Il ritorno di Cappuccetto Blu

di Eldest93
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L' incontro ***
Capitolo 2: *** Pericolosa infatuazione ***
Capitolo 3: *** L' esilio ***
Capitolo 4: *** Vita selvaggia ***
Capitolo 5: *** La morte di Cappuccetto Blu ***
Capitolo 6: *** Cappuccetto Rosso ***
Capitolo 7: *** Il ritorno di Cappuccetto Blu ***



Capitolo 1
*** L' incontro ***


Era una bella giornata di sole quando Niccolò si inoltrò nella foresta, doveva solo raccogliere un po' di legna e poi tornare al villaggio, un compito molto semplice, ma che si sarebbe rivelato più difficile del previsto.
Niccolò non voleva tagliare gli alberi, quindi si limitava a raccogliere i rami più grossi che trovava a terra.
Stava guardando per la legna, quando vide una mantellina blu a terra probabilmente abbandonata.
Non la sollevò, ma si limitò ad annusarla. Subito un odore di morte avvolse le narici del ragazzo, che si guardò attorno e notò che altri indumenti erano disposti a formare una scia che portava ad un laghetto.
Niccolò seguì guardingo la scia, raggiunse il laghetto e la vide.
La più bella ragazza che avesse mai visto in vita sua, era intenta a farsi il bagno e gli dava la schiena.
Niccolò sapeva bene che non doveva farsi vedere, così sfruttando la propria leggerezza angelica, si portò sui rami di un albero e, di ramo in ramo, si allontanò dal laghetto.
Poco dopo, la ragazza prese i propri vestiti e, dopo averli rimessi, fiutò l' aria e si accorse dell' odore di Niccolò. 
La  fanciulla aprì leggermente la bocca, scoprendo i canini da vampiro, pensando al pasto che avrebbe avuto, e si lanciò all' inseguimento di Niccolò.
Il ragazzo nel frattempo continuava a cercare di ritrovare la strada per uscire dalla foresta, senza scendere a terra, ma ben presto si rese conto di essersi perso.
Quando Niccolò stava per arrendersi e scendere a terra,quando la vampira raggiunse l' albero sul quale si trovava il ragazzo ed alzò lo sguardo.
Per fortuna il ragazzo si era appena spostato su un altro ramo, fuori dal campo visivo della vampira.
Lei capì dove doveva cercare, si portò sul ramo dove poco prima c' era Niccolò e lo individuò.
Il ragazzo si spostò di ramo in ramo fino a quando non decise di scendere, ma non sapeva di trovarsi in un territorio non troppo sicuro.
Niccolò tirò un sospiro di sollievo quando vide la vampira soffiargli contro ed andarsene, ma si bloccò quando la voce di un' altra ragazza gli chiese:"Chi sei?"
Niccolò si voltò piano piano e vide la ragazza che gli aveva parlato.
Era una ragazza della sua etá alta e carina, ma soprattutto con un carattere strano.
Il ragazzo rispose:"Mi chiamo Niccolò e penso di essermi perso nella foresta..... grazie per avermi salvato da quella vampira...."
"Isidore, mi chiamo così" disse la ragazza evidentemente attratta da Niccolò,"Vieni, ti presento al.... alla mia famiglia!"
Dicendo ciò, la ragazza prese Niccolò e lo obbligò a seguirla fino ad un villaggio di tende, dove molte ragazze lo fissarono in modo provocante.
"Sicura che questa sia la tua famiglia?...." chiese Niccolò un po' preoccupato.
Un uomo disse:"Ben tornata figlia mia! Cosa hai trovato nella foresta?......Beh, vedo che inizi ad avere istinti riproduttivi piccola mia!"
Il villaggio ad una voce gridò:"Evviva!" 
L' uomo riprese:"Beh dovremo lavorarci un po' su questo qui, ma penso che potrà andare bene!.......Devi trasformarlo prima! Così sarà uno di noi!"
Niccolò, alquanto preoccupato, disse:"Cosa!!! Aspettate! Nessuno trasforma nessuno, nessuno sposa nessuno! Io devo tornare al mio villaggio, chiaro?"
L' uomo, che a quanto pareva era il capovillaggio, disse:"Alla prossima luna piena vi sposerete, e sarà anche meglio, perché avrete anche la luna di miele. Hahaha!"
Niccolò tentò la fuga, ma fu subito fermato da Isidore, che disse:"Non puoi andartene prima delle nostre nozze, perchè potresti incappare in una di quelle creature antipatiche!"
Niccolò non la stava ad ascoltare, e, quando lei lo lasciò andare schizzò via verso la direzione opposta.
Isidore lo seguì subito, ma Niccolò si muoveva troppo velocemente per lei.
Il ragazzo si fermò solo quando raggiunse il limitare di una radura, al centro della quale, seduta su dei tronchi, c' era lei, la vampira, intenta a brillare ai raggi del sole.
Isidore raggiunse Niccolò ma si fermò quando vide la ragazza nella radura e disse:"Non andare da lei, è pericolosa e potrebbe ucciderti, mentre io ti amo e non ti farei mai del male."
Bastò un solo passo per cambiare le cose.

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Capitolo 2
*** Pericolosa infatuazione ***


Non era più possibile tornare indietro, Niccolò poteva solo avanzare verso la ragazza, che ora lo osservava attentamente.
Isidore cercò ancora una volta di far tornare indietro il ragazzo, ma, come lui, sapeva benissimo che, se solo Niccolò avesse tentato di tornare indietro, la vampira lo avrebbe facilmente raggiunto e dissanguato.
Niccolò rimase incerto su cosa fare, ma alla fine si avvicinò alla ragazza seduta al centro della radura.
Isidore, indignata, se ne andò via piangendo e maledicendo la vampira in tutti i modi che conosceva.
Niccolò si avvicinò sempre di più alla ragazza e, quando la raggiunse, le chiese:"Perché porti sempre quella mantellina di quel colore? Il blu è un bel colore, ma di notte è pericoloso..... infatti se ti metti in testa il cappuccio, potresti essere scambiata per una predatrice.... o peggio per una ragazza di facili costumi......"
Lei gli disse:"Attento a quello che dici, favoloso spuntino, potrei non essere così brava come tu puoi credere. Sono una rosa con spine molto pericolose."
Così dicendo, la vampira gli mostrò i canini, poi gli sorrise e disse:"Ma tu non vuoi fare una brutta fine, vero?"
Niccolò si ricordò cosa era e disse alla ragazza:"Beh, in effetti non vorrei mai che una ragazza carina come te morisse al primo sorso del mio sangue."
Lei lo guardò male, ma Niccolò proseguì dicendo:"Io sono un angelo, il mio sangue è veleno per te, la mia attrazione per te, non è altro che un puro interesse di curiosità ed anche se stessi dormendo, non riusciresti a cogliermi di sorpresa. Poi so che non avresti avuto mai il coraggio di uccidermi....visto che ti piaccio e sono il tuo chiodo fisso."

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Capitolo 3
*** L' esilio ***


Nella radura Niccolò aveva tutto ciò che gli serviva per sopravvivere, quindi non si muoveva da lì.
Ogni mattina la vampira arrivava e parlava con lui, ma non rivelava il proprio nome.
Il patto ce avevano stipulato, consisteva nel fatto che Niccolò si sarebbe impegnato ad amare la fanciulla e lei, già innamorata di lui, non lo avrebbe ucciso.
Alla fine fu il ragazzo a presentarsi per primo e disse:"Fin ora non ci siamo mai presentati, mi chiamo Niccolò. Tu come ti chiami?"
La ragazza fece un po' la timida, ma alla fine disse:"Io mi chiamo Noe, piacere di conoscerti Niccolò."
Per il ragazzo era piacevole stare in compagnia della ragazza e non si stufava a parlare con lei.
Un giorno però, Noe arrivò nella radura piangendo e disse:"Perché? Io non ho fatto nulla di male..... Deve essere stata Ivonne, deve avermi seguita e scoperto che come vampira ho fallito.... ma perché mi hanno bandita dalla comunità?"
Niccolò cercò di consolarla e le disse:"Forse conosco un posto in cui puoi stare, saranno anche puzzolenti quelli che lo abitano, ma sono comunque molto ospitali."

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Capitolo 4
*** Vita selvaggia ***


"No, no ed assolutamente no." disse Isidore quando Niccolò si presentò al villaggio con Noe, chiedendo per lei la permanenza.
Il capovillaggio invece disse:"Beh, si può fare. Certo che si può fare, ma solo se qualcuno garantisce per lei. Dovrà astenersi dal sangue umano, quindi nel caso voglia morderti, non potrà farlo, così come non dovrà bere il sangue di nessuno di noi o di lupi i generale. Chiaro?"
Niccolò disse:"Garantisco io per lei. Si nutrirà del sangue degli animali, tranne che dei lupi, ma nel caso volessi spontaneamente nutrirla, c'è un luogo in cui farlo?"
"Sì, certo che c'è. La radura in cui tu hai incontrato per la prima volta Noe va benissimo, ma potete anche rimanere nel territorio dei licantropi. Dovete solo calcolare di essere distanti almeno venti alberi, in fila, da questo villaggio." spiegò  il padre di Isidore pacifico.
Noe disse:"Vi ringrazio per la vostra ospitalità verso un vostro naturale nemico, farò in modo di rispettare le regole. Niccolò, sono sicura che non ci sarà bisogno di un tuo sacrificio, ma grazie per quello che stai facendo per me."
Mentre Noe si adattava al nuovo stile di vita, Niccolò si occupava dei piccoli del villaggio che altrimenti scorrazzavano per la cucina del villaggio cercando il cibo e urlando:"Noi siamo i licantropi!!"
Noe osservava attentamente cosa faceva Niccolò e si innamorava sempre più di quel ragazzo.
La vampira andava a caccia in concomitanza alle ore in cui i licantropi mangiavano, in modo da evitare di avere la pancia brontolante, ma i suoi pasti non la sazziavano come faceva il sangue umano.
Aveva provato tutti gli animali della foresta, tranne i lupi, ma nessuno riusciva a sazziarla del tutto.
Un giorno, mentre tornava da caccia, la ragazza trovò Niccolò ad aspettarla ad un albero fuori dal villaggio.
Noe gli chiese:"Che ci fai qui? Dovresti essere nel villaggio a mangiare..."
Niccolò le rispose:"Tra noi e il villaggio ci sono veticinque alberi esatti, li ho contati io."
Lei capì al volo e gli disse:"No, non berrò il tuo sangue! Non voglio farti del male... e poi il tuo sangue è velenoso..."
Niccolò si impuntò e le disse:"Senti. Ti vedo che quando torni non sei del tutto sazia e poi non vorrei mai che mi morissi di fame... per di più il mio sangue è velenoso solo per i miei nemici, se lo offro spontaneamente, esso perde la propria velenosità.... prova...."
Noe si lasciò convincere e affondò delicatamente i propri canini nel collo di Niccolò.
Succhiò il sangue del ragazzo come se non avesse bevuto da settimane e lasciò nelle vene del ragazzo solo una goccia di sangue.
Niccolò nonostante ciò, le disse:"Hai bisogno di più sangue? Non ti preoccupare, ti farò dare un sorso anche questa sera. Ti faccio notare che in questo momento, nelle mie vene, l' unica goccia di sangue che hai lasciato, si sta moltiplicando. Tra pochi minuti riavrò la stessa quantità di sangue di prima..."
Noe, che sapendo di aver lasciato nel ragazzo solo una goccia di sangue, si tranquillizza alle parole di Niccolò.

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Capitolo 5
*** La morte di Cappuccetto Blu ***


Niccolò era assolutamente certo che non ci sarebbero stati problemi a far restare Noe tra i licantropi, ma decise di provare a far tornare la vampira tra la propria gente.
Si avviarono verso la radura di mattina presto e la raggiunsero nel primo pomeriggio.
Niccolò aveva studiato a lungo le usanze dei vampiri e sapeva che quella nottte, gli anziani del consiglio,si sarebbero riuniti in una radura più piccola, ma non troppo lontana da quella che avevano appena raggiunto.
Quando fece buio, il ragazzo fece nutrire del proprio sangue Noe e poi insieme si avviarono verso il consiglio.
La piccola radura che raggiunsero, era stracolma di vampiri, ma gli anziani non erano ancora arrivati.
Niccolò aspettò che loro entrassero e poi si portò al centro della piccola radura con Noe.
Vedendo la vampira, gli anziani si sorpresero, ma si infuriarono quando videro che con lei c' era un umano.
Niccolò disse:"Avete esiliato questa ragazza senza sapere la verità e sulla base di informazioni falsificate dalla gelosia di una ragazza. Dovreste solo vergognarvi di quello che avete fatto alla povera Noe."
Noe, preoccupata che gli anziani facessero qualcosa di brutto a Niccolò, disse:"Chiedo scusa a nome mio e del ragazzo, non sa quello che dice,non state ad ascoltarlo...."
Niccolò la interruppe dicendo:"Siete solo un branco di sanguisughe in tutto simili a quegli animaletti fastidiosi, senza colonna vertebrale! Ho detto tutto!"
Il consiglio osservò con antipatia Niccolò e disse:"Giustizieri! Prendete la qui presente Noe, legatela sull' altare, datele fuoco e seppellitene i resti dietro l' altare."
Niccolò ebbe solo il tempo di far svanire il feto che Noe portava in grembo e congelarlo in un piano dello spazio non tangibile, prima che la ragazza venisse giustiziata.
Mentre le fiamme del rogo ardevano alte, il ragazzo disse:"Siate tutti maledetti! Questa è la mia promessa, la mia maledizione su di voi tutti vampiri del consiglio! Tra dieci anni, alla decima luna piena, il corpo di Noe si sarà riformato. In quella notte io ucciderò tutti voi e riporterò in vita la vampira che oggi avete condannato a morte senza un motivo valido."
Detto ciò, Niccolò se ne andò via e, solo sulla radura cominciò a nevicare fitto.

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Capitolo 6
*** Cappuccetto Rosso ***


Erano passati nove anni dall' incidente di Noe, quando Niccolò, passeggiando sul confine tra territorio vampiro e dei licantropi, incontrò Dalila, sorella minore di Noe.
La vampira, che aveva dieci anni di differenza dalla sorella maggiore, sentì il profumo sanguigno di Niccolò e lo cercò con lo sguardo.
La ragazzina stava andando a trovare la nonna, che, non vedendo la nipotina arrivare, uscì di casa per andarla a cercare.
La nonnina vide la nipotina nella radura consigliare e la chiamò.
Dalila si girò verso di lei e le andò incontro saltellando allegramente.
Solo quando la piccola raggiunse la nonna, Niccolò uscì allo scoperto e disse:"E così Noe ha una sorella.... interessante... e scommetto che la chiamate Cappuccetto Rosso, per distinguerla da sua sorella maggiore, oltre al fatto che porta una mantellina rossa con cappuccio dello stesso colore...."
La vampira più grande disse:"Beh, non sono affari tuoi."
Dalila, confusa, chiese:"Ma chi è Noe?"
"Come non lo sai... hai vissuto con lei per sei anni della tua breve esistenza! Non pensavo che gente civile come voi, non riconosca il proprio errore e , al contrario, cerchi di nascondere le prove della propria colpevolezza."
La donna, innervosita, cominciò a dire:"Non.......", ma Dalila chiese a Niccolò:"Cosa ricordi di Noe?.... Io ricordo di avere avuto una sorella, anche se mi hanno sempre detto che me lo stavo solo immaginando. Era una ragazza solare e simpatica. Che sapeva capire tutti e non si separava mai dal suo cucciolo di lupo, che aveva chiamato..."
"Dark-night." la interruppe Niccolò, "Lo so molto bene, visto che ho dovuto tenerlo con me nel villaggio dei licantropi, per impedirgli di suicidarsi. Se non sbaglio quel lupacchiotto aveva una macchia a forma di falce di luna sulla fronte."
Dalila sorpresa disse:"Sì, esatto! Ma tu conoscevi mia sorella? Come hai fatto a conoscerla?"
Prima che Niccolò possa rispondere, arriva nella radura anche la madre di Dalila, che vedendo il ragazzo si immobilizzò.
"Sì, la conoscevo molto bene." disse Niccolò sorridendo, "Sono colui che tentò di difenderla nel giorno in cui tua nonna decise di ucciderla e tua madre non mosse un dito per impedire la punizione. Sono anvhe colui che salvò la vita che stava crescendo dentro di lei, estraendola e congelandola in un piano diverso della realtà.... Sì cara nonna, tua nipote, quella che hai fatto uccidere, era incinta."
Dalila disse:"Niccolò? Voglio sapere come ha vissuto mia sorella nei quattro anni prima della "Condanna della Decima Luna"."
Niccolò guardò Dalila, che lo fissava speranzosa ed implorante, poi disse:"Va bene, ma mi devi giurare che ti comporterai come tua sorella fece nove anni fa. Daccordo?"
Dalila rispose:"Te lo giuro."
Niccolò disse:"Va bene, ma non puoi venire da sola, sei troppo piccola. Coloro che ospitarono tua sorella, prima che venisse uccisa, non sono proprio disposti ad ospitare tutti i vampiri che capitano..., ma sapendo che sei la sorella di Noe, potrebbero fare un' eccezione. Tua madre sarebbe disposta ad accompagnarti?"
Dalila guardò sua madre e con uno sguardo implorante chiese:"Ti prego mamma Dafne... ti prego....."
Dafne disse:"Sarebbe inutile dirti di no quando mi chiami per nome, perché non lo accetteresti."
Niccolò accompagnò le due vampire al villaggio dei licantropi e, a metà del tragitto furono raggiunti da Dark-night ormai cresciuto, che era accompagnato da una lupa con il manto bianco ed una macchia sulla fronte dello stesso colore del manto di Dark-night.
Dalila accarezzò il cucciolo ormai cresciuto di sua sorella e dedicò anche del tempo alla compagna del lupo.
Arrivati al villaggio, il terzetto venne attaccato da un gruppo di bambini, che appena videro Niccolò si trasformarono in lupi e poi tornarono alle sembianze umane dicendo:"Visto, visto? Siamo in grado di trasformarci senza bisogno della luna piena! Ce l' abbiamo fatta!"
Sentendo il baccano fatto dai bambini, il capovillaggio andò incontro al ragazzo e, viste le due vampire, gli chiese:"Chi sono queste due?"
Niccolò gli rispose:"Calmati. Sono la madre e la sorella di Noe."
Appena i bambini udirono il nome della vampira, andarono dalle due vampire per giocare con loro.
Niccolò disse a Dalila:"Non ti preoccupare, vogliono soltanto giocare. Prima era Noe a farli divertire, ma con la sua scomparsa, si sono rattristati molto e ho dovuto impegnarli nella trasformazione volontaria, per tenerli lontani dalla vostra radura."
Isidore, che ancora non si era arresa al fatto di non poter avere Niccolò per sè, nonostante avesse partecipato al matrimonio tra il ragazzo e Noe, disse:"Non vorrai mica chiedere asilo anche per queste due vampire, vero?"

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Capitolo 7
*** Il ritorno di Cappuccetto Blu ***


"Certo...." disse Niccolò, "rimarranno qui per un anno intero più o meno, cioè fino al giorno del ritorno di Noe. Sono comunque libere di andarsene prima."
Isidore andò su tutte le furie, ma il padre, capovillaggio dei licantropi, disse: "Va bene."
Fu difficile per le due vampire adattarsi alle restrizioni alimentari imposte loro dai licantropi, ma, visto che Dalila veniva osannata dai bambini del villaggio, madre e figlia si impegnarono al massimo.
Niccolò si offrì per nutrirle, ma sia Dalila che la madre rifiutarono la proposta dicendo: "Non ci sembra corretto nei confronti di Noe..."
Le vampire passarono undici mesi e ventinove giorni tra i licantropi, prima di tornare tra i vampiri.
Dopo due giorni sarebbe stata la fatidica luna piena che avrebbe segnato il ritorno di Noe.
Niccolò non stava più nella pelle e, come lui, anche i bambini licantropi e Darknight, il lupo di Noe.
Quello stesso giorno, il consiglio dei vampiri anziani decise che durante la notte si sarebbe tenuta l' assemblea generale, per rispolverare il ricordo di ciò che succede ai traditori.
La sera, Niccolò si appostò sul limitare della radura con tutti i bambini licantropi.
Il ragazzo osservò i vampiri arrivare ad uno ad uno, se li ricordava tutti, tranne i nuovi arrivati, ma si sentì ribollire dalla rabbia, quando fecero il loro ingresso i membri del consiglio.
La luna era un disco rosso e rendeva l' atmosfera ancora più lugubre del dovuto, ma Niccolò sapeva che sarebbe stato questo particolare a determinare la buona riuscita del ritorno di Cappuccetto Blu.
Quando i vampiri si furono tutti sistemati nella radura, prima che la nonna di Noe cominciasse a parlare, il ragazzo cominciò a dire a voce alta, di modo che tutti sentissero,: "Sono passati esattamente dieci anni da quando questo gruppo di incapaci hanno ucciso una vampira innocente. Dieci lunghi anni di attesa che sembravano non passare mai, ma oggi, finalmete, giustizia sarà fatta. I colpecoli moriranno e gli innocenti torneranno alla vita."
Tutti i vampiri si guardarono attorno spaventati, i membri del consiglio tentarono di calmare gli animi, ma fu il panico più totale, quando Niccolò uscì allo scoperto nella radura.
Il ragazzo riprese: "Non avreste dovuto uccidere una ragazza innamorata, perchè sarà l' amato a darvi la morte. Sappiate che in tutto questo tempo ho potuto riflettere e sono giunto alla conclusione che tutti i membri del consiglio meno uno dovranno morire tra poco. Ma prima riesumiamo il corpo ricomposto di Noe."
Detto ciò, Niccolò disseppellì il corpo della vampira innocente e lo depose sull' altare sul quale dieci anni prima era stata uccisa e bruciata.
A questo punto metà dei vampiri del consiglio si gettò sul ragazzo, ma, prima di poterlo raggiungere, prese fuoco ed in poco tempo diventò cenere.
Niccolò, dopo aver richiamato l' anima di Noe dall' oltretomba, la ricollegò al corpo.
Quando ebbe terminato, il ragazzo svenne per lo sforzo fatto e il resto dei vampiri del consiglio, tranne la nonna di Noe, si gettò su di lui.
A quel punto, quando i vampiri stavano per porre fine alla vita di Niccolò, una voce risuonò nell' aria: "Fossi in voi, non lo farei..." 
I vampiri che tenevano Niccolò e stavano per ucciderlo si bloccarono, guardarono verso i vampiri presenti che avevano tutti gli occhi sbarrati.
Allora si voltarono verso l' altare e videro che Noe era tranquillame seduta su di esso e guardava divertita la scena.
Niccolò ebbe il tempo di riprendersi e i vampiri che gli erano addosso in poco tempo divennero cenere.
I vampiri presenti si misero in posizione d' attacco, ma Noe disse: "Non provateci nemmeno, mio marito non si tocca! E poi sarebbe da suicidio. Attorno a questa radura c' è un intero branco di licantropi che non esiterebbe a farvi fuori, se faceste del male a Niccolò o a me. Non sarà come dieci anni fa, che mio marito riuscì ad impedire loro di attaccarvi."
I vampiri erano pronti ad attaccare, ma le parole di Noe erano sincere e nessuno voleva arrischiarsi a scatenare una lotta contro i licantropi.
Fu un giovane vampiro a rischiare grosso quando si lanciò verso Noe con l' intento di ucciderla.
Subito dai margini meridionali della radura sbucarono due grossi lupi mannari accompagnati da un lupo nero con una macchia bianca sulla fronte a forma di falce di luna.
Il giovane vampiro si bloccò istantaneamente e Niccolò disse: "I licantropi proteggeranno sempre gli innocenti. Non sono vostri nemici. Quindi, se mi date ascolto, proporrei di eliminare la divisione territoriale, ammettendo alcuni licantropi nel consiglio...."
I vampiri si guardarono l' un l' altro per paura che alzando la mano potessero venire attaccati dagli altri, ma la nonna di Noe alzò la mano per prima, sfidando i vampiri ad attaccarla. A lei si aggiunseromolti altri vampiri, fino a che tutti i presenti alzarono la mano.... i confini erano crollati ! I licantropi più giovani si trasformarono in umani ed uscirono allo scoperto.
Niccolò posò la mano destra sul ventre di Noe che tornò ad essere incinta e le permise di nutrirsi.
Vedendo che la vampira succhiava il sangue del ragazzo, i vampiri si stupirono e chiesero: "Niccolò, come fai ad essere ancora vivo? Ti ha succhiato talmente tanto sangue che dovresti essere morto!"
Il ragazzo rispose: "È un segreto!"
Niccolò e Noe ebbero tre splendide bambine ed un maschietto che venne chiamato Clark.

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