Nuove avventure nel reparto dei R.I.S

di Mayara_23
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Sorpresa ***
Capitolo 2: *** Presentazioni ***
Capitolo 3: *** La banda del Lupo è tornata ***
Capitolo 4: *** Periodo no per il nostro Bart ***
Capitolo 5: *** Tutto tranquillo fino a quando.. ***
Capitolo 6: *** Gerry & Clara ***
Capitolo 7: *** Pensieri ***
Capitolo 8: *** E all'improvviso...........................scoppia l'amore ***
Capitolo 9: *** Scoperta...............................................del covo ***
Capitolo 10: *** Rimproveri e proteste ***
Capitolo 11: *** Posto segreto ***
Capitolo 12: *** Quando tutto viene a galla ***
Capitolo 13: *** Sondaggio ***
Capitolo 14: *** Comprensione ***
Capitolo 15: *** Battaglia finale con la Banda ***



Capitolo 1
*** Sorpresa ***


1° CAPITOLO
 
Era una giornata mite di metà aprile, nel reparto dei Ris di Roma, si respirava serenità. La Banda del Lupo era stata arrestata: Mario pugliese era in ospedale, gravemente malato, Stinco,Giordana,Gerry e Ninni(il maiale)  erano stati arrestati.
Lucia e Orlando entrarono contemporaneamente nel reparto dei R.I.S
“Non voglio le pareti della nostra camera viola,Lucia!” esclamò Orlando alla compagna
“Allora cosa proponi?” rispose il capitano Brancato
“Un giallo o un rosso”
Lucia sorrise e bevve un po’ di caffè lasciando con il fiato sospeso Orlando che continuava a fissarla
“Vada per il rosso” disse infine Lucia sorridendo. Orlando ricambiò il sorriso e si incamminarono nell’ufficio del capitano dove avrebbero atteso il  maggiore Rambaudi.
Emiliano e Bianca entrarono insieme però fecero finta di essere solo semplici conoscenti.
Bart aveva passato la notte con la sua futura moglie: Eleonora. Erano andati a convivere da un paio di mesi e c’erano ancora molte cose da fare per la casa
“Si Ele,dopo lavoro andrò a prendere le bomboniere,tranquilla.Ti amo.Ciao” Bart lasciò cadere il cellulare sulla scrivania del capitano Ghirelli. Daniele stava sonnecchiando sulla scrivania e al rumore della caduta del telefono, si  alzò subito.
“Ma sei impazzito?” disse Ghirelli guardando con sguardo assassino il suo intercultore.
“E’ il mio buongiorno” disse ridendo il Tenente
“Buongiorno un cavolo!Ho passato la notte qui perché ho litigato con Selvaggia e mi ha cacciato di casa!”
“Cosa hai fatto stavolta?”
“Ma niente!le ho detto che non avevo tempo per andare a fare una vacanza e lei si è arrabbiata e mi ha detto di trasferirmi qui. E tu con Eleonora?”
“Eleonora è stressata per i preparativi del matrimonio. Mi chiede costantemente di andare in vari negozi a prendere quello che ha ordinato e poi mi ordina sempre di trovare il modo di far uscire Giordana dalla prigione per un giorno”
I due carabinieri risero e si recarono a prendere un caffè.
Le ore passarono tranquille soprattutto nell’ufficio del capitano Brancato.Lucia stava firmando dei documenti quando bussarono alla porta.
“Avanti” Entrò il tenente Serra con la faccia sconvolta.
“Orlando che succede?”
“Lucia c’è una ragazza che ti cerca”
“Ma chi è?” chiese
“Dice di essere tua figlia”.
Il volto di Lucia sbiancò.In  quel momento, nella sua mente, gli vennero in mente i brutti ricordi di quando diede sua figlia in adozione.Aveva 20 anni e non era pronta per diventare madre.
Si alzò dalla sedia e andò da Orlando.
“Ti spiego dopo” disse Lucia guardandolo negli occhi. Si vedeva che era sconvolto, arrabbiato con lei perché non gli aveva detto che aveva una figlia.
Lucia attraversò tutto il reparto fino ad arrivare alla sala colloqui. Si intravedeva una ragazza seduta, visibilmente  nervosa, con i capelli mori e gli occhi verdi come i suoi.
Lucia entrò e la ragazza si alzò istintivamente e la fissò negli occhi. Ci furono attimi di silenzio e poi Lucia decise di parlare.
“Sei Clara vero? “  La ragazza annuì e abbassò lo sguardo. Lucia le andò incontro e l’abbracciò forte.
“Scusami” disse il capitano “Scusami per averti abbandonato. Solo che ero troppo giovane e non potevo occuparmi di te”
Tutte e due stavano piangendo e rimasero abbracciate per vari minuti. Dopo di che si staccarono e si sedettero.
“Come hai fatto a trovarmi?” chiese Lucia cercando di trattenere le lacrime.
“Ho trovato il mio certificato di nascita, ho fatto qualche ricerca e sono venuta a trovarti anche perché non so dove andare”
“Perché che è successo? Raccontami”
La ragazza abbassò lo sguardo.
“Mio  padre è morto in un incidente stradale un anno fa e la mia madre adottiva è diventata un’ alcolizzata. E’ morta il mese scorso mentre girava per strada ubriaca e una macchina non l’ha potuta evitare. E’ morta sul colpo. Ho provato a vivere da sola ma non ce la faccio. Ti prego aiutami” la ragazza si mise a piangere disperatamente. Lucia la abbracciò e la fissò negli occhi.
“A casa mia c’è una stanza di cui non sappiamo cosa farne.Può essere la tua. Io sarei molto felice se tu rimanessi con me”
La ragazza annuì “grazie”.
Lucia avrebbe avuto una seconda possibilità per fare la madre.
“Adesso ti presento la mia squadra e una persona molto importante per me”
                                          ….Continuo nel prossimo capitolo…

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Capitolo 2
*** Presentazioni ***


Clara e Lucia percorrevano il corridoio del reparto in completo silenzio in direzione dell’ufficio del capitano dove tutta la squadra le attendeva, persino il generale Abrami e il maggiore Rambaudi che erano venuti per la riunione mattutina momentaneamente sospesa.
Clara, vedendo tutte quelle persone, si agitò e si fermò improvvisamente.
Lucia la guardò, le sorrise e le mise una mano sulla spalla.
“Tranquilla, non ti faranno niente.Loro sono la mia famiglia” Clara sentendosi rassicurata dalla madre,continuò a camminare.
Madre e figlia entrarono nell’ufficio e tutti salutarono Clara calorosamente. Il generale Abrami  le diede la mano .
“Benvenuta Clara. Sono felice di fare la tua conoscenza.Ho appena saputo che la riunione mattutina è saltata grazie alla tua apparizione improvvisa molto gradita.”disse il Generale con  il volto sorridente.Il generale è sempre stato come un padre per Lucia, che l’ha aiutata a diventare capitano dei R.I.S andando persino contro al magistrato che non poneva molta fiducia nella Brancato.
“Ma dimmi” continuò il generale < Clara rimase un po’ impietrita dalla domanda postatale dal generale.
“Non so perché ma ho sempre avuto un’innata passione per la biologia. Sto frequentando l’università di scienze naturali.Le volevo chiedere, se non è una richiesta inopportuna, se potevo fare uno stage estivo qui al R.I.S” chiese Clara.
“Tre mesi non posso concederteli ma un mese e mezzo si”
“Grazie Generale”
“Sarai l’assistente del tenente Dossena  e lo aiuterai ad analizzare degli indizi per un omicidio”
Clara e Bart si fissarono a lungo.Intorno a loro il mondo scomparve e rimasero solo loro due. Erano entrati nella bolla del colpo di fulmine, almeno per Clara.
Bart non voleva  provare quel sentimento che aveva provato per Eleonora. Eleonora era la donna della sua vita, la donna che voleva sposare e che avrebbe sposato fra due mesi e mezzo.
Bart distolse lo sguardo da Clara e quest’ultima ci rimase male.
“Clara ci sei?”  disse Lucia
“Cosa?” disse la ragazza che si era appena svegliata dal mondo dei sogni.
Lucia le fece segno che il generale stava andando via e di salutarlo.
Fece il segno militare “Generale”
Quest’ultimo annuì e sorrise dirigendosi con il maggiore verso l’uscita. La squadra uscì tranne Orlando e il capitano.
“Senti  Clara ti volevo presentare una persona molto importante nella mia vita” disse Lucia.
Orlando si fece avanti e le diede la mano. Lucia guardò la scena sorridendo e aggiunse <>
Clara lo abbracciò e Orlando rimase impietrito però dopo l’abbracciò anche lui.
“Andiamo a casa “disse Lucia porgendole la mano e Clara, sorridente posò la sua mano su quella di Lucia.
Arrivate a casa, Clara fu stupita dalla grandezza dell’appartamento e il panorama che si vedeva. L’appartamento si affacciava sulla Cupola di San Pietro.
“Ma che meraviglia questo appartamento!” esclamò Clara.
Lucia le disse di seguirla e aprì la porta di una stanza molto grande piena di scatoloni.
“Questa può diventare la tua stanza che è proprio di fianco a quella mia e di Orlando. Hai anche il tuo bagno.Contenta?”disse Lucia.
“Contentissima non potrei desiderare altro in questo momento” disse la ragazza con le lacrime agli occhi.
Lucia l’abbracciò ma improvvisamente le squillò il cellulare: era Ghiro.
“Pronto Ghiro cosa succede?”
Lucia! Il lupo è scappato dall’ospedale!!Hai capito Lucia? il lupo è scappato!!” urlò Ghiro al telefono. Lucia fece cadere il cellulare e i suoi occhi guardavano il vuoto.
“Ma-mamma che succede?” disse Clara preoccupata.
“Il  l-lupo è tornato”

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Capitolo 3
*** La banda del Lupo è tornata ***


La banda del Lupo è tornata
 
Lucia e la figlia corsero subito al Ris. Durante il tragitto Lucia era tesa e stava in silenzio.
“Io ho sentito parlare di questa Banda ma non pensavo fossero così pericolosi.All’università ci sono solo i secchioni che dicono che sono degli assassini ma gli altri li venerano perché credono che facciamo giustizia” disse la ragazza
“La gente deve capire che sono pericolosi cazzo!Se la gente li venera, li motiva  a continuare queste serie di omicidi!I lupo è il capo e quello che dirige tutte le rapine.Se scappa lui sono guai e adesso siamo nei guai perché noi siamo il suo obiettivo” disse Lucia
“C-cosa e perché?”
“Perché siamo quelli che lo hanno quasi ucciso e cerca vendetta per aver mandato in fumo i suoi piani.”
Clara rimase scioccata e tacque.
Arrivarono in caserma e corsero verso il reparto dei RIS. Arrivarono nell’ufficio di Lucia e tutta la squadra era seduta,sconvolta. Non potevano crederci che il lupo fosse scappato.
Clara si sedette da una parte invece Lucia a capotavola di fronte ai suoi colleghi.
“Novità?” chiese il capitano
“Si anche molto brutte” disse Ghiro
“Spiegatemi”
“Il lupo quando è scappato  dall’ospedale aveva già delle persone che lo avrebbero aiutato dopo la fuga e abbiamo ricevuto la notizia che Stinco è scappato mentre lo stavano trasferendo. Un carabiniere morto e altri 5 feriti. “ disse Bart
Lucia sospirò e si mise la mano sul viso cercando di trattenere la calma.
“Ghiro andiamo sul luogo con Bart e Bianca” poi si girò verso la figlia “vuoi andare anche tu, Clara?” disse il capitano
Clara, essendosi chiamata in ballo, guardò la madre e annuì.
“Perfetto andiamo”
Sul luogo della sparatoria, lo scenario era terribile.
Lucia notò una cosa che non avrebbe mai voluto rivedere: la maschera del Lupo segno che la Banda sarebbe ritornata a “regnare”.
“Ecco la firma di questo scempio” disse Bart andando di fianco al capitano
“Purtroppo si” disse Lucia “Portate tutto quello che avete trovato  al RIS”
Clara vedendo la madre sconvolta le andò incontro
“Mamma stai bene?”
“Si tesoro, non preoccuparti. E’ solo il ritorno di un incubo, ma questa volta li beccheremo” disse Lucia dirigendosi verso la macchina.
Clara fissò la madre e poi ritornò a repertare  tutto quello che aveva trovato con l’aiuto del capitano Ghirelli
“Clara non preoccuparti, tua madre è molto forte” disse Ghiro poggiando una mano sulla spalla della ragazza.
“Speriamo.” Rispose la ragazza.
Clara, ritornata al Ris, cominciò ad analizzare tutto quello che aveva trovato pronta a trovare quei bastardi che facevano passare a sua madre giorni infernali.
“Sei già all’opera?” disse Bart entrando in laboratorio.
“Si, voglio che questo incubo finisca. Lo faccio per mia madre” il tenente sorrise.
“Dai che ti aiuto” a quella risposta Clara sorrise e si misero al lavoro.

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Capitolo 4
*** Periodo no per il nostro Bart ***


Leggete questo capitolo con questa canzone come sottofondo che ha come protagonista il nostro Bart  http://www.youtube.com/watch?v=vlfNL5cTfoE
Le settimane seguenti furono un incubo. Tigre e Maiale riuscirono a scappare grazie al Lupo e a Stinco.
Giordana fu uccisa da Anita Cescon, nuovo membro della Banda, amante del Lupo ed ex avvocato difensore della vittima.
La mattina dopo a casa Dossena si respirava tristezza, ansia nell’aria. Bart era a letto dato che era domenica e sentì dei forti rumori provenire dalla sala.Si alzò piano e andò con la pistola in soggorno.Alla fine scoprì che era Eleonora con delle valigie.
“Eleonora che stai facendo?” disse sconvolto il Tenente.
“Vado via” rispose la ragazza con le lacrime agli occhi
“Via da me?”
“No via da tutto e si anche da te”
“Non puoi lasciarmi così!”
“Bart,cazzo!Ho appena perso la sorella, mi devi capire!!”
“No,ho capito tu mi dai la colpa della morte di tua sorella!”
“Bart, basta!Io me ne vado”
“Dunque mi stai lasciando?”
“Ho bisogno di una pausa da tutto” queste furono le ultime parole che disse Eleonora prima di uscire dalla casa che condivideva con Bart.
Quando chiuse la porta Bart aveva le lacrime agli occhi e diede un calcio al tavolo da pranzo.
Si sedette sulla poltrona in salotto e si diede una calmata. Si asciugò le lacrime e digitò il numero sul telefono del suo migliore amico.
“Oh Bart, che succede?”
“Milo, Eleonora mi ha appena lasciato”
Ci fu un minuto di silenzio
“Oh Bart no fa’ cazzate, arrivo subito” Bart buttò il cellulare a terra e rimase in silenzio fino all’arrivo dell’amico. Milo stette da lui per tutto il giorno chiedendo a Bart di spiegarli la situazione.
Il giorno successivo Bart andò al lavoro emotivamente distrutto accompagnato da Milo che non lo aveva abbandonato neanche un minuto da quando Eleonora era andata via.
Lucia, vedendo il tenente così distrutto, gli andò incontro.
“Ehi Bart che succede?”
“Eleonora mi ha lasciato.Secondo me mi ha dato la colpa della morte di Giordana”
“Tu non hai nessuna colpa.Non potevamo prevederlo”
“Capità è tutto il giorno che provo a dirglielo ma non mi ascolta” disse Milo.
“Senti Bart, devi andare avanti. Sei sempre stato un ragazzo forte.A Eleonora passerà, tranquillo. E’ solo sconvolta dalla perdita della sorella”
Bart annuì al capitano e si diresse a lavorare controvoglia.
Le settimane passarono. Nuovi colpi da parte della banda ma nessun passo avanti riguardo alla scoperta  del covo.Lucia era sempre più demotivata. Clara stava dando una mano alla squadra, una mano che era utile in questo momento. Bart si era ripreso, di Eleonora nessuna chiamata e nessun messaggio. Il matrimonio era stato annullato e il tenente cercava di andare avanti.
Era l’ultimo giorno di stage per Clara e voleva concludere in gran bellezza, possibilmente trovando il covo della banda ma non ci riuscì.
“Milo!!Ho trovato il covo!Milo vieni qua!” disse il tenente Dossena all’amico.
“Che hai trovato?El covo?E dov’è?” disse il sottotenente.
“Rocca dei Papa.Andiamo presto!!” disse Bart togliendosi il camice
“Ah oh!Che ce vai da solo?Aspettiamo il capitano”
“No Milo!Dobbiamo andare subito!”
“Eh va bene” disse Milo arrendendosi e seguendo l’amico.
Quello che successe dopo lo sappiamo. Bart e Milo con altri due tenenti arrivarono al covo però la banda ritornò. Un carabiniere venne ferito alla gamba e Bart alla testa. Arrivò subito l’ambulanza grazie a Milo e Bart venne mandato  in terapia intensiva. Tutti erano  in ansia per il giovane collega,soprattutto una, Clara.
Da quando era arrivata al RIS era sempre stata attratta da quel ragazza così misterioso.Da quando il tenente era in ospedale, continuava a pregare che si salvasse perché un ragazzo così giovane con tutta la vita davanti, non poteva morire.
Il giorno dopo si seppe che Bart era fuori pericolo ma in condizioni non molto stazionali.
 

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Capitolo 5
*** Tutto tranquillo fino a quando.. ***


Il sole era sorto da qualche ora  quando la sveglia suonò, la ragazza aprì gli occhi faticosamente a causa della luce del sole che entrava dalla finestra.
All’improvviso il suo cellulare squillò, guardò lo schermo:  Mamma.
“Dimmi” rispose semplicemente.
“Nessuno di noi riesce ad andare da Bart, ci potresti andare tu?Aggiornami sulle sue condizioni e quando  potrà uscire” disse Lucia alla figlia
“Va bene. Ti chiamerò appena saprò qualcosa.”
“Perfetto. Orlando ti ha già preparato la colazione.Ti voglio bene.Ciao”
“Ringrazialo.Ti voglio bene anche io, tanto.Ciao “ chiuse la chiamata con la madre e tutta sorridente andò a vestirsi.
Andò a mettersi un vestito estivo un po’ lungo bianco che metteva in risalto i suoi occhi chiari e i sandali bassi. Andò in bagno , si mise solamente un po’ di mascara e si fece una treccia a lisca di pesce.
Accese la musica sul computer e fece colazione.
All’improvviso si sentì presa da dietro. Cercò di urlare ma uno con la maschera da tigre disse
“SShh..se fai la brava non ti faremo niente. Adesso alzati” usava un tono da finto gentile, cosa che fece rabbrividire Clara. Tigre la tenne ferma mentre gli altri le distruggevano casa.
“Bastardi!La pagherete per tutto questo!!” urlò Clara
“Zitta!Tu adesso verrai con noi e se non farai la brava farai una brutta fine” disse il Lupo continuando a distruggere tutto
“Mia madre mi ha parlato di te. Uno sporco assassino che uccide solo per colmare le sue frustrazioni!”
“Zitta!Cazzo!Tu non sai niente di me!” disse il Lupo dandole uno schiaffo.
“Questa è la conferma che volevo” La banda andò e portò con loro Clara.
 
Lucia aveva appena messo giù il telefono. Nessuna notizia di Clara.
“Clara non risponde al cellulare e Bart ha detto che non è andata a trovarlo” disse il capitano “Vado a casa a vedere se per caso si è addormentata” aggiunse.
“Vengo con te” disse Orlando. Lucia annuì e si recarono a casa.
Quando Lucia aprì la porta ebbe davanti uno spettacolo non molto piacevole. Tutto distrutto. Lucia notò una scritta sul vetro scritta con il rossetto “NON DIMENTICO”. La Banda. Lucia si mise le mani davanti al viso
“Lucia, la lucina della web cam è accesa” disse Orlando.
“Ma questo è il computer di Clara!Non toccare niente!Portiamolo al RIS. Ci pensa Daniele. Ho un brutto presentimento.La banda è stata qui,speriamo che a Clara non sia successo niente” disse Lucia sconvolta.
Arrivarono al RIS e tutta la squadra del RIS attese che Ghiro esaminasse il computer.
“Lucia ho trovato due video” fece partire il primo video dove vi era inquadrata Clara e Tigre che la teneva stretta. Il lupo parlava ma non si vedeva.
“Buongiorno Capitano,volevamo venirti a distruggere la tua casa solo per farti un dispiacere ma abbiamo trovato una bellissima sorpresa.E’ tua figlia no? Starà un po’ con noi. Faremo un colpo a  settimana. Se arriviamo al quinto colpo e voi ancora non ci avete fermato, tua figlia farà una brutta fine. Bello no? Ci rivedremo ancora” disse il Lupo nel video.
Lucia trattenne le lacrime
“Bastardo!” riuscì a dire solo questo
“La sua sfida è insensata!” disse Milo
“vuole solo vedere se siamo più furbi di lui!” disse Lucia urlando. Tutte le persone che amava erano sempre in pericolo per colpa sua.
“So cosa stai pensando. Non è colpa tua tranquilla.Li cattureremo” disse Orlando
“Ecco il secondo video”disse Ghirelli
Si vedeva la lite tra Clara e il Lupo.A tutta la squadra non potè che scappare un sorriso.
“Questa è la conferma che è tua figlia. Ha carattere da vendere.Si vede che anche in una situazione tragica cerca di trattenere la calma” disse Ghirelli.
“Mettiamoci al lavoro.Dobbiamo trovarla” disse Lucia dirigendosi sconvolta nel suo ufficio.

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Capitolo 6
*** Gerry & Clara ***


Prima di andarsene, la banda aveva concesso a Clara di cambiarsi. Quest’ultima aveva indossato una maglietta semplice, una felpa,un paio di  jeans e un paio di scarpe da ginnastica. Clara cercava di non piangere e farsi vedere forte. Se doveva morire doveva farlo a testa alta.
Quando finì di cambiarsi, la trascinarono in macchina e la bendarono.
Durante il tragitto, il Lupo, ovvero Mario, parlò al fratello.
“Gerry sarai tu a occuparti di lei” il fratello non poté che ubbidire.
Dopo mezz’ora di viaggio, la macchina si fermò. Clara venne trascinata fuori dalla macchina da due persone.
“Voi aspettatemi qui, devo dire delle cose a mio fratello” disse il Lupo alla banda. Gli altri annuirono e Anita si mise alla guida aspettando il fidanzato.
Mario, Gerry e Clara entrarono in una stanza che sembrava essere un ex magazzino con un letto e una scrivania. Le tolsero la benda e Gerry la spinse nella stanza e chiuse la porta.
Clara si sedette sul letto e chiuse gli occhi cercando di non piangere e di calmare l’ansia.
“Domani faremo un salto al supermercato per rubare qualcosa da mangiare, per stasera potete mangiare ciò che è rimasto in magazzino” disse Mario
“Mario ma che devo fare con la ragazza?” chiese Gerry al fratello.
“Fai quello che vuoi con lei ma non ucciderla.Se vuoi sfogarti con lei fallo” mentre i due uomini parlavano guardavano la ragazza seduta sul letto stranamente calma.  Mario se ne andò lasciando la ragazza in “buone mani”.
Gerry quando il fratello fu andato via, entro nella stanza dove c’era Clara.La guardò. Non faceva niente.Non era agitata, anzi era calma.Strano per una persona che veniva rapita.
“Non ti capisco proprio” iniziò Gerry continuando a fissare la ragazza. Clara si girò verso Tigre, finalmente poteva vedere il suo viso che non le trasmetteva paura, ma dolcezza. Ci fu un attimo di silenzio e Clara si alzò.
“cosa c’è da capire?” la sua calma apparente mandava in confusione Gerry.
“Sei troppo calma”
“E’ uno dei miei pregi “ Clara notò in un angolo dei fogli, delle biro e delle matite. Li raccolse, si sedette alla scrivania e cominciò a disegnare.
“Sei proprio strana”
“Questi  miei giorni di vita li voglio passare facendo qualcosa, non aspettando la mia ora fissando il soffitto”
“E chi te lo dice che verrai uccisa?”
“Non sono mica stupida. Lo so che tu mi ucciderai perché tuo fratello si vuole vendicare su mia madre”
“Io non faccio tutto ciò che mi dice mio fratello”disse Gerry
“A me è parso il contrario”
“cazzate!” Gerry diede un pugno alla scrivania e poi cercò di calmarsi.
“Cosa stai disegnando?”
“Una farfalla che vola nel cielo LIBERA” disse Clara concentrata sul suo disegno.
“Senti hai fame?” chiese Gerry
“No grazie e piantala di fare il finto gentile con me”
“Non ti azzardare a darmi ordini!” Perchè non aveva paura di lui?
“Io non ti sto dando ordini, ti dico che la falsità non la sopporto”
Ci furono attimi di silenzio. Gerry, guardandola disegnare tranquilla, si mise di fianco a lei con un foglio e provò anche lui. Era la prima volta che una ragazza non aveva paura di lui e questa cosa lo faceva stare stranamente bene. Non avrebbe fatto del male ad una creatura così coraggiosa anzi era solo da ammirare in tutta la sua bellezza.
“Come ti chiami ragazza senza paura?”
“Clara e tu ragazzo che cerca di fare il cattivo e l’autoritario?”
“Gerry con la G” i due risero dopo l’affermazione di Tigre. Era strana quella situazione, i due ragazzi avevano dimenticato tutto con le loro risate, avevano dimenticato quella situazione così terribile in cui si trovavano.

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Capitolo 7
*** Pensieri ***


Gerry era appena andato via e aveva lasciato Clara da sola nella sua stanza. Quest’ultima si sedette alla scrivania e cominciò a scrivere come se stesse scrivendo sul suo diario segreto:
“Non so come mi stia succedendo. Sogno le mani di Gerry sfiorarmi delicatamente. Desidero il suo tocco, le sue labbra sulle mie. So che è un’assurdità perché lui è un assassino e io la figlia del suo peggior nemico, ma l’amore va oltre a tutto questo. Adesso so che cos’è questo sentimento: Amore.”
Clara smise di scrivere, arrotolò il foglio su cui aveva appena scritto, si mise le mani davanti al viso e chiuse gli occhi. Come faceva a provare un sentimento così puro per un assassino?
Gerry era sulla spiaggia. Odiava quella situazione, odiava provare quel sentimento nuovo per lui per la figlia del suo peggior nemico. Odiava essere innamorato, odiava sentirsi così debole di fronte all’amore. Sapeva che questo amore che provava per lei non sarebbe durato perché sarebbe arrivata la fatidica telefonata di suo fratello che gli diceva di ucciderla. Lui si ripeteva “Una persona morta in più non ha differenza”, invece avrebbe fatto differenza perché quella persona l’amava e avrebbe tolto a se stesso la possibilità di essere amato veramente. Lui,  in fondo, sapeva che non le avrebbe mai fatto male. Gerry si distolse dai suoi pensieri e decise di ritornare da lei.
 
Lucia entrò in ufficio visibilmente depressa per il rapimento della figlia. Non si sentiva così male dall’uccisione di Alex. Tutte le persone che amava finivano in qualche guaio per colpa sua.
Orlando entrò nel suo ufficio e le diede il caffè.
“Devi essere fiduciosa Lucia!La ritroveremo tranquilla!” disse Orlando sedendosi di fronte alla compagna che era seduta alla scrivania del suo ufficio.
“Si la ritroveremo MORTA!” disse urlando involontariamente Lucia e si alzò di scatto dalla sedia.
“Non dire cazzate!Sei solo preoccupata, ma adesso ti devi comportare da Capitano dei RIS di Roma, non da madre preoccupata perché così non andremo da nessuna parte!”
Lucia guardò il compagno e annuì. Erano tutti in riunione per sapere se qualcuno avesse trovato qualche traccia ma all’improvviso bussarono alla porta. Tutti sorrisero felici. Uno spiraglio di felicità in questa situazione così terribile.
“Bart!” dissero tutti in coro. Tutti corsero ad abbracciarlo.
“Stai meglio?” disse il capitano cercando di sorridere.
“Si e te Lucia?” chiese lui. Sapeva cosa stava passando. Anche Bart era preoccupato. Le era sempre piaciuta quella ragazza e non voleva che le succedesse qualcosa.
“Si va avanti…stiamo facendo di tutto per ritrovarla e le settimane passano.” Lucia sospirò e poi con sguardo materno si rivolge a Bart. “E tu non è meglio che tu vada a casa a riposarti, Tenente?” aggiunse
“No, capitano. Io voglio stare qui ad aiutare nelle ricerche di Clara” disse Bart sedendosi.
Lucia sorrise e continuò la riunione.
 
Gerry ritornò nella casa dove era prigioniera Clara.
Aprì la porta e la vide addormentata sul letto. Era rilassata. Gerry le tolse un ciuffo che aveva sul viso e se ne andò. Clara però a quel tocco si era svegliata e si riaddormentò felice.

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Capitolo 8
*** E all'improvviso...........................scoppia l'amore ***


http://www.youtube.com/watch?v=8vaDeGK8y-c
Il giorno dopo Gerry entrò nella stanza e Clara stava disegnando.
“Ciao” disse la ragazza
“Ciao, ecco la colazione” disse un po’ imbarazzato Gerry poggiando il vassoio sulla scrivania.
“Vuoi disegnare?” chiese Clara
“E cosa dovrei disegnare?” chiese Confuso il ragazzo.
“Quello che ti viene in mente. Tieni” Clara gli consegnò  un foglio e una matita. Gerry, un po’ restio, si sedette accanto alla ragazza e cominciò a disegnare.
“Allora ti è venuto in mente qualcosa” disse la ragazza
“Si, sto disegnando io e mio fratello quando da piccoli siamo andati nella villa al mare dei miei nonni”
“I tuoi nonni che fine hanno fatto?”
“Sono morti.” Ci furono attimi di silenzio.
“Anche io i tuoi genitori?”
“Si” Gerry abbassò lo sguardo.
“Anche io ho perso i miei genitori adottivi”
“Quando?”
“Mio padre un anno fa e mia madre più di un mese fa”
“Mi dispiace” quelle parole uscirono spontanee dalla bocca di Gerry.
“Anche a me” Clara ricominciò a disegnare concentrandosi, Gerry la fissava accennando ad un sorriso.
“Clara?” la chiamò Gerry, Clara lo guardò e prima che lei potesse dire qualcosa si baciarono. Un bacio pieno di passione e tutto il sentimento represso in tutte queste settimane. Senza staccarsi, si svogliarono . Gerry la spinse delicatamente sul letto mentre lei rideva felice. Mentre faceva l’amore, Gerry usava una delicatezza che non aveva mai usato per le altre. Era la prima volta che una ragazza si concedeva a lui volontariamente e questo lo rendeva felice. 
Clara non poteva essere più felice. Stava facendo l’amore con il ragazzo che amava. In quel momento non erano più Tigre e la figlia della Brancato, ma erano solo Gerry e Clara, due semplici ragazzi che si amavano.
 

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Capitolo 9
*** Scoperta...............................................del covo ***


Clara si svegliò infastidita dalla luce del sole. Si stiracchiò e vide Gerry che dormiva di fianco a lei.
 Allora non era un sogno pensò Clara. La notte precedente era stata favolosa. Dietro ai sorrisi che faceva mentre lo guardava, vi era anche un po’ di amarezza perché sapeva che non sarebbe durata.
Clara si alzò e si vestì. Gerry sentendo che gli mancava qualcosa di fianco a sè, aprì gli occhi e vide Clara vestirsi.
“Che ore sono?”  disse Gerry mezzo addormentato.
“Non lo so non ho l’orologio ma sembra mattina tardi” disse Clara guardando dalla finestra.
“Cazzo!Devo andare!” Gerry si alzò dal letto e si vestì velocemente.
“Dove devi andare?”
“Mio fratello, ieri mi aveva detto di andare da lui per una missione. Si incazzerà un sacco!”
Clara mentre preparava la colazione parlò imbarazzata.
“Ma almeno ti sono piaciuta ieri notte?”
“Certo, non sei mica male!Ora devo andare ciao” Gerry le diede un bacio a stampo sulle labbra e se ne andò.
Clara era pensierosa. Cosa intendeva Gerry con la frase “non sei mica male”? Era andato con lei solo per fare sesso o per qualcosa di più? 
 
Intanto al RIS..
Bart stava analizzando le prove lasciate dalla Banda e una traccia lasciata dal Lupo.
Mentre il computer trovava la materia di cui era composta la traccia, lui pensava a Clara.
A quella povera ragazza in mano alla Banda e a Tigre soprattutto. Gerry era uno stupratore e a pensarci gli venivano i brividi all’idea che quel verme facesse qualcosa a Clara.
Il rumore del computer lo distolsero dai propri pensieri. Corse subito nell’ufficio di Lucia. Non bussò ma aprì la porta velocemente.
“Capitano! Forse ho trovato delle tracce che ci possono portare al covo della Banda” disse Bart.
“Chiama la squadra! Riunione fra 5 minuti” disse il capitano mettendo  a posto dei documenti da parte del Magistrato e della Procura.
Dopo cinque minuti la squadra  si riunì nell’ufficio di Lucia.
“Bart spiega cosa hai trovato” disse il capitano sedendosi.
“Ho trovato una traccia di  Pancratium maritimum” disse il Tenente Dossena.
“Non è un tipo di pianta che cresce sulle spiagge?” disse Bianca
“Esatto dunque il covo potrebbe essere sulla spiaggia.” Disse il Tenente Dossena
“ Daniele cerca se ci sono dei posti isolati e abbandonati sulle spiagge vicino a Roma” disse Lucia.
Ghiro stava cercando molto rapidamente..
“Ecco trovato!E’ un bar abbandonato e isolato vicino a Roma!” urlò Ghirelli.
“Forza andiamo!Non dobbiamo perder tempo!” disse Lucia correndo verso l’uscita seguita dalla sua squadra.
 
Intanto sul bar sulla spiaggia dove era rinchiusa Clara
 
Gerry ritornò dopo un ora. Clara stava leggendo un libro trovato sotto uno scatolone. Era interessante.
“Sono tornato” disse Gerry poggiando dei barattoli sul piano della cucina. Clara smise di leggere e si alzò dal letto.
“Gerry, ti devo parlare” disse la ragazza con un tono misto di rabbia e di tristezza.
“Dimmi” disse il ragazzo avvicinandosi a lei.
“Tu ieri notte sei stato con me solo per fare sesso o perché mi amavi?”
“Perché ti amavo e ti amo anche adesso, se no ti avrei presa appena ti abbiamo rapito” disse Gerry guardandola negli occhi.
Sapeva che era sincero perché non aveva mai distolto lo sguardo da lei.
Clara batté una mano sulla scrivania violentemente. Si mise una mano davanti al viso sotto lo sguardo confuso di Gerry.
“Cazzo! Era la risposta che il mio cuore voleva ma la mia testa voleva che tu dicessi che era solo sesso! Come faremo quando andrò via da qui?” disse piangendo Clara.
Gerry non le rispose a parole ma prese un foglio e scrisse qualcosa, poi glielo consegnò.
“Ma che cos’è?” chiese la ragazza confusa.
“Sono dei luoghi per vederci, ma deve rimanere il nostro segreto. Mi puoi scrivere sul telefono perché Stinco me lo ha criptato” disse Gerry baciandola.
All’improvviso sentirono delle sirene e i due ragazzi si fermarono.
“I carabinieri! Sono loro cazzo!” disse Gerry agitandosi.
“Scappa! Presto!!” disse Clara piangendo e si mise in tasca il biglietto di Gerry.
Gerry si mise in tasca il disegno di Clara fatta per lui, la pistola e il telefono poi le diede un bacio passionale e le asciugò le lacrime.
“Ti prego non piangere, ci rivedremo. Ti amo” Gerry scappò dalla finestra e in quel preciso momento entrarono i carabinieri che cercarono di bloccare Gerry ma lui gli sfuggì.
Clara cadde a terra piangendo. Lucia entrò nella stanza e le corse incontro. L’abbracciò e le disse “E’ tutto finito”. Clara pianse più forte perché non voleva che tutto quello finisse e aveva il timore di non rivederlo più. Bart le alzò la testa e disse “Dai adesso sei salva e ci siamo noi a proteggerti”
Ghirelli, Sasso e gli altri carabinieri seguirono Gerry per una collina.
Quest’ultimo usò la collina come muro di protezione mentre i carabinieri gli dicevano di arrendersi. Tigre prese in mano il telefono e chiamò il fratello.
“Mario cazzo sono arrivati i carabinieri!!Ho bisogno d’aiuto presto!!” disse Gerry urlando per l’agitazione al fratello.
“Arriviamo subito, non fare cazzate Gerry!” disse Mario dall’altra parte della cornetta.
I carabinieri non avanzavano perché sapevano che Gerry era armato. Dopo vari minuti si sentirono degli spari in lontananza: la Banda era arrivata.
“Arrenditi Pugliese! Tanto ti prenderemo prima o poi!” disse il capitano Ghirelli.
“Questo lo dite voi!” disse Gerry scappando verso la Banda. Riuscì ad arrivare dal fratello che gli diede il mitra.
Intanto Clara era uscita dal rifugio accompagnata da Bart che le stringeva con un braccio la vita.
A quella vista Gerry non ci vide più dalla gelosia.
“Bastardo!Non ti azzardare a toccarla!!!” urlò furioso Tigre. Bart riuscì a rifugiarsi dietro ad una libero e a caricare la pistola. Clara gli andò accanto.
“Gerry!Piantala!Non stiamo insieme!Era solo contento che fossi viva!” urlò Clara da dietro la pianta.
La banda e i carabinieri continuavano  a sparare continuando ad ascoltare la conversazione tra Clara e Tigre.
“Mi stai mentendo!Voi state insieme e tu mi hai preso in giro!” disse Gerry accecato dalla rabbia e continuando a sparare dalla rabbia.
“Parla solo la tua gelosia!Io ti ho voluto bene in questo periodo!Sono stata bene!E tu sai cosa abbiamo passato insieme, cosa che con lui non ho mai fatto!” urlò Clara cercando di far ragionare l’amato. I carabinieri e la Banda erano sconvolti. I due si amavano.
Gerry smise di sparare e fuggì con il fratello e gli altri. Mentre scappava il suo sguardo si incrociò con quello di Clara. Uno sguardo pieno d’amore e di speranza.

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Capitolo 10
*** Rimproveri e proteste ***


Il viaggio di ritorno in macchina fu silenzioso sia per la Banda che per i Carabinieri. Nessuno aveva il coraggio di dire una parola.
Clara, durante il viaggio, piangeva silenziosamente e Bart non la guardava. Era troppo distrutto da quello che aveva sentito. Gli rimbombavano le parole di Clara a Gerry “tu sai cosa abbiamo passato insieme, cosa che con lui non ho mai fatto!” . Lucia era troppo sconvolta per guidare,guardare la figlia e parlare. Sua figlia con il suo peggior nemico, sembrava surreale.
Nella macchina della Banda, Mario guidava, Gerry era al suo fianco e gli altri nei sedili posteriori. Mario fissava  la strada. Non aveva il coraggio di guardare il fratello. Si sentiva tradito da lui come se avesse dato una mano ai RIS. Aveva deciso di fare una bella ramanzina al fratello quando sarebbero arrivati al covo.
 
I carabinieri e Clara arrivarono al RIS, appena varcata la soglia del reparto, Bianca la andò ad abbracciare incapace di trattenere l’eufonia davanti ai suoi superiori.
“Oh Clara! Meno male che sei ancora viva! Eravamo così in pensiero per te!” Clara sorrise a Bianca. Lucia interruppe il momento tra Bianca e Clara e si rivolse alla figlia.
“Vieni nel mio ufficio che dobbiamo parlare” Il capitano si diresse verso il suo ufficio con a seguito Clara. Bianca si girò sconvolta verso i colleghi e chiese “cosa è successo?” Ghirelli le poggiò una mano sulla spalla e le bisbigliò “Te lo spiego dopo”.
Lucia e Clara entrarono nell’ufficio principale e Lucia appoggiò le mani sulla scrivania cercando di contenersi poi iniziò a parlare.
“Come hai potuto” disse solamente
“Potuto cosa?”
“Innamorarti di un assassino!!!!” Lucia urlò sbattendo forte le mani sul tavolo.
“Non l’ho fatto volontariamente!!Ma è successo! Mi vuoi uccidere per  questo?” urlò Clara
“Non dire cavolate! Fatto sta che tu sei innamorata di un assassino e per di più uno stupratore!”
“Tu non l’hai capito ma io LO AMO!!Tu questa cosa non l’hai mai capita e mai la capirai!” Clara urlò tutta la sua rabbia contro la madre e uscì dall’ufficio in lacrime sbattendo la porta violentemente.
Percorse il corridoio pensando che nessuno l’avrebbe mai capita tranne l’uomo che amava. Andò nella stanza del caffè e li si mise a piangere disperatamente sfogandosi da tutto quello che era successo quel giorno.
Nello stesso momento la Banda era arrivata nel Covo e quest’ultima  lasciò soli Mario e Gerry.
“Oh Mario, mica l’ho fatta apposta ad innamorarmi di Clara” cercò di giustificarsi Gerry
“Lo so ma mi sento tradito da te” disse Mario fissando dalla finestra
“Adesso cosa dovrei fare?”
“Non lo so, qualcosa che ti aiuti a riconquistare la mia fiducia”
“Mario, so cosa intendi!Io non voglio più uccidere!Ho troppe persone sulla coscienza” Mario si girò e fissò negli occhi il fratello.
“Gerry che ti succede? Non riconosco più mio fratello!Non sei più tigre da quando hai lasciato al prigione!”
“Non lo so nemmeno io. Cambiare sempre posto per scappare dai carabinieri è stancante e demotivante almeno per me. Sarò sempre un tuo complice ma non ucciderò più se tu sei d’accordo”
“Io voglio solo mio fratello di fianco a me”
“Abbiamo iniziato questa storia insieme e la finiremo insieme” si mise una mano sulla spalla e si abbracciarono. Gerry per il fratello avrebbe fatto qualunque cosa e lo stesso valeva  per Mario.
“Mario io vado a fare un giro”
“Va bene” Mario se ne andò e Gerry prese il telefono per inviare un messaggio a Clara
Clara era seduta sulla poltrona della sala caffè quando sentì suonare il telefono. Le era arrivato un messaggio da Gerry con scritto “Piccola mia” alla vista di quel messaggio, Clara non potè non sorridere.
“Amore mio sto malissimo” rispose Clara al messaggio di Gerry
“Cosa succede?”
“Mia madre mi ha detto che dovrei lasciarti perché sei un assassino”
“Io a te non farei mai alcun male, lo farei agli altri se ti fanno del male”
“Mi manchi”
“Ti vengo a prendere?”
“Troviamoci  fra mezz’ora nel primo luogo che mi hai proposto”
“Ok, vengo in moto. A dopo”
Clara si asciugò le lacrime, mise in tasca il telefono e si diresse verso l’uscita ma si incrociò con Orlando.
“Clara ma dove stai andando?” chiese il “patrigno”.
“Dopo la discussione con la mamma vado a fare una passeggiata. Non aspettatemi per cena.” Disse Clara scappando velocemente verso l’uscita.
Prese un taxi e si diresse verso il luogo dell’incontro.
Passarono circa cinque minuti quando si sentì il rumore di una moto avvicinarsi a lei sempre di più. Clara sorrise. La moto si fermò e l’uomo alla guida si tolse il casco: era Gerry.
Si abbracciarono e baciarono. Era andati contro tutti per rincontrarsi e per stare di nuovo insieme LIBERI.
 
 
 
 

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Capitolo 11
*** Posto segreto ***


Scusate il ritardo ma ho dedicati questi giorni per rilassare la mente da compiti e cose varie.Ho pensato solo a divertirmi.
Questo racconto potete ascoltarlo con due canzoni diverse fra loro.
Battlefield-Lea Michele http://www.youtube.com/watch?v=eMb0llw4pi8 più triste e romantica
Burn- Ellie Goulding  http://www.youtube.com/watch?v=CGyEd0aKWZE  più felice e romantica
 
 
Gerry e Lara smisero di baciarsi.
Gerry le diede un casco e le disse “Vieni ti porto in un posto”
Lei prese il casco e gli chiese “Che posto?”
“Un posto per me davvero speciale” Clara sorrise, si mise il casco e partirono.
Gerry la portò in una capanna sul mare isolata da tutto e tutti. In quel momento c’era il tramonto che rendeva il posto più romantico della Terra. I due giovani si tolsero il casco e Clara guardò il paesaggio meravigliata sotto lo sguardo compiaciuto di Gerrgy.Quest’ultimo guardò i capelli della ragazza seguire la direzione del vento e i suoi occhi illuminati dall’ultimo raggio di sole.Gli sembrava una dea caduta dall’Olimpo.
“Che posto bellissimo!E’ magico” disse la ragazza
“Sapevo che ti sarebbe piaciuto” Gerry la fece scendere dalla moto e l’accompagnò fino alla capanna.
Dentro vi era un letto, un camino e un cucinino.
“Ma che posto è?” chiese curiosa la ragazza.
“E’ dove io e Mario venivamo da ragazzi. Mio nonno lo aveva preso per noi”
“E’ molto accogliente!”
Gerry accese il fuoco e Clara metteva le coperte sul letto matrimoniale.
Finito di far tutto, i due ragazzi cominciarono a baciarsi passionalmente con tutto l’amore che provavano. Finirono sul letto e si spogliarono. Passarono una serata a dir poco meravigliosa.
 
“Orlando sono preoccupata” Orlando e Lucia erano a casa loro che cenavano.
“Per Clara? Devi solo stare tranquilla. Ritornerà” disse Orlando cercando di tranquillizzarla.
“Io la devo chiamare, non ce la faccio” Lucia prese in mano e chiamò la figlia.
 
“Driin!Driin” il telefono di Clara squillò e smise di baciarsi con Gerry.
“Cazzo! E’ mia madre!” urlò Clara alzandosi.
“Sempre lei che deve rovinare tutto!” disse il ragazzo. Clara aveva in mano il cellulare e lo guardava squillare.
“Non le rispondo”
“No rispondile. E’ meglio”
Clara sospirò e seguì il consiglio di Gerry
“Pronto mamma, che c’è?” disse Clara cercando di essere Tranquilla.
“Dove sei?” chiese Lucia senza tanti giri di parole.
“Sono da Marta. Arrivo tardi stasera perché abbiamo da concludere un progetto per l’università”
“Ok. Non ritornare troppo tardi”
“Sisi, ciao” Clara chiuse la chiamata sospirando.
“Bella interpretazione” disse Gerry abbracciandola.
“Grazie” disse baciandolo. “Ma fra poco devo andare perché  quasi mezzanotte”
Gerry si sedette sul letto serio.
“Senti Clara, questo posto deve rimanere un segreto. Lo sa solo mio fratello Mario” Clara si sedette e appoggiò la testa sulla spalla del ragazzo.
“Tranquillo. Questo sarà il nostro posto segreto” i due ragazzi si baciarono.
“Adesso ti porto a casa perché dopo tua madre si insospettisce”
“Ci possono essere i carabinieri sotto casa mia”
“Con il casco non mi riconosceranno.Tranquilla.Sono o non sono Tigre?”
“Tu per me sei solo Gerry,il mio fidanzato” a quelle parole per poco il ragazzo non svenne.
“Cosa?Il tuo fidanzato?”
“Si, perché cosa pensavi?”
“No, niente solo che mi sembra strano sentirlo”
“Bene, ora andiamo FIDANZATO” Clara si mise a ridere osservando la faccia sconvolta di Gerry.
Salirono in moto e Gerry lasciò Clara a cento metri da casa sua per non destare sospetti.Si baciarono e Clara andò in direzione di casa sua e proprio,come aveva previsto, sotto la sua dimora c’era la scorta.
“Signorina Clara” la salutarono i due tenenti.
“Tenenti” disse Clara abbassando leggermente la testa come segno di rispetto.
Clara entrò in casa e c’era Lucia che l’aspettava alzata leggendo un libro sul divano. La ragazza portò gli occhi al cielo.
“Che ci fai alzata?” chiese alla madre.
“Ti stavo aspettando” Lucia posò il libro e si alzò andando incontro alla figlia
“Finito il progetto?”
“Che progetto?” disse distrattamente Clara   “Ah sisi, concluso finalmente! Ma adesso vado a letto che sono stanca, ciao!” aggiunse cercando di non insospettire la madre.
“Clara?” la chiamò Lucia. La ragazza si girò verso la madre.
“Dimmi”
“Sei ancora arrabbiata con me per oggi? Ti chiedo scusa ma lo sai che io te l’ho detto solo per il tuo bene”
“Si Tranquilla, ho capito che l’hai fatto per il mio bene. Ho capito che è un assassino e io non posso stare con lui. Buonanotte”
“Buonanotte” Lucia sorrise, felice di aver fatto ragionare la figlia, finalmente.
Clara si fece una doccia ,si mise il pigiama e andò a letto contenta di esser riuscita a tener nascosta la sua relazione con Gerry e aver fatto credere a sua madre che fosse finita.
Prese il cellulare “Mia mamma crede che io mi sia resa conto che tu sei un assassino e che io abbia deciso di non sentirti più.Buonanotte amore mio”
Subito dopo gli arrivò un messaggio “Ottimo.Buonanotte amore mio”

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Capitolo 12
*** Quando tutto viene a galla ***


Quando tutto viene a galla
 
”Mario ti devi curare. Morirai se continui così!”
“Anita, non ho niente! Poi ci beccheranno se andiamo in un ospedale con altra gente!” Mario era seduto cercando di mantenere la  calma.
“Conosco un medico che mi deve un favore. Ti prego, Mario. Lo faccio solo per il tuo bene” Mario sospirò arrendendosi all’insistenza della compagna.
“Va bene. Basta che tu la smetta di rompere con questa storia” Anita esultò e baciò il compagno.
 
Gerry e Clara si videro per circa un mese in segreto. Si amavano ogni giorno sempre di più, ma in fondo al loro cuore, sapevano che la loro relazione non sarebbe durata.
Clara si svegliò al suono della sveglia. Si strofinò gli occhi e guardò l’orario: le 09.30. Doveva fare qualche commissione che le aveva chiesto sua madre e dopo doveva andare nel posto segreto. Si vestì e fece colazione. Mentre stava per uscire, le squillò il cellulare.
“Pronto?”
“Amore, sono Gerry. Scusa ma oggi non posso venire.”
“Come mai? Non è da te mancare!”
“Scusa non posso dirtelo!”
“Ah no? Non ti fidi di me?”
“Queste cose non te le posso dire, lo sai.”
“Ah si? E’ così? Bene. Non chiamarmi più!”
“Clara, aspet..” Gerry non riuscì a dire niente che Clara aveva già chiuso la telefonata. Era la loro prima litigata seria. La ragazza aveva le lacrime agli occhi ma si contenne. Il suo ragazzo non si fidava di lei, solo perché era la figlia del capitano dei RIS. Uscì di casa e decise di girare un po’.Fece un po’ di shopping e poi andò al RIS. Quando entrò nel reparto vide subito Bart e Milo indaffarati ad esaminare un caso, Bianca al computer che stava trascrivendo dei dati  e Orlando nella sala caffè, ma notò che sua madre e Ghiro non c’erano dunque decise di chiedere spiegazioni a Bart e Milo.
“Ciao, ragazzi. Ma mia madre e Ghiro dove sono?” Bart quando la vide gli si illuminarono gli occhi. Era sempre stato innamorato di quella ragazza dal primo giorno che l’ha vista.
“Sono stati convocati dal Magistrato per novità relative alla Banda” disse Milo. La parola “Banda” era un tasto dolente in quel momento per Clara, però cercò di far trasparire le sue vere emozioni.
“Ah niente avevo portato cornetti e bomboloni anche per loro” Il gruppo a quelle parole, si accanì sul sacchetto della ragazza e si gustarono i loro dolci.
“Siete proprio dei bufali” aggiunse la ragazza ridendo. I ragazzi la ringraziarono e dopo aver mangiato, ritornarono al loro lavoro.
La  giornata trascorse tranquillamente.  Gerry e Clara non si erano sentiti e quest’ultima stava avendo i sensi di colpa.
Quella sera, Clara aveva un brutto presentimento e non riusciva a spiegarselo.
Mandò un messaggio a Gerry “Scusa amore, non volevo arrabbiarmi ma oggi mi sono svegliata con la luna storta. Ti prego chiamami”. Passarono le ore ma Gerry non rispondeva. Clara aveva provato a chiamarlo ma niente, non rispondeva. Cominciò, allora, ad agitarsi.
All’improvviso squillò il telefono. Illusa che fosse Gerry, prese il telefono in mano ma rimase delusa: era sua madre.
“Pronto mamma. Sono le undici, quando arrivate?”
“Abbiamo trovato il modo di incastrare la banda all’ospedale Gemelli. Non so a che ora saremo a casa. Ciao” Clara non riuscì a dire niente. Stavano per prendere Gerry. Cercò di chiamarlo ma niente, gli inviò un messaggio ma non rispose. Decise di andare all’ospedale, se lo avesse visto prima dei carabinieri, forse non sarebbe stato preso. Prese le chiavi della macchina e corse verso l’ospedale.
Sappiamo cosa succederà. Mario e Anita vanno all’ospedale ma hanno uno scontro a fuoco con i carabinieri. Mario sta per essere ucciso da Lucia ma Gerry si mette davanti al fratello e viene colpito .
“Gerry!!!!” Mario sorregge il fratello e piange “Ti prego, Gerry non lasciarmi!”
“Mario,m-mi dispiace p-per tut-to” disse Gerry cercando di restare sveglio.
“Di cosa ti devi dispiacere? Sei sempre stato al mio fianco e siamo sempre stati una squadra! Ti prego, fratellino non lasciarmi! Ho bisogno di te! Sei l’unica cosa che mi rimane !Ti ricordi cosa ha detto la mamma prima di morire? Che dobbiamo sempre stare insieme nel bene e nel male. Vuoi disubbidire alle ultime parole della mamma? No ti prego! Non lasciarmi!” Mario urlò quelle parole. Gerry gli accarezzò il viso e gli disse “Continua la tua vita senza di me, fratello. La mamma sarebbe fiera di te. Mi hai protetto fino alla fine” e dopo quelle parole Gerry chiuse gli occhi. Mario si lasciò andare ad un urlo e un pianto di disperazione. Cominciò a sparare  verso la pianta dove era nascosta la Brancato “Prima o poi morirai per mano mia bastarda!!!!Ti verrò a cercare!” urlò Mario sparando e andando verso Anita.
Mario e Anita riuscirono a scappare e in quel preciso momento arrivò Clara. Quando scese dalla macchina, vide quello che non voleva vedere mai: Gerry sdraiato a terra immobile.
“Gerry!!!!” urlò senza pensare a sua madre che si stava avvicinando al corpo del ragazzo.
Clara piangeva e si avvicinò lentamente al corpo immobile di Gerry.
“A-amore mio! C-cosa è successo?” lo accarezzò lentamente sulla guancia cercando di non urlare dalla disperazione. Lucia dietro di lei guardava la scena basita. Le aveva mentito. Si avvicinò al corpo del ragazzo per verificare se fosse veramente morto.
“E’ ancora vivo! Presto chiamate i medici!!!” urlò Lucia ai suoi colleghi. Clara guardò la madre e non disse niente. In meno di due minuti, arrivarono quattro medici con una barella e trasportarono il ragazzo in rianimazione.
Nessuno riuscì a dire una parola, il silenzio governava la sala d’attesa. Lucia e Clara erano sedute lontane e nemmeno si guardavano. Attesero il medico affinché disse ai carabinieri se il ragazzo se la sarebbe cavata.Dopo circa un’ora arrivò il medico e tutti si alzarono per ascoltarlo.
“Il ragazzo ha riportato varie ferite gravi e lo opereremo fra un paio d’ore.I colpi inflitti, non hanno colpito, fortunatamente, organi vitali dunque si dovrebbe rimettere” Lucia annuì e lo ringraziò. Tutti si risedettero e Clara chiese “ma chi ha sparato a Gerry?”
Lucia guardò la figlia e sospirò “Sono stata io”
 
 
 
P.S mi spiegate come si carica un'immagine su EFP?

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Capitolo 13
*** Sondaggio ***


ditemi che coppia preferite:
Gerry e Clara


Bart e Clara
Ditemi che coppia preferite!
Qual'è il vostro capitolo preferito fino adesso?Il vostro personaggio preferito e perchè?
Le vostre risposte mi aiuteranno molto :)
Come vorreste che finisca questa storia?Io il finale l'ho già deciso ma ditemi la vostra opinione :)

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Capitolo 14
*** Comprensione ***


“Cosa sei stata tu?” Clara si alzò dalla sedia e urlò contro la madre guardandola negli occhi.
“E’ stato un incidente! Dovevo ferire suo fratello per riuscire ad arrestarlo ma Gerry si è messo in mezzo!” cercò di giustificarsi Lucia. Quest’ultima non era contenta di quello che aveva fatto.
“Lo sapevi che era importante per me!” Clara non cercò di contenersi anzi urlò più forte per far capire alla madre quanto le avesse fatto male.
“Mi hai fatto credere che l’avevi dimenticato! Invece eravate amanti! Per quanto siete andati avanti? Sai in che guaio ti sei messa? Potresti essere condannata come complice della banda!”
“Io non ho aiutato la banda nei suoi colpi! Anzi Gerry non mi ha mai detto niente su queste cose, infatti l’ultima volta abbiamo litigato proprio per questo perché non si fidava”
Tutti tacquero. Clara era troppo ferita dalla madre e Lucia dalla figlia.
“Quando Gerry si sveglierà, sarò l’unica persona a vederlo.”
“No, io sono il capitano dei Ris e io lo devo interrogare” disse Lucia fissando la figlia. Orlando mise una mano sulla spalla a Lucia e disse “No, Lucia. Adesso ha ragione Clara. Lui potrebbe dirle delle cose che a te non direbbe mai.”
“Io vado a casa, sono stanca” disse Lucia alzandosi. Orlando l’accompagnò. Andarono via Bart, Ghiro e Rambaudi. Quella sera era il turno di Milo. Clara decise di rimanere lì. Voleva stare vicino a Gerry.
Milo si sedette di fianco alla ragazza e la guardò. Era moralmente e fisicamente distrutta.
“Clara dovresti andare a casa” disse il sottotenente alla ragazza.
“No io resto qui. Solo l’unica persona vicina a Gerry in questo momento. Suo fratello lo crede morto” disse la ragazza piangendo.
“Ma come fai ad amare uno come lui?”
“Quando mi hanno rapito, ho visto in lui molta dolcezza, bontà e sensi di colpa per tutto quello che ha fatto.Mario non ha aveva sensi di colpa,si vedeva dal suo sguardo invece Gerry era diverso. Fin da subito ha cercato di essere gentile con me, di instaurare un’amicizia e dopo poche settimane ci siamo innamorati”
Milo l’ascoltò attentamente e capì che quel sentimento non era solo passeggero ma vero e puro.
Le mise una mano sulla spalla e la guardò facendole capire di aver compreso. Clara sorrise semplicemente. Era bello essere compresa da qualcuno.

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Capitolo 15
*** Battaglia finale con la Banda ***


Battaglia finale con la banda
 
“Mario, sei sicuro del piano?” Anita mise le mani sulle spalle del compagno.
“Devo vendicare Gerry. Voglio quei Ris morti e sepolti!!!” Mario si alzò e cercò di non piangere. Era il lupo e doveva farsi vedere forte. Quanto gli mancava il fratello, era sempre stato la sua roccia.Era sempre stati uniti e adesso era perso senza di lui.
“Io Mario ci sto” disse Anita guardando il compagno
“Non sei obbligata a farlo”
“Io voglio rimanere con te fino alla fine” Mario si avvicinò delicatamente alla compagna e la baciò.
“Anche io ci sto Mario” disse Stinco avvicinandosi alla coppia “Tanto non ho più nulla da perdere” Mario sorrise e strinse la mano all’amico. Ora si poteva procedere con il piano finale.
 
Clara era ritornata a casa dall’ospedale per riposarsi, lavarsi e mangiare. Quel pomeriggio sarebbe tonata in ospedale, ma quella mattina doveva passare dal Ris. Dato che era estate si mise dei pantaloni leggeri, una maglia lunga e i capelli raccolti.
Prese la macchina e arrivò al Ris. Tutti erano tesi. Dopo la minaccia del lupo, nessuno era tranquillo.
Bianca stava esaminando dei gioielli però si accorse che vi era una polvere. Chiamò il capitano Brancato che riconobbe subito quella sostanza.
“E’ antrace!!Dobbiamo chiuderci dentro!!Non dobbiamo contaminare nessun altro.” Urlò il capitano.  Chiusero le porte a chiave e chiamarono gli uomini della Tutela Ambientale.  Clara era confusa. Che cos’era quella sostanza? Bianca le spiegò tutte le vicende legate a quella polvere. La ragazza stava cominciando ad agitarsi come tutti quelli della squadra.
All’improvviso squillò il telefono di Lucia: era Ghiro.
“Pronto Ghiro dimmi”
“LUCIA SONO LOROOO!!!” urlò Ghirelli dall’altra parte del cellulare.
Lucia urlò alla squadra “Sono Loro!!!” e in quel preciso instante le porte di vetro si ruppero. I carabinieri presero in mano la pistola e Clara si nascose dietro ad una scrivania. Bianca stava per essere colpita ma fortunatamente si nascose in tempo dietro i divanetti. Clara e Bianca si guardarono. Uno sguardo pieno di solidarietà e paura. Poco dopo arrivò Emiliano da Bianca e si accorse di Clara nascosta dietro la scrivania.
“Clara stai giù!!” Disse Milo.
Bart disse a Milo e a Bianca di andare in laboratorio e che li avrebbe coperti lui. Clara era spaventata. Aveva paura di essere scoperta e di essere uccisa.
Dall’ufficio di sua madre c’erano il Lupo e Anita contro Orlando e Lucia. Aveva il timore che gli succedesse qualcosa ma adesso doveva pensare alla sua vita. Cercò nei cassetti della scrivania un’arma e la trovò: una pistola già carica. Non aveva mai usato una pistola in vita sua ma non era difficile da usare.
Stava osservando lo scontro a fuoco tra Bart e Stinco. Odiava il rumore di quell’arma, la faceva rabbrividire.
All’improvviso la pistola di Bart fece un rumore strano e Clara capì che aveva finito i colpi.
“Sei fottuto tenente!” disse Stinco puntandogli la pistola. Bart si alzò e si arrese. Clara doveva fare qualcosa. Si alzò con tutto il coraggio che possedeva e puntò la pistola contro Stinco.
“Fermo Stinco!” disse la ragazza. In un solo secondo  ci furono due spari quasi sovrapposti. Clara riuscì a colpire Stinco ma la sua vista si annebbiò.
“Clara!!” urlò Bart andando verso la ragazza.
Clara sentiva un dolore allucinante nella parte lombare vicino al fegato. Non riusciva a stare in piedi e cadde a terra.
“Clara, adesso l’ambulanza sta arrivando! Ti prego non ti addormentare”. Clara cercò faticosamente di ubbidire all’ordine di Bart.
Stinco, nel frattempo, stava per sparare nuovamente alla ragazza ma venne colpito a morte dal suo ex migliore amico Ghirelli.
“Qual’era la terza regola? Comunque vada..” disse Stinco
“Comunque vada rimani sempre te stesso” rispose ghiro “Ma tu non ci sei riuscito” aggiunse.
“Ghiro!!!!” Il capitano si girò quando  si sentì chiamare dal tenente Dossena. Quando vide Clara per terra con molto sangue a terra si preoccupò.
“Clara!Oh mio Dio!!” Ghirò cercò di fasciare la ferita, ma senza successo.
Lucia era riuscita a ferire il Lupo, finalmente era tutto finito. Quest’ultimo la guardò con lo sguardo pieno di cattiveria.
“Comunque tuo fratello è all’ospedale e fra un po’ si rimetterà. Non è morto” disse il capitano Brancato a Mario. Il lupo si pentì in quel momento di quello che aveva fatto. Anita era morta per una falsa vendetta.
“Lucia!!!Clara è ferita!!” disse Ghiro chiamando la collega. Il capitano corse da Ghiro e vide la figlia a terra   sanguinante retta da Bart.
“Clara!!!” urlò accarezzando la figlia.
“M-a-m-m-a” Clara strinse la mano a Lucia. Quest’ultima stava piangendo. “Ehi tesoro, l’ambulanza sta arrivando!Resisti piccola mia”.
Le due donne si guardarono.La ragazza aveva un dolore insopportabile e perdeva molto sangue e poco dopo  svenne.
Dopo due minuti arrivò l’ambulanza e Mario e Clara vennero trasportati d’urgenza all’ospedale. Bart si dava la colpa di tutto quello che era successo.
“Bart smettila!Non è stata colpa tua!” urlò Ghiro.
“Si perché se non avessi finito i colpi lei non sarebbe ferita!!!” Il tenente sbattè i pugni sul muro  e ci appoggiò la testa. Doveva resistere Clara, era l’amore della sua vita.

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