Fucking like gorillas.

di gorillagene
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** I wanna live with you. ***
Capitolo 2: *** After her, miss. ***



Capitolo 1
*** I wanna live with you. ***


We'll be fucking it like gorillas.


Il sabato è il giorno in cui tutti gli adolescenti sono pronti a divertirsi, convinti che una sigaretta o una bevuta d'alcol li renda migliori. E poi ci sono quelle miriadi di feste organizzate per stare insieme, per far un pò di baldoria; o semplicemente per appartarsi con il primo ragazzo che passa.
Quella sera, in quella stanza, si udivano solamente i nostri sospiri. Sembravano unirsi l'uno con l'altro come una melodia ripetuta, senza fine. Sentivamo entrambi freddo, ma poco importava. I nostri corpi erano avvinghiati tanto da provare quel calore che riesce a riscaldarti in poco. Continuai a muovermi su di lui senza fermarmi, mentre assaporavo le sue labbra. Accarezzai il suo petto sudato, facendo scorrere la mia mano dall'alto verso il basso. Poi fui costretta a fermarmi.
«A fianco ci stanno dando dentro, non ti pare?»
Lo sentii ridere.
«Non farci caso.»
Gli sorrisi e poi ripresi a muovermi su di lui. Poggiò le sue mani sui miei fianchi, accarezzandomi. Provai dei piccoli brividi solamente al tocco delle sue dita sul mio corpo. Notai il suo viso contrarsi in diverse espressioni; era così appagante vederlo provare piacere. Mi fermai di nuovo.
«È impossibile continuare in questo modo. Insomma, è davvero imbarazzante.» dissi ridendo.
«Rilassati piccola.»
Mi alzai leggermente, per vederlo meglio. In quel preciso istante mi resi conto di quanto fosse terribilmente sexy.
«Mi ricordi perchè abbiamo scelto di fare sesso imbucandoci ad una festa per adolescenti?»
«Forse perchè ne casa mia, ne casa tua, erano libere?»
«Si, e quindi chiuderci in qualche stanza di un locale sarebbe stata la soluzione giusta.»
«Sarebbe stato un piano geniale, se non fosse stato per i due rumorosi nell'altra stanza.»
Posai un leggero bacio sulle sue labbra; lui sorrise.
«Questo significa che sono perdonato?»
«Voglio vivere con te, Bruno.»
«Lo voglio anch'io, credimi.»
Mi mossi per stendermi accanto a lui, quando Bruno 
mi prese i polsi, fermandomi.
«Mi piace questa posizione, perchè dobbiamo rovinare tutto?»
Scossi la testa sorridendo.
«Direi che anche a me non dispiaceva.»
Bruno si voltò appena verso di me, tanto da poter posare piccoli baci sul mio capo. Mi accarezzò un braccio, sussurrandomi all'orecchio «Il piano non è riuscito poi così male.»
«Sono totalmente d'accordo.»
«Aspetta un secondo.»
Bruno si sporse a lato del letto, frugando nella tasca dei suoi jeans, quando tirò fuori una sigaretta e l'accendino. In quel momento mi soffermai sulla sua schiena, e le sue spalle. Aveva dei lineamenti così perfetti, e semplici. Non era uno di quei ragazzi con fisici scolpiti, ma a me non importava. Lo amavo ma soprattutto amavo ogni cosa di lui; la sua voce, i suoi capelli, il suo fisico così com'era; non volevo cambiare nulla di lui. Mi incantai, quando lo vidi accendersi una sigaretta.
«Lo sai che odio quando fumi.»
«Sai però che non è un vizio.»
Cercai il mio reggiseno, non avendo la minima idea di dove fosse andato a finire.
«Diamine Bruno, dove hai gettato il mio reggiseno?»
«E' una domanda seria?»
Lo colpii con una cuscinata. Lui rise con la sigaretta accesa tra i denti.
«Vuoi fare un tiro?»
«No, grazie.»
Dopo aver ritrovato finalmente il reggiseno, cominciai a vestirmi notando che Bruno mi guardava.
«Cos'hai da guardare?»
«Ho da proporti un appuntamento serio.»
Risi instintivamente. «Ti ho già detto che non c'è bisogno di tutte quelle smancerie o cose da romantici.»
«Da quando stiamo insieme non abbiamo mai cenato insieme o qualcosa del genere.»
«Forse perchè non ne abbiamo bisogno?»
Mi sedetti sul letto, guardando Bruno negli occhi.
«Domani, alle 8 ti passo a prendere.»
Scossi la testa, «Bru...»
«Non accetto un no come risposta», poi mi lasciò un bacio sulle labbra sorridendo.
«Hai un sorriso bellissimo
Bruno in risposta mi concesse un altro dei suoi bellissimi sorrisi e poi spense la sigaretta posando il mozzicone in una cenereria sul davanzale della finestra. Si girò di nuovo verso di me, notando che lui era completamente nudo mentre io già vestita.
«Non c'era bisogno che ti rivestissi..»
«Perchè?»
«Volevo vederti ancora un pò nuda.»
Gli diedi un colpetto sulla spalla ridendo.
«Avrai altre occasioni, ora vestiti. Che dici, mi porti a prendere una cioccolata calda?»
«Ci sto. Ma non dimenticarti "le altre occasioni".»
Mi alzai dal letto, «Sei sempre il solito Hernandez.»
 
Hello, everybody!
Premetto che questa è
la prima ff che scrivo su Bruno,
quindi mi farebbe piacere se lasciaste
una piccola recensione.
Vorrei sapere cosa ne pensate dell'idea, della scrittura, e dei piccoli particolari.
Grazie, un bacio. xo




















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Capitolo 2
*** After her, miss. ***


After her, miss.
 
«Ti ho già ripetuto che non metterò quel vestito rosso, tra l'altro scollato al massimo, che mi hai regalato tu.»
Quella domenica mattina, mi trovavo nel mio appartamento di Los Angeles. Da circa un'ora ero ferma davanti all'armadio per scegliere il vestito adatto per l'appuntamento con Bruno. Consideravo buffa l'idea di andare a cena insieme, in un ristorante sicuramente raffinato, perchè sapevo che quando Bruno ci si metteva di impegno, riusciva a sorprendere un bel pò di persone. Ci frequentavamo da circa 3 mesi, e per entrambi bastava solamente una passeggiata mano nella mano, un film sotto le coperte abbracciati; ma soprattutto il nostro amore.
«Non è assolutamente adatto per l'occasione.»
Ero a telefono con la mia migliore amica, Jamie, che continuava a convincermi del fatto che il vestito regalatomi da lei, un corto vestitino rosso con le maniche di pizzo nero, sarebbe stato perfetto per l'occasione.
«In realtà io avevo in mente qualcosa di più fine. Non offenderti Jamie, ma sappiamo che in campo di moda, io ho più buon gusto.»
Jamie rinunciò alla sua impresa, liquindandomi con un "Quando Bruno non apprezzerà il tuo vestito, sarebbe gradito un 'avevi ragione', ci si vede Jen."
Conoscevo la mia migliore amica e sapevo che non si era arrabbiata per davvero, o almeno speravo. Per evitare i miei dubbi, l'avrei chiamata domani mattina. Ora avevo qualcosa di più importante a cui pensare: come impressionare Bruno. Esaminai velocemente tutti i miei vestiti uno ad uno, accorgendomi che di alcuni capi non ne conoscevo neanche l'esistenza. 
"Mi saranno utili un'altra volta." pensai.
Dopo aver passato in rassegna quasi tutto il mio armadio, trovai qualcosa che poteva essermi utile. Un vestitino a pieghe con scollo a cuore in pizzo. Il corpetto era di color nero, mentre il resto del vestitino bordeaux, il colore preferito di Bruno tra l'altro. Il vestito mi arrivava qualche centimetro più su del ginocchio. Avrei indossato poi, un decolletè nero abbastanza alto, inevitabile per il vestito che avevo scelto di indossare. Non ero abituata a portare scarpe così alte, ma avrei fatto un sacrificio. Decisi anche di abbinarci degli orecchini con diamanti che mi aveva regalato Bruno. Pensai di aver fatto la scelta giusta, un vestito semplice ed elegante al livello giusto.


Durante il pomeriggio mi dedicai completamente allo studio, tra un paio di settimane avrei dovuto affrontare degli esami universitari.
Se c'era una cosa a cui puntavo maggiormente, quella era dare sempre il meglio di me stessa nello studio. Mentre ero immersa nel mio amato spagnolo, il cellulare vibrò. 
"Apri la porta". Un messaggio da Bruno.  Appena lo lessi non avevo ancora realizzato, poi dopo averlo letto una terza volta, mi alzai e andai alla porta.
«Tu sei matto.» fu tutto quello che mi uscì.
Capii subito che era Bruno anche se non lo vedevo perchè a coprirlo erano una miriade di rose rosse. Gli feci spazio per farlo entrare, ancora in stato di shock.
«Matto di te.» e poi mi lasciò un bacio.
Dopo aver realizzato cosa c'era nella mia stanza, quasi un giardino di rose, io e Bruno eravamo già sul divano in una situazione abbastanza intima; io a cavalcioni e lui intento a togliersi la maglia.
«Fermo lì, ti ricordo che io stavo studiando e dovresti andare.»
«Piaciute le rose?»
«Me lo chiedi anche? Non me l'aspettavo, sul serio.»
«Sono contento. Ora vado, e aspetto stasera per il ringraziamento speciale.» disse Bruno mordendosi il labbro.
«A proposito di stasera..» gli accarezzai il petto facendo scendere la mia mano verso il basso. «Non vedo l'ora..»
«Credevo odiassi l'idea dell'appuntamento.»
«Non so, qualsiasi cosa fatta con te non mi annoierebbe mai.»
Notai che Bruno mi sorrise sincero; un'altra cosa che amavo di lui era poter capire tutto quello che provava attraverso un semplice sorriso o uno sguardo. E in quel momento capii che quella notte sarebbe stata indimenticabile.


Ore 19:00.
Ero così emozionata. Dopo aver ricevuto quelle rose, qualcosa che non mi sarei mai aspettata, ora non avevo la minima idea di quello che sarebbe accaduto stasera. E poi Bruno era stato così vago sull'argomento appuntamento, sapevo che c'era qualcosa che mi nascondeva e che voleva che mi sorprendesse. Speravo solo che tutto andasse per il meglio. Infiniti erano i miei pensieri mentre il getto d'acqua calda bagnava la mia pelle facendomi rilassare. Uscii dalla doccia mettendomi un asciugamano attorno al corpo e fui colpita subito da un brivido di freddo. 
Dopo aver messo il vestito, mancava l'ultimo tocco: gli orecchini. Mi guardai allo specchio un'ultima volta, completando l'opera con qualche spruzzo di profumo, e tutta quella sicurezza acquistata prima era di colpo svanita. Mi guardai ancora un pò allo specchio, aspettando chissà quale miracolo che mi rendesse più carina. Mentre indossavo il cappotto, sentii il campanello suonare.
"Cavolo è già qui!" pensai, poi controllai l'orario sull'orologio. Ore 19:54. 
"Beh, non è mica tanto così presto".
Aprii la porta e vidi un Bruno che non avevo mai visto. Aveva messo il suo vestito migliore, quello di sicuro più elegante. Smoking e delle scarpe in vernice nera. Lo guardai ancora una volta, non ero convinta se fosse davvero lui. Dal suo vestito capii subito che saremmo andati in un posto di una certa raffinatezza, e così provai un senso di sollievo: avevo messo il vestito adatto anch'io.
«Bruno, sei davvero tu?»
«No, sono il fratello gemello.» disse lui ridendo.
«Sei spettacolare, sul serio.»
«E invece tu? Mi piacerebbe vedere il tuo vestito..» 
Mi poggiò le mani sui fianchi cercando di scostare il cappotto ancora sbottonato di alcuni bottoni.
«Metti giù le mani, quando arriveremo a destinazione, potrai guardare ciò che vuoi.»
«Qualsiasi cosa? Anche le tue tette?»
«Chi ti dice che il mio vestito sia scollato?»
«Le vedrò comunque a fine serata, quindi.»
Scossi la testa ridendo.
«Allora, diamo inizio a questa serata?» dissi io.
«Non aspettavo altro.»
Bruno mi sorrise dolcemente prendendomi la mano e baciandola.
«Dopo di lei, signorina.»
Sapevo già che quella serata sarebbe stata la più bella della mia vita e la migliore in assoluto.
Hello, everybody!
Vi ringrazio
moltissimo per tutti i complimenti. 
Vi chiedo sempre di lasciarmi recensioni, perchè
mi fanno davvero piacere e così posso capire 
se vale davvero la pena andare avanti con questa storia.

Aspetto vostre recensioni, un bacio xo.
 

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