Hunger Games del Mondo Emerso

di FreDrachen
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** capitolo 1 Nascita di un sogno ***
Capitolo 2: *** capitolo 2 Distretto 1:Assassini ***
Capitolo 3: *** capitolo 3 Distretto 2:Reali ***
Capitolo 4: *** capitolo 4 Distretto 3:Maghi ***
Capitolo 5: *** capitolo 5 Distretto 4: Guerrieri ***
Capitolo 6: *** capitolo 6 Distretto 5:Guerriere ***
Capitolo 7: *** capitolo 7 Distretto 6:Gnomi ***
Capitolo 8: *** capitolo 8:Distretto 7:Ninfe ***
Capitolo 9: *** capitolo 9 Distretto 8:Elfi ***
Capitolo 10: *** capitolo 10 Distretto 9:Popolo ***
Capitolo 11: *** capitolo 11:Prigionia ***
Capitolo 12: *** capitolo 12:Verità Svelate ***
Capitolo 13: *** capitolo 13:Mentori ***
Capitolo 14: *** capitolo 14:Allenamento ***
Capitolo 15: *** capitolo 15:che i giochi abbiano inizio ***
Capitolo 16: *** capitolo 16:questo posto lo conosco... ***
Capitolo 17: *** capitolo 17:Vittime, sogni e alleanze ***
Capitolo 18: *** capitolo 18: un'improbabile alleanza & scontri in famiglia ***
Capitolo 19: *** capitolo 19:amico o nemico? ***
Capitolo 20: *** capitolo 20:la decisione ***
Capitolo 21: *** capitolo 21:la tentazione del male ***
Capitolo 22: *** capitolo 22:la resa dei conti è vicina ***
Capitolo 23: *** capitolo 23:Ferite ***
Capitolo 24: *** capitolo 24 ***



Capitolo 1
*** capitolo 1 Nascita di un sogno ***


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Capitolo 1

Nascita di un sogno

POV Freithar
Sbuffo annoiato seduto sul trono del mio castello in cristallo nero ai confini del mondo.
I miei sottoposti,creature deformi dall'aspetto così raccapricciante lavorano in silenzio per non attirare la mia attenzione.
Con la morte della Sheireen,quella Adhara ora sono finalmente libero.
Ma non so che accidenti fare.
Almeno quando ero prigioniero potevo mandare i miei seguaci a trucidare la gente.
E adesso?
Potevo darmi…a cosa?
Lanciare coltelli contro la sagoma raffigurante Thenaar e gli altri dei che mi hanno condannato alla prigionia?
Nah. Troppo noioso.
Scatenare un'epidemia?
Scuoto la testa. E dove sta il divertimento?
Visitare nuovi mondi da mandare in rovina?
Mhm… Non male. Dovrò iniziare pur da qualche parte.
Evoco la formula del teletrasporto. Penso intensamente a un mondo carico d'odio e rancore.
Apro gli occhi e mi trovo in una città fuorché triste e desolata. A ogni angolo scorgo cartelli disgustosamente colorati con su scritto a caratteri fini e elaborati:"Capitol City".
Avevo sbagliato qualcosa?
La mia attenzione fu attirata da uno strano specchio stava riflettendo delle immagini di stragi e morti.
Oh. Ora si che si ragiona. Stavo cominciando a pensare di trovarmi a Noiosolandia.
In basso appare la scritta Hunger Games edizione numero settantatre.
Osservo affascinato l'intero fotogramma(così l'ha chiamato un tizio che si è fermato pochi minuti al mio fianco).
Sento gli occhi di quegli...umani osservarmi incuriosito. E come dargli torto. I miei capelli neri come la pece e la mie orecchie a punta danno molto nell'occhio. Che mi guardino pure. Non mi importa.
A ogni scena di morte sento increspare le mie labbra in un sorriso sadico,quello che di solito mi ritrovo quotidianamente.
In fondo sono o non sono il Marvash per eccellenza?
I miei occhi vermigli si riempono di tutto quel sangue versato.
Questo posto è quello giusto per me. Finalmente.
Le immagini si interrompono di botto.
Eh,no. Proprio quando uno stava trapassando con la lancia una ragazzina inerme!
Sto calcolando la possibilità di fracassare il vetro e costringere quella strana macchina a riproiettare quelle scene così divertenti, quando appare una donna dai capelli fuxia.
Che orrore. Quella per me sarebbe la prima che dovrebbe morire di quel posto.
«Abbiamo appena trasmesso i filmati dell'edizione numero settantatre di Hunger Games. Per poter assistere a nuove avvincenti emozioni miei cari telespettatori dovrete aspettare una settimana».
Una settimana?!
Ma dico. è pazza quella donna?
Non posso sopportare una settimana d'attesa. Anche se paragonata ai millenni di prigionia è ben poco.
Aspetta.
Perché devo aspettare così tanto?
Perché non ne posso mettere in scena uno tutto per me?
Si. Hunger Games.
Assaporo quelle parole che mi danno già il sapore del sangue in bocca.
Assolutamente perfetto.
Così potrò finalmente vendicarmi di quei miseri mortali che hanno pensato di sconfiggermi una volta per tutte sostenendo e dando energia a quell'insulsa paladina del bene, Sheireen.
Sorrido senza volerlo.
L'idea è nata.
E non ho alcuna voglia di cancellarla dalla mia mente.
Ritorno nel mio covo.
Presto.
Devo fare presto a formulare l'incantesimo giusto, che renderà la vita dei mortali un inferno. E per me un paradiso.
 
Ce l'ho fatta.
La formula è complessa, ma conto di potercela fare.
Devo farcela.
La carico di tutta l'energia che ho a disposizione.
Sento la terra tremare attorno a me, ma non mi deconcentro.
Immagino cosa sta accadendo fuori. Nuova Enawar inghiottita in un'immensa voragine, che si espande fino a intaccare le capitali delle otto terre. Le schegge di cristallo nero, un tempo della Rocca del ricettacolo di Leish, iniziano a vorticare per formare un'enorme arena.
I morti più celebri di questo mondo che tornano vivi, e divisi in schieramenti.
In Distretti, li avevano chiamati in quel mondo. Nove sarebbero andati più che bene.
E ora non mi resta altro che estrarre i Tributi.
Carne per la mia sete di sangue.









Nda:ciao a tutti.
Grazie a chi ha letto questo primo capitolo.
Nel prossimo conosceremo i primi due tributi.
Bacio :D

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Capitolo 2
*** capitolo 2 Distretto 1:Assassini ***


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Capitolo 2

DISTRETTO 1: ASSASSINI

POV Filla

Deglutisco.
Un attimo prima mi trovo nell'oblio dell'aldilà con i miei compagni, adesso di nuovo nel Mondo Emerso. Mi è mancata particolarmente questa terra. Mi schermo gli occhi dalla luce intensa. Non proviene dal sole. In fondo ci troviamo a Narbet, nella Terra della Notte.
Il silenzio è tombale, rotto dal respiro affannato di qualcuno. Intorno a noi sembra tutto privo di vita.
Chiudo involontariamente la mano destra a pugno.
La mia mano?
Abbasso lo sguardo e la trovo lì insieme alla mia gamba che quell'infido mago, Lonerin, aveva amputato nelle Terre Ignote usando una Magia Proibita molto potente. Mi stavo già arrendendo nel vivere una vita da zoppo mutilato. E invece eccomi qui tutto intero. Un miracolo, se non fosse per la presenza che si materializza pochi minuti dopo.
Davanti a noi appare Freithar. Freddo, impassibile, calcolatore.
I miei compagni sono a dir poco shockati. E io non sono da meno. «Ben ritornati in vita, miei cari Assassini»dichiara l'elfo con voce cupa e tonante.
Ci ha riportato in vita di sua spontanea volontà? Proprio lui, il Marvash per eccellenza dedito solo a uccidere e massacrare…ce ci ridona la vita?
Ha per caso ricevuto un colpo in testa negli ultimi tempi?
«In vita per morire»settenzia lugubre.
Sento uno strano formiciolio salirmi sulla spina dorsale.
«Ma non se sarete all'altezza delle mie aspettative»continuò.
«Che cosa vuoi da noi Marvash?» Jalo si fa avanti.«Qui non ci sono vittime per la tua sete di sangue».
Freithar alza un dito,uno solo. Jalo si accascia a terra in preda a un dolore indescrivibile.
«Qualcun altro ha qualcosa da dire?» Io e i miei compagni rimaniamo nel silenzio più tombale.
«Così va meglio»approva Freithar con un ghigno soddisfatto.
 «Bene miei cari Assassini. Ora estrarrò due di voi». Si ferma,come aspettando la domanda che urge dalle nostre labbra. Che non arriva. Nessuno ha il coraggio di proferire parola. «Dunque due di voi verranno con me e avranno spiegazioni al momento opportuno»liquida alla fine il discorso Freithar con un gesto di noncuranza e noia con la mano.
Dal nulla appare una conca in marmo contenente delle piccole pergamenine. Là in quei minuscoli e insignificanti pezzettini c'è il nostro futuro.
Freithar li mischia teatralmente. Tutti siamo con il fiato sospeso.
Alla fine dopo pochi minuti interminabili l'elfo si decide a estrarre il primo nome.
Incrocio le dita pregando Thenaar che non esca proprio Quel nome.
«Rekla»legge Freithar con un ghigno.
Accidenti. Cos'ho fatto nella mia vita passata per scatenare l'ira di Thenaar su di me? O forse vuole farsi semplicemente beffa del suo umile sottoposto?
Vedo un susseguirsi di emozioni farsi strada sul viso della Mia Signora.
Stupore, rassegnazione,impassibilità.
Sono sicuro che lei andrà. Anche a costo della vita. L'ammiro per questo. Ma stavolta non posso permetterglielo. L'ho giá persa una volta ed era stato un dolore straziante. Non intendo farlo un'altra volta.
Faccio un passo avanti. Sento gli occhi dei miei compagni puntati contro la mia schiena pungenti come spilli.
«Mi offro volontario come tributo...al suo posto»dichiaro con una determinazione che non sapevo possedessi.
Rekla mi fissa seria. So cosa le sta passando per la testa. Sarebbe paradossale non saperlo dopo esserle stato accanto per anni.
Pensa che mi sia offerto per pietà nei suoi confronti. Ma non è affatto così. Il mio gesto disperato è dettato dall'amore che provo nei suoi confronti, ora più vivido che mai.
Freithar mi osserva divertito. Naturale. Mi sono appena condannato a morte. Conosco la sua follia,e sono sicuro che questa sua idea comprenda spargimenti di sangue a non finire.
«Vuoi sacrificarti al suo posto?»mi beffeggia. Ma davanti alla mia convinzione si arrende.«E sia piccolo Assassino. Ti accetto come tributo».
Tiro un sospiro di sollievo. Rekla è salva.
Freithar rimette la mano nella conca.«Adesso basta volontari. Non voglio gente motivata e piena di coraggio. Mi annoiano. Quello che voglio sono vittime senza alcuna speranza».
Estrae la seconda pergamenina. Sbuffa.
«Peccato. Sarebbe stato un duetto di donne. Fenula».
Vedo Fenula impallidire a vista d'occhio.
Vedo di striscio la mano di Demar alla ricerca di quella della sua amata come per trattenerla.
Ma Fenula con lo sguardo fisso in avanti si avvicina e si ferma al mio fianco.
Sento gli occhi di Demar puntati addosso pieni di astio.
Il mio cuore si stringe appena. Un po'  mi sento in colpa. Non gli ho lasciato la possibilità di salvarla.
Per questo evito con tutte le mie forze di incontrare il suo sguardo.
I miei occhi scorrono sul profilo dell'orizzonte.
La nostra condanna a morte è stata appena siglata.








Angolo autrice:eccomi con i primi due tributi:)
Ringrazio magicadark007, Raya_Cap_Fee, nihaltali99, pietraghiaccio0608, Tzulan che mi sono veramente di sostegno^_^
E anche merty_chan11 per aver inserito la storia tra le seguite.
I prossimi saranno...mmm...non so se rivelarvelo o no^^"
Mah...vedremo se è il caso per mp.
Bacio e alla prossima:)

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Capitolo 3
*** capitolo 3 Distretto 2:Reali ***


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Capitolo 3

Distretto 2:Reali

POV Dubhe

Sono viva. Di nuovo.
Non mi aspettavo di rimettere piede qui nel Mondo Emerso.
Makrat è dietro di me silenziosa e spettrale.
Learco invece è al mio fianco uguale a quando salvò me e Theana al mercato di schiavi di Selva.
Mi osservo attorno,scorgendo volti sconosciuti e conosciuti di tutti i reali esistiti.
Tra loro riconosco alla mia destra Sulana,la madre di Learco intenta a stare il più lontano possibile da un ragazzo dai capelli albini. Dohor.
Vederlo così giovane mi fa uno strano effetto. Davanti a me non c'è più il tirannico re appesantito dagli anni,bensì un ragazzino sui diciassette anni- l'età che dimostro anch'io tra l'altro- dallo sguardo altero e atteggiamento da spocchioso.
Vederlo così altezzoso fa crescere in me la voglia di piantargli il pugnale nel cuore. Per me ma soprattutto per Learco.
È in quel preciso istante,mentre la mia mente si concentra su questi piani sadici,che Dohor mi nota.
«Guarda guarda chi c'è. La sgualdrina di mio figlio»mi beffeggia.
Il sangue mi sale alla testa. Sto per sfoderare il pugnale quando sento uno squarcio a pochi metri da me.
Freithar appare fiero e altero. Se non sapessi cosa nasconde sotto quel viso incantevole sarei facilmente caduta nelle sua trappola.
La somiglianza con Kriss è incredibile. Ma mentre il re degli elfi è pazzo ma con ancora sale in zucca,Freithar a perso la sua sanità mentale millenni fa.
«I miei esegui Vostre Altezze»ci saluta l'elfo con un inchino appena accennato.
«Anche se ad essere precisi dovreste essere voi a prostrarvi a terra»aggiunge con un ghigno sadico.
Stringo involontariamente la mano a Learco.
Freithar se ne accorge e sorride davanti alla mia paura che cerco di scacciare nei meandri più oscuri della mia mente.
«Che ti prende ragazzina?Hai paura di me?»
Non voglio sembrare fragile ai suoi occhi.
«Niente affatto»lo fronteggio. Ma cosa mi sta passando per la testa? Costui è il Marvash e io sono una comunissima mortale che potrebbe finire in cenere in pochi secondi.
Learco trattiene il fiato accanto  me.
Ma contro ogni aspettativa Freithar scoppia in una risata.
«Mi piace la tua tenacia ragazzina. Stavo pensando di estrarre due nomi. Ma in questo momento me ne basta uno».
Sento attorno a me brusii confusi dei reali. Nomi per cosa?
«Miei cari sovrani,vi starete chiedendo i nomi per cosa,dico bene? Avevo intenzione di estrarre due di voi che avranno in mano l'insulsa vita di tutto il vostro genere. E una vittima l'ho già trovata».
Mi si avvicina. Il mio cuore incomincia a battere  mille.
«Dubhe della Terra del Sole». Mi fa fare qualche passo avanti e mi mostra al pubblico come un mercante di schiavi con la sua mercanzia. Mi sento peggio di un animale in gabbia.
Vedo Learco che sta per proferire parola,ma lo blocco con un cenno di capo. Lui mi fissa addolorato e disperato. Mi sta a cuore le difese che vuole prendere nei miei confronti, ma non voglio che finisca nei guai per colpa mia.
«Bene. Ora non resta che estrarre l'altro tributo. Ho altri sette distretti da selezionare, e non voglio fare tardi agli inizi dei giochi»
Distretti? Ma di che accidenti sta parlando?
Giochi? Cioè stiamo per diventare un suo intrattenimento?
Appare una conca in marmo. Non ci fa attendere molto. Prende la prima pergamenina capitata a suo tiro.
«Dohor».
Provo un immediato sollievo per Learco. Almeno sono sicura che per ora sarà salvo. Il mio cuore  al tempo stesso sprofonda.
Nel piano di Freithar dovrò fare coppia con l'uomo che odio di più nel profondo.
A confronto quello che provo per quella vipera di Rekla sbiadisce.
Dohor mi regala un sorriso pieno di sottintesi. Io invece gli regalo una smorfia disgustata.
Mi sento peggio di quando ero dominata totalmente dalla Bestia. Quasi ne sento la mancanza. L'avrei potuta scatenare completamente contro quel damerino di Dohor e cancellare quel sorriso irritante che ha stampato in faccia.
«Non sei contenta di fare coppia con me, mia cara nuora?»mi domanda con voce mielata.
Sbuffo.
Già. una vera pacchia.










Angolo autrice:eccomi qui con altri due conan...cioè due tributi^_^
Devo dire che sono una coppia mal assortita, ma non tutte possono essere perfette:)
Ringrazio  nihaltali e Tzulan per averla messa tra le preferite, Darkness_Angel tra le ricordate e magicadark007, merty_chan11, nihaltali99, pietraghiaccio0608 e Raya_Cap_Fee tra le seguite^_^
E naturalmente tutti voi lettori:)
Un bacio e alla prossima con il prossimo Distretto^_^

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Capitolo 4
*** capitolo 4 Distretto 3:Maghi ***


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CAPITOLO 4

DISTRETTO 3: MAGHI

POV Sennar

La caduta è improvvisa.
Mi ritrovo dolorante a terra.
Ho fatto atterraggi più morbidi nella mia vita.
«Vuoi una mano?»mormora una voce al suo fianco.
La riconosco subito.
Mi volto verso il giovane mezzelfo, che di giovane ha solo l'aspetto.
Aster.
Accetto l'aiuto.«Aster? Tu qui?»
Il mezzelfo scrolla le spalle.«Ne so quanto te».
«Sennar?»
La voce è di Lonerin a pochi passi da me a fianco di una bionda. Theana.
«Perché siamo qui?»
L'ex Supremo Officiante, morta dopo qualche mese dalla fine della guerra contro gli elfi, stringe la mano del marito.
Proprio quando sto per rispondere Freithar fa la sua apparizione.
Tutti i maghi, ad eccezione di me e Lonerin, si mettono in posizione d'attacco.
Freithar scoppia a ridere.«Davvero credete di potermi fermare con i vostri trucchetti da quattro soldi maghetti?»dice in tono beffardo.
«Non colpitelo»urlo alzando le mani.
Gli altri mi fissano dubbiosi, ma non formulano alcuna magia.
Inutili contro il Marvash, ora Dio della Morte.
Mi fissa sbilenco con i suoi occhi vermigli.
«Il vostro amico mago qui ha ragione. Non basterebbe tutta la vostra energia messa insieme per sconfiggermi».
Mmm…Non male avere Freithar che ti dà ascolto.
«Veniamo al punto»aggiunge con sguardo luciferino.
«Sono qui per scegliere due di voi».
Flowar si azzarda a parlare, ma viene bloccato sul nascere da un fulmine nero che lo scolpisce al petto. Freithar soffia sul suo indice ancora fumante.
«Non vi ho dato l'autorizzazione a parlare mortali». Sputa quest'ultima parola con disprezzo.
«Dunque sceglierò due di voi che verranno con me».
Una conca appare al suo fianco.
«Qui dentro ci sono i vostri nomi, e il vostro destino».
Estrae il primo.
Fa una smorfia di disappunto.
«Potevo tenermi quel mago a portata di mano anziché ucciderlo».
Flowar.
Poi scrolla le spalle.«Fa nulla. Ne ho tanti altri tra cui scegliere».
è veloce a estrarre quello dopo.
«Aster».
Sul viso del mio amico balena una smorfia di disappunto, che passa in fretta.
Non appena prende posto a fianco a Freithar, l'elfo lo squadra con occhio critico.
«Ti conosco. Sei il ricettacolo di Leish».
Aster non proferisce parola. Quello è un passato da cui vuole fuggire.
Freithar scrolla le spalle.«Bè, tanto meglio. Più divertimento in Arena».
Arena? E che posto è? Non mi ricordo di averla mai letta su una piantina.
«Secondo Tributo». Legge e sorride.«Una bella coppia di legendari vedo. Sennar».
Il mio cuore si ferma un istante appena, per poi cavalcare a briglia sciolta.
è proprio il mio nome a uscire dalla sua bocca?
Automaticamente mi metto alla sua destra.
Il respiro mi si mozza nella gola, quando sento l'alito di Freithar a un nulla del mio orecchio e quelle parole.
«Non sarai solo, piccolo Sennar. Farò in modo che nell'arena ci sia qualcuno a cui tieni».










Angolo autrice(che si rintana nel bunker che si è preparata)
Ciao a tutti. Mi sto già immaginando la marcia sotto casa mia con voi armati di forconi :P
Non detestatemi, pleassseeeee *-*
Il prossimo arriverà mercoledì.
Bacio:)

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Capitolo 5
*** capitolo 5 Distretto 4: Guerrieri ***


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CAPITOLO 5

DISTRETTO 4:GUERRIERI

POV Debar

Apro gli occhi.
Ricordo i fuochi appiccati nella piana ai piedi della Rocca,la spada di Ido che mi perfora la corazza, e il buio che piomba su di me.
Poi più nulla.
Adesso invece mi ritrovo circondato da cavalieri. Riconosco Fen poco distante che mi scocca uno sguardo d'odio a cui rispondo con tutta la sincerità possibile.
Che diritto ha di giudicarmi quella mezza calzetta morto per mano di una stupida palla di fuoco?
Dhunat è al suo fianco per dargli man forte.
Scosto lo sguardo e lo poso su un ragazzino sui diciassette anni dai capelli ondulati castani raccolti in una coda e occhi verdi. Ne ho già sentito parlare di lui nell'aldilà. È Amhal il Marvash che si è ribellato a Freithar aiutando Sheireen a sconfiggerlo.
Ma quello che mi colpisce più di tutti è il nipote di quell'odiosa di Nihal,San,ultimo ricettacolo del Marvash più potente. Sta in disparte con lo sguardo fisso a terra.
Circolano molte voci sul suo conto. Tradimenti,stragi. Insomma un uomo da cui prendere l distanze. Anche uno come me.
Mentre sto formulando questi pensieri oziosi una nuvola di polvere mi acceca per pochi secondi.
Quando recupero la vista mi ritrovo faccia a faccia con un elfo dagli occhi vermigli.
Ci quadra uno a uno.
«Non pensavo di trovare così tanti guerrieri»commenta con occhio critico.
Mi guardo nuovamente attorno. Saremo pressa più un milione.
Li occhi di Freithar si posano su un ragazzino biondo impaurito.
Immagino cosa gli passa per la testa. Ma io so il motivo per cui quel ragazzino, Laio, si e guadagnato un posto tra noi. Un semplice sacrificio nei confronti del suo Cavaliere.
Pochi secondi dopo,l'elfo annoiato si rivolge a tutti noi.
«Guerrieri. Vi ho riuniti qui per scegliere tra voi due tributi»annuncia solennemente.
Ci fissiamo dubbiosi. Ma di che sta parlando?
Una conca in marmo appare e Freithar estrae due pergamenine senza tante cerimonie.
«Debar e San».
Il mio nome pronunciato mi riporta alla realtà.
Faccio un passo avanti. Fen e Dhunat mi fissano beffardi.
Non li considero, prendendo posto accanto al mezzelfo.
San si gira verso di me, e mi sorride. Lo stesso sorriso di un assassino di fronte a un campo di battaglia disseminato di vittime inermi.

 
 








Angolo autrice:ciao a tutti ^_^
Eccomi con altre due vittime sacrificali...cioè due tributi :P
Lo pubblico ora anche perchè pubblicarlo dopo una settimana, vista la cortezza è imbarazzante^^"
Alla prossima:)

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Capitolo 6
*** capitolo 6 Distretto 5:Guerriere ***


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CAPITOLO 6

DISTRETTO 5: GUERRIERE

POV Adhara

Salazar è alle mie spalle.
Il vento mi scompiglia le ciocche nere e blu.
Cosa? Ciocche blu?
Me ne prendo una tra le dita. Non era diventate bianche dopo il patto con Jhar Aelon per ottenere il pugnale di Phenor?
Scorgo poco distante dai miei piedi una pozzanghera.
Mi sporgo titubante.
Le ciocche blu risaltano tra quelle nere. E anche il mio occhio viola è al suo posto.
La mia mano sinistra...
La trovo lì intatta,come se non fosse stata mai amputata da Adrass.
Le lacrime iniziano a scendermi giù per le goti senza che riesca a fermarle.
Pochi secondi e mi ritrovo a singhiozzare come una bambina.
«Smettila di frignare»mi apostrofa una voce alle mie spalle.
Mi giro sorpresa. Pensavo di essere sola nella piana fuori Salazar.
Davanti a me Nihal,uguale a come la conoscevo...correzione a come i Veglianti me l'hanno fatta conoscere.
Ha un'espressione scocciata dipinta sul viso. E come darle torto? Non sembro una Sheireen ma una bambina di quattro anni, l'etá che avrei se non fossi morta per sconfiggere il Marvash.
«Nihal?»domando stupidamente.
La mezzelfo alza gli occhi al cielo.
«Naturale no? Chi pensavi che fossi? Un fammin?»
«Sei morta cent'anni fa»replico.
«Correzione sono morta settant'anni fa. E a me non pare che tu sia stata viva negi ultimi tempi»
Il mio cuore sprofonda. È vero.
I miei pensieri sono interrotti dall'arrivo di un elfo. Quell'elfo che ha dato inizio alla lotta millenaria tra Sheireen e Marvash.
Freithar.
Ci squadra con occhio critico.
«Mmm...bene bene. Non mi aspettavo solo voi come guerriere».
Logico. Le altre Sheireen erano o persone comuni o sacerdotesse inadatte alla lotta. Manco fosse una novità.
«Ma di che stai blaterando Marvash?»lo fronteggia Nihal.
Mi mordo il labbro. Sembra che non abbia riconosciuto Freithar. Poi capisco. Lei ha combattuto contro il ricettacolo di Leish,uno dei suoi seguaci.
Freitar non si scompone di fronte al sarcasmo della mia compagna. Inaspettatamente sorride.
«Vedi,mia ex Sheireen sei tornata in vita insieme alla tu amica per far parte del mio progetto»
«Cosa ti fa credere che noi ne prenderemo parte?»
Gliocchi di Freithar brillano maligni.«Non è una proposta ex Sheireen. É un obbligo».
Deglutisco. Nihal al mio fianco stringe la mano a pugno. Ma non è così pazza da scagliarsi contro l'elfo che sorride spavaldo.
«Non ho dovuto neache faticare in questo Distretto».
Distretto? Ma di cosa sta parlando?
Ma è un'altra la domanda più importante in quel momento.
«Cosa significa?»mormoro a fatica.
Freithar mi rivolge un sorriso da farmi accaporare la pelle.
«Negli altri Distretti ho dovuto scegliere. Invece voi eravate già destinate dall'inizio».

 






Angolo autrice:Ave lettori/lettrici, morituri te salutant.
Già...adesso mi sento come un gladiatore condannato a morire in arena...Altro che Hunger Games, ci andrei ben volentieri pur di non fare questo esame :P
Spero che questo capitolo sia di vostro gradimento XD
Bacio e spero alla prossima(se resisto XD)

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Capitolo 7
*** capitolo 7 Distretto 6:Gnomi ***


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CAPITOLO 7

DISTRETTO 6:GNOMI

POV Ido

Un conto è sentirsi dire che stai per rivedere il tuo odiato fratello.
Se fosse successo ci avrei riso sopra come un matto.
Un altro però è ritrovarsi con lui faccia a faccia.
Cosa provo?
Immagino che anche il più ottuso di tutto l'universo lo possa immaginare. Odio puro. Che non riesco a controllare.
«Tu»sibilo con rabbia.
Dola scrolla le spalle,un gesto che mi infastidisce ancora di più.
Non gli basta.
«Bene fratello. Ci rincontriamo finalmente»mi provoca con un sorriso irritante stampato in faccia.
Quanto vorrei cancellarglielo una volta per tutte.
Un momento. Non ero io il primo a spronare la gente a mantenere la calma?
«Fratello,non hai niente da dirmi?»mi beffeggia sapendo che avrei ingoiato e non avrei reagito.
Ah,quanto mi conosce bene.
Ma non abbastanza.
Sguaino la mia vecchia spada-ritornata integra chissà come-e gliela punto alla gola.
«Dicevi,fratellino?». Carico quest'ultima parola di tutto il disprezzo che provo nei suoi confronti.
«Adesso chi ride?»aggiungo.
Il sorriso scompare dal volto di Dola sostituito da una smorfia d'odio.
«Rinfodera la spada fratello. O sarò costretto a farti male».
Alzo gli occhi al cielo.
Fidarsi è bene,ma non fidarsi è meglio.
Non mi muovo di un millimetro.
«Perchè dovrei,traditore che non sei altro?»
Dola perde la pazienza.
«Traditore io? Sei tu che hai voltato le spalle a me,alla tua famiglia. Al tuo Signore!»
«Il tuo padrone vorrai dire»lo correggo.«Uccidere vittime innocenti. Era questo l'ideale in cui credevi Dola. Solo questo»aggiungo trattenendo a stento l'ira.
Dola si ritrae a sorpresa distanziandosi il più possibile dalla lama,sfodera la sua spada nera che riesco a intercettare prima che mi buchi il fianco.
«Smettetela voi due»ci apostrofa uno gnomo poco distante.
È Meriph,eretico della Terra del Fuoco,divenuto famoso per aver aiutato l'ultima Sheireen a impadronirsi del pugnale di Phenor. Era morto pochi mesi dopo per un infarto.
Simpatizzo molto per quel tipo. Ma non adesso. Adesso sono furente.
«Non ti immischiare nei nostri affari»ribatto acido.
Meriph non si scompone e continua a fissarci con espressione dura.
«L'astio che c'è tra voi non è la cosa più importante in questo momento». Socchiude gli occhi fissando intensamente alle mie spalle.
Seguo il suo sguardo fino al Thal,il vulcano più importante della Terra del Fuoco. Solo allora mi rendo conto di essere nella mia terra natale. Anche se devo dire che la puzza di zolfo intacca le mie narici già da un po'.
Cosa ci faccio...mi correggo,guardando l'infinità di gnomi intorno a me,cosa facciamo qui in carne e ossa?
La risposta ai miei pensieri arriva pochi secondi dopo,quando Freithar fa la sua apparizione.
Non ho mai creduto nelle Leggende,ma ora ritrovandomelo davanti,sto constatando l'ipotesi di ricredermi su un po'di cose.
È molto più alto di noi,per cui siamo costretti ad alzare lo sguardo per vederlo in viso. Anche se ne farei volentieri a meno. Sono un veterano di guerra ma quell'espressione truce sul viso mi mette i brividi.
«Bene,bene. Com'è la vita laggiù nanetti?»
Ecco. Incomincia con le battute di sarcasmo sulla nostra bassa statura.
«I vostri rivali in arena avranno qualche problema a localizzarvi»aggiunge con espressione divertita.
Arena? Ma di che accidenti sta parlando?
«Ma adesso basta chiacchiere»continua.«Mi mancano ancora tre Distretti prima dell'inizio»
Distretto? Sbatto le palpebre confuso. Da quando nel Mondo Emerso esistono i Distretti?
Non devo aspettare molto. Una conca si materializza a fianco dell'elfo.
Estrae una pergamena.«Ido»
Vedo di striscio Dola digrignare i denti in un'espressione che mi sa di divertimento.
Prendo posto a fianco del Marvash ch mi fissa incuriosito.
«Fammi indovinare,il maestro della Sheireen Nihal giusto?»domanda con una punta d'odio nella voce.
Raddrizzo le spalle,per nulla intimidito.«In persona».
Sento Dola ridacchiare a pochi metri da me. Quanto vorrei cancellargli quel sorriso da iena che ha stampato in faccia.
Freithar estrae anche l'altro nome.«Dola».
Ci squadra entrambi.«Fratelli presumo»
«Purtroppo si»mi ritrovo a dire.
Freithar sembra eccitato alla notizia.
«Quanto mi divertirò allora ai giochi»commenta.
Mi costringo ad assumere un'espressione impassibile. Ma dentro la mia mente cavalca a briglia sciolta.
Quest'ultima frase enfatizzata si tinge di rosso.
Inizia a sapere di morte
.









Angolo autrice:hola a tutti XD
Diciamo che ho avuto non poche difficoltà a scrivere questo capitolo(non amando particolarmente questi due personaggi).
Spero vi piaccia :)

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Capitolo 8
*** capitolo 8:Distretto 7:Ninfe ***


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CAPITOLO 8

DISTRETTO 7:NINFE

POV Calipso

Sbuffo battendo un piede per terra.
Le ninfe formano un cerchio intorno a me e a quella che dice di essere Astrea, la sovrana dei tempi di Nihal.
«è assurdo»sto dicendo.«Sei morta più di cent'anni fa. Che cosa ci fai qui?»
Anche se sono regina e devo tenere un comportamento regale, non riesco a trattenermi.
Odio le bugie. Soprattutto se a dirmele è una mia simile.
La ninfa pesta un piede a terra.
«Sei dura di comprendonio vedo. Sono Astrea sul serio, moglie di Galla. Quante volte te lo devo ripetere?»
Mi sento come una principessa viziata. Ma non mollo.
«Menti. Astrea è morta cent'anni fa»ribatto sempre più convinta.
«Tesoro»mi risponde.«Lo sei anche tu»
cosa?
Mi guardo le mandi come in trans. No. Non è vero. Sono in carne e ossa. Ecco…acqua.
Guardo negli occhi la ninfa più vicino come in cerca di conferma, Chloe. Che trovo. La ninfa annuisce.
Il mondo sembra quasi sgretolarsi sotto i miei piedi. Sono morta. E adesso di nuovo viva.
E il peggio arriva pochi secondi dopo.
Il Marvsh fa la sua entrata spetaccolare.
Mi fissa beffardo.
«Sconvolta dalla verità Calipso?»
Gli getto un'occhiata agghiacciante.
«Non ti rivolgere a me per alcun motivo»
Non penso mentre parlo. Lo faccio e basta.
E Freithar sembra accorgersene,perchè scoppia a ridere.
 «Sei divertente ninfa»dice asciugandosi una lacrima dall'occhio.«ho proprio voglia di gente così divertente in Arena».
Si avvicina pericolosamente al mio viso.
«Verrai con me nella mia reggia insieme alla tua amica».

 






Angolo autrice:scusate, ma le ninfe non mi hanno granchè ispirato ^^"
Ma torneranno utili in Arena XD
Chloe non so se è il vero nome della ninfa che curò Nihal e le rivelò dove trovare Megisto(è lei XD)...forse me lo sono inventata di sana pianta...pazienza:)
Mancano ancora due distretti...chi saranno secondo voi?
Ma soprattutto chi saranno i Mentori(si, ci saranno anche loro) dei Tributi?
Bacio:)

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Capitolo 9
*** capitolo 9 Distretto 8:Elfi ***


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CAPITOLO 9

DISTRETTO 8:ELFI

POV Shyra

Rivedo tutt'ora il ghigno soddisfatto di Kriss mentre mi trapassa con la lancia.
Quanto odio quell'elfo.
Un risucchio assordante mi giunge alle orecchie.
Poi la luce abbagliante del sole.
Mi schermo con le mani gli occhi. Dove sono?
«Shyra?»
Questa voce che mi riporta a un passato che credevo perduto.
Lhyr è alla mia sinistra, come l'ho vista l'ultima volta,prima che Kriss la costingesse a indossare il medaglione di Ghour e mantenere attivo il sigillo del morbo.
«Lhyr»mormoro commossa.
Mia sorella mi sorride dolcemente scoscandosi per farmi vedere altre tre elfe. Thara, Khara e Thjsh,coloro che si sono sacrificate per permettere a me e Adhara di trovare Lhyr.
Sono a un passo dalle lacrime.«Ragazze voi siete...»
«Un po' di contegno soldato Shyra»mi rimproveraThjsh facendomi l'occhiolino.
Ridacchio sollevata dalla sua battuta amichevole. In fondo è stata colpa mia se sono morte.
«Oh,oh. Che scena commuovente. Mi vengono le lacrime agli occhi».
Per me fu come ricevere una pugnalata allo stomaco nel sentire quella dannata voce.
Alzo la lancia e mi volto fulminea trovandomi faccia a faccia con quel mledetto elfo. Kriss.
Al suo fianco Gersh, uno dei suoi più fidati luogotenenti, un elfo pingue con qualcosa di umano nelle sue fattezze. Un elfo assetato di sangue.
«Prostrati davanti al tuo Signore traditrice»mi ordina spietatamente.
«Io? Manco morta Gersh»lo fronteggio per nulla intimidita.
«Non invocare la morte Shyra, o rischi che poi ti venga ad avvolgere nelle sue spire»ribatte, estraendo la spada.
«Vieni qui allora. Vediamo chi rivedrà per primo l'aldilà».
Gersh sta per colpirmi quando Kriss lo blocca.
«Su mio fidato servo, mostra un po' di contegno di fronte al capo dei ribelli». C'è una nota di sarcasmo nella voce che mi infastidisce parecchio.
Gersh abbassa la lama con un sorriso beffardo.
«Ti sono mancata traditrice?»mi provoca Kriss con un sorriso.
«Trattenetemi. Sto per compiere un Krisscidio».
Kriss sorride.«Lo prendo come un si elfetta»
«Elfetta a chi? Vieni qui che ti trancio la testa»gli urlo contro incavolata nera.
Un boato e vengo affiancata da Freithar. Essendo una sacerdotessa di Thenaar rabbrividisco. Ho al mio fianco il male in persona.
Quel leccapiedi di Kriss sa come fare il ruffiano con la gente.
«Mio Signore»dice prostrandosi a terra.
Freithar inarca un sopracciglio. «Non mi sembra che tu mi sia tornato utile nella conquista del mondo nullità».
Kriss deglutisce. Non riesco a trattenere una smorfia divertita.
«Non come l'elfa qui presente». Mi sfiora il braccio. Rabbrividisco sotto il gelo del suo tocco, che sa di morte.
«Ma non sono qui per punirti per la tua inettitudine miserabile»dichiara Freithar.
Reprimo un moto di stizza.
Mannaggia. Non è la mai giornata.
«Sono qui per scegliere due di voi».
Al suo fianco compare un a conca in marmo con delle pergamenine.
Sorride di fronte a quella che ha appena srotolato.«A quanto pare la tua punizione sarà venire con me, mio caro Kriss».
Non riesco a trattenere un sorriso di compiacimento. Ben gli sta.
«E adesso…». Legge la seconda pergamena.«Oh…il Capo della Resistenza. Che delizia avere due Tributi che si odiano a collaborare».
Cosa?
Io collaborare con quel verme?
«Vieni avanti Shyra».
Getto un'occhiata a Lhyr, distrutta dal dolore.
Ma non posso fare altrimenti.
Nessuno scappa dal Signore degli Inferi.








Angolo autrice:hallo ma amie XD
Dato che non ce la faccio più a pubblicare una volta a settimana un distretto ho deciso che aggiornerò anche giovedì(salvo imprevisti) così posso andare avanti con la storia XD

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Capitolo 10
*** capitolo 10 Distretto 9:Popolo ***


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CAPITOLO 10

DISTRETTO 9:POPOLO

Pov Mathon

Vi siete mai chiesti come sia l'aldilà?
Beh,io si. Almeno quando ero in vita. E possodirvi per certo che è magnifico. Per ognuno c'è una zona che gli ricorda la vita passata,un ricordo dolce a cui aggrapparti.
Per me negli ultimi tempi la pace arrivava quando ero seduto sulla mia comoda sedia a dondolo che mio figlio mi aveva costruito.
E il mio pezzo di aldilà comprende un caldo caminetto e la sedia a dondolo.
Il cambiamento, però, è improvviso.
I contorni già sfocati iniziano a mischiarsi tra loro prendendo una consistenza quasi uniforme.
Sento uno strano formicolio pizzicarmi la pelle.
Abbasso involontariamente lo sguardo sulle mie braccia.
Sbianco di brutto.
La ragnatela di rughe era scomparsa per lasciar posto a pelle tonica. Come quando ero giovane.
Mi guardo attorno.
Tutti sembrano aver ripreso sembianze giovanili. Molti dei visi che incrocio non li conosco. Non sono di Selva.
Una mano sulla spalla mi fa sussultare. È Pat mia moglie. Anche lei ha ripreso le fattezze della giovane lentiginosa di cui mi sono innamprato.
Mi accarezza la guancia resa ruvida dall'accenno di barba che mi ritrovo.
«Mathon...cosa...»sta per dire,ma un tremendo boato ci fa sussultare.
Davanti a noi appare una strana creatura dgli occhi rossi carichi di oscuri presagi. Solo un appassionato di leggende l'avrebbe riconosciuto,dato che a Selva non è mai stato avvistato un elfo.
Sento i peli delle braccia drizzarsi dalla paura.
L'elfo ci osserva come fossimo carne da macello.
«Mio caro popolo»dichiara con voce affettata. «non sono qui per fare grandi discorsi. Mi limito a dire che sono qui per estrarre due di voi cheverranno con me ad adempire al loro destino e al vostro».
Certo,capisco che sia un essere millenario Freithar-l'ho riconosciuto-ma delirare in questo modo è troppo anche per lui.
E non ci vuole un genio per capire che chi verrà estratto andrà incontro a morte certa.
Appare una conca. Freitar ci infila la mano dentro estraendo il primo nome.
«Renni».
Renni. Il mio compagno di giochi.
Un tipo fuorchè coraggioso.
Infatti lo vedo buttarsi a terra.
«Pietà Mio Signore. Farò qualunque cosa mi ordiniare. Ma risparmi la mia vita».
«Chiudi il becco Renni»mi ritrovo a mormorare con rabbia.
L'elfo fa un cenno con la mano e due creature inchiodarono Renni a terra che inizia a singhiozzare come una femminuccia.
«Taci,miserabile mortale»sibila l'elfo con disprezzo.
Non ne so molto di cultura religiosa,a parte Thenaar. Significa che colui che ci sta davanti è un Dio?
Inizio.a sudare freddo.
«Ora il secondo tributo». Estrae un biglietto.«Mathon».
«No!»urla mia moglie abbracciandomi disperata.«Non portatemelo via! Vi scongiuro!»
«Pat ascoltami»la riscuoto.«Andrà tutto bene»le assicuro,pur non credendoci io stesso fino in fondo.
Le creature mi strattonano lontano da Pat che cerca disperatamente di raggiungere la mia mano. Ma una di quelle creature deformi le blocca le braccia dietro la schiena.
Non ho il tempo di vedere altro che vengo sbattuto in una carrozza trasandata. Pochissimi secondi dopo mi ritrovo in compagnia di Renni che continua a tirare su con il naso e a mormorare una bassa litania.
Solo avvicinandomi riesco a capire cosa sta dicendo.
«È la nostra fine».








Angolo autrice:hola a tutti. E con questo finisce la presentazione dei Tributi.
Chi sono i vostri favoriti?
Anch'io ce li ho XD, ma nella storia cercherò di essere imparziale.
E vi siete già fatti un'idea sui possibili mentori?
Indizio:sono persone nominate nei vari capitoli ;)
Detto questo al prossimo capitolo:)

 

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Capitolo 11
*** capitolo 11:Prigionia ***


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CAPITOLO 11
PRIGIONIA

POV Freithar

«Cormoscopia?»domando confuso.
L'uomo al mio fianco sorride divertito. Se non fosse che mi serve a realizzare gli Hunger Games lo ucciderei con profondo piacere.
 «Cornucopia»mi corregge Snow. Il suo alito che sa di sangue mi perfora le narici quasi incitandomi a colpirlo con un pugnale e berlo avidamente.
"Controllati. Presto avrai tutto il sangue che vorrai"mi rimprovero.
«E a che mi serve?»
Snow sorride sadico. Ma non ha un atteggiamento così spaventoso. Forse il ciccione del Distretto 9 se la farebbe sotto.
«La maggior parte dei tributi muoiono lì. E tu non vuoi fiumi di sangue impregnare questa terra?»
Si. Fiumi di sangue,litanie d'agonia. Sorrido malignamente.
«Come non mai»rispondo in estasi.
«Vuoi anche che durino per un po', per allungare l'agonia delle tue vitime».
«Mmm»rispondo deliziato al sol pensiero.
«Allora fa scegliere ai tuoi tributi i loro Mentori»
Il sorriso mi si spegne sulle labbra.«Stai scherzando?»
Snow sospira.«Vuoi allungare l'agonia dei tuoi tributi? Bene. Per questo devi fare in modo che qualcuno rimanga in vita,intesi?»
Alzo gli occhi al cielo. Com'è umiliante sottostare a questo mollusco.
Ma in fondo non posso dargli torto.
«E sia»dichiaro alla fine. Ma la mia ira non la reprimerò. La scatenerò in tutta la sua forza nell'Arena.

 

POV Dubhe

«Togli i piedi dal mio letto»scandisco bene le parole furente.
Dohor fa un gesto di sufficienza con la mano, ma stranamente ubbidisce.
Dividere la stanza con…lui, è la peggiore delle torture che mi potevano capitare.
«Come sei rigida Dubhe. Rilassati»mi apostrofa con tono beffardo.
Lo fisso in cagnesco.«Non mi rivolgere la parola. Intesi?»scandisco.
Dohor sorride borioso di fronte al mio scatto.
«Mi chiedo ancora come mio figlio abbia potuto amare una come te».
«Dohor»lo riprendo.«Taci».
Si alza di scatto dalla poltrona e mi si avvicina pericolosamente.«Ammettilo Dubhe. Hai paura di me. Hai paura che ti metta di fronte la realtà nuda e chiara. Sei e rimarrai una ladra della peggior specie,e una traditrice»mi sibila.
«Tu non mi conosci Dohor. Sono morta per salvare il Mio popolo. Quello che Tu hai contribuito a ridurre in quasi schiavitù sotto un reggime di terrore».
Dohor sembra quasi stupito dal mio scatto. Per una volta finalmente l'ho messo in difficoltà.
Fa per aprire bocca,quando la porta della nostra stanza-prigione si apre.
Un essere al servuzio di Freithar appare sulla soglia in tutta la sua mostruosità.
«Venire con me»ordina nella nostra lingua del tutto inadatta alla sua voce guttuale.
Dohor si mette a ridacchire.«E perchè dovremmo prebdere ordini da uno come te?»
L'essere lo afferra per un braccio con la sua mano artigliata. Dove fa presa inizia a colare lentamente rivoli di sangue vermiglio.
Non voglio fare la stessa fine di Dohor,per cui mi limito a seguire l'essere che trascina di peso mio suocero. Il mio irritante suocero divenuto per volere del destino il mio compagno di avventura.

 

POV Filla

«Sei incredibile».
Alzo gli occhi dal libro che sto leggendo,seduto pigramente su una poltrona rivestita da un morbido velluto rosso.
«Mmm?». Non capisco cos'abbia che non va Fenula. Si è vero è da un po' che la sento camminare avanti e indietro per la stanza dove Freithar ci ha rinchiuso dopo averci...prelevato.
«Invece che stare lì a non far niente,pensa piuttosto a farti venire un'idea per fuggire da qui».
Scuoto la testa e riprendo la lettura.
«Mi piace stare qui»ribatto.
Questo fa dare in escandescenze Fenula.
«Siamo in una prigione idiota che non sei altro. In gabbia come animali». È furente. L'ho davvero irritata. Ma non mi do per vinto.
«Una gabbia dorata dotata di tutto»rispondo indicando la stanza lussuosa che ci ospita.
Fenula si siede infuriata su una sedia di vimini,pensosa.
Poi inaspettatamente si alza,si avvicina alla porta e la prende a spallate.
Sbuffo sonoramente.
«Fen...la porta è in legno massiccio e rivestita in ferro per di più immune ai tuoi incantesimi. Non hai alcuna possibilità di sfondarla».
Non so se si incavolerà di più per averla chiamata con un diminutivo o per averla ripresa. In fondo siamo sulla stessa barca ma rimaniamo un Assassino semplice e una Guardia tra le più temute.
Fatto sta che si gira lentamente con occhi di fuoco. Mi si avvicina pericolosamente sguainando il pugnale.
«Prova a ritrattarmi con così tanta famigliarità un'altra volta che ti taglio la gola,intesi?»
So che non scherza. Per cui annuisco intimidito.
La porta si apre con uno schianto  da far sussultare anche una come Fenula.
Sulla soglia appare uno di quegli esseri deformi a servizio di Freithar.
«Umani. Venire con me».
Non è molto incline a coniugare un verbo,ma è molto chiaro e conciso a darci ordini.
«Non prendiamo ordini da un avanzo di magia come te»gli sputa in faccia Fenula con disprezzo.
L'essere alza una mano artigliata per colpirla,ma riesco in tempo a mettermi in mezzo.
«Quello che intendeva la mia compagna in verità è che siamo lieti di seguirti dal tuo padrone».
L'essere annuisce soddisfatto,scostandosi per permetterci di passargli davanti per controllare ogni nostra mossa.
«Non avevo bisogno del tuo aiuto Filla. Potevo benissimo cavarmela da sola»mi sussurra nell'orecchio Fenula irritata.
Alzo gli occhi al cielo esasperato. Ormai ci sono abituato.
Tale quale a Rekla.
L'essere ci conduce in una nicchia delimitata da due pareti in cui sono presenti due poltrone. Ci fa segno di accomodarci e ci lascia soli.
Vedo Fenula fissare davanti a sè il salone che si apre subito fuori la nicchia. So che sta cercando una via di fuga.
Sento brusii dalla parete alla mia sinistra. Una voce maschile ch si lamenta e una femminile che lo rimprovera.
Un brivido mi scende giù per la schiena. Quella voce femminile...dove l'ho già sentita?
Uno squarcio mi fa ripiombare nella realtà.
È da qualche giorno che non mi ritrovo faccia a faccia con Freithar.
«Bene Tributi»annuncia.
Così di fianco a noi separati da una parete si trovano altre persone.
«Benvenute alla vostra fine».








Angolo autrice:eccomi qui^_^
Non ho molto da dire nulla sua questo capitolo che non abbia detto lui stesso XD
Nel prossimo Freithar ci chiarirà molti dubbi...a cominciare dal palio in gioco per i vincitori.
Bacio a alla prossima :)

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Capitolo 12
*** capitolo 12:Verità Svelate ***


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CAPITOLO 12

VERITÀ SVELATE

POV Freithar

Sorrido soddisfatto di fronte ai miei Tributi. Presto mi divertirò come un matto.
Vado subito al punto.«Vi starete chiedendo il motivo per cui vi ho scelto tra i vostri compagni».
Sento brusii provenire dalle nicchie. Sorrido di fronte al loro spaesamento.
 «È presto detto miei cari».
Inizio a camminare davanti a ognuno dei miei Tributi.
«Vi ho riportati in vita per partecipare ai miei giochi,gli Hunger Games».
Percepisco il loro stupore.
Prendo fiato.«Dopo la mia liberazione dovuta al gesto eroico dell'ultima Sheireen sono approdato in un nuovo mondo. E lì ho scoperto questi giochi».
Faccio una pausa d'effetto.
«Le regole sono semplici. Vi spedirò nell'Arena,un luogo da me creato e dovrete sopravvivere a catastrofi che scatenerò e, non meno importante, e oserei dire anche la parte più divertente, dovrete uccidervi a vicenda. Vince chi sopravvive. Ma se, ipoteticamente, rimarranno due Tributi dello stesso Distretto sopravvivranno entrambi».
So a cosa stanno pensando.
 «Vi starete chiedendo che vantaggi avrete da tutto questo».
Saggio con profonda soddisfazione la loro curiosità.
 «Il Distretto a cui appartengono i vincitori ritorneranno in vita nel Mondo Emerso».
Lo shock si può tagliare con un coltello.
«Nessuna delle persone in vita si sta accorgendo di cosa sta accadendo. Ho pensato a tutto». Faccio una pausa.«Li ho trasferiti momentaneamente nel Limbo. Al termine dei giochi torneranno alla loro insulsa vita, e i vincitori riprenderanno la loro da dove è stata interrotta».
Assaporo il momento e la reazione dei presenti. «Su. Piccoli mortali. Non avete nulla da dirmi?»li beffeggio.
Nessuno fiata.
«Bene. Allora vi prensenterò ai vostri avverari».
Faccio cenno ai due Assassini di avvicinarsi. Il ragazzo trema. E non posso dargli torto.
«Dal Distretto 1 Fenula e Filla. Assassini».
Notò Dubhe sgranare gli occhi. Che colpo che le ho fatto prendere. Anche gli altri sono visibilmente sorpresi. I due Assassini li guardano uno a uno. Filla ferma lo sguardo a lungo su Dubhe. Sento crescere nel suo cuore un odio smisurato. Fenula invece è seria e composta. Si acciglia nel vedere Ido,chiudendo la mano a pugno. Le ferite del passato sono dure a morire.
Il ciccione dl Distretto 9 sbianca di brutto. Quello non passerà neanche il test della Cornucopia. Lo sento.
Faccio cenno agli Assassini di riaccomodarsi alle loro postazioni.
È il turno di Dubhe e Dohor.
Il re fissa con sguardo di sufficenza Ido chegli risponde con un'occhiataccia.
Dubhe è ancora colpita dai due Assassini. Ora che non c'è più la Bestia(incantesimo che ho creato io e ne vado particolarmente fiero)sento la sua vulnerabilità.
Che sparisce quando incrocia gli occhi con Kriss. Quell'elfo avrà seri problemi in Arena.
Non considera i due tributi dl distretto 9 che la fissano con curiosità,come scavassero nel loro passato,nei loro ricordi.
Poi è il turno dei due maghi.
Lo sguardo di Fenula è annoiato di fronte a Srnnar e Aster. Quello di Nihal si riempie di commozione,gioia e per finire dolore di fronte a Sennar.
Debar fissa addolorato il suo ex capo,forse pensando a ciò che gli potrebbero fare in Arena.
Per i guerrieri sento un brusio di commenti in direzione di San che li fronteggia con un sorriso maligno. Si. Devo dire che lui è stato un degno ricettacolo.
Poi è il turno di Nihal e Adhara. L'ultima Sheireen sembra intimidita. Dico. Come ha fatto a combattere una come quella che alla vista del sangue potrebbe scappare a gambe levate?
Per me è ancora un mistero.
Ido scatena reazioni d'odio da parte di Febula,Dohor,Debar sue ex vittime e commozione in Dubhe,Nihal,Sennar.
Le ninfe invece avanzano con passo leggiadro e fissano tutti con sguardo di superiorità. E con disprezzo gli elfi.
Che fanno la loro entrata subito dopo.
Gli occhi di Adhara si illuminano incrociandoli con il Capo dei Rivelli.
E per finire i due popolani che sembrano fuori posto in mezzo ai leggendari.
«Bene»concludo.
« Ora conoscete i vostri avversari.  Prima di tutto sceglierete i vostri Mentori, coloro che si terranno in contatto con voi al di fuori dell''Arena che vi potranno aiutare in tutti i modi:dall'equipaggiamento ai consigli per sopravvivere». Ridacchio. Proprio questi ultimi saranno enormemente utili.« Detto questo, avete tempo due giorni per allenare le vostre tecniche che adopererete in Arena. Un giorno di riposo e poi...»
Chiudo gli occhi.«Andrete incontro alla morte».










Angolo autrice:
Freithar:piaciuta la mia spiegazione lettori*inizia a lanciare sguardi di fiamma*
Io:Freithar per l'amor del cielo, tornatenen nel Mondo Emerso. Mi spaventi i lettori così.
Ok...ora che il mio Marvash prediletto se n'è andato passo al mio angolino.
Qui avete scoperto il palio...diciamo che i Tributi saranno veramente incalliti a vincere...o forse no, tutto è possibile XD
Nel prossimo conosceremo sti benedetti Mentori...il capitolo sarà strutturato con nove POV come i Distretti, a inizio capitolo troverete l'immagine con i nove personaggi narranti e alla fine vi posterò quella dei mentori :)
Breve carrellata su quello che succederà...nel 14 allenamento come detto da Freithar, e nel 15 i tributi saranno scaraventati in Arena.
Freithar:per mia somma gioia XD
Io:per favore...mi passate una padella?
*Freitha rsi dilegua...finalmente XD*
Grazie a tutti voi che seguite questo mia storia XD
Alla prossima :)

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Capitolo 13
*** capitolo 13:Mentori ***


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CAPITOLO 13

MENTORI

POV Fenula

«Il nostro Mentore sarà Sua Eccellenza»ribatto stizzita.
Come posso essere caduta così in basso a dover questionare con un sottoposto.
Filla sospira. E non è la prima volta.
«Sua Eccellenza non è molto pratico di queste cose Fenula,lo sai. La migliore nel campo di sopravvivenza ai casi estremi è senz'altro la Mia Sign....cioè Rekla».
Odio quando ha ragione. Ma non mi do per vinta.
«È Yeshol la nostra giuda,non Rekla»protesto debolmente. Non reggerà a lungo questa scusa.
Infatti Filla sorride.«Rekla è la migliore in questo campo e tu lo sai. Senza di lei nelle Terre Ignote sarei morto nel giro di due minuti».
Ecco. Non ho più appigli.
Sopiro.«Vada per Rekla».
Vedo Filla sorridere,ma io non ricambio.
Odio assolutamente qualcuno che ha ragione a mio discapito. Anche se devo ammettere la scelta di Rekla mi sembra migliore.

POV Dohor

«Cosa?!»sbraito.
Quella piccola vipera di mia nuora mi fissa  braccia conserte e sguardo di sufficenza.
Non la sopporterò mai.
 «Hai capito benissimo suocero. Sarà Learco a farci da mentore».
Mio figlio? Quel buono a nulla che al momento giusto mi ha pugnalato alle spalle? Proprio lui,sangue del mio sangue che sceglie quella ragazzina anzichè rimanere fedele al padre?
«Mio figlio non è all'altezza di questo compito»dico.
Dubhe mi scocca uno sguardo glaciale.«Learco è il migliore per quanto riguarda tattiche d'attacco e difesa».
Sghignazzo. «Ma davvero?»dico. «Anche contro quel mezzelfo,San?»
La vedo irrigidirsi. Ho toccato un nervo scoperto.
«Sarà lui»annuncia infine.«fine della storia»
«Cosa fai picola Dubhe? Eviti la domanda?»
Mi fissa intensamente negli occhi. Pozzi cheti inghiottono senza ritorno. Capisco perchè Learco ne é rimasto catturato.
«Spero che qualcuno in Arena ti faccia a pezzi»dice invece allontanandosi.
Brr. Sai che paura.

POV Aster

«Lui è perfetto»dichiaro.
Sennar non è molto convinto.
 «Aster,non prendiamo decisione affrettate»
«Lo so »dico pazientemente.«ma sono arcisicuro che lui andrà benissimo»
Vedo Sennar gettare uno sguardo preoccupato al giovane mago alle mie spalle abbastanza lontano per non sentire i nostri discorsi,intento a evocare lampi di luce.
«Mi sento male al pensiero di dover dipendere da lui»dice.
Sbuffo.«Avete già lavorato insieme per l'incantesimo con cui mi avete liberato».
«mi sembra così immaturo».
«Ha attraversato l'intera Foresta delle Terre Ignote. Più capace di così».
Ala fine Sennar si arrende.
Bene.
«Lonerin. Puoi venire un momento?»
Il mago strabuzza i suoi occhi verdi confuso.
«Volete me?»
Intuitivo il ragazzo.
Annuisco.
Lui si apre in un grande sorriso.
«Cercherò di essere all'altezza delle vostre aspettative»dice eccitato.
Vedo Sennar alzare gli occhi al cielo. É proprio questo ciò ch lo preoccupa.

POV San

«Fen?»
Debar scuote la testa con un'espressione di disgusto sul viso.
«Mmm...Dhunat?»
«preferirei quel biondino senza cervello».
Mi gratto la testa irritato. E quando sono irritato divento pericoloso.
«Se ci fosse Ido nel nostro Distretto magari...»
«Non nominare il nome di quel maledetto mezzelfo. Sono stato chiaro?»insorge Debar.
Rimango per un attimo stupito. Già...lui è stato vittima del mio maestro.
«Non infangare il suo nome umno. O ti taglio a pezzettini,intesi?»
Debar mi fissa con occhi di fuoco ma non replica.
Bene.
Gli passo l'elenco, ancora a metà. Continua a scorrerlo.
«Laio?»
Arriccio il naso. Ancora non capisco come abbia fatto quel bambino a entrare nella nostra schiera.
«Neanche per idea»scatto.
Debar sorride.«Era per dire. Tanto l'avrei scartato pure io».
Legge l'ultimo dell'elenco.
«Amhal».
Reprimo una smorfia di disgusto. Quell'infido traditore che mi ha lasciato solo all'attacco di Nuova Enawar aiutando quell"aborto di magia.
«Ma si San. Mi sembra perfetto»dice Debar.
«Non se ne parla»lo contraddico.
Debar sbuffa.«Vuoi forse Laio?»
Se la metti su questo piano...
«E sia Amhal».

POV Dola

«Fratello datti una calmata. Possiamo...».
Feci per avvicinarmi ma Ido mi bloccò puntandomi il dito contro al petto.
«Stai dalla tua parte fratello»dice con disprezzo.
Indietreggio con un sorriso beffardo sul viso.
«Dobbiamo trovare un Mentore»gli ricordo.
Ido mi scocca un'occhiataccia.«Certo che m lo ricordo razza d'idiota»mi rinfaccia.
Da quando mio fratello ha perso il senso dell'umorismo?
Ah già. Quando si è alleato con quegli incapaci alleati contro il Mio Signore. Che tra l'altro dovrò uccidere in Arena.
 «Allora?»sbuffo. «Non ti sei fatto venire in mente nessuno intelligentone?».
Credo che voglia saltarmi addosso. Ma non lo fa.
«L'unico che mi viene in mente è Meriph».
 

POV Astrea

«Non possiamo andare avanti così»ribadisco.
 «In Arena dovremo allearci se vogliamo sopravvivere».
Calipso mi scocca un'occhiataccia. «e con questo dove vuoi andare a parare?»
«Non possiamo metterci a discutere anche sulle scelte importanti. Come quella del Mentore».
Calipso ariccia le labbra in quello che dovrebbe essere un sorriso.
«Ti fai troppi problemi per i miei gusti».
Sorvolo sulla frecciatina.
«Lo estrarremo a sorte. E chi esce esce»
«Ci sto».
Come aveva fatto Freithar mischiamo i biglietti.
È Calipso a estrarlo.
«Chloe».

POV Kriss

«Stai scherzando?
Non mi voglio fidare di quella...elfa».
Shyra incrocia le braccia al petto con espressione sprezzante sul viso.
La odio terribilmente quando fa così. La preferivo di gran lunga quando pendeva dalle mie labbra.
«Mia sorella è a persona adatta»ribatre senza battere ciglio.
 «Si»ribatto.«Come carne da macello».
Gli occhi viola di Shyra comincino a brillare pericolosamente.
«Non ti uccido sedutastante solo perchè mi servi per sopravvivere in Arena,sappilo».
Sorrido. «Lo stesso vale per me».
Mi punta il dito contro.«adesso prendo io le redini. Il nostro Mentore sarà Lhyr. Punto e basta».
Emetto aria dalle narici seccato.
Quanto odio prendere ordini da ex sottoposti.

POV Mathon

«Siamo morti. Siamo morti. Siamo morti»
la voce di Renni mi secca parecchio.
«Renni, datti una calmata»lo zittisco.
«Mathon, li hai visti anche tu i nostri avversari. La setta!! Dobbiamo scontrarci con gli Assassini della Setta».
Si avvicina alla finestra.
«Tanto vale cacciarci giù dalla finestra e mettere fine alla nostra vita. Non credi?»
Una parte di me concorda con Renni, ma è il viso di Pat a bloccarmi.
Devo vincere. Per lei.
«Io non mi arrendo Renni. Né ora, né mai».
Mi metto a passeggiare avanti e indietro per la stanza.
«E ti dirò di più. Mia moglie sarà il nostro Mentore».
Renni mi fissa con occhi sgranati.
«Frena un attimo Math. Mi stai dicendo che vuoi tua moglie come nostra guida?»
«Esatto». Non capisco affatto il suo problema.
«Ti rendi conto che noi della guerra sappiamo poco o niente. Tua moglie è messa peggio di noi».
«Ci aiuterà a resistere»specifico.«Lei è una botanica. Conosce le piante meglio del palmo della sua mano. In caso di bisogno lei saprebbe come consigliarci».
«Solo su questo?»
Sbuffo. «Come fosse poco»obbietto.
Renni alza le mani al cielo in segno di resa.
«E sia. Saremo nelle mani di tua moglie».

POV Nihal

Sbuffo seccata.
Picchietto un piede a terra con fare nervoso. Perchè in fondo è quello che sono.
«Perdona vivamente la mia stupidità Freithar. Ma noi come facciamo a sceglierci il Mentore dato che siamo solo in due?»domando con fare beffardo.
Freithar m sorride beffardamente.«Niente affatto ex Sheireen. Ho pensato a tutto».
Schiocca le dita e davanti ai miei occhi appare una ragazzina dai capelli rossi tagliati malamente e occhi verdi intensi. C'è qualcosa di sbagliato nelle sue proporzioni.
Poi capisco di cosa si tratta. Le orecchie. Sono lunghe come le mie.
Si guarda attorno, spaesata.
«Cosa? Dove mi trovo?»balbetta confusa.
«Mia cara Talitha di Nashira, benvenuta nel Mondo Emerso».
Talitha sgrana gli occhi stupita.
«Non capisco». Poi si riprende.«Fammi tornare a casa. Ho una battaglia da combattere, e non ho tempo da perdere qui».
Freithar si produce in una risata guttuale.
«Non è un consiglio talarita. è un ordine».
La vedo stringere le labbra. Sento provenire da lei una strana forza. Capisco poi di cosa si tratta. è la stessa forza che usavo in battaglia prima che Ido mi facesse capire che non era della vendetta di cui avevo bisogno nella vita.
Con un sospiro che sa di resa china la testa.
«Cosa devo fare?»
Freithar fa schioccare la lingua.«Molto bene talarita»approva.«Il tuo compito non sarà troppo difficile. Dovrai solo aiutare queste due»dice indicando me e Adhara«a rimanere in vita. Nulla più».
La vedo sospirare.
Ha davvero scelta?


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Angolo autrice:ciao a tutti:)
Ecco i tanto attesi(credo XD) Mentori XD
Erano quelli che vi aspettavate?
Nel prossimo assisteremo un po' agli allenamenti nei nostri Tributi, ma non di tutti...li selezionerò XD
E poi...via ai giochi:)
Rigrazio tutti coloro che seguono questa storia:) Siete la mia ancora in questo periodo di fuoco(e quello che avverrà tra meno di un mese...cioè gli appelli universitari):(
Per cui, grazie, grazie, grazie^_^

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Capitolo 14
*** capitolo 14:Allenamento ***


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CAPITOLO 14

ALLENAMENTO

POV Mathon
Sento il clamore delle armi rimbombare nella stanza allestita per l'occasione come una palestra.
Con un sospiro mi giro verso il mio compagno d'avventura. Si sta rigirando un coltello tra le mani guardandolo incuriosito.
«Renni, avrai usato almeno una volta nella vita un coltello».
Renni alza lo sguardo su di me, con l'elsa del pugnale tra due dita.
«Mai. Lo sai benissimo che a uno schiavista non serve».
«Almeno sai usare qualche arma?»
«No».
Strabuzzo gli occhi.«Come no? La frusta?»
«La usava il mio sottoposto».
Ho capito. Siamo morti.
Il mio sguardo è catturato dalla danza mortale col pugnale dell''Assassina. La somiglianza con Pat è incredibile con i suoi ricci rossi ribelli.
Ma forse finisce lì. Mentre Pat è allegra e gioviale, lei mi sembra dal cuore di ghiaccio, come il colore dei suoi occhi che ti perforano l'anima fino a ucciderti.
Mi allontano da Renni ancora a fissare con sguardo perplesso il pugnale, e mi avvicino ai due Assassini. Li ho sempre temuti fin da bambino, ma qualcosa nei loro movimenti ferini mi cattura.
è il ragazzo ad accorgersi per primo della mia presenza. Mi fissa sorpreso. Forse non si aspettava che qualcuno si avvicinasse.
Mentre la ragazza continua con i suoi  movimenti ipnotici.
«Ti consiglio di spostarti».
Il consiglio arriva appena in tempo. Scarto di lato prima che un coltello mi si pianti nella gola.
La ragazza è ancora in posizione di lancio, ma si ricompone subito.
Si avvicina e divelle il pugnale dal bersaglio con un gesto secco.
«Sei…incredibile»mormoro.
Lei mi fissa impassibile, mentre lui ridacchia sotto i baffi.
«Non è qui il tuo posto»dice invece con calma glaciale.
Strabuzzo gli occhi.«Cosa?»
«Non vogliamo un Perdente al nostro fianco».
Arrossisco senza motivo.
Senza dire una parola mi allontano. Sento fugacemente il commento pungente del suo compagno.
Allungo il passo, e vado a sbattere contro qualcuno.
«Scusa…io…»biascico a fatica. La figura mi rivolge uno sguardo interrogativo.
Il fiato mi si mozza in gola. è uguale a come l'ho vista l'ultima volta al processo di Selva, solo più carina.
«Dubhe…»mormoro.«Sei davvero tu?»
Lei si guarda intorno a disagio.«Non so a cosa ti stai riferendo». Mente. Lo si sente lontano un kilometro.
«Sei davvero tu».
Mi sento un idiota. Forse lo sono davvero.
Dubhe scuote la testa.«Non ti conosco. E ora se permetti».
Fa per andarsene, ma la blocco per una mano.
«Non puoi esserti dimenticata di Selva. Di Pat, dei giochi che facevamo. Di me».
Dubhe si liberò gentilmente a parer mio dalla mia stretta.
«La Dubhe che hai conosciuto Mathon è morta quel giorno con Gornar».
«Lo sapevo»dico eccitato come un bambino.«Ne ero sicuro. Quando ti ho vista a braccetto con Learco ho subito pensato che fossi tu».
«Buon per te»mi risponde allontanandosi.
«Dubhe…»
Si volta lentamente.«Mathon, per me non fai altro che parte di un passato con cui ho definitivamente chiuso».
Rimango fermo al mio posto.
«Non puoi dire sul serio Dubhe».
«Invece si. E poi che te ne fai si un'assassina come me, sentiamo».
«Non ti ho mai vista come un'assassina Dubhe».
Lei mi fissa con occhi di fuoco.«Non hai detto niente al Consiglio».
Scuoto la testa.«Non è come credi Dubhe. Non sai come ci sono rimasto quando ti hanno esiliata. A quel tempo eravamo bambini, non mi avrebbero ascoltato. Ma sia io che Pat abbiamo patito non poco la tua lontananza».
Sento il cuore battere a mille nel petto. Chissà se per Dubhe è lo stesso.
Mi fissa ancora per un momento, poi gira i tacchi e si avvicina alla postazione nodi.
Mi passo una mano tra i capelli.
Bella mossa Mathon.

 
POV Dubhe
Perché non gli ho risposto che anche lui mi è mancato?
Perché sono una stupida orgogliosa. Ecco cosa.
Ma non voglio pensarci.
Se riallacciassi i rapporti con Mathon in questo momento avrei seri problemi a ucciderlo in Arena.
Per cui mi posiziono a fianco dell'elfa che sta maneggiando la corda con fare esperto.
Alza lo sguardo dal suo lavoro quando sente i miei occhi stupiti puntati addosso.
«Non è difficile»mi dice dolcemente.
E con gesti lenti e misurati mi fa vedere i processi.
«Grazie»rispondo timidamente. Neanche gli anni di pace hanno scalfito la mia schiettezza con le persone.
«Perché stai lavorando con questa…umana?»
Questa voce.
Mi giro, con un'espressione d'odio feroce.
Kriss mi scocca uno sguardo di sufficienza.
Ah, ma in Arena farò in modo che lui sia la mia prima vittima.
«Non sono affari tuoi»è la risposta sgarbata di Shyra- mi sono ricordata come si chiama-
«Ah già. I perdenti stanno con i loro simili». E se ne va via ridendo.
«Uccidilo»mi sussurra la voce dell''elfa.
«Cosa?»domando sicura di aver sentito male.
«In Arena uccidilo»mi ripete Shyra, alzandosi e lasciandomi sola.

 
POV Nihal
Affondo, tondo. Affondo, tondo.
Così via come una catena ipnotica.
La lama della mai infallibile spada nera(che mi sono fatta restituire da mio nipote)traccia in aria archi mortali.
«Sei molto abile»dice una voce alle mie spalle.
è il popolano. Quello carino.
Mathon mi fissa meravigliato.
«Vorrei avere io la tua tenacia»
Davvero ha pronunciato quelle parole?
«Non è difficile»gli rispondo porgendogli la mia spada.
«I movimenti devono essere sempre freddi e misurati». E lo guido nelle mosse principali.
Poi lo lascio e lui le ripete un po' impacciato. Ma è un ottimo inizio.
«Se ti allenerai ancora potrai avere una qualche possibilità»lo conforto facendomi restituire la spada.
Lui mi rivolge un sorriso triste.«è già tanto se riuscirò a passare la prima prova. Ma grazie comunque. Mi ha fatto molto piacere ricevere lezioni da un'eroina come te».
E si allontana con passo sconsolato.
Se non fosse che siamo in schieramenti divisi e quindi acerrimi nemici, lo proteggerei in Arena. Quel suo modo di fare e vedere le cose mi ricorda dolorosamente Laio.
«Che voleva…quello?»
Sennar mi si affianca con espressione di gelosia sul viso.
Reprimo un sorriso.
«Gli ho solo dato qualche lezione di spada. Tutto qui».
Mi fissa severo.«Lo sai che sarete nemici in Arena Nihal?»
Non so dove vuole andare a parare.
«Certo»ribatto stizzita.«Come me  e te».
Lui distoglie lo sguardo.«Non è la stessa cosa Nihal».
«Sennar»dico, prendendogli la mano.«Fidati di me».
Ma lui la lascia cadere lungo il fianco.
«Non è questione di fiducia Nihal, ma quanto sei disposta a vincere per vivere».
E si allontana.
L'ho sempre odiato quando assume quell'aria saccente.
 

POV Ido
Noto con la coda dell''occhio Sennar dal viso funereo.
Poco più in là la mia testona della mia allieva che lo fissa addolorata.
"Avranno litigato"concludo.
Un coltello sfiora la mia guancia.
L'Assassina è al mio fianco con un sorriso maligno sul viso.
«Peccato che non possa ancora ucciderti Ido».
Sguaina il pugnale e comincia a sfiorarmi la gola con la punta.
«Strano. Stavo pensando la stessa cosa di te»ribatto stizzito.
I suoi occhi azzurri brillano pericolosamente.
«Vedremo Ido. Sarò io a piantarti la lama nel cuore».
«Niente affatto»s'intromette la voce di Debar.
Il Guerriero Rosso sta fissando con occhi di fiamma Fenula.
«Davvero piccolo guerriero? E come pensi di fermarmi?»
Debar raddrizza la schiena.
«Quando saremo in Arena sarai tu a implorarmi pietà ragazzina».
«è una sfida?»domanda beffardamente Fenula.
«è una sfida»conferma Debar allontanandosi.
Anche Fenula se ne va, lasciandomi completamente solo.
Ma quello che mi secca di più è che sono il palio di una scommessa.








Angolino dell'autrice:eccomi con un po' di battibecchi^_^
Dato che si stanno avvicinando gli appelli universitari non so se gli aggiornamenti saranno puntuali...ma farò di tutto per strappare un po' di tempo per scrivere XD
A presto:)

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Capitolo 15
*** capitolo 15:che i giochi abbiano inizio ***


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CAPITOLO 15
CHE I GIOCHI ABBIANO INIZIO

POV Filla

L'attesa è estenuante.
I due giorni che ci separano dall'inizio dei giochi sono un vero e proprio supplizio.
Fenula è nervosa tanto quanto me, anche se cerca di mascherare i suoi sentimenti.
Dopo lo scontro con Debar è tornata alla sua postazione senza dire una parola. Ma vedo che è tesa come una corda di violino. Forse sta cominciando a capire che in Arena dovremo giocare il tutto per tutto per uscirne vincitori. E che non sarà la passeggiata che pensavamo.
Non so cosa fare. Allenarmi significherebbe dimostrare a tutti la mia debolezza. Ma né io né Fenula siamo vittime facili.
Poi arriva il giorno.
è una delle creature deformi, forse quella dell'altra volta a prelevarci dalla nostra stanza.
Fenula cammina in silenzio, con lo sguardo rivolto a terra. Vorrei dirle qualcosa, ma la mia mente non riesce a formulare una frase di senso compiuto adatta alla situazione.
La nostra meta non è il salone. Trattengo il fiato. Ovunque ci stanno per portare, non è nella tenuta di Freithar. Infatti sorpassiamo il portone d'ebano lasciandoci dietro le spalle il castello lugubre.
Camminiamo per ore. Ma nessuno avverte la stanchezza. Noi Assassini siamo abituati alle lunghe marce senza pause.
«Quasi arrivati»rompe il silenzio la creatura. C'è solo un colle a dividerci dalla nostra meta. Giunti in cima rimango senza fiato.
Davanti a me si estende fino all'orizzonte un'immensa costruzione in cristallo nero, un'immensa muraglia che sembra non avere fine.
Troviamo altre due creature deformi di guardia a una porta. Non appena ci vedono la aprono con uno schianto. È collegata a un piccolo tunnel di cui si riesce già a scorgere l'uscita.
Stiamo per uscire quando vado a sbattere contro una barriera invisibile. A ppchi passi da noi compaiono poco apoco gli altri tributi.
Fenula fissa la landa che si apre davanti ai nostri occhi spaesata. In lontananza scorgo una foresta. So però cosa celano quegli occhi azzurri. Sta studiando la zona per saperci muovere meglio.
In cielo compare quasi evanescente il viso di Freithar.
«Bene Tributi»annuncia con voce tonante.«è arrivato il momento di spedirvi in Arena».
Già. Incontro alla morte. Potrebbe benissimo dirlo. Non è un fatto trasparente.
«Vi riassumo le regole. Come se fossero tante»annuncia, ridacchiando alla sua battuta.
Ah,ah. Che ridere. Per niente.
«Sarete divisi a coppie. Per cui un compagno non può uccidere il collega del suo stesso Distretto».
Sento Dubhe imprecare. Mi sale un sorriso sulle labbra. Se pagasse con la sua vita lo potrei benissimo uccidere io suo suocero.
«Numero due. Si lotta per sopravvivere. Per cui date il meglio di voi»annuncia con un ghigno sadico.
Mmm. Questo mi deve preoccupare. La maggior parte di loro non sono delle mezze calzette. Purtroppo.
«E terzo non è propriamente una regola, ma una semplice indicazione. Quando qualcuno di voi morirà sentirete il colpo di un cannone e in cielo comparirà la sua immagine».
Fece schioccare la lingua.«Bene tributi. Possa la sfortuna essere dalla vostra parte».
Eh? Che razza di raccomandazione è mai questa?
Una leggera scossa ci fa sussultare ed ecco che dalla terra emerge una costruzione bizzarra, vagamente simile a un gigantesco corno dorato dalla coda ricurva. Dalla sua bocca scorgo degli zainetti e un numero discreto di armi.
«Quella che avete davanti a voi è la…Cornucopia»spiega la voce di Freithar.
«Là troverete tutto ciò di cui avrete bisogno per sopravvivere in Arena. Dagli zaini pieni di provviste alle armi che userete per uccidervi».
Oh, un maxi magazzino. Ci mancava.
«Ultima cosa. I vostri Mentori seguiranno ogni vostro passo, e in caso di contatto basterà concentrarvi su quello che volete che loro provvederanno a farvela avere. E adesso…».
Fa una pausa d'effetto.«Che i giochi abbiano inizio».
Fenula si gira verso di me.
«Non appena la barriera scompare tu mettiti a correre».
«Eh?»domando confuso.
La barriera davanti a noi scompare.
«Corri».
D'impulso metto in moto le gambe seguendo Fenula, che schizza più veloce di un fulmine.
Raggiungiamo la Cornucopia in totale assenza di fiatone. Mi giro indietro. Gli altri sembrano un po' spaesati. Ma non lui. Il fratello minore di Ido. Dola.
«Vieni ad aiutarmi». Fenula si è già caricata uno zaino in spalla e si è munita di una spada e coltelli da lancio.
«Prendi un altro zaino e qualche arma»mi ordina repentoria.
Ubbidisco raccattando velocemente uno zaino lì vicino, una spada, un pugnale e una cerbottana con agi avvelenati.
«Voi non andrete da nessuna parte»sibila una voce alle mie spalle.
Mi volto. Dola è riuscito a raggiungerci, e adesso ci osserva con un ghigno malvagio stampato in faccia.
Recupera un pugnale al suo fianco. Fa per colpirmi quando sento il sibilo di un coltello da lancio sfiorarmi la guancia. Sulla fronte di Dola si pianta l'arma, e il corpo cade a terra.
«Muoviti stupido servo. Andiamo».
Fisso per l'ultima volta il corpo senza vita dello gnomo.
Nelle mie orecchie riecheggia lo sparo di un cannone.
 

POV Aster

«Muoviti Aster»mi urla la voce di Sennar davanti a me.
Vorrei vedere lui a correre con le gambette che mi ritrovo.
In lontananza vedo già gli scagnozzi di Yeshol nella Cornucopia e dietro di loro Dola. So perfettamente come ha fatto ad arrivare prima di noi. Quella maga ha fatto un ottimo lavoro lanciandoci un Lithos non tanto potente, ma sufficiente per dar loro qualche vantaggio.
Sento il rumore di uno sparo.
Sono quasi arrivato alla Cornucopia. Vedo Sennar armeggiare con due zaini, uno grosso e sostanzioso e uno più piccolo. Anche gli altri sono arrivati. Ma nessuno sfiora l'altro. Sembrano tutti persi in chissà quali pensieri.
«Andiamo Aster».
la voce di Sennar mi riscuote, e ci infiliamo nella foresta.

POV Freithar

Finalmente. Finalmente i giochi sono cominciati.
Vedrò fiumi di sangue impregnare il terreno. Urla di dolore e disperazione.
Rantoli di gente alla fine della sua insulsa vita che io gli ho ridonato.
Si, si.
Sento un colpo di cannone.
E lo vedo l'immagine riflessa nel mio lago personale, della mia prima vittima.
Dola.
Bene, molto bene.
"Scommetto che la prossima vittima sarà il ciccione del Distretto 9" penso.
Aspetto. E aspetto. E aspetto.
"Quanto ci mettono a scarnarsi a vicenda?"penso.
Dove sono i fiumi di sangue che Snow mi aveva promesso.
Ah, ma quello spaventapasseri mi sentirà.
Schiocco le dita, e Snow appare vestito solo di un accappatoio azzurro e in mano una paperella.
Patetico.
Ma adesso non è importante.
«Dove sono le mie vittime?»dico indicando l'immagine della Cornucopia.
Snow ci mette un po' a rispondermi.
«Non è morto nessuno?»domanda infine sorpreso.
«Solo uno»bofonchio.
«Non saprei»risponde corrucciando la fronte.
«Bé, fatti venire un'idea. Mi sto annoiando»soffio.
Snow mi fissa male.
«Scatena quello che vuoi. Ma che non sia troppo brutale, altrimenti li potresti perdere in un solo istante»dice infine.«E adesso posso tornare al mio bagno? Domani devo presentare i miei di Giochi».
Schiocco le dita e Snow sparisce.
Intanto il mio cervello comincia a lavorare sulle piaghe che scatenerò in Arena.







angolo autrice:ebbene si eccomi finalmente con gli inizi dei giochi.
Vorrei ringraziare calorosamente tutti voi che seguite questa storia...e mi spiace non aggiornare puntualmente...ma la continuerò, prometto.
Alla prossima, spero presto XD

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Capitolo 16
*** capitolo 16:questo posto lo conosco... ***


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CAPITOLO 16

Questo posto lo conosco…

POV Fenula

Corriamo. Corriamo. Corriamo.
«Mia Signora, possiamo fermarci? Sono a pezzi».
La voce del mio sottoposto è affannata.
Quando mi volto, noto la sua faccia paonazza. Per forza. Si è caricato in spalla uno zaino che pesa una tonellata e mezza.
Mi fermo anch'io a malincuore.
Dobbiamo avere abbastanza vantaggio tra noi e gli altri Tributi. E solo allora colpirli uno per uno.
Rekla era stata chiara a riguardo.
«Siete in gamba entrambi,ma non abbastanza da poter sconfiggere tutti insieme i vostri avversari».
Stringo la mano a pugno.
«Cosa proponi?»
Rekla sorride.«Colpirli quando sono divisi. Ho studiato ogni coppia,e devo dire che la maggior parte sono mal sortite. Dovrete sfruttare questa loro debolezza. Se ne accorgeranno solo troppo tardi che voi sarete la loro fine»
«Non ci temono già?» domando sorpres. Di solito la Gilda terrorizzava chiunque la sentisse nominare.
Rekla scuote la testa.
«Non da quando Dubhe ci ha sconfitto». Nomina il nome della nemica con disprezzo.
 «Farò come dici. Non fallirò»
Ancora Rekla le aveva consigliato di disorientare gli avversari e di raggiungere la foresta prima di tutti.
Filla si siede a terra massagiandosi i polpacci doloranti.
Incomincio ad arrampicarmi sul primo albero vicino. Ci sono alberi ovunque. Non riesco a scorgere altro. Che tristezza.
Un momento. In lontananza scorgo sparpagliati dei getti di fumo alzarsi tra le fronde degli alberi.
In sorriso di fa strada sul mio viso. Le mie vittime mi stavano indicando la loro posizione. Bene.
Tremate tutti. È in arrivo la vostra fine.
Scendendo dall'albero trovo Filla a fissare come un idiota un animale simile a un lepre marrone e buanca con le orecchie sproporzionatamente grandi.
«Muoviamoci»
La mia voce lo fa tornare alla realtà.
«Conosco questo posto»mormora. Non per eccitazione ma paura.
 «Sono le terre Ignote».
In questo momento lo trovo molto simile a me. Anch'io rimarrei sconvolta se mi ritrovassi a Zalenia,là dove la mia vita si era interrotta per mano della spada di quel dannato gnomo.
Mi guardo attorno.
«Sei sicuro?»
Lui in tutta risposta indica la strana lepre.«Ne ho incontrate tantissime con Rekla e Kerav. Sono sicurissimo».
Gli diedi le spalle e mi concentrai.
"Come dobbiamo agire adesso, Rekla?"
La risposta arrivò un secondo dopo. Tra le mie mani apparve una mappa grossolana con su scritto sopra appunti sparsi. Allegato c'era una pergamenina.
"Questa è una mappa delle Terre Ignote. L'ho sottratta a quel maghetto, Mentore dei Maghi"
«Tranquillizzati Filla. Non tutto è perduto»annuncio mostrandogli la mappa.
 
POV Lonerin
Sennar e Aster si fermano vicino a un ruscello.
Accidenti. Sono sicuro di aver già visto quel tipo di piante, ma non ricordo dove.
Il Mentore degli Assassini mi urta.
«Ehi»protesto. Non sono mica invisibile.
Lei mi fissa con disprezzo, e si allontana. è la donna che Dubhe uccise nelle Terre Ignote.
Terre Ignote!
Si, sono loro. Riconoscerei quel maledetto bosco!
E per fortuna ho in tasca la mappa che avevo usato anni indietro.
Tasto la stoffa, ma non sento alcun rumore di carta.
Come un idiota cerco freneticamente attorno a me la pergamenina.
Accidenti. Dove l'ho messa?
Gli altri Mentori al mio fianco mi fissano incuriositi. Non hanno mai visto nessuno alla ricerca della pergamenina perduta?
è la postazione dell''Assassina ad attirarmi. E con orrore vedo la ragazzina tenere in mano la pergamenina. La MIA pergamenina.
«Che ci fai qui?»
La voce di Rekla mi fa sussultare.
Le indico la sua compagna.«Cosa ne dici di quella?»
«Mmm…piccolo prestito?»
Chudo la mano a pugno. Vorrei sembrare spaventoso, ma so che sembro patetico.
«Se non fosse che Freithar ci controlla ti ucciderei»le sibilo.
Lei scoppia a ridere.«Hai perso la tua occasione maghetto anni fa. E ora scusami. Ho da fare».
 
POV Kriss
Quasi non ci credo.
Freithar ha ricreato nella su Arena le Terre Ignote.
Per me sarà un gioco da ragazzi aver la meglio sugli altri Tributi.
Giochiamo in casa.
«Non sarà difficile annientarli»mormorò tra me.
«Non montarti troppo. Gli altri non sono così tanto facili da battere»obbietta la traditrice.
Sbuffo. Ma perché riesce a sgonfiare anche quest'attimo di gloria che mi rimane?
 
POV Renni
Moriremo.
Se adesso era solo una sensazione, ora è una certezza.
Mathon ostina una calma innaturale.
Ma come cavolo fa a non perdere la testa?
Se non avessi troppo terrore dei miei nemici mi metterei a urlare come un disperato.
«Renni, puoi andare a raccogliere della legna per il fuoco?»
Cosa? Io nella foresta da solo??
«Stai scherzando?»domando in preda a una crisi isterica.
Mathon mi fissa con i suoi occhi nocciola.
«No.è un ordine. Muoviti».
Mi affretto a ubbidire.
La vegetazione mi inghiotte subito, nascondendomi alla vista di Mathon ancora intento a preparare un giaciglio per la notte.
Raccolgo ramoscelli a casaccio, sperando che gli vadano bene.
è in quel momento che la sento.
Una voce melodiosa che sussurra il mio nome.
Devo sapere di chi si tratta.
Zigzago tra gli alberi. Davanti a me appare uno specchio d'acqua.
E lì, in piedi sulla sua superficie sta una ninfa, una creatura bellissima.
Intona delle note melodiose che mi catturano nel loro profondo.
Nel momento in cui mi avvicino alla sponda, sento una voce alle mie spalle e capisco di non essere solo con quella bellezza.
«Cosa ci fai qui?»








angolo autrice:hallo a tutti:)
abbiamo appena scoperto che freithar ha ricreato(abbastanza fedelmente, le differenze compariranno più avanti nei capitoli futuri) le terre ignote XD
Di chi è la voce del personaggio insieme a Renni?
Ringrazio tutti voi che seguite/ricordate/preferite/recensite la story :)
Alla prossima ^_^

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Capitolo 17
*** capitolo 17:Vittime, sogni e alleanze ***


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CAPITOLO 17

Vittime, sogni e alleanze

Pov Filla
Fenula sembra sicura con quel pezzetto di carta in mano. Io non sono molto convinto.
Le Terre Ignote sono piene di bestie feroci e trappole. Per forza Freithar le ha scelte.
«Va a prendere della legna»mi ordina Fenula.
«Ma così ci scopriranno»protesto.
Non ho alcuna voglia di morire.
 «Tutti hanno un fuoco acceso»mi fa notare.«solo due ci sono abbastanza vicino. Se dovremo li affronteremo»
Credo che la morte di Dola l'abbia eccitata un po'troppo per i miei gusti.
Ma mi affretto a ubbidire.
A fatica stacco i rami più bassi,per assoluta pigrizia.
È in quel momento che una strana modia prevale nella mia mente.
Cos'è?
Spinto dalla curiosità e un'altra forza a me sconosciuta che si appropria del mio corpo inizio a correre nella direzione da cui credo che provenga.
Mi ritrovo in una radura.
È una ninfa a cantare.
Le parole sulle lezione sulle creature acquatiche si amalgamano tra loro lasciandomi confuso.
Sulla sponda c'è un uomo che mi dà le spalle.
«Cosa ci fai qui?»sbotto. Solo io devo ascoltare la voce della ninfa. Solo io le appartengo.
Renni capisce il perchè della mia presenza.«Solo io appartengo alla Mia Signora»dice fiondandosi nell'acqua e raggiungendola.
«Non credo proprio»rispondo sguainando il pugnale e andandogli dietro.
Quello che accade dopo mi lascia per un attimo disorientato.
La ninfa aumenta il volume del suo canto,e due enormi mani d'acaua intrappolano dentro di di loro Renni facendolo scomparire sotto la superficie.
«Non temere piccolo assassino»mi dice Calipso con voce melliflua.« A te non accadrà nulla di male».
Mi avvicino come uno in trance. «Si,Mia Signora».
Lei allunga una mano diafana. Faccio per prenderla quando mi sento violentemente strattonare all'indietro spingendomi fuori dall'acqua.
«Flar!»sento la voce di Fenula urlare un incantesimodi fuoco. La mia mente emerge dalla trance come uno rimasto in apnea per molti minuti.
Dal laghetto cominciano a salire getti di vapore. Calipso caccia al cielo un grido disperato,finchè di lei non rimangono altro che insignificanti goccioline di vapore al vento.
È allora che sento due colpi di cannone.
«Stai bene?»
La voce di Fenula è stranamente dolce.
La fisso per un istante negli occhi,poi guardo il laghetto mezzo prosciugato da cui emerge il corpo senza vita di Renni.
Mi sono fatto raggirare come un novellino.
No. Non va bene per niente.

 
POV Dohor
Mi sdraio comodamente ai piedi di un albero.
Una figura copre la poca luce che riesce a filtrare tra le fronde.
È Dubhe mi sta fissando con disprezzo.
«Invece che star lì a perdere tempo va a caccia».
A caccia?
Io,Dohor,uno dei più grandi re che la storia ha avuto...a caccia?
«Neanche per sogno»sbotto adirato.
Di tutta risposta Dubhe mi lancia sul grembo un arco e tre freccie.
«Tre lepri della foresta. Muoviti».
E si mette a macchinare con la legna per accendere un fuoco.
Per chi mi ha preso? Un servo?
Imprecando a bassa voce contro mia nuora mi addentro nella vegetazione. Anche perchè ho anch'io una certa fame.
Catturo senza problemi due stupide lepri.
"Ne manca una"penso.
Quando sento dietro di me un ramo che si spezza.
Quando mi giro il mio cuore perde un battito.
La figura sorride.
«Ecco la mia nuova vittima».

 
POV Shyra
Salto da un ramo all'altro quasi senza peso. Come facevo da bambina nelle pause tra una lezione e l'altra al tempio di Shevraar. Sola o in compagnia di Lhyr.
«Anzichè saltare di qua e di là renditi utile e avvista qualche nostro nemico».
Alzo gli occhi al cielo.
Devo mantenere la calma.«è ciò che sto facendo».
In lontananza scorgo del fumo. Due fuochi. Due gruppi di Tributi.
Scendo abile come una gatta.
 «Allora?»domanda Kriss impaziente.
Ad essere sincera lo trovo meno irritante in questi ultimi giorni. Forse ha capito che ha bisogno di me se vuole sopravvivere.
«Siamo vicini a due gruppi di Tributi».
Un sorriso si fa strada sul suo viso angelico solo in apparenza.
«Vittime da mietere. Finalmente».

 
POV Nihal
Annuisco soddisfatta.
Il fuoco scoppietta e sopra stanno arrostendoquattro lepri. I giacigli sono comodi e accoglienti.
Le tolgo senza troppi problemi aspettando un po' che si raffreddino.
Ne porgo una a Adhara,una ad Aster,una a Sennar e infine addento la mia.
Creare un'Alleanza è stata forse una delle poche idee brillanti che ho avuto nella mia vita.
Freithar ci ha costretto a mettersi l'uno contro l'altro. Ma noi abbiamo deciso di non piegare la testa di fronte a lui.
«Buono»commenta Aster tra un boccone e l'altro.
Sorrido soddisfatta dalle mie doti culinarie.
Quand'ecco che in lontananza sento dei passi venire nella nostra direzione.
Prontamente sguaino la spada,mentre gli altri si preparano a lanciare un incantesimo.
Il viso spaventato di Mathon fa capolino dalla vegetazione.
«Non colpitelo».
Mathon alza le mani quasi in segno di resa.
«Cosa ti è successo?»
Lui mi fissa. Gli occhi castani illuminati dal terrore.
«L'Assassina...»momora boccheggiando.«L'Assassina ha cominciato a mietere vittime».












Angolo dell'autrice:eccomi...in ritardo^^"
Scusate se non riesco ad aggiornare a cadenza regolare, ma gli ultimi appelli mi stanno esaurendo.
Siamo arrivati a quota tre vittime e tutte per mano della nostra Assassina...come la prenderanno gli altri Tributi?
Ringrazio calorosamente tutti voi che segute questa storia...signfica molto per me :D
Alla prossima(spero presto XD)

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Capitolo 18
*** capitolo 18: un'improbabile alleanza & scontri in famiglia ***


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UN'IMPROBABILE ALLEANZA
&
SCONTRI IN FAMIGLIA

POV Shyra
L'umano fa cadere a terra le sue prede.
Indietreggia terrorizzato.
«State lontani da me!»sbraita come un animale in trappola.
Sul volto di Kriss si apre una smorfia di pura vittora.
«Perchè dovrei farlo? É da tempo che la mia lancia non saggia sangue umano».
Dohor di tutta risposta sembra accantonare,ma non del tutto,la paura. Sguaina il suo spadone a due mani.
«Allora dovrete prima passare sul mio cadavere!»urla.
Stringo la mia ascia bipenne involontariamente.
Dohor cn un urlo si avventa contro Kriss. Secondo me neache si aspettava una mossa simile da parte sua,ma il colpo non va a buon fine. Che peccato.
Il mio compagno prova con un colpo laterale,parato senza problemi dallo spadone.
Si nota lontano un miglio che entrambi sono seccati. Nessuno dei due riesce a prevalere sull'altro.
Quand'ecco che un coltello da lancio sbuca dai rami alti di un albero colpendo in pieno Dohor all'altezza del cuore.
Proprio mentre il corpo si accascia a terra,si sente il rombo di un cannone.
Io e Kriss ci guardiamo stupiti.
Come in risposta ai nostri dubbi ecco apparire l'Assassina.
Per i canoni umani deve essere una vera perla, ma pe me non ha nulla di particolare. Quello che mi fa più paura è la sua forza e la sua imprevedibilità.
«Accidenti. Potevo batterlo. Chi ti ha dato il permesso di mettere le mani sulla MIA preda?!?!»sbraita infuriato Kriss.
Di tutta risposta Fenula gli punta il pugnale esattamente sul cuore.
«Non ti conviene provocarmi elfo. Posso ucciderti quando e come voglio»dice pungolando la pelle sotto la punta.
«Ma non è per questo che sono qui»aggiunge.«Sono qui per proporti un'Alleanza».
La guardo con tanto d'occhi. Sta dicendo sul serio?
Dal fogliame appare il secondo Assassino,con espressione stupita. Ance lui aveva sentito le parole della sua compagna.
«Fenula,cosa...»ma viene zittito dalla ragazza.
Kriss non sembra molto sicuro,ma non può fare altrimenti. O l'alleanza o la morte.
Scruto il viso della ragazza nella speranza di coglere un segno,un qualcosa che tradisca le sue vere intenzioni.
Nulla. La sua è una maschera impenetrabile. Potrei provare a setaccuare la sya mente con la magia. Ma so per certo che è schermata. E poi questo è più lavoro per mia sorella che per me.
Kriss ha una smorfia di sconfitra che gli illumina il viso. Le stringe la mano.«Abbiamo un accordo».
Non posso crederci.
Incrocio lo sguardo con quello dell'Assassino. Il suo viso rispecchia la mia stessa espressione.
La più improbabile delle alleanze è stata appena siglata.
 
POV Nihal
Ascoltiamo in silenzio il resoconto di Mathon.
Della morte di Calipso pr mano di un incantesimo di fuoco. Di come Renni sembrava si fosse salvato dall'annegamento ma che poi fosse stroncato dai getti d'acqua bollente. E in ultimo prima di fuggire e trovarci,la morte di Dohor. Quel tizio non mi è mai piaciuto,a dir la verità così pieno di egocentrismo.
Rimango sorpresa quando accenna l'alleanza tra Assassini e Elfi. Certo,anche noi ci siamo alleati ma questo non diminuisce la sorpresa.
Cerco di fare mente locale su tutto ciò che è successo.
Fenula si è data davvero da fare. Tutte le vittime sono cadute per mano sua.
«L'abbiamo sottovalutata»mormora Aster.«Pensando che la Gilda sia ormai finita,non ci siamo accorti che i nostri veri nemici sono loro».
Fisso il fuoco in silenzio. So anche l'altro motivo per cui Aster pronuncia queste parole. Ha sottovalutato Yeshol e l'imprevedibilità dei suoi seguaci. Anche se devo dire immagino ci sia altro dietro.
«Dobbiamo fare qualcosa»se ne esce Adhara.
Alzo gli occhi al cielo. Cos'ho fatto a Thenaar per avermi affibiato una compagna così?
Faccio per replicare con una frecciatina pungente,ma un fruscio mi mette in allerta,e così gli altri.
Il volto di mio nipote fa capolino dal fogliame.
Abbasso l'arma.
«San. Cosa ci fai qui?»
San si apre in un sorriso sinistro che mi fa drizzare i peli delle braccia.
 «Semplice. Sono qui per reclamare le vostre teste».
 
POV Rekla
sogghigno soddisfatra per l'operato dei miei protetti.
«Non l'avrete vinta»dice una voce alle mie spalle.
Con uno sbuffo mi volto verso quel maghetto troppo eccentrico.
«Vedremo quando i miei pianteranno i pugnali nel torace dei tuoi maghi»rispondo con sarcasmo.
«Non sarà così». La contadina si fa avanti coraggiosamente. Se Freithar non ci avesse fatto giurare di non ucciderci a vicenda adesso sarei sola in questa stanza.
«Devo dire ai miei di fare attenzione a tuo marito armato di falce?»domando con ironia. Se anche solo ci provasse so per certa che gli mozzerebbero la testa ancor prima che quello alzi l'arma.
Pat scuote la testa compassionevole. Odio la compassione,soprattutto quando è rivolta a me o agli altri Assassini.
«Non è così e lo sai. Andado avanti a uccidere sempre più tributi si ritroveranno ad affrontare tutti i superstiti. E per loro sarà la fine».
«Se ci saranno superstiti. Tendete a sottovalutarci un po' troppo».
«Stanno formando un'Alleanza. Adesso sono solo Maghi, Guerriere e anche mio marito.Ma chi ti garantisce che non si uniranno tributi come Dubhe o altri?»
Sentir pronunciare il nome della mia accerrima nemica mi fa salire il sangue alla testa. Ho dato ordine a Filla di ucciderla da parte mia. Lui come sospettavo ha accettato senza porsi tante domande.
Ma a quali altri superstiti si riferisce?
A Ido? Quello gnomo ha i giorni contati. Ha sul collo il fiato di Fenila e Deinoforo. Quello morirà.
Shyra? Probabile. Se riesce a raggirare entrambi i miei protetti.
Astrea? No. Avrà in mente qualcosa di grosso. Meglio tenerla d'occhio.
«Mi spiace deluderti»dico a Pat ancora qui di fianco a me.«Ma io non vedo problemi per i miei. Vedo solo vittime».











Angolo autrice(non dispersa XD):
eccomi qui(finalmente)con un nuovo capitolo(in ritardo...chiedo perdono^^')
Ebbene la nostra Fenula sta mietendo moltissime vittime(Dola, Renni, Calipso e Dohor), e San reclama il sangue dei membri della nostra neo alleanza.
Cosa accadrà? San l'avrà vinta? L'improbabile alleanza tra Assassini e Elfi durerà...o era solo un pretesto per avvicinarli e ucciderli?
Ringrazio tutti voi che seguite la storia e che avete la pazienza di aspettare :D
Grazie, grazie, grazie <3

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Capitolo 19
*** capitolo 19:amico o nemico? ***


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CAPITOLO 19

AMICO O NEMICO?

POV San
Non potevo avere assolutamente idea dell''eccitazione che i loro sguardi terrorizzati suscita al mio cuore.
Mia nonna mi fissa con sguardo carico di disgusto. Vedremo se cambierà quando sarà inerme a terra a implorare pietà.
è quell'esperimento di Adhara che mi sorprende un po'.
Ha abbandonato quell'aria impaurita, lasciando posto a cosa?
Odio.
Inspiro.
Si. è odio quello che sento vibrare dal suo corpo. Un profumo inebriante. Che mi sprona ancora di più a volere la sua testa su un piatto d'argento.
«Non ci avrai mai San»sibila con un tocco di furia nella voce.
Sorrido. Quella ragazzina crede di poter arrivare al mio livello di follia. Bè, si sbaglia di grosso.
«Allora accomodati…Chandra».
So che essere chiamata così non le piace, infatti vedo le sue spalle sussultare.
«Non provarmi più a chiamare così!»insorge, sguainando una spada a due mani.
Di colpo la riconosco. è la spada di Amhal. Quell'infido mi ha tradito con la sua sgualdrina.
Ah, ma vedrà. La ucciderò e farò in modo che lui assista alla sua morte.
«Amhal!»urlo con rabbia.«Questo è per avermi tradito. La tua colpa ricadrà sulla tua ragazzina! E niente e nessuno potrà fermarmi!»
Detto questo con una furia mi accanisco su Adhara che non ha neanche il tempo di mettersi in posizione di guardia.
Un solo colpo, e la testa di Adhara cade a terra, raggiunta in ritardo dal resto del corpo.
Sogghigno.«E ora tocca a voi»dichiaro cominciando a evocare un Lampo Oscuro.
Non ho il tempo di terminare la formula che mia nonna si lancia contro di me come una furia,la spada guainata.
A fatica riesco a evocare una barriera magica. Se vuole la guerra,guerra sia.
Sguaino il mio spadone,una semplice arma che avevo recuperato per sostituire la spada nera che mi ha accompagnato per anni.
E ha inizio lo scontro.
Noto con rabbia che è veloce,incredibilmente veloce. Ma io ho dalla mia parte la forza bruta e anni e anni di esperienza sul campodi battaglia. Lei è da cent'anni che non combatte.Posso farcela.
Carico un fendente dall'alto di tutta la forza che ho. Ma lei,rapida come un furetto si scosta. Questo mi sbilancia lasciandomi scoperto il fianco. Per fortuna non è troppo veloce,per cui chiudo immediatamnte la guardia e paro il suo colpo.
«Perchè ci fai questo?»mi urla.
Inclimo la testa di lato.«Se per tornare in vita devo farvi a pezzi uno per uno lo farò»rispondo con un sorriso beffardo.
Nihal mi si pancia contro urlando preparando un colpo del tutto inaspettato. Un colpo che mi fa volare la spada a qualche metro da me,troppo lontano però da raggiungere.
«è finita…nipote»sibila furiosa.
Deglutisco. è giunta davvero la fine?
«Uccidimi»dico d'un soffio. Se davvero vogliono togliermi la vita, che facciano presto.
A sorpresa mia nonna ritrae la spada da sotto la mia giugulare.
«E perché dovrei ucciderti»ribatte aggrottando le sopraciglia.
Strabuzzo gli occhi sorpreso.
A che gioco sta giocando?
Sospira.«Senti San, ho una proposta da farti».
Questo attira la mia concentrazione.«Di cosa si tratta?»
Nihal sorride.«Abbiamo intenzione di ribellarci alla crudeltà e alla condanna che ci ha imposto Freithar. E abbiamo bisogno di quanto più aiuto possibile. Anche il tuo».
Sorrido senza volerlo. Sono davvero usciti di testa.
«Non ce la farete mai»mi lascio scappare.
Nihal mi fissa sbilenco.«Questo lo vedremo. Allora,ci stai?»
Dunque,se rifiuto mi ammazzano,se accetto dovrò subire con loro l'ita di Freithar. E personalmente non ci tengo molto.
Però mia nonna si fida di me,proprio io l'ultimo Marvash. Questo vale qualcosa,o no?
Allungo la mano callosa per stringere quella minuta ma scattante del mezzelfo.
«Sono dei vostri».

POV Filla
Fisso la Mia Signora con occhi sgranati.
Spero di non aver compreso bene le parole che escono dalla bocca di Fenula.
Le chiedo spiegazioni, e come risposta ottengo una scrollata di spalle.
«Abbiamo bisogno di alleati. Non possiamo continuare da soli».
«Allora perchè non abbiamo optato per i Maghi?»protesto.
«I Maghi non sono facilmente malmeabili come gli Elfi».
Faccio per ribattere,ma Fenula mi blocca con il suo sguardo glaciale.
Scrollo le spalle. Tanto lo so che non l'avrò mai vinta con lei.
Fisso dubbioso i nostri due alleati. Kriss mi sembra un idiota totale. Mi sembra quasi assurdo che sia campato fino a questo momento. Ma è sempre meglio non sottovalutarlo. È Shyra che mi incuriosisce con la sua arua sempre imbronciata e attenta a ogni minimo rumore circostante. È davvero un'ottima guerriera.
Ci accampiamo a tarda sera. Nessuno proferisce parola e io me ne guardo bene dal cominciare. La tensione è così densa che si potrebbe tagliare con un pugnale. Non sembriamo affatto alleati,ma nemici pronti a infierire l'uno sull'altro.
Quanto la luna fa capolino tra i rami contorti degli immensi alberi Fenula si propone per il primo turno di guardia. Questo aziona bella mia mente un campanello d'allarme. Lei ha sempre prediletto quello a metà notte di turno.
Perchè cambiare proprio ora?
Sono troppo stanco per pensare a una risposta. Mi avvolgo nel mantello e piombo in un sonno senza sogni.
Forse è il mio corpo abituato a svegliarsi al minimo rumore,per questo sento un leggero fruscio. Socchiudo un occhio curioso.
Vedo Fenula avvolta nel suo mantello china su Kriss.
È troppo tardi quando vedo il luccichio del pugnale. Kriss muore senza neanche emettere un sospiro.
No. Se l'elfo è morto risuonerà...
...l'eco del cannone,che sveglia Shyra.
Fenula è fulminea bel bloccarla a terra. L'elfa la fissa con disgusto cercando di far leva per farla cadere. Ma Fenula non si schioda di un millimetro.
«Maledetta Assassina»le sibila contro Shyra furente.
Fenula si apre in un sorriso pericoloso.«Non sai quanto»le risponde,la furia negli occhi.
Alza il pugnale pronta a colpire il cuore dell'elfa.«Addio»sibila.
Qualcosa dentro di me si rompe. Non capisco il motivo,ma so di non poter lasciar morire quell'elfa. Forse il fatto che quando mi guardava non vedeva in me la spietata macchina assassina che sono per i Perdenti. La mia mano scatta afferrando Fenula per il polso.
«Lasciami!»mi urla contro seccata.
Quei secondi di distrazione permettono a Shyra di scrollarsi dal petto l'avversaria e fuggire nella foresta.
Deglutisco. Ora sono davvero nei guai. E il bello è che non so come giustificare il mio comportamento.
Fenula si volta lentamente, il viso una maschera d'odio.
«Come hai osato?»sibila scandendo bene le parole.
Deglutisco. Non ho la più pallida idea di che punizione mi aspetta.
Lei di tutta risposta mi afferra per il bavero inchiodandomi a un albero, portando il pugnale a pochi centimetri dalla gola.
«Viscido verme, hai idea di cosa hai combinato?». Le sue parole mi schiaffeggiano violentemente.«Hai risparmiato la vita a un nemico».
«Non l'ho mai considerata tale»mi ritrovo a protestare.
Questo la fa infuriare ancora di più, perché stringe la presa.«Da che parte stai Filla? Risparmiare la vita a un nemico vuol dire perdere una possibilità di vittoria. Perché credi che mi stia dando così tanto da fare qui in Arena. Voglio tornare in vita, e se tu ti intrometterai di nuovo a rovinare tutto ti farò a pezzi. Sono stata chiara?»
Quelle parole mi mettono addosso una strana inquietudine.
«Cristallino»mormoro.
Lei mi lascia andare violentemente, facendomi cadere a terra. Si volta, dandomi le spalle e con calma glaciale comincia a radunare le armi e le provviste.
Qualcosa mi dice di averla combinata grossa.

POV Ido
Sbuffo dalla mia pipa una nuvola nera che sa di tabacco.
Sono in questo schifo di foresta, da quanto? Tre giorni e già non la sopporto più.
Non ho incontrato l'ombra di nessun essere umano, ma so per certo che prima o poi qualcuno intralcerà la mia strada. E io sarò pronto ad accoglierlo.
Chissà, forse metterò fine a quell'Assassina che sta seminando terrore.
So perfettamente che c'è lei dietro le morti di tutti i Tributi caduti.
Un fruscio.
Volto di scatto la testa alla mia destra, sguainando la mia spada quella che mi ha accompagnato in innumerevoli battaglie.
Mi rilasso quando vedo sbucare dal cespuglio un lepù impaurito.
Un altro fruscio. Stavolta dietro di me.
Dal rumore del fogliame deduco che questo non è un altro esserino adorabile. No, è qualcosa di più grosso.
«Bene, bene»mi apostrofa beffardamente una voce.
Impossibile non riconoscerlo.
«Ci rincontriamo…Deinoforo»rispondo senza scompormi.
Debar mi sorride pericolosamente.«Sai quanto tempo ho aspettato questo momento?»
Indietreggio senza motivo. Qualcosa nei suoi occhi mi fa rabbrividire.
«Te lo dico io». Si avvicina, la punta della spada che toccava il terreno.«Quasi cent'anni. Cent'anni a sognare finalmente il momento in cui metterò fine alla tua insulsa vita».
«Questo è da vedere».
Debar scoppia a ridere.«Borioso e spaccone fino alla fine vedo».
Si mette in posizione d'attacco, e io lo imito.
«Che la resa dei conti abbia inizio».










Angolo autrice:eccomi qui in ritardo colossale very sorry ^^'
In questo capitolo assistiamo alla morte di Adhara, e un evento inaspettato nei confronti di San(eh, eh...una di voi mi ha fatto gli occhi alla gatto con gli stivali chedendomi di risparmiargli la vita, e voi sapete che al gatto con gli stivali non si può dire no XD)
Alla fine vi ho voluto lasciare in suspence per le sorti di Debar e Ido (verry sorry anche per questo XD)
Grazie a tutti voi che seguite questa storia armati di vera pazienza, grazie, grazie, grazie <3

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Capitolo 20
*** capitolo 20:la decisione ***


CAPITOLO 20

La decisione

 
POV Debar
Sogghigno.
Un tempo forse avrei avuto paura di scontrarmi contro Ido. Durante l'ultima battaglia, quando poi mi sono lasciato colpire ormai sconfitto, sapevo che non ne sarei mai uscito vivo.
Che sciocco che sono stato.
Ido non è un eroe, è solo un semplice, insignificante gnomo.
E mai come ora, sono animato di una forte determinazione.
«Non hai paura?»gli domando sogghignando.
Ido mi fissa con il suo occhio sano.
«Non crederci più di tanto Debar».
Debar. Quel nome appartiene al passato. Debar era il ragazzo che sognava di diventare un grande Cavaliere di Drago. Debar era morto quando l'avevano cercato di arrestare accusandolo di tradimento.
«Sei troppo legato al passato Ido. Sai perfettamente che il ragazzino che ero non esiste più. E se credi di aver visto un barlume quando mi hai sconfitto, mi sottovaluti».
Mi metto in posizione d'attacco.«Quel giorno ho desiderato ardentemente la morte, perché mi sentivo un debole al tuo cospetto. Ma mi sbagliavo adesso l'ho capito».
Sorrido pericolosamente.«Di addio alla tua insulsa vita gnomo».
Con un urlo di guerra mi getto come una furia su Ido che cerca di mettersi in posizione di difesa.
Santi acciacchi dell'età, penso. Infatti il suo braccio é troppo lento a mettersi in posizione, e la pressione della sua spada sulla mia é una bazzecola.
Lo disarmo roteando il polso, lasciandogli sfuggire un mugolio di dolore. Gli punto la spada al petto, preso da un'intima esultanza.
Ho vinto il mio peggior difetto:la mia scarsità d'autostima. Ho sempre considerato gli altri meglio di me, considerandomi debole e insignificante.
E se le convinzioni in cui speravo prima della battaglia mi erano quasi sembrate irraggiungibili, ora sono a portata di mano....o per meglio dire di spada.
Sorrido in modo trionfante.
«Non pensavo di avere la meglio su di te così facilmente, ma non mi lamento. Ho vinto su tutta la linea. Porrò fine alla tua vita e ho vinto la scommessa con l'Assassina. Meglio di così non può andarmi».
«Infatti»commenta Ido.«Non vorrei dirlo, ma spero che quella ragazzina abbia la meglio su di te».
«Non credo che accadrà. É solo una bambina con manie di protagonismo»rispondo con un sorriso beffardo.
Ido chiude gli occhi ormai sconfitto.«Allora buona fortuna».
«Non ho bisogno dei tuoi auguri!»insorgo. L'ultima cosa che voglio é la sua compassione. Violentemente lo trapasso al petto, nelle orecchie l'eco del cannone.
Non ho affatto paura di quella ragazzina. Che si faccia pure avanti. Sono pronto.
«Non invocare la morte Deinoforo, altrimenti rischi che venga a bussare alla tua porta».
Mi volto di scatto e mi ritrovo davanti a lei.
Per la resa dei conti.

 
POV Freithar
Seduto sul mio scanno monitoro i vari Tributi.
Ringrazio mentalmente quell'idiota di Snow per aver avuto quell'idea geniale. Una delle poche oserei dire.
Quei computer sono facili da usare. Insomma sono o non sono il dio della morte?
I più deboli sono tutti morti, o quasi.
Mi gratto il mento pensoso davanti allo schermo che inquadrano il miei ex araldiche mi hanno ripudiato in compagnia di Sheireen, suo marito e il contadino.
Così quei dannati mezzelfi e i loro alleati vogliono ribellarsi al mio volere?
«Avranno ciò che meritano»mormoro tra me e me.
Comincio a pronunciare una lenta litania nella lingua mia e dei miei seguaci simile all'elfico, ma carica di Magia Proibita. Nel cielo sopra l'Arena cominciano a formarsi nubi nere e minacciose.
Sorrido.
Ora vedremo quando li avrò decimati se saranno ancora così determinati a ribellarsi.

 
POV Fenula
Alla fine il Perdente ha vinto la sfida, penso amaramente.
Se Filla non si fosse messo in mezzo tra me e quell'elfa avrei avuto tutto il tempo a disposizione per prepararmi a ciò che stavo aspettando da tempo:vendetta sul mio assassino.
Ero sulle tracce di Ido quando avevo sentito il rombo del cannone. Quando avevo alzato lo sguardo avevo sentito la rabbia invadermi il corpo, infiammando ogni centimetro del mio corpo.
In quel momento non m'importava di nulla se non dell'odio nei confronti di quel maledetto che si era frapposto tra me e la mia vendetta.
Mi disloco con un incantesimo del volo, lasciando Filla indietro. Sono ancora arrabbiata con lui per quello che era successo, ma la rabbia per lui scema di fronte a quella per Deinoforo.
«Come hai osato?»domando furente.
Deinoforo mi fissa con scherno.«Ho vinto la mia sfida. É davvero così bruciante la sconfitta?»
Ingoio a fatica una risposta sprezzante.«Tu che dici?»
«Mi spiace tesoro»mi beffeggia.«E adesso che farai? Scoppierai a piangere?»
Di tutta risposta sguainò lentamente il pugnale.«Ti sei frapposto tra me e la mia vittima, e non passerò sul torto subito. Come pegno». Sorrido follemente.«avrò la tua testa».
La mano libera corre a un coltello da lancio, che colpisce l'armatura scarlatta senza riuscir a scalfirla.
Soffoco un'imprecazione, mentre Deinoforo sorride beffardamente.
«É tutto qui quello che sai fare ragazzina? E dire che stavo temendo di trovarmi di fronte a una macchina di guerra. Invece...»
Lo vedo sbiancare in viso, rendendolo pallido come uno spettro.
Dalle mie labbra fuoriesce l'incantesimo del Lampo Oscuro, e sulla mia mano si crea un globo nero dai riflessi violacei.
 «Non oserai»sibila terrorizzato.
Lo fisso negli occhi. Le sue iridi grigie sono quasi del tutto inghiottite dalla pupilla.
Non rispondo, e lascio andare il globo nero che l'avvolge completamente. Le sue urla di dolore mi scendono come miele sul cuore.
Distolgo lo sguardo dal suo corpo ormai irriconoscibile quando sento il cannone.
Quando mi volto, mi ritrovo faccia a faccia con gli altri Tributi. Nihal é a un passo dalle lacrime di fronte al corpo senza vita dello gnomo, e l'ex araldo di Freithar, San, mi fissa con odio.
Ma io non ho paura. Non ne ho mai avuta, e di certo questa non sarà la prima volta che la proverò.
Indico il punto in cui si é consumata la vita di Deinoforo.
«Questa é la fine che riserbo a chi si mette sulla mia strada»li avviso duramente.
I Maghi provano a colpirmi con incantesimi blandi, e me la cavo semplicemente con una barriera.
Faccio per rispondere ai loro attacchi, quando sento alzarsi il vento. Finora l'Arena era sempre stata tranquilla. Possibile che Freithar volesse farci assaggiare il suo potere?
Con un'imprecazione torno indietro a recuperare Filla. Pur avendocela ancora con lui non posso lasciarlo solo. Insomma, siamo o non siamo una squadra?
Lo trovò in una piccola radura a pochi isolati da dove mi trovavo, seduto sulla roccia e espressione colpevole. É ancora dispiaciuto per quello che é successo. Ma non é quello il momento dei chiarimenti.
«Dobbiamo trovare un riparo»gli ordino.
Lui annuisce brevemente rimettendosi in piedi. E in quel momento si scatena l'Inferno. La foresta che era rimasta inerte fino a quel momento prese magicamente vita. Gli alberi allungavano i loro rami spinosi e contorti, le acque dei torrenti cominciarono a gorgogliare e a prendere le forme di creature dai ghigni maligni, e la terra comincia a creparsi lanciando al cielo fiotti di vapore e lava. Le chiome degli alberi sono illuminate dalle saette che popolano il cielo.
Filla si osserva attorno sconvolto.
Anch'io sento il panico montare, ma lo ricaccio subito. Setaccio la mente nella speranza di trovare un incantesimo capace di bloccare quella faccenda surreale.
Infatti esiste. L'incantesimo degli Elementi. Uno dei primi che Sua Eccellenza Yeshol mi ha insegnato. Ma per metterlo in atto ho bisogno di tutta la concentrazione possibile.
«Filla»urlo, tranciando un ramo che stava per avvolgersi intorno alla mia gamba.
Lui si gira con espressione piuttosto sconvolta.
«Devi proteggermi da questa...cosa»gli ordino indicando attorno a noi.«So come fermare tutto».
Filla annuisce brevemente frapponendo il pugnale tra sé e la foresta impazzita.
Chiudo gli occhi scacciando dalla mente ogni pensiero e i rumori esterni. E evoco la formula.
Sento le forze via via affievolirsi, ma non demordo.
Il vento che non ha mai smesso di sferzarmi il viso si placa. Il calore dei getti di vapore si allenta, e poco distante sento sospirare Filla di sollievo.
Quando apro gli occhi, ogni cosa é tornata al suo posto, come se non fosse accaduto niente.
Solo allora mi permetto di rilassarmi.
Freithar ci ha messo alla prova.
E noi l'abbiamo superata.
 
POV Nihal
Si alza il vento. Non ho neanche il tempo di rendermene conto che l'Assassina scompare. Non ho il tempo di pensare ad altro che le acque del torrente che scorre al nostro fianco comincia a gorgogliare.
Ne emergono creature diafane fatte d'acqua, i visi travolti da maschere di furia. Sono così simili allo spirito della bambina che ha posseduto Sennar nelle Terre Ignote facendo piombare la mia mente nel passato, quando etra cominciata la fine della mia felicità.
Tra loro c'é un'ombra scura. Aguzzando la vista la riconosco. Una di loro tiene tra le braccia Dubhe, svenuta.
Sguaino la spada cercando di colpire la creatura per liberare la ragazza. Ma come fosse uno spettro, la lama lo trapassa senza ferirla.
E il panico comincia a montare. Sennar prontamente prova con un Lithos per permettermi di recuperare Dubhe. Ma le creature sembrano immuni ai suoi poteri. Di nuovo tento un nuovo attacco, ma una raffica potentissima mi fa perdere l'equilibrio. Cado a terra e la spada vola  troppo distante per essere recuperata.
Alzo lo sguardo e mi ritrovo a osservare un ghigno selvaggio.
Chiudo gli occhi. É giunta la mia fine, penso.
Quand'ecco che sento un fruscio vicino, poche parole in elfico e poi nulla. Apro uno dopo l'altro gli occhi. L'ascia di Shyra brilla  tra le sue mani, animata ancora dal fuoco che ha evocato per mettere in fuga le creature.
Si volta verso di me.«Stai bene?»domanda.
Annuisco debolmente. All'improvviso il volto di Shyra si inasprisce, e seguendo il suo sguardo scopro il perché.
Mio nipote si fa avanti con fare beffardo.«É un piacere rivederti Shyra. Dimmi un po', dove hai lasciato il tuo re?»
«É morto»risponde lapidaria.
«Come?»domando più a me stessa che a lei.
«É stato ucciso da Fenula«aggiunge lapidaria.
«Anche Dohor«aggiunge una voce debole. É Dubhe che é riuscita a mettersi in piedi.
«E l'assassino é lo stesso. Fenula sta diventando un problema serio. Per tutti«. Mi fissa negli occhi seria.«La conosco, e so che non si darà pace fino a quando non ci avrà ucciso tutti».
Picchio un pugno a terra.«Deve morire, dobbiamo trovare il modo di liberarci di lei».
Morirà, penso.
 Per noi e per il futuro del Mondo Emerso.

 
POV Freithar
Fisso soddisfatto ciò che é successo in Arena. Non volevo ucciderli, ma mostrar loro che le loro insulse vite sono nelle mie mani e lo saranno fino alla fine.
Fisso con curiosità la ragazzina che é riuscita a contrastare il mio incantesimo, che ho volutamente allentato prima che esaurisse la sue forze.
Quella ragazza ha enormi capacità, eppure racchiuse in un debole corpo umano. Immagino di vederla al mio fianco come regina della morte.
E con questo pensiero nella mente che decido. Quando arriverà il momento giusto finirà nelle mie mani.








Angolo autrice:
Ciau a tutti ^_^
Perdonate il colossale ritardo, ma adesso eccomi qui XD
Dunque ricapitoliamo cosa è successo:Ido è morto per mano di Debar e a sua volta è stato ucciso da Fenula. Freithar evoca un potente incantesimo sventato dalla nostra Guardia degli Incantesimi, e l'Alleanza, costituita da:Nihal, Sennar, Aster, San, Shyra, Mathon e Dubhe, decidono di uccidere Fenula.
Puff, quante cose che ho fatto capitare XD
Picoclo spoiler del prossimo capitolo(che chissà quando riuscirò a scrivere ma abbiate fiducia...ce la posso fare!):morirà un membro dell'Alleanza(forse due, vediamo ^^)
Ringrazio tutti voi lettori/lettrici armati di pazienza nell'aspettare i miei aggiornamenti.
Grazie!
A presto(spero)
Drachen

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Capitolo 21
*** capitolo 21:la tentazione del male ***


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Nota pre capitolo:l'evento che avevo annunciato in quello precedente è traslato al prossimo. Scusate se vi ho destabilizzato senza motivo^^'
E il banner, lo ammetto, è un po' spoiler di ciò che accadrà più avanti...però ci tenevo metterlo(se si vede decentemente XD)
Detto questo buona lettura XD

 

CAPITOLO 21

La tentazione del male

POV Fenula
É stata una giornata veramente estenuante. Ho evocato un Lampo Oscuro e la Magia degli Elementi. Ora mi sento letteralmente a pezzi.
Il mio compagno ronfa come un bambino, come se non avesse alcun pensiero per la testa.
Nella mia invece c'é il caos piú assoluto. Ho dichiarato letteralmente guerra all'Alleanza. Io sono un'Assassina, e per questo non devo avere paura, vero?
Sbagliato. Infondo al cuore avverto un moto di paurapronta a germirmi alla prima difficoltà. Mi volto dall'altra parte del fuoco, dove le ombre danzano davanti ai miei occhi. Io voglio tornare a vivere. É forse una colpa? Ho perso la vita neanche a vent'anni, e loro vogliono negarmi di continuarla?
Chiudo gli occhi.
 
Quando li riapro mi ritrovo seduta su uno scanno in cristallo nero, finemente elaborato con fregi di vari sigilli piú o meno pericolosi. Trattengo il respiro sorpresa, serrando la presa sul bracciolo del trono. Dove mi trovo?
Davanti a me si forma dal nulla un gruppo di farfalle dalle ali diafane nere che si avvicinano posandosi sul mio corpo.
Non ho il tempo di scacciarle, che si alzano in volo lasciandomi sorpresa.
La mia divisa della Gilda é scomparsa, sostituita da un vestito nero dai riflessi argentei. Due farfalle si posano sui miei lobi, trasformandosi in due orecchini, un'altra si adaga sul l'incavo del collo tramutandosi in una collana, e altre sulle braccia divenendo braccialetti.
Cosa...
«Ben arrivata nella mia modesta dimora mia cara Fenula»mi saluta una voce.
Mi volto. Ai piedi dello scanno é apparso Freithar, i capelli neri raccolti all'indietro e gli occhi rossi come la brace che mi scrutano. É abbigliato in maniera alquanto strana con quella strana giacca nera e i pantaloni lucidi. Regge tra le mani uno splendido diadema nero che sembra quasi fatto da rovi attorcigliati tra loro, in cui sono intrappolati degli ametisti.
Si avvicina facendomi alzare dallo scanno, e pirolettare su me stessa,come per studiarmi.
 «Incantevole»commenta con un sorriso soddisfatto. «Le mie farfalle oscure ti hanno tramutato in una splendida regina».
 «Regina?»domando stupita.«No»continuo scuotendo la testa.«Questo é solo un sogno. Adesso mi risveglierò nell'Arena a fianco a Filla».
Freithar mi fissa contrariato.«Questo puó essere un sogno, che potrebbe tramutarsi in realtà se solo volessi».
Lo scruto sospettosa.«Cosa intendi dire?»
Freithar mi sorride benevolo.«Potrai avere ció che vuoi se accetterai ció che ho da proporti».
Mi si avvicina,sentendo il fiato sul mio collo.«Vorresti tornare a vivere non é vero?»
Annuisco. Sembra che l'elfo mi stia leggendo nel cuore, come se sapesse ciò che provo veramente.«Pensa, farla pagare a chi ti ha ostacolato e sfidato. Potresti diventare potente e temuta in tutti gli angoli del Mondo Emerso».
 «Cosa vuoi da me?»domando ancora su di giri dalle parole di Freithar.
 «Potrai avere tutto ció che vuoi se accetterai la mia proposta».
«E di cosa si tratta?»
«É presto detto mia cara. Dovrai rinunciare alla tua mortalità, e far diventare l'odio il tuo credo. Ti sto dando la possibilità di diventare la mia consorte come regina della morte».
Sento l'aria mancarmi nei polmoni. Mi sta forse proponendo di diventare immortale?
Lui mi fissa compassionevole.«Ti vedo sconvolta».
Non é questo il punto, penso. É vero, ho intrapreso la via dell'odio svariate volte, ma non é mai stato sempre protagonista della mia vita.
Demar. É lui che mi ha impedito di diventare uno strumento di morte.
É per lui che malgrado tutto non posso accettare la proposta di Freithar.
 «Io...»comincio, ma le parole mi muoiono in bocca. Freithar mi invita a proseguire. «Io non posso accettare»ammetto.
«La tua proposta é allettante, ma...non me la sentirei di vivere per l'eternità dominata dall'odio» continuo con un filo di voce.
L'espressione di Freithar dapprima beata, si trasforma in una smorfia d'ira.
«Osi sfidarmi? Osi rifiutare ció che ho da offrirti?»
D'istinto mi allontano da Freithar prima camminando, poi correndo verso la porta.
«Si, corri finché puoi. Non ho bisogno del tuo consenso Fenula.Aspetterò l'attimo in cui sarai debole, e ti faro mia.Costi quel che costi!»
 
Apro gli occhi.
Il sole é già alto, ma fa fatica a penetrare nel sottobosco.
Giro lo sguardo, incrociandolo con quello di Filla, un poco sconvolto.
«Che c'é?»gli domando aspramente. Odio quando un sottoposto mi fissa con la faccia da pesce bollito.
Lui si riscuote nel sentire la mia voce.
«Niente...solo una sensazione»risponde rosso in viso, tornando alle sue faccende.
Incupita dal suo umore apro distrattamente il palmo della mano, reprimendo un grido. Quasi disegnato con inchiostro nero, spicca il simbolo che Freithar usa per marchiare i suoi araldi, l'Occhio, come quello tessuto sulla tunica di Aster, o come quello che avrà avuto senz'altro San.
Cerco di calmarmi.
"Calma Fenula. Puó essere solo timore del fatto che sono stata in sua presenza, nulla piú"mi dico cercando di calmarmi.
Ma le parole di Freithar mi rimbombano nelle orecchie.
"Non ho bisogno del tuo consenso Fenula. Aspetterò l'attimo in cui sarai debole, e ti faro mia. Costi quel che costi!"
Sento il cuore perdere un battito. Questo simbolo é forse la prova che piano piano Freithar sta avendo controllo su di me?
«Fenula, tutto a posto?»
Alzolo sguardo sussultando e chiudendo la mano a pugno con fare colpevole. Filla mi fissa in modo alquanto strano.
Delicatamente mi apre la mano.
«Non farlo!»gli urlo, troppo tardi per sottrarmi alla sua presa.
«Calmati Fenula. Non vedo dove sia il problema».
Ha ragione. Il palmo della mano é roseo, e senza alcuna traccia dell'Occhio.
«Stai bene?»mi domanda con sincera preoccupazione.
Esibisco un sorriso un po' troppo forzato per i miei gusti, ma é l'unica cosa che potrei fare in quel momento per rincuorarlo.
«Certo»mento.«Ora se non ti dispiace andró a sciacquarmi il viso».
Se Filla prima era preoccupato, ora lo é il doppio.
Da quando chiedo il parere a qualcuno? Mai, mi rispondo.
In fretta giungo davanti al ruscello, lasciandomi cadere in ginocchio. Fisso il mio sguardo sconvolto sulla superficie.
«Non é niente Fenula. É solo frutto della tua immaginazione. Stanotte hai sognato Freithar. E basta. Non c'é nulla di cui preoccuparsi»mi dico, nel tentativo di calmarmi.
Poi un artigliata al cuore mi mozza il fiato in gola, facendomi barcollare.
Nella mia mente si insinuano parole di morte. Che sparirono in un lampo, lasciandosi dietro un violento mal di testa.
Cosa mi sta succedendo?
«Tutto a posto?»
Mi volto, con sguardo quasi colpevole. Filla è alle mie spalle, impacciato come uno che non sa come comportarsi.
«Ti ho sentita urlare, e allora…»
Urlare? Non ho urlato.
«Non so di cosa tu stia parlando».
Filla si morde il labbro pensoso.
«Non parlavi nella nostra lingua. Forse era elfico, non ti saprei dire…e il tuo tono…non sembrava appartenerti…»
Il mio cuore galoppa freneticamente. Ma di che accidenti sta blaterando il mio sottoposto?
«Sto perfettamente»dico, più brusca di quanto voglia.«Non sono più una bambina che ha bisogno della balia, per cui smettila di starmi addosso, intesi?»
Filla abbassa lo sguardo.
Quando lo rialza lo vedo illuminato di determinazione.«Il tuo orgoglio non mi impedirà di aiutarti»dice, lasciandomi sola, con il demone che ho scoperto possedere nel mio cuore.

 

POV Nihal

Ormai so che non si può tornare indietro.
É tassativo trovare un modo per fermare Fenula.
«Stai nella tua parte mezzelfo».
Anche se adesso, abbiamo ben altri problemi. Per esempio la convivenza.
Sbuffo davanti ai due litiganti.
San atteggia le labbra in un sorriso beffardo.«Ma come Shyra. Non è un privilegio di tutti stare al mio fianco».
Alzo gli occhi al cielo. Anche se mio nipote non è più un Marvash, ha un ego parecchio smisurato.
Shyra si alza di scatto adirata, puntando la lancia contro il petto di San.«Ti avverto ancora una volta. Prova ad avvicinarti ancora, che ti ammazzo. Sono stata chiara?»domanda, scandendo bene le parole.
San sbuffa.«Cristallino elfa. Ora puoi abbassare la tua lancia».
«Bene».
Aster trova il momento giusto per intromettersi, arrancando sotto il peso dei libri di magia che si è fatto procurare dal suo Mentore Lonerin.
Mette un piede in fallo, sommergendo i due litiganti di libri.
San si alza di scatto, come se fosse stato morso da una tarantola.«Accidenti Aster, vacci piano con il peso della tua cultura».
«Perché, tu ne hai uno?»lo prende in giro Shyra.
Ecco che ricominciano. Sto valutando davvero l'ipotesi di evocare un incantesimo del Silenzio.
«Non ti associ alla rissa?» Sennar si siede al mio fianco, cingendomi tra le braccia.
«Ho altri pensieri per la testa»rispondo sincera.«Sono preoccupata, per noi, per il nostro futuro».
«Credi nella nostra vittoria?»
Mi mordo il labbro.«A volte penso che abbiamo una possibilità di vincere, solo che…Fenula, Freithar…a volte mi sembra che loro siano un ostacolo invalicabile. A te non è mai successo?»domando fissandolo negli occhi.
Lui stringe l'abbraccio.«Dove tieni nascosta il guerriero temerario?»mi domanda invece.
«Credo di averlo perso per strada tempo fa»borbotto.
Sennar alza gli occhi al cielo.«Male, molto male. Proprio adesso che servirebbe. Sono sicuro che la tua indole di guerriero farebbe impallidire sia Fenula che Freithar».
Un colpetto di tosse ci riscuote entrambi.
è Aster, che regge soddisfatto un libro.
«Ebbene?»domanda Sennar curioso.
«Ho la soluzione di tutti i nostri problemi»
Dopo che ci illustra il nostro piano, sento il mio cuore esultare.
Aspetteremo qualche giorno, e poi lo metteremo in atto.

 







Note autrice post capitolo:
Ebbene si, rieccomi...questo fatto influenzerà molto l'andamento della storia XD
Scusate se vi ho fatto aspettare molto, ma l'uni non lascia tregua...e purtroppo questo è il ritmo a cui posso andare ^^'
Ringrazio tutti voi che seguite questa storia :D
A presto(spero XD)

Drachen

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Capitolo 22
*** capitolo 22:la resa dei conti è vicina ***


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CAPITOLO 22
La resa dei conti é vicina

POV Fenula
Mi sveglio di soprassalto. Di nuovo.
Sono giorni che non riesco a dormire bene.
La mattina dopo il giorno in cui ho avuto l'incubo di Freithar, mi sono risvegliata imbrattata di sangue, facendo scattare i nervi di Filla, credendo che fossi ferita.
E io gli ho risposto aspramente che andava tutto bene.
Ma credo che non sia affatto così.
Perché è accaduto di nuovo, il giorno dopo. E stanotte, per fortuna in assenza di sangue, constato alla fine con sollievo. Forse la mia condizione sta migliorando.
Non ne posso più di questa situazione, ecco la verità. Mi sento come se una forza oscura mi artigliasse il cuore.
Devo assolutamente fare una passeggiata, per calmarmi.
La foresta è calma, ma io non mi sento affatto tranquilla. Mi sembra che le mie percezioni di Assassina si siano dilatate, facendomi cogliere ogni più piccolo particolare. Il suono del mio respiro affannoso, il tendersi innaturale dei miei tendini e muscoli, il fruscio delle foglie.
E la presenza di qualcuno.
Ne percepisco nell'aria la paura, l'inquietudine.
La mia mente pensa solo a una cosa:morte.
Mi muovo rapida tra il fogliame, stupendomi di poter raggiungere quella velocità. è come se qualcuno avesse preso possesso del mio corpo tendendolo al massimo delle sue capacità.
Corro finché non raggiungo una radura. E lo vedo.
Mathon, il contadino, intento a raccogliere legna per il fuoco. Quando mi vede li fa cadere a terra con un tonfo.
Lo vedo aprire la bocca per cacciare un urlo, ma io sono più veloce.
La mia mano scatta alla casacca. Un coltello da lancio brilla nella notte colpendo Mathon di striscio.
Un profumo inebriante comincia a saturare l'aria. Sangue. Mai prima d'ora aveva provocato sensazioni simili. Ne voglio ancora.
Mi getto su Mathon facendolo piombare a terra a faccia in giù.
Estraggo il pugnale e lo colpisco, una volta, e un'altra, e un'altra ancora.
Il corpo di Mathon si contorse sotto la mia presa nel disperato tentativo di liberarsi. Ma più cerca una via di fuga più mi eccita.
Affondo interamente l'elsa del pugnale nella schiena, e la sensazione del sangue sulle mani mi infonde un'ebbrezza folle. Quando lo estraggo passo un dito sulla lama vermiglia e lo assaggio. Un sapore che non avevo mai provato che mi eccita sempre di più.
«Basta…»lo sento gemere sotto di me.
Perché smettere?
Non ho mai provato una sensazione simile. Mi sento potente come mai prima d'ora.
Ricomincio a colpire, fino a quando non mi si rompe la lama. Scrollo le spalle. Per fortuna me ne sono portata due.
Quando un urlo dietro di me non mi distrae, lasciandomi sfuggire l'occasione di divertirmi ancora un po'.
 
POV Filla

Mi sveglio, spinto da una strana inquietudine. Getto uno sguardo al giaciglio di Fenula, trovandolo vuoto.
Mi alzo di scatto. Dov'è Fenula?
Mi spingo nella foresta, quand'ecco che mi cattura uno strano rumore. E l'istinto mi dice che la troverò proprio lì.
Quando raggiungo la radura mi blocco sconvolto. La terra è impregnata di sangue, testimone di un vero e proprio massacro…di una sola vittima. Scorgo una figura nera seduta a cavalcioni che brandisce un pugnale ormai inutile senza lama, su un corpo che si contorce debolmente, ormai in fin di vita.
Riconosco subito il profilo dell''assassino.
«Fenula!»urlo sconvolto.
Quando si volta sento l'aria mancarmi. Non può essere lei!
Il suo volto è sfigurato. Le iridi sono rosse e sul viso c'è dipinto uno strano sorriso, come se provasse un immenso piacere nel infliggere sofferenza.
è vero, un assassinio era pane quotidiano per noi Assassini, ma non una necessità, bensì un mezzo per servire Thenaar.
«Adesso basta»dico semplicemente con fare autoritario.
Spero che per questa mia insolenza non voglia saltarmi addosso e uccidere anche me.
Fortunatamente vedo balenare il rosso degli occhi e virare al suo azzurro ghiaccio. Corro verso di lei, afferrandola per il braccio e allontanala dal corpo del contadino.
Un colpo di cannone fa sussultare entrambi, e il viso di Mathon appare in cielo.
Stretta al mio petto, la sento singhiozzare.
Di tutte le cose assurde che ho visto negli ultimi tempi, questa le supera di santa ragione.
«Cos'ho fatto?»continua a ripetere.
Io la stringo ancora di più al petto, per rassicurarla.
Di scatto lei si stacca con espressione impaurita.«Stammi lontana Filla! Sono un mostro!»
«No, non lo sei»ribatto.«Siamo tutti con i nervi tesi. Per questo…».
Non so più cosa dire. Quello a cu ho assistito mi ha scosso non poco, e a quanto vedo anche Fenula ne è rimasta colpita.
«Dimmelo in faccia Filla! Dimmelo chiaro e tondo che sono un mostro!»
Non rispondo, allontanandomi nella vegetazione. Solo poco dopo avverto i passi insicuri di Fenula che mi segue in silenzio.
 
POV Fenula
Non so più a cosa pensare.
Com'è potuto succedere?
Non ho mai immaginata di poter arrivare a una cosa simile. In modo inquietante, questo mio comportamento assomiglia molto a quello che scatena la Bestia nella sua vittima.
Getto un'occhiata a Filla, che dopo che siamo tornati al nostro accampamento, è crollato come un sasso.
Arrotolo le maniche alla ricerca di qualche simbolo che possa ricondurre il mio comportamento anomalo.
L'occhio mi cade sul braccio sinistro. Quasi all'altezza dell''avambraccio spicca l'Occhio. Chiudo gli occhi cercando di calmarmi.
"Ora aprirò gli occhi, e lui scomparirà" penso.
Socchiudo un occhio, e poi anche l'altro. L'Occhio è ancora lì. Gli passo un dito sopra, ma quello non scompare.
Mi alzo e vado a scrollare Filla.
«Sveglia Filla»gli mormoro.
Lui mi risponde con un mugugno, girandosi dall'altra parte.
Reprimo un moto di stizza.«Dannazione, svegliati».
Stavolta provo con più forza, facendo sfuggire un lamento al mio compagno.
«Va bene, va bene. Sono sveglio, sono sveglio»brontola sbadigliando.
All'improvviso si blocca di scatto, scrutando la foresta intorno.
«Cosa c'è?»
«Qualcuno…»
Infatti, dalla penombra del bosco spuntano Nihal e Shyra. Brandiscono una la famosa spada nera, l'altra l'ascia bipenne.
«Abbiamo interrotto qualcosa Assassini?»ci domanda Nihal, con un sorriso pericoloso.
Ci alziamo in piedi di scatto, colti di sorpresa.
Cone hanno fatto a trovarci?
«É breve la strada che conduce alla morte per chi si mette contro di noi. La voce di Dubhe s'insinua nelle orecchie. Infatti ecco!a apparire e fermarsi a fianco di Nihal.
«É stato divetente fare a pezzi il povero Mathon?»
La scena ritorna prepotentemente in mente, e cerco di scacciarla via con tutte le mie forze.
 «E se anche fosse? Siete ansiose di seguirlo nella tomba?»
Sono preoccupata, e quando lo sono quasi mai uso la ragione, e faccio cose avventate.
«Vedremo chi di noi soppraviverà alla fine»sibila aspramente Shyra.
Sguaino il pugnale. Devo ammettere,però, che posso fare poco contro una lancia e una spada. Forse in un combattimento corpo a corpo contro un altro pugnale potrei farcela.
«Filla»mormoro in direzione del mio compagno. Lui si volta a fissarmi, un tantino nel panico.
 «Al mio via ci gettiamo nella vegetazione dietro di noi»sussurro, cercando di non farmi sentire. Lo vedo annuire in modo impercettibile.
Bene.
«Un ultimo desiderio prima della morte?»ci beffeggia Dubhe.
Per Thenaar, quanto non la sopporto.
«Adesso Filla!»urlo, prima di girarmi e cominciare a correre. Filla é rapido a imitarmi e me lo trovo subito al mio fianco. Sento la voce dietro di me imprecare.
In cuor mio, so che sembra un gesto di codiardia quello e abbiamo appena fatto, ma poco importa. Prima o poi avró l'occasione di ucciderli. Adesso non siamo ancora pronti.
«MiaSignora, c'é una radura laggiú».
Questo dovrebbe accendere un campanello d'allarme nella mia testa, ma non é cosí. Quando la raggiungeremo, potremo fermarci un momento. Sento le gambe a pezzi, e piene di graffi dovuti ai rovi bassi. Ci mancava.
La radura non é picocla come ci eravamo aspettati, anzi. Ci sarebbero potuti atterrare quattrodraghi insieme e sarebbe pure avvanzato dello spazio.
Non ce ne accorgiamo subito.
Pessina mossa.
Non siamo soli in quello sprazzo di terra.
Due figure incombono sulla terra arida e secca venata di paiuzze nere.
Sennar e Aster.
«Vi aspettavamo»sibiló la voce infantile dell'ex Marvash, che prese tra le sue le mani del compagno.
Cominciarono a intonare una litania in elfico, e nel cielo comparvero nubi dai riflessi scarlatti.
Un Incantesimo di Fuoco, penso.
Infatti dalle nubi comincia a cadere una pioggia di fuoco che intacca anche alcuni alberi circostanti.
Mi volto verso il mio compagno.
 «Filla! Corri!»urlo.
Sbuffo.
Quell'inetto  mi fissa imbambolato sotto questa pioggia di fuoco evocata da Aster e Sennar.
«Scappa!»gli urlo nuovamente.
Manco per l'anima. Non si schioda di un millimetro.
Faccio per corrergli incontro,quando Sennar libera una mano e mi colpisce al fianco sinistro. Una Magia Proibita senza dubbio.
Un dolore lancinante si propaga in tutto il corpo lasciandomi senza fiato.
Crollo a terra,la vista s'annebbia.
È proprio questa la mia fine?
 
POV Nihal
Sento un rombo di cannone.
Non posso trattenere un sorriso trionfante. Finalmente ci siamo liberati degli Assassini, o forse solo di uno. Poco importa. La nostra è una vittoria su tutta la linea.
Alzo lo sguardo al cielo dove ogni volta appaiono riflesse le fattezze delle vittime.
Il mio cuore perde un battito nello scorgere Quel viso.
Crollo a terra tra le lacrime.
«Noooo!!!»urlo con disperazione.
Non doveva andare così.
 







Angolino dell'autrice nascosta nel suo bunker:
sono in mostruoso ritardo, lo so!! E mi dispiace molto D':
E come se non bastasse vi ho lasciato in suspence sulla vittima...chi ci ha lasciato le penne secondo voi?
Fenula, Filla, Sennar o Aster?
Via alle scommesse^^
Spero di arrivare presto con il capitolo 23 XD
Ciauu!!!

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Capitolo 23
*** capitolo 23:Ferite ***


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CAPITOLO 23


Ferite

POV Filla
Quando Sennar colpisce al fianco Fenula mi riscuoto. Inizio a correre nella direzione opposta ai due maghi,fermandomi subito dopo.
Non posso lasciarla lì a terra indifesa.
Torno a fatica indietro facendomi scudo con le braccia per proteggermi dalla pioggia rovente. Le mie mani corrono a due coltelli da lancio,sguainandoli.
La pioggia perde intensità e forza fino a esaurirsi quando le lame colpiscono una il collo di Sennar,mentre l'altra la spalla di Aster.
È il momento giusto per agire.
Tiro sù Fenula letteralmente di peso. Lei caccia un urlo agghiacciante quando le sfioro il fianco martoriato dalla formula proibita.
Le passo la mano sotto l'ascella lasciandola poggiare completamente su di me.
Sento la sua casacca madida di sudore e il suo respiro affaticato a pochi centimetri dal miod.
Dobbiamo assolutamente andarcene di qui. Con sforzo immane la trascino via.
Nessuno ci segue. Bene.
Non so per quanto tempo avanzo. Le membra e il corpo di Fenula cominciano a pesare.
"Devo andare avanti"mi impongo.
Ma le gambe non mi reggono più. Cado a terra trascinandomi dietro anche la mia Guardia.
La sento tossire.«Filla»mormora.
Fisso con i miei occhi castani quelli azzurri e freddi di lei,ora pieni di paura.
«Devi andare avanti»continua in un rantolo.
No. Non posso farlo.
«Mai»ribatto.
Lei sorride sarcastica.«Aveva ragione Rekla  quando mi ha messo in guardia dalla tua testardagine. Morirai se starai con me. Non posso proteggerti in queste condizioni e lo sai. E allora a cosa sarà servito tutto questo?»
Stringo le labbra raccogliendo tutta la forza che ho a disposizione,prendendola tra le braccia.
«Non ti lascerò sola e inerme. Siamo una squadra ricordi?»
Fenula distoglie lo sguardo. Sul viso scendono rivoli di sudore. Deve soffrire parecchio.
«Come si può curare una ferita di questo tipo?»domando per cambiare argomento.
 «Con un incantesimo di guarigione».
«Saresti in grado di evocarne uno?»
Fenula trova la forza di sorridere.
«Non in queste condizioni».
Con sforzo immane mi impongo a riorenderka tra le braccia.
«Dobbiamo trovare un rifugio. Cercheró un modo per salvarti, e se non esiste lo inventeró».
Fenula annuisce debolmente, sconfitta di fronte alla mia testardagine. Chiude gli occhi rilassandosi appena.
E io corro tra il fogliame, quanto mi permette il peso di Fenula tra le braccia.
Le ho promesso che avrei fatto di tutto per salvarla, ed é proprio quello che faró.

 
POV Aster
Non ci mette molto Dubhe a spalmare un cataplasma per cicatrizzare la ferita sulla spalla, là dove l'Assassino mi ha colpito. Per fortuna la lama del coltello da lancio non era avvelenata, altrimenti mi sarei trovato in guai seri.
La ringrazio con un gesto del capo, gettando poi un'occhiata a Nihal.
Da quando siamo tornati alla nostra base, null'altro che un mini accampamento sperduto nella foresta, non fa altro che fissare il vuoto davanti a sé, seduta a terra e con la testa poggiata sulle ginocchia.
Vederla cosí mi fa male, e la mia mente corre a quel giorno in cui Reis mi ha lasciato. All'ora mi era sembrato che il mondo mi crollasse addosso.
Per cui so cosa prova Nihal in questo momento.
Mi alzo da terra spazzolando la mia tunica dalla polvere, e mi avvicino cautamente. Lei non fa cenno di avermi notato, o peggio.
Certo che mi ha notato! Con questa tunicami muovo con la grazia paragonabile a quella del mostro del gorgo, mi ha ignorato letteralmente, ecco la verità.
Mi siedo dolorante al suo fianco. Non sono il tipo capace a dirincuorare le persone. Ma da quando non sento piú l'influenza di Freithar nel cuore, comincio a comprendere sentimenti che a quel tempo mi erano completamente alieni.
«Mi dispiace»le sussurro dolcemente, per darle forza. Soc ne in questo mo enti ha bisogno di qualcuno su cui fare affidamento.
Lei non risponde, e si limita a nascondere il viso sulle ginocchia.
«Non avevamo previsto una cosa del genere. Sennar é morto, ma tu devi andare avanti, continuare ció in cuilui credeva. Solo cosí non sarà morto del tutto, ma vivrà sempre nel tuo cuore».
Da quando sono diventato cosí melenso e filosofo?
In quel momento Nihal alza la testa, gli occhi che brillano minacciosi.
«Deve morire»scandisce spietatamente.
Ehi! Il mio discorso non prevedeva la vendetta!
Cos'ha capito la ragazza?
«Nihal, ripensaci. É davvero ció che vuoi?»
 «L'assassino di Sennar deve pagare con il sangue il suo debito. Morirà, e faró in modo che soffra nel peggiore dei modi, cosí come io sto soffrendo la sua morte».
Si alza e si allontana nella vegetazione.
Che casino ho combinato?
«Hai carisma nel convincere cosí la gente Aster. Mi complimento con te».
Sorvolo sul commento sarcastico di San, piantando lo sguardo sui suoi occhi viola.
«Vuoi renderti utile una volta tanto? Va a recuperare quella sciagurata di tua nonna. Se necessario dovremo fare in modo di renderla innocua per un periodo. Ha perso la testa, ma non capisce che con le sue idee condannerà tutti».

 
 
POV Freithar
Assisto alla scena impassibile.
Gongolo davanti al fatto che uno di quegli insetti dell'Alleanza sia perito. E il merito é tutto della mia futura consorte, perché ormai tale la considero.
Certo, quell'infido verme prima della morte, l'ha colpita in pieno con una Magia Proibita. Ma poco importa.
Prima del Rito tornerà a posto.
E solo allora si avvererà la loro fine.











Angolo autrice:
Ciao a tutti!
Si, lo so...non aggiorno questa storia da secoli...ma alla fine ce l'ho fatta ^^
Ringrazio tutti voi che pazientemante avete atteso questo capitolo, che psero sia all'altezza delle vostre aspettative ;)
Detto questo farei un resoconto dei superstiti per ora: Fenula, Filla; Nihal, Aster, San, Shyra, Dubhe e Astrea(non è scomparsa...presto la ritroveremo^^)
A presto(spero);)
Drachen
 

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Capitolo 24
*** capitolo 24 ***


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CAPITOLO 24


POV Filla

Mi metto a cercare con costanza e diligenza le piante segnate su un pezzo di pergamena scritto con la calligrafia minuta e comprensibile di Rekla.
Dopo aver trascinato Fenula per quasi mezza foresta, la fortuna per una volta é stata dalla mia parte. Scostato un cespuglio pieno di rovi, ho trovato una nicchia sotto le radici di un grosso albero. Sospirando di sollievo ho poggiato adagio Fenula ormai priva di sensi. Prontamente ho contattato Rekla, chiedendole un intrugio che avrebbe potuto cicatrizzare e disinfettare la carne martoriata dal Lampo Oscuro. Non che mi aspettassi l'impiastro già fatto e finito(per la verità si, ma conoscendo la mia signora avrei dovuto perdere la speranza fin da subito), ma neanche quella pergamenina scritta di getto come se fossimo l'ultimo dei suoi pensieri.
Sconfitto mi sono addentrato nella foresta. E adesso con i polpacci massacrati dai rovi sono alla ricerca dell'ultima pianta e mi serve. Nella bisaccia ho già quasi tutto ciò che mi serve. Manca l'ultimo:il papavero da oppio, che userò per sedarla quando dovrò aver a che fare con la sua ferita.
E infine lo scorgo, naturalmente a fianco a un bel cespuglio di rovi.
Che bellezza.
Alla fine torno al nostro nascondiglio pieno di graffi e con i palmi pieni di spine. E il lavoro non é finito. Fenula è semicosciente, ma se non le somministro l'oppio proverebbe dolori indescrivibili mentre le pulisco la ferita.
Dallo zaino tiro fuori una scodellina e un mortaio. Estraggo dalla bisaccia le erbe e con costanza ed energia mi accingo a pestare le foglie fresche.
Quando alla fine la poltiglia assume un aspetto degno di essere chiamato cataplasma, mi avvicino a Fenula che sembra dormire un sonno inquieto.
Con mano delicata le slaccio il corpetto e la casacca, arrossendo subito. Non che non abbia mai visto una donna nuda, alle terme ce n'erano molte, ma il fatto che ci sia Fenula...insomma sento il sangue farsi strada nelle mie guancie tingendole di rosso.
"Non fare il pudico! Fa quel che devi senza fare storie"mi rimprovero.
Infatti, non appena termino di liberarle la ferita apre gli occhi.
Ha gli occhi lucidi come se avesse la febbre e il respiro è lieve.
«Come mai sei rosso in viso?»domanda.
Cavolo! Sta malissimo, eppure è riuscita a cogliere quel piccolo particolare che avrei fatto volentieri a meno di ricordare.
«Sarà il caldo»mi giustifico.
Certo. Ho trovato la scusa più patetica del mondo, ma per fortuna Fenula decide di non indagare oltre.
«Dovrai assumere un po' di papavero da oppio. Non sarà una passeggiata curarti la ferita»le dico.
Lei mi rivolge un debole sorriso.«Puoi ben dirlo. Ma attento con le dosi, altrimenti rischi di rimandarmi nell'altro mondo se sbagli. E io non tutta 'sta fretta di morire».
Le sorrido.«Sono stato al fianco di Rekla. Il mondo vegetale non ha segreti per il sottoscritto».
Fenula mi rivolge un sorrisetto divertito.«Staremo a vedere».
Le somministro il papavero da oppio che non impiega molto ad agire. Infatti tempo una decina di minuti che lei sprofonda in un sonno senza sogni.
Devo agire al più presto.
Le disinfetto la ferita il più in fretta possibile, cercando di finire al piú presto. A operazione finita mi strappodue bende e gliele avvolgo attorno al torace.
Soero oer kei che non abbia sentito dolore.
Io per tutto il tempo non ho fatto altro che sudare.
Stremato mi accoccolo accanto a Fenula, stando ben attento a non toccarla, aspettando l'alba di un nuovo giorno in quest'inferno.



POV Shyra

La mezzelfo é completamente fuori di sé. Aster e San si sono messi in testa a controllarla, e per farlo l'hanno legata a un grosso albero con una robusta corda.
Lei non fa altro che imprecare e urlar loro contro di liberarla. Sembra che parli con il muro. Si vede che sono maschi. Non hanno un briciolo di sensibilità di fronte al suo dolore.
Se al posto di Sennar ci fosse stata Lhyr altro che imprecare. Mi sarei armata d'ascia e avrei compiuto una strage.
Ma il fatto che il colpevole é Filla il mio pensiero tace.
Non posso scordare come lui si sia frapposto tra me e la sua compagna permettendomi di scappare. Né i suoi sguardi incuriositi durante la nostra unica serata da alleati.
Sono una guerriera, dovrei vivere per la spada e gli ideali, ma se penso al suo viso, ai suoi occhi castani...
Arrossisco e faccio in modo che nessuno lo noti. Ma cosa vado a pensare? É un nemico, uno dei pochi che ci é rimasto. Per l'esattezza i nemici effettivi sono lui e Fenula. A quanto ne so la giovane assassina é in fin di vita grazie al Lampo Oscuroevocato da Sennar. E poi c'ébAstrea. Già. Che fine ha fatto la ninfa? Da quando sono incominciati i giochi, quando qualche giorno fa(sembra passata un'eternità)é cominciato il nostro inferno, non l'ho piú vista.
Starà architettando qualcosa?
Soprattutto contro chi?
"Lei é il problema minore"penso infine.
Persa nei miei pensieri non mi sono resa conto che tutti si sono messi a dormire, fatta eccezioneper Nihal. La mezzelfo si é calmata, ma la trovo con lo sguardo rivolto al cielo.
E il mio cuore si spezza con il suo.

 
 
POV Talitha

Fisso un'ultima volta lo schermo di fronte a me. La ragazza che dovrei seguire e indirizzare è completamente a pezzi. Lo sarei anch'io se perdessi Saiph.
Saiph. Quanto mi manca, soprattutto adesso che mi ritrovo tra creature simili a me ma al tempo stesso diverse.
Per la maggior parte sono indifferenti, a parte il ragazzo dai capelli corvini, credo si chiami Lonerin, che si è dimostrato cordiale e mi ha aiutato a comprendere quel nuovo mondo dove quel pazzo maniaco mi ha catapultato.
Mi alzo dalla postazione facendo crocchiare la schiena. La giornata è stata lunga, e non credo che Nihal chieda aiuto da qui fino a domani mattina. Non che mi abbia chiesto molto, anzi, oserei dire che ha agito sempre di testa sua.
Anch'io se fossi nei suoi panni non mi fiderei per niente di una completa sconosciuta.
Scrollo le spalle passando accanto alla postazione degli Assassini per ora vuota, a quella degli elfi, dove la sorella di Shyra(se non erro…hanno tutti nomi molto strani) fissa con sguardo assolto l'espressione corrucciata dell''elfa, persa in chissà quali pensieri. E per finire a quella di Lonerin, che non appena mi nota mi rivolge un debole sorriso. É un suo caro amico quello che ha perso la vita poche ore prima.
Stancamente le mie gambe mi portano al mio alloggio. Le stanze di noi Mentori si trovano tutte affacciate su un lungo corridoio tetro. Insomma, siamo o non siamo nella tenuta di Freithar? Mi sarei preoccupata di più se avessi trovato saloni lussuosi e allegri.
Afferro la maniglia della mia di stanza, e l'abbasso.
Lì per lì non ci faccio caso, ma poi mi accorgo di non trovarmi dove pensavo di dover essere.
La sala è immensa, cupa e tenebrosa come il resto della tenuta di Freithar. E in fondo, sotto un'immensa navata li scorgo. Due troni neri come la notte spiccano su un'alta pedana.
Questo posto mi mette i brividi, per questo mi sbrigo a uscire chiudendomi la porta alle spalle. Mi allontano con il cuore in gola, sperando che nessuno mi abbia vista entrare in quella stanza.
Senza accorgemene urto la spalla di qualcuno.
Era il Mentore degli Assassini, Rekla, se non ricordo male, intenta a uscire dal suo alloggio con in mano una pergamenina. Forse un recapito per i suoi Tributi.
«Attenta dove vai»mi riprende con disprezzo, allontanandosi a passi lunghi.
La fisso con sguardo imbambolato.
Non l'ho mai capita quella donna. Dall'aspetto sembra quasi simpatica con le sue goti picchiettate di efelidi. Quelli che la tradiscono sono gli occhi azzurri, freddi e calcolatori che mi ricordano stranamente quelli di Grele.
Solo allora noto la porta del suo alloggio aperta.
Non riesco a frenare la curiosità e la apro del tutto. Sembra di essere catapultati in un laboratorio di un erborista. Dalle pareti penzolano erbe secche, dalla parte opposta spicca uno scaffale d'ebano pieno di boccette e libri dalla rilegatura nera.
Non riesco a frenare la curiosità ed entro cautamente.
Sono le boccette ad attirare la mia attenzione. Sono tutte etichettate, segno dell'ordine maniacale della loro padrona.
Una in particolare mi attrae, costringendomi a prenderla in mano. Piena per metà , contiene un liquido rosso abbastanza denso da cui però salgono vapori diafani.
E non appena leggo il suo contenuto sull'etichetta il mio cuore perde un battito.
Sconvolta, infilò la boccetta bella tasca ed esco velocemente dalla stanza. Percorro correndo il corridoi per raggiungere di nuovo la mia postazione.

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