I ragazzi del College

di Danytav86
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** I captolo ***
Capitolo 2: *** II capitolo ***



Capitolo 1
*** I captolo ***


Salve mi chiamo Nina, insegno storia dell’arte e ed artistica in un college giapponese, completamente maschile. I ragazzi di questo college hanno tutti tra i diciotto e i venti anni, quindi sono dei liceali. La situazione qui al college è molto grave, poiché ogni giorno ci sono tanti atti di bullismo, verso i più deboli. Io e gli altri insegnanti, insieme al preside, il signor Zen, non sappiamo più che cosa fare. Abbiamo provato di tutto, ma non ci sono stati risultati positivi, il bullismo continua. Nella mia classe ci sono cinque ragazzi particolari, di cui quattro devono essere tenuti sotto controllo. I loro nomi sono: Aron(20), Jr(18), Baekho(18), Minhyun(18) e Ren(18). Ovviamente Aron è il più tranquillo, mentre gli altri quattro sono un po’ ribelli. Aron essendo anche il più studioso, viene spesso preso di mira da altri ragazzi, che hanno la stessa sua età e anche più piccoli, insomma da tutti coloro che fanno bullismo. Di conseguenza, i suoi amici per difenderlo, finiscono sempre con il litigare con questi ragazzi, usando anche le maniere forti e così si crea una vera e propria guerra. Ogni volta che io entro in classe, sono nervosa e ansiosa, perché non so mai che cosa possa succedere in futuro. Quando arriva il cambio dell’ora e della ricreazione in corridoio, si creano vere e proprie file di bande, ogni volta che attraverso il corridoio, per raggiungere la sala professori o qualsiasi altra parte, ci sono tanti gruppi di bulli e io ho paura che possano aggredire anche a me. Un giorno, mentre camminavo nel cambio dell’ora, ho assistito a degli atti di bullismo davvero gravi fra due gruppi di studenti, uno a destra e l’altro a sinistra. Si picchiavano pesantemente e usavano anche dei coltelli da taschino per minacciare gli avversari. Furiosa e preoccupata, per fermarli intervenni:
< Accidenti, fatela finita con questo comportamento violento! >
I due gruppi mi guardarono con aria minacciosa e di sfida, il capo del gruppo di destra, chiamato Lee, mi disse:
< Lei che vuole? Si faccia gli affari suoi se non è in cerca di guai! > poi il capo del gruppo di sinistra, chiamato Wang, aggiunse:
< Infatti, questa è una questione che riguarda solo i nostri due gruppi. Se ne vada e non s’impicci più dei nostri affari, altrimenti saranno grossi guai! >
Io rimasi in silenzio e terrorizzata, i due gruppi di studenti avanzavano verso di me ed io indietreggiavo sempre più impaurita. A un certo punto, dietro di me, sentì una voce che disse:
< Professoressa Nina, che cosa succede? > mi girai e vidi che era Aron. Lui si avvicinò a me, guardò, terrorizzato i due gruppi, poi disse:
< Che cosa volete dalla professoressa? Lasciatela in pace … >
I due gruppi, che erano armati, lo guardarono con minaccia. Uno di loro, Lee, disse:
< Ehi sbruffone e tu chi sei, il suo salvatore? > poi cominciò a ridere. Io e Aron rimanemmo immobili. L’altro, Wang, colpì con violenza Aron che cadde a terra violentemente, io lo soccorsi. I due gruppi si avvicinavano sempre di più a noi e volevano farcela pagare, per aver cercato d’intervenire. Mentre stavano per aggredirci, io sentì un’altra voce che disse:
< Ora basta, fatela finita o ve ne pentirete! > ancora una volta, mi girai e vidi che erano arrivati gli amici di Aron. Allora gli dissi:
< Ragazzi che cosa ci fate qui? Le lezioni stanno per ricominciare, andate in classe … > Loro quattro mi guardarono, poi Minhyun disse:
< Si lo sappiamo, ma prima dobbiamo farla pagare a questi due gruppi di smidollati, per aver colpito e cercato di aggredire un nostro amico! >
Aron ed io ci alzammo, poi dissi:
< No Minhyun. Tu e gli altri ragazzi ora tornate in classe, è un ordine! > I quattro ragazzi si guardarono, ma non mi diedero ascolto e si diressero verso i due gruppi. All’inizio rimasi sconvolta, poi mi feci coraggio e mi misi in mezzo ai tre gruppi, rivolgendomi ai miei allievi dissi:
< Minhyun non ci siamo capiti, tu ora vai in classe insieme ai tuoi compagni! > Lui emise un ghigno di rabbia, intervenne Jr che disse:
< Professoressa, è inutile che si rivolga a noi con quel tono di superiorità, noi non prendiamo ordini da nessuno! > Rimasi immobile, a un certo punto ricevetti una forte spinta, che mi fece cadere a terra e mi feci male al ginocchio. Scossa, alzai lo sguardo e scoprì che a darmi la spinta, erano stati Lee e Wang. Aron mi soccorse, poi disse:
< Professoressa, state bene? > ed io dissi:
< Si. Non preoccuparti Aron >. A un certo punto Wang mi disse:
< Che razza d’insegnante sarebbe lei che non riesce a farsi rispettare nemmeno dai suoi studenti? Siete patetica! > Io rimasi stupita, Lee aggiunse:
< E’ vero, secondo me è meglio se date le dimissioni e ve ne andiate da qui! > Io rimasi scioccata ed esterrefatta da quelle parole, non riuscivo più a muovermi e a reagire, volevo solo sparire. Come può un insegnante farsi trattare, così male, da degli studenti? Questa era la domanda che avevo nella mia testa e a cui non so dare una risposta. Aron cercava di farmi reagire, ma io mi sentivo inutile e quindi non avevo la forza di riprendermi. Cominciarono, lentamente, a scendere dai miei occhi delle leggere lacrime e cominciai a tremare. Aron mi parlava, ma io non riuscivo a sentirlo, perché ero troppo sconvolta dalle parole che mi erano state dette.  Lee e Wang scoppiarono a ridere, Aron li guardava con rabbia, ma per loro due lui era come se non esistesse, così continuarono a ridere. All’improvviso, uno dei miei studenti, Ren, disse:
< Ehi voi due, non credete di aver esagerato? Perché avete spinto e offeso così pesantemente la nostra insegnante, chi vi credete di essere? > I due smisero, poi Lee disse:
< Oh … Che cosa succede? Ora prendete le difese degli insegnanti? Sono sorpreso, voi che andate sempre a cercare un pretesto per litigare e fare a botte! > Ren stava per scattare contro quei due, poi intervenne Baekho che disse:
< Lasciali stare Ren, non ne vale la pena! > Allora i quattro ragazzi, insieme con me e Aron, si diressero verso la classe. Lee e Wang non accettarono quest' affronto, così ordinarono ai loro gruppi di attaccarci alle spalle. Aron ed io finimmo a terra, mentre Jr, Baekho, Minyun e Ren, si misero a litigare e fare a botte contro Lee, Wang e i loro due gruppi. Dopo un po’ di tempo, intervennero anche gli altri insegnanti, che separarono tutti gli studenti coinvolti nella rissa. Io, insieme con Aron, portai i miei studenti in infermeria e li curai. Rimasi in silenzio per tutto il tempo, poi alla fine dissi:
< Ragazzi, ora rientrate in classe che le lezioni sono iniziate già da un bel po’. Ci vediamo domani >. I cinque ragazzi mi guardarono, poi tornarono in classe, io rimasi lì a piangere. Dopo essermi ripresa. Feci una scelta, poi decisi di dimettermi dal ruolo d’insegnante. Sicura di me andai dal preside, il signor Zen e lì, nella sua stanza vidi gli altri professori, che parlavano con lui. Mi salutarono ed io contraccambiai, erano tutti molto seri e preoccupati. Rivolgendomi al preside dissi:
< Preside Zen, ascolti ho una cosa importante da comunicarle … > Mentre stavo per iniziare a parlare, dietro alla porta, accostata, della presidenza, c’era Aron che si fermò ad ascoltare senza farsi vedere. Io continuai:
< Signor Zen, ho preso una decisione … voglio dare le mie dimissioni! Non voglio più lavorare in questo college! > Tutti rimasero stupiti dalla mia decisione, compreso Aron. Il preside Zen disse:
< Signorina Nina, è sicura della sua decisione? Posso sapere il perché di tale soluzione? > ed io risposi:
< Sì. Perché non ce la faccio più, oltre agli atti di bullismo con cui abbiamo a che fare e che non riusciamo a fermare, i miei studenti non mi rispettano e mi trattano come una nullità! Non posso accettare tale affronto, che razza d’insegnante sono, se non riesco ad avere il loro rispetto! > Tutti rimasero perplessi, poi il preside disse:
< Capisco come si sente, ma se lei se ne va, io sarò costretto a chiudere il college … > Io rimasi sorpresa, poi dissi:
< Perché dovrebbe chiudere il college? > e lui:
< Signorina Nina, deve sapere che prima del suo arrivo, altri insegnanti hanno dato le dimissioni, a causa delle lamentele di alcuni genitori. Essi ci accusavano di non essere in grado di badare agli studenti, poiché i loro figli erano sempre maltrattati e l’iscrissero in altri college. Un giorno venne da me, il direttore dell’istruzione e delle scuole che mi disse: ^Se un altro insegnante se ne andrà e altri genitori si lamenteranno del college, lei lo chiuderà per sempre!^ Io rimasi turbata. Un altro professore, Niko, aggiunse:
< Esatto, è per questo che tutti noi cerchiamo di risolvere il problema. Tante volte noi, compreso il preside, abbiamo pensato di mollare tutto, poi ci siamo chiesti, con la stessa domanda che facemmo al direttore dell’istruzione, ^Se noi molliamo, che fine faranno tutti questi ragazzi?^ Allora decidemmo di restare al fianco dei giovani del college e cercarli di aiutare. So che non sarà facile, ma noi continueremo a provare, ma la prego signorina Nina, non ci abbandoni anche lei! > Io rimasi in silenzio, poi il preside Zen aggiunse:
< Io sono sicuro che se lei rimarrà qui, riusciremo a risolvere perfettamente questo problema >. Io dubbiosa dissi:
< Perché ne è così sicuro? Io che posso fare e che ho di diverso dagli altri insegnanti? > Il preside disse:
< Lei a differenza di tutti noi, è convinta che negli studenti ci sia ancora del bene e vuole a tutti i costi, far uscire questo sentimento da ogni ragazzo! >
Io rimasi senza parole e non sapevo più che fare.

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Capitolo 2
*** II capitolo ***


Aron aveva sentito tutto e aveva capito, che gli insegnanti non sono persone che pensano solo al loro lavoro, ma tengono molto ai propri studenti e alle loro vite. Così entrò, di corsa, nella stanza del preside, tutti, compresa io, rimanemmo sorpresi dal suo arrivo. Allora dissi:
< Aron che ci fai qui? E’ successo qualcosa? > e lui:
< No, non è successo niente … è solo che, per caso, ho ascoltato la vostra conversazione e … > il preside aggiunse:
< E … cosa? > Aron disse: 
< E mi dispiace per quello che state passando tutti voi e non voglio che la professoressa Nina o qualsiasi altro professore dia le dimissioni. Non sarebbe giusto, poiché voi pensate sempre e solo al nostro bene, anche se siete trattati male da tutti noi e non avete il nostro rispetto! Grazie…> Tutti rimanemmo stupiti da quelle parole. Io mi avvicinai ad Aron e dissi:
< Aron le tue parole ci hanno colpito molto e ho deciso che non mi dimetterò. Inoltre sappi che noi insegnanti non molliamo mai, quando in palio c’è la vostra felicità! > Aron sorrise, poi Niko aggiunse:
< Esatto, sappi che noi riusciremo a risolvere questo brutto problema!> Aron disse:
< Bene … ma come farete? > Rimanemmo per pochi minuti in silenzio, poi intervenne il preside che disse:
< Faremo un' assemblea d’istituto e lì parleremo agli studenti, con tutto il cuore. Se la situazione non cambierà, sarete liberi, se vorrete, di dare le dimissioni >. Tutti noi accettammo. Facemmo passare per tutte le classi, una circolare, che avvisava, che in palestra ci sarebbe stata una speciale assemblea d’istituto, dove tutti i ragazzi dovevano assolutamente partecipare. Arrivò l’ora dell’assemblea, tutti gli insegnanti e i ragazzi vennero in palestra. Noi professori stavamo, tutti, vicino al preside ed eravamo molto nervosi. Gli studenti ci guardavano con disprezzo, con superiorità e con sfida. Il preside prese la parola e disse:
< Salve a tutti, ragazzi, sono contento che siate venuti a quest'assemblea … Per noi insegnanti è davvero importante la vostra presenza, qui vi parleremo sinceramente, mettendo da parte il ruolo di professori e di preside >I ragazzi emisero ululati di disprezzo, il preside si guardava intorno, senza dire niente. Intervenne Niko che disse:
< Ragazzi su smettetela! Per una volta dateci ascolto, per favore! > Intervenne un ragazzo della mia classe, Ren, amico di Aron che disse:
< Perché dovremmo darvi ascolto? In fondo voi siete professori e pensate solo al vostro lavoro! > Aron aggiunse:
< Ren smettila, non è vero io so che … > Intervenni io che dissi:
< Aron lascia stare, fai parlare noi adulti … > Ren e gli altri ragazzi ci guardavano dubbiosi. Il preside ricominciò a parlare:
< Ascolta ragazzo e anche voi altri, noi siamo qui per rivolgerci a voi come amici e non come insegnanti >. Lee sbottò a ridere e Wang disse:
< Ah si? E da quando voi volete essere nostri amici, siete solo delle persone egoiste e insensibili. Noi non vogliamo ascoltarvi! > Io furiosa dissi:
< Ora basta, smettetela con questo comportamento da bambini! Siete tutti maggiorenni, dovreste avere una coscienza e riuscire ad ascoltarla. Ren questo vale anche per te e gli altri tuoi amici, escluso Aron che ha capito il nostro dolore! > Ren con i suoi amici e gli altri ragazzi, rimasero turbati. Allora Niko disse:
< Bene, ora che vi siete calmati sedetevi e ascoltate il preside Zen >.
Tutti i ragazzi, anche se con disapprovazione si sedettero. Allora il preside dopo essersi fatto coraggio disse:
< Miei giovani studenti, grazie per la vostra collaborazione. Ora vi parlerò come uno di voi … So che è difficile credere alle nostre parole, poiché ci vedete solo come delle persone orribili. La colpa è anche nostra, perché non siamo stati sinceri con voi e di questo, mi dispiaccio> Allora Minhyun disse:
< Preside Zen, con queste parole che cosa ci vuol dire? > mentre tutti noi insegnanti assumemmo un'aria pensierosa, i ragazzi ci guardavano dubbiosi.  Allora il preside continuò:
< Ragazzi, non è giusto che il rapporto tra professori e studenti sia così mostruoso, quindi è ora che sappiate la verità … > Niko disse:
< Esatto, così capirete che non siamo quelle persone che tutti quanti voi credete > Io aggiunsi:
< Vi faremo capire i nostri veri sentimenti … > Tutti rimasero in silenzio, il preside continuò:
< Noi vi abbiamo trattato sempre con freddezza per dei motivi superiori, ma di questo me ne pento. Un tempo, prima che voi arrivaste e che venissero gli insegnanti attuali, in questo college c’erano altri studenti e professori. Io ero più giovane di adesso … All’epoca noi cercammo di creare un bel rapporto con gli studenti, infatti, mostravamo con più facilità e sincerità i nostri sentimenti. Purtroppo però, questa fu la nostra rovina … > Aron disse:
< Come la vostra rovina, perché? > Lee aggiunse:
< Esatto perché? > Il preside proseguì:
< Perché gli studenti se ne approfittarono e fecero tutto quello che volevano, poiché noi eravamo troppo indulgenti con loro. Iniziarono così gli atti di vandalismo e bullismo. Purtroppo quest’ultimo ancora esiste e noi non riusciamo a colmarlo. Ci furono delle vere e proprie rivolte, alcuni studenti finirono per farsi male gravemente … > Io rimasi scioccata da tali rivelamenti e Aron disse:
< Terribile! > il preside continuò:
< Già … Era una situazione molto grave e incontrollabile, tanto che, alcuni genitori ci accusarono di essere persone inette e incapaci di gestire gli studenti, di conseguenza trasferirono i loro figli in altri college. Un giorno, alcuni professori vennero da me per dare le dimissioni e lasciarono il college. Arrivarono altri insegnanti, ossia quelli che ora sono qui … > Niko aggiunse:
< Nonostante il cambio del personale e degli studenti, ossia voi, la situazione non ebbe dei miglioramenti … Così un giorno, venne da noi e dal preside, il direttore dell’istruzione e delle scuole, che ci disse … > Il preside si avvicinò a Niko e disse:
< Continuo io Niko, non preoccuparti. Ci disse, specialmente a me ^Se altri genitori verranno a lamentarsi da me e un qualsiasi altro professore darà le dimissioni, lei chiuderà per sempre questo college. Sono stato chiaro?^ >. Jr disse:
< Che cosa? > e il preside continuò:
< Già … Io mi rivolsi a lui e dissi ^Se io chiuderò questo college che ne sarà di tutti questi ragazzi?^ e lui mi rispose ^Non lo so e non m’interessa … è inutile che esista una scuola dove i ragazzi, tutti i giorni, facciano atti di bullismo e gli insegnanti non sono in grado di dargli un educazione. Sono stato chiaro?^ Io dovetti acconsentire … > Wang disse: < Incredibile ... > Aron aggiunse:
< No, è orribile … > Niko disse:
< Dopo che il preside e noi finimmo di parlare con il direttore dell’istruzione, che andò via, decidemmo di cambiare il nostro comportamento, speravamo che qualcosa cambiasse … > il preside disse:
< … Ma, abbiamo sbagliato a trattarvi con freddezza e autorità, voi siete diversi dagli studenti che avevamo all’epoca … > Intervenni io:
< Anch’io stavo per dare le mie dimissioni, ma poi il preside e gli altri insegnanti, mi raccontarono tutto e grazie anche a un vostro compagno, Aron, ho cambiato idea, decidendo di rimanere qui >. Baekho disse:
< Aron, perché? > ed io:
< Perché grazie alle sue parole, tutti noi professori e anche il preside, abbiamo la speranza che qualcosa di bello possa ancora accadere … > Lee disse:
< Ah si … e che cosa ve lo fa credere? >
Niko intervenne:
< Ce lo fa credere la nostra voglia di migliorare e capire voi, i nostri ragazzi! > Tutti rimasero stupiti, poi il preside aggiunse:
< Ragazzi, dovete sapere, che molte volte, noi adulti abbiamo pensato di lasciar stare il nostro obiettivo e di abbandonare tutto e tutti … > Wang disse:
< Davvero? Allora perché poi non lo avete fatto? > Il preside disse:
< Non lo abbiamo fatto, perché ci siamo sempre domandati  ^Se noi molliamo che ne sarà di tutti questi ragazzi? Non è giusto abbandonarli al loro destino, hanno il diritto a un 'istruzione, anche se non sarà una cosa semplice, avere la loro attenzione e il loro rispetto^. Così decidemmo di continuare a essere i vostri insegnanti. Il perché è molto semplice … Io e gli insegnanti, teniamo a voi più della nostra stessa reputazione e per voi siamo disposti anche a perdere il lavoro, poiché noi vi vogliamo bene e vi consideriamo tutti dei figli! > Gli studenti rimasero turbati e confusi da quelle parole, poi Aron felicissimo gridò:
< Grazie, le vostre parole sono state preziose per noi! Cercheremo di aiutarvi in quest' arduo compito! > Noi insegnanti, compreso il preside Zen, sorridemmo. A un certo punto, però Lee disse:
< Ehi Aron, ma chi ti credi di essere? Non provare più a parlare in nome di tutti noi, tu non sei nessuno! > Lee si avvicinò ad Aron che indietreggiò, ma davanti a lui si misero i suoi amici: Jr, Baekho, Minhyun e Ren. Minhyun disse:
< Lee smettila, solo tu e il tuo gruppo avete deciso di non collaborare con il preside e gli insegnanti, guardati intorno! > Lee lo fece e vide che tutti i ragazzi, compreso Wang e il suo gruppo, applaudivano  noi insegnanti e il preside. Lee era furibondo e ringhiava di rabbia, intervenni io che dissi:
< Basta Lee, calmati, non vale la pena odiarsi. La vita è una sola e va vissuta a pieno, insieme agli amici e a tutte le persone che ti vogliono bene! Ascolta il tuo cuore! > Lee si ammutolì, allora Niko si avvicinò a lui e disse:
< Lee che ne dici di collaborare con tutti noi? Avresti una vita migliore, circondato da molti amici e nessuno ti odierebbe. Che ne pensi? > Lee si commosse, senza piangere e acconsentì. Tutti quanti ne fummo felici, poi Wang ci fece una domanda:
< Preside Zen e professori, non è che voi state facendo tutto questo solo per non far chiudere il college? > Il preside rispose:
< Assolutamente no! Noi facciamo tutto questo solo per voi, perché vi vogliamo bene >. Così Wang, Lee, Aron, Jr, Baekho, Minhyun, Ren e tutti gli altri ragazzi, accettarono di collaborare con noi e migliorare la scuola. Infatti, non ci furono più atti di bullismo e violenza.
Voglio darvi un consiglio: ^ Non abbandonate mai la speranza, grazie anche a essa la nostra vita può migliorare. Date retta anche a questo detto: la speranza è l’ultima a morire! ^
Fine
 

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