Counting Stars

di xSabryx
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** SUMMERTIME ***
Capitolo 2: *** It's hard to leave... ***
Capitolo 3: *** People change... ***
Capitolo 4: *** Mr. Loverboy ***
Capitolo 5: *** A bit of fight ***
Capitolo 6: *** Irresistible ***
Capitolo 7: *** Uscita a quattro ***
Capitolo 8: *** Novità ***
Capitolo 9: *** Sorprese! ***
Capitolo 10: *** Hi, we're Little Mix! ***



Capitolo 1
*** SUMMERTIME ***





~SUMMERTIME~

 
L’estate è di certo la stagione che preferivo: mare, sole, spiaggia, amici e quel senso di libertà che purtroppo la scuola porta via. Mi chiamo Perrie Edwards, e vi voglio raccontare di quell’estate che mi aveva completamente cambiata. Il lido a cui eravamo soliti andare con i miei genitori e mio fratello era stupendo, c’era anche l’animazione e non ti annoiavi mai. Quella volta però qualcosa fu diverso, un ragazzo moro, alto, dagli occhi marrone chiaro che andavano verso il giallo e dalla carnagione abbastanza scura, aveva attirato la mia attenzione. Si trattava del bagnino del lido, si chiamava Zayn Malik, e io non riuscivo a ignorarlo. La sua bellezza aveva fatto davvero colpo su di me ma ero certa che con tutte le ragazze che gli giravano intorno non si sarebbe mai accorto della biondina, occhi azzurri, bassina che ero a causa anche della mia timidezza. Un giorno però partecipai ad uno dei giochi organizzati dagli animatori, si trattava della corsa coi sacchi e a causa della mia goffaggine e della mia poca agilità, caddi a terra. Quando alzai il mio viso ancora ricoperto dalla sabbia, incontrai quegli occhi cangianti e il ragazzo dolcemente mi offrì la sua mano per rialzarmi, poi mi chiese se stessi bene e io gli risposi timidamente di si. Sorrise felice e mi chiese il mio nome. “Perrie” risposi quasi sottovoce, e disse che lo trovava davvero stupendo. Arrossii accennando un piccolo sorriso, poi mi salutò dicendomi: “Ci si vede, Perrie!”
La dolcezza di quel ragazzo mi aveva completamente rapita e il suo sguardo….mio Dio, il suo sguardo era il paradiso. Quando mi vedeva mi salutava sempre e lo colsi più volte mentre mi fissava, come dopotutto facevo anch’io. Una sera parlavo a telefono con una delle mie amiche sul lungomare, i miei genitori e mio fratello si erano allontanati per andare a prendere un gelato che io avevo rifiutato perché non mi andava. Indossavo un vestitino fiorato bianco e blu, un giacchino bianco con maniche a tre quarti e un paio di zeppe non molto alte. I miei capelli biondi scendevano mossi sulle mie spalle, e il trucco era quasi inesistente, solo un poco di mascara per risaltare i miei occhi azzurri. Quest’ultimi si spalancarono quando videro Zayn camminare sul lungomare con alcuni amici. Provavo un po’ di vergogna nel farmi vedere così vestita, me lo aveva imposto mia madre altrimenti avrei messo i miei pantaloncini di jeans, una maglietta semplice e le mie Vans. Anche lui mi riconobbe e mi venne incontro, io ero imbarazzatissima. Indossava un paio di pinocchietti di jeans e una maglietta bianca abbastanza attillata da mettere in risalto il fisico magro e magnifico di quel ragazzo, e un cappello con la visiera larga.
 
“Ciao Perrie” – disse lui.                                                          
“Ciao Zayn.” - risposi timidamente guardando verso il basso, ma lui alzò il mio mento con una mano e mi disse guardandomi negli occhi: “Sei bellissima”
 
Io ormai avevo finito di vivere, quelle parole mi fecero sciogliere completamente, era la prima volta che un ragazzo così bello mi faceva dei complimenti di quel genere.
 
“Vuoi farti una passeggiata con me?” – chiese lui gentilmente.
“Non so, dovrei dirlo ai miei…” – da una parte desideravo andare con lui più di ogni altra cosa ma dall’altra avevo una vergogna pazzesca.
“Dai, facciamo solo una passeggiata, poi spiego tutto io ai tuoi” – lo disse come se fosse una cosa da niente, ma avrei trovato io una scusa.
“E va bene…” – dissi ancora un po’ scettica.
 
Gli amici di Zayn si allontanarono da noi per lasciarci ‘soli’. Non sapevo come considerare quella serata, stavo uscendo con il ragazzo che mi piaceva ma non avevo neanche il coraggio di parlargli. Lui mi camminava di fianco e ogni tanto mi guardava e sorrideva, io gli rispondevo con un ulteriore sorriso ma non capivo veramente cosa passasse per la sua testa, era così strano. Poi cominciò a parlare, mi fece diverse domande, io risposi e glie ne feci altre. Cominciavo finalmente a sciogliermi un po’ e ad entrare in confidenza con lui, e dopo una mezz’oretta mi sembrò di sapere un’infinità di cose su quel ragazzo e anche lui ne sapeva su di me. Avevamo anche molte affinità, ma purtroppo tra queste non c’era la città di provenienza: lui era di Londra e sarebbe rimasto lì solo per l’estate perché aveva alcuni parenti e inoltre poteva guadagnare qualche soldino con il suo lavoro di bagnino, poi sarebbe tornato nella sua città, io invece ero di South Shields, cittadina un po’ lontana da Londra e molto più piccola. Dopo le mille domande ritornammo di nuovo alla situazione iniziale: silenzio assoluto, solo il rumore dei nostri passi e delle persone intorno a noi accompagnavano la nostra passeggiata, in quel momento imbarazzante Zayn mi afferrò la mano lentamente e io non mi opposi, abbassai solo lo sguardo verso quell’unione per accertarmi che fosse vera e non solo un sogno, ma era proprio la realtà. Stavo mano nella mano con il ragazzo che già da una settimana mi faceva battere il cuore all’impazzata, era la sensazione più bella del mondo.
Anche Zayn mi parve un po’ agitato, era più chiuso rispetto a come si comportava quando era con gli amici, sembrava nervoso ma non lo era quanto me. Il mio telefono suonò ed era mia madre che mi aveva già chiamata cinque volte ma che purtroppo non avevo sentito a causa della marea di gente che c’era. Dissi a Zayn che forse era il caso che tornassi dai miei e lui un po’ tristemente lasciò andare la mia mano e mi salutò con un bacio sulla guancia. Prima che mi allontanassi però mi chiese: “Ti va se domani sera usciamo di nuovo?”
La domanda mi colse di sorpresa e la mia risposta fu: “Si!”
Lo dissi un po’ più convinta, Zayn sembrava davvero un ragazzo adorabile e avevo una cotta per lui, solo che dovevo vergognarmi un po’ di meno di parlargli o saremmo finiti a stare zitti tutto il tempo. Mia madre aveva una faccia inquieta che mi mise paura. Mi sgridò e mi chiese dov’ero andata a finire e io come scusa risposi di essermi persa, ma fu un po’ pessima dato che frequentavamo quel posto da ben dieci anni e lo conoscevo a memoria.. purtroppo non mi venne in mente niente di meglio da dire. Mia mamma fece una faccia un po’ dubbiosa, poi tornammo a casa.
 
La mattina seguente ci recammo in spiaggia come facevamo sempre e sapevo bene che avrei rivisto Zayn. Quando arrivai lì lui era già sulla sua sedia, sotto il suo ombrellone a controllare i bagnanti. Io lo guardai tutto il tempo, ogni tanto si alzava per parlare con gli animatori. Arrivò il momento in cui mi vide e mi salutò con la mano, dopodiché mi resi conto dello sguardo un po’ insospettito di mia madre e ritornai con la mia testa sul libro che stavo leggendo, ma ogni tanto alzavo lo sguardo e vedevo le solite ragazzine che si avvicinavano al suo ombrellone per farsi notare: mi faceva ridere il modo in cui lui le ignorava, mi faceva sentire quasi importante. Poi improvvisamente si avvicinò al mio ombrellone, speravo non stesse venendo proprio da me perché ero con la mia famiglia in quel momento e feci finta di non vederlo. Ma lui mi chiamò proprio per nome così io alzai lentamente lo sguardo dalla mia lettura e lo salutai, con una faccia che diceva però ‘vattene, non è il momento’ ma non credo recepì il mio messaggio e infatti mi diede quasi a parlare ma io feci finta di essere presa dalla mia lettura. Lui allora cambiò destinatario e si rivolse ai miei genitori. Disse loro: “Volevo scusarmi per ieri sera, ho incontrato Perrie e visto che la conoscevo le ho chiesto di farsi una passeggiata con me e la mia comitiva, scusatemi se non vi ha chiesto il permesso…”
Io misi una mano sulla mia fronte e non guardai neanche mia madre mentre gli rispondeva: “Non ti preoccupare, avevo capito che era successo qualcosa del genere ma la prossima volta chiedete prima!” In fondo non aveva reagito male, anzi mi sbalordì la sua risposta, poi Zayn aggiunse: “Certo e…proprio per questo…volevo chiedervi se stasera Perrie può uscire con me, sempre sul lungomare, ieri sera siamo stati bene assieme…” Lo chiese grattandosi la nuca e con un po’ di esitazione, ma mia madre gli sorrise e disse di si! Io non potevo ancora crederci, lei era iperprotettiva nei miei confronti ma mi aveva concesso di uscire con Zayn. Forse il fatto che facesse il bagnino e che si fosse comportato tanto educatamente l’avevano convinta che fosse una brava persona ed era quello che credevo anch’io. Zayn disse grazie a mia madre e mi disse luogo e orario dell’incontro, io mi limitai a dirgli che mi andava bene dopodiché tornai con la faccia sul mio libro per evitare di dover rispondere alle imbarazzanti domande che mia madre stava per farmi ma che per fortuna mi risparmiò…
 
*la sera*
 
Mi trovavo proprio a pochi passi dal luogo dell’appuntamento, vidi Zayn da lontano, indossava una camicetta blu leggermente sbottonata, gli stessi pinocchietti della sera precedente, delle sneakers e il ciuffo alzato verso l’alto. Era ancor più bello del normale. Io invece indossavo i miei adorati pantaloncini di jeans a vita alta, una canotta di un arancione sfumato verso il bianco e avevo messo un cerchietto dello stesso colore della canotta nei capelli, e ovviamente indossavo le Vans bianche che desideravo. Quando mi vide sorrise e mi salutò con un bacio sulla guancia, poi afferrò la mia mano come aveva già fatto la sera precedente e cominciammo a camminare. Ad un certo punto, dopo aver parlato ancora un altro po’ di noi, Zayn disse di volermi portare in un posto e mi trascinò correndo fino alla fine del lungomare, io non ci ero mai stata perché i miei genitori me lo avevano severamente vietato, non so neanche io il motivo, forse perché era molto distante dalla nostra casa e non volevano che mi allontanassi troppo. Arrivati all’ultima spiaggia Zayn mi disse di togliermi le scarpe e così feci, poi scendemmo sulla spiaggia: la sabbia era fredda ma era piacevole toccarla con i piedi scalzi. Zayn mi fece sedere e si mise affianco a me, poi mi disse:
“Perrie, sei la ragazza più bella che io abbia mai conosciuto, io provo qualcosa di forte per te e lo sento da quando ti ho vista per la prima volta qui…” – Ehm, si stava dichiarando? – “So che abbiamo solo una settimana per vivere questo amore, ma finché posso lascia che io ti ami…”
I miei occhi pietrificati guardavano fissi i suoi e la mia bocca non sapeva che dire, era solo una settimana che conoscevo quel ragazzo e anche il mio cuore diceva lo stesso, anche lui volevo amarlo, anzi già lo amava. Zayn, vedendo che non rispondevo, fece qualcosa di inaspettato: avvicinò il suo viso al mio e baciò a stampo le mie labbra. Io chiusi gli occhi e gustai il bacio che desideravo quanto lui. Quando tornò ad esserci distanza fra i nostri sguardi, lui mi chiese: “E’ un si?”
Io sorrisi e dissi “Si!”

 
*SPAZIO AUTRICE*
Ciao a tutti! Eccomi qui con la mia seconda fanfiction e sono ancora più emozionata della prima (il cui link è il seguente:
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2245133&i=1).
Come potete leggere è una Zerrie, coppia che io shippo, e spero vi piaccia l'inizio della storia. Sono accettate critiche e consigli :) Fatemi sapere nelle recensioni!

p.s. Presto uscirà anche il trailer della ff ;) inoltre se vi piace il banner e ne avete bisogno per una vostra storia, contattatemi e sarò contenta di farvelo!
Baci xx
Sabry

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Capitolo 2
*** It's hard to leave... ***



~IT'S HARD TO LEAVE~

Che pazzo l’amore, mi aveva fatto innamorare di un ragazzo magnifico che però avrei potuto avere con me per una sola settimana. Cercammo di sfruttare al meglio quei pochi giorni e uscimmo tutte le sere, tutti i giorni ci vedevamo in spiaggia e quando finalmente lui finiva di fare la sentinella dinanzi alla distesa blu, salivamo al lido per prenderci qualcosa assieme e stare un po’ da soli. Nei pomeriggi di poca affluenza mi permettevo di sedermi assieme a lui sotto l’ombrellone e stavamo davvero bene l’uno accanto all’altra. Io mi sedevo su una sedia al suo fianco e appoggiavo la mia testa sulla sua spalla per cercare di confortarmi, lui mi baciava delicatamente la fronte e mi accarezzava il viso. Tutti quei momenti non sarebbero mai sfuggiti alla mia mente, ogni attimo, ogni secondo con Zayn era stato speciale ed importante. Peccato che quando si sta bene il tempo vola, presto arrivò il mio ultimo giorno di vacanza, era l’ora degli addii. L’ultima sera ci recammo, come avevamo preso ormai l’abitudine, su quella solita spiaggetta, ci stendemmo sulla sabbia e cominciammo a guardare il cielo. I miei occhi erano lucidi perché sapevo che era l’ultima volta che avrei potuto osservare il cielo notturno con Zayn al mio fianco, e lui notò la mia tristezza.
“Cosa ti succede amore?” – chiese lui.
“Questa è la nostra ultima notte stellata, la nostra ultima spiaggia…”
“Non fare così piccola, non voglio vederti triste, godiamocela…” – cercò di consolarmi.
“Non dimenticherò mai questi momenti passati assieme e non dimenticherò mai te e quanto ti ho amato, ma come farò senza di te? I ricordi non mi basteranno…”
“Ascolta, io ti amo infinitamente, amo questa ragazza dagli occhi profondi come il mare, dalla carnagione chiara come la sabbia e dai capelli biondi e luminosi come il sole. Amo questa ragazza che timidamente ha catturato il mio cuore,  me lo ha rubato ma io le ho restituito il favore rubando il suo. Amo la ragazza che ad ogni bacio mi ha trasmesso sensazioni piacevoli che nessun’altra ragazza era mai riuscita a trasmettermi, perciò ora amore, quando ti mancherò, guarda il cielo, e ricordati che un giorno saremo di nuovo assieme e potremo stare vicino per molto tempo, addirittura potremo contare le stelle.” – le sue parole mi rassicurarono un po’ e mi emozionarono ma non era ancora scomparso in me la sensazione che dopo quell’ultimo incontro, un vuoto incolmabile si sarebbe creato nel mio troppo fragile cuore. Zayn mi sarebbe mancato troppo, davvero troppo. E’ dura andarsene…
 
*Due mesi dopo*
Passarono ben due mesi dalla fine delle mie vacanze al mare, ed erano ormai finite anche quelle estive, si ritornava a scuola. Grandi cambiamenti arrivarono nella mia vita, infatti solo una settimana prima di scuola la mia famiglia decise di trasferirsi, mio padre aveva ricevuto un incarico a Londra e siccome mia mamma era casalinga, decidemmo di trasferirci lì. Dovetti abbandonare tutti i miei amici, ma non ne fui assai dispiaciuta perché non erano mai stati dei buoni amici con me, e non avevo neanche molte conoscenze. Certo iniziare una nuova scuola è ancor più difficile ma mi consolava il fatto che fosse il mio ultimo anno, poi sarei andata all’università e mi sarei laureata. Ma non fraintendetemi, io non ho mai amato la scuola ma sapevo che era un mio dovere e volevo mantenermi da sola una volta cresciuta. Anche Zayn abitava a Londra, ma non sapevo precisamente dove e poi non ci sentivamo da molto tempo, era stata una decisione dura ma migliore, perché così il distacco sarebbe stato più veloce. Ancora però sentivo il suo sapore sulle mie labbra, era un disegno indelebile nella mia mente.
La nuova scuola si chiamava Lincoln High School e aveva tutta l’aria di essere differente dalla scuola che avevo fino a quel momento frequentato. Era molto più grande e colorata. Quando arrivai, mi trovai completamente sola in mezzo a mille studenti che sapevano dove dovevano andare. Io mi avvicinai alla bacheca che si trovava all’ingresso per cercare delle indicazioni quando una mano si posò sulla mia spalla. Io mi girai di scatto e trovai davanti a me una graziosa ragazza dai capelli color nocciola che mi salutò sorridendo. Io le risposi cordialmente anche se non sapevo chi fosse. “Tu sei Perrie Edwards giusto?” come faceva a sapere chi ero? “Si e tu saresti?” le chiesi un po’ stranita. “Scusa non mi sono presentata, sono Jade Thirlwall, frequento questa scuola e mi hanno affidato l’incarico di accoglierti.” Ora tutto mi sembrava un po’ più chiaro, la ragazza quindi mi accompagnò gentilmente verso i corridoi della scuola e mi mostrò le varie parti dell’istituto, era davvero grande. Ogni tanto mi faceva qualche domanda e io le rispondevo gentilmente, era davvero simpatica, sembrava abbastanza socievole. Dopo avermi fatto fare il giro della scuola, mi condusse alla mia classe dicendomi: “Questa è la classe di matematica, mi dispiace tu abbia dovuto iniziare proprio con questa materia” – e ci facemmo una piccola risata, poi lei aggiunse: “Ti passo a prendere alla fine della lezione per andare a pranzo assieme, fatti trovare qui”.
Salutai Jade mentre si allontanava ed entrai nell’aula, il professore mi presentò agli altri ragazzi e poi mi indicò dove andarmi a sedere. Si trattava dell’ultimo banco della fila affianco alla finestra, la ragazza al mio fianco era riccia e scura di capelli, anche la sua carnagione era scura e aveva un taglio di occhi davvero invidiabile. “Ciao, io sono Leigh-Anne Pinnock!” – si presentò lei. “Piacere Perrie” – le risposi stringendole la mano. La lezione cominciò ma non la seguii molto, il professore fece prima un lungo discorso sugli esami di maturità che avremmo dovuto affrontare a fine anno, poi passò all’algebra. Non ero mai stato un genio quindi persi tempo e fare ghirigori sul quaderno nuovo e ogni tanto Leigh-Anne mi spostava il quaderno per farmi sbagliare: era una tipa simpatica e mi aveva fatto più volte ridere paragonando il professore a diversi animali. Era pazza, ecco l’aggettivo giusto! Dopo quella lunga ora, uscimmo assieme dalla classe e vidi arrivare Jade con in mano alcuni libri, credo di storia. Salutò me e Leigh-Anne, a quanto pare si conoscevano, e poi insieme ci recammo verso la mensa. Era una sala enorme, piena di tavoli rossi e bianchi, e c’erano due grandi finestre che si affacciavano sul piazzale della scuola. Noi andammo prima a fare la fila al self-service della scuola per prendere il pranzo, poi cominciammo la ricerca di un tavolo. Sembrava davvero difficile trovare un posto dove sedersi finché una ragazza non ci chiamò da lontano sventolando il suo braccio come una bandiera. Jade e Leigh-Anne la riconobbero e io le seguii fino al tavolo che quella ragazza aveva tenuto occupato per noi. Anche lei si presentò: “Piacere di conoscerti, io sono Jesy”.
Aveva i capelli castani e mossi e degli occhi verdi/gialli, non riuscivo ad attribuirgli un colore preciso ma erano assolutamente stupendi. Durante la pausa pranzo, ebbi la possibilità di conoscere meglio le tre ragazze che avevo vicino. Jade era la più tenera ed adorabile, Leigh-Anne era di sicuro la più pazza ed estroversa e Jesy era quella più seria e comprensiva, una specie di ‘mammina’. Erano davvero delle belle persone. Come immaginavo uscì l’argomento ‘vacanze’.
 
“Cosa avete fatto durante l’estate? Siete state al mare?” – chiese Jade.
“Io sono stata nella mia madrepatria, la Jamaica.” – Leigh era giamaicana e ora potevo spiegarmi il colore della sua pelle e quel taglio di occhi più stretto del normale.
“Io sono stata al mare, come sempre.” – disse Jesy.
“Io sono stata qui, tutta l’estate. Tranne per qualche giornata occasionale di piscina” – con Jade tutte avevano parlato delle loro vacanze, tranne me: “E tu Perrie, cosa hai fatto quest’estate?” – chiese Jade.
“Sono stata al mare e ho conosciuto un ragazzo…” – le ragazze spalancarono gli occhi e cominciarono a farmi mille domande a cui in realtà, non volevo rispondere – “ è stato bello stare con lui ma…” – feci una pausa – “…ma lui era di Londra mentre io abitavo a South Shields fino a una settimana fa e quindi siamo stati costretti a lasciarci”.
“Magari potresti rincontrarlo ora che sei a Londra.” – disse Leigh ottimista.
“Non credo, non so neanche dove abita e non mi sento più con lui…” – risposi io guardando verso il basso.
“Com’era?” – chiese Jesy curiosamente.
“Era il più bel ragazzo che avessi mai visto, dolce, premuroso e semplicemente stupendo…scusate ma preferirei non parlarne.” – alla mia ultima frase si zittirono e non proferirono parola. Avevano capito di aver toccato un tasto dolente per me e non aprirono più bocca.
 
Alla fine del pranzo Jade mi disse: “E’ rimasto ancora un po’ di tempo prima delle lezioni pomeridiane, ti ho fatto vedere la palestra, il campo di football, i laboratori di scienze…credo che sia rimasta solo la sala musica e la sala teatro…” – i suoi occhi cambiarono direzione un secondo poi tornarono sui miei – “ma ora ti faccio vedere qualcosa che solo la Lincoln High School ha…”
Non avevo idea di ciò a cui si riferisse esattamente, mi disse di voltarmi e intanto spiegò: “Vedi quei cinque ragazzi là in fondo? Loro sono i ragazzi più belli della scuola, tutte le studentesse di questo istituto vanno loro dietro, ma le capisco, sono stupendi.” Io ancora non riuscivo a distinguere bene le facce dei ragazzi di cui Jade stava parlando ma al posto degli occhi di Leigh, Jesy e della stessa Jade c’erano dei cuoricini. Poi continuò il suo discorso: “I loro nomi sono Harry, Louis, Niall, Liam e…” – io la interruppi dicendo – “..e Zayn!”. Si, i miei occhi avevano visto bene, si trattava di Zayn Malik, il ragazzo della mia estate frequentava la mia stessa scuola. Jade chiese sconvolta: “Si! Come fai a conoscerlo?” Io le risposi: “E’ solo il ragazzo che mi ha fatto battere il cuore durante quella vacanza al mare…”
 


*SPAZIO AUTRICE*
Ciaoo splendori! Scusate se ci ho messo tanto ma sono stata tanto occupata questa settimana :( comunque ecco il secondo capitolo, ora entreranno in scena tutti i personaggi, come avete potuto leggere abbiamo Jade, Jesy, Leigh e vabbè è inutile che faccio i nomi degli One Direction perchè so che già li conoscete :P
Allora cosa ne pensate?? Vi prego un parere all'inizio della fanfiction è importante per migliorarla quindi RECENSITE! Non fa niente se sono opinioni negative, accetto critiche e consigli ;)
Baci xx
Sabry

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Capitolo 3
*** People change... ***



~PEOPLE CHANGE...~
 
Il mio sguardo ancora attonito non riusciva a distogliere il suo sguardo dal moro, in un attimo tutto ciò che avevamo passato, tutti i baci e gli abbracci si fecero spazio nella mia mente. Jade schioccò le dita davanti ai miei occhi per farmi uscire dai miei pensieri. “Ehi Perrie ci sei?” – mi disse. “Si, certo…” le risposi io.
“Quindi è Zayn il ragazzo della tua estate?” – chiese Jesy.
“Si è proprio lui.” – dissi loro sorridendo. Tutto mi sembrava magnifico perché forse ora potevo riallacciare i rapporti con lui. Potevamo ritornare la coppia di quell’estate, sarebbe stato un sogno.
“Perrie, ma non può essere…” – disse Leigh-Anne.
“Perché?” – chiesi io da ignorante.
“No-Non lo sai che è…è fidanzato?” – Jesy mi aveva completamente lasciato senza parole, ma in fondo che volevo aspettarmi da un ragazzo così bello? Non poteva certo rimanere single… Ero un po’ dispiaciuta della notizia.
“Ok, e da quando stanno insieme?” – chiesi io.
“E’ questo il problema, loro sono fidanzati da più di un anno!” – Jade mi disse coraggiosamente.
 
In un attimo il mio cuore si frantumò, io ero stata con Zayn solo due mesi prima, e ciò significava che ero stata solo la ragazza con cui spassarsela al mare per lui. Che stupida ero stata a credergli, il problema è che nessuno avrebbe potuto cedere a quelle lusinghe, soprattutto quando a fartele era un ragazzo bellissimo. Tutti i sentimenti che provavo in quel momento erano rabbia ma anche dolore. Il dolore che si prova nel sentirsi illusi, perché lui aveva fatto proprio questo, mi aveva illusa!
“Scusate ragazze ma non posso guardarlo più in faccia!” – dissi e scappai via quasi piangendo. Anche se la storia con lui era finita, il mio cuore si sentiva pugnalato, come se veramente un coltello lo avesse squartato. L’amore spesso inganna, e le persone cambiano, quando meno te lo aspetti. L’unica cosa che ora avevo intenzione di fare era evitarlo il più possibile, lui non doveva sapere che io frequentavo la sua stessa scuola. Speravo che l’ingente numero di studenti mi riuscisse a nascondere, dopotutto era solo un anno, poi avrei fatto gli esami e sarei andata via, ma per Zayn Malik, Perrie Edwards non doveva esistere.
 
Conclusi le lezioni pomeridiane e dopo aver salutato Jade, Leigh-Anne e Jesy, presi uno degli autobus pubblici e tornai alla mia nuova casa. Ancora non ci avevo fatto l’abitudine, non assomigliava per niente all’appartamento di South Shields, era infatti una villetta a due piani con un piccolo giardino. Sul piano terra erano collocati il salotto, la cucina e un bagno. Il salotto era di sicuro la mia stanza preferita perché c’era un camino, un comodo divano e un pianoforte perché mio padre suonava e lo faceva divinamente. Sul primo piano c’erano le camere da letto e un altro bagno, più grande del precedente. La mia stanza era color lilla, il letto era ad una piazza e mezzo quindi era poco più grande del letto che avevo prima. Avevo già provveduto a riempire le pareti con i poster dei miei cantanti preferiti e non ci misi molto ad abituarmici.
 
Al mio ritorno, mia mamma mi venne incontro e cominciò a farmi domande sul primo giorno di scuola: le dissi che era andato bene (mentivo), che avevo conosciuto delle ragazze molto simpatiche e mi lasciai sfuggire che rividi Zayn ma non entrai nei dettagli e cercai di evitare l’argomento dicendo che ero stanca e volevo solo farmi una doccia e andare a dormire.
Il giorno seguente la sveglia suonò alle sette, ma io da dormigliona quale ero non ci badai molto e rimasi nel letto per un altro quarto d’ora finché non arrivò mio fratello maggiore a buttarmi giù con il suo vocione, mandato ovviamente da mia madre. Dato che era tardi, feci il meglio per rendermi presentabile, misi un paio di jeans e una felpa, legai i capelli in una coda e mangiai al volo due fette biscottate per poi dirigermi alla fermata dell’autobus. Feci giusto in tempo a salirci o altrimenti non avrei saputo come arrivare a scuola.
Una volta lì, camminai per tutto il corridoio guardandomi intorno e controllando che Zayn non ci fosse, sembrava tutto tranquillo così andai spedita verso il mio armadietto, lo aprii e cominciai a cacciare i libri che mi servivano. Una volta preso il necessario, chiusi l’armadietto e mi diressi verso la classe. Cominciai a guardare dietro se arrivasse chi temevo e boom! Mi ritrovai a terra dopo essermi accidentalmente scontrata con una persona che camminava nella direzione opposta a quella in cui guardavo. Non guardai neanche il viso di questa persona, raccolsi velocemente i libri che erano caduti sia a lei che a me e glie li porsi tra le mani, poi alzai il viso per vedere in volto lo sconosciuto e degli occhi cangianti si trovarono vicinissimi ai miei. Era Zayn, tra tanta gente proprio con lui mi dovevo scontrare! Lui esclamò: “Perrie!”
Bene mi aveva riconosciuta. “Ciao Zayn” – dissi io fredda. “Non posso crederci che sei qui!” – esclamò ancora lui. “Neanche io!” – dissi ironicamente. Lui tentò di abbracciarmi ma riuscii ad evitarlo suscitando in lui dei dubbi. “Come mai non vuoi che ti abbracci?” – chiese pensando che io non sapessi niente della sua love story. “Ho saputo che sei fidanzato e sicuramente alla tua ragazza non piacerà che abbracci altre ragazze.” – dissi con un sorriso antipatico. “Ah quindi tu sai di lei…” – disse lui a voce più bassa. “Si certo, e so anche che state assieme da più di un anno, Malik sei un falso e un ipocrita, tutte quelle cose dolci che mi dicevi e a cui io innocentemente credevo erano stupidaggini. Io sono stata solo la ragazza del mare con cui te la sei spassata un po’!” e la durezza di quelle parole si trasformò in lacrime. “Perrie ma io realmente ti ho amata solo che…” – non gli permisi di finire: “…solo che avevi anche un’altra ragazza, nulla di che in fondo!” tornai ad essere ironica. “Perrie, io non la amo, solo che non riesco a lasciarla, è da un po’ che ho intenzione di farlo ma proprio non riesco. Lei non me lo permette…” – cominciò a spiegarsi ma non diedi alito alle sue parole e risposi: “Non mi interessano le tue intenzioni, tu hai fatto il doppio gioco e non voglio avere nulla a che fare con i doppiogiochisti!”
Lui cercò di afferrare il mio polso per evitare che me ne andassi ma gli feci mollare la presa e mi allontanai prima a passo veloce e poi correndo. Incontrai Jade nel corridoio e le dissi che avevo bisogno di parlarle, era davvero urgente. Le raccontai l’accaduto e lei mi appoggiò e mi consolò. Le sue parole mi diedero forza, era davvero una persona speciale e sentivo che sarebbe nato un bel rapporto. Purtroppo i miei sentimenti per Malik non erano cambiati da quell’estate, continuavo ad amarlo anche dopo tutto quello che mi aveva fatto.
 
Durante la pausa pranzo assistetti però a qualcosa di davvero sconvolgente. Mentre tutti erano alla mensa per mangiare, io stavo facendo una passeggiata nel cortile della scuola. Era davvero bello, con il prato verde e qualche albero rigoglioso. Mentre camminavo sentii delle voci urlare, così mi avvicinai e mi nascosi dietro un albero per sentire senza farmi vedere. La discussione sembrava molto accesa e intensa, era fra un ragazzo e la sua fidanzata presupponevo dalle parole. Così spostai poco poco la testa e vidi i due litiganti: si trattava di Zayn e la sua ragazza, una bruna studentessa, alta e magra. Aveva un fisico da modella e quasi la invidiavo per questo ma a sentirla parlare non mi sembrò un tipo dolce e gentile, anzi era una di quelle permalose e perfettine. “Basta Carol, lo sai che non mi piaci, perché dobbiamo continuare con questa stupidaggine?” – disse Zayn lasciandomi di stucco. “Ma tesoro, stiamo insieme da più di un anno e poi siamo la coppia più invidiata di tutto l’istituto!” – gli rispose la gallina, non la sopportavo proprio. “Non mi interessa cosa pensa la scuola di noi, io ho smesso di amarti quest’estate e non voglio continuare la nostra relazione!” – Zayn era proprio sicuro delle sue parole e non si fece problemi a pronunciarle. La ragazza fece una smorfia altezzosa per poi concludere dicendo: “Quello a perderci sei tu, addio!” – e si allontanò con passo veloce e scontroso. Certo che l’aveva scelta proprio bene Zayn. Comunque ora ne ero certa, Zayn non aveva alcuna ragazza e forse le sue parole erano vere, forse lui mi aveva realmente amata come diceva e io avevo preso delle decisioni troppo affrettate. Questi dubbi continuarono ad annebbiare la mia mente che non riuscì a seguire le lezioni pomeridiane. Il professore mi riprese più volte durante le mie fasi di trans, con il corpo ero in classe ma la mia testa passeggiava altrove. Una volta finite le lezioni, mi fermai a parlare con Jesy. L’argomento era la musica, cosa che io amo di più di qualunque cosa al mondo grazie all’influenza dei miei genitori. Scoprimmo di avere molti gusti in comune, e ascoltavamo più o meno gli stessi generi. Concordammo che l’RnB era il massimo ma che in fondo anche il pop non era da meno. La chiacchierata fu lunga e piacevole, talmente piacevole da farmi dimenticare dell’autobus! Corsi salutando Jesy con la mano, poi accelerai, ma arrivai alla fermata giusto in tempo per vedere l’autobus svoltare alla curva in fondo alla strada. Ora come facevo a tornare a casa? Non conoscevo ancora le strade di Londra e sinceramente neanche le altre linee degli autobus. Presi il cellulare nell’intento di chiamare mia madre o chiunque altro potesse recuperarmi ma un suono di clacson mi fece alzare il viso dallo schermo del telefono. Vidi una macchina rossa che si era parcheggiata vicino al marciapiede dove mi trovavo. La luce non mi permetteva di capire chi ci fosse dentro ma non mi interessai più di tanto perché pensavo non si rivolgesse a me. Poi il clacson venne suonato di nuovo, allora mi avvicinai al finestrino per capire chi fosse. Il finestrino si abbassò per rivelare il volto di Zayn. Mi chiese se volevo un passaggio e io un po’ scettica aspettai un istante prima di accettare: in fondo ne avevo bisogno. Zayn mi chiese dove abitavo e gli fornii l’indirizzo, ora avrebbe saputo dove abitavo, perfetto direi. Durante il viaggio Zayn cercò in tutti i modi di aprire un discorso con me ma io rispondevo in modo freddo impedendogli di fare un dialogo più articolato. Avevo capito che Zayn non mi aveva mentito, ma avrei aspettato di vedere il modo con cui lui si sarebbe fatto perdonare, ero curiosa. Una volta arrivati a destinazione, scesi dalla macchina e Zayn mi seguì accompagnandomi fino alla porta di casa. Pensavo se ne sarebbe andato una volta varcata la soglia di casa mia ma non lo fece, anzi, mi chiese di entrare. Per gentilezza e cordialità risposi di si ma non sapevo veramente cosa volesse fare a casa mia. Gli dissi di rimanere al piano inferiore mentre io lasciavo il mio giubbino e lo zaino nella mia stanza. Quando scesi le scale, Zayn esclamò: “Avete un pianoforte!”
Io risposi: “Si…perché?” – lui si sedette sullo sgabello di fronte lo strumento e cominciò a suonare. Non se la cavava niente male, così gli chiesi: “Fai pianoforte? Sei bravissimo…” – lui sorrise alla mia affermazione e rispose: “No, ma quand’ero piccolo andavo a lezioni di pianoforte, e nonostante siano passati un po’ di anni ancora ricordo come si fa…”
Io gli sorrisi mentre lui ancora suonava con le sue magiche dita. “Cosa vuoi che ti suoni?” – mi chiese. “Non lo so, quali canzoni sai suonare?”
“Tutte, ho da sempre avuto l’abilità di saper trovare le note di una canzone senza bisogno dello spartito. Quindi dimmi!” – fece ancora uno dei suoi sorrisi e risposi: “Conosci Counting Stars?”
Rispose di si e iniziò a suonare. Mi uscì spontaneo di cantare.
 
“Lately I’ve been, I’ve been losing sleep, dreaming about the things that we could be,
But baby, I’ve been, I’ve been praying hard, say no more counting dollars,
We’ll be counting stars…”
 
Improvvisamente Zayn smise di suonare, e io misi subito le mani sulla mia bocca. Come mi era venuto in mente di cantare, avevo rovinato tutta la sua melodia in quel modo. “Sei bravissima, la tua voce è stupenda come te.” – disse Zayn, io arrossii e sorrisi timidamente. Non potevo credere gli piacesse sul serio la mia voce. Si alzò dallo sgabello e cominciò ad avvicinarsi a me, io istintivamente indietreggiai fino a raggiungere il muro che rappresentava quindi un ostacolo. Zayn invece continuò ad avvicinarsi fino ad avermi a pochi centimetri di distanza. Mi bloccò mi polsi vicino il muro e fece sfiorare le nostre labbra come per chiedermi un bacio. Io abbassai lo sguardo verso la sua bocca che mi chiamava ma alla quale non volevo rispondere. Poi vedendo che io non accennavo a cedere, fece da solo e baciò lentamente le mie labbra che ormai non ce la facevano più a resistere e si lasciarono trasportare dalle sue. Era da tanto che non baciavo Zayn ma realizzai che non avevo mai rimosso i suoi baci e soprattutto che ne avevo un disperato bisogno. Il moro allontanò la sua bocca e andò via dicendomi: “Ci vediamo domani, piccola!”
 


*SPAZIO AUTRICE*
Ciaoo a tutti i lettori! Volevo ringraziare tutti coloro che leggono e recensiscono la fanfiction! Siete fantastici e grazie mille! Allora cosa mi dite su questo capitolo? Come si svilupperà il rapporto tra Zayn e Perrie?
RECENSITE!
Baci xx
Sabry

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Capitolo 4
*** Mr. Loverboy ***




~MR.LOVERBOY
~

Il giorno seguente arrivò presto, alle sei suonò di nuovo la sveglia. Mi alzai più velocemente rispetto alle mattine precedenti, forse era la voglia di vedere un certo ragazzo moro che mi aveva fatto accelerare i tempi. Aprii l’armadio e mentre prima non mi importava nulla del mio abbigliamento, ora avevo una confusione totale e davvero non sapevo cosa mettere. Svuotai tutto il mio guardaroba e anche quello di mia madre per cercare il giusto outfit e alla fine optai per una camicetta bianca e un paio di jeans. Misi un nastro celeste fra i miei capelli e scesi per la colazione. Mia mamma mi accolse dicendo: “Finalmente ce l’hai fatta a deciderti!”
Aveva proprio ragione, mi sembrava di aver passato ore al piano di sopra a vestirmi, ma per fortuna non ero in ritardo. Bevei una tazza di latte accompagnata da qualche biscotto, dopodiché corsi via alla fermata. Salii sull’autobus con le mie solite cuffie nelle orecchie, avevo fatto una playlist che riproduceva le canzoni casualmente, e fra queste mi capitò di ascoltare proprio ‘Counting Stars’. Quella canzone mi faceva tornare in mente il pomeriggio precedente e ciò che era successo con Zayn. La sua stretta e il suo bacio che avevano riacceso i miei sentimenti. Non sapevo cosa sarebbe successo a scuola quel giorno e cercavo di non immaginare nulla, volevo lasciare che i fatti accadessero e basta.
 
Arrivata a scuola, percorsi il solito corridoio per dirigermi al mio armadietto. Lo aprii con la mia chiave personale e presi i libri che mi servivano. Poi mi incamminai verso l’aula di scienze. Mancava ancora un quarto d’ora all’inizio della lezione ma volevo arrivare prima per occupare uno degli ultimi banchi. Durante il tragitto però vidi Jade camminare tutta sola in uno dei corridoi così mi avvicinai a lei per salutarla. Mentre io la salutavo tutta allegra, lei era un po’ triste e volevo capire il motivo.
“Cosa hai Jade?” – le chiesi.
“Nulla, sono solo un po’ giu.” – era davvero diversa dalla solita Jade briosa.
“Dai parla…” – dovevo capire che c’era sotto.
“C’è un ragazzo…che mi piace e che si dice si sia fidanzato.” – immaginavo che si trattasse di qualche ragazzo, sapevo come ci si sentiva.
“Ehi Jade, non devi stare così per un ragazzo…” – la incoraggiai.
“Lo so ma io sono innamorata, un tempo stavamo anche insieme, eravamo una bella coppia ma lui mi ha tradita e l’ho lasciato. Purtroppo i miei sentimenti non sono cambiati…”
“Chi è?” – chiesi io spudoratamente anche se non conoscevo quasi nessuno della scuola.
“Si chiama Harry, non so se ti ricordi, quello riccio di quei cinque ragazzi stupendi…” – certo che lo ricordavo, era un bel ragazzo davvero ed era amico di Zayn. – “…comunque basta parlare di questo” – Jade sembrava tornata la solita Jade – “tu hai qualche novità?”
“Si, credo…” – le mie parole erano vaghe ma Jade capì che stavo nascondendo qualcosa.
“Dai spara!” – era curiosa di sapere cosa le dovevo dire.
“Ieri Zayn mi ha dato un passaggio a casa e…ci siamo baciati!” – gli occhi di Jade si spalancarono e le sue labbra rivelarono tutti i denti in uno splendido sorriso.
“Che bello! Congratulazioni! E quindi ora state insieme?”
“Non lo so. Non abbiamo parlato di questo ma oggi forse lo scoprirò. Ora scusa ma devo andare o farò tardi per la lezione di scienze!” – salutai Jade e volai via verso l’aula, purtroppo il mio piano di arrivare prima e sedermi dietro era andato in fumo ma consolare Jade era sicuramente un motivo valido. Mi sedetti al secondo banco, non male in fondo. Riconobbi il ragazzo affianco a me, era proprio Harry e ne approfittai per farci amicizia. Magari potevo riuscire a capire qualcosa in più sulla sua presunta relazione e magari sapere se aveva ancora qualche interesse verso Jade.
“Piacere, io sono Perrie.” – gli porsi la mia mano per fare conoscenza.
“Piacere, Harry Styles.” – aveva una voce molto profonda.
“Senti io sono nuova, e scusa se te lo chiedo così su due piedi, ma dicono che sei un ragazzo a cui piace fidanzarsi e lasciarsi, una specie di Mr. Loverboy!” – la scusa che ero nuova era perfetta per l’occasione. Si fece una risata per il nomignolo che gli diedi.
“Davvero dicono questo di me? Comunque mi piace cambiare ragazze spesso ma non perché le voglio far soffrire, vorrei solo trovare quella giusta ma le studentesse che mi girano attorno sono per la maggior parte delle volte delle galline e non mi piacciono…” – quindi reputava Jade una gallina? Lei non lo era, qualcosa non quadrava…
“E sono state tutte delle galline fino ad ora?” – chiesi io.
“Non proprio, c’è stata una ragazza ma non mi va di parlarne ad un’estranea, scusa..” – ammisi di essere stata un po’ invadente ma forse c’era la possibilità che Jade fosse ancora nel suo cuore.
“Hai ragione, scusami… ma ora esci con qualcuna?” – mi vergognai un po’ di quella domanda.
“No, perché? Vorresti uscire con me?” – ma cosa aveva capito?
“No, cioè sei un bel ragazzo ma non m’interessi..” – non avrei mai pensato che potesse rispondere in quel modo. Era un tipo sfacciato a quanto pareva.
 
La lezione fu lunga e interminabile, se non avessi avuto quel dialogo forse mi sarei addormentata sul banco. Uscii dalla classe e cominciai a dirigermi verso la classe di economia ma improvvisamente due mani da dietro coprirono i miei occhi. Cercai con una mano di toglierle da lì mentre l’altra mano reggeva i libri. Cominciai a formulare dei nomi ma nessuno rispondeva finché non capii che si trattava di Zayn. Quando pronunciai il suo nome infatti, subito mi lasciò riacquistare l’uso degli occhi. Io mi girai verso di lui e gli dissi: “Ciao, brutto burlone!” – con tono scherzoso. “Ti va di saltare una lezione?” – non credevo fosse il caso di saltare una lezione perché mia madre si sarebbe arrabbiata davvero tanto ma furono i suoi splendidi occhi supplicanti a convincermi. Mi prese la mano e mi portò sul terrazzo della scuola. Era il tetto dell’edificio ma era davvero molto bello. C’erano delle aiuole con fiori colorati e un gazebo con dei tavolini e delle sedie. Non era una scuola, a me sembrava più un hotel in alcune parti. Ci dirigemmo verso questo gazebo e ci sedemmo sulla panchina. L’aria era tiepida, soffiava un leggero vento ma era piacevole. Il cielo era macchiato di qualche nuvola che ogni tanto oscurava il sole. Zayn era seduto proprio vicino a me quando mi prese la mano e guardandomi negli occhi mi chiese: “Vuoi essere la mia ragazza, di nuovo?” – era finalmente arrivata la fatidica domanda. I miei sentimenti erano chiari e non potevo che rispondere: “Si!”
Zayn sorrise alla mia risposta, poi mi accarezzò lentamente il viso. Mi guardava con quei suoi occhi cangianti e quello sguardo ammaliante a cui non potevo resistere. Poi avvicinò piano le sue labbra alle mie, finché non furono unite. Io chiusi gli occhi al suo tocco mentre mi lasciavo trasportare dai miei sentimenti. Il bacio iniziato dolcemente cominciò a farsi sempre più appassionante e anche le nostre lingue si intrecciarono. Io lo stringevo da dietro la nuca mentre lui faceva lo stesso tenendo le sue mani appena sopra i miei fianchi. Dopo qualche minuto di piacevole contatto ci allontanammo l’uno dall’altro. Le nostre fronti rimasero poggiate l’una sull’altra mentre i nostri occhi non perdevano il contatto e le nostre bocche sorridevano. Amavo Zayn, ad ogni suo bacio me ne rendevo sempre più conto. Guardai il telefono e quella maledetta ora era già passata. Avrei voluto stare un po’ più tempo con Zayn ma non potevo saltare due lezioni, una era già tanto così diedi un ultimo bacio a Zayn e corsi verso l’aula.
 
Arrivai leggermente in ritardo ma il professore non era ancora in classe quindi non fu un problema. Jesy era in classe con me questa volta e ne approfittai per parlarle un po’ di Jade e per farmi spiegare qualcosa in più sulla relazione che aveva avuto con Harry visto che loro erano amiche da tanto.
“Ciao Jesy, vorrei parlarti di Jade…” – le dissi.
“Certo parla..” – lei sorrise per incoraggiarmi.
“Mi ha detto che è stata con Harry un po’ di tempo fa e che le piace ancora ma come mai non stanno più assieme?” – la domanda era un po’ tagliente ma era tutta la giornata che avevo a che fare con domande difficili quindi..
“Jade è stata con Harry tre anni fa, in secondo superiore. La loro coppia era davvero bella ma un giorno Harry l’ha tradita con un’altra ragazza della scuola. Jade è stata davvero male per tutto questo e nonostante tutto prova ancora dei sentimenti. Se puoi, evita di parlare dell’argomento con lei perché sono brutti ricordi…” – la storia mi rattristì un po’ perché Jade era una ragazza adorabile e non meritava quello sfacciato di Harry ma ormai lo sapevo bene anch’io, all’amor non si comanda!
 
Incontrai Jade durante la pausa pranzo e le raccontai di aver conosciuto Harry e di avergli parlato. Lei sembrava impaziente di sapere tutto e le raccontai che era single al momento ma non le accennai molto sulla ragazza che era stata importante per lui, da una parte mi faceva piacere vederla così innamorata ma dall’altra non mi piaceva per niente Harry, mi era sembrato un presuntuoso, uno che si pensa di poter avere al suo fianco qualsiasi ragazza e di certo questo comportamento non era corretto. Jade poteva avere qualcuno migliore. Finita la scuola tornai a casa dove ad aspettarmi c’era un delizioso dolce preparato da mamma. Non sapevo se raccontarle del ritorno con Zayn, ma sapevo che a lei piaceva come ragazzo quindi trovai il coraggio e le dissi: “Mamma, sono tornata con Zayn!”
Lei mi guardò con faccia incredula ma allo stesso tempo contenta. Voleva qualche dettaglio ma non aggiunsi molto perché mi vergognavo a parlarne con lei. Così andai di sopra a svolgere i miei compiti…


*SPAZIO AUTRICE*
Ciao a tutti! Perdonatemi l'assenza ma sono piena d'impegni. Allora finalmente potete leggere questo capitolo in cui come avete potuto notare ho introdotto una nuova 'coppia' se così può essere chiamata. Ma cosa succederà ora?
Ci vediamo al prossimo capitolo che, prometto, arriverà a breve.
Baci xx
Sabry

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Capitolo 5
*** A bit of fight ***




~A BIT OF FIGHT
~
 
Ok, ora era ufficiale, non ero una cima in matematica! Quei maledetti problemi stavano diventando un veleno per me, avrei voluto cambiare aria e uscire un po’ ma ero inchiodata a quella scrivania, vicino quella lampadina. Il telefono vibrò improvvisamente e subito lo sbloccai per vedere il messaggio.
 
Zayn: “Ciao tesoro, ti va di andare a vedere un film?”
 
La proposta era molto interessante e non potevo assolutamente rifiutare. Digitai velocemente il mio messaggio: “Si tesoro, dimmi dove e quando.”
Ero troppo contenta, mandai a quel paese la matematica e i suoi problemi per dedicarmi ad un problema molto più serio: cosa dovevo mettermi. Non volevo essere sofisticata, dopotutto era solo una serata al cinema, ma nemmeno volevo mettere i soliti pantaloni di jeans. Scelsi allora dei leggins neri su cui abbinai una maglia celeste con il simbolo della pace sopra. Indossai inoltre un trench nero perché l’aria era abbastanza fresca. Avevo un trucco sul celeste, si abbinava perfettamente alla mia maglietta e ai miei occhi. Controllai il telefono e c’era ancora un messaggio di Zayn.
 
“Passo a prenderti alle otto. C’è anche un mio amico, spero non ti dispiaccia. Magari puoi invitare una delle tue amiche. Baci amore, ci vediamo dopo.”
 
Caspita, non sapevo ci sarebbe stato anche un suo amico, e sicuramente mi sarei sentita a disagio sola con loro due così seguii il consiglio di Zayn e chiamai Jade che fu felice di accompagnarmi. Le chiesi di venire a casa mia per le sette e mezza e le diedi il mio indirizzo. L’orario arrivò presto e alle sette e trentacinque qualcuno suonò il campanello della porta. Scesi urlando a mia mamma che avrei aperto io, e arrivata sull’uscio, spalancai la porta. Jade mi abbracciò per salutarmi e timidamente attraversò la soglia. Disse cortesemente buonasera a mia madre e quest’ultima la incoraggiò ad entrare. Dopo che si furono presentate accompagnai Jade a fare un tour turistico della mia casa londinese, per ultima tappa tenni la mia stanza in cui ci accomodammo. Lei rimase molto colpita dalle pareti guarnite dai moltissimi poster. Parlammo molto di musica e scoprimmo di avere molti gusti in comune, a entrambe piaceva cantare inoltre e provammo un duetto. Non eravamo niente male assieme, le nostre voci sembravano suonare all’unisono. Purtroppo le nostre prove canore furono interrotte da un altro suono di campanello. Io non feci in tempo a scendere che mia mamma aprì. Non volevo fosse lei a farlo, mi vergognavo troppo ma salutò Zayn come se fossero amici, e mi fece piacere. Zayn vide scendere me e Jade e chiese gentilmente a mia madre se potevo andare con lui, era la dolcezza in persona. Mia mamma rispose di si ma diede una piccola condizione: “Prenditi cura di lei, o sarà peggio di te…”
Ci facemmo una piccola risata dopodiché mia madre ci lasciò andare. La salutai con un bacio mentre lei ancora mi raccomandava di fare attenzione e io la tranquillizzavo. Zayn ci guidò alla macchina e gentilmente ci aprì lo sportello per farci sedere sui sedili posteriori. Poi si mise alla guida e ci dirigemmo verso il cinema. In macchina nessuno parlò, ero un po’ nervosa mentre Jade ogni tanto mi massaggiava la coscia e mi incoraggiava con un sorriso. Era il nostro primo appuntamento dopo quella settimana estiva. Una volta arrivati Zayn ci fece strada all’interno del cinema multisala, gli chiesi quale film saremmo andati a vedere ma lui mi rispose di non aver ancora scelto. La mia attenzione fu totalmente allontanata dai miei pensieri quando vidi Harry e pregai che si trovasse lì per caso e non perché lo aveva invitato Zayn.
 
Le mie preghiere non servirono a molto perché l’amico di cui parlava Zayn per messaggio era proprio lui, ma il problema più grande era che Jade era con me. La guardai con faccia da cucciolo come per scusarmi della situazione venutasi a creare ma io veramente non avevo intenzione… Jade mi fece uno dei suoi dolci sorrisi dopodiché ci dirigemmo dal bigliettaio per informarci dei film. Dopo una breve discussione a cui partecipammo solo io e Zayn, optammo per una commedia romantica. Jade e Harry non si guardavano e non si parlavano. Entrammo nella sala due del cinema e ci posizionammo nei nostri posti. Nell’ordine ci sedemmo: Jade, io, Zayn e Harry. Il film era una commedia ma non faceva esattamente morire dalle risate, così poggiai la mia testa sulla spalla di Zayn mentre lui dolcemente posava il braccio attorno alle mie spalle e mi baciava a intervalli più o meno regolari, la fronte. Ogni tanto rispondevo ai suoi teneri gesti con baci a stampo sulle sue labbra morbide. Intanto notavo lo sguardo di Harry spostare la sua attenzione su Jade, non volevo farmi delle idee bizzarre ma a guardarlo sembrava attratto dalla mia amica e io sapevo che Jade ricambiava. Alla fine del film uscimmo dalla sala, io e Zayn ci tenevamo per mano mentre Harry e Jade camminavano tenendo una certa distanza. Notai un piccolo sorriso sullo sguardo del mio ragazzo mentre sbirciava la scena dietro di noi. Così gli chiesi sottovoce: “Perché ti fa ridere?”
“Non so se posso dirtelo…” – mi rispose lui.
“Dirmi cosa?” – ero curiosa di sapere di cosa stesse parlando.
“Harry è innamorato di Jade, ma non glie lo dire, è un segreto.” – le parole di Zayn confermarono i miei sospetti.
 
Zayn allungò il passo e disse di sfuggita ad Harry che andavamo a farci una passeggiata da soli. Harry e Jade ci guardarono andare via con facce un po’ incredule e imbarazzate. Non avrei voluto lasciare la mia amica con quel ragazzo ma Zayn mi trascinò letteralmente lontano con sé. Uscimmo da cinema e cominciammo a passeggiare nel viale alberato che vi era di fianco. Le luci dei lampioni illuminavano la strada da noi percorsa e la temperatura era fresca ma piacevole. Zayn continuava a tenermi la mano senza mai lasciare o allentare la presa. Guardavo sempre diritto e ogni tanto voltavo lo sguardo verso il moro e anche lui si girava per poi sorridermi. Ci sedemmo su una panchina di legno, posai la mia borsa di fianco a me e venni avvicinata dal braccio di Zayn a sé. Quella stretta infondeva un calore confortevole, e soprattutto mi faceva sentire come protetta dalle sue muscolose braccia. Chiacchierammo un po’, gli argomenti erano la famiglia, gli interessi, la scuola e gli amici… E a proposito di amici mi tornò in mente la povera Jade così, inventandomi una scusa, dissi a Zayn di voler tornare indietro perché avevo freddo ed ero un po’ stanca. Lui dispiaciuto si alzò dalla panchina e ancora tenendomi per mano, mi accompagnò all’entrata del cinema. Qualche metro prima dell’ingresso, Zayn si fermò, afferrò anche l’altra mia mano e baciò lentamente le mie labbra. Sentii in quel bacio una forte emozione, come se volesse trasmettermi la sua voglia di avermi sempre al suo fianco. La sua lingua si fece spazio tra le mie labbra, mentre i miei occhi rimanevano chiusi per godere al meglio di quel piacere. Il nostro lungo e intenso bacio fu improvvisamente interrotto.
 
“Harry lasciami andare!” – riconobbi la voce della mia amica e abbandonai le calde mani di Zayn per andare in suo aiuto. La scena che mi ritrovai davanti mi sorprese: Harry manteneva Jade vicino al muro dell’edificio con le sue possenti braccia e tentava invano di baciarla ma Jade rifiutava i suoi gesti violenti. Mi avvicinai ad Harry e lo allontanai dalla povera Jade che mi guardò felice.
 
“Cosa stavi facendo?” – chiesi infuriata ad Harry.
“Stavo solo cercando di approcciare..” – rispose lui ridacchiando, la sua risatina mi dava sui nervi.
“Non ti avvicinare mai più a lei” – gli dissi con tono autoritario, intanto arrivò Zayn che chiese cosa stesse accadendo.
“Stavo solo cercando di baciare Jade ma la tua ragazza si è messa in mezzo.” – cercò di giustificarsi.
“Perrie, il mio amico stava solo seguendo i suoi sentimenti.” – a questa affermazione uscii fuori di me.
“Lo stai difendendo? Jade si stava rifiutando quindi doveva lasciarla andare subito, il tuo amico!” – ora ero arrabbiata anche con lui così chiamai un taxi e presi Jade per mano abbandonando Harry e Zayn lì.
 
In macchina, Jade aveva ancora il viso confuso. Le chiesi scusa almeno mille volte per averla lasciata da sola con Harry ma lei mi sorrise ogni volta e mi disse di non preoccuparmi. Sinceramente non capivo bene quali fossero i pensieri che occupassero la mente di Jade, il suo viso era distratto ma non riuscivo a comprendere da cosa. Decisi di invitarla da me per la notte, magari avremmo potuto discutere meglio dell’accaduto. Lei accettò volentieri la mia proposta e una volta convinta anche mia madre, diedi a Jade uno dei miei pigiami, portavamo la stessa taglia quindi non ci sarebbe stato alcun problema. Dopodiché ci sedemmo sul mio letto a gambe incrociate e dopo alcuni minuti di silenzio, aprii finalmente il discorso.
Io: “Jade, scusami ancora per stasera, non sapevo che l’amico di Zayn fosse proprio Harry. Ma quello che vorrei capire è… a te piace? Se si, come mai lo hai rifiutato?” – chiesi data la confusione totale nata in me dalla situazione.
Jade: “Io…io…io credo di amarlo ma…non voglio farmi nuovamente del male! Voglio dimenticarlo anche se so che sarà molto difficile…” – disse lei, e potei notare come le sue parole uscirono a fatica.
Io: “Se ti devo dire la mia, Harry non mi piace come ragazzo, mi sembra un po’ troppo arrogante e stasera Zayn si è comportato allo stesso modo!” – tornai a quel pensiero che perseguitava la mia mente.
Jade: “Ma no Perrie! Non devi essere arrabbiata con Zayn, lui è un bravo ragazzo e stava solo difendendo un amico…” – cercò di convincermi a perdonarlo ma non lo avrei fatto.
Io: “Jade, tu non devi difenderlo, lui ha torto! So che voleva ‘proteggere’ Harry ma quest’ultimo si è comportato male nei tuoi confronti, ho visto come stringeva forte i tuoi polsi, deve averti fatto male…” – il viso di Jade si incupì, e volevo quasi maledire quell’argomento che avevo di nuovo tirato fuori.
Jade: “E’ passato…” – disse accennando un sorriso che mi parve abbastanza falso.
Io: “Jade perdonami…”
Jade: “Perrie ti perdono se perdoni Zayn!” – mi interruppe ricattandomi. Così pur di farmi perdonare, le dissi che avrei chiarito con Zayn. Solo allora, una volta tratte delle conclusioni, decidemmo di andare a dormire.      
 

*SPAZIO AUTRICE*
Hola! Come va? A me abbastanza bene anche se credo che poco vi importi xD
Allora per cominciare, qui abbiamo visto "Un po' di battaglia" fra Zayn e Perrie, entrambi a difendere i loro amici. Ma ci sono anche dei momenti di tenerezza fra i due :3
Perrie e Zayn faranno pace?
Non ho intenzione di rivelarvelo prima del prossimo capitolo :D
Baci xx
Sabry

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Capitolo 6
*** Irresistible ***



 
~Irresistible~
 
Jade, a differenza mia, non era una gran dormigliona e fu lei a buttarmi giù dal letto. Non essendo abituata ad averla con me quando mi svegliavo, la chiamai anche mamma. In effetti in quel momento sembrava proprio mia madre quando mi urlava nell’orecchio per farmi alzare, anzi lei era peggio. Quando non riuscii più a sopportare le sue urla, decisi di alzarmi e di scendere al piano di sotto per la colazione. Mamma aveva preparato un delizioso dolce al cioccolato e aveva cacciato anche dei succhi di frutta. Sembrava di far colazione in un hotel. Una volta che avemmo finito di mangiare, ci dirigemmo verso la fermata dell’autobus e per fortuna riuscimmo a non perderlo. Arrivammo a scuola in circa venti minuti durante i quali ritornammo, mio malgrado, all’argomento della sera precedente.
 
“Perrie, sai cosa devi fare oggi, vero?” – disse Jade come fosse ovvia la mia risposta.
“Ehm..si…” – risposi io un po’ titubante.
“Zayn è un bravo ragazzo, lo conosco e tu lo ami, quindi ora che arriviamo a scuola vai da lui e lo perdoni!” – disse con tono autoritario.
“Deve essere lui a venire da me” – il mio orgoglio si fece sentire.
“Sicuramente verrà e tu lo perdonerai, senza nessun ‘ma’. Chiaro?” – disse ancora mantenendo lo stesso tono. Io annuii solamente a quelle che a me sembravano intimidazioni.
 
Quando arrivammo a scuola, prendemmo strade diverse perché avevamo lezioni differenti alla prima ora. Così mi diressi verso l’aula di scienze, non c’era nessuno che conoscevo e non sapevo dove sedermi finchè un ragazzo non venne a presentarsi. Era di media altezza, aveva i capelli castani e degli splendidi occhi azzurri. La cosa più bella però credo fosse il suo sorriso, sembrava un tipo simpatico.
 
“Piacere, il mio nome è Louis!” – si presentò porgendomi la mano.
“Piacere, io sono Perrie Edwards e sono nuova.” – gli strinsi la mano.
“Oh si, so chi sei! Sei la fidanzata di Zayn, lui è un mio caro amico. Lo conosco dalla scuola dell’infanzia. Devo dire che ha bei gusti!” – mi disse molto sicuro di se.
“Grazie mille.” – lo ringraziai per il complimento indiretto.
“Allora, se hai bisogno di qualcosa, basta che chiedi a me, conosco tutti in questo istituto! Se hai problemi fammelo sapere.” – che tipo strano ma era divertente. Feci una risatina dopodiché mi invitò a sedersi vicino a lui e io accettai.
 
Grazie a lui, la lunga e noiosa ora di scienze passò in un baleno. Mi face morire dalle risate, e il professore ci rimproverò un paio o più di volte ma non me ne importò molto. Alla fine dell’ora, le nostre strade si divisero ma ci scambiammo numero di telefono e mi salutò così: “Arrivederci signorina Edwards!” per poi fare una specie di inchino e andare via. Mi strappò così un’altra risata. Improvvisamente comparve davanti ai miei occhi Jade, che mi trascinò con se verso la classe dell’ora successiva.
 
La mattinata passò, ma di Zayn neanche l’ombra. Forse aveva fatto festa o forse si nascondeva. Io non lo vedevo, avrò percorso tutti i corridoi della scuola ma non ero riuscita a trovarlo. Durante la pausa pranzo, le mie amiche notavano la mia preoccupazione e il modo in cui voltavo spesso la testa per cercarlo. Non sono mai stata brava a nascondere i miei stati d’animo. Volevo trovarlo ma allo stesso tempo volevo che fosse lui a venire da me a chiedermi scusa e io lo avrei perdonato, forse… Passarono anche i corsi pomeridiani ma di Zayn Malik non c’era traccia. Poi mi venne in mente di chiedere ad uno dei suoi amici, sicuramente sapevano dov’era andato a finire. Fortunatamente mi imbattei in Harry, o forse dovrei dire ‘sfortunatamente’ visto che non avevo una grande stima di lui…
 
“Ciao Harry, hai incontrato Zayn? Non lo vedo da stamattina…” – chiesi.
“Non l’ho visto, forse non è proprio venuto. Avevamo lezione assieme a terza ora questa mattina ma non c'era…” – mi disse, ignorando anche lui dove si trovasse l’amico.
“Va bene, grazie lo stesso!” – dissi per poi andarmene ma la sua voce mi richiamò.
“Perrie, volevo scusarmi per il mio comportamento…sia nei tuoi confronti che in quelli di Jade e spero potrete perdonarmi entrambe…” – che cosa gli era successo?
“Io ti perdono, ma per quanto riguarda Jade…credo che tu debba farle le scuse personalmente!” – lui guardò verso il basso, come se si vergognasse di quello che avevo appena detto.
 
Lasciai Harry per avviarmi verso la porta principale. Avevo finito tutte le lezioni, e di Zayn non sapevo niente ma forse mi dovevo solo arrendere al fatto che fosse rimasto a casa. Poi camminando verso l’atrio, mi venne in mente un posto, uno particolare che Zayn adorava. Non mi costava nulla andare a vedere, così tornai alle scale e le salii tutte fino ad arrivare al famoso terrazzo sopra l’edificio. Era lì che Zayn mi aveva chiesto di diventare la sua ragazza ed era lì che l’avrei trovato, infatti…
 
“Zayn! Ti ho trovato finalmente!” – lo vidi seduto sulla panchina. Lui si girò e accennò un piccolo sorriso.
“Perrie, sei qui?” – chiese incredulo.
“Ma certo…” – mi sedetti al suo fianco. Ci furono dei minuti di silenzio, nessuno dei due sapeva cosa dire o come cominciare un discorso.
“Scusami Perrie, per aver difeso Harry e per essere andato contro di te, l’ho fatto solo per amicizia, non volevo offendere te o la tua amica, perdonami…” – esplose tutto d’un botto, e abbassò lo sguardo verso terra. Io allora gli alzai il mento e guardai fisso nei suoi occhi sorridendo. E baciai a stampo le sue labbra.
“Sono stata una stupida, mi sono arrabbiata perché volevi difendere un amico, avrei fatto anch’io lo stesso se fosse accaduto ad una mia amica…” – dissi sinceramente.
“Quindi mi perdoni?” – chiese lui sorridendo.
“Io non devo perdonarti nulla! Tu sei una persona speciale, e hai un grande cuore. Non potrei essere più fortunata, solo che a volte lo dimentico… se c’è qualcuno che deve essere perdonato, quella sono io…” – dissi facendo una smorfia di tristezza.
“Te l’ho mai detto che sei irresistibile anche quando sei triste?” – mi disse facendomi rispuntare il sorriso. “Perrie, sei una persona stupenda anche tu perché, in un modo o nell’altro, lo hai fatto anche tu per amicizia e ammetto che Harry non ha proprio un bel carattere…”
“Non ha un bel carattere? Ha un caratteraccio!” – lo interruppi per poi però scusarmi, o avrei combinato un altro disastro. – “Scusa, a volte mi lascio prendere dai miei pensieri… comunque si è scusato e questo mi fa piacere.” – rimediai al mio commento sbagliato.
 
Zayn mi abbracciò forte e io ricambiai. Com’era bello sentirlo di nuovo vicino come prima, avevo paura che momenti come questo non sarebbero più accaduti, e invece…
 
“Ah, e oggi ho conosciuto uno dei tuoi amici!” – lo informai perché mi pareva giusto farlo.
“Davvero? Chi?” – mi chiese incuriosito.
“Si chiama Louis, mi ha detto che vi conoscete dalla scuola materna.” – vidi un sorriso apparire sul suo volto.
“Ah, il caro e vecchio Louis! Si, ci conosciamo da tanto tempo ed è un idiota ma ti piacerà, vedrai!”
“Oh, mi piace già! Nel senso che oggi mi ha fatto fare un sacco di risate, grazie a lui l’ora di scienze è passata veloce!”
“Sono contento ma stai attenta! Io sono geloso!” – mi disse provocando in me una risata.
“Ma dai, smettila! Non ti fidi di me?” – gli chiesi quasi seria.
“Certo che mi fido di te! Ma so anche che il fare scherzoso e giocherellone di Tomlinson piace alle ragazze…” – disse timidamente.
“C’è solo un problema…” – dissi io.
“Quale?” – chiese.
“Che lui non ha il mio cuore!” – gli risposi facendolo sorridere.



*SPAZIO AUTRICE*
Salve a tutti coloro che nonostante la mia assenza non hanno abbandonato la fanfiction e ora stanno leggendo. So di non avere scusanti ma vi chiedo di perdonare comunque il mio immenso ritardo. Il prossimo capitolo arriverà presto. PROMISE.
Parlando invece del capitolo...Perrie sente la mancanza di Zayn e solo lei sa dove trovarlo. Ho introdotto un nuovo personaggio , Louis, che sarà importante nel seguito della storia ;)
Preparatevi a qualcosa di diverso nel prossimo capitolo!
Baci xx
Sabry

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Capitolo 7
*** Uscita a quattro ***



 
~Uscita a quattro~
 
“Perrie? Perrie? Perrie!” – una voce prima dolce e bassa e poi improvvisamente alta e squillante mi fece uscire dalla nube di pensieri su cui mi ero adagiata. Ero seduta nel mio solito banco e mi ero sdraiata sul mio braccio destro, mi ero allontanata con la testa dal mondo della scuola e per poco non mi sarei addormentata. Ma quella rompiscatole della professoressa mi aveva scovata nonostante fossi nascosta dal mio compagno davanti. Immediatamente alzai la schiena e mi sedetti in modo più composto e consono. Guardai la professoressa con un sorriso innocente, e le spiegai che mi ero un attimo piegata per raccogliere la matita da terra. La signora bruna con gli occhiali rossi e qualche ruga sul viso, cambiò visuale senza farmi intendere se ci avesse creduto o meno. Non aveva preso nota di nulla e questo era l’importante. Guardai con sguardo assassino il mio compagno di banco che avrebbe anche potuto avvisarmi, ma Eric non era un tipo molto socievole. Era il classico ragazzo che studia per sé e che non ti suggerisce niente ai compiti o alle interrogazioni.
 
Al suono della campanella uscii dall’aula e respirai profondamente l’aria pulita e tranquilla del corridoio. Guardai il mio orario ma non avevo nulla così cominciai a camminare senza una meta precisa per i corridoi della Lincoln High School, alla ricerca di qualcuno che conoscessi. I miei occhi rimasero completamente attoniti quando videro quella scena: Jade e Harry passeggiavano nel corridoio e si scambiavano dei fogli, probabilmente appunti di scuola, e cosa più strana, sorridevano. Sembrava che nulla fosse accaduto. Harry lasciò Jade per entrare in una delle classi e Jade, vedendomi, mi venne incontro ancora sorridente.
 
“Ciao Perrie!” – mi disse con fare allegro.
“Ciao, c’è forse qualcosa che non so?” – chiesi con un sorriso quasi malizioso.
“No, cioè si..” – cominciò a guardarsi i piedi.
“Ti ho vista chiacchierare allegramente con Harry. Cosa vi prende?” – chiesi ancora più curiosa.
“Abbiamo preso una decisione.”
“Quale?”
“Harry si è scusato con me stamattina e io l’ho perdonato. Mi è sembrato davvero molto gentile. Poi mi ha fatto una proposta, mi ha chiesto di essere amici e io ho accettato. In fondo è simpatico e sto bene insieme a lui.” – concluse sorridendo. In realtà non potevo credere a quello che stava dicendo.
“È una buona idea!” – mentii. In realtà avevo paura che uno dei due cedesse, e se fosse stata Jade non avrei sopportato di vederla soffrire.
“Abbiamo anche fatto una promessa però.”  - disse questa volta con lo sguardo più serio.
“Che promessa?” – le promesse mi avevano sempre messo i brividi.
“Nessuno dei due deve innamorarsi dell’altro. Non vogliamo che la nostra nuova amicizia rovini tutto.”
“Tesoro, lo sai che non si possono controllare i sentimenti? Quando ci si innamora, ci si innamora e basta.” – le dissi con una scrollata di spalle.
“Non succederà, l’ho promesso.” – guardai la sua espressione seriosa e determinata ma ricordavo ancora che cosa provava per il riccio.
“Ma tu non provi nulla per Harry?” – la colsi di sorpresa, non si aspettava una domanda del genere.
“Io non lo so…ma mi farò passare i dubbi.” – come presumevo aveva ancora Harry nella testa e nel cuore, ma non volevo infierire più di tanto nel loro nuovo ‘rapporto’ così per far vedere che ero contenta, azzardai una proposta.
“Che ne dici se uscissimo per festeggiare? Io, tu, Zayn ed Harry?”
“Intendi un’uscita a quattro? Non è andata molto bene la scorsa volta.” – le sue parole uscirono timide e incerte.
“Siete amici ora giusto? Non devi preoccuparti e ti prometto che non ti lascerò sola con lui.” – le dissi con un sorriso incoraggiante. Lei rispose altrettanto con un sorriso e si avviò verso la sua lezione salutandomi con la mano.
 
Rimasi di nuovo sola, e cominciai a camminare. Improvvisamente delle mani cinsero dolcemente i miei fianchi da dietro. Capii immediatamente di chi si trattasse, così misi le mie mani sulle sue e mi appoggiai con la testa sul suo petto. Voltai il collo e guardai verso l’alto incrociando il suo sguardo. Era sempre incantevole. Mi liberai dalla stretta per baciare le sue labbra che accettarono volentieri le mie.
 
“Tesoro, usciamo una di queste sere?” – chiesi sorridendo.
“Certo.” – rispose lui ancora più entusiasta.
“Senti, mi ha detto Jade che si è tutto sistemato fra lei ed Harry e ora sono amici. Ho pensato che sarebbe carino uscire tutti e quattro per festeggiare.”
“Oh, in realtà pensavo che uscissimo da soli…” – aveva lo sguardo un po’ corrucciato e deluso. – “ma va bene, sono contento che sia finita bene tra loro.” – tornò a sorridere.
Gli baciai di nuovo le labbra e ci accordammo per il luogo e l’orario dell’appuntamento. Poi avvisai Jade che fu felice di avvisare Harry. Sembrava davvero contenta e speravo con tutto il cuore di non vederla soffrire di nuovo per quel ragazzo, ormai lei era come una sorella per me.
 
Armadio aperto e un quintale di vestiti sul letto. Cosa avrei dovuto mettere per andare in un locale dove si balla? Immaginavo che tutte le ragazze si sarebbero presentate in minigonna e tacchi altissimi ma io non ero quel genere di ragazza, mi sarei accontentata di un jeans e una maglietta semplici ma capivo che dovevo vestirmi in modo più particolare, anche se era fuori dalle mie abitudini. Avevo una marea di jeans, ne scelsi un paio attillato, che generalmente non usavo e presi una delle magliette a pipistrello di mamma. Forse non ero il massimo della sensualità ma non mi piaceva mettere in mostra le mie curve, quelle poche che avevo. Quando mi guardai allo specchio, sorrisi a me stessa come per elogiarmi della scelta. Appena chiusi le ante dell’armadio, sentii la porta della stanza aprirsi e Jade comparve. Le avevo detto di passare da me per andare assieme al locale. Mentre io la salutai sorridente, lei si soffermò a guardare i miei vestiti. Dalla sua espressione non riuscii bene a capire quali fossero i suoi pensieri.
 
“Jade?” – cercai di ‘risvegliarla’.
“Credi di venire così?” – la sua domanda fu strana quanto la sua espressione.
“Si, perché?” – cercai di essere il più sicura di me possibile, anche se ero abbastanza turbata da quella reazione.
“Devi cambiarti.” – fece dirigendosi verso il mio armadio. Si levò il trench nero che aveva addosso e lo posò sul letto rivelando un top a fascia e una gonna a vita alta abbastanza corta che si allargava verso l’estremità. Era stupenda, e per un attimo distolsi lo sguardo da cosa stesse facendo per ammirare quello splendido outfit che aveva creato. Poi la sua voce attirò la mia attenzione.
“Questo andrà bene.” – disse cacciando uno dei miei vestiti, lo avevo usato una sola volta per un compleanno di diciotto anni ed era corto. Troppo corto per metterlo in un locale di sconosciuti.
“No, è fuori discussione Jade!” – dissi cercando di sfilarle dalle mano la gruccia ma lei con abili movimenti riuscì a schivare la mia mano e a sfilare via il vestito.
“Va in bagno e cambiati, fra poco i ragazzi saranno qui.” – il suo tono autoritario mi mostrò una Jade che non avevo mai visto, determinata e assolutamente temibile. Feci come aveva detto.
 
Appena fui fuori dal bagno, attraversai il corridoio scalza e arrivai in stanza dove Jade mi stava aspettando mentre scriveva qualcosa al cellulare. Quando sentì il rumore della porta che si chiudeva, alzò lo sguardo per guardarmi e un sorriso soddisfatto le apparve sul viso. Mi avvicinai allo specchio per guardarmi da capo a piedi: il vestito aderiva molto bene al mio corpo, diversamente dall’ultima volta che lo avevo indossato, era nero, scollo a V non molto profondo. Sulla schiena aveva lo stesso tipo di scollo questa volta più ampio, e mi arrivava a metà coscia. Anche la mia espressione era stranamente soddisfatta, anche se ancora provavo vergogna nell’uscire così: cosa avrebbe detto mio madre? E Zayn? E Harry? E tutte le altre persone che mi avrebbero vista così? Il mio sguardo si fece corrucciato dai mille pensieri e Jade lo notò.
“Cosa ti prende? Sei stupenda vestita così.” – sorrisi per ringraziarla.
 
Misi delle scarpe con il tacco non eccessivamente alte e presi in mano un trench bianco simile a quello di Jade. Sentii la porta bussare e Jade mi tirò via con se fuori dalla stanza. Mi precedette scendendo le scale, era molto più spedita di me sui tacchi. La prima cosa che notai fu la porta aperta e mia madre che parlava con Zayn ed Harry. Improvvisamente lo sguardo di entrambi si distolse, come se avessero visto qualcosa di inaspettato. Gli occhi di Zayn brillavano e fissavano me, mia mamma si girò per capire cosa stessero guardando e quando mi vide vestita per una volta in modo più femminile, non fece altro che sorridere. Zayn non credo si aspettasse niente del genere visto che era stato abituato a vedermi sempre in jeans e maglietta, ma anche lui era più elegante del solito: camicia blu notte infilata in neri jeans attillati. Anche i miei occhi brillarono quando lo vidi. Jade ruppe il silenzio e anche quegli sguardi.
“Allora, andiamo?” – disse salutando gentilmente mia mamma e facendo a tutti cenno di uscire. Zayn mi prese per mano ma prima di uscire diedi un bacio a mia mamma sulla guancia e le promisi di non far tardi perché sapevo quanto ci tenesse.
L’aria fuori era fredda così indossai il mio trench e mi riparai sotto le braccia di Zayn durante il piccolo sentiero che portava alla macchina. Lui si mise alla guida e come due signore, ci fecero sedere ai posti di dietro. Harry aveva un’espressione più tranquilla rispetto a quella che aveva la sera del cinema e lo stesso valeva per Jade, così mi rilassai e mi ripromisi di godermi quella serata.
 
L’insegna rossa indicava il nome del locale: “Black Rose”.
Un nome insolito ma particolare. La mia distrazione però venne più che altro attirata da un uomo che sostava sulla porta e che si assicurava che tutti i clienti pagassero l’ingresso. Ci avvicinammo a lui e Zayn ed Harry pagarono anche per noi. Provai a restituire quei soldi a Zayn ma non volle accettarli come era facilmente prevedibile. La porta si aprì e la prima cosa che vidi fu il grande numero di gente che occupava la pista, e mi chiesi se ci sarebbe stato posto anche per noi. I pub di Londra erano differenti da quelli che avevo fino a quel momento frequentato nella mia vecchia città o al mare. Erano molto più chiassosi e affollati. Sul lato destro c’era un lungo bancone dove qualche gruppo di ragazzi occupava gli sgabelli e beveva. Quello da cui di sicuro volevo stare lontana erano gli alcolici, non ci avevo mai avuto a che fare e non era quello il momento adatto per fare nuove esperienze. Scesi i gradini tenendo Zayn per mano e senza mai lasciarlo riuscimmo a raggiungere uno stanzino dove appoggiare le nostre cose. Mi riafferrò la mano e mi trascinò in pista cercando di farci spazio tra la gente. La musica era assordante e le luci che si spegnevano e riaccendevano mi rendevano difficile vederlo ma le sue braccia si incrociarono sicure dietro la mia schiena e attirò così il mio corpo a sé. Cominciammo a muoverci a ritmo di musica in quel minimo spazio che avevamo attorno e cominciai a sbuffare quando sentii di essere toccata dalle persone li vicine. Non lo facevano volontariamente ma solo il mio ragazzo poteva toccarmi. Quando riuscii a vedere Jade le feci un cenno indicando il bancone e capì immediatamente. Con Zayn ci dirigemmo al bancone dove incontrammo anche Jade ed Harry.
“Che vi offro da bere?” – chiese il barista gentilmente. Era un ragazzo forse poco più grande di noi, con gli occhi scuri e i capelli castani. Aveva un bel sorriso e Zayn ed Harry sembravano conoscerlo.
“Ehi Liam, è da tanto che non ci si vede!” – lo salutò Zayn. – “questo è Liam tesoro, un nostro caro amico, veniva alla nostra scuola l’anno scorso ma ormai è fatto grande!” – disse facendosi una risatina.
“Ho semplicemente finito la scuola superiore e ora vado all’università.” – disse correggendo Zayn.
“Una tequila, grazie.” – ordinò Jade sorridendo, e così fecero anche Harry e Zayn.
“Anche per te Perrie?” – chiese Liam.
“No, grazie.” – dissi comunque con un sorriso sul volto.
“Dai Perrie, assaggia no? Non ti farà mica male!” – disse Jade mentre afferrava il suo bicchiere. Le sue parole mi condizionarono e quindi accettai. Liam versò il liquido in un bicchierino e io mi preparai psicologicamente alla mia prima tequila. Con coraggio afferrai il bicchiere, lo avvicinai alla bocca e lasciai scorrere velocemente quella bevanda nella mia gola. Sentii come qualcosa di estremamente scottante invadermi il collo e ancora riuscivo a percepirne il sapore nella bocca. A quel calore si unirono dei brividi che percorsero la mia schiena seminuda. Non avevo mai provato una cosa del genere e stava avendo uno strano effetto su di me: mi piaceva. Scolai anche l’ultimo goccio e Jade notò il piacere che stavo provando.
Tornammo in pista e finalmente arrivò un lento, quello che stavo aspettando visto che non adoravo molto la musica da discoteca. Zayn mi prese di nuovo tra le sue braccia e una volta attirata a se, fui costretta ad appoggiare la guancia sul suo petto caldo. Stare tra le sue braccia era bello e rassicurante. I miei piedi facevano piccoli passi seguendo i suoi.
 
“Non ho ancora avuto l’occasione di dirti quanto sei bella stasera.” – mi fece arrossire, ma alzai lo sguardo per rispondergli.
“Grazie, anche tu sei stupendo ed elegante.” – il mio sorriso fu la causa della curva che apparve sul suo volto. Mi baciò la fronte e tornammo alla posizione iniziale. In quei pochi minuti mi sentii così bene, era tanto che non provavo quel senso di tranquillità, perché c’erano sempre problemi o a casa, o a scuola ma la mia mente, durante quella canzone era libera da qualsiasi pensiero, nulla poteva rovinare quel momento…tranne il ritorno a quelle orrende canzoni troppo ritmate. I miei piedi non ce la facevano più, mi sentivo scarica per una di quelle canzoni. Feci uno sforzo ma vidi Jade che si scolava un altro bicchierino di tequila, forse era imprudente ma decisi di raggiungerla e Zayn mi seguì. Quando ordinai il secondo bicchierino Zayn voleva fermarmi, mi disse che mi avrebbe fatto male, soprattutto a stomaco vuoto. Fui un po’ scontrosa verso di lui perché mi dava fastidio che si comportasse come se fosse mio padre. Così bevetti anche quel bicchierino dopodiché mi trascinò in pista, ma non lo fece per ballare ma per allontanarmi dal bancone. Intanto stavo ancora assaporando il gusto forte che la tequila aveva lasciato sulla mia lingua. Una sensazione ancora più intensa di prima impossessò il mio corpo. Sentii i muscoli rilassarsi eppure sentivo il bisogno di berne di più per caricarmi. Dopo qualche minuto, dissi a Zayn che andavo in bagno così lui mi indicò la strada. Voleva accompagnarmi ma rifiutai sapendo bene che il mio obiettivo era un altro. Seguii la strada finchè lui poteva ancora vedermi, poi svoltai in direzione del bancone. Liam mi vide e si avvicinò.
“Cosa ci fai qui Perrie? E’ tutto ok?” – non badai molto a quelle parole e andai diritta al sodo.
“Posso averne un altro bicchierino?” – dissi poggiando il mento sul polso e guardandolo con occhi dolci.
“Guarda che fa male, due bicchierini bastano o ti verrà qualcosa.” – quella risposta mi innervosì.
“Credi che sia una bambina? Sono grande e vaccinata quindi ora dammi quel fottuto bicchierino.” – non avrei mai pensato di reagire così. Quella non era Perrie.
“Ok…” – disse il povero Liam timidamente e versò il liquido nel bicchierino. Ancora una volta percepii quella sensazione questa volta unita a una strano giramento di testa. I miei occhi si fecero lucidi ma non ne avevo ancora abbastanza.
“Un altro!” – urlai a Liam.
“Perrie stai esagerando.” – rispose per convincermi a rifiutare.
“Ho detto un altro!” – dissi sbattendo il bicchierino sul bancone. Non mi riconoscevo più.
 
Liam ancora una volta versò la tequila e io subito la mandai giù. Questa volta sentii meno il sapore e più il giramento di testa. Non riuscivo a controllare i movimenti e la vista sembrò appannarsi. Provavo caldo e allo stesso tempo freddo. Sentii una voce familiare, era quella di Zayn e nonostante il mio stato riuscii a riconoscerlo. Quando mi fu vicino mi guardò spaventato, poi lo sentii dire qualcosa a Liam per rimproverarlo probabilmente, ma lì sentii tutti i sensi abbandonarmi e da quel momento ricordo solo il buio pesto.
 
Un sole abbaiante baciò la mia pelle. Ancora mi stavo rotolando nelle coperte quando sentii uno strano rumore. Sembrava quello del tostapane che ti avvisa che le fette sono pronte così aprii gli occhi incuriosita anche dall’odore che arrivava. I miei occhi videro delle pareti, erano verdi, diversamente da quelle della mia stanza e le coperte erano blu. Mi stropicciai gli occhi, convinta che fosse solo una strana illusione ottica ma ciò che vidi fu solo una stanza che non avevo mai visto.

 


*SPAZIO AUTRICE*
Allora. Credo che la prima cosa che dovrei dire è un grande e grosso:
SCUSATE!
So di essere odiata in questo momento per aver interrotto per così tanto (troppo) tempo la fanfiction ma non avevo davvero idee. Poi ho trovato l'ispirazione ed ecco qui, ce l'ho fatta! Sarete disposti a perdonarmi? Dai, dai!
Avendo perso così tanto tempo per aggiornare, suppongo di aver perso anche molti lettori e mi dispiace davvero tanti. Vediamo come va questo capitolo e ahimè, spero di non essere costretta a cancellare la fanfiction...qualche recensione di incoraggiamento? Vi amo lo stesso <3
Baci xx
Sabry

ps. Il prossimo capitolo potrebbe arrivare prima del previsto se vedo tante recensioni ;)

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Capitolo 8
*** Novità ***




~Novità~

Non mi ci volle molto per capire che non ero a casa mia, quella non era la mia stanza e dopo la confusione, arrivò il panico. Che cazzo ci facevo lì? In quale casa mi trovavo? E come ci ero arrivata?
Mentre la mia mente continuava a farsi domande su domande, qualche ricordo stava affiorando piano piano. Ricordavo qualcosa della serata precedente, ricordavo il locale dal nome strano, la folla, la pista da ballo ma ancora mi sfuggiva qualcosa…
 
Qualcuno bussò bruscamente alla porta interrompendo il mio viaggio nel vicino passato.
“Avanti” – dissi, non sapendo neanche chi ci fosse dietro la porta. Ma quando si aprì, smisi di essere tanto agitata. Zayn aveva in mano un vassoio con una tazza fumante, dello zucchero e un toast. Sorrise vedendomi sveglia e si avvicinò al letto posando il vassoio sul materasso matrimoniale e sedendosi di fianco a me.
“Stai bene?” – mi chiese sfiorandomi la guancia con la mano ma con tono un po’ preoccupato. Allora mi tornò alla mente qualcos’altro: la sera prima ero quasi diventata dipendente da tequila e dovevo essere svenuta dopo il terzo o quarto bicchierino. Qualcosa era ancora confuso. Poi guardai il materasso, la stanza e le foto sul comodino di Zayn da piccolo. Cosa era successo?
“Zayn? Cosa è successo? Noi non avremmo mica…no cioè…” – ero terrorizzata all’idea di averlo fatto per la mia prima volta da ubriaca anche perché non ricordavo assolutamente niente ed era un passo abbastanza importante per me. Zayn si fece una risatina divertito alla mia reazione, in realtà mi diede un po’ fastidio quel ghigno.
“Stai tranquilla, non è successo quello che pensi. Non approfitterei mai di una ragazza ubriaca per farci del sesso.” – mi diede un bacio affettuoso sulla guancia e poi vicino il lobo dell’orecchio. Dopodiché la sua aria divenne improvvisamente seria, seria da far paura. “Hai idea di quanto mi sono preoccupato per te ieri sera? Insomma, perché non mi hai dato retta quando ti ho detto di smetterla?” – sembrava davvero arrabbiato e proprio quando stavo per rispondere, riprese a parlare. “Dio, hai idea di quanto mi hai fatto stare male? Ti ho vista a terra, svenuta e ho pensato di essere vicino a perderti e io non voglio perderti di nuovo cazzo.”
“Sei arrabbiato?” – chiesi con un filo di voce.
“Incazzato. Quando capirai che sei troppo importante per me?” – quelle parole, anche se dette con durezza, mi fecero sorridere.
“Ecco vedi? Quando mi fai quel sorriso non riesco nemmeno ad essere arrabbiato con te, e sorrido come un ebete.” – in effetti gli comparve un sorriso del genere appena completò la frase. “Non lo fare mai più ok?”
Mi limitai ad annuire e in un lampo le sue labbra furono sulle mie. Poi tornai un attimo alla vita normale e guardai l’orologio posto sul comodino. Cazzo, erano le dieci passate e la mia famiglia non sapeva dov’ero. Ora si che mi avrebbero messo in punizione. Mi scostai da Zayn e mi alzai agitata alla ricerca del mio telefono. Avevo ancora il vestito della sera prima ma la spalla destra era tutta nuda, in quel momento non ci feci molto caso.
“Merda, dov’è il telefono? Devo chiamare i miei e trovare una scusa!” – gridai continuando a fare avanti e indietro nella stanza senza pensare alla presenza di Zayn. Mi sentii improvvisamente cingere il bacino dalle sue braccia che mettevano bene in mostra i suoi tatuaggi.
“Stai calma, abbiamo pensato a tutto io e Jade. I tuoi sanno che sei andata a dormire da lei.” – sospirai di sollievo. Jade era un genio e ancora una volta si era dimostrata una vera amica.
“Perché non sono andata a dormire da lei per davvero?” – chiesi a questo punto incuriosita.
“Perché ti volevo con me” – fece quel sorriso da ebete e io lo imitai arrossendo. “Ho dormito poco per colpa tua.”
“Perché russavo?” – scherzai sperando che non fosse proprio quello il motivo.
“Perché sei così bella quando dormi che non volevo smettere di guardarti.” – sentii di nuovo le guance avvampare. Incredibile cosa mi faceva provare quel ragazzo.
 
Arrivammo a scuola in tempo per l’ora di pranzo, così avremmo potuto seguire i corsi pomeridiani. Io e Zayn ci salutammo arrivati in mensa e mi diressi al tavolo dove Jade, Leigh-Anne e Jesy erano già sedute.
“Ciao ragazze!” – le salutai allegramente. Jade si alzò di scatto e per poco non inciampò nei suoi stessi piedi. Mi abbracciò come se non ci vedessimo da anni e io ricambiai.
“Stai bene? Dio, mi hai fatto preoccupare. Hai fatto preoccupare tutti!” – disse tutto in una volta.
“E’ tutto ok Jade.” – le dissi io. Lei mi prese il viso tra le mani.
“Sei sicura?” – chiese ancora una volta. “Ho detto di sì!” – le dissi indicandogli con la mano di sedersi.
Mi sedetti accanto a lei mentre Leigh e Jesy ci guardavano stranite dall’altra parte del tavolo.
“Che è successo?” – chiese ad un tratto Leigh.
“Questa qui ha deciso di bere troppa tequila e svenire ieri sera. Meno male che non le è capitato nulla, ha dormito da Zayn e ora è qui. Non avete idea dello spavento che ci ha fatto prendere!” – Jade concluse infilando un pezzo di carne in bocca.
“Immagino. Perrie non farlo mai più.” – disse Jesy seria come non mai.
“Lo prometto.” – dissi e tutte e tre mi sorrisero soddisfatte.
“Allora avete sentito le novità?” – chiese Jesy con un sorrisetto furbo.
“Se non fossero delle novità, forse già le sapremmo. Avanti, spara!” – disse Jade cacciandosi un altro pezzo di carne in bocca.
“Ebbene, stanno organizzando una gara canora a scuola!” – disse Jesy eccitata, non capivo poi da cosa. Le gare canore si facevano un po’ in tutte le scuole, non era poi una novità.
“Pensavo non ti interessassero le competizioni scolastiche Jess” – disse Leigh che la conosceva da molto più tempo di me e Jade.
“Infatti non mi sono mai interessate, finché non hanno proclamato come premio ai vincitori un viaggio a Miami.” – alle sue parole sputammo tutto nel piatto. Fu un gesto spontaneo di tutte e tre ma avvenne simultaneamente.
“Ci stai prendendo per culo?” – disse Leigh.
“Dai, Miami. Cioè è un sogno!” – dissi anch’io incredula.
“Dico la verità, è un premio sensazionale!” – disse Jesy, soddisfatta della nostra reazione alla sua notizia.
“Ho deciso. Dobbiamo partecipare. Perrie sa cantare, abbiamo cantato insieme una volta e mi è parso che le nostre voci stessero bene insieme. Leigh-Anne sa fare il rap, e Jesy ha un timbro molto particolare. Secondo me abbiamo buone possibilità di vittoria.” – Jade era tranquilla e molto sicura di sé.
“La gara è aperta anche agli alunni dell’anno scorso, ma mi pare che non ci siano grandi talenti.” – disse Jesy con aria assorta nei suoi pensieri. Lei aveva una memoria incredibile e conosceva tutte le facce della scuola.
“Non credo ci siano grandi talenti in tutta la scuola ma meglio non sottovalutare gli avversari.” – disse prudente Leigh-Anne.
“Credo che se daremo del nostro meglio, ce la faremo!” – dissi ottimista.
“E per dare del nostro meglio non dobbiamo distrarci, o farci distrarre.” – mi guardarono tutte con sguardo assassino.
“Ho capito cosa intendete. Ok, prometto di dedicare tempo al gruppo, e di non farmi distrarre da Zayn.” – dissi con tono cantilenante.
“Bene, allora quand’è che si prova?” –chiese Jesy entusiasta.
“Oggi, a casa mia, ci vediamo alle sei.” – disse Jade alzandosi e allontanandosi dal tavolo. Ci alzammo poi tutte e andammo ciascuna verso la propria classe.





*SPAZIO AUTRICE*
Salve a tutti cari lettori, e scusatemi nuovamente per il ritardo che stavolta è stato però decisamente meno grave :) ora ci sono delle novità, come avete potuto constatare si apre una nuova "storia". Potrei dire che comincia un nuovo blocco narrativo, e ci saranno avvenimenti nuovi e spero interessanti ;) A presto!
Baci xx
Sabry

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Capitolo 9
*** Sorprese! ***


Piccolo riassunto dei capitoli precedenti:
Perrie è una ragazza solare, dolce e innamorata di Zayn, ragazzo conosciuto durante le vacanze estive. Al termine di queste, la loro storia sembrava giungere al termine data la lontananza delle rispettive città natali. Una situazione più fortunata però conduce i due a rivedersi e a frequentare la stessa scuola. Dopo alcuni disguidi e qualche bicchierino di troppo, entrambi sembrano aver ritrovato la pace e Perrie delle nuove amiche con cui fonda una band pronta a partecipare alla gara scolastica di canto che riserva come premio ai vincitori un fantastico viaggio a Miami. Ma saranno in grado Perrie, Jade, Jesy e Leigh-Anne di conquistare questa vittoria? E Zayn e Perrie continueranno ad andare d'amore e d'accordo? E' tutto da vedere.


~Sorprese!~

Provare. Provare. Provare. Avevamo discusso un intero pomeriggio su come si sarebbero svolte le prove e senza accorgercene il tempo stava inesorabilmente scorrendo via. In più la madre di Jade era un’ottima cuoca e la sua merenda si prese gran parte del tempo a nostra disposizione. Dopo tre ore non avevamo dunque risolto nulla, né cosa cantare, né il nome del gruppo.
“Ragazze, se continuiamo così, Miami ce la sogniamo!” – disse Leigh. Aveva pienamente ragione.
“Dovremmo almeno scegliere il nome…” – disse Jade pensierosa. Poi prese un foglio ed una penna e cominciò a buttare giù delle idee e a fare scarabocchi che non capivo come potessero centrare con ciò che stavamo cercando. Mi vibrò il telefono per la terza volta e decisi di dare un’occhiata nonostante con le ragazze avessimo stabilito di non utilizzare cellulari durante le prove. Ma stavamo lì a combinare nulla quindi tanto valeva controllare un attimo chi mi stesse cercando.
 
Due messaggi di mio fratello mi chiedevano l’orario di ritorno a casa. Il primo era più gentile, il secondo un po’ rude e con qualche imprecazione. Mio fratello sapeva diventare da dolce a rozzo in pochi istanti. Ho sempre pensato che soffrisse di doppia personalità, ma è solo una mia ipotesi. Dopo aver risposto a mio fratello cercando di tranquillizzarlo, guardai il terzo messaggio e sorrisi quando lessi il mittente.
 
Da Zayn: “Tesoro, ti va una passeggiata? J”
 
Avrei tanto voluto rispondere di si, ma ero molto impegnata con queste “prove” e davvero non potevo.
 
A Zayn: “Scusami, sono dalle ragazze. Stiamo lavorando ad un progetto. Ma possiamo rimandare ok? :*”
 
Rispose subito con un “Okay” un po’ freddo e mi domandai se non si fosse offeso. Jade urlò all’improvviso facendoci sobbalzare tutte e quattro.
“Little Mix!” – urlò mostrando il foglio su cui stava scrivendo prima. Al centro di esso aveva creato questa scritta in grande e intorno c’erano disegni, loghi e alcune frasi. Il nome suonava bene, in qualche modo noi eravamo un piccolo miscuglio di caratteristiche e personalità diverse. E ci mescolavamo alla perfezione. Così alla fine, dopo tutto il tempo passato a pensare, avevamo almeno trovato il nome.
 
Diedi la buonanotte alle ragazze e alla mamma di Jade che si era gentilmente offerta di ospitarci e mi avviai verso casa. L’aria era fresca, il vento trapelava attraverso la mia maglietta, decisamente troppo sottile per la temperatura esterna. Affrettai il passo, l’ultima cosa che volevo era prendermi un raffreddore o peggio, la febbre. Non pensavo che avremmo finito così tardi. Arrivai a casa stanca dopo una giornata stressante e ricca di novità. Mi feci una doccia veloce e poi crollai nel mio letto. Controllai il cellulare, nella speranza di un nuovo messaggio da parte di Zayn ma niente. Di solito mi mandava la buonanotte, ma quella sera non era arrivata. In ogni caso io glie la mandai lo stesso e spensi subito. Pensai che forse la mattina seguente avrei trovato la risposta.
 
 
A scuola le voci cominciavano a correre e la notizia del concorso divenne ufficialmente pubblica. Proprio nella bacheca all’ingresso avevo affissato un grande manifesto e di fianco un foglio per le iscrizioni. Quando io e Jade arrivammo, Leigh e Jesy erano già vicine al foglio e probabilmente ci aspettavano. Ci avvicinammo e alla presenza di tutte e quattro Jesy scrisse il nostro nome: Little Mix. Più lo pronunciavamo, più sembrava perfetto. Guardai le altre iscrizioni, ce ne erano già qualche paio e la maggior parte solisti. Poi l’occhio mi cadde su un nome di una band: One Direction. Che nome strano, anche se sembrava suonare bene. Ovviamente non come il nostro. Lo feci notare alle ragazze, sperando che la mente sempre informata di Jesy soddisfacesse la mia curiosità.
“Non ho idea di chi potrebbero essere.” – disse Jess un po’ delusa di se stessa. Pazienza, avremmo scoperto i membri di questa band presto.
 
Il dubbio continuava ad affliggermi. Non sapevo se Zayn fosse arrabbiato o meno con me ma mi sembrava stupido. Non poteva arrabbiarsi per una cretinata del genere, accettavo sempre quando mi chiedeva di uscire. O forse era ancora arrabbiato per la storia della tequila e il mio svenimento? Non lo sapevo ma non volevo pensarci. Avevo dei corsi da seguire e non avrei dovuto farmi distrarre da quelle pessime sensazioni.
 
 
“Quindi dalla meiosi, si ottengono quattro cellule tutte diverse tra loro.” – disse il professore di biologia poco prima che suonasse la campanella. Avevo seguito tutta la lezione e preso appunti, stranamente la lezione mi era piaciuta abbastanza da distrarmi da tutto quel miscuglio di pensieri. Uscendo dalla classe mi guardai intorno. C’erano ragazzi che si scambiavano appunti, altri che discutevano animatamente e poi i classici ritardatari che studiavano poco prima di entrare in classe, convinti che sarebbero riusciti lo stesso a prendere un buon voto. Il cuore mi salì in gola quando distinsi nella folla del corridoio la figura magra e alta di Zayn. Indossava dei jeans neri attillati e una camicia a maniche lunghe a quadrettoni rossi e neri. Quando incontrai i suoi occhi, sorrisi facendo finta che niente mi preoccupasse. Zayn si scusò con il ragazzo con cui stava parlando e mi venne incontro, sembrava tranquillo e ciò mi rassicurò.
“Ehy, tutto apposto?” – mi salutò Zayn, stampandomi un bacio sulla fronte.
“Ehm…sì, credevo fossi arrabbiato per ieri sera, lo sei?” – chiesi un po’ incerta.
“Oh no, perché dovrei? Di certo avrei voluto uscire con te e raccontarti delle cose ma non potevi, e l’ho capito.” – il suo sorriso mi fece capire che era tutto okay.
“Mi fa piacere.” – dissi sorridendo e abbracciandolo forte. – “E di cosa volevi parlarmi?”
“Ah, giusto…lo scoprirai presto. Volevo dirtelo prima ma ormai, tanto vale che aspetti!” – disse con uno sguardo furbo che non gli avevo mai visto in volto. Non sapevo che aspettarmi, ma ero curiosa. Molto curiosa.
 
Salutai velocemente Zayn per andare verso il corso successivo. La mattinata passò lenta ma tranquilla, ora ero più serena sapendo che Zayn non era arrabbiato. Mi recai quindi verso la mensa, e mi sedetti al solito tavolo. Il tavolo dove Zayn e i suoi amici si sedevano solitamente era vuoto e ciò mi turbò un po’.
 
“Smettila Jess, è da stamattina che ne parli!” – urlò Leigh lanciando rubando una patatina dal piatto di Jesy.
“Di cosa?” – chiesi curiosa.
“Ma niente…” – disse Jesy cercando di fare l’indifferente.
“Ha visto uno degli alunni dell’anno scorso stamattina ed è impazzita perché è stato con lei l’anno scorso!” – disse Leigh-Anne tutto d’un fiato.
“Si ma non m’interessa più ormai, è andata a finire male. Solo che mi sembrava strano che fosse qui…” – si giustificò Jesy.
“Sarebbe Liam, ti ricordi di lui? Quello che stava al bancone quella sera che sei svenuta…” – si mi ricordavo di lui, lo avevo trattato male mentre lui cercava di non farmi rischiare un coma etilico. Inoltre credo si fosse preso anche una ramanzina da Zayn ingiustamente.
“Si, mi ricordo di lui. Mi è sembrato un ragazzo gentile, qualcosa fra di voi è andato storto?” – chiesi forse un po’ imprudente.
“Sì, evidentemente…non mi va di parlarne, scusate.” – disse Jess abbassando lo sguardo. Percepii che avevo fatto la domanda sbagliata e non era proprio il caso di parlarne.
Un ragazzo alto e magro salì su un tavolo, prese una forchetta come se fosse un microfono e cominciò a cantare. Riconobbi immediatamente i ricci di Harry, cantò le prime righe di una canzone che non avevo mai sentito prima d’ora e ondeggiò con il corpo alla fine della strofe facendo urlare tutte le ragazze lì attorno. “Dio, che esibizionista” pensai. Ma poi un altro ragazzo salì su un altro tavolo, e quasi mi venne da urlare quando riconobbi Liam, ma che cosa ci faceva là sopra e perché cantava la stessa canzone di Harry? I miei occhi facevano avanti e indietro da lui alle ragazze, meravigliate quanto me della scena. Un attimo dopo anche un ragazzo biondino che non conoscevo cominciò a cantare salendo proprio sul nostro tavolo. Aveva afferrato la mano di Leigh e lei senza neanche rendersene conto l’aveva aiutato a salire. Poi fu il turno di Louis che continuò la canzone. Nello stupore generale le uniche cose che riuscivo a dire erano “Wow” “Sono fuori di testa”. Ma la sorpresa più grande fu vedere anche Zayn salire su uno dei tavoli e cantare insieme agli altri quattro. Mi fece un sorriso da lontano mentre cantava la sua strofa ma la mia espressione rimase la stessa: scioccata.
 
Alla fine della canzone la mensa era in delirio. Chi batteva le mani, chi urlava a squarciagola. Sembrava di aver assistito ad un concerto…e pensandoci concludemmo tutte e quattro la stessa cosa: loro erano gli One Direction. Ma la cosa che più ci spaventava era che erano dannatamente bravi, dovevamo darci una mossa. Ci guardammo negli occhi, con lo sguardo di chi sa che ce n’è di lavoro da fare. Ma eravamo determinate, e spesso la determinazione gioca un ruolo importante.
 
Poi Harry alzò la voce e annunciò quello che avevamo già capito: “Noi siamo gli One Direction!”
Chiaro, ora tutti li conoscevano perché si erano fatti pubblicità con un’idea alquanto bizzarra ma che aveva funzionato. Due terzi della mensa sarebbero diventati loro fan. Questo mi dava alquanto sui nervi perché 1) eravamo anche noi in competizione 2) Zayn non me lo aveva detto. Ma in fondo non potevo arrabbiarmi con lui, neanche io gli avevo detto niente. Pensai a qualcosa e condivisi la mia idea con le ragazze.
 
“Ragazze!” – dissi sbattendo i palmi delle mani sul tavolo.
“Perrie?” – risposero quasi contemporaneamente.
“Anche le Little Mix devono fare la loro entrata in scena.” – dissi sorridendo, loro sembrarono non capire quel mio sorriso. “Dobbiamo fare anche noi una cosa del genere e deve essere una sorpresa…Voi non avete detto a nessuno che siamo noi le Little Mix, vero?”
“No.” – risposero sia Jade che Leigh. Mi girai verso Jesy.
“No, ma sono stata io a scrivere il nostro nome sul foglio di iscrizione, qualcuno potrebbe anche avermi visto, ma non penso ci fosse nessuno di mia conoscenza.” – disse, ma ero comunque serena. Sapevo essere ostinata quando si trattava di competizioni.
“Okay. Allora la mia idea è: troviamo una canzone, cantiamola alla ballo d’inverno.” – dissi guardandole una ad una con la determinazione di un allenatore di football verso la sua squadra.
“Ma è fra solo una settimana, Pezz!” – disse Leigh, un po’ preoccupata.
“Ce la faremo! Siamo le Little Mix, no? Non ci arrendiamo.” – le mie parole sembrarono convincere tutte questa volta.
 
Conclusi in tempo il discorso, che sentii due familiari braccia muscolose cingermi le spalle da dietro. Era Zayn, lo avevo riconosciuto perché al suo tocco una scarica di brividi invadeva tutto il mio corpo, e poi anche dai numerosi tatuaggi. Mi baciò affettuosamente la guancia e mi girai sorridendogli.
“Allora che ve ne pare?” – chiese guardando prima intensamente i miei occhi azzurri e poi le altre ragazze.
“Forti! Avete davvero sconvolto tutti, noi comprese!” – proruppe Jade. Era l’unica che riusciva a rendere un suo falso parere, definitivamente credibile. Ma forse se ci fosse stato Harry lì, non ce l’avrebbe fatta a rispondere con quella sicurezza. Mi aveva raccontato che lui riusciva a leggerle dentro, mi chiedevo se anche Zayn ci riuscisse con me. Nel dubbio non fiatai e mi limitai ad assentire insieme a Jesy e Leigh.
 
Tra gli schiamazzi e le voci degli studenti nel corridoio, camminavo con i libri di diritto in mano e mi fermai davanti all’armadietto. Mentre sistemavo i quaderni una voce mi colse alla sprovvista.
“Buh!” – urlò il ragazzo alle mie spalle. Chiusi violentemente l’armadietto e mi girai di scatto cacciando un gridolino. Poi sospirai di sollievo quando vidi quel volto conosciuto.
“Louis, ti sembra questo il modo?” – tentai di sembrare arrabbiata ma il suo sorriso era sempre così contagioso. Era diventato davvero un ottimo amico e un fantastico compagno di classe. Mi faceva ridere a crepa pelle, e dopo averlo sentito cantare in mensa, dovevo ammettere che sapeva cantare davvero bene.
“E’ chiaro, io cerco sempre entrate ad effetto!” – disse allargando le braccia e le mani e guardando un po’ ovunque. Risi come al solito.
“Quindi hai progettato tu il concerto nella mensa?”
“Hai capito perfettamente. Me medesimo! Ma devi vedere, io ho tantissime idee e presto le vedrai…” – disse con un sorriso gigante. Persino i suoi profondi occhi blu sorridevano.
“Oh si, sei un ragazzo pieno di sorprese!” – dissi quasi prendendolo in giro.
“Mi prendi in giro eh!? Impari tutto da me…” – disse accarezzandomi con la mano la testa. – “Scommetto che anche tu sei piena di sorprese” – aggiunse poi.
“Eccome, non immagini nemmeno quante!”

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Capitolo 10
*** Hi, we're Little Mix! ***


~Hi, we're Little Mix!~

Un ballo scolastico è sempre motivo di gioia e agitazione per gli studenti di un liceo. Addobbi, inviti, temi, vestiti, accompagnatori o accompagnatrici. Si è sempre a caccia dell’abito perfetto, dell’acconciatura perfetta, e primo di tutti, il ragazzo perfetto. Jade ed io eravamo nel comitato d’organizzazione dell’evento e passammo un’intera settimana a scuola a preparare festoni e ghirlande. La palestra si era trasformata da CRSS (Centro Raccolta Sudore Studenti) a SSDBS (Stupenda Sala Da Ballo Scolastico), sembrava davvero un altro posto. Ma ahimè, più decorazioni, meno prove. Furono sette giorni da incubo. Eravamo esonerate da lezioni e attività scolastiche che non fossero preparare festoni. Rimanevamo a scuola fino a pomeriggio inoltrato e ci rimanevano solo poche ore per le prove. Zayn? Dovetti trovare ben sette scuse diverse per rifiutare i suoi inviti ad uscire e mantenere la sorpresa. Anche se ci eravamo scambiati due parole e qualche piccolo bacio nei corridoi, mi mancava averlo accanto per più di due minuti. Al mio ultimo rifiuto sembrò addirittura seccato, ma lo capivo. Ci saremmo visti alla festa, e avrebbe ricevuto una sorpresa con tanto di spiegazioni riguardo la mia assenza.
 
“Perrie, smettila di pensare fra te e te e lanciami quella maledetta spazzola!” – urlò Jade dal bagno.
“Al volo!” – dissi lanciandola e lei la prese davvero per un pelo.
“Ragazze, siete sicure che va bene questo?” – disse Jesy guardandosi allo specchio, ancora non convinta del suo vestito nero. In realtà le stava a pennello, le andava attillato e risaltava le sue ampie curve. Era sexy. Avevamo scelto che per l’occasione ci saremmo vestite tutte in bianco e nero, alternando però i modelli di vestiti. Così avremmo avuto un elemento in comune, mantenendo comunque la nostra unicità. Per Jade, gonna bianca a vita alta e top a fascia nero. Leigh aveva un vestito lungo nero con uno spacco laterale che le faceva intravedere la gamba dalla carnagione più scura del normale. Io avevo optato per una gonna a tubino nero e una camicia bianca. Capelli sciolti per tutte, pronte a mostrare il frutto del nostro lavoro che eravamo riuscite a svolgere giusto in tempo per il grande giorno. Avevo detto a Zayn che sarei andata prima alla festa per gli ultimi preparativi, non sapeva che in realtà sarei arrivata dopo di lui e avrei fatto un'entrata scenica. Ma in fondo anche lui non mi aveva detto nulla.
 
La base partì, le luci erano spente e l'effetto del fumo da discoteca coprì le nostre figure lasciando che gli invitati potessero scorgere a mala pena le nostre sagome dietro quella coltre di nebbia. Le nostre voci iniziarono a cantare e fu la sensazione più inebriante che avessi mai provato. Fino a due secondi prima la mia voce tremava ma appena avevo iniziato a cantare insieme alle altre la paura era sparita. Stavo facendo quello che mi piaceva e che da sempre mi era piaciuto fare. La musica è qualcosa di unico, ti parla, ti insegna, ti consola, ti ascolta, ti capisce. La musica era sempre stata al mio fianco e nota dopo nota mi convincevo sempre di più che ad essa e solo ad essa avrei voluto dedicare la mia vita. Volevo fare in modo di trasmettere le mie emozione agli altri, volevo diventare l'idolo di qualcuno. E se avessi avuto Jade, Jesy e Leigh al mio fianco, ero ancora più sicura che avrei potuto raggiungere quegli obiettivi.
 
"Hi! We're Little Mix!" urlammo dopo l'esibizione che a giudicare dagli applausi sembrava essere piaciuta molto. Colsi lo sguardo di Zayn: aveva la bocca aperta e batteva le mani lentamente, non poteva crederci. Lo raggiunsi dopo essermi fermata parecchie volte per ricevere complimenti da parte di professori e compagni di corso. Zayn mi prese il viso tra le mani e mi baciò senza dire niente, lo avevo sconvolto ed evidentemente non sapeva che dire.
 
"Pazza! Come hai potuto tenermi nascosta questa cosa?" - disse severo ma senza reale collera.
"Pazzo! Come hai potuto dirmi che fai parte di una boyband insieme a tutti gli altri? Dovevo essere la prima!" - ribattei a mia volta con lo stesso tono.
Ci facemmo una risata e ritrovai calore tra le sue braccia mentre un lento accompagnava i nostri movimenti. Il suo profumo era penetrante, e appoggiando la mia testa sul suo petto potevo sentire il battito accelerato del suo cuore, la musica più bella che avessi mai sentito. Chiusi gli occhi per dimenticarmi di dove fossi e di tutti gli altri presenti e mi concentrai solo sulle sue mani dietro la mia schiena, il suo respiro e quel calore che mi trasmetteva. Quando il lento lasciò spazio a generi più ritmati ci allontanammo un attimo, io ero alla ricerca delle altre Little Mix e lui dei suoi amici. Jesy e Leigh-Anne parlavano con una professoressa e non mi interessava unirmi a loro dicendolo con estrema franchezza. Cercai allora con lo sguardo Jade e la intravidi vicino al bancone delle bibite. Il gomito sul bancone, un bicchiere di vetro in mano e un'aria distratta, persa. I suoi occhi non sembravano puntare in nessuna direzione.
 
"Jade! Ehi, come mai quella faccia?" - le chiesi accarezzandole i capelli folti.
"Cosa? Nulla! Sto bene..." - rispose sorridendo falsamente. Ma a chi voleva darla a bere.
"Smettila e dimmi perchè stai così!" - mi resi allora conto di essermi sbagliata, stava guardando un punto preciso della sala e il punto era Harry. Maledizione, cosa aveva combinato? "Jade Amelia Thirlwall, parla. So chi è il soggetto e la causa del problema che ti affligge."
"Chi scusa?" - chiese prendendomi forse per scema.
"Lo sai! Harry. Che cosa è successo?" - chiesi con tono un po' severo.
"Niente."
"Niente? Tu te ne stai qui malinconica, sola a guardarlo divertirsi e..." - solo allora notai la ragazza che stava ballando con lui e il mio tono severo divenne meno duro. "Oh... credo di aver capito."
"Lui sta là e si diverte con quella bionda che ha conosciuto due giorni fa mentre io sono qui a bere del tè perchè a questa merda di festa non servono alcolici." - disse bevendo un altro sorso.
"E' pur sempre una scuola Jade. Quindi in poche parole sei gelosa..."
"No" - pochi secondi di silenzio e poi "Si, sono gelosa okay? Anzi non sono gelosa di lui ma invidiosa di lei perchè per quanto mi affatichi non riesco a levamelo dalla testa e il solo pensiero che stia con un'altra mi uccide." - bingo! Uno dei due cede sempre. Ma non mi stava bene vedere Jade così, dovevo intervenire. A Harry non piaceva veramente quella ragazza, sarebbe stata giusto la 'ragazza figa del ballo scolastico' ma dopo pochi giorni sarebbe scomparsa dalla mente di Harry e nel suo cuore non ci sarebbe mai entrata. Io invece sapevo che Harry amava una sola ragazza e questa era Jade. Ecco cosa significa essere la ragazza del suo migliore amico!
"Jade, perchè non vai dalle altre? Io devo fare una cosa." - Jade annuì accennando un lieve sorriso e si incamminò verso Leigh e Jesy. Io invece mi feci strada tra la folla presente in pista e raggiunsi Harry. Lo spintonai per avere la sua attenzione e lo trascinai via dalla stronzetta di turno.
"Ehi, cosa fai!?" - si lamentò lui.
"Cerco di farti ragionare!" - gli urlai contro.
"Su cosa esattamente?" - Dio, ma avevo a che fare con i bambini?
"Sappiamo bene che non è quella biondina la ragazza che ti interessa." - la sua espressione divenne più intensa alle mie parole. Avevo centrato quelle giuste.
"Cosa intendi dire?" - ma avevo forse scritto sulla mia fronte 'stupida'?
"Jade se ne sta tutta sola e tu passi tutto il tempo con quella biondina da due soldi! Dio, ma apri gli occhi e renditi conto di quello che stai perdendo!" - urlai stufa della situazione.
"Ma Jade non mi vuole, mi ha rifiutato per ben due volte." - si riferiva a quando si erano lasciati e poi alla volta al cinema.
"Perchè tu ti sei comportato da stronzo imbecille! Ma puoi rimediare se vuoi e stare con la ragazza che ti piace veramente."
"Forse hai ragione, ma da dove parto? Sento che la farei soffrire in ogni modo..."
"Beh, per esempio ora potresti andare da lei e chiederle di ballare. Sarebbe un buon modo per iniziare." - gli proposi tenendo le braccia conserte.
"Okay, lo farò. Ora." - e mi lasciò per andare (lo speravo con tutto il cuore) da Jade.
 
La festa sembrava procedere regolarmente. Gli invitati erano entusiasti dell'organizzazione e ne fui fiera. Anch'io ero soddisfatta. Ero avvinghiata al mio Zayn, Jesy e Leigh sembravano aver fatto amicizia con molte persone dopo l'esibizione, Jade aveva ballato con Harry un lento dopodiché persi di vista entrambi, e poi c'era stata l'entrata in scena delle Little Mix che era riuscita davvero molto bene, di sicuro andò oltre ogni nostra aspettativa. Non mi rimase che godermi la serata.
Peccato che le cose belle non durano a lungo.







SPAZIO AUTRICE
Mi prendo un piccolo spazio per dirvi che vi ringrazio per non aver abbandonato la fanfiction nonostante il mio immenso ritardo nell'aggiornare. Spero vi stia piacendo l'impostazione della storia, ora ne vedremo di belle! La foto che vedete sopra è l'esibizione delle ragazze, anche se non l'ho citata nel capitolo è Don't let go, per me la più bella cover cha hanno fatto ad Xfactor. So di non essere stata coerente con il loro abbigliamento ma quando ho scritto il capitolo non avevo ancora deciso la canzone. Questo è il link dell'esibizione:https://www.youtube.com/watch?v=Z9N2fEqLt8A
Baci xx
Sabry

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