Digimon Wars

di ShawnSpenstar
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 - Tasse, amore e altri problemi ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 - Giochi di carte e codici in casa Jinnouchi ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3 - La serata più delirante della storia ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4 - La notte dell'incubo ***
Capitolo 6: *** Capitolo 5 - Quella svolta nel destino ***
Capitolo 7: *** Capitolo 6 - Arrivano i rinforzi..... con un pessimo tempismo ***
Capitolo 8: *** Capitolo 7 - Il momento di Kenji ***
Capitolo 9: *** Capitolo 8 - Ridi in faccia alla morte ***
Capitolo 10: *** Capitolo 9 -Il crollo del demone ***
Capitolo 11: *** Capitolo 10 - Un errore lungo tredici anni ***
Capitolo 12: *** Capitolo 11.1 - L'ultimo respiro (parte prima) ***
Capitolo 13: *** Capitolo 11.2 - L'ultimo respiro (parte seconda) ***
Capitolo 14: *** Capitolo 11.3 - L'ultimo respiro (parte terza) ***
Capitolo 15: *** Capitolo 11.4 - L'ultimo respiro (epilogo) ***
Capitolo 16: *** Capitolo 12 - L'anticorpo X ***
Capitolo 17: *** Capitolo 13 - Il testamento ***
Capitolo 18: *** Capitolo 14 - Fuori come va? ***
Capitolo 19: *** Capitolo 15 - Distruzione e creazione ***
Capitolo 20: *** Capitolo 16 - Requiem per un digimon ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Benvenuti cari lettori, questa è la mia prima storia quindi vi supplico di essere un pochino più clementi del solito; la storia è un crossover tra quello che ancora ad oggi è il mio anime preferito (Digimon, in particolare le serie "adventure" e "adventure 02") e un film-anime che ho scoperto e visto di recente e che mi è molto piaciuto (Summer Wars, che consiglio di vedere), il crossover deriva dal fatto che questo film e il film "DIgimon - our war game" , entrambi di Mamoru Hosoda, hanno molto in comune e fare questa fusione mi è venuto naturale; dal prossimo capitolo in poi sarà presente lo "Spazio dell'autore" dedicato soprattutto ad alcune precisazioni al fine di rendervi più facile la comprensione di certe situazioni; grazie dell'attenzione e alla prossima!

ShawnSpenstar

 

Prologo: il paradiso del sognatore

La  luce in fondo al corridoio splendeva con violenza penetrando, come un coltello, nell'oscurità della prigione e creando un corridoio naturale verso la porta; dalla parte opposta rispetto ad essa stava Wabisuke Jinnouchi, genio dell'informatica e creatore dell'A.I. nota come LOVE MACHINE la quale, per ringraziarlo, gli aveva procurato pochi soldi, molta paura e molti guai culminati con due anni di reclusione.
-Decisamente non l'affare migliore della mia vita- pensò mentre percorreva il corridoio a passo spedito; era già in prossimità dell'uscita quando dietro di lui un agente urlò arrivando con la sua borsa.
"Signor Jinnouchi!, ha dimenticato la sua borsa!"
"Grazie agente e mi scusi per la fretta, la libertà mi chiamava!"
"di nulla" fece quell'altro "mi fa piacere aiutarla, lei è il detenuto meno rompipalle qui dentro; tutto sommato mi mancherà"
"sinceramente, lei neanche un po'" replicò seccamente l'ex-detenuto incamminandosi verso la porta.
Quando le porte si spalancarono una luce accecante fece breccia nel carcere; Wabisuke respirò a pieni polmoni l'aria al di fuori della prigione, era finalmente libero; Si trovava sulla soglia d'ingresso in cima ad una rampa di scale, da questa posizione scrutò l'area circostante con l'aria di chi cerca nei fatti una conferma alle sue teorie.
Ai piedi della rampa di scale c'era un uomo, non era uno dei suoi familiari e in ogni caso non avrebbe dovuto esserci nessuno ad aspettarlo eppure sembrava che quell'uomo fosse lì proprio per lui; Wabisuke squadrò il misterioso individuo: era robusto, alto e di spalle larghe, indossava un completo nero e degli occhiali da sole e sembrava avere sul fianco destro un oggetto di media pesantezza; -praticamente è uno stereotipo vivente- pensò Wabisuke mentre lo guardava con l'aria di chi ha già capito chi si trova davanti.
L'uomo percorse le scale in fretta, si avvicinò al programmatore e gli tese la mano.
 "Jeremy Matthews" si presentò "molto piacere signor Jinnouchi, da tempo desideravo conoscerla e mi permetta di aggiungere che ciò che le hanno fatto è uno scandalo"
"ora non esageriamo" replicò Wabisuke "ho creato un A.I. con un'inquietante propensione al genocidio; io mi sarei dato anche di più"
"si è trattato di un caso di deriva autonoma a lei non imputabile, in seguito lei stesso ha contribuito a fermare L.M. il cui potenziale tra l'altro è stato profondamente incompreso; per esempio.."
 "venga al sodo" lo interruppe Wabisuke "perché è qui?"
 "Per proporle un lavoro, vorremmo chiederle di aiutarci a sviluppare un progetto benefico la cui base di partenza sarebbe identica a L.M. ma il suo sviluppo completamente diverso; l'idea è di creare un A.I. in grado di coordinare operazioni di soccorso, smilitarizzazione, aiuti e altro ancora"
"Suona bene, continui"
"una volta sviluppata L'A.I. verrà inserita all'interno del mondo virtuale ricostruito di NEW OZ"
"ottima idea, OZ è connesso ad ogni parte del mondo facilitando e velocizzando l'invio degli ordini"
 "sapevo che avrebbe capito, vede abbiamo già pronti alcuni schemi ma ci vorrebbe la mano del creatore"
" accetto volentieri, mi dica il nome del progetto e sono subito pronto"
"il nome del progetto è DREAMER'S PARADISE" disse con soddisfazione Matthews "la pace è il paradiso di ogni sognatore ma ora, grazie a lei, questo sogno diventerà realtà" detto questo i due uomini si incamminarono verso l'auto.
L'auto viaggiava spedita e la strada scorreva rapida davanti agli occhi di Wabisuke; -questa è la strada verso la redenzione ne sono certo- l'uomo alzò gli occhi al cielo e fece un altro profondo respiro -Nonna, sto tornando a casa e stavolta sarai fiera di me-.

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Capitolo 2
*** Capitolo 1 - Tasse, amore e altri problemi ***


Attenzione: molti dei riferimenti presenti nel capitolo sono pienamente comprensibili solo se si è visto il film "Summer Wars"
 

Capitolo 1: Tasse, amore e altri problemi

"Alcuni Mesi Dopo…."

Il treno correva veloce sulle rotaie che conducevano gli studenti all'università accogliendo ad ogni fermata nuove persone, nuove storie e nuovi sogni.
Fuori dal finestrino si stagliava un paesaggio noioso, tipico delle megalopoli ma Kenji Koiso, neo studente universitario, non riusciva assolutamente a distoglierne lo sguardo, paralizzato dalla tensione come gli era sempre successo da che viveva.
"Eppure dopo ciò che hai passato nulla ti dovrebbe spaventare" gli ripeteva sempre Sakuma, il suo migliore amico, quando si trovava in quelle situazioni.
"Già, peccato che non ci sia neanche una prova del mio coinvolgimento" si limitava a rispondere in quei casi "Non compaio neanche nei rapporti fatti sull'evento"
"Hai chiesto tu di non comparire e in quanto alle prove ti resta quell'orrendo guest-avatar che non so perché non hai più voluto cambiare".
Era tutto vero; Kenji Koiso era una persona normale, con sogni normali ma la sua storia recente non aveva nulla di normale o ordinario; due anni prima infatti con l'aiuto di Natsuki Shinoara, la sua attuale ragazza, e dei suoi parenti, in particolare suo zio Wabisuke e Kazuma, aveva sconfitto l'intelligenza artificiale denominata LOVE MACHINE salvando milioni di vite. Ma per evitare i riflettori e le conseguenti figuracce, che a lui apparivano inevitabili, si era rifiutato di comparire su uno qualsiasi dei rapporti pubblici; e in quanto al guest-avatar, Kenji non lo considerava una prova e non lo teneva per ricordare i fatti. Forse l'unica vera "prova", se così si poteva definire,  dell'accaduto era Natsuki; insomma, quando mai una come lei si sarebbe messa con uno come Kenji.
il ragazzo scosse la testa allontanando il pensiero. LOVE MACHINE era il passato e lui al passato non voleva pensarci, non in questo presente dove doveva andare all'università senza un soldo in tasca.
"Hai qualche idea su come potremmo pagare i costi universitari Sakuma?" esordì Kenji mantenendo sempre lo sguardo fisso avanti a se "sai ho paura che il lavoro alla manutenzione di NEW OZ non sia sufficiente, dovremo inventarci qualcosa!"
"Non preoccuparti!" rispose Sakuma  che, a giudicare dall'espressione sognante, non aspettava altro che quella domanda "ho già avuto una grande idea! hai presente quel giornaletto per nerds che avevamo progettato al liceo?" Kenji annui "bene ho pensato che avremmo potuto passare dalle parole ai fatti, pubblicarlo e venderlo davvero"
"Non puoi essere cosi idiota"
"E invece a quanto pare si!"
"Guarda che non è un complimento!!"
"Dai non essere così disfattista, guarda qua" Sakuma tirò fuori un foglio pieno di una serie di scarabocchi che Kenji riconobbe come un disordinato inventario.
"Si chiamerà "Tecnocracy" " cominciò "e uscirà con cadenza mensile, ci presenteremo come addetti alla manutenzione di OZ con quattro anni di esperienza, parleremo di nuove tecnologie, recensiremo e, se richiesto, daremo il nostro parere tecnico; ho pensato poi ad un "area svago", si chiamerà "Cronache da NEW OZ" e comprenderà notizie dal mondo virtuale, consigli per la navigazione e un resoconto degli incontri del nostro amico Kazuma e del suo avatar King Kazma"
"Wow, hai pensato davvero a tutto Sakuma, sono impressionato" disse Kenji con un tono più convinto
"Già, adesso servirebbe solo l'idea per il numero di apertura e dovrebbe essere una grande idea, l'imperativo è iniziare col botto"
"Ti aiuterò a trovare l'idea giusta, per esempio che né dici di…" Kenji notò che Sakuma aveva uno sguardo assente; "ehi, ma mi ascolti o no!" disse abbastanza stizzito, Sakuma non rispose e fece semplicemente segno a Kenji di voltarsi; indicò poi un ragazzo con la divisa dell'università, di media statura, capelli rossi e un vecchissimo portatile appoggiato sulle gambe.
"Ecco il nostro inizio col botto Kenji" esclamò entusiasta "lo riconosci?"
"Per chi mi hai preso?" fece l'altro "certo che lo riconosco; è Izzy Izumi, il miglior programmatore di tutto il Giappone e tra i primi cinque al mondo, uno che già a dodici anni batteva in competizioni informatiche programmatori con quarant'anni di esperienza"
"Già, ha contribuito notevolmente alla programmazione delle sezioni giapponesi di OZ prima e di NEW OZ adesso; pare che si sia laureato con una tesi geniale, che si dice non sia stata in realtà capita da nessuno,  in cui dimostrava in modo scientifico e inconfutabile la possibilità che esistano forme di vita digitali e per finire,  nonostante sia più nerd di quanto lo siamo io e te messi assieme, si dice che sia fidanzato con una bellissima modella sua coetanea e anche lei studentessa; quell'uomo è semplicemente un idolo!"
"Sono d’accordo Sakuma ma non mi hai ancora detto il piano"
"gli proponiamo un intervista, ogni nerd che si rispetti conosce Izzy Izumi e una sua intervista varrebbe oro"
"non posso che confermare!" concluse Kenji entusiasta, mentre insieme raggiungevano il posto.
Kenji e Sakuma si fecero strada a fatica tra le persone; dopo alcuni minuti arrivarono a destinazione, davanti a loro era seduto Izzy Izumi, uno dei loro miti, e loro avrebbero dovuto proporgli un intervista.
"Lascia parlare me" disse con decisione Sakuma ad un Kenji che non aveva nessuna voglia di contraddirlo
"Nessun problema" rispose il ragazzo "guarda, eccolo la" disse poi indicando avanti a se
Sakuma si avvicinò e si schiarì la voce.
"mi scusi, lei è Izzy Izumi?" chiese con un tono molto educato
Il ragazzo alzò lo sguardo; "si, sono io" rispose "lascia pure perdere il lei, ci conosciamo per caso?"
"No, mi scusi" fece il ragazzo imbarazzato "mi presento, io sono Takashi Sakuma e lui è Kenji Koiso, siamo due studenti universitari e addetti alla manutenzione di NEW OZ; ci chiedevamo se potevamo interv….."
Proprio in quel momento un grido proveniente da una zona non ben definita del treno sovrastò la voce di Sakuma."Ehi Izzy!" esclamò.
Izzy si guardò intorno come a cercare qualcuno; -probabilmente è una voce conosciuta- pensò Kenji che mise una mano sulla spalla di Sakuma facendo segno di andare via.
"Non andatevene!" disse Izzy "sto solo cercando…"
non finì di parlare che la voce di nuovo lo chiamò "Izzy!, non mi riconosci più? potrei offendermi" disse in tono scherzoso e aggiunse "guarda a sinistra!"
I tre si voltarono tutti nella direzione indicata; videro un ragazzo in divisa da universitario, era alto, biondo e abbastanza atletico; dalle pieghe sulla divisa si poteva dedurre che avesse fatto slalom tra la folla per metà del treno.
"Ciao TK come va, non ti ho visto salire alla tua fermata!" disse Izzy battendogli il cinque
"Ho passato la notte a casa di mio fratello, sono salito con lui, se vuoi vado a chiamarlo" rispose il ragazzo
"Non stare a scomodare Matt, lo saluterò una volta arrivati" fece Izzy
"Meglio così, oggi non è di buon umore e… ma Izzy!, stavi parlando con loro giusto" disse il ragazzo, poi si rivolse a Kenji e Sakuma "scusatemi"
"fa niente" risposero i due
"Chi sono, amici tuoi?" continuò  lui
"In realtà ci siamo appena conosciuti" replicò Izzy "comunque, TK loro sono Kenji Koiso e Takashi Sakuma; sono degli addetti alla manutenzione di NEW OZ" poi si rivolse ai due studenti "ragazzi, lui è Takeru Takaishi, per gli amici TK; TK è un ottimo giocatore di basket, infatti è guardia nella squadra dell'università"
I due ragazzi squadrarono il nuovo arrivato; -capito, questo è uno di quelli fighi- pensò Kenji -li ho sempre odiati quelli come lui-.
"Izzy, tu mi sopravvaluti, sono solo un discreto giocatore e una riserva della squadra, me la cavo molto meglio come studente" disse TK cercando di sminuirsi "anzi ho fatto talmente schifo al provino che non ho capito perché mi hanno preso, io adoro il basket ma se dovessimo perdere per colpa mia…".
L'espressione piena di vergogna sul volto di TK spinse Izzy a cercare di consolarlo "non succederà vedrai, guarda che stavi andando abbastanza bene prima che…"
"Stai per dire prima che arrivasse lei?" lo interruppe bruscamente TK che non riusciva a non arrossire "vi avevo chiesto di tenerla lontana, sapete che lei mi paralizza"
Kenji era confuso; -questo ragazzo mi somiglia in modo impressionante; avrei dovuto aspettare di conoscerlo,ora non riesco a non essere solidale con lui e vergognarmi di me stesso- fu il suo unico pensiero; avrebbe dovuto saperlo che le persone non sono quasi mai ciò che sembrano, nemmeno lui  era ciò che poteva sembrare; -chissà, magari…- un brusco scappellotto lo riportò alla realtà; era stato Sakuma.
"che cosa c'è?" chiede Kenji all'amico il quale per risposta gli indica Izzy
"Cosa volevate chiedermi prima?" domanda il giovane programmatore
"Ah già, ehm… volevamo sapere se potevi fare un intervista per la nostra rivista tecnica, ci serve per pagare i conti e vorremmo che il primo numero fosse memorabile" rispose Kenji visibilmente imbarazzato
"Un intervista, mmm…. fatemi pensare un attimo"
Izzy si immerse nei suoi pensieri sotto gli occhi di Kenji e Sakuma, accanto a lui anche TK stava rimuginando su qualcosa.
"I vostri nomi non mi suonano nuovi sapete, dove li ho già sentiti?" disse all'improvviso; pochi secondi dopo aveva la risposta.
"Ma certo, la crisi di OZ di poco più di due anni fa, i vostri nomi erano nel rapporto!"  esclamò felice
Izzy si risvegliò dai suoi pensieri "è vero, ora ricordo anch'io; Kenji tu hai sconfitto LOVE MACHINE e tu Sakuma hai dato un grande contributo; a questo punto sono costretto ad accettare con onore di fare l'intervista" disse scherzosamente ai due ragazzi ancora colpiti da ciò che era appena successo.
"M-m-ma come l-lo sa-sapete" balbettò un imbarazzatissimo Kenji "i-i rapporti so-sono se-secretati"
"Izzy è il miglior esperto di computer  di tutto il Giappone" esclamò TK sorridendo "potrebbe hackerare documenti secretati ad occhi chiusi".
Scese un silenzio alquanto imbarazzante, TK aveva appena ammesso che Izzy aveva commesso un atto illegale e c'era solo da sperare che nessuno l'avesse sentito.
"Allora colleghi" riprese Izzy cercando di stemperare la tensione "l'intervista, per quanto mi riguarda, possiamo farla anche oggi stesso; vi va bene stasera?"
Kenji e Sakuma recuperarono la lucidità, pensandoci bene prima la rivista usciva meglio era per loro e dato che per la sera non avevano impegni; "A noi va benissimo, basta che ci dite il dove" disse Sakuma trattenendo a stento le lacrime dalla gioia.
"il parco di Odaiba vi va bene?" chiese Izzy "la mia ragazza e io abitiamo li vicino".
"Fantastico, allora a stasera!" esclamò un entusiasta Kenji che lo divenne ancora di più quando Izzy tese la mano a lui e a Sakuma, -questo è un sogno, uno dei miei miti mi da del collega e mi stringe la mano quasi fossi un suo pari; la sola cosa che potrebbe rendere migliore questa giornata sarebbe…-  ancora una volta Kenji fu risvegliato dai suoi pensieri, ma stavolta furono una voce dolce e due braccia intorno alla sua vita a riportarlo alla realtà; un ultimo pensiero gli colpì la mente -sono in paradiso-, si voltò e vide davanti a se la sua stupenda ragazza Natsuki; le braccia della ragazza lasciarono la vita di Kenji e gli cinsero il collo, lei si alzò in punta di piedi e lo baciò sulla bocca, poi con un tono seducente aggiunse "regalo per il primo giorno di università".
A Kenji servirono alcuni secondi per riprendersi, e non era così convinto di volersi riprendere, ma anche recuperata la lucidità non fu in grado di pronunciare altro se non il nome di Natsuki.
"è il tuo primo giorno, non posso lasciarti andare da solo" fece allora la ragazza stringendosi a lui "e poi l'uniforme da universitario ti sta davvero bene"
Kenji arrossì e dietro di lui Sakuma si accorse dalla nuova arrivata
"Ciao Natsuki!" si limitò a dire sorridendo.
"Ciao Sakuma!" disse  Natsuki che immediatamente notò il ragazzo seduto con cui prima Kenji stava parlando
"lui chi è? un tuo nuovo amico?" chiese lei
Kenji ritornò completamente in se
"Magari!, no ci siamo appena conosciuti o meglio io lo conoscevo già, è Izzy Izumi, il miglior programmatore del Giappone; ti ricordi quando due anni fa ho fallito di poco la nomina a rappresentante del Giappone per le olimpiadi di matematica?"
"Si, ricordo perfettamente quel periodo" disse con un misto di malinconia e felicità "non potrei mai dimenticarlo"
"Bé, è stato lui a battermi" concluse Kenji.
"Allora grazie, forse non lo sai ma senza di Kenji saremmo stati spacciati" disse Natsuki ad un Izzy che intanto rideva di gusto; -lo so signorina Natsuki Shinoara,so di lui e anche di te- pensava lui, mentre Natsuki parlando col suo ragazzo si ricordò all'improvviso di qualcosa.
"Volevo presentarti una persona" disse tutta trafelata, si voltò e gridò in mezzo alla folla "vieni, sono qui col mio ragazzo e i suoi amici".
Dalla folla uscì una ragazza bella almeno quanto Natsuki; era alta pochi centimetri più di lei, aveva capelli castani di media lunghezza, un fisico perfetto e un viso meraviglioso.
"Ragazzi!" esordì Natsuki "vi presento la mia migliore amica, Kari Kamiya!" poi si rivolse verso la ragazza "Kari, loro sono Kenji Koiso, il mio ragazzo, e il suo migliore amico, Takashi Sakuma!"
"Molto piacere" rispose lei e allungo la mano in direzione dei ragazzi.
Le reazioni alla comparsa di Kari furono le più disparate: Kenji si limitò ad una stretta di mano "neutra", pur non potendo non far caso a quanto fosse bella; Sakuma invece non strinse la mano in quanto troppo impegnato a cercare nei meandri della sua mente la frase migliore per rimorchiare; Izzy, che Kari non aveva notato perché coperto, rideva come un matto probabilmente perché vedeva davanti a se la reazione di colui che lo copriva, ovvero TK; il ragazzo infatti, che era di spalle rispetto a Kari, appena sentito il nome della nuova compagna di viaggio si colorò di un rosso acceso, come se avesse i geloni,  e stringendo nelle mani uno strano aggeggio grigio/verde supplicava Izzy dicendogli qualcosa che Kenji dal labiale tradusse come "ti prego, aprimi un digivarco!".
Terminate le presentazioni Kari si avvicino ai ragazzi del gruppo; accanto a lei un tesissimo TK cercò di allontanarsi finendo per inciampare e arrivando quasi a centrare il computer di un Izzy che si sarebbe perfino potuto arrabbiare se non fosse stato troppo impegnato a ridere.
"Ti ricorda nessuno" sussurrò ilare Sakuma ad un Kenji che tratteneva, a fatica, le risate, -abbiamo appena scoperto chi è la lei di cui parlavano prima- pensarono i due ragazzi nello stesso istante, mentre Kari e Natsuki finalmente si accorgevano della presenza di un TK che, bisogna ammetterlo, finora era stato la perfetta imitazione di un pezzo dell'arredamento.
"Izzy?, TK?" fece stupita la nuova arrivata "non vi avevo proprio visto"
"Li conosci" chiese Natsuki all'amica la quale annuì "ma è fantastico!" continuò "potremmo formare un gruppo di studio e aiutarci a vicenda!".
"Mi sembra un ottima idea" rispose Izzy "stasera vi presenterò il resto del mio gruppo, potete portare anche lei al parco se volete"
Kenji era sul punto di annuire convintamente quando Natsuki lo fermò "mi spiace davvero ma stasera non posso" disse "mio zio è uscito di prigione di recente, oggi torna alla casa di famiglia e noi dobbiamo festeggiare, io stessa dovrò essere la appena dopo mezzogiorno per iniziare a preparare la festa"
"Capisco, allora vorrà dire che verrete solo voi due" disse Izzy rivolto a Sakuma e Kenji;
quest'ultimo ci pensò per cinque secondi e poi istintivamente chiese "possiamo rimandare l'intervista al parco a domani? vorrei andare con Natsuki"
"Nessun problema"rispose Izzy "allora a domani sera!"
Il ragazzo richiuse il suo portatile delicatamente, si voltò verso TK e Kari e gli disse "dai, andiamo a trovare Matt che poi si sente solo!" e tutti e tre si incamminarono verso i vagoni di testa.
Rimasti da soli con Sakuma, con il vagone che si era ormai svuotato, Kenji e Natsuki si sedettero; la ragazza sussurrò all'orecchio del giovane un grazie al quale lui reagì prima con un bacio sulle labbra e poi dicendo in tono scherzoso "non se ne parla neanche di lasciarti andare da sola fino a Ueda per raggiungere il tuo "primo amore""
"Non dire stronzate" rispose lei ridendo "allora ci troviamo per le 13:00 al bar, un'ora dopo partiamo" e concluse il discorso con un altro bacio stavolta sulla guancia.
Non parlarono più, mancava troppo poco alla loro fermata, che era la prossima, ma il silenzio non fu pesante e per Kenji sentire e vedere Natsuki abbracciata a lui valeva più di mille parole; "sarà fantastico" esclamò "ora sento che questa sarà una splendida giornata!".
 
 
 
SPAZIO DELL'AUTORE
eccoci al primo spazio dell'autore di questa storia; come promesso da questo capitolo in poi quest'angolo sarà dedicato a chiarimenti sulla trama oltre che ai ringraziamenti per le vostre recensioni e i vostri consigli; vi invito a recensire e a chiedermi spiegazioni se vi servono.
Venendo alla storia, in questo capitolo presento alcuni dei protagonisti tra cui il personaggio principale, Kenji Koiso (protagonista di S.W.); la storia sarà raccontata in terza persona seguendo il suo punto di vista, tranne che in rari casi, tuttavia come nella migliore tradizione di Digimon eviterò un protagonista assoluto.

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Capitolo 3
*** Capitolo 2 - Giochi di carte e codici in casa Jinnouchi ***


Capitolo 2: Giochi di carte e codici in casa Jinnouchi

 
La prima giornata di università fu tutto un correre da un aula all'altra; la presentazione dei corsi e le prime lezioni passarono così velocemente che Kenji faticò a credere che fosse già un quarto all'una.
"Quando tempo abbiamo fatto in aula computer?" chiese dubbioso a Sakuma mentre entrambi camminavano speditamente verso l'uscita;
"Un'ora e un quarto" rispose l'altro "giusto il tempo di dare un occhiata a NEW OZ e di sistemare un po' di cose".
"Allora possiamo raggiungere Natsuki al bar, tra poco partiamo" replicò Kenji; poi rifletté un attimo ed esclamò "merda! come faccio per la seconda metà di giornata!"
"Per le lezioni del pomeriggio non ti preoccupare, prendo appunti io e te li passo domani" fece Sakuma
"Grazie Saku, fortuna che facciamo gli stessi corsi"
"Ehi, è a questo che servono gli amici, no"
Il discorso si chiuse li.
I due ragazzi uscirono dall'università; fecero un po' di strada a piedi prima di raggiungere il bar indicato da Natsuki, sedute ad uno dei tavoli all'aperto c'erano la ragazza e la sua amica Kari; le due ragazze li salutarono e gli fecero segno di venire a sedere.
Una volta seduti ordinarono da mangiare e da bere e poi discussero su come era stato il primo giorno
"Rapido" fece Kenji "questa prima giornata è passata come un fulmine, chissà come mai";
-già chissà- si disse nella mente come se stesse parlando ad un altro, -potrebbe centrare qualcosa un certo viaggio con la tua ragazza che non vedi l'ora di fare?-; sul volto di Kenji si materializzò un sorriso, -colpito e affondato!- si rispose
"Vale lo stesso per me" disse Sakuma "è molto meglio del liceo!"
"Sicuro!" replicò Natsuki prendendo in mano la bottiglia dell'acqua "lo pensiamo anche io e Kari"
"Scommetto che io e Kari abbiamo molto in comune" continuò Sakuma "uno di questi giorni dovremmo provare a… ahi! cazz!" sentì una forte botta alla gamba destra; Kenji gli aveva tirato un violento calcio
"Non farlo nemmeno per scherzo, TK morirebbe!"gli sussurrò
"Ma lo conosciamo appena; e poi l'hai vista, è uno spettacolo" rispose l'altro "io non ci tengo ad arrivare a 50 anni ancora vergine!"
"Neanche io ma non è questo il punto" replicò aggressivo "il punto è che lui la merita!"
"Ti ci rivedi eh!" disse "Okay! okay!, mi fai sentire in colpa, ora mi sembra di fregare la ragazza a te; posso almeno riaccompagnarla in università?"
"Va bene!" concluse Kenji sorridendo; proprio in quel momento Natsuki li riportò alla realtà
"Di che state parlando voi due" chiese la ragazza
Kenji pensò ad una risposta plausibile
"Sakuma mi faceva notare che è quasi ora di andare" rispose
Natsuki guardò l'orologio, sorrise e si alzò dalla sedia "vado a pagare, poi andiamo" disse a Kenji dopo un bacio veloce sulla guancia
"Ciao ragazzi!" fece Sakuma "ci vediamo domani, io riaccompagno Kari in università"
"Grazie Sakuma" fece lei "sei molto gentile" e insieme si incamminarono verso l'università.
Kenji li guardò allontanarsi; in breve tempo sparirono dalla sua vista, ora qualunque cosa avesse fatto Sakuma lui non sarebbe venuto a saperlo, -in fin dei conti ti fidi di lui, è tuo amico sin dai 4 anni, è uno in gamba e, sotto sotto, la pensa esattamente come te-si disse per evitare di pensarci. Il metodo funzionò a tal punto che non pensò più a niente, perdendosi nel suo mondo, e fu risvegliato solo dall'arrivo di Natsuki che gli diede un bacio e disse "dai, andiamo!".
 
Il treno per Ueda partì dalla stazione di Tokyo alle 14:20 precise.
Dentro era abbastanza vuoto, molto più di quanto lo era la prima volta che, insieme, si recarono alla casa di famiglia dei Jinnouchi. Si sedettero l'uno accanto all'altra, lei gli sorrise e poi esclamò "non è divertente, due anni fa ti portavo con me per fingere che tu fossi il mio ragazzo e adesso stiamo tornando là ma siamo davvero fidanzati!"
Kenji ci pensò un po'; divertente non era esattamente l'espressione che avrebbe usato per definire quella situazione. Lui avrebbe preferito "meraviglioso, stupendo, fantastico oppure quella che preferiva, semplicemente troppo per lui". Erano due anni che non smetteva di pensarci; da quel terrificante, folle e magico 1 Agosto del 2011 quando la sua vita era cambiata per sempre. Quel giorno aveva trovato in se un coraggio che non sapeva di avere e sempre quel giorno Natsuki si era innamorata di lui.
"Perché?" gli aveva chiesto tante volte nei due anni trascorsi
"Perché sei carino, divertente, intelligente e mi fai sentire amata" gli rispondeva lei col sorriso sulle labbra "nessuno è come te".
A Kenji sembrava sempre che in quel discorso mancasse un appunto decisivo.
"Tu ti sei innamorata del Kenji che ha sfidato LOVE MACHINE" aveva provato a dirgli una volta " del Kenji che ha combattuto con coraggio ma vedi Natsuki, quel Kenji non esiste, non so nemmeno da dove sia venuto. Io non sono un eroe".
"Ma io non voglio un eroe" rispose lei scherzando "mi piaceva anche il ragazzo che di nascosto mi sabotava gli esperimenti al club di fisica al liceo per poi potermi aiutare!".
"L-l-lo sa-sapevi?" replicò imbarazzato.
"Certo" disse in tono malizioso "sono solo "la ragazza più gettonata della scuola", non una cheerleader ochetta da college americano".
Continuare il discorso quella volta sarebbe stato troppo imbarazzante e così finì che non ne parlarono più ma nulla e nessuno poteva estirpare a Kenji quel dubbio che lo tormentava, era così due anni prima quando lei l'aveva scelto, era così in quel momento sul treno per Ueda.
Kenji riflette sulle parole di Sakuma, -no, non mi rivedo in TK. lui merita davvero Kari, io non meriterò mai Natsuki. sarò sempre troppo poco per lei-.
Il brusco rallentamento del treno lo riporto alla realtà, la stazione di Ueda era ormai vicina.
Arrivati a Ueda Kenji svegliò Natsuki che dormiva appoggiata a lui
"Siamo arrivati" gli sussurrò dolcemente "hai dormito bene?"
"Benissimo!" disse lei e insieme scesero dal treno.
 
Due corriere dopo Kenji è Natsuki erano finalmente sulla strada che portava alla casa di famiglia dei Jinnouchi.
La strada era stretta, passava solo una macchina alla volta, e in salita non ripida ma comunque poco piacevole da fare a piedi. Kenji e Natsuki si apprestavano ad incamminarsi quando sentirono una voce nota.
"Kenji!, Natsuki!" gridò la voce, i due ragazzi si girarono e videro un ragazzo di carnagione scura sbracciarsi dal finestrino.
"Ciao Kazuma!"esclamarono all'unisono i due ragazzi correndo incontro alla macchina che si era fermata poco più indietro.
"Venite su!, vi diamo un passaggio" esclamò Kiyomi Ikezawa, la madre di Kazuma.
"Molte grazie" rispose educatamente Kenji che salì accanto al posto di guida
"Grazie davvero Kiyomi" disse Natsuki salendo dietro accanto a Kazuma e alla sua sorellina di due anni addormentata su suo seggiolino
"Come l'avete chiamata?" chiese Kenji a bassa voce
"Mai, lei è Mai Ikezawa" disse Kazuma; Kenji osservò i due fratelli, era parecchio che non li vedeva. Kazuma era diventato più robusto ma anche più socievole e incline al sorriso; la piccola lui l'aveva vista appena nata, l'aveva anche tenuta in braccio, ora la rivedeva abbastanza cresciuta; forse sapeva già parlare o camminare. -Come passa in fretta il tempo-.
Arrivati alla casa Kiyomi chiese a Kenji di tenergli la piccola, tutti i parenti di Natsuki erano già arrivati e la vista di Kenji con in mano un fagotto causò una divertente serie di fraintendimenti e prese in giro infinita. Lo zio Mansaku disse scherzosamente che lui l'aveva previsto già due anni prima, quasi tutte le donne di casa Jinnouchi fecero commenti maliziosi sulle presunte grandi qualità di Kenji a letto mentre al contrario gli uomini si lamentarono di non essere stati informati della "nascita" del figlio della ragazza. L'unico che davvero ci credette quando glielo dissero fu Shouta che infatti minacciò Kenji di morte non appena il ragazzo riconsegnò la piccola alla madre.
Dopo una dura lotta per spiegare la situazione a Shouta, la famiglia poté finalmente mettersi a tavola. In quel preciso istante un camion entrò nel cortile facendo un gran casino
"è arrivato il maestro" disse Kazuma
"Vengo con te" esclamò Kenji.
I due ragazzi corsero fuori, la videro Mansuke, il nonno di Kazuma e Mai. Era visibilmente invecchiato, i suoi capelli erano ormai bianchi ma dimostrava ancora un energia sorprendente.
"Maestro!" gridò Kazuma correndo verso di lui
"Mi piacerebbe che tu mi chiamassi nonno qualche volta" disse il vecchio con dolcezza
"Ci proverò" fece il ragazzo "ehi! guarda chi è venuto" disse poi indicando Kenji
"C'è anche il nostro "Kenji il guerriero"!, sono felice di rivederti figliolo" disse Mansuke ridendo
"Anche io, signor Mansuke" disse Kenji imbarazzato
"Allora, io sono l'ultimo?"
"No, manca ancora il festeggiato"
"Che è appena arrivato!".
Tutti si voltarono nella direzione da cui era venuta la voce e videro Wabisuke apparire da dietro l'angolo, con lui c'era un uomo alto e robusto in abito nero che nessuno della famiglia aveva mai visto
"Zio!" gridò Natsuki correndo verso di lui
"Piano Natsuki" replicò l'uomo "ti conosco già, prima vorrei vedere qualcuno che non conosco"
Kiyomi andò da lui con la bambina in mano "saluta lo zio Wabisuke" disse e gliela pose in braccio
"è bellissima" disse l'uomo guardando la bambina che cercava di afferrargli il naso "come si chiama?"
"Mai " rispose la madre
"Ah, allora ciao piccola Mai" continuò Wabisuke " ehi! spero abbiate già iniziato ad insegnargli come si gioca a Koi-Koi o la nonna si rivolterà nella tomba"
"Non l'ha mai fatto nonostante tutte le tue boiate; non credo che questo sia più grave" disse scherzando Tasuke
"Già, e tra l'altro vedo che il carcere non ti ha insegnato le buone maniere" aggiunsero sempre sorridendo Naomi e Nana
"Giusto!" si inserì Rika "non ci avverti che porti un ospite e poi neanche ce lo presenti"
"Quanta aggressività signore" rispose con tranquillità "e va bene…."
appoggiò Mai davanti al tavolino su cui nonna Sakae insegnava a giocare a Koi-Koi e si mise accanto all'uomo in nero
"Lui è Jeremy Matthews, funzionario governativo americano e mio datore di lavoro"
"Uao, hai già un lavoro!" fece stupita Noriko
"Si, Jeremy aveva recuperato i progetti di LOVE MACHINE con l'intenzione di creare un A.I. che coordini una serie di operazioni umanitarie, ma a quanto pare c'è bisogno della mano del creatore"
"Ma è fantastico" esclamò Riichi "alla fine persino LOVE MACHINE si è rivelato utile"
"più da morto, che da vivo!" gridò Kunihiko e alzando il bicchiere pieno di sakè
"Allora brindiamo a Wabisuke Jinnouchi e alla sua nuova creatura; che si chiama?"
"DREAMER'S PARADISE"
"Alla salute" dissero tutti all'unisono e dopo aver bevuto iniziarono la cena.
 
Kenji guardò il suo orologio, -le 21 e 30, cavolo abbiamo mangiato in fretta-.
Effettivamente mai a casa Jinnouchi si era finita la cena così presto; i pasti duravano talmente a lungo che una volta avevano finito alle 23 meno un quarto.
Kenji si guardò intorno. La maggior parte della famiglia era ora intenta a sparecchiare, c'era poi chi giocava a carte, come Natsuki, chi correva per tutta la casa, come i bambini di Nana, Yumi e Noriko, e un inedito Kazuma che giocava con la sorellina invece che con il suo consueto computer.
In mezzo a quella confusione Kenji non poté non notare Wabisuke e Matthews che si allontanavano andando verso quella che solitamente era la postazione di Kazuma.
Appena giunto il programmatore estrasse il suo portatile e lo accese; poi esclamò
"Allora cos'è che dovrei installare su DREAMER'S?"
L'uomo in nero estrasse una chiavetta USB
"Il programma che è contenuto qui dentro, serve per le operazioni di smilitarizzazione, è un autorizzazione governativa che ci consente di intervenire bypassando il protocollo!"
"ottimo, faccio subito!" e dopo aver inserito la chiave USB aprì il programma
"Mio Dio!" fu la sua esemplare espressione. Davanti agli occhi di Wabisuke e Kenji si era appena materializzato il programma più complesso mai visto
"è farina del tuo sacco?" chiese Wabisuke a Jeremy
"No, diciamo che è opera di un amico" rispose l'altro
-se lo è davvero, quel suo amico è un genio assoluto del computer- pensò Kenji che osservava tutta la scena, -chissà che razza di programma è?- si chiese; ben presto la curiosità fu insostenibile, si armò di block notes e, grazie alle sue capacità nella matematica, riuscì a trascrivere l'intero codice; -questo lo darò a Izzy domani, uno come lui scoprirà certo facilmente che tipo di programma è-.
 
Ci vollero parecchi minuti per completare l'installazione del programma e la sua estrema complessità lo rendeva ostico anche per uno come Wabisuke;
Kenji riguardo l'orologio, -cazzo!, le 22 e 18!? ma che razza di programma è quello-.
Passarono ancora alcuni minuti prima che un segnale acustico avvertisse i tre della conclusione del processo  
"Ho installato il programma Jeremy!" esclamò Wabisuke raggiante nonostante la stanchezza "è pronto per l'immissione"
"Perfetto, la struttura è pronto a riceverlo" rispose l'altro che invece sembrava non essere affatto stanco "ora lancialo!"
Wabisuke non se lo fece ripetere due volte, lanciò il programma e poi si mise davanti allo schermo per vederne gli effetti.
Anche Kenji osservava con attenzione; nello schermo era mostrato l'interno di NEW OZ. Sopra il "cuore" del mondo virtuale, il punto che lo connetteva ad ogni computer del mondo, fluttuava una specie di lunga spada dalla lama cilindrica. Era tutta bianca e divisa in sette parti da ognuna delle quali sporgeva una delle intelligenze del paradiso; in cima alla spada si materializzò una altra figura dall'aspetto angelico, ma molto più maestoso, la quale reggeva una penna in una mano e un libro nell'altra.
"Ecco a voi DREAMER'S PARADISE" esclamò Wabisuke
"Lunga vita!" esultò sorridendo l'uomo in nero.
-ora non c'è più niente da vedere- si disse sconsolato Kenji -vabbé, allora vado a letto- e si incamminò verso la sua camera lasciando i due uomini ai loro brindisi.
 
 
SPAZIO DELL'AUTORE
Secondo spazio a me riservato, ringrazio i lettori e  jesuisstupide, unica a recensire fino ad ora.
Per quanto riguarda invece la storia, anche questo capitolo presenta nuovi personaggi, ma non vi preoccupate molti di loro si limiteranno a questa citazione. Il capitolo riprende una scena molto simile a S.W.; per me un crossover deve essere quasi 50 e 50, quindi per evitare di fare troppo Digimon e troppo poco S.W. non ho inserito molta azione in questi primi capitoli, il prossimo compreso, per concentrarmi sulle relazioni tra i personaggi e sulla loro "vita normale".
Tuttavia nonostante questo possa sembrare solo un capitolo di passaggio è molto importante per il proseguo della storia, quindi se avete intenzione di continuare a leggere vi consiglio di non dimenticare ciò che è successo qui.
In questo capitolo è presente anche la prima indicazione di tempo, siamo a circa ottobre del 2013 lascio a voi i calcoli sull'età dei digiprescelti.

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Capitolo 4
*** Capitolo 3 - La serata più delirante della storia ***


Capitolo 3 - La serata più delirante della storia
 
Il risveglio a casa Jinnouchi fu per Kenji semplicemente magnifico.
Natsuki si era spostata durante la notte nel suo letto e ora gli sorrideva accanto. Sorrise anche lui; non era successo niente quella notte ma il fatto che tra i due fosse lei quella a volerlo di più lo faceva impazzire.
"Non è il momento" disse a bassa voce Kenji
"Lo so ma non ti preoccupare, prima o poi arriverà" rispose lei
Natsuki si spinse tra le braccia di Kenji . Il ragazzo la baciò e la aiutò ad alzarsi.
"Dico davvero, dobbiamo partire adesso" gli sussurrò
"Va bene" concluse la ragazza e, dopo essersi vestiti, si diressero verso l'uscita.
 
 Il viaggio di ritorno verso Tokyo fu per Kenji e Natsuki meno difficile del previsto; Kiyomi li riaccompagno lasciandoli davanti all'università.
"Buona giornata!" fece lei
"Altrettanto!" risposero i due ragazzi.
Kenji e Natsuki si voltarono ed entrarono nell'edificio. Quasi immediatamente incontrarono Sakuma che gli corse incontro.
"Come sta Wabisuke?" chiese il ragazzo
"Bene" rispose Natsuki "ha già trovato un lavoro!"
"Fantastico" disse Sakuma; poi rivolto a Kenji
"A proposito di lavoro, pronto per stasera?"
"Certo" replicò Kenji sorridendo "ho già pronte sia le domande tecniche sia le curiosità sia le tue amate domande sulle ragazze"
"Grande! allora pronti per stasera" esclamò Sakuma entusiasta
"Bravi, bravi ma adesso ci sarebbe una giornata di lezioni" disse Natsuki riportandoli alla realtà
"Già!" dissero sconsolati i due ragazzi "speriamo che passi in fretta" e insieme presero la via delle scale.
 
Probabilmente fu la voglia di fare l'intervista e conoscere meglio il loro idolo, ma quella fu la giornata più veloce della vita di Kenji e Sakuma. 5 lezioni e pranzo passarono con una rapidità impressionante da far stupire Kenji che fossero realmente le 19:45.
"Kenji è pronto!" gridò Natsuki
"Arrivo! dobbiamo fare in fretta, Izzy e gli altri ci aspettano alle 20 e 15 al parco ad Odaiba"
"Non ti preoccupare, ce la facciamo" lo tranquillizzò lei.
Come al solito Natsuki aveva ragione. Nonostante la cena in ritardo e tutto il resto, arrivarono al parco in perfetto orario; là ad aspettarli c'erano solo Izzy, il suo portatile di vent'anni fa, TK, che per passare il tempo vuotava una birra, e un altro ragazzo che sembrava  avere qualche anno in più di loro.
"Ciao Kenji, ciao Natsuki; tutto bene" disse Izzy con gentilezza "sono pronto per l'intervista"
"Aspettiamo Sakuma!" rispose Kenji
"Ehi Izzy!, le persone nuove vanno presentate" gli gridò TK indicando il ragazzo più grande
"Ah, è vero, scusatemi; Kenji, Natsuki, lui è Joe Kido uno dei miei più cari amici" fece Izzy "Joe, loro sono Kenji e la sua ragazza Natsuki, sono due studenti della tua ex università"
"Molto piacere" rispose educatamente Joe
"Il piacere è nostro" replicò Natsuki "sei un ex studente, cosa fai adesso?"
"Lavoro" disse il ragazzo "Sono un medico"
"Già, ma non cercatelo in ospedale" gridò di nuovo un sorridente TK "lavora in un posto completamente diverso".
A poco a poco arrivarono tutti quanti. Il primo fu Sakuma che raccontò di aver sbagliato strada per la tensione,"In realtà è semplicemente un cretino" commentò Kenji con Natsuki, e a seguire i vari membri del gruppo di Izzy.
Il primo fu un ragazzo alto e biondo che portava con se quella che sembrava essere la custodia di una chitarra
"Lui è Matt Ishida, frequenta la nostra università ed è anche un bassista, è il fratello maggiore di TK" fece Izzy.
Dopo Matt arrivarono Kari e un'altra ragazza bellissima, perfino più di Kari e Natsuki; era alta più o meno come Izzy, slanciata, capelli lunghi e rossi e un corpo che Sakuma definì "da scopare"; Izzy gli andò incontro con grande gioia, abbracciò la nuova arrivata la quale lo baciò sulle labbra sotto gli occhi di un traumatizzato Sakuma.
"Ragazzi, vi presento la mia ragazza, Mimi Tachikawa" disse Izzy non staccandole le braccia di dosso
"Pia-piacere" rispose un intimorito Sakuma che faceva il possibile per evitare di guardare la ragazza mentre Kenji e Natsuki non cercavano nemmeno di trattenere le risate.
"Ci siamo tutti?" chiese Matt
"No, mancano i promessi sposi!" rispose Kari ridendo
"Sbagliato sorellina!, siamo proprio qua dietro di te!"
Dall'oscurità del parco emersero due ragazzi e Kenji incredibilmente per una volta non aveva bisogno di presentazioni.
"Ma voi siete Tai Kamiya e Sora Takenouchi" esclamò il ragazzo
"Li conosci?" chiese Izzy
"Certo, sono praticamente una leggenda su NEW OZ; la prima proposta di matrimonio in contemporanea nel mondo virtuale e reale, un operazione geniale e tra l'altro complicatissima da eseguire"
"Geniale non direi! ho dovuto comprare due anelli" fece Tai "complicato è invece decisamente la parola giusta, ho dovuto guidare Sora via telefono sia nel mondo virtuale che in quello reale, ma è stato tutto perfetto soprattutto la parte in cui lei ha detto si; a proposito Izzy, mille grazie per la tua consulenza tecnica, ti devo un favore amico!".
"Tu me ne devi un milione di favori!" concluse Izzy che, voltandosi verso Kenji e Sakuma, aggiunse
"Sono pronto! sotto con l'intervista".
 
Dalle facce degli amici di Izzy sembrava che Kenji avesse appena detto qualcosa di atroce. Eppure a lui non sembrava; come prima domanda "Come è nata la tua passione per l'informatica?" gli pareva più che accettabile.
"Ho detto qualcosa di sbagliato?" chiese educatamente Kenji
"No, niente di grave Kenji" rispose Izzy
"Tutto bene tesoro?" chiese Mimi
"Si" rispose, poi facendosi coraggio
"la mia passione è nata dopo aver scoperto che i miei genitori in realtà mi avevano adottato e che i miei veri genitori erano morti quando ero ancora molto piccolo. Da quel giorno ho avuto una vera e propria ossessione per la conoscenza delle cose e il computer è stato lo strumento che mi ha permesso di realizzare i miei desideri"
Kenji era impietrito; "Scu-scusami, i-io non i-i-immaginavo che…"
"Non fa niente ormai è passato"
"Io mi chiedo come è possibile che il primo di noi a cui qualcuno a chiesto un intervista sia Izzy e non il qui presente grande calciatore e studente di scienze politiche Tai Kamiya"
Tutti si voltarono con sguardi che andavano dal confuso al "per me sei morto".
"Che cazzo hai detto, Tai Kamiya" gridò Sora, perdendo tutto il suo autocontrollo e dando al ragazzo una violenta sberla
"Di solito mi chiami tesoro…"
"Ti rendi appena conto di cosa hai fatto?" aggiunse Kari
"Ma dai sorellina…"
"SE PROVI ANCORA A DIRE UNA SIMILE CATTIVERIA SUL MIO RAGAZZO GIURO  CHE TI CASTRO SEDUTA STANTE!!!!!!" urlò Mimi con violenza omicida
"Ma Mimi cercavo solo di stemperare la tensione"
"Non sei mai stato bravo con le parole Tai" ammise Matt
"Già; E per inciso ricordo con certezza che il qui presente grande calciatore, a cinque anni, veniva ripetutamente scartato, da quella che è la sua attuale ragazza!"  concluse Kari
Tutti si misero a ridere, compreso Izzy.
"L'ho ripagato qualcuno di quei favori, amico?" chiese a bassa voce Tai a Izzy
Izzy annui.
Per evitare l'imbarazzo della prima domanda, Kenji e Sakuma passarono alle domande tecniche lasciando per dopo le curiosità. Le domande verterono sugli argomenti più disparati; dalle opinioni di un autorità del settore su nuovi programmi e sistemi operativi a soluzioni di possibili problemi informatici, a Steve Jobs e, per finire, alle possibili nuove frontiere della tecnologia. Domande a cui Izzy rispose sempre con competenza ed estrema gentilezza.
Finalmente si passò alle curiosità, ovvero le domande che potevano capire tutti. Iniziò Kenji.
"Qual è stato il primo computer che hai avuto?"
"Questo portatile" disse mostrando quello che Kenji e Sakuma avevano soprannominato l'arca di Noè "è con me da ormai tredici anni!"
"E non hai mai pensato di cambiarlo?" domandò Sakuma
"Ho un altro portatile per il lavoro ma questo non posso buttarlo. Vedi è speciale; sento con lui una forte connessione, quasi fosse la porta per un altro mondo"
"Sembra di sentire Kenji che parla del suo avatar su OZ" commentò sorridendo Sakuma "siete molto simili voi due sapete" disse poi rivolto a Kenji
"Magari!" fece il ragazzo "passiamo ad altro. Non centra nulla ma, come vi siete conosciuti tu e Mimi?"
"Eravamo compagni di classe sin dalle elementari"
"E come diavolo hai fatto a conquistarla? lo stalking non funziona! L'ho provato" disse Sakuma evidentemente inconsapevole delle parole che gli uscivano dalla bocca
Una serie di sguardi inquietati puntò su di lui.
"Stalking! Ommioddio Sakuma, ma tu sei peggio di Joe" esclamò Tai con la consueta finezza
"Smettila di fare commenti cattivi sugli altri fratellone!"
"E tu smettila di rompere le palle e…. oh, toh guarda c'è Wizardmon…. ops non è vero, è morto"
Una sberla di violenza inaudita si schiantò contro la guancia di Tai.
"Un'altra battuta simile e giuro che ti mollo all'altare" gridò Sora
"Scusa tesoro, mi sono fatto prendere la mano" gli rispose dolcemente Tai
Sora sorrise
"Vorrà dire che ti dovrai far perdonare stasera" commentò lei con voce maliziosa
Sora si spinse tra le braccia di Tai, il quale cominciò a giochicchiare con la camicetta della sua ragazza
"No , niente anteprima grazie!" urlò qualcuno
Tutti si voltarono verso TK che aveva appena ripreso il dono della parola
"Che c'è d-da g-guardare, co-con-continuate la vostra intervista" balbettò imbarazzato tornando alle sue birre.
Izzy rise e poi, rivolto a Sakuma, aggiunse
"Comunque, per rispondere alla tua domanda, ehm, come posso dirlo, è un po' strano da dire ma…"
"Sono stata quella che l'ha dovuto conquistare" disse Mimi
Sakuma era ormai senza parole
"E la concorrenza era davvero spietata, oserei dire ineguagliabile" aggiunse Tai ridendo
Le facce dei tre nuovi membri del gruppo parlavano da sole
"Ma, davvero?!" chiese Natsuki prendendo per la prima volta la parola
"No!" chiuse il discorso Izzy "sta parlando del mio computer"
E tutto il gruppo esplose in una risata.
 
L'intervista continuò ancora per un po' alternando momenti di serietà e i deliri più totali, quasi tutti a causa di Tai e Matt che si misero a litigare dopo che il primo ebbe massacrato il basso del secondo. TK continuò per tutta la serata la sua politica dello stare zitto, vuotare birre, era arrivato a otto, e guardare Kari, che nel frattempo, forse per ucciderlo, si era tolta la giacca mostrando una camicetta molto vicina al trasparente, mentre Joe rideva con Izzy, Kenji, Natsuki e Sakuma.
Una volta conclusa la situazione divenne meno pesante. Kenji e Sakuma si tranquillizzarono e cominciarono a fantasticare sulle "magnifiche sorti" del loro futuro giornaletto tanto che Natsuki fu costretta a riportarli sulla terra.
"Izzy e Mimi mi ricordano molto voi due" disse Sakuma a Kenji e Natsuki
"Non scherzare idiota" si limitò a rispondere Kenji cercando disperatamente di anticipare il discorso che Sakuma voleva iniziare e che lui non aveva voglia di fare.
"Non sto scherzando! Facci caso, entrambi avet…."
"Ehi! hai già un idea per il secondo numero Kenji?" chiese di sorpresa Izzy
"No, perché?" rispose lui pieno di gratitudine per aver interrotto Sakuma
"Perché forse un'idea ce l'ho io" prese il suo portatile, quello buono, connesse la webcam e inviò un messaggio.
Pochi secondi dopo la webcam si accese. Apparve una ragazza dall'aria decisamente assonnata.
"Cosa c'è Izzy? Problemi?"
"No, nessun problema Yolei" disse Izzy "volevo sapere se c'erano anche gli altri due"
"Sicuro, stanno tenendo sulla testa due bottiglie di whiskey per vedere chi ha più equilibrio o, come preferisco io, chi è più deficiente" rispose la ragazza
"Chiamameli!" fece il ragazzo
"Subito" poi rivolta a ignoti "ehi voi due, vi vuole Izzy!"
"Arriviamo!" risposero gli ignoti
Qualche secondo dopo gli ignoti avevano volto e Kenji e Sakuma ebbero un immenso shock; uno dei due volti, un ragazzo con i capelli castani, restava per loro senza nome ma l'altro, un biondino dall'aria intelligente, lo conoscevano fin troppo bene.
"CAZZO, MA LEI E' WILLIS FORD!!!!!!" gridarono all'unisono i due ragazzi così forte che anche tutti gli altri smisero di parlare.
"Si, in persona" rispose lui "e voi siete…"
"Kenji Koiso e Takashi Sakuma" disse Izzy per loro dato che erano paralizzati dall'emozione
"Molto piacere"
"I-i-il p-p-p-piac-c-cere è-è tu-tu-tto no-no-nostro, ma-ma-maestro" balbettarono il due giovani studenti in preda alla tremarella
 "Kenji, chi è quel ragazzo?" chiese Natsuki
"Tesoro, ti presento il maestro Willis Ford, il più grande esperto di computer della terra" disse entusiasta Kenji "pensa che ha programmato il 44% del primo OZ, ne era escluso il sistema di sicurezza, e il 60% di NEW OZ, stavolta sistema di sicurezza incluso; è merito suo se ora OZ è inviolabile. Ha solo 21 anni e ha già tre lauree e in più…"
"Dai, basta sembra che mi stai facendo uno spot pubblicitario" lo interruppe Willis
"Uno spot nel quale ti sei dimenticato di aggiungere anche il suo abnorme successo con il gentil sesso mondiale; no davvero, sono qua da due giorni in un merdoso paesino sperduto del Colorado e abbiamo già incontrato qualcosa come CINQUE sue ex ragazze" disse con rabbia il ragazzo/volto ignoto.
"Non è merito mio Davis, è tutto merito tuo " gli disse Willis; rivolto poi agli ascoltatori giapponesi "dico davvero; Davis è la miglior spalla inconsapevole di sempre, una garanzia"
"In che senso" fece Kenji, leggermente a disagio
"Nel senso che se ci prova lui alla fine rimorchi tu; è una cosa scientificamente dimostrata. Guardate se avete problemi in quel campo ve lo posso spedire in prova, ma vedete di rimandarlo indietro intero che è il mio migliore amico"
"N-no-non ce n'è bi-bisogno, i-io so-sono fidanzato" disse Kenji che ora era veramente imbarazzato
Natsuki si fece avanti e si appoggiò alla spalla di Kenji, il ragazzo se ne accorse.
"L-lei è la mia ra-ragazza" aggiunse
La reazione fu prevedibile. Willis rimase molto impressionato ma si contenne, Davis invece non si pose il problema
"Cazzo!, ma è una grandissima gn…"
"CAZZATA!!!" gridò Willis interrompendo l'amico "Si, è vero, quella che stai per dire è una grandissima cazzata, perciò fai un favore al mondo e stai zitto"
"Va bene" replicò lui così stizzito che Willis sentì il bisogno di scusarsi
"Mi dispiace amico, ma certe cose le eviterei" disse il ragazzo "scuse accettate?"
"Solo se mi batti ad una sfida" replicò l'altro
"Mi dispiace ma io l'ho già baciata Kari, quindi ho vinto!  Yuppie" cerco di chiudere il biondo
"No, ma che cazz.., non intendevo quella sfida" riprese Davis "Yolei tra poco andrà di nuovo a letto che ne dici di uno scherzo"
"Vince quello che la fa incazzare di più?" disse Willis con la faccia di chi la sa lunga
"Noi si che ci capiamo fratello!" concluse Davis
"Già! A proposito Izzy cos'è che volevi chiedermi?" disse il biondino rivolto al computer
"Kenji e Sakuma per pagarsi l'università hanno deciso di pubblicare un giornaletto su informatica e nuove tecnologie e pensavamo che una tua web-interview riscuoterebbe grande successo. Che ne dici?"
"Dico di si, senza ombra di dubbio. Adesso che ci penso mi ricordo di voi, avete sconfitto LOVE MACHINE circa 2 anni fa"
Ne Kenji ne Sakuma si stupirono. In fondo se lo sapeva Izzy, uno come Willis poteva saperlo anche da prima che accadesse.
Il biondino rivolse poi lo sguardo verso Natsuki "Natsuki il mio avatar era tra quelli che ti sono stati donati per la partita finale. Devo farti i complimenti per come hai giocato, Davis mi ha spiegato le regole del Koi-Koi ma non potrei mai competere con te"
Natsuki arrossì.
"Fa sempre così!" disse Davis ridendo "rimprovera me e poi ci prova con una ragazza fidanzata"
"No! Non ci sto provando!" rispose un po'imbarazzato Willis "e non potrei mai nemmeno pensare di provarci con la ragazza di un compagno nerd; abbiamo una specie di codice d'onore, se uno di noi ha una ragazza bella lo si stima e basta"
"Vederti in difficoltà non ha prezzo" rise Davis "e, scusa, perché per me il codice non vale?!"
"Perché tu non sei un nerd, sei un idiota!" replicò il biondo "ma non ti preoccupare siamo sempre fratelli di sangue; ehi Izzy! Lo sapevi che io e Davis abbiamo antenati comuni appartenenti alle tribù Navajo"
"Ma se i navajos stavano nell'Arizona e per quanto riguarda Davis, non ho mai sentito di famiglie miste giapponesi - indoamericane" rispose Izzy perplesso per la loro sanità mentale
"Ma avete fumato?" aggiunse inquietato
"Certo! Il calumet della pace; siamo navajos, no?" rispose Davis  "comunque no problem, Izzy; il fratello Willis ha troppi neuroni perché quella roba faccia effetto e io ne ho troppo pochi"
"Siete due deficienti!"
"Lo sappiamo!" Willis si guardò intorno "ora scusaci ma dobbiamo far impazzire la tua dirimpettaia, alla prossima cari compagni nerds!" detto questo il collegamento si concluse.
 
Erano ormai le 2 e 12 di mattina quando tutti decisero di tornare a casa propria.
"è il momento dei saluti; è stata una bella serata" disse Tai
"Già, dovremmo organizzarne altre" esclamò Matt intento a trascinare suo fratello che aveva terminato da poco la decima birra
"La prossima volta però giriamo anche qualche locale" fece Mimi
"Attenta che poi Izzy diventa geloso" replicarono in coro Sora e Kari
"Non vi preoccupate, se qualche porco tocca Mimi diventerò solo  un po' violento" ironizzò Izzy
"Izzy, volevo chiederti un favore"
Izzy si voltò, era stato Kenji a parlare.
"Che favore?" chiese
"Puoi dare un occhiata a questo programma?", gli porse un block notes, "L'ho ricopiato a memoria, ma dovrebbe essere esatto; è il programma più complesso che abbia mai visto e vorrei sapere qual è la sua funzione"
"Okay, gli darò un occhiata" concluse Izzy "buonanotte Kenji, buonanotte ragazzi a domani"
"Buonanotte" rispose Kenji mentre con Natsuki si incamminava verso casa.
 
-Che notte maledetta- pensò Izzy
Era nel letto del suo appartamento abbracciato al corpo nudo della sua compagna e non riusciva a stare proprio tranquillo attanagliato come era da una sensazione strana.
Decise di sfogare la tensione; accese il computer, inserì il codice ricopiato da Kenji e davanti a lui si materializzò il programma  più complesso che avesse mai visto.
Izzy osservò attentamente i codici. Erano abbastanza familiari e la sensazione precedente lo catturò di nuovo.
-Devo risolverlo- pensò e cominciò immediatamente a lavorarci
passò un quarto d'ora in cui riuscì a combinare poco o niente; non era da lui.
-Qui ci vuole un vero genio dell'informatica- concluse e chiamò l'unico che poteva aiutarlo.
 
"Ciao Izzy!" salutò Willis presentandosi davanti alla webcam con grembiule e cuffietta.
-Ommioddio!; mi sa che dovrò rivedere la mia definizione di genio- pensò il rosso
"Ciao Willis; so che me ne pentirò ma come è andata la sfida?"
"Pari! Ma è stato un divertimento pazzesco, ora ti dico"
"No! No! No! Non voglio assolutamente sap..."
"Ormai è tardi; per tua fortuna sono uno buono e gentile e non entrerò nei dettagli, ti dico solo che è stato qualcosa di veramente perverso"
 "Se tu sei buono e gentile io sono babbo natale! Voi siete due stronzi!" poi aggiunse "e il grembiule per cos'è invece?"
"Per pulire. Mia madre e la mia sorellina tornano domani e abbiamo molto da fare, così abbiamo deciso di conciarci tutti così" si voltò "Ehi! Dav, Liz venite qua!"
Sullo schermo di Izzy si materializzarono altre due figure in grembiule e cuffietta. Uno era Davis, l'altra una ragazza bionda molto carina che doveva avere la loro stessa età.
"Lei è Liz, una mia cara amica d'infanzia che ha anche lei collaborato allo scherzo a Yolei" disse Willis "Liz, ti presento Izzy, collega programmatore e compagno nerd"
"Molto piacere" disse lei "scusa se non rimango molto ma c'è da lavorare Will"
"T-t-ti do u-una mano s-se vuoi" balbettò Davis
"Grazie Davis, sei proprio un ragazzo d'oro" disse lei sparendo dall'inquadratura della webcam
"P-p-prego" rispose Davis arrossendo e sparendo anche lui.
Scese un silenzio imbarazzante che generò in Izzy una tale ilarità da renderlo dispiaciuto di doverlo rompere.
"Ehi Will, hai notato che a D…" chiese il rosso
"Si! L'ho notato" rispose stizzito l'altro
"Non ci posso credere, Willis Ford è gel…"
"Vaffanculo Izzy! Se dici un'altra parola io ti ammazzo"
"Sarei curioso di sapere come intenderesti farmi fuori visto che sono a chilometri di distanza"
"Grrrrr, che cazzo dovevi dirmi" cercò di far sbollire la rabbia
"Volevo chiederti di analizzare questo programma, me l'ha dato Kenji e mi sembra di averlo già visto"
"Aspetta ancora qualche secondo e ti saprò dire"
"Attento; è senza dubbio il programma più complesso che abbia mai visto"
"Mi hai preso per uno qualunque"
"No! Per uno che si fa fregare la ragazza da Davis Motomiya"
"Scherzi, è dai nove anni che mi piace Liz e finirà come dico io!"
"E chi lo sa, magari….. ah ecco, Willis! Il programma è arrivato!"
"Ho visto! Devo ammettere che anche a me è familiare e anche che, come hai detto tu, è estremamente complicato"
Willis si scrocchiò le dita, si levò grembiule e cuffietta  e sorrise spavaldo.
"Sarà un sfida interessante!".
 
 
 
SPAZIO DELL'AUTORE
Come al solito grazie a tutti coloro che hanno letto la mia storia finora, vi prego di commentare così posso sapere come migliorare la mia scrittura o se vi piace o no per ora la trama.
Per quanto riguarda la storia devo ammettere che ai fini della trama generale, questo è forse il capitolo più inutile; tranne che per alcuni particolari e che perché vengono presentati tutti i personaggi questo capitolo è quasi interamente a scopo ludico, per divertire me e, spero, voi. In questo capitolo infatti sono presenti anche alcune citazioni da altre serie, potete provare a trovarle se volete
Leggendo il capitolo noterete le prime grandi discrepanze con la serie, quello che ho fatto è stato semplicemente trattare gli ultimi episodi di Adventure 02 come se non fossero mai esistiti. se vi servono spiegazioni sul perché di tali cambiamenti sono sempre disponibile a rispondere, ma preferisco evitare di farlo qua.
Per quelli di voi che, leggendo, non hanno capito come Tai ha chiesto a Sora di sposarlo se vi interessa ve lo spiego; l'ha pilotata fino al punto prestabilito, in cui si trovava lui, con degli SMS, sia lei che il suo avatar in NEW OZ, e una volta raggiunto le ha chiesto di sposarla sia di persona sia con l'avatar donandogli due anelli uno reale e uno su NEW OZ, tenendo conto che le cose su OZ si pagano e che, come ha detto, Tai ha quindi pagato due anelli.

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Capitolo 5
*** Capitolo 4 - La notte dell'incubo ***


Capitolo 4: La notte dell'incubo
 
Erano passati due giorni dall'intervista e Kenji e Sakuma avevano pubblicato con una risposta di pubblico molto buona. Le spese di pubblicazione furono ampiamente superate e i guadagni vennero divisi tra i due ragazzi.
"Se la web-interview con il maestro Ford va bene come questa potremmo non avere più problemi economici nell'immediato" esclamò raggiante Kenji.
"Già, chissà magari riusciamo anche a carpire qualche segreto del maestro!" aggiunse altrettanto felice Sakuma.
"Tu avresti bisogno più di quel suo amico, quel "Davis la spalla inconsapevole"; lui si che ti farebbe comodo!" si inserì Natsuki.
"Ahahah! Noti che mi sto piegando in due dalle risate" fece ironico il ragazzo "smettiamola con le cazzate per favore"
"Sono d’accordo, quindi Sakuma smettila di parlare giusto per essere coerente" commentò Kenji.
"Siete tutti contro di me" e aggiunse con una voce volutamente infantile "vi odio!" e si allontanò lasciandoli da soli.
Kenji e Natsuki vagarono per i corridoi dell'università per almeno mezz'ora; avevano due ore libere e non avevano idea di che fare. Decisero di andare a prendere un caffè; uscirono dall'edificio e si recarono al bar più vicino; presero due caffè e poi parlarono di argomenti vari fino a quando la radio non attirò la loro attenzione.
"Alza, il volume Kenji" disse eccitata Natsuki.
"Okay, vediamo…. così può andare?" replicò lui mentre adempiva al suo compito.
"Si! Grazie"
Ora le parole della radio erano molto più chiare e anche Kenji capì:
"Una difficilissima operazione di soccorso in un territorio ad alto rischio è stata portata a termine con successo dall'A.I. nota come DREAMER'S PARADISE, ultima frontiera della tecnologia volta a migliorare la convivenza tra i popoli. Dal giorno della sua immissione in internet, in particolare in NEW OZ, questa A.I. ha già portato più volte il suo aiuto alle persone in difficoltà dimostrando per certi versi più umanità di molti politici e governanti. Per il bene di molti la nostra redazione si augura che il progetto, che è ancora in prova, non venga archiviato e che i governi che l'hanno finanziato, in particolare quello americano e quello giapponese, continuino a sostenerlo. Solo così facendo finalmente la troppo abusata "pace nel mondo" potrebbe diventare realtà. E passiamo ora alla politica interna. il pre…."
Kenji si alzò in piedi e andò al bancone mentre Natsuki rimase ad aspettarlo al tavolo. Tornò portando con se due drink.
Sul volto di Natsuki si materializzò un espressione strana, era stupita ma non sembrava che le dispiacesse.
"Ma sei fuori! Abbiamo ancora mezza giornata da fare" disse lei sorridendo
"E chissene frega, questa è un occasione speciale" rispose lui
Ora Natsuki era davvero felice. Era da due anni che non vedeva Kenji così rilassato e la cosa non poteva che fargli piacere; meglio stava lui, meglio si sentiva lei. Decise che si poteva fare.
"Okay, allora brindiamo!" esclamò il ragazzo"a DREAMER'S PARADISE e a Wabisuke Jinnouchi"
"Allo zio!" rispose lei.
Passarono al bar tre quarti d'ora buoni a bere, baciarsi e chiacchierare del più e del meno, dei loro amici vecchi e nuovi con la radio che continuava a dare notizie come rumore di fondo.
Kenji sorseggiò un po' del suo drink "Tesoro, sai per caso se  alla tua amica Kari piace qualche ragazzo in particolare?"
"…  passiamo alle notizie economiche, lo Yen è in ripresa, forte anche della buona giornata vissuta fin ora dalla borsa di Tokyo…"
Natsuki fece altrettanto "Non mi pare…. Mmm fammi pensare, adesso che ci penso si, uno c'è, ma perché me lo chiedi, non vorrai farlo per Sak…"
"Non dirlo neanche per scherzo, meglio per il genere femminile se Saku resta da solo. No lo dicevo per TK, il nostro nuovo amico; a lui Kari piace da morire, non ho mai visto nessuno così innamorato"
"…. naca: terzo caso di attacchi alle reti elettriche, anche in questo caso il presunto colpevole è stato trovato morto…."
"Che pensiero dolce!" lei si avvicinò "comunque TK è esattamente come te"
"In che senso?"
"… ssiamo allo sport, la nazionale giapponese di calcio femminile ha battuto di misura la nazionale americana in amichevole, guadagnandosi i favori del pronostico ai prossimi mondiali…."
"Nel senso che io ne ho visto un altro innamorato come lui" disse dolcemente "ed eri tu"
"I-io no-non so co-cosa …"
-Cambia discorso idiota-
"Parliamo d'altro, che lezioni hai in giornata?
"Anatomia, psicologia e … non ricordo, scusami" fece mente locale "perché hai cambiato discorso?"
"…tima notizia,  così si conclude il nostro giornale radio, la prossima edizione al…"
Kenji non rispose, abbassò la radio e tese la mano a Natsuki per aiutarla ad alzarsi.
"Dobbiamo andare" disse lui e insieme si diressero verso l'università.
 
La giornata all'università si rivelò abbastanza pesante nonostante le lezioni di matematica avanzata e informatica, che per uno come Kenji erano più che piacevoli, e i costanti tentativi di Sakuma di rendere ogni cosa più divertente di quello che era.
Sul treno del ritorno Kenji non riuscì a pensare ad altro che alla cena. Oggi aveva davvero fame.
Sceso dal treno si incamminò veloce verso casa; Natsuki gli aprì la porta e lo fece subito sedere a tavola.
"Sarai affamato immagino" esclamò lei
"Non sai quanto" rispose il ragazzo
"Nessun problema, ormai  è pronto! Tu intanto accendi la TV che magari parlano ancora di DREAMER'S PARADISE" disse mentre Sakuma entrava
"Finalmente sei arrivato!" aggiunse stizzita "alla buon ora!"
"Sempre dolce come il miele con me eh"
"Mica è colpa mia se sei un idiota e pure ritardatario"
"E smettila! Fa sentire cosa dice la TV"
"… le complesse operazioni eseguite con successo dall'A.I. DREAMER'S PARADISE aumentano ancora, pare infatti che sia riuscita ad ottenere la smilitarizzazione di un area invasa dall'esercito americano …"
"Parlano della creazione di zio Wabisuke. Dicono che ha ottenuto la smilitarizzazione di un territorio invaso" fece Natsuki
"è fantastico, come hanno fatto?" chiese Sakuma
"Forse lo dicono adesso" rispose lei, poi si rivolse a Kenji "tesoro puoi alzare un po' il volume?"
"Subito!"
Kenji prese il telecomando ma prima ancora che potesse fare alcunché la luce sparì, la televisione saltò e tutto fu avvolto nel buio.
I due giovani non ci capivano nulla
"Non c'è acceso niente che consumi tanta energia da giustificare un salto di corrente" disse Sakuma "forse è solo un contatto"
"No!" gli rispose Kenji "Ho sistemato il contatore ma la luce non torna"
"Alla finestra!" gridò Natsuki
I ragazzi la raggiunsero e si trovarono di fronte ad un inquietante spettacolo. L'intera città di Tokyo era avvolta nell'oscurità più totale.
"Un blackout totale! è incredibile" fece Natsuki che poi cercò le braccia di Kenji.
Il ragazzo intuì e avvolse la sua fidanzata in un abbraccio
-Non sarà un immagine tanto facile da cancellare- pensarono i tre.
 
Passarono minuti ma la luce non tornò.
"Cazzo!, non sanno più come reagire neanche a un cazzo di blackout!" commentò rabbioso Sakuma "Cos'è, non ne hanno più di energia elettrica?"
"Ma certo! Sei un genio Sakuma!" esclamò Kenji, che immediatamente corse ad accendere il portatile, inserì la chiavetta per la navigazione e mostrò ai due ragazzi ciò che aveva capito.
"Capite? Questo non è un blackout! è un altro di quegli attacchi alle reti elettriche, quelli di cui abbiamo sentito oggi alla radio " disse rivolto a Natsuki
"Si, ricordo vagamente. Ma i colpevoli non sono stati sempre identificati ma poi trovati morti?"
"Giusto! Ma la verità è che non sono loro i colpevoli; guarda cosa dice in questo articolo"
Kenji girò il portatile verso Natsuki e Sakuma per permettergli di leggere
"L'attacco hacker ha causato una perdita di energia elettrica che è andata dispersa ecc.. Continuo a non capire"
"La tesi di laurea di Izzy! Sakuma ricordi cosa dice a proposito dell'energia dispersa"
"Che non esiste. Qualunque azione compiuta in rete provoca un rilascio di energia; essa tuttavia non sparisce, viene solo raccolta da programmi più o meno compl … ma certo! Come ho fatto a non capirlo"
"Potresti spiegare anche a me Kenji"
"Certo tesoro! Allora nell'articolo si parla di energia dispersa per indicare l'energia che non è stata recuperata, ma se tale tipo di energia non esiste vuol dir…"
"Vuol dire che uno di quei programmi di cui parlavate prima l'ha raccolta e assorbita!"
Sul volto di Kenji si materializzò un espressione piena d'orgoglio,
"Ma se la perdita avviene in seguito ad attacchi hacker non può essere…"
"Bravissima! Le perdite non sono casuali bensì pilotate da qualcuno o qualcosa; si tratta di un vero e proprio furto di energia ma credo che gli hackers sono solo pedine; infatti il misterioso ladro li uccide una volta concluso il lavoro. E poi fateci caso gli attacchi sono avvenuti in paesi con alti flussi di energia; guardate qua: USA, Francia, Germania e ora Giappone; questo è un vero e proprio attacco su scala mondiale, non delle singole azioni"
"E, per caso, puoi risalire al colpevole?" chiese Natsuki
"Posso monitorare i flussi di energia con gli strumenti che mi hanno regalato i tuoi zii Riichi e Tasuke e nel contempo seguirli fisicamente con il mio avatar nel caso entrassero in NEW OZ; così potremmo scoprire dove sono diretti e di conseguenza quali sono il o i programmi che stanno raccogliendo tutta questa energia"
"Perfetto! Forza Kenji! E stavolta bando alla timidezza; se scoviamo il colpevole e lo fermiamo, lo ammettiamo e ci facciamo punire con due belle medaglie" fece Sakuma
Alle spalle di Sakuma si sentì un "ehm, ehm" poco gentile che il ragazzo colse al volo.
"Okay, tre medaglie ma solo perché altrimenti tu mi ammazzi Natsu, e io non vedrò mai la mia"
"Se hai finito di dire stronzate, io ci sono" concluse Kenji
Il ragazzo osservo con attenzione studiando i dati. I flussi di energia erano ben visibili sia agli strumenti sia dalla prospettiva dell'avatar di Kenji e anzi a quest'ultimo apparivano sempre più intensi; ormai gli era tutto chiaro.
"Non "passa per" NEW OZ" esclamò il ragazzo "La sua destinazione è NEW OZ!"
"Cosa!!" fecero in coro gli altri due
"Per certi versi ha senso; pensateci un attimo, NEW OZ è un luogo ad alta concentrazione di energia, ed è quella l'obiettivo del nostro amico ladro; solo non riesco a capire allora perché rubarla, a chi può servire tanta energia? Che sia…"
"Attento Kenji, il prossimo è il punto è l'ingresso di OZ ed ha la più alta concentrazione energetica che io abbia mai visto"
"Okay, ora entro" disse, facendo ingresso nell'ultima sala; ciò che vide gli causò un mezzo infarto
"Oh mio Dio! Non è possibile!"
Davanti agli occhi di Kenji si materializzarono tutti i suoi timori peggiori. La struttura di OZ ormai non c'era più, era stata assorbita da una figura che Kenji aveva già visto il giorno in cui era nata; da qualcosa che doveva essere un sogno e che invece si stava trasformando in un incubo.
"Amore" esclamò Natsuki spaventata "Dov'è la struttura di OZ? E quella figura, è lui il ladro giusto?"
"Si!"
"Ma chi è?"
Kenji respirò e si fece coraggio.
"DREAMER'S PARADISE".
 
Kiyomi aprì la porta di casa a cui ignoti bussavano con insistenza.
"Kenji, Sakuma cosa ci fate qui; siete sudati, ma avete corso?"
"Ci scusi signora Ikezawa, ma dobbiamo vedere suo figlio Kazuma" rispose Kenji
"è di sopra, ma siete andati per strada con questo buio?"
"Si! Ma era assolutamente necessario non si preoccupi"
Kenji e l'amico salirono le scale alla massima velocità, nel mentre il ragazzo parlava al cellulare con Natsuki
"Come va Natsuki, sei già arrivata da Wabisuke"
"C-ci so-sono q-qua-si"
"Cos'hai amore?"
"Ho paura; sia di quello che sta succedendo sia di cosa potrei trovare a casa dello zio"
"Non preoccuparti, andrà tutto bene"
"G-gra-zie Ke-Kenji, t-ti a-amo"
"Anche io Natsu, e non ti preoccupare per tuo zio; ho la netta impressione che anche lui sia solo una ped… Cazzo!"
"Cosa c'è?"
"Natsu corri da lui! Potrebbe essere la prossima vittima, noi pensiamo a fermare il nemico"
"Vado, stai attento!"
Kenji raggiunse la camera di Kazuma aprendo la porta di schianto; il ragazzo era intento a far divertire la sorellina con una torcia
"Kazuma!"
"Kenji, Sakuma che cosa ci fate qua?"
"Scusaci per l'ora ma dovresti venire all'appartamento mio e di Natsuki; siamo tutti in pericolo e ci serve il più forte lottatore di NEW OZ"
Kazuma guardò la sorellina
"Sono pronto!" e insieme i tre corsero in strada verso l'appartamento di Kenji.
 
La postazione da battaglia a casa di Kenji era pronta, Kazuma si mise alla tastiera e con King Kazma seguì l'avatar di Kenji sino all'ingresso di NEW OZ. 
Arrivati a destinazione anche Kazuma notò la figura, simile ad una spada cilindrica, che occupava il posto della struttura di OZ della quale non rimaneva che l'ingresso, ora posizionato circa a metà del corpo centrale della nuova figura
"Cosa è questo?" chiese Kazuma
"Ti presento DREAMER'S PARADISE" rispose Kenji
"Vuoi dire che dietro a quei furti di energia c'è la creazione di zio Wabisuke"
"SI, ma lui non centra niente, anzi se Natsuki non arriva in tempo a casa sua potrebbe morire"
Kazuma sembrava perplesso e preoccupato per ciò che aveva detto Kenji che lo rassicurò
"Non ti preoccupare, Natsuki ce la farà noi dobbiamo solo pensare ad annientare il nemico"
Kazuma annuì e si rimise alla tastiera
"All'attacco!!"
King Kazma fece un grande balzo in avanti verso la struttura, il suo pugno sinistro era già pronto a colpire quando dal corpo centrale fuoriuscirono degli esseri ingobbiti e vagamente umanoidi di piccole dimensioni, con un minaccioso tridente corto al posto del braccio destro.
Kazuma fu costretto ad una manovra d'emergenza; Kazma schivò il primo essere e lo colpi con un violento calcio spazzandolo via; altri due esseri si presentarono davanti, King parò un paio di colpi poi mise le mani a terra, fece leva e poi colpì i nemici ruotando le gambe tese per almeno cinque volte; quando i due agenti di difesa furono a terra riprese a caricare.
King Kazma corse, saltò e colpì la struttura con violentissimo calcio. Il risultato fu tuttavia molto esiguo
"Sei un osso duro!" fece Kazuma "vorrà dire che farò sul serio".
Il ragazzo inserì da tastiera un codice di livello avanzato. I pugni e i piedi di King Kazma presero fuoco dando all'avatar un'aria davvero letale
"è uno special code" spiegò a due esaltatissimi Kenji e Sakuma "mi è stato donato in quanto vincitore del primo torneo di NEW OZ"
"Fantastico!" esclamarono all'unisono i due ragazzi
"Già" concluse, poi minaccioso fece al nemico "ora morirai!"
King Kazma saltò indietro per prendere la rincorsa; uno degli agenti di difesa provò ad intercettarlo ma il re dei lottatori di OZ fu più svelto, gli bastò un debole calcio fiammeggiante per spazzarlo via; riparti allora all'assalto e con un poderoso colpo trapasso la parte bassa della struttura; un secondo scatto e un calcio fiammeggiante a velocità elevata trafisse ancora una volta il corpo centrale. L'azione fu ripetuta per altre due o tre volte poi King si fermò.
"è il momento di puntare al cuore"
il cellulare di Kenji squillò proprio in quel momento
"Pronto, Natsuki sei tu?"
 "Si Kenji! Sono arrivata da un po'; avevi ragione, l'ho trovato al computer in stato di shock, per fortuna l'ho spinto in tempo se no una rischiava di essere centrato in pieno da una scarica elettrica"
"Bravissima! Lui come sta?"
"è ancora in stato confusionale; continua a dire che non ne sapeva niente, che non è stato lui"
"Digli che gli crediamo e di non preoccuparsi, ora Kazuma farà a pezzi DREAMER'S PARADISE e nessuno saprà chi è il colpevole dei furti di energia a parte noi, è al sicuro"
"NO!!"
Wabisuke aveva appena ripreso conoscenza e lucidità
"Zio? Cosa c'è"
"Kenji, Kazuma smettete di combattere; non potete vincere!"
"No non posso smettere! Davvero non preoccuparti zio ora lo finisco!"
King Kazma accelerò raggiungendo velocità vertiginose in direzione della figura angelica in cima alla spada; tre agenti difensivi gli si pararono di contro
"Levatevi di mezzo!!" gridò Kazuma, inserendo un codice-azione
 Il re roteò su se stesso creando un tornado di fuoco che, prima, spazzò via i tre agenti e poi colpì in pieno petto la figura angelica.
Il colpo fu particolarmente forte e all'angelo servirono alcuni secondi per riprendersi, tempo nel quale King non stette a guardare ma assetò una combo di pugni e calci fiammeggianti davvero notevole che rese all'avversario molto difficile il recupero delle forze. L'angelo fu tuttavia rapido nella ripresa e provò a contrattaccare cercando di colpire l'avatar con la piuma, che reggeva nella mano destra, con notevole aggressività.
Kazuma fu altrettanto rapido; schivò tutti gli affondi e preparò King per la reazione. Mentre King Kazma era in attesa però l'angelo aprì il suo libro, da esso fuoriuscì un immenso sciame di piume affilate come rasoi che si avventò sul lottatore di OZ.
Il King fuggì in direzione opposta ma le piume lo inseguirono dimostrando la loro pericolosità su due agenti difensivi che ne furono travolti e completamente annientati; lo seguivano dappertutto non esisteva rifugio.
-come me ne libero- si chiese un tesissimo Kazuma,  -……Si! Ma certo!-
Il re dei guerrieri di OZ si lanciò verso la figura angelica mentre quella gli veniva incontro tendendo la piuma. Lo scontro fu parimenti violento ma fu l'angelo ad avere la meglio; la sua piuma perforò il petto di King Kazma e lo lacerò causandogli una profonda ferita, il sangue uscì violentemente e sporcò il candore dell'angelo di un rosso acceso;  il King svenne.
"Attento Kazuma!" esclamò Sakuma
"Non ti preoccupare! Era un sacrificio necessario Saku" rispose il giovane con un sorriso spavaldo
Incredibilmente King Kazma si riprese in tempo record e bloccò completamente i movimenti della figura angelica prendendolo alle spalle; lo sciame di piume si schiantò sui due; Kazma ne uscì quasi illeso mentre l'angelo fu massacrato dal suo stesso colpo.
"Bene è ora di finirla!" esclamò Sakuma
Il ragazzo inserì un altro codice-azione. Il fuoco che avvolgeva mani e pugni di King Kazma divenne di un nero assai minaccioso; King balzò di fronte alla figura angelica. Tutto il fuoco si concentrò in un solo pugno
"Questo è il "Nuovo giudizio del re" bastardo!!"  urlò Kazuma in stato d'esaltazione
"MUORI!!!!!!!" .
King Kazma sferrò un poderoso colpo al volto con il pugno avvolto dalla fiamma nera; l'angelo era inerme e l'attacco lo prese in pieno.
Ci fu un esplosione enorme che per alcuni secondi celò l'esito dello scontro ai diretti interessati ma quando la scena tornò visibile non restavano più dubbi sul risultato finale: la figura angelica era stesa a terra senza vita, in attesa solo dalla definitiva cancellazione.
"Evvai!" urlò Kenji dalla gioia "grande Kazuma! Ha visto signor Wabisuke, è tutto finito"
Wabisuke tuttavia non ne sembrava tanto convinto
"Dite a Kazuma di ritirare King Kazma, non potete vinc…"
"Dai zio, guarda bene; dici che non possiamo vincere ma è ciò che è appena successo" rispose tranquillo Kazuma "tra poco il sistema cancellerà DREAMER'S PARADISE e sarà tutto finito, solo un brutto ricordo"
"No Kazuma! Non farti ingannare! Devi scappare, non lo puoi sconfiggere! Quella non è più un A.I.!" urlò Wabisuke con tutto il fiato che aveva in corpo.
"Che Cosa!" esclamò Kenji tra l'incuriosito e l'inquietato "Ma allora che diavolo è?"
"Non ho idea di come sia successo. Quando ho scoperto che DREAMER'S rubava energia a diversi stati per accumularla nel suo corpo ho ricontrollato la sua programmazione e ho scoperto che è diventato una cosa completamente diversa; è un essere vivente digitale. Un avatar non può sconfiggerlo, non è più questione di programma forte contro programma debole; lui accumula energia perché così può usarla contro di noi"
"Usarla? Come usarla? A cosa gli serve tutta quell'energia?"
"Gli serve per poter ampliare le sue funzioni, in parole povere per svil… "
Proprio in quel momento la figura angelica in cima a DREAMER'S PARADISE si risvegliò; i suoi occhi ora erano rossi come il fuoco. Incise su di se con la sua stessa penna, trapassò la sua "carne" e con il suo sangue scrisse sul suo libro "666".
Un enorme flusso di energia nera si sviluppò dai tre numeri scarlatti avvolgendo l'angelo con l'intero suo corpo.
DREAMER'S PARADISE DIGIEVOLVE …… DEATH'S PARADISE.
Quando la nebbia di energia si diradò DREAMER'S PARADISE non c'era più. Il suo posto era occupato ora da una figura di forma simile ma di aspetto completamente diverso.
I sette cerchi ora erano diventati nove, con quattro cannoni per cerchio; le intelligenze angeliche erano sparite e il candido colore che caratterizzava la struttura era stato soppiantato da un nero scurissimo che si diffondeva anche nell'ambiente circostante; ciò che era più cambiato tuttavia era la figura angelica.
Ora essa appariva come un essere demoniaco; le sue ali nere oscuravano ogni cosa, i suoi occhi rossi grondanti di sangue inchiodavano sul posto colui che stavano guardando, la sua minacciosa falce era sempre pronta a mietere nuove vittime.
Ora era DEATH'S PARADISE, il paradiso della morte.
Kazuma era inquietato, provò quella strana sensazione che aveva provato solo una volta due anni prima.
-Ho paura- pensò, -vorrei solo scappare-.
Gli apparvero i visi di sua madre e di sua sorella
-No, non posso arrendermi,  non devo avere paura-
Kazuma si fiondò nuovamente sulla tastiera e King Kazma riparti all'attacco. Corse alla massima velocità e con un potentissimo calcio trapassò il corpo centrale; sferrò poi numerosi colpi alla spada cilindrica provocando altrettante crepe e mettendo fuori uso ogni singolo cannone, scalò tutta la lunghezza della "torre " e raggiunse la cima. La colpì con una sessione di pugni e calci letale la figura demoniaca che non sembrava in grado di reagire. Era il momento di chiudere; Kazuma inserì il codice e mani e piedi dell'avatar presero fuoco, era di nuovo il momento del "Nuovo giudizio del re"; King si caricò, il fuoco arse anche più di come aveva fatto la prima volta e si colorò di un nero mortale.
L'avatar fece un salto, piombò sull'avversario e sferrò un secondo pugno ancor più violento del precedente sul volto del nemico. Stavolta era finita bisognava solo aspettare che la nebbia si diradasse e la vittoria sarebbe stata loro.
-Perché allora ho questa brutta sensazione- pensò Kazuma, mentre una serie di inquietanti brividi gli percorreva i nervi
In breve le sue paure trovarono fondamento. La nebbia si diradò e i loro peggiori incubi si materializzarono, il nemico aveva fermato King con una semplice mano. Il "Nuovo giudizio del re" era stato bloccato.
Una violenta onda d'urto spazzò King Kazma lontano; fuori Kazuma era shockato ma si convinse a combattere ancora. Ritornò alla tastiera; King si preparò per un nuovo attacco quando, proprio in quel momento, un proiettile lo colpì in pieno.
"Ma come è possibile i cannoni sono distrutti!" esclamò Sakuma
"Guardate!" disse Kenji
Sotto gli occhi terrorizzati di Sakuma, Kenji e Kazuma tutte le ferite di DEATH'S PARADISE si rimarginarono; i cannoni tornarono in funzione e i ragazzi capirono che Wabisuke aveva ragione; non avevano alcuna possibilità di vittoria.
"NOVE GIRONI DELL'INFERNO!"
Una scarica di proiettili energetici micidiale massacrò il re dei lottatori di NEW OZ riducendolo come solo il LOVE MACHINE più forte era riuscito fare, ma stavolta l'incubo ancora non era terminato. DEATH'S PARADISE alzò la sua falce verso l'alto. Un'aura nera la avvolse facendola diventare ancora più spaventosa.
"FALCE DELL'ETERNA DANNAZIONE!"
La falce calò su King e lo trafisse in pieno petto; Kazuma e il suo avatar sputarono sangue.
Tutto era perduto, gli agenti che prima il guerriero di OZ aveva evitato e sconfitto con tanta abilità, ora curarono le loro ferite e avventarono su di lui; i loro tridenti trafissero l'avatar e risucchiarono parte dei suoi dati per inviarli al corpo centrale. Passarono alcuni secondi e una scarica di energia colpì tutti gli agenti. Un energia oscura identica a quella che aveva avvolto la loro "madre" li nascose agli occhi dei ragazzi.
PROTO MACHINE DIGIEVOLVE …… LOVE MACHINE
L'energia si diradò e davanti agli sguardi vuoti di Wabisuke e Kazuma, e a quelli terrificati di Natsuki, Kenji e Sakuma si materializzarono centinaia di migliaia di LOVE MACHINE nella loro forma da combattimento.
"LOVE … MACHINE … n-non è p-po-poss-sibile" esclamò con un filo di voce un Kenji ormai senza più forze.
Si guardò intorno. I suoi occhi caddero su Kazuma; aveva lo sguardo vuoto di un morto ed era completamente paralizzato; ciò che aveva visto gli sarebbe rimasto impresso per sempre.
Kenji spense lo schermo del computer e lui Sakuma portarono via il ragazzo cercando disperatamente di tranquillizzarlo.
Poco dopo Natsuki rientrò all'appartamento con lo zio Wabisuke. Trovò i tre ragazzi in cucina, erano distrutti; Kenji alzò lo sguardo verso la sua ragazza.
"Mi dispiace tesoro…" piangeva "…non …non ho saputo mantenere la… mia promessa"
"Non fa niente, tu hai dato il massimo" neanche lei tratteneva le lacrime "tu … sei stato … fantastico"
"Natsuki" disse dolcemente Kenji abbracciandola
"Ho tanta paura Kenji, stammi vicino" sussurrò
"Lo farò" disse lui, poi la baciò e la accompagnò a letto.
 
…In un luogo lontano…
Sullo schermo del computer apparve l'avatar di Kenji; un uomo stava osservando tutte le sue funzioni, i valori e tutti i codici che lo componevano.
"è il momento" disse
l'uomo premette su "programma originale". Si aprì una finestra, l'uomo inserì alcuni codici e un programma dopodiché diede l'invio.
"il mio compito è finito! Ora tocca a te " esclamò  e aggiunse "Stai attento, non c'è molto tempo".

 
 
SPAZIO DELL'AUTORE
Capitolo 4 e finalmente si entra nel vivo dell'azione; non da subito ovviamente ma qui arrivano le prime battaglie e anche le prime digievoluzioni anche se, udite udite, non sono dei digimon, almeno non in senso stretto, ad eseguirle.
Ho cercato di creare più suspense e imprevedibilità possibile (anche se non penso di esserci riuscito) per rendere più coinvolgente il capitolo anche dove l'azione non è particolarmente frenetica, in cui non ci sono atti fisici ma solo ragionamenti. A proposito dell'imprevedibilità vediamo se scoprite chi è l'uomo del fine capitolo.
Mi interessava soprattutto sapere la vostra opinione sulla prima parte quando alterno il parlato alla voce della radio, ditemi se secondo voi è comprensibile o se si poteva rendere meglio, e sulla parte del combattimento, comprese le descrizioni dei PROTO MACHINE e di DEATH'S, perché da adesso in poi ce ne saranno un bel po' di combattimenti e vorrei essere sicuro di saperli narrare a dovere.
In conclusione per  facilitarvi la comprensione dei fatti, in realtà soprattutto di quelli "futuri", vi do le prime informazioni su livelli di digievoluzione e tecniche:
DREAMER'S PARADISE dovete considerarlo forte come un "evoluto" di medio-alto livello, es. Angewomon, mentre DEATH'S PARADISE ha un potere di poco superiore al "mega".
PROTO MACHINE è invece praticamente un "intermedio" (King Kazma perde contro di loro semplicemente perché un semplice avatar non può battere un digimon) di conseguenza la sua digievoluzione, LOVE MACHINE, sarà a livello "campione".
Ovviamente essendo DREAMER'S una mia invenzione ho scelto io il suo livello come anche per quanto riguarda LOVE MACHINE che invece non è un OC ma, venendo da S.W. e non da Digimon, non ha un "Livello di digievoluzione" e lo stesso vale per le tecniche.
Per quanto riguarda invece le "tecniche" di King Kazma anche qui i nomi sono di mia invenzione; in particolare il "Nuovo giudizio del re" dovrebbe essere un evoluzione (la parte "in più" qui è il fuoco) del "Giudizio del re", che il nome che ho dato io al pugno finale con cui in S.W. il King sconfigge LOVE MACHINE.

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Capitolo 6
*** Capitolo 5 - Quella svolta nel destino ***


Capitolo 5: Quella svolta nel destino
 
"No! Ti supplico! Uccidi me ma lascia stare lei ti prego!" gridò un Kenji  coperto dal suo sangue e dalle sue lacrime
Non ci fu nessuna risposta, solo un grido
"FALCE DELL'ETERNA DANNAZIONE!"
La mostruosa falce calò e Natsuki venne trapassata in pieno petto. Kenji corse verso di lei.
"NATSUKI!!!"
Non era ancora morta; il sangue scorreva come un fiume dal suo corpo delicato. Kenji la baciò bagnandola con le sue lacrime.
"Non… non… andartene t-t-ti p-prego; io … io …non posso vivere… senza te" sussurrò
"Tu non… hai… colpa" rispose con un filo di voce mentre le lacrime iniziavano a bagnare il suo viso
"Tu … sei stato … fantastico e i-io… io ti amo" mormorò lei esalando l'ultimo respiro
"NOOOOO!!!"                                 
 
Kenji Riaprì gli occhi ansante. Era nel suo letto con Natsuki al suo fianco.
-È  stato solo un incubo- pensò -solo un merdoso, fottutissimo incubo-
Guardò verso la sua ragazza; era bella come una dea anche quella notte nonostante gli occhi arrossati dalle lacrime e il volto contratto dalla paura.
-Già, la paura-
Quella sensazione percorreva ogni parte del corpo del ragazzo provocandogli un profondo senso di disagio ma ancora più male gli faceva il continuo risuonare nella testa di quella frase.
 -Tu … sei stato … fantastico-
Perché? Avevano perso, e in ogni caso lui cosa aveva fatto? Assolutamente niente, a combattere era stato Kazuma e lui non aveva fatto nulla di speciale. Se non fosse costantemente impegnato a dire stronzate anche Sakuma avrebbe potuto fare il suo stesso ragionamento; sicuramente ne poteva formulare uno analogo  qualcuno come Izzy o il maestro Ford e, altrettanto certamente, ne era stato capace Wabisuke dato che aveva scoperto anche lui che dietro ai furti d'energia c'era la sua creazione.
Allora in cosa era stato fantastico; avrebbe voluto solo meritarsi quelle bellissime parole.
Si rese immediatamente conto che quella notte non sarebbe mai riuscito a dormire e decise allora di alzarsi.
Camminò tra i corpi addormentati dei suoi ospiti, dando loro una fugace occhiata. Sakuma era quello che stava meglio, tremava ma nulla di più; Kazuma e Wabisuke al contrario erano profondamente shockati, non tremavano ma i loro corpi erano in preda ad una serie di tic nervosi, testimoni della drammatica vicenda appena vissuta. Passando Kenji non poté non notare che Wabisuke stringeva una foto di nonna Sakae inzuppata di lacrime.
-L'aveva fatto per lei, voleva solo che fosse fiera di lui e qualcuno ha trasformato il suo sogno in un incubo- pensò rabbioso Kenji guardando la foto; -chiunque abbia provocato tutto questo non merita alcuna pietà-
Raggiunse la cucina con tanta voglia di bere qualcosa; aprì il frigo, prese la prima birra che trovò e la aprì. Si rivelò buonissima e il freddo lo aiutò a risvegliarsi; notò le luci accese del suo computer portatile.
-Cazzo! Mi sono dimenticato di spegnerlo!-
Si diresse verso il suo portatile e ne accese il monitor.
Sullo schermo, davanti agli occhi di Kenji, c'era il suo avatar, che tuttavia il ragazzo non ricordava di aver usato nelle ultime ore; -Cos'è neanche tu riesci a dormire?- pensò con ironia il ragazzo -Non ti preoccupare adesso spengo e ti lascio riposare-
Si apprestò a spegnere il computer quando un particolare attirò la sua attenzione
-Che diavolo è quello-
Zoomò sull'avatar e gli fu tutto terribilmente più chiaro
-Crepe! Tantissime piccole crepe- esclamò mentalmente -Maledizione, sembra quasi che stia per distruggersi!-
Kenji mise mano alla tastiera per cercare di capire cosa stesse succedendo, - Non andartene bastardo, ne abbiamo passate troppe insieme e mi sono affezionato alla tua brutta faccia-; le sue mani scrivevano i codici per attivare il programma di controllo dell'avatar, -Finito, ora ti aggiusto-;premette l'invio per aprire il pannello di controllo, ma qualcosa andò storto.
"Come è possibile, perché non riesco a controllarlo? Non posso attivare il programma di monitoraggio"
Le crepe sull'avatar diventarono sempre più profonde
"Resisti!" fece Kenji mentre provava a reinserire il codice
Nulla di fatto, l'avatar sembrava non essere più di proprietà di Kenji non rispondeva nemmeno ai suoi comandi, e pareva non esserci verso di curare quelle crepe.
"Ancora una volta!" e di nuovo provò ad aprire il programma di monitoraggio dell'avatar; per la terza volta al ragazzo fu impedita l'attivazione del programma.
"MERDA, MERDA, MERDA!" urlò Kenji dimenticandosi di avere degli ospiti
Ormai non c'era più nulla da fare, era una partita persa.
"Addio…. Mi mancherai" sussurrò Kenji
Sotto gli occhi incomprensibilmente lucidi del suo corrispettivo umano l'avatar esplose in mille pezzi generando una fitta cortina. Lui restò fermo per un po' ad osservarla; era l'ennesima nebbia vista da in quella giornata ma questa volta era diverso, questa volta alla dispersione non avrebbe trovato niente.
 
La luce del computer illuminava la stanza mentre sullo schermo la polvere virtuale si diradava. Erano passati alcuni minuti ma il ragazzo era ancora sotto shock anche se non ne capiva il perché; in quell'istante gli tornò alla mente quello che diceva a Sakuma ogni volta che gli chiedeva perché non lo cambiasse, quello sgorbio.
-Perché è speciale! Mi sembra di avere un legame particolare con lui, lo sento-
Quante volte quelle parole gli erano sembrate stupide, solo ora si rendeva conto di quanto avesse ragione su di se; quel legame esisteva e per questo ora stava davvero male
-Dai…. riproviamo a dormire- si disse sconsolato
Si stava incamminando verso le camere quando sentì qualcuno.
"Chi…. sei…. tu?"
Una voce leggera di provenienza ignota sembrava chiamarlo.
"Chi mi chiama? Dove sei?" chiese Kenji
"Non…. lo so; è tutto…. bianco e…. distrutto"
-Bianco e distrutto?... Ma certo! è NEW OZ! La voce veniva dal computer-
 Kenji alzò di nuovo lo schermo e vide nel luogo dove prima stava il suo avatar un piccolo esserino azzurro di forma sferica, con un vistoso "ciuffo" sulla fronte.
"Chi o cosa sei?" richiese lui
"Io…io mi chiamo Chibomon, sono un digimon" rispose l'esserino
"Sei… cosa?"
"Un digimon, un essere digitale; vengo da un mondo chiamato Digiworld che è abitato da molti altri come me. Tu invece chi sei?"
"Mi c-c-chi-chiamo Ke-Kenji K-Koiso"
"Piacere!"
"T-tu q-quindi sei un-un e-e-essere vivente d-digitale, ma c-come sei na-nato? Che c-ci fa-facevi de-dentro al mio a-avatar?"
"Esatto sono un essere vivente digitale, sono nato da un digiuovo come ognuno di noi e per quanto riguarda la tua ultima domanda non ho idea di cosa sia un avatar; scusa Kenji mi potresti fare un favore"
"S-si! C-chie-chiedi pure"
"Mi diresti dove posso trovare dei dati o dell'energia; mi servono subito, non ho molto tempo"
"T-ti po-posso a-aprire la mia b-banca dati"
"Grazie mille!"
Kenji digitò sulla tastiera il codice per aprire la propria banca dati su NEW OZ. Una volta terminato il lavoro Chibomon si fiondò in essa; una intensa luce lo avvolse e i codici dei dati accumulati da Kenji cominciarono ad essere assimilati dall'esserino.
"NO! Ma che stai facendo!" fece stizzito il ragazzo
"Mi scuso per il mio comportamento, ma questi dati mi sono assolutamente necessari" rispose il digimon continuando ad acquisire i dati
"Ma per fare cosa?!" insisté Kenji
"Tra poco lo vedrai" concluse l'altro assimilando gli ultimi dati.
Una luce abbagliante avvolse l'esserino sprigionando un energia sorprendente in proporzione alle dimensioni. Kenji osservò la scena, era successa la stessa cosa con DREAMER'S prima e non aveva idea di cosa aspettarsi. Quando poi l'energia si diradò apparve un essere completamente diverso.
Nonostante fosse molto più grande dell'esserino di prima le sue dimensioni restavano molto relative; il suo colorito blu ora era molto più acceso e contrastava con il bianco dell'addome; anche quello che Kenji aveva definito "ciuffo" era cambiato, ora erano due e più allungati.
"Rinnovo i miei saluti, ora sono Demiveemon".
 
A Kenji servirono alcuni secondi per recuperare la calma, che tra l'altro non riuscì veramente a recuperare del tutto, e fare mente locale su ciò che aveva appena visto
"Ma c-c-cosa è su-successo?" fece il ragazzo spaventato
"Ho eseguito una digievoluzione!" rispose il piccolo
"Una… digievoluzione? E cos'è?"
"E' un processo di sviluppo di noi digimon; sfruttiamo l'energia e i dati come nutrimento e li utilizziamo quando ci serve. Possiamo farlo in vari modi, eseguendo delle tecniche speciali o, se ne abbiamo a sufficienza, digievolvendo al livello successivo per poter accedere a nuove tecniche. In questo modo diventiamo più forti e, nel mio caso, più capaci nell'eseguire il nostro compito: proteggere Digiworld e il vostro mondo da eventuali pericoli"
"Quindi c'è un motivo per cui sei qui"
"Esatto! Siete in grave pericolo e per questo il creatore del mondo digitale, per bocca di uno dei guardiani, mi ha affidato la missione di proteggervi; in quanto membro dei cavalieri reali non ho potuto rifiutare, per me è un vero onore adempiere ai miei doveri"
"E perché eri nel mio avatar?"
"Non so davvero cosa rispondere, non so cosa sia un avatar. Il mio digiuovo doveva semplicemente essere rilasciato in un luogo ricco di energia; così facendo avrei accumulato energia per poter digievolvere più facilmente e velocemente; in realtà infatti avrei avuto già alla nascita energia sufficiente per digievolvere ma mi è stato detto di accumulare più dati possibili"
"Perché?"
"Perché ho bisogno di raggiungere il mio massimo livello per poter proteggere il mio e il vostro mondo; è per questo motivo che ho assimilato i dati da te accumulati, perché ormai è giunto il mio momento e devo…."
Kenji capì subito che era successo qualcosa perché lo sguardo di Demiveemon si fece aggressivo.
"Cosa succede?" chiese il ragazzo
"Devono aver percepito l'energia liberata dalla digievoluzione" replico il digimon
"Cazzo! Vuoi dirmi cosa succede!" ripeté Kenji con tono deciso
"Stanno arrivando; anzi sono qua!"
Si sentì una violenta esplosione e gli occhi di Demiveemon si fecero più piccoli e minacciosi mentre Kenji dal suo computer osservava l'accaduto.
Tre agenti PROTO MACHINE avevano raggiunto la sala in cui il digimon si trovava e puntavano i loro sguardi minacciosi sul digimon che tuttavia non sembrava minimamente intimorito.
"Quindi siete voi i miei avversari" disse con un tono spavaldo Demiveemon "bene, non mi fate paura!"
Il digimon scattò lanciandosi in un attacco frontale.
"SPARA BOLLE!"
Una serie di bolle di energia colpì gli agenti PROTO MACHINE; nulla di fatto, i tre agenti uscirono praticamente illesi dall'attacco.
La reazione dei tre agenti fu al contrario molto efficace. Un primo PROTO MACHINE si lanciò all'attacco contro il digimon tentando un calcio; Demiveemon evitò il calcio per un soffio e si preparò per un altro attacco alle spalle ma un secondo agente lo centrò in pieno con un colpo di tridente sbattendolo con violenza contro la parete.
"Attento!" gli gridò Kenji
"Non ti preoccupare! Volevo solo valutare la loro forza" rispose lui per nulla intimorito; poi si rivolse ai nemici
"Vi piace il gioco duro, eh? Va bene, giochiamo!"
Un altro flusso di energia avvolse completamente il digimon
DEMIVEEMON DIGIEVOLVE………. VEEMON
Kenji osservò la nuova digievoluzione; aveva l'aspetto di un piccolo drago senza ali, era più alto e muscoloso, con una vistosa cicatrice sull'occhio destro.
"Ora si che ci divertiamo!" esclamò
Il digimon saltò sfruttando la parete e caricò a testa bassa, dirigendosi ad una velocità straordinaria nel punto in cui erano radunati i tre agenti.
"TESTATA ATOMICA!"
Veemon colpì uno dei PROTO MACHINE con una testata di violenza inaudita che lo lanciò contro la parete della zona mentre gli altri due si mettevano in assetto da battaglia; quello a sinistra fu il primo ad attaccare, si avvicinò rapido e tentò un affondo suo tridente ma fu in grado di procurare al digimon solo una ferita superficiale.
"Adesso è il mio turno, giusto?" fece ironico il digimon
I suoi pugni e i suoi piedi diventarono luminosi e circondati da un aura d'energia
"FURIA ATOMICA!"
Una scarica di pugni e calci di potenza devastante si abbatté sul malcapitato agente PROTO MACHINE, gli mozzò il respiro e, mentre quello ancora ansimava, assetò un calcio finale che lo sbatté contro la parete;
"Fuori due ne resta uno" fece spavaldo il digimon
"Alle tue spalle!" gli gridò Kenji
Il terzo PROTO MACHINE lo attaccò alle spalle col tridente trafiggendolo leggermente; un ghigno si materializzò su quello che doveva essere il volto dell'agente che diede immediatamente seguito all'attacco.
Una rapida serie di colpi colse di sorpresa Veemon; molti andarono a segno ma peggio ancora il drago aveva una sensazione di stanchezza e impotenza.
 -C'è qualcosa che non va , è troppo in gamba, più degli altri due - pensò il digimon -Devo sconfiggerlo ma perché non riesco a reagire-
Guardò la ferita. Non poteva essere quella la causa, era solo una ferita superficiale eppure…
Un colpo lo prese in pieno petto, il drago si piegò e venne colpito in testa da un calcio che lo lanciò verso il confine della zona privo di sensi.
 -Devo tirare fuori tutta l'energia che mi è rimasta- si disse -Devo sopravvivere adesso, recupererò più avanti le forze; ORA DEVO REAGIRE!-
"Eh no! Non finirà come credi tu!" gridò il digimon "Ho una missione che devo portare a termine!"
Veemon riprese il totale controllo del suo corpo, roteò su se stesso in aria e atterrò a piedi uniti sulla parete della zona.
"Grazie per la spinta, amico ……. TESTATA ATOMICA!"
Con tutta la rabbia che aveva in corpo il digimon si lanciò verso il suo avversario, lo colpì allo stomaco e lo trascinò schiantandosi con lui contro la parete.
"Per te è finita, ti leverò quel ghigno di merda dalla faccia!" disse grintoso  "TESTATA ATOMICA!"
L'agente era incastrato nella parete, completamente inerme, e la testata lo centrò dritto in volto spaccandogli la testa contro il muro.
"E' andata" disse il digimon soddisfatto; ma non era così.
Kenji guardò il volto dell'agente in smaterializzazione. Nonostante la violenza del colpo quel ghigno non era stato cancellato; una scarica di energia, che al ragazzo era tristemente nota, colpì ed avvolse gli altri due agenti.
PROTO MACHINE DIGIEVOLVE……… LOVE MACHINE
L'energia nera svanì rivelando ciò che Kenji, per esperienza diretta, già sapeva. i deboli, rachitici omuncoli denominati PROTO MACHINE avevano lasciato il posto e due inquietanti guerrieri LOVE MACHINE.
"C-come è p-possibile?" chiese Veemon perdendo per la prima volta la sua sicurezza "Possono digievolvere?"
Non fece in tempo a dire altro. Uno dei LOVE MACHINE si avventò su di lui e lo colpì nello stomaco con una ginocchiata che costrinse il fiero cavaliere a piegarsi di nuovo; l'agente non diede tregua e rapidamente lo centrò in volto con un calcio, provocandogli una violenta perdita di sangue; Veemon era inerme e privo di sensi, incapace di reagire a nemici che lo superavano in forza, mentre una scarica di pugni lo lanciava lontano contro la parete.
Lo schianto fu violento ma il digimon si riprese abbastanza in fretta da evitare di essere trafitto da un asta lanciata da uno dei due avversari.
"Evitate di darmi per morto!" gridò "un cavaliere reale non si arrende mai! ….. TESTATA ATOMICA!"
La carica era diretta verso il LOVE MACHINE senza asta.
-E' inerme, ce la posso fare- pensò il digimon mentre caricava, -Ce la devo fare- si disse e la carica si fece ancora più potente e pericolosa.
L'impatto tra i due fu devastante, la difesa dell'agente era salda ma il digimon sapeva di poterla perforare
-Ce l'ho quasi fatta!-
Un grido lo riportò alla realtà.
"ATTENTO!!" urlò Kenji ma ormai era troppo tardi; come una ghigliottina l'asta del secondo LOVE MACHINE si abbatté sul digimon sbattendolo verso la parte bassa dell'area.
Veemon rimbalzò contro la parete e rimase a galleggiare a mezz'aria nella sala in stato di semi-incoscienza mentre i due nemici si apprestavano a concludere l'opera.
Fuori Kenji non riusciva più a guardare oltre; era chiaro che Veemon non era abbastanza forte per tenere testa agli avversari, ma nonostante tutto continuava a lottare.
-Ma perché continua a combattere, non può vincere ma lotta comunque e perché io mi do tanta pena per lui, ci conosciamo da forse un ora è ha anche "ucciso" il mio avatar. Quello ero io, lui invece è così diverso da me; ma allora per…-
Una serie di colpì sordi e grida di dolore attirarono di nuovo l'attenzione del ragazzo che uscì dai suoi pensieri e si lanciò di nuovo al suo computer.
Sullo schermo c'era sempre Veemon, ormai coperto di ferite e sangue, che cercava disperatamente di reagire ai fulminei colpì dei LOVE MACHINE; lo spettacolo era straziante: pugni, calci, colpi con le aste da battaglia si abbattevano con violenza sul corpo di Veemon; il digimon ad ogni colpo si rialzava e irrigidiva le braccia pronto a parare ma era tutto inutile, la sua difesa veniva regolarmente infranta e ad ogni attacco un nuovo taglio, una nuova piaga, un nuovo livido si ritagliava uno spazio sul suo corpo.
"P-per..ché n-non ti a-arrendi?!" sussurrò Kenji con una voce fioca, quasi inudibile; eppure Veemon lo sentì
"Per…ché n-non… p-posso …io h-ho… un ..co-compito; i-o …ddevo … pro…tegge..re i-il… v-vostro… mo-mondo; è-è …giu-giusto così" rispose lui quasi senza fiato
Kenji era inquietato
"M-mi … ha-hai  … s-s-sen-ti-to?"
"S-s-ssi!"
"E allora ascoltami! Non puoi farcela, devi scappare! Tanto saresti sconfitto in ogni caso!"
Kenji se ne stupì, stava piangendo
"N-no! N-n-on p-otrei mai!"
"Ma perché?!"
"P-per..ché n-non mi… p-perdone…rei mai…  di n-non aver f-fatto tut..tto il p-pos…sibile! S-sarebbe m-molto… peggio, l-la "s-sconfitta" s-sareb..be un…. un eleganza c-che n-non potrei…. ar..rrogarmi se mi….. arrende..ssi i-in p-partenza"
Una luce si illuminò negli occhi di Kenji; quel digimon che, ormai incurante dei continui colpi che anche durante il loro dialogo avevano martoriato il suo corpo, pronunciava quelle parole sincere gli ricordava qualcuno.
Ritornò indietro con la mente di poco più di due anni. Era al tavolo della famiglia Jinnouchi e avevano appena deciso di lottare contro LOVE MACHINE nonostante la situazione assai avversa; si ricordò che zio Mansaku disse "Non è questione di scendere in campo perché puoi vincere o non scendere in campo perché puoi perdere; anche le battaglie perse in partenza devono essere combattute"; si ricordò che tutti comprese le donne di casa Jinnouchi erano fermamente spinte a combattere e si ricordò chi era stato ad iniziare tutto ciò…….. Lui.
In quel momento gli fu tutto più chiaro. Veemon, in un certo senso, era ancora il suo avatar, era il lui di due anni fa; era quel Kenji che aveva lottato per proteggere chi amava o, più semplicemente perché era giusto farlo nonostante la situazione avversa.
-E' lui quello fantastico Natsu, non io-
Kenji rivide davanti ai suoi occhi quel ragazzo. Era al posto di Veemon e come lui veniva martoriato e ferito senza alcuna pietà.
"Non….. arrenderti" sussurrò Kenji a voce bassissima
Ormai lo aveva capito. Veemon era come il Kenji di due anni prima, il Kenji migliore, e lui non avrebbe mai voluto che quel ragazzo si arrendesse.
"C-co-sa?!" rispose il digimon quasi incredulo
Kenji accumulò tutto il fiato che aveva in corpo
"NON ARRENDERTI!!!!!!!!!"
Una luce abbagliante, proveniente dal computer, inondò la stanza. Dallo schermo del portatile si materializzò un globo di luce che si posò sulle mani di Kenji. Quando la luce si diradò e Kenji guardò le sue mani; reggevano uno strano oggetto di forma semi-ovale grigio con finiture azzurre, simile ad un oggetto visto in mano a TK, e un altro affare di forma rettangolare vagamente simile a un palmare.
L'oggetto ovale si alzò in aria e puntò verso lo schermo del PC. Senza pensare a ciò che stava accadendo Kenji lo afferrò; era caldo e brillava di una luce grande; in quell'istante un raggio partì dall'oggetto verso lo schermo, lo oltrepassò come se fosse una porta e colpì Veemon.
"Sento…. la tua….. la tua energia….. Kenji Koiso! Ed è…. davvero potente!" disse Veemon
Una luce abbagliante lo avvolse curando tutte le sue ferite e riempiendo il suo corpo di energia vitale
VEEMON DIGIEVOLVE………… VEEDRAMON.
 
La luce era immensa, e l'energia rischiò seriamente di mandare il PC di Kenji in sovraccarico. Il ragazzo tuttavia non se ne preoccupò; era incantato a guardare il miracolo che stava avvenendo.
"Fantastico! Un'altra digievoluzione" esclamò Kenji
Guardò in nuovo aspetto del digimon. Era molto più grosso, stavolta sarebbe stato più grosso di lui probabilmente, e di corporatura robusta, aveva due braccia forti, artigli affilati e una grande "V" bianca sul petto.
Ora il suo aspetto era veramente quello di un fiero guerriero.
"Grazie Kenji!" fece lui "Ora tocca a me!"
Con uno scatto fulmineo il digimon si lanciò verso i due nemici.
Uno dei due LOVE MACHINE partì a sua volta al contrattacco; tentò un affondo con l'asta ma Veedramon fu rapidissimo e la schivò, il digimon tese le braccia e, ad una velocità disumana, le scatenò sul volto e sul torace dell'avversario che ne uscì orrendamente sfregiato.
Il secondo agente lo attaccò alle spalle caricando con l'asta tesa ma il digimon si scansò e l'asta trafisse l'altro LOVE MACHINE in pieno petto; prima che l'agente potesse rendersene conto una ginocchiata e una gomitata lo colpirono sull'addome; il mostruoso guerriero sputò sangue.
"Questo è per prima!" fece Veedramon rabbioso
L'agente LOVE MACHINE estrasse l'asta più rapidamente possibile e mollò un fendente in direzione del digimon che stavolta parò senza difficoltà; l'agente era terrorizzato, un secondo fendente taglio l'aria della rete ma Veedramon si era ormai spostato; era dalla parte opposta rispetto all'agente, pronto a dare ai nemici il colpo di grazia.
"RESPIRO A FRECCIA!"
Un colpo energetico di potenza inaudita travolse i due agenti annientandoli; la battaglia era vinta.
"C-ce l'hai…. f-f-atta" disse Kenji incredulo; il digimon aveva veramente sconfitto i due agenti, era riuscito dove King Kazma aveva fallito, c'era ancora una speranza.
Lo strano oggetto che era uscito dal computer si illuminò e Kenji si ritrovo a guardare ciò che Veedramon vedeva, il suo volto era proiettato su uno schermo virtuale all'interno della rete.
"Uao! è fantastico!" esclamò il ragazzo
Veedramon si voltò verso di lui.
"Finalmente ti vedo Kenji Koiso" fece il digimon
"Non sono granché vero?" disse il giovane con un tono scherzoso
"Forse; ma non mi importa, io ti devo la vita e puoi essere certo che ripagherò il mio debito!"
"Sei intenzionato a combattere?"
"Assolutamente! Dopo ciò che è accaduto adesso non potrei mai esimermi" e poi aggiunse
"Addio Kenji Koiso farò buon uso della tua energia"
Detto questo si aprì un canale di zona e velocemente il digimon uscì dal campo visivo di Kenji.
Il ragazzo fuori era più tranquillo. Forse non era tutto finito, forse aveva appena ritrovato la speranza.
"Buona fortuna cavaliere reale!" esclamò "Grazie a te ora ci sveglieremo da quest'incubo"
Detto questo si asciugò le lacrime e diresse verso la camera da letto con un leggero sorriso.
 
 
 
SPAZIO DELL'AUTORE
Capitolo 5 e tante cose sono cambiate, innanzitutto ringrazio  Mari 1 per aver inserito la mia storia tra le ricordate e vi chiedo come al solito, mi sa che sto diventando noioso,  di recensire per sapere dove posso migliorare e anche cosa vi aspettate dal proseguo della vicenda.
Tornando ai fatti invece qui Kenji diventa un digiprescelto anche se lui ancora non lo sa; ovviamente la maggior parte di voi sa già che cosa sia l'oggetto semi-ovale ma dato che la storia è dal punto di vista di Kenji  lui non può sapere che chi possiede un Digivice diventa un digiprescelto. Se notate in effetti non ho  mai usato il termine Digivice e questo proprio perché lui non lo conosce.
Conosciamo qui anche il suo digimon; la scelta in realtà è stata abbastanza facile, mi serviva un membro dei cavalieri reali il cui carattere è, in apparenza, diametralmente opposto a quello di Kenji; tanto coraggioso e fedele ai suoi compiti è il primo quanto insicuro e terrorizzato è il secondo.
 Inoltre lui era l'unico non già usato in "Adventure" di cui conoscessi l'intera linea digievolutiva e che non presentasse particolarità (per capirci anche di Gallantmon conosco l'intera linea di sviluppo ma è una biodigievoluzione e quindi non potevo usarlo).
Concludendo non è stato complicato scegliere e avendo come riferimento il manga, che a scanso di equivoci vi informo che non ho mai letto, non ho dovuto nemmeno inventare gli attacchi.
Ci tengo ad avvertirvi del fatto che sarò costretto a dare una breve descrizione di quasi tutti i digimon e le digievoluzioni; so bene che tutti voi le conoscete già ma essendo la storia dal punto di vista di Kenji capirete che non posso fare come se niente fosse.
Come l'altra volta la mia preoccupazione più grande sono le scene di combattimento, visto che da qui in poi ce ne saranno davvero tante, voglio davvero essere sicuro di saperle descrivere e raccontare bene quindi fatemi sapere cosa ne pensate.
P.S. 1: giusto per informare, tutti gli errori di scrittura presenti nella parte "balbettata" sono voluti.
P.S. 2: la cosa mi da più soddisfazione di tutto questo capitolo, devo ammetterlo, è che finalmente sono riuscito a citare i Subsonica, che sono il mio gruppo preferito, in un testo anche se la citazione è balbettata e quindi un po' difficile da leggere.

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Capitolo 7
*** Capitolo 6 - Arrivano i rinforzi..... con un pessimo tempismo ***


Capitolo 6: Arrivano i rinforzi….. con un pessimo tempismo
 
Era destino che quella notte Kenji  non dovesse dormire, ci aveva provato e riprovato ma risultati zero; cosa non andava in lui, prima c'era la paura a tenerlo sveglio ma ora…
-Ora cos'è che non mi fa dormire, sento delle strane fitte-
Guardò di nuovo verso Natsuki
"Dormi serena piccola mia; adesso c'è qualcuno che ci protegge"
-Già, qualcuno che ci protegge-
Si alzò dal letto.
-E' così che è successo prima- gli fece la sua voce interiore -ti sei alzato per bere qualcosa e poi..-
E poi era successo l'incredibile: aveva visto il suo avatar in difficoltà, aveva inutilmente cercato di salvarlo e, dopo la sua esplosione, aveva conosciuto una forma di vita digitale il cui nome era, almeno attualmente, Veedramon al quale aveva fornito energia per permettergli di digievolvere, sconfiggere due LOVE MACHINE e adempiere al suo compito di proteggerci.
-Cavoli, sono proprio destinato alle storie incredibili e stavolta ho anche una prova-
Guardò l'oggetto di forma ovale che era uscito dal monitor del suo computer; quell'affare prima lo aveva messo in contatto con il digimon, gli aveva trasmesso la sua energia dandogli la forza necessaria per sopravvivere e continuare a combattere.
-Da solo- commentò inopportuna la voce interiore
"Si! Da solo" esclamò il ragazzo
Non riusciva proprio a stare tranquillo e il motivo non poteva essere più chiaro, era in pensiero per il cavaliere reale. Era impossibile dimenticarlo, Kenji avrebbe davvero voluto essere coraggioso come lui, molte cose sarebbero state più facili nella sua vita; no, non poteva davvero abbandonarlo.
Kenji si rimise al portatile e accese il monitor, poi prese in mano l'aggeggio ovale e in un secondo si ritrovò di nuovo proiettato su uno schermo olografico all'interno della rete.
"Cazzo!" esclamò
Davanti a lui si stagliava un piccolo esercito di agenti LOVE MACHINE, dovevano essere almeno una trentina, e Veedramon cercava di farsi strada verso la zona successiva. Era decisamente stanco, come se combattesse da molto tempo, i suoi movimenti erano più lenti e su tutto il suo corpo risaltavano i segni della lotta.
Il drago si accorse presto del gradito ritorno.
"Bentornato Kenji" fece il digimon
"Ciao Veedramon! Tutto bene?" replicò il ragazzo
"Tutto bene non direi, ma potrebbe andare peggio" rispose lui
"Non vedo come!" commentò con ironia Kenji
"Beh vedila così, fino a poco fa erano una cinquantina e adesso sono ventidue circa"
"Se a te va bene?" rise
"Si, ora scusa ma degli amici richiedono la mia presenza"
Detto questo il digimon si voltò verso gli avversari e ricominciò a combattere a pieno ritmo.
Kenji al computer era estasiato dall'abilità del digimon nella lotta. Nonostante la schiacciante inferiorità numerica riuscì ad eliminare ben undici agenti con danni sopportabili; per prima cosa uccise due di loro lasciando che si trafiggessero con le loro aste che poi estrasse dai loro corpi e utilizzò per abbatterne altri due lanciandole; per concludere scatenò gli artigli e la potente coda che fecero il loro dovere facendo fuori sette agenti e parando la maggior parte dei colpi.
-Bene ora un attimo di tregua e po…-
"Dietro di te!" gridò Kenji
Il drago si voltò e vide due agenti, che probabilmente avrebbero voluto colpirlo a tradimento.
"Ma bravi!" ironizzò il digimon "ora sparite!…… RESPIRO A FRECCIA!"
I due agenti vennero cancellati dal raggio di energia.
"Grazie….. Kenji"
"Figurati! Stai Bene?"
"Si, si" mentì
 L'energia consumata doveva essere davvero molta; il respiro era affannoso, le reazioni sempre più lente ed era alto il rischio che anche la potenza dei colpi ne risentisse.
-E anche questi sono andati, dai ne mancano pochi-
 Veedramon era ormai sfinito ma i nemici sembravano non finire mai; ogni LOVE MACHINE che uccideva era immediatamente sostituito da un altro guerriero mentre le forze del digimon erano sempre meno.
"Di questo passo non riuscirò mai a raggiungere l'ultima sala in tempo; eppure ce la devo fare!" disse
Scattò verso il canale di connessione a grande velocità; doveva farcela per l'entità suprema di Digiworld che in lui aveva riposto la sua fiducia e per Kenji che lo aveva spinto a non cedere, che gli aveva dato la sua energia e che lo avvertiva quando i LOVE MACHINE facevano i furbi; gli doveva davvero tanto.
-Mi aprirò un varco con la forza- pensò -…. ehi ma che..-
Un agente era sopra di lui ad asta tesa, Veedramon ruotò su se stesso e con violenza colpì il nemico con la coda sbattendolo contro la parete; altri due gli si pararono di fronte.
"Perfetto! Venite avanti, ho qua due braccia forti munite di artigli solo per voi!" fece spavaldo il digimon
I due agenti, forti della superiorità numerica, attaccarono ma Veedramon fu più abile, parò entrambi i colpi e poi li trafisse con i suoi artigli eliminandoli.
-Ora finalmente raggiungerò l'uscita, devo solo farmi un po' di spazio-
"RESPIRO A FRECCIA!"
Almeno cinque avversari vennero completamente annientati; il fiato era sempre più corto ma ora il digimon aveva finalmente creato il suo varco, non restava che sfruttarlo.
"Ma che…"
Un sibilo minaccioso giunse all'orecchio di Veedramon che schivò di un soffio l'asta lanciata dall'agente che prima aveva spazzato via con la coda.
"Merda! Mi dimentico sempre di finirli" disse con rabbia "vorrà dire che finirà adesso…. RESPIRO A FR…ah! Ma che diavolo"
Veedramon guardò dietro di se. Un altro LOVE MACHINE l'aveva completamente bloccato, provò a dimenarsi ma le forze l'avevano quasi del tutto abbandonato mentre al contrario la presa dell'agente era una morsa d'acciaio.
-Combattere in cinquanta contro uno è bello eh!- pensò il digimon; era pieno di disprezzo ma a quanto pare ai suoi avversari poco importava; l'agente che aveva lanciato l'asta scattò verso di lui e lo colpi in volto con un pugno di tale potenza da farlo sanguinare, il drago provò reagire ma i suoi movimenti erano completamente bloccati e l'agente fu libero di infierire con ripetute combo di calci e pugni.
Kenji osservava tutto dal proiettore creato dall'oggetto ovale. Non doveva finire così e lui era li e si sentiva impotente e disperato.
- Non devo preoccuparmi, Veedramon ce la farà, posso stare tranquillo- si ripeteva con poca convinzione mentre cercava di allontanarsi dallo schermo.
"Ah!"
Il digimon gridò e Kenji avverti una fitta terribile che lo paralizzò.
 -No! Non ci riesco! Sento il suo dolore,ma cosa mi sta succedendo, è la stessa cosa che non mi faceva dorm…-
"Ahhhh!"
Altro grido, altra fitta.
Il dolore risvegliò Kenji  dai suoi pensieri. Il ragazzo si voltò verso il computer, l'agente senza asta aveva assestato un violento montante alla mascella del digimon che ora sanguinava copiosamente.
Kenji si rimise davanti allo schermo.
-Deve resistere! Io so che può farcela-
"Veedramon!"
Incredibilmente, all'urlo di Kenji, il digimon ebbe qualcosa di simile ad un moto d'orgoglio, liberò le gambe e colpì l'agente davanti a se, cercando poi di divincolarsi dalla presa del secondo LOVE MACHINE, era come se avesse ritrovato le forze e stava per rompere la presa quando una gomitata in volto lo riporto alla realtà.
Il primo  LOVE MACHINE si era ripreso troppo in fretta e suoi colpi erano ora perfino più violenti dato che l'aggressività innata dell'agente era stata accresciuta dal desiderio di vendetta per l'onta precedente; i suoi pugni e i suoi calci erano più rapidi e, nonostante il digimon fosse ormai alla sua mercé, sembrava fare di tutto per non finirlo; voleva il massimo, voleva umiliarlo.
-Non possono essere così stronzi!- pensò rabbioso Kenji -lui è un cavaliere reale, non possono trattarlo in questo modo-
Senza nemmeno rendersene conto il ragazzo aveva impugnato l'oggetto ovale e si stava avvicinando allo schermo del computer. Non aveva idea di ciò che stava facendo; per una volta nella vita non pensava a nulla, solo che non poteva abbandonarlo mentre lui combatteva per loro.
"Resisti…. sto arrivando" sussurrò al digimon.
Lo strano oggetto si riempì di energia tanto da scottare, il ragazzo cominciò lentamente ad alzare il braccio che impugnava quell'affare tenendolo sempre rivolto verso lo schermo.
"Non lotterai più da solo…. sto arriv…"
Tre voci risuonarono nell'immensità della rete.
"BOLLA MAGNETICA!"
"BOLLA CONGELANTE!"
"BOMBA D'ARIA!"
Kenji rientrò in se.
Tre colpi d'energia spazzarono via il LOVE MACHINE che stava di fronte causandogli uno svenimento; sia Veedramon che l'agente che lo bloccava si guardarono intorno per cercare di carpire la provenienza di quelle grida.
Una quarta voce si fece sentire.
"Ce n'è anche per te….. TESTATA ATOMICA!"
Un quarto colpo lanciò lontano il secondo LOVE MACHINE liberando Veedramon dalla sua presa. Non appena fu in grado di muoversi il drago si voltò per attaccare e vendicarsi ma fu fermato, dall'autore della tecnica che gli aveva permesso di liberarsi.
"Lascia stare amico! Sei troppo stanco e poi noi bastiamo e avanziamo per solo due di loro"
Kenji era incredulo. Conosceva bene la creatura che aveva appena parlato, era un Veemon.
"Un altro Veemon?" fece il ragazzo stupito
"E non è neanche da solo" disse una voce assai familiare
Kenji ruotò l'oloproiettore e vide nell'angolo in alto a sinistra della stanza TK, Davis e il maestro Willis in compagnia di tre strani esseri.
 
A Kenji servirono alcuni minuti per riprendersi. Non era normale vedere tre persone reali, e tra l'altro non proprio quelle che si aspettava, in rete in compagnia amichevole di un Veemon e altri tre esseri.
"Ma sono…..digimon…. quelli?" chiese sbigottito, dopo aver ripreso il controllo
"Li conosci anche tu allora!" rispose TK "perché non ce l'hai detto all'intervista?"
"Perché ho stanotte incontrato il mio primo digimon" fece lui
"Ah!" esclamarono in coro i tre, incuriosendo Kenji
"perché voi da quanto li conoscete?" chiese
Rispose di nuovo TK.
"Il primo che ho visto è stato diciannove anni fa, mentre lui…" indicò una specie di porcellino d'india con le ali "…è Patamon ed è il mio digimon partner da quattordici anni"
"Cosa?! Quattordici anni?!"fece Kenji
"Già! Ne è passato di tempo, vero amico?" fece TK
"Si! Ma ricordo il nostro incontro come se fosse ieri" rispose il digimon
"Ma quindi anche Davis e il maestro Ford…" si inserì Kenji
"Beh, in realtà è un po' diverso" lo interruppe TK "Willis ha incontrato i suoi digimon partner, Terriermon e Lopmon, diciannove anni fa e quello fu il suo primo incontro, mentre Davis ha scoperto dell'esistenza dei digimon quattordici anni fa e solo tre anni dopo ha conosciuto Veemon"
 "Ah…. Ma che cos'è un digimon partner?"
Prese la parola Davis
"E' il digimon di un digiprescelto. In pratica un digimon che ha sviluppato un legame speciale con un umano; il compito di un digimon partner è proteggere il suo digiprescelto e tra i due si crea un legame quasi simbiotico"
"Bravo Dav!" fece Willis "non avrei saputo spiegarlo meglio!"
"E cosa sarebbe un digiprescelto?"
"Questo lo spiego io!" disse una voce che fino ad adesso non si era ancora sentita.
Kenji ruotò di nuovo l'oloproiettore; accanto al suo "schermo" c'erano Izzy e quella ragazza che era con Davis a casa di Willis, gli sembrava di ricordare si chiamasse Yolei,  e si trovavano su due schermi uguali al suo.
"Izzy? Cosa ci fai qui?"
"Ehi! Ci sarei anch'io!" fece fintamente stizzita la ragazza
"Si! Si! Ehm… Yolei, giusto?" chiese titubante
"Si, non ti preoccupare" rispose con voce dolce "non mordo mica"
"Si, scusa" si tranquillizzò "Ma allora anche voi…"
"Esattamente!" esclamò il rosso "Io, Yolei, Tai, Matt, Sora, Mimi, Kari, Joe, Cody, un nostro amico, Ken, il ragazzo di Yolei; siamo tutti a conoscenza dell'esistenza dei digimon "
"Se non fossi tu a dirmelo non ci crederei mai!"
"E invece credici perché è tutto vero e non siamo nemmeno i soli! Al mondo ci sono tantissimi digiprescelti come noi"
"Ma cos'è un digiprescelto? Davvero non ne ho idea!"
"Un digiprescelto è un essere umano che nel suo essere la capacità di far digievolvere il suo digimon partner grazie al legame indissolubile che esiste tra loro, per farlo però il digiprescelto deve utilizzare il potere del Digivice, per capirci questo oggetto!"
Izzy e Yolei estrassero i loro Digivice. Uno era a forma di ottagono ma l'altro era identico a quello di Kenji
"Ma io ho un affare identico a quello" disse Kenji riferendosi al Digivice di Yolei
"Ah! Quindi hai un D-3, bene" fece Izzy "Tornando a noi; il Digivice trasferisce l'energia del digiprescelto al suo digimon, facilitandogli il recupero delle forze e la digievoluzione a forme più potenti, complesse e capaci; ha inoltre una serie di funzioni collaterali che lo rendono un utile strumento sia a Digiworld sia nel nostro mondo, ad esempio grazie al Digivice hai potuto attivare l'oloproiettore per "vedere" internet dall'interno e, a patto che tu lo voglia davvero, può teletrasportarti all'interno della rete stessa"
"Cosa?!" esclamò stupito il ragazzo
"Oh si, non è nemmeno la prima volta che lo facciamo vero ragazzi?"
Nessuno rispose
"Ehi ragazzi?!" ripeté preoccupato
"Scusaci Izzy ma abbiamo compagnia!" fece TK
I due LOVE MACHINE si erano appena ripresi ed erano pronti a tornare all'attacco più vendicativi che mai.
I quattro digimon appena arrivati si strinsero attorno a Veedramon e gli donarono parte della loro energia curando tutte le sue ferite; uno di loro, una specie di coniglio bianco con due enormi orecchie e strisce verdi, si avvicinò al drago.
"Amico, occupati di quello colpito da Veemon; l'altro è più malconcio e dovremmo bastare noi"
"Ottima idea Terriermon, si vede che sei mio fratello" disse un digimon fisicamente identico al precedente ma completamente marrone con strisce rosa e una vistosa fascia bianca sull'orecchio sinistro.
Kenji, per esclusione, intuì che si trattava di Lopmon.
"Modestamente, quando si passano diciannove anni con un genio… pronti? ….Carica!!"
Veedramon partì velocissimo in direzione dell'agente a lui destinato e in pochi arrivarono allo scontro. Il LOVE MACHINE fu inizialmente più veloce e riuscì a portare il primo colpo ma il digimon fu svelto e parò; il digimon in risposta sfregiò il volto del nemico con i suoi artigli, poi ruotando su se stesso lo colpì con la poderosa coda e, quando l'agente tentò un pugno al volto, concluse l'opera parando e trafiggendo  l'avversario di sorpresa con i suoi artigli.
Dalla parte opposta della sala i quattro digimon stavano avendo facilmente la meglio del malconcio agente. Lopmon  gli aveva bloccato braccia e gambe congelandole cosi da permettere a Patamon e Terriermon di infierire su di lui con le loro tecniche e poi a Veemon di finire il tutto trapassandolo con una "testata atomica".
"Finito!" fece Willis "ottimo lavoro ragazzi"
"Già, proprio un bel lavoro" continuò Izzy "ora però muoviamoci, Kenji vieni con noi?"
"Non saprei" disse il ragazzo titubante
"Ma hai un Digivice! Sei un digiprescelto Kenji! Dovresti seguirci" incalzò il rosso
Kenji era preoccupato. Si rendeva conto che in fondo Izzy gli stava semplicemente chiedendo di fare una cosa che poco prima stava, inconsapevolmente, per fare lui stesso;  ora però a mente fredda, pur non riuscendo a negare di essere preoccupato per quello che da poco era diventato il suo digimon, non gli sembrava più una grande idea. Gli si chiedeva di combattere in prima linea.
Decise di prendere tempo.
"C-ci p-p-penserò s-su, vo-voi a-andate avanti per o-ora" balbettò
 "Va bene!" replicò il rosso "ti posso capire, nemmeno per noi fu facile la prima volta"
"Grazie!"
"Figurati! Allora, se Veedramon è d'accordo, noi andiamo e Kenji ci raggiungerà quando si sente pronto"
"Per me va bene!" rispose convinto il drago "non ti preoccupare Kenji, prenditi il tempo che ti serv…"
La frase del digimon venne interrotta da un inquietante gridò di Yolei.
"ALLARME ROSSO!!"
"Cosa c'è?" fece Izzy
"Sulla mappa olografica inventata da Willis è segnalata la presenza di un gruppo assai numeroso di agenti LOVE MACHINE in avvicinamento; mi sa proprio che non andrete da nessuna parte ragazzi"
"E invece si!" disse con grinta TK "Li spazzeremo via tutti se necessario, ma a qualunque costo arriveremo alla sala di NEW OZ"
Kenji era profondamente stupito di ciò che vedeva e sentiva. Sembrava impossibile che quello fosse la stessa persona che rimaneva paralizzata ogni volta che vedeva la sua amata Kari; era così deciso, così diverso.
-Non so proprio come ho fatto a rivedermici, siamo così diversi-
"Siamo tutti pronti?" chiese TK ai compagni che annuirono convinti.
 
Dovettero aspettare solo pochi minuti perché uno sciame di agenti LOVE MACHINE si palesasse davanti a loro. Erano davvero tanti, sicuramente più di un centinaio e davano l'impressione di avere sete di energia, la loro energia.
"Merda!" esclamò Veedramon "sono troppi, non posso sconfiggerli da solo"
"Non sarai solo" replicò TK
Il ragazzo e Davis estrassero i loro Digivice D-3
"POTERE SUPREMO DELLE DIGIUOVA!"
Due raggi, uno rosso e uno giallo, scaturirono dai Digivice dei due ragazzi e colpirono rispettivamente Veemon e Patamon
VEEMON ARMORDIGIEVOLVE…… FLAMEDRAMON, L'ARDORE DEL CORAGGIO
PATAMON ARMORDIGIEVOLVE…… PEGASUSMON, IL VENTO DELLA SPERANZA
Kenji osservava tutto dalla sua postazione. La digievoluzione di Veemon era molto diversa da Veedramon, se infatti per quanto riguarda l'altezza erano paragonabili, il fisico del digimon di Davis era molto più slanciato, aveva una lama affilata in fronte, tre lame/artigli per mano e mani, piedi, torace, volto e ginocchia erano coperte da una specie di armatura il cui motivo ricordava il fuoco. Ancor più sensazionale fu però la digievoluzione di Patamon; era diventato infatti un bellissimo pegaso dorato in armatura.
"Dite che vi basterà l'armordigievoluzione?" chiese Willis
"Ma si, non ti preoccupare!" rispose TK "è per non consumare energia e poi loro sono più o meno a livello campione, giusto? Nulla di eccezionale"
"Beh si! Ma l'armor è leggermente sotto il campione e pens…"
" Davvero Will, non ti preoccupare" fece Davis "Nel caso eseguiamo anche noi la digievoluzione regolare!"
"Okay, mi fido!"
"Bene!" esclamò TK salendo in groppa al suo digimon, poi gridò "ANDIAMO PEGASUSMON!" e insieme partirono alla carica.
"Bene allora io mi occupo del fuoco di copertura" disse Willis estraendo un Digivice identico a quello di Izzy
 "TERRIERMON, LOPMON, SIETE PRONTI?"
"Si!" confermarono all'unisono i due gemelli
"ALLORA, VIAA!!!"
Ancora una volta la luce della digievoluzione risplendette nell'immensa sala
TERRIERMON DIGIEVOLVE.... GARGOMON
LOPMON DIGIEVOLVE.... WENDIGOMON
Anche i due digimon di Willis digievolsero; erano molto più grossi e aggressivi ora sia per l'aspetto fisico sia, e soprattutto, per le mitragliatrici presenti sulle mani, della digievoluzione di Terriermon,  e sul petto, di quella di Lopmon.
"ALL'ATTACCO!!" gridò Davis e i quattro digimon iniziarono la loro opera di distruzione.
Pegasusmon e TK si avvicinarono per primi alla grande massa di LOVE MACHINE; gli agenti si lanciarono contro di lui con le aste tese, le scagliarono come giavellotti ma il cavallo alato le schivò facilmente e piombò su quella massa di guerrieri inermi
"PIOGGIA DI CRINE!"
Una tempesta di aculei dorati partì dalla criniera del digimon e si abbatté con violenza sulla massa di agenti uccidendone almeno sette; gli agenti rimanenti lanciarono le loro aste ma il digimon virò di 90° verso l'alto lasciando campo libero a Flamedramon che lo seguiva da vicino.
"GRANATE DI FUOCO!"
Cinque potenti proiettili infuocati centrarono altrettanti agenti, distruggendoli.
Il digimon continuò la sua avanzata nella mischia; due LOVE MACHINE si fecero avanti con fare aggressivo ma il destro del primo fu parato e il drago del coraggio scaraventò l'agente contro l'altro che accorreva con un colpo di coda potente come una frustata; il secondo agente evito il compagno morente e si gettò sul digimon colpendolo allo stomaco con un pugno e tenendosi pronto per un calcio da assestare al volto in attesa che il digimon si piegasse dal dolore.
Purtroppo per lui nulla di ciò che si aspettava accadde; Flamedramon resistette al colpo, si riprese, colpì l'avversario con una serie di pugni e calci e lo finí trafiggendolo con gli artigli delle mani e con la lama in fronte.
"Bel colpo Flamedramon!" esclamò Davis
"Grazie!" fece lui "Davis, dì a Willis che mi serve un po' di fuoco amico!"
"Okay!" rispose il ragazzo che poi si voltò verso Willis
"Ci serve che tu faccia un po' di casino la in mezzo"
"Okay! Pronti ragazzi? Caricare, puntare, FUOCO!!!!"
"GARGO MITRA!"
"KOKO BAZOOKA!"
Un'immensa pioggia di proiettili si abbatté sugli agenti LOVE MACHINE causando ingenti perdite.
"Ottimo lavoro amici, continuate a sparare" disse Flamedramon "ora mi aggiungo io.... NUVOLA DI MAGMA!"
Una fiamma avvolse completamente il corpo di Flamedramon; il digimon si lanciò nella massa coperto dal fuoco dei compagni e cominciò a sfrecciare in ogni direzione fendendo quella massa di mostri come una spada; una dozzina di agenti caddero travolti dalla fiamma e molti di più furono crivellati di proiettili dai due tiratori scelti.
L'attacco andò avanti per alcuni secondi ancona ma poi Flamedramon si dovette fermare per riprendere fiato dopo l'ultimo attacco, era ancora in mezzo alla mischia e due agenti tentarono di aggredirlo alle spalle.
"GARGO PUGNO!"
"KOKO PUGNO!"
L'attacco simultaneo dei due fratelli si rivelò fondamentale, Gargomon con il suo pugno sfondo il cranio a quello alla destra, mentre Wendigomon, forte dei suoi pugni allungabili, lanciò lontano quello a sinistra e lo sfruttò per recuperare il drago; in quello stesso istante, per vie laterali, Pegasusmon si lanciò nella mischia con TK.
"Apriamoci la strada Pegasusmon!" gridò TK
"Agli ordini…. RAGGIO DI SMERALDO!"
Dal triangolo sulla fronte del digimon scaturì un raggio verde acceso che distrusse un LOVE MACHINE, l'operazione fu ripetuta altre tre volte e altrettanti agenti raggiunsero i loro compagni all'inferno; ora c'era un varco.
"Forza Pegasusmon, raduniamoli!"
Il digimon si buttò nella mischia ad alta velocità; i LOVE MACHINE cercarono di chiuderlo in trappola ma il cavallo alato fu troppo rapido, virò verso l'alto, si voltò di nuovo verso la massa di avversari e spalancò le sue ali
"STELLE CADENTI!"
Una pioggia di stelle si abbatté sui LOVE MACHINE che, tutti ammucchiati in un solo punto, vennero centrati in pieno dall'attacco subendo ancora gravi perdite.
Kenji e ancora di più Veedramon erano estasiati da quello spettacolo; nonostante il livello di digievoluzione fosse sostanzialmente lo stesso i digimon dei digiprescelti, guidati alla perfezione dai loro partner, facevano strage dei loro avversari.
"Ti prego raggiungimi Kenji, insieme saremo molto più forti, saremo come loro" fece il digimon ansioso di combattere.
"No! Veedramon non credo che sarei di grande aiuto" rispose Kenji
"Ma non puoi saperlo se nemmeno ci provi!"
"MA IO NON VOGLIO PROVARCI!"
Urlò talmente forte da richiamare l'attenzione di tutti gli altri
"Cosa hai detto?" fece Veedramon incredulo "ma non p…"
"CERTO CHE POSSO, CAZZO!" urlò di nuovo il ragazzo "IO NON VOGLIO MORIRE; VOI POTETE FARE QUEL CAZZO CHE VI PARE MA NON POTETE COSTRINGERMI!"
"Quindi è così!" fece deluso Veedramon "beh, lo sospettavo; sei solo un piccolo codardo!"
"C-COSA?!"
"HAI CAPITO BENISSIMO!" ora anche Veedramon urlava "SEI UNO SCHIFOSO VIGLIACCO! NON SO NEMMENO COME HO POTUTO PENSARE DI ESSERE IL TUO DIGIMON! QUELLI COME TE SONO LE PERSONE CHE DISPREZZO DI P…"
"NON ME NE FREGA UN CAZZO DI COSA PENSI DI ME!" urlò il ragazzo offeso "TU NON SEI NESSUNO PER ME! VAI PURE A MORIRE VISTO CHE LA COSA TI PIACE TANTO!"
Quelle parole suonarono per Veedramon come la condanna definitiva; decise di non dire più nulla e si lanciò da solo nella mischia dei LOVE MACHINE superstiti incurante delle urla dei digiprescelti che gli intimavano di non fare nulla di impulsivo.
"Vorrà dire che farò da solo!"esclamo il drago caricando con foga verso un agente.
Gli mancavano ormai solo pochi metri. Il suo braccio destro era già pronto a colpire, a mietere la prima vittima.
-Si! farò tutto da solo- pensò - in fondo è così che ho sempre fatto, lui non mi serve-
"Sto arrivando!" gridò, il nemico era a portata, il braccio si estese
"MA COSA!?"
Accadde tutto in pochi secondi. Veedramon si era fatto prendere dalla rabbia e aveva messo troppa energia nella carica, il nemico evitò l'affondo e lui non riuscì a frenare e cambiare rapidamente direzione. Era indifeso; gli altri LOVE MACHINE si avventarono su di lui.
"AAAHHH!!!"
Un urlo straziante risvegliò per l'ennesima volta Kenji, che attivò di nuovo il suo oloproiettore.
Davanti a lui si materializzò un terribile spettacolo. Cinque aste da battaglia avevano trafitto simultaneamente Veedramon che ora giaceva in un lago di sangue.
 
 
 
SPAZIO DELL'AUTORE
Nuovo capitolo, ormai siamo al settimo, e apro con il mio ormai consueto invito a commentare; davvero ho bisogno di sapere la vostra opinione altrimenti non so come posso migliorare.
Passando alla storia finalmente i digiprescelti si sono attivati, per usare una formula a noi tanto cara; del resto Kenji e Veedramon da soli non avrebbero fatto molta strada, già alla prima sala stavano per andare a fondo.
Vi avverto subito che non saranno i soli ad intervenire ma, tra tutti, i tre qui sopraggiunti saranno, insieme ad altri due, quelli con il ruolo maggiore. Ovviamente non li ho scelti a caso, ma non vi spiego ora le motivazioni per non anticipare nulla, se volete sapere di più continuate a seguire la storia.
In questo capitolo intravediamo anche un frammento del rapporto, qui non proprio idilliaco, tra Kenji e il suo digimon; cercherò per quanto possibile di mettere in risalto pregi e difetti di entrambi ma, dato il poco spazio che avrò a disposizione non vi assicuro di riuscirci bene.
Per quanto riguarda i rapporti di forza non credo ci sia niente di particolarmente strano da spiegare, al massimo fatemi sapere.

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Capitolo 8
*** Capitolo 7 - Il momento di Kenji ***


Capitolo 7: Il momento di Kenji
 
Due occhi. Vuoti, bianchi, spenti. Quelli di Veedramon,
Due occhi. Spalancati, increduli, da folle.  Quelli di Kenji
Entrambi erano segnati dal dolore e ….
"Morti! Adesso siamo entrambi morti ma del resto era ciò che volevi!" disse Kenji piangente, cercando inutilmente di apparire insensibile.
Non poteva reggere quella farsa. Kenji lo conosceva da solo poche ore e già gli era affezionato come a Kazuma, forse ciò che aveva detto Izzy era vero, forse era un digiprescelto.
-Ma io non sono capace di lottare- si ripeteva per evitare i sensi di colpa.
Alzò un'altra volta lo sguardo. I LOVE MACHINE  avevano estratto le loro aste e ora restavano in attesa sotto gli occhi dei digiprescelti; i ragazzi erano paralizzati ma una brutta sensazione li costrinse a tornare in se.
"Dav, Will dobbiamo farli fuori in fretta!" esclamò con foga TK cercando di smuovere i due amici
Il grido risvegliò i ragazzi dallo shock
"E' vero! Amici dobbiamo massacrarli, non abbiamo molto tempo" fece Willis
"Noi siamo pronti Willis!" replicarono Gargomon e Wendigomon
"Anch'io!" esclamò Flamedramon
"Bene!" disse Davis "allora attacco totale! FUOCO!"
"PIOGGIA DI CRINE!"
"GARGO MITRA!"
"KOKO BAZOOKA!"
"GRANATE DI FUOCO!"
Le quattro tecniche colpirono nel mucchio dei LOVE MACHINE ma i danni furono minori del previsto; gli agenti si muovevano in continuazione causando notevoli problemi ai digimon che non riuscivano a centrarli. I ragazzi erano preoccupati; sapevano cosa sarebbe successo se non fossero riusciti a farli fuori tutti.
"Merda! Stanno prendendo tempo!" commentò rabbioso TK
"TK, inseguili con Pegasusmon! Davis, dì Flamedramon di usare la "Nuvola di magma"! Dobbiamo organizzarci, non abbiamo molto tempo!"
"E' TUTTO INUTILE!"
I digiprescelti si voltarono; Kenji era proiettato sul solito schermo, aveva gli occhi rossi e profonde occhiaie, era chiaramente sconvolto.
"E'… t-tutto i-i-inut..tile" era disperato "g-guardate"
 In quel momento una potentissima scarica di energia colpì gli agenti e una terribile aura nera li avvolse
"NO! MERDA!" urlò un disperato TK
LOVE MACHINE DIGIEVOLVE……. HELL MACHINE
 
Ogni residua speranza di vittoria si dissolse insieme all'energia oscura.
La nuova digievoluzione era davvero spaventosa. Il nuovo guerriero era molto più grosso, nero come la pece e, di conseguenza, la carnagione metteva in risalto i suoi diabolici occhi rossi; le braccia erano quattro e, al posto di aste o tridenti, aveva degli affilatissimi artigli pronti per uccidere chiunque si fosse opposto; quei chiunque erano i digiprescelti.
"E'…. finita" sussurrò Kenji
Il silenzio sembrava confermare le sue parole. Nessuno dei ragazzi sembrava avere più voglia di lottare, erano impotenti e sconvolti sembravano aver perso la speranza.
No, questo era impossibile; la speranza era lì con loro.
"NO!" urlò rabbioso TK "IO NO MI ARRENDO!!!"
In quel momento Pegasusmon regredì di nuovo a livello di Patamon e fu avvolto da una luce paradisiaca.
PATAMON DIGIEVOLVE….. ANGEMON
La nuova digievoluzione di Patamon era impressionante; era diventato un angelo, con tre paia di bianchissime ali e un bastone dorato come arma.
TK aveva improvvisamente ripreso tutto il suo vigore.
"VAI ANGEMON!!!!"
"RAGGIO CELESTIALE!"
Un raggio bianco scaturì dal pugno chiuso del digimon; era potentissimo, così potente che trapassò e uccise tre agenti HELL MACHINE con un sol colpo.
"Forza ragazzi! non possiamo arrenderci così!"
L'energia di TK si trasmise anche a Davis e a Willis che improvvisamente ritrovarono la voglia di lottare. Dalla sua postazione Kenji non capiva più nulla. Quello che accadeva sotto i suoi occhi era quanto di più illogico al mondo; perché continuare a combattere una battaglia già persa? Ormai ci avevano provato e allora…
La battaglia intanto infuriava sempre più; i quattro digimon combattevano con coraggio ma questo non bastava certo a colmare il divario di forze tra loro e gli avversari.
Gli occhi di Kenji spaziavano su una serie di incontri individuali. Vide Gargomon fronteggiare tre agenti con il suo Gargo mitra senza risultati e  finendo per subire molti colpi, vide Wendigomon con i pugni allungabili bloccati da un agente mentre un altro lo massacrava di botte, vide Angemon l'unico che sembrava riuscisse a tener testa a quei  mostri, lui parava i colpi col bastone e contrattaccava, ma non avrebbe potuto resistere ancora a lungo, vide infine Flamedramon la cui Nuvola di magma era appena stata bloccata esponendolo al contrattacco nemico.
-Sarà il primo a cadere-
Il drago era intontito, davanti a lui l'agente tese gli artigli.
"ARTIGLI INFERN…."
"RESPIRO A FRECCIA!"
Un onda di energia travolse l'HELL MACHINE spazzandolo momentaneamente via.
"Non…. illudetevi…. non si è fatto… n-niente" fece una voce che Kenji temeva di non sentire più.
"Veedramon!" fecero in coro TK, Davis e Willis avvicinandosi a lui.
"No fermi!"
Uno straziante grido proveniente da dove il drago aveva lanciato l'agente ruppe il momento di felicità.
"LAME DI VENTO NERO!"
Una serie di violente sferzate d'aria si abbatterono su Veedramon e Flamedramon scagliandoli contro la parete.
"NOOO!!!" urlò straziato Davis
"STRONZI!" gridò Willis "ANNIENTIAMOLI RAGAZZI!"
Angemon, Gargomon e Wendigomon andarono insieme all'attacco lanciandosi senza paura nella non enorme massa di agenti superstiti; la risposta non si fece attendere.
"LAME DI VENTO NERO!"
Una vera e propria pioggia di sferzate si abbatté sui tre digimon. Wendigomon e Gargomon provarono a schivarne alcuni ma la velocità era troppo elevata e furono travolti, al contrario Angemon riuscì ad attraversare la foresta di lame respingendole col suo bastone e sopportando quelle che non bloccava e che quindi lo ferivano; raggiunse uno degli autori dell'attacco e gli sfondò il cranio col bastone, altri due si avvicinarono a lui ma un Raggio celestiale li cancellò.
"Perfetto tre mostri in meno….. dove sono finiti gli altri?" si chiese l'angelo
"ARTIGLI INFERNALI!"
Venti affilatissimi artigli squarciarono il petto di Angemon macchiandolo col rosso del suo sangue.
"NOOO! ANGEMON!!!"
L'angelo non rispose, stava immobile esanime contro la parete. Il capo chino e il sangue grondante significavano solo una cosa, era la sua fine.
"ARTIGLI INF…."
"NOOO!!!".
Accadde tutto troppo velocemente perché qualcuno potesse impedirlo.
A Kenji servirono alcuni secondi per rendersi conto di ciò che era appena successo. Un ragazzo aveva appena firmato la sua condanna a morte; Takeru Takaishi aveva appena colpito al volto con un pugno l'agente HELL MACHINE che voleva dare il colpo di grazia a Angemon.
-Ma perché?! E' un gesto insensato!-
"P-perché l'hai f-fatto?"
Un secondo pugno. L'agente lo parò con facilità e strinse la mano del ragazzo; gli artigli del mostro tagliarono la pelle del braccio facendolo sanguinare. Non riusciva a reagire, subì una ginocchiata nello stomaco e un pugno al volto e ora….
"ORA MORIRAI COME UN IDIOTA!!" gridò Kenji
TK non rispose; aspettò in silenzio che tutto finisse.
"AR…."
Ancora una volta il guerriero fu interrotto; Willis e Davis si erano fiondati su di lui bloccandogli le braccia.
"NO! TU NON GLI FARAI NIENTE BASTARDO!!" esclamò pieno di furia Davis
"NON LO UCCIDERAI! KARI NON CE LO PERDONEREBBE MAI!!" aggiunse altrettanto rabbioso Willis
I due ragazzi lottavano con tutte le energie che gli erano rimaste in corpo, non sarebbero vissuti molto più a lungo e allora valeva la pena di tentare. Resistettero per pochi minuti poi l'agente si liberò dalla loro presa lanciandoli contro le pareti e si rivoltò verso TK con l'intenzione di completare l'opera; gravissimo errore.
"R-RAGGIO CELESTIALE!"
L'HELL MACHINE questo non se l'aspettava e il colpo lo centrò distruggendolo completamente; Angemon aveva usato le sue ultime energie per salvare il suo digiprescelto, ora erano tutti privi di sensi, totalmente inermi.
Gli agenti si fermarono;  non aveva senso sprecare ancora energia per distruggere avversari già sconfitti e preferirono dedicarsi all'assorbimento di altra energia per la loro "madre".
Kenji invece osservava traumatizzato i digiprescelti cercando senza successo una ragione che spiegasse ciò che era successo. Uno di loro si era condannato,  ma solo uno, e allora perché scegliere di morire in tre; ormai non aveva più la forza di urlare, le lacrime gli scendevano dagli occhi e non gli restava che un filo di voce.
"P-perché sacrificarsi c-così?….. è… è così i-importante per voi sentirvi… degli eroi?"
"S-sentirci d-degli eroi eh… è …è questo…. che pensi" fece una voce in tono sprezzante
Kenji spalancò gli occhi quasi incredulo. A parlargli era stato TK, il digiprescelto si era risvegliato ed era più arrabbiato che mai.
"Non…. hai c-capito un c-cazzo tu… vero? C-certo, s-sei ….troppo p-preso ad….autocommiserarti!"
"NON PARLARMI IN QUESTO MODO! NON POTE…"
"Perché? A-altrimenti c-cosa ci f-fai?!" fece Davis rabbioso quanto l'amico.
"L-lascia..lo p-perdere Dav, è solo un…. codardo" aggiunse Willis con molta amarezza
"M-maestro F-ford non di-dica c-c-così" il tono si era fatto supplichevole
"N-non chiamarmi m-maestro!"
La rabbia aveva contagiato tutti ormai; Izzy e Yolei scuotevano il capo delusi, Willis non alzava lo sguardo e Davis si voltava sdegnoso dalla parte opposta rispetto a Kenji. TK era l'unico a guardare il ragazzo dritto in faccia, dai suoi occhi scendevano lacrime cariche di delusione.
"Non… p-potevi dirmi o-offesa p-peggiore" fece il biondo "l-lo sai per..ché c-combatto?"
Kenji impietrito e spaventato non riuscì a rispondere; TK lo incalzò
"SAI COSA MI SPINGE A COMBATTERE?!!"
Ancora silenzio
"ALLORA LO SAI!!"
"NO, CAZZO! NON LO SO! DIMMELO TU!!!"
"KARI!"
La laconica risposta lasciò Kenji di sasso.
"C-cosa?" sussurrò
"Hai capito bene! Sono qui per proteggere le persone a me care! Se perdessi Kari o i miei genitori o mio fratello non avrebbe più senso vivere per me e dato che il destino mi ha dato l'opportunità di combattere non posso permettere che la paura mi blocchi!"
"Lo stesso vale per me!" esclamò Davis con convinzione "ho degli amici che devo proteggere, ho una famiglia; loro contano su di me e non posso deluderli!"
"Giusto Dav!" si inserì Willis
"Ecco, prendi Willis!" continuò Davis "lui ha quasi più digimon che amici, ma proprio per questo per difendere loro darà tutto se stesso; non ha molto ma quel poco sarà con lui per sempre!"
"Già! Fino alla fine dei miei giorni!" confermò l'americano
"E tu Kenji? Tu non hai nessuno per cui lottare? Io non ci credo!"
Il giovane era stupito da quell'affermazione. TK era stato perentorio; dal suo tono di voce non traspariva il minimo dubbio.
"Natsu" sussurrò
"Si Kenji! Combatti anche tu! Per Natsu, per Sakuma, per tutti coloro che ti vogliono bene! Combatti a fianco di Veedramon!"
"Ma io…"
La flebile voce di Kenji fu sovrastata da un'altra che, nonostante il tono di sofferenza, risuonò forte e chiara.
"K-kenji, t-trova… t-te…. stesso!"
Il ragazzo la riconobbe subito.
"Vee…dramon"
"G-guarda dentro… t-te Kenji; tu…. tu non sei questo…. io lo so…. lo…. sento"
"N-no, te lo giuro…. i-io sono t-tutto qua…. non sono…..niente"
"NON E' VERO!" urlò Willis "TU HAI SCONFITTO LOVE MACHINE!!"
"E'…è stato… un caso" replico con una voce flebile, quasi incerta.
"SMETTILA!! NEMMENO TU CREDI PIU' ALLE BALLE CHE TI RACCONTI!!" continuò il biondo
"WILL HA RAGIONE!!" si inserì Davis "TU SEI SEMPRE STATO QUEL RAGAZZO SOLO CHE TI ERA PIU' COMODO FARE IL CODARDO, COSI' NESSUNO SI SAREBBE MAI ASPETTATO NIENTE DA TE!!"
Kenji era veramente senza parole. Quei toni duri, quelle grida piene di disprezzo e di rabbia lo avevano posto per la prima volta di fronte alla realtà delle cose; il Kenji di due anni fa esisteva e aveva il dovere di proteggere i suoi cari, anche a costo della sua vita; ora sapeva cosa doveva fare.
Il ragazzo si alzò in piedi e sussurrò un "grazie" ai digiprescelti e poi corse verso la camera in cui dormiva Natsuki; la trovò esattamente dove l'aveva lasciata, sembrava quasi che le urla non l'avessero nemmeno raggiunta. Il giovane le accarezzò i capelli e la svegliò poi, prima che potesse parlare, la baciò con una passione mai sentita prima.
La ragazza lo guardò in estasi, prese le mani del suo ragazzo e le guidò sul suo corpo seminudo in un sensuale viaggio alla scoperta di lei; Kenji arrossì violentemente per il piacere che provava in quel momento ma incredibilmente non si separò da lei; continuò invece a baciare ogni centimetro di pelle scoperta, era troppo bella perché l'insicurezza prendesse il sopravvento; lei meritava di più e, per lei, lui avrebbe lottato.
Rimasero così per quasi due minuti poi Kenji dovette, tristemente, abbandonare le sue labbra e il suo corpo.
"Questo era il mio bacio d'addio" sussurrò lui trattenendo le lacrime "nel caso in cui mi succedesse qualcosa voglio che tu sappia che passerei con te il resto della mia vita Natsu"
La ragazza lo abbracciò con forza non preoccupandosi di trattenere le lacrime
"C-cosa v-vuoi dire?"
"Che sono pronto a combattere per proteggerti….. fino alla fine"
"N-no!…. non….devi"
"Ma io voglio! Non avrei mai il coraggio di restare con te se non mettessi a rischio me stesso per difenderti….. stai tranquilla, andrà….. tutto bene, io…. io ti amo!"
Le lacrime scendevano lentamente dagli occhi della giovane; Kenji le asciugò e baciò la sua amata stringendola in un rassicurante abbraccio.
"O-ora…. d-devo andare"
 In un istante Kenji sciolse l'abbraccio, prese in mano il suo Digivice e si diresse verso il computer.
"Sto arrivando amici! Combatterò con voi" fece il ragazzo, ora anch'egli in lacrime  
"E' Solo per te, Natsuki……. ti prego di perdonarmi"
Fu un attimo. Il ragazzo puntò il suo Digivice verso lo schermo del PC; Una luce splendente scaturì contemporaneamente dal Digivice e dal computer e, sotto lo sguardo spaventato di Natsuki, Kenji scomparve dalla stanza e si ritrovò all'interno della rete con gli altri digiprescelti.
 
Al ragazzo fu necessario un po' di tempo per focalizzare l'incredibile situazione in cui si trovava;  era in internet, pronto a combattere in prima linea.
I ragazzi gli si avvicinarono per risvegliarlo dallo stato di trance in cui era caduto.
"Alla buon ora Kenji!" fece scherzoso TK "benvenuto nel gruppo dei digiprescelti!"
"Grazie!" fece lui e immediatamente si diresse da Veedramon.
Il cavaliere reale osservò il suo digiprescelto e sorrise.
"Sapevo che saresti venuto" gli disse
Kenji non riuscì a trattenersi dall'abbracciare il suo digimon come fosse un vecchio amico.
"Scu-scuasmi s-se non ho r-risposto s-subito…. ti prometto….. c-che cambierò, sarò forte e…e co-coraggioso com…."
"Non devi" lo interruppe il digimon "tu…. sei già forte e coraggioso Kenji, lo sei sempre stato; io non voglio cambiarti, devi restare te stesso"
"Ma, Veedramon, io sono solo un perdente"
"Che, quando si è trovato di fronte al pericolo, tuttavia ha lottato e ha vinto" replicò scherzoso
"Tutta fortuna!"
"Beh, la fortuna aiuta gli audaci Kenji; ricordati che, di fronte al pericolo, i vincenti scappano, i perdenti  lottano"
"Grazie a tutti voi!"
"Ma figurati!" disse Davis
Il ragazzo tese poi una mano che fu presto raggiunta da quelle di Willis e TK.
"Tutti per uno…." fecero i tre in coro rivolti a Kenji
Il ragazzo era entusiasta; corse verso i compagni e appoggiò la sua mano sulle altre.
"E uno per tutti!" esclamò gioioso.
A quel gesto i Digivice si illuminarono di nuovo e sprigionarono un energia ancora più potente di quella precedente che avvolse i digimon curando ogni loro ferita e restituendo loro le forze.
Gli HELL MACHINE si voltarono attirati da quel potere immenso, nessuno,ne tra gli agenti ne tra i digiprescelti, riusciva a restarne indifferente.
Kenji alzò gli occhi verso i digimon avvolti dalla luce; notò che mentre Flamedramon e Gargomon si limitavano a recuperare la salute, agli altri tre digimon stava accadendo qualcosa di molto più grande.
"Che succede?" chiese curioso
"E' la forza del gruppo!" rispose Davis
"Già!... Preparati Kenji perché non è uno spettacolo che si vede tutti i giorni!" aggiunse TK
La luce dei tre digimon si fece ancora più abbagliante e, al tempo stesso, confortante.
 WENDIGOMON SUPERDIGIEVOLVE….. ANTYLAMON
ANGEMON SUPERDIGIEVOLVE….. MAGNAANGEMON
VEEDRAMON SUPERDIGIEVOLVE….. AEROVEEDRAMON
Fu una visione straordinaria per tutti; la nuova digievoluzione era uno spettacolo senza precedenti. Angemon era diventato più grande, le sue ali erano passate da sei a otto e sul braccio destro e sul sinistro portava , rispettivamente, una spada e uno scudo; Wendigomon era diventato invece un coniglio alto, con gambe e braccia molto forti e dall'aspetto decisamente letale; infine Veedramon, il drago si era ingrandito e irrobustito ulteriormente, gli erano apparse le ali e delle lame affilate sulle braccia e sul suo torace completamente bianco risaltava una V blu.
Il primo a muoversi fu il drago che si avvicinò al suo digiprescelto entusiasta.
"Sei fantastico" fece Kenji "come ti devo chiamare ora?"
"Io sono AeroVeedramon!" replicò lui
"Felice di ri-conoscerti" continuò ironico il ragazzo "visto abbiamo una spiacevole compagnia"
Gli HELL MACHINE infatti erano stati attirati dall'energia enorme sviluppata dalla superdigievoluzione e avevano di nuovo rivolto le loro attenzione verso i digiprescelti; stavolta tuttavia avrebbero trovato pane per i loro denti.
Kenji guardò di nuovo il suo digimon.
"Sei pronto?" chiese a bruciapelo
"Quando lo sei tu" rispose il digimon
Il ragazzo ci pensò su qualche secondo e poi esclamò.
"Io sono pronto ora!"
"Allora andiamo!" concluse il drago
I tre digimon superdigievoluti partirono all'attacco; gli agenti non si fecero cogliere impreparati e reagirono immediatamente.
"LAME DI VENTO NERO!"
Lo sciame di sferzate si abbatté di nuovo sui digimon ma il risultato fu decisamente diverso; la maggior parte dei colpi furono schivati, altri vennero abilmente parati mentre solo pochi andarono a segno.
"Credo sia il nostro turno" ringhiò AeroVeedramon "ALA V-LAMA!"
Un potentissimo raggio a V partì dalle ali del drago facendo strage degli HELL MACHINE; Kenji lo guardava orgoglioso, era il suo digimon ed era potentissimo.  Presto in suo supporto arrivarono anche Antylamon e MagnaAngemon.
"SPADA DIVINA!"
"SCURE VELOCE!"
La lama d'energia di MagnaAngemon e le braccia/asce di Antylamon tranciarono tutti gli agenti nella zona con l'aiuto di due redivivi Flamedramon e Gargomon che, nonostante un livello di differenza, sembravano in grado di contrastare i nemici.
"E' ora di porre fine a questa battaglia!" esclamò MagnaAngemon "VARCO SOPRANNATURALE!"
La spada dell'angelo tracciò un cerchio nell'aria; All'interno del confine circolare si materializzò una porta dorata che immediatamente si aprì, da essa scaturì una sorta di vento che sembrava essere tanto devastante per gli agenti quanto impalpabile per i digiprescelti.
"Il varco attira a se le sole forze del male e le confina in un'altra dimensione" spiegò TK ad un dubbioso Kenji "voi ora dovete solo spingerli dentro al varco!"
"Agli ordini!" risposero gli altri
Tutti i digimon si misero a lottare con gli agenti supersiti e mano a mano prosciugavano le loro forze fino a che essi non fossero più in grado di opporsi alla forza del varco. Uno dopo l'altro tutti gli HELL MACHINE rimasti svanirono oltre la porta creata da MagnaAngemon; una volta concluso il suo compito il varco si dissolse in una nube di polvere dorata. Era finita, avevano vinto.
"Ce l'abbiamo fatta!!" esclamò felicissimo Davis
"Già, è andata" aggiunse TK che poi si volto verso l'ultimo arrivato.
"Allora, come ti è sembrata la tua prima battaglia Kenji?"
"Assolutamente fantastica!"
"Felice di sentirtelo dire, perché non è ancora finita" intervenne Izzy
"Izzy ha ragione" continuò Yolei "ragazzi, gambe in spalla! Abbiamo ancora una missione da compiere!"
"E' vero!" fece Willis "forza amici dobbiamo fare più in fretta possibile"
"Giusto!" disse TK "MagnaAngemon, regredisci e armordigievolvi di nuovo Pegasusmon! Ci servono le vostre forme più veloci"
Immediatamente l'angelo regredì a livello di Patamon e, dopo il consueto raggio giallo, ritornò ad essere il vento della speranza.
"Flamedramon, Gargomon, regredite anche voi due!" gridò Davis
E in un attimo i due digimon tornarono ad essere Terriermon e Veemon.
"Perfetto! Terriermon tu sali su tuo fratello che il tuo digiprescelto lo portiamo noi….. pronto Veemon POTERE SUPREMO DELLE DIGIUOVA!"
Il raggio che colpì Veemon stavolta era di colore blu; Kenji osservò ciò che stava accadendo in attesa dell'ennesima sorpresa.
VEEMON ARMORDIGIEVOLVE…… RAIDRAMON, IL CALORE DELL'AMICIZIA
La nuova digievoluzione di Veemon era molto diversa dalle altre. Assomigliava vagamente a un drago ma a differenza di Flamedramon o Veedramon andava a quattro zampe e la sua armatura ricopriva quasi totalmente il suo corpo, che sembrava poter trasportare almeno due persone; come Flamedramon in fronte aveva una lama ma in più possedeva tre spuntoni, simili a parafulmini, su dorso.
Davis e Willis salirono sul digimon
"Spero tu abbia imparato a cavalcarlo!" fece ironico il biondo
"Tu invece dovresti viaggiare con me! Beh sempre che tu sia d'accordo" disse con convinzione AeroVeedramon al suo digiprescelto
"Se sono d’accordo?! MA CERTO!!" gridò Kenji entusiasta di tale prospettiva
A quelle parole il digimon si chinò e il ragazzo montò velocemente su di lui; immediatamente partirono tutti insieme in direzione della prossima sala sotto la vigile e costante sorveglianza di Izzy e Yolei.
"A proposito" fece Kenji "qual è la missione?"
"Liberare Tai e Matt!" rispose Izzy
"Dove sono?" chiese di nuovo il nuovo acquisto del gruppo al rosso
"Sono all'interno di NEW OZ con i loro digimon; siamo caduti in una trappola e ora loro sono rinchiusi dentro la struttura, in un area che impedisce la digievoluzione"
"Okay ora è tutto chiaro, grazie Izzy!"
"Di nulla!"
"Ehi, finitela con i convenevoli!" si inserì TK "ricordatevi che abbiamo un compito molto rischioso, occhi bene aperti!"
"Non ti preoccupare TK!" esclamò Davis "vedrai che riporteremo indietro tuo fratello"
"Lo so! Lo sento!"
Dopo quella laconica risposta TK e Pegasusmon accelerarono con gli altri gruppi che lo seguirono alla stessa velocità.
-Di questo passo arriveremo prima del previsto- pensò il ragazzo; -fratellone, Tai, stiamo venendo a salvarvi; dovete resistere ancora ragazzi, siete la nostra unica speranza-.

 
 
 
SPAZIO DELL'AUTORE
Siamo definitivamente entrati nel vivo dell'azione, come in ogni capitolo vi chiedo di recensire per indicarmi eventuali errori di battitura o altri, per esprimere giudizi sulla storia, per ipotizzare eventi futuri insomma per qualunque motivo sensato vi venga in mente.
Passando alla storia questo capitolo non credo sia venuto molto bene ma spero vivamente di sbagliarmi.
In più se con gli ultimi capitoli si poteva stare tranquilli in quanto a spiegazioni qui invece ne serviranno un po'.

1) Gli HELL MACHINE, in quanto digievoluzione dei LOVE MACHINE, si debbono considerare al pari di digimon di livello evoluto; essendo OC le loro tecniche sono di mia invenzione.
2) Gli HELL MACHINE non sono propriamente digimon (tale concetto sarà chiarito meglio nel prossimo capitolo), nonostante tutto restano delle "macchine" e intervengono solo se percepiscono un rilascio di energia, come avviene durante una digievoluzione, o se direttamente minacciate.
3) Tra i digimon dei digiprescelti è importante ricordare che MagnaAngemon, grazie al suo anello sacro, è forte quanto un digimon di livello mega; ve lo dico perché il concetto di digimon il cui potere trascende il livello sarà fondamentale più avanti.
 
Chiudo questo spazio dandovi qualche informazione sul capitolo successivo.
Se siete interessati a chiarire alcuni punti oscuri della storia il prossimo capitolo sarà decisivo, vi avverto però che nel prossimo capitolo saranno anche presenti numerose scene comiche anche molto stupide (a me piace divertirmi e divertire) e forse la cosa potrebbe infastidire qualcuno.
Nel prossimo capitolo saranno anche presenti molti riferimenti alla, chiamiamola così, "cultura popolare" dei nostri tempi, questo perché, per me, digimon (ma anche Summer Wars) è ambientato in un mondo che è lo stesso in cui viviamo noi, in fondo se levi Digiworld, le ambientazioni sono sempre molto realistiche (ed è uno dei motivi per cui adoro digimon), e quindi dovete immaginare questa storia come ambientata nel nostro mondo nell'anno 2013 con tutte le caratteristiche ad esso connesse (es: la crisi) e i protagonisti come ragazzi che si hanno qualcosa di speciale ma che comunque restano dei ragazzi con i sogni, problemi e passioni.
Vi sarà comunque tutto più chiaro nel prossimo capitolo, ovviamente sempre che vogliate seguire la storia; detto questo mi scuso per avervi tediato ma certe cose dovevo farvele presenti.
Alla prossima!
P.S. Ho cambiato il rating della storia, siccome non sono molto esperto volevo chiedervi se lo trovavate adatto.

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Capitolo 9
*** Capitolo 8 - Ridi in faccia alla morte ***


Capitolo 8: Ridi in faccia alla morte
 
Lo spettacolo offerto dal tunnel era abbastanza impressionante anche per coloro che non erano alla prima battaglia.
Le pareti si facevano sempre più scure e distrutte, ovunque erano presenti fori, fessure e tagli, chiari segni del passaggio di quei parassiti degli agenti LOVE MACHINE.
Il pericolo era grande e sempre più vicino ma, per una volta nella vita, Kenji Koiso non aveva paura.
Non ne aveva perché ora era un digiprescelto e il suo digimon era un fiero cavaliere reale; non ne aveva perché non era solo ma in compagnia di altri tre digiprescelti con i loro amici digitali; non ne aveva anche perché in quel momento la sua mente era tormentata da molti dubbi e, forse, per la paura non c'era spazio.
-Già, forse è il momento liberarsi da qualcuno di questi dubbi-
"Scusate" ruppe il silenzio "prima avete detto che la vostra missione è salvare Tai e Matt, giusto?"
"Si! E' esatto" rispose TK
"Sapete cosa gli è successo o dove si trovino?"
"Non ti preoccupare, sappiamo già tutto!" stavolta a parlare fu Izzy.
"Potreste farmi un resoconto di ciò che è successo?"
"Certamente!" continuò Izzy "Allora; Tai e Matt sono caduti in una trappola purtroppo. Quando abbiamo deciso di fermare DREAMER'S PARADISE, loro sono andati avanti; i loro digimon sono i più forti del gruppo e ci sembrava una scelta adatta; grazie alla mappa di Willis abbiamo individuato il nostro nemico, era all'interno di NEW OZ,e abbiamo pensato di poter chiudere la partita in fretta"
"Tuttavia" prese la parola Yolei "Dopo che Tai e Matt sono entrati nella struttura di NEW OZ la città di Tokyo è stata colpita da un blackout e DREAMER'S ha preso possesso della struttura rinchiudendo all'interno i nostri amici"
"Ma erano con i loro digimon, giusto? Potevano digievolvere"
"Non è così semplice purtroppo" disse TK "per evitare di sprecare troppe energie, non avendo idea di quanto fosse forte l'avversario, Izzy e Willis avevano chiesto a Tai e Matt di far digievolvere i loro digimon solo davanti al nemico; questi tuttavia li ha intrappolati in una sorta di tempesta di energia delle tenebre che inibisce la digievoluzione; per questo siamo necessari, se noi rompessimo la porta l'energia oscura si disperderebbe e la digievoluzione tornerebbe ad essere possibile"
"Grazie!" fece Kenji, che tuttavia si rese immediatamente di un dettaglio che non gli quadrava
"Aspettate….. avete detto che siete intervenuti PRIMA del blackout; ma allora come avete scoperto che era DREAMER'S PARADISE a sottrarre energia alle reti nazionali per accumularla in se? L'ha scoperto il maestro Ford?"
"Hai sbagliato" rispose Izzy "ma il tuo errore è a monte del ragionamento; noi non ci siamo attivati perché DREAMER'S PARADISE rubava energia"
"E allora perché?"
"E' stato merito tuo!"
"COSA! MERITO MIO?! CHE COSA HO FATTO?!!"
"Hai presente quel programma che mi hai chiesto di controllare circa tre giorni fa?"
Kenji dovette scavare per qualche secondo nella sua memoria; con tutto quello che gli era capitato in sole poche ore aveva quasi rimosso il ricordo a cui Izzy si riferiva.
"Si, si…. ho presente; era il programma più complicato che avessi mai visto; ma cosa centra?"
"Ora te lo spiego. Devi sapere che mi sono messo al lavoro su quei codici il giorno stesso che me li hai consegnati; non riuscivo a cavare un ragno dal buco ma quelle sequenze mi apparivano molto familiari e così decisi di chiedere aiuto al più grande informatico della terra…."
"…che si mise anch'egli immediatamente in azione" intervenne Willis "i risultati furono un po' migliori e ogni secondo che spendevo lavorando su quel programma lo faceva apparire, anche a me, sempre più conosciuto; ci lavorammo in team per quasi otto ore ma alla fine riuscimmo a ricostruire il tipo di programma e le funzioni e…. beh lasciami dire che fu decisamente uno shock"
"In che senso? Perché uno shock?"
"Perché quel programma l'ho scritto io all'incirca tredici anni fa"
A quella rivelazione Kenji rimase decisamente di sasso, d'improvviso gli tornò in mente in pensiero da lui stesso formulato quella sera di fronte a quel programma e alle parole di Matthews riguardo il suo amico presunto creatore.
-Se lo è davvero, quel suo amico è un genio assoluto del computer-
Beh, ci aveva decisamente preso.
"Quel programma…. è una sua creazione… maestro Ford?" fece il ragazzo con un tono sorpreso.
La domanda fece rabbuiare tutti; ci furono alcuni minuti di opprimente silenzio, poi Willis riprese la parola.
"Già! Non fu una bella esperienza, per nessuno di noi"
"Se posso chiederlo… qual è la sua funzione?"
"Beh, è un po' complicato da spiegare. Di per se quello  dovrebbe essere solo il programma di base, ad esso ne andrebbe aggiunto un altro per delineare le caratteristiche"
"Mi scusi maestro ma non mi ha risposto!" incalzò il ragazzo
"Vedi, quel programma può generare un campo che assorbe dati ed energia dispersi e che li raccoglie finché non sono sufficienti ad attivare delle reazioni vitali; in parole povere quel programma permette di creare un digimon!"
"COOSA!" ora Kenji era veramente incredulo
"E' la verità; io, da piccolo, non avevo altri amici se non Terriermon e Lopmon e così scrissi questo programma per potermi creare nuovi amici; le conseguenze furono terribili e rischiai io stesso di morire ma per fortuna altri risolsero il problema. Resomi conto dell'abominevole atto commesso decisi di cancellare per sempre quel programma e quindi non mi aspettavo proprio di rivederlo tredici anni dopo prima nelle mani di uno studente universitario e poi in un A.I. con supposte finalità umanitarie"
"Già, ora è tutto chiaro… le parole di Wabisuke….. la digievoluzione di DREAMER'S PARADISE; tutto ha un senso"
In quel momento al ragazzo tornò in mente un elemento non ancora considerato.
"Chissà se lo sapeva?" esclamò
"Chi?" chiese TK
"L'uomo che ha chiesto a Wabisuke di installare quel programma; disse che era un autorizzazione speciale del governo ad intervenire in casi critici bypassando pratiche e obblighi burocratici"
Quelle parole furono per Willis una vera e propria epifania. Come aveva fatto a non pensarci prima; qualcuno doveva pur conoscere gli effetti reali del programma e la storia dell'autorizzazione era troppo bella per essere vera.
"Cazzo!!" esclamò in preda alla foga " Kenji, il nome! Dicci il nome dell'uomo che ha fatto installare il mio programma su DREAMER'S!"
"Matthews….. Jeremy Matthews…. mi pare"
"Grazie Kenji!" fece lui, poi si rivolse a uno dei due schermi.
"Yolei, il tuo ragazzo studia criminologia e frequenta l'accademia di polizia giusto?"
"Si!" rispose laconica
"Allora chiedigli di cercare informazioni su questo Matthews o sul capo dell'ufficio a cui fa riferimento, non  sappiamo quante persone siano coinvolte in questa storia!"
"Veramente…." intervenne Kenji "….da come ne parlava sembrava essere quantomeno l'ideatore del progetto"
"Meglio così, ci occuperemo solo di lui; sentito Yolei, di a Ken di cercare attentamente; DREAMER'S era un progetto Nippo-americano, magari riusciremo a trovare qualcosa anche negli archivi giapponesi, tu intanto dovresti eseguire un azione di hacking sui database governativi; dobbiamo trovare tutto il possibile su questo Matthews, probabilmente si tratta di un terrorista"
"Willis io non posso fare quello che mi chiedi" replicò sconsolata Yolei
"Vuoi che ti guidi io? Non sarebbe la prima volta che entro nei siti del governo; il mio computer ha dei programmi specifici che ti faciliteranno il compito "
"Non è questo il punto! Io non sono brava come te! Sarebbe troppo rischioso; se io sbaglio qualcosa loro rintracciano il tuo computer e tu finisci in prigione, io… non me la sento!"
A quella risposta il giovane americano si trovò in un leggero imbarazzo.
"Beh, grazie di preoccuparti…… per me! Puoi non farlo se non vuoi!" disse con un splendido sorriso.
"Perché ridi?" chiese Yolei con voce dolce
"Perché ho davvero……. degli amici eccezionali!"
"Puoi dirlo forte!" fece Davis
"Willis potresti ricapitolarmi la situazione, ho capito solo che questo Matthews ha trasformato DREAMER'S in un digimon usando il tuo programma" continuò l'amico
"Non è del tutto esatto" precisò il biondo "teoricamente quel programma dovrebbe essere lanciato insieme ad una serie di dati contenti le caratteristiche fisiche del digimon che si vuole creare; il processo usato da Matthews invece ha trasformato un A.I. in un essere vivente digitale ma non è perfettamente uguale a un digimon, non ne avrà, per capirci, le caratteristiche innate quali per esempio il tipo*, una personalità o uno spirito di sopravvivenza simile a quello umano"
"Cosa intendi dire?" chiese incuriosito Davis
"Ti ricordi gli agenti; reagivano solo se percepivano energia o se venivano colpiti, questo perché loro non sono veri e propri digimon, sono delle emanazioni di DREAMER'S con il compito di rubare energia; la loro linea digievolutiva è artificiale e DREAMER'S l'ha potuta creare solo perché lui stesso è basato su LOVE MACHINE, almeno come progetto originario"
"Ora ho capito; grazie Will!"
"Di niente Dav; come dicono i Rage Against The Machine "Know Your Enemy", conosci il tuo nemico! E' sempre importante sapere con chi hai a che fare"
"Giusto" intervenne TK "ma prima pensiamo a mio fratello e Tai ragazzi, un problema alla volta!"
 
Il silenzio in cui il gruppo era piombato si stava facendo opprimente; nell'apparente stato di quiete prima della tempesta cominciavano a serpeggiare la tensione e le preoccupazioni.
Il primo ad accorgersi della non felice situazione fu Willis.
-Devo farli rilassare- pensò intelligentemente, mentre scrutava i volti dei compagni.
In poco tempo trovò una soluzione.
"Kenji, ho una domanda!" fece
"Co-cosa?! D-davvero?!"
Il ragazzo era decisamente esaltato, del resto non capita tutti i giorni che uno dei tuoi idoli ti chieda di chiarirgli un dubbio.
"Si!" risponde l'americano "per informazione, come sapevi che ho programmato il 44% di OZ e il 60% di NEW OZ? Ho richiesto l'anonimato in cambio della mia collaborazione"
"Si, lo so maestro, è proprio da li che sono partito!" rispose entusiasta
"Su, spiega; sono curioso!" replicò Willis "e lascia perdere il maestro, chiamami solo Willis!"
"Okay! Allora, quando fu programmato il primo OZ decisi, per curiosità, di scoprire chi aveva contribuito a creare quel prodigio dell'informatica; analizzando i vari programmi che componevano le sezioni del mondo virtuale, mi accorsi che quasi la metà di questi non riportava il nome dell'autore; in compenso essi presentavano un codice assolutamente inutile dal punto di vista pratico ma che, una volta decifrato, formava la frase "Squall Leonhart 583", intuii che si trattava di una sorta di firma"
"Vero!  E' la mia firma, per così dire. Sai sono un grandissimo fan di Final Fantasy e Squall è il mio personaggio preferito!"
"Mi bastò poi analizzare una lista di circa duecento programmi sviluppati dai più geniali informatici del mondo; il codice era presente in una quarantina di programmi ma solo in quattro di essi era assolutamente inutile. Esaminai allora quei programmi; stavolta non erano anonimi e scoprii che il programmatore era il maestro Willis Ford!"
"Ragazzo, sei veramente in gamba; in pochi sarebbero riusciti a capirlo!"
"Io ci sarei riuscito!" fece Davis in tono scherzoso
"Non dire cazzate!" replicò l'americano "ma se sai a malapena accendere un computer!"
"Ma va a cagare! Guarda che non ne ho bisogno, ti conosco e so che sei un fanatico di Squall solo non capisco cosa sia 583!"
"Sono da prendere singolarmente" spiegò il biondo "il 5 rappresenta la quinta stagione di Psych, la mia preferita, 8 è il numero di membri della formazione, secondo me, ideale della E Street Band e il 3, invece, simboleggia la "trilogia del dollaro" di Leone; praticamente la mia firma è una summa di alcune delle mie passioni!"
"Ah, era questo quindi…. beh ci sarei potuto arrivare; comunque non capirò mai come fai a preferire Squall a Cloud" disse il castano con il tono di chi vuole attaccar lite.
"Oh! Senti, ne abbiamo già parlato, io preferisco Squall e tu Cloud, è una questione di gusti" ribatté Willis con aria esasperata.
"Anzi…" continuò il biondo voltandosi verso TK "rendiamo anche il signorino partecipe della discussione; ehi TK!"
Dalla faccia che fece fu chiaro che il suddetto signorino desiderava solo essere lasciato in pace ma ormai il più era già stato fatto.
"Si?" rispose
"Ti piace Final Fantasy?"
TK guardò l'amico con uno sguardo colmo di finta delusione.
"Che domande fai Will, esiste davvero qualcuno a cui non piace?!"
"E chi è il tuo personaggio preferito?"
La voce di TK si fece improvvisamente lieve tanto da rendere la risposta incomprensibile.
"Vincent Valentine" sussurrò
"Come?!" fecero in coro gli altri due
"Vincent Valentine!" disse con molta più grinta
Willis e Davis furono stupiti di quella risposta; il digiprescelto della speranza aveva come personaggio preferito uno tra i più tristi e deprimenti di sempre.
"Ah! Oh TK, non ti suicidare" esclamò con la sua consueta delicatezza.
"MA CHE SUICIDARE E SUICIDARE!!" replicò il giovane stizzito "IO HO INTENZIONE DI VIVERE ANCORA A LUNGO!!"
Notò poi con la coda dell'occhio Willis che tratteneva a stento le risate.
"E TU CHE CAZZO HAI DA RIDERE?!!"
"Ahahah…. n-niente!" disse con il fiato mozzato dalle risate "E' che Vincent Valentine è uno degli pseudonimi che usato in una delle mie avventure di una notte con ragazze ubriache"
Tutti gli sguardi, compresi quelli di Izzy e Yolei, puntarono su Willis.
"Di che vi stupite, lo sapete che ci so fare!"
"UNO DEGLI PSEUDONIMI?!!" fecero Davis e TK con un tono aggressivo ma bonario
"Beh si….. ne ho usati tanti; Joe Strummer, Alex DeLarge, una volta anche Matt Ishida"
"Hai usato il nome di mio fratello come pseudonimo?!!" TK era sconsolato
"Si, ma tranquillo, quella era troppo ubriaca per ricordarsi alcunché!"
"Già, ora si che sto tranquillo!" ironizzò
"Ah, ho usato anche il tuo nome Davis, ma solo una volta!"
"COOSA!! E QUANDO L'HAI USATO?!!"
"Vediamo…. mi pare circa quattro anni fa!"
"Incredibile, Davis Motomiya ha avuto la sua prima volta due anni prima di me!!"
"Davvero?"
"Vaffanculo Willis!" disse sghignazzando "ci dovresti scrivere un libro sui tuoi pseudonimi. Pensaci, "Un seduttore di nome Willis, decalogo e pseudonimi per rimorchiare ragazze ubriache"; allora, come ti suona?"
"Suona bene ma voglio che TK mi scriva la prefazione e che tu mi faccia da editore Dav! Ci state?"
I due annuirono, Willis allora si fece scendere le lacrime.
"Grazie ragazzi!" fece l'americano con un tono da comico "sono commosso! Venite qua, abbracciamoci!"
"Ehm…. Will" fece Davis evitando l'abbraccio "A proposito di…. ragazze; non so se te ne sei accorto ma…. credo di essere innamorato…. di Liz"
Willis si fece improvvisamente serio.
"L'ho notato Dav, non ti preoccupare……. è... solo questo che devi dirmi?"
"N-no…. i-insomma, i-io non sono b-bravo come te…. con…. le ragazze, lo s-sappiamo entrambi, quindi volevo c-chiederti s-se… s-se…."
"Se…?"
"S-se potevi aiutarmi a-a….. c-conquistare Liz"
Sul volto del giovane americano si materializzò un sorriso amaro.
"Sai Dav, è da quando ho nove anni che sono innamorato di Liz e non sono mai riuscito a strapparle qualcosa di più di tre baci sulle guancie"
"N-non sapevo che a-anche tu….. s-scusami Will"
"Lasciami finire Dav!.... Quello che avrei voluto dire è che poche volte l'ho vista felice come quando avete fatto per la prima volta l'estate da me sei anni fa, che dopo la tua seconda visita mi chiese se eri fidanzato e che quest'anno quando avete litigato non ha messo il naso fuori di casa per tutti i giorni in cui è stata arrabbiata con te!"
"Che v-vuoi d-dire?!"
" Io e lei siamo troppo diversi mentre tu sei molto più simile lei, tu gli piaci Dav! Per questo ti aiuterò in ogni modo possibile Dav; vedrai fratello, Liz sarà tua!"
"Grazie!"
"Ma figurati Dav, sei il mio migliore amico!"
"Anche tu sei un grande amico!"
"Si, però stai attento; se la fai soffrire giuro che ti cambio i connotati!"
Davis si voltò verso l'amico seduto dietro di lui; il suo sguardo era duro, stava dicendo sul serio.
"Okay, ma smettila di guardarmi così che mi fai paura!"
"Forza Davis, fatti valere!" intervenne Yolei "e tu, Will, non hai il diritto di dire certe cose visto che tu hai tradito Liz numerose volte!"
"Eccola li, è tornata finalmente!" fece Willis "Ed ora dal distretto di casa mia, voi la conoscete come la ragazza rompiballe….. ma per noi è "l'incantevole" Yolei Inoue!"
"Ahahah, è tutto molto divertente ma io dicevo sul serio!"
"Cosa vuoi che ti dica Yolei! Non mi crederai ma, se tralasciamo il fatto che non essendo mai stato il suo ragazzo non l'ho mai tradita, posso giurarti che non l'ho mai fatto per far soffrire Liz; è solo l'unico modo che ho per "sfogarmi", c'è chi usa la doccia fredda come TK e c'è chi fa come me; è un mio difetto, non ne vado certamente fiero ma mentirei se dicessi che non mi piace"
"E poi non mi pare che il gentil sesso mondiale si sia mai lamentato di ciò" disse con aria da sapiente Davis
"Lasciate perdere!"
"Beh Yolei, non tutti possiamo essere come il tuo perfettissimo ragazzo monogamo fino all'inverosimile; andiamo,  anche TK, per esempio, vuole preservarsi per Kari ma non è che non ha mai nemmeno baciato una ragazza diversa da lei!"
"Non fare paragoni e comunque ti sorprenderà sapere Ken mi ha addirittura tradito una volta; ormai l'ho perdonato da tempo ma scoprirlo fu un vero shock"
"Davvero?!" fecero in coro tutti escluso Kenji
"Si! E pensate che l'ho scoperto perché quella puttana ha chiamato il mio telefono per "ringraziarlo della splendida notte"; avrei voluto ammazzarlo in quel momento!"
"Pfff… H-hai fatto bene a non farlo Yolei" fece Willis ilare"lui non ti ha..mpff…. non ti ha mai tradito!"
"Cosa intendi dire? Tu come fai ad esserne sicuro?"
"Beh, perché… ahahah…. perché ero io il "Ken Ichijoji" con cui quella ragazza ha passato la notte, evidentemente era un po' meno ubriaca di quanto pensassi!"
"COOOSA!!! MA ALLORA LA CHIAMATA…"
"Andiamo Yolei, potrei clonare una sim-card ad occhi chiusi e con una mano legata dietro la schiena!"
"MA IO TI AMMAZZO!! LA VUOI FINIRE CON QUESTI SCHERZI IDIOTI!!"
"Io li definirei geniali"
"Io pure" fece Davis
A discapito della volontà di Yolei, il tunnel verso NEW OZ si riempì delle grasse risate di Davis, Willis e TK. Kenji al contrario non riusciva a comprendere tutto ciò, insomma dovevano compiere una missione pericolosa e loro discutevano di cose fuori luogo come se fossero in un bar in una normale giornata.
A fatica limitò il suo disappunto ad una sola frase sussurrata.
"Ma come fate ad essere tanto tranquilli in una situazione del genere?!" chiese
"So che ti potrà sembrare sciocco ma è meglio se ti rilassi e ridi anche tu" rispose a bassa voce Willis, così bassa che solo il neofita lo sentì.
"Ma potremmo morire!" replicò
"E' proprio questo il punto! Presentarsi davanti al pericolo con la tensione alle stelle è il miglior modo per morire. Guarda i ragazzi, Kenji; se si fossero presentati davanti a DEATH'S PARADISE tesi come prima quello ci avrebbe annientato in cinque secondi; certo che va bene avere un po' di paura ma non si può lasciare che timore prenda il sopravvento, devi trovare la forza di ridere"
"Non la capisco maestro!"
"Kenji, quella con la morte non è una partita a scacchi purtroppo! Negli scacchi con un'acuta strategia e abilità puoi sempre vincere. Quello con la morte è uno spietato poker in cui il tuo avversario ha le carte truccate. Tutto è finto; lei ti lascia vincere per un po', ti guadagni i sessanta, i settanta, gli ottanta e intanto sembra che il suo stack diminuisca; ma è solo un impressione, le sue fish sono infinite e prima o poi lei lascia cadere la maschera e tu ti ritrovi senza niente. E sai allora qual è l'unico modo di dare un senso a questa partita?"
"No, maestro; non ne ho idea!"
"Bluffa, fingi anche tu, rivolta il suo gioco contro di lei! Potresti, per esempio, giocarti tutto su una coppia di cinque; lei tirerà fuori le carte dalla manica, ti piazzerà la sua scala reale a picche e ti ruberà tutto ma tu avrai la soddisfazione di averla umiliata, di averla costretta a rivelare il suo imbroglio. E' una cosa che ho imparato da Davis; in una partita che non puoi vincere l'unico modo per darle un senso è ridere dell'avversario; prendilo in giro, mettilo in ridicolo di fronte a tutti e potrai dirti anche tu vincitore. Ora ti è chiaro il perché di questa situazione Kenji? Bisogna ridere in faccia alla morte, per farle capire che anche se potrebbe vincere non ci sconfiggerà mai!"
"Ma come posso riuscirci?"
"Non è così difficile, basta un po' di immaginazione. Davanti a qualcuno che ci lascia non ti dico di non piangere ma solo di trovare il tempo, dopo il pianto, per una sonora risata che ricordi alla morte che non ti ha ancora battuto e quando, invece, arriverà il tuo momento prova ad immaginare la morte non come la fine di tutto ma come "L'ultimo carnevale"**; vedrai che riuscirai a sorridere ancora!"
"Grazie Willis! Ho capito!"
"Finalmente hai smesso con quel "maestro"!" concluse il biondo esultante "E comunque guarda che non moriremo; non posso mica morire prima di aver assistito al mio centesimo concerto di Bruce Springsteen!"
"Sei al centesimo?" gli fece Davis
"Sarà a Denver il mese prossimo!"
"Posso venire anch'io?"
"Ma certo Dav!"
"Grazie!"
"Ma scusa!" si inserì Yolei "se tu hai ventun'anni, per essere a cento dovresti fare quattro concerti all'anno"
"Beh si ma non è che vado ai concerti da che sono nato, è solo dai cinque anni in poi che ho cominciato ad andare regolarmente"
"Quindi tu ti fai cinque concerti da cinque ore all'anno! Sei completamente fuori!"
"Per il boss questo e altro!" rispose ridendo
 
I discorsi da pub andarono avanti ancora per gran parte del lungo viaggio. Si passava dai dialoghi tra Willis e TK sui loro libri preferiti, alle battute di Davis, alle citazioni cinematografiche di Willis molte delle quali su Clint Eastwood, definito "l'unico repubblicano stimabile", ai pensieri su eventi futuri come il matrimonio di Tai o il piano di Davis e Willis per spingere TK tra le braccia di Kari.
Kenji osservava la scena sorridendo. Ora che era tutto più chiaro anche al più giovane apparve perfettamente logico ciò che stava succedendo intorno a lui; quelle risate, quelle battute, quei discorsi erano tutto ciò che avevano per ridere in faccia alla morte.
E, come accade per ogni nuovo gioco, una volta conosciute le regole si vuole a tutti i costi giocare.
"A proposito di risate" si inserì "come è andato poi quello scherzo di cui avevate parlato all'intervista?"
Tutti  si zittirono e rivolsero i loro occhi sul più giovane del gruppo; questi non poté fare a meno di notare quanto fossero diversi tra loro; si passava infatti dagli sguardi sognanti di Davis e Willis, a quelli esasperati ma divertiti di Izzy e TK, che si diede anche una manata in fronte per lo sconforto, a quello carico d'odio di Yolei. Vedendoli gli fu subito chiaro che quei due l'avevano combinata grossa.
"Dav, tu avresti mai pensato che un giorno saremmo arrivati a tanto?"
"Intendi che qualcuno di cerebralmente sano ci chiedesse, nel pieno possesso delle sue facoltà mentali, di raccontare le nostre malefatte! No, decisamente no!"
"Parto io!.... Allora, dopo avervi salutato Yolei è andata a letto; siccome era sfinita ed era notte fonda si è addormentata immediatamente; io l'ho lasciata dormire per un po', era fondamentale per la buona riuscita del mio piano, poi mi sono recato in camera sua con addosso solo i boxer e un cappello da cowboy per nascondermi il volto. La situazione era perfetta, lei come al solito dormiva con addosso solo l'intimo e una specie di camicetta-pigiama; io mi sono messo sopra di lei senza toccarla e poi le ho dato un bacio sul collo!"
"Vai Willis!" gridò Davis battendo le mani "Ehi Yolei, come è stato?"
"NON INTENDO RISPONDERE!!"
"Oh, come siamo offesi!" esclamò in tono canzonatorio "dai fratello, continua!"
"Agli ordini, Dav! Ma dove eravamo rimasti?...Ah si; lei ovviamente si è svegliata ma il suo sonno profondo di poco prima deve averle fatto credere che fosse tutto un sogno; a quel punto io l'ho baciata di nuovo e poi le ho sussurrato con una voce artefatta "qual è il tuo nome, straniera?"; lei mi ha detto il suo nome e poi, con una voce colma di eccitazione. mi h…"
"EHI!!! NIENTE LICENZE POETICHE!!!" urlò Yolei arrossendo
"…. mi ha chiesto "E il tuo qual è?";  fortunatamente avevo pensato a tutto e risposi riproducendo la voce di prima "puoi chiamarmi "Il texano dagli occhi di ghiaccio"!", detto questo torno a baciarla e continuo fino a che lei, ormai preda del desiderio, mi…"
"HO DETTO NIENTE LICENZE POETICHE!!!" era ancora più rossa
"stavo dicendo… lei mi fa "voglio vedere i tuoi occhi di ghiaccio" e così mi leva il cappello; davanti ai suoi occhi si materializza il mio volto che sghignazza e lei intuisce lo scherzo, immediatamente mi sbatte sul pavimento e mi urla qualcosa come "brutto porco maledetto" o roba del genere; io scherzando gli faccio notare che sono il suo sogno e poi me ne vado in camera a rivestirmi. Lei invece si stende, esasperata, sul letto e proprio in quel momento gli giunge una chiamata dal cellulare di Ken, che in realtà è quello di Davis con un'altra sim da me clonata, in cui si sent…."
"Non per interrompere questo "interessantissimo" racconto" disse una Yolei finalmente calma "ma mancano pochi secondi all'ingresso nella sala di DEATH'S, dovete essere pronti"
"Agli ordini!" risposero in coro i digiprescelti
TK smontò da Pegasusmon che immediatamente regredì a Patamon per poi raggiungere il livello di MagnaAngemon e identica cosa avvenne con Terriermon che si staccò da suo fratello e digievolse nuovamente Gargomon.
Per i pochi secondi che li separavano dalla battaglia decisiva tutti si zittirono e recuperarono la concentrazione; tuttavia spesso, senza volerlo, sui volti dei ragazzi si materializzavano dei sorrisi causali, segno che non c'era ne paura ne tensione nel loro cuore.
"Stiamo per arrivare!" disse TK "ragazzi, non preoccupatevi per DEATH'S PARADISE, ci pensiamo io e MagnaAngemon a tenerlo occupato; voi concentratevi solo sulla porta di NEW OZ"
"Prima di mettervi d’accordo dovreste vedere la situazione"
Come al solito Izzy era la voce della ragione.
"Hai ragione Izzy, non dobbiamo farci trovare impreparati! Yolei, ci sai dire com'è la situazione la dentro?"
"A grandi linee; oltre a DEATH'S PARADISE, vi sono agenti LOVE MACHINE e HELL MACHINE in discreto numero; comunque fra poco potrete vedere con i vostri occhi!"
"Grazie Yolei….. ecco vedo la fine del tunnel!"
A quel punto la foga di TK divenne incontenibile. Del resto l'aveva detto, non sarebbe mai potuto tornare da solo dai suoi genitori; o tutti e due o nessuno dei due.
Accelerò senza preavviso lasciando indietro gli altri; fu così il primo a vedere da vicino quello spettacolo.
DEATH'S PARADISE fluttuava minaccioso al centro della sala in stato di quiete. Il digiprescelto della speranza notò che intorno al corpo centrale grandi gruppi di agenti LOVE MACHINE e HELL MACHINE continuavano a raccogliere energia.
-Cosa vuole fare- si domando il ragazzo.
Mentre TK pensava gli altri lo raggiunsero, in uno sguardo avevano anche loro ben chiara la situazione.
"Ha ancora bisogno di energia?!" disse stupito Kenji "ma a cosa gli serve? Ha già raggiunto il suo scopo, no!"
A quelle parole TK spalancò gli occhi spaventato, forse aveva la risposta ai quesiti dell'amico.
"Ripeti!" fece il biondo con voce affannata
"Ho detto che ha già raggiunto il suo scopo; ha il totale controllo di NEW OZ, giusto?"
"No, non completamente" rispose il prescelto della speranza indicando un punto a circa metà del corpo centrale di DEATH'S PARADISE
"Merda, ho capito!" esclamò Davis "vuole sigillare l'ingresso di NEW OZ per impedire a Tai e Matt di uscire"
"Maledizione!" imprecò Izzy "con tutta l'energia che ha raccolto gli mancherà davvero poco per riuscirci!"
Il rosso si trovò a lottare per non essere sopraffatto dal senso di colpa . Aveva mandato lui Matt e Tai in quella trappola; se non c'è l'avessero fatta come l'avrebbe spiegato poi ai loro cari, soprattutto a Sora.
Si ritrovò ad odiare profondamente se stesso; non sapeva come ma quel Matthews era quasi sempre stato un passo avanti a lui.
"Prima li anticipa, poi cerca di sigillarli dentro NEW OZ! Sembra quasi che sapesse che loro due sono i più pericolosi, è come se questo Matthews ci conoscesse" sentenziò rabbioso
"Vero! E' tutto troppo perfetto per essere improvvisato!" disse Davis
"Ho anch'io una pessima sensazione a riguardo" aggiunse TK "ma non sarà certo questa a fermarmi; se quell'essere non mi ridà indietro mio fratello VIVO  si pentirà amaramente di avermi incontrato!"
"Stiamo attenti, ragazzi; si preannuncia una dura battaglia" fece Willis
"Un consiglio dell'ultim'ora?" chiese Kenji
"Cerchiamo di restare vivi…" esclamarono gli altri tre all'unisono "…..e niente paura!"
 
* Con tipo intendo la differenziazione tra Antivirus, Virus e Dati.
** Qui Willis cita una canzone di Bruce Springsteen intitolata "the last carnival".
 
 
 
SPAZIO DELL'AUTORE
Nuovo capitolo e ancora una volta vi chiedo di recensire, segnalarmi eventuali errori che mi sono sfuggiti o ipotizzare anticipazioni.
Spero di essere riuscito a chiarire con questo capitolo alcuni dei punti oscuri della storia e, al tempo stesso, di averla resa più interessante, so che non è il capitolo migliore perché le parti, secondo me, non legano così bene ma tutto sommato mi sembra di aver fatto un discreto lavoro.
Per quanto riguarda le numerose citazioni e i frequenti riferimenti a film, libri, canzoni e videogames da parte di Willis fa parte della mia personale caratterizzazione del personaggio che parte dalle poche notizie su di lui che ci vengono dal film (sviluppata liberamente poiché sinceramente non ritengo che per lui ci sia un vero e proprio canon a cui attenersi).
La fonte più importante è il personaggio da cui deriva anche il mio nickname ovvero Shawn Spencer, il protagonista della serie TV "Psych"; partendo dal presupposto che io adoro Shawn, mi sono accorto che tutto sommato i due personaggi hanno più cose in comune di quanto sembri:
1) Sia Shawn sia Willis hanno un intelligenza notevolmente superiore alla norma e sono dei geni nei loro campi lavorativi.
2) Entrambi i personaggi hanno problemi evidenti di socializzazione con le altre persone (Willis non ha avuto nessun amico umano fino ai dieci anni, Shawn all'alba dei trent'anni può contare su un solo amico).
3) Nonostante tutto entrambi hanno uno straordinario successo con le donne (nel film Willis piace sia a Yolei sia a Kari e ha già avuto una ragazza, Shawn per tutta la prima stagione viaggia alla media di quasi una ragazza a puntata) e le conquistano allo stesso modo cioé dicendo la cosa giusta al momento giusto.
4) Sebbene Willis sia nettamente più serio di Shawn, che comunque ha i suoi momenti di serietà, entrambi sanno usare bene l'ironia e il sarcasmo.
Per quanto riguarda invece le passioni mi sono basato sul fatto che lui, come Izzy, è ciò che oggi verrebbe definito un nerd (tra l'altro anche Shawn è un mezzo nerd), e quindi grande appassionato di videogiochi, film, tecnologia,  e su alcune scelte personali.
Spero essere stato sufficientemente esaustivo nello spiegarvi come ho sviluppato il carattere del personaggio, che tra l'altro per quanto riguarda i nuovi digiprescelti (non mi ammazzate vi prego) preferisco nettamente sia a Ken sia a Cody.
Grazie dell'attenzione e alla prossima.

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Capitolo 10
*** Capitolo 9 -Il crollo del demone ***


Capitolo 9: Il crollo del demone
 
-Visto da così vicino è veramente impressionante-
Questo era il pensiero fisso di ognuno dei digiprescelti di fronte allo spettacolo di DEATH'S PARADISE; era davvero immenso e le sue tenebre si irradiavano in tutta la stanza provocando nei ragazzi uno strano senso di angoscia.
Intorno a lui un numerosi gruppi di agenti LOVE MACHINE e HELL MACHINE erano intenti a raccogliere l'energia e i dati per la "madre" senza curarsi minimamente dei loro spettatori.
"Non ci attaccano" fece Davis "pensate che sia una trappola?"
"No" replicò immediatamente TK "non ricordi cosa ha detto Willis? Loro non hanno una volontà, reagiranno solo se i nostri digimon digievolveranno o se noi li attaccassimo"
"Già" continuò Izzy "per questo è stato geniale digievolvere nel tunnel; quelle sono zone che contengono l'energia e hanno impedito agli agenti di percepirvi"
"E allora che si fa?" chiese nuovamente Davis
"La prima mossa è nostra…" disse TK "… poi sarà l'inferno!"
"Noi siamo pronti!" intervenne Kenji
"Bene, lascio a voi la prima mossa"
"Con molto piacere; ANDIAMO AEROVEEDRAMON!"
Il cavaliere reale raggiunse a velocità supersonica la metà del corpo centrale e si mise in parallelo con la porta di NEW OZ.
"Questo è il primo avvertimento…. ALA V-LAMA!"
Il raggio di energia si abbatté sulla porta di NEW OZ senza riuscire a scalfirla e, ovviamente, attirando su di se l'attenzione di DEATH'S PARADISE e di tutti gli agenti.
"Ora si balla!" esclamò Davis scendendo da Raidramon "vai amico, all'attacco!"
"Tutti insieme!"
I cinque digimon si lanciarono verso la massa degli agenti.
"Raidramon!" gridò il cavaliere reale "tu e Gargomon occupatevi di quelli a livello campione, agli altri ci pensiamo noi!"
"Okay… vieni con me Gargomon!"
"Restate uniti!" gridò di nuovo AeroVeedramon ai due che si allontanavano.
"Certo!" rispose Gargomon che poi si voltò per colpire un agente con un Gargo Pugno.
"Come ai vecchi tempi, amico?" disse il digimon di Willis
"Come ai vecchi tempi… TUONO BLU!"
"GARGO MITRA!"
Una serie di esplosioni risuonarono nella stanza e molti agenti caddero, la battaglia era ormai iniziata.
In un'altra zona della sala AeroVeedramon e i due compagni stavano invece caricando in direzione del gruppo degli HELL MACHINE; questi notato il pericolo si schierarono e tesero gli artigli pronti a contrattaccare. La prima mossa fu del cavaliere reale.
"ALA V-LAMA!"
Gli agenti erano pronti e reagirono immediatamente; si divisero in due gruppi riuscendo a contenere le vittime e mettendosi immediatamente in posizione per il contrattacco.
"LAME DI VENTO NERO!"
Al grido perfettamente unisono degli agenti seguì lo spettacolo della più grande massa di sferzate mai vista; a breve si sarebbe abbattuta sui digimon e il risultato non sarebbe stato piacevole.
"Non possono evitarle tutte!" constatò Kenji
Era vero, quello sciame di lame d'aria era tanto denso quanto ampio, impossibile da attraversare, impensabile da evitare; era un attacco perfetto.
-No!- si disse TK -niente è perfetto, deve esserci una sol... ma certo!-
"MagnaAngemon, il varco!"
"Ottima idea TK….. VARCO SOPRANNATURALE!"
Di nuovo il varco purificatore apparve nella rete, MagnaAngemon lo diresse immediatamente verso la tempesta di lame che si stava per abbattere su di loro; improvvisamente gran parte delle sferzate iniziò a convergere fino a formare una specie di gigantesca spada; arrivata in zona la spada venne risucchiata dal varco mentre solo pochi colpi d'aria raggiunsero i digimon che pararono senza problemi.
"Mi sono ricordato che il varco risucchia anche le tecniche!" esclamò soddisfatto TK
"Grande TK!"continuò Willis, "siete pronti?" aggiunse rivolto ai digimon
"Io sono nato pronto!" rispose Antylamon
I tre si voltarono minacciosi verso il gruppo degli agenti e scattarono verso di loro ad una velocità impressionante.
"Preparate i colpi!" consiglio Kenji
"Ottima idea, ho un colpo nuovo da provare…. IMPULSO DEL DRAGO!"
La nuova tecnica usata del cavaliere reale risultò davvero impressionante; un raggio con la forma di un drago  scaturì dal suo corpo e si abbatté con una violenza inaudita sulla massa di nemici annentandoli in gran parte.
"Un inizio perfetto, ora tocca a me … SCURE VELOCE!"
"E a me… SPADA DIVINA!"
I due digimon lasciarono il drago in copertura e si lanciarono sugli avversari, passando a fil di lame molti dei nemici, colti di sorpresa da una così rapida reazione al colpo di prima; alcuni secondi dopo anche gli agenti reagirono iniziando una serie di duelli con i digimon.
MagnaAngemon fronteggiava da solo tre avversari che lo attaccavano con ferocia.
"ARTIGLI INFERNALI!"
Gli artigli carichi dei energia delle tenebre di uno degli HELL MACHINE passarono a pochi centimetri dalle ali dell'angelo.
"attento!" gridò TK "con quegli artigli possono assorbire la tua energia"
In quell'istante gli altri due agenti si lanciarono ad artigli tesi sul digimon, l'angelo schivò i due colpi e con la spada finì entrambi gli avversari.
"Perfetto" concluse soddisfatto
"Alle tue spalle!" urlò TK
Il terzo agente stava per aggredirlo quando AeroVeedramon lo travolse trafiggendolo con gli artigli.
I due si guardarono intorno. Non rimanevano molti agenti in grado di combattere ed era meglio concludere il prima possibile per evitare altre sorprese.
"Usa il varco, MagnaAngemon!" consigliò Antylamon
Era un ottima idea, il digimon angelo tracciò il cerchio della porta con la spada e immediatamente il varco sacro apparve.
Alla vista del varco alcune coppie di agenti si lanciarono verso di esso e stranamente non sembravano intimoriti. Sfruttando la forza d'attrazione del vortice accrebbero la loro velocità;  giunti in prossimità del varco un agente per coppia si sacrificò lanciando l'altro oltre il varco.
Indubbiamente fu una tattica geniale. I tre livelli evoluti erano tanto sbigottiti da non riuscire a reagire mentre i loro avversari erano già pronti.
"ARTIGLI INFER…"
"GARGO PUGNO!"
"TUONO BLU!"
Con un tempismo eccezionale Raidramon e Gargomon, che avevano già massacrato tutti i LOVE MACHINE, aggredirono e deviarono la carica degli intelligenti avversari.
"Ora tocca voi!" esclamò Gargomon
I tre digimon più forti annuirono e si prepararono a concludere la battaglia.
"Siamo pronti… SPADA DIVINA!"
"TORNADO DI SPADE!"
"finiamola ora… SCURE VELOCE!"
MagnaAngemon, AeroVeedramon e Antylamon scattarono verso i pochi agenti superstiti. La spada dell'angelo, le scuri del gigantesco coniglio e gli spuntoni carichi di energia del cavaliere reale fecero strage degli ultimi HELL MACHINE rimasti; la battaglia era finita ora dovevano distruggere la porta di NEW OZ prima che DEATH'S PARADISE generasse altri agenti.
"Come possiamo fare?" chiese Kenji
"Semplice!" rispose Davis "come abbiamo sempre fatto! Con la forza del gruppo!"
"Giusto!" fece l'appena riapparso Izzy "dobbiamo tentare un attacco di gruppo!"
"Allora forza e coraggio!" esclamò Raidramon "portiamo a termine la missione… LAMA DI FULMINI!*"
La lama sulla fronte di Raidramon si caricò di energia elettrica, il digimon partì alla carica e colpì con una sferzata la porta.
"Non diamogli tregua… massima potenza di fuoco… GARGO MITRA!"
Un volume di piombo mai visto fece seguito all'attacco di Raidramon causando le prime crepe.
"SCURE VELOCE!"
"IMPULSO DEL DRAGO!"
Ora le "ferite" della porta erano profonde e chiaramente impossibili da rimarginare, mancava solo il colpo di grazia.
"SPADA DIVINA!"
Tre Fendenti e la porta andò in mille pezzi.
L'energia oscura che aleggiava all'interno cominciò a disperdersi e nel buio di NEW OZ brillò una luce.
I digiprescelti erano in attesa di vedere i loro amici.
 
Passarono alcuni angoscianti secondi di silenzio in cui nessuno emerse dall'oscurità di quella stanza.
"Matt, Tai, sono TK! Mi sentite?" gridò un po' preoccupato il fratellino.
Due voci tuonarono nella sala oscura ma non erano ne di Matt ne di Tai.
"MEGA METEORA!"
"TURBINE ROVENTE!"
Le due tecniche si abbatterono su un gruppetto di agenti LOVE MACHINE appena prodotti da DEATH'S PARADISE che stavano prendendo i digiprescelti alle spalle.
"Tutto bene!" gridò una voce già sentita all'intervista
"Si fratellone!" rispose gioioso TK
Pochi secondo dopo dall'oscurità emersero due digimon, un enorme dinosauro arancione e un lupo bianco dal mantello striato di blu; in groppa a loro c'erano due volti assai noti, un ragazzo biondo con gli occhi azzurri che sarebbe potuto benissimo passare per un TK del futuro e un secondo giovane con folti capelli castani.
"Che strana squadra di soccorso!" esclamò Tai
"Vedo che sei passato a casa mia" replicò Davis
"Eh si! Tua madre mi ha detto che non li portavi più così li ho ripresi per l'occasione!"
Kenji alzò lo sguardo per capire di cosa stessero parlando e notò che Tai indossava uno strano paio di occhialetti da aviatore.
"I tuoi occhiali da battaglia!" fece Izzy "allora non ce n'è più per nessuno!"
"Felice di vedere che ci sei anche tu Izzy, e anche tu Yolei" continuò Tai
"Beh, ma direi che la sorpresa più grande è un'altra, vero amico!" disse Matt
"Già!"
Entrambi i digiprescelti si voltarono verso Kenji.
"E così sei anche tu un digiprescelto"
"Solo da questa notte Tai, non ho la vostra esperienza"
"E lui deve essere il tuo digimon!"
"Si! Si chiama AeroVeedramon, è il nome del suo livello evoluto!"
"Piacere di conoscerti, io sono Tai. lui è il mio migliore amico Matt e loro sono i nostri due digimon, Greymon e Garurumon, meglio noti tra voi di Digiworld con i loro livelli intermedi Agumon e Gabumon"
"E' un onore per me conoscere due degli eroi di Digiworld"
"Niente formalità, qui sei tra amici"
"Grazie!"
Greymon e Garurumon regredirono a livello intermedio. Le loro dimensioni si ridussero notevolmente e diventarono un piccolo dinosauro giallo-ocra e una sorta di cane azzurro, ora erano, appunto, Agumon e Gabumon.
"Dunque è lui il nostro avversario!" fece Tai osservando DEATH'S PARADISE "perfetto, distruggiamolo!"
"Sei sempre il solito Tai!" replicò Matt "sembra un avversario forte, ci servirebbe un piano"
"Normalmente potrei quasi perfino essere d’accordo con te, ma abbiamo poco tempo, deve finire adesso!"
Un destro e un sinistro colpirono in volto il leader dei digiprescelti; questi impiego qualche secondo per riprendersi, poi alzò lo sguardo per sapere chi avrebbe dovuto menare.
"Da Matt me lo aspettavo, ma tu TK?! Perché?" chiese con un tono tra lo stupito e il canzonatorio.
"Se te lo dico mi ammazzi!"
"E piantala, ti ho solo chiesto di dirmi il perché di quel pugno, anche se già lo so, mica di raccontarmi i sogni erotici che fai su mia sorella, e non mentire, lo so che li fai"
TK si colorò di un rosso acceso.
"Ti prego Tai, non uccidermi!"
"Ma secondo te non me ne ero accorto! Va bene che non sono molto furbo, ma se l'ha notato perfino Davis… e poi io, Matt e, in seguito, Sora abbiamo letto le tue poesie"
Il colore di TK divenne sempre più livido, ora era vicino ad un bordeaux che a Kenji ricordò il color "geloni" di cui si era tinto alla vista di Kari, quel giorno in cui si erano conosciuti.
"L-l-le a-a-avete le-lette?"
"Si le abbiamo le-lette; Sora le ha trovate romanticissime, io non me ne intendo ma credo siano belle, avevo anche pensato di dedicarne una a Sora spacciandola per mia"
"Non ci sarebbe cascata!" sentenziò Matt
"E perché, di grazia?!"
"Beh, perché dovresti saper scrivere!"
"Guarda che io sono un vero artista con le opere letterarie e l'ho già ampiamente dimostrato!"
"Ti prego, dimmi che non ti stai riferendo a quella porcheria che scrivesti per fare pace con Sora?"
"Ehi quella me la ricordo! Il rapporto burrascoso, il mare in tempesta, cosa vuoi che sia qualche goccia di pioggia su un amicizia; ma cos'era? Il tuo periodo blu?!"
"Bravo TK! E il bello è che ne ha scritta una nuova; stavolta è tutta sul fuoco, sarà mica il periodo rosso?"
"Beh, fratellone vedila così, il prossimo periodo sarà il cubismo"
"No, quello l'ha già raggiunto! Ti ricordi la sua cartina dell'isola di file? Non ti sembrava un po' "Guernica"?"
Tutti i digiprescelti esclusi Kenji, che non li conosceva abbastanza bene, e Tai, impegnato a fare l'offeso, scoppiarono a ridere.
"Ahahahah, molto divertente!" fece ironico Tai "ora volete spiegarci la situazione?"
 
La squadra di salvataggio impiegò qualche minuto per spiegare loro tutto ciò che era accaduto.
Terminato il racconto nel gruppo calò il silenzio; dunque restava ancora un avversario, il più terribile.
"C'è un solo modo…. pronto Matt?" chiese Tai
"Si!"
Dopo quella laconica risposta i due ragazzi sollevarono i loro Digivice e li puntarono verso i rispettivi digimon; una luce che non si era mai vista scaturì dai dispositivi; l'energia era enorme, davvero incontenibile, e davanti ad un tale spettacolo il neofita Kenji Koiso non poté fare a meno di aspettarsi qualcosa di sensazionale.
AGUMON MEGADIGIEVOLE…… WARGREYMON
GABUMON MEGADIGIEVOLVE…… METALGARURUMON
I desideri dell'ultimo dei digiprescelti furono esauditi. Per la prima volta Kenji si trovò davanti ad una megadigievoluzione, la più potente digievoluzione conosciuta; i nuovi digimon erano eccezionali, non erano enormi, affatto, ma trasmettevano la loro forza. Agumon aveva l'aspetto di un dinosauro umanoide, un armatura ricopriva gran parte del suo corpo, le braccia erano armate da due gigantesche armature  artigliate e sulla schiena portava quello che a prima vista pareva essere uno scudo; Gabumon invece era ridiventato un lupo simile a Garurumon ma era totalmente rivestito di metallo e possedeva due ali leggere.
"ALL'ATTACCO!!" esclamarono rabbiosi i due digiprescelti
Immediatamente i due livelli mega partirono alla carica verso la cima dell'immensa struttura.
"I cannoni!" consigliò Kenji "prima distruggete i cannoni!"
L'idea era ottima. I due digimon si fermarono di colpo e si rivolsero verso il corpo dell'avversario; questi, come aveva detto Willis, sentendosi ora direttamente minacciato reagì.
"NOVE GIRONI DELL'INFERNO!"
Una pioggia di proiettili energetici si abbatté su due digimon; i due mega erano esperti guerrieri e non si fecero trovare impreparati ma ne lo scudo di WarGreymon ne la velocità di MetalGarurumon furono sufficienti ad evitare di essere colpiti.
"Forza!" disse TK con determinazione "hanno bisogno di un azione di supporto!"
Gli altri digimon colsero al volo l'invito di TK e si lanciarono nella mischia in aiuto ai due lottatori più forti.
"Forza,attacco totale!" esclamò WarGreymon
"Io vi copro con il varco" replicò MagnaAngemon
"Perfetto! Siamo tutti pronti?" domandò Antylamon, osservando i compagni
La risposta fu affermativa e tutti insieme scattarono verso DEATH'S PARADISE.
La reazione del mostro fu immediata ma stavolta i ragazzi avevano pronta una contromossa.
"NOVE GIRONI DELL'INFERNO!"
"VARCO SOPRANNATURALE!"
I proiettili sparati dai cannoni del corpo centrale vennero attirati dal varco impedendo loro di fare troppi danni; ora DEATH'S era scoperto, era l'ora della rivalsa.
"TORNADO PERFORANTE, STERMINA-DRAMON!"
"SILURI CONGELANTI!"
"SCURE VELOCE!"
"TUONO BLU!"
"IMPULSO DEL DRAGO!"
"GARGO PUGNO!"
Una serie delle tecniche più disparate si abbatté sui cannoni del corpo centrale; dai missili di MetalGarurumon alla combo tra tornado e artigli di WarGreymon tutti i colpi fecero egregiamente il loro dovere.
"Attenti potrebbero rigenerarsi!" affermò Kenji preoccupato, tuttavia nulla accadde.
"Ma come è possibile?! Prima contro King Kazma lui…"
"Te lo spiego subito" lo interruppe Izzy "vedi, il problema è che King Kazma è un avatar, un immagine virtuale; esso è si composto di dati ma non può colpire altri dati, un digimon invece colpisce i dati dell'avversario rompendo le catene che lo compongono; per farti capire meglio: King Kazma può distruggere solo l'immagine di un cannone, AeroVeedramon può fisicamente distruggere un cannone"
"Chiaro! Quindi non c'è da preoccuparsi" si rivolse poi ai digimon "nessun problema, continuate l'attacco"
I guerrieri non se lo fecero ripetere; con il sopraggiunto MagnaAngemon caricarono compatti, i danni furono notevoli quasi tutti i cannoni erano distrutti e il demonio in cima alla struttura dovette intervenire personalmente.
"LAMA DELLE ALI NERE!"
Le ali del demone si distesero e presero a sbattere con una violenza sempre maggiore; l'energia oscura che scorreva in esse fuoriuscì in una potentissima sferzata la cui forma ricordava quella di due ali.
Nonostante il rischio concreto nessuno si perse d'animo, avrebbero risposto al fuoco col fuoco; le tecniche più potenti di cui i digimon disponevano si unirono in un unico colpo che, a contatto con la tecnica dell'avversario, generò una violenta esplosione e un gran polverone.
Il primo ad uscirne fu AeroVeedramon che scateno sull'avversario la tecnica "Ala v-lama" poi nell'ordine seguirono MagnaAngemon, Gargomon, Raidramon e Antylamon. Questi ultimi tre attaccarono DEATH'S insieme; nessuno di loro provocò alcun danno ma non era quello l'obiettivo. Dovevano solo dare l'impressione di essere imbattibili.
"Mi dispiace signore delle "ali nere"!" scherzò spavaldo Gargomon "io e mio fratello siamo SeeD del Garden di Balamb, nessuno può sconfiggerci!"
"E io…" aggiunse Raidramon "sono un fiero Soldier!"
I ragazzi sorrisero divertiti da quella scena.
"Ma li avete trasformati in dei nerd?" chiese Izzy a Willis e Davis.
"Certo che si!" rispose soddisfatto il biondo "ma ne hanno ancora di strada da fare! Due veri nerd non sbaglierebbero i riferimenti, tutti sanno che sono le "Ali rosse" e non le "Ali nere" il corpo di cui fa parte Cecil!"
Mentre i digiprescelti ridevano anche WarGreymon e MetalGarurumon emersero dalla nube di polvere.
"FORZA SOLARE!"
"TURBINE GLACIALE!"
I digimon di livello mega scatenarono i loro colpi più potenti; il sole ardente e il raggio di ghiaccio si unirono in un unico colpo che si abbatté su DEATH'S PARADISE. I danni stavolta ci furono ma con essi venne anche l'immediata reazione del mostro.
"FUOCO DEMONIACO!"
Un violento flusso infuocato scaturì dalle mani del demone travolgendo i digimon più deboli; solo MagnaAngemon fu in grado di resistere ed era comunque troppo debole per controbattere. Il demone si rivolse allora verso i due mega.
"FALCE DELL'ETERNA DANNAZIONE!"
Le sferzate della falce di DEATH'S PARADISE fenderono l'aria della sala in un uragano di taglienti falciate oscure; era una battaglia impari: MagnaAngemon fu subito colpito e spazzato via; gli altri due digimon invece provarono a reagire, pararono anche alcuni colpi ma alla fine dovettero soccombere di fronte ad una tale tempesta di lame.
"E' più forte di un mega!" esclamò Izzy; il suo tono di voce era neutro, non preoccupato eppure…
"Si, l'avevamo intuito!" constatò TK; anche lui tranquillissimo ma cosa…
"Un avversario più tosto del previsto eh?!" il tono di Davis era addirittura quasi sarcastico.
Kenji capì che c'era qualcosa sotto. Era con loro da poco questo è certo ma già conosceva bene i caratteri e quello non era un comportamento normale.
-Credo che abbiano un piano!-pensò fiducioso, ed aveva ragione.
Tai e Matt estrassero nuovamente i loro Digivice e li puntarono verso l'alto. La luce più bianca e pura che Kenji avesse mai visto si sprigionò dai due dispositivi raggiungendo WarGreymon e MetalGarurumon e curando le loro ferite.
"Preparatevi!" fece Tai "state per assistere ad un miracolo!"
La luce dei Digivice si fece più intensa e nascose i due livelli mega dalla vista di tutti; si avvertiva tuttavia ancora con chiarezza la loro energia; non più distinta e separata, ma unita in un unico essere.
Due che diventano uno.
WARGREYMON……
METALGARURUMON……
DNADIGIEVOLVE…..
OMNIMON.
 
Nella sala di DEATH'S PARADISE ritornò improvvisamente la vita. La luce della digievoluzione aveva compiuto la sua ennesima impresa; dove prima c'erano WarGreymon e MetalGarurumon ora stava un unico guerriero. Il suo aspetto era davvero maestoso; era altissimo completamente bianco eccetto alcune linee blu sul torace, portava un enorme mantello che appariva bianco sul lato esterno e rosso su quello interno; le braccia e la voce invece parevano il segno che i digimon che lo formavano restavano vivi in lui, le prime erano infatti una arancione e una blu e terminavano con le teste, rispettivamente, di WarGreymon e MetalGarurumon mentre la seconda era doppia e racchiudeva le voci di entrambi.
"Ma cosa è successo?" chiese Kenji estasiato
"WarGreymon e MetalGarurumon hanno eseguito una DNAdigievoluzione, si sono uniti per formare Omnimon, il digimon il cui potere trascende il livello mega!"
"E'…. fantastico!"
E lo era davvero. Diradatasi l'energia il guerriero si lanciò verso il corpo centrale di DEATH'S PARADISE.
"SPADA TRASCENDENTE!"
La voce di WarGreymon risuonò nella sala e dal suo volto apparve una spada dall'aspetto letale. La reazione del demone fu del tutto inutile, il digimon ora lo sovrastava in potenza, la sua spada tranciò di netto i proiettili energetici sparati dai cannoni e trapassò uno di essi distruggendolo in modo definitivo.
"CANNONE SUPREMO!"
Fu MetalGarurumon a parlare. Al suo grido dalla testa di lupo del braccio destro un minaccioso cannone puntò verso le bocche da fuoco superstiti sul corpo centrale , sparò una serie di proiettili che surclassarono facilmente quelli dell'avversario e giunsero a destinazione facendo strage dei cannoni. Non ne restò nemmeno uno.
"FALCE DELL'ETERNA DANNAZIONE!"
La risposta del demone fu in quel grido rabbioso e quel vorticare di falce e lame di energia oscura. I suoi movimenti erano tuttavia molto diversi; erano troppo frenetici e irrazionali per appartenergli. Era uno degli "inconvenienti" dell'essere un vivente; ora sentiva anche lui, in quel momento, una tra le più antiche sensazioni che caratterizzano gli esseri viventi: la paura.
Al contrario Omnimon procedeva sicuro. La falce non lo spaventava, parò tutti i colpi con la spada, e le lame di tenebra non riuscirono neanche a provocargli un leggero taglio.
Il terrore era sempre maggiore.
"FUOCO DEMONIACO!"
"CANNONE SUPREMO!"
I due colpi si scontrarono in una violenta deflagrazione, tuttavia la tecnica di Omnimon superò quella dell'avversario colpendo il demonio in cima alla spada; la carica del digimon era inarrestabile nessuna delle tecniche di DEATH'S PARADISE l'aveva scalfito e ogni secondo che passava la sua spada e il suo cannone si avvicinavano al loro obiettivo.
"Finirà ora!" gridò a due voci il guerriero
La spada di Omnimon trapassò in pieno petto il demone DEATH'S PARADISE. Un fiotto di sangue nero uscì dalla bocca del mostro.
"F-F-FALCE DELL'E-ETERNA D-D-DANNAZIONE!"
"OMEGA ESPLOSIONE!"*
Il cannone di Omnimon si irradiò di luce; da esso fuoriuscì un colpo devastante che travolse il demonio intento nell'attacco. La luce si espanse senza limiti nella sala, nessuno ne i digiprescelti ne i digimon, era sicuro di cosa avrebbe visto dopo quella luce ma tutti sentivano che ne sarebbero stati felici.
 
La luce si affievolì e finalmente si riuscì a intravedere qualcosa.
"E' stato completamente cancellato!"  urlò Tai
"Davvero?!" fece con entusiasmo Izzy
"SIIII!! E' FINITAAA!" proseguirono Davis e Willis che saltavano come due deficienti.
"L-l-la mia p-prima a-a-avventura da di-digiprescelto…"
"Si è appena conclusa" aggiunse felice AeroVeedramon "e tu sei stato bravissimo Kenji!"
"RAGAZZI…. MA CHE DIAVOLO STA SUCCEDENDO A DEATH'S PARADISE!!"
Era stata Yolei ad attirare l'attenzione dei digiprescelti sul loro nemico. In un secondo la loro felicità svanì; il corpo centrale non si era smaterializzato ma era dilaniato da numerose ferite da cui fuoriusciva un liquido nero.
"M-ma questo è o-odore…. di s-sangue?!" chiese TK inquietato
Tai diede uno sguardo nel luogo dove prima si trovava il demone. Anche li era presente un taglio ma non c'era sangue bensì, nel profondo di quel luogo oscuro una luce.
"Dobbiamo andare laggiù!" fece perentorio Tai "forza Omnimon!"
"CANNONE SUPREMO!"
Il colpo aprì una fessura più larga, tale da permettere l'ingresso.
"Noi andiamo, okay Izzy?" domandò Tai
"Non ti preoccupare! Io e Yolei vi seguiremo!"
"Scusate" si inserì Yolei "ma io non potrò seguirvi per qualche secondo; ho Ken in videochat, credo abbia scoperto qualcosa!"
"Perfetto informaci quando ti avrà detto ciò che sa!"
Lo schermo su cui era proiettato il volto di Yolei svanì improvvisamente e i digiprescelti si rivolsero di nuovo verso la luce. Si avvicinarono con cautela a quel bagliore ancora per qualche secondo quando improvvisamente cominciarono a distinguere qualcosa.
"N-n-non è p-po-possibile?" esclamò eloquentemente Matt
Davanti agli occhi dei digiprescelti si stagliò un secondo DEATH'S PARADISE che nonostante fosse contenuto nel precedente appariva come di identiche dimensioni ma non era quella la cosa più inquietante. In cima alla spada, dove avrebbero dovuto trovare l'essere demoniaco, c'era una figura completamente diversa che si faticava a distinguere ma che non aveva niente del mostro di prima, ne gli occhi rosso sangue, ne le ali nere, ne la falce in mano.
"Ma chi diavolo è quello!" gridò rabbioso Tai "sembrerebbe quasi un…"
"Io lo so"
Tutti si voltarono verso Kenji.
"Quello è un essere umano…. è Jeremy Matthews!"
 
* La tecnica in italiano era stata tradotta come "Morso elettrico", ma in inglese era "Lightning blade" che sinceramente trovo molto più bello come nome.
* Traduzione, penso abbastanza fedele, di "Omega blast", nome inglese della tecnica.
 
 
 
SPAZIO DELL'AUTORE
E anche il capitolo nove è finalmente realtà; come sempre reitero il mio invito a recensire e a segnalarmi eventuali errori o punti oscuri.
Il pezzo forte del capitolo è ovviamente l'entrata in scena dei due più famosi digiprescelti di "Adventure": il grande Tai, il mio personaggio preferito di tutte le serie di Digimon, e Matt che invece, e ora mi ammazzerete sul serio, tra i personaggi maschili è uno di quelli che, nelle prime due serie, mi piacciono di meno (e alla pari con Joe e davanti solo a Cody e Ken, anche se in ogni caso e sopra tutti quelli delle serie dopo "Adventure"); spero comunque di rappresentarli I.C. , pur tenendo conto che sono passati molti anni dalla conclusione di "Adventure 02", e in modo abbastanza imparziale; se esagero fermatemi voi.
Ho fatto in modo che Tai riprendesse i suoi occhialetti perché, per me, quei così sono per lui come la bandana per Zoro di "One Piece"; quando li indossa vuol dire che per gli avversari non c'è più niente da fare, sono spacciati.
Nel capitolo è poi raccontata la "sconfitta" di DEATH'S PARADISE, ovvero una delle parti fondamentali della storia; ammetto che forse la battaglia vera e propria è stata un po' troppo veloce ma mi trovo sempre i difficoltà a scrivere un combattimento come lo immagino e poi essendo, Omnimon nettamente superiore al suo avversario, mi è sembrato normale che lo scontro giungesse rapidamente alla fine. Sempre che di fine si possa parlare visto che solo pochi minuti più tardi DEATH'S si ripresenta per altro in compagna del suo creatore.
Per quanto riguarda le eventuali spiegazioni non credo ci sia molto da dire mi limito a far presente che:
1) DEATH'S PARADISE ha un potere leggermente superiore al mega; WarGreymon, MetalGarurumon e MagnaAngemon possono quindi competere con lui ma non possono distruggerlo (l'avevo già specificato nel capitolo 4).
2) Omnimon, penso lo sappiate tutti ma a scanso di equivoci lo ribadisco, essendo una DNAdigievoluzione di due livelli mega è un digimon il cui potere supera di molto il livello mega; per usare un paragone da Savers (che è la serie che ho meno apprezzato ma che in alcuni casi torna utile; vedi i "cavalieri reali") il suo livello è superiore ad una Burst mode, in quanto il livello di un cavaliere reale è pari a quello di una B.M. mentre Omnimon, essendo il più forte di loro, lo supera.
Spero come sempre di essere stato sufficientemente chiaro e di non essere stato noioso, mi preme molto che la storia sia comprensibile in tutti i suoi aspetti e facile da seguire. Mi auguro di essere riuscito finora nel mio intento, se no mi dispiace e non fatevi problemi nel chiedermi spiegazioni.
Alla prossima.

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Capitolo 11
*** Capitolo 10 - Un errore lungo tredici anni ***


Capitolo 10: Un errore lungo tredici anni
 
"Benvenuti nel mio regno!"
Con queste parole e uno sguardo folle Jeremy Matthews accolse i digiprescelti. Si trovava in piedi sulla cima del nuovo DEATH'S PARADISE ma a differenza del demone non era fuso alla struttura, stava ritto in piedi e osservava in silenzio la discesa dei digiprescelti.
"Arrenditi Matthews, non hai più alcuna speranza di vittoria!" gridò Tai
"Questione di punti di vista!" replicò con tono sarcastico "io potrei dire la stessa cosa di voi"
I ragazzi rimasero in silenzio chiedendosi da dove gli veniva tutta quella sicurezza. Era solo contro sei e la presenza di Omnimon rendeva inutile il secondo DEATH'S PARADISE; era spacciato eppure continuava a irridere e insultare gli avversari.
"Piantala pezzo di merda e dici chi sei veramente" fece Tai stizzito "cosa sei? Un terrorista? Vuoi tenere in scacco il mondo per avere un riscatto? Oppure ti paga qualcuno? Diccelo subito e senza temporeggiare o giuro che ti cambio i connotati"
Senza dubbio Tai faceva sul serio ma a Matthews pareva importare assai poco. Iniziò a ridere ancora più forte; a quel punto Tai vedette rosso, scattò verso l'uomo in nero e con un pugno gli ruppe il setto nasale.
"Ora hai capito che faccio sul serio?!" esclamò aggressivo
"Ti conviene accontentare il mio amico" disse Matt con un tono più tranquillo "non abbiamo intenzione di farti del male ma se non collaborerai lasceremo carta bianca a Omnimon"
Chiama in causa il digimon alzò la spada e il cannone puntandoli verso l'uomo; doveva far capire che non c'era niente da ridere, non era uno scherzo. Jeremy tuttavia non smise di insultare i suoi avversari, solo dopo una minaccia di Willis la sua risata si spense, alzò lo sguardo verso il ragazzo e lo osservò con occhi carichi di odio, dopodiché riprese la parola.
"Per rispondere alle vostre domande posso dirvi che non sono un terrorista, non ho messo in atto il mio piano per un riscatto e nessuno mi paga; quindi idioti tutte le vostre ipotesi sono totalmente sbagliate!"
"Ma allora perché?!" chiese Tai
"Per vendetta!"
"Contro chi?!"
"Contro tutti! Dovranno pagare per ciò che mi è stato fatto!"
"Mi sono sbagliato! Non sei un terrorista, sei uno psicopatico!"
"In realtà sono molto più lucido di ciò che tu credi caro Tai Kamiya"
Stavolta Tai non riuscì a replicare con la stessa prontezza, come era possibile che quell'uomo conoscesse il suo nome, lui non l'aveva mai visto.
"Vi state chiedendo come faccio a sapere il nome del vostro amico vero?" disse Matthews "beh, non cercate di trovare una risposta, perdereste solo tempo"
"Allora potresti dircelo tu visto che sei tanto superiore a noi" replicò Matt subentrando al posto dell'amico in quel duello verbale.
"Sei sempre così aggressivo Matt Ishida" rispose quello zittendo anche il digiprescelto dell'amicizia.
-Come diavolo fa questo tizio a conoscerci tutti?- si chiese TK -aspetta forse…-
"Cosa sai dei digimon?"
Improvvisamente scese il silenzio. Tai, Matt e tutti gli altri guardarono TK che aveva appena posto una domanda fondamentale.
"E' impossibile che tu abbia chiesto "casualmente" a Wabisuke Jinnouchi di installare il programma di Willis su DREAMER'S PARADISE" continuò il biondo "tu sapevi quale era la funzione di quel programma e di conseguenza deduco che tu fossi a conoscenza dell'esistenza dei digimon"
"Vedo che il giovane Takeru Takaishi è l'unico a far funzionare il cervello tra voi!" rispose l'americano "beh è inutile negare, io conosco molto bene sia i digimon sia il programma che ho fatto installare a quell'idiota di Jinnouchi; avreste dovuto vedere quanto era patetico, continuava a ripetere che la sua nonna defunta sarebbe stata fiera di lui e altre stupidaggini simili; non riesco a capire come sia possibile che un qualcosa di superiore come LOVE MACHINE sia uscito dalla mente di un simile rifiuto dell'uman…ah!"
L'agente Matthews non riuscì a concludere il suo discorso; un pugno carico di un odio trattenuto per tutto quel monologo lo aveva colpito in pieno volto.
"Non ti azzardare mai più a dire certe cose! Ne sullo zio della mia ragazza ne su sua nonna!"
Kenji era davvero furioso; TK, Davis e Willis lo osservarono attentamente, non lo avevano mai visto così.
"Loro erano e sono due grandi persone!" continuò il ragazzo "una merda come te non è degno neanche di strisciare alla loro presenza"
"Non c'è bisogno di scaldarsi tanto mio giovane amico, ho detto semplicemente ciò che pensavo!"
L'arroganza di quell'uomo era tanto odiosa quanto inscalfibile; rispondeva a tutti con lo stesso tono carico di disprezzo volto a ribadire la sua posizione di superiorità rispetto a loro, era insopportabile.
"Forza bastardo!" riprese la parola Tai "dicci come fa un agente del governo americano a conoscere i digimon e vedi di non prendermi per il culo!"
"Ahahahah, è divertente vedere come vi agitate!"
Un terzo pugno, il secondo da parte di Tai, raggiunse l'agente centrandolo nello stomaco.
"Ti avevo detto di non prendermi per il culo!" fece perentorio l'ero del coraggio "guarda che non mi faccio alcun problema a pestarti; sei uno stronzo e non me ne frega niente se sei un agente, non ho mai avuto molto rispetto per le autorità"
"In me c'è molto più di quello che vedi Tai!"
"Vediamo un po', io ti dico cosa vedo; vedo un bastardo che ha derubato intere città della loro energia causando problemi a molte persone, che meriterebbe davvero poca pietà e a cui noi stiamo concedendo fin troppo tempo; come sono andato finora?"
Conclusa la frase Tai restò in attesa della risposta; l'ennesimo ghigno irritante si materializzò sul volto di Matthews, stava per uscirsene con un'altra delle sue frasi sarcastiche e nessuno aveva voglia di sentirlo; per questo prima ancora che quello aprisse bocca Matt si avvicinò a lui e gli scagliò un destro sulla guancia.
"Ti eri trattenuto bene finora" gli fece Tai battendogli il cinque.
"Diciamo che di essere ancora preso per il culo non mi andava proprio"
"Giusto!" si rivolse poi all'avversario "allora vuoi rispondere alla nostra domanda, come hai conosciuto i digimon?"
"Più o meno come li avete conosciuti voi!"
"Non è una risposta" affermò perentorio Tai "seconda chance e vedi di rispondere bene stavolta; come hai fatto a sconvolgere NEW OZ, grazie al sistema di sicurezza di Willis dovrebbe essere inviolabile"
Prima che Matthews potesse rispondere, ammesso che volesse farlo, un rumore e una voce attirarono l'attenzione dei digiprescelti; era Yolei che era appena tornata a mostrare il suo volto sullo schermo.
"Bentornata Yolei!" disse Tai "felice di rivederti"
"Lasciamo perdere i convenevoli" replicò svelta la ragazza "ho delle notizie inquietanti che…. m-ma q-quello è u-un…"
"Si, è un essere umano!" rispose Tai
"C-chi è? C-come ha f-fatto ad entrare in internet?"
"Alla seconda domanda ancora non sappiamo risponderti ma sul chi è, quello possiamo dirtelo" continuò Matt
"E quindi chi è?"
"Nientemeno che il famoso Jeremy Matthews, il colpevole di tutto questo disastro"
"No! non è possibile"
"Ma eri d’accordo anche tu su come si erano svolti i fatti! cosa ti ha fatto cambiare idea?" si inserì un Davis che finora era stato incredibilmente zitto.
"No, non avete capito! Il problema non è lo svolgimento del piano! Il problema è che quello non può essere Jeremy Matthews!"
"Yolei cosa stai dicendo? Ce l'ha confermato anche Kenji che è questo l'uomo che ha fatto inserire il programma di Willis su DREAMER'S PARADISE"
"Non sto mettendo in dubbio ciò che Kenji ha visto, Tai! Ma lui non è chi dice di essere!"
"Ma sei impaz…"
"CAZZO, FATEMI PARLARE!"
L'urlo di Yolei zittì ogni altra voce; come sempre era stata molto esplicita, del resto non possedeva il digiuovo della sincerità per caso.
"Va bene" fece Tai tranquillo "parla pure!"
"Grazie! Allora, tutto è cominciato con la videochiamata di Ken; in essa mi ha riferito di aver analizzato tutti i documenti possibili riguardanti la questione "DREAMER'S PARADISE" ma del nome "Jeremy Matthews" nessuna traccia"
"Beh, non è così strano; comparirà solo nei documenti americani"
"Lasciami finire Tai… comunque è quello che ho pensato anch'io e mi serviva un controllo, così ho messo da parte la paura e, con i programmi e i consigli di Willis, ho hackerato i database del governo; mentre cercavo i documenti sono capitata sull'archivio del personale governativo; ho pensato di cercare il fascicolo del nostro avversario per saperne di più ma la ricerca ha dato un risultato ben più importante e inquietante"
"Qual è questo risultato? Avanti, spara!"
"Beh, ho scoperto che Jeremy Matthews in realtà…"
"Non esiste, vero?"
Quella voce attirò l'attenzione di tutti i digiprescelti. Era stato l'agente stesso a parlare e aveva appena affermato di non esistere.
"C-cosa?! M-ma n-non può essere!" esclamò un attonito Tai
"E invece è proprio così" replicò Yolei "ho guardato sia tra gli agenti sia tra i funzionari, non c'è nessun Jeremy Matthews!"
Tai, Matt e tutti i digiprescelti ora erano in confusione; ciò che Yolei aveva detto era impossibile, doveva per forza esserci una spiegazione
"Avrà eliminato il fascicolo e i documenti così da eliminare le tracce" ipotizzò Tai
"Impossibile!" replicò Willis "anche il più accurato lavoro di eliminazione lascia delle traccie; io ho creato un programma che permette di rilevarle e se Yolei, come penso, l'ha usato allora…"
"Si Will, l'ho usato e non ha rilevato niente!"
"Ma allora è vero!" ammise un Tai ormai a pezzi "Jeremy Matthews non esiste"
"Ma quindi tu chi diavolo sei?" chiese Matt aggressivo all'agente
Il nemico guardò la schiera dei digiprescelti e dei loro digimon davanti a lui; osservo bene i loro sguardi, erano pieni di dubbio, insicurezza e anche un po' di paura; rise di nuovo.
"Davvero non lo sapete? Mi deludete molto, specialmente tu… caro programmatore"
Quelle ultime parole furono speciali, la nebbia nelle menti dei digiprescelti si infittì ma per uno di loro furono come i raggi del sole dopo la pioggia.
"Programmatore? Ma di chi parla?" si chiese Tai "Izzy ce l'ha forse con te?"
"No, Tai" sentenziò Willis "E' a me che parlava; programmatore in questo caso non  indica la professione, si tratta di un epiteto, affibiatomi da qualcuno che speravo di non rivedere"
"Lei conosce il nostro avversario maestro Willis?" domandò Kenji curioso "allora ce lo dica, chi è?"
"Un errore lungo tredici anni!"
A quelle parole il corpo di Matthews cominciò a mutare: si abbassò, le braccia e le gambe si fecero più lunghe e filamentose, le dita delle mani diventarono più grosse e aggressive, il torso si strinse e sul torace apparve un cannone; il suo volto infine fu coperto da una maschera da cui si intravedevano solo l'espressione aggressiva, due occhi verdi con pupille gialle e una piccola chioma bionda.
L'ennesima risata si materializzò sul volto di quell'essere ma stavolta era diversa, era molto più cattiva.
"Non siete felici di rivedermi!"
 
Gli sguardi dei digiprescelti erano puntati sul loro nemico; i sentimenti che provavano erano facilmente identificabili: sconcerto, sorpresa, inquietudine e, soprattutto per Willis, odio.
"N-n-non ci p-posso cre-credere!" esclamò Tai rompendo il silenzio "T-tu sei v-vivo, c-come hai fa-fatto a…"
"A sopravvivere? Vi racconterò tutto tra poco" replicò lui "prima vorrei scambiare qualche parolina con il mio programmatore"
L'essere si avvicinò a Willis e gli tese la mano.
"E' la prima volta che ci incontriamo di persona noi due, vero?"
Willis non rispose, in un secondo chiuse la mano sinistra e colpì il suo interlocutore al volto. Sembrava spiritato, aveva le pupille ristrette e uno sguardo tanto folle quanto omicida.
"Non… ho… mai desiderato… conoscerti" ansimò
"Oh, che peccato" fece l'altro in tono irritante
"FINISCILA!!"
Un secondo pugno centrò il volto del digimon, seguì un terzo e ne sarebbe arrivato un altro se TK e Davis non si fossero precipitati a bloccare l'americano.
"Calmati Willis! Ricordati che è un digimon, non puoi fargli niente tu!"
"Quello non è un digimon!" rispose cercando di trattenere la rabbia "Quello è un mostro, una vergogna, un errore, un MIO errore, che merita solo di essere cancellato dalla faccia della terra nel modo più violento possibile!"
Izzy, Yolei e gli altri digiprescelti osservavano in silenzio la scena. Nessuno aveva mai visto Willis in quello stato; aveva le lacrime agli occhi, digrignava i denti e il suo corpo era pervaso di tic rabbiosi.
-Ma chi diavolo è quello?- si domandò Kenji -come riesce a ridurre il maestro Willis in questo stato?-
Decise di dar voce ai suoi pensieri.
"Scusate, potreste dirmi chi è lui?" chiese il neofita indicando colui che fino a poco prima appariva come un essere umano.
"Vedi…" fece Matt "lui è…"
Il biondo digiprescelto non poté continuare la frase, la creatura lo interruppe
"Mi presento personalmente" disse facendo un inchino "Io sono Diaboromon, la più grande delle creazioni di Willis Ford…"
Si fermò un secondo, e poi concluse
"….nonché, ovviamente, il suo terzo digimon partner"
Kenji rimase allibito da quella rivelazione, guardò verso il maestro in attesa che lui smentisse quelle affermazioni; non ci fu nessuna smentita.
"E'… E'…la v-verità?"
Il silenzio fu l'unica risposta che ricevette ma dallo sguardo suo e dei suoi compagni capì che aveva ragione.
Stava per riprendere la parola ma qualcuno fu più veloce di lui.
"Abbiamo ancora una domanda in sospeso o sbaglio?" fece Diaboromon con aria malvagia
"No!"
Willis aveva improvvisamente ritrovato la parola; alzò la testa, gli occhi erano arrossati dalle lacrime ma il suo sguardo era ancora più omicida di prima.
"TU… DOVEVI… ESSERE… MORTO!!!"
"E a quanto pare non lo sono" rispose in tono canzonatorio "o meglio lo sono stato ma come ben sapete i digimon non muoiono mai"
"Finiscila di prenderci in giro e racconta quello che vuoi raccontare" esclamò Tai
"Come i signori desiderano!" replicò il digimon facendo un altro inchino, dopodiché si mise a narrare la sua storia
"Dopo la sconfitta che subii da Omnimon il mio corpo si dissolse in dati all'interno della rete; il virus cercò di abbandonarmi in cerca di maggior fortuna ma io riuscii a non perderlo del tutto e a mantenere uniti i miei dati di base, poi il mio desiderio di vendetta mi aiutò, dopo anni, a recuperare tutta la mia essenza; riuscii a mantenere il mio livello e a non rinascere sottoforma di digiuovo, iniziai ad accumulare energia con piccoli furti che non dessero troppo nell'occhio, intanto osservavo il mondo virtuale; mi rendevo conto di quanto fosse cambiato e pensavo, ovviamente a come mi sarebbe potuto servire per mettere in atto la mia vendetta, per questo seguii con interesse la vicenda di LOVE MACHINE di due anni fa; l'A.I. perse la battaglia ma le informazioni raccolte erano la cosa più importante, conoscevo il programma di base di LOVE MACHINE, sapevo che il creatore, Wabisuke Jinnouchi, avrebbe avuto un grande desiderio di rivalsa e, cosa ben più importante, avevo bisogno di energia"
"E cosi è nata l'idea di DREAMER'S PARADISE" concluse Izzy
"Già, ho scoperto di essere in grado di interagire con l'esterno mediante delle scariche elettriche che, grazie al mio essere digimon, sono in grado di lanciare dall'interno all'esterno del PC che, a basso voltaggio, praticamente resettano il cervello umano rendendo le vittime dei miei burattini; mi bastò colpire uno scienziato e il progetto DREAMER'S PARADISE era  realtà, attaccai poi un importante funzionario ed esso venne approvato dai governi, tutto stava andando secondo i miei piani"
"Ma allora perché coinvolgere il professor Jinnouchi?" chiese Izzy
"Perché non conoscevo interamente il progetto LOVE MACHINE che invece mi serviva per poterlo inserire, come poi è stato, nella memoria della mia A.I. così da dargli la capacità di  riprodurlo all'infinito; è stato semplice, mi sono creato un immagine umana come funzionario/agente ideatore del progetto e ho fatto leva sulla voglia di rifarsi di Wabisuke per coinvolgerlo, ho poi estrapolato il programma del mio creatore da me stesso e l'ho usato per fare di DREAMER'S PARADISE un digimon e permettergli di raccogliere l'energia rubata negli attacchi hacker da me pilotati; con quell'energia DREAMER'S PARADISE ha potuto digievolvere DEATH'S PARADISE e ha iniziato a produrre agenti LOVE MACHINE in serie per recuperare altra energia"
"Ma cosa te ne fai di tanta energia?" chiese Kenji
"Prova ad immaginare un tale quantitativo di energia che viene rilasciato dall'interno all'esterno della rete; l'effetto sarebbe quello di una bomba atomica globale e multipla capace di annichilire un numero incalcolabile di persone!"
"S-stai… p-p-progettando… u-un… ge-genocido?!"
"Sto progettando una vendetta!" rispose il digimon "tredici anni fa, trovatisi di fronte al concreto rischio del collasso della rete e di morire molti ragazzi scoprirono il loro coraggio e aiutarono i digiprescelti nella loro battaglia, per questo DOVRANNO pagare con la vita! Nessuno si oppone a me senza pagarne le conseguenze, tu stesso pagherai!"
"Io?!"
"Si! Senza di te il mio piano avrebbe avuto ancora più successo; per due volte tu mi hai costretto a rivedere i miei piani, quando hai consegnato il codice a loro e quando sei entrato nella rete; devo ammettere che sei stato una variabile che non sono stato capace di prevedere ma non sei niente più di un errore di calcolo che spazzerò via in un secondo!"
E così anche Kenji si ritrovò ad odiare Diaboromon.
"Diavolo!" imprecò Izzy "è dura ammetterlo ma il tuo piano era davvero geniale, non riesco a capacitarmi di come tu abbia potuto pensare un qualcosa del genere!"
"In questo caso non posso prendermi il merito" replicò il digimon "ma il mio creatore potrà spiegarvi tutto"
Il tono era decisamente cattivo, quasi sadico e ciò significava che stavano per far luce su un altro degli oscuri segreti di Willis.
Il biondo americano in quel momento era in lacrime ma trovò la forza per parlare
"E'….E' di n-nuovo… co-colpa m-mia!"
"Cosa intendi dire?" chiese con dolcezza Yolei
"Q-quando scrissi i-il p-p-programma p-per creare D-diaboromon… d-decisi d-di…. inserire q-qualcosa di p-personale; pe-pensai che….se Terriermon e Lopmon e-erano i m-miei c-compagni di giochi, l-lui sa-sarebbe dovuto di-diventare un c-compagno di di-discussioni"
"E quindi?" incalzò Izzy
"E q-qunidi de-decisi di crearlo c-con un intelligenza p-pari alla mia"
"COSA!!"
"Non… c-credevo… che s-sarebbe finita co-così; v-volevo s-solo… qualcuno c-che parlasse con me… di c-computer o ma-matematica; q-quelle co-cose che mi pia-piacevano ma che m-mi rendevano t-tanto….. di-disprezzabile a… agli o-occhi degli a-altri"
Tutti ascoltarono il racconto di Willis con molta attenzione. Improvvisamente gli tornarono in mente frammenti del loro primo scontro, molti più particolari avevano senso ora: il salto di un livello di digievoluzione, l'attacco durante la superdigievoluzione, il fatto che si fosse disinteressato di WarGreymon e MetalGarurumon e che invece avesse attaccato Patamon, l'attacco multiplo con moltiplicazione di se stesso all'infinito e lancio di missili nucleari; effettivamente era sempre stato un po' troppo più intelligente per non pensare che ci fosse sotto qualcosa.
"Ma certo!" concluse Izzy "come ho fatto a non pensarci, altrimenti come avresti potuto superare le difese di NEW OZ programmate da Willis"
"Esatto, per me è stato come se le avessi ideate io stesso ahahah… immaginate quanto è stato divertente e facile distruggere tutte quelle protezioni ahahahah… ouch!"
Il terzo pugno di Willis era arrivato appena in tempo per porre fine all'ennesima risata carica di disprezzo del digimon.
"Ora non riderai mai più pezzo di merda!" esclamò incazzato il digiprescelto americano.
"Già!" fece Tai "quando avremo finito di massacrarti, controlleremo per bene che di te non rimanga neanche un atomo"
"Quanto siete ingenui" li irrise
"Parla per te" fece Davis "non so se l'hai notato ma siamo sette contro uno; non hai alcuna possibilità di sopravvivere"
Sul volto del digimon si materializzò un ghigno ironico.
"Ma io non sono uno" sussurrò
Dalla struttura di DEATH'S PARADISE emerse di nuovo la figura demoniaca che era cuore e mente dell'ex A.I.; i suoi occhi rossi risaltavano nell'oscurità della zona mentre le sue ali risultavano praticamente invisibili così come la terribile falce che brandiva. In un luogo del genere sarebbe stato sicuramente un duro avversario.
"Non facciamoci spaventare" esclamò TK "non è diverso da quello sconfitto da Omnimon dieci minuti fa!"
"E bravo il mio fratellino!"
"Già davvero il degno ragazzo di mia sorella!" concluse Tai che poi si rivolse al nemico
"Ehi, scarto digitale! Mi hai proprio deluso sai; vista la genialità del tuo piano mi aspettavo qualcosa di meglio come ultima risorsa"
"Oh, ma non è tutto qui" replicò lui
"Cosa intendi dire?"
"Pensateci bene, quanti digimon dovete combattere?"
"Cos'è, ti metti a fare gli indovinelli? Non mi freghi, siete solo in due!"
"Giusto, due digimon" disse con voce inquietante "e qual è la caratteristica fondamentale di un digimon?"
"Beh, la digievoluzione!"
"Esattamente…"
Un vento improvviso si alzò nella sala. L'oscurità che ricopriva le pareti iniziò lentamente a ritirarsi rivelando il candore originario che caratterizzava l'interno di NEW OZ; l'energia delle tenebre fu assorbita da DEATH'S PARADISE dotandolo di una sottile aura nera.
Il digimon osservò i volti confusi dei digiprescelti con un espressione di malvagia soddisfazione.
"Addio!"
I due avversari dei digiprescelti svanirono dalla loro vista avvolti in una terribile nebbia nera.
DIABOROMON……
DEATH'S PARADISE……
DNADIGIEVOLVE…..
ARMAGEDDEMON.
 
Non fu necessario aspettare il diradarsi dell'energia per vedere ciò che i digiprescelti non avrebbero mai voluto vedere; un qualcosa che non avevano mai immaginato, nemmeno nei loro peggiori incubi.
Il volto del digimon emerse dalla nebbia in via di dispersione. Era orribile, un enorme e minaccioso viso coperto da una specie di maschera nera dal quale risaltavano i consueti occhi gialli; seguirono poi il collo violaceo e un enorme corpo, protetto da una specie di esoscheletro nero, da cui si distanziavano sei zampe di ragno; il terrificante spettacolo si concluse con la comparsa di una lunga e gigantesca coda viola.
"Spero siate pronti per l'inferno, digiprescelti" fece con voce malvagia "perché lo vivrete ORA!!"
Detto ciò aprì le sue enormi fauci.
"DISTRUTTORE DEL DESTINO!"
Un colpo singolo di potenza inaudita si abbatté sui digimon e sui digiprescelti, la scia di energia sviluppata dal proiettile spazzò via Raidramon e Gargomon che regredirono a livello intermedio.
"Forza AeroVeedramon! Dobbiamo reagire" esclamò Kenji
"Sono d’accordo!" replico il drago portandosi sopra il digimon in corrispondenza del torace
"IMPULSO DEL DRAGO!"
Il potente colpo centrò in pieno il nemico ma non riuscì neanche a scalfire l'impenetrabile corazza nera che lo proteggeva.
"Tutto qui?!" chiese il ragno "mi deludete molto… FLAGELLAZIONE DEMONIACA!"
Uno sciame di fruste rosse come il sangue emersero dall'armatura del digimon. Ogni tentativo di reazione fu inutile, erano velocissime e in pochi secondi immobilizzarono AeroVeedramon, per poterlo massacrare di colpi, conclusero poi l'opera lanciandolo contro la parete e causando la regressione a Veemon.
"Chi sarà il prossimo?" chiese minaccioso Armageddemon
Era troppo forte, andare all'attacco singolarmente sarebbe stato un suicidio. i digiprescelti e i digimon ancora in grado di combattere decisero allora per un attacco di squadra. Immediatamente Omnimon, MagnaAngemon e Antylamon partirono alla carica; erano la loro ultima speranza.
"FLAGELLAZIONE DEMONIACA!"
Le fruste sanguigne che prima avevano fatto strage di AeroVeedramon si abbatterono ora sui tre digimon superstiti. La loro potenza era nettamente superore, ne le asce di Antylamon ne la spada di MagnaAngemon riuscirono a contrastarle e i due digimon furono devastati dalle sferze del nemico; solo Omnimon riuscì a resistere ai colpi e ad arrivare di fronte al nemico.
"OMEGA ESPLOSIONE!"
Il raggio nato dalla spada di WarGreymon e dal cannone di MetalGarurumon travolse in pieno il gigantesco avversario causandogli profonde ferite; l'attacco sembrava aver funzionato.
"Perfetto e ora il col… MA COSA DIAVOLO…?!"
Tai si ammutolì di fronte all'ennesimo show del loro avversario; sotto gli occhi dei digiprescelti ogni singola ferita di Armageddemon, anche le più gravi, si rimarginò in pochi secondi, Willis vide materializzarsi nella sua mente un immagine molto simile: il suo amico Lopmon quando era stato contagiato dal virus aveva guadagnato un fattore rigenerante identico.
"E'… il vi-virus!" esclamò con un filo di voce.
"Giusto, è come con Lopmon!" continuò Davis "il virus rigenera le ferite subite dal corpo che lo ospita"
"NO! NON E' POSSIBILE!" urlò Tai disperato.
"Complimenti per esserci arrivati…. peccato che sia troppo tardi!" disse il ragno
La foresta di fruste si abbatté su Omnimon bloccandolo completamente; Armageddemon lo posizionò di fronte al suo viso e spalancò le fauci. Una spaventosa energia nera emerse dalla gola del mostro, stavolta era davvero la fine.
"Addio….. GIORNO DEL GIUDIZIO!"
Un terribile raggio di energia oscura travolse Omnimon causandogli ferite profondissime e scagliandolo con violenza contro la parete.
La battaglia era finita, aveva vinto.
La soddisfazione del gigantesco ragno era evidente, tutti i digimon dei digiprescelti compreso il leggendario Omnimon, il suo giustiziere, erano stati devastati e ridotti ad un inutile livello intermedio; ormai nulla poteva più fermarlo.
"Vorrei tanto potervi uccidere di persona!" sghignazzò il digimon "ma ora ho tredici anni di rancore da liberare in una scarica di energia!"
Detto questo discese verso il cuore di NEW OZ, il punto di connessione di tutto il mondo, abbandonando i digiprescelti feriti in una sala che, nonostante lo splendente candore, non era mai stata tanto oscura e terrificante.
 
 
 
SPAZIO DELL'AUTORE
Wow, oramai vedo il traguardo (non è vero ci sono ancora un po' di capitoli); considerando che è la mia prima fanfiction, che ho ideato all'incirca due mesi fa, cioè la prima volta che ho visto "Summer Wars", direi che sono andato abbastanza bene finora (perdonatemi gli auto-complimenti, mi servono per farmi forza nell'impresa di finire la storia).
Cooomunque, capitolo 10 (abbiamo fatto cifra tonda) e, dopo l'ormai noioso ma necessario invito a recensire, inizio subito con le spiegazioni perché questo capitolo ne richiede tante e lunghe.
1) Finalmente conosciamo il nome del nemico (stavolta quello vero, visto che in tutta la storia ne sono stati ipotizzati un infinità). Se siete appassionati di digimon avrete sicuramente notato che io ho fatto riferimento alla versione americana del film, in cui Diaboromon è appunto il terzo digimon partner di Willis. A costo di essere linciato dall'intera sezione (tanto dopo aver detto che preferisco Willis a Matt e Ken, aver cambiato mezza storia originaria e aver detto che Matt è uno dei personaggi che mi piacciono di meno nelle prime due serie sono già spacciato) dichiaro senza paura (ok un po' di paura ce l'ho) che io preferisco quella versione, la trovo sinceramente più affascinante e in più mi è utile per spiegare alcune cose come l'intelligenza decisamente superiore di Diaboromon rispetto a tutti gli altri nemici della serie (all'interno della storia ho citato alcuni esempi per far capire cosa intendo).
2) Se siete dei fan molto accaniti vi sarete anche accorti che il "nemico finale" è lo stesso di "Diaboromon strikes back", film che a me non è piaciuto molto (A me Ken proprio non piace e poi non capisco perché Omnimon, che è più forte, deve dare l'energia a Imperialdramon FM solo perché Ken e Davis sono i protagonisti). Ora a proposito di ciò occorre una piccola precisazione; nel mio "universo" dovete cancellarlo quel film, i fatti di D.S.B. non sono mai accaduti, e quindi questa è da considerare come la prima volta che i ragazzi vedono, e affrontano, Armageddemon; la mia scelta è ricaduta su di lui semplicemente perché è il più forte nemico mai affrontato dai digiprescelti di "Adventure", essendo superiore in potenza anche a Omnimon, e per la mia prima storia preferivo non inserire OC particolarmente importanti (mi sentirei un po' presuntuoso a farlo) come poteva esserlo un nuovo nemico.
3) Mi sono permesso di riadattare le tecniche di Armageddemon; siccome D.S.B. non è mai stato tradotto in italiano le mie tecniche sono il risultato di: una traduzione dall'inglese (distruttore del destino) e due tecniche originali, quella delle fruste in realtà è ufficiale (la usa nel film) ma non ha nome mentre il "giorno del giudizio" l'ho inventato io (mi serviva un colpo di grazia dal nome epico).
Spero di aver spiegato tutto ciò che c'era da spiegare al meglio (ancora una volta vi supplico di non uccidermi) e di non essere stato troppo noioso.
Alla prossima (sempre che io ci sia ancora).
P.S. : vi avverto che il prossimo capitolo sarà particolare; sarà infatti diviso in tre parti (non preoccupatevi, la lunghezza non centra) in cui volta per volta due digiprescelti convinceranno i loro digimon demoralizzati a tentare il tutto per tutto in un ultima battaglia. La divisione risponde semplicemente alla maggior facilità per me di condurre la storia; il risultato finale dovrebbe essere un qualcosa tipo tre one-shot che formano un capitolo di una long.

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Capitolo 12
*** Capitolo 11.1 - L'ultimo respiro (parte prima) ***


Capitolo 11.1: L'ultimo respiro (parte prima)
 
Nell'immensità dell'anticamera del cuore del mondo virtuale ora regnava incontrastato il silenzio più assoluto. Digimon e digiprescelti fluttuavano come corpi senza vita nell'aria; avevano provato tutto, nulla era bastato e, cosa più importante, nessun miglioramento avrebbe potuto permettergli di pareggiare la forza dell'avversario; non si colma un divario vertiginoso come quello in pochi secondi e le ferite e il sangue ti insegnano a non credere nei miracoli.
Appoggiato contro una delle pareti, Tai Kamiya osservava con attenzione lo spettacolo di NEW OZ… una tortura terribile.
Si guardò intorno. Gli altri digiprescelti, come lui, avevano raggiunto i rispettivi digimon e stavano cercando di farsi forza a vicenda; il castano lanciò un'occhiata ad Agumon che probabilmente si aspettava da lui parole di conforto, in fondo lui era il leader.
"Già… il leader…"
Prese in mano i suoi occhiali da aviatore e si soffermò su di essi. Non avevano nemmeno una crepa e le lenti e la fascia erano ancora quelli originali, avevano resistito anche a quell'ultimo colpo.
Li osservò con uno sguardo che non aveva mai rivolto loro, carico di rabbia e dolore.
-Mi avete tradito- disse loro mentalmente -ero convinto che voi mi rendeste praticamente invincibile, e invece…-
L'espressione si trasfigurò in uno sguardo pieno di una furia irrazionale, in un attimo lanciò l'oggetto che l'aveva accompagnato per tutta una vita nel vuoto immenso della sala.
Gli occhialetti colpirono le pareti; l'eco di quel suono attirò gli sguardi di tutti sul giovane.
Lui era là, immobile, con gli occhi arrossati chino in una posizione quasi fetale. Di certo non si poteva considerare un buon leader in quel momento; un vero leader avrebbe preso in mano la situazione ma  in quell'istante non riusciva nemmeno a pensare di potersi rialzare.
"Tai?!" lo chiamo Agumon con voce flebile
Il digiprescelto non si mosse; non ne aveva la voglia, non ne aveva la forza e non ne aveva il coraggio.
"I-il… co-coraggio?" si domandò
La sua mente viaggiò indietro alla sua prima avventura a Digiworld. Il coraggio era stato il simbolo che gli era stato assegnato durante quel viaggio, l'essenza che lo distingueva da tutti gli altri.
-Quante balle- pensò -erano stati tutti molto coraggiosi, alcuni poi anche più di me-
Non aveva mai messo in dubbio prima d'ora la correttezza della sua digipietra, tra tutti i digiprescelti probabilmente era stato l'unico a non aver mai avuto un vero e proprio momento di cedimento in quel senso, esclusa sua sorella ovviamente.
Certamente non si sarebbe mai immaginato che quel momento potesse arrivare anni dopo; l'ennesima prova che prima o poi la vita ti presenta quel fottuto conto.
-Ed ora eccovi qua il vostro amato leader- si disse il castano -il vostro "digiprescelto del coraggio"-
Quanto era strana quella sensazione di inutilità e colpa. L'aveva provata solo un'altra volta, a Digiworld, davanti ad una porta di cavi elettrificati; quella volta raccolse il suo coraggio e passò, del resto dall'altra parte c'era Sora, che già a quel tempo era la cosa più bella della sua vita.
Una impercettibile luce lo risvegliò da quello stato semi-comatoso
"Sora…" sussurrò
Alzò leggermente lo sguardo verso la sua mano destra, verso la luce. La fonte era posizionata sul suo anulare, era piccola e semplice ma a loro andava bene anche così.
-Avrei dovuto trovare qualcosa di meglio- pensò Tai osservando l'unico segno visibile del legame tra lui e il suo grande amore.
Ripensò a quando gliel'aveva chiesto, a quanta paura aveva in quel momento, alle mille rassicurazioni di Izzy sul fatto che sarebbe andato tutto bene e infine al rossore di lei, al suo "si" e al bacio che era seguito; era stato tutto perfetto.
-Era da quando avevo cinque anni che sognavo quel momento- ricordò -ed è andato tutto come nelle mie fantasie di allora… eccetto i baci; a quel tempo mi facevano schifo, ora non potrei vivere senza le labbra di Sora-
L'eroe del coraggio guardò ancora una volta l'anello rimanendo incantato da quel microscopico fascio di luce che rifletteva; smise di pensare e baciò  con passione l'anello che in quel momento rappresentava la sua Sora.
Al tocco delle labbra sul metallo percepì una stranissima sensazione.
-Ho sentito…. Sora?-
Ne era sicuro, nel baciare l'anello aveva sentito le labbra di Sora sopra le sue.
-Complimenti… stai anche impazzendo-
Lo fece di nuovo, chiudendo gli occhi, e di nuovo venne quella sensazione.
Riaprì gli occhi. Era a casa e davanti a lui c'era la sua Sora con tra le braccia un fagotto; il guerriero del coraggio si avvicinò per guardare e fu una visione semplicemente paradisiaca.
Avvolta tra le lenzuola c'era una bambina; era piccolissima, probabilmente era nata da poco, e dormiva beata tra le braccia della giovane digiprescelta.
"E' bellissima… vero?" chiese Sora con voce lieve
"Già" replico Tai con un espressione tra il sognante e l'incredulo "è-è… tu-tutta sua ma-madre"
"Vuoi tenerla in braccio tu?" domandò la ragazza
Tai non disse niente, si avvicinò e la prese tra le sue braccia rimanendo subito incantato da quel dolce visino addormentato.
"Non farti ingannare da quella faccina da angioletto" sussurrò Sora scherzosa "ha preso anche molto da suo padre!"
Tai sorrise e restituì la piccola alla sua compagna, dopodiché chiuse gli occhi e avvolse entrambe in un caldo abbraccio.
"Non permettergli di portarti via il nostro futuro, amore" disse la digiprescelta con voce delicata
"No… mai!" rispose.
Apri gli occhi. Era di nuovo a NEW OZ; tutto quello che aveva visto era stato solo un sogno, un bellissimo sogno.
-Grazie Sora, ora so cosa devo fare- si disse Tai mentre si muoveva verso Agumon.
In pochi secondi raggiunse il suo digimon e si mise ad osservarlo attentamente ma discretamente. Gli sembrava di vedere se stesso pochi secondi prima; quello sguardo vuoto, quell'espressione senza carattere probabilmente gliel'aveva trasmessa lui prima, come se fosse una malattia.
Doveva rimediare.
"Agumon!" esclamò il ragazzo "riesci a rialzarti?"
Il digimon alzò lo sguardo verso il suo digiprescelto; nei suoi occhi era tornato ad ardere il fuoco del coraggio.
"Ci provo" rispose sconsolato
"Forza Agumon" fece Tai con ritrovato entusiasmo "dobbiamo andare a combattere"
"Tai… io… non…"
"Non dirlo Agumon, possiamo farcela!"
"No Tai! Ha abbattuto Omnimon! Io… non me la sento, per la prima volta nella mia vita non… non voglio combattere"
Il dinosauro alzò lo sguardo per vedere la reazione del suo compagno di mille battaglie; negli occhi di Tai non vi erano rabbia o odio, solo una profonda comprensione.
"Agumon" fece lui "c'è qualcosa che devi sapere"
"Cosa?"
"Mi sposo… con Sora"
In un secondo lo sconforto svanì dal muso del digimon per lasciare posto ad una grande gioia.
"Ma è fantastico, allora ce l'hai fatta alla fine?!"
"Già… beh, a proposito del matrimonio, ci sarebbero alcuni favori che solo tu puoi farmi"
"Dimmi pure"
"Beh, vedi, dovresti trovarmi un posto adatto a Digiworld; abbiamo intenzione di sposarci lì"
"Lo farò senz'altro"
"Ah, e poi per quanto riguarda i testimoni…"
"Ti serve che lo chieda io a Matt?"
"No! Cioè… non è questo il punto"
"Allora cosa devo fare?"
"Semplicemente accettare… vorresti essere uno dei miei testimoni di nozze, Agumon?"
 La risposta non arrivò immediatamente. Il dinosauro digitale era troppo impegnato ad asciugarsi le lacrime e stupirsi di ciò che gli era appena stato proposto per replicare al suo amico.
"D-davvero?" balbetto il digimon
"Davvero!" replicò l'altro
"Certo che accetto!" si fermò un attimo a riflettere "Ma… Matt?"
"Non ti preoccupare! Anche lui e Izzy mi faranno da testimoni" replicò il digiprescelto con un sorriso "ma perché quel giorno arrivi, dobbiamo sopravvivere a questo… tu… ci stai, Agumon?"
Il dinosauro non disse niente. Si spostò verso la parte bassa della sala; raccolse gli occhiali da aviatore dell'amico e tornò da lui.
"Ci sto!" disse posandoglieli in mano
Ancora una volta Tai guardò quel paio di occhiali. Erano come prima, nessuna crepa, ma stavolta gli era tutto chiaro; quegli occhialetti erano lui, e lui era loro.
Niente e nessuno avrebbe mai potuto spezzarli.
 
 
Un'altra parte dell'oceano bianco di NEW OZ, un'altra coppia di un digimon con il suo digiprescelto rifletteva su ciò che era appena accaduto.
"Vorrei sapere cosa dicono i miei occhi in questo momento" disse il digiprescelto
"Cosa intendi dire Matt?" replico il digimon che era con lui
"Beh, si dice che gli occhi siano lo specchio dell'anima; mi aiuterebbe a capire molte cose"
Il digimon era perplesso; non era la prima volta che non riusciva a comprendere appieno i pensieri sempre molto profondi del compagno di lotta ma stavolta ad impedirgli di pensare collaboravano una serie di fattori quali angoscia, frustrazione ma soprattutto…
"…Paura?"
"Cosa?" replico il digimon
"Dimmi Gabumon! Nei miei occhi c'è paura?"
Il digimon osservò quegli occhi. Non c'era paura ma non fu una constatazione confortante; non c'era più niente se non due occhi vuoti da morto; Matt Ishida, il fiero digiprescelto dell'amicizia, era come defunto.
"N-no!" replicò, provando ad essere convincente "e nei m-miei invece"
"No!" mentì il ragazzo prima che il silenzio li inghiottisse di nuovo.
Passarono alcuni angoscianti minuti, nessuno dei due voleva fare il primo passo. La posta in gioco era alta e altrettanto il rischio; improvvisamente la resa cominciò a sembrare una soluzione allettante.
"Dovremmo… lottare…" biascicò stanco Matt rompendo il silenzio
Gabumon alzò lo sguardo. Era terrorizzato e Matt sicuramente se n'era sicuramente accorto; ma allora perché proporre una cosa del genere; lui non avrebbe mai potuto.
"N-no!" replicò "non d-dobbiamo; pe-perché d-dovremmo combattere a-ancora?"
Il velo di vuoto che copriva gli occhi di Matt si squarciò; emerse uno sguardo duro, al tempo stesso rimproverante e deciso e accogliente e caldo.
"Non lo ricordi Gabumon?" fece con una punta di rabbia "lo dobbiamo ai nostri cari e ai ragazzi della battaglia contro Diaboromon; loro quel giorno scelsero la loro strada e per questo…"
"Noi oggi dobbiamo onorare quegli eroi e per farlo seguiremo il lungo cammino sulla strada della vittoria" concluse il digimon "certo che lo ricordo è con questa frase che è iniziata la missione"
"Giusto!" disse il biondo con un tono triste
Erano amici da anni e si conoscevano molto bene, troppo bene perché al digimon potesse sfuggire l'angoscia dell'amico.
"Cosa c'è Matt?"
"Stavo… pensando alla strada"
"La strada?"
"Si, la strada! Ma non quella fisica; intendo dire la mia strada nella vita"
"Forse ho capito, ma non credevo ti preoccupasse ancora"
"Lo credevo anch'io ma vedere Tai e Sora che si sposano, mi fa dubitare ancora una volta"
"Dovresti solo tranquillizzarti un po', Matt"
"No, non posso!" era rabbioso
"E io non posso aiutarti se non mi spieghi!" replicò deciso il digimon
Il biondo respirò profondamente. Doveva smetterla di aggredire chi cercava di aiutarlo; era da una vita che lo faceva ed era sempre stata una pessima idea.
"Ecco… vedi Gabumon, per tutta la vita non ho avuto una mia strada; i primi tempi a Digiworld pensavo che il mio compito fosse di proteggere TK e essere un leader come Tai; i fatti non solo dimostrarono che non avevo la stoffa del leader, cosa che in fondo avevo sempre saputo, ma anche che nemmeno TK aveva più bisogno di me; a quel punto non ero più nessuno"
Gabumon non riuscì a replicare. Capiva quello che voleva dire il suo amico ma sentiva anche che non c'era nulla che lui potesse fare o dire per farlo sentire meglio, solo restare in silenzio e attendere che finisse il suo sfogo.
Nella mente del digimon si materializzarono immagini vecchie di quattordici anni: i dubbi e le incertezze instillate da Cherrymon, l'assurdo scontro con WarGreymon, l'allontanamento volontario dal resto del gruppo alla ricerca di se stesso e poi il ritorno.
"Poi vennero la passione per il basso e la band" proseguì "credevo che potesse essere il mio futuro e invece mi sono reso conto che non è il mio destino, così come non lo era Sora"
Gabumon osservò attentamente il digiprescelto dell'amicizia. Si stava entrando in un terreno molto delicato.
"I primi tempi della nostra relazione" ricordò il biondo "furono meravigliosi, ci illudevamo di essere innamorati l'uno dell'altra e non ci accorgevamo che non era cambiato niente; cioè, ci conosciamo da anni e ci saremo parlati si e no due volte. Invece Tai per lei c'era sempre, Sora viene rapita da Datamon? Tai va a salvarla; sta per essere schiacciata da dei detriti? Tai non ci pensa su due volte e si butta su di lei pur sapendo che non sarebbe servito a niente e che così sarebbe morto anche lui; neanche in quello sono mai stato alla sua altezza"
"Beh ma tu non sei Tai!" cercò di consolarlo Gabumon
"Purtroppo è vero" fece laconico l'altro
"Cosa intendi? Perché purtroppo?" chiese con tono tranquillo il digimon
"Sai, Tai sa già qual è la sua strada. L'ha sempre saputo, le sue passioni sono le stesse di quando aveva cinque anni; è un leader perfetto e un amico leale che può accettare di soffrire sia psicologicamente che fisicamente pur di fare felici coloro a cui vuole bene; io invece ho incrociato solo una serie di strade sbagliate ed ora mi ritrovo senza più niente a cui aggrapparmi. Capisci Gabumon, io non ho nessuna meta, non ho nessun futuro davanti a me!"
Improvvisamente il digimon ebbe l'illuminazione decisiva. Ora sapeva come consolare l'amico di mille battaglie.
"Prova a vederla sotto un altro punto di vista" esclamò il digimon
"In che senso?" replicò il biondo
"Prova a vedere il problema non come il "non avere un futuro" ma come "l'avere qualunque futuro"!" rispose il digimon con un enigmaticità degna del suo compagno "come hai giustamente detto, Tai conosce già la sua strada; sa quanto e lunga, se è o meno difficile e, ovviamente, cosa lo aspetta alla fine"
"Questo già lo so, grazie" disse Matt un po' stizzito
"Per te invece è l'opposto! Prova a vedere il tuo non avere una strada come un assenza di limitazioni; non è "non puoi fare niente", è "puoi fare ed essere ogni cosa tu voglia"; tu cammini su una strada che puoi condurre dove vuoi perché sei tu stesso a plasmarla ogni giorno con le tue scelte; dovuqne arriverà sarà una sorpresa, e in ogni caso sarà fantastico perché vedi Matt, sulla strada di Tai c'è il suo futuro, sulla tua c'è il mondo intero!"
Il ragazzo osservò il suo digimon, poi si guardò intorno come se stesse osservando qualcosa. Per un attimo smise di pensare e le sue labbra si piegarono in un ghigno, prima, e in un convinto sorriso, poi.
Si voltò di nuovo verso Gabumon.
"Dove vorresti che ti portasse la tua strada?" chiese a bruciapelo il ragazzo
La domanda spiazzò il digimon, che tuttavia riuscì in breve a recuperare la lucidità.
"Beh… i-io n-non saprei" fece titubante "di-diciamo c-che mi… mi… m-mi piacerebbe m-molto che m-mi po-portasse fino alla sfe-sfera c-che illumina i-i-il cie-cielo di notte"
Matt sorrise con ancora più gusto.
"Vorrà dire che ci andremo insieme!" esclamò entusiasta
"D-davvero?" replicò incredulo l'altro
"Davvero Gabumon! ma prima…" si voltò verso la voragine che conduceva al cuore di NEW OZ "… abbiamo un'altra strada da percorrere… ci stai?" concluse tendendogli la mano
"Ci sto!" rispose
Matt allungo il braccio e strinse la mano di Gabumon; come avevano fatto a Digiworld, avrebbero camminato sempre insieme… sulla loro strada.
 

 
 
SPAZIO DELL'AUTORE
E così siamo finalmente arrivati alla prima parte del capitolo undici; mi scuso per la pubblicazione molto ritardata ma ho avuto alcuni impegni e purtroppo l'ispirazione andava e veniva, quindi non ho potuto combinare un granché; alla fine però ce l'ho fatta e, sperando che il capitolo sia venuto bene, volevo dedicarlo a Mari 1 che finora è stata l'unica ad aver messo la mia storia nelle preferite.
Sul capitolo non c'è molto da dire se non che alla fine è venuto un po' diverso da come l'avevo preannunciato ma così è come mi è venuto; spero di non aver deluso nessuno e che il capitolo possa piacere (se vi piace, se non i piace, se volete dire la vostra recensite).
Alla prossima sperando che il capitolo arrivi con un po' meno di giorni di ritardo.
Ciao da ShawnSpenstar!

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Capitolo 13
*** Capitolo 11.2 - L'ultimo respiro (parte seconda) ***


Capitolo 11.2: L'ultimo respiro (parte seconda)
 
-Come ci si rialza dopo una sconfitta senza appello?-
Davis sbuffò scocciato. Non era dell'umore giusto per pensare e sapeva che quella domanda non l'avrebbe mai lasciato in pace se prima non avesse avuto una risposta; nessuno tuttavia aveva mai assicurato che lui l'avesse quella risposta.
-Forza Dav, pensa! E dire che di sonore batoste ne hai prese- cercò di spronarsi
Fu tutto inutile. La situazione era troppo diversa, troppo più grande di lui; non era uno scontro uno contro uno e nemmeno una partita di calcio, c'era in ballo la sopravvivenza di milioni di persone e lui era li, inerme, a cercare una risposta ad una domanda egoistica.
Si ritrovò a provare un profondo disprezzo per se stesso.
-Smettila idiota- disse -è una vita che ti rialzi senza un motivo, non cominciare con le domande filosofiche, adesso-
I muscoli del suo corpo tuttavia sembravano essere di un'altra idea. Non riusciva proprio a muoversi, nonostante gli sforzi non si spostò nemmeno di un metro.
-Vaffanculo, io sono Davis Motomiya- cercò di convincersi -non posso arrendermi cosìio non mi arrendo… MAI!!!-
Niente da fare, nessuna reazione. Il giovane digiprescelto del coraggio era bloccato; lacrime calde bagnarono il viso del ragazzo, quanto si sentiva inutile in quel momento, quanto si sentiva…
"… triste" sussurrò tra le lacrime
Era una sensazione quasi nuova per lui. Non che non avesse mai sentito la tristezza o pianto ovviamente ma mai aveva lasciato che lo sconforto prendesse il sopravvento su di lui; lui era colui che non si era piegato nemmeno a MaloMyotismon, era il ragazzo che non conosceva la tristezza e l'insoddisfazione, era un eroe.
-Ma quale eroe- si disse -sono solo una merda, un perdente-
Alzò lo sguardo per dare un occhiata a come stava Veemon… non fu una visione confortante. Aveva il suo stesso sguardo terrorizzato; era come guardarsi in uno specchio.
Il digimon scosse la testa come per chiedere qualcosa al compagno.
"No, amico" sussurrò senza forze il digiprescelto "mi sa che stavolta non ce la farò"
Si vergognò delle sue parole nel momento stesso in cui le pronunciò. Non poteva finire così, cedere non era da lui ma in quel momento faceva davvero molta fatica a non pensare che quella sarebbe stata la sua ultima battaglia.
Si ritrovò così a pronunciare le parole che non avrebbe mai voluto proferire.
"Ma… p-perché… perché no-non s-sono stato… più f-forte? p-perché?"
Bastò una domanda, quell'unica domanda balbettata e rotta dalle lacrime che rigano il viso del digiprescelto a far emergere in uno secondo tutti i demoni che il ragazzo si teneva da troppo tempo dentro.
Inutile dire di chi fosse il volto che simboleggiava le sue debolezze; Davis lo riconobbe subito anche solo dall'ombra.
"Ben ritrovato, bastardo!" disse salutando l'ombra dei suoi incubi
Si stupì di se. Il tono con cui ha parlato è incredibilmente sicuro e sprezzante se confrontato con poco fa; Il castano si ritrovò perfino a pensare che in fondo la presenza di quell'essere odioso non gli dispiacesse, in fondo lo detestava a tal punto da farlo ritornare quello di sempre.
"Non fare tanto lo spavaldo, inutile scarto umano" sibilò MaloMyotismon "come io sono stato costretto a sopportare l'orrore della sconfitta in silenzio ora è giusto che sia tu ad abbassare la cresta!"
"Se ben ricordo, il qui presente "scarto umano" ti ha sonoramente preso a calci nel culo qualcosa come undici anni fa" replicò con una strana ironia nella voce
Gli sembrava assurdo parlare così ad uno che lo odiava più di ogni altra cosa al mondo; in più non era un digimon qualunque; quello avrebbe potuto uccidere il ragazzo in un secondo se avesse voluto.
-Ma perché preoccuparsi- ripeté a se stesso -questo e solo un sogno…-
Una seconda voce si fece largo nella sua mente.
-… e poi… io sono già morto-
"Ahahah, allora dimmi" fece il demone riprendendo la parola "come ci si sente?"
"Cosa intendi?"
"L'insoddisfazione ragazzo! Quella che non avevi contro di me! Cosa si prova ad essere insoddisfatti?"
Davis non rispose, era chiaramente una trappola. Conosceva l'abilita di MaloMyotismon con le parole; era così che aveva sottomesso il povero Oikawa, era così che aveva potuto impiantare il seme delle tenebre nei bambini…
-… E sarà così che mi spezzerà e mi ridurrà ad un fiume di lacrime-
Quell'ultimo pensiero lo fece ardere dalla furia. Per colpa di quell'essere Oikawa era morto, per colpa sua tanti piccoli innocenti avevano vissuto un incubo, per colpa sua il povero Mummymon era completamente impazzito, quanta pena gli aveva fatto in quel momento, e sempre per colpa sua…
"… Wizardmon!"
L'aveva gridato, quel nome. Era la condanna definitiva di colui che gli stava di fronte; una storia che non aveva vissuto in prima persona, gli era stata solo raccontata da una Gatomon in lacrime, ma che era riuscita nell'impresa di far piangere anche lui.
-Eccolo! Lo stimolo!- si disse -questo stronzo mi serviva!-
"Ma quale insoddisfazione! Io sono ancora in piedi" rispose il digiprescelto
"In piedi?! Ahahahahah… ma non farmi ridere!" fece gelido il digimon oscuro
Davis si risvegliò improvvisamente dal suo stato semi-comatoso.
-Ridere?! Ma certo-
Gli sembrava incredibile ma per l'ennesima volta MaloMyotismon gli aveva fornito la chiave del problema.
"Ma non vedi quanto sei ridicolo" esclamò il digiprescelto "ti sei fatto annientare da un mucchio di bambini impauriti e da un idiota con un sogno di merda…"
Il giovane giapponese ripensò allo scontro che avevano avuto con lui e… non riusciva più a trattenere le risate.
"Ahahah… e-e… e prima… ahah… l'idea geniale di portarci…. ahahah… n-nella dimensione del sogno! L'hai fatto p-per… ahahah… per farti ammazzare più in fretta?"
"Non ridere di me!" replicò l'altro furioso
"Perché se no che mi fai? Mi trasporti in una dimensione in cui Veemon può digievolvere Imperialdramon senza bisogno di Ken! Ahahahah… c-che idiota!"
"M-maledetto, adesso io…"
"Ma piantala!  "Adesso io" niente!" disse perentorio Davis "tu non sei qui, sei solo una manifestazione delle mie paure e le paure si sconfiggono, come ho insegnato a Willis, con una risata dritta in faccia! Perciò ora sparisci!"
Davis si sentì rinascere e, ritornato alla realtà, si lanciò verso Veemon.
"Amico!" fece il castano con un enorme sorriso sulle labbra "non immaginerai mai con chi ho parlato finora"
 Il drago si voltò stupito. Non capiva più niente ormai; fino a poco prima gli sembrava che il suo amico fosse distrutto e ora gli si parava di fronte con un sorrisone che non gli aveva mai visto e che gli sembrava quanto meno inadatto alla situazione.
"Ma come è possibile?" disse il digimon preoccupato che il suo compagno potesse avere uno di quei disturbi mentali tipici degli umani
"Cosa intendi scusa?" replicò con ingenuità l'altro
"Beh, fino a poco fa eri a pezzi e…"
"Ah, quello" lo interruppe "vedi Veemon non devi mai sottovalutare il potere della risata; ti fa passare qualunque paura, anche quella della morte"
"Fammi ridere allora"
Davis si arrestò un attimo. Quella del suo amico era una richiesta quantomeno insolita, non gli sembrava che avesse mai avuto problemi a sorridere.
"Perché?" chiese con l'idea di fare chiarezza
"Perché sento che vorrei combattere, ma anche che, essendo da solo, sarei inutile e che ho… p-paura"
"Ah, non so cosa dire; ti racconterei dello scherzo che ho fatto a Yolei ma per capirlo dovresti essere a conoscenza di certe cose che riguardano noi umani e che magari voi non…"
"Se parli di doppi sensi e robe del genere non c'è problema" stavolta fu il digimon a interrompere
"E tu da quando…"
"Andiamo, amico! Conosco te e Willis! E' impossibile essere ancora ignoranti su certe cose con voi due come amici"
"Va bene… allora per prima cosa ho chiamato Yolei con una sim clonata per far si che sul suo cellulare apparisse il numero di Ken, dopodiché io e Liz, l'amica d'infanzia di Willis, abbiamo recitato un appuntamento galante, io ovviamente ho imitato la voce di Ken, fingendo che la chiamata fosse partita per sbaglio e che quello fosse un vero incontro amoroso tra il nostro amico e un'altra donna"
"E ci è cascata?"
"Diamine se ci è cascata! Avresti dovuto sentire quanto urlava; "Ken brutto bastardo" oppure "traditore, prima quella puttanella della "splendida notte" e adesso questo, io ti mollo" e per finire il leggendario "Ken, hai appena firmato la tua condanna a morte"; poi però ha capito che eravamo stati noi e ha tirato fuori uno spaventoso "DAAAAVIIIISSS!" che credo abbia svegliato anche il vicinato"
"Ahahahah… non ti facevo un attore così bravo"
"Beh, sarà perché io quelle cose a Liz gliele avrei volute dire con la mia voce" replico con voce triste
Seguì un imbarazzante silenzio in cui Davis poté rendersi conto di ciò aveva appena detto.
"Q-quello che i-intendevo è…" balbettò arrossendo
"Ahahahah… smettila Davis, ma tu guarda se devi giustificarti con me… e poi è una cosa bellissima no?"
"No! cioè si, ma purtroppo non succederà mai"
"Perché? Non ti ricambia?" chiese l'amico con delicatezza
"Veramente, secondo Willis, lei mi ricambia ma io ora sono qua e sto per morire; devo rassegnarmi al fatto che non la rivedrò mai più, e dire che le avevo promesso che il primo piatto di spaghetti che avrei preparato l'avrei fatto per lei"
Quelle parole furono per Veemon la scintilla che riarse la fiamma del suo coraggio e della sua grinta, come prima per Davis lo era stata la risata in faccia ai suoi demoni.
"Non disperare, non è ancora finita"
"D-davvero?" balbetto il ragazzo
"Davvero!" replicò deciso il digimon
"Va bene!" disse Davis cercando di materializzare sul suo volto l'espressione più determinata che gli riuscisse "però dato che potrebbe essere la nostra ultima battaglia vorrei che tu facessi una cosa Veemon!"
"Quello che vuoi!"
"Sorridi sempre! Così, se non dovessimo farcela, moriremmo comunque con il sorriso stampato sul volto… ci stai?"
"Ci sto!"
Terminato il discorso si misero uno di fronte all'altro, si strinsero la mano a suggello del patto ed infine rimasero a fissarsi per un po' fino a che entrambi non esplosero in una fragorosa risata.
 
 
Per la sesta volta il pugno destro di Willis colpì la parete bianca di NEW OZ. Il dolore ormai era diventato al limite sopportabile e non accennava ad affievolirsi ma al biondo americano andava benissimo così; in fondo in questo modo sfogava la rabbia e si impediva di piangere.
"Ma perché tutto ciò che creo è inevitabilmente destinato alla distruzione?" gridò in preda alla furia scaricando il settimo pugno contro il muro.
La sua affermazione non era priva di fondamento. Ripercorrendo la sua storia personale ci si poteva facilmente rendere conto di come le sue tre opere più importanti fossero in qualche modo legate ad un destino di morte; e le serie di inquietanti coincidenze aumentava se si aggiungeva la battaglia contro Kokomon.
-Per fortuna che i digimon non muoiono mai- pensò ricordando quella volta.
Effettivamente il suo digimon era tornato con lui, e il digiprescelto lo stava osservando con la coda dell'occhio proprio in quell'istante, ma ciò non bastava ad impedire al giovane di pensare che ci fosse qualcosa di oscuro nel suo destino.
-Tutto perché non riesco a pensare al futuro, non riesco a vedere al di la del momento che sto vivendo-
Era una delle sue grandi croci personali. Era stata quell'incapacità di andare oltre il tempo presente che lo aveva spinto a creare Diaboromon, che doveva essere la soluzione comoda e immediata alla sua mancanza di amici; era per quel difetto che, nonostante le sue capacità fuori dal comune, non riusciva a portare a termine il sogno di creare il sistema operativo più innovativo e sviluppato della metà del secolo e, la cosa peggiore, a causa di quella sua mancanza da cinque anni mentiva alla sua sorellina su loro padre.
-Già, perché dirgli "Mary, papà è morto" avrebbe potuto traumatizzarla… che idiozia! Anche se ha solo sette anni, Mary è molto più forte di me-
"Io… s-sono… un debole" sussurrò con un filo di voce
Il tono con cui lo disse non lasciava trasparire alcun sentimento; come se ciò che aveva detto fosse un fatto oggettivo, una constatazione quasi scientifica.
"Willis" esclamò implorante Terriermon che proprio non poteva vedere il suo "fratellone" in quello stato.
"Non cercate… d-di tirarmi s-su… i-il morale" replicò l'americano con voce sempre più vuota "n-non… non ci riuscireste"
Come volevasi dimostrare, una volta esaurita la forza di colpire il muro, le lacrime avevano preso il sopravvento e ora colavano dai suoi occhi azzurri senza freni; due piccoli fiumi carichi di dolore.
"Maledetto il giorno che ho chiesto a papà di permettermi di guardarlo mentre lavorava al computer!" disse più a se che ad altri.
A quelle parole una voce nuova ma alquanto familiare si fece improvvisamente largo nella sua mente.
-Non dire balle!-
"Cosa?! Ma chi…?!"
-Io non vedo  un singolo un motivo per pentirmi di averti lasciato guardare-
"Papà, m-ma sei tu?"
-Non dire stronzate figliolo, io sono morto- rispose con un tono deciso ma dolce -Semplicemente hai bisogno di sentire la mia voce e di sfogarti-
"Quindi… sto… parlando da solo?"
-Si e no, ragazzo mio; certamente non stai parlando con me, ma se ti serve qualcuno che ti aiuti a liberarti delle tue preoccupazioni, io sono qua-
Nonostante tutta la sua genialità Willis riuscì a capire ben poco di quel discorso ma gli erano chiari alcuni concetti fondamentali. Suo padre era li per lui, come sempre aveva fatto da che il ragazzo aveva memoria.
"Sai… n-non mi sento proprio a… a mio… agio, a parlare con te"
-E perché mai?-
"Beh sai, e che sono ormai cinque anni che mento a Mary riguardo a te!" disse Willis con una strana aggressività nella voce.
-Perché tu davvero credi che lei non lo sappia? Perdonami se te lo dico figliolo ma allora sei più idiota di quanto credessi-
Dalle parole appena ascoltate Traspariva chiaramente un tono di rimprovero e, ancor peggio, di delusione. Sentirle fece male ma ebbe comunque l'enorme pregio di liberare il giovane dalla prigione di menzogne che si era costruito intorno; bastò infatti al ragazzo fare mente locale due secondi per rendersi conto di quanto fosse ridicolo quel teatrino che aveva messo in piedi.
"Ma io non l'ho mai vista piangere?" esclamò intimidito
-Ma non lo capisci? Non l'ha mai fatto perché è quello che volevi tu!- continuò la voce con fare aggressivo -Tua sorella non è stupida, sapeva bene che tu volevi vederla felice e lei ha fatto in modo di esserlo sempre… almeno di fronte a te-
Improvvisamente nella mente del giovane americano si materializzò un immagine della sua sorellina in lacrime; piangeva a dirotto e non sembrava accennare a smettere ma non appena ebbe sentito un rumore di passi si asciugò le lacrime e tirò fuori il suo sorriso migliore… solo per lui, il suo fratellone.
-Hai visto?- chiese retoricamente la voce -quanti altri debiti vuoi accumulare con i tuoi cari? Quanti ne vuoi accumulare con  il mondo?-
Eccolo, il colpo di grazia: il suo senso di colpa verso tutti quei ragazzi che avevano combattuto contro Diaboromon, verso quei coraggiosi che, insieme a Tai, Matt, Izzy e TK, avevano rimediato ad un errore che lui aveva commesso.
-E che ora, a causa di quell'atto di coraggio, rischiano di essere sterminati- concluse tra se e se
-Ma tu puoi ripagare il loro coraggio- esclamò una nuova voce
"Liz?!"
-Si, ma non è importante- fece la nuova voce con un tono quasi divertito -ora serve solo che tu comprenda che hai un modo per sdebitarti con tutti quei ragazzi… prova a pensare al futuro per una volta-
"N-non… non credo… d-di avere un futuro" balbettò sconsolato
-Difficilmente uno di noi lo avrà- intervenne una terza voce -Ma lei intendeva il futuro di quei ragazzi!-
"Davis…"
-I… i tuoi amici hanno… hanno r-ragione… tesoro- affermò una quarta voce rotta dal pianto -p-pensa a co-cosa p-puoi fare… p-per quei giovani…-
"M-mamma, sei tu? n-non piangere… ti prego"
-I- io vorrei tanto c-che tu… to-tornassi… s-sano e salv… ma m-mi pare di capire… c-che non ci sia a-alcuna speranza-
"S-scusami mamma" fece il biondino contrito
-Hai f-fatto… c-ciò che era g-giusto fare bambino mio, i-io… sono m-molto fiera… di te-
"Ma-mamma, papà, a-amici…"
-Visto figliolo- disse il padre riprendendo la parola -noi siamo tutti dalla tua parte; ora tocca a te!-
"Si! Ho deciso!" esclamò con sicurezza
"Che cosa hai deciso?" domandò qualcuno al suo fianco
Il giovane americano si voltò. Accanto a lui, Terriermon e Lopmon lo stavano osservando con curiosità.
"Ora so cosa dobbiamo fare!"
"Bene, ne siamo felici!" replicarono in coro i due digimon
"Dobbiamo fare in fretta! Da tredici anni ho un grande debito da ripagare e non posso più permettermi di rimandare; vorrei che combattessimo tutti insieme contro vostro fratello, per porre fine a questa minaccia"
I due gemelli si osservarono per un po' e poi annuirono.
"Siamo con te!"
La risposta immediata rese il ragazzo particolarmente felice per qualche secondo, dopodiché il suo sguardo si fece molto serio.
"Fratellini cari!" iniziò "Io probabilmente… non sopravviverò a questa battaglia…"
I due digimon rimasero in silenzio senza nemmeno provare a contraddirlo. A che scopo farlo; in fondo ciò che stava dicendo era la pura verità.
"… voi i-invece… rinascerete di nuovo p-perché i-i… i digimon… non… non muoiono mai; p-per questo v-vi c-chiedo… di proteggere la mia sorellina… a-accettatela c-come vostra… nuova digiprescelta"
Stavolta i due fratelli non riuscirono a rimanere in silenzio ad ascoltare e in lacrime si lanciarono addosso al loro compagno.
"M-ma… co-come faremo… s-senza di te?" piagnucolarono all'unisono
"V-vi prometto… che i-io sarò s-sempre c-con voi" balbettò il ragazzo "se -non s-sbaglio me lo avete i-insegnato voi… c-che gli amici veri… n-non ti abbandonano m-mai!"
"Qui-quindi r-resterai c-con noi Willis?" chiese Terriermon
"Si!" fece sicuro l'altro
"D-davvero?" domandò Lopmon
"Davvero… ora però dobbiamo andare! Ci è stato affidato il compito di preservare il futuro di milioni di ragazzi coraggiosi e io, in quanto debitore di costoro, non posso esimermi; fratelli cari, voi… ci state?"
"Ci stiamo!"
E i tre fratelli si abbracciarono sognando un futuro che non avrebbero mai visto ma che, erano sicuri, sarebbe stato meraviglioso.
 
 
 
SPAZIO DELL'AUTORE
Rieccomi qui!
Spero siate almeno un po' felici di rivedermi; innanzitutto ringrazio  jesuisstupide per le recensioni e, nuovamente Mari 1 per aver inserito la mia storia tra i preferiti e invito tutti gli altri lettori a recensire per farmi sapere cosa ne pensate (se dovete, criticate pure che tanto non mi offendo; basta solo che non insultiate).
Allora, siamo alla seconda parte del "L'ultimo respiro" e nuovi drammi interiori vengono portati alla luce dai devastanti colpi di Armageddemon.
In questa parte abbiamo visto Davis (che ho fatto una fatica tremenda a scrivere) e Willis (che invece mi è venuto molto più velocemente) alle prese con i loro demoni.
Per il nostro "erede di Tai" mi sono immaginato una situazione di grande sconforto, quasi di resa, completamente nuova per lui che invece era stato l'unico a resistere agli attacchi fisici e psicologici di MaloMyotismon.
Per Willis invece ho fatto in modo che la sconfitta fosse l'occasione per lui di liberarsi si tutto ciò che lo opprimeva (grazie anche all'aiuto di un "se stesso" che gli ha parlato con le voci di alcune persone di cui lui si fida ciecamente).
Spero vivamente che il capitolo risulti apprezzabile e do appuntamento con la terza ed ultima parte di questo capitolo (Ovviamente non c'è bisogno di dire di quali personaggi si parlerà in esso).
Ciao e al prossimo capitolo da ShawnSpenstar.

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Capitolo 14
*** Capitolo 11.3 - L'ultimo respiro (parte terza) ***


Capitolo 11.3: L'ultimo respiro (parte terza)
 
"Patamon… Patamon… va tutto bene?"
La voce preoccupata di TK risuonò in tutta la sala ma dal digimon nessuna reazione.
Il ragazzo era sempre più spaventato. Si avvicinò al compagno e, prendendolo tra le braccia, scrutò attentamente per notare se ci fossero ferite gravi.
"Non ti preoccupare TK" rispose il piccolo essere riprendendo un minimo conoscenza "le ferite esterne sono tante ma non mi uccideranno"
Il digiprescelto comprese immediatamente ciò che il digimon intendeva dire; per lui era più o meno lo stesso, qualche livido, pochi tagli e un grande mal di testa; si poteva tranquillamente sopravvivere.
-Peccato che saranno le ferite che abbiamo dentro ad ucciderci- si disse rassegnato
Era incredibile che proprio lui, il digiprescelto della speranza, sembrasse quello più rassegnato di tutti. Lui che in una situazione disperata come quella vissuta con Piedmon non si era arreso.
-Beh… bisognerebbe vedere quanto ci credevo alle parole che ho detto quella volta-
Eppure ripensandoci adesso come allora il suo discorso non gli appariva forzato o fasullo, era esattamente ciò che voleva dire ma allora perché…
-… perché ora non riesco a farmi forza?-
"Cosa c'è TK? Posso aiutarti?"
Il biondo si voltò di scatto. l'amico digitale gli si era appena avvicinato e lo guardava con occhi ansiosi di una risposta.
Per quanto potesse sembrare banale, non si trattava, dato il momento, di una domanda semplice. Generalmente TK non avrebbe avuto alcuna difficoltà a rispondere ma, senza sapere il perché, in questa situazione era totalmente bloccato, come quando dopo ore passate a costruire un castello di carte il più debole soffio di vento lo abbatte; a quel punto si può solo ricostruire dalle fondamenta.
-Ma quali sono le mie fondamenta?- rifletté
Di nuovo la voce di Patamon si fece largo tra i suoi pensieri e giunse al suo cervello.
"No Patamon!" rispose con un tono che apparì leggermente stizzito "è una battaglia in cui tu non puoi aiutarmi questa"
"Ma noi ci siamo sempre aiutati a vicenda!" replicò l'altro, stupito dal tono precedente
"Purtroppo non credo sia così" constatò il giapponese "tu hai quasi sempre aiutato me molto più di quanto non abbia fatto io con te; anzi, io ti ho spesso trattato gratuitamente male solo per sfuggire ad argomenti che mi mettevano a disagio"
Entrambi volarono con la mente alla sera in cui i due avevano litigato, quella stessa sera in cui avevano incontrato altri amici, Pumpkinmon e Gotsumon, poi brutalmente uccisi da Myotismon, quella sera in cui, per la prima volta dal giorno in cui dovette sacrificarsi, Patamon digievolse di nuovo Angemon per proteggere il suo amico dal malvagio demone.
Il ragazzo ricordò, e percepì di nuovo, la paura che aveva provato nel vederlo digievoluto. Se fosse morto di nuovo non se lo sarebbe mai perdonato e per questo decise di cercare sempre di fare più affidamento sugli altri; riflettendoci a mente fredda si rese conto che, già allora, provò un leggero fastidio per quel proposito così egoista ma vedere il tuo migliore amico morire per te davanti ai tuoi occhi non è esattamente piacevole e quindi non arrivò mai a vergognarsene.
-Bisogna essere consapevoli e fare tesoro dei propri errori- pensò con un leggero sorriso sulle labbra.
Senza un vero motivo provò a ricordare se lui ne aveva fatto tesoro.
Istintivamente, stando alle immagini che gli susseguivano nella mente, gli sarebbe venuto da dire che si, in seguito a qualcosa che non gli era ben chiaro aveva abbandonato quell'egoistica paura e aveva sempre permesso all'amico di combattere al meglio delle sue possibilità. Vi era tuttavia qualcosa che gli sfuggiva e che, al tempo stesso, gli impediva di dare l'assenso definitivo a quel pensiero.
"Ora basta!"
Il digiprescelto si risvegliò. L'urlo era venuto da Patamon che ora sembrava arrabbiato, o perlomeno un po' più deciso di prima.
"TK, dimmi qual è il problema!"
Il tono era autoritario e non si addiceva per nulla; il ragazzo non poté fare a meno di sorridere alla vista di quell'insolito spettacolo.
"Ok!" rispose con voce tranquilla
"Bene… allora? Cosa c'è?"
 "Beh… ripensavo alla mia prima avventura con te e mi sono reso conto che all'inizio, dopo ciò che era successo con Devimon, avevo paura a farti digievolvere e che quell'atteggiamento egoista mi faceva star male"
"Veramente?… Non me ne hai mai parlato"
"Non ti preoccupare… non ne ho mai parlato con nessuno"
"Neanche con Matt?"
"Neppure con lui; ma non ti preoccupare, adesso è tutto cambiato e non ho più paura di combattere anche le battaglie più assurde"
"Già… alcune erano veramente impossibili, tipo quella volta con Piedmon"
Pian piano il sorriso di TK divenne più simile ad una smorfia.
"Mi servirebbe proprio la follia di quel viaggio, di quel combattimento, di quel…"
"In pratica ti servirebbe Kari!" fece improvvisamente Patamon sorridendo con finta ingenuità
"C-cosa hai detto?"
"Ho detto solo che hai bisogno di Kari, ricordi c'era anche lei quella volta"
-Già- ricordo il ragazzo -ma avevo solo sette anni, non potevo essere già innamorato di lei… anche se ripensandoci…-
"TK?" lo riportò alla realtà Patamon
"Eh… si, cosa c'è?"
"A cosa pensavi?"
"A come, da quando l'ho conosciuta, ho sempre desiderato proteggere Kari… inizialmente pensavo di volerlo fare per dimostrare che non ero solo un bambino inutile ma poi…"
"Poi?"
"Poi mi sono reso conto che non era quello il motivo, che volevo proteggerla perché…"
"Che ti succede TK? Non riesci più a parlare?"
"… P-perché la amo, perché la mia vita sarebbe vuota senza di lei!"
Arrossì violentemente per quello che aveva appena detto; accanto a lui invece Patamon lo osservava soddisfatto.
"Possibile che per fartelo dire dobbiamo farti incazzare o sfinirti a suon di domande, anche prima con Kenji abb…"
"Ehi, non prendermi in giro… e poi mi spieghi perché dovevo ammetterlo? In che modo questo mi può aiutare?"
"Beh, l'hai detto tu! Ti serviva la follia e solo Kari ti spinge a compiere le azioni più idiote" spiegò sorridente "come quella volta del mare oscuro, quando ti sei messo ad urlare il suo nome in spiaggia"
"Già, bei ricordi ma ancora non capisco dove vorresti arrivare" fece il biondo
"Tu stavi per cedere, per perdere la speranza, proprio tu, e non puoi farlo… io ho bisogno di te, mi serve la tua energia!"
"V-vuoi dire c-che…"
"Si TK, io VOGLIO combattere"
"Cosa? M-ma p-perché? N-non ti è m-mai piaciuto c-combattere"
"Perché non ne avevo la forza!" replicò stizzito
Il sorriso che il digimon aveva fino a poco prima era svanito, anzi ora stava perfino piangendo.
"N-non sai qua-quanto mi faceva m-male… v-vedere t-tutti gli altri c-che… che ti p-proteggevano perché i-io n-non ne ero ca-capace…"
"Patamon, non è vero che tu…"
"NO!! N-non giustificarmi!  I-i miei a-amici… si ferivano… s-si impegnavano… p-per sopperire a-alla mia debolezza e n-non… non me l'hanno m-mai fatto pesare; s-sono come Willis… ho d-dei debiti… da ripagare"
TK lo ascoltò in silenzio come il digimon aveva ascoltato in silenzio lui prima. Finito il discorso si avvicino e abbracciò il piccolo esserino digitale, ora erano entrambi in lacrime.
"S-scusami Patamon… s-se non ho m-mai capito ciò c-che provavi; s-sono… un egoista"
"Non è v…"
"Si invece… m-ma ora ti d-donerò fino all'ultima goccia della mia energia!"
"D-davvero?"
"Davvero!"
"V-vedi che n-non s-sei egoista… p-però Kari…"
TK si incupì terribilmente ma si sforzò di fare comunque un sorriso.
"Non ti preoccupare; quando morirò terrò per lei il mio ultimo respiro e l'ultimo battito del mio cuore… non potrò fargli mai più un regalo, p-perciò vorrei che tu, dopo la tua rinascita, le di-dicessi… ciò che io non ho mai avuto il coraggio di dirle… ci stai?"
"Ci sto!"
E i due amici sciolsero così l'abbraccio, con una solenne promessa e pronti per l'ultima follia della loro vita.
 
 
Era finita. La sua prima battaglia sarebbe stata, con tutta probabilità, anche l'ultima, eppure non sentiva di avere particolari rimpianti… esclusa Natsu ovviamente.
"Forza Kenji" si disse "fa male, ma ancora pochi secondi e non sentirai più niente"
Aveva accettato il suo destino, quindi ora gli restava solo una cosa da fare.
-Chissà come è la morte?- si domandò
In tutti i film e i libri dicono che, quando conosci il tuo nemico, questo fa meno paura; in questo momento Kenji potrebbe facilmente smentire quell'affermazione; il fatto di essere consapevole del proprio destino non lo rende meno spaventoso, tuttavia è l'unico modo che ha per proteggerla; per questo è pronto a tutto.
-Beh… però non posso farlo da solo-
Sorridendo alzò lo sguardo cercando il suo digimon. Nella ricerca il suo occhio si posò per qualche secondo su ciascuno dei digiprescelti; sembravano preoccupati, alcuni, terrorizzati e rabbiosi, altri.
-Sembra impossibile… ma credo di essere quello che si è ripreso meglio da questa batosta… forse perché non avevo mai pensato di tornare vivo-
Dopo alcuni secondi finalmente il ragazzo avvistò il suo digimon, sembrava ancora in forma ma con una sola occhiata il ragazzo capì che c'era qualcosa che non andava.
"Veemon? Va tutto bene?"
Il digimon non rispose. Kenji si avvicinò per guardare meglio e notò immediatamente che stava tremando; i suoi occhi tuttavia non trasmettevano affatto paura, bensì un misto tra stupore e delusione.
"Che hai amico?" domandò il ragazzo con delicatezza
"L-l'hai v-visto… ci ha s-spazzato v-via" rispose l'altro con voce flebile
Il ragazzo fece fatica a credere a ciò che aveva appena sentito; non era certo quello il discorso che ci si poteva attendere da un cavaliere reale.
"E dunque?" fece il castano "Non ti preoccupare, ora ti curo con il Digivice e poi saremo pronti per l'ultima battaglia"
"N-no… non v-voglio… c'è qua-qualcosa… c'è qualcosa che non va"
Non poteva essere vero, non era possibile che fossero arrivati a tal punto. Il ragazzo scrutò il compagno; non lo riconosceva più, era ridotto all'ombra di se stesso.
Inizialmente pensò di replicare con violenza a quelle parole arrendevoli ma poi rifletté; lui era stato ad aspettarlo, lo aveva accettato e lo aveva trattato con gentilezza nonostante tutte le sue titubanze e le sue paure.
Meritava di essere trattato almeno con altrettanta gentilezza.
"Cosa c'è che non va? Ti va di parlarne?"
Veemon riprese improvvisamente vigore. Nemmeno lui riusciva a credere a ciò che aveva sentito, improvvisamente provò vergogna per come aveva trattato il suo digiprescelto quando, inizialmente, non aveva accettato di combattere con lui.
"Ecco… è che, vedi, qua-quando ho a-accettato di adempiere alla mi-missione, Egli mi di-disse… c-che sarei sta-stato indispensabile… p-per la vittoria; o-ora… n-non vedo c-come po-potrei essere utile… e-eppure… a-avrebbe dovuto essere… i-il mio destino"
"E quindi? Perdonami ma continuo a non capire?" fece il ragazzo
"Beh, d-devi sapere che Egli n-non può sbagliare, ha i-il dono d-dell'onniscienza… m-ma, ora come ora, n-non ve-vedo c-come… come l-la sua affermazione po-possa t-trovare ri-riscontro nella realtà"
Kenji ascoltò il discorso in silenzio prestando attenzione ad ogni singola parola.
Udì nella testa la voce quasi piangente di Sakae Jinnouchi che ripeteva "Ce la puoi fare" a numerosi e diversi interlocutori, quella frase che, come a loro, era rivolta anche a lui, per fargli capire che, anche se lui le aveva mentito, era certa di non essersi sbagliata… per fargli capire che aveva fiducia in lui.
Ora era tutto chiaro; sapeva cosa doveva fare.
"Non ti arrendere, la battaglia non è finita!" disse con determinazione
"C-cosa?"
"E' la pura verità; non è ancora finita, la profezia può ancora realizzarsi"
Ogni parola del ragazzo ridonava al drago un pizzico del suo leggendario coraggio; forte di questa nuova energia rialzò la testa e guardò il suo interlocutore negli occhi.
"L-lo credi da-davvero?"
La risposta più sincera, date le premesse, avrebbe dovuto essere "no!" ma il ragazzo non pensò nemmeno per un secondo di rispondere così; del resto, visto lo stato d'animo dell'amico, ora toccava a lui essere un vero cavaliere reale.
"Si, non ho dubbi"
Per una volta nella sua vita Kenji fu fiero di se; anche se non avrebbe mai avuto occasione di raccontarlo, aveva parlato con un coraggio che nessuno gli avrebbe mai riconosciuto e, forse, aveva salvato un eroe dai suoi demoni.
D'altro canto la reazione del ragazzo rese il digimon enormemente orgoglioso di lui. Quando l'aveva conosciuto era un giovane che si lasciava paralizzare dalla paura ogni dieci secondi; ora davanti a lui c'era un valoroso digiprescelto pronto, già alla sua prima missione, a dare la vita.
Si abbracciarono e si strinsero la mano in reciproco segno di amicizia e rispetto.
"Kenji… g-grazie" fece timidamente il drago
"Non c'è alcun bisogno di ringraziarmi" replicò deciso l'altro "ho fatto solo ciò che era giusto… n-non potevo lasciare un amico in difficoltà"
Veemon sorrise con sincerità
"Sei un vero cavaliere reale… Kenji Koiso"
"Non prendermi in giro" disse arrossendo
"Non ti prendo in giro! Forse sei anche più degno di me; in fondo io ho compiuto questa missione per la gloria, tu per proteggere coloro che ami"
Ora il ragazzo era davvero in enorme imbarazzo
"N-non l'hai fa-fatto solo p-per la gloria!" esclamò cercando di limitare i danni "L'hai f-fatto so-soprattutto perché l-lo ritenevi giu-giusto… questo è de-degno di u-un vero cavaliere"
"G-grazie ancora"
"S-sai… la mia vita sta per finire, ma, se escludiamo il non aver sposato Natsuki, non ho rimpianti… credo che tu… che tu mi abbia reso u-una persona migliore!"
"D-davvero?"
"Davvero"
A quel punto entrambi smisero di tenere a freno le lacrime e lasciarono che la loro commozione rigasse i rispetti volti.
"Veemon" esclamò Kenji "v-vorrei che n-nell'ultima battaglia… n-noi a-andassimo all'attacco insieme; n-non voglio so-solo re-restare a g-guardare… t-tu… tu ci stai?"
"Ci stò!"
Il ragazzo tese allora la mano e con il digimon gridò l'ultimo "uno per tutti…" della sua giovane ma straordinaria esistenza.
-Eccomi Sakae- disse mentalmente -sono pronto-
 
 
 
SPAZIO DELL'AUTORE
Ben ritrovati dal qui presente ShawnSpenstar; in apertura volevo ringraziare GossipGirl88 per aver inserito la storia nelle seguite.
Eccoci quasi alla fine dell'undicesimo capitolo.
Dato che sono in vena di cambiamenti rispetto ai progetti originari vi dico che dopo questa ci sarà una quarta parte, molto breve, che farà da chiusura ai vari tormenti individuali vissuti dai digiprescelti in questo capitolo (con questo intendo ovviamente il capitolo undici in generale).
Sinceramente credo che questo capitolo sia quello che mi è venuto peggio, non so perché, ma magari a voi piace e quindi fatemi sapere.
Piccolo avvertimento per jesuisstupide, che poi sarebbe mia sorella: nel prossimo capitolo ci sarà una sorpresa, una citazione esterna a digimon che conosci molto bene e che, spero, gradirai.
Arrivederci.

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Capitolo 15
*** Capitolo 11.4 - L'ultimo respiro (epilogo) ***


Capitolo 11.4: L'ultimo respiro (epilogo)
 
Fu come a un crocevia; sei strade, sei storie,  che si riunirono tutte in un unico punto; si incontrarono e si parlarono, confessando le debolezze, i dolori e i sogni che non si realizzeranno mai.
Sospesi nell'aria in quella stanza bianca, sei coppie di ragazzi e digimon unirono le loro mani. Stipularono un patto, la promessa che avrebbero fatto di tutto per porre fine all'incubo che l'umanità sta vivendo, che avrebbero lottato fino in fondo, anche a costo della vita.
"Siamo tutti pronti" domandò a bruciapelo Tai
"Si!" replicò TK, che ha appena finito di asciugarsi le lacrime
"Siete consapevoli vero…" proseguì il leader "… c-che qua-quasi certamente… d-dovremo morire"
"S-si Tai, ma ormai… a-abbiamo deciso!" fece Davis con un tono che, pur volendo sembrare impavido, non riuscì a privarsi dei balbettii incerti.
La paura era tanta, era inutile negarlo; nessuno è mai pronto ad una simile evenienza, di solito si spera semplicemente che l'appuntamento arrivi il più tardi possibile.
Certe volte però, lei ti viene a cercare e allora non puoi più sfuggirle.
"Addio Izzy! Addio Yolei!" disse ad un certo punto l'eroe del coraggio "grazie di averci sostenuto in questa lotta… combatteremo… a-anche per voi"
"A-apprezzo il v-vostro gesto Tai" esclamò il rosso "ma p-potrebbe già essere t-troppo t-tardi… i-insomma s-se ha hackerato NEW OZ, a-accedere al si-sistema centrale s-sarà u-un giochetto p-per l-lui; v-vi prego… n-non sacrificatevi i-inutilmen…"
"Non ti preoccupare Izzy, è impossibile che superi il sistema di sicurezza"
Tutti si voltarono verso colui che aveva appena parlato; era tranquillo e lucido come non lo era da molto tempo.
"Willis, lo sai; lui conosce i tuoi codici e le tue sequenze di dati! Se è entrato in NEW OZ, può anche hackerarne il "cuore" ad una velocità irreale"
"Ma il cuore non è protetto da codici!"
"Cosa?!" esclamarono tutti all'unisono
"Beh… a-avevo appena concluso il sistema di sicurezza di NEW OZ, restava solo il sistema centrale e…"
"E?!"
"… E h-ho de-deciso di dare un tocco personale… d-di divertirmi, insomma"
"Ne risulta che?" domandò Izzy
"Il sistema centrale… è protetto da un programma - questionario… un questionario su di me"
"Cooosa?!" sbraitarono increduli
"E' la verità! Per accedere al cuore di NEW OZ bisogna rispondere ad una serie di domande riguardanti me, la mia vita, le mie passioni e così via; h-ho pensato che fosse perfetto perché… non avendo molti amici, nessuno saprebbe rispondere a tutte le domande… ne-nemmeno tu Dav"
"Ehi, insinui che non ti conosco bene!" fece il giovane del coraggio
"Quanti fratelli e sorelle ho?" domandò a bruciapelo il biondo
"Una sorella, Mary, e due fratelli, Terriermon e Lopmon" rispose l'altro
"Sbagliato; ho una sorella e tre fratelli… ti sei dimenticato di te, Dav"
I due si abbracciarono cercando accuratamente di esagerare e teatralizzare ogni movimento.
"Siete due imbecilli" affermò Yolei
"Non concordo stavolta" disse in risposta Izzy "Will, te lo avranno già detto mille volte, lo so, ma sei il più grande genio dai tempi di Albert Einstein!"
"Mi scusi maestro, ma non sarebbe illegale?" chiese Kenji
"Si! Ma anche tentare di forzare il sistema centrale è illegale"
"Sei un grande" si inserì Tai "ora, grazie a te, possiamo ancora fermarlo…  ve lo ripeto, siete pronti?"
"SI!" esclamarono tutti insieme, Yolei e Izzy compresi.
"Allora andiamo!"
"Ehi!" gridarono Willis e Davis "prima ci vuole il discorso, comandante"
Tutti si voltarono verso di loro osservandoli con sguardi che andavano dallo sconcertato, di Kenji, all'omicida, di Yolei.
"Non ci muoveremo senza!" sentenziarono perentori
Tai allora cominciò a pensare. Sarebbe stato il primo, e l'ultimo, discorso della sua vita, DOVEVA fare bella figura.
Istintivamente guardò in basso verso la porta d'ingresso del cuore del sistema; notò le spire nere che si muovevano ondeggiando come nuvole di fumo.
-Una porta nera, mi ricorda qualcos… ma certo!-
Sorrise. Il discorso era finalmente pronto, certo non era proprio suo ma si sarebbero divertiti lo stesso ad ascoltarlo.
-Perché no? Spero solo di ricordarmelo bene, è un po' che non lo vedo-
Tai alzò il volto cercando, con un espressione seria, l'attenzione dei compagni; poi sorrise di nuovo.
"Figli di Gondor! Di Rohan! Fratelli miei!..."
I due nerd, Davis e Willis, erano esaltati come due sbarbatelli al loro primo appuntamento; riconobbero subito il monologo e, con la mano sul cuore, iniziarono a mimarlo con le labbra.
Tai intanto continuava.
"… Vedo nei vostri occhi la stessa paura che potrebbe afferrare il mio cuore! Ci sarà un giorno, in cui il coraggio degli uomini cederà, in cui abbandoneremo gli amici e spezzeremo ogni legame di fratellanza, MA NON E' QUESTO IL GIORNO! Ci sarà l'ora dei lupi e degli scudi frantumati quando l'era degli uomini arriverà al crollo, MA NON E' QUESTO IL GIORNO! QUEST'OGGI COMBATTIAMO! Per tutto ciò che ritenete caro su questa bella terra, VI INVITO A RESISTERE! UOMINI DELL'OVEST!!!"
Il discorso terminò tra le urla di Davis, Willis e il neo-arrivato TK , che si asciugavano finte lacrime di commozione,  e gli applausi dei restanti.
"Era un vita che lo volevo dire!" concluse il digiprescelto del coraggio, esaltato lui stesso dal discorso che aveva appena citato.
 Si voltò allora verso quella che, in quel momento, era per lui la porta dell'inferno; non aveva più alcuna paura ora.
"ALL'ATTACCO!!!" gridò scattando con il suo digimon verso la voragine.
Un ultimo pensiero gli attraverso la mente.
-Sora perdonami; non sono riuscito a proteggere il nostro futuro… sappi però che ti amo più di ogni altra cosa al mondo, te come la nostra bambina… ti prego; vivi anche per me-
A fianco al guerriero del coraggio, il suo migliore amico con il suo compagno stavano percorrendo l'ultimo tratto della loro strada.
-La mia strada si conclude qui… forse così doveva essere, ma io non sono triste; dalla mia strada interrotta si dirameranno le vie di milioni di persone che continueranno a vivere… e allora io camminerò con loro… sulle loro strade-
Dietro di loro TK e Patamon cercavano di seguirli dando fondo, come avevano promesso a tutte le loro energie.
-Mia dolce Kari… di tutta la mia vita tu sei il mio unico rimpianto; se, quando morirò, mi scenderanno le lacrime sarà solo perché non potrò più rivederti e perché non ho mai avuto il coraggio di baciarti e dirti che ti amo… vorrei solo una cosa: che tu non piangessi; sei meravigliosa quando sorridi-
Accanto a lui i due "fratelli" Davis e Willis con i tre amici di tutta la vita finalmente liberi dai loro demoni e dalle preoccupazioni caricavano senza paura.
-I miei sogni sono destinati a restare irrealizzati, è vero, ma se questo permetterà ad altri sogni di sopravvivere sono fiero della mia scelta… preparati Armageddemon, preparati morte, presto incontrerete qualcuno che non ha paura di voi, qualcuno che non conosce l'insoddisfazione, qualcuno… che sorriderà ancora nonostante tutto-
-Tutti i miei cari, gli amici, i parenti, i "colleghi", sono tutti con me; loro mi sostengono da sempre, e sempre lo faranno, in ogni mia scelta… questa è la scelta definitiva, l'ultima, quella con cui finalmente ripagherò il mio debito-
In coda stavano Kenji e Veemon. TK gli aveva chiesto di stare accanto a loro ma lui aveva rifiutato con un sorriso; in fondo era giusto così, era o non era il neofita.
-Signora Jinnouchi, sappia che manterrò fede alla mia promessa; mi prenderò cura di Natsuki, anche a costo della mia vita… Natsu, amore mio, ti prego di non interpretare la mia titubanza iniziale come una mancanza d'amore nei tuoi confronti; combatterò fino alla morte per proteggerti… sarei perso senza di te-
Erano ormai a pochi metri da quella che sarebbe stata la loro tomba ma anche il teatro di uno scontro epico. Tutti i loro digimon digievolsero al livello massimo da loro raggiunto preparandosi per la battaglia più dura che avessero mai affrontato.
"CI SIAMO!!" gridò Tai
"FERMI!!!"
Una voce ignota a Kenji e a Willis ma conosciuta da tutti gli altri interruppe la loro carica.
"Ma dove?!" si domandò Tai guardandosi intorno
Una figura passò tra i digiprescelti a velocità supersonica e si parò di fronte a loro a braccia aperte.
Kenji fu il primo a voltarsi. Riconobbe immediatamente quella figura anche se, in realtà, era l'ultima "persona" che si aspettava di vedere in una situazione come quella, specie dopo tutto ciò che aveva subito.
"K-king… Kazma?!"
 
 
 
SPAZIO DELL'AUTORE
Che dire. Con questo il capitolo undici è ufficialmente completo.
Questo capitolo in realtà non sarebbe dovuto esistere (o meglio, sarebbe esistito ma nell'idea originaria doveva essere unito al capitolo precedente) ma dato che il capitolo 11.3 sarebbe venuto troppo lungo ho deciso, come annunciato nello "Spazio dell'autore" del capitolo precedente, di fare un breve capitolo a parte.
La volontà era di fare una sintesi delle esperienze interiori avute dai ragazzi e dai digimon nei capitoli precedenti; queste sono richiamate soprattutto nei pensieri finali di ognuno dei digiprescelti, una parte che spero sia venuta bene perché è abbastanza difficile, e vagamente all'inizio quando i ragazzi si riuniscono prima di partire all'attacco.
La citazione dal "Signore Degli Anelli" (il mio film preferito) mi è venuta quasi naturale; prima di una grande impresa ci vuole sempre un bel discorso e questo è in assoluto il discorso più esaltante che conosco.
Spero che il prossimo capitolo sia di vostro gradimento e grazie dell'attenzione.
Alla prossima.

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Capitolo 16
*** Capitolo 12 - L'anticorpo X ***


Capitolo 12: L'anticorpo X
 
Nessuno dei digiprescelti riusciva a capacitarsi di ciò che stava accadendo. La loro carica si era interrotta ma non era stato un nemico a farlo bensì un avatar, appartenente ad un caro amico di uno di loro, che tutti credevano irrimediabilmente assimilato a DEATH'S PARADISE; eppure era innegabile che quello davanti a loro fosse il vero King Kazma, le numerose ferite, tra cui il profondo taglio sul petto causato dalla falce del demone, erano più che sufficienti per fugare ogni dubbio.
"Kazuma, sei tu?" domandò Kenji
"Non credo" replicò serio Tai
Il leader aveva udito distintamente  la voce con cui l'avatar aveva parlato e, come tutti gli altri non neofiti, escluso Willis, l'aveva immediatamente riconosciuta.
"Quello che vedi è senza dubbio l'avatar del tuo amico" spiegò Izzy "ma non è lui a manovrarlo, bensì un guardiano del mondo digitale… il suo nome è Gennai!"
Non ci fu stupore nei digiprescelti che, anche senza quella rivelazione, avevano immediatamente capito di avere di fronte il loro vecchio amico. L'unica reazione differente fu di Willis che volle stringergli la mano in segno di conoscenza; del resto lui, a Digiworld, non ci era mai stato neanche una volta.
"Quindi tu sei il famoso Gennai… i miei amici mi hanno parlato molto bene di te! Dicono che sei un programma molto "umano"!"
"Siamo sicuri che sia un complimento?" replicò Gennai, nei panni del King.
"Certo che lo è" intervenne Tai "allora Gennai, a cosa dobbiamo l'onore?"
Gennai si avvicinò al digiprescelto del coraggio e agli altri.
"Mi conoscete troppo bene, ragazzi"
I ragazzi si limitarono ad annuire con un sorrisetto appena accennato. Era vero, lo conoscevano troppo bene per non immaginare che ci fosse qualcosa dietro la sua improvvisa comparsa; magari qualcosa che aveva a che fare con un certo digimon attualmente impegnato nella velleitaria impresa di hackerare il cuore di NEW OZ.
"Parla pure con tranquillità, Gennai" esclamò Tai con una calma che, data la situazione, sarebbe potuta apparire fuori luogo "tu devi dirci qualcosa, giusto, e io non ho alcuna fretta di morire"
"Felice di sentirtelo dire perché sarà una spiegazione piuttosto lunga… per iniziare vi devo fare i complimenti per come siete riusciti a gestire questa difficile situazione, siete cresciuti davvero tanto; e dire che mi sembra ieri che eravate dei poveri bambini spaventati in un mondo sconosciuto"
Nonostante la sviolinata apparve chiaro a tutti i digiprescelti che Gennai era tutto fuorché felice; Izzy in particolare osservò preoccupato la strana espressione del maestro, sembrava inquieto e avrebbe voluto saperne il perché.
"Ecco, vedi! Sei diventato troppo umano!" fece per allentare la tensione "ci fanno piacere i tuoi complimenti ma in questo momento ci servirebbe un po' più di "Gennai, il programma" e un po' meno di "Gennai, lo zio affettuoso", chiaro?"
"Chiarissimo" replicò senza sorridere "allora, dovete sapere che… non siete in grado di sconfiggere il vostro avversario!"
"COSA?!!"
Tutti gli altri ragazzi osservarono bene Gennai. Non che non avessero fiducia in lui ma sapevano bene che il loro amico aveva una strana propensione a scherzare nei momenti meno opportuni ed era meglio controllare se si trattasse di uno di quei casi.
"Non mi sembra uno scherzo" concluse Matt dopo qualche secondo di attenta osservazione
"Neanche a me" aggiunse TK
"Mi dispiace dovervelo dire così… ma era meglio essere il più diretto possibile" proseguì il programma "allo stato attuale delle cose non potete sconfiggere Armageddemon; lui vi supera in forza e, se anche doveste riuscire a distruggere il suo corpo, il virus gli conferisce un potere rigenerante che non ha eguali… non vorrei ammetterlo, ma finché Armageddemon è contagiato è invulnerabile!"
La scoperta fu un duro colpo per tutti i digiprescelti; fortunatamente Gennai era intervenuto in tempo altrimenti si sarebbero inutilmente sacrificati.
"Ma a-allora… non c'è u-una soluzione?" domandò TK terrorizzato da quella che avrebbe potuto essere la risposta.
Sorprendentemente, per la prima volta da quando gli si era parato di fronte nei panni di King Kazma, Gennai sorrise.
"Si!" affermò allegro
"COSA?!!" ripeterono i digiprescelti ormai convinti che il loro amico stesse cercando di provocargli un infarto.
"Avete capito bene" proseguì Gennai incurante degli effetti che la precedente rivelazione aveva avuto sui suoi amici
"Vuoi d-dire che… abbiamo una possibilità?" chiese Tai quasi in lacrime
"Si, abbiamo una possibilità… ed è lui"
Tutti rimasero senza parole a quella rivelazione. A sorpresa Gennai/King Kazma si era voltato di scatto puntando l'indice su uno stupito AeroVeedramon che, nonostante fosse semplicemente la conferma della veridicità delle parole di Egli, non riuscì nell'immediato a capacitarsi di ciò che era successo.
"I-io… ma è-è impossibile" balbettò
"E invece è così!" replicò Gennai con sicurezza
"Ma come è possibile?" domandò
Gennai trasalì e fece un profondo respiro; la sua espressione era cambiata, la sicurezza era sparita e ora appariva intimidito, quasi spaventato.
"E va bene, ve lo dirò" disse con una voce quasi impercettibile
"Ti ascoltiamo" gli fecero in coro i ragazzi
"Sicuramente avrete capito" iniziò "che per distruggere Armageddemon dovete debellare il virus che lo ha contagiato!"
"Beh, certo!"  fece Davis "anzi, dici che potremmo fare come con Lopmon a suo tempo?"
"Temo di no" ribatté sconsolato "c'è una differenza tanto piccola quanto decisiva tra i due casi… Lopmon VOLEVA essere fermato, Armageddemon no!"
"Giusto" convenne il ragazzo rassegnato
"Ehi, su col morale" provò a rassicurarli Gennai "guardate che non mentivo quando ho detto che esiste una soluzione e che essa è legata ad AeroVeedramon"
"E qual è questa soluzione?" incalzò Tai
"Dovete sapere che, a Digiworld, esiste un programma capace di debellare qualunque tipo di virus informatico:  si tratta dell'anticorpo X, un programma molto particolare che, se installato su un digimon, permette un ulteriore digievoluzione capace di aumentare ancora la potenza di chi lo ha assunto!"
"Ma è fantastico!" esclamò Tai entusiasta
"Già" continuò il guardiano di Digiworld "in più, se installato su Omnimon, permette di accedere alla tecnica definitiva, il "Distruzione e creazione"*, capace di resettare con un colpo l'intero mondo digitale, questo vale solo per Omnimon in quanto l'anticorpo è stato creato basandosi su di lui, il più potente digimon di tipo antivirus esistente; in tutti gli anni l'anticorpo non è mai stato usato poiché Digiworld non ha mai rischiato il collasso del sistema e non si era mai presentato un nemico più forte di Omnimon…"
"Ma ora è arrivato Armageddemon" concluse Izzy  "che supera in potenza perfino Omnimon"
"Esatto Izzy… tutto ha inizio dalla sconfitta di Diaboromon; sapevamo che, quando Omnimon aveva ucciso il corpo ospitante, il virus si era distaccato con le conseguenze che conosciamo ma non ci eravamo resi conto che l'ira di Diaboromon verso i digiprescelti e il suo creatore aveva fatto si che una parte microscopica del virus non si distaccasse… per questo motivo quando il virus scappato si impossessò di Kokomon non riuscì mai ad eclissare del tutto la sua vera personalità: il virus era incompleto e, di conseguenza, il legame tra Kokomon e Willis risultò più forte di esso"
"Grazie Antylamon!" singhiozzò Willis appresa la verità "t-ti voglio b-bene"
"Anche io fratellone!"
"Purtroppo" riprese Gennai "esiste anche il rovescio della medaglia; Diaboromon grazie al virus è riuscito miracolosamente a non morire e quindi ad evitare il ritorno allo stadio di digiuovo, conservando il suo livello mega. Ha cominciato di nascosto a recuperare energia per poter ritornare al massimo della sua potenza ma, durante un monitoraggio della rete, eravamo riusciti ad individuarne le tracce. Nessuno di noi credeva che si trattasse proprio di lui ma decidemmo comunque di controllarlo; era abilissimo e ci sfuggiva sempre e io non potevo mandargli contro i vostri amici perché senza di voi non sono capaci di digievolvere così rimasi in attesa di un segnale confortante"
"Ed è mai arrivato questo segnale?" domandò Matt
"Si, è arrivato quando venne creato OZ. Come saprete OZ, e NEW OZ più tardi, hanno un altissima concentrazione di dati e quindi di energia; ho pensato allora di rivoltare la tattica di Diaboromon contro lui stesso inserendo un digiuovo all'interno del mondo virtuale dal quale avrebbe raccolto energia in modo da poter facilmente raggiungere il livello massimo di digievoluzione; il digimon che venne inserito era un cavaliere reale fiero e ligio al dovere… sto ovviamente parlando del qui presente AeroVeedramon"
"Cosa?! Tu hai inserito il digiuovo di AeroVeedramon nel guest-avatar di OZ?" fece uno stupito Tai
"Si! Ho anche provveduto a proteggerlo da possibili pericoli come, per esempio, durante la crisi di LOVE MACHINE, quando ho fatto in modo che venisse affidato ad un ragazzo per evitare che fosse assorbito"
"Ma allora sei stato tu a…"
"Si!"
"Ma perché?" domandò Tai "perché era cosi fondamentale che AeroVeedramon restasse in vita?"
Gennai si incupì qualche secondo. Tirò poi fuori un gran sorriso, solo un po' troppo tremolante per evitare che i ragazzi leggessero tra le righe, che sperò vivamente fosse abbastanza rassicurante.
"Dovete sapere che il compito di AeroVeedramon non era solo quello di sorvegliare la rete per individuare e prevenire eventuali rischi; posti di fronte alla minaccia di Diaboromon abbiamo dovuto fare una scelta… e abbiamo scelto di installare l'anticorpo X su AeroVeedramon"
"Cosa avete fatto?!" esplose Tai incredulo
"Abbiamo dovuto! L'anticorpo X si sviluppa e cresce in simbiosi con il digimon che lo ospita, si nutre della sua stessa energia e, una volta giunto a completamento il processo, può essere rilasciato per poter accedere alla digievoluzione supplementare"
"Ma perché avete scelto proprio lui?" intervenne TK indicando il drago
"Per due motivi: il primo è che, essendo un membro dei cavalieri reali, eravamo sicuri che avrebbe accettato, come poi effettivamente è stato; in secondo luogo avevamo bisogno di un digimon il cui potere, al livello massimo, trascende il normale grado di forza del livello mega ed essendo questa una caratteristica comune a tutti i cavalieri reali ci è stato abbastanza semplice selezionarlo. Come da previsione lui accettò l'incarico, anche se tacemmo sull'anticorpo X e…"
"Perché non gliel'avete detto?" domandò un incuriosito Davis
"Perché in realtà è solo da questa notte che l'anticorpo è installato su di lui; prima doveva essere semplicemente un ipotesi, nel caso la situazione precipitasse; quando cominciarono le devastazioni di Diaboromon capimmo subito che saremmo dovuti ricorrere al nostro piano finale"
"Direi che è sensato!" sentenziò Izzy
"Si, abbastanza" convenne Davis
"Per tutta la durata del monitoraggio abbiamo sperato che Diaboromon collassasse ma il suo odio per voi ha impedito l'evenienza; purtroppo nemmeno io avevo compreso il suo piano e ora l'anticorpo X è l'unica soluzione che ci resta! Anche per questo sono qui. Ho preso il controllo di quest'avatar dopo la sua sconfitta contro DEATH'S PARADISE; essendo appartenuto al più abile combattente di NEW OZ esso è carico di dati e codici e quindi può fornire energia sufficiente ad innescare la megadigievoluzione"
"Grazie della spiegazione Gennai" fece educatamente Izzy
"Di nulla Izzy, ve la dovevo, ma ora bisogna fare in fretta"
Il re dei guerrieri di NEW OZ si voltò di nuovo verso il cavaliere reale.
"AeroVeedramon, assorbi questo avatar! Ti fornirà l'energia necessaria per megadigievolvere e portare così l'anticorpo al suo massimo sviluppo, dopodiché basterà lanciarlo sui Digivice di Tai e Matt e Omnimon potrà finalmente avere la forza di porre fine a quest'incubo!"
Il drago si voltò istintivamente verso Kenji come a chiedere la sua approvazione, in fondo si trattava dell'avatar di un suo amico, e, dopo che questi ebbe acconsentito con un cenno con la testa, si rivolse di nuovo verso l'avatar.
"Io… accetto il mio compito di portatore dell'anticorpo X!" affermò con voce sicura "Sono pronto ad assorbire la tua energia"
La muscolosa mano del digimon si tese in direzione dell'avatar; una volta venute a contatto, l'energia accumulata da Kazuma in tutti i combattimenti vinti si sarebbe trasferita al cavaliere reale che già pregustava il momento.
"Io… potrò megadigievolvere… finalmente…"
"Gennai, ma non è stato un po' rischioso affidare ad un terzo digimon l'anticorpo X?"
La voce di Davis aveva rotto il sacro silenzio caratterizzante l'evento che stava per accadere; tuttavia la sua domanda appariva stranamente sensata, vista la provenienza, anche se forse un po' fuori luogo.
"Tutto sommato hai ragione Dav" considerò Willis "eravamo talmente presi dal racconto che non ce ne siamo accorti ma tutto poteva essere molto più semplice se Gennai ci avesse avvertito del piano e avesse fatto installare l'anticorpo su Omnimon"
Quell'epifania generale fece riflettere tutti, digiprescelti e digimon. Era effettivamente molto strano che uno come Gennai avesse optato per un piano così complesso e ad alto rischio di fallimento; lo stesso AeroVeedramon non poté fare a meno di pensare che, se non avesse incontrato Kenji, lui fin lì da solo non ci sarebbe mai arrivato.
"R-ragazzi non mi p-pare il mo-momento di f-fare questi di-discorsi" balbettò un Gennai stranamente intimorito
"Ehi, che hai? Era solo una considerazione personale; insomma, non capita tutti i giorni che io, Davis Motomiya, abbia un piano migliore di quello di qualcun altro… se poi questo "qualcun altro" è un programma, posso dire con certezza che non è mai capitato!" fece il castano scherzoso
"I-io non la metterei s-su questo p-piano" provò a reagire il guardiano "i-il mi-mio piano e-era più c-che  buono; s-sai non è… non è e-esattamente facile… i-ideare un piano ca-capace… d-di eludere il co-controllo to-totale di D-diaboromon i-in rete"
Izzy osservava con attenzione la scena; era davvero strano vedere un Gennai così nervoso e incerto, come era possibile che un programma del suo calibro venisse messo in crisi da una scherzosa domanda di Davis? C'era qualcosa di poco chiaro dietro la faccenda e, viste le scoperte su DREAMER'S prima e su Jeremy Matthews poi, il suo cervello gli disse che era meglio indagare.
"C'è qualcosa che dovresti dirci, Gennai?" sentenziò con voce neutra e dura
Tutti i digiprescelti si voltarono stupiti verso lo schermo del rosso. Anche chi lo conosceva da poco come Kenji, e quindi non era al corrente della profonda amicizia tra i due, capì che il ragazzo aveva qualcosa di strano; quel tono era cattivo, nessuno l'aveva mai sentito da lui e poteva significare solo una cosa.
"Va tutto bene, Izzy?" domandò Tai
"Si, gradirei solo che Gennai rispondesse alla mia domanda!"
"N-no… p-perché  me l-lo chiedi?" fece il programma cercando inutilmente di stare tranquillo
"Smettila di dire stronzate Gennai! Cosa ci stai nascondendo?!"
Gennai non rispose; optò per un silenzio debole ma ostinato, era ormai chiaro a tutti che qualcosa nel racconto del programma era stato censurato. Restava ora da capire la gravità della censura.
"Gennai dicci quello che devi dirci ORA!!" esclamò Izzy con tono ancor più rabbioso
"I-io" balbettò l'altro provando a risultare persuasivo "io proprio n-non capisco d-di co-cosa stai pa-parlando"
"Ah, non capisci" replicò sprezzante Izzy "allora spiegaci perché hai creato un piano tanto complesso e rischioso quando ne avevi già pronto uno molto più semplice, perché sei tanto impaziente di portare a termine questa fusione e perché non rispondi ad una mia semplice domanda"
Il programma era ormai all'angolo, non aveva più via di fuga, restava solo da dire la verità.
"V-va bene… vi dirò tutto" disse rassegnato
"Perfetto, noi ti ascoltiamo" concluse il rosso
Il programma prese quindi di nuovo la parola.
"Dovete sapere… che non vi ho detto tutta la verità sull'anticorpo X e sulle sue proprietà"
"Ottimo inizio, amico" fece Izzy finalmente tranquillo "continua!"
"Come sicuramente tutti voi sapete, quando un digimon viene sconfitto i suoi dati di disperdono per poi ricomporsi alla città della rinascita sottoforma di digiuovo; questo vale per tutti i tipi di digimon, siano essi buoni o malvagi, virus, antivirus o dati… indipendentemente dal comportamento da essi tenuto torneranno in vita, anche se non è detto che raggiungano di nuovo il loro precedente stadio di digievoluzione…"
"Si, beh, questo lo sapevamo già" intervenne Tai "vieni al punto Gennai"
"Il punto è che… c'è un altro motivo per cui l'anticorpo X non è mai stato usato; q-quando questo v-viene installato su u-un digimon, esso comincia a svilupparsi vivendo in simbiosi con il portatore…"
"Questo ce l'hai già detto" si inserì Davis
"… Si ma non vi ho detto che, per raggiungere la completa maturazione, l'anticorpo ha bisogno dell'energia di un digimon il cui potere trascende il livello mega e che quando questo avviene l'anticorpo per svilupparsi sottrae energia al digimon che lo ospita"
Gennai/King Kazma alzò brevemente lo sguardo verso i digiprescelti, doveva avere il coraggio di dirglielo in faccia.
 "L'anticorpo X… uccide il digimon portatore… per sempre"
 
La rivelazione era giunta come un fulmine a ciel sereno a spezzare l'entusiasmo che era nato tra i digiprescelti in seguito alla scoperta della possibilità di sconfiggere il loro avversario.
Nessuno di loro sembrava avere la forza, e la voglia, di aprire bocca ma era assolutamente necessaria una spiegazione; c'era sempre l'eventualità che avessero capito male o mal interpretato quelle parole.
"N-non può essere" fece TK "ti p-prego Gennai, d-dicci che c-ci siamo s-sbagliati… c-che abbiamo ca-capito ma-male, c-che…"
"No, putroppo avete capito benissimo! Normalmente, quando un digimon muore, i suoi dati rimangono vivi in una forma scomposta, in attesa della loro ricomposizione alla città della rinascita; l'anticorpo X, invece, assorbe dall'interno l'energia del digimon che lo ospita assimilando quindi a se i suoi dati, di conseguenza il digimon perde il suo codice genetico e non può rigenerarsi nella città"
"Ma non si può impedirlo?" domandò un Tai disperato
"Non ne sono in grado; l'anticorpo è programmato per attivarsi quando un digimon raggiunge il livello mega, solo che il potere dell'anticorpo oltrepassa il livello mega e se installato su un normale digimon di tale livello, dato che l'anticorpo una volta attivato tende ad assorbire tutta l'energia necessaria alla sua completa maturazione, avremmo solo vittime supplementari; io posso limitarne il numero ad una, come ho fatto, ma non sappiamo ancora se questo effetto collaterale è eliminabile"
"Ma allora… perché volevi lanciarlo su Omnimon? L'avrebbe u-ucciso"
"No! Se lanciato da un Digivice l'anticorpo non è mortale, inoltre, lanciato a maturazione completa, non dovrebbe avere effetti collaterali; sul primo punto sono sicuro, sul secondo meno, per cui vi consiglio di metterli in atto entrambi quando lanc…"
"Ma perché l'hai installato su AeroVeedramon allora?! Perché non l'hai installato direttamente sui nostri Digivice?" chiese Matt
"Perché se l'avessi fatto non sarebbe servito a niente! Il Digivice non è un essere vivente; l'anticorpo non può maturare, se installato su un Digivice"
"Ma così l'hai condannato!" affermò TK
"Ho dovuto… tra i vostri digimon, escluso Omnimon, solo Imperialdramon aveva le caratteristiche adatte ma io sentivo di non potervi fare un simile torto; decisi allora di trovare qualcuno di esterno al vostro gruppo ma, appena si seppe che eravate voi i beneficiari di ciò, si presentò da me un vostro caro amico, un candidato davvero perfetto…"
"Piximon!" esclamò Tai
"Esatto! E non solo lui; si presentarono anche Andromon, Leomon, Centarumon, Ogremon perfino  Elecmon si disse disposto ad abbandonare il suo ruolo di guardiano della città della rinascita per poter aiutare "i suoi amici TK e Patamon"; nessuno di loro sapeva a che cosa sarebbe andato incontro e io non volevo che qualcuno dei vostri più cari amici morisse ma avevo paura di non poter fare altrimenti…"
"Tuttavia un giorno ti si presenta la soluzione, giusto?" lo interruppe Izzy
"Si! Un giorno si presenta da me il candidato ideale; è un cavaliere reale, e quindi ha un forte senso dell'onore, non è in alcun modo legato a voi e non ha un digiprescelto. E' perfetto"
"Già peccato che adesso quel candidato ABBIA un digiprescelto!" affermò deciso Davis
Gennai si raggelò all'improvviso. Il suo sguardo raggiunse quel ragazzo che non conosceva e che fino ad ora non aveva detto una sola parola; ovviamente l'aveva già notato prima, così come aveva intuito chi fosse, ma, per orgoglio o per vergogna e senso di colpa, aveva volutamente ignorato la sua presenza.
"Signor Gennai" disse Kenji facendosi coraggio "i-io sarei i-il di-digiprescelto di AeroVeedramon, m-mi chiamo Kenji Koiso"
Il programma non rispose; si limitò a guardare quel ragazzo tanto timido da chiamarlo addirittura "signor Gennai", nessuno dei digiprescelti era mai stato tanto formale.
"I-io non credo di e-essere ne-nella posizione di avanzare richieste… m-ma, se può farlo, l-lo salvi, l-la prego"
A quelle parole Gennai non riuscì a trattenersi.
"Perché sei qui?" chiese rivolto a Kenji
"P-perché so-sono un digiprescelto" rispose perplesso
Lo sguardo dell'avatar che in quel momento rappresentava il loro amico si fece duro
"No!" rispose sprezzante "tu non sei un digiprescelto"
I ragazzi rimasero impietriti da quella risposta così aggressiva; nessuno di loro riusciva a credere a ciò che Gennai aveva appena detto.
"Ma cosa stai dicendo?!" esclamò Davis
"Certo che Kenji è un digiprescelto" intervenne TK che poi si voltò verso il neofita
"Mostragli il Digivice"
Immediatamente il ragazzo estrasse dalla tasca il suo Digivice D-3 e il suo D-Terminal e li mostrò al guardiano del mondo digitale.
Gennai non ne fu affatto stupito; sapeva che quel ragazzo era davvero un digiprescelto, semplicemente non voleva accettarlo.
"Non mi importa… tu non sei un digiprescelto, non lo sarai mai! AeroVeedramon preparati ad assorbire l'energia di questo avatar, così finalmente la tua missione sarà conclusa"
"Ma Gennai" provò a spiegare Tai "devi dare a Kenji la possibilità di vivere quest'avventura. Noi sappiamo bene quanto il primo incontro con un digimon ti cambi la vita, è un esperienza che ci ha reso tutti delle persone migliori; Kenji e AeroVeedramon hanno ancora così tanto da imparare l'uno dall'altro… tu non puoi separarli così"
"E INVECE POSSO!!" gridò rabbioso Gennai "LUI NON E' UN DIGIPRESCELTO, LUI E' UN ERRORE CHE HA ROVINATO IL MIO PIANO PERFETTO… IL MIO PIANO PER PROTEGGERVI!"
Improvvisamente ai digiprescelti fu chiaro che Gennai non era arrabbiato con il destino o con Kenji e AeroVeedramon, e nemmeno con Armageddemon.
Gennai era arrabbiato con se stesso.
"TU NON DOVEVI ESSERCI" continuò "ORA E' TUTTO SBAGLIATO; ORA IO HO SBAGLIATO!"
"Non ti devi preoccupare; è normale" provò a consolarlo Yolei
"NO, NON E' NORMALE! IO SONO UN PROGRAMMA, NON DOVREI POTER SBAGLIARE… IO DOVREI…"
"Tu non sei un semplice programma Gennai" fece Izzy "non più perlomeno"
"I-izzy…"
"Quando ti diciamo che ormai sei quasi umano stiamo facendoti un complimento; vogliamo farti capire che hai una sensibilità che una macchina non può avere… tu… TU SEI MOLTO MEGLIO DI UN PROGRAMMA!"
Gennai rimase colpito e commosso da quelle parole; tutto il senso di colpa che aveva cercato di nascondere dietro alle urla furiose.
"I-io sono… u-un mostro" sussurrò il programma "Ho cercato d-di evitare di causarvi do-dolore e ho fi-finito per procurarvene l-lo stesso… vi prego di perdonarmi"
"Non ti preoccupare Gennai, piuttosto non hai una soluzione alternativa?"
Gennai si rabbuiò e scosse la testa in modo eloquente; bisognava prepararsi al peggio.
AeroVeedramon si voltò allora verso un Kenji in lacrime. Gli sembrava impossibile di dover dire addio al suo digiprescelto nel giorno stesso in cui erano diventati una squadra, eppure se voleva salvarlo e salvare tutti gli altri non c'era altra opzione.
Il drago aprì le sue forti braccia per permettere al giovane di abbracciarlo. Le lacrime iniziarono ad inumidire i suoi occhi e poi a scendere bagnando i capelli dell'amico; la fierezza e l'orgoglio svanirono definitivamente nel momento in cui rispose all'abbraccio, li scomparve il cavaliere reale, rimase solo AeroVeedramon, l'amico.
"Prenditi cura della tua Natsuki, mi raccomando" disse il drago
"Vorrei chiederti di non farlo" replicò il castano "ci sono ancora tante cose che devi insegnarmi, avrei voluto essere come te, un cavaliere reale"
"Lo sei già"
"G-grazie!"
L'abbraccio si sciolse ed entrambi si asciugarono le lacrime. AeroVeedramon si voltò poi verso King Kazma/Gennai; ora era finalmente pronto per andare incontro al suo destino.
Ma il destino, manifestatosi nella voce rotta dal pianto di un ragazzo, aveva altri programmi per lui.
"FERMO!!" esclamò
Tutti si voltarono in direzione della voce.
Era stato Willis a parlare. Per quasi tutto il dialogo con Gennai era stato in silenzio ad ascoltare, ma ora non poteva più tacere, non dopo tutto ciò che aveva visto e sentito.
"Non è possibile…"
Le lacrime gli scendevano copiosamente; nessuno degli altri ragazzi riusciva bene a capire cosa intendesse, nemmeno Davis, che era il suo "fratello di sangue", riusciva ad intuire alcunché.
"Cosa non è possibile?" chiese gentilmente Izzy
"Non è possibile che ancora una volta altri debbano rimediare ai miei errori; non è possibile che altri debbano PAGARE per i miei errori! IO NON POSSO PERMETTERLO!!"
I ragazzi rimasero in silenzio. sapevano tutti, chi più chi meno, quanto Willis si sentisse in colpa per la creazione di Diaboromon e per ciò che ne era conseguito; era più o meno come quando Ken si rimproverava i crimini commessi come "Imperatore digimon" solo che, come Willis puntualizzava sempre,  almeno il giapponese aveva la scusante del seme delle tenebre, lui di alibi, esclusa forse la giovane età, non ne aveva.
"Dispiace anche a me" replicò Gennai "ma non abbiamo altra soluzione"
"Non è vero!" fece il biondo americano furioso "ho installato sul mio Digivice un programma per attivare l'interfaccia di NEW OZ anche su di me, come se fossi il mio avatar"
"Cosa vuol dire?" chiesero i meno esperti di informatica a Izzy
"Intende dire che, una volta entrato all'interno della rete, grazie al suo Digivice può accedere alle stesse funzioni degli avatar; per esempio può… MA CERTO!"
"Bravo! Ci sei arrivato Izzy!" esclamò l'americano "grazie a questa nuova funzione posso attivare la tastiera virtuale e scrivere un programma dall'interno del sistema informatico"
"E questo in che modo può salvare AeroVeedramon?" chiese Tai
"E' molto semplice" riprese il giovane programmatore "inserendo il Digivice D-3 di Kenji potremo visualizzare il programma di AeroVeedramon, contemporaneamente Izzy, che ha tutti i programmi dei nostri digimon salvati sul suo analizzatore, ci spedirà via mail sul D-Terminal di Davis il programma del digimon partner di Dav; a quel punto basterà confrontare i programmi dei due digimon a livello intermedio, essendo tutti e due dei Veemon sarà sufficiente trovare le differenze e separare il codice dell'anticorpo X dal programma di AeroVeedramon"
"Sembra possibile" rifletté Matt "ma come possiamo trovare le differenze tra due programmi così complessi?"
"Ci penserà Kenji!" fece sicuro Willis
"Perché proprio io?" domando stupito il ragazzo
"Perché tu sei dotato di una memoria fotografica; sei riuscito a copiare il mio complicatissimo programma guardandolo di sfuggita solo una volta… tu ce la puoi fare!"
Quelle parole accesero un fuoco nello spirito del neofita fugando ogni suo dubbio; lo accompagnavano sin dalla battaglia di due anni prima e ritornavano ora a fargli forza nel momento più importante della sua vita.
Erano il segno che stava aspettando.
"Ok!" rispose
"Perfetto… Izzy, manda a Dav il programma di Veemon, noi qui abbiamo solo una tastiera e non possiamo visualizzarlo"
"Va bene!"
Willis si rivolse allora a Kenji e premette il pulsante sul suo Digivice; immediatamente una delle tastiere virtuali di NEW OZ  si materializzò sotto le sue mani. Collegò allora il D-3 di Kenji e visualizzò sullo schermo il programma di AeroVeedramon, ora regredito nuovamente al livello di Veemon.
 Kenji si mise ad osservare attentamente il programma. Era davvero molto complicato ma lui sapeva che ce l'avrebbe fatta, gliel'avevano detto, in tempi diversi, Sakae, Natsuki e Willis. Lui ce la poteva fare.
"E' arrivato l'altro programma Will!" esclamò Davis
"Perfetto, portalo qua!"
Davis si avvicinò velocemente ai due programmatori. La tensione era molto alta e il lavoro da compiere era delicato; Kenji iniziò subito ad analizzare e confrontare i due programmi, che apparivano perfettamente identici per lunghi tratti.
"Ecco, ho trovato la discrepanza" gioì ad un certo punto il più giovane del gruppo
"Perfetto! Ora devi separare i codici; devi stare tranquillo, è come un operazione chirurgica virtuale"
Insensibile ai continui richiami di Gennai, che definiva il piano di Willis una follia, il neofita cominciò a lavorare sui codici e in breve tempo riuscì a separarli. Dal petto di Veemon fuoriuscì una sfera composta da codici luminosi, erano di fronte all'anticorpo X.
"Idioti!" esclamò Gennai "che cosa avete fatto?"
"Semplicemente la cosa giusta!" rispose Willis con voce triste "non era giusto che AeroVeedramon morisse così"
"Ma adesso non abbiamo più alcuna speranza; non c'è nessun digimon qui capace di raggiungere un potere superiore al mega escluso Omnimon"
"Sbagliato!" fece sicuro il biondo "uno c'è"
Lo stupore si fece largo tra i ragazzi; nessuno di loro riusciva a capire a chi si stesse riferendo.
"Sei… s-sei sicuro… d-di volerlo fare?" domandò
Non ci fu ne una risposta a parole ne un cenno ma nonostante tutto  il ragazzo cominciò a lacrimare ancor più violentemente di prima. Doveva esserci stata una risposta e probabilmente era affermativa.
"Bene!" disse poco convinto l'americano "ora… a-assimila l'anticorpo X"
Finalmente il misterioso guerriero si fece avanti. Escluso Kenji, tutti gli altri digiprescelti furono terribilmente scioccati dalla scoperta della sua identità, sembrava impossibile che, dopo tutto quello che aveva dovuto sopportare, fosse questa la sua strada; vedendoselo passare davanti ogni digiprescelto e ogni digimon ebbe lo stesso identico pensiero.
-Il destino certe volte potrà anche essere buono; in certi casi è addirittura un riparatore ma la maggior parte delle volte è solo un grandissimo stronzo-
Il guerriero digitale apri le sue grandi orecchie e tocco il globo luminoso con il petto; istantaneamente la sfera di codici si legò a lui ed entrò ne suo corpo provocandogli un fortissimo dolore.
-Non mi piegherai- pensò -ho un'ultima missione da compiere-
"S-sei… p-pronto?" domandò Willis prostrato dalle lacrime
"S-si!"
"A-anch'io… o-oggi ripagherò tu-tutti i m-miei debiti!"
Il ragazzo americano alzò il suo Digivice verso il "cielo" di NEW OZ; ne scaturì una luce immensa, quasi paradisiaca che inondò tutta la stanza avvolgendo soprattutto il coraggioso guerriero.
Era l'ennesimo miracolo di quella grande avventura, ma stavolta ad attenderlo non c'erano aspettative o esaltazione.
Solo lacrime.
 
LOPMON
MEGADIGIEVOLVE……
CHERUBIMON
 
* Il nome originale della tecnica è "All delete" (così lo troverete anche su wikipedia) e la traduzione letterale sarebbe quindi "Cancellazione totale" ma, a causa di una legge di mia invenzione che impone che un attacco figo debba avere un nome perlomeno altrettanto figo, ho optato per una traduzione molto libera ma che comunque permetta di capire l'effetto della tecnica.
 
 
 
SPAZIO DELL'AUTORE
Ben ritrovati cari lettori a questo nuovo capitolo di questa storia; inizio ringraziando HikariMoon (che ha gentilmente accettato di leggerla), kymyit e apple19 per avere inserito la storia nelle seguite; avviso tutti i lettori che ormai siamo quasi alla fine, quindi vi supplico di resistere ancora un po'.
Tornando alla storia in questo capitolo qualcosa da precisare c'è:
1) L'anticorpo X non è una mia invenzione; deriva dal film in animazione tridimensionale "Digimon X-evolution" (che non ho visto, anche perché non è mai uscito dal Giappone, ma di cui ho recuperato le informazioni su wikipedia), io ne ho parzialmente modificato la funzione (la scelta ha comunque una sua logica, del resto a cosa serve un anticorpo se non per debellare un virus) e ho arricchito la sua storia con particolari di mia invenzione (tutta la parte in cui si dice che è mortale per il digimon portatore ecc..).
2) Come penso molti di voi avranno capito a loro tempo (di sicuro l'ha fatto Hika), Gennai era la misteriosa figura che nel capitolo quattro armeggiava con l'avatar di Kenji, o meglio con il digiuovo in esso contenuto; ammetto che probabilmente Gennai è uscito molto OOC ma vi prego di considerare due questioni: uno, che non è più il vecchietto pigro e pacioso della prima serie (in Adventure 02, se ricordate, ringiovanisce) e quindi è un po' più combattivo; due, che Gennai di fatto sarebbe un programma, che quindi segue solo la logica, ma il collaborare con i digiprescelti l'ha fortemente umanizzato ed è il motivo per cui, nella mia storia, non ha il coraggio di installare l'anticorpo X su un digimon dei digiprescelti o su un loro amico.
3) Piccola precisazione, tra l'altro non proprio fondamentale per la storia, Piximon sarebbe stato un candidato perfetto perché, se qualcuno di voi lo ricorda, ha l'anello sacro e infatti nonostante sia solo un livello evoluto riesce brevemente a trattenere i padroni delle tenebre che sono tutti di un livello superiore.
Con quest'ultima precisazione vi lascio e vi do appuntamento al prossimo capitolo.
Arrivederci e buon Natale da ShawnSpenstar 

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Capitolo 17
*** Capitolo 13 - Il testamento ***


N.B.: In questo capitolo ogni volta che Cherubimon parlerà saranno presenti dei puntini di sospensione ad indicare le difficoltà respiratorie provocategli dall'anticorpo X che lo sta uccidendo.
 
Capitolo 13: Il testamento
 
-Perché lo hai fatto?-
Era questa la domanda che risuonava insistente nella testa di Willis mentre aspettava che l'energia rilasciata dalla megadigievoluzione si diradasse rivelando il nuovo aspetto di quello che fino a poco prima era Lopmon.
Trovare una ragione per ciò che era appena accaduto era difficile, quasi impossibile; come fai a dare una risposta sensata alla domanda "perché ho ucciso mio fratello se gli volevo bene?".
Semplicemente non puoi.
Mentre il biondo americano pensava queste cose la nebbia bianca si diradò.
Ne emerse un essere enorme quasi interamente di colore bianco o rosa, con poche striature di giallo vicino e sul volto; aveva due braccia lunghe e forti e sul sinistro risaltava ancora quella benda stropicciata che avevano visto anche sulle sue precedenti digievoluzioni, al contrario le gambe erano molto brevi e composte quasi unicamente dalle zampe; ciò che risaltava di più tuttavia erano le orecchie, che ora apparivano come due vere e proprie ali a testimonianza della sua natura angelica, e i due anelli sacri posizionati nel punto di congiunzione tra le ali e la testa.
Rispendeva di una luce immensa, paradisiaca, ma anche tremendamente cupa, adatta alla strada che il destino aveva scelto per lui. Era certamente solenne, ma come è solenne un morto nel giorno del suo funerale.
Ognuno dei digiprescelti continuava a spostare lo sguardo dal guerriero angelico al suo fratello umano piegato dalle lacrime; TK e Davis si avvicinarono con discrezione al biondino americano.
"Tutto bene fratello?" esclamò il castano
Come prevedibile non ci fu risposta; il pianto continuava nonostante entrambi gli amici gli ripetessero di stare tranquillo, solo il sentirsi addosso lo sguardo del suo digimon riuscì a fargli recuperare la parola.
"C-come va?" domandò "f-fa ma-male?"
Alla domanda Cherubimon cercò di calmare e nascondere la respirazione quasi asmatica; non era il caso di dare preoccupazioni inutili al compagno.
"No… va… tutto bene… davvero"
Il digimon si voltò poi verso Gennai cercando di nascondere il più possibile il suo dolore.
"C-cosa… cosa mi succederà?"
Gennai/King Kazma fece un profondo respiro.
"Per qualche minuto ti sentirai semplicemente molto affaticato, respirerai affannosamente e parlerai con difficoltà. Poi, una volta che l'anticorpo si sarà attivato, dovresti cominciare a percepire come tante piccole esplosioni dentro di te; farà un po' male ma è la parte più dolorosa, da li in poi sarà tutto molto più tranquillo. Per finire, l'anticorpo inizierà ad assorbire i tuoi dati; sentirai ancora qualche fitta e, probabilmente vedrai le tue ali, le tue braccia e le tue gambe iniziare a dissolversi; sarà inquietante ma anche assolutamente indolore quindi non ti devi preoccupare. Il processo durerà qualche minuto, avrai tutto il tempo di dire degnamente addio a tutti i tuoi amici"
Terminata la spiegazione, il guardiano si avvicinò al digimon angelico e lo abbracciò.
"Crede… che rimarrà qualcosa… di me?" chiese nuovamente Cherubimon
"Cosa intendi?" replicò l'altro
"Sa… in diciannove anni di vita… io… io non ho mai visto Digiworld… lei pensa… che abbia ancora… la possibilità di vederlo?"
"Non lo so, non penso, ma sono certo che, ogni volta che i tuoi amici verranno nel mondo digitale, tu sarai li con loro e, tramite i loro occhi, potrai anche tu contemplare il mondo da cui sei venuto"
"Giusto!" esclamò Davis "ti porteremo con noi per sempre, così potrai vedere tutto ciò che non hai mai visto, fare ciò che non hai mai fatto… vivere la vita che non hai potuto vivere"
A quelle parole il digimon si commosse.
"Grazie… ora sono certo… di aver fatto la scelta giusta" disse con voce dolce
Kenji era distante da gli altri digiprescelti. Si sentiva profondamente in colpa per ciò che era accaduto, in fondo l'avevano fatto per salvare il suo digimon, e non era sicuro di essere il benvenuto; ovviamente se avesse saputo le reali intenzioni del digiprescelto americano non avrebbe mai acconsentito a mettere in atto il piano ma questo ormai non contava più niente, non si poteva più tornare indietro.
-A volte vorrei davvero che la vita fosse come un videogioco- pensò il giovane -così, quando commetti un grave errore, spegni e riavvii dall'ultimo salvataggio consapevole della cazzata che hai fatto prima-
Le lacrime iniziarono a scendere copiosamente dai suoi occhi; non gli sembrava di chiedere troppo, solo una seconda chance.
Dal lato opposto della sala, Cherubimon vide il neofita piangente e si avvicinò a lui.
"Non… non devi piangere… ho vissuto… una bella vita… nel complesso… ho pochi rimpianti"
"Co-come è po-possibile?" replicò l'altro "co-come puoi a-accettare d-di morire c-così?"
"E'… molto semplice… come… hai detto tu prima… tu hai… ancora molto da imparare… dal tuo digimon… e lui ha ancora… molto da imparare da te"
"Già" fece TK che nel frattempo l'aveva raggiunto con gli altri "è questo il senso del rapporto tra un digimon e il suo digiprescelto; non è semplicemente il combattere insieme, si tratta di crescere insieme"
"Quando… ho conosciuto Willis" riprese l'angelo "era… un bambino triste… senza nessun amico… ora guarda… guarda quanti amici ha… pronti a… a lottare con lui"
"Sicuro!" intervenne Davis
"Per questo… posso andarmene senza rimpanti… lui non… non ha più bis…"
"NON DIRLO NEMMENO PER SCHERZO!!" gridò un disperato Willis "TU SEI MIO FRATELLO! COME POSSO NON AVERE PIU' BISOGNO DI TE?!"
"Hai imparato… tutto ciò che potevo insegnarti… mi dispiace… doverti lasciare ma… ma ora so… che anche se dovrò abbandonarti… non sarai più solo"
"L-lo so, ma p-per favore… n-non dire mai più che n-on ho p-più bisogno di t-te"
"Perdonami fratellino… mi sono… espresso male"
"N-non devi c-chiedermi scusa, s-sono io che do-dovrei farlo… sono i-io l'assassino"
"Non… azzardarti… nemmeno a pensare… una simile stupidaggine… tu… non sei… un assassino"
I due fratelli smisero di discutere e si rifugiarono, insieme al terzo di loro, in un caldo abbraccio; Terriermon e Willis stringevano più forte che potevano perché volevano ricordare al fratello che l'avrebbero sempre avuto nel cuore.
Passarono alcuni minuti prima che i tre sciogliessero l'abbraccio permettendo a Cherubimon di porsi di fronte ad un AeroVeedramon che finora aveva resistito stoicamente al desiderio di piangere.
"Va… tutto bene?" domandò l'angelo
"Per quanto è possibile" rispose criptico l'altro
Il digimon sacro scrutò attentamente il volto del cavaliere reale.
"Hai… avuto paura?" fece a bruciapelo
Il drago non rispose immediatamente; sapeva che il suo orgoglio di cavaliere reale l'avrebbe spinto a mentire, cioè a rispondere "no", e quindi si prese un po' di tempo per poter replicare con lucidità. Un digimon morente che aveva dimostrato tanto coraggio e spirito di sacrificio non meritava delle menzogne.
"Si… molta" rispose con voce controllata "noi cavalieri reali siamo, per nostra indole, sempre disposti ad immolarci per una causa ma non credevamo che esistesse qualcosa in grado di cancellare per sempre un digimon… questo, beh… questo cambia leggermente le cose"
"Non… ti devi preoccupare… tu non hai… nulla di cui vergognarti… in queste situazioni… avere paura è normale… è sempre… molto facile… atteggiarsi a coraggiosi… quando si è al sicuro da ogni pericolo… lo è meno… quando… il pericolo è reale e incalzante"
"Tu però hai accettato di sacrificarti senza paura!"
"Non… è vero… ho una… paura tremenda di ciò che mi succederà… ma so anche… che è giusto che vada così"
"Da cosa lo capisci?"
"Dal fatto… che sono stato… io stesso a proporre a Willis… questo piano"
A quella rivelazione tutti i digiprescelti si voltarono verso i due digimon che dialogavano.
"Davvero?" chiese Tai
"Si!" rispose Willis "è stato lui a venire da me; mi ha detto "desideri veramente ripagare tutti i tuoi debiti fratellino?", io gli ho risposto di si e lui mi ha detto "allora devi essere disposto a perdere qualcosa!"; non ho compreso subito le sue intenzioni ma, quando ha chiesto a Gargomon di dargli la sua energia, ho capito tutto; non è stato facile accettarlo certo, ma non ho mai provato a dissuaderlo perché sapevo che era giusto così"
"Vedi" riprese Cherubimon rivolto al cavaliere reale "il destino… ti ha dato l'occasione di sopravvivere… non… non la sprecare"
"Non lo farò!" sentenziò il drago
"Grazie" concluse con voce flebile l'angelo che poi si spostò al centro della sala
Rimase li, sospeso sopra la porta dell'inferno, sotto gli sguardi tristi di tutti i digiprescelti.
"Ho ancora… qualche secondo" esclamò "non vi dirò… "non piangete"… perché… perché non tutte le lacrime… sono un male"
Guardò poi attentamente il suo digiprescelto.
"L'ho… l'ho detta bene… fratellino?"
"Perfetta"
 
Dovettero aspettare solo pochi secondi prima che gli effetti dell'anticorpo X cominciassero a manifestarsi. Il digimon iniziò a percepire una serie di intense fitte, come piccole esplosioni, in tutto il corpo.
"Ah!"
"Tutto bene?" domandò con voce debole un disperato Willis
"S-si" replicò il digimon cercando di tranquillizzarlo
"Il dolore intenso durerà solo pochi secondi" fece distrattamente Gennai "dopodiché, sentirai solo una lieve sofferenza"
Cherubimon osservò il guardiano; non guardava verso di lui, scrutava attentamente il digimon dei digiprescelti con aria preoccupata.
"Non… possiamo comunque farcela… vero?"
"Sarebbe inutile mentirvi" replicò il programma
I ragazzi si voltarono verso Gennai preoccupati; gli sembrava impossibile che nonostante l'anticorpo, nonostante il sacrificio di Cherubimon, nonostante tutto non avessero comunque una chance di vittoria.
"Ma come?" esclamò TK "avevi detto che con l'anticorpo avremmo potuto battere Armageddemon, grazie a quella tecnica finale di Omnimon"
"Ed è vero" disse il guardiano "ma il "Distruzione e creazione" in realtà è il lancio dell'anticorpo stesso, potenziato al suo massimo, sottoforma di attacco; richiede quindi alcuni minuti di caricamento e in quel momento Omnimon sarà vulnerabile. Putroppo, nessuno di voi è abbastanza forte da trattenere il vostro avversario per tutto quel tempo"
"Quindi è… è stato tu-tutto inutile?" intervenne Willis
I digiprescelti si scambiarono una serie di sguardi sconfortati, forse quella era davvero destinata ad essere la loro ultima battaglia.
Cherubimon continuava a osservarli; era arrabbiato, lui non si era sacrificato per sorbirsi un funerale triste e grigio; voleva una cerimonia piena di gioia di vivere e speranza.
"No!" sentenziò
"Co-cosa?" domandò stupito Willis
"Non è… affatto… finita… posso ancora… dare una mano… in questa battaglia"
I digiprescelti e Gennai puntarono i loro occhi sul digimon sorpresi delle sue affermazioni, ma dovettero ammettere che, nonostante il respiro affannoso e il volto contratto dal dolore, Cherubimon non era mai apparso tanto determinato.
"Che c-cosa… intendi dire?" gli chiese il suo digiprescelto
"Tu mi hai insegnato… che quando… quando un uomo muore… fa testamento… giusto?"
"Giu-giusto, ma cosa…"
"Lasciami finire; se… se quando un uomo muore… fa testamento… per dare… un ultimo dono ai suoi cari… allora… anch'io posso… posso farv.. AH!!"
Un'altra fitta intensa percorse il corpo del digimon.
"Cherubimon!" gridò Willis
Il biondo americano alzò lo sguardo verso l'essere angelico. Le linee del suo corpo cominciavano ad apparire più indefinite, le punte delle ali erano scomparse e le zampe si stavano scomponendo lentamente in piccole particelle, invisibili ad occhio nudo.
Era appena iniziata la smaterializzazione.
"Posso farvi" riprese l'angelo "un… ultimo regalo… posso redigere… il mio testamento… prima di morire"
Nessuno dei ragazzi capì cosa volesse dire Cherubimon, ma il tono di delusione che avevano sentito nella sua voce ad inizio discorso li convinse a fidarsi di lui.
Il digimon sacro si voltò per prima cosa verso suo fratello Terriermon e Flamedramon.
"Terriermon, Flamedramon… grazie… al mio potere di digimon sacro… ricreerò per voi le digiuova auree… le affido a voi e… e ai vostri digiprescelti perché… perché grazie al loro potere… possiate combattere al massimo delle… vostre potenzialità… nella battaglia contro Armageddemon"
Due luci immense brillarono nelle mani, strette in pugni, di Cherubimon il quale le aprì rilasciando due reliquie che, come comete, volarono nelle mani di Davis e Willis.
"Difendete… i sogni dei vostri digiprescelti… dei loro amici… di tutti gli esseri viventi… del mondo umano… se lo desidererete davvero… le digiuova leggendarie… libereranno per voi… la loro immensa energia"
"Grazie f-fratello mio" gemette Terriermon
"Di nulla... e non dimenticare che… che sarò sempre con te"
"N-non lo farò… stai t-tranquillo"
Dopo un ultimo abbraccio col fratello, Cherubimon si girò per porsi di fronte a TK e Kenji  e ai loro digimon.
"MagnaAngemon, AeroVeedramon… i cuori dei vostri digiprescelti… ardono… dell'unico fuoco che neanche la morte… può estinguere… voi… voi dovete preservare quel fuoco… non ho energia… che io… possa donarvi ma… posso concedervi un… un potere ancora… più grande"
"Non è necessario" intervenne MagnaAngemon "non penso di meritarlo e tu non dovresti sforzarti"
"Non… non è vero… voi lo meritate… e comunque… ormai… ho deciso" riprese il livello mega "vi dono… i miei due anelli sacri… perché possano essere … lo scudo con il quale… difenderete i vostri cari… e i loro sentimenti dall'oblio… della morte"
Come dalle sue ultime volontà, gli anelli sacri abbandonarono le ali di Cherubimon per chiudersi, uno a testa, sul braccio destro di AeroVeedramon e su quello di MagnaAngemon. Non appena vennero a contatto con gli anelli i due digimon si sentirono di nuovo pieni di energia e consapevoli che in loro brillava quella nuova luce che ogni digimon desidera.
Lo sguardo del digimon morente si alzò poi per puntare verso Omnimon.
"Tai, Matt… alzate i vostri Digivice"
I due ragazzi rivolsero i sacri congegni in direzione dell'amico.
"So… che sapete già… qual è… il mio dono per voi, ma… ma in un testamento… vanno citati… tutti i beneficiari"
Si limitarono ad annuire con la testa cercando di fare un sorriso e trattenere le lacrime.
"E quindi… dono a voi tutto… tutto me stesso… ovvero… l'anticorpo X che contiene… tutta la mia energia… sono sicuro… che con questa… nuova forza che io vi trasmetto… sarete in grado di… di porre fine… all'incubo di Armageddemon"
A quelle parole, dal cuore di Cherubimon scaturì un raggio bianco che colpì il Digivice unito di Tai e Matt. Il processo di smaterializzazione iniziò ad accelerare, distruggendo rapidamente l'addome del digimon e divorando quel poco che restava delle sue ali mentre l'energia dell'anticorpo continuava a fluire da quel corpo ridotto ormai a testa, torace e le braccia.
"Ho ancora… tempo per… un ultimo dono" esclamò il digimon volgendosi verso il suo digiprescelto
Willis si trovò a fissare il volto in lacrime di quello che per diciannove anni era stato suo fratello; non poteva davvero credere che quella sarebbe stata l'ultima volta che l'avrebbe visto.
"Willis" disse Cherubimon "questa… era tua… io te la restituisco… è… il mio regalo… per te"
Con il braccio destro il digimon si slegò la benda che portava sull'altro braccio. Le lacrime che cadevano dagli occhi azzurri di Willis si fecero più copiose e anche Terriermon non riuscì più a trattenersi alla vista di quel oggettino stropicciato e logoro.
Cherubimon si avvicinò a Willis incurante dell'energia che continuava a fluire verso il Digivice di Tai e Matt; una volta che fu abbastanza vicino prese in mano la benda e la legò attorno al petto dell'americano come una fascia e, quasi senza voce, diede il suo ultimo saluto.
"Ora… devi darle… il tempo di guarire"
Passarono solo pochi secondi e le braccia si dissolsero, poi toccò al torace e al volto e infine al suo cuore che fluì interamente nel sacro Digivice dei due leader; nulla di lui rimase.
Willis strinse i pugni fino a sanguinare. Doveva fermare le lacrime, doveva liberare il suo dolore.
"CHERUBIMON!!!!" urlò con una voce colma di tutto il dolore che provava
"Calmati Willis" gli fece TK "se perdi la calma, farai l'esatto contrario di ciò che avrebbe voluto Cherubimon"
Il digiprescelto americano tuttavia rimase indifferente; non erano certo le parole che avrebbero potuto riportarlo in se, ci voleva qualcosa di più.
Un pugno colpì il biondo dritto sulla guancia destra, era di Davis.
"Riprenditi" gridò "non puoi arrenderti così, è una mancanza di rispetto verso il tuo compagno; lui si è sacrificato perché era sicuro che noi avremmo portato a termine il suo compito… il peggior insulto alla sua memoria è non tener fede a quella promessa"
Come era accaduto ai tempi di MaloMyotismon, la grinta di Davis riuscì a riportare indietro un amico dall'abisso di dolore in cui stava sprofondando.
"Hai ragione Dav, Cherubimon ci ha dato la possibilità di lottare… è nostro dovere non sprecarla"
I digiprescelti si disposero in cerchio, sospesi sopra la porta del cuore di NEW OZ. Tutti i Digivice si illuminarono della luce che il loro amico gli aveva donato; Davis aveva ragione, era il momento di lottare.
Willis e Davis tesero le mani che stringevano le due digiuova che il digimon angelico aveva creato per loro.
"IPERENERGIA AUREA!"
Una luce di immense proporzioni avvolse Terriermon e Flamedramon, ora regredito a livello di Veemon.
VEEMON AUREO ARMORDIGIEVOLVE…… MAGNAMON, IL DONO DEI MIRACOLI
TERRIERMON AUERO ARMORDIGIEVOLVE…… RAPIDMON, IL DONO DEL DESTINO
Le nuove digievoluzioni erano davvero fantastiche. Veemon manteneva più o meno la stazza di Flamedramon ma l'armatura dorata che ricopriva il suo corpo gli dava un aria di invincibilità; lo stesso valeva per Terriermon che era di stazza al incirca uguale ma che portava sulle mani due letali lanciamissili.
"Bene ora tocca a noi" fece TK rivolto a Kenji
"Ti andrebbe di gridarlo con me?" chiese AeroVeedramon al suo digiprescelto
"Ma sicuro" replicò
Il neofita raccolse nei polmoni più aria che poteva e si posizionò con il Digivice rivolto verso il cielo davanti al suo digimon.
"KENJI KOISO MEGADIGIEVOLVE……"
MAGNAANGEMON MEGADIGIEVOLVE…… SERAPHIMON
AEROVEEDRAMON MEGADIGIEVOLVE…… ULFORCEVEEDRAMON
Altri due esseri spettacolari si materializzarono sotto gli occhi estasiati di Kenji. Il primo era un maestoso angelo con dieci ali luminose; portava un'armatura dorata che gli ricopriva interamente il corpo sulla quale era inciso il simbolo della speranza e, anche se non aveva armi, emanava un aura di potenza inimmaginabile. Il secondo era altrettanto splendido; rispetto ad AeroVeedramon era più alto e robusto; il corpo era ricoperto in gran parte da un'armatura azzurra a cui si aggiungevano due maestose ali, una V dorata sul petto e sul braccio destro una sorta di enorme bracciale da cui scaturiva una spada di energia azzurra; era un vero cavaliere reale ora.
"Sei straordinario" esclamò Kenji esaltato
"Anche tu" gli rispose l'altro
"Ma io non sono digievoluto"
"Ti sbagli" gli fece il drago "forse non sarai cambiato nell'aspetto, ma qui…" disse indicando il suo cuore "… sei digievoluto più di chiunque altro!"
Kenji e UlforceVeedramon si strinsero la mano come due veri compagni di battaglia; anche se  in realtà si trattava solo di poche ore, sembrava passata una vita dai tempi pieni di incomprensioni e litigi di quando si erano conosciuti.
"Manchiamo solo noi Matt!" fece Tai mentre osservava la scena
"Già, sei pronto amico?"
"Io sono nato pronto!"
Una luce paradisiaca scaturì dal Digivice e avvolse completamente Omnimon. A tutti i digiprescelti sembrò di vedere, in quella nebbia luminosa che avvolgeva il digimon leggendario, il volto sorridente di Cherubimon; era la prova definitiva che lui, in un modo o nell'altro, era li con loro, nella battaglia finale.
OMNIMON DIGIEVOLVE…… OMNIMON X
Come in tutti i grandi spettacoli, il pezzo forte arriva alla fine. Il nuovo Omnimon non era completamente differente da ciò che era prima ma ogni pezzo della sua armatura era più affilato, le teste di WarGreymon e MetalGarurumon avevano raggiunto dimensioni minacciosamente notevoli e la spada e il cannone apparivano come qualcosa di ancora più letale e devastante.
Era Omnimon X, il più forte digimon di tutti i tempi; più forte di Armageddemon… più forte dell'incubo e della morte.
"Bene"fece Tai attirando su di se l'attenzione di tutti gli altri digiprescelti "tutti i nostri amici hanno fatto il possibile perché noi arrivassimo ad avere questa possibilità, ora tocca a noi… CANCELLIAMO ARMAGEDDEMON DALLA FACCIA DELLA TERRA RAGAZZI!! ALL'ATTACCO!!!"
 
Nell'oscurità dell'abisso Armageddemon stava rabbiosamente cercando una soluzione al problema che lo affliggeva.
"Dannato programmatore, come gli è saltato in mente di proteggere un programma di importanza estrema e di interesse globale con uno stupido questionario su di lui"
Data la sua intelligenza superiore, soprattutto in campo informatico, gli sembrava impossibile anche solo pensare che esistesse una protezione capace di tenerlo in scacco eppure, nonostante tanti minuti spesi e innumerevoli tentativi, con questa era ancora bloccato all'inizio.
"Ok, riproviamo… "citazione preferita di Willis da FFVIII"… MA CHE DIAVOLO E' FFVIII!!!"
"Sta per Final Fantasy VIII! Fatti una cultura idiota blasfemo!"
Armageddemon si voltò d'istinto verso il punto da cui proveniva quella voce. Non è che avesse realmente bisogno di vederlo per identificare il suo interlocutore, ma, vista l'ulteriore rabbia che gli aveva recentemente fatto montare in corpo, avrebbe potuto prendere in considerazione l'idea di usarlo come bersaglio ed era meglio vederlo per essere sicuro di centrarlo.
"Benvenuto mio creatore! Scusa se non festeggio ma sono già impegnato a cercare di scartare il mio regalo"
"Tanti auguri Armageddemon! Purtroppo per te ti conviene finirla lì, potresti andare avanti per secoli senza superare nemmeno le protezioni più elementari; sai è un vero peccato che tu tredici anni fa abbia deciso di assaltare la rete e tentare farmi fuori, se tu fossi diventato mio amico ora sapresti superare i firewall"
"Ma che bravo, ora ti metti a scherzare… ti facevo più intelligente… DISTRUTTORE DEL DESTINO!"
Un bianco proiettile di energia fuoriuscì dalle fauci del ragno ad una velocità supersonica; Willis tuttavia non si mosse di un millimetro da dove si trovava. Aveva in mente una bella sorpresa per lui.
"SILURI RAPIDI!"
Alle spalle del ragazzo si sentì un'esplosione, poco tempo dopo due siluri sfrecciarono alla sua destra e alla sua sinistra scontrandosi con l'esplosione; la potenza dei due colpi si rivelò, con grande sorpresa di Armageddemon, molto simile e il biondo americano ne uscì totalmente illeso.
"Ma che…?"
"Sorpresa! Ti presento Rapidmon, che tu forse conosci meglio come Terriermon"
Il guerriero in armatura dorata si affiancò al suo digiprescelto puntando con aria minacciosa i cannoni verso il nemico.
"E non siamo soli!" aggiunse Willis
"Già!" prosegui Davis "ci siamo anche noi… ti presento Magnamon"
"Non dimenticatevi di me e Seraphimon" continuò TK
"O di me e UlforceVeedramon" fece Kenji
"Bello" replicò sprezzante il ragno "siete tutti digievoluti, ma non avete ancora speranza contro di me anche se devo ammettere che sarà un po' più divertente ammazzarvi tutti!"
"Tu non ammazzerai proprio nessuno!" tuonò la voce di Tai
"Già" disse Matt "ora abbiamo la forza per sconfiggerti!"
I due ragazzi discesero nel buio del cuore di NEW OZ e puntarono il loro Digivice luminosi verso la porta gridando poi ad una sola voce.
"Ti presentiamo il più potente digimon di tutti i tempi: Omnimon X, il cavaliere leggendario"
Una luce divina fendette l'oscurità dell'ambiente come una spada. Dalla porta di NEW OZ discese un digimon che emanava potenza pura; il bianco del suo corpo era quasi accecante mentre le armi gigantesche e i lineamenti affilati erano testimoni del suo essere un guerriero di livello superiore, senza pari in tutto Digiworld.
Armageddemon non riuscì a restare indifferente di fronte a tanta potenza ma cercò in ogni modo di non darlo a vedere; anche se il suo avversario ora lo superava certamente in forza, lui poteva ancora contare sul virus e, inoltre, dopo aver progettato questa vendetta per anni non poteva permettersi di fallire.
Decise di dissimulare prendendosi un po' gioco di loro… in tredici anni di vita, mai Armageddemon fece scelta peggiore.
"Ehi, sbaglio o ne manca uno? Dov'è quell'idiota di mio fratello Lopmon; è scappato via quel codardo?"
Gli sguardi di tutti i digiprescelti si fecero molto più feroci e spietati; a quelle parole, sul volto di Willis si dipinse un ghigno.
"Non ti preoccupare Armageddemon" fece l'americano con voce aggressiva "visto che ti manca tanto… tra poco ti aiuteremo a raggiungerlo!"
Il nemico comprese subito cosa intendevano e si mise in posizione da combattimento.
"Possa la fortuna essere sempre a tuo favore Armageddemon!" sibilò Willis "PERCHE' NE AVRAI DAVVERO BISOGNO!"
A quel grido il guerriero dorato che stava accanto al biondino scatto in avanti ad una velocità estrema.
"VAI RAPIDMON!" urlò il giovane del Colorado "AMMAZZA TUO FRATELLO!!!"
Insieme a lui, anche tutti gli altri digimon si lanciarono all'attacco e la reazione del ragno non si fece attendere.
"FLAGELLAZIONE DEMONIACA!"
Lo sciame di fruste scarlatte si diresse immediatamente verso i digimon che attaccavano; questi non si fecero trovare impreparati, si divisero per diminuire il numero di fruste al loro inseguimento e poi reagirono.
Rapidmon con la sua enorme velocità fece in modo che le fruste cozzassero tra loro distruggendosi a vicenda; fu il primo tra tutti ad emergere dalla foresta rossa che lo inseguiva e immediatamente partì con un attacco frontale.
"DISTRUTTORE DEL DESTINO!"
Tre colpi di energia furono la risposta dell'avversario, Rapidmon ne fu colto di sorpresa e solo grazie alla sua estrema destrezza riuscì ad evitare di essere colpito; Armageddemon era convinto di aver scongiurato l'offensiva ma proprio in quell'istante Magnamon e Seraphimon si liberarono delle fruste che li inseguivano e lo attaccarono lateralmente, il primo, e frontalmente, il secondo.
"MAGNA SAETTA!"
"MICROSFERE ANGELICHE!"
I due colpi centrarono il bersaglio: il raggio di Magnamon tagliò la corazza del nemico per tutta la sua lunghezza, giungendo sino all'inizio della coda, mentre dalle mani di Seraphimon scaturirono sette sfere di luce che impattarono contro il volto del nemico in una violenta esplosione.
I danni ricevuti furono immediatamente cancellati dal virus ma questo non scoraggiò i digiprescelti; per la prima volta un digimon che non fosse Omnimon era riuscito ad oltrepassare la corazza del ragno e a costringerlo a ricorrere al potere del virus. Questo era buon segno.
Mentre il mostruoso essere rimarginava le ferite, Omnimon X e UlforceVeedramon sfoderarono le spade e tranciarono di netto le fruste che li inseguivano.
"Mettiamo alla prova l'anticorpo" fecero Tai e Matt
"Giusto.. SPADA TRASCENDENTE!"
La lama di Omnimon X risplendette di energia e divenne ancora più grande; il cavaliere si lanciò allora alla carica e fendette l'addome del digimon malvagio con un colpo devastante che nell'immediato il virus non riuscì a rimarginare.
"Ma che diavolo sta succedendo?!" fece rabbioso il mostro
"E' il potere dell'anticorpo X" rispose Tai
"Cosa? Anticorpo X?" reagì quello
"Già e ora te ne diamo un'altra dimostrazione" aggiunse Matt "VAI OMNIMON!"
"CANNONE SUPREMO!"
"DISTRUTTORE DEL DESTINO!"
Nonostante Armageddemon avesse sparato una raffica di proiettili fu sufficiente un singolo colpo del cavaliere leggendario per superarli e sfregiare il suo volto.
"Merda!" imprecò il mostro
"E non hai ancora visto niente" fece deciso Tai "Omnimon, prepariamoci per il colpo di grazia"
"Io sono pronto… ho solo bisogno che mi copriate"
Omnimon X si posizionò di fronte all'avversario e iniziò a caricarsi circondandosi con un aura bianca.
"Qualunque cosa tu voglia fare non te lo permetterò… DISTRUTTORE DEL DESTINO!"
"No sono io che non ti permetterò di colpirlo!" gridò UlforceVeedramon interponendosi tra Omnimon e il colpo del nemico.
"Vai UlforceVeedramon!" esclamò Kenji in suo sostegno
"RAGGIO DELLA VITTORIA!"
Dalla V dorata sul petto del digimon partì un devastante raggio di energia di identica forma, esso blocco il colpo del ragno e lo rispedì con violenza tra le sue fauci ferendolo gravemente.
"Non finisce certo qui… SPADA DELLA VITTORIA!"
La lama di energia azzurra del cavaliere reale si caricò e il digimon  scagliò un fendente di energia a forma di V contro il volto dell'avversario; cercando di non dare tregua al virus nella sua opera di cura il drago si sposto poi lungo il lato destro del corpo del mostro, con Rapidmon dalla parte opposta.
"RAGGIO DELLA VITTORIA!"
"TRIANGOLO DEL DESTINO!"
Il raggio a V e un quasi analogo colpo di forma triangolare scaturito dall'intero corpo del guerriero del destino riuscirono ancora una volta a penetrare la corazza che ricopriva il loro nemico ma il virus fu altrettanto lesto a rigenerare le ferite.
I digiprescelti erano decisamente stizziti, nonostante tutti i loro sforzi, infatti, il digimon malvagio continuava a recuperare e combattere.
"Avanti, dà un senso alla mia giornata"* esclamò Willis con un inquietante sorriso sul volto
"Non mi pare il momento di mettersi a fare citazioni!" gli replico un ironico Davis
"Vero!" gli fece l'altro "dovrebbe essere un momento tutto per lui… IL MOMENTO DI MORIRE!!"
Rapidmon prese al volo l'invito del suo digiprescelto e si lanciò insieme a Magnamon all'attacco. Era rischioso tentare una carica frontale ma lui provava una tale rabbia per la perdita del fratello che nemmeno un esercito di Armageddemon avrebbe potuto fargli paura.
"Non mi sorprenderete ancora!" gridò rabbioso Armageddemon "FLAGELLAZIONE DEMONIACA!"
La consueta massa di fruste di sangue si lanciò contro i due che stavano attaccando; alla vista di quell'impressionante Rapidmon pensò di rallentare ma il compagno lo spronò.
"Continua, ti copro io!" esclamò con una sicurezza tale da convincere l'amico.
Il guerriero del destino riprese la carica mentre dietro di lui Magnamon si preparava ad aiutarlo.
"MISSILI AUREI!"
Dal suo corpo, il guerriero dei miracoli rilasciò una tempesta di missili di dimensioni tanto grandi da essere in grado di distruggere una per una tutte le fruste che il ragno aveva scagliato contro di loro.
"Grazie mille!" fece un felice Rapidmon "SILURI RAPIDI!"
"Ti seguo fratello" gli replicò Magnamon "RIFLESSO AUREO!"
Una raffica di siluri e un'onda di energia rilasciata da tutto il corpo martoriarono anche la parte superiore dell'esoscheletro del'avversario, una delle poche che finora era rimasta illesa; purtroppo per il ragno i digiprescelti non avevano alcuna intenzione di lasciarlo respirare.
"ASCENSIONE SACRA!"
Dalle ali di Seraphimon, una serie di fulmini si abbatterono su Armageddemon ferendolo e riuscendo perfino a tranciargli due delle sue sei zampe, era il momento di attaccarlo. Approfittando delle difficoltà i digiprescelti attaccarono Armageddemon tutti insieme schiacciandolo sotto una pioggia di colpi.
Il malvagio essere era in grande difficoltà; i colpi subiti dagli altri digimon non lo preoccupavano, lui aveva il virus dalla sua e comunque erano, anche se di poco, più deboli di lui e quindi non in grado di sconfiggerlo, tuttavia quell'attacco incessante aveva permesso a Omnimon X di portare quasi a completamento il processo di carica del colpo finale; quella tecnica avrebbe potuto davvero risultare letale e lui non poteva permetterselo, non poteva buttare al vento tredici anni di odio e desiderio di vendetta così.
"LEVATEVI DI MEZZO… FLAGELLAZIONE DEMONIACA!!!"
Una terrificante tempesta rosso sangue si scatenò dall'esoscheletro del ragno. Stavolta le fruste erano molte di più ed erano di dimensioni superiori; esse colsero di sorpresa sia i digimon che i digiprescelti che in un istante si ritrovarono tramortiti e bloccati contro le nere pareti della sala.
"Dobbiamo reagire!" gridò TK mentre tentava di liberarsi
"Io non riesco a muovermi ragazzi!" esclamò un preoccupato Davis
"NON INTERFERITE!!!" urlò il mostruoso essere digitale colpendoli con nuove fruste.
Quest'ultimo attacco fece perdere i sensi a tutti i ragazzi e anche i digimon non sembravano in grado di reagire. Sul volto di Armageddemon si materializzò uno spaventoso sorriso colmo di odio e malvagità, ora gliene rimaneva solo uno, con i suoi due digiprescelti.
Era lui: la sua nemesi, il suo giustiziere; forse era davvero destino che dovesse finire così, un ultimo uno contro uno.
Si voltò verso un Omnimon che era ancora in fase di carica; l'aura bianca che lo circondava era ora molto più grande e splendente, segno che il processo era quasi completato.
-Un buon motivo per non perdere tempo!- pensò il ragno.
Armageddemon spalancò le sue fauci e cominciò ad accumulare, a velocità nettamente superiore, una grande quantità di energia oscura.
Era pronto per il colpo di grazia.
"ADDIO!…"
 
* Nel caso vi interessi, la frase è considerata una delle più leggendarie citazioni della storia del cinema. Nell'originale è "Go ahead, make my day", tradotto in italiano come "Coraggio… fatti ammazzare", ed è tratto dal film "Sudden Impact" (noto in Italia appunto con il titolo "Coraggio… fatti ammazzare), il quarto film della saga dell'ispettore Callahan; quella che ho riportato qui è la traduzione letterale della frase (ho optato per riportare questa perché, essendo Willis americano, non ha senso fargli citare la versione italiana).
 
 
 
SPAZIO DELL'AUTORE
Wow, anche questo capitolo è finalmente concluso! Ammetto che scriverlo mi è piaciuto molto ed è anche il capitolo più lungo, e quindi il più pieno, in termini di pagine di word; come al solito invito gentilmente coloro i quali hanno inserito la storia delle seguite, ma anche quelli che leggono semplicemente, a lasciare un commento/recensione per aiutarmi a capire dove posso migliorare e, perché no, magari per chiarire qualche punto non proprio chiaro o per levarsi qualche dubbio; quello che volete voi, vanno bene anche le critiche basta che non insultiate.
Per prima cosa volevo chiedervi se vi è piaciuta la battaglia finale; non ne ho mai scritta una così lunga e mi interesserebbe sapere cosa ne pensate, è venuta bene, è coinvolgente oppure suona troppo artificiosa; io ho cercato di renderla come meglio credo, ma devo ammettere che scrivere una battaglia senza poterla vedere è molto più difficile per cui non sono certo di aver fatto un buon lavoro.
Sul capitolo in se non credo ci sia molto di più da dire, mi sembra di essere stato sempre abbastanza chiaro stavolta e al massimo potete chiedermi di spiegare che tanto a me non mi offendo; forse c'è giusto qualcosa da dire sulle tecniche usate e sui livelli. Partiamo (prima faccio le tecniche):
1) Rapidmon. I "Siluri rapidi" sono da sempre la sua tecnica, nonché l'unica che usa nel film, ma, in Tamers, il Rapidmon di Henry, di cui scusatemi ma non ricordo il nome giapponese, usa anche il "Triangolo molecolare", per cui ho deciso di aggiungere a quello di Willis una tecnica, il "Triangolo del destino", chiamata così perché il digiuovo aureo di Willis è il digiuovo del destino.
2) Magnamon. Per quanto riguarda il digimon di Davis ho deciso di fargli usare sia le tecniche mostrate nella serie, "Riflesso aureo", "Missili aurei" ecc., sia quella usata nel film, "Magna saetta", non c'è una motivazione precisa, semplicemente mi piacevano entrambi e quindi non me la sono sentita di eliminarne uno.
P.s. per Magnamon e Rapidmon, come avrete sicuramente notato, ho usato la formula di attivazione delle digiuova del film e ho cambiato il nome della digievoluzione da armordigievoluzione a aureo armordigievoluzione, questo per simboleggiare che si tratta di due diversi tipi di armordigievoluzione, una da una forza di poco inferiore al livello campione mentre questa conferisce appunto un potere superiore al livello mega.
3) Seraphimon e UlforceVeedramon. Li metto insieme perché per loro ho usato lo stesso metodo, ovvero wikipedia, per cercarne gli attacchi; si tratta comunque di tecniche che usano veramente, Ulforce penso usi le sue nel manga mentre Seraphimon usa ,per esempio, le "Microsfere angeliche" in Frontier.
4) Omnimon X. Le sue tecniche sono le stesse di Omnimon solo che ora sono potenziate dall'anticorpo X che non solo dona al digimon una potenza superiore ma rende anche più difficile il lavoro di cura del virus; a queste si aggiunge ovviamente il "Distruzione e creazione"
5) Questione livelli. Cercherò di essere breve ma devo assolutamente spiegarvi i rapporti di forza. Per cominciare ricordiamo che sia Armageddemon sia Omnimon (in forma base) sono nettamente più forti di normali digimon di livello mega, con il primo leggermente più forte del secondo; poi UlforceVeedramon, come ho già spiegato in uno spazio nei capitoli precedenti, essendo un cavaliere reale ha un potere che trascende il mega (è forte come una burst mode di Savers), lo stesso vale per Magnamon, che è anche lui un cavaliere reale, e per Rapidmon, in quanto è lo stesso tipo di digievoluzione di Magnamon e quindi ha la sua stessa forza; Seraphimon invece è un digimon angelico dotato di anello sacro e quindi la sua forza e nettamente superiore a quella di un normale lv. mega e paragonabile a quella degli altri tre che comunque restano leggermente più deboli di Omnimon e quindi di Armageddemon; Omnimon X è invece una digievoluzione ulteriore di Omnimon e quindi è più forte sia di lui che di Armageddemon tuttavia è costretto ad usare il colpo definitivo, per quanto sia rischioso, poiché altrimenti sarebbe impossibile eliminare anche il virus insieme all'avversario e quindi saremmo ancora al punto di partenza.
Ogni tanto in questo capitolo potreste imbattervi in qualche citazione da dei film (anche dallo stesso film di digimon) che, chissà, magari conoscete anche dato che non sono proprio sconosciuti; inoltre c'è anche un piccolo tributo ad una passione comune di me e HikariMoon, ovvero "Battle Spirits" (quando Tai e Matt annunciano la discesa di Omnimon mi sono ispirato a quando, durante il duello con il perfido Chlothar, Yuuki e Kajitsu evocano insieme "Ragnarok, cavaliere signore del fato").
Che aggiungere, io vi saluto, vi ringrazio per aver letto questo capitolo e vi do appuntamento al prossimo che, vi avverto già, sarà molto diverso da tutti quelli che ci sono stati finora e che, lo so per certo, sarà per me molto difficile da scrivere visto che mi dovrò addentrare su un terreno a me sconosciuto.
Grazie mille e arrivederci da ShawnSpenstar.

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Capitolo 18
*** Capitolo 14 - Fuori come va? ***


Capitolo 14: Fuori come va?
 
Era lì, davanti al computer, totalmente impotente di fronte a ciò che stava succedendo, terribilmente in colpa per tutte le volte che lo aveva preso in giro o che gli aveva risposto male. E dire che lui invece, eccetto qualche scherzo di cattivo gusto, l'aveva sempre considerata speciale; era stato perfino il primo ragazzo, molto prima di Ken, a dirle che era bella.
E ora lo vedeva li, distrutto dal dolore, mentre il suo piccolo digimon avanzava verso quel dedalo di codici che avrebbe posto fine alla sua esistenza; non sapeva se avesse scelto volontariamente, ma, dato ciò che aveva passato e l'affetto che il suo "fratello" provava per lui, gli sembrava quantomeno improbabile che fosse una sua decisione.
Avrebbe voluto dirgli qualcosa, avrebbe davvero voluto essere là con loro per aiutarlo a superare la situazione e invece era costretta ad osservare impotente il dolore degli altri.
-Perché? Lui non se lo meritava- pensò, ma purtroppo raramente quando qualcuno viene ucciso c'è una ragione.
Con uno sforzo che in quel momento le apparve sovrumano riuscì a ricacciare indietro le lacrime; se non fosse stata in grado di reprimere il dolore non avrebbe potuto dare un degno ultimo saluto ad un amico che si era sacrificato, non sarebbe nemmeno stata in grado di assistere al suo funerale.
-Forza Yolei, glielo devi!- si disse per farsi forza
Alzò gli occhi verso lo schermo del PC per assistere alla scena: C'era Cherubimon, in fase di smaterializzazione, che parlava e piangeva; c'erano i ragazzi, tutti, chi più chi meno, in stato di profonda disperazione; c'era Gennai visibilmente prostrato dal senso di colpa e c'era infine una figura strana che la ragazza non riuscì a identificare.
"Che… Cherubimon?!" fece una voce lieve alle sue spalle
Improvvisamente la giapponese capì chi era quella figura indefinibile; non era nel computer, era un riflesso.
"M-mary?" replicò la viola voltandosi lentamente
"Zia Yolei" sussurrò la piccola "cosa… sta succedendo… a Cherubimon?"
"Come… c-come sai…"
"Me l'ha detto Willis; è una delle poche cose su cui non mi ha mai detto bugie, mi ha raccontato tutto dei digimon e delle digievoluzioni"
La ragazza osservò la piccola Ford stupita, e pensare che loro invece avevano sempre fatto l'impossibile pur di tenere i loro parenti all'oscuro dell'esistenza dei digimon.
"Ma quindi… è già digievoluto? T-tu s-sapevi che po-poteva farlo?"
"Si!" fece perentoria la bambina "gliel'ha chiesto Willis! Ha detto che non l'aveva più fatto da "quel giorno"… ora che ci penso, non mi ha mai voluto dire di che "giorno" si trattasse"
"E' una storia molto lunga, piccola; se vuoi te la racconto"
Yolei fece sedere la bambina di sette anni sulle sue gambe; improvvisamente ebbe un flash di lei e sua madre nella stessa posizione, sorrise al pensiero e fece per iniziare la lunga storia promessa.
"Yolei" la interruppe la biondina ancor prima che lei potesse iniziare "perché Cherubimon piange"
La giapponese rimase impietrita da quelle parole. Cosa avrebbe dovuto fare ora, le uniche opzioni erano mentire o temporeggiare; diede un altro sguardo al viso della bambina, capì subito che non avrebbe mai trovato la forza di mentirle.
"Non pensarci ora" disse la giovane cercando di sviare il discorso "quando tuo fratello tornerà, ci penserà lui a raccontar…"
"MIO FRATELLO NON MI RACCONTERA' UN BEL NIENTE!!" gridò la piccola con una tale convinzione da spingere Yolei a chiederne il perché.
"Perché lo conosco" fece lei con una voce molto più lieve "perché è una cosa che fa già da cinque anni"
"Cosa?" chiese la giapponese
"Mi dice bugie e finge… pur di non dirmi che papà è morto quasi cinque anni fa" rispose la bimba piangendo
La ventitreenne sentì come se il suo cuore andasse in pezzi; nemmeno Willis gliene aveva mai parlato, anzi probabilmente lo sapeva solo Davis.
"Io non credo che…"
"Lo so… che lo fa solo per proteggermi e vedermi sempre felice" piagnucolò la bambina "ma così si fa del male; quando mi chiama fingendo di essere papà poi si mette a piangere, e io non voglio che lui pianga, io voglio che…"
"Aspetta, cosa hai detto?" sussurrò la maggiore "in che senso "finge di essere papà", cosa vuoi dire?"
"Quello che ho detto" replicò piangente la bambina "per tenere in piedi la sua bugia il fratellone dice che papà è sempre via per lavoro ma ogni tanto mi chiama per rendere la storia più realistica; imita la voce di papà ma gli viene sempre da piangere e a quel punto si capisce che è lui a parlare perché la voce torna ad essere la sua"
A quelle parole la ragazza abbracciò forte la bambina. Dai suoi occhi iniziarono a scendere quelle lacrime che poco prima era riuscita a trattenere; non poteva restare impassibile di fronte ad una storia simile.
"Devi perdonare tuo fratello, piccola" gli fece a bassa voce "lui ha conosciuto la morte quando era ancora molto giovane e ne è rimasto traumatizzato"
"E' la storia lunga di cui parlavi prima?"
"Si! Vuoi che te la racconto?" chiese dolcemente
"Si!" rispose e fece segno a Yolei di iniziare a raccontare.
Partì da quel giorno di tredici anni fa, il giorno che cambiò la vita di Willis Ford. la giapponese raccontò a Mary di Diaboromon e di come la minaccia mortale da lui causata fu sventata anche per merito di suo fratello; passò poi a parlargli di Kokomon e dell'avventura in cui lei, Davis e gli altri ragazzi avevano conosciuto Willis; rivelò alla bambina che tutti i dolori e i sensi di colpa che attanagliavano il fratello a quel tempo non l'avevano mai abbandonato, ma anche che si erano assopiti dopo che era nata lei.
"Davvero?" interruppe la bambina
"Si Mary! Tu sei stata molto importante per lui" continuò Yolei "ma ora, purtroppo, Diaboromon è tornato e tuo fratello, per poter proteggere te e tante altre persone, ha dovuto fare una scelta terribile; ha dovuto sacrificare una parte di se"
"M-ma… i… i digimon n-non m-muoiono mai… vero? M-me l'ha d-detto mio fratello!"
"Lo credevamo anche noi"
Non furono necessarie ulteriori spiegazioni perché Mary intuì immediatamente il significato di quella frase, del resto era la sorella di Willis Ford, l'uomo più geniale mai nato dai tempi di Albert Einstein.
La piccola si strinse ancora di più al corpo della "zia" che per risposta la abbracciò affettuosamente.
"Devi essere fiera di tuo fratello, bambina!" sussurrò la giapponese all'orecchio della biondina "Lui… lui è un eroe"
"Lo so" replicò l'altra
Yolei portò la bambina nella sua camera, la adagiò sul letto e aspettò che si addormentasse; poi chiese a Liz di occuparsi di lei.
"E' successo qualcosa?" domandò preoccupata
"No" replicò la giapponese cercando di non far insospettire l'amica "devo semplicemente lasciarvi per un po', tornerò il più presto possibile"
"Ok!" fece la ragazza del Colorado ormai persuasa
Yolei balbettò un semplice "grazie" in risposta e poi si diresse di nuovo alla postazione; la battaglia finale era già iniziata e anche se i ragazzi sembravano in grado di farcela il suo istinto gli disse di non fidarsi.
"Hawkmon!" esclamò
"A rapporto, Yolei!" replicò il digimon
"Inizia l'upload, raggiungeremo Davis e gli altri"
"Agli ordini"
Yolei osservò il suo digimon mentre scompariva dal suo schermo connesso a Digiworld, poi afferrò il Digivice e DigiTerminal e mandò un'email al fidanzato.
"Trova un computer e raggiungimi in rete con Wormon; P.S. scusa per quella volta che ti ho accusato di avermi tradito, ti amo"
Inviato il messaggio alzò il Digivice verso lo schermo; una luce immensa scaturì da entrambi i dispositivi e abbagliò l'intera stanza.
-Sto arrivando ragazzi, resistete-
 
Izzy mantenne il suo proiettore attivo per tutta la durata del testamento di Cherubimon. Non aveva più pianto dal giorno in cui aveva, finalmente, fatto pace con i fantasmi del suo passato ma ora, di fronte ad una tale scena, era certo che presto o tardi avrebbe ceduto.
"Rendo onore al tuo enorme coraggio, Cherubimon" sussurrò alzando il braccio per mimare un saluto militare
Spostò poi il suo sguardo sui ragazzi addolorati; stavano cercando tutti di farsi forza a vicenda perché il loro compito non era ancora terminato ma gli si leggeva in volto che difficilmente sarebbero riusciti a combattere senza pesi sul cuore.
-Eppure combatteranno lo stesso- si disse Izzy
A quel pensiero, una strana sensazione si fece largo in lui; non poté fare a meno di pensare a quanto fosse una vergogna che lui fosse lì, al sicuro in casa, mentre alcuni dei suoi migliori amici rischiavano la loro vita per proteggere il mondo e i loro cari… e quindi anche lui.
-Mi sento tremendamente sporco- pensò -io… io non ne posso più stare qui, a guardare-
Il rosso si levò dalla sedia della sua postazione, prese il telefono, selezionò dalla rubrica il numero di Joe e premette il pulsante di chiamata; era molto tardi, ma lo avrebbe tirato giù dal letto anche a costo di restare al telefono per ore.
Dopo alcuni squilli a vuoto finalmente il ragazzo dai capelli blu rispose.
"Izzy, cosa c'è? Ma lo sai che ore sono?" fece
"Scusa amico ma è un emergenza, sei vicino alla casa di qualche digiprescelto?" replicò svelto il rosso
"Vediamo un po'… beh, dovrebbe esserci casa di Cody qui vicino!"
"Perfetto, io ora lo chiamo per avvertirlo che stai andando da lui!"
"Aspetta un attimo!" interruppe Joe "Perché sei così teso? Cosa sta succedendo?"
"E' una storia molto lunga… facciamo così, adesso chiamo Cody e gli racconto tutta la storia così, quando tu arrivi a casa sua, ti spiegherà tutto lui; va bene?"
"Si, può andare!"
"Ah, Joe" fece ancora il rosso "portati il Digivice" dopodiché chiuse la chiamata
Muovendo le dita velocemente, cercò il numero di Cody e, dopo che il più giovane ebbe risposto, iniziò a spiegargli la delicata situazione; mentre Izzy finiva di spiegare anche Joe arrivò finalmente a destinazione.
"Sei al telefono con Izzy, giusto? Metti in vivavoce!"
Cody eseguì e i due ragazzi ascoltarono la voce dell'amico che gli spiegava la situazione e gli consigliava sul da farsi.
"Ho già preso contatto con Tentomon, voi ora dovreste accendere un computer e fare lo stesso con Armadillomon e Gomamon"
"Non ti preoccupare" gli replicò Cody "ho già fatto tutto prima"
"Bene! Ora dovrete puntare i vostri Digivice verso lo schermo; i dispositivi cominceranno a reagire e in breve tempo sarete in internet, dopodiché seguite il segnale inviato dagli altri Digivice per raggiungere la sala principale di NEW OZ, io sarò là ad aspettarvi"
"Là dove?" fece una voce di donna alle spalle del rosso
Izzy si irrigidì; ripensandoci non avrebbe dovuto inserire anche lui il vivavoce, ma ormai il danno era fatto.
"Mimi?"
"Si, Izzy! Ora mi vuoi spiegare che sta succedendo!" esclamò la ragazza
"O-ok… dammi solo un secondo"
La ragazza acconsentì e il rosso si rivolse di nuovo ai due al telefono.
"Voi iniziate ad andare" sussurrò "aspettatemi nel posto stabilito, vi raggiungerò il prima possibile"
I due risposero con un semplice "Ok!" poi chiusero la chiamata e fecero come Izzy gli aveva detto. Il rosso invece si voltò verso la sua ragazza; lei lo scrutava con uno sguardo pieno di rabbia, quasi da pazza, che lo fece seriamente preoccupare per la propria incolumità.
"Sentiamo!" fece arrabbiata " dove saresti dovuto andare?!"
Izzy fece un profondo respiro, si avvicinò e abbracciò la giovane; appoggiò poi la testa sulle sue spalle e le sussurrò all'orecchio tutto ciò che finora le aveva nascosto. Mimi ascolto il racconto in silenzio, stretta tra le sue braccia, e, quando il ragazzo ebbe concluso, lo baciò.
"Perché non volevi dirmelo?" chiese
"Non volevo farti preoccupare" fece lui "e poi… avevo paura che, se tu lo avessi scoperto, saresti voluta venire con me"
"Ma io voglio venire con te!" replicò risoluta
"Assolutamente no!"  rispose istintivo "E' troppo pericoloso; potrebbe succederti qualcosa… potrei perderti e io… io non me lo perdonerei mai"
"Non mi perderai!" prosegui la ragazza con lo stesso tono di voce del fidanzato "ma neanche io voglio perderti… io… io ti proteggerò tesoro!"
Izzy non rispose, era troppo stupito da quelle parole. Gli sembrava impossibile che quella ragazza fosse la stessa che, anni prima, a Digiworld si lamentava per ogni cosa e, non poteva negarlo, sentirla così determinata e grintosa la faceva apparire ancora più sexy.
"Va bene amore!" fece lui stringendola ancora più forte "combatteremo insieme, dammi solo qualche secondo"
"Fai pure" disse lei "tanto devo cambiarmi"
In pochi secondi Izzy contattò di nuovo Tentomon e gli chiese di dire anche a Palmon di eseguire l'upload; terminata l'operazione, il rosso prese il Digivice e lui e la fidanzata puntarono i loro dispositivi verso lo schermo del PC.
 
Era ormai più di un ora che Natsuki si trovava in ginocchio davanti allo schermo del computer, eppure a lei sembrava che fossero passati solo pochi secondi. Il suo "tempo vitale" era rimasto praticamente bloccato a quell'istante in cui Kenji l'aveva baciata e coccolata con una passione tale da arrivare molto vicino all'annientare qualunque suo freno inibitorio.
Un rumore la risvegliò dai suoi dolci ricordi riportandola alla realtà; alla fine non era successo niente e il ragazzo era sparito lasciando a lei solo un "perdonami".
-Per cosa ti dovrei perdonare Kenji?- si domandò la ragazza
Osservò di nuovo il computer; per quanto potesse sembrare assurdo il suo ragazzo era li, dentro la rete, in compagnia di altri ragazzi, che la giovane aveva riconosciuto come alcuni degli amici di Izzy conosciuti il giorno dell'intervista, e degli strani esseri. Tra tutti, furono due ad attirare particolarmente la sua attenzione.
-Ci sono anche il fratello di Kari e quel biondino di cui lei è innamorata- pensò -mi sembra assurdo che Kari non ne sappia nulla-
Nonostante l'enorme paura di essere presa per pazza, Natsuki fece alla velocità della luce il numero dell'amica e restò in attesa della risposta; si rendeva conto che avrebbe dovuto chiedere spiegazioni molto prima ma quello che vedeva sullo schermo la inquietava più di qualunque cosa accaduta finora: il suo ragazzo e tutti i suoi amici stavano… piangendo, il tutto di fronte ad un enorme essere che sembrava in decomposizione.
Dopo tre o quattro squilli a vuoto, finalmente la castana rispose al telefono.
"Cosa c'è Natsu?" domandò
"K-Kari, so che probabilmente non mi crederai, non posso dartene torto visto quanto è assurdo ciò che sto per raccontarti, ma ti prego di ascoltarmi!"
"Va bene, ti ascolto" rispose l'altra
"Come posso dirtelo? Sono davanti al computer di Kenji… ma lui non è con me! E'… è entrato all'interno del computer con uno strano oggetto e con lui ci sono alcuni strani esseri oltre che tuo fratello, dei tuoi amici e persino quel ragazzo che ti piace… Takeru mi pare; ti prego dimmi che hai una risposta sensata che spieghi ciò che sto vedendo!"
Dall'alto capo della chiamata non giunse nessuna risposta. Kari era rimasta pietrificata da ciò che aveva appena sentito; non riusciva davvero a capire perché ne Tai ne TK l'avessero avvertita.
"Natsu, calmati!"
"COME DIAVOLO FACCIO A CALMARMI!"
"Essere tesa non ti aiuterà" replicò la castana con più calma possibile
"MA KENJI E' LAGGIU', DA SOLO, CON QUEI MOSTRI… COME POSSO NON ESSERE PREOCCUPATA!"
"Tra quei "mostri" c'è una specie di angelo?"
"Beh… si! Ma tu come lo sai?"
"Ehm, Natsu devi sapere… che c'è una parte della mia vita di cui non ti ho mai parlato, una parte molto importante"
"Potresti parlarmene adesso!"
"Va bene" replicò tranquilla "raggiungimi a casa mia, li ti spiegherò tutto" aggiunse prima di chiudere la conversazione.
Natsuki si cambiò velocemente d'abito, prese una torcia e svegliò Kazuma, Sakuma e zio Wabisuke.
"Zio, io devo andare a casa di Kari" esclamò con voce flebile
"Non posso lasciarti andare, è buio e, se ti succedesse qualcosa, Kenji non me lo perdonerebbe mai… io non me lo perdonerei mai"
"Io devo andare!" rispose più aggressiva "guarda il computer"
Il Jinnouchi si avvicinò con cautela al PC e diede uno sguardo; gli ci volle un po' per mettere a fuoco, più nella sua mente che nei suoi occhi, la situazione, del resto, se gli avessero raccontato qualcosa di simile, non ci avrebbe mai creduto.
"Piccola ma quello è…?"
"Si" fece lei "è proprio Kenji"
L'uomo era sempre più perplesso. Ne aveva vissute di assurdità in quel giorno ma questa le batteva tutte.
"Ma come è possibile che Kenji si trovi all'interno del computer?" domandò "e chi diavolo sono gli altri che sono li con lui"
"Non ne ho idea!" replicò la ragazza "cioè, i ragazzi li conosco, sono amici della mia migliore amica, ma quei mostri non so proprio chi o cosa siano; è per questo che devo andare da Kari, da come me ne ha parlato sembrerebbe saperne qualcosa"
Wabisuke ascoltò la nipote senza staccare gli occhi dallo schermo luminoso del portatile, più osservava con attenzione quei mostri più gli sembrava di averli già visti. Una serie di flash vecchi di anni gli tornarono alla memoria; lui era in America, il giorno prima di una conferenza sulle nuove tecnologie che avrebbe dovuto tenere all'università a cui insegnava, e la televisione stava dando notizie di una strana nebbia che aveva avvolto il quartiere di Odaiba a Tokyo e di apparizioni di mostri e malfunzionamenti di apparecchi elettronici in tutta la zona circondata dalla foschia.
"Va bene" esclamò a bruciapelo "ma permettimi di venire con te"
"Ma mi serve qualcuno che controlli la situazione"
"Nessun problema!" intervenne Sakuma, appena ripresosi dallo stupore di vedere il suo amico d'infanzia sullo schermo del computer quasi fosse il personaggio di un videogioco "ci pensiamo io e Kazuma a tenere d'occhio Kenji e gli altri ragazzi, voi andate pure"
"Confermo!" aggiunse un Kazuma che più che stupito o inquietato dalla situazione sembrava che ne fosse esaltato.
"Grazie!" rispose velocemente Natsuki prima di lanciarsi verso le scale insieme allo zio.
Fortunatamente l'appartamento della famiglia Kamiya distava solo pochi metri da quello affittato da Kenji e Natsuki e così la ragazza e suo zio giunsero a destinazione in pochi minuti; nel frattempo Sakuma li aveva avvisati che Kenji era sceso nel cuore di NEW OZ insieme agli altri ragazzi e a quei mostruosi esseri e che quindi non poteva più seguirli perche la sala del cuore è ad accesso limitato.
"Dobbiamo fare in fretta!" esclamò Natsuki raggiungendo la porta di casa Kamiya
"Avanti Natsu, è aperto!" rispose Kari dopo che la prima ebbe suonato il campanello
I due ospiti entrarono e trovarono Kari seduta sul divano davanti al computer portatile e i suoi genitori nella cucina che preparavano un caffè. La giovane fece cenno all'amica di mandare via i genitori ma lei scosse la testa.
"Non ti preoccupare non c'è nulla che tu non possa dire in nostra presenza" disse ad un certo punto la madre di Kari tendendo la mano "piacere, sono Yuuko Kamiya e lui è mio marito Susumu"
"Piacere mio" replico la ragazza "io sono Natsuki Shinoara e lui è mio zio, Wabisuke Jinnouchi"
"Felice di conoscervi" prosegui Yuuko rivolgendosi poi alla figlia "è lei la nuova digiprescelta?"
"No" fece la giovane Kamiya "il suo fidanzato, Kenji Koiso"
"Scusate" interruppe Natsuki "ma cos'è un digiprescelto?"
A quella domanda i genitori di Kari rivolsero alla ragazza uno sguardo divertito e dolce.
"Preparati cara, perché stai per ascoltare una storia che ha dell'incredibile" fece Susumu e poi aggiunse "a te la parola Kari!"
La ragazza raccontò all'amica e allo zio tutta la storia, cercando di essere il più possibile comprensibile ed esaustiva; terminato il racconto si fermò ad osservare la reazione dei suoi interlocutori.
"Ora vi è chiaro?" domandò la prescelta della luce cercando di risvegliare i due dallo stato di trance in cui erano caduti.
Non ci fu risposta,sia Natsuki che Wabisuke erano troppo sbigottiti da ciò che gli era appena stato narrato; anche loro avevano vissuto un avventura che aveva dell'incredibile, ma combattere insieme a degli esseri viventi digitali per la salvezza della terra e di un mondo parallelo abitato da quegli stessi esseri era tutta un'altra cosa.
"Non vi preoccupate" fece ad un certo punto Yuuko "i primi tempi è sempre uno shock, lo è stato anche per noi ovviamente, ma andando avanti ci farete l'abitudine"
"Anzi, probabilmente lo troverete piacevole" aggiunse Susumu "pensate che noi festeggiamo ogni anno il giorno dell'incontro con una cena a cui partecipano anche i digimon di Kari e Tai, ormai sono parte della nostra famiglia!"
"Già!" prosegui la moglie "e ora anche il tuo fidanzato è diventato un digiprescelto. Sai, dovresti essere orgogliosa di lui; se Tai e Kari sono così autosufficienti è merito soprattutto delle avventure che hanno vissuto a Digiworld! Dove si trova lui in questo momento?"
"E' in rete insieme a vostro figlio e alcuni amici e i… i digimon!"
Improvvisamente i due genitori si rabbuiarono e lanciarono alla figlia uno sguardo colmo di preoccupazione; Natsuki intuì subito che c'era qualcosa sotto e decise che voleva sapere.
"E' già accaduto?" domandò
"Si! E fu una delle battaglie più dure che i ragazzi dovettero affrontare" rispose Yuuko
"Ed è per questo che ora li raggiungerò!" fece perentoria la prescelta della luce "hanno bisogno di tutto l'aiuto possibile; mamma, papà, vi prego di non discutere e… a-accettare la mia scelta"
"Penso che non ci sia niente che possiamo dire per impedirtelo, vero?" replicò rassegnata e preoccupata Yuuko
"Si!"
La donna abbracciò la figlia bagnando la sua maglietta con le sue lacrime, la strinse per alcuni secondi tra le sue braccia come se non dovesse mai più rivederla e infine la lasciò andare.
"Vai!" gli disse il padre "tuo fratello ha bisogno di te"
Kari si voltò per nascondere le lacrime che a loro volta le rigavano il viso, prese in mano un oggetto rosa e grigio di forma ovale e lo puntò verso il computer.
"Voglio venire anche io!" esclamò d'istinto Natsuki
"Va bene!" replicò veloce la ragazza "prendi il mio Digivice!" disse poi indicando con la testa l'oggetto
"Zio, tu torna a casa e avverti Sakuma e Kazuma… ci rivedremo"
Una grande luce invase la casa e le due ragazze vennero trasportate all'interno della rete.
 
Era sola, nell'appartamento in cui conviveva da ormai quattro anni con il fidanzato, e futuro marito; lui non era tornato a casa quella sera e lei non riusciva a non preoccuparsi, non era da lui perdersi una notte d'amore con lei.
-Forse gli è successo qualcosa- pensò
Si alzò preoccupata dal letto e cercò tra i post-it appesi al frigo dal compagno qualche impegno improrogabile che giustificasse la sua assenza; era un illusione fragile, che impegni può avere un uomo a notte inoltrata? Gliene veniva in mente solo uno ma, per fortuna, era impossibile che si trattasse di quello; lui non era davvero il tipo.
Girò per tutta la casa senza  saperne il perché, forse era solo un modo per scaricare la tensione.
-Magari non c'è motivo di essere così tesi- si disse -è tardi, certo, ma probabilmente è solo rimasto al bar con Matt un po' più del dovuto-
Quel pensiero riuscì impercettibilmente a calmarla; non era mai stata così ansiosa, ma vista la storia che lei e il fidanzato avevano alle spalle era difficile non preoccuparsi se qualcuno spariva senza alcun preavviso e il blackout totale che aveva colpito Tokyo non era certo d'aiuto.
-Perfetto, ora non riesco più a dormire! Quando torna a casa, giuro che gliela faccio pagare-
Si rimise a letto sperando che gli venisse sonno ma si ritrovò in fretta a guardare una fotografia che Tai aveva tirato fuori dal cassetto: era piuttosto vecchia, risaliva al giorno in cui avevano sconfitto MaloMyotismon, e c'era il gruppo al completo; notò immediatamente lo sguardo fintamente felice del suo attuale ragazzo puntato su di lei che invece era abbracciata a Matt.
-Mi dispiace di averti fatto soffrire tesoro-
Sora rimise la fotografia nel primo scomparto della cassettiera, quello che Tai chiamava scherzosamente il "cassetto dei ricordi"; la mano della ragazza appoggiò la foto e iniziò ad esplorare il cassetto, era pieno di cianfrusaglie ma ognuna di esse aveva un perché: il "cadavere" del pallone della loro prima sfida, quella in cui, come ricorda sempre Kari, Sora riuscì per quattro volte a dribblarlo; un foglietto che la ragazza sa essere la prima bozza dell'email che gli mandò in seguito al litigio del fermacapelli; il suo cappello, che regalò al ragazzo il giorno in cui decise di smettere di usarlo; infine i due Digivice.
-Aspetta- pensò Sora mentre esplorava più a fondo -i Digivice dovrebbero essere due, perché qui ce n'è solo uno-
Non fece in tempo ad approfondire il pensiero perché fu risvegliata dallo squillare del telefono.
"Sono Sora, chi parla?"
"Ciao Sora, sono Kari" risponde l'altra con un tono sommesso che non le apparteneva "devo dirti una cosa importante"
La prescelta dell'amore si sentì una violenta stretta al cuore. Le bastava fare due più due, il Digivice di Tai non era nel cassetto e Kari la chiama per "una cosa importante".
"Dov'è?" domandò con una voce colma d'ansia
"In rete, sta combattendo e… e hanno dovuto ricorrere a Omnimon"
"Omnimon? Ma allora è grave!"
"Si, molto probabilmente la situazione è critica; scusa se ti telefono solo adesso ma l'ho scoperto anch'io solo pochi minuti fa e i miei mi hanno detto che dovevo avvertirti"
"Non devi scusarti; ti ringrazio, ciao"
Dopo il saluto di risposta dell'amica, Sora riattaccò il telefono e si diresse al portatile, lo accese rapidamente e prese in mano il suo Digivice; appena acceso notò una nuova mail inviata alcune ore prima dal PC di Matt, era di Tai.
"Cara Sora; ti chiedo di perdonarmi per non averti detto nulla ma è meglio così, se ti avessi spiegato avresti voluto seguirmi e avremmo finito per litigare…"
-Idiota!- sibilò mentalmente la ragazza intenta nella lettura -quando torna ricordati di urlargli che è un idiota-
"… Sei il fuoco che mantiene in vita, quando ti sto vicino mi sento potente come un vulcano che sta per esplodere e mi sembra che non ci sia acqua capace di spegnere il mio spirito ardente…"
-Ma com'è che è tanto ossessionato dal fuoco- pensò sorridendo -però è dolce quando tenta di fare il romantico-
"… purtroppo ho paura che le fiammelle delle candele della mia vita stiano per spegnersi; probabilmente di me resterà la cenere ma sei tu la fenice, non io; io non tornerò…"
-Matt e gli altri dicono sempre che esiste l'effetto Tai, una specie di effetto farfalla per il quale ogni volta che lui scrive una lettera o mail romantica, un bambino piange… sarà per questo che non riesco più trattenere le lacrime-
"… credo che questo sia un addio; vivi felice anche per me. Per sempre tuo, Tai"
Le gocce le scesero dagli occhi con maggior frequenza e la ragazza abbassò lo sguardo, vide il suo Digivice appoggiato alla tastiera e ogni possibile dubbio svanì; contatto velocemente Biyomon e le diede appuntamento in rete, dopodiché puntò il Digivice verso lo schermo e svanì in quell'oceano di luce.
 
Il bianco e il nero erano i colori che caratterizzavano lo scenario virtuale che si stagliava in fronte ai digiprescelti. Non era certamente un caso che si fossero ritrovati tutti li insieme, quasi si fossero messi d'accordo, anzi era l'ennesima prova del legame che unisce i ragazzi ai loro digimon e tra loro.
"Ehi, ma tu sei l'amica di quel ragazzo… Kenji, mi pare" fece ad un certo punto Mimi
"S-si, i-il mio no-nome è Natsuki" replicò l'altra con qualche incertezza
"Beh, benvenuta nel gruppo" gli fece Ken "e se ti sembrerà strano che ti accettino con una tale nonchalance pensa che io, per esempio, sono stato accettato nonostante avessi passato mesi a spacciarmi per "imperatore digimon" e a tiranneggiare gli abitanti"
"Bene ora che ci siamo conosciuti tutti, ci potete spiegare il piano?" domandò Palmon
"E' molto semplice cara" rispose la sua digiprescelta "ora voi digievolverete al vostro massimo livello; Izzy mi ha spiegato la situazione, noi dobbiamo aiutare TK, Davis e gli altri a tenere occupato il nemico mentre Omnimon carica il suo colpo finale"
"Quanto è forte il nostro avversario?" chiese Gomamon
"Molto!" fece Joe a bruciapelo "Sarà di gran lunga il nemico più forte che avremo mai affrontato, ma non dobbiamo scoraggiarci, possiamo farcela; quante volte ci siamo trovati in situazioni drammatiche e ne siamo venuti fuori, questa volta sarà lo stesso"
"Giusto!" esclamò Yolei  "e poi, nel caso non funzioni, ho pronto il piano di riserva"
I digiprescelti la osservarono con sguardo interrogativo.
"Mi servono solo una DeLorean DMC-12, una quantità di plutonio tale da produrre una reazione nucleare da 1,21 gigawatt e un dispositivo chiamato condensatore di flusso; in realtà quest'ultimo sarebbe ancora da inventare ma ci sto lavorando"
Nel tunnel, e poi nella sala centrale di NEW OZ, dove i ragazzi erano appena giunti, scese un silenzio gelido e imbarazzante; gli sguardi dei ragazzi verso Yolei passarono dall'interrogativo allo sconcertato.
"Andiamo!" incitò l'inquisita "Non vi dice niente "Ritorno al futuro"?"
"Mi sa che hai passato troppo tempo con Willis" disse Izzy ironico "forza siamo arrivati, digievolvete e scendiamo dentro la struttura di NEW OZ"
Tutti i digimon raggiunsero i massimi livelli e discesero all'interno del corpo centrale. Si posizionarono proprio sopra la porta d'ingresso del cuore di NEW OZ e si sporsero per osservare bene la situazione.
"Merda!" imprecò Izzy "li ha immobilizzati tutti e si sta preparando a colpire Omnimon"
"Non lo permetterò mai!" gridò Sora partendo all'attacco con tutti i compagni
Si avvicinarono ad alta velocità al campo di battaglia, erano tanto vicini da poter sentire le voci.
"ADDIO…!" esclamò Armageddemon
"NO! LASCIA STARE MIO MARITO, BASTARDO!!!" urlò furiosa la rossa
"… GIORNO DEL GIUDI…"
"AQUILA INCANDESCENTE!"
 
 
 
SPAZIO DELL'AUTORE
"Tutti vogliono viaggiare in prima; l'hostess che c'ha tutto quel che vuoi; tutti quanti con il drink in mano; e sotto come va? Fuori come va?"
E con le parole del Liga, che mi ha dato l'ispirazione per il titolo, siamo arrivati al quattordicesimo capitolo; apro questo spazio ringraziando kymyit per tutte le sue recensioni, spero che questo e gli ultimi due capitoli ti piacciano come ti sono piaciuti i primi.
Venendo al capitolo in se, ammetto che è stato parecchio complicato:
Come avevo promesso il capitolo è molto diverso perché per la prima volta non seguiamo lo svolgersi della vicenda con Kenji come punto di riferimento, ma ci spostiamo su vari personaggi che finora sono stati marginali o sono comunque intervenuti poco.
La difficoltà invece sta nel fatto che spesso e volentieri mi sono trovato a dovermi "immedesimare" in delle ragazze e non è una cosa che mi viene proprio facile. Tanto più che sono sempre più convinto che le ragazze non riuscirò mai a capirle fino in fondo; spero comunque di aver fatto un buon lavoro, magari fatemi sapere quale parte vi è piaciuta di più e quale di meno, e di aver reso giustizia a tutti i personaggi.
Alcune piccole precisazioni, si tratta di curiosità non dovete ricordarle: l'immagine delle candele della vita è presa da un videogioco RPG, ora non ricordo se è "Golden Sun" o in "Final Fantasy" quando viene usata "sentenza", mentre quella della fenice è un riferimento alla linea digievolutiva di Biyomon che infatti ha come livello mega (mai raggiunto nella serie, ma noto) Phoenixmon.
Vi aspetto con il prossimo capitolo, il penultimo.
Ciao da ShawnSpenstar.

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Capitolo 19
*** Capitolo 15 - Distruzione e creazione ***


Capitolo 15: Distruzione e creazione
 
Un inatteso grido interruppe il colpo di grazia che Armageddemon si apprestava a dare al capitano dei cavalieri reali.
"AQUILA INCANDESCENTE!"
Sul ragno gigante si abbatté un aquila di fuoco che lo centrò in pieno volto, costringendolo ad arrestare il processo di carica della sua tecnica.
"CORNO DEMOLITORE!"
"FRECCIA SACRA!"
Due nuovi colpi, seguiti da una raffica di altri, esplosero con violenza sul volto del mostro; improvvisamente le fruste si dissolsero, i digimon dei ragazzi tornarono liberi di combattere e attaccarono simultaneamente il ragno per permettere a Omnimon di ricominciare il processo di carica che aveva momentaneamente interrotto.
"Wow, dobbiamo ringraziare qualcuno! Ma chi?" si domandò TK, appena prima di vedere una figura assai nota avvicinarsi a lui e colpirlo sulla guancia con una violenta sberla.
"Brutto idiota!" esclamò una bella ragazza dai capelli castani
"Kari?!" fece interrogativo l'altro
"Non ti azzardare mai più ad andare a combattere e a lasciarmi sola" gridò piagnucolante
"I-io… p-perché sei venuta?" tentò di replicare il ragazzo imbarazzato
"Beh" sussurrò arrossendo "per… questo" e baciò dolcemente il digiprescelto della speranza sotto le urla di esultanza di Davis e Willis che gli fanno i complimenti e si proponevano come testimoni alle nozze.
"Finitela! La vostra idiozia è direttamente proporzionale alla vostra capacità di rompere le palle al prossimo!"
"Questa se l'era preparata"!" affermò l'americano parlando con il suo migliore amico
"Già! Gli è venuta troppo bene per essere una roba istintiva" prosegui il giovane prescelto del coraggio "Come mai sei qui Kari?"
"Non sono sola!" rispose lei e fece segno di guardare verso l'alto
I combattenti alzarono lo sguardo e videro tutti i loro compagni di mille battaglie schierati in cerchio pronti a dar loro manforte. Tai e Matt sorrisero commossi, alla fine nessuno si era tirato indietro; Sora si avvicinò al futuro marito e lo abbracciò dando sfogo a tutta la paura accumulata nei minuti precedenti.
"Ti prego" gemette in lacrime "non provare più a scrivere una mail di scusa, a leggerle sembrano i deliri di un matto"
"Va bene!" fece dolcemente il castano mentre rispondeva all'abbraccio della compagna
Kenji osservò da una certa distanza la scena, commosso dall'amore che i due ragazzi provavano l'uno per l'altro ma il destino aveva in serbo qualcosa anche per lui.
"Natsu!" esclamò un incredulo Kenji quando se la vide di fronte
"Sai" fece lei dopo averlo raggiunto "non volevo perderti"
"Non lo farai" replicò il neofita "Ah, UlforceVeedramon, lei è Natsuki, la mia fidanzata; Natsu, lui è il mio digimon partner, UlforceVeedramon… io sono un digiprescelto"
"Lo so, Kari mi ha già spiegato ogni cosa"
"Mi dispiace fare il guastafeste" sibilò una voce malvagia "ma il romanticismo mi ha sempre disgustato… DISTRUTTORE DEL DESTINO"
Dal nero sala emersero a sorpresa una raffica di colpi che i digiprescelti riuscirono a fatica ad evitare; effettivamente aveva ragione, c'era ancora una questione da sistemare e non era una questione da poco.
"Vi copriamo noi!" fece Sora a Tai zittendolo poi con un bacio prima che potesse replicare.
"O-o-ok!" rispose un po' intontito il castano
"Forza amici… ALL'ATTACCO!!!"
Un esercito di digimon si lanciò su Armageddemon; erano dei livelli più disparati e alcuni di loro sapevano di essere totalmente inefficaci ma, come Kenji sapeva bene, "anche le battaglie perse in partenza devono essere combattute".
Il ragno in risposta di dispose in assetto da battaglia pronto a sconfiggere chiunque si fosse posto tra lui e il suo obiettivo; sapeva che Omnimon X sarebbe servito ancora qualche minuto, aveva tutto il tempo di fare piazza pulita di tutti i suoi avversari.
"FLAGELLAZIONE DEMONIACA!"
Le consuete sferze scarlatte si avventarono sul gruppo con l'intenzione di disperderlo per poi dare caccia serrata alle singole prede; il mostro sorrise, come sempre il suo piano era perfetto e mortale.
Tuttavia i digiprescelti non si fecero trovare impreparati; i digimon con potere superiore al mega distrussero le fruste e lasciarono campo libero ai loro compagni.
"MARTELLO BOOMERANG!"
"CANNONE FLOREALE!"
"TRIVELLE ROTANTI!"
I colpi di Zudomon, Lilimon e Digmon centrarono il bersaglio alzando un gran polverone. Armageddemon era sconcertato; perché attaccare con tecniche che sapevano non essere in grado di procurargli alcun danno. Improvvisamente una delle frecce di Angewomon fendette la nube lo colpì sulla corazza e gli fu tutto più chiaro; dato che era inutile tentare di danneggiarlo i digiprescelti avevano optato per una strategia diversiva.
"Non penserete davvero che questi trucchetti da idioti funzionino con uno come me… DISTUTTORE DEL DESTINO!"
Dalle sue fauci il digimon sparò una serie di proiettili in rotazione disperdendo la nebbia; ora riusciva di nuovo a vedere tutti, compreso quello che era il suo vero rivale.
"Guarda sotto, rifiuto digitale!... TRIANGOLO DEL DESTINO!"
Il raggio trafisse in pieno lo stomaco del digimon che cominciò subito a rimarginare la ferita; ma purtroppo per lui non era ancora finita. Halsemon, Garudamon e Stingmon scattarono improvvisamente lungo il fianco destro del corpo del mostro cogliendolo di sorpresa.
"SOLE ROSSO!"
"PUNGIGLIONE VENEFICO!"
"AQUILA INCANDESCENTE!"
Nonostante il fragore, i colpi non mutarono la situazione e Armageddemon si voltò di scatto pronto a punire la loro temerarietà con la giusta pena; le brutte sorprese tuttavia non erano ancora finite.
"Brutta sorpresa, eh?... MAGNA SAETTA!"
Il lampo di Magnamon cancellò metà del volto del nemico; immediatamente MegaKabuterimon, Lilimon e Seraphimon sopraggiunsero pronti a dare continuità all'azione.
"CORNO DEMOLITORE!"
"CANNONE FLOREALE!"
"MICROSFERE ANGELICHE!"
Fu necessario il massimo sforzo del virus per permettere al ragno di riuscire a rimarginare le ferite nei tempi miracolosi che gli permisero di rispondere all'attacco. C'era tuttavia qualcosa che chiaramente non andava; poteva capire i vari livelli mega, ma era assurdo che un digimon del suo calibro si ritrovasse a dover temere avversari a livello campione o armor.
-Come diavolo può essere che io faccia tanta fatica a sbarazzarmi di avversari così deboli- pensava mentre con le fruste contrastava la spada di UlforceVeedramon -forse che… no… non è possibile-
Per la prima volta dall'inizio della battaglia gli occhi gialli del mostruoso nemico smisero di trasmettere il consueto disprezzo per il prossimo. Raramente i suoi ragionamenti si rivelavano sbagliati ma in questo caso a malapena si rendeva conto di ciò a cui aveva pensato.
Presi dalla furia della battaglia i digiprescelti non ci fecero troppo caso, ma quando Yolei si ritrovò proprio di fronte a lui notò immediatamente le nuove sensazioni che quello sguardo trasmetteva.
"Uhm… DISTRUTTORE DEL DESTINO!" urlò Armageddemon preso in controtempo
Yolei e Halsemon venero lanciate di lato dalla potenza dirompente del proiettile ma con uno scatto degno del suo nome Rapidmon riuscì ad evitare loro un poco piacevole schianto contro una parete.
"Grazie!" fecero il digimon e la sua prescelta
"Di nulla" replicò Willis
"C'è qualcosa che lo preoccupa" rivelò a bruciapelo la ragazza
"Cosa intendi dire?"
"Guarda bene i suoi occhi!"
Il biondino del Colorado si volto verso il suo terzo partner; scrutò attentamente il suo sguardo e dovette convenire che la ragazza aveva ragione, Armageddemon era notevolmente più lento nei movimenti e appariva leggermente affannato, come se avesse un problema.
-Cosa potrà avere da preoccuparlo tanto?- Si domandò
Osservando meglio i fari gialli sul volto del nemico, Willis pose al vaglio diverse ipotesi riguardanti il pericolo che l'avversario temeva tanto; le menti del ragazzo e del suo malvagio partner viaggiavano sulla stessa lunghezza d'onda e in breve tempo anche il giovane dal Colorado arrivò alla stessa conclusione a cui era giunto il mostro.
-Ma certo! Perché diamine non ci ho pensato prima-
"Sora!" chiamò il biondo
"Cosa c'è?" rispose
"Di ai digimon che non raggiungono il livello mega di colpire Armageddemon subito dopo di noi, cercando di colpire le ferite che lasciamo sul suo corpo"
Sora, Izzy e gli altri non se lo fecero ripetere due volte e, dopo che Magnamon ebbe colpito il fianco sinistro del ragno con il "Riflesso aureo", attaccarono con i loro digimon il taglio che si era formato. Con grande sorpresa di tutti, Armageddemon, per la prima volta, non riuscì a rigenerare la ferita e quella raffica di tecniche che, teoricamente, non avrebbe dovuto fargli nemmeno il solletico fini per provocargli un inaspettato dolore.
"Brava Yolei! Ci hai preso!" esclamò soddisfatto Willis "RAGAZZI, DOBBIAMO SOMMERGERLO DI COLPI!"
"Perché proprio ora?" domando Cody "il "Distruzione e creazione" è quasi pronto"
"Perché sta finendo le energie" affermò Joe con sicurezza "io sono un medico di digimon, riconosco i sintomi, ma credevo che, grazie al virus, non avesse questo problema"
"Hai centrato il punto Joe" prosegui l'americano "solo che non è lui ad aver finito le energie, è il virus stesso ad essere in difficoltà e per sopravvivere sta cominciando a fare il parassita"
"Ma certo!" disse Izzy "non ci avevamo mai pensato ma era impossibile che il virus non avesse controindicazioni; bastava ragionare un po', il virus: aumenta la forza, fornisce una rigenerazione immediata e facilita anche la digievoluzione; ma allora perché non usare quello invece dell'Anticorpo X? In fondo è molto più facile da reperire"
"Giusto tesoro!" fece Mimi "in più l'essere un digimon di tipo virus non significa necessariamente essere malvagi, rende solo più difficile instaurare un rapporto; prendiamo Ogremon per esempio, è un tipo virus ma non è cattivo"
"Quindi doveva per forza esserci un motivo, esclusa la questione virus/antivirus,  che ha convinto Gennai e gli altri guardiani di Digiworld ad optare per l'anticorpo, e il motivo è questo: il virus in realtà si comporta nello stesso modo dell'anticorpo, solo che agisce più subdolamente"
"Esatto!" concluse di nuovo Willis "e dato che Armageddemon sta cercando di mantenere carico il suo "Giorno del giudizio" sta sfruttando a tal punto l'energia del virus che quest'ultimo ha deciso di ripagarlo con la stessa moneta"
"Ma che bravi!" sibilò Armageddemon "peccato che scoprirlo non vi servirà a niente… FLAGELLAZIONE DEMONIACA!"
Dal carapace del ragno fuoriuscì un oceano cremisi. La mole di fruste fu tale da far sanguinare perfino il carapace dell'esecutore stesso dell'attacco al quale tuttavia, in quel momento, della propria salute importava ben poco. Non gli interessava più nemmeno la vendetta, voleva solo sterminare tutti i digiprescelti.
"Non abbiamo paura di te" replicò UlforceVeedramon "SPADA DELLA VITTORIA!"
"ASCENSIONE SACRA!"
"MISSILI AUREI!"
Con tutti i mezzi e le tecniche a loro disposizione, i digimon dei digiprescelti tentarono di farsi largo in quell'inferno rosso sangue; la spada del cavaliere reale si sbarazzò di un nugolo di fruste e così il drago poté avvicinarsi e vedere in faccia il loro nemico con tra le fauci l'energia oscura del suo colpo definitivo che ancora si poteva veder fluire.
"Vediamo se sei in grado di resistere… RAGGIO DELLA VITTORIA!"
"DISTRUTTORE DEL DESTINO!"
Il raggio a V e il proiettile di energia si scontrarono in una devastante deflagrazione senza vincitori ne vinti, ma dalla polvere formatasi per il contatto fuoriuscirono alcune sorprese.
"MARTELLO SAETTANTE!"
"SILURI RAPIDI!"
"NUBE RAPIDA!"
In aiuto del drago azzurro erano giunti Zudomon, Rapidmon e Silphymon, risultato dell'appena avvenuta DNAdigievoluzione di Gatomon e Aquilamon, che ne avevano abilmente coperto il movimento con i loro colpi, rispendendo inoltre al mittente qualsiasi possibile tentativo di reazione.
"Cody, Ken!" chiamò Izzy "seguite me e Mimi lungo i lati del corpo di Armageddemon"
I due digiprescelti e i loro digimon scattarono a grande velocità come i due maggiori gli avevano ordinato.
"CANNONE FLOREALE!"
"CORNO DEMOLITORE!"
"TRIVELLE ROTANTI!"
"PUNGIGLIONE VENEFICO!"
"Bene, bel colpo!" esclamò Sora osservando la ferita "ora ci pensiamo noi; pronte ragazze!"
"Pronte!" replicarono Kari e Yolei
"NUBE RAPIDA!"
"AQUILA INCANDESCENTE!"
"Perfetto!" gioì la futura signora Kamiya "ora tutti in schieramento, questo sarà il nostro colpo di grazia"
Tutti i ragazzi si disposero in cerchio sopra Armageddemon, lasciando il solo Omnimon X a fronteggiare direttamente il nemico. Pochi secondi dopo gli spaventosi occhi gialli del mostro emersero dalla nube di polvere ancora più carichi di odio; immediatamente il digimon notò il grande assembramento sopra di lui.
"PERFETTO!!" rise crudele "VI AMMAZZERO' CON UN SOLO COLPO!! HO IN SERBO UNA BELLA SORPRESA!!"
Detto questo, scatenò le ormai note fruste rosse; queste, tuttavia, stavolta non partirono alla caccia dei prescelti ma si disposero davanti al suo volto formando una specie di conca che impediva ai digiprescelti di vedere la brutta faccia del loro nemico. Si sentirono poi una serie di esplosioni, come di colpi sparati, ma nessuno riuscì a capire quali fossero le sue intenzioni.
"Ma che diavolo sta facendo?" si domandò Davis
Dopo un'ennesima sessione di esplosioni finalmente le fruste si diradarono rivelando l'arma segreta che il ragno aveva tenuto nascosta fin ora; sospesa a mezz'aria e puntata verso i digiprescelti fluttuava un'enorme sfera di energia.
"Ho capito!" disse Joe "ha usato le fruste per trattenere e fondere in un solo colpo una serie di proiettili del suo "Distruttore del destino"!"
"E' finita! Come facciamo a contrastare un simile colpo?" gemette Cody trovando come risposta solo il silenzio
"Possiamo Farcela! Con la forza del gruppo!" intervenne ad un certo punto Kenji guadagnandosi una serie di sguardi basiti
"Me l'avete insegnato voi, no?" prosegui "voi mi avete detto che con la forza del gruppo puoi ottenere qualunque risultato; e allora perché non provare?"
"Perché no!" incitò Izzy "potrebbe essere la nostra unica possibilità"
"E' inutile che tentate di fermarmi perché non ne sarete mai in grado… QUESTA E' LA FINE! DISTRUTTORE DEL DESTINO!" gridò il ragno e l'ultimo proiettile lanciò la sfera di energia in direzione dei digiprescelti
"Forza ragazzi!" gridò Tai "ORA!!"
In perfetta sincronia, i digimon dei ragazzi scatenarono le loro tecniche più potenti ; si incontrarono tutte in un punto e si fusero tra loro creando un enorme raggio bianco di una potenza che chiunque poteva percepire.
In breve tempo si giunse allo scontro. Per molto tempo nessuna delle due tecniche sembrava tanto forte da poter surclassare nettamente l'altra, dopo alcuni secondi tuttavia apparve chiaro a tutti quale sarebbe stato l'esito; ad una velocità incredibile il raggio luminoso trapassò la potentissima sfera del mostruoso digimon e impattò il nemico in un'esplosione di energia.
Quando la luce scomparve del digimon avversario rimaneva davvero poco; solo collo e, in parte, volto erano ancora intatti, il suo corpo era lacerato da profondissimi tagli dai quali fluiva copioso il suo sangue nero, gran parte delle zampe era stata falciata dal raggio e la sua lunga coda era stata mozzata.
"Male… dizione! Devo… cercare di r-ri-rigene… rarmi i-in fretta!" fece con voce ansante il ragno mentre preparandosi a recuperare le energie.
"Perfetto, il nostro lavoro è terminato!" esclamò soddisfatto Tai "OMNIMON X!"
"Sono quasi pronto" risposero le due voci che caratterizzavano il digimon "voi preparatevi a contenere l'energia dell'anticorpo"
"Non ti preoccupare" intervenne Matt "non ho alcuna voglia di essere cancellato" e, insieme a tutti gli altri ragazzi, tese la mano con il Digivice verso il campo di battaglia
"A-aspettate… a darrmi… per… morto!"
Con una rapidità sorprendente, Armageddemon riuscì a rimarginare le sue ferite quanto gli bastava per caricare di nuovo il suo colpo finale; nonostante il processo di cura fosse ancora in corso, l'enorme ragno spalancò le sue fauci ed iniziò ad accumulare l'energia nera.
"NON ME NE FREGA UN CAZZO DEL PREZZO CHE DOVRO' PAGARE! VOI NON SOPRAVVIVERETE!!!"
La carica continuò nonostante le terribili piaghe e i dolori che gli stava provocando; le ferite si riaprirono, solchi si formarono lungo tutto il corpo ma nessuna di queste torture avrebbe potuto fermarlo.
"Non è possibile" esclamò Izzy quasi in lacrime "è più veloce; è finita!"
"Eh, no! NON PUO' FINIRE COSI'… FULMINI CELESTIALI!"
L'aria intorno a Omnimon X si fece impetuosa come un vento e una serie di fulmini bianchi si abbatté sull'atroce avversario.
"NOO , MALEDIZIONE!!!" urlò disperato tentando di recuperare la posizione
"Avete sentito quella voce?" fece TK entusiasta
"Si!" replicò Willis "è come aveva detto Gennai: "sarà per sempre con noi"!"
Il biondino dal Colorado osservò quella specie di "scudo d'aria che proteggeva Omnimon X con le lacrime agli occhi
"Grazie mille… fratellino"
L'aura bianca che circondava il capitano dei cavalieri si fece improvvisamente più intensa; era il segno che tutti i digiprescelti stavano aspettando, il momento era finalmente giunto.
"VAI OMNIMON!!" gridarono all'unisono
"NON MI ARRENDERO' MAI… GIORNO…"
"DISTRUZIONE…"
"… DEL GIUDIZIOOOO!!!"
"… E CREAZIONE!!"
I due colpi partirono quasi all'unisono. Il raggio nero scaturito dalle fauci dell'inferocito Armageddemon fu bloccato dalla carica di Omnimon X che si lanciò verso il nemico con la spada tesa sempre circondato da quell'aura bianca che racchiudeva in se tutte le lacrime, tutto il sangue versato e tutte le speranze dei digiprescelti e dell'umanità; nessuno dei due colpi sembrava in grado di prevalere sull'altro e, allo stesso modo nessuno dei due combattenti aveva intenzione di cedere, uno contro uno, fino alla fine.
"NON PERMETTERO' CHE CIO' A CUI LAVORO DA TREDICI ANNI VADA IN FUMO! PREPARATI A MORIRE!!"
"ALLORA NON L'HAI ANCORA CAPITO!" replicò Omnimon
Improvvisamente la patina di energia che circondava il cavaliere si fece più grande e la luce più intensa. Avanzò di un metro, poi ancora un altro e un altro ancora, era inesorabile.
"N-non è… po-possibile"
"QUESTA E' LA TUA FINE!" fece il digimon mentre prendeva velocità, tagliando in due il raggio per tutta la sua lunghezza
"ORA COME ALLORA!"
Oltrepassò il raggio, rimaneva solo un ostacolo sulla sua strada.
"CONNESSIONE…"
Continuò la carica di slancio, tagliando letteralmente in due il corpo del nemico; dal punto in cui si sarebbe dovuto trovare il cuore fuoriuscì un globo di codici del tutto simile all'anticorpo X. Eccolo, il suo vero obiettivo.
"… TERMINATAAA!!!"
La spada toccò il globo scatenando su di esso tutta la potenza dell'anticorpo X. Per prima cosa apparvero delle crepe che si fecero via via sempre più profonde, seguì dopo pochi secondi una violentissima esplosione di energia pura che si diffuse in tutta la sala, l'anticorpo era stato lanciato.
Dalle loro posizioni, i digiprescelti attivarono i loro Digivice; scie di luce si diffusero nella sala creando una sorta di barriera isolante.
L'energia dell'esplosione era potente. Tutti i digimon regredirono al livello di primo stadio e i fasci intensificarono la loro forza.
Non fu uno sforzo semplice da sopportare per i digiprescelti: Alcuni di loro persero sangue dal naso per la fatica; Mimi resistette, aiutata da Izzy che la abbracciò per sostenerla; Cody ebbe bisogno dell'aiuto di Joe e Ken per poter reggere quella tensione; il braccio di Kenji necessitò del sostegno di Natsuki e Yolei dovette dar manforte agli sfiniti Davis e Willis.
Alla fine però la forza di volontà fu più forte del dolore, lo scudo resse e quando la nube bianca si diradò i digiprescelti videro solo i volti sorridenti di due esausti Koromon e Tsunomon; era tutto finito, avevano vinto.
"VITTORIAAA!" urlò Tai liberandosi di tutte le ansie "QUESTA E'… E' LA COSA PIU' STRATOMITICA DELL'UNIVERSOOO!!"
I digiprescelti si lanciarono in massa verso i due vincitori e li abbracciarono e ringraziarono milioni di volte; solo Gummymon rimase in disparte ad osservare l'aria del cuore di NEW OZ.
"Ehi Willis!" fece il piccolo vedendo che il suo digiprescelto l'aveva raggiunto
"Si Gummymon" replicò
"Dove pensi che sia ora mio fratello"
 "Guarda bene!" fece l'americano "è qui"
il piccolo digimon alzò lo sguardo e vide che il compagno stava indicando il suo cuore, coperto da quella vecchia e logora benda che Cherubimon gli aveva restituito.
"E non solo" prosegui il ragazzo "è anche la, con Tai, oppure lì con Joe o con Kari, Izzy, con tutti coloro che, fuori, hanno combattuto con noi tredici anni fa e oggi"
"Hai proprio ragione!" confermò una voce che i ragazzi non sentivano da un po'
"Gennai!" lo salutò Izzy "ben tornato; hai visto? E' andato tutto bene!"
"Ne sono davvero molto felice, ma purtroppo è ora che i digimon tornino nel loro mondo"
"Immagino che sia inutile discutere"
"Si, non possiamo proprio evitarlo… vi lascio… qualche minuto per salutarvi"
Come per ogni altro addio, anche se momentaneo, sia ai digimon che ai digiprescelti scesero le lacrime; tra loro c'era chi aveva vissuto tante grandi avventure, chi si conosceva da una vita e chi invece si era appena conosciuto ma il dolore era uguale per tutti.
"Arrivederci TK, spero di rivederti presto e in circostanze migliori"
"Lo spero anch'io Patamon" rispose stringendogli la zampa
"La prossima circostanza sarà sicuramente migliore TK" fece Tai che poi annunciò "siete tutti invitati al matrimonio mio e di Sora Takenouchi, il quale si svolgerà a Digiworld a giugno dell'anno prossimo!"
L'annuncio fu accolto con fischi e grida di esultanza ai quali si aggiunsero gli auguri a Koromon, Matt e Izzy per i loro futuri ruoli di testimoni. Il piccolo esserino digitale e Tsunomon strinsero, con orecchie e corno, le mane di tutti prima di raggiungere il varco per Digiworld che ormai quasi tutti avevano attraversato; restavano solo i due Demiveemon, Tanemon e Gummymon.
In breve tempo Mimi e Davis si congedarono mentre ci mise un po' di più Willis che dovette impegnarsi per convincere Gummymon ad andare a dare un occhiata a quel mondo digitale che nessuno dei due aveva mai visto; era rimasto quindi solo un piccolo cavaliere reale a dover salutare il suo digiprescelto.
"Avrei voluto passare più tempo con te, Kenji" ammise il piccolo
"Non ti devi preoccupare" replicò il ragazzo "ci rivedremo; io e Natsu verremo sicuramente a Digiworld a trovarti"
"Sicuro!" prosegui la ragazza "e porterò anche la mia famiglia"
"Beh, che posso dire… Kenji, Natsuki, grazie per ciò che avete fatto per me; arrivederci"
"Arrivederci!"
E anche l'ultimo digimon della leggendaria avventura svanì oltre la porta digitale.
 
Dopo aver salutato i loro amici digitali, i digiprescelti vagarono ancora alcuni minuti nella rete alla ricerca dei depositi da cui era stata rubata l'energia e, una volta trovati, rifondarono le reti nazionali, tramite i Digivice, di tutto ciò che era stato rubato.
Terminato quest'ultimo compito venne il momento dei saluti e del ritorno al mondo: Davis, Willis e Yolei presero la via dell'America; Ken tornò a casa sua così come Sora mentre Cody e Joe, che erano entrati dallo stesso terminale, Tai e Matt, che erano nella stessa situazione, e Mimi e Izzy si diressero verso i terminali utilizzati per entrare; Kari invece tornò al suo ingresso da sola, allo stesso modo fece TK al quale la bella castana consiglio maliziosamente di farsi trovare a letto già pronto perché, a suo dire, avevano "molto tempo da recuperare".
Come era stato per il suo digimon, Kenji fu, tra i digiprescelti, l'ultimo ad andarsene. Con la fidanzata, che aveva preferito andare con lui anziché uscire dalla porta da cui era entrata, ovvero casa Kamiya, raggiunse il punto in cui era iniziata la sua avventura in rete e puntò il Digivice.
Pochi secondi dopo riaprirono gli occhi e si ritrovarono nella saletta del loro appartamento sotto gli sguardi al tempo stesso attoniti ed esaltati di Kazuma, Sakuma e zio Wabisuke che immediatamente richiesero un dettagliato racconto dei fatti.
Kenji non riuscì a non sorridere vedendo quanto erano diversi rispetto a quelli che erano solo alcune ore prima e narrò tutta la vicenda fin nei minimi particolari, quindi anche degli scherzi a Yolei, guadagnandosi alla fine applausi scroscianti e una pioggia di domande da parte dei suoi interlocutori che vollero informarsi su varie questioni, dalla possibilità che anche qualcuno di loro fosse un digiprescelto, a come stava l'avatar di Kazuma, a informazioni tecniche riguardanti ciò che era avvenuto o alle avventure dei digiprescelti.
Una volta che i tre si furono calmati, Kenji li lasciò ai loro discorsi più o meno seri, prese Natsuki per mano e la portò sul balcone. Era appena l'alba e il sole cominciava a fare capolino colorando il cielo di un rilassante rosso chiaro. Kenji abbracciò forte la compagna, poi le mise una mano dietro la nuca e attirò il suo bel viso a se baciandola sulle labbra; in quell'istante, il ragazzo rivide tutta l'assurda, folle, bellissima avventura che aveva vissuto in quella pazza singola notte e si rese conto che la sua vita non gli era mai sembrata così bella.
 
 
 
SPAZIO DELL'AUTORE
In questo momento fatico molto a crederci, ma sono arrivato praticamente alla conclusione della mia prima storia; a questo proposito volevo ringraziare sinceramente tutti coloro i quali hanno inserito la mia storia tra le preferite o tra le seguite e tutti coloro che hanno recensito la mia storia; ok, mi sto comportando come se questo fosse l'ultimo capitolo quindi è meglio se mi calmo un po'.
Al di la di quelli che possono essere i miei deliri, su questo capitolo ho veramente poco da dire; solo tre o quattro cose sono davvero importanti:
1) Non è il mio capitolo migliore; speravo sinceramente venisse un po' meglio ma più di così non mi riesce davvero, spero che voi lo possiate comunque apprezzare; in particolare vorrei sapere cosa ne pensate della battaglia che caratterizza il capitolo, se è scritta bene, se non è credibile, se è troppo caotica (questo, per esempio, è molto probabile, ma ho cercato di dare un po' di spazio a tutti i digiprescelti e a tutti i digimon).
2) Il capitolo è molto ricco di citazioni del film di digimon, alcune sono abbastanza ovvie altre un po' più nascoste, vediamo chi riesce a beccarle.
3) I "Fulmini celestiali" sono scritti così perché sono una tecnica (di mia invenzione, con una leggera ispirazione presa dalle tecniche del Cherubimon malvagio di "Frontier") di un digimon; ovviamente si tratta di Cherubimon, il cui spirito aleggia in Omnimon X (per creare questa parte mi sono ispirato alla tecnica di OmegaShoutmon (personaggio della sesta serie: "X-ros Wars" o "Fusion battles" che dir si voglia) "Omega fusione" durante la quale si materializza per alcuni secondi lo spirito di Omnimon).
Grazie ancora una volta per la vostra attenzione e arrivederci all'ultimo capitolo.

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Capitolo 20
*** Capitolo 16 - Requiem per un digimon ***


Capitolo 16: Requiem per un digimon
 
12 Giugno 2014
 
Una lieve brezza calda si alzò dando un ulteriore tocco di vitalità all'ambiente del settore.
Era stato scelto con molta cura: un settore tranquillo e soleggiato ma non torrido, con molto verde e ampi spazi, in una zona di Digiworld che fosse facilmente raggiungibile da tutti i loro amici digimon. Avevano invitato tutti i loro conoscenti dal mondo digitale; del resto era una giornata molto speciale.
I primi a raggiungere il luogo predestinato furono Tai con al suo seguito Izzy, Matt, TK e Kari con i rispettivi digimon al seguito; i ragazzi erano tutti vestiti molto elegantemente, con un classico completo nero sotto il quale risaltava una camicia bianca e quattro detestatissime cravatte.
"Maledizione a te, Tai, dovevi proprio scegliermi come tuo testimone? E io che speravo che, essendo single, sarei potuto venire vestito a modo mio" sbuffò Matt
"Già chissà perché mai ti avrò scelto, in fondo saresti solo il mio migliore amico" replicò l'altro "e comunque oggi solo io ho il diritto di lamentarmi, me lo merito data la fatica che ho fatto per trovare un abito da cerimonia della taglia di Agumon"
"Nessuno ti ha costretto a sceglierlo come testimone" gli fece sagacemente notare Izzy
"Adesso siete tutti contro di me!" sbottò isterico il castano "fate una cosa utile per me: dite a TK di smetterla di accarezzare le spalle di mia sorella con le sue manacce libidinose o giuro che gliele taglio tutte e due"
"Ok, ora basta però" replicò Matt un po' infastidito "primo: Kari e mio fratello sono fidanzati, ergo lui la può toccare come e quando gli pare; secondo: calmati! Essere così teso non ti aiuterà!"
Come da consiglio, Tai si fermò un attimo, chiuse gli occhi, fece un bel respiro e si tranquillizzò; effettivamente il suo migliore amico aveva ragione, non doveva essere cosi teso o avrebbe finito per combinare qualche casino.
"Grazie ragazzi" fece il castano "non so come farei senza di voi, siete dei veri amici!"
"Ehi!" esclamò una voce nota a tutti i digiprescelti "e io cosa sono invece? Sono uno che hai incrociato sulla metro o posso avere l'onore di definirmi tuo conoscente!"
"Smettila di rompere Joe!" lo salutò Tai che poi si voltò per stringergli la mano "ben arrivato AMICO! Vedo che ci sono Cody, Ken e Yolei" aggiunse indicando tre figure che si erano fermate nei pressi dell'albero dove si trovavano Kari e TK
"Si, abbiamo deciso di fare la strada insieme" rispose il blu "mi pare di capire che manchino solo i genitori, Mimi, Davis, Willis e la sposa"
"In realtà mancherebbero anche il celebrante e i nostri amici di Digiworld" replicò l'altro
"Ehi Joe!" fece Matt "ma lo sai che si vede tantissimo che sei single e che non hai "impegni" per questo matrimonio"
"Da cosa lo intuisci?" chiese ironicamente il maggiore
"Non so; forse dal fatto che sei in jeans e camicia o forse dal fatto che nessuno ti ha obbligato a portare questo strumento di tortura noto come cravatta!"
"Non sai quanto ti capisco Matt!" esclamò una nuova voce
"Davis!"
I digiprescelti si voltarono e rimasero di stucco di fronte a ciò che videro; davanti a loro c'era si il loro amico ma, come Matt, Izzy, TK e Agumon portava un elegante completo nero con tanto di "strumento di tortura".
"Dav? Ma sei proprio tu?" domandarono increduli TK e Kari
"Si, mi ha obbligato lei a vestirmi così" rispose indicando una ragazza bionda appena dietro di lui
"Voi siete gli amici di Davis?" chiese lei "piacere! Io sono Liz Raiser, un'amica di Willis"
"Piacere nostro!" fece una sorridente Kari stringendogli la mano "e dov'è Willis invece?"
"Eccomi qui!" disse il biondo attirando l'attenzione su di se
Se ciò che i digiprescelti avevano visto prima li aveva stupiti, quello che videro in quel momento li fece rabbrividire; probabilmente Willis aveva deciso di ridare significato alla parola informale perché il suo abbigliamento constava di "All stars", pantaloncini corti e t-shirt dei "Less Than Jake".
"MA COME CAZZO TI SEI VESTITO? MA TI SEI RESO CONTO CHE SEI AD UN MATRIMONIO?"
"Anch'io sono felice di rivederti Yolei"
"MA VA AL DIAVOLO "SONO FELICE DI RIVEDERTI"! HO DECISO CHE PER OGGI IO NON TI CONOSCO!"
Dietro di loro gli altri digiprescelti, esclusi Ken e Kari, impegnati nell'inutile tentativo di fermare "l'uragano Yolei", scommettevano su quanto sarebbe durato il sedicente ostracismo della ragazza e, dato che li conoscevano bene, nessuno si azzardava a dire una cifra superiore ai tre minuti.
I calcoli dei ragazzi si rivelarono esatti poiché, solo un minuto e ventitre secondi dopo, i due amici si stavano abbracciando e il biondo americano faceva i complimenti alla giapponese per quanto stesse bene nel suo abito.
"Ma sei sicuro di essere un genio?" fece ironica lei "provarci con me proprio davanti al mio fidanzato non mi sembra una grande idea"
"Ma io non st…"
Yolei gli mise l'indice sulle labbra e gli fece segno di non parlare.
"Sai" aggiunse poi mentre gli voltava le spalle "se non fossi così tremendamente te, saresti da sposare"
"Ehi!" esclamò Ken "adesso però sei tu che ci stai provando con lui"
"Guardate!" si inserì Davis "Willis è rosso come un pomodoro"
I ragazzi scoppiarono in una fragorosa risata collettiva mentre il biondino tentava inutilmente di sostenere l'assurda teoria secondo la quale il suo rossore era colpa del caldo atroce che tuttavia nessuno degli altri digiprescelti, tutti vestiti ben più pesantemente, aveva percepito.
"Mi dispiace maestro, ma questa tesi è veramente assurda" fece una nuova voce alle spalle del ragazzo dal Colorado
"Kenji, ma arriverà mai il giorno in cui la finirai di chiamarmi maestro? Mi fai sentire vecchio!"
"Intanto però lui si è vestito in modo consono!" sbraitò Yolei in difesa dell'ex neofita
"Grazie mille! Lui ha la ragazza!"
"Già, è vero!" esclamò la ragazza con un sorriso cattivo sulle labbra "lui ha la ragazza… mentre tu che ti sei definito neanche troppo scherzosamente, cito a memoria, "il sogno erotico segreto di tutte le belle ragazze del pianeta" sei… ahahahah… sei single!"
"Se vuoi posso raccontarti come è andata quando, da single, ho partecipato al matrimonio di mio cugino Larry"
"Posso immaginarlo"
"Beh, immaginalo due volte… con Lacey, una studentessa della moglie di mio cugino, e con la sorella della sposa nonché sua damigella"
"SEI ASSOLUTAMENTE DISGUSTOSO!!"
"Guarda che in questo caso sono innocente!" provò a difendersi "sono state loro a saltarmi addosso, io non volevo…"
"Non ti preoccupare, non devi scusarti ne giustificarti con me" replicò Yolei con un tono che passo da rabbioso al dolce e allo scherzoso "certo che te ne capitano di "sfortune"!"
"Avessi avuto io questo tipo di sfortune!" gridò Davis attirandosi gli sguardi storti dei ragazzi e i minacciosi colpi di tosse di Liz
"N-non era que-quello c-che intendevo, i-io…"
Liz scrutò il volto del castano e poi sorrise
"Sembra che stavolta sia toccato a te arrossire"
E la tensione precedente lasciò il posto alle risate.
 
Pochi minuti più tardi giunsero anche i genitori; i ragazzi li condussero a Digiworld con i loro Digivice e così anche loro ebbero occasione di visitare il mondo per il quale i loro figli avevano tanto combattuto.
"E' davvero un bel posto" fece Hiroaki Ishida, il padre di Matt e TK
"Hai ragione" proseguirono Yuuko Kamiya e Toshiko Takenouchi "non è difficile capire perché i ragazzi tenessero così tanto a preservare questo mondo"
"Scusate; mamma, signora Takenouchi, sapete se Sora sta per arrivare?"
"Non ti preoccupare Tai" rispose Haruhiko, padre di Sora, "E' quasi pronta; sarà qui tra poco, insieme a Mimi e ai signori Tachikawa"
"Ottimo!" aggiunse Matt scherzoso "anche perché ci sono una sacco di digimon che sono ansiosi di rivedere Mimi!"
"Non dirmi che Tai ha invitato anche Sukamon e Chuumon!" esclamò Izzy staccando per un attimo dal "tour illustrativo" che stava facendo ai genitori adottivi
"Ehm… Tai ha detto che anche loro erano nostri amici e quindi ho dovuto invitarli"
"NOOO!! Adesso mi toccherà sorbirmi le lamentele di Mimi per tutta la giornata!"
"Mi spiace amico" concluse Matt cercando nascondere il divertimento che la situazione gli provocava
Come aveva detto il maggiore degli Ishida, i due digimon si presentarono poco dopo nella zona selezionata; non erano i soli, con loro c'erano tutti i loro vecchi amici, Andromon, Piximon, Meramon, Centarumon, Leomon e Ogremon, che per l'occasione erano addirittura arrivati a stipulare una tregua, e Elecmon con una "pattuglia" di digimon neonati al seguito.
"Vedo che ci sono già tutti!" fece Gennai appena sopraggiunto
"Si, mancano solo Sora e Mimi" rispose Tai che poi aggiunse "quindi sarai tu a celebrare?"
"Si, se a te va bene"
"E' perfetto!"
Il leader dei digiprescelti e il guardiano del mondo digitale si strinsero la mano.
"E per… l'altra cosa? E' tutto pronto?" domando il ragazzo
"Si, non devi preoccuparti di nulla"
"Tai!" fece Matt interrompendo la discussione "E' arrivata"
A quelle parole tutti gli invitati iniziarono a prendere posto. Tai, Izzy e Agumon si disposero davanti a Gennai con Matt poco dietro già pronto a suonare la marcia nuziale con la chitarra acustica mentre Kari, che, con Mimi, faceva da damigella si diresse verso l'ingresso della zona; arrivarono i genitori di Mimi, con le lacrime agli occhi, e poco dopo giunse anche lei.
L'abito che indossava rispecchiava il suo carattere di ragazza dolce e romantica ma non frivola, la stessa che adorava l'ikebana quanto il calcio; era in taffetà, semplice, ma comunque magnifico. Era composto da un corpetto a pieghe, aderente con scollatura a cuore, decorata da un ricamo con filo color oro e perline, che sottolineava la forma dei seni e una cintura con una decorazione che richiamava la scollatura, a sottolineare la vita stretta. La gonna era lineare, lunga e svasata, con un piccolo strascico non più lungo di qualche centimetro. Tra i capelli, acconciati in uno chignon basso, erano infilate delle forcine che fermavano un velo a più strati in organza, che copriva il retro dell’abito, dove si intravedevano delle strisce di stoffa che chiudevano il corpetto.
Appena la vide, Tai ebbe un colpo; era perfetta. Sin da quando era piccolo aveva immaginato questo momento e ora non gli sembrava quasi vero che lei stesse per diventare sua moglie;  lei lo raggiunse, lui la prese per mano e insieme si posizionarono di fronte al guardiano di Digiworld, pronti per iniziare la cerimonia.
Il matrimonio durò poco più di un'ora alternando momenti divertenti ad altri di grande commozione; i due sposi sembravano letteralmente in un mondo tutto loro tanto che, alcune volte, Gennai fu costretto a riportarli gentilmente alla realtà. Gli invitati invece seguirono la cerimonia con grande attenzione; la parte femminile della platea, e Agumon, pianse al momento dello scambio degli anelli e alla proclamazione mentre ci furono applausi, fischi e sorrisetti maliziosi al momento del lancio del bouquet, che fu preso al volo quasi contemporaneamente da Kenji e Natsuki.
 "Sarà un segno del destino" fece Willis sorridendo
"Lo spero!" esclamò Kenji imbarazzato
"Ragazzi basta!" si intromise Davis "andiamo al buffet"
Dopo la cerimonia seguirono un eccellente buffet, che quindi non era certamente farina del sacco della madre di Tai, e una lunga giornata trascorsa a festeggiare il grande evento. Per tutto il pomeriggio il settore fu animato dai balli degli invitati; a Sora e Tai toccò aprire le danze ma presto furono raggiunti da altre coppie quali Izzy e Mimi, TK e Kari, i genitori, Kenji e Natsuki e Liz e Davis, con quest'ultimo che si dimostrò un ballerino inaspettatamente abile.
"Ehi, voi!" esclamò Kari rivolta al gruppo di ragazzi che se ne stava in disparte "alzatevi da quelle sedie e venite a ballare"
 "Ma io non so ballare" si lamentò Joe
"Storie!" replicò Sora "Tai, ti dispiace se do qualche lezione al nostro carissimo e imbranatissimo amico"
"Ok, cercherò di non ridere" fece il castano mentre con un'occhiata abbastanza eloquente spiegava al blu cosa doveva e non doveva fare con la sua sposa.
La ragazza e il suo nuovo cavaliere raggiunsero la pista da ballo dove già da alcuni secondi si stava esibendo un'altra "coppia" inedita ovvero Kari e Matt.
"Wow, Kari si sta facendo un giro con tutti gli Ishida/Takaishi" esclamò Willis guadagnandosi una serie di sguardi carichi di disgusto.
"Mi… mi è venuta un po'… ambigua, vero?" domandò
"Ma tu proprio non ci riesci a stare dieci secondi senza dire porcherie!" gridò Yolei, appena uscita dalla pista insieme a Ken "facciamo così: adesso tu balli con me così sarai troppo impegnato per sparare altri commenti atroci"
"Penso sia giusto informarti che tutte le ragazze che hanno ballato con me poi hanno voluto un… "secondo ballo", chiamiamolo così"
"Tu sei malato!" sbraitò la ragazza trascinandolo sulla pista con una tale foga che Kari e Matt furono costretti ad una brusca deviazione, riuscendo a rimanere in piedi per puro miracolo.
"Yolei, guarda dove vai!" gridò Matt mentre cercava ti tenere in piedi la compagna di ballo
"Si ma fai attenzione anche tu" gli fece ironica Kari "ti ringrazio per avermi evitato la caduta ma le tue mani dovrebbero stare sui miei fianchi, non sul mio fondoschiena!"
Non appena Matt constatò, con suo sommo imbarazzo, la veridicità di ciò che Kari aveva detto, per la vergogna ritirò le braccia facendola cadere a terra.
"Sei un disastro" fece lei con un sorrisetto malizioso "tuo fratello è molto meglio di te, soprattutto come aman…"
"Grazie ma non mi interessa sapere ciò che tu e il mio fratellino fate nell'intimità di casa vostra"
Fuori dalla pista TK aveva sentito ogni singola parola del dialogo tra suo fratello e la sua fidanzata e, di conseguenza, era diventato rosso come un pomodoro.
Accanto a lui Izzy, Tai e Davis sghignazzavano senza freni, perfino Ken si fece trascinare, lasciandosi andare ad una risata. Il digiprescelto della speranza tentò di riportare la sua attenzione sulla area dei balli, dove Joe e Cody si erano scambiati le dame e ora ballavano rispettivamente con Mimi e Sora; fu inutile, nessuno gli diede ascolto e continuarono a prenderlo in giro.
"Parlate per voi!" sbottò alla fine stizzito rivolgendosi a Davis e Ken "la tua Liz è venti minuti che balla con Kenji e Kazuma insieme a Natsu; invece la tua signora, caro il mio digiprescelto della bontà, se la sta spassando con uno degli uomini più abili nella sottile arte della seduzione che la storia ricordi… e ora chi è che è messo peggio"
I due destinatari di quella filippica si guardarono in faccia per alcuni secondi; Ken osservò poi sulla pista Yolei e Willis che volteggiavano, l'americano non era un ballerino molto abile ma aveva quell'imbranatezza dolce che piace tanto alle ragazze. In un secondo si alzò e riprese il suo posto accanto alla sua donna.
Il biondo americano andò allora a sedersi dai suoi amici al "confine" della pista dove fu poi raggiunto da Kenji, Natsuki e Sakuma.
"Hai ragione Dav, Lizzie è proprio brava a ballare" esordì il neofita
"Già" replicò Davis mentre osservava la sua bella impegnarsi in un "ballo" con la piccola Mary Ford
"Forza ragazzi" fece allora Willis "offro un giro del mio whiskey irlandese a tutti, a chi va?"
"A me!" affermò un Kenji  esaltato come non mai "oggi ho preso al volo il bouquet insieme a Natsu e ho ballato con lei per ore; ho l'adrenalina a mille e sento l'irrefrenabile bisogno di buttar giù qualcosa di forte"
"Anche io" aggiunse Tai "non l'ho mai provato ma dicono che sia buonissimo!"
"Se è lo stesso dell'altra volta allora fai due bicchieri anche per me e Davis" proseguì TK
"Alla fin fine lo volete tutti" constatò l'americano guardando i ragazzi che annuivano
"E sia!" tutti i ragazzi non impegnati in pista si diressero al bancone delle bevande; qui Willis estrasse una bottiglia di whiskey irlandese invecchiato e gli appositi bicchieri; infine il biondo versò il liquido e invitò tutti gli altri ad un brindisi.
"Perché questo giorno possa arrivare per ciascuno di noi!" urlò Sakuma
Gli altri risposero con grida di festa, attirando anche l'attenzione di altri invitati.
"Ehi! MA QUESTO E' VERO WHISKEY IRLANDESE" fece Wabisuke non appena si accorse della bottiglia che Willis cercava di nascondere "avevate portato questa meraviglia e ve la volevate tenere per voi? Siete dei criminali!"
"Qualcosa mi dice che hai rubato un'altra volta dalla riserva del nonno" aggiunse ironica la madre del ragazzo
"Scusa mamma; lo so che questo è un matrimonio" replicò in tono sommesso
"Lasci stare signora Ford" fece Sora con voce dolce "suo figlio non ha fatto niente di male"
"Ti hanno mai detto che sei la migliore tesoro?" domandò Tai abbracciandola da dietro
"C'è una persona che me lo dice sempre" rispose lei, e baciò nuovamente il suo neo marito sotto una pioggia di applausi.
 
La festa durò ancora tre quarti d'ora. I genitori furono i primi a lasciare la zona, seguirono i digimon alleati e per finire i partner; rimanevano solo i digiprescelti, Gennai, Natsuki e Liz ma, a breve, anche loro avrebbero dovuto lasciare il mondo digitale.
"Allora Will" esordì TK "come ti è sembrato Digiworld? Se non sbaglio questa è tua prima volta qui"
"Non sbagli" replicò l'amico "devo ammettere che è bellissimo, ma immagino che vederlo a sette anni sia un po' diverso"
"Beh, si, fa decisamente più paura; tra l'altro considera che questo è il Digiworld che noi digiprescelti abbiamo ripulito da ogni tipo di forza del male… all'epoca era un po' diverso"
"Io lo ricordo bene" si inserì Gennai "per anni ho dovuto vivere in quel Digiworld terribile, ma ora, grazie a voi, siamo liberi e non dimenticheremo mai gli eroi che hanno combattuto per noi… tutti gli eroi"
Il guardiano iniziò a camminare verso una vasta pianura che si estendeva in gran parte della zona.
"Seguitemi" fece ai digiprescelti "c'è una cosa che vi devo mostrare"
Il gruppo fece come Gennai gli aveva chiesto; percorsero velocemente la pianura fino a raggiungere la zona confinante, una foresta nella quale risuonavano grida di bambino.
"Dove siamo?" domandò Kenji
"E' la zona della città della rinascita" fece Joe "di solito è qui che visito i miei pazienti"
Giunsero finalmente a destinazione: una radura piena di giochi con tanti digimon a livello primario che si divertivano sotto lo sguardo vigile di Elecmon. C'era però qualcosa in più; una grossa pietra rettangolare sormontata da una croce, anch'essa di pietra, su cui era inciso qualcosa. I ragazzi si avvicinarono e lessero.
"Lopmon, 1994 - 2013"
"E' qualcosa che dovevamo fare" disse Gennai "Digiworld non deve dimenticare i suoi eroi"
"Intendi dire che eravate tutti d’accordo?" domandò Willis al guardiano
"Si" rispose Tai "E c'è ancora una cosa da fare"
Il castano si avvicinò alla tomba insieme alla moglie; si chinarono e appoggiarono sulla pietra i primi occhialetti da aviatore di lui e un vecchio fermacapelli di lei.
"Forza ragazzi" disse Sora "ora tocca a voi"
Vennero avanti Matt, TK, Kari e Joe; come avevano fatto prima il digiprescelto del coraggio e la digiprescelta dell'amore anche loro fecero un dono al coraggioso digimon; il primo fu TK che appoggiò il cappellino da pescatore che gli aveva regalato il padre da piccolo, seguirono il fratello, che offrì la sua prima armonica, Kari, che posò il suo fischietto, e Joe, che donò il kit di sopravvivenza con cui era andato a Digiworld la prima volta.
Una volta che i quattro furono tornati al loro posto toccò a Mimi, Izzy e Kenji; la ragazza mise sulla croce il suo cappello da cowgirl, Kenji, con Natsuki, donò il primo mazzo di carte da Koi-Koi della famiglia Jinnouchi mentre Izzy per la prima volta si separò dal suo fedele portatile.
Venne quindi il turno di Ken, Cody e Yolei che offrirono rispettivamente una rosa, simbolo della digipietra della bontà, una Shinai e un Men* e un enorme foto della famiglia della ragazza al completo. Per ultimi si avvicinarono Davis e Liz; il ragazzo estrasse una scatola da una borsa di plastica e l'aprì.
"Volevo che fossi tu la prima ad assaggiarli" fece il castano
"Non preoccuparti" replicò dolce la ragazza "se avrò altre occasioni è merito suo… e quindi è giusto che li abbia lui"
A quelle parole il castano la abbracciò, appoggiando poi sulla tomba un piatto di spaghetti… il primo piatto di spaghetti preparato di suo pugno.
"Forza fratello" disse poi a Willis "manchi solo tu"
"Ma io non ho portato niente" rispose con grande vergogna il ragazzo
"Non ti preoccupare" fece Liz "ho portato io il tuo dono" e tirò fuori dalla borsa una vecchia benda stropicciata.
"Attento" si raccomandò la ragazza "c'è una piccola sorpresa all'interno"
Willis srotolò delicatamente la benda e vide all'interno un piccolo fiore in pezzi. Il ragazzo non disse più nulla; abbracciò Liz, dopodiché si avvicinò alla tomba e legò quel vecchio pezzo di stoffa alla croce di pietra.
-Si!- pensò -credo di averle dato il tempo di guarire-
Si voltò verso gli altri digiprescelti con il cuore finalmente in pace; aveva dato un degno ultimo saluto al fratello, ora era pronto per tornare a casa.
"Fermo!" gli dissero TK e Davis "serve ancora una cosa per rendere completo un funerale"
Il ragazzo non riusciva a capire ma notò che Matt aveva finito di accordare la chitarra acustica che aveva usato ore prima durante la cerimonia; gli altri ragazzi invece si erano disposti a semicerchio come un coro lasciando uno spazio tra Yolei e Davis. Willis prese posto tra loro e ascolto Matt mentre strimpellava i primi accordi… la riconobbe subito.

Sun down, sun down
They're taking all the tents down
Where have you gone my handsome Billy?...

 
La voce di Matt, Willis e di tutti i digiprescelti si diffuse nella città della rinascita attirando l'attenzione dei digimon neonati; il volto del giovane americano fu rigato dalle lacrime ma non abbandonò la sua espressione sorridente; del resto non puoi piangere durante "l'ultimo carnevale".

… Moon rise, moon rise
The light that was in your eyes is gone
Daybreak, daybreak
The singing you had made me ache is gone…

 
Silenziosamente, Izzy aprì il digivarco e, uno alla volta, i digiprescelti vi entrarono; tuttavia non si diressero immediatamente a casa ma rimasero li nel varco, ad osservare Matt e Willis.
Senza smettere di suonare e cantare, anche l'Ishida poco dopo entrò nel varco; ora solo l'americano si trovava ancora a Digiworld.

… Sun down, sun down
Empty are the fairgrounds
Where are you now handsome Billy?

 
La musica terminò e le voci si spensero. Willis raggiunse gli amici nel digivarco, dando un ultimo sguardo a quel meraviglioso mondo; una lieve brezza si alzò improvvisamente nel settore e i petali del fiore avvolto nella vecchia benda si persero nell'immensità di Digiworld.
Tutti i digiprescelti sorrisero a quella vista. Era tutto come undici anni prima; era il segno che esistono partite che nemmeno la morte può vincere.
Era la prova che dopo la distruzione verrà sempre la creazione.

 
* Shinai e Men sono, rispettivamente, la spada e la maschera da kendo, sport che, ricorderete, Cody pratica nell'anime.
 
Per coloro ai cui possano interessare questi sono i link del vestito da sposa che mia sorella ha scelto per Sora (io non ne capisco niente).
http://www.centrosposipompilio.it/servizio/uploads/Abiti-da-sposa-181-MARMARA-B-2.jpg
http://www.centrosposipompilio.it/servizio/uploads/Abiti-da-sposa-266-MARMARA-C-2.jpg



SPAZIO DELL'AUTORE
Cari lettori e care lettrici, siamo giunti alla conclusione della storia.
Ringrazio mia sorella Chiara, "nota" su EFP come jesuisstupide, che mi ha aiutato con il capitolo (la descrizione del vestito di Sora è tutta sua dato che io non ci capisco una mazza di queste cose) e ringrazio,  Mari 1, apple19, duplolover (l'altra mia sorella), GossipGirl88, Meteor9 (grazie mille per le tue recensioni), kymyit (che spero voglia dare un occhiata alla serie di OS collaterali a questa storia di cui le avevo detto) e la mia amica HikariMoon (che spero vivamente riesca a tornare a scrivere la sua bellissima serie su Battle Spirits perché ne sento la mancanza) per aver recensito o inserito questa storia tra le preferite o tra le seguite, ma ringrazio anche tutti coloro che magari hanno solo letto.
Spero possiate perdonarmi ma essendo l'ultimo capitolo proprio non me la sento di fare precisazioni, anche se forse qualcosina da precisare ci sarebbe; se avete dubbi o c'è qualcosa che non vi è chiaro contattatemi, sarò felice di rispondervi.
Non ho più nulla da aggiungere se non che spero possiate apprezzare le mie future storie come avete apprezzato questa, sempre che l'abbiate apprezzata ovviamente.
Da ShawnSpenstar, grazie di tutto e arrivederci alla prossima storia.

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