Cara Batuffola

di Marss
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 10 Dicembre 2007 ***
Capitolo 2: *** 12 dicembre 2007 ***
Capitolo 3: *** 11 Gennaio 2008 ***
Capitolo 4: *** 29 maggio 2008 ***
Capitolo 5: *** 8 Luglio 2008 ***
Capitolo 6: *** 20 luglio 2008 ***
Capitolo 7: *** 12 Agosto 2008 ***



Capitolo 1
*** 10 Dicembre 2007 ***


Quale ragazza non ha mai avuto un diario segreto? Un insieme di fogli bianchi da riempire, pagine e pagine che aspettavano solo di essere scritte. Un diario segreto a cui poter raccontare tutto, anche quello che non hai il coraggio di ammettere nemmeno a te stessa. Il diario segreto diventa, per una ragazza, il miglior confidente, il migliore amico, l'unico in grado di ascoltarla senza pregiudizi. Ho sempre amato i diari, fin da piccola mi piaceva scrivere quello che mi era successo, piccoli pensieri o semplicemente l'emozione che provavo in quel momento. Nel mio diario c'è descritta la mia vita, dai momenti più belli a quelli più tristi. Quindi, questo è il mio diario. Spero vi emozioni come ha emozionato me scriverlo.”















 

10 Dicembre 2007

Caro Diario,
                 C
iao! Mi presento, sono Martina, ho 12 anni e vivo in un piccolo paesino in provincia di Milano. Frequento la seconda media nella scuola del mio paese, ho un piccolo gruppo di amici e mi piace molto uscire con loro, il pomeriggio. Questa è la tua prima pagina e mi piaceva l'idea di presentarmi brevemente, giusto per farti capire chi sono. Ci conosceremo meglio con il tempo, comunque. La parola “diario” non mi piace molto, mi sembra troppo fredda. Vorrei darti un nome, se me lo concedi. Beh, visto che non puoi parlare, credo di poter decidere da sola, no?
Dunque, sei rosa, quindi sei sicuramente un diario femmina. E visto che sei anche morbida potrei chiamarti... Batuffola! Che ne dici, ti piace? A me molto... Quindi è deciso, da adesso in poi comincerò sempre con un bel “Ciao Batuffola!” Ti avverto, però: amo scrivere, davvero, ma molte volte mi riesce difficile. Diciamo che più che altro è mancanza di voglia o anche di tempo, spesso l'unico momento che ho a disposizione è la sera prima di andare a dormire.
Che altro dire, i miei amici mi chiamano Tina, quindi pensavo che potrei cominciare a firmarmi così, invece del solito e noioso “Marti”. Bene, le presentazioni sono fatte. Sono sicura che diventeremo grandi amiche Batuffola, me lo sento.
Comincio subito a raccontarti la mia giornata quindi! Sono appena tornata da scuola e sono stanca morta! Non fraintendermi, la scuola mi piace, ma certe volte preferirei rimanere sotto le coperte e continuare a dormire! Nella mia classe siamo in 18, 14 maschi e solo 4 femmine. Lo so, può sembrare una situazione complicata e per molti versi lo è. Quattro ragazzine circondate da un branco di maschi impazziti... ne vediamo sempre di tutti i colori! I miei compagni non sono proprio dei tipi tranquilli, si cacciano spesso nei guai e più di una volta qualcuno ha rischiato la sospensione! Ma che ci vuoi fare, sono i miei amici, li conosco dall'asilo nido e sono cresciuta con la metà di loro. Anche se, devo ammetterlo, certe volte mi fanno proprio arrabbiare. Quando cominciano a fare le loro battutine o quando ci prendono in giro proprio non li sopporto! Nonostante tutto, comunque, gli voglio bene e ci fanno ridere sempre. I pomeriggi con loro sono una continua sorpresa, ne inventano sempre una nuova e noi ragazze non possiamo far altro che assecondare le loro pazzie, ridendo e prendendola con filosofia. Le mie migliori amiche sono Alice, Chiara e Ilaria. Quattro ragazze completamente diverse, ma siamo comunque un gruppo abbastanza unito.
Alice la conosco da un po', era in classe con me alle elementari. Non molto alta, con lunghi capelli castani e un bellissimo sorriso incantatore. Tra tutte è certamente quella che si è sviluppata prima. Ha solo 12 anni, ma il suo seno è gia decisamente abbondante. La cosa mi mette parecchio a disagio visto che io sono ancora praticamente piatta! Alice ha un carattere piuttosto estroverso ed espansivo, ride sempre, di qualsiasi cosa. Ha già avuto un ragazzo e la metà dei miei compagni sbava per lei. E' una buona amica, su questo non c'è dubbio!
Chiara è l'esatto opposto: timida e riservata, fa molta fatica ad aprirsi con gli altri, non parla mai dei suoi problemi o delle sue paure, preferisce di gran lunga ascoltare e dare ottimi consigli. Anche lei ha dei lunghi capelli castani e da quest'anno porta l'apparecchio per i denti.
Io e Ilaria abbiamo caratteri molto simili, quindi spesso ci scontriamo. Entrambe vogliamo avere sempre ragione e non sopportiamo quando qualcuno prova a farci cambiare idea. Ovviamente, due persone così faticano ad andare completamente d'accordo. Ilaria è un po' più alta di noi, i capelli scuri le arrivano fino alle spalle e vuole sempre stare al centro dell'attenzione. Cerca in tutti i modi di farsi notare, in ogni occasione. I suoi atteggiamenti spesso mi irritano, ma devo dire che quando si tratta di aiutare un'amica non si tira mai indietro.
Io? Io, cara Batuffola, sono la più bassa e magra del gruppo. Ho i capelli biondi, gli occhi verdi e porto gli occhiali da vista. Come ti ho già scritto, sono praticamente piatta e del ciclo mestruale non se ne vede nemmeno l'ombra. Mia madre dice che non dovrei preoccuparmene, ma le altre già ce l'hanno. Insomma, sicuramente sono sbagliata io.
Credo di averti stressata già abbastanza per oggi!
Se domani mi capiterà qualcosa di interessante sarai la prima a saperlo, promesso!
Un bacione e a presto
                                

                                                                                                                          Tina

 

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Capitolo 2
*** 12 dicembre 2007 ***


12 Dicembre 2007

 

Ciao Batuffola!
                    eccomi qui, a scriverti di nuovo. Oggi sto molto bene, per svariati motivi. Innanzitutto ho preso “Buono/Distinto” nella verifica di Epica! Sono contenta perché è un buon voto e la verifica era veramente difficile. Peccato solo che mia madre non sia stata particolarmente entusiasta... insomma, io non la capisco proprio! Prendo un brutto voto e si arrabbia, prendo un buon voto e si arrabbia, ma cosa vuole da me esattamente? So che lei si aspetta di più, che si aspetta dei voti più alti perché dice che sono intelligente e che potrei fare meglio, ma evidentemente non ne sono in grado! Se non riesco ad ottenere dei risultati eccellenti vorrà dire che non sono poi così intelligente come pensa. Certe volte i miei genitori non li capisco proprio...
Comunque, per fortuna la giornata non è terminata qui! Uscita da scuola, alle 16.10 (frequento il tempo prolungato e due giorni alla settimana esco a quest'ora), mi sono fermata a chiacchierare con alcuni miei amici, Alice, Ilaria, Rossella, Cristian, Matteo e Federico. Stavamo semplicemente discutendo del più e del meno, ma alla fine ci siamo divertiti come matti! Siamo rimasti nella piazzetta davanti a scuola per più di un'ora, seduti sulle panchine a ridere. Abbiamo anche giocato a “rialzo”, “nascondino” e a rincorrerci, come facevamo alle elementari. E' stato bello perché mi sembrava di essere tornata molto piccola, quando le mamme ci aspettavano davanti al cancello con la merenda e noi non volevamo uscire, perché a quei tempi a scuola ci si divertiva! Ad un certo punto, Federico e Cristian hanno deciso di saltare addosso a Matteo, strattonandolo e cercando di tirargli giù i pantaloni. Noi ragazze ci siamo girate, non ci tenevamo proprio a vedere le loro mutande!
Verso le 17, però, cominciava a fare veramente buio e anche piuttosto freddo. Mia madre era sicuramente preoccupata, così come le mamme di tutti i miei amici. Non abbiamo ancora il permesso di stare in giro troppo da soli, nonostante abbiamo già 12 anni e tanti altri nostri coetanei escono fino all'ora di cena. Abbiamo quindi deciso di cominciare ad avviarci verso casa, abitiamo tutti vicini e la strada è la stessa. Camminando, Matteo ha estratto dalla tasca il cellulare che i suoi genitori gli hanno comprato per il compleanno e ha fatto partire una canzone, “Quando sei ragazzo” di Simone Tomassini. Nessuno di noi conosceva quel cantante, ma il ritornello della canzone faceva a caso nostro, descriveva alla perfezione la nostra voglia di crescere, di diventare grandi e di avere più libertà.

E siamo una tribù 
di sbandati e fannulloni 
e non abbiamo più 
ideali e distrazioni 
Giochiamo con il fuoco 
gli amori durano poco 
ma la bussola no non la perdiamo mai “

Insomma, abbiamo cantato quella canzone per tutto il tragitto, senza fare troppo caso alla gente che ci passava accanto e che ci guardava perplessa, senza curarci del rumore che facevamo. Amo i miei amici, senza di loro non saprei proprio come fare! I pomeriggi passati in loro compagnia sono semplicemente stupendi e anche se non facciamo niente di particolare, non potrei mai farne a meno!
Tornata a casa ho subito la ramanzina di mia madre, per il voto e per non averla avvisata che mi fermavo fuori. Possibile che non riesca a fidarsi di me? Possibile che 12 anni non siano abbastanza per poter rimanere in giro con gli amici un'ora in più del solito? Nemmeno avessi preteso di restare fuori tutta la notte... quando comincerò a chiederle di uscire la sera cosa farà, darà i numeri?
Dopo cena mi sono collegata su MSN per parlare con le altre, ma come al solito non funzionava! Da quando ho installato questo programma il computer ha smesso magicamente di funzionare. Non ti dico come sta sclerando mio padre...
Forse è meglio se vado adesso! Ci sentiamo presto!
Un bacione
                  
Tina

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Capitolo 3
*** 11 Gennaio 2008 ***


11 Gennaio 2008




 

Ciao Batuffola!
                    Innanzitutto, volevo farti gli auguri! Buon Natale, Buon Anno e Buona Epifania! Sono stata molto impegnata in questo periodo, dovevo studiare molto per la scuola, fare le ultime verifiche ed interrogazioni. Le vacanze sono andate molto bene, non mi posso lamentare! Abbiamo passato la giornata natalizia a casa dei nonni materni, a Milano. Come ogni anno il mio fratellino, Simone, ci ha svegliati molto presto, impaziente di vedere ed aprire i regali che Babbo Natale ci aveva portato. Ha 8 anni e, per fortuna, ci crede ancora. Dico per fortuna, perché è sempre bello lo spirito natalizio che si crea quando c'è una persona che crede a Babbo Natale. L'impazienza, il cibo lasciato sul tavolo, la candelina accesa sul balcone, andare a letto presto ma dormire con un occhio chiuso e uno aperto, nella speranza di riuscire a cogliere sul fatto il simpatico vecchietto barbuto... Cerco di godermelo finché dura, sta diventando grande e tra poco smetterà di crederci anche lui. Comunque, dopo aver osservato con un sorriso la faccia sorpresa di Simone davanti all'albero pieno di regali e dopo aver scartato i vari pacchetti, ci siamo vestiti e siamo andati dai nonni. Ad aspettarci c'erano anche zia Paola, sorella di mia madre, e zio Flavio, suo marito. La giornata è trascorsa tranquillamente, tra un pranzo di proporzioni cosmiche, film di Natale e partite a carte. Giocare tutti e otto a carte è diventato ormai una specie di tradizione, una cosa che facciamo ogni volta che ci riuniamo a casa dei nonni. In genere facciamo giochi che possa fare anche Simone, come “ruba mazzetto” o cose simili. Ci divertiamo sempre un mondo, il nonno ogni volta che perde impreca contro le montagne che si intravedono dalla finestra del salotto, mentre quando vince intona vecchie canzoni di guerra!
Santo Stefano è passato all'insegna dei preparativi per l'imminente partenza. Il 27 infatti siamo partiti per Folgarida, in montagna. Dei nostri amici hanno una casa lì e spesso passiamo da loro la settimana di capodanno. Mamma e papà conobbero Antonella e Roberto molto tempo fa, quando ancora erano dei ragazzi. Sono sempre rimasti molto amici e non hanno mai perso i contatti. Antonella e Roberto hanno due figli, Matteo, 11 anni e Martina, 6 anni. Martina un po' mi somiglia. A parte lo stesso nome, anche lei ha i capelli molto biondi e due grandi occhi verdi. Mi piace passare del tempo con lei, le leggo delle storie, guardiamo i cartoni animati insieme e giochiamo con le sue bambole. Mi sembra di tornare bambina. Non che io sia adulta, sia chiaro, ma a volte mi piacerebbe tornare ad avere 6 anni, per vedere di nuovo il mondo come un'enorme gioco, per non dovermi preoccupare della scuola e di tutto il resto.

Comunque, siamo stati a casa loro per una settimana e ci siamo divertiti moltissimo! Tutte le mattine andavamo a sciare. Io, Simone, Matteo e Martina frequentavamo dei corsi con gli istruttori mentre i nostri papà sciavano tranquilli. Le mamme invece preferivano restare nelle vicinanze del bar, dove si sedevano sulle sdraio e chiacchieravano delle così dette “cose da donne”. Io, di cosa parlavano, ancora non l'ho capito!
Alla fine della lezione mangiavamo al bar e poi andavamo a sciare nuovamente tutti insieme. Passavamo l'intera giornata sulle piste ed era veramente splendido! Il tempo è sempre stato dalla nostra parte, il sole era caldo e la neve perfetta. A fine giornata tornavamo a casa stanchi morti ma molto soddisfatti, cenavamo e poi ci accoccolavamo sui divani davanti al caminetto, guardando un film sul computer portatile o facendo giochi di società.
La sera di Capodanno i nostri genitori hanno cucinato le tradizionali lenticchie con il cotechino, abbiamo giocato a tombola e aspettato la mezzanotte. Siamo usciti a guardare i fuochi d'artificio che sparavano dalla piazza e poi siamo andati sulle piste da sci, dove si teneva l'annuale fiaccolata sulla neve. Alcuni ragazzi del posto facevano acrobazie con gli sci, mentre gli istruttori sciavano con in mano delle fiaccole accese. A noi spettatori veniva offerta cioccolata calda e vin brulè.
Purtroppo la settimana è passata velocemente e il 2 Gennaio è arrivato in fretta. I nostri amici sono rimasti a Folgarida mentre noi siamo dovuti ripartire. Salutarli è sempre triste, anche se sappiamo che ci rivedremo l'inverno successivo.
Il 6 Gennaio, Epifania, è stata una giornata un po' particolare. Siamo andati dai nonni per pranzo e, dopo aver mangiato praticamente tutto il contenuto della calza della Befana, abbiamo deciso di tornare a casa. Sulla via del ritorno ci siamo fermati in un grande centro commerciale vicino a casa nostra. All'inizio non capivo il perché di quel fuori programma, non avevo nessuna voglia di girare per i negozi, volevo solo tornare a casa e, magari, uscire con i miei amici. Ma una volta all'interno capii perché i miei genitori mi avevano trascinata lì dentro. In piedi su un palco, davanti a tantissima gente, sorrideva divertito Nicolas Vaporidis! I miei, sapendo quanto mi piacesse quell'attore, avevano deciso di portarmi a vederlo. Li abbracciai di slancio e poi li trascinai in mezzo alla folla, cercando di avvicinarmi il più possibile a lui. Purtroppo la gente era veramente moltissima e non riuscii ad ottenere l'autografo che bramavo, ma gli scattai tantissime fotografie!
Tornai a casa decisamente soddisfatta, era stata una giornata splendida e Nicolas.... quanto è bello cavoli!
La vacanze però sono finite e la scuola è ricominciata. Tra poco si conclude il primo quadrimestre e io ho matematica insufficiente. Devo riuscire a recuperarla, non posso trovarmi un'insufficienza in pagella!
Bene, credo di averti scritto abbastanza per oggi
Ci sentiamo presto, un bacio
                                         Tina

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Capitolo 4
*** 29 maggio 2008 ***


29 Maggio 2008

Ciao Batuffola!
                    
Cavolo, non so davvero cosa dire per scusarmi. I mesi di assenza sono assolutamente imperdonabili, lo so. A mia discolpa posso dire che la seconda media mi sta prosciugando più del previsto. Mi avevano avvertito alla fine dello scorso anno, mi avevano detto che la seconda è l'anno più difficile, il così detto “anno di passaggio” e che quindi avrei dovuto studiare più del solito, ma secondo te io ho ascoltato i consigli degli altri? No, chiaro. Io come una stupida ho continuato a farmi i fatti miei, a studiare il minimo necessario per ottenere dei risultati accettabili. Mi sono concentrata su altre cose, sulle mie amicizie e sulla pallavolo. Sì, perché ultimamente la pallavolo mi da non pochi problemi. Prima mi piaceva moltissimo, mi piaceva sentirmi parte di un gruppo, di una squadra, mi piacevano le mie compagne, mi piaceva il gioco in sé e il tempo trascorso in palestra. Ma da un po' di tempo a questa parte, andare andare agli allenamenti sta diventando più difficile. Il motivo? Le mie compagne. Ora, premetto che io ho una serie infinita di difetti e che ho un carattere terribile, ma sono davvero così impossibile? Ho litigato con una mia compagna di squadra qualche settimana fa, ed riuscita a mettermi contro l'intero gruppo! Ma io dico, si può essere più caproni di così? Tutte a seguire lei, tutte che danno ragione a lei, senza nemmeno sapere perché abbiamo litigato e soprattutto senza nemmeno ascoltare la mia versione dei fatti! Ora mi ritrovo ad odiare anche lo sport in sé, perché come se non bastasse Teo, il mio allenatore, continua a non convocarmi alle partite! Quindi deduco di non essere particolarmente portata... lo sapevo, dovevo continuare ad andare in piscina! Dovevo ascoltare il mio allenatore di nuoto e provare con l'agonistico, diceva che secondo lui potevo riuscirci benissimo, ma la piscina mi aveva ormai stancata! E va beh, è andata così! Ormai finisco il campionato, poi vado dai dirigenti e gli restituisco borsone e divisa, così chiudo definitivamente questo capitolo!
Ma torniamo alla scuola, che forse è più importante. Negli ultimi mesi ho un po' “tirato a campare”, come dice spesso mia madre. Mi sono spesso accontentata di voti appena sufficienti, non mi sono impegnata più di tanto, quindi ora mi ritrovo ad un mese dalla fine della scuola a dover recuperare tutte le materie che mi sono rimaste indietro! Voglio essere chiara, in generale non vado male, ma i problemi di matematica mi creano... molti problemi! Proprio non li capisco! Ma perché devo risolvere questi quesiti stupidi quando potrei benissimo impiegare il mio tempo in maniera diversa? Perché devo continuare a studiare formule e definizioni teoriche a memoria se tanto so che tutto questo non mi servirà mai? Parliamoci chiaramente, quando mai userò le espressioni? Se vado dal panettiere, dal macellaio o dal pescivendolo, di certo non gli chiederò di risolvermi un polinomio per poter sapere quanto pane desidero!
Lo so, lo so, sono discorsi stupidi e immaturi, ma proprio non riesco a farne a meno! La matematica mi fa saltare i nervi!
E vogliamo parlare di storia?! Quanto è noioso da 1 a 10 studiare a memoria tutte le date degli avvenimenti storici, diecimila nomi di re, imperatori, battaglie, conferenze, trattati e cose varie? Io sono sempre stata dell'idea che la scuola sia una cosa importante e assolutamente fondamentale, voglio continuare a studiare finché posso, ma cavoli.... a volte proprio non ci riesco! Io ci provo, davvero, provo a farmi piacere quello che faccio, ma è più forte di me! Più provo ad auto convincermi che quello che sto studiando è importante ed interessante, e più mi viene voglia di mollare tutto e lanciare i libri dalla finestra. Il bello è che sono solo in seconda media... non voglio nemmeno immaginare come sarà una volta uscita da qui ed iniziate le superiori!
Gli unici a riuscire a tirarmi su il morale sono i miei amici. Meno male che ci sono loro, non saprei proprio come fare altrimenti! Passiamo molto tempo insieme, tranne quando, ovviamente, abbiamo un sacco di verifiche ed interrogazioni da preparare!
Adesso che è tornata la bella stagione e le temperature sono tornate accettabili, possiamo uscire e divertirci molto più spesso! Le giornate cominciano ad allungarsi e noi possiamo permetterci di restare un po' più a lungo davanti all'ingresso della scuola, prima di tornare a casa. Mi piace stare con loro, rido sempre moltissimo e anche se a volte ci sono delle incomprensioni, riusciamo sempre a dimenticare tutto, fare pace e tornare amici come prima!
Ultimamente usciamo molto in bicicletta dopo la scuola. Non ci allontaniamo mai troppo, restiamo sempre all'interno del nostro paese, ma andiamo a prendere un gelato, chiacchieriamo del più e del meno e, ovviamente ridiamo un sacco!
Adesso credo proprio di doverti lasciare. Spero di riuscire a scriverti presto!
Un bacione
                
Tina

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Capitolo 5
*** 8 Luglio 2008 ***


8 Luglio 2008


Ciao Batuffola!
                     Lo so, lo so, come al solito non ti scrivo da un sacco di tempo, e come al solito mi ritrovo a cercare mille scuse! Sì, perché anche se la scuola è (finalmente) finita, non sono mai in casa e faccio fatica a trovare qualche minuto da dedicarti. Mi dispiace davvero molto, comunque. 
Allora, come ti ho accennato, la scuola è terminata. Ricordi che ti avevo detto che avevo matematica insufficiente? Beh, alla fine sono riuscita a recuperarla! La pagella non è andata poi così male, il giudizio più negativo era il "Sufficiente" di mate, per il resto tutti Distinto e qualche Buono qua e la. 
I miei genitori sono abbastanza contenti, certo come al solito si aspettavano qualcosa di meglio, ma viste le premesse, direi che va bene. Ora devo cominciare a preoccuparmi seriamente, l'anno prossimo avrò gli esami di terza media! Non credo di farcela mentalmente, in ansia già da ora! E in più devo iniziare a pensare al mio futuro, visto che da Ottobre cominceranno gli open day nelle scuole superiori. Non so ancora cosa voglio fare da grande, insomma ho solo 12 anni! Come posso decidere ora il mio futuro? Per il momento so che amo scrivere e che mi piacciono le lingue straniere. Quindi potrei optare per il liceo classico o per il linguistico. Penso di fare un liceo comunque, a parte gli alti e bassi in matematica sono abbastanza brava, i miei professori sono molto contenti di me e i miei genitori hanno grandi aspettative sul mio futuro, non mi va proprio di deluderli. Però mi spaventa tutto questo, mi spaventa il fatto che sto effettivamente crescendo. Ok, non sono ancora adulta, ma le cose stanno cambiando. Da una parte, se devo essere sincera, sono contenta. Mi piace poter dire di essere ogni anno più grande, mi piace il fatto che mi sto avvicinando alla maggiore età (anche se manca ancora molto eh). Ma devo dire che a volte vorrei tornare piccola e rintanarmi nelle braccia dei miei genitori ogni volta che ho un problema. 
Comunque, bando ai sentimentalismi!
Un'altra novità che devo raccontarti è che ho ufficialmente chiuso con la pallavolo! Settimana scorsa sono andata dal dirigente e gli ho riconsegnato la borsa, dicendogli che non volevo più far parte della sua squadra. Era un po' sorpreso, ci conosce da quando siamo bambine, essendo il nostro un paese piuttosto piccolo, ed erano ormai 3 anni che giocavo in quella squadra. Ma gli ho spiegato che la situazione stava diventando davvero insostenibile e che non mi divertivo più, cosa per me fondamentale. Ora, da questo punto di vista, sono disoccupata. Devo trovarmi qualcosa da fare per l'anno prossimo, non riesco a stare chiusa in casa tutti i pomeriggi! Magari potrei provare con l'atletica, mi piace correre, mi da un senso di tranquillità. E la mia insegnante di educazione fisica dice che sono abbastanza veloce, magari questo nuovo sport è quello che ci vuole! Un po' di sana competizione, ogni tanto, è necessaria! E dovrò sfogare da qualche parte lo stress degli esami, quindi cosa c'è di meglio? Però non mi va di fare uno sport da sola, potrei chiedere a qualcuna delle ragazze di venire con me!
In questo periodo estivo, ci vediamo davvero moltissimo. Adesso stiamo frequentando l'oratorio estivo, anzi è praticamente quasi finito. Andiamo lì al mattino, verso le 8.30 e ci restiamo tutto il giorno. Facciamo un sacco di giochi e di attività, siamo divisi in quattro squadre, ognuna con un colore rappresentativo diverso. Io sono nella squadra dei verdi e mi diverto un mondo! Pranziamo anche tutti insieme e nel pomeriggio facciamo dei tornei sportivi, come basket, pallavolo, calcetto o altri sport simili. Una volta a settimana inoltre ci portano in piscina! Siamo andati in un parco acquatico poco lontano da qui questa settimana e ci siamo divertiti tantissimo! Abbiamo passato praticamente tutta la giornata in acqua, passando da una vasca all'altra o buttandoci dagli scivoli! Queste sono le giornate che preferisco, perché rido tantissimo e passo sempre dei bei momenti con i miei amici. Alla fine dell'oratorio verrà organizzata una festa, con canti, balli, cibo e spettacoli teatrali, dove eleggeranno poi la squadra vincitrice. Al termine di ogni giornata danno un punteggio ad ogni squadra, in base ai tornei e ai giochi vinti. Per il momento noi verdi siamo in testa, ma è ancora tutto da vedere!
Una settimana dopo la fine dell'oratorio estivo, partiremo per il campeggio. Verranno con noi Don Emanuele e alcuni animatori e andremo a Caviola di Falcade, sulle Dolomiti. Staremo via solo una settimana, ma sono sicura che sarà magnifico! La montagna mi piace, ci vado fin da quando sono piccola e sono quindi abbastanza abituata a fare lunghe camminate. Non vedo l'ora di partire, sarà la prima vacanza che faccio da sola, senza i miei genitori, e sono molto emozionata. Lo ammetto, un po' mi spaventa il fatto di non avere i miei vicino, ma ho 12 anni, dovrò pur abituarmi! E poi ci saranno quasi tutti i miei amici, quindi non sarò mai sola, anzi! Si prospetta una settimana molto movimentata, al mio ritorno ti racconterò sicuramente tutto!
L'ultima novità che volevo raccontarti riguarda proprio le vacanze. Qualche settimana fa siamo andati a casa dei nostri zii a cena. Sembrava una serata come tutte le altre, fino a che zia Paola non ha tirato fuori due buste, una per me e una per mio fratello. Dopo esserci scambiati uno sguardo perplesso, le abbiamo aperte. Dentro abbiamo trovato un foglio scritto a computer, che diceva che saremmo partiti per.... la FRANCIA! Ero e sono al settimo cielo, non me l'aspettavo proprio! Io e mio fratello partiremo con zia Paola e zio Flavio, staremo in viaggio due settimane e visiteremo quasi tutta la Francia! Parigi, Normandia e Valle della Loira saranno le nostre mete. Ma ci pensi, Parigi! Ho sempre desiderato andarci, deve essere una città magica e assolutamente meravigliosa! Giuro, non vedo l'ora di prendere il treno e di arrivare! Non sto più nella pelle! 
Ora devo andare, stasera ho il permesso di uscire con i miei amici per un po'! 
Prometto che ti terrò aggiornatissima! 
Un bacione
                Tina

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Capitolo 6
*** 20 luglio 2008 ***


20 Luglio 2008
 
Ciao Batuffola!
                       Sono rientrata da poco dal campeggio con l’oratorio e avevo proprio voglia di scriverti! È stata un’esperienza magnifica, davvero! Mi sono divertita un sacco e ho passato delle giornate splendide in compagnia dei miei amici. Anche se devo precisare una cosa… tutti si ostinavano a chiamarlo “campeggio”, ma in realtà non abbiamo dormito nelle tende, per mia immensa gioia!

Siamo partiti settimana scorsa, alle 6.30 ci siamo trovati davanti alla piazza della chiesa. Ad aspettarci due grandi pullman, gli animatori e il Don! Immagina il trauma che ho subito ad alzarmi così presto… ma ero emozionata e ansiosa, non vedevo l’ora di partire!
Ilaria e Chiara, purtroppo, non sono venute. Entrambe sono dovute partire con i loro genitori per le vacanze, così eravamo solo io e Alice ad andare in montagna. Eravamo comunque un gruppo molto numeroso, ragazzi dalla prima alla terza media, tra cui anche molti dei nostri amici. In pullman ci siamo divertiti come pazzi, i ragazzi in fondo continuavano ad urlare e a cantare a squarciagola, per la “gioia” del Don, che provava in tutti i modi a calmarli. Alla fine non ci è riuscito e, rassegnato, si è unito al loro coro.

Verso mezzogiorno siamo arrivati a Caviola di Falcade, non ne potevamo più di stare seduti e francamente dovevo anche fare pipì!
Il pullman si è fermato davanti all’Hotel Pineta, un albergo a tre stelle! Alla faccia del campeggio! Ci siamo radunati nell’atrio e gli animatori ci hanno accompagnati nelle nostre stanze. Su ogni porta c’era un cartello, con scritto il nome della stanza e di chi l’avrebbe occupata. Il tema era il cartone animato "Peter Pan”, il mio preferito! La mia stanza si chiamava “La polveriera di Trilli”, ma purtroppo non ho potuto condividerla con Alice. Gli animatori ci hanno infatti divisi secondo un criterio un po’ particolare… non accontentare nessuno! Quindi mi sono ritrovata in camera con Francesca, una ragazza della 2B che conoscevo solo di vista. In quanto ragazze, avevamo un bel vantaggio rispetto ai maschi: avevamo camere da due, massimo tre persone, molto ampie e con un bel terrazzo con una splendida vista sulle Dolomiti. I ragazzi invece avevano camere da quattro o cinque persone, con ovviamente un solo bagno e assolutamente prive di balcone. Una bella fortuna!
La prima giornata è trascorsa velocemente, eravamo tutti molto stanchi e siamo rimasti per lo più in zona dell’albergo, cenando abbastanza presto e poi correndo a letto senza fare troppe storie.

I giorni seguenti invece sono stati più movimentati. Ogni mattina gli animatori venivano a svegliarci abbastanza presto, dovevamo sistemare la camera e scendere per la colazione. Poi prendevamo il pranzo al sacco offerto dall’albergo e andavamo a fare delle passeggiate, cercando di seguire il passo di Don Emanuele!
Essendo ancora giovane e pimpante, e amando in modo particolare la montagna e le camminate, camminare dietro di lui era una vera impresa! Arrivavamo sempre a destinazione praticamente distrutti, anche se ripagati dalla splendida vista che ci veniva regalata. Durante le camminate si formavano involontariamente tre gruppi: chi riusciva a seguire il passo del Don, un gruppetto “di mezzo”, poco distante dal primo e quelli che noi chiamavamo gli sfaticati, visto che erano sempre in fondo alla fila e che arrivavano a destinazione molto più tardi rispetto agli altri!
Io e Alice, dopo un paio di giorni di camminate, riuscivamo a seguire il Don, accorgendoci che in realtà il suo ritmo regolare e costante era più semplice da seguire di quanto immaginassimo!

Un giorno ha deciso di portarci a vedere una piccola cascata, un po’ più lontana rispetto ai soliti giri che facevamo. Per raggiungerla abbiamo dovuto attraversare una piccola stradina, da noi subito ribattezzata come “l’orrido”. Era una strada molto stretta, con un grande burrone alla sinistra. Per oltrepassarla dovevamo aggrapparci al corrimano di corda che qualche escursionista aveva creato, per evitare di cadere o scivolare. Non ti dico le imprecazioni che abbiamo lanciato! Credo che al Don fischino ancora le orecchie per quante gliene abbiamo dette dietro! Ma quando siamo arrivati, ci siamo rimangiati tutto: la vista era mozzafiato. La cascata non era molto grande, ma aveva un getto molto potente e ci schizzava addosso l’acqua gelida. Il sole risplendeva e creava dei raggi luminosi che, a contrasto con l’acqua e il vapore della cascata, formava una sorta di arcobaleno. La natura verde attorno e un piccolo ponte di legno completavano il tutto, rendendo l’atmosfera magica e suggestiva. Siamo rimasti per parecchio tempo in silenzio, godendoci lo spettacolo.
Il Don era ovviamente entusiasta dell’effetto che quello scenario ci aveva fatto, e credo che si sia goduto quei pochi minuti di relax, senza il nostro continuo vociare!
Al rientro da ogni passeggiata eravamo, ovviamente, stanchissimi, ma dopo la doccia e la cena ci trovavamo tutti in una grande sala messa a disposizione dall’albergo, doveva facevamo giochi e guardavamo film. La seconda sera abbiamo giocato a “Caccia al Nome”, una serie di indovinelli per scoprire i nomi delle varie squadre in cui eravamo stati divisi il primo giorno. I nomi erano, ovviamente, in tema con Peter Pan, quindi c’erano i Bimbi Sperduti, i Pirati di Uncino, la Famiglia Darling e la Tribù dai Piedi Neri. Ogni sera facevamo un gioco diverso, corsa coi sacchi, indovinelli, gare di karaoke, balli di gruppo o giochi di società. Abbiamo ovviamente visto il cartone Peter Pan e altri due film.

Uno degli ultimi giorni, siamo stati divisi secondo le età, quindi ragazzi di prima, seconda e terza media. Quelli di terza sono partiti al mattino molto presto con il Don, che li ha portati a fare una camminata molto lunga, fino a 2500 metri. Si sono anche fermati a dormire in un rifugio, un rifugio vero, come quelli di cui mi parla spesso mio nonno! Non vedo l’ora che arrivi l’anno prossimo, così toccherà a noi fare quella gita!

Noi altri invece ci siamo dovuti accontentare di una visita al paese, abbiamo acquistato cartoline e souvenir, poi abbiamo fatto qualche altro gioco in albergo.
E così, tra gite, camminate e tante risate, è arrivata lei. La fatidica ultima sera. Dico così perché è da noi risaputo che l’ultima notte, mentre tutti dormono, gli animatori si aggirano per i corridoi, facendoci degli scherzi. Mi sono addormentata a fatica, quella sera, un po’ impaurita per quello che avrebbero potuto farci. Mi sono poi svegliata di soprassalto, il mattino dopo, schiacciata dal peso di due animatori, che si erano divertiti a saltarci addosso per svegliarci, versandoci in testa una bottiglia di acqua gelida. Il tutto ovviamente ripreso da una videocamera! Non ho potuto fare a meno di ridere, visto che poteva andarci molto, molto peggio! Un mio amico infatti era stato preso in braccio alle 3 di notte e trascinato sotto la doccia! Ho visto il video, avresti dovuto vedere la sua faccia spaesata quando si è ritrovato sotto il getto dell’acqua!

Ci siamo divertiti davvero moltissimo, ma purtroppo quest’esperienza è finita e siamo dovuti ripartire.
Ora sono a casa e un po’ mi manca quel posto, più che altro perché era bello potersela cavare senza genitori! Beh, adesso comunque non vedo l’ora di partire per la Francia! Ti racconterò tutto appena torno, promesso!
Un bacione,
                   Tina 

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Capitolo 7
*** 12 Agosto 2008 ***


12 Agosto 2008
 

Ciao Batuffola!
                        Io e mio fratello siamo tornati da pochissimo dal viaggio in Francia con i nostri zii. Che dire, è stata un’esperienza fantastica! Avevo sempre desiderato vedere Parigi, è una città che mi affascinava moltissimo e devo dire che non ne sono rimasta per niente delusa! Per non parlare poi della Normandia e della Valle della Loira! Ma lascia che ti racconti tutto dall’inizio...

Il 28 Luglio siamo partiti dalla stazione di Milano Centrale con un TGV, treno ad alta velocità francese. Avevamo un vagone notte, con dei letti a castello visto che il viaggio era piuttosto lungo. La cabina era piuttosto piccola per tutti e quattro e lo Zio Flavio ha dormito nell’ultimo letto in alto. Riusciva a malapena a sollevarsi, infatti quando ci siamo svegliati, al mattino presto, abbiamo sentito un rumore seguito da qualche imprecazione… era lui che, alzandosi di scatto, aveva picchiato la testa contro il soffitto!
Dopo 7 ore siamo finalmente arrivati alla stazione di Parigi e lì ci siamo diretti, con non poche difficoltà, al Bed & Breakfast dove abbiamo alloggiato per due notti. Ebbene sì, purtroppo solo tre giorni nella splendida Parigi, ma ce li siamo fatti bastare!
Ho trovato la metropolitana parigina molto intricata e più complessa di quella milanese, le cartine erano interamente scritte in francese e purtroppo nessuno di noi parla la lingua. Con un po’ di inglese, io e zia Paola ci siamo arrangiate per chiedere informazioni e cominciare a girare per la città! Simo e zio Flavio ci seguivano come cagnolini, nessuno dei due spiaccica una sola parola di inglese, quindi non sono stati di molto aiuto.
La prima cosa che abbiamo visto è stata la Basilica del Sacro Cuore, situata sulla collina di Montmartre. La salita era piuttosto faticosa, ma una volta giunti in cima abbiamo potuto ammirare una splendida vista sulla città. La Basilica è stupenda, in stile neo-bizantino e spicca per il suo bianco candido, che le conferisce un aspetto assolutamente unico. Sono rimasta davvero affascinata dalla maestosità della costruzione, sia esternamente che all’interno!
Ci siamo poi diretti nella Piazza dei Pittori, denominata così per la presenza di numerosi artisti di strada che offrono le loro doti ai turisti. Abbiamo acquistato degli splendidi quadretti dipinti a mano e io e mio fratello ci siamo anche fatti ritrarre!
La tappa successiva del nostro rapido tour era la Tour Eiffel. Non credo ci siano molti aggettivi per descriverla, se non “enorme”! È davvero imponente, proprio come me l’aspettavo. Spicca in tutta la sua bellezza in mezzo a dei bellissimi giardini ed è possibile ammirarla da una terrazza poco distante.
Ci siamo immediatamente precipitati sotto la torre, per poterla vedere da vicino. Ad osservarla dal basso è ancora più maestosa e hai la sensazione di essere piccolo e insignificante. Io volevo salire, è infatti possibile accedere ai tre piani che la compongono tramite ascensore o scale, ma la fila era davvero molto lunga e mio fratello soffre di vertigini, quindi abbiamo preferito evitare.
Ci siamo diretti invece alla basilica che contiene la tomba di Napoleone. Non nutrivo un particolare interesse per la cosa, mentre mio fratello sembrava entusiasta, convinto di trovare il suo scheletro in bella vista. Ovviamente, si è dovuto ricredere immediatamente: l’unica cosa che è riuscito a vedere è stata la tomba di legno semplice, sigillata e senza alcuna opportunità di sbirciare il suo contenuto.
La basilica, in compenso, è splendida, con una cupola dorata e un magnifico giardino attorno.
La tappa successiva era l’Arco di Trionfo. L’ho trovato molto bello, ma anche molto simile all’Arco della Pace di Milano, credo che siano dello stesso stile architettonico, ma non ne sono convinta.
Stremati dal lungo viaggio e dalla giornata, ci siamo concessi una buona cena e una lunga dormita.

Il giorno seguente, ci siamo diretti di prima mattina al Museo del Louvre. Ero davvero molto emozionata di entrarci, non vedevo l’ora di vedere la Gioconda di Leonardo e le altre splendide opere contenute al suo interno. Mi piace molto l’arte e amo i musei, soprattutto quelli che contengono dipinti e statue. In genere, invece, preferisco evitare quelli con antichi reperti storici come armi, utensili, o resti egizi.
Sono rimasta affascinata dalla grandezza del museo e dalla maestosità della piramide di vetro che spicca nella piazza.
Ci siamo precipitati a vedere la Gioconda, immaginando l’enorme fila che avremmo dovuto affrontare. Quando sono finalmente riuscita a vederla, devo dire la verità, sono rimasta molto delusa. Mi aspettavo un quadro di grandi dimensioni, o quantomeno di dimensioni normali, e invece no, una minuscola tela protetta da un’enorme teca di vetro. Era impossibile avvicinarsi, c’erano due agenti della sicurezza a sorvegliarla, pronti a urlare contro chiunque tentasse di muovere un solo passo in direzione dell’opera.
Ho scattato qualche foto, ma ho trovato molto più interessante il resto del museo. Abbiamo infatti visto la “Venere di Milo”, un’enorme statua che rappresenta Afrodite, a cui attualmente mancano entrambe le braccia.
Dopo tutta la mattinata passata al Louvre, ci siamo diretti su un battello che ci ha condotto lungo la Senna e che ci ha poi lasciati davanti alla Cattedrale di Notre Dame.
Anche in questo caso, non ho potuto far altro che restare a bocca aperta, in silenzio, ad osservarla. La facciata e le fiancate sono stupende, con le statue e i caratteristici Gargoyles, con i dettagli molto curati. L’interno poi lascia davvero senza fiato, c’è un’atmosfera magica, con le vetrate colorate che filtrano la luce del sole.
Dopo una veloce merenda e un po’ di shopping, per la gioia degli uomini del gruppo, siamo tornati stremati al B&B. Purtroppo quella era la seconda e ultima notte a Parigi.

Il giorno seguente infatti siamo partiti con un’auto a noleggio per la Normandia, ma durante la strada ci siamo fermati alla reggia di Versailles. Ci siamo concessi una rapida visita, perché la reggia è immensa e per visitarla tutta ci vorrebbero dei giorni interi! Lascia ovviamente senza parole, gli interni sono per la maggior parte rivestiti di oro e c’è un’enorme sala da ballo piena di specchi e grandi lampadari di cristallo.
La tappa successiva è stata la Normandia, dove abbiamo soggiornato per qualche giorno. Devo dire che, di tutti i posti che abbiamo visto, è forse quello che mi ha entusiasmata di meno. Complice il pessimo tempo, le cittadine che abbiamo visitato mi sono sembrate tristi e saldamente ancorate al passato. L’economia sembra infatti basarsi esclusivamente su qualsiasi cosa riguardante la Seconda Guerra Mondiale e il famoso sbarco in Normandia da parte degli americani. È pieno di musei e monumenti che ricordano questo fatidico momento.
Nota positiva è stata la visita a Mont Saint-Michel, un’isoletta collegata da una piccola banchina, famosa per l’alta marea che inonda il terreno circostante. L’abbiamo raggiunta a piedi, sfruttando la bassa marea, e sono rimasta affascinata dalla bellezza del suo borgo medievale. Lo spettacolo dell’arrivo della marea, in serata, non ha eguali.

L’ultima tappa del viaggio è stata la Valle della Loira, famosa per i suoi splendidi castelli. Ne abbiamo girati molti e uno in particolare mi ha colpito per la sua bellezza: un castello quasi fiabesco, con giardini che mi hanno ricordato quelli della regina de “Alice nel paese delle meraviglie” e un’intera fiancata costruita sul fiume, con delle magnifiche arcate e un lungo corridoio interamente rivestito di specchi.

Con questi splendidi castelli delle fiabe, che mi hanno fatto tornare la voglia di guardare i cartoni delle principesse della Disney, si è concluso il nostro viaggio.
Ero molto triste, mi piace viaggiare e scoprire posti nuovi, quindi il rientro a casa mi lascia sempre un po’ di amarezza.
Scusa Batuffola se oggi mi sono dilungata un po’ a scriverti, ma volevo raccontarti tutto nei minimi dettagli, specialmente di Parigi, che mi ha completamente conquistato!
Spero di tornarci, un giorno, magari con il mio futuro fidanzato, visto che è considerata la città dell’amore. Già mi vedo, abbracciata al mio bel cavaliere, mentre navighiamo sulla Senna al tramonto…
Ok, forse mi sto facendo prendere un po’ troppo dalla fantasia!
Ora ti saluto, sono molto stanca
Un bacione
                        Tina

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