What's the matter?

di I_can_live_underwater
(/viewuser.php?uid=632818)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** The beggining of the music ***
Capitolo 2: *** An unexpected kiss ***
Capitolo 3: *** A (near) perfect day ***
Capitolo 4: *** Beatrice ***
Capitolo 5: *** Sometimes the wrong choices take you to the true place ***
Capitolo 6: *** Pezzi di cuore che scappano ***
Capitolo 7: *** I don’t wanna hear your sad song, Mika ***
Capitolo 8: *** One step ahead ***
Capitolo 9: *** We all grow up ***
Capitolo 10: *** Your angel is here ***
Capitolo 11: *** Happy new year! ***
Capitolo 12: *** Io, Lui e la Musica. ***
Capitolo 13: *** The change is good. ***
Capitolo 14: *** We can be heroes. ***
Capitolo 15: *** Life goes on ***



Capitolo 1
*** The beggining of the music ***


Finalmente una bella giornata di sole! Era piovuto per una settimana intera, nonostante fosse fine Agosto. Erano le 10, mi ero appena svegliata e accesi il cellulare, subito iniziò a suonare: due messaggi. Il primo era da Mika e diceva „Hey, ti va di venire da me oggi, devo farti sentire un nuovo pezzo che sto scrivendo, voglio sapere che ne pensi ;)“. L’altro messaggio era dalla Ale: „Eli, andiamo a fare un giro a Mestre oggi?“. Michael, detto Mika, è il mio migliore amico, un ragazzo alto e magro, un po‘ troppo magro, ma era comunque molto bello: con quei suoi capelli castano scuro, mossi quasi ricci e gli occhi marroni. Non è italiano (anche se lo parla meglio di me e parla benissimo molte altre lingue), sua madre è Araba e suo padre Americano, mi ha promesso che una volta mi porterà in America! Ci conosciamo dalla prima elementare e c’è sempre stato un certo feeling tra noi due, anche se io ho avuto i miei ragazzi e lui le sue, e devo ammettere che è un rubacuori. Ma non mi ha mai dato fastidio che stesse con le altre. Inoltre lui suona il pianoforte ed è molto intonato, a sette anni ha scritto una canzone e suo padre lo ha aiutato a intonarla e a suonarla con il piano, da lì è un appassionato di musica. Siamo entrambi appassionati di musica: io suono la batteria e ascolto soprattutto musica rock, lui ascolta musica più tranquilla. Io adoro sentirlo suonare e, qualche volta, cantare. Adesso lui è maggiorenne, io ho 17 anni.
Alessandra invece è una mia compagna di classe, la conosco dalla prima liceo. È una bella ragazza, con dei bellissimi ricci castani; se li è tinti da poco di arancione. Ma, tornando a quel giorno risposi prima a Ale: „Ehmm… Mika mi avrebbe chiesto se vado da lui, ha scritto un nuovo pezzo. Ti dispiace se andiamo domani? Scusaaaa<3 potrei però convincerlo ad uscire, sempre se ti va bene.“ E poi risposi a Mika: „Yep, per che ora vengo?“. Poco dopo risposero entrambi. Mika: „At 3 p.m.“ (è da lui ogni tanto parlare in inglese). Ale: „Per me è ok, ma chiedigli di invitare anche Trip“ Trip (Tommaso) è il migliore amico di Mika, si somigliano molto nonostante Trip sia biondo. È poco più basso di Mika e ha un fisico migliore. A questo punto dovevo convincere Mika a uscire con Trip, dovevo farlo per Ale. La mattina passò lenta, 15 minuti prima delle tre mi preparai: mi misi dei pantaloncini di jeans corti e una maglietta a maniche corte e uscii di casa per andare da Mika, lui abita vicino a casa mia, 10 minuti a piedi neanche, ma presi il casco da moto, nel caso in cui fossimo andati a Mestre. Arrivai da Mika, stavo per suonare quando lui venne ad aprirmi: -Ciao!- disse abbracciandomi forte, io ricambiai e gli diedi due bacini sulla guancia. –Entra pure, siamo soli. Ma, come mai il casco?- Mi chiese spostandosi dall’entrata e dirigendosi verso il salotto. Io mi tolsi le scarpe e lo raggiunsi. –Ale mi ha chiesto se poi andiamo a fare un giro, con anche Trip, pleasee.- Lui mi guardò e si mise a ridere. –Cosa c’è?!- Lui continuò a ridere, e difficilmente riuscì a dire –Dovevi vedere ahahahah la tua faccia, ahahahah!- -Smettila!- lo rimpreverai io facendo l’offesa. Lui venne verso di me e mi abbracciò: –Non offenderti sciocchina, per me va bene, poi chiamiamo Trip.- -Ti voglio bene.- gli dissi. -Anche io.- mi rispose stringendomi più forte.
Mi sedetti sul divano mentre lui iniziò a suonare al pianoforte. Mi piaceva vederlo suonare, aveva un’aria così concentrata e le sue mani che si spostavano velocemente sulla tastiera, e anche la melodia non era per niente male! Mi alzai e mi sedetti sullo sgabello, di fianco a lui, lui mi mise il braccio intorno alle spalle stringendomi a se e io appoggiai la testa sulla sua spalla. Continuava a suonare con la mano destra, di solito io mi mettevo a suonare quel che riuscivo con la sinistra ma non conoscevo quel pezzo, quindi stetti ferma ad ascoltare. Mi piaceva stare vicino a lui, quando mi abbracciava e sentivo il suo corpo vicino al mio mi sentivo protetta. Restammo un po' lì a suonare, anche i pezzi vecchi che conoscevo pure io. A un certo punto mi suonò il cellulare, era Ale, risposi: -Pronto?-
-Eli! è così difficile rispondere?!- Capii che mi aveva mandato più di un messaggio... -Sono le 4! Se usciamo a che ora vuoi che usciamo?- continuò lei.
-Sono già le quattro?! Oddio, adesso chiamiamo Trip e arriviamo, ci troviamo in piazza, scusa!- e riattaccai dicendo a Mika di chiamare Trip.

NOTA SCRITTRICE: Questa è la prima volta che scrivo una fanfiction, spero che vi piaccia, l'inizio può sembrare un po' noioso ma poi ci saranno più colpi di scena. Accetto critiche e consigli. Fatemi sapere se vi piace!
 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** An unexpected kiss ***


Ci preparammo in fretta e furia e uscimmo di corsa, prendemmo il motorino di Mika e partimmo per andare in centro. Trip aveva detto che ci avrebbe raggiunti una volta lì perché era già in giro con dei suoi amici. Arrivammo in centro e parcheggiamo il motorino, ci incamminammo a passo svelto, Mika scrisse a Trip di raggiungerci in piazza. Una volta arrivati trovammo Ale ad aspettarci, la salutai, mi scusai e le dissi che Trip ci avrebbe raggiunti di lì a poco. La Ale mi prese in disparte e mi chiese: -Cosa stavate facendo prima da Mika? Ti ho chiamato tre volte e hai risposto solo all’ultima. - Io la guardai perplessa e dissi: -Niente! Suonavamo, come sempre. Cosa vai a pensare!- le diedi una spintarella amichevole e scoppiammo a ridere. Mika ci guardò storto, noi tornammo da lui e arrivò anche Trip. Decidemmo di andare al parco Bissuola dove speravamo di trovare altri nostri amici, ma quando arrivammo non c'era quasi nessuno, tranne un gruppetto di altri ragazzi della nostra età che non frequentavamo. Loro erano...avete presente nei film, quando ci sono le top stragnocche che sembrano delle Barbie ma hanno un cervello più piccolo di quello di una gallina? Bè, loro erano così. E i maschi erano tipi da "noi siamo i più fighi e tutte ci vengono dietro." Insomma, gente che preferivamo non frequentare. Così andammo verso le altalene. Ale si sedette su un'altalena, io sull'altra, Trip sul muretto lì vicino e Mika rimase in piedi appoggiato al palo.
Fu proprio lui a iniziare la conversazione: -Cosa stavate tramando voi due prima?- disse riferendosi a me e ad Ale. Io lo guardai con sguardo innocente: -Tramando? Noi? Ma va! Mi aveva solo chiesto una cosa.-
Lui rispose poco convinto: -Se lo dici tu!-
-Si lo dico io.- gli risposi facendogli la linguaccia.
-Stai attenta che vengo lì!- mi minacciò (lo facevamo spesso, ci divertivamo così).
-Oh, che paura!- dissi facendo una risata sarcastica. Allora lui si mise dritto e venne verso di me, io mi alzai, pronta a scappare. Ma senza aspettarmelo lui fece un balzo in avanti e subito mi fu addosso, io lanciai un urlo scemo. Lui mi prese per la mano e mi tirò a se, stringendomi forte e aggiunse: -Non ti conviene metterti contro di me, piccola. Adesso ti stritolo.- -Ahahah- risi io -tanto non mi fai male, un abbraccio non fa mai male. Soprattutto se è tuo.- Piccola... Mi aveva appena chiamato piccola! Aww, era dolcissimo! Mi abbandonai a lui, pensai a quanto era carino, a quanto gli volevo bene, a quanto sembravamo bambini quando scherzavamo in quel modo... Fu la sua voce a riportarmi alla realtà: -Oche in vista.- disse, io mi staccai e guardai verso il gruppo degli altri ragazzi che stavano venendo verso di noi. Rimasi lì, ferma. La prima ad arrivare fu Katy. Quanto la odiavo! Con la sua vocetta ci salutò e poi si avvicinò a Mika dicendogli -La prossima volta puoi pure venire a salutarci, non vorrei che un ragazzo come te venga sprecato.- La odio! Mika mi guardò, poi guardò lei e accennò un falso sorriso.
Nel frattempo arrivarono anche gli altri. Arianna, che era l'unica con un po di testa si sedette sull'altalena e si mise a parlare con Ale. Gli altri maschi si avvicinarono a Trip, tranne uno che veniva verso di me. Era Achille... Achille! Il figone della scuola. Non posso dire che fosse brutto, per niente, era un figone! Immaginavo che stesse andando da Mika o da Katy e invece si fermò proprio davanti a me e mi salutò. Io accennai un "ciao" a bassa voce. Lui scoppiò a ridere. Ero imbarazzatissima, mi girai e cercai lo sguardo di Mika, che di solito c'era sempre, a sostenermi e darmi coraggio. Ma in quel momento stava ridendo e guardava Katy. Iniziai a non capire più niente, Achille mi aveva appena rivolto la parola?! Mika stava ridendo con Katy?!! Non che me ne importasse, invece no, mi importava moltissimo! Di solito non ci davo peso quando lui si metteva a scherzare con un'altra ragazza. No, stavolta era diverso. La vidi avvicinarsi sempre di più a Mika. Non ce la facevo! Mi girai verso Achille e gli dissi: -Scusa un momento.- Mi diressi verso Mika, erano paurosamente vicini. Io presi la mano di Mika e lo tirai indietro -Scusaci un momento- dissi a Katy trascinandomi dietro Mika. Quando fummo distanti dagli altri mi fermai e gli gridai -Che cazzo volevi...- non finii la frase perchè mi baciò.


Nota scrittrice: spero vi piaccia, ripeto accetto consigli e critiche. E spero che qualcuno recensisca per capire se vi piace.
Un saluto, Elisa
 
 

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** A (near) perfect day ***


Fu uno di quei baci indimenticabili. Se devo essere sincera, mi ero immaginata più volte come sarebbe stato baciarlo, ma questo era molto meglio. Le sue labbra calde e soffici sulle mie. E le sue mani che mi stringevano a lui tenendomi sui fianchi. Dopo un po' ci staccammo di malavoglia, e ci guardammo negli occhi. Lui mi sorrise. Quanto amavo il suo sorriso e i suoi occhi marroni. E anche i suoi capelli un po ribelli, gli spostai un ciuffo dagli occhi e rimasi con la mano sulla sua guancia. Di colpo mi ricordai chi c'era a pochi metri da noi e mi sentii osservata. Non volevo girarmi, volevo solo restare a guardare lui, per sempre. Ma gli sussurrai: -Torniamo a recuperare Trip e Ale e andiamo da un'altra parte?- lui annuì e mi prese la mano avviandosi verso gli altri. Appena mi girai notai la faccia di Katy, avreste dovuto vederla! Poi Achille ci guardava schifati e tutti gli altri sorpresi, tranne Ale e Trip che sorridevano. Appena fummo più vicini Mika disse -Trip, Ale, andiamo.- e poi aggiunse rivolto agli altri -Ci si vede.-
Ale e Trip ci raggiunsero e ci incamminammo. Ero felicissima! Arrivammo in piazza e facemmo un giro, per negozi. Entrai in un negozio con Ale e lei mi disse: -Finalmente.- Io la guardai senza capire e lei alzò gli occhi al cielo. -Si vede benissimo, distante un miglio! Che c'è qualcosa, da parte di entrambi.- mi disse e io aggiunsi: -Anche tra te e Trip.- Prima che potesse ribadire presi una maglietta che mi piaceva e entrai in camerino a provarla. Quando uscii la Ale fece per parlare ma io la zittii con un "shhh, ti spiegherò". Non mi andava molto di parlare, non avevo voglia di spiegarle, non in quel momento, quello che c'era da parte di Trip. Andammo in cassa a pagare e raggiungemmo gli altri due. Mika mi prese per mano.
Passammo così il pomeriggio: a scherzare e a raccontarci cose, a girare per negozi e alla Feltrinelli tra i libri e i CD. Io amo i libri e i CD. Prima mi misi con Ale a guardare libri e poi con Mika a discutere sugli album dei Queen. Alla fine era ora di andare a casa... Trip accompagnò Ale in motorino, sennò ci avrebbe messo il doppio del tempo in autobus. Me mi accompagnò Mika, tanto abitavamo vicini. Durante tutto il tragitto in moto restai abbracciata a lui, quando arrivammo scesi e mi tolsi il casco. Lui fece lo stesso e mi disse: -Allora... Ci si vede, magari domani.- Io gli sorrisi accennando un ‘si’. Ci avvicinammo. Le nostre bocche erano a due centimetri. Ci baciammo, questa volta restammo di più, non c'era nessuno ad aspettarci. E dopo il bacio restammo per un pezzo abbracciati. Fu lui il primo a parlare: -Sarà meglio che vada. Ciao Eli.- e mi diede un veloce bacio a stampo rimettendosi il casco. Partì e io rimasi a guardarlo finché non lo vidi più.
Entrai in casa e salutai calorosamente mia mamma. Andai in bagno a farmi una doccia fresca e poi cenammo tutti insieme (io, i miei e mia sorella di 19 anni).
Dopo cena andai subito a letto: era stata una giornata fantastica ma stancante e volevo rilassarmi con un po' di musica e magari riflettere su quanto era successo. Presi il mio mp4 e misi la riproduzione casuale che iniziò con una canzone dei Queen "Bohemian Rhapsody". Non potei fare a meno di sorridere: avevo discusso proprio oggi con Mika di quella canzone... Mika... Era su quello che dovevo riflettere. Iniziarono ad affollarsi un sacco di pensieri nella mia testa: prima di tutto lui, poi il bacio, tutto quello che era successo oggi, Katy, Achille, di nuovo lui, Trip e la Ale, il suo sorriso, la paura di perderlo, i suoi occhi, la paura di perderli. Si, di colpo ebbi paura di perdere colui che fino ad ora continuava ad essere il mio migliore amico e la persona a cui tenevo di più. No, non lo avrei perso... E se invece fosse successo? Insomma, se due si metto insieme, la maggior parte delle volte si lasciano... E poi non è mai come prima... Fino a prima era stato tutto perfetto, finché non ci siamo baciati. Lo ammetto: sono felicissima che l'abbia fatto ma... non avevo mai pensato al mio migliore amico come il mio ragazzo...
Presi il cellulare per provare a chiedere consiglio a qualcuno. Avevo ricevuto un messaggio: Mika. Diceva: "Buonanotte piccola mia <3 dormi bene e sogni d'oro."


Nota autrice: scusate se non l'ho messo prima ma oggi è stata una giornata pesante e per giunta non mi piaceva quello che scrievo. Alla fine mi sono distesa a letto e mi sono messa a scrivere con le cuffiette ascoltando Mika. Spero vi piaccia, cercherò di mettere un capitolo al giorno, ma non so se ce la faccio, e mi scuso se non dovessi farcela ma in questo periodo ho un po' da studiare.
Un saluto, Elisa.

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Beatrice ***


Mi svegliai verso le 10. Nonostante avessi sonno mi alzai e andai in bagno a lavarmi il viso. L'acqua fresca mi svegliò definitivamente. In un attimo mi tornarono in mente i fatti accaduti il giorno precedente. Dovevo assolutamente parlare con Ale e magari anche con Beatrice.
BEA! Oggi sarebbe tornata dalla Grecia, finalmente. Tornai in camera e accesi il cellulare. Avrei chiamato Beatrice e le avrei chiesto se poteva venire da me insieme a Ale. Entrambe dissero che potevano venire. Avevamo molto da raccontarci!
. . .
Dopo pranzo mi misi a leggere finché non arrivarono Ale e Bea. Appena arrivarono le feci salire e andammo in camera mia.
-Finalmente sei tornata tra noi.- disse Ale alla Bea, la quale rispose: -Fidati si stava fantasticamente anche in Grecia! Però mi siete mancate.-
-Anche tu!- rispondemmo in coro io e Ale.
-Allora, cosa mi sono persa in queste due settimane?- chiese Bea curiosa.
-A parte Mika e la Eli che fanno scintille... Niente.- disse Ale scherzando. Bea mi guardò come per dire "dai racconta". Io le risposi: -Niente di che... Ci siamo baciati. Più di una volta. Ma...- non finii la frase perchè Ale mi interruppe: -Quindi dopo quello del parco vi siete baciati ancora?!-
Io continuai: -Ma... Era anche di questo che volevo parlarvi. Ma prima voglio sapere come se l'è passata Bea.-
-Si, vi racconto tutto, ma poi devi dirmi tu tutto, t-u-t-t-o, in dettaglio.-
Annuii e lei cominciò a raccontarci la sua vacanza: le cose che aveva visitato e alla fine aggiunse: -Una vacanza niente male, era bella la Grecia. Ma notiziona: ho conosciuto un figone! Ed è di Venezia!-
-Sul serio?- intervenne Ale.
- Certo! E ho il suo numero. Mi ha detto ogni tanto di farmi viva e che magari ci saremmo trovati a fare un giro a Venezia.-
-Uoo. La Bea fa scintille.- le dissi facendole l'occhiolino e poi aggiunsi: -Hai detto che è un figone? Com'è?-
-Mamma mia se è figo! Ha la tartaruga scolpita. Avete presente l'attore di Percy Jakcson? Ci somiglia: ha gli occhi blu oceano, i capelli castani con il ciuffo... É tanto carino!-
-Ce lo devi presentare eh!- le dissi e Ale concordò.
Bea annuì: -Un giorno andremo a Venezia e...- Sorrise lasciando sottointeso il resto. Poi aggiunse: -Allora Eli... Cosa è successo?-
Iniziai a raccontare l'accaduto del giorno precedente: prima a suonare a casa di Mika, poi di fuori con Trip e Ale, al parco con Katy e gli altri, quando lui mi aveva riaccompagnato a casa. Mi fermai lì. Bea non sembrava sorpresa. Era così evidente che mi piacesse? E che IO piacessi a lui?
Bea disse, come se mi avesse letto nel pensiero: -Si vede che c'è qualcosa, da parte di entrambi.-
-É quello che le ho detto anche io.- aggiunse Ale.
Ma io ero già lontana: ero da tutt'altra parte con i miei pensieri. Dopo un po' che discutevano intervenni dicendo: -Io non voglio stare con lui.-
-Cosa?- disse Ale girandosi verso di me come se non avesse capito bene.
-Non voglio stare con lui.- ripetei.
-Perché?- azzardò Bea.
In un attimo era diventato tutto così serio. Ero portata per rovinare i momenti più belli.
-Ho paura.- feci una pausa e poi aggiunsi: -di perderlo.-
-Non vedo il motivo per cui dovresti perderlo.- contestò Ale.
Io non risposi: ero ancora persa nel vuoto. Così Bea lo fece al posto mio: -Se dovessero mettersi insieme e poi lasciarsi...-
-Ah.- disse Ale, probabilmente non era molto d'accordo con noi.
A un tratto suonò il mio cellulare. Risposi senza guardare chi fosse: -Pronto?-
-Heey- rispose una voce felice e squillante, quella voce poteva essere solo di una persona. Sorrisi sentendo la sua voce.
-Ciao.- gli risposi.
-Tutto bene?-
-Si si, tu?-
-Da ieri benissimo.- disse. Era veramente felice, lo percepivo nella sua voce. Gli avrei spezzato il cuore, e quella era l'ultima cosa che avrei voluto fare. Senza avere risposta aggiunse: -Ti va di venire da me? Devo parlarti di una cosa, abbastanza importante.-
-Adesso ci sarebbero Ale e Bea da me.-
-Bea? É tornata? Salutala.-
-Okay.- In altre circostanza sarei corsa da lui.
-Comunque, quella cosa... Non...- feci una pausa: -non me la sento.- dissi tutto in un fiato.
-Cosa?-
-Quella cosa che devi dirmi.-
-Penso che non sia la stessa cosa.- disse un po ridendo.
-E invece è proprio la stessa.-
-No fidati.-
-Ti spiegherò a voce, scusa.-
-Domani sei libera? Che devo dirti questa cosa?-
-Domani? Si va bene.- dissi sorridendo. Ma ritornai subito seria. Ci salutammo e ci demmo appuntamento domani alle 11 a casa sua.
Tornai da Ale e Bea. -Era Mika.- dissi loro.
-Avevamo immaginato- disse Bea.
-Mi dispiace.- aggiunse Ale. Io alzai le spalle come se non mi importasse poi così tanto. Ma loro sapevano meglio di chiunque altro quanto tenevo a Michael.


P.s.: Beatrice è una ragazza con i capelli biondi e lisci e gli occhi azzurri.


Nota autice: scusate se ieri non ho messo nessun capitolo ma ho avuto molto da fare. Siccome oggi sono stata a casa da scuola perchè sto male ho avuto più tempo per scrivere, ho anche iniziato il prossimo capitolo, penso che lo posterò domani il continuo. Fatemi sapere come vi sembra,
un saluto, Elisa.

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Sometimes the wrong choices take you to the true place ***


Stavo facendo colazione. Guardai l'orologio: le 11 meno 10.
"Le 11 meno 10?!?! Oh cazzo!" dovevo essere da Mika tra 10 minuti. Mi alzai di corsa e andai in bagno. In 5 minuti mi lavai e mi vestii.
Uscii di casa alle 11 meno 3 minuti. Avvisai Mika che ero un po in ritardo, scusandomi.
Quando arrivai, suonai e mi aprì. Feci le scale di corsa fino al terzo piano dove c'era lui ad aspettarmi sull'uscio.
-Ciao.- lo salutai abbracciandolo.
-Ciao Eliii.- disse lui, ricambiando l'abbraccio.
Se ieri al telefono non parlavamo della stessa cosa allora, doveva aver capito comunque. Perchè non mi baciò, ci abbracciammo e basta. Mi dispiaceva un casino: sapevo che in fondo, sotto a quel suo sorriso, c'erano un po' di tristezza e delusione.
Entrammo. Ci avviammo in camera sua e ci sedemmo sul letto.
-Allora, qual è la notiziona?- lo spronai io.
-Veramente sono due... Ma una penso sia quella a cui ti riferivi tu ieri.- la sua voce si fece un po' triste. -Ma su quella sei tu che devi spiegare.- concluse aspettando una mia risposta.
-Vedi... Non, non avevo mai pensato al mio migliore amico come il mio ragazzo... Devo pensarci, scusa.- gli spiegai.
-Non devi scusarti di niente, stai tranquilla.- disse lui in tono gentile mettendomi un braccio dietro le spalle e stringendomi a se. Restammo un po' in silenzio.
Non volevo iniziare a parlare: stavo bene lì con lui e sapevo che aveva bisogno di pensare un attimo a quanto gli avevo appena detto.
A un tratto iniziò a parlare: -Sai che ti avevo detto che avevo inviato a uno studio in Inghilterra un paio di canzoni?-
Io lo guardai e annuii.
-Bè, mi hanno chiamato per fare un "provino" per la colonna sonora di un film.-
-Ma è fantastico!- dissi io sorridendo. Quello era un sorriso vero, ero veramente felice per lui. Lui mi guardò, prima sorridendo, poi divenne serio: -Ma sai che ciò significa che devo fare l'anno scolastico in Inghilterra? E... Che ci vedremo poco...- A pronunciare quell'ultima frase sentii la tristezza nella sua voce. Non ci avevo pensato.
-E quando parti?- dissi io un po' delusa.
-Tra 4 giorni raggiungo i miei genitori e i miei fratelli a Londra.-
Mika ha una casa a Londra, dove stavano passando l'estate i suoi genitori con sua sorella e suo fratello più piccoli. Le due sorelle maggiori invece non abitavano più con i genitori. La più grande era sposata e abitava in America. L'atra, Yasmine, viveva in Inghilterra.
Quattro giorni... Oggi era il primo di Settembre. Sarebbe partito il 5 e poi restava solo una settimana prima dell'inizio della scuola.
Che schifo.
-Quattro... Giorni...- dissi con la voce un po' tremante.
-Hey.- disse lui, pronto a tirarmi su: -Appena posso sarò qui, stai tranquilla.-
Sapevo che ci sarebbe stato. Ma chissà quando...
Ci sarebbe stato e basta. Non dovevo rovinare anche quegli ultimi giorni.
Rimasi a pranzo da lui: aveva cucinato delle lasagne. Erano buonissime.
Dopo mangiato ci mettemmo a parlare della sua musica.
Più tardi suonammo e cantammo delle sue canzoni. Iniziammo da "Relax, take it easy". Mi piaceva molto come canzone ed era la prima che aveva scritto. Poi si mise a cantare "Grace Kelly". Amavo quella canzone.
Ogni volta che cantava il ritornello si girava verso di me:
"I could be brown
I could be blue
I could be violet sky
I could be hurtful
I could be purple
I could be anything you like."

Quando la canzone finì gli dissi -I don't want to leave you.-
Lui si alzò e mi abbracciò forte e disse: -I won't leave you. NEVER.-
Restammo per molto lì abbracciati. A un certo punto lui mi prese di peso e mi buttò sul divano. Iniziò a farmi il solletico.
Lo odiavo quando faceva così.
Iniziai a ridere come una scema divincolandomi e dicendogli di smetterla. Ma lui non la smetteva.
-Ti prego! Non respiro! Smettila!- Finalmente si fermò. Presi fiato e mi resi conto che era quasi disteso sopra di me.
Ci guardammo.
-Scusa.- disse lui tirandosi su e porgendomi una mano per aiutare ad alzarmi.
-Tranquillo, va tutto bene.- risposi rassicurandolo e prendendo la sua mano. In fondo mi dispiaceva che si fosse alzato...
Passammo l'ultima oretta a parlare del più e del meno, di tutto, o quasi, quello che ci passava per la testa. A un certo punto mi venne in mente una cosa.
-Sai che a Ale piace Trip?- gli chiesi. Lui annuì e aggiunse: -E a Trip piace Ale.-
-Era proprio questo che volevo chiederti. Ale vuole che le spieghi.-
-Cosa devi spiegarle?-
-Quello che c'è da parte di Trip, diciamo che mi sono lasciata sfuggire un "anche tra te e Trip" quando lei mi ha detto che...- mi fermai, forse non era il caso di dirlo.
-Che?- chiese Mika.
-Che... Che... Insomma lei mi fa "si vede lontano un miglio che c'è qualcosa tra te e Mika" e io le ho detto "anche tra te e Trip". Non avrei dovuto lo so...-
-Tranquilla, se nessuno dei due si decide a fare un passo avanti perchè hanno paura che l'altro non ricambi, non lo faranno mai.- mi spiegò sorvolando su quello che aveva detto Ale su di noi.
-Ma io pensavo glielo avessi detto a Trip di Ale.- gli dissi.
-Gliel'ho detto ma non è convinto.- fece una piccola pausa e aggiunse: -La fai una cosa per me mentre sono via?-
-Certo!- gli dissi.
-Bene, dillo tu a Trip, convincilo.-
-Tutto qui?-
-Si, e... Prenditi cura di Trip, sai dove potrebbe finire senza di me.-
Si lo sapevo molto bene. Sarebbe finito in quel mondo dal quale Mika lo aveva tirato fuori: brutta gente.
Annuii e dissi: -Non lo faccio solo per te, lo faccio anche per Trip ed Ale.-
-Si. Per questo voglio che uno dei due faccia un passo avanti: lei è la sua ancora di salvezza.-
 

Nota autrice: colpo di scena:  Mika deve partire. So che in realtà non scrive le sue prime canzoni a 18 anni ma il racconto non è del tutto realistico. Spero vi piaccia lo stesso, un saluto,
Elisa.

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Pezzi di cuore che scappano ***


I giorni successivi li passammo come al solito: ci trovavamo, uscivamo tutti insieme, andavamo al parco, eccetera...
Finché non arrivò quel 5 Settembre.
Mika ci invitò tutti (io, Trip, Ale e Bea) a casa sua la mattina; lui sarebbe partito per le 12, aveva il volo alle 14 circa.
Andammo da lui per le dieci. La tristezza era quasi palpabile, soprattutto quella di Mika, quella di Trip e la mia. Ma cercammo comunque di passare due ore stupende: ridendo e scherzando. Beatrice raccontò anche a Mika e Trip la sua vacanza in Grecia e la conoscenza di Josh. Si, il figone conosciuto in Grecia si chiamava Josh.
Ma due ore passano molto veloci quando ci si diverte... E così, tra una battuta e l'altra, arrivò l'ora di salutarlo. Uscimmo tutti insieme a lui. Una volta fuori ci salutò, uno alla volta.
Salutò Bea augurandole buona fortuna con Josh e poi la abbracciò. Poi abbracciò Ale e disse a entrambe di prendersi cura di me. Non ero abbastanza grande? Non sapevo prendermi cura di me stessa? Va bè...
Poi salutò Trip dandogli un paio di buffetti sulla spalla e parlandogli di qualcosa. Io capii solo qualcosa che c'entrava con Ale... E prima che Mika si dirigesse verso di me Trip disse: -Vedi di esserci per il mio compleanno.-
Mika sorrise rassicurandolo.
Infine si girò verso di me. Io lo guardai bene: dall'alto al basso, dal basso all'alto. Volevo memorizzare quella sua immagine. Quel giorno era vestito come al suo solito: colorato e allegro.
Aveva delle tennis bianche, le sue adorate tennis bianche. Indossava dei jeans neri attillati; una maglietta bianca e sopra una camicetta leggera a quadri tutta colorata: verde, giallo, rosa, rosso, anche un po di azzurro e blu. Aveva le maniche della camicetta tirate su fino al gomito. E poi, il suo sorriso... Ogni volta che sorrideva non potevo fare a meno di sorridere anche io.
I suoi occhi, sempre allegri, in quel momento lasciavano trasparire un po’ di tristezza. Guardandolo negli occhi riuscivo sempre a vederci rispecchiata qualunque cosa, perfino l'oceano, nonostante fossero marroni. E poi i suoi capelli: scuri, mossi e ribelli.
Gli misi una mano tra i capelli e glieli stropicciai.
-Mica te ne vai per sempre.- gli dissi incoraggiandolo.
-Dopotutto quello che hai sempre sognato si può quasi avverare! Sii felice che la vita ti sorride.- Dopo che gli dissi quella frase non potemmo fare a meno di ridere. Ci ricordava troppo una giornata di molto tempo addietro...
Poi ci abbracciammo e mi disse: -Pensaci... Su quella cosa... Io sarò sempre con te. Lo so che forse non è il caso di dirlo proprio mentre me ne sto andando.- fece un sorriso triste e aggiunse: -tu sei e resterai sempre qui.- mi prese la mano e l'appoggio sul suo petto. Sentii il battito del suo cuore.
Lo abbracciai più forte che potei.
-E infine ricordati quel favore "per me" e... Vedrai che sarò di nuovo qui prima che te l'aspetti.-
Presi un CD dalla borsa e glielo porsi: -Ho messo dentro le nostre canzoni preferite, quelle che ascoltavamo insieme e alcune nostre registrazioni.-
-Grazie.- disse prendendo il CD e abbracciandomi forte. Gli diedi un bacio sulla guancia e poi ci staccammo.
Si avviò all'auto, ci salutò un'ultima volta: -Arrivederci amici miei! Ci vediamo.-
Si ci saremmo visti. Prima di quanto immaginavamo!
. . .
Quella settimana passò veloce. Non uscii molto, nessuno di noi uscì molto: dovevamo tutti finire i compiti.
Così arrivò la scuola.
Ero felice di rivedere i miei amici e amiche. Ero felice di rivedere Anna e Deborah. Erano le ragazze con cui io, Ale e Bea avevamo legato di più, dopotutto eravamo solo sette ragazze su ventuno in classe.
Con la scuola iniziò anche lo sport (io facevo nuoto, lo facevo da anni) e tutti i vari impegni, come per esempio batteria.
Grazie alle varie cose da fare non pensai molto a Mika. A scuola mi divertivo e lui comunque non era a scuola con me; il pomeriggio dovevo studiare e poi o nuoto, oppure, se avevo tempo, uscivo o mi trovavo con qualcuno. La sera però pensavo sempre, almeno un po', a Michael.
Non ci furono grandi giornate. A meno che non vi interessa quello che studiavamo (ma penso proprio di no), arrivammo velocemente a inizio Ottobre.
Era una giornata di sole e gli alberi iniziavano a perdere le foglie. Eravamo in classe all'intervallo quando Beatrice si mise a urlare: -Aaaaah! Josh! JOOOOSH! Mi ha chiesto di uscireeee!!! Siiiiii! Finalmenteee!-
Dovevate vederla. Io e Ale ci guardammo e ci mettemmo a ridere. Anna e Deborah chiedevano chi fosse ma Bea era troppo felice per spiegare, così spiegammo noi chi fosse.
-Hey Bea.- la chiamai.
-Siii?- mi disse mentre i suoi occhi brillavano.
-Ricordi che devi presentarcelo?-
-Che ne dite di domani? È sabato e non abbiamo verifiche.-
-Va bene.- annuimmo io e Ale.
-Solo noi tre con lui?- chiese Ale.
-Poverino, non penso resista un giorno con noi. Ahahahah.- dissi io e scoppiammo a ridere.
-Invitiamo Trip?- chiese Bea e poi aggiunse: -e gli dico che inviti qualche suo amico.-
-Perfetto.- disse Ale ringraziandola per aver pensato a Trip.
Quel pomeriggio mi anticipai i compiti per lunedì così da avere anche la domenica libera e poi andai a nuoto. Mi divertii molto, ero felice! Ero felice per Bea, per Josh anche se non lo conoscevo, per Ale e per Trip. Per un giorno non pensai mai a Mika. Andai a letto pensando a come sarebbe stato il giorno dopo a Venezia...



Nota scrittrice:
Allora... dovevo chiedervi una cosa, siccome ho visto in giro altri racconti e ho notato che fanno capitoli più lunghi ma li mettono tipo uno o due la settimana, voi preferite che li faccio più linghi e ne metto uno o due la settimana o circa così come faccio già e li metto, se riesco, ogni giorno?
è che non so se riesco a metterli ogni giorno perchè questi utimi giorni ero a casa da scuola e sono riuscita a scrivere abbastanza... ditemi come preferite, io cercherò di impegnarmi ;) <3
I_can_live_underwater

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** I don’t wanna hear your sad song, Mika ***


*driiin*
Avrei voluto lanciare la sveglia contri il muro...
Mi aspettavano due ore di fisica, una di inglese e una di arte... Ma poi mi ricordai che saremmo andate a Venezia questo pomeriggio. Mi alzai con il sorriso.
Feci le solite cose di sempre: mi lavai e mi vestii, feci colazione...
Uscii di casa per le 7.25 e presi l'autobus.
Arrivai a scuola un po in anticipo. Ma trovai già Ale ad aspettarmi. Bea era un po in ritardo, ma arrivo comunque prima della seconda campanella.
Iniziammo la giornata con due noiosissime ore di fisica. Mi piaceva fisica ma quel giorno fu noioso. Andammo in laboratorio e capitai con due miei compagni che non mi stavano simpaticissimi.
Poi nell'ora di inglese la professoressa mancava, quindi l'ora passò veloce. Alla quarta ora avevamo arte, per fortuna disegno e non storia dell'arte. E come sempre noi dopo aver fatto la tavola restavamo a parlare. Io ero vicina di banco con Ale e dietro di noi c'erano Anna e Bea.
Appena suonò uscimmo. Era bello il sabato, solo 4 ore!
Ci demmo appuntamento per le 3.30 al parco.
. . .
Arrivai al parco per le 3.25 e trovai lì Trip che parlava con dei suoi amici. Mi avvicinai e lo salutai.
-Ciao Eli.- mi disse lui.
I suoi amici mi guardarono e uno con dei capelli neri e corti disse: -Hey bambola vieni qui.-
Trip lo guardò malissimo. I suoi amici iniziarono a ridere.
-Ma cosa vuoi Trip! Il suo amico (mimò le virgolette mentre diceva 'amico') Michael, non c'è. Approfittane finché non c'è, fattela!-
Questo era il tipo di gente da cui dovevo tenerlo distante. Mi avvicinai al tipo e gli tirai un ceffone. Gli altri si misero a ridere. Presi Trip per un braccio e lo trascinai distante: -Sai una cosa? Non hai degli amici decenti? D E C E N T I?! Mika, prima di andare via mi ha chiesto una cosa. Sai cosa? Mi ha chiesto di tenerti distante da quella gente lì! Mi ha chiesto di convincerti a fare un passo avanti con Ale! In modo tale da stare distante da loro!- gli gridai poi mi calmai un pochino e aggiunsi: -Ci tenete tantissimo l'uno all'altra. Dimostraglielo. Fallo per lei... E per Mika.-
-Tutto bene?-
Mi girai: Ale e Bea erano arrivate. Non sapevo cosa avessero sentito.
-Sisi. Stavamo solo discutendo su una cosa... Niente di che.- spiegai, ma loro in fondo sapevano che c'era qualcosa.
-Ookay.- dissero senza fare domande.
-Andiamo.- disse Trip e ci dirigemmo alla fermata dell'autobus: saremmo andati fino a Piazzale Roma in bus e lì avremmo dovuto trovare Josh con un suo amico.
Arrivammo a Piazzale Roma. Bea iniziò a guardarsi intorno.
-Eccolo!- disse di colpo indicando due ragazzi di spalle e dirigendosi a passo svelto verso di loro.
-Ciao Josh.- disse quando fummo abbastanza vicini per poterci sentire.
Lui si girò -Hey Beatrice.- disse in tono caloroso.
Si non era male... Aveva degli occhi stupendi, nei suoi sì che si riusciva a vedere l'oceano. Ma quelli di Mika per me erano i più belli... I capelli erano castani e aveva il ciuffo.
Carino. Forse chiunque altra sarebbe rimasta a fissarlo sbavando (come stava facendo Bea ma senza bava), ma io in quel momento avevo un'altra persona per la testa.
Guardai Beatrice e poi Josh... Era come se di colpo ci fossero solo loro, noi eravamo invisibili e loro si fissavano.
-Ehm ehm, piacere, Elisa.- dissi tendendo la mano a Josh.
-Si scusa.- disse Beatrice. -Josh, loro sono Elisa, Alessandra e Tommaso. Eli, Ale e Trip, lui è Josh.-
Poi parlò Josh: -Piacere. Lui è il mio amico Harry.-
-Ciao.- salutammo.
Harry era un ragazzo con i capelli castani e ricci... Castani e ricci...
E gli occhi? Visti da lì sembravano verdi.
Per un attimo vidi Mika, anche se non si somigliavano per niente... Mika aveva i capelli più scuri e gli occhi marroni.
Mi scossi dai miei pensieri e dissi: -Dove si va di bello?-
-In giro.- disse Harry.
-Fin qui ci ero arrivata.- dissi io un po' seccata.
-Eli, puoi non rovinare la giornata anche a loro?- disse Trip.
-Io rovinare la giornata? Sono IO che ho rovinato la giornata A TE? Ma vaf...- mi fermai.
-Scusate non volevo. Scusa Bea, scusa anche a voi due ma di solito non sono così, non odiatemi.- dissi riferita a Josh e Harry.
Ci incamminammo verso San Marco. Iniziammo a parlare. Bea era di fianco a Josh e si raccontavano le cose accadute da quando si erano lasciati.
Io parlavo con Harry, o meglio, Harry iniziò a parlare con me: -Brutta giornata, eh?-
-No. Sono io che rovino sempre tutto a tutti.- dissi acida.
-E invece io penso che non sia vero. C'è qualcosa. Ti va di parlarne?-
Ma cosa voleva da me? Manco lo conoscevo! E poi odio la gente che fa la saputella.
A un tratto le parole di Beatrice mi attirarono: -No, è solo che il suo migliore amico è andato a Londra. E lei sente molto la sua mancanza, in fondo è una ragazza gentile e carina.-
Mi mancava? Mika... Si mi mancava, e moltissimo!
-È solo che... Mi manca una persona.- spiegai a Harry.
-Oh, e dov'è questa persona?-
Perché faceva domande?
-A Londra. A inseguire il suo sogno.- spiegai io.
-Capisco... Vedrai che se tiene a te torna.- mi disse con un sorriso, non potei non ricambiare.
Andammo in giro per Venezia, prima per negozi, poi arrivammo a San Marco. Ci sedemmo su una panchina vicino al canal Grande.
-Non è che qui, a Venezia, c'è un negozio di musica?- dissi riferendomi a Josh e Harry.
-Si, io lo adoro, vuoi che andiamo?- mi rispose Harry.
-Magari...- dissi facendo un sorrisetto.
Così ci alzammo e Harry fece strada per delle calli. Dopo qualche minuto si fermò davanti la vetrina di un negozio. Entrai senza indugiare. Era il paradiso.
Era piccolo ma aveva di tutto: CD, magliette riguardanti gruppi e cantanti, spille, perfino vecchie cassette e vinili.
Iniziai a guardare tra i CD finché non trovai il giusto genere. Trovai David Bowie e i Queen. Mika li adorava.
Mi misi a cercare e finalmente trovai un Greatest Hits dei Queen. Era il Greatest Hits del 2004. Lessi le tracce:
"Bohemian Rhapsody", "Killer Queen", "You're My Best Friend", "Don't Stop Me Now", "Somebody To Love", "We Will Rock You", "We Are The Champions" e molte altre.
Era il CD perfetto da regalare a Mika. Lo comprai.
Una volta fuori Harry mi disse: -Hai dei bei gusti musicali.-
-Grazie. Li ascolti anche tu?- gli chiesi.
-I Queen? Non molto. Il mio gruppo preferito sono i Kiss.-
-So chi sono ma non li ascolto.-
-Prova ad ascoltare "I was made for loving you".-
-Va bene.- dissi sorridendogli.
Parlammo di vecchie band e di musica rock. Devo ammetterlo, aveva buoni gusti.
Parlammo anche con gli altri di diverse cose. A un certo punto mi accorsi che Bea e Josh si tenevano per mano. Che dolci che erano.
Ma prima o poi dovevamo tornare a casa...
Così Josh e Harry ci accompagnarono a Piazzale Roma e lì ci salutammo promettendoci di ritrovarci, o a Venezia o a Mestre.
Prendemmo l'autobus.
Non parlammo molto: eravamo tutti nei nostri pensieri.
A un tratto Trip disse: -Scusa... Per prima.- sapevo che diceva a me.
-Non importa.- gli dissi.
-Sei stata più coraggiosa di me... Io non avrei saputo cosa fare...-
-Sta zitto. Non importa.- gli dissi io. Non volevo pensare ancora all'accaduto e a Mika.
-Scusa.-
La nostra conversazione finì lì perchè io dovevo scendere prima rispetto a loro.
Arrivai a casa. Era stata una giornata un po' stancante. Mi misi a leggere finché non fu pronta la cena. Mangiai con i miei genitori. Quel sabato sera non avevo voglia di andare a feste anche se Ale e Bea mi avevano chiesto di andare con loro.
Dopo cena mi distesi a letto ad ascoltare musica.
Feci partire la registrazione che avevo fatto con Mika di "Grace Kelly."
Amavo quella canzone.
Iniziò con una risata e poi io che dicevo: "Dai smettila, sto registrando."
Silenzio.
Poi partì lui dicendo "I wanna talk to you."
"The last time we talked, Mr. Smith, you reduced me to tears. I promise you it won't happen again." risposi io.
Poi lui iniziò a cantare e suonare: "Do I attract you..."
"Si, sono attratta da te" pensai.
Quanto mi mancava...
Chissà cosa stava facendo in quel momento, chissà se anche io gli mancavo...
 
- - -
 
MIKA:
-Sono a casa. Non ho molta fame, vado a letto, sono distrutto.- dissi a mia madre mentre le davo due baci.
Presi il pigiama e andai in bagno a farmi una doccia veloce.
Che giornata! Da quando avevo iniziato a registrare non avevo avuto nemmeno un secondo per pensare a me stesso.
Mi distesi a letto.
Quel giorno ero stato in studio per registrare la canzone che avrebbero utilizzato come colonna sonora del film "Kick-ass."
A un tratto mi venne in mente una cosa. Aprii il mio zaino e tirai fuori il CD che mi aveva dato Elisa.
Come immagine aveva messo una foto di noi cinque (io, lei, Trip, Ale e Bea). Lo aprii e cadde un foglio. Lo presi. Era una foto di me e Elisa. Appena la vidi mi sfuggì un sorriso.
Ogni tanto mentre cantavamo facevamo gli scemi e ci mettevamo in pose assurde. In quella foto io ero visto di profilo, vestito un po' stravagante (come il mio solito dopotutto) e avevo il piede sinistro sopra uno sgabello. La mano destra scendeva lungo il fianco, mentre la sinistra teneva il cappello che indossavo. Era un cappello tipo Panama, nero e lo tenevo un po' inclinato sugli occhi.
Elisa era di fronte a me che mi guardava, inarcando un sopracciglio, con le mani lungo i fianchi e lo sguardo sostenuto.
Quanto eravamo bambini certe volte.
Cavolo, quanto mi mancava! Avrei voluto tornare da lei... Ma non potevo, il mio sogno stava per avverarsi...
Ci pensai su un attimo...
Qual era il mio sogno? Diventare un cantante? E se il mio sogno fosse stato lei?
Sentii una fitta al petto. Cosa avevo fatto?!
Non era lei il problema solo perchè mi aveva detto di no, perchè doveva pensarci. Il problema ero io...
Mi risuonò nella mente una canzone che avevo scritto da poco:
"Your heart is broken,
To your surprise
You're sick of crying
For blue eyes (so che gli occhi di Elisa non sono blu ma era il colore che si avvicinava di più e che stava in tono con la canzone)
...
What's the matter, matter
Blue eyes, blue eyes
What's the matter, matter
So blind, so blind
What's the matter, matter
Blue eyes, blue eyes
What's the matter with you..."
Era come se la stessi cantando a me stesso, solo ora lo capii...



Nota scrittrice:
Scusate se ieri non ho messo nessun capitolo ma ho avuto da fare. In compenso questo capitolo è più lungo rispetto agli altri e accadono molte cose.
Spero vi piaccia :)
Inoltre volevo ringraziare tutti quelli che hanno recensito i capitoli precedenti, grazie per i consigli e grazie di apprezzare la mia storia, ne sono molto felice e l'autostima cresce, grazieeee <3
I_can_live_underwater

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** One step ahead ***


SCUSATE se non ho pubblicato capitoli ieri e l'altro ieri ma ieri non funzionava il pc :c
Adesso vi lascio alla storia, vi dico alla fine...

Mi sveglia verso le dieci. Amavo la domenica. Potevo dormire.
Mi alzai e andai a fare colazione, una lenta e buona colazione.
Tornai in camera e presi il cellulare. Non lo avevo spento perchè ero crollata nel sonno la sera precedente.
Tre messaggi:
Bea: "Ti prego dimmi che sei ancora sveglia, è una noia."
Trip: "Grazie."
Ale: "Dobbiamo assolutamente trovarci!"
Cosa cavolo poteva essere successo in una serata? Cosa mi ero persa?
Risposi ad Ale e Bea: "Cosa succede?"
E a Trip: "Per cosa?"
Trip mi rispose subito: "Una volta che Ale ti ha spiegato tutto capirai."
Doveva essere successo qualcosa di importante...
Chiamai Ale: -Hey ciao, sono la Eli.-
-Ciao Eli.- dalla voce sembrava molto felice.
-Cosa è successo?- le chiesi.
-Voglio raccontarti tutto a voce. Vuoi venire da me con Bea oggi pomeriggio? E poi usciamo con anche Trip?.-
-Se riesco a fare tutti i compiti prima di pranzo va bene.-
-Non sono lunghi e se vuoi antologia te la passo.-
-Se proprio non riesco a farla ok. Per che ora vengo?-
-Per le tre?-
-Okay perfetto. A dopo.-
-Ciaooo.-
-Ciao Ale.-
Odio quando la gente mi fa stare sulle spine!
Mi misi subito a fare i compiti e riuscii a finirli tutti entro l'ora di pranzo.
Con molta calma, finalmente arrivarono le tre.
Uscii e andai da Ale. Bea era già arrivata.
-Allora?! Volete tenermi ancora per molto sulle spine?!- dissi troppo incuriosita per aspettare ancora.
Ale sospirò facendo un sorriso da ebete.
Così Bea disse: -È stato noiosissimo ieri sera! Quei due mi hanno lasciata da sola!- disse imitando un tono offeso.
Io guardai Ale, se non mi avesse detto subito cos'era successo sarei schizzata malissimo!
-Allora... Eravamo alla festa no? Io, Bea e Trip. Eravamo seduti al tavolo da bar. A un tratto Trip si è alzato e si è avvicinato a me. Si è messo davanti a me. Io ero seduta su quelle sedie alte quindi gli arrivavo al mento. Lui mi ha guardato negli occhi...- si fermò un attimo, come assorta nel ricordo dei suoi occhi e di quello che era successo.
Poi continuò: -Mi ha preso la testa tra le meni e mi ha baciato.-
Penso che a quel punto la guardai a bocca aperta, non potevo crederci!
-E non è finita qui- aggiunse Bea.
-Proprio mentre la stava baciando sono arrivati i suoi "amichetti".-
Iniziai già a preoccuparmi...
-No tranquilla.- disse Ale. -Sai quello a cui hai tirato un ceffone sabato?-
Cosa?! Avevano visto tutto?!?! Feci cenno di sì.
-Quello lì ha iniziato a dire robe tipo "ora ti fai lei." "qualcuna di meglio potevi trovarla"-
-Lascialo perdere!- mi intromisi io -è solo una testa di cazzo! Sono tutte teste di cazzo!-
-Lo so Eli, mica me la prendo per loro. Comunque, Trip si è girato, ha tirato un pugno a quello e poi mi ha preso per mano e siamo andati via. E Bea è venuta con noi.-
Uao. Ero sorpresa da Trip. Ora capivo il perché del messaggio con scritto "grazie". Lo avevo spinto io a fare tutto ciò? Probabilmente, ma in fondo era stato LUI a farlo. Mika sarebbe stato orgoglioso di lui.
-Sono senza parole...- commentai. -A proposito, tra cinque giorni è il compleanno di Trip.- dissi.
-Si.- disse Ale.
-Dici che Mika ci sarà?- mi chiese Bea.
-Non lo so...-
Aveva detto a Trip che ci sarebbe stato...ma io ne dubitavo. Sarebbe stato il diciottesimo compleanno di Trip e se il suo migliore amico non si sarebbe presentato...non gliel'avrebbe mai perdonato.
Restammo a parlare di Trip, di Josh e anche un po' di Mika.
Poi, per le 16.30, decidemmo di raggiungere Trip al parco.
Io ero seduta su un'altalena, Bea sull'altra. Trip e Ale sul muretto, uno di fianco all'altra, abbracciati.
Chiedevo alla Bea di Josh e di tutto quello che mi veniva in mente, non volevo pensare di nuovo a Mika. Dovevo andare avanti comunque senza di lui: che lui fosse o meno in Inghilterra, la mia vita continuava.
A un tratto a metà frase Bea si interruppe. Si stavano avvicinando persone indesiderate: Katy, Achille, Arianna e i loro amici.
Ovviamente Katy veniva verso di me.
-Ma chi si vede.- dissi io quando si fermò davanti a me.
-Ciao.- disse come se fosse superiore a noi.
-Posso esservi di aiuto?- chiesi.
-Come sta il tuo amico, Mika? Ti ha lasciato qui, se n'è andato senza di te, povera lei.-
Mi stava prendendo per il culo!
Sentii una fitta al cuore. Non riuscii a reagire, mi venne un groppo in gola. Perchè ogni volta qualcuno doveva rovinare tutto?
Era una bella giornata. Ero felicissima per Ale e Trip! No, doveva arrivare quella gallina.
Dovevo avere gli occhi lucidi perchè Katy aggiunse: -Oh poverina, adesso piange.-
Avrei voluto spingerla, gridarle dietro ma non mi uscirono parole.
-C'è qualche problema?- disse Trip avvicinandosi.
Katy si girò verso di lui: -Ahah no. Tutto oki.- disse, poi si rivolse a me: -Rassegnati!- e se ne andò.
Mi alzai di colpo e abbracciai Trip. Quanto mi mancava l'abbraccio di un maschio. Affondai la faccia sul suo petto sussurrandogli un 'grazie'.
Lui disse solo: -Shhh, va tutto bene.-
Quando mi fui calmata mi staccai da lui e Bea mi strinse forte dicendomi che tutto quello che quell'arpia aveva detto erano scemenze.
-Sto bene, davvero.- le dissi io.
La fine della giornata fu meglio: solo noi quattro senza gente indesiderata e mi addormentai ascoltando e cantando la registrazione di Grace Kelly:
"I could be brown,
I could be blue,
I could be violet sky,
I could be hurtful,
I could be purple,
I could be anything you like..."

Nota scrittrice:
Nel frattempo ho anche scritto il capitolo 9 e iniziato il 10.  Questo capitolo e il 9 forse sono un po' noiosi, ma poi nel 10 c'è più 'azione'.
Forse il 9 lo metto sta sera perché, appunto, non accade molto.
Spero vi piaccia comunque e grazie per le recenzioni precedenti <3
Icanlive_underwater
 

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** We all grow up ***


I giorni successivi passarono bene. Ci trovammo anche con Josh e Harry altre due volte. Erano simpatici! Soprattutto Harry, forse perchè parlavo soprattutto con lui perchè Josh stava di più con Beatrice.
Così Trip decise di invitare anche loro due al suo compleanno. Era sabato 28 Ottobre.
Trip aveva deciso di fare la festa a casa sua la sera. Aveva invitato me, Bea, Ale, Harry e Josh, altri suoi amici quali Louis, Giovanni, Richard e un'altra sua amica, Sara.
Arrivai insieme a Ale e Bea, gli altri erano già lì. Per tutta la sera avremmo avuto la casa libera.
La casa di trip era abbastanza grande: aveva un salotto con un divano nero in pelle e una tv bella grande. La parte che mi piaceva di più era la cucina perché aveva tipo un ripiano da bar e poi il tavolo normale. Io amavo il ripiano da bar! Erano tutti seduti lì a chiacchierare.
Il nostro Trip era maggiorenne!
I suoi amici li conoscevo di vista, mentre con Sara ci avevo parlato un paio di volte.
Sara era una bella ragazza e intelligente. Con i capelli neri come la pece, lisci e lunghi. Aveva l'età di Trip.
Louis era un nostro amico, al di fuori di Bea, Ale e Trip era quello che conoscevo meglio. Bè lui è gay. Però era bello avere un amico gay, ci consigliava perfino le cose! Lui aveva i capelli castani con il ciuffo verso destra un po’ all’insù e gli occhi azzurri. Era venuto alcune volte con noi a fare shopping, era bravo a consigliare anche se si vestiva normalmente de maschio. E non si vergognava di essere gay, c’era chi lo prendeva in giro ma lui non gli dava peso e nemmeno si vergognava di dirlo; in pratica lo sapevano quasi tutti.
Giovanni invece era bassetto, sempre con i capelli castani e li teneva spettinati. Aveva le basette che gli arrivavano dietro le orecchie e gli occhi marroni.
Io iniziai a parlare con Sara, era da tanto che non ci vedevamo e iniziamo a raccontarci varie cose, le ultime novità, poi lei mi chiese: -È vero che Trip ha baciato Ale?-
-Da quello che mi hanno detto.- risposi facendo un sorriso a trentadue denti. -Perchè, non ci credi?-
-No, è Trip che non vuole dirmi niente.-
Ci girammo verso di Trip. Lui e Ale erano uno di fronte all'altra, le mani di lui sui fianchi di lei. Stavano ridendo. Erano dolci. Poi si baciarono.
-Elisa, giusto?- chiese qualcuno alle mie spalle.
-Si.- mi girai. -Tu sei Richard?- dissi.
-Si.- disse sorridendo, io ricambiai.
Richard aveva i capelli corti, biondo scuro e gli occhi verde smeraldo. Era alto come Trip, poco più ed era muscoloso.
Parlai con Richard e Sara di diverse cose: della scuola, degli amici che erano lì alla festa, di quello che facevamo nel tempo libero, di cazzate e facevamo anche battute.
Richard ci raccontò di un giorno che era andato a Venezia con gli amici (tra cui anche Trip e Mika) e erano a scherzare vicino al canale. E a un tratto Trip, che stava ridendo, è inciampato ed è andato addosso a Mika. E, indovinate un po'? Si, Mika è caduto in acqua. Non ci credo, non me lo aveva mai raccontato.
Io scoppiai a ridere. Ma dopo poco tornai seria.
Mika.
-Mi dispiace che non sia qui...- disse Giovanni che si era messo ad ascoltare il racconto di Richard. Tutti divennero seri e annuirono.
Perché lo aveva detto a me? Sapevano quello che era successo? Si, probabile, dopotutto erano gli amici di Mika.
Trip, che probabilmente non ci aveva pensato molto, mi chiese se poteva parlarmi un secondo in privato.
Andammo in camera sua.
-Non verrà vero?- mi chiese.
E come potevo saperlo io?
-Non lo so.- dissi e poi ammisi: -Ma ne dubitavo già...-
-Come immaginavo.-
Quindi... Mika era riuscito a far perdere la fiducia in lui, non solo a me, ma anche al suo migliore amico. Devo ammetterlo, non era messo bene. Io lo avrei ammazzato se non ci sarebbe stato al mio diciottesimo compleanno... Bè, lo vedremo...
-Dai, godiamoci comunque la serata!- disse Trip. -Torniamo di là?-
-Si, adesso arrivo.- gli dissi. Rimasi in camera sua seduta sul letto. Avevo bisogno di un attimo per pensare. Era una bella festa! Mi stavo divertendo! Forse era un bene che Mika non ci fosse stato. Ma a un tratto mi risuonarono in testa le parole di Katy: "Se n'è andato. Rassegnati."
E se quello che diceva fosse vero? Se n'era andato, si, ma lui aveva sempre mantenuto le promesse e che sarebbe tornato me lo aveva promesso...
Presi il telefono e gli scrissi: "I miss you :'c".

- - -

MIKA:
”Coglione, coglione, COGLIONE!
Avresti dovuto prenotare un aereo ieri! Coglione! Saresti dovuto tornare! Anche solo per due giorni! Cosa hai dimostrato così?! Penseranno che non tieni più a loro! Coglione!"
Questi erano i miei pensieri quel 28 Ottobre... Trip era maggiorenne, e io non ero a festeggiare con lui. Che amico.
Avrebbe avuto ragione a non parlarmi più quando sarei tornato. Si, sarei tornato! A Natale, dovevo! Perchè ero partito?! Forse era meglio la fama rispetto ai miei veri amici? No... Non lo era.
Presi il cellulare. Lo sbloccai e rimasi a guardare la foto di noi che avevo come sfondo.
"Stupido!"
Mi accorsi di avere un messaggio: Elisa. Le avevo detto di non scrivermi sennò avrebbe speso, e comunque io non sapevo quando avrei potuto rispondere. Tra un'ora sarei dovuto uscire con della gente per... non so bene per cosa, centrava con le canzoni...
Il messaggio di Elisa diceva: "I miss you :'c"
Pure lei mi mancava! Ci avrebbe creduto? Se mi mancava veramente sarei dovuto andare al compleanno di Trip... Dovevo dimostrarle che mi mancava veramente! Ma come?
Le risposi: "Anche tu. Fottutamente tanto. So che non mi crederai... Ma ricordati che non ho mai infranto una promessa e ti ho promesso che sarei tornato prima di quanto ti aspettassi. E so che oggi non ti aspettavi il mio ritorno, quindi non l'ho ancora infranta.
Ti amo."

- - -

ELISA:
Mi squillò il telefono mentre Trip stava aprendo i regali, era solo un messaggio, lo ignorai.
Stava scartando il regalo mio e di Bea. Gli avevamo regalato una maglietta a maniche corte bianca con un lupo che ringhiava tutto in bianco e nero, solo gli occhi azzurri. Non so perchè ma appena l'avevo vista mi aveva ricordato troppo lui.
Gli avevano anche regalato un videogioco, da parte di Richard e Giovanni, non so bene che gioco, non me ne intendo molto di videogiochi. Una felpa grigia da Sara e Louis. Un CD e un libro di una serie che Trip amava da parte di Josh e Harry. Ale gli aveva regalato un maglioncino verde. Era stupendo.
Ordinammo le pizze e Giovanni si offrì di andarle a prendere in motorino.
Quando tornò ci sedemmo tutti per terra in salotto in cerchio e mangiammo mentre ci raccontavamo cose. E poi dicono che non si parla con la bocca chiusa. Ahahahah.
Dopo mangiato Trip e i suoi amici ci proposero di giocare a obbligo e verità però dovevamo fare qualunque cosa ci dicevano.
Accettammo, sapevo che me ne sarei pentita...
Ovviamente iniziò Trip e scelse Richard.
-Vediamo... Palpa il culo alla Sara.- disse Trip.
-Ma...- protestò Richard.
-Niente ma.-
-Questa me la paghi Trip.- disse Sara vendicativa.
Ovviamente Richard preferì farlo, diceva che la penitenza sarebbe stata peggio.
Da quel che avevo capito comunque c’era qualcosa tra Richard e Sara. Erano troppo imbarazzati, poveretti.
Ora era il turno di Richard.
-Vediamo un po'. Bea? Bacia Josh.-
Bea si girò verso di Josh e rimase ferma immobile a guardarlo. Non sapeva cosa fare.
Josh le prese il viso tra le mani e la baciò.
Questi erano gli obblighi che facevano.
Poi toccò a Josh che disse: -Harry, bacia la più carina, quella che ti sta più simpatica, qui dentro.-
Io lo guardai, non avevo la minima idea di chi fosse per lui la più simpatica, pensavo fosse Sara, siccome durante la maggior parte della festa era stato con lei a parlare...
Invece si avvicinò a me e mi baciò.
Per un attimo dimenticai tutto. Completamente tutto. Avrei voluto ribaciarlo... ma per fortuna non lo feci.
Che mi prendeva? A me piaceva Mika.
A un tratto mi venne mente che gli avevo scritto e prima mi era arrivato un messaggio. Era di Mika.
Lo lessi... Sapevo che aveva ragione. Poi lessi quel "Ti amo".
Devo avere fatto una faccia e poi ho sorriso come se fossi la persona più felice del mondo perchè tutti si girarono verso di me e mi chiesero cosa fosse successo.
-Niente. Trip, Mika ti fa tantissimi auguri e si scusa anche se fai bene a non perdonarlo.- sapevo che Mika voleva che gli dicessi questo. Non chiedetemi perchè ma qualcosa dentro mi diceva di farlo... Trip mi guardò interrogativo.
-Mi ha scritto, non ci vuole una laurea per capirlo!- spiegai.
-Ma non è tutto... Non ha senso essere così felici per questo.-
Gli porsi il cellulare, lui lesse e mi fece un sorriso a trentadue denti.
Forse lui era l'unico che in parte riusciva a capire quanto mi mancava.

Nota scrittrice:
Ecco come promesso il capitolo 9, nel 10 c'è una sorpresa :D
Ciaooo e buonanotte a tutti ;)
Icanlive_underwater

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** Your angel is here ***


Dopo il compleanno di Trip le giornate iniziarono a scorrere più velocemente: mi stavo abituando alla lontananza di Michael e avevo abbastanza da studiare.
Finalmente arrivò il 23 Dicembre! Vacanzeeee!
Ero al parco con Ale, Bea, Trip, Richard e Sara.
Io ero seduta su un'altalena, come sempre, e Bea sull'altra. Ale e Trip erano un po' per i fatti loro; dopotutto oggi facevano un mese. Un mese! Stavano così bene insieme!
Proprio mentre pensavo a ciò una mano mi coprì gli occhi. Sussultai.
-Indovina chi è.- disse Bea.
Chi poteva essere?
-Harry?-
-No!- rispose Bea.
Appoggiai la mano sulla sua.
Un brivido mi percorse la schiena: avrei riconosciuto le sue mani da pianista in mezzo a un milione di mani...
No, non poteva essere.
Ma come se quella persona mi avesse letto nella mente disse: -Ciao piccola-
Scattai in piedi e mi girai. Non potevo crederci! Il mio cuore perse un battito. Gli buttai le braccia al collo e lo strinsi forte, lui mi abbracciò sui fianchi e fece lo stesso.
Finalmente potevo abbracciarlo, toccarlo, sentire il suo profumo, stringerlo. Quanto mi era mancato.
Non volevo mollarlo, non volevo lasciarlo di nuovo.
Ma pian piano mollai la presa e ci ritrovammo faccia a faccia.
-Mi sei mancato tantissimo!-
-Ora sono qui.- mi disse in tono dolce. Anche la sua voce mi era mancata. E i suoi capelli che ora erano ancora più lunghi. E i suoi stupendi occhi. E il suo sorriso.
Il suo sorriso...la sua bocca... Le sue labbra... Lo baciai.
Quella era la mia risposta a tutto: quel bacio; e lui lo avrebbe capito.
Poi mi staccai e lo lasciai salutare gli altri.
Salutò tutti e per ultimo Trip, si abbracciarono dandosi due pacche amichevoli sulla spalla, come sempre.
Poi Mika disse: -Il mio maggiorenne! Non voglio che mi perdoni ma sono stato un deficiente a non venire! Non avevo capito quanto era importante e quanto siete importanti voi per me!-
-Va bene... Non ti perdono, ma ben tornato!- disse Trip in tono scherzoso.
Quel giorno fu fantastico!
Noi raccontammo a Mika tutto quello che era successo: Trip e Ale che stavano insieme da un mese, il bacio di Bea e Josh, la festa...
E Mika ci raccontò che la canzone per il film aveva avuto successo ma per il resto nessuno voleva prenderlo perché era dislessico. Io non capisco certa gente! Aveva talento, sapeva cantare molto bene e suonare il piano, scriveva pure canzoni e per niente brutte... Solo perché sbagliava a scrivere qualche parola? Secondo me erano loro a non avere gusti!
Avrei voluto che quella giornata non finisse mai.
-Domani ci possiamo trovare?- chiesi a Mika. Sapevo che lui poteva perchè tanto restava qui in Italia da solo durante le vacanze di Natale.
-Certo. Vieni da me dopo pranzo, appena puoi?-
-Si certo.-
La sera decisi di guardare un film. Guardai "Il lato positivo" mentre messaggiavo con Mika e Harry.
Avevo paura di piacere a Harry...
Ma per ora non era quello il mio problema. Mi sarebbe dispiaciuto si, ma era appena tornato Mika e ero troppo felice per dispiacermi.
Andai a letto verso mezzanotte, mi addormentai subito: ero felicissima.
. . .
Era la vigilia di Natale.
Ma per fortuna saremmo andati il giorno dopo da mia nonna per il pranzo di Natale. Adoravo il pranzo di Natale, sempre cose buonissime da mangiare!
Ma quel giorno sarebbe stato meglio; finalmente tornavo a fare le vecchie cose, quelle cose che mi mancavano: stare con Mika, suonare, fare gli scemi.
Andai da lui a metà pomeriggio. Appena arrivai si sedette in divano e io mi misi di fianco a lui appoggiandomi alla sua spalla. Allora lui mi circondò le spalle con il braccio.
Mi guardai intorno.
Si vedeva che non era stato a casa ultimamente: era tutto in ordine. Probabilmente aveva sistemato prima di partire.
Il salotto era abbastanza grande ma buona parte era occupata dal pianoforte a coda. Era bellissimo. Di fianco al piano c'era la tv, una tv enorme e di fronte il divano. Era un divano bello grande, ci potevano stare benissimo sei persone.
-Allora come ve la siete passata qui?- mi chiese.
-Ti abbiamo già detto ieri... No?-
-Si. Mi avete detto di Trip, di Ale, Bea, Josh, il suo amico, Richard, Sara, la festa, Katy... Ma di te niente.-
-Vediamo... Sentivo la tua mancanza ogni fottutissimo giorno. Harry mi ha baciato, per un obbligo. E...-
-Cosa?!-
-Per un obbligo.- ripetei, non volevo che si arrabbiasse con Harry. Poi continuai: -E ho capito che...-
Feci una pausa. Lo guardai.
Era veramente lì, ed era il momento adatto per dirglielo. Respirai a fondo.
-Ti amo.-
Lui sorrise.
-Anche io piccola mia.- disse stringendomi forte.
Poi si avvicinò.
E io mi avvicinai.
E ci baciammo.
Ogni volta che lo baciavo o che stavo semplicemente con lui mi sentivo completa. Lui mi completava.
Restammo un po' lì e poi gli chiesi: -E invece te, com'è andata?-
-Bè, a parte che ti ho già detto che nessuno accetta i miei testi perché non gli piacciono e perché sono dislessico... Ho visitato Londra e la colonna sonora del film è venuta bene!-
-Mi dispiace. Secondo me quelli non capiscono niente.-
Lui mi guardò e poi aggiunse: -Ma ora sono nel mio vero mondo... Con te, piccola...-
-Tua.-
-Mia? Cosa?-
-Piccola tua. Suona meglio.- gli dissi io dolcemente.
-Va bene piccola MIA.- disse e poi mi baciò.
-Ti faccio sentire dei pezzi nuovi. Prima di tutto quella del film "Kick-ass (We are young)".-
Iniziava subito con lui che cantava:
"We are young,
We are strong,
We're not looking for where we belong.
We are not cool"
A questo punto partiva la musica.
"We are free,
And we're running with blood on our knees."
E qui partiva il piano.
Era stupenda. Come facevano a non piacere le sue canzoni?
Quella canzone la amai subito, ed era anche adatta al film.
-Quand'è che esce il film? Dobbiamo andare a vederlo.- dissi.
Mika si alzò e andò un attimo in camera tornando con un DVD.
-Me lo hanno dato gratis.- disse facendo un sorriso.
-Pensavo di fare una "festa" l'ultimo dell'anno, noi cinque e forse qualcun'altro. Per festeggiare l'anno nuovo. E potremmo guardarlo.-
Io annuii felice.
Non vedevo l'ora di fare la festa!
Poi mi fece sentire altre canzoni:
"Love today", "Any other world" e "Stuck in the middle".
Erano stupende tutte e tre. "Any other world" era la più tranquilla e un po' triste.
"Stuck in the middle" era più ritmata:
 “I sit and think about the day that you're gonna die,
'Cos your wrinkled eyes betrayed the joy with which you smiled.
Care to see my reason?
Care to put your life in mine?
Looking at life from the perspective of a boy
Who's learnt to love you but has also learned to grow.
Could we make it better, stormy weather,
So I dunno.
 
Oh, oh, oh - Is there anybody home?
Who'll believe me, won't deceive me, won't try to change me?
Ah, ah, ah - Is there anybody home?
Who wants to have me, just to love me?
Stuck in the middle.”
 
"Love today" era quella che mi piaceva di più.
 “Doom da da di da di Doom da da di da di
 
Everybody's gonna love today,
Gonna love today, gonna love today.
Everybody's gonna love today, gonna love today.
Anyway you want to, anyway you've got to,
Love love me, love love me, love love.
 
I've been crying for so long,
Fighting tears just to carry on,
But now, but now, it's gone away.
 
Hey girl why can't you carry on,
Is it 'cause you're just like your mother,
A little tight, like to tease for fun,
Well you ain't gonna tease no other,
Gonna make you a lover.”
 
Poi mi ricordai: -Prima di andare via devo darti una cosa.- gli dissi cercando dove avevo lasciato la borsa. Tirai fuori un regalo. -Buon Natale!- gli dissi.
-Oh, grazie.- disse lui in tono dolce.
-Aspetta un attimo.- aggiunse andando in camera. Tornò poco dopo con un regalo.
-Grazie.- gli dissi io.
Li aprimmo.
Io gli avevo regalato il CD dei Queen che avevo comprato a Venezia e un altro CD di David Bowie con la canzone "Heroes."
Aprii il suo regalo. Era una maglietta, era dolcissima! Era bianca fatta un po’ corta e larga con scritto "I'm in love with you... and all your little things."
Inoltre c'era anche una spilla con una chitarra con scritto "Hard rock- London." Facevo collezione di quelle spille; le avevo di Venezia, Roma, Parigi e New York. Quella di Parigi me l'aveva regalata una mia amica e quella di New York Mika.
-Grazieee!- gli dissi abbracciandolo.
-Grazie mille a te! Sono stupendi!- disse lui ricambiando l'abbraccio.
Ma purtroppo per le sette dovevo essere a casa.
-Devo andare.- dissi a Mika.
-Di già?-
-Bè, sono le sette. Dovrei già essere a casa.- gli dissi sorridendo.
-Va bene, allora ci sentiamo Eli.-
-Certo.-
Ci abbracciammo. Rimasi a guardarlo.
-Non eri in ritardo?- mi chiese.
-Manca ancora una cosa...- dissi riavvicinandomi a lui.
Lui capì e mi baciò.
-Ciao, ci sentiamo.-
-Ciao piccola mia.-
. . .
Il giorno dopo, come vi ho già detto, dovetti andare da mia nonna insieme ai miei e mia sorella per il pranzo di Natale con mia cugina e mia zia.
Il 26 andammo a sciare.
E poi non ebbi occasione di vedere Michael fino al 28 che ci trovammo a Venezia insieme a Trip, Ale, Bea, Harry e Josh.
Così anche Mika conobbe Josh e Harry. Sembrava un'uscita a coppie: Trip e Ale, Josh e Bea, io e Mika e Harry che stava con noi due.
Harry sembrava un po' imbarazzato. Di solito, quando era solo con me, parlava di più. Forse era per Mika, o forse non era giornata. Speravo di più per la secondo ma quando Harry ci lasciò un po' da soli Mika mi disse: -Non mi piace come ti guarda.-
Io lo guardai con sguardo interrogativo.
-Harry, ti guarda in modo strano e di sicuro io non gli sto simpatico.-
-Perchè non dovresti?- gli chiesi.
-Non lo so... Forse perchè sto con te?- mi disse come se fosse ovvio.
Mi accorsi che Harry ci stava guardando.
-Bè, mi dispiace per lui ma io sono tua.-
Michael fece un sorriso e mi strinse a se. Poi mi diede un bacio veloce e riprendemmo a parlare anche con gli altri.
Sembrava che Josh, al contrario di Harry, stesse simpatico a Mika.
Mentre Mika e Josh se la raccontavano chiesi a Bea cosa ci fosse tra lei e Josh.
-Non lo so. Dopo il bacio al compleanno di Trip non è successo niente, ma ci siamo visti poco, e penso che vogliamo prima conoscerci meglio. Voglio dire: te e Mika, per esempio, vi conoscete da una vita e Ale e Trip da anni. Io e lui solo da quest'estate.-
-Capito.- dissi.
Poi si mise in mezzo anche Ale, così ci mettemmo a parlare di cose da ragazze e i quattro ragazzi di cose loro.
Fu una giornata niente male, mi divertii molto.
Dopotutto eravamo a casa da scuola e ero con le persone a cui tenevo di più, tutte quante.
A un certo punto mi sono sentita alzare da terra. Ho fatto un mezzo infarto, vi giuro.
Ovviamente era Mika, che mi prese in braccio: un suo braccio sotto le mie gambe e l'altro dietro le spalle.
-Stupido! Mi hai fatto prendere un colpo! Mettimi giù dai.- gli dissi io, dandogli una pacca sulla spalla.
-Ahahah no.-
-Dai Mikaaaa! Mettimi giù!-
-Più gridi e peggio è.-
-Dai smet...- mi fermai a metà frase. Presi il suo viso tra le mani e lo baciai. Era bello baciare qualcuno senza toccare terra. Non lo avevo mai fatto. Mi sentii i brividi dentro, era bello.
-Ora puoi anche mettermi giù.- gli dissi in tono calmo.
Lui mi mise giù e mise il suo braccio dietro la mia schiena. Io feci lo stesso e continuammo a camminare.
Trip mentre ci guardava sorrideva. Ale disse: -Siete troppo dolci. Quasi da diabete. Ahahah-
Scoppiammo tutti a ridere.
-Capito, sei diabetico, Michael Holbrook Penniman Jr.- dissi scherzando. Era un nome che riempiva lo bocca, devo ammetterlo.
Lui mi guardò e disse divertito: -Va bene, niente baci.-
Io feci una faccina triste. Poi provai a baciarlo ma lui si girò.
-Ahahahah. Ho detto niente baci.-
Io feci una faccia da cucciolo.
-Odio quando fai quella faccia.- disse dandomi un bacio veloce e riprendendomi dietro la schiena.
I giorni dopo ci trovammo ancora: andava tutto alla grande.
Ma cosa sarebbe successo a capodanno?

Nota scrittrice:
Ecco qui il nuovo capitolo. Mi piace troppo perché Mika torna. Ma il prossimo sarà ancora meglio (secondo me).
Vi lascio con un po' di suspance! Non so se riuscirò a metterlo domani il capitolo perchè devo andare via...
Ciao ciao :)

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** Happy new year! ***


Finalmente l'ultimo dell'anno!
Tra mezz'ora dovevo andare da Mika. Andai in camera, presi un paio di jeans neri attillati e la maglietta che mi aveva regalato lui. Era a maniche corte, un po' larga e corta: mi arrivava giusta alla vita, se alzavo le braccia si intravedeva la pancia (non usavo quasi mai la canottiera). Poi mi misi una felpa nera con la cerniera e il cappuccio peloso e bianco all'interno.
Arrivai da Mika per le 8.30.
-Ciaooo.- dissi io abbracciandolo.
-Ciao piccola.- disse lui ricambiando l'abbraccio e baciandomi.
Mi rannicchiai sul divano, lui si sedette di fianco a me. Dopo 10 minuti suonarono al campanello: Mika andò ad aprire. Era Trip.
Alla fine aveva invitato anche Josh, per Bea, Louis e Harry. Non so bene perché Harry ma da quel che avevo capito Louis aveva una cotta per lui, ma Harry non era gay.
-Ciao Eli.- mi salutò Trip.
Uao. Si era messo il gel: aveva i capelli sparati in aria. Indossava dei pantaloni larghi beige e il maglioncino che gli aveva regalato Ale.
-Ciao Trip. Ti sta veramente bene.- dissi riferita al maglioncino.
-Come va?- gli chiesi poi.
-Grazie, tutto bene, tu?- rispose lui.
-Benissimo.- dissi, mentre Michael si sedeva vicino a me abbracciandomi.
Appena si sedette risuonarono.
-Uff.- disse alzandosi e andando ad aprire.
-Si prevede una bella serata no?- mi disse Trip.
-Si. Liberi, senza genitori e a far festa.- gli dissi.
Mi sono dimenticata di dirvi che i miei genitori si erano presi una vacanza di una settimana dal 31 al 6 Gennaio. Erano andati in Croazia. Erano partiti quel giorno, così sarei potuta tornare a casa quando volevo. Era bello avere un po' di libertà.
Così arrivarono tutti: Ale e Bea, poi Louis e infine anche Josh e Harry.
Mika accese la tv e mise MTV Music. Stavano passando in quel momento "Hey brother" di Avicii. Mi piaceva come canzone.
Poi, Mika, si girò verso di me tendendomi una mano: -Mi permette questo ballo?-
-Ahah, ma certo.- risposi io alzandomi dal divano e prendendo la sua mano.
Ballare? Nha, o stavamo fermi o facevamo i deficienti: questo era il nostro ballare. E in quel momento facemmo i deficienti.

"Hey brother
Do you still believe in one another?
Hey sister
Do you still believe in love, I wonder?
Oh, if the sky comes falling down, for you
There's nothing in this world I wouldn't do

What if I'm far from home?
Oh brother I will hear you call
What if I loose it all?
Oh sister I will help you back home
Oh, if the sky comes falling down, for you
There's nothing in this world I wouldn't do
"


Quando la canzone finì Harry mi chiese se potevo mettere su un CD. Così mi diede un CD: era un album dei Kiss, "Dynasty".
La prima canzone era "I was made for loving you".
Era quella che mi aveva detto di ascoltare quel giorno a Venezia. Mi piaceva per quello che diceva e per il ritmo.
Io e Harry ci mettemmo a cantarla a squarciagola:

“I was made for lovin' you baby
You were made for lovin' me
And I can't get enough of you baby
Can you get enough of me

Tonight I wanna see it in your eyes
Feel the magic
There's something that drives me wild
And tonight we're gonna make it all come true
'Cause girl, you were made for me
And girl I was made for you.

I was made for lovin' you baby
You were made for lovin' me
And I can't get enough of you baby
Can you get enough of me”



Poi Trip mise una canzone per la Ale, non la cnoscevo ma era dolcissima. Diceva:

"Dream as if you'll live forever
and live as if you'll die today.
Wherever you are I never make you cry,
Wherever you are I'm always by your side"


Durante quella canzone era come se noi altri non esistessimo; e così doveva essere.
Poi io andai in camera di Mika e dopo un po' trovai quello che cercavo. Misi su il CD che gli avevo dato prima della sua partenza e iniziò "Grace Kally".
"I could be brown,
I could be blue,
I could be violet sky,

I could be hurtful,
I could be purple,
I coul be anything you like."


Avrei voluto veramente essere qualunque cosa per lui.

Gotta be green
Gotta be mean
Gotta be everything more
Why don't you like me?
Why don't you like me?
Why don't you walk out the door!”


Poi Louis chiese di mettere la canzone "I don't want to miss a thing" degli Aerosmith.
Amavo quella canzone, era tra le mie preferite.

" I could stay awake just to hear you breathing
Watch you smile while you are sleeping
While you're far away and dreaming
I could spend my life in this sweet surrender
I could stay lost in this moment forever
Well, every moment spent with you Is a moment I treasure

I don't wanna close my eyes
I don't wanna fall asleep
'Cause I'd miss you, babe
And I don't wanna miss a thing
'Cause even when I dream of you
The sweetest dream would never do
I'd still miss you, baby
And I don't wanna miss a thing
."

Amavo quella canzone, la sapevo tutta a memoria. Chissà perché Louis aveva voluto metterla... Chissà a cosa stava pensando.
Lo abbracciai. Lui ricambiò e sorrise. Certe volte mi dispiaceva che fosse gay, mi dispiaceva per lui, ma era un buon amico e gli volevo bene comunque.
Poi Trip mise su musica tranquilla e si mise con Ale, uno di fronte all'altra, lui con le mani sui fianchi di lei e lei con le mani attorno al collo di lui, a ballare. O meglio, come fanno tutti a "ondeggiare" e spostarsi piano.
Non amavo le canzoni così lente.
Poi Josh invitò Bea a ballare. Erano dolcissimi. E si vedeva che erano uno cotto dell'altra.
Mancavamo solo io e Mika. Ma quella canzone non era il nostro genere.
Così mi sedetti tra Mika e Harry a guardare gli altri.
-Voi non...-
Prima che Harry finì la frase gli dissi: -No.-
E Michael aggiunse: -Non è il nostro genere.-
Quando la canzone finì Louis propose di fare obbligo-verità.
-Io non gioco.- dicemmo contemporaneamente io e Mika. Non volevo che nessuno mi baciasse.
-Ma dai.- disse Trip.
-NO.- disse Mika deciso.
-Nemmeno se voi due non dovete baciare nessuno? Tranne che tra di voi?- disse Louis.
-Okay, va bene...- dissi io anche se non avevo moltissima voglia.
Iniziò Trip: -Allora; Harry, c'è qualcuna che ti piace? Se si, è in questa stanza?-
Perché dovevano fare questi obblighi?
Di solito quando eravamo solo noi cinque (io, Mika, Trip, Ale e Bea) non era divertente perché sapevamo già tutto degli altri, ma così era anche troppo.
Harry abbassò lo sguardo: -Sì, c'è una ragazza... Ed è qui con noi...-
Silenzio.
Abbassai lo sguardo anch'io. Mi dispiaceva troppo per lui, era un ragazzo dolce e simpatico. Con la coda dell'occhio vidi Mika, che era seduto di fianco a me, guardare Harry e poi girarsi verso di me e stringermi a se.
Devo ammetterlo, certe volte Mika era abbastanza geloso. Ma tra me e Harry non c'era niente, era solo un amico. Invece Mika, cos'era? Il mio migliore amico da sempre, il mio compagno di giochi d'infanzia, la persona con cui passavo più tempo, la persona che amavo con tutti i suoi pregi e difetti. Insomma, quasi la mia vita. Difficilmente avrei scelto Harry, e Mika lo sapeva benissimo.
Per ravvivare la serata i maschi iniziarono a fare battute. Gli altri obblighi non furono chissà cosa, a parte quando toccò a Bea che disse a Louis di baciare il o la più bello/a o simpatico/a.
Solo dopo venni a sapere che Louis aveva chiesto a Bea di fargli fare quell'obbligo. Mi ricordo che una volta Louis aveva baciato Mika...
Bè, Louis baciò Harry...
Non so bene come la prese Harry, ma non sembrava arrabbiato.
Ormai era quasi mezzanotte. Andammo in cucina e Mika tirò fuori due lattine di birra e una bottiglia di vodka liscia e dei bicchieri.
Accese la tv che c'era in cucina, in confronto a quella del salotto era minuscola. Mise un canale dove mostravano una piazza a Roma in diretta e facevano il conto alla rovescia per l'anno nuovo.
Ognuno si versò quello che voleva, io presi un bicchiere di vodka, la birra non mi piaceva per niente. Di solito non bevevo, ma era capodanno, insomma, bisognava festeggiare!
Dieci. Nove. Otto. Sette. Sei. Cinque. Quattro. Tre. Due. Uno.
Appena scattò l'anno nuovo Mika mi baciò. Era il mio primo bacio dell'anno, era strano pensarla così.
Ci facemmo gli auguri e brindammo.
-Buon anno!-
-Alla salute!-
-Auguri.-
-Cin cin.-
Bevvi tutto il bicchiere in un sorso. Non era poi così male.
Abbracciai Ale e Bea.
Ci mettemmo a parlare e festeggiare, bevemmo ancora.
Dopo un po' Mika disse:
-Basta, non voglio che nessuno si ubriachi.-
Ma ormai Louis era mezzo fatto.
Tornammo in salotto e Mika mise su il film. Noi ci sistemammo in divano. Mika si sedette di fianco a me e io mi rannicchiai vicina a lui appoggiando la testa sulla sua spalla e lui mise il suo braccio attorno a me.
Di fianco a me, dall'altra parte c'era Ale, poi Trip, Josh, Bea, Harry e infine Louis.
Il film che avevamo deciso di vedere era "Kick-ass".
Prima che iniziò dissi: -Un contributo a Mika che ha fatto parte della colonna sonora.-
-Sul serio?- chiese Josh.
-Si, vi farò sentire, ma ora godetevi il film.- disse Mika tagliando corto.
Iniziammo il film circa all'una. Dopo un po' mi sentivo strana, avevo mal di testa, probabilmente era per la vodka: non ero abituata a bere.
A tre quarti del film, circa, mi riappoggiai sulla spalla di Mika e chiusi gli occhi.
-Hey, tutto bene?- mi chiese lui sussurrando.
-Sisi, mi gira un po' la testa, sono solo un po' stanca.- gli dissi.

- - -

MIKA:
-Hey, tutto bene?- le chiesi quando si riappoggiò a me e chiuse gli occhi.
-Sisi, mi gira un po' la testa, sono solo un po' stanca.- mi disse. Non ero convinto che fosse stanchezza...
-Vuoi andare in camera? Ti faccio io un po' di compagnia.- le chiesi.
-No tranquillo.- disse lei non molto convinta.
Restammo lì. Sinceramente non stavo guardando il film. Guardavo lei. Era così bella, perfino quando stava quasi dormendo.
Dopo un po' di tempo mi alzai e la presi in braccio mettendole un braccio sotto le gambe e l'altro dietro le spalle. La alzai e la portai in camera dei miei, dove c'era il letto matrimoniale. Tornai un attimo dagli altri e dissi: -Sto un po di là con lei, vedo come sta. Scusate.-
Loro annuirono.
-Trip, poi puoi accompagnare tu Louis a casa? Non mi fido a lasciarlo andare da solo ridotto così.- chiesi a Trip.
-Si faccio io, e tu, non fare troiate.- mi disse.
Non fare troiate... Non ero uno da troiate e Elisa meno che meno. Lo guardai storto e ritornai in camera.
Accesi una abatjour che illuminò parte della stanza con una luce fioca.
Tolsi la felpa a Elisa e la misi sotto il piumino, poi me la tolsi io e mi distesi di fianco a lei sotto le coperte.
Lei si girò verso di me.
-Mi sento strana.- mi disse.
-Va tutto bene, hai solo bevuto qualche bicchierino di troppo. Prova a dormire.- le dissi.
-Ma io non ho voglia di dormire.
-Shhh- le dissi io abbracciandola.
Lei mi guardò in modo strano, sì era un po' fatta. Sua madre mi avrebbe ammazzato, per fortuna non era a casa. A questo punto era meglio se Elisa restava a dormire da me.
Come ho detto mi guardò in modo strano. Non era da lei. Mi mise una mano sul petto e disse: -Ma...- strabuzzò gli occhi e poi, con un po' di fatica, disse: -perché non ti togli la maglia?-
Stavo per mettermi a ridere... Ma poi capii che lei era seria. No, non era seria, era andata.
-Shhh Eli, dormi.-
-Ma io non voglio dormire.- mi disse e con la mano iniziò a scendere lungo il mio corpo. Io le presi la mano fermandola prima che arrivasse... Voi capite dove.
-Eli smettila. Sei fatta, dormi.-
Lei iniziò a ridere.
Perché non si era semplicemente addormentata?!
Allora la girai in modo da starle dietro la schiena. La strinsi forte a me, senza farle male, così non si muoveva molto. All'inizio cercava di girarsi ma poi si arrese. Dopo un po' sentii il suo respiro affannato diventare più lento e profondo. Si era addormentata.
Le diedi un bacio sulla guancia.
Dal salotto non venivano rumori, probabilmente gli altri erano andati a casa. Dopotutto dovevano essere le tre passate.
Dopo un po' mi addormentai pure io.

- - -

ELISA:
Aprii gli occhi. Non ero a casa, questo lo capii subito. Mi dava un po' fastidio la testa. Fino all'inizio del film ricordavo bene, poi era tutto confuso. Mi ricordo che ero distesa con Mika... Un brutto presentimento... Avevo paura di aver fatto cazzate. E se lo avessimo fatto? Io non ero sobria e Mika... Bè, conoscendolo non sarebbe stata la prima volta per lui. No, si era già fatto una l'anno scorso, me lo aveva detto lui.
Cazzo.
Poi lo vidi: era davanti all'armadio che cercava qualcosa. Non vedevo molto nel buio, ma sembrava a petto nudo.
-Hey.- gli dissi io in tono dolce.
Lui, probabilmente prendendo paura, lasciò cadere un attaccapanni.
-Hey. Sei già sveglia? È presto, sono solo le sette.- disse lui avvicinandosi e sedendosi sul letto vicino a me, mi accarezzò una guancia.
Non era solo a petto nudo, era in boxer. Continuavo a pensare che fosse troppo magro.
Avevo dormito solo cinque ore... Forse anche meno...
-Come ti senti?- mi chiese lui.
-Ho appena un lieve fastidio alla testa ma...- non mi interessava quello in questo momento.
Continuai: -Cosa... Cosa abbiamo fatto ieri sera? Ho le idee confuse...- gli spiegai.
Lui sorrise. -Cosa abbiamo fatto? Cosa HAI fatto.- disse ridendo.
Io non risi, lo guardavo seria. Quando se ne accorse disse: -No, tranquilla! Non l'abbiamo fatto. Non avrei potuto, eri un po'...-
-Fatta.- finii la sua frase.
-Ma che bravo bambino.- dissi sarcasticamente.
-Guarda che ieri eri tu quella un tantino erotica.- mi disse. -Prima volevi che mi togliessi la maglia e poi...- fece una breve pausa. Probabilmente era indeciso se dirmelo.
-Poi?- insistetti io.
-Poi con la mano stavi per toccarmi il pacco.-
-Cosa?!-
-Tranquilla, so che eri un po' fatta e quindi non sapevo se lo volevi davvero e... Ti ho fermato.-
Grazie al cielo.
Non sapeva se lo volevo davvero?! Ma?! La mia testa iniziò a pensare. No. Dovevo smetterla di pensare a quelle cose. Dovevo smetterla di pensare a lui in quel modo. Ma fu più forte di me: mi avvicinai alla sua faccia e gli sussurrai: -Adesso non sono fatta.-
Allora lui fece per avvicinarsi alla mia bocca ma io pian piano andai indietro, lui mi seguiva, finché non fummo distesi. Lui sopra di me. Io sotto di lui. Lo baciai: fu un bacio lungo. Mentre ci baciavamo la sua mano si infilò sotto la mia maglietta. Prima iniziò ad accarezzarmi il fianco. Faceva un po' di solletico ma era piacevole.
Poi la sua mano salì...
Mi sussurrò: -Ti amo.-
-Anch'io- gli risposi appoggiando una mano sul suo petto.
-So che ormai era ovvio ma...- iniziò a dire -ma... Vuoi che ci mettiamo insieme?- disse tutto d'un fiato.
-Si.- gli dissi io sorridendo e baciandolo.
Ora era il mio ragazzo. Cavolo se ero felice!
Poi mi sfilò la maglia.
Mi baciò il collo. Quanto amavo i baci sul collo anche se facevano un solletico tremendo.
Mi baciò il collo poi scese, in mezzo al seno, la pancia, l'ombelico. Poi tornò su. Ci baciammo con più foga e lui iniziò a mordermi il labbro inferiore. Io gli accarezzai i capelli ricci, erano un po' sudati. Poi lui scese con la mano, fino ai miei pantaloni. Aprì il bottone dei jeans e vi infilò la mano...
. . .
Era stato fantastico.
Come prima volta un po' doloroso ma piacevole.
Mika... Lo avevo fatto proprio con Mika...


Nota scrittrice:
Forse potrebbe a qualcuno di noi non piacere ma... volevo farglielo fare. Comunque tranquilli che non diventerà una storia dove si fanno e basta, anzi!
Quindi, ditemi cosa ne pensate, accetto consigli e critiche e inoltre idee su come far continuare la storia perchè il prossimo capitolo l'ho iniziato e poi non so bene cosa far accadere,
A presto <3 grazie delle recensioni

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** Io, Lui e la Musica. ***


Lui era lì, disteso di fianco a me, nudo. Mi stava guardando.
Il suo respiro si era calmato. Aveva i capelli bagnati di sudore, glieli accarezzai. Lui sorrise.
-È stato fantastico.- mi disse.
-Si...- risposi io appoggiando la testa indietro sul cuscino.
Il capodanno migliore.
Lui mi accarezzò l'interno della cosca. Io mi avvicinai a lui. Restammo un po' li abbracciati.
-Vado a farmi una doccia veloce.- disse alzandosi e uscendo dalla camera, lo guardai andarsene.
Tirai su le coperte e restai lì finché non tornò Mika. Aveva un asciugamano legato in vita che gli copriva le parti intime. Aprì la finestra e gli scuri.
Luce.
Socchiusi gli occhi.
-Se vuoi farti una doccia ti porto in bagno un accappatoio.-
-Si grazie.- dissi alzandomi e andando in bagno.
Mi feci una doccia fresca, con calma, poi uscii e mi misi l'accappatoio. Solo allora mi accorsi che Mika era in piedi, vicino alla finestra, che mi guardava.
-Mi presti una maglia?- gli dissi io avvicinandomi a lui in modo provocante.
Lui si morse il labbro inferiore e mi guardò. Mi piaceva troppo quando si mordeva il labbro.
-E se io non volessi?- disse in tono di sfida.
-Mi rimetto quella di ieri.- dissi io girandomi e avviandomi verso la camera. A metà corridoio lui mi prese un braccio e mi tirò indietro. Ci ritrovammo faccia a faccia, io in accappatoio, lui in boxer.
Gli percorsi le labbra con un dito, poi scesi per il mento, il collo, il torace, l'ombelico. Poi arrivai ai boxer, tirai l'elastico fino a qualche centimetro dal suo corpo, poi mollai.
Lui ritrasse la pancia. Poi iniziò a farmi il solletico. Io corsi fino in camera sua e chiusi la porta.
-Aprimi oppure quando esci ti massacro.- mi disse.
-Aspetta, lasciami almeno vestire.- gli chiesi io.
-Okay.-
Aprii il suo armadio e presi una maglietta a maniche corte verde. Poi tornai nella camera matrimoniale e misi il reggiseno e le mutande. I miei jeans di ieri e la maglietta di Mika che mi arrivava a metà cosce e mi stava larga.
Lui probabilmente era in cucina o in salotto.
Presi il cellulare. Avevo due messaggi da Ale. Il primo diceva: "Hey, come va? Com'è andata la notte da Mika?-
E il secondo: “Guarda che se non mi rispondi mi preoccupo...”
Guardai l'ora: erano le dieci.
Bloccai il telefono e lo riappoggiai al comodino, non avevo voglia di rispondere.
Andai in cucina ma Mika non era lì, così mi affacciai al salotto e, appena realizzai che lui non c'era, mi prese da dietro e mi buttò sul divano. Lui si era messo dei jeans neri e una camicetta leggera bianca e aveva le maniche tirate su fino ai gomiti, come sempre.
-Ti prego, non iniziare.- gli dissi io prendendogli le mani perchè non le muovesse.
-Ahahahah.- rise lui. -Hai voluto tu iniziare la guerra disse, in un secondo si liberò una mano e iniziò a farmi il solletico.
-Ahahahah. NO. Ahahhaha ti odio ahahah.- iniziai a ridere come una deficiente divincolandomi.
A un certo punto ci bloccammo entrambi ansimando. Io ero distesa a pancia in giù con una sua mano sotto la pancia, in modo che non si muovesse e l'altra la tenevo con entrambe le mie mani.
-Per favore, smettila.- gli dissi. Non ce la facevo veramente più.
Lui annuì. Io lo lasciai andare.
Si sedette sul divano ai miei piedi e tirò fuori il cellulare dalla tasca.
-Trip dice: "Oiii cosa state combinando voi due?!."- disse leggendo il messaggio di Trip.
Io e Michael ci scambiammo uno sguardo. –Chissà…- dissi io girandomi e sedendomi vicino a lui.
-Dai chiamalo.- aggiunsi poi.
-Ok.-
Chiamammo Trip.
-Oh! Finalmente ti fai vivo!- esclamò Trip.
-Mi scusi ma ero in paradiso.- disse, poi si girò verso di me, che avevo ancora i capelli bagnati e aggiunse: -Con un angelo.-
Che dolcino. Gli diedi un bacio veloce.
-E chissà cosa facevi con l'angelo...- si capiva che Trip lo diceva per scherzare.
Io e Mika ci guardammo.
-Ahahah, ovvio Trip.- dissi io.
-Elii!- esclamò una voce: era Ale.
-Ciao Aleee!.- la salutai io.
-Alla fine tutto bene, mi sembra di capire?- disse lei.
-Sisi.- le risposi io con una voce un po' sognante.
-Alla grande.- aggiunse Mika. -Ma si può sapere dove siete?-
-A casa mia.- disse Trip -Voi? Ancora da Mika?.-
-Si.- dissi.
-Ci lasciate fare colazione?- disse Mika.
-Oh scusateci.- disse Trip in tono canzonatorio.
-Avete voglia di uscire? Andiamo a pranzare insieme da qualche parte.- disse Ale.
-Certo va bene.- dissi io.
-Però non ci troviamo prima di mezzogiorno e mezza.- disse Mika.
-Okay, okay.- dissero i due dall'altra parte del telefono.
-Ciaooo.- salutai io.
-Ciao, ciao.- risposero loro.
Mika riattaccò.
-Aspetta... Dov'è che dobbiamo trovarci?-
-Boh.- rispose lui senza darci peso.
-Ma...- dissi io.
-Dopo glielo chiediamo, D O P O.- disse lui scandendo una a una le lettere della parola "dopo".
-Okay, tranquillo.- gli dissi.
-Sono tranquillo.- disse lui buttandomi indietro e mettendosi sopra di me.
-Non dovevamo fare colazione?- gli chiesi io.
-Sì, giusto...- disse lui. Si alzò e andò in cucina, mise su il caffè e tornò in sala.
-Dove eravamo rimasti?- chiese.
-Ah, sì.- disse rimettendosi sopra di me e baciandomi.
Io con un movimento lo girai, così mi ritrovai io sopra di lui. Mi sedetti su di lui, all'inizio delle sue gambe.
-Ho troppo sonno.- gli dissi dopo aver sbadigliato.
-Possiamo sempre non uscire...- disse lui facendo un sorrisetto.
-No, no. Usciamo!- gli dissi io. –You are a pervertito.- gli dissi abbassandomi verso la sua faccia, non sapevo come si dica pervertito in inglese.
-Ahahahah, perché dovrei?- disse in tono canzonatorio.
-Perchè sì, lo sai benissimo.- gli dissi io baciandolo. Poi mi alzai e andai in cucina, il caffè si era fatto(?). Dopo un po' mi raggiunse anche Mika.
-A parte gli scherzi... Non possono venire loro due qua? Ho due occhiaie... E tu non hai una maglia decente.- mi disse facendo un cenno verso di me con la testa.
Giusto... Non potevo uscire con la maglia di Mika... Ma tanto c'era il giaccone! Ma non avevo voglia di uscire così gli dissi: -Bè, sarebbe meglio se stiamo qui. Chiamo io la Ale.-
Così la chiamai. Per le 12.30 sarebbero arrivati Trip e Ale.
Sbadigliai ancora.
Michael mi porse una tazza con il caffèlatte. Ci sedemmo e bevemmo mangiando anche dei cereali.
-È stato un bel capodanno...- dissi per rompere il silenzio.
-Altro che!- esclamò lui.
-Forse il più bello.- aggiunse poi sorridendomi. Io ricambiai il sorriso.
Dopo aver fatto colazione mi asciugai i capelli.
Poi andai in salotto e trovai Mika seduto al pianoforte.
Iniziò a suonare. Riconobbi subito la canzone: "Stuck in the middle."
Lo guardai mentre suonava. Sembrava tutto come all'inizio: io, lui, la musica. Ma soprattutto lui. Le sue mani che sapevano muoversi velocemente tra i tasti del piano e sapevano anche perfettamente essere delicate quando ti accarezzavano.
La sua bocca che intonava benissimo anche le parti più alte e sapeva baciare dolcemente.
Okay, basta; senno vado avanti all'infinito...
Quelle due ore le passammo come al solito: cantando e facendo gli scemi.
Suonammo tutte le sue canzoni: "Relax, take it easy", "Grace Kelly", "Love today", "Any other word" e "Stuck in the middle".
Alle 12.40 suonarono il campanello: Trip e Ale.
-Aleeeee! Ciaooo!- le dissi io abbracciandola e dandole due baci, poi diedi due baci anche a Trip.
-Sì, stai benone, direi.- disse Ale.
-Assolutamente sì.- le dissi io sorridendo.
-Secondo me stai anche troppo bene.- disse Trip -Cosa avete fatto voi due? Perché hai i capelli bagnati, Mika? Dobbiamo preoccuparci?-
-Nha. Non si può fare una doccia?!- disse Mika abbracciandomi da dietro. -È tutto semplicemente perfetto.- disse poi.
-Aww che dolcino.- gli dissi io girando la testa e baciandolo.
-Siete diabetici.- disse Ale scoppiando poi a ridere insieme a Trip.
Io e Mika ci guardammo. Lo capii subito, la sua faccia diceva: "lasciali ridere, io sarò sempre diabetico con te."
Aww, il mio cucciolo.
Lo baciai, ci baciammo finché gli altri due non finirono di ridere.
Poi ci mettemmo a parlare di tutto e di più, come sempre. Parlammo di quello che era accaduto la notte precedente.
Trip diceva che Louis si era preso una cotta per Harry, e le cotte che si prendeva Louis erano serie e duravano molto...
Ma ero curiosa di sapere come Harry aveva preso il fatto del bacio...
Alla fine io e Mika dicemmo a Ale e Trip che l'avevamo fatto, dopotutto erano i nostri migliori amici.
Per l'una ci preparammo una pastasciutta al ragù.
Si vedeva che eravamo andati a letto tardi: eravamo tutti mezzi addormentati e nessuno sapeva cosa dire o fare.
-Caffè?- chiese Mika quando finimmo di mangiare.
-Si grazie, almeno resisto ancora un paio d'ore.- gli dissi io.
-Anche per me.- disse Trip.
-No, io non ho voglia.- disse Ale, lei era la meno addormentata.
Bevemmo il caffè. Non è che mi svegliò molto...
Ci sedemmo tutti in divano. Dopo un po' di silenzio Michael si alzò e iniziò a suonare un motivo lento. Cantò solo in un pezzo, presunsi che fosse il ritornello:
" Over my shoulder.
Running away.
Feels like I'm falling.
Losing my day.

Cold!
And dry!
Cold!
And dry.

Forgot my daylight.
Torture my night.
Feels like I'm falling.
Far out of sight.
"

Poi si ripeteva lo stesso pezzo.
Probabilmente era una canzone che stava ancora scrivendo...
Era bella, orecchiabile, rilassante. Aveva scelto la canzone adatta... Ci stavamo per addormentare veramente.
Mi appoggiai al divano e chiusi gli occhi. Avrei voluto essere appoggiata alla sua spalla, dopotutto la canzone diceva pure "over my shoulder" ma mi accontentai di lui che suonava. Dopo pochissimo mi addormentai.
...
Quando riaprii gli occhi ero distesa sul divano con una coperta sopra.
Non c'era nessuno...
Dopo un po' passò Mika che probabilmente stava andando in cucina, ma vedendomi sveglia si fermò e venne verso di me.
-Riposato bene?- mi chiese.
Annuii.
Dopo aggiunse: -Gli altri sono andati a casa, erano stanchi pure loro.-
-E tu? Tu non dormi mai?-
-Ho già dormito, mi sono svegliato mezzora fa, sono le cinque.- mi spiegò lui.
Le cinque... Non volevo alzarmi, si stava bene sotto le coperte, distesi.
In testa mi risuonava ancora la melodia che aveva suonato prima che mi addormentassi.
-É molto bella sai, la canzone che hai suonato prima che mi addormentassi.-
-Grazie, devo finirla però.- mi disse lui sorridendo.
Gli presi la mano mettendomi a sedere, lui si sedette di fianco a me.
Misi la coperta sopra a entrambi. Avevo freddo senza. Ci abbracciammo come sempre: il suo braccio dietro le mie spalle, io appoggiata a lui.
Restammo lì a parlare, di cosa parlammo? Bha, del più e del meno, delle sue canzoni, di diverse cose.
Poi presi il cellulare: erano le sette.
-È meglio che vada.- gli dissi.
-Ah... Non vuoi restare qui anche sta notte?- mi chiese lui.
-Cos'è, mi trasferisco da te?-
-Bè, se vuoi.- disse lui sorridendo.
-No dai, poi devo anche cambiarmi e non voglio disturbare.- sapevo che per lui non disturbavo, anzi.
-Passiamo da te e ti prendi dei vestiti, poi torniamo qui e mangiamo qualcosa e resti qui a dormire, per favore.- disse, quando finì fece una faccia da cucciolo. Odiavo quando faceva così, era troppo tenero.
-E va bene...- dissi io dandogli un bacio.
Lui sorrise, un sorriso a trentadue denti.
Così prese il suo casco e un altro e scendemmo. Andammo in motorino per fare prima.
Arrivammo da me, io mi lavai veloce e mi cambiai così non avrei dovuto farlo da lui. Presi lo zaino che usavo anche per scuola e presi un pigiama e un altro cambio, non si sa mai.
Poi tornammo da lui.
Mangiammo qualcosa, non molto: nessuno dei due aveva molta fame; poi guardammo un po' di tv anche se non facevano niente di che.
Così per le nove e mezza ci distendemmo a letto e poco dopo ci addormentammo entrambi abbracciati.


Nota scrittrice:
Finalmente sono riuscita a scrivere questo capitolo! Non mi venivano idee, non sapevo cosa scrivere… è stato un trauma. E nemmeno mi piace molto come capitolo, l’inizio con Mika mi piace, ma forse è troppo sdolcinato, il resto non ki convince, con Ale e Trip non sapevo cosa far accadere :/
Comunque domani sera io parto per la montagna e torno mercoledì o addirittura venerdì. Quindi, scriverò più che posso e se riesco pubblico pure qualcosina ;)
Bon carnevale e buone vacanze a tuttiii :D
A presto <3
un razie a tutti i recensori e ai lettori silenzioni
Icanlive_underwater

 

Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** The change is good. ***


Mi svegliai, finalmente ero ben riposata. Ovviamente Mika non era in camera, lui si svegliava sempre presto.
Allungai il braccio e presi il cellulare appoggiato al comodino. Erano le 11. Questa era stata una bella dormita! Di solito io dormivo così tanto.
Mi accorsi di avere un messaggio, era da Ale.
Con gli occhi socchiusi, per la troppa luce, lessi: "Eli, oggi ci troviamo che stasera parto?"
-Stasera parto...- pensai. Ah, sì! Andava in montagna! E sarebbe tornata il 6, giusta per il rientro a scuola.
"Certo, per me va bene, adesso chiedo anche a Mika." le risposi.
Mi alzai e andai a lavarmi il viso. Poi andai in cucina.
-Ben svegliata, piccola.- disse Mika vedendomi entrare.
-Ciao.- dissi io sorridendogli e avvicinandomi a lui.
-Dormito bene?- chiese lui e poi mi abbracciò. Io ricambiai l'abbraccio e dissi: -Si, mi mancava una dormita del genere.-
-Ahah.- rise spostandomi i capelli in dietro e dandomi un bacio sulla fronte.
I capelli... Chissà che capelli che avevo! Mi ero appena svegliata! Va bè, Mika mi aveva già visto in condizioni più imbarazzanti! E a dire il vero anche i suoi capelli erano tutti spettinati, ma lui li ha quasi sempre un po' spettinati, dopotutto sono belli mossi.
-Volevo prepararti la colazione e portartela in camera ma mi hai preceduto.- mi disse.
Caro.
-Ma che dolce, non importa la facciamo qui insieme.- dissi baciandolo.
Versò il caffè nelle due tazze, poi prese il latte, dei cornflakes, del pane, la Nutella e un paio di cucchiaini.
Mi versai il latte e preparai una fetta di pane con la Nutella.
-Sta sera Ale va in montagna.- dissi a Mika.
Lui annuì mentre aveva la bocca piena.
-Quindi ti va bene uscire?- gli chiesi io.
Finì di masticare e mandò giù. -Si, certo. Inoltre pensavo che un giorno potremmo andare su e sciare con lei.-
-Si! Buona idea!- dissi io, dopotutto mi mancava sciare, di solito le vacanze di Natale andavo su con i miei e sciavamo.
Tra noi sciavamo noi tre, Trip e Louis; gli altri non sapevo sciare e a Bea non piaceva.
-Di sicuro ci portiamo anche Trip. E Louis?- chiesi io.
-Ma si dai. Mi dispiace lasciarlo qua da solo.- disse Michael e poi aggiunse: -Però dobbiamo organizzare perchè non abbiamo molti giorni... Se facciamo domani?-
-Domani... È il 3? Okay.-
-So...- disse lui fermandosi un attimo a pensare.
-Oggi usciamo e domani andiamo su con Trip e Louis? In auto.- riassunsi io.
-Okay. E dove ci troviamo oggi?-
-Al parco, quando vogliamo.-
-Perfect.-
Finimmo la colazione e ci mettemmo a parlare di diverse cose.
All'una ci facemmo una piadina con crudo e mozzarella. Che buona!
Dopo mangiato chiesi a Mika se poteva suonare e cantare Grace Kelly.
"I could be brown,
I could be blue,
I could be violet sky,
I could be hurtful,
I could be purple,
I could be anything you like,
Gotta be green,
Gotta be mean,
Gotta be everything more."

cantammo insieme.
-I really want to be anything you like.- mi disse alla fine abbracciandomi.
-Sii semplicemente te stesso, perché io amo te.- gli dissi io.
Mi baciò. Fu un bacio delicato e durò a lungo. Ci staccammo pian piano, senza volerlo.
Gli sorrisi, lui ricambiò.
Penso che finché mi avrebbe sorriso in quel modo sarei stata capace di fare qualunque cosa volesse... Era così bello e contagioso, sapeva farmi ridere anche nei momenti più tristi.
Gli stropicciai i capelli e lo abbracciai forte.
Ci sedemmo vicini sul divano.
-Louis chiede se usciamo.- dissi io dopo aver letto il suo messaggio.
-Digli che andiamo al parco.- mi disse Michael.
-Anche Harry chiede se usciamo...-
Mika mi guardò.
-Se devi proprio...- disse non molto contento.
-Basta. Adesso mi dici che problemi ti crea?! Cosa ha fatto?!-
-Ti ha baciato.- mi disse Mika come se fosse ovvio.
-E quindi? E poi era un obbligo. Non gli pia... Si okay, forse gli piaccio ma sappiamo benissimo tutti e TRE che lui non ha speranze in confronto a te!- gli dissi alzandomi in piedi.
-Non mi interessa! Mi da fastidio!-
-Cosa? Che esca con noi? Che io gli piaccio? Che sa di non avere speranze?-
-NO!- mi gridò dietro. -È per come ti guarda! E... È un po' come sei tu con Katy...- mi disse abbassando la voce.
-Cosa centra Katy?!-
-Centra eccome. Lei mi viene dietro, sappiamo entrambi che lei non ha speranze in confronto a te... Eppure ne sei gelosa.-
Si ne ero gelosa...
-Ma è diverso, lei è una putt... Fa così con tutti.- dissi calmandomi.
-Non è poi così diverso...- disse alzandosi e abbracciandomi. Io appoggiai la testa al suo petto.
-Sono geloso... Lo sai, lo sono sempre stato, e anche tu in fondo, quindi capiscimi...- sussurrò.
-Va bene... Scusa- dissi arrendendomi.
-Non devi scusarti.- mi disse lui.
In effetti aveva ragione. Eravamo sempre stati un po' gelosi l'uno dell'altra anche se in fondo non ce ne rendevamo conto neppure noi...
-Dai fallo venire...- mi disse poi -Così magari viene anche Josh così Bea è felice.-
Gli sorrisi e dissi anche a Harry che saremmo andati al parco.
Ci risedemmo sul divano e parlammo, come facevamo sempre, così passarono due ore...
-Che ne dici se andiamo?- disse Mika. Saranno state le quattro.
Così prendemmo il motorino e andammo al parco. Quando arrivammo trovammo poca gente: c'erano solo alcuni amici di Mika, gente del suo ex liceo. Dopo aver parcheggiato la moto mi prese dietro la schiena e si diresse verso il gruppo di amici. Io li conoscevo solo di vista.
Arrivati mi lasciò per salutarli, pacche sulla schiena e abbracci. Penso fosse da un bel po' che non li vedeva...
Dopo aver salutato si riavvicinò a me e mise un braccio dietro la mia schiena e mi strinse a se.
-Ciao.- salutai io i suoi amici.
-Ah si, so che la conoscete di vista ma non ve l'ho mai presentata come si deve. Lei è Elisa.- mi presentò. Poi fece un giro di nomi dei suoi amici.
Di sicuro sapevano che stavamo insieme, alcuni si misero a bisbigliare qualcosa... Mi sale il crimine quando la gente bisbiglia, ma feci finta di niente.
Restammo un po' lì, Mika parlava con i suoi amici. Io ascoltavo solo in parte. Mi appoggiai a Mika e pensai a lui...
Poi vidi tre persone che venivano verso di noi.
-Ci sono Ale, Trip e Bea. Ciao ragazzi.- dissi mollando Mika e andando in contro agli altri tre. Lui rimase un attimo a parlare e poi ci raggiunse.
Io abbracciai Ale, dandole due baci, e poi Bea. Poi abbracciai anche Trip.
-Anche io voglio un abbraccio.- disse Michael abbracciandomi da dietro.
-Ma se ne hai avuti fino adesso?!- gli dissi io girandomi.
-Ma i tuoi abbracci non bastano mai.- mi disse in tono dolce.
Lo abbracciai forte. Eh si, i suoi abbracci erano semplicemente perfetti.
Poi ci baciammo.
Trip nel frattempo era passato a salutare gli amici suoi e di Mika, Ale e Bea si erano sedute sulle altalene.
Le raggiungemmo. Poi arrivò anche Trip.
-E se andiamo a fare un giro?- proposi io.
-Per me va bene.- disse Trip. Ale e Bea annuirono.
-Ma non devono venire anche Louis e Harry?- chiese Mika.
-Giusto... Bè, li aspettiamo e poi andiamo a fare un giro?-
Così li aspettammo e quando arrivarono andammo a fare un giro. Fu un bella giornata, bellissima.
Ci siamo messi d'accordo per il giorno dopo.
A proposito di Harry... Mi aveva confessato che non gli era dispiaciuto il bacio con Louis e che qualcosa stava cambiando in lui...
Alla fine della giornata ha voluto accompagnare Louis a casa... Mi chiedo cosa sia successo...

- - -

HARRY:
Così lo feci salire sulla moto, dietro di me.
A un certo punto della strada appoggiò la testa alla mia spalla, in modo che quando mi dava indicazioni sul dove andare io potessi sentirlo.
-Ecco è questa, fermati.- disse dopo un po che percorrevamo una strada.
Scese e aggiunse: -Ti va di salire? Ti offro qualcosa... Non c'è nessuno a casa.-
-Bè, volentieri grazie.- accettai.
Ero imbarazzato... Non potevo dire di no a quel sorriso... Ma che cavolo mi stava prendendo?!
Salimmo, aveva una casa niente male, anche se non era molto grande.
Mi accompagnò in cucina e versò due bicchieri di Scotch. Me ne porse uno, quanto era buono.
Parlammo di cose non importanti, quello che capitava.
A un certo punto nessuno sapeva più cosa dire.
Silenzio.
Ci guardammo negli occhi. I suoi occhi azzurri... Non so cosa mi prese ma lo baciai. Si, lo baciai... Rimasi sorpreso perfino io.
Fino a prima di quel momento avrei giurato che baciare un maschio sarebbe stato schifoso ma... non lo era, per niente! Sapeva baciare bene, le nostre lingue che si attorcigliarono...
Poi si staccò, mi guardò e sorrise. Io ricambiai.
Mi trascinò in camera sua e rimanemmo in piedi a guardarci per un po'. Poi lui si avvicinò e con la mano aprì la zip e il bottone dei miei pantaloni.
Ero tesissimo. Non sapevo che fare. Non ero esperto in questo campo, non con un maschio.
Iniziò ad accarezzarmi il membro. Cazzo se era bravo...
Lui mi guardò con un sorrisetto, poi si abbassò fino ad essere in ginocchio e iniziò a leccarmi il membro. Ci sapeva fare...
E io stavo diventando gay?


Nota scrittrice:
 Finalmente sono tornata! In questo capitolo non accade molto, lo so, ma dovevo far chiarire quello che c’era tra Louis e Harry, comunque ho scritto anche il prossimo capitolo e penso che dopo quello farò passare un po’ di tempo… Perché sennò diventa noioso, forse faccio il compleanno di Elisa e poi faccio passare un po’ di anni, vedrò, datemi consigli anche voi ;)
Ciaooo a presto,
Icanlive_underwater
ps: grazie delle recensioni e grazie a chi segue la storia e a chi la legge senza recensire o seguire <3
 

Ritorna all'indice


Capitolo 14
*** We can be heroes. ***


La sveglia mi riportò alla realtà, mi tirò fuori dal mondo dei sogni.
Ma perché avevo la sveglia in vacanza?!?!
Ah giusto, dovevamo andare a sciare...
Mi alzai e mi lavai il viso. Mi faceva strano essere a casa da sola.
Ce n'era voluto per convincere Mika a lasciarmi dormire a casa mia. Anche io avrei preferito dormire da lui, ma dovevo sistemarmi un paio di cose e non potevo trasferirmi da lui.
Le immagini del sogno mi riapparsero nella mente: Mika che se ne andava, ma quella volta per sempre... No, mi riscossi dai miei pensieri e andai a vestirmi.
Dovevo essere da Mika prima delle otto. Erano le 7.30 e ero già pronta. Ma si, sarei andata un po' prima da lui. Uscii di casa e gli scrissi un messaggio: "Arrivo adesso, sono un po' in anticipo".
Poco dopo mi rispose: "Tranquilla, ti metto le chiavi sotto il tappeto che vado a farmi la doccia."
Quando arrivai mi aprii.
Entrai e appoggiai le chiavi sulla tavola della cucina.
Lui era in camera, stava canticchiando. Lo guardai.
Si stava infilando un paio di calzamaglie, aveva una maglietta aderente.
Poi si accorse di me: -Ciao piccola.- mi disse venendo ad abbracciarmi.
-Ciao.- dissi io sorridendogli e dandogli un bacio veloce.
Poi si infilò il pail(?) e prese i pantaloni della tuta da neve e la giacca e il casco.
-Iniziamo a mettere la roba in macchina.- mi disse dirigendosi in cucina e prendendo una barretta di cioccolato e le chiavi.
-Si okay, io gli sci e le racchette li ho lasciati giù.- gli dissi.
Lui mise le cose in uno zaino e prese la sacca con gli scarponi.
Aprì la porta e la tenne aperta finché uscii anch’io.
Andammo giù e caricammo gli sci e le altre cose.
Dopo un po' arrivarono anche Trip e Louis.
Eravamo tutti, Ale ci avrebbe raggiunto già lì. Prevedevo una giornata fantastica.
Salimmo in auto: Mika guidava, Trip si sedette davanti e io e Louis dietro.
Come sempre Mika aveva preso un po' di CD. Mise su quello che gli avevo regalato di David Bowie. A dire il vero non lo ascolto molto, preferisco canzoni più movimentate ma la canzone "Heroes" era stupenda.
"We can be heroes, just for one day.”
E quello era il nostro giorno.
 
" I, I wish you could swim
Like the dolphins, like dolphins can swim
Though nothing,
Nothing will keep us together
We can beat them, for ever and ever
Oh we can be Heroes,
just for one day  
I, I will be king
And you, you will be queen
Though nothing will drive them away
We can be Heroes, just for one day
We can be us, just for one day."
 
Si, quel giorno eravamo gli eroi di noi stessi.
Una volta arrivati trovammo Ale.
 
Fu un giorno semplicemente fantastico.
Sciammo dalle 10 fino alle 14 e poi facemmo una pausa pranzo.
Riprendemmo a sciare fino alle 16.30. Ero morta. Ma era stato fantastico. Arrivammo all'auto e ci togliemmo gli scarponi.
Feci una palla di neve e la tirai a Mika, che però in quel momento si abbassò e gli arrivò in testa.
Ops...
Scoppiai a ridere e con me anche gli altri.
Mika si girò e mi guardò con sguardo vendicativo. Venne verso di me. Io presi un'altra palla di neve. Continuava ad avvicinarsi. Iniziò a sorridere. Mi faceva paura quando faceva così, chissà cosa aveva in mente...
Tirai la palla di neve ma lui la schivò e fece uno scatto in avanti, quando fu abbastanza vicino mi prese in braccio da sotto le gambe.
Mi buttò sulla neve.
Riscoppiammo a ridere tutti quanti.
Poi lui si chinò su di me e mi baciò. Sorrise. Era uno di quei sorrisi che teneva con poche persone.
Sorrisi anch'io. Lui mi faceva sorridere.
Mi alzai e gli presi una mano tirandolo sulla neve.
A quel punto arrivarono anche gli altri tre e ci mettemmo a tirarci le palle di neve, gridando e ridendo come degli scemi.
Michael gridò: -We can be heroes, just for one day!-
A un certo punto mi venne in contro. Mi abbracciò. Ridevamo come degli scemi.
A un tratto mi ritrovai distesa sopra di Mika. Era inciampato sprofondando sulla neve ed era caduto, trascinando anche me. Scoppiammo a ridere. Quanto sembravamo dei bambini.
Dopo un po' ci calmammo e ci guardammo. Eravamo ancora lì distesi.
-Ti amo piccola mia.- mi disse.
-Anch'io cucciolo.- gli dissi baciandolo.
Poi mi distesi di fianco a lui e facemmo gli angeli.
Ale ci fece una foto. Ci facemmo un po' di foto tutti insieme e poi decidemmo di tornare a casa.
Accompagnammo prima Ale.
La prima metà del tragitto guidò Mika, Trip e Louis erano dietro a parlare, così io cantai con Michael. La seconda metà del tragitto Louis si offrì per guidare. Trip si sedette davanti e Mika venne dietro vicino a me. Mi appoggiai a lui. Rimanemmo lì abbracciati mentre c'era la canzone "Who wants to live forever" dei Queen.
Appoggiai la testa alla sua spalla e lui la sua testa sulla mia. Ci mettemmo a cantare sottovoce:
" There's no time for us
There's no place for us
What is this thing that builds our dreams, yet slips away from us
 
Who wants to live forever
Who wants to live forever
Oh ooo oh
There's no chance for us
It's all decided for us
This world has only one sweet moment set aside for us."
 
Quando finì Trip tolse il CD e mise su canzoni rap. Non mi piaceva molto il rap, non mi è mai piaciuto tanto. E nemmeno a Mika.
Così lui iniziò a cantare sottovoce, in modo che io lo sentissi:
" Doom da da di da di Doom da da di da di
 
Everybody's gonna love today,
Gonna love today, gonna love today.
Everybody's gonna love today, gonna love today.
Anyway you want to, anyway you've got to,
Love love me, love love me, love love.
 
I've been crying for so long,
Fighting tears just to carry on,
But now, but now, it's gone away.”
 
Poi arrivò il ritornello e io mi attaccai a lui:
“Everybody's gonna love today,
Gonna love today, gonna love today.
Everybody's gonna love today, gonna love today.
Anyway you want to, anyway you've got to,
Love love me, love love me, love love.”
 
A un certo punto Louis spense la musica.
Silenzio.
-Canti quella...- ci pensai su un attimo... Non mi aveva mai detto il titolo di quella canzone. -Quella che stai scrivendo, quella tranquilla.-
-Over my shoulder?- mi chiese.
Io annuii.
Ero sempre appoggiata alla sua spalla. Lui iniziò a cantare piano:
" Over my shoulder.
Running away.
Feels like I'm falling.
Losing my day.
 
Cold!
And dry!
Cold!
And dry.”
 
Era bravo anche senza la musica sotto. Era bravissimo...
" Forgot my daylight.
Torture my night.
Feels like I'm falling.
Far out of sight.
 
Cold!
Drunk!
Tired!
Lost.”
 
Chiusi gli occhi e mi concentrai sulla sua voce. Lui mi strinse a se.
" Over my shoulder.
Running away.
Feels like I'm falling.
Losing my way.
 
Cold!
Dry!
Cold!
And dry.”
 
...
Quando mi svegliai ero sempre appoggiata a Michael e lui mi stringeva a se.
-Siamo quasi arrivati.- mi disse -Dormito bene?-
-Si.- gli dissi io sorridendogli.
Così poco dopo arrivammo a casa di Louis, dove lo lasciammo, poi da Trip e Mika riprese la guida.
-Ti va di venire da me sta sera?- mi chiese Michael quando rimanemmo soli. Saranno state quasi le sette.
-Va bene.- gli sorrisi. -Vengo per le 8.45?- chiesi.
-Perfetto piccola.- mi disse dandomi un bacio e fermandosi davanti casa mia.
...
La doccia mi svegliò un po'.
Non avevo voglia di cucinare, così mi scaldai una piadina con crudo e mozzarella.
Poi andai ad asciugarmi i capelli.
Tornai in salotto e guardai l'ora: 8.30. Perfetto. Presi la giacca, il cellulare, mi misi le cuffiette e accesi la musica: Queen. Uscii di casa e mi avviai verso casa di Mika.
Quando arrivai suonai. Ci mise un po' a venirmi ad aprire. Salii i tre piani di scale e arrivai davanti la sua porta. Era socchiusa. Entrai e la richiusi alle mie spalle.
Dal salotto arrivava della musica: stava suonando. Lo raggiunsi e mi fermai in piedi a guardarlo.
Dopo un po' si fermò, come a pensare.
Silenzio.
-Ehm ehm.- dissi per richiamare la sua attenzione.
-Ah si, scusa piccola.- disse lui alzandosi e venendo ad abbracciarmi.
-Tranquillo.- gli dissi io ricambiando l’abbraccio e dandogli un bacio.
Poi si sedette sul divano e mi fece cenno con la mano di sedermi sulle due gambe.
Io mi appoggiai, indietro, a lui, lui appoggiò il suo mento slla mia spalla sinistra e mi abbracciò.
-Allora, tutto bene? Stanca?- mi chiese.
-Tutto benissimo, si, un po'...- risposi io girandomi verso di lui e dandogli un bacio sulla guancia.
Lui si girò e ci baciammo.
Poi preso il cellulare e, tenendolo davanti a me, lesse un messaggio.
Dopo averlo letto mi disse: -Leggi anche tu. Ti va bene se viene?-
Lessi. Il messaggio era da Louis e chiedeva se poteva trovarsi con Mika per dirgli una cosa importante.
Mika rispose: "Io sono con Elisa, se vuoi vieni da me, non farti problemi."
Dopo un po' Louis rispose: "No tranquillo, vi lascio tranquilli."
Così io presi il cellulare di Michael e scrissi: "Per noi non c'è problema! Se poi devi dirlo solo a Mika è un conto... Ma se io non ti do fastidio vieni. Elisa."
-Ma se non vuole...- disse Mika.
-Sei tu che non vuoi o lui?- gli chiesi io.
-Se non avrei voluto gli avrei detto direttamente che ero con te e basta.- mi rispose lui.
Si è vero, ma sapevamo benissimo entrambi che Michael voleva che restassimo soli... Mi prese il suo cellulare dalle mani e lo mise distante sul divano.
-È più bello solo con te...- disse in tono innocente.
Io non gli risposi. Lui mi spostò i capelli in parte, a destra, e iniziò a darmi dei bacini sul collo. Erano una cosa fantastica.
Pian piano si spostò, sempre baciandomi il collo.
Mi distese sul divano e poi si distese anche lui. Mi baciò con più foga.
Si tolse la felpa buttandola per terra, me la tolsi anch'io.
Iniziò ad accarezzarmi il fianco e a tirare su la mia maglietta.
Ci baciammo ancora.
Io gli accarezzai il petto, poi lo aiutai a sfilarsi la maglia. Lui infilò la mano nella mia maglietta. Mi guardò.
-Sei bellissima.- mi disse.
Io sorrisi e gli risposi: -Ti amo.-
-Anch'io piccola.- disse lui e mi baciò. Poi mi sfilò la maglia.
Poi la sua mano iniziò a scendere. Proprio in quel momento suonarono il campanello.
-Eh chi cazzo è adesso?!- disse Mika scocciato.
Si alzò e a petto nudo andò ad aprire la porta. Era strano, il campanello era quello della porta dell'appartamento, non dell'entrata giù.
Io mi alzai e mi rimisi la maglia.
Appena Mika aprì ci fu un attimo di silenzio e poi una voce che diceva: -Oh scusa, lo sapevo che non dovevo venire! Scusa se vi ho disturbato!-
Era Louis. Vidi che fece per scendere le scale ma Michael uscì dalla porta e lo prese per un braccio.
-Ma va, vieni dentro!- disse Mika trascinandolo dentro e chiudendo la porta.
-Ciao Louis.- dissi io.
-Ciao Eli, ma se volete me ne vado. Non c'è problema.- disse Louis accennando due passi verso la porta.
-No!- esclamammo insieme io e Mika.
Lo convincemmo a restare. Raccolsi le due felpe, la mia e quella di Michael e ci sedemmo in divano.
Io e Michael eravamo abbracciati.
-Allora... Qual è la novità?- chiese Michael impaziente.
No, forse non era impaziente di sapere la novità di Louis, se avesse potuto in fondo lo avrebbe mandato via.
-Bè... Sapete ieri che Harry ha voluto accompagnarmi?-
Noi accennammo un 'sì' con la testa.
-Quando siamo arrivati sotto casa mia l'ho invitato a salire.- continuò Louis.
Michael iniziò a baciarmi il collo. Non era il momento adatto... Alzai le spalle in modo che non riuscisse a baciarmi il collo.
Luois continuò: -Bè... Siamo andati su e gli ho offerto da bere.- Si sentiva che era agitato.
Michael iniziò ad accarezzarmi il fianco, tirando su la maglietta, poi vi infilò la mano.
Io gli presi la mano e gliela tirai fuori. Insomma lo aveva fatto venire, non poteva non stare ad ascoltarlo.
Michael mi guardò male.
Louis continuò: -Poi Harry mi ha baciato.-
Spalancai gli occhi e lo guardai incredula. Mika non era meno sorpreso di me. Harry aveva baciato Louis? Harry gay?
-E poi...- continuò Louis -gli ho fatto un pompino.-
Uao. Harry era gay veramente?
-Uao.- disse Mika.
Discutemmo un po' di questo. Ero felice che Louis avesse trovato quello adatto ma non mi aspettavo minimamente che potesse essere Harry.
-Non andate a dirlo in giro, per favore. Harry non vuole che si sappia.- ci disse Louis.
-Si, tranquillo.- dissi io.
-Ma sa che lo hai detto a noi?- chiese Michael.
-Sì, ha detto che potevo dirlo a voi due e Trip e Ale.-
Una volta ripresi dallo shock iniziammo a parlare anche di altro.
Passammo due belle ore come ai vecchi tempi, a discutere e a scherzare.
-Bè, si è fatto tardi, io vado.- disse Louis.
Si, era tardi: erano le 23.
-In effetti dovrei andare anch'io...- dissi a Mika.
-No... Resta almeno mezz'oretta. Per favore.- disse Mika facendo una faccia dolce.
-E va bene.-
Così Louis andò a casa e noi ci mettemmo a guardare un po' di tv. Eravamo lì sul divano abbracciati. Michael infilò una mano sotto la mia maglietta e iniziò ad accarezzarmi.
Ero stanca... Dopotutto era stata una giornata pesante.
Chiusi gli occhi e dopo poco mi addormentai.

 

 

Nota scrittrice:
Scusate se non ho aggiunto il capitolo prima ma ultimamente ho molto da fare...
Comunque come vi avevo già anticipato questo è l'ultimo capitolo prima del cambiamento: da questo al prossimo capitolo farò passare una decina di anni... e michael diventa famoso e... non vi dico altro :)
Spero vi piaccia e soprattutto spero il continuo venga bene, non so quando riuscirò ad aggiornarlo perché ho un po' da fare ultimamente, spero comunque presto.
Ciaoooo grazie a tutti delle visite e delle recensioni <3
Icanlive_underwater

Ritorna all'indice


Capitolo 15
*** Life goes on ***


NB: ho deciso di fare un salto nel tempo siccome il racconto diventava noioso. Siamo circa dopo 11 anni, quindi Michael ne ha 29 e Elisa 28, siamo nel mese di Maggio. Michael è diventato famoso ed è conosciuto da tutti come Mika ed è pure gay, lo ha dichiarato lui ufficialmente.
Adesso Elisa vive a Milano, condivide un appartamento con altre due sue amiche. Michael vive a Londra e ha anche una casa a Milano.
Elisa e Michael si sono lasciati sei anni fa, quando lui ha deciso di seguire la sua strada, lei non è voluta andare a Londra, era sempre stato il suo sogno ma la sua vita stava a Milano, da quando si era trasferita. Così Elisa lo ha lasciato per non impedirgli di seguire i suoi sogni.
Da quella volta Elisa lo ha visto poco, ogni tanto quando lui veniva a Milano e per tv.

Sono seduta sul mio letto. Sto guardando il biglietto del concerto, del suo concerto. Domani c'è il suo concerto a San Siro e io ci vado, ovviamente da sola perchè in parte è quello che voglio e comunque non ho trovato nessuno che venisse.
In fondo non l'ho mai dimenticato, non perchè è famoso o perchè ascolto spesso le sue canzoni o perchè lo vedo in tv... Ma perchè è semplicemente impossibile dimenticare una persona come lui che mi è sempre stata vicina. Poi io l'ho lasciato... Se si ama una persona bisogna lasciarla andare no? Io gli ho lasciato la libertà di scegliere.
Domani sera c'è appunto il concerto; sono felice di rivederlo, lui non lo sa che ci vado... Spero la prenda bene, sempre detto che mi veda.
È uscito da poco il suo nuovo album "The origin of love". Le canzoni sono tutte stupende, ma mi piacciono particolarmente "Heroes" e "Underwater" e anche "Overrated".
È venerdì sera... Domani lavoro, uffa. Ah, faccio la fotografa per un giornale.
Mi distendo sul letto con le cuffiette: Mika, "Underwater".
"'Cause all i need is the love you breath
Put your lips on me and i can live underwater
Underwater, underwateeer
."

Forse è meglio se faccio qualcosa di utile ma non ho voglia e con tutti questi pensieri per la testa non riesco a concentrarmi.
Le altre due, Anna e Luisa, con cui condivido l'appartamento, sono fuori a divertirsi.
Così resto qui ad ascoltare musica...
Apro gli occhi di colpo. Ho sentito un botto.
Anna dice: -Scusa non volevo svegliarti, mi è caduto...-
-Tranquilla, tranquilla.- le dico girandomi dall'altra parte. Mi ero addormentata? Pensai, la riproduzione dell'album era finita, si avevo dormito…
Lei è Anna. La conosco dalla quarta liceo, è mora con i capelli mossi e ha gli occhi marroni, non è altissima.
Luisa invece è l'opposto di lei: è bionda, alta e magra con gli occhi azzurro-grigi. Luisa ha un anno in più di noi e l'ho conosciuta quando, insieme a Anna, cercavamo un appartamento da dividere. L'appartamento non è molto grande: due camere, in una dormiamo io e Anna e nell'altra Luisa, un bagno e una stanza con il piano bar e divano e tv.
Dopo poco mi riaddormento.

Al lavoro il capo ha sempre da ridire sulle foto, ma so che in fondo non sono così male sennò mi avrebbe licenziato siccome c'erano altri tre ragazzi che avevano fatto domanda.
Arrivo a casa, dove è appena arrivata anche Anna e ci prepariamo un pranzo veloce: un bel piatto di pasta al ragù.
Dopo mangiato parliamo un po' della giornata trascorsa.
-Scusa ma vado a fare una dormita, sennò non reggo sta sera.- dico ad Anna, che annuisce. Così vado in camera e metto la sveglia alle quattro, nel caso in cui non mi sarei svegliata prima, e mi addormento.
Mi risveglio al suono della sveglia. Vado in bagno e mi lavo il viso per svegliarmi del tutto.
-Ciao Luisa.- la saluto appena uscita dal bagno.
-Ciao.- dice lei girandosi di colpo. Non mi sono accorta ma di fianco a lei c'è un ragazzo. Così vado in camera senza aggiungere altro.
Il posto del concerto è sul prato e voglio prenderlo abbastanza vicino... Così decido di prepararmi e avviarmi a piedi fino allo stadio.
Non ho una maglia di Mika così mi metto una maglia dell'Hard Rock di London. A prima vista potrebbe non sembrare che c'entri con Mika, ma dal momento che me l'ha regalata lui al mio diciottesimo compleanno... Certo gli altri non lo sanno, ma non mi importa.
Prendo uno zaino e ci metto dentro una giacca, nel caso per tornare a casa faccia freddo, la mia macchina fotografica che uso per il lavoro, da bere e da mangiare.
-Ciao io vado, buona serata.- dico rivolta a Luisa e Anna.
-Ciao, anche a te.- dice distrattamente Luisa.
Invece Anna dopo poco è di fianco a me e mi dà un bacione sulla guancia.
-Vedrai che andrà tutto bene.- mi dice facendo l'occhiolino.
Io le sorrido ed esco con la musica nelle orecchie.
Dopo circa 20-30 minuti arrivo a San Siro. Quando entro vedo che c'è già abbastanza gente, ma c'è ancora posto abbastanza vicino. Appoggio le mie cose e mi siedo. Il palco è semplice, affiancato da due enormi casse e due maxischermi. La cosa che mi colpisce è un pianoforte a coda posto tutto a sinistra. Mi ricorda tanto il pianoforte che aveva Michael, quello su cui suonavamo insieme.
-Ciao.- una voce mi riporta alla realtà. Mi giro e vedo una ragazza circa della mia età che si sistema le cose e poi si siede.
-Ciao.- le dico io.
-Sei qui da sola?- mi chiede lei. Io annuisco e le chiedo: -E tu?-
-Si.- mi dice lei, poi mi tende una mano -Piacere, Carla.-
-Elisa.- le dico stringendole la mano e ricambiando il suo sorriso.
Ci mettiamo a parlare di Mika, ovviamente, e della sua musica. Poi parliamo anche di altra musica, di quello che facciamo e di altre cose... Così arrivano presto le otto. Ancora un'ora e su quel palco ci sarebbe stato Michael a cantare e la folla, ora abbastanza silenziosa, avrebbe cantato e gridato.
Cantare con il proprio idolo e averlo davanti in carne e ossa è la cosa più bella di un concerto. Bè, dopotutto si va per questo a un concerto...
Carla ha la mia età ed è anche simpatica, ma oggi al lavoro mi hanno dato da fare delle foto sul concerto, anzi ne ho approfittato siccome quello a cui le avevano date non veniva al concerto; almeno non devo farle sulla sfilata di moda che faranno domani...
Così tiro fuori la macchina fotografica. Quanto la amo. Faccio un paio di foto al palco vuoto e una al pianoforte, ha una strana angolazione... mi piace! Ma non dilunghiamoci sulle foto...
Finalmente arrivano le nove. Sono felicissima, non vedo l'ora che esca Michael sul palco. Proprio mentre penso a questo lui esce e alza le mani e allora tutti urlano.
Eccolo lì, sul palco che lo percorre un paio di volte per salutare tutti. Poi si ferma al centro e dice, al microfono: -Ciao Italia!-
I fan esultano. Sono felicissima di vederlo anche se non posso andare lì e abbracciarlo. Quanto vorrei stare tra le sue braccia, solo ora mi rendo conto quanto mi mancava. Perchè l'ho lasciato andare?! Ma inizia la musica e tutti esultano, esulto anch'io, per lui, perchè sono lì.
-Love is a drug and you are my cigarette
Love is addiction and you are my Nicorette
Love is a drug, like chocolate, like cigarette
I'm feeling sick got to medicate myself
- canta lui e la folla lo segue.
-From the air I breathe to the love I need
Only thing I know is you're the origin of love
From the God above to the one I love
Only thing that's true the origin is you
Love love love love You're the origin of love
Love love love You're the origin of love
Love love love You're the origin of love love love
Oh the origin is you.
-
La canzone sucessiva è "Love today."
E poi canta anche "Love you when i'm drunk" e "Relax, take it easy", "Stuck in the middle", "Stardust", "We are golden"... Ma poi, finalmente ecco che si siede al pianoforte e inizia a suonare.
Riconosco subito la canzone.
-Bursting through a blood red sky
A slow landslide
and the world we leave behind
It's enough to lose your head,
disappear and not return again...

When I fall to my feet
Wearin' my heart on my sleeve
All I see just don't make sense
You are the port of my call
You shot and leavin' me raw
Now I know you're amazing
.-

Appena prima del ritornello si alza e prende in mano il microfono e rivolto alla folla di fans canta, insieme ad essa:
-'Cause all I need
Is the love you breathe
Put your lips on me and
I can live underwater,
underwater, underwater!
Underwater!
-
Io canto con lui. Quanto vorrei poter tornare ai vecchi tempi, quando eravamo solo noi due a cantare... Ma non devo pensare a queste cose, devo godermi il concerto!
Sta per cantare il ritornello quando si gira. E...sì, mi ha visto.
Ci guardiamo negli occhi, io gli faccio un cenno perchè riprenda a cantare. Lui continua a guardarmi, mi guarda per tutto il ritornello e per quest'attimo è come se ci fossimo solo io e lui, lui ed io che cantiamo:
-'Cause all I need
Is the love you breathe
Put your lips on me and
I can live underwater,
underwater, underwater!
Underwater
!-
È come se io canto a lui quelle parole e lui le canta a me... Alla fine della canzone mi risveglio come da un sogno e mi dico "Fai finta di niente... E poi lui è gay e per di più ha un compagno."
Lui ritorna al centro del palco e si prepara per la prossima canzone.
-Hey!- grida qualcuno alla mia sinistra per attirare la mia attenzione. È Carla.
-Hai visto come ti ha guardata!-
Io la guardo, penso di fare una faccia straniata perchè lei mi dice: -Insomma! Il tuo idolo che ti fissa e durante la tua canzone preferita canta, fissandoti, come se ci siete solo tu e lui! Quanto vorrei che avesse guardato me!-
Ma subito si rigira a guardarlo, senza aspettare una mia risposta.
Ora sta cantando "Overrated".
A un tratto, quando Mika si toglie la maglia e resta a petto nudo, sul palco, tutto sudato, Carla grida: -Quanto lo amo!-
Vorrei rispondere che lo amo anch'io, tantissimo... Ma probabilmente non intendiamo lo stesso amore... Io non amo semplicemente Mika, quel famoso cantante che ascolto quasi ogni fottutissimo giorno, quel cantante che ora ho davanti agli occhi, quel Mika che balla a petto nudo bel video di "We are golden" o balla in quello di "Blame it on the girls"... No, io amo Michael Holbrook Penniman Jr., quel Michael con cui sono nata, cresciuta, quel Michael che mi ha fatto diventare quella che sono, e non semplicemente quello che è esternamente, quello che mostra a tutti; ma tutto quello che ha dentro, a partire dai suoi difetti...
Quindi rispondo semplicemente: -Anch'io.- e non aggiungo altro.
Dopo "Overrated" canta "Blame it on the girls".
Poi annuncia: -Italia!- tutti gridano -vi saluto con un'ultima canzone, grazie di tutto! Grazie Italia!-
Tutti gridano, fischiano, urlano il suo nome.
Inizia la musica, come potrei non riconoscere quella canzone?!
-Do I attract you?
Do I repulse you with my queasy smile?
Am I too dirty?
Am I too flirty?
Do I like what you like?

I could be wholesome
I could be loathsome
I guess I'm a little bit shy
Why don't you like me?
Why don't you like me without making me try?

I try to be like Grace Kelly
But all her looks were too sad
So I try a little Freddie
I've gone identity mad
!-

Si gira verso la sua destra, quindi verso di noi, e continua a cantare:
-How can I help it
How can I help it
How can I help what you think?
Hello my baby
Hello my baby
Putting my life on the brink
Why don't you like me
Why don't you like me
Why don't you like yourself?
Should I bend over?
Should I look older just to be put on your shelf?

I try to be like Grace Kelly
But all her looks were too sad
So I try a little Freddie
I've gone identity mad!

...-

Mi guarda e, come se non ci fossimo mai lasciati, capisco subito che i suoi occhi dicono "questa è per te" e continua a guardarmi, senza farsi notare troppo, durante il ritornello:
-I could be brown
I could be blue
I could be violet sky
I could be hurtful
I could be purple
I could be anything you like
Gotta be green
Gotta be mean
Gotta be everything more
Why don't you like me?
Why don't you like me?
Walk out the door!

I could be brown
I could be blue
I could be violet sky
I could be hurtful
I could be purple
I could be anything you like
Gotta be green
Gotta be mean
Gotta be everything more
Why don't you like me?
Why don't you like me?
Walk out the door!
-
 
Tutto diventa silenzioso.
Lui è fermo lì, che guarda per terra. A un tratto alza la testa fa un sorriso a trentadue denti e, come è entrato, esce alzando le mani e salutando.
Tutti urlano, compresa io, resto un po' a fissare il palco, vuoto. Poi mi guardo attorno: la gente inizia già ad andare via.
-Ciao, spero di rivederti!- mi dice Carla con un sorriso.
-Anche io, ciao Carla, felice di averti conosciuto!- le dico io ricambiando il sorriso.
Io resto ancora lì, ormai lo stadio è quasi vuoto. Io aspetto. Seduta sull'erba...
È passato un bel po'... Uno della sicurezza si avvicina e dice che bisogna uscire, devono chiudere.
Ho capito, non dovevo nemmeno sperarci, sapevo che non sarebbe venuto. "Cosa pensavi Elisa?! Sei una stupida!"
Prendo le mie cose e mi alzo. Vado verso l'uscita...
-WAIT!- grida una voce alle mie spalle. Un sorriso mi attraversa il viso, lo sapevo!
Mi giro. Eccolo lì. Fa strano vederlo sul palco con tutto lo stadio vuoto. Io vado verso di lui. Non è cambiato molto, forse non mi sembra perchè l'ho visto su qualche intervista ogni tanto e su un miliardo di foto su internet, dopotutto sono passati sei anni... Ma una cosa sono certa che non è cambiata e non cambierà mai. Il suo sorriso.
Mentre mi sto avvicinando lui scende dal palco con un balzo e viene verso di me aprendo le braccia.
Non riesco a trattenermi: mollo per terra lo zaino e percorro gli ultimi metri che mi separano da lui correndo. Gli butto le braccia al collo e ci abbracciamo.
Di sicuro ho in faccia quel sorrisetto da deficiente.
-Non mi aspettavo che venissi...- mi dice con un tono pieno di gratitudine.
-Evidentemente ti sbagliavi.- dico in tono canzonatorio.
Adesso che ormai parla quasi solo inglese, quando parla in italiano ha uno strano accento, ma penso che mi ci abituerò.
-Sono felice che tu sia qui.- mi dice dopo un attimo di silenzio.
Anche io sono felicissima di essere qui con lui... Dopo sei anni che non ci vedevamo!
-Anche io Michael.- gli dico dandogli un bacio sulla guancia.
-MICHAEL!- grida qualcuno dal palco.
-Arrivo.- dice e aggiunge rivolto a me: -Mi vogliono di là, vieni anche tu?-
-Va bene.- dico un po’ insicura prendendo lo zaino e seguendolo. Facciamo il giro del palco e andiamo dietro le quinte. C'è molta gente che sistema diverse cose...
-Finalmente sei arrivato! Oh, Elisa, ciao!- mi saluta calorosamente Yasmine, la sorella di Mika.
È la sua sorella che mi sta più simpatica e che conosco meglio, dopotutto è quella più vicina alla nostra età. Inoltre è stata lei a disegnare le copertine degli album "Life in a cartoon motion" e "The boy who knew too much". É molto brava.
-Ciao Yasmine.- la saluto io e ci scambiamo due baci sulle guance.
-Yasmine, che ne dici se io e te restiamo qualche giorno qui a Milano?- dice Mika con sguardo supplichevole.
-Ci penso...- dice lei prendendosi gioco del fratello minore e facendomi l'occhiolino. Io sorrido.

Dopo un po' siamo noi tre in auto con Michael alla guida. Ovviamente non mi stanno accompagnando a casa, Michael mi ha chiesto se resto da lui per la notte, o meglio, per quel che resta della notte visto che è l'una passata.
Sono stanca, dopotutto un concerto non è una passeggiata, e immagino che lui sia molto più stanco di me.
Arriviamo a casa Penniman di Milano... Non è più quella che aveva anni fa. Questa è una bifamiliare, non un appartamento, ed è molto più grande.
La cosa che mi colpisce è che il pianoforte che c'è in salotto è lo stesso di sei anni fa... Mi avvicino al pianoforte e ci passo una mano sopra.
-Quanti ricordi...- dice Michael avvicinandosi a me.
Posso sentire il suo respiro sulla mia spalla... Annuisco.
Non so se prendere quel che ha detto come un "mi mancano i vecchi tempi" oppure in senso negativo...


Nota scrittrice:
Ciaooooo <3
finalmente sono riuscita a finire il capitolo e a pubblicarlo... Scusate, è quasi un mese che non continuavo ma è stato pesantissimo per la scuola, lo studio e tutti i vari impegni... Inoltre mi è mancato scrivere! :D
Comunque ecco il cambiamento, spero vi piaccia come idea... fatemi sempre sapere che ne pensate, anche ceritiche per migliorare e consigli!
Per favore qualcuno mi può spiegare, scrivendomi un messaggio, come faccio a mettere qui, dopo la storia un'immagine? Perché vorrei farvi vedere un disegno di Mika che ho fatto io...
Grazie a tutti per seguire la mia storia <3 e spero che vi piaccia
Icanlive_underwater

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2449957