kurapika my only love

di lucyzazu
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il ragazzo del sogno ***
Capitolo 2: *** Kurapika ***
Capitolo 3: *** L’INFERMERIA ***
Capitolo 4: *** La Biblioteca ***



Capitolo 1
*** Il ragazzo del sogno ***


IL RAGAZZO DEL SOGNO

E’ buio intorno a me …

…”Non avere paura”…

Chi sei?...

…”Sarò io la tua luce “...

Sentii dei passi venire verso di me. Man mano che i passi si avvicinavano , le tenebre si attenuavano, finché il luogo dove mi trovavo cominciò a risplendere di una luce accecante … a un tratto vidi il volto di un ragazzo comparire da quella luce bianca …

… quel volto luminoso… quegli occhi verdi…i suoi capelli biondi… sembrava un angelo…

…la sua mano si tese verso di me…

…e…

DRRIIIIIIIN!...…Accidenti , la sveglia!!!!

Spensi con una mano quell’assordante marchingegno sciupa sogni. Mi rigirai più volte nelle coperte , nel tentativo di cercare nella mente quel volto angelico.
Ero quasi nel punto di addormentarmi, quando la voce di mia madre mi riportò nel mondo reale. Costretta, mi alzai pigramente dal mio letto. Guardai la stanza con uno sguardo assente.
“L’ho risognato…”dissi sotto voce.
Presi i vestiti sulla sedia ,che avevo preparato la sera prima, e incomincia a vestirmi.
Scesi in cucina e feci colazione. Stavo mangiando l’ultimo biscotto , quando il mio sguardo si posò sull’orologio appeso al muro…”le 7:50?!? Oh no! Non ci voleva, farò tardi anche questa volta!”
Presi lo zaino e, fiondandomi alla porta, salutai tutti. Attraversai il giardino superando il cancello e corsi in strada … mentre correvo tenevo d’occhio l’ora maledicendo la mia pigrizia,quando ad un certo punto sentii il clacson di un’automobile … anzi mi correggo … di una limousine , che ormai conoscevo da molto tempo.
Un finestrino nero si abbassò e ,un ragazzo dai capelli viola con un sguardo magnetico mi disse”Sempre la solita pigrona. Salta su ! ti do un passaggio!” “ Grazie Killua!Sei il mio eroe!” gli risposi lanciandomi verso di lui.
Non era la prima volta che mi accompagnava a scuola. Io e Killua ci conosciamo praticamente da quando eravamo in fasce .Le nostre madri erano nella stessa stanza d’ospedale, quando noi dovevamo ancora nascere ,e divennero subito ottime amiche.
Alle 8:15 eravamo già davanti scuola.
Scesi in un lampo dalla limousine, e qualche secondo dopo salivo i pochi gradini a piedi della scuola insieme a killua. Spinsi il grande portone, e ci trovammo nell’ampio atrio della scuola. Alla destra si trovava la segreteria, mentre sulla sinistra vi erano le scale dove ci dirigemmo.
Arrivati al piano superiore, ci trovammo nel corridoio dove si trovavano le varie aule. Stavamo andando verso la nostra classe … ma da dietro le nostre spalle comparve un’insopportabile voce che ci fece sobbalzare “Anche oggi in ritardo?ok, voi due marmocchi ora venite con me dal preside!” .
“merda…”disse Killua guardando quell’uomo . Era Tompa, l’odiatissimo bidello della scuola. Ci dirigemmo verso l’ufficio del preside. Quando eravamo ormai davanti alla porta, il malefico bidello la spalancò urlando”ECCO SIGNOR PRESIDE !!! DUE RITARDATARI!!! SONO QUESTI GENERI D’ELEMNTI CHE ROVINANO IL NOME DELLA NOSTRA MAGNIFICA SCUOLA!!!”
mpf…si… magnifica…”disse ironico Killua
“si si! Provvederò subito a questi due. Ora ci lasci da soli” disse il preside da dietro un ampio giornale, che gli copriva il volto. Il bidello se né andò con un ghigno, soddisfatto del proprio lavoro .
“Ebbene ? che avete voi da dire a vostra discolpa?”
“vede … signor preside” dissi io con voce insicura.
“No no, non chiamarmi preside … mi fa sentire così vecchio …” disse abbassando il giornale ,così scoprendo il viso dai lineamenti rigidi “ chiamami semplicemente Leorio…”suggerì aggiustandosi gli occhiali” Prego continuate …”
“allora ,in poche parole, abbiamo fatto tardi perché non avevamo voglia di alzarci,tutto qua.”confesso sicuro Killua
“tutto qua?”chiese Leorio appuntando la matita con l’aria apparentemente assente.
“tutto qua…” disse seccato il ragazzo dai capelli viola”possiamo andare?”
“ ma si! Andate, andate ho molte cose da fare” disse accendendo la tv via cavo che era sulla scrivania.
Arrivaderci signor. Preside” conclusi io.
“ Ho detto, chiamami Leorio…”mi rispose seccato.
“ ok … arrivederci vecchio”disse Killua dirigendosi verso la porta
“NON SONO VECCHIO!”urlò lanciando il posacenere verso di lui , ma io riuscii a chiudere la porta in tempo, evitando che lo colpisse.
“Quel vecchiaccio!Se ne pentirà ! Come ha osato tirare a me un posacenere?!Poi a me! A un componente dell’illustre famiglia Zaoldyeck !LO UCCIDERO’!”
Killua…con tutte quelle persone che gli hai giurato morte, potresti avere un futuro come assassino …” gli risposi.

Aprii lentamente la porta della nostra aula. Appena entrammo, vidi la prof. che stava interrogando un ragazzo alla lavagna. La professoressa ci rivolse lo sguardo, dicendo “Anche quest’oggi siete in ritardo?Via, stavolta vi faccio entrare, ma la prossima volta prenderò dei provvedimenti.”
Abbassai lo sguardo. Seguita da Killua, mi diressi verso il mio banco, che era vicino alla finestra,ed accanto al mio c’era il suo. Ci sedemmo, e mentre stavo per prendere il libro dal mio zaino, sentii la voce della prof. …”Bravo, vai pure al posto… Kurapika

Quel nome...

Il ragazzo posò delicatamente il gesso sulla cattedra e, alzando lo sguardo, si diresse verso il suo banco.

Quel volto…

Kurapika…il ragazzo dei miei sogni…

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SALVE A TUTTI!...^_^…

GRAZIE DI AVER LETTO LA NOSTRA FAN FICTION !!!
QUESTA VOLTA L’ABBIAMO VOLUTA DEDICARE AL NOSTRO PERSONAGGIO PREFERITO DI HXH!!!
…KURAPIKA…
PERFAVORE FATECI SAPERE COSA NE PENSATE !
SALUTI
CIAU CIAU!






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Capitolo 2
*** Kurapika ***


KURAPIKA

Quel giorno le lezioni proseguirono normalmente. Ma i miei pensieri erano rivolti
sempre, e costantemente, a quel ragazzo che si trovava due banchi davanti a me …

Kurapika

Emisi un leggero sospiro. Ripensai al sogno che avevo fatto quella notte … era così perfetto. Arrossi al solo pensiero.
Ehy? Ma ti senti bene? Sei diventata tutta rossa. Non avrai mica la febbre?”Disse, preoccupato killua.
“ Eh?”risposi, con un aria da ebete. Non lo stavo neanche ascoltando. Ero troppo assorta nei miei pensieri.
“Come, Eh? Ti ho domandato se ti senti bene.”
“ Eh?”risposi con aria ancora più ebete.
Ciuppa!”Disse killua seccato, incominciando a fare degli scarabocchi sul libro.
Io rivolsi lo sguardo fuori dalla finestra. La strada era molto trafficata , al contrario, il parco che si trovava dall’altra parte della carreggiata,era quasi deserto. Solo alcune mamma con i loro bambini e qualche coppietta che passeggiava mano per la mano.
Di sottofondo sentii la voce della prof. che stava aumentando di volume. Probabilmente stava rimproverando qualcuno.
Sentii che Killua mi diede una gomitata.
Ehy! Ma che fai? “dissi io scocciata.
“Ah!mi rimproveri anche?! La prof. sta parlando con te!”rispose Killua
Girai lo sguardo e mi accorsi, con orrore, che la professoressa si trovava davanti a me. Il volto della prof. era imbronciato. Assomigliava più che a un essere umano a un cane con la rabbia … Io emisi un leggero sussulto …
“Signorina. Quando io sto spiegando,lei è pregata di seguire la mia lezione. Ci siamo capite?”rimproverò la prof.
“Capito.” Dissi piano.
Mentre la prof. tornava al suo posto, mi accorsi che tutta la classe mi stava guardando … persino Kurapika!
Dentro di me esplose un “AAAAAAAAAAAAAAAAAAAH!”.
Diventai rossa, e mi girai verso killua che mi guardavo con un espressione da punto interrogativo.
“ Ci deve essere qualcosa ti fa allergia nell’aria. Guardati! Sembra che stai prendendo fuoco!” disse sorridendomi .
Killua c’era andato molto vicino. Sentivo le guance in fiamme, il cuore mi battevo all’impazzata … oddio, sento che sto per svenire!!!
E mi accascia, come un piccione, sul banco.
Kurapika Che cosa avrà mai pensato di me? Mmm…. Aiuto!!! Lanciate un S.O.S.!!! Il mio cuore si sta spezzando in tanti piccoli pezzettini!!!
Avevo la faccia sprofondata nel libro e mormoravo incomprensibili monosillabi.
Killua mi guardava attonito. Pareva un gatto che aveva appena visto un cane volante.
Fortunatamente suonò la campanella. Killua mi scrollò il braccio dicendo di muovermi.
Alzai lo sguardo e gli sorrisi. Presi la mia cartella e ci avviammo alla porta.
Ora c’era Ed.fisica.
Mi andai a preparare nello spogliatoio. Quando fui pronta, mi avviai nel cortile della scuola, dove vi era la rete per giocare a pallavolo.
Non ero niente male come giocatrice, modestia a parte.
Iniziammo a fare qualche palleggiamento di riscaldamento.
Oh! Com’è bello Kurapika quando palleggia .La maglietta e i capelli bagnati dal sudore, i suoi occhi che brillano , i sui scatti pronti e agili, le sue mani che afferrano la palla … Aah!
Ehy! Ma ti vuoi concentrare? Non hai preso ancora una palla!” mi rimproverò killua.
“Scusa, Killua! Ma oggi … non sono molto concentrata …” dissi sorridendogli.
“Se non hai voglia di giocare potevi dirlo subito.” Disse killua, facendo rimbalzare la palla.
“No, è che …” Ma la voce del prof. mi interruppe.
“Forza ragazzi! Dividetevi in squadre!” urlò la prof.
Io ero nella squadra di Killua, e lui era il capitano.
Invece nella squadra avversaria … c’era kurapika come capitano.
Com’è figo! anche quando fa il capo.
“Oh! Capitano, mio capitano … Kurapika!”Pensai nella mia mente.
“Ok, ragazzi! Siete pronti a stracciarli?” disse la voce squillante di Killua.
“Stracciare Kurapika?... poverino … “ dissi fra me e me.
Ehy! Non sei dei nostri?” disse Killua, rivolgendosi a me.
Emm… Si certo! Stracciamoli!” dissi… a malincuore.

“Forza cominciate!E che vinca il migliore!!! fiiiiiiii!” quando il prof. suonò il fischietto iniziò la partita.
A quasi fine ora, eravamo 19-18 per noi . Mancava solo un punto alla vittoria.
“Ok ragazzi! Ora dobbiamo impegnarci più che mai! Forza incominciamo!!!”disse Killua come un vero generale, e lanciò la palla.
Io mi trovavo sotto rete … e Kurapika, dall’altra parte della rete, si trovava proprio davanti a me … che emozione!
Dovevo dare il meglio di me.
A un certo pento, Killua mi passò la palla con un
bagher, urlandomi
“ Forza! Schiaccia!!!”
Feci un balzo. Roteai il braccio in alto, concentrando tutta la mia forza sul palmo della mano,e quando fu il momento propizio, schiacciai la palla.
Questa superò la rete, volò in aria e … andò a schiantarsi sulla faccia di … Kurapika!!!
Oh no! che cosa ho fatto? Mi sento un mostro!!!
Come nella “Morte del cigno”,lui si accasciò a terra … L’HO UCCISO!
Mi fiondai subito accanto a lui.
“ Oddio! Scusami! Fammi vedere! Oddio, portate del ghiaccio!”
Uno dei suoi stupendi occhi, ora aveva un marcato contorno nero … L’HO SFIGURATO!!!
Mi sentivo svenire …
“Non ti preoccupare … Non credo che tu l’abbia fatto a posta …” disse kurapika, posando la borsa del ghiaccio sull’occhio.
Ooh! Che angelo!
“Ti perdono …” disse sorridendomi.
Il mio cuore batteva all’impazzata… sentivo suonare le campane… ma…
… CHE FIGURA DI MERDA!!!...

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SALVE A TUTTI!!!SIAMO ANCORA NOI!!!
GRAZIE DI AVER LETTO QUESTO CAPITOLO!!!
OK! LO SAPPIAMO CHE QUESTO CAP. NON E’ MOLTO ROMANTICO … MA CI SIAMO DIVERTITE UN CASINO A SCRIVERLO!!!NOI SPERIAMO CHE VI PIACCIA …
POVERO KURAPIKA! SIAMO STATE CATTIVE …
(BAO SE LO SIETE STATE! GUARDATE CHE LIVIDO MI AVETE PROCURATO!!!!E MENO MALE CHE ERO IL VOSTRO PERSONAGGIO PREFERITO …Nd:kura)
(PERDONACI >. CERCHEREMO DI ESSERE Più ROMANTICHE …
TANTI SALUTI
CIAU CIAU^_^

P.S.:
grazie per chi ha recensito il primo capitolo e per chi recensirà in futuro!!!







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Capitolo 3
*** L’INFERMERIA ***


L’INFERMERIA


Mi trovavo ,nel corridoio fuori dall’infermeria ,seduta su una sedia di plastica.
Dentro l’ambulatorio vi era Kurapika.
Tenevo lo sguardo basso, osservando le mie mani che tenevano unite le ginocchia.
Ero tesa … non riuscivo ad alzare gli occhi … non riuscivo a perdonare ciò che avevo fatto.
Sentii dei passi avvicinarsi e una voce che mi diceva:
“ Ehy! Ma il biondo non è ancora uscito?”
Riconobbi quella voce. Alzai il volto, e vidi Killua davanti a me. Il suo volto era inespressivo.
“No.”risposi io al massimo della depressione.
“Tutto questo tempo per un occhio nero … neanche si fosse rotto la testa” Disse lui sedendosi accanto a me.
“ Rotto la testa? Oh mio dio!!!” pensai io, sentendo il mio corpo farsi debole.
Appoggiai la schiena sullo schienale della sedia, portandomi le mani sul viso .
“ Tranquilla! Quello ha la testa dura, non può averla rotta! Non preoccuparti.”disse Killua appoggiando una mano sulla mia spalla per darmi conforto.
Io mi limitai a fargli un sorriso e voltai lo sguardo sulla porta dell’infermeria.
Presi coraggio e … decisi di entrare.
Mi avvicinai alla porta . Bussando un paio di volte, chiesi” E’ permesso?”
Aprii un poco la porta sentendo il medico che urlava:
“Oh no! Lo stiamo perdendo!!!”
Sentii le forze che mi stavano abbandonando …
“ Forza infermiera! Prenda il vassoio!”
“Il vassoio?” chiesi fra me e me. Ma, forse avevo capito male …
“Presto lo tiri fuori!” Sbraitava il dottore” E’ salvooo!”
OooH! Per fortuna … Kurapika sta bene …
“Un po’ bruciacchiato però … è pronto per il pranzo! ”
Ero allibita …
“Vogliono mangiare Kurapika?! CANNIBALI!!!!”urlai dentro di me.
Spalancai la porta con un calcio, come nei film polizieschi, e vidi …
L’infermiera con in mano un vassoio, mentre il dottore stava estraendo dal forno microonde … UN POLLO ARROSTO???
“Ma che caspita ci fa un forno a microonde in un infermeria?” pensai stupita.
Vidi che tutti i presenti della stanza mi stava fissando con aria incuriosita … anche il ragazzo biondo con una benda da pirata sull’occhio, che si trovava sopra il lettino bianco dell’infermeria … Kurapika .
Sta bene!!! Sia ringraziato il cielo!
“Desidera qualcosa signorina? ”chiese il medico.
“Acqua e zucchero prego …” mormorai, prima di svenire a terra col la grazia di un mammut.
I miei occhi si chiusero e il mio unico ricordo di quell’istante era il volto di kurapika.


… quel volto luminoso … quegli occhi verdi … i suoi capelli biondi … sembrava un angelo … la sua mano si tese verso di me … e disse con voce soave …
“ Mia principessa …”

“Kurapika…”dissi a bassa voce tendendo una mano.
“Paprika?” chiese una voce.
Il sogno s’interruppe all’istante.
“ Paprika?!”pensai io.
Non era una voce che faceva parte del sogno, veniva dall’esterno.
Aprii lentamente gli occhi e vidi il dottore e l’infermiera che mi guardavano preoccupati. Mi trovavo sdraiata sul lettino dove, prima che svenissi, vi era sopra il ragazzo con la benda nell’ occhio che ora si trovava seduto su una sedia.
La donna mi porse un bicchiere con acqua e zucchero. Mi misi seduta sul lettino e presi con mano tremante il bicchiere e lo bevvi tutto d’un sorso.
Quando ebbi finito, mi osservai intorno e chiesi in generale:
“ Dov’è Killua? Il ragazzo che era con me, dov’è?”
“E’ andato ad avvisare l’insegnate di quest’ora che eri svenuta e che saresti tornata in classe appena ti saresti sentita meglio.” Rispose Kurapika.” Come ti senti?” continuò alzandosi dalla sedia.
Leggermente arrossii.
“ Mi gira un po’ la testa ma posso tornare in classe” e così dicendo scesi dal lettino.
Feci qualche passo, ma sbandando presa da un capogiro mi appoggia con tutte e due le mani sul tavolo che si trovava vicino alla porta.
“Appoggiati a me” Disse il biondo prendendomi un braccio e portandoselo dietro il collo.”Te la senti? Sei pronta?” mi chiese poi.
“S-si. “ dissi, annuendo con la testa, e ci avviammo nel corridoio.
Ad ogni passo il mio cuore batteva più forte, tanto che ebbi paura che lui lo sentisse palpitare. Mentre lui mi reggeva, in un certo senso mi sentivo protetta.
“Forse è meglio fermasi un attimo. Non vorrei che ti venisse un altro capogiro …” suggerì a un certi punto Kurapika.
Si è preoccupato per me! Che carino …
Così ci sedemmo sulle sedie che si trovavano al lato del corridoio. Passò qualche secondo , poi io timidamente gli chiesi “Come sta il tuo occhio?”
Lui si toccò la benda e rispose” Si, và meglio. Devo dire che a schiacciare hai una potenza incredibile per una ragazza. Hai fatto qualche sport?”
Mi sentii leggermente compiaciuta per quel che aveva detto ,e alzai le spalle.
“Si. Fino a qualche anno fa ho fatto un po’ di nuoto, ma poi ho dovuto smettere per via della scuola.”Risposi non osando guardarlo negli occhi.
Restammo un po’ in silenzio, poi la voce calma di Kurapika mi arrivò alle orecchie dicendo” Te la senti di camminare? O vuoi restare ancora un po’ seduta?”
Io alzai lo sguardo che per la prima volta s’incrociò con il suo. Rimanemmo immobili per qualche secondo. In quei pochi istanti il silenzio era l’unico suono. Come se in quel momento il tempo si fosse fermato.
Dopo quei pochi attimi, quel silenzio fu interrotto dalla mia voce che rispondeva
“ Si. Ora mi sento di poter camminare …”
Lui si alzò. Prese il mio braccio e, con il solito movimento, se lo portò dietro il collo.
Così c’incamminammo. Attraversammo tutto il corridoio e arrivammo in classe.
In quei pochi istanti, quando la mia mano si trovava sopra la sua spalla, il mio cuore ardeva di felicità, di timore e d’amore.

Driiiiiiiiiiiiiiiin!!!
La campanella annunciò la fine delle lezioni.
Presi il mio zaino e mi avviai alla porta insieme a Killua.
“Uff!!! La prof. di matematica a dato un casino di compiti per domani !Un giorno se ne pentirà!!!” disse seccato Killua con gli occhi di fuoco.
“Calma i tuoi istinti assassini! Se vuoi puoi venire a mangiare a casa mia, così facciamo i compiti insieme. Che ne dici?”
“Aspetta. Prima devo telefonare ai miei …” rispose prendendo il cellulare.
“ … Ciao Irumi … c’è babbo?... Ah, è occupato con il lavoro … Aha … si? ... Puoi dirgli che resto a mangiare da un’amica … NO! NON E’ LA MIA FIDANZATA!!! ... Aha … ok!... alle sei?... si può fare alle sei e mezzo?... dai, convinci mamma … vabbè io torno alle sei e mezzo, ciao ciao … dai che spendo soldi … ciao” e chiuse la chiamata, si volto verso di me e disse” Può andare. Che si mangia di buono?”
“Bho! Corriamo a casa per scoprirlo!”

“Crick- crack” era il suono della chiave che girava nella serratura di casa mia.
“ Mamma sono a casa! C’è anche Killua con me!”urlai mentre attraversavo la porta. Percorremmo il corridoio e girammo alla seconda porta a sinistra, dove vi era la cucina. Quando entrammo vidi mia madre che cucinava e il mio fratellino era seduto a tavola che guardava i cartoni in tv.
“Guarda mamma! Sta incominciando HunterxHunter! Non posso perdermelo!.. Ah ciao sorellona!” disse il mio piccolo fratellino quando mi vide.
“ Ciao Gon!” dissi accarezzando la sua testa nera e spinosa.
“ Ciao cara! E ciao anche a te, Killua. Come sta mamma?”chiese mia madre
“ Salve signora! Si, mamma sta bene” Rispose lui facendo un leggero sorriso.
“Mi fa piacere. Allora,come andata oggi a scuola?”
Quella domanda mi evocò alla mente quei bellissimi momenti dove mi trovavo da sola con Kurapika, soprattutto in quel momento, quando i nostri sguardi si sono incrociati e mi sono sentita invadere da una possente determinazione … tra la paura e il piacere.
“ Ehy? Ma ti vuoi togliere quell’ espressione da orso rincoglionito che hai da stamani?”disse killua sedendosi a tavola. Lo fulminai con lo sguardo.
“si! Ha la stessa faccia di un
grizzly! Hi hi hi!!!^O^” affermò Gon scoppiando dalle risate.
“Ma guardate le vostre facce, più tosto!” risposi imbronciata.
Ma come potevo non pensare, anche se con la faccia da ebete, a quel meraviglio essere di nome Kurapika? L’uomo dei miei sogni?

Quel pomeriggio passò velocemente, in un batter d’occhio.
Ora ero in camera mia in pigiama pronta per andare a letto. Prima di dormire guardai fuori dalla finestra.
Oramai il buio dominava nella notte, interrotto solo da qualche lampione e dalla luminescenza delle stelle.
Spensi le luci della mia camera e mi coricai nel letto.
“ Chissà se ti sognerò ancora … Kurapika.” Pensai, prima di addormentarmi.

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ECCO A VOI IL TERZO CAPITOLO!!!
IN QUESTO CAP. ABBIAMO VOLUTO ESALTARE IL LATO “GENTIL-MAN” DEL NOSTRO KURAPIKA.
(UN “GENTIL-MAN” SENZA UN OCCHIO !!! SEMBRO UN CICLOPE!!!! è_énb:kurapika)
(SI…MA UN CICLOPE SEXY!)
ALLA FINE ABBIAMO DECISO DI NON DARE UN NOME ALLA PROTAGONISTA.
L’IDEA CHE CI SIAMO FATTE è QUESTA:
VOGLIAMO FARE IN MODO CHE VOI LETTORI/LETTRICI VI IMPERSONIFICATE CON LA PROTAGONISTA, COSì IN QUALCHE MODO ,ANCHE VOI FATE PARTE DELLA STORIA.
CHE NE DITE? NOI SPERIAMO CHE VI PIACCIA LO STESSO! FATECI SAPERE CHE COSA NE PENSATE!!!
TANTI SALUTI!!!CIAU CIAU^_^
















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Capitolo 4
*** La Biblioteca ***


LA BIBLIOTECA

Alle 7:55 in punto mi trovavo seduta sugli scalini ai piedi della scuola.
Tenevo la cartella sulle ginocchia e le dita giocherellavano con una ciocca di capelli, mentre la mia mente ragionava su un’infinità di cose che mi assillavano quel giorno.
Allo stesso momento che facevo tutto questo, osservavo distrattamente gli altri studenti. Era una mattina nuvolosa e solo ogni tanto qualche raggio di sole faceva capolino dalle nuvole.
Vidi a un certo punto un ragazzo dai capelli viola varcare i cancelli della scuola.
Indossava dei jeans con una catena che penzolava da un fianco, una maglietta nera a maniche corte e una collanina d’argento al collo.
Lo zaino a tracolla nero dondolava a ogni suo passo, le mani dentro le tasche dei pantaloni ,una cuffia dell’ipod attaccata all’orecchio mentre l’altra penzolava da un lato. Lo sguardo dritto e sicuro caratterizzato da quei suoi occhi viola penetranti.
Quando fu a pochi passi di distanza mi salutò con un cenno della testa e si sedette accanto a me.
“oh ooh! Come siamo Fashion stamani!”gli dissi.
Lui mi sorrise.
“allora … l’hai capito il teorema di Ruffini?”continuai io.
“oh! Guarda, le rondini! Si vede che sta arrivando la primavera …”disse lui snobbando la mia domanda.
Kilu? Mi ascolti?”
“hai detto qualcosa?”
“ma come! Io ieri ho sprecato tre ore della mia vita per spiegarti Ruffini!e tu …. Pensi alle rondini?”
“ Oh, senti : Io non credo che oggi la prof. mi interroghi, e se lo farà pazienza … tanto ci sei tu che mi suggerisci! “ Rispose lui con tono sicuro.
Hey! Io non sono la serva di nessuno sia chiaro!Però … “ feci una pausa e continuai dicendo “ Ti farò un’offerta che non potrai rifiutare …”dissi io imitando la voce del Padrino.
“ Vai , spara”disse lui.
“ Io ti suggerirò a patto che tu … mi accompagni a fare shopping con la limousine!”
Adoravo girare per le strade della mia città a bordo di quella luccicante autovettura.
Spesso osservavo fuori dal finestrino, mentre il mondo mi passava davanti. Mi sentivo una diva di Hollywood!
uff!va bene …. ”rispose Killua,mentre di sotto fondo suonava la campanella che annunciava l’inizio delle lezioni.

Alla prima ora quel giorno avevamo scienze.
Il Prof. ci aveva diviso in gruppi, ed ognuno di questi era assegnata una ricerca.
Il mio gruppo era formato da me, Killua e una ragazza che quel giorno risultava assente.
Io chiesi al prof. il permesso ,per il mio gruppo ,di recarci in biblioteca per cercare informazioni sull’argomento richiesto. Il prof. acconsentì.
Killua e io ci avviammo in corridoio e lui non faceva altro che brontolare …
“Che palle! Certo che la più assurda e noiosa ricerca deve sempre capitare a noi …”
“Dai su! cerca di vederla in un altro modo! Se parti subito con questa idea è naturale che non ti piacerà mai! Cerca di trovare il lato interessante delle cose, anche se dall’apparenza possono sembrare noiose …”
“E allora dimmi … quale sarebbe il lato interessante dei “piselli “di Mendel??CA**O me ne frega dei piselli!... Manco mi piacciono normalmente, figurati studiarli! Ma ce lo faccio diventare io il prof una pianta di pisello se ci rifila ancora queste ricerche del C***O!!!” imprecò KIllua dando un calcio a un cestino della spazzatura.
Immaginai il Prof. di scienze in versione pianta di pisello e scoppiai in una sonora risata.
Killua si giro verso di me e , dal broncio che aveva, apparve un leggero sorriso facendo illuminare i suoi occhi.


Arrivammo in biblioteca.
All’ingresso vi era un bancone rotondo di legno scuro, dove dal dietro spuntavano un computer e lo schienale di una sedia che in quel momento era abbandonata .
La stanza aveva una forma rettangolare, divisa in quattro corridoi dalle librerie . Dietro di esse vi erano i tavoli da studio per gli studenti. Dal soffitto vi erano appesi dei semplici lampadari, ma la maggior parte della luce proveniva dalle ampie finestre della parete di destra e di quella in fondo. Il pavimento in legno pareva risplendere a quella luce. Ci avvicinammo a una di quelle gigantesche librerie che straripavano di libri di qualunque tema.
Sprecammo almeno una quindicina di minuti a cercare libri che parlassero dell’argomento della nostra ricerca, e sottolineo che c’en erano un’infinità!
Prendemmo solo quelli che ci sembravano più interessanti, poi scegliemmo un tavolo dove poter organizzarsi. Io e Killua ci sedemmo uno di fronte all’altro.
“Allora vediamo un po’…” disse Killua sfogliando un libro.
“Aspetta, prima bisogna dividerci i compiti … Allora … Va bene se io faccio la biografia e tu fai l’approfondimento sulle leggi di Mendel?” chiesi io giocherellando con il lapis facendolo girare e rigirare sulla mano.
“Per me va benissimo, basta che facciamo alla svelta!” disse Killua, mentre col gomito fece cascare rumorosamente un libro per terra.
Ehy! Fate silenzio, siete in una biblioteca!”Riproverò qualcuno da dietro le librerie.
Killua fece una smorfia poi tornò a occuparsi del libro. Sfogliò un paio di pagine per andare sull’indice e , aiutandosi con il dito, cercò i capitoli che parlassero di quelle leggi.
Io presi uno dei libri che si trovavano sulla scrivania, lo sfoglia, ma mi accorsi che non vi erano abbastanza notizie su ciò che cercavo. Posai il libro e ne presi un altro. Ma dopo un po’ che cercavo neanche quello mi soddisfaceva un granché e così passai al successivo.
Controllai tutti i libri che si trovavano sulla scrivania ma nessuno era abbastanza soddisfacente.
Così, fui costretta ad alzarmi dalla sedia e raggiungere una delle quattro librerie erette al mio fianco.
Alzai gli occhi che cominciarono a perlustrare ogni scaffale. Era come essere tornata bambina, quando con i miei amichetti, giocavo alla caccia al tesoro. Dovevi tenere gli occhi ben aperti e perlustrare bene da ogni dove, se non volevi che un altro bambino trovasse prima di te gli indizi, che ti avrebbero permesso di arrivare al tesoro. E così guardavo attentamente, proprio come da bambina, ogni libro e enciclopedia che si trovavano su ogni scaffale.
A un certo punto, i miei occhi si posarono su un grande volume la cui copertina era di un verde brillante.
“Ti ho trovato!”pensai fra me e me, mentre un leggero sorriso si faceva spazio fra le mie guance.
Alzai la mano, afferrai quel libro e lo sollevai dal suo posto dove lascio solo un buco vuoto dove potevo intravedere il corridoio e la libreria che si trovavano dietro la mia.
Appoggiai il libro su un palmo della mano e lessi il titolo a caratteri cubitali:
”LA GENETICA!”
Le dita della mano libera cominciarono a sfogliare lentamente il volume.
Lessi alcuni titoli, ma ogni capitolo non parlava altro che del DNA e del RNA.
Feci un sospiro e chiusi il libro.
Mentre la mia mano faceva per posarlo, mi accorsi che un occhio, di un vede smeraldo ,mi guardava attraverso la fessura che il volume aveva lasciato.
Rimasi incantata, come se fossi stata ipnotizzata da quell’occhio.
La sua pupilla si spostava ad ogni mio movimento, dando l’impressione che ballasse al ritmo di un valzer .Poi ad un certo punto,quell’occhio ballerino si fermò su di me.
“ Quell’occhio mi sta fissando?!” .
E dopo un istante, quando quella pupilla si incrociò con la mia, sentì un voce che con tono profondo diceva
“Ciao!”
Io sgranai gli occhi.”Conosco quell’occhio?” pensai fra me e me.
Alzai gli occhi al soffitto” Eppure … l’ho già visto da qualche parte ….”riflettei.
Tornai a riguardare nella fessura, ma quell’occhio non c’era più.
Sentii dei passi regolari che camminavano lenti dietro la libreria.
Posai il libro al suo posto, ed appoggia le mani sullo scaffale.
“Possibile che sia …”mi chiesi.
Poi mi misi ad ascoltare … i passi si erano fermati!
” Hai bisogno di una mano?”domando una voce.
All’improvviso sentii un buco allo stomaco.
“Questa voce …” pensai.
Mi voltai di scatto e vidi un ragazzo dai capelli biondi, con un leggero sorriso disegnato dalle labbra, a un solo passo da me. “Kurapika…”pensai, mentre i miei occhi si riempivano di luce e una sensazione tra la beatitudine e la timidezza si prendeva possesso di me.
Notai che non aveva più la benda da pirata sull’occhio.
“Co…sa?”balbettai io presa dal panico più totale.
“Stai cercando un libro … vuoi una mano?”chiese lui senza scomporsi.
O.O…. si certo!!!O.O” dissi io cercandomi di rinvenirmi. Tutte le volte che vedevo Kurapika il cervello si scollegava e vagava per conto suo.
“ Cosa stai cercando?” chiese lui ,volgendo gli occhi agli scaffali colmi di libri.
“… Un libro dove vi fosse scritta … la biografia sulla vita di Mendel …”risposi timidamente.
“Bene…” suonò la sua voce , mentre la sua mano si tendeva verso gli scaffali.
Prese un libro, lo apri e cominciò a sfogliarlo leggendo alcuni titoli a bassa voce. Cominciai ad invidiare ogni pagina che toccasse nel vedere la cura con cui le sfogliava.
Dopo poco lo vidi scuotere la testa e riposare il libro al suo posto , ricominciando a guardare gli scaffali mentre con una mano si accarezzava il mento.
Mammamia-mammamia-mammamia! Com’è sexy Kura quando cerca un libro!!!. *Q*” pensai io con il solito sorriso ebete e gli occhi che brillavano!!!
“ Ecco qua!” disse lui tendendo la mano verso i libri.
Afferrò un libro dalla copertina di un rosso scarlatto e me lo porse, mentre i suoi occhi mi guardavano.
“ Questo dovrebbe andare bene per la tua ricerca.”
La luce del lampadario cadeva sulla copertina del libro, creando dei riflessi scarlatti negli occhi di Kurapika.
Mi persi in quello sguardo sereno, mentre mormorai un “Grazie!”
“Non c’è di che!” rispose lui sorridendomi.
Ooh! Quant’è dolce!!!” urlai dentro di me. Ora non cera più possibilità di contatto fra me e il mio cervello. Oramai ero totalmente andata che mi lasciai sfuggire, senza rendermene conto, un :
AaaH!....quant’è bello ….”
hem…scusa?” disse lui confuso.
“Oddio!che cosa ho detto!” pensai in balia del panico. Le guance mi si infiammarono dalla vergogna e cercai delle parole che potessero rimediare a quello che avevo fatto
Hem…Ma …quant’è bello questo libro! E poi questo rosso scarlatto è magnifico, non trovi?”
Una scusa più idiota di quella non c’era!
Lui sorrise.
“Mi avrà presa per matta” pensai fra me e me.
… sono felice che ti piaccia … ora devo andare in classe … Ciao!”disse lui e se ne andò.
Lo seguii con lo sguardo fino al bancone all’ingresso della libreria.
Stavo per tornare da Killua, finché non vidi entrare una ragazza dai capelli rosa in biblioteca e saltare a dosso a Kurapika.

Lui l’abbracciò .

In quel momento il mio cuore, come un pezzo di vetro che cade a terra, si spezzò in mille pezzi.

“Chi era quella ragazza?” fu il mio unico pensiero.

Avevo voglia di urlare, di scappare lontano da lì, da quella stanza … da quella scuola.
Ma il mio unico grido fu solo una lacrima, che camminava lenta sulla mia guancia che dopo l’abbandonò cadendo in un urlo disperato a terra.



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SALVE A TUTTI !!!^_^
ECCOCI RITORNATE .
SCUSATE SE CI ABBIAMO MESSO TANTO A PUBBLICARE IL QUARTO CAPITOLO MA ERAVAMO IN VACANZA .
NOI SPERIAMO CHE VI SIA PIACIUTO ANCHE QUESTO CAPITOLO, E CI FAREBBE PIACERE SAPERE CHE COSA NE PENSATE.
TANTI SALUTI
CIAU CIAU^_^
















































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