Steel City

di Rieri
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Vecchie Conoscenze ***
Capitolo 2: *** Una Strana Malattia ***
Capitolo 3: *** Ingranaggi ***
Capitolo 4: *** Liberazione ***



Capitolo 1
*** Vecchie Conoscenze ***


VECCHIE CONOSCENZE

Il Dottore è seduto sui gradini di una delle scale all'interno del TARDIS, sospira, si mette le mani tra i capelli. Si alza in piedi, si guarda intorno e sospira di nuovo, poi si avvicina ai comandi.
Schiaccia una serie di pulsanti, poi tira la leva. L'astronave inizia a fare il suo suono tipico, sta nel vortice spazio temporale.
"Ed eccoci pronti per una nuova avventura...questa volta soli."
Dai comandi del TARDIS esce del fumo, poi un tonfo, poi un altro. Non sembra contento di quello che ha appena detto il Dottore. Quest'ultimo preme altri pulsanti, guarda lo schermo per capire dov'è atterrato: La Terra.
"Ah, la cara, vecchia Terra, un piccolo pianeta insignificante rispetto ad altri che ho visitato e salvato, ma alla fine ho quasi una connessione con questo posto. Vediamo cos'ha combinato questa volta."
La porta si apre di colpo, una donna bionda entra nel TARDIS.
"Abbiamo bisogno di te, tesoro."
Il Dottore spalanca gli occhi, prende gli occhiali e li mette, poi non soddisfatto li pulisce con un panno e li rimette.
"Io ti conosco."
"Sì, River Song, è un piacere riverderti, anche se non sei quello che mi aspettavo."
"In che senso? Ci siamo incontrati alla biblioteca."
"Esatto, ora se non ti dispiace non abbiamo tanto tempo."
"Ma tu..."
"SPOILER"
"Ok, se hanno bisogno di me...Allons-Y!"
I due escono dal TARDIS, il Dottore si infila il cappotto, mentre guarda River ancora incredulo di quello che sta succedendo.
"Hai finito di fissarmi? Sei troppo giovane per me."
I due ridacchiano.
"Devo ancora capire bene quando ti incontrerò per la prima volta."
"Buona fortuna! Comunque devo aggiornarti su un bel pò di cose successe nell'ultimo periodo."
"Non è mai niente di buono."
"Londra è stata invasa da un germe, non riusciamo a capire cosa sia. Le persone si ammalano, a febbre diventa sempre più alta fino ad ucciderli."
"Non è per niente buono, quando è iniziato?"
"Qualche mese fa"
River guarda una ragazza dall'altra parte della strada.
"Allie! Allie! Quella è Allie, è morta qualche giorno fa?"
Corre dall'altra parte della strada e batte sulla spalla dell'amica, che si gira di colpo e la prende per il collo alzandola. Il Dottore estrae il cacciavite sonico e lo punta verso Allie. Una scintilla esce dal suo orecchio destro, una scarica elettrica le passa per tutto il corpo poi cade a terra priva di sensi. River cade a terra, si porta le mani al collo massangiandosi, tossisce un paio di volte, poi il Dottore la aiuta ad alzarsi. Quando è in piedi si sistema i capelli, si schiarisce la voce.
"Che diavolo è successo?"
"Il problema diventa sempre più grande."
"Così mi spaventi."
 "Tranquilla, è solo un cyberman!"
"È impossibile! L'ho vista morire, era umana, e decisamente morta!"
"Ti sorprendi ancora di quello che succede dove passo io? Non mi conosci abbastanza."
"In effetti non hai tutti i torti ma fidati, ti conosco molto bene, anche troppo!"
Il Dottore guarda River, poi Allie, poi ancora River. Scuote la testa.
"Portami da uno dei malati, magari posso capirci qualcosa di più"
I due si incamminano guardandosi di tanto in tanto, cercando di rispondere alle domande che vorrebbero fare uno all'altra.

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Capitolo 2
*** Una Strana Malattia ***


UNA STRANA MALATTIA

Il Dottore bussa alla porta di una casa, batte i piedi in attesa che qualcuno apra. Bussa ancora, e ancora. River lo ferma prima che bussasse un'altra volta.
"Per caso ti è passata per la testa l'idea che non c'è nessuno in casa? O che non vogliano aprire a uno che continua a disturbare?"
"River, hanno un malato in casa, dove vuoi che vadano? Al cinema? In libreria?"
La porta si apre lentamente, una donna tira fuori la testa.
"Scusate, non abbiamo bisogno di niente, siamo occupati."
La donna chiude la porta. Il Dottore bussa ancora, stavolta con più forza. River gli prende il braccio, ma niente da fare, continua. La porta si riapre, la donna esce di casa.
"Non avete capito quello che ho detto! Siamo occupato!"
Il Dottore fruga nelle tasche, estrae la carta psichica e la mostra alla donna che si sposta per far entrare i due.
"Tesoro, qualche volta potresti sembrare malvagio."
"Ne vado fiero, è un dono che hanno in pochi. Quindi, signora, dov'è il malato?"
"Nella stanza da letto al piano superiore, seguiotemi."
La signora fa strada, mentre i due la seguono per due rampe di scale, un lungo corridioio. Entrano nella stanza.
"Potremmo restare soli col paziente, signora?"
"Certamente, Dottore! Chiamatemi se avete bisogno."
Un uomo a letto sta male, suda, digrigna i denti per il dolore, trema. Il Dottore punta il cacciavite sonico verso di lui e guarda i risultati.
"Sembra che qualcuno gli abbia messo un Cybermath all'interno. Pian piano cresce fino a fargli collassare gli organi interni."
"Ma è terribile! Come si può curare?"
"Non si può! O meglio al momento non si può...dobbiamo trovare il colpevole di tutto questo! Dimmi che sai qualcosa in più di me."
"Non molto. Come ti ho detto qualche mese fa è iniziato, io sono arrivata un paio di giorni dopo il priom contagio, e da allora sto cercando di curare più persone possibili ma con scarsi risultati."
"Dopo quanti giorni muoiono?"
"3, massimo 4, se hanno buone difese."
"Che ore sono?"
River guarda fuori dalla finestra, verso il Big Ben.
"Sono le...questo è strano, non ci avevo mai fatto caso, l'ora sul Big Ben è bloccata alle 14. Com'è possibile?"
"Penso di aver capito dove ha avuto inizio questa tragedia."
"Penso sia il momento di farla finita!"
Escono dalla stanza. River si tocca la fondina, ha la sua pistola. Il Dottore fa lo stesso, ha i lsuo cacciavite.
"Pronta!"
"Allora andiamo!"
La signora li blocca, il Dottore la guarda un pò incattivito, deve salvare migliaia di persone ma gli mette una mano sulla spalla.
"Si riprenderà presto"
"Dove state andando così di fretta?"
"Probabilmente abbiamo trovato la cura per suo marito, stiamo andando a recuperarla, torneremo presto."
"Allora non vi tengo un minuto di più. Su, andate! Andate! E grazie, Dottore!"
Poi corre fuori di casa mentre dietro di loro si sentono i ringraziamenti della donna. Guardano il Big Ben. Fanno un passo avanti.
"Distruggiamo questa ferraglia!"
"Ogni tuo desiderio è un ordine, tesoro!"

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Capitolo 3
*** Ingranaggi ***


INGRANAGGI
Entrano nel Big Ben. Il Dottore guarda in alto, centinaia di scalini li dividono da quella che potrebbe essere la soluzione di questo enigma: Cosa si nasconde dietro alle morti misteriose?
River batte la mano sulla spalla del Dottore.
"Spero che tu sia abituato all'esercizio fisico."
"Per chi mi hai preso? Sono un noto corridore in tutte le Galassie."
"Modesto come sempre."
Guardano in alto e poi corrono su per le scale, una rampa, poi un'altra, ancora una, e così via. Intorno a loro gli ingranaggi di quella torre si muovono producendo un rumore stridulo. Si sentono ticchettare i secondi sull'orologio ma le lancette non si muovono.
"Siamo quasi arrivati!"
Due rampe di scale ed eccoli a destinazione. Il respiro affannato accompagna il rumore di tutte quelle ferraglie. Quattro cybermen sono immobili con le teste basse ai quattro lati della stanza. Danno le spalle al Dottore e a River. Poi di colpo alzano le teste e si voltano.
"Intrusi! Intrusi! Aggiornare!"
"Dottore, mi sa che abbiamo un problema."
"Si può sistemare tutto! O almeno, spero!"
"Dottore! Eliminare il Dottore!"
I cybermen alzano il braccio destro, e iniziano a sparare. River contraccambia subito mentre il Dottore cerca di trovare una soluzione, estrae il cacciavite sonico e lo punta su uno dei suoi nemici.
"Pensa, pensa, pensa,...."
"Dottore? A che punto sei?"
"Non distrarmi! Sto pensando!"
Usa ancora il cacciavite, lo guarda.
"Ma certo! Come ho fatto a non pensarci? Stupido! Stupido! Sono uno per ogni angolo, noi siamo al centro. River abbassati!"
Dopo che si sono abbassati, i cybermen continuano a spararsi, ma così facendo si colpiscono da soli. Due cadono a terra, con un buco nel petto, gli altri due però sono riescono ad evitare il colpo e si avvicinano.
"Speravo in qualcosa di meglio!"
"Non lamentarti, adesso ce ne sono solo due. Meglio che quattro."
"Sì, ma siamo comunque in difficoltà!"
River continua a sparare, ma i colpi non fanno neanche il solletico alle armature.
"Ok, quindi le nostre armi non fanno niente!"
"Esatto!"
"Cosa possiamo fare, River?"
"Cercano di prendere te, giusto?"
"Evidentemente."
River sorride in modo maligno.
"Cos'hai in mente? Mi spaventi!"
"Tranquillo, i ltuo compito è quello di distrarli, al resto ci penso io."
"E come dovrei distrarli?"
"E che ne so io? Pensa a qualcosa."
Il Dottore prende un bel respiro e corre verso l'orologio. Il ticchettio non è molto rassicurante ma se ne farà una ragione. I cybermen si voltano e iniziano a camminare verso di lui, stranamente non sparano. River spara alla testa di uno creando un piccolo buco, prende i cavi e li strappa.
"El-El-Elim-Elimin..."
Il cyberman cade a terra, ne rimane solo uno.
"Bel colpo, River!"
La donna cerca di fare lo stesso anche con l'ultimo. Punta la pistola, verso la testa del nemico, st aper premere il grilletto."
"Ritirata! Ritirata!"
Una luce illumina il Big Ben, l'orologio smette di tichettare per un attimo, poi tutto torna alla normalità. Il cyberman viene teletrasportato insieme agli altri tre rottami.
"Dov'è andato?"
"Probabilmente sulla nave che ci vola sopra la testa."
"E lo lasciamo andare così?"
"Veramente non l'ho mai detto. Ho tracciato il segnale torniamo al TARDIS."
"Cos avuoi fare?"
"Fare visita ai nostri amici."
 

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Capitolo 4
*** Liberazione ***


LIBERAZIONE
Il Dottore e River corrono, hanno il fiatone ma non possono fermarsi a riposare, hanno una missione, di vitale importanza, non solo loro ma di tutta Londra e forse a breve di tutta la Terra.
Entrano nel TARDIS, il Dottore guarda il cacciavite e lo infila in una fessura apposita, il TARDIS emette un suono stridulo, poi gli schermi si accendono indicando la località della nave nemica.
"Non ha fatto molta strada, è sopra le nostre teste, insieme a centinaia di colleghi."
"Cosa stiamo aspettando...muoviamoci!"
Il Dottore tira la leva, uno scrollone, cadono a terra e il TARDIS parte.
Si materializza nel corridoio, River tira fuori la testa, cybermen ovunque. Si guarda intorno e indica a destra.
"La sala comandi è di là!"
"Molto bene!"
Il Dottore punta il cacciavite verso sinistra, precisamente verso una specie di presa della corrente, e uno scudo scende tra lui e i nemici.
"Ok, possiamo andare."
Corrono per il corridoio, girano a sinistra, poi a destra ed ecco, sono nella sala comandi. Un sacco di pulsanti, leve e gingilli vari, probabilmente sconosciuti anche ai cybermen.
"Spaziosa come stanza."
"La preferirei vuota."
"Adesso no, non potremmo pilotare la nave."
Guardano i vari schermi cercando di capire un modo per bloccare quello che sta accadendo. Il Dottore corre verso uno schermo, sul quale c'è un conto alla rovescia: 180, 179, ...
"Cosa si fa adesso?"
Punta il cacciavite verso i comandi di fianco, ma niente, i secondi continuano a scendere.
"Siete delle macchine! Perchè siete così complicate?!?"
"Forse perchè sono aliene?"
"Non è il momento di scherzare, River!"
"E quando mai ho scherzato?"
Il Dottore la fulmina con gli occhi, mentre lei gli sorride.
"Eliminare il Dottore!"
Punta il cacciavite verso la porta facendola chiudere, il cyberman rimane incastrato, esplodendo per la troppa pressione.
"Non ho tempo da perdere!"
"Mi piaci quando sei arrabbiato..."
"Se ricalibro i sensori dei cybermath di nuovo verso la nave dovrebbero lasciare i corpi e tornare alle loro postazioni."
Preme un paio di pulsanti, tira qualche leva e il conto alla rovescia si blocca, poi di nuovo leve, pulsanti, comandi vari e lo schermo si spegne.
"Qua dovremmo aver finito."
La testa del cyberman esploso rotola per la stanza, gli mette un piede sopra e si porta le mani ai fianchi, come se fosse una statua.
"Sì, bravo, ma adesso andiamocene finchè lo scudo regge."
"Agli ordini, dottoressa!"
 

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