La rinascita del clan Uzumaki

di miky923
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Una nuova amica ***
Capitolo 2: *** Nuove tecniche e nuovi incontri ***
Capitolo 3: *** Addestramento ***
Capitolo 4: *** Il trattamento di un demone ***
Capitolo 5: *** La storia del clan Uzumaki ***
Capitolo 6: *** Il furto e le rivelazioni. ***
Capitolo 7: *** La nascita del team 7 ***
Capitolo 8: *** Prima missione di rango C ***
Capitolo 9: *** Zabuza Momochi ***
Capitolo 10: *** Rivelazioni ***
Capitolo 11: *** Lo scontro ha inizio ***
Capitolo 12: *** Un nuovo eroe ***
Capitolo 13: *** Gli esami chunin hanno inizio! ***
Capitolo 14: *** Prima e seconda prova ***
Capitolo 15: *** Fine della seconda prova e inizio dei preliminari ***
Capitolo 16: *** Prima dell'ultima prova ***



Capitolo 1
*** Una nuova amica ***


pensieri 'ciao.'
parlato "ciao."
parlato demone "ciao."

Strade di Konoha

'Devo continuare a muovermi, non posso permettergli di raggiungermi.' Pensò un bambino di sei anni di nome Naruto Uzumaki. Era notte fonda, e stava scappando da una folla di paesani che lo inseguivano. Grazie alla sua grande resistenza era riuscito a mantenere la distanza dai cittadini, ma iniziava a perdere terreno rispetto ai ninja.
“Maledetto demone, questa volta non scapperai. Urlò un ninja lanciando un kunai che sfiorò la guancia del bambino provocandogli un taglio.
'Ci è mancato davvero poco questa volta... Cavolo!' Riuscì a schivare appena in tempo altri due kunai gettandosi in una stradina alla sua destra.
“Sembra che il demone sia arrivato ad un vicolo cieco.” Derise il primo ninja che arrivò, chiudendo a Naruto l'unica via di scampo.
“È giunta l'ora di vendicare i nostri cari che sono morti a causa tua!” Gridò un'altra persona lanciandoli due kunai alle gambe, per essere certi che non fuggisse. Naruto cadde in ginocchio a causa del colpo ricevuto alle gambe, con le lacrime agli occhi già sapendo cosa sarebbe successo da li a poco.
“Questa volta la facciamo finita una volta per tutte!” Esclamò uno dei cittadini prima di colpirlo allo stomaco con un calcio, seguito presto da tutti gli altri.
'Perchè continuano a trattarmi cosi...' Pensò prima di svenire.

Luogo sconosciuto

Quando Naruto si svegliò notò di essere sdraiato sul pavimento di una fogna.
'Ma cosa? Questa volta mi hanno scaricato in una fogna?'
Si alzò e iniziò a percorrere i corridoi cercando una via d'uscita finchè non si trovò davanti ad un'immensa gabbia.
“Hei! C'è qualcuno qui?”
“Guarda chi si è degnato di venirmi a trovare...” Dalle ombre si aprirono due enormi occhi rossi puntati su Naruto.
“C-chi sei” Chiese intimidito da quegli occhi che lo scrutavano.
“Secondo te chi può essere a vivere qua?” Chiese in tono sarcastico la creatura uscendo dalle ombre. La prima cosa che Naruto riconobbe furono le nove code che si muovevano alle spalle dell'immensa volpe.
“T-Tu sei il K-Kyuubi...”
“Ci sei arrivato finalmente.”
“Ma cosa ci fai qui? E che posto è questo?”
“Certo che sei stupido... Siamo dentro di te, e questa fogna è la tua testa.”
“Dentro di me? Ma non è possibile, tu dovresti essere morto.”
“Morto? Ahahah.... Come se fosse possibile uccidermi.”
“Ma perchè sei dentro di me?”
“Aspetta, tu non sai nulla?... E poi cosa ti è successo?” Chiese notando le ferite che ricoprivano il ragazzo.
“Oh queste? Sono stati gli abitanti del villaggio.”
“Cosa?!!!” Chiese stupita la volpe.
“Cosa c'è di strano? Da quando sono stato sbattuto fuori dall'orfanotrofio un anno fa questo succede quasi ogni notte, prima si limitavano a tentare di avvelenare il mio cibo.”Disse abbassando la testa e cercando di trattenere le lacrime a quei ricordi.
Ma perchè? Dovresti essere trattato come un'eroe.”
“Non lo so nemmeno io...” Rispose iniziando a singhiozzare.
“Non ci credo, guarderò i tuoi ricordi.”
Naruto iniziò a piangere a dirotto rivedendo tutti quei ricordi in una volta sola, all'insaputa di Kyuubi che era troppo concentrato ad osservare la breve vita del ragazzo.
“Maledetti idioti! Come osano attaccare uno di loro, e poi hanno il coraggio di dire che sono i demoni quelli senza cuore.” Parlò tra se andando avanti e indietro con le code che si muovevano velocemente e senza controllo.
“E poi un bambino! Anche il peggiore dei demoni non farebbe del male a qualcuno di totalmente indifeso. Non cadrebbe mai cosi in bas...” Kyuubi si bloccò di colpo sentendo Naruto, che ormai piangeva senza più trattenersi.
“Hei ragazzino, puoi anche smettere di piangere, qua non può venire nessuno a farti del male.”
“Si che possono, come sempre.”
“No, questa è la tua mente ricordi? Nessuno può entrare, e anche se ci riuscissero prometto di proteggerti.” Disse il Kyuubi, cercando di rassicurare il bambino, anche se non era per niente abituata a questo genere di cose.
“Veramente?” Chiese asciugandosi gli occhi e guardando la volpe con speranza.
“Certo, e ti allenerò anche a combattere, cosi la prossima volta che vieni attaccato potrai difenderti.”
“Sul serio? Sei fantastico, se potessi ti abbraccerei.” Disse tutto contento Naruto, saltellando dentro la gabbia senza nessuna paura della volpe.
“E chi ha detto che non puoi?” Chiese in tono beffardo e sicura di aver trovato un modo per sorprendere il ragazzo e distrarlo un pò dalla sua situazione.
La volpe venne avvolta da un'accecante luce rossa per poi sbiadire rivelando una bambina della sua stessa età. Naruto fisso la bambina appena arrivata: aveva i capelli rossi e lisci che gli arrivavano appena sotto le spalle, era alta come lui e aveva gli occhi rosso acceso con le pupille schiacciate. La cosa che lo colpì di più però furono le orecchie da volpe, e nove piccole code che si muovevano dietro di lei in modo quasi ipnotico.
“K-Kyuubi?”
“Cosa?” Chiese con la voce di una bambina.
“Sei una femmina?” Chiese confuso.
“Si, perchè? Ti da forse fastidio?”
“No, no, no... Sono solo sorpreso, scusa se ti ho offeso.” Disse abbassando la testa dispiaciuto di aver fatto arrabbiare una delle poche persone che lo abbia trattato bene.
“Hei hei, non cadermi cosi in depressione, figurati se mi arrabbio per una stupidata del genere.”
“Ok... Senti kyuubi, noi adesso siamo amici ?” Chiese sorprendendo la volpe.
“Penso di si, altrimenti non mi sarei mai proposta di aiutarti tanto.” Rispose sorridendo.
In meno di un secondo Naruto gli si fiondò addosso abbracciandola con quanta forza aveva, e non passò tanto tempo prima che questa contraccambiasse. Passarono in questa posizione un paio di minuti prima che Kyuubi si staccasse.
“È ora di svegliarsi, dovresti essere guarito del tutto ormai.”
“Come faccio a svegliarmi?”
“Eh eh... semplice, cosi” Disse schioccando le dita per poi diventare tutto buio.

Il vicolo

Naruto si ritrovò nel vicolo dove era stato lasciato per morto, con i vestiti completamente insanguinati ma almeno con le ferite rimarginate.
'È stato un sogno?' Pensò sperando con tutto il cuore che non lo fosse.
'No, non lo era'
“Kyuubi?” Chiese guardandosi intorno.
'Sono ancora dentro di te.'
“Dentro? Ma come faccio a sentirti?” Chiese dirigendosi verso casa.
'Quando sei entrato nelle tua mente ho usato un po' di chakra per indebolire il sigillo.'
“Indebolire? Perchè non lo hai semplicemente tolto? Potresti stare qua fuori con me.”
'Gentile da parte tua, ma se lo avessi fatto probabilmente saresti morto.'
“Oh.” Rispose chiudendo il discorso e concentrandosi sulla strada, evitando le poche persone ancora in giro a quell'ora.
Arrivato ad un palazzo salì le scale fino all'ultimo piano, si fermò davanti alla prima porta incontrata e tirò fuori le chiavi e aprendola.
“Eccoci a casa!”
'Che casino... Mai pensato di mettere in ordine qualche volta?' Chiese dopo aver visto in che stato si trovava l'appartamento.
“A me piace cosi.” Disse saltando sul letto e sbadigliando sonoramente.
'Contento tu, ora dormi che domani inizieremo l'addestramento.'
“Va bene, notte Kyuubi.”
'Kurama.'
“Mhh?” Chiese già mezzo addormentato.
'Il mio vero nome, è Kurama.'
“È un bel nome...” Rispose assopendosi del tutto, ignaro del sorriso felice che aveva la sua nuova amica.

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Capitolo 2
*** Nuove tecniche e nuovi incontri ***


La mattina dopo

 

'Hei Naruto, svegliati.' Chiamò Kurama svegliatasi da poco.

“Ancora due minuti...”

'Se sei tanto stanco penso che non ti insegnerò più ad essere un ninja.'

“Sono sveglio sono sveglio!” Gridò agitato lanciandosi giù dal letto.

'Finalmente, ora muoviti a prepararti che abbiamo molto da fare.'

“Subito.”

Dopo essersi vestito e aver fatto colazione, si fiondò fuori casa e si diresse al campo d'addestramento fantasticando su quali grandiose tecniche gli avrebbe insegnato Kurama.

'Aspetta, prima devi andare dall'Hokage per iscriverti all'accademia.'

“Perchè devo? Sarai tu ad insegnarmi tutto.”

'È vero, ma se non la frequenti non potrai mai diventare un ninja.'

“Non è giusto però.” Si lamentò cambiando strada.

Arrivò al palazzo del Hokage cinque minuti dopo ignorando le occhiatacce che gli venivano lanciate da tutti quelli che incontrava.

“Ciao vecchio.” Disse Naruto entrando e facendo prendere un colpo al Terzo che stava compilando le solite scartoffie.

“Naruto, cosa ci fai qua?” Chiese ricomponendosi.

“Sono venuto a iscrivermi all'accademia. Solo cosi potrò diventare un vero ninja.”

“Visto che ne sei tanto convinto non vedo nessun problema, il primo giorno di lezione sarà tra una settimana.”

“Grazie mille vecchio. Ora devo scappare ad allenarmi, ci vediamo.” Salutò correndo fuori con la stessa velocità con cui era entrato, lasciando Hiruzen confuso.

 

Campo d'addestramento.

 

“Che tecnica mi insegnerai adesso? Mi insegnerai a lanciare palle di fuoco? Oppure a creare un terremoto con un solo gesto? O forse a sparare fulmini dalle mani...?” Iniziò a chiedere tutto eccitato.

'Per prima cosa farai venticinque giri del campo, poi farai cinquanta flessioni seguite da cinquanta piegamenti sulle ginocchia. Per finire quando tornerai a casa ti insegnerò le basi del chakra.'

“Cosa?!”

'Sei debole, se prima non potenzi il tuo corpo e la tua mente non sarai in grado di fare nulla.'

“Ma io volevo imparare delle tecniche fantastiche...” Si lamentò iniziando a fare i giri del campo.

'Ti prometto che se ti impegnerai negli esercizi, forse più tardi ti insegnerò due tecniche.'

“Sei fantastica Kurama!” Esultò correndo con molta più energia.

 

La sera a casa di Naruto

 

“Sono... Sfinito...”Disse accasciandosi a letto.

'Sei stato bravo ragazzino, continueremo così per tutta la settimana per poi aumentare il numero di esercizi. Ora vai a dormire.'

“Ok... Buona notte Kurama.” Disse prima di addormentarsi.

 

All'interno della mente di Naruto

 

Naruto si trovava sdraiato all'interno della sua mente, con Kurama che cercava di svegliarlo in tutti i modi.

“Dai Naruto, muoviti ad alzarti.” Disse spingendolo leggermente senza nessun successo.

“Se la metti cosi...” Lo prese per le spalle mettendolo in posizione seduta e iniziò a scuoterlo con tutta la forza che aveva.

“Una strega!”

“Idiota.” Disse colpendolo e facendolo ricadere sdraiato.

“Ouch... Perchè mi hai dovuto svegliare? Sono stanco.”

“Perchè adesso ti insegno le due tecniche che ti avevo promesso.”

“Sono pronto maestro!” Disse Naruto alzandosi sull'attenti.

“La prima è la tecnica della moltiplicazione del corpo, questa, a differenza di quella copia che insegnano in accademia crea dei corpi solidi e inoltre sarà molto utile per il tuo controllo del chakra.” Descrisse mentre gli mostrava i gesti della mano che doveva compiere.

“È grandiosa, ma come fa ad aiutarmi con il controllo?”

“Qualsiasi esercizio fa la tua copia, quando scomparirà passera a te e alle altre copie tutta la sua esperienza, compresi gli errori cosi da non ripeterli.”

“Grande! Ma perchè non ho mai sentito nessuno parlare di questo metodo d'allenamento?”

“Molti sono morti perchè il loro fisico non poteva reggere lo sforzo dovuto al grande consumo di chakra, ma tu grazie alle tue enormi riserve non avrai problemi.”

“Sapevo di essere migliore degli altri, e la seconda tecnica?”

“Sono sicura che ti piacerà, questa è una tecnica del richiamo e sarai la prima persona a cui viene dato il permesso di usarla, ma devi promettere di non insegnarla a nessuno altro senza il mio permesso.” Spiegò mentre faceva comparire nelle sue mani un'enorme rotolo.

“Ok, te lo prometto.”

“Bene, per prima cosa morditi il pollice e scrivi il tuo nome qua.” Disse aprendo il rotolo e indicando il punto nella pergamena, affianco alla descrizioni dei segni da comporre .

“Fatto, e ora?”

“Appena sarai tornato al mondo reale fai i segni della mano indicati e sbatti la mano al suolo, e vedremo cosa succede.”

“Non vedo l'ora.” Disse aspettando che Kurama lo mandasse fuori come aveva fatto la prima volta.

 

Stanza di Naruto

 

'Prima devo fare questi segni, e poi sbattere la mano a terra e...' “Tecnica del richiamo.” Intorno alla mano si disegnò un cerchio composto da vari simboli per poi scomparire in uno sbuffo di fumo.

Quando il fumo si diradò Naruto riuscì a vedere due volpi che lo guardavano in modo strano, non riusciva a capire se erano confuse o arrabbiate.

'Ci hai messo troppo chakra nell'evocazione, meno male ne sono comparse due e non una sola enorme.'

“Hei ragazzino, dove siamo?” Chiese una delle volpi in malo modo facendo spaventare Naruto. Era più alta del bambino, possedeva tre code che si dimenavano dietro di lui, e aveva gli occhi di colore verde, la pelliccia era rosso acceso.

“Piantala Yoken! Non vedi che lo spaventi?!” Chiese l'altra volpe. Questa era completamente nera, con una coda sola del medesimo colore ma con la punta bianca. Era molto più piccola rispetto all'altra, aveva gli occhi nocciola e dalla voce sembrava una femmina.

“Come ti chiami piccolo?” Chiese sedendosi davanti a lui, mentre l'altra era rimasta indietro.

“N-Naruto.” Rispose intimorito.

“Tranquillo, non abbiamo intenzione di farti del male. Scusa per il comportamento di mio fratello, ma ti assicuro che non è cattivo come sembra.” Disse, facendolo rilassare.

“Comunque io mi chiamo Akitsu, e come avrai capito quello dietro di me è mio fratello maggiore Yoken.”

“Piacere di conoscervi.” Disse Naruto sorridente.

“Senti ragazzino, mi dispiace se prima ti ho spaventato, ma siamo stati portati qua all'improvviso e pensavo che fosse qualcuno che voleva attaccarci.” Si scusò Yoken affiancandosi alla sorella.

“Nessun problema.” Rispose Naruto con ancora addosso il sorriso.

“Sai per caso come siamo finiti qua?”

“Certo, sono stato io ad evocarvi.”

“E come hai fatto?”

“Me lo ha insegnato Kurama.”

“Kurama?!” Chiese Akitsu.

“Sai dove è?”

“È sigillata all'interno del mio corpo, come fate a conoscerla?”

“Lei è la più forte della nostra specie, tutti la conoscono, pensavamo fosse morta anni fa.” Rispose Yoken.

“Se conoscete un modo per sciogliere il sigillo me lo potreste dire? Vorrei tanto poterla liberare...” Disse iniziando a cadere incosciente, stremato dall'addestramento compiuto durante il giorno, a cui si era aggiunto la fatica dell'evocazione.

“Hei Naruto.” Chiamò Akitsu preoccupata per le condizioni del bambino.

'Tranquilla, si è solo addormentato.'

“Kurama? Come facciamo a sentirti?”

'Da quando ho creato un legame mentale con Naruto il sigillo si è indebolito, e con un po' d'impegno posso creare altri legami con le persone nelle vicinanze.'

“Conosci un modo per spezzare totalmente il sigillo?”

'Non ne ho la più pallida idea... Se lo rompessi sarei libera ma Naruto morirebbe. Devo trovare un modo per aprirlo senza danneggiarlo.'

“Sarà piuttosto difficile, non ho mai visto un sigillo cosi complesso.” Disse Akitsu mentre osservava il sigillo sullo stomaco del ragazzo.

“Visto che non possiamo fare nulla per liberarti ce ne andiamo, se avete bisogno d'aiuto dite al ragazzo di evocarci che arriviamo.” Disse Yoken.

'Perchè non rimanete qua? Sono sicura che Naruto ne sarebbe felice, si è già affezionato a voi.'

“Come fa ad essersi affezionato? E poi nel modo in cui l'ho trattato prima...”

'Ti assicuro che vi vuole già bene, siete stati più buoni voi due che tutti i suoi simili in questi anni.'

“Veramente?” Chiese Akitsu guardando il ragazzo addormentato, chiedendosi perchè qualcuno lo avrebbe dovuto trattare male.

'Sembra che gli abitanti di questo villaggio lo vedano come la mia incarnazione, e non come un bambino.'

“Idioti...” Disse Yoken, arrabbiato per la sorte di Naruto.

“È deciso! Resteremo con Naruto e lo aiuteremo quando ne avrà bisogno.” Esclamò Akitsu rivolta al fratello.

“Per me non c'è nessun problema.”

'Bene allora, adesso andate a dormire anche voi due. Domani penseremo a come aiutare il ragazzo.' Disse iniziando ad addormentarsi anche lei.

“Forza Yoken, andiamo a dormire.” Disse Akitsu sdraiandosi in grembo a Naruto, seguita presto dal fratello che si mise affianco a il bambino.

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Capitolo 3
*** Addestramento ***


La mattina dopo, campo d'addestramento

 

Naruto si trovava seduto al centro di una prato, con Akitsu e Yoken davanti a lui.

“Cosa mi insegnerai oggi?” chiese Naruto alla sua amica.

'Oggi, e per il resto della settimana, ci concentreremo sul controllo del chakra e sulla tecnica di combattimento.'

“E saremo noi i tuoi istruttori da ora in poi.” Disse Akitsu con uno strano sorriso.

'Perchè ho la strana sensazione che sarà una cosa molto dolorosa?' Pensò preoccupato.

'Dai dai, sarà divertente.' Incoraggiò Kurama.

'Per te forse. Io penso di non arrivare nemmeno a fine giornata.'

“Hei moccioso, smettila di fantasticare e iniziamo.” Chiamò Yoken, distogliendo Naruto dai suoi pensieri.

“Certo, cosa devo fare per prima cosa?” Chiese alzandosi in piedi.

“Kurama ci ha detto che ti ha spiegato la tecnica della moltiplicazione del corpo. Per prima cosa prova a fare una copia.”

“Subito.” Rispose facendo il segno con le mani e concentrando il chakra.

Naruto venne ricoperto dal chakra blu, che causò uno spostamento d'aria che fece sollevare la polvere in torno a lui. Dopo pochi secondi affianco a lui comparve uno sbuffo di fumo, che una volta diradato mostrò un Naruto più morto che vivo, che scomparve subito.

“Cosa è successo?” Chiese non capendo cosa avesse sbagliando.

“Sembra che il problema maggiore sarà il controllo.” Commentò Yoken.

“Già, fatico a credere che cosi piccolo possa già avere tali quantità di chakra, non oso immaginare come diventerebbe se sapesse già controllare il chakra di Kurama.” Commentò questa volta Akitsu.

“Adesso prova ancora ma cerca di fare cinquanta copie.”

“Va bene.” Disse facendo come prima e creando una nuvola più grande. Quando il fumo se ne andò rilevò cinquanta coppie perfette.

'Bravo Naruto.'

“Complimenti moccioso.” Si complimentarono le due volpi.

“E adesso?”

“Le copie verranno con me, e le insegnerò qualche mossa per migliorare il controllo, mentre tu vai con Akitsu per addestrarti nel combattere” Dice Yoken andando dall'altra parte della valle con le copie.

“Bene Naruto, mostrami cosa sai fare.” Dice Akitsu trasformandosi in una ragazza sui dodici anni, molto bella con capelli lungi neri tenuti in una coda di cavallo. Naruto la guardò spalancando gli occhi.

“Hey tutto bene?” Chiede Akitsu sventolando la mano davanti a la sua faccia.

“S-si” Risponde Naruto che era diventato un po' rosso, provocando una risatina divertita da Kurama.

“Sicuro?” Chiese piegando leggermente la testa di lato.

“Ecco, io non immaginavo che ti trasformarsi cosi.”

“Cosi? Non vado bene?” Domandò guardandosi cercando di capire cosa non andasse.

“No! È solo che Kurama è una bambina, con le code e le orecchie da volpe. Tu sembri una ragazza molto più grande di lei e normale.”

'Sarei anormale io?' Domandò Kurama facendo diventare Naruto ancora più rosso per la vergogna e facendo ridere Akitsu.

“Naruto, devi sapere che noi possiamo prendere la forma umana che vogliamo, con l'età che ci va meglio al momento. Molto probabilmente Kurama avrà preso la forma di una bambina con le orecchie e il resto per aiutarti a fidarti meglio.”

“Davvero lo hai fatto per me Kurama?”

'Bhe si, l'aspetto da bambina incute molto meno timore di una gigantesca volpe, e metterti a disagio dopo tutto quello che avevi passato era l'ultima cosa che volevo fare.'

“Ora che ti abbiamo spiegato sei pronto?” Chiede Akitsu mettendosi in posizione di combattimento. “Ci andrò piano promesso.”

“Ma non ho mai combattuto prima, e non voglio farti del male.” Dice Naruto davvero preoccupato e mettendosi in posizione come Akitsu.

“Grazie per la preoccupazione ma non temere, non corro pericoli.” Lo rassicura incoraggiandolo.

“Ok, se lo dici tu.” Sorride un po' e si lancia all'attacco.

Akitsu sorride e scansa facilmente i colpi del bambino, troppo lento per rappresentare anche una minima minaccia, andarono avanti cosi per più di due ore e si poteva notare benissimo che Naruto era stremato e al limite.

“Basta Naruto, può andare bene cosi per oggi” Dice Akitsu orgogliosa che il piccolo potesse resistere cosi a lungo già il primo giorno.

'Penso che abbia ragione Naruto, è ora di fermarti.' Consigliò Kurama.

'No non ancora, voglio colpirla almeno una volta, voglio mostrare ad Akitsu che sono forte.' Rispose mentre si rialzò pronto ad attaccare ancora la ragazza.

'Hai cambiato idea sul volerla ferire?' Chiese Kurama, e Naruto se la immaginò con le braccia incrociate e un sopracciglio alzato.

'No, non cambierei mai idea, voglio solo toccarla, fino ad ora non la ho sfiorata nemmeno con un dito.'

“Akitsu, continuiamo.” Disse rimettendosi in posizione.

“Ok Naruto, fammi vedere che sai fare.”

Naruto scattò velocemente verso lei cercando di colpirla con un pugno, Akitsu lo scansò facilmente e gli prese il braccio esteso lanciandolo con poca forza lontano da lei. Naruto si rialzò subito ripetendo lo stesso attacco più e più volte. Dopo quello che sembrava la ventesima volta che veniva lanciato nello stesso modo si alzò a fatica, con il respiro affannato e il corpo che tremava dalla fatica.

'Ora basta, noi ti insegniamo a combattere per difenderti, non per distruggerti cosi.' Gli ordinò Kurama.

'Ma ancora non sono riuscito nemmeno a sfiorarla.'

'E non ci riuscirai, a meno che non riesci a sorprenderla.'

'Come riesco a...' Si interruppe sentendo una fitta alla testa e per un momento non svenne a causa dell'enorme quantità fatica che ricevette all'improvviso, e che si accumulò a quella che aveva già.

'Cosa? Kurama che succede?!'

'Era per questo che ti avevamo detto di smettere, ti eri scordato che Yoken stava allenando le tue copie? Comunque vediamo cosa hai imparato, cerca di concentrarti sui ricordi.' Gli spiegò Kurama.

Naruto si concentrò il più possibile sui ricordi dei cloni, vide Yoken che spiegava un esercizio in cui bisognava tenere una foglia sulla fronte per minimo 5 minuti con solo il chakra, ci volle circa un'ora prima che almeno un clone ci riuscisse. Nell'ora successiva i cloni vennero divisi in due gruppi, uno provava ad arrampicarsi sugli alberi usando solo i piedi, usando i principi imparati con l'esercizio precedete. Mentre la seconda metà doveva concentrarsi nello scatto, nulla di difficile, se non era che Yoken voleva uno scatto come facevano i veri ninja. Era la stessa cosa della salita sull'albero, solo che al posto di restare attaccati tramite il chakra dovevano usarlo per darsi la spinta.

'Però, in una sola giornata Yoken è riuscito ad insegnarti molte cose, sei riuscito ad assimilarle tutte?' Chiede un po preoccupata. Le prime volte sono le più dolorose per la mente e il corpo, ma era certa che Naruto si sarebbe abituato presto.

'Credo di si, anche se ho un po di confusione.'

'Prima hai chiesto come potresti sorprendere Akitsu, vuoi ancora farlo?'

'Certo!'

'Allora dovrai usare semplicemente lo scatto al momento giusto, se lo usi troppo presto ti schiverà come le altre volte.'

'Ricevuto, e ho già trovato il momento perfetto per farlo.' Disse sorprendendo Kurama.

“Ancora una volta Akitsu, questa volta riuscirò a prenderti!” Disse mettendosi nella identica posizione di prima.

“Ok Naruto, ma questa è l'ultima”

Naruto si lanciò contro Akitsu come prima, cercando sempre di colpirla con un pugno che veniva prontamente schivato per poi venire lanciato via. Quando toccò il suolo Naruto rotolò rialzandosi in piedi e scattò con tutte le sue forze contro Akitsu e si buttò contro di lei che per la sorpresa cadde all'indietro.

Quando Yoken arrivò dai due scoppiò a ridere alla scena che gli si presentò davanti. Sua sorella, molto più forte di lui e di molti altri della loro specie era stesa a terra con Naruto svenuto sopra di lei.

“Piantala di ridere Yoken, non è divertente”

“Eccome se lo è, la temutissima shadow fox messa al tappeto da un bambino.” Continuò a ridere mentre prendeva Naruto con le code e lo posava sulla schiena.

“Forza torniamo a casa, qua abbiamo finito per oggi.” Disse Akitsu tornando nella forma di volpe e avviandosi verso l'appartamento del bambino.

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Capitolo 4
*** Il trattamento di un demone ***


La mattina dopo, appartamento di Naruto.

 

“Cosa mi insegnerete oggi?”

“Oggi ti insegneremo.... Niente.” Gli disse Yoken cercando di non ridere vedendo la sua espressione.

“Ma come? Avevate detto che mi avreste allenato.”

“E lo abbiamo fatto, l'addestramento di ieri servirà da base fino a quando non sarai Gennin.”

“In che senso?” Chiese parecchio confuso.

“Nel senso che gli esercizi di ieri, più quelli che ti ha fatto fare Kurama il primo giorno saranno tutto quello che serve per prepararti per quando sarai Genin. Se renderai perfetto il tuo controllo del chakra, e aumentare molto la tua resistenza potrai imparare moltissime tecniche, ma senza una base sarebbe impossibile, capisci?” Spiegò la volpe, cercando di essere il più semplice possibile per il bambino.

“Si, ho capito benissimo!” Annuisce con il sorriso.

“Hey, ma dove è Akitsu?”

“È andata a prendere qualcosa da mangiare, ha detto che qua c'era solo ramen precotto.”

'In effetti ha ragione, non mangi altro che quello.'

'Non è colpa mia se so fare solo quello. E poi è buonissimo.' Pensa con lo stomaco che comincia a brontolare al solo pensiero.

In quel momento entrò Akitsu nella sua forma umana di dodicenne, con due borse piene di roba da mangiare.

“Oh ben svegliato Naruto, spero tu abbia molta fame.” Saluta sorridente e andando verso il cucinino.

“Ma dove va?” Chiese Naruto rivolto a Yoken.

“A preparare la colazione, perchè?”

“Ma non serve.” Si alza di scatto e corre in cucina.

“Akitsu fermati, posso farmelo da solo da mangiare, non devi disturbarti.”

“Non è un disturbo, non ci metto niente a farlo.” Rispose la ragazza mentre metteva insieme la colazione.

“M-ma la preparo io per te e Yoken, non devi fare tutto tu, hai già comprato le cose e tutto.”

“Perchè non vuoi? Non ti fidi della mia cucina forse?”

“No non è questo è solo che....”

'È solo che non è abituato che qualcuno si prenda tanta cura di lui, dico bene Naruto?' Chiese Kurama facendosi sentire da tutti i presenti.

“Non è questo... È solo che... Non voglio essere un peso, non voglio causarvi ancora più problemi di quello che già faccio.”

“Ma che dici ragazzino, tu non ci causi nessunissimo problema, anzi siamo noi che viviamo a casa tua a essere un problema.” Intervenne Yoken sentendo cosa aveva detto Naruto.

“No! Voi mi aiutate tanto e mi trattate bene, vorrei solamente ricambiare.”

“Tu ricambi già semplicemente ospitandoci, e poi noi facciamo tutto questo perchè siamo amici.”

“Amici?” Chiese sentendo una strana sensazione a usare quel termine.

“Si Naruto. Io, Yoken e Kurama siamo tuoi amici.”

Al bambino vennero le lacrime agli occhi per la felicità e se le asciugò in fretta con la manica sorridendo come non aveva mai fatto prima.

“Grazie infinite ragazzi.”

“Bene, ora fila di la a fare colazione e a vestirti, dopo andremo a fare compere per un altro addestramento.” Sorrise Akitsu portando in sala i piatti.

 

Mezz'ora dopo, strade di Konoha

 

Naruto camminava per le strade a testa bassa affianco ad Akitsu, mentre questa guardava in giro per vari negozi in cerca di quello che serviva.

“Senti Akitsu, non devi comprarmi nulla, Yoken ha detto che dovrò continuare l'addestramento come ho già fatto, non mi serve nulla di nuovo.”

“Si invece, all'accademia imparerete ad utilizzare le armi ninja come kunai e shuriken, quindi mi sembra utile farne una bella scorta cosi da allenarti anche con quelli.”

“M-ma potevo venire da solo, non serviva che venissi anche tu.” Dice abbassando ancora di più lo sguardo sentendosi le occhiatacce dei passanti.

“Che c'è? La mia presenza non è gradita?” Chiese guardandolo cercando di capire perchè si comportasse cosi.

“Se stai con me verrai odiata anche tu da tutti.”

Akitsu lo guardò mentre teneva la testa bassa e si guardava intorno agitato.

'Probabilmente è spaventato, è la prima volta che cammina per le strade dalla sera che lo hanno attaccato.' Le disse Kurama in modo che sentisse solo lei.

'Povero, deve averne passate di tutti colori per essere solo un bambino.' Pensò guardandolo.

“Forza Naruto, troviamo qualche negozio utile.”

Lo prese per mano e lo tirò sorridente conscia di tutti quelli che spostavano quello sguardo carico di odio e rancore da Naruto a lei.

'Allora sono questi gli sguardi che devi sopportare ogni giorno.' Pensò con tristezza.

Dopo un paio di minuti per le strade giunsero alla via commerciale, era una strada piena di negozi in entrambi i lati, vendevano di tutto, dalle semplici armi, alle protezioni e alle pergamene.

“Ok, credo che questo negozio vada bene.” Disse Akitsu entrando nel primo negozio che vendeva armi tirando con se il piccolo Naruto.

“Salve signorina, come posso esserle utile?” Chiese gentilmente il commesso dall'altra parte del bancone.

“Si, mi servirebbero un set di kunai e shuriken.”

“Certo.” Rispose girandosi e prendendo tutto il necessario.

“Ecco a lei, serve altro?” Chiese posando tutto sul bancone.

“Mhmm... Si, mi servirebbero delle rotoli bianchi.”

“Certo, le prendo subito.”
“Hey Akitsu? A cosa servono le pergamene?” Chiese il bambino parlando per la prima volta da quando erano entrati.

“Bhe Naruto, le armi sono molto ingombranti, e se ne porti molte anche il peso potrebbe essere un problema, quindi ti insegneremo anche a sigillarle dentro i rotoli cosi da non intralciare nei movimenti.” Spiegò non accorgendosi del ritorno del commesso e che si era sporto sul bancone per vedere con chi parlasse e notando Naruto.

“Quanto viene?” Chiese Akitsu girandosi verso il commesso.

“Nulla, andatevene subito.” Rispose togliendo le armi dal bancone.

“Ma Cosa? Perchè?!” Chiese Akitsu non aspettandosi quel cambiamento d'espressione da parte del commesso. Lo sguardo gentile si era trasformato in una smorfia di disgusto e odio.

“Noi non vendiamo nulla hai demoni, ne tanto meno hai loro amici! E ora andatevene dal mio negozio!” Gridò irritato.

Akitsu stava per ribattere ma venne strattonata da Naruto verso l'uscità.

“Naruto, aspetta.”

“Andiamocene Akitsu, ti prego.” La tirò ancora seguito dalla ragazza.

Naruto la continuò a trascinare via, prendendo le vie meno affollate possibili.

“Aspetta Naruto, possiamo provare in qualche altro negozio.”

“No, non cambierebbe nulla, si comporterebbero tutti come lui oppure triplicherebbero i prezzi, è sempre stato cosi.

Arrivati ad una stradina Naruto lasciò la mano di Akitsu.

“Tu torna pure a casa, io devo fare una cosa prima, tornerò stasera.”

“Posso aiutarti? Non devo fare nulla e Yoken se la sa cavare da solo.”

“No, posso arrangiarmi, grazie lo stesso.” Disse sorridendole e allontanandosi da lei.

'Perchè non le dici semplicemente la verità?' Chiese Kurama nella testa di Naruto.

'Non voglio perdere lei e Yoken, se scoprissero quanto mi odiano si allontanerebbero da me.'

'Non credo, anzi. Farebbero qualcosa per tenerti al sicuro.'

'Ancora peggio, rischierebbero di essere odiati a causa mia, e io non voglio questo.'

'Un giorno dovrai dirlo a loro, ok?'

'Ok lo prometto. Puoi dire tu a loro di non preoccuparsi?'

'Nessun problema.'

'Grazie Kurama, grazie mille.' Ringraziò sorridente.

'Figurati piccolo.'

'Ma come hai fatto a cambiare la voce?' Chiese accorgendosi ora del cambiamento.

'Ho semplicemente ripreso l'aspetto di volpe, è bello tornare in questa forma qualche volta.'

I due parlarono e scherzarono per tutto il giorno fino alla sera.

 

Appartamento di Naruto.

 

Akitsu entrò chiudendosi la porta alle spalle e andò in cerca del fratello, trovandolo addormentato in mezzo alla sala.

“Yoken? Che fai la?” Chiese avvicinandosi.

“Noia, non c'è assolutamente nulla da fare qua.” Disse alzandosi e sbadigliando rumorosamente.

“Hey, dov'è il piccoletto?” Chiese notando l'assenza di Naruto.

“Ha detto che doveva fare qualcosa, anche se si vedeva benissimo che mentiva.”

“E tu lo hai lasciato andare? Dovevi seguirlo per vedere che stesse bene.”

“Se gli stiamo sempre sopra penserà che non ci fidiamo, e poi se l'è cavata fno ad ora senza di noi ricordi? E inoltre se succede qualcosa Kurama può sempre contattarci.”

'vero'

“Hey Kurama? Perchè Naruto se ne è andato da solo?”

'A quest'ora gli abitanti del villaggio gli tendono agguati nelle vicinanze di casa sua fino alla sera.'

“E perchè non lo ha detto?” Chiese Akitsu.

'Non vuole che siate in pensiero, o che facciate qualcosa contro gli assalitori, teme che verreste odiati a causa sua.'

“Anche oggi è stato cacciato dal negozio dove siamo andati, lo hanno chiamato demone.”

“Ma è solo un bambino.” Disse a bassa voce Yoken.

'Non dovrete dire nulla di quello che abbiamo parlato oggi ok? Naruto voleva tenere tutto nascosto quindi fate finta di nulla.'

“Ok Kurama.” Risposero entrambi.

 

Appartamento di Naruto, sera.

 

Naruto tornò a casa come aveva detto alla sera, e sorrise felicissimo quando trovò i due amici che lo aspettavano con la cena già pronta. Finita cena andarono a dormire come la sera precedente.

 

Qualche ora dopo.

 

“Hey Akitsu, dove vuoi andare?” Chiese a bassa voce Yoken vedendola andare verso la finestra.

“Devo mostrare a qualcuno cosa è un vero demone.”

“Vengo con te.” Disse avvicinandosi, ma bloccandosi quando notò gli occhi della sorella.

“No. Tu non sei capace di trasformarti, cosa credi che penserebbero se vedessero una volpe con tre code?”

“Si, ma se vai da sola...”

“Non preoccuparti, starò attenta. Ho intenzione di spaventarlo, non di ferirlo.” Fece un ghigno e saltò dalla finestra scomparendo come un'ombra.

'Yoken? Tu avevi chiamato tua sorella Shadow fox una volta. Che intendevi?'

“Il suo potere, lei è in grado di prendere qualsiasi forma e di controllare le ombre.” Rispose a bassa voce guardando fuori dalla finestra.

 

Negozio di armi.

 

Il negozio era chiuso, e all'interno si vedeva il commesso alla cassa mentre contava il guadagno.

“Anche oggi è andata bene.” Mise via l'incasso sorridendo, ma facendo subito una smorfia di disgusto.

“Scommetto che sarebbe andata meglio se non fosse stato per quel schifoso demone, solo per il fatto che era qua avrà fatto scappare un mucchio di clienti.”

Quando ebbe finito quella frase l'unica lampadina accesa nella stanza scoppiò, facendo piombare il negozio nel buoi. L'unica fonte di luce era la luna che si vedeva dalla vetrina. Il commesso sospirò e cercò di andare verso l'uscita deciso di cambiare il giorno dopo la lampadina, ma non riusciva a staccare i piedi da terra.

“Ma cosa?” Guardò a terra vedendo il pavimento nero pece che si muoveva come se fosse vivo. Cercò di tirare più forte che poteva ma la stessa sostanza si arrampicava lungo le gambe.

Povero umano, hai cosi paura dei demoni?” Chiese una voce.

Quando il commesso si girò verso di essa vide tutta la parete avvolta dalle ombre e due enormi occhi che lo fissavano.

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Capitolo 5
*** La storia del clan Uzumaki ***


La mattina dopo, casa di Naruto.

 

Naruto si svegliò con il profumo della colazione che aveva invaso la stanza. Si alzò stropicciandosi gli occhi e uscì dalla stanza sorridendo nel vedere i suoi amici che lo aspettavano.

“Ben alzato Naruto, abbiamo un regalo per te.” Gli disse Akitsu sorridente.

“Davvero? Che regalo è?” Chiese tutto eccitato facendo ridere la volpe.

“Calmati e mangia, te lo mostreremo dopo.” Gli disse Yoken spingendolo verso il tavolo.

 

Campo di addestramento.

 

“Ecco Naruto, questo è il tuo regalo.” Disse Akitsu porgendoli una sacca che usavano i ninja.

“Dentro troverai le armi e i rotoli che dovevamo comprare ieri.”

“Davvero? Grazie Akitsu! Ma come hai fatto? L'uomo di ieri non voleva venderci nulla, e poi ti ha vista con me.”

“Non preoccuparti, il negoziante era tanto dispiaciuto per il comportamento che aveva avuto che ci ha venduto il tutto gratis.”

'E non si comporterà più cosi con la paura che gli ho fatto prendere.' Pensò facendo uno strano ghigno intimorendo gli altri.

“Comunque oggi proverai un po a lanciarli contro gli alberi per prenderci la mano, nei prossimi giorni miglioreremo la precisione, il combattimento e sopratutto il controllo del chakra.” Disse tornando a sorridere normalmente.

“Si! Grazie ancora Akitsu! Andiamo Yoken, scommetto che lancio i kunai più lontano di te!” Urlò correndo verso il bosco vicino al campo di addestramento.

“Non ci contare moccioso, sono io il migliore qua!” Lo seguì a ruota la volpe lasciando indietro la sorella.

'A volte mi domando chi sia il bambino.' Pensò raggiungendo presto gli altri.

 

Una settimana dopo, davanti all'accademia.

 

Naruto si trovava sull'altalena fuori la scuola e sospirò guardandosi intorno. Era il primo giorno di accademia e molti bambini accompagnati dai genitori aspettavano emozionati di entrare. Sospirò di nuovo riuscendo a sentire i genitori che parlavano tra di loro a bassa voce.

“Non posso crederci che a quel demone sia stato permesso di venire. Non dovrebbe nemmeno avvicinarsi hai nostri figli, è un mostro.”

“Hai ragione, ma è stato l'Hokage stesso a iscriverlo, non possiamo fare nulla a riguardo.” Disse un altro genitore guardando male il bambino.

Naruto guardò a terra sentendosi addosso quei sguardi che lo avevano sempre accompagnato, ma non riusci a fare a meno di sorridere vedendo due occhioni marroni che lo guardavano dal basso.

“Dai Naruto, lasciali perdere. Io so che non sei un mostro.” Disse la piccola volpe scodinzolando come un cane e riuscendo nel suo intento di far ridere il bimbo.

“Grazie Akitsu. Hey, sei sicura di poter venire con me?”

“Certo, molti ninja usano gli animali come armi, alcuni usano i cani oppure gli insetti.” Disse indicando un bambino con un piccolo cane dentro la maglietta e un altro bambino con gli occhiali da sole e il viso coperto dalla giacca.

In quel momento suonò la campanella e Naruto si diresse verso l'entrata.

“Ricordati cosa ha detto Kurama, devi cercare di essere tra i peggiori in tutto, se mostri qualche abilità potrebbero impedirti di diventare ninja per paura che diventi troppo forte.”

“Ok Akitsu, lo farò.” Disse sorridendo e andando in classe.

Le prime ore Naruto le aveva dovute passare fuori dalla classe. Gli insegnanti lo mandavano fuori con qualsiasi scusa, e quando Naruto passava accanto agli insegnanti, questi gli dicevano a bassa voce che non avrebbero mai insegnato nulla ad un demone.

“Naruto, tutto ok?” Chiese Akitsu a bassa voce vedendo Naruto con lo sguardo triste.

“Non preoccuparti, ci sono abituato ormai.” Mise su un sorriso falso.

“Hey tu! Che ci fai qua fuori?” Chiese un uomo avvicinandosi a Naruto.

“Dovresti essere in classe, e non girare per i corridoi.” Disse in tono di rimprovero.

“E-ecco io...” Non sapeva cosa rispondere, l'uomo che aveva parlato lo guardava serio, ma a differenza di tutti gli altri lo sguardo di questo non aveva nessuna traccia di odio.

L'uomo vedendo il ragazzo intimorito si piegò sulle ginocchia sorridendogli amichevolmente.

“Che dici se intanto mi dici il tuo nome? Io mi chiamo Iruka, e faccio l'insegnante qua.”

“Mi chiamo N-Naruto Uzumaki.” Rispose esitando a dire il nome.

“E il tuo amico?” Chiese accarezzando la piccola volpe, cercando di incoraggiare il bambino.

“Si chiama Akitsu, e sarà la mia volpe ninja.” Disse con orgoglio facendo ridere Iruka.

“Bene Naruto, come mai non sei in classe come tutti gli altri?” Chiese intuendo vagamente il motivo, e sperando che il suo presentimento fosse del tutto sbagliato.

“Gli insegnanti hanno detto che si rifiuteranno di insegnare qualsiasi cosa a me.”

A quelle parole la speranza che il bambino fosse stato cacciato perchè aveva combinato qualcosa svanirono totalmente.

“Quante lezioni hai seguito Naruto?”

“Nessuna.”

“Capisco, ora fila in classe, vedrò se posso fare qualcosa a riguardo.” Disse sorridendogli.

“Ma l'insegnante mi caccerà ancora.”

“No, dato che insegno io durante l'ultima ora.” Sorrise spingendolo dentro.

Quando Naruto entrò era appena finita l'ora, l'insegnante che stava uscendo lo guardò male e stava per dirgli di andare quando notò che dietro di lui c'era Iruka che lo guardava freddamente.

Quando Naruto giunse al suo posto Iruka cominciò a parlare. In tutta l'ora parlò dei clan più importanti del villaggio, spiegò che ognuno aveva delle capacità uniche e segrete. Parlò del clan Inuzuka e della loro abilità di usare i cani per vari impieghi sul campo, parlò del clan Nara e delle loro abilità nel controllo dell'ombra e cosi via per tutti i clan.

 

Sera, casa di Naruto.

 

Dopo aver mangiato la cena preparata da Akitsu i tre andarono dritti a letto, anche se nessuno aveva ancora intenzione di addormentarsi.

“Come è andata oggi ragazzino?” Chiese Yoken sdraiato accanto a lui sul letto.

“È andata benissimo, ho conosciuto una persona che è stata gentile con me.” Disse con un ampio sorriso.

“Bene, sono felice per te.”

Dopo un paio di minuti di silenzio Naruto decise di parlare.

“Hey ragazzi?”

“Si?” Chiesero entrambi.

“Voi conoscete qualcosa sul clan Uzumaki?” Domandò guardando il soffitto.

“Perchè questa domanda?”

“Oggi a scuola ci hanno parlato molto dei clan, e ognuno di loro è diverso dagli altri. Volevo sapere se anche il mio clan era speciale.”

“Mi dispiace Naruto, ma io ne so pochissimo.” Rispose Akitsu.

'Se vuoi te ne posso parlare io Naruto.'

“Davvero sai qualcosa?”

'Certo, prima di te io sono stata rinchiusa solamente in due persone, Mito Uzumaki, e Kushina Uzumaki, che era tua madre.'

“Sei stata rinchiusa nella mia mamma?! Che tipo era?!” Chiese tutto emozionato.

'Bhe, era una donna molto bella, forte e sopratutto impulsiva e di buon cuore, proprio come te.'

“Eravate amiche?” Chiese curioso.

'A dire la verità non molto, il nostro è stato un rapporto di semplice convivenza forzata, io non infastidivo lei e lei non lo faceva con me.'

“Capisco, scommetto che sareste state grandi amiche se parlavate di più.” Disse convinto provocando la risata di Kurama.

'Probabile. Comunque Kushina era originaria del paese del vortice, è un'isola situata al largo delle coste del paese del fuoco.'

“Quindi si può raggiungere facilmente?”

'Non proprio, il paese prende il nome dai vortici che circondano l'isola, ci sono delle rotte precise da seguire per arrivarci e quasi nessuno e conosce più.'

“Ok, e il mio clan? Era importante nel villaggio?”

'Si, lo era molto. Praticamente ogni abitante del villaggio faceva parte del clan.'

“Aspetta, stai dicendo che in quel paese vivevano solo persone della stessa famiglia?” Intervenne Akitsu che aveva seguito tutta la storia con interesse.

'No, i membri del clan che possedevano le abilità e il sangue Uzumaki erano molto pochi.'

“Ma hai appena detto che tutti ne facevano parte.”

'Infatti, la particolarità del clan era che chiunque poteva entrare a farne parte. Ognuno poteva decidere se tenere il proprio cognome o prendere il cognome Uzumaki. L'unica cosa che erano obbligati a fare era giurare fedeltà al villaggio e ai suoi abitanti.'

“Chiunque veniva accettato? Sembra un villaggio fantastico!” Disse con entusiasmo Naruto.

“Si fantastico, ma come facevano a sapere che non entrava nessuno con l'intento di attaccarli o altro?” Chiese questa volta Yoken.

'Prima che il villaggio venisse distrutto, il capo clan era Mito, lei possedeva la straordinaria abilità di percepire la malvagità di chiunque semplicemente guardandola.'

“Distrutto? Perchè è stato distrutto?” Chiese Naruto.

'Perchè era uno dei villaggi più temuti, oltre alla caratteristica dei veri Uzumaki, cioè di possedere immense quantità di chakra, in quel paese quasi tutti erano esperti in tecniche di sigillo. Questa è la storia del tuo clan e del loro villaggio d'origine, ora fila a dormire che domani hai ancora l'accademia.' Ordinò sorridendo.

“Va bene Kurama.”

Si sdraiò seguito degli altri due che si addormentarono subito.

“Hey Kurama?” Chiamò a bassa voce.

'Cosa c'è?'

“Come sono morti i miei genitori?” Chiese spiazzando totalmente la volpe.

'Loro... S-sono morti a causa mia.' Disse tristemente.

“Mhmm... Non credo che tu lo abbia fatto intenzionalmente, però si sente che non vuoi parlarne molto. Ma un giorno mi devi raccontare cosa è successo.” Disse in tono gentile.

'Certo!' Rispose con un po troppa enfasi, ma era molto felice che Naruto non la odiasse.

“Hey Kurama?” Domandò con gli occhi che si chiudevano.

'Si?'

“Mi aiuterai a far tornare il clan Uzumaki?”

'Si Naruto, ti prometto che ti aiuterò il più possibile per far rinascere il clan.' Rispose prima che Naruto si addormentò.

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Capitolo 6
*** Il furto e le rivelazioni. ***


Cap 6

 

6 anni dopo.

 

Naruto aveva trascorso gli ultimi sei anni allenandosi, seguendo gli insegnamenti di Akitsu e Yoken. Negli anni di accademia Naruto a ricevuto lo stesso trattamento del primo giorno, eccetto che per Iruka che lo trattava come tutti e ad alcuni bambini con cui ha fatto amicizia. Mentre le due volpi gli insegnavano la parte pratica, Kurama lo istruiva teoricamente, gli spiegò di come esistessero molti tipi di chakra, con i loro difetti e pregi.

Naruto seguì anche i consigli di Kurama riguardo a essere l'ultimo della classe e a fare in modo che tutto il villaggio lo vedesse come uno stupido burlone, Si era impegnato a fare qualsiasi tipo di scherzo per Konoha, e con il passare del tempo aveva anche imparato a scappare dai ninja che avrebbero dovuto punirlo.

Purtroppo per Naruto, nonostante fosse migliorato molto con il controllo del chakra non riusciva ancora a creare una sola coppia, e a causa di ciò venne bocciato due volte.

 

Accademia, giorno dell'esame.

 

Naruto si sedette al suo solito posto con Akitsu seduta sul banco. Era certo che questa volta sarebbe passato.

“Ora che sono arrivati tutti è possibile cominciare. Il primo test sarà una prova scritta.” Disse Iruka cominciando a consegnare i fogli ai vari studenti insieme al suo collega Mizuki.

“Potete iniziare.”

'Qualcosa non va con il test.' Disse Kurama guardando attraverso gli occhi di Naruto, mentre lui completava il test.

'Che cosa? A me sembra facilissimo.'

'Il foglio è sotto una specie di Genjutsu, molto probabilmente tutte le domande sono state cambiate e le risposte che darai saranno sbagliate.'

'Allora lo devo dire a Iruka.' Rispose smettendo di scrivere e guardando i due insegnanti che controllavano la classe.

'Meglio di no, questa è una tecnica difficile da notare anche per molti ninja, se tu lo dicessi potrebbero sospettare qualcosa.'

'Ok Kurama, cosa dovrei fare allora?'

'Fai come se nulla fosse, chiunque abbia fatto questo vuole essere certo che tu venga bocciato per un motivo preciso, altrimenti non avrebbe fatto tutta questa fatica.'

'Va bene, anche se non mi va di restare ancora in accademia farò come vuoi.' Disse riprendendo a completare il test.

“Bene, il tempo è finito. La prossima prova sarà la tecnica della trasformazione del corpo. Mettetevi tutti in fila.”

Uno ad uno tutti fecero la tecnica prendendo le sembianze di Iruka. Quando toccò a lui si mise accanto a Iruka, congiunse le mani e fece la trasformazione creando una grande nube di fumo. Quando il fumo si diradò si vide un Naruto trasformato in una ragazza molto bella e senza vestiti.

“Idiota!” Urlò Iruka colpendolo sulla testa e annullando la tecnica.

“Possibile che tu non sappia mai essere serio?”

“Hehehe mi scusi sensei, ma non ho saputo resistere.” Rise grattandosi la testa.

'Ancora poco, quando sarò Gennin potrò smettere di fare il buffone.' Pensò continuando a sorridere.

“Con questo abbiamo finito, ora è il momento dell'ultima prova, dovrete fare la tecnica della moltiplicazione del corpo creando una copia perfetta di voi.”

Come prima, uno ad uno tutti compirono la tecnica. Quando toccò Naruto si concentrò al massimo e creò una copia che era più morta che viva, proprio come la prima volta che aveva provato la tecnica. Questo provocò molte risate da parte degli altri studenti.

Finito tutte le prove fu il momento della consegna del copri fronte, segno di riconoscimento per tutti i ninja della foglia, tutta la classe venne promossa eccetto per Naruto.

“Mi dispiace tanto Naruto.” Le disse Akitsu guardando il ragazzo seduto sull'altalena fuori dall'accademia.

“Non preoccuparti Aki, era certo che venivo bocciato ancora.” Disse un po tristemente.

“Guarda la, anche quest'anno è stato bocciato.”

“Cosa ti aspettavi, non permetterebbero mai a lui di diventare un ninja.”

“Si, è solo un misero demone.” Parlarono tra di loro tre donne pensando di non essere sentite.

“Un demone... Chi sa come si comporteranno quando ne vedranno uno.” Pensò ad alta voce Akitsu muovendo la coda qua e la e iniziando a sorridere in modo strano.

“No Aki, non serve dai. Non ne vale la pena per quelle tre.”

“Hey Naruto, che ci fai qua?” Chiese il professor Mizuki avvicinandosi a lui.

“Nulla.”

“Non fare quel muso lungo, vuoi conoscere un modo per poter diventare ninja?”

“Certo! Ma ormai sono stato bocciato.”

“Non importa, tu devi semplicemente compiere una prova, viene data solo a chi ha delle capacità ma che però non riesce a superare l'accademia.”

“Ho capito, cosa devo fare?”

“Questa sera tu dovrai rubare il rotolo proibito dal palazzo dell'Hokage.”

 

Sera, foresta di Konoha.

 

Naruto era riuscito ad intrufolarsi nel palazzo e a rubare il grande rotolo senza essere scoperto e ora si trovava seduto a terra appoggiato ad una baracca.

'È stata una pessima idea, non avresti dovuto farlo Naruto.' Lo rimproverò per la centesima volta Kurama.

“Non preoccuparti, è stato Mizuki a dire che dovevo prenderlo per diventare Genin.” Disse aprendo il rotolo e dandoci un'occhiata.

“Già che ci sono vale la pena vedere se posso imparare qualcosa.”

 

Al palazzo dell'Hokage.

 

Hiruzen aveva convocato tutti i Jonin disponibili.

“Questa sera Naruto ha rubato il rotolo proibito, dovete recuperarlo subito prima che finisca in mani sbagliate.”

“Si signore!” Gridarono in coro prima di sparire alla ricerca del ragazzo.

“Perchè l'hai fatto Naruto?” Si domandò Iruka dirigendosi verso il bosco.

 

Bosco di Konoha.

 

“Eccoti qua piccolo delinquente.” Disse Iruka sorridendo forzatamente con una vena che pulsava sulla fronte.

“Ehehe mi hai già trovato maestro Iruka, e pensare che ho imparato solo qualche tecniche.” Rise grattandosi la testa.

“Aspetta? Sei stato tutto il tempo qua a studiare?”

“Certo! Ora posso mostrarti una tecnica del rotolo, cosi dovrai promuovermi come ha detto il maestro Mizuki.”

“Mizuki?!” Domandò appena prima di spingere Naruto via e venir colpito da dei kunai che lo bloccarono alla parete della baracca.

“Allora ci hai trovati alla fine.” Disse Mizuki comparendo in cima ad un albero.

“Naruto, ora dammi il rotolo proibito.”

“Cosa? Perchè hai attaccato Iruka?”

“Naruto vattene subito! Non devi dare per nessun motivo quel rotolo a nessuno, contiene delle tecniche che sono state proibite perchè troppo pericolose!”

“Tu non sapresti cosa fartene, la dentro c'è la tecnica che può liberare il demone, vuoi che ti dica la verità? Conosci la storia della volpe a nove code?”

“Fermati Mizuki!”

“Il giorno che Konoha venne attaccata fu anche il giorno in cui nacque una legge, una legge che solamente tu non sai. Nessuno avrebbe mai dovuto dire che dentro di te risiedeva lo spirito della volpe a nove code!”

“C-cosa?” Domandò sconvolto dalla rivelazione.

“Tu sei l'incarnazione del demone, per questo motivo sei sempre stato isolato, per questo tutti ti odiano.” Disse estraendo l'enorme shuriken ce portava sulla schiena.

“Nessuno ti accetterà mai, anche Iruka ti odia.” Disse prima di lanciare il shuriken contro Naruto, rimasto pietrificato all'ultima frase.

Prima che il colpo andasse a segno, venne interrotto da Iruka che usò il suo corpo come scudo.

“Perchè mi hai protetto?” Chiese guardandolo con occhi un po spenti.

“Io non ti odio Naruto, so cosa vuol dire essere orfani, essere lasciati sempre soli. Se solo ti fossi stato di più accanto questo non sarebbe successo, mi dispiace.” Disse sorridendoli cercando di nascondere il dolore.

Naruto guardò Iruka e poi si alzò prendendo il rotolo e correndo via.

“Ahahaha hai visto il suo sguardo? Ora userà il rotolo per vendicarsi contro il villaggio.”

“No ti sbagli, Naruto non è cosi!”

“Bha poco importa, mi basterà sbarazzarmi di lui.” Disse saltando dal ramo e inseguendo il ragazzo.

 

Per le strade di Konoha.

 

“Dovevamo sbarazzarci di quel demone subito!”

“Si, ora starà liberando la volpe con l'aiuto del rotolo, dobbiamo trovarlo subito!”

Sarutobi sospirò tristemente vedendo la scena che facevano i ninja per le strade. E sperò che Iruka lo trovasse prima degli altri.

 

Bosco di Konoha, poco dopo.

 

“Eccolo!” Gridò Iruka raggiungendo Naruto.

“Dammi il rotolo, Mizuki punta solo a quello.”

Naruto si girò e scattò contro Iruka colpendolo e facendolo cadere.

“Come... Come facevi a sapere che non ero io Iruka.” Sorrise facendo svanire la tecniche e tornando Mizuki.

“Perchè sono io Iruka.” Sorrise facendo scomparire la tecnica come l'altro.

“Capisco, ma perchè continui a proteggere l'assassino dei tuoi genitori? Lui è proprio come me, userà le tecniche del rotolo solo per uso personale.”

“Lui non è come te.”

“Vero, lui è un demone, la volpe userà le tecniche proibite per liberarsi e distruggere il villaggio.”

“Si hai ragione.” Rispose tranquillamente.

'Allora è cosi, nemmeno Iruka si è mai fidato di me.' Pensò tristemente Naruto.

'Mi dispiace tanto piccolo.' Cercò di consolarlo Kurama.

“Il Kyuubi di certo lo farebbe, ma non Naruto, lui è uno dei miei studenti migliori.”

'Maestro.' Pensò ascoltando ogni sua parola.

'Hey, non è vero che lo farei.' Disse provocando una piccola risata al ragazzo.

Mizuki tirò fuori un secondo shuriken gigante e fece per lanciarlo contro Iruka, ma venne colpito da Naruto che comparve all'improvviso interrompendo l'attacco.

“Demone... Ne hai di fegato.” Disse alzandosi e pulendosi il sangue dalla bocca.

“Non provare a toccare il maestro Iruka, se lo sfiori soltanto ti ammazzo.” Disse con sguardo freddo.

“Ah si? Allora fammi vedere cosa sai fare!”

'Si Naruto! Mostra a questo bastardo di cosa sei capace, non trattenere nulla questa volta!' Lo Appoggiò mentre Naruto si preparava per la tecnica.

“Tecnica superiore della moltiplicazione del corpo!” Gridò prima che comparvero centinaia coppie di Naruto.

“Sei stato tu a dirmi di mostrarti cosa sapevo fare! Preparati!” Dissero tutte le coppie in contemporanea e attaccando Mizuki con pugni e calci.

“Credo di aver esagerato un po” Ridacchiò una volta finito il trattamento.

Naruto poi si chinò vicino ad un albero e prese il grande rotolo che era tenuto da Akitsu che gli fece l'occhiolino.

“Naruto, vieni qua, ho una cosa per te.” Lo chiamò Iruka.

“Cosa c'è maestro?”

“Chiudi gli occhi.”

Naruto fece come chiesto e chiuse gli occhi. Sentì poi qualcosa sulla fronte e intorno alla testa.

“Ora puoi aprire gli occhi.”

Naruto gli aprì e vide davanti a se Iruka un po diverso.

“Ben fatto Naruto, sei ufficialmente promosso.” Sorrise ampiamente facendo notare il suo copri fronte su Naruto.

'Domani vedremo cosa ha imparato Akitsu dal rotolo.'

'Si, e potrò mostrare finalmente di cosa sono capace.'

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Capitolo 7
*** La nascita del team 7 ***


 

“Finalmente sono un ninja, non vedo l'ora di fare qualche missione.” Disse Naruto seduto al suo solito posto in classe.

'Prima devono ancora assegnare le squadre, e poi potrai cominciare a svolgere qualche missione.' Disse Kurama mentre si annoiava a morte.

Poco dopo arrivò Sasuke che si sorprese un po nel vedere Naruto la, era sempre lui il primo ad arrivare, ma non ci diede molta importanza e andò a sedersi accanto a lui aspettando l'arrivo degli altri.

Dopo un po arrivarono anche tutti gli altri, compresa una certa ragazza con i capelli rosa che alzò subito un polverone quando vide Naruto seduto accanto a Sasuke.

“Cosa ci fai seduto vicino al mio Sasuke, quello è il mio posto! E poi tu non dovresti essere nemmeno qua, sei stato bocciato ieri!” Gridò con la sua voce stridula.

“Sakura, tanto per cominciare ci sono stato sempre io qua, mentre tu e Sasuke la giù.” Disse indicando un banco un po' più a destra.

“Se lui si è messo qua forse vuol dire che non riesce più a sopportarti.” Disse provocando un sorrisino dal compagno, che non si notò perchè teneva le mani incrociate davanti al mento.

“Secondo, se non lo hai notato, sono stato promosso dopo aver superato un test diverso.” Disse infine indicando il copri fronte con il pollice.

Tutti in classe rimasero ammutoliti, non avevano mai sentito Naruto parlare cosi seriamente, figurarsi con Sakura. Anche lei era sorpresa, fino all'altro giorno quello stupido la seguiva come un cagnolino facendo di tutto per lei, mentre ora la guardava con serietà.

“Forza tutti a sedersi, ora vi dividerò nelle varie squadre.” Disse Iruka entrando in classe.

Iruka annunciò i vari team uno dietro l'altro, quando ebbe finito disse che dovevano aspettare la i loro istruttori.

Naruto capitò nel team 7 insieme a Sasuke e Sakura.

'Chissà che tipo è il nostro nuovo maestro, spero uno che ci insegni molte cose.'

'Lo vedremo presto.' Sorrise la volpe nella sua testa.

 

2 ore dopo.

 

Tutti i team avevano lasciato l'aula con i propri maestri eccetto il team 7.

“Non è possibile! Perchè proprio il nostro maestro deve essere quello in ritardo?!” Urlò Naruto grattandosi la testa con entrambe le mani esasperato e alzandosi dal suo posto.

“Cosa vuoi fare?” Domandò Sakura curiosa.

“Voglio capire che tipo sarà il nostro maestro.” Disse andando a mettere il cancellino in cima alla porta.

“È un Jonin esperto, dovrebbe evitarlo senza problemi.” Sorrise tornando al suo posto.

Poco dopo entrò un uomo mascherato con i capelli bianchi, che si beccò in pieno il cancellino sulla testa. Tutti rimasero in totale silenzio per un po.

“Bhe... Come prima impressione, è pessima.” Disse neutrale.

'A chi lo dici.' Pensò facendo ridere un certo demone.

“Vediamoci nel tetto.” Disse sparendo.

 

Tetto dell'accademia.

 

I tre ragazzi erano seduti su degli scalini con davanti il loro nuovo maestro.

“Come prima cosa direi di presentarci, dire cosa ci piace, non ci piace e i nostri sogni.”

“Perchè non lo fa prima lei? Cosi sapiamo come rispondere.” Disse Sakura guardandolo.

“Ok. Allora mi chiamo Kakashi Hatake, quello che mi piace non vi riguarda ne tanto meno cosa non mi piace, per quanto riguarda i sogni non ho intenzione di dirvelo, ora tocca a voi.”

'Ma ci ha solo detto il suo nome!' Pensarono tutti e tre.

“Comincia tu.” Disse indicando la ragazza.

“Si! Mi chiamo Sakura Haruno, mi piace.” Si fermò e ridacchiò guardando Sasuke. “Non mi piacciono i rompi scatole.” Disse guardando Naruto che la stava completamente ignorando. “E il mio sogno è...” Si interruppe ancora ridacchiando.

“Bene... Tocca te.” Disse passando al ragazzo serio.

“Mi chiamo Sasuke Uchiha. Non c'è nulla che mi piaccia ne tanto meno non mi piaccia. Il mio unico sogno sarà quello di vendicare il mio clan.”

“Ok, e per finire te.”

“Si, mi chiamo Naruto Uzumaki, stare con gli amici, il ramen e qualsiasi cosa cucinata da Akitsu. Non mi piace chiunque faccia del male alle persone a me care. Il mio sogno è di poter riportare alla luce il mio clan e la terra da dove provengo.”

Alle ultime parole tutti lo guardarono non capendo bene cosa intendesse.

“Bene, il nostro primo incontro sarà domani al campo di addestramento 7. Venite senza fare colazione.” Disse sparendo via.

“Io ho da fare, ci vediamo domani.” Disse Naruto correndo via saltando per i tetti.

“Tu che farai Sasuke?” Chiese Sakura distogliendo lo sguardo da Naruto e notando che anche lui se ne era andato.

 

Appartamento di Naruto.

 

'Credi che Akitsu abbia finito?' Chiese entrando nel suo appartamento e chiudendo la porta.

'Non so, quei sigilli non gli ho mai visti neppure io, non ho idea di cosa facciano.'

'Sono sempre più curioso.' Pensò fantasticando ed entrando nella piccola sala.

Naruto inciampò su Yoken che era sdraiato in mezzo al pavimento.

“Yoken? Che ci fai qua?” Domandò confuso.

“Akitsu ha capito di cosa si tratta, e la ha provata su di me. Solo che ora non mi riesco a muovere.”

Naruto si alzò e si avvicinò ad Akitsu che non aveva spiaccicato parola. Era in forma umana di sedici anni. Era la forma che più le si addiceva aveva detto. In realtà Kurama era sicura che si divertiva molto a far arrossire Naruto quando lo abbracciava o gli stava troppo vicino.

“Hey Aki, come va?” Domandò mettendosi dietro di lei e guardando da sopra la sua spalla.

“Hey Naruto. Va molto bene, credo di aver capito cosa siano questi sigilli.” Rispose mentre guardava la pergamena dove aveva copiato delle parti del rotolo proibito.

“Davvero e cosa sono?”

“Sono sigilli gravitazionali, hanno la stessa funzione dei pesi usati per l'allenamento, solo che questi non ingombrano, li tieni tutto il giorno senza mai toglierli e li puoi disattivare usando il chakra.” Spiegò alzandosi e girandosi verso di lui sorridendo.

“Ma come mai Yoken non riesce a muoversi?”

“Ho sbagliato a metterli i sigilli, ora stavo giusto guardando come sistemarli.” Disse avvicinandosi al fratello e posando la mano sulla sua schiena. Sul corpo di Yoken brillarono dei sigilli di un intesa luce che si mossero come se fossero vivi cambiando forma. Quando Akitsu tolse la mano i sigilli sparirono e Yoken riusci ad alzarsi.

“Ecco fatto. Il lato negativo è che c'è sempre bisogno di qualcuno per attivare i sigilli, ma per disattivarli basta solo concentrarsi.”

“Che forza! Gli voglio anche io!” Urlò Naruto entusiasto.

“Ok ok datti una calmata, togliti la maglietta e te li metto subito.” Disse sorridendo.

Naruto ubbidì e Akitsu posò la mano sul petto e facendo comparire i stessi sigilli di Yoken.

“Ecco fatto, ho aggiunto dieci chili per arto più altri dieci sul tronco per un totale di cinquanta chili.”

“Non è cosi pesante.” Disse Naruto controllando i movimenti.

“Cosi ti sembra adesso, ma aspetta un po e vedrai.” Rispose sorridendogli.

 

La sera stessa.

 

Naruto ora faticava solamente a portare il cibo alla bocca.

“Che c'è Naruto? Non avevi detto che il peso era troppo poco?” Domandò con il sorriso Akitsu.

“Cosi sembrava, ora mi sento stanchissimo.”

“È normale, il tuo corpo non è abituato a tali pesi e per cosi tanto tempo, ma ti assicuro che i miglioramenti sono molto rapidi ed evidenti.”

“Perfetto, me li terrò sempre questi pesi.” Disse tornando a mangiare.

“E tu come te la cavi invece?” Domandò rivolta al fratello.

“Alla grande non si vede?” Rispose stando con le quattro zampe che tremavano dalla fatica.

“Tu non te li metti i sigilli Aki?” Domandò Naruto.

“Già messi Naruto.” Rispose come se nulla fosse lasciando Naruto ad occhi spalancati.

“Sei un mostro sorella.” Disse Yoken arrendendosi e accasciandosi a terra.

 

La mattina dopo.

 

Naruto raggiunse il campo d'addestramento dove lo attendevano Sakura e Sasuke.

“Hey ragazzi il maestro kakashi?”

“Ancora non è arrivato.” Rispose Sakura.

'Perchè ho la sensazione che sarà in ritardo.' Pensò Naruto.

 

2 ore dopo.

 

“Scusatemi per il ritardo ma mi sono fermato ad aiutare una vecchietta.” Disse Kakashi comparendo in mezzo hai tre.

“Ora cominciamo con la prova.” Disse subito senza lasciare il tempo di lamentarsi e posizionando un timer per le 12:00.

“Avrete tre ore per prendermi questi campanellini, chi non ci riesce tornerà in accademia.” Disse mostrando due campanellini.

“Ma sono soltanto due mentre noi siamo in tre.” Disse Sakura confusa.

“Esatto, uno di voi dovrà tornare in accademia. Per vincere dovrete attaccarmi con l'intenzione di uccidere. Cominciamo!”

Al suo comando sia Sakura che Sasuke si andarono a nascondere in mezzo alla boscaglia, mentre Naruto si restò davanti a lui.

'Lui deve essere quello impulsivo del gruppo.' Pensò Kakashi guardandolo.

'Perchè non sei andato a nasconderti Naruto? La tattica migliore è osservare il nemico per capirlo.'

'Lo avrei fatto, ma è una sfida a tempo, e se noi ci nascondiamo lui non farà nulla per cercarci e osservandolo non capiremmo nulla su come batterlo. Spero invece che gli altri due osservino bene i suoi movimenti mentre è impegnato.'

Incrociò le dita ed evocò cinque copie di se che si lanciarono contro l'avversario.

Kakashi schivò l'attacco di tutte le copie colpendole e facendole scomparire in sbuffi di fumo.

'Erano coppie reali?!- Pensarono all'uniscono i due compagni.

“Non male, ma non è abbastanza.” Disse kakashi colpendo il vero Naruto e facendolo finire nel fiume.

'Avrei voluto usare la tecnica del dolore millenario, ma non gira mai le spalle all'avversario.' Pensò Kakashi lodando in parte l'allievo.

'Ora facciamo sul serio!' Pensò Naruto sott'acqua.

Dal fiume si lanciarono dieci copie di Naruto che si scagliarono contro Kakashi. Lui riusci a respingere il primo ma venne bloccato da altre due copie alle spalle, mentre tutti gli altri cercarono di colpirlo. Kakashi schivo i colpi sostituendosi con uno dei cloni.

“Tecnica della palla di fuoco suprema!” Gridò Sasuke che aveva usato la confusione per avvicinarsi abbastanza da usare la sua tecnica migliore.

L'attacco distrusse tutte le copie.

“Niente male, ma non basta.” Disse Kakashi comparendo alle spalle di Sasuke e preparandosi a colpirlo.

“Non è ancora finita!” Urlò Naruto evocando una copia che lo prese per la maglia e lo lanciò più forte che poteva contro Kakashi e allungando le braccia verso i campanellini.

Kakashi lo evitò saltando sopra di lui e colpendolo sulla schiena facendolo cadere più in la. In quel preciso momento la sveglia suonò lo scadere del tempo.

“Noooooooo!!!!!!!!” Urlò Naruto.

“Non voglio tornare in accademia!”

“Non ci tornerai.” Disse Kakashi guardando i suoi allievi a cui si era aggiunta Sakura.

“Come?” Chiesero i tre guardandolo.

“Questo doveva essere una esercitazione per il lavoro di squadra. Anche se non avete fatto come speravo posso considerare il vostro come lavoro di gruppo. Domani cominceremo le nostre missioni, ci vediamo.” Disse sorridendo con lo sguardo e sparendo come le altre volte.

“Bhe, non è andata male. Dove eri finita Sakura?” Domandò Naruto guardandola.

“I-io aspettavo il momento giusto per intervenire!” Rispose in fretta, evitando di dire che era svenuta a causa di una tecnica illusoria.

“Sarà. Che bello, domani andremo in missione!”

“Tsk.” Fu l'unico commento di Sasuke che si allontanò, seguito a ruota da Sakura.

“Che entusiasmo.”

'Forza, vai a dire ad Aki e Yoken che ora sei ufficialmente un gennin.' Disse Kurama allegra.

“Hai ragione! Corro subito!” Disse correndo verso casa contento.

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Capitolo 8
*** Prima missione di rango C ***


Il team 7 aveva trascorso le tre settimane successive la prova dei campanellini a compiere missioni di rango D, che trattavano dal semplice raccogliere l'erba a la cattura del gatto della moglie del Daimyo. Naruto si era allenato molto sul controllo del chakra e sulla resistenza fisica, riuscendo ad abituarsi in fretta ai sigilli gravitazionali e ad aumentarne il peso. Durante questo periodo Naruto aveva conosciuto il nipote del terzo Hokage, Konohamaru, che dopo il loro incontro non molto amichevole divennero molto amici, per non parlare che il nobile nipote rispettava tantissimo Naruto e decise di diventare suo seguace, era stato colpito dal suo carattere e dal fatto che fosse stato il primo che lo aveva trattato come una persona qualunque e non il nipote del terzo.

Avevano appena finito un'altra missione e si stavano recando dall'Hokage per fare rapporto.

“Basta, non ne posso più di queste missioni, quando ci daranno un vero compito da fare?” Si lamentò Naruto.

“Finchè non sarete in grado di difendervi e di lavorare come una vera squadra.” Rispose Kakashi mentre leggeva il suo amato libro.

“Allora perchè non ci insegna nessuna tecnica?”

“Perchè ancora non siete pronti.” Rispose senza staccare lo sguardo dal libro e continuando a camminare.

 

Palazzo dell'Hokage.

 

Il team 7 era al cospetto dell'Hokage, che era seduto ad un grande tavolo insieme ad Iruka e ad alcuni impiegati che leggevano i vari rotoli per assegnare le missioni.

“Allora, i vostri prossimi compiti sono raccogliere l'erba, svuotare un magazzino, catturare Tora...” Iniziò il ad elencare il terzo leggendo una pergamena.

“NO BASTA!” Urlò Naruto di botto.

“Non ne posso più di queste missioni, voglio missioni vere, poter combattere, voglio uscire da questo villaggio per vedere come è fuori.” Si sfogò il biondo attirando lo sguardo irritato della maggior parte dei presenti.

“Naruto! Non puoi decidere tu che missioni prendere. Ogni missione ha la sua importanza, e vengono assegnate in base al vostro titolo. Voi ora siete solamente dei genin, non siete ancora pronti.” Rispose Iruka alzatosi in piedi.

“Si che lo siamo, ci dovete dare solo una possibilità.” Rispose con i due compagni che annuivano dietro di lui.

Il terzo prese una boccata dalla sua pipa e soffio lentamente fuori il fumo guardando i tre genin e il loro maestro.

“Bene, se è cosi vi darò una missione di rango C.”

“Evviva! Cosa dovremmo fare?”

“Dovrete scortare Tazuna, un costruttore di ponti fino al paese delle onde e dargli protezione durante la costruzione del ponte.”

“E questi mocciosi dovrebbero essere la mia scorta? Mi sembrano solamente dei poppanti.” Disse un uomo entrando dalla porta e bevendo da una bottiglia di liquore.

'Sarà una missione molto dura immagino.'Pensò Naruto cercando di sorridere forzatamente a Tazuna.

 

Porte di Konoha.

 

'Perchè sono cosi in ritardo?'Pensò Naruto che stava appoggiato al grande portone con le braccia conserte e gli occhi chiusi.

'Probabilmente si staranno ancora preparando, è la vostra prima missione fuori dal villaggio e di certo saranno agitati, per di più il tuo maestro è sempre in ritardo, quindi anche se arrivassero dovreste aspettare.' Rispose Kurama.

'Vero che da quando lo conosco è sempre stato in ritardo, ma potrebbe essere stato un caso no?'

'No no, ti assicuro che era cosi anche quando aveva la tua età.'

'Come fai a saperlo?'

'Tua madre lo conosceva, quindi attraverso lei vedevo che era sempre in ritardo.'

'Come si conoscevano?'

'Tuo padre era stato il maestro di Kakashi.'

“Hey Naruto, sei qua da tanto?” Domandò Kakashi arrivando insieme a Tazuna ed al resto del team.

“No no, ora che ci siamo tutti possiamo partire!” Sorrise iniziando a camminare a passo spedito sotto lo sguardo confuso degli altri.

“Come mai il moccioso è cosi arzillo?” Domandò Tazuna bevendo dalla sua bottiglia.

Sakura scosse la testa mentre Sasuke alzò le spalle prima di seguire Naruto insieme agli altri.

'Finalmente sono fuori dal villaggio!' Pensò Naruto con un ampio sorriso.

Dopo parecchia strada il gruppetto passò vicino ad una pozzanghera superandola senza darci tanto peso.

'Hai notato?' Domandò Kurama che osservava attraverso gli occhi di Naruto.

'Si, sono in due giusto?'

'Esatto, direi che potresti provare la nuova tecnica sul campo, per vedere l'effetto che ha.' Dice Kurama ridacchiando.

Ad un tratto dietro al gruppetto comparirono due ninja che attaccarono Kakashi eliminandolo con una catena.

“hehehe, è stato piuttosto semplice.” Disse uno dei due per poi girarsi verso gli altri.

“A chi tocca ora?” Domandò l'altro squadrandoli, vedendo le loro espressioni terrorizzate.

“Io.” Rispose Naruto facendo qualche passo.

“Tu? Un ragazzino?Ti accontentiamo subito.” Disse quello che era stato in silenzio fino ad allora.

Uno corse a destra e l'altro a sinistra a grande velocità, tenendo la catena tra di loro con il guanto meccanico che avevano e avvolgendo Naruto in un lampo.

“Cosi è troppo facile.” Dissero in contemporanea i due iniziando a tirare la catena provocando delle ferite a Naruto da cui usciva copiosamente sangue.

“N-Naruto?” Domandò Sakura guardando il biondo con la testa che penzolava.

La ragazza guardò Sasuke sperando facesse qualcosa ma questo se ne stava fermo a fissare la scena, continuando a ripetere cose riguardanti al essere debole e il diventare più forti di lui.

“Eheheh avete ragione, troppo facile.”

Tutti guardarono verso l'albero da cui veniva la voce e videro Naruto appoggiato al tronco con le braccia incrociate e uno strano sorriso.

“Ma come è poss...” Provò a dire uno dei ninja, ma venne colpito da un potentissimo colpo allo stomaco che lo fece svenire, seguito presto dal suo compare. Il Naruto che tenevano con la catena svani in uno sbuffo di fumo nero e rosso.

“Credo che possiamo continuare, dico bene maestro?” Domandò Naruto guardando verso i suoi amici, che voltandosi videro Kakashi illeso.

Sasuke si avvicinò a Naruto mentre Sakura sgridava Kakashi e Tazuna beveva dalla sua bottiglia.

“Che tecnica hai usato?” Domandò Sasuke guardando seriamente Naruto.

“Si chiama moltiplicazione di sangue.”

“Insegnamela” Disse quasi ordinando. Naruto sentì Kurama ringhiare con odio dentro di lui, come non la aveva mai sentita.

“Non ci penso proprio.” Lo guardò con odio per poi dirigersi verso il gruppo.

Sasuke fissò la schiena del compagno come se il solo sguardo lo avesse potuto uccidere. Spostò poi lo sguardo verso i due ninja svenuti ed astrasse il kunai pronto per ucciderli, quando stava per sferrare il colpo il kunai venne fatto saltare di mano colpito da un altro. Girò subito lo sguardo aspettandosi un altro nemico ma vide Naruto, con il braccio ancora teso verso di lui.

“Che cosa fai Naruto?! Lascia Sasuke uccidere quei ninja, hanno tentato di ucciderci!” Gridò Sakura guadando seria il biondo.

Naruto le lanciò un'occhiata fredda, quasi gelida, le pupille avevano preso una forma allungata e in quel momento trasmettevano talmente tanto odio che Sakura rimase pietrificata quando incrociò lo sguardo.

“Maestro Kakashi, chiedo che questi due ninja vengano lasciati qua vivi.” Disse in tono serio.

“E perchè lo vorresti? Loro sono nemici, è probabile che li incrocerai ancora, e potrebbero attaccarti nuovamente con l'intento di ucciderti.” Rispose in tono neutrale.

“Se accadrà mi farò trovare pronto, ma non permetterò che due uomini che IO ho sconfitto, vengano uccisi ora che non si possono difendere.” Disse Naruto spostando lo sguardo che si era trasformato da odio in determinazione su Kakashi.

“Bene, gli lasceremo in vita allora.” Disse, con lo sguardo sorpreso e carico d'odio degli altri due compagni.

“È certo che vada bene cosi?” Chiese Tazuna mettendosi in disparte con Kakashi, e guardando Naruto che legava i due ninja ad un albero.

Kakashi sospirò guardando nella stessa direzione dell'uomo che gli aveva parlato.

“Si, anche perchè se avessi provato ad ucciderli di certo avrebbe lottato per proteggerli.” Disse spostando lo sguardo su di lui.

“Però ora dobbiamo pensare se continuare la missione oppure no, la presenza di ninja fa aumentare il grado della missione a B. Sono sicuro che non ci ha detto tutta la verità.”

“Bhe... La verità è che il paese delle onde è in grave pericolo, da qualche tempo si è insediato un potente uomo, Gato, ha preso il controllo di tutte le imbarcazioni. L'unica speranza per il paese è la conclusione del ponte, ma come immagina Gato si oppone con tutto se stesso.”

“Quindi presumo che i ninja siano stati inviati per eliminarla.”

“Esatto, non la biasimo se vuole abbandonare la missione.”

Kakashi stette in silenzio per un po guardando i suoi allievi.

“Mi dispiace davvero Tazuna, ma devo pensare ai miei allievi, se tornasse con noi spiegando la situazione sono certo che l'hokage manderebbe dei ninja qualificati ad aiutarla.”

“Le sono grato per il pensiero, ma in questo momento non ci possiamo permettere di pagare una missione di rango superiore, ma non si preoccupi, me la caverò.” Accennò un sorriso e bevve ancora un po dalla sua bottiglia.

Kakashi ci impiegò un po' a spiegare ai suoi allievi i rischi e la necessità di ritirarsi, quello che si oppose più fortemente era stato Naruto, che voleva aiutare il vecchio Tazuna il più possibile, ma alla fine cedette come gli altri e si avviarono verso Konoha dopo aver salutato il costruttore di ponti.

Tazuna sospirò vedendoli allontanarsi.

“Bhe? Ti metti già a sospirare rassegnato?” Domandò una persona dietro di lui.

Tazuna si girò di scatto quasi inciampando sui suoi stessi piedi.

“M-ma non eri andato via?” Domandò rivolto a Naruto, che se ne stava tranquillamente la a guardarlo.

“Quello che è andato via era un clone, ci metteranno parecchio a capire l'inganno, quindi non ci saranno problemi.”

“Ma perchè sei rimasto?”

“Per aiutare te e la tua gente, non sopporto quando qualcuno come questo tizio, Gato, approfitti delle persone solo perchè ne ha il potere.”

“Sei gentile a voler aiutare, ma sei solo un ragazzino, e Gato ha molti uomini sotto il suo comando, da solo non puoi fare nulla.”

“Non si deve preoccupare, non sarà da solo.”

Da dietro alcuni alberi uscì la ragazza che aveva parlato. Era abbastanza alta, con i capelli lunghi neri e il corpo magro, accompagnata da una volpe rossa molto grande, con tre code che si muovevano lentamente.

“Hey Akitsu! Yoken! Siete arrivati!” Sorrise Naruto salutandoli con il braccio.

“Chi sono loro?” Domandò Tazuna a Naruto.

“Sono i miei migliori amici, e ci aiuteranno a liberare la tua terra.”

“Ma come ho detto prima Gato è un uomo molto pericoloso, ha moltissimi soldi e può permettere di pagare i migliori ninja possibili.”

“Non si deve preoccupare di questo, noi siamo molto forti.” Rispose Yoken sorprendendo Tazuna.

“L-la volpe ha p-parlato.” Balbettò stupito.

“Si, ed è anche in grado di combattere molto bene.” Aggiunse Naruto.

“Io non so cosa dire, sono felice che vogliate aiutarmi, ma come ho detto non possediamo grandi cifre per pagare questa missione.”

“Oh non si preoccupi, ci pagherà solamente se la missione andrà a buon fine e solo quando il paese delle onde si sarà totalmente ripreso.” Lo rassicurò Akitsu.

“Grazie infinite ragazzi.”

“Bene. Ora che abbiamo deciso dirigiamoci verso il paese delle onde!” Esclamò entusiasto Naruto.

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Capitolo 9
*** Zabuza Momochi ***


“Quanta nebbia” Sospirò Naruto ormai annoiato dal viaggio.

Lui, insieme ai suoi amici e a Tazuna si trovavano in una piccola barca che viaggiava lentamente verso il paese delle onde.

“Siamo fortunati che ce ne sia, cosi potremmo passare inosservati.” Rispose Tazuna.

“Wow guardate!” Esclamò Naruto quando la barca passò abbastanza vicino all'immenso ponte costruito a metà.

“Hey! Se urli cosi ci farai scoprire.”

“Scusa non volevo, ma è davvero immenso.”

“Devo ammettere che è davvero grande, ci avrete messo un sacco di tempo vero?” Domandò Akitsu guardando anche lei il ponte.

“A dire il vero no, la gente ha cercato di costruire il ponte il più in fretta possibile, ma Gato ha bloccato la costruzione prima che venisse completata, se riusciste a proteggerci per qualche settimana riusciremo a completarlo.”

“Può contare su di noi!” Gridò nuovamente Naruto mentre gli altri scuotevano la testa.

'Da quanto tempo che non venivo qua, certo che questo posto non è cambiato di una virgola.' Sorrise Kurama osservando il luogo attraverso gli occhi del ragazzo.

'Quando sei stata qua?'

'Se ricordo bene è stato qualche anno prima di essere rinchiusa dentro Mito.'

'Perchè eri stata rinchiusa?'

'In quel periodo i villaggi sigillavano i demoni per poterli usare come armi ed accrescere il loro potere.'

'Aspetta, demoni? Ce ne sono altri come te?'

'Si, diciamo che ho otto fratelli sigillati in altre persone.'

'Davvero? E non ti mancano?'

'Per nulla! Non siamo mai stati uniti, era già tanto se ci sopportavamo a vicenda. Ora concentrati che siamo arrivati.' Disse mentre la piccola imbarcazione attraccava vicino alla costa .

“Bene, eccoci arrivati.” Disse Tazuna scendendo dalla barca.

“E ora?” Domandò Yoken mentre guardava l'uomo che gli aveva accompagnati in barca allontanarsi.

“Per adesso andremmo a casa mia, poi si vedrà.” Rispose Tazuna.

“Perfetto, muoviamoci allora.” Disse Akitsu in tono freddo insospettendo gli altri.

“Che succede Aki?” Domandò Naruto mentre camminava dietro alla ragazza.

“Qualcuno ci sta osservando da molto tempo, e da un po l'aria è diventata molto più pesante.”

“Pesante?” Domandò confuso.

“Intende che quel qualcuno che ci sta guardando ha un grande istinto omicida, e anche se sta cercando di sopprimerlo Akitsu e io riusciamo a sentirlo.” Rispose Yoken.

“Come fate? Io non sento nulla.”

“Noi siamo animali ricordi? Gli animali hanno i sensi molto più sviluppati di quelli umani.” Spiegò ricevendo un segno d'assenso dal ragazzo.

“Scusate se ve lo domando, ma come avete fatto a conoscervi?” Chiese Tazuna ancora un po intimorito dalla volpe parlante.

“Ci conosciamo da qua... Giù!” Urlò Akitsu scattando verso Tazuna e sbattendolo a terra mentre gli altri due si erano gettati a terra appena sentito il comando.

Naruto vide vorticare sopra di se un'enorme spada che avrebbe falciato tutti se fossero stati in piedi, e che andò a conficcarsi nel tronco di un albero.

“Non mi aspettavo che qualcuno se ne accorgesse.”

Tutti si girarono verso l'uomo che aveva parlato. Si trovava in piedi sull'impugnatura della spada. L'uomo vestiva una maglia senza maniche, dei pantaloni ninja, e delle bende che gli coprivano il volto dal mento fino a sotto gli occhi.

“Hey chi sei?!” Domandò Naruto alzandosi in piedi e guardandolo con sfida.

“Non ti serve saperlo, dato che presto sarai morto.” Rispose saltando a terra ed estraendo la spada dall'albero.

Prima che Naruto potesse ribattere Akitsu passò davanti a lui facendoli segno di stare fermo con la mano.

“Naruto, Yoken, voi restate vicino a Tazuna e proteggetelo, mi occuperò io di lui.”

“Ok Akitsu” Rispose Naruto indietreggiando insieme a Tazuna.

“Oh? Pensi di potertela cavare da sola contro di me ragazzina?”

“Ragazzina? Anche se non si direbbe sono molto più grande di te Momochi Zabuza.” Rispose Akitsu impugnando un kunai.

“E cosi mi conosci, nonostante ciò pensi di avere qualche possibilità contro di me?”

“Ne sono certa.” Sorride schernendolo.

Zabuza la guardò con uno strano luccichio negli occhi e ridacchiò appena.

“Se ne sei cosi sicura mostrami di cosa sei capace.” Disse estraendo la spada dall'albero e correndo contro la ragazza.

Lo spadaccino sferrò un fendente con la spada e Akitsu lo schivò abbassandosi sulle ginocchia per poi colpire l'uomo con un pugno allo stomaco. Zabuza prese il polso di Akitsu prima che questa potesse ritrarlo, preparò poi la spada e compì un affondo che venne deviato dal kunai provocando delle scintille. Giunta alla fine della spada Akitsu staccò il kunai da essa e colpì Zabuza al petto, ma dalla ferita fuoriuscì della semplice acqua.

“Cos... Ugh!” Akitsu guardò in basso vedendo la punta della spada che gli usciva dal ventre sporca di sangue.

“Bhe? Tutto qua quello che sai fare?” Domanda Zabuza spingendo la spada ancora più a fondo.

“Non sei l'unico a conoscere questi trucchetti.” Disse Akitsu trasformandosi in una sostanza nera che si spanse per il terreno sorprendendo Zabuza.

Akitsu comparve poi dietro a Zabuza e lo ferì nuovamente alla schiena ma si trasformò nuovamente in acqua.

“Hai intenzione di continuare solamente cosi?” Domandò Akitsu tenendo una mano sulla ferita che sanguinava copiosamente.

“Ancora non hai visto nulla.” Rispose lo spadaccino mentre l'intera zona veniva avvolta dalla nebbia.

“Da dove viene tutta questa nebbia?” Chiese Tazuna.

“È la tecnica del velo di nebbia, questo permette all'utilizzatore di rendersi praticamente invisibile.” Gli spiegò Yoken.

“Sentite, ma non dovreste andare ad aiutare lei piuttosto che proteggere me?”

“No, ha una grande resistenza fisica, e poi le saremo soltanto di intralcio in questo momento.”

“Ma tu sei molto forte no?” Disse rivolto a Naruto che se ne era stato in silenzio fino ad allora.

Non ricevendo nessuna risposta dal biondo i due lo guardarono notando che aveva cominciato a tremare.

“Hey Naruto.” Cercò di chiamarlo Yoken.

“Otto punti.... Cranio, spina dorsale, polmone, fegato, vena giugulare, arteria succlavia, reni e cuore... Vi lascio decidere in quale punto vitale essere colpiti, ditemi...” Disse Zabuza nascosto dalla fitta nebbia e lasciando fuoriuscire molto intento omicida.

'Naruto calmati.'

Il biondo continuava a tremare. Voleva andare ad aiutare Akitsu ad ogni costo ma era completamente paralizzato dalla paura. Riusciva a sentire Zabuza attraverso la fitta nebbia che lo fissava, tenendo ancora in mano la spada grondante di sangue.

'Naruto tranquillo. Non sei solo, c'è Yoken con te, Akitsu non è cosi facile da battere e in oltre non ti sei addestrato tanto per tremare cosi davanti a un uomo.' Gli disse Kurama cercando di tranquillizzarlo.

Naruto deglutì ancora tremante e respirò a fondo un paio di volte riuscendo a ricomporsi.

“Cosa moccioso? Mai incontrato un vero ninja?” Chiese Zabuza comparendo in mezzo a loro piegato sulle ginocchia e la spada sulle spalle.

Yoken si gettò in tempo su Tazuna, mentre il biondo si piegò in dietro cercando di schivare l'attacco con la spada ma era troppo lento.

“Tecnica della moltiplicazione del corpo!” Richiamò la tecnica Naruto facendo il gesto con le mani.

Al suo fianco comparvero due cloni che estrassero un kunai a testa e gli usarono per fermare la spada di Zabuza mentre il vero Naruto si diede uno slancio in avanti e colpi Zabuza con un calcio al ventre sbalzandolo indietro.

“Non ho ancora intenzione di morire!”

Naruto guardò stupito il temibile Zabuza indietreggiare. Aveva agito semplicemente d'istinto e non si era accorto di quello che aveva fatto finchè non lo aveva colpito con il calcio.

Vedendo che anche Zabuza era stupito per l'attacco fallito lo attaccò con i due cloni usando una serie di pugni e calci molto rapidi che andarono tutti a segno. Zabuza riuscì a prendere uno dei cloni al collo e lo lanciò contro il vero Naruto, tagliò poi con un colpo netto il secondo clone che si dissolse in fumo come l'altro. Stava per colpire il ragazzo ma la spada venne fermata da due spade tenutie da Akitsu.

“Aki?” Disse Naruto sorpreso che lo avesse salvato nonostante la grave ferita.

“Tranquillo Naruto, non permetterò a nessuno di ucciderti.”

Akitsu cercava di spingere Zabuza lontano, ma non ci riusciva per nulla e Naruto si sorprese vedendola con il fiato corto, e con le braccia e le gambe che tremavano. Zabuza invece teneva l'enorme spada saldamente ma con lo sguardo fisso sulle due spade dell'avversaria. Le spade di Akitsu erano completamente nere tranne per delle sfumature rosse in una delle spade, e sembrava si muovessero, come se fossero fatte di una sostanza quasi liquida ma riuscivano comunque a contrastare ugualmente quella dell'avversario. Notando che Zabuza era distratto Akitsu fece sciogliere le spade che si fusero alle sue braccia come dei guanti neri lunghi fino al gomito e attaccò Zabuza con un pugno che lo fece scontrare contro un albero. Con uno scatto Akitsu gli si parò davanti facendo ricomparire una delle spade e preparò il colpo ma che andò a conficcarsi contro l'albero perchè Zabuza era caduto di lato. Akitsu lo guardò e vide tre aghi uscire dal collo di Zabuza.

“Alla fine è morto.” Parlò un ragazzo mascherato da in cima ad un ramo.

Tutti si voltarono verso di lui mentre Akitsu si abbassava poggiando due dita sulla gola di Zabuza per constatarne la morte.

“Tu dovresti essere uno dei ninja cacciatori del Mizukage vero?” Chiese Yoken osservando il ragazzo scendere vicino a Zabuza e sollevandolo sulle spalle come se niente fosse.

“Esatto. Vi sono molto grato per ciò che avete fatto oggi.”

“Era necessario...?” Disse a bassa voce Naruto guardando il cadavere con gli arti a penzoloni come se fosse una bambola.

“Cosa?”

“Era proprio necessario?!” Urlò Naruto arrabbiato fissando il ragazzo mascherato.

“Per quale motivo lo hai ucciso?! Aki lo aveva sconfitto! Non c'era il bisogno di eliminarlo!” Continuò prima che l'altro potesse rispondergli.

Il ragazzo guardò Naruto, tenendo le emozioni nascoste dietro quella maschera bianca.

“Naruto! Hey Naruto calmati ora, era il suo compito. Questo è il destino dei ninja che tradiscono il proprio villaggio.” Intervenne Akitsu notando gli occhi del biondo diventare rossi e con le pupille dilatate.

Il ragazzo chiuse gli occhi per un momento e quando gli riaprì erano tornati blu.

“S-scusami... Non dovevo reagire cosi.” Disse al ragazzo mascherato.

“Non preoccuparti. Sono in molti a odiare noi cacciatori. Ci si fa l'abitudine.” Rispose sparendo poi con una folata di vento.

“Naruto?” Domandò Yoken che era stato in silenzio fino ad allora.

“Non è niente. Manca molto alla sua casa Tazuna?” Domandò Naruto.

“Un'ora di cammino e saremmo arrivati.” Rispose Tazuna ancora sconvolto per tutti gli accadimenti avvenuti in cosi breve tempo.

“Muoviamoci allora.” Disse il ragazzo mentre sollevò Akitsu sulle spalle per non farla affaticare ulteriormente e si incamminò. La ragazza cercò di lamentarsi ma fece cadere presto ogni protesta vedendo gli occhi del ragazzo in continuo cambiamento.

“Andrà tutto bene Naruto.” Gli sussurrò piano all'orecchio e questo sembrò calmarlo, e gli occhi tornarono definitivamente normali.

Si Naruto... Andrà tutto bene.” Disse Kurama con una leggera nota di agitazione.

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Capitolo 10
*** Rivelazioni ***


Konoha campo d'allenamento del team 7

 

Il team 7 si stava allenando nel combattimento e si erano divisi in coppie, Naruto stava affrontando Sakura vicino alla riva del fiume mentre Sasuke doveva affrontare Kakashi.

“Maestro Kakashi! Perchè non ci insegna nulla? Possiamo cambiare le coppie almeno una volta?” Domandò Naruto mentre schivava i pugni che le tirava Sakura e ne deviava alcuni usando semplicemente il braccio.

“Naruto ti ho già spiegato che dovete migliorare tutti prima di apprendere nuove tecniche, in oltre Sakura ha bisogno di potenziarsi e se i suoi avversari fossero io o Sasuke si tratterebbe dal colpirci.” Spiegò Kakashi mentre affrontava Sasuke e leggendo il suo solito libro.

Dopo di ciò la squadra continuò ad allenarsi e Naruto dava di volta in volta dei colpi alla ragazza per irritarla e incitarla cosi a dare di più ma stando attento a non esagerare. Passarono cosi le ore e il sole stava iniziando a tramontare quando Kakashi decise che cosi era abbastanza.

“Cosi può andare.” Annunciò bloccando per l'ennesima volta un calcio del moro.

“Naruto, Sakura per oggi abbiamo finito.” Disse voltandosi verso i due ragazzi che continuavano a lottare.

Kakashi gli osservò leggermente sorpreso nel vedere che continuavano a combattere, Sakura era talmente concentrata nello scontro che non aveva udito le sue parole e continuava ad attaccare il biondo con calci e pugni sempre più precisi. Vedendo quanto la sua allieva, quella considerata la più e un peso impegnarsi tanto non osò fermarli ma era piuttosto sorpreso nel vedere che Naruto aveva iniziato a rispondere ad qualche colpo. In meno di un attimo i ruoli si erano invertiti ed era Naruto ora che attaccava la ragazza con furia ma mancandola sempre.

“Cosi può andare, siete stati bravi.” Disse comparendo a fianco del biondo e bloccandogli il braccio.

“Grazie maestro...” Rispose Sakura sorridendo e appoggiando le mani alle ginocchia respirando affannosamente.

Kakashi le sorrise ma si girò subito verso Naruto quando si sentì afferrare il polso dal braccio libero del ragazzo. Tenendo salda la presa sul braccio Naruto piantò il piede sinistro sullo stomaco di Kakashi dandosi uno slancio verso l'alto, e tirò un calcio con il tallone del piede destro sulla testa del maestro. Kakashi lasciò subito la presa sul braccio del ragazzo che ancora teneva e scivolò dalla sua morsa schivando il colpo che gli sfiorò i capelli.

“N-Naruto cosa fai?” Chiese Sakura sorpresa.

Kakashi aveva fatto due balzi all'indietro finendo con i piedi sopra la superficie del fiume.

“Naruto, non mi aspettavo che fossi tipo da colpi bassi.” Disse in tono neutro ma continuando a scrutarlo attentamente con l'occhio scoperto.

Naruto se ne stava in piedi con le braccia lungo i fianchi e lo sguardo basso con i capelli che li coprivano il viso. Fece poi un passo verso il fiume, fece il secondo, con il terzo passo il piede destro finì in acqua ma rimase a galla, seguito presto dal sinistro. Alzò poi lo sguardo verso Kakashi mostrando solo a lui degli occhi color scarlatto tagliate da due pupille allungate.

“Naruto?” Kakashi guardava Naruto tra sorpresa e timore.

“Che c'è maestro? Sorpreso che riesco a camminare sull'acqua come lei?” Domandò con uno strano ghigno camminando verso di lui.

“Cosa ti sta succedendo Naruto? Ti è successo qualcosa?” Chiese con calma.

Sapeva benissimo di chi erano quegli occhi che lo scrutavano in quel momento ma la voce che aveva sentito era ancora quella di Naruto.

“Bhe vede, l'ho imparato da solo dato che lei si limiti ad insegnare solo a Sasuke.” Continuò la frase di prima come se non avesse sentito Kakashi parlare.

“Nessuno glielo ha mai detto? Come maestro fa davvero schifo.” Disse e con le ultime parole gli comparve davanti con un pugno dritto in faccia che venne schivato facilmente.

Naruto iniziò ad attaccare Kakashi furiosamente con calci, pugni, gomitate ed ogni altro attacco possibile che venivano tutti schivati.

“Sei un idiota! Non vedi che con questo modo di fare ci condannerai a morte?!” Gli urlò Naruto facendo traboccare nelle sue parole tutto l'odio che si tiene dentro.

Kakashi spalancò l'occhio a quelle parole e dovette placare un colpo con le braccia a causa del momento di distrazione. Nel frattempo sulla riva Sakura e Susuke stavano guardando la scena senza proferire parola e troppo lontani per udire cosa si dicevano. La ragazza guardava sorpresa il ragazzo che sembrava riuscire a impegnare in un combattimento il loro maestro. Sasuke stringeva i pugni e guardava con odio quello stupido del suo compagno che aveva costretto Kakashi a parare, mentre lui non era riuscito a sfiorarlo nemmeno usando le sue tecniche migliori.

“Naruto basta. Possiamo parlarne, non è necessario perdere il controllo in questo modo.” Continò a cercare di calmare il biondo.

“Parlarne?! E quando?! Quando saremmo morti perchè non eravamo preparati?! Oppure dopo che Sakura verrà ammazzata pechè non le hai insegnato nulla?! Dimmi quando possiamo parlarne maestro!”

Naruto continuò ad attaccarlo sempre più velocemente mentre gli gridava addosso e mostrando i canini che si erano accentuati. Kakashi bloccò un pugno afferrandogli il braccio e poi bloccandone un altro nello stesso modo.

“Naruto adesso basta, tu...” Iniziò a dire ma si interruppe guardandolo.

Le iridi di Naruto stavano cambiando colore sfumando poco a poco dal rosso verso il loro colore naturale, e anche i canini si erano ritratti.

“Kakashi? Cosa stiamo facendo?” Chiese Naruto guardandolo confuso.

“Niente di che, dai torniamo dagli altri.” Rispose trattenendo un sospiro di sollievo.

Dopo aver spiegato agli altri due allievi che si trattava di un combattimento di allenamento pianificato la mattina stessa non ci furono domande a riguardo dello strano comportamento di Naruto. Sasuke se ne andò irritato con le mani in tasca seguito subito da Sakura.

“Kakashi? Mi sento strano.” Disse Naruto.

Quando Kakashi si girò verso il biondo lo vide sparire in uno sbuffo di fumo.

'Un clone? Ma quando... Me ne sarei accorto se ne avesse creato uno ora...' Pensò Kakashi spalancando poi l'occhio scoperto colpito come da un fulmine e sparì diretto al palazzo dell'hokage.

 

Ufficio dell'hokage

 

Hiruzen stava compilando dei documenti con la sua amata pipa tra le labbra quando sentì bussare alla porta.

“Avanti.”

Ad entrare fu Kakashi che si chiuse alle spalle la porta e si posizionò davanti all'hokage,

“Kakashi? Cosa ti porta qua?” Chiese guardandolo e tenendo in mano la pipa.

“Riguarda Naruto hokage.”

Hiruzen inspirò dalla pipa ed emise una nuvoletta di fumo quando soffio fuori l'aria.

“Ti sei finalmente accorto che era un falso?” Domandò come se la risposta fosse ovvia.

Kakashi abbassò lo sguardo per un momento sentendosi un terribile stupido per poi tornare a guardare l'hokage dritto negli occhi.

“Si. In oltre c'è stata una manifestazione del Kyuubi.”

“Ne sono al corrente.” Disse indicando la sfera di cristallo che stava posata sul tavolo.

“Ho tenuto un occhio di riguardo sul vero Naruto da quando siete tornati dalla missione e sembra che abbia avuto un attacco d'ira ma che si sia risolto in fretta.” Continuò guardando Kakashi.

“Resto comunque sorpreso di quanto tempo ti ci sia voluto per accorgerti di una cosa simile.”

“Ne sono mortificato hokage.” Disse facendo un piccolo inchino.

“Spero che questo ti serva da lezione e che ora riserverai un po di attenzione a tutti i tuoi allievi e non ad uno solo in particolare.” Disse in tono serio.

“Si signore. Vado subito a recuperare Naruto e...” Iniziò la frase ma venne interrotto.

“Non sarà necessario. Fino ad ora ha compiuto la missione in maniera perfetta e voglio che la porti a termine.”

“Ma hokage può essere pericoloso per lui da solo. Si sta facendo nemico Gato, e sa di che risorse è disponibile.”

“Si lo so. Ma Naruto ha bisogno di stare fuori dal villaggio ora, ha bisogno di stare con persone che lo trattino come un essere umano.”

Kakashi capì a cosa si riferisse Hiruzen. Sapeva come lo trattavano i componenti del villaggio e non aveva fatto nulla per alleggerirli il peso che si portava addosso anche dopo che era diventato suo allievo.

“Ti manderò a recuperarlo quando la missione starà per finire, fino ad allora cerca di avere fiducia in lui. Tu che sei il suo maestro dovresti averne molta di più di quanta ne ho io.”

“Si hokage.” Rispose e con un piccolo inchino uscì dalla stanza.

Arrivato fuori dal palazzo alzò lo sguardo al cielo diventato ormai buio.

“Crederò in te Naruto...” Disse a bassa voce più per convincere se stesso che per affermare quanto detto.

 

Paese delle onde

 

Il gruppo di Naruto arrivò alla casa del vecchio costruttore di ponti solo verso sera. Il primo ad entrare fu Tazuna che venne assalito da una donna che lo abbracciò forte.

“Papà sei tornato!” Disse la donna stringendo fortissimo l'uomo.

“Si Tsunami sono tornato, e ho portato anche chi ci aiuterà.” Le sorrise accarezzandole la schiena e spostandosi per mostrare gli altri.

“Vi ringrazio infinitamente per aver protetto mio padre.” Disse porgendo un inchino.

L'unico a rispondere fu Yoken sorprendendo ovviamente la donna. Akitsu era caduta era caduta incosciente e aveva la testa appoggiata alla spalla di Naruto, mentre il biondo aveva gli occhi che gli si chiudevano e dondolava leggermente sui suoi piedi.

“Tsunami perchè non mostri a Naruto dove dormiranno?”

“Si padre, prego da questa parte.” Disse indicando di seguirla.

Naruto la seguì dopo essere riscosso mentre Yoken restò vicino al vecchio.

“Staranno bene?” Domandò Tazuna.

“Si, hanno bisogno solo di un po di riposo. Non si preoccupi riusciremo a proteggerla durante la costruzione del ponte.” Rispose la volpe ed entrò in casa insieme all'uomo.

 

Piano superiore

 

Naruto aveva adagiato Akitsu sopra un letto.

“Grazie infinite signora, mi dispiace molto causare disturbo.” Disse il biondo rivolgendosi per la prima volta alla donna.

“Non temere, sono io che devo ringraziarvi per tutto quello che state facendo. Ora sarà meglio medicare la tua amica.” Disse andando verso un comodino sul lato della stanza e tirandone fuori delle garze.

Naruto si morse il labbro osservando la ragazza stesa a letto, con i vesti ancora impregnati di sangue. Si malediva per non essere stato abbastanza forte per aiutarla, e di aver cominciato a tremare con un cucciolo solo nel percepire la presenza dello spadaccino.

“Forza aiutami a spogliarla.” Disse Tsunami riscuotendolo dai suoi pensieri.

“C-cosa?” Esclamò sorpreso mentre le guance le si tingevano di rosso.

La donna a quella vista ridacchiò appena cercando di trattenersi.

“Ok allora tu la terrai sollevata mentre io la medico va bene?”

Il ragazzo annuì e sollevò la ragazza in posizione seduta tenendola da dietro mentre la donna la spogliò scoprendo la ferita. Il biondo arrossi nuovamente e si mise a guardare ogni sezione della stanza cercando di distrarsi. Quando Tsunami finì con i bendaggi aiuto Naruto a posare Akitsu sul letto e dopo essersi congedata uscì dalla stanza lasciando i due da soli.

Naruto si sedette su una sedia accanto alla ragazza e la osservò stancamente.

'Naruto dovresti riposare. Da poco il tuo clone lasciato a Konoha è svanito e hai accumulato tutta la sua fatica.' Gli disse la volpe dentro di lui.

'No, resto sveglio in caso Aki avesse bisogno di qualcosa.' Rispose prendendo la mano della ragazza con la testa che iniziava ad abbassarsi sempre più.

'Certo...' Disse quella parola divertita sentendo Naruto dormire tranquillo con la testa posata vicino a quella di Akitsu.

 

Rifugio segreto

 

Il ninja mascherato aveva appena terminato di servire le cure a Zabuza e stava per estrarre i tre aghi ancora conficcati nel collo quando lo spadaccino gli afferrò il polso e lo guardò scoprendosi la bocca dalle bende.

“Dannazione Haku. Potevi andarci più piano.” Disse lasciandolo andare ed estraendosi i tre aghi con uno strattone.

“Se lo avessi fatto si sarebbero accorti che era una messa in sena.” Rispose in tono calmo.

“E togliti quella maschera. Sei inquietante quando la indossi.”

Haku portò la mano alla maschera pianga e la tolse scoprendo un dolce viso da ragazza.

“Meglio.” Disse lo spadaccino guardando verso l'alto e chiudendo gli occhi.

“Cosa ne pensi di loro Haku?”

La ragazza lo guardò sorpreso. Era raro che Zabuza le chiedesse dei pareri.

“Sono dei tipi strani. La ragazza con cui ha combattuto si è trattenuta dal combattere al massimo e il ragazzino biondo si è infuriato quando l'ha vista cadere e pensava fosse morto.” Disse abbassando la voce nel descrivere il biondo.

“Ti ha spaventata?”Domandò alzando un sopracciglio e osservandola.

“No. Ma sembrava diventato una persona totalmente diversa. Il ragazzo impaurito che tremava nel vederla era sparito e sembrava essere nato un mostro.”

“Un mostro eh? Ehehe al prossimo incontro ci sarà da divertirsi molto.” Disse tornando a chiudere gli occhi.

“Si Zabuza. Tempo qualche giorno e l'effetto della paralisi sarà svanita e potrà combatterli nuovamente.”

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Capitolo 11
*** Lo scontro ha inizio ***


Akitsu aprì lentamente gli occhi trovandosi a fissare il soffitto in legno. Si alzò a sedere stiracchiando le braccia verso l'alto e diede un'occhiata intorno a se accorgendosi di una testa rossa posata sul letto. La ragazza sorrise dolcemente vedendolo e gli accarezzò la testa. Sentendo la mano alzò lo sguardo verso lei.

“Ben svegliato fratellone.” Sorrise alzando la mano e spostandosi mettendo le gambe a penzolare dal materasso.

“Dovrei essere io a dirlo. Hai dormito per quasi una settimana intera.” Rispose la volpe sbadigliando sonoramente.

La ragazza annuì e si guardò ancora intorno.

“Dove siamo?”

“Siamo a casa di Tazuna.”

“E dove è Naruto?” Chiese alzandosi in piedi e stiracchiando i muscoli ancora intorpiditi.

“Naruto è nel bosco ad allenarsi con Kurama, ha mandato qualche clone insieme a Tazuna sul ponte cosi da poterlo sempre controllare ed aiutare con la costruzione.”

“Ok.” Rispose con una punta di delusione che causò dei risolini dal fratello.

“Colpa tua che hai dormito tanto. Il ragazzino è rimasto al tuo capezzale fino a ieri a prendersi cura di te.”

“Ti odio quando fai cosi.” Disse arrossendo leggermente vedendo il fratello sorriderle malignamente e uscì dalla camera.

 

Poco lontano

 

Haku era uscita dalla base per raccogliere delle erbe medicinali quando venne attirata da qualcosa di arancione, totalmente fuori posto in quel posto ricco di vegetazione. Stando attenta a non emettere nessun suono si avvicinò a quella cosa che la aveva attirata e una volta superati gli arbusti che le bloccavano la vista vide il ragazzo biondo di pochi giorni prima steso a terra in mezzo ad una piccola radura. Con cautela si avvicinò al ragazzo e una volta arrivatagli a fianco si inginocchiò notando che dormiva beatamente. Guardandosi intorno vide tracce di un violento scontro; C'erano rami spezzati, i tronchi erano tagliati in più punti e alcuni avevano ancora dei kunai conficcati nella corteccia da cui gocciolava del sangue. Riportando lo sguardo a Naruto gli avvicinò lentamente la mano al collo.

'Basterebbe cosi poco per strappargli la vita.' Pensò sfiorandoli il collo.

Sentendo il calore del ragazzo sotto i polpastrelli si riscosse scuotendo leggermente il capo e portò la mano al petto del ragazzo afferrandogli la maglia e tirandola piano.

“Hey svegliati. Non è sicuro dormire qua.”

Naruto aprì lentamente gli occhi sentendosi scuotere e captando una voce lontana che lo chiamava. Ci mise un po a riconoscere le fronde degli alberi sotto le quali si era addormentato la notte prima e ci mise ancora di più a mettere a fuoco la persona che stava chinata vicino a lui.

“Cosa ci fai qua?” Chiese la ragazza notando il biondo svegliarsi.

Naruto arrossì leggermente vedendo la ragazza cosi vicino a lui.

“Ehehe mi sa di essere crollato dopo l'allenamento ieri notte.” Ridacchiò alzandosi a sedere e grattandosi la testa in imbarazzo.

“Oh un allenamento? Sei per caso un ninja?”

“Si! E un giorno raggiungerò il livello di kage.” Disse senza vergogna.

La ragazza ridacchiò coprendosi la bocca con la mano.

“Quanta sicurezza. Quindi punti a diventare l'hokage di Konoha?” Chiese osservando il suo copri fronte.

“Assolutamente no.”

“Come?” Chiese piegando la testa confusa.

“Io diventerò un kage ma del villaggio che riporterò in vita. È questo il mio sogno.”

La ragazza si alzò in piedi seguita dal biondo e prese il cesto in cui teneva le erbe mediche raccolte fino ad allora.

“Da come lo hai detto sembri detestare il tuo villaggio.” Disse dirigendosi verso una zona della radura dove crescevano diverse piante.

“bhe...” Pensò a cosa dire seguendola.

“Io odio le persone che ci vivono.”

La ragazza cominciò a raccogliere delle piante mettendole nel cesto.

“Allora perchè sei qui? L'unico motivo per cui i ninja si trovano in paesi non loro è per via delle missioni. Sei in cerca di gloria o fama?” Chiese perdendo quella dolcezza che aveva fino a poco prima nella voce.

Naruto si chinò aiutando la ragazza a raccogliere le erbe e meditando su cosa dire.

“Forse... A dire il vero non lo so. Questa missione era iniziata come qualsiasi altra missione ma per alcuni avvenimenti il mio maestro a deciso di annullarla e di ritirarsi. Credo di essere stato spinto a disobbedirgli per via della situazione in cui versa la gente di questo posto.” Rispose continuando a raccogliere erbe senza accorgersi che la ragazza lo osservava.

“Quindi si tratta del complesso dell'eroe?” Domandò la ragazza usando il tono di quando lo ha incontrato.

“No. La gente di questo posto è proprio come ero io da piccolo. Sono deboli e lasciati a loro stessi a soffrire sotto i più forti. Per questo voglio aiutarli a costruire il loro ponte, cosi da risolvere questa situazione.”

La ragazza lo osservò ammorbidendo i suoi lineamenti vedendo l'espressione triste che aveva preso il ragazzo.

“Anche se... Ammetto che una parte di me vorrebbe essere riconosciuta come eroe da questa gente.” Ammise leggermente imbarazzato sorridendo rivolto a lei.

“Immagino. Ma per diventare un eroe devi diventare molto forte, e la forza si ottiene solo quando si combatte per qualcuno di speciale.” Gli disse rispondendo al sorriso.

“Ti capisco.” Disse portando una mano al copri fronte e ripensando a quando aveva combattuto per Iruka contro Mizuki.

La ragazza sorrise vedendolo e decise che aveva capito abbastanza cose sul ragazzo e si alzò raccogliendo il cesto.

“Io qua ho finito. Chi sa, magari ci rivedremo.” Disse la ragazza iniziando ad allontanarsi.

“Non so il perchè ma io ne sono certo. Comunque il mio nome è Naruto Uzumaki e quando sarò il kage di Whirlpool mi aspetto di averti nel mio clan!” Le disse senza pensare con un ampio sorriso che mostrava i denti.

La ragazza si fermò un secondo prima di ricominciare a camminare nascondendo un piccolo sorriso.

“Forse... Io mi chiamo Haku.” Disse prima di essere troppo lontana.

Naruto osservò quella ragazza sparire tra gli alberi, continuando a ripensare dove l'aveva già vista.

Non ti facevo cosi audace con le ragazze.” Lo prese in giro Kurama.

“Audace?” Chiese tornando ad arrossire.

Esattamente. La hai appena conosciuta e già la inviti a far parte del tuo clan senza spiegare bene la situazione. Normalmente quando chiedi a qualcuno di entrare cosi nel tuo clan viene considerata come una proposta di matrimonio.”

Naruto iniziò a boccheggiare come un pesce senza proferire parola causando una sonora risata dalla grande volpe.

Comunque non dovresti parlare a chiunque del tuo progetto riguardo a Whirlpool, almeno per adesso.”

“Lo so, ma mi ispira fiducia. Sento che non è una cattiva persona.”

Proprio come Mito.” Disse a bassa voce Kurama.

“Hey?”

Forza ricomincia l'allenamento. Devi prepararti per il meglio per quando ritorneranno lo spadaccino e il suo compagno.”

“Si giusto!” Disse unendo le mani e creando nella radura centinaia di cloni.

“Forza ragazzi! Esattamente come ieri notte, sarà uno scontro tutti contro tutti chiaro?!” Chiese all'esercito di teste bionde che aveva intorno.

“Si!” Esclamarono tutti insieme prima di estrarre le loro armi e avventarsi gli uni contro gli altri insieme all'originale.

 

Ponte in costruzione.

 

“Ok e con questo siamo già ad un terzo del lavoro.” Disse Tazuna ad uno dei carpentieri illustrando i progetti.

“La costruzione del ponte sta procedendo molto velocemente grazie all'aiuto che hai portato.” Disse guardando dieci cloni di Naruto intenti a trasportare travi e vari materiali.

“Ma molti operai hanno paura che presto Gato intervenga... Ti ricordi cosa è successo vero?”

“Senti stiamo facendo tutto questo proprio per liberarci da Gato. Se non faremmo nulla la morte di quell'eroe sarà stata inutile.” Rispose in modo scontroso bevendo dalla bottiglia.

“Lo so... Però io come tutti gli altri dobbiamo pensare alle nostre famiglie prima di tutto. Fino ad adesso non è successo nulla ma è stata solo una questione di fortuna. Mi dispiace Tazuna ma non ce la sentiamo di continuare.” Disse il carpentiere congedandosi e allontanandosi dal ponte insieme agli altri operai.

“Dannazione...”

Tazuna stava per bere un altro sorso dalla sua bottiglia quando gli sfuggì di mano per via dello spavento causato da un forte rumore. Girandosi verso il rumore vide i cloni del moccioso che lo dovevano proteggere impegnarsi nel fissare una trave di supporto nella sua sede.

“Hey vecchio cosi va bene?” Chiese una delle coppie.

Tazuna diede un'occhiata hai progetti.

“Si cosi può andare, forza con la prossima.”

“Si! Muoviamoci ragazzi!” Disse lo stesso che aveva parlato prima correndo verso l'inizio del ponte seguito dagli altri dove erano accatastate le travi.

Tazuna sbuffò vedendo la vitalità del ragazzo e si mise anche lui al lavoro.

 

Sera, casa di Tazuna.

 

Naruto era disteso a letto con le braccia e le gambe divaricate cercando di rilassare quei muscoli che gridavano pietà per la lunga giornata.

Cosa c'è piccolino? Hai esagerato?” Gli chiese Kurama ridacchiando.

Naruto rispose con un grugnito scocciato.

Ecco cosa ti meriti per aver usato tutto il giorno i tuoi cloni per l'allenamento e il lavoro.”

“Non è cosi male in fondo. Entro domani sarò come nuovo.” Esclamò sicuro.

“Dovresti abbassare la voce quando parli con Kurama. Chi ti vede potrebbe prenderti per pazzo.” Disse Akitsu entrando in camera.

“Hey Aki come stai?” Chiese alzando la testa per guardarla.

“Dovrei essere io a dirlo. Guarda come ti sei conciato.” Disse sedendosi vicino a lui.

“Ehehe merito del mio allenamento speciale. Entro qualche mese sarà più forte di te.” Ridacchiò.

“Si come no.” Sbuffò sdraiandosi a fianco a lui e appoggiandosi alla sua spalla.

Il biondo la guardò imbarazzato e cercò di spostarsi ma il suo corpo aveva attivato definitivamente il stand by. Intanto Kurama aveva iniziato a ridere divertita vedendo la scena.

“Cosa c'è di cosi divertente?” Domandò Akitsu schiacciando l'indice sulla pancia del ragazzo dove si trovava il sigillo.

Dovresti stare attenta se vuoi tenerti questa posizione. Naruto oggi ha invitato una ragazza ad unirsi a lui.” Disse con un ghigno buttando benzina sul fuoco.

“Cosa? È vero Naruto?” Gli domandò la ragazza guardandolo storto.

“No! Cioè si... Ma non come ha detto Kurama.” Cercò di difendersi mentre Akitsu gli pizzicava la guancia.

“Non posso crederci. Non ti si può lasciare solo un giorno.” Borbottò smettendo di torturare il biondo e addormentandosi seguita presto dal ragazzo.

 

Rifugio segreto.

 

“Domani si sarà rimesso completamente e potremmo portare a termine il lavoro.” Disse Haku una volta finito di cambiare il bendaggio a Zabuza.

“Sei strana oggi.” Disse lo spadaccino osservando la ragazza con uno sguardo indagatore.

“Ho avuto un interessante incontro con il ragazzino dell'altra volta. Mi ha invitato nel suo clan.”

Zabuza la guardò per un momento prima di sospirare e distogliere lo sguardo.

“Avresti potuto eliminarlo. Hai il cuore troppo tenero Haku.”

Haku non diede risposta e cominciò a preparare le sue attrezzature ninja.

“Domani combatterò al suo fianco Zabuza.” Disse infine guardando la sua maschera bianca.

 

Il giorno dopo, ponte in costruzione.

 

Naruto, Akitsu e Tazuna erano arrivati presto al ponte per continuare i lavori di costruzione.

“Che strano.” Borbottò tra se Akitsu guardandosi intorno.

Il ponte era avvolta da una spessa nebbia che impediva di vedere più lontano di un metro.

“Cosa hai detto Aki?” Domandò Naruto.

Akitsu tese le orecchie prestando attenzione ad ogni minimo suono.

“Attenti è qua!” Urlò sentendo dell'acqua gocciolare intorno a loro e in un istante vennero circondate da una decina dei cloni di Zabuza.

Senza perdere tempo Naruto lanciò due kunai a due coppie e con un terzo kunai ne eliminò un'altra che gli era di fronte. Akitsu invece fece scivolare un piede dietro a Tazuna facendolo cadere cosi che schivasse un fendente e afferrò i due kunai lanciati da Naruto una volta che le copie colpite si dissolsero in acqua e eliminò le restanti.

'Sono riuscito ad essere più veloci di loro.' Pensò Naruto volgendo lo sguardo verso la zona in cui sentiva dei passi.

“Ci penso io a lui.” Disse il ragazzo mascherato comparendo dalla fitta nebbia a fianco di Zabuza.

Con uno scatto il ragazzo fu di fronte a Naruto e lo colpì allo stomaco allontanandolo e raggiungendolo con un altro scatto. Akitsu cercò di raggiungerli ma venne bloccata da Zabuza che le si parò di fronte.

“Tranquilla, al tuo amico ci penserà Haku. Io e te abbiamo un conto in sospeso.” Disse sguainando la spada.

“Non ti è bastata la batosta dell'altra volta?” Gli rivolse un sorriso di sfida.

“Questa volta farò sul serio.”

“Non sarai il solo.” Rispose preparandosi.

Zabuza alzò velocemente la spada in aria e la fece scendere con forza a terra creando una spaccatura dove poco prima si trovava la ragazza. Akitsu stava per colpire Zabuza con i kunai che teneva ancora in mano ma dovette fare uno scatto indietro quando lo spadaccino girò su se stesso fendendo l'aria con la lama. Zabuza sorrise vedendo la ragazza arrivare vicino al bordo del ponte, piantò la spada iniziando a compiere i segni di una tecnica con le mani e Akitsu gli lanciò contro i kunai con l'intenzione di fermarlo.

“Tecnica del drago gemello.” Disse congiungendo le mani.

In un attimo dietro di lui comparve un gigantesco drago d'acqua che si mise nella traiettoria dei kunai assorbendoli dentro di se. Il drago attaccò Akitsu schiantandosi a terra esplodendo quando questa lo schivò saltando ma non si del secondo drago che si era alzato dall'acqua dietro di lei e che la travolse con impeto. L'acqua che formava il drago avvolse completamente Akitsu trasformandosi in una sfera che diventava sempre più compatta schiacciando ogni cosa al suo interno. L'acqua all'interno della sfera cominciò ben presto a colorarsi diventando completamente nera ed esplodendo. Zabuza guardò la pioggia nera che bagnava il ponte e si spostò quando quella sostanza scura prese rapidamente forma umana di fronte a lui e cercò di colpirlo con una spada, subendo un graffio alla guancia. Lo spadaccino preparò un fendente per colpire quell'ammasso nero che aveva preso la forma di Akitsu davanti a se ma venne trafitto al petto da una seconda spada comparsa nell'altra mano mentre con la prima spada gli aprì un squarcio sul ventre.

“Sembra sia finita.”

“Tsk... Ci sono andato troppo piano con te.” Disse Zabuza cadendo a terra.

“Se parli aggraverai le tue ferite.” Sbuffò la ragazza piegandosi sulle ginocchia e osservandolo.

“Non dirmi che mi vuoi risparmiare.”

“Se fosse per me ti eliminerei subito ma Naruto ha deciso di far entrare quella ragazza mascherata nel suo clan e non credo ci entrerebbe senza te.” Disse continuando a guardarlo.

“Cosa? Ahaha cosa vorrebbe dire che la vuole nel clan?”

“È una lunga storia.”

All'improvviso dall'altra estremità del ponte ci fu una enorme onda d'urto che spazzò via la nebbia. I due smisero di parlare e guardarono impietriti la fonte di quel potere. All'inizio del ponte si trovava Naruto chinato a quattro zampe avvolto dal chakra rosso della volpe e sosteneva la testa di Haku incosciente a terra. Poco lontano da loro si trovava Gato sorridente con alle spalle decine dei suoi uomini armati.

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Capitolo 12
*** Un nuovo eroe ***


Naruto rotolò a terra dopo aver incassato il colpo del ninja mascherato e si rimise rapidamente in piedi. Haku tentò di colpirlo con uno spiedo ma Naruto riuscì a pararlo usando un kunai.

“Arrenditi.” Disse il ragazzo mascherato.

“Ehehe mi dispiace ma non ho intenzione di farlo.” Rispose il biondo.

Naruto teneva saldamente il kunai con cui bloccava l'arma dell'avversario, ma nonostante fosse un'arma dall'aspetto fragile non cedeva. Naruto tentò di colpire Haku con un pugno usando il braccio libero ma questo lo schivò facilmente spostandosi indietro e gli tirò lo spiedo che teneva in mano costringendo Naruto a lanciare il kunai bloccando l'attacco a metà strada. I due scattarono l'uno contro l'altro riprendendo le rispettive armi ancora sospese in aria e si affrontarono tornando al punto di partenza. Naruto era sicuro di aver sentito il ragazzo sospirare quando questo iniziò a compiere i segni di un'arte magica con la mano libera. Improvvisamente l'acqua che ricopriva il ponte intorno a loro si trasformò in lance di ghiaccio e si alzarono in aria fiondandosi verso di lui. In un istante Haku si spostò pronto a vedere il ragazzo venire trafitto dalla sua tecnica ma questo riuscì a schivare l'attacco subendo solo un graffio alla guancia e uno al fianco.

“Te la cavi piuttosto bene.” Constatò Haku.

“Eheh è tutta la settimana che mi sono allenato nel schivare gli attacchi provenienti da tutte le direzioni.” Disse ridacchiando.

Haku ripensò a quando lo aveva incontrato pochi giorni fa e di aver visto come aveva usato i suoi cloni per migliorare i suoi riflessi e l'abilità nel schivare.

“Ho notato. Sembra che dovrò fare sul serio.”

Naruto rabbrividì sentendo una sensazione di gelo provenire dal ragazzo mascherato davanti a lui e lo vide unire le mani in modo strano.

“Tecnica segreta degli specchi demoniaci!”

Naruto spostati!” Gli gridò Kurama nella sua mente.

Prima che Naruto riuscisse a muoversi venne circondato da una cupola fatta di specchi di ghiaccio sospesi in aria e separati tra di loro. Haku dall'esterno della cupola entrò in uno degli specchi.

“Non mi piace le mentalità dei ninja. Preferirei non doverti uccidere ma se ti ostini a combattere getterò via ogni mio principio e ti eliminerò. Ti prego di non portarmi rancore. Il mio sogno è di proteggere la persona che mi sta a cuore, per questa persona lavoro e mi sacrifico, e se ce ne sarà bisogno mi farò spietato. Quindi ti prego arrenditi.” Disse il ragazzo mascherato.

Naruto guardò per un istante l'immagine del ragazzo riflessa sullo specchio e sorrise.

“Rancore? No io ti ammiro invece. E mi dispiace ma non ho intenzione di arrendermi cosi facilmente, anche io ho le mie persone preziose da proteggere.” Rispose mettendosi in posizione pronto ad affrontare qualsiasi attacco.

Haku accennò un sorriso dietro la maschera e partì all'attaccò. Naruto fece in tempo solo a vedere una sfocatura uscire dallo specchio e si sentì colpire sotto alla spalla destra. Quando Naruto si voltò riuscì a vedere Haku con la coda dell'occhio prima che sparisse ancora e si sentì colpire al braccio sinistro e allo stesso tempo anche alla gamba destra.

'Ma come fa?' Pensò Naruto estraendo lo spiedo che gli si era conficcato sulla gamba.

Naruto riuscì a schivare lo spiedo che Haku gli aveva lanciato davanti ai suoi occhi, non accorgendosi dei tanti spiedi venire dalla direzione opposta che si impiantarono sulla sua schiena.

“Tecnica della moltiplicazione del corpo!”

In uno sbuffo di fumo comparvero molti cloni di Naruto che attaccarono tutti in direzioni diverse ma vennero tutti sconfitti facilmente.

“È inutile. Questa è una tecnica che mi permette di muovermi velocissimo. Per me è come se tu stessi immobile.”

Naruto non rispose, invece creò altri numerosi cloni ma come la volta precedente il suo attacco fu nullo e continuò a provarci numerose volte.

“Basta non lo hai ancora capito che hai perso? Non costringermi ad ucciderti.” Disse Haku dopo aver fatto svanire tutti per l'ennesima volta.

Naruto era ricoperto di spiedi e stava in piedi con le mani appoggiate alle ginocchia e con il fiato corto.

“Arrendermi? Ora che riesco a seguire i tuoi movimenti?” Rispose in tono di sfida.

Haku si spostò nuovamente e gli lanciò uno spiedo con l'intenzione di invalidargli una gamba cosi da renderlo inoffensivo. Con un rapido movimento Naruto riuscì a schivarlo e si lanciò nella direzione dello specchio da cui era partito l'attacco. Haku si spostò subito attraverso gli specchi e colpì Naruto quando stava ancora in aria non accorgendosi dello shuriken che il biondo gli aveva lanciato contro e venne colpito al volto creando una grande spaccatura sulla maschera.

“Eheh visto che ci sono riuscito a colpirti?”

'Ha funzionato Kurama!' Pensò Naruto.

Certo, avevi forse dei dubbi che la mia tattica fallisse? Forza ora che è confuso approfittiamone.” Disse La grande volpe con un ghigno.

Naruto congiunse le mani e richiamò a se quel poco di chakra di Kurama che riusciva a controllare. Haku guardò basito il biondo, il ragazzo era stato avvolto dal chakra rosso che fuoriusciva dal suo stomaco, gli spiedi che gli si erano conficcati nel corpo vennero espulsi oppure dissolti e le ferite si rimarginarono all'istante.

“Ora facciamo sul serio!” Disse Naruto spostandosi ad altissima velocità.

Haku fece appena in tempo a spostarsi in un altro specchio prima che quello in cui si trovava prima venisse colpito da Naruto e si riempisse di crepe. Usando lo specchio come superficie Naruto si diede una spinta con le gambe diretto nuovamente contro il ninja mascherato, e quando questo uscì nuovamente per cambiare riparo lo afferro per la gamba tirandolo a terra con se. Haku tentò di colpirlo con dei spiedi creati velocemente usando il ghiaccio ma il suo attacco venne interrotto quando Naruto lo colpì al ventre con un pugno scagliandolo contro uno degli specchi frantumandolo e facendolo uscire dalla cupola. Quando Haku tentò di recuperare l'equilibrio venne colpito un'altra volta al volto facendogli cadere la sua maschera a pezzi. Naruto sentiva le gambe appesantirsi e la forza che aveva fino a prima svanire. Kurama gli aveva insegnato a maneggiare un po del suo chakra ma riusciva a tenerlo sotto controllo solo per un minuto scarso. Vedendo il ragazzo davanti a lui alzarsi lentamente in piedi gli corse contro pronto a terminare lo scontro con quell'ultimo colpo. Quando gli fu vicinissimo gli indirizzò il pugno ma si bloccò a un millimetro dalla sua faccia.

“Perchè ti sei fermato Naruto?”

Ora senza più quella maschera che deformava la voce e nascondeva i tratti del volto, Naruto aveva riconosciuto la ragazza con cui aveva parlato qualche giorno prima.

“H-Haku?” Domandò confuso il biondo.

“Non devi fermarti in mezzo ad un combattimento Naruto.” Disse con voce dolce la ragazza.

Haku creò uno spiedo nella mano destra e cercò di colpire Naruto e questo di riflesso terminò il colpo di prima facendola indietreggiare di qualche passo.

“Dove è finita tutta la determinazione che avevi prima Naruto?” Chiese guardandolo con occhi stanchi.

“Perchè? Perchè fai tutto questo? Tu... Tu non sei cattiva. Perchè vuoi far soffrire la gente di questo posto?”

“Come ho detto il mio sogno è di aiutare la persona a me cara in qualsiasi modo. Sono disposta anche a calpestare i miei sentimenti se necessario. Ma ora che ho perso sono diventato inutile per Zabuza. Quindi uccidimi Naruto.” Gli disse tornando a sorriderli dolcemente.

“No mi rifiuto! Non voglio che nessuno muoia specialmente tu. Non hai fatto nulla di male! Mi hai risparmiato, hai avuto centinaia di occasioni per eliminarmi ma ti sei sempre trattenuta!” Gli urlò Naruto in faccia.

“Naruto, sono uno strumento. Una volta che non servo più vengo gettato via, quindi ti prego.”

“Non sei uno strumento! Non devi farti uccidere per restare con Zabuza. So che il legame che hai con lui è forte e che lui prova lo stesso per te. Troveremo un altro modo per sistemare le cose.”

“Naruto io...” Iniziò a parlare ma si bloccò con un singulto.

Ad Haku uscì del sangue dalla bocca e barcollò in avanti facendo qualche passo prima di perdere l'equilibrio e venire presa da Naruto.

“Hey Haku cosa...!” Si interruppe nel momento che le posò la mano sulla schiena.

Sulla schiena della ragazza erano conficcate tre grosse frecce in legno. Naruto alzò la mano vedendola insanguinata. Osservando la mano vide qualcosa più lontano sul ponte e mettendolo a fuoco riconobbe quella cosa come un uomo, di bassa statura con occhiali da sole e completo nero. Da dietro l'uomo uscirono dalla nebbia altre tre frecce. Naruto strinse Haku e saltò di lato schivando il colpo. Quando posò Haku a terra gli mise la mano dietro la testa per tenerla sollevata in modo che riuscisse a respirare nonostante il sangue in gola.

“G-Gato...” Disse Haku con un filo di voce.

“Ci penso io a lui, tu riposati.” Disse Naruto alzando lo sguardo verso l'uomo e vide comparire dalla nebbia varie sagome di altre persone.

Non sentendo nessuna risposta tornò a guardare la ragazza e la vide con gli occhi chiusi e la pelle già diventata pallida.

“H-hey Haku.”

Naruto lei è...”

“Andiamo apri gli occhi, devi ancora esaudire i sogni di Zabuza ricordi?”

Naruto è tardi. Ormai è morta.” Disse Kurama in tono triste al ragazzo.

“No.” Scosse con forza la testa scacciando il pensiero.

“Avevo vinto lo scontro, lei si stava arrendendo. Non può morire cosi giusto?” Domandò più a se stesso che a Kurama.

“Ahaha patetica!” Esclamò l'uomo di bassa statura attirando l'attenzione del biondo.

“Zabuza e questa cagna si credevano chi sa chi e poi si trovano in difficoltà con un moccioso?!” Continuò l'uomo.

“Taci...”

“E io avrei dovuto anche pagare queste nullità?!”

“Stai zitto!”

“Ahaha in fondo ti aveva chiesto di ucciderla no? Ti ho solo facilitato le cose.” Cominciò a ridere l'uomo non accorgendosi dell'aura rossa che stava cominciando ad avvolgere il ragazzo.

“Ti ho detto di stare zitto!” Urlò con odio creando una forte onda d'urto che spazzò via la nebbia liberando il ponte.

Ora che la nebbia si era diradata si potevano vedere alle spalle di Gato decine di uomini armati di balestre e spade.

“U-Uccidetelo!” Urlò Gato cercando di restare composto anche se tremava dopo aver sentito la voce del ragazzo mutare.

Gli scagnozzi di Gato risero e quelli armati di balestra fecero fuoco, ma Naruto era già sparito appena questi ebbero premuto il grilletto. Il biondo era partito all'attacco ma venne fermato da Akitsu che lo portò in fretta dove avevano combattuto lei e Zabuza.

“Fermo Naruto, sono decisamente troppi e se attacchi in questo stato farai una brutta fine.” Gli disse la ragazza cercando di calmare il biondo.

Zabuza era ancora in piedi e sanguinava copiosamente dalla ferita causatali da Akitsu.

“Questo qua è già morto.” Disse Gato dando un calcio al corpo di Haku privo di vita.

“Hey tu fermo!” Ringhiò Naruto cercando di divincolarsi dalla presa ferrea di Akitsu.

“Dannazione! E tu non hai intenzione di fare nulla?! Era un tuo compagno!” Gridò contro Zabuza che aveva assistito alla scena senza parlare.

“Zitto moccioso. Haku ormai è morta.” Rispose in tono freddo e distaccato.

“Mi vuoi dire che non ti importa nulla di lui? Siete stati sempre insieme ed era disposta a tutto per aiutarti!”

“Haku era un semplice strumento. Come Gato si serviva di me io mi servivo di lei. Cosi funziona il mondo dei ninja e prima te ne farai una ragione prima ti metterai il cuore in pace.”

“Lei ti voleva bene! Infinitamente bene!” Disse ripensando alla discussione che aveva avuto con la ragazza nel bosco.

“Davvero non provi niente?! Per te lei ha sacrificato la propria vita! D-diventare forte come te significa perdere ogni sentimento?” Domandò sentendo delle lacrime formarsi negli occhi ma non ricevette risposta.

“N-Non provi assolutamente nulla per lei? Lei sognava di realizzare i tuoi sogni, di accompagnarti lungo la strada che ti eri fatto fino alla fine ma non potrà mai vedere il suo sogno realizzarsi.” Continuò stringendo i pugni e lasciando correre le lacrime.

“Naruto basta.” Disse Akitsu stringendo la stretta con cui lo teneva.

“Marmocchio piantala...” Disse allo stesso tempo Zabuza.

“Non dire più una parola.”

Naruto alzò lo sguardo allo spadaccino e lo vide piangere proprio come stava facendo lui.

“Haku combatteva soffrendo non solo per me ma anche per te, aveva il cuore troppo buono. Sono contendo di aver combattuto con te questa ultima battaglia, alla fine avevi ragione tu. Anche se siamo ninja proviamo sempre qualcosa.” Disse strappando poi con i denti le bende che gli coprivano la bocca.

Le ferite che gli aveva provocato Akitsu erano molto profonde e sanguinavano ancora copiosamente e le braccia ormai erano prive di forze.

“Passami un'arma marmocchio.” Disse Zabuza.

Akitsu lasciò andare Naruto sentendo che si era calmato e questo passò un kunai a Zabuza che afferrò con i denti.

Lo spadaccino partì all'attacco con il solo kunai tra i denti. Gato vedendolo corse a ripararsi dietro i suoi uomini che si misero in posizione pronti a fermarlo, ma ad ogni passo che Zabuza si avvicinava, più prendeva la forma di un demone difronte ai loro occhi. Con un taglio netto eliminò l'uomo più avanti facendo breccia nel gruppo e eliminando chiunque intralciasse la via tra lui e Gato. Nello stesso tempo in cui Zabuza avanzava le persone ai lati lo colpirlo alla schiena con spade, frecce ed ogni altra arma a disposizione ma lo spadaccino non rallentò il suo passo finchè non si trovò faccia a faccia con Gato. Il piccolo uomo tentò di supplicarlo ma Zabuza gli piantò il kunai al collo e con un colpo secco lo decapitò, per poi cadere a terra sfinito.

“Hey voi! A causa vostra abbiamo perso la nostra fonte di denaro!” Urlò uno degli uomini di Gato.

“Ahaha ora dovremmo saccheggiare il villaggio per rifarci della perdita!” Esclamò un altro uomo.

“Hey Akitsu, sei in forma?” Disse Naruto stranamente calmo.

“Ehehe certo che lo sono.” Rispose la ragazza con un ghigno.

“Ah non avete nessuna possibilità contro di noi!” Disse lo stesso uomo di prima.

Il gruppo di mercenari iniziò ad avanzare ma venne interrotto da una freccia che si conficcò a terra davanti a loro. Tutti si voltarono verso la direzione da cui era arrivata la freccia e videro un bambino con una balestra in mano in groppa ad una grossa volpe a tre code, con alle spalle l'intero villaggio armato con armi di fortuna.

“Inari, tutti voi.” Disse Tazuna vedendoli.

“Non permetteremo a nessuno di toccare il nostro villaggio!” Disse Inari.

Naruto sorrise vedendo il coraggio tirato fuori dal bambino e congiunse le mani.

“Forza Kurama, un'ultima volta.” Disse concentrando il chakra della volpe per creare una ventina di cloni.

“O non pensare di fare tutto da solo.” Disse Akitsu creando intorno a se una grande pozza nera da cui emersero numerose sue copie.

Vedendosi improvvisamente in inferiorità numerica i mercenari di Gato fuggirono alla imbarcazione con cui erano arrivati e se ne andarono.

“Uff meno male erano dei codardi.” Disse Akitsu facendo disciogliere le sue copie e si girò verso Naruto.

Il biondo era in ginocchio vicino a Haku, perciò Akitsu andò da Zabuza per vederne le condizioni e sotto sua richiesta lo trasportò vicino ad Haku.

'Non è giusto...' Pensò Naruto rammaricato sentendo gli occhi pizzicare.

Hey Naruto.” Lo chiamò Kurama.

'Cosa?' Domandò senza distogliere lo sguardo dai suoi due vecchi nemici ormai privi di vita.

Se ci fosse un modo per riportarli in vita tu lo faresti?”

'Di cosa stai parlando Kura?'

Rispondi e basta.”

'Si. Mi erano simpatici e avevano un grande cuore. Anche se Zabuza non lo dimostrava era buono, e non è giusto che siano dovuti morire.'

Saresti disposto a qualsiasi cosa per riportarli in vita? Anche se questo dovesse compromettere il tuo sogno?” Domandò la volpe.

“Si, a qualsiasi costo.” Rispose senza esitazione.

Dopo un momento di silenzio senti la volpe ridacchiare dentro di lui.

Bene, visto che sono morti da poco dovrai sacrificare solo una piccola parte della tua forza, facilmente recuperabile con dell'allenamento. Ora posiziona le mani sul petto di entrambi e immetti il tuo chakra in loro, al resto penserò io.” Spiegò Kurama.

“Si!” Esclamò Naruto ad alta voce sorprendendo le persone che si trovavano nelle sue vicinanze e fece come gli aveva detto la sua amica.

 

Interno del sigillo.

 

Zabuza e Haku si trovarono in un posto chiuso e scuro. Il luogo era illuminato da alcune candele qua e la, il pavimento era immerso d'acqua e davanti a loro si trovava un immenso cancello con un sigillo su di esso.

“Zabuza?” Domandò confusa Haku guardandolo e ricevendo in cambio uno sguardo altrettanto perplesso.

Se volete vivere venite, oltre il cancello.” Disse una voce tonante oltre le sbarre.

Zabuza si guardò un secondo intorno vedendo diversi corridoi ma decise ugualmente di varcare il cancello passando attraverso le enormi sbarre seguito dalla ragazza. Dopo aver camminato un po nell'oscurità più totale intorno a loro si accesero numerose candele e si trovarono davanti un'immensa volpe seduta, con 9 code alle spalle.

“Il Kyuubi.” Disse Zabuza osservandola.

Oh mi conosci? Questo semplificherà le cose.”

“Dove siamo? Io sono sicura di essere morta e mi trovavo sul ponte.” Chiese Haku.

Siete dentro a Naruto.”

Vedendo i due confusi la volpe sospirò e iniziò a raccontare tutto dal principio, cioè da quando aveva incontrato Naruto da bambino in quel luogo.

 

Diversi minuti dopo.

 

I due ninja della nebbia non proferirono parola una volta che Kurama ebbe terminato il racconto. Erano un sacco di informazioni tutte insieme, la storia di Naruto al villaggio, il suo desiderio di ricreare il suo clan e riportare alla luce Whirpool, e in oltre ora il grande Kyuubi gli stava proponendo di tornare in vita.

“Quindi se noi accettiamo di tornare in vita ci dovremmo unire al clan del marmocchio?” Domandò Zabuza incrociando le braccia.

No. È una vostra scelta quella. Vi riporterei in vita comunque.”

Zabuza guardò con la coda dell'occhio Haku che ancora non aveva proferito parola.

“Tu vuoi seguirlo?” Domandò.

La ragazza guardò sorpreso lo spadaccino e scosse la testa.

“Il mio sogno è sempre quello di poterla aiutare il meglio possibile Zabuza.” Rispose Haku di rimando.

Lo spadaccino ci pensò un po.

Come ho detto non avete nessun obbligo.”

“Infondo non è da tutti avere una seconda possibilità. Haku noi ci uniremo al clan del marmocchio e lo aiuteremo. Ho un debito da pagare e in più se ci riporta in vita merita un briciolo di considerazione.” Disse tenendo il suo tono serio e pacato.

“Si!” Esclamò invece la ragazza lasciandosi leggermente andare causando una risata alla volpe.

Bene allora è deciso.” Alle spalle di Kurama comparve un grande sigillo ottagonale di luce sospeso in aria, con otto fuochi blu sulle punte e uno al centro.

Chiudete gli occhi.”

I due ninja ubbidirono e Kurama toccò il fuoco al centro e quello sul vertice più alto con la punta delle code. La fiamma passò dal sigillo alle code e queste vennero poste sopra le due persone.

Vegliate su Naruto una volta che sarete fuori, lui sarà ko per parecchi giorni.” Disse prima di affondare le code infiammate su di loro come lance.

 

Ponte in costruzione.

 

Zabuza e Haku preso di colpo a respirare, come se fossero rimasti per lungo tempo in apnea e si alzarono immediatamente a sedere. Calmata la respirazione si guardarono intorno. Sul ponte c'erano numerosi cittadini che non si erano accorti di loro, mentre vicino a loro che li fissavano c'erano Akitsu, Yoken, Tazuna e Inari.

“Ben tornati tra i vivi.” Disse Akitsu sorridendo allegramente e porgendo la mano ad Haku, mentre Tazuna faceva lo stesso con Zabuza.

Lo spadaccino lo guardo attentamente.

“Perchè?”

“Perchè a riportarvi in vita è stato lo stesso ragazzo che ha salvato il villaggio, e per questo mi fido del suo giudizio.” Rispose il vecchio.

Zabuza gli afferrò la mano e si alzò in piedi per poi controllare le ferite che aveva poco prima. I vestiti erano ancora strappati e sporchi di sangue, ma la ferita era chiusa, senza la traccia di una cicatrice e lo stesso per Haku.

“Scommetto che avete un sacco di cui parlare, che dite se venite tutti a casa mia e discutete con calma?” Domandò Tazuna ai due ninja.

I due annuirono e seguirono il vecchio costruttore di ponti mentre Yoken e Akitsu con Naruto sulle spalle camminavano al loro fianco.

 

Konoha una settimana dopo.

 

Kakashi si trovava in piedi nell'ufficio dell'hokage insieme soltanto al terzo. Stava compiendo delle banali missioni di livello D con Sakura e Sasuke quando un ambu gli comparve vicino dicendogli che il terzo hokage lo voleva immediatamente nel suo ufficio. Mentre Kakashi era davanti a lui sull'attenti, Hiruzen fumava dalla sua pipa e continuava a scrutare attentamente i fogli che teneva in mano.

“Mi desiderava Hokage?” Chiese formalmente Kakashi.

“Si Kakashi, guarda.” Disse porgendoli i fogli.

Il ninja copia li prese e li esaminò attentamente.

-NARUTO SALVA IL PAESE DELLE ONDE!-

Era il titolo scritto in lettere cubitali nella prima pagina del giornale.

-Uzumaki Naruto è l'eroe che ha salvato il paese delle onde dalla tirannia del signore finanziario Gato. Da solo è riuscito a sconfiggere il temibile Zabuza, uno dei sette spadaccini della nebbia e il suo compagno. In oltre dopo aver sconfitto questi due potenti avversari ha protetto il villaggio dall'attacco di mercenari assoldati da Gato scacciandoli ed eliminando questo tiranno. Ora senza più intoppi la costruzione del ponte che dovrebbe risollevare la situazione economica del paese procede senza intoppi. Tutti i cittadini sono in festa dopo tantissimo tempo e ringraziano il villaggio di Konoha per aver mandato un ninja formidabile come Naruto Uzumaki!-

Kakashi lesse attentamente tutto l'articolo senza pronunciare una parola. A fondo pagina erano state inserite delle interviste ad alcuni cittadini che avevano vissuto sotto la prepotenza di Gato. Nelle ultime righe c'era scritto che Naruto era ancora convalescente a causa della fatica dovuta allo scontro e che tutti gli auguravano un rapido recupero con tutto il cuore. Kakashi alzò lo sguardo al terzo hokage che lo aveva osservato senza dire nulla mostrando una espressione scioccata, come se avesse appena visto un fantasma.

“E non è tutto.” Indico un foglio nella mano di Kakashi sotto il giornale.

Il jonin lo prese e lo lesse attentamente. Il foglio conteneva la lista di numerosi ninja potenti, ricercati e non, con affianco il grado attribuitogli. Tra quella miriade di nomi riuscì a trovare il suo nome, quello di Gai e infine a spiccare in fondo alla lista tra i nuovi aggiunti si trovava Naruto.

“R-Rango A?” Chiese all'hokage cercando conferma di quanto avesse letto.

“Esattamente. Per fortuna quando un Ambu ha letto queste cose mi è venuto subito ad avvertire e ho dato l'ordine di far sparire ogni cosa inerente a questo argomento.” Spiegò Iruzen.

“Capisco, per questo non ho sentito nessuno parlare di ciò.”

“Infatti. Sai benissimo che stima vanta Naruto nel consiglio. Una cosa del genere sarebbe stata perfetta per prendere dei provvedimenti drastici.” Continuò il terzo hokage.

“Devi andare al paese delle onde e riportare a casa Naruto. Ora che la missione si è conclusa non avrà nessuna obbiezione tornare.”

“Si hokage.” Disse Kakashi congedandosi e sparendo in uno sbuffo di fumo.

 

Il giorno dopo.

 

Kakashi aveva marciato ad alta velocità essendo da solo, raggiungendo rapidamente il paese delle onde e trovandosi davanti un grande arco che apriva la strada ad all'immenso ponte. In cima all'arco c'era una targa con scritto.

-Grande ponte Naruto.-

Kakashi sorrise vedendo che avevano rinominato il ponte in onore del suo allievo e attraversò l'arco.

 

Una settimana dopo.

 

Appena Naruto riprese conoscenza sentì subito la testa scoppiarli dal male e le orecchie captavano ogni minimo rumore trasformandolo in un assordante frastuono. Dopo qualche minuto sentì il chakra di Kurama lenirli il dolore alla testa e riuscì ad aprire lentamente gli occhi e a guardarsi intorno. Riconosceva quella stanza, era la camera da letto in cui Tazuna lo aveva ospitato.

“Hey la Naruto.” Disse Kakashi con la sua voce allegra e alzando lo sguardo dal libro che stava leggendo.

“M-M-Maestro?!” Chiese Naruto spostandosi sorpreso e cadendo dal letto.

Il Jonin chiuse il libro e si avvicinò al biondo aiutandolo a tornare sul letto.

“Maestro mi dispiace averti disubbidito. Ma Tazuna aveva bisogno di aiuto e voi avete detto di ritirarci e...” Iniziò a spiegare in fretta ma venne zittito da Kakashi.

“Calmati Naruto. Sono io che mi devo scusare con te per non averti dato ascolto l'ultima volta. Avevi ragione, la cosa giusta da fare era di concludere la missione ma io ho preso la scelta più semplice. Sono fiero di te.” Disse sorridendogli sotto la maschera.

Naruto guardò basito il suo maestro non aspettandosi mai, per nessuna ragione al mondo quella frase che gli scaldò il cuore.

“Fiero di me.” Ripetè a bassissima voce.

Kakashi stava per parlare nuovamente quando si aprì la porta ed entrò un fulmine nero. In un istante saltò in grembo a Naruto una piccola volpe nera.

“Hey Aki! Come stai?” Domandò Naruto ricevendo solo qualche verso come risposta.

Ad entrare poi furono Zabuza e Haku.

“Siete vivi!” Esclamò Naruto non nascondendo per nulla la sua felicità.

Haku gli sorrise di rimando dolcemente come sempre, mentre Zabuza si trovò leggermente spiazzato per l'accoglienza ma si ricompose immediatamente.

“Kakashi, siamo pronti per partire.”

“Molto bene, se sei in grado di alzarti Naruto ce ne torniamo a Konoha.”

“Si maestro.” Rispose il biondo sorridendo ancora felice.

Dopo aver salutato Tazuna, la sua famiglia e ogni abitante del paese che li fermava per ringraziare di persona Naruto, il gruppo partì per tornare al villaggio della foglia.

 

Konoha.

 

Naruto si trovava al cospetto del terzo hokage insieme a Kakashi, Haku e Zabuza. Il biondo cercò di spiegare nel modo migliore e più preciso cosa era successo da quando si era separato da Kakashi, evitando di parlare di Akitsu e Yoken e specialmente della resurrezione dei due ninja della nebbia.

“Da quello che ho capito voi ora fate parte del clan Uzumaki di cui Naruto è a capo dico bene?” Chiese l'hokage ricevendo un segno d'assenso dai due.

Il vecchio chiuse gli occhi prendendo qualche boccata dalla pipa prima di tornare a guardarli.

“Per adesso voi condividerete l'appartamento di Naruto in attesa di un alloggio migliore. Haku essendo ancora un genin entrerà a far parte del team 7 e Zabuza li seguirà negli allenamenti insieme a Kakashi.”

“Si” Rispose semplicemente Naruto.

“Va bene.” Risposero in modo più consono Zabuza e Haku.

“Bene potete andare, Kakashi tu resta un momento.” Disse Hiruzen.

Naruto uscì dalla stanza seguito dai due ninja della nebbia lasciando chiudendosi la porta alle spalle.

“Di cosa volevate parlarmi?” Domandò Kakashi.

“Data la situazione volevo avvertirti in anticipo che presto si svolgeranno gli esami chunin. Non sarò io a dirti se il tuo team è pronto o meno ad affrontare questo esame ma se sei incerto dovresti mettere al più presto alla prova le abilità di Naruto e di Haku.”

“Si signore.”

“È tutto.” Disse e Kakashi si congedò sparendo.

 

Appartamento di Naruto

 

Si era fatta ormai notte e tutti avevano finito di sistemare le loro cose nell'appartamento di Naruto.

Zabuza era steso a dormire sul divano e Yoken sul pavimento vicino a lui. Akitsu, che aveva ripreso la forma di ragazza condivideva il letto con Haku, mentre Naruto dormiva sul materasso steso a terra vicino al letto.

Allora come è tornare alla normalità?” Domandò Kurama.

Naruto se ne stava con le braccia dietro la testa a fissare il soffitto con gli occhi che si appesantivano pian piano.

'Ho sentito subito lo sguardo odioso dei cittadini contro di me, ma non mi importa. Presto lascerò definitivamente il villaggio, solo ancora un po di tempo.'

E non sarai il solo ad andartene.” Sorrise la volpe.

'No, ho una famiglia ora.' Sorrise Naruto ripensando a chi gli stava vicino in quel momento prima di addormentarsi.

 

Villaggio della nuvola.

 

“Yo fratello guarda cosa ti porto qua ♪” Entrò sbattendo la porta Killer Bee.

“Quante volte ti devo dire di fare meno casino?!” Urlò A irritato stringendo il pugno.

“Guarda cosa ti ha portato il grande Bee ♪” Continuò Bee provando a reppare e sbattendo sul tavolo del Raikage un foglio.

L'uomo prese il foglio stizzito e lo lesse. Era un articolo di giornale che riguardava il paese delle onde.

“Allora?” Chiese non capendo cosa ci fosse di speciale.

“Sei proprio lento fratello guarda attentamente ♪. Uzumaki era il cognome della donna del piccolo fulmine giallo, ed è una copia spiaccicata di lui ♪” Continuò dicendo la frase a tempo di musica.

Il Raikage guardò attentamente la foto del ragazzo posizionata vicino all'articolo e lo scrutò attentamente. Non c'erano dubbi, Naruto Uzumaki era una copia sputata del loro vecchio nemico Minato. Il Raikage sorrise ampiamente ripensando all'invito che aveva ricevuto dal terzo hokage per partecipare agli esami chunin, per creare un rapporto di amicizia tra i villaggi.

“Bee, contatta la tua squadra. Parteciperemo agli esami chunin.” Disse senza cambiare il suo sorriso.

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Capitolo 13
*** Gli esami chunin hanno inizio! ***


La mattina dopo

 

Il team 7 si ritrovò al completo al campo d'addestramento alla mattina presto.

“Haku si unirà al nostro team da ora in poi.” Disse Kakashi agli allievi.

Sasuke osservò con attenzione la nuova ragazza, mentre Sakura parlava con Naruto chiedendo il perchè non ci fosse stato in quei giorni.

“Non vedo il motivo per cui avere un nuovo compagno.” Disse Sasuke in tono monotono.

Kakashi sospirò aspettandosi una reazione del genere da parte dell'Uchiha.

“È una decisione presa direttamente dall'hokage quindi vedete di accettarla che vi piaccia oppure no.” Disse sorridendo dietro alla maschera e mettendo a tacere future lamentele.

Quando vide che Sasuke si era rassegnato si voltò verso gli altri studenti. Haku restava in silenzio, Naruto stava raccontando a Sakura della sua missione al paese delle onde mentre lei lo ascoltava non credendo ad una parola del biondo.

“Bene, ora faremmo uno scontro simile alla sfida dei campanelli, solo che questa volta termineremo quando sarete esausti. Sarà un ottima occasione per testare le abilità della nuova arrivata e vedere quanto siete migliorati in questo periodo.” Disse Kakashi hai suoi allievi.

Appena ebbe terminato la frase tutti sparirono andando a nascondersi, eccetto Naruto.

Mi ricorda tanto qualcosa questa situazione.” Disse la volpe divertita.

Kakashi osservò sorpreso il biondo. Era la stessa situazione che affrontò durante la sfida dei campanelli, e sperava che Naruto avesse imparato che la tattica migliore fosse quella di nascondersi. Senza pensarci il ragazzo attaccò il jonin evocando due cloni ai suoi lati che lo circondarono. Quando Naruto e i suoi cloni si chiusero su Kakashi per colpirlo questo saltò atterrando sulla testa di uno dei cloni e preparò il contrattacco quando vide una sfocatura arrivare verso di lui e saltò nuovamente per evitarlo.

“Tecnica della palla di fuoco suprema.” Evocò la tecnica Sasuke attaccando il maestro ancora sospeso in aria.

Il jonin riuscì ad evitare l'attacco utilizzando la tecnica della sostituzione e scambiandosi con un tronco che si incenerì. Kakashi comparve alle spalle di Sasuke per colpirlo alla base della testa e metterlo fuori gioco ma dovette spostarsi ancora per schivare lo stesso attacco di prima. Naruto attaccò nuovamente Kakashi con i suoi cloni che sparirono in uno sbuffo di fumo quando lui gli colpì con il kunai e scalciò via l'originale. Sasuke scavalcò Naruto che stava ancora a terra e attaccò Kakashi utilizzando le arti marziali. Ogni colpo veniva contrastato facilmente e Sasuke cadde in ginocchio dopo che ebbe subito dei pugni al ventre. Kakashi parò con il kunai l'ennesimo attacco provenire dalla boscaglia riconoscendo quelle armi come dei piccoli spiedi, ma riprese subito la concentrazione quando venne attaccato nuovamente da Naruto. Il biondo utilizzò un kunai per affrontare il jonin ma venne colpito alla spalla dall'arma dell'avversario. Dalla ferita sgorgava del sangue e quando Kakashi tentò di estrarre l'arma la sua mano venne afferrata dal biondo.

“Dovresti ricordare questa tecnica.” Disse Naruto sorridendogli e non lasciando andare il ninja copia.

Kakashi spalancò l'occhio capendo perchè il ragazzo non ebbe schivato quel semplice colpo e si riuscì a liberarsi dal clone appena in tempo prima che il Naruto originale lo colpisse. Kakashi attaccò il biondo prima che questo si riprendesse dall'attacco fallito e lo colpì allo stomaco con una ginocchiata mettendolo fuori gioco insieme all'Uchiha. In un attimo Kakashi schivò degli altri spiedi e si spostò tra gli alberi raggiungendo presto Haku alle spalle e puntandoli il kunai al collo.

“Niente male, ma è finita.” Disse Kakashi sorridendo non accorgendosi che la ragazza aveva spostato una mano sulla sua.

Quando Kakashi si accorse di quello che stava facendo la ragazza fu troppo tardi e si ritrovò la mano che teneva il kunai congelata a quella della ragazza. Il jonin sentì una fune venire tagliata alle sue spalle e girò appena lo sguardo quando venne colpito di lato da un tronco sospeso da delle corde. Kakashi rotolò a terra e si rialzò immediatamente trovandosi davanti Haku con dei spiedi tra le dita e Sakura con un kunai in mano.

“Se fosse stata una missione avremmo vinto.” Disse Sakura facendo una linguaccia.

“Si, lo ammetto.” Disse Kakashi sorridendo.

 

Poco dopo.

 

Kakashi guardò in disparte i suoi allievi allenarsi. Sakura si stava allenando nel padroneggiare meglio il chakra, Naruto era seduto con le gambe incrociate, Haku si allenava nel far fuoriuscire dal terreno dei spuntoni di ghiaccio e a ritrarli cercando di aumentarne la velocità, e Sasuke che osservava con odio la nuova ragazza si concentrò nel perfezionare le sue tecniche di fuoco.

“Bene ragazzi, per oggi è tutto.” Disse Kakashi ai ragazzi.

Sasuke lanciò per un'ultima volta un'occhiata alla ragazza e se ne andò seguito subito da Sakura, mentre Zabuza e Haku dopo essersi scambiati un'occhiata se ne andarono dall'altra parte. Kakashi invece tirò fuori dalla tasca il suo fidato libro e si sedette sul prato vicino al biondo attendendo.

 

Interno del sigillo.

 

Naruto si trovava all'interno della gabbia della volpe per potersi allenare e migliorare le sue abilità. Kurama aveva preso la forma di una ragazza della stessa età di Naruto per poterlo allenare negli scontri corpo a corpo. Ogni colpo del ragazzo veniva facilmente schivato e deviato da parte della ragazza, che lo correggeva di volta in volta sulla posizione che doveva prendere e lo colpiva facendogli notare i suoi punti ciechi. Dopo parecchio tempo Naruto cadde a terra sfinito mentre la ragazza non dava nessun segno di fatica.

“Penso che per oggi possa bastare.” Disse Kurama porgendo la mano al ragazzo.

“Hey Kurama?” Chiese il ragazzo afferrando la mano e aiutandosi ad alzare.

“Si?”

“Quando mi insegni delle nuove tecniche?”

“A tempo debito, per ora non ti servono quindi approfittane per migliorare le basi e a imparare a combattere senza il chakra.” Rispose la ragazza.

Kurama sorrise e con il palmo della mano gli diede un colpetto al petto, e Naruto si sentì spingere fuori da quel luogo.

 

Campo d'addestramento

 

Naruto spalancò gli occhi ritrovandosi seduto sul prato nella stessa posizione in cui si era messo prima. Il ragazzo stiracchiò i muscoli delle braccia verso l'alto con uno sbadiglio e guardò in alto vedendo il cielo tingersi di rosso e arancione.

“Sono già andati tutti?” Chiese a se stesso guardando davanti a se.

“Si, hanno finito di allenarsi qualche ora fa.” Rispose qualcuno al suo fianco.

Naruto si girò di scatto preso alla sprovvista e si sorprese di vedere Kakashi seduto accanto a lui.

“Maestro? Cosa ci fa ancora qua?”

“Aspettavo che finissi quello che stavi facendo.”

“Per quale motivo?” Chiese piegando la testa curioso.

Kakashi chiuse il libro e lo ripose in tasca alzandosi poi in piedi.

“Ti va di venire con me Naruto?” Chiese Kakashi sorridendo dietro la maschera.

 

Strade di Konoha.

 

Naruto camminava a fianco di Kakashi a testa bassa e con le spalle leggermente incurvate. Si sentiva fissare da tutti, e anche se non li guardava riusciva a percepire le persone che cambiavano improvvisamente direzione o che lo superavano tenendosi a debita distanza. Kakashi camminava a testa alta, guardando con la coda dell'occhio il comportamento del suo allievo. Gli dispiaceva come il ragazzo veniva trattato e sperava di poterlo aiutare in qualche modo. Dopo aver camminato per un po i due si furono allontanati dal centro, le strade fin prima affollate e piene di vita contavano ora solo qualche persona e le vie piene di negozi erano state sostituite dalle abitazioni.

“Mhm? Dove stiamo andando maestro?” Domandò Naruto guardandosi intorno non riconoscendo la zona.

“Lo vedrai presto.” Rispose Kakashi con un sorriso.

Naruto continuò a seguire Kakashi finchè questo non si fermò davanti ad un negozio. Il ragazzo spostò lo sguardo dal negozio al maestro confuso, non capendo perchè si trovassero li.

“Durante il combattimento ho notato che la tua attrezzatura è in cattivo stato. Sarebbe meglio cambiarla no?” Chiese Kakashi con un sorriso.

“Ma io non ho abbastanza soldi per delle attrezzature nuove.”

“Non preoccuparti per questo, forza.”

Naruto tentennò un po guardando l'entrata del negozio, come se potesse venire aggredito una volta varcata la soglia. Il jonin gli posò la mano sulla schiena e lo spinse all'interno.

“Buongiorno posso esservi utile?” Domandò un uomo sentendo tintinnare il campanello.

A parlare era stato un uomo dietro al bancone posizionato a sinistra dell'entrata. Naruto voltandosi vide l'uomo, era piuttosto alto e parecchio muscoloso, i capelli scompigliati neri, gli occhi marroni, e indossava una canottiera bianca e dei pantaloni neri.

“Allora?” Domandò nuovamente l'omaccione fissando il biondo.

“E-Ecco...” Iniziò a balbettare il biondo.

“Salve Ken, ho accompagnato il mio studente per cambiare la sua attrezzatura.” Disse Kakashi entrando anche lui.

“Oh ciao Kakashi, volevate qualcosa in particolare?”

“Perchè non vai a vedere cosa ti piace Naruto? Io ti aspetterò qua.” Disse Kakashi.

Naruto annuì e andò più all'interno dove erano esposte numerose armi. C'erano centinai di armi differenti, si passava dai semplici kunai e shuriken in semplice ferro, a quelli in acciaio con rifiniture in argento. C'erano pugnali, spade, armature di tantissimi generi e fatte in materiali differenti. Mentre continuava a camminare guardandosi in torno, non si accorse che c'era una persona vicino ad uno scaffale e ci andò a sbattere contro facendola cadere.

“Scusa non stavo guardando dove camminavo! Ti sei fatta male?” Chiese in fretta Naruto accorrendo dalla ragazza a terra.

“No no non mi sono fatta niente.” Mugugnò la ragazza alzandosi in piedi.

La ragazza non era tanto alta e dimostrava più e meno la sua età, aveva i capelli castani raccolti in due chignon sui lati della testa e la frangia ricadeva sul copri fronte della foglia e gli occhi avevano una bizzarra tonalità di grigio. Indossava una camicia rosa senza maniche con i bordi rossi e con i bottoni gialli, i pantaloni erano verde scuro e portava dei sandali blu.

“Aspetta che ti aiuto.” Disse Naruto accorgendosi delle armi che aveva fatto cadere urtando la ragazza.

Senza aspettare risposta iniziò a raccogliere le varie armi prestando attenzione, ma quando allungò la mano verso una spada si fermò a osservarla. La spada aveva un aspetto piuttosto vecchio, la lama di colore nero mostrava parecchi graffi, la parte che tagliava invece di essere affilata si presentava parecchio rovinata e smussata, la guardia era grigia e su di essa vi erano impresse delle incisioni, l'impugnatura invece era rivestita in cuoio e in fondo ad essa c'era una ruota d'oro con al centro una pietra rossa incisa a spirale.

Non avrei mai pensato di rivederla.” Disse Kurama sorpresa.

Naruto non la sentì neanche da quanto era concentrato nell'osservare la lama.

“... Bene?” Chiamò la ragazza scuotendo la spalla di Naruto.

“Cosa?” Chiese il biondo scuotendo la testa e accorgendosi che la ragazza aveva risistemato tutte le armi.

“Ho chiesto se ti senti bene. Ti eri incantato a guardare quella vecchia spada.” Disse osservando l'oggetto in questione.

“Oh giusto.” Disse prendendo la spada e alzandosi.

“La posso avere?” Domandò con un pizzico di entusiasmo.

“Quella? Ma è una vecchia spada che non taglia più. Ci sono centinaia di spade migliori in questo negozio.”

“Le ho viste, ma questa è, come dire, speciale.” Disse tornando a guardare la lama.

“Io non ho nulla in contrario, ma questa spada è qua da che ricordo io e non ne conosco il prezzo. Chiediamo a mio padre.” Disse porgendo la mano.

Naruto le diede la spada e la seguì fino al bancone dove Kakashi lo attendeva con una sacca ninja in mano.

“Trovato nulla Naruto?” Chiese il maestro sorridendogli.

“Si!” Esclamò il biondo con un sorriso.

“Hey Tenten, cosa è successo prima? Abbiamo sentito parecchio casino la dietro.” Domandò Ken.

“Nulla papà. Volevo chiederti, quanto costa questa spada?” Chiese posando la lama sul bancone.

“Parecchio, costa davvero tanto. Perchè lo vuoi sapere?”

“Bhe questo ragazzo era interessato nel comprarla.” Disse Tenten sorpresa di sapere che quella vecchia spada valesse tanto.

“Oh davvero?” Chiese rivolto al ragazzo alzando un sopracciglio.

“S-Si signore.” Rispose leggermente intimorito.

L'uomo prese la spada rigirandola un paio di volte osservandola e passando il pollice sulla lama.

“Il prezzo della sola spada è già alto di suo, in più è necessaria una restaurazione per rimetterla a nuovo.”

Naruto osservò la lama deluso e stava per rispondere quando fu Kakashi a parlare.

“Quanto ci vorrà?” Domandò il jonin.

“Qualche settima e sarà pronta.”

“Perfetto, grazie di tutto Ken. Forza andiamo Naruto.” Salutò Kakashi ed uscì dal negozio spingendo fuori il ragazzo.

“Ma maestro non me la posso permettere quella spada.”

“Non preoccuparti, ci penserò io.” Disse sorridendogli.

“È per farmi perdonare in parte per come ti ho trattato fino ad ora.” Rispose porgendogli la sacca che conteneva i nuovi attrezzi e iniziando a camminare seguito dal biondo.

 

Il giorno dopo.

 

Il giorno dopo Naruto era uscito la mattina presto per fare una passeggiata insieme ad Akitsu e Yoken, mentre Haku e Zabuza avevano deciso di recarsi al campo d'addestramento per un allenamento.

“Ci sta ancora seguendo.” Disse allegramente a bassa voce Akitsu che stava appollaiata sulla testa di Naruto.

“Ahaha ho notato.” Ridacchiò girando la testa di lato e vedendo uno scatolone dipinto in modo che assomigliasse ad una pietra e con due fori.

“Saranno i soliti tre.” Disse Yoken a fianco di Naruto, che aveva trasformato le sue tre code in una singola.

Naruto camminò un po seguito dalla strana scatola, per poi girarsi di scatto e facendola bloccare bruscamente.

“Beccati! Forza adesso uscite.” Disse Naruto con un sorriso.

La scatola venne sollevata e cadde di lato rivelando tre bambini.

“Ahaha avevo ragione a sceglierti come mio rivale!” Disse ridendo il ragazzino con la lunga sciarpa.

“Come ve la passate ragazzi?” Chiese sorridendo Naruto con le braccia dietro la testa.

“Alla grande capo! Siamo venuti per giocare ai ninja.” Disse Konohamaru.

“E anche per giocare con Yoken e Akitsu.” Disse la bambina che aveva cominciato ad accarezzare Yoken.

“Bene, allora voi farete i ninja, mentre io vi darò la caccia.” Disse Naruto posando le mani sulle ginocchia e chinandosi alla loro altezza mostrando un ghigno.

Konohamaru indietreggiò di qualche passo ridacchiando e si voltò di scatto cominciando a correre e, non guardando dove andava, andò a sbattere contro una persona. Davanti al bambino caduto a terra c'era un ragazzo vestito di nero con una specie di cappuccio, il viso dipinto e una strana sacca sulla schiena. A fianco del ragazzo si trovava una ragazza con una veste grigia che le arrivava sopra le ginocchia e una fascia rossa era legata alla vita, i capelli biondi erano legati in dei codini e sulla schiena portava una specie di sbarra d'acciaio.

“Piccolo moccioso guarda dove cammini.” Disse il ragazzo prendendo Konohamaru per il colletto e sollevandolo.

“Smettila Kankuro.” Disse la ragazza in tono annoiato.

“Hey tu lascialo stare!” Urlò Naruto.

“Tsk, i bambini come te dovrebbero portare rispetto a chi è più grande. Tranquillo dopo penserò anche a te.” Disse il ragazzo mentre sollevava la mano per dare un pugno al bambino. Naruto scattò verso Kankuro ma quando questo mosse le dita della mano si sentì strattonare i piedi e cadde in avanti.

“I genin della foglia sono davvero patetici. Ora stai la buono che a te penso dopo.” Disse il ragazzo con un ghigno.

Akitsu che era rimasta sulla testa di Naruto fino a quel momento attaccò Kankuro mordendolo al braccio che teneva Konohamaru costringendolo a lasciarlo, e prima che questo potesse reagire Yoken gli morse la gamba prima di allontanarsi con la sorella.

“Dannazione, piccole bestie schifose.” Disse irritato il ragazzo vedendo Naruto divertito e posò a terra il pacco che aveva sulla schiena.

“Aspetta Kankuro! Non vorrai usare Karasu adesso?” Chiese la ragazza sorpresa.

Prima che questo rispondesse parlò un ragazzo che stava in piedi a testa in giù, con le braccia incrociate appeso ad un ramo dell'albero.

“Smettila Kankuro, rovinerai la reputazione del nostro villaggio.”

-Ma quando è arrivato? Non mi ero neanche accorto che ci fosse.- Pensò Naruto osservando il ragazzo con i capelli rossi.

“Sono stati questi rompiscatole a cominciare Gaara.”

“Zitto o ti ammazzo.” Disse freddamente il ragazzo.

“Scusami è colpa mia.” Disse Kankuro abbassando lo sguardo.

“Non capiterà più Gaara.” Disse la ragazza cercando di calmarlo.

Gaara venne avvolto dalla sabbia e in un istante ricomparve tra i due ragazzi.

Naruto presta molta attenzione. Quel ragazzo porta dentro di se Shukaku. È molto pericoloso perchè anche se intelligente è sempre accecato dalla sete di sangue e dall'odio. E da quel che vedo il ragazzo è piuttosto soggiogato da quel tasso maledetto.” Disse Kurama che aveva iniziato ad agitarsi all'interno della gabbia. Intanto il ragazzo con i capelli rossi si era voltato e se ne stava andando insieme agli altri due.

“Hey tu aspetta! Devo dare ancora una lezione a quello la!” Disse Naruto quando venne bloccato da qualcuno che gli comparve davanti.

“Calma calma amici, fratelli di coda infondo siete ♪” Disse in modo strano l'uomo che era appena comparso davanti al biondo.

Naruto si piegò di lato guardando oltre l'uomo ma i tre ninja di prima erano già andati.

“Volevo sapere cosa ci facevano i ninja della sabbia qua.” Borbottò tornando a guardare la persona davanti a se.

L'uomo dimostrava 18 anni, i capelli corti biondi si allungavano dietro alla nuca e sulla sua fronte risaltava il copri fronte del villaggio della nuvola, la pelle era abbronzata e portava degli occhiali da sole, indossava una maglia bianca che lasciava scoperte le braccia muscolose e i pantaloni erano neri. “Dentro di lui si trova l'otto code Gyuki. Non pensavo che ne avrei incontrati due nello stesso giorno.” Disse Kurama con un sospiro.

“Gyuki?” Ripetè Naruto.

“Con il grande Killer Bee e il piccolo Hachi stai parlando ♪.” Disse Bee muovendo le braccia di fronte a se.

“Ehmm... C-certo.” Disse Naruto indietreggiando di qualche passo.

“Ecco dove eri finito.” Disse una ragazza che comparve vicino a Bee.

La ragazza doveva avere sui 16 anni, i capelli biondi erano legati in una coda di cavallo che le arrivava alla vita, gli occhi erano scuri e profondi, indossava una maglia a maniche corte di diverse tonalità di viola e i pantaloni neri, portava dei guanti senza dita viola e aveva le braccia e le caviglie fasciate. Sulla sua fronte risaltava lo stesso copri fronte di Bee. “No basta, ora anche lei.” Naruto ridacchiò riuscendo a sentire la volpe che girava in circolo all'interno della gabbia in preda all'agitazione.

“Yo Yugito eccoti qua, il piccolo nove subito ho trovato♪.”

“Ehmm Naruto?” Chiamò Konohamaru.

“Oh giusto scusate. Ora vi andate a nascondere e io vi vengo a cercare che dite?” Chiese con un sorriso.

“Si!” Esclamarono i tre bambini prima di correre via.

“Il piccolo nove? Tu devi essere il Jinchuuriki del Kyuubi giusto?” Chiese la ragazza.

“Già, ma non si chiama Kyuubi si chiama Kurama.” I due ninja si guardarono per un secondo mentre i due demoni dentro di loro scoppiarono a ridere divertiti.

“Comunque che ci fanno dei ninja della nuvola qua a Konoha?” Domandò curioso Naruto.

“Siamo venuti per l'esame chunin che si tiene in questo villaggio.” Rispose Yugito.

“Mhm... Ma non siete un po' troppo grandi per essere ancora genin?”

“Nel nostro villaggio gli esami per diventare chunin sono particolarmente difficili perciò passiamo di grado qualche anno dopo rispetto ai ninja degli altri villaggi. Questa è la prima volta che dei ninja della nuvola partecipano agli esami fuori dal nostro paese.”

“Capisco.” Naruto annuì ascoltando attentamente, mentre il suo cervello continuava ad elaborare il fatto di aver incontrato tre persone uguali a lui in cosi breve tempo.

“Aspetta si stanno tenendo gli esami chunin?!” Gridò Naruto.

“Si... Il tuo maestro non te lo ha detto?” Domandò Yugito.

“Maestro? No no no dovevo riunirmi con la squadra ma me ne sono dimenticato! E devo anche cercare i bambini se no si arrabbieranno.” Iniziò ad andare in panico Naruto, e Kurama che continuava a borbottare tra se all'interno della sua testa non aiutava per nulla.

“Ci pensiamo noi ai mocciosetti, tu a farti inserire negli esami vai ♪. Affrontarti noi vogliamo ♪” Cantò Bee muovendo le braccia a tempo.

“Grazie vi devo un favore! Vi aiuteranno anche Yoken e Aki a cercarli. Ci vediamo!” Urlò Naruto correndo lasciando indietro le due volpi con i ninja della nuvola.

-Yo Hachi cosa ne pensi del piccolo nove ♪?- Domandò Bee al suo compagno.

Quando la pianti di parlare cosi? Comunque il ragazzo mi sembra interessante. Se conosce il nome di quella volpe vuol dire che ha fatto colpo.” Disse l'otto code.

Allo stesso tempo anche Yugito e Matatabi fecero la stessa conversazione, per poi andare in cerca dei bambini insieme alle due volpi.

 

Poco dopo.

 

“Non posso crederci che sia in ritardo! Come può fare questo?! Perfino il maestro è arrivato prima!” Urlava Sakura camminando avanti e indietro sul ponte dove si doveva incontrare il gruppo.

Sasuke era in disparte con le braccia incrociate al petto e gli occhi chiusi, Haku era seduta sul corrimano a guardare l'acqua che scorreva sotto il ponte, mentre Kakashi stava leggendo il suo fidato libro senza commentare il comportamento di Sakura. In quel momento arrivò Naruto alzando un polverone da quanto veloce era arrivato e cercò di riprendere fiato.

“E-Eccomi... Scusatemi per il ritardo.” Ansimò il biondo con il fiatone.

“Nessun problema.” Disse Kakashi chiudendo il libro e mettendosi davanti a Naruto bloccando una Sakura inviperita.

“Allora visto che ora ci siete tutti ve lo posso dire. So che la cosa è un po improvvisa ma vi ho proposto tutti e 4 per partecipare agli esami chunin, questi sono i moduli da compilare.” Disse porgendo ai 4 genin i fogli.

“Davvero ci possiamo iscrivere?! Grazie maestro l'adoro!” Urlò Naruto saltando addosso a Kakashi abbracciandolo.

“Maestro? Perchè nel team di cui facciamo parte c'è spazio solo per due persone?” Domandò Sakura che aveva letto brevemente il foglio.

“Vedete, gli esami chunin oltre che a promuovere i genin servono a instaurare rapporti di alleanza tra i vari villaggi che vi partecipano, e a dimostrare ai vari Daimyo e futuri clienti la potenza dei ninja di cui ogni paese dispone. Di norma si usano team di 3 persone, e se ce ne fosse uno di 4 verrebbe avvantaggiato rispetto agli altri, per questo ho deciso di iscrivervi come due team da due membri ciascuno.” Spiegò Kakashi.

“Io ovviamente starò con il mio Sasuke.” Disse Sakura in tono adorante non ricevendo nessuna reazione dal moro.

“Allora io farò copia con Haku.” Disse Naruto che nel frattempo aveva lasciato andare il maestro.

“Perfetto, dovrete consegnare quei moduli domani entro le 16:00 in accademia alla stanza 301.” Disse Kakashi.

“Oh Naruto.” Continuò avvicinandosi all'orecchio del ragazzo.

“Quella ragazza che vive con voi, la puoi portare con te ma solo se rimane sotto forma di volpe e la usi come arma.” Dice a bassa voce Kakashi.

“N-Non so di cosa stia parlando maestro.”Cercò di mentire Naruto ma capì di aver fallito quando lo vide sorridere sotto la maschera.

“Non siete obbligati a partecipare all'esame. Ci vediamo.” Disse alzando la mano in segno di saluto sparendo in una folata di vento.

 

Il giorno dopo.

 

Haku, Naruto e Akitsu posizionata fedelmente sulla testa di Naruto si erano presentati presto all'ingresso dell'accademia. Haku si presentava in forma perfetta, con i capelli lisci e il viso riposato. Naruto invece aveva i capelli ancora più in disordine, sotto gli occhi aveva due grandi occhiaie e camminava barcollando dal sonno.

“Non hai dormito molto questa notte?” Domandò Haku notando il comportamento del ragazzo.

“Non ne parliamo.” Rispose emettendo un rumoroso sbadiglio.

Kurama aveva camminato avanti e indietro all'interno della gabbia continuando a parlare tra se per tutta la notte, tenendo il povero Naruto sveglio per tutto il tempo. Il trio entrò in accademia e salì le scale ma quando arrivarono al secondo piano trovarono una grande folla davanti ad una stanza, e due ninja posizionati davanti ad essa affrontavano chi tentava di passare.

“Che fanno tutti qua?” Domandò Naruto facendo un altro sbadiglio.

“Sembra che abbiano posizionato una tecnica illusoria sull'entrata cosi che per gli altri questa sia la stanza 301.” Constatò Haku.

“Capisco i ninja degli altri villaggi, ma possibile che quelli di Konoha non si ricordino che si trova al terzo piano?”

“Bhe non tutti hanno girato per i corridoi quanto te quando erano in accademia.” Disse con un Ghigno Akitsu.

“Hey hey ricorda che sei una semplice volpe.” Sussurrò Naruto e ricevendo dei versetti in risposta.

Avanzando tra le persone Naruto vide un ragazzo con i capelli neri tagliati a scodella, le sopracciglia fin troppo folte e indossava una tuta verde che era un vero pugno in un occhio finire a terra dopo essere stato colpito. Ad aiutarlo ad alzarsi fu una ragazza e Naruto la riconobbe come Tenten. Mentre camminava con Haku tra la folla sussurrò una cosa all'orecchio di Tenten e si allontanò diretto alle scale prima che questa potesse rispondere.

“Perchè le hai detto dell'illusione?” Chiese Akitsu allungando il muso davanti a Naruto guardandolo in testa in giù.

“Perchè mi ha aiutato ieri quando sono andato a cambiare l'attrezzatura con Kakashi, e poi sembra buona.” Rispose con un sorriso.

“Devi piantarla di aiutare chiunque ti sembri buono.”

“Su su non c'è niente di male.” Disse spingendosela sopra la testa.

Akitsu si lamentò ancora un po prima di calmarsi e sdraiarsi nuovamente.

Poco dopo Naruto e Haku arrivarono senza problemi alla stanza 301 e dopo aver consegnato i moduli al jonin all'ingresso si andarono a sedere nei loro posti assegnati. Haku era seduta circa a metà tra i banchi, alla sua destra era seduta Yugito, mentre a sinistra Temari. Naruto invece era nella terza fila a partire dalla lavagna appesa alla parete, il posto alla sua destra era ancora vuoto, mentre a sinistra si trovò Bee che lo salutò con un ampio sorriso. Naruto dopo aver ricambiato il saluto posò la testa sul banco cercando di riposare, ma l'aver visto i due ninja della nuvola aveva agitato nuovamente Kurama. Pochi minuti dopo iniziarono ad arrivare numerosi altri team ad affollare la stanza, e Naruto sospirò quando sentì gli altri parlare di Sasuke Uchiha che aveva smascherato l'illusione del piano inferiore. Quando arrivarono Sasuke e Sakura si misero a parlare insieme al resto dei genin di Konoha e con un certo Kabuto che tirò fuori un mazzo di carte in cui c'erano descritte le abilità dei vari ninja partecipanti. Sentendo l'argomento Naruto tese l'orecchio ascoltando cosa dicevano, Sasuke chiese informazioni su Gaara e Rock Lee.

“Trovati.” Disse Kabuto estraendo due carte dal mazzo di carte.

“Rock Lee fa parte del team Gai insieme a Tenten e Neji. Ha un anno più di te e ha compiuto svariate missioni di classe D e C. Gaara è un genin della sabbia, le sue abilità attuali sono sconosciute, ha compiuto delle missioni di classe C e perfino una di classe B, l'unico dato che risalta è che ad ogni missione ha fatto ritorno senza nemmeno un graffio.” Disse rimettendo a posto le due carte.

“C'è qualcun altro che vuoi conoscere?”

“Naruto Uzumaki.” Disse Sasuke in tono serio.

“Mhmm... Eccolo qua.” Disse prendendo la carte in questione.

“Naruto Uzumaki, si è promosso all'accademia come uno dei peggiori genin esordienti. Fa parte del team Kakashi, ed ha compiuto delle missioni di classe D insieme ad esso. Si è specializzato nella tecnica della moltiplicazione del corpo e sembra che abbia creato una variante di essa chiamata moltiplicazione di sangue molto più letale.” Lesse Kabuto causando delle risate di alcuni quando lesse la prima parte e sorpresa nella seconda.

“Oh guarda qua. Sembra che durante una missione di classe C diventata troppo pericolosa abbia disubbidito all'ordine di ritirarsi da parte del suo maestro jonin. Nonostante ciò Naruto è riuscito a completare da solo la missione diventata ormai di classe A. Inoltre è stato nominato eroe del paese delle onde ed è entrato a far parte dei ninja più forti dopo aver sconfitto uno dei sette spadaccini della nebbia, Zabuza Momochi.” Finì mettendo a posto la carta.

Tutti quelli che ebbero ascoltato la descrizione di Naruto voltarono lo sguardo verso di lui. -Grazie Kabuto, ho giusto bisogno di questo genere di pubblicità.- Sorrise Naruto restando con la testa posata sul banco.

Molti dei presenti iniziarono a parlare tra di loro riguardo a Naruto e a ciò che avevano appena sentito.

“Fate silenzio branco di stupidi!” Urlò qualcuno creando una grande nube di fumo in fondo alla stanza.

Quando il fumo si diradò si vide un uomo con una bandana nera in testa e alle sue spalle numerosi jonin. “La prima prova degli esami chunin ha inizio!”

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Capitolo 14
*** Prima e seconda prova ***


“Sono Ibiki Morino, e per quest'anno sarò io l'esaminatore della prima prova per gli esami chunin. Ora muovetevi a prendere il posto che vi è stato assegnato.” Ordinò l'uomo con la bandana.

Dopo che tutti si furono seduti alcuni jonin comparsi insieme a Ibiki distribuirono dei fogli, posandoli sui banchi rivolti verso il basso.

-Cavolo non una prova scritta vi prego!- Pensò Naruto iniziando ad andare in panico afferrandosi la testa con le mani.

“Naruto-kun.” Chiamò la ragazza vicino a lui.

“Oh Hinata!” Salutò Naruto sorpreso per non essersi accorto dell'arrivo della ragazza.

“Facciamo del nostro meglio.” Disse la ragazza timidamente.

Akitsu intanto aveva osservato l'atteggiamento di Hinata e aveva fatto un piccolo ringhio come per delimitare il territorio su Naruto, anche se nessuno la aveva sentita eccetto il biondo.

“Non girate ancora i vostri fogli, ora vi dirò le regole di questa prova e non accetto domande.” Disse Hibiki avvicinandosi verso la lavagna e iniziando a scrivere.

“Partirete tutti con 10 punti a testa e ve ne verrà tolto uno per ogni risposta errata. Per il conteggio finale verranno contati i punti complessivi per squadra. Quindi ogni squadra competerà per vedere quanti punti riesce a mantenere partendo da un totale di 30 punti. ” Continuò a spiegare.

“Inoltre a chi verrà sorpreso copiare o imbrogliare verranno sottratti altri due punti. Se puntate a diventare dei chunin comportatevi da degni ninja.” Disse con un piccolo sorriso.

Naruto si girò verso i lati della stanza notando tutti i jonin seduti con un blocchetto degli appunti e una penna a testa.

“Ultima regola, chi arriva a zero punti o non da nessuna risposta verrà bocciato insieme alla sua squadra.” Disse infine causando un sussulto dalla maggior parte dei presenti.

-Haku mi ammazza Haku mi ammazza Haku mi ammazza.- Pensò Naruto completamente andato in crisi e sbattendo la testa sul tavolo.

Bee lo guardò alzando un sopracciglio e nascondendo l'ampio sorriso che gli era comparso in volto, mentre Hinata guardava il ragazzo in soggezione non sapendo come comportarsi.

“Avete un'ora a disposizione. Cominciate!” Ordinò Ibiki e tutti voltarono il foglio.

-Ok forza non c'è problema. Anche se all'accademia nessuno mi ha insegnato nulla, Akitsu, Kurama e Yoken mi hanno istruito bene. Andrà alla grande.- Pensò Naruto dandosi delle pacche sulle guance e girando il foglio guardandolo.

Il primo quesito riguardava un riquadro pieno di simboli e bisognava decifrarne il codice inserito all'interno.

-Ok prima meglio leggerle tutte.- Pensò passando alle domande dopo.

Dopo averle lette tutte capì che non conosceva la risposta a nessuna delle domande. L'unica speranza che gli rimaneva era la decima domanda, ma sarebbe stata data solamente dopo 45 minuti dall'inizio della prova.

-Ok devo calmarmi e rilassarmi.- Disse tra se.

-Kurama mi puoi aiutare?- Domandò alla sua coinquilina dentro di se.

Non ricevendo risposta Naruto chiuse gli occhi e si concentrò entrando all'interno del sigillo.

“Hey Kurama, ho bisogno di te.” Chiamò Naruto entrando attraverso le sbarre.

La volpe si stava ancora muovendo avanti e indietro all'interno della gabbia presa dall'agitazione.

Dannazione avere Shukaku, Matatabi e Gyuki tra i piedi complica le cose.” Borbottò tra se.

“Kurama?”

In più due jinchuuriki fanno parte della nuvola e non hanno un bel rapporto con Konoha, probabilmente sono stati mandati per Naruto. Avevo detto a Zabuza che era ancora troppo presto per creare una reputazione al moccioso.” Disse emettendo un ringhio nervoso.

“Kurama!” La chiamò urlando per sovrastare i tuoni provocati dai pesanti passi della volpe.

Oh Naruto.” Disse prendendo la forma della ragazza dai capelli rossi.

“Che ci fai qua?” Domandò ancora nervosa torturando con le dita una ciocca di capelli.

“Dai Kurama adesso calmati. Se ce ne sarà bisogno combatterò contro di loro per te, inoltre sei il demone più forte di tutti quindi non c'è nulla da temere.” Disse Naruto puntandosi il pollice al petto e sorridendo ampiamente.

La ragazza lo guardò intenerita sapendo che il ragazzo avrebbe affrontato quegli odiosi dei suoi fratelli se ce ne fosse stato bisogno, ma non poteva fare a meno di gonfiarsi di orgoglio nel sentirsi dire che era la più forte tra tutti. Certo questo lei lo sapeva già ma venire lodata cosi le faceva sempre un bel effetto.

“Forza adulatore che non sei altro. Di cosa avevi bisogno?” Chiese la ragazza sorridendogli.

“Ecco sto facendo la prima prova dell'esame e... bhe è una prova scritta.” Disse imbarazzato.

Kurama emise un piccolo sospiro vedendo il ragazzo davanti a se in difficoltà per cosi poco.

“Non ti assicuro nulla ma diamo un'occhiata a questa prova.”

Naruto tornato alla realtà si concentrò sul foglio e lesse in fretta le domande, mentre Kurama le osservava attraverso i suoi occhi.

“Naruto... La maggior parte di queste domande sono fate in modo che anche i ninja più esperti abbiano problemi a rispondere. Non hai pensato che questa prova avesse un doppio fine?” Chiese Kurama già intuendo in cosa consistesse la vera prova.

-In che senso?- Domandò confuso, e la ragazza scosse la testa sconsolata.

“Lascia perdere, comunque non so rispondere a nessuna di queste domande.”

-Come no?-

“Essendo un gigantesco demone non è che mi sia mai servito decifrare codici segreti o sapere a che angolazione deve essere lanciato un kunai. L'unica domanda a cui potrebbe aiutarti Akitsu è la sette.”

Naruto la rilesse attentamente. La domanda chiedeva il nome dei signori delle evocazioni dei tre ninja leggendari.

-Tu non ne conosci nemmeno uno?-

“Se ricordo bene quando ero rinchiusa in tua madre ho sentito che le tre evocazioni dei ninja leggendari erano i rospi, i serpenti e le lumache. Molto prima di essere imprigionata in Mito conobbi Katsuyu la regina delle lumache, Gamamaru sovrano dei rospi e Yamata no Orochi signore dei serpenti. Ma parliamo di decenni fa, di sicuro saranno cambiati da allora, per questo è meglio se domandi ad Akitsu.” Disse dopo aver elencato i sovrani che aveva conosciuto di persona.

-Ok!- Rispose felice sentendosi rassicurato del poter rispondere ad almeno una delle domande.

“Aki.” Chiamò Naruto picchiettando con la penna sulla testa della volpe addormentata su di lui.

“Mhm?” Mugugnò socchiudendo gli occhi.

“Aiutami a rispondere a questa.” Sussurrò a bassissima voce.

Akitsu grazie al suo udito sviluppato non ebbe problemi a sentirlo e lesse la domanda da lui indicata senza scendere dalla sua testa.

“I signori delle evocazioni si chiamano Katsuyu per le lumache, Gamabunta per i rospi e Manda per i serpenti.” Rispose con un filo di voce per non farsi sentire da nessun altro.

Naruto non avendo l'udito allenato come la compagna riuscì a sentire a fatica che aveva parlato, non distinguendo però le parole.

“Non ti ho sentito. Puoi ripetere?” Chiese tenendo sempre basso il tono di voce.

“Ho detto che si chiamano Katsuyu, Gamabunta e Manda.”

“Cosa?”

“Katsuyu, Gamabunta e Manda.” Ripetè leggermente stizzita aumentando il tono di voce scandendo bene i nomi.

Bee sentendo parlare al suo fianco guardò con la coda dell'occhio il suo compagno jinchuuriki, e alzò un sopracciglio divertito vedendo il biondo parlare con la volpe posata sulla sua testa. Anche Hinata si era voltata verso il ragazzo per cui provava una profonda cotta e si sorprese nel sentire la piccola volpe dire qualcosa. Naruto ancora concentrato nel capire cosa diceva Akitsu non notò gli sguardi diretti a lui.

“Aki non riesco a sentirti! Parla più forte!” Disse Naruto nervoso iniziando a sentirsi osservato e temendo che fosse uno degli esaminatori a scrutarlo.

“HO DETTO CHE SI CHIAMANO KATSUYU, GAMABUNTA E MANDA.” Disse perdendo la pazienza.

La stanza piombò ancora più nel silenzio di quanto fosse prima. L'unico suono che si sentiva era la penna di Naruto che scorreva sul foglio, rispondendo alla domanda. Hinata lo stava fissando paralizzata, Bee tratteneva a stento le risate e qualche fila più indietro come lui anche Kiba si mordeva la lingua per non scoppiare a ridere. Haku era rimasta più o meno impassibile, l'unica dimostrazione della sua sorpresa era la contrazione di un sopracciglio e l'incrinatura di uno dei suoi finissimi specchi sparpagliati per la stanza che si frantumò. Yugito guardò attentamente la piccola volpe e Naruto che rispondeva alla domanda non accorgendosi in che situazione si trovasse. Alcune file più in la a Sakura gli venne quasi un infarto quando davanti a lei si frantumò uno specchio pressoché invisibile, provocando un forte rumore man mano che i frammenti cadevano a terra. Alcuni jonin esaminatori guardavano confusi allo spettacolo davanti a loro, mentre Izumo e Kotetsu sorrisero non aspettandosi niente di meno da quella peste di Naruto. Akitsu accorgendosi di cosa aveva appena fatto si mise seduta, guardandosi intorno e boccheggiando appena non sapendo se dire qualcosa o restare in silenzio. Dopo aver incrociato il suo sguardo sperduto con quello rigido e impassibile di Ibiki scese con un balzo dalla testa di Naruto, e con le orecchie basse si mosse tra i banchi osservata dalla maggior parte dei genin e saltò in grembo ad Haku, dove si appallottolò nascondendo il muso tra il ventre della ragazza e la sua coda. Quando Naruto ebbe finito di rispondere alla domanda alzò lo sguardo con un ampio sorriso, che scemò non appena si accorse che tutti stavano fissando lui.

“Ehmm... Cosa?” Domandò ignaro di tutto guardandosi intorno.

Ibiki chiuse gli occhi per un istante non mostrando nessuna emozione. Certo quel ragazzino sarebbe morto se avesse commesso una cavolata del genere durante una missione, ma doveva ammettere che usare quella piccola volpe per ricavare informazioni era una tecnica interessante. Dando una rapida occhiata a tutti contò varie squadre eliminate perchè sorpresi a imbrogliare più volte.

“Ora vi comunicherò la decima domanda, prima però c'è un'altra regola. Chi deciderà di affrontare questa domanda e la sbaglierà gli sarà cancellato il diritto di frequentare nuovamente l'esame chunin. Chi invece si ritira potrà ritentare nuovamente l'esame la prossima volta.” Spiegò Ibiki con sguardo freddo e vigile scrutando i presenti.

-Bhe anche se va male basterà trovare un altro modo per farsi un reputazione.- Pensò Naruto.

Solo poche squadre si ritirarono mentre la maggior parte decisero di affrontare la domanda. Ibiki scosse la testa e sospirò. Il biondo e quella volpe avevano distrutto l'atmosfera di disagio e oppressione che aveva costruito all'inizio della prova, facendo in modo che gli altri genin si rilassassero.

“Bene, a tutti quelli che sono rimasti complimenti. Avete superato la prima prova.” Disse Ibiki con un ampio sorriso.

Ad un tratto sfondando la finestra in fondo all'aula dove si trovava la cattedra entrò qualcuno avvolto completamente in uno straccio nero, dal quale uscirono quattro kunai che si impiantarono due sul soffitto e due a terra aprendo lo straccio davanti alla lavagna. Ora a fianco di Ibiki di fronte allo striscione si trovava una ragazza che scrutava tutti i genin con un sorriso alquanto inquietante.

“Te ne sono rimasti parecchi Ibiki, la prima prova è stata decisamente troppo semplice.” Sbuffò incrociando le braccia al petto.

-E questa svampita chi è?- Pensò Naruto osservandola con sguardo indagatore.

“Quest'anno ci sono parecchi tipi interessanti.”

“Poco importa, ci penserò io a sfoltirli. Ora tutti quanti ascoltatemi! Sono Anko Mitarashi e sarò l'esaminatrice per la seconda prova. Ora muovetevi e seguitemi.” Ordinò prima di saltare fuori dalla finestra da cui era entrata.

 

Poco dopo.

 

In breve tempo tutti avevano raggiunto Anko davanti ad uno dei cancelli che portavano alla foresta della morte. La maggior parte dei genin stavano ascoltando la spiegazione della prova, mentre altri erano in disparte a parlare o a tenere d'occhio gli altri, prestando però sempre attenzione alla spiegazione dell'esame.

“È una fortuna che prima non ci abbiano bocciati, devi fare più attenzione altrimenti rischi che il piano fallisca ancora prima di cominciare.” Disse Haku a Naruto e alla piccola volpe tornata sulla testa del biondo.

“Scusa Haku. Non aveva capito che il test metteva alla prova la nostra capacità di ricavare informazioni. Se lo avessi saputo non mi sarei agitato tanto per rispondere ad almeno una domanda. Scusami.” Disse guardandola con occhi supplicanti.

Haku sorrise dolcemente al comportamento infantile di Naruto e gli posò una mano sulla spalla.

“Dai non è andata cosi male. Grazie ad Akitsu ti sei fatto mettere in mostra già dalla prima prova.”

“Vero! Ancora un po di fama e saremmo pronti a mettere in atto il nostro piano.” Disse Naruto sghignazzando.

“Dobbiamo muoverci.” Disse Akitsu indicando con il muso il tendone dove consegnavano i rotoli del cielo e della terra.

“Si. Andiamo!” Disse Naruto con rinnovato vigore, seguito presto dalla ragazza di ghiaccio.

Poco lontano da loro Yugito aveva ascoltato attentamente la loro conversazione, sperando di capire cosa passasse per la testa del possessore del Kyuubi.

“Yo Yugito, scoperto nulla?” Domandò Bee vedendo il biondo allontanarsi.

“Sembra che Naruto abbia una sorta di piano da compiere durante gli esami. Non so di cosa si tratti nello specifico però.”

“Appena possiamo al piccolo nove chiediamo ♪” Canticchiò Bee.

“Non credo sia cosi idiota da spifferare tutto. Ma possiamo sempre provare.” Disse avviandosi anche lei a prendere il rotolo.

 

Qualche minuto dopo.

 

Naruto, Haku e Akitsu trasformata in forma umana si trovavano in piedi alla base di un grande albero formando un cerchio.

“Ora ci dividiamo e ci prenderemo più rotoli possibili per ridurre le squadre nemiche da affrontare in seguito. Ci ritroveremo qui appena inizierà a calare il sole, meglio non muoversi da soli quando è buio.” Disse Naruto prestando attenzione intorno a lui.

Le due ragazze fecero un segno d'assenso prima che tutti e tre si allontanassero in direzioni diverse.

 

Alcune ore dopo.

 

“E anche questa è andata.” Disse Naruto con un ampio sorriso.

Si avvicinò ai tre genin di Konoha che aveva appena sconfitto e iniziò a frugare nelle loro tasche finchè non trovò il rotolo del cielo.

“E con questo fanno otto. Direi che può bastare.” Pensò ad alta voce inserendo il rotolo nello zaino insieme a tutti gli altri e volgendo lo sguardo verso il cielo, diventato ormai rosso per via del sole che calava.

Ad un tratto Naruto sentì un brivido percorrergli la schiena e si girò di scatto non trovando nessuna minaccia. Facendo un respiro profondo si calmò e si guardò intorno ascoltando attentamente ogni suono. L'atmosfera che si respirava in quel momento era simile a quando aveva incontrato Zabuza per la prima volta, ma questa volta era molto peggio. Quando riuscì a sentire il suono di uno scontro in lontananza, non perse tempo a pensarci e si diresse subito verso la sorgente dell'intento omicida che opprimeva l'area saltando di albero in albero, finchè non raggiunse le vicinanze del luogo dello scontro e si nascose tra le foglie di un ramo.

“Prendo in prestito la tua mano Orochimaru.” Disse Anko afferrando la mano sinistra dello strano uomo con la faccia rovinata, mentre l'altra mano era bloccata al tronco insieme a quella di lui impiantate da un kunai.

Naruto per un momento vide la sagoma distorta di un serpente viola a due teste uscire dal ramo alle spalle della donna.

“Vorresti suicidarti insieme a me? Quella è solo una mia copia.” Disse l'uomo che si era spostato in un ramo su un albero vicino.

“Mi deludi. Ora che sei una rispettabile jonin di questo villaggio non mi aspettavo che usassi le tecniche che ti ho insegnato io.” Continuò con un ghigno di scherno e alzò l'indice e il medio concentrando una piccola quantità di chakra intorno a se e Anko cadde in ginocchio tenendosi il collo.

“Non dirmi che sei venuto per uccidere l'hokage.” Disse la ragazza più come una domanda respirando a fatica.

Naruto resta calmo e ragiona. È totalmente fuori dalla tua portata.” Avvertì Kurama nella testa del ragazzo ma questo aveva cominciato a stringere i pugni con forza e prestava totale attenzione all'interazione dei due davanti a lui.

“Uhuhu... Forse si forse no. Ora come ora quel vecchiaccio non è la mia priorità. Pensavo di lasciare il segno maledetto a qualche ninja notevole. Il piccolo erede del clan Uchiha sarà un perfetto contenitore per me in futuro.” Rispose strappandosi la parte di faccia rovinata, rivelando sotto di essa la pelle bianca senza un graffio.

“Non provare a sospendere l'esame Anko. Ci sono anche tre sottoposti del mio villaggio che partecipano all'esame e ho intenzione di vedere cosa succede fino alla fine. Se qualcuno proverà ad intralciarmi sarà la fine per il villaggio della foglia e ogni suo singolo abitante.” Avvertì iniziando a scomparire in una nuvola di fumo partendo dai piedi, ma venne scagliato contro il tronco di un albero vicino da un pugno in pieno volto.

Anko spalancò gli occhi totalmente sorpresa quando vide Naruto in piedi dove si trovava fino ad un istante fa il suo vecchio maestro.

“Non so chi sei o cosa vuoi. Ma non ti permetto di parlare male del vecchio hokage e di minacciare le mie persone care che vivono in questo villaggio.” Disse Naruto puntando il pugno contro Orochimaru.

“Uhuhu le tue persone care? Non temere, ti prometto che quando giungerà il momento le eliminerò personalmente con le mie mani.” Ridacchiò l'uomo allungando il corpo intorno al ramo sopra al cratere che aveva creato nel tronco.

“Vedi di chiudere quella boccaccia.” Ringhiò Naruto con disprezzo.

Il biondo saltò sul ramo dove si trovava l'uomo serpente e corse verso di lui con l'intenzione di colpirlo nuovamente. Orochimaru alzò una manica mostrando un strano tatuaggio che gli saliva lungo il braccio e passò con il pollice una scia di sangue su di esso. Con uno sbuffo di fumo comparve un gigantesco serpente che scagliò in aria Naruto colpendolo con il muso come se niente fosse. Anko vedendo quello che stava accadendo cercò di alzarsi per salvare il moccioso, ma il dolore lancinante provocato dal segno maledetto la costrinse nuovamente in ginocchio.

“Dannazione! Tecnica dell'ombra del serpente!” Convocò la tecnica Anko e dalla sua manica uscirono due serpenti che si scagliarono contro Orochimaru posizionato sulla testa del serpente gigante.

Con un sorrisetto l'uomo congiunse le mani difronte a se e soffiò fuori una vampata di fuoco che incenerì i due serpenti.

“Non pensavo che giocando con quel moccioso ti saresti ingelosita cosi Anko. Ora penso anche a te.” Disse con il sorriso diventato un ghigno e il gigantesco serpente spalancò le fauci diretto verso di lei.

Quando il serpente era vicino alla ragazza dal cielo cadde Naruto come un fulmine rosso e colpì il serpente con un potente calcio sul muso che lo fece svenire.

Ci resterai secco prima o poi se continui a fare l'eroe.” Disse con un sospiro Kurama scuotendo la testa, sapendo che ormai convincerlo a scappare era inutile.

Naruto ora stava in piedi tra Anko e il serpente svenuto. Gli occhi rossi avevano le pupille dilatate e le unghie, come i canini e i segni sulle guance erano diventati più pronunciati. Il chakra rosso che fuoriusciva da lui lo aveva avvolto come un mantello e un prolungamento simile ad una coda si era avvolto intorno ad Anko. La jonin sapeva benissimo a chi appartenesse quel strano chakra, e quando vide che si avvolgeva intorno a lei si ritrasse pronta a provare un dolore ancora peggiore di quello precedente, ma al contrario gli effetti del segno maledetto sembrarono svanire, e perse conoscenza a causa della fatica.

“Non mi aspettavo di trovare il contenitore del nove code in questo posto.” Disse Orochimaru tirando velocemente fuori la lingua e bloccando i movimenti di Naruto con essa.

“Lasciami andare schifoso serpente!” Ordinò Naruto dimenandosi senza successo.

L'uomo tirò il ragazzo alla sua altezza e gli alzò la maglia scoprendo il sigillo sulla pancia.

-Mhmm sembra che il ragazzo stia usando il potere del demone di sua spontanea volontà.- Pensò osservando il sigillo.

“Sigillo pentastico!” Disse piantando le cinque dita intorno al sigillo che rinchiudeva il Kyuubi.

In un attimo il chakra che aveva avvolto il ragazzo iniziò a dissolversi e i tratti demoniaci iniziarono a rittrarsi.

-Dopo dodici anni mi aspettavo che il sigillo si stesse rompendo, ma non mi aspettavo che il chakra del Kyuubi reagisse in simbiosi con quello del ragazzo. Potrebbe essere un soggetto interessante in futuro.- Pensò rilasciando il ragazzo che teneva bloccato con la lingua ma quando la stava per ritirare venne afferrata e strattonato verso il biondo. Naruto colpì Orochimaru in pieno volto spingendolo qualche metro indietro e quando questo si preparò a reagire vide il ragazzo cadere in ginocchio svenuto e rotolare giù dal serpente atterrando a terra con un forte tonfo. Sentendo qualcosa colarli sul viso Orochimaru portò la mano sulla fronte, ma dove doveva trovarsi il copri fronte del suono ora risaltavano cinque segni lasciati dagli artigli del ragazzo.

“Uhuhu si, sarà decisamente interessante.” Disse riuscendo a scorgere nella mano del ragazzo il suo copri fronte e se ne andò in uno sbuffo di fumo.

 

Qualche ora dopo.

 

Anko aprì gli occhi di scatto e si alzò immediatamente a sedere. Nonostante fosse notte fonda riusciva a distinguere benissimo le bianche maschere rappresentanti degli animali indossate dalle squadre speciali di Konoha intorno a se.

“Anko cosa è successo?” Domandò uno degli uomini.

La ragazza si portò una mano alle tempie ripensando allo scontro contro Orochimaru e dell'arrivo del moccioso.

“Il ragazzo. Dove è il moccioso?” Chiese guardandosi intorno.

“Non c'era nessun altro oltre a lei.” Rispose un altro anbu.

Anko passo per un attimo le dita sul segno maledetto, ripensando come il ragazzo lo avesse soppresso con il chakra del demone.

“Ordinate a tutti i jonin di mantenere la guardia alta, Orochimaru è tornato ma non so ancora le sue vere intenzioni.”

“Se è Orochimaru dobbiamo subito interrompere l'esame.”

“No, tra i partecipanti ci sono anche dei suoi uomini, e poi non sappiamo come potrebbe reagire. Avviserò l'Hokage e gli dirò tutto quello che ho scoperto, sarà lui a decidere cosa fare. Voi allertate i jonin per il villaggio ma che nessuno agisca chiaro?”

Gli anbu intorno a lei annuirono e sparirono in un lampo, seguiti subito dopo da lei.

 

Poco lontano.

 

“Cavolo che male.” Mugugnò Naruto girandosi di lato e tenendo le mani premute all'altezza del sigillo che bruciava.

“Ti avevo avvertito che a forza di fare l'eroe avresti rischiato.” Lo sgridò Kurama con voce calma passandogli una mano sulla fronte che scottava.

Naruto borbottò ancora qualcosa chiudendosi ancora più a palla sperando che stringendo le braccia al ventre allietasse il dolore. La ragazza con i capelli rossi si sedette accanto a lui sul pavimento bagnato della sua prigione e osservò i cancelli della gabbia attorcigliati da numerosi serpenti che strisciavano uno sull'altro.

“Finchè non riuscirai a spezzare il nuovo sigillo non potrai più usare il mio chakra o comunicare con me, ma ci sarò sempre.” Disse con un piccolo sorriso notando che il ragazzino si era addormentato.

 

Esterno del sigillo.

 

Il corpo inconscio di Naruto giaceva vicino ad un piccolo falò scoppiettante, riparato dalla vista esterna da due grandi massi sui lati e da un albero che chiudeva uno dei due accessi. L'unico modo di accedere in quel piccolo rifugio naturale era dall'alto o dall'unico accesso lasciato aperto tra le due rocce che dava su un piccolo fiumiciattolo. Sedute dall'altra parte del falò a vegliare sul ragazzo svenuto si trovavano Akitsu e Haku immerse nel silenzio. Le due ragazze dopo che si furono ritrovate attesero l'arrivo del loro compagno in uno stato di inquietudine che aumentava man mano che il tempo passava. Quando percepirono il chakra di Kurama in lontananza si diressero il più velocemente possibile verso di esso. Una volta arrivate trovarono Naruto a terra svenuto a fianco ad un gigantesco serpente anch'esso svenuto. Ora si trovavano la, ad osservare il ragazzo che si stringeva il ventre con le braccia e il volto imperlato di sudore. Ogni dieci minuti Haku si sarebbe spostata e avrebbe posato una mano sulla fronte di Naruto abbassandoli la febbre utilizzando il ghiaccio, mentre Akitsu continuava a fissare con sguardo vuoto il copri fronte che il biondo stringeva tra le dita quando lo trovarono.

“Come sta?” Domandò Akitsu alla compagna tornata a sedersi accanto a lei.

“Non bene. La febbre continua ad alzarsi, e sembra che il suo stesso chakra sia andato in confusione a causa del strano sigillo posto sopra quello di Kurama.” Rispose Haku.

“Appena si alza il sole andiamo a cercare quei tre del villaggio del suono.” Disse Akitsu stringendo con forza il copri fronte di metallo tra le mani torcendolo.

 

Mattina.

 

“Ti prego Sasuke... Smettila.” Pregò Sakura abbracciando da dietro il moro.

Piano piano il sigillo maledetto che si era espanso per metà del corpo di Sasuke inizio a ridursi fino a tornare alla sua forma base sul collo.

“Sasuke, sei troppo forte per noi.” Disse Dosu posando a terra il proprio rotolo.

“Prendi questo rotolo per ringraziarti della tua generosità.” Disse avvicinandosi verso Zaku con le braccia distrutte da Sasuke, e Kin piuttosto contusa.

Dosu si sentì improvvisamente afferrare ad una gamba e sollevare per aria prima di essere sbattuto a terra con violenza due volte e lanciato in direzione dei suoi due compagni. Quando si voltò per vedere chi lo avesse attaccato cosi all'improvviso restò pietrificato come tutti i ninja della foglia presenti nel vedere un lungo braccio nero uscire dal terreno, che si dimenò e contorse prima di svanire in una pozza nera.

“C-cosa era?” Domandò Kin intimorita dalla cosa che aveva visto.

“Proprio voi stavamo cercando.”

Tutti videro Haku in piedi poco lontana dai tre ninja del suono. Dosu stava per aprire bocca quando senti una leggera risata ancora alle sue spalle e voltandosi vide una ragazza mai vista formarsi davanti ai suoi occhi dalla pozza nera da cui era uscito il braccio.

“Neji?” Domandò Tenten al compagno vedendolo che si era improvvisamente irrigidito.

“Chi sono?” Chiese Choji a Shikamaru.

“Uff come faccio a saperlo?” Sospirò il ragazzo grattandosi la testa e guardando le due arrivate.

“Quella con i capelli lisci se non sbaglio è la nuova compagna di Naruto, mentre l'altra non so chi sia.”

“Anche l'altra è una compagna del ragazzo.” Continuò Neji rivolto verso i suoi due compagni che avevano ascoltato Shikamaru, e tornando poi a osservare Akitsu con il byakugan attivato.

L'attenzione di tutti venne attirata dai ninja del suono ora agonizzanti a terra. Zaku era riverso a terra svenuto, mentre Dosu aveva le braccia e le gambe impallate al terreno da dei spuntoni di ghiaccio ma era ancora cosciente. Akitsu intanto aveva preso Kin per il collo con un solo braccio e la aveva sollevata da terra come niente.

“Ora per l'ultima volta, uno di voi è cosi gentile da venire con noi? Sapete, non vorrei dover diventare violenta.” Disse Akitsu con un sorrisetto, trattenendo a stento la voglia di pestare a sangue quei tre.

“S-si.” Rispose Kin aggrappandosi alla mano cercando di allentare la presa.

“Ottimo!” Disse Akitsu lasciandola cadere a terra in malo modo.

“Andiamo. È passato già troppo tempo.” Disse Haku iniziando a incamminarsi verso il loro rifugio provvisorio.

Rin si alzò barcollante aiutata in parte da Akitsu che le fece segno di seguire Haku e lei chiuse la fila.

-Prima Sasuke e ora questo Naruto. Che cosa hai in mente di fare Orochimaru?- Pensò Dosu iniziando a concentrare le vibrazioni provocate dai suoi bracciali per frantumare gli spuntoni di ghiaccio che lo bloccavano.

I genin della foglia si guardarono non dicendo nulla, non capendo cosa fosse successo tra i compagni di Naruto e il trio del suono.

 

Rifugio provvisorio.

 

Kin era inginocchiata a fianco di Naruto e controllava il sigillo sul ventre di Naruto, mentre le due ragazze attendevano fuori stando in allerta per eventuali nemici.

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Capitolo 15
*** Fine della seconda prova e inizio dei preliminari ***


Kin era inginocchiata a fianco di Naruto tenendo gli occhi chiusi ormai da ore. Appena portata da Naruto osservò il sigillo del suo maestro, in corrispondenza di un altro sigillo più complesso. Cercò di convincere le due ragazze che non ne sapeva nulla, che non conosceva il modo per scioglierlo, ma solamente guardando l'espressione che avevano decise di tentare qualcosa con un piccolo sigillo da lei creato. Questo sigillo era fatto apposta per bloccare il chakra dei prigionieri cosi da farli soffrire e impedirgli di combattere. Sperava sinceramente che il suo sigillo riuscisse a neutralizzare gli effetti degli altri, e che Naruto si svegliasse presto. Ora aveva le mani posate sopra lo stomaco del ragazzo dando l'impressione a chi la guardava che stesse facendo qualcosa. In realtà la sua mente era totalmente in confusione e non riusciva a compiere dei pensieri coerenti, era ancora spaventata dalle due ragazze, sopratutto da Akitsu. Ogni tanto sentiva i loro occhi su di lei osservarla attentamente per poi spostarsi nuovamente. Kin fece un grande respiro cercando di rilassarsi, riuscendo a calare la tremarella che si era impossessata di lei. Aprendo gli occhi osservò il viso del ragazzo addormentato davanti a lei e si morse il labbro incerta, pensando se i suoi compagni o il suo maestro si sarebbero spinti a tanto per lei come Akitsu e Haku stavano facendo per il ragazzo.

-No non lo farebbero...- Pensò scuotendo la testa muovendo i capelli a destra e a sinistra.

-Cavolo che male...- Pensò Naruto riacquistando coscienza.

Lo stomaco gli faceva un male assurdo, ancora più di quando Orochimaru lo aveva colpito. La testa gli doleva e l'unico suono che riusciva a sentire era un fastidioso fischio dentro le sue orecchie.

-Kurama?- Chiamò dentro di se.

Era già passato qualche minuto da quando era diventato cosciente, e ancora la sua coinquilina non aveva fiatato. Ogni volta che stava male o c'era qualcosa che non andava la volpe gli avrebbe parlato dolcemente, lo avrebbe spronato, oppure avrebbe fatto qualche commento sprezzante o ironico quando avrebbe fatto qualcosa di sbagliato. A Naruto gli venne un groppo in gola non sentendo una parola, nonostante i suoi continui richiami. Quando sentì un spostamento d'aria sulla pelle decise di aprire gli occhi anche se riluttante e vide una ragazza che scuoteva la testa inginocchiata al suo fianco.

“Hey...” Chiamò Naruto con voce bassa.

Per poco Kin non fece un balzo strillando quando sentì la voce del ragazzo cosi all'improvviso.

“H-hey.” Rispose cercando di mettere una faccia più composta possibile inutilmente.

“Hai paura?” Domandò Naruto con una punta di preoccupazione alzando un sopracciglio percependo che la ragazza era ancora agitata e nervosa.

-Ma che cavolo gli prende a questi?! Prima quelle due diventano dei mostri perchè preoccupate per il ragazzo, e ora lui si preoccupa se io sono spaventata?- Pensò Kin .

In quel breve lasso di tempo l'espressione della ragazza cambiò da confusa, a stupita, ad arrabbiata e infine incerta.

“Ciao Aky, ciao Haku.” Salutò il biondo con un ampio sorriso vedendo le sue due amiche avvicinarsi.

“Come stai?” Domandò Akitsu.

“Bene. Ma cosa è successo?” Chiese alzandosi a sedere, sentendo qualcosa di strano nel muoversi.

Akitsu e Haku gli spiegarono brevemente cosa era successo da quando lo avevano trovato a ora che si era svegliato, tralasciando il trattamento che avevano riservato ai ninja del suono.

“Quindi adesso non posso più usare il chakra?” Domandò curioso a Kin.

“No tu lo puoi sempre forzare ed usarlo, ma questo attiverebbe il mio sigillo causandoti un grande dolore. È l'unica cosa che mi è venuta in mente per poter fermare il chakra fuori controllo. Mi dispiace.” Disse alla fine chinando la testa aspettandosi una reazione di sgomento e di ira.

“Bhe c'è poco da fare, appena finita la prova chiederò a Yoken e Zabuza se sanno sciogliere il sigillo.” Rispose con un ampio sorriso.

“Aspetta non sei arrabbiato?” Chiese confusa.

Visto come erano Akitsu e Haku quando la avevano presa, pensava che questo ragazzo fosse cento volte peggio.

“Scherzi? Se non fosse per te probabilmente non mi sarei ancora svegliato.”

Con una piccola spinta Naruto si alzò in piedi e faceva una grande fatica a restare semplicemente in equilibrio. Vedendo come il ragazzo inciampava sui suoi piedi e dimenava le braccia ogni volta che stava per cadere Haku rivolse a Kin uno sguardo confuso.

“I ninja crescono usando il chakra anche per le più piccole cose. Quando il chakra viene bloccato cosi bruscamente è normale che il corpo si senta sbilanciato, come se mancasse una parte di se.” Rispose in fretta per paura di un altro scatto d'ira da parte sua.

 

Poco lontano.

 

Seduta ad un ramo Yugito osservava Naruto aggrappato ad Akitsu cercando di restare sulle sue gambe.

'Avresti dovuto togliergli il sigillo quando le due ragazze si erano allontanate.' Commentò Matatabi al suo interno, cercando di non ridere nel vedere il ragazzino cadere un'altra volta.

'Volevo vedere cosa avevano in mente. Non mi aspettavo che sarebbero tornate con una ninja del suono.' Rispose la ragazza senza distogliere lo sguardo dal gruppo.

'Ti sei fatta un'idea su che piano sta lavorando il ragazzino?'

Il ninja della nuvola scosse la testa.

'E tu?'

'Un'idea molto vaga me la sarei fatta.' Rispose vedendo il jinchuuriki della volpe a nove code porgere due rotoli alla ragazza del suono.

'E cioè?' Chiese curiosa assistendo alla stessa scena.

'Se è quello che penso io lo vedrai presto. E se giochi bene le tue carte di bella seduttrice potresti far parte di questo piano anche tu.' Disse l'enorme gatto con voce suadente.

Yugito in risposta emise un solo sospiro per il comportamento del suo prigioniero. Dopo tutti quegli anni di convivenza si era rassegnata al comportamento lussurioso e giocoso di Matatabi.

 

Rifugio.

 

“S-sei sicuro?” Domandò Kin incerta guardando il rotolo della terra e del cielo nelle mani del ragazzo.

“Certo! Abbiamo sconfitto parecchie squadre quindi giunti a questo punto sarebbe difficile trovare altri rotoli per il tuo team.”

La ragazza allungò lentamente le mani aspettandosi che la colpisse o che le altre due la eliminassero appena presi i rotoli, ma non successe nulla anche quando gli afferrò.

“Ti andrebbe di unirti al mio clan?” Domandò di punto in bianco Naruto.

“Che cosa?! Te ne rendi conto che è per colpa del suo capo se ora sei in questo stato?” Domandò Akitsu con un ringhio.

“Ma sento che lei è buona. E poi non mi ha fatto nulla se non aiutarmi.” Rispose parecchio intimorito.

“Bha spero che tu sappia quello che fai.” Disse con una scrollata di spalle riprendendo la forma di volpe.

“Bene ora noi ci muoveremo verso la torre. Ci vediamo la Kin-chan.” Salutò con un ampio sorriso Naruto iniziando a muoversi barcollando con Akitsu dietro.

“È strano.” Pensò ad alta voce Kin riscuotendosi dai suoi pensieri.

“Vero, ma puoi contare sempre su di lui se serve, e su di noi.” Rispose Haku sorridendole dolcemente prima di passarle a fianco e seguire gli altri due.

 

Base della torre.

 

La squadra di Naruto arrivò alla base della torre dopo alcune ore. Dopo parecchi tentativi di camminare da solo Naruto cedette all'invito di Haku di trasportarlo sulle spalle, dicendogli che se si muovevano troppo lentamente erano facili bersagli. Una volta varcata una delle porte posizionate intorno alla torre il gruppo si trovò in una grande stanza con una iscrizione appesa nel muro davanti l'entrata.

“Ora dobbiamo aprire i due rotoli e aspettare che succeda qualcosa.” Disse Haku dopo aver letto l'iscrizione.

Akitsu ripresa la forma umana prese due rotoli dalla sua sacca e li aprì stendendoli a terra. Dai rotoli fuoriuscì una nube di fumo che iniziò a diradarsi da subito.

“Complimenti avete superato la seconda prova. Ci avete messo decisamente troppo.” Annunciò con voce annoiata Zabuza comparendo dal fumo.

Vedendo i ragazzi davanti a lui lo spadaccino della nebbia prese qualche istante ad osservarli in silenzio.

“Sei in uno stato pietoso.” Disse alla fine rivolto a Naruto ancora sulla schiena di Haku.

“Hey non sono in uno stato cosi orribile.”

“Ok ok. Ora spostiamoci agli alloggi in cima alla torre. Anche se ci avete messo più del doppio di quanto mi sarei aspettato da voi mancano ancora tre giorni circa alla conclusione del test.” Disse Zabuza andando verso le scale.

 

Lato opposto della torre.

 

Il trio del suono era riuscito a raggiungere l'entrata ovest della torre dove gli attendeva Orochimaru appoggiato al muro con il volto nuovamente cambiato.

“E allora come è Sasuke?” Domandò con un sorriso che si allargava sempre di più.

“È riuscito a sopprimere l'influenza del sigillo maledetto, ma se non fosse intervenuta la sua compagna probabilmente ne sarebbe stato consumato.” Rispose Dosu.

“Bene bene, non mi aspettavo nulla di meglio. Ottimo lavoro.” Disse staccandosi dal muro e iniziando ad allontanarsi.

“Aspetta! Non ci avevi avvertito che avresti giocato con un altro ragazzo. Ce lo dovevi dire!” Esclamò Zaku stringendo i denti arrabbiato.

“Un altro ragazzo?” Domandò sorridendo sfacciatamente al suo allievo.

“Si chiama Naruto. Non so che piani tu abbia per lui ma ci dovevi dire che mostri erano i suoi compagni.”

“Oh vero. Gli ho solo mandato in confusione il chakra con un sigillo cosi che non vi intralciasse con Sasuke. È stato un problema?” Domandò iniziando ad incuriosirsi.

Dosu gli spiegò dell'assalto ricevuto dalle due ragazze e descrisse le tecniche che avevano usato, mentre Kin disse rapidamente cosa aveva fatto quando la avevano portata dal ragazzo.

“Interessante, non mi aspettavo che avesse compagni cosi unici. È tutto?” Domandò puntando gli occhi alla ragazzina davanti a lui.

“Si.” Risposero i ninja del suono.

“Davvero? Avanti Kin, si vede che nascondi qualcosa.” Disse posando la punta dell'indice sotto il mento della ragazza e alzandolo cosi che lo guardasse negli occhi.

“D-Dopo che si fu svegliato mi ha dato i due rotoli per passare la prova e mi ha chiesto di entrare nel suo clan.” Rispose spaventata.

I suoi due compagni la guardarono confusi, sapevano solo la storia dei rotoli e nient'altro.

“E tu cosa hai risposto?” Domandò Orochimaru con uno strano sorriso nascergli sulle labbra.

“S-se ne sono andati prima che potessi rispondere.” Rispose cercando di distogliere lo sguardo.

“Tu vorresti entrarci nel suo clan?” Domandò cambiando il sorriso di prima in uno dolce.

Kin rimase in silenzio non sapendo cosa rispondere. Non aveva mai avuto una vera famiglia e vedere come Akitsu e Haku avevano agito per Naruto le avevano fatto venire voglia di far parte di quel gruppo. La cosa che la frenava però era la paura di essere considerata una traditrice da Orochimaru, e che questo non gliela facesse passare liscia.

“Allora?” Domandò nuovamente il ninja leggendario.

“S-si.” Rispose chiudendo gli occhi.

Dosu e Zaku rimasero in silenzio aspettando una mossa da Orochimaru. Se lui la avesse considerata una traditrice loro la avrebbero trattata come tale.

“Kin, se vuoi unirti a loro puoi. Sei la mia cara allieva e voglio vederti felice. Sarà un'esperienza interessante, se ti trovi bene puoi restare con loro e se invece non è come te lo aspettavi puoi tornare sempre da me.” Rispose sorprendendo tutti.

“Davvero?”

“Si. Ora muovetevi ad entrare prima che qualcuno si inizi a insospettire di noi.” Disse alla fine mostrando ancora il suo sorriso caldo ai tre allievi prima di allontanarsi.

Dopo che il loro maestro fu scomparso dalla loro vista i tre ninja entrarono nella torre con Kin che si sentiva decisamente più leggera.

'Situazione davvero interessante. Non vedo l'ora di vedere come crescerà questo clan Naruto Uzumaki.' Pensò Orochimaru leccandosi le labbra.

Poi il suo pensiero tornò a Kin e ridacchiò.

'Le spie migliori sono decisamente quelle che non sanno di esserlo.' Pensò con il sorriso di prima tornato a deformargli il volto, cancellando ogni traccia di quel falso sorriso dolce che era riuscito a fare.

 

Cima della torre.

 

L'ultimo piano della torre era composto da degli alloggi che servivano ad ospitare i concorrenti che avessero terminato la seconda prova con largo anticipo. Il piano aveva quattro corridoi che si incrociavano al centro, ai lati di ogni corridoi c'erano le camere. Tutti i corridoi terminavano con una terrazza sull'esterno, eccetto uno che terminava su delle scale che portavano al piano di sotto. Ogni alloggio era composto da tre letti e un tavolino con tre sedie. Al centro del piano si trovava una grande sala comune con un grande tappeto a terra, sopra il quale erano stati posizionati diversi divani e poltrone messe in cerchio cosi che chi sedeva vedeva tutti gli altri. Al centro era posizionato un grande tavolo rotondo e attaccato al soffitto sopra di esso un lampadario di cristallo.

“Questa sala è più grande del mio appartamento.” Esclamò Naruto guardando con occhi sognanti la sala.

“Questa è la vostra camera.” Disse Zabuza non calcolando il ragazzo che continuava a guardarsi intorno ed entrò nella stanza.

Dopo che furono tutti entrati Haku posò Naruto con i piedi a terra e lo fece sedere su una sedia, le altre due furono occupate da lei e Zabuza, mentre

Akitsu si sedette su uno dei letti.

“Bene. Adesso spiegami rapidamente perchè non riesci nemmeno a fare due passi da solo.” Disse Zabuza osservando attentamente il biondo.

Naruto descrisse allo spadaccino il suo scontro contro Orochimaru e di che tecnica avesse usato per creargli il sigillo. Continuò poi con il descrivere il secondo sigillo posto da Kin per aiutarlo a stabilizzare il chakra.

“Capisco. Orochimaru è uno dei tre ninja leggendari, e se ti ha lasciato in vita probabilmente non ti ha visto come una minaccia, oppure vuole giocare con te in futuro.” Disse Zabuza quando il ragazzo terminò di parlare.

“Giocare?” Domandò Naruto inclinando la testa.

“Ad alcuni ninja piace affrontare avversari sempre più forti, magari avrà visto in te del potenziale e vorrà affrontarti quando sarai più forte.”

“Capito. Per quanto riguarda il sigillo sapresti toglierlo?”

“Ti do l'aria di uno che tiene in vita i suoi avversari e usa sigilli su di loro?” Domandò incrociando le braccia e alzando un sopracciglio.

Naruto fissò Zabuza per qualche secondo dritto negli occhi pensando attentamente a che risposta dare.

“No.” Rispose alla fine con un sospiro rassegnato.

“Bene, se trovo qualcuno che può aiutarti te lo farò sapere. Voi preparatevi per l'ultima prova intanto.” Disse prima di alzarsi e uscire dalla porta, lasciando i ragazzi da soli.

“Ora che si fa?” Domandò Naruto alle due compagne.

“Dovremmo riposare. L'ultima prova si fa sempre parecchi giorni dopo il termine della seconda, ma non possiamo sapere se quest'anno sarà come gli altri.” Rispose Haku.

“Già hai ragione.” Disse alzandosi in piedi e raggiungendo il letto al centro senza cadere a terra.

“Hey Naru, ti va un po di compagna?” Chiese Akitsu lanciando un sorrisetto di sfida ad Haku.

Non ricevendo risposta si voltò verso il ragazzo trovandolo già addormentato.

“Guasta feste.” Sbuffò riprendendo la forma di volpe.

“Vado a controllare che altre squadre hanno terminato la prova, vieni con me?” Domandò all'altra ragazza.

“Si.” Rispose raggiungendola e uscendo dalla stanza lasciando Naruto da solo.

 

Notte.

 

Naruto sospirò per l'ennesima volta quella notte alzandosi a sedere. In quel momento si sentiva terribilmente solo, nonostante le due ragazze occupavano i letti vicino al suo. Sentiva dentro di se formarsi un enorme vuoto, lo stesso che provava da bambino prima di incontrare Kurama. Quella volpe era diventata la sua prima amica e nonostante sapesse che era ancora dentro di lui il non poterla sentire lo faceva sentire ancora più solo. Con un altro sospiro si alzò in piedi e si diresse verso la porta. Ora si era abituato abbastanza a muoversi anche con il chakra sigillato. Accennò un sorriso lanciando un'occhiata alle sue due amiche e uscì dalla camera.

“Lo seguiamo?” Bisbigliò Akitsu.

“Senza che lui lo sappia.” Rispose Haku uscendo dal letto.

Naruto intanto aveva raggiunto la sala centrale dove incontrò solo Gaara appoggiato al muro con le braccia incrociate.

“Ehmm... Ciao, non mi aspettavo di trovare qualcuno sveglio a quest'ora.” Salutò esitante ricordandosi il nervosismo di Kurama verso di lui.

Il ragazzo lo guardò con occhi vitrei prima di staccarsi dal muro e avvicinarsi a lui con passo lento ma deciso. Naruto rabbrividì vedendo i suoi occhi pieni di rancore e odio e indietreggiò quando questo iniziò ad alzare la mano aperta puntandola verso di lui. Il biondo iniziò a vedere dei granelli di sabbia muoversi in aria intorno a lui e stava per dire qualcosa quando si sentì stringere le spalle.

“Ecco i piccoli 9 e 1 ♫.” Canticchiò Bee stringendo le spalle di Naruto con un braccio.

Naruto lo guardò sorpreso e vide vicino a lui Yugito. Gaara gli osservò senza espressione per un momento prima di tornare al suo posto sul muro.

“Sapevo che ce l'avresti fatta a superare la prova, ma non che arrivassi prima di me.” Disse Bee con un ampio sorriso sedendosi su uno dei divani tirando Naruto con se seguiti dalla ragazza.

“Ehehe credo sia stata solo fortuna. Sono arrivato solamente oggi pomeriggio.” Borbottò sentendosi in imbarazzo.

“E tu quanto ci hai messo?” Domandò Yugito rivolta a Gaara.

“Tre ore.” Rispose prima di allontanarsi da loro e tornare in camera.

“Non deve essere facile convivere con Shukaku.” Disse la ragazza guardando il ragazzo andare via.

“Perchè no?” Domandò Naruto incuriosito.

I due ninja della nuvola lo guardarono sorpresi.

“Tu sai chi è Shukaku vero?” Chiese Yugito.

“Certo! È il demone tasso ed è fratello di Kurama.”

All'insaputa di Naruto i demoni all'interno dei due ninja della nuvola scoppiarono a ridere sentendo quel commento.

Non è adorabile? Anche se è un ninja è cosi tenero e ingenuo.” Ridacchiò Matatabi.

Yugito scosse la testa e si rivolse a Naruto.

“Shukaku è conosciuto per essere molto instabile. Da quanto so ogni suo contenitore ha sofferto problemi di insonnia che portavano a seri disagi comportamentali.” Spiegò il più precisamente possibile.

“So anche che nel villaggio della sabbia il contenitore di Shukaku viene discriminato e odiato. Non oso immaginare quante volte avranno tentato di eliminarlo.” Continuò osservando attentamente la reazione del biondo.

Naruto aveva stretto i pugni rivivendo per un attimo quello che aveva vissuto da bambino ma scosse la testa scacciando subito quei pensieri.

“E noi non possiamo fare nulla? Voglio dire siamo uguali, non possiamo aiutarci?” Chiese sinceramente preoccupato guardando negli occhi la ragazza.

Aww che morale forte, e guarda che sguardo. Forza che aspetti a saltargli sopra?” Incitò il gatto di fuoco.

“Non credo possa essere aiutato, non raggiunto questo punto.” Rispose con un sospiro.

“Ok.” Disse Naruto non del tutto convinto abbassando lo sguardo.

“Hey voi sapete sciogliere i sigilli?” Chiese risollevandosi.

“Che sigilli?” Chiese Bee guardandolo curioso.

Naruto si alzò in piedi e si scoprì la pancia mostrando i sigilli ai due.

“Questo è quello che rinchiude Kurama, questo lo ha fatto uno strano tipo che mi ha incasinato il chakra e questo lo ha fatto una mia amica per bloccarmi del tutto il chakra cosi che non fosse dannoso.” Spiegò indicando i sigilli sovrapposti.

“Non mi interesso molto a queste cose ma di certo Yugito sap...” Iniziò a rispondere Bee bloccandosi sentendosi premere gli artigli della ragazza sul braccio.

“Mi dispiace Naruto ma non so proprio che sigillo sia.” Rispose Yugito.

“Va bhe troverò qualcuno che lo saprà sciogliere.” Disse ridacchiando.

“Sapete come si può liberare il demone dentro di noi?” Chiese poi distrattamente.

“Come?” Chiesero sorpresi gli altri due jinchuuriki.

“Oh niente lasciate stare. Ci vediamo presto Bee, Yugito.” Salutò sorridendo e camminando verso la sua camera.

“Aspetta! Noi abbiamo sentito che hai una specie di piano. So che non ci conosci e non ti fidi, ma tra jinchuuriki possiamo aiutarci se hai bisogno.” Disse Yugito il più amichevolmente possibile.

“Ma io mi fido. Ve lo dirò una volta fuori da questa torre. Magari potrete aiutarmi.” Rispose tranquillamente entrando nella sua stanza.

'È ancora troppo ingenuo.' Pensarono Akitsu e Haku allo stesso tempo, già tornate ai rispettivi letti.

“Ahah non è stato cosi difficile ottenere la sua fiducia come pensavi tu.” Sorrise Bee andando anche lui verso la propria stanza.

Yugito invece era rimasta seduta sul divano a pensare. Quel moccioso si fidava di loro? Solo perchè erano entrambi jinchuuriki?

“Il piccolo nove mi piace sempre di più ♫” Canticchiò Bee lasciando sola la ragazza.

 

Alcuni giorni dopo.

 

Anko era seduta su un divano ad accarezzarsi il segno maledetto con le dita.

“Ti fa ancora male?” Domandò il terzo hokage.

“No per niente, quel moccioso sa come alleviare il dolore.” Rispose sorridendo.

“Non mi hai ancora detto come Naruto ti ha aiutato.”

Anko si guardò intorno vedendo solo due ambu nella stanza oltre a loro.

“Non so come ma ha usato il chakra del Kyuubi per sopprimere il sigillo. Quando ho visto il chakra del demone uscire pensavo avesse preso il controllo del ragazzino ma non era cosi.” Spiegò sorprendendo il vecchio uomo.

“Stai dicendo che riesce a controllare il chakra del Kyuubi di sua volontà?” Domandò curioso.

“No, sembrava più che il demone gli donasse il chakra.”

“Capisco.” Disse l'uomo pensieroso lisciandosi la barba.

 

Flashback

 

Sarutobi inspirò una grande boccata di fumo dalla sua pipa e lo soffiò fuori molto lentamente scrutando il bambino agitato davanti a lui.

“Potresti ripetere Naruto?” Chiese cercando di sembrare il più tranquillo possibile.

“E-ecco, io so che dentro di me vive il Kyuubi, e volevo chiederti se ci fosse un modo per liberarla.” Chiese torturandosi le mani e guardando a terra.

Il vecchio hokage chiuse gli occhi pensando. Sperava con tutto se stesso che la prima volta che aveva sentito questa richiesta fosse uno scherzo del suo cervello causato dell'età avanzata, ma ecco che quella lieve speranza si era frantumata quando il bambino domandò ancora come liberare il demone a nove code.

“Scusa se te lo chiedo Naruto, ma chi ti ha detto che hai il Kyuubi dentro di te? E perchè lo vuoi liberare?” Chiese riaprendo gli occhi.

“Me lo ha detto lei. Una sera sono stato picchiato da delle persone e quando mi sono risvegliato ho incontrato una bambina che mi ha spiegato tutto e mi ha aiutato.” Rispose il bambino con un ampio sorriso.

“Oh davvero? E chi era questa bambina?” Chiese ricambiando il sorriso del bambino, nascondendo per l'ennesima volta la rabbia che provava verso i cittadini più violenti del suo villaggio.

“Si chiama Kurama, è Kyuubi ma il suo vero nome è Kurama. È una bambina davvero carina con lunghi capelli rossi, anche gli occhi sono rossi e strani, con le pupille lunghe e schiacciate, ha due orecchie arancioni e nove code dello stesso colore.” Spiegò entusiasto vedendo l'hokage tranquillo.

“Ahaha va bene Naruto ora calmati. Adesso non saprei come liberare la tua amica ma se scopro qualcosa te lo farò sapere.” Disse alzandosi in piedi e avvicinandosi a Naruto accarezzandogli la testa.

“Non parlare a nessuno di queste cose però, ci sono tante persone cattive in giro che non ti crederebbero e ti prenderebbero in giro.” Avvertì il terzo hokage nel modo più dolce possibile.

“Va bene, anche Kurama mi ha detto la stessa cosa.” Rispose Naruto annuendo.

“Ora scappo che mi devo allenare. Ci vediamo!” Salutò con la mano correndo fuori dalla stanza.

 

Fine flashback.

 

Hiruzen ridacchiò ripensando a quella scena. A quel tempo aveva pensato che si qualcuno aveva detto a Naruto tutta la verità per farlo soffrire, ma che il bambino invece di chiudersi in se stesso avesse creato un'amica immaginaria per metabolizzare la notizia. Ora viene a sapere che non solo quello che gli aveva detto anni fa poteva essere vero, ma che Kurama aiutava il ragazzo di sua volontà quando voleva.

“Signor hokage?” Chiamò Anko confusa per la reazione dell'uomo.

“Scusa stavo solo pensando, dove eravamo rimasti? Oh si, e dopo che ti ha guarito cosa è successo?” Domandò rivolgendo l'attenzione alla donna.

“Dopo che ha annullato il sigillo sono svenuta e quando mi sono risvegliata sia il ragazzo che Orochimaru erano scomparsi. Pensavo che avesse fatto una brutta fine finchè non ho saputo che era arrivato alla torre tra le prime squadre completando la prova.” Rispose finendo incerta verso la fine.

“E?” La incoraggiò a continuare il terzo hokage.

“Non lo so. C'è qualcosa di strano in lui che non va. Prima che iniziasse la seconda prova ho osservato tutti i partecipanti per farmi un'idea del loro potenziale, e ho potuto ricontrollare Naruto quando mi ha salvato. Non so cosa sia ma ho visto che ora ha qualcosa di diverso nei movimenti che compie.” Concluse.

“Signorina Anko scusi il disturbo.” Gracchiò la voce da un monitor nella stanza.

“Che succede?”

“La seconda prova è terminata. Sembra che siano rimaste molte squadre e secondo il regolamento bisognerà fare delle eliminatorie prima dell'ultima prova.”

“Intanto procediamo con l'esame tenendo d'occhio i movimenti di Orochimaru.” Ordinò il terzo hokage.

“Va bene.” Rispose Anko prima di sparire dalla stanza.

 

Arena della torre.

 

“Complimenti a tutti i presenti! Sono lieto di informarvi che avete superato la seconda prova.” Annunciò l'hokage in piedi davanti ad una grande statua affiancato dai vari maestri jonin.

'Sono rimaste più squadre del previsto.' Pensò Haku guardandosi intorno.

“Prima di spiegarvi l'ultima prova dovete sapere il vero significato di questo esame. L'esame per diventare chunin è in realtà una rappresentazione di una guerra tra i paesi alleati.” Spiegò Hiruzen sorprendendo la maggior parte dei presenti.

“Voi tutti non combatterete solo per diventare dei chunin, ma dovrete portare sulle spalle l'onore del villaggio che rappresentate. Come spettatori alla terza prova ci saranno molti personaggi importanti che ci richiedono le missioni, nonché i Daimyo e i capi villaggi di numerosi paesi. Alla fine della terza prova il villaggio che si è distinto di più per forza riceverà più richieste di missioni, e al contrario chi si dimostra debole subirà un notevole calo delle richieste.” Concluse il terzo hokage.

'Proprio quello che vogliamo eh Kurama?' Pensò Naruto sorridente sperando che la volpe riuscisse a sentire tutto.

“Ovviamente un secondo beneficio che deriva dall'essere riconosciuti come i più forti è il poter esercitare una pressione militare e politica con i paesi confinanti più deboli. Ora prima di continuare...” Continuò a parlare prima di venire interrotto dall'apparizione di un jonin in ginocchio davanti a lui.

“Eccomi signor hokage. Come arbitro della prova vorrei continuare io.” Disse l'uomo ancora inginocchiato.

“Prego.” Rispose il vecchio invitando a parlare.

“Piacere il mio nome è Hayate.” Disse alzandosi in piedi e voltandosi verso i genin.

“Prima di passare alla terza prova c'è una casa che vi farò fare, si tratta dei preliminari.”

“Come dei preliminari? Perchè dobbiamo sostenere un'altra prova?!” Domandò alterato Shikamaru.

“Sono rimasti ancora troppi candidati a diventare chunin. Come detto dal signor hokage ci saranno numerosi ospiti importanti ad assistere all'ultima prova. Il tempo sarà limitato e non possiamo permetterci scontri noiosi. Quindi se qualcuno vuole ritirarsi lo faccia adesso, i preliminari cominceranno subito.”

“Subito?!” Domandò Kiba sorpreso.

Kabuto sorrise osservando il suo maestro e alzò la mano.

“Io rinuncio.”

“Tu sei Kabuto Yakushi del villaggio della foglia.” Disse Hayate controllando il foglio che aveva.

“Altri rinunciatari? D'ora in poi ci saranno solo combattimenti singoli quindi non preoccupatevi per i vostri compagni.”

“Choji, tu dovresti ritirarti, la ferita alla spalla che ti ha fatto il ninja della pioggia non si è ancora chiusa. Meglio non rischiare.” Disse Shikamaru a bassa voce al suo amico.

“Esatto. Potrai tentare l'esame la prossima volta e lo passerai.” Continuò Ino incoraggiando il suo compagno di squadra.

“Ok ragazzi, ma non me ne vado, voglio vedervi vincere.” Rispose Choji alzando la mano come Kabuto.

“Anche io mi ritiro.”

“Bene.... Altri?” Domandò Hayate dopo aver segnato il nome di Choji.

“Naruto...” Chiamò a bassa voce Haku toccando il braccio del ragazzo.

“Non preoccuparti Haku. Supererò anche questa sfida.” Disse Naruto con un ampio sorriso rivolto alla ragazza.

“E io ti aiuterò.” Ridacchiò Aki dalla testa del ragazzo.

“Visto che non c'è nessun altro che si ritira cominceremo con i preliminari. Saranno scontri veri e propri e termineranno solo quando uno dei due muore o si dichiara sconfitto. A decidere del vostro destino sarà il tabellone elettronico posizionato sopra la statua che annuncerà i nomi degli sfidanti. Ora vediamo subito il nome dei due genin che dovranno affrontarsi.” Disse il giudice prima di voltarsi verso il tabellone.

In pochi secondi sul tabellone comparvero i nomi di Haku e Dosu.

“I due sfidanti rimangano qua, tutti gli altri salgano sulle balconate.” Ordinò Hayate indicando le due balconate ai lati della stanza.

“Metticela tutta Haku, io ti aspetto la su.” Le sorrise Naruto lasciando il campo insieme a tutti gli altri.

“Ciao Naruto.” Lo salutò Kakashi sorridente avvicinandosi al biondo.

“Hey maestro.”

“Come sta procedendo l'esame per adesso?” Domandò appoggiandosi alla ringhiera come il suo allievo.

“Eheh ho avuto qualche piccolo imprevisto.” Ridacchiò imbarazzato.

“Zabuza me ne ha parlato. Cosa hai intenzione di fare adesso?”

“Improvviserò. Prima di pensare ad un piano devo vedere chi sarà il mio avversario.” Rispose sicuro di se.

Kakashi scosse la testa e riportò la sua attenzione ai due ninja che stavano per iniziare lo scontro.

“Siete pronti?” Domandò Hayate ai due avversari.

I due risposero con un semplice si senza togliersi gli occhi di dosso.

“Bene, cominciate!”

Dosu saltò subito indietro evitando di poco due spuntoni di ghiaccio che gli avrebbero bloccato le gambe.

“Ho già visto queste mosse la prima volta che ci siamo incontrati, se vuoi sconfiggermi dovrai fare di meglio.” Tentò Dosu di irritare la ragazza.

Haku lo fissò con uno sguardo privo di espressione e scattò verso di lui con un pugnale fatto di ghiaccio. Il ninja del suono la schivò facilmente chinandosi e girò su se stesso colpendo la ragazza al fianco con il bracciale, emettendo numerose onde sonore al suo interno.

“È stato f...” Non riuscì a terminare la frase che cadde a terra con tre spiedi impiantati sul collo.

Hayate osservò attentamente il corpo apparentemente privo di vita del ninja del suono, per poi spostare lo sguardo verso la ragazza in piedi poco lontano.

“La vincitrice dello scontro è Haku.” Annunciò l'arbitro.

La maggior parte dei presenti erano stupiti dalla rapida vittoria della ragazza, solo in pochi erano riusciti ad intravedere i veloci movimenti che aveva compiuto.

“È solo una morte apparente.” Disse in tono freddo la ragazza passando accanto ad Hayate e finendo con un balzo a fianco di Naruto.

“Ahaha sei stata grande Haku! Sapevo che era impossibile che tu perdessi!” Rise Naruto stringendola in un forte abbraccio.

“Hai fatto parecchia scena la giù. Non ti facevo tipa da mettersi in mostra.” Disse Akitsu muovendo lentamente la coda.

“Visto il gran numero di presenti ho pensato fosse un momento buono per farsi notare.” Rispose ancora stretta nella morsa di Naruto.

“Giusto! Darò anche io il meglio di me, non vedo l'ora arrivi il mio turno.” Esclamò Naruto puntando subito gli occhi allo schermo in trepida attesa.

'Mi domando cosa avete in mente.' Pensò Kakashi avendo assistito alla scena.

'Un controllo cosi preciso del ghiaccio può essere dovuto solo da un'abilità innata.' Constatò Orochimaru piacevolmente sorpreso, vedendo il corpo della ragazza colpito da Dosu sgretolarsi in piccoli frammenti di ghiaccio.

“Uff non tocca a me.” Sospirò il biondo vedendo comparire i nomi di Bee e Shino sullo schermo.

I due nuovi contendenti si spostarono al centro del campo.

“Bene, siete pronti?”

“Oh yea! Pronto a cominciare quando vuoi ♫” Canticchiò Bee muovendo le braccia.

“Mi ritiro. Non ho speranza contro di lui.” Rispose invece Shino tornando al fianco del suo team.

“Shino?! Ma che cacchio combini?! Avresti dovuto affrontarlo!” Urlò alterato Kiba.

“I miei insetti mi hanno avvertito che lui è totalmente fuori dalla nostra portata.” Rispose Shino senza sentimento nella voce.

“Kiba, probabilmente Shino ha fatto la scelta migliore. Io non ho la percezione come gli insetti di Shino, ma se hanno avvertito che era troppo pericoloso è cosi.” Disse Kurenai al suo allievo.

Appena i nomi di Shino e Bee scomparvero dallo schermo apparvero i nomi di Sakura e Kin. Le due ragazze scesero dalle balconate e si posizionarono faccia a faccia davanti al giudice.

“Questa volta non finirà come con la seconda prova.” Disse Sakura con odio nella voce.

“Stavo per dire la stessa cosa.” Rispose Kin con un sorrisetto sfacciato.

“Bene se siete pronte cominciate.” Disse Hayate facendo qualche passo indietro.

Sakura estrasse rapidamente un kunai e attaccò la ninja del suono in un corpo a corpo. Kin schivò rapidamente gli attacchi deviandone qualcuno con i suoi spiedi.

“Tutto qui ragazzina? Pensavo avessi detto che non sarebbe finita come l'ultima volta.”

Sakura si irritò e concentrando il chakra sotto i piedi scattò contro Kin colpendola con un pugno al mento.

'Bene cosi.' Sorrise tra se la ragazza lanciando due spiedi a Sakura che li schivò chinandosi.

Prima che potesse attaccare nuovamente il ninja del suono Sakura venne attratta da un tintinnio alle sue spalle, voltandosi vide i spiedi che aveva schivato conficcati sul muro con due campanellini attaccati ad essi.

'Banale, ora mi attaccherà nuovamente con i campanelli nascondendo lo spiedo privo di essi. Non cascherò in un trucco cosi semplice.' Pensò voltandosi ancora verso Kin.

La ragazza le lanciò un altro spiedo e quando Sakura lo schivò venne accolta in pieno viso da un pugno che la spinse qualche metro indietro. Kin sorrise vittoriosa facendo qualche saltello indietro allontanandosi. Sakura fece per alzarsi ma cadde subito in ginocchio perdendo l'equilibrio. Ai suoi occhi ogni cosa ora si muoveva in modo innaturale, e sentiva suoni incomprensibili e lontani.

“Direi che è finita. No?” Domandò Kin con un kunai nella mano sinistra puntando la ragazza.

Le dita della mano destra si muovevano tirando dei finissimi fili collegati ai campanellini facendoli suonare. Hayate lanciò un'occhiata a Sakura vedendola con gli occhi spenti e ancora in ginocchio.

“La vincitrice dello scontro è Kin per incapacità di reagire dell'avversario.” Annunciò Hayate.

Kin tirò i fili con uno strattone prendendo gli spiedi al volo e si allontanò verso le scale per la balconata. Osservò con la coda dell'occhio il suo maestro che le sorrise facendole un piccolo cenno verso Naruto. Prendendo un grande respiro raggiunta la cima delle scale si avvicinò al biondo impegnato a parlare con Kakashi.

“H-Hey Naruto.” Lo chiamò la ragazza.

Naruto si voltò verso di lei.

“Hey Kin! Sei stata fantastica. Stavo parlando di te con Kakashi, che tecnica hai usato poco fa per sconfiggere Sakura?” Domandò avvicinandosi a lei.

“Oh quello?” Chiese alzando i due campanelli mostrandoglieli.

“Ho usato i fili collegati ai campanellini per farli suonare e ci ho fatto passare il mio chakra per far cadere la ragazza in una illusione.” Spiegò facendo suonare i campanelli.

“Mhmm... ci hai disegnato sopra dei sigilli.” Constatò Akitsu allungandosi sulla testa di Naruto osservando i piccoli oggetti.

“Ci vuole un grande talento per riuscire a creare sigilli cosi piccoli e precisi.” Continuò Kakashi nascondendo dietro la maschera un sorriso divertito.

“S-Si... Comunque Naruto volevo parlare di una cosa.” Iniziò cercando di nascondere il suo disagio.

“Certo dimmi pure.” Rispose con il suo solito sorriso allegro.

Akitsu e Haku fissarono attentamente il nija del suono studiandola, e dopo qualche secondo la ragazza di ghiaccio scosse la testa sorridendo.

“Vieni Akitsu, lasciamogli un po di spazio.” Disse porgendo le braccia verso di lei.

La piccola volpe socchiuse gli occhi rivolta al ninja del suono per poi emettere un leggero sospiro.

“Ok.” Rispose semplicemente saltando tra le braccia di Haku.

“Ragazze?” Domandò Naruto vedendole allontanarsi.

“Vado anche io Naruto, devo controllare come sta Sakura e se Sasuke è pronto. Ci vediamo dopo.” Salutò alzando la mano e andando verso i suoi altri due studenti.

“Bhe di cosa volevi parlare Kin?” Domandò rivolgendo tutta l'attenzione alla ragazza.

“Ehmm si... Ti ricordi quello che mi avevi proposto poco dopo che ti eri svegliato? E-ecco se è ancora possibile vorrei accettare.” Disse in evidente imbarazzo.

Il biondo inclinò leggermente la testa con sguardo pensieroso osservandola.

“Oh si! Ma sei davvero sicura di volerti unire al mio clan?” Domandò un po troppo forte secondo Kin.

“S-si. Ne ho parlato con il mio maestro e ha detto che non c'è problema.” Rispose cercando di trattenere il sorriso che le stava nascendo sulle labbra.

Naruto le diede un abbraccio di scatto e poi la prese per mano tirandola a dove le ragazze si erano messe.

“Aki, Haku! Ora anche Kin fa parte del clan.” Annunciò entusiasto.

Haku le sorrise gentilmente, mentre Akitsu la guardò con meno astio.

“Gli altri tre membri del clan sono Yoken il fratello di Akitsu, Zabuza uno dei sette spadaccini della nebbia, e Kurama. Bhe lei è una persona particolare ed è meglio se te la faccio incontrare una volta risolto il problema dei sigilli.” Continuò ridacchiando.

Kin annuì al ragazzo rimanendo senza parole nel sentire i membri del clan ora non presenti e si concentrò poi sul campo dove si erano posizionati Yugito e Kankuro.

“Cominciate.” Disse Hayate abbassando il braccio dando via all'incontro.

Prima che Kankuro potesse muovere un solo muscolo venne fatto a pezzi da cinque lunghe lame avvolte da fiamme blu e nere.

“Avanti esci.” Ordinò Yugito al grande pacco avvolto dalle bende posato a terra.

Dalle bende uscì un braccio che afferrò una estremità delle bende e si srotolò.

“Fatti sotto.” Lo invitò la ragazza.

Yugito si piegò sulle ginocchia con le gambe allargate, la mano sinistra posata sul terreno e la destra sollevata, mostrando cinque artigli infuocati.

“Mi arrendo.” Disse in fretta Kankuro libero dalle bende alzando le mani.

“La vincitrice è Yugito.” Annunciò Hayate.

Quando i due se ne furono andati Naruto non poteva far a meno di sorridere contento. Sullo schermo comparve il suo nome insieme a quello di Ino.

“Finalmente tocca a me!” Esclamò Naruto.

Il ragazzo era pronto a correre fino al centro del campo quando venne bloccato da Kin che si era stretta al suo braccio.

“Aspetta Naruto. Nelle tue condizioni non sei in grado di affrontare nessuno.” Disse guardandolo seriamente negli occhi.

“Ha ragione. Ti sei appena abituato a muoverti abbastanza bene senza usare il chakra, ma appena ti attaccherà lo userai d'istinto.” Continuò Haku.

“Esatto, il mio sigillo è pensato più per la tortura. Se usi il chakra e hai ancora il sigillo si attiverà e soffrirai tantissimo. E invece se lo tolgo si riattiverà il sigillo di Orochimaru mandando in confusione il tuo chakra rischiando cosi la tua vita.” Lo supplicò Kin.

Naruto si fermò guardandole un attimo pensando a cosa fare.

“Io ci provo. Non so quanto posso resistere al dolore se non ci provo no?” Sorrise incoraggiando le ragazze.

“E no Aki. Non voglio che combatti con me, Ino non ha nessun aiuto e non sarebbe giusto.” Disse alla volpe vedendola pronta a saltare dalle braccia di Haku.

“Uff ok.” Sbuffò Akitsu facendo un'espressione imbronciata.

Accorgendosi che Hayate era ancora al centro del ring a fissarlo con Ino vicino, Naruto si sbrigò a raggiungerli.

“Bene, siete entrambi pronti?” Domandò Hayate ai due ragazzi.

“Ok cominciate.” Disse dopo che entrambi i ninja della foglia risposero affermativamente.

Entrambi si misero in posizione di combattimento aspettando che uno dei due facesse la prima mossa. Ino sperava che Naruto facesse la prima mossa cosi da contrattaccare ma visto che questo non si muoveva decise di attaccare per prima. La ragazza prese tre shuriken dalla tasca sul fianco e li lanciò contro Naruto scattando subito dietro di loro. Il Jinchuuriki del Kyuubi contrastò gli shuriken con i suoi e corse anche lui contro Ino ma non essendosi dato la spinta con il chakra era troppo lento e la ragazza riuscì a colpirlo in volto facendolo cadere all'indietro. Tutti gli spettatori rimasero in silenzio sorpresi per ciò che era appena accaduto. Tutti gli esordienti della foglia erano a conoscenza della differenza di forza tra Ino e Naruto e nessuno si aspettava che lei riuscisse a colpirlo cosi facilmente. Alzandosi subito in piedi Naruto schivò un pugno della ragazza diretto verso l'alto facendo un balzo all'indietro e congiungendo le mani creò tre cloni che contrattaccarono. Il primo clone colpì la ragazza con un potente pugno allo stomaco scagliandola indietro, il secondo clone le scattò sotto quando era ancora a mezz'aria colpendola con un calcio sul fianco lanciandola in alto, il terzo clone balzò su sopra di lei pronto a schiantarla a terra con un altro potente calcio quando questo improvvisamente scomparve. Subito dopo scomparvero anche il primo e il secondo clone, lasciando solo il Naruto originale piegato su un ginocchio. Ino riuscì a darsi uno slancio in aria atterrando in piedi, si asciugò una goccia di sangue che le colava dal labbro e fissò Naruto che non si era mosso. Il ragazzo era ancora in ginocchio e tremava visibilmente. Il respiro si era fatto breve e irregolare, mentre gli occhi erano diventati opachi, perdendo quasi del tutto il loro azzurro acceso.

“Signor Hokage?” Domandò Anko senza togliere lo sguardo da Naruto.

“C'è sicuramente qualcosa che non va, ma non possiamo intervenire. Non penso proprio che ce lo perdonerebbe.” Rispose il vecchio seriamente vedendo il ragazzo rialzarsi in piedi con difficoltà.

'Prima non riesce a schivare un semplice pugno. Poi evoca tre cloni ma svaniscono prima che possano terminare l'attacco e ora sembra più svenuto che cosciente.' Pensò Ino non togliendo gli occhi da Naruto.

'Sembrerebbe esaurimento da chakra. Bene ho capito come batterti caro mio.' Pensò sorridente la ragazza.

Prendendo in mano un kunai Ino si prese la coda di cavallo e la tagliò lanciando i capelli a terra, stupendo i suoi compagni di squadra che pensarono immediatamente che era impazzita. Con un altro scatto Ino si avventò contro Naruto cercando di colpirlo con colpi rapidi e deboli, continuando a girargli intorno velocemente concentrando il chakra sulla pianta dei piedi. Naruto riuscì a schivare la ragazza abbastanza facilmente finchè non si ritrovò bloccato con i piedi a terra. Abbassando lo sguardo il biondo vide che i piedi erano stati avvolti dai capelli che Ino aveva tagliato poco fa, e girandosi verso di lei la vide sorridente, con una mano posata a terra attraverso la quale incanalava il chakra per la trappola.

“Bene Naruto è finita.” Disse in tono allegro pronta a lanciare il kunai.

Naruto cercò di incanalare più chakra possibile sui piedi facendolo uscire tutto di colpo, disperdendo i capelli controllati dalla ragazza. Quando tentò di allontanarsi avvertì un dolore lancinante percorrergli la spina dorsale costringendolo a rizzare la schiena, il dolore passò poi in rapida successione al petto, allo stomaco e alla fine alle articolazioni costringendolo a cadere in ginocchio.

“Come ho detto è finita.” Ripetè Ino felice del piano ben riuscito e congiunse le dita delle mani creando un cerchio.

“Tecnica del capovolgimento spirituale.” Disse prima che il suo spirito fosse trasportato all'interno di Naruto.

Passò poco più di un minuto durante il quale tutti fissavano in silenzio cosa sarebbe successo da li a poco, quando all'improvviso entrambi gli avversari ricominciarono a muoversi.

“La tecnica di Ino è fallita?” Domandò Choji sorpreso.

“No. Se avesse fallito sarebbe dovuto passare molto più tempo prima che riuscisse a riprendersi. E poi Naruto era giusto davanti a lei, non lo ha mancato.” Rispose Shikamaru.

“No... Questo corpo decisamente non fa per me.” Sbuffò Ino posando la mano sinistra sulla spalla destra iniziando a roteare il braccio.

Vedendo Naruto ancora in ginocchio Ino gli si avvicinò con passo svelto e gli diede una piccola spinta facendolo cadere all'indietro, mettendosi poi a cavalcioni su di lui.

“Tu piccolo stupido che non sei altro.” Disse la ragazza con voce irritata premendogli la testa tra due pugni e sfregando le nocche su di lui.

“Ahy ahy ahy.” Si lamentò Naruto cercando di sfuggire dalla terribile presa.

“Avresti potuto chiedere aiuto all'hokage per il sigillo, quel dannato vecchiaccio avrebbe potuto aiutarti ma tu nooo ovviamente non ci hai pensato.” Continuò irritata.

Tutti compreso l'hokage osservarono i due con occhi spalancati non sapendo cosa stesse succedendo.

“Avresti potuto chiedere aiuto ad Akitsu ma anche quello non potevi perchè la tua maledetta morale te lo impediva.” Continuò lasciando andare la testa del ragazzo e prendendolo per il colletto.

Naruto alzò lo sguardo a lei vedendo gli occhi blu di Ino diventati rossi accesi con le pupille fine e allungate.

“Scusa Kurama.” Borbottò Naruto imbarazzato.

L'hokage riuscì a nascondere la sua reazione di sorpresa dagli altri quando sentì quel nome. Ricordava benissimo che da bambino Naruto gli disse che il vero nome del kyuubi fosse Kurama.

“Scusa? E per non parlare della mocciosa del suono. Certo sono contenta che abbia accettato ma dovresti pensare di più prima di parlare.” Continuò a sgridarlo socchiudendo gli occhi minacciosamente.

Accorgendosi che Naruto stava pian piano perdendo conoscenza Kurama sospirò lasciandolo andare e si alzò rivolgendosi verso l'arbitro.

“Mi ritiro.”

“Sei sicura?” Domandò ancora confuso per quanto successo.

“Ti do l'aria di una che non è sicura? Ho detto che mi ritiro.” Sbuffò stizzita incrociando le braccia.

“B-bene... Il vincitore è Naruto Uzumaki.” Disse Hayate ricomponendosi.

“E tu vedi di sciogliere in fretta il sigillo. Sto iniziando a sentirmi sola in quella fogna.” Disse Kurama rivolta a Naruto facendogli l'occhiolino.

Dopo queste parole il chakra che aveva immesso nella ragazza scomparve e Ino svenne a terra, seguita poco dopo da Naruto.

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Capitolo 16
*** Prima dell'ultima prova ***


Ciao a tutti! Mi dispiace un casino per il terribile ritardo nell’aggiornare, ma a causa degli impegni di lavoro non sono mai riuscito a trovare il tempo. In più ogni cosa che riuscivo a scrivere non mi piaceva per niente e la rifacevo da capo.

Spero tanto che questo capitolo vi possa piacere e vedrò di aggiornare al più presto possibile!!!

 

 

“Se ne è andato.” Disse Akitsu con voce piatta vedendo il letto dell’ospedale vuoto.

“Si.” Rispose semplicemente Haku.

“Ehmm...” Cercò di dire il secondo occupante della camera attirando l’attenzione delle due ragazze.

Rock Lee era stato ricoverato poco dopo Naruto al seguito dello scontro con Gaara. Le sue condizioni erano molto peggiori rispetto a quelle del biondo.

“Ha detto che avrebbe trovato un modo per liberarsi di un sigillo ed è corso fuori.” Continuò sorridente ricordando la scena accaduta poco fa.

“E sai dove andava?” Domandò Haku ricevendo un cenno negativo dal ragazzo.

“Non importa non sarà difficile trovarlo. Andiamo!” Esclamò Akitsu partendo di corsa.

La ragazza di ghiaccio osservò per qualche secondo Rock Lee disteso a letto prima di chinare il capo in segno di ringraziamento.

“Grazie, spero che tu riesca a rimetterti.” Disse in tono serio prima di andarsene anche lei.

‘Spero anche io.’ Pensò Rock Lee volgendo lo sguardo fuori dalla finestra.

 

Esterno del villaggio.

 

Naruto posò le mani sulle ginocchia respirando affannosamente, sentendo ogni muscolo di gambe e braccia tremare.

“Forza Naruto ancora non basta.” Disse Yoken.

Il biondo guardò la volpe a tre code davanti a lui e fece un cenno con il capo. Deglutendo tornò con la schiena dritta e le gambe leggermente divaricate. Congiunse le mani davanti a se con entrambi gli indici e i medi alzati e cominciò a tirare fuori il chakra dal suo corpo. Come le volte precedenti in cui compì questa azione il chakra iniziò a fluire lentamente in piccole dosi, crescendo di intensità man mano che veniva estratto. Poco in disparte si trovavano Kin e Zabuza che osservavano. Naruto le aveva spiegato di come dentro di lui fosse rinchiuso il Kyuubi. Le descrisse la sua personalità, di come fosse la sua forma umana. Le raccontò di come fu lei a insegnargli le basi per diventare un ninja, e sempre grazie al demone volpe di come avesse invocato Yoken e Akitsu, e anni dopo riportato in vita Zabuza e Haku.

“Ancora scossa per quello che hai sentito?” Domandò Zabuza senza distogliere gli occhi dal biondo.

La ragazza scosse la testa in senso negativo.

“Stavo solo pensando.” Rispose riportando l’attenzione sul ragazzo della sua età.

Dopo non aver trovato nessuno in grado di sciogliere il sigillo impresso da Orochimaru, Yoken propose di provare a romperlo con la forza. Il sigillo posto dal quarto hokage era fatto in modo che in maggior difficoltà si trovasse Naruto, maggiore era la quantità di chakra di Kurama a entrare in circolo. L’idea era di portare Naruto a consumare fino all’ultima goccia di chakra che avesse, e se funzionava come programmato il chakra del demone sarebbe riuscito a filtrare oltre il sigillo rompendolo. Un tale sforzo avrebbe portato alla morte chiunque a causa dei danni che si sarebbero creati ai canali del chakra, ma Naruto non avrebbe dovuto correre rischi eccessivi grazie all’effetto curativo del chakra della volpe.

“Cosi, ancora un piccolo sforzo!” Esclamò Yoken vedendo il chakra blu di Naruto diventare rosso.

Il ragazzo richiamò il chakra con maggior impegno venendo completamente avvolto dal chakra demoniaco. Questo durò per pochi secondi, finché Naruto non cadde all’improvviso a terra svenuto. Yoken gli fu subito sopra controllando il suo stato, raggiunto immediatamente dagli altri due. Il biondo giaceva a terra incosciente, ma il chakra rosso continuava a fluire lento e costante fuori di lui avvolgendolo. Zabuza guardò con sguardo indagatore il ragazzo, chinandosi poi su un ginocchio e afferrando la maglia di Naruto scoprendogli il ventre. A risaltare sullo stomaco di Naruto era il sigillo creato dal quarto hokage, mentre non c’era più nessuna traccia di quello imposto da Orochimaru.

“Ci è riuscito?” Domandò Kin confusa.

“Si. Sembra che il sigillo si sia spezzato. Ora Kurama penserà a guarire il ragazzo da qualsiasi danno.” Rispose Yoken sollevato.

“Bene sono contenta.” Dichiarò Kin sollevata.

 

Interno del sigillo.

 

L’interno del sigillo fatto dal quarto hokage era composto dalla stessa fogna di sempre. Le pareti scivolose sulle quali scorreva dell’acqua, il soffitto talmente alto che non si riusciva a vedere a causa della scarsa illuminazione, e il pavimento allagato. Dietro le enormi sbarre d’acciaio che costituivano la prigione del Kyuubi si trovava la volpe in forma umana. Questa volta invece di rendere l’aspetto della stessa età di Naruto, optò per prendere la forma di sedici anni. Voleva divertirsi un po con il ragazzo facendolo imbarazzare come riusciva Akitsu.

“Ce ne hai messo di tempo per sciogliere questo sigillo da niente.” Disse Kurama con un ghigno da presa in giro.

Naruto sbattè un paio di volte le palpebre prima di rendersi conto di dove si trovasse. Realizzato ciò il ragazzino in una sfocatura arancione oltrepassò le sbarre e si buttò contro Kurama a braccia aperte. Kurama ridacchiò e posò la mano sinistra tra i capelli biondi di Naruto e la mano destra sulla schiena, muovendola in senso orario accarezzandolo. In un secondo tutta la voglia che aveva di prendersi gioco del moccioso scemò via.

“Su su non serve fare cosi.” Cercò di rassicurarlo parlandogli dolcemente.

Naruto in risposta premette la testa contro il suo petto e aumentò la stretta con cui la stringeva.

“Non dirmi che ti sono mancata cosi tanto. Sei stato solo pochi giorni senza sentirmi.” Continuò accarezzandogli a testa e afferrando piano e rilasciando i capelli più volte.

Non ricevendo ancora alcuna risposta Kurama si mordicchiò il labbro aspettandosi una reazione del genere. Era sicura che Naruto aveva sofferto molto la sua mancanza, in fondo era lei che lo beffeggiava, rassicurava e accudiva ogni giorno da quando si erano incontrati, e sempre lei gli aveva tenuto compagna durante le interminabili notti colme di incubi e vecchi ricordi. Per il ragazzo, quelli che furono pochi giorni di separazione dovevano apparire lunghi e senza fine.

“Ora sono qua. Non me ne vado più.” Tentò di rassicurarlo ancora una volta.

“Davvero?” Domandò senza staccare il volto dal petto.

“Davvero Naruto.” Rispose staccandosi da lui.

Posandogli l’indice sotto il mento gli alzò il volto cosi che la guardasse dritto negli occhi.

“Ora torna alla realtà e fai un clone. Credo di riuscire a fare una piccola sorpresa che gradirai.” Disse in tono di comando facendogli l’occhiolino.

“Un clone?”

“Ancora qua? Muoviti e fai quello che ho detto.” Ordinò ridacchiando e posando le mani sul petto spingendolo via con la forza degna di un demone.

 

Campo erboso.

 

Naruto si alzò di scatto come una molla, come se la spinta che gli aveva dato Kurama al suo spirito la avesse subita anche il corpo fisico.

“Iniziano a darmi la nausea.” Borbottò tra se il ragazzo riferendosi al passaggio tra la realtà e il piccolo mondo al suo interno.

“Non iniziare a lamentarti troppo.” Lo riprese la volpe a nove code.

“Si signora.” Rispose ironico con un ampio sorriso.

Risentire chiaramente la voce di Kurama nella sua testa gli ridiede il senso di sicurezza che aveva perso senza accorgersene dopo l’incontro con Orochimaru. Ancora seduto e con il sorriso stampato in volto Naruto fece una x con gli indici e i medi.

“Tecnica della moltiplicazione del corpo.” Disse a bassa voce evocando la tecnica.

Dopo che il solito sbuffo di fumo che precedeva il clone si fu diradato Naruto riuscì a vedere chiaramente il suo clone. Lunghi capelli rossi che si spostavano leggermente con il vento, il viso delicato e abbellito da un sorriso divertito, gli occhi rossi accesi come due rubini, la carnagione chiara e priva di qualsiasi imperfezione che invitava a essere sfiorata solo guardandola. Le curve sinuose del petto erano coperte da un top grigio che lasciava in mostra il ventre tonico e allenato, e sopra di esso una giacca nera a maniche corte anch’essa lunga quanto il top. Le gambe lunghe erano coperte da dei pantaloni neri come la giacca, con diverse tasche all’altezza delle cosce e una più piccola dove era il polpaccio destro. Ai piedi portava delle semplici scarpe, simili a quelle che usava lui.

“Aspetta cosa?!” Naruto squadrò ancora una volta dalla testa ai piedi e al contrario il suo clone cercando di capire cosa non andasse.

Dopo un’altra rapida occhiata gli occhi di Naruto si ampliarono in stato di shock.

“K-kurama?”

“Ci sei arrivato eh? Certo che quando ti impegni sai essere davvero lento.” Lo prese in giro non cambiando il sorriso che aveva avuto da quando era comparsa.

“Non è… Cioè come… Tu eri dentro… E ora stai...” Naruto iniziò a farneticare senza sosta troppo confuso.

Kurama si mise a ridere di gusto vedendo il ragazzo andare in tilt cosi facilmente.

“Calmati adesso… Semplicemente quando Orochimaru ha imposto il sigillo, seguito poi da quello di Kin, quando sono stati sciolti hanno indebolito il sigillo originale fatto dal quarto hokage. Ora riesco a far passare anche la mia coscienza insieme a una piccola parte del mio chakra.” Spiegò rapidamente per poi ricominciare a ridere di gusto vedendo l’espressione ancora più confusa di Naruto.

Adesso il ragazzo sembrava totalmente in panico, come quando un animale si trova davanti ad una creazione dell’uomo mai vista prima.

“Kurama?” Domandò ancora non del tutto convinto.

“Terra chiama Naruto. Quanto ci vuole perché il tuo piccolo cervellino registri che sono davvero io?” Domandò afferrando la guancia sinistra del biondo con il pollice e l’indice tirandola.

“Ok ok sei tu ho capito!” Disse ad alta voce sfuggendo alla terribile presa della ragazza.

Massaggiandosi la guancia dolorante Naruto osservò ancora una volta Kurama. Anche se gli aveva appena spiegato come facesse ad essere davanti a lui stentava ancora a crederci. Se avesse saputo prima che poteva succedere questo sarebbe andato anni fa a cercare Orochimaru. A distrarlo dai suoi pensieri fu lo scrosciare dell’acqua, simile al rumore che faceva una cascata ma questo durò solo qualche secondo. Guardandosi intorno Naruto vide che era nello stesso punto dove era svenuto. Il campo d’erba in cui si trovava era fuori dal centro abitato di Konoha, era quasi completamente avvolto da un fitto bosco fatta eccezione per una piccola parte bagnata da un fiume. Proprio in quella zona Naruto riuscì a scorgere Haku e Kin. Per qualche motivo entrambe erano fradice dalla testa ai piedi.

“Vedo che ci danno sotto con l’allenamento.” Fischiò Kurama guardando le due ragazze.

“Allenamento per cosa?” Domandò il biondo confuso.

“Per l’ultima prova d’esame. Contando i giorni che sei rimasto svenuto all’ospedale dopo l’incontro con la ragazzina Yamanaka, e i giorni in cui ti ho tenuto sedato mentre riparavo i canali di chakra che avevi distrutto per sciogliere il sigillo...” Iniziò la ragazza contando sulle mani attentamente.

“Direi che il torneo sarà tra tre giorni.” Concluse pacatamente.

Passarono un secondo, due secondi, tre secondi. Naruto prima restò in un silenzio contemplativo, poi gli occhi si spalancarono di colpo e iniziò a boccheggiare in cerca delle parole che non trovava. A fermare quella che sarebbe stata l’ennesima reazione di panico del ragazzo fu la mano di Kurama, che prontamente si piazzò sulla bocca di Naruto tappandogliela.

“Prima che dici una sola parola ti dico che non ci saranno problemi. È vero che per l’esame volevo che imparassi ad usare la spada che avevi comprato, ma visto il tempo ridotto mi limiterò ad insegnarti tre tecniche.” Disse Kurama.

Vedendo che il ragazzo sembrava essersi calmato spostò la mano dalla sua bocca. Prima di poter dire una parola Naruto si interruppe osservando curioso le due ragazze ancora sulla riva del fiume. Kin aveva appena lanciato quella che sembrava una piccola sfera in acqua e aveva congiunto le mani come si fa per evocare una tecnica. Ad un tratto la superficie del fiume iniziò a vibrare leggermente, trasformandosi presto in uno scontro di onde nate dal nulla, esplodendo in fine con un boato soffocato in una colonna d’acqua. Haku compì diversi segni con le mani e una leggera nebbia avvolse la zona. L’acqua sollevata da terra si bloccò a mezz’aria e iniziò a brillare. Con uno sguardo più attento Kurama notò che l’acqua non brillava di luce propria, ma che al contrario si era congelata e perciò rifletteva la luce del sole. Haku riuscì a mantenere l’acqua in quello stato per poco più di cinque secondi prima che la tecnica si sciolse. L’acqua ricadde nel letto del fiume nel suo stato originale creando una grande onda che uscì dagli argini lavando le due ragazze per quella che sembrava la centesima volta quel giorno.

“Wow...” Disse Naruto a bocca aperta ancora sorpreso per ciò che aveva visto.

Kurama al contrario non disse nulla e guardò le due ragazze. Kin potrebbe aver usato una specie di bomba, simile alle campanelle usate alla fine della seconda priva d’esame, solo che in questo caso invece di creare un leggero suono lo ha fatto esplodere con forza. Questo spiegherebbe come si sia potuta muovere tanta acqua insieme e il perché aveva percepito anche il terreno vibrare. Quella che però aveva destato di più la sua attenzione era Haku. Sapeva già che la sua affinità più grande era con il ghiaccio, basta vedere la tecnica innata che possedeva, ma nonostante questo era incredibile che riuscisse a congelare una tale massa d’acqua e a tenerla sospesa in aria anche se per poco. Anche i ninja più esperti avrebbero fatto fatica a fare ciò, figuriamoci in cosi giovane età e senza nessuno che la allenasse in quel elemento.

“Kurama?” Chiamò Naruto attirando la sua attenzione.

“Si?”

“Sembravi pensierosa.” Iniziò Naruto.

“Ah niente, stavo solo pensando che quelle due sono piuttosto brave nel loro campo.”

“Vero vero. Dai andiamo da loro.” Disse Naruto afferrando Kurama all’altezza del gomito e tirandosela dietro.

“Hey Kin, Haku!” Salutò entusiasto Naruto raggiungendo le ragazze.

“Ti sei svegliato!” “Ben svegliato Naruto.” Risposero al saluto in contemporanea.

“Ho visto quello che avete fatto. Siete fortissime!” Esclamò il biondo con lo stesso entusiasmo di un bambino.

Invece di rispondere le due ragazze rimasero in silenzio. Haku si era irrigidita impercettibilmente osservando la ragazza a fianco di Naruto. Anche se la aveva incontrata una sola volta e il suo aspetto era quello di una gigantesca volpe a nove code gli occhi erano gli stessi, di un colore rosso acceso che non si sarebbe potuto vedere negli occhi di nessuna altra creatura. Anche Kin era rimasta pietrificata, lei a differenza di Haku non aveva idea di chi fosse la ragazza dai capelli rossi, ma riusciva a percepire la forza che emanava. L’atmosfera che si respirava in sua presenza era simile a quella che si provava al cospetto di Orochimaru, anzi questa era ancora più pesante di quella del suo maestro, ma anche se sembrava cosi forte mancavano quei sentimenti sadici e malati che avvolgevano sempre il ninja leggendario.

“Ragazze?” Domandò Naruto piegando leggermente la testa di lato non ricevendo risposta.

“Oh giusto non mi conoscono in questo aspetto!” Disse Kurama facendo sparire il sorriso divertito che gli era comparso sulle labbra.

“Io sono il Kyuubi, o per meglio dire Kurama.” Disse rivolgendosi di più a Kin che a Haku.

“Questo è un clone di Naruto in cui ho inserito la mia coscienza e il mio chakra. Sono riuscita a fare ciò perché a causa di tutte le modifiche che ha ricevuto il sigillo che mi conteneva.” Spiegò vedendo il dubbio nei volti delle ragazze.

“E devo ringraziare solamente te se ciò è possibile, probabilmente il solo sigillo di Orochimaru non sarebbe bastato.” Disse con un sorriso volpino a Kin.

“Ora Naruto andiamo dall’Hokage. Visto che dobbiamo fare le cose in grande all’ultimo esame vediamo di farle come si devono.” Disse rivolgendo il sorriso al biondo.

“Va bene allora andiamo subito, non vedo l’ora di imparare le tecniche che hai detto prima. Ci vediamo dopo!” Disse contento iniziando subito a correre in direzione del villaggio.

“Per quanto riguarda voi.” Disse a bassa voce il demone a nove code.

In un lampo fu dietro le due ragazze e le avvolse con le braccia intorno alle spalle.

“Cercate di essere un po più rilassate in mia presenza.” Disse emettendo un leggero sospiro nelle loro orecchie.

“Detto da me vi può sembrare assurdo, ma ci tengo a voi.” Continuò usando un tono di voce serio ma dolce.

“S-Scusa.” Disse Kin.

Sembrava quella delle due più a disagio e forse per questo riuscì a parlare per prima.

“Immagino ci vorrà del tempo… Ci vediamo presto.” Salutò lasciando andare le due ragazze e incamminandosi verso il punto dove Naruto si era fermato e si stava sbracciando per attirare la sua attenzione.

“Ehmm… Ci aiuteresti negli allenamenti domani?” Domandò Kin.

Essendo l’ultima arrivata nel clan Kin si sentiva l’obbligo di cercare di legare almeno un minimo con tutti quanti, anche con il temibile Kyuubi, specialmente dopo che fu lei a porgere la mano in segno di pace.

“Davvero?” Domandò sorpresa Kurama voltando solamente di poco il volto, nascondendo il sorriso che le stava comparendo dietro una ciocca di capelli.

“Si. Ci sarebbe molto utile allenarci con qualcuno più forte di noi, cosi da poter dare il massimo senza trattenerci.” Continuò Haku, principalmente per lo stesso motivo di Kin, ma anche perché in se provava un forte desiderio di misurarsi con il demone.

“Hey Kurama muoviti!” Urlò Naruto che continuava a saltare e a dimenare le braccia.

“Si si arrivo! Bhe perché no, anche io sono curiosa di sapere cosa siete in grado di fare. Ciao ciao.” Salutò infine e raggiunse Naruto con la stessa velocità con cui si era spostata alle spalle delle due ragazze precedentemente.

Dopo aver visto i due compagni sparire tra gli alberi le due ragazze si rimisero ad allenarsi sul fiume.

 

Palazzo dell’Hokage.

 

L’ufficio del terzo Hokage era occupato al momento da quattro persone. Seduto alla scrivania si trovava Hiruzen che fumava dalla sua pipa con una espressione seria in volto, davanti a lui in piedi si trovavano Kakashi e Anko, mentre seduto sulla finestra si trovava un uomo con lunghi capelli bianchi.

“Ancora nessuna novità Hiruzen. I miei informatori non lo hanno avvistato da nessuna parte, è certo però che l’Akatsuki non si è ancora mossa.” Disse l’uomo seduto sulla finestra.

“Capisco Jiraya. Voi due avete notizie?” Domandò il terzo hokage alle due persone di fronte a lui.

“No. Mi aspettavo che Naruto venisse a chiedermi di addestrarlo per la terza prova appena dimesso dall’ospedale, ma non lo ho mai incontrato.” Rispose Kakashi.

“Io ho cercato per le strade di Konoha, volevo ringraziare quel moccioso dell’aiuto contro Orochimaru ma non sono riuscita a trovarlo da nessuna parte.” Rispose Anko scuotendo la testa.

“Capisco. Mi domando dove possa essere finito.” Sospirò Hiruzen in pensiero per il piccolo biondo.

Ad un tratto qualcuno bussò alla porta e attese risposta.

“Avanti.” Disse il vecchio Hokage voltando la testa in direzione della porta.

Ad entrare fu il ninja che stava di guardia all’ingresso del palazzo.

“Signor Hokage, Uzumaki è...” Iniziò a parlare venendo interrotto subito da Hiruzen.

“Fallo entrare.” Rispose prontamente l’uomo.

“Si signor Hokage.” Disse infine uscendo dalla stanza.

Un secondo dopo entrò Naruto mostrando un sorriso sgargiante.

“Ciao vecchio! Hey ci sono anche Kakashi e la donna serpente, da quanto tempo.” Salutò contento il biondo scalmanato.

“Naruto dove eri finito? Sei sparito per parecchio tempo.” Chiese Hiruzen mostrando un’espressione di sollievo, lasciando passare il termine con cui era stato chiamato.

“Ehehe alla fine sono riuscito a rompere il sigillo fatto da Orochimaru, dopo sono rimasto svenuto per un paio di giorni.” Ridacchiò Naruto grattandosi dietro la testa.

‘Vorrai dire un paio di settimane.’ Corresse Kurama tornata all’interno della sua prigione

“Diciamo pure un paio di settimane.” Si corresse da solo il biondo sentendosi in imbarazzo.

“Sono felice, ma la prossima volta avvisa.” Lo rimproverò in tono gentile l’hokage.

“Ehmm si ecco…” Cominciò titubante.

“Volevo chiederti un piacere vecchio.” Continuò incerto.

“Certo dimmi figliolo.”

“Ecco… Per la terza prova non voglio essere riconosciuto come ninja di Konoha, ma come ninja di Whirlpool. Lo stesso per Haku e Kin.” Terminò cercando di affondare il capo tra le spalle sentendosi a disagio.

Hiruzen lo stava fissando con occhi spalancati, Anko e Kakashi lo squadravano interessati e lo stesso faceva quello strano tipo seduto alla finestra.

“C-ci vorrà un po ma credo di poterlo fare. È una richiesta piuttosto insolita da fare. Hai qualcosa in mente?” Domandò il terzo hokage.

“Si.” Rispose Naruto sentendosi più rilassato vedendo che il vecchio uomo non era arrabbiato.

“Io voglio ricostruire il villaggio da cui provengono gli Uzumaki e il mio clan. Kurama ha detto che ci vogliono molti fondi per fare una cosa del genere, per questo quando Zabuza è entrato a far parte del mio clan e ha saputo questo ha fatto in modo che il mio nome risaltasse tra quelli dei ninja degni di nota. Cosi molti daimyo saranno curiosi di vedermi, e quando gli avrò impressionati con delle mosse strabilianti al torneo verranno a richiedere i servigi al mio villaggio, cosi potrò recuperare i fondi che servono.” Spiegò con una semplicità degna di un ragazzino.

Tu si che sai come dare poche informazioni.” Sospirò Kurama ironicamente.

“Wow, è un piano piuttosto… Wow.” Disse Anko per prima cercando di elaborare tutte le informazioni che aveva sentito.

Era convinta che quel moccioso fosse un totale stupido, ma dopo aver sentito cosa voleva fare e perché iniziava a ricredersi.

“Che mosse strabilianti userai Naruto? Se serve sarei contento di aiutarti.” Disse Kakashi sperando di essere utile in qualche modo.

“Kurama ha detto che dovrò imparare tre tecniche, due create da mio padre e una che sapeva usare solo mia madre.” Rispose incerto.

Durante il tragitto fino al palazzo la volpe gli aveva spiegato le tecniche e in grossomodo cosa facevano, ma non riusciva proprio a ricordarsi il nome. In più gli aveva anche accennato chi altro aveva passato le eliminatorie, e quali tattiche avrebbe dovuto usare per affrontarli.

“Le tecniche dei tuoi genitori? Ti ha detto chi sono?” Domandò Hiruzen nervoso.

“No, quando l’ho chiesto a Kurama ha risposto che deve rimanere segreto finché non sarò abbastanza forte.” Rispose sbuffando.

Il terzo Hokage annuì sollevato.

“Ora scappo ci vediamo!” Disse fiondandosi verso la porta e uscendo.

“Hiruzen, chi è questa Kurama nominata dal mio figlioccio? È forse la sua fidanzatina?” Domandò con un sorrisetto l’uomo seduto alla finestra.

“Non proprio Jiraya.” Rispose l’hokage pensando ad un modo semplice per spiegargli chi fosse.

 

Strada di Konoha.

 

“Allora cosa facciamo ora?” Domandò Naruto curioso a Kurama.

Stiamo andando al negozio dove hai preso la spada, abbiamo bisogno di materiale per il torneo. Spero solo che possa procurarcelo.”

“Serviranno per le mie nuove tecniche?” Domandò Naruto eccitato.

Ahaha diciamo di si.” Rispose Kurama divertita.

Arrivato al negozio Naruto varcò la porta facendo suonare il campanello appeso su di essa. Dietro al bancone al lato della porta si trovava Tenten intenta ad affilare la lama di un kunai con una specie di sasso levigato.

“Mh? Oh hey Naruto, come stai? Non ti ho visto più da dopo la seconda prova.” Disse la ragazza con un ampio sorriso posando i suoi attrezzi.

“Molto meglio, te invece? Avevo sentito che avevi passato lo scontro, non dovresti essere a prepararti?” Domandò ricambiando il sorriso.

“Non me lo dire, è tutto il mese che mi alleno senza sosta. Sono qua solo qualche giorno per aiutare mio padre, visto il grande afflusso di persone dovute al torneo avremmo più clienti del solito.” Rispose sospirando.

“Dov’è tuo padre?” Domandò curioso guardandosi intorno.

“È andato a prendere qualcosa appena prima che tu entrassi.” Rispose con una scrollata di spalle.

“Hai saputo chi ti è capitato come primo avversario vero? Si tratta di Neji, è un vero genio del combattimento e non credo avrai molte speranze.” Continuò in tono serio.

“Non preoccuparti, sono pieno di sorprese.” Rispose il ragazzo mostrandole il pollice alzato.

“Se lo dici tu.” Rispose la ragazza poco convinta.

“Comunque ti serve qualcosa?” Domandò Tenten appena prima che suo padre uscì da dietro i scaffali del negozio.

“Ecco qua ragazzo. La spada è tornata al suo antico splendore, ma spetta solo a te farla brillare in battaglia come una volta.” Disse l’uomo robusto posando sul tavolo una scatola di cartone rettangolare.

Sia Naruto che Tenten guardarono confusi la scatola. Il contenitore era di piccole dimensioni, più alto rispetto allo spessore di una spada ma molto più corto.

“Fantasitco! Pensavo ci volesse molto più tempo. Avrei bisogno anche di alcuni kunai, un tipo molto particolare e che nessuno usa.” Disse Naruto ripetendo le parole dette da Kurama quando gli spiegò cosa doveva comprare.

Ken aggrottò la fronte pensieroso prima di annuire.

“ Tenten mostragli l’elenco dei kunai.” Disse l’uomo alla figlia.

La ragazza tirò fuori da sotto il bancone un libro piuttosto spesso e lo aprì davanti a Naruto.

“Qua sono illustrati tutti i kunai in circolazione, alcuni non sono in vendita nel nostro negozio, ma siamo in grado di forgiali noi stessi se ce ne fosse bisogno.” Spiegò Tenten.

Naruto sfogliò lentamente il libro guardando attentamente tutte le immagini. Ogni pagina conteneva il disegno di un kunai con le relative misure di lama, impugnatura e tutte quelle misure che rendevano tanti kunai simili tra di loro unici. A fianco del disegno era riportato di che materiale fosse composto ogni parte dell’arma e come doveva essere forgiato.

Eccolo!” Esclamò Kurama facendo fermare Naruto.

“Ecco è questo qua.” Disse Naruto indicando la pagina interessata.

“Che strano non lo ho mai visto, e dire che conosco praticamente ogni arma di questo negozio, tu lo hai mai visto Papà?” Domandò Tenten interessata, guardando il disegno del kunai a tre punte.

Ken si spostò a fianco della figlia guardando anche lui l’illustrazione dell’arma, osservando poi il ragazzo.

“Quanti te ne servono?” Domandò l’uomo.

“Sulla ventina.”

“Saranno pronti domattina all’alba.” Disse Ken rimettendo il libro a posto.

“Avrei bisogno anche di alcuni copri fronte con lo stemma del paese del vortice prima del torneo.” Chiese nuovamente Naruto, sentendosi in soggezione davanti l’uomo.

“D’accordo.” Rispose l’uomo.

Tenten guardò stupita il padre sorpresa di vederlo acconsentire cosi facilmente. Spesso l’uomo era attento ad accettare richieste del genere, sopratutto quando riguardavano oggetti che andavano fabbricati su ordinazione a causa del loro prezzo.

“Perfetto grazie mille! Ora devo proprio andare, ci vediamo domani!” Disse Naruto con un ampio sorriso e uscendo dalla porta.

Tenten ridacchiò all’esuberanza del biondo e si sporse poi vicino al padre vedendolo pensieroso.

“C’è qualcosa di strano con questo ordine?” Domandò curiosa.

“No… Dovrei avere ancora gli stampi da qualche parte.” Disse più a se stesso che alla figlia tornando dietro gli scaffali del negozio.

 

Esterno.

 

Mi piace quell’uomo. Sa benissimo che sono rinchiusa dentro di te, e ha accettato ugualmente di aiutarti con tutto. Sono certa anche che ha capito anche chi sono i tuoi genitori. Dovremmo vedere se vuole fare parte anche lui del clan, un fabbro del suo calibro aiuterebbe enormemente.”

‘Sarebbe fantastico, ma sicura che sappia che sei rinchiusa in me? Mi ha sempre trattato meglio di tutti gli altri negozianti.’

Sicurissima, tutti quelli che hanno vissuto durante il mio attacco ne sono a conoscenza. Dai adesso è meglio tornare a casa, sono certa che Akitsu ti stia cercando ovunque a quest’ora.” Disse Kurama sorridendo pensando a quanto sapesse essere apprensiva la volpe nera.

 

Poco lontano.

 

Le cose si fanno interessanti.” Disse Matatabi al suo contenitore.

“Facciamo rapporto ad A per stasera. Domani lo osserveremo ancora.” Rispose Yugito alzandosi dalla sua postazione sul tetto e saltando via utilizzando i palazzi come rampe.

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