We see eye to eye...Heart to heart

di cateperson
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 13: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Quella piccola creatura era un demonio...No, non un demonio, ma IL Demonio!!
Come facevano a dormire Annabeth e Lavon? Come facevano a fare qualunque cosa durante il giorno con quella piccola peste che urlava in continuazione?
Ormai era più di un ora che Gracie piangeva e strillava a squarciagola e Zoe sperava con tutta se stessa che prima o poi esaurisse il fiato o le lacrime.
Le aveva provate tutte...L'aveva cambiata, l'aveva cullata, l'aveva tenuta in braccio nella posizione che le aveva insegnato Annabeth per farle passare le coliche, ma niente da fare.
Perché quei due genitori degeneri avevano deciso di lasciare a lei quel mostro in miniatura? Ma soprattutto perché lei aveva accettato di fare la zia premurosa per un intero weekend pur sapendo di essere negata coi bambini?
All'improvviso, proprio quando Zoe, ormai disperata, stava per comporre il numero di Lavon, Gracie si addormentò. Anche lei era evidentemente distrutta.
La dottoressa la osservò dormire per i primi dieci minuti, convinta che qualunque minimo rumore avrebbe scatenato nuovamente l'inferno. Quando si tranquillizzò vedendo che la bimba era nel più profondo dei sonni, si lasciò andare sul divano.
Ripensò al momento in cui i suoi amici erano piombati in casa sua, a New York, ventiquattro ore prima, per affidarle il loro "tesorino" e potersi così concedere la prima fuga romantica da quando erano diventati genitori.
Zoe aveva pensato tra sé che sarebbe stata una bella occasione per provare a fare la mamma...All'alba dei suoi 32 anni si ritrovava ancora single, con un'incredibile paura di rimanerlo per tutta la vita e con il terrore che non ci sarebbe stato nessun marmocchio a correre per casa chiamandola "Mamma".
Quel pensiero le fece scendere alcune lacrime traditrici lungo le guance.
In fondo lei adorava Gracie perché, nonostante le urla disperate, la faceva sentire viva, utile e, soprattutto, ancora in grado di amare.
Era passato più di un anno da quando Joel l'aveva mollata dopo il loro ritorno nella Grande Mela. Da grande scrittore quale era, le aveva detto che vivere in Alabama era stata solo una parentesi felice, ma la vita a New York era un'altra cosa, che non era pronto a impegnarsi definitivamente perché aveva ancora il mondo intero da scoprire. Stupidaggini...Tutte stupidaggini da romanzo!
Zoe aveva presto scoperto che il mondo che il suo fidanzato doveva ancora vedere si chiamava Lizzie, aveva lunghi capelli biondi e delle gambe chilometriche.
Da allora la dottoressa si era concentrata tutta sul suo lavoro.
Per un po' aveva persino pensato di tornare a Bluebell ma poi ci aveva rinunciato: purtroppo era ancora vivido nella sua mente il motivo per cui aveva deciso nuovamente di andarsene.
A Joel aveva raccontato la scusa che non le bastava più essere un medico generico qualunque, che a 30 anni era arrivato il momento di dare una svolta alla sua vita sotto tutti i punti di vista...
In realtà questa decisione l'aveva presa nel momento in cui sua cugina, Vivian Wilkes, le aveva fatto vedere il suo anello di fidanzamento...
In quel preciso istante Zoe aveva sentito il suo cuore spezzarsi definitivamente...Poi aveva guardato Wade con gli occhi pieni di lacrime e aveva capito che era arrivato il momento di lasciarlo andare...
Immersa in quei pensieri, sfinita dalla piccola Gracie, Zoe si addormentò con le lacrime che le rigavano ancora le guance.



ciao a tutti!
ho pensato di provare ad imbarcarmi in questa nuova avventura...spero possa interessarvi! Io non so ancora cosa ne verrà fuori, ma dopo aver visto le ultime puntate di Hart of Dixie mi è venuta la voglia di ricominciare a scrivere!
Lasciate pure qualsiasi tipo di commento...sono sempre utili!!
a presto
cateperson

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Capitolo 2
*** Capitolo 1 ***


"Che ne dici di una serata tra sole donne?"
Zoe fissò la bambina, aspettando una risposta che non sarebbe mai giunta.
"Sì lo so che anche ieri abbiamo passato la serata insieme io e te...Ma vedi Gracie, gli uomini sono una brutta razza...Non val la pena frequentarli!" 
Quel piccolo giochetto la faceva sorridere e inoltre la aiutava a sfogarsi.
"Come dici? A te gli uomini piacciono? Cara Gracie, ti dirò solo un paio di cose...Per prima cosa, tuo padre non approverà mai nessun uomo con cui uscirai, te lo garantisco io! Secondo, persino tu arriverai a odiarli quando ti spezzeranno ripetutamente il cuore e ti molleranno per una sventola bionda con le gambe da pellicano..."
La bimba si dimenò un po' nella culla e sorrise osservando le facce buffe della dottoressa.
"Va bene va bene, non insistere! Usciremo...ma solo per comprarci una vaschetta di gelato al cioccolato!"
Zoe prese il passeggino, vi caricò la piccola ed uscirono di casa.
New York era stupenda in quella stagione: le giornate erano miti, il cielo era quasi sempre sereno e gli alberi di Central Park erano in fiore. La ragazza decise di percorrere i sentieri del parco prima di rifugiarsi in un supermercato. Voleva godersi quelle ore di sole in compagnia di quella piccola creatura.
Trovò una panchina in un luogo appartato ma molto soleggiato, vi si sedette e tirò fuori una rivista da sfogliare, mentre Gracie dormiva beata.
"Quanto vorrei scambiare la mia vita con la tua...Nessuna preoccupazione, nessun problema se non il pannolino pieno di pupù..." Esclamò la dottoressa tra i sospiri.
"Oddio non riuscirò mai a togliermi dalla testa l'immagine di una bellissima donna col pannolino pieno di pupù!" Sbottò una voce maschile che Zoe sentì vicino a sé. 
Un uomo con un fisico tonico avvolto in una tuta da jogging si era fermato proprio in prossimità della sua panchina.
"Mi scusi...ma non stavo parlando con lei!" Rispose la dottoressa stizzita.
"Oh mi sono accorto che stava avendo una conversazione matura con sua figlia...Spero che quella creatura innocente possa darle qualche consiglio utile!" Disse l'uomo trattenendo una risata.
Zoe era sempre più irritata.
"Non è mia figlia...E in ogni caso non sono affari suoi! Faccia come la maggior parte dei newyorkesi: ignori il resto del mondo e si tolga dai piedi!"
A quel punto l'uomo non si trattenne e scoppiò a ridere. La dottoressa fece finta di nulla e si concentrò di nuovo sulla carrozzina, ma una mano le si avvicinò al viso.
"Sono un gran maleducato! Mi chiamo Robert...Robert Miller!"
Zoe lo guardò con un sorriso beffardo sul viso.
"Piacere!" Disse stringendo la mano e tornò ad osservare Gracie che dormiva.
Robert rimase perplesso per qualche secondo, poi scoppiò di nuovo in una fragorosa risata.
"Andiamo, dopo che ti ho immaginata con un pannolino pieno di pupù direi che siamo diventati conoscenti...Non puoi più considerarmi un estraneo! E ti assicuro che non ho caramelle da offrirti..."
La dottoressa si girò verso l'uomo divertita.
"Offrimi da bere...Solo allora non sarai più un estraneo!"

"Mi stai dicendo che hai portato mia figlia in un pub?"
Lavon stava praticamente urlando contro Zoe.
"Lavon calmati! Sei appena tornato da un weekend di relax con tua moglie e sembri già più teso di prima!" La dottoressa tentò di placare l'ira del suo amico.
"Calmarmi? Come faccio a calmarmi se tu porti una bambina di otto mesi in giro per i pub di New York! Cosa avevi in testa? Ti immagini che cosa sarebbe potuto succedere?"
"Ma non è successo niente, giusto? Andiamo Lavon, siamo state fuori solo un paio di ore e siamo rientrate prima delle 11, per giunta accompagnate da un uomo...Non correvamo nessun pericolo!"
Il sindaco di Bluebell guardò Zoe con circospezione
"Un uomo? Chi è?"
"Un avvocato...L'ho conosciuto al parco e mi sono fatta offrire da bere!"
"Uno sconosciuto quindi..."
"Lavon, siamo sane e salve a casa adesso! Smettila di preoccuparti..."
L'uomo abbassò la testa e con le dita si premette la base del naso.
"Zoe, io ti voglio bene, sei la mia più cara amica, la mia testimone di nozze...Ma quando ti affido mia figlia è come se mettessi la mia vita nelle tue mani di chirurgo...Tu devi averne cura, calcolare tutti i rischi ed evitarli se possibile! Sei un medico eccezionale e so che puoi capire cosa intendo...Forse è il momento di crescere come donna per poter essere pronta a diventare madre!"
La dottoressa guardò il suo amico per una manciata di secondi, poi, non riuscendo più a trattenere le lacrime, lo abbracciò stretto.
"Lavon..." Non uscì più nessuna parola tra i singhiozzi. Il sindaco capì la lotta interiore a cui la ragazza era sottoposta.
In quel momento li raggiunse Annabeth, che aveva messo a dormire la piccola Gracie, e si unì al loro abbraccio accarezzando la testa della sua amica. Poi guardò il marito che, col movimento delle labbra, pronunciò una sola parola
"Wade"





Non pensavo di tornare a pubblicare così presto, ma questa storia mi sta davvero appassionando! Spero che piaccia anche a voi...Lasciate commenti, servono sempre...soprattutto quando possono rendere la storia migliore! Bacioni a tutti
cateperson

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Capitolo 3
*** Capitolo 2 ***


"Allora Zoe come procede col tuo bel avvocato? Ammettilo che hai un debole per gli uomini col parruccone!"
"George Tucker, ho un debole per gli uomini affascinanti...Per questo io e te non siamo mai stati assieme!" Rispose la dottoressa con allegria.
"Ma tu come fai a saperlo?" Aggiunse poi stupita.
"Oh beh, sono due mesi che a Bluebell non si parla d'altro...Dash ha messo in piedi il solito sondaggio sul suo blog chiedendo se questo poteva essere l'uomo giusto!"
Zoe rise divertita per le abitudini di quella cittadina che il tempo non aveva cambiato minimamente.
"A cosa devo l'onore di questa chiamata George?"
"Ecco io..." La voce dell'uomo si fece incerta e la dottoressa capì che c'era qualcosa che non andava.
"Sputa il rospo Tucker!"
"Diciamo che ho perso...E per questo sono io a doverti dare una notizia..."
Zoe rimase in silenzio per qualche istante, aveva capito a cosa si stava riferendo il suo amico.
"Forza, dimmi quando è il matrimonio del secolo..."
"Tra due mesi, a fine giugno..."
La dottoressa sospirò
"L'ultima volta che a Bluebell si stava per celebrare il matrimonio del secolo, io non sono stata invitata...Anzi, sono stata messa al bando per un'intera giornata...Perché adesso dovrebbe essere diverso?"
"È tua cugina, Zoe, fa parte della tua famiglia!"
"Si sposa con..."
Calò il silenzio. George capì come si sarebbe conclusa quella frase: Zoe stava per confessare che amava ancora Wade. Dopo qualche secondo, l'avvocato prese coraggio e disse
"Senti Zoe, capisco che venire al matrimonio per te sia fuori discussione. Ma credo che quantomeno tu debba vederli, salutarli e fare loro tutte le congratulazioni di rito. Quindi perché tu e il tuo fidanzato non venite a Bluebell il prossimo weekend? Ci sarà il battesimo del piccolo Jeremy e io e Lemon ci terremo tanto a vederti. Inoltre credo anche che sarà più semplice per te affrontare i futuri sposi con i tuoi vecchi amici a fianco!"
Una lacrima rigò il viso della dottoressa
"Non so se ne sarò in grado George..."
"È l'occasione per ricominciare a vivere e lasciarsi il passato alle spalle, Zoe!"
"Tu, Lemon, Lavon e Annabeth dovete assicurarmi che starete sempre al mio fianco...E non una parola con Robert...Siamo appena agli inizi e gliene parlerò io quando sarò pronta!"
"Hai la mia parola! Allora ci sarai?"
"Sì, credo che abbiamo un accordo..."

Erano solo i primi giorni di maggio, ma a Bluebell sembrava già arrivata l'estate.
Le era mancato il caldo torrido dell'Alabama, il sole alto nel cielo fino alla sera tardi, il continuo cicalio di sottofondo e gli acquazzoni che spesso di notte colpivano il paese.
Era assorta in questi pensieri mentre guardava fuori dal finestrino. Lavon, che era andato all'aeroporto a prenderli, chiacchierava amabilmente con Robert.
"Hai capito Zoe?" Chiese Robert risvegliandola dai ricordi che l'avevano assalita.
"Lavon dice che tutti i tuoi ex concittadini sono radunati al Rammer Jammer per accoglierci!"
"Al Rammer Jammer?" Zoe cercò di mantenere un tono fermo, ma le uscì una voce stridula. Fissò lo specchietto retrovisore in cui anche il sindaco stava guardando.
"Purtroppo non avevamo nessun altro posto a disposizione...Questo sarà un weekend da delirio: domani ci sarà la parata per la Giornata del Fondatore e domenica il battesimo di Jeremy...e tu sai bene che se nell'organizzazione è coinvolta Lemon Breeland non possiamo aspettarci un semplice rinfresco a base di tartine e pizzette!" Cercò di giustificarsi il sindaco.
La dottoressa sospirò e tornò a guardare fuori dal finestrino: non era stata una buona idea tornare a casa!

Dopo aver portato i bagagli nella dépendance di Lavon, che era rimasta sfitta da quando lei era tornata a New York, Zoe si diede una rinfrescata e decise di uscire a fare due passi per schiarirsi le idee mentre Robert schiacciava un pisolino.
Il ritrovo al locale era fissato per le nove quella sera, quindi aveva ancora un paio d'ore di tranquillità.
Si fermò nei pressi del laghetto della piantagione, sotto il suo albero preferito. Andava sempre lì quando voleva riflettere in solitudine, nascosta dal resto del mondo.
Non aveva più avuto notizie da Wade e Vivian, come se quell'ultimo sguardo che lei aveva rivolto al barista fosse stato il sigillo a un tacito accordo: era finito tutto ed era chiaro a entrambi.
Non sapeva se era pronta a rivederlo, non riusciva a capire se quello che provava per quell'uomo era ancora amore. Certo, con Robert era felice ed aveva ricominciato a prendere in mano la sua vita, ma non si era mai sentita completa come quando...
Doveva fermare quei pensieri...Lui si stava per sposare...Lui era felice...Lui non la voleva più...Lui era andato avanti...
Di nuovo lacrime traditrici...Solo lui dopo tutto quel tempo gliele faceva ancora versare. Zoe si considerava una donna forte, ma al solo pensiero di Wade tornava ad essere fragile, piccola e indifesa.
"Tu lo sai che questo è il posto che Burt Reynolds preferisce per fare i suoi bisogni?"
Zoe scattò in piedi senza pensarci due volte: l'idea di essersi seduta sulla cacca di un alligatore la fece rabbrividire.
Solo quando sentì una risata familiare dietro di sé si girò con sguardo letale.
"Sei rimasto il solito idiota Wade!"
"Anche io sono contento di rivederti Doc!"
"Io no..." Disse la ragazza abbassando lo sguardo a terra.
Tra i due cadde un silenzio carico di imbarazzo. Poi il barista fece una cosa che Zoe non aveva previsto: le si avvicinò e la strinse a sé.
"Ora sei a casa Doc!"
Dopo un primo momento di stupore, la dottoressa ricambiò quell'abbraccio e respirò a fondo quel profumo che solo lui aveva e che riportava alla mente tutta la loro storia. Rimasero in quella posizione alcuni minuti, poi Wade disse
"Allora andiamo a conoscere l'idiota che ti sei portata dietro stavolta!"
Zoe lo spinse lontano da sé con rabbia, mentre Wade ricominciava a ridere.
"Dai Doc, lo sai che se piacciono a me significa che non sono gli uomini giusti per te!"
Zoe puntò il dito contro il barista e con tono arrabbiato disse
"Stai alla larga da Robert! Rimaniamo in città solo per due giorni e non voglio che scappi da me non appena ti conoscerà...Tengo molto a lui...Mi fa sentire...amata!"
Lo sguardo di Wade diventò cupo in un istante. All'improvviso si era accorto del dolore di quella donna, della fatica che doveva aver fatto per cercare di andare avanti e si rabbuiò al pensiero di esserne la causa e di non poter essere la cura. Avrebbe voluto essere lui la salvezza di Zoe, avrebbe voluto assicurarle che sarebbe andato tutto bene se fosse rimasta tra le sue braccia, se si fosse lasciata amare da lui...Ma la loro storia era andata diversamente.
"Vado a cambiarmi...Ci vediamo al locale!" Disse sottovoce la dottoressa mentre si avviava verso casa.
"Sei già bellissima Doc!" Rispose in un sussurro Wade.
Zoe ormai gli dava le spalle e fece finta di non sentire nulla, ma il suo cuore martellante era la prova che quelle parole avevano sortito l'effetto voluto.



Lo so che questi aggiornamenti sono super rapidi, ma vi assicuro che non sarà sempre così...la verità è che sono entrata in un brutto trip con questa storia e in questi giorni in cui non ho molto da fare continuano a venirmi mille idee quindi devo buttarle giù! Da questo capitolo entriamo un po' nel vivo, quindi se fino ad ora vi è sembrata una storiella poco interessante, spero che ora inizi a prendervi!
Lasciate pure i vostri commenti...li aspetto con ansia!
cateperson

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Capitolo 4
*** Capitolo 3 ***


​Non aveva mai visto il Rammer Jammer così tirato a lucido e addobbato. Era davvero bellissimo con tutti quei palloncini e festoni, con le lucine e gli striscioni di benvenuto. Poi tutti i suoi amici lì radunati la fecero davvero sentire a casa.
Fu costretta a presentare Robert un'infinità di volte, benché la sua fama lo precedesse. A metà serata il 70% dei cittadini di Bluebell lo aveva votato come "uomo giusto" nel sondaggio di Dash.
Zoe sorrideva e si accorse che forse Robert era l'uomo che le aveva ridato la voglia di vivere e con il quale poteva costruirsi un futuro.
Sempre più felice, la dottoressa non mollava mai la mano del suo fidanzato, nemmeno per un secondo: voleva darsi la possibilità di amare ed essere amata di nuovo.
Dal suo bancone, Wade non le aveva tolto gli occhi di dosso per un solo secondo in tutta la sera. La dottoressa era molto più bella di come la ricordava e di come l'aveva sognata in quell'anno di lontananza e nei due anni precedenti.
Sì, la sognava spesso e si odiava per questo perché Vivian sarebbe dovuta essere nei suoi sogni.
"Ehi tesoro!" Vivian si arrampicò sul banco per schioccargli un bacio sulle labbra.
Il barista si ridestò dai suoi pensieri.
"Ben arrivata cara! Hai già salutato Zoe?" Le chiese
"In realtà volevo salutarla insieme al mio meraviglioso futuro marito!" 
"Non l'ho ancora visto arrivare...Immagino che sarà qui a momenti..." Scherzò Wade.
"Dio, mi fai impazzire Kinsella!" Vivian lo afferrò per il bavero della camicia e lo tirò a sé iniziando un bacio appassionato.
Quando si staccò disse
"Vado un momento in bagno. Poi andiamo insieme a salutare mia cugina!"
Non appena la donna si allontanò, il barista si accasciò sul bancone.
"No...No...No...NO!" La voce piena di preoccupazione di Lavon proveniva da poco distante. Wade si alzò e annuì con la testa.
"Credo che per me sia impossibile metterci una pietra sopra..." Sussurrò con la testa fra le mani.
"Wade, vedi di mettertelo in testa una volta per tutte: tu stai per sposarti, Vivian è una donna meravigliosa e fa parte della famiglia di Zoe...e Zoe...Beh, dopo George, te e Joel, sembra finalmente felice...Non so come sia possibile, ma sta accadendo! Tu non puoi negarle questa possibilità...E non puoi spezzare il cuore di Vivian e distruggere la loro famiglia! Pensa bene alle tue prossime mosse..." 
"Lavon, da amico rispondi sinceramente...Secondo te, Vivian è la donna giusta per me?" Chiese il barista con tono sconsolato.
Il sindaco lo guardò per alcuni secondi negli occhi, agitò per un istante il pugno a mezz'aria, lo sbattè sul bancone e se ne andò senza dargli nessuna risposta.
Wade si accasciò di nuovo.
"Ho visto come la guardavi...Riconquistala amico! Lo sai anche tu che siete ancora follemente innamorati!" Stavolta era la voce di George che gli bisbigliava nelle orecchie.
"Oddio cos'è? Una di quelle scene da film in cui al protagonista combattuto tra due scelte compaiono l'angelo e il diavolo?" Esclamò esasperato il barista.
"Io chi sarei? Il diavolo o l'angelo?" 
"Non lo so Tucker...In questo momento vorrei uccidere sia l'uno che l'altro!"
"Chi vorresti uccidere?" Vivian li aveva raggiunti e fortunatamente aveva sentito solo l'ultima parte del discorso.
"Ehm...Wanda mi ha appena detto che stasera non chiuderà il locale come mi aveva promesso perché lei e Tom hanno qualcosa di molto speciale da festeggiare...Quindi non posso accompagnarti a casa tesoro!" Wade cercò di mantenere un tono di voce fermo per risultare il più credibile possibile.
"Oh non ti preoccupare! Avevo intenzione di fermarmi poco perché sono davvero sfinita e domani mattina devo svegliarmi presto per accompagnare Harley che parte per il campeggio! Giusto il tempo di salutare Zoe e il suo affascinante fidanzato..."
"Affascinante? Tu lo trovi affascinante?"
Vivian rimase un po' sorpresa dalla domanda del suo fidanzato.
"Beh in realtà lo trovo bello da morire! Credo che Zoe stavolta abbia fatto centro!"
Il barista cominciò ad irritarsi.
"Bene, fantastico! Signori e signore avete davanti a voi Robert Miller, l'uomo perfetto...Avvocato in carriera, fotomodello e newyorkese! Cosa volete di più dalla vita?" 
George, che era rimasto al bancone, si prese la testa tra le mani con fare sconsolato. Aveva già visto Wade comportarsi così...Anni prima aveva fatto le stesse scenate a Zoe, ma l'uomo in questione era lui stesso. Quella era la conferma che il suo amico era ancora perdutamente innamorato della dottoressa.
Vivian, dopo qualche secondo di confusione, guardò il suo fidanzato con un enorme sorriso.
"Oh Wade, sei geloso! Ma quanto sei dolce! Non hai nulla da temere, sai che sono solo tua...Non potrei mai perdere la testa per uno così...Invece per Zoe è più che perfetto! Forza, andiamo a salutarli!"
I futuri sposi si avvicinarono alla dottoressa e al suo fidanzato tenendosi per mano.
"Zoe, che bello rivederti!" Vivian strinse in un abbraccio sua cugina.
"Anche io sono molto contenta Vivian! Vi presento il mio ragazzo, Robert!"
"Robert, la tua fama ti precede! Credo che adesso andrò subito a votare per il sondaggio di Dash!" Sorrise Vivian mentre gli tendeva la mano.
Scoppiarono a ridere tutti tranne Wade, che incrociò le braccia al petto e non si presentò all'avvocato.
Notando l'improvviso cambio di umore del suo fidanzato, Vivian tentò di rianimare il dialogo.
"Sapete che a fine giugno ci sposiamo? Tornerete a Bluebell per la cerimonia, vero?"
Zoe e Wade si ridestarono entrambi e i loro sguardi si incontrarono immediatamente.
"Robert quel weekend è fuori città e io sono di turno...Ci dispiace così tanto!" 
La dottoressa non aveva staccato gli occhi dal barista per un solo secondo mentre pronunciava quelle parole e vide comparire mille stati d'animo su quel viso che tanto amava: delusione, rabbia, frustrazione, sconfitta...
"È davvero un peccato Doc..." Furono le uniche parole che Wade le rivolse quella sera.

Stava sistemando le sedie sui tavoli prima di chiudere il locale. Erano le tre di notte ma non aveva sonno. Quantomeno fare ordine gli teneva la mente occupata.
Qualcuno doveva aver notato le luci ancora accese perché sentì dei passi dietro di sé.
"Non credo ci sia bisogno di specificare che il locale è chiuso!"
Non ottenne risposta, quindi si girò a vedere chi era.
Rimase stupefatto quando si trovò di fronte Zoe coi pantaloni del pigiama e una felpa extralarge.
"Tu che ci fai qui?"
"Non riuscivo a dormire...e ho notato che in casa tua non c'erano luci...e allora sono venuta a controllare se eri ancora qui!" La dottoressa sussurrò quelle parole fissando il pavimento. La imbarazzava dover ammettere quanto fosse ancora presa da lui.
"Doc, sono grande abbastanza da saper badare a me stesso!" Wade stava tentando di respingerla con i suoi modi brutali.
"Lo so...In fin dei conti sei sempre stato tu quello più maturo..."
"Cosa intendi dire?"
"Wade, ho una domanda che mi rode dentro come un tarlo da più di un anno...Se quel giorno, quando mi hai detto che mi amavi e che eri pronto a mollare tutto per me...Se io ti avessi detto di sì..." 
Zoe lasciò la frase in sospeso. Non aveva il coraggio di andare oltre. Ripensava in continuazione a quel giorno...
Wade le aveva confessato di amarla, sebbene stesse insieme a sua cugina Vivian. Le aveva chiesto di mollare Joel perché in fondo entrambi sapevano di essere fatti l'uno per l'altra, ma la dottoressa lo aveva respinto...Non riusciva a fidarsi di lui, lei voleva una stabilità che non credeva lui potesse darle...Aveva preferito Joel e aveva sbagliato...Aveva preso tutte le decisioni sbagliate! E qualche settimana dopo sua cugina Vivian le aveva mostrato il suo anello di fidanzamento...
"Ti avrei sposata il giorno dopo Doc!" Sussurrò Wade guardandola dritta negli occhi.
Una lacrima rigò la guancia della ragazza. Con un rapido movimento della mano, Zoe tentò di catturarla prima che il barista se ne potesse accorgere. Ma Wade era già vicino a lei e con dolcezza le aveva preso il viso fra le mani.
"Non sarò io a rovinare questo matrimonio...Non stavolta!" La dottoressa si riscosse e si allontanò dall'uomo. 
"Wade...le nostre decisioni, per quanto sbagliate, ci hanno portato a questo! Dobbiamo avere il coraggio di andare fino in fondo!"
Il barista cambiò immediatamente umore e, arrabbiato, le puntò contro il dito
"Le tue decisioni Zoe! Tu ci hai portato a questo! E sai perfettamente che la mia decisione, anche adesso, rimani tu!"
Ormai la dottoressa era un fiume in piena. Iniziò a piangere senza controllo e si prese il viso fra le mani. Il barista tentò di avvicinarsi di nuovo, ma lei indietreggiò.
"Non puoi farmi questo Wade!" Gli urlò contro e scappò via.




Eccomi qui con un nuovo capitolo...Devo ringraziare tutti quelli che leggono la storia, ma soprattutto chi la commenta. Mi date sempre una grande gioia...e devo dire che è anche grazie a voi che mi viene voglia di scrivere e continuare...Sono contenta che vi appassioni quello che scrivo perché di solito io sono una critica molto severa di me stessa! Quindi grazie ancora di cuore! 
a prestissimo,
baci baci
cateperson

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Capitolo 5
*** Capitolo 4 ***



Lemon e Annabeth erano chiuse nella camera degli ospiti di casa Tucker da due ore e non erano ancora riuscite a calmare il pianto di Zoe.
"Zoe riesci a raccontarci cosa è successo?"
La dottoressa scosse la testa e affondò di nuovo la faccia nel cuscino del letto matrimoniale su cui era sdraiata.
Le due amiche, sedute ai bordi del letto, si guardarono disperate non sapendo più cosa tentare per farla parlare.
"Io...rimango...la sua...scelta..." Balbettò la donna in lacrime.
"Wade te lo ha detto?" Lemon aveva un tono preoccupato.
"Sì...mollerebbe Vivian per me anche ora!" Zoe si mise a sedere sul letto, asciugandosi un po' le lacrime che le solcavano il viso.
"Io lo uccido!" Lemon scattò in piedi furiosa.
"Tu non farai niente! Siediti e troviamo un modo di risolvere la situazione senza finire dietro le sbarre...Forse Jeremy vorrebbe crescere con una madre!" Cercò di tranquillizzarla Annabeth.
"Zoe, cerchiamo di capire una cosa per volta...Tu che cosa vuoi?" Chiese la moglie del sindaco all'amica.
Lemon alzò gli occhi al cielo.
"Credimi Annabeth, se Zoe sapesse ciò che vuole, non saremmo in questa situazione!"
La dottoressa esclamò
"Punto per Lemon!"
"Bene, allora rimani qui a piangere per due giorni! Forse Robert si chiederà che fine hai fatto prima o poi...E io sarò felice di rispondergli che sei annegata nelle lacrime che hai versato per un altro uomo!" Rispose irritata Annabeth.
Zoe deglutì a fatica
"Punto per Annabeth!"
"Oh smettila Zoe! Impara a essere un po' onesta con te stessa, prendi una decisione e seguila per una buona volta!" Anche Lemon iniziava ad arrabbiarsi. 
"Avete ragione...Ho trovato Robert, sto ricominciando a vivere finalmente...Credo di dovergli concedere almeno una possibilità di rendermi felice...E Vivian è mia cugina, la mia famiglia...Quindi la strada è segnata...Anche se con dolore, devo trovare il coraggio di percorrerla fino in fondo!"
Le due amiche sospirarono all'unisono, la dottoressa si alzò dal letto e si diresse verso la porta.
"Torno nel MIO letto con il MIO fidanzato!"
Guardò le due donne ancora sedute, si avvicinò loro, le abbracciò e poi riprese la via di casa.
Lemon e Annabeth si guardarono preoccupate.
"Che c'è Annabeth?" Chiese la bionda, frustrata.
"Stavo pensando che Wade, in un modo o nell'altro, trova sempre il modo di tornare da lei!"

Erano sull'aereo di ritorno. New York era ormai vicina e Zoe si rilassava sempre di più.
Il weekend era passato velocemente ed era riuscita a evitare Wade per il resto del tempo che aveva trascorso a Bluebell.
"Mi piacciono i tuoi amici!" Disse Robert, distraendola dai suoi pensieri.
"Io li ho odiati per molto tempo...E loro hanno odiato me!" Sorrise la dottoressa.
"Ormai è tutto alle spalle...Ti amano pazzamente adesso! Sono quasi geloso..." Le sussurrò quelle parole all'orecchio prima di posarle una serie di baci delicati sulla guancia, fino all'angolo della bocca.
Zoe si girò verso il suo fidanzato e lo baciò appassionatamente.
"Non ne hai motivo...Io sono a New York con te!"
"Lo so...Ma adesso che conosco tutti, ogni tanto penso che potresti mollarmi e scappare da loro da un momento all'altro...Soprattutto se le cose dovessero farsi complicate..."
"Oh Robert, quello che hai visto è una piccola parte della vita in Alabama! Credimi, è molto più difficile sopravvivere lì che a New York...E poi non ho nessun motivo per voler fuggire da te ora!" Zoe ricominciò a baciarlo con dolcezza, ma in fondo al cuore sentiva di avergli detto solo una verità parziale.
All'improvviso l'immagine di Wade che le accarezzava il viso riempì la sua mente e capì...
Quello era l'unico motivo per cui sarebbe potuta fuggire di nuovo a Bluebell...







Devo smetterla di aggiornare così in fretta...Vi abituo troppo bene :)
Sto aspettando il momento in cui sarò assalita dal blocco dello scrittore (che persona umile...No, considerarmi una scrittrice è davvero troppo!)...Comunque fino a quel momento spero che vi godrete questa storia...Io ne sono sempre più entusiasta...Sta prendendo una piega inaspettata e mi diverte un sacco scriverla!
ok, ora è il vostro momento...Forza, chi legge commenti! Sono pronta davvero a tutto!!!
bacioni
​cateperson

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Capitolo 6
*** Capitolo 5 ***


"Mi manchi tanto, tesoro! Torna presto!" Sussurrò la dottoressa con voce dolce.
"Anche tu...Ti amo!" Eccole lì...Dopo tre mesi insieme, a migliaia di chilometri di distanza, Robert le aveva detto quelle parole magiche. 
Zoe era ammutolita. Certo, sapeva che sarebbero arrivate prima o poi, ma non pensava che sarebbe potuto succedere così presto, col suo ragazzo al telefono dall'altra parte del mondo. E soprattutto si era sempre chiesta se sarebbe stata in grado di rispondere...
"Zoe...sei viva?" La voce preoccupata di Robert la riportò alla realtà. 
La dottoressa reagì d'istinto
"Te...ro...non...campo...CRRR...qui...CRRR...ulti...CRRR...anche...mo...CRRR...tardi..." E riagganciò la chiamata in fretta.
Aveva avuto paura...Temeva che quello potesse essere il punto di non ritorno, che quelle due paroline l'avrebbero allontanata definitivamente da...
No, doveva impedirsi di pensarlo...Era passato più di un mese dal loro weekend in Alabama e da allora non aveva più avuto contatti con nessuno per evitare di ripensare alla sua decisione.
"Stupida stupida stupida...Tu sei la sua scelta...Lui è la tua...e allora perché tu sei a New York e lui a Bluebell? Perché lui sta ancora per sposare Vivian?" 
La dottoressa stava urlando nel suo appartamento per cercare di sfogarsi. Camminava in fretta passando da una stanza all'altra, ogni tanto si fermava e si metteva a saltare ossessivamente oppure prendeva i cuscini del divano e li scagliava da una parte all'altra della sala. Accese lo stereo, sparò la musica a tutto volume e si lasciò cadere sfinita sul divano.
Doveva essersi assopita per qualche minuto perché fu svegliata all'improvviso da un bussare insistente alla porta.
"Oh cavolo, stavolta la signora Peterson mi farà cacciare di casa!" 
Spense la musica e si avviò alla porta, pronta ad affrontare il suo destino.
Ma quando aprì, rimase di sasso.
"Ehilà cugina...Sembri distrutta! Hai aperto una discoteca in casa?" Disse sorridente Vivian.
"Vivian...ma tu cosa ci fai qui?" Chiese Zoe confusa, mentre la faceva accomodare.
"Ho deciso di prendermi qualche giorno di pausa dai preparativi del matrimonio...Così ho pensato di venire a trovarti...E poi sono alla ricerca di un abito da sposa che lasci tutti a bocca aperta!" 
La dottoressa rimase in silenzio, pietrificata.
"Zoe stai bene?" Chiese Vivian fissando la cugina.
"Oh scusa, tutto ok! Stavo solo pensando che se mi avessi avvisato avrei messo in ordine..."
"Non ti preoccupare, ho già lasciato tutto in albergo. Ti va di farmi da accompagnatrice in questi giorni?"
La dottoressa sorrise senza entusiasmo
"Certo! Quando cominciamo?"

"Questo è davvero magnifico...Credo sia quello giusto!" Esclamò Vivian esultante.
Zoe stava guardando da tutt'altra parte, immersa nei suoi pensieri carichi di dolore. Non riusciva a capire come fosse finita a dare consigli sull'abito da sposa alla futura moglie dell'uomo che stava tentando di dimenticare. Doveva essere una specie di punizione divina per tutte le scelte sbagliate della sua vita.
"Zoe tu che ne dici?"
"Stupendo stupendo..." Rispose poco convinta. In realtà detestava tutto quel tulle, quel pizzo e i brillantini. L'insieme era decisamente pacchiano.
Si immaginò vestita da sposa, con un abito semplice, poco voluminoso e senza fronzoli, mentre percorreva la navata della chiesa...e all'altare ad aspettarla c'era...
"Scusa Vivian, esco un attimo a fare una telefonata!"
La dottoressa scappò via e si rifugiò in un bagno.
Cercò di calmarsi, asciugò le lacrime e respirò a fondo.
"Robert Robert Robert" continuò a ripetersi mentalmente. 
Quando uscì si diresse al camerino della cugina e l'aspettò sui divanetti.
Vivian ricomparve dopo dieci minuti.
"Ho parlato con la sarta, sarà pronto per fine agosto..."
Zoe la guardò confusa.
"Ma il matrimonio non è alla fine di giugno?"
"Come, non lo hai saputo? Io e Wade abbiamo deciso di posticiparlo...Ci sono state...Complicazioni..." Vivian sembrava molto incerta nel pronunciare quelle parole.
"Che tipo di complicazioni? Il catering? La chiesa?" Chiese Zoe sempre più agitata.
"No no...È ricomparso il mio ex marito..." 
"E?" La dottoressa le fece cenno con la mano di andare avanti.
"E mi ha detto che vuole essere presente nella vita di Harley, non vuole essere sostituito da Wade...Quindi abbiamo deciso di trascorrere del tempo insieme per vedere come va...Ovviamente solo come genitori di Harley, senza nessuna prospettiva di tornare insieme...Io voglio ancora sposare Wade! Abbiamo solo pensato che fosse giusto che mio figlio trascorresse del tempo con suo padre..."
Calò il silenzio tra di loro ed entrambe si misero a fissare il pavimento.
"Così tu e Robert potreste riuscire a venire..." Riprese Vivian entusiasta.
"Fantastico!" Esclamò Zoe fingendo una gioia che non aveva.







Nuovo capitolo, signore e signori! 
Non ho nulla da dire a riguardo...Stavolta voglio usare questo spazio per ringraziarvi tutti dell'enorme sostegno che mi state dando con le vostre recensioni! Siete meravigliosi...Ed è stupendo sapere che riesco a suscitare in voi delle emozioni! Per me scrivere significa immergermi in un mondo magico...Ed è una gioia sapere che riesco a trasmettervi un po' di quello che provo io!
perciò grazie mille ancora...e vi chiedo lo sforzo di continuare a dirmi che cosa ne pensate...ora sapete quanto sia importante per me conoscere le vostre opinioni!!!
un abbraccio
cateperson

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Capitolo 7
*** Capitolo 6 ***


"Zoe...Hai saputo la novità?" Chiese Lemon in affanno all'altro capo del telefono.
"Ciao anche a te, signora Tucker...Sì, ho saputo...in un modo anche non molto convenzionale...Mia cugina Vivian mi è piombata in casa e sono stata costretta ad accompagnarla a cercare abiti da sposa...Ti lascio immaginare!" Rispose la dottoressa con un grande sospiro.
"È lì da te?" 
"Da due giorni ormai..."
"Cosa hai intenzione di fare per il matrimonio?" Chiese la bionda, sempre più preoccupata.
"Credo che la soluzione migliore sia trovare un'altra scusa...Ed evitarlo come si evita una malattia contagiosa!"
Dopo un momento di silenzio, Lemon riprese
"Sì, forse è la soluzione migliore..."
"Lemon, è successa una cosa..."
"Niente di grave spero"
"No...Sì...Non lo so...Robert ha detto che mi ama!"
"Zoe è una cosa bellissima...E tu cosa hai risposto?" 
"Ho finto un'interferenza...E ho riagganciato!"
Lemon sospirò rumorosamente.
"Perché? Perché appena le cose vanno bene tu devi combinarne una delle tue? Cosa c'è che non va in te?"
"Io non lo so! Ho avuto paura! E..." La dottoressa stava praticamente urlando, era arrabbiata e ferita, ma anche estremamente triste.
"Zoe, perché stai fingendo che vada tutto bene? Tu non ami Robert!" Rispose la bionda, sempre più irritata.
"Posso provarci quantomeno!" 
"Non è una soluzione e tu lo sai! Finirete col farvi del male!"
"Beh, ma si tratta di una mia decisione! È la mia incasinatissima vita, Lemon...Non la tua, perfetta e meravigliosa!" La rabbia l'aveva spinta a inveire con quelle parole taglienti contro la sua amica. Cadde il silenzio e Zoe stava per chiedere scusa quando Lemon parlò con voce rotta.
"Jeremy sta piangendo...torno alla mia vita senza problemi!"
"Lemon, io..." Ma non fece in tempo a finire la frase che il telefono era già muto.

Il campanello suonò ripetutamente.
Non aveva voglia di alzarsi dal letto, la sua vita ormai era diventata troppo contorta per riuscire a sistemarla. 
Era passata una settimana dalla litigata con Lemon e Zoe si era presa qualche giorno di ferie. La notte non riusciva a dormire, aveva smesso di mangiare e spesso piangeva senza motivo.
Un disastro...Questo era...Non aveva possibilità di salvezza...
Aveva persino abbandonato sua cugina.
Si erano sentite al telefono un paio di volte e poi, prima di ripartire, Vivian era passata a salutarla, promettendole che si sarebbero riviste quando sarebbe tornata New York a prendere il suo abito.
Fantastico...Sempre quel maledetto matrimonio che le rovinava l'esistenza...
Intanto chi suonava il campanello sembrava non avesse intenzione di desistere.
"Arrivo!" Urlò Zoe.
"Non è un gioco divertente..."
Non appena aprì la porta, si trovò di fronte un mazzo di rose rosse e il viso radioso del suo fidanzato.
"Robert...Sei tornato prima! Che sorpresa!" La dottoressa cercò di fingere un po' di entusiasmo.
"Tesoro, che ti succede? Hai un aspetto spaventoso..." L'espressione felice dell'uomo si trasformò in preoccupazione.
"Devo essermi presa un qualche accidente intestinale" inventò Zoe su due piedi.
"Oh capisco. Allora forse è meglio se non stiamo molto a contatto!" Sorrise debolmente l'avvocato.
"No entra, ti prego!" Zoe aveva preso una decisione in quei giorni e voleva arrivare fino in fondo.
Robert si accomodò sul divano mentre la dottoressa in cucina cercava un vaso in cui mettere il bel mazzo di rose.
"Da quanto tempo stai così?" Chiese Robert per rompere il ghiaccio.
"Una settimana circa...Passerà...ci vuole solo del tempo!"
"Hai mangiato qualcosa che ti ha fatto male?"
"Davvero stiamo parlando dei miei problemi intestinali?"
"Non lo so...Mi interessa sapere se rischio di ammalarmi anche io o se la fase acuta è già passata!" Cercò di giustificarsi l'uomo.
"Robert io non ti amo!" Urlò Zoe. La bomba era stata sganciata e si sentì subito meglio. Non voleva più fingere, non voleva portare avanti un rapporto che non sentiva suo e non voleva più illudere quell'uomo, che aveva solo avuto la sfortuna di essere piombato nella sua vita nel momento sbagliato.
Robert scosse la testa confuso e, dopo una manciata di secondi, si alzò in silenzio dal divano e si diresse verso la porta.
"Guarirai Zoe...Non con me...Ma ti assicuro che guarirai!" Tornò indietro, le accarezzò una guancia e le lasciò un dolce bacio a fior di labbra.
"Ciao Zoe Hart!"







Signore e signori....come avevo previsto è sopraggiunto il blocco...Ho già qualcosa di pronto (come questo capitolo)...ma poi niente...zero...tabula rasa!!! Prometto di impegnarmi per rimediare e spero che con i vostri commenti riusciate a darmi l'ispirazione necessaria...
Il prossimo capitolo (che in realtà è già scritto!) lo pubblicherò quando sarò riuscita a scrivere qualche riga...altrimenti dovrei farvi aspettare davvero troppo!!!
Chi è fedele alla storia mi aiuti e mi suggerisca qualche dettaglio interessante, qualche scena che vorrebbe vedere, qualche personaggio che vorrebbe più presente (Non ditemi che volete Wade...anche io lo voglio da morire ma deve arrivare al momento opportuno...abbiate fiducia...non è ancora il suo momento!)
Perciò aspetto le vostre recensioni...Stavolta ne ho davvero taaaaanto bisogno!!!
A presto (spero!)
cateperson

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Capitolo 8
*** Capitolo 7 ***


New York in estate era invivibile.
Il caldo torrido che la assaliva non appena usciva dall'ospedale, dopo un turno di 12  ore, le faceva venir voglia di ritornare in sala operatoria solo per poter rimanere in quel luogo fresco.
Era stranamente felice della sua vita, aveva ricominciato a godersi le piccole cose, a guardare tutto con verità e aspettativa e non dal buco della sua ferita. E il tempo la stava aiutando a guarire.
Il lavoro era la sua più grande soddisfazione: la sua carriera non aveva fatto passi avanti, ma lei si sentiva più completa quando riusciva ad aiutare i suoi pazienti non solo chirurgicamente, ma semplicemente ascoltandoli; era per quel motivo che moltissime persone chiedevano di essere seguite da lei. 
Tutto quello l'aveva fatta crescere e maturare. 
La dottoressa Zoe Hart non era più ossessionata dai suoi obiettivi, la carriera e l'amore...La dottoressa Zoe Hart voleva solo vivere!

Era un tardo pomeriggio di metà luglio quando la incontrò.
Zoe stava tornando a casa, passeggiava e si godeva le vetrine dei negozi mentre sorseggiava la sua granita al limone.
Si fermò per qualche istante ad osservare gli abiti esposti nella sua boutique preferita quando sentì una voce familiare alle sue spalle.
"Zoe!"
La dottoressa ebbe bisogno di qualche secondo per realizzare, poi si girò verso il punto da cui aveva sentito provenire la voce.
"Vivian?"
Sua cugina si trovava dall'altra parte della strada, appena fuori dall'atelier di abiti da sposa in cui erano state assieme, e le stava già correndo incontro.
Quando la raggiunse, la abbracciò stretta.
"Vivian cosa ci fai qui? Credevo dovessi tornare a fine agosto a prendere l'abito..." 
La donna abbassò lo sguardo e dopo un sospiro molto rumoroso parlò
"Sono venuta a disdire l'ordine!"
Zoe era confusa, non riusciva ad articolare una frase di senso compiuto.
"Come...Cosa...Che???"
"La farò breve Zoe...Non giudicarmi!" Vivian le puntò il dito contro e la dottoressa, dopo aver scosso la testa per riprendersi dallo shock, si fece una croce sul petto.
"Lo giuro! Io sono l'ultima persona sulla terra che potrebbe giudicarti!"
"Io e mio marito abbiamo deciso di riprovarci...Per il bene di Harley..."
"Questo lo so...Ma non potete sperare che Harley tenga in piedi il vostro rapporto..."
"Infatti...Ci abbiamo pensato a lungo...Ci siamo fatti aiutare da una terapista...e abbiamo scoperto di essere innamorati..."
"Ma Wade?" Zoe pronunciò quel nome con cautela.
"Ha capito...Non si è arrabbiato...Mi ha sorriso e mi ha abbracciata! È stata una cosa inaspettata! In quel momento ho toccato con mano il bene che mi voleva!"
La dottoressa sorrise.
"Vivian se questo è ciò che vuoi davvero io sono felice per te!"
"Sono molto felice Zoe...è come se tutti i pezzi della mia vita fossero tornati al loro posto!"
Le cugine si abbracciarono strette, come se finalmente, dopo molto tempo si fossero ritrovate.
"Vieni da me qualche giorno, ti va?" Propose la dottoressa.
"Certo, ma promettimi che lasci cucinare me...Se non ricordo male, tu sei proprio una frana!"
Zoe rise di gusto.
"Ehi, adesso i maccheroni al formaggio surgelati non li brucio più!"
Le loro risate si unirono al rumore del traffico, poi si presero a braccetto e tornarono insieme nell'appartamento della dottoressa.

"Vorrei conoscere tuo marito Greg..." Disse Zoe ingurgitando un pezzo di pizza.
"Lo conoscerai...Però devi venire a Bluebell!" Rispose la cugina con sguardo malizioso mentre sorseggiava il suo thè freddo.
"Cosa hai in mente Vivian?" Chiese la dottoressa agitata.
"Sai cosa ho capito con le sedute di terapia di coppia? Che tante volte noi reprimiamo i nostri veri sentimenti...Per molto tempo mi sono ripetuta che avevo superato la separazione, ma non era così...Ogni mattina la prima cosa che vedevo era il viso di Harley, così simile a suo padre, e mi saliva un groppo in gola. Non ero ferita perché ero stata abbandonata...Ero ferita perché non ero corrisposta! Quando ho incontrato Wade pensavo di avercela fatta ad andare avanti finalmente, ma la verità è che quando Greg mi ha chiesto di tornare nella vita di nostro figlio io non ho esitato un solo secondo...Io lo volevo nella mia vita, a costi di scendere a compromessi e vederlo solo in quanto padre di Harley. Wade ha capito quasi immediatamente che gli stavo dando una seconda possibilità, mentre io continuavo a negarlo. Ma non si è mai arrabbiato, mi ha sempre lasciata libera di mentire a lui e a me stessa. E sai perché non mi ha fatto nessuna scenata quando l'ho lasciato?" 
Zoe era sempre più irrequieta, aveva ascoltato con molta attenzione le parole di Vivian e in particolare quell'ultima parte che riguardava il barista.
"Perché?" Chiese la dottoressa sottovoce, senza il coraggio di guardare sua cugina negli occhi.
"Perché lui ha sempre desiderato quella seconda possibilità con te...Ha provato a dimenticarti, ma l'amore per te non gli ha mai dato tregua...Lui è nella stessa situazione in cui ero io con Greg..."
Zoe respirava affannosamente. Sapeva che quella era la verità ma non riusciva a dire nulla per giustificarsi con Vivian, come se fosse sua la colpa di tutti quegli avvenimenti.
"Vivian, io..." Le parole non le uscivano di bocca e calò il silenzio. Dopo alcuni istanti, la cugina le prese la mano.
"Zoe non provarci...Non pensare nemmeno per un secondo di darti colpe che non hai...Io e Wade siamo due persone adulte, ma in questo caso ci siamo comportati da ragazzini...Ci siamo presi in giro a vicenda e, quando entrambi lo abbiamo ammesso, ci abbiamo dato un taglio! Era la cosa migliore e ora siamo felici!" Disse Vivian con tono autoritario.
"Lui è felice?" Chiese la dottoressa con un groppo in gola.
La donna la strinse in un abbraccio e sospirando disse
"Tu sai cosa gli manca per esserlo!"







Sono tornataaaaaa!!!
Per prima cosa grazie per tutti i commenti positivi che lasciate ai miei capitoli...Mi riempiono davvero di gioia e sono davvero molto stimolanti!!! 
Poi devo ringraziarvi immensamente per la serietà con cui avete accolto la mia richiesta di aiuto...Come vedete ho potuto pubblicare presto perché mi avete dato un sacco di idee nuove e ne sono nate delle scene interessanti e, a mio parere, anche belle...In questo capitolo ritorna Vivian (volevate ancora qualche scena con lei giusto?) e nei prossimi inserirò i personaggi che avete chiesto! 
E tra poco vi assicuro che tornerà LUI...E sarà un grandissimo ritorno!!!
Siete state davvero preziose...commentate commentate commentate perché, come vedete, è un aiuto gigante per chi scrive!!!
Aspetto il vostro parere
baci baci
cateperson

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Capitolo 9
*** Capitolo 8 ***


Era nervosa...Molto nervosa...Troppo nervosa...
L'autista del taxi continuava a guardare nello specchietto retrovisore, probabilmente per controllare che in un momento di follia non decidesse di gettarsi dall'auto in corsa.
"Signorina, tutto bene?" Le aveva chiesto cinque o sei volte.
Cercando di sorridergli, lei annuiva con la testa.
"Cosa deve fare di così importante? Nemmeno i miei figli si dimenano così tanto in macchina quando partiamo per le vacanze...Lei deve percorrere soltanto venti miglia!" Disse l'uomo con tono scherzoso, tentando di rassicurarla.
"Ho solo un appuntamento col destino...Ma prima devo sistemare una faccenda con una mia cara amica che mi odia e non mi parla più da due mesi!" Minimizzò la dottoressa.
L'autista rise.
"Niente di che insomma...Beh l'indirizzo è questo...Le auguro buona fortuna!"
Zoe guardò casa Tucker e sospirò rumorosamente.
"Che la fase Uno abbia inizio!"

George l'aveva fatta entrare di soppiatto, senza fare il minimo rumore. Lemon era di sopra che allattava il piccolo Jeremy e in quei momenti di calma non voleva essere disturbata.
Zoe salì le scale e si avvicinò alla porta aperta della stanza da letto dei Tucker. La bionda dava le spalle all'entrata ed era seduta sul bordo del letto, intenta a cullare il piccolo.
La dottoressa rimase appoggiata allo stipite ad osservare quella scena di pace e tranquillità fino a quando la sua amica si alzò per riporre il bimbo nella sua culla.
Quando i loro sguardi si incontrarono, gli occhi di entrambe si velarono di lacrime, ma Lemon si coprì la bocca con una mano per non far rumore e con l'altra fece cenno a Zoe di uscire.
Quando furono fuori dalla stanza, con la porta ben chiusa alle loro spalle, si abbracciarono strette e si lasciarono andare a quel pianto che avevano trattenuto per non svegliare il piccolo Jeremy.
Poi scesero in salotto e videro che George aveva già preparato una vaschetta di gelato al cioccolato e due cucchiai sul tavolo e le aveva lasciate sole.
"Come mi conosce mio marito..." Sorrise la bionda.
"Aveva previsto che avremo fatto pace?"
"Lui non sapeva niente del nostro litigio fino a ieri...Poi deve aver ricevuto la telefonata di qualcuno..."
"Sì lo ammetto, sono colpevole! Sono stata costretta a chiamarlo...Dovevo sapere se eri in casa visto che volevo farti una sorpresa...E non volevo rischiare di trovarmi una porta sbattuta in faccia!" 
Lemon rise.
"Sì, avrei potuto farlo il mese scorso...Ora no...Sentivo la tua mancanza...George si era accorto che qualcosa non andava e ieri, quando lo hai chiamato, ne ha avuto la conferma...Ma non ha detto nulla! Per questo lo amo da morire!"
Zoe guardava la sua amica come chi, dopo anni, trova un oggetto prezioso che pensava di aver perso per sempre.
"Lemon avevi ragione...Hai sempre avuto ragione...Sono qui per mettere tutto in ordine e non potevo non cominciare da te!"
Le due si abbracciarono strette e per qualche istante si guardarono negli occhi sorridendo. Poi la bionda porse un cucchiaio alla dottoressa e tuffò il suo nella vaschetta.
"Coraggio Zoe Hart, raccontami degli ultimi due mesi!"

"Davvero hai pensato spesso a chi avrebbe avuto la meglio se ci fossimo prese a pugni?" Chiese la dottoressa stupita.
"Certo! Ed ero giunta alla conclusione che dovevo iniziare a fare palestra se volevo batterti...Così mi sono iscritta a un corso di kick boxing a Mobile...Ho abbandonato dopo due lezioni..." Rispose Lemon ridendo.
"Non ti odiavo così da almeno due anni!" 
"Da quando ho mandato a monte il tuo primo matrimonio con George?" 
"Esattamente...Al solo pensiero mi prudono le mani!" Disse la bionda facendo finta di digrignare i denti.
"Ricordo ancora quando ti ho vista entrare in casa mia con quel coltellaccio...In quel momento ho realizzato che avevo davvero fatto troppi danni!" Ormai Zoe rideva a crepapelle.
"Le ho provate davvero tutte per sabotarti...Poi ho capito che forse potevo concederti una possibilità. Ho avuto ragione!"
"Fino a due mesi fa, per lo meno!"
Scoppiarono di nuovo tutte e due a ridere. Era da un paio d'ore che parlavano e ricordavano gli avvenimenti del loro passato.
Ad interromperle ci pensò il campanello e subito dopo il pianto disperato del piccolo Jeremy.
"Io vado a prendere Jeremy, tu apri la porta...Credo sia Annabeth..." Ordinò Lemon con il solito piglio da organizzatrice.
Effettivamente la bionda non sbagliava. La moglie del sindaco rimase di sasso quando si trovò di fronte alla dottoressa.
"Zoe...che ci fai qui?"
"Oh beh...Avevo un paio di commissioni da sbrigare!" Rispose sorridendo la mora.
"Bene, finalmente siamo tutte di nuovo insieme" disse Lemon con il bimbo in braccio, mentre scendeva le scale.
"AB, prendi un cucchiaio in cucina...e un'altra vaschetta di gelato dal freezer per favore!"
Zoe si mise di nuovo a sedere sul divano, prese Jeremy dalle braccia di Lemon e cominciò a coccolarlo, mentre le due mamme erano intente ad affondare i cucchiai nel gelato.
Ad un tratto un bussare prepotente interruppe le chiacchiere delle tre amiche.
La padrona di casa si pulì la bocca e si diresse alla porta. 
"Dov'è?" Una voce familiare e anche piuttosto arrabbiata proveniva dall'entrata.
"Non farmi agitare il bambino..." Lemon cercava di placare i toni.
"Ma come fai a sapere che è qui?" Chiese ancora la bionda.
"Ho seguito la scia del suo profumo..."
I passi si avvicinarono al salotto, evidentemente Lemon aveva ceduto.
"A proposito, tuo marito George è più pettegolo di Dash e Shula messi insieme..." Poi calò il silenzio. Zoe guardò verso la porta e vide una ragazza con le lacrime agli occhi, immobile, che la fissava. La dottoressa affidò il bimbo ad Annabeth e andò incontro alla nuova arrivata.
"È bello rivederti Rose..."
La ragazza aveva perso tutta la fermezza che aveva dimostrato soltanto pochi istanti prima, asciugò le lacrime che le rigavano le guance e abbracciò forte la donna.
"Mi sei mancata così tanto Zoe!"
Lemon sorrise
"Adesso siamo davvero al completo...Prendo un altro cucchiaio!"

"Quindi di fatto ho organizzato l'evento più spettacolare che Bluebell abbia mai visto..." Disse Rose prendendo una gran cucchiaiata di gelato al cioccolato.
Lemon, che stava gironzolando per la stanza col piccolo Jeremy tra le braccia, si fermò di colpo e la fissò con sguardo truce.
"Tu hai ancora tutto da imparare ragazzina!" Disse dopo essersi tolta il cucchiaio di bocca e averglielo puntato contro.
Dopo un primo istante di smarrimento, Rose scoppiò a ridere, seguita da tutte le altre.
"D'accordo, mi arrendo. Devo ancora imparare un sacco di cose...Ma ammettilo Lemon: portare i Lady Antebellum in città è davvero un colpo da maestro!" 
"Ne riparleremo domani sera alla fine del concerto..." Rispose la bionda.
La dottoressa guardava con ammirazione quella ragazza che aveva tentato di aiutare tante volte e che ora si stava trasformando in una giovane donna.
"Quante cose mi sono persa ultimamente..." Si lasciò sfuggire in un sospiro.
Rose e Annabeth, che erano sedute vicino a lei, le presero le mani.
"Zoe, adesso sei qui...Sei tornata per sistemare le cose, giusto? E allora non iniziare a piangerti addosso e riprendi in mano la tua vita! È il presente che conta!" Disse Lemon con tono autoritario, mentre cullava suo figlio.
E proprio quando la dottoressa stava per ribattere, l'amica l'anticipò puntandole contro un dito.
"Ricordati che non più di due ore fa hai detto che io ho sempre ragione!"
Zoe sorrise e sprofondò di nuovo nel divano.
"Bene...Allora chi mi aiuta ad organizzare la fase Due?"






Chissà cosa sarà mai questa fase 2...
Ormai ci siamo...dovete avere solo un po' di pazienza...
Intanto, come vedete, ho inserito i personaggi che mi avete consigliato! Spero vi piaccia questo capitolo...per me è stato il capitolo del post-blocco (il capitolo precedente era pronto da un po'!) e devo dire che ne sono abbastanza orgogliosa...
Come al solito aspetto dei commenti...ditemi cosa ne pensate, se faccio bene a esserne orgogliosa o no!!!
un bacio a tutti
cateperson

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Capitolo 10
*** Capitolo 9 ***


Non aveva mai visto un palco così grande nella piazza di Bluebell...E non aveva mai visto nemmeno una folla simile!!
Mentre cercava di farsi largo tra la gente, Zoe sentì il cellulare vibrarle nella tasca
"Ehi Rose...Non riuscirò mai a vederli da vicino..."
La ragazza urlava nel ricevitore
"Zoe dove sei? Mando Lavon a cercarti!"
La dottoressa si alzò sulle punte cercando di scorgere il suo amico da lontano. Il sindaco la notò per primo e, prendendola per la vita la sollevò da terra.
"Sei troppo piccola Zoe Hart...Qualcuno potrebbe schiacciarti...Ora ti porto al sicuro!"
"Mettimi giù Lavon!" Urlò Zoe cercando di prenderlo a pugni.
"Va bene va bene...Hai qualche altra idea per raggiungere il palco senza essere travolti?" Chiese l'uomo posandola delicatamente a terra.
La dottoressa ci pensò qualche istante, poi sorridendo, iniziò a gridare.
"Fate largo, c'è un emergenza medica...Via tutti...Fate largo!" 
La gente cominciò a spostarsi e Lavon a stento tratteneva le risate mentre correvano verso il retro del palco.
Una volta lì, Rose prese per mano Zoe e la trascinò a conoscere i cantanti che si sarebbero esibiti di lì a pochi minuti.
Dopo le presentazioni, la ragazza e la band si prepararono per dare inizio al concerto.
Zoe sbirciava da dietro le tende e cercava Wade tra tutte quelle persone. Lavon, accortosene, disse a bassa voce
"Non verrà..."
La dottoressa, rabbuiatasi, guardò l'amico
"Perché?" Chiese in un sussurro.
"Perché sa che sei a Bluebell, sa che adori i Lady Antebellum e vuole lasciarti i tuoi spazi...Quello che non sa è che tu hai lasciato Robert e sei qui per lui..."
A quelle parole il viso di Zoe fu illuminato da un sorriso.
"Dov'è?"
"Al locale ovviamente..."
"Lavon, devo modificare il mio piano...E tu dovrai aiutarmi!" Disse la dottoressa puntando il dito al viso del sindaco.
"Forse per la prima volta sono felice di esserti di aiuto in uno dei tuoi piani strampalati! Hai intenzione di andare da lui?"
"Non ora...Adesso devo andare in un altro posto..."
Mentre Zoe si stava allontanando l'uomo la inchiodò con una domanda.
"Spiegami solo una cosa: perché non vai semplicemente da lui e gli dici che lo ami?"
La dottoressa lo guardò radiosa
"Perché è giunto il momento di dimostrargli quanto!"

Zoe aveva perso solo i primi minuti del concerto ed era riuscita a godersi quasi tutte le canzoni. Dalle quinte le aveva cantate e ballate insieme a Rose, mentre Lavon le guardava imbarazzato in disparte, nonostante cercassero di coinvolgerlo ogni tanto in qualche loro strana coreografia.
L'ultima canzone, Need you now, era la preferita della dottoressa ed era anche il segnale di inizio per il suo piano.
Il sindaco, che ne era al corrente, prese il cellulare ed avviò la chiamata.
"Wade, i Lady Antebellum stanno per suonare l'ultimo pezzo e hanno chiesto se è possibile avere delle birre per il post concerto..."
Zoe stava origliando la conversazione e sentì che il barista stava tentando di accampare qualche scusa per non dover svolgere quel compito...Tutto come previsto!
Fortunatamente aveva istruito molto bene Lavon che infatti ripeteva le parole che lei gli aveva suggerito
"So che non vuoi rischiare di incrociarla...Ho chiesto ad Annabeth di farsi trovare vicino al gazebo...Lì non dovrebbe esserci molta gente...Lascia le birre a lei!" L'uomo chiuse la telefonata, guardò la dottoressa e alzò il pollice in segno di vittoria.
Il Rammer Jammer era a due passi dalla piazza, quindi,secondo i calcoli, in un paio di minuti Wade avrebbe incontrato Annabeth. Rose, che dal palco teneva d'occhio la situazione, non appena notò che il barista si stava avvicinando, fece un cenno alla cantante della band che, ripreso il microfono, disse poche parole
"L'ultima canzone è speciale...Doc la dedica all'amore della sua vita!"
Zoe stava sbirciando dalla tenda e vide Wade cambiare repentinamente espressione, dal teso all'arrabbiato ed infine, tristemente deluso, abbassò la testa e se ne andò.
Quella reazione non era stata prevista...La dottoressa aveva immaginato di corrergli incontro alla fine della canzone, di essere accolta tra le sue braccia e baciata con tenerezza e passione.
Non la fuga...Non poteva finire così...
Zoe scese dal palco e con le lacrime agli occhi corse al locale...Era illuminato, ma vuoto...Non era tornato lì...
Uscì di corsa e si diresse verso il capanno nella piantagione di Lavon. Non era esattamente dietro l'angolo, ma percorse quel miglio di distanza senza mai rallentare, tirando fuori una forza che non aveva mai avuto...
Nessun ostacolo poteva fermarla, non stavolta...
E quando era ormai a pochi metri lo vide sulla veranda, davanti alla porta di casa che le dava le spalle...
Wade sentì il rumore di passi sul ghiaino e si girò di scatto.
Zoe era piegata a metà che riprendeva fiato...Aveva corso...Aveva corso fino a casa sua coi tacchi...
Si avvicinò a lei e le posò delicatamente una mano sulla schiena.
"Ehi...tutto bene?"
La dottoressa si raddrizzò subito, deglutì a fatica e poi iniziò a prenderlo a pugni.
"No che non va tutto bene, razza di idiota! Hai mai provato a correre anche solo per 50 metri con un tacco dodici?"
Il barista cercò di ripararsi da quella scarica di pugni e schiaffi fino a che non riuscì a immobilizzarle i polsi. 
Zoe lo stava fissando con sguardo truce, ma dopo qualche secondo si accorse che Wade stringeva un biglietto nella mano.
"Quindi lo hai letto?"
"Non ne ho ancora avuto la possibilità...Sono stato assalito da una pazza...Da quanto è lì appeso alla porta?"
"Sono venuta qui poco prima dell'inizio del concerto..."
Il barista lasciò andare la dottoressa e aprì il pezzo di carta.
C'erano scritte poche parole della canzone dei Lady Antebellum

AND I WONDER IF I EVER CROSS YOUR MIND
FOR ME IT HAPPENS ALL THE TIME

"Cosa significa questo?" Chiese l'uomo scuotendo la testa, sempre più confuso.
Zoe incrociò le braccia al petto e ripeté le parole della dedica con tono scocciato
"L'ultima canzone è speciale...Doc la dedica all'amore della sua vita..."
"Io credevo che..." Wade tentò di giustificarsi ma venne interrotto da un'altra serie di pugni.
"Sei...Un...Pezzo...Di...Deficiente...Wade Kinsella! Chi altro mi chiama Doc secondo te?" Gridò la dottoressa, presa dalla foga violenta dei ceffoni.
Stavolta però fu immobilizzata in modo diverso...
Wade le afferrò con delicatezza il viso e appoggiò le labbra sulle sue...
Gli attacchi di Zoe cessarono all'istante e le sue mani si strinsero attorno ai fianchi del barista.
Dopo alcuni minuti i due si staccarono.
"Quindi io sono l'amore della tua vita..." Disse l'uomo con un sorriso malizioso.
La dottoressa alzò gli occhi al cielo.
"Che intuito Kinsella...Spero che i nostri figli prendano da me..."
Il viso di Wade si illuminò
"Vuoi anche dei figli? Ma ti è rimasto qualcosa della vecchia Zoe Hart?" Chiese scherzando.
La donna lo guardò con astio.
"L'odio che provo per te..."
"Non credo...Hai detto che sono l'amore della tua vita..."
"Tecnicamente io non l'ho mai detto..."
"Tu mi ami!" La interruppe il barista con una voce carica di tenerezza.
Zoe appoggiò la testa al petto di Wade
"Sì, ti amo!"






Non sono riuscita a resistere...Volevo tenervi un po' sulle spine ma non ce l'ho fatta...Signore e signori, ecco a voi il grande ritorno!!!!
Spero che questo capitolo vi piaccia, io mi sono divertita molto a scrivere il dialogo tra Wade e Zoe...E devo ammetterlo, sono un po' fiera di quello che ne è venuto fuori!!! 
Ora metto da parte questa "umiltà" e aspetto che mi diciate voi cosa ne pensate!!! 
Chiunque legga questo capitolo recensisca per favore...Sono pronta a tutto...perciò commentate commentate commentate!!!
a presto
cateperson

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Capitolo 11
*** Capitolo 10 ***


"Vuoi stare ferma? Non riesco a sistemarti questo bottone..." Sbottò Annabeth esasperata.
"Oh mio Dio, tutto questo è chiaramente un segno del destino!" Zoe si coprì il viso con le mani.
"No Zoe! È soltanto un bottone allentato...si sistema in due minuti!" Ribadì la moglie del sindaco con tono deciso.
In quel momento entrò Lemon con il piccolo Jeremy tra le braccia
"Allora..." Rimase a bocca aperta e le parole le morirono sulle labbra non appena vide la dottoressa.
"Sei stupenda!" Mormorò con le lacrime agli occhi.
"Lemon ma non vedi che sta andando tutto storto? Mi sono saltati i bottoni, la pettinatura sta crollando..." 
"Zoe smettila o chiamo tua madre!" Urlò Annabeth.
La bionda guardò le amiche con sguardo interrogativo
"Come hai fatto a ridurla così? Nessuno ha mai fatto perdere la pazienza ad AB..."
"Credo siano gli ormoni della gravidanza..."
"Vi ho sentite! Sei tu che sei esasperante Zoe, non dare colpe al piccolo Nicholas!" Disse innervosita la donna, mentre continuava a cucire.
Lemon e la dottoressa scoppiarono a ridere.
"Rose è andata a prendere il bouquet?" Chiese quest'ultima più tranquilla.
"Sì, sarà qui a minuti..." Rispose la bionda.
"Finito! Ancora qualche minuto di pazienza che ti sistemo il velo!" Esclamò soddisfatta Annabeth, anche lei molto più calma.
Mentre le due donne fissavano un lieve velo di organza tra i capelli della dottoressa, qualcuno bussò alla porta.
"Vengo in pace...posso entrare?" Una voce femminile si annunciò.
"Entra pure!" Rispose Zoe sempre più felice.
Dalla fessura della porta spuntò la testa di Vivian.
"Oh Zoe sei un incanto...E che vestito magnifico...L'esatto opposto di quello che avevo scelto io, ricordi?"
"Come potrei dimenticarlo? Sembravi una meringa..."
La cugina rimase pietrificata.
"Lo trovavi orrendo? Ma se era principesco..."
La dottoressa alzò gli occhi al cielo.
"AB per favore mi passeresti il mio telefono? Credimi Vivian...Speravo di non doverlo fare..." 
La moglie del sindaco le porse il cellulare e, dopo aver cercato un po', Zoe mostrò alla cugina una foto del vestito che aveva provato a New York.
"Oddio, ma perché non me l'hai detto subito? Sembravo una gigantesca torta ricoperta di meringhe..." Disse Vivian con tono schifato.
Scoppiarono tutte a ridere e iniziarono a fare commenti divertenti sui loro abiti da sposa. Quando si ricomposero Vivian tirò fuori una scatolina.
"Zoe ero venuta per portarti questo...Il tuo primo cimelio di famiglia..."
La dottoressa aprì la scatolina di velluto e i suoi occhi si riempirono immediatamente di lacrime. Estrasse una sottile collanina d'argento con un pendente composto da una perla e un diamante e guardò sua cugina
"Me la metteresti Viv?"
La donna annuì e si asciugò le lacrime prima che le rigassero le guance e le rovinassero il trucco, prese il gioiello e lo adagiò sul collo della sposa.
"Lo zio Harley me lo regalò per il mio matrimonio...Sono certa che vorrebbe che lo avessi tu!" Disse con la voce rotta.
"Oh Vivian..." Zoe la abbracciò.
Anche Annabeth e Lemon, che avevano assistito alla scena, si commossero.
In quel momento entrò Rose senza bussare e vedendo tutte quelle lacrime sbuffò e alzò gli occhi al cielo.
"Ragazze non possiamo iniziare già adesso coi fazzoletti!"
E assumendo un tono autoritario iniziò a dare ordini.
"Lemon, porta Jeremy a Magnolia...Non puoi fare la damigella con questo angioletto tra le braccia...Vivian, vai a prendere posto...Zoe, il bouquet...e Annabeth..." Rose si interruppe girandosi verso la moglie del sindaco che alzava la mano, come se fosse ritornata a scuola. La ragazza la guardò con un'espressione confusa.
"Che c'è?"
"Posso andare in bagno? Il bambino preme sulla mia povera vescica..." Mormorò toccandosi il pancione.
Rose alzò gli occhi al cielo
"Veloce...Hai mezzo minuto..."
Zoe trattenne una risata.
"Stai diventando la nuova Lemon Breeland, lo sai?"
La ragazza sorrise
"Oh, a proposito di Breeland...Brick è qui fuori...Posso farlo entrare?" 
"Certo, ormai ci siamo..." Rispose la dottoressa.
Rose mise fuori la testa dalla stanza e dopo alcuni istanti il medico entrò e rimase subito abbagliato. Per qualche secondo non riuscì a proferir parola, muoveva le labbra ma non emise nessun suono. Poi, avvicinandosi a Zoe, le diede un bacio sulla guancia
"È un onore e un privilegio accompagnare un'altra figlia all'altare!"
La dottoressa non si trattenne e gli gettò le braccia al collo
"Ho avuto tanti papà...Ma tu sei l'unico a non avermi abbandonata mai, nemmeno quando era impossibile starmi vicino!" 
Al loro abbraccio, in pochi istanti si unirono altre braccia: Lemon, Annabeth, Rose, sua madre, che era entrata in quel momento...Erano tutti lì per lei e la stavano accompagnando in quel terribile, spaventoso, bellissimo nuovo inizio.
Zoe si sentì completa, felice come non lo era mai stata.

C'era un gran brusio...
Persino il reverendo Mayfair stava discutendo riguardo ad alcuni dettagli della cerimonia col rabbino Glass, giunto appositamente da New York.
"Ehi George, che ore sono?" Chiese Wade sistemandosi i polsini della camicia.
"Sono quasi le cinque...Hai paura che non si presenti?" L'avvocato sorrise.
"Al contrario...Non vedo l'ora che diventi mia moglie..." Rispose più rilassato il barista.
Lavon, che aveva sentito quelle parole, diede una pacca sulla spalla all'amico, poi andò a prendere il suo posto come testimone dello sposo insieme a Tucker.
"Beh...Lo sai che le spose si fanno attendere...Questa poi è addirittura di New York...Non arriverà..." George non fece in tempo a finire la frase che il silenzio calò nella chiesa e subito le arpe cominciarono a suonare il Canone di Pachelbel
"Come non detto...Credo che anche lei non veda l'ora di sposarti!" Bisbigliò l'avvocato all'amico.
Le damigelle, Lemon e Annabeth, percorsero la navata nel loro lungo vestito bordeaux e andarono a prendere posto di fronte ai loro rispettivi mariti.
Ma Wade guardava oltre, sperando di scorgerla...
E la vide...
Aveva un vestito semplice, senza spalline, con la gonna ampia, un piccolo dettaglio floreale blu ricamato sul petto e un velo lunghissimo...
Era un angelo...Non riusciva a staccarle gli occhi di dosso...
Quando i loro sguardi si incrociarono, i loro volti diventarono lo specchio della felicità che avevano nel cuore.
Per un istante il barista pensò di correrle incontro, quell'andatura gli sembrava troppo lenta.
Ma soltanto alcuni secondi più tardi se la ritrovò di fronte.
Brick lasciò andare il braccio di Zoe, le appoggiò le mani sulle spalle, la fissò dritta negli occhi e le disse
"Non potrei essere più orgoglioso delle mie figlie!" Poi le diede un bacio sulla guancia e strinse la mano a Wade.
"È preziosa...Abbine cura!"
Il barista sorrise raggiante, prese la mano di Zoe e percorsero insieme gli ultimi passi verso l'altare.

Quando la musica cominciò Brick non esitò un solo istante, si avvicinò al tavolo degli sposi e prese la mano di Zoe.
"La tradizione vuole che siamo noi ad aprire le danze!"
La dottoressa sorrise, si girò verso suo marito che le fece un cenno con la testa.
"Vado a chiedere a Rose se vuole ballare..." Disse Wade mentre si dirigeva dall'altra parte della sala.
"È davvero tutto perfetto...Sono la donna più fortunata del mondo!" Sussurrò Zoe seguendo i movimenti del medico.
"Zoe, c'è una cosa che voglio chiederti da tanto tempo..."
"Ti ascolto"
"Vorrei che tu prendessi in mano il mio studio..."
"Cosa? Ti pare il momento di chiedermi una cosa del genere?" Il tono di voce della dottoressa si era decisamente alzato.
"Calmati e respira, cara! Tu lo sai che ho una certa età, che per me diventa sempre più faticoso lavorare per molte ore...È arrivato il momento di lasciare spazio ai giovani! Questo è il mio regalo di nozze per te..." Disse Brick sorridendo
"Ma...Io...Tu...Lo studio...È la tua vita!" Balbettò Zoe sempre più confusa.
"Oh no...Per troppo tempo l'ho considerato la mia vita per cercare di dimenticare mia moglie...E mi sono perso molte cose...Ora so che voglio godermi quello che ho, cioè la mia famiglia! Voglio fare il nonno, Zoe...Di Jeremy e di tutti i nipotini che verranno!" E dopo quelle poche parole le lasciò un bacio in fronte.
"Credo che sia giunto il momento del ballo con tuo marito!" 
Brick si staccò dalla dottoressa, che aveva ancora le lacrime che le solcavano il viso, e la accompagnò da Wade, che interruppe immediatamente il suo ballo con Rose.
Zoe si rifugiò nell'abbraccio del barista.
"Brick mi lascia lo studio..." Sussurrò piano, mentre ricominciavano a volteggiare insieme.
"Davvero? Come è possibile?" Chiese l'uomo stupito.
La sposa alzò la testa e lo guardò con una tenerezza infinita.
"Vuole fare il nonno..."
Un sorriso raggiante si fece largo sul viso di Wade, che per tutta risposta, diede inizio a un bacio carico di passione.
Quando si separarono, il barista bisbigliò
"Faremo in modo di accontentarlo il prima possibile!"





ciao a tutti...
ci avviciniamo alla fine...credo che la storia si concluderà prima della ripresa della serie!!! Sono contenta di avervi tenuto compagnia in queste settimane, mentre eravamo in astinenza...
comunque, tornando al capitolo, spero vi piaccia...ho sfruttato le vostre idee meravigliose...in particolare qui ho potuto sfruttare un personaggio che avevo dimenticato, Brick! Diciamo che è dall'idea del rapporto tra lui e Zoe che è nato tutta questa parte...e ne sono contenta perché si tratta di scene di una tenerezza disarmante...o almeno spero di averle rese così!!!
non vi ringrazierò mai abbastanza del sostegno che mi date...Fatemi sapere che cosa ne pensate! Come vedete, io ci tengo davvero tanto a saperlo...questi capitoli ne sono una prova
a prestissimo
cateperson

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Capitolo 12
*** Capitolo 11 ***


Zoe stava ridendo come una matta.
"Non ci posso credere....Vi ha buttato fuori di casa?" Si teneva la pancia per i crampi causati da tutte quelle risate.
"Non è divertente..." Rispose Lavon in un sussurro, mentre fissava il pavimento.
"Oh sì che lo è! Non si sente tutti i giorni di una moglie che caccia di casa il marito e il figlio di un anno!" La dottoressa tentò di darsi un contegno.
"Povero Nicholas...Lui non ha nessuna colpa..." Sospirò Lavon guardando il bambino che dormiva nel passeggino.
"Gracie è con Annabeth?" Chiese Zoe con un finto tono preoccupato.
"Sì...Sono andate a fare shopping...Le accompagna Lemon!" 
"Lavon...Hai davvero paura di questa cosa?"
"Oh andiamo Zoe, lo sai benissimo che alla fine del pomeriggio AB sarà qui a dirci di ritornare a casa, facendo finta che non sia successo nulla..." 
"Allora che cosa ti spaventa?" La dottoressa era confusa. Conosceva molto bene i suoi amici e sapeva che quello che era successo tra loro quel pomeriggio era solo una sfuriata passeggera, che non avrebbe minimamente intaccato né il loro amore né il loro matrimonio.
"Ho paura che questa volta Annabeth non accetti la gravidanza..." Sussurrò il sindaco, prendendosi la testa tra le mani.
Zoe guardò l'amico con tenerezza, gli si avvicinò e lo strinse in un abbraccio.
"Lavon...Lei ti ama...Ama Gracie e Nicholas...E sicuramente ama già anche la piccola creatura che porta in sé...Lasciale il tempo di accorgersene...È arrivato il tuo momento di amare anche per lei! Puoi aiutarla solo volendo ancora più bene a lei e ai vostri bambini! Io cercherò il più possibile di starle vicina!" 
"Grazie Zoe...Sono contento di averti qui!" Sorrise il sindaco.
La dottoressa schioccò un bacio sulla guancia del sindaco.
"Non sono stata io a volerlo...Il mio cuore ha scelto per me!"

"Doc, dove sei?" Urlò Wade entrando in casa.
Nessuna risposta...
Era quasi ora di cena, il barista aveva lasciato il locale in mano a Wanda per poter passare la serata con sua moglie, ma lei sembrava non essere in casa.
"Doooc!" Gridò più forte. Iniziava seriamente a preoccuparsi...Non aveva ricevuto né messaggi né chiamate...Dove poteva essere finita? Che cosa le era successo?
Controllò tutte le stanze al piano terra, poi salì di corsa le scale, guardò in camera da letto e in bagno, ma niente...
Prese il cellulare e compose il numero...
Immediatamente sentì squillare il telefono della dottoressa nella stanza a fianco, lo studio, dove spesso Zoe accoglieva i pazienti che venivano a bussare alla loro porta anche nel cuore della notte.
Wade entrò velocemente, preso com'era dall'agitazione, e la trovò addormentata sulla scrivania. Le si avvicinò facendo piano, iniziò a carezzarle la schiena e a lasciarle dolci baci sulla testa.
Dopo qualche istante la dottoressa si svegliò col sorriso
"Finalmente mio marito è tornato da me..." Disse stropicciandosi gli occhi.
"Signora Kinsella, la scrivania non è esattamente il posto migliore per dormire...Anche se, devo ammetterlo, stasera non ho lasciato il locale con l'idea di venire a dormire..." Rispose con sguardo malizioso il barista.
Zoe gli mise le braccia al collo e lo baciò appassionatamente.
Quando si staccarono per riprendere fiato, Wade rideva
"Sono felice di vedere che qualcun altro ha avuto il mio stesso pensiero..."
Poi chiese
"Perché eri in questa stanza? Oggi sei stata alla clinica...È arrivato qualche paziente quando sei tornata a casa?"
"Oh no...A parte Lavon e Nicholas, vittime di uno scompenso ormonale di Annabeth, non è venuto nessuno...Sono venuta qui a riflettere..."
Il marito la guardava sempre più allibito.
"Il divano o la camera da letto non erano più comodi?"
"Volevo avere una giusta prospettiva delle cose..."
"Doc, mi stai confondendo..."
"Mi stavo chiedendo se questo studio è davvero necessario..."
"Beh, sai che io non sono mai stato molto d'accordo sul fatto che i cittadini di Bluebell si sentissero liberi di venire a disturbarci nei momenti più disparati...Però potrebbe diventare il mio studio...Potrei tenere qui la contabilità del locale, così sarei a casa più spesso..." Disse Wade come se avesse avuto un'illuminazione degna del premio Nobel.
Zoe alzò gli occhi al cielo, scosse la testa e poi si appoggiò una mano sul ventre
"Te lo giuro, piccolino...Ogni tanto tuo padre dice anche cose intelligenti..."
Wade la guardò con un'espressione attonita, gli occhi sgranati e la bocca spalancata.
"Tu sei...Noi..."
La dottoressa si avvicinò al marito e gli accarezzò una guancia.
"Sono la donna più felice del mondo perché porto dentro di me tuo figlio!"
Il barista si riprese immediatamente, la baciò e poi la strinse a sé sollevandola in aria.
"Io amo questa vita...Amo te...Amo il nostro bambino!" Iniziò a urlare l'uomo facendo mille giri su se stesso con la moglie tra le braccia.
"Wade mettimi giù...Ho la nausea!"
Il marito si fermò, e dopo averla rimessa a terra, la guardò con tenerezza senza dire una parola.
Fu Zoe a spezzare quel silenzio carico di felicità.
"Che programmi avevi per stasera?"







ciao a tutti! 
So che avrei dovuto aggiornare un po' prima ma non ce l'ho fatta a rispettare i miei termini...Comunque questo è praticamente l'ultimo capitolo, il prossimo sarà l'epilogo, un modo per salutare tutti i personaggi!!!
questo capitolo è un po' strano forse...ma volevo inserire ancora una scena tra i due migliori amici, Zoe e Lavon, che forse hanno avuto poco spazio in questa storia (mi sono concentrata molto di più sulle amicizie femminili!) 
l'ultima parte invece...beh è il coronamento perfetto della storia d'amore dei nostri Zade!!!
spero vi piaccia, forse avrei potuto renderlo molto meglio, ma mi è uscito un po' così...
Grazie della compagnia che mi avete fatto in questa avventura...alla fine del prossimo capitolo mi dilungherò coi ringraziamenti vari fino alle lacrime!! :)
a prestissimo
cateperson

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Capitolo 13
*** Epilogo ***


"Mamma! Mamma! Nicholas e Jeremy mi hanno rubato il secchiello!" Gracie piangeva a dirotto.
Annabeth la prese tra le braccia e la strinse a sé per qualche istante
"Tesoro fai giocare anche loro con te...Vedrai che farete delle costruzioni ancora più belle!"
La bambina si asciugò i lacrimoni che le rigavano le guance.
"Anche il papà ci aiuta?" Chiese rivolgendosi verso Lavon e puntandogli contro il ditino.
Il sindaco, che aveva iniziato a prestare ascolto alla figlia solo quando si era sentito chiamare in causa, smise di cullare Jonah, il piccolo della famiglia, e lo pose tra le braccia della moglie.
"Forza, andiamo tesoro...Ma chiama anche lo zio Wade che è davvero bravissimo a fare i castelli di sabbia!"
Zoe, che stringeva al seno la piccola Becky che sonnecchiava, rise sentendo le parole del suo amico: sapeva perfettamente che le aveva pronunciate solo per disturbare suo marito che dormiva sotto l'ombrellone da due ore, senza preoccuparsi minimamente di dare una mano. 
Era la prima vacanza che si concedevano tutti insieme e Wade, che non conosceva nemmeno il significato della parola "vacanza", ne aveva approfittato per riposare il più possibile, senza però trascurare né la moglie né la figlia. Lavon era soltanto invidioso della sua tranquillità, dal momento che con i suoi tre pargoli non aveva mai un momento di pace.
Prima che Gracie si avvicinasse al barista, la dottoressa la afferrò delicatamente per la mano e le sussurrò
"Lo zio Wade dice sempre che gli piace essere svegliato con un po' di acqua fresca!" Poi le fece l'occhiolino e la lasciò andare.
La bambina capì al volo e in un batter d'occhio sparì dalla vista di tutti.
"Zoe sei davvero tremenda!" La riprese George, che dall'ombrellone vicino aveva assistito a tutta la scena.
"Oh sta' zitto Tucker! Ieri sono stata io a chiedere a Jeremy di lanciarti addosso la sabbia per svegliarti!" Lo rimbrottò Lemon tirandogli un buffetto sulla spalla.
"Tu?" Chiese l'avvocato con aria confusa.
"Certo...Ero appena entrata in acqua per rinfrescarmi, ma lui voleva un gelato...Così ho risolto tutto in due minuti!"
Zoe e Annabeth cominciarono a ridere: avevano assistito alla scena il giorno precedente, ma in quel momento l'espressione di George alla rivelazione di Lemon era davvero impagabile.
Nel frattempo Gracie era tornata trascinando a fatica un secchio pieno d'acqua.
"Zia pesa troppo...Io non ce la faccio!" Piagnucolò la bimba.
"Aspetta Gracie...ti aiuto io!" George si era alzato dalla sua sdraio e si era avvicinato all'amico che, ignaro di tutto, dormiva beato.
"Tucker sei davvero tremendo" Zoe fece il verso all'avvocato.
"Noi poveri uomini condividiamo lo stesso triste destino!" Disse e scagliò tutta l'acqua addosso all'amico.
Wade si svegliò di soprassalto respirando affannosamente, come se stesse affogando.
"Tucker tu sei morto!" Gridò, si alzò di scatto dalla sdraio, e iniziò a rincorrere l'avvocato.
Le tre donne ridevano a crepapelle, mentre Lavon scuoteva la testa sconsolato.
Dopo alcuni istanti, i due uomini stavano già tornando verso i loro ombrelloni, accompagnati da un terzo individuo che nessuno conosceva.
"Signore, vi ho riportato i vostri bambini...Stavano correndo per la spiaggia e sembrava avessero creato una bufera di sabbia!"
George e Wade avevano lo sguardo fisso a terra, imbarazzati da morire. Erano riusciti ad attirare l'attenzione di tutti i loro vicini di ombrellone e persino Jeremy e Nicholas avevano abbandonato i loro giochi per vedere cosa era successo.
Il piccolo Tucker, sospirando desolato, abbassò la testa
"Che vergogna il mio papà!"
Lemon, vedendo il suo bambino così abbattuto, gli si accoccolò vicino, lo prese tra le braccia e, indicando tutti gli amici radunati sotto l'ombrellone, disse
"Vedi Jeremy, puoi provare vergogna per ciascuno di loro, ma rimane la tua famiglia...E ti posso assicurare che un giorno sarà il tuo bene più prezioso!"




Ed eccoci arrivati alla conclusione...
È un finale un po' diverso dal resto della storia, ma questo era il modo migliore per salutare tutti i personaggi!!!

Ora la parte più difficile, i ringraziamenti...
Ringrazio ZADE perché è sempre stata la prima, la mia certezza, il mio primo punto di paragone...Te l'ho detto mille volte, ma tu non sai davvero quanto sei stata preziosa per la storia e per me!!!
ALEM81, quando sei arrivata tu, hai portato una ventata di novità...Ero finita nel mio solito blocco, poi arrivi tu e dici un nome...Brick...la scena del matrimonio si è subito dipinta nella mia testa, quando ancora non sapevo come fare incontrare di nuovo Zoe e Wade...sapevo solo cosa doveva esserci dopo!!! Grazie di cuore!
HART_KINSELLA devi sapere che un giorno per caso, giravo per Efp e mi stavo chiedendo se ci fossero storie su Hart of Dixie...e la prima che ho letto è stata "Stay" (pubblicità x te!)...Beh, inutile dire che me ne sono innamorata...E mi sono sempre chiesta perché non ci fosse un seguito, perché tutto finisse così...Beh, sono stata esaudita!!! Mi sono imbarcata in questa avventura della long story anche grazie a te, a quella storia così bella...Volevo provare a rendere omaggio a questa serie e scrivere una cosa bella come avevi fatto tu!!!
Che dire, ringrazio anche tutti quelli che mi hanno letto in silenzio, sperando che adesso che siamo alla fine, prendano il coraggio a due mani e mi dicano seriamente cosa ne pensano di questa storia...
Io sono felice di essere arrivata fino a qui, non ci avrei mai scommesso! E l'idea di avervi fatto un po' di compagnia nella lunga pausa della serie mi scalda il cuore!!
Grazie di cuore
Baci a tutti!!!
cateperson

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