Ride for a fall di kingblade (/viewuser.php?uid=646763)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1.Prologo ***
Capitolo 2: *** L'inizio della fine ***
Capitolo 3: *** Risveglio ***
Capitolo 4: *** Verità ***
Capitolo 5: *** La Resistenza ***
Capitolo 6: *** Routine ***
Capitolo 7: *** Novità ***
Capitolo 8: *** Trappola ***
Capitolo 9: *** Vendetta ***
Capitolo 10: *** Scontro ***
Capitolo 11: *** Prima missione ***
Capitolo 12: *** O la va o la spacca ***
Capitolo 13: *** Berserk ***
Capitolo 1 *** 1.Prologo ***
“E’ la resa dei conti” pensò Jack . Si , era la resa dei conti, non solo fra lui e Allan, ma era anche lo scontro del secolo : La Resistenza contro i Berserker. Jack pensò solo ad una cosa : vincere.
Per farlo avrebbe dovuto sfruttare tutte le sue abilità al meglio se voleva vincere. Ma , mentre era dolcemente immerso nei suoi pensieri , un urlo disumano lo svegliò . Infetti. Ed erano anche numerosi. “Che cazzo ci fanno qui quei cosi ?” urlò sconvolto Erik. In un attimo Jack arrivò alla conclusione: era una trappola. Avevano rapito Jade per uno scopo preciso , e lo scopo era attirare tutti quanti e lasciarli in gabbia con gli infetti. Agì d’impulso : un fascio di fumo partì dalla sua mano e si ramificò, legandosi attorno ad un gruppo di infetti. Con un movimento rigido, ritirò la mano indietro e tutti gli infetti finirono smezzati in due parti. “Beh, che vi succede ? Sembra che vi sia apparsa la Madonna! Muovetevi a darmi una mano!” . Improvvisamente , Ryan fece partire una pioggia di schegge di ghiaccio che investirono l’orda . “Uomini, riprendetevi ! Se ci fermiamo ora, sarà tutto perduto ! Volete che tutto torni come prima ? Volete riavere la vostra libertà ? Volete vivere in modo decente anziché nascondervi nelle fogne come ratti ? Allora muovete quel culo flaccido e uccidete quei mostri !” Il resto del gruppo rispose quasi all’unisono e tutti ritrovarono la forza di combattere . Chi per volontà di sopravvivere, chi per vendetta, chi per libertà , erano tutti pronti a morire pur di cambiare le cose. Addirittura Jack rimase colpito (e soprattutto stupito) dal discorso di Ryan. Si, aveva ragione, era ora di lottare. Dovevamo lottare se volevamo vincere. L’ultima cosa a cui pensò fu Jade. Dopo di che si buttò nella mischia. E il caos si scatenò.
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Capitolo 2 *** L'inizio della fine ***
La sveglia bippò tre volte e poi si spense da sola. Orario : 6:30 . Doveva muoversi altrimenti sarebbe arrivato in ritardo. Jack era un 17enne come gli altri. Alto, snello, capelli corti e biondi, occhi azzurri. Andava al liceo come gli altri. Era pigro , scaltro e a differenza di ciò che una persona qualunque avrebbe potuto pensare, non adorava lo sport. La sua passione era l’informatica, la studiava fin da piccolo e ne sapeva parecchio, dato che il padre era un programmatore. Era scherzoso, e cinico. Ma quando bisognava fare sul serio cambiava completamente. La pigrizia e la spiritosaggine venivano sostituite dalla determinazione e dalla serietà. In quei momenti riusciva a dare il meglio di sé. Considerava il liceo, anzi la scuola in sé una perdita di tempo. ‘Se hai deciso già che lavoro fare, studia solo quello che lo riguarda’ era il suo pensiero. Ma i professori non erano della stessa opinione. Si alzò con un entusiasmo talmente grande da potergli leggere in faccia quanto fosse felice. Peccato che la faccia era coperta dai capelli arruffati . Fece colazione in fretta e furia e guardò ancora una volta l’orologio : le sette .
‘Devo sbrigarmi .‘ Prese il libro di latino e ripassò qua e là qualche cosa per il test in classe. Odiava il latino. Non perché fosse difficile ma perché non era una lingua usata. ‘A cosa serve saper parlare una lingua morta ? Ormai non lo parla più nessuno. Al massimo, potrebbe essermi utile se volessi diventare avvocato (o parlare con Giulio Cesare, anche se dubito fortemente di poterlo incontrare). Chiuse il libro, lo infilò nello zaino e partì in sella alla sua bicicletta. ‘Spero di non essere in ritardo, altrimenti Jade si infurierà.’
Jade era la sua migliore amica. Le altre persone non lo vedevano di buon occhio, la maggior parte della gente lo riteneva strambo. Solo poche persone parlavano con lui. Jade era una di quelle. A differenza delle altre ragazze che pensavano a fare le ochette e a rimorchiare, lei era … normale. Era alta, snella , capelli castano- biondi e gli occhi verdi. Era intelligente, simpatica , carina, insomma una ragazza casa e chiesa. Oddio, più casa che chiesa . Era simpatica solo con chi voleva. Se qualcuno si azzardava a prenderla per i fondelli lei aveva subito la risposta pronta e , in casi estremi, avrebbe anche fatto a botte. Insomma era fuori dal comune. Cosa che per Jack voleva dire “normale”.
Arrivò al liceo, sistemò la bici ed entrò . La trovò davanti alla porta.
“Sei in ritardo.” disse lei, con un tono leggermente intimidatorio. “Lo so” rispose l’altro.
Jade sorrise. “Possibile che tu non sappia distinguere quando una persona ti prende per il culo?” “Non se mi sorridi come un cane rognoso.” “Dai, entra .” disse ridendo. “Come ti senti ?” gli domandò . “Come al solito.” “Ti vedo felice.” “E’ così evidente?” “Abbastanza.” In quel momento un ragazzo entrò in fretta e furia e, ansimando, disse :” Sta arrivando la prof!” .Corsero tutti ai banchi come dei soldati svegliati dalla sirena d’allarme. La verifica fu micidiale. La professoressa Filippone era una 50enne infelice della sua vita, e pertanto, frustata. E, ovviamente, sfogava la sua frustrazione sulle classi di disgraziati che gli capitavano tra le mani. Su una classe di 27 le insufficienze furono 19. Solo otto riuscirono a “sopravvivere alla condanna infernale”. Per sua fortuna, Jack era fra quei otto. Il suono della campanella sembrò a Jack un canto angelico. Superata la mandria di bufali/persone, raggiunse Jade e Ryan. Ryan era il suo migliore amico.
Inspiegabilmente, lui e Jack erano uguali . Se lo fossero stati anche fisicamente probabilmente qualcuno li avrebbe scambiati per due cloni. Ryan era un ragazzo alto, muscoloso con i capelli castani e gli occhi dello stesso colore. A differenza di Jack , adorava lo sport. “Come va ?” gli domandò. “Come al solito” rispose annoiato Jack.
“Di un po’, ti fa così schifo sorridere ogni tanto? “ “No, ma non è nel mio stile.” Girovagarono per la città tutto il pomeriggio. “Ehi, Jack, che ne pensi di Lara ? “ “Lara chi ?” “Lara Cellini, chi sennò ?” “Penso che non è il mio tipo .” “Ma è fantastica!” “Si, peccato che la sventoli ai quattro venti come uno straccio qualsiasi .” Ryan rise di gusto. “Cambiando discorso …” disse Jade “ Voi che ne pensate della Russia?” “Che intendi ?” “Del fatto che si stiano armando , razza di cretino !” “Ahhhh …” “Preoccupante, per come la penso io .” “Già , lo pensavo anch’io. Secondo voi le radiazioni colpiranno anche noi in caso ci attaccassero ?” domandò la ragazza. “Ne dubito. Loro sono infuriati con l’Inghilterra per quel casino di 15 anni fa. E l’Inghilterra si trova in Europa se non sbaglio quindi non devi spaventarti inutilmente.” Si fermarono davanti ad un condominio. “Grazie per avermi accompagnato” disse Ryan. “Ahhh, non dirlo neanche.” “Ci vediamo domani, ciao! “ Ciaooo!” risposero all’unisono gli altri due. Camminarono ancora un po’ per la città . “Comunque perché non ci provi con Lara ? Seriamente ..” Jack la interruppe. “ Te lo già detto , non mi piace. E’ troppo …. infedele per i miei gusti, diciamo.” Jade sorrise e dopo un interminabile silenzio disse : “Ti voglio bene.” Jack non sapeva cosa dire. Non sapeva neanche se essere perplesso o imbarazzato. Si limitò a rispondere arrossendo :”A - Anch’io”. “Beh, che c’è ? Ti ho detto solo che ti voglio bene, non che ti amo !” “S – Si, scusa. Diciamo che non ci sono abituato, e – ecco.” Dopo pochi attimi Jade gli chiese: “Posso avere almeno un abbraccio ?” “E c’è bisogno di chiederlo ?” rispose di rimando l’altro. Questa volta fu lei a rimanere stupita. E fu lì che iniziò tutto. Si sentì un grande boato e una luce bianchissima invase tutto quanto. L’ultima cosa che Jack ricordò fu una nube nera come la notte e poi tutto venne divenne buio. |
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Capitolo 3 *** Risveglio ***
Silenzio. Ogni cosa era inghiottita dal silenzio. Poi una nuova sensazione . Rumore . Era lieve ma , col tempo, andava aumentando. Due voci andavano distinguendosi. Un uomo e una donna stavano discutendo animatamente. Erano agitati, spaventati. Passi. Quei due erano scappati .
Ma da cosa ? Chi erano quelle persone ? E dove era finito ? Era ancora vivo ?
Jack si svegliò. O almeno aprì leggermente gli occhi. La luce lo investì in pieno. Gli bruciarono gli occhi . Quando riuscì a vedere nitidamente , si accorse di essere in una stanza d’ospedale. Circa. Era disteso su un lettino . La stanza era piccola, ma ben illuminata. Però non c’erano macchinari. Si girò verso la finestra . Fuori il giorno andava scemando , lasciando posto alla notte. C’era uno scaffale alla sua destra . Vi erano una sveglia , un pacchetto di medicinali . La sveglia indicava le 18:20. Guardò la scatola. Sopra c’era scritto “Roipnol”. Era leggermente stordito. Ma la cosa più preoccupante era che non sapeva né dove si trovava né perché si trovava in quel luogo. Guardò fuori dalla porta a vetro della stanza . Un’infermiera stava camminando. Gli cadde il telefono dalla tasca dei pantaloni e si chinò per raccoglierlo. Nell’alzarsi sollevò leggermente lo sguardo verso di lui. Fu un istante. Il telefono gli ricadde nuovamente di mano. Aveva gli occhi sbarrati dalla paura. Si portò le mani alla bocca. Si girò alla sua sinistra e premette un pulsante sul muro. Si accese una sirena nella sua stanza e un suono terribilmente acuto risuonò in tutto l’edificio. Era un allarme. Jack era confuso e spaventato. Che cosa stava succedendo ? Perché quella donna era tanto spaventata da lui ? Che motivo c’era di dare l’allarme ? Si alzò dal letto e poggiò i piedi per terra. Era allungato parecchio. Almeno 5 cm. Si guardò intorno . Non c’era il bagno. Per fortuna trovò sul comodino di prima uno specchietto. Rimase shockato. Per poco non gli cadeva di mano lo specchietto. Non si era solo allungato. Era cresciuto. Solo che a lui pareva di aver dormito una, due orette massimo. I capelli erano corti : qualcuno doveva averglieli tagliati mentre era addormentato. Sul mento aveva già una barbetta precoce.
Ma ciò che lo colpì di più era l’occhio sinistro. Sopra di esso vi era una cicatrice abbastanza lunga da attraversare l’intero occhio verticalmente. Saranno stati 2 cm e qualcosa di lunghezza. Sembrava profonda ma l’occhio era intatto. Notò qualcosa di strano nell’iride . Questa volta gli cadde veramente lo specchietto di mano. L’iride dell’occhio sinistro era completamente rossa. La cosa lo spaventò a morte stava per svenire. Ma non ne ebbe il tempo. La porta dell’edificio venne sfondata e un gruppo di uomini armati fece irruzione. Doveva andarsene di lì e alla svelta. Uscì dalla stanza . Il corridoio era deserto . “Sono scappati tutti” pensò. Jack notò una piantina dell’edificio. La struttura era alta tre piani, piano terra escluso. Si trovava al terzo. Sentì i soldati salire le scale. Doveva escogitare qualcosa. Molto frettolosamente aprì la prima stanza che trovò in giro e ci si infilò. Era piena di scope, medicinali e altri arnesi inutili. “E’ uno sgabuzzino. Beh, meglio di niente” . Si nascose in un angolo della stanza , rannicchiato. Appoggiò l’orecchio al muro e affinò l’udito. I soldati erano già arrivati al piano. Una voce tuonò “Perlustrate tutte le stanze del piano ! Che tutte le forme di vita su questo piano vengano sterminate ! Ordine: 5!”
Ordine:5 ? Cosa voleva dire ? Era forse una specie di messaggio in codice ?
Un soldato rispose :”Avete sentito il comandante ? Cerchiamo e distruggiamo!”
Un brivido freddo salì lungo la schiena di Jack.
Si ricordò di quando aveva studiato l’esercito americano a scuola. Gli Ordini erano dei messaggi in codice. Ce ne erano 5. Rispettivamente erano assaltare, difendere, mantenere la posizione, coprire qualcuno e l’ultimo …. cercare e distruggere. E ciò che i soldati cercavano era proprio Jack. Un secchio cadde da uno scaffale. I soldati percepirono il rumore metallico e si precipitarono a sfondare la porta. Non aveva via di scampo. Jack era intrappolato. E peggio ancora sapeva cosa gli avrebbero fatto i soldati una volta entrati. Di sicuro non erano armati per divertimento. Immaginò se stesso. Morto. Steso per terra in una pozza di sangue. Un moto di rabbia lo percorse. No, non voleva accettare l’idea di dover aspettare di morire. Guardò intorno e trovò sul soffitto una botola, bloccata da uno scaffale. I soldati stavano per fare irruzione nella stanza . Jack ebbe un’idea. Fece cadere lo scaffale in modo da bloccare la porta. I soldati andarono per aprire ma non ci riuscirono. Nel frattempo Jack salì sullo scaffale , aprì la botola e fuggì dallo stanzino grazie ad una scaletta. Qualunque posto sarebbe stato meglio di quell’inferno. Richiuse la botola . Cinque secondi dopo i soldati buttarono giù la porta. Jack salì la scaletta e si ritrovò sul tetto dell’edificio. La luce esterna lo stordì un po’ . A poco a poco gli tornò la vista. Sarebbe stato meglio se non gli fosse tornata. Il cielo era plumbeo, nuvole cariche di pioggia arrivavano da est , per non parlare del paesaggio. C ‘ era qualche palazzo qui e là, ma il resto era macerie. Era terrorizzato. Metà del paesaggio era macerie e prati. La distruzione e la rovina regnavano sovrane in quel abisso di cemento. Non c’era più nulla dei vecchi edifici che conosceva. Su ogni palazzo compariva la scritta E.G.A. Cosa voleva dire ? Perché la città era ridotta in quel modo ? Che cosa era successo ?
“Bel panorama, vero ?” tuonò una voce alle sue spalle. Si voltò di scatto e vide il comandante del plotone davanti a sé. Era un uomo adulto di almeno una 40ina d’anni, calvo, occhi azzurro ghiaccio , alto e robusto.
Indossava una sottospecie di tuta protettiva color giallo fluorescente. “Mi spiace , ma temo che sarà l’ultimo che vedrai.” Tirò fuori una pistola. Jack tentò di fermarlo. “ Aspetta ! Perché mi date la caccia ? E cos è successo alla città ?” “Bella domanda. La città è ridotta così a causa di quelli come te. Quindi puoi capire perché ti diamo la caccia.” Jack non capiva . Quelli come lui ? Cosa voleva dire ? Cosa era successo a tutto, anzi a tutti ? I suoi pensieri vennero interrotti. Un rivolo di sangue gli cadde dall’alto in mezzo agli occhi. Fu un attimo. Tutto diventò nero e Jack cadde per terra. Il comandante chiamò il plotone. Una volta arrivati i soldati raccolsero il cadavere di Jack e andarono per trasportarlo via di lì. Ma non ci riuscirono. Il proiettile che era conficcato nella sua testa cadde per terra. Il buco nella testa si rimarginò. Il corpo di Jack si alzò e rimase sospeso da terra qualche secondo. E poi …
Fumo. Dei fili di fumo uscirono dalle sue braccia. Prima due o tre , poi aumentarono col tempo.
“Ma che caz-“ il comandante non fece in tempo neanche a finire la frase che un vortice di fumo sollevò in aria tutto quanto. Tutti i soldati vennero scagliati a metri e metri di distanza. Un tornado di fumo si era generato nel punto dove poco prima c’era Jack. L’intero edificio venne letteralmente sbriciolato dal vortice. Dopo di che, così come si era generato il vortice scomparve. E Jack precipitò nel vuoto. |
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Capitolo 4 *** Verità ***
“E questo qui chi sarebbe!?” “L’ho trovato nel luogo dell’esplosione. Stava precipitando, se non l’avessi preso al volo , a quest’ora sarebbe spalmato sull’asfalto.” “E se fosse stato lui a causare l’esplosione, eh ?!”
“Finora nessun Sviluppato ha dimostrato un simile potere.” “Sei stato seguito ?” “No.” “Bene. Guarda, si sta svegliando.”
Jack aprì gli occhi. Era la seconda volta che si svegliava nel bel mezzo del nulla. Aprì gli occhi e si trovò davanti un uomo. Aveva gli occhi verdi e i capelli castani. Aveva una barba talmente folta che sembrava non se la facesse da una settimana. “Ehi, come ti senti ?” gli domandò il barbuto. “Un po’ stordito ma almeno sono vivo.” L’uomo sorrise. “Vedo che non ti manca il senso dell’umorismo. Di un po’, come ci sei finito in mezzo a quel casino ?” Jack non capì. “Quale casino ?” . L’uomo diventò improvvisamente serio. “Vedi di non ingannarci, ragazzino. Non ci piace scherzare” e ,detto questo, aprì la mano e tutta la sabbia sparsa per terra si concentrò nel palmo. Jack si allontanò di scatto, terrorizzato. “Ma che cazzo ? Ma c - come – “ non fece in tempo a rispondere che ricevette un pugno nello stomaco. Si piegò in due dal dolore. Era shockato da ciò che aveva visto, ma il dolore gli fece tornare di nuovo la lucidità. Un ragazzo comparve alle spalle dell’uomo. Era un ventenne dai capelli rossicci e gli occhi color azzurro ghiaccio. Gli ritornò in mente l’uomo che gli aveva sparato sul tetto. Era ancora vivo ? Come era possibile dopo tutto quello che era successo ? Eppure era sicuro che il colpo lo avesse centrato in mezzo agli occhi …
“Ehi, mi stai ascoltando ?” La voce dello sbarbato lo riportò alla realtà. “N – Non so di cosa parli ..”
L’uomo si alzò in piedi .”Non sai di cosa parlo, eh ?” Tese la mano verso Jack e quattro raggi di sabbia lo sollevarono . Jack percepì un dolore assurdo alla schiena. “Vacci piano Decklan ! Non sappiamo neanche se è umano !” disse il tizio incappucciato. Decklan non lo ascoltò . Spinse Jack un paio di volte contro il muro e lo gettò per terra come uno straccio sporco. Prese Jack per la gola e lo appese al muro. Jack era stremato, non ce la faceva più. Il dolore era insopportabile , come l’alito di quel tizio. Improvvisamente sentì qualcosa nel suo corpo, quasi come se un’energia misteriosa si stesse impossessando di lui. Istintivamente tese la mano verso l’uomo e lanciò un’onda d’urto che lo fece sbattere contro la parete opposta. Il ragazzo incappucciato rimase stupefatto. Il misterioso uomo barbuto stava per contrattaccare, quando delle stalagmiti di ferro gli sbarrarono il passo. “Basta così “ disse il ragazzo che stava accanto a lui.
Avanzò verso Jack, che nel frattempo si era seduto per terra, esausto. “Come hai fatto ?” gli chiese.
Ma Jack non seppe rispondere. “Non lo so nemmeno io.” All’improvviso si accorse di un particolare inquietante . Dalle sue braccia uscivano fili di fumo. Dire che era terrorizzato era un eufemismo. “S – Sto fumando …” sussurrò. Il ragazzo gli mise una mano sulla spalla. “Non spaventarti. E’ normale.”
“Normale ? Come normale !?” Il ragazzo gli strinse la mano. “Il mio nome è Erik. E lui è Decklan” disse indicando lo sbarbato. “Mi dispiace che tu lo abbia conosciuto in questo modo, ma ti assicuro che è una brava persona.” “Lo credo ..” disse ironicamente Jack. “Posso farti una domanda ? Sai in che anno siamo ?” gli chiese Erik. Jack rispose un po’ perplesso “Ovvio, nel 2012.” Erik sospirò e disse: “ Vieni, ti devo spiegare un bel po’ di cose .” Giunsero in una stanza grigia, polverosa e abbastanza ombroso. Quasi come quella stanza d’ospedale in cui si era risvegliato. L’ambiente era arredata con poche cose: qualche scaffale, un tavolo , cinque sedie e un forno a pietra. “Siediti.” Si sedettero al tavolo. Erik tirò fuori un pacchetto di sigarette e gli chiese a Jack se voleva favorire. Lui rifiutò. Fra le tante cose che odiava a quel modo, il fumo occupava la quarta posizione della sua blacklist. Ironia della sorte, ora era diventato un sigaro ambulante.
“Allora.. Jack, giusto ?” disse, facendo uscire un filo di fumo dalla sua bocca. “Quello che sto per dirti ti sembrerà assurdo ma sappi che è la pura verità. Il mondo in cui vivevi … non esiste più.” Jack si fece attento. “Siamo nel 2018. 6 anni dalla data che ricordi tu.” Jack rimase allibito. Aveva dormito in quella stanza d’ospedale per 6 anni ? Ininterrottamente ?
“Sei anni fa un’esplosione ha colpito l’intero pianeta, cambiando tutto e tutti, in ogni aspetto possibile. Iniziamo da quello geografico. L’America è stata fortunata, anche se tutta la fascia di paesi che legava l’America Settentrionale a quella Meridionale è stata distrutta. Alaska e Groenlandia si sono allontanate dal Canada e si sono unite al Polo Nord. Dell’Africa solo 22 stati su 54 sono ancora esistenti. L’Asia è stata dimezzata, solo India, Cina e Giappone sono sopravvissuti. All’India sono stati annessi l’Afghanistan e il Pakistan e la Cina ha inglobato la Mongolia e il Kazakistan. L’Australia è stata distrutta completamente.
Quanto all’Europa.. La Russia è rimasta stranamente intatta, poiché è stata definita epicentro dell’esplosione. Anche il Belgio, la Polonia e la Romania sono sopravvissute all’incidente.
Gli stati che facevano da raccordo tra questi e gli altri sono stati spazzati via e l’Italia e i suoi stati vicini sono rimasti separati dalle altre nazioni. Il Regno Unito è stato connesso alla Francia. Dove esistevano la Scozia e il Galles, ora regnano Francia e Spagna. Il resto è ancora inglese. Quanto alla demografia, cinque ottavi della popolazione mondiale è morta nell’”incidente” , due ottavi è sopravvissuta e ora vive nelle zone più sicure, l’ottavo restante si divide in Infetti e Sviluppati. Ti spiegherò tutto più tardi. Politicamente, tutte le forme di governo precedentemente esistenti sono crollate. Ora su tutto regna l’E.G.A. , Emergency Governement Army. Un unico governo d’emergenza regna su tutto. Questo governo ha decretato che tutti gli Infetti e gli Sviluppati vengano sterminati. In realtà loro sono assetati di potere e vedono gli Anormali sia come una minaccia sia come un pretesto per guadagnare la fiducia del popolo. Quanto allo stile di vita, ormai siamo allo stremo. Poche zone sono ricce di risorse come Seattle, New York, Miami, ma tutte le regioni più piccole patiscono la fame e spesso sono ridotte ad un insieme di ghetti. Qui, ad esempio , siamo a Boonville, vicino a New York, ma come vedi siamo messi maluccio. Ci è andata bene però a noi, o quasi.” Erik si fermò un attimo per riprendere fiato. “Scioccato, vero ?” “Eccome.” rispose di rimando Jack.
“Allora preparati perché ora arriva la parte peggiore.” “Sono pronto, dimmi.” “Ci sono persone che hanno sviluppato .. anomalie, diciamo, dopo l’esplosione. Queste persone si chiamano Anormali. Gli Anormali si dividono in Infetti e Sviluppati. Gli Infetti sono quelli che .. hanno perso la testa. Sono ancora umani, ma sono estremamente aggressivi. Un minimo gesto o cenno e subito tentano di ammazzarti. Inoltre non mangiano né bevono, ma si cibano di elementi che trovano in natura come legna, metallo, pietra, ecc..
Non sappiamo ancora come facciano.” Erik spense la sigaretta nel portacenere. “E poi ci siamo noi … gli Sviluppati, persone che dopo l’esplosione hanno sviluppato il potere di manipolare a proprio piacimento gli elementi della natura. Tu sei uno sviluppato Jack. Hai l’abilità di manipolare il fumo. Me ne sono accorto prima quando hai colpito al petto Decklan. Quella era un’onda d’urto che hai provocato manipolando le particelle di fumo contenute nell’aria. Non c’è una cura, perché non devi considerarla una malattia. Questi poteri .. sei libero di decidere come usarli. Solo … ti prego di fare la scelta giusta.” Jack pensò un attimo e rispose:” Esistono ancora degli umani vero ?” “Certo.” “Allora devo imparare a usare questo potere. Se ci riesco a dominarlo, potrei usarlo per difendere le persone. Tipo supereroe, hai presente ?”
“Qual è il vero motivo che ti spinge a fare questa scelta ?” “… Proteggere le persone che amo. Ho visto fin troppa violenza in questo mondo e più volte avrei voluto fare qualcosa per aiutare. Beh, se hai detto che non è una malattia, qualunque cosa sia, voglio usarla per fare qualcosa.” Erik riflesse un attimo , poi rispose:”D’accordo, mi hai convinto. Per oggi ti dispiace stare da noi ? Domani ti porterò in un luogo dove ti insegneranno a usare il tuo potere. Puoi stare tranquillo, sono persone benintenzionate , o quasi.”
“Ti conviene riposare ora. Sei molto debole. Ti si legge in faccia” disse alzandosi.
“Non ho una camera, però ho un letto.” “Va più che bene,grazie “ disse Jack sorridendo.
Il primo sorriso in quell’abisso di follia che ormai era diventato il mondo.
“Ah, a proposito.. se noti qualcosa di strano in Deckland, svegliami. Non saresti in grado di fronteggiarlo.”
“D’accordo.” Erik se ne andò chiudendo la tenda e lasciò Jack solo con i suoi pensieri. Andò da Deckland.
“Allora ?” “E’ diverso. Lui … non è come gli altri.” “E che cazzo vuol dire ?!” “Non urlare, potrebbe sentirti !” gli pestò un piede. “Domani lo porto al rifugio.” “Che ?! Tu sei completamente fottuto ! E se perdesse il controllo ?!” “Non succederà. E’ troppo buono per lasciarsi andare.”
Erik spiò dal buco della serratura Jack che era caduto in un sonno di piombo.
Quel ragazzo aveva qualcosa di insolito. Forse il fatto che non avesse perso la ragione dopo tutto quello che gli era capitato. Ma era certo che avrebbe cambiato le cose. Aveva avuto il coraggio di superare lo shock e di rendersi conto della situazione e di cosa doveva fare.
Quel ragazzo avrebbe portato tutto quel ammasso di terra e acqua al suo antico splendore e gli avrebbe ridato il titolo di pianeta Terra. Erik se ne andò fuori e rimase a fissare per un po’ il cielo plumbeo di New York . |
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Capitolo 5 *** La Resistenza ***
Il giorno dopo Erik chiamò Jack e tutti quanti partirono all’alba. Decklan avrebbe usato i suoi poteri mente Erik avrebbe portato Jack con se. Erik aveva detto che lo avrebbe portato dai ribelli. Jack era un po’ preoccupato ma aveva capito che erano persone affidabili . Appena uscirono dalla bettola di Decklan, Jack rimase di sasso. La città che conosceva, quella in cui andava a zonzo ogni pomeriggio assieme a Jade e Ryan, quella città , così monotona eppure così festosa, quella città , dove ci si divertiva giorno e notte fregandosene di noie e preoccupazioni varie. Quella città ormai non esisteva più. Il cielo , prima azzurro e limpido, ora era diventato plumbeo ed era coperto dovunque da nubi. Ogni tanto , si riusciva a intravedere un sole pallido.
Quanto alla città , ormai non esisteva più nulla di ciò che conosceva. Cumuli e cumuli di macerie erano posti ai lati delle strade. Fra le varie montagnole di cemento e detriti vari, riconobbe l’insegna della sua pizzeria preferita. Era rimasta solo quella. Più ci si allontanava dal rifugio del barbuto, più la miseria si faceva sentire. Lungo la strada trovava assi di legno usate come tetto per le baracche, ormai ridotte a resti di macerie che solo apparentemente assomigliavano ad abitazioni . Vide anche dei cadaveri. Sviluppati che erano morti di fame o di sete. “Te l’avevo detto” disse Erik. “Il mondo che conoscevi non esiste più.” Jack ed Erik stettero in silenzio. Solo dopo qualche minuto Erik disse: “ Sai, sono colpito.”
“Da cosa ?” “Dal fatto che non sei impazzito. Tanta gente come te , quando ha saputo dell’accaduto, è impazzita e nei peggiori dei casi, si è suicidata. Vorrei sapere solo … non ti spaventa il fatto di essere dotato di questi poteri ?” “In realtà, ne sono terrorizzato “ spiegò Jack. “Ma se mi lasciassi prendere dal panico, farei la fine degli altri. Voglio capire cosa è successo, voglio scoprire chi ha causato tutto questo e chi ci sta dando la caccia. E soprattutto rivoglio indietro i miei amici.” “Non vorrei farti incavolare ma ,sai, potrebbero anche essere .. hai capito, no ?” “Si.” Jack divenne taciturno. E’ vero , Jade e Ryan potevano essere morti. Ma qualcosa in lui continuava a ripetere con insistenza che non erano morti e che, anzi, probabilmente anche loro lo stavano cercando.
“Beh se vuoi posso rispondere ad una delle tue domande. Il capo dell’E.G.A. si chiama Adrian Mironov. E’ un quarantenne russo, calvo, occhi azzurro- ghiaccio. Porta sempre con se una tuta protettiva dell’ E.G.A. E’ un fanatico dell’uccidere. Odia gli sviluppati con tutto se stesso perché 2 anni fa degli sviluppati uccisero sua moglie.” Jack ripensò alle parole di Erik. “Ma … è quello che mi dava la caccia !” “Cosa ?!” Erik divenne immediatamente serio. “Che vuol dire ti ha dato la caccia ?” Jack gli raccontò di come si era risvegliato, dell’allarme e dei soldati. “E’ stato lui a spararmi.” Decklan si avvicinò ed esclamo shockato:” E sei ancora vivo ?!” “Si.. almeno credo .” Erik lo informò subito della stranezza. “I soldati della E.G.A. hanno armi create apposta per eliminare ogni sorta di Anormale, Sviluppato o Infetto che sia. Dove ti ha sparato ?” “In testa.” “O sei stato fortunato oppure …” Erik smise di parlare . Cos’era quel ragazzo ? Un semplice poveraccio come lui adorato dalla dea bendata o un mostro della natura ? Scacciò quei pensieri inutili. “Sbrighiamoci” disse e accelerò la velocità. Se voleva delle risposte doveva affrettarsi. Erik poteva controllare il ferro e, per spostarsi in fretta verso posti lontani, assorbiva il materiale dai rottami in giro e creava una scia di metallo liquido con cui poteva trasportare qualsiasi cosa. Per certi versi , Erik ricordò a Jack Ice Man , L’Uomo Ghiaccio. Quando era piccolo era uno dei suoi supereroi preferiti. Arrivarono ad una casa, la prima che vedeva in mezzo a tutto quell’inferno di cemento. Decklan bussò alla porta. Una voce modificata disse con tono intimidatorio :”Identificatevi.” “Siamo 525 e 708.” “Password.” “Senti non mi far inf- “ Erik lo fermò e disse :”Mors imperio.” La voce rispose “Entra.” Appena entrati Jack si guardò intorno. Sembrava una casetta di campagna, simile ad un cottage. Era tutta di legno all’interno , pavimento e pareti comprese. Fuori ,invece, le pareti erano ricoperte da uno strato protettivo di pietra. Solo il tetto manteneva il suo aspetto originario. Inoltre , era pieno di gente. La maggior parte delle persone rideva e scherzava, sorseggiando allegramente qualche drink. A Jack piaceva quel posto. Gli trasmetteva allegria.
Erik disse ad alta voce :” Chiedo di poter parlare col capo .” Tutti si zittirono di colpo. Si fece avanti un ragazzo dai lunghi capelli corvini. Indossava un maglioncino verde scuro e dei jeans. Aveva gli occhi verdi e una lunga cicatrice orizzontale sul naso. “Motivo ?” chiese con tono perentorio. “Ho portato un nuovo Sviluppato.” “Da dove ?” “Dal luogo dell’esplosione.” Ora tutti guardavano Jack con sospetto e preoccupazione. L’allegria di prima era stata sostituita da un’atmosfera ostile che lo metteva a disagio. “Bene. Seguitemi.” Il ragazzo li accompagnò ad una porta. La stanza sembrava vuota ai lati , escludendo il letto e la finestra. La parete frontale , invece , era tappezzata di display raffiguranti video, cartine della città e allarmi vari. Un uomo vi era seduto davanti su una sedia da ufficio. “Capo …” disse timidamente Erik. “Eccomi.” rispose l’uomo girandosi. Era giovane, probabilmente aveva una trentina d’anni minimo. Era alto e aveva dei capelli castani corti e l’occhio sinistro azzurro. Quello destro era coperto da una benda.”Ecco …” disse Decklan quasi terrorizzato. Jack era abbastanza sorpreso: come mai erano così spaventati ? “Ditemi, forza “ disse sorridendo . Erik mise da parte la timidezza e disse :”Abbiamo trovato un altro sviluppato.” L’uomo si mise a ridere dopodiché rispose :”Tutto qui ?” “No “ aggiunse Decklan. “Erik lo ha trovato in mezzo all’esplosione dell’altro giorno.” Da sorridente l’uomo divenne stranamente serio. “Capsico. Quindi è stato lui.” “Si ma... non era cosciente.” “Bene. Allora incomincerei chiedendoti qual è il tuo nome “ disse riferendosi a Jack, questa volta nuovamente felice.
“Jack.” “Solo Jack ?” “Jack Blade.” L’uomo rimase un attimo sorpreso . Alzò lentamente verso di lui la testa . “Ha un potere di classe A.” disse Erik . “Sorprendente.” “Già . E’ un Risvegliato.”” Bene, allora …” Fece per avvicinarsi ma appena tentò di guardarlo in faccia l’occhio sinistro di Jack si illuminò e una luce bianca uscì dalla benda dell’occhio destro del capo. “Incredibile …” sussurrò. “Di un po’ Jack, sai già usare i tuoi poteri ?” “No.” disse Jack. “Bene” disse l’uomo girovagando per la stanza . “Quindi non saprai come bloccare questo !” e gli lanciò un’onda d’urto. Fu un attimo. Jack , con balzo felino, schivò l’attacco e atterrò vicino alla finestra. Il capo era divertito. “Bravissimo !” rispose quasi ridendo. “Ma se a momenti ci rimettevo le penne ?!” disse irritato Jack. Ma l’uomo continuava a sorridere. Gli chiese : “Di un po’, ti uniresti a noi Jack ?” “Dipende, forse si , se mi dite chi siete .” Bene. Allora è il caso di spiegarti un po’ di cose. Erik, Decklan, volete rimanere ?” Erik accettò , invece Decklan decise di andarsene . “E’ arrivato il momento di spiegarti un po’ di cose. Sai già dell’E.G.A., vero ?” “Si.” “Bene. Sappi allora che noi siamo Ribelli, ovvero facciamo parte della Resistenza, un gruppo di Sviluppati che vuole bloccare l’E.G.A. e rivelare agli umani che non siamo una minaccia per loro. Devi sapere che oltre a noi esiste un gruppo di Sviluppati che si fa chiamare Berserker. Vogliono trovare il modo di riutilizzare l’esplosione di 6 anni fa in forma leggera e , pertanto, di trasformare tutta l’umanità come noi. Alcuni di loro trasformano gli umani in Infetti per mettere i bastoni tra le ruote sia a noi sia all’E.G.A. “ ”Chiaro. Allora la risposta è si .” “ Si cosa ?” “Vorrei entrare a far parte della resistenza .” “Perché ? Per fare il supereroe ? Ti ricordo che io ti ho detto solo come stanno le cose. Noi non siamo i buoni e loro i cattivi. Semplicemente vogliamo la stessa cosa, che l’umanità ci comprenda, ma con mezzi diversi. Noi siamo ritenuti cattivi da tutti gli altri ” Si, beh, fra cattivi e stronzi io preferisco i primi.” “Hai motivi secondari ?” chiese il capo. “ Si.”“Bene “ rispose l’uomo. “Da domani inizierai l’allenamento . La prima cosa da fare è controllare i tuoi poteri. D’ora in poi dormirai qui, ok ?” “ D’accordo. Solo una cosa . Cosa vuol dire che i miei poteri sono di classe A?” . L’uomo sorrise. “I poteri di uno Sviluppato – spiegò a Jack – sono divisi in tre classi. La classe C comprende i poteri derivati da incroci di elementi primari o da altri elementi secondari. Gli elementi secondari, derivanti da quelli primari, si riuniscono nella classe B. La classe A comprende i poteri primari, ovvero aria, fuoco, terra, acqua e le loro varianti. Il tuo potere è il fumo, ovvero, la variante Dark del vento.” “Variante cosa ?” “Ogni elemento primario ha una due varianti : una oscura, o Dark ed una benefica, o Light. La variante Dark è il potere del vento contaminato da un’energia oscura che è nata dall’esplosione. Elementi del genere si adattano in base ai ricordi e alle esperienze vissute dalle persone. Quella Light invece è contaminata dal contrario di quell’energia oscura, un’energia positiva.” “Cosa vuol dire Risvegliato ?””Sei un Risvegliato, una persona che si è svegliata dal coma causatogli dal disastro.” Jack arrivò subito alla conclusione . Aveva passato 6 anni in coma perché in tutto l’arco di tempo i suoi poteri si erano risvegliati. “Non sarà facile ,ti avverto.” “Ma neanche impossibile. Quindi tu sei il capo della resistenza ?” Il bendato lo guardò in faccia. “Cosa?! No!” e si mise a ridere. “La Resistenza è organizzata come un vero e proprio esercito. Io sono solo uno dei tre Vice- Comandanti. A me succede il Comandante, cioè il capo della resistenza. Dopo di me vengono i sergenti delle divisioni e poi tutti gli altri Sviluppati. Qui si fanno le cose in grande.” “Bene.” “Altre domande ?” “No,grazie.” “Ti ho prenotato una stanza al piano superiore . Per un po’ di tempo Decklan ti farà da allenatore e guida ed Erik farà da suo assistente . A domani “ disse sorridendo. “Arrivederci.” “Un’ultima cosa , Jack.” “Si ?” “Come si chiamano le persone che stai cercando ?”Jack rimase interdetto . Come faceva a saperlo ? “Jade e Ryan. Ma..” “Capito. Buon riposo.” “Altrettanto “ rispose Jack andandosene perplesso. Il capo si sedette. Prese una scatola di cioccolatini da sotto il letto. ‘E’ proprio quel Blade … ‘ Pensò mangiandone uno. ‘ Hm. Chissà che faccia faranno quando glielo dirò .’ |
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Capitolo 6 *** Routine ***
Jack stava dormendo come un ghiro quando la campanella svegliò tutti. Ogni rintocco poteva dire diverse cose : ad esempio, 2 rintocchi equivalevano a “Evento”, un evento a cui tutti erano tenuti a partecipare , come un’assemblea o un discorso. 3 rintocchi equivalevano ad “Allarme”, e così via …
Jack si stropicciò gli occhi, si alzò e si mise la sua maglietta degli AC/DC, i suoi jeans e aprì la porta. Si trovò davanti Decklan. “MA CHE CA – “ si prese un bello spaghetto. Inciampò nel tappeto e finì oltre al letto. Decklan disse :” Buongiorno.” “Buongiorno” rispose Jack massaggiandosi la testa. “Va meglio ?” chiese Decklan. “Si, non ti preoccupare.” “Allora seguimi. E’ ora che tu sappia cosa vuol dire vivere da Ribelle.” Decklan gli spiegò tutto per filo e per segno. Con la campanella, i ribelli si alzavano e andavano nella sala ritrovo a mangiare qualcosa , dopodiché i vari lavori dipendevano dai gradi degli Sviluppati: I Novizi come Jack dovevano fare esami su esami e allenarsi ogni giorno. I Cadetti invece andavano a fare dei “tirocini” e facevano da assistenti agli sviluppati di grado più alto. I Ribelli si dedicavano alle richieste di aiuto degli umani , nei guai a causa dei vari Anomali. Infine, Il grado più alto: Vice Comandante . Solo i 3 migliori Sviluppati possono avere l’onore di possedere questa carica. E poi … c’è il Comandante. Egli è costantemente nascosto e comunica segretamente con i 3 Vice – Comandanti. Dirige tutta la Resistenza. I Vice Comandanti invece guidano le missioni più pericolose, come sabotaggio dell’E.G.A, spionaggio e attacco contro i Berserker . “Tu al momento hai bisogno di allenarti . Vieni ti porto al campo d’addestramento.” “Come … come è l’addestramento ?” “Semplice. Ma lungo.” “Capito.” “Dovrai impegnarti molto, sappilo.” “Ma … in cosa consiste l’allenamento ?” “Vedrai.” A Jack dava fastidio tutto questo mistero . “Ti spiegherò tutto con calma. Oltre a te ci saranno altri 19 Novizi. Se ti danno fastidio , dimmelo.” “Perché dovrebbero ?” rispose allarmato Jack. “In ogni gruppo, che sia scolastico, militare o politico , c’è sempre qualcuno che si diverte ad infastidire il prossimo. “ Parole sante. Jack conosceva bene la cattiveria della gente. Fin da piccolo , per via del suo carattere tutti lo prendevano in giro e lo deridevano. Non si è mai ribellato, ha sempre subito. E’ successo un giorno, si è infuriato e ha perso la calma. Da quel momento in poi hanno smesso tutti di deriderlo. Ma di certo, non per compassione. Per paura. Jack sapeva benissimo che ogni persona che aveva incontrato non gli parlava per paura. Nessuno aveva le palle di andare a chiedere perché si fosse infuriato. Solo Jade e Ryan fecero questo gesto. Già, Jade e Ryan erano gli unici che lo capivano e lo aiutassero. Erano i suoi unici amici. E ora non sapeva più dove fossero. “Comunque non preoccuparti. E soprattutto non causare casini.” “Non era nei miei piani.”
Decklan e Jack arrivarono in un campo pieno zeppo di bersagli. “Aspettami qui.” Decklan se ne andò e riapparve dopo qualche minuto con 7 Ribelli che lo seguivano. “Questi sono i Novizi entrati da poco nella Resistenza. Ragazzi , salutate Jack !” . Silenzio tombale. Si sentì appena il ronzare di una mosca quando subito un ragazzo sbottò : “Allora quando incominciamo ?” Era un ragazzo alto, con i capelli corvini, barba dello stesso colore e gli occhi azzurri. Aveva una bandana rossa in testa. Teneva le braccia appoggiate dietro la testa in modo molto svogliato. Un altro ragazzino con i capelli rossicci e gli occhiali gli rispose :”Dai, Andrè, smettila ! Dobbiamo presentarci al nuovo arrivato ! “ Andrè squadrò da capo a piedi Jack dopodiché rispose :”Chi se ne importa di quello lì .” Appena girò lo sguardo si trovò davanti Decklan, infuriato come pochi . “Ti ricordo, caro il mio ribelle, che è dovere delle nuove reclute accogliere in modo molto caloroso i nuovi arrivati. Quindi ora andrai da lui e ti presenterai come si deve.” Andrè rispose seccato :”D’accordo.”
Detto questo, andò da Jack e gli tese la mano :”Piacere , Andrè.” “Chiamami pure Jack.” Appena Jack gli strinse la mano, una scossa lo percorse in tutto il corpo . Cadde a terra in ginocchio , con la mano fumante. Nonostante tutto, i danni erano minimi. Si misero tutti a ridere, Andrè compreso. Decklan gli apparse davanti con uno sguardo poco amichevole. “Che cosa avevo detto ?!” Andrè rispose di rimando con il sorriso di un bambino di quattro anni tornato dalla mamma dopo aver fatto marachelle in tutto il paese.
“Non importa.” disse Jack rialzandosi . “Non mi ha ferito molto.” Decklan si rivolse al ragazzo con i capelli rossicci.”Mi raccomando, occupati di lui. Tornerò dopo per vedere i progressi.” Il ragazzino occhialuto si presentò a Jack.” Mi chiamo Aaron . Sono un Cadetto e sarà mio compito insegnarti tutto ciò che so sul combattimento. Ti prego di impegnarti , altrimenti Decklan si infurierà con me !” rispose sconsolato.
“Non ti preoccupare. Ce la metterò tutta.” rispose Jack sorridendo. “Bene. Sai come usare il tuo elemento, Jack ?” “No.” “Allora. Qual è il tuo elemento ? “ “Il fumo.” “Wow ! Nessuno ha mai avuto un potere simile. Devi immaginare te stesso come fumo.” “Come cosa ?” “Devi immaginare di essere un fil di fumo.” “D’accordo.” Jack si concentrò . Immaginò di essere un fil di fumo. Immaginò di librarsi da un falò, di volare nell’aria . Immaginò di volare ad una velocità supersonica e di distruggere le pareti di macerie che lo ostacolavano. Mentre Jack immaginava tutto questo , dal suo corpo uscirono dei fili di fumo. “Sorprendente !” esclamò meravigliato Aaron. Jack aprì gli occhi. Era circondato da un’aura fumogena. “Bene, molto bene ! Ora passiamo agli attacchi. Sai tirare dei normalissimi pugni, vero ?” “Si. Anche calci se è necessario.” “Bene . Ora immagina di tirare un pugno ma molto velocemente, come quando stavi volando.” Jack tirò un pugno al bersaglio. “E quello sarebbe un pugnò ?” disse ridacchiando Andrè. Jack si spazientì. Aveva capito fin dall’inizio che persona fosse Andrè. E non gli piaceva affatto. Jack immaginò la velocità supersonica di prima e tirò un pugno velocissimo che tranciò di netto un braccio alla sagoma di cartone.”Bravo . Ora riprova , ma immaginandoti l’onda d’urto.” disse Aaron. Andrè scostò Jack con la mano esclamando : “Guarda e impara pivello” e tirò un pugno dritto alla testa della sagoma che si piegò all’indietro. Jack era abbastanza seccato dal comportamento di quel tizio. Andrè se ne andò esclamando in modo molto antipatico :”Prova a fare di meglio, Novizio.” Detto fatto. Jack tirò un pugno e tutte e quattro le sagome davanti a lui schizzarono avanti. Andrè rimase stupito, come gli altri. Jack chiese ad Aaron:”Come sono andato ?” “Stupefacente. Non me lo sarei mai aspettato” rispose Decklan alle sue spalle. “Quanto a te ,Andrè, ti consiglio di prendere esempio da lui.” Andrè rimase di sasso. La campanella suonò. Era ora di pranzare. “Dopo ti spiegherò alcuni trucchetti. Ora pranziamo. “ disse Decklan. Mentre tutte le reclute andavano a rifocillarsi, Andrè fece lo sgambetto a Jack. Più che seccato era annoiato. Insomma , lo sgambetto era roba da bulletti delle elementari. Decklan se ne accorse e sollevò Andrè per le gambe con due raggi di sabbia. “Ti avevo detto di smetterla.” Andrè prese Aaron per i capelli. “Se mi colpisci, gli darò la scossa.” disse a Decklan. “Non ne avrai il tempo.” Andrè andò per toccare Aaron ,quando lanciò un urlo supersonico che stese tutti al suolo, tranne Decklan. Il potere di Aaron era il suono. Ed era molto potente, al contrario di quanto si potesse pensare. Andrè andò per folgorarlo , ma Jack fu più rapido. Tese la mano destra verso di lui e lanciò un’onda d’urto che lo mise al tappeto. Andrè si rimise in piedi . “Tu lurido pezzo di –“ Non finì in tempo la frase che Decklan lo colpì talmente forte con un pungo che gli fece perdere i sensi. “A questo idiota ci penso io. Andate a ingozzarvi ora.” Mentre mangiavano, Aaron ringraziò Jack per l’aiuto di prima. “Ho agito d’istinto , non dovrei farlo , ma l’idea di farmi prendere per i fondelli da Andrè mi fa infuriare !” “Non ti preoccupare. Se ritenterà, vorrà dire che metterò in pratica quello che mi hai insegnato.” “Grazie.” rispose Aaron. Il resto della giornata fu tranquillo. Aaron spiegò a Jack la mappa attuale del pianeta intero , politica e fisica, e gli mostrò un manuale di lotta libera. Jack diede i primi esami, e i voti furono ottimi. Tuttavia non si sentiva particolarmente felice. Anche perché tutto questo gli ricordava la scuola. E la cosa gli dava sui nervi. Appena messo piede in camera, Jack si lanciò sul letto. Era stanchissimo. Come primo giorno era stato abbastanza movimentato. Prima il “dolce risveglio” di Decklan e poi le battutine del cavolo di Andrè, per non parlare dei ricordi che affioravano nella sua testa. Sentì bussare alla sua porta. “Chi è ?” “Sono Decklan.” “Entra pure.” “Volevo sapere se stavi bene. Usare l’onda d’urto richiede un po’ di potere. Non avresti dovuto.” “Sempre meglio che vedere quello sbruffone folgorare l’ennesimo povero diavolo.” “Riposati. Domani ti insegnerò ad assorbire il tuo potere e a curarti. Buonanotte.” “Ciao” rispose con tono stanco .Da una parte Decklan gli piaceva. Certo , fuori sembrava burbero, ma alla fine era gentile e premuroso come Aaron. Jack affondò la faccia nel cuscino e si addormentò . Ed un’ombra scomparve da dietro la finestra. |
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Capitolo 7 *** Novità ***
“Allora , come sta procedendo il progetto 72? “ “Stato : positivo. Condizioni attuali : ottime. “Molto bene. Avvisami se trovi qualche novità .” “D’accordo, Vice – Comandante.” La ragazza se ne andò. Il Vice Comandante si girò e fissò il paesaggio dalla vetrata. Un solo pensiero lo attanagliava. ‘Blade ……’ Quel cognome lo aveva già sentito ma non ricordava dove.
Jack si svegliò abbastanza rintontito. Andò a prendere i suoi abiti , dopodiché si diresse verso il campo d’addestramento. La lezione fu abbastanza tranquilla. Anche se ogni tanto Andrè lanciava qualche occhiata feroce a Jack e ad Aaron. Jack si allenava con gli attacchi base e con la difesa, ma si annoiava. Quando aveva fatto l’esame due giorni prima e aveva ottenuto il massimo. Guardò uno Sviluppato accanto a lui che si esercitava con il suo potere . Era capace di manipolare le proprie ossa ed era riuscito a creare una lama con le ossa delle braccia. Jack tentò di imitarlo. Si mise nella sua posizione e riuscì a far prendere forma al fumo attorno al suo braccio. Però non gli piaceva quella forma. Sembrava pesante e poco veloce. Senza accorgersene , fece prendere forma al fumo in modo che ad ogni dito corrispondesse una piccola lama . Era riuscito a creare degli artigli di fumo. Decklan andava e veniva e, quando vide ciò, rimase sorpreso. “Cosa … cosa sono ?” gli domandò perplesso. “Degli artigli penso. La lama era meno veloce, almeno secondo me.”
Decklan ammirava quegli artigli come un bambino davanti al suo nuovo giocattolo. “Provali . “ Gli disse e gli indicò un manichino. Jack si mise in posizione e menò un fendente con la mano sinistra. Il manichino finì in pezzi . “Fantastico.” esclamo Decklan sorpreso. “Esercitati ancora un po’.” “D’accordo” rispose Jack di rimando. Era felice . Per la prima volta era riuscito a combinare qualcosa di buono. All’ora di pranzo Aaron si sedette accanto a Jack. “Ho sentito che sei riuscito a creare una nuova arma.” “In un certo senso …. “ rispose Jack imbarazzato e gli fece vedere gli artigli. “Fantastico ! Non avevo mai visto una cosa simile !” “Davvero ? Io pensavo fosse sorpassato.” “Ti sbagli. E’ sorprendente che tu ci riesca nonostante il tuo grado. Di solito sono i Ribelli che riescono a inventarsi nuove mosse. “ “Ah ….” Il ragazzo dalle ossa affilate si avvicinò ad Aaron .” Posso sedermi ?” “Certo ! Jack, per te va bene ?” “Si, non ti preoccupare .” “Grazie.” rispose il ragazzo. Era alto come gli altri ma aveva i capelli bianchi e gli occhi rossi. Jack era incuriosito dal suo aspetto. Non aveva mai visto un albino. “Impressionante , vero ?” “Co … cosa ?” “Il mio aspetto. “ disse il ragazzo sorridendo. “Scusa , ma non ho mai visto persone albine.” rispose Jack , rosso di vergogna. “Non ti preoccupare. Il mio nome è Dylan. Voi siete ?” “Io sono Aaron e lui è Jack “ disse indicandolo con il pollice. “Ah, il neo ribelle. Quello degli artigli. “ Jack rimase perplesso. “Si è .. si è già sparsa la voce ?” chiese con tono allarmato. “Beh , è normale , una cosa così non capita tutti i giorni. Non ti preoccupare, mica ti invidiamo. “ rispose sorridendo. ‘Grazie a Dio ‘ pensò sollevato Jack. Finito il pasto , tutti si recarono nelle stanze. Decklan si avvicinò a Jack . “Ho delle novità.” “Quali ? “ “Il Vice – Comandante mi ha informato che , date le tue qualità , gli esami per te verranno dimezzati. “ “Perché ?” “Ha saputo degli artigli ed è convinto che tu sia speciale. Per questo vuole che tu diventi Ribelle al più presto.” “Ricevuto.” “Mi raccomando esercitati. “ “Lo farò.” e detto questo salutò Decklan con la mano. ‘Che strano …’ Aaron mi diede una pacca sulla spalla . “E’ una notizia fantastica ! Grande ! “ “No, non lo è.” disse Dylan. Aaron si girò un po’ allarmato . “Perché ?” “Se dimezzano gli esami scritti vuol dire che aumenteranno quelli fisici.” disse Jack “Esatto. O , ancora peggio, ti manderanno prima in missione.” Aaron rimase un po’ deluso. “Accidenti … “ “Non ti preoccupare . Non vuol dire che non ce la farò !” “Giusto !Diamoci dentro !”
Il pomeriggio successivo fu monotono. Jack si esercitava con i suoi artigli, Aaron escogitava nuovi modi per utilizzare il suo potere, ecc…
Decklan chiamò tutti . “Sentite, è arrivato il momento. Per decidere chi è pronto e chi no , si terranno le LSF. Per chi non lo sapesse, LSF sta per Last Standing Fight, ovvero le battaglie fra Sviluppati. I vincitori verranno promossi a Cadetti, mentre gli altri dovranno seguire un corso speciale e rifare l’esame. Tutto chiaro ? Ah, si potranno usare gli elementi e basta. Nessun oggetto può essere utilizzato come arma. Nell’atrio è stato affisso il tabellone con i combattimenti e le rispettive date. Potete andare.” “Oh, miseriaccia ! “ esclamò Aaron. “Che succede ?” “Non hai sentito ? Rimetteranno le LSF ! Sono combattimenti all’ultimo sangue! E se finissi contro qualche amico ? Ahhhhhhh !” “Coraggio, non sono così terribili .” gli disse Dylan consolandolo. Jack andò a vedere il tabellone . Su ogni riga vi era il numero di una matricola. I numeri prima del 400 erano a destra, quelli dopo a sinistra. Jack era il 472, l’ultimo arrivato , quindi guardò a destra. Nella colonna centrale c’era scritto Total LSF, ovvero una LSF senza regole. Appena si girò verso la colonna centrale rimase raggelato. Era contro Andrè . “Dannazione …” esclamò Dylan. “Nonostante sia uno sbruffone, è abbastanza potente. “ “Vorrà dire che gli farò abbassare la cresta.” Jack andò in camera sua e si stese sul letto. Combattere contro quel tipo …. il solo pensiero gli faceva ribollire il sangue nelle vene. Da quando aveva colpito Andrè, lui non aveva più dato fastidio, ma lui sapeva che quel ragazzo lo voleva togliere di mezzo. Si capiva da quei pochi sguardi che gli rivolgeva , dalla luce oscura che aveva negli occhi. Quel ragazzo lo detestava. E il sentimento era reciproco. Quando era al liceo, Jack era costantemente preso di mira da uno dei soliti sbruffoni di turno che o lo prendeva per i fondelli o lo menava. Un giorno , Jade era andata a vedere come stava Jack e lo trovò con quell’idiota che lo bloccava al muro. Si infuriò subito e menò un calcio al ginocchio del pallone gonfiato, dopodiché lo spinse . Jack si alzò a fatica. Jade andò per menarlo, ma il gorilla fu più svelto e la mise al muro . Jack aveva ricordi sbiaditi di quella volta. Si ricordò solo della faccia che fece Jade quando l’energumeno gli disse un fiume di parole orrende. Ma non erano insulti o minacce. Semplicemente parole. E poi vide una lacrima scorrere sulla guancia dell’amica. Quella visione lo fece infuriare. Prese la testa del ragazzo e la sbatté con violenza nel muro. Gli tirò una ginocchiata nello stomaco e lo prese per la gola , appendendolo al muro. Si ricordò di averlo minacciato, di avergli detto che se si fosse ancora avvicinato, non avrebbe avuto pietà. Jade, nel frattempo, fissava la scena incredula. Jack , normalmente, era un ragazzo tranquillo. Non lo aveva mai visto in quello stato. Buttò l’idiota a terra , prese Jade per la mano e la aiutò a rimettersi in piedi. Gli asciugò la lacrima e la confortò . Jade sorrise . Videro Ryan arrivare di corsa. Aveva saputo dell’accaduto. Andarono tutti e tre via di lì, con l’energumeno a terra , incredulo. Chissà dove era. Se era ancora viva. Jade ….
Jack si addormentò pensando a lei. Ma non aveva idea di cosa sarebbe successo di lì a poco . |
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Capitolo 8 *** Trappola ***
La mattina seguente Jack si alzò dolorante dal letto. Rimase un po’ sul letto, giusto per ossigenare il cervello e mettere a fuoco ogni cosa. Si alzò ,si vestì e andò ad aprire la porta. Appena toccò la maniglia finì per terra , con un dolore allucinante in tutto il corpo e la mano che formicolava. Conosceva quel dolore. Era una scarica elettrica. Si alzò a fatica e diede un calcio alla porta, che finì sul muro. Non c’era nessuno. Guardò per terra e trovò un pezzo di stoffa rossa. Se lo mise in tasca e si avviò verso la sala relax. Aaron lo salutò da lontano con la mano. “Ehi, Jack ! “ “Ciao Aaron. “ Inciampò e per poco non finì steso a terra, se Decklan non l’avesse preso al volo. “Ehi, fa attenzione, ragazzino ! Ancora non è cominciato il combattimento , non puoi ancora finire al tappeto.” “Scusa. “ Nel frattempo Aaron era corso dopo aver visto l’accaduto. “Tutto bene ?” “Si, tranquillo.” Aaron si fece serio. “Jack, che cosa hai in tasca ?” “Cosa ? Niente .” Adesso lo fissava anche Decklan. “Davvero, non ho nulla .” “Se Aaron avvista qualche oggetto non può sbagliarsi. Grazie al suono può trovare oggetti nascosti e invisibili ad occhi altrui. Quindi vuota le tasche.” Jack sospirò . “D’accordo.” Raccontò loro l’accaduto, anche se non c’era molto da dire. Raccontò di quando si era svegliato e della scossa. “Riconosco quel pezzetto. E’ della benda di Andrè.” Arrivò come un lampo, la soluzione. Come aveva fatto a non pensarci ? Il potere di Andrè era proprio la corrente elettrica e la maniglia della porta era di ferro , possibile conduttore. Tutto coincideva. “Lo squalificherò “ pronunciò Decklan particolarmente furioso. “Non potete.” Dylan sbucò dal nulla . Aaron si prese un bel coccolone . “Puoi smetterla di sbucare all’improvviso, per favore ?!” gli ruggì in faccia. “Scusa. Comunque , non potete. Quel pezzo di stoffa potrebbe essere di chiunque. Dovremmo avere qualche suo effetto personale per incriminarlo. “ “Hai ragione “ rispose seccato Aaron. “Beh, non preoccupatevi, ora sto bene e, dato che so come ci si sente ad essere folgorati, potrò studiarmi qualche tecnica contro di lui nel combattimento.” Decklan si alzò dal tavolo. “Possiamo parlare un attimo in privato, Jack ?” “Certo.” “Bene. Allora seguimi.”
Decklan portò fuori dalla sala Jack . “Ehi, che ti prende, Decklan ?” Dire che era serio era un eufemismo.
Si girò e lo fissò dritto negli occhi. “Jack, tu vuoi trovare quelle due persone, giusto ?” “S – Si …” “Allora non devi permettere a quel pallone gonfiato di vincere. Andrè vuole diventare un ribelle per poter fare quello che vuole, almeno così crede. E’ il fratello minore del comandante. Per questo non abbiamo potuto punirlo fino ad ora. Jack , vinci. Non farti mettere i piedi in testa, mi raccomando. Ti saluto.” Jack rimase colpito da quelle parole. E anche infuriato. Come poteva credere che essere Ribelli volesse dire essere senza regole ?
Tornò da Aaron e Dylan . “Cosa ti ha detto ?” “Nulla di importante .” rispose evitando il discorso. “Se vuoi posso insegnarti qualche mossa” disse Dylan. “Se hai bisogno conta pure su di noi ! “ esclamò Aaron sorridendo. “Grazie.” “Non c’è di che !”
“Allora, che cosa mi hai portato ?” “Abbiamo un problema. I Berserker hanno teso una trappola alla base D-2. Abbiamo perso i contatti con la base del Manhattan Bridge.” “Bella magagna . Il Vice Comandante Shephard dove è ora ?” “Si è rifugiato alla base D-3 .” “Dannazione.” Il Capo sbattè il pugno sul tavolo. “Non possiamo permettere che quei bastardi ci annientino. Ciò vorrebbe dire la fine dell’umanità. Non possiamo e non dobbiamo perdere. Arma la squadra d’elitè e mandala sul campo.” “D’accordo.” “Qualche novità a proposito del soggetto 72 ?” “No,nulla . Anzi, qualcosa ci sarebbe. Ha creato una nuova mossa. “ “Ed è solo un Novizio ? Stupendo ! Bene. Puoi andare, Erik.” Erik se ne andò con il suo solito passo felpato.
‘Blade … quel ragazzo è una sorpresa continua.’
Jack tornò dall’allenamento stanchissimo. Aveva faticato tanto, ma era riuscito a creare uno scudo. Adesso avrebbe potuto anche parare. Certo , non nel combattimento con Andrè. Aprì la porta e si stese sul letto, sfinito. All’improvviso aveva sete e fame. Era distrutto . Come mai ? Che stava succedendo ?
“Ehi, ragazzino.” Decklan bussò alla porta. “Si , che c’è ?” “Ti va una passeggiata fuori ?” Jack rimase stupito da quella proposta. “Si, arrivo !” Era da tanto che non tornava più fuori. Non era tanto il fatto di rivedere l’esterno quanto quello di uscire dalla Base. Prese l’impermeabile nero e raggiunse all’entrata Decklan. “Eccomi. “ “Andiamo.” Decklan portò Jack su un marciapiede. “Stai lì .” Assorbì nella sua mano un po’ di sabbia , formò una sfera e la lanciò alla velocità di un proiettile contro la macchina. La vettura saltò in aria con un boato assordante. “Coraggio, assorbi il fumo .” “Cosa ?” “Assorbi il fumo.” “Come ? “ Decklan si girò perplesso. “Non hai imparato ad assorbire il tuo elemento ?” “No. “ Decklan si passò una mano sulla faccia.
“Tendi la mano verso il fumo.” “O – Ok.” Jack mise la mano avanti. “E ora immagina che il fumo si circondi attorno al tuo braccio. Jack dipinse quell’immagine nella sua mente e , in un attimo, il fumo si avvolse attorno al braccio di Jack e si concentrò nella sua mano. In un attimo tutti i fastidi che Jack avvertiva, fame, sete e stanchezza , scomparirono . “Ma cosa …” “E’ una tecnica di guarigione. Ogni Sviluppato può assorbire il proprio elemento per curarsi o rafforzarsi. Pensavo avessi studiato. “ “L’ho fatto, ma deve essermi passato di mente. Grazie mille.” “Figurati , è un piacere.” Decklan si fermò un attimo. “Jack, non desistere.” “Eh ?” “Le persone che cerchi potrebbero essere ancora vive. “Tranquillo, non lo farò “ Decklan sorrise. “Ci si vede, Novizio “ gli disse con tono strafottente. Jack tornò nella sua stanza . Adesso si sentiva meglio. Andò per stendersi sul cuscino , ma due mani sbucarono alle sue spalle. “Indovina chi sono .” disse con tono divertito l’assalitore. Jack fece per alzarsi, ma l’altro fu più veloce di lui. Gli mise le mani sugli occhi e gli diede una scossa tremenda. Le ultime parole che Jack ricordò di aver sentito furono “Sogni d’oro” e poi tutto divenne buio.
“Capo, siamo nei guai. “ “Che cosa succede ora ?” “La base D-3. E’ stata attaccata.” “Ci sono feriti ? O morti ?” “No,ma …” “Ma ? “ Erik prese un bel respiro. “I due Vice – Comandanti sono andati a combattere in campo aperto contro i Berserker. “ “Bene, stanno facendo il loro lavoro .” “Capo … e … se le persone che il soggetto 72 cerca fossero proprio quei due ?” Il Capo prese una tazza di tè. “Beh, è un motivo in più per non farli morire.” “Abbiamo un’altra novità. Pare che assieme ai Berserker ci fossero anche le truppe dell’E.G.A.” Il Capo posò la tazza. “Che cosa ? “ “Abbiamo motivo di credere che Berserker ed E.G.A. si siano alleati.” “Dannazione. Non ci voleva. La truppa d’elitè ?” “Sta già combattendo al fianco dei due Vice Comandanti.” “Molto bene. Puoi andare.” Il Capo si alzò in piedi e guardò fuori dalla finestra. ‘Che quei dannati si siano alleati contro di noi ? Che la nostra era stia per finire?’ Improvvisamente gli venne in mente Jack. Si ricordò delle sue abilità. Quel ragazzo avrebbe portato ad un cambiamento, ne era sicuro. Pensò a lui quasi come la sua ultima speranza. ‘Jack, conto su di te’. |
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Capitolo 9 *** Vendetta ***
‘Buio. E’ tutto buio. Non vedo niente. Ahhh, la testa ... ‘
Jack tentò di tastarsi la testa ma non ci riuscì. Era ammanettato ad un tubo che scorreva lungo il muro.
‘Tubi ?’
Aprì gli occhi e mise a fuoco tutto quanto. Era in una stanza buia e umida, illuminata da una luce fioca.
‘Devo essere nei sotterranei.’ Jack aveva sentito parlare di un labirinto di vie situate sotto il Rifugio, ovvero, i Sotterranei. Erano stati chiusi 3 anni fa per colpa di un incidente in cui venne coinvolto il Capo. Ovviamente , Jack non era così stupido da andare subito a chiedere spiegazioni, specialmente perché avrebbero preso in considerazione la sua posizione e , essendo un Novizio, non sarebbe andata bene ….
Si guardò le caviglie, anch’esse ammanettate . Osservò per un po’ il luogo e scorse una scritta sopra di lui.
“Gas ?!” Jack realizzò. Era una trappola in piena regola. Se avesse tentato di liberarsi e avesse spaccato le manette, il tubo si sarebbe danneggiato, il gas sarebbe fuori uscito e le scintille scaturite dalla rottura del tubo o delle manette avrebbe creato un’esplosione che avrebbe distrutto tutto il rifugio. Uno schermo accanto a lui si accese. E apparve la faccia di Andrè. “ A- a - a, prova – prova – prova, mi senti ? Ciao, Jack. Come va ? Hai una brutta cera !” “Andrè, lurido dannato …” sibilò Jack con quel poco di ossigeno che gli era rimasto in corpo. “Mi dispiace deluderti, ma questa è una registrazione. So cosa stai pensando : ma cosa vuole da me questo idiota ? Beh , eccoti accontentato ! Devo diventare uno dei Ribelli più potenti al mondo in modo da impossessarmi della Resistenza e farla pagare a quello stronzo di mio fratello. Non posso perdere contro di te, per cui stattene lì buono buono fino all’ora della tua morte !Ah , a proposito. Quando ti ho folgorato ho visto i tuoi ricordi. Mi dispiace tanto , sai ? Insomma perdere così la tua vita , i tuoi amici …. Che peccato , a quest’ora saranno morti ! “ e si mise a ridere. Jack si ricordò di Ryan e Jade. Non poteva starsene li a marcire, doveva liberarsi. Il suo occhio sinistro si illuminò di un’inquietante luce rossa. Senza accorgersene , Jack si era liberato. Delle piccole lame di fumo erano uscite dalle sue mani e avevano tagliato orizzontalmente le manette, evitando il tubo. Sfondò la porta con un calcio, più infuriato che mai.
‘Te la farò pagare, dannato.’
Decklan salì sull’arena . “Bene . Round 1 : Dylan - Robert.” I due salirono sull’arena ,il primo con una calma glaciale mentre il secondo era teso come un elastico. “In posizione !” I due sfidanti si prepararono. L’uno studiava l’altro, in una brevissima ricerca dei punti deboli dell’avversario. “3…2…1… VIA!” e i due partirono alla carica. Decklan scese dall’arena e andò a sedersi . “Aaron, hai visto Jack?” “No, questa mattina non è nemmeno venuto nella Sala Relax. Si starà allenando probabilmente.” “Mmmh … si, hai ragione …”
Decklan venne sorpreso da una pacca sulla spalla. “Ma cosa ?” Erik spuntò da dietro di lui. “E’ da un po’ che non ci si vede,eh ?” “Ah, ciao ! Beh, in effetti …” “Non ti preoccupare. Come sta andando il combattimento ?” “Beh, ecco …” Appena Erik pronunciò queste parole, Robert finì al tappeto. “Il vincitore è Dylan !” Decklan andò a congratularsi . “Complimenti, una lotta esemplare. “ “Si , ha ragione, sei stato micidiale !” gli fece eco Aaron. “Grazie. Qualcuno ha visto Jack ?” “No …” “Strano … non è da lui non farsi vedere …” “Round 2 : Aaron – Ethan. In posizione ! “ Gli altri andarono per sedersi. “3… 2… 1… VIA!”
Jack ci mise un po’ ad uscire di lì. Era un dedalo di vie strette e mal illuminate, trovare l’uscita fu molto difficile. Dopo un po’ si appoggiò ad un muro e sentì un rumore sordo. Era vuoto dall’altra parte. Jack colpì la parete col un Attacco Pesante e la sfondò . ‘Finalmente’ pensò ansimando. Si trovò davanti il Capo. “C.. Capo …” “Ti ho già detto di chiamarmi Delsin , Jack. Sei uscito, finalmente . Tutto bene ?” “S – Si ma …” “Vengo qui ogni tanto per ricordarmi dell’incidente. Ho sentito tutto. Sbaglio o hai un incontro con mio fratello ?” Jack si ricordò di Andrè e il suo sguardo divenne freddo come prima. “Giusto. “
“Bene ! Sono molto soddisfatto ! E’ vero, molti di voi non hanno vinto, ma avete combattuto in modo impeccabile, complimenti ! Direi che è ora di passare al 20esimo round : Jack – Andrè .” Andrè salì col suo solito sorriso beffardo. “Ma dove è finito quel cretino ?” Aaron saltò subito in piedi . “Tu, brutto … !” Andrè lo fissò con uno sguardo pieno di gioia, gioia nel vederlo imbestialito , ma soprattutto nel sapere che era deluso perché non vedeva l’amico arrivare. La porta venne letteralmente lanciata via e una nube polverosa si sollevò. Una figura era circondata da quella nube nera , in cui non si vedeva nulla , se non un luccichio rosso . “Presente .” Rimasero tutti stupiti. Decklan per l’entrata, Aaron e Dylan per l’occhio. Ma il più meravigliato era Andrè. Si infuriò . “Tu ! Tu dovevi essere nei Sotterranei ! Come ?! Come hai – “ “Silenzio. “ sibilò Jack. La nube si dissolse e solo allora Andrè potè notare l’occhio sinistro di Jack, rosso come il sangue. “Che cosa … “ “Un rifiuto come te non ha il diritto di parlare, Preparati , non avrò pietà .” Jack si girò verso Decklan e gli fece cenno con la testa di salire sul palco. “Ti senti bene, Jack ?” “Mai stato meglio. Ma mi servi per arbitrare l’incontro. “ “Bene. Jack , non ucciderlo.” Jack si fece scappare una risatina. “No, sarebbe troppo semplice.” Decklan avvicinò il microfono alla bocca. “R.. round 20 : Jack – Andrè .” Si misero in posizione. ‘Maledetto come fai ad essere vivo ?’ continuava a pensare lo sbruffone “In posizione !” ‘ Non avresti dovuto leggere la mia mente. La pagherai .’ “3… 2… 1… VIA !” “Te la farò pagare, Andrè !!!” E il match iniziò . |
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Capitolo 10 *** Scontro ***
Si lanciarono uno contro l’altro . Il match era iniziato. Entrambi indietreggiarono. Andrè fissava Jack con odio e il sentimento era reciproco. Ora i due erano fermi e si studiavano a vicenda. ‘Riesce a manipolare la corrente elettrica. Devo evitare il contatto fisico o finirò come l’altra volta. ‘ ‘Quello stronzo ! La trappola non ha funzionato. Che seccatura ! Se riesco a farlo avvicinare posso dargli una serie di scosse e stenderlo. Non avrà scampo .’ “Ehi, che mi dici di quella ragazza ? Non dirmi che credi sia ancora viva ! “ Jack riuscì solo a sibilargli un “Bastardo ….” . Andò per attaccare ma si ricordò del suo potere e decise di mantenere la calma . ‘Non devo accettare le sue provocazioni. Devo attaccarlo da lontano . E’ora di usare i proiettili.’ Jack tese la mano sinistra verso Andrè . “Non ti conviene attaccarmi da vicino ! “ rispose in modo spavaldo. Jack rispose sorridendo “ Oh, lo so bene “ e sparò il colpo. Andrè riuscì a schivarlo per un pelo . Il colpo passò tra i capelli e finì contro il muro, lacerandogli la benda. Nessuno sapeva che avesse imparato a formare proiettili di fumo. Si era guardato bene dal mostrarlo, visto il casino con gli Artigli. “P..Proiettili ?” Jack ne approfittò e lo attaccò con un calcio dritto nello stomaco. Andrè gli diede un pugno e lo folgorò. Jack lanciò un’onda d’urto contro la sua gamba sinistra ed Andrè stramazzò al suolo . Jack indietreggiò un po’ scosso . Andrè si rialzò e si asciugò col dorso della mano la bocca. “Ci vai pesante , eh ?” Bene ! Da adesso si gioca ad armi pari ! “ Andrè congiunse le mani ed un fascio di scosse elettriche avvolsero le sue braccia. Jack tirò fuori gli Artigli. Andrè corse verso di lui e tentò di colpirlo . Jack evitò un paio di colpi, ma un pugno lo colpì in piena faccia e Jack finì al tappeto. Per tutta risposta Andrè si trovò la maglietta squarciata. ‘Cosa ?!” Jack si rimise in piedi con un salto e guardò dritto in faccia l’avversario. ‘Come … Come diamine ha fatto ? Non l’ho visto -‘ Un calcio gli sfiorò i capelli. Andrè fece per prendergli la gamba , ma Jack fu più veloce e gli piazzò un calcio in mezzo alle gambe. Andrè si abbassò e l’altro ne approfittò per prenderlo dalla testa, ma appena mosse la mano verso l’avversario, Andrè afferrò la sua mano, gli diede una scossa tremenda che lo stordì, si rialzò e gli tirò un calcio alla mandibola , sbilanciandolo. Gli saltò sul petto con i piedi e lo colpì violentemente, mandandolo a terra . Si mise a cavalcioni su di lui ed iniziò a prenderlo a pungi. “Tu .. non dovevi venire qua ! Con i tuoi gesti eroici del cazzo .. pensi di essere un eroe soltanto perché fai il figo ? Stronzo ! “ Jack sentiva le sue parole mentre i pugni gli aumentavano il mal di testa che quella scossa gli aveva provocato . Si sentiva come paralizzato . Non riusciva a muovere un muscolo. “Andrè , smettila ! Questo è un comportamento non consentito dalle Regole !” Andrè continuava a colpire Jack con la stessa tiritera . Pugno , pungo, scossa ,pugno ,pugno , scossa e così via …
Jack era esausto . Non poteva reggere tutti quei colpi. Avrebbe perso l’incontro. Andrè lo avrebbe superato. Anzi , Andrè lo avrebbe ucciso o neutralizzato. “Ne ho le palle piene della tua faccia ! Ti insegnerò io cosa vuol dire fare la cosa giusta qui . Ad esempio una cosa fantastica che potresti fare è crepare ! “ Un altro pugno colpì Jack e questa volta dalla bocca uscì un denso fiotto di sangue . “Andrè , piantala ! “ urlava come un forsennato Aaron. “Se continui così lo ucciderai ! “ Decklan si preparò ad intervenire ma qualcuno da dietro gli mise un braccio sulla spalla. Era il Capo. “C – Capo !” “Goditi la scena. “ Decklan si girò verso il ring senza capire. “Chissà la faccia che farà quella ragazza quando saprà che sei morto ! “ Bastò questa frase per far tornare Jack in sé . Se fosse morto, la ricerca di Jade e Ryan sarebbe finita nel vuoto. Non avrebbe più rivisto le uniche persone a cui voleva bene. In quel momento Jack fece ricorso a tutte le energie in corpo . Fu in quel momento che l’occhio si accese di nuovo. Questa volta non lampeggiava più. La luce era fissa. Andrè smise di pestarlo . “Ma che cosa …” “Beh . è tutto qui quello che sai fare ? Pestarmi come un bulletto delle elementari ? Patetico.” Gli tirò un calcio nello stomaco e Andrè finì dall’altra parte del ring. Jack si rialzò , determinato come non mai . “ Io mi comporto da eroe hai detto ? Oh , allora non mi conosci . Proprio ora sto per fare una cosa poco eroica. “ “Che cazz … “ “Vale a dire vendicarmi e prenderti a calci in .. beh lo sappiamo tutti e due dove. “ Jack scattò in avanti , prese la testa di Andrè , lo scaraventò a terra e corse lungo il ring ,trascinandoselo dietro. “Come hai osato guardare nella mia mente ?! Tu non hai il diritto di vedere i miei amici, tantomeno di spiare la mia mente ! “ Jack sollevò dal terreno Andrè. “Da come parlavi prima, sembra che tu conosca quella ragazza. Dimmi dove posso trovarla.” “Quale rag -“ Jack gli tirò un pugno in piena faccia . “Dimmelo.” “Altrimenti ?” Jack, infuriato , lo buttò a terra e tirò fuori gli Artigli. “DIMMELO ! “ gli urlò con quanto fiato aveva in corpo. Tutti stavano guardando la scena increduli. Da un incontro, il match si era trasformato in una lotta senza pietà. Andrè gli rispose, terrorizzato da quel biondino “tutto fumo e niente arrosto” . “Si chiama Jade … è una dei tre Vice – Comandanti … Dirige la base D3 .. non so altro ..” Jack lo lasciò andare e ridivenne normale. Andrè gli sussurrò “Non mi uccidere ..” “Oh tranquillo non ti uccido. Ma sai, questa farsa deve finire. “ Lo prese per le spalle. e lo guardò dritto in faccia. “La prossima volta lavora di più su come tirare pugni che su come eliminare la gente scomoda. “ Lo lanciò in aria e concentrò nella mano sinistra ogni briciola del proprio potere che gli era rimasto in corpo. “E ora … SPARISCI !” Jack lo colpì in pieno petto con una potenza tale che lo stordito finì fuori dal ring e si schiantò contro il muro. Una voce elettronica dal tabellone disse “Match is over !” “Vincitore: Jack Blade !”
Jack scese dal ring sfinito . “Sei stato bestiale ! “ gli disse Aaron . “Sei stato bravo nel trattenerti dall’ucciderlo “ disse Dylan “Grazie ..” rispose Jack con un filo di voce. Aaron si alzò in punta di piedi per vedere cosa stava succedendo più in la. “Che sta succedendo ?” Jack si girò alla sua destra e vide il Capo di fronte ad Andrè . “ A – Aiden ..” “Te l’ho detto mille volte di non chiamarmi per nome in pubblico Andrè. “ Il Capo camminò avanti e indietro un paio di volte. “Domani verrai scortato al Penitenziario. “ “Co .. Cosa ?! “ urlò incredulo Andrè. “N .. non puoi farmi questo !” “Andrè , hai provato ad eliminare Jack mettendo a rischio la stessa struttura del rifugio. Inoltre hai usato quel potere su di lui e hai tentato di ucciderlo. “ “Non avete prove ! “ Jack gli gettò in faccia il pezzo della benda. “Con quella siamo a quota 1.” Aiden tirò fuori una cassetta. “E con questa fanno due.” “No .. Non … Non è possibile !” “Mi dispiace. La legge non ha eccezioni per nessuno.” Il Capo andò verso Jack. “Jack , dato che ormai sai tutto riguardo quei due … le basi D2 e D3 sono state attaccate. Alla base D2 quei due stanno respingendo i Berserker e tu sei un Cadetto ora. Che ne dici se questa missione sarà il tuo primo tirocinio , eh ?” Jack si sollevò sfinito. Gli sorrise .” Dimmi dove e quando. “ |
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Capitolo 11 *** Prima missione ***
“Maledetta putt –“ una fiammata rossa investì il soldato , carbonizzandolo all’istante. “Con questo ho ripulito il lato Sud del campo. Ryan , come è la situazione ?” “Pessima. Hanno occupato la sala controllo e fra non molto anche tutto il 3° piano sarà loro. “ “Merda ! Aiden cosa ha detto ?” “Sta mandando una squadra di supporto, ma dovresti fare attenzione. I Berserker hanno sguinzagliato uno dei loro fastidiosi cani, un certo Arkell. “ “Beh , meglio così . Mi sarei annoiata senza un po’ di sfida .” Jade chiuse la chiamata . ‘Quei bastardi … se le prove sono autentiche avremo un bel grattacapo. Devo raggiungere Aiden e in fretta. ‘ Jade si incamminò verso il lato nord del campo , determinata a polverizzare chiunque gli fosse capitato davanti. ‘Chissà se è ancora vivo …. Devo trovarlo ,a tutti i costi .’
“In cosa consiste questo “tirocinio” ?” “Non essere impaziente , dai ! Te ne parlerò più tar -“ “Dimmelo. Ora .” “E va bene ! Quanto sei seccante ! “ Il Capo tirò fuori un accendino e si fumò una sigaretta. “Le nostre basi , eccetto la mia , sono state conquistate da un contingente di soldati E.G.A e Berserker. Assieme. “ Si tolse la sigaretta di bocca e la buttò dal finestrino dell’aereo. “Questo vuol dire una sola cosa. Berserker ed E.G.A si sono alleati. Ergo dobbiamo detronizzare uno dei due. Ma non è così semplice la cosa. Dobbiamo preparare un piano, sia di attacco sia di difesa. E prima di tutto dobbiamo salvare gli altri due Vice – Comandanti. “ Il Capo si alzò dal sedile e si mise a fissare il paesaggio dal finestrino. “Lo scontro con Andrè è la prova che sei ormai un Ribelle. I Cadetti normalmente imparano dopo due , tre mesi ad inventarsi qualcosa. Tu sei riuscito a farlo in un giorno. Mi duole dirlo , ma in momenti come questi ho bisogno che tu vada lì fuori e li prenda a calci in culo, detto in parole povere. “ Il Capo smise di parlare e anche Jack era diventato silenzioso. Voleva vendicarsi a tutti i costi, voleva trovare chi aveva tentato di uccidere Jade e fargliela pagare. Pensava soprattutto a come l’avrebbero presa quei due quando lo avrebbero visto. “Sai, i Vice comandanti ti hanno cercato per un bel po’ di tempo. Specialmente Allen. “ Jack sbiancò di colpo . “A - Allen ?!” Ricordava molto bene quel cognome. Era quello di Jade. “Non ti preoccupare. Li salveremo di sicuro.” “Sbrighiamoci ad arrivare.” “Maxwell, accelera !”
Da quando Il Capo gli aveva riferito che Jade era viva Jack aveva cambiato completamente comportamento. Era taciturno , con un espressione seria e uno sguardo pieno di rabbia e odio.
Innanzitutto, se il Capo sapeva di Jade , lei doveva essere per forza nella Resistenza. E ironia della sorte , non solo è una Ribelle ma è anche uno dei tre Vice Comandanti. E ,dulcis in fundo, se lei era uno dei Vice – Comandanti era in guai seri. Non sopportava l’idea di rimanere in quel rottame volante senza poter fare nulla. All’improvviso la radio dell’aereo si accese. “Viper a Shogun , Viper a Shogun, mi ricevete ?”
Il segnale era un po’ disturbato ma si sentiva ugualmente. Aiden rispose al mittente del messaggio. “Qui Shogun. Cosa succede ?” “Brutte nuove, Vice Comandante. I Berserker hanno mandato un contingente di uomini contro i Vice Comandanti . Bisogna bloccarli subito o verranno catturati ! “ “D’accordo . Viper , tentate di ostacolarli, noi arriviamo il prima possibile. Passo e chiudo .” Aiden chiuse un po’ preoccupato la chiamata. Due dei Vice Comandanti in mano al nemico voleva dire cedergli 2 terzi del potere che esercitavano. Insomma sarebbe stato un disastro. L’aereo sorvolò una cittadina ormai in rovina. Lo spettacolo era terrificante. Neanche un grattacielo era rimasto in piedi , non un singolo bar e le abitazioni erano crollate su se stesse . In mezzo a quel pandemonio , solo una piazzetta era rimasta intatta , con una fontanella al centro. Vicino a quella fontana , cadde una donna. Era umana. Ed era viva. Fu lì che Jack vide per la prima volta un Infetto. Era orrendo e meritava di essere chiamato tale. Paragonato ad un umano , era pallido , le iridi rosee , i canini allungati di mezzo centimetro , e le unghie affilate. Fissava la donna con aria furiosa e fremeva dall’ucciderla con i suoi artigli. Il jet si fermò ed Erik si lanciò addosso all’Infetto. L’altro tentò di colpirlo, ma Erik fu più veloce e lo uccise con una lama. La donna fissò prima i resti dell’Anormale, poi Erik e si diede alla fuga. Erik spiccò un salto e tornò sul jet come se non fosse successo nulla. “E’ in questo che i Berserker trasformano gli umani. E gli E.G.A li usano come cavie e li chiudono in gabbia con quei mostriciattoli. Bell ’orrore, eh ? “ disse Aiden. Jack rimase in silenzio con uno sguardo imbufalito sul suo volto. Aiden lo guardò . Il suo occhio sinistrò lampeggiava in continuazione . Aiden era preoccupato, perché sapeva cosa poteva essere quel segno. Quell’occhio non era rosso casualmente ma per un motivo preciso e lui sapeva bene cos’era. “Muoviamoci !” urlò al pilota. Ma il pilota guardava il radar impaurito.
“Nemici dietro di noi !” Si voltarono e videro un jet inseguirli ad altissima velocità ,quasi supersonica. Decklan aprì il portellone dietro e li colpì in pieno con una sfera di sabbia. Jack lesse la scritta su quell’aereo. Erano degli E.G.A. Una scheggia di ghiaccio colpì il suo finestrino. Si voltò subito e guardò di sotto. Vide Ryan, esausto per il combattimento , che combatteva con un Berserker. Era un ragazzo pelato, aveva due anelli all’orecchio sinistro e un piercing sul naso. Aveva gli occhi di un azzurro chiarissimo. Si morse un dito, fece uscire una striscia di sangue e la trasformò in una lama. Tentò di colpire Ryan, ma l’altro creò uno scudo e parò in tempo il colpo. Più in la Jade era appoggiata contro un muro e si tastava il braccio destro, ferito da quel pelatone.
Ryan si batteva con abilità e concentrazione , ma era esausto. Quel tizio era tremendo nel lottare, attaccava di continuo e non si fermava neanche un secondo. Fece un passo falso e tentò di colpirlo , ma l’avversario lo colpì in pieno petto con un calcio, mandandolo al tappeto . Arkell andò verso Ryan, ma la via venne interrotta da una fiammata rossa. Jade era di nuovo in piedi, ridotta come uno straccio. Arkell non si sforzò neanche. La colpì con un pugno in pancia e la stese. Ormai era finita. Arkell l’avrebbe uccisa . Quel ragazzo amava uccidere , non combattere.
Il portellone si aprì. Decklan urlò come un forsennato :”Jack , maledetto idiota ,cosa comb –“ venne subito interrotto da Jack , che gli rispose con voce tombale :” Decklan, tu pensa agli altri . Io vado. “ E detto questo si buttò . Aiden fermò il barbuto. “E’ inutile. Ormai non è più se stesso. “ “Cosa … cosa vuol dire ?! “ “Guarda . “ Gli indicò Jack .
Jack si diede una spinta con i piedi e si precipitò verso il campo di combattimento. Il Berserker si girò di scatto e lo vide. Appena Jack sfiorò il terreno, un’onda d’urto investì il pelato, mandandolo a terra. E un vortice di fumo si liberò verso l’alto. “Merda !” esclamò il pilota dell’aereo e si spostò appena in tempo.
“Che .. diamine …” Jade vide un turbine di fumo e in mezzo ad esso, due occhi rossi brillarono.
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Capitolo 12 *** O la va o la spacca ***
Arkell venne scaraventato di una decina di metri in là , finendo contro un mucchio di macerie . Il tempo sembrò fermarsi per qualche istante. Jade , immobile, aveva assistito alla scena da pochi centimetri. Il fumo si diradò lentamente, ma Jade e Ryan riconobbero immediatamente quella sagoma. Era lui. Era Jack .
Si girò verso di loro :” State bene ?” Forse. Di certo non erano stati coinvolti nella lotta ma mentalmente Dio solo sa l'emozione che stavano provando in quel momento. Del resto chi se lo sarebbe aspettato ? Dopo anni ed anni di ricerca, di risultati inutili, di delusioni, quello che cerchi spunta dal nulla proprio davanti al tuo naso. E come se non bastasse sapere che anche lui era diventato un Elementale non era cosa da poco conto. Sapere che lui era lì davanti a loro era così surreale che a stento riuscivano a crederci. Arkell si rialzò con un graffio sopra il sopracciglio da cui usciva molto sangue . Sorrise sinistramente . “ Pessima mossa , novellino .” Arkell fece fluire una quantità tale di sangue da far svenire chiunque avesse visto quello spettacolo raccapricciante . La scia rossastra ricoprì interamente il suo braccio sinistro e assunse la forma di un’enorme lama dentellata . “ Vediamo quanto vali !”
Fece per scattare verso di lui , ma non ci riuscì . Si fermò di colpo e guardò ai suoi piedi. Era immobilizzato perchè le sue gambe erano avvolte nel ghiaccio . Ryan stava tentando di immobilizzarlo in modo che Jade avesse l’occasione per colpirlo. Arkell si liberò dalla presa e saltò contro di lui, che nel frattempo era riuscito a crearsi uno scudo sul braccio. Il colpo fu tremendo. Lo scudo si frantumò in mille pezzi e Ryan finì qualche metro più in la . Aveva rischiato grosso ma ne era uscito incolume. Anche se per poco. Jade tentò di rialzarsi ma non poteva. La sua caviglia era rotta e non riusciva a muovere un solo muscolo che il dolore la attanagliava in una morsa d’acciaio.
Jack prese l’iniziativa , materializzò una lama e si lanciò contro Arkell . L’altro se ne accorse e si diresse con furia verso di lui . Le due lame cozzarono per un attimo , poi, accortosi che quanto a forza stava rischiando troppo, Jack cambiò strategia. Materializzò gli artigli e balzò su di lui con agilità felina . Arkell menò un fendente in orizzontale ,ma non lo colpì, mentre Jack lo colpì dritto sul viso , accecandolo .
“
Capo , che diamine …” “E’ normale . Sta diventando più aggressivo nelle mosse . Vedrai , fra poco se ne libererà .” “Mh….” Decklan stava osservando la scena dall’elicottero assieme al capo. Era confuso. Come faceva una recluta , dopo neanche 1 anno a combattere con un ‘ avversario simile ? Aiden invece stava assistendo allo scontro tranquillamente . Tuttavia sembrava assorto nei suoi pensieri , come se stesse ricordando qualche fatto oscuro ….
Arkell non vedeva più , ma ci sentiva ancora . Riusciva a colpire Jack sentendo il rumore della sua lama mentre fendeva l’aria . Ryan approfittò del diversivo, e si spostò verso Jade, usando l'acqua per guarirle la caviglia. Entrambi si rialzarono , mentre gli altri due continuavano imperterriti a combattersi a vicenda. Arkell sfiorò di un centimetro il fianco di Jack , che approfittò dell'occasione per stordirlo, dandogli una ginocchiata nello stomaco e spedendolo qualche decina di metri più in la.
L’avversario era ormai sfinito. Tuttavia gli ritornò la vista, dato che la ferita sui suoi occhi si era rimarginata. Arkell si rialzò e materializzò una frusta di sangue, prese Jack e lo lanciò verso di se e, appena a portata, gli tirò un pugno dritto in mezzo alle costole. Si girò e lanciò Jack contro Ryan. Quest'ultimo creò una sottospecie di cuscino d’acqua che attutì il colpo. Era il momento. Jade lo colpì alle spalle repentina e, con tutta l’energia che le era rimasta in corpo , mise le sue mani sulla schiena del cacciatore e liberò tutte le fiamme che poteva creare, ustionandogli la schiena. Arkell gridò di dolore, un dolore lancinante ed infernale, se la scrollò di dosso e formò la lama, pronto ad eliminarla. Un'errore fatale.
Ryan mise le mani a terra e davanti a piedi di Arkell uscì un pilastro di ghiaccio che lo colpì sotto il mento, facendogli perdere l'equilibrio. Jack si lanciò contro di lui per colpirlo. Arkell si riprese dalla botta e lo colpì con un pugno dritto sul naso . L’altro , stordito , si fermò un attimo per riprendersi dal dolore. Si riprese quasi subito .
Restituì all’altro il colpo , formò la lama e tagliò i tendini . Arkell cadde in ginocchio . A quel punto Ryan lo colpì in testa con una sfera di ghiaccio grossa quanto un macigno . Arkell cadde per terra, steso al tappeto . Il danno che Jack aveva inflitto non era trascurabile. Nonostante le alte capacità di rigenerazione, un colpo ai tendini immobilizza per 20 secondi minimo, secondi risultati preziosi a Ryan. Ce l’avevano fatta. Era finita. Jack corse a vedere come stavano i suoi amici. Finalmente, dopo anni erano lì, i suoi due migliori amici. “ Ehi , tutto bene ? Ehi !” Jade lo guardò un attimo ,sorridendo. “Ce ne hai messo di tempo …” e svenne .
“Jade !” “E’ normale , si è spinta oltre i suoi limiti . Non aspettavamo un attacco così massiccio. “ Jack si girò e cercò di capire come stava Ryan. Un po’ malconcio ma stava bene. “ Beh , neanche mi saluti ?” Jack gli scoppiò a ridere in faccia e Ryan lo seguì. Entrambi fissarono attoniti l’orizzonte. “E ora ?” “E ora ...chi lo sa."
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Capitolo 13 *** Berserk ***
“QG, stiamo tornando alla base, preparate un’èquipe medica : abbiamo 3 feriti. “ “3 ?! Ma abbiamo mandato solo 2 agenti, signore !” “… abbiamo avuto un imprevisto . In ogni caso, la missione è compiuta. Rientriamo alla base. E per favore …” “Chiamo subito l’èquipe, signore.” “Grazie.”
Il viaggio durò 8 ore. 8 ore di sonno filato, privo di sogni. Jack era ferito al braccio destro e aveva qualche costola rotta, ma Ryan e Jade avevano bisogno di medicazioni immediate. Ryan aveva fratture multiple nel braccio destro ed il bacino era stato deviato da uno dei colpi di Arkell. Jade invece presentava tagli dovunque, specialmente uno che dall’ombelico attraversava il decolté. Non era molto profondo , però la lunghezza era considerevole. Inoltre la caviglia non era completamente rigenerata.
Decklan era seduto accanto a Ryan e Jack e li guardava come avesse due spettri di fronte.“Come hanno fatto … come .. hanno ..” “Come hanno a fatto a combattere, mi stai chiedendo Decklan ?” “Non è solo questo, capo, è che … quei due ragazzi poco fa stavano scherzando come se nulla fosse. Come è possibile ? Dopo una lotta violenta come quella, si reggevano ancora in piedi ! Non riesco a spiegarmelo … “ “È molto semplice. Non ricordo la definizione clinica ma quando le persone hanno un obiettivo da raggiungere, spesso ignorano ogni cosa che li circonda o che provano in quel momento, per questo sono capaci di compiere imprese così ardue. Se proprio vuoi qualcosa di clinico, allora pensala così: l’adrenalina in corpo gli ha permesso di inibire il senso del dolore. Oppure … “ “Oppure ? “ “Oppure sono stati dannatamente fortunati .”
“Capo, ora che ci penso, il modo in cui Jack lottava era diverso dal solito: durante l’addestramento tende ad essere più.. “ “Te ne sei accorto anche tu ? Decklan, odio ipotizzarlo così su due piedi ma è possibile che Jack stesse per entrare in Berserk .” “Cosa ?!” Aiden si fece scuro in volto. “Ma, capo, è solo –“ “Un ragazzino ?” A quel punto Aiden lo guardò con sguardo serio . “Lo sai, l’età non ha importanza. Inoltre quel occhio” disse indicando con il sigaro l’occhio sinistro “ne è la prova .“ “Ma una persona che entra in Berserk deve aver subito traumi o .. “ “O avere un motivo per perdere il controllo . E lui lo aveva. “ “Cosa ..” A quel punto entrambi spostarono lo sguardo su Ryan e Jade. “Probabilmente il motivo sono loro due. Devono conoscersi da un bel po’ di tempo. Inoltre, ricorda che non si sa bene cosa sia successo il Giorno della Tempesta, ma loro erano nel bel mezzo dell’onda d’urto. Abbiamo quindi due motivi per cui Jack possa entrare in Berserk” Decklan cercò di rispondere in qualche modo. “ Non è un cattivo ragazzo. Forse può …” “Essere buoni non ha importanza. Però ha un ottimo controllo del proprio potere. Per questo sarà molto utile.” “Utile ? Per cosa ? “ “Non dimenticarlo mai, Decklan. L’obiettivo dei Ribelli è la sconfitta dei Berserker . Niente di più, niente di meno . “ “È nostro dovere proteggere anche i civili . “ “Beh, questo..” La voce del pilota li interruppe. “ Signore, atterraggio fra 5 minuti ! L’èquipe è già sul posto !” “Molto bene, permesso accordato. Continueremo in un secondo momento, Decklan. Quanto al proteggere i civili, non ho nulla da ribattere. Tu prendi il Vice Comandate Allen, io mi occupo degli altri due. E avvisa il Generale Dagda dell’accaduto .”
..Dove mi trovo ? Non vedo nulla … è tutto .. bianco … Luce ? E questo ronzio … cosa sta succedendo …
Il medico uscì dalla sala stravolto ma soddisfatto . “Le ferite riportate erano molte ma poche erano gravi, 5 giorni e tornerà come prima. Ha un’ottima capacità di rigenerazione per essere una recluta.”
“E gli altri due come stanno ? “ chiese Decklan . A quel punto lo sguardo del medico si indurì . “Lo dica a quei due, di non fare più simili sciocchezze. Capisco che vincere è essenziale, ma tutto perde importanza se rischi di rimetterci la pelle. Specialmente se parliamo dei nostri Vice-Comandanti. Venga, le mostro “ e guidò Decklan verso la sala dove Ryan e Jade stavano riposando.
“Ecco, guardi lui. È pieno di tagli e fratture. Se non fosse per la rigenerazione derivante dal controllo dell’acqua, avrebbe perso il braccio. Per riprendersi gli serviranno minimo una quindicina di giorni. Lei è quella più … critica. “ “Che intende dire ?” Indicò Jade :” questa ragazza si è sforzata in modo disumano . Nessun organo vitale è stato lesionato, tuttavia la caviglia destra era rotta, quindi dovrà stare a riposo almeno 2 settimane, minimo. Inoltre le rimarrà questa cicatrice per un bel po’ “ e detto questo sollevò il telo che la copriva per far vedere quel segno che si sarebbe portata per il resto della vita addosso. “Un bel graffietto, non c’è che dire …” commentò Decklan . “Mi auguro per lei che non debba più subire graffietti simili. “
“Questo lo aveva fra i suoi effetti personali “ e consegnò a Decklan un dischetto . “Cos è ?” “Non lo so, non sono tenuto ad analizzare gli effetti personali dei miei clienti, ma immagino sia importante. O forse no, chi lo sa. Beh in ogni caso non è affar mio . Arrivederci .”
Aiden spense il sigaro nel portacenere di ceramica dipinta a mano che aveva sulla scrivania . “Come stanno ? “ “La recluta sta bene, Shephard non ha perso per miracolo il braccio mentre Allen dovrà riposarsi un po’.” “Capisco” rispose pensieroso. “Ah, Allen aveva un dischetto con sé. Deve essere importante. Ti invio i dati .” “D’accordo. Mi raccomando, Decklan occupati di loro.” “Sarà fatto. Chiudo.” Aiden rimase pensieroso a fissare il panorama fuori dalla finestra. Il suo ufficio non era che un semplice ufficio al 5° piano dell’unico grattacielo della zona. Di ampie dimensioni, provvisto di scrivania, libreria ed un’enorme vetrata, capace di abbellire anche il panorama più apocalittico. Anni fa , in quell’ufficio ci lavorava assieme ai suoi colleghi ed a sua moglie. Poi venne quel maledetto giorno. Il Giorno della Tempesta. Come un uragano vennero travolti e poi il nulla. Si svegliò in mezzo ai cadaveri dei suoi colleghi, mentre tutto ciò che gli rimaneva della sua vecchia vita era una cravatta nera ed una ventiquattrore in pelle rovinata in alto a destra. Di sua moglie non ebbe più notizia. Quando si unì ai Ribelli, scoprì che era stata ricoverata all’ospedale poiché in stato di coma. Per permetterle le giuste cure ed una vita migliore, Aiden la spedì ad un ospedale a Kelypos, una delle città della Zona Sicura, l’unica zona libera da influenze quali E.G.A , Berserker, Ribelli, ecc …
Da quel momento Aiden ha continuato a salire la scala gerarchica della Resistenza per poter combattere la minaccia che i Berserker rappresentavano per le persone normali, come sua moglie.
Pensò a Jack. Una semplice recluta, conoscente dei Vice-Comandanti, che in un solo giorno sconfigge un avversario e rischia addirittura di perdere il controllo. Più strano di così …
Pensò al suo sguardo prima della battaglia, sull’elicottero . “Per essere in quello stato deve tenerci davvero tanto ad Allen. Un combattente così è proprio quello di cui ho bisogno .”
Aprì la cartella dei download e cliccò sulla cartella contenente i dati del cd. Solo 2 file erano presenti : un video ed un file di testo. Il file di testo riportava data ed ora del login quotidiano di una delle guardie . Aprì il video. Erano riprese di una telecamera di sicurezza. Davanti ad una colonna un ragazzo incappucciato aspetta qualcuno. Arriva un soldato dell’E.G.A . Quest’ultimo finge di chiedergli un paio di domande mentre si scambiano un foglio . Il foglio cade per terra ed il soldato lo raccoglie, ma quando alza lo sguardo il ragazzo non è più` lì, si era già spostato.
“Qualcosa non torna. Quella persona sembra un comune spacciatore. Non ci sono informazioni rilevanti. “ Riavvolse il nastro e riguardò attentamente il filmato e stoppò il video proprio sul minuto 1:24. Zoomò leggermente e aggiustò la messa a fuoco sul foglio che era caduto al ragazzo. Impallidì .Era la lista dei veicoli e dei velivoli che l’E.G.A aveva sequestrato agli Evoluti. Questo spiegava perché nell’ultimo attacco aveva fronteggiato così tanti attacchi via terra e via aria. “È proprio come aveva ipotizzato Allen …” Fu veramente un brutto colpo per tutti. E.G.A e Berserker assieme era il peggior connubio che poteva esistere all’epoca. Inoltre questo complicava le cose. Voleva dire che ora il nemico era più grande e forte. La Resistenza avrebbe dovuto affrontare un grave pericolo, una minaccia che, come un’ombra, incombeva sempre di più sul mondo e su di loro.
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