Better together

di Love Auslly Ita
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Ally ***
Capitolo 2: *** Austin. ***
Capitolo 3: *** Decisione & Cadute ***
Capitolo 4: *** Inviti ***
Capitolo 5: *** Ritorni a casa. ***
Capitolo 6: *** Nuove preoccupazioni. ***
Capitolo 7: *** Bowling. ***
Capitolo 8: *** Ritorni inaspettati. ***
Capitolo 9: *** Programmazioni. ***
Capitolo 10: *** Telefonate inaspettate. ***
Capitolo 11: *** Spiaggia. ***
Capitolo 12: *** Incubi. ***
Capitolo 13: *** Gelosie. ***
Capitolo 14: *** Intenzioni reali. ***
Capitolo 15: *** Nuova vitalità. ***
Capitolo 16: *** Proposte. ***
Capitolo 17: *** Appuntamento(?) ***
Capitolo 18: *** Rissa. ***
Capitolo 19: *** Infermeria. ***
Capitolo 20: *** Vestiti. ***
Capitolo 21: *** Finchè morte non ci separi. ***
Capitolo 22: *** Vecchi conti da regolare. ***
Capitolo 23: *** Sogni...impossibili. ***
Capitolo 24: *** ''Io ti amo'' ***
Capitolo 25: *** Ci salveremo a vicenda. ***
Capitolo 26: *** Tu sei salvezza ***
Capitolo 27: *** Un pò di difficoltà. ***
Capitolo 28: *** Passati e presenti dolorosi ***
Capitolo 29: *** Meritate espulsioni. ***



Capitolo 1
*** Ally ***


Lei,lei si chiamava Ally,Ally Dawson.Detto in questo modo può sembrare anche il nome di una supereroina,ma alla fine tutti abbiamo un supereroe nascosto dentro di noi che ha paura di uscire. Non pensate che lei combatta con qualche super cattivo dei fumetti o dei cartoni animati, i suoi più¹ grandi nemici sono: sé stessa,lo specchio e la società  che difficilmente accetta le persone diverse. Ally non era come tutte le altre,era diversa,aveva quella piccola luce negli occhi che pochi percepiscono e che pochi riescono a vedere,che rende una persona unica. Non aveva amici,non parlava con nessuno,addirittura malediceva chiunque nominasse la parola ''ragazzo'' o ''fidanzato''. Non ne aveva mai avuto uno,e l'idea non gli aveva nemmeno sfiorato l'anticamera del cervello. Non era il tipo che i ragazzi guardavano o che degnavano almeno di un occhiata. Lei era la ragazza che camminava per i corridoi con dei libri sul petto,i capelli legati e gli occhiali in viso. Queste poche cose facevano di una persona una secchiona derisa dalla maggior parte del corpo studentesco. Tutte queste tensioni la spingevano ogni pomeriggio ad afferrare la lametta e a ricoprirsi di tagli. Ogni centimetro del suo corpo era ricoperto di segni: alcuni rimarginati e ormai diventate cicatrici ed altri ancora sporchi di sangue. Vi chiederete dove fossero i suoi genitori in questi momenti. La madre ,Penny, girava per il mondo e chiamava Ally una volta all'anno,chiedendogli informazioni come ''Come va a scuola?'' seguito da un semplice ''Bene'' ; le loro chiamate duravano per lo più 7 minuti,spesso cadeva la linea e Penny non si preoccupava di richiamarla,quasi come se non si trattasse di sua figlia,ma di una completa estranea. Il padre,Lester,era il capo di un'azienda di cereali. Sicuramente la conoscerete,si chiamava ''Dawson's cereals''. Voleva per la figlia un futuro da segretaria nella sua azienda,lei però² sognava tutt'altro. Le loro discussioni riguardavano solo ed esclusivamente il lavoro e la scuola. Non si era mai interessato ai problemi della figlia nonostante fosse l'unica e non si stupiva che la ragazza passasse gran parte del tempo in camera e che spesso sentisse dei singhiozzi o dei leggeri gemiti di dolore,non si chiedeva nemmeno il motivo. Ally era pronta,aveva deciso di farla finita,di porre fine a quella inutile esistenza. Tanto non sarebbe mancata a nessuno,nemmeno ai suoi genitori. Si sarebbe uccisa e nessuno avrebbe notato la sua assenza.
Ma come avrebbe potuto farlo? Lei non aveva il coraggio di tagliarsi le vene,o di buttarsi giù da un ponte. Aveva detto addio a tutto ormai,nulla aveva senso. Ma come tutti sappiamo,mai perdere la speranza perché la fortuna é dietro l'angolo. Infatti Ally fu fortunata ad incontrarlo. Un biondino affascinante e poco cordiale. Si chiama Austin Moon ed era spuntato nella sua vita come l'erbaccia cresce nell'orto,se ne sarebbe voluta liberare immediatamente,ma si sa che l'erbaccia é difficile da strappare e dalla radice dura. ''Ciao tesoro'' esordì Austin avvicinandosi all'armadietto di Ally con fare deciso. Ally alzò gli occhi al cielo e poi tornò a guardarlo con un leggero disappunto. Lei lo odiava,era da tutto l'anno che la tormentava con prese in giro e richieste assurde e ridicole. “Dai,su piccola vieni con me in discoteca- oppure “Tesoro,accompagnami al mare ci facciamo un bel bagno insieme- erano solo due delle pretese che ripeteva in continuazione quando passava per i corridoi della scuola. Loro non si conoscevano bene,non avevano mai fatto una discussione seria,ma da quel momento la loro vita sarebbe cambiata.


Nuova fanfiction,spero vi piaccia. A me non emoziona nemmeno l'inizio,però ho voluto scriverla per parlare un pò del periodo che sto passando,e che più o meno tutti credo stiano passando. Baci a presto.

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Capitolo 2
*** Austin. ***


Austin Moon era un ragazzo tutto d’un pezzo. Lui aveva una famiglia quasi perfetta: un fratellino di 12 anni di nome Joseph,il padre,la fidanzata del padre e sua madre.
Giusto c’era anche sua madre,spesso se ne dimenticava. Nella sua vita oltre a Jessica non aveva una figura femminile,ma lui odiava Jessica,pensava che stesse con suo padre solo per i soldi.
La madre era in Perù con il suo nuovo ragazzo : Tom. Austin non aveva ancora avuto il piacere di conoscerlo e nonostante la madre gliel’avesse proposto più e più volte lui evitava l’argomento.
I due genitori avevano divorziato da 4 anni e da allora non avevano avuto più contatti se non per i contratti riguardanti la cessione degli alimenti che il padre doveva alla madre ogni mese. Non erano dei veri e proprio contatti,anche perché le comunicazioni avvenivano tramite avvocato.
Il padre era un importante uomo d’affari e si fermava a casa 5 minuti al mattino per parlare col figlio dei suoi successi sportivi. ‘’ Allora come procede il football?’’ chiedeva quotidianamente.
‘’Ehm sono stato preso nella squadra,tra poco giocheremo contro i Birds’’ rispose Austin quella mattina.
Austin odiava davvero moltissimo quello sport,lo praticava per rendere almeno un po’ orgoglioso suo padre. Afferrò lo zaino e uscì con tutta fretta per non approfondire la conversazione e si diresse a scuola.
Lui non era una cima a scuola: aveva pessimi voti in algebra,storia,economia e letteratura; se la cavava in geometria e geografia; otteneva ottimi voti in educazione fisica.
La sua scuola era a cinque passi da casa e la percorreva tutte le mattine a piedi,spesso insieme al suo migliore amico Dallas.
Loro erano riconosciuti come ‘’i conquistatori di cuori’’ all’interno della scuola e quasi tutte le mattine litigavano per chi avesse portato a letto più ragazze. ‘’Ok Moon,se riesci a portarti a letto Dawson, la cassaforte umana,ti sei aggiudicato il titolo di conquistatore della scuola’’ lanciò la sfida ad Austin,indicando Ally che camminava tranquilla dall’altro lato della strada. Austin rimase perplesso,ma afferrò la mano dell’amico per dimostrargli di potercela fare. Non sapeva esattamente perché avesse scelto Ally,forse perché era introversa o probabilmente perché il biondino l’aveva sempre presa sotto tiro e Dallas era certo che non gli avrebbe mai concesso nemmeno un’uscita. Non a caso l’avevano soprannominata ‘cassaforte umana’ ,era chiusa con un lucchetto di acciaio inossidabile e mai nessuno aveva provato a scoprirne il contenuto.
Austin prese coraggio e si avvicinò all’armadietto di Ally fiducioso di se stesso,con il solito fascino di un ribelle,dai capelli biondi spettinati.
‘’Ciao Austin’’ rispose Ally sbuffando.
Il ragazzo notò la noia nei suoi occhi e gli lanciò un sorriso sperando di addolcirla. Ma lei rimase impassibile.
‘’Cosa vuoi?’’ domandò Ally impaziente.
‘’Che ne dici se uno di questi giorni usciamo insieme?’’ gli chiese.
Ally rimase leggermente stupita da quella proposta,non era come le altre,non aveva fatto il cascamorto e non suonava come una presa in giro. Austin Moon,la stava forse invitando ad un appuntamento?
Sussurrò un ‘’no’’ secco,voltò le spalle e a passo svelto si diresse in classe. Austin non si aspettava una simile reazione,in quell’istante passò Dallas che lo guardò e sorrise maliziosamente.
‘’Ti ha rifiutato,eh Moon? ‘’
Austin fece una mossa e seguì Dallas in classe.





Spazio Autrice:
Allora,iniziamo,questa storia mi piace.
Ma ovviamente io non sono in grado di scriverla. Ahah  grande autostima.
Comunque spero che possa piacervi.
Ps: Ho cambiato titolo,non chiedetemi il perché. Non ne ho assolutamente idea.
Pps: Lasciate qualche recensione anche negativa. Io capirò J

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Capitolo 3
*** Decisione & Cadute ***


Il resto dell’ora per Austin fu completamente annoiante,fu infatti composta da risatine e sguardi da parte di Dallas che continuava a voltarsi dal primo banco per vedere che combinava il ragazzo che gli sedeva alle spalle,cioè Austin.
Il ragazzo avrebbe solo dovuto aspettare altri trenta minuti e quella straziante ora di scienze si sarebbe conclusa,appoggiò violentemente la testa al gomito e continuò ad ascoltare il Signor Bolton che spiegava la lezione dedicata agli apparati femminili e maschili,il biondino avrebbe voluto tapparsi le orecchie con dell’ovatta quando iniziò a spiegare il processo di riproduzione;fortunatamente la campanella suonò qualche minuto prima,cosicché Austin afferrò il suo zaino e si diresse in sala mensa,pronto per un abbondante colazione.
‘’Cos’è quello?’’ chiese Austin indicando una poltiglia verdognola che era scaraventata in un contenitore di carta stagnola.
‘’è purè’’ disse la signora della mensa sbuffando.
Austin tentennò un leggero gemito di disgusto,si chiedeva come fosse possibile che in una scuola servissero quel cosiddetto ‘’cibo’’ in una scuola.
‘’Ok,passo’’ affermò estremamente convinto della sua decisione. La signora dall’altro lato del bancone lo squadrò da testa a piedi e continuò a lavorare.
Austin,poi,dopo aver afferrato il suo vassoio si diresse al tavolo della squadra di football,salutando qualcuno a destra e qualcuno a sinistra e sfoggiando il suo incredibile sorriso.
Arrivato al tavolo notò immediatamente Mark e la sua nuova fiamma,Kira una cheerleader senza cervello,Mike e Jenna fidanzati da ormai 4 anni e infine Dallas che appoggiato sui gomiti guardava Austin e gli lanciava sorrisini provocatori con l’intento di farlo accomodare.
Il ragazzo decise di accontentarlo,si accomodò alla sua solita sedia e Dallas cominciò a discutere.
‘’Moon,carissimo Moon’’ quando iniziava a parlare con questo tono,il biondo capiva che sarebbe stato un discorso lungo.
‘’Dawson non è caduta nella tua tela,come sospettavo,quindi..’’ Austin lo interruppe immediatamente.
‘’Non è ancora caduta nella mia tela,ma ci cadrà,io lo so,quella ragazza non potrebbe trovare di meglio,l’hai vista bene? È un topo di biblioteca,chi si metterebbe mai con lei?’’ esclamò Austin con un evidente sarcasmo.
Dallas non riuscì a trattenere una risata.
‘’Come te la porterai a letto?’’ chiese il moro.
‘’Farò il dolce,il gentile ed in un attimo sarà sotto le coperte del mio lettino e farà parte della mia collezione’’ esultò il ragazzo sorridendo e guardando Ally che mangiava tutta sola in un angolo,i due continuarono poi a ridere e a prendere in giro la povera ragazza che in realtà non stava mangiando,non aveva toccato nemmeno cibo,lei non mangiava mai,non perché non avesse fame,ma perché pensava che con il tempo l’anoressia l’avrebbe uccisa,era comunque un modo per uccidersi,era comunque un modo per lasciare quel mondo che non le sembrava il suo,che non le apparteneva.
Dopo aver gettato il suo vassoio nel cassonetto barcollò fino all’aula 120,come sempre il corridoio era stracolmo di persone,Ally a stento riusciva a passarci,ma qualcuno non esitò a fargli qualche dispetto. Kira afferrò il libro di matematica di Ally e lo gettò con forza sul pavimento. Kira era forse la persona più vanitosa ed egoista che la ragazza conosceva. Inizialmente erano migliori amiche,ma entrate alle scuole superiori Kira era cambiata ed entrata nelle cheerleader iniziò a rovinare la vita di Ally,il suo primo scherzo,il più brutto fu quello di nascondere i suoi vestiti in palestra e la poveretta fu costretta a rimanere chiusa in palestra,nuda,per circa quattro ore,finchè la coach non la trovò e le consegnò dei vestiti vecchi e sudici. Da quel momento,come possiamo ben immaginare,la loro amicizia si interrupe completamente.
Ally si chinò a raccogliere il librò e sentì in sottofondo le risate di Kira seguite da ‘’Povera perdente’’.
Trattenne le lacrime e tentò di afferrare il libro,ma al posto della fredda copertina sentì un calore strano,ma piacevole,un calore che Ally non provava mai. Alzò lo sguardo e di fronte si trovò la figura di un ragazzo biondo con gli occhi color marrone caramello: era Austin.
‘’Lasciala perdere,è una spocchiosa e una gallina senza cervello’’ disse il biondo.
Lei non tentò di nascondere il sorriso perché era il primo sorriso vero che riusciva a esibire.
‘’grazie’’ sussurrò quando si alzarono e si trovarono uno davanti all’altro.




Finalmente ho aggiornato. *danza felice,danza felice*
Ma fa schifo. *danza triste,danza triste*
Comunque recensite se volete aggiungere critiche,o anche cose positive (impossibile u.u)
Baci a presto spero. 

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Capitolo 4
*** Inviti ***


‘’E di cosa?’’ domandò Austin con un leggero sorriso mentre attraversava il corridoio colmo di persone,si voltò a guardare Ally che era quasi travolta da tutte le persone che passavano senza dargli alcuna importanza. ‘’Io non la sopporto e penso che qui nessuno la sopporti’’ continuò il discorso,sussurrando l’ultima parte. Ally non riuscì a trattenere una risata. Austin trovò piacevole la sua risata e cominciò a sorriderle.
‘’Bhe,credo che tu abbia ragione’’ rispose Ally sussurrando altrettanto e ironizzando parecchio.
‘’Che lezione hai adesso?’’ chiese il ragazzo incuriosito.
‘’Chimica’’ rispose Ally,non riuscendo a spiegarsi il perché di tanta curiosità.
‘’Mh Aula 118,giusto?’’ disse il biondo socchiudendo gli occhi e toccandosi il mento.
Ally si limitò ad annuire.
‘’Ti accompagno’’ esclamò convinto,afferrando la mano della ragazza e trasportandola al piano superiore.
‘’Non ce ne era bisogno,comunque grazie,come posso ripagarti?’’ gli domandò quando si trovarono sul ciglio della porta,in attesa che la professoressa Gibton entrasse.
‘’Un modo c’è’’ disse lui,bloccandosi ’’usciamo insieme,una sola uscita’’ continuò successivamente,quasi supplicandola.
Ally era incerta su cosa rispondere,non credeva che il ragazzo le chiedesse davvero qualcosa in cambio. Lei non voleva uscire con Austin eppure lui si era dimostrato gentile a differenza degli studenti che la circondavano,poteva considerarla un occasione per avere almeno un amico.
‘’Dai,rispondi’’ la incitò il ragazzo. Rimase sconvolto dal tempo che la ragazza impiegava per prendere una decisione,una volta guardava all’interno della classe,una volta osservava fuori dalla finestra,e qualche volta lanciava sguardi alle sue scarpe,come se potessero prendere una decisione al posto suo.
Dopo l’ultima osservata alle sue Converse,Austin notò una tinta rossa che le riempiva le guance,il ragazzo sorrise. La aveva conquistata. Era sua ormai.
‘’Per me è Ok’’ sussurrò prima di entrare in classe.
Lui si allontanò in fretta fuori dall’aula,afferrò il telefono e digitò un numero sulla tastiera,lasciando un messaggio a Dallas.
‘’Considera vinta la scommessa’’ poche parole,ma incisive.
Dopo pochi minuti avvertì una leggera vibrazione nella tasca dei jeans.
‘’Come diavolo hai fatto? Sei un mito’’ lesse velocemente la sua risposta,abbozzò un sorriso e ripose il telefonino al suo posto e si diresse in fretta nella sua classe.
Appena arrivato vide che il suo migliore amico aveva ovviamente conservato il posto accanto al suo per ascoltare i particolari più succosi del suo incontro ravvicinato con la cassaforte umana.
Dopo aver raccontato ogni passaggio di quella mattinata si dimostrò fiero di ciò che aveva fatto,come se ingannare una ragazza fosse un onore per lui e per la cerchia di amici che frequentava normalmente.
Dallas schiacciò il cinque al biondino e continuò ad ascoltare la lezione,stranamente interessato.
‘’Ma dove devo portare una tipa così noiosa?’’ scrisse Austin su un foglietto che passò a Dallas.
‘’Ehm…potresti portarla al museo,a vedere le mummie,forse farà amicizia’’ rispose Dallas sullo stesso pezzettino di carta.
Austin soffocò una risata e trascrisse un ‘’ahahaha’’ seguito da ‘’No,penso che le mummie si annoierebbero’’. Lo passò a Dallas ed aspettò una risposta,ma il moro sorrise semplicemente ed infilò il fogliettino nel suo portapenne,continuando a rivolgere lo sguardo alla professoressa.
Austin invece non prestò per nulla attenzione alla lezione,si domandò dove avrebbe potuto portare una ragazza apatica come Ally. Cinema? No,avrebbe scelto lei e lui non voleva sorbirsi un ora di qualche documentario assurdo e stancante. Al parco? No,e se avesse cominciato a elencare le tipologie di piante fiori o frutti? Il biondino avrebbe già dovuto sopportare di uscire con lei,sentirla straparlare di cose noiose avrebbe reso la serata ancora più insopportabile.
Bowling? Valutò l’idea per bene,esaminò i pro e i contro e osservò con entusiasmo che al bowling nessuno ci andava mai,quindi nessuno li avrebbe visti e non avrebbe rischiato di nascondersi in bagno per non farsi vedere. Non avrebbe raccontato a Dallas dove sarebbe andato con Ally,perché lui probabilmente lo avrebbe seguito per deriderlo,e già andare in giro con Ally era abbastanza imbarazzante.
Il bowling era perfetto per quel falso appuntamento.

Ally era immobile nel suo banco a chiedersi per quale assurda ragione avesse accettato l’invito da parte di un ragazzo che l’aveva sempre presa in giro e provocata. Si sentiva in debito con lui per l’aiuto che le aveva fornito. In fondo aveva chiesto una sola uscita,non sarebbe successo granché. Decise di uscire per poi dimenticare e demolire interamente quella serata passata in compagnia del ragazzo dai suoi ricordi.
Il suono della campanella la fece leggermente sobbalzare,preparò la borsa con tutta la calma possibile e a passo leggero e incerto si diresse al di fuori dell’aula. Era l’ultima. Come sempre d’altronde.
Ally si stupì quando vide una chioma bionda aspettarla fuori dall’aula.
‘’Vai sempre così lenta?’’ domando Austin divertito.
‘’Ehm…si’’ disse Ally esitante.
‘’Allora per l’uscita…che ne dici di mercoledì? Domandò.
‘’Per me va bene’’ sussurrò lei con voce flebile e le guance che ardevano per l’imbarazzo.





Quarto capitolo,finalmente ho aggiornatoo.
Anche se fa schifo,spero che a voi in qualche modo possa piacere,a me non piace per niente.
Come sempre.
Comunque aggiungete qualche recensione in tutti i casi.
baci a presto.

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Capitolo 5
*** Ritorni a casa. ***


Ally ripercorse lentamente la strada per ritornare a casa,camminava a testa bassa e a ritmo a dir poco frammentato,ogni tanto si fermava,non voleva ritornare nella sua abitazione,non voleva rivedere il padre; ogni giorno che andava a scuola,la riteneva una piccola fuga da quel luogo che osavano definire casa,ma che lei chiamava ‘’sala d’aspetto’’,si,in effetti era come una zona transitoria in cui avrebbe passato ancora poco tempo e che poi avrebbe abbandonato per uno stato di quiete e di pace assoluta con sé e con gli altri.
I suoi passi sembravano diventare sempre più leggeri ad ogni movimento che la avvicinava a quel posto. Arrivò al portico dell’alloggio ed esitò qualche istante prima di varcare la soglia,osservò l’orologio che aveva al polso:aveva fatto diciassette minuti di ritardo,il padre era molto ferreo su queste cose,cosa sarebbe dovuta aspettarsi dal padre:una proibizione o gliele avrebbe date di santa ragione?
Girò la maniglia e si diresse con le gambe tremanti all’interno della dimora,socchiuse la porta facendo meno rumore possibile,ma evidentemente il padre la stava aspettando ansiosamente poiché appena lei entrò lui mormorò qualcosa di incomprensibile poi a gran voce esclamò ‘’Ally,sei qui?’’. Ally quasi impaurita lasciò trapelare un gemito e iniziò a pregare mentalmente che il padre non continuasse il discorso. Le sue preghiere si annullarono quando sentì il padre alzarsi dalla poltrona ed avvicinarsi alle scale che portavano alla stanza di Ally. ‘’Hai fatto ritardo’’ disse in tono furioso osservando l’orologio alla parete.
‘’Lo so,lo so scusa’’ sussurrò in tono sommesso,non finì il discorso che le arrivò un ceffone sull’occhio destro,cadde sul freddo pavimento e vi rimase per qualche minuto sperando che il padre si allontanasse.
‘’Come diventerai la segretaria della mia azienda,se non sei puntuale?’’ urlò prima di aggiustarsi la cravatta e prendere l’uscita.
Ally non credeva che il padre potesse infuriarsi così tanto una seconda volta.
La prima volta era accaduto quando le aveva rivelato di non voler essere parte del personale della sua fabbrica,ma di avere altri progetti. Lui la denominò più di una volta ‘’delusione’’,la prese a schiaffi e non le rivolse parola per qualche settimana finchè lei non gliela diede vinta e accettò che fosse lui a scegliere per il suo futuro.
Si mosse a gattoni,ancora tremante per l’avvenimento appena accaduto si diresse verso la propria camera.
Si guardò allo specchio,aveva l’occhio ormai gonfio e arrossato e niente avrebbe potuto coprire quella ferita,forse solo la grande umiliazione subita e l’odio ancora maggiore nei propri confronti ci sarebbero riusciti.
Afferrò la piccola lametta che nascondeva sotto il cuscino e si graffiò le uniche parti disponibili sul proprio corpo,erano davvero poche,ma fece più tagli possibili,successivamente avvolse tutte le ferite in delle bande e si adagiò sul letto coprendosi la testa con il piumone. Non avrebbe voluto sentire il padre ritornare a casa.
Aveva paura di lui.



Nuovo capitolo,decisamente tristissimo,almeno per me.
Ok..volevo chiarire che io non mi taglio,ahaha perché faccio sempre storie di questo genere,ma è solo che alcune mie amiche lo fanno e io mi sento molto vicina a questo problema…
Cambiamo argomento.
Spero che vi piaccia,aggiungete delle recensioni se vi va.
Penso che anche domani potrei aggiornare questa storia,ho molte idee.
Baci a presto. 

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Capitolo 6
*** Nuove preoccupazioni. ***


Il mattino seguente si svegliò con il respiro affannato,la notte non era andata liscia come l’olio era stata invasa da milioni di incubi della serata precedente,dopo qualche minuto il suo respirò tornò regolare e si tranquillizzò,si osservò allo specchio di fronte al suo letto e notò con dispiacere che il suo occhio era peggiorato,il suo colorito era mutato dal rosso fuoco al viola in poche ore e nonostante cercasse di coprirlo era ben visibile;decise comunque di non saltare la scuola,almeno per non vedere il padre e per allontanarsi da colui che la aveva violentemente picchiata senza rimorso.
Uscì di corsa,senza fermarsi in cucina nemmeno per controllare se il padre ci fosse con il passo felpato si avvicinò alla scuola.
Si diresse al suo armadietto con lo sguardo basso e tentando di non attirare l’attenzione,fece la sua combinazione più velocemente possibile,afferrò il libro di matematica che aveva alla prima ora ed iniziò ad allontanarsi,prima di sentire Austin che urlava il suo nome da un angolo del corridoio.
‘’Ally,ally’’ urlò per attirare la sua attenzione.
La ragazza era rimasta impassibile ad osservare il suo armadietto.
Appena posizionato di fronte alla ragazza rimase incredulo da ciò che stava osservando. Aveva il faccino imbronciato,le guance rigate dalle lacrime ed era ben in evidenza un pulsante occhio viola.
‘’Che ti hanno fatto?’’ chiese spaventato.
‘’Nulla’’ disse freddamente.
‘’Ti prego dimmi che ti hanno fatto,posso aiutarti ‘’ esclamò seriamente preoccupato.
‘’ Sono scivolata e sono caduta contro la porta’’ mentii la ragazza,e subito dopo si allontanò da Austin che continuava a fissarla e che avrebbe voluto parlarle del loro appuntamento.
Il ragazzo era davvero spaventato e preoccupato per la ragazza,non credeva alla storia della caduta alla porta,lui aveva fatto a botte spesso e sapeva riconoscere un gancio destro.
‘’Austin,ci sei?’’ chiese Dallas ridendo e agitando la mano davanti ai suoi occhi.
‘’si ci sono ‘’ disse Austin continuando a fissare il vuoto imbambolato.
‘’sei troppo preso a pensare la Dawson’’ lo provocò divertito il castano.
‘’Piantala buffone,chi la pensa a quella’’ esclamò disgustato.
‘’Appunto fratello,vorrei proporti uno scambio a proposito della scommessa’’ continuò il biondino.
‘’Cioè?’’ chiese Dallas alzando un sopracciglio.
‘’Potremmo cambiare ragazza,Ally è troppo noiosa’’ esclamò il biondo.
Dallas scosse la testa in segno di negazione. Austin sbuffò e ritornò a riflettere. Il motivo per cui avrebbe voluto cambiare ragazza era semplice: Ally gli sembrava indifesa e per la prima volta non avrebbe voluto rovinarle la vita,che si pareva già abbastanza rovinata.
‘’Ma perché me lo chiedi? Moon ti sei già innamorato?’’ domandò Dallas con un ironia abbastanza visibile agli occhi di Austin.
Austin addobbò il volto con una smorfia di disgusto.
‘’Di una cosa sono certo,non mi innamorerò mai,mai e poi mai di lei’’ disse in tono sicuro.
‘’Lo vedremo Moon’’ esclamò l’amico lanciando una specie di sfida.





Ok,ragazzi ho aggiornato come promesso,spero che possa piacervi,a me non piace tanto.
Cioè le idee sono carine,ma io non le so applicare   è corto questo capitolo,ma il prossimo sarà più lungo,poichè sarà quello dell'appuntamento

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Capitolo 7
*** Bowling. ***


La settimana si mosse molto velocemente e alla stessa velocità arrivò quel mercoledì sera che entrambi aspettavano con ansia,il biondo perché avrebbe dovuto portarsela a letto ed Ally perché era il suo primo appuntamento.
Il suo occhio era decisamente migliorato,ma assunse comunque una tonalità violacea. Si era appena vestita quando udì il campanello,non sapendo cosa si indossava esattamente ad un appuntamento indossò distrattamente un jeans largo e una grossa felpa,inoltre aveva i capelli legati in uno chignon scompigliato,non indossava trucco perché secondo il suo parere contribuiva solo a renderla ulteriormente brutta.
Scese pian piano le scale e,sentendo il rumore della televisione,capì che il padre era comodamente seduto sulla sua poltrona a guardare il telegiornale.
‘’Dove vai?’’ chiese freddamente alla figlia.
‘’Vado a fare un giro ‘’ rispose vagamente Ally per non creare problemi al biondo che l’aspettava fuori.
Dal salone provenne solo un inquietante silenzio,era così che il padre esprimeva il suo consenso.
La castana aprì la porta e velocemente si mosse all’esterno,davanti a lei si posizionò il biondoo,vestito sportivamente,che la squadrava dalla testa ai piedi e sorrideva maliziosamente.
Gli porse un casco e mormorò ‘’devo dirtelo,sei bellissima stasera’’. Pensava sulserio ciò che aveva appena sussurrato,la trovava così maledettamente spontanea e meravigliosa allo stesso tempo.
Ally arrossì e si posizionò sul motorino trovando la posizione più comoda possibile.
Il viaggio in moto si svolse in modo silenzioso,ma estremamente confortante.
Austin era divertito dal modo in cui la ragazza seduta al posto inferiore cingeva i suoi fianchi.
Arrivarono al Bowling e l’insegna ‘’Bad dog’’ brillava ed illuminava il parcheggio che era immerso nell’oscurità. Ally non disse nulla,si piazzò ad un metro di distanza ed osservò con quanta violenza il ragazzo poggiò la modo sul cavalletto.
Dopo aver sistemato la modo e pagato il parcheggio ,sorrise ad Ally che lo aveva accompagnato come un cagnolino dovunque andasse e qualsiasi movimento facesse. Con molta gentilezza il biondo le aprì la porta e aspettò con ansia la sua entrata. Non accennò nemmeno vagamente al suo occhio non voleva ricordarle l’avvenuto,anzi cercava lui stesso di dimenticarlo,anche se era praticamente impossibile. L’immagine di quel visetto angelico così distrutto,gli faceva contorcere lo stomaco e lo rendeva sorprendentemente triste.
‘’Non avevi detto che andavamo al Bowling ‘’ mormorò la castana un po’ preoccupata.
‘’perché? non ti piace? ‘’ domandò sarcastico il ragazzo.
‘’Non so giocare’’ sillabò la ragazza.
‘’Bhe non preoccuparti,ti insegno io’’ sussurrò Austin tentando di farla sentire protetta e al sicuro.
Era il primo passo per sedurre una ragazza,ed Austin era convinto che in quel modo Ally sarebbe diventata sua in poco tempo.
Ally sorrise e per l’ennesima volta le sue guance si colorarono e crearono un contrasto con l’occhio viola.
Si posizionarono allo stand numero 12,l’unico libero in quella serata abbastanza affollata.
‘’Che strano! Oggi ci sono più persone del solito’’ esclamò Austin imbarazzato,molte più persone lo avrebbero visto in compagnia di Ally,e la cosa gli fece passare per mente l’idea di rivalutare il cinema,almeno al buio nessuno lo avrebbe visto.
Ally non rispose a quella affermazione,si limitò ad annuire in maniera così calma e graziosa che Austin non se rese conto minimamente.
Si sedettero quasi completamente al buio ed Austin si posizionò il menù davanti al volto per non far notare agli altri la propria presenza.
‘’Che ordinate?’’ chiese una cameriera bionda.
‘’Due coca cole e due pizze : una con funghi ed una margherita per piacere’’ blaterò in tutta fretta il ragazzo,senza nemmeno chiedere cosa volesse la ragazza e con ancora il menù posizionato sul volto.
In quel momento Ally comprese il motivo per cui Austin sembrava così fugace ed introverso.
‘’Se vuoi possiamo andare da qualche altra parta’’ sussurrò.
Il ragazzo strabuzzò gli occhi e poggiò il menù sul tavolo lasciando intravedere finalmente la sua figura,rimase deluso da sé stesso per averle fatto capire che provava a farsi vedere in giro con lei.
‘’No,rimaniamo qui,anzi andiamo a giocare,ti insegno ‘’ esclamò per rimediare alla sua insensibilità di qualche minuto prima.
Afferrò la sua mano e la trascinò sulla pista da Bowling,la incitò a prendere una palla; lei infilò le dita in una palla color caramello e ritornò al suo posto. Non proferì parola finchè non arrivò il momento in cui avrebbe dovuto lanciare la palla.
Austin le cinse i fianchi e le prese il braccio per farle comprendere la posizione del corpo.
‘’Vedi,così non ti sbilanci e riesci a colpire i birilli’’ esclamò ripetendo la posizione corretta.
‘’Non lo so fare’’ mormorò lei.
‘’Provaci dai’’ la incoraggiò.
Ally imitò tutto ciò che il ragazzo le aveva insegnato e lanciò la pesante palla,rimasero entrambi attenti ad osservare la palla rotolare sulla pista e poi perdersi senza colpire alcun birillo.
‘’Sei andata bene’’ ironizzò Austin.
‘’Dai,era la prima volta!’’ esclamò dandogli un leggero colpetto sul braccio.
Entrambi si guardono e si sorrisero per qualche secondo prima di vedere che le loro ordinazioni erano in tavola.
Si diressero ai tavoli ed Austin cominciò a gustare il piatto con gli occhi,ma ben presto notò che Ally non aveva alcuna voglia di mangiare. Lei scosse la testa ed inventò una scusa qualsiasi per giustificare la sua assenza di fame.
‘’Ti va di fare un ultima prova?’’ chiese indicando la pista.
Lei si limitò ad annuire sorridendo.
Riafferrò la palla si posizionò e prese la rincorsa,dopo aver contato fino a tre lasciò andare la palla ed osservò il suo tragitto verso i birilli. Austin ed Ally si guardarono ansiosamente ed urlarono come due bambini quando la palla fece rovesciare un birillo,un solo birillo.
‘’Evviva!!’’ girò Ally ridendo e saltellando euforica.
Austin guardandola sentì una specie di fitta allo stomaco ed iniziò a sentirsi davvero in colpa per ciò che avrebbe fatto a quella povera ragazza.
Lui non si sarebbe dovuto sentire così,no. Lui era il ‘’conquistatore di cuori’’ e doveva fremere all’idea di portarsela a letto e di rubargli la verginità come avrebbe fatto con tutte le altre. Ma lei non era una delle altre,era fragile ed indifesa,e non era convinto di volerle spezzare il cuore per una stupida scommessa.
Dopo svariati tiri,Ally notò l’ora e osservò con dispiacere che la serata era volata in compagnia del biondino,erano quasi le dieci e non voleva rischiare di ritrovarsi anche con l’altro occhio viola.
‘’Austin puoi portarmi a casa?’’ chiese dispiaciuta.
Austin fece un cenno ed afferrò nuovamente il casco poggiato sulla sedia,glielo porse ed entrambi si diressero al parcheggiò.
Il ragazzo cavalcò la moto ed attese che anche lei fosse salita,dopodiché partirono lasciando quel luogo che li aveva fatti tanto divertire.
Il viaggio fu così piacevole che entrambi desideravano non finisse mai,appena arrivati al di fuori della dimora tirarono un sospiro.
Ally scese dal veicolo,gli passò il copricapo e gli sorrise.
‘’Grazie,è stata davvero una bella serata’’ disse la ragazza.
‘’Si,ed io vorrei che si ripetesse’’ sussurrò Austin e per la prima volta sembrò lui in imbarazzo.
‘’Avevamo accordato una sola uscita’’ osservò con una certa disapprovazione,osservando all’interno della casa sperando che il padre non si facesse vivo.
‘’Ma è stata davvero una bella serata,ti prego,concedimi un'altra uscita’’ disse Austin con una luce negli occhi,la luce di chi spera di poter far sorridere la ragazza che ha di fronte ancora una volta.
Ally sorrise ed accennò un  ‘’ok’’,non credeva di aver trovate finalmente qualcuno che ci tenesse sul serio a lei,i due si salutarono con una stretta di mano e successivamente entrambi presero la loro strada,continuando ad osservarsi felici.
Quella serata avrebbe cambiato ogni cosa. 
Ragazzi mi fa schifo sulserio,ma volevo aggiornare almeno oggi..comunque è più lungo,spero vi piaccia. Lasciate qualche recensione,accetterò ogni consiglio o insulto. baci a presto spero

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Capitolo 8
*** Ritorni inaspettati. ***


Austin salì al galoppo della sua moto e dopo essersi voltato verso la porta di Ally per vederla un ultima volta quella sera,mise in moto e tornò a casa.
La sua bocca si piegò in un sorriso al ricordo dell’entusiasmo di Ally riguardo al birillo caduto e si sentì stranamente solo a non avere le braccia di Ally ad avvolgerlo.
Il suo pensiero venne poi rivolto a quell’occhio ancora leggermente ferito e colorato,chi avrebbe potuto procurarglielo? Non credeva minimamente alla scusa della castana che aveva detto di essere sbattuta contro la porta,ma non voleva infierire portando a galla ricordi dolorosi.
I suoi pensieri vennero bloccati quando notò una grossa GIP nera parcheggiata nel vialetto di casa sua,un’auto mai vista prima nei dintorni.
Quando si trovò all’entrata sbatté violentemente la porta e udì uno strano vociare provenire dalla cucina.
‘’Ecco il mio campione’’ urlò il padre più allegro del solito,e con ancora in testa l’idea che il figlio sarebbe diventato un atleta professionista.
Il padre spuntò da un angolo della stanza con una giacca ed una camicia eleganti. Austin si stupì letteralmente.
‘’Come sei elegante!’’ esclamò il biondino.
‘’Stasera abbiamo una cena importante’’ disse il padre.
‘’Cioè?’’ domandò Austin incuriosito.
Dal buio della cucina spuntarono prima Joseph e Jessica. Anche loro estremamente eleganti.
E successivamente Austin si sbalordì alla vista della madre accompagnata da un uomo sulla quarantina.
‘’Ciao Austin,piccolo mio,lui è Tom,è molto che voglio presentartelo ‘’ mormorò la madre indicando il signore alla sua sinistra.
‘’Ciao’’ rispose freddamente il ragazzo tendendo la mano allo sconosciuto.
‘’Io vado a letto'' bofonchiò incurante delle loro reazioni.
‘’Abbiamo preparato un ottimo stufato io e Jessica,rimani a cena con noi’’ lo incitò il padre per convincerlo a rimanere.
Austin fece un lungo sospiro,ripensando alla serata perfetta appena trascorsa e si diede forza per affrontare quella cena inaspettata. Si diresse cupamente in soggiorno,dove sul tavolo già ristorava uno stufato fumante.
‘’Allora tesoro come va a scuola?’’ chiese la madre appena seduti a tavola e rivolgendo uno sguardo al ragazzo che le sedeva di fronte.
Austin grugnì rumorosamente.
‘’Ma come mai siete così tranquilli se l’ultima volta che vi ho visti insieme per poco non vi strappavate i capelli da testa?’’ domandò Austin furioso fissando i due genitori ai lati opposti del tavolo.
‘’Volevamo aspettare per dirtelo,ma io e Tom abbiamo deciso di sposarci;il nostro divorzio è il passato,amore’’ disse stringendo la mano dell’uomo accanto a lei.
‘’Smettila di chiamarmi in questo modo’’ urlò poco prima di alzarsi e buttare il suo piatto ancora stracolmo di stufato nel lavandino.
‘’Buona notte a tutti’’ disse per farsi sentire da tutti,per poi prendere le scale e dirigersi nella propria stanza. Poco prima di rinchiudersi all’interno sentì il padre dire ‘’vado a parlarci’’ e la madre sussurrare ‘’no,ci vado io’’.
Sentì i suoi passi leggeri sulle scale e ad ogni scalino superato sperava che si sarebbe decisa a tornare indietro. Improvvisamente sentì bussare alla porta e senza aspettare alcun consenso vide spuntare la chioma bionda della madre. ‘’Posso?’’ domandò con gentilezza.
Austin annui,lei si trascinò fino al letto per poi sedersi ed iniziò a discutere con il biondino.
‘’Amore..cioè Austin,io e Tom ci amiamo tanto e abbiamo deciso di passare al livello successivo non importa se sei d’accordo,ma vorrei che venissi al matrimonio,è tra un mese,il 18. Perché non fai venire qualcuno con te?’’ domandò al ragazzo.
Alla parola ‘’qualcuno’’ sorrise involontariamente pensando di invitare Ally,ma immediatamente scosse il capo quando la madre ricominciò a blaterare. ‘’potresti invitare il tuo migliore amico.. di cui mi ha parlato tuo padre..’’ Austin la bloccò immediatamente.
‘’Vabbene ci verrò,ma ora esci!’’ sbraitò il biondo cacciandola e lei eseguì l’ordine senza ribadire né senza voltarsi.
Non importava cosa la madre facesse per Austin lui la odiava ugualmente,lei non c’era mai stata per lui e il fatto che fosse ricomparsa così all’improvviso,lo disturbava non poco.
Ma l’idea di poter invitare Ally al matrimonio lo faceva emozionare,non si spiegava bene il perché,ma lei e solo lei aveva il potere di renderlo tranquillo e di non dover fingere,ma di poter essere sé stesso. Non quello sbruffone antipatico che credevano tutti,semplicemente Austin.



Nuovo capitolo.
Ragazzi,vi ringrazio tutti per aver recensito il precedente capitolo.
Quando ho visto il numero 10 pensavo di star sognando,vi ringrazio con tutto il cuore,sul serio:
Just_R5,
AusllyStory,
Auslly e raura love,
rauraloveauslly,
debcross,
sofia_2000,
delfi30,
Austin e Ally,
rauraforever_08 (che ringrazio per tutte le volte in cui mi aiuta e legge tutte le mie storie,recensendole)
StayStrunz (che ringrazio per avermi dato dei consigli)
Grazie ancora!
Comunque questo capitolo non è molto bello,ma spero che vi piaccia ugualmente. 

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Capitolo 9
*** Programmazioni. ***


Il mattino seguente Austin si svegliò,la madre aveva già lasciato l’alloggio,da ciò che gli aveva conferito il padre se ne erano andati poco dopo la sua sfuriata. Lei e il suo fidanzato avevano prenotato un albergo nel centro di Miami e sarebbero rimasti lì fio al giorno del suo matrimonio poiché volevano godersi il sole di Miami e le sue accoglienti spiagge. Austin si infastidì al pensiero di poterli incontrare in ogni momento delle sue giornate.
A riportarlo all’allegria su il pensiero che quella mattina avrebbe rivisto Ally,per accordarsi per il prossimo appuntamento e necessariamente l’avrebbe invitata al matrimonio della madre. A pochi passi dalla porta di casa sentì una voce familiare: Dallas stava urlando a gran voce il nome del biondino facendo voltare chiunque fosse in strada a più di cinque metri di distanza.
Quando si avvicinò iniziò ad assumere un tono di voce normale.
‘’Ehi Moon,come è stata l’uscita di ieri?’’ domandò ammiccando.
‘’Bhe,è stata normale’’ affermò esitando.
‘’L’hai baciata sotto casa?’’ chiese ironico. Austin abbozzò un sorrisetto malizioso,gesto che dimostrava il fatto che si stesse immaginando la scena e che la cosa non gli dispiacesse affatto.
‘’No!’’ esclamò fingendo un conato di disgusto.
Stavano camminando da un bel po’ senza mai smettere di ridere.
Improvvisamente notarono accanto al bar della scuola la loro compagnia che sghignazzava e rosicchiava noccioline e le loro risate si bloccarono.
‘’Ciao ragazzi’’ esclamarono in coro mostrando un enorme sorriso.
‘’Ehi’’ risposero Austin e Dallas avvicinandosi a loro.
‘’Come vi va?’’ chiesero.
‘’A me va tutto bene,Austin è ancora stordito dall’appuntamento con la lagna’’ disse ridendo rumorosamente,riferendosi ad Ally e provocando in tutti una strana euforia. Austin lanciò uno sguardo furioso a Dallas che continuava a ridere senza sosta,il biondino non credeva che tutti fossero a conoscenza di quella scommessa.
‘’Dallas,devo dirti due parole’’ mormorò tirandolo per il colletto della maglia.
‘’Loro sanno della scommessa?’’ domandò furioso.
‘’Si,perché?’’ chiese
‘’Era personale,loro non ne dovevano sapere nulla’’ rispose.
Dallas non disse nulla,iniziò a grugnire indicando Ally che camminava lentamente alle spalle del biondo.
‘’C’è la tua ragazza,vai se non vuoi perdere la scommessa’’lo provocò.
Austin si mosse verso la ragazza,voleva organizzare con lei il loro futuro appuntamento. Anche se gli costava ammetterlo,si divertita con lei nonostante la ragazza fosse di poche parole,non era un problema,avrebbe parlato anche da solo pur di vederla ridere. Quei pensieri ronzavano nella mente di Austin,erano pensieri del tutto estranei nel suo cervello e non credeva che fosse lui a crearli.
A pochi passi da Ally,non sprecò tempo per farla sorridere.
I capelli le sventolavano sul volto anche se erano raccolti in uno chignon come loro solito.
La castana lo notò immediatamente e lo salutò con un timido sorriso. Lui la spinse leggermente facendola barcollare e lei con le sue fragili braccia lo colpì sull’addome. Scoppiarono a ridere e si sorpresero della sintonia che si era magicamente creata senza che dicessero nulla.
‘’Allora cosa faremo al prossimo appuntamento? Che ne dici di un’altra serata Bowling,sai non vedo l’ora di batterti’’ esclamò ridendo.
La castana iniziò a sorridere.
‘’Non ho voglia di essere battuta da te’’ sussurrò con una certa delicatezza.
‘’Che ne dici di una seratona pizza? Ci abbuffiamo’’ domandò entusiasta.
‘’Non mi piace la pizza’’ affermò.
Ally non aveva ancora abbandonato il pensiero di lasciare quel mondo,le sembrava di esserci capitata per caso,di non avere uno scopo ben preciso su quella terra,come se tutti fossero perfetti,mentre lei era semplicemente una persona disegnata male,uno scarabocchio. Ecco cosa si sentiva: uno scarabocchio.
‘’Come fa a non piacerti?’’ domandò il biondino divertito e incuriosito. Notò una certa tristezza negli occhi della castana ed il suo sorriso immediatamente si trasformò in un leggero broncio.
‘’Bhe,allora che ne dici di una passeggiata in un posto a tuo piacimento?’’ propose spingendola con il fianco per vederla sorridere ancora una volta.
I suoi desideri si esaudirono,infatti la ragazza abbandonò la sua precedente depressione e ritrovò un sorriso smagliante.
‘’Ok,io vorrei fare una passeggiata sulla spiaggia,che ne pensi?’’ chiese timidamente.
Il ragazzo si limitò ad annuire sorridendo. Sperava di poterla vedere felice ogni singolo giorno,voleva essere lui a renderla felice anche solo con uno sguardo,con un ‘’si’’ leggermente accennato,con una semplice passeggiata alla spiaggia.
‘’Allora quando?’’ domandò la ragazza.
‘’Che ne dici di domani?’’ rispose con un’altra domanda,sperando che lei dicesse di si alla sua proposta imprevedibile.
‘’Ok’’ mormorò incerta.
‘’Ti passo a prendere alle 18.00’’ disse facendole l’occhiolino per poi allontanarsi verso Dallas e la sua combriccola che aveva appena lasciato il bar.
Lei ricambiò arrossendo. 
Altro capitolo,finalmente...non è granchè scusatemi sulserio. Ci ho provato,ma fa davvero schifo. Qualsiasi cosa..lasciatemi un piccolo commento nelle recensioni,ve ne sarò grata,sulserio baci e grazie a chi segue questa storia.

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Capitolo 10
*** Telefonate inaspettate. ***


Quella giornata trascorse velocemente,così velocemente che in un batter d’occhio Ally si ritrovo da sola per il tragitto verso casa. Era ancora leggermente impaurita nel tornare a casa,infondo lì ci abitavano solo lei ed il padre e lui avrebbe potuto torturarla senza che nessuno ne sapesse nulla. Quando entrò nell’abitazione fu avvolta da un senso di pace,da un senso di tranquillità inspiegabile. Uno strano silenzio addobbava il soggiorno rendendo tutto così pacifico ed incredibilmente allegro. La televisione stranamente non trasmetteva nessun telegiornale e quando Ally fece capolinea nel salone notò con estremo piacere che il padre non era seduto sulla sua poltrona e non era in cucina a preparare il pranzo.
Salì in camera sua di corsa,salendo le scale a tre a tre per evitare che il padre tornasse e notasse la sua presenza o trovasse qualche motivo futile per picchiarla o per sgridarla. Si ritirò nella sua stanza serrò a chiave la porta,improvvisamente il cellulare iniziò a vibrarle in tasca,quando lo afferrò la scritta ‘’Mamma’’ illuminò il display,il voltò della ragazza si incupì,ritornando triste.
Controvoglia rispose,anche se tutto il suo corpo in qualche modo le comunicava di non accettare quella chiamata. Perché rovinarsi la giornata con una conversazione di pochi minuti?
‘’Pronto?’’ domandò rispondendo.
‘’Ciao Ally’’ rispose la squillante voce della madre.
‘’Come va a scuola?’’ continuò la madre senza aspettare la risposta della figlia.
‘’Oh bene’’ rispose prima di sentire un Bip assordante.
Era caduta la linea. O la madre aveva premuto il tasto ‘’chiudi chiamata’’. Ally si chiedeva per quale ragione la madre la chiamasse. Forse il suo obiettivo era proprio quello di ridurre in mille pezzi la povera ragazza,di distruggerla psicologicamente così che un giorno sarebbe arrivata una chiamata che le annunciava la morte della sua unica figlia. E cosa avrebbe fatto? Probabilmente avrebbe continuato la sua vacanza chiedendosi ‘’avevo una figlia’’?,era come se lei fosse cresciuta da sola,non aveva qualcuno che le consigliasse cosa fare nei momenti di tristezza o che le consigliasse la decisione giusta da prendere: contava semplicemente sulle sue forze.
Gettò il telefono sul letto noncurante se si fosse rotto o meno,afferrò di nuovo quella dannata limetta che non usava da tre giorni ed iniziò a strappare con essa la carne sulle sue gambe. Un brivido di dolore le percorse la schiena ed un urlo soffocato le uscì dalla bocca,si tamponò gli occhi con le mani per evitare che le lacrime si diffondessero,ma ormai le barriere si erano distrutte ed i suoi occhi avevano un colore rosso che si avvicinava moltissimo al sangue che le sgorgava dalle gambe. Appoggiò la schiena al muro,si accomodò sul freddo pavimento sfogandosi finchè non sentii la porta aprirsi e richiudersi,segno che il padre aveva fatto il suo ritorno nell’abitazione. Si ammutolì e tentò in tutti i modi di non farsi sentire anche se singhiozzava rumorosamente.
Udì il padre canticchiare allegro dal piano di sotto ed accendersi la televisione.
Ally ricominciò a piangere e a lacerarsi le sue povere gambe già abbastanza massacrate dall’anoressia. Il letto si piegò quando il suo peso gli si poggiò sopra e fece un cigolio impercettibile prima di zittirsi completamente,come se si fosse addormentato anche percè la persona che vi giaceva sopra aveva perso i sensi.
Solo un raggio di luce che filtrava dalla finestra leggermente spalancata,la fece rianimare.
Si strofinò gli occhi con entrambi le mani ed un forte mal di testa le stava picchiettando il cervello. Si alzò con fatica dal letto,ad ogni passo i suoi muscoli si irrigidivano ed i suoi tagli bruciavano sempre di più. Notò le lenzuola macchiate di sangue ,erano davvero molto sporche,probabilmente aveva sanguinato molto prima che le ferite si stagnassero. Si infilò una tuta,una felpa ,la tua le creava irritazione e le ferite bruciavano tremendamente ad ogni minimo movimento. Scese le scale a fatica,attraversò il corridoio che separava le scale dall’uscita e si diresse a scuola.
Arrivò leggermente in ritardo,poiché le sue ferite non le consentivano grande mobilità.
Austin era al primo piano che stava consumando una sigaretta in solitudine,quando vide arrivare la castana si affrettò a gettarla per terra e ad avvicinarsi.
‘’Ehi’’ mormorò.
‘’Ciao’’ disse Ally in un gemito.
Austin la fissò e vide nei suoi occhi una stanchezza profonda,intuì che non aveva dormito per nulla bene.
‘’Pronta per la passeggiata di oggi?’’ domandò sperando che a causa della stanchezza non rinviasse tutto.
‘’Certo’’ rispose la ragazza.
Non voleva perdersi quell’appuntamento,era l’unico modo per allontanarsi da casa e da tutti quei problemi che le attanagliavano il cervello,era l’unico modo per trovare un po’ di felicità in quel modo pieno di depressione. 


Ecco un altro capitolo,spero vi piaccia,a me non piace per niente...credo che cancellerò lo storia o la accorcerò...non sono più certa su nessuno dei capitoli... Grazie per chi continua a seguirla con entusiasmo anche chi la segue senza recensire. Vi voglio bene.

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Capitolo 11
*** Spiaggia. ***


Sentivano la sabbia sotto i loro piedi,quel luogo era completamente desolato,vi alloggiava una gran quiete e tranquillità in quanto fosse il mese di novembre e nessuno era pronto ad affrontare il freddo invernale per compiere un allegra passeggiata in spiaggia,tranne Austin e Ally,i quali camminavano in riva al mare completamente assorti dai rumori naturali che solitamente si odono,ed assaporavano i brevi momenti in cui i loro piedi erano inumiditi dalla gelida acqua.
Ally aveva lasciato volontariamente il telefono a casa per non essere disturbata da altre telefonate inaspettate,era sgattaiolata di casa senza farsi notare dal padre che contento in salotto stava guardando una partita di football.
Appena fuori casa vide il biondo che le porse un casco e con una certa euforia mise in moto per poi partire quando la ragazza si fosse sistemata,le braccia di Ally gli avvolgevano il bacino con molta più disinvoltura della sera del loro primo appuntamento ed il biondo ,osservando i suoi movimenti dal finestrino retrovisore, notò che il suo viso era rilassato e disteso,gli occhi erano serrati ed un leggero sorriso era stampato in volto.
Il cielo era tinto di un rosso fuoco ed entrambi lo ammiravano con gioia e stupore,i due camminavano senza una meta precisa,osservando le impronte che stampavano sulla sabbia bagnata,continuarono a camminare finchè Ally non sentì le gambe tremare,segno che la stanchezza e il dolore delle ferite non le avrebbe permesso un altro passo. Decisero,allora,di sedersi.
‘’Vieni qui spesso?’’ domandò il biondo sussurrando ed osservando il cielo in tutte le sue sfumature che variavano dal rosa al rosso fuoco.
‘’Solo quando ho voglia di scappare,quando voglio restare sola e riflettere’’ mormorò la castana intristita.
‘’Da cosa vuoi scappare?’’ chiese il ragazzo abbandonando il suo sorriso.
‘’Dal mondo’’ rispose con un alzata di spalle.
‘’Perché?’’ chiese fissando la ragazza che era concentrata a guardare le nuvole.
‘Perché è così stupido,sono tutti così tremendamente stupidi’’ disse mostrando un certo rancore in quelle parole.
‘’Anche io?’’ domando temendo realmente la sua risposta.
‘’A volte’’ rispose la castana emettendo una sonora risata.
‘’Ehi’’ esclamò il ragazzo fingendosi offeso.
‘’E tu sei leggermente secchiona a volte’’ la provocò.
Poi con un gesto afferrò un pugno di sabbia e non ci pensò due volte a ricoprire i vestiti della ragazza che tentava inutilmente di coprirsi il volto con le mani.
‘’Almeno ho un cervello’’ironizzò facendo un leggero occhiolino al ragazzo e rispondendo alla sua provocazione afferrando della sabbia e ricoprendo il giovane da testa a piedi.
‘’Stai insinuando che sono stupido?’’domandò ridendo.
Ally in risposta continuò a sghignazzare.
Il ragazzo la afferrò per la vita e si avvicinò alla riva minacciandola di buttarla se non avesse trovato un modo per riparare alla sua offesa.
‘’Vabbene non sei stupido!’’ urlò Ally impaurita stringendo le braccia al collo del ragazzo e socchiudendo gli occhi per paura che il biondo l’avesse gettata davvero in quel mare di ghiaccio.
‘’Così va meglio’’ borbottò estremamente soddisfatto di ciò che era riuscito a farle pronunciare.
‘’Sei perfido’’ disse Ally facendo una smorfia e dandogli uno spintone.
Lui annuìì sorridendo. Si stava sul serio affezionando ad Ally,ogni giorno scopriva un lato del suo carattere che la rendeva ancora più interessante. Era molto meno noiosa di quanto pensassero gli altri ed era persino divertente trascorrere il tempo con lei,il senso di colpa aumentava di giorno in giorno ed era certo che un giorno lo avrebbe completamente divorato. Improvvisamente divenne serio ed Ally notò il suo repentino cambio d’umore.
‘’perché sei triste?’’ chiese.
‘’Ally scusa se sono come il resto del mondo o se lo sono stato o se lo ero. Vorrei tornare indietro e cambiare le cose,sistemare in modo che tu ritenga tutto molto meno stupido o almeno che non ritenga me stupido’’ sbottò. Si scompigliò i capelli e si strofinò gli occhi con le mani nel contempo in cui si accasciava sulla morbida sabbia,la ragazza gli si accomodò accanto ed iniziò a fissare con una certa allegria le onde che si infrangevano contro gli scogli.
‘’Sono abituata a questa vita,non sentirti in colpa’’ a queste parole il cuore di Austin iniziò a battere freneticamente. Come poteva non sentirsi in colpa? Lui stava contribuendo a distruggerla dal momento in cui aveva stretto la mano di Dallas,accettando la scommessa.
‘’Da quando sono piccola tutti mi hanno delusa,abbandonata,illusa e terribilmente maltrattata,partendo dalla mia famiglia quindi non preoccuparti ho ricevuto di peggio rispetto alle tue provocazioni’’ mormorò.
Il ragazzo sentì il dolore procurato dal pronunciare le parole ‘’dalla mia famiglia’’ e comprese immediatamente.
‘’Dalla tua famiglia? Riguarda anche il tuo occhio,è così?’’ domandò nonostante avesse intuito già la risposta. Ally annuii con lo sguardo rivolto verso il basso,un po’ per la tristezza,un po’ per l’imbarazzo che provava a parlarne proprio con Austin.
‘’Chi è stato?’’ chiese il biondo serrano il pugno e la mascella.
‘’Mio padre’’ balbettò Ally sillabando.
Quella scena le passò davanti agli occhi come se fosse il giorno in cui aveva ricevuto quel colpo violento,serrò gli occhi e si morse il labbro.
‘’perché ha fatto una cosa simile?’’ domandò il biondo rilassando solo parzialmente il pugno.
‘’Avevo fatto ritardo e lui è legato all’idea che io debba diventare segretaria nella sua azienda di cereali senza aver nemmeno conto dei miei sogni,una segretaria di tutto rispetto non deve permettersi di ritardare secondo il suo parere’’
Il biondo notò la malinconia con cui gli aveva conferito la sua storia,non credeva che un padre potesse far soffrire in quel modo la propria figlia.
‘’e tua madre che ha fatto quando è successo?’’ chiese.
Lo sguardo di Ally si perse nel vuoto,i suoi occhi si inumidirono e il ragazzo avrebbe voluto risucchiare la domanda appena posta.
‘’Lei è in viaggio per il mondo..sta vivendo l’adolescenza che la gravidanza le ha sottratto,sono stata un imprevisto, i miei non mi volevano,avevano deciso di darmi in adozione,ma per un motivo o per l’altro mi hanno cresciuta con la mancanza del conforto e dell’affetto,quando avevo quattro anni mia madre è partita alla ricerca di se stessa,almeno così mi disse all’epoca,promettendo di venirmi a trovare ogni qualvolta se avessi avuto bisogno,anche se ero certa che non sarebbe più tornata,di fatti è via da tredici anni e una volta all’anno si fa sentire,non si interessa molto a me,cioè non le interessa minimamente la mia vita,ma è qualcosa.’’ Spiegò al ragazzo che era concentrato a fissarla curiosamente.
‘’ne so qualcosa di madri completamente assenti’’ disse dopo qualche minuto,per cambiare discorso.
‘’Come mai?’’ chiese la ragazza curiosa.
‘’Lei era molto presenta nella mia vita e in quella di mio padre,ricordo che alla sera ci riunivamo tutti e tre intorno ad un tavolo a giocare a briscola,avevo quindici anni quando preparò bagagli dopo l’ennesima lite con mio padre,lite dovuta a problemi fiscali;credevo,anzi ero certo,che avrebbero risolto e ritrovato una nuova stabilità,ma un giorno dello stesso anno arrivò una lettera nella quale ci comunicava di aver cominciato una nuova vita in Perù e riferiva a mio padre che entro qualche settimana gli sarebbe arrivata la richiesta di divorzio. Mio padre iniziò a disperarsi ed ogni sera mi addormentavo sentendo il rumore delle sue lacrime. Un altro giorno la mamma spedì una lettera,indirizzata a me in cui mi avvisava di aver incontrato un uomo: Tom. Io lo odiavo,aveva rovinato la nostra famiglia. Quando mio padre lo venne a sapere scoppiò in lacrime,aveva appena realizzato che mia madre non sarebbe tornata sua moglie ed iniziò a frequentare una psicologa: jessica; che invitò,appena conclusa la terapia, a cena e da quel giorno è la sua fidanzata e che attualmente abita con noi e che io odio profondamente’’ raccontò dettagliatamente cercando di nascondere il dolore che ancora provava a narrare quella storia.
Ally si ammutolì,non avrebbe dovuto approfondire quell’argomento;si era appena resa conto che lei ed Austin erano molto più simili di quanto si immaginasse.
‘’Ehi è il passato,non preoccuparti’’ la rincuorò il ragazzo dandogli una leggera spinta.
Lei rimase comunque il silenzio ed un velo di tristezza le ornava il volto visibilmente.
‘’Mh adesso abita in Perù?’’ chiese balbettando.
‘’Ehm no,è tornata per sposarsi con Tom’’ spiegò freddamente come se non la ritenesse più la propria madre.
‘’Mi dispiace’’ sussurrò seriamente dispiaciuto. Lui alzò le spalle con noncuranza,successivamente si eresse in piedi per proseguire la loro passeggiata sospesa e le tese una mano per aiutarla ad alzarsi. I due continuarono la camminata tenendosi mano nella mano,come se il mondo fosse migliore quando le loro mani si sfioravano.
Sempre mano nella mano si diressero alla moto quando alle dieci si sarebbero dovuti dirigere,anche se loro avrebbero voluto rimanere lì e non dover mai dividere quelle mani.
Il portico di Ally sembrava sempre così deprimente quando Austin era costretto a riaccompagnarla a casa,quella volta al dispiacere di lasciarla andare vi era anche la preoccupazione che appena entrata si sarebbe imbattuta nel padre.
‘’Grazie per questo splendido pomeriggio’’ disse poco prima di entrare.
‘’no,grazie a te’’ rispose.
Lei continuò il suo cammino verso casa,poi si bloccò ed indietreggiò di qualche passo.
‘’Non sei come il resto del mondo’’ sussurrò sorridendo. 


Ecco un altro nuovo capitolo,devo dire che lo detesto altamente. comunque abbiamo conosciuto i passati tormentati di Austin e Ally e i due sembrano essere sempre più vicini. Come andrà a finire? grazie a tutti coloro che continuano a seguirla. Lasciate qualche recensione (anche negativa) se vi va

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Capitolo 12
*** Incubi. ***


Austin dopo averla salutata sfrecciò sull’asfalto in compagnia della sua moto diretto verso casa. Ripercorse mentalmente ogni singolo istante di quell’appuntamento per arrivare poi alla frase finale ‘’non sei come il resto del mondo’’. Lui si sentiva esattamente come tutti gli altri in particolare perché le avrebbe distrutto l’esistenza.
Ally era ritornata a casa con il sorriso sulle labbra e quando si presentò a casa il padre la osservo sgattaiolare in camera quasi saltellando. Chiuse silenziosamente la porta ed iniziò a spogliarsi lentamente per indossare il pigiama. Si diete un occhiata allo specchio: il pigiama era di un colore chiaro ed era tanto largo da non evidenziarle le linee slanciate,si accasciò sul letto e dopo aver appoggiato la testa sul cuscino si addormentò sorridendo.
La notte trascorse tranquillamente: nessun incubo,nessun risveglio ansioso,aveva dormito come non dormiva da molto tempo; al contrario di Austin che non riuscì a chiudere occhio;fu una notte composta di incubi che lo facevano sobbalzare e risvegliare completamente sudato,si era diretto più di una volta in cucina con l’intento di dissetarsi. I suoi incubi trattavano prevalentemente Ally e la scommessa e in uno dei tanti il biondo era circondato dal buio,improvvisamente si accendevano due riflettori;sotto uno di essi vi era Ally,sotto l’altro Dallas e tutti i suoi cosiddetti amici.
Lui decideva di andare verso di loro,spinto dalla paura dell’umiliazione pubblica e sentiva urlare dalla ragazza ‘’speravo che tu fossi diverso’’. Quelle parole lo ferirono profondamente,pur essendo soltanto un sogno.
Quando si svegliò il padre lo stava scuotendo leggermente per svegliarlo e farlo preparare alla giornata scolastica. Austin si fece una doccia fredda per riprendersi e continuò a ripetere sottovoce ‘’era solo un sogno’’.
Poi velocemente indossò una tuta ed una felpa ed uscì afferrando una mela sul tavolo.
Uscì di fretta dall’alloggio e quasi a metà strada incrociò Dallas.
‘’Ehi Moon ,come è andata ieri sera,ancora non ci sei andato a letto con la cassaforte umana?’’ domandò scherzosamente.
Austin invece di ridere continuò a camminare indifferente. Quel soprannome non lo faceva più divertire,anzi lo irritava terribilmente e non sapeva. E non sapeva se essere contento o meno del fatto che fosse uscito solo due volte con Ally ed essere così abbondantemente cambiato.
‘’Cos’è la Dawson ti ha mangiato la lingua?’’ continuò a stuzzicarlo credendo di farlo divertire.
‘’No,è solo che non ne posso più di uscire con quella’’ bofonchiò a malincuore. Lo faceva per il suo bene,non voleva portarsela a letto.
Dallas scoppiò a ridere e affiancò il biondo affrettando il passo,appoggiò successivamente il braccio sulla sua spalla facendolo quasi precipitare sull’asfalto per la violenza con cui aveva compiuto il gesto.
‘’Se non ti da fastidio allora me lo farei io un giro su quella giostra’’ disse in modo divertito.
Austin continuò a camminare imperterrito verso la scuola.
‘’Fa come ti pare’’ esclamò prima di entrare,sicuro che si trattasse di uno scherzo perché se fosse stato vero non gli avrebbe permesso di toccarla nemmeno con un dito. 



Ok,good afternoon a tutti....mi dispiace per aver aggiornato così tardi e mi dispiace per la penosa qualità di questo capitolo.Spero che vi piaccia ugualmente,e in tutti i casi spero che almeno qualcuno recensirà questo schifosissimo capitolo. Sarà davvero uno scherzo quello che dice Dallas? Bhe..chi lo sa...spero che continuerete a seguire..bacii.

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Capitolo 13
*** Gelosie. ***


Il biondo appena varcò la soglia della scuola cercava la castana tra tutti gli studenti,ma non c’era alcuna traccia di lei o di qualche capello perennemente disordinato,fece un ultima e più attenta perlustrazione della zona non c’era nessun segno di Ally. 
Poi improvvisamente sentì un leggero sussurro che incarnava un saluto provenire dalle sue spalle,si voltò e fra tutte le altre persone spiccò il viso di Ally che aveva le guance leggermente arrossite e i capelli sistemati in uno chignon,come sempre.
‘’Ehi’’ esultò il ragazzo con tutta l’allegria possibile.
‘’Ehi’’ disse Ally con il viso più rilassato del solito e prendendo la strada che portava al suo armadietto.
Austin la seguiva tranquillo anche se i segni della notte passata erano ben visibili.
‘’Oggi hai dormito bene?’’ domandò il biondo vedendola allegra ed euforica nel riporre i libri nell’armadietto.
‘’In effetti si’’ mormorò dopo aver finito di armeggiare con i quaderni.
Osservò Austin e notò le borse sotto gli occhi ed il volto terribilmente stanco.
‘’Al contrario,sembra che tu non dorma da secoli’’sussurrò sghignazzando.
‘’In effetti si’’rispose Austin ridendo e appoggiandosi al freddo armadietto.
‘’Come mai?’’ chiese la ragazza preoccupata e divertita dandogli una leggera pacca sulla spalla.
Austin iniziò a fissare il vuoto.
‘’Gli incubi mi perseguitavano’’rispose.
‘’Che hai sognato?’’affermò la castana.
Ad Austin si fermò il cuore per un istante.
‘’Oh niente di che..che lezione hai adesso?’’ domandò depistandola.
La ragazza aveva notato qualcosa di incomprensibile nella risposta di Austin,ma non ebbe il tempo di approfondire la sua ricerca poiché il ragazzo la tirò via appena rispose ‘’Storia’’.
Appena arrivati fuori alla classe,Ally lo ringraziò ed iniziò a muoversi per raggiungere il proprio banco.
‘’Ally aspetta,ci vediamo dopo?’’ disse Austin fermandola.
‘’Certo,ma adesso entro,altrimenti faccio ritardo’’ esclamò ridendo.
Austin abbozzò un sorriso ed aspetto di vederla scomparire dietro la porta di legno verde,prima di andarsene entusiasta.
Aveva trovato l’amica perfetta,l’amica vera.

Quando ebbe concluso la lezione,Ally si  affrettò ad arrivare al suo armadietto,voleva raggiungere il biondo come promesso.
Dopo aver adeguatamente sistemato tutti i libri e i quaderni,un leggero sussurrò provenne dalle scale,si girò e vide l’inconfondibile volto di Dallas che le stava accanto.
‘’Ciao Dawson’’ disse.
‘’Ciao’’ mormorò la ragazza sorpresa perché il ragazzo per la prima volta le rivolgeva parola nel corso di cinque anni.
‘’Come ti va?’’ domandò.
‘’Bene e a te?’’ chiese timidamente.
‘’Tutto bene ed ora che parlo con te anche meglio’’bofonchiò convinto di riuscire a conquistarla.
Le guance di Ally si dipinsero di rosso ed,imbarazzata,si allontanò verso l’uscita.
Dallas ben presto la raggiunse e gli offrì di accompagnarla fino all’uscita,Ally si limitò ad annuire.
Austin la aspettava all’ingresso della scuola con un casco sulla testa ed uno in mano,l’avrebbe accompagnata a casa in motorino appena sarebbe arrivata.
La vide scendere le scale con la sua solita delicatezza ed un sorriso stampato in faccia. Lui si era innamorato di quel sorriso e si domandò come avesse fatto a vivere senza prima di allora. Il cuore del ragazzo prese a palpitare quando notò che Ally era accompagnata dalla figura grottesca di Dallas. Austin era certo che stesse sparando i peggiori complimenti del suo repertorio per farla ridere così.
Si avvicinò ai due ragazzi che chiacchieravano tranquillamente.
‘’Ciao’’ si intromise il biondo.
‘’Oh ciao Moon!’’ blaterò Dallas.
Austin gli diede le spalle e non diede alcuna importanza alla sua presenza,fissava Ally che era concentrata a fissare il pavimento per l’imbarazzo.
‘’Ally andiamo o farai tardi’’ mormorò il biondo dirigendosi alla sua moto,seguito da Ally,la quale sorrise a Dallas salutandolo.
La ragazza si posizionò il casco sul capo e si sorprese di quanto Austin fosse muto.
‘’perché non parli oggi?’’ domandò la castana.
‘’perché tra tutti i ragazzi proprio Dallas? Lui è un buffone’’ disse con una punta di gelosia,Ally se ne accorse e sorrise imbarazzata.
‘’è stato lui a parlare con me’’ affermò lei.
Il biondo capì immediatamente: il ragazzo ci stava provando solo per andarci a letto,lui avrebbe dovuto impedirglielo.
Il viaggio proseguì lentamente,Ally per la prima volta non strinse la vita del ragazzo,si aggrappò ai margini del sellino. Austin si sorprese e rimase leggermente intristito del fatto che la castana preferisse cadere piuttosto che mantenersi a lui.
Dopo qualche minuto arrivarono al cortile dell’alloggio.
‘’La prossima volta,reggiti..non voglio che ti fai male’’ disse a gran voce.

‘’Si,ma tu non essere geloso’’ rispose poco prima di entrare. 
Nuovo capitolo,ok non è un granchè..ma sarei felice se aggiungeste comunque qualche recensione...anche negativa. Dallas inaspettatamente si sta avvicinando ad Ally (chissà come mai -.-) Austin si ritrova geloso,senza rendersene conto..anche se vuole proteggerla. Chissà cosa succederà.. Ps: Scusate avevo fatto un disastro..cioè ho fatto un disastro..scusatemi.

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Capitolo 14
*** Intenzioni reali. ***


Austin aveva impresso nella mente l’immagine di Ally: il suo sorriso,i denti perfetti,i capelli con alcune ciocche bionde che le incorniciavano il viso,l’esile corpo,le labbra rosee,mai ricoperte di lucidalabbra,sempre screpolate e rovinate dal freddo.
Il ragazzo non era a conoscenza di cosa fosse l’amore,non sapeva se lui lo avesse mai provato;le decine di ragazze che aveva adescato erano solo fonti di divertimento,ma Ally era totalmente diversa dalle altre,così maldestra,timida eppure così affascinante ed interessante.
Il pensiero che Dallas passasse le sue mani su ogni parte del corpo di Ally,potesse baciarla o anche sfiorarle le labbra;gli provocava un gran terrore,aveva paura che Dallas potesse ridurla in pezzi. Lui avrebbe fatto qualsiasi cosa per renderla felice,anche litigare con il suo migliore amico.
Dopo aver lasciato Ally fuori casa si diresse velocemente verso casa di Dallas,doveva risolvere quella situazione.
Il quartiere evidentemente ricco abbondava di case estremamente lussuose,la casa di Dallas era decisamente più visibile rispetto alle altre; grossi pini sovrastavano il cortile e già dal giardino era possibile intravedere più di sette stanze,due bagni e un garage enorme in cui erano parcheggiate circa sei auto: tre del padre e le altre tre destinate a Dallas.
Molti sospettavano che i comportamenti violenti ed egoistici di Dallas fossero causati da una situazione familiare non estremamente facile,la verità era che il moro era dotato di una famiglia perfetta in tutto e per tutto: figlio unico,al centro delle attenzioni dei genitori,felicemente sposati da 20 anni,mai nessun problema fiscale o giudiziario.
Dallas fin da bambino era stato viziato,ciò che non riusciva ad ottenere o in cui non riusciva a primeggiare veniva corrotto o comprato dal padre;era riuscito a vincere milioni di partite di football senza muovere un dito o addirittura riusciva a vincere premi come ‘’miglior atleta in ogni categoria’’ senza prendere parte a più di uno sport.
‘’Ehi bello’’ lo chiamò il padre di Dallas. Ormai il biondino era parte della famiglia,era soprannominato da tutti come ‘’il bello’’ o ‘’il ribelle’’
‘’Ciao Rob’’ Austin salutò il signore che stava gettando delle buste nella pattumiera.
‘’Sai dirmi dov’è Dallas?’’ domandò il biondo osservando la finestra della camera di Dallas.
‘’è tornato a casa,si è chiuso in camera ed ha cominciato a maneggiare con quell’affare’’ rispose riferendosi alla play station. Dallas non  faceva altro che impiegare il tempo giocando alla play o rimorchiando ragazze su face book.
‘’Allora vado da lui’’ affermò dirigendosi nell’abitazione.
Salì le scale ed immediatamente si trovò davanti la porta di Dallas con l’insegna che vietava l’accesso dei genitori. Il biondo busso e si fiondò dentro con fare deciso.
‘’Ehi amico,che fai qui?’’ domandò sorpreso Dallas.
‘’Che cerchi di fare con Ally?’’ chiese al moro chiudendo la porta.
Dallas scoppiò in una risata fragorosa.
‘’Voglio solo divertirmi e farla divertire un po’’’ affermò euforico.
Il biondo cercava di ragionare razionalmente,ma l’unica cosa che gli venne in mente fu quella di dimostrarsi violento.
‘’Lasciala stare,ok?’’ disse avvicinandosi a pochi centimetri di distanza dal volto.
‘’Non ti preoccupare,raggiungerò il mio scopo e la lascerò in pace’’ disse ironicamente.
‘’No lasciala in pace,ti è chiaro?’’ domandò avvicinandosi ancora di più e sfoderando la mano chiusa a pugno.


Nuovo capitolo.
Lo dedico a rauraforever_08 perché gliel’avevo promesso,spero vivamente che ti piaccia.
In questo capitolo conosciamo un po’ meglio Dallas e anche le sue intenzioni. 

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Capitolo 15
*** Nuova vitalità. ***


Non gli lasciò la possibilità di rispondere,uscì furioso dalla camera,attraversò il salone e tornò alla sua vettura,notando che il signor Robert aveva abbandonato l’enorme giardino.
Dallas leggermente perplesso tornò a giocare con la playstation,chiedendosi se l’amico stesse scherzando o meno.
Dallas e Austin erano migliori amici fin dall’infanzia,tutti erano convinti che la loro amicizia fosse indistruttibile,che nessuno fosse in grado di separarli,non avevano mai pensato di farsi del male a vicenda,Austin,infatti,tramava al pensiero di picchiare il suo migliore amico,ma non gli avrebbe permesso di toccare Ally,leoi non se lo meritava,lei era molto meglio di tutte le ragazza che generalmente frequentava Dallas,frivole e senza cuore.
Ally nel frattempo era a casa stesa sul letto che ascoltava la musica allegra,aveva le cuffie delicatamente inserite nelle orecchie e una musica dolce rimbombava tre di esse; la sua casa ultimamente le appariva più calda e accogliente come se qualche strana magia avesse cambiato tutto,persino sé stessa: questa magia aveva un nome,dei magnifici capelli biondi ed un sorriso incantevole. Non credeva di potersi affezionare così tanto ad una persona. Lui era sempre lì con lei,era sempre al suo fianco,era il primo a cui avesse raccontato la sua infanzia tremendamente complicata ed anche lui si era sfogato con lei,si era liberato da quel peso opprimente che gli stava marcendo dentro e che lo rendeva violento e prepotente verso chiunque.
Ally ,dal giorno della telefonata,non aveva più toccato quella limetta,e prima di stendersi ad ascoltare la musica l’aveva accuratamente riposta in un cassetto,lontano dalla vista. Pian Piano la voglia di morire la stava abbandonando e tutto ritornava colorato,tutto sembrava aver assunto un aspetto migliore. La presenza di Austin aveva un non so che di rassicurante; nonostante quell’amicizia fosse iniziata tra litigi e provocazioni era diventato la base di qualcosa che andava oltre alla fiducia e al rispetto reciproco. Era vero e proprio affetto. Ed entrambi se ne volevano moltissimo. Erano legati da quel sentimento indistruttibile.
La moto di Austin correva sull’asfalto,stava tornando a casa,il suo volto era corrucciato,tentava di concentrarsi sulle curve che la strada presentava di tanto in tanto,ma il suo pensiero tornava ad Ally,a Dallas.
Arrivò a casa e lungo il sentierino che conduceva alla porta avvertì una leggera vibrazione provenire dal suo cellulare. Lo schermo si illuminò e spuntò il nome mamma che sovrastava qualsiasi altro pensiero: cosa voleva? Perché lo chiamava a quell’ora della sera?
‘’Cosa vuoi mamma?’’ rispose Austin inorridito rimanendo sull’orlo della porta.
‘’Oh tesoro..volevo sapere chi porterai al matrimonio,sai ho il diritto di sapere i miei invitati’’ affermò
‘’Inviterò una ragazza,una mia amica’’dichiarò irritato dal disgustoso nomignolo che aveva usato la madre.
Subito dopo chiuse la telefonata senza attendere una risposta.
Dopo la telefonata tornò a pensare ad Ally,l’avrebbe invitata al matrimonio almeno per vedere un volto amico in quell’oceano di estraneità,anche perché lei era l’unica riuscita a percepire il suo profondo dolore;forse perché loro due erano uguali si capivano senza che nessuno dei due dicesse nulla.


Ok ragazzi è corto anche questo,ma volevo aggiornare :) 
spero che vi piaccia ugualmente. 
Austin e Ally sono stati trapassati da un profondo sentimento,si voglio bene. che cariniii aw 
baci a tutti. 
Vi voglio bene,a presto. 

 

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Capitolo 16
*** Proposte. ***


Ally da pochi giorni ormai non toccava la limetta ed aveva ricominciato a mangiare anche se con molta cautela,perché spesso con le persone che soffrono di disturbi alimentari riprendere a fare pasti completi contiene il rischio di qualche rigetto involontario.
Quella mattina e tutte le recenti mattinate,il suo corpo apparve rinvigorito: le gambe si erano rassodate,il petto era leggermente più grande,la pancia era pur sempre molto sciupata,ma le costole non erano più in evidenza,i tagli erano ancora visibili,ma era sicura che con il tempo si sarebbero rimarginati. Indossò velocemente un paio di leggins e una grossa felpa,sistemò i capelli in una treccia e scese le scese le scale con l’intento di dirigersi in cucina ed afferrare una mela con cui nutrirsi lungo il tragitto verso la scuola.
Quella mela era succosa ed aveva un sapore squisito e se la gustò dal primo all’ultimo morso,gettò,poi,il torsolo in un bidone e si avviò alle scale per dirigersi in classe. Austin non era nei dintorni e in giro non vide nessuna chioma bionda ronzargli intorno: era piuttosto strano. Ormai la ragazza era abituata alla presenza di Austin.
Al contrario Dallas gli si avvicinò con euforia e con un sorriso spavaldo sul volto.
‘’Ciao Dawson’’la salutò il ragazzo.
‘’Ehi’’rispose la ragazza sorridendo.
‘’Ti porto io questi in classe’’affermò il ragazzo afferrando la borsa della castana e i pochi libri che portava sul petto.
‘’Ok’’rispose lei seguendo il ragazzo che stava camminando in direzione della sua aula.
Arrivati alla classe i due indugiarono qualche istante fuori dalla porta a parlare.
‘’Adesso che ti ho accompagnato,ti dispiacerebbe accompagnarmi questa sera a mangiare una pizza?’’ propose sicuro.
‘’Mh Ok’’ accettò la castana leggermente incerta.
Quei due non erano mai stati amici,non si erano mai parlati al di fuori di quegli insulti che il ragazzo biascicava quando la vedeva camminare nel corridoio,non pensava che avrebbe potuto stringere amicizia con lui,ma chi poteva dirlo che si sarebbe rivelato un amico perfetto proprio come Austin?
Per questo aveva accettato quell’invito a cena e per questo ci sarebbe andata molto volentieri.
‘’Allora ci vediamo stasera bellissima’’ esclamò facendola arrossire.
Annuii e si recò al suo banco dopo essersi ripresa lo zaino e i libri.
Sarebbe stato il caso di dire ad Austin dell’appuntamento? Lui sembrava estremamente geloso di Dallas,sembrava non fidarsi di lui ed in effetti,in parte,aveva ragione. Ma Ally era molto intenzionata a dargli una possibilità e lo avrebbe fatto.
Appena terminata la lezione di algebra Ally si diresse con molta fatica alla porta,ad aspettare c’era il biondo appoggiato al muro di fronte alla finestra che maneggiava con il suo cellulare. Quando vide Ally lo ripose accuratamente nella tasca e si concentrò sulla castana che si stava avvicinando a lui.
‘’Ehi,sempre l’ultima eh?’’ domandò ironicamente.
‘’Eh già’’ rispose la ragazza ridendo.
‘’Ho dovuto aspettare venti minuti,se vuoi farti perdonare stasera dovrai uscire con me’’ propose ridendo.
La ragazza cambiò immediatamente espressione e a sua volta anche il ragazzo trasformò il suo volto,domandandosi perché non avesse risposto.
‘’Ehm,a dir la verità stasera ho un impegno’’ affermò titubante.
‘’Ah cosa devi fare? Posso accompagnarti e poi dopo usciamo’’ esclamò entusiasta per l’idea appena proposta.
‘’è una bellissima idea,ma stasera devo uscire con Dallas’’
Rimase perplesso dalla notizia appena appresa,rimase a fissare Ally negli occhi,era deluso dal fatto che avesse accettato senza dirglielo.
‘’Dallas?’’ domandò sconcertato ‘’E perché?’’ chiese successivamente.
‘’Lui mi ha invitato ed io ho accettato,è così che funziona di solito’’ affermò ironizzando.
Nemmeno questa battutina lo smosse dalla sua severità.
‘’Non è il momento di scherzare,perché hai accettato?’’
‘’Austin lui me lo ha chiesto,potrebbe rivelarsi una cosa eccezionale o una stupidaggine;almeno fammi tentare’’ esclamò
‘’Se non avessi accettato di uscire con te,adesso non saremmo amici’’ farfugliò per tentare di convincerlo.
Austin si mise a riflettere per un secondo: aveva ragione. Sapeva che Dallas avrebbe voluto soltanto arrivare alle sue mutandine,ma Ally era abbastanza intelligente da allontanarsi,in caso fosse successo,ed  era interessante,così che anche Dallas sarebbe potuto cambiare,se avesse voluto.
‘’Vabbene,però promettimi che se ti sfiora solo con un dito,me lo dici subito’’ disse ancora sfiducioso.
‘’Non succederà’’ disse sorridendo.
Lo aveva finalmente convinto.


Nuovo capitolo,è più lungo,ma non è proprio interessantissimo...vi prego perdonatemi se stanno diventando sempre più noiosi.
Spero che continuate a seguire..baci a tutti.
Vi voglio bene <3  

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Capitolo 17
*** Appuntamento(?) ***


L’appuntamento con Dallas era fissato per le sette in punto della sera. Lei era tesa ed emozionata allo stesso tempo,si era preparata mezz’ora prima. Aveva indossato dei leggins ed una felpa rossa piuttosto carina,aveva inoltre sistemato i capelli in una treccia accurata. Ally aveva compreso che ad un appuntamento si sarebbe dovuta presentare vestita adeguatamente e non come se fosse appena uscita da una rissa. Quando la porta bussò segnava le otto passate ormai da un pezzo,il ragazzo aveva fatto più di un ora di ritardo.
‘’Ciao’’ disse quando la salutò appena fuori la porta.
‘’Ehi’’ mormorò la ragazza piuttosto imbarazzata.
Rimase lì ferma ad aspettare che lui mormorasse qualche parola carina o qualche scusa per il ritardo.
‘’Sei vestita..ehm carina’’ fu l’unica frase che pronunciò incerto.
Ally si intristì,anche perché quel complimento,se così poteva definirsi,non suonava per niente come un complimento.
La accompagnò fino alla sua macchina color metallizzato e, per cortesia,le aprì la portiera stizzita aspettando la sua entrata.
Una volta dentro Dallas alzò il volume della radio come se non volesse sentire né i propri pensieri né le parole di Ally.
‘’Bhe,bella macchina’’ urlò la ragazza per superare il rumore che fuoriusciva dalle casse.
‘’Si lo so,la mia famiglia ne possiede sei’’rispose.
‘’Wow  sono tante’’ esultò Ally sorridendo.
Lui annuii.
‘’Oggi ti porto in un ristorante bello,il ‘’Big Jake’’ sulla quinta,ci sei mai stata?’’ domandò il castano.
‘’No’’ rispose seccamente la ragazza.
‘’Non esci proprio di casa’’ rispose prendendola in giro.
Lei si sforzò di sorridere anche se non trovava nulla di divertente in quella frase. Dopo questa battuta rimase in silenzio per tutto il tragitto ascoltando i gemiti di Dallas che tentava di cantare le canzoni in radio.
Un viaggio che sembrò interminabile,Ally fissò il mondo che spariva al di là del finestrino e per un secondo con la mente tornò sul motorino di Austin con il vento che le scompigliava i capelli;invece in quella macchina sentiva di stare per soffocare..forse  perché la compagnia era estremamente snervante.
Una volta arrivati al ristorante,il luogo era abbastanza angusto e all’apparenza assomigliava molto ad uno Strip club;fuori erano radunati gruppetti di ragazzi che fumavano o bevevano da delle bottiglie trasparenti. Il locale era dipinto di nero e ciò rendeva l’atmosfera ancora più cupa,inoltre ai margini delle strade vi erano appostati gruppi di probabili spacciatori. Ally osservò tutto con attenzione e capì che quello non era il luogo giusto e di voler tornare a casa,fu strattonata dal ragazzo all’interno del locale,il quale appariva ancora più scialbo dell’esterno,i muri erano tappezzati di disegni sconci ed erano appostate donne ubriache che ballavano su pali d’argento. Inoltre era in corso una rissa tra due uomini,probabilmente ubriachi.
Ally e Dallas camminarono verso il loro tavolo,tenendosi a debita distanza dai due che erano avvinghiati l’uno all’altro.
Trovarono un tavolo libero ben presto anche perché Dallas,da quello che sussurrò alla ragazza,era uno stretto amico del proletario.
‘’Ehm non è male qui’’ mormorò Ally mentendo.
‘’Lo so’’ rispose egocentricamente Dallas.
Ally annuii sorridendo pazientemente,ormai stufa del suo comportamento.
‘’Io mi ordino un bicchiere di vodka,tu vuoi qualcosa?’’ propose il castano.
‘’No’’ rispose con sicurezza.
‘’Sicura?’’ domandò con un tono annoiato.
‘’Si’’ rispose.
Dallas fece un fischio al cameriere che stava servendo il tavolo accanto a loro e lui ciondolò fino al loro tavolo,schiacciò il cinque al castano e prese le ordinazioni.
‘’Bello,che vi porto?’’ chiese.
‘’Per me un bicchiere di vodka,a lei porta un gin tonic’’ ordinò indicando Ally. E con in testa il pensiero fisso di farla ubriacare,così sarebbe stato più facile raggiungere il proprio obiettivo.
‘’No,no non lo voglio grazie’’ ribattè la castana.
‘’Portale un gin tonic’’ disse abbozzando un sorriso.
‘’ Va bene’’ rispose scrivendo le richieste sul taccuino che poco prima aveva inserito in tasca e che poi portò alla mano con un movimento forte e deciso. Iniziò ad allontanarsi poco dopo.
‘’Poi parliamo della stagione di football’’ urlò quasi vicino al frigo delle bibite.
Dallas urlò distrattamente un ‘’Ok’’.Quando il cameriere tornò,aveva già in mano le due ordinazioni,pose il bicchiere di gin tonic sotto il naso di Ally,lei lo allontanò disgustata dal tremendo odore che espandeva.
I due ragazzi davanti a lei presero a parlare senza nemmeno far prendere parte al discorso la povera ragazza. Ally si disgustò ancor di più quando si accorse che Dallas si era scolato anche il suo bicchiere e la castana non riuscì a pensare ad altro che Austin non avrebbe fatto così,non avrebbe permesso a nessuno di intromettere il loro appuntamento e che,infondo,aveva ragione sul conto di Dallas:era solo un buffone.
Osservò l’orologio;fortunatamente l’orologio ticchettava sulle dieci e cinque minuti e lei era contenta di poter tornare a casa.
‘’Dallas potresti portarmi a casa?’’ domandò lei con tutta la gentilezza possibile.
‘’Ehm,non puoi aspettare due minuti?’’ disse il castano riprendendo a parlare con il ragazzo che gli era accanto.
‘’No!’’ esclamò furiosa.
‘’Ok,ti saluto Jim’’ rispose salutando il cameriere.
I due si diressero verso la macchina,in cui la ragazza vedeva la sua unica via d’uscita da quel appuntamento orribile. La ragazza,per la prima volta,era estasiata al pensiero di stendersi a letto e prendere sonno per rimuovere completamente quell’uscita.
‘’Allora ciao’’ lo salutò ancora all’interno dell’auto.
‘’No,no aspetta’’ disse brutalmente il ragazza.
Le afferrò il braccio e la spinse contro di sé,iniziò a strusciarsi contro il suo fragile corpo e a baciarla violentemente.
Ally cercò di spingerlo,ma lui la attirò ancora di più verso di sé e gli infilò una mano sotto la felpa.
‘’Basta!’’ urlò la ragazza strattonandolo.
‘’Rilassati’’ sussurrò il ragazzo sulle sue labbra,sull’orlo di sfilarle la felpa.
Lei riuscì a liberarsi dalla presa di Dallas,che aveva entrambe le mani infilate nella sua felpa. Non disse nulla al ragazzo,aprì la portiera con un po’ di difficoltà e fuggì in casa piangendo senza voltarsi per appurare che il ragazzo l’avesse seguita fin dentro casa.
Salì al piano di sopra,affondò la testa nel cuscino e cominciò a piangere senza sosta.
Si ricordò le parole di Austin ‘’Promettimi che se ti sfiora solo con un dito,me lo dici subito’’,in quel momento avrebbe tanto voluto chiamarlo,sentire la sua voce rassicurante,eppure non lo fece.


Nuovo capitolo.
Dallas ecco che ha svelato il suo vero essere.
Ally se ne è resa conto.
E dallas le ha infilato la lingua in bocca,che schifo.
Ps:Scusate se fa schifo,ci ho provato.
baciii!  

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Capitolo 18
*** Rissa. ***


Austin si svegliò nel bel mezzo della notte,respirando affannosamente;il cielo non aveva  ancora assunto il color rosa che assume solitamente di prima mattina e l’orologio ticchettava ancora sulle tre della notte. Avrebbe voluto tranquillizzarsi,ma la preoccupazione che Dallas avesse rovinato tutto,non gli lasciava pace;non gli dava la possibilità di riposare il cervello inoltre la sua fervida immaginazione lo portava a creare immagini di Ally e Dallas uno accanto all’altro.
Aveva pensato di inviare un messaggio alla castana con un semplice ‘’come è andato l’appuntamento?’’,ma alle tre del mattino non avrebbe di certo ricevuto una risposta. Un ondata di brividi oltrepassò la schiena del ragazzo;stava fissano la foto di Ally che aveva salvato nel suo cellulare;sfoggiava un timido sorriso ed aveva le gote arrossate come sempre,provò ad immaginarla accanto a Dallas ed un nuovo sentimento stava rimpiazzando la preoccupazione:la gelosia. Se Dallas fosse riuscito davvero a cambiare come lui aveva previsto,lei avrebbe abbandonato il biondino per dedicarsi al suo nuovo amico e l’idea di perderla o di non averla più al suo fianco lo intimidì. Aveva estremamente bisogno di lei. Ora che era entrata a far parte della sua vita,non poteva immaginare di vederla andare via lentamente.
Pian piano il cielo cominciò ad illuminarsi ed il blu cobalto fu sostituito da un rosa luccicante,Austin,non riuscendo ad addormentarsi,si era adagiato sul divano con il cellulare piazzato in mano ed in bella vista la foto di Ally. L’aveva fissata per tutta la notte senza chiudere occhio,voleva assaporare quel volto finchè lo avrebbe avuto accanto e non si sarebbe tranquillizzato fino a quando la castana non avrebbe rassicurato sul fatto che non fosse successo nulla.

La scuola era quasi interamente vuota quando arrivarono,Austin era passato a prenderla a piedi per poter chiacchierare sulla serata precedente,ma quando si videro il biondo non riuscì a dire nulla. Ally allo stesso tempo voleva rivelargli che l’amico aveva tentato di baciarla,ma con quali parole avrebbe potuto farlo? Dopo che gli aveva detto di stare tranquillo,era così fiduciosa di quell’uscita ed aveva convinto anche il biondo che sarebbe andato tutto per il meglio.
‘’Allora,ieri com’è andata?’’ chiese facendosi coraggio.
‘’Orribile,è un buffone avevi ragione’’ esclamò convinta.
‘’Che ha fatto?’’ rispose il ragazzo preoccupato,ma rilassato poiché si era assicurato che tra di loro non fosse scattata la scintilla.
‘’Mi ha portato in un posto orribile di cui non ricordo il nome e si è messo a parlare con un cameriere per delle ore’’ affermò disgustata
‘’Scommetto che era il ‘’Big Jake’’ porta tutte lì,ehi comunque è da un po’ che volevo chiederti una cosa’’ la interruppe convinto di invitarla al matrimonio.
‘’Si,ma io prima devo dirti una cosa’’ disse la ragazza interrompendolo nuovamente.
‘’Dimmi’’ esclamò il ragazzo sorridendo e sperano che dicesse qualcosa su quel ‘’loro’’ che forse stava nascendo.
‘’Dallas,mi ha accompagnato a casa…e mi ha baciata’’ sussurrò imbarazzata.
Dal volto di Austin si comprese lo stupore causato dalle parole che la castana aveva pronunciato,era furioso con Dallas che aveva baciato Ally,nonostante fosse stato avvisato di stargli alla larga.
‘’Cosa? E ti è piaciuto??’’ domandò intristito.
‘’No è stato davvero bruttissimo,me lo ero immaginato diverso il mio primo bacio’’ disse lei mormorando l’ultima parte.
Austin abbassò lo sguardo. Era triste,ma allo stesso tempo provava sollievo nel sapere che Ally non amasse Dallas. In ogni caso non avrebbe scavalcato quell’argomento così facilmente,doveva vedersela a quattr’occhi con il diretto interessato:Dallas.
‘’Ehi Moon!’’ sentì il suo nome pronunciato dall’ultima persona che sarebbe dovuta passare in quel momento.
Il biondo a passo svelto e indifferente si avvicinò al ragazzo,che ,tutto cotento,stava ridendo beatamente con i suoi amici. Austin lo afferrò per il colletto della maglietta e lo fece violentemente aderire con  le spalle al muro che avevano davanti.
‘’Sei un bastardo,ti avevo avvertito;Dallas ti giuro che se la tocchi di nuovo,ti faccio nero’’ lo minacciò.
Il biondino si girò verso Ally,la quale mimò con le labbra di fermarsi e di lasciarlo perdere.
‘’Austin,ma di che diavolo parli?’’ esclamò Dallas.
Poi seguì lo sguardo di Austin indirizzato ad Ally e capì a cosa si stesse riferendo,soffocò una risata.
‘’Parli della cassaforte umana?’’ domandò ridendo.
‘’Ci siamo scambiati un bacetto,e d’altronde quell’idiota non sa nemmeno baciare’’ urlò.
Il biondo lo sbatte ancor più voracemente contro il muro.
‘’Non darle dell’idiota,lei è meglio di te e di tutti in questo posto’’ esclamò.
‘’Certo che quella puttana,ti ha proprio cambiato’’ affermò facendo ridere tutti.
Austin elaborò quella parola,fu sorpassato dalla rabbia.
‘’Sei un maledetto stronzo’’ sussurrò il biondo avvicinandosi al suo volto e mantenendolo ancora per il colletto.
Dallas riuscì a togliersi le mani di Austin dal bavero e i due cominciarono a spintonarsi in un susseguirsi di insulti e provocazione; Ally continuava ad urlare ai due di fermarsi,mentre tutto il corpo studentesco osservava  ‘’lo spettacolo’’ diverto,tifando per Dallas. La castana sapeva che sarebbe andata a finire male per uno dei due. Non sapeva esattamente chi,ma uno dei due si sarebbe presto trovato steso sull’asfalto.
I ragazzi non udirono le timide urla di Ally che li incitava a farla finita.
Austin  caricò il primo pugno,cercò di colpirgli l’occhio,ma fu anticipato dallo sguardo attendo di Dallas che velocemente gli centrò il naso. Austin istintivamente si coprì il volto con le mani e presto notò gocce rosse di sangue gocciolare furiosamente tra le dita;si accasciò a terra sfinito.
‘’Adesso vaffanculo!’’ urlò Dallas al corpo del ragazzo disteso per terra.
Il ragazzo non rispose poiché aveva letteralmente perso i sensi . Gli studenti si dirigevano nelle loro classi,compreso Dallas. E solo Ally rimase accanto al ragazzo che non faceva altro che perdere sangue dal naso.


Nuovo capitolo,finalmente!
Fa davvero schifo,cioè è un disastro e mi scuso.
Ci ho davvero provato.
Spero che riuscirò a ricevere almeno una recensione..:)
Baci a presto.  

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Capitolo 19
*** Infermeria. ***


Ally chiamò l’infermiera qualche istante dopo l’avvenuto.
Le due lo trasportarono con molta accuratezza nell’infermeria,il ragazzo aveva smesso di sanguinare da un bel po’,ma non aveva riacquistato i sensi ed Ally non se la sentì di lasciarlo da solo nel momento in cui si sarebbe svegliato.
‘’Mantieni il ghiaccio sul naso,per piacere’’ le chiese con gentilezza la donna in abito bianco.
Ally prima di appoggiare il freddo impacco sul naso,notò che quest’ultimo era diventato un grosso bitorzolo viola e subito le ritornò in mente il suo occhio.
‘’Si è fatto molto male,eh?’’ domandò Ally,intuendo la risposta.
‘’Purtroppo si,è stato fortunato se non si sia rotto’’ affermò l’infermiera.
Ally le aveva raccontato la storia ed era certa che la signora avrebbe raccontato quanto successo a tutti i professori,ma in quel momento non pensò più di tanto a ciò che sarebbe successo in futuro..in quel momento importava solo la salute di Austin.
Il rimorso iniziò a divorarla,non sarebbe successo tutto questo se non avesse accettato di uscire con Dallas:era stata unicamente colpa sua. Si sentì in colpa per il fatto che il ragazzo l’avesse difesa.
‘’Io ora devo andare nell’aula insegnanti,ti dispiace se ti lascio sola per un po’ ?’’ domandò l’infermiera.
Ally fece cenno di ’’ no’’ con il capo,era certa che non si sarebbe mossa finchè il biondo non avrebbe ripreso conoscenza  e non le avrebbe fatto capire che non era colpa sua,infondo era solo merito della sua testardaggine,se avesse  dato retta ad Austin non si sarebbe ritrovato su quel lettino.
Osservò tutti i dettagli del suo volto. Aveva i capelli spiaccicati sulla fronte,gli occhi chiusi,la maglietta sporca di sangue,il naso gonfio e viola eppure era dannatamente bello,Ally sorrise timidamente a quel pensiero.
‘’Ehm Ally’’ sussurrò Austin aprendo leggermente gli occhi.
‘’Oh ti sei ripreso’’ sussurrò la ragazza.
‘’Si’’ mormorò prendendo il ghiaccio che poco prima manteneva la castana.
‘’Ma cosa è successo?’’ chiese il ragazzo non ricordandosi gli ultimi minuti prima che svenisse.
‘’Diciamo che tu e Dallas avete avuto una piccola discussione’’ mormorò Ally.
Il biondo ricordò tutta la lite.
‘’Oh cavolo,mi dispiace mi sono fatto prendere dalla rabbia’’ si scusò il ragazzo.
‘’No,in realtà dovrei ringraziarti’’sussurrò lei.
‘’E perché dovresti?’’ domandò lui abbozzando un sorriso.
‘’Mi hai difeso,come un vero amico’’ rispose sorridendo.
Poi lei lanciò le braccia al collo del biondino ed entrambi si accolsero in un dolcissimo abbraccio,quando Ally iniziò ad allontanarsi Austin la trattenne,mantenedola per i fianchi e prolungando la stretta che nessuno dei due voleva realmente terminare.
‘’Comunque volevo chiederti perché hai detto a Dallas che lo avevi avvertito?’’ domandò incuriosita una volta poco dopo essersi allontanati l’uno dall’altro.
‘’Vuoi saperlo davvero?’’ domandò ridendo imbarazzato’’Bhe ero andato a casa sua due giorni prima che usciste insieme e lo avevo avvertito di non farti del male,poi mi hai detto che poteva rivelarsi un amico e ho pensato che potessi cambiarlo come hai fatto con me,però non prendermi per pazzo’’ spiegò tutto d’un fiato il biondino. I due si guardarono con le gote in fiamme;forse entrambi provavano qualcosa che andava ben oltre l’amicizia,ma non erano in grado di distinguere quel forte sentimento dalla massa di emozioni che li stava sopraffacendo.
‘’No,sei dolcissimo’’ sussurrò lei teneramente,lasciandogli un leggero bacio sulla guancia.
Austin si sentì avvampare ed iniziò a sorridere nervosamente,si toccò il punto esatto su cui le sue dolci labbra si erano adagiate e le chiese il motivo di quel primo,strano,ma piacevole contatto
‘’Bhe,sei il primo vero amico che ho’’rispose la castana imbarazzata.
Poi cominciò ad accarezzargli delicatamente il naso,sgranando gli occhi per quando quel pugno fosse violento.
‘’Ti ha fatto davvero male’’ affermò prendendo in mano il ghiaccio.
‘’Ne è valsa la pena,Ally’’ sussurrò,guardandola diritta negli occhi.
‘’Sulserio?’’ domandò incredula la castana.
‘’Si e penso che per te lo farei altre cento volte’’ esclamò osservando il pavimento.
I minuti che trascorsero successivamente furono piuttosto silenziosi,i due non proferirono parola;furono per lo più occupati da timidi sguardi e occhiatine fugaci.
‘’Ehm avevi detto che volevi chiedermi una cosa’’ disse lei per rompere il ghiaccio.
‘’Ehm,giusto..volevo chiederti se ti andava di accompagnarmi al matrimonio di mia madre,sarebbe davvero molto più divertente se venissi con me’’ disse lui.
La ragazza iniziò a ridere nervosamente,mentre continuava a fissare gli occhi nocciola dello stupefacente ragazzo che aveva di fronte.
‘’Sarebbe davvero bello’’ mormorò.
I due si rilassarono e la conversazione si sciolse;iniziarono a ridere e scherzare facendo del sarcasmo sul grosso naso viola di Austin che tanto le ricordava un pagliaccio.
Ally poi rivelò al biondo di non possedere un vestito adatto all’occasione ed il biondo si offrì gentilmente di accompagnarla a comprarne uno.


‘’Allora ad oggi pomeriggio’’ esclamò la castana uscendo dalla stanza.
Austin agitò la mano come segno per salutarla ed osservò la bellezza di Ally mentre si allontanava e continuava a voltarsi con un timido sorriso sul volto.
‘’si,non vedo l'ora’’ sussurrò a bassa voce.



Ecco il nuovo capitolo,non guardate i numerosi errori.
Questo capitolo è uscito una M****,comunque sarei felice se lo leggeste ed evitaste le recensioni negative.
Sapete oggi ho letto una recensione negativa,ed anche se la storia non era la mia..ci sono rimasta molto male.
Scusate.
Comunque Austin è riuscito ad invitarla...il prossimo sarà un capitolo abbastanza lungo:vanno a comprare il vestito Yay Yay!
baci a presto.

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Capitolo 20
*** Vestiti. ***


Austin come sempre passò a prenderla con il motorino e nel corso della strada i due chiacchierarono abbastanza soprattutto riguardo alla lentezza con cui il biondino si muoveva,lei lo aveva soprannominato ‘’la lumaca del moto cross’’ per tutto il tragitto e lui più di una volta si era finto offeso,Ally riprese a stringere la vita del ragazzo;stavolta si rese conto di quanto stesse bene con lui e lo strinse ancor più forte quasi come se volesse rimanere abbracciata a lui per il resto dei suoi giorni.
Arrivarono nella pizzetta della città con un inspiegabile euforia;un forte sentimento li legava indissolubilmente: E se fosse amore? Ma chi poteva dirlo? Erano due persone fragili che non avevano mai provato nessun sentimento simile.
Lui: il classico ribelle biondo che cambia perché si accorge che nel mondo esiste una persona diversa da te,ma allo stesso tempo identica.
Lei: la ragazzina fragile ed insicura che non si è mai fidata abbastanza per sentirsi davvero vicino a qualcuno. Erano tanto diversi quanto simili,nessuno oltre loro riusciva a capire la magia che li teneva incollati.
‘’Austin non troveremo mai un vestito adatto a me’’ sussurrò la ragazza dopo aver osservato inutilmente l’ennesima vetrina.
‘’In tal caso mi hai fatto sprecare un pomeriggio che potevo passare con qualcun altro ad esempio Dallas’’ ironizzò indicandosi il naso gonfio e di uno strano colore avvolto da un batuffolo bianco e contagiando Ally con la sua risata.
‘’E preferiresti passare il pomeriggio con lui piuttosto che con me?’’ disse fingendosi offesa.
Austin scoppiò a ridere ed annui per farla intristire maggiormente.
‘’E davvero vorresti passare del tempo con un ragazzo di cui sei talmente geloso,da fare a botte?’’ lo stuzzicò sorridendo.
In un attimo il biondo perse il sorriso ed iniziò ad arrossire,Ally se ne rese conto e non riuscì a trattenere una risata.
‘’Ma io non sono geloso’’ esclamò il ragazzo visibilmente imbarazzato,guardando il pavimento.
‘’E allora perché sei tutto rosso?’’ domandò continuando a tormentarlo.
‘’Fa caldo’’ mormorò lui.
‘’Certo..a novembre’’ affermò Ally scoppiando a ridere.
Nonostante la ragazza lo stesse,per così dire,prendendo in giro;vederla ridere lo faceva stare bene e se lui riusciva a farla ridere sentiva un formicolio allo stomaco. La sua risata ed il suo sorriso,lo facevano sentire vivo in qualche modo.
‘’ahah sei spiritosa’’disse fingendosi irritato’’Ok sono un po’ geloso,adesso pensiamo al tuo vestito’’ affermò cambiando discorso.
Ally lo osservò;non aveva mai provato un emozione simile. Un sorriso le spuntò involontariamente,guardò il pavimento e si sposò una ciocca ribelle dietro l’orecchio,successivamente scacciò quell’euforia dai suoi pensieri.
‘’Hai ragione,troviamo il vestito’’ affermò tornando seria.
I ragazzi ricominciarono a camminare soffermandosi di tanto in tanto davanti a qualche vetrina,ma la scelta sembrava più complicata del previsto.
‘’Ma che genere di vestito ti piace?’’ chiese Austin osservando uno stupendo vestito rosso con dei luccicanti preziosi sul petto ed ornato da del pizzo bianco sullo strascico.
‘’Non sono un tipo da vestiti’’ esclamò la castana guardando un paio di leggins esposti in vetrina.
‘’Bhe,che ne dici di quello?’’ domandò Austin prendendo il mento della ragazza con due dita e spostando il suo sguardo verso il vestito che guardava pochi istanti prima.
Lei rimase folgorata e lui fu soddisfatto della sua scelta era certo che addosso alla ragazza sarebbe stato ancora più bello.
‘’No,è troppo bello per una come me’’ mormorò voltandosi immediatamente.
‘’Stai per caso dicendo che sei brutta?’’ domandò Austin sorpreso.
‘’perché non è così?’’ chiese la castana convinta.
‘’No assolutamente..tu sei molto bella’’ rispose Austin prendendo il volto della ragazza tra le mani e fissandola diritto negli occhi.
Passarono alcuni minuti prima che i due ripresero i loro discorsi,i loro sguardi si erano catturati e nessuno dei due avrebbe voluto perdere gli occhi dell’altro.
‘’E adesso noi entriamo e ti provi quel vestito’’ sussurrò.
‘’Ok’’ mormorò la ragazza completamente assorta dalle parole del ragazzo.
Entrambi si diressero poco convinti all’interno della boutique,era un negozio abbastanza costoso e nessuno dei due poteva permetterselo.
‘’Austin,sul serio non posso permetterlo’’ disse dando un occhiata al suo portafoglio.
‘’Buongiorno’’ esclamò la commessa vedendoli entrare’’posso esservi d’aiuto?’’ domandò gentilmente.
‘’Si,lei vorrebbe provare quel vestito esposto in vetrina;quello lì rosso con i brillanti sul petto’’ rispose il biondo indicando con una mano Ally e con l’altra il vestito.
‘’Austin,ma costerà un occhio della testa’’ sussurrò lei all’orecchio del ragazzo.
‘’Te lo regalo io,non mi importa del prezzo’’rispose accennando un sorriso.
Arrivò la commessa con in un mano quel magnifico abito tra le mani,Ally era sul punto di rifiutare ed uscire dal negozio per riprendere a camminare,cercandone uno più economico,ma Austin insistette per farglielo provare così fu costretta ad avviarsi zittita dalle sue chiacchiere verso il camerino.

La castana si infilò delicatamente quel vestito e lentamente alzò la zip;si guardò allo specchio di cui il camerino era dotato e si stupì di quanto quell’abito la rendesse carina,senza prendere in considerazione l’idea che lei fosse bella naturalmente:era l’abito che era in grado di trasformarla in una persona più bella. Cautamente uscì dal camerino e si diresse nel piccolo salottino che lo anticipava. Osservò il luogo,era abbastanza vuoto ed apparte Austin che osservava altri vestiti e due commesse,non vi era nessun altro.
Il biondo appena vide la castana rimase incantato dalla sua bellezza e sbadatamente lasciò scivolare uno di quei vestiti per terra. ‘’Oh mi scusi!’’ sussurrò paralizzato.
Ally sorrise per quel gesto,il ragazzo avvampò e la osservò dalla testa ai piedi con gli occhi spalancati.
Lei fece una piroetta per farsi vedere meglio.
‘’Wow’’ urlò’’è perfetto per te,cioè tu sei perfetta..ehm sei bellissima’’ mormorò fissandola.
‘’Comunque è troppo costoso! Non ti lascerò spendere tutti quei soldi per me’’ affermò la ragazza.
‘’E pensi che io non ti comprerò quel vestito? Stai benissimo e io te lo regalo,basta’’ disse raccogliendo il vestito che per sbaglio aveva gettato sul suolo.
‘’Scusi’’ urlò alla commessa che si trovava a pochi passi da loro.
‘’Quanto costa? Lo compro’’confermò nonostante le controversie di Ally.
Ally si concentrò su Austin e lo osservò mentre piegava accuratamente il vestito e lo porgeva in una busta,tirava fuori il portafoglio e l’enorme cifra che il vestito costava,ringraziava la commessa per aver messo in vetrina un vestito a dir poco stupendo,poi prenderla per mano e accompagnarla con gentilezza verso l’uscita.
‘’Non avresti dovuto,te li ridarò promesso’’ mormorò la ragazza.
Il biondo poggiò un dito sulla sua bocca.
‘’Shh,è un regalo non un prestito non voglio che me li ridati,punto’’ disse con tutta la gentilezza possibile..
‘’Ma..’’ cercò di controbattere la ragazza.
‘’Ma niente,è un regalo adesso andiamo a comprare delle scarpe per questo bellissimo vestito’’ esclamò lui.
Ally si convinse di dovergli ridare i soldi,ma lui più e più volte le ribadì che lo aveva fatto come un gesto di scuse per quegli anni complicati che aveva affrontato a causa sua,lei si limitò a sorridere
‘’Ma come ci arriverò al matrimonio? Dovrò prendere l’autobus,mi dici più o meno il luogo in cui verrà celebrato?’’ domandò preoccupata.
Il ragazzo rise mentre continuava a cercare delle scarpe per la ragazza.
‘’Non ti lascerei mai arrivare in autobus,c’è spazio nella nostra macchina,verrai con noi!’’ affermò convinto.
‘’Sicuro che ci sia spazio?Non vorrei disturbare’’ mormorò lei.
‘’Se non c’è spazio butteremo fuori il mio fratellino’’ disse ridendo.
Anche lei cominciò a ridere. Non sapeva né come né perché,ma la sua risate era incredibilmente contagiosa,tanto da farla ridere anche nei momenti più tristi.
I due optarono per delle zeppe ornate di brillantini sui bordi e di lacci di pelle per legarli alle caviglie,erano convinti che fossero perfetti per il vestito che la ragazza avrebbe indossato.
Successivamente si avviarono alla moto di Austin che la riaccompagnò a casa malinconico:voleva solo trascorrere altro tempo con lei.
‘’Bhe,allora grazie..ti ridarò i soldi promesso’’ confermò nuovamente.
‘’E io poi te li ridarò...è un regalo,lo capisci?’’ disse abbozzando un sorriso.
Si avvicinò al suo volto e le lasciò un bacio sulla guancia. Lei si avviò al portone,camminando goffa per colpa delle buste ricolme di oggetti che Austin riteneva indispensabili e si voltò un ultima volta verso di lui sorridendogli.


ecco il nuovo capitolo.
Prima di tutto vorrei scusarmi per quanto faccia schifo,ci ho provato.
Secondo volevo ringraziarvi per continuare a sostenere questa storia e continuare a recensirla,infatti volevo ringraziarvi perchè sono arrivata a oltre cento recensioni. Vi voglio bene
Terzo: il capitolo,come promesso è un pochino più lungo.
Baci a presto  

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Capitolo 21
*** Finchè morte non ci separi. ***


Quel giorno arrivò:il 18 novembre,il giorno tanto atteso;era il giorno del matrimonio;la madre di Austin era ansiosa,ma entusiasta del fatto che suo figlio sarebbe stato presente e di poter finalmente sposare l’uomo della sua vita,suo padre,invece,era felice di poter indossare lo smoking che indossò per la prima volta quando uscì Jessica,quest’ultima era intimorita all’idea di presentarsi come un membro della famiglia,ma felice di passare del tempo con persone diverse piuttosto che con i tre uomini con cui era abituata a vivere,il piccolo Joseph era irritato dal completino che comprò il lunedì precedente con il papà e la sua fidanzata,ma appariva euforico poiché avrebbe trascorso tutto il pomeriggio con i suoi cuginetti. Ed infine vi erano Austin ed Ally.

Austin era stranamente felice di andare a quel matrimonio,non che l’immagine di sua madre con Tom lo rasserenasse,ma sapeva che con Ally accanto non sarebbe stato poi così brutto,lei aveva lo strano potere di rendere magico tutto ciò che la circondasse.
Era anche abbastanza teso perché sapeva che vederla con quell’abito indosso lo avrebbe reso stupido ed imbranato. E lui non voleva mostrarsi così,soprattutto con lei.
Il biondo era posizionato di fronte allo specchio con un sguardo irritato;indossava una giacca nera su camicia bianca,pantaloni neri aderenti e le mani che si trovavano nel bel mezzo di una rissa tra lui e la sua cravatta:non era in grado di aggiustarsela nella maniera più corretta,non lo aveva mai fatto prima di allora e dal piano terra tutti i presenti udirono i suoi urli di nervosismo.
‘’Diavolo,io odio questa cosa!’’ urlò il ragazzo gettando la cravatta  sul pavimento,per poi raccoglierla qualche minuto dopo.
‘’Cosa succede Austin?’’ sussurrò il piccolo Joseph mettendo piede nella stanza .
‘’Non riesco a mettermi questa stronzata’’ bofonchiò il fratello con più rabbia possibile.
Joseph lo aveva sentito spesso imprecare,ma non lo aveva mai visto così tanto teso e spalancò gli occhi per lo stupore.
‘’Vado a chiamare papà’’ mormorò il ragazzo uscendo dalla stanza.
Austin si sedette sul letto con le braccia appoggiate alle gambe e la testa fra le mani.
Si fece vivo il pensiero che quella famiglia un po’ stramba o persino lui avrebbero potuto allontare Ally dalla sua vita,erano idee irrazionali che non avrebbe mai voluto pensare,ma che inconsciamente salivano a galla.
‘’Posso entrare?’’ domandò il padre bussando alla porta ed entrando leggermente con la testa per dare un occhiata.
Austin alzò leggermente lo sguardo ed osservò il padre sulla soglia della porta. Fece un cenno che lo spinse ad entrare nella stanza.
‘’Allora cosa succede?’’ domandò il padre appena entrato.
Il biondo indicò semplicemente la cravatta che aveva tra le mani. L’uomo incitò il figlio ad alzarsi,in modo che lui potesse fargliela nel modo più corretto.
‘’è solo questo il problema?’’ chiese mentre aveva le mani ancora al collo del ragazzo.
‘’In realtà no’’ ammise il figlio nel panico.
‘’E cos’altro?’’ domandò l’uomo al biondino.
‘’Bhe..ho invitato una ragazza,penso che mamma tel’abbia raccontato’’ disse. Il padre annuii.
‘’Ho paura di fare qualche errore con lei,sono così imbranato quando c’è lei,sai che con le altre corro,ma con lei non ci riesco;la rispetto troppo per farle del male’’ confidò il biondo
‘’è una bella cosa,non capisco perché tu sia nervoso’’ esclamò il padre una volta finito il nodo.
Austin si diede un occhiata allo specchio e poi si adagiò sul letto,la confusione stava prendendo il sopravvento. Il padre si accomodò con lui ed attese che rispondesse.
‘’Se dovessi fare qualche errore?’’ domandò insicuro.
‘’Troverai il modo di rimediare’’ disse semplicemente’’Adesso sbrigati che dobbiamo passare a prendere zia Molly’’ affermò dandogli una pacca sulla spal la sorridendo e prendendo la strada verso le scale.
‘’Papà deve venire anche lei con noi,non entrerà se viene anche zia Mol ly’’urlò quando l’uomo era già fuori dalla porta.
‘’Che problema c’è? Si siederà sulle tue gambe’’ urlò ridendo rumorosamente e fu immediatamente seguito da Joseph,il quale rideva pur non avendo ascoltato nulla della discussione. Il biondo sbuffò,anche se il pensiero di avere Ally sulle gambe non gli dispiaceva poi così tanto.

Ally quella mattina si era svegliata piuttosto presto,indossò il suo abito rosso e notò con piacere che tutte le cicatrici erano scomparse,non vi era più traccia di quella limetta:non ricordava precisamente se l’avesse buttata o conservata distrattamente in qualche cassetto,ormai era un lontano ricordo ed era tutto merito di Austin se era riuscita a superare quella depressione,da sola non ci sarebbe mai riuscita,anzi molto probabilmente non ci avrebbe nemmeno provato;lei non era un tipo forte,la sua poca forza era dovuta solo ed unicamente al biondo. O forse era proprio lui la sua forza.
Quella mattina decise per la prima volta di non legare i capelli,ma di lasciarli svolazzare liberi inoltre li adornò con una deliziosa molletta rossa a forma di rosa che Austin le regalò come ulteriore accessorio da aggiungere.
‘’Oh questa sarà perfetta da abbinare al vestito’’ mormorò appena la vide appesa ad un girello in cui vi erano appesi numerosi gioielli.
Ally pensava che gli accessori fossero troppi,ma il biondo qualsiasi cosa vedesse doveva assolutamente comprarla. Era affascinata da quel suo aspetto un po’ infantile,almeno la faceva ridere.
Indossò velocemente le zeppe che avevano comprato insieme e barcollando arrivò al piano terra,riuscendo quasi per miracolo ad arrivare al portone e a superare il soggiorno. Non era abituata ai tacchi,lei era molto più il tipo da Converse e scarpe da ginnastica.
‘’Ally ma dove vai vestita così?’’ domandò Lester comparendo improvvisamente sull’orlo delle scale con un occhio semi chiuso ed ancora in pigiama.
Ally non aveva più paura di lui,lui non era nessuno per infliggerle quel dolore e non aveva nessun diritto di decidere al posto della figlia: o almeno lei non gliel’avrebbe più permesso.
‘’Mi hanno invitato ad una cerimonia’’ rispose sull’uscio,senza guardarlo in faccia e con una mano già sulla maniglia.
‘’Sembri una prostituta’’ commentò totalmente incurante dell’offesa appena procurata alla figlia. Lei non era da meno: ne aveva abbastanza di lui e di ciò che pensava sul suo conto.
‘’Adesso posso andare?’’ chiese sollevata al pensiero che ,entro poco tempo, avrebbe lasciato quell’abitazione.
‘’Torna alle dieci’’ pretese irritato dal tono della ragazza.
‘’No ,i matrimoni durano fino a tardi e non ho intenzione di tornare prima della fine’’ rispose decisa,uscendo dalla casa.
A pochi passi dalla porta,nel cortile vi era una piccola macchina parcheggiata,la ragazza aveva intuito che si trattasse di Austin e dei suoi parenti e si avvicinò. Prima che potesse aprire la portiera,una grossa chioma bionda la precedette.
‘’Oh ciao,stavo venendo a chiamarti’’ mormorò Austin stupito dalla sua bellezza.
‘’Ehi’’ sussurrò lei.
‘’Prima che tu possa salire,devo dirti che non sapevo ci fossero più persone di quante te ne avessi dette’’ spiegò.
Ally diede un’occhiata all’interno del veicolo e capì che non c’era spazio per lei.
‘’Mh allora andrò in bus,non preoccuparti’’ esclamò lei imbarazzata.
Gli occhi dei due ragazzi si incrociarono e si sorrisero timidamente.
‘’Oh cavolate’’ sbottò l’uomo alla guida’’ti siederai sulle gambe di Austin’’continuò.
Austin apparve rallegrato a ciò che il padre aveva suggerito ed aveva anche compreso che quando stavano parlando non stesse scherzando,anche perché non avrebbe mai lasciato che la ragazza andasse da sola sul bus,era troppo pericoloso. Chissà chi avrebbe potuto incontrare e cosa avrebbe pensato di farle quel tale con indosso il vestito che la ragazza portava.
‘’No,no davvero vado con l’autobus’’ ribadì lei.
Il biondo con lo sguardo la supplicò di salire sul veicolo e di sedersi comodamente sulle sue gambe.
‘’Su salì’’ urlò il padre.
Prima si accomodò Austin e dopo che la ragazza ebbe preso un respiro profondo si accomodò sulle sue gambe e tentò di rendersi leggera per non dargli ulteriore fastidio: avrebbe preferito usare il comune mezzo di trasporto piuttosto che irritare il povero biondo costretto a sopportare il suo peso.
Il biondo nel frattempo continuava a reggerla per i fianchi con un leggero imbarazzo,provocandole un impercettibile brivido lungo la schiena,lui però notava soltato quanto fosse bella in quel vestito,quanto quel tipo di scollatura le donasse,quanto i gioielli fossero perfetti per lei,quanto quella molletta a forma di rosa che le adornava i capelli fosse adatta al resto dell’abbigliamento. Il ragazzo appena la vide pensò immediatamente che tra i suoi capelli sarebbe stata perfetta perché anche Ally era una rosa,forse non per gli altri,ma per lui si.
‘’Lei è Ally’’ urlò presentandola a tutti.
Il padre guardò la ragazza attraverso il vetro retrovisore e gli sembrava una bella ragazza anche se molto timida.
‘’Il piacere è nostro’’ mormorò il padre tornando a tenere lo sguardo puntato sulla strada.
Ally sorrise timidamente.
‘’Lui è Mike,mio padre’’ disse Austin abbozzando un sorriso.
‘’Lei accanto è Jessica’’ mormorò non specificando che si trattasse della fidanzata del genitore.
Jessica la salutò con un cenno del capo.
‘’Lui è il mio fratellino Joseph’’ disse indicando il ragazzino che era seduto accanto a loro.
‘’Ciao Ally’’ gridò il ragazzino nell’orecchio del fratello.
‘’Lo sai che mio fratello parla sempre di te?’’ domandò con un sorriso sornione sul volto.
Austin ed Ally si guardarono,Ally sorrise divertita con uno sguardo che significava ‘’No,non lo sapevo a dir la verità’’,Austin diede una forte gomitata al fratello che gridò dal dolore per qualche secondo.
A volte il biondo si confidava con il ragazzino;anche perché era certo che fosse l’unico ad avere le labbra cucite,e nell’ultimo periodo aveva spesso citato questa misteriosa ragazza di nome ‘’Allyson’’ che occupava gran parte del suo cervello.
‘’Ma sei la sua fidanzata?’’ chiese con un sorriso dopo essersi ripreso continuando a giocherellare con il pupazzetto che portava sempre con sé.
‘’No’’ esclamarono entrambi.
Il padre e Jessica iniziarono a ridere.
‘’E lei è mia zia Molly’’ affermò il biondo paonazzo in viso riferendosi alla donna seduta accanto al fratellino.
Lei tese la mano verso la donna e rimase in silenzio.
‘’Sei nella stessa classe di Austin?’’ chiese il padre per rompere quel devastante silenzio.
‘’Ehm no frequentiamo qualche corso insieme’’ sussurrò lei.
‘’E tu vai male quanto lui?’’ domandò ridendo.
Austin si paralizzò dall’imbarazzo mentre la castana rideva di gusto e si girò verso di lui continuando a ridere con le lacrime agli occhi. Lui trovò piacevole quella risata anche se a sue spese.
‘’Papà ora basta’’ lo interruppe con la voce tremante per l’imbarazzo.
‘’Non credergli’’ sussurrò alla ragazza.
Ally annuii continuando a ridere.
Tutti avevano notato che tra loro c’era una chimica particolare,infatti non avevao smesso di guardarsi e sorridersi a vicenda per un millesimo di secondo;lei continuava ad essere seduta sulle sue gambe e quel peso al biondo non dava fastidio;anzi al contrario si sentiva sollevato dalla sua presenza: infondo lui non sarebbe nemmeno voluto andarci,ma adesso che c’era lei aveva la conferma che tutto sarebbe andato meglio.

La cerimonia si svolgeva in una modesta chiesetta nel centro di Miami,era un santuario davvero molto piccolo  che avrebbe potuto ospitare al massimo 100 invitati.
Quando la macchina arrivò alla chiesa,i due erano quasi dispiaciuto di doversi separare,soprattutto il ragazzo sarebbe rimasto volentieri in quella posizione.
All’entrata il biondo riconobbe immediatamente la madre e Tom che accoglievano gli ospiti e tutte le persone che poco prima si trovavano nella macchina adesso circondavano i due sposi e nonostante Austin non volesse,fu costretto ad avvicinarsi.
‘’Auguri’’ urlò il padre con un sorriso. Austin suppose che lui fosse felice del matrimonio solo perché avrebbe smesso di cedergli soldi una volta sposata,o forse era davvero contento perché lei avesse ritrovato l’amore proprio come lui.
Successivamente si avvicinò Jessica che le diede due veloci baci sulle guance;senza guardarla negli occhi;forse la gelosia continuava a divamparle dentro,poco dopo Mike le strinse forte la vita e le diede un bacio sulle labbra e lei in un batter d’occhio si rilassò. Forse amava davvero suo padre.
Dopo arrivò il piccolo Joseph che saltò in braccio alla madre,come un piccolo ninja. Per lui qualsiasi cosa era un gioco,non prendeva nulla  sul serio e ,secondo Austin,era proprio questo il bello di essere bambini: credere che tutto ciò che ci circonda sia prodotto solo per farci divertire,almeno in questo modo sarebbe riuscito a sopportare Tom,in quanto sarebbe stato solo un compagno di giochi e non colui che aveva sfasciato la loro famiglia.
Poco dopo che Joseph fu allontanato,si avvicinarono  Austin ed Ally.
Il ragazzo era palesemente nervoso,la vista di Tom lo agitò solo maggiormente.
‘’Ciao amore’’ esclamò la madre entusiasta.
Il biondo aveva i nervi tesi,odiava quel nomignolo e la madre lo sapeva benissimo;sembrava che lo facesse solo per irritarlo.
Ally si rese conto della sua ira e ne capì il motivo;così senza pensarci due volte afferrò la mano del ragazzo,che riuscì immediatamente a tranquillizzarsi.
Il biondo osservò le loro mani intrecciate e poi guardo Ally che sorrideva timidamente con le guance arrossate. Era stupenda anche quando arrossiva.
Poi si voltò verso la madre.
‘’Auguri’’ sussurrò a denti stretti.
La madre gli lasciò un bacio sulla guancia e poi fissò la ragazza che teneva per mano.
‘’Auguri signora’’ disse Ally,notando di essere osservata.
Forse anche lei era più tranquilla con la mano stretta a quella di Austin.
La madre del biondo guardò prima la castana e poi il ragazzo al suo fianco,dalla loro stretta di mano abbastanza vigorosa capì che si trattava più di due semplici amici.
Il suo sguardo in fretta ritornò sulla ragazza.
‘’Oh chiamami Mimi,che bella ragazza’’ esclamò’’è la tua fidanzata?’’ domandò rivolgendo lo sguardo al biondo che rimase stupito dalla quantità di volte in cui gliel’avessero chiesto quella mattina. Avevano capito tutti qualcosa a cui loro stessi non erano ancora arrivati.
‘’No,è una mia compagna di  scuola’’ specificò imbarazzato.
‘’Oh piacere cara’’ mormorò la madre.
‘’Mi chiamo Ally’’ sussurrò la ragazza a testa bassa.
Dopo qualche minuto tutti si spostarono all’interno della chiesetta per l’inizio della cerimonia.
Le ragazze avevano già iniziato a commuoversi senza un inspiegabile motivo e quando la sposa fece la sua entrata esplosero tutte come delle fontanelle. Austin si domandò per quale motivo fossero così felici al punto da emozionarsi. Lui non lo era per niente.
Tom non lo digeriva e non credeva che sarebbe mai riuscito a farlo.
Quando arrivò la fatidica frase ‘’Finchè morte non vi separi’’,il biondo si voltò a guardare la splendida ragazza che continuava a tenere per mano. Aveva anche lei gli occhi umidi come le altre,ma allo stesso tempo era diversa da tutte le altre. Era unica.
I due si erano tenuti per mano durante tutta la cerimonia e anche alla fine di essa nessuno dei due fu abbastanza convinto da lasciar andare via l’altro.
Il luogo nel quale avrebbero pranzato e passato il resto della giornata era a pochi passi dalla chiesa,quindi tutti gli invitati decisero di dirigersi lì a piedi ad eccezione degli sposi che usufruirono di una limousine nera per avviarsi.
Austin ed Ally continuarono a tenersi per mano mentre camminavano per arrivare al ristorante.
‘’Tanto ho visto che ti eri commossa,piagnucolona’’ esclamò prendendola in giro.
‘’Io non sono piagnucolona,sei tu che eri l’unico a non commuoverti’’ affermò ridendo.
‘’Ma non piangevo perché non sono un piagnucolone come te’’ ripetè per farla innervosire.
‘’Ma sai che ai matrimoni piangono tutti..disse per difendersi.
‘’Ma non è vero,tu sei l’unica che ho visto piangere come un fiume’’ affermò mentendo.
‘’Che bugiardo che sei’’ bofonchiò ridendo.
I due adoravano passare il tempo a provocarsi,era come una specie di sfida a chi riusciva a far ridere l’altro,al biondo risultava molto più semplice farla ridere  sembrava che la ragazza ridesse per qualsiasi cosa lui dicesse che fosse stupida o meno. Lui,ormai,ci viveva di quel sorriso.

Si trovarono seduti uno accanto all’altro e continuarono a prendersi in giro.
Quella giornata era molto meglio di quanto entrambi si aspettassero,continuarono a punzecchiarsi come una vecchia coppia di sposi.
‘’Sei lenta come una vecchietta a mangiare’’ affermò ridacchiando quando lei stava già pregustando la prima portata.
‘’Non mi avevano detto che era una maratona del cibo’’ esclamò facendogli la linguaccia.
Poi si bloccò a gustarsene la bellezza;la trovava bellissima anche con quella piccolissima macchiolina di senape sulla guancia. Come aveva fatto a scommettere su di lei? Aveva sbagliato  a farsi condizionare dall’apparenza: era perfetta e se avesse scavato più a fondo fin dall’inizio lo avrebbe scoperto e non avrebbe avuto bisogno di una scommessa per aprire gli occhi.
Afferrò un fazzoletto di seta e pulì quella microscopica macchia al lato della bocca,facendola arrossire.
‘’Grazie’’ sussurrò.
Austin  le fece un sorrisino timido continuando ad osservarla.
La ragazza notò che lui aveva le guance arrossate ed i capelli arruffati,ed era ancora più tenero.
Lo aveva sempre visto come un nemico,ma nell’ultimo periodo si era dimostrato la persona più sensibile ai suoi problemi,si era beccato un pugno sul naso solo per difenderla.
Cosa poteva chiedere di più,se non una persona che la rispettasse e la facesse sentire protetta? Era così contenta di non aver rifiutato l’invito a quella cena,la prima volta che uscirono insieme.
I due ricominciarono a mangiare tranquillamente,lanciandosi qualche occhiata seguita immediatamente da una risatina.
‘’La smetti di fissarmi mentre mangio?’’ chiese lei lanciandogli il tovagliolo.
‘’Non voglio’’ esclamò il ragazzo ridendo e rilanciandogli il pezzo di seta.

‘’Austin’’ urlò il padre del ragazzo’’vieni un attimo qui’’ continuò chiamandolo dall’altro lato della sala.
Il biondo si alzò e dopo aver detto alla castana che sarebbe tornato subito si avviò verso il padre che era seduto ad un tavolo in compagnia di Jessica e Joseph,mentre loro erano seduti accanto a tutti gli adolescenti.
Austin  arrivò accanto al padre e si inginocchiò al suo fianco per sentire cosa voleva comunicargli.
‘’Vedi che non c’era motivo per preoccuparsi?’’ domandò ironico.
Austin capendo a cosa si riferisse,si voltò verso la castana,la quale stava guardando tutte le persone che ballavano sulla pista,aspettando il ritorno del biondo.
‘’No,lei è perfetta…è merito suo se non c’è nulla da preoccuparsi’’ esclamò continuando a fissarla.
‘’Si è gentile..ti ha visto giocare a football?’’ domandò incuriosito.
Austin lo guardò serio; il football. Lo sport che lo aveva tormentato per tutti quegli anni;non voleva fare il giocatore di football professionista ed era il momento che anche il padre lo sapesse.
‘’No,non credo che mi vedrà papà..io non voglio giocarci,io odio quello sport’’ affermò liberandosi da quel peso che lo stava ossessionando.
Il padre scoppiò a ridere ed Austin non capì il motivo di quella reazione.
‘’Oh menomale Austin,sei una schiappa..avevo paura che la facessi scappare’’ si spiegò.
Il timore di deluderlo scomparve insieme a quelle parole e tutto quello che aveva represso in quegli anni poteva finalmente darsi pace.
‘’Papà,ma allora perché me lo hai fatto praticare? Credevo che ti rendesse fiero di me’’ affermò .
‘’Ragazzo mio,non sono fiero di te per uno stupido sport,ma per la persona che sei..tel’ho fatto praticare semplicemente perché credevo che ti piacesse,non mi hai mai detto il contrario’’ rispose.
Austin alzò le mani in segno di resa,aveva ragione:non aveva mai tentato perché aveva paura di deluderlo,ma ora era sicuro che qualsiasi cosa avrebbe deciso di fare lo avrebbe accettato senza problemi.
‘’Ora va da lei’’ sussurrò al ragazzo.
Lui si alzò in piedi e si aggiusto la camicia,il ciuffo e la cravatta.
‘’Divertitevi’’ affermò alle tre persone sedute al tavolo.
Non aveva più nulla contro Jessica,in quell’istante aveva capito che al primo posto doveva esserci la felicità del padre e se la fidanzata era la sua felicità;allora sarebbe stata anche parte della sua vita.
Si voltò e si avviò verso il tavolo abbandonato poco prima.
‘’Ed è il momento del primo ballo,ragazzi invitate una ragazza speciale a ballare con voi’’ urlò il Dj al microfono.
‘’Ti va di ballare?’’ le domandò il biondo appena arrivato al tavolo ed osservando che tutti,persino Mike e Jessica si erano buttati in pista.
Ally distolse lo sguardo dal pietanza e lo rivolse al ragazzo.
‘’perché inviti me?’’ domandò con uno sguardo pietrificato.
‘’sei la ragazza più speciale che conosco’’ mormorò.
‘’Non sono brava a ballare’’ affermò la castana.
Austin le tese una mano con un timido sorriso ‘’Dai vieni’’ la incoraggiò.
Lei la afferrò sorridendo imbarazza e mormorando un’’però solo cinque minuti’’,i due si mossero verso la pista  e si immersero nel numero ridotto di persone che ballavano quella sera.
Austin posizionò le mani della castana al suo collo,mentre lui le cingeva i fianchi. I loro volti erano uno vicino all’altro e continuavano a fissarsi negli occhi senza alcun imbarazzo;ormai dovevano affrontare le loro paure,i loro imbarazzi  ed i loro sentimenti.
‘’Nonostante sia la quarta volta che mi pesti i piedi,è bellissimo ballare con te’’ disse lui.
La ragazza fissò quel profondo oceano nascosto nei suoi occhi nocciola ed iniziò a ridere.
‘’Lo sai che sei bella quando ridi?’’ domandò il ragazzo facendola arrossire.
‘’Lo credi davvero?’’ domandò lei sorridendo.
‘’Cosa? Che sei bella? No’’ rispose freddamente ‘’Sei stupenda,secondo me’’ mormorò poco dopo.
‘’Come faccio ad esserlo? Non ti ho chiesto nemmeno scusa per ciò che ti ha fatto Dallas’’sussurrò sentendosi in colpa e guardando il naso ancora piuttosto violaceo del biondo.
‘’Scusa? E perché dovresti? Ally credo che tu sia stata la cosa migliore che mi sia capitata,sei arrivata nella mia vita e hai stravolto tutto,mi hai fatto sorridere e mi hai fatto comprendere come ci si senta a rendere felice qualcuno perché quando ti vedo sorridere penso che non ci sia nulla di più bello del tuo sorriso,mi sveglio con il pensiero di farti ridere e di proteggerti dal resto del mondo,perché si sono geloso ed anche tanto,credo di aver capito cosa significa tenere davvero a qualcuno’’ spiegò guardandola negli occhi.
‘’E tu tieni a me?’’ chiese lei.
‘’No,dire che ci tengo..sarebbe troppo poco’’ prese gentilmente la mano della castana e la posizionò sul suo petto ‘’questo batte davvero troppo forte per volerti solo bene,vedi che effetto mi fai?’’ la ragazza iniziò a sorridere guardandolo diritto negli occhi ‘’Smettila di essere così perfetta,altrimenti credo che potrei innamorarmi di te più di quanto già lo sia’’mormorò lui sorridendo.
‘’Sei innamorato di me?’’ chiese Ally stupita.
‘’Sono già un bel pezzo avanti,mi sa’’ sussurrò lui.
Lei era estremamente imbarazzata,ma contenta di quella rivelazione.
Anche perché lei già da un po’ aveva capito di ricambiare quel sentimento.
Fissava il pavimento mordendosi un labbro.
Lui le prese il volto tra le mani,costringendola a guardarlo negli occhi.
Si avvicinarono pericolosamente l’uno all’altro..stavolta non erano i loro sguardi a catturarsi,ma le loro labbra a cercarsi e desiderarsi,fu lui a fare il primo passo e baciarla.
Fu un bacio perfetto. Fu il primo bacio di entrambi.
Lei giocava con le sue ciocche dorate,lui continuava a stringerle i fianchi per non farla allontanare.
Loro si appartenevano. Si erano sempre appartenuti.


‘’è stato un primo bacio perfetto’’ mormorò la castana.
‘’concordo’’ sussurrò il biondo lasciandole un altro bacio.



Ecco un altro capitolo,non so se si capisce tutto..lo sto scrivendo da tipo tre ore,quindi perdonate gli errori. come promesso è davvero lungissimo.
Spero che vi piaccia,anche se non è il massimo.
Baci a presto  

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Capitolo 22
*** Vecchi conti da regolare. ***


Avevano deciso di non allontanarsi uno dall’altro nemmeno di pochi centimetri,non riuscivano ad allontanarsi erano come delle calamite l’uno dell’altro.
Loro non riuscivano a vivere senza l’altro.
‘’Da quanto mi ami?’’ chiese la castana che aveva le mani ancora posizionate sul collo del ragazzo e gli occhi puntati sui contorni perfetti del suo viso.
Austin roteò gli occhi e li socchiuse portandoli a diventare due sottili fessure,segno che stava riflettendo su quanto tempo fosse passato da quando si era accorto di essersi innamorato.
Non aveva una risposta precisa,non sapeva il momento esatto.
‘’Da quando?’’ ripetè con uno sguardo confuso. ‘’Non lo so,forse dalla prima volta che siamo usciti…si era alla pista di Bowling che ho perso completamente la testa per te,quando ti ho visto euforica perché avevi buttato giù un birillo,mi avevi ricordato una cosa che nella mia vita mancava da tempo’’ disse guardandola negli occhi.
‘’Cosa?’’ chiese la bruna estremamente incuriosita.
‘’La felicità’’ disse sillabando con una certa malinconia nello sguardo.
‘’Pensavo di essere felice,ma non lo ero..quando sei arrivata tu,invece,ho sentito di possedere tutto ciò che desideravo’’ spiegò sorridendo.
La ragazza era emozionata dalle parole del biondo,nessuno le aveva mai detto certe cose nemmeno il padre.
Sentiva di amarlo:era un sentimento che partiva da fin dentro le ossa e si espandeva per tutto il corpo,era come l’ossigeno;quando lui non era presente sentiva di non essere in grado di respirare,di sentirsi sola e abbandonata,con lui sentiva di  trovarsi al posto giusto,nel momento giusto. E come fa una persona a farti sentire tanto speciale?
Ally non riusciva a trovare una risposta,si ripetè nella testa che probabilmente era il suo sguardo. Così pieno di sincerità e di amore nei suoi confronti. Come faceva a non credergli ogni volta che lo guardava negli occhi?
Lui aveva degli occhi magnetici ed aveva l’impressione che qualsiasi domanda gli ponesse,potesse trovare una risposta all’interno della sua vista.
‘’Io..’’ tentò di dire,ma fu bruscamente interrotta dalla signora Mimi.
‘’Posso rubartelo per un po’?’’ domandò la madre del ragazzo.
Si era avvicinata pian piano per non disturbarli,ma prima del termine della serata voleva ballare con il proprio figlio,almeno una volta.
Austin strinse la mando di Ally quando vide che si era allontanata dal suo corpo. Il biondino la supplicò con lo sguardo per far si che dicesse di no,ma la ragazza voleva che Austin fosse felice anche perché aveva lasciato alle spalle tutte le controversie con il proprio genitore. Proprio come aveva fatto con il padre e Jessica.
Ma ad Austin risultava molto più difficile farlo con la madre.
‘’Faccia pure’’ sussurrò allontanandosi e tornando a risedersi al posto lasciato qualche ora prima.
Austin le mormorò un ‘’dopo continuiamo la conversazione’’ mentre si allontanava.
Sperava che cambiasse idea e tornasse ad avvolgergli il collo con le sue morbide e fragile braccia,ma non sarebbe accaduto e lui lo sapeva.
Poco dopo rivolse lo sguardo alla madre,la quale era ancora lì in piedi davanti al ragazzo e aspettava il ballo che aveva desiderato per tutta la sera.
Austin fece un cenno che stava a significare ‘’Cosa vuoi?’’
‘’Balliamo,ti prego’’ sussurrò la bionda.
‘’Ok’’ mormorò lui sbuffando.


Si misero in posizione,Austin mantenne la donna con un braccio per la vitae l’altro era accompagnato dalla mano della madre. Lei invece aveva il braccio sulla spalla del figlio e la mano nella mano del ragazzo.
Il ragazzo era evidentemente nervoso ed evitava ogni contatto visivo con la signora che aveva davanti.
‘’Ti ringrazio per essere venuto’’ esclamò sorridendo.
‘’Sono stato obbligato’’ affermò deciso guardando il pavimento.
La madre prese un profondo respiro.
‘’Bhe ne sono grata lo stesso’’ mormorò con pazienza.
‘’Mh Ok’’ brontolò il ragazzo.
‘’Come va a scuola?’’ chiese la donna.
‘’Da quando ti interessa?’’ sbottò con tono dispregiativo.
Il ragazzo non voleva contatti con la madre,lei non si meritava nemmeno di essere chiamata così..lei aveva abbandonato e rovinato la famiglia,ed Austin aveva sofferto troppo,perché avrebbe dovuto perdonarla? Per dargli l’opportunità di distruggerlo? Proprio in quel momento che aveva ritrovato la felicità?
‘’perché ti comporti così con me e Tom? Noi ti vogliamo bene!’’ esclamò con un certo disappunto.
‘’Te lo chiedi anche?Tu e Tom mi volete bene,io ne faccio volentieri a meno del vostro affetto’’ disse.
‘’Mamma tu non ci sei mai stata per me e Joseph,come fai a volermi bene? Non sai quello che mi piace,quello che odio..non mi hai visto crescere,sei scappata e ci hai lasciato con una lettera;hai lasciato papà…hai rovinato la famiglia,e ti aspetti che mi comporti bene? Dimenticalo’’ esclamò con le lacrime che intimavano di uscire. Austin aveva lo sguardo confuso,anche perché erano le lacrime ad appannargli la vista.
‘’Tesoro,mi dispiace’’ disse.
‘’Lo so di aver sbagliato a lasciarvi,ma noi eravamo una famiglia triste..saresti cresciuto nell’odio,adesso invece sei felice con papà,Jessica e Joseph,loro sono una vera famiglia,non mi aspetto che tu mi perdoni;ma spero che potremmo riavvicinarci con il tempo e che tu possa volermi bene’’ disse con le lacrime agli occhi.
Austin aveva abbandonato l’aria da duro da un bel po’ e le lacrime scorrevano veloci sul suo viso.
La madre passò una mano sulla sua guancia.
‘’Tesoro,non piangere’’ sussurrò.
‘’Io ti voglio bene’’ disse in seguito.
‘’Sai quella ragazza,è davvero bella’’ mormorò in seguito. Lui alzò lo sguardo e lo volse ad Ally che era preoccupata.
‘’Lo so’’ disse in un sussulto.
Si asciugò il viso e mise in mostra un piccolo sorriso.
‘’E…come vi siete conosciuti?’’ domandò guardando il biondo.
Solo sentir parlare di Ally lo rendeva felice e ciò era visibile agli occhi di tutti.
‘’Andiamo nella stessa scuola,non eravamo molto amici…anzi tutto il contrario,ma adesso sono pazzo di lei’’ confessò
‘’Me ne sono accorta da come la guardi’’ disse la madre.
Iniziò a raccontarle tutta la storia,partendo da quella scommessa,fatta per sbaglio..ma grazie alla quale aveva conosciuto una persona stupenda.
Arrivò a parlarle dell’uscita al Bowling e del suo occhio nero,procurato dal padre. La donna strabuzzò gli occhi e si sorprese all’idea che qualcuno potesse far del male alla propria figlia.
Raccontò della rissa con il suo migliore amico,ormai abbandonato da tempo. Aveva rivelato che non gli importava molto di averlo perso,lui aveva Ally e gli bastava quello per essere felice.
Si era confidato  con la madre per la prima volta nella sua vita,e si sentiva davvero bene.
Preso dal momento la abbracciò come si abbraccia una persona che non si vede da anni,come si abbraccia una persona che non c’è mai,ma di cui senti il bisogno.
‘’Ti voglio bene’’ mormorò il ragazzo a denti stretti nel corso dell’abbraccio.
‘’Anche io’’ sussurrò la donna.
‘’Ora vai da Tom,è lui tuo marito’’ esclamò staccandosi dall’abbraccio e dandogli una pacca amichevole sulla spalla spingendola verso il suo uomo.
Abbozzò un sorriso.
‘’Oh tesoro’’ mormorò la donna commossa. Finalmente il figlio aveva capito.
Aveva capito di dover andare avanti,non avrebbe perdonato la madre,ma poteva provare a superare quel dolore e a riavvicinarsi alla bionda e conoscere Tom,per davvero.
Era grazie ad Ally se conoscesse il perdono e se avesse capito cosa fosse l’amore,doveva ringraziarla per esserci sempre stata ed essersi rivelata la persona migliore che potesse esistere.
La bionda si allontanò e la castana si alzò dalla sedia e tornò accanto al biondo.
I due ripresero a ballare.
‘’Cos’è successo?’’ domandò curiosa.
‘’Abbiamo regolato vecchi conti’’ rispose lanciando uno sguardo alla sposa che stava sorridendo dolcemente,mentre danzava con Tom.
‘’E questo grazie a te’’ mormorò tornando a guardare la ragazza.
Lei arrossì violentemente.
‘’No tu avevi bisogno di tua madre’’ esclamò sorridendo.
Lui annuì.
‘’Ehm già,ma abbiamo lasciato un discorso in sospeso..cosa volevi dirmi prima? ‘’
Lei non sapeva se fosse pronta ad emanare il suo affetto.
Ma sapeva una cosa: lo amava ed era il momento che anche lui lo sapesse.
‘’Io…ti amo’’ disse facendosi coraggio.
Austin si avvicinò a lei,eliminando le distanze tra loro e dando origine al loro secondo bacio.
Una cosa era certa,ormai.
Lei era la sua ragazza.
Lui era il suo fidanzato.


Cosa poteva andare male?

Spazio Autrice (non direi)
Allora comincio col presupposto che questo capitolo mi fa davvero tanto schifo.
Ma non perché voglio i complimenti,sulserio è orribile.
Ma volevo aggiornare prima che iniziasse la scuola.
Secondo..chiedo scusa a tutte le persone che hanno aspettato questo capitolo da agosto..
Avete aspettato tanto per questo orrore,ma ok.
Terzo..ringrazio le persone che hanno recensito lo scorso capitolo.
Eravate 11 e sono sbalordita da quanto piacesse quel capitolo.
Tutto diverso da questo. Se non lo recensirete,capirò.
Ringrazio:
_crazykatycat_
sofia_2000
Pll_AeAlove
rauraforever_08
Auslly e raura love
Talking to the Moon
Raura_AusllyR5
5idiotsavedme
Angelauri
OnlyAuslly
RauraLove_R5
Ps: avete letto che Ross ha ammesso di aver avuto  una cotta per Laura?
Yayy!
Baci a presto 

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Capitolo 23
*** Sogni...impossibili. ***


Quando la festa terminò,tornarono tutti alle loro abitazioni o ai loro veicoli.
I due sposi abbandonarono il ristorante al galoppo di una carrozza con quattro cavalli bianchi,i due novelli sposi avrebbero dormito in un albergo lì nelle vicinanze per poi partire il giorno seguente alla scoperta dell’Africa:esatto avrebbero fatto il viaggio di nozze nel centro dell’Africa nera.
Austin ed Ally si accordarono sul fatto che loro avrebbero preferito un luogo esotico come le Hawaii,iniziarono a ridere al pensiero che si fossero accordati su un futuro matrimonio nello stesso giorno in cui si erano fidanzati.
‘’Ok,allora noi partiremo per le Hawaii..me lo hai promesso’’ mormorò Austin divertito nel vedere la sua reazione.
‘’Si,ma io voglio andare anche a Parigi..prepara i biglietti’’ disse ridendo.
Continuarono a camminare mano nella mano,senza rendere conto a nessuno. Loro camminavano verso la macchina del padre di Austin,anche al ritorno sarebbe dovuta sedersi sulle gambe del biondo,ma non ne era più così spaventata;anzi ne era contenta..avrebbe voluto passare il resto della sua adolescenza così,fantasticando sul suo futuro,fantasticando su tutto ciò che può affascinare una ragazzina di diciotto anni,fantasticando sulla sua adolescenza sapendo che non l’aveva mai vissuta a pieno,anzi forse non l’aveva vissuta per niente.
Aveva sempre pensato a come poter sopravvivere con un padre che aveva davanti agli occhi tutto il giorno,ma che non era mai realmente presente e con una madre che non c’era,che sembrava non sapere della sua esistenza. Forse fin dall’inizio avrebbe dovuto ricordarsi che esistono persone che possono aiutarti,persone che fanno del bene non per ricevere qualcosa in cambio solo perché tengono a te.
Lei ormai era nelle mani di Austin e aspettava che fosse lui a crescerla,e a farle vivere l’adolescenza che non aveva mai potuto godersi
‘’Parigi? Ma è così fredda!’’ esclamò il biondo ridendo mentre apriva la portiera.
Il biondo teneva ancora per mano la ragazza,non avrebbe voluta lasciarla mai.
Lui era certo che non potesse andare tutto bene sempre,allora voleva solo approfittare del tempo che gli sarebbe rimasto per occupare lo spazio tra le sue piccole dita. Sapeva che prima o poi sarebbe venuta fuori quella dannata scommessa e che tutto ciò che era riuscito a costruire con la fatica,si sarebbe ben presto distrutto,con le sue stesse mani.
Non sapeva per quanto tempo sarebbe riuscito ad occupare quello spazio,quindi voleva trascorrere il tempo come meglio poteva. Voleva osservarla,voleva accarezzarle i capelli,voleva consolarla,voleva farla ridere,voleva stare bene con lei,voleva pensare al suo futuro con lei,voleva essere suo.
‘’Sarà anche fredda,ma è bellissima!’’ sussurrò una volta posizionata sulle ginocchia del biondo. Lui le strinse la vita con entrambe le braccia ed appoggiò il volto sulla sua schiena,osservò come il suo respiro si facesse pesante. Era emozionata. Era felice.  
Voi penserete che loro siano stupidi a programmare un futuro che forse nemmeno esiste,ma no. Loro erano solo dei ragazzini che avevano voglia di sognare,si perché i sogni degli adolescenti  sono solo un qualcosa per fuggire dalla realtà e nascondersi in un mondo tutto loro,un mondo fatto di colori e allegria,senza l’ombra della malvagità e della freddezza. In quel mondo dimenticavano i problemi che assillavano le loro menti e si concentravano sulle loro personalità. Potevano essere loro stessi,nel vero senso della parola.
Il ragazzo annuii,sapeva che la promessa di portarla a Parigi entro qualche giorno sarebbe stata nulla,ma voleva solo godersi quel attimo di felicità. Cogli l’attimo. Lui cercava di farlo nel migliore dei modi.

Austin teneva stretta la mano della castana. Lei non mollava quella di Austin.
Continuavano a guardarsi negli occhi e a ridere imbarazzati,con un solo sguardo riuscivano a trasmettersi tutte le emozioni possibili.
Loro si completavano.
Tutti avrebbero detto che erano due persone incompatibili,ma a chi importava l’opinione della gente?
Infondo le persone parlano solo per far soffrire la gente,solo perché sono invidiosi di quella felicità che possiedi,sono gelosi che tu sia riuscito a divertirti mentre loro non ci riescono. 
Arrivarono dopo un po’ al cortile della casa di Ally,lei sembrava abbastanza intristita,salutò tutto con un cenno ed un ‘’ciao’’ appena sussurrato,tutti i componenti della famiglia si resero conto che nel suo tono c’era qualcosa che non tornava.
Improvvisamente aveva smesso di ridere,era diventata triste e leggermente pensierosa.
Era l’una ed era certa che il padre le avrebbe fatto pagare le conseguenze di quel suo ritardo.
Austin si offrì di accompagnarla fino alla porta. I due avevano ancora le mani intrecciate ed il biondo non l’avrebbe mollata finchè non sarebbe arrivati alla soglia del portone.
Il biondo non voleva lasciarla per nessuna ragione al mondo.
‘’Allora,mi porterai a Parigi?’’ domandò sussurrando e camminando verso l’entrata.
Si accorse del volto del padre che li spiava dalla cucina,il padre era ancora sveglio come sospettava ed era pronto a fargliela pagare.
‘’Ti porterò ovunque tu vorrai’’ mormorò il ragazzo.
Austin non si era accorto del padre che li fissava dalla cucina,però ad un certo punto Ally sembrava intimorita da ciò che avrebbe potuto aspettare all’interno di quella casa. E anche lui aveva paura per lei.
Lei sorrise imbarazzata. Erano arrivati alla porta ed Austin si avvicinò alla ragazza per lasciargli un casto bacio sulle labbra. Si sfiorarono quando improvvisamente qualcuno spalancò la porta. La castana era certa di chi fosse la persona che aprì la porta così repentinamente e quando vide la sagoma capì subito che era suo padre.
‘’Ally,adesso saluta questo ragazzo ed entra in casa’’ bofonchiò nel modo più freddo possibile folgorando Austin con lo sguardo.
‘’Ciao Austin’’ sussurrò la ragazza a testa bassa.
Il ragazzo comprese il timore della ragazza,alla mente ritornò l’immagine del suo occhio violaceo ed aveva paura che stavolta potesse fargli qualcosa di peggiore. Non se lo sarebbe mai perdonato.
‘’Ally sei sicura che tu non voglia che faccia qualcosa?’’ domandò guardandola preoccupato.
‘’No,no vai a casa’’ mormorò la castana.
Forse la sua paura nei confronti del padre non era svanita del tutto,provava ancora un certo terrore,non sapeva l’uomo fino a che punto sarebbe stato in grado di arrivare..e se avesse fatto del male anche ad Austin? Lei non poteva permetterselo.
‘’Qualsiasi cosa,ti prego chiamami’’ la supplicò prendendogli la mano.
‘’Non preoccuparti’’ mormorò la ragazza donandogli un leggero sorriso.
Il padre sbuffò.
‘’Non ha bisogno della carità,puoi andare a casa adesso’’ brontolò.
Austin non diede importanza alle parole dell’uomo e guardò Ally per averne conferma. Lei semplicemente annuii tenendo gli occhi rivolti al pavimento.
‘’Qualsiasi cosa tu abbia bisogno,ti supplico chiamami!’’ mormorò continuando a stringergli la mano tra le sue dita.
Si avvicinò alla ragazza e delicatamente appoggiò le labbra sulla su gota terribilmente impallidita.
‘’Vai via’’ sbottò il padre ‘’l’hai accompagna,adesso puoi andare’’ continuò ad urlargli contro.
Austin decise di allontanarsi,continuando a voltarsi verso la ragazza,la quale manteneva lo sguardo basso.
Avrebbe voluto davvero fare qualcosa,ma come avrebbe potuto difenderla? Lui non aveva nessun potere,non poteva denunciarlo..perchè quell’uomo per la sua grande fama,avrebbe pagato un buon avvocato che ,in un battito di ciglia, lo avrebbe fatto uscire.
Continuò a voltarsi finchè non si accorse che il padre la tirò per un braccio con una certa violenza all’interno dell’abitazione.

Il volto dell’uomo era incredibilmente terrificante,Ally sapeva che aveva intenzione di fare qualcosa,quindi si sbrigò a dirigersi verso le scale per raggiungere ben presto la sua camera da letto.
‘’è per quel cretino che stai uscendo ogni giorno? È per quel cretino che stai lasciando volare via il tuo sogno di diventare segretaria?’’ urlò sbattendo un pugno sul muro,facendo fermare Ally e facendola sobbalzare per il terrore.  
L’uomo cominciò a massaggiarsi le nocche per l’urto appena subito e subito tese la mascella all’udire della voce della castana.
‘’Lui non è un cretino’’ disse con fermezza. ‘’E quello non è il mio sogno,io non diventerò segretaria..lo hai capito?’’ domandò urlando.
‘’Quello è il tuo sogno,io ringrazio il cielo per la presenza di Austin,perché almeno mi fa allontanare da questa merda di casa..e dal merda di padre che sei ’’ continuò con coraggio.
Si aveva fatto bene,aveva fatto bene a liberarsi.
Aveva difeso Austin e i suoi pensieri,per la prima volta non si era fatta mettere i piedi in testa.
Ne era fiera,davvero.
Ringraziò mentalmente Austin per averle dato la forza di farlo.
‘’Tu non sei mia figlia’’ mormorò.
‘’Vorrei che fosse così,fidati’’ disse la ragazza dirigendosi al piano superiore.
Queste parole non sembrarono procurargli un dolore eccessivo,in effetti l’uomo era più arrabbiato perché la ragazza non voleva fare da segretaria. Lui odiava essere disubbidito ed Ally non doveva permettergli di mancargli di rispetto perché era suo padre.
La rabbia lo fece sbottare e gli afferrò i capelli,iniziò a strattonarglieli fino a sfilarglieli uno ad uno.
Ally aveva iniziato a piangere e a supplicarlo di lasciarla.
Ma lui non voleva fermarsi.
Le fece sbattere la testa contro il muro che immediatamente si macchiò di sangue,il sangue di Ally.
Lei rimase stesa per terra,con il naso rotto,le mani tremanti e le gambe che non riuscivano a reggere il peso. Non era sorpresa,sapeva che il padre lo avrebbe fatto.
‘’Domani a mente fresca,ne riparleremo..adesso vatti a lavare e vai a letto’’ affermò l’uomo.
Aveva salito un paio di gradini e si era voltato verso la ragazza che era ancora stesa sul pavimento.
‘’Buona notte’’ esclamò evidentemente seccato.
Ally lentamente salì le scale e si ritirò in camera sua.
Aprì l’acqua della vasca da bagno,la riempì fino a metà e si fermò  ad osservare l’acqua della vasca mentre la mente ripercorreva tutto l’avvenuto.
Aveva ancora il trucco sciolto sulle guance,il sangue che gli gocciolava sulle labbra ed un possibile naso rotto,ma non le importava. Si affacciò sul corridoio e si rese conto che il padre stava ormai dormendo,in quanto il televisore non emanava alcun rumore.
Decise così che per la prima volta,non gli avrebbe dato ascolto,ma avrebbe fatto di testa sua.
Afferrò un pigiama e lo infilò in uno zaino,rimase il cellulare sul comodino in modo che se l’avesse cercata non avrebbe mai potuto trovarla e lentamente si diresse al piano di sotto.
Scese gli scalini uno ad uno,tentando di non far rumore.
Aprì la porta e con leggerezza se la richiuse alle spalle.
Con velocità attraversò il cortile ed iniziò a correre per le strade di Miami.
Si fermò alla cabina telefonica accanto al cinema,infilò un dollaro e aspettò che il telefono gli desse la possibilità di comporre il numero,chiamò l’unica persona di cui ricordava la cifra a memoria:Austin.

‘’P-pronto? Chi è?’’ domandò con un tono leggermente assonnato.
‘’A-austin..ho bisogno di te’’ mormorò la ragazza.
‘’Ally,dove sei? Dimmi dove sei..vengo a prenderti subito con il motorino’’ propose lui.
‘’Sono  accanto al cinema’’ disse Ally quasi piangendo.
Il tono della ragazza lo preoccupò,sapeva di dover rimanere lì e si pentì amaramente di averla abbandonata con quell’uomo.
In ogni caso lui se ne sarebbe preso cura..avrebbe fatto di tutto per farla stare bene e per renderla felice.
‘’Sto arrivando’’ affermò prendendo una giacca e le chiavi del motorino.

Lui non l’avrebbe mai lasciata sola.



Spazio Autrice (se così mi posso definire)
Perdonatemi per questo schifo,è improponibile..ma ragazzi la storia sta arrivando al termine ed anche se so bene come continuare non riesco più a scrivere come in precedenza.
L’estate ha notevolmente peggiorato la mia scrittura.
Spero che vi piaccia e vi ringrazio infinitamente per seguirmi.
Ieri mi sono ritrovata 10 recensioni in un giorno solo,grazie davvero. Vi amo.
Un bacio,a presto spero.
Ps: vi ripeto che vi amo con tutto il cuore. 

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Capitolo 24
*** ''Io ti amo'' ***



Erano le due di notte passate,Ally si era leggermente accomodata su una panchina;intorno tutto taceva  ,tutto tranne uno stormo di uccelli che cinguettava musicalmente e soltanto un gruppetto di cornacchie  cornacchie che era rimasto lì a gracchiare,quasi come se fossero gli spettatori di quella scena raggelante:una ragazza seduta su una panchina,con le guance inumidite dalle lacrime ed il naso pitturato di rosso,dal sangue che ancora non aveva interrotto il suo corso.
A Miami il clima era diventato rigido e un debole vento gelava tutto intorno a sé,come se percepisse la paura e la tensione della ragazza,come se volesse dargli un segno del fatto che lui capisse il suo profondo dolore.
Ally fissava il cielo intenta a riflettere;le sembrava di essere finalmente in pace,di essere finalmente in una piccola parte del mondo dedicata solo a lei e ai suoi pensieri.
Sapeva che quella pace sarebbe durata pochissimo.
Sapeva che il giorno dopo sarebbe dovuta tornare a casa,sapeva che il padre le avrebbe fatto pentire di essere sua figlia e di essere scappata quella sera.
I momenti in cui senti di stare crollando,di non avere nulla,di essere solo e non avere nemmeno una ragione per continuare a vivere.
Non aveva un padre e nemmeno una madre,non aveva nulla. Perché continuare ad occupare uno spazio nel mondo?
Erano passate le due e mezza,Austin stava correndo sull’asfalto,non c’era nemmeno una macchina lungo il tragitto,il suo unico pensiero era quello di arrivare da Ally
Voleva solo salvarla,salvarla da tutto,dal mondo,dalla tristezza,dal padre,dalla madre,dalla solitudine,dal possibile mostro che stesso lui era.  
Ma nemmeno lui sapeva se era in grado o no. Forse non era la persona più adatta a questo compito.
Improvvisamente ritornò il vuoto allo stomaco. Aveva scommesso su di lei,aveva scommesso su quella  ragazza che aveva un passato tormentato ed un presente ancor più confuso.
L’odio vero sé stesso era aumentato a dismisura. Ed inoltre non aveva nessuna intenzione di rovinare la sua prima vera relazione per una stupida scommessa,senza alcun valore..fatta in un momento in cui lui non era veramente contento di ciò che era e di come si mostrava agli altri.
Era un ragazzo dal cuore d’oro,era un ragazzo dolce e sensibile..che fino ad allora aveva represso queste emozioni per far vedere agli altri che anche lui poteva essere uno spaccone e un duro. Lui non era così.
Lui non era come Dallas che sentiva il continuo bisogno di distruggere tutti ed abbassare la loro autostima con prese in giro e continue cazzate varie. Lui fingeva di essere come Dallas,lui odiava le persone come Dallas. Ed in gran parte odiava anche se stesso.
Parcheggiò la sua moto in prossimità del cinema ed iniziò a perlustrare la zona,una volta arrivato.
Ally era seduta su una panchina poco distante da lì,aveva la testa fra le braccia e la schiena tremante,segno che stava piangendo.
Austin si avvicinò alla ragazza con cautela e con uno sguardo immensamente triste e dispiaciuto.
‘’Ally’’ sussurrò una volta avvicinato,accarezzandole la schiena.
Ally alzò il volto,fissando il ragazzo con quegli occhioni nocciola pieni di lacrime ed il viso bagnato dalle lacrime e dal sangue.
Sentì una specie di tremolio provenire dal suo stomaco,era contenta di vederlo,si sentiva sollevata di vedere un volto amico,di vedere il suo ‘’ragazzo’’,di poter stare con lui e di poter finalmente piangere sulle spalle di qualcuno.
Si gettò nelle braccia del ragazzo e continuò a piangere stringendogli la schiena con forza.
‘’Scusa A-austin’’ mormorò tra i singhiozzi.
Il ragazzo si stupì delle scuse della ragazza,non seppe spiegarsi il motivo per cui la ragazza si stesse scusando.
‘’Per cosa?’’ domandò curioso,mentre le accarezzava i capelli..con la voce quasi rotta dal pianto.
Quella situazione gli metteva un immensa tristezza,avrebbe voluto spaccare tutto,avrebbe voluto far arrestare il padre,avrebbe voluto sbattere la testa contro tutto,ma con Ally tra le braccia,tutta quella rabbia veniva sepolta da un ondata di amore e compassione.
‘’perché ti ho chiamato,non sapevo chi chiamare..non mi fido di nessuno’’borbottò la castana.
Un altro colpo allo stomaco. Austin non sentiva di essere la persona di cui poteva fidarsi,lui aveva giocato con i sentimenti della ragazza e con i suoi stessi sentimenti,lui aveva avviato una sfida,aveva reso tutto così complicato. Avrebbe potuto abbracciarla e non sentirsi così in colpa,avrebbe potuto pensarci meglio prima di fare quella scommessa,ma no. Lui prima non ragionava con la testa,ma con la pancia.
Andava dovunque il vento lo avesse portato.
‘’Io sono il tuo ragazzo’’specificò’’e per te faccio questo ed altro’’continuò il discorso distogliendosi dalla ragazza e fissandola negli occhi.
Anche lei lo guardò. Quegli occhi parlavano,parlavano ed esprimevano tante emozioni.
Il termine ‘ragazzo’ era difficile da digerire,ma non suonava male..quelle lettere avevano una certa armonia che le risuonavano nella testa,che la facevano stare bene e la consolavano da quella orribile serata.
‘’Adesso andiamo,o prenderai freddo’’sussurrò lasciandole un bacio a stampo e coprendola con il braccio per non farla ammalare.
‘’Ma dove andiamo?’’ domandò con la voce ancora ripiena di tristezza e di lacrime.
‘’A casa mia,è l’unico posto dove posso portarti’’ affermò sfilandosi il suo giubbino e consegnandolo alla ragazza che infreddolita continuava a tremare senza fermarsi.
‘’Grazie Austin’’mormorò salendo sulla moto,aiutata da Austin.
‘’Non c’è di che…io ti amo’’disse il biondo guardandola con intensità.
Lui lo sentiva davvero,lui la amava con tutto sé stesso. E non l’avrebbe lasciata per nessuna ragione al mondo.
‘’Anche io’’ disse lei,con un leggero sorriso. 



Salve a tutti popolo di EFP ahahah.. Allora come state? Io piuttosto..male,volevo scusarmi con voi nella maniera più sentita possibile. è più di un mese che non aggiorno,ma quando l'ispirazione va via non c'è nulla da fare. Inoltre voglio ringraziarvi per continuare ad avere pazienza,e vorrei scusarmi anche perchè è un pò di tempo che non riesco a recensire come vorrei. Mi dispiace. Vi mando un bacione,alla prossima. Spero che vi piaccia,anche se poco lo credo.

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Capitolo 25
*** Ci salveremo a vicenda. ***


I due erano avvinghiati sullo scooter del ragazzo,lui era preoccupato..ma le delicate mani di Ally lo circondavano e il mondo sembrava leggermente più tranquillo quando lei lo accarezzava,lo sfiorava,lo baciava,lo abbracciava. Sapeva rendere il mondo speciale. Lei era speciale,come nessun’altra. E finalmente era in grado di dare una forma a quelle emozioni che provava..la amava,la amava come non aveva mai amato nessuno. Era un amore incondizionato che partiva proprio dal nulla. La conosceva pochissimo,conosceva poco di lei…non sapeva quello che amava,che cibo preferiva,che film la facesse piangere,che cosa la consolava quando piangeva,che cosa avesse fatto alle medie,come fosse quando era piccola,ma sentiva di amarla fin nel profondo del cuore,sentiva che quello era un amore puro,un amore sincero per cui avrebbe commesso le cose più impensabili.
Ally lo circondava con le braccia quasi spaventata ed ogni tanto allentava la presa,ad ogni semaforo lui le prendeva delicatamente le mani e gli faceva cingere la vita ancora più forte. Ally sentiva che aver chiamato Austin non fosse stata la cosa giusta,sapeva che lo avrebbe messo in pericolo,ma sulserio non sapeva chi chiamare ed in quel momento le balzò in mente la testolina bionda di Austin che le ripeteva ‘’ti amo’’ fuori il vialetto di casa sua. Era l’unica persona che sentiva davvero presente nella sua vita,aveva abbattuto ogni scudo,era pronta ad amarlo completamente,anzi già lo stava facendo. Da quando lo aveva conosciuto ci era finita dentro con tutte le scarpe.
Il motorino correva sulla strada veloce,la notte era profonda ed intensa. La strada era vuota,ed il freddo si faceva sentire. Il biondo e la mora non dissero una parola finchè non arrivarono fuori casa del ragazzo.
‘’Ally non hai detto una parola da quando siamo partiti,ti senti bene?’’ chiese il ragazzo preoccupato,togliendogli una ciocca dalla guancia.
‘’No,per niente Austin..sento che mio padre potrebbe farti del male’’ mormorò lei,guardandosi intorno..preoccupata che lui fosse già lì attorno,a spiarla.
‘’Ally,non ti devi preoccupare per me...io adesso mi preoccupo per te’’ disse,passandole un fazzoletto per asciugarle il sangue essiccato sul volto.
La tirò per la vita e la avvinghiò in un abbraccio. Il più dolce che potesse esistere. I loro abbracci erano sempre speciali,perché mentre gli altri esprimevano tanto calore baciandosi,o dicendosi parole dolce…a loro bastava un abbraccio. I loro abbracci significavano tanto,significavano ‘’ti amo,ho paura di perderti,non riuscirei a vivere senza di te’’. Erano parole non dette,ma sentite più che mai.
‘’ti amo’’ ripetè Austin all’orecchio della ragazza che divenne rossa. Aspettava quella semplice frase da tutta la sera,aspettò quella sensazione che la colpiva direttamente al cuore. Era una sensazione talmente travolgente,che non poteva spiegarsi a parole nemmeno con un ‘’ti amo’’.
‘’Adesso entriamo,altrimenti muori per ipotermia’’ esclamò Austin.
Ally urlò scherzosamente ed Austin immediatamente si preoccupò.
‘’Che succede?’’ domandò il biondino.
‘’Austin,hai detto ipotermia…così mi fai venire un infarto,da quando sai queste parole scientifiche?’’ domandò ridendo.
Austin la guardò torvo. Anche se gli scappò una risatina che cerò di trattenere.
‘’Stronza,guarda che ti riporto alla panchina..te lo giuro’’ affermò ridendo.
Ally allora fece il segno della zip sulla bocca e rimase in silenzio seguendo Austin all’interno della casa.
La casa le parve abbastanza accogliente e mentre saliva le scale si fermò a guardare le foto di Austin da bambino. Lo invidiò un po’,lei non aveva una vera e propria infanzia. Non aveva foto con la madre o con il padre,era sempre sola nelle foto. Sentiva di non aver vissuto una vera e propria vita da ragazza normale,le sembrava di non essersi goduta il tempo come avrebbe voluto. La sua felicità o la sua tristezza dipendeva dalla presenza dei genitori,che non erano mai accanto a lei. Ed era cresciuta senza nessuno,si era cresciuta da sola.
‘’Eri cicciottello da piccolo’’ sussurrò per provocarlo,con un po’ di tristezza negli occhi.
‘’Sono ancora in tempo per portarti in dietro al freddo e al gelo,eh?’’  bisbigliò lui sarcastico.
In realtà aveva percepito che Ally fosse triste ,aveva intuito che la sua infanzia non fosse stata delle migliori. Ormai riusciva a capirla anche solo guardandola. Ma come era possibile? Era come se a volte capisse di più lei ,che sé stesso . E aveva l’impressione che per lei fosse lo stesso. Forse erano legati da una catena invisibile,erano destinati a stare insieme.
Salirono senza far rumore lungo le scale ed entro poco tempo si trovarono nella stanza del ragazzo.
Lui le preparò il letto.
‘’Se vuoi puoi dormire qui’’ disse,dando una pacca sulla branda appena fatta.
‘’E tu dove dormi?’’ chiese Ally guardandosi intorno,alla ricerca di un secondo letto.
‘’Dormirò per terra’’ affermò lui freddamente.
Ally rimase sbigottita,ma era decisa. Sapeva quello che voleva:voleva che dormissero insieme.
‘’No,dormi con me’’ dichiarò sicura.
‘’Ma ne sei certa?’’domandò alquanto sbigottito.
‘’Si,voglio che dormi con me’’ assicurò.
Lui,a quel punto,fece un semplice cenno con la testa e si chiuse in bagno per mettersi il pigiama. Dopodiché lanciò ad Ally una sua felpa da usare come pigiama. Entrambi si infilarono in letto,molto imbarazzati.
 Ally si stese rivolta verso la porta del bagno,così da non guardare Austin in faccia.
Austin la avvolse con le sue braccia,voleva farla sentire protetta ed amata.
Ally sentiva di amarlo,di amarlo davvero. Non aveva mai provato quelle emozioni. Sentiva di essere pronta per il passo successivo. E lui si sentiva pronto già da molto tempo,sentiva di essere lì con la ragazza giusta,e di fare la cosa giusta.
Si voltò verso di lui,e iniziò a baciarlo appassionatamente. Entrambi sapevano cosa sarebbe successo di lì a pochi minuti,sapevano che sarebbe stata una cosa che li spaventava a morte,che avrebbero amato oppure il giorno dopo odiato. Ma in quel momento entrambi sentivano di fare la cosa giusta,sentivano di completarsi e di non poter essere in un posto migliore…tra le braccia di qualcun altro.
‘’Ti prego,fa piano’’ sussurrò 


Ciao a tutti,ecco il grande(?)ritorno. HAHAHA ci credete che mi è tornata l'ispirazione dopo quattro mesi. Poi ispirazione per sto schifo? Capitolo del tutto merdoso,ma spero che la parte finale almeno vi faccia essere un pochino,ino,ino felici. Aw Auslly forever. é finita la serie,siete tristi? Io un sacco. Comunque ho deciso,che almeno questa storia debba avere un finale,perchè io ci avevo messo davvero il cuore. Un bacio a tutti. Spero che qualcuno recensirà

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Capitolo 26
*** Tu sei salvezza ***


La mattina seguente i due erano stesi sul letto avvinghiati,si tenevano stretti in un abbraccio e stavano parlottando tra loro frasi dolci. Nessuno dei due sapeva quanto fosse bello essere fidanzati,lo stavano scoprendo passando il tempo insieme. Lo stavano scoprendo vivendosi e di questo erano entrambi entusiasti. Si amano tanto.
Nessuno dei due aveva realmente voglia di alzarsi,preferivano stare abbracciati sul letto e continuare a parlare come se si conoscessero da tempo. Entrambi sapevano che sarebbero comunque dovuti andare a scuola,e sarebbero stati insieme anche lì. Non volevano separarsi,erano come due calamite dove uno dei due si trovata,anche l’altro entro poco tempo si sarebbe visto.
La mora allungò un braccio sul comodino,facendo leggermente brontolare il biondo che non voleva assolutamente muoversi da quella posizione super comoda. Aveva allungato il braccio per vedere l’orologio. Il sole non era ancora sorto,e la lancetta delle ore ticchettava sulle 4.00. Non sembrava avessero sonno,sembrava volessero continuare a parlare senza sosta,finchè le loro gole non si sarebbero prosciugate e finchè non avrebbero iniziato a parlare solo con gli occhi.
Si,perché loro parlavano con gli occhi,solo con uno sguardo erano in grado di capirsi. E questo è un pregio di poche coppie,che spesso sono insieme da anni. Loro,invece,entro poco tempo riuscivano a comunicare anche con i gesti del corpo. Lui sapeva che lei quando era nervosa si mordicchiava le labbra,e che quando era nervosa si arricciava i capelli…che quando aveva le guance rosse era un segno che fosse arrabbiata o che si fosse intimidita. Sapeva che quando si guardava le scarpe era perché non sapeva rispondere,e sapeva che quando sorrideva,sorrideva solo se c’era lui.
Lei sapeva che il ragazzo era facilmente irritabile e che quando stringeva i pugni si stava innervosendo,e che l’unica che riusciva a calmarlo era lei probabilmente,sapeva che quando si guardava intorno attentamente alzandosi sulle punte era perché la stava cercando tra tutti gli altri,sapeva che quando si toccava i capelli era perché stava per chiedere qualcosa di strano.
Sapevano tutto l’uno dell’altro,non sapevano come spiegarlo. Era amore,amore e basta.
I due assaporavano i loro odori che rimanevano impresse tra le narici.
Ally sapeva di fragola,un odore che ad Austin ricordava tanto la sua mamma. Quando era piccolo le si stringeva al seno e vi rimaneva finchè non si addormentava.
Austin aveva un sapore acre,che la faceva sentire a casa,a casa per davvero.
‘’Grazie’’ mormorò Ally.
‘’Per cosa?’’ domandò Austin baciandole la fronte.
‘’Per tutto questo’’ spiegò la mora.
Lui fece una faccia stranita,non capiva dove volesse arrivare.
‘’Sono io che dovrei ringraziarti,non credevo potesse essere così’’affermò lui.
‘’Così..cosa?’’ chiese stranita.
‘’Non lo so,stare con una ragazza…sentirsi parte di qualcuno,io mi sento parte di te’’esclamò con un piccolo sorriso.
‘’E come è?’’ disse lei ridendo.
‘’Bello’’ ‘’Tanto bello’’ proseguì.
‘’Anche più di tutte le altre con cui sei stato?’’ domandò tornando seria e guardandosi le unghie per evitare il suo sguardo.
Lui esitò un attimo. ‘’Non c’è paragone,credo che questa sia la mia prima volta a tutti gli effetti’’ borbottò ridacchiando quasi imbarazzato.
‘’E invece tu sei solo il numero 138,devo aggiungerti alla lista!’’ scherzò lei.
Austin la guardò stupefatto con l’aria di sfida.  Si capiva che avrebbero di lì a poco iniziato a punzecchiarsi come sempre.
‘’Ah si? Sono solo il numero di una lista?’’ domandò scoppiando a ridere.
‘’Ehm..si’’ rispose senza scrupolo.
‘’Che stronza!’’ esclamò iniziando a solleticarle la pancia.
Lei lanciava urli misti a risate. Avevano una gran complicità che si capiva da come si guardavano,che si percepiva da come si sfioravano e da come si desideravano quando uno dei due era assenti.
‘’Basta Austin’’ urlò ridendo’’Ti prego’’ continuò.
‘’Solo se dici ciò che voglio sentire…e sai cosa voglio sentire’’ rispose ricattandola.
‘’Ok,ok ti amo..ma piantala dai’’ affermò continuando ad urlare.
‘’Adesso dammi un bacino’’ le chiese continuando a premerle le dita nei fianchi.
Lei si avvicinò alle sue labbra e gli lasciò un leggero bacio a fior di pelle.
A quel punto Austin lasciò la presa e si ristese nel letto facendo accomodare Ally sul suo braccio.
‘’Hai paura di ciò che tuo padre potrebbe farti quando ti vedrà?’’ domandò Austin appena gli sorse questa domanda in mente.
‘’Paura no,non credo di averne mai avuta..forse ho più paura dell’effetto che le sue parole possano avere su di me;le sue sono parole velenose e anche se non vorrei,il più delle volte mi rovinano;quando ci siamo conosciuti ero depressa per lui,per mia madre che non c’è mai stata e…’’ disse facendo un sospiro,aveva deciso di confidarsi con lui ‘’mi tagliavo,è brutto lo so;ma dovevo trovare un modo per sfogarmi,un modo per sentirmi libera,in pace con me stessa;lui faceva finta di niente,ma io so che lui lo sapeva. Quell’uomo mi ha distrutto!’’
Il biondo rimase sbalordito dalle parole dette,e nella mente risuonavano le parole ‘’mi tagliavo’’
‘’Ally,mi dispiace davvero tanto…ma come ne sei uscita?’’
‘’Non lo so,precisamente…quando abbiamo iniziato a vederci,fuori dalla scuola tutto ha iniziato ad avere senso,ad avere colore,sarai stato tu..la mia salvezza’’
‘’Uh e pensa che ora devo sopportarti’’ disse per cambiare discorso.
Ally lo colpì col gomito nel fianco.
‘’Casomai sono io che devo sopportare te’’ affermò la mora .


‘’ero in un pozzo senza fondo e tu mi hai salvato’’
‘’Adesso,siamo insieme, e superiamo tutto insieme,te lo giuro’’ mormorò baciandola.

ma una domanda gli risuonava in testa ‘’cosa cazzo aveva combinato?’’
Quando avrebbe scoperto della scommessa,avrebbe rovinato tutto. 


ciao a tutti, nuovo capitolo,scusate per l'attesa...stiamo per arrivare al finale. 
Un bacione. 

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Capitolo 27
*** Un pò di difficoltà. ***


Austin pensava al disastro a cui aveva dato origine,avrebbe decisamente rovinato tutto quando la verità sarebbe venuta a galla.
Ally non lo avrebbe guardato più con gli stessi occhi,ma il suo sguardo sarebbe stato riempito d’odio e di delusione. Lui non avrebbe mai voluto vedere quello sguardo,lo aveva visto tante volte da parte di tante persone. Ma mai dalla donna che amava e che desiderava amare per tutta la vita.
Austin fissava un punto indefinito del soffitto e rifletteva su come la sua vita fosse cambiata in poco tempo e su come quella ragazza,così insicura e dolce lo aveva trasformato in così poco tempo.
Avrebbe dovuto parlare? O nascondere tutto finchè era possibile?
‘’Amore,alzati dobbiamo andare a scuola’’ si riprese ascoltando il dolce suono proveniente dalle labbra di Ally.
‘’Ally io ti amo,lo sai?’’ domandò abbandonando il letto e intrecciando le braccia sulla vita di Ally che si guardava allo specchio.
‘’ti prego non dimenticarlo’’ continuò baciandole il collo.
Lei fece un espressione un po’ stranita che Austin vide attraverso lo specchio. La ragazza non riusciva a capire perché lo dicesse con quella punta di malinconia e di sofferenza,come entro poco tempo la avrebbe abbandonata.
‘’Come potrei dimenticarlo? Me lo ripeti in continuazione’’ scherzò la mora.
‘’Comunque anche io ti amo’’ proseguì tornando seria e voltandosi a guardarlo negli occhi mentre lui la tratteneva per i fianchi. Era quello sguardo a farlo impazzire del tutto,uno sguardo così innocente,uno sguardo sincero ed unico in quel mondo pieno di sconosciuti. L’unico sguardo che avrebbe voluto vedere appena sveglio e prima di andare a dormire. Lo sguardo che avrebbe voluto rivedere in quello della sua futura figlia.
‘’Adesso però vestiti,altrimenti facciamo tardi’’ brontolò la ragazza cercando di allontanarsi dal biondo.
‘’Solo se mi dai un bacino’’ la trattenne ridendo.
Aveva deciso che doveva assaporare ogni minimo secondo con la ragazza perché sarebbe potuto essere l’ultimo. Le cose a breve sarebbero potute cambiare irrimediabilmente.
Lei lo baciò,ormai ci aveva preso gusto..quelle labbra erano come una sorta di calamita,la attiravano in maniera magnetica e non si sarebbe mai voluta staccare. Lo amava troppo.
I due ragazzi si erano vestiti velocemente e si erano diretti in soggiorno mano nella mano,tutti si resero conto che il biondo non fosse solo e quando comparvero sulla soglia della cucina,il padre li accolse con un semplice ‘’buongiorno’’ ed un sorriso. Imbarazzati si fermarono a fare colazione.
‘’Dunque stanotte ti sei fermata a dormire qui,come mai?’’ domandò il padre mentre sorseggiava  del caffè nero e leggeva il giornale cronachistico.
‘’Ehm ho un po’ di problemi a casa’’ sussurrò ricordando ciò che era accaduto la notte precedente.
‘’Mi auguro che non sia nulla di grave…in ogni caso,Allyson,se avessi bisogno di una casa o qualsiasi altra cosa,considera questa come una famiglia’’ le spiegò con sguardo attento,come se avesse capito tutto.
‘’E se succedesse qualcosa,tu puoi chiamarmi,noi ti aiuteremo’’ continuò.
Austin era fiero del padre,era contento di poter contare su di lui.
‘’Grazie’’ mormorò Ally emozionata.
Austin e Ally uscirono di casa abbracciati e si diressero a scuola parlando e scherzando tra di loro,solo come due fidanzati sanno fare.
Arrivati nel cortile centrale davanti alla scuola continuarono a chiacchierare quando improvvisamente un ragazzo col cappotto nero si avvicinò a loro lasciando dei soldi in mano al biondo.
‘’Ok hai vinto,sei un mito’’ gridò Dallas.
Austin capì subito a cosa si riferisse,ed in quel momento sentì la terra sprofondargli sotto i piedi.
Ally aveva uno sguardo stupito che balzava dai soldi che Austin aveva tra le mani,al biondo,a Dallas e ad ogni sguardo diventava sempre più confusa.
‘’Che cosa hai vinto?’’ chiese la mora al fidanzato.
‘’Niente’’ rispose con la voce tremante e cercando di ridare i soldi a Dallas che continuava ad evitarli.
‘’Ma come niente?’’chiese con un sorriso beffardo ‘’Abbiamo fatto una scommessa’’ continuò rivolgendosi ad Ally’’non sai quanto mi ha chiesto per venire a letto con te…ho pagato un patrimonio per la vostra scopata’’ proseguì ridendo calorosamente.
‘’Austin è vero?’’ domandò rivolgendo lo sguardo al biondo,quasi scoppiando a piangere e spostando il braccio del ragazzo dalla sua spalla.
Lui rimase in silenzio ed annuì.
‘’Sei una merda’’ urlò tra le lacrime. La castana corse via ed il biondo la inseguì chiamandola e buttando i soldi per aria.
‘’Ally aspetta,fammi spiegare ti prego’’ gridò mentre la rincorreva per la via che poco prima avevano percorso abbracciati.
Si bloccò di colpo,si voltò e scrutò il ragazzo con gli occhi pieni di odio e di sofferenza,come Austin aveva previsto.
‘’Vai spiega,Cazzo sto aspettando!’’ urlò gesticolando.
‘’Ally io ho fatto quella scommessa prima di conoscerti,prima di innamorarmi di te’’ esclamò.
Lei assunse un espressione di rabbia e schifo.
‘’Ed io dovrei crederti? L’unica cosa di cui ti sei innamorato è quello che ho tra le gambe! Sei un fottuto stronzo! Ti sei fatto pagare per venire a letto con me? Sei un pezzo di merda. E ti sei divertito a prendermi per culo?’’ sputò con ferocia.
Il ragazzo non l’aveva mai sentita parlare così e non poteva credere di essere stato proprio lui a ridurla in quello stato.
‘’Non ti ho preso per il culo,io ti amo’’ ripetè convinto.
‘’Smetti di ripeterlo,non sai nemmeno cosa significa amare’’ disse.
‘’Adesso hai avuto la tua scopata,sparisci dalla mia vita’’ proseguì gridando e riprendendo a camminare più veloce di prima.
Austin non cercò di fermarla stavolta,ormai la conosceva e sapeva che avrebbe solo peggiorato la situazione. Lui non sapeva cosa fare,la amava davvero e per colpa di Dallas forse l’avrebbe persa per sempre. Non poteva permetterlo.
Tornò di corsa a scuola intento a farla pagare al castano.
Avrebbe subito le conseguenze di quel che aveva fatto,anche Austin aveva sbagliato,ma si era pentito invece Dallas faceva tutto con cattiveria ed il biondo lo sapeva perché lo conosceva più delle sue tasche.
Arrivò all’armadietto del ragazzo mentre lui stava chiacchierando allegramente con una cheerleader.
Chiuse con forza l’armadietto,facendolo sobbalzare.
‘’Kate vai via,devo parlare con Dallas’’ intimò la giovane con un gesto,facendola allontanare mentre si poneva tra di loro.
‘’Cosa c’è fratello?’’ domandò sogghignando.
Ad Austin quel termine lo infastidiva,loro non erano più fratello e forse non lo erano mai stati,erano troppo diversi e queste differenze tra loro al biondo ormai stavano strette,non sarebbe tornato quello di prima,non avrebbe ripreso ad essere quello di una volta,perché lui non era così. Lui avrebbe riconquistato Ally.
‘’Fratello un cazzo’’ disse inferocito facendo voltare tutti a guardarli.
Era uno spettacolo strano perché tutti li vedevano come gemelli e vederli litigare era qualcosa di assurdo.
‘’Che c’è Moon? La tua mogliettina ti ha lasciato?’’ esclamò fingendosi triste.
‘’Sento di averti liberato da un peso,e poi scommetto che era anche un fiasco tra le coperte’’ borbottò ridendo.
‘’Tu non la conosci,se la conoscessi sapresti che è molto meglio di te,bastardo’’ la difese.
Dallas lo spinse con forza.
‘’Come mi hai chiamato? Riprovaci e ti mando in infermeria’’ urlò spingendolo nuovamente mantenendolo per il colletto della maglia.
‘’Vaffanculo’’ urlò Austin liberandosi e sferrando un pugno che arrivò diritto sul naso di Dallas.
Dallas lo colpì sull’occhio facendolo gonfiare. I due continuarono ad azzuffarsi finchè non arrivarono a dividerli. Il preside li mandò in infermeria e li sospese per tempo indeterminato. Austin era praticamente in stato di shock e continuava a ripetere un'unica frase.
‘’Ally,ti prego perdonami’’ 


Dopo tanto tempo,eccomi..sono tornata,penso che adesso la continuerò..in questi giorni mi dedicherò solo a questa storia perchè voglio terminarla,voglio dare un lieto fine oppure un non lieto fine ad Austin e Ally. Voglio ringraziare tutti voi che avete continuato a leggere per tutto questo tempo. Vi mando un grande bacione. Spero che vi possa piacere,vi voglio bene.

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Capitolo 28
*** Passati e presenti dolorosi ***


In quel lasso di tempo,Ally si era allontanata con velocità dalla scuola,a passo svelto e con le lacrime che ormai le rigavano le guance;la testa strapiena di ricordi,di odio,di profonda delusione.
Le girava con forza. Aveva pianto troppo. Aveva pianto per una persona che non meritava lacrime.
Pregava che Austin non la raggiungesse,non voleva essere vista in quella condizione,non voleva dargli la soddisfazione di essere riuscito a sconfiggerla;di averla resa debole come aveva fatto il resto del mondo in tutti quegli anni. Aveva aperto il suo come e come era previsto ne era rimasta delusa.
Si era fidata troppo in fretta di una persona che fondamentalmente conosceva da poco. Come aveva fatto ad essere così ingenua? Come aveva fatto ad aprirsi con una persona che probabilmente rideva dei suoi problemi? Come aveva potuto fidarsi di una persona che dall’inizio dell’anno non aveva fatto altro che tormentarla? Avrebbe dovuto prevederlo. Avrebbe dovuto capire che tutta quella perfezione in realtà era solo una sceneggiata,era solo pura finzione.
Austin non sarebbe mai stato suo. Austin mentiva quando le diceva che la amava.
Lui era falso.
Ripensò a quel giorno in cui la invitò al Bowling e pensò a tutte le domande che avrebbe dovuto porsi.
Perché l’aveva invitata così di punto in bianco? Doveva esserci per forza una ragione nascosta...aveva capito quello scopo con due mesi di ritardo;anzi qualcuno le aveva svelato tutto,altrimenti lei sarebbe rimasta ancora nel mondo dei sogni.
E poi ricordò quando era uscita con Dallas una sera ed Austin pareva così preoccupato,probabilmente perché avrebbe perso molti soldi se lei fosse ceduta al castano.
Tutto le apparì così chiaro,così lucente per una volta.
Aveva finalmente scoperto il vero Austin: quello mascalzone,falso,stronzo,doppiogiochista;quella che era stato nascosto per tutto quel tempo,quello che aveva finto con lei e che si fingeva innamorato,quello a cui Ally aveva donato la sua verginità.
‘’Stupida!’’ si ripetè ,sbattendosi la mano con forza contro la testa ripensando a tutto ciò che aveva fatto per lui.
Aveva sentito i suoi problemi,forse per la maggior parte anche finti.
era andato al matrimonio della madre con lui,lì era scattato il primo bacio; che a lei pareva fantastico. Ma in realtà era  solo una finzione. Pensava di aver trovato qualcuno da amare e che la amasse.
Si era perdutamente innamorata. Ma di chi era innamorata? Di Austin o solo dell’immagine perfetta che lui aveva creato? Forse quella persona nemmeno esisteva realmente,forse Austin gli aveva dato origine per prendersi gioco della ragazza.
Ricordò tutti i loro momenti,li ripercorse quasi come se tutto stesse avvenendo davanti ai suoi occhi.
Rammentò quando il biondo si beccò un pugno sul naso a causa sua. Sarebbe davvero arrivato a tanto per farsela? Si sarebbe fatto prendere a cazzotti per una ragazza da una botta e via?
Chiuse gli occhi e ripensò a due giorni prima quando stava bene,era felice e credeva di aver trovato il suo spiraglio di luce in quel mondo fatto di tenebre. Si sbagliava.
Le ritornò alla mente il ricordo della notte appena trascorsa.
Avevano fatto l’amore,e tutto sembrava perfetto.
Lei percepiva il profondo sentimento che si respirava in quella camera. Si sbagliava,di grosso.
Le lacrime continuarono a sgorgargli sul volto.
Sentiva ancora il corpo del ragazzo su di lei e sentiva ancora il respiro sulla pelle. Come faceva ad amarlo ancora?

Ally era del tutto scombussolata e non sapendo proprio dove andare decise di tornare a casa,ma non quella di Austin che aveva considerato come anche casa sua,ma quella del mostro. Ed era davvero molto spaventata.
Era poco lontana da casa sua e,mentre attraversava il vialetto di fronte l’alloggio immaginò che li ci fosse Austin a proteggerla con le sue grandi braccia,ma lui non era lì e forse non ci sarebbe stato mai più..anzi sicuramente era così. Si asciugò una goccia sulla faccia,segno che stesse per piovere. Quel tempo rispecchiava molto la sua infinita tristezza. 
Percorse la stradetta che la portava all’entrata.
Aprì la porta tentennando e sentì solo farfugli di preoccupazione. Almeno si era preoccupato,questo le tirò su il morale.
Dei passi decisi si mossero verso l’entrata,Lester si era accorto che era arrivato qualcuno ed posizionatosi di fronte alla castana il suo sguardo si fece più cupo ed acido. Uno sguardo che la oltrepassò.
‘’Ally dove cazzo sei stata?’’ urlò guardando l’orologio spazientito e scuotendola con forza.
Era in ritardo per il lavoro,la sua preoccupazione era dovuta all’azienda..non alla figlia.
‘’E per di più perché non sei a scuola?’’ continuò non lasciandola rispondere,ma continuando a scuoterla usufruendo dei suoi capelli.
‘’Sono stata tutta la notte fuori e tu ti preoccupi di queste cose futili,non te ne frega proprio un cazzo di me eh?’’ chiese con l’amaro in bocca. Le lanciò uno schiaffo e le tirò un calcio nelle costole appena la vide stesa sul pavimento.
‘’Sei un padre senza palle,sei una persona di merda e lo sai bene..perchè l’unico modo in cui riesci a rispondermi è la violenza’’ esclamò ‘’Forza continua se ti fa star bene,continua fino ad uccidermi..quando mi avrai ucciso però ricordati che io ti odio e che ad ogni tuo calcio io divento sempre più forte’’ sputò fuori queste parole con forza seguite da un ‘’vorrei che non fossi mio padre’’.
Era forte e orgogliosa di sé. Austin alla fine era riuscito a non fargli avere timore di quell’uomo che sarebbe dovuto essere suo padre per il resto della vita.
Si stese sul suo letto con le guance arrossate ed un grosso livido sulla schiena. Afferrò una foto di Austin che aveva da un po’ di tempo sul comodino.
‘’perché mi manchi così tanto?’’ borbottò. 

Ecco qui il nuovo capitolo,vorrei scrivere qualcosa di bello..ma questa è la parte che odio di più ahhahahah 
Comunque spero che vi piaccia,vi mando un bacione a presto. 
So che fa schifo,maaa ci ho provato. 
Ho caldoooo,help me. 

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Capitolo 29
*** Meritate espulsioni. ***


‘’Austin ma cosa hai combinato?’’sussurrarono Jessica e Mike contemporaneamente.
Austin fissava il soffitto in silenzio pensando a quello che in un giorno era riuscito a perdere: la donna che amava e il suo migliore amico.
Ma quello non era un migliore amico,perché non aveva mai voluto il bene di Austin. Quale persona avrebbe fatto una cosa del genere vedendo il migliore amico felice,per una volta nella vita?
Aveva rovinato la prima vera storia d’amore del biondo solo perché sperava che lui tornasse a cazzeggiare. Per fortuna Austin,grazie ad Ally,era cambiato. Sentiva il cambiamento dentro le ossa. Era cambiato per lei,per il suo amore e per il futuro che vedeva insieme alla castana.
‘’Niente,abbiamo solo litigato’’mormorò continuando a ad osservare le piastrelle del soffitto.
Si notava la sua tristezza ed era perso. Si,senza Ally era perso.
‘’Una litigata che ti ha fatto guadagnare un occhio nero’’affermò il padre.
Jessica preoccupata si avvicinò al ragazzo.
‘’Ti senti bene?’’ domandò sottovoce.
Era così premurosa ed Austin si sorprese di come prima fosse indifferente ed aspro vero di lei seppure lei avesse sempre dimostrato affetto nei suoi confronti. Si era ricreduto. Lei era una brava persona,ed amava suo padre. Lo notava dai suoi occhi brillanti quando lo guardava. Erano gli stessi occhi che possedeva Ally quando guardava lui e viceversa.
E ripensò allo sguardo ricevuto quella mattina. Non luccicavano più,anzi al contrario,erano spenti e ricolmi di lacrime. Come aveva potuto permetterlo?
Quell’immagine lo distrusse totalmente.
‘’No,malissimo’’ rispose con la voce tremante.
‘’Ti fa molto male?’’chiese Jessica accarezzandogli l’occhio gentilmente.
‘’Non riguarda l’occhio,io ed Ally ci siamo lasciati’’ mormorò scoppiando a piangere.
Jessica e Mike si scambiarono uno sguardo leggermente preoccupato.
La donna cercò un fazzoletto nella borsa e glielo porse passando la mano nella folta chioma bionda.
‘’Ma perché?’’ domandò il padre avvicinandosi al lettino.
‘’perché ho fatto una cazzata’’esclamò asciugandosi le gote.
Gli occhi rossi di rabbia di Ally ripercorsero la sua mente. Aveva sbagliato tutto. Aveva rovinato tutto e forse era troppo tardi per rimediare. Ormai le lacrime attraversavano le guance senza alcun problema.Lui non aveva mai pianto per nessuno. Doveva mantenere la sua aria da duro,da spaccone che gli aveva insegnato Dallas.
Ricordò quando da piccoli il castano ripeteva che il mondo aveva bisogno di eroi,si vestivano da Batman e Spiderman fingendo di salvare il mondo dalla cattiveria e dal dolore.
E in pochi anni loro erano diventati ciò.
Come avevano potuto perdersi in quel modo?
‘’Ma cosa hai fatto?’’domandò Jessica continuando a sfiorargli la fronte delicatamente.
‘’Prima di conoscere Ally,avevo fatto una scommessa su di lei con Dallas per portarmela a letto’’ singhiozzò abbracciando la donna seduta accanto a lui.
Lei si stupì. Austin non aveva mai accettato nessuna forza di affetto da parte sua;ed ora eccolo lì a consolarlo come se fosse davvero suo figlio ed un po’ per lei lo era,ci teneva davvero tanto a quella famiglia particolare.
‘’Si aggiusterà tutto,ok?’’lo rassicurò alzandogli il volto per guardarlo negli occhi.
‘’No lei,mi odia ed ha ragione…mi odierei anche io’’esclamò guardando il padre sulla soglia del suo letto.
‘’Lei non ti odia,è solo delusa’’mormorò la donna ancora accanto al biondino.
‘’Ma perché l’hai fatto?’’ domandò il padre curioso,ma anche deluso dal comportamento del figlio.
‘’Non lo so,era un gioco alla fine…ma poi conoscendola ho capito che la amo più di me stesso,è come se mi completasse’’affermò con sicurezza a testa bassa.
Il padre sapeva di aver cresciuto un bravo ragazzo,forse un po’ ribelle,un po’ stralunato..ma sapeva che aveva dei valori e dei principi.
‘’Ma adesso dov’è Ally?’’ lo distolse dai suoi pensieri Jessica guardandosi attorno per cercarla.
‘’Abbiamo litigato stamattina quando l’ha scoperto ed è scappata…so dov’è andata:a casa sua’’affermò convinto spiazzando i due genitori.
‘’Ma come ha scoperto questa scommessa?’’ chiese l’uomo curioso.
‘’Dallas ha spifferato tutto’’ esclamò nervoso.
Il padre rimase impassibile. Non gli era mai piaciuto più di tanto quel ragazzo. Era un portatore di guai.
‘’Signor Moon,il preside vorrebbe parlargli’’comunicò l’infermiera.
Austin immediatamente si rese conto del guaio che aveva combinato. Adesso anche la sua famiglia era stata interpellata.
La volta precedente non avevano chiamato i suoi genitori solo perché era stato un caso isolato e c’era Ally a stargli accanto;invece quel giorno era rimasto solo ed in quel momento sentì la mancanza della castana fin dentro l’anima.
Il signor Moon incitò il biondo e la fidanzata a seguirli nello studio del preside,Austin non era spaventato. Lui sapeva di aver ragione e non avrebbe mai ritrattato la sua versione.
Fuori dall’ufficio stavano per uscire i genitori di Dallas accompagnati dal figlio. I loro sguardo erano indignati ed Austin e Dallas si sfidarono con lo sguardo come se quella storia non fosse ancora conclusa del tutto.


‘’Signor Moon,a me dispiace,ma questa è la seconda volta in un mese che suo figlio si trova implicato in una rissa…quindi dovrò sospenderlo e questo gliel’avevo già conferito quando era in stato di dormiveglia’’ spiegò l’uomo.
‘’Preside’’richiamò il padre’’queste sono semplici ripicche tra giovani,non potrebbe chiudere un occhio?’’propose.
‘’Mi dispiace,non posso…sarebbe ingiusto nei confronti di Dallas e ritengo che Austin possa essere un pericolo nell’istituto’’esclamò invitandoli ad uscire dal suo ufficio.
IL padre sembrò capire ed anzi ringrazio anche l’uomo per la sua disponibilità.
Ad Austin non importava niente,rivoleva solo Ally nella sua vita.
E avrebbe fatto di tutto per riconquistarla.



Ciao a tutti,è tanto che non pubblico qualcosa. Ma ormai sto più tempo su Wattpad che qui.
Se volete leggere qualche mia storia anche lì,mi chiamo MyLittleRossy
E su twitter sono @cuddleshor.
In ogni caso spero che qualcuno continui a leggere le mie storie,il prossimo capitolo sarà fantastico.
Almeno secondo il mio parere.
un bacio a tutti vi voglio bene 

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