo anche non parlare, sono venuta... Solo che ora, avendola guardata e poi sentita dieci giorni fa, ho capito che non è una persona vuota e che tiene veramente a te."

"Si." Disse Rachel, guardando verso la moglie e sorridendo, commossa "Lei è fatta così. E' speciale!"

"Ti chiedo di perdonarmi, figliola, se puoi."

"Certo, mamma! Certo che ti perdono!" Sorrise Rachel, abbracciandola.

"Credi che anche tua moglie mi perdonerà?"

"Ne sono certa! Nina non serba rancore a nessuno ed il fatto che vi abbia invitati lo dimostra."

"Spero mi scuserai un istante, Rachel." Disse la donna e la castana annuì, fermandosi a parlare con alcuni vecchi amici del liceo.

E la signora Pirzad raggiunse Nina, che stava guardando i suoi figlioletti con Micaela, che notò la donna alle loro spalle "Vi lascio sole." Sussurrò la ginecologa e Nina, voltatasi, vide la madre di Rachel.

"Buongiorno, signora Pirzad." La salutò con un'inchino.

"Suvvia, non servono gli inchini. Non devi essere formale!"

"E' per rispetto. Inoltre, sono felice di averla qui oggi!"

"Ed io sono molto felice di esserci!" Rispose la donna ma, prima che potesse dire altro, Nina le tese la mano, che la donna strinse con un tenero sorriso dipinto sul viso. Rachel aveva ragione, Nina non era una persona vuota e non portava mai rancore.

"Credo che ci sia qualcun'altro che desideri conoscerla." Disse Nina, scostandosi un poco per mostrare alla donna i suoi nipotini.

"S-Sono bellissimi! Come li avete chiamati?"

"Eva e Blu. I nomi li ha scelti Rachel ed io li trovo bellissimi!"

Nina le sorrise, poi andò da Rachel per aprire le danze con un bel valzer, al quale seguì un lento pieno di baci e tenerezze. E questo, per entrambe, fu il giorno più bello della loro vita, pari a quello in cui sono divenute madri.

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Capitolo 27
*** The happy ending! ***


Dopo il ricevimento nuziale, le due amanti salutarono i loro invitati per partire per il loro viaggio di nozze, in un posto molto particolare. Infatti sarebbero andate a Coney Island, il grande parco divertimenti, ed avrebbero lasciato i figlioletti alle cure di Rosen e Micaela, che potevano utilizzare l'appartamento della mora ed anche i genitori di Rachel ottennero il consenso di stare a casa di Nina per occuparsi dei pargoletti.

Le due, dopo aver preso il rispettivo bagaglio, con le cose che sarebbero servite per una settimana, salutarono i due piccolini e gli altri, per poi farsi portare in taxi al porto, ove avrebbero preso il traghetto per Coney Island.

Ci volle un'ora, prima che il traghetto attraccasse e, preso il rispettivo trolley, le due neo mogli, mano nella mano, si diressero al lussuoso albergo e diedero i nominativi al receptioner, che consegnò loro la chiave della Suite Luna di Miele, la numero 80. Ed una volta salite in stanza, le due depositarono il trolley in camera e li smontarono, sistemando tutto in armadi e cassetti.

"Ci sono parecchi profumi qui, è un posto molto bello."

"Si, sono d'accordo con te!" Sorrise Nina "In una settimana, li scopriremo tutti, ne sono certa!"

"Il profumo dell'oceano, poi, è sensazionale! Ma c'è una cosa che voglio assolutamente fare."

"Sul serio? E sarebbe?"

"Non vedo l'ora di essere sulla grande ruota panoramica!"

"Sono le tre e mezza." Disse Nina "E' meglio salirci dopo le nove, così vedremo tutto il parco illuminato!"

"D'accordo, nessun problema! Allora facciamo subito le montagne russe."

"Pensavo volessi fare la casa degli orrori."

"Non ci penso nemmeno! Di certo è molto spaventosa."

"Ma ci sono io, con te!"

"Allora la faremo dopo le montagne russe." Sorrise Rachel, prendendo Nina a braccetto e dirigendosi verso le montagne russe, salendovi. E la povera Nina rischiò di vedere quanto mangiato al banchetto nuziale, torta compresa.

"N-Non facciamole più, una seconda volta! Ti prego."

"D'accordo." Sorrise la castana, posandole un tenero bacio sulla fronte "Allora andiamo alla casa degli orrori."

Nina annuì col capo e, dopo aver fatto tale attrazione, si presero un bastoncino di zucchero filato ed una bibita, prima di andare a divertirsi su altre attrazioni e, alle dieci e mezza, riuscirono finalmente a salire sulla ruota panoramica. E furono fortunate, perchè la ruota si fermò con loro nella cabina più in alto.

"Questo è un vero colpo di fortuna!"

"Già! C'è una vista splendida... E' bellissimo stare quassù."

Rachel sembrava una bambina, pensò Nina e s'avvicinò alla castana cingendole la vita da dietro "Oltre che al panorama, ho anche te, come vista stupenda. E sei molto bella, incantevole amore mio!"

La castana si voltò verso Nina, proprio nell'attimo in cui la giostra riprese a muoversi "Torniamo all'albergo?"

Nina annuì col capo e scesero dall'attrazione, dirigendosi verso il vicino albergo e, quando furono all'ottavo piano, nella loro stanza, la mora chiuse la porta con doppia mandata e subito Rachel si fiondò tra le sue braccia, cingendole il collo e rubandole un bacio appassionato.

La mora la fissò, respirando profondamente "Rachel, ma?"

"Ti amo, Nina! Ti amo immensamente! E perdonami, ti prego, se ci ho messo quasi un anno, per dirtelo."

Nina sorrise, accarezzando la nuca della castana "Io l'ho sempre saputo. Anch'io ti amo!"

E stavolta fu la mora a baciare Rachel, felicissima, premendola tra il suo corpo e la porta, sollevandola fra le proprie braccia, senza smettere di baciarla, stendendola poi sul letto per poterla amare "Finalmente sono pronta!"

"Non vedevo l'ora! Lo confesso."

"Mi raccomando, vacci piano o rimarrò nuovamente incinta!"

"No, per un po' non potrai avere figli. Almeno per due mesi, mi pare di ricordare."

"Si, lo so. Ma non voglio rinunciare a fare l'amore con te!"

"Nemmeno io!" Rispose decisa Nina, rimasta presto senza veli come la sua compagna e si nascosero sotto le lenzuola per potersi amare, come se quel giorno fosse stato l'ultimo.

In realtà, quello era il primo giorno della loro vita insieme ed entrambe sapevano che presto il numero degli eredi sarebbe aumentato.

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