Matricole : PENTAMESTRE DA LEONI !

di SuperAdventureStoryYep
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un Giorno Da Leoni ... ***
Capitolo 2: *** L'operazione è riuscita ! EUREKA ! ***
Capitolo 3: *** Kelsey , o bella Kelsey ... ***
Capitolo 4: *** First Girl Of My Life ***



Capitolo 1
*** Un Giorno Da Leoni ... ***


Salve , lasciate che mi presenti !
Il mio nome è Leonard , Leonard Friedrich Gauss per la precisione .
Sono un ragazzotto di 14 anni a cui piace fare casino e quelle cose lì , sapete come è , al giorno d’oggi siamo un po’ tutti così .
Sembra ieri che venivo promosso alle medie (dopo il duro esame) e che affrontavo i primi tre mesi del Liceo Scientifico Dante Alighieri (Sono italiano , dal nome non sembra) . Devo ammettere che il Liceo è forse un luogo meraviglioso , un luogo che tocca i confini tra l’immaginazione e la realtà !
Per fare un esempio , alle medie non mi sarei mai sognato di uscire durante l’ora e comprare uno spicchio di pizza o una parigina al bar , mai ! Qui invece lo puoi fare ! Inoltre se non ci sono i professori ti mandano a casa prima e meraviglia delle meraviglie , in classe ci sono i balconi … Forse in tutte le scuole non è così , ma la nostra ha questa piccola ma ottima peculiarità !
Ora basta ! Devo iniziare a parlare della storia che vi voglio raccontare , ovvero tutto quello che ho fatto , sto facendo e farò in questo pentamestre  finale !
Oggi è l’11 febbraio e come gli altri giorni mi accingevo ad andare a scuola a piedi , arrivato nell’ampio cortile della scuola (ampio tanto quanto un campo da calcio , se non di più) trovavo come sempre il mio amico Jim Hammet  (Suona in una band , un tipo fico ma allo stesso tempo profondo, con una fissazione per i sederi delle compagne) che parlava con il mio “fratello” Andrew Lucky (Lucky non solo di cognome , anche di fatto ) . Appena arrivai dinanzi i due Jim esclamò : “Fred ! Come al solito arrivi sempre dieci minuti prima , neanche un orologio svizzero manterrebbe questa puntualità per quasi sei mesi” – Di tutto canto gli risposi : “Sai Jim , non è precisione , è abitudine ! Hai studiato Storia dell’arte ? Mi sa che interroga !” –Allora Jimmy disse : “Conosci già la mia risposta , non ho studiato ,se mi interrogherà andrà male , se non mi interrogherà godrò e sarò contentissimo” – Andrew si intromise nel discorso : “Ragazzi , io ho studiato grosso modo , spero solo che non mi interroghi sui Greci e su quelle dannate anfore ! Non avevo voglia di impararmi cose di tale inutilità !” –Allora dissi : “Chiamala pure inutilità , ma intanto ti formano una cultura!” .
Decidemmo che il discorso si stava facendo troppo serio per i nostri gusti ed era giunto il momento di entrare in classe .
Appena varcai la porta trovai alla mia sinistra Alexia Atcher “Muso di ferro” per noi comuni mortali .
Era forse la ragazza più odiosa del circondario ! Manteneva sempre la stessa espressione , immagino che i muscoli del viso si siano atrofizzati . Inoltre era una gran lecchina , ma non con una professoressa , ma con tutte ! (Anche con il professore di educazione fisica!) .
Sorvolando questi particolari riguardanti ella e i suoi spregevoli comportamenti , lasciate che vi racconti l’inizio epico della lezione. Presi posto , e aspettai i compagni . C’erano tutti : Oltre ad Alexia , Jim , Andrew ed io , entrarono Erika , Emma , Sharon , Glenda , Mafalda , Jenna , Destra e Raffaella per le ragazze e James , Tobias , Gary , David , Mark , Ray , Françoi e Karim .
Fu lì che il corto fantozziano ebbe inizio !

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Capitolo 2
*** L'operazione è riuscita ! EUREKA ! ***


C’eravamo tutti , eppure la professoressa d’arte non si vedeva ,ciò era strano , di solito non fa mai un’assenza nonostante tutte le imprecazioni , le suppliche , le preghiere e le bestemmie (Soprattutto da parte di Jimmy) . Allora decisi di avviarmi verso la porta con fare furtivo , quasi come se avessi in tasca delle gomme da masticare e non volessi condividerle con i compagni. Sbirciai dal piccolo spiraglio tra la porta e i saldi vincoli che le permettevano di girare , il corridoio era vuoto. Capii la situazione in cui ci trovavamo e camminai fino al centro dell’aula in maniera lenta , molto lenta , troppo lenta , credo che una lumaca avrebbe potuto superarmi . Una volta giunto alla meta alzai lo sguardo al cielo e gridai : “E’ probabile che la prof non venga!” Subito Jim si alzò , venne vicino a me e fece : “Buono , ora me la vedo io !” Avevo subito capito a cosa si riferiva il chitarrista e decisi di affidare a lui le redini dell’operazione F.B.S.B.P.T.S. (Fare Bordello Senza che i Bidelli o i Professori Ti Scoprano) , operazione fallita tante volte sotto il comando di valorosi membri della classe . Karim si alzò e andò a parlare con Tobias e Gary , Alexia cercò invano di fare la simpatica con Erika e Emma , io come solito andai a parlare con Glenda delle solite cose (Tuttalpiù discutevamo di doppi sensi e su allusioni sessuali , lei era una ragazza tutta d’un pezzo , non si scandalizzava se le ficcavi un ombrello nelle parti basse , però poi dovevi fare il record mondiale dei 100 metri , questo è ovvio !) . Jim e Andrew iniziarono a guardare il sedere formoso di Jenna , cosa che facevano sempre e avrebbero potuto fare per l’eternità , purtroppo la punzella se ne accorse e , ahimè, è meglio che non vi dica l’indegna fine del chitarrista e del fortunello. Destra andò alla lavagna insieme a Mafalda , la prima per scrivere o disegnare cose insensate l’altra per mostrare la sua bravura nel russo , lingua che padroneggiava pienamente. Ray andò da Jim che ancora si difendeva dagli schiaffi , simili a fendenti , di Jenna e urlò : “Cara , vedi di restituirmi il quaderno di Matematica , che devo copiare i compiti da Leo “ Io risposi strepitando : “Ray , se vuoi copiare i compiti di Mate sono 50 e passa euro” Lui mi guardò con occhi da cerbiatto e decisi che per questa volta passava gratis al botteghino , come le altre volte del resto . L’ora finì , l’operazione era riuscita … Stentavo a crederci , ma poi entrò la prof di Italiano , io la stimavo , era la migliore professoressa che avessi mai avuto , severa e simpatica allo stesso tempo. Tornammo tutti ai nostri posti e sussurrammo un “Buongiorno” eravamo tutti imbarazzati perché ci aveva colto sul fatto nonostante le avessimo promesso di non fare più baccano , cosa patologicamente impossibile per un ragazzo di 14 anni con poche monete in tasca e tanti sogni nel cassetto . Dopo che ci rimproverò tutti , chi più chi meno , iniziò a correggere i compiti e interrogare i malcapitati . Karim prese 3 , Jenna se la cavò con il 6 e Jim prese 7 , perché la prof lo acchiappò sull’argomento che aveva ripetuto meglio. Appena la gelida professoressa uscì dall’aula Jimmy si alzò , bestemmiò in lingua arcaica-giamaicana e esultò per i punti che aveva messo sul suo profitto annuo . Andai da lui , principalmente per parlargli , ma poi mi scappò il solito insulto da quattro soldi su quanto la desse sua madre sulla tangenziale . Incassò il colpo e me lo rispedì , ormai era sempre così. Tornai subito a posto , perché matematica era sull’uscio della porta . Tra tutte le professoresse lei era quella che più mi faceva andare sui nervi , nonostante la matematica fosse una tra le mie materie preferite…

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Capitolo 3
*** Kelsey , o bella Kelsey ... ***


La prof Coneul entrò in classe , autoritaria come sempre , si sedette dietro la cattedra che mi sembrava un banco del tribunale in quel momento . Doveva consegnare i compiti di matematica e di geometria. Passarono circa 30 minuti , per fortuna presi 8 . Speravo di prendere questo voto , il compito sembrava essere andato male e invece… Comunque , quando tornai a casa , ricevetti l’invito di Mark ad uscire con lui , Jim , Andrew , Rey e le sue amiche . Passammo un bel pomeriggio , del resto il giorno dopo era venerdì e, a parte rari casi, il venerdì non facevamo niente ! -------IL GIORNO SEGUENTE------- Entrai in classe per primo , perché fuori si gelava . Quando attraversai la porta trovai dei cioccolatini sul banco di Jenna . Cavoli , oggi era San Valentino (Io sono single , se state leggendo sappiate che cerco disperatamente una donna {Non è vero , statemi alla larga}). Virgilio , il fidanzato di Jenna , era nella classe a fianco . La classe a fianco era piena di belle ragazze , la nostra aveva una top model pluripremiata , niente di che , paragonate alle loro “femme fatale” . Entrai nella loro classe e vidi Kelsey . Kelsey aveva appena compiuto 15 anni , era una ragazza alta quanto me . La sua bellezza era incommensurabile e la cosa che più mi incuriosiva di lei erano i suoi occhi dal colore strano , un misto fra grigio e marrone , cosa che li rendevano magnifici. Sul suo banco c’erano un sacco di pacchetti e lei li osservava disgustata . Avevo sentito parlare lei e la sua amica Eleonor di quanto odiasse il giorno di San Valentino . Tutto ciò era dovuto a una sua convenzione , diceva che i ragazzi la amavano più per le sue sinuose forme che per il suo carattere . Passai davanti a lei senza farmi notare e andai da Virgilio. Il ragazzone mi salutò con un breve cenno , ricambiai senza troppi complimenti e andai diretto al fulcro della faccenda dicendogli : “Sono tuoi i cioccolatini sul banco di Jenna ?” Lui rispose : “Si , perché ?” Lo guardai avvilito e gli raccontai tutto : Jenna gli aveva comprato un braccialetto , un palloncino di quelli gonfiati ad elio e una scimmietta che stringeva un cuore con su scritto << Ti amo >> . Il ragazzo mi rivolse uno sguardo agitato , aveva capito che , se Jenna avesse trovato solo quel misero pacchetto di cioccolatini sul banco , lo avrebbe di sicuro distrutto e non gli avrebbe rivolto la parola se non per dirgli un sonoro “V********* , st*****!” . Per le donne non vale la regola << E’ il pensiero che conta>> . La campanella suonò e corsi in classe . Mentre uscivo mi scontrai con una figura femminile , io barcollai e lei cadde sbattendo con il bacino per terra . Quando mi resi conto che era Kelsey la aiutai ad alzarsi e le chiesi scusa , lei disse che non faceva niente e sorrise . Fu lì che rimasi folgorato … Feci un passo e calpestai qualcosa di metallico , guardai sotto al mio piede destro e trovai un braccialetto con un ciondolo a forma di cuore . Sul cuore c’era una piccola <> d’orata . Capì che era suo e lo portai con me in classe . Quel giorno in classe non fui tanto attento (a parte durante l’ora di scienze e di fisica) e pensai a lei , ai suoi occhi e al suo sorriso . Pensai che non mi avrebbe mai accettato e che era solo una stupida cotta da liceale. Scoccata l’ultima ora uscii di classe e seguii Kelsey . Nell’atrio la fermai e le diedi il suo braccialetto , dissi che lo avevo trovato a terra , nel corridoio . Lei mi ringraziò e mi sorrise ancora . La guardai dritto negli occhi , che ancora una volta mi corsero alla sprovvista facendomi arrossire . Forse capì che mi piaceva , mi guardò come se fosse lusingata e mi invitò a tornare a casa insieme. Ovviamente accettai . Durante il tragitto , un po’ per il sole e un po’ per lei che mi camminava al mio fianco , la temperatura del mio voltò aumentò esponenzialmente raggiungendo temperature degne del Sahara . La salutai in piazza e rimasi ancora un po’ a guardarla ammaliato da quella ragazza che tanto il cor mia aveva conquistato…

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Capitolo 4
*** First Girl Of My Life ***


____________ Il giorno dopo________________ “Quanto è bella Kelsey” – “Quanto è figa Kelsey” – “Hai visto a Kelsey?” – “Kelsey , sei uno schianto!” “AHHHHHHHHHHHHHHHHHH !” – esclamai nel sonno – “No !” Avevo timore di andare a scuola oggi , timore che glielo avesse detto a qualcuno o , peggio , che ci fosse qualcun altro , magari più forte e muscoloso di me , più bello , più alto … Nonostante ciò mi avviai per la solita strada e , arrivato a una certa altezza di corso Italia , la vidi . Era lei … Questa mattina portava un basco , un vestitino molto attillato e una minigonna . Era solo Febbraio , non Marzo … Pensai subito che fosse per deliziare uno dei ragazzi a cui avevo pensato strada facendo e rallentai … Prima o poi sarebbero Dovuti passare o Ray o Jenna e Destra . Il primo a passare fu il mio caro amico , lui era più alto di me , di circa 1 cm . Era un po’ più pieno e aveva strano modi di fare ma , in tutte quelle imperfezione che aveva , riusciva ad essere sempre il migliore e a volte a farmi divertire nel migliore dei modi. Ray , semplicemente mi sorpasso per poi girarsi e dire : “Scusa , non ti avevo visto” . Il solito burlone , insomma . Parlammo del più e del meno per la strada ( più del meno che del più , se vogliamo dirla tutta) . Alla fine arrivammo a scuola in perfetto orario , entrammo in classe pronti per l’ora di educazione fisica che ci sarebbe stata fra circa 55 minuti , dopo l’ora della prof. William , insegnante d’inglese un po’ smemorata . L’ora passo in un batter d’occhio e corsi verso la palestra appena la prof si allontanò dal corridoio. Per mia sfortuna la porta della II A si apriva e , ad uscirne , era proprio Kelsey . La salutai e lei mi afferrò per la felpa e mi tirò a sé dicendo : “Dove vai , furbastro che non sei altro ?” . Passarono i miei compagni Gary e David che , vedendo il modo in cui mi stringeva la fanciulla , pensarono che sarei stato pestato da lì a poco. Quando tutti i miei compagni se ne andarono lei mi riportò dritto in classe . Allora mi disse : “Ieri , tra tutto l’ambaradam , non ci siamo presentati . Tu conosci il mio nome , mai io non conosco il tuo . “Io risposi immediatamente : “Il mio nome è Leonard Friedrich Gauss, il suo è Kelsey Heart , è allora ?” Lei rise e disse : “Quando parli sembra sempre che ti rivolgi a sua eminenza , stai tranquillo … Diamoci del tu , Fred … Ti posso chiamare così ?” – “Nessun problema …” – dissi poco convinto . Mi rivolse una piccola smorfia per poi dire : “Cosa c’è ? Ti vedo strano , ieri sprizzavi calore da tutti i pori , nel vero senso della parola ! Eri rossissimo mentre camminavamo insieme !” – “Niente , solo che …” dissi per poi pensare {<< C**** , che idiota che sono , bastava dire “Niente , non ti preoccupare” e invece io , come un c******* ho aggiunto “…, solo che …”. Adesso , dato che mi trovo al cospetto di un individuo di sesso femminile , la sua curiosità non le impedirà di chiedermi … >> } “ cosa ?” {<< Lo sapevo , c**** ! >>} . Pensai che a quel punto avevo varie possibilità : - Fare il ruffiano rischiando di essere etichettato come un ragazzo poco serio e essere posizionato nella suo lista dei ragazzi “che guardano solo il mio aspetto” - Dirle la verità - Interrompere la conversazione a quel punto . Scelsi la seconda , se mi rifiutava meglio avere un NO netto subito che fra cento anni , rischiando di danneggiare il già complesso funzionamento della mia mente. Parlai un po’ balbettando dicendo : “S-solo che t-tu mi p-piaci” . Lei sorrise , si volto verso il balcone per poi guardarmi di nuovo . Allora disse : “Anche tu sei carino. Per carità , di sicuro c’è di meglio , ma almeno non hai fatto nessun apprezzamento sulle mie forme in mia presenza , almeno fino ad adesso , ovviamente. C’è da dire che , però , non mi sembri quel genere di ragazzo .” Pensai subito {<< C**** , forse questa è quella buona oppure sta per dirmi che non sono il suo genere di UOMO (Si fa per dire , ovviamente , io sono un bambino troppo cresciuto ) oppure sta solo per dire che ha già un ragazzo o che ha un’altra persona a cui i suoi pensieri sono dedicati>> } Invece disse : “ Adesso ti metto alla prova , descrivimi con soli tre aggettivi , le prime tre parole che ti sono venute quando mi hai visto” Dissi subito : “Viva , intelligente e curiosità” Lei mi guardò stranita , come se avessi detto una sciocchezza colossale … In effetti poi avevo detto due aggettivi e un nome . Lei fece un ampio sorriso e chiese : “ Dimmi il perché di queste parole . Sei l’unico fra tanti che non ha detto “bella” e voglio sapere perché .” Io dissi prontamente : “Bella è un aggettivo frivolo usato per te . Sei già bella sia dentro che fuori a mio parere , per quel poco che ti conosco. Il motivo di questi tre aggettivi è : VIVA , dal primo momento che ti ho vista ho pensato che tu fossi una ragazza diversa dalle altre . Appunto tu sei VIVA , ovvero sei l’unica che , appena l’ho vista , mi ha reso vivo , non ho pensato a nient’altro che a te notte e giorno . INTELLIGENTE , è il tuo sguardo e il modo in cui giudichi le persone . A mio umile parere puoi essere anche un luminare , ma se sei affrettato nel giudicare le persone sei uno stolto. CURIOSITA’ , bhè , questo non è un aggettivo è un nome. La curiosità è quello che tu hai suscitato in me nel momento in cui ho incrociato i tuoi occhi castani e grigi , la curiosità è quella che mi ha permesso di conoscerti” . Lei rimase scioccata , mi guardò ancora stranita e poi si avvicinò a me finché non eravamo faccia a faccia . Parlò ma non mi ricordo quello che disse , credo che le parole fossero : “Non sprechiamo allora questo momento” ricordo bene invece il momento successivo : mi azzannò il labbro inferiore , facendomi male , un male che si trasformò in piacere istantaneamente. Io chiusi gli occhi , ancora stupiti da quello che stava succedendo in quell’istante , poi lei mi afferrò il collo e gli diede un morsetto e incominciò a succhiare quell’area di derma molto grande che in poco tempo divenne viola . Si fermò e mi guardò con i suoi dolci occhi . Mi abbracciò e mi leccò il labbro , in quanto dal suddetto iniziasse a uscire un po’ di sangue . Disse : “Ci vediamo dopo Fred” . Io rimasi lì , impietrito , ancora per qualche minuto per poi dirigermi in palestra correndo e saltellando. Era la mia prima ragazza e non ne potevo desiderare una migliore. Arrivato sul campo da pallavolo vidi arrivare David e Gary ad alta velocità . David mi disse : “ Ehi , Leo , che è successo ?” poi vide il lembo di pelle viola che , come nero su bianco , si mostrava a chiunque fosse stato al mio cospetto . Gary capì subito , l’altro iniziò a connettere dopo che uscì dal suo stato di shock . Allora esclamò : “ NON CI POSSO CREDERE !?” – poi diminuendo il tono della voce – “Tu e Kelsey , insieme ? Cavoli , amico , mi devi dire come hai fatto …” Li liquidai dicendo che avrei parlato volentieri con loro dopo , ma ora dovevo andare .

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