Blu e rosa: una strana combinazione

di SuperWiki
(/viewuser.php?uid=533697)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Due mesi dopo ***
Capitolo 2: *** Chaotix in azione! ***
Capitolo 3: *** Rivincita(?) ***
Capitolo 4: *** Cuore di un demone ***
Capitolo 5: *** Amare et bene velle ***



Capitolo 1
*** Due mesi dopo ***


Angolo dell'autore insano di mente

Questa storia è un regalo di Natale anticipato a tutti quelli che hanno letto la mia storia precedente, a prescindere se hanno recensito o meno. Pubblicherò un capitolo al giorno, e vi avverto che saranno un po' più lunghetti del normale (questo capitolo è un eccezione), e che sarà un po' più seria del solito, senza togliere la comicità ovviamente. Vi auguro delle bellissime feste, sperando che la mia storia sia di vostro gradimento. Inutile dire che senza di voi scrivere non sarebbe la stessa cosa, anche perchè se non recensite m'arrabbio e vi soffoco nel sonno, dico sul serio. Come regalo aggiuntivo vi linko il video di una canzone che mi ha accompagnato durante la scrittura di questa fanfiction, dateci un'occhiata, eh? :)  http://www.youtube.com/watch?v=HHT7PcATgII  Vi informo che questa storia fa parte della serie "Vita di un riccio corridore e dintorni", giusto per avvisarvi. Ma bando alle ciance, leggete e vi auguro (ancora una volta) delle bellissime vacanze anche se non sono ancora iniziate. Ciao ciao e buona giornata! SuperWiki  


Blu e rosa: una strana combinazione
 
Capitolo 1 “Due mesi dopo”
 
Casa di Sonic e Tails, 22 Novembre, ore 17:55
 
Erano passati due mesi dalle vicende avvenute tra Sonic e Amy, e tutto sembrava essere tornato alla normalità, se non per una piccola eccezione: una volta alla settimana i due uscivano insieme, come segno di rappacificamento, andando un giorno in giro per la città, un altro dentro “Il Ring Rosso”, locale che avevano scoperto e che lo avevano ritenuto un bel posto dove passare una serata, e un altro ancora andando al cinema a vedere l’ultimo film uscito nelle sale. Tuttavia, ciò non significava che stavano insieme; Sonic le aveva ribadito di non volere avere relazioni sentimentali, però in compenso avevano molto legato l’una con l’altra. Certo, ogni tanto Amy lo chiamava “il mio Sonikku” (soprannome che il riccio non aveva mai particolarmente apprezzato), e qualche volta diventava eccessivamente smielata (Sonic giurò di averla vista un giorno osservare un negozio di abiti da sposa per poi fissarlo con sguardo perso), ma nel complesso la loro amicizia andava a gonfie vele. Tutti i loro amici erano contenti di questo cambiamento, ma ogni tanto ammettevano di sentire la mancanza di vedere “l’eroe di Mobius” che scappava urlando come una gallina spaventata da una Amy che lo inseguiva inferocita come un leone affamato (o meglio, una leonessa) e armata di martello, mentre tutti ridevano godendosi la scena. Oggi il porcospino blu doveva incontrarsi con la riccia per uno di questi suddetti appuntamenti, ma le 17:00 erano passate da un pezzo e non era ancora arrivata: cosa strana, visto che era stata Amy a fissare l’orario e che di solito era puntuale come un orologio svizzero, e ciò fece insospettire il riccio.
 
-Dici che dovrei andare a chiamarla, Tails?- Domandò Sonic al suo migliore amico mentre camminava in tondo per la stanza.
-Come mai così preoccupato?- Lo canzonò lui con un risolino.
-Spiegami cosa ci trovi di tanto divertente, e forse riderò anch’io- Chiese il riccio fingendo di essere offeso, abituato alle frecciatine che i due si scambiavano a vicenda.
-Niente, è solo che non avrei mai pensato di vederti in pensiero per Amy- Disse la volpe scrollandosi le spalle –La fine del mondo ormai è vicina- Aggiunse in seguito trattenendo a stento le risate.
-Ahah. Sto morendo dal ridere- Fu la risposta sarcastica del riccio. –Io vado da lei per vedere se è tutto ok, non mi aspettare per cena!- Disse poi uscendo via di casa a tutta birra, come era solito fare.
 
Durante il tragitto pensò a cosa gli aveva detto Tails, e in fondo sapeva che il suo migliore amico aveva ragione: di questo passo si sarebbe dovuto aspettare Knuckles che diventava gentile e cordiale con tutti e Shadow vestito da donna. Dopo che ebbe cacciato quell’orribile immagine via dalla testa, si ritrovò a pensare anche a Amy; in questi ultimi tempi aveva scoperto un nuovo lato della personalità della riccia, un lato gentile e vivace che, tutto sommato, gli piaceva, anche se non lo avrebbe mai detto ad anima viva. Tuttavia cercava di convincere se stesso del fatto che si sentiva così solamente perché Amy aveva smesso di torturarlo fisicamente e mentalmente, per nessun altro motivo. Ma era davvero la verità? I pensieri di Sonic si interruppero alla vista della casa di Amy, e senza perdere tempo bussò alla porta, senza ottenere alcuna risposta. Provò un’altra volta, ma ancora niente. Stava per sfondare la porta a suon di pugni, quando si rese conto di essere osservato da qualcuno, o meglio da qualcuna.
 
-No, ti prego, continua. Voglio vedere dove vuoi arrivare picchiando la porta come un pugile professionista- Rouge aveva visto tutta la scena, e si pentì di non aver filmato tutto con una videocamera. I maschi sapevano essere un vero spasso, a volte.
-Rouge?-
-No, sono tuo nonno. Secondo te?- Rispose alzando gli occhi al cielo. Eppure il suo aspetto fisico non doveva lasciare dubbi.
-Cos’è, oggi tutti cercano di soffiarmi il titolo di cabarettista?- Replicò stizzito –Piuttosto, che ci fai tu qui? Non dovresti rubare le caramelle a qualche bambino?-
-Potrei chiederti la stessa cosa. Io sono venuto qui per riprendere una cosa mia- Disse mostrando una valigetta rosa.
-Bella storia, ma sappiamo entrambi che tu hai una strana concezione di “riprendere”. Sei sicura che sia veramente tua?- Domandò con un sorriso ironico.
-A casa di quella bambinetta non c’è nulla che mi possa interessare- Fece con una smorfia –Ho solo ripreso il mio beautycase. Gliel’avevo prestata l’altroieri, e dato che non me l’ha restituita, ho fatto una visitina a casa sua. Ha dei gusti molto pacchiani in fatto d’arredamento-
-Cos’è un beauty case?- Chiese incuriosito.
-Lascia perdere- Certe volte Sonic sapeva essere peggio di Knuckles –Comunque tu non mi hai ancora detto perché ti trovi nei paraggi- Aggiunse maliziosa.
-Io ed Amy dovevamo uscire, ma non è in casa- Spiegò alla donna pipistrello –Sai dove potrebbe essere?-
-E secondo te sono la sua balia?- Disse con uno sbuffo –Mica so dove si trova la tua fidanzatina!-
-C-che cosa!? N-non è la mia fidanzata, c-cosa ti salta in mente?!- Reagì rosso come un peperone. Le ragazze sapevano essere molto perfide, a volte.
-Se lo dici tu... io ho di meglio da fare che stare qui a sentirti balbettare, capirai sicuramente. Alla prossima, Big Blue- E dopo aver finito di parlare, sbattè le ali e se ne volò via.
 
Sonic la guardò andarsene con uno sguardo un po’stranito; Rouge era una tipa molto misteriosa, e il soltanto pensare che lei e la sparizione di Amy fossero collegati in qualche modo non gli piaceva per niente. Tuttavia poco dopo si levò dalla mente quell’idea assurda: Rouge si era dimostrata una valida alleata, non aveva alcun motivo di sospettare di lei. E poi mica Amy era scomparsa! O forse sì? Non ne aveva la più pallida idea, e continuare a rimuginarci sopra non faceva che confondere ulteriormente la situazione.
 
-Qualcosa non mi quadra. Devo parlarne con Tails- Pensò, sicuro che ciò fosse la soluzione migliore.
 
Arrivato a destinazione in un battibaleno, Tails fu stupito di vederlo già tornare a casa, e gli chiese che cosa era successo, anche se in un modo un po’poco opportuno.
 
-Ehi Sonic, è già finita la serata? O Amy ti ha dato buca?-
-Non è il momento di fare battute, Tails- Quando Sonic diceva frasi del genere, voleva dire che la faccenda era seria.
-Ehi, non farmi stare in pensiero, dimmi tutto- Chiese preoccupato Miles.
-Amy non era in casa, e Rouge era nei dintorni. Ho paura che le sia successo qualcosa...- Disse Sonic spaparanzato sul divano e impensierito.
-Brutta storia- Commentò la volpe -Bè, non è mica evaporata via, sarà sicuramente da qualche parte-
-E dove? Non hai qualche aggeggio che possa rivelare la sua posizione o... qualcosa del genere?- Domandò il riccio sperando in una risposta positiva.
-Sonic, sono un ingegnere, non un mago- A quanto pare le buone notizie dovevano aspettare –Ci sono, eureka! Potresti chiamare qualcuno che lo faccia al posto tuo!- Urlò Tails all’improvviso durante un lampo di genio.
-Mi preoccupi quando ti comporti così-
-Non capisci? Un’agenzia investigativa risolverà i nostri problemi!- Sonic era pure superveloce, ma in quanto a ragionamenti era lento come una lumaca.
-Intendi dire che dovremmo chiamare i Chaotix? Non abbiamo altre alternative, per cui vale la pena tentare- Fece scrollando le spalle. I Chaotix sicuramente erano la banda più imbranata e curiosa in circolazione, ma sicuramente si intendevano di sparizioni di persone meglio di chiunque altro.
-Perfetto, allora agiremo domani- Concluse Sonic –Cosa c’è per cena?- Sparò il riccio, che ebbe riacquistato l’appetito.
-Ehm... tu avevi detto di non aspettarti, così... ho cucinato solo per me...- Spiegò Tails con un po’ d’imbarazzo.
-Non fa niente, non è mica colpa tua. Mi prenderò qualche snack dal frigo per oggi-
 
A quanto pare l’aveva presa meglio del previsto, dato che l’ultima volta che aveva saltato un pasto sembrava ritornato allo stato di Werehog per quanto era furioso (quel giorno sembrava che un tornado avesse distrutto la casa). Così dopo aver ingoiato un’intera barretta di cioccolato in un boccone, sfrecciò via per fare la sua abituale corsa serale nel tentativo di rilassarsi un po’; ma i pensieri sembravano tenere il passo alla sua velocità e continuavano a tormentarlo sebbene stesse per sfondare il muro del suono nel tentativo di non pensare. Non avrebbe mai pensato di nutrire sentimenti di preoccupazione per Amy, anche perché sapeva che era una ragazza capace di difendersi da sola (migliaia di robot ridotti a rottami e lo stesso Sonic potevano testimoniare su questo). Tuttavia il fatto che fosse scomparsa così di botto, senza neanche avvisare qualcuno, non lasciava presagire nulla di buono: per quale motivo Amy se n’era andata all’improvviso? C’era forse lo zampino di qualcuno intenzionato a colpirlo? A queste domande il riccio non poteva rispondere, almeno non in quel momento; forse domani i Chaotix avrebbero potuto dare delle risposte, ma al porcospino non era mai piaciuto aspettare. Purtroppo avrebbe dovuto resistere fino al giorno dopo, se voleva scoprire la verità.   

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Chaotix in azione! ***


Blu e rosa: una strana combinazione
 
Capitolo 2 “I Chaotix entrano in azione!”
 
Casa dei Chaotix, 23 Novembre, ore 10:23
 
Si avvicinava la fine del mese, e per i Chaotix si avvicinava un giorno funesto: stava arrivando il momento di pagare l’affitto, un problema sussistente sin da quando era stata fondata l’agenzia, dato che Vector e i suoi compari non racimolavano mai una somma sufficiente, e il proprietario dell’appartamento aveva perso il conto di quante volte aveva minacciato di sfrattarli. Quel giorno tuttavia, avevano abbastanza grana, cosa mai ritenuta possibile: sarebbe bastata una sola anima pia che li avrebbe chiamati per un caso, e anche questo mese sarebbero sopravvissuti. Peccato che il telefono non si decideva di squillare, e il povero Vector lo stava fissando seduto sulla sua scrivania senza staccare lo sguardo da quando si era alzato senza ricavarci alcun risultato. Espio temeva che sarebbe diventato strabico per lo sforzo, uno sforzo del tutto inutile per l’aggiunta, ma sempre meglio di Charmy che svolazzava per la stanza senza mai fermarsi, col suo ronzio che dopo due ore cominciava a diventare leggermente fastidioso alle orecchie del camaleonte. Il ninja aveva ormai perso la concentrazione necessaria per meditare, e di conseguenza niente nirvana, niente pace interiore, e soprattutto un’incazzatura bestiale. Era sul punto di urlare per il nervosismo, quando finalmente si sentì un rumore che i tre stavano aspettando da tempo immemorabile.
 
DRIIIN!! DRIIIN!! DRIIIN!!
 
-Qui Agenzia Investigativa Chaotix, al vostro servizio!- Fece Vector, che prese in un lampo il telefono come se stesse sui carboni ardenti –Non esiste nessun caso che non si possa risolvere da noi!-
-Devi proprio ripetere questa frase ogni volta?- Mugugnò Espio mentre si massaggiava le tempie per calmarsi.
-Ehm... Vector, sono io, Sonic- Rispose imbarazzato il riccio dall’altra parte della cornetta. Adesso capiva perché i Chaotix non erano contattati molto spesso.
-Oh, ciao Sonic!- Replicò il coccodrillo altrettanto imbarazzato. Espio e Charmy cascarono all’indietro in stile manga.  –Porti buone notizie? Su, spara amico!-
-A dire il vero, ho un caso per voi...-
-EHI RAGAZZI! I CHAOTIX HANNO UN NUOVO CASO!! STAPPIAMO LO CHAMPAGNE!!!- Urlò Vector entusiasta della notizia.
-Vector, sei ancora tra noi?- Domandò il riccio.
-Oh sì sì, parla pure, sono tutto orecchi!- Mentre parlava, i suoi due compagni avvicinavano le orecchie per poter capire qualcosa della conversazione.
-Vedi, Amy non si è fatta sentire ieri e non era in casa e sono un po’preoccupato, per cui ho pensato di rivolgermi a voi che siete esperti in queste cose...-
-E hai scelto i migliori! Vedrai, non te ne pentirai affatto!- Sonic era piuttosto incerto al riguardo.
-Se non altro hanno l’entusiasmo- Pensò scettico –Ok ragazzi, per quanto pensate di venire?-
-Tempo un’ora e siamo da te, amico! Ci vediamo dopo! E riattaccò all’improvviso.
-Dovevi per forza comportarti come una scolaretta?- Sbuffò Espio al suo capo.
-Eddai, non fare lo scontroso, pensa al fatto che non dovremmo preoccuparci più dell’affitto! Pensa positivo!- Controbatté Charmy, il quale non vedeva l’ora di entrare in azione.
-Charmy ha ragione, hai sempre la luna storta e il sorriso stentato, rilassati un po’!- Gongolò Vector dando una sonora pacca alla spalla dell’amico, facendolo cascare di faccia.
-Mi riesce un po’difficile, con voi sempre tra i piedi...- Borbottò Espio col muso sul pavimento senza farsi sentire. Dopodiché, mentre si alzava, si rivolse a Vector –Piuttosto, cerca di non fare il superficiale. Se Sonic ha chiamato, vuol dire che il problema è più serio di quello che sembri-
-Lo so, lo so- Sospirò il boss –E poi, ho già in mente cosa fare, mi credi così sprovveduto?-
-Sì-
-Ahah, buona questa- Ridacchiò Vector in risposta.
-Non era una battuta-
-Uhhhhhhhhhhh! Colpito e affondato!- Urlò Charmy.
 
 
Casa di Sonic e Tails, 23 Novembre, ore 11:31
 
Una volta che i Chaotix giunsero a destinazione furono informati meglio sul caso da Tails, il quale era contento di rivederli dopo tanto tempo. Vector ed Espio ascoltavano concentrati mentre l’ape era intenta a giocare col suo telefonino, irritando non poco il camaleonte, che non aveva mai avuto molta pazienza.
 
-E questo è tutto. Domande?- Concluse la volpe con un sorriso stampato in volto.
-Dov’è Sonic?- Chiese Charmy con la mano alzata come se fosse alle elementari. Subito dopo un scia blu schizzò dentro con la stessa delicatezza di un branco di elefanti imbizzarriti.
-Qualcuno ha chiesto di me?-
-Menomale che era una cosa da cinque minuti!- Lo rimproverò Miles nella stessa maniera di una mamma apprensiva.
-L’importante è che non li abbia fatti aspettare. Scusate ragazzi, ma quando mi prende la voglia...- Cercò di scusarsi il riccio.
-Nessun problema, amico, ci stavamo organizzando proprio adesso- Prese la parola Vector, bonario come sempre.
-Perfetto! Allora che si fa, Sherlock?-
-Per prima cosa ci dirigeremo verso la casa di Amy per indagare nei dintorni, e da lì vedremo come procedere- Illustrò la situazione il coccodrillo.
-Professionale il Tenente Colombo, non trovi?- Sussurrò il porcospino ad Espio, ricevendo uno sbuffo in risposta –Va bene boss, vi farò strada io per arrivare a destinazione- Si rivolse poi al capo dei Chaotix –Però cercate di tenere il passo, per quanto potete s’intende- Terminò con un ghigno.
-Adesso sembri molto più rilassato, ieri sembravi un po’agitato- Constatò Tails –Come mai questo cambiamento improvviso?- Domandò poi curioso.
-È che preferisco evitare di pensare in negativo, tutto qui. Sai, preoccuparsi troppo non serve a nulla- In effetti Sonic cercava di dissimulare la sua ansia, anche perché sentiva una strana sensazione allo stomaco quando si soffermava sul caso.
-Il nostro Sonic è uno tosto, un vero duro!- Commentò Vector scherzoso –Non mi stupisco del fatto che Amy ti ronzi sempre attorno!- Sonic rise a stento a quella battuta un po’inadatta nel contesto.
-Per quanto trovi questa conversazione illuminante- Fece Espio sarcastico –È meglio darsi una mossa, prima che si faccia buio-
 
Tails aveva da fare con le sue invenzioni, per cui decise di rimanere a casa per continuare il lavoro che aveva lasciato in sospeso. Il viaggio fu molto stancante per i tre, mentre per Sonic era più una passeggiata di salute. Trovava molto divertenti Espio che riusciva a stargli dietro con molta fatica, sudando molto per lo sforzo, Vector che ansimava come una locomotiva a vapore, e Charmy che si lamentava ogni due secondi del male alle ali. Nel guardare quel teatrino quasi provò compassione per loro; ma d’altro canto sapere di essere un’altra volta il primo lo faceva sentire come un dio in terra, e di dei ne aveva visti lui. Si chiese cosa avrebbe pensato Amy nel vederlo condurre questo strano gruppetto: probabilmente avrebbe riso a crepapelle... Ma perché ci è cascato un’altra volta!?! Doveva smetterla di continuare a rimuginarci sopra, ci avrebbe ricavato soltanto un forte mal di testa. Tuttavia una vocina nella sua testa gli bisbigliava che non c’era nulla di male nel preoccuparsi per qualcuno, era lui che aveva quasi il timore di pensare a lei. E rivedere la casa della riccia di certo non lo aiutava. Vector si mise una mano sul cuore esausto, Espio si appoggiò sulle sue ginocchia, e Charmy stramazzò al suolo.
 
-Quando finirà questa storia sarà meglio per tutti. E soprattutto per me- Pensò.
-Bene ragazzi, cominciamo a perlustrare il territorio alla ricerca di indizi- Illustrò la situazione il coccodrillo –Se trovate qualcosa che riconduca ad Amy fate un fischio. Vuoi unirti al gruppo, amico?- Disse poi rivolto al porcospino.
-Ehm...- Sonic era indeciso al riguardo: avrebbe preferito correre, ma in fondo un aiuto ai Chaotix avrebbe agevolato e, chissà, magari avrebbero terminato prima. –Ok, ci sono pure io-
-Ottimo!- Fece Vector incoraggiato a dare il meglio –Dirigiti verso nord, e se trovi un indizio, avvertici!-
 
E fu così che nessuno trovò un bel niente e persero due ore girovagando per la zona. Bè, ad un certo punto Charmy chiamò i suoi compagni che arrivarono rocambolescamente, ma quando scoprirono che era solo un Ring, l’ape passò un brutto quarto d’ora. Quando i quattro si riunirono al punto designato, ovvero la casa di Amy, non avevano la più pallida idea su cosa fare.
 
-Cosa facciamo?- Ripeté per la decima volta Espio.
-Non lo soooooo!!- Si lamentò Vector in preda alla disperazione.
-Secondo me quel Ring era un indizio...- Borbottò Charmy col volto corrucciato.
-NO, NON LO ERA!!!- Gli urlarono contro in risposta.
-Stiamo solo perdendo tempo...- Fece notare Sonic, che si era sdraiato sul prato.
-Non è che tu ci stai aiutando più di tanto...- Commentò il ninja, mentre giocava col suo kunai.
-Ma voi siete i detective, è compito vostro trovare una soluzione!- Rispose il riccio che cominciava a pentirsi di non essere andato a correre a velocità supersonica.
-Senti, non ci chiamavi se ci ritieni così incapaci, chiaro?- Ora il corno del camaleonte era vicinissimo al muso del porcospino.
-Nessuno vi vieta di tornare a casa, lo sai questo, Samurai Jack?- Fece lui sarcastico e per nulla intimorito.
-“Tornare a casa”? Ho un’idea!!- Gridò Vector colto da un’illuminazione.
-Ma dobbiamo per forza urlare quando abbiamo un’idea?- Ma nessuno si filò Sonic, troppo presi ad ascoltare cosa aveva da dire il loro capo.
-Sentite ragazzi, so che l’idea potrebbe non piacervi ma... Dobbiamo entrare dentro la casa della nostra amichetta- Spiegò il coccodrillo giocherellando con le dita.
-In quanto ninja la cosa non mi farebbe molto onore, ma se è la nostra ultima chance, così sia- Diede il proprio consenso il camaleonte.
-Ci sono anch’io- Si aggiunse anche Charmy.
-Ehm... Io mi tiro fuori stavolta- Il riccio blu era l’unico che non era molto favorevole all’idea; entrare in casa altrui non faceva per lui.
-Eddai amico, mica andiamo a rubare! Sei con noi?- Vector cercò di fare la faccia da cucciolo bastonato più tenera che poteva.
-E va bene- Sapeva che protestare non avrebbe portato a nulla, per cui tanto valeva adeguarsi -Ma, Vector, come facciamo ad entrare?-
-Ehm...-
-Non ci hai pensato, eh?- Lo punzecchiò Charmy. (in senso figurato s’intende)
-B-basterà forzare la porta, un gioco da ragazzi- Se ne uscì poco convinto –Qualcuno ha una forcina?- Le facce dei tre furono abbastanza eloquenti.
-No. Comment- Sillabò Espio per poi allontanarsi.
-Ok ok, lo farò a modo mio- Fece scrocchiandosi le nocche.
 
Il coccodrillo provò a dare delle spallate, vi via sempre più forti, ma la porta non sembrava voler collaborare, e questo lo fece uscire fuori dai gangheri. Charmy ridacchiava nel vederlo inveire contro una porta di legno, mentre Sonic lo fissava sconsolato; non era un bello spettacolo, e il capo dei Chaotix lo sapeva benissimo, purtroppo.
 
-Adesso basta!!- Sbottò furioso, fissando la porta nella stessa maniera con cui guarderebbe un acerrimo nemico –Io prendo la rincorsa, se ti spezzi in due non dire che non ti avevo avvertito!-
 
Concluse rivolgendosi alla suddetta porta, che ovviamente non rispose, forse per sfidarlo, o forse perché era semplicemente una porta. Sparendo dalla vista del riccio, caricò come un ariete e urlò.
 
-GRAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHH!!!!!-
-Ragazzi, sul retro sul retro c’è una finestra aperta-
 
Nel sentire la frase di Espio il coccodrillo si distrasse un attimo, un attimo sufficiente per farlo ruzzolare e cadere di schiena, facendo piangere dalle risate Charmy, che non si era mai divertito così tanto in vita sua. Il porcospino blu si domandò se certe cose capitavano solo ai Chaotix o le figuracce erano solite nel settore investigativo. Un millisecondo dopo capì che la risposta era la  prima.
 
-Che cosa? E chi l’ha aperta?- Domandò col fumo che gli usciva dalle orecchie.
-Non lo so, ma se preferisci sfondare la porta, accomodati pure- Rispose con un sorrisetto.
-Uff, però potevate anche avvertirmi, prima di farmi fare certa roba...- Si lamentò demoralizzato Vector.
 
L’ambiente interno era molto spartano, se non fosse stato per il divano rosa pesca e qualche ritratto di Amy sulla parete sarebbe sembrato un appartamento qualsiasi. Il quartetto camminava con circospezione, sapendo che quello che facevano non era legale al cento per cento; a dirla tutta, Sonic non avrebbe mai pensato di intrufolarsi in casa di qualcuno, in quella della riccia per giunta, e ciò lo faceva sentire una specie di ladro.
 
-Ok gente, prestate la massima attenzione, perché molto probabilmente qui troveremo una pista- Vector chiamò l’attenzione degli altri con tono da leader –Perciò occhi aperti e cercate dappertutto...-
-Ehi, non proprio dappertutto- Replicò il riccio agitando le mani –Questo è l’appartamento di una ragazza, non dimentichiamocelo!-
-Sonic è geloso, Sonic è geloso...- Canticchiò Charmy con finta aria innocente.
-Geloso di cosa!?- Gridò senza accorgersene –Sono l’unico che ha un po’ di buonsenso e che cerca di non far degenerare ulteriormente la situazione, e voi...-
-Calmati amico, non esagerare adesso!- Fece da pacificatore il capo dei Chaotix –È ovvio che quando dico dappertutto, non intendo davvero dappertutto. Prendi un bel respiro e rilassati, su- A malincuore il riccio inspirò un po’ d’aria, ma rimanendo sempre nervoso.
-Stavo dicendo... Tu, Espio, esaminerai il salotto, Charmy si occuperà della cucina e io penserò al ripostiglio-
-E io mi guardo i pollici?- Chiese Sonic indicandosi.
-Ah già, è vero. Fammi pensare... Sì, la camera di Amy sarà compito tuo-
-L-la camera!?- Balbettò incredulo il porcospino.
-Andiamo, mica devi frugare tra la biancheria! Anche se una sbirciatina la daresti volentieri, eh?- Insinuò con delle gomitate sui fianchi del riccio.
-B-basta, smettila!- Il riccio, col viso rosso come un pomodoro, si stava pentendo di essersi fatto coinvolgere –Ok, ci vado, contento?-
-Questo è lo spirito! Ti chiamo io quando abbiamo terminato le indagini, va bene? Buona caccia!-
 
Detto ciò entrò nel ripostiglio, chiudendosi la porta alle spalle. Sonic vide Espio che ispezionava un qualcosa sotto il divano e Charmy che apriva e chiudeva ripetutamente degli scaffali alla ricerca di un indizio. Senza cincischiare oltre, salì le scale ed entrò nella camera della riccia: l’armadio bianco a due ante, il comò e il comodino dello stesso colore, e il letto rosso si intonavano con le pareti rosa, e il porcospino notò che questa stanza era decisamente più femminile; l’ultima volta che era entrato lì era narcotizzato e portatoci contro la sua volontà, quindi non aveva possibilità di ricordarlo. Ma era meglio non perdere tempo con questi futili dettagli e darsi una mossa, se voleva dare un senso a questa storia. Nell’armadio trovò solo vestiti da donna di vario tipo, e non capì perché comprasse così tanti capi d’abbigliamento, se poi indossava solo il classico vestito rosso; mania di shopping tipica del genere femminile, suppose. Nel comò trovò collane, bracciali, anelli, gioielli... Rouge doveva essersi sforzata molto per non sgraffignare qualcosa, o magari si era presa un ricordino, glielo avrebbe chiesto al prossimo incontro. Nell’ultimo cassetto del mobile trovò della biancheria intima, e memore di ciò che gli disse Vector, lo chiuse di botto pieno di vergogna. Insomma, mica era un pervertito! Ad un tratto nella mente del riccio apparve l’immagine di Amy vestita in intimo rosso, come se la sua testa complottasse contro di lui.
 
-No no no cervello, non ti ci mettere anche tu!-
 
Ecco, ora parlava anche da solo; il manicomio aveva una stanza col suo nome sopra. Rimase solo il comodino, fino adesso non aveva trovato niente di utile per le indagini e la sua sanità mentale andava scemando. Perfetto, pensò. Cominciò ad aprire i cassetti rassegnato. Nel primo c’erano cianfrusaglie. Nel secondo una vecchia bambola di pezza. E nel terzo vide un quadernetto. Soddisfatto di aver trovato una possibile pista, lo prese e lesse la copertina fucsia.
 
Diario di Amy Rose
 
E il sorriso sul volto sparì così come era arrivato. Lì poteva esserci scritto dove diavolo la riccia si trovava, ma così facendo la sua privacy sarebbe evaporata come neve al sole. Leggere il diario non lo allettava per niente: lei gliene aveva combinate di tutte i colori, ma almeno non aveva mai spiato i suoi segreti, per quanto ne sapeva. E se poi non gli avesse più rivolto la parola, proprio ora che si erano riappacificati?
 
-Calma, lo faccio solo per il suo bene. Capirà, ne sono certo. Quasi certo-
 
Perché adesso si faceva tanti scrupoli? Si stava parlando della stessa ragazza che lo aveva perseguitato come un fantasma, poteva considerare ciò come una rivincita invece stava lì col diario in mano a farsi questioni morali come un babbeo. Forse perché era... Fece tacere la vocina nella testa e alle fine giunse a un compromesso: avrebbe letto solo l’ultima pagina, non una più, non una di meno. Sì, era la cosa giusta da fare.
 
20 NOVEMBRE
Oggi caro diario, devo fare la spesa qui in città, altrimenti resterò a corto di muffin! Non posso assolutamente permetterlo per nulla al mondo! Inoltre dopodomani esco con SONIKKU, menomale che Rouge mi ha prestato il trucco, sennò sarei disperata! Lo so, truccarmi non è da me, ma farsi bella ogni tanto mica uccide, no? Meglio che vada, mi sto perdendo il film che danno in tv!
 
Sonic vide disegnini di ogni tipo e il suo nome sottolineato più volte e con dei cuoricini sopra (cosa che gli fece storcere il naso), ma per il resto nulla di nulla. Ciò significava due cose: o se nera andata all’improvviso, o non aveva scritto niente per paura che qualcuno lo leggesse, cosa che in effetti è avvenuta. Demoralizzato, notò che il quadernino era bello spesso. Chissà da quanto tempo lo teneva... La sua curiosità cedette e mordendosi il labbro per la sua mancanza di volontà, prese una pagina nel mezzo, cercando di convincersi che lo faceva soltanto per Amy.
 
5 APRILE
Caro diario, oggi è stata una fantastica giornata: abbiamo sconfitto Eggman ancora una volta! O meglio, Sonikku l’ha sconfitto, anche se noi abbiamo dato una mano a distruggere quel diabolico robot gigante! Mentre festeggiavamo la vittoria, ho provato ad abbracciarlo con la scusa di congratularmi con lui, ma lui se n‘è scappato via senza dirmi il perché... Ma non mi rassegnerò facilmente, non è ancora detta l’ultima parola! Lo so che sotto sotto mi ricambia, me lo sento dentro, e questo mi dà la forza di resistere!
 
Il riccio fu stupito dalla sicurezza con cui aveva ribadito del fatto che ricambiasse i suoi sentimenti, anche se lui non le aveva mai dato false illusioni. Una parte di lui nel sapere ciò... Gioiva? Pareva di sì, e per questo la vocina ritornò più insistente, sussurandogli che forse Amy aveva ragione, maledettamente ragione. Ma non era vero! O forse provava davvero qualcosa nei suoi confronti?
 
-Non diciamo idiozie. Io non la...-
 
Ma le parole gli morirono in gola. Amy era cambiata, non era più quella di prima, e lo aveva fatto esclusivamente per lui. Il ricordo di due mesi fa, di quando fecero la pace e ricominciarono da zero, si fece largo tra la sua mente, lasciandolo di stucco. Prese un’altra pagina, consapevole di ciò che faceva.
 
8 MAGGIO
Odio tutti! Sonic (il porcospino notò che non aveva usato il solito nomignolo) ha proprio esagerato stavolta! Perché mi respinge sempre? Ancora una volta se n’è andato, ma mi ero avvicinata a lui senza fare niente, lo giuro! Lui e il suo STUPIDO orgoglio! Sto piangendo per colpa sua, e non riesco a smettere per giunta, anche se vorrei moltissimo farlo. Che patetica che sono!!
 
Stavolta Sonic si sentì in colpa, e quella stramaledetta vocina decisa a torturarlo lo rimproverava aspramente. Lui non voleva far soffrire nessuno, e sapere che non era la prima volta che le spezzava il cuore lo fece star male. Si immaginò di vederla scrivere con gli occhi lucidi, mentre lo malediva pur sapendo che non avrebbe mai smesso di amarlo, e avrebbe tanto voluto consolarla, chiederle scusa, asciugarle le lacrime, baciarla...
 
-Adesso il patetico sono io, Amy. Me ne sono accorto solo adesso, mi dispiace-
 
Disse tra sé e sé. Lo aveva ammesso, l’amava. Non aveva mai pensato di provare un sentimento simile, lo aveva sempre ritenuto come una distrazione, una specie di catena che bloccava la sua libertà, ma si era sbagliato. Si sentiva meglio, si sentiva capace di fare il giro del pianeta in un battito di ciglia, si sentiva forte. Si sentiva più sollevato, ma allo stesso tempo anche abbattuto: Amy era chissà dove, e per giunta non aveva trovato nulla, tutto secondo i piani, rifletté sarcastico. Scendendo le scale, vide i Chaotix discutere su chissà che cosa, e come al solito non sembravano essere d’accordo.
 
-Secondo voi può essere...-
-Non dire scemenze!-
-Io non mi esprimo al riguardo-
-Ti astieni sempre che cavolo! Mai che prendi posizione su qualcosa-
-Ehi ragazzo, come mai tutto questo confabulare?- S’intromise Sonic gioviale –Trovato qualcosa? Io un bel niente, tanto per cominciare col piede giusto-
-Lo stesso vale per noi- Parlò per primo Espio, con la fronte corrugata e gli occhi chiusi.
-Ehi, piano con le conclusioni: ho una lista della spesa!- Replicò Charmy stizzito. Espio a quel punto sbottò.
-Se cacci ancora quell’indizio, lo infilzo col kunai!-
-Charmy, apprezziamo il tuo impegno, ma non è una prova rilevante...- Cercò di farlo ragionare Vector.
-Sonic, potresti guardare tu, visto che loro sono troppo bravi per farlo?- Fece l’ape imbronciata porgendogli il foglio.
-Mmm... Pane, latte, muffin... Ferma tutto!- Urlò il riccio all’improvviso –C’è scritto “Supermercato Fancy Food”! Amy può essere benissimo andata lì!- Charmy alzò il mento con aria di superiorità.
-Convinti adesso?-
-Ok, avevi ragione tu, scusa- Disse il coccodrillo grattandosi la testa –Ma è meglio concludere qui, si sta facendo buio. Finchè arriviamo in città il negozio chiuderà sicuramente-
-Vector, noi cominciamo ad incamminarci. Casa nostra è lontana-  Aggiunse Espio con fare saggio.
-Ehi, non così in fretta!- Intervenne il porcospino –Voi dormite a casa mia stanotte, e non voglio sentire repliche-
-Sicuro che non disturbiamo?- Il capo dei Chaotix non si faceva pregare quando capitava l’occasione di faticare meno.
-Certo che no! Ho qualche sacco a pelo, e uno di voi può dormire sul divano. Certo, non è come ad un albergo di lusso, ma...-
-Ho parlato troppo presto- Pensò il coccodrillo.
 
Il riccio non aspettò i tre e si fiondò fuori con l’adrenalina in circolo nel corpo, così i Chaotix poterono camminare in tranquillità, si fa per dire. Charmy continuava a vantarsi del suo grande intuito da detective senza mai fermarsi, e una volta arrivati a casa di Tails, i timpani di Vector ed Espio, se avessero avuto una bocca, avrebbero invocato l’eutanasia.
 
-Finalmente, aspettavamo solo voi per cenare!- Disse spazientito Tails, ma anche felice di rivederli.
-Cibo... Ora...- Si limitò a pronunciare Vector.
-Per una volta... Sono d’accordo...-
-Grazie... Espio...-
-Andiamo, mica state per morire!- Urlò Sonic con tre chili-dog in mano, per poi ingoiarli in un boccone.
 
La cena fu molto allegra, e per un breve momento tutti si dimenticarono dei loro nervosismi e risero a crepapelle. Finito di magiare, Sonic uscì per la sua abituale corsa notturna. Tails e i Chaotix si videro invece un film d’azione, e alla fine Charmy si prese il posto “meritato” sul divano, facendo borbottare Espio per tutta la notte frasi come “Piccolo smorfioso...” e cose del genere. Il riccio adesso sfrecciava come un fulmine, ora che si era tolto un peso dallo stomaco che lo schiacciava come un macigno. Certo, non era certo su cosa dire ad Amy quando si sarebbero rivisti, e poi bisognava ancora cercarla... Ma era fiducioso su questo. Anche perché erano vicini a risolvere il caso. Tuttavia non accorse che era osservato da due strane figure, che lo avevano seguito per tutta la giornata senza che lui lo notasse.
 
-Interessante...-
-Adesso possiamo andarcene? Ho freddo!-
-Ricomponiti piuttosto, e pensa a metterti in cammino! Dobbiamo avvisarlo di quanto è successo-
-Menomale che ultimamente sembra più allegro del solito. Bè, come dargli torto! Chissà, forse stavolta è la volta buona...-
 
 
 
 
 
 

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Rivincita(?) ***


Blu e rosa: una strana combinazione
 
Capitolo 3 “Rivincita(?)”
 
Station Square, 24 Novembre, ore 13:07
 
Può sembrare strano detto da uno che correva a velocità sovrumana, ma Sonic detestava la vita frenetica della città: lo smog che aleggiava nell’aria, clacson che lo assordavano e luci al neon che lo accecavano, il volto privo d’espressione dei suoi abitanti, tutte cose che non tollerava. Per questo preferiva vivere all’aria aperta, dove aveva la libertà di fare ciò che più gli piaceva: correre. Un altro motivo per cui non andava mai a Station Square se non quando era strettamente necessario; lì se provavi anche solo ad accelerare il passo rischiavi di scontrarti contro qualcuno, figuriamoci quando cavalcavi uno snowboard o dovevi lottare contro un dio uscito di senno (riferimenti a persone, cose ed eventi puramente casuale). I Chaotix invece erano ben abituati a vivere lì, in un luogo popolato da migliaia di Mobiani, quindi per loro indagare là era come fare una camminata per le strade. Però non avevano mai sentito parlare di questo fantomatico “Fancy Food”, e non c’era nessun insegna o cartello che lo indicasse. Avevano pensato di chiedere indicazioni a qualcuno, ma ricevettero risposte negative come “Non lo so, ho fretta” o “Devo andare al lavoro, non ho tempo da perdere in chiacchiere”. Il massimo della cortesia, insomma. Girovagarono tra vie e piazze per mezz’ora, in ora di punta per giunta, quando le strade erano piene di gente, quasi impedendo al quartetto di respirare.
 
-Menomale che abbiamo pranzato prima stavolta- Cercò di trovare il lato positivo Vector –Altrimenti sai che casino per trovare un fast-food!-
-Già, una vera fortuna...- Aggiunse sarcastico Sonic, che riusciva a stento a farsi largo tra la folla.
-Uff, quanta gente!- Charmy si era alzato in volo e si trovava sopra le teste dei tre –Cosa facciamo ora?-
-Adesso te lo dico io- Espio, incavolato nero, non finì di parlare che prese per la camicia uno scoiattolo che passava di là per caso –Tu. Dimmi dove si torva “Fancy Food”, altrimenti...- Concluse con un tono di voce minaccioso che non ammetteva risposte simili a un “no”.
-Ehm... S-superate l’isolato davanti a voi e p-prendete la prima a d-destra. N-non potete sba-ba-gliare- Fece quello che tremava come un martello pneumatico –Ora mi p-potreste lasciare, p-per favore?-
-Tsk- Rispose molto “esaustivamente” il camaleonte, che lo lasciò andare. Il povero malcapitato se ne scappò in preda al panico, lanciando ogni tanto delle occhiate spaventate dietro di sé.
-Uao, soltanto Shadow potrebbe fare di meglio!- Fischiò Sonic fingendosi impressionato –Ti manca solo una giacca di pelle nera e la sigaretta in bocca-
-Se non altro sappiamo dove dirigerci-
 
Commentò il coccodrillo sospirando; Espio o era muto come una statua, o esplodeva all’improvviso come un candelotto di dinamite, ormai lo sapeva, ma non ci aveva fatto completamente l’abitudine. Durante il resto del tragitto il ninja ribadì che in quanto tale non poteva lasciarsi trascinare dall’ira, e che era tutta colpa del tempo perso che avrebbe potuto passare meditando. Ovviamente nessuno lo stava ascoltando realmente, si limitarono ad annuire meccanicamente fino a quando non smise. Alla fine videro il tanto decantato supermercato per cui avevano fatto il giro di Mobius, ed entrarono fiduciosi. Il negozio non era enorme, ma di certo era ben fornito; prodotti di ogni genere erano risposti in modo che tutti potessero guardarli, anche se come constatò Sonic, non c’erano chili-dog, errore imperdonabile. La commessa, una gallina di mezz’età molto grossa, stava sistemando delle casse, li notò solo dopo un po’ di tempo, e li squadrò con fare inquisitorio. I Chaotix pensarono di parlarci con lei, mentre il riccio fu lasciato alla ricerca del suo cibo preferito.
 
-Salve signora, siamo l’Agenzia Investigativa Chaotix- Si presentò Vector con fare signorile –Siamo venuti qui per interrogarla-
-Non vi ho mai sentiti nominare- Il porcospino trattenne a stento una risata nel sentirla.
-Comunque...- Fece il capo dei Chaotix un po’demoralizzato –Lei conosce Amy rose, se non sbaglio. Ci può dire l’ultima volta che l’ha vista?-
-Non vi dirò un bel niente- Si impettì la gallina –Sembrate poco raccomandabili. Specialmente lui- Disse poi puntando un dito contro Espio.
-Io!?!- Il camaleonte non reagì molto bene –Ma se sono il più affidabile dei tre!!-
-Non mi interessa!! O comprate qualcosa, o andatevene!- Urlò in risposta. Sonic decise di intervenire, tanto la situazione non poteva peggiorare.
-Ehm... Mi scusi signora...- Cercò di sembrare il più cortese possibile.
-Oh, ma lei è Sonic The Hedgehog!- Fece in tono molto affabile, cambiando umore in un millisecondo –Cosa posso fare per lei?-
-Vede, loro tre sono miei amici, e volevano sapere di Amy visto che da un po’ di giorni non la vediamo, e siamo un po’preoccupati...- In effetti era la verità, almeno per quanto riguardava lui.
-Potevate dirmelo subito! Chi lo immaginava che quella dolce ragazzina conoscesse l’eroe di Mobius?- Chiocciò (e come sennò?) lei giuliva -Di solito viene qui una volta alla settimana, e se non sbaglio tre, no... Quattro giorni fa è venuta a fare la spesa-
-Davvero? E avete parlato per caso? Ha detto forse se andava da qualche parte?- Si intromise il coccodrillo, in fondo il detective era lui, pensò.
-Sì, ma abbiamo discusso del più e del meno... Nulla di importante purtroppo, mi dispiace di non essere d’aiuto- Terminò abbassando la testa dispiaciuta.
-Non importa. Grazie dell’aiuto- Fece Sonic con un sorriso stentato. L’idea di ripartire da zero con le indagini non gli andava per niente a genio. I quattro stavano per uscire quando ad improvviso la commessa sussultò.
-ASPETTI!- Il riccio si girò speranzoso –Verrà a fare spesa qui qualche volta?- Come distruggere le aspettative di qualcuno in un colpo solo.
-Solo se ci saranno i chili-dog. Arrivederci!-
 
Rispose paziente, sapendo che quella non poteva sapere quello che era successo, pensò lui mentre uscivano. Vector, appena furono fuori, cominciò a dare di matto.
 
-Maledizione, tutto quello che abbiamo fatto non è servito a niente!!- Si disperò dando un pugno a un lampione, piegandolo.
-Calmiamoci, in qualche modo ce la faremo- Provò ad incoraggiarlo Charmy senza riuscirci.
-E come? Hai visto che quella manco ci conosce? Ammettilo, siamo, anzi, sono un incapace!- Era sull’orlo di una crisi di nervi, era ufficiale. Per fortuna Espio lo prese e cercò di calmarlo.
-Senti, non è il caso di agitarsi per nulla. Di certo comportandoti così non..- Ma si interruppe per via di un telefono che squillò.
-Oh, è il mio- Disse il coccodrillo calmandosi un po’ –Ehi, è Tails! Chissà cosa vuole...- E rispose portandoselo all’orecchio -Ehi amico! Che cosa...-
-Passami Sonic, svelto!!- Rispose Miles interrompendolo bruscamente.
-Ehi ehi, ma che diamine... Ti vogliono al telefono- Fece perplesso mentre glielo passava.
-Tails, che è successo?- Chiese il riccio apprensivo.
-Ci sono Orbot e Cubot... Hanno un...- Deglutì saliva prima di riprendere a parlare –Messaggio per te da parte di Eggman. Fai... Presto-
 
Sonic trasalì nel sentire quel nome. Chiuse il telefono e lo restituì al proprietario, guardando un punto fisso nel vuoto, incapace di credere a ciò che aveva sentito. Aveva capito tutto, e si maledì nel non esserci arrivato prima, in quel momento sembrava addirittura ovvio. E Amy adesso...
 
-Che ti ha detto?- Charmy lo riportò bruscamente alla realtà, e notò che tutti e tre lo stavano fissando.
-Dobbiamo tornare a casa di Tails. In fretta- Aggiunse alla fine con una serietà che quasi li impauriva. Anche se non sapevano nulla, era chiaro che doveva essere una cosa molto seria.
-Ma come facciamo per...- Espio provò a far notare che loro non erano veloci quanto lui, ma il riccio lo interruppe, come se lo avesse letto nel pensiero.
-Tu e Vector prendete una mano ciascuno. Charmy, salta sulle mie spalle-
 
Disse scrutando l’orizzonte oltre i grattacieli. Non appena seguirono le sue istruzioni, Sonic si diresse fuori da Station Square il più velocemente possibile, trascinandosi i tre alla meno peggio. Non protestarono e non dissero nulla, e Sonic fu grato per questo; non sarebbe riuscito a dire una sola parola senza tremare dalla rabbia. Ci mise più tempo del previsto, dovuto alla fatica che stava compiendo, e quando intravide casa sua e del suo migliore amico, sperò con tutto il cuore che Eggman volesse solamente annunciargli il solito piano di conquista del mondo e non... Di peggio.
 
Casa di Sonic e Tails, 24 Novembre, ore 14:10
 
Entrando in casa in fretta e furia, i Chaotix mollarono la presa, spossati per il viaggio che non era stato dei migliori e, accorgendosi della presenza dei due robot scagnozzi di Eggman, rimasero stupiti e capirono che il problema era più serio di quanto pensassero. Orbot e Cubot, notando gli sguardi truci diretti verso di loro, si rigiravano le dita nervosi, ammesso che i robot provassero nervosismo, e il silenzio per un po’ regnò in quell’ambiente di tensione.
 
-Ehm... Noi iniziamo, per voi va bene?- Prese la parola Orbot. Nessuna risposta –Chi tace acconsente. Fai pure, Cubot- L’altro si limitò a proiettare uno schermo sulla parete, in cui apparve un uomo vestito di rosso e con gli occhi coperti da degli occhiali scuri, un tizio che conoscevano molto bene.
-Salve ragazzi! Vi ho forse presi in un momento poco opportuno?- Si presentò Eggman col suo solito sorriso a trentadue denti, che fece montare ulteriormente la rabbia ai presenti –Oh, Sonic, da quanto tempo! Non avrei mai pensato di dirlo, ma sono contento di vederti!-
-Non posso dire lo stesso, faccia d’uovo- Sonic era agitato, ma non l’avrebbe mai dato a vedere al suo acerrimo nemico –Come mai non vieni mai di persona, e mandi sempre i tuoi tirapiedi? Sai, vorrei tanto prenderti a calci di persona-
-Vedo che hai non hai perso la tua strafottenza, puntaspilli- Commentò il dottore incurante dell’insulto –Ma meglio così, altrimenti non sarebbe appagante farti mostrare una cosina che ho tenuto in serbo solo per te-
 
Rimarcò le ultime parole con gusto, non vedendo l’ora di osservare la loro reazione. Detto ciò, spostò la telecamera, inquadrando uno spettacolo che fece sussultare il riccio e i suoi amici: Amy era rinchiusa in una capsula di vetro, con un collare nero che le serrava il collo, e stava fissando il pavimento apatica. Il porcospino blu strinse i pugni così forte da far sbiancare le nocche, i suoi peggiori timori si erano rivelati fondati. Tails si mise una mano alla bocca incredulo, e i Chaotix rimasero a dir poco scioccati nel vedere tale scena. Tutto ciò rallegrò il Dr. Eggman, per lui stava procedendo esattamente come aveva pianificato.
 
-Ehi ragazzina, sei in onda!- Le urlò lo scienziato –Non hai niente da dire ai tuoi amichetti? O devo adoperare le cattive?- Terminò brandendo un telecomando, cosa che fece tremare istintivamente la riccia, ma quando si accorse che Sonic e i suoi amici la fissavano preoccupati, riacquistò coraggio.
-Se credi che io ti assecondi, ti sbagli di grosso! Sei solo un grandissimo...- Ma non potè continuare, che il collare le inviò delle scariche elettriche, facendola urlare e contorcere dal dolore.
-Eggman, smettila immediatamente!!!- Gridò il riccio, incapace di sopportare tale visione. Tails si mise una mano alla bocca orripilato.
-Oh, adesso non fai più il duro, eh?- Tuttavia lo accontentò, solamente per far rigirare il coltello nella piaga, pensò mentre rimetteva la telecamera nella posizione originaria –Ma hai ragione, ti devo delle spiegazioni dopotutto. Tutto è cominciato più o meno due mesi fa...-
 
-Vedi, l’ultima volta che tu e la tua amichetta vi siete divertiti tanto nel fermare il mio piano, avevo deciso di tenervi d’occhio, soprattutto lei. Non hai idea di quanto mi abbia fatto male la gamba...- Mentre parlava si massaggiò la coscia, memore del doloroso evento –Così inviai i miei due sguatte... Volevo dire assistenti, a spiare ciò che facevate. I primi tempi sono stati molto noiosi... Tu non facevi altro che correre, correre e correre, e lei era tutta prese con le sue sciocchezze, credimi, una vera noia... Poi avevano portato finalmente qualcosa di interessante: tu e la tua cara amichetta uscivate insieme, andavate in città, facevate la bella vita... E lì ho potuto colpire! BAM!- Sbattè il pugno provocando un rimbombo –Sai, ho cercato in tutti i modi di sconfiggerti... E adesso ti tengo in pugno così facilmente! Quasi mi deludi, porcospino! HO HO HO HO HO HO HO!!!-
 
Eggman scoppiò in una risata sguaiata per la gioia, reggendosi la pancia con le mani. Andava in estasi nel vedere la sua odiata nemesi digrignare i denti incapace di fare nulla per impedire lo svolgersi degli eventi. Orbot si rimpiccioliva sempre di più nel vedere il suo creatore ridere sguaiatamente; il suo volto che godeva della tristezza e dell’odio altrui gli faceva rabbrividire i circuiti.
 
-Arriva al punto Eggman, ne ho abbastanza dei tuoi sproloqui!- Gli ruggì contro Sonic, mentre il sangue gli ribolliva nelle vene.
-Come preferisci. Vieni nella mia base, se ci tieni all’incolumità della tua amica...-
-Torcile anche solo un aculeo e io ti...-
-Tu cosa? Me la farai pagare? Sono proprio curioso di sapere come, sentiamo!- Il riccio si limitò ad abbassare lo sguardo.
-Vedo che cominci ad usare il cervello, palla di spine. Ti sto inviando proprio adesso le coordinate del luogo d’incontro - Infatti sullo schermo comparve una mappa che indicava con il simbolo del dottore l’ubicazione della base –Vedi di non fare tardi, Sonic. Ci conto. Chiudi la connessione, Cubot- E il sorriso sadico del dottore svanì, e i due robot se ne andarono cercando di non farsi notare.
-Il posto si trova nei pressi della vecchia Chemical Plant- Cercò di spezzare la tensione Tails mentre con un computer calcolò la posizione –Si trova a 708 km da qui, ma di certo per te non sarà un problema...- Ma Sonic era ancora intento ad osservare la parete tremando dall’ira, senza riuscire a fare altro. Charmy provò ad avvicinarsi verso di lui, ma Vector lo fermò per evitare che peggiorasse la situazione.
-Sonic, so che sei furioso, e ti do pienamente ragione, ma cerca di rimanere lucido- Disse la volpe poggiandogli una mano sulla spalla –Sai meglio di me che Eggman ti sta mettendo la prova. Sono sicuro al mille per cento che vincerai, come sempre- Passarono un po’ di secondi prima che il riccio reagì, prendendo un respiro profondo.
-Grazie Tails. Sei il migliore amico che un riccio possa avere-
 
E dopo essere uscito fuori sfogò tutta la sua rabbia, diventando un lampo blu che sfrecciava verso il suo obbiettivo senza fermarsi mai. Sonic non poteva permettere che succedesse qualcosa a Amy, proprio adesso che aveva chiarito cosa provava per lei, altrimenti non se lo sarebbe mai perdonato. Ad un certo punto sentì il fischio di un proiettile, e scorgendo la base di Eggman vide una guarnigione di robot pronta a fare fuoco: nessuno fu risparmiato, di loro rimasero soltanto pezzi di latta qua e là, come se una bomba li avesse travolti all’improvviso: niente poteva fermare il riccio blu, neanche un intero esercito, l’ira lo rendeva quasi immune al dolore. Entrato dentro oltrepassò il lungo corridoio, distruggendo gli automi sentinella che ceravano di fermare la sua avanzata, pronto a scontrarsi faccia a faccia col suo nemico, deciso a fargliela pagare per quello che aveva osato fare.
 
Base del Dr. Eggman, 24 Novembre, ore 14:51
 
Robotnik osservava dalle telecamere di sorveglianza il suo avversario, il quale faceva saltare in aria le sue creazioni a cui aveva dedicato così tante energie, con uno sguardo che esprimeva irritazione. Che facesse pure il comodo suo, non sapeva cosa lo aspettava, pensò compiaciuto. Tuttavia la sua prigioniera lo distolse dai suoi pensieri, sbattendo le mani sul vetro per attirare la sua attenzione.
 
-Sai benissimo che Sonic mi libererà, e tu passerai guai molto grossi. Che ti costa lasciarmi andare?- Gli chiese speranzosa. Peccato che per Eggman non era momento di sentire frasi fatte.
-Vedi, Amy cara, tu non conosci il mio piano geniale, secondo te non avrei calcolato una possibile reazione negativa del riccio?- Fece notare lo scienziato lisciandosi i baffi con aria saputa –Poi, se vuoi il mio parere, non lo interessi per niente. Per lui sei soltanto un trofeo da mettere su uno scaffale per poi lasciare che prenda polvere, nulla di più. Fidati, è un egocentrico-
-NON È VERO!!- Urlò la riccia –Lui ci tiene veramente a me, lo so! Ma tu vedi dappertutto del marcio perché lo sei anche tu Eggman, marcio dentro!!-
 
Queste parole ferirono il dottore, anche se non lo diede a vedere, facendolo tuttavia infuriare. Si limitò a dare un’altra scarica elettrica a quell’odiosa bamboccia, in modo che smettesse di aprire bocca. Non appena smise di fulminarla, Sonic arrivò giusto in tempo per vedere Amy accasciarsi al suolo esausta. Accecato dalla rabbia, corse a tutta velocità per dargli un pugno in faccia, ma qualcosa lo bloccò all’improvviso, respingendolo e rivelando un campo di forza verde intorno alla poltrona in cui era seduto Eggman.
 
-Che ne pensi? Adoro quest’invenzione, ci vorrebbe una forza paragonabile a quella di un carro armato per poterlo soltanto scalfire-
 
Fece con un ghigno che passava da un orecchio all’altro; gli piaceva vedere il suo rivale disorientato. Quello tuttavia non perse tempo, e si diresse verso la capsula in cui era rinchiusa la riccia, sferrando pugni e calci micidiali nel tentativo di romperla.
 
-È inutile Sonic, ci ho provato un sacco di volte, è infrangibile!- Disse la riccia commossa nel rivederlo dopo giorni di prigionia ma il riccio non desistette nonostante quello che disse.
-E ha ragione, puntaspilli. Ascoltala- Si limitò ad aggiungere Eggman. Alla fine si calmò e si rivolse allo scienziato con uno sguardo di puro odio.
-Cosa vuoi ancora da noi, Eggman, vuoi vedermi soffrire per caso? Perché io non ti darò la soddisfazione-
-Come se tu soffrissi. Ho visto cosa fai tutto il giorno, palla di spine: fai una vita spensierata che molti invidierebbero, ma ti sei mai preoccupato di quelli intorno a te? Prendi Amy, per esempio. L’ho tenuta segregata per tre giorni lì dentro, e non te ne sei fregato fino a quando non mi sono presentato. Dì la verità, te ne sei infischiato altamente!- Amy non riusciva a credere alle parole del dottore, era davvero la verità? Se n’era rimasto in panciolle non vedendola arrivare all’appuntamento?
-Non mentire davanti ad Amy!!- Gridò Sonic puntandogli contro il dito –Mi sono fatto in quattro per cercarla, ma io e i Chaotix non sapevamo esattamente cosa fare...-
-Potevi inventarti una scusa migliore, riccio. Ma non perdiamo altro tempo-
 
E digitò qualcosa sulla tastiera situata sul bracciolo della sua poltrona hi-tech, facendo comparire due pulsanti davanti al porcospino, uno rosso ed uno verde. La fase due del piano stava avendo inizio, osservò Eggman, incrociando le mani ansioso di cominciare.
 
-Ti sto offrendo una scelta. Se premerai il pulsante rosso, la tua amichetta sarà libera dalla mia prigionia, e ti lascerò andare senza provare a fermarti, hai la mia parola- Disse poggiandosi una mano sul cuore –Ma! Dei missili colpiranno Station Square nel giro di mezzo minuto, e migliaia di poveri innocenti moriranno carbonizzati, e altrettante migliaia rimarranno senza una casa dove vivere, senza un posto dove lavorare. Avrai dei morti sulla coscienza...- Aspettò qualche secondo prima di continuare, per aumentare la suspense –Se invece sceglierai quello verde, non ci sarà nessun genocidio, Station Square non verrà nemmeno sfiorata. Ma la capsula con dentro Amy verrà spedita verso una mia base segreta sotterranea e schermata dai radar, e non la rivedrai mai più; o lei o un’intera città salva. Ti do tutto il tempo che ti serve per ragionarci su, puoi anche parlarne con l’interessata per sentire il suo parere. Pensaci bene, Sonic-
 
E smise di parlare. Sonic non riusciva ancora a crederci: doveva essere tutto un brutto sogno, non poteva essere vero, non poteva fare una scelta simile, nessuno poteva farla. Tutto ciò era disumano, ed Eggman sapeva perfettamente che il riccio si sarebbe roso le viscere... Aveva vinto lui, ma non lo avrebbe mai ammesso davanti a lui, neanche sotto tortura. Ma adesso doveva cercare di fare qualcosa, almeno per lei. Si diresse verso Amy, che aveva ascoltato tutto senza dire una parola, ma quella lo precedette prima ancora che lui potesse dire qualcosa.
 
-Non pensare a me, so bene che questo è difficile per tutti e due. Ma prima che tu faccia la tua scelta vorrei solo dirti che...- Cercò di trattenere le lacrime, doveva mostrarsi forte almeno questa volta –Non importa quello che dice Eggman, avrei voluto essere per te più di un amica... Mi dispiace tanto-
-Amy...- Sonic avvicinò il volto al vetro e lei fece altrettanto –Lo so che probabilmente non ci crederai, ma io ho fatto tutto il possibile per cercarti. E non devi sentirti in colpa di nulla, sei stupenda così come sei, dico sul serio. Amy, io ti amo-
-S-sul serio?- La riccia non riusciva a crederci. Aveva davvero detto quella frase che aveva aspettato da così tanto tempo, e che era arrivata in un momento così cruciale?
-Mai stato così serio in vita mia- Rispose abbozzando un sorriso amaro: avrebbe voluto stringerla forte e baciarla, ma quello stramaledetto vetro impediva qualsiasi contatto.
-Ti amo anch’io, Sonic- Aggiunse lei comprendendo lo stato d’animo del riccio, ma sentendosi felicissima e tristissima allo stesso tempo –E proprio perché mi ami so che farai la scelta giusta. Lo so che ti farà molto male, ma non potrei vivere con un senso di colpa così grande. Promettimi però che continuerai ad andare avanti, ti prego- Sonic annuì mestamente, per poi girarsi verso lo scienziato con uno sguardo di puro odio.
-Ho deciso-
 
Casa di Sonic e Tails, 24 Novembre, ore 15:54
 
Tails, osservando arrivare il suo amico in lontananza, scoppiò dalla gioia e aprì la porta al suo amico pronto a sentire la notizia della sconfitta di Eggman. I Chaotix avevano deciso di rimandare la partenza verso casa loro al ritorno del porcospino, e nel notare la scia blu che si avvicinava sempre di più esultarono, persino Espio, di solito impassibile. Tuttavia, Sonic era tutt’altro che gioioso; anzi, aveva un’espressione funerea sul volto. Tutti si preoccuparono all’istante nel vederlo in quello stato: perché era così silenzioso? Mica era successo qualcosa?
 
-Sonic, tutto a posto?- Domandò Tails cauto. Sonic non gli rispose: si limitò ad accasciarsi sul divano, fissando un punto indefinito del soffitto.
-Dì qualcosa, amico! Amy sta bene?- Insisté Vector cercando di ottenere qualcosa in risposta.
-No, per niente!!- Rispose duro il riccio, che reagì all’improvviso, facendo sobbalzare il coccodrillo.
-Insomma, calmati!- Fece Miles bloccandolo –Non puoi prendertela con noi se non ci spieghi cosa è successo!- Il porcospino blu con un grande sforzo si risedette, mettendosi una mano sulla testa.
-Scusate ragazzi. Vi dirò tutto-
 
E disse tutta la vicenda avvenuta nella base di Eggman, evitando di parlare di Amy; anche solo pensare a lei lo faceva stare male in una maniera indicibile. Loro ascoltarono senza dire una parola, finchè il riccio non arrivò al momento cruciale: Tails indietreggiò sconvolto, Charmy scoppiò a piangere, Vector cercò di consolarlo, anche se avrebbe tanto voluto fare come lui, ma doveva mostrarsi forte all’ape se voleva calmarlo. Espio tirò un pugno alla parete lanciando qualche imprecazione rivolta a quel viscido essere che non aveva un briciolo di dignità: appena avrebbe avuto l’occasione gliel’avrebbe fatta pagare cara. Sonic parlava con tono atono, quando in realtà soffriva più di tutti, ma in precedenza aveva così tanto urlato, che non aveva più la forza di sfogarsi ulteriormente.
 
-Ho dovuto farlo. Amy non avrebbe mai voluto avere risparmiata la vita sapendo che un sacco di persone sarebbero morte a causa sua. Premere quel bottone verde è stata la cosa più difficile che mi sia capitata in vita mia-
-M-ma Amy potrebbe farcela. N-non è detto che Eggman...- Il capo dei Chaotix, con la voce rotta dalla voglia di piangere, provò a dire qualcosa, ma venne interrotto dal riccio, che teneva il capo chino.
-Nessuno sa che cosa è capace di fare Eggman- Si limitò a dire lui, per poi alzarsi e prendere qualcosa da un cassetto –Tenete, questo è per l’affitto. Dovrebbe essere una somma sufficiente- Disse mettendo nella mano di Vector dei Ring.
-N-non posso accettare. Persino un sasso avrebbe capito che lui era dietro tutto questo, e avevo pure fatto un’ipotesi, ma l’avevo scartata perché la ritenevo improbabile, che stupido che sono stato! Non me li merito, serviranno anche a te in fondo- Mai in vita sua aveva rifiutato dei soldi, ma quei Ring erano per lui come soldi sporchi, anche solo tenerli in mano lo faceva sentire un approfittatore.
-E come farete per l’affitto?-
-Sopravvivremo-
-Avete fatto un lavoro eccellente, chiunque avrebbe mollato da subito. Ve li siete meritati- Secondi di silenzio.
-G-grazie, Sonic- Fece sinceramente ammirato –Noi... Ci saremo sempre per te. Se vuoi qualcosa da noi, faccelo sapere. Charmy, Espio, andiamo- Disse rivolto ai due –Lasciamoli soli- E uscirono chiudendo la porta, sparendo dalla loro vista.
-Non posso crederci...- Tails non aveva aperto bocca, troppo scosso per parlare.
-È stata tutta colpa mia!! Se solo fossi stato più vicino a lei, avrei potuto impedire che questo accadesse!!- Sbottò il riccio all’improvviso.
-Tu non hai nessuna colpa, come potevi immaginare che...-
-Amy mi cercava e io la respingevo, non capisci?! Se solo me ne fossi accorto prima che...-
-Accorto di cosa!? Sonic, a cosa ti stai riferendo?- Chiese Miles dubbioso. Sonic sospirò.
-Te l’avrei dovuto dire prima o poi. Io... la amavo, ecco-
 
Dirlo a qualcuno lo faceva stare peggio di prima, era come rivivere quel momento, un momento che avrebbe tanto voluto dimenticare... La volpe capì e mise una mano sulla spalla del riccio, pur sapendo che non avrebbe potuto fare nulla per migliorare il suo umore.
 
-Sonic, mi dispiace... Quando te nei sei accorto che provavi... Qualcosa per lei?- Era una domanda inopportuna, lo sapeva, ma voleva comprendere il suo stato d’animo.
-Da un mese, forse... Ma l’ho capito chiaramente soltanto ieri- Rispose apatico.
 
Sonic non mangiò nulla, non uscì per la sue solite corse, e passò la notte in bianco seduto sul divano; era distrutto. Eggman alla fine aveva ottenuto la sua agognata vittoria contro di lui. Non aveva conquistato il mondo, ma aveva comunque trionfato sul riccio, togliendogli ciò che aveva di più caro. Il riccio, troppo assonnato per muoversi, ma allo stesso tempo per nulla intenzionato a chiudere gli occhi, continuò a pensare ad Amy, ricordando tutti i momenti passati insieme, brutti e belli, da quando l’aveva salvata da Metal Sonic, fino alle volte in cui sono usciti insieme, momenti che, inconsciamente aveva scolpiti nella memoria. Pensò al fatto che, se solo , anche solo per una volta, avesse dato ascolto al suo cuore, se si fosse fermato per un solo istante, invece di continuare a correre... Quella notte, il porcospino blu ebbe gli incubi peggiori che potessero esistere, ma da sveglio: i rimpianti. 

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Cuore di un demone ***


Blu e rosa: una strana combinazione
 
Capitolo 4 “Cuore di un demone”
 
Base segreta, 24 Novembre, ore 19:07
 
P.O.V Eggman
 
Ancora non ci potevo credere, avevo vinto! Il mio piano geniale aveva funzionato, e stavolta nulla era andato storto, mi sembra quasi di sognare! Mi pizzico il braccio per assicurarmi che sia tutto vero, e il dolore mi dà la prova concreta: ah, come mi sento felice! Se penso a tutte le volte che quel puntaspilli mi ha deriso, sconfitto, umiliato... Ha vinto molte battaglie, certo, ma alla fine la guerra l’ho vinta io! HO HO HO HO HO HO HO HO! Tuttavia, se penso a quello che mi ha detto...
 
-Ho deciso-
-Ottimo. Allora, cosa farai?-
 
Preme il pulsante verde come avevo previsto, ma anche se avesse scelto quello rosso ci avrei guadagnato soltanto io! La capsula viene spedita da un condotto sotterraneo verso la mia base nascosta, sparendo dalla nostra vista. Sonic la guarda andarsene affranto, mentre io mantengo un’espressione indecifrabile: dopotutto ha già sofferto abbastanza, non sono poi così meschino dopotutto!
 
-La tratterrò bene, vedrai- Mi limito a dire. Lui inveisce contro di me, incapace di fare altro, poverino!
-Spero che tu sia contento adesso! Sai, nonostante avessi più volte di piegare il mondo ai tuoi piedi, non credevo che fossi capace di fare una cosa così... subdola, pensavo che anche tu avessi un cuore. Invece mi sbagliavo, a forza di stare con dei robot al posto di quello hai un pezzo di metallo, mi disgusta soltanto guardarti!!! Mi fai schifo!! Io la amo, Eggman- Dice mentre gli occhi luccicano per le lacrime –Se tu le fai qualcosa, io te ne farò pentire amaramente-
 
Non dico nulla, anche se non mi aspettavo una reazione del genere. Chi lo immaginava che lui la amasse davvero, sono un po’colpito. Ma questo non cambierà i piani.   
 
-La base esploderà tra due minuti- Gli dico mentre attivo il timer –Alla prossima, Sonic-
 
Sotto di me compare l’EggMobile, e io apro il tetto della base quanto basta perché io possa uscire, richiudendolo per evitare che la palla di spine ne approfitti: non vorremo rendere le cose troppo facili! Lo vedo uscire poco prima che l’edificio esploda, un vero peccato, ma dopotutto se non fosse sopravvissuto che divertimento ci sarebbe nel tenere la sua amichetta prigioniera?
 
Davvero sono anch’io una macchina? Non ho più un cuore? Ma che scemate sto pensando!? Certo che non lo sono, che domande! Anche se lui intendeva in un senso metaforico... ma d’altronde è stato lui a costringermi, proprio così! Se si fosse arreso molto tempo prima, non sarei arrivato a tanto! Chissà, forse l’avrei anche risparmiato: lo avrei fatto diventare il mio giullare personale o qualcosa del genere... Ma basta ponderare sciocchezze! Proprio ora un display mi avverte che la capsula è arrivata a destinazione e, purtroppo, un altro schermo mi avvisa che Orbot e Cubot sono entrati nella base. Che qualcuno li avesse seguiti? Guardo le telecamere esterne, e incredibilmente non c’è traccia di qualche guastafeste! Se non fossi uno scienziato, lo riterrei un vero miracolo!
 
-Capo, siamo tornati!- Esclama Cubot in modo decisamente idiota per un robot.
-Come è andata capo? Sonic ha vinto per caso?- Chiede Orbot senza un briciolo di ritegno, che insolente!
-No, sottospecie di pattumiera ambulante!! Stavolta il grande Ivo Julian Robotnik ha trionfato contro quella patetica ameba procariote blu!!- Recito come se fossi in un palcoscenico.
-Oh- Fanno sorpresi –Quasi non ci credo- Aggiunge Cubot, ma il mio ringhio lo zittisce all’istante.
-Credici invece, idiota! Vedi, la capsula è qui, e il puntaspilli invece è a leccarsi le ferite!-
-Complimenti padrone, non ho mai dubitato di lei!- Fa Orbot, pensando di guadagnarsi il mio favore. Che lecchino.
-Sapete, vi avrei già smontato pezzo per pezzo per la vostra deficienza, ma oggi sono di buon umore. E devo ammettere che non avete commesso errori stavolta, ne sono contento. Ben fatto- Loro ridacchiano come dame inglesi per i complimenti; ma ero ubriaco quando li ho progettati!?
-E adesso cosa farà, capo, dopo questa vittoria?- Domanda Cubot.
-Osservazione piuttosto acuta per il tuo database intasato di bug, Cubot. Io...- Ma mi blocco, in effetti non ci avevo pensato –Rimarrò qui per il momento, agiremo in seguito: per ora voglio solo festeggiare. Orbot, preparami una cena da re, anzi, da imperatore!-
-Arriva subito, padrone! Cubot, dammi una mano, forza!-
 
E se ne va trascinandoselo via, lasciandomi il tempo di riflettere. Potrei estorcere delle informazioni alla riccia, e se non m accontenta potrei torturarla... Nah, non avrei niente da chiedere, li ho spiati fino ad adesso! Ci sono, potrei chiedere come riscatto i Chaos Emerald! Sì, e poi la palla di spine e i suoi amichetti mi faranno il sedere rosso, devo pensare a qualcos’altro! Ci penserò più tardi, pensiamo a celebrare questa grande vittoria invece!
 
P.O.V Sonic
 
Casa di Sonic e Tails, 25 Novembre, ore 10:21
 
-Sonic, sei rimasto in piedi per tutta la notte?-
 
Non gli rispondo, mi limito a mugolare mentre mi tasto la faccia: ho delle belle occhiaie, non c’è che dire, ma non mi sento stanco. Non sento più nulla, né la fame, né la sete... Il rimorso mi divora da dentro.
 
-Vieni a fare colazione, su-
 
Scuoto la testa, ma lui mi prende di forza e mi fa sedere sul tavolo, e per accontentarlo mordicchio qualcosa. In fondo cerca di farmi stare meglio come può, prova a fare qualche battuta cercando di strapparmi qualche risata, ma a dire la verità non lo ascolto nemmeno: come posso stare sereno sapendo che uno dei nostri è nelle mani di Eggman? Amy ha detto di non demoralizzarmi, ma non ci riesco, anche se provo a pensare ad altro, la sua immagine si impone sulla mia mente, facendomi sentire un fortissimo senso di colpa.
 
-Ma mi stai ascoltando almeno?- Lo ignoro rigirando il cucchiaio nella tazza –Senti, oggi verranno Knuckles e gli altri, li ho informati ieri di quanto è successo. Non ti preoccupare, non ho detto tutto quanto- So a cosa allude, e il solo pensiero mi abbatte ulteriormente. Sospiro affranto, sono l’ombra di me stesso...
-Non vorrai mica farti vedere così da loro? Sciacquati almeno la faccia, su. Arriveranno da un momento all’altro-
 
Lo assecondo e vado in bagno a lavarmi. Il mio riflesso non mi stupisce più di tanto, rispecchia il mio stato d’animo: due borse viola sotto gli occhi, sguardo perso, il volto mezzo sfatto... Mi passo l’acqua sul viso e la faccia assume un aspetto più decente, anche se in fondo non me ne importa più nulla. Suonano alla porta, Miles va ad aprire e sento Knuckles salutarlo in tono affabile.
 
-Ciao Tails, è da un po’ che non ci si vede-
-Già, è vero. Quando sei partito da Angel Island?-
-Stamattina, ma non ti preoccupare. Mi dispiace, non avrei mai pensato che...-
-È tutto a posto, non è mica...-
-Col cavolo che tutto a posto- Esco dal bagno e mi dirigo verso l’echidna –Piuttosto, lasci il Master Emerald tutto da solo?-
-Non scappa mica- Non avrei mai pensato che dicesse una cosa simile, lui che aveva votato la sua vita come guardiano della pietra, sono un po’commosso, ma mantengo il volto duro –E poi cercavo di essere gentile-
-Non sei mai stato gentile, non è il caso di diventarlo adesso, Knucklehead-
-Ehi, non sono venuto fin qui per farmi insultare da te, se ti girano le scatole il problema non è mio...-
-Basta litigare!- Tails si mette in mezzo a noi due per sedare la rissa imminente –Knuckles,  Sonic è solo un po’... scosso, ha cercato di salvare Amy senza riuscirci, e si sente in colpa per questo. Lo puoi biasimare?- L’echidna abbassa la testa borbottando un “scusa” –E tu- Si rivolge poi a me -Smettila di fare l’acido, devi comunque darti un contegno!-
-Ah sì? E devo ricevere le condoglianze come se nulla fosse?- Faccio alzando il muso indignato.
-Non sono condoglianze, dovresti essere contento invece che...-Il campanello suona di nuovo, e Miles aprendo la porta si trova davanti Rouge, ma li ha chiamati davvero tutti?
-Vi ho forse presi in un brutto momento? Posso ripassare più tardi- Fa lei credendo di essere spiritosa
-Non abbiamo bisogno delle tue...-
-Non oggi Knuckles, non mi va di litigare adesso- La donna pipistrello si dirige verso di me, e mi porge un anello con un rubino incastonato –Era l’unico oggetto di valore che ho trovato lì dentro. Mi dispiace, Big Blue- Lo prendo in malo modo e lo osservo per un po’, prima di dire qualcosa.
-L’hai rubato-
-So cosa ho fatto, e me ne pento, ok?- Che faccia tosta.
-Pensi di cavartela così? E perché lo dai a me, che cosa ci posso fare io?- Mento, ma so che lei non sa cosa ho passato, per cui recito la parte, anche se Tails mi guarda male.
-Scusami se ho anch’io dei sentimenti! Ma a quanto pare sei un cuore di pietra, e io che credevo fosse Shadow l’insensibile tra noi. Me ne vado, dato che sono indesiderata qui- E se ne va via, tanto di guadagnato.
-Adesso sei contento, spero- Mi fa Knuckles.
-Parli tu che sei il primo a non tollerarla, da che pulpito-
-Sonic, smettila IMMEDIATAMENTE-
 
Miles mi rimprovera aspramente, e non apro più bocca solo per interrompere questa sceneggiata. Poco dopo arrivano Cream, Vanilla, sua madre, e Big, tutti a dire che li dispiace, che sono tristi, eccetera eccetera... Ma non soffrono quanto me, non possono neanche immaginarsi come mi sento, quella rabbia e tristezza che ti attanagliano le membra e che ti corrodono. Con la scusa di prendermi una boccata d’aria fresca, esco fuori e corro via lontano da quell’ipocrisia, per poi fermarmi in un punto imprecisato. Non riesco nemmeno a sfrecciare come al mio solito, perché so che è proprio per questo che ho allontanato Amy da me, pensando che facevo la cosa giusta... Mi siedo sull’erba , non voglio di certo ritornare lì, ma nemmeno andarmene via, io... Non so che fare, ecco. Guardo il panorama senza accorgermi dello scorrere del tempo, che qualcosa mi colpisce la guancia, facendomi un male cane, e quando mi giro scopro che è stato Shadow. Ci mancava solo
lui, del resto.
 
-Sei un idiota, faker-
-Cosa vuoi pure tu da me? Lasciami in pace- Gli dico massaggiandomi la faccia.
-Sapevo che eri stupido, ma non ti facevo anche codardo. Mi deludi ogni giorno che passa-
-Codardo? Io non scappo mai, dovresti saperlo- Mi tira un pugno in risposta.
-Rouge mi ha detto tutto. So cosa è successo con Eggman-
-Bè, la tua amichetta ti ha informato male, perché io non sono fuggito da un bel niente...-
-Quanti altri pugni vuoi in faccia, faker? Non mi riferivo a quello, stupido. Perché hai risposto male ai tuoi amici che cercavano di starti vicino?- Incrocia le braccia, squadrandomi come se fossi un insetto.
-Io faccio quello che voglio, Shadow. Tanto non ho nulla da perdere- Stavolta mi tira un calcio alla pancia, facendomi piegare in due, ma non reagisco, mi limito a subire indefesso.
-Ti ucciderò faker, piuttosto che lasciare che tu commetta il mio stesso errore. Tu hai un sacco da perdere, e così non risolverai un bel niente!!- Sgrano gli occhi, comprendendo finalmente la reazione di Shadow.
-Maria- Sussurro con la voce flebile per il dolore. Lui si limita ad annuire, mentre mi aiuta a rialzarmi.
-Anch’io ho perso qualcuno che teneva moltissimo a me, e come te ero furioso con il mondo perché io ero sopravvissuto e lei no, e anch’io mi sono reso conto troppo tardi che senza di lei il mondo poteva crollare senza che io battessi ciglio. Poi sei arrivato tu e ho capito che invece dovevo andare avanti, che avrei dovuto fare buon uso della mia esistenza, se volevo dare un senso alla sua morte. E ora la storia si ripete- Si interrompe osservandomi con uno sguardo profondo, ma indecifrabile –Non lasciarti divorare dall’odio. Amy non vorrebbe mai vederti così. E poi non è andata per sempre, non dimenticarmelo- Ha maledettamente ragione, e io invece facevo l‘orgoglioso per cosa poi? Per dimostrare che ero forte e potente? No, per mascherare la mia debolezza.
-Grazie, Shadow-
-Non ringraziarmi, ho solo saldato il mio debito- Fa lui osservando il paesaggio.
-Shadow...- Lui sospira innervosito.
-Sì?-
-Come facevi a sapere che io ero qui?-
-Vuoi un altro pugno?-
-Ok ok, non importa- Non lo ringrazierò mai abbastanza.
 
P.O.V Eggman
 
Base segreta di Eggman, 25 Novembre, ore 13:42
 
Deve esserci un modo, uno qualunque, non posso mollare proprio adesso per questo stupido inconveniente! Dopo la cena luculliana, ho cercato per tutta la notte una soluzione su come usare l’ostaggio a mio vantaggio, ma ogni metodo sembra avere una pecca irrisolvibile, ma ciò è matematicamente impossibile! Ho lavorato sodo per arrivare fino a questo, settimane passate a progettare il mio magnifico piano, calcolata ogni probabilità che avrebbe potuto intralciarmi... Come ho potuto tralasciare la parte successiva così facilmente?
 
-Capo, è tutto...-
-NON ORA, CUBOT!!!- Il mio urlo lo fa indietreggiare spaventato e Orbot accorre subito per calmarmi.
-Capo, può confidarsi con noi se ha qualche problema- Mi fa apprensivo. A questo punto tanto vale tentare...
-Non so come posso usare la fidanzatina del riccio...-
-Fidanzatina!?- Esclamano in coro interrompendomi.
-Sì, razza di frullatori difettosi, avete sentito bene! A quanto pare il nostro puntaspilli ha una cotta per la nostra Amy- Faccio incrociando le mani, contento di questa scoperta che posso adoperare a mio favore.
-Cos’è una fidanzatina?- Domanda Cubot, e io e Orbot ci schiaffiamo una mano in faccia.
-Vedi, quando un maschio e una femmina si vogliono tanto bene...-
-ORBOT!!! PIANTALA!!!- Grido imbarazzato, un po’ di pudore, che diamine! –Pensate invece a concentrarvi su come usarla per la conquista di Mobius. Arrovellatevi!- Quei due confabulano tra di loro non lasciandomi capire un accidente, per poi finalmente decidersi.
-Abbiamo due teorie- Annuncia Orbot dandomi un po’di speranza.
-La prima è di impiantarle un chip di controllo mentale per poi...- Interrompo la colossale idiozia che sta pronunciando il robot giallo.
-E cosa ti fa pensare che sia possibile farlo? Non esistono chip del genere, e per controllare la mente di un essere vivente c’è bisogno di molta energia... Energia che non ho- Puntualizzo amaramente –Sentiamo l’altra, sperando che sia migliore di questa- Orbot si agita vistosamente.
-Ehm... L’altra sarebbe... Di...-
-Allora? Entro oggi!-
-...lasciarla andare. Se ci pensa, padrone, non ci è utile più di tanto, e Sonic e i suoi amici potrebbero essersi già messi alla sua ricerca- Digrigno nel sentire il nome di quella palla di spine –Sarebbe una scelta prudente, dopotutto...- Ricevo l’informazione, ma nulla mi vieta di rimproverarlo lo stesso.
-Se era una battuta, non fa ridere. Non mollerò proprio adesso, CHIARO!?- Tremano spaventati, mi fanno quasi pietà. Quasi –La prigioniera ha mangiato?-
-Di malavoglia, capo, ma sì- Risponde Cubot prontamente.
-Bene. Ho intenzione di fare una chiacchieratina con la nostra ospite...-
 
Mi dirigo verso la stanza in cui si trova il cilindro vetrato di contenimento, e vedo Amy seduta sul pavimento, mentre osserva le sue scarpe, con uno sguardo triste ma determinato. Devo ammetterlo, è cambiata da quella volta lontana che Metal Sonic l’aveva catturata, quando strillava come una mocciosa isterica. Se penso quando l’ho presa da casa sua, è stata molto combattiva, anche se il campo di forza e la capsula sono state una combinazione letale ed efficace, ma d’altronde che potevo aspettarmi? Mi posiziono davanti a lei, che volge lo sguardo da un’altra parte, fingendo che io non esista. Ma non demordo, mica mollo al primo ostacolo, io!
 
-Era buono il cibo?- Non risponde, come potevo immaginare del resto –Sono venuto per accertarmi che ti trovi a tuo agio, per quanto possibile, s’intende. Volevo farti una domanda, se mi concedi, di grazia- Sbuffa stizzita, lo prendo come un sì –Secondo te cos’è l’amore?- Oh, adesso l’ho provocata, e infatti esplode come avevo immaginato.
-Hai il coraggio di chiederlo? TU NON L’HAI MAI VISTO!!! Sei viscido, meschino, megalomane...-
-Piano con gli insulti, ricordati del collarino, carina!- Faccio prendendo il telecomando che tenevo nascosto nella giacca, e si quieta controvoglia –E poi l’ho visto, cosa ne puoi sapere tu-
-Sentiamo allora, sono tutt’orecchi!- Pensa di prendermi controvoglia, ma non si immagina che sviolinata sto per fare, oh, se non se l’aspetta!
-Tra voi due- Mi limito a pronunciare, e la prendo di sorpresa, a giudicare dalla faccia basita che fa –Ho notato che voi siete molto diversi l’una dall’altro: lui è avventato, provocatorio, a tratti anche ingenuo- Ho un tremito di disgusto nell’elencare le “doti” di quel puntaspilli –Tu invece sei premurosa, lunatica, e spesso anche molto irascibile. Ma ciò non toglie che avete anche delle cose in comune: entrambi siete altruisti, siete determinati nei vostri obbiettivi, e mettete la salvezza del pianeta prima di voi stessi. E sono proprio questi pregi, questi difetti, queste doti, queste pecche, che nonostante la loro diversità sono uniti in uno stampo comune: il forte sentimento che vi lega. Tu e Sonic siete una strana combinazione, non c’è che dire, ma spesso sono proprio le coppie più strane quelle vincenti, non credi anche tu che l’amore sia questo?- La riccia sembra incerta su cosa dire, ma di certo l’ho incuriosita ed è più disposta ad instaurare un dialogo, ma che oratore che sono! Avrei dovuto fare l’avvocato!  
-Dove vuoi arrivare con questo, Eggman?-
-Sai, ora che comincio a rifletterci, io sono una specie di Cupido-
-C-cupido? In che senso?-
-Mettiamola in questo modo: se non ti avessi rapito tempo fa, non avresti mai avuto l’occasione di conoscere il tuo idolo, che poi è diventato tuo grande amico, anche se con qualche reticenza nei tuoi confronti. Sono stato io a farvi incontrare, a “scoccare le frecce dell’amore”, in senso metaforico. Sono tanto malvagio come dite, se ho potuto fare una cosa così bella, anche se inconsciamente?-
-Non è questione di malvagità o di bontà, Eggman. Potrebbe anche essere come dici, ma ciò non toglie che hai fatto delle cose perfide. Ti ricordo che hai minacciato di bombardare Station Square proprio ieri- Il suo sguardo è sicuro di ciò che dice, una vera peperina, non c’è che dire!
-Sapevo che non avrebbe mai premuto il bottone rosso, è troppo “eroico” per fare una cosa del genere- Ed è la verità, ma non l’ho fatto solo perché i missili costano, e ultimamente sono a corto di liquidi per via del piano che ho progettato. Riempire di esplosivi la base non è mica gratis!
-Non cambia le cose. Se sei tanto buono come dici, liberami-
 
La squadro perplesso, ma poi ci penso su. Orbot ha ragione, l’ostaggio è solo una perdita di tempo e di energie, e poi... Anche se avessi avuto una chance, non credo che avrei combinato chissà che cosa torturandola: me la cavo meglio con i robot, destreggiarmi con gli esseri viventi non fa per me, per questo ho mollato la facoltà di medicina! Però ero così vicino, mi mancava tanto così, già pregustavo il potere come imperatore di Mobius! Sospirando, premo qualche pulsante su un computer vicino, e la capsula si alza, mentre lei mi guarda attonita. Poi prendo un cacciavite e con molta pazienza e destrezza, le svito il collare, anche se mi sento avvilito: ho rifiutato quella che poteva essere una vera e propria oca dalle uova d’oro!! Al termine, si massaggia il collo intorpidito, ancora un po’sorpresa, e mi osserva riconoscente facendomi alquanto infastidire, è come se mi prendesse in giro, porca miseria!
 
-Bè, cos’altro vuoi? Non hai una palla da spine a cui rompere le scatole?- Al che lei mi salta addosso abbracciandomi, cogliendomi alla sprovvista.
-Grazie-
 
Io non so cosa dire in risposta e ricambio l’abbraccio un po’imbarazzato. Però è una bella sensazione, mi fa sentire caldo come se fossi sotto alle coperte... Dopodiché molla la presa e se ne va via, e io ritorno sulla mia poltrona hi-tech sconsolato. Se non altro, ho dimostrato la mia “bontà d’animo”... Bell’affare, sai cosa ci faccio con l’integrità morale! Come se non bastasse, arrivano Orbot e Cubot a scassarmi ulteriormente, davvero meraviglioso!
 
-Un vero rubacuori, capo!- Ammicca Orbot, e nemmeno ringhiando gli levo quel sorriso dalla faccia.
-Avete visto la scena, vero?- Annuiscono simultaneamente, io mi affloscio ulteriormente sulla poltrona.
-Quindi ora la riccia è la fidanzatina del capo? Perché Orbot mi ha spiegato che...-
-PROVA A RIPETERLO E TI GETTO NELL’INCENERITORE!!!-
-Pietà, pietà!- Menomale che Cubot ha chiuso quella boccaccia, o lo avrei fatto sul serio!
-Non si strugga, capo! In fondo ha battuto Sonic, e può raccontare che lei, solo perché è magnanimo e pietoso verso i suoi nemici, l’ha lasciata andare!-
-Mmm, forse hai ragione. Penso che farò così. Adesso lasciatemi solo-
 
Non voglio sentire parlare di piani di conquista almeno per una settimana, sono distrutto ed esausto. Alla fine sono stato sconfitto comunque, anche se in modo diverso dalle altre volte. Pazienza, almeno sono uscito di scena con onore. Nel frattempo voglio soltanto rilassarmi, vediamo cosa danno in tv!
 
P.O.V Amy
 
Luogo sconosciuto, 25 Novembre, ore 14:10
 
Ancora non riesco a crederci, mi ha liberata sul serio! Non posso dire che i miei giorni di prigionia sono stati felici, non mi sono mai piaciuti gli spazi piccoli, e il cibo arrivava solo due volte al giorno, anche se non era poi così male. Ma che facesse una mossa del genere proprio non me l’aspettavo! Forse non è così cattivo: certo, ha migliaia di difetti, ma sotto sotto c’è del buono in lui. Molto sotto. Sto correndo a perdifiato, non so esattamente dove sono, ma dovrei continuare per questa direzione, riesco a vedere Station Square, anche se molto in lontananza! Poi mi viene in mente Sonic, e comincio a lacrimare, ma stavolta dalla gioia: sapevo che anche lui mi ricambiava, l’ho sempre pensato, anche se mi ha fatto tanto penare! E sentire che gli dispiaceva di essersi comportato in quel modo mi ha fatto toccare il cielo con un dito!! Sono talmente eccitata che sento a malapena la fatica, vado avanti come una locomotiva. Preparati Sonikku, perché non crederai ai tuoi stessi occhi! Sto arrivando!!!
 
 
 
 
 

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Amare et bene velle ***


Blu e rosa: una strana combinazione
 
Capitolo 5 “Amare et bene velle”
 
Casa di Sonic e Tails, 25 Novembre, ore 18:29
 
Scusarsi era stato più facile di quanto non sembrasse, e alla fine Rouge ritornò insieme a Shadow, con la scusa di riprendersi l’anello, anche se poi non lo reclamò. Sonic ritrovò la serenità, riuscì anche a ridere a qualche battuta, era completamente diverso da stamattina, sembrava tutt’un altro riccio. La Forma di Vita Definitiva era soddisfatto di ciò, anche se non lo diede a vedere, continuando a comportarsi come era solito fare, ovvero poggiarsi a una parete e scambiare qualche monosillabo con gli altri ospiti, ormai gli altri ci avevano fatto l’abitudine, anche se Tails cercava ogni tanto di spingerlo a fare conversazione con gli altri, ricevendo in risposta grugniti o un “vattene”, nel migliore dei casi. Soltanto con Rouge riusciva a chiacchierare normalmente, a detta sua perché era “l’unica con qualche neurone nel cervello in più rispetto agli altri”: gli unici che meritavano una qualche forma di rispetto erano Espio e forse Knuckles, anche se ogni tanto l’echidna si dimostrava idiota esattamente quanto tutti gli altri. Alla fine tutti se ne andarono, lasciando Tails e il riccio da soli. Sonic si sdraiò sul divano, voleva recuperare il sonno perduto da subito: altri cinque minuti e sarebbe crollato dovunque si trovasse. Peccato che il suo migliore amico lo strappò dalle braccia di Morfeo, ma nonostante ciò lo ascoltò lo stesso, più per riprendere a dormire più tardi che per reale interessamento.
 
-Come mai questo cambiamento d’umore?- Domandò Miles dubbioso.
-Shadow mi ha “convinto” a piantarla a fare il musone. Insomma, a non comportarmi come lui- Rispose il porcospino facendo le virgolette con le dita.
-Tralasciamo come ti ha “convinto”- Fece la volpe imitando il suo coinquilino –Sono contento che tu sia ritornato gioviale come al tuo solito. E immagino che ti senta meglio adesso-
-Sì, lo devo ammettere. Anche se non sarà facile ritornare alla normalità- Concluse in tono leggermente cupo.
-Fidati, Amy ha mille risorse, e darà un bel filo da torcere a Eggman, ne sono certo. Ma a proposito di...-
-Non ti dirò nulla di più, Tails. Non so se... mi va di parlarne adesso- Si limitò a dire.
-Capisco- Ci furono alcuni secondi di silenzio –Mi faresti un favore?-
-Tutto pur di farmi alzare dal divano, eh?- Commentò ironico il riccio.
-Il supercomputer del laboratorio non prende molto bene, probabilmente l’antenna parabolica si dev’essere piegata col vento. Potresti andarla a raddrizzarla? O è un compito troppo complicato per te?- Aggiunse sarcastico.
-Hai vinto tu- Replicò alzando le braccia come se il suo amico avesse una pistola puntata verso di lui –Ci vado subito-
 
E uscì fuori per salire sul tetto; per una persona normale ci sarebbe voluta una scala, ma per un porcospino capace di camminare sull’acqua, un solo balzo era più che sufficiente. Vedendo l’aggeggio contorto su se stesso Sonic capì che riportarlo alla posizione originaria sarebbe stato più difficile di quanto sembrasse, e si chiese se ci era passato un bulldozer sopra. Ma la sua mente vagava verso pensieri sicuramente più interessanti di antenne scassate e supercomputer mal funzionanti: adesso che era solo, la malinconia ritornava ad opprimerlo, anche se non più forte come prima, ma si faceva comunque sentire. I pensieri del riccio erano rivolti ancora ad Amy, quasi riusciva a vederla riflessa nella luna che cominciò a spuntare nel cielo, mentre il paesaggio si faceva sempre più buio. Ogni tanto scrutava l’orizzonte sperando di rivederla... Mentre contorceva l’antenna che dai rumori che faceva stava probabilmente implorando pietà, notò che un puntino si stava avvicinando verso casa sua di tutta fretta. Aguzzando lo sguardo sembrava qualcuno che conosceva, ma era difficile da capire visto che c’era poca luce... La figura si fermò ad un tratto come per riprendere fiato, e incuriosito Sonic scese per avvicinarsi meglio e notò che era... No, non poteva essere lei, doveva essere da tutt’altra parte! Si avvicinò lentamente, come se avesse timore che la figura in ombra scappasse, ma quando quella notò la presenza del riccio, si mise a correre all’impazzata e a urlare una frase famigliare che aveva udito tante di quelle volte, ma non era mai stato così felice di sentirla come adesso...
 
-SONIIIIIIIIIIIIIC!!!!!!!!-
 
Non c’erano dubbi, era proprio Amy. Il riccio corse con tutte le sue forze, sentendosi scoppiare il cuore dalla gioia. Non appena la vide in volto, la prima cosa che fece fu abbracciarla stringendola forte, come per accertarsi che non fosse un miraggio o un’allucinazione, felice con era mai stato in vita sua. Poi le schioccò un forte bacio sulle labbra, e la riccia strabuzzò gli occhi per la sorpresa, come poteva immaginarsi che sarebbe stato Sonic a darle il primo bacio, e di sua iniziativa per giunta? Poco dopo però lui si scostò con le guance rosse come un peperone, evidentemente imbarazzato per quello che aveva appena fatto.
 
-S-scusami, non so che mi è preso...- Ridacchiò nervoso.
-Non devi dispiacerti, Sonikku, o forse preferivi...-
 
E senza avvisare gli diede un forte bacio passionale. Il porcospino, inizialmente stupito, ricambiò senza tanti complimenti, era molto più bello di quanto pensasse. Al termine, Sonic rimase con gli occhi spalancati, quasi stordito da tanta emozione; quel bacio gli aveva dato un’adrenalina tale che si sentiva capace di sollevare le montagne, si sentiva... vivo.
 
-Uao. È stato... MITICO!!!!!!! YAHOOOOO!!!!!!!-  E sfrecciò all’impazzata da una parte all’altra urlando come un pazzo, mentre Amy lo guardava compassionevole.
-Ha proprio ragione Rouge a criticare i maschi. Ma non ha tutti i torti a reagire così, quasi quasi farei anch’io così!-
-Ehi, guarda che ti sento!- Fece lui frenando all’improvviso –Poi come hai fatto a fuggire, mi merito almeno una spiegazione al riguardo!-
-Eggman mi ha lasciato andare, lo so, è incredibile- Disse notando l’espressione del riccio –Dopo tutto quello che ha causato gli rimane ancora un po’ di bontà, alla fine-
-Già- Si limitò a dire, non digerendo ancora l’ultimo incontro con lo scienziato –Ma non importa, è fantastico rivederti! Mi sei mancata da morire, temevo che...-
-Vendo cara la pelle, dovresti saperlo!- Lo interruppe sorridente –Mica pensavi di liberarti di me tanto facilmente, eh?-
-Devo riconoscere la tua tenacia, te lo concedo- Le sorrise accarezzandole la guancia.
-Ti amo tantissimo Sonikku, non importa se sei allergico alle romanticherie e se ogni tanto ti comporti da perfetto idiota- Gli disse guardandolo dritto negli occhi.
-Anch’io ti amo, anche se mi minacci col martello o mi chiami con tutti i “Sonikku” o “Sonicuccio” di questo mondo- E si diedero un altro bacio, per poi osservare le stelle in silenzio, ammirando il luminoso panorama che sembrava più celestiale che mai quella sera.
-Lo sai che un bacio è una promessa d’amore eterno?- Gli raccontò mentre poggiava la testa sulla sua spalla.
-Amy, se continui così vomiterò arcobaleni-
-Stupido!- Lo spintonò scherzosa.
-Guarda che è una cosa bella da dire, cercavo di essere romantico-
-Sì certo, e io sono una principessa guerriera-
-Sul serio? Perché non me l’hai mai detto? Questo fa di me un principe!-
-Mi mancavano le tue battute-
-Anche a me, principessa- Concluse dandole un bacio volante.
 
Casa di Sonic e Tails, 25 Dicembre, ore 22:38
 
Il giorno più bello dell’anno finalmente arrivò a Mobius, e un sacco di cambiamenti avvennero durante questo mese. Sonic ed Amy erano ufficialmente fidanzati, e la prima volta che Knuckles fu informato della notizia da Tails, pensò che fosse uno scherzo di pessimo gusto, ma quando vide con i suoi stessi occhi la riccia sbaciucchiare il viso dell’eroe di Mobius senza che lui la scostasse recalcitrante come avveniva di solito, la mascella dell’echidna cade al suolo e rimase come uno stoccafisso per due minuti buoni. Tutti gli altri reagirono allo stesso modo, a parte Shadow che disse semplicemente “chissenefrega”. I due continuarono ad uscire una volta alla settimana, e dato che il riccio voleva rimanere uno spirito libero, stabilì che almeno una volta al giorno doveva andare a trovarla, a fare cosa nessuno riuscì mai a scoprirlo, anche se Vector provò a scoprirlo, beccandosi una martellata dalla riccia sul muso durante una spedizione finita male. Per il resto, erano una coppia niente male, anche se ogni tanto Sonic respingeva le attenzioni della sua fidanzata e fuggiva in ricordo dei vecchi tempi quando questa era in preda ai suoi “attacchi d’amore”, come lui li definiva, e Amy qualche volta lo martellava sulla testa quando la faceva uscire dai gangheri riempiendo di bernoccoli la sua testa, ma a parte questi piccoli inconvenienti, la loro relazione girava per il verso giusto. E, arrivato il Natale, Miles come da tradizione invitò tutti a casa sua dando dei regali a ciascun ospite, persino ad Omega, che quest’anno ricevette un set di proiettili in titanio. La festa procedette bene, e la casa decorata a tema natalizio con tanto di abete, portato dai Chaotix, conferiva un’atmosfera serena e calorosa. Tuttavia Amy aveva un ulteriore motivo per sentirsi felice, oltre al fatto di festeggiare il 25 Dicembre con l’amore della sua vita, stavolta anche ricambiato.
 
-Sonikku, sai che giorno è oggi?- Domandò accarezzandogli languida gli aculei.
-Certo, è Natale!- Rispose Sonic incurante delle sue moine.
-OLTRE a quello, sforza la memoria, su...- Lo incitò leggermente innervosita, mentre Vector cantava una versione rock di “Carol Of The Bells”.
-Aspetta, ci sono!! È il complemese di Tails, vero?- La martellata che risuonò per tutta la stanza doveva significare “risposta errata”.
-È IL NOSTRO ANNIVERSARIO, IMBECILLE!!!- Ruggì Amy mentre il suo fidanzato vedeva le stelle del firmamento.
-DEVO-SEDARE-LA-BATTAGLIA?- Chiese Omega indeciso se intervenire.
-Lasciali fare, sto cominciando a divertirmi- Shadow adorava le sfuriate di Amy più di chiunque altro.
-Ahahah, che botta gente!!- Anche Knuckles sembrava dello stesso parere, mentre Cream e sua madre guardavano la scena preoccupati per la testa del riccio, il quale fortunatamente si rialzò tenendosi la fronte per assicurarsi che fosse ancora intera.
-Grazie tesoro, il mal di testa mi è passato adesso- Ci scherzò su Sonic –Dovresti sapere che sono un disastro con le date, mi conosci-
-Non pensare di cavartela così! Sei sempre smemorato quando si tratta di noi due, non è vero?- E mise su il broncio, voltandogli le spalle.
-E se ti dicessi che ho qualcosa per te?- Disse frugando in un cassetto, tirando fuori un anello che Amy conosceva bene, lasciandola di stucco.
-Dove l’hai trovato? Pensavo di averlo perso da qualche parte!- Rouge sbuffò nel vedere quel gioiello, e Knuckles notando la faccia della donna pipistrello sghignazzò senza farsi sentire.
-Sono uno dalle mille sorprese- Rispose con un sorriso spavaldo a trentadue denti, per poi infilarle l’anello al dito –Però anche tu non scherzi, mi hai colto impreparato col martello stavolta!-
 
La riccia senza preavviso lo baciò, cogliendolo impreparato una seconda volta. Sonic sapeva essere molto romantico anche se a modo suo, pensò estasiata. Vector per attirare l’attenzione di Big fece finta di infilarsi due dita in bocca, beccandosi una botta in testa da Vanilla. Al che Espio rise come un matto, riportando i due ricci alla realtà, e si resero conto che tutti stavano osservando proprio loro, facendo infuriare Amy.
 
-Non avete niente di meglio da fare?!-
-Bè, non è colpa nostra se monopolizzate l’attenzione!- Fece Tails scherzoso, beccandosi uno sguardo omicida in risposta che lo fece ammutolire all’istante.
-NON-CAPIRE-LOGICA-DI-TUTTO-QUESTO- Sentenziò Omega a Shadow, gli unici due che erano in disparte.
-Neanch’io Omega, tranquillo. Nessuno comprende faker e la sua fidanzatina- Aggiunse osservando sconsolato Sonic che rideva incontrollatamente e Tails che si proteggeva con una confezione di un panettone dal martello di Amy.
-COSA-ESSERE-UNA-FIDANZATINA?-
-Ehm... Chiedilo a Rouge-
 
Mentre tutti festeggiavano sereni e beati, quale machiavellico e diabolico piano starà architettando il perfido Dr. Eggman nella sua base segreta all’insaputa dei nostri eroi?
 
Base segreta di Eggman, 25 Dicembre, ore 02:32
 
-Jingle Bells, Jingle Bells, Jingle all the way! O, What fun it is to ride, in a one-horse open sleigh! HEY!! Jingle Bells, Jingle Bells, Jingle all the way! O, what fun it is to ride, IN A ONE-HORSE OPEN SLEIGH!!! HEYYY!!!!!!!-
 
Eggman cantava a squarciagola con una bottiglia di spumante vuota in mano e con un cappello natalizio in testa, muovendosi a ritmo di musica e agitando le braccia all’impazzata, totalmente incurante di quello che gli succedeva attorno. D’altronde quando ti credi Babbo Natale non hai una percezione del tempo e dello spazio molto accurata. Cubot cercava di trattenere le risate senza riuscirci un granché, mentre Orbot lo teneva d’occhio preoccupato: non era la prima volta che durante le feste il dottore per colmare la depressione alzava un po’ il gomito, ma stavolta il gomito aveva preso il volo ed era fuggito su un altro pianeta. Durante tutta la loro esistenza come robot assistenti non avevano mai visto il loro boss ridotto in questo stato, nonostante sembrasse più gioviale che mai.
 
-Ehi, miei cari elfi, venite con me! Jack Frost ci intralcia sempre, ma stavolta lo fermeremo una volta per tutte! HO HO HO HO HO HO!- Però sapeva imitare perfettamente Santa Claus, in compenso, con tanto di risata inclusa.
-C-chi è Jack Frost?- Chiese Cubot con i circuiti che gli facevano male per lo sforzo.
-Penso che si riferisca a Sonic- Era strano per lui vedere il suo creatore quando si comportava così.
-Pff, AHAHAHAHAHAH! Guarda che sta facendo!!!
 
Nel frattempo “Babbo Natale" fingeva di guidare una slitta immaginaria, per poi cadere di faccia proprio nel bel mezzo dell’azione, ronfando di sasso e biascicando qualche frase indistinta.
 
-Oh, non ridevo così... Da chissà quanto! Quando mai ricapiterà un’occasione del genere?-
-A Capodanno forse, se sarai fortunato- Suppose Orbot scettico –Forza, riportiamolo a letto prima che si svegli e ci urli addosso per non averlo fermato in tempo o qualcosa del genere...-
-Ma come facciamo a spostarlo?-
-Tu tira un braccio e io l’altro-
-Ah, ok!-
 
Fortunatamente i due erano dei robot, perché altrimenti si sarebbero presi un’ernia grossa quanto un mattone. Riuscivano a trascinarlo grazie a chissà quale intervento divino, e stavano sudando olio per la fatica. Alla fine riuscirono a raggiungere la stanza personale di Eggman, e impiegando tutte le loro energie, riuscirono a sollevarlo e ad adagiarlo sul grosso letto matrimoniale (Eggman voleva avere spazio quando dormiva) e a metterlo sotto le coperte. Lo scienziato sembrò non essersi svegliato, e i due tirarono un sospiro di sollievo, non sia mai avesse saputo che lo avevano spostato come un sacco di patate, o avrebbero rischiato di diventare i suoi porta bicchieri personali.
 
-Vi... voglio... bene...-
 
Borbottò nel sonno. Orbot e Cubot non seppero mai se quella frase fu rivolta a loro, ma si sentirono riempire di quella che il loro capo avrebbe probabilmente definito “soddisfazione”. Lavorare con lui non era di certo il lavoro più gratificante del mondo, ma sapevano che in fondo Eggman si era affezionato a loro, altrimenti li avrebbe disassemblati alla prima occasione, e nonostante li minacciasse nei più svariati modi che la mente di Eggman riusciva a immaginare, anche loro ricambiavano, anche se non glielo avevano mai detto apertamente.
 
-Sai, a volte sembra proprio un bambino...- Commentò Orbot commosso.
-Ma se ha più di...-
-Era in senso metaforico-
-Ahhhhhh-
-Forza, andiamocene finchè siamo in tempo-
 
Eggman dormì saporitamente, e fece anche un sogno bellissimo: aveva conquistato Mobius, costruito Eggmanland e tutti lo riconoscevano come loro legittimo sovrano, persino Sonic e la sua banda di guastafeste, lo adulavano, organizzavano parate e spettacoli grandiosi solo per lui, lo ammiravano... Il giorno dopo si svegliò con un mal di testa micidiale, ma nonostante ciò non si perse d’animo. Il dominio del mondo lo stava solo attendendo!

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2341120