Demons

di ShadyGlambert
(/viewuser.php?uid=612199)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** The beginning of a new life ***
Capitolo 2: *** The last night together ***
Capitolo 3: *** I'm your guardian angel ***



Capitolo 1
*** The beginning of a new life ***


Un pomeriggio freddo, in cui le foglie ondeggiavano dolci e quasi rinseccolite, formando delle spirali intorno agli alberi quasi spogli un urlo raccapricciante squarcia, come una lama affilata contro la pelle candida di un neonato, la quiete della scena. Una donna emaciata, bianca come la morte, con grandi occhi verdi e capelli color mandorla da alla luce una bambina e quest'ultima esce con un pianto contenuto. Era il ventitrè febbraio del 1984. La donna,il cui nome era Kristen,decise di chiamare la sua bambina Hailei proprio come sua madre che era venuta a mancare pochi mesi prima a causa di una grave malattia che la affligeva ormai da quasi due anni.Già dal primo momento in cui vide la sua bambina,nell'istante in cui il dottore adagiò quella piccola e indifesa creatura tra le sue braccia Kristen dimenticò ogni cosa.Dimenticò il dolore che aveva dovuto provare durante il parto,le urla strazianti,la voglia di non mettere più al mondo quell'esserino che per nove mesi era cresciuto dentro il suo grembo.Tutto,aveva dimenticato ogni cosa.Adesso tutto ciò che le importava era prendersi cura della sua Hailei,del suo tesoro più grande.Inutile dire che quella bambina portò una grande gioia in quel piccolo nucleo familiare composto da Kristen e da suo marito Lucas.I due sposini,che avevano rispettivamente l'età di 23 e 25 anni,non vivevano di certo nel lusso.Infatti,essendo andati via di casa giovanissimi,avevano avuto grandi difficoltà economiche.Tuttavia, con un paio di sacrifici,erano riusciti ad assicurarsi e a mantenersi una piccola casa al cui interno c'era tutto ciò di cui avevano bisogno ma,sopratutto,quella piccola abitazione era perfetta per la loro bambina dai grandi occhi azzurri e dai capelli biondi che ogni giorno cresceva sempre più forte e in salute.Era passato ormai un anno dalla nascita di Hailei e Kristen rimase nuovamente incinta e,con suo grande stupore,scoprì che sarebbe stato un'altra femminuccia e già sapeva come chiamarla.L'avrebbe chiamata Jolanta che significa viola proprio come il suo fiore preferito perchè lei già sapeva che la sua nuova creatura sarebbe stata delicata e bella come un fiore.E così fu,dopo nove mesi venne alla luce anche Jolanta che era tutto l'opposto della sorellina.I suoi capelli,anche se pochi,erano di color nocciola mentre i suoi occhi erano verdi proprio come la madre.Hailei prese bene l'arrivo della sorellina e appena la vide fu quasi amore a prima vista.Anche se la bambina dagli occhi azzurri era ancora piccolina sentiva dentro di sè il dovere di proteggere la sua sorellina e,in cuor suo,non vedeva l'ora che quest'ultima crescesse in fretta così che potessero giocare e passare del tempo insieme.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** The last night together ***


Gli anni passarono e le due bambine crescevano forti e sane,sempre sotto lo sguardo vigile ed amorevole dei genitori,ed erano arrivate rispettivamente all'età di sei e cinque anni.Hailei voleva bene alla sua sorellina e passava la maggior parte del suo tempo a giocare o a prendersi cura di lei.I genitori erano felici del rapporto che si era venuto a creare fra le due sorelle e non potevano chiedere di meglio,avevano tutto.Possedevano una casa,Lucas aveva un lavoro ma sopratutto avevano due tesori,due fiori delicati che avrebbero custodito,protetto e sopratutto amato.Tuttavia,si sa che le cose belle un giorno sono destinate a terminare e così accadde la sera del trenta gennaio del 1990.Era una serata come tutte le altre,fuori tirava un vento gelido che penetrava dentro le ossa e la neve candida scendeva incessante dal cielo per poi adagiarsi sul terreno,ricoprendo l'intera città di un vellutato mantello bianco.La famiglia Scarlet era riunita in salotto davanti ad un piccolo caminetto,le due sorelline erano sedute sul tappeto e giocavano con delle bambole di pezza fabbricate dalla loro mamme mentre,i due coniugi,erano accocolati sul divano,sotto una morbida e calda coperta,che riguardavano le foto del loro matrimonio.Ad un tratto però qualcuno bussò alla loro porta.« Chissà chi sarà a quest'ora ».Commentò,Kristen mentre osservava il marito alzarsi e dirigersi verso la finestra.Era rimasta seduta sul divano ma,non appena vide il compagno sbiancare in viso,si alzò e lo raggiunse.« Che cosa succede? ».Gli sussurrò,mentre gli stringeva la mano che si era chiusa in un pugno.« Nascondi le bambine,sono arrivati. » L'uomo si limitò a risponde alla sua domanda con queste poche e quasi sputate parole che però la compagna comprese subito.Così,distaccandosi da lui,si avvicinò alle sue bambine che continuavo a giocare senza badare a ciò che stesse succedendo.« Hailei,Jolanta venite.Andiamo a letto,su. » Disse,Kristen con tono dolce e apparentemente calmo mentre si chinava su di loro.« Ma mamma,perchè?E' ancora presto e domani non dobbiamo andare a scuola.Possiamo restare un'altro pò?Per favoree ». Rispose,Hailei mentre stringeva al suo petto la sua bambola preferita.« Tesoro,su,non fa..»Non ebbe il tempo di terminare la frase che fuori ripresero a bussare ma,questa volta,con più forza.« Aprite!Sappiamo che siete lì dentro!Se non aprite subito,buttiamo giù la porta!»Esclamò,una voce roca e per nulla amichevole.« Mamma,chi è che urla così tanto?»Chiese,timidamente Jolanta che fino a quel momento era rimasta in silenzio lasciando parlare la sorella maggiore.Kristen ignorò completamente la domanda della figlia più piccola e si scambiò un'occhiata veloce col marito.Doveva nascondere le bambine il più velocemente possibile.«Ne parleremo dopo,ok?Adesso facciamo un gioco,che ne dite di nascondino?Noi tre ci nascondiamo e papà ci cerca.»Chiese,guardando le due bambine e sorridendo loro mentre quest'ultime lasciavano le bambole per terra entusiaste di iniziare a giocare.«Allora,voi vi nascondete di sopra così per papà sarà più difficile trovarvi,va bene?»Sussurrò,sorridendo mentre le due bambine saltellavano sul posto felici.Dopo averle strette un'ultima volta fra le sue braccia,le lasciò andare di sopra.Non appena si assicurò che entrambe fossero salite di sopra,nascose le bambole sotto il divano e raggiunse il marito.Facendogli cenno col capo,gli diede il "permesso" di aprire la porta e pochi istanti dopo la porta si aprì violentemente.I due coniugi si ritrovarono di fronte a due uomini alti quasi due metri,muscolosi e dallo sguardo severo e dall'aria minacciosa.Finalmente vi siete decisi ad aprire.Come mai ci avete messo tutto questo tempo?»Chiese,uno dei due uomini,che aveva una cicatrice sull'occhio,guardando prima Kristen e poi Lucas.« Non vi avevamo sentiti bussare,ci dispiace.»Rispose,quest'ultimo portando la moglie dietro di sè per proteggerla da eventuali attacchi.«Cazzate!Vi abbiamo sentiti parlare!»Esclamò,l'uomo con la cicatrice prima di afferrare Lucas per la camicia.«Spero per voi che abbiate il malloppo.E' trascorso un mese e siamo stati fin troppo pazienti.Allora,dove sono i verdoni?Parla!»Aggiunge,stringendo sempre di più la presa.«Non..non siamo riusciti a raccimolare abbastanza denaro..L'abbiamo speso per pagare il viaggio alle nostre bambine.Non riuscivamo più a mantenerle così abbiamo deciso di darle in affidamento ai miei genitori che vivono in Canada».Rispose,Lucas con un pò di affanno a causa della stretta presa con cui l'uomo l'aveva afferrato.«Li aveti spesi per il viaggio eh?Che cosa diavolo vi è saltato in mente?!»Urlò,l'uomo lanciando Lucas contro il muro.A quella visione,Kristen spalancò gli occhi e accorse verso il compagno e lo aiutò a rialzarsi.«Jason,ti prometto che il prossimo mese vi restituiremo tutti i soldi.Per favore,dacci una seconda chance.Non ti deluderemo.»Disse,la donna guardando l'uomo con la cicatrice con sguardo supplichevole.«Mi dispiace,mia cara.Non ci sono seconde chance. Adesso pagherete il vostro sbaglio.»Disse,con un sorriso poco rassicurante prima di tirare fuori una pistola.Poco dopo si levarono dentro quella piccola dimora urla di dolore.Il tutto si svolse in un secondo e i due coniugi si ritrovarono distesi per terra mentre una pozzanghera di sangue,del loro sangue,si stava formando sotto i loro corpi.Appena ebbero compiuto il loro lavoro,i due uomini se ne andarono ridendo soddisfatti.Tuttavia,non si erano accorti di qualcosa o,per meglio dire,di qualcuno.Avevano compiuto quell'omicidio sotto lo sguardo impaurito e inerme delle due bambine che,stanche di aspettare l'arrivo del papà,si erano affacciate alle scale per vedere che cosa stesse succedendo.

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** I'm your guardian angel ***



La morte dei genitori aveva sconvolto entrambe le bambine sopratutto Hailei cui adesso spettava un compito molto importante: prendersi cura della sorella.Sfortunatamente però non avevano alcun parente in quella città poichè entrambi i genitori erano figli unici e non avevano fratelli.Osservando i corpi dei genitori Hailei strinse a sè Jolanta che piangeva e faceva domande a riguardo,ma la sorella maggiore si limitava soltanto a guardarla e a scrollare le spalle senza proferire parola.Anche se all'apparenza non sembrava minimamente turbata da quell'avvenimento in verità dentro stava urlando,stava piangendo..ed era proprio quello che voleva fare: voleva esprimere tutto il suo dolore ma non poteva.Doveva essere forte per sua sorella,non doveva lasciarsi abbattere.Così,la prese per mano e la guardò nei suoi occhi verde smeraldo.« Vai su a prendere una coperta che io nel frattempo prendo alcune cose da mangiare.Dobbiamo andare via..non voglio andare all'orfanotrofio. »Disse e,prima ancora che la sorella potesse replicare,andò in cucina per prendere un pò di cibo.Sapeva che quel poco cibo non sarebbe durato a lungo ma era sicuramente meglio di niente.Poco dopo la raggiunse Jolanta che teneva in mano una coperta forse più grande e più pesante di lei.La sorella maggiore si avvicinò a lei e le sorrise dolcemente prima di prendere la coperta e mettersela sulle spalle mentre con una mano stringeva quella della sorella e con l'altra teneva il sacchetto al cui interno vi erano alcuni viveri.Facendo un respiro profondo uscirono per l'ultima volta da quella casa in cui non sarebbero più tornatate ed iniziarono a camminare per le strade desolate della città.Fuori il tempo era loro nemico,nevicava e tirava un vento molto forte e freddo,fortunatamente però riuscirono a trovare un giaciglio in un vicolo che riparava dal vento.Così Hailei si mise all'opera e,dopo aver trovato uno scatolone che potesse ospitare entrambe,vi sistemò la coperta e mise a letto la sorella coprendola per bene per poi sdraiarsi accanto a lei.Le cinse un braccio attorno alla vita e se la strinse nuovamente a sè così da emanarle un pò di calore.Hailei socchiuse gli occhi con l'intenzione di addormentarsi ma qualcosa glielo impedì.« Hailei?Sorellona? »Chiamò,timidamente Jolanta alzando gli occhi verso la sorella e iniziando a giocare con i suoi capelli biondi.« Dimmi ».Rispose,Hailei posando i suoi occhi azzurri sulla sorella e accarezzandole la testa.« A te non mancano mamma e papà? »A quella domanda la bambina dai capelli biondi guardò perplessa la sorellina.« Perchè me lo chiedi? »-« Beh...prima sei restata ferma.Sembrava che non te ne importasse nulla,li guardavi e basta. »Disse,la più piccola abbassando lo sguardo.Hailei la guardò e le sorrise,come era innocente la sua sorellina.Le prese il mento fra due dita e le alzò il viso.« Jola,ma che domande sono?Certo che mi mancano.Comunque adesso dormi,è tardi. »Rispose,Hailei dandole un bacio sulla fronte prima di chiudere nuovamente gli « Hailei?Mi canti la ninna nanna?Quella che ci cantava sempre la mamma perchè non riesco a dormire. »La maggiore riaprì nuovamente gli occhi e sospirò.Era molto stanca e aveva bisogno di riposare ma per sua sorella avrebbe fatto di tutto.Così,stringendo la bambina dai capelli nocciola a sè,iniziò a canticchiare la ninna nanna che era solita cantare loro la madre.Ben presto Jolanta cadde in un sonno profondo cullata da quella dolce melodia e stretta nel caloroso abbraccio di sua sorella.Appena Hailei si assicurò che la sorella si fosse addormentata socchiuse gli occhi e lasciò che le lacrime le rigassero il viso.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2383572