17 Settembre
2014, Rod Laver Arena, Melbourne (Australia)
Robbie
sospirò. Era da mesi che non faceva altro che pensare a
Julie. Riusciva a non
pensare a lei solo quando era con sua moglie, con sua figlia.
Era confuso.
Amava Ayda, ma non riusciva a smettere di pensare a quella ragazza.
L’aveva
stregato. Era completamente pazzo di lei.
Sì,
pazzo,
pazzo era la parola giusta. Quando pensava a lei, il buonsenso andava a
farsi
un giretto.
“Okay,
calma
Robbie.” si disse “Ce la puoi fare.”
Si
stiracchiò per bene prima di appropinquarsi verso il palco.
La folla lo
acclamava.
“Ladies
and
gentlemen, Robbie Williams!”
Si
stampò in
faccia il suo miglior sorriso e corse verso il microfono.
Iniziò
cantando ‘Swings Both Ways’, poi si
esibì con ‘Go Gentle’ ed alcuni fan
avrebbero giurato di avere visto una lacrimuccia scendere lungo la sua
guancia
sinistra.
“I
wrote
this song for my daughter. I just wanted to say that she’s
turning two tomorrow
and that I love her everyday more.”
Finì
lo show
perso nei suoi pensieri, fece parecchi errori, ma non gliene importava
molto.
L'importante era che i suoi fan si fossero divertiti.
Si
dilungò
un po' a salutare la folla, poi si avviò verso il camerino.
"Hey,"
disse "che cosa ci fai qui?"
"Ho il
biglietto per il backstage."
Robbie
guardò la ragazzina stranito.
"Che
c'è, non posso andare ad un tuo concerto?"
"Figurati."
"Ah, a
proposito, ho comprato il CD alla fine."
La porta si
aprì in quell'istante.
"Buonasera
a tutti." disse nientepopodimeno che Gary Barlow.
"Oh,
Robbie, non mi presenti la tua amica?"
Robbie
alzò
gli occhi al cielo.
"Julie,
questo e Gary, Gary questa è Julie."
"Ho il
biglietto per il backstage" insistette la ragazza "anche se con
quello del concerto mi è costato quasi tutto il mio
patrimonio."
"Non
pagavano tanto le modelle una volta?" chiese Robbie.
La ragazza
arrossì.
"Ti ho
detto che ho solo iniziato come modella. Ora disegno vestiti. Solo che
non
piacciono a nessuno."
Robbie
ispezionò la ragazza da capo a piedi.
"Secondo
me sono belli. Mi piacerebbe vedere i tuoi disegni." disse Robbie,
senza
pensare.
"Bene,
a cosa ho diritto con il biglietto del backstage?" chiese la ragazza.
"Sapessi!"
esclamò Gary "Hai Robbie a disposizione... Sotto ogni
aspetto."
Lo sguardo
dell'uomo non nascondeva una certa malizia.
'Oddio,
questo è Gary Barlow?' si chiese Julie.
"No, a
parte gli scherzi, dovrei parlarti Robbie."
"Scusa
un attimo, Julie."
I due si
appartarono in un angolo e confabularono per qualche minuto, poi Robbie
prese
la giacca e si accinse ad indossarla.
"Ti va
di uscire a cena con me?"
"A cena?"
chiese Julie, perplessa ed imbarazzata.
"Sì,
è
un po' tardi, lo so... Hai già mangiato?"
"No."
"Allora
accetta il mio invito. C'è un ristorantino qui vicino in cui
potremmo mangiare
anche adesso. Per me apriranno."
"Sei
Robbie Williams, non Freddie Mercury." replicò la ragazza.
"Freddie
Mercury?"
"L'unica
persona per cui si potrebbe tenere aperto un ristorante oltre l'orario
di
chiusura, a mio parere."
"Quindi
ti piace parecchio..."commentò Robbie.
"È il
mio idolo. Anche se è morto, sarà sempre nel mio
cuore."
"Beh,
direi che avremo molti argomenti di conversazione."
"Intendi
dire: musica, musica e musica?"
Robbie
sorrise.
"Esatto."
Arrivarono
al ristorante che stranamente era ancora aperto e si sedettero in una
saletta
che, Julie era sicura, Robbie aveva prenotato prima di uscire
dall'arena.
Robbie
ordinò un brasato con un contorno di purè, mentre
Julie scelse una delicata
crema di zucca.
"Vuoi
tenerti leggera?" chiese il cantante.
"No,
sono vegetariana."
"Oh."
fu tutto quello che disse Robbie.
Seguirono un
paio di minuti di silenzio durante i quali i due si guardarono intorno
un po'
spaesati.
"Quindi
sarà un po' difficile portarti fuori a cena prossimamente."
disse Robbie
dopo un po'.
La ragazza
arrossì.
"Perché,
hai intenzione di portarmi fuori a cena un'altra volta?"
"Un'altra
volta, due, tre volte. Anche di più." replicò
Robbie.
Un cameriere
arrivò ad allentare il memento di tensione creatasi tra i
due clienti portando
su di un vassoio i piatti che erano stati ordinati.
Mangiarono
con calma ed in silenzio.
Alla fine
del piatto Robbie si pulì la bocca picchiettando con il
tovagliolo e prese un
respiro profondo.
"Senti..."
iniziò.
"Sì?"
chiese la ragazza, smettendo di mangiare per ascoltarlo attentamente.
Il tono
non prometteva nulla di buono.
Il cantante
prese un altro respiro e parlò tutto d'un fiato: "Ti va di
venire con me
in albergo?"
"Che
tipo di proposta è?" chiese la ragazza con uno sguardo quasi
d'intesa.
Robbie
sorrise e si accinse ad alzarsi ma fu fermato a metà strada.
"Non ti
ho detti di sì."
"Ti
prego Julie..." iniziò lui, ma fu zittito.
La ragazza
si alzò e si mise davanti a lui, lo fissò con uno
sguardo tra il furbo ed il
malizioso. Cinse il petto di Robbie con le braccia e posò le
sue labbra su
quelle dell'uomo, che, dapprima sorpreso, ricambiò e volle
approfondire il
bacio. Da un bacio a stampo divenne un bacio con la lingua pieno di
passione.
Il cantante mise le mani sui fianchi della ragazza e la strinse a
sé.
Dopo un po'
Julie si staccò dall'uomo, non senza uno sguardo di
disapprovazione da parte
del cantante.
"Ti va
bene come risposta?"
Robbie
sorrise e unì di nuovo le loro labbra, tenendo il viso della
ragazza tra le
mani.
"Andiamo
nella tua stanza d'albergo." disse la ragazza, senza fiato.
Dopo il
viaggio in macchina che durò qualche interminabile minuto
-Robbie aveva
chiamato l'autista- arrivarono finalmente in albergo, il cantante prese
le
chiavi e si fiondarono in ascensore.
Robbie la
fece appoggiare contro la fredda parete di metallo dell'ascensore e
prese a
baciarle il collo.
"Robbie..."
sussurrò lei "Avevi intenzione di farlo fin dall'inizio?"
Il musicista
si bloccò un attimo, preso alla sprovvista.
"Mi
piaci fin da quando ti ho vista la prima volta." rispose.
Arrivarono
al piano a cui c'era la stanza di Robbie e l'uomo la prese in braccio.
Il
cantante arrivò davanti alla porta e tentò di
infilare le chiavi, ma non ci
riuscì, allora rimise a terra la ragazza e riuscì
finalmente ad aprirla. Fatto
questo, la ragazza buttò le braccia al collo di Robbie e
cinse i fianchi del
cantante con le gambe riprendendo a baciarlo. Robbie si chiuse la porta
alle
spalle e brancolò verso la camera da letto, non vedendo dove
andava, ogni tanto
sbattendo contro i muri, preso dalla frenesia della passione.
Finalmente
arrivarono alla camera e Robbie depose la ragazza sul letto, mettendosi
sopra
di lei.
NOTA
DELL’AUTRICE:
I’m
back! Mi
scuso per il ritardo, visto che avevo promesso di pubblicare il giorno
dopo, ma
non è stato un bel periodo. Mi scuso per eventuali errori
ortografici o di
contenuto, ma alla fin fine è solo una FF, no? XD Bene,
ditemi se secondo voi è
troppo presto. Bye-bye.
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