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di 86vale86
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Giorno 1 ***
Capitolo 2: *** Giorno 2 ***
Capitolo 3: *** Giorno 3 e 4 ***
Capitolo 4: *** Giorno 5 ***
Capitolo 5: *** Giorno 15 ***
Capitolo 6: *** Giorno 32 ***
Capitolo 7: *** Giorno 35 ***
Capitolo 8: *** Giorno 35 - Parte 2 ***
Capitolo 9: *** Giorno 36 ***
Capitolo 10: *** Giorno 39 ***
Capitolo 11: *** Giorno 40 ***
Capitolo 12: *** Giorno 52 ***
Capitolo 13: *** Giorno 60 ***
Capitolo 14: *** Giorno 61 ***
Capitolo 15: *** Giorno 65 ***
Capitolo 16: *** Giorno 70 ***
Capitolo 17: *** Giorno 84 ***
Capitolo 18: *** Giorno 93 ***
Capitolo 19: *** Giorno 114 ***
Capitolo 20: *** Giorno 115 ***
Capitolo 21: *** Giorno 116 ***
Capitolo 22: *** Giorno 117 ***
Capitolo 23: *** Giorno 118 ***
Capitolo 24: *** Giorno 118 / Parte 2 ***
Capitolo 25: *** Giorno 124 ***
Capitolo 26: *** Giorno 125 ***
Capitolo 27: *** Giorno 138 ***
Capitolo 28: *** Giorno 139 ***
Capitolo 29: *** Giorno 140 ***
Capitolo 30: *** Giorno 141 ***
Capitolo 31: *** Giorno 143 ***
Capitolo 32: *** Giorno 154 ***
Capitolo 33: *** Giorno 155 ***
Capitolo 34: *** Giorno 200 ***
Capitolo 35: *** Giorno 216 ***



Capitolo 1
*** Giorno 1 ***


Ero già annoiata. Un solo giorno che avevamo dato le dimissioni e già non sapevo cosa fare. Avevo portato via tutte le mie cose dall'Ncis, ero andata a correre, fatto un pò di palestra, sistemato casa.. ed erano solo le quattro del pomeriggio. Come diavolo avrei potuto passare il tempo? Menomale che almeno a pranzo avevo visto Abby e McGee, almeno eravamo stati un pò insieme. Povera Abby.. era così sconvolta quando le abbiamo detto delle dimissioni!!! Adesso però pare essersi un pò calmata. Ci credo, abbiamo dovuto giurare solennemente di andare a pranzo con lei almeno due volte alla settimana. Non che mi dia fastidio, anzi. E' una delle poche amiche che ho, me la voglio tenere stretta. McGee l'ha fatta arriabbiare.. mi viene da ridere ripensando alla loro discussione. Abby era furiosa perchè McGee sarebbe stato via due settimane e avrebbe saltato i pranzi con lei.. Poverino voleva andare a trovare sua madre e sua sorella e Abby quasi quasi lo faceva sentire in colpa! Gli ci voluto un altro giuramento, qualcosa che aveva a che fare con telefonate a ogni ora del giorno e della notte o roba simile, per farla smettere!Adesso che però sono tornata a casa sono al punto di partenza.. Non sono mai stata abituata a stare ferma con le mani in mano! Senza avere nulla da fare!! Ora avevo davanti un sacco di giorni, forse mesi senza che dovessi fare nulla. Non potevo tornare all'Ncis perchè ci eravamo dimessi, con la speranza di poterci ritornare al più presto. Non potevo cercare un'altro lavoro perchè dovevamo aiutare Gibbs a uscire pulito da tutto il polverone che si era alzato. Ma Vance era stato chiaro, per i primi tempi dovevamo far calmare le acque per non destare sospetti. Evitare domande, evitare indagini, evitare tutto. Far finta che fossimo in "vacanza obbligata". Bella roba. Io che in vacanza ci ero andata si e no quattro volte nella mia vita.Cosa potevo fare? Guardai annoiata in giro per il salotto e vidi il cellulare appoggiato sul comodino. Magari Tony era libero, avrei potuto passare la serata con lui invece che annoiarmi a casa da sola. Mentre componevo il numero un sorriso mi comparve sulle labbra.. Tony, era sempre lui che avevo in mente.


 

Amo stare in vacanza, odio stare senza lavoro. Mi manca già l'Ncis anche se ci siamo dimessi da un giorno soltanto. Amo il mio lavoro, è la mia vita. Ma per Gibbs questo e altro.. la mente va sempre a pensare al capo, a cosa starà facendo, ad un modo per aiutarlo. Ma visto che il direttore ci ha detto esplicitamente di riposarci.. è quello che ho intenzione di fare. Sono stato a letto tutta mattina, poi sono andata all'Ncis a prendere le mie cose, scendendo un salto da Abby per un salutino. Quando le abbiamo detto delle dimissioni è quasi impazzita. Ci sono volute due ore di pianto e urla prima di riuscire a spiegarle che era tutte una copertura, un piano per Gibbs. E le ho già promesso che un giorno di questa settimana andrò a pranzo con lei. Sono un pò frustrato perchè.. non possiamo fare nulla. Non possiamo indagare su nulla. Quidni tanto valeva trovare qualcosa da fare, per cui mi sono messo a sistemare tutta la mia collezzione di dvd. Guardando alcuni dei titoli che mi passano tra le mani mi vengono in mente scenette divertenti che riguardano me, Ziva, McGee.. Quante ne abbiamo fatte in questi anni? Mi lacio un pò cullare dai ricordi e quando finisco di mettere a posto guardo l'orologio. Sono le quattro. O mio Dio è così presto?!!? Non sono annoiato ma è come se mi mancasse qualcosa.. compagnia. Mi manca la compagnia dei miei colleghi.. Ma mi manca soprattutto Ziva. E' strano, abituato a passare tutto il giorno con lei, non vederla per più di dodici ore è una cosa strana, fastidiosa oserei dire. Mentre sono ancora assorto da tutti questi pensieri sento suonare il telefono e mi si stampa un sorriso sulla faccia. E' lei.



Angolo autrice:

E' la mia prima long quindi non so cosa ne verrà fuori! L'idea è di aggiornare spesso raccontando quello che succede dalla fine della decima stagione all'inizio dell'undicesima.

Ovviamente tutta Tiva ma a piccole dosi (ormai ci siamo abituati ahahahahah!) per cui ogni capitolo sarà un piccolo passo per farli avvicinare (ovviamente il fine è quello di farli stare insieme, ovvio!!)


Attendo con ansia le vostre critiche e recensioni!!!


Un Bacione!

Vale 

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Capitolo 2
*** Giorno 2 ***


Ero arrivata a casa di Tony con l’intenzione di passare li solo la serata.. e invece ero rimasta da lui. Forse perché non volevo tornare in una casa vuota dove non c’era nessuno ad aspettarmi. Forse non volevo semplicemente allontanarmi da lui. Fatto sta che dopo aver guardato un film insieme mangiando tanto tanto gelato mi sono addormentata sul divano.. e mi ci sono ritrovata stamattina. Con addosso una coperta. Quanta dolcezza in un gesto così piccolo. Tony probabilmente stava ancora dormendo e io volevo andare a fare la mia solita corsetta, ma mi sembra davvero da maleducata andare via senza nemmeno ringraziarlo. Gli lascio un bigliettino, non voglio svegliarlo così presto..

"Grazie per non avermi svegliato ieri sera.. sono andata a correre. Stasera tocca a me, quindi ti aspetto a cena a casa mia. Devo pur sdebitarmi in qualche modo! Ziva"

Ecco così non penserà che sono sgattaiolata via senza nemmeno ringraziarlo. Adesso una bella corsetta, un salto al supermercato e poi a casa per iniziare a preparare la cena. Voglio stupire Tony con un pasto che lo lascerà a bocca aperta! È tanto che non cucino più per qualcuno che non sono solo io e non voglio fare brutte figure. E poi.. poi non mi va di restare da sola stasera. Non mi va di restare lontana da lui. Ma sembra che neanche a Tony dispiaccia avermi intorno. Altrimenti non mi avrebbe detto di si quando l’ho chiamato ieri sera per dirgli che sarei andata a cena da lui.. però poverino mi sono praticamente autoinvitata a casa sua! Era chiaro che non mi avrebbe detto di no! Mi sto facendo troppe paranoie mentali, meglio andare a scaricare un po’ di stress nella corsa.

 

Click.. qualcuno sta entrando in casa.. oppure sta uscendo. Ziva. Ho il sonno pesante ma mi accorgo se la porta di ingresso si apre o si chiude. Ma che ora sono? Mi giro verso la sveglia e scopro che sono.. le sette!??!?! Ma come, così presto? Posso dormire fin quando voglio e mi sveglia a quest’ora?!?!? Che nervi che mi fa venire quella piccola ninja. Rimango un po’ nel letto e ripenso alla serata che abbiamo trascorso. Ziva si è presentata da me con una vaschetta di gelato che poteva sfamare almeno un isolato.. eppure l’abbiamo mangiata quasi tutta, strano che non ci sia venuta un’indigestione! Abbiamo visto un film seduti sul divano, stando ben attenti a mantenere una certa distanza fisica.. sembrava quasi che facessimo di tutto per evitare di sfiorarci.. ma le scariche elettriche che c’erano tra noi erano evidenti, evidentissime. Ad un certo punto ho stretto talmente forte il bracciolo del divano che mi è venuto un crampo alla mano tanto era il desiderio di abbracciarla. E quando finalmente ero pronto a farlo mi sono voltato e l’ho trovata addormentata. Grazie Ziva, tempismo perfetto! Non volevo svegliarla, dormiva così tranquillamente.. mi sono limitato a coprirla ed andarmene a letto. E adesso è sgattaiolata fuori di casa come se si dovesse nascondere da chissà quale cosa, valla a capire. È presto ma ormai sono sveglio, tanto vale alzarmi e fare una doccia. Appena finito di lavarmi vado in cucina per farmi un caffè quando vedo un bigliettino appoggiato sul tavolo, è di Ziva. Bene, posso eliminare il pensiero che sia fuggita per chissà quale ragione. E stasera andrò a cena da lei. Mi conviene andare a comprare una bottiglia di vino, d’altra parte lei ieri ha portato il gelato. E pranzerò con Abby, se non ci vado nemmeno oggi rischio di essere seriamente ucciso.

Angolo autrice: Eccoci al secondo capitolo.. è in pò cortino.. ma non preoccupaevi che mi rifaccio nei prossimi!! Un Bacio! Vale

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Capitolo 3
*** Giorno 3 e 4 ***


Insomma perché dopo una serata insieme nessuno riesce mai a tornarsene a casa propria?? Esattamente come due sere fa. Solo che questa volta è stato Tony a fermarsi da me. Ho preparato una cena con i fiocchi, sono quasi stupita di me stessa. E poi abbiamo scelto un film in tv. Quando Tony ha scoperto che non l’avevo mai guardato ha iniziato un papiro sul come e il perché io sia praticamente al mondo senza averlo mai visto, mi è venuto il leggero istinto di strozzarlo. Scusa se guardare "Il Padrino" non era nella lista delle mie massime urgenze. E adesso che abbiamo visto la prima parte mi ha fatto giurare di vedere anche le altre due, ovviamente con il suo supporto. Non che faccia i salti di gioia, ma praticamente altre due serate con lui sono assicurate. Non mi sembra nemmeno vero che sia stata io a chiedergli di fermarsi da me. Ma era tardi e pioveva fortissimo, non volevo che rischiasse.. o quante scuse, non volevo che se ne andasse, punto. E non ha battuto ciglio quando gli ho portato le coperte, perché era ovvio che dovesse dormire sul divano, non ha fatto una piega. Ci siamo dati la buonanotte e ognuno si è addormentato al suo posto. E adesso sono sveglia e non so cosa fare oggi. A parte la mia solita corsetta al mattino non ho la più pallida idea di come occupare la giornata. La vita da disoccupata fa schifo.

Il divano di Ziva è una tortura. Definirlo scomodo è un eufemismo. Ma non potevo rifiutarmi di rimanere, era stata lei a chiedermelo, dovevo approfittare di ogni cosa, anche se questo voleva dire svegliarsi con la schiena a pezzi. Sento dai rumori del bagno che Ziva si è svegliata, così mi alzo velocemente dal divano e vado in cucina a preparare il caffè, sono sempre un ospite no?

"Buongiorno Tony, scusa non volevo svegliarti facendo casino in bagno"

"Non preoccuparti Ziva ero già sveglio! E ho anche fatto il caffè!"

"DiNozzo inizi a sorprendermi"

"Oh Ziva non immagini neanche quante cose non sai di me!"

"Grazie, ma per il momento sapere che sai fare il caffè mi basta"

"Pfff.. donna di malafede! Comunque.. Quali sono i tuoi programmi per oggi?"

Ma che fa, mi legge pure nel pensiero adesso?!?!?!

"A dire il vero oggi non ho programmato nulla, a parte la mia solita corsa mattutina"

"Allora organizziamo qualcosa! Non ho voglia di vegetare tutto il giorno sul divano. Che ne dici? Ti va di fare qualcosa con me?"

Oh farei un sacco di cose con te. Ziva, datti un contegno accidenti!

"Va bene DiNozzo. Cosa proponi?"

"Visita al museo del cinema? La tua cultura è decisamente da ampliare Ziva"

"La mia cultura non ha niente che non va Tony!"

"Dai ti prego!!! Ti prego ti prego ti prego!!! Giuro che domani potrai decidere tu dove andare"

Ok forse sono partito un po’ troppo in fretta. Chi te lo dice che anche domani Ziva vorrà passare la giornata con te?

"Ok va bene! Ma hai giurato ricordatelo, domani scelgo io!"

O non se né accorta, o se né accorta e le va bene. Sono un DiNozzo molto felice.

"Allora vado a correre, torno a casa, faccio una doccia e poi andiamo ok?"

"Ok io vado a casa, mi ricompongo e ti passo a prendere alle 10, ok?"

"Va bene Tony, a dopo!"

"A dopo Ziva"

Che stiamo facendo? Non lo so nemmeno io. Ma questa situazione inizia a piacermi sempre di più.

 

Giorno 4

Puntualmente mi sveglio a casa di Tony. Sempre sul suo divano. Ieri è stata una giornata.. intensa. Siamo stati tutto il giorno al museo del cinema. Penso di aver imparato tutto quello che c’era da sapere sul cinema americano, non so nemmeno come posso aver registrato una quantità tale di informazioni. Tony sembrava a tratti un esperto cinofilo e a tratti un bambino in gita scolastica. Correva da una parte all’altra delle sale trascinandomi e spiegandomi ogni singola locandina che vedevamo. Ma è stato.. bello. Diverso da tutto quello che avevo mai fatto. Mi ha fatto sentire una persona.. normale. Niente assassini da catturare, malati psicopatici da rincorrere, solo due persone che passano una giornata insieme. Potrei abituarmi a passare giornate così. Alla sera ero talmente stanca che dopo aver mangiato in una pizzeria vicino a casa di Tony appena salita da lui sono crollata sul divano. Non riesco a definire quello che sta diventando il nostro rapporto. Siamo amici, ma non riusciamo a stare separati per più di due ore. Siamo qualcosa di più, perché è chiara la nostra attrazione l’uno per l’altra.. perfino al museo non so le volte che ci hanno chiesto se eravamo fidanzati o sposati. Davvero agli occhi degli altri era così evidente che tra di noi c’era qualcosa di più? Non lo cosa sta accadendo.. ma mi piace troppo per farlo finire.

Ziva si è addormentata di nuovo sul divano. Le avrei offerto la mia camera e sarei stato io in salotto se mi avesse permesso di dirglielo. Invece come mi sono girato era già nel mondo dei sogni. Ha la capacità di addormentarsi nel giro di qualche minuto. È incredibile. Come incredibile è stata la giornata che abbiamo trascorso. Sembrava.. un appuntamento. Da quanto non avevo uno? Uno serio intendo, non un’abbordata al bar e via. E per la prima volta ci siamo divertiti insieme, facendo una cosa normale. È stato fantastico. Adesso mi preoccupa che questa mattina toccherà a lei decidere cosa fare. Sono terrorizzato.

Una sessione intensiva di palestra? Una gara al poligono? Che avrà in mente? Meglio alzarsi e andare a scoprirlo.

"Buongiorno Guanciotte Dolci"

"Ancora quel soprannome? Buongiorno anche a te Tony"

"Ti da fastidio se ti chiamo così? Mi piace chiamarti così.."

"Non mi da fastidio Tony, mi fa sorridere tutto qui.."

E parte uno sguardo. Uno di QUEGLI sguardi che ogni tanto ci lanciamo. Mi sento mancare l’aria, devo parlare di qualcos’altro.

"Aaaallora cosa vuoi farmi fare oggi? Qualcosa che implica la mia probabile morte? O l’amputazione di qualche parte del mio corpo?"

"Dai DiNozzo come sei tragico! Ma per chi mi hai preso?"

"Ziva ti prego salvami da questa tortura e dimmi cosa dobbiamo fare oggi, così saprò se devo chiamare l’avvocato e dirgli di tirare fuori il mio testamento"

"Sai DiNozzo, hai davvero poca fiducia! Ma perché pensi che il mio unico hobby siano le cose pericolose?"

"Perché è così"

"Ok hai ragione mi piacciono soprattutto le cose che tu definisci pericolose… ma mi piace anche fare altro! E oggi ne avrai la dimostrazione!"

"Allora.. stupiscimi David"

"Accontentato.. andremo a fare Pilates"

"Stai scherzando vero?"

"No Tony, non sto scherzando. Oggi tu e io andremo a fare pilates e non voglio obiezioni"

"Ziva ti prego dimmi che è uno scherzo e che andrò a farmi male. Molto male. Lo preferisco, davvero"

"Tony devo ricordarti che hai giurato?"

Dannazzione avevo giurato si. Si preannunciava una giornata da incubo.

"Hai ragione. Una promessa è una promessa"

"Oh bravo. Ma per farti sopravvivere alla giornata ti avviso che stasera dopo cena guarderemo le altre parti del Padrino, contento?"

"Molto contento. Grazie. Ma toglimi una curiosità.. faremo pilates tutto il giorno?"

"Certo che no!! Oggi pomeriggio faremo altro!"

"Altro tipo?"

"Oh DiNozzo abbi fede! Piantala e vai a prepararti"

"Ok.. Che qualcuno mi aiuti"

Quando faceva così mi faceva impazzire.. un bambino capriccioso era meno irritante!!

"Emm.. Ziva?"

"Si?"

"Come ci si veste per andare a fare pilates?"

 

Angolo autrice

Essedo che il capitolo riguardante il giorno 3 era un pò cortino ci ho aggiunto anche quello del giorno 4!

Tony e Ziva sono sempre più vicini.. <3 <3 <3

Attendo come sempre i vostri commenti e ringrazio anche chi legge silenzosamente!
Un grazie enorme a chi ha recensito i precedenti capitoli <3 <3 <3

A presto!

Vale

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Capitolo 4
*** Giorno 5 ***


È ufficiale: odio il pilates e tutto quello che ha a che fare con questa parola. Ci ho messo un po’ a capire come funzionava, e che cavolo era la prima volta che andavo ad una lezione! L’insegnante poteva essere più comprensiva! E Ziva per tutta risposta mi aveva preso per il culo tutto il tempo, no grazie ne avevo proprio bisogno! È stato un incubo!! A parte la mattinata d‘inferno, che però mi ha mostrato un altro piccolo pezzo del suo mondo privato, il resto della giornata è stato molto soddisfacente. Ziva mi ha portato a mangiare specialità ebraiche in un piccolo ristorantino fuori città e nel pomeriggio siamo andati a visitare una sinagoga. Mi ha raccontato tutto sulla sua religione e le sue usanze. Non credo di averla mai sentita parlare cosi tanto delle sue origini, della sua terra. Il fatto che le abbia condivise con me non può che rendermi orgoglioso. Questa sera abbiamo cucinato insieme la pasta e poi abbiamo visto le parti del film che ci mancavano, come mi aveva promesso. Ma non so se è stato il pilates o il tour di oggi che stavolta sono crollato io. Infatti mi sono svegliato sul divano con addosso una coperta e.. Ziva. È addormenta su di me. E mi sta abbracciando. Poteva andare a dormire in camera mia, sicuramente stando più comoda. Perché è rimasta qui? Magari si è semplicemente addormentata anche lei. Ma.. è bello svegliarsi con lei addosso.

“Guanciotte Dolci.. sveglia.. sono le dieci e mezza dormigliona”

“Mmmm.. come le dieci e mezza? Io non dormo così tanto”

“A quanto pare si invece”

“Uffi.. passare così tanto tempo con te mi scombussola tutti i ritmi”

“Hey così mi offendi!”

“Dai lo sai che lo dico con affetto!”

“Va bene se la metti così sei perdonata”

Come posso non perdonarti quando mi stai guardando ancora mezza assonnata, abbracciata a me, sul divano?

“Cosa vuoi fare oggi Ziva?”

“Oggi voglio.. non fare niente. Un attimo di pausa”

“Mi piace”

“Anzi facciamo così.. pranziamo insieme ad Abby e poi torniamo qui a casa tua, o a casa mia come vuoi, e ci rilassiamo. Senza fare assolutamente niente”

“Dovresti farti venire più spesso queste idee”

“Me ne ricorderò”

“Allora ci conviene alzarci.. io devo fare la doccia e tu devi tornare a casa tua per darti una sistemata.. Non credo tu voglia venire da Abby in questo stato”

“Sai sempre come fare i complimenti ad una donna eh DiNozzo?”

“Oh per me sei sempre bellissima Ziva”

Mi alzo dal divano, mi stiracchio un po’ e prendo le chiavi della macchina. Sto per uscire quando sento Tony chiamarmi.

“Ziva?”

“Dimmi”

“Tre cose. Punto uno, ti vengo a prendere a mezzogiorno. Punto due, forse non è il caso di raccontare ad Abby che praticamente è quasi una settimana che viviamo assieme e punto tre… non ti conviene portare qui un po’ di cose così evitiamo questo avanti e indietro continuo?”

“Mmmmm.. Punto uno ok, mezzogiorno. Punto due, decisamente ad Abby non diremo niente. Punto tre.. stai scherzando vero?”

“Dai Ziva è per rendere le cose più comode! Non ti sto chiedendo di trasferirti qui, solo di portare qualcosina! Ammettilo, semplificherebbe le cose”

“Perché dovrei venire io da te e non tu da me?”

“Perché il tuo divano fa schifo. A meno che tu non voglia condividere il letto”

Spiazzata. Non posso dirgli di dormire nel letto con me. Non così!

“D’accordo! Porterò qui qualcosa. Contento?”

“Non sai quanto”

 

Pranzare con Abby è stata più dura del previsto. Ci ha fatto un sacco di domande su cosa stavamo facendo, su come riempivamo le giornate. E le abbiamo raccontato la verità, omettendo però un sacco di cose. Tipo che dormiamo insieme tutte le sere. Tipo che tutte le cose che le abbiamo raccontato, le abbiamo fatte insieme. Non è per cattiveria, ma finché non capiamo nemmeno noi cosa sia, non credo sia giusto coinvolgere altra gente. Ma mi dispiace mentire ad Abby, mi fa star male. Ecco perché è stata dura. Ma poi la giornata è andata decisamente meglio. Ho portato a casa di Tony lo stretto necessario per un paio di giorni, e ammetto che forse aveva ragione. Era uno stress continuare a fare avanti e indietro tra le nostre due case! Ma mi sembra comunque una cosa un po’ troppo intima. Mi ha lasciato un cassetto del suo armadio! Penso non l’abbia mai fatto con nessuna. Ma adesso lo sta facendo con me.

Non riesco a credere di aver ceduto una parte del mio armadio a Ziva. Stiamo parlando del cassetto delle camice di Ermenegildo Zegna! Devo essere totalmente impazzito. Eppure una parte di me sta gongolando da quando stamattina ha accettato di portare qui le sue cose. E adesso che sono nel mio cassetto gongola ancora di più. Stiamo facendo progressi. Di questo passo a fine mese trasferirà qui la sua residenza.. magari lo facesse. Nel mentre mi accontento di averla sdraiata su di me sul divano mentre guardiamo la tv. È decisamente un progresso.




Angolo Autrice

Qui le cose iniziano a farsi interessanti non credete anche voi?? =) =) =)

Abbiate fede in me, piccole e speranzose Tiva fans!!!

Un GRAZIE enorme a tutte quelle meravigliose persone che hanno lasciato un commento a questa mia storia e anche a chi legge silenziosamente!!! <3

A presto!

Vale

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Capitolo 5
*** Giorno 15 ***


Vivere con Ziva si sta rivelando un’impresa facile. Non sono mai stato abituato a vivere sul serio con qualcuno. Mia madre se n’era andata quando ero troppo piccolo per ricordare, mio padre praticamente non c’era mai. E con Wendy ero ancora un ragazzino per dar peso a certe cose. Ma adesso con lei è tutto diverso. Conosciamo i nostri orari, i nostri ritmi, le nostre abitudini. E ci siamo adattati subito l’uno all’altra. Nonostante ciò continuiamo a dormire sul divano. È un comportamento decisamente infantile. Che va assolutamente cambiato.

“Guanciotte Dolci.. sei ancora viva?”

“Tony mi sto facendo la doccia cosa vuoi?”

Vivevamo insieme ormai. Nel giro di due settimane ero finita a stare in pianta stabile a casa sua. Si può dire che da me non c’era più nulla o quasi. Mano a mano che i giorni passavano portavo da Tony qualche cosa di più. Ma a lui sembrava andare bene. Persino quando gli ho occupato mezzo armadio con tutti i miei vestiti. Persino quando ho preteso l’armadietto del bagno. Persino quando ho portato i miei libri e gli ho fatto spostare mezza collezione di dvd per farceli stare. Fino al punto di portarmi anche le poche foto che avevo e averle messe in soggiorno in bella vista sul camino. Foto di Tali, di mia madre.. E di noi due assieme. Tutti assieme, ovvio. Non era ancora il momento forse di tappezzare la casa di foto nostre, visto che di nostro non sapevo ancora bene cosa c’era. Visti da fuori sembravamo sposati. Si certo, una coppia di sposi che non si sono nemmeno mai baciati. La voce di Tony mi risveglia da questi pensieri.

“Preparati che dobbiamo uscire”

“Per andare dove?”

“A comprare un letto”

Sento l’acqua della doccia spegnersi e la chiave girarsi. Ziva mi si presenta sulla porta del bagno con indosso solo un asciugamano e i capelli bagnati che le cadono sulle spalle. Vuole farmi svenire, peggio vuole farmi morire d’infarto.

“Scusa?”

“Ziva sono stufo di dormire sul divano. Stiamo scomodi. Mi sembra la soluzione migliore”

“Tu dici?”

“Ziva non ti sto dicendo che intendo saltarti addosso – anche se in questo momento a vederti così è esattamente quello che farei - ma solo che voglio comprare un letto che permetta a tutti e due di dormire più comodi”

“Non mi sembra il caso Tony..”

“E a me non sembra il caso di continuare a dormire sul divano!”

“Tu puoi benissimo dormire nel tuo letto! Nessuno ti obbliga a stare con me sul divano!”

È vero. Ha ragione. Ma come faccio a dirle, possibilmente senza farla scappare a gambe levate, che non posso più fare a meno della sua presenza di notte? Che non posso addormentarmi senza sentire il peso del suo corpo sul mio, dei suoi capelli che mi solleticano la pelle, del suo respiro che si infrange sul mio collo? Dille la verità Tony. Pura e semplice. Meglio essere sinceri, arrivati fino a qui mi sembra giusto esserlo ormai.

“Non penso più di riuscire a dormire da solo..”

Non so cosa dirgli. Che nemmeno io posso più dormire da sola? Che il solo fatto che ci siano le sue braccia a stringermi mi fanno sentire protetta? Che svegliarmi al mattino appoggiata su di lui mi fa cominciare meglio la giornata?

“Se la metti così.. D’accordo, andiamo a comprare un letto. Ma guai a te se provi a muovere anche solo un dito DiNozzo. Ti ricordo che da casa ho portato anche le graffette”

Non ci credo. Ha detto che le va bene comprare un letto. Per dormire insieme. O sto sognando o Ziva è completamente impazzita.

“Chi ti dice che non sarai tu ad approfittarti di me David?”

Non mi risponde. Mi fa uno dei suoi sorrisini maliziosi e si richiude in bagno. Mi farà perdere la testa. Ammesso e non concesso che non l’abbia già persa.

 

Abbiamo finito di montare un letto che definire enorme è riduttivo. Tony non scherzava quando ha detto di volerne uno gigante. È qualcosa come tre piazze. Ci potrebbero dormire quattro persone e starebbero comunque larghe.

“Sai Tony è buffo”

“Cosa?”

“Che il nostro primo acquisto sia stato un letto”

“David è nostro perché hai insistito per pagarne la metà, anche se ti ho detto che lo avrei pagato io. E comunque mi piace che la prima cosa nostra sia un letto”

“Sei sempre il solito Tony”

“Si si come vuoi.. Non vedo l’ora di provarlo!”

Detto questo Tony inizia a saltellare sul letto facendo anche le capriole. Rimango allibita.

“DiNozzo te l’hanno mai detto che a volte sembri un bambino? Quanti anni hai, cinque?”

“Dai Ziva è divertente! Fallo anche tu!”

“Non credo proprio”

“In questo caso..”

Non mi da nemmeno il tempo di capire che mi ritrovo trascinata sul letto con Tony che mi salta da una parte all’altra con le ginocchia.

“DiNozzo se osi colpirmi ti cavo gli occhi, mi hai capito?”

“Ziva dai hai così poca fiducia in me? Guardami sono un uomo in perfetta forma fisiiii.. aia aia iaia”

“Che ti succede adesso?”

“Ho un crampo alla gamba!”

“Si si ahahaha proprio in perfetta forma fisica! Ahahahhahah ”

E ci ritroviamo a ridere. A ridere di gusto. Con le lacrime agli occhi. Era da moltissimo tempo che non ridevo così. Che qualcuno mi facesse ridere così. E ovviamente l'artefice di tutto è sempre Tony. Finirà mai di sorprendermi?

Continuiamo a ridere e scherzare finché il sonno non prende il sopravvento.

Questa notte abbiamo dormito insieme. Senza fare nulla. Si, avevamo decisamente bisogno di un posto più comodo dove riposare.

Angolo autrice:

Piccolo salto temporale.. da adesso in poi non tutti i giorni saranno consecutivi! E abbiate pazienza.. questo è uno degl ultimi capitoli "corti"!!! Grazie Grazie come sempre a chiunque legge e commenta!!!! Un bacio enorme!!! <3 <3
Vale

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Capitolo 6
*** Giorno 32 ***


Giorno 37

Oggi è decisamente una giornata no. È cominciato tutto nel pomeriggio quando Ziva mi ha detto che non sarebbe tornata per cena. Andava con un amica che era appena arrivata da Tel Aviv a mangiare qualcosa. Per carità non stavamo mica assieme, non era dovuta a darmi la benché minima spiegazione, ma l’aveva fatto lo stesso. E a me era venuto il nervoso. Comportamento sbagliato, senza dubbio. Ma ero talmente abituato alla sua presenza che il fatto che non passasse la serata con me mi dava fastidio. D’altronde era più di un mese che vivevamo in simbiosi. Cosi anche io sono uscito e mi sono ritrovato a casa di McGee. In che stato mi ero ridotto, ero andato a trovare il pivello! E gli avevo pure raccontato tutto quello che stava succedendo! Forse non era il caso di bere tutti quegli amari a casa di McGee. Mi sto convincendo che me li abbia fatti bere apposta, per estorcermi informazioni.. per conto di Abby. A pranzo con lei una volta a settimana io e Ziva andavamo sempre insieme e lei si era accorta che qualcosa bolliva in pentola. Subdola manipolatrice. Ma la cosa più scioccante è che il pivello mi ha dato dei consigli. Lui, che ha trovato adesso una ragazza dopo anni che non cavava un ragno dal buco, dava consigli sulle donne a me, il Signore delle conquiste!

Ma dai chi voglio prendere in giro.. quello era il vecchio DiNozzo, quello nuovo ha nel cuore e nella testa una sola persona.. peccato sia anche l’unica a cui non riesca a rivelare quello che provo. McGee dice che mi dovrei finalmente liberare di questa cosa e parlare a Ziva con il cuore in mano. La fa facile lui. Stiamo parlando di Ziva, potrebbe finire che il cuore in mano me lo ritrovi davvero. Ma so che ha ragione. Insomma in quale cazzo di mondo due adulti consenzienti vivono insieme per più di un mese sembrando al cento per cento una coppia e non ne arrivano a una? Due adulti che, oltre che a passare insieme tutte le giornate, passano assieme perfino le notti, nello stesso letto! Un paio di volte ci è capitato di svegliarci abbracciati o mano nella mano. E abbiamo sempre ignorato la cosa. Bravi, bel comportamento da adulti. Ci sdraiamo abbracciati a vedere i film alla tv. Conosciamo gli orari in cui ci svegliamo. Abbiamo scoperto di avere passioni comuni. Cosa stiamo aspettando ancora? Cosa sto aspettando ancora? Che terribile mal di testa. Non dovevo entrare in quel discorso, mi ha incasinato la mente. Saluto McGee e torno a casa, mi butto diretto a letto, sono troppo scombussolato per ascoltare i racconti di Ziva sulla sua serata. Talmente scombussolato da non accorgermi che sul cellulare ho qualcosa come 15 chiamate da parte sua.

 

 

“ALLORA ESISTI ANCORA!!!!!!”

“Ziva?!? Ti sembra il modo di svegliare una persona? Che ore sono?”

“Le tre del mattino idiota!”

“Hey hey hey perché mi stai insultando?!?!”

“Perché mi hai fatto preoccupare!”

“Eh?”

“Ieri sera mi sono accorta di aver lasciato a casa le chiavi e non volevo svegliarti quando arrivavo, così sono tornata un salto a prenderle e tu non c’eri. Ti ho chiamato una decina di volte se non di più e non mi hai mai risposto! Ti ho cercato dappertutto finché non ho chiamato McGee che invece mi ha informato che eri appena andato via da casa sua!”

“Fammi capire, mi stai insultando perché eri preoccupata per me?”

“Esattamente!”

“Scusa Ziva non credevo dovessi renderti partecipe di ogni mio spostamento”

“Bhè scusa tanto se avendolo fatto io mi aspettavo che lo facessi anche tu!”

“Dai Ziva non volevo dire quello.. ascoltami dai”

“Non ho voglia di ascoltarti Tony”

“Ziva.. avevo bisogno di uscire e mi sono ritrovato da McGee, non mi è proprio passato per la testa di avvisarti che uscivo, non l’ho fatto in malafede credimi!”

“E le decine di chiamate a cui non hai risposto?”

“Il pivello mi ha fatto bere non so quanti amari, penso sotto minaccia di Abby, per farsi raccontare un sacco di cose per poi andare a riferirle che cosa stiamo combinando.. sono tornato a casa che avevo più alcol che sangue in corpo! Il telefono era l’ultimo dei miei pensieri”

“Quindi fammi capire.. sei andato da McGee, ti sei ubriacato e gli hai pure raccontato qualcosa? Qualcosa tipo?”

“Allora si alla prima domanda, si anche alla seconda, per quanto riguarda la terza non è il momento migliore per spiegarti”

“Ah non vuoi parlarne?”

“Non è che non voglio, ma mi viene da rimettere anche l’anima Ziva, devo andare al bagno!”

Detto questo Tony si fionda nel bagno e probabilmente vomita anche quello che ha mangiato due settimane fa.

Poverino forse davvero ha ragione lui e non l’ha fatto apposta.. però adesso sono arrabbiata perché ha spifferato tutto a McGee!!! Spifferato che poi, ancora non è successo nulla!!! E questa cosa del parlare.. sicuramente c’entra con noi due. Che non abbia più voglia di avermi intorno in questo modo? Che questa situazione inizi a stargli stretta? È tutta colpa mia. Sto tirando troppo la corda. Sapevo che Tony aspettava solo una mia mossa eppure.. continuavo a dirmi di aspettare ancora un po’. Perché ero terrorizzata. Sono terrorizzata ancora adesso. Sta andando bene, troppo bene. E ho paura che se cambia qualcosa, che se facciamo quel passo si rovinerà tutto. Ma non possiamo rimanere in questo limbo per sempre. Forse è il momento giusto di dare una scossa a questo nostro strano rapporto. Oddio, magari non stasera. Perché a vedere la faccia di Tony quando esce dal bagno direi che non è proprio il momento ideale.

“Dai sdraiati a letto che ti preparo la soluzione DiNozzo per riprenderti”

“Sai come si fa?”

“Me l’ha rivelato McGee”

“Non sei più arrabbiata con me?”

“No, non sono più arrabbiata con te”

“Menomale, non voglio litigare con te, non mi piace. E non mi piace sapere che vieni a letto arrabbiata”

 

 

Angolo autrice: Eccomi qui! Diciamo che ci stiamo avvicinando alla famosa "resa dei conti"... Ce la faranno i nostri eroi ad aprire il loro cuore? Pazientate gente, pazientate!! Come sempre mille grazie a chi mi sta spronando per il continuo, a chi commenta e a chi legge silenziosamente! <3 Un bacio! Vale

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Capitolo 7
*** Giorno 35 ***


È successo. CI SIAMO BACIATI.

Un bacio vero questa volta. Ammetto che avevo programmato la serata in modo che accadesse, anche per rimediare al pasticcio che avevo fatto con McGee, ma stavolta è stata Ziva a sorprendermi. L’ho portata a cena nel suo ristorante preferito. Abbiamo parlato per tutto il tempo senza mai staccarci gli occhi di dosso, sembravamo due calamite. Siamo tornati a casa e sono andato in bagno a darmi una rinfrescata. E quando sono uscito ho trovato il salone pieno di candele. Ziva ha detto che voleva un’atmosfera diversa per il film che volevamo guardare. Sinceramente a quel punto del film già non me ne poteva fregare di meno. Ci siamo accoccolati sul divano e abbiamo iniziato a guardare.. cosa diavolo abbiamo visto? Bho, non me lo ricordo. Fatto sta che a un certo punto Ziva mi ha preso la mano e me l’ha stretta forte. Mi sono voltato a guardarla e ho trovato il suo volto pericolosamente vicino al mio. Non sono riuscito a trattenermi. Ho iniziato a sfiorarle con la mano i capelli, il collo, le guance, la punta del naso.. e le sue labbra. E non sono più stato padrone del mio corpo. La mia bocca voleva la sua. In quel momento. E dalla sua reazione è chiaro che non aspettava altro. Non credo di aver mai baciato una donna tanto a lungo. Tanto a lungo che quando ci siamo staccati per riprendere un po’ di controllo avevamo il fiato corto e le labbra gonfie. E il dvd aveva smesso di andare da un bel pezzo. Siamo scoppiati a ridere per questo. L’ho presa per mano e l’ho portata in camera da letto.. e li ho sentito la sua esitazione. Non volevo il sesso. O meglio lo volevo, ma i suoi baci mi avevano già totalmente appagato. Non volevo che si sentisse obbligata a fare nulla che non volesse. Avrei aspettato tutto il tempo necessario. Così ci siamo sdraiati, l’ho abbracciata e le ho dato la buonanotte. E adesso la guardo fingere di dormire mentre penso che di lei adesso non posso proprio più farne a meno.

Sento che Tony è sveglio. Lo capisco da come muove le sue dita sul dorso della mia mano. Sta facendo dei disegni immaginari. Voglio tenere ancora un po’ gli occhi chiusi per gustarmi il ricordo di ieri sera. CI SIAMO BACIATI. Ed è stato.. wow. Niente di paragonabile ai baci che ci eravamo dati sette anni fa. Forse perché a quell’epoca non ci conoscevamo così bene, forse perché sapevamo di essere sotto copertura, forse più semplicemente stavolta c’erano di mezzo i sentimenti. È stato il bacio desiderato da una vita. Travolgente, dolce, poi di nuovo passionale, poi ancora romantico e tenero.. un mix di sensazioni che non avevo mai provato prima. Forse stavolta mi ero davvero innamorata. Quando mi ha preso la mano e si è avviato verso la camera da letto mi è preso il panico. Non è che non volessi fare l’amore con Tony, anzi.. non vedevo l’ora. Ma sarebbero state troppe emozioni per una sera sola. Il mio cuore non avrebbe retto.

“Guanciotte dolci.. Sveglia.. sono le undici passate”

“Non è possibile Tony, non ho mai dormito fino alle undici!”

“C’è sempre una prima volta Ziva! E ti devi anche sbrigare perché devi andare a pranzo da Abby. Sarebbe capace di venire qui e buttare giù la porta se non ti presenti. E io non voglio che butti giù la porta. Mi piace la mia porta”

“Ok ok mi alzo.. Lo sai che Abby vorrà tutti i dettagli degli ultimi giorni e delle ultime notti, visto che hai spifferato tutto a McGee?”

Sto iniziando a recuperare i vestiti per uscire mentre lo guardo male, ancora un po’ offesa per la sua “confessione” a Timothy.

“Chissà quante cose avrai da dire allora..” mi dice con quel suo sorrisetto malizioso.

“Tu dici?”

“Ho il presentimento che sia così”

“Presentimento giusto”

“Però una porta nuova posso sempre comprarla..”

Detto questo mi afferra di nuovo sul letto e comincia a baciarmi.. con decisamente troppa enfasi. Quando sento le sue dita sfiorarmi la pelle che la maglia ha lasciato scoperta è come se andassi a fuoco. Devo fermarlo prima che perda del tutto il controllo. Abby potrebbe davvero piombare qui.. vorrei evitare che la nostra prima volta sia interrotta da una scienziata urlante fuori dalla porta.

“Tony, dai.. fammi andare!”

“Ok va bene, ti lascio.. Ma mi prometti che passeremo ancora la serata come quella di ieri?”

“Se fai il bravo.. potrebbe succedere!”

“Cosa intendi con fare il bravo, esattamente?”

“Questo sta a te scoprirlo, DiNozzo!”

“Ziva farò il bravo.. sei troppo importante per me per fare qualche cazzata”

Ok.. come siamo passati dal “devi pranzare con Abby” al ”sei troppo importante per me”?!?!? Tony ha la capacità di stupirmi ogni giorno di più. Si lancia in dichiarazioni che non so nemmeno se capisce. Ma che fanno un’enorme piacere.

Angolo Autrice: E.. Finalmente direi!!!!!!!!!!! <3 <3 <3 Grazie come sempre a chiunque commenta e a chi legge! =) =) In particolare Ele e Rossella <3 Baci!! Vale!

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Capitolo 8
*** Giorno 35 - Parte 2 ***


 

Mentre Ziva è a pranzo con Abby decido di andare all’NCIS. Avevo bisogno di notizie su Gibbs, avevo bisogno di sapere se potevamo fare qualcosa. Sapevo benissimo che Ziva si sarebbe arrabbiata. Di brutto anche. Ma visto che avevo la certezza quasi assoluta di non cavare un ragno dal buco, avevo preferito non dirle nulla. Volevo evitarle il dispiacere di andare a cercare informazioni su Gibbs e andarcene con le stesse cose che avevamo quando siamo arrivati. Non volevo che soffrisse. Le mancava Gibbs, probabilmente più che a tutti noi. Avevano questo rapporto speciale loro due e adesso che lui non c’era lei ne risentiva. Non lo dava a vedere ma ci stava male. E tanto.

 

“Buongiorno Direttore”

“Oh buongiorno DiNozzo! Cosa la porta qui? Un saluto agli ex colleghi?”

“A dire il vero cercavo lei”

“La ascolto”

“Direttore.. possiamo muoverci? Possiamo iniziare le indagini? E per favore mi dica come contattare Gibbs, ho bisogno di parlargli”

“DiNozzo mi dispiace ma.. è un no a tutte le sue domande. Parsons ci sta ancora con il fiato sul collo, non è ancora il momento di fare la nostra mossa. E per quanto riguarda Gibbs.. mi creda nemmeno io so dove trovarlo, la sua missione risulta segreta anche a me”

“Con tutto il rispetto Signore, mi viene difficile da crederlo”

“Libero di pensarla come vuole DiNozzo. Ma ho promesso a Gibbs di tenervi d’occhio, quindi niente colpi di testa, intesi?”

“Va bene.. Intesi”

“Bene.. Ah, DiNozzo mi sono giunte alcune voci..”

“Voci tipo?”

“Non so.. qualcosa riguardo all’infrangimento di una certa regola.. la dodici mi pare..”

Adesso ci si mette anche lui con le regole di Gibbs!?!??!

“Mmm.. diciamo che posso confermarle che sono.. reali. Io e L’Ex Agente David stiamo insieme. Vuole per caso tirarmi uno scappellotto?”

“Io? No di certo. Quella è una prerogativa di Gibbs. Mi limiterò a godermi la scena quando sarà lui a darglielo! E per quanto mi riguarda non è un problema per cui.. Congratulazioni”

“Grazie Direttore”

“DiNozzo la terrò informato io su quando e come agire, non si preoccupi..”

“Ci conto”

“Stia tranquillo.. e mi saluti l’Agente David”

“Senz’altro”

Dannazione. Adesso ero davvero nei guai. Oltre a non aver scoperto niente su Gibbs avevo anche detto a Vance che io e Ziva stavamo insieme. Era così? Non avevamo ancora parlato apertamente di come definirci.. ma da come si era incazzata quando avevo solo parlato a McGee.. questa volta sarà peggio. Decisamente peggio. 





Angolo autrice:

Sono una persona molto cattiva, lo so.. aspettavate il ritorno a casa di Ziva e invece.. invece no!! ahhah!

Tranquilli, è tutto per il buon proseguo della storia, fidatevi!!! Aggiornerò presto!!

Bacio!

Vale

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Capitolo 9
*** Giorno 36 ***


“Fammi capire bene.. sei andato all’NCIS a chiedere di Gibbs.. e non me l’hai detto?!?!”

 
“Ziva calmati ok?!? Non ho scoperto niente! Saresti venuta per non scoprire niente! Non capisco perché ti scaldi tanto!”

 
“Secondo te? Non mi hai detto che andavi da Vance, ergo mi hai mentito!”

 
“Ok, ti ho mentito, sei contenta adesso?”

 
“No che non lo sono! E gli hai persino detto che stiamo insieme! Cosa vuoi fare adesso? Mettere anche dei cartelli appesi ai lampioni?”

 
“Cosa dovevo fare? Negarlo? Probabilmente Abby l’avrà detto a Jimmy, che l’avrà detto a Ducky, che l’avrà detto a Vance.. stai facendo una scenata per niente”

 
“Bhe la mia vita privata non è niente! E preferirei tenerla per me! Non mi piace che chiunque sappia i fatti miei!”

 
“È questa la differenza tra noi due.. non me ne frega niente degli altri, possono pensare quello che vogliono! Scusami tanto ma IO, Ziva, non mi vergogno a far sapere agli altri che stiamo insieme. Vado
fiero della donna che mi sta accanto, devono saperlo tutti. Specialmente quando la donna in questione sei tu” 

 
“Non è vergogna Tony..”

 
“E cos’è allora?”

 
Non lo so nemmeno io cos’è. Sono imbarazzata, arrabbiata, delusa. Potrei dire cose di cui potrei pentirmi, quindi opto per lo stare zitta.

 
“Bene.. intanto che ci rifletti io esco”

 
“Dove vai?”

 
“A schiarirmi le idee.. ne avresti bisogno anche tu”

 


E mi ritrovo a letto da sola a piangere. Non mi piace litigare, ma dannazione quando imparerà a tenere la bocca un pò chiusa?? Tony è tornato da un paio d’ore, non so ne in che condizioni, ne con che umore. Ma questa cosa va risolta e per la prima volta nella mia vita decido di fare io il primo passo.
 

“Tony.. Tony potresti venire a letto?”
 

“Dipende Ziva.. hai riflettuto?”
 

“Tony mi hai preso alla sprovvista.. io.. io non sono brava in queste cose, nelle relazioni..”
 

“Perché io si? Devo ricordarti come sono finite le mie precedenti storie? E se le sommiamo alle tue siamo un vero disastro! Ma sono convinto che io e te insieme possiamo funzionare, davvero. Ma non puoi aggredirmi solo perché non volevo farti stare male o perché sono orgoglioso di stare con te!”
 

“Lo so Tony.. e hai ragione.. è che ho bisogno di un po’ di tempo per abituarmi a tutto questo”
 

“Senti, mi dispiace di averti mentito.. e mi dispiace di aver detto a Vance di noi senza averne prima parlato con te”
 

“E a me dispiace averti urlato addosso così, non te lo meritavi.. so che non l’hai fatto per ferirmi..”
 

“Non farei mai niente che possa ferirti Ziva.. credimi. Pace fatta, allora?”
 

“Direi di si.. Ci vieni in camera adesso?”
 

“Certo che si!”

 
Mi si avvicina e mi guarda negli occhi quasi fino a farmici perdere..
 

“Ziva..”
 

“Si?”
 

“Posso baciarti?”
 

“Devi anche chiederlo?!?”
 



Passiamo un’altra notte abbracciati nel suo letto. Dopo un’estenuante sessione di baci e coccole.. ed un resoconto dettagliato della reazione di Abby al fatto che ci siamo baciati. Anche se a parole è difficile spiegare l'entusiamo che l'ha posseduta. Mi ha quasi fatto paura. Ma è bello vedere che tutti non aspettavano altro.. che tutti sapevano che sarebe finita così, prima o poi. Solo noi diretti interessati ci abbiamo messo così tanto per capirlo.
 
È strano dormire con Tony.. è perfetto certo mah.. mi aspettavo che arrivati a questo punto ci saremmo come minimo saltati addosso. Invece dopo avermi baciato, in maniera quasi illegale oserei dire, mi da la buonanotte e mi abbraccia. È come se volesse aspettare ad arrivare al “quel” punto. Come se volesse fare prima tutti gli step. Tony aveva solo accennato al.. prenderla con calma, con tutta la calma che volevamo. Mi aveva fatto capire così che io non ero come tutte le altre. Che con me era una cosa seria. Il che va benissimo se vuol dire baciarci fino a farci mancare l’aria e sentire le sue mani che accarezzano il mio viso e il mio collo. È già decisamente sexy ed eccitante questo.. figuriamoci il resto.
 




Angolo autrice:

Amo troppo quando litigano un po quindi.. e poi Ziva non poteva far finta di niente, giusto??

L'importante è che si sono chiariti.. e pronti per i prossimi capitoli.. l'atmosfera si scalderà parecchio! =) =)

Un bacio!!

Vale

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Capitolo 10
*** Giorno 39 ***


 

Oggi abbiamo deciso di dedicare un’altra giornata al non fare niente. Mi piace quando Ziva ha queste idee. Mi piace soprattutto che le abbia dopo che ci siamo baciati per quasi tutta la notte. Per la prima volta nella mia vita l’impellenza di fare l’amore collideva con il fatto che questa volta voleva dire fare l’amore con lei. Certo le sarei saltato addosso anche adesso.. ma volevo prenderla con calma. Volevo godermi i piccoli passi.

Siamo ancora sdraiati a letto, io indosso solo i boxer e Ziva.. solo la biancheria intima. Certo che lei però non mi aiuta a mantenere sotto controllo i miei bollenti spiriti.
 

“Tony perché mi stai fissando così?!”

“Mmm.. forse perché sei nel mio letto seminuda?”

“Dai Tony..”

“Seriamente Ziva.. hai intenzione di rimanere con solo quelle cose addosso tutto il giorno?”

“Perché no? Fa caldo!”

“Me ne sono accorto anch’io che fa caldo.. Decisamente troppo caldo”

“Tony.. anche se sussurri ti sento lo stesso!”

“Oh accidenti.. vado a farmi una doccia!”
 

Ma non faccio in tempo ad alzarmi dal letto che Ziva mi prende per un braccio e mi convince a sdraiarmi di nuovo.
 

“Posso fare qualcosa per te DiNozzo?”
 

Mi sta provocando. E questa cosa se è possibile mi eccita ancora di più.
 

“Non saprei.. Sai Ziva non so cosa potrebbe esserci di – sta iniziando a baciarmi il collo – più.. rinfrescante.. di una.. doccia gelata.. Ma questo forse.. potrebbe funzionare..”
 

Non riesco a parlare se mi bacia così.. è già tanto che sono riuscito a completare la frase! Mi sta baciando il collo, le spalle, il petto.. e inizia a scendere sempre più giù. Ok, stavamo aspettando per fare l’amore, ma si poteva fare il resto.. giusto? O ma che pensieri mi metto a fare mentre lei.. sta facendo quello che penso voglia fare!

Sento le mani di Ziva muoversi lentamente su di me e mi ritrovo in un’altra dimensione. Se ci mettiamo che erano mesi che stavo in astinenza.. e quello che stava facendo con le sue mani, con la sua bocca, sul mio corpo.. era tutto oltre che amplificato. Arrivo al limite e.. lo supero.

Ziva torna verso il mio viso lasciando una lunga scia di baci tra l’ombelico e la mascella.
 

“Cosa ne dici? Funziona come metodo?”

“Metodo per cosa?”

“Per il caldo!”

“Avevo bisogno di qualcosa per il caldo?”

“Tony..”

“Sono un po’ scombussolato, Ziva.. non ti facevo così.. intraprendente!”

“Non ti piace?”

“O mi piace eccome..”

“Sei un porco”

“Ehm.. non sei propriamente nella posizione giusta per dirmi cosa sono.. ti devo forse ricordare cosa hai appena fatto?”

“Ok.. hai ragione..!”

“Hey, ti va di mangiare qualcosa, hai fame?”

“Un po’!”

“Allora aspettami qui che ti porto il pranzo a letto!”

“Sei sicuro Tony? Non vuoi che ti aiuti?”

“Tranquilla.. sono in grado di preparare qualche sandwich Ziva!”
 

In realtà avevo anche bisogno di qualche minuto per riprendermi. Non sapevo davvero che Ziva nascondesse anche quella parte di carattere. Certo, quando non stavamo ancora insieme aveva fatto diverse battutine e allusioni.. ma faceva parte del gioco stuzzicarsi così. Adesso era un po’ diverso. Ero piacevolmente sorpreso e appagato. E se questo era quello che avevo provato.. non immagino cosa sia fare l’amore con Ziva David. Oddio, ho “l’ansia da prestazione”. Non è che sia proprio ansia la mia, più una consapevolezza. Che sarà un esperienza da perdere la testa. Che non mi farà capire più niente. Che non me ne farà più fare a meno.
 

“Tony! Ti muovi con quei panini? Sto morendo di fame!”

“Ziva, ti ricordo che ho solo due mani! Arrivo!”

“Era ora!”

“Mi aspettavo più un Grazie Tony sei davvero gentile!”

“Ok.. Grazie Tony sei davvero gentile!”

“Sei una leccaculo”

“Una che?”

“Lascia perdere.. mangiamo che è meglio!”
 

Passiamo tutto il pomeriggio a mangiare panini, parlare di cazzate e.. farci le coccole. E quando le coccole stavano diventando qualcosa di più hanno suonato alla porta. Ci eravamo dimenticati di aver ordinato le pizze. Povero ragazzo delle consegne, devo averlo guardato talmente male che avrà deciso di cambiare lavoro. Anche perché mi ero dimenticato la fondina della pistola sul tavolino del soggiorno. Avrà pensato che volessi sparargli oltre che strangolarlo.

Dopo aver passato tutto il giorno a letto però avevo voglia e bisogno di prendere un po’ d’aria.
 

“Ziva ti va di fare una passeggiata? Magari mangiamo un gelato?”

“Mmm mi piace come idea! Dammi un secondo e sono pronta!”
 

Non che volessi vederla rivestirsi. Non che volessi abbandonare questo letto. Ma non volevo sembrasse dovesse accadere per forza, perché ormai era tutto il giorno che non facevamo che rimandare solo quello. Si può dire che avevamo esplorato, e anche più di una volta, qualsiasi tipo di preliminare esistesse. A partire da quelli più tranquilli, per così dire, come semplici baci e carezze, a quelli più spinti, come quello che Ziva aveva fatto a me di prima mattina, e che si era ripetuto altre volte, o quello che poi io avevo fatto a lei. Dio, averla vista nuda in balia di quello che le stavo facendo era un’immagine difficile da dimenticare. Per la prima volta l’avevo vista, e sentita, perdere il controllo e lasciarsi andare completamente alle sue emozioni e ai suoi istinti. Ok, meglio smettere di pensarci o mi riuscirebbe davvero difficile farla uscire da questa camera.

 

Stiamo mangiando un gelato su una panchina di un parco. E io dopo tanto tempo mi sentivo.. bene. Mi sentivo come se stesse funzionando tutto nel modo giusto. Oggi era stato.. non so nemmeno io come definirlo. Non so perché questa mattina gli fossi saltata addosso così. Forse avevo bisogno che capisse quanto volevo che il nostro rapporto diventasse qualcosa di più, che ero pronta a superare certe barriere. È stato un ottimo risveglio per LUI.. E un pomeriggio anche migliore per entrambi. Non credevo che Tony potesse farmi provare certe cose. Si era sempre vantato della sua bravura a letto, di quante donne avesse conquistato.. ora capisco che non erano tutte cose campate per aria. Accidenti cosa sapeva fare con quelle mani.. e con quella bocca! Con nessuno mi ero mai spinta così al limite.. così tranquilla nel mostrare quello che sentivo e che provavo. Eravamo decisamente fatti l’uno per l’altra, anche da quel punto di vista.
 

“Torniamo a casa Occhioni Belli?”

“Di già?”

“Sento un po’ la mancanza del letto..”

“Tony ma non ne hai mai abbastanza?”

“Di te? No, direi di no Ziva..” 



Angolo Autrice:

Come se il caldo non bastasse.. !!!!!! =) =) =) 

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Capitolo 11
*** Giorno 40 ***


 

“Tony puoi smetterla per favore? Se non l’hai notato ho appena finito di lavarmi”
 

Stavo facendo la doccia, appena tornati dalla passeggiata serale, mentre Ziva si asciugava i capelli coperta solo dall’accappatoio. E io continuavo a schizzarla.
 

“Dai Ziva è divertente!”
 

“No, non lo è!”
 

“Mi piace quando fai la finta arrabbiata”
 

“Non sono arrabbiata per finta. Ho in mano un phon, rischi di farmi tostare!”
 

“Ziva al massimo rischio di farti bruciare.. Non sei un panino! Ahahhaah”
 

Iniziamo a ridere di gusto. È il suono più bello che abbia mai sentito, la risata di Ziva. È ossigeno per i miei polmoni.
 

“Come vuoi, fatto sta che se continui a schizzarmi sarai tu a finire.. tostato!”
 

“Allora quello che sto per fare non ti piacerà affatto..”
 

Non le lascio il tempo di capire le mie intenzioni che la trascino sotto il getto d’acqua con me.
 

“Tony sei impazzito!!? Che diavolo pensi di f..”
 

Ho bisogno di lei. Adesso. Ho bisogno di lei da questa mattina ormai. E guardarla solo con quell’accappatoio addosso mi ha fatto smettere di ragionare.
 

Le chiudo le labbra con un bacio. All’inizio fa l’offesa, ma poi ricambia il bacio con la stessa passione che ci metto io. Con una mano le tengo i capelli, mentre con l’altra inizio a sfiorare la poca pelle che spunta dalla stoffa.. La spalla, il collo.. faccio scendere la mia mano fino a slacciarle la cintura e faccio cadere a terra quell’ormai inutile indumento. Le accarezzo i fianchi, le gambe, la schiena.. e lei inizia a fare lo stesso con me. Mi ritrovo a sbatterla contro le piastrelle. Sono decisamente ad un passo del perdere il controllo, in senso positivo ovvio. Quando mi sfiora tra le gambe un brivido mi percorre la schiena. La sollevo tra le braccia mentre lei con i fianchi si aggrappa al mio corpo. Il bacio che ci stiamo scambiando diventa più che passione.. diventa fuoco, una fiamma viva. La porto in camera e la faccio stendere sul letto. Ho un bisogno mentale di guardarla. Di imprimere nella mente ogni piccolo dettaglio del suo corpo, del suo favoloso corpo. L’avevo vista nuda solo poche ore prima, ma era sempre estasiante vederla così. E finalmente facciamo l’amore.. diventiamo una cosa sola, una carne sola, un’anima sola. Sento che è vicina al limite quando un dolore fisico mi attraversa la schiena. Ziva deve avermi graffiato, parecchio anche. Ma non me ne frega niente. Quando sussurra il mio nome il culmine però lo raggiungo io. Ci abbracciamo nel letto coperti da un solo lenzuolo.
 

“Tony devi farmi alzare, subito”
 

“Vuoi già scappare via?”
 

“No, voglio evitare di chiamare i pompieri”
 

“Scusa?”
 

“Tony hai lasciato aperta l’acqua della doccia!”
 

“Non l’ho spenta? Chissà cosa avevo in testa..”
 

“Non saprei proprio..!”
 

Faccio per alzarmi dal letto ma Tony mi ci imprigiona di nuovo. E ricomincia a baciarmi. Devo alzarmi ora o non lo farò più.
 

“Tony..”
 

“Ok ok alzati ma torna qui subito”
 

“Farò più presto che posso”
 

E lo faccio davvero. Mi alzo, mi fiondo in bagno, spengo l’acqua e mi rituffo sul letto di fianco a Tony.
 

“Ho fatto abbastanza in fretta?”
 

“Si.. non c’è male”
 

“Ah grazie! E io che già mi ill..”
 

Mi trovo il suo indice sulle labbra.
 

“Ziva, sta zitta ti prego”
 

Ricomincia un bacio travolgente.. ma stavolta voglio condurre io. Con un movimento di bacino lo costringo a sdraiarsi sulla schiena con me a cavalcioni su di lui.
 

“Certe cose non cambiano mai eh?”
 

“Sai che mi è sempre piaciuto stare sopra..”
 

Inizio a baciare il suo collo, le sue spalle.. scendo sui pettorali, fino all’ombelico.. sempre più giù. Amo sentire che quello che sto facendo gli provoca piacere. E a giudicare dal respiro affannoso di Tony e a come le sue mani stringono il lenzuolo gli piace parecchio.
 

Mi sta facendo impazzire. Troppo. Mi sento come se fossi su un altro pianeta.. Come se fossi in balia degli eventi. Faccio in modo che Ziva torni verso le mie labbra.. è troppa la voglia di fare di nuovo l’amore con lei. È troppo che aspetto di farlo. E a questo punto c’è un sacco di tempo da recuperare.


 

Siamo abbracciati sul letto, Ziva ha i capelli in disordine e le labbra gonfie.. ed è semplicemente bellissima.
 

“Ti Amo”
 

Mi è venuto spontaneo dirglielo. È stato.. facile. Come se fosse la cosa più naturale del mondo.. e probabilmente lo è.
 

“Ti Amo anch’io”
 

Ed è la verità. Lo amo da impazzire. E non voglio staccarmi da lui. Mai più.
 

Mentre ci addormentiamo mi vengono in mente un paio di cose.. Numero uno, Ziva è decisamente un’urlatrice. Domani i vicini ci guarderanno male, poco ma sicuro. Numero due, ho bisogno di vedere Abby e McGee.. ho in testa un’idea e devo sentire il loro parere. Potrei uscirne vincitore.. o completamente a pezzi.

 

“Ti amo.. ti amo ti amo ti amo..”
 

Tony non fa che ripetermelo mentre facciamo l’amore.. per la terza volta. Sembra proprio che non riusciamo a farne a meno. È come una droga ormai. Una droga che mi piace da matti. Non riusciamo a stare vicini senza baciarci o toccarci, ma che diavolo mi prende?! Sono sempre stata una persona passionale, ma mai così! Sto decisamente perdendo la testa!
 

“Non smetterò mai di ascoltare quando me lo dici..”
 

“Non smetterò mai di dirtelo..”
 

Ci riappisoliamo a letto. Sono solo le sette del mattino dopotutto.



Angolo Autrice:

E finalmente!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! <3 <3 <3


Angolo Autrice  

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Capitolo 12
*** Giorno 52 ***


“Tony.. Tony!!!! Tony svegliati!”

“Mmm.. Che c’è?”
 

“Voglio un pesce rosso anch’io”
 

“Cosa?!?”
 

“Voglio un pesce rosso anch’io. Secondo me Kate ha bisogno di compagnia, si sentirà sola non credi?”
 

“Non lo so, non ho mai pensato che i pesci soffrissero di solitudine.. ma se vuoi un pesce rosso, pesce rosso sia”

 

Sono ancora mezzo assonnato, non può chiedermi di pesci e sentimenti che li riguardano!!

 
 

Siamo tornati a casa con un pesce nuovo .. e un’orribile palla di pelo.

Ziva si è innamorata di questo ammasso di pulci che osa definire cane. Non si capisce nemmeno di che razza sia. Sappiamo solo che ha sei anni ed è stato abbandonato. Per Ziva è stato amore a prima vista. Per me è un incubo che prende forma. Sto iniziando a pensare che in qualche vita precedente devo aver fatto del male ai cani, molto male ai cani. Perché Fuffy (che nome orribile, forse è per questo che è così arrabbiato.. ma d’altronde non gliel’ho mica dato io quel nome!!) mi odia. Non fa che ringhiarmi contro, mentre con Ziva è tutto coccole e leccatine.
 

“Lui dorme in salotto, in quel metro quadro vicino alla libreria. Niente divano e categoricamente niente camera da letto”
 

“Come è cattivo il papy, vero cucciolino??”
 

“Non sono il papy di nessuno, tantomeno di quel coso!”
 

“Come pretendi che ti dimostri affetto se lo tratti così?!?!”
 

“Non voglio che mi dimostri niente.. Nemmeno lo volevo quel cane! L’abbiamo portato a casa solo perché tu hai insistito!”
 

“Potevi dire un no più convinto”
 

“Non direi mai un no a qualcosa che ti rende felice, lo sai.. e te ne approfitti”
 

“Vero.. Ma ti amo anche per questo”
 

È diventato semplice dirselo. Ma il fatto che quelle parole escano dalle sue labbra lo rende tutte le volte un qualcosa di unico. Un qualcosa che mi fa perdere un battito.
 

“Adesso vado a correre, vedi di non ucciderlo mi raccomando”
 

“Ziva non farei mai del male ad un cane!”
 

“Infatti non parlavo con te, parlavo con lui”
 

“Carina.. Grazie”
 

“A dopo Tony”

 

 

"E così siamo rimasti io e te.. Non guardarmi così, ti prego. Non piace nemmeno a me questa situazione, ma ci dobbiamo convivere, ok? Anzi sai che ti dico?! Ti porto a fare amicizia!"
 

Magari se ti piace il tuo nuovo amico inizierò a piacerti anch’io.

 

“Pivello! Pivello!”
 

C’è un baccano assordante.
 

“Arrivo! Scusa non avevo sentito”
 

“E ci credo, con questa roba che stai ascoltando.. che diavolo è?”
 

“Sono i Materia Cerebrale Tony”
 

“Abby che ci fai qui?”
 

“È il mio giorno libero.. tu piuttosto che ci fai qui?”
 

“Ho portato un amico per Jethro.. vieni Fuffy!”
 

“Hai preso un cane?”
 

“Ziva ha preso un cane”
 

“State insieme adesso, quello che è suo è anche tuo”
 

“Allora ok, ho preso un cane”
 

Mentre i due quattro zampe si studiavano, capii che era il momento perfetto per chiedere quella cosa che mi girava in testa da un po’..

 

"Ragazzi ho bisogno di un consiglio.."
 

"Tu, Tony, vuoi un consiglio da noi?"
 

"McGee non fare quella faccia stupita! Si, voglio un consiglio da voi, è così assurdo!?"
 

"Si è assurdo. Ma ok Tony, in cosa possiamo aiutarti?"
 

"Ecco.. Come faccio a dirvelo.. Dunque... Voglio chiedere a Ziva di sposarmi"
 

McGee si sta strozzando con il caffè. Abby è rimasta con la bocca aperta in mezzo alla stanza.
 

"Mmm.. mi aspettavo un altro tipo di reazione.. Magari delle congratulazioni, una pacca sulla spalla.. cose così.. Di solito si fa così!"
 

"Scusa Tony è che mi hai lasciato spiazzato"
 

"Abby? Abby ti prego parlami!!"
 

"Si.. si.. ci sono.. Ho bisogno di un momento per metabolizzare il tutto.."
 

"Allora intanto che Abby metabolizza.. Cosa mi dici McGee?"
 

"Dico che era ora. Finalmente Tony. E' la migliore decisione che tu abbia mai preso in tutta la tua vita"
 

"Tu dici?"
 

"Credo proprio di si"
 

"Ha ragione, Tony. Tu e Ziva siete fatti l'uno per l'altra"
 

"Grazie Abby. La amo alla follia e voglio passare il resto della mia vita con lei"
 

"Quindi il consiglio alla fine cosa riguardava scusa?"
 

"Secondo voi accetterà? E' il momento giusto per chiederglielo? O mi conviene aspettare?"
 

"Secondo me avete aspettato fin troppo a lungo.. A questo punto Carpe Diem, cogli l'attimo. Ora o mai più Tony"
 

"La penso come Abby.. Fallo. E vedrai che Ziva accetterà. E' completamente pazza di te Tony"
 

"Siete grandi ragazzi.. Ah ovviamente pivello mi farai da testimone"
 

"Cough Cough.. potresti evitare di dirmi cose sconvolgenti sempre mentre sto bevendo?!!? Grazie!.. Dici.. dici davvero Tony?"
 

"Certo che si pivello. Anche perché sarà la prima e forse unica occasione di vederti vestito in modo decente"
 

"Oh se la metti così non posso proprio rifiutare allora!!"
 

"Abby.. a questo punto aspettati una telefonata da Ziva. O ti chiederà di farle da testimone.. o ti informerà della mia morte. Confido strettamente nella prima"
 

"Pure io Tony! Che bello un altro matrimonio da organizzare!! Ho già in testa mille idee ma.. aspetta! Quando vorresti celebrare le nozze?"
 

"Appena torna Gibbs.. d'altronde qualcuno deve pur accompagnare Ziva all'altare, no? Inizierò a farle la proposta e poi quando tutta questa vicenda con il capo sarà finita ci sposeremo"
 

"Mi sembra un ottimo piano"
 

"Anche a me. Adesso devo solo metterlo in pratica" 



Angolo autrice..

Ecco svelata la misteriosa cosa che Tony voleva chiedere ad Abby e McGee! <3 <3

Quanto amore <3 <3

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Capitolo 13
*** Giorno 60 ***


 

"Tony!!! Tony!"
 

"Che c'è! Che c'è! Perchè strilli così!"
 

"Non. Trovo. La. Mia. Pistola"
 

"Eh?!?! Scusa come hai fatto a perdere una pistola?!?!?"
 

"Non lo so! Forse quando abbiamo fatto il cambio degli armadi l'ho spostata da qualche parte.. e adesso non mi ricordo più dov'è!!"
 

"Ziva.. Ok, calmiamoci un attimo. Adesso ricontrolliamo bene e vedrai che salterà fuori. Deve essere per forza qui in casa no?"
 

"Hai ragione, perfettamente ragione. Risvolterò tutto l'armadio"
 

"No.. io rivuoterò l'armadio e tu andrai sul divano a berti una camomilla.. Sei decisamente troppo agitata in questi ultimi giorni"
 

"Si nota così tanto?"
 

Da quando Vance ci aveva chiamato perchè era riuscito a contattare Gibbs, Ziva era una corda di violino. Nonostante ci avesse dato solo buone notizie Ziva era rimasta agitata.

Era troppo preoccupata. Lo ero anch'io, ma sicuramente riuscivo a mascherarlo meglio di lei. Era troppo tesa, troppo nervosa. E a questo punto nemmeno più tanto lucida.
 

"Un pò.. Ascolta so che sei angosciata per la missione di Gibbs, ma sta bene ok? Vance ha detto che procede tutto a meraviglia e che tra poco più di due settimane potremmo iniziare ad indagare.. Sta andando tutto bene, ok?"
 

"Ok.. Vedrò di calmarmi"
 

"Brava la mia piccola ninja e comunque.. la tua pistola è dove l'hai sempre tenuta.. Ahhh se non ci fossi io!!"
 

 

Corro a guardare sotto il materasso, dal lato dove dormo io.. e la trovo. Tony è tornato in salotto.. Ma dove diavolo ho la testa ultimamente?!?! La telefonata del Direttore mi ha sconvolto più del previsto. Ma quello che mi ha sconvolto di più è che tra poco ricominceremo a lavorare. A lavorare su una cosa pericolosa.

E ho una paura fottuta. Sono nel panico.

Ho paura per Tony, ho paura che gli possa succedere qualcosa. Ho sempre avuto questo timore, anche quando non eravamo una coppia.. del resto l'ho sempre avuto anche per Gibbs e McGee, ma adesso è diverso. Se dovesse succedergli qualcosa ne morirei, sono sicura. Non posso permettermi di perderlo. Stanotte ho persino pensato di rompergli un braccio apposta, almeno non avrebbe potuto indagare sul campo.. ma mi sono resa conto che sarebbe stato un tantino esagerato forse.

Devo farmi passare queste paranoie.. rischio di impazzire e essere io quella che si farà del male perchè ha la testa da un'altra parte.

 

"Ziva?"
 

"Dimmi!"
 

"Prepara la valigia"
 

"Dove andiamo scusa?"
 

"E' una sorpresa"



Angolo autrice:

So che qst capitolo è cortino.. ma con il prossimo mi farò perdonare giuro! =) =)

Dove la porterà Tony?? =) =) =)

  

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Capitolo 14
*** Giorno 61 ***


 

Tony mi ha portato a Long Island. Ha voluto andare a trovare suo padre. La faccia che ha fatto Senior quando gli abbiamo detto che stiamo insieme non me la scorderò mai. E' stato un misto di "menomale, era ora, perchè avete aspettato tutto questo tempo, sono felice come non mai".. e si vedeva. Camminava a tre metri da terra. Il fatto che Tony fosse andato di sua spontanea volontà a trovarlo, ho dovuto giurargli che io davvero non ne sapevo nulla qualcosa come tre volte, lo faceva stare bene. Nel pomeriggio Senior aveva preteso che Tony passasse un po’ di tempo con lui. Mi sembrava giusto. Quindi me ne sono stata nella vecchia cameretta di Tony a riposare un po’. Era strano stare nella sua camera da ragazzo. Mi immaginavo come doveva essere a quell'età.. non che fosse difficile, chiaro. Ma era bello stare in un posto che Tony aveva vissuto.
 

"Papà non sono venuto a trovarti solo per farti un saluto.."
 

"Ecco, lo sapevo che avevi combinato qualcosa. Me lo sentivo che c'era qualcos'altro sotto"
 

"No papà, non è niente di grave, anzi!!!"
 

"Allora parla, non tenermi sulle spine!"
 

"Voglio chiedere a Ziva di sposarmi.. Oh papà ti prego non iniziare a piangere adesso!!! Mi metti in imbarazzo, ci guardano tutti!!"
 

"Oh che ci guardino pure!! Fatti abbracciare figliolo!!! Sono così orgoglioso di te!!"
 

"Quindi sei d'accordo??"
 

"Come potrei non esserlo?? E' una donna fantastica Tony, non troverai mai nessuna meglio di lei"
 

"Grazie papà, sappi che però a lei non ho ancora fatto capire nulla, quindi guai se dici qualcosa!"
 

Forse è l'abbraccio più vero che ci diamo. Mi si gonfia il cuore di emozione. Mio padre è felice per me. Ed io sono felice di questo.



 

"Guanciotte Dolci? Che fai dormi?"
 

"Un pochino.. il viaggio mi ha un pò stancata"
 

"Sei troppo stanca per venire in un posto con me?"
 

"Affatto.. dammi cinque minuti per prepararmi e sono pronta"


 

 

"Tony potresti togliermi le mani dagli occhi? Non vedo niente!"
 

"Ancora un attimo Ziva, ci siamo quasi"
 

"Non so se essere terrorizzata o arrabbiata"
 

"Perchè mai dovresti esserlo?"
 

"Perchè ti conosco DiNozzo, ecco perchè!"
 

"Oh Ziva, imparerai mai a fidarti di me?"
 

"Mi fido di te"
 

"Allora non preoccuparti"
 

"Ok.. adesso posso farti aprire gli occhi.. pronta?"
 

"Pronta"


 

Non riesco a parlare. Non riesco a dire nulla. Siamo in un cimitero. Siamo davanti ad una tomba. Tony mi ha portato da sua madre. Ecco perchè è voluto venire a Long Island.
 

"Mamma ti presento Ziva, Ziva ti presento mia madre"
 

Il mio cervello non riesce a far quadrare i pensieri.. Sono emozioni troppo forti quelle che sto provando.
 

"Sei la prima persona che porto qui. Penso basti a dimostrarti che quello che provo per te non l'ho mai provato per nessun altra"
 

"Tony io.. non so che cosa dire.. Grazie"
 

"Ti amo"
 

"Ti amo anch’io”

 

Siamo restati un pò sulla lapide di sua madre. Poi ho lasciato Tony qualche minuto da solo con lei. Non riesco a credere a quello che ha appena fatto. E' la più grande dimostrazione d'amore che poteva farmi. E' la persona che più ha amato nella sua vita.. e ha voluto condividerla con me. Mi sento travolta dall'emozione.. e senza farmi vedere verso lacrime di gioia. Sono le prime lacrime di gioia che riesco a versare.

 

"Mamma ti devo confessare una cosa.. la amo quasi quanto ho amato te. Adesso pensa che non l'abbia vista ma lo so che sta piangendo. E' solo troppo orgogliosa per farsi vedere. E' la donna più incredibile che io abbia mai conosciuto. Ed è quella con cui voglio passare il resto della mia vita. E' buffo, lo sto dicendo a tutti tranne che a lei. Ma non preoccuparti lo farò presto. Sai, penso ti sarebbe piaciuta Ziva.. Avreste sicuramente fatto comunella contro di me. Mamma.. sappi che.. sei sempre nei miei pensieri"

 

"E' tutto a posto?"
 

Lo vedo che si sta asciugando una lacrima.
 

"Si.. adesso è tutto a posto. Andiamo a casa?"
 

"Andiamo a casa"




Angolo autrice:

Capitolo strappalacrime.. ho pianto a scriverlo. <3 <3

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Capitolo 15
*** Giorno 65 ***


Tra pochi giorni iniziamo una missione sotto-copertura. Ed io non ho ancora fatto la proposta a Ziva. Ho tutto quello che mi serve, compreso l'anello. Abby ha detto che è bellissimo. Ma è in uno stato di euforia tale che se le facevo vedere un pezzo di vetro su del fil di ferro avrebbe detto la stessa cosa. Voglio che sia tutto perfetto. Voglio farle una proposta di quelle che ti manca il fiato. Di quelle epiche. Ma il mio cervello non mi sta aiutando. Non riesco a pensare a qualcosa di così spettacolare. McGee dice che sto diventando pazzo. E che a Ziva piacerà qualsiasi cosa faccia. Probabile che abbia ragione. Ma io voglio stupirla, stupirla davvero.

"Tony? Hey ci sei?"

Ziva mi ha dato una pacca sul braccio per farmi tornare sulla Terra, più precisamente sul divano di casa.

"Mmm..?! Scusa.. stavo vagando un pò con la testa"

"L'ho notato.. Cattivi pensieri?"

"Tutt'altro"

"Qualcosa che vuoi condividere con me?"

"Se insisti.. stavo pensando a questo"

La bacio con tutto l'amore che provo per lei. Riuscirò mai ad esprimerle almeno un decimo di quanto la amo? Ho bisogno di lei. Non riesco a ragionare quando ci baciamo così. L'istinto di possederla è più forte di tutto il resto.

Facciamo l'amore sul divano, in un mix di tenerezza e passione.

Quando rimaniamo senza forze e senza fiato capisco che è adesso il momento perfetto. Mi infilo i boxer e mi alzo.

"Dove stai andando?"

"Un salto in bagno, arrivo subito Guanciotte Dolci!"

Invece mi fiondo in camera e recupero la scatolina con l'anello. L'avevo nascosta nell'unico posto dove sapevo che Ziva non avrebbe mai guardato. O almeno speravo non avesse mai guardato. Era il doppiofondo del cassetto del mio comodino.Non era esattamente il posto migliore per un anello di fidanzamento.

Ok è ora DiNozzo.

"Pensavo fossi morto nel bagno, non arrivavi più! Tony.. Tony che stai facendo?"

Si è inginocchiato. Davanti a me, che adesso ero semi-sdraiata sul divano con la sua maglietta addosso.

"Ziva David, sono innamorato di te. Sono innamorato di te da sempre. Voglio passare il resto della mia vita con te. Vuoi diventare mia moglie?"

O mio Dio. O mio Dio. Debito d'ossigeno. Mi ha veramente chiesto di sposarlo?!?! Ma è impazzito!?!? Cioè è fantastico ma.. accidenti è troppo poco tempo che stiamo insieme.. E' anche vero che però ci conosciamo da anni e non siamo mai stati solo amici.. So che è la mia persona, so che è quello giusto.. Dai ormai abbiamo anche l'età giusta per farlo.. Ma così su due piedi..

"Ziva per la mia salute mentale potresti dirmi qualcosa?"

"Io.. Si.. Si, Anthony DiNozzo, voglio sposarti!"

Mi infila un bellissimo anello all'anulare sinistro. Ha pure buongusto! Sono pervasa da una felicità che non riesco a contenere. Inizio a piangere e a ridere insieme. Sembro una pazza. Lo bacio con tutto l'amore che riesco a far uscire dal mio cuore.

Ha scelto me per tutta la vita, io per tutta la vita sceglierei lui. Sempre e solo lui.

"Wow.. quindi adesso siamo fidanzati ufficialmente?"

"Sembrerebbe di si David.. sei felice?"

"Sono molto più che felice Tony... Uh, devo chiamare Abby!!!"

"Si, devi chiamarla. Attende questa telefonata da un pò ormai!"

"Aspetta.. lo sa? E lo sa anche McGee immagino!"

"Non ti arrabbiare adesso.. Gli ho solo chiesto se secondo loro eri pronta ad accettare, te l'avrei chiesto anche se mi avessero detto di no"

"Va bene, perdonato!"

"Ah e sappi che la cerimonia si farà tra un pò di tempo.."

"Vuoi aspettare ancora? Perchè?"

"Perchè voglio vederti accompagnata all'altare da una persona che in questo momento non è qui con noi.. e so che lo vuoi anche tu"

"Grazie.. Ti amo Tony"

"Anche io"

Ok, forse non è stata la dichiarazione del secolo. Forse non è stata la proposta più spettacolare del mondo. Ma ha detto di Sì. Direi che è andata bene.

Mentre Ziva è al telefono con Abby mi siedo sul divano a sorseggiare un bicchiere di vino dalla bottiglia che abbiamo aperto per festeggiare. Osservo la mia futura moglie che entusiasta racconta ad Abby della mia proposta - evitando di dirle che ero in boxer, almeno questo! - e che continua a rimirare il dito con l'anello che le ho infilato. E' bellissima. E' bellissimo vederla così felice, anche per merito mio. Mi sento un uomo realizzato. E finalmente dopo un'ora e mezza riesco anche io a telefonare a mio padre. Pare che Abby verrà domani a cena con McGee per organizzare il tutto. Non so se esserne felice o terrorizzato. Mi ricordo cosa voleva organizzare al matrimonio di Jimmy. Ziva dovrà prepararsi al peggio del peggio. Io con McGee me la caverò.. giochi di ruolo on-line e qualche birra. Nahhhh.. e che cavolo almeno al mio addio al celibato dovrà organizzare una serata fuori dagli schemi! In caso contrario lo uccido. Giuro.



Angolo autrice:

almeno nelle fan fiction continuiamo a sognare <3 Stay strong <3

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Capitolo 16
*** Giorno 70 ***


Finalmente abbiamo potuto iniziare la nostra indagine. Avevamo fatto qualche piccolo passo avanti, ma la strada era ancora lunga. Siamo tornati a casa stravolti dopo aver passato tutto il giorno in appostamento. Sono così stanca che dopo la doccia avevo solo voglia di andare a letto. Tony mi raggiunge e mi abbraccia sotto le coperte.
 

“Hey..”
 

“Hey..”
 

“Stai bene?”
 

“Si.. Sono solo un po’ stanca. La giornata è stata pesante”
 

“Domani sarà ancora peggio”
 

“Grazie, questo mi aiuta”
 

“Scusa”
 

“Fa niente, hai ragione. Domani sarà peggio. Ma lo stiamo facendo per Gibbs, giusto?”
 

“Lo stiamo facendo per lui.. e per noi. Voglio tornare al lavoro, Ziva. Mi manca l’NCIS, mi mancano i miei colleghi, mi manca quella parte della mia vita”
 

“Anche a me Tony.. però sono spaventata”
 

“Da cosa?”
 

“Di stravolgere la nostra vita di adesso. Mi ero abituata alla situazione di ‘vacanza’ e mi piaceva. Il fatto di tornare a lavorare da una parte mi rende entusiasta.. dall’altra mi terrorizza”
 

“Anche a me piaceva stare in vacanza, ma dovremmo pur guadagnarci da vivere, no? E poi, di cosa hai paura?”
 

“Ho paura che il lavoro si metta tra noi. Ho paura di non riuscire a separare la nostra vita privata da quella professionale. Ho paura che possa succederti qualcosa.. Tony siamo onesti.. facciamo un lavoro pericoloso. Rischiamo la vita ogni giorno.. e se ti dovesse succedere qualcosa io..”
 

“Shhh.. Guanciotte Dolci non devi avere paura di questo. Il lavoro è stata la ragione per cui ci siamo incontrati. E per quanto mi riguarda non ho mai scisso il privato dal professionale, non con te.. non potevo. Ed è vero, facciamo un mestiere rischioso.. ma qualcuno dovrà pur farlo! A parte gli scherzi.. mi sono sempre preoccupato per te, anche quando non stavamo insieme.. ed è ovvio che adesso lo sarò ancora di più. Ma l’NCIS fa parte del nostro essere. Fa parte di noi. Supereremo insieme la paura. Giorno dopo giorno. E quando torneremo a casa la sera, il lavoro della giornata lo lasceremo fuori dalla porta, ok?”
 

“Come fai a trovare sempre le parole per farmi sentire meglio?”
 

“Che ci vuoi fare.. È un dono di natura!”
 

“Ti pareva che non dovevi rovinare il momento!!”
 

“Dai lo sai che mi piace scherzare!”
 

“O lo so si..”
 

“Dai piccola ninja adesso dormiamo che domani abbiamo un bel po’ di scartoffie da esaminare”
 

“Uff.. lo so. Non vedo l’ora che questa storia finisca”
 

“Da una parte si.. dall’altra un po’ meno”
 

“Perché?”
 

“Ziva quando questa storia sarà finita dovremo dire a Gibbs che abbiamo infranto la regola numero 12, che viviamo insieme, che ci siamo fidanzati e, cosa peggiore di tutte, che stiamo per sposarci.. Ci ucciderà.. Mi ucciderà”
 

“Non essere così tragico.. magari la prende bene!”
 

“Certo potrebbe prendere bene le prime tre.. al massimo per quelle mi darebbe solo dei gran scappellotti.. Ma sul matrimonio ho i miei dubbi. Lo sai come la pensa il capo”
 

“Oh lo so. Ma dai, io spero che sia contento per noi!”
 

“Lo spero anch’io”

 
 

Volevo che Gibbs fosse contento. Desideravo che fosse felice per la nostra decisione. Era l’uomo a cui avevo messo in mano la mia vita più di una volta. L’uomo che avevo salvato, anche se non era nessuno per me, uccidendo mio fratello. L’uomo che mi ha sempre protetta, incoraggiata, difesa.. Ma che mi ha anche lasciata libera di sbagliare, di commettere errori.. e che mi ha sempre riaccolta a casa. Doveva essere contento per noi. Avevo bisogno che fosse così. Quando mio padre era ancora in vita Gibbs aveva assunto un ruolo importante per me.. ma dopo la sua morte è diventato essenziale. Era diventato lui mio padre. E non sarebbe potuto mancare. Per niente al mondo. Volevo arrivare all’altare aggrappata al suo braccio. Volevo fosse lui a prendere la mia mano e a metterla in quella di Tony. Volevo che ci guardasse con orgoglio e commozione quando avremmo pronunciato il sì più importante della nostra vita. Tony sta decisamente esagerando, Gibbs la prenderà benissimo, ne sono sicura.

 

Ci abbiamo messo una vita e adesso.. eccoci qui, insieme. Nel giro di pochi mesi abbiamo avuto il coraggio di fare tutto quello che non abbiamo fatto in otto anni. Abbiamo dovuto scendere all’inferno e risalire per arrivare fino a qui. Ma ne è valsa la pena. Ogni litigata, ogni ferita, ci è servita a raggiungere la felicità. Non sono mai stato più appagato nella mia vita. C’è solo una cosa che vorrei adesso.. ed è un discorso che Ziva e io dovremmo presto affrontare. Ed è un discorso che mi fa paura. Più paura di quando gli ho confessato il mio amore. Più paura di quando le ho chiesto di sposarmi. Ma non possiamo non discuterne. Anche se mi fa paura. 

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Capitolo 17
*** Giorno 84 ***


“Guanciotte Dolci..”

“Mmmm..”

“Sveglia, la colazione è pronta”

“Ancora cinque minuti..”

“Dai Ziva sono le dieci, è ora di alzarsi!”

È domenica e oggi siamo liberi dall’indagine. Possiamo dedicare un po’ di tempo a noi. Le ultime settimane sono state dure. Abbiamo bisogno di ritrovarci un po’.

“Ok.. Sono sveglia Tony..”

“Tieni.. Caffè e brioches, come piace a te!”

“Tu mi vizi così!!”

“Mi piace viziarti piccola ninja!”

Mentre addenta la brioches prendo coraggio e affronto le mie paure.

“Ziva devo chiederti una cosa..”

“Dimmi tutto Tony”

“È una cosa un po’ delicata e non so bene da che parte cominciare..”

È nervoso, troppo nervoso. Mi sta facendo preoccupare. Cosa deve dirmi per farlo agitare così!?!?

“Ti ascolto..”

“Ecco.. Abbiamo deciso di vivere assieme, di sposarci, di ricominciare a lavorare.. Ma c’è una cosa di cui non abbiamo ancora parlato e che per me è fondamentale”

“Che cosa?”

Prendo una boccata di ossigeno esagerata.

“Ziva io voglio avere dei figli. Voglio avere dei figli con te. Che abbiano i tuoi occhi e il tuo sorriso. Voglio vederti con il pancione. Voglio venire con te alla prima ecografia, a scoprire se aspettiamo un maschio o una femmina. Voglio creare un famiglia con te”

Wow. Me lo aspettavo che prima o poi saremmo arrivati a questo punto. Era l’unica cosa di cui non avevamo mai discusso.

“Tony..”

“Lo so che la maternità non è mai stata la primo posto dei tuoi pensieri. Ma io non voglio rinunciare a diventare padre. Non voglio rinunciare a creare qualcosa che sia fatta di me e di te. Dimmi che nemmeno tu vuoi”

“Tony.. hai ragione. La maternità non è mai stato un mio obiettivo. Non mi interessava diventare madre. Forse perché avevo paura. Paura di non essere capace di amare qualcuno. Paura di non riuscire ad aprire il mio cuore ad emozioni così grandi. Ma stando con te.. ho capito che posso farlo. Che posso annullarmi per qualcun altro. Che posso essere una persona migliore, capace di amare senza far soffrire”

“Mi stai dicendo che vuoi dei figli David? Che vuoi creare una famiglia con me?”

“Si Tony. Voglio dei figli con te. Voglio che abbiano il tuo senso dell’umorismo e la tua intraprendenza. Che abbiano la tua tenerezza e la tua voglia di fare. Lo voglio davvero Tony”

“Tu hai la benché minima idea di quanto ti amo?”

“Se mi ami almeno la metà di quanto ti amo io.. si, un’idea ce l’ho”

Mi da un bacio da togliere il fiato. È uno di quei baci stile film.. di quelli che non credi esistano nella vita reale. Che si trasforma presto in passione pura.

“DiNozzo hai per caso intenzione di farlo adesso un figlio?”

“Perché no? E comunque, un po’ di allenamento non fa mai male..!”

Mi sorride maliziosa e.. facciamo l’amore. È come se tutto si fosse incastrato nel modo giusto. Come se tutti i piccoli pezzettini della mia vita adesso fossero tutti nell’esatto posto dove dovevano essere. Inizio ad immaginare come potrebbe essere Ziva incinta e mi viene in mente la sua foto quando sotto copertura aveva finto di essere in gravidanza.. Era bellissima già così. Immaginarla incinta di un figlio mio poi, era da perdere la testa.

Vance mi ha telefonato. Ce l’abbiamo fatta. Abbiamo tutto quello che ci serve per far finire l’inchiesta, ma Gibbs tornerà comunque tra un paio di mesi. Deve finire l’operazione speciale che ha iniziato. Ovvio, il capo non lascia mai le cose a metà. Ma noi finalmente tra una settimana potremmo riprendere il servizio attivo all’NCIS e io supervisionerò fino al ritorno di Gibbs, come quando andò in Messico. Oggi è decisamente una buona giornata. 




Angolo autrice:

Li amo. E li amerò per sempre. <3

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Capitolo 18
*** Giorno 93 ***


"Tony, ti prego non possiamo farlo qui!"
 

"Non stiamo facendo niente Ziva!"
 

"Ah no?!"

 

 

Tony mi aveva trascinato con lui nell'ascensore finito di lavorare. Ormai all'NCIS eravamo rimasti solo noi e qualche agente del turno di notte.

Al''inizio pensavo volesse rubarmi un bacio come al solito.. ma le cose ci sono sfuggite un pò di mano. Non stavamo facendo niente era una cazzata. Enorme. Ci stavamo baciando appassionatamente e.. non riuscivamo a tenere ferme le mani.
 

"Tony siamo al lavoro.."
 

"Abbiamo finito di lavorare sette minuti fa Ziva.."
 

Questo non toglie che non era propriamente il comportamento da seguire. Ma Ziva oggi ce l'aveva messa tutta per farmi impazzire. A partire dal fatto che dopo un sacco di anni era venuta a lavorare con una gonna. Una gonna corta. E che non aveva fatto altro che punzecchiarmi tutto il giorno. Ero arrivato al limite della sopportazione.
 

"E sappi che comunque è tutta colpa tua.."
 

"Colpa mia?"
 

"Sei tu che mi hai provocato tutto il giorno.."
 

"Se è per questo l'ho sempre fatto.."
 

"Vero.. ma adesso posso approfittarne"
 

Non mi lascia il tempo di rispondergli che mi attacca al muro con un altro di quei baci che non delfinerei propriamente casti. E più mi dico che dobbiamo smetterla, più non riesco ad interromperlo.

Sento le sue mani farsi strada sotto la mia camicetta, la sua bocca che inizia a scendere verso il basso.. e mi impongo di fermarlo.
 

"Tony ti prego fermati.. adesso"
 

"Perchè?"
 

"Perchè non possiamo farlo qui! Dai Tony davvero, andiamo a casa!"
 

"Mi stai rifiutando David?"
 

"Non la metterei proprio così.."
 

"E' quello che stai facendo"
 

Detto questo mi lascia libera dalle sue mani e si rimette a posto la cravatta, tentando di ricomporre anche tutto il resto. Ci rimango malissimo. Si sta davvero offendendo perchè non ho voluto fare sesso nell'ascensore del nostro posto di lavoro?

Arriviamo fino alla macchina senza dire una parola. Questo silenzio mi fa innervosire ancora di più.
 

"Hai intenzioni di ricominciare a parlarmi?"
 

"Io.. scusami Ziva. Ho.. perso un pò il controllo"
 

"Me ne sono accorta..!"
 

"Non capiterà più, giuro"
 

"Tony non mi fa incazzare il fatto che tu mi desideri così.. ma al lavoro finchè si tratta di qualche bacio mi va bene, anzi.. ma tutto il resto mi sembra chiaramente fuori luogo"
 

"Hai ragione. E' che oggi tu ti sei messa questa maledetta gonna.. e non hai fatto altro che provocarmi.. e io non ho capito più niente quando ho iniziato a baciarti"
 

"Te lo ripeto, me ne sono accorta!"
 

"Sei offesa?"
 

"No.. ma facciamo in modo che non capiti una seconda volta. E' già stato difficile dirti di no oggi, se capitasse ancora non ne sarei capace"
 

"David.. mi stai dicendo che saresti potuta cedere?"
 

"Probabilmente no.. ma è stata dura chiedere di fermarti. Non sei l'unico ad avere gli ormoni impazziti"
 

"Ok adesso basta. Andiamo a casa o rischio seriamente di saltarti addosso nel parcheggio"
 

 

 

Non ci eravamo nemmeno arrivati a casa. Siamo finiti a fare sesso nell'ascensore del palazzo di Tony. Nemmeno quando ero un'adolescente avevo questo tipo di istinto passionale, doveva uscirmi adesso?
 

E' che quando siamo vicini così proprio non riusciamo a trattenerci.. Appena si erano chiuse le porte si riattivata una scarica di elettricità tra i nostri corpi. Non si poteva ignorarla ancora. E' stata una di quelle sveltine che ti però ti lasciano stravolta e con il fiatone. Era stato un "prendimi e fai di me quel che vuoi". Peccato che quando le porte si erano riaperte noi eravamo tutto fuorché presentabili. Io avevo ancora la camicetta semi-slacciata e i capelli scompigliati, la cravatta di Tony era tutto meno che al suo posto e aveva ancora i pantaloni slacciati. E sul pianerottolo c'era una coppia di sessantenni che dire che ci ha guardato male era un eufemismo.
 

"Giovanotto le sembra il caso? Ma quanti anni avete?"
 

"E buonasera anche a lei signora!"
 

"Tesoro meglio che usiamo le scale!"
 

"Si.. lo credo anch'io!"
 

"Vi auguro un buon proseguimento di serata!"
 

"Tony dai piantala, sono già abbastanza imbarazzata!"
 

E' decisamente, imbarazzante. E menomale che gliel'avevo anche detto. Tipo venti minuti prima al lavoro.
 

"Non prederemo mai più l'ascensore insieme"
 

"Come sei tragica Ziva!"
 

"Adesso lo diranno a tutti vedrai. Quando ci vedranno penseranno "Oh ecco i due che approfittano dell'ascensore per accoppiarsi!"
 

"E allora? Che lo pensino pure Ziva! Avresti dovuto vedere la tua faccia..!"
 

"Mi stai anche prendendo in giro adesso?"
 

"Dai ammettilo Ziva, è stato comico"
 

"Si.. un pochino si"
 

"Solo un pochino?"
 

"Va bene è stato molto comico ok?"
 

"Così va meglio!"
 

"Però Tony dobbiamo darci dei limiti.. non possiamo saltarci addosso in questo modo!"
 

"Cosa posso farci Ziva? Sei tu che mi scombussoli così!"
 

"Parlo sul serio Tony.."
 

"Ok ok afferrato. Farò il bravo e terrò le mani a posto quando siamo in luoghi pubblici. Contenta?"
 

"Si, grazie! E adesso cuciniamo qualcosa che sto morendo di fame!"
 

  

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Capitolo 19
*** Giorno 114 ***


Era stato bello tornare al lavoro.. ma anche terribilmente stancante. Abituati ai ritmi degli ultimi mesi, era difficile tornare alla “normalità”. Ero contenta del ritorno all’NCIS. Stavo con McGee ed Abby, ma soprattutto stavo con Tony tutto il giorno. Nonostante stessimo insieme sul lavoro riuscivamo ad essere professionali. Certo, ogni tanto ci lanciavamo occhiate e frecciatine.. ma niente di nuovo a quello a cui erano abituati gli altri. C’era solo l’aggiunta dei baci rubati. Solo e soltanto quelli, visto l’esperienza dell’ascensore. Sotto le scale, in bagno, nell’ascensore.. Ogni tanto ci ritagliavamo qualche minuto per il noi coppia. Non riuscivo a stare lontana dalle sue labbra per 14 ore e a quanto pare nemmeno lui. McGee quando ci vedeva sparire uno dopo l’altro alzava gli occhi al cielo e faceva qualche battutina.. Abby invece sorrideva a trecento denti. Era tutta un “quanto siete carini” e cose così. Camminava a tre metri da terra. Piccola dolce Abby, che è felice se lo sono gli altri. Ma oggi è stata una giornata particolare. Palmer e Breena ci avevano portato Jonas, il bambino che hanno adottato. È bellissimo. Ha due occhioni azzurri e delle manine così piccole! Mi sono imbambolata a guardarlo.. un po’ tutti ci siamo imbambolati a guardarlo. Ma per me era diverso. Era la prima volta che vedevo un bimbo da quando io e Tony avevamo parlato dell’averne uno. E mi sono sentita bene. Non ho avuto paura di quell’esserino che mi guardava curioso, anzi. Ne ero affascinata. Segno che ero decisamente pronta ad averne uno tutto mio, tutto nostro.

“Tony hai visto quanto è bello Jonas?”

“Ho visto si.. Ma ho visto anche un’altra cosa”

“E sarebbe?”

“I tuoi occhi.. i tuoi occhi si sono illuminati quando l’hai tenuto in braccio. Non ho potuto non pensare a quando il bambino che terrai tra le braccia sarà il nostro”

“Ci ho pensato anch’io Tony e.. sono pronta. Voglio avere un bambino”

“Dici davvero? Adesso, seduta stante? Dammi un minuto e sono pronto!”

“Tony smettila di fare il cretino. Intendevo dire che non c’è più bisogno di usare precauzioni..”

“Sicura?”

“Sicura”

“Sei proprio convinta di non volerci provare adesso? Perché io non avrei nessuna obiezione!”

“Bhè.. Non si può dire di no a dell’esercizio fisico extra.. non credi?”

 

“Ziva.. credo che dovremmo comprare un letto nuovo”

Forse è stato il fatto di aver raggiunto ogni obiettivo possibile, forse il fatto che Ziva voleva provare ad avere un bambino, forse il fatto che fosse semplicemente lei la donna con cui stavo facendo l’amore. Fatto sta che abbiamo rotto il letto che abbiamo comprato insieme. Non l’abbiamo solo rotto. Abbiamo demolito delle doghe. Tante doghe. Possibile che perdiamo così il controllo?

“DiNozzo sei un danno”

“Hey guarda che non è stata solo colpa mia!”

“Vero.. mi prendo la colpa anch’io va bene?”

“Brava, mi piace che quando mi dai ragione!”

“Il tuo ego mi da i brividi a volte”

“Ah Ah Ah spiritosa! Però ascolta.. visto che dobbiamo già prenderlo nuovo.. che ne dici di demolirlo del tutto?”

“Mi sembra un’ottima idea..”

 

 

“Tony sbrigati, siamo in ritardo!”

“Un secondo Ziva, metto la giacca e sono pronto!”

“Possibile che ci metti più di me a prepararti!?”

“Oh ma non è vero!”

“Cero, certo.. dai muoviti che Abby ci aspetta”

Abby aveva invitato me, Tony e McGee e cena da lei. Voleva festeggiare il nostro ritorno ufficiale all’NCIS. Piccola Abby, faceva di tutto per non pensare a Gibbs. Le mancava tantissimo, così organizzava un sacco di uscite e cene insieme per evitare di pensarci e stare male.

“Pensi che dovremmo dirlo agli altri che stiamo pensando si avere un bambino?”

“Tony non mi sembra il caso, dai! È una cosa nostra non credi?”

“Si certo, però..”

“Però niente. Ti prego Tony, almeno questo possiamo tenerlo per noi?”

“Ok Guanciotte Dolci. Ogni tuo desiderio è un ordine!”

  




Angolo autrice:

Questo è un capitolo di passaggio.. i prossimi saranno veramente tosti. Quindi, state prontI!!!

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Capitolo 20
*** Giorno 115 ***


Abbiamo finito di cenare e siamo seduti a tavola a chiacchierare, quando Abby comincia a parlare..
 

“Dobbiamo organizzare di un sacco di cose!!!”
 

“Tipo?”
 

“Oh Ziva!!! Il vostro matrimonio!! Ho già in mente un sacco di cose!”
 

“O mio Dio, Abby! Non abbiamo nemmeno deciso una data!”
 

“Lo so, ma quella non è importante! Ho già visto qualche posto dove fare il ricevimento.. e soprattutto ho già scelto il mio vestito!”
 

“Abby dimmi che non ti vestirai di nero al nostro matrimonio”
 

“Uff Tony lo sai che quello che è il mio colore!”
 

“Ma così sembrerai ad un funerale!”
 

“Ma non è vero!! Inserirò anche un altro colore. Diglielo Ziva che posso vestirmi di che colore voglio!!”
 

“Ziva non osare darle il permesso di vestirsi di nero!!”
 

“Oh no, io in questa cosa non mi voglio far coinvolgere! Vedetevela voi!”


 

Ci sono voluti quaranta minuti di discussione tra Tony e Abby per arrivare ad una soluzione comune, che sinceramente non sono riuscita a capire quale sia. Io e McGee eravamo troppo occupati a prenderli in giro per ascoltare quello che si stavano dicendo.
 

“Pivello, mi raccomando il discorso!”
 

“Discorso? Quale discorso?!”
 

“In qualità di testimone dello sposo dovrai fare il brindisi, ergo dovrai fare il discorso”
 

“Ecco, lo sapevo che c’era la fregatura! Io non sono bravo a parlare in pubblico Tony, lo sai!”
 

“Oh McGee non sarà un pubblico molto vasto.. Effettivamente saremo ben poche persone. Le più importanti per noi”
 

“Infatti, Ziva, non mi hai ancora dato la lista degli invitati!”
 

“Bhè a parte voi e Gibbs ovviamente.. Ducky, Jimmy, Breena e Jonas.. Il direttore Vance e i suoi figli, il padre di Tony, mia zia Netty, se riuscissimo a sentire Monique sarebbe perfetto.. Tony ti viene in mente qualcun altro?”

 

Mi era venuto in mente qualcun altro si. Ziva non l’aveva nominato apposta. Ma non era il caso di tirare fuori la questione ora.

 

“Mmm.. non credo. Ma ci penserò e ti farò sapere Abby, ok?”
 

“Bravo ragazzo!”
 

“Tony è meglio andare adesso. Si è fatto tardi e domani è lunedì”
 

“Hai ragione Ziva. Abby grazie di tutto. McGee tu vieni con noi?”
 

“No stasera resto qui a dormire. Devo installare un nuovo programma ad Abby e lei ha deciso che deve supervisionare il mio lavoro. Sarà una lunga nottata!”
 

“Uh McLover.. sarà una lunga nottata si!”
 

“Tony piantala di fare lo scemo. Delaila è partita da solo due settimane!”
 

La fidanzata di McGee era partita per un master della durata di un anno in Florida. Povero Tim, aveva appena trovato una donna! Ma si erano organizzati per vedersi in ogni week end libero. E tra lui ed Abby adesso c’era solo una grande e profonda amicizia.



 

“Ziva posso farti una domanda?”
 

“Proprio adesso? Mi sto addormentando sul sedile Tony, non puoi farmela domani?”
 

“No, non posso”
 

“Uff.. va bene dimmi!”
 

“Quando hai elencato le persone da invitare al matrimonio.. Mi sa che ne hai dimenticata una”
 

Sbam. Uno schiaffo in faccia. Speravo che Tony non ci avesse fatto caso. Speravo che avesse lasciato correre. Shmeil. Quando è iniziato tutto il casino con Parsons ho scoperto un passato di lui che non conoscevo, che mi aveva tenuto nascosto.. e che mi aveva fatto male. Era stata l’ennesima persona ad avermi tradito.
 

“Non l’ho dimenticata. Semplicemente non voglio che ci sia”
 

“Ziva..”
 

“No Tony. Nonostante gli voglia un gran bene non lo voglio al matrimonio. Mi ha mentito, capisci!?!”
 

“Ziva ha solo omesso una parte della sua vita. Una parte che non potevi sapere”
 

“Non fa differenza”
 

“È proprio un no allora?”
 

“Tony non capisco perché insisti tanto”
 

“Perché non vorrei che te ne pentissi”
 

“Non succederà”
 

Succederà invece, ne sono certo.  




angolo autrice

ecco che arrivano i problemi.. =( 




 

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Capitolo 21
*** Giorno 116 ***


“Vaffanculo Ziva! Al diavolo tu, il matrimonio, e tutto quello che ti riguarda!”

 
 

2 ore prima
 

 

“Tony seriamente dimmi che stai scherzando. Dimmi che non l’hai fatto davvero”
 

“Invece l’ho fatto”
 

”Perché?!? Ti avevo detto come la pensavo!”

 

Tony aveva rintracciato Shmeil. E l’aveva fatto venire a Washington. Per dargli la possibilità che mi spiegasse. Peccato che a me delle sue spiegazioni non importasse nulla. Ma quello che mi stava facendo ribollire il sangue nelle vene adesso è che per l’ennesima volta Tony aveva fatto di testa sua, senza ascoltarmi, senza dar peso alla mia opinione. La maggior parte delle volte amavo quando si comportava così.. Tipo quando gli dicevo che non volevo la marmellata alla fragola e lui ne comprava apposta 10 chili per farmi dispetto. Ma adesso si parlava di una questione importante, decisamente più importante della marmellata.

 

“Sei.. un egoista, ecco cosa sei!!! Non hai il benché minimo rispetto per me, per le mie decisioni! Come ti sei permesso di intrometterti così!”
 

“Ziva l’ho fatto per te. Sapevo che ti sapresti pentita della tua scelta..”
 

“Ah così adesso sei anche un veggente? Sai anche qualcos’altro Tony? Perché potrebbe tornarmi utile conoscere il futuro!”
 

“Adesso stai esagerando..”
 

“No Tony, non sto esagerando! Perché non riesci a capire che ci sono cose che non ti riguardano? Perché non capisci che ci sono cose che sono solo mie? Perché ogni tanto più semplicemente non ti fai i cazzi tuoi?”
 

“Ah è così?? Scusa se metto sempre te al primo posto Ziva! Scusa se ho cercato di fare da paciere!”
 

“Non dovevi!”
 

“Perfetto, non vuoi vedere Shmeil? Non c’è problema! Gli compro un biglietto per Tel Aviv e domani sarà già in Israele!”
 

“E pensi che questo basti a risolvere le cose?”
 

“Non c’è niente da risolvere Ziva! Sei tu che stai facendo tutto questo casino!”
 

“Scusami se voglio decidere io della mia vita! Te lo ripeto, il fatto che stiamo insieme non ti autorizza a prendere decisioni che non ti riguardano!”
 

“Ah è così che la metti adesso? Benissimo! Da oggi in poi ognuno si farà i cazzi propri così eviteremo ogni problema!! Ti va bene?”
 

“Devi essere sempre tragico!?!?”
 

“A quanto pare sei tu che devi essere un po’ più chiara. Ci sono altre delucidazioni che vuoi darmi? Qualcos’altro che posso o non posso fare? Così mi organizzo la prossima volta!!”
 

“O ma piantala di fare il bambino!”
 

“Adesso sto facendo il bambino? No ti prego continua pure con la lista dei miei difetti Ziva!”
 

“Sei così.. irritante! Stravolgi quello che ti dico a tuo piacimento!”
 

“Te l’ho detto, forse non riesci ad essere abbastanza chiara!”
 

“Sei tu che invece non mi ascolti!”
 

“Io ti ascolto da otto fottuti anni Ziva! Ho ascoltato ogni parola che mi hai detto da quando ci siamo conosciuti! E non mi sono mai permesso di incazzarmi così quando sei stata tu a intrometterti nella mia vita!”
 

“E quando mai l’avrei fatto!”
 

“Tipo quando stavo con Jeanne? O con EJ? Pensi che non me lo ricordo di come ti comportavi?”
 

“Questo è un colpo basso Tony!”
 

“Forse è quello che ti serve per farti capire che tutto quello che faccio lo faccio per te!”
 

“Nessuno te l’ha chiesto”
 

“Vaffanculo Ziva! Al diavolo tu, il matrimonio e tutto quello che ti riguarda!”
 

 

 

Mi sento malissimo. Non avevamo mai litigato così da quando ci eravamo fidanzati. Mi è sembrato di tornare indietro di 4 anni. All’anno più brutto della nostra vita “insieme”. Tony se né andato sbattendo la porta e mi ha appena mandato un messaggio dicendomi che non tornerà a casa a dormire. Stavolta è decisamente una BRUTTA litigata. Perfino Fuffy si è nascosto sotto il letto e pare non abbia la minima intenzione di venire fuori. Ma che diavolo non sono io ad aver sbagliato! A dover chiedere scusa! Sono ancora troppo orgogliosa per abbassarmi a fargli delle scuse che non si merita. Non doveva intromettersi e l’ha fatto. Si prende dei diritti che non ha. E nonostante mi manchi già tantissimo stavolta non voglio cedere. Anche se vorrà dire passare la notte in un letto troppo vuoto. Anche se vorrà dire andare domani al lavoro e vederci arrabbiati.


 

Sono andato da Gibbs. Quando è partito per la sua missione mi ha lasciato le chiavi da casa. Ho bisogno di stare solo. Sono in uno stato mentale che definire alterato è riduttivo. Sono arrabbiato, amareggiato, deluso. Pensavo di aver fatto una cosa carina ad invitare Shmeil.. e invece mi si era ritorta contro. E aveva scatenato un effetto domino. Una delle peggiori liti che avevamo mai fatto. Tutto perché volevo essere carino con lei. Che vada al diavolo. Sinceramente stavolta non me ne frega nulla di chiarire.



Angolo autrice:

La bomba è esplosa. =(

 

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Capitolo 22
*** Giorno 117 ***


Una giornata di merda. Basta a spiegare come è stato oggi? Io e Tony non ci siamo quasi rivolti la parola tutto il giorno. E le poche volte che lo facevamo ci guardavamo male e ci rispondevamo anche peggio. Il che non è piacevole se lavori a due passi di distanza. McGee si è rintanato da Abby. Dovevamo essere davvero intrattabili per farlo fuggire così. Mi dispiace per lui. Non c’entra niente con questa situazione. Lo sapevo, lo sapevo che avremmo avuto problemi sul lavoro! Ecco perché per Gibbs la regola numero dodici era così importante.. forse non aveva tutti i torti. Perché per quanto ci provi non riesci a non farti coinvolgere.

Ma finalmente la giornata era finita e si poteva andare a casa. Vado a prendere l’ascensore senza preoccuparmi di quello che farà lui. Che invece lo blocca con una mano e si infila nel vano insieme a me.
Passiamo una trentina di secondi senza dire nulla, con il solo rumore dell’ascensore a farci da sottofondo.


“Non torno a casa stasera”

“Se vuoi tornarci non c’è problema, posso andare in albergo”


Circa un mese fa avevo venduto la mia vecchia casa, non avevo un posto stabile dove andare.


“No stacci tu. Io ce l’ho un posto dove stare”

Detto questo esce dall’ascensore, che nel frattempo è arrivato al parcheggio, sale in macchina e se ne va senza dirmi altro. Non mi sono mai sentite più triste e umiliata. Poi dove sarebbe questo posto in cui può stare? Abby? McGee? No, me l’avrebbero detto se Tony si fosse presentato da loro. Oh cazzi suoi. Vuole continuare a fare l’arrabbiato? Fantastico, continuerò anch’io.


Non volevo farla arrabbiare ancora di più ma, soprattutto, anche se avevamo litigato non volevo si preoccupasse per me. Solo per quello l’avevo informata che non sarei tornato a casa. È stato un incubo oggi. Il fatto di non guardarci come al solito, di non nasconderci a baciarci sotto le scale.. mi era mancato. Ma ero ancora troppo offeso per sopportare di stare nella stessa casa con lei. Perché so come sarebbe finita. Non avrei resistito e le avrei chiesto scusa. Avremmo fatto l’amore e sarebbe stata chiusa li. Ma stavolta non potevo passarci sopra. Anche se voleva dire continuare questa guerra.




“Tony? Ci sei?”

“Abby!?!? Che diavolo ci fai qui??”

“Dovevo recuperare alcune cose che avevo lasciato a casa di un’amica qui vicino.. e ho visto la tua macchina parcheggiata fuori.. Tony che diavolo sta succedendo? Perché non sei a casa con Ziva?”

“Abby veramente, non mi va di parlarne”

“Ok, va bene. Non parlarne con me. Ma parlane con lei. Dovete superare qualsiasi cosa vi sia successa!”

“Non è così semplice stavolta…”

“Invece lo è. Lo è perché è la donna che ami. La donna che vuoi sposare.. perché la vuoi ancora sposare vero Tony?”

“Credo di si”

“Come credi???!”

“È più probabile che sia lei a non voler sposare me”

“È così brutta?”

“Ti dico solo che le ultime frasi che le ho urlato erano qualcosa tipo vai al diavolo tu e tutta la tua vita”

“Wow. È decisamente brutta”

“Lo so. Ne usciremo Abby, tranquilla. Ci vorrà solo un po’ di tempo”

“Vedi di mettercene poco. A parte per voi.. Ma non sopporto di avere Tim tutto il giorno in laboratorio. Mi irrita. Quindi anche per la mia sanità mentale fai in fretta a risolvere questa cosa con la tua quasi moglie, ok?”

“Farò il possibile”

“Dormi qui stanotte? Ziva sa dove sei?”

“Si la prima, no la seconda”

“Spero davvero che risolviate Tony. Siete i miei due migliori amici, non mi piace vedervi così”

“Non piace nemmeno a me”

“A domani Tony”

“Ciao Abby”




Non sono abituata a stare in questa casa da sola. È troppo silenziosa, troppo grande per una persona sola. Come diavolo riusciva a starci qui Tony prima che arrivassi io? Non ho ancora capito dove diavolo sia e questa cosa mi fa impazzire. Da una parte sono tranquilla perché me l’ha detto che non tornava. Questo vuol dire che anche se è ancora arrabbiato ci tiene a farmi sapere se non viene a casa. Dall’altra sono un fascio di nervi. Perché sono gelosa di lui. E ho paura che possa commettere qualche cazzata, dopotutto è sempre Tony. Magari il detto il lupo perde il pelo ma non il vizio è vero. Quando non stavamo insieme me lo ricordo come faceva con le donne, come si comportava con loro. E se era andato a passare la serata in un bar e aveva incontrato qualcuna? Qualcuna che avesse ascoltato i suoi discorsi e si fosse approfittata della situazione? Tony avrebbe saputo dire di no? Sto per andare in crisi quando mi arriva un messaggino da Abby:

“Ho visto Tony. Non mi ha raccontato niente di quello che è successo ma vi prego chiarite in fretta. Un bacio. Abby. Ps. Non farti le paranoie mentali, è da Gibbs”



È ufficiale, amo questa ragazza. Mi ha dato la possibilità di ricominciare a respirare e ragionare. Tony è da Gibbs. Non è andato per bar, non ha trovato un’altra donna. Forse Tony è cambiato davvero, dopotutto. Ma adesso che so che è da Gibbs mi prende un’altra ansia.. devo andare da lui? Devo stare qui e aspettare di rivederlo domani al lavoro? Tornerà a casa finita la giornata? Che nodo allo stomaco. No, ho deciso. Ci vedremo domani al lavoro. E se non torna a casa nemmeno domani sera andrò a prenderlo da Gibbs.

 


Angolo Autrice:

Vi aspettavate che facevano pace vero?? E invece vi tengo sulle spine! =)

<3 <3 <3

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Capitolo 23
*** Giorno 118 ***


Oggi è andata un po’ meglio di ieri. Nel senso che se da una parte continuiamo a non rivolgerci la parola, i nostri sguardi dicevano tutt’altro. Ci siamo cercati con gli occhi tutto il giorno. O meglio, io ho cercato i suoi occhi.. E li ho sempre trovati su di me. Sono al limite della sopportazione. Non ce la faccio più a tollerare questa cosa. Ho bisogno che torni a casa. Bisogno di parlarci, baciarci e fare l’amore con lui. Mi manca terribilmente. E vaffanculo l’orgoglio. Si può mettere da parte per l’uomo che ami.
 

Ho guardato Ziva tutto il giorno.. È stato più forte di me, non riuscivo a staccarle gli occhi di dosso. Era come se con lo sguardo volessi dirle tutte le parole che avevo bloccate in gola. Mi sento uno schifo. Mi manca casa mia, ma soprattutto mi manca lei. Dobbiamo chiarire questa cosa, non siamo più dei bambini. Dobbiamo fare pace o lasciarci definitivamente. Il solo pensare a questa opzione mi provoca un dolore fisico.


 

Abbiamo finito di lavorare e possiamo tornare a casa. McGee è sceso da Abby per portarle dei documenti. Più probabilmente ha usato una scusa per lasciarci soli. E adesso siamo ognuno alla propria scrivania incapaci di fare la prima mossa. Fingo di sistemare cose inutili nello zaino solo perché voglio prendere tempo.. Non so cosa fare! E in più sembra che Tony stia facendo lo stesso.. Bene! Di questo passo stanotte saremo ancora qui in ufficio!
 

“Ziva..”
 

“Mmm..”
 

“Possiamo parlare?”
 

“Dobbiamo parlare. Ma non qui Tony, ti prego..”
 

“Ok.. Andiamo a casa?”
 

“Andiamo a casa”



 

So che non doveva succedere. Dovevamo parlare di quello che era successo, chiarire tutte le frasi che ci eravamo detti, ma non ho resistito. Appena le porte dell’ascensore si sono chiuse gli sono praticamente saltata addosso. Era un bacio di quelli.. Urgenti. Di quelli che senti che lo devi dare per forza, perché qualcosa ti muove a farlo. Ma penso che Tony lo desiderasse quanto me, visto che non ha opposto la minima resistenza. Anzi. Ha bloccato l’ascensore e mi ha sbattuto contro il muro. Sembrava dovesse spogliarmi da un momento all’altro. Gliel'avrei lasciato fare. Ma forse riesce ad avere un controllo più alto del mio. Non sarebbe stato appropriato dopotutto. Era il capo in questo momento. Poteva farsi sgamare a fare del sesso in ascensore come un ragazzino in preda agli ormoni!??! No, non era decisamente il caso.

 

Mi stupisco del poco controllo che ancora riesco ad avere. Fosse stato per il mio corpo avrei posseduto Ziva nell’ascensore.. Mi era saltata addosso appena le porte si erano chiuse, non potevo resisterle. E poi mi mancavano i suoi baci e le sue mani su di me. Ma non era proprio il posto migliore. L’ultima volta era stata abbastanza chiara, anche se adesso penso non avrebbe nulla in contrario a fare l’amore qui. Ma non era il momento giusto. Dovevamo prima chiarire quello che era successo, poi avremmo potuto fare dell’ottimo sesso riparatore. O dell’ottimo sesso e basta.

Faccio fatica a sbloccare questa scatola di latta, ma ci riesco. Guardo Ziva negli occhi. Ha il respiro affannato.. Come me. Siamo in preda ad una crisi ormonale. Dobbiamo uscire subito di qui. Menomale che ci mette poco ad arrivare nel parcheggio.
 

“Lasciala qui la macchina, andiamo a casa con la mia”

“Ok..” non sono ancora del tutto lucida, devo ancora riprendermi.


Angolo autrice:

Odiatemi =) =)

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Capitolo 24
*** Giorno 118 / Parte 2 ***


 

Facciamo tutto il tragitto verso casa senza dire una parola.. Solo tenendoci per mano. Mi ricorda quando siamo tornati da Berlino. Mi sembra passato un secolo, visti i passi da gigante che abbiamo fatto e che forse stiamo per fare.
 

E poi saliti a casa.. Non ce la facciamo proprio a parlare. È decisamente troppa l’urgenza di stare insieme. Riesco a malapena a varcare la soglia d’ingresso che mi ritrovo contro il muro con le sue mani sotto la maglietta.. E non riesco a fermarlo. Non voglio fermarlo.
 

Ma chi volevo prendere in giro? Dovevamo prima parlare.. Si si certo. Come se potessi resistere al corpo di Ziva. Non avevo pensato ad altro in macchina. Solo al fatto che avevo bisogno di lei. Fisicamente, bisogno di lei. Si può dire che non eravamo neppure entrati in casa quando l’avevo risbattuta contro l’ennesimo muro.. Stava diventando un abitudine. È un fare l’amore.. Diverso. È così travolgente, appassionato.. Non che di solito non lo sia, ma si sente che ci siamo mancati anche da questo lato. Siamo ancora contro il muro e siamo già senza vestiti. Non posso aspettare di arrivare in camera. Non riesco. Devo averla adesso, contro questa parete.
 

Tony non era mai stato così.. Voglioso? Animalesco? Non riesco nemmeno a trovare le parole giuste. Fare l’amore con lui era la cosa più bella del mondo ma in questo momento era.. Bho, strano. Erano un mix di sensazioni tutte insieme. E quella che prevaleva era l’urgenza. Sembrava che fare l’amore fosse questione di vita o di morte. Non avevamo mai fatto sesso contro il muro del soggiorno! Sento il respiro di Tony sul collo e la sua mano che mi prende i capelli.. Sento le sue labbra che iniziano a lasciare piccoli baci sulla mia spalla.. Mi sta facendo perdere del tutto il controllo della situazione.
 

Ormai eravamo in balia del momento. Eravamo talmente presi dalla situazione da non capire più niente. Io perlomeno avevo perso la lucidità da quando ero entrato in ascensore. Poteva una donna farti arrivare a questo punto? A quanto pare si.

 

Abbiamo finito di fare l’amore.. E adesso siamo sdraiati per terra davanti al divano.. Come ci siamo finiti qui?! Sono minuti che ci guardiamo negli occhi senza dirci nulla.. Forse nessuno dei due ha il coraggio di fare la prima mossa..
 

“Tony.. Mi dispiace”
 

So quanto le costi dirlo.. Per Ziva chiedere scusa era un impresa molto più che difficile.
 

“Dispiace anche a me Ziva. Non volevo intromettermi nelle tue questioni private.. Giuro che l’ho fatto a fin di bene”
 

“Lo so.. E adesso lo capisco. Scusa se mi sono arrabbiata così”
 

“Avevi tutte le ragioni per farlo.. Mi dispiace anche di aver detto tutte quelle altre brutte cose”
 

“Non le pensavi davvero.. Le hai.. le abbiamo.. Dette in un momento di rabbia”
 

“Acqua passata?”
 

“Acqua passata.. Ma vediamo di non farlo capitare più ok?”
 

“Non potrei essere più d’accordo!”
 

“Non provare mai più ad andartene.. Stavo per impazzire!”
 

“Lo so.. Stavo per impazzire anche io. Ma avevo bisogno di staccare un attimo la spina. Prometto che non andrò mai più da nessuna parte”
 

“Ti conviene DiNozzo.. potrei ucciderti sei lo rifai”
 

“Te lo giuro, Ziva. Ho fatto un errore. Non capiterà più. Certo che se però fare la pace implica quello che abbiamo appena fatto.. forse ci conviene litigare più spesso!”
 

“Tony non c'è bisogno di litigare per fare questo..”

 

Possibile che non ne abbiamo mai abbastanza? Che questa bramosia ci rimanga addosso per tutto il tempo? Mi sento come se avessi quindici anni.. totalmente schiava dei mie ormoni e delle mie voglie! Credo di capire realmente soltanto ora quanto sia innamorata di lui. Certo sapevo che il sentimento che provavo era profondo, era qualcosa che non avevo mai sentito prima.. ma non pensavo fino a questo punto. Non potevo proprio più fare a meno di lui. Della sua presenza, dei suoi occhi, della sua voce.. delle sue mani, del suo corpo.. dei suoi silenzi e delle sue parole. Ero totalmente andata. Totalmente innamorata persa.


Angolo Vale:

Allora i nostri due piccioncini hanno fatto pace.. ma succederà ancora molto altro.. a partire dal prossimo capitolo!
Vorrei dirvi di più ma.. sapete quanto amo tenervi sulle spine! =)

Approfitto per RINGRAZIARE ancora una volta tutti quelli che seguono la mia storia e le fantastiche persone che recensiscono ogni mio capitolo.. Vi adoro! <3 <3 <3

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Capitolo 25
*** Giorno 124 ***


Che giornata pazzesca. No pazzesca era troppo poco. Era successo di tutto. Una missione rischiosa, Gibbs che aveva ucciso un agente della Sicurezza Nazionale e si era rischiato l'ennesimo putiferio.
 

Grazie a Dio Gibbs stava eseguendo un ordine. Del Presidente. Il tizio che aveva fatto fuori c'entrava con tutta la storia iniziata quattro mesi fa. Si era scoperto che era questo tipo quello che muoveva i fili. Ed andava eliminato, il prima possibile. Finalmente era tutto finito. Finalmente potevamo tornare alla normalità.

Nonostante erano le undici e mezza di sera il team era ancora tutto all'NCIS. Gibbs doveva finire di compilare alcuni documenti e noi volevamo salutarlo. Volevamo stare un po' con lui, anche se la giornata era stata massacrante.
 

“Ragazzi a casa, adesso”
 

“Capo appena tornato e già ci bacchetti così?”
 

Tony a volte sembra che se le va a cercare e infatti.. Scappellotto.
 

“Dai ma dammi almeno il tempo di riabituarmi al fatto che sei di nuovo qui!”
 

“DiNozzo è stata una lunga giornata. Voglio andare a casa a riposarmi. Se ci tenete così tanto a festeggiare il mio ritorno domattina faremo colazione insieme ok?”
 

“Ok capo. Afferrato. Ci vediamo domani!”


 

Ma noi dobbiamo parlare prima di domani mattina. Dobbiamo dire a Gibbs della nuova.. situazione mia e di Ziva.
 

“Che facciamo Ziva? Aspettiamo a dirglielo?”
 

“Secondo me più aspettiamo e più si arrabbierà”
 

“Si ma non mi sembra neanche il caso di dirglielo domani all'NCIS. Sarà armato. Meglio evitare”
 

“Dai Tony ti prego..”
 

“Ziva dobbiamo andare da lui adesso. Via il dente, via il dolore”
 

“Parli come se la nostra relazione fosse qualcosa di brutto”
 

“Oh lo sai che non è così!”
 

“Tony Gibbs stasera era davvero a pezzi.. è più probabile che ti spari se ci presentiamo a casa sua a quest'ora che domani in ufficio”
 

“Ok forse hai ragione tu. Quindi seguiamo il tuo piano. Domani cerchiamo di parlarci .. in sala conferenze, quando sarà disarmato e dopo che avrà bevuto almeno quattro caffè, intesi?”
 

“Intesi. Anche se la stai vivendo in maniera troppo tragica”
 

“Non sarai tu a rischiare un trauma cranico”
 

“Dai Gibbs li ha dati anche a me gli scappellotti!”
 

“Quelli che ha dato a te non si possono nemmeno definire così. Erano carezze in confronto a quello che subisco io da più di dieci anni”
 

“Vittima”
 

“Si faccio la vittima ok?? Comunque.. adesso che Gibbs è tornato possiamo finalmente fissare la data delle nozze!!”
 

“Ma non gli abbiamo ancora detto niente!”
 

“E allora? Iniziamo a pensare ad un giorno!”
 

“Ok.. tu quando vorresti sposarti?”
 

“Il prima possibile”
 

“Grazie, questo l'avevo capito”
 

“Non lo so Ziva, a me va bene qualsiasi giorno!”
 

“Allora apriamo un calendario e scegliamo una data a caso, visto che anche a me non interessa il giorno”
 

“Si può fare David!”
 

 

Siamo arrivati a casa e abbiamo fatto davvero così. A caso. Siamo due imbecilli. Ma adesso abbiamo la data.

19 dicembre. Il nostro matrimonio si celebrerà quel giorno. Sembra tutto un po' più reale adesso che abbiamo una “scadenza”. Devo chiamare Abby. Impazzirà, ne sono certa.

 

 

Angolo Vale:

Gibbs it's back!!!!!!!!!!! =) =) =)

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Capitolo 26
*** Giorno 125 ***


“Bentornato Capo!”

Stavamo festeggiando il ritorno di Gibbs in sala conferenze. Vance ci aveva dato la mattinata per aggiornare Gibbs sugli ultimi mesi. Lo trovavo un po' invecchiato.. questi mesi dovevano essere stati davvero pesanti per lui. Ma sorrideva quando parlava con noi, era rilassato. Sembrava stare bene. E questa era l'unica cosa importante, l'unica cosa che contava.

“E così McGee ti sei fidanzato?”

“Ehm si capo..”

“Bravo ragazzo, era ora!”

“Grazie Capo”

“Altre novità?”

Il gelo nella stanza. Nessuno sapeva cosa dire.

“Ehm McGee mi dispiace interrompere la festa ma ti ricordi che avevamo quelle cose da finire..”

“Quali cose Abby?”

“Ma si dai.. quelle cose.. che dobbiamo sistemare con delle altre.. cose..!!!”

Se poteva Abby l'avrebbe incenerito con lo sguardo. Ogni tanto Tim tornava il pivello di sempre.

“Oh quelle cose. Si si adesso ricordo! Hai ragione dobbiamo proprio andare!”

“Anche noi dobbiamo scendere in sala autopsie.. Jethro ci vediamo più tardi!”

“A dopo Ducky! E complimenti per il tuo bambino Jimmy, è davvero bellissimo!”

“Grazie Agente Gibbs!”

“Siamo rimasti solo noi allora.. Meglio tornare al lavoro a questo punto”

“Ehm Capo..”

“Si, DiNozzo?”

“In realtà dovremmo dirti una cosa..”

“Dovremmo?”

“Io e Ziva.. Cioè Ziva dovrebbe dirti una cosa, io posso anche andare al lavoro”

Cioè ma davvero? Pensa di svignarsela così?!??!?

“Anche Tony deve dirti una cosa Gibbs! Anzi prego Tony, parla tu per primo!!”

“Ragazzi mi state facendo venire il mal di testa. Che qualcuno parli per l'amor del Cielo!”

“O Bhè.. ecco.. diciamo che ci sono stati alcuni cambiamenti.. alcune infrazioni.. in questi quattro mesi..”

“Infrazioni?”

“Si.. cose che sono state.. infrante”

“Tony continuo a non capire”

“Ok te lo dico.. ma giura di non uccidermi”

“Perchè dovrei ucciderti adesso?”

“Non lo so.. perchè ti conosco? A proposito hai addosso la pistola? Perchè se è così dammela che non si sa mai”

“DiNozzo ti uccido davvero se non mi dici cosa diavolo sta succedendo!!!”

“Ok ok!! Allora.. diciamo che io e Ziva stiamo tipo insieme..”

“Tipo?”

“Diciamo più tipo che ci siamo fidanzati..”

“Fidanzati?”

“Ziva dammi una mano ti prego”

“E che stiamo tipo per sposarci.. tipo il diciannove dicembre”

“Era meglio che lasciavi perdere”

Gibbs sembrava inebetito.

“Mi sa che è entrato in stato di shock”

“Capo? Capo? Capo ci sei? Vuoi un caffè?”

“Non pensavo che eravate arrivati a questo punto, ma dovevo immaginarlo..”

“Scusa?”

“David ieri sera ero stanco ma l'anello che porti al dito l'ho visto bene..”

Dannazione. Ieri sera avevo l'anello di fidanzamento di Tony. Non lo toglievo mai, per cui non mi ero accorta di indossarlo.

“E come facevi a sapere che si trattava di Tony?”

“Ziva andiamo.. era evidente a tutti tranne che a voi due!”

“Ma evidente cosa? È successo tutto dopo che te ne sei andato tu!”

“Davvero? Credevo fossero mesi che ci teneste nascosta la vostra relazione!”

“Gibbs!!!”

“E' la verità Ziva”

“Non sei arrabbiato con noi Capo?”

“No.. non sono arrabbiato. Questi mesi mi hanno fatto cambiare idea su tante cose. E ho capito che le occasioni vanno colte e che non si deve avere paura di affrontare quello che si prova. Se avete capito di essere destinati a stare insieme godetevela, io non posso che essere felice per voi”

“Ziva per me ha preso una botta in testa. O l'hanno scambiato con qualcun'altro. Tipo Parsons che era il McGee cattivo. Questo è il Gibbs tenero. Mi fa paura”

“Tony piantala o all'altare arriverai con un ematoma celebrale a furia degli scappellotti che ti darò”

“Scusa Capo”

“Seriamente ragazzi sono contento per voi. Però qualche regola c'è sempre”

“Tipo?”

“Niente baci o cose simili in ufficio”

“Cazzo”

“DiNozzo!!”

“Chiedo scusa Capo!”

“E niente litigate o sceneggiate quando stiamo lavorando, ok?”

“Ricevuto!”

“A parte questo nient'altro.. a parte congratulazioni!”

“Grazie Gibbs!”

“Ok io scendo a far vedere ad Abby e McGee che sono ancora vivo.. Ziva mi raggiungi giù poi? Cosi gli diciamo la data.. anche se a quest'ora Abby l'avrà comunicata a tutti!”

“Si, dammi qualche minuto e poi arrivo!”

So perché se né andato. Vuole darmi qualche minuto da sola con Gibbs. È di una dolcezza disarmante.

“Allora David.. ti vedremo con l'abito bianco!”

“Se mai avorio.. non sono tipo da bianco”

“Sarai comunque una bellissima sposa”

“Grazie.. a proposito di questo.. c'è una cosa che vorrei sapere..”

“Sono tutto orecchi”

“Gibbs mi.. accompagneresti all'altare?”

“Ziva.. sarà un onore accompagnarti all'altare”

“Grazie..”

Non riesco a contenere le lacrime di commozione. E Gibbs mi da un abbraccio paterno che da troppo tempo mi mancava.

 

“Siamo sopravvissuti David, riesci a crederci??”

“Eri l'unico che pensava che saremmo morti Tony”

“Era meglio pensare in negativo!”

“Si come vuoi.. resta il fatto che è andata bene. E che ti sei fatto un sacco di paranoie per niente”

“Vero.. allora ti accompagnerà lui all'altare?”

“Si, lo farà lui..”

“Sei felice?”

“Sono al settimo cielo”

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Capitolo 27
*** Giorno 138 ***


“Ziva ti prego non farmi questo! Non osare morire tra le mie braccia! Non adesso!!”

5 ore prima

“Prendete l'attrezzatura!”

“Dove andiamo Capo?”

“Sulla quarantacinquesima. Un marine è impazzito e si è barricato in un bar con degli ostaggi”

Scappellotto.

“Ahia? Perchè??”

“Perchè prima hai guardato il fondo schiena della tua quasi moglie in maniera decisamente inappropriata”

“Non avevi nominato la regola del non guardare.. Ok sto zitto”

“Bravo DiNozzo. Taci”

 

 

“Ragazzi quest'uomo è un pericolo per se e per gli altri. È ormai fuori controllo. A questo punto l'unica soluzione è entrare e cercare di eliminarlo. Possibilmente senza uccidere gli ostaggi, ok?”

“Tutto chiaro Capo”

“David, McGee voi tentate l'ingresso posteriore. Io e Tony prenderemo le due porte laterali. La SWAT l'ingresso. Fate attenzione ok?”

A quell'ultima frase mi giro istintivamente verso Ziva e le faccio un cenno col capo. È il mio modo di dire stai attenta. Lei me lo fa di rimando. Stai attendo anche tu.

 

“Tutti giù!”

“Bloccate le porte!!”

“Capo ma non doveva essere da solo?”

“Ci avranno dato le informazioni sbagliate DiNozzo!”

Bang Bang Bang.. una raffica di colpi. E un'altra. E un'altra ancora. Non sembravano finire più.

“Ma che diavolo sta succedendo?”

“Siamo sotto tiro!!”

“Agente Gibbs!!!! Attacco terroristico, ripeto attacco terroristico in corso!”

“Terroristi?”

“Ne abbiamo contati almeno quattordici. Hanno organizzato questa sceneggiata per colpire noi. Non c'è nessun ostaggio, sono tutti terroristi! Ripeto, non ci sono ostaggi!!”

“Ragazzi avete sentito?”

“Si Capo!”

“Bene, andiamo!”

E poi è stato tutto uno spara, ricarica, spara, nasconditi.

C'era troppo casino. E mi si è annebbiata la vista. Ho avuto come un calo di pressione. Mi sentivo debole. Troppo debole. E nel momento peggiore.

“McGee.. McGee”

McGee era davanti a me di alcuni metri.. non avrebbe mai potuto sentirmi con tutto quel baccano.

Mi rintano dietro ad un tavolo e ricarico a fatica la pistola. Mi sta per esplodere la testa e non mi sento più tanto lucida. Sento altre urla, non posso stare qui ferma. Mi faccio forza e mi alzo per sparare altri colpi.

Ma ho i riflessi troppo lenti. E non mi accorgo subito della persona che mi sta puntando a una decina di metri. E quando gli sparo, aveva già sparato a me. Non riesco nemmeno a rendermi conto di dove mi ha preso perchè devo aver perso immediatamente i sensi.

 

 

“Ok questo era l'ultimo. Portate i cadaveri all'NCIS e gli arrestati smistateli tra noi e l'FBI”

“Ok Agente Gibbs”

“Tony tutto bene?”

“Un po' ammaccato ma tutto bene, non posso dire lo stesso del giubbotto anti-proiettile”

Avevo almeno tre proiettili incastrati. Avevo avuto fortuna che mi avessero colpito tutti nel giubbotto.

“Dove sono Ziva e McGee?”

“Penso stiano prendendo gli altri corpi nel retro del bar”

“Agente a terra!! Agente a terra!!”

Mi si gela il sangue nelle vene. Siamo in metà di mille non può essere lei.

“Arriviamo! Un ambulanza presto!”

E invece era lei. Rimango paralizzato. Ziva è sdraiata dietro ad un tavolo. È quasi nascosta. È piena di sangue. Troppo, troppo sangue.

Mi precipito su di lei.

“Ziva! Ziva! Parlami ti prego!”

E' troppo bianca. Ha un colore che non è naturale. E c'è talmente tanto sangue che non riesco a capire dove sia ferita.

“Capo!”

“McGee ma dove diavolo eri?!?!”

 

“Mi avevano incastrato in un angolo del retro! Non potevo muovermi Capo! O mio Dio, non mi sono accorto che era stata colpita, pensavo avesse cambiato postazione per sparare!”

“McGee eri sotto tiro, non è colpa tua. E poi hanno fatto fatica a trovarla perchè era nascosta dal tavolo, non potevi vederla. Ma dove diavolo è l'ambulanza?!?!”

“Gibbs!!Gibbs!! Sta perdendo troppo sangue capo, va portata subito in ospedale!”

“Sta arrivando l'ambulanza Tony, calmati!”

“Calmati? Come faccio a calmarmi!!”

Aveva ragione. Non poteva calmarsi. La donna della sua vita era stata colpita da un proiettile. La sua futura moglie. La mia quasi figlia. Adesso ero io che stavo andando nel panico.

“Carichiamola subito sull'ambulanza! E cerchiamo di capire da dove arriva questa emorragia! Attaccatele una flebo presto!!”

“Capo io vado con lei, ci vediamo in ospedale!”

Siamo sull'ambulanza e stanno tutti trafficando intorno al suo corpo. Che adesso mi sembra minuscolo.

“Ziva ti prego non farmi questo! Non osare morire tra le mie braccia! Non adesso!!”

 

Angolo Vale.

Sono devastata dal promo della 11x02. E giuro che non ho fatto apposta a mettere il capitolo in questo memento. =(

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Capitolo 28
*** Giorno 139 ***


Sono ore che aspetto in questa sala d'attesa. Nessuno mi dice niente, nessuno mi da notizie. Sono diventato incorporeo per caso?? Che diamine!

“Tony..”

“Che c'è capo?”

“Vai a casa. Cambiati. Fatti una doccia”

“Non posso”

So che lo dice per il mio bene. Ma proprio non posso allontanarmi da qui. Non riesco a togliere lo sguardo dalle mie mani. Per quanto le abbia lavate ci vedo sopra ancora il sangue di Ziva. Non riesco a sentire altro che.. il vuoto. Abby e McGee sono andati a prendere un caffè, dopo che lei mi ha tenuto una mano sulla gamba per ore e Tim una sulla spalla. Gibbs non mi ha lasciato da solo un attimo. Ma non riesco a sentire niente. L'unica persona che è in grado di farmi provare qualcosa si trova nella stanza accanto. In quella operatoria, per la precisione. E non so nemmeno se ne uscirà facendo parte ancora di questo mondo.

“I parenti di Ziva David?”

“Sono io!”

Mi sono alzato dalla sedia neanche ci fosse una molla nascosta sotto di essa

“Lei è un parente?”

“Sono il suo quasi marito!”

“Tecnicamente non potrei dare queste informazioni ai parenti non ufficiali..”

“O per l'amor del cielo! Ci sposiamo tra un paio di mesi!”

“E siamo agenti federali. Io sono il suo superiore. È autorizzata a darci qualsiasi tipo di informazione”

Gibbs si era alzato e si era avvicinato all'infermeria con un'aria oserei dire minacciosa.

“In questo caso.. La signorina David prima di essere colpita deve avere avuto una sincope. I suoi esami del sangue erano tutti fuori dai livelli normali”

“Una sincope?”

“Uno svenimento.. dovuto ad un improvviso calo di pressione. Poco prima della perdita dei sensi può avergli causato giramenti di testa e annebbiamento della vista”

“Capo non era in grado di difendersi.. Non era in gradi di proteggersi..”

“Tony, andiamo su.. Ok, va bene è svenuta e poi?! Ci dica qualcos'altro!”

“Ci stavo arrivando. Un proiettile l'ha colpita di striscio alla testa ma fortunatamente non ha fatto molti danni, solo qualche punto di sutura. Un altro l'ha colpita alla gamba, pericolosamente vicino ad un'arteria. Ci abbiamo messo un po' ad arginare l'emorragia ma adesso la situazione è sotto controllo. Preferiremmo comunque tenerla sotto osservazione qualche giorno, giusto per stare tranquilli. A questo punto uno di voi può stare con lei, anche se sta ancora riposando. Per lo meno al suo risveglio ci sarà una faccia conosciuta”

“La ringrazio molto dottoressa”

“Dovere.. Signor..”

“DiNozzo”

“Signor DiNozzo può seguirmi in privato per cortesia?”

Cosa. Cosa doveva dirmi che non poteva rivelare davanti agli altri? Sono ripiombato nel panico.

“C'è un'altra cosa..”

“La ascolto”

“Quando la signorina David è arrivata abbiamo dovuto eseguire tutti gli esami come da prassi..”

“E..”

“E credo di sapere la causa scatenante della sincope”

“Non mi tenga sulle spine allora. Parli!”

“Si calmi Signor DiNozzo!”

“Chiedo scusa.. Sono un po' nervoso”

“La capisco, ma mi lasci finire. Dicevo, credo di aver capito la causa dello svenimento. Mi dispiace che lo venga a sapere così, visto che dalla sua espressione immagino che ancora non lo sapesse”

Mi sta mandando in crisi. Non capisco un accidente di quello che sta dicendo.

“La signorina David è incinta. Di quasi cinque settimane. È probabile che il calo di pressione sia dipeso da questo, così come è probabile che nemmeno lei ne sia al corrente. Fortunatamente la perdita di sangue è stata arginata e il bambino sta bene, non ha avuto e non ha tutt'ora alcun problema”

Ziva è incinta. Stavo per diventare padre. Poteva un momento tragico trasformarsi in qualcosa di meraviglioso?

“Signor DiNozzo? Si sente bene?”

“Si.. credo di si.. devo ancora focalizzare la cosa”

“E' una notizia importante, si prenda tutto il tempo che serve. Adesso capisce perchè volevo comunicargliela in privato?”

“Assolutamente si. E la ringrazio davvero tanto per questo”

“Si figuri. Mi faccia sapere quando è pronto per andare a visitare la futura mammina”

Wow. Sono in un limbo. Non riesco a capire più nulla. Certo, non era il modo migliore per scoprirlo, anzi. Ma.. wow. Non riuscivo a far funzionare il cervello.

“Hey Tony! Tutto ok?”

“Cosa?'”

“Tutto bene? Che voleva la dottoressa?”

Non posso dirglielo. Deve saperlo prima Ziva. Ho già fatto questo errore una volta. Mi è bastato.

“Niente di che, mi ha spiegato un po' meglio in cosa è consistito l'intervento”

Scusa patetica, ma che pare abbia funzionato.

“Ok.. Mamma mia che spavento che ci ha fatto prendere!! Adesso quindi è tutto a posto? Ziva starà bene?”

“Oh starà benone, credimi sulla parola”

“Ragazzi adesso che sappiamo che è fuori pericolo ci conviene andare un salto a casa a riposare. Torneremo domani quando Ziva si sarà svegliata ok? Tony hai bisogno di qualcosa?”

“No grazie Capo.. Ci vediamo domani” So già che Gibbs domattina si presenterà qui prima di andare al lavoro.

“A domani Tony”

 

Ziva sta dormendo in questa orrenda stanzina. È proprio brutta, non riesco a non pensarci. Non riesco a riposare, ho troppe emozioni addosso per permettermi di appisolarmi.

Hanno sparato a Ziva. È quasi morta. Aspettiamo un bambino. Sono decisamente troppe cose da assimilare in un giorno solo.

Mentre dorme non riesco a trattenermi dallo sfiorargli la pancia, nonostante sia coperta dal lenzuolo dell'ospedale. Penso mi si apra in faccia un sorriso a trecento ventisei denti perchè ad un certo punto non mi sento più la mandibola.

Devo trovare un modo. Un modo bello per darle la notizia. Poverina, chissà come ci rimarrà male di non averlo scoperto per prima. Oppure..

“Dottoressa? Posso disturbarla un attimo?”

“Qualche problema DiNozzo?”

“No no Ziva sta ancora dormendo.. ma mi chiedevo se può farmi un favore”





Angolo Vale

La 11x02 mi ha ucciso. =(

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Capitolo 29
*** Giorno 140 ***


Che mal di testa.. dove sono? Ma che diavolo è successo? Non riconosco questo posto, mi sento tutta intontita..


“Ciao Guanciotte Dolci.. hai deciso di tornare tra noi?”

“Tony.. che cazzo è successo?”

“Come sei volgare Ziva..”

“Chiedo scusa se mi sveglio non ricordando niente e dimentico le buone maniere!”

“Ok hai ragione. Ti hanno sparato nel bar. Era tutta una trappola. Ma ti è andata bene. Sei stata ferita leggermente alla testa e un po' peggio alla gamba. Ma sei fuori pericolo. Ti stanno tenendo qui per precauzione”

“Ok.. una rapida analisi DiNozzo. Grazie”

“E' tutta la notte che me la studio.. e adesso posso darti un bacio?”

“Assolutamente si”

E' un bacio a fior di labbra, ma per me è ossigeno. Potevo ricominciare a respirare finalmente.

“Non osare farmi un'altra volta uno scherzo del genere David”

“Guarda che non ci tengo nemmeno io Tony”

“Meglio così”

“Signor DiNozzo.. o signorina David si è svegliata!”

“Si, qualche minuto fa”

“Allora facciamo subito un controllo. Signor DiNozzo volevo informarla che c'è l'Agente speciale Gibbs che chiede di lei”

“Arrivo subito. Ziva vado ad avvisare Gibbs che ti sei svegliata. Erano tutti preoccupati per te. Non puoi capire in che stato fosse Abby”

“Lo immagino.. poverina, digli che la chiamo appena finiscono di visitarmi!”

“Sarà fatto!”

 


“Allora Signorina David come si sente?”

“Ancora un po' frastornata a dire il vero..”

“Bhè è naturale. Ma i suoi valori sono rientrati nella norma e se durante tutta la giornata rimarranno così potrà tornare a casa questa sera, ok?”

“Grazie mille dottoressa”

“Ah Signorina un'altra cosa.. Alcuni suoi valori erano un po'.. come dire.. sballati”

“In che senso scusi?”

“Diciamo che se volesse confermare un certo sospetto io avrei la risposta”

“Non la seguo”

“Come immaginavo.. si ricorda cosa è successo prima che le sparassero?”

“Vagamente.. mi pare che mi fosse girata la testa. E che avevo la sensazione che stesse per esplodermi”

“Mmm.. questi sintomi non le suggeriscono nulla? Non è che nell'ultimo periodo ha avuto altri episodi simili?”

“Si qualche volta avevo dei capogiri, ma faccio un lavoro stancante pensavo fossero dovuti a questo”

“Pensava sbagliato”

“Si? Ma non ho ancora capito dove vuole arrivare”

“Allora mi costringe a dirglielo terra a terra, Ziva! Congratulazioni, lei è incinta!”

“Come?”

“Aspetta un bambino. È di cinque settimane”

Aspetto un bambino. Sono incinta. Di Tony. Non riesco a trattenermi dal piangere come se la bambina fossi io.

“O mio Dio. Ma sta bene? Il bambino ha avuto dei problemi?”

“E' sano come un pesce! Nessuna complicazione”

“Grazie al cielo.. L'ha detto a qualcun'altro?”

“Certo che no.. doveva essere lei la prima a saperlo”

“La ringrazio dottoressa”

“E di che”

Toc toc

“Scusate avete finito? Posso entrare?”

“Venga pure signor DiNozzo abbiamo terminato! A più tardi Ziva!”




“Hey piccola.. che ti succede? Perchè stai piangendo?”

“Tony devo dirti una cosa..”
 

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Capitolo 30
*** Giorno 141 ***


"Allora parlami Ziva.."

Sono diversi minuti che dice di dovermi dire qualcosa, ma non riesce a proferire parola. Ovviamente so già di cosa si tratta. Ma io e la dottoressa abbiamo fatto un piccolo accordo. Sarà il nostro segreto. E' una bugia a fin di bene dopotutto. Volevo che fosse lei la prima a saperlo.

"Ecco.. mi sa che avremo bisogno di cambiare casa"

La sta prendendo larga.

"Per quale motivo scusa? Mi piace casa mia!"

"Anche a me piace.. ma ci sono troppe scale. E non c'è il giardino. E manca una stanza"

"Abbiamo l'ascensore. E non mi hai mai detto di volere un giardino. In che senso manca una stanza?"

"Diciamo che.. in tre staremmo un pò stretti"

Il fatto che sia lei a dirmelo mi regala la più beata e stupita espressione che potessi immaginare. E' come se lo stessi sentendo per la prima volta. Il suo volto è illuminato da uno splendido sorriso.

"In tre? Ziva non mi starai dicendo che.."

"Si, te lo sto dicendo Tony.. Sono incinta. Aspettiamo un bambino"

Ci fondiamo in un abbraccio e in un bacio che sembra non abbia tempo.

"Ti amo David!"

"Ti amo anch'io!"

"Wow.. diventerò padre"

"Sarai un padre fantastico Tony"

"Lo credo anch'io!"

"Sempre modesto eh?!?"

"Dai sai che lo faccio per farti ridere!!!"

 

"Ziva.. Signor DiNozzo.. tutto bene?"

"Benissimo dottoressa grazie!"

"Dalla faccia che ha immagino che la signora le abbia dato la notizia!"

"Si, è così"

"Allora faccio anche a lei le mie più sentite congratulazioni!!!"

"La ringrazio!"

Dovrò fare un regalo a questa donna. Ma non un regalo qualsiasi. Devo assolutamente sdebitarmi con lei.

"Bhè allora visto che è già qui.. che ne dice di fare un'ecografia e vedere vostro figlio?"

"O sarebbe fantastico!"

"Allora vado a prendere il monitor"

 

"Un attimo.. ancora un minuto... ed eccolo qui! Ecco a voi il vostro bambino!"

"E' sicura che sia un bambino?"

"Tony!"

"Scusa ma io non ci vedo un bambino!"

"Signor DiNozzo cosa pretendeva di vedere? E' di sole cinque settimane!"

"No so mica come funziona.. Non sono un esperto di gravidanze!"

"L'avevamo capito Tony!"

"Comunque Signor DiNozzo le posso assicurare che questo piccolo puntino che vede è suo figlio"

E quando mi focalizzo a guardare quel minuscolo puntino.. rimango senza parole. Perchè adesso è diventato reale. E' qualcosa che posso visualizzare. Mi volto verso Ziva, sembra ancora più bella in questo momento.

"Hai visto?"

"Ho visto.. Tony è il nostro bambino!"

"E' il nostro bambino"

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Capitolo 31
*** Giorno 143 ***


La dottoressa ha dato il permesso a Ziva di tornare a casa. Appena si è sdraiata sul divano è crollata. Poverina, in questi due giorni ha subito uno stress dietro l'altro. Non riesco a smettere di fissarla. Mi sembra che ci sia qualcosa di diverso nei suoi lineamenti. Che succeda davvero? Quando dicono che le donne incinta diventano ogni giorno più belle? Che vedi subito qualcosa di speciale in loro? Per me è così.

Continuo a sorridere come un ebete. Già mi immagino le reazioni degli altri. McGee diventerà tutto rosso e non saprà cosa dire.. Abby mi spaventa. Aveva già perso il controllo tra il fidanzamento e il matrimonio. Questa cosa rischia di mandarla del tutto fuori dai binari. Menomale che è tornato Gibbs, almeno la terrà sotto controllo. Già Gibbs.. chissà che faccia farà quando gli diremo che diventerà nonno! Scoppio a ridere da solo e mi ricordo di che dovrò evitare di farlo davanti a lui, altrimenti rischio che mio che mio figlio cresca con un padre cerebroleso. Mio figlio.. mi da una strana sensazione pensare a queste parole associate a me.. Ziva ha detto che sarò un padre fantastico, sarà vero? Il mio non è stato un ottimo esempio.. il suo meglio lasciar perdere. Potrei prendere esempio da Gibbs. Perchè ho la netta sensazione che sia stato un ottimo padre con Kelly.. lo era stato anche con noi dopotutto. Magari ha un manuale da farmi leggere. O qualche regola sulla famiglia e sull'essere genitore.

Mi sveglio nel letto della nostra camera.. Credevo di essermi addormentata sul divano. Evidentemente Tony devi avermi portato qui senza svegliarmi. Sta beatamente dormendo girato verso di me. Non riesco a trattenermi dal dargli una carezza sulla guancia. Domani dovrà farsi assolutamente la barba. Mi sento male al pensiero di cosa ha dovuto passare quando mi hanno sparato. E' già buono che non sia impazzito, perchè io l'avrei fatto. Ero così preoccupata che potesse succedergli qualcosa che poi quella che si era fatta male ero io. Complimenti Ziva.
Non riesco a stare a letto, devo sgranchirmi un pò le gambe.
Mi avvicino alla finestra e osservo la città ancora addormentata e istintivamente mi tocco la pancia. E' un gesto strano per me. Ma sembra che la mia mente decida da sola cosa deve fare il mio corpo, senza darmi la possibilità di rifletterci sopra. Riuscirò ad essere una brava madre? I dubbi mi arrovellano il cervello per qualche minuto prima che realizzi che non sono sola. Tony è qui con me, per aiutarmi, per sostenermi. Con lui posso farcela. E andrà bene.




Ziva è tornata al lavoro. E mi ha fatto incazzare di nuovo. Ora, capisco che di solito si dice che si è incinta al terzo mese perchè è il primo trimestre quello più rischioso e bla bla bla.. Ma in un lavoro come il nostro, e dato gli ultimi accadimenti, forse era il caso si di comunicarlo! Ma lei si era impuntata che voleva aspettare e che non c'era nulla di cui preoccuparsi e mi ha convinto non so bene come a non dire niente. A nessuno. Me l'ha fatto giurare tipo otto volte. Che situazione stressante. Grazie a Dio, la dottoressa che è sempre in "affari" con noi, le ha prescritto circa due mesi di lavoro d'ufficio, perchè la sua gamba deve guarire bene e i suoi valori devono essere più che stabili. Ziva si è arrabbiata all'inizio, poi ha capito che era solo per il bene del bambino e ha smesso di fare storie. Quella dottoressa è una santa. Le farò fare una statua. E la metterò nel giardino della nostra nuova casa. Ok, forse sto esagerando. Ma devo fare qualcosa di grandioso.

"Muovetevi, abbiamo un corpo!"

"Uffa e io cosa faccio adesso?"

"Tu adesso stai appiccicata al telefono sul quale ti chiameremo e dal quale farai tutte le ricerche informatiche ok?"

"Ok.."

"Non fare quella faccia David!"

"Va bene va bene!! Ho capito!!"

"Brava ragazza! Andiamo!"

"A dopo Ziva!"

"State attenti ok?"

"Stai tranquilla"

Tony mi manda un bacio prima che l'ascensore si chiuda e riesco a scorgere Gibbs che alza gli occhi al cielo e lo colpisce con l'ennesimo scappellotto. Mi fa sorridere quel gesto. Se da qualcuno potrebbe essere interpretato come violenza fisica, io in realtà ci vedo dietro dell'affetto. Tanto affetto.

Sono passati circa quaranta minuti da quando se ne sono andati e nessuno mi ha ancora telefonato, quando inizio a sentirmi decisamente poco bene. Devo correre in bagno e sbattere contro due impiegati per riuscire a non rimettere in mezzo al corridoio. Bene, benvenuti sintomi della gravidanza! Ne facevo anche a meno, ma grazie di tenermi compagnia!

Torno alla scrivania un pò sottosopra e un pò spossata e mi appoggio la testa sul bancone. Ho bisogno di riposare un pò, sono stanca. Se devo passare i prossimi sette mesi così voglio morire.



"Tony il divano lo prendi tu!!"

"Ziva lo sai che mi viene mal di schiena!"

"Non mi interessa, io su quella cosa non ci dormo!"

Eravamo a Parigi per proteggere una testimone e ci avevano dato un stanza doppia.. ma con un solo letto. Matrimoniale. Lungeva da me dormire insieme a Tony.

"Sei insensibile ai miei problemi fisici"

"Si si come vuoi"

"Dai Ziva ti prego!"

"Cosa?"

"Non possiamo dormire insieme?"

"Stai scherzando vero?"

"Mai stato più serio. Il letto è enorme, c'è abbastanza spazio per entrambi! Certo, se poi volessi approfittare della situazione.."

"DiNozzo ti sei giocato anche l'ultima tua possibilità. Divano, niente storie"

"Sei cattiva"


Ero in Somalia. Legata a quella sedia che aspettavo solo di morire. Nessuno era venuto a cercarmi, a salvarmi. E quell'infermo sembrava non finire mai. Tutte le botte, le torture che mi infliggevano mi portavano sempre ad un passo dall'oblio e poi.. mi riportavano indietro. Sembrava godessero nel vedermi soffrire, e probabilmente era così. Basta, vi prego, basta, non ne posso più..

"Ziva! Ziva! Svegliati!"

"Tony!"

"Ziva stavi facendo un incubo. Mi hai fatto prendere un infarto!"

"Scusa non volevo svegliarti.."

Mi sento le guance bagnate, devo avere cominciato a piangere nel sonno e anche adesso che ero sveglia non riuscivo a fermarle.

"Hey hey è tutto a posto. Sei qui adesso. Ci sono io qui con te"

Non so se sia stato il tono con cui mi ha sussurrato quelle parole, il fatto che fosse venuto lui a portarmi via da quell'inferno o forse più semplicemente che si trovasse li, che mi ha spinto a buttarmi tra le sue braccia in una tacita richiesta d'affetto, che lui prontamente ha colto. Passano minuti interminabili tra le mie lacrime e le sue carezze sulla mia schiena quando mi accorgo di non poter proprio riuscire a dormire da sola.

"Tony potresti.. dormire con me?"

"E me lo chiedi anche Ziva?"

"Ho detto dormire, non fare altro"

"Per me va bene anche quello"

Abbiamo passato tutta la notte abbracciati nello stesso letto. Era stata la nostra prima notte insieme, se escludiamo quelle sotto-copertura. Ma questa volta era differente perchè era uno notte solo nostra.. e noi eravamo semplicemente noi. Tony e Ziva. Non due agenti. Non due colleghi. Due persone che in quel momento stavano condividendo qualcosa.

"Perchè hai mentito a McGee?"

"Perchè hai mentito a Nora?"

Perchè non potevamo ammettere che aver dormito insieme aveva provocato qualcosa. Che aveva fatto cadere qualche barriera. Non lo avevamo ammesso a noi stessi, figurarsi agli altri.



DRIIIIN DRIIIIN DRIIIIIN

Ma che diavolo..

"Agente David?"

"Ziva! Ma dove diavolo eri! E' un'ora che squilla il telefono e non rispondeva nessuno!"

Dannazione mi ero addormentata sulla scrivania!!!

"Gibbs!! Ero.. in bagno!"

"E ci sei stata tutto questo tempo?"

"C'era fila"

"O finiscila Ziva! Riempirò Tony di scappellotti se la notte non ti fa dormire e finisce che crolli in ufficio!!"

Povero Tony, non c'entrava niente stavolta! O meglio, non c'entrava in quel senso!

"Scusa Gibbs, non accadrà più"

"Me lo auguro! Comunque McGee ti ha appena mandato una mail con i dati del marine che dobbiamo identificare! Vedi di scoprire qualcosa!"

Non mi da nemmeno il tempo di rispondere che mi attacca il telefono in faccia. Il vecchio Gibbs tornato.



"Oggi ho fatto un sogno.."

"In ufficio? Quando mi sono preso due botte in testa perchè secondo il capo non ti faccio dormire di notte? Ah grazie per quello comunque!"

"Tony non mi ha dato nemmeno il tempo di parlare!"

"Immagino Ziva, fa niente. Ormai ci sono abituato!"

"Questa gravidanza mi sta scombussolando tutta"

"Ti senti bene?"

"Si.. mi sento bene"

"Cià racconta questo sogno allora"

"Ho sognato Parigi"

"Quando ci siamo stati noi?"

"Ho sognato esattamente quella sera.. non so perchè"
"Perchè abbiamo dormito insieme e li hai capito di essere perdutamente innamorata di questo bel maschione?"

"Idiota"

"Dai sto scherzando! Io la ricordo con molto piacere quella notte.."

"Anche io.."

"Allora possiamo dire che hai fatto un bel sogno!"

"Si, direi di si!"

"Che ne dici adesso di andare a fare qualcosa che potresti sognare domani? Almeno se prenderò uno scappellotto questa volta almeno sarà per una cosa che ho fatto davvero!"

"Sei incredibile Tony"

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Capitolo 32
*** Giorno 154 ***


Oggi avevamo la seconda visita di controllo.

Ziva aveva chiesto un permesso e gliel'avevano dato subito, io avevo avuto qualche problema in più. Faceva strano anche a Vance che dovessi uscire proprio quando Ziva doveva andare a fare il controllo.

"Direttore le giuro che devo andare dal dentista! Me ne ero scordato! Devo devitalizzare il molare dell'arcata superiore!!" Regola n.7, essere sempre specifici quando si mente.

"DiNozzo se scopro che mi sta mentendo si caccerà nei guai!"

"Giuro che non sto mentendo! Parola di lupetto!"

"DiNozzo per cortesia!! Si muova ad andare dove deve andare e poi torni subito qui che c'è un sacco di lavoro da fare!"

"Grazie direttore!"

Ziva mi stava aspettando nel parcheggio.

"Alla buon ora!"

"Scusa se a me i permessi fanno un pò più fatica a darmeli. Comunque secondo me Vance ha capito che c'è sotto qualcosa"

"Fagli credere quello che vuole. Tra solo un mese potemmo dirgli la verità e sarà tutto più semplice. Adesso possiamo sbrigarci che siamo già in ritardo??"

"Certo certo!! Andiamo.. mammina!"

Mi piaceva il modo in cui sorrideva quando la chiamavo così. Era un sorriso che illuminava qualsiasi posto dove ci trovavamo.

"Signori.. direi che va tutto molto bene! Il vostro piccolino cresce bene e i valori di Ziva sono tutti nella norma!"

"Grazie dottoressa. E' un sollievo saperlo"

"Ed ecco a voi la seconda foto ufficiale!"

Mi tremano le mani quando mi consegna quel piccolo pezzo di carta. Pensavo di aver raggiunto il culmine dell'emozione la prima volta. Invece mi rendo conto che sarà sempre più grandioso.

 

"Ziva ci conviene arrivare separati, se no stavolta Vance e Gibbs mi licenziano davvero!!"

"Ok.. allora io mi fermo a fare colazione e passo a fare anche il controllo alla gamba!"

"Mi raccomando Ziva, ok?"

"Tony non morirò mangiando un cornetto! Stai tranquillo!"

"Allora ci vediamo dopo in ufficio!"

Mi da un leggero bacio sulle labbra e poi si china con il volto all'altezza della mia pancia.

"E tu vedi di non far impazzire la mamma ok?"

Da un bacio anche a quella e sale in auto.

Io sono ancora troppo scioccata per muovermi. E' la prima volta che Tony "parla" con il bambino che porto in grembo. E' surreale. E' una delle più belle sensazioni che abbia mai provato. Mi abituerò mai a tutte queste nuove sensazioni? A questi stati d'animo che solo Tony è in grado di procurarmi? Spero di no. Mi piacciono troppo.

 

"DiNozzo!"

"Lo so Capo, sono in ritardo, giuro che non capiterà più!"

"Non giurare quello che non puoi mantenere!"

"Ok allora.. vedrò di non farlo capitare più!"

"Già meglio! Al lavoro forza! Io scendo da Abby per vedere se ha già i risultati che stavamo aspettando! E mi aspetto di avere delle risposte al mio ritorno McGee!"

"Certo Capo!"

"Risposte?"

"Il marinaio che è scomparso stamattina.. non siamo ancora riusciti a scoprire niente"

"Ah giusto!"

"Tony mi sembri un pò assente.. sicuro di stare bene?"

"Mai stato meglio in vita mia pivello!"

"Se lo dici tu.."

"Osi mettere in dubbio le mie parole?"

"O per l'amor del cielo Tony! Volevo solo sapere se stavi bene!"

"Sto bene pivello!" Sto alla grande a dire la verità.

 

"Buongiorno!!"

"Ciao Ziva! Come è andata la visita?"

Mi volto istintivamente verso Tony e ci mandiamo uno sguardo d'intesa.

"E' andata molto bene. I miei valori sono stabili e la gamba è quasi completamente guarita!"

"Quindi presto tornerai dei nostri?"

"McGee io sono già dei vostri!"

"Intendevo sul campo Ziva!"

"O scusa!! Si si tra poco torno con voi!" Certo, certo. Come no. Con un enorme pancione, la nausea che mi perseguita da più di due settimane e l'umore instabile. Sarei sicuramente un'ottima partner lavorativa.

 

 

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Capitolo 33
*** Giorno 155 ***


"Ma chi diavolo è a quest'ora!!! Tony vai ad aprire, sono in bagno!"

"Arrivo! Arrivo! Uh Capo! Che ci fa qui a casa nostra?"

"Noi dobbiamo parlare"

Qui si mette male. Malissimo.

"Ok.. Ziva c'è Gibbs!"

"Regola numero otto, regola numero trentacinque e regola numero trentasei"

"Mai dare nulla per scontato, guardare sempre chi ti guarda e.. lavorare sempre come una squadra?"

"No.. Se ti sembra che ti stiano fregando probabilmente è vero"

"Scusa Capo ma non riesco a seguirti"

"Non ho dato per scontato che voi due non mi mentiste, e infatti è successo. Vi osservo sempre al lavoro, come voi osservate me. E mi sono accorto che state tentando di fregarmi nascondendomi qualcosa"

"Chi noi? Ma va Capo!"

"Ziva quando avevi intenzione di dirmi che sei incinta?"

Lo sa. Abby lo diceva che Gibbs aveva i super poteri. Ha anche quello di sentire se una donna aspetta un bambino?

"Tra un paio di settimane"

"Allora me lo confermi?"

"Si.."

"E che cosa aspettavi a dirmelo?!?! Sei diventata pazza!? E tu sei più pazzo di lei se le hai permesso di venire lo stesso al lavoro nelle sue condizioni!"

"Sono incinta, mica malata!"

"Capo, potevo impedirglielo? Stiamo parlando di Ziva, la super ninja del Mossad. Secondo te avevo scelta?"

"Probabilmente no.. ma spiegatemi come mai avete deciso di non dire niente!"

"Perchè volevo aspettare di terminare il primo trimestre, che è quello più rischioso! E poi scusa, tu come diavolo facevi a saperlo?!"

"Ziva sono stato padre anch'io una volta.. e mi ricordo perfettamente i sintomi di Shannon. La nausea, i cambi d'umore, la stanchezza.. Ho solo fatto due più due. E quando la dottoressa ti ha dato dei mesi extra di riposo ho avuto la conferma. La tua gamba sta bene e nessuno viene rilegato al lavoro d'ufficio per degli esami del sangue sballati"

Sapevo quanto gli faceva male ricordare Shannon e Kelly. E mi dispiaceva di aver riaperto quella ferita.. o più semplicemente di averla riportata in superficie. Perchè quella ferita a Gibbs non si chiuderà mai.

"Ti chiedo scusa Gibbs.. non volevo farti preoccupare"

"Ok ormai quel che è fatto è fatto. Adesso mi giuri che te ne starai buona e a riposo fino al termine della gravidanza?"

"Gibbs non voglio starmene a casa sette mesi.. impazzirò! Lo sai! E farò impazzire Tony!"

Tony nel mentre annuiva disperatamente come a dire "sai che lo farà". Era il suo incubo peggiore. Io, incinta, arrabbiata. La sua morte era già scritta praticamente.

"D’accordo come vuoi. Ma solo lavoro d'ufficio. Niente straordinari. Appena ti senti poco bene te ne torni immediatamente a casa senza storie. Sono stato abbastanza chiaro?"

"Cristallino Capo! Vero Ziva che farai come ti ha detto Gibbs?"

"Ok ok farò come dici tu"

"Bene. E adesso.. fatemi vedere la foto del mio nipotino"

L'ha detto davvero? O l'ho sognato?

"DiNozzo sei sordo per caso? O devo pensare che non hai nemmeno una foto di un'ecografia?"

"No no ce l'ho! Vado a prenderla!"

"Tu stai bene?"

"A parte tutti i sintomi che hai descritto tu prima sto benone"

"Ne sono felice.. Congratulazioni, futura mammina!"

"Grazie Gibbs"

E' l'ennesimo abbraccio paterno che ricevo da lui. Penso di aver ricevuto più abbracci da Gibbs che da Eli.

"Ecco qui Boss!"

"Oh.. è meraviglioso!"

"Ma Capo non si vede niente! Ahia!" Ultimamente mi stava colpendo troppe volte.

"DiNozzo intendevo che tutto il contesto è meraviglioso. Non costringermi a picchiarti così tanto o tuo figlio avrà un padre con dei seri problemi cognitivi!"

Scoppio a ridere come una bambina. E anche Gibbs sorride. Sembra averla presa decisamente bene.

"Allora d’accordo non dirò nulla agli altri, ma ti prego Ziva ricordati le cose che ti ho detto"

"Riposo, cartacce, casa se mi sento male. Tutto chiaro Gibbs"

"Bene. A domani ragazzi"

"Buonanotte Capo"

"Incredibile.. in più di dieci anni che lo conosco è la prima volta che si presenta a casa mia. Ci volevi tu Ziva, per farlo smuovere fino a qui! Hey.. cosa c'è che non va?"

"Niente Tony, sono solo un pò stanca della giornata.. Voglio andare a riposare, posso?"

"Certo che puoi!"

Mi lasci un dolce bacio sulle labbra.. "Buonanotte amori miei"

"Buonanotte Tony"

In realtà non sto bene. Sto pensando a mio padre. Per la prima volta dopo la sua morte. Mi manca terribilmente. Anche se non è stato esattamente un padre modello. Anche se aveva fatto degli errori madornali. Era sempre mio padre e.. non ci sarebbe stato. Non ci sarebbe stato al mio matrimonio, né alla nascita di mio figlio. Per quanto fossi grata a Gibbs della sua presenza, non era la stessa cosa. Cado nelle braccia di Morfeo, mente un lacrima sgorga solitaria sulla mia guancia. "Mi manchi Abba".

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Capitolo 34
*** Giorno 200 ***


Grazie a Dio, è finalmente terminato il primo trimestre. Non ne posso più di mantenere questo segreto. E Gibbs non ne può più di tenere sotto controllo Ziva senza l'aiuto di McGee o di Abby. Quando bisognava uscire per un caso qualcuno veniva lasciato sempre in ufficio con Ziva, e Gibbs campava per aria le peggiori e più improponibili scuse. Non le staccava gli occhi di dosso nemmeno un attimo. Sembrava fosse sempre sul chi va la, in modo che al primo segnale potesse essere pronto a scattare. Questa gravidanza aveva scombussolato anche lui.

"Ganciotte dolci!! Sveglia!"

"Ancora cinque minuti Tony! Ti prego!"

"No mia cara, è ora di alzarsi! Oggi è il grande giorno!"

"Di che parli?"

"Oggi daremo la grande notizia!"

"Oggi?"

"Ziva ti prego sono due mesi che aspetto di condividere questa gioia con il mondo intero. Non far passare un altro giorno di più"

"D'accordo.. se è proprio una cosa che non riesci a fare.. Oggi lo diremo agli altri, ok?"

"Grazie.. Sei pronto piccolino? Oggi riveleremo a tutti la tua presenza! Sarai l'attrazione principale!"

"Avevo proprio bisogno di questa ansia aggiuntiva Tony!"

"Ma quale ansia e ansia! Saranno tutti felicissimi!"

"Si.. e faranno tutti un sacco di domande e vorranno toccarmi tutti la pancia!"

"Ziva non ho detto che dobbiamo dirlo a tutto l'NCIS.. Mi basta dirlo alle persone con cui lavoriamo!"

"Oh.. ok allora.. Grazie, pensavo volessi mettere dei cartelloni all'ingresso!"

"Per voler essere ucciso da te? Grazie non ci tengo proprio a provocarti, soprattutto nello stato in cui sei adesso!"

"In che stato sarei scusa?!"

"Nessuno, nessuno giuro! Dai andiamo che è tardi! Muoviti a vestirti!"

Devo assolutamente ricordare che Ziva è un pò instabile ultimamente. Passa da uno stato di gioia alle disperazione nel giro di qualche minuto. Al lavoro riesce a trattenersi ma a casa è un'altra storia. Sto per dare di matto. L'altra sera mi sono ritrovato a telefonare a Gibbs.

"Capo! Capo ho bisogno di aiuto!"

"Che succede DiNozzo!! Ziva si sente male? Dammi un minuto e sono da te!"

"No no Ziva fisicamente sta bene.. è emotivamente che mi preoccupa"

"Tony è incinta.. Ogni tanto gli ormoni prendono il sopravvento!"

"Mi fa paura Capo. E' pazza. Ride e due secondi dopo piange come una fontana. Non so che cosa fare!!"

"Non devi fare niente Tony, le passerà. E tornerà la Ziva di prima, te lo posso assicurare"

"Quindi.. devo solo avere pazienza?"

"Esattamente"

"Grazie Capo!"

"Di nulla. Ah Tony..?"

"Si?"

"Prova a telefonarmi di nuovo con quel tono alle due del mattino e ti licenzio chiaro?"

"Chiarissimo Capo!"

"Ok sono pronta, possiamo andare!"

"Dopo di voi!"

 

"DiNozzo non credo di aver capito bene"

Il Direttore mi sta guardando come se fossi impazzito del tutto.

"Vuole che andiamo a pranzo insieme? Con anche Gibbs, la signorina Sciuto, McGee, il dottor Mallard e Palmer?"

"Esattamente?"

"E perchè di grazia dovremmo fare un pranzo tutti assieme?"

"Questo non posso dirglielo per ora. Ma la prego faccia come le dico. Ne va della mia salute mentale"

"Non ci capisco niente ma.. va bene. Ok. Avviserò tutti della sua.. richiesta. Ci vediamo più tardi nel posto che mi ha comunicato"

"Grazie Direttore"

"Le conviene che sia una cosa importante DiNozzo!"

O lo è eccome.

 

"Ehm.. un attimo di attenzione per favore!"

"Tony ti prego.."

"Ziva allora fallo tu!"

"Uff.. va bene fai come vuoi!"

Non ero abituata a queste cose. Ad essere al centro dell'attenzione. Ma come mi ha detto Tony "Via il dente, via il dolore". Quindi vediamo di fare in fretta.

"Tony che succede?"

"Diciamo che vi abbiamo tenuto nascosta una cosuccia dopo la sparatoria in cui è rimasta ferita Ziva.."

Vedo i loro sguardi passare dallo stupore alla paura.

"Niente di grave.. anzi!! Diciamo solo che.. allargheremo la famiglia!"

Dalla paura all'incredulità e allo sbigottimento nel giro di due minuti.

"Scusa? Tony puoi essere più chiaro per cortesia?"

"McGee taci.. Ziva non sarai.. Non è possibile, me ne sarei accorta.. Sei davvero.. No, non ci credo.. è vero?"

"Abby di cosa stai parlando!?! Non riesco a seguirti!"

"McGee, Abby sta solo dicendo che sono incinta"

Ed è stato tutto un wow, non ci posso credere, perchè non l'avete detto prima, sono contento per voi, posso fare da zia/zio/padrino/madrina, posso vedere il pancino e cose così. Ma è stato molto meno peggio del previsto. Anzi, sono stata felice di condividere con loro questo momento.

"E cosi avremo presto un altro bambino che girerà per l'NCIS!"

"Il tuo bambino avrà compagnia Palmer!"

"Oh Ziva sono così felice per voi! E non farti alcun problema, se hai bisogno di qualcosa vieni pure da me quando vuoi! Anche se sto più tempo con i morti che con i vivi sono sempre un dottore!!"

"Ah ah ah grazie Ducky!"

"Abby dai.. adesso basta!!"

Abby era una valle di lacrime

"Sono travolta dalle emozioni Tony! Non potete farmi questo! Adesso ho altre mille cose da fare! Oltre che il matrimonio dovrò anche organizzare la festa per il bambino!"

"Quale festa scusa?"

"Oh Ziva la festa che si fa prima che nasca il bambino! Quella dove tutte le amiche portano alla mamma i regali!"

"Abby non credo sia il caso.. non è che abbia molte amiche.."

"Non dirlo neanche per scherzo, lascia organizzare a me!"

Non potevo proprio dirle di no.

"D'accordo, organizza pure questa festa allora!"

"Grazie! Grazie grazie grazie!"

"Wow.. Tony diventerai padre.. come ti senti?"

"Sono elettrizzato Pivello!"

"Sono contento per voi due. ce l'avete fatta. Era anche ora!"

"Già!"

"Ragazzi mi sa che ci conviene tornare al lavoro adesso! Ziva ti chiamo più tardi ok? Cosi mi racconti tutti i dettagli per filo e per segno!"

"Ok Abby!"

Al tavolino del ristorante rimaniamo solo noi, Gibbs e il direttore.

"Tu lo sapevi Gibbs, non è vero?"

"Mi hanno dato la conferma solo qualche settimana fa"

"E non hai pensato di dirmelo? Non avete pensato di dirmelo?"

"Gliel'ho detto perchè abbiamo aspettato"

"E lo capisco. Ma questo non toglie che si è messa in una situazione potenzialmente rischiosa. Se fosse accaduto qualcosa al bambino e io non ne avessi saputo niente sarebbe venuto fuori un gran casino!!"

"Lo so e mi dispiace direttore. Ma non è accaduto ok? Quindi è tutto a posto. Vero?"

"Si, diciamo che è a posto. Immagino che Gibbs le abbia già detto quali saranno i suoi compiti d'ora di poi.."

"Uff.. si. Riposo, scartoffie, casa. Non sono difficili da ricordare"

"David la gravidanza è un momento magico per una donna. Non si perda nemmeno un istante di quello che sta vivendo. Il lavoro può sempre recuperarlo più avanti, ok?"

"Grazie Direttore.."

"E adesso in ufficio. Oggi abbiamo perso fin troppo tempo, anche se era per una buona causa!"

Sono.. felice. La mia famiglia è felice per me, per noi. Si potrebbe essere più in paradiso di così?

 

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Capitolo 35
*** Giorno 216 ***


Era uno dei periodi più perfetti della mia vita. Avevo un uomo che mi amava e aspettavo un bambino da lui, cosa potevo chiedere di più?

“Tony..Tony.. Svegliati..”

“Mmmm.. Che c’è?”

“Continui ad appisolarti sul divano. Andiamo a letto”

“Se riesco ad alzarmi più che volentieri..”

 

Era da qualche giorno che inspiegabilmente non facevamo l’amore. Ed per noi non era normale. Abituati a farlo ogni notte il non cercare un contatto così intimo tutte le sere era quantomeno strano. Non so perché non succedesse. Forse eravamo troppo stanchi.. Tony per via del lavoro e io per la gravidanza, ma mi mancava quella parte fisica del nostro rapporto.

“Se riesci ad alzarti potresti ricevere un premio..” Gli sussurro all’orecchio, mentre con una mano percorro i bottoni della sua camicia..

“Ziva..”

“Si..”

“Tu mi farai morire un giorno o l’altro”

Mi fa un sorrisetto malizioso mentre ci avviamo in camera da letto. Sento la mancanza del suo corpo, ma c’è qualcosa che mi frena.. La sua gravidanza. È vero che la pancia si vede poco, ma so che li dentro adesso c’è un bambino. Mio figlio. È diventato più reale all’ecografia che ha fatto qualche giorno fa. Sta iniziando a formarsi, a vedersi.. E io sto iniziando ad andare seriamente nel pallone. Nonostante la dottoressa ci abbia assicurato che l’avere rapporti sessuali, purché siano ‘controllati’, non facciano assolutamente male al bambino, non riesco a lasciarmi andare. E dire che glie l'avevo chiesto io se potevamo fare sesso, e mi ero preso pure un’occhiataccia da Ziva per averlo fatto.

“Tony posso sapere cosa c’è che non va?”

“Niente Ziva te lo assicuro”

“Tony non mi raccontare bugie, ti prego. Lo capisco che mi stai nascondendo qualcosa, ti conosco. Hai la testa da un’altra parte. Parlamene”

“Ziva.. Non lo so.. Da quando siamo andati a fare l’ecografia ho.. Come la paura di toccarti. Non che non ho voglia di fare l’amore con te, anzi.. Ma è come se avessi paura di fare qualcosa di sbagliato”

“Tony DiNozzo ha paura di fare del sesso? Questa mi è nuova!”

“Grazie Ziva, mi aiuti così”

“Dai, ti sto solo prendendo un po’ in giro per smorzare la tensione.. Ok, torniamo seri. Hai intenzione quindi di non toccarmi per i prossimi sei mesi? Perché io rischio di impazzire se non lo fai”

“E io no Ziva? Sono al limite della sopportazione fisica e mentale, credimi”

“E allora lasciati andare.. Nessun bambino è mai nato con dei traumi perché i suoi genitori facevano l’amore”

“La fai facile.. Per te è naturale sentirlo, sta crescendo dentro di te! Per me è un po’ diverso”

“Tony non avere paura.. Non ce né motivo.. Ma se questa cosa ti blocca così tanto possiamo farne a meno.. Ok?”

“Insomma”

“Insomma cosa?”

“Tutto questo parlare di sesso mi ha un po’ scombussolato i pensieri!”

“Riuscirai mai ad avere dei pensieri coerenti?”

“Io ho pensieri coerenti.. Ma non su cose che comportano te ed il sesso insieme!”

“Allora approfitta del momento DiNozzo..”

Non riesco a resistere se lei fa così però. Non è giusto. Mi sento come se si stesse approfittando di me. E mi piace parecchio questa cosa. Mi ritrovo sdraiato sul letto con Ziva seduta sopra di me. Le scosto i capelli dal volto ed inizio a baciarla piano, facendo smettere tutti i pensieri. Chiudo tutto fuori dalla testa. Esistiamo solo io, lei e la nostra voglia di possederci.

Sento le sue mani che slacciano uno ad uno tutti bottoni della mia camicia e che mi accarezzano il petto.. Basterebbe solo questo a farmi impazzire. Se non fosse che dopo le sue mani sento la bocca. Sto perdendo il controllo. Mi toglie la cintura e mi sfila i pantaloni, mentre con le labbra risale dal ventre fino alla mia mandibola, ricoprendomi di dolci e appassionati baci. Non posso fare il passivo tutto il tempo però. Si merita anche lei qualche attenzione da parte mia. Le sfilo la maglietta e i pantaloni della tuta lasciandola solo con l’intimo.. È una visione a cui non mi abituerò mai. E bacio ogni centimetro del suo corpo.. Soffermandomi sulla sua pancia per più tempo del previsto..

“Adesso tu fai il bravo e ti copri le orecchie con le mani, ok?”

“Ahahhaah Tony piantala!”

Finalmente riesce a sdrammatizzare la situazione. Mi aveva quasi fatto prendere un colpo prima.

Torna a baciarmi sulle labbra e forse per la prima volta facciamo l’amore in modo tenero. Non che prima non lo fosse, ovvio.. Ma una coppia ‘tranquilla’ nel fare sesso non era certo la nostra definizione. Invece stanotte ci prendiamo tutto il tempo del mondo, e ci dedichiamo tutte le attenzioni e le premure possibili. Raggiungiamo l'apice del piacere con la mano stretta l’uno in quella dell’altra e restiamo a guardarci per un attimo che sembra eterno negli occhi..

“È stato così terribile?”

“Potresti usare altre mille parole Ziva. Terribile non è una di queste”

“Hai visto che avevo ragione?”

“Decisamente avevi ragione. È stato fantastico Ziva”

“Sii.. Direi che non è stato malvagio!”

“Hey!!”

“Dai sto scherzando! E adesso passami la maglietta che ho freddo”

“Anche gli ordini adesso!”

“Mi sembra ovvio!”

Tony si sdraia di fianco a me ma con il viso vicino alla mia pancia..

“Tu, ascoltami bene. Amo tua madre alla follia, ma delle volte mi fa davvero uscire fuori di testa. Sei pregato di non fare come lei, intesi?”

Mi da tanti piccoli baci sulla zona dell’ombelico..

“Tony mi stai facendo il solletico! Basta! Smettila! Aahahahha!”

“Mi piace la tua risata”

“Dai adesso fammi dormire che domani mattina farò già fatica ad alzarmi! Buonanotte Tony!”

“Buonanotte Ziva”

Crede che stia già dormendo, ma lo sento che sta sussurrando qualcosa.

“Hey piccolino? Tutto bene? Mi sono ricordato di non averti dato la buonanotte. Sogni d’oro.. Papà ti ama già”

Menomale che è buio e che riesco a girarmi sul lato prima che Tony veda che ho iniziato a piangere. Andrebbe in crisi esistenziale. In realtà sono lacrime di entusiasmo. Sapevo che amava questo bambino, l’aveva desiderato forse più di me. Ma sentirglielo dire così, come se ci stesse comunicando, mi fa esplodere il petto. È troppo. È troppo quello che riesce a fare, forse senza neanche accorgersi. Ed è tutto per me.

 

 

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