I will love You till the end

di Meer Jane Montrose
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


E così questa è la famosa scuola d’arte per cui ho faticato tanto. Se ricordo tutti i provini a cui ho partecipato mi manca quasi il fiato.
Ficco le chiavi della moto al sicuro nella borsa e sorpasso l’ingresso. L’ambiente interno è tutto il contrario rispetto a quello che mi aspettavo. Il clima quasi austero che probabilmente i costruttori volevano creare è interrotto continuamente da quadri o foto degli ex alunni che hanno avuto più successo. Senza contare le innumerevoli persone che corrono per i corridoi o ballerini che si piantano in mezzo ad essi per potersi riscaldare. Scavalco un paio di ragazze intente a tirarsi le gambe a vicenda per poter arrivare alle scale che mi porteranno al secondo piano e di conseguenza alla mia stanza. La numero 17. Apro la porta con la chiave consegnatami in precedenza e all’interno trovo due ragazze.
La prima a voltarsi verso di me ha dei lunghi capelli legati in una treccia spettinata e ricordano delle fiamme ribelli.
Mi scruta con un paio di allegri occhi verde smeraldo e subito dopo si precipita a stringermi la mano.
“Tu devi essere Valerie! Finalmente sei arrivata! Io mi chiamo Iris mentre lei è Violette. Eravamo impazienti che arrivasse la nostra nuova compagna di stanza!”
Accidenti se parla veloce… sorrido a lei e saluto Violette che ha una presa più fresca e delicata, ma non per questo meno forte dell’amica.
Di lei colpiscono i capelli lunghi fino alle spalle color indaco e gli occhi dello stesso colore che sarebbero inquietanti se non fossero accompagnati da uno sguardo così dolce. Con discrezione quest’ultima mi informa che lei disegna, è un’artista mentre Iris recita, cosa che avevo intuito abbastanza facilmente… con una parlantina del genere non poteva certo essere una ballerina classica.
“E tu? Cosa fai qui?”
“Io canto.”
 
Violette si è accomodata sul suo letto a gambe incrociate con una grande cartelletta su di essere ed ha iniziato a disegnare.
Iris mi promette di assicurarsi che io veda tutta la scuola, prima che chiunque altro le rubi quel compito.
“Devi assolutamente vedere la sala di recitazione! Il professor Faraize sarà anche un po’ imbranato ma è un mago con le scenografie per i nostri spettacoli. In questo momento starà sicuramente illustrando a quelle zucche campagnole la trama di Antonio e Cleopatra. Non capisco cosa ci sia di così complicato ad interpretare Cleopatra.”
“Se lo trovi così facile perché non ti offri tu?”
Indica a malincuore la sua treccia rosso fuoco.
“Per assegnare i ruoli tutti i professori devono essere d’accordo, soprattutto se si tratta di una recita a cui parteciperanno dei talent scout… e secondo alcuni io non sono adatta, non ho le fisionomie ed il fisico adatto per interpretare la più grande e famosa regina egizia.”
“Sono sicura che non tutti i critici saranno così stupidi da porti dei limiti per i tuoi capelli. Hanno inventato le parrucche ed il trucco anche per questo, no?”
Iris mi sorride raggiante, rincuorata dalle mie parole.
“Grazie Valerie, sei una delle poche ad appoggiarmi… ma ora andiamo, voglio mostrarti la sala di canto ed il resto dell’istituto! Sono convinta che te ne innamorerai.”
Lascio che mi afferri per il braccio e che quasi mi catapulti in una corsa per i corridoi.
 
“E questa è la sala di canto… ci fanno lezione anche i ballerini, ma di solito si piazzano sempre prima i cantanti in quanto l’acustica è fenomenale. O almeno così mi hanno detto…”
Arrossisce per la avventatezza e faccio per varcare la porta, quando mi tira nuovamente per la manica della giacca di pelle.
“No, non entrare!”
“Perché no?”
Tentenna un po’ prima di dirmelo.
“Ambra e le sue amiche ritengono di essere le uniche a poter entrare qui dentro. Le uniche con abbastanza talento, capisci che intendo… si infurierebbe se dovesse vederti o venire a sapere da qualcuno che hai infranto le regole…”
Alzo un sopracciglio biondo e scuoto la testa.
“Beh in questo caso immagino che verrà a parlarmene, giusto?”
Ignoro gli ultimi lamenti soffocati ed entro nella stanza. Quasi sottovoce intono una melodia per provare l’acustica. Accidenti Iris aveva ragione, è davvero fenomenale!
“I don’t wanna be the girl who laughts the loudest or the girl who never wants to be alone.
I don’t wanna be thar calla at 4 o’clock in the morning ‘Cos I’m the only one you know in the world that won’t be home.
Aah the sun is blinding, I stayed up again.
Oh, I am finding that’s not the way I want my story to end.
I’m safe, up high, nothing can touch me but why do I feel this party’s over?
No pain, inside, you’re my protection. How do I felle this good sober?”

Riapro lentamente gli occhi e noto che una folla di ragazzi si é radunata al di fuori della sala, probabilmente attirati dalla mia voce.
Arrossisco al pensiero di essermi lasciata trasportare così tanto dalla musica quando delle urla che manco le galline fanno riescono a passare in mezzo a tutte le persone. Mi ritrovo davanti tre ragazze indubbiamente belle, ma la bionda al centro mi guarda con odio.
“TU… come osi cantare nella MIA sala?!”
Decido di fare un po’ di spirito, in fondo sono arrivata da troppo poco tempo per potermi già arrabbiare.
Faccio finta di guardarmi attorno.
“Perché, ci hai scritto il nome forse?”
Questa diventa rossa per la rabbia dall’attaccatura del seno fin sotto alle orecchie.
Forse non dovevo… una delle sue amiche, una che ha l’aria di essere la tipica americana lampadata inveisce contro di me.
“Ti rendi conto di con chi stai parlando?! Si tratta di Ambra insulsa ragazzina, non di una delle tue amichette pezzenti!”
Iris abbassa lo sguardo ferita e fa qualche passo indietro. Questo sì che stuzzica la mia collera.
“Vedi mocciosetta, le cose qui hanno un funzionamento ben preciso. Noi siamo quelle popolari e di conseguenza le più talentuose. Tu e tutti gli altri siete metri e metri sotto di noi. Di conseguenza non puoi permetterti di infrangere le nostre regole!”
Squadro la bionda e credo che si stia pentendo di avermi parlato in questo modo.
“Anche io ho qualche cosa da dirti. Primo, darmi della mocciosa è una provocazione a vuoto perché per fortuna sono più intelligente di te e la cosa non mi tocca. Secondo, nessuno è perfetto. Nemmeno tu. Terzo, solo perché ti credi tanto brava questo non ti da l’autorizzazione per insultare a manetta le persone magari un po’ più fragili che non sanno ribattere. Questa è una scuola seria e se volevi fare la figa ti iscrivevi in uno di quei licei americani. Le persone hanno sudato per entrare qui e se ci sono riuscite non è di certo per un colpo di fortuna. Detto questo, ti saluto.”
 
Angolo Autrice:
Salve :3 
E' da una vita che non scrivevo... o meglio, é da una vita che scrivo tantissime cose ma non pubblico. Cosa che sicuramente é capitata a molti. Ho riscritto questo primo capitolo un sacco di volte, cambiando spesso anche la protagonista. Rochester non é un cognome preso così tanto per, ma quando ho iniziato a scrivere questa ff stavo contemporaneamente leggendo Jane Eyre... e beh... il signor Rochester mi ha colpita :) 
Poi ammettiamolo, ci sta bene con il nome Valerie u.u
Avevo anche trovato una foto/disegno che mi ha ispirato per il personaggio di Val ma non riesco a spostarla dal mio Kindle sul computer .-. 
Se ci riuscirò spero di potervela mostrare... o cadrò nel baratro della depressione riguardo alla mia incapacità xD 
Ovviamente se qualche anima pia sa come posso fare non esitate e dirmelo :) 
Beh credo di aver parlato abbastanza... spero in qualche recensione ;) 
Kuss

SchwarzeMeer
 

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Rientro con calma nella mia stanza seguita da Violette e Iris.
Questa continua a farneticare qualcosa di incomprensibile tanto che riesce a darmi noia. La blocco scuotendola leggermente.
“Ti riprendi? Cosa cavolo stai dicendo?”
Mi guarda con i suoi occhioni da cerbiatta completamente spalancati.
“Tu hai davvero affrontato Ambra in quel modo…”
Sbuffo vistosamente e crollo sul letto affianco a Violette, concentrata sul suo disegno.
“Cos’ha di così tanto spaventoso quella ragazza? A me sembra solo troppo nervosa.”
Iris si accomoda sulla poltrona di fronte a noi e sospira.
“Io e Ambra eravamo molto amiche… abbiamo perfino fatto il provino per accedere alla scuola assieme.
Andò tutto bene finché un giorno Ambra cambiò radicalmente. Non voleva più parlarmi, mi costrinse addirittura a cambiare stanza perché diceva che il mio essere così incapace e stupida danneggiava anche il suo estro artistico, la sua perfezione…… ho sofferto davvero molto. Da allora lei non mi parla più se non per mettermi in ridicolo e sta sempre con quelle due, Charlotte e Lee.”
“Ma per quale motivo? Se eravate così tanto amiche non è possibile che sia cambiata in questo modo con uno schiocco di dita…”
Iris si limita ad alzare le spalle non sapendo cosa dire.
“So solo che da allora ho perso la mia amica d’infanzia...”
Sta per continuare quando bussano alla porta.
Entra un bel ragazzo biondo con gli occhi azzurri e in mano ha una cartelletta con dei fogli.
“Valerie Rochester?”
Alzo la mano sentendomi quasi stupida, non è un insegnante! Lui sorride gentilmente.
“Piacere sono Nathaniel, uno degli amministratori delegati. Spero di non disturbare ma dovresti venire con me per compilare alcuni moduli.”
Mi alzo dal letto notando degli sguardi strani fra le mie due compagne di stanza a cui chiederò più tardi uno spiegazione.
 
Percorriamo qualche corridoio prima di arrivare in un’aula… quella degli amministratori delegati a quanto dice la targhetta.
Da vero gentiluomo scosta la sedia perché io possa sedermi e con questo gesto così… galante?
Riesce ad imbarazzarmi non poco.
Tira fuori alcuni fogli e me li mette davanti assieme ad una penna.
Mentre li compilo sento il suo sguardo perforarmi la fronte e mi decido ad alzare gli occhi.
“Devi forse chiedermi qualcosa o guardi in modo così insistente chiunque?”
Devo averlo colto di sorpresa perché arrossisce e si tortura le mani nervosamente.
“Oh no… scusa, davvero. Non pensare che sia una frase fatta per provarci ma… ecco, sono rimasto colpito dai tuoi occhi. Sono particolari.”
Trattengo un sorriso ritornando a compilare il modulo mentre gli rispondo velocemente.
“Alcuni li trovano spaventosi perché sono troppo chiari. Ma credo sia invidia alla fine.”
Non replica e così mi permette di compilare velocemente tutte quelle scartoffie.
Quando ho finito fa per accompagnarmi nuovamente alla stanza, ma vicino alle scale mi blocca.
“Hai già fatto il giro della scuola?”
Annuisco e aggiungo che ha provveduto Iris.
“Oh ma che peccato…” Poi una scintilla gli illumina lo sguardo.
“E ti ha mostrato anche la biblioteca?”
Faccio segno di no mentre penso che potrei quasi uccidere Iris per non avermi mostrato il posto dove si conserva la mia seconda passione. I libri.
 
“Cavolo! Ma quanti libri ci sono qua dentro??”
Ride mentre si appoggia a uno dei grandi tavoli color mogano. Io sono completamente assorbita dai titoli dei libri.
“Non ne ho idea sinceramente… sicuramente tanti.”
Alzo un sopracciglio per la battuta mancata che ha fatto ma non faccio commenti, mi dispiacerebbe offenderlo.
Ne afferro qualcuno per avere di nuovo la sensazione di essere a casa, con le mie copie..
“Se vuoi puoi portarli nella tua stanza. Garantisco io per te con la bibliotecaria.”
Strizza l’occhio e sicuramente divento rossa come un peperone. Accidenti Val, datti un contegno.
“Grazie Nathaniel… ora è meglio se vado però, Iris e Violette mi staranno aspettando.”
Lui annuisce e prima che possa aggiungere altro scappo letteralmente, con il cuore in gola e un mucchio di libri fra le braccia.
Era da tanto tempo che il cuore non mi batteva in questo modo…
 
Pov Nathaniel.
Torno nella sala delegati con calma, accarezzando distrattamente la cartelletta.
Melody sta scrivendo su un quaderno e sorride quando si accorge della mia presenza.
“Tutto bene Nath?”
Annuisco senza dire ancora nulla.
“Nathaniel??”
“Sai… ho incontrato la nuova alunna, quella che viene dalla Norvegia a quantodiconoisuoidati…”
Lei posa la penna guardandomi con uno sguardo leggermente preoccupato.
“Da quando sbirci nei fascicoli degli alunni?”
Arrossisco e mi sento improvvisamente a disagio.
“Non… non lo faccio mai. Ma dovresti vederla Melody, ha un qualcosa nello sguardo… devo conoscerla maglio, non c’è altra soluzione.”
Lei non replica e io continuo a fantasticare sulla biondina che ha fatto breccia nei miei pensieri.
 
Iris e Violette sono uscite per andare a comprare alcune cose al bazar.
Io nel frattempo ho avuto il tempo di sistemare le mie cose e sfogliare Orgoglio e Pregiudizio, il mio libro preferito… ora sono davanti allo specchio. Diversa dall’ultima volta in cui mi sono osservata così intensamente.
I capelli non sono più lunghi fino alla vita di un caldo castano ma corti, biondi e con delle meches rosse sul ciuffo ribelle.
Il fisico posso sempre cambiarlo, dimagrire o ingrassare a mio piacimento… ma gli occhi, quegli occhi azzurri così chiari da essere quasi inquietanti in alcuni momenti sono un segno indelebile.
Un segno che è stato capace di rovinarmi la vita anni fa.
Quanti ricordi…
“Hai degli occhi così belli… non puoi nascondere le tue emozioni e questo mi piace.”
Cerco di divincolarmi dalla sua presa  ma sono schiacciata sotto di lui, in mezzo all’erba morbida.
“Mi piace anche quando arrossisci se ti tocco..:”
Sfiora la mia guancia con la punta delle dita e sento il rossore diffondersi per le guancie.
“Ma soprattutto in questo momento mi piace questo vestito azzurro…”
Non aggiunge altro, fa scivolare la gonna leggera lungo la mia coscia e in poco tempo sono completamente persa.
Chiudo di botto l’anta dell’armadio dove si trovava il grande specchio perché ho sentito dei passi risalire le scale e la risata contagiosa di Iris. Scaccio le lacrime che si erano formate agli angoli degli occhi e indosso il migliore sorriso di cui dispongo.
Non posso permettere che il passato torni a tormentarmi, non ora che sono riuscita ad allontanarmi così tanto da Narvik e da Oslo.



Angolo Autrice: 

Buondì! 
Ecco a voi il secondo capitolo... mi scuso se può essere un po' corto, rimedierò con il prossimo :)
Che dire... qui iniziamo a scoprire piccoli particolari di Val, contando anche il suo aspetto fisico. Con questo rispondo a Eli_99. 
Non mi ero dimenticata di descriverla, semplicemente era in previsione che iniziassi da questo capitolo :) Difatti sono stata "ispirata" da un link di Facebook dove ho notato un disegno. Se riesco ve la posto qui. Spero si veda con il collegamento a sto benedetto link .___. Non fate troppo caso all'espressione minacciosissima xD
Mi ha colpita fra virgolette la frase che accopagnava l'immagine: "E' incredibile quanto diventi sicuro di te stesso se non hai più niente da perdere. -C. Palahniuk." Allora ho pensato... Perché non creare un personaggio che ormai ha perso tutto? Nei dettagli lo scoprirete leggendo i prossimi capitoli, ovvio... ma mi sembrava una figata u.u 
Ringrazio anche Eder891 per aver letto il primo capitolo, mi ha fatto molto piacere :) 
Per tutte le altre caprette che hanno letto ma non recensito... Scrivete una stramaledetta recensione d'ora in poi o vi incenerisco U.U 
No scherzo é libero arbitrio... ma qualche parere in più non mi dispiacerebbe :) 
Ho parlato decisamente troppo rispetto al solito... alla prossima ;) 
Kuss

SchwarzeMeer


 
 
 
 
 
 

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Faccio in tempo ad indossare i jeans strappati e la canotta bianca quando un ragazzo entra improvvisamente nella stanza, senza bussare.
“Iris! Svegliati cazzo c’è bisogno di te!”
Quando si rende conto che io sono lì con un solo braccio infilato nella canotta, la patta dei jeans ancora aperta e i capelli arruffati dal sonno arrossisce. Non senza squadrarmi dalla testa ai piedi però.
“Tu che ci fai qui?”
Indico le valigie ancora accanto al letto e sono sicura che la mia irritazionesinotalontano un miglio.
“Sai com’è Rosso, da meno di ventiquattrore questa è anche la mia stanza. Perciò bussare prima di spalancare la porta in quel modo sarebbe un segno di educazione.”
Alza un sopracciglio quasi per ridere di me.
“Ti sembro il prototipo di ragazzo educato forse?”
“No affatto, piuttosto quello del coglione.”
Lui rimane a bocca aperta per la mia uscita alquanto feroce e finalmente Iris esce dal bagno cosicché possa entrarci io e stavolta mi assicuro di chiudere la porta a chiave.
Maschero le loro voci che parlano aprendo il rubinetto per lavarmi i denti.
E’ incredibile, non solo Iris si sveglia con la musica a palla ma le persone entrano nelle stanze altri senza preoccuparsi di possibili situazioni imbarazzanti!
Riesco a domare i capelli e una volta truccata spalanco la porta ancora estremamente irritata.
Mai, ripeto mai svegliarmi di colpo.
I due sono ancora lì e quell’idiota si è seduto sul mio letto.
Respira Val, si è solo seduto. Puoi benissimo ignorarlo e eviterai noie.
“Accidenti biondina, il letto è sfondato. E pensarci che ci dormi solamente da una notte.”
Sto per lanciare le scarpe contro quel maledetto ghigno ma per sfortuna Iris la intercetta.
“Quando hai finito con questo cretino mi trovi in cortile probabilmente, ho bisogno di un’ispirazione…”
“Per cosa? Un nuovo balletto?”
Alzo per l’ennesima volta il sopracciglio.
“Ti sembro una ballerina Rosso? Fammi il favore di chiudere quel forno.”
Afferro la giacca di pelle, la borsa ed esco senza aggiungere altro.
 
Non riesco a continuare la canzone. Eppure nella sala ieri alcune strofe mi sono uscite così facilmente… butto da una parte il piccolo quaderno che uso per scrivere i miei testi e crollo sdraiata sull’erba, passandomi una mano fra i capelli.
“Tutto a posto?”
Scosto la mano dagli occhi per vedere chi parla.
Nathaniel è in piedi davanti a me, l’immancabile cartellina stretta in una mano e il bel sorriso dipinto sul viso. Ricambio e mi tiro su a sedere. Sorprendentemente mi imita, anche se avevo pensato fosse uno di quei perfettini schizzinosi che non si siedono a terra per evitare che i pantaloni si sporchino…
“No… è solo che ho il blocco dello scrittore. Si chiama così no? Non riesco a continuare il testo della canzone… mi saltano i nervi quando succede. Come se non mi fossi già svegliata male.”
Leggermente allarmato mi chiede se è successo qualcosa.
“Niente di grave… solo che nessuno mi aveva avvisato dell’abitudine di Iris. Svegliarsi con una chitarra elettrica che ti suona nelle orecchie non è proprio l’ideale. Pensare che ho preso in giro Violette ieri sera quando ho notato i tappi… devo farmene dare un paio. E poi vedere un metallaro mancato con i capelli rossi entrare di botto in camera mentre sei ancora mezza nuda è un motivo in più per innervosirsi e prenderlo a parole.”
Lascio andare il fiato dopo averlo tenuto per tutto lo sfogo. Accidenti se ho parlato veloce…
“Questo ragazzo aveva i capelli rossi lunghi? Parli di Castiel?”
“Non so come si chiami… ma si capelli rossi, giacca di pelle e aria da coglione.”
Il biondo ride. Ha una bella risata… scuoto la testa per scacciare questi pensieri.
“Ti va di fare un giro? Fino a settimana prossima le lezioni non inizieranno visto che alcuni alunni arrivano dall’altra parte del mondo ed è giusto aspettarli o rimarrebbero indietro con il programma…”
Rifletto prima di rispondere, incerta sul da farsi. Non sono certa di potergli dare troppa confidenza… non per rischiare di rimanere ancora ferita.
Sento Iris chiamarmi e quando arriva vedo che è in compagnia di Violette, il rosso che dovrebbe chiamarsi Castiel e un altro ragazzo. Molto alto, incredibilmente bello e con gli occhi di due colori diversi.
Sembra tanto uscito da un’altra epoca e credo sia una componente importante del suo fascino visto che tutte le ragazze presenti nel cortile non smettono un attimo di guardarlo, risolini da oche annessi.
“Ma guarda un po’… l’amministratore delegato ci sta provando con la mia biondina?”
“Non ci sto provando, piuttosto sei tu che entri nelle stanze delle ragazze quando si stanno cambiando. Maniaco.”
Dagli sguardi di fuoco che questi due si lanciano è palese che non si sopportino. Ma c’è una cosa non chiara al momento.
“Scusa? Io sarei la tua biondina? Ma vuoi finire sottoterra stupido bifolco che non sei altro?!”
Questo si irrita da morire, tanto da avvicinarsi a pochi centimetri dal mio naso visto che nel frattempo io mi sono alzata. E’ troppo alto in confronto a me, ma non devo arretrare o potrebbe pensare che mi fa paura o ancora peggio potrebbe passargli per quella testa bacata che mi piaccia.
“Chiamami ancora bifolco e vedrai…”
“Cosa? Mi spettini? E precisiamo, ti ho chiamato stupido bifolco.”
“Io ti…”
Iris si mette in mezzo a noi e l’altro ragazzo trascina indietro Castiel per il collo della giacca con uno sguardo che non ammette repliche.
“Ragaaaaaazzi… diamoci una calmata va bene? Cas non ha fatto apposta ad entrare, nemmeno sapeva che avevamo una nuova compagna di stanza. E volevamo presentarti Lysandre.”
Il ragazzo dai capelli chiarissimi e gli occhi mozzafiato si avvicina per stringermi la mano in una presa calda e decisa.
“Anche Valerie canta, magari potremmo metterci tutti d’accordo per il concorso che si terrà fra qualche mese… non trovate che sia una splendida idea?”
Io non replico, voltando ostinatamente il volto dalla parte opposta rispetto a Castiel che sembra fare lo stesso. Il silenzio si fa pesante finché non noto in lontananza la bionda sclerata di ieri. Si avvicina sculettando fino ad arrivare vicino a Castiel e quasi gli stacca il braccio da quanto forte ci si aggrappa.
Lui sposta lo sguardo infastidito su di me.
“Ambra cosa ci fai qui? Non dovresti studiare?”
La bionda sposta il ciuffo con la mano libera osservando Nathaniel scocciata.
“Fratellino, non iniziare a farmi la predica la mattina presto. Castiel tesoro, ti va di accompagnarmi a fare shopping?”
Cosa??? Quella è la sorella di Nathaniel? Nemmeno si assomigliano…
“Shopping? Lui è più il tipo da negozio di musica. Rev Theory, Godsmack capisci? Non da tacchi e vestiti striminziti come quelli che indossi ora tu.”
Il Rosso mi guarda interessato, una luce interessata nello sguardo.
“Tu conosci i Rev Theory?”
Annuisco felice di avergli dimostrato un minimo di intelligenza in ambito musicale e non mi accorgo degli sguardi compiaciuti dei miei nuovi amici. Ambra si ingelosisce di quello scambio fugace di battute fra noi due e gli tira ancora una volta la manica della giacca, mandandolo in bestia.
“E lasciami una buona volta! Devi mollarmi Ambra. Io. Non. Ti. Voglio.”
A quel punto interviene Nathaniel per difendere la sorella. La stacca letteralmente dal braccio di Castiel tirandosela vicina.
“Non parlare in questo modo a mia sorella Reed. E’ colpa tua se la illudi.”
Lei non sembra condividere quell’idea, anche se il fratello la ignora.
Il Rosso spalanca gli occhi mettendosi ad inveire contro il biondo.
“Io la illudo??? Ma se sto cercando in tutti i modi di togliermela dalla palle da ANNI! Siete due teste di cazzo se davvero credete che io abbia un interesse per lei.”
“Dovresti toglierti di mezzo Reed.”
“No, sei tu che devi tornartene a leccare il culo alla preside Daniels.”
“Perché? Per lasciarti campo libero? Assolutamente no, l’ho vista prima io.”
Ok, ora basta. Questa è una gara a chi fa pipì più lontano e ho la terribile sensazione di essere l’osso conteso visto che tutti mi osservano. Cerco di evitare gli sguardi della bionda e gentilmente prendo Castiel per un braccio, allontanandolo da Nathaniel.
“Smettetela di comportarvi da bambocci. Se devi lavorare tornatene in ufficio e tu vai a strimpellare qualcosa, almeno rimani tranquillo. ORA.”
Con tutte le mie forze ignoro la folla creatasi attorno a noi tre e scappo letteralmente nel sottoscala.
 
Rimango a bocca aperta. La biondina è stata capace di zittirmi per tre volte in una giornata.
Ogni volta è stata come una scarica elettrica, da anni ormai non provavo qualcosa del genere… e lei sembra diversa da Deb. Potrei provarci. Stanco della voce isterica dell’amministratore delegato raccolgo tutte le mie forze per non colpirlo. E di conseguenza devo limitarmi a guardarlo seriamente, senza presunzione o arroganza.
“Te l’ho già detto, stai lontano da lei Daniels.”
Vado nella stessa direzione che ha preso lei cercando di non farmi vedere.
Si rifugia nel sottoscala, quello strano quadernetto sempre nelle mani.
Chiude gli occhi e sospira appoggiando la testa contro la parete.
Le sue labbra formano una piccola O tutta da baciare… ehi ehi cosa ti salta in mente eh Reed?!
Scuoto la testa per scacciare quei pensieri e noto che inizia a scrivere ad un ritmo forsennato.
Che sia un diario? Aspetto quasi timoroso che finisca di scribacchiare ed “esco dall’ombra” come si suol dire per qualcuno che stava spiando un’altra persona.
“Tutto bene biondina?”
Valerie alza lo sguardo di colpo portandosi il quadernino al petto.
“Ma sei impazzito?! Non lo sai che quando qualcuno cade in una specie di trance non lo si coglie così di sorpresa?! Rimarco il fatto che sei un vero e proprio bifolco.”
Adoro la sua lingua lunga, quasi vorrei morderla… scommetto che avrebbe un ottimo sapore… ma che cazzo! E’ troppo tempo che non lo faccio. Devo farmi una doccia fredda.
Soprattutto se ripenso a questa mattina, quando l’ho sorpresa mezza nuda.
Non solo la biondina è particolarmente bella ma ha anche un corpo da urlo.
All’improvviso mi viene un’idea per passare un po’ più di tempo con lei e poter capire come prenderla.
“A quanto pare hai dei gusti in fatto di musica che coincidono con i miei… ti va di fare un giro in un negozio che conosco? Sono sicuro che amerai quel posto.”
Vedo che è un po’ titubante, come se stesse valutando la risposta. Ma alla fine fa un mezzo sorriso.
“Se mi dici che me ne innamorerò vuol dire che ci sono articoli interessanti… ma come ci andiamo?”
Stavolta sono io a sorridere mentre tiro fuori dalla tasca delle chiavi.
“Ho una moto. Muoviti ragazzina.”
Adoro essere così… dispotico.  


Angolo Autrice: 
Salve! :D
Sorprendentemente riesco ad essere puntuale con la pubblicazione del nuovo capitolo........ oook, lo ammetto. Era già pronto da quando ho pubblicato il primo MA questo non vuol dire che sia fresco fresco di modificatura... si dice così? Boh non so se suona molto bene... Coooomunque. 
Parlando della parte strettamente grafica ho ingrandito come mi é stato consigliato... io lavoro con il carattere 12 quando scrivo quindi non mi rendo proprio conto delle proporzioni quando arrivo al dunque xD Se tutto va bene dovrei pubblicare ogni lunedì, tempo e inconvenienti permettendo. 
Per passare al resto... non c'é molto da dire. Il classico caso del triangolo dove c'é la nuova arrivata e due ragazzi che si trovano agli antipodi in ogni cosa ha catturato anche me, mi spiace U.U
Visto che voglio lasciare a voi eventuali commenti non dico altro, e risponderò a quello che posso nelle vostre recensioni... Se ce ne saranno :'D 

p.s. non mi avete detto niente sulla foto che vi ho linkato di Valerie .-. Almeno un commentino me lo aspettavo plebee u.u
Kuss

SchwarzeMeer

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Giro estasiata per le corsie striminzite del negozio di musica altrettanto piccolo e nascosto dove il rosso mi ha portata.
Lui sta discutendo sul prezzo di non so cosa con il proprietario, lanciandomi qualche occhiata ogni tanto che io evito accuratamente.
Ci sono troppi ragazzi in questa scuola… troppi capaci di farmi provare quella sensazione in fondo allo stomaco.
“Trovato qualcosa di interessante biondina?”
Sobbalzo perché non lo avevo sentito arrivare e sono certa di essere arrossita. Che cazzo, dovrò mettermi il cerone in faccia.
“Un paio di cd interessanti… scommetto che nemmeno tu li avevi notati prima. Erano in fondo allo scaffale, ho fatto una fatica matta per prenderli.”
Gli si illuminano gli occhi nel notare i primi album dei Rev Theory.
“Questi proprio non ce li ho… avevo anche chiesto a Chase se li avesse ma diceva di no. Ehi amico, li ho trovati finalmente!”
L’uomo sulla trentina al bancone gli sorride vedendo come il rosso sventola i due cd. Con un piccolo salto li prendo dal suo braccio alzato premendoli contro il mio petto.
“Non credere che te li lascerò. Chi prima arriva meglio alloggia.”
Castiel spalanca la bocca e io corro verso Chase tentando di nascondere un sorriso.
Quando il rosso ci raggiunge il cassiere lo guarda sghignazzando.
“Questa biondina ti ha proprio fregato eh Castiel?”
Lui non replica e abbassa lo sguardo, diventando pensieroso.
Usciamo dal negozio, io con i miei amati cd e lui con delle corde nuove per la sua chitarra.
Senza proferire parola torniamo a scuola e lui sembra ancora più scontroso del solito.
Mentre parcheggia la moto lo aspetto, i pacchetti in mano.
“Castiel, è tutto ok?”
Rimane muto e mi strappa dalle mani il sacchetto con le sue cose, incamminandosi all’interno della scuola.
Lo seguo fin alla porta della sua stanza e solo allora si volta, visibilmente scocciato.
“Hai finito di seguirmi come un cagnolino? I biscotti di Damon li ho finiti.”
“Vedo che sei più lunatico di una donna durante quel periodo del mese.”
Si avvicina pericolosamente a me, quasi schiacciandomi contro al muro.
“Tu non sai niente, NIENTE stupida ragazzina. Credi di avermi salvato oggi? Che io in fondo sia un bravo ragazzo? Ti consiglio di starmi lontano, non faccio per te.”
So di essere arrossita visibilmente e non posso nasconderlo. Lo spingo via per avere il mio spazio vitale e trattengo le mani che prudono dalla voglia di prenderlo a schiaffi.
“Ti diverti a spiazzare le ragazze vero? Credi che io sia pronta a prostrarmi ai tuoi piedi? Ti consiglio un esame di coscienza, non puoi apparire così… simpatico? O per lo meno accettabile e subito dopo comportarti da perfetto stronzo.”
Abbassa lo sguardo, forse sentendosi finalmente in colpa.
“Io sono peggio di un lupo solitario. Se con certi miei comportamenti hai pensato che avessi un interesse per te… beh, ti sei sbagliata. Volevo solo dirti questo.”
“Ci sono… ci sono modi e modi per dire le cose. E hai scelto sicuramente quello sbagliato. Comunque tranquillo, non ho il minimo interesse per te come possibile… ragazzo.”
Obbligo le mie gambe a tornare verso la mia stanza con un passo lento, sostenuto. Sento tutte le articolazioni irrigidite ed è quasi un sollievo quando mi lascio cadere sul letto, il viso premuto contro il cuscino.
Perché questo suo improvviso rifiuto sembra farmi così male? In fondo non lo conosco nemmeno… ma si.
Forse è meglio che le cose vadano in questo modo. Per il bene di tutti. Per il mio bene.
 
Sono passate due settimane senza che rivolgessi la parola a Castiel.
Seguo le lezioni con attenzione ma ogni tanto mi distraggo e divento irrimediabilmente triste.
Molto del mio tempo libero l’ho passato invece con Lysandre, a scrivere. O anche solo in compagnia, è una delle poche persone che solamente con la sua presenza è capace di rilassarmi. Sono proprio con lui, la testa appoggiata sul suo grembo mentre scrivo un paio di strofe nel mio inseparabile quaderno quando dagli altoparlanti si fa strada la voce della preside.
 “Tutti gli alunni sono convocati nell’aula magna per un annuncio. TUTTI!”
Non volendo incorrere nell’ira della piccola donna io e Lys ci incamminiamo verso l’aula capace di contenere tutta la scuola o quasi. Fortunatamente Iris e Violette hanno pensato bene di tenerci i posti e io capito di fianco a Castiel. Mi ignora, come se non ci fossi.
Questo riesce a farmi davvero incazzare e tento di ignorarlo a mia volta. La preside arriva trafelata assieme a qualche professore.
Si schiarisce la voce e inizia.
“Bene ragazzi e ragazze, ho un annuncio per voi. Vogliamo organizzare uno spettacolo di fine anno in grande e questo ovviamente comporta invitare i maggiori produttori e i responsabili delle più prestigiose compagnie artistiche. Per tale motivo abbiamo deciso di programmare una corsa campestre, fra tre giorni. Non c’è motivo per cui voi non partecipiate, soprattutto visto che i proventi della raccolta fondi serviranno ad aumentare il prestigio dello spettacolo. Sarà l’occasione delle vostra vita ed è giusto che sia il più perfetto possibile. Mi sono spiegata? Ora uno alla volta verrete a pescare in questa boccia di vetro che il professor Faraize ha gentilmente reso disponibile, il nome del vostro compagno o compagna di squadra. Niente assenteisti se non per qualche motivo veramente serio. E ora iniziamo!”
Violette si accascia sulla sedia.
“Io non sono portata per lo sport! Non voglio partecipare…”
Iris che era stata una delle prime a pescare la abbraccia con affetto.
“Dai Violette ci divertiremo! Ho pescato il tuo nome.”
Questo sembra rincuorare la piccola artista e arriva il turno di Castiel. Sento distintamente da dove sono io il suo “COSA?! VOGLIO CAMBIARE COMPAGNA!”
La direttrice gli sbraita contro di tornare al proprio posto e lui non può fare altro che ubbidire.
Guarda me malissimo lanciandomi addosso il bigliettino con scritto… il mio nome?
Questo significa che sono in squadra con lui? La cosa gli fa così schifo da avere una reazione del genere?
Nathaniel si avvicina a me vedendo che il rosso è uscito a passo di carica dall’aula.
“Allora… con chi sei capitata?”
“Castiel…”
E’ a dir poco evidente che la cosa non gli piace nemmeno un po’ ma cerca almeno di trattenersi.
“Se vuoi posso parlare con la direttrice e fai cambio… magari con me. Sono sicuro che Melody non si offenderà, va d’accordo con Castiel.”
Mi dispiace per la ragazza dai capelli color miele che è stata così disponibile con me dal primo momento in cui sono arrivata.
“Non preoccuparti, riuscirò a sopportare una giornata con Castiel.”
Nathaniel non replica e si allontana da me lentamente. Ambra mi lancia uno sguardo assassino, imitata dalle sue amichette.
Ma perfetto! Saranno già venute a sapere che sono in coppia con lui.
“Senti un po’ sottospecie di ragazzina…”
Oh no, non posso sopportare una sclerata da parte di Ambra in questo momento.
“No stammi tu a sentire Ambra. Castiel ha pescato il mio nome, non è una cosa organizzata e tanto meno desiderata. Da nessuno di noi due. Vedi non infastidirmi. Non. E’. Giornata. SPARISCI!”
Incredibilmente mi ascolta e senza voltarmi so che Lysandre è dietro di me.
“Se riesci vedi di dare una calmata al tuo amico. Io non gli ho fatto nulla. Desidero passare una giornata all’aperto senza dover litigare ogni due per tre con lui.”
“Sono convinto che basterebbe una tua parola per farlo tornare di buonumore Val…”
E con la solita frase lasciata a metà mi lascia con mille domande. Cosa potrei mai fare IO per cambiare il caratteraccio di quel teppista?
 
“Ehi Val! Sveglia, è il grande giorno!”
Borbotto qualcosa di incomprensibile e ciabatto fino al bagno per darmi una svegliata con l’acqua gelida. Iris mi segue fino al bagno con una specie di tuta al dir poco orribile.
“Cos’è quella?”
“La divisa per la corsa campestre… a quanto pare chi l’ha scelta ha ancora meno gusto di Ambra.”
Sorrido al pensiero della scenata che avrà fatto vedendo questo obbrobrio e la indosso sotto lo sguardo sconcertato di Iris.
“Beh?”
“Non è giusto! Su di te anche una cosa del genere può essere bella!”
Passo un braccio attorno alle sue spalle scompigliandole i capelli ancora sciolti.
“Finiscila, sei bellissima anche tu! Muoviamoci oppure quell’idiota sarebbe capace di incolparmi perché sono in ritardo.”
Violette è già accanto al bus che parla con Lysandre e noto il rossore sulle sue guancie.
Prendo Iris per un braccio avvicinandomi al suo orecchio.
“Non dirmi che Viola ha una cotta per Lys…”
La rossa mi strizza l’occhio e da buona amica penso già a un piano per far interessare al bel cantante la mia piccola compagna.
La direttrice si affianca alla porta del mezzo con un megafono in mano.
“Prego ragazzi, salite sul bus. Ognuno accanto al proprio compagno o compagna così vi verranno consegnati cartina e i primi indizi. MUOVETEVI!”
Vedendo che nessuno si muoveva ha stillato l’ultima parola e metà della gente si è catapultata nel mezzo.
Io avanzo lentamente, cercando Castiel nei sedili in fondo. Una volta trovato mi lascio cadere sul sedile accanto al suo.
Nemmeno volta lo sguardo. Iniziamo bene…
“Allora rosso... tu non hai una ragazza, giusto?”
Svogliatamente gira la testa verso di me con un ghigno ironico stampato in faccia.
“Se l’avessi di certo non sarei qui a perdere il mio tempo con te mocciosa.”
Divento furiosa e infilo le cuffie del mio Ipod, ascoltando la musica a palla.
Dopo qualche minuto lui strappa l’auricolare dal mio orecchio e se lo infila.
Nascondo un piccolo sorriso al messaggio ricevuto da Lys sul cellulare.
Continua così, gli sta passando l’incazzatura ;)
Dopo circa un’ora arriviamo al limitare di un bosco dove c’è la linea gialla di partenza e i professori che corrono in giro per finire tutti i preparativi. Raggiungiamo nuovamente la direttrice prima che perda completamente le staffe contro il povero professor Faraize che sembra aver perso un timbro indispensabile per la gara.
“Razza di… razza di… INCOMPETENTE! Un timbro?! Come accidenti si faaperdereuntimbro?!”
“Mi scusi direttrice, davvero non ho idea di come sia potuto succedere… eppure l’avevo con me fino a pochi minuti fa, ne sono sicuro…”
Noto Ambra e le sue amiche che ridono e ho il presentimento che loro centrino qualcosa con la sparizione del timbro.
A passo di carica le raggiungo con Castiel che mi segue di sua spontanea volontà.
“Dammi subito il timbro.”
Lei fa ondeggiare i capelli in modo da voler sembrare sexy… ma risulta solamente volgare.
“Come scusa? Non so di cosa stai parlando.”
“Smettila Ambra! Sappiamo benissimo che hai tu quel fottuto timbro, è uno degli scherzi idioti che di riesce meglio. Dammi quell’aggeggio. Non lo ripeterò una seconda volta.”
Svogliatamente e arrabbiatissima con me tira fuori dalla giacca il piccolo oggetto, consegnandolo nelle mani di Castiel.
Questo mette un braccio attorno al mio collo e insieme andiamo verso l'uomo che si stava visibilmente disperando. 
"Professor Faraize? Abbiamo trovato il suo timbro... era dietro quell'albero." 
Ne indico uno a caso per parare il culo al rosso. In uno slancio di felicità il professore ci abbraccia entrambi e corre dalla direttrice per comunicarle le lieta notizia. Nel frattempo lei si é affiancata a un ragazzo, che fa voltare per potergli consegnare il timbro. 
Quando vedo il suo viso mi sembra di morire, nonostante lui stia sorridendo. 

Angolo Autrice
Rieccomi! :D 
Posto questo capitolo solo oggi invece che sabato perché ahimé domanica parto... per uno stramaledetto stage in Trentino .-. 
Di conseguenza difficilmente... anzi, sarà quasi impossibile per me aggiornare visto che starò via almeno un mese se non di più. 
Chiedo scusa per questo ma é obbligatorio... Cooooomunque :) 
Qua abbiamo qualche piccola svolta, oltre a un possibile bipolarismo di Castiel :D Non aggiungo altro, a voi i commenti e domande a cui potrò accedere sicuramente fino a sabato sera. 

p.s. Avremo un nuovo incontro?  u.u 

Kuss
SchwarzeMeer

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


Mi immobilizzo. Castiel si gira verso di me e parla, ma io non lo sento.
Il panico si impadronisce di me fino a quando non arriva Lysandre che si mette a scuotermi violentemente.
Allora tutto torna, tornano i suoni, torna l’aria nei polmoni.
“Valerie! Si può sapere che ti prende?!”
Nel frattempo lui mi ha notata e si è avvicinato. Non è cambiato di una virgola… i capelli sono ancora lunghissimi e tanto chiari da sembrare argentei. Gli occhi che sembrano due smeraldi, il destro marcato da una cicatrice lunga quasi tutto il viso. E’ lui, è Damien.
Afferro con forza il braccio di Castiel per potermi sostenere, in modo che se anche dovessi svenire sono sicura di essere al sicuro. E’ insieme alla direttrice, quindi ho la minima probabilità che stia zitto.
Devo pensare a come evitarlo, a come non parlare di lui agli altri…
“Miss Rochester, si sente bene?”
Annuisco irrigidita. Forse per un sesto senso Castiel si mette dietro di me, cosicché io mi possa appoggiare a lui. O è un’altra gara a chi fa pipì più lontano? Mmh…
“Bene. Di certo un alunno che si sente male non è un buon inizio. Voglio comunque presentarvi un ragazzo straniero che avrà il compito di aiutarci… ma immagino lo conosciate già, fa parte di una band molto famosa in Europa. Ancora non so il suo cognome ma lo scoprirò… Damien.”
Chiudo gli occhi nel sentir pronunciare il suo nome.
Certo che lo conosco, ma non come il frontman di una fottuta band... lo conosco già da prima.
Prima che diventasse famoso e abbandonasse tutti per seguire la sua arroganza e il successo.
Prima che abbandonasse me.
Damien si avvicina e prende gentilmente il mio polso, per depositarvi sopra il piccolo timbro che rilascia un marchio rosso sulla mia pelle. Il contatto con la sua mano mi provoca la pelle d’oca e non per eccitazione o altro… ma per il panico. Rimane troppo attaccato al mio braccio quindi Castiel mi tira indietro, afferrandomi per la vita e questo scatena immediatamente l’interesse di Damien.
“Hai qualche problema?”
La sua voce… è talmente doloroso sentire anche il suono della sua voce.
“Sei tu quello che fissa Val.”
Damien mostra il classico ghigno di quando diventa un bastardo.
“Almeno io non ho la bava alla bocca come un cane bastardo.”
A questo Castiel non resiste e mi scansa per avvicinarsi a Damien. Sono entrambi molto alti.
“Mi stai dando del bastardo?!”
Cazzo no… mi metto in mezzo, tirando forte Castiel. Non ho la forza di parlare quindi mi limito a guardarlo negli occhi, implorandolo di stare fermo. Di non combinare casini. Lui chiude gli occhi e respira profondamente mentre sento le sue mani che smettono di tremare.
Sfodera un meraviglioso sorriso stringendomi a sé.
“Non ti metto le mani addosso solo perché la bionda mi ferma. Ma se è fra le mie di braccia un motivo ci sarà, non credi?”
Damien digrigna i denti, infuriato per l’affermazione del rosso.
Quasi mi scappa un sorriso e rilasso leggermente i muscoli solo per il fatto che Castiel mi tiene stretta.
Interviene la direttrice che per una volta non è infuriata, ma semplicemente curiosa.
“Lei conosce Miss Rochester?”
Damien ci mette un po’ a rispondere e non capisco se il suo sguardo sia diventato triste davvero o è una messa inscena…
“La conoscevo. Ma era molto diversa da ora, su questo non c’è dubbio. Almeno tre anni fa eri attirata da veri uomini e non da.. bifolchi campagnoli.”
Lo guardo malissimo, consapevole di quanto risulta inquietante il mio sguardo ora.
“Meglio un bifolco come Castiel che un bastardo come te. Sei qui per lavorare o quello che è? Fallo. Ma lascia in pace me.”
Il silenzio che segue è pesante, fino a quando la direttrice non decide di dare inizio alla corsa.
Tutti partono e in un primo momento io viaggio alle spalle di Castiel, senza che lui mi rivolga la parola.
Cos’è questo cambiamento in lui?
 
Vaghiamo per i sentieri apparentemente senza meta.
“Castiel.. ma almeno hai idea di dove stiamo andando?”
Nessun segno di vita, rimane in silenzio. Ma che cavolo..?
“Dammi la mappa, voglio dargli un’occhiata.”
Ancora silenzio.
“..hai tu la mappa giusto??”
Sta iniziando a diventare snervante questo mutismo.
“Castiel!”
“E va bene! L’ho persa praticamente subito! Pensavo di avere un senso dell’orientamento migliore..”
Scoppio a ridere involontariamente, nonostante questo lo faccia innervosire da matti.
“Come cavolo hai fatto a perdere la mappa? Di certo non era piccola..”
Vedendo che si è offeso mi mordo un labbro per trattenere il sorriso e lo prendo per mano.
Fortunatamente il mio orientamento è migliore del suo e in circa mezz’ora ritroviamo la giusta strada, con gli altri gruppi poco più avanti a noi. Vorrei dire qualcosa ma ho paura che lui la prenda male o risponda in modo poco cortese.. e per lo stato mentale in cui sono adesso potrei scoppiare a piangere con poco.
Mi piacerebbe sapere chi diavolo ha pensato a tutte queste prove per arrivare alla fine della gara.
Sarà la quinta volta che passiamo davanti a quest’albero con la scusa di fare avanti e indietro per raccogliere gli indizi che ci porteranno alla soluzione finale.
A un certo punto supero il Rosso e quando è troppo tardi mi accorgo di non sentire la terra sotto ai piedi come prima.
“VAL ATTENTA!”
Faccio in tempo a girarmi verso Castiel mentre il terreno sotto di me frana, portandomi con sé all’interno del piccolo burrone di cui non mi ero accorta. Sento una fitta incredibile alla caviglia che temo di essermi stortata.. vorrei tirarmi su ma non riesco ad appoggiarla per quanto fa male.
“Valerie! Stai bene?!”
Pian piano il polverone che ahimè ho creato sparisce e vedo il ragazzo dai capelli rossi con un’espressione di puro panico sul viso.
“No, non sto bene.. è meglio se vai a chiamare qualcuno.”
Ovviamente non mi ascolta e con più attenzione si cala giù, rimanendo aggrappato a una radice all’apparenza molto solida.
“Forza sali in spalla. Dovrei riuscire a portarti su, non sembri troppo pesante.”
“Non vedi che per quanto solida possa sembrare quella radice non sopporterebbe il peso di entrambi? Fai come ti dico, chiama aiuto e io.. ti aspetterò qui..”
Ammetto di essere terrorizzata all’idea di rimanere sola perché nel frattempo ci eravamo persi ed è iniziato a calare il buio. Castiel mi guarda dritto negli occhi e poi si sposta per raccogliere dei pezzi di legno così da accendere un fuoco.
“Cas..”
Toglie la felpa e me la porge, senza guardarmi in faccia però. Credo che il rossore sul suo viso non sia causato dal calore del fuoco..
“Tienila tu a me non serve, davvero..”
“Sei troppo testarda biondina.”
Strappa un pezzo della sua canotta, rivelando un pezzo di addominali bel scolpiti.. la usa per fasciarmi stretta la caviglia e poi si siede vicino alle mie gambe e dopo avermi obbligata a mettere almeno sulle spalle la sua felpa appoggia la testa sulle mie gambe, in una posa così intima.. da coppietta.. mi imbarazza, ecco tutto.
Chiude gli occhi ed inizia a canticchiare un motivo molto bello.. mentre io osservo i suoi lineamenti illuminati dalla fiamma. E’ davvero molto bello.. per la maggior parte del tempo cerca di distorcere i suoi lineamenti con delle espressioni da stronzo, ma in questo momento potrei quasi..
Apre gli occhi di scatto e quando alza il braccio per poter avvicinare la mano al mio viso.. credo che voglia baciarmi. Invece trattiene una risata e mi scompiglia il ciuffo, tornando poi a chiudere di nuovo gli occhi.
Sono più che certa di avere il viso in fiamme. Dovrei prenderlo a schiaffi secondo il mio istinto.. ma contro ogni pensiero gli accarezzo i lunghi capelli che si rivelano anche incredibilmente morbidi. Lui ricomincia a cantare e io mi immagino a come dobbiamo sembrare fuori. Come due fidanzati probabilmente, che condividono un momento di pace..
“Valerie! Castiel!”
Le voci dei nostri compagni fanno rinsavire entrambi, anche se il Rosso non sembra avere intenzione di spostarsi dalle mie gambe. Sopra alla mia testa noto Lysandre, Nathaniel.. Damien e il professor Faraize. Damien fissa Castiel con uno sguardo di puro odio.
L’unico che sembra realmente preoccupato per entrambi sembra il povero professor Faraize.
“State bene ragazzi?”
Castiel risponde con un sorriso sghembo rivolto a Damien.
“Crede che possa stare male così? Penso che Val abbia una caviglia slogata, per questo motivo non ci siamo potuti muovere.”
“Vi caliamo una barella, così che Valerie possa raggiungerci.”
Con tutta la delicatezza di questo mondo riescono a farmi salire fino a loro e Castiel mette in mostra la sua forza risalendo con l’aiuto di quelle radice. Tutti mi addossano chiedendo come sto, se ho qualcosa di rotto o altro. Il Rosso lo sposta tutti più o meno malamente, curandosi di spingere per bene via Damien e si avvicina a me protettivo.
“Non vedete che la confondete così? La posso accompagnare a casa io prof, non sarà un problema portarla in moto. Basta che qualcuno la aiuti a salire.”
“Un pezzente come te deve avere una carretta. Lily verrà con me in auto.”
Rabbrividisco nel sentire quel soprannome maledetto. A fatica scendo dalla barella e chiamo Lysandre per farmi aiutare. Non guardo nemmeno una volta Damien mentre saltellando mi avvicino a Castiel.
“Beh? Vai a prenderla questa moto oppure no?” 




 

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


“Sei sicuro di non voler entrare?”
Castiel fa cenno di no, con un mezzo sorriso dipinto in volto.
“Di solito accetterei immediatamente di entrare nella stanza di una ragazza, ma non sei al meglio della forma per quello che avrei in mente io.”
Ci metto qualche istante ad interpretare cosa intendeva lui e arrossisco violentemente dandogli una forte pacca sulla clavicola.
“Ma sei impazzito Castiel?!?!?!?!?!”
Lui scoppia a ridere comprendoni la bocca.
“Sssh. Non vorrai svegliare tutti vero?”
Senza dire altro se ne va e io rimango imbambolata a fissarlo finché non gira l’angolo del corridoio.
Lentamente mi decido ad entrare nella mia stanza trovandola vuota. Iris e Violette devono essere da qualche parte. Bene.. ora devo pensare a come togliere questi pantaloni senza uccidermi.
Prima di tornare con Castiel ho dovuto aspettare che mi fasciassero bene la ferita e purtroppo per qualche settimana mi tocca pure tenerla steccata. Provo a sedermi sul letto ma non arrivo alla punta dei pantaloni per sfilarli. Allora provo a toglierli dalla vita, facendoli scendere.. ma qualcosa deve essersi incastrato qui.. la zip della felpa! Maledetta!
Mi alzo in piedi per sfilarla e una fitta alla caviglia mi fa stramazzare al suolo quasi nello stesso istante in cui riesco a sbrogliare quel casino.
“Che idiota..”
Sento una risata solo dopo visto che nel frattempo non mi ero accorta che qualcuno aveva bussato alla porta ed era entrato.
“Sei davvero.. ahah.. comica.. ahahah!”
“Smettila di ridere idiota..”
Placa il riso e si accuccia davanti a me, sollevandomi senza alcuno sforzo per depositarmi sul letto.
Quando mette la mani attorno alla mia vita rabbrividisco e arrossisco.
“C-cosa credi di fare..?”
“Ti aiuto a togliere questi inutili pantaloni. Sai, non vorrei trovarti ancora per terra domani.”
Vuole sfottere ma il suo sguardo.. è talmente magnetico.. piano prende i bordi della tuta, sfiorando la pelle dei fianchi. Questo mi provoca dei brividi non indifferenti e noto le pupille che si dilatano.
I suoi occhi non mi sono mai sembrati così neri ed intensi.. con estrema delicatezza fa scivolare via i pantaloni da una gamba, e poi dall’altra. Sono letteralmente in mutande davanti ad un ragazzo e l’unica cosa a cui riesco a pensare è che vorrei veramente baciarlo. Nonostante sia un bifolco, nonostante da una parte lo odi per i suoi comportamenti.. voglio baciarlo.
Deve leggermi nel pensiero perché si avvicina pericolosamente a me, lasciando pochi centimetri a dividere le nostre labbra. Le sue si incurvano in un sorriso e si allontana mostrandomi i pantaloncini del mio pigiama.
Temo di essere un peperone.. che idiota. Ho davvero creduto che lui volesse baciarmi quando invece doveva solo prendere quei maledetti pantaloncini che erano dietro di me.
Distolgo lo sguardo dal suo e giro le spalle, distendendomi sul letto mentre a mezza voce gli do la buonanotte. Dopo un breve silenzio lui spenge la luce, ma invece che uscire si stende sul letto, appena dietro di me.
Con un braccio mi avvicina e mi circonda, posando la testa sulla mia spalla.
Dire che ogni mio muscolo si è irrigidito sarebbe un eufemismo.
“Rilassati e cerca di dormire bionda.”
Do ascolto al suo consiglio e rilasso pian piano i miei arti, accorgendomi appena del dolce bacio che deposita sul mio collo mentre cado profondamente addormentata.
 
“Deve essere arrivata la fine del mondo.. Oh mio dio, oh mio dio, oh mio dio!”
Sento un leggero colpo seguito da un lamento.
“Zitta! Non vorrai svegliarli vero?! Avevo qualche sospetto ma che potesse accadere così velocemente.. beh, almeno potevano farlo in qualche altro posto.”
“Ma Iris.. per certe cose.. non ci si deve spogliare?”
Alzo lentamente la testa, sconvolta dal fatto che le mie due amiche pensino davvero.. che io e Castiel.. oddio. Entrambe arrossiscono, colte sul fatto.
“Credete davvero che io e il Rosso.. potremmo fare sesso?!”
Nonostante la mia voce sia salita di almeno un’ottava diventando di conseguenza pseudo isterica il ragazzo ancora abbracciato a me sembra non volersi svegliare.
“Ieri sera.. mi ha aiutata perché ero in difficoltà con la caviglia. Poi si è addormentato. Tutto qui. Ok?”
Loro due annuiscono anche se con un sorrisetto complice. Rinuncio a dare spiegazioni e senza svegliare Castiel scendo dal letto, saltellando fino al bagno. La mia faccia sembra quella di un fantasma, per non parlare dei capelli. Ci metto un quarto d’ora per domarli e alla fine hanno un aspetto decente. Devo anche coprire almeno un po’ le occhiaie e truccarmi.. so che appena uscirò da quella porta troverò ad aspettarmi Damien.
So che devo parlarci e so che Castiel non deve saperlo.
Voglio tenere i miei amici al di fuori del mio passato, e chiudere una volta per tutte quella porta.
Le ragazze sono nuovamente sparite.. mi chiedo cosa stiano architettando.
E Castiel dorme ancora.
Gli accarezzo una volta la testa ed esco insieme alle mie nuove compagne di vita. Delle bellissime stampelle.
La sensazione che ho addosso non se ne va e difatti quando mi accomodo nella serra della scuola passano pochi minuti prima che Damien compaia.
“Ehi Lily.”
“Ti ho detto di non chiamarmi mai più in quel modo.”
Con la sua solita camminata volutamente ammaliante si avvicina a me, ma sembra accorgersi che ha perso il suo effetto.
“Avanti Valerie, perché mi tratti in questo modo? Credi che sarei davvero venuto in questa stupida scuola ad aiutare se non ci fossi stata tu?”
“Non mi interessa il motivo per cui tu sei qui. Siamo cambiati entrambi Damien e non voglio più avere niente a che fare con te. Mi sono spiegata?”
Con la velocità limitata causata dalle stampelle cerco di andarmene dalla serra, considerando chiuso il discorso. Ma la sua voce profonda mi blocca.
“E’ per quel teppista da quattro soldi? Per lui non vuoi più me?”
Non voglio nemmeno girarmi.
“Castiel non è un teppista. E anche senza di lui la mia decisione sarebbe quella. Non sono più la ragazzina di tre anni fa, dovresti vederlo. Davvero Damien, stai lontano da Castiel.”
Accompagnata da un enorme peso al cuore che sembra alleggerirsi lo lascio lì da solo, spero per l’ultima volta. Anche se so che non sarà così facile mandarlo via..
Prima che possa sorpassare la soglia della serra sento nuovamente la sua voce.
“Non credere che ti lascerò andare così facilmente. Io ti voglio Valerie e ti avrò!”
 
 
 
Prima di cena non vedo Castiel che sembra essersi volatilizzato.. o almeno, quando io entro in una stanza lui sparisce all’improvviso. Sono di nuovo nella serra perché trovo che a quest’ora tarda sia tranquillo e un toccasana per la mia ispirazione. Provo a scrivere una strofa che da qualche ora mi gira in testa.
But I’m creep, I’m a weirdo.
What the hell am I doing here?
I don’t belong here
I don’t care if it hurts,
I want to have control.
 
I whish I was special,
You’re so fucking special.
But I’m creep, I’m a weirdo.
What the hell am I doing here?
I don’t belong here…
“Sei in seduta spirituale Val?”
Sorrido a Lys, anche se mi ha spaventata.
“Scusa.. ero così concentrata su quello che avevo da scrivere che non ti ho sentito arrivare.”
Lui si accomoda vicino a me, sbirciando sul mio quaderno.
Lascio che legga le ultime strofe scarabocchiate e alza le sopracciglia.
“Davvero l’hai scritta tu?”
Annuisco.. vuole forse dirmi che fa schifo??
“E’ davvero meravigliosa. Hai sentito un paio delle mie canzoni e potrai ammettere che questa è migliore rispetto a quello che scrivo io.”
Cerco di ribattere, quello che riesce a buttare giù Lys è fantastico.
Riesce a descrivere l’amore in modo così puro e innocente.. quando io non riesco. Lui però mi ferma.
“Essere in grado di creare un concetto così.. intenso, non è da tutti. Tu parli di un’esperienza vissuta con tutta te stessa e di come è finita. Non come le mie canzoni. Se non ti dispiace vorrei provarla nello studio di registrazione. Potremmo crearne qualcosa di fenomenale.”
L’allievo più bravo del corso di canto vuole cantare una mia canzone. 

Angolo Autrice: 
Non ho molto da dire oggi, sono depressa. 
Ma ci saranno mooolte rivelazioni e spero colpi di scena :3 
Alla prossima.. e se magari mi dite cosa ne pensate non è male, ecco.

Monica. 

 

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


La successiva settimana è interamente dedicata a Lys e alla canzone.
Quasi non credo di fare una cosa così grossa.. insomma, abbiamo convinto la direttrice ad organizzare un concerto.
Così rimediamo al disastro della corsa campestre e possiamo anche esibirci.
Rimanendo con il ragazzo ho anche la possibilità di tenere alla larga Damien.. solo che sembra avere lo stesso effetto su Castiel.. e beh, parlando con Lysandre ho capito che non è quello che voglio. Per questo ora sono davanti la porta della sua stanza, indecisa sul bussare o meno.
Sarà forse un’azione stupida da parte mia? Oh, al diavolo!
Busso tre volte prima che vengano ad aprirmi.. e rimango paralizzata.
Non perché Castiel indossa dei semplici boxer.. ma.. perché non è solo.
Difatti una ragazza procace quanto stupida è avvolta solo dal leggero lenzuolo del suo letto.. senza altro addosso. E mi guarda con superiorità.
“Hai bisogno di qualcosa bionda?”
Sposto a fatica lo sguardo su di lui.. non ce la faccio.
Mi allontano a testa bassa ordinando al mio corpo di non cedere. Non devo lasciarmi andare.
“Val!”
Il rosso è costretto a fermarmi con la forza dato che non sembro capire più nulla.
“Io..”
Cosa? Cosa vuoi dirmi Castiel? Che non dovevo interromperti forse?
Una lacrima solitaria scende lungo la mia guancia tanto in fretta quanto le labbra di lui aggrediscono le mie. Rimango passiva per qualche secondo, poi agisco.
L’impronta della mia mano è ben chiara sulla sua guancia e lui ha gli occhi spalancati.
“Come osi.. scoparti quella e poi baciare me?!”
“Cosa pretendevi che facessi scusa? Correrti dietro come un cagnolino?! Mi dispiace ma non l’ho mai fatto e non succederà di certo perché sei tu!”
La cosa mi ferisce nel profondo. Molto nel profondo.. dove avevo relegato una parte di me.
“Hai ragione. Non succederà mai nulla fra di noi.. mi sbagliavo.”
L’unica cosa a cui penso successivamente è correre, correre finché le mie gambe non cedono e io scoppio in lacrime tanto forti da scuotermi l’intero corpo.
Poi solo il buio.
 
Pov Castiel
Dove cazzo si sarà cacciata?!
L’ho cercata in tutta questa schifosa scuola! In ogni stanza, aula o angolo.. ma sembra essersi volatilizzata. Quando ormai stanco torno in camera scopro che c’è solamente Lysandre.
E il suo sguardo trasmette solo del rimprovero.
“Ho mandato via la ragazza. Che hai combinato Castiel?”
“Senti.. non ho bisogno anche delle tue prediche. Le ho già ricevute da Valerie e come se non bastasse ora sembra sparita nel nulla.”
Spalanca gli occhi, perdendo per un attimo la compostezza che tanto lo caratterizza.
“Valerie vi ha visti?”
Quando annuisco perde addirittura la calma.
“Ma che cavolo! Le ho parlato e no, non azzardarti a replicare. Ora siediti e sta zitto!”
Faccio come dice, stranamente intimorito.
“Lei.. accidenti Castiel. Come fai a non capire cosa prova per te? E’ ovvia la sua reazione, ti ha beccato a letto con un’altra!”
Poi mi chiede se ho detto qualcosa di cui potrei pentirmi. E direi che la mia risposta non gli piace nemmeno un po’ dato che mi chiama idiota e non solo.
“Io fossi in te continuerei a cercarla. Perché hai fatto una gran cazzata.”
 
Pov Valerie
Apro lentamente gli occhi. Mi sento vuota.
L’ultima scena impressa nella mia mente è quello successo con Castiel.
Il letto.
La ragazza.
Ma.. dove sono? Questa non è la mia stanza, non ho mai visto questo posto.
Quando però vedo Damien comparire dalla porta capisco che deve essere il suo appartamento.
Sorride.. come faceva una volta. Dolcemente.
“Sono.. arrivata qui da sola?”
Scuote la testa e posa un vassoio davanti a me. Caffè, the, brioches, marmellate, cioccolata.. dio mio quanta roba. Deve aver svaligiato qualche credenza.
“Ti ho trovata dietro un muretto.. ed eri svenuta quindi la prima cosa che mi è sembrata più sensata è stato portarti qui.”
Prendo una brioches già tagliata e l’aggredisco letteralmente con la cioccolata. +
Sento lo sguardo di Damien su di me ma non ho ancora voglia di parlare.
So che potrebbe capirmi così come potrebbe volermi.. ma non so se voglio.
“Sai.. ho faticato a riconoscerti. Insomma, sei molto diversa dalla ragazza con cui..”
“Cosa? Con cui l’hai fatto per molto tempo?”
“No. La ragazza con cui ho passato i momenti più belli della mia vita.”
Fatico a guardarlo negli occhi. Damien non è così, non si espande coi sentimenti.. perché ora sembra voler mettere in dubbio quello che so su di lui? Accidenti.
“Ascolta.. io non sono più Lily. Ok? Sono semplicemente me stessa, Valerie. E dopo avermi mollata per il successo potrai di certo comprendere che non sono molto propensa verso di te.”
Costringe la mia mano a mollare la brioches mezza mangiata e stringe le mie dita, sorprendendomi con la vista del bracciale. Quello stupido bracciale che gli ho regalato anni fa.
“Lo so che sei cambiata. Ma non completamente. L’unica differenza è che allora eri ingenua.. e beh avevi i capelli più lunghi dei miei.”
“Dam..”
“Sai una cosa? Mi piacciono. Ti danno più carattere.”
Vorrei replicare ma vengo fermata dalle sue labbra. Che mi intrappolano, prendono tutto..
Non ho mai dimenticato i suoi occhi, la cicatrice, lui.
“Sono stato un vero coglione.. ma non sono mai più stato felice da quando è finita. Ho rovinato la tua vita così come la mia. Valerie.. ti prego.”
Mi stai chiedendo di tornare insieme?
 
 
 Angolo Autrice:
Che dire.. ci sarà una profonda svolta o il rosso tirerà fuori le cosiddette palle?
Recensite, vi prego.

Monica. 
 

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


Ritorno nella mia stanza dopo ore.
Tempo in cui una parte di me ha riscoperto quanto era bello passare del tempo con Damien. L’unico mio dubbio è.. avrò sbagliato a rimanere? Dovevo andarmene appena ripresa conoscenza? Oppure dovrei dare un taglio a tutto questo, sia Damien che Castiel?
Si, perché nonostante il tempo passato con lui ho sempre pensato a Castiel.
Quando Iris mi vede vengo letteralmente aggredita.
“Eri sparita! Non sapevamo dove accidenti fossi e come se non bastasse Castiel ha ribaltato mezza scuola con l’intento di cercarti!”
Scuoto le spalle per fingere che la sua ultima frase non abbia sortito alcun effetto.
“Non sono così certa della sua preoccupazione nei miei confronti dato la ragazza che era fra le sue lenzuola.”
Anche Violette prova ad intervenire ma per fortuna è più mite rispetto ad Iris e basta un secco cenno del braccio per zittirla.
“Ho detto che non mi interessa. Ho sbagliato a credere che potesse.. avere un cuore. Vi ringrazio ma so badare perfettamente a me stessa.”
 
“Sei tornata.”
“Sì e non gradisco prediche anche da te Lys.”
Lui sorride e scuote il capo.
“L’ho già sentita una frase simile..”
Credo si riferisca a Castiel e proprio in quel momento lo vedo entrare nel teatro in compagnia di Ambra. Lei sorride come per dirmi che ha vinto. Castiel non mi guarda.
“Val, io credo che..”
“Sei in grado di suonare uno spartito mai visto prima?”
Lysandre annuisce e io gli consegno una canzone a cui ho lavorato tempo fa. Con l’aiuto di Iris e un batterista amico di Lys improvviso una band.
Se non riesco a comunicare i miei sentimenti con le parole posso almeno provarci con la musica.
Check it out, going out, on the late night.
Feeling nice, it’s a cock fight. I can tell, I just know.
That it’s going down, tonight. At the door we don’t wait ‘cause we know them.
At the bar six shots just beginning. That’s when dick head put his hands on me.. but you see.”
Cerco di comunicare che diavolo sta succedendo.. o almeno quello che io penso.
I’m not here for your entertainment, you don’t’ really want to mess me tonight.
Just stop and take a second, I was fine before you walked into my life.
‘Cause you know it’s over.. before it begins. Keep your drink just give me the money, it’s just you and your hand tonight!”
Mi rivolgo al rosso.
Non ho intenzione di soffrire per i suoi capricci e questo è il mio modo per dirlo. Così come stavo bene prima che entrambi entrassero nella mia vita.
Senza confusione, senza nulla. Ero solo io.
Ed ora è finito tutto.. questo è per Damien che ho fatto finta di non notare.
A queste mie frasi ha spalancato gli occhi e stretto i pugni.
“Midnight, I’m drunk, I don’t give a fuck. Wanna dance, by myself, guess you’re outta luck.
Don’t touch, back up, I’m not the one.. buh bye.
Listen up it’s just not happening. You can say what you want to your boyfriends. Just let me have my fun tonight.”
Sono tremendamente stanca. Stanca di essere considerate una proprietà, stanca di essere considerate una ragazzina. Per questo ho imparato a fregarmene e a voler stare anche da sola.
Perché non sono il tipo che tutti cercano. Non quella che ti porti a letto e poi umili con i tuoi amici, non sono tutto questo e non lo sarò mai.
“In the corner with your boys you bet up five bucks.
To get at the girl that just walked in but she thinks you suck.
We didn’t get all dressed up just for you to see.
So quit spilling your drinks on me, yeah.
You know who you are.
High flying, talking shit, but you’re going home alone aren’tcha?”
Che non sarò una scommessa o che altro. E poi lo provoco, insinuando che sia solo un pallone gonfiato. E’ questo che voglio dire a Castiel, di non prendermi in giro oppure di stare alla larga perché in quel caso se ne tornerà da dove è venuto, solo.
Perché non sono come quella che era nel suo letto e non sono come Ambra.
Non lascerò che un uomo mi trasformi in una svampita con dei vestiti attillati, attirata dai suoi soldi o dall’alcool.
Quando la musica termina, dopo i ritornelli alcuni ragazzi accorsi applaudono.
Accidenti.. è molta gente. Damien però è sparito, probabilmente a smaltire la rabbia.
Ambra sembra essere verde di rabbia e Castiel mi guarda quasi impassibile.
Scendo con cautela dal palco, ricevendo contemporaneamente molti complimenti.
Beh non pensavo di riscuotere così tanto successo dato che l’ho fatto unicamente per sfogarmi.
Il rosso afferra la mia mano fino a portarmi fuori.
“Mi stai facendo male!”
“Che pensavi di fare, eh?”
Spalanco la bocca, sentendo chiaramente la rabbia salire.
“Ho semplicemente detto quello che pensavo. Problemi?”
Si passa le mani fra i capelli letteralmente esasperato.
“Io.. mi dispiace ok? Per quello che ho detto e per tutto il resto. Helen.. era solo uno sfogo.”
“Sfogo? Quindi tu usi le ragazze a tuo piacimento?”
“No, io intendevo..”
“Zitto. Tu intendevi quello che hai detto. Ed è esattamente quello di cui parla la mia canzone. Io non voglio dovermi guardare le spalle ogni due minuti per paura che possano spuntarmi delle corna enormi. E poi ti rendi conto di quanto è schifosa la frase che hai detto? E’ una persona, come te e me! Non puoi farlo.”
Si avvicina pericolosamente a me, tanto che devo fermarlo. Per non cedere.
“Sono seria. Tu hai detto che non mi saresti corso dietro come un cagnolino. Sia ben chiaro che non te l’ho mai chiesto e non ho intenzione di farlo. Così come non sarò io a starti dietro. Io.. ho bisogno di una persona stabile.”
Sogghigna. Quanto mi sta sulle palle quando lo fa.
“Perché, il tuo amichetto era stabile?”
Questa volta sorrido io.
“No, ed è uno dei motivi per cui non stiamo più assieme. Decidi cosa fare.. se ne valgo la pena datti una regolata.. altrimenti lasciami in pace Cas.”

Angolo Autrice:
Recensioni *.* *saltella come una cretina*
Ok, sul serio.. temevo di non riceverne mai più, ho perso l'abitudine. 

Mi vien pure voglia di ciciarare qua.. ma passiamo subito alla cosa importante u.u 
La canzone é di Pink.. U Ur Hand.. ok, non ricordo bene il titolo ma non lanciate le pietre. 
Ovviamente l'ho scelta perché Valerie non vuole essere il divertimento di nessuno essendo stata ferita pesantemente in passato dal nostro bellissimo Damien che è costui: Image and video hosting by TinyPic" style="border-style:solid; border-width:1px; height:150px; width:150px" />se non si dovesse vedere, cosa molto probabile.. si tratta di un personaggio manga, Undertaker. E a parte alcune immagini inquietanti.. beh insomma, ci sta di brutto a parer mio u.u 
Passando alle recensioni.. ringrazio da morire
darkyla95: sei stata la prima a recensire e ti meriti un mega ringraziamento :3
beh si Val ha un gran bel carattere ma in fondo alcuni comportamenti sono una specie di facciata. Infatti nei prossimi capitoli dovrò pensare a come esporre la storia del suo passato. 
Ovviamente tirerà un po' la corda con Castiel.. ma Damien? Eheh :D 

Eli_99: sono quasi sicura di aver già visto il tuo nickname.. solo non ricordo in che circostanza .-. E' carinissimo che tu guardi ogni giorno o quasi se ho aggiornato, è una cosa che mi fa sentire figa porca miseria ** e ti ringrazio tantissimo :) 

E ringrazio anche iansomerhalderbinak.. accidenti che nick lungo xD 
Spero di catturarti anche con questo piiiiccolo capitolo.

Ovviamente ringrazio anche chi ha letto e basta.. e visto che ci stavo pensando lo chiedo qui:
Secondo voi dovrei fare anche io un profilo su facebook per efp come fa molta gente? u.u
Datemi consigli perché sono indecisa .-. 

Alla prossima!
Monica. 


 
 

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Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***


“Sei sicura Valerie? Io e la mia famiglia saremmo davvero felici di ospitarti.”
Scuoto nuovamente la testa, sorridendo. Violette ha insistito tanto perché non fossi una dei pochi alunni a rimanere qui durante le vacanze di Natale.. ma credo sia meglio così.
Nemmeno per un istante mi è passato per la mente di poter tornare a casa.. e poi, chi mi accoglierebbe? I cocci di una famiglia che non mi vuole.
Alla fine la mia compagna di stanza sospira, tirando fuori un pacchetto.
“E’.. è per me?”
Violette annuisce e mi spinge ad aprirlo subito, nonostante non sia ancora Natale.
Scarto in fretta il pacchetto, finché non mi capita fra le mani un quaderno di media grandezza, color azzurro ghiaccio.. e con il mio ritratto riparato dalla plastica applicata sulla prima pagina. O meglio, il ritratto dei miei occhi. Violette ha dato carattere al mio sguardo, come se quegli occhi non conoscano cos’è la tristezza. Quanto vorrei fosse effettivamente così.. sorrido grata alla ragazza ma mi sento anche parecchio in colpa. Io sono stata così presa dal pensare a me stessa che non le ho preso nemmeno un pensiero.
“Mi dispiace Viola, io non ho nulla per te..”
Lei sorride comunque, indicando con timidezza la chitarra posta sotto al mio letto.
“Non importa. Lì potrai scrivere i testi delle tue canzoni.. si, se vuoi insomma. Ma se proprio vuoi farmi un regalo prometti di insegnarmi a suonarla. L’ho sempre desiderato.”
Accetto immediatamente, contenta di poter fare qualcosa per lei e poco dopo esce dalla porta, diretta a casa.
 
Decido di fare una passeggiata per i corridoi quasi deserti.. siamo rimasti in pochi. Iris è partita giorni fa, così come ha fatto Lysandre ieri, assieme a Rosalya. Nemmeno sapevo che lei fosse fidanzata con suo fratello. Non vedo Nathaniel dagli inizi della mia permanenza qui e credo si sia offeso parecchio quando ho detto chiaramente che non sarà mai il mio tipo di ragazzo.
Senza essermene resa troppo conto mi ritrovo sul tetto dell’istituto, un luogo dove vengo spesso se mi serve pensare. Peccato che non sia l’unica a pensarla in questo modo.
Vedo Castiel, steso sul cornicione e credo sia intento a contemplare il cielo che promette una nevicata. Cerco di non fare troppo rumore ma lui si accorge lo stesso di me e stende la sua giacca accanto a sé, in un muto invito. Forse non dovrei farlo.. ma mi stendo accanto a lui.
Entrambi rimaniamo in silenzio per parecchio tempo. Finché la mano rovente di Castiel non va alla ricerca della mia, fredda a causa della temperatura esterna.
Ma non mi importa se fa freddo, non mi importa se gli ho dato un chiaro messaggio a cui lui non ha risposto.. mi sento bene fra le sue braccia. Poi la sua voce arriva bassa e sincera fino al mio cervello.
“Ho sbagliato, e tanto. Da sempre. Ma io.. forse sarà lo spirito di questa stupida festività ad avermi dato un calcio nel sedere per smuovermi.. ecco, io.. non voglio perderti.”
Credo di sorridere come un’ebete e l’unica cosa che ritengo da fare è avvicinare il mio viso al suo, baciandolo. Per la prima volta, dopo mesi.. mi sento di nuovo come molti anni fa.
Avete presente quella sensazione di pienezza esattamente al centro del petto? Si tratta di felicità o di amore? Non conosco la risposta.. ma darei qualunque cosa per poter mantenere questa sensazione per molto tempo. E sento che ora, il posto in cui ogni particella del mio essere desidera stare è fra le braccia di questo stupido bifolco.
Tanto che glielo dico, nonostante mi vergogni.
E Castiel ride, una risata che non ho mai udito da lui.. mi sembra felice.
Felice perché io sono con lui.
Felice perché ora non vorrà più lasciarmi andare.
“Ti va se andiamo in un posto? Voglio farti conoscere qualcuno.”
Io annuisco senza pensarci, anche se il lungo tragitto in moto mi mette una pulce nell’orecchio. Non staremo mica andando a conoscere sua madre, vero?!


Angolo Autrice:
Yeeeeeh il nono capitolo! 
E' cortino sì, ma c'è il suo perché. Come anticipasto dal teppistello del mio cuore nel prossimo faremo una conoscenza.. credo e spero mai sentita prima. 
Non ho molto da dire, solo ringrazio Pringles per aver recensito e ringrazio anche chi ha solo letto. Che dire, Buon Natale e chi lo sà, magari prima dell'anno nuovo potrà arrivare il prossimo capitolo :) 

Monica. 

 

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