Mio padre si chiama Aquila della notte

di Eowyn Braccio di Scudo
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Arizona ***
Capitolo 2: *** Ombre del passato ***
Capitolo 3: *** Kit&Kit ***



Capitolo 1
*** Arizona ***


Fa caldo.Il cappello mi copre la faccia ma ho comunque molto caldo.Sudo.Il mio povero cavallo è stanco.Non ce la fa più.
"Devo fermarmi",penso.Son già stato qui.Una volta,con pa' e Tiger.Qui,al confine fra Nevada e Arizona. Mancano poche miglia e poi sarò al villaggio.Il mio villaggio.La mia adorata riserva navajo. La mia missione con zio Kit si è rivelata abbastanza diversa da come me la immaginavo,e adesso eccomi qui,a dieci miglia da casa.
Concedo una mezz'ora di riposo a entrambi e un'abbondante razione d'acqua.E poi riprendo la cavalcata. Cavalco e cavalco per all'incirca cinque ore. Scende la sera.Accendo un fuoco e tiro fuori la mia stella:Kit Willer,ranger of USA.Ranger.Kit.Willer.Usa.
Arrivo al villaggio di Freccia Rossa il giorno dopo.Prima di passare sono passato nei monti navajos.Ho trovato un bellissimo fiorre nel deserto el'ho portata alla tomba di mia madre.Cerco mio padre ma non lo vedo. non c'è neppure Tiger Jack. Al villaggio freme un incredibile via vai.
"Piccolo Falco!Piccolo Falco!" mi chiama Freccia Spezzata " Aquila della Notte,Tiger Jack e Capelli d'Argento sono partiti da poco,diretti alla riserva apache.Pare stia per scoppiare una rivolta."
Detto ciò mi porge una lettera dove una mano ferma ha scritto sulla busta queste semplici due parole: "Per Kit".
Sono appena arrivato e devo già ripartire. Ringrazio Freccia Spezzata e mi dirigo nella mia tenda, apprestandomi a leggero ciò che mi ha scritto mio padre, chiamato Tex Willer dai bianchi e Aquila della Notte dagli indiani.

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Capitolo 2
*** Ombre del passato ***


La mattina dopo sto per partire quando avvisto dei messaggi di fumo: "avviso per Piccolo Falco...non partire...tutto a posto..parlato con Cochise che ha sepolto l'ascia di guerra..."
Tiro un sospiro di sollievo.Non avevo affatto intenzione di trovarmi in mezzo auna ribellione.
Cavalco comunque con il mio meraviglioso cavallo,galoppo,lo stremo in qualche modo. Ad un tratto sento una fitta al petto, come una ferita che i riapre.
Mi tasto il petto:sono passati degli anni ma a volte sento ancora il contorno di una M incisa su di esso.
D'improvviso il mondo mi crolla addosso;ricordo il dolore e la sua risata malvagia.Ricordo Mefisto con il coltello e Makua che traccia una m sul petto e io che trattengo i gemiti. Dolore.

Ricordo quando mi sono svegliato e ho scoperto di aver sparato sui miei amici,di quando ho visto Tiger raccontare a mio padre di essere stato colpito e ferito dal mio fucile.

Ricordo   il disprezzo che ho avuto per me stesso,il desiderio di morire.

Torno al villaggio e devono essere tornati,perchè c'è un gran viavai e un grande falò sta bruciando accanto al totem.
Mi accorgo improvvisamente di essere vestito secondo tradizione bianca e non pellerossa, così entro nella mia tenda e la giacca giallo-rossa lascia posto a una a frange.
Posiziono una fascia con simboli navajo in capo,fr i ciuffi di capelli mossi e neri.
Ed esco alla luce.

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Capitolo 3
*** Kit&Kit ***


-Kit!- la voce ferma di mio padre mi risveglia.Non ha ancora imparato a chiamarmi da indiano.In verità solo i Navajos lo fanno.
-Accomodati-
Mi metto accanto a mio padre e lo saluto;alla sinistra ho Tiger che mi batte una pacca sulla spalla e davanti Carson al quale indirizzo un sorrisetto malizioso e beffardo.
-Qualcosa da ridere, moccioso?
-Niente affatto vecchio bisonte. Stavbo solo pensando che mi pari un po' ingrassato da quando ci siamo visti l'ultima volta.-
E il copione si ripete.
Il vecchio padrino strabuzza gli occhi,tossisce,mi lancia un "piccolo impudente" e si rivolge così a Tex"ma lo senti?". E lui ovviamente risponde:"e cosa vuoi che gli faccia?".
Rido.Tiger al mio fianco studia le nostre mosse aspettando.
-Beh,vedi,a causa della tua maleducazione,potrei non dirti cosa abbiamo fatto,in questo periodo,e dove siamo stati- e mi fa l'occhiolin.                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                           
-Che la pace sia fra noi,zio Kit,-dico, prendendo una tazza di caffè e porgendogliela- racconta pure.-
-Ah,-fa lui-adesso sono di nuovo lo zio Kit?- dice prendendola tazza con due occhioni.
-Se mi guardi così mi spezzi il cuore-dico.
-Vedi,cucciolo,è una cosa che si impara col tempo.-

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