Obscure [ Blood, Baby & Sacrifice ]

di AintAfraidToDie
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo Uno ***
Capitolo 2: *** Capitolo Due ***
Capitolo 3: *** Capitolo Tre ***
Capitolo 4: *** Capitolo Quattro ***



Capitolo 1
*** Capitolo Uno ***


Titolo: Obscure[Blood, Bay & Sacrifice]
Autore: AintAfraidToDie
Raiting: Arancione
Pairing: DaixKyo
Avvertimenti: Slash, Yaoi
Disclaimer: Kyo e i Dir en Grey appartengono a se stessi(sigh!)
Riassunto: Oscurità. [Solo questo sembra esserci.] E se si potesse trovare una luce?
[Si scoprirebbe che essa è ancora più oscura delle tenebre.]

Obscure
[Blood, Baby & Sacrifice]



Capitolo Uno

Oscurità. Oscurità. Oscurità.

Fottere tutto, e naufragare.

Non è forse quello che vorrei fare?

Tenebre. Tenebre. Tenebre.

[Sono solo.]


Apro di scatto gli occhi, con un leggero fastidio alle palpebre. Una forte luce mi colpisce subito l’iride, facendomi di nuovo involontariamente chiudere a riccio su me stesso.
Dopo un lieve momento di smarrimento, distruggo cautamente il mio immaginario scudo e cerco di capire dove sono, facendo anche un po’ di mente locale.

Riconosco subito la stanza come il retro della sala prove.

Cazzo. Mi sono addormentato. Di nuovo.

Tiro un grosso respiro, richiudendo scocciato gli occhi.

Mi stupisco di me stesso.
Ogni giorno che passa la mia sensibilità nei confronti del resto del mondo scema e mi rimane sempre più difficile aprire gli occhi la mattina.

La cosa che mi riesce meglio in questo periodo è sicuramente dormire. Sono fermamente convinto che prima o poi non riuscirò più a alzarmi e privarmi del tepore del mio soffice letto.

Ma io non voglio dormire. Non più. Non adesso.

[Quand’è che è cominciato tutto questo?]

Mi sto pian piano auto convincendo di essere affetto da un mio immaginario male di vivere.

O forse sono semplicemente pazzo.


- Un invasato… - sussurro, fra me e me.


Una fitta alla nuca mi fa distogliere dal flusso di coscienza della mia mente. Ah, non mi fa di certo bene fare simili pensieri appena sveglio.

Già, appena sveglio. Ma che cavolo ci facevo addormentato nel retro della sala prove?!

Sposto lo sguardo sulla mia mano destra; una sigaretta quasi del tutto consumata se ne sta in bilico tra le mie dita.
Sbuffo rumorosamente, maledicendomi.

Una sigaretta sprecata.

La porto con lenti movimenti alla mia bocca, creando una collisione tra lei e il mio anellino d’acciaio al labbro inferiore, per poi dare un’ultima inspirata.
Dopo averlo fatto circolare bene nei miei polmoni, rilascio fuori dalla mia bocca un po’ di amaro fumo.
Sospiro, estasiato.

Sono proprio un fottuto nicotina-dipendente.

Con movimenti cauti mi porto davanti agli occhi la sigaretta ormai quasi del tutto finita, studiandola. La faccio rotolare lentamente sul palmo della mia mano, sporcando di cenere la mia candida pelle. Sorrido inconsciamente, prima di prenderla per il filtro e schiacciarla sulla pelle vicino al mio polso.

Fottuto masochista, anche.

Comincio a disegnare irrazionali cerchi concentrici sulla mia pelle, guidando la sigaretta con movimenti secchi e allo stesso tempo rilassati. La pelle comincia a bruciarsi.

C’è puzzo di fumo, qui.

Continuo a cospargere di cenere la mia cute.

- Sei l’unico essere umano che io conosca che riesca a bruciarsi il polso con un’aria così innocente. –

Una voce cristallina.

Giro la mia testa in direzione di essa.

Un sorriso.

[Quand’è che è cominciato tutto questo?]



Note:

Bene! Dopo tanto tempo potete finalmente leggere sugli schermi dei vostri pc la mia seconda longfic sui Dir en grey[anche se è più giusto parlare su Dai&KyoXD]
Ho messo pochissimo a scriverla, ma devo dire che non mi convinceva affatto[e alcune parti non mi convincono ancora]. Lo stile di narrazione mi sembra alquanto cambiato, anche a voi pare così? Ditemi cosa ne pensate, perché ci tengo molto e necessito di commenti in questo periodoXD!
A presto, con il prossimo capitolo

Baci;

AintAfraidToDie

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Capitolo 2
*** Capitolo Due ***


Titolo: Obscure
Autore: AintAfraidToDie
Raiting: Arancione
Pairing: DaixKyo
Avvertimenti: Slash, Yaoi
Disclaimer: Kyo e i Dir en Grey appartengono a se stessi(sigh!)
Riassunto: Oscurità. [Solo questo sembra esserci.] E se si potesse trovare una luce?
[Si scoprirebbe che essa è ancora più oscura delle tenebre.]

Obscure
[Blood, Baby & Sacrifice]


Capitolo Due


Oscurità. Oscurità. Oscurità.

Tenebre. Tenebre. Tenebre.

[Ma, stanotte, non sono solo.]

Buio. Quello che sento è solo la sua lingua che sinuosamente traccia linee immaginarie dentro il mio palato. Mi bacia ancora; piccoli tocchi di bocche, l’unione delle nostre desiderose labbra. Mi stuzzica diligentemente il piercing al labbro, per poi passare a torturare con i denti quello al sopracciglio.
- Mi fai male… - sussurro, senza respiro. – Continua… -
Solo ansimi. Nel buio.

Ora il suo corpo è sopra il mio. Mi ha strattonato con movimenti decisi, per poi scaraventarmi con non poca forza sul letto. Perché oppormi?
Sento il suo desiderio, il desiderio di me, incastrato dolorosamente nei suoi jeans attillati.
- Uhm… - soffoco un mugolio, mentre comincia a sbottonarmi la camicia nera - Daisuke… -
Lui alza un attimo la testa del mio petto. E sorride.

Quand’è cominciato tutto questo?

[Apro di scatto gli occhi.]

- Sei l’unico essere umano che io conosca che riesca a bruciarsi il polso con un’aria così innocente. –
Mi guarda; è in piedi, appoggiato con la schiena alla stipite della porta. I gomiti magri tesi, il ventre piatto che sfugge leggermente alla copertura della t-shirt asimmetrica bianca e nera.
Mi si avvicina un po’; la bocca sottile contratta in una smorfia divertita e i capelli rossi che gli ricadono disordinati sulla faccia.

Arrossisco, ricordando. Anche se non voglio.

Dimenticare, ecco cosa devo fare. Semplicemente.

Il suo sguardo si posa prima su di me, poi sulla sigaretta che abilmente mi sono spento sul polso.
- Terra chiama Tooru-chan. Ci sei? Rispondi? – esclama, muovendo la mano destra a mo’ di saluto.
In un attimo mi distoglie dai miei pensieri. Sbarro gli occhi, sorpreso, come se mi fossi ancora svegliato da un sonno durato cent’anni. Con uno scatto fulmineo butto sul pavimento la cicca ormai devastata e mi copro l'arto con la lunga manica della maglia di cotone a righe nere e rosse che indosso.
Poi sposto subito lo sguardo verso i miei enormi anfibi neri, facendo finta di niente. Lui mi guarda, interrogativo.
- Come se non ti avessi visto. A volte riesci a sorprendermi ancora, lo ammetto. – sbuffa piano, avvicinandosi con passi lenti e coordinati.
Sospiro, tenendo stretta la mano intorno al mio minuto braccio.
Lui si siede vicino a me, tirando fuori dalla tasca dei suoi pantaloni un pacchetto di Marlboro rosse.
- Vuoi? – sussurra, porgendomi una sigaretta. Scuoto la testa vigorosamente, tenendo sempre gli occhi bassi.
- Uh, okay. – si mette alla bocca la cicca che mi aveva offerto - Oggi sei veramente di poche parole. –

Dimenticare, già. Non è molto difficile, in fondo.

Deglutisco forte, mentre il mio sguardo rimane incatenato alle mattonelle e continuo a torturami il polso con forti tocchi di polpastrelli sulle bruciature più profonde.

Perché non sento dolore? Perché?

- Ti fa male? – sbuffa, all’improvviso.
Sobbalzo nella sedia, spostando timidamente lo sguardo verso di lui. - Eh? – sussurro, appena.

Dov’è finita tutta la mia solita sfacciataggine?

Dov’è finito il mio coraggio?

…dove sono finito?

- La bruciatura, intendo. – precisa, portando i suoi occhi dritti nei miei, mentre intanto tira una lunga boccata di nicotina, per poi espirare tutto in un piccolo soffio.
Non sposto lo sguardo.

Dimenticare. Magari fosse così facile.

- No. Non provo niente. – rispondo secco, cambiando repentinamente tono della voce. Con lenti movimenti mi alzo in piedi, appostandomi con la schiena a contatto con il muro gelido della piccola stanza. Allontanandomi da lui.

Mi lancia un’occhiata obliqua.
- Okay, calmati Kyo. Non ti arrabbiare. – fa un altro tiro alla sigaretta, socchiudendo appena gli occhi.
Si abbandona sciattamente sulla sedia sospirando, per poi tirarsi i capelli indietro con la mano libera in un gesto di stizza.
- Non sono arrabbiato. – replico, innervosendomi.
Comincio ad aumentare la presa sul polso. Muovo con gesti coordinati le unghie sulla stoffa, pigiando verso la pelle e scavando sulle bolle provocate dalla bruciatura.
Lui intanto riapre gli occhi, per poi tirarsi faticosamente in piedi.
- Sembrerebbe, invece. – sussurra, sbadigliando - Ma non m’impiccio, non ti preoccupare. –
- Non è vero. - m’impunto, io.

No. Non è per niente vero.

Fa uno sbuffo esasperato.
- Okay, va bene, hai ragione te. Dio, sei peggio di un bambino, certe volte. – sorride maligno, avvicinando la sua bocca al mio orecchio - Anzi, sei un bambino! Un tenero bambino kawaii. Vero, piccolo Tooru-chan? –
Lo guardo sbigottito, arrossendo involontariamente di fronte alle sue sottili labbra troppo vicine al mio orecchio. Il mio battito cardiaco aumenta, il mio viso va in fiamme.

Tum-tum, tum-tum. Fottuto cuore.

Lui comincia a ridere convulsamente.

Il sorriso. Il suo sorriso. Come dimenticare?


- Daisuke? – sussurro fiocamente.
La sua risata si stoppa un attimo. Mi guarda, tornando per un momento serio. Incateno i miei occhi ai suoi color nocciola, dove riesco distintamente a scorgere il mio riflesso.

I più belli, tra gli specchi.

- Si? – mugugna, con una voce un po’ roca dovuta al riso.
Mi si avvicina. Ancora.

Smettila.

- Taci. – sussurro, per poi dar vita ad un sorriso forzato.

E lui non sembra accorgersene.

Dimenticare, si. Questi sentimenti sono tossici.
[Un sogno, è pur sempre un sogno.]


Note:

Allora, che dire? Personalmente questo capitolo è il mio preferito di tutta la longfic… non so perché, ma questo Kyo dal carattere incomprensibile mi piace assai*ççç*. Ora passo alle recensioni, che anche se poche, mi hanno fatto molto piacere.

ShinyaChan: Ciau; prima di tutto premetto che sono stata felicissima del fatto che tu abbia commentato anche la mia OneShot “Trickster”. Ammiro molto il tuo modo di scrivere, ammiro te come autrice. Anche se hai pubblicato solo due storie sono veramente stupende, quindi mi ha fatto molto piacere ricevere così tanti bei complimenti*me non li meritaXD* da te. Poetessa*ççç*? Davvero ti è piaciuto così tanto? Mi vuoi fare arrossire^^. No, sei davvero carinissima. Grazie mille; spero che questo capitolo non ti abbia delusa. Baciuz & Abbracci

DarkRose86: Tesoooooo! Te non manchi mai, eh? Ihihi, ne sono felice, te sei la mia “lettrice di fiducia”XD. Dai, torniamo serie. Allora, sono contentissima ti sia piaciuta. In realtà, come già detto, a me non mi convince più di tanto, però mi fa molto piacere che invece a te garbi. Davvero, come farei senza la tua opinione? Sarei persa^^. Spero che anche questo capitolo ti piaccia, ti lovvo infinitamente! Baciuz & Abbracci anche a te

Ringrazio anche tutti quelli che l’hanno messa tra i preferiti cioè:

1) DarkRose86
2) Hana_Shiori
3) Isult
4) ShinyaChan

E anche chi ha letto e recensito le mie due OneShot “ I Was So Blind” & “ Voice”. Un saluto speciale a BlackAngel: anch'io ho fatto caso alle nostre quasi uguali recensioni, ihih. La pensiamo alla stessa maniera, zizi^^. Bacioni anche a te.
Grazie mille a tutti!


Baci, a presto


AintAfraidToDie

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Capitolo 3
*** Capitolo Tre ***



Titolo: Obscure
Autore: AintAfraidToDie
Raiting: Arancione
Pairing: DaixKyo
Avvertimenti: Slash, Yaoi
Disclaimer: Kyo e i Dir en Grey appartengono a se stessi(sigh!)
Riassunto: Oscurità. [Solo questo sembra esserci.] E se si potesse trovare una luce?
[Si scoprirebbe che essa è ancora più oscura delle tenebre.]

Obscure
[Blood, Baby & Sacrifice]


Capitolo Tre

Spingo con forza il taglierino nella carne e il petto mi sobbalza lievemente. Fermo un attimo le spinte della lama, con l’intenzione di far abituare il mio fisico all’intrusione.

Il respiro mi si contrae, i muscoli si tendono.
La mia fronte comincia a sudare.

Niente da fare. Dovrò agire senza il consenso del mio corpo.


Mi posiziono meglio a sedere, accostandomi con più forza alle mattonelle gelate di marmo del mio bagno. Pigio in profondità la lama sul petto, per poi indirizzarla in verticale, formando inconsciamente la lettera D.
Continuo a scavare per un po’, soffocando a stento i gemiti. Ripasso più volte il taglio, continuando ad allargare i bordi con la lama. Poi la estraggo, ansimando. Il sangue, liberato da ogni costrizione, comincia a scorrere velocemente verso il mio ventre.

Sono patetico.

Sul mio volto compare una smorfia di disgusto, mentre guardo nauseato il piccolo squarcio sul mio petto. Soffoco un singhiozzo.

Perché ormai lo so, ne sono consapevole.

Dimenticare sembra essere troppo difficile per una persona orribile come me.

Tossico. Si, tutto questo è sempre stato tossico.

Fin da quella notte. Fin da quando l’ ho sognato per la prima volta. Ed ora, involontariamente, ne sono divenuto dipendente. Ma che colpa ne ho io?

Sono solo un folle, che ha paura persino di se stesso.
Vigliacco. Null’altro.


*


Notte.

Notte profonda.

Notte scura.

Tenebre.

Oscurità.

[Ci sarà mai una luce, in tutto questo?]


Piccole e minuscole illuminazioni si dissolvono davanti ai miei occhi.
Lampioni, schermi giganti, le insegne dei negozi e dei bar. Le solite luci di Tokyo. Tutto si muove velocemente, aldilà di questo vetro.

E non vedo.

Non riesco a vedere nulla.

Solo piccole stelle luminose apparse dal nulla, che con grande velocità scompaiono. E poi c’è il buio.

Tanto buio.

- Eh? E poi che ti ha detto, Yoshiki? – esclama, soffocando una mezza risata. L’altro gli rivolge un sorriso sarcastico, mentre Daisuke continua a ridacchiare sul volante.

Voce allegra e serena.

Come ieri. Come oggi. Come domani.

[Come sempre.]

- Nulla, lo sai com’è fatto. È un tipo così, cioè, ti dice le cose e poi non ti spiega niente… - sussurra, con una nota di tristezza nella voce. Daisuke sospira, mettendogli una mano sulla testa e scompigliando la capigliatura perfetta di Shinya.
- Die! – protesta a mezza voce, scansandosi.

Daisuke comincia di nuovo a ridere.
- Eddai, Shin-chan, non te la prendere… –


Li osservo, comodamente seduto nel sedile posteriore di questa minuscola auto.Continuano a parlare, a stuzzicarsi, a prendersi in giro. Ridere, ridere, ridere. Per loro è così facile.

E sì, mi sembra che siano in un mondo tutto loro.
Un mondo dove ogni cosa viene riassunta in complicità, sorrisi e amore. Un mondo dove il mio accesso è vietato.

E mi sento di troppo. E mi sento inutile.

Come se fossi soltanto un soprammobile senza vita da esibire, che semplicemente orna la loro automobile. Non parlo, non osservo, non vivo. Ma perché mi sembra che non ci sia spazio per me, tra di loro?

Deglutisco forte, ma loro sembrano non avermi sentito.

Che cos’è questa stretta al petto? Vorrei poter urlare.

Continuo a guardarli; un conato di vomito si affaccia nella mia faringe. Porto la mia mano alla bocca e mi massaggio un po’ la gola, cercando di trattenere la nausea.

Vi prego. Smettetela.

Distolgo lo sguardo.

- Le luci. Guarda le luci. – sussurro, con un tono di voce quasi impercettibile.

Ma in  fondo non c’è niente di male, nell’essere amici.

Semplicemente amici. Nulla di più.

Porto la mia mano al polso e comincio a premere; gratto, pigio e con le mie unghie lunghe taglio.
E la nausea si stoppa, la stretta al petto si affievolisce.

È l’unica cosa che riesca a portarmi un po’ di sollievo.

Riesco solo a farmi del male.

Sono caduto proprio in basso.

[Shinya è meglio di me.]


- E tu, Kyo, cosa consigli alla nostra principessa innamorata? –



Note:

Ciau a tutti^^. Bene, eccoci arrivati al penultimo capitolo.
Il prossimo sarà il “gran finale”XD.
Si, lo so, come longfic è molto, ma molto, corta.
Ma la prossima che pubblicherò lo sarà ancora di più*si fa pubblicità*[solo due capitoli*si può chiamare longfic?*].
Non ho molto tempo per rispondere alle recensioni, che seppur poche mi hanno fatto tantissimo piacere^^. Ringrazio quindi DarkRose86[teso, finalmente Mercoledì ci rivediamo!]; BlackAngel & Botsuraku.
Solo un appunto per BlackAngel: cara, io mi sento troppo affine con teXD! Le tue recensioni sono davvero una delizia da leggere. Avrei davvero voglia di parlarti^^. Ce l’hai msn?

Baci & Abbracci a Tutti,



AintAfraidToDie

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Capitolo 4
*** Capitolo Quattro ***


Titolo: Obscure
Autore: AintAfraidToDie
Raiting: Arancione
Pairing: DaixKyo
Avvertimenti: Slash, Yaoi
Disclaimer: Kyo e i Dir en Grey appartengono a se stessi(sigh!)
Riassunto: Oscurità. [Solo questo sembra esserci.] E se si potesse trovare una luce?
[Si scoprirebbe che essa è ancora più oscura delle tenebre.]

Obscure
[Blood, Baby & Sacrifice]

Capitolo Quattro

- Uh? – esclamo, alquanto disiorentato.
Die sorride guardandomi dallo specchietto retrovisore, molto probabilmente divertito dalla mia espressione confusa.

Shinya sospira, cominciando a torturarsi le mani.

- Okay, non ha seguito il discorso. Visto, Dai? Ora smettila. – sbuffa, cercando di nascondere una nota di arrabbiatura nella voce.
- No dai, Shin. Non ci vuol niente a ricapitolare tutto. – soffoca una risatina sarcastica per poi ricominciare a guardarmi di sottecchi dallo specchietto, mandando ogni qual volta delle occhiate alla strada. Shinya si abbandona al sedile.
- Ti prego. Ti ho detto di star zitto, no? Fallo e basta. –
- Eddai Shin-chaaaaan … -
- No… - sbuffa abbassando velocemente il tono della voce, puntando gli occhi verso i suoi piedi – Sono affari miei. Ti prego, Dai.
Daisuke sposta lo sguardo su Shinya, che intanto è arrossito vistosamente. Gli tira una pacca scherzosa sulle esili spalle, per poi riportare tutta la sua attenzione sul volante.

- Okay, la smetto. Hai ragione. –

E sorride. Ancora. A lui.

[Basta. Ti scongiuro.]

Abbasso la testa, artigliando con forza la rivestitura del sedile e la pelle del mio braccio. Mi porto di nuovo la mano alla bocca avvertendo la presenza di un altro immaginario conato; sento la mia fronte sudare, il cuore che sembra volermi scappare dalla cassa toracica.

Tutto ciò è assurdo.

Non ce la faccio più.

Mi estraneo da loro, da questa auto e da questo mondo fin quando il motore della macchina non cessa di far rumore e si ferma.

Riporto finalmente il mio sguardo davanti.

- Beh, allora a domani. - Shinya mi guarda un attimo, abbassando in poco tempo - subito - lo sguardo. Mi accenna un timido saluto con la testa, prima di chiudere con uno scatto la portiera alquanto rovinata dell’auto.  

- Scusalo…– sussurra Die, sospirando – E vieni davanti, dai. -
Annuisco appena, per poi uscire dall’auto con lenti movimenti e portare le mie stanche membra sul sedile davanti. Mi accomodo sulla poltroncina color ambra nello stesso istante in cui Daisuke mette in moto e ripartiamo. Lo guardo in viso un attimo, spostando poi la mia attenzione sulle sue mani impegnate abilmente al volante.
- Lo sai perché oggi Toshiya non ti ha potuto portare a casa? – dice all'improvviso, quasi divertito.

Io sobbalzo per l’ennesima volta, prendendo un grosso respiro.
- No, perché?
Sorride un pò, coprendosi appena la bocca con una mano.
- Non ci crederai mai…ma è andato a casa di Kaoru. –
Lo guardo.
- A casa di Kaoru… - mugugno, senza realmente capire - In che senso a casa di Kaoru? – continuo poi, molto titubante.
Mi lancia un’occhiata perplessa, aggrottando le sopracciglia.
- Kyo, senza offesa, ma certe volte mi chiedo se tu ci sei o ci fai! Dai, loro due da soli… a casa di Kaoru… - mi osserva con un sorrisetto malizioso, mentre io di rimando continuo a guardarlo, interrogativo. Assume un’espressione esasperata.
- Casa di Kaoru uguale letto, letto uguale scopata, scopata uguale loro due stanno insieme…cioè, non necessariamente, ma in questo caso sì…comunque hai capito adesso, o ti devo fare il disegnino?! – Arrossisco vistosamente in volto. Totchi e Kao…?
- Oh mio Dio. – riesco solo a dire, prima di scoppiare a ridere di fronte all’assurdità e comicità della cosa.
Mi blocco subito dopo. Cos’ho appena fatto…?

Ho riso. Una risata vera.

Mi porto le mani al volto, deglutendo. Lui smette all’istante di ridere, guardandomi preoccupato.
- Kyo? Che hai? – sussurra, portando una sua mano al mio volto e tirando via i miei palmi dalla mia faccia. Lo guardo, serio.
- Ho appena riso. – sussurro.
Tira un sospiro di sollievo.
- Beh, l’ hai fatto tante volte. – dice, allontanandosi un po’.
M’incupisco.

Allora lui non si è mai accorto che quei sorrisi erano falsi?

- No. Questa volta ho riso. Ho veramente riso. Ho riso con te. – ribatto, alterato.

Allora lui non mi ha mai nemmeno un po’ capito?

- Kyo, non credo che questa fosse stata la tua prima risata. È una cosa impossibile, non ha né capo, né coda. – sbuffa, e intanto mi chiedo se sia realmente scherno ciò che sento nella sua voce.

Allora lui non mi ha mai nemmeno un po’ amato?

Illuso. Null’altro.

[L’amore, infondo, è la più buia delle tenebre.]


- Ferma questa macchina. – sussurro, piano.
E do per scontato che lui non capirà.
Perché la mia voce è così flebile che quasi anch’io non la odo.

- Eh? –
- Ferma questa macchina. – alzo un po’ il tono della voce.

Voglio andarmene. Chiudere gli occhi, spegnere il cervello, e semplicemente andarmene.
Via da qui, via da questo mondo. Via da tutto ciò che lui è.

Aprire la portiera. Buttarmi di sotto dalla macchina in corsa.

Questa sembra ora la via più semplice da prendere.

[Ma non voglio che l’ultima immagine che lui abbia di me sia quella della mia testa maciullata sull’asfalto.]

- Kyo, spero tu stia scherzando. – borbotta, con una punta di sarcasmo evidente.

Lo osservo. Sta ridendo.

Ride di me.

- Ti ho detto fermare questa macchina, cazzo! – urlo, facendo distruggendo del tutto la sua risata.

Già. Estendo le mie corde vocali ed urlo.

E sembra essere l’unico modo con cui io possa essere ascoltato.

Lui sposta subito lo sguardo dalla strada su di me, facendo quasi sbandare la macchina.

[L’amore è un baratro, dal quale non si può uscire.]


- Kyo, cazzo! Che diavolo urli, Dio! – impreca, riprendendo il controllo del veicolo.

Ora non ride più.

- Tu pensi che io sia pazzo, vero? Cazzo, sei come tutti gli altri! Sei come tutti gli altri! – sbraito, alzando sempre di più il tono della voce; raschio la mia gola con gli urli, mentre dai miei occhi cominciano già ad uscire piccole gocce d’acqua salata.

Sto piangendo.

Sempre più patetico.

- Kyo, che cavolo…- sbotta, cercando di fermare la mia furia.

M’infiammo ancora di più.

Mi libero vomitandogli addosso le mie pene.

- Zitto! Non la voglio sentire, la tua voce, Daisuke! Stai zitto! – dico, dimenandomi nel sedile.

Non riesco a stare fermo.

- Ti ascolto, cazzo, ma smetti di urlare. – continua, cercando di rimanere calmo e di tenere il controllo dell’auto.
Mi zittisco un attimo, di fronte allo sguardo che mi manda. I suoi occhi sbarrati lampeggiano nella mia direzione mentre muove velocemente gli arti sul volante.

Lo sto facendo preoccupare.

Se pensa davvero che io sia pazzo, come posso biasimarlo?

Mi calmo improvvisamente. La mia furia si arresta alla stessa velocità con cui è iniziata. Scoppio a singhiozzare dopo qualche secondo, il mio volto è però già  ricoperto da vari corsi d’acqua.
Mi copro il viso con le mani, nell’intento di nascondermi da lui.

Ho paura.

Mi guarda sospirando, accostando la macchina al lato della strada e avvicinandomisi cautamente, attento a non ricevere altri attacchi di nessun tipo.
- Tutto a posto? – mi accarezza la testa con lenti movimenti, soffici tocchi di mano. Io continuo a piangere.
- Scusa. – soffoco tra i singhiozzi.
- Non ti preoccupare. Ora pensa solo a calmarti. – sussurra, arricciandomi ciocche di capelli biondi. Mi tira lievemente a sé, facendomi appoggiare con il viso sul suo petto, mentre le mie lacrime cominciano a bagnare la sua maglietta bianca.
Aspiro avidamente il suo profumo; le sue braccia vanno a circondarmi la schiena e a stringermi in un dolce abbraccio.

Mi sembra di morire.

- Dai. – sospiro piano.
- Si? – risponde appena, continuando a coccolarmi tra le sue braccia.
- Penso d’amarti. –
Si zittisce.
- Ne parliamo domani, va bene? – sussurra, con un tono di voce caldo e accogliente.
- Va bene. –

Se questo è un altro sogno, non svegliatemi.

[L’amore è un sogno, senza colori.]



Owari



Note:

Ed eccomi qua, a scrivere le note finali di questa mia piccola LongFic che ha raggiunto la sua fine.
E, come sempre, non riesco a fermare i lacrimoni che si affacciano prepotentemente ai miei occhi.
Ma che ci posso fare, se finire una fiction mi mette sempre tristezza?
Anche a questa, ci sono legata. Non particolarmente, perché non mi soddisfa più di tanto, ma come in ogni mio scritto qui dentro c’è una parte di me.
Beh, come fan fiction devo dire è alquanto strana. Soprattutto il finale, vero?
Ma era questo, il mio intento. Creare qualcosa, che non avesse veramente una fine, o che perlomeno non facesse intendere una fine.
Bene, questo finale lo potete pensare come volete voi. U n lieto fine, un rifiuto di Daisuke.
Vi ho lasciato tutta la libertà che volete^___^.


Spero che voi l’abbiate gradita, davvero^___^.
Ringrazio infinitamente: BlackAngel[cara, non riesco mai a beccarti su msn, ehç___ç?]; DarkRose86[teso, grazie per tutto quello che fai per me, ti lovvo da morire!]; ShinyaChan & Botsuraku per le recensioni e per il loro appoggio^___^. Grazie mille!
Che ne direste di fare un piccolo sforzo e di lasciarmi una recensione a questo ultimo capitolo?
Per favoreee*occhioni dolci*.

Baci, alla prossima


AintAfraidToDie

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