Walk Away

di WalkingContradiction
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Hello, I'm... ***
Capitolo 2: *** Waht do you want??? ***
Capitolo 3: *** Light ***
Capitolo 4: *** My angel ***
Capitolo 5: *** I need a guide ***
Capitolo 6: *** Return ***
Capitolo 7: *** Friends ***
Capitolo 8: *** Panic ***
Capitolo 9: *** Only for the door ***
Capitolo 10: *** Bye ***
Capitolo 12: *** Past ***
Capitolo 13: *** Love ***
Capitolo 14: *** You're mine ***
Capitolo 15: *** I'm not different ***
Capitolo 16: *** Thanks for being there ***
Capitolo 17: *** Best friends ***
Capitolo 17: *** You, fucking stupid boy! ***
Capitolo 18: *** You're not alone ***
Capitolo 19: *** I forget everything when I'm with you ***
Capitolo 20: *** You can do everything ***
Capitolo 21: *** Unexpected ***
Capitolo 22: *** Truth ***
Capitolo 23: *** I'll always be in your heart ***



Capitolo 1
*** Hello, I'm... ***


Walk Away

Hello, I'm...

 

Mi chiamo Billie Joe Armstrong. Ho Vent'anni. Vivo a Oakland, al 432 di Liberty Street e lavoro nel pub Black Trees, a 100 m da casa mia.

Non ho nient'altro da dire... mia madre si chiama Ollie e mio padre Andrew. Oh si! ho anche dei fratelli più grandi...

Ma non è importante, cosa sono oltre a nomi scritti su un sudicio foglio informativo rimasto segregato in uno dei tanti cassetti dell'orfanotrofio dove sono cresciuto?

Già... ho scoperto due anni fa di non essere solo al mondo; ma non me ne fotte un cazzo, non farò il figliol prodigo, sono cresciuto solo e vivrò solo.

Ora sono le otto e fra mezz'ora devo essere al locale a servire i primi ubriaconi del giorno e a leccare il culo a Jhon, il proprietario, se non voglio ritrovarmi sotto i ponti in men che non si dica.

Mangio velocemente un paio di fette biscottate e mando giù un bel bicchiere di latte.

Infilo la divisa e sopra il mio solito felpone enorme. Era di un ragazzo dell'istituto che me l'ha regalato prima di andarsene, lo porto sempre con me.

Prendo le chiavi ed il portafoglio ed esco di casa trafficando a lungo con la serratura ormai secolare.

Fuori c'è un potente sole nonostante sia ormai fine Settembre, ne sono felice, mi piace il caldo nonostante non abbia mai il tempo ed i soldi di andare qualche giorno al mare.

Mi tiro giù il cappuccio della felpa e mi passo una mano fra i miei scomposti capelli corvini, mi dimentico quasi sempre di pettinarli.

" Ehi" Mi saluta una voce.

Mi giro sorridendo, è Mike, il mio migliore amico da una vita. Andiamo sempre al lavoro insieme la mattina.

Alzò la testa per incrociare i suoi occhi. è un ragazzo molto più alto e possente di me, a volte mi sento a disagio accanto a lui, soprattutto quando si tratta di ragazze... lui è così bello, mentre io valgo meno di zero.

I miei tratti dolci e quasi femminili e la mia arietta innocente mi rendono facile presa delle discriminazioni.

" Buongiorno" Mi dice scostandosi i capelli biondissimi dagli occhi color cielo.

" Ciao Mike" Ricambio con un cenno della testa.

Lui si avvicina e mi sfiora una guancia " Sei più pallido del solito, amico" Nota " Stai bene?"

Annuisco " Non è niente, ieri sera avevo un po' di febbre , ma ora sto bene"

Annuisce poco convinto " Andiamo allora?"

" Certo" Dico seguendolo a ruota.

Raggiungiamo il Black Trees pochi minuti dopo e subito mi fiondo al bancone, mentre Mike corre in cucina.

" Ciao Bill" Mi saluta Erika, mentre porta dei caffé a due giovani studenti mattinieri " Buon mattino"

" Ehi Erika" Ricambio scoccandole un affettuoso bacio sulla guancia " già che sgobbi??" La prendo in giro.

Lei mi guarda male " Guarda che qui si inizia alle 8:15 non alle 8:30, caro mio"

Le faccio cenno di tacere " Godiamoci il silenzio del locale privo di clienti" Dico.

La sento sbuffare e sorrido: mi piace farla arrabbiare.

" Buongiorno Billie" Mi saluta Jhon " Di nuovo in ritardo?" Mi rimprovera.

Abbasso lo sguardo " Mi scusi, faccio quel che posso"

Lui mi sorride, la carta compassione fuziona sempre " Questa volta la passi, ma ora inizia a lavorare, fra poco arriveranno tutti i clienti"

" certo, grazie mille" Gli sorrido prendendo le tazzine del caffé e cominciando a lucidarle per bene.

tutti i clienti... non entrava quasi mai nessuno di giorno...

" Due coche e un sadwich" Ordina Erika poggiandosi al bancone.

" Subito" Rispondo velocemente.

" Bill hai mangiato questa mattina?" Ti chiede.

" Si perchè??" Domandi cercando il suo sguardo.

Lei alza le spalle " Conosco le tue abitudini, e cerco di cambiarle"

" Ti ho detto che ho mangiato, non devi farmi da mamma" Le rispondo un po' irritato porgendole l'ordine "Non far aspettare i clienti"

" Non sei mai stato bravo a mentire, Billie" Mi dice prima di allontanarti.

Sbuffo massaggiandomi le tempie.... a volte quella ragazza rompeva proprio le scatole.

" Nervoso già di prima mattina?"

Alzo gli occhi, chi aveva parlato??

davanti a me c'è un ragazzo dai lunghi capelli castani e gli occhi color nocciola, mi sorride amichevole " Buongiorno"

" 'giorno" Rispondo accennando un sorriso " Cosa desidera?"
" Non hai risposto alla mia domanda" Mi dice.

Lo guardo interdetto " Da quando è il cliente che fa domande??"

il suo sorriso si allarga " Si capisce dalle rughe che si formano intorno ai tuoi occhi, scommetto che non ce le hai sempre"

" e quindi??" Domando irritato.

" Quindi che??" Mi risponde penetrandomi con il suo sguardo scuro e intenso "è una considerazione"

" Fatta da uno sconosciuto" Preciso.

" Ah!" Risponde lui battendo una mano sul balcone " Alan Parker! Piacere!"

Afferrò la sua mano un po' tentennante " Billie Joe Armstrong"

Lui mi sorride " Ora puoi farmi quella domanda"

" Domanda?" Domando confuso.

Lui scoppia a ridere " Quella che fanno i camerieri, Billie?"

Mi sento avampare di vergogna, mentre gli chiedo l'ordinazione, che vergogna!!

" Un birra, grazie" Mi sorride prima di tirar fuori i soldi dal portafoglio.

Li prendo e mi allontano verso il frigo per prendere la birra... che tipo strano quel Alan...

 

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Capitolo 2
*** Waht do you want??? ***


What do you want???

 

 

E' passato un giorno e come al solito, mi sto nuovamente dirigendo al lavoro insieme a Mike.

Ma sto ripensando a quell'incontro. Prima di andarsene, Alan mi ha stretto una mano, ho visto una strana espressione sul suo viso, un espressione strana, che mi ha preoccupato.

" Ehi Bill? Che hai?? Ti vedo pensieroso?" Mi domanda Mike distogliendomi dai miei pensieri.

Lo osservo e scuoto la testa " Nulla, pensavo"

" Tu che pensi?" Scherza.

" Divertente" Lo canzono " Parla il geniaccio di Oakland"

Scoppiamo entrambi a ridere.

Salutiamo Jhon e Erika e entrambi ci dirigiamo al nostro posto di lavoro.

La mattinata passa tranquilla, chi vuoi che vada in un pub il Giovedì mattina??

Meglio per me, meno lavoro...

Mi levo la divisa e appena esco mi accendo una sigaretta.

Oggi devo tornare solo perchè Mike è andato via prima per un impegno, adesso che ci penso era da tempo che non mi capitava, io eMike eravamo sempre insieme, ovunque.

" Fumi?"

Mi volto, sgrano gli occhi, è di nuovo Alan.

" Fin da r-ragazzino" Balbetto stupito di rivederlo.

Lui non smette di sorridere, mi inquieta " Non è una bella abitudine"

Mi dice mentre cominciamo a camminare, io evito di incontrare il suo sguardo.

" Lo so, ma una volta che entri nel giro..."

" Capisco..." Mi risponde fingendosi rammaricato, cosa dovrebbe importargli di me??

" Sei di queste parti?" Mi domanda dopo alcuni secondi di silenzio.

" abito a una decina di metri" Rispondo " A te non ti ho mai visto qui"
" Non sono di qua, infatti" Dice.

" E perchè sei qui??" Chiedo.

Alan si ferma improvvisamente e automaticamente mi fermo anche io, sento improvvisamente la testa pesante, lo stomaco gonfio, che mi succede?

Alan si volta e punta i suoi occhi nocciola nei miei, sembra riuscire a perforarmi il cranio.

" Alan?" Riesco a domandare lottando contro il mio istinto che mi dice, mi impone, di scappare.

Sento l'aria farsi improvvisamente pesante: ho paura.

Inizia ad avvicinarsi in silenzio, io indietreggio. Mi guardo intorno, mi sta facendo entrare in un vicolo deserto, non c'è nessuno, sono solo, non c'è nemmeno Mike.

" Alan?" Balbetto iniziando a tremare " Che vuoi da me??"
Lui si avvicina con uno scatto e mi afferra i polsi, mi schiaccia contro il muro con il suo bacino.

" Prima mi hai chiesto..." Mormora soffiandomi sulle labbra " Cosa ci faccio qui..."
Incontro per pochi istanti il suo sguardo, serro subito gli occhi mentre copiose lacrime cominciano a scendere dai miei occhi.

Sono nelle mani di un pazzo, e non ho il coraggio ne la forza di oppormi, sono un debole... tremo. Ho paura.

" Shh..." Mi sussurra accarezzandomi una guancia " Dalla prima volta che ti ho visto, ho desiderato di farlo..."

Poggia le sue labbra sulle mie. Vorrei spingerlo via, ma è tutto inutile, la sua presa è d'acciaio.

Quando si allontana comincio ad annaspare terrorizzato sulle sue labbra.

" Oddio Billie...Mi mandi in estasi..." Mormora prima riunire le nostre labbra, mentre sento quelle sue mani sudice violare la mia pelle. 

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Capitolo 3
*** Light ***


Light

Lacrime.

Dolore.

Grida.

E quelle mani... quelle fottute mani.

Finalmente se n'è andato, ma io mi sento morire... sono ancora io? Esiste ancora qualcosa di me? Mi sento un ammasso d'ossa, niente di più...

Sono rannichiato a terra dove mi ha lasciato dopo il suo operato, vedo il mio sangue scuro a terra che cola sull'asfalto.

Sto piangendo, non riesco a fare altro, non riesco ad aprire gli occhi pieni di lacrime.

Mi stringo le ginocchia al petto ignorando il dolore che provo in tutto il corpo nel muovermi.

Perchè? Perchè proprio a me? Perchè cazzo??!

" Tutto bene?"

Non riesco ad alzare il volto.

" Sei ferito? Stai male??"

Ricomincio a tremare " A...iu.to" Balbetto fra i singhiozzi.

Sento delle mani possenti afferrarmi e mi ritrovo sollevato da terra.

L'uomo comincia a camminare velocemente, mentre io appoggiò il volto sul suo petto, continuando a singhiozzare.

" è' tutto a posto... ora ti porto via..." Tenta di rassicurarmi.

Continuo a singhiozzare senza sosta imbrattando la stoffa dei suoi vestiti. Nonostante ogni singhiozzo mi procuri un dolore inumano.

" Aiuto! Emergenza!" Esclama l'uomo " Un medico! Immediatamente!"

Mi ha portato in ospedale?

Vengo adagiato su una barella e subito la sento muoversi, ma io non mollo la presa dal braccio di quell'uomo " Non mi lasciare! Ti prego!" Singhiozzo.

L'ospedale e i medici portano con sè ricordi che non sono pronto ad affrontare da solo.

" Non si preoccupi" Cerca di rassicurarmi un infermiere.

" Ti prego" Singhiozzo senza distogliere gli occhi dai suoi. Sono belli.

Lui mi sorride e stringe la mia presa " Non ti lascio"

La barella ricomincia a muoversi ed entra in una stanza dove sono presenti già altri due camici bianchi.

Cominciano a trafficare sul mio viso... per quale motivo?? cosa mi aveva fatto??

Mi agito terrorizzato.

" Shh" Mi sussurra l'uomo " Non è niente, resta calmo..."

E sono di nuovo i suoi occhi che vedo prima di piombare in un sonno senza sogni.






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Ciao a tutti :)
Scusate se ho atteso il terzo capitolo per presentarmi :)
Mi piacerebbe sapere cosa ne pensate e se vale la pena di continuare o no :)
Al prossimo capitolo :)


 

 

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Capitolo 4
*** My angel ***


My angel
 

 

Riapro gli occhi lentamente, non so dopo quanto tempo. Si dice che quando i malati si risvegliano in ospedale, un po' a causa delle medicine, non ricordino quanto successo prima del loro sonno... ma a me non è successo.

Ho ancora quelle immagini fisse nella mente. Minuto per minuto, secondo per secondo.

Sento nuovamente le lacrime pungermi gli occhi ed in quel momento mi accorgo di avere quello destro bendato... perchè??

Alzo una mano ricoperta di fili e mi sfioro la benda, percorro la sua direzione, mi circonda l'intero capo.

Analizzo il mio corpo in cerca di altri danni oltre al lieve fastidio che percepisco ad ogni singolo muscolo del mio corpo.

Osservo le mie braccia, sono piene di segni violacei... le sue dita. Era così violento.

Tremo ancora al pensiero...

Non pensarci!!

Noto con piacere di avere indosso un sottile pigiama odorante di pesca, io adoro la pesca. Dallo stomaco in giù il mio corpo è coperto da una coperta azzurrina.

Mi tasto il petto e la pancia con le mani... non sento nulla a parte leggeri dolori, probabilmente saranno ridotti come le mie braccia.

" Buongiorno" Esclama una voce squillante e io sussulto.

L'infermiera sorride fastidiosamente e si avvicina a me " Ben svegliato, signor...?"

" Armstrong" Rispondo ancora un po' stordito: la sua, come la mia voce, mi giungono un po' distorte " Billie Joe Armstrong"

" Bene" Mi sorride soddisfatta. " Come si sente, oggi?"

" Bene" Rispondo piano senza aggiungere altro. Non mi sono mai piaciuti i dottori, ne gli infermieri...

" E la gamba? Le fa male??"

La guardo storto " La gamba?"

Delicatamente mi tira giù la coperta mostrandomi la mia gamba completamente fasciata dal piede a metà coscia, mi è impossibile muoverla ed una vocina mi intima di non provarci.

" è ridotta un po' maluccio" Mi spiega " Ma nulla che non si possa aggiustare"

Mi prende per un cazzo di moccioso? Perchè usa quel tono da idiota??

" Posso entrare?" Domanda una voce.

Raddrizzo i sensi. La riconosco. E' l'ultima voce che ho sentito prima di svenire.

" Entri signor Colombo ! Entri!" Lo incita l'infermiera.

Vedo entrare un uomo alto e magro, dai lunghi capelli castani e dall'aspetto imponente. Quando incrocia il mio sguardo mi sorride, ma ormai mi sono già perso in quegli occhi color ghiaccio. Sono... rassicuranti, attraenti.

L'uomo si avvicina, mentre l'infermiera esce silenziosa.

Prende una sedia e si accomoda accanto a me, continua a sorridermi.

" Angel Colombo" Si presenta e noto con curiosità anche dal suo accento, oltre che dal nome, che non è americano.

" B-Billie Joe Armstrong" Balbetto un po' in imbarazzo.

Il suo sorriso si allarga ancora di più... accidenti!

" Come stai?" Mi domanda sfiorandomi la fronte " Ti è scesa la febbre?"

Sono in imbarazzo totale! Sicuramente sono diventato viola!

Lo vedo sorridere... ecco la conferma.

Abbasso lo sguardo, imbarazzato al massimo.

" Che c'è? Sei timido??"

Rincontro i suoi occhi ghiacciati " No... sono un po'... confuso... tutto qui..."

Sorride di nuovo... ma perchè sorride sempre?

" Da quanto sono qui?" Azzardo per rompere quell'insopportabile silenzio.

" Due giorni" Mi risponde.

Spalanco gli occhi e la bocca... due giorni?! E Mike? E il bar? E Jhon?? Oh cazzo!

" è normale, Billie" Mi risponde lui sistemandomi la coperta ( che è tutta sta confidenza??) " Non voglio scendere nei particolari..."

Già... meglio di no... mi sento già tremare all'idea di quelle mani che... che...

Non resisto, questa volta non riesco a fermare le lacrime silenziose che iniziano a colare dai miei occhi.

Improvvisamente sento un calore nuovo: sono le braccia di Angel che mi stringono a lui e io mi lascio andare sul suo petto esprimendo tutto il mio dolore.

" Shh... Shh piccolo" Mi sussurra passandomi una mano fra i capelli " Shh... lo so che hai paura, lo capisco, ma ormai è passato tutto e non permetterò mai e poi mai che quel... ragazzo ti metta le mani addosso"

Mi stringo ancora di più a lui... perchè quest'uomo che non mi conosce nemmeno è così gentile con me? Perchè fra le sue braccia mi sento a casa??? 

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Capitolo 5
*** I need a guide ***


I need a guide

 

 

Sono passati quattro giorni e questo pomeriggio mi dimettono. Ho paura.

L'unica cosa a cui riesco a pensare è ripercorrere quelle strade che fino a poco tempo fa erano la mia casa, la mia sicurezza, la mia fuga e che ora sono diventate la mia trappola.

Ho il terrore di poter rivedere Lui, di risentire le sue sporche mani sul mio corpo distrutto, di vederlo frantumarsi definitivamente fra le sue "carezze".

Ho paura di reggere lo sguardo di Mike, di Erika e di Jhon.

Ho paura della gente per strada, di poter trovare altri pazzi.

Mi rendo conto di essere vissuto per vent'anni in una campana di vetro: ogni mia sicurezza si è dissolta in un istante in quello sguardo pieno di furia.

E' come se mi fossi appena svegliato da un lungo sonno felice sbattendo il muso contro la vera essenza del mondo.

Mentre faccio questi ragionamenti mi accorgo di avere Angel accanto...

Gli sorrido timidamente e lui mi offre uno di quei suoi sorrisi che ti illuminano il cuore.

Lui mi è sempre stato accanto...

E' come se fosse il costude della mia nuova vita di sofferenza, l'unica luce ad indicarmi la via.

" Ti va un biscotto?" Mi domanda allegro mostrandomi un sacchettino bianco " Sono quelli della pasticceria"

Sorrido e annuisco mentre lui me ne porge uno. Lo addento vorace, felice di poter mangiare qualcosa di diverso dai semplici e amari pasti dell'ospedale.

Vedo il suo sorriso riempirsi di tenerezza.

Prende una sedia e si accomoda accanto a me, come la prima volta che lo vidi qui.

" Senti, Billie..." Comincia un po' tentennante... che ha? " Per oggi? Cos'hai intenzione di fare??"

Ci metto un po' a capire, o forse semplicemente non voglio. Abbasso lo sguardo " Io... ecco.... non ci ho pensato, Angel..."

" Lo so Billie, è per questo che te l'ho chiesto.." Ribatte " Nessuno è venuto a trovarti in questi giorni, e io mi chiedevo se tu avessi qualcuno che potesse occuparsi di te, almeno nei primi tempi..."

Deglutisco. Sono a disagio " Io non voglio farmi vedere così..." Mormoro con un filo di voce, non sono nemmeno sicuro che mi abbia sentito.

Comunque è vero... ho paura di quello che potrebbe dire Mike, lui che con la sua pacatezza non si è mai fatto problemi a criticarmi, ad umiliarmi, a dire ciò che pensa senza sconti.

" Non devo spiegarti a cosa servono gli amici..." Sussurra " E un ragazzo dolce come te sicuramente non può non averne" Mi mormora.

Mi sento in imbarazzo. Perchè è sempre così diretto? Come se ci conoscessimo da tutta la vita?

Non voglio incrociare il suo sguardo " Ho un carattere difficile..."

" Sei così insicuro..." Mi sorride accarezzandomi una guancia con affetto " Posso accompagnarti a casa, poi vedremo per il futuro, ok?"

Improvvisamente alzo gli occhi, ho i brividi, le lacrime pulsano sui miei occhi.

Perchè? Come quest'uomo può essere così gentile con me?

Non mi conosce neanche... Mi spiazza.

Annuisco ad occhi bassi.

" Dai Billie!" Mi sorride stropicciandomi i capelli corvini " Ora voglio che mi fai un bel sorriso"

Come posso resistere?

" Bravo bambino!" Scherza.

Scoppia a ridere e dopo poco lo seguo.

In un istante mi ritrovo di nuovo fra le sue braccia e lo stringo forte a me mentre lui mi accarezza dolcemente la schiena e i capelli " Grazie... Angel...." 

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Capitolo 6
*** Return ***


Sono in macchina con Angel. Ha una bella macchina lunga e comoda, placcata di un bianco lucente e pulito.
Mentre guida io mi faccio catturare dall'ambiente che scorre veloce al mio fianco.
Sarà strano a dirsi, ma nella mia vita mi è capitato davvero poche volte di prendere un'auto e ne sono abbastanza affascinato, come un bambino che ha tra le mani un favoloso giocattolo nuovo.
Quando ero bambino non avevo bisogno di spostarmi per andare a scuola poiché si trovava nello stesso edificio e compiuti i diciotto anni ho subito trovato un appartamento a pochi mentri da dove lavoravo, cosa potevo sperare di più?
Raramente prendo il bus per andare in giro per la città... dove dovrei andare poi?
E comunque non avrei i soldi per una macchina.
" A cosa pensi??" Mi distoglie dai miei pensieri Angel accennandomi uno sguardo veloce.
Lo osservo attento mentre tira la leva del cambio. Oh già! La sua auto ha anche le marce!
" Sai, io non sono quasi mai salito su un'auto" Dico, un po' rattristito " Mi prendi in giro, Billie?"
Rido amaramente " Magari! Ne sarei felice!"
" Quindi non sai nemmeno guidarla, un'auto"
Nego con il capo.
" Quanri anni hai, Billie?" Mi chiede.
" Venti" Rispondo mentre lo osservo inserire un'altra marcia e premere sull'accelleratore.
Lui sorride " Allora potremo risolvere questa situazione" Commenta " Le ragazze, quelle vere" Precisa e io sorrido " Vengono attirate dai ragazzi con le macchine"
" Allora sicuramente le ragazze non ti mancano" Sorrido io e lui scoppia a ridere.
" Diciamo che me la cavo, ragazzo" Risponde " Dimmi tu dove devo fermarmi" Aggiunge e mi rendo conto di riconoscere quelle vie, di essere tornato a " casa".
Inizio a tremare inconsciamente, stringo la presa sulla maniglia della porta.
Vedo il Black Trees, e anche Mike, è li fuori, sta parlando con Erika.
Ti prego, fa che no mi vedano, ti prego, ti prego.... Ecco, mi hanno visto. Ed io ho visto lo sguardo incazzato di Mike. Mi fa rabbrividire.
" Ferma qui" Gli dico indicando un parcheggio libero fra una vecchia 500 ed un furgoncino scalcinato, la sua bella auto spicca alquanto in quest'ambiente degradato e lui non è da meno.
Lui scende per primo e viene ad aprirmi la portiera e ad aiutarmi a scendere. Mentre mi sorreggo alla sua spalla, si sporge verso i sedili posteriore per prendere le stampelle: ho ancora la gamba rotta purtroppo.
" Ce la fai??" Mi domanda allontanandosi leggermente.
" Si " Rispondo.
" Dov'è che abiti?" Mi domanda esaminando bene il luogo. Noto una nota di disgusto sul suo volto... comprensibile.
" In questo condominio, al secondo piano" Dico indicandogli l'enorme edificio davanti a noi. Lo vedo sgranare gli occhi... in effetti più che un condominio sembra un palazzo secolare, pronto a cadere al primo soffio di vento.
" Al primo piano non ci abita nessuno" Chiarisco notando che il suo sguardo si è fissato sulle finestre rotte del primo piano " Era un magazzino, ma poco tempo fa dei ladri si sono rubati tutto" Spiego " Io e la maggior parte degli inquilini non abbiamo i soldi per contribuire alla riparazione, quindi bisogna accontentarsi..."
"Capisco... beh, almeno non bisogna sempre ricordarsi di chiudere la porta a chiave!" Scherza .
" Già" Rispondo divertito.
Scoppiamo entrambi a ridere di nuovo, ma io mi blocco pochi istanti dopo, poco prima di voltarmi e trovarmi i suoi capelli biondi a pochi centimetri dal volto.









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Capitolo 7
*** Friends ***


 Friends

 



" Billie Joe Armstrong!" Esclama Mike correndo verso di me.
Quando mi volto è già ad un pelo dal mio naso, e non faccio nemmeno in tempo a rispondere che un dolore alla guancia destra mi fa volare contro il petto di Angel.
Mi porto una mano dove poco prima era passata quella di Mike e lo guardo stupito dall'unico occhio che mi resta.
Il suo sguardo è furioso, so che vorrebbe ammazzarmi.
" Sei giorni Billie! Sei fottuttissimi giorni cazzo! Ti lascio solo un dannato minuto e tu sparisci così??!" Sbraita " Perchè cazzo non hai chiamato!? Ti ho cercato d'appertutto, ho iniziato a pensare il peggio! è stata la settimana più terribile della mia vita!"
Lo fisso a bocca spalancata, mentre Angel mi posa una mano sulla spalla.
Sono stupito, non avrei mai immaginato una reazione come quella, non avrei mai immaginato che Mike tenesse così tanto a me.
" Billie!" Esclama Erika raggiungendoci, ha il fiatone.
Angel si allontana un poco e lei corre ad abbracciarmi, mi stringe forte a sé.
" Oddio Billie..." Mormora al mio orecchio "Sei tornato..."
Tenevano davvero tutti così tanto a me??
" Che hai fatto??" Mi chiede  sfiorandomi la benda sull'occhio. Abbasso lo sguardo.
Mi prende le braccia e passa le dita sulle mie ferite " Oddio Billie..." E' sconvolta.
Anche Mike si avvicina e sembra essersi calmato " Dove sei stato?" Mi domanda.
" Io..." Balbetto " In... in ospedale..."
" E chi ti ha ridotto cosi'??!" Sbotta Mike " Non può essere stato un incidente! Dimmelo che lo ammazzo!"
Non voglio tornare su quell'argomento " No Mike... ormai è passato..."
" Passato?!" Il suo sguardo è ancora più furioso.
" Passato Mike... ti prego..."
" Forse Billie è stanco" Interviene Angel " è stato dimesso oggi dall'ospedale, lasciatelo riposare"
" E tu chi saresti??" Domanda Mike, diffidente.
Angel sorride " Angel Colombo" Porge la mano.
" E...?" Insiste Mike senza nemmeno guardarla.
" E è lui che mi ha salvato la vita" Chiudo il discorso e mentre tiro fuori le chiavi di casa "  tornate pure da Jhon...  ora sto bene... ditelo anche a lui..."
Li vedo scambiarsi uno sguardo strano, sospetto.
" Riguardati, Billie" Mi sussurra Erika accennandomi un abbraccio e baciandomi una guancia, le sorrido.
" Ciao, Billie" Si limita Mike, girando sui tacchi.
"Ciao Mike" Mormoro, ma lui sicuramente non mi ha sentito.
Sento una mano sulla spalla, sorrido al mio angelo custode. Se tentava di rassicurarmi, ci è riuscito, ora sto meglio... la reazione di Mike mi aveva sconbussolato un po'.
Angel mi apre la porta e mi aiuta a fare le scale, lentamente: se muovo la gamba, vedo le stelle.
" E qui" Dico indicando una porta. Mi avvicino e giro la chiave.
Sono un po' imbarazzato a mostrare il mio appartamente ad uno come Angel.
Non è un riccone, ma sicuramente non vive in una topaietta come la mia.
Pensare che potrebbe essere anche una confortevole dimora, se solo io avessi un briciolo di gusto estetico e me ne importasse qualcosa di renderla migliore.
Mike me lo dice sempre e quando viene da me cerca sempre di migliorare qualcosa.
Non si ricorda mai che è casa MIA.
" Carina" Commenta Angel osservandola.
" è la casa di un ragazzo ventenne che vive solo, cosa potevi aspettarti?" Rispondo.
Lui scoppia a ridere " Ho visto di peggio"
Lui? Cos'è? uno scherzo?
" Ora basta sforzi, stendi la gamba sul divano" mi consiglia.
Io annuisco.
"Accomodati dove vuoi"  Faccio gli onori di casa.
Lui mi sorride e prende una sedia , voltandola verso di me " Erano i tuoi amici quelli?"
"Già" Annuisco con "mooolto" entusiasmo.
Lui sorride " Billie, Billie..." Sospira.
" Non so se ho qualcosa da offriti" Cerco di cambiare discorso " Forse in quel cassetto ci sono dei biscotti"
" Non preoccuparti, sono a posto così" Mi sorride " Piuttosto, ti manca nulla per i prossimi giorni? Domani mentre faccio la spesa per me potrei farla anche per te se ti manca qualcosa" Si propone.
Scuoto la testa " Non preoccuparti, dovrei avere ancora abbastanza roba... vado avanti con poco"
" Come preferisci" Mi risponde " Comunque domani vengo a vedere come stai, ok?"
" Non devi scomodarti" Ribatto mentre si alza e si dirige verso la porta.
" A domani, Billie" Mi sorride.
Lo osservo mentre si chiude la porta alle spalle " A domani, Angel"
 
 

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Capitolo 8
*** Panic ***


Panic

 
 
Le sento.
Quelle mani sul mio corpo.
Fanno male. Molto male.
Gemo.
Singhiozzo.
Perché??
Non toccarmi...
" Ti amo, Billie... ti disediro... sarai mio..."
 
Mi alzo di colpo, terrorizzato. Comincio a singhiozzare  e tremare, stringendomi nelle spalle.
Ho avuto un incubo.
Ma quelle mani erano così reali... tremo di nuovo. Ho paura.
So che non dormirò più sta notte.
Mi rannicchio in un angolo del letto. Ogni ombra, ogni rumore mi inquieta.
Potrebbe essere lui che torna.
Quella persona che mi ama, che mi vuole.
Ma che mi distrugge.
Improvvisamente ho caldo. Sento il respiro diventare sempre più difficoltoso e affannato, ho bisogno di spalancare la bocca per riempire un briciolo i polmoni.
Sono rigido, faccio fatica a pensare.
Sento ogni singolo nervo tirarsi e accarttocciarsi sul vicino.
E' un attacco di panico. Lo riconosco.
E sono solo.
Mi gira la testa e faticosamente mi stendo strigendo nelle mani le lenzuola.
Non riesco a  distogliere gli occhi annebbiati dal soffitto.
Ho bisogno di aiuto, non posso calmarmi da solo.
Ho bisogno di Mike, lui c'era sempre quando mi capitava, ma per la seconda volta non c'e'.
Ho bisogno di Angel, ma cos'è oltre ad un uomo gentile?
Scapperà via terrorizzato quando mi vedrà in questo stato?
Vorrà prendersi la risponsabilità di avere ancora a che fare con uno come me?
Ho paura.
 
Non so da quanto sono in questo stato quando sento bussare alla porta.
E' Angel!
 Ma non posso andare ad aprirgli.
" Billie??" Lo sento chiamare " Sono Angel!"
Sento le lacrime scendere incontrollate dai miei occhi. Ho bisogno di lui.
Mormoro sconvolto il suo nome, ma so che non può sentirmi.
Bussa di nuovo un paio di volte, poi più niente.
Se n'è andato.
Sento il panico salirmi di nuovo dallo stomaco fino alla gola impedendomi di respirare. Comincio a tossire. Sto soffocando davvero.
" Billie!" Esclama Angel vedendomi in questo stato.
Non è andato via...
Nonostante i miei sensi siano rallentati lo vedo avvicinarsi , sento la sua mano sulla mia fronte.
Mi solleva e mi stringe a sé. Poggiando il mio volto contro il suo petto e massaggiandomi la schiena " Shh... ci sono io, respira, respira Billie..."
Sento il vomito pungermi la gola. Angel se ne accorge e mi sporge delicatamente verso il pavimento, scostandomi i capelli dal viso con una mano.
Quando ho finito sprofondo il viso contro il suo collo cingendoglielo con un braccio, sono sfinito, ma finalmente mi sono calmato.
Angel continua a massaggiarmi la schiena fino a che il mio respiro non torna completamente normale.
Lentamente mi allontana da lui, cerca i miei occhi.
" Billie?" Mi domanda appena incrocia il mio sguardo.
Gli sorrido debolmente " Grazie... Angel..." Sussurro.
Faccio fatica a mantenere il capo alzato e cerco di nuovo l'appoggio del suo corpo.
Quando lo trovo Angel mi stringe a sè accarezzandomi i capelli " Che spavento..."
Mormora baciandomi i capelli fino a che non mi addormento fra le sue braccia.

 

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Capitolo 9
*** Only for the door ***


Only for the door
 

  
Riapro gli occhi... mi ero addormentato. è normale.
Mi guardo intorno, sono ancora nel mio letto, ma sotto lenzuola pulite e ho addosso un pigiama non sporco di vomito.
Guardo a terra e con mia grande sorpresa scopro che il pavimento è lucidissimo.
Sorrido. Angel...
Chissà se e' ancora in casa...
" Ben svegliato" Mi dice Angel. E' sulla porta della stanza. i suoi capelli scuri sono legati in una lunga coda. Lo vedo avvicinarsi lentamente, senza smettere di sorridermi.
Si siede sul bordo del letto accarezzandomi il viso " Come ti senti?" Mi domanda dolcemente.
" Bene... grazie" Rispondo accettando di buon gusto la sua carezza.
" Mi hai fatto spaventare, piccolo" Mi dice aiutandomi a tirarmi un po' più su " Ti va di spiegarmi che è successo??"
Deglutisco " Io... sono stato male" Spiego " Perchè ho avuto un incubo..."
" Un incubo?" Ripete.
Annuisco " Io h-ho sognato lu..." Non riesco a finire la frase, voglio solo un suo abbraccio rassicurante e lui mi stringe a se'.
" Tranquillo..." Mi sussurra all'orrecchio baciandomi una tempia. Basta quello a calmarmi.
" T-tu come hai fatto ad entrare?? Credevo te ne fossi andato dopo aver bussato"
Domando incuriosito.
" Infatti stavo per andarmene, credevo non fossi in casa" Spiega " Ma poi ho sentito che tossivi e mi sono preoccupato... ho subito capito che c'era qualcosa che non andava"
Gli sorrido " Mi hai salvato la vita per la seconda volta, sarei morto se tu non fossi venuto..."
Lui ricambia con il sorriso più bello del mondo " Non me lo sarei mai perdonato"
Non so più cosa dire.
Il mondo ha iniziato a girare all'incontrario? Perchè Mike mi tratta male e Angel si comporta come un padre??
E perchè continuo a trattarlo come uno sconosciuto? E' più che chiaro che ormai è entrato nella mia vita e non ne uscirà per molto tempo...
Non male.
" Perchè ridi?" Gli domando vedendolo ghignare sotto i baffi. Si sta prendendo gioco di me??
" E bello osservarti mentre pensi" Mi risponde divertito " E bello vedere come riesci ad estranearti da tutto, in qualsiasi momento, senza problemi"
Mi sento rosso d'imbarazzo.
" Nessuno me lo aveva mai fatto notare"Rispondo.
" Ah si? strano, non è un particolare che sfugge" Aggiunge " La tua espressione è... come dire... unica"
Ora svengo " U-unica?" Abbasso lo sguardo.
Improvvisamente lo sento scoppiare in una fragorosa risata " Oh Billie! Scusa se ti ho messo in imbarazzo!"  Ride " Non ti farò più complimenti"
Gli concedo un sorrisino tirato.
" Comunque Dopo ciò che successo sta mattina, verrai a vivere a casa mia" Comincia tornando serio " Almeno per i primi tempi. Anche perché dato che non sono ancora un  fantasma per fortuna, ho dovuto usare la porta per entrare e ti lascio intendere... ti avverto che NON accetto un no"
Sorrido. Forse dovrei rifiutare... ma credo proprio che non lo farò " D'accordo, d'accordo" Rispondo " Ma solo per la porta eh!"
" Certo" Ride " Solo per la porta, prepara le valigie. Vengo a prenderti per le 11, posso lasciarti solo, vero?"
" Certo, non preoccuparti"
 
 
 
 

 

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Capitolo 10
*** Bye ***


Bye
 

  
La mia valigia è pronta. Sono riuscito a metterci dentro tutta la mia roba. Solo la chitarra è rimasta fuori, ovviamente  non potevo nemmeno pesare di farla entrare.
Ma non posso lasciarla qui, con la porta spaccata a metà... (già, perchè Angel l'ha rotta con una spallata), me la ruberebbero e  io non posso rischiare.
C'è l'ho fin da bambino ed è la cosa che amo di più al mondo, non sarei Billie joe senza di essa.
E' anche l'unica cosa che mi lega in qualche modo al resto della mia famiglia, ma questo è poco importante: come ho già detto non me ne importa niente di loro.
Sono le 10:00 ed ho ancora un' ora di tempo.
Dopo aver sistemato le valigie in un angolo della stanza decido di scendere.
Voglio andare al bar ad avvertire Mike, magari non lo vedrò per un po' di tempo.
Ci metto un bel po' di tempo a fare le scale con le stampelle ed un paio di volte rischio anche di ruzzolare giù, ma sopravvivo.
Per fortuna ch il pub è vicino.
Quando entro non c'è nessuno al bancone, anche perchè i clienti sono pochissimi e tutti serviti.
Mi siedo ad uno sgabello ed attendo.
" Billie!" Esclama Erika uscendo dalla cucina.
Corre verso di me e mi bacia le guance.
Ricambio con un saluto.
" Come stai??" Mi domanda, felice di vedermi " Ti vedo in forma!"
" Me la cavo" Rispondo.
" Lo vedo, e anche bene per fortuna" Mi sorride.
Bene non saprei...
" Già, per fortuna..." Mormoro" E Mike? C'è?"
" Si certo, è di la!"
" Ti dispiace chiedergli di venire qua? Vorrei parlargli, ma con il disordine che c'è in cucina non riuscirei a girarmi" Spiego indicando le stampelle.
" Oh si certo" Annuisce correndo verso di essa.
La sento che chiama Mike a gran voce.
Dopo poco sento i suoi passi avvicinarsi. Riconosco la sua camminata lenta e comunque stesso decisa, il contrario della mia... mi dice sempre che quando cammino sembra che io voglia fuggire dal mondo.
" Ciao Mike" Lo saluto mentre si avvicina.
Lo vedo sorridere e viene ad abbracciarmi. Meno male che si è calmato.
" Ciao Bill" Ricambia " Come ti senti?"
" Bene, grazie" Rispondo " Qui tutto normale?"
" Si, come sempre" Risponde " Senti... io volevo chiederti scusa per ieri, non ti ho nemmeno chiesto come stavi... e  anche per lo schiaffo, ti ho lasciato il segno..." Aggiunse sfiorandomi la guancia dove mi aveva colpito.
" Non preocuparti" Lo rassicuro mettendo una mano sopra la sua e allotanandola dal mio viso. La stringo fra le mie.
Mike mi sorride e abbassa lo sguardo. E' in imbarazzo??
Sento che porta l'altra mano sulle mie e me le stringe forte.
" Ti prego, Billie... io soffro nel vederti così, dimmi chi ti ha fatto questo..."
Incrocio il suo sguardo... è così sincero... mi vuole molto bene, lo so.... forse troppo.
" Mike, io non voglio rivangare il passato" Rispondo con voce tremante.
" Ma Billie" Ribatte " Spiegami almeno perchè... dovevi dei soldi a qualcuno? Era per della droga? Per una rissa? O..."
" M-mi ha ....violentato Mike... oK?" Balbetto mentre copiose lacrime ricominciano a scendere dai miei occhi, non credo di aver mai pianto così tanto nella mia vita...
Ma questa volta è diverso, non l'avevo mai detto ad alta voce.
" Cazzo Mike..." Singhiozzo " Cazzo, mi faccio schifo..."
Non risponde. E' rimasto impietrito. Non voglio vedere il suo volto.
" Non piangere, Billie" Mi sussurra stringendomi a se' " Non piangere, ti prego..."
Mi tiro su asciugandomi gli occhi alla bell' e meglio... inizio a fare la figura della checca, sempre fra le braccia di tutti... mi viene quasi da sorridere.
" Mi dispiace" Mormora, è sconvolto quasi più di me.
" E' passato" Ripeto " E... sono qui per dirti che mi trasferisco per un po'..."
Sgrana gli occhi " Ti trasferisci?? E dove?? Perchè??"
" Io ho il terrore che lui torni..." Spiego " Questa mattina ho avuto un attacco di panico, ed ero solo... se Angel non fosse arrivato sarei morto..."
" Quello è tornato?" Domanda irritato.
" Quello è l'uomo che mi ha salvato la vita ed è stato sempre accanto a me!" Ribatto con lo stesso tono... solo in quel momento mi accorgo della cazzata colossale che ho sparato.
" Sc-scusami Mike..." Cerco di rimediare.
Alza una mano " Non importa... devo solo ringraziarlo per essere passato di lì, mentre io non c'ero... se ci fossi stato, a quest'ora non eri tu quello ridotto così"
Mi rilasso. Non si è arrabbiato.
" E comunque dove vai?"
" Da Angel"
" Da Angel? " Ripete.
" Non mi sento tranquillo a restare in questo posto... " Rispondo.
" Ma abita lontano? Ti vedrò ancora??" Domanda preoccupato.
Io abbasso lo sguardo " N-non lo so, Mike... ma ho già fatto i bagagli, alle 11 viene a prendermi" Spiego " Ci tenevo a dirtelo proprio per questo... "
" Santo cielo Bill..." Mormora massaggiandosi le tempie " Puoi venire da me? Perchè no?"
" Ti prego Mike... "
" D'accordo, d'accordo... hai già abbastanza problemi".
" Grazie Mike... Sei l'amico migliore che io abbia" Mormoro stringendolo forte.
" Anche tu, piccolo nanetto... e guai a te se non ti fai subito sentire! Altrimenti metto a soqquadro la città e ti trovo lo stesso"
Scoppio a ridere " Grazie davvero..."
" Mike! "Ci interrompe un ragazzino dai capelli rossi " Queste dove devo metterle!?"
Domanda, mostrandogli una cesta piena di birre.
" In frigo no??? Dove cazzo vuoi metterle!?" Sbuffa Mike.
Il ragazzino si allontana a testa basta.
" Idiota..." Sento mormorare da Mike.
" Ma chi è?" Domando.
Lo vedo agitarsi, si guarda intorno a disagio.
" Mike?" Lo richiamo e lui incontra il mio sguardo " Chi è quel ragazzo"Scandisco bene.
" è il nuovo dipendente di Jhon..." Mormora ad occhi bassi.
Non so che dire. Wow... non perde tempo a rimpiazzarmi quello stronzo, forse in futuro dovrò fare un giretto vicino alla sua macchina, magari con una bella chiave appuntita...
" Fantastico!" Rido, incazzato nero "Posso ritenermi lincenziato! Davvero bello!"
" Mi dispiace Bill..." Mormora " Vuoi che te lo chiami? Potete parlare..."
Nego velocemente " Non importa. Ormai è tardi, Angel mi starà già aspettando" Rispondo mentre mi alzo e faccio per andarmene " Tanto ormai qui io sono di troppo!"
 
 
 

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Capitolo 12
*** Past ***


Past
 

 
 
La casa di Angel è più lontano di quello che immaginavo e questo mi spiazza abbastanza: non conosco questo quartiere.
Almeno è un bel quartiere tranquillo, formato da molte villette carine.
Quella di Angel è dipinta di un azzurrino molto bello e davanti ha un giardino enorme ricco di fiori e alberelli.
L'interno è ancora migliore. Angel deve avere un gusto particolare per il legno, oltre che una fissa per l'ordine.
" Wow" Esce dalla mia bocca appena entro nel salotto.
" Ti piace??" Mi domanda incuriosito.
" Accidenti se mi piace! è bellissima!" Esclamo, ancora stupito " Fuori e anche dentro!"
Lo sento ridere.
" Vieni, ti mostro la tua stanza" Mi dice.
Strabuzzo gli occhi " H-ho una stanza tutta mia!?"
" Certo" Mi sorride lui " Mica ti facevo dromire per terra"
Apre una porta infondo al corridoio e mi trovo davanti la mia stanza.
Accidenti! Altro che bella! Cosa potrei desiderare di più?
 E' grande ed  anche ben arredata: oltre al letto vi è anche una bella scrivania e una poltrona.
" Allora?" Mi domanda, impaziente.
" è... bellissima..." Riesco a balbettare:sono emozionato " e troppo per me..."
" Te la meriti, piccolo..." Ribatte  avvicinandosi a me, mi perdo nei suoi bellissimi occhi " Come avrai notato questo è un quartiere tranquillissimo e la gente è buona e disponbile... ti prego, ora devi solo pensare a rimetterti in sesto, ora hai le possibilità per farlo"
" Certo... Grazie..." Lo ringrazio... non potrò mai ringraziarlo abbastanza per tutto quello che fa per me.

 
* * *


 
Billie, piccolo mio...
Ti prego Alan!
Shh... non pregarmi... amami...
l-lasciami... t-ti prego...
oddio Billie... Ti desidero piccolo... BILLIE!
 
Urlo. Un incubo. Un altro terribile incubo.
Perchè?!
to diventando pazzo.
" Billie!" Esclama  Angel spalancando la porta della mia stanza.
Sono rannicchiato in un angolo del letto, tremante e terrorizzato... come sempre del resto. Percepisco già il mio respiro cambiare velocità.
Sento le sue braccia stringermi forte e riscaldarmi.
" Billie... Shh... respira, respira, è stato solo un incubo" Mi sussurra troncando il mio attacco sul nascere.
" G-grazie..." Mormoro.
" Mi sono spaventato parecchio" Mi dice, lo noto dal suo viso pallido e tirato " Ti ho sentito gridare, credevo fosse entrato qualcuno"
Scuoto leggermente la testa " Sono solo le mie stupidaggini..."
Mi sorride teneramente, accarezzandomi i capelli " Ora torna a dormire, ok? è ancora presto..." Mi mormora dolcemente all'orecchio.
Mi sento prendere dal panico quando lo vedo alzarsi " Aspetta!" Lo afferro per la mano " Ti prego, non te ne andare, resta qui con me"
Mi guarda alcuni istanti indeciso, poi mi sorride e si sistema accanto a me, circondandomi le spalle con un braccio. Il suo petto nudo è bollente e mi scalda.
" Buonanotte Piccolo..." Mi sussurra all'orecchio.
" Buonanotte Angel..."
 
Quando mi sveglio Angel n0n è più al mio fianco. Fuori c'è già il sole, probabilmente è già abbastanza tardi.
Mi preparo in fretta e scendo.
In cucina è già pronta una vasta colazione, ma la casa è silenziosa... forse Angel non c'è.
Dò una rapida occhiata al tavolo: ci sono dei biscotti, delle uova fritte, della frutta ed  anche marmellata e latte. Probabilmente avrà preparato tutta quella roba per me, ma io non è che abbia molta fame...
Esco dalla cucina e sento delle voci provenire dall'esterno.
Riconosco anche quella di Angel.
" Ehilà! Buongiorno Billie!" Mi saluta Angel appena apro la porta d'entrata.
Ricambio il saluto e mi soffermo sulle due altre persone presenti nel giardino.
Il primo è un ragazzo dai capelli biondi e gli occhi chiari.
La seconda invece è una bella ragazza dagli occhi scuri e penetranti.
" Ciao!" Mi saluta  la ragazza venendomi incontro " Piacere! Sono Adrienne!"
" B-billie Joe" Rispondo, travolto da tutto quell'entusiasmo.
" Angel ci ha parlato di te" Continua " è un piacere conoscerti"
"Piacere mio" Finalmente riesco a  sorriderle.
Il ragazzo è rimasto lontano, mi osserva accennando un sorrisetto divertito... che ha da ridere lo stronzo?! Incrocio il suo sguardo... ha un viso molto bello.
Rimaniamo a fissarci per lunghi istanti fino a che non interviene Angel a smorzare l'imbarazzo creato " Billie, lui è Jared, vive accanto a noi... " Lo presenta " Spero possiate fare conoscenza..."
" J-Jared?" Balbetto mentre qualcosa scatta nella mia testa.
IL ragazzo allarga il suo sorriso mostrando una fila di denti perfetti.
" Andremo sicuramente d'accordo" Commenta.
Sento il respiro mancarmi per alcuni istanti. Quella voce... Lui si chiama Jared. Lui è Jared. Quel Jared.
Per poco non cado a terra per lo stupore. Dallo sguardo di Angel e Aedi credo di essere impallidito parecchio. Vorrei parlare, correre ad abbracciarlo...
" Ti senti bene??" Mi domanda Aedi preoccupata, sfiorandomi una spalla, ma io non ci bado.
" Tu..." Riesco finalmente a dire con voce tremante " Tu sei Jared??"
" Devo ripetertelo un altra volta? Nanetto?" Mi risponde avvicinandosi a me.
E' cambiato, non è più il ragazzino ribelle che salutai tempo fa fra le lacrime... ora è un uomo.
Lo vedo poggiare le mani sulle mie spalle e sorridermi prima di adagiarmi lentamente al suo petto e stringermi in un affettuoso abbraccio.
Socchiudo appena gli occhi sprofondando il viso contro il suo petto, il suo odore non è cambiato... sa di casa.
" Non sei cambiato per niente, moccioso" Mi dice affettuosamente.
" Accidenti..." Mormoro trattenendo a stento le lacrime " Non riesco ancora a crederci..."
" è tutto vero, nella sua magnificenza" Scherza e mi strappa un sorriso.
Dopo non so quanto tempo ci scostiamo e  incontriamo gli sguardi interrogativi degli altri due.
" Cosa ci siamo persi?" Domanda Angel, divertito.
" Jared è... il mio fratellone" Dico solamente mentre lui mi stringe una spalla.
" Davvero Jared?" Domanda stupita Adie " Non me lo hai mai detto..."
" Non è mio fratello davvero" Chiarisce Jared " Ma siamo cresciuti nello stesso orfanotrofio, prima che io me ne andassi... lei è mia sorella Billie"
Le sorrido. Ora sono felice.
" Che bella notizia!" Esclama Angel " Chi l'avrebbe detto, sono felice per voi!"
" Già..." Mormoro.
" jared" Lo chiama la sorella, sembra dispiaciuta " Dobbiamo andare"
" Dove??" Domando spaesato mentre Adie si allontana.
" Ora devo andare al lavoro..." Sospira Jared... ma come? Solo così poco tempo??
" Verrò da te appena torno" Mi assicurò " Parola di Jared..."
 Sorrido. Mi fido della sua parola.
" Ciao, piccolo..." Mi sussurra sfiorando le mie labbra con le sue in un microsecondo indescrivibile ed indimenticabile.
 
 

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Capitolo 13
*** Love ***


Love
 
 
 
I giorni passano veloci e sereni ed anche io, ogni giorno che passa, mi sento sempre più leggero.
Da qualche tempo non mi sveglio più la notte. Angel ha il viso più tranquillo  e meno tirato poiché non deve più passare mezza notte nel suo letto e mezza nel mio.
Ho scoperto che Angel è il presidente di una piccola agenzia ed ha molti dipedenti di cui dice fidarsi molto, per questo spesso è a casa a tenermi compagnia.
Ho anche avvertito Mike della mia posizione e quando il lavoro e i soldi glielo permettono viene a farmi un saluto prendendo i bus di linea.
E' venuto solo un paio di volte e so che gli dispiace non poter fare di più. Dispiace molto anche a me perché prima ci vedevamo ogni giorno, ma non mi sento ancora abbastanza tranquillo a tornare a casa... poi qui c'è Jared...
Ho fatto amicizia con sua sorella, è molto simpatica e molto simile a lui in certi modi di fare: Jared è una persona che lascia la sua impronta ovunque.
Lui viene a trovarmi ogni giorno dopo il lavoro e quello è il momento che amo di più di tutta la giornata.
E' cambiato, e anche molto! Non fa più discorsi impossibili su come impossessarsi dell'istituto e liberare tutti i bambini per tentare la fuga su un treno merci e girare il mondo in una mongolfiera gigante. Ha capito che non si può fare.
Ma il suo modo di ragionare, di vedere le cose... quel modo particolare che adoro e mi lascia perplesso ogni volta che l'ascolto è sempre lo stesso.
E io l'adoro per questo.  Per tutto.
Ora sono alla finestra di camera mia ad aspettare che torni: non vedo l'ora!
Forse è stupido comportarsi così... in fondo non sono più un bambino...
ma mi fa piacere che come c'era, c'e' ancora per me...
" Billie!" Mi sento chiamare da Angel.
" Sono qua, Angel!" Rispondo alzandomi e sporgendomi verso la porta.
Lui è in corridoio e mi viene incontro, è appena tornato.
Appena mi è vicino mi prende il viso e accarezza i miei occhi privi di bende " Finalmente..." Sospira " Non vedevo l'ora di vedere i tuoi occhi senza barriere" Mi sorride.
Io ricambio... naturalmente sono felice anche io.
" Cosa stavi facendo?" Mi domanda mentre si leva la giacca e l'appende.
" Nulla... aspettavo Jared..." Rispondo indifferente.
Lo vedo sorridere teneramente " L'ho incrociato in auto" Mi informa e il mio viso si illumina " Sarà qui a momenti"
E proprio pochi secondi dopo il campanello suona.
Mi fiondo immediatamente alla porta sorpassando Angel che mi guarda sorridente.
La apro e mi trovo davanti i suoi occhi.
Mi osserva alcuni istanti e sorride strigendomi a se' " Sono felice per te" Mi sussurra.
Lo prendo per mano e ci dirigiamo nella mia stanza.
Lo vedo accennare un saluto ad Angel prima di chiudere la porta alle sue spalle.
Gli do appena il tempo di voltarsi e mi butto sulle sue labbra, accarezzandogli il petto.
" Accidenti..." Sospira appena mi allontano un po' " Non mi lasci nemmeno il tempo di ammirare i tuoi occhi...?" Mi domanda portandomi le mani al viso e baciando prima un occhio e poi l'altro, percorrendo con l'indice la leggera cicatrice che lo trapassa.
" Sono bellissimi..."  Mi sussurra soffiandomi sulle labbra.
Lo bacio di nuovo più lentamente, gustandomi il sapore della sua saliva e godendomi quella sensazione che mi pervade ogni volta che le nostre lingue danzano insieme.
Lentamente porto le mani intorno al suo collo e gioco con i suoi capelli, mentre le sue si muovono lungo la mia schiena fino ad arrivare alle natiche. Lo sento stringerle dolcemente ed una piacevole scossa mi pervade tutto il corpo.
Mentre continua a baciarmi mi solleva e mi adagia lentamente sul letto.
Si mette a cavalcioni su di me e mi sorride, accarezzandomi una guancia prima di riprendere a baciarmi.
Tasto le sue braccia lisce e muscolose, mentre le sue mani superano la barriera della mia maglietta e cominciano a massaggiarmi la pancia e il torace.
Mi sento in paradiso... le sue mani sulla mia pelle sono fantastiche.
Continuo a giocare con i suoi capelli, mentre esse scendono lungo i miei fianchi.
Si solleva interrompendo quel fantastico bacio e mi leva la maglietta. Inizia a baciare il mio collo e io scosto la testa per lasciarlo fare mentre dalla mia bocca cominciano a uscire lunghi sospiri.
 Scende più giù ed inizia a stuzzicare un capezzolo, una sensazione fantastica mi pervade " J-Jared..." Balbetto.
" Sono qui piccolo..." Mi sussurra all'orecchio, lasciandomi un leggero bacio sulla tempia. Ormai sono in trance.
La sua lingua percorre la mia pancia e raggiunge l'ombelico. Mormoro di nuovo il suo nome, mentre il mio respiro si fa più pesante.
" Non preoccuparti... " Mi sussurra mentre sento le sue mani sbottonarmi il bottone dei Jeans, tira giù la cerniera.
Ti desidero Billie.
Mi irrigidisco improvvisamente spalancando gli occhi.
Sei mio amore...
Grido e Jared si allontana subito da me, spaventato.
" Billie?" Mi chiama.
Non mi sono mosso dalla mia posizione, sono ancorato al letto, sto tremando...
" Sc-usami... Ja-red..." Balbetto mentre le lacrime iniziano a scendere dai miei occhi.
Non sono guarito... dentro non ancora...
Jared si avvicina e mi aiuta a sollevarmi, mi stringe a sè.
" Scusami tu, piccolo... non dovevo..."
Sprofondo fra le sue braccia... mi sento di nuovo piccolo, piccolo come non mai.
" Scusami davvero, scusa, scusa..." Continuo a mormorare sconvolto mentre in me cresce il terrore di poterlo perdere per quella reazione.
Jared resta in silenzio e questo mi terrorizza... perchè non parla??
Continuo a singhiozzare, fino a che sento le sue dita sottili tirarmi su il mento, incrocio il suo sguardo: è preoccupato.
" Non devi chiedermi scusa... non hai fatto nulla" Mi sorride teneramente " e non devi piangere... ho sorpassato il limite"
" Ma io ti voglio bene, Jared" Mormoro, ho paura che abbia frainteso tutto, che ora non mi voglia più vedere.
" Lo so, piccolo..." Mi sussurra " Dai, asciugati le lacrime. Andiamo a prenderci un bel gelato in centro, ok??"
Il suo sguardo mi ha convinto. Annuisco asciugandomi gli occhi. ho avuto paura per nulla... meno male.
Jared è ancora meglio di ciò che pensavo.
 

 

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Capitolo 14
*** You're mine ***


You're mine

 
 
Stiamo camminando da un po'. Questo quartiere è davvero molto bello.
Jared mi ha circondato la vita con un braccio e tenta di tirarmi su con battute divertenti, ma sono ancora un po' scosso.
" Come lo vuoi il gelato?" Mi domanda appena avvista una gelateria.
" Crema" Rispondo sedendomi su una panchina " Ti aspetto qui" Gli dico: nonostante  non abbia più la gamba ingessata mi fa ancora un po' male.
Jared mi ha portato in un bel parchetto... c'è molta gente qui. C'è molta vita. Mi piace.
Sento una mano sulla mia spalla, sorrido " Sei già tor..."
Appena mi rendo conto che quella mano non è di Jared la voce mi muore in gola.
" Ehi Bill!" Esclama Alan sedendosi accanto a me e circondandomi le spalle con un braccio " Allora? Come stai? Ti vedo in gran forma!"
Non riesco a muovermi, sono terrorizzato.
Sento di nuovo quella sensazione di nausea e di malessere che si era impossessata di me prima di quello che mi fece quella volta. A fatica riesco a mantenere il respiro regolare.
" Non ti va di rispondermi?" Mi domanda ancora senza smettere di sorridere.
" Non importa... tanto devo parlare io"
" Non mi guardi nemmeno?"
Non lo ascolto.
" Ho detto guardami!" Mi ordina con voce ferma e nel mentre mi afferra il mento e lo gira prepotentemente verso di sè. Comincio a tremare.... quegli occhi.
" Così va meglio..." Mormora accarezzandomi una guancia " Devi solo fare ciò che ti dico, e tutto andrà bene...Annuisci."
Obbedisco in fretta.
" Sai, è da un po' che seguo i tuoi movimenti" Sussulto e lui sorride " Non posso certo abbandonarti così, no? " Aggiunge sfiorandomi le labbra con l'indice " Comunque... dovrei ringraziare Angel per averti portato in ospedale, già, devo ammettere di aver esagerato..." Sospira fingendosi rammaricato" Ti chiedo scusa, piccolo mio... e’ che mi fai perdere la testa"
Le sue dita mi sfiorano una guancia, mi scosto velocemente e lui sembra non gradire " Non attirare l'attenzione, amore mio, altrimenti questa volta nessuno ti salverà"
Sussulto... è meglio restare immobile.
" Bravo, è non farmelo più ripetere, amore" Dice " Comunque, a parte Angel... quello è un tuo amico?" Mi domanda indicando Jared, ancora in coda dal gelataio.
" n-non lo conosco" Balbetto in modo poco convincente.
" Perchè mi menti? Viene ogni pomeriggio a casa tua"
" è s-solo un amico"
" A si? Pensi che non veda tutti i baci appassionati che vi scambiate tu e lui?"
Ma come fa a sapere tutto??
" Non è che mi vada molto a genio, sai? Te l'ho già detto che tu sei solo mio e non mi va di doverti condividere"
Continuo a fissarlo terrorizzato.
" Ok, credo che fra poco il tuo amico sarà qui quindi me ne vado..." Sospiro di sollievo, mi duole il petto a froza di trattenere il respiro.
" Ma bada!" Esclama afferrandomi a forza il mento e cosrtingendomi a guardarlo " Ti conviene ascoltarmi... se non vuoi che strani incidenti comincino a succedere..." Mi mormora con un tono suadente.
Sento le sue labbra prepotentemente premere sulle mie e la sua lingua farsi strada nella mia bocca prima di vederlo alzarsi ed andarsene.
Rimango immobile, credo di essere alquanto scioccato. Che schifo
Credevo di non vederlo mai più, ti essere incappato per sbaglio nella vita di un pazzo maniaco.  invece proprio ora che stava dimenticando, lui è tornato. Lui vuole solo me... lo detesto... lo odio...
" Ecco il tuo gelato!" Esclama Jared ritornando tutto sorridente, ma appena mi vede il suo volto cambia espressione.
Si siede in fretta accanto a me, cercando il mio sguardo perso.
" Billie? Che è successo??" Mi domanda preoccupato.
Non riesco nemmeno a rispondere.
" Ti prego... non farmi spaventare" Riprova " Billie?"
Posa le coppette sulla panchina e mi sfiora una spalla. A quel gesto sussulto e mi allontano bruscamente da lui, saltando in piedi.
Solo dopo mi rendo conto di che cazzo ho appena  fatto.
Jared mi guarda stupito, la bocca e gli occhi sbarrati.
Le gambe mi tremano talmente tanto che ho paura non siano più in grado di sorreggermi, la testa mi gira pericolosamente.
E Jared non accenna una parola.
Rimaniamo a fissarci per interminabili e dolorosi secondi.
Apro la bocca, ma le parole non si decidono ad uscire " N-non mi sento bene... v-vorrei tornare a casa..." Riesco a mormorare con una gran forza di volontà.
Jared annuisce alzandosi, non mi toglie gli occhi di dosso per tutto il tragitto.
E io tremo. Non riesco a smettere. Ho di nuovo paura.
Jared ha tentato di avvicinarsi a me, soprattutto quando ero talmente teso che il mio percorso sbandava pericolosamente verso un cespuglio o peggio verso il traffico, ma non voglio essere toccato. Mi sento di nuovo sporco.
" Billie? Che hai fatto?" Mi domanda Angel appena apro la porta di casa, devo avere proprio una faccia terribile...
" Niente..." Mormoro dirigendomi verso la mia stanza.
" è pronta la cena"
" Grazie... ma non mi sento molto bene, non ho fame..." Mormoro prima di chiudere la porta alle mie spalle... voglio solo stare solo.
 
 

 

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Capitolo 15
*** I'm not different ***


I'm not different


 
 
Tiro fuori la mia valigia da sotto il letto, freneticamente, e la getto sul materasso.
Apro una cerniera posteriore e tiro fuori il mio pacchetto di sigherette.
Sono settimane che non fumo...
Avrei voglia di urlare... questo è il massimo che mi posso concedere.
Rivivere quella sensazione che solitamente mi aiutava a sbollire la tensione questa volta non ha nessun effetto.
Sono troppo sconvolto per sperare che una semplice sigheretta riesca a calmare la mia mente... tuttavia non smetto di tentare fino a che non mi ritrovo il pacchetto completamente vuoto...
Ho bisogno di qualcosa di più forte, di qualcosa che mi rincretinisca talmente tanto da impedirmi di fare qualsiasi cosa, cioè anche pensare.
Ho bisogno di droga, ecco di cosa...
Ma cazzo! Ora non ne ho...
e ne ho un bisogno pazzesco...
Devo tornare a casa... anche solo un attimo per prenderla da qualcuno...
Sto impazzendo...
Sento qualcuno bussare alla mia porta e sussulto... non ho la stabilità mentale per incontrare chiunque.
" Anche se non mi apri entro lo stesso Billie!" Esclama Angel spalancando la porta.
Quando vede la stanza, immersa nel fumo, strabuzza gli occhi.
Io sono a terra, seduto sotto la finestra, ma non so se mi ha visto.
" Cazzo hai fatto?!" Esclama afferrandomi per le ascelle e tirandomi fuori da quella trappola per uomini.
Mi trascina in salotto e mi butta sul divano gelandomi con il suo sguardo furioso.
" Credevo avessi smesso!"
" A quanto pare no" Rispondo con un velo di sfacciata superiorità a nascondere le mie pene.
" Dove le hai trovate le sigarette?!" Sbotta.
" Erano nella mia valigia" Rispondo alzandomi in piedi " Perchè? Non te lo aspettavi?? Credi che io sia un santo del cazzo! Che non sia come tutta quella merda che mi gira intorno!? Non sono una brava persona! Ho vent'anni ed invece di studiare e farmi un futuro preferisco fare il deficiente ed ubriacarmi! Credi che se fossi stato come te avrei vissuto in un fottuta topaia  decadente in un quartiere di merda come quello!!? Credi davvero che..." Sento le lacrime pungermi gli occhi, ma non devo cedere " Credi davvero che mi avrebbero stuprato!"
Lo detto ad alta voce per la seconda volta.
Angel fissa a bocca spalancata il mio crollo nervoso, non sa che fare.
" Credevo fossi una persona migliore, ma a quanto pare mi sbagliavo..." Si limita a dire con un gelo nella voce che non gli appartiene.
" Hai provato a salvarmi, ma nessuno può farlo..." Mormoro " Chi cresce fra i fili d'erba non potrà mai diventare un fiore..."
Non ho nient'altro da dire. Che metafora di merda.
" Grazie di tutto..." Mormoro prima di aprire la porta ed uscire.
Non mi volto nemmeno indietro, so che non mi fermerà.
Non mi perdonerà mai...
Vago per le vie della città, non so nemmeno io dove andare.
Voglio solo uscire da quel quartierucolo immaccolato dal Signore, mi da il voltastomaco.
Voglio della droga, dell'alcol.
Voglio dimenticare.
Tiro un sospiro di sollievo quando finalmente vedo di nuovo i barboni abbandonati per le strade e le urla degli ubriachi, sono tornato a casa.
Vedo due ragazzi in un vicoletto poco lontano.
Mi ci vogliono due secondi per capire cosa stanno facendo.
" Dimmi che ne hai ancora?" Prego lo spacciatore.
Lui mi sorride " Non sei un mio cliente, da dove arrivi?"
" Dall'inferno... ti prego, sto impazzendo... te la pago anche il doppio se è prenotata..."
" Torna presto! Mi piace fare affari con te!" Mi grida dietro.
Fanculo...
Guardo ciò che ho in mano.
Quello vendeva cocaina... mi sono sempre limitato a droghe leggere, non so che effetto avrà su di me, ma poco me ne importa.
Apro la bustina... non appena quella sostanza penetra nel mio naso una sensazione rilassante mi avvolge, per poco non casco a terra... è fantastico, mi sento bene.
Sento che potrei correre la maratona.
E' mille volte meglio delle canne.
Mi fiondo nel primo bar che trovo.
" Una birra" Ordino sedendomi al bancone.
Mi costa uno sforzo enorme, non riesco a stare fermo.
Ne ordino quattro di fila, fino a che non mi finiscono quasi i soldi.
" Torna a casa dai tuoi, mi sembri abbastanza sballato" Mi consiglia il barista.
Lo fisso qualche istante, poi scoppio a ridere sguaiatamente sbattendo i pugni sul bancone  " Io non ce l'ho una casa!" Rido " Mi toccherà dormire per strada!"
" Vado a cercare qualche barbone che mi tenga compagnia!" Esclamo uscendo dalla  locanda.
Non riesco a smettere di ridere, mi sento bene.
E so dove voglio andare... da Mike. Sono stufo di stare lontano dal mio migliore amico.

 

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Capitolo 16
*** Thanks for being there ***


Thanks for being there

 
Mi trascino barcollando fino al terzo piano. Accidenti! Poteva abitare un po' più in basso! E poi queste scale sono così scivolose e dispettose! Non la smettono di alzarsi e di abbassarsi, e mi sembra anche di sentirle ridere quelle stronze! " Mike?! Mike!? Vieni ad aprire al tuo caro amichetto!!" Rido come un cretino sbattendo entrambi i pugni sulla sua porta " Muoviti! Altrimenti le scale continuano a farmi i dispetti!!"
Dopo poco sento la porta aprirsi, è Mike che mi fissa stralunato.
" Ma che cazzo ti salta in mente??" Mi domanda, stupito... sembra proprio incazzato.
" Mi accogli così, amico!? Io che ho camminato, e camminato, e camminato..."
" Si va bene. E camminando sei incappato in qualche birra vero? Sei ubriaco fradicio" Deduce " Entra dai" Mi dice prendendomi per un braccio e tirandomi dentro " E guai a te se mi vomiti sul pavimento!"
Mi stravacco sul divano mentre continuo a ridere. Faccio una bella linguaccia alle scale prima che Mike richiuda la porta... probabilmente quando tornerò a casa me la faranno pagare!
" Smettila di ridere!" Mi riprende Mike.
"Mike?" Domanda una voce femminile dalla sua camera da letto " Che succede?"
" Ehm... niente piccola" Borbotta lui.
" UHH! Ci siamo divertiti questa sera! Eh, vecchio cazzone??! " Esclamo " Piacere cara, io sono Billie Joe Armstrong, al tuo servizio"
La ragazza mi guarda scioccata mentre traballo verso di lei... ora anche il pavimento di Mike comincia a prendermi in giro!? Credevo fossimo amici!!
" Billie, siediti" Mi ringhia Mike spingendomi di nuovo sul divano.
" Scusami amore, ci vediamo domani, ok?" Si rivolge sconsolato alla giovane.
La ragazza sbuffa " Cazzo Mike, per quello?" Esclama  indicandomi, io le sorrido come un cretino.
" Si per lui, ciao" Le risponde aprendo la porta di casa e aspettando che esca.
Appena esce si richiude la porta alle spalle e mi fissa. Mi sembra così buffo... non posso far a meno di ridere.
Sospira e si inginocchia davanti a me.
" Che vuoi succchiarmelo!?" Esclamo divertito.
" Sta zitto, coglione" Mi dice " Fatti una dormita, domani mi spiegherai tutto"
Scoppio di nuovo a ridere " Ma che dormita! Ho voglia di vivere, io! Di scalare l'everest! Di attraversare gli Stati Uniti a piedi!"
" Ok, ma è l'una di notte... la gente dorme qui" Cerca di spiegarmi lentamente.
Faccio un espressione dispiaciuta da cartone animato facendo segno di far silenzio.
 " La gente dorme..."
 Gli scappa un sorriso " Ma che ti sei fumato? Dovresti vederti... ti ci vorrebbe un bel calmante" Commenta.
" Ma che calmante e cal..." Mi blocco. Che mi succede?? Mike sospira vedendomi impallidire di colpo.
Si alza e mi sporge verso il pavimento, scostandomi i capelli dalla fronte  con una mano.
" Almeno non sul divano" Sospira mentre svuoto l'anima ai suoi piedi.
Quando ho finito mi tiro su, ora mi sento stanco, non riesco a tenere gli occhi aperti.
" Ora vuoi dormire, vero?" Mi domanda Mike accompagnandomi il mio capo sul cuscino del divano e mettendoci sopra anche le mie gambe.
Prende uno straccio e mi asciuga tutto il sudore dal volto.
" Mike??" Lo chiamo.
" Che c'è?"
"Mi mancavi..."
" Anche tu, piccolo..."
" Ti prego, resta qui con me, ne ho bisogno" Mormoro facendogli spazio.
Lui si stende accanto a me e mi circonda le spalle con il braccio, poggio la testa contro il suo collo.
" Così va meglio, piccolo?" Annuisco " Ora dormi un po'"
Non gli do ascolto. Lentamente mi alzo e avvicino le mie labbra alle sue fino a che non si incontrano ed iniziamo a baciarci. Quanto tempo, quante emozioni che avevo completamente scordato... come ho potuto lasciar perdere tutto questo??
Sento le sue mani cingere i miei glutei e spingermi ancora di più verso di lui.
Comincio ad accarezzargli il petto muscolo, perdermi fra i suoi capelli color oro.
Adoro le sue mani ruvide sulla mia pelle. Inizio a gemere piano. Voglio di più. Voglio lui.
" Ti prego Mike... scopami di nuovo come quella volta..." Mormoro al suo orecchio.
Lui si blocca. Lo guardo stupito mentre allontana le sue mani e abbassa lo sguardo.
" Ma che fai!?" Sbotto. Perchè si è fermato?? Perchè? Perché??! Non capisco.
" No Bill" Dice deciso puntando il suo sguardo nel mio " No"
" Perchè?" Domando spaesato.
" Perché sei ubriaco... non lo vuoi davvero..." Risponde.
" Non è vero" Ribatto mentre le lacrime cominciano a scendere dai miei occhi " Sto bene. Voglio stare con te."
 Ho smosso la sensibilità di Mike che mi sorride dolcemente e mi riadagia accanto a sè, stringendomi a lui. Singhiozzo sul suo petto. Forse, alla fine ha ragione. Mi sono solo illuso che ci sarebbe potuto essere qualcosa di più che una semplice e profonda amicizia. Ho illuso Mike, perchè so quanto e come tiene a me. Ho illuso me stesso, perchè ho solo cercato di colmare il vuoto che ho nel petto e di nascondere la mia tristezza. Non posso sostituire Jared con Mike. Sono solo un fottuto idiota...
" Sei solo confuso ed impaurito, piccolo mio..." Mi sussurra all'orecchio " E io non voglio approfittarmi di te... "
La cosa che mi fa più male è la sua dolcezza, la sua compresione. Mi detesto. Sono un persona orribile ed egoista... non merito tutto ciò.
" Ora dormi, ne hai bisogno davvero..." Mormora accarezzandomi i capelli e cullandomi in un ritmo che presto mi fa chiudere gli occhi e assopire.





 - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -

Ciao a tutti :)
Scusate un sacco per il mio ritardo rispetto ai miei tempi, ma con l'arrivo di Settembre tutto si complica :,(
Comunque dovrei riuscire ad aggiornare almeno una volta a settimana!
Fatemi sapere se la mia storiella vi piace ancora o se è diventata un po' noiosa e non devo aggiungere i prossimi capitoli.
Bye Bye
Greenday90
 

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Capitolo 17
*** Best friends ***


BEST FRIENDS
 



Sono distrutto. Mi sono appena svegliato da un sonno che mi pare secolare che ha relegato la mia memoria in un cassettino introvabile, forse perchè i ricordi sono così  cupi che è meglio non farli riaffiorare ... ma mi rendo conto che mi duole ogni singola parte del corpo, ed ancora di più la gamba.
Apro leggermente gli occhi con una smorfia.
Sono a casa di Mike??
A confermare ciò me lo ritrovo accanto che dorme beato. In effetti sono letteralmente sopra di lui, non so come abbia fatto a non accorgermene prima, il suo corpo è morbido come un cuscino.
Ripiombo sulla sua spalla. Il mal di testa mi sta uccidendo.
" Ehi..." Mi chiama Mike sfiorandomi una guancia " Sei sveglio??"
Annuisco senza nemmeno riaprire gli occhi.
" Come ti senti?" Mi domanda.
" Uno schifo... scusa se ti ho svegliato..."
" Nah, ero già sveglio prima, solo non volevo disturbarti alzandomi"
" Sei stato gentile..." Sussurro. Non so perchè ma qualcosa nei suoi occhi mi dice che devo aver combinato qualcosa di sbagliato.
Lui mi sorride " Ti preparo qualcosa da mangiare" Mormora alzandosi.
" Non ho fame , Mike" Protesto. Ho lo stomaco in subbuglio.
" Devi mangiare" Ribatte deciso, non ho scampo " Hai un colorito da far paura, ti rivoglio in forze"
La fa facile... non ho dimenticato gli ultimi avvenimenti prima del nulla.
Vorrei scomparire dalla faccia della terra.
Chiudo di nuovo gli occhi massaggiandomi le tempie... non devo pensarci ora.
Ora sono con Mike. Il mio migliore amico. Punto.
Torna da me dopo alcuni minuti, ma non ho voglia di aprire gli occhi ed alzarmi.
" Billie?" Mi chiama.
Ho voglia solo di dormire.
" Billie joe!" Mi chiama più forte.
" Che palle Mike!" Sbuffo " Laciami stare..."
" è pronta la colazione, su!" Esclama  afferrandomi per le braccia e tirandomi in piedi " Se volevi deprimerti non dovevi venire a casa mia!"
Mi lascio trasportare quasi di peso in cucina, zoppicando vistosamente, e mi abbandono su una sedia.
M viene il voltastomaco solo a vedere il tavolo pieno di cibo.
" Mangia Billie." MI ordina.
Riesco giusto a mangiare qualche biscotto e bere un po' di te, nient'altro.
Sento la nausea arrrivare prepotentemente. Sospiro socchiudendo gli occhi.
" Basta se non ce la fai..." MI concede Mike.
Lo venero con gli occhi mentre il mal di testa non fa che salire.
" Hai un'aspirina?" Gli domando " Sto male..."
" Si certo... " Mi risponde andando verso il bagno.
Io mi ristendo sul divano, mi sembra di essere su una  giostra a catene... le ho sempre odiate quelle macchine per il vomito! Il fatto è che da loro puoi scendere, a me invce tocca conviverci.
" Billie?" Mi chiama porgendomi un bicchiere con l'aspirina.
" Grazie..."
" Potresti avere qualche linea di febbre" Commenta sfiorandomi la fronte, un brivido gelido mi trapassa il corpo a quel contatto " Mi spieghi che ti girava ieri per la zucca??"
" Che ho fatto?"
Ti sei messo a gridare all'una di notte davanti alla mia porta, quando ti ho aperto eri ubriaco fradicio e fatto di non so che schifezze"
Ecco perchè mi sentivo inquieto sotto il suo sguardo indagatore!
Socchiudo gli occhi mentre scene confuse e distorte passano nella mia mente velocemente.
La cocaina... che bomba. E poi il pub, la birra e il campanello di Mike... oh già! C'era anche quella ragazza così sexy... e... e poi??
" Allora?" Attende una risposta.
" Erano canne che non avevo mai provato" Mento, se Mike sapesse la verità, mi ucciderebbe "  poi ho bevuto un po'..."
" Perché..." Aspetta un proseguimento " Come mai il tuo caro Angel non ti ha fermato??" Noto un accenno di astio e un pizzico di gelosia nella sua voce. Ma non riesco a rallegrarmi di ciò... l'espressione delusa di Angel è ancora troppo vivida nella mia mente " Perchè ieri sera abbiamo litigato... di brutto, e... io me  ne sono andato"
Mike mi osserva senza battere ciglio " Per quale motivo?"
" Perchè ho fumato..."
" Solo per quello?"
" Non l'avevo mai fatto davanti a lui e non lo sapeva" Spiego " Non è che lui era proprio arrabbiato... solo che io ero nervoso, in realtà sono settimane che non fumo e ieri ho fumato tutto il pacchetto ed è bastato un suo rimprovero per farmi scattare, sono stato molto duro... io non so se lo rivedrò..."
" Oh, mi dispiace..."
" Non importa... Sai, non  era il posto per me..." Sorrido cercando di trovare almeno un argomento che mi sostenga "Era un quartiere strano, troppo "giusto"... mi sentivo fuori posto..."
" Capisco"
Guardo l'ora "Mike? Ma non devi andare al lavoro??"
Mike mi sorride " No, ho detto a John che stavo male...non potevo lasciarti qui da solo..."
John... meglio non pensarci.
Gli sorrido. fa sempre di tutto per me, forse  sarebbe ora che ricambiassi qualche volta... sonoproprioun lurido approfittatore...
"A che pensi Bill?" Mi chiede poggiandomi una mano sull'avambraccio. Incotro i suoi occhi: di nuovo quello sguardo protettivo...
" A nulla Mike, Grazie"

Passo l'intera mattinata a smaltire il post- sbornia con Mike accanto.
Mi sento davvero più tranquillo insieme a lui. Er' come un fratello, un padre, un amico, un confidente... cos'è Billie Joe Armstrong senza Mike? Probabilmente zero.
" Mike?" Lo chiamo.
Lui si volta verso di me.
" Ho fatto qualche cazzata, ieri notte?" Chiedo.
Lo vedo tentennare, ma poi mi sorride "No, tranquillo..."
Sospiro... meno male
 

 

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Capitolo 17
*** You, fucking stupid boy! ***


 
You, fucking stupid Boy!


 
 
Ho passato ancora una notte da Mike, ma non voglio approfittarmi di lui.
Gli ho detto che sarei tornato a casa. Senza specificare che non  ho nè un soldo, nè un vestito con me e che la porta è distrutta.
Per non parlare degli attacchi di panico poi...
E' iniziato il periodo più orribile della mia vita.
Ho perso Angel... e anche Jared... ho sbagliato tutto.
Vorrei tornare... ma il mio orgoglio me lo impedisce.
Sto vagando come un disperso, non sono mai stato così solo, ed ho il terrore che l'uomo che mi pedina ne approfitti.
Sto camminando da troppo tempo, la gamba mi fa malissimo.
Raggiungo un parco e mi siedo su una panchina massaggiandomela.
Di una cosa avrei bisogno... cocaina.
E sapevo anche dove trovarla... nella tasca dei miei pantaloni.
Poco dopo stavo già meglio, ero rilassato, quasi felice... stavo bene.
Se uno dei tanti passanti che mi osservava disgustato avesse voluto  avrebbe potuto chiamare la polizia e farmi sbattere dentro.
" Ma non ti vergogni?"
Apro gli occhi.
" Sto parlando con te" Mi ringhia Jared. Come cazzo ha fatto a trovarmi??
" Cosa ci fai qui?" Domando freddo.
" Cosa? Sono venuto a vedere che cazzo ti è preso! Angel mi ha raccontato la tua sfuriata! E poi vedo QUESTO! Cosa ti passa per quella testa di cazzo!?"
" Credevo di essere stato abbastanza chiaro con Angel..." Rispondo. E' incredibile come la cocaina riesca a rendermi lucido e inemozionale.
"  Cazzo dici, Billie!? Hai voltato le spalle ad una persona che ti ama! Sei ancora in tempo a rimediare! Ma devi mettere la testa a posto!"
" A posto?"
" Tu non sei il Billie che conoscevo, nemmeno quello che ho ritrovato"
" Ti sbagli... sono proprio questo sai?" Ribatto " Non tutti hanno avuto la tua fortuna. Tu ora sei un bel figlio di papà, vestito bene e per bene. Io sono rimasto il coglione che ero, la feccia che ero... ed ora è tardi per cambiare... siamo troppo diversi, Jared"
Mi guarda strabuzzando gli occhi " Spero sia la droga a farti quest'effetto, altrimenti vorrebbe dire che ti sei solo approfittato di me, di tutti"
" è la verità"
Silenzio.
Ho detto una cosa orribile, lo so.
Ma è come se la parte razionale di me stesso fosse sigillata in un fottuto angolo del mio cervello, disperata davanti allo  sguardo disperato ed incredulo di Jared.
Lo vedo buttarsi verso di me e afferrarmi per un braccio, mi fa male " Di che è uno scherzo Billie!? Dillo cazzo!"
" Non lo è"
Uno schianto. è la sua mano che si infrange sulla pelle delicata del mio volto.
L'ho preso bene, ma non mi muovo, non cerco nemmeno il suo sguardo.
" Non meriti nemmeno che ti guardi negli occhi" Lo sento digrignare con odio " Sono stato solo un cretino a venirti a cercare"
Lo sento allontanarsi. Se ne sta andando. L'ho fatto scappare.
Solo ora mi sento pieno padrone dei miei sensi.
Non faccio nemmeno in tempo a ribattere che un forte rumore mi perfora le orecchie.
 Un urlo agghiacciante.
 Alzo lo sguardo e Jared è già inginocchiato a terra in una pozza di sangue.

 

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Capitolo 18
*** You're not alone ***


 
You're not alone





Jared è svenuto pochi secondi dopo. Sono andato completamente nel panico.
E’ stato un proiettile a colpirlo, proveniente da una pistola.
Posso immaginare impugnata da chi...
Sono all'ospedale da un po'.
Ho chiamato Angel.
Solo che non riesco a stare fermo, continuo a camminare avanti ed indietro come un pazzo, sento i nervi tirati come non mai.
" Billie!" Mi chiama appena arriva. Con lui ci sono anche Adie e altre due persone, probabilmente i suoi genitori.
Lo vedo, ma non riesco a calmarmi.
" Siediti Billie..." Mi dice poggiandomi una mano sulla spalla e spingendomi delicatamente verso la fila di sedie.
Io mi scosto bruscamente " Voglio camminare" Ringhio.
Angel mi osserva stupito, ma se mi sedessi sicuramente impazzirei.
" Voglio sapere che è successo a mio figlio! Tu eri li! Spiegamelo!" Sbotta l'uomo.
" Gli ha sparato, cazzo! Non si è capito!?" Mi volto di scatto " E ora è in quella cazzo di stanza e non ho idea di come stia perchè non c'è un fottuto medico che si fermi ad informarmi!"
Cado in ginocchio a terra scoppiando in un pianto straziante. Lo stesso che trattengo da giorni, da quando ho litigato con Angel.
Ho un fottuto crollo di nervi... e ne ho tutte le ragioni.
" Billie, calmati..." Mi sussurra Angel all'orecchio. Mi prende in braccio e mi porta verso le sedie. Si siede con me sulle gambe.
Sprofondo il viso sul suo collo ricominciando a singhiozzare.
" Shh..." Mi sussurra accarezzandomi i capelli " Shh...  non piangere più... andrà tutto bene..."
" è  solo colpa mia Angel..." Mormoro.
" Non voglio che tu stia qua... andiamo a casa..." Mi mormora.
" E Jared?? I-io voglio stare con lui..." Ribatto agitandomi.
" Torneremo presto... ma tu non puoi stare qui..." Dichiara riprendendomi in braccio.
Saluta la famiglia di Adie e ce ne andiamo.
Io resto fra le sue braccia. Non ho voglia di camminare, ne di parlare, ne di pensare... non voglio fare più niente.
Arriviamo a casa che ormai sono caduto in una specie di trance.
Angel mi abbandona sul divano e io resto lì, immobile.
" Billie?" Mi chiama sedendosi accanto a me e accarezzandomi i capelli " Mi senti piccolo?"
" Vuoi che ti prepari qualcosa da mangiare?" Mi domanda non ricevendo risposta.
Non rispondo.
" Mi distrugge verderti così, ti prego..." mI supplica stringendomi una mano.
Comincio di nuovo a piangere " Scusami per tutto Angel..." Balbetto fra i singhiozzi
" Sono solo un cretino, ho rovinato tutto"
Lo vedo sorridermi " Non sono arrabbiato con te, i momenti no capitano a tutti..."
Lo stringo forte " Non mi sono mai sentito così  solo!"
" Non sei solo, io ci sarò sempre per te..." Mi sussurra " E anche Jared..."
Sento una morsa allo stomaco. Credo che se avessi mangiato avrei vomitato.
" Lui è venuto a cercarti perchè era terrorizzato all'idea che ti succedesse qualcosa..." M'informa " Mi ha detto che aveva fatto un terribile sbaglio e credeva te ne fossi andato per colpa sua..."
Impallidisco " No... e lui oggi mi ha visto che..." Non posso dirglielo.
" Che ti sei fatto di cocaina?" Lo guardo stupito.
" Si vede, Billie, anche adesso... " M'informa " Riguardo allo sbaglio che temeva di aver fatto Jared, posso supporre riguardi la vostra relazione"
Abbasso lo sguardo... cosa penserà ora di me?
" Jared ti ama. E sicuramente non voleva approfittarsi di te. se l'ha fatto, lo sentiva"
Lo guardo stupito.
" Viviamo  nella stessa casa piccolo, mi accorgo di certe cose" Mi sorride rassicurante.
Mi lascio scappare un sorriso imbarazzato " Lo so che non voleva approfittarsi di me. Ma io non ce l'ho fatta lo stesso... quando ha provato a slacciarmi i pantaloni beh... io ho rivisto Alan"
" Alan?" Mi domanda.
" Alan è quello che mi ha violentato" Dico gelido e come un fiume in piena dalla mia bocca esce la storia di quell'orribile momento che non avevo mai raccontato a nessuno, che non avevo mai vouto raccontare nemmeno a me stesso.
" Mi dispiace, piccolo..."
" Mi dispiace che abbia pensato quello... però dopo che ha visto cos'ho fatto oggi non mi parlerà mai più..."
" Ma che dici!" Sorride Angel stringendomi dolcemente a sé " Conosco Jared abbastanza bene da permettermi di dissentire dalle tue parole... ed ora voglio che ti riposi perchè la prima persona che domani Jared dovrà vedere sarai tu!"
" Hai ragione... grazie Angel..."
" Angel?" Lo chiamo ancora una volta.
" Si?"
" Perchè fai tutto questo per me? A volte ti vedo più come un padre, od un fratello, più che un amico...come puoi volermi così bene??"
Lo vedo sorridere teneramente " Forse un giorno lo capirai, ora riposati!"



 

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Capitolo 19
*** I forget everything when I'm with you ***



 
I FORGET EVERYTHING WHEN I'M WITH YOU
 


 
 
Sono appena arrivato all'ospedale e ho incontrato i genitori di Jared.
Non gli e' piaciuta la mia reazione di ieri, ma dopo un po' di buone parole da parte di Angel mi hanno dato il permesso di vedere loro figlio.
Ora sono davanti alla sua porta, sono un po' agitato, ma non vedo l'ora di vederlo.
Busso e sento la voce di Adie " Chi è??"
" S-sono Billie" Mormoro.
La porta si apre poco dopo e mi ritrovo davanti la ragazza con un gran sorriso stampato sul volto. Mi abbraccia forte.
" è un po' stordito, ma sta bene" Mi sussurra all'orecchio " Buona fortuna."
La osservo allontanarsi... è proprio dolce.
Mi decido ad entrare.
Sento un battito  più forte degli altri quando lo vedo in quel letto.
E' pallidissimo e il suo respiro è lento e leggero, quasi inpercettibile.
Sento le lacrime minacciarmi le palpebre.
Mi avvicino lentamente cercando di fare meno rumore possibile e mi siedo accanto a lui.
Appena poggio la mia mano sulla sua sento che me la stringe, socchiude gli occhi.
" Ciao..." Mi mormora con un accenno di sorriso.
" Ciao" Sussurro con voce tremante mentre silenziose lacrime cominciano a scendere dai miei occhi.
" Non piangere, piccolo..." Mi sussurra asciugandomele con l'indice.
" Mi dispiace di tutto..."
" So che non eri in te... non sono arrabbiato..."
" Lui ti ha sparato per colpa mia... "Spiego " Mi aveva proibito di rivederti dopo quel pomeriggio..."
" Quando uscirò da qui, toccherà a me..."
Sento un brivido percorrermi la schiena " Non voglio che ti faccia ancora del male, non lo sopporterei..."
" Credi che... a me vadi giù il fatto che questo stronzo ti abbia fatto del male fuori... e dentro ed io non c'ero a proteggerti?? Credi che non mi rodessi il fegato quando ti ho visto ridotto in quello stato? Quando venivo da te e tu ti contorcevi dal dolore o quelle volte che stavi male  dentro e piangevi disperato e non sapevo come aiutarti??"
" Jared..." Mormoro abbracciandolo. Sento che lo ricambia leggermente, è molto debole.
" Non piangere... mi dispiace averti ricordato quei brutti momenti..."
" Nah, tranquillo" Mento " Solo averti qui accanto a me mi fa dimenticare tutto..."
C'è un fondo di verità, però...
Jared mi sorride dolcemente " Adoro il tuo sorriso..."
Porta una mano fra i miei capelli e li accarezza dolcemente, giocandoci un po' " E i tuoi capelli"
Mi sfiora gli occhi " E i tuoi occhi..."
" E le tue labbra..." Conclude sfiorandomi le labbra con la punta dell'indice.
Io sorrido.
" Sei così piccolo e tenero..." Mi sussurra  mentre mi lascia un leggero bacio a stampo " Ti riempirei di baci..."
Il mio sorriso si allarga ancora di più prima che Jared mi tiri a se’ per un lungo, passionale ed intenso bacio.

 

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Capitolo 20
*** You can do everything ***


YOU CAN DO EVERYTHING




Ammiro il salotto.
I festoni sono al loro posto.
Di polvere non ce n'è più " Dopo un' intera mattinara passata a pulire!!"
E' tutto pronto per il molto prossimo arrivo di Jared.
Non vedo l'ora.
Angel è al lavoro quindi quando verrà qui saremo soli...
Sento suonare il campanello e mi precipito ad aprire " Sorpresa!"
Esclamo ancora prima di accertarmi che sia lui.
Fortunatamente lo è e si guarda intorno mentre entra. sembra stupito, ma contento.
" Grazie Billie, non me l'aspettavo" Dice sorridendomi allegro.
Mi sento in paradiso.
Lui allarga le braccia per invitarmi in un grande abbraccio e io non me lo faccio ripetere due volte.
" Ecco il mio orsetto!" Esclama.
" Orsetto?"  Ripeto divertito.
" Già" RIbadisce " è un bellissimo animaletto"
Scoppio a ridere mentre lui mi stringe ancora di più a sé.
" Portami su" Gli sussurro all'orecchio mentre mi solleva, aggancio le gambe attorno alla sua esile vita. Mentre sale le scale lo riempo  di piccoli, dolci e innocenti  baci sul collo.
Quando giungiamo in camera mia mi adagia lentamente sul letto, sovrastandomi con la sua mole.
Aggancio le braccia attorno al suo collo e inizio a baciarlo con dolcezza mentre sento le sue mani esplorare il mio corpo sotto la maglietta.
Comincio ad ansimare sulle sue labbra, incapace di controllare  il mio corpo e lui sorride.
Mi accarezza dolcemente il viso sistemandosi accanto a me e stringendomi a se' in un abbraccio. Io mi godo il suo odore sprofondando il viso nel suo collo.
" Ti voglio bene..." Mormoro.
Incontro il suo sguardo lucente, Jared mi sorride accarezzandomi dolcemente i capelli, mi lascia un leggero bacio sulle labbra.
" Anch'io piccolo..."
" Nonostante tutto?" Domanda. Sa che cosa intendo.
" Nonostante tutto..." Mi sorride " Perchè piangi adesso??"
" Non è colpa mia..." Singhiozzo stringendomi a lui " Mi sono ricordato di quella volta che ti avevo chiesto come fanno due persone ad amarsi..."
Lui sorride inconsciamente... erano passati tanti anni...
" Tu mi avevi detto che lo fanno è basta, che non c' è un modo per spiegarlo perchè l'amore è qualcosa che nessuno può fermare, che alla fine vince sempre..."
"Eri tanto curioso da piccolo..." Sussurra.
" Jared?" Lo chiamo mentre dentro di me sento un tumulto di emozioni in grado di rivoltarmi lo stomaco.  Lui mi guarda, dritto negli occhi.
" Io... credo di amarti..." Sussurro imbarazzato al massimo abbassando immediatamente gli occhi per paura di leggere nei suoi qualcosa di orribile.
Rimaniamo immobili. Jared non dice nulla ed io ho paura.
" Billie?" Mi chiama serio. Io alzo gli occhi, mentre sento già le lacrime minacciarmeli. Non dovevo farlo.
Jared è serio, serissimo. Probabilmente per lui non è lo stesso, ma non sa come dirmelo...
Avvicina la bocca al mio orecchio, mentre io cerco di controllare il respiro, non devo piangere. No.
" Credo che per me sia lo stesso..." Mormora e io mi blocco, smetto di respirare " Ti amo... piccolo mio..." Ripete " Ti amo con tutto me stesso"
Credo che il mio cuore abbia smesso di battere per qualche secondo... forse anche di più.
" Ti sei incantato?" Mi sussurra.
Scuoto la testa e sorrido stringendomi al suo collo.
" Ehi!" Esclama facendomi sussultare.
" Accidenti! Vuoi farmi  prendere un infarto!?" Ribatto.
Lui scoppia a ridere mentre mi indica un angolo della stanza " Ma quella è... blue!?"
Rido " Già! E' proprio lei!"  Esclamo andando a prenderla.
" Dal modo in cui la maneggiavi, non credevo che avrebbe resisitito per così tanto tempo" Commenta rigirandosela fra le mani.
" Ehi! è il mio tesoro più prezioso, non l'avrei mai rotta..."
" Sei diventato bravo??" Mi chiede.
" Certo" Sorrido, felice di mostrargli i miei miglioramenti " Ora suono anche nei locali, qualche volta, con un amico, siamo all'inizio di una buona collaborazione... sai, scrivo anche canzoni!"
" Ah si?" Mi domanda interessato " Dai! Voglio sentire qualcosa!"
Faccio segno di no " Non credo ti piacerebbe..."
" Dai Billie, mi piacerà di sicuro..." Insiste.
" D'accordo..." Sospiro " Questa canzone... in realtà non l'ho mai fatta sentire a nessuno, nemmeno a Mike... per me è molto importante e ho deciso di tenerla da parte, per quando mai diventerò qualcuno, se riuscirò..." Sono in evidente imbarazzo.
" Billie?" Mi interrompe.
" mhn?"
" Suona"
Prendo la chitarra e comincio a far scorrere le dita. Prima un po' insicure, tremanti... poi sempre più precise e veloci, fino a che non arriva il momento di cantare.
 
Another turning point, a fork stuck in the road
Time grabs you by the wirst directs you where to go
So make the best on these test and don't ask why.
It's not a question but a lesson learning time.
It's something unpredictable but in the end is right
I hope you had the time of your life.
So take the photographs and still frame in yur mind
Hang it on a shelf and good healt and good time.
Tatoos of memories skill the skill on trial
Is worth it worth is worst worth on the right,
It's something unpredictable, but in the end is right
I hope you had the time of your life.
 
Chiudo poggiando la mano sul ponte e adagiandola lentamente sulle corde, lasciando che il suono scivoli leggero, mi piace sentirlo spegnersi lentamente.
Mi aiuta anche a prendere tempo, credo di aver assunto un colore piuttosto simile al viola.
Quando incontro timoroso lo sguardo di Jared noto i suoi occhi lucidi, sembra che stia cercando di trattenere le lacrime.
" Billie..." Mormora " è... bellissima..."
Sorrido un po' in imbarazzo. Adoro questa canzone, ma non credevo che avebbe potuto fare quest'effetto.
" Sai..." Comincio " L'ho scritta quando te ne sei andato, mi sentivo così... perso..."
Lo vedo sorridere e dopo poco mi ritrovo fra le sue braccia " è... unica, bellissima, la tua voce è bellissima... rilassante..."
" Grazie, io non me l'aspettavo..."
" Sai, ti ci vedo in vetta alle classifche mondiali" Sorride " Il frontman Billie Joe Armstrong, il cantate della più famosa band del mondo!"
" Frontman!?" Eslcamo incredulo.
" Certo! Perchè no!?"
" Non avrei le palle per fare il frontman..." Sospiro.
" Se non ce le avessi a quest'ora non saresti qui, ti saresti perso molto prima..."
Sospiro sistemandomi comodo fra le sue braccia " Non sai quante volte sono scivolato ed ho avuto paura di non riuscire più ad alzarmi..."
" Ora ci sono io e non ti capiterà mai più, ti starò talmente attaccato che ti stuferai di me"
Scoppio a ridere " Grazie, ma non mi stuferò mai di te..."
" Ricordati Billie" Dice serio " Il coraggio di un uomo non si misura solo dalle cose che fa, ma da quelle che sopporta. Chi riesce a sopportare la propria vita ha le palle, chi nonostante tutto riesce sempre a sorridere, a trovare una via d'uscita, perchè c'è sempre una via d'uscita, fino a che non sei sottoterra "

 

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Capitolo 21
*** Unexpected ***


Unexpected 
 



Credo di essermi addormentato perchè quando apro gli occhi Jared non c'è, probabilmente se ne sarà andato lasciandomi dormire.
Mi stiracchio osservando fuori dalla finestra. Non so che ore siano, ma fuori è abbastanza scuro. sicuramente Angel sarà tornato.
Esco dalla mia stanza dirigendomi verso la cucina ed è lì che lo trovo, intento a preparare qualcosa di buono.
" buonasera bell'addormentato!" Mi saluta.
" Ciao..." Mormoro stropicciandomi gli occhi " Ho dormito molto?"
" Quando sono arrivato dormivi già"
" E Jared?" Domando.
" Jared?" Ripete " Non so, io non l'ho visto, credevo fosse a casa sua"
" Ah... allora sarà andato via prima" Commento.
" Sicuramente" Mi sorride " Tornerà domattina"
Annuisco poco convinto. L'idea di dover aspettare un intero giorno per vederlo non mi alletta molto, ma sopravviverò.
" Sai, oggi sono andato a casa tua, ho aggiustato la porta" Mi informa.
" Oh grazie!"
" Anche se spero che tu non ci torna li dentro, qui non mi dai fastidio" Aggiunge.
Sorrido " Non posso continuare a vivere sopra le tue spalle... mi troverò un altro lavoro, ma non mi sentirei comunque a posto con la coscienza..."
" Sei come un fratello per me, Billie... davvero, non mi dai fastidio" Insiste.
" Posso farti una domanda??" Cambio discorso.
" Certo"
" Hai famiglia?" Chiedo ingenuamente. Lo vedo fermarsi alcuni istanti, colto alla sprovvista.
" Si" Risponde.
" E dove sta? Hai fratelli? sorelle?" Continuo.
" Sta in una cittadina poco distante da qui... si chiama Berkeley, ed ho anche dei fratelli e delle sorelle... siamo molti in famiglia..."
" E tu cosa sei? Il maggiore?"
Scuote la testa " Ho un fratello più grande, si chiama Alan"
Sorrido amaramente " Sai... anche mio fratello maggiore si chiama Alan"
" Ah si?" Mi domanda sedendosi al tavolo, attratto dalla conversazione.
Annuisco ad occhi bassi " Ho anche un altro fratello, si chiama David...e tre sorelle"
" E dove sono??" Domanda ingenuamente.
Alzo le spalle " Io non li ho mai conosciuti, in realtà. I miei genitori mi hanno lasciato in un orfanotrofio quando ero piccolo e ci sono restato fino a due anni fa, è lì che ho conosciuto Jared... un giorno ho rubato la mia scheda ed ho letto i loro nomi, ma non so nient'altro..."
" Non ti sei mai informato??"
Alzo di nuovo le spalle " A che servirebbe?? Se mi hanno lasciato lì probabilmente non mi volevano, chi mi dice che mi vorranno ora??"
" Chi ti dice che non ti vorranno?"
Sto cominciando ad innervosirmi " Io non voglio conoscerli. Mi hanno lasciato lì! Se proprio fosse importato qualcosa di me ad almeno uno dei miei fratelli sarebbero venuti a cercarmi! Cazzo, sanno dove sono! Ma a quanto pare non importa a nessuno..."
" Non dire così..." Mi dice accarezzandomi una guancia " Sono sicuro che i tuoi genitori ti vogliano molto bene, e sicuramente c'è un motivo se ti hanno abbandonato"
" Non importa..." Mormoro gelido " Io non voglio stare male per loro"
In quel momento, come a terminare quella fastidiosa conversazione, suona il telefono.
Angel si alza e va a rispondere.
Sbuffo. Mi girano i nervi. Sempre quando parlo di loro.
Ho bisogno di un bicchiere d'acqua gelida.
Quando torna Angel,  è pallidissimo.
" Che c'é?" Gli domando. Sembra che abbia visto un fantasma!
" Jared..." Balbetta " Era suo padre, mi ha chiesto se era qui..."



  ATTENZIONE: ho aggiunto più capitoli in una volta

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Capitolo 22
*** Truth ***


 

 

TRUTH

 

 

" Come non è a casa!?" Sbraito stringendomi la testa fra le mani, sono sconvolto " Dov'è allora!? Dov'è?!"
Angel mi ferma per le spalle tentando di calmarmi, ma anche lui è piuttosto scosso.

" Calmati Billie! Calmati! Sicuramente sta bene! Cerchiamo di ragionare!"

Il telefono squilla di nuovo e io corro a rispondere... forse è lui!

" Pronto!?"

Nessuna risposta.

"Pronto!? Jared sei tu!?"
Sento delle grida, mi sembrano le sue. il terrore mi pervade in ogni singolo muscolo.

" Jared!?"
Non gridare, amore mio

Riconosco anche questa di voce "Tu!" Ringhio con tutto l'odio che il mio corpo possiede.

Già. Mi fa piacere che tu mi riconosca così bene.

" Cosa gli hai fatto!? Dove l'hai portato!?"

Shh... mantieni la calma, piccolo. Il tuo fidanzatino sta bene, per ora.

" Io ti ammazzo!"
Ehi, ehi... io ti avevo avvertito, sei tu che disubbidisci.

" Dimmi dove sei, stronzo!"

Calmati e non farmi incazzare... sono, sai il bel vicolo dove abbiamo vivacemente amoreggiato?? Proprio lì.

Sussulto.

Ti avverto. Tu e David, e basta. se vedo anche solo l'ombra di un poliziotto di pure addio al tuo amichetto.

" Sei un stronzo!" Esclamo mentre sento già la linea caduta.

Scivolo a terra gridando e prendo a pugni il pavimento.

" CHI era Billie!? Chi era!?" Esclama Angel tentando di fermarmi.

" Alan..." Singhiozzo " Era Alan, con Jared... dobbiamo andare a casa mia! Dove mi hai trovato! Lui è lì!"

"Andiamo" Mi dice prendendo le chiavi dell'auto.

Quando ferma la macchina faccio per scendere, sento il cuore in gola.

La paura di perdere Jared e superiore al trauma di quel giorno.

Jared. Jared. Jared. Jared... è tutto per me.

" Fermo!" Mi ferma Angel stringendomi il braccio con una forza esagerata, come per riportarmi sulla terra" Vuoi morire!? resta calmo!"

Prendo un lungo respiro mentre scende dalla macchina e lo seguo. Sento l'ansia salire sempre di più, ho paura.

Angel si volta verso di me " Billie?"
Annuisco superandolo e trovandomi in pochi secondi al vicolo. Posso sentire il mio cuore esplodere all'mpazzata nel mio petto.

" Jared!" Esclamo trovandolo li a terra. E' seduto, ma ha il volto insanguinato.

" Billie..." Mormora quasi senza voce.

Mi precipito da lui seguito da Angel.

" Billie..." Continua a chiamarmi mentre esamino il suo corpo, è pieno di ferite, io penso sia grave " Billie... non dovevi venire..." Lui sembra moribondo.

" Non potevo abbandonarti!" Singhiozzo prendendo il suo volto fra le mani. Non può essere vero! E' solo un fottuto incubo.

" Allontanatevi" Ci intima una voce.

" Allontanatevi" Ripete " Se non volete che gli dia il colpo di grazia"

Sento Angel afferrarmi per le spalle e allontanarmi lentamente.

Il mio cuore sta per esplodere, IO sto per esplodere.

" Respira lentamente... con la rabbia non si giunge da nessuna parte..." Mi sussurra all'orecchio. Cerco di ascoltarlo socchiudendo gli occhi e prendendo lunghi fiati.

" Ti rivedi nelle sue vesti, amor mio?" Mi domanda.

Sento un fremito partirmi dalla spina dorsale e attraversarmi tutto il corpo.

" Avevi detto che non gli avresti fatto niente!" Lo accuso.

" Che? Ho detto che non l'avrei ucciso" Mi risponde con un ghigno perverso e diabolico sul volto. è un pazzo. Dovevo capirlo la prima volta che lo vidi " Felice di incontrarti, DAVID" Aggiunge rivolgendosi ad Angel... David? Anche al telefono l'ha chiamato così. perché? " Vedo che sei riuscito a prenderti le tue responsabilità"

Non capisco. Mi volto verso di lui e lo trovo pallidissimo, sta tremando come se avesse visto un fantasma.

" Angel che hai!?" Domando preoccupato avvicinandomi a lui.

" No, no Billie. Il suo nome è David" Chiarisce Alan trattenendo le risate.

" Tu... come..." Balbetta Angel, sembra sfinito, senza fiato. Ha gli occhi ridotti a due fessure cupe puntati in quelli di Alan. Sono confuso.

" David Armstrong, giusto?"

Lo vedo sussultare. Mi allontano di colpo da lui.

D-david Armstrong? Non è possibile. Alan sta giocando con i miei sentimenti, con le mie emozioni, vuole farmi impazzire.

Scoppio a ridere istericamente " Smettila Alan! Cos'è un tentativo disperato di levarmi quell'ultimo barlume di sanità che mi resta!? Mi credi così cretino!? Smettila!?" Esclamo fra le risate.

" Ahah!" Ride anche lui " Non ricorrerei mai a tattiche così stupide e infantili. Piuttosto, perchè non chiedi al tuo amato Angel, o dovrei dire "amato" fratello, o a Jared" Continua " Perchè sai... anche Jared ha qualche piccolo segreto"

Guardo prima Angel e poi Jared. Entrambi mi fissano con uno sguardo dispiaciuto, di scusa... non può essere vero. Perché? Perchè??! Perchè la mia vita deve essere una tale merda! Perchè non posso mai fidarmi di nessuno!?

" è vero!? E' tutto vero!? Tu sei uno di quei fottuti stronzi che mi hanno abbandonato!?" Ringhio in faccia ad Angel dopo essergli volato addosso con tutta la forza che ho in corpo " E tu Jared lo sapevi!? Mi avete pigliato per il culo per tutto questo tempo!?"

Angel si fa sballottare da me. Sconfitto. Vorrei ficcargli un pugno in quella cazzo di faccia. Rovinargliela irrimediabilmente... ma non posso farlo, no. non posso.

Lo spingo via mentre sento letteralmente il mondo crollarmi addosso: posso sentirne il peso sulle spalle.

Mi accascio a terra, sconfitto interiormente... alla fine è riuscito a distruggermi.

Non mi importa più di niente, di nessuno. potrebbe anche ammazzarmi qui con un colpo di pistola dritto alla testa. Forse lo farà, forse mi scoperà di nuovo, chi lo sa??

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Capitolo 23
*** I'll always be in your heart ***


I'LL ALWAYS BE IN YOUR HEART


 

Nelle mie orecchie rimbomba la sua risata, ma la mia mente è altrove.

Anche il mio corpo vorrebbe essere altrove... dimenticare tutto.

D'altronde io stavo bene prima, nella mia insoddisfazione: avevo uno schifo di casa, uno schifo di lavoro e uno schifo di quotidianità. Devo dire che mi manca.

" Billie... " Mi sussurra Alan avvicinandosi a me e sollevandomi il mento " Sei così tenero..." Mi mormora comprimendo con forza le sue labbra sulle mie.

Non oppongo resistenza, a che serve??

" Allontanati Bastardo!" Esclama Angel spingendolo via.

Vedo Alan arretrare con un ghigno perverso sul volto.

" Ho fatto il mio dovere, mi dispiace dovermene già andare..." Sospira.

" Non so se ti conviene chiamare la polizia, forse c'è un bisogno più urgente, sai, mi sono permesso di fargli bere qualcosina di non proprio salutare, non so se intendi..." commentò indicando Jared.
Tutto ciò che Angel può fare è osservare impotente la sua dipartita.

Sento Jared gemere di dolore e subito Angel corre da lui.

" Billie! Vieni qua! Aiutami!" Mi ordina facendomi segno di raggiungerlo.

Come un automa mi alzo e vado verso di lui.

Angel mi ordina di stargli accanto, mentre lui cerca una cabina telefonica.

Jared sembra svenuto, il suo corpo è ricoperto di sangue dalla testa ai piedi, è pallidissimo.

Sento un conato di vomito salirmi fino alla bocca e non resisto.

Quando torno a guardarlo noto che ha gli occhi socchiusi e cerca la mia mano.

" Billie..." Mormora con un filo di voce.

Avvicino la mia mano tremante alla sua e immediatamente la stringe. Io mi sento sgretolare improvvisamente. Tutto il rancore si è dissolto e in me si sta insinuando la paura di perderlo. Stringo la presa.

" Ho freddo Billie..." Balbetta sconnessamente e io mi siedo accanto a lui, scaldandolo fra le mie braccia.

Sento il suo corpo sussultare e un grumo scuro esce dalla sua bocca.

Non devo piangere.

" è tutto a posto, Jared... andrà tutto bene..." Mormoro più a me stesso che a lui... anche se so che non va tutto bene. Non va un cazzo bene.

" Mi dispiace, Billie..." Mormora " Ma non potevo dirti che Angel era tuo fratello"

Sussulto. Fratello. Angel.

" Non devi essere arrabbiato con lui, ti prego... " Continua ignorando il dolore " Non immagini quanto ti vuole bene..."

" Non sforzarti..." Sussurro cercando di non fargli capire che sto piangendo.

" Promettimi che lo perdonerai, ti prego... promettimelo" Si agita voltandosi e cercando il mio sguardo. Lo vedo sussultare quando lo trova. Uno sguardo pieno di pura disperazione. Annuisco abbassandolo immediatamente.

" Non sforzarti..." Riesco solo a mormorare, quando vomita di nuovo a terra.

" Non piangere, piccolo mio..."

Resto in silenzio.

" Billie... Lo sai che ti amerò sempre..."
"Non morirai!" Sbotto fra le lacrime, mentendo a me stesso " Hai detto che mi saresti sempre restato accanto, non puoi morire ora!"

Jared mi sorride ormai rassegnato... è così calmo...

Alza una mano e mi accarezza dolcemente il volto " Baciami... ti prego..." Mi sussurra.

Poggio lentamente le labbra sulle sue. Il nostro bacio non è travolgente, carico di passione. E' un bacio stanco, sofferto, pieno di amarezza... di ricordi.

Mi sembra di essere tornato piccolo. Alle volte che Jared veniva nel mio letto perchè non riuscivo a dormire; a quelle che ero triste, e riusciva sempre a trovare il modo di tirarmi su; tutte le ore spese ad insegnarmi qualche accordo sulla chitarra; le Domeniche... quando ci nascondevamo in soffitta per non andare a Messa, perchè secondo lui erano tutte balle. E poi la mia festa dei dodici anni... la prima volta che lo baciai, che capii di essere innamorato di lui.

Jared aveva reso felice la mia infanzia, era il mio punto di riferimento.

Ed ora che era tornato se ne sta andando così.

Quando mi allontano noto che le sue guance ora sono rigate di lacrime. Lacrime silenziose e dure.

" Grazie..." Mi sussurra poggiando il capo contro il mio collo " Grazie di tutto..."

" Ti prego, Jared... me l'avevi promesso..." Singhiozzo come un bambino " Io sono perso senza di te..."

" Mi ostino a trattarti come un bambino, ora sei un ragazzo..." Mormora " Mi sono perso il periodo fondamentale della tua vita... ma anche se morirò" Quelle parole sono come lame affilate " Non smetterò di starti accanto... sai, io credo in Dio... o almeno, in quel Dio che mi permette di starti accanto..."

Sorrido " Stai dicendo cose senza senso..."

" Per me ce l'hanno un senso"

Lo sento irrigidirsi e vomita di nuovo. " Credo sia la fine... Billie..." Mormora stringendo forte la mia mano. Per l'ultima volta.

Lo abbraccio forte. Ormai non posso fare altro.

" It's somenthing umpredictable... but.. in the end is right..."

Sussulto. Jared sta cantando la mia canzone. La canzone che avevo scritto per lui.

" I hope... you had the time of....

your... life..."

Ed in un sospiro sento la sua mano scivolare via dal mio volto e i suoi occhi spegnersi, per non accendersi mai più.


- - - - - - - - - -  - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -  - --
Ciao!
Sono tornata con 2 capitoli. Sono i capitoli centrali della storia e fanno arte degli ultimi :,(
Dato che siamo quasi alla fine mi piacerebbe sapere dalle persone che hanno seguito questa storia se gli sia piaciuta fino ad ora... se no faccio che lasciarla così senza svelare il finale u.u
Bye
 

 

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