Roxas Lost? Si sono io!

di Hyarsav
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Iniziamo bene. ***
Capitolo 2: *** Novellino! ***
Capitolo 3: *** Antica ***
Capitolo 4: *** Giochiamo. ***
Capitolo 5: *** Buio. ***
Capitolo 6: *** Basta finzioni. . .ti prego Salvami ***
Capitolo 7: *** Sever. ***
Capitolo 8: *** Pillole di stabilità - The hysteria of Roxas ***
Capitolo 9: *** House ***
Capitolo 10: *** Like glass ***
Capitolo 11: *** Answers ***
Capitolo 12: *** Devourer ***
Capitolo 13: *** Survivor. ***
Capitolo 14: *** Alive. ***



Capitolo 1
*** Iniziamo bene. ***


1° Iniziamo bene.

Bene eccomi , dopo le vacanze estive mi ritrovo ad affrontare nuovamente la scuola , quello stupido collegio , ah no...come lo definiva mio padre era un'università di prestigio...divertente certo , potrebbe evitare di sparare minchiate ogni tanto, aaaah! Ero già al terzo anno , non avevo amici tranne la mia compagna di banco che mi frantumava i timpani.
Ero alta 1,65 uhm...si ero davvero alta , uff , i capelli neri  e gli occhi verdi , senza forme al punto che con la mia enorme felpa mi davano del ragazzo , e mi truccavo pure! Ogni tanto mi chiedevo se le persone avevano gli occhi in culo...sarebbe stata una scusa per chiamarmi "ragazzo".
Non parliamo del mio nome , credo che i miei genitori nel momento della mia nascita volessero un maschio e non me , Roxas Lost  , si , potevo capirlo questo ma potevano guardare meglio ed assicurarsi ch'ero quello che volevano invece di fare tutto di corsa? Mio padre alcolizzato e mia madre una drogata del cazzo che se ne sbatteva le palle delle sue due figlie che definiva "errori" oh beh era lei che si era fatta fottere da quel bastardo nessuno l'aveva obbligata.
Bene ora che vi ho spiegato la mia situazione posso passare ai fatti di giornata...no...che cazzo sto dicendo? Mi sono scordata di dirvi che ho un aspetto da emo e che mi piatro i capelli giornalmente , questa è una fra le cose più importanti che abbia mai fatto in tutta la mia vita , una volta erano ondulati ma quelle teste di cazzo dei miei compagni alle scuole medie mi prendevano in giro quindi ho deciso di fargli capire chi comandava , all'ultimo giorno di scuola del terzo anno mi ero tagliata i capelli come un maschio e li avevo tinti di nero , avevo contornato i miei occhi di una spessa matita nera e li avevo mandati a fare in culo , quel giorno avevo spaccato il naso anche ad uno della mia classe , ah ah ah divertente ora rido io per te.
Con il passare degli anni ho riempito le mie orecchie di piercing e naturalmente me ne sono fatta uno anche sulla lingua.
Ora passiamo alla cronaca di giornata...
 
Mi svegliai ed afferrai la prima camicia che mi capitava sulla mia cara poltrona-armadio , Dio no! Orribile !  la lanciai da qualche parte e corsi davanti il mio armadio vero e proprio , guardai i miei vestiti e nella mia mente passò solo una parola quando li guardavo "no... no... ehm...no...no... " poi passai ai metodi mentali più drastici " merda...fanculo...ma che cazzo è questo? " Lanciai una maglietta nera sul mio letto ed iniziai una nuova impresa , trovare dei jeans piuttosto indossabili , in mezz'ora avevo trovato tutto , pantaloni neri , maglietta nera , camicia a scacchi rossa e nera , le mie Vans nere , avevo messo tutto compreso di intimo e calze nere e la felpa grigia , non ero emo ma il nero era il mio colore preferito , anche se la mia stanza era di un rosso porpora depresso.
Corsi in bagno e passò un'ora , la parte più difficile , mi fissai allo specchio e sbuffai , " qualsiasi ragazzo mi vorrebbe... " pensai e scoppiai a ridere insieme al mio riflesso , mi avrebbe picchiata a sangue se sarebbe potuto uscire da quello specchio , circondai gli occhi di nero , mi coprì un occhio con un ciuffo , quel ciuffo bastardo che per piastrarlo stavo mezz'ora , tanto l'avevo vinta sempre io!
Scesi sotto e sentì le urla di mia madre , mi stava chiamando...che ora era? 
Scesi di corsa , e lei iniziò a urlarmi contro qualcosa , la bloccai e chiesi gentilmente <<  Che cazzo hai? >>
<<  Sei in ritardo !!! >> gridò alitandomi in faccia e capì ch'era ubriaca , erano le sei del mattino che andava dicendo?
<<  Davvero molto divertente già di prima mattina vero? >> 
<<  Mi stai prendendo per il culo ragazzina?!! >>  
<<  Naturalmente cara mia prostituta...alcolizzata e drogata... >> 
<< Sono io che ti mantengo e che ti do da mangiare ! >> si ribellò come una ragazzina ed io annoiata di quella scenata la lasciai fare , continuò per ore forse...ma non la sentì , mi ero già ficcata gli auricolari dell' ipod e mi preparavo un caffè che mi avrebbe fatta svegliare sicuramente più di quanto ero in quel momento , finita la mia colazione degradante e priva di consistenza mi avviai verso la mia stanza , iniziai a fare la valigia , ficcai tutto ciò che mi capitava in mano , anche l'Xbox360  modificato da me ed il computer portatile , dopo pochi minuti la mia stanza era vuota...dovevo prendere altro? Chissà se mi potevo portare il materasso...uhm sospirai ma non mi diedi una risposta perché sentì il cellulare squillare...
Quella musica che amavo...l'avrei ascoltata per anni e anni, " Let it burn dei Red  " , presi il cellulare fra le mani e guardai il nome di quella squilibrata sullo schermo... "Dio devo risponderle per forza ? " chiese il mio povero cervello seguito dalle preghiere del timpano , accettai la chiamata...
<<  Hey che mi racconti ragazzo ?!! >>  strillò ed io allontanai quell'oggetto di tortura dal mio orecchio
<<  Ti ricordo che sono femmina ! In ogni caso mi hai presa in un momento piuttosto critico... non è che se ti mando a fanculo non ti offendi? >> domandai acida
<<  No , non mi offendo ma ti richiamo...ti voglio bene >>
<<  Ah ! Quante smancerie già di prima mattina ! Evita di essere così...disgustosa , dovresti starmi lontana come fanno gli altri >>  lei iniziò a ridere sentendo il mio tono svogliato
<<  Sei una bastarda ! Senza di me saresti sola !! >> aveva ragione
<<  Meglio soli che male accompagnati >> diedi un calcio al piede del letto 
<<  Che hai fatto? >>  
<<  Ho picchiato il letto pensando che fossi tu... >> bofonchiai 
<<  Gentile il ragazzo. . . >> 
<<  Frankie...? >> 
<<  Si? >>  
<<  Vaffanculo. . . >> dissi pigra e riattaccai.
Presi la mia valigia e misi il cellulare nella tasca dei jeans , avevo portato tutto , scesa al piano inferiore , presi le chiavi del pick up nero e mia madre mi rimproverò 
<<  Non puoi prenderlo! >>  urlò distruggendomi un timpano
<< Come dovrei arrivare a quel colleggio di merda allora? A piedi? >> 
<<  Chiedi a Frankie...>> 
<<  Fanculo >>  ficcai le chiavi nella tasca della felpa che tenevo in mano e mi avviai verso l'uscita ma una voce mi fermò 
<<  Roxas...non saluti il tuo paparino? >> mio padre si era svegliato , uhm di male in peggio 
<<  Non ci tenevo a vedere la tua faccia stamattina >> 
<<  Ah no? >> prese tra le mani un coltello ed avvicinandosi a me
<<  Che cazzo vuoi? >> si avvicinò a me e mi bloccò
<<  Voglio lasciarti un ricordo di me >>  rispose calmo mentre mi ficcava la punta del coltello nella carne del braccio destro , urlai e mi dimenai come un cavallo ma non mollò la presa , quando finalmente fu soddisfatto di avermi lasciato un bel ricordo mi mollò e mi spintonò ridendo , uscì da quell'inferno trascinandomi dietro la valigia , fortuna che scendendo per le scale mi ero levata la felpa e la camicia sennò avrei detto addio a quei due straccetti che tanto amavo.
Arrivata al mio catorcio feci scattare l'antifurto e misi la valigia nel bagagliaio macchiandola di sangue , entrata nel veicolo mi pulì la ferita con qualche fazzoletto e fortunatamente trovai una garza , ne mettevo sempre qualcuna sotto il sedile , avevo varie cicatrici , dopo una litigata con i miei ne riportavo sempre una nuova , mi bendai il braccio e non ci pensai più , misi in moto la macchina ed iniziai a guidare verso la mia nuova destinazione...manicomio...no ehm volevo intendere università , a quel pensiero risi tra me e me , il cellulare squillò e lo presi dalla tasca della felpa , accettai la chiamata e misi il vivavoce 
<< Hey! Stai venendo? >>  Sentire la voce squillante di quella ragazza in quel momento di confusione mi fece sorridere
<< Si...ho avuto un piccolo incontro spiacevole con mio padre >> 
<< Dimmi che hai delle garze! >> 
<< Certo , naturalmente , non ti preoccupare cara >>
<< Menomale >>
<< Porca puttana ! Ho dimenticato le sigarette ! >>  gridai sconvolta dalla mia scoperta
<< Finalmente ti vedrò in crisi ! >>  
<< Non sia mai! Mi fermerò al primo tabaccaio >> risi anche io
<< Certo come no! Hai qualche soldo? >>
<< Certo... >> le risposi poco convinta ma poco dopo mi dovetti fermare ad un semaforo ed ebbi la certezza che avevo qualche soldo , avevo lavorato tutta l'estate ad un bar quindi avevo qualcosa del tipo 800 dollari scarsi.Bene...
<< Frankie se vuoi vedermi arrivare viva devo riattaccare , ci sentiamo dopo >> riattaccai senza darle il tempo di rispondermi. Il verde del semaforo scattò ed io accelerai girando sulla destra , andai dal mio più caro tabaccaio , posteggiai lì vicino ed uscendo entrai in quel luogo conosciuto , la signora vedendomi mi chiamò ed io corsi da lei , appena vide la garza sgranò gli occhi
<< Era ubriaco vero? >> mi chiese con compassione la donna
<< Si , Miss Brigitte , c'è una volta che non lo è? >> 
<< Il solito vero Roxas? >> si girò per cercare le sigarette che tanto amavo e che mi facevano scaricare i nervi 
<< Naturalmente >> mi porse le mie Diana Blu , pagai il prezzo e la salutai con la mano uscendo , qualcuno mi venne addosso ed io caddi a terra imprecando
<< Ma che cazzo...le persone dovrebbero guardare dove mettono i piedi >> mi rialzai guardando quel cretino che mi fissava e che mi porgeva il pacchetto di sigarette che mi era caduto
<< Che minchia guardi?!! >> gli gridai contro ed a quel punto lo squadrai anch'io dalla testa ai piedi , era vestito in nero , ma la cosa che mi colpì di più furono i capelli , erano blu elettrico , un nuovo modo di interpretare la fata turchina?
Afferrai il pacchetto che mi porgeva in malo modo ed uscì , salì sul mio veicolo e tornai alla guida , in quattro ore di guida estenuante arrivai al collegio , parcheggiai e mettendomi la camicia scesi e portai con me la felpa e le chiavi , presi la valigia e chiudendo il portellone feci per mettere l'antifurto ma alcune ragazze bionde risero di me , le guardai ed attivai l'antifurto poi presi la valigia e la trascinai fino ad arrivare davanti ai loro visini pieni di stucco
<< Ridevate di me? >>  Chiesi a quella che stava in mezzo e che mi fissava trattenendo le risate 
<< Naturalmente ! Non ti vedi? Sei strana e hai l'aria da poveraccia , povera bambina ! Chissà quanti anni hai! Oh non riesci nemmeno ad avere un taglio decente , hai i capelli così corti che sembri un maschio! >>  cercò inutilmente di umiliarmi davanti alla folla che ci stava circondando. 
Mi accesi una sigaretta con una calma assoluta mentre la fissavo dalla testa ai piedi , le sputai il fumo in faccia dopo aver fatto un tiro e le risposi << Meglio essere come me che come te... >>
<< Ah! E perché? >> 
<< Beh...principalmente perché se ti tocco è come toccare un muro appena costruito...soprattutto da un muratore davvero poco
capace
 >> la ragazza non riuscì a comprendere  << Troppo stucco ragazzina... >>
<< Beh io so truccarmi...! Tu sembri una drogata... >>  
Feci un altro tiro e l'affumicai poi le risposi << Meglio drogata che puttana , meglio io dicché tu , credo proprio che tu sia una di quelle facili che viene sbattuta quando uno ne ha più bisogno , oh beh...ho detto tutto , o vuoi qualche altro complimento? >> 
<< Vai Roxas !! Spaccagli il culo!  >>  Sentì la voce della mia amica allegra venirmi incontro , arrivata davanti a me la guardai e sorridendo iniziai a camminare verso l'entrata della scuola mentre mi trascinavo dietro la valigia , mi fermai poco distante e voltandomi feci la linguaccia alla mia nemica , le mostrai il piercing scoppiando a ridere per la sua faccia disgustata , buttai la sigaretta a terra e la spensi.
Arrivata in segreteria mi fermai a guardare la mia amica , aveva i capelli ondulati e lunghi fino a metà schiena , castano scuro , delle lentiggini sulle guance e degli occhi azzurri come il cielo , era davvero graziosa , aveva un vestito che le arrivava alle ginocchia , una sempliciotta insomma.
Beh ora ci toccava soltanto dividere la stanza per un anno.
Eccomi , Roxas Lost.
Anni? Uhm beh tanti...
Sigarette? Uhm tante anche quelle...
Cicatrici? Oh.... beh credo di averne abbastanza , volete controllare?
Amici? Pochi...ok solo una...
Fidanzati?  Nessuno , perché al plurale?
Parenti?  Naaah mi basto io come parente...
Piercing?  Tanti...non ricordo il numero esatto...
Educazione?  Si , la mia.
Percentuale di felicità? .............. Scusa ma che cazzo di domanda è questa?
Nemici?   E che cazzo ! Basta con queste domande!

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Capitolo 2
*** Novellino! ***


2° Novellino!
 
Entrammo in segreteria per prendere le chiavi della nostra stanza , uhm già immaginavo un anno a sopportare quella squilibrata. . .povere mie orecchie vi chiedo scusa.
Appena entrammo mi accorsi di una massa di capelli già vista " Ma cos'è , uno stalker? " pensai vedendo una massa blu spettinata
<<  Miss ?!!! >> urlai per farmi sentire dalla donna dietro il bancone...
" Si certo finga di essere sorda e fissi il tizio che ha davanti...ma per la miseria...è davvero sorda?!! Se gli lancio la pinzatrice si gira? " Pensai innervosita da quel suo comportamento.
<< Oh ! Miss Lost , è già qua? >>  mi chiese con un sorriso sornione stampato in faccia
" Si sono qua...non è che si stappa quelle dannate orecchie e mi da un po' di attenzione? Come?!  Vuole che gliele stappi io?! Non si preoccupi. . . VOGLIO QUELLA FOTTUTA PINZATRICE !!! BASTARDAAA ARRGH " pensai mentre osservavo la pinzatrice sulla scrivania vicino la finestra.
<< Si sono qui da mezz'ora. . . le due chiavi per me e Frankie? >> abbaiai
Si mise a cercarle con una calma insopportabile , il ragazzo con cui stava parlando fino a due minuti fa si girò e mi salutò con la mano mentre sorrideva , " Si è uno stalker. . . "  , gli feci un cenno con il capo ma non di più , chi lo conosceva?  Venne verso me e mi porse una mano poi incurvò le labbra e mi sorrise presentandosi  << Piacere Aleksander Hevrenna , per gli amici Alex. >> Gli afferrai la mano e la strinsi come per spezzarla ma non cambiò espressione...
<< Scommetto che non sei di qua. . . >>  chiesi acida.
<< Uhm si...l'hai capito dal cognome? >> domandò a sua volta sorpreso.
<< Si e no...ho guardato il documento che sta sul bancone ed il tuo nome è davvero strano , oltre che ne hai un altro. . . Xerxes eh? Anche i tuoi genitori non scherzavano. . . >>  gli feci capire.
<< Perché i tuoi scherzavano? Roxas. . . vero? >> disse fissandomi
<< Se mi fissi ancora giuro che ti aggiusto il setto nasale >> lo minacciai infastidita da quello sguardo.
<< Oh. . .ehm. . .stavo pensando che per fumare non sei un po' troppo piccola. . . ? >>  
<< Ma le persone non si fanno mai i cazzi propri? Sono in un'università non al liceo mio caro. . . >> lo rimproverai mentre la segretaria mi porgeva le chiavi della stanza che avrei dovuto dividere , Frankie dietro di me fissava il tizio , stava tremando , aveva freddo o era intimorita?
Mi voltai e fissandola le dissi << Frankie? Sei terrorizzata dalla fata turchina? >>
Il ragazzo si voltò a guardare la mia amica e si presentò anche a lei , che tremava come una foglia , perchè non la lasciavo lì?
Notai che il tizio non sembrava per niente infastidito dall'appellativo che gli avevo affibbiato. Uhmmm fata turchina muahahahahah...
La segretaria era ancora lì con le chiavi in mano , le afferrai aggressiva e presi il pacchetto di sigarette , ero nervosa? Si.
<< Arrivederci , Miss >> dissi in un sospiro
<< Miss Lost ? >> mi richiamò
<< Si , Miss? >> mi voltai
<< Potrebbe portare questo ragazzo al dormitorio maschile ed accompagnarlo alla stanza? Si è appena trasferito e non ha idea di come funzioni qui , mi farebbe questo favore? >> Chiese giustificandosi.
" Perché no? Camminare mi avrebbe fatto bene , ma avrei dovuto sopportare quello sguardo per tutta la strada del dormitorio...dovevo scappare da quel dannato manicomio , ehm no università. . .no no manicomio , STO IMPAZZENDO?!! Sto conversando con me stessa ! In pratica sto monologando! Ok inizio a preocuparmi ma. . .va bene , accompagniamo la fata turchina al dormitorio , chissà se invece è un genio della lampada. . . POSSO AVERE TRE DESIDERI?!! " rimuginai.
<< Va bene Miss... >> accettai e guardando il ragazzo dissi in modo brusco  << Muovi il culo , non ho tempo da perdere... >>
Lui sorrise per il mio modo di parlare e diedi le chiavi a Frankie lasciandole la mia valigia , poi le assicurai che ci saremmo viste prima di pranzo perché dovevo ordinare le mie cose.
Uscimmo dalla segreteria ed anche da quel palazzo , quello era destinato solo ai documenti , al preside , alle aule e naturalmente a tutte quelle altre cose che annoiavano a morte , presi una sigaretta e l'accesi sotto lo sguardo di quel tizio che probabilmente non aveva i miei problemi , ma sfortunatamente mi prese alla sprovvista con la sua domanda...
<< Me ne dai una? >>  A cosa si riferiva ? 
<< Eh ? >>  chiesi stizzita
<< Una sigaretta. . .sono Diana Blu vero? >> domandò a sua volta 
Presi il pacchetto dalla tasca dei pantaloni ed aprendolo glielo misi davanti , lesse la scritta ad alta voce
" Il fumo danneggia gravemente te e chi ti sta intorno  "  
<< Uhmmm...già...dovrei fumare di più probabilmente diventerei uno di quei cosi incappucciati con la sigaretta al posto della falce. . . >> risposi , ne prese una e se la mise tra le labbra poi guardandomi mise una mano davanti a me e disse con difficoltà << Come vuoi che l'accendo? >> a quella domanda mi trattenni dal ridere e gli porsi l'accendino blu.
Accese quella droga che amavo e facendo un lungo tiro mi guardò e prendendo la sigaretta con una mano disse << Quell'accendino mi ricorda i miei capelli. . . >>
Scoppiai a ridere e ripresi quell'oggetto , mettendolo in tasca con il pacchetto.
<< Bene. . .questo è il dormitorio. . .credo che alla tua stanza ci puoi arrivare da solo no? >> chiesi facendo un tiro mentre indicavo un palazzo spoglio di un giallo morto.
<< Beh...sai io non so come funziona... >> disse ironico imitando la voce della segretaria mentre si stringeva nelle spalle.
<< Ah ah ah , la tua imitazione rispecchia perfettamente quella befana >> bofonchiai ripensando a quella donna minuta e ficcanaso 
<< Dai , sono sincero , mi fai compagnia? Non ho idea di dove si trovi la mia stanza >> mi dondolò la chiave davanti gli occhi ed io vidi il numerino rosso. . .63 , quarto piano? Probabilmente.
Ogni piano aveva più o meno 20 stanze... , 5 piani. . . uhm ok.
Salimmo al quarto piano ed un ragazzo ben conosciuto mi schernì << Lost ! Ah finalmente ti hanno trasferita al dormitorio maschile? L'hanno capito?!! Oppure ti hanno dato il nuovo strano?!! >> 
<< Spero per te che non continui sennò posso prenderti a calci in culo fino all'entrata , oppure preferisci diventare mono-coglione? Ops. . .non volevo , ho detto qualcosa che non dovevo , tu non ne hai. . . >> lo schernì a mia volta 
<< Mi prendi in giro ?!! Brutta troia! >> Mi venne davanti ed io con uno scatto di rabbia gli diedi un calcio ad un ginocchio e lui si piegò , gli diedi una ginocchiata in pieno viso e poi gli spensi la sigaretta sulla spalla.
<< Uomo avvisato , mezzo salvato ma s'è cretino si fotte da solo. . . in ogni caso se fossi una troia sarei più intelligente di te >> Ricominciai a camminare verso la fine del corridoio e sentì la sua voce in lontananza che mi assicurava che me l'avrebbe fatta pagare , nemmeno s'eravamo in un film del tipo " Non la passerai liscia " certo , lui e il suo gruppo di idioti mi avevano presa di mira già al primo anno , ma avevo avuto modo di tenerli a bada. Camminai tranquillamente , dietro di me il ragazzo che mi fissava con gli occhi sgranati.
<< L'hai ridotto davvero male... >> mi disse
<< No , è quello che si merita , se non ti prendi il tuo rispetto così non ti lasciano mai in pace , lui ed i suoi amici sono di questo piano ma rispetto a te hanno le prime stanze del corridoio , se li incontri e ti massacrano letteralmente le palle non aver paura a ridurli così , limitati a lasciarli a terra , non ti fermare solo a minacciarli , picchiali , non provare pietà , loro non ne avrebbero , qui siamo con le famose leggi di strada , o la legge del più forte come preferisci chiamarla >> lo informai
<< Devo picchiarli davvero? >> mi chiese sorpreso
<< Ho detto il contrario per caso? Loro lo farebbero , tu sei il novellino ora ,un nuovo gioco ,non parlargli , stagli alla larga se non vuoi problemi >>  affermai, mentre mi fermavo alla stanza , misi la chiave nella toppa e girandola aprì la porta , non c'era nessuno. 
<< Sei solo? >> chiesi 
<< Si , i miei non volevano che io dividessi la stanza con qualcuno...se vuoi qualche volta puoi venire >> mi informò con un sospiro , strano da parte sua.
<< Sai che il reparto maschile è proibito alle ragazze? E viceversa naturalmente , a proposito in ogni dormitorio ci sono dei bagni comuni , qui sono all'ultimo piano , qualche doccia e qualche gabinetto , alcune docce hanno solo acqua fredda quindi...abituati >> 
<< Grazie. . . >> disse
<< E di cosa? Me l'aveva chiesto la segretaria >> 
<< Ma tu hai accettato >> disse quasi deluso dalla mia risposta
<< Uhm , ok...ci è concesso usare le macchine per andare a comprare qualcosa da mangiare , sai la mensa non ha del cibo accettabile , il sabato non ci sono lezioni quindi tutta la scuola è vuota , alcuni escono ed altri studiano. . .nella stanza ci deve essere un frigo , se non c'è chiedi in segreteria o vedi nello scantinato... >>
<< Tu il sabato che fai ? Quale sei tra i due tipi? Esci o studi? >> mi domandò
<< Gioco all'Xbox >> dissi pensando a tutti i giochi masterizzati
<< Oh. . . >> sospirò
<< Qualche volta ti faccio fare una partita. . .novellino >> 
<< Ma hai detto che i dormitori... >> 
<< Shhh >> lo interruppi e poi dissi << Sono tre anni che sto qua e tu pensi che le regole siano fatte per essere seguite? >>
<< Uhm. . .è mezzogiorno... >> mi informò guardando l'orologio
<< Cazzo! Frankie! Ummm devo andare! La mensa è nel palazzo dei documenti! >> Gli lasciai la chiave nella toppa della porta , gli diedi una pacca sulla spalla e dissi voltandomi mentre iniziavo a correre << SOPRAVVIVI ! >> , potevo sognarmi il timpano per qualche mese.
<< Ciao ! >> sentì gridare alle mie spalle.
Arrivai nel dormitorio , ultima stanza , ultimo piano , entrai sbattendo la porta , chi se ne frega del baccano che provocavo , Frankie era stesa sul letto e russava tranquillamente " Sia lodato il cielo " pensai come una vecchietta.
Chiusi la porta e mi buttai sul mio letto , caddi anch'io in un profondo sonno , mi ero alzata troppo presto quella mattina ,  avevo un sonno tremendo e mi ero accaparrata un genio della lampada che non ti chiedeva di esprimere tre desideri e che non sapeva trovare la sua stanza , pensiamo picchiare qualcuno in modo da lasciarlo inerme.
Che palle. . .stupido mondo.
Avrei saltato un pranzo disgustoso , fortunatamente la prima settimana di arrivo al collegio le lezioni erano sospese sennò sarei morta.
Ma prima avrei ammazzato il preside.
" Roxas? " Una voce nella mia mente. . .  " Ah stupido cervello! Ma non ti spegni mai? Il tasto OFF no vero? "
" Che cazzo vuoi !? " cercai di intimidire anche lui
" Niente... 
" Ecco ora ci siamo. . . "  iniziare un monologo tra me e il mio cervello in quel momento sarebbe stato davvero troppo , anche se quel povero neurone che riusciva a parlare era vecchio quanto Silente , perché non moriva anche lui. . .? Naaah sennò sarei già come Frankie.

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Capitolo 3
*** Antica ***


3° Antica.
 
Mi svegliai grazie alle urla di Frankie che cercava di buttarmi giù dal letto , perché non la faceva finita e si tappava quel dannato buco che aveva per bocca?
<< Mi lasci stare? Vuoi essere picchiata anche tu oltre al Mister-quarto-piano-mi-sento-importante ? >> le chiesi con la bocca impastata di sonno
<< Dai ! Roxas ! Devi svuotare la valigia! >> gridò ed io sentendo la sua mano che cercava di strattonarmi per farmi alzare , l'afferrai per il braccio facendola cadere sul lato vuoto del mio letto , le tappai la bocca con la mano libera.
<< Se non ti stai zitta giuro che ti violento. . .tanto per farti stare zitta >>  la intimorì senza aprire gli occhi
<< Non lo faresti. . .sono femmina. . . >> disse sconcertata
<< Uhmm , ne sei sicura? Farei qualsiasi cosa per farti stare zitta >> le domandai aprendo un occhio per guardarla
<< Naturalmente , sai che sono le cinque del pomeriggio? >> mi rispose porgendomi un'altra domanda
<< Ti avevo detto di stare zitta ma a quanto pare con te le parole sono inutili... >> la spinsi giù dal mio letto e lei cadde giù con un tonfo
<< Ahi! Guarda che mi sono fatta male ! >> mi rimproverò
<< Sai benissimo che non mi interessa , se ci tieni puoi anche morire qui e non me ne importerebbe nulla >> le dissi odiosa
Non la sentì parlare e questo mi preoccupò , di solito quando le dicevo cose del genere lei mi diceva sempre qualcosa sul quanto fossi stronza e bastarda , aprì gli occhi e la vidi , davanti il mio letto rannicchiata a piangere come una bambina , mi sentì davvero un mostro. Mi alzai e mi rannicchiai al suo fianco , non mi scusavo mai a parole , quello era il mio modo di farlo.
<< Davvero? >> mi chiese lei tra le lacrime mentre veniva scossa da dei singhiozzi.
<< No. . . >> risposi secca e lei mi abbracciò. Rimasi immobile.
<< Ti odio. . . >> disse strofinandosi sulla mia camicia , peccato , era pulita fino a due minuti fa , si attaccò al mio braccio ed io ebbi una fitta di dolore , la garza. . .la ferita. . .un brutto risveglio.
<< Lo so. . . >> le risposi stancamente mentre stringevo i denti , se avesse visto quella ferita avrebbe fatto di tutto per cucirmi con ago e filo come se fossi fatta di stoffa.
<< La camicia è macchiata di sangue. . . >>  Maledizione ! 
<< Lasciami stare. . . >> mi alzai scostandomi da lei ed uscì dalla stanza andando verso il bagno
<< Stai sanguinando Roxas! Sei dannatamente ferita ! >> gridò alle mie spalle e le poche persone che erano in quel corridoio indirizzarono i loro sguardi sulla tizia sanguinante e dolorante , io. 
Vidi pietà nei loro occhi e li odiai più di quanto avrei odiato Frankie per aver gridato quelle quattro parole al vento che stranamente aveva degli occhi ora.
Arrivata in bagno mi levai la camicia gettandola a terra , che brucino all'inferno!
Levai la garza al mio braccio e lo misi sotto il getto gelido dell'acqua , rimasi lì fino a quando non sentì più quell'arto , niente dolore , niente ossa , niente muscoli , niente pelle lacerata.
Non era la prima cicatrice su quel braccio , ma era la più grande che avessi. Dovevo essermi abituata a quel dolore ma non era così.
Mi venne da piangere ma non lo feci. Fissavo l'acqua rossa con lo stesso sguardo che avevo avuto fino a quell'età , ventun anni.
 
Si giovane...
Giovane quando hai avuto un'infanzia che non ti ha costretta a diventare adulta.
Giovane quando hai ancora uno scopo.
Giovane quando hai ancora dei sogni. Opportunità.
Giovane quando piangevi perché sapevi di soffrire.
Giovane quando soffrivi per un dolore fisico.
Giovane quando amavi.
Giovane quando nessuna cicatrice simile alle mie ti aveva mai sfiorata.
Giovane quando. . .eri viva.
 
Io? Ero vecchia , dentro e fuori , fisicamente e mentalmente. Avevo conosciuto il mondo. Non quello falso. Quello vero , pieno di malignità. 
Le persone non amavano , odiavano.
La gente rideva alle tue spalle perché soffrivi.
Nessuno ti porgeva una mano anzi se ti rialzavi loro erano lì , pronti , soltanto per pestarti e ributtarti giù. Dovevi essere forte.
Una mano mi strinse la spalla ed io spintonai chiunque fosse dietro di me , ero furiosa , una donna con degli occhiali sul naso mi fissava sbalordita.
<< . . . >> rimasi in silenzio
<< Miss Lost...?  Tutto ok? >> era lei , la bibliotecaria.
<< Vuole sapere la verità? Non c'è un cazzo che va bene ! Nulla!! Volete avere sempre ragione! Volete guardarmi con pietà e compassione?! Fatelo ! Vi odio tutti! >> sbraitai dando un calcio al cestino che andò a finire chissà dove.
<< Miss Lost. . . >> disse guardandomi con quello sguardo pietoso
<< Odio lei ! I miei genitori che non si possono definire nemmeno tali! Odio la mia compagna di stanza e questa dannata scuola! >> Gridai ancora scoprendomi la schiena solcata da cicatrici , non si capiva dove iniziassero né dove finissero.
<< Le persone che amano non fanno questo ?! Vero ?! >> le urlai in viso , stavo piangendo.
Mi abbracciò ed io l'odiai ancora di più ma rimasi immobile , un abbraccio? Sentivo come un calore materno. Qualcosa che non avevo mai provato davvero. Forse l'avevo soltanto sognato.
Appoggiai la testa sulla sua spalla e continuai a piangere silenziosamente , il pianto di un adulto. Nessuno mi vide oltre lei in quelle condizioni.
Dopo essermi calmata mi curò il braccio fasciandolo e poi disse guardandomi negli occhi << No le persone che amano non fanno cose del genere >>
<< Lei crede che io sia giovane a ventun anni? >> domandai come se stessi parlando con il muro dietro di lei.
<< Si sei giovane. >> rispose secca.
<< Dopo tutto quello che ho passato penso di essere infinitamente vecchia. >>
<< No , è vecchio chi non spera più , chi non sogna , chi non ama. >>
<< Sono così. . . >> le risposi
<< Non ami? Non desideri un nuovo futuro? Non speri in questo...? Allora sei morta. . .non sei vecchia , sei un involucro vuoto. >> disse triste.
Morta. . .si ero morta da tempo probabilmente , ero un involucro vuoto , non ero antica ero solo un cadavere redivivo , un corpo inerme e nullo , una carcassa baciata dalla vita.
<< Io spero ma non cambia niente... >> dissi
<< Cambierà , ci vuole tempo , tanto tempo , e tu ne hai tanto. >> mi rassicurò carezzandomi la guancia bagnata ancora da qualche lacrima.
<< Grazie.  .  . >> dissi per la prima volta , lei mi porse la camicia e disse << Vai a riposare ora >>
Mi alzai come uno zombie e camminai fissando il nulla , arrivai alla mia stanza ed entrando lasciai cadere sul pavimento sporco la camicia , mi accasciai sul letto come se fosse il mio rifugio e rimasi lì.
Sentì i passi di Frankie e poi la sua voce in un sussurro << Perdonami. >> disse soltanto e poi spense la luce.
Era un giorno che non mangiavo , un giorno che sanguinavo , dentro e fuori.
Mi rifugiai nell'oscurità. 
 
Sono un cadavere baciato dalla vita , sono una rinascita , sono una speranza divorata dagli anni , un involucro vuoto , pieno di inesistenze.
Sono io , un muto che grida tra la folla.
Sono in compagnia di niente , remota e solitaria.
Circondata da gente rimango unica e in disparte.
Sono colma di parole mai dette.
Pensieri imprigionati in una mente libera.
Sensazioni , emozioni arse nel conflitto del nulla e tutto.
Delusioni che ti trasformano , mutano le persone in qualcosa non qualcuno.
Sono io. 
Nulla e tutto.
Muto e straziato.
Grido in silenzio. 
Un appello che solo io riesco a percepire.
Un richiamo antico.
Sono io , Roxas.

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Capitolo 4
*** Giochiamo. ***


4° Giochiamo

Per lo meno quel giorno era il terzo. . .altri quattro giorni e poi lezioni , mi sarei rinchiusa nella biblioteca a fare il topo , o mi sarei attaccata al portatile.
L'Xbox era lì solo per comparsa. . .
Mi svegliai più stanca del solito , presi una maglietta dei jeans  e i miei anfibi neri , afferrai la chiave che tenevo sul comodino , mi accorsi di non aver preso le cose più importanti. . .sono idiota? 
Presi dalla valigia l'accappatoio ,  un'asciugamano ed il bagnoschiuma subito dopo mi diressi ai bagni comuni , erano le cinque del mattino , l'acqua sarebbe stata sicuramente fredda e non ci sarebbe stato nessuno , perfetto.
Di solito mi svegliavo prima degli altri , non volevo fare una doccia sotto gli occhi di quegli idioti che cercavano di capire come avessi tutte quelle dannate cicatrici. 
Arrivata alle docce posai i miei oggetti su una sedia , mi spogliai velocemente ed aprendo il rubinetto della doccia mi misi subito sotto il getto dell'acqua gelida , quelle gocce mi trafiggevano come aghi , avevo la pelle d'oca ma mi sarei abituata , venni scossa da degli spasmi , avevo freddo e le labbra erano ormai viola , erano anni che facevo la doccia in quelle condizioni , il mio corpo minuto ne soffriva ma non avrei ceduto , era come una punizione.
Una punizione per quella vita , mi misi le mani tra i capelli sfiorando i piercing ed appoggiai la testa sulle piastrelle , chissà da quanto tempo erano là. . .
Così mi sarebbe venuta la febbre ma. . .chi se ne frega , che mi venga pure. . .dopo essermi lavata rimasi lì , ancora una volta sotto quel getto. 
<< C'è nessuno? >> sentì la sua voce , che ci faceva lì quell'idiota?
<< Si. . .cosa ci fai nel dormitorio delle ragazze a quest'ora? >>
<< Uhm mi aspettavo di trovarti nella tua stanza ma Frankie mi ha detto che probabilmente eri qui , perché fai la doccia a quest'ora? >>
<< Mi piace farla in solitudine , dopo le cinque qui ci sono più persone , non mi piace farmi vedere >> lo informai
<< Perché? >>
<< Perché cosa? Non mi piace e basta. . .tu ti faresti vedere nudo da quelli del tuo piano? >> domandai quasi ridendo
<< Uhm. . .direi di si , non ho niente da nascondere. . .tu invece si , sei strana >>
<< Non sono strana , sono una persona timida. . . >>
<< No. . .sei ferita , scontrosa e strana >> disse con un tono pacato
<< Non sono ferita. . . >> guardai l'acqua che se ne andava per lo scarico , era macchiata di sangue , si. . .il braccio.
<< Raccontami. . .come te la sei fatta? >>
<< No. >>  
<< RACCONTAMI >> disse più deciso ed io non seppi resistere.
<< La mia famiglia non è una di quelle calorose in cui ti danno i soldi per comprarti da mangiare o per andare in un'università >>
<< Sono stati i tuoi a farti quello che cerchi di nascondere? >> 
<< Si. . .non è che mi passi l'accappatoio? >>  chiusi il rubinetto , mi porse l'accappatoio senza guardarmi ,  simpatica la fata turchina , me lo misi ed uscì da quella doccia tremante e barcollante.
<< Scommetto che l'acqua era fredda. . . >>
Mi misi il cappuccio e risposi senza guardarlo << Non scommettere su qualcosa che sai già. . .idiota >>
<< Uhmmm vedo che mi hai dato un nuovo appellativo. . .devo ringraziarti? >>
<< No , quello non è un appellativo , è il tuo nuovo nome >> mi trattenni dal ridere vedendo la sua faccia imbronciata.
<< Non mi piace , cambialo >> disse serio mentre mi faceva posto sulla sedia su cui avevo posato i miei vestiti.
<< Mi fai esprimere tre desideri? >>  mi sedetti e lo guardai
<< Ehm. . .si >> rispose anche se non aveva capito
Alzai l'indice << Uno. . .vorrei avere una famiglia , una vera. >>  alzai il medio << Due , non voglio nessuna cicatrice >> alzai l'anulare << Tre. Questo lo conservo. >> sorrisi e poi domandai << Li puoi avverare ? Tu sei un genio della lampada vero? >>
Scoppiò a ridere e disse << Posso provarci ! Ma non garantisco niente , lo giuro ! Ci proverò. . . >>
<< Girati , non sei un'eccezione , non mi faccio vedere da te nuda >>
<< Sei scheletrica. . . >> osservò
<< Grazie , ora smamma ! Fuori dai piedi ! Subito ! >>
<< Ok , ok vado >> disse e sparì attraversando l'uscita.
Mi asciugai tra i brividi e mi ritrovai a sorridere , perché non mi stava lontano quel cretino? Di solito lo facevano tutti ed ora lui spunta così , boh , deve avere qualche problema. Sicuramente.
<< Ti muovi?! Ci vuole tanto? Uff >> Gridò da dietro la porta
<< Ma tu non te n'eri andato? >>
<< No , voglio una partita al Xbox. . . >>
<< Approfittatore >> mormorai.
Mi vestì velocemente lasciando i capelli bagnati , stavo gelando , una maglietta a maniche lunghe in cotone dei jeans e gli anfibi brrr , uscì dal bagno portandomi le cose che mi appartenevano e sentì il suo corpo addossarsi al mio.
<< Sei un ghiacciolo. . .brrr >> 
<< Ti picchio a sangue se non ti levi. . . >> lo minacciai dimenandomi
<< Uhmm no mi secco , probabilmente se mi lascio andare con tutto il peso su di te ti abbassi di trenta centimetri. . . >> scherzò
<< Ecco! Quindi spostati ! Già sono abbastanza bassa ci manchi solo tu. . .arghh levati ! Pesi ! >> urlai 
<< Se gridi così ti sentiranno anche i guardiani , e penseranno che ti voglio fare chissà cosa >>
<< Picchierò anche loro ! >>
Mi tappò la bocca e mi trascinò di peso verso la mia stanza << Si possono contare anche le costole per quanto sei magra. . . >>
Cercai di urlargli qualcosa e di mordergli la mano ma non si arrese. << Feroce la ragazzina >>
Arrivati alla stanza senza mollarmi prese le chiavi dalla tasca dei miei pantaloni ed aprì la porta , mi spinse all'interno e poi entrando anche lui chiuse immediatamente la porta appoggiandosi ad essa.
Frankie socchiuse gli occhi e dopo aver identificato le due figure iniziò a gridare come terrorizzata , fui costretta a lanciargli la prima cosa che mi capitò , la bottiglia del bagnoschiuma , le arrivò in piena fronte e si calmò iniziando a rimproverarmi " Tanto non ti ascoltooo " dicevo a me stessa ma dopo quindici minuti mi ritrovai a gridarle di stare zitta " Basta... ha bisogno di una museruola " pensai.
<< Che ci fa Lui qui !!!? >> Indicò la testa blu che se la rideva sotto i baffi
<< E' uno stalker. . .no no è il genio della lampada >> 
<< Non è vero ! So bene che voi due avete una relazione segreta! >>
A quella colossale minchiata scoppiai a ridere tanto che mi dovetti appoggiare al muro per il dolore allo stomaco , caddi sul letto cercando di fermare quelle risate che mi avevano fatta piangere. Mi fermai e la guardai asciugandomi le lacrime.
<< Hai dei gravi problemi , forse è colpa della botta che ti è arrivata poco fa oppure hai troppa fantasia >>
<< No no , sono normalissima , sai che se i guardiani vengono a saperlo sarai sospesa per una settimana? >>
<< Per cosa? Per aver fatto una partita al Xbox alle sei del mattino? >> domandai aprendo la valigia ed uscendo l' Xbox
<< Si! >> gridò ed io le lanciai uno sguardo minaccioso , stava parlando troppo e sapeva troppo che quella sua voce di mattina mi dava i nervi , finalmente rimase in silenzio ed io mi sentì tranquilla , si sedette sul letto e notai ch'era in pigiama , certo che per una ragazza dell'università avere un pigiama con gli orsetti e le fragoline era davvero umiliante , la fata turchina si sdraiò sul mio letto.
<< Cerca di non infettarmelo >> dissi acida mentre collegavo i cavi alla televisione della stanza
<< Uhm. . .ci proverò >> disse socchiudendo gli occhi
<< Roxas. . .sai che quella cosa che stai collegando è proibita? >>
<< Si lo so , so anche che per te è impossibile fare un po' di dannato silenzio ! E poi non è una Cosa è una dannata Xbox >>
<< Ragazze non litigate per me...lo so , lo so ma io non vi amo >>  disse il tizio ed io gli lanciai il joystick  << Tu non c'entri! >>
<< Non è vero , io c'entro sempre >> afferrò il joystick al volo e non aprì occhio
<< Fai silenzio anche tu. . .sennò picchio anche te >>
<< Ma veramente. . . >>
<< Cazzo ! Ti stai zitto? Sto cercando di capire dove va questo cavo! Questa televisione è una merda probabilmente risale a qualche secolo fa >> finalmente capì dove doveva andare e mi illuminai  , avevo finito la mia impresa.
Accesi l'Xbox e misi uno fra i miei giochi preferiti " Call of Duty Black Ops 2  " lo misi in modalità zombie e richiamai il mio nuovo compagno di giochi , arrivammo al venticinquesimo livello , i nostri sguardi puntati sullo schermo , zombie ovunque  , dannato Instant kill  che non appariva , sarebbe stata la cosa più bella , sarebbero stati tutti a terra , bastardi , le mie imprecazioni si potevano sentire per tutto il piano , tutti sapevano al 90% ch'ero io ,  quale ragazza sarebbe stata così educata da gridarle in quel modo aggressivo soprattutto con quelle parole così fini ?
Giocammo dalle sei del mattino alle dieci , gli occhi di due drogati , Frankie ormai era impegnata a capire il perché di quella nostra voglia assassina , uhmm lei non poteva capire. Sicuramente.
Quando entrambi morimmo mi sdraiai sul pavimento , eravamo arrivati a buon punto! 
<< Bella partita , ragazzina >> disse sorridendo
<< Ragazzina di ventun anni. . . >>
<< Sei al terzo anno? >>
<< Si perché? >>
<< Sei bassa e minuta , pensavo fossi del primo >>
<< Hey ! Porta rispetto ! >> gridai , ok ero davvero bassa in confronto a lui
<< Anche io sono del terzo anno >>  Ora ero fregata
<< Sarai di un'altra sezione sicuramente. . . >>
<< 3-F. . . >>
<< Fanculo. . .sono rovinata... >>
<< Sei della stessa sezione? >>
<< Disgraziatamente si. . .ti odio >>
<< Grazie. . .il tuo braccio ha ripreso a sanguinare , deve essere davvero una ferita profonda... >> mi afferrò l'arto ed io sussultai , come il primo giorno , la ferita non era ancora rimarginata. Alzò la manica e sgranò gli occhi.
<< Ma quante ne hai? >> domandò
<< Che te ne fotte? >> risposi schietta e ritirai il braccio alzandomi , presi delle garze ed iniziai a fasciarmi il braccio con difficoltà , con una sola mano era difficile.
Mi afferrò il braccio e lo fece lui al posto mio <<  Qui l'idiota non sono io ma tu>> disse ed io lo guardai , qualcuno che si preoccupava oltre Frankie e la bibliotecaria? Davvero bizzarro.
<< Se mi insulti ancora ti picchio davvero >>
<< Fallo ,  ci sono abituato >> a quella frase rimasi sconvolta , probabilmente anche i suoi lo avevano picchiato da piccolo.
<< Posso davvero? >> dissi quasi ridendo
<< Uhmmm preferirei di no sennò sarei obbligato anche io a farlo no ? Leggi di strada. . .mh? >>
<< Ok , non ti picchio ma soltanto per questa volta >> finì di curare il mio braccio e mi salutò << E' tardi e devo andare a comprare qualcosa da mangiare , ci vediamo in giro >>
Uscì dalla porta silenziosamente e se la chiuse alle spalle.

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Capitolo 5
*** Buio. ***


5° Buio.

I giorni passavano ed i giorni "lezioni-sospese-per-una-settimana" finivano , arrivò il primo giorno di lezione , avrei avuto. . .educazione fisica , un'altra materia , un'altra materia ed un'altra ancora e un'altra ed ancora un'altra poi pranzo alla mensa perché non avevo comprato niente di commestibile.
Iniziai la solita routine , sveglia alle cinque del mattino , doccia di aghi... emh no no era acqua fredda , no ghiacciata.
Mi sarei vestita perché se fosse stato per me sarei rimasta nuda naturalmente , un maglioncino blu scuro ed i soliti jeans neri , trucco , capelli , libri da portare e. . .avrei " tentato " di svegliare Frankie.Impossibile.
Riuscì a buttarla giù dal letto ed a quale punto iniziò a prepararsi , mentre io uscivo fuori dalla porta a fumare una sigaretta , vidi una sagoma ben distinta che veniva verso la mia stanza " Oddio. . .è davvero uno stalker. . .?  " 
Vidi il suo braccio alzarsi e salutarmi da lontano , dormitorio femminile. . .proibito stranamente mi si accese una lampadina nella mente provocando un sonoro " Tin! " lo afferrai per il braccio e lo trascinai nella stanza , e capì che avevo fatto l'ennesima minchiata della mattina , Frankie si stava vestendo e mi lanciò un pacchetto di fazzoletti che afferrai al volo , fortunatamente era quasi del tutto vestita ed Aleksander era troppo occupato a riprendere fiato per guardarla , era spieccicato sulla porta e mi aspettavo che sarebbe caduto a terra da un momento all'altro , è stata soltanto una corsetta. . .niente di più , sembrava stesse morendo sulla porta. Lo tirai per la maglietta e guardandolo chiesi 
<< Sei ancora vivo? >>
Si voltò e mi diete un po' d'attenzione << Chi ? Io? >> domandò come se non avesse sentito quello che avevo detto
<< No tua madre , cretino >> 
<< Non ne ho idea vuoi telefonargli ? Magari gli racconti che sono un genio della lampada , sbarra , fata turchina , e che ti ho offerto 3 desideri , tu ne hai espressi due che ancora non si sono avverati e ti sei tenuta il terzo >> Disse ironico
<< Dammi il numero. . . >> accettai quella sfida
<< Davvero ? >> Sgranò gli occhi ed io gli puntai un dito al petto e risposi <<  Naturalmente ! Non mi ritiro mai da una sfida , ora. . .dammi il numero ! >>
Prese il cellulare dalla tasca dei jeans e me lo ficcò in bocca scoppiando a ridere poi gridò piegandosi in due dalle risate << Sbloccalo ora ! Mister scorbutica ! >>
Rimasi immobile con quel cellulare tra i denti , lo prese con una mano cercando di levarmelo ma io ringhiai " Ah. . . ora prendilo " pensai
<< Mollalo...gli starai sbavando sopra >> mi rimproverò con una faccia falsamente schifata
<< Non shono un cane >> bofonchiai senza mollare la presa 
<< Però hai la rabbia. . . >>  a quella frase gli diedi un pugno ad un fianco ma non lo feci per fargli male
<< Guarda che picchi forte. . .potevi rompermi una costola >> mollò la presa e presi il cellulare tra le mani pulendolo con la manica della maglietta , si stavo quasi sbavando.
<< Una costola? Cos'ero un'alce? >>
<< No sennò saresti cornuta...beh dopotutto >> non gli lasciai finire la frase che gli ficcai il cellulare nella tasca dei pantaloni
<< Felice ora? >> domandai
<< CE LA FINITE ORA ?? SEMBRATE DUE BAMBINI ! >> gridò Frankie nel mio orecchio.
<< Alce stordita. . .a rapporto... >> dissi buttandomi sul letto fingendomi morta , con la lingua penzolante da un lato e gli occhi rivolti verso l'alto
<< Bene , andiamo...abbiamo perso fin troppo tempo , abbiamo educazione fisica , oggi probabilmente ci toccherà fare piscina >>  disse seria mentre io continuavo a rimanere in coma.
<< Credo sia morta davvero. . . >> disse Aleksander punzecchiandomi con un dito come se fossi una carcassa 
<< Naaah >> negò Frankie e mi tirò per un braccio
<< Dio no , lasciatemi qui ad ammuffire , vi prego , piscina no! Non so nuotare!! Sono sicura che in quella vasca ci siano dei coccodrilli , lasciatemi a morire qui ma non in pasto ai coccodrilli , non ho idea di che verso fanno ancora! >> gridai guardando il tetto
Frankie trascinò me , i miei libri ed anche Alex , dopo aver fatto chilometri e chilometri e chilometri arrivammo a destinazione.
Il professore pelato ci guardò e disse " Siete in ritardo " uhm...due minuti? Pelati , chi li capisce.
Fece l'appello e mi mandò alle parallele , si niente piscina. Invece toccò proprio a quei due la piscina.
Ero brava alle parallele , mi andai a cambiare negli spogliatoi , il mio armadietto con la tuta , combinazione? Ehm... 
Sferrai qualche pugno all'armadietto ma quando riuscì ad aprirlo avevo già ricordato la combinazione.
Frankie aveva un costume della scuola largo e verde acido , Alex aveva un normale costume ad effetto Hawaii , con colori basati sul nero e blu , aveva la pelle così chiara , ed anche lui aveva qualche cicatrice , una ben visibile attraversava l'intera schiena , chissà come se l'era fatta , io evitavo sempre di fare piscina , mi avrebbero guardata come un fenomeno da baraccone , lui invece veniva guardato in modo strano , ne avevano timore. Si posizionò sulla " piattaforma di lancio " ed aspettò che l'insegnante fischiasse dichiarando l'inizio di quella gara , fischiò e poi gridò il suo solito numero " 10 vasche ! Scegliete voi lo stile ! "  la gara iniziò ed io andai verso le parallele.
Dopo circa mezz'ora io avevo finito il mio esercizio e per finire la gara di nuoto mancava solo una vasca , arrivò primo il nostro caro amico dai capelli blu , che uscì dalla vasca ed iniziò a tremare per il freddo , andò dritto agli spogliatoi e scomparse dalla nostra vista immagino la temperatura dell'acqua. . . - 50° ? Forse di più? 
<< Lost ! Cosa stai combinando ?! Fila negli spogliatoi sennò all'altra lezione non ci arrivi ! >>  gridò l'insegnante
<< Vaffanculo >> borbottai passandogli davanti
<< Potresti ripetere...Lost? >>
<< No , no niente >> risposi schietta ed avanzai a grandi falcate vero gli spogliatoi femminili. Mi cambiai velocemente evitando la doccia , l'avrei fatta...quando non ci sarebbe stato nessuno.
L'ora finì ed io ero già pronta , avevo i miei soliti abiti , i libri per le ore successive e le mie amate Diana Blu.
Ci riunimmo in gruppo , io , Frankie ed Alex , ora. . .inglese  , uhm bella materia solo che dopo tutto quello stress fisico avrebbero potuto mettere le imbottiture ai tavoli , sarebbero stati molto ma molto più comodi.
Non seguì per niente la lezione , infatti all'ultimo minuto l'insegnate si permise di intervenire 
<< Miss Lost ! Se non le interessa la mia lezione può uscire fuori >> gridò da davanti la cattedra. Rimasi in silenzio.
<< Lei sa cosa significa il suo cognome in inglese? >> continuò imperterrita
<< Si lo so... >> risposi annoiata e tutti gli sguardi si posarono su di me
<< Persa , smarrita , perduta , spaesata >>  elencò a gran voce
<< Si, e allora ? >> chiesi strafottente
<< Fuori ! >> indicò la porta
<< E perché mai? >>
<< Ho detto fuori ! >> mi alzai dal mio posto ed uscendo dissi << Caliamo la testa di fronte ai pazzi... >>
<< Cos'hai detto?!! >> mi apostrofò senza darmi del lei 
<< Non potrebbe capire >> uscì dalla classe sbattendo la porta e mi sedetti fuori iniziando a fumare la mia droga giornaliera.
 
Finì anche l'ora di inglese e ci toccò fare matematica , ero seduta vicino ad Aleksander che mi fissava senza dar conto alle spiegazioni del professore
<< Che lezione noiosa >> sussurrò 
<< Segui e basta ! >> dissi poco più forte
Appoggiò la testa sul banco e mi rispose << Sei strana , noiosa e...perennemente incazzata col mondo. . .hai problemi psicologici? >> domandò infine con un'espressione annoiata
<< Si tanti. . .>>
<< Voi due ! Fuori , Lost mi deludi , mi hai deluso davvero tanto >> disse l'insegnante guardandomi. 
Uscì fuori senza dire una parola , rispettavo quell'uomo , mi aveva seguita per tre anni e sapeva molto di me. Mi sedetti fuori seguita dal mio
" amico " e socchiusi gli occhi.
<< Siamo a due oggi , stiamo molto simpatici ai professori >> disse con un tono pacato.
Ero stanca , il mio capo scivolò velocemente sulla sua spalla , era seduto al mio fianco , era così. . .così diverso da me , era forte. Sicuramente.
Era diverso.Si
Mi addormentai lì , probabilmente avrei dormito per ore se non fosse suonata la campanella della fine dell'ora , ma non mi mossi , aprì soltanto gli occhi.
<< Stai bene? >> Mi domandò ma io in quell'attimo non capì cosa stesse succedendo e tutto ritornò nero , buio.
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Capitolo 6
*** Basta finzioni. . .ti prego Salvami ***


Basta finzioni.  .  . Ti prego Salvami.

Mi risvegliai in infermeria , l'infermiera diceva che avevo avuto un crollo per i troppi nervi o forse perché non mangiavo adeguatamente , parlava con Alex , perché con lui ?
Mi alzai e mi diressi verso l'uscita ma lui mi afferrò prima che potessi fare qualcosa , mi guardò dritto negli occhi e disse << Ora torniamo a lezione >> , non risposi , non ne avevo le forze , ero stanca di tutte quelle parole , questa volta fu lui a trascinarmi , le mie gambe sembravano fatte di burro , inciampavo innumerevoli volte ma grazie a quella sua stretta poderosa non arrivavo mai a toccare terra , entrammo dentro la nostra classe ed il mio peggior nemico abbaiò dal fondo della stanza 
<< Non hai letto la lavagna , Lost? >> 
Voltai la testa verso la lavagna e mi trattenni dal piangere o dal fare qualcos'altro , sapevano chi ero , ma rimasi immobile con lo sguardo vuoto.
"Avere una madre che fa la puttana deve essere davvero stressante , farai carriera nella tua vita , ah e sappiamo bene perché non fai vedere né la schiena né le braccia , tuo padre ti lascia  qualche cicatrice o forse ti violenta? " avevano scritto questo.
Dopo cinque minuti le mie mani tremarono , sapevano perfettamente cosa dovevano fare. Saltai un banco che mi dava intralcio e lo raggiunsi ad una velocità impressionante , avrebbe visto quello che avevo visto io per anni , non avrei mai pianto.
Notando che stavo correndo verso di lui iniziò a pregare ad alta voce ed indietreggiò << Dai era uno scherzo... non vorresti mica picchiarmi ? Verresti espulsa >> non lo ascoltai e gli saltai addosso come fa un leone sulla sua preda.
Lo atterrai tenendolo per il collo ed iniziai a prendere a pugni quella sua grande faccia da cazzone , arrivai a spaccargli il naso , le mani macchiate di sangue e le grida attorno a me non finivano mai , non dicevo niente mentre lo massacravo , ero troppo concentrata a piangere dentro di me. Mi avevano levato la maschera che mantenevo da anni.
Sentì qualcuno cercare di trascinarmi via ma non ci riuscì , in quel momento arrivò l'insegnante << Cosa sta succedendo? >> quando capì cosa stava accadendo davvero accorse verso di me e mi afferrò per le braccia riuscendo a trascinarmi via da tutto quel sangue , la mia preda aveva tutta la faccia tumefatta e grondante di sangue.
L'insegnate uscì dalla classe e chiamò l'infermiera a gran voce. Portarono via ciò che avevo massacrato. 
Avrei voluto ridurlo a brandelli.
<< Ora spiegatemi cos'è successo...Lost...Tu sicuramente verrai espulsa >> disse con una voce tremante , guardava le mie mani sporche.
Mi limitai ad indicare la lavagna , era tutto l'inizio quello.
Passò lo sguardo sul mio capo chino e poi iniziai a singhiozzare silenziosamente , Frankie mi fissò mentre dopo qualche minuto Aleksander mi strinse a se. Cosa ne sapevano loro?
Alex mi sussurrava parole di conforto ad un orecchio ma io non sentivo più nulla , soltanto lo sguardo di tutti su di me.
<< Mi spiace. . .vedrò di parlare con il preside , non pensavo che quel nostro alunno fosse capace di fare qualcosa del genere ,mi spiace davvero >>  si scusò il professore , guardando il mio amico come se volesse chiedere scusa a lui e non a me.
Mi prese di peso e mi portò via da quell'inferno , tenevo la sua maglietta tra le mani , tutti lo guardarono ma appena lui incontrava il loro sguardo , loro lo distoglievano borbottando qualcosa , il mio insegnante non disse niente.
Venni portata nella stanza del mio amico , rimasi seduta su di lui a piangere come una bambina , da quanti anni non piangevo?  Anni?  Secoli forse. 
<< Va tutto bene , non ti preoccupare , davanti a me non devi fingere di essere forte >> mi ripeteva ma io non lo sentivo , l'unica cosa che rimbombava nelle mie orecchie era il rumore del mio cuore.
<< Io sono forte >> dissi come se fossi ironica e lui mi guardò sorridendo
<< Se continui a piangere avrai gli occhi come due mongolfiere , dai , basta così >>  mi asciugò una lacrima con il pollice ma io continuai a piangere
<<  T-ti è. . .mai capitato ? >> domandai fra i singhiozzi
<< Si. . .ed ora smettila sennò invece di lavare la maglietta posso direttamente buttarla >> a quella frase fui sul punto di ridere , gli circondi il collo con le braccia e gli sussurrai ad un orecchio
 << Rimani qui , non sparire , ti prego. . .potrei crollare davvero se anche tu te ne andassi >>
<< Credo che tra poco crollerò io , mi stai distruggendo le gambe >> disse spostandomi su una sedia
<< Stai cercando di farmi sorridere ? >>
<< Si. . .ovviamente >> rispose regalandomi un dolce sorriso , tentò di aggiustarmi i capelli ormai rovinati e poi disse asciugandomi il trucco con un fazzoletto << Sai , non è detto che uno che ha dei genitori poco apposto non possa avere un futuro , tu avrai una carriera , che lavoro vorresti fare? >> tentò di sdrammatizzare
<< Il cecchino , il sicario o il becchino >> risposi sorridendo , guardai le mie mani e notai che non erano più rosse.
<< Uhm beh , il becchino è un bel lavoro , un mestiere che non muore mai in effetti >> osservò falsamente serio
Scoppiai a ridere e lui gridò un " Evviva
<< Dove vuoi andare ora? Ci sono due ore e poi il pranzo ma noi non siamo persone affidabili quindi scappiamo da questa prigione per un po' >>
<< Andiamo alla scogliera? >> vidi un accenno della sua testa e mi alzai , lui afferrò una piccola mazzetta di chiavi e se la ficcò in tasca prendendo velocemente una felpa.
Aprì la porta e fece un finto inchino << Prima le signore. . .oh scusa qui non ne vedo >> scherzò ed io uscì comunque prima di lui che chiuse a chiave la sua stanza ed iniziò a camminare , mi prese per mano ed io lo guardai incuriosita
<< Potresti inciampare e finire nelle condizioni di quello stronzo anche se credo che tu l'abbia ridotto in uno stato irraggiungibile >> si giustificò ed io abbassai il mio sguardo sulla moquette , usciti dal dormitorio ci dirigemmo al parcheggio e lui dopo pochi passi si fermò davanti ad una Bmw , era un' X6 bianca a quattro posti , pulita e nuova , disattivò l'allarme e mi aprì la portiera come un gentiluomo ed io mi accomodai , lo chiuse e girò dalla parte del guidatore , si posizionò su suo sedile chiudendo di fretta lo sportello ed accese la macchina e successivamente la radio , cercai qualcosa di ascoltabile mentre lui ingranava la marcia ed accelerava , teneva una mano sul volante e l'altra sul cambio , mi guardava spesso ed ogni tanto mi chiedeva di cambiare stazione perché le canzoni erano penose , mi fermai su una stazione che trasmetteva rock ed a quel punto sia io e lui iniziammo a canticchiare come due cretini , qualche volta mi dava uno o due colpetti sui capelli in modo da farmi arrabbiare ma non ci riusciva e sul suo viso si dipingeva un'espressione delusa ma subito dopo scoppiavamo a ridere , era troppo buffo per farmi arrabbiare.
<< Questo quindi è il terzo desiderio vero? >> domandò ed io lo fissai senza capire , si gonfiò il petto orgoglioso << Io sono il genio della lampada , ricordalo >> mi spiegò ed io mi trattenni dal ridere 
Arrivò la mia musica preferita , erano i Red , lo guardai e dissi << Questa è la mia preferita... >>
Lui cambiò la marcia mettendo la quarta << Allora dobbiamo cambiare ! >> urlò mentre cercava di spegnere la radio , lo fermai in ogni modo , fino a quando la canzone non finì ed a quel punto lo lasciai fare ma lui non fece niente tranne sbuffare.
Ascoltai il rombo del motore , stava stirando troppo la marcia , povero motore , a quel punto cambiò nuovamente marcia e mise la quinta.
<< Questa è tua?  >>  chiesi timida
<< Certo , non so rubare le macchine >>
<< I tuoi sono ricchi ? >>  lo interrogai nuovamente
<< Si e no , se la passano bene >>  appoggiai la testa al finestrino e guardai fuori poi sentì la sua voce che mi avvertiva
<< Stiamo arrivando. . . >>
Entrò in un parcheggio e posteggiò l'auto velocemente , uscì dallo sportello e venne ad aprire il mio , uscì anch'io ed a quel punto attivò l'antifurto.
Ci dirigemmo alla scogliera e lui mi tenne per mano , mi sentivo rassicurata , arrivammo alla scogliera e cercò di mettermi in ogni modo in pericolo , le persone ci guardavano mentre noi ci spostavamo da uno scoglio ad un altro , ridevamo e ci tenevamo entrambi per non cadere , arrivammo ad uno scoglio più alto rispetto agli altri e lui poggiò le chiavi, il cellulare ed il portafoglio su di esso poi mi chiese di fare lo stesso ma io non avevo niente , si levò le scarpe ed io feci lo stesso poi guardò il mare ed io lo imitai ,  mi spinse ed io caddi per metri e metri arrivando subito dopo sott'acqua , si tuffò dopo di me e arrivato in acqua mi afferrò , mi guardò e disse << So che non sai nuotare , fifona >> 
Lo guardai e mi appoggiai a lui , l'acqua era gelida , eravamo a settembre , lui era la mia unica fonte di calore e la mia ancora di salvezza per non affogare , mi stava osservando 
<< Non mi guardare >> dissi cercando di non vergognarmi di quelle parole
<< Ok >>  si tappò gli occhi con le mani lasciandomi andare ed io mi aggrappai a lui gridando impaurita , finimmo entrambi sott'acqua ma quando sentì la sua presa su di me tutto quel terrore svanì , non ero sola , riemergemmo prendendo fiato e lui non mi mollò , continuò a guardarmi ed io arrossì , non mi era mai successo. 
Iniziò a nuotare verso la riva trascinandomi con se appena uscimmo risalimmo sullo scoglio dove avevamo lasciato la nostra roba , tremai e mi sedetti aspettando di asciugarmi , lui si sedette al mio fianco e mi strinse a se chiedendo << Allora , perché sei voluta venire qui ? Per fare il bagno? >>
Lo guardai incredula << Mi prendi in giro? Non so nuotare e vengo qua dove l'acqua è più alta per cosa? Diventare un pinguino , affogare e bere litri di acqua ? Siamo a settembre! >>
Iniziò a ridere ed arrivò al punto di piegarsi in due poi mi domandò << Ti preoccupa che siamo a settembre? O ti preoccupa di più affogare? >>
<< Entrambi , di più affogare >>
<< Ma non sei affogata >>
<< Perché c'eri tu >>
<< Ed io sono bravo a nuotare >> si vantò
<< Certo finché non ti faccio affogare >> lo guardai e sorrisi appoggiandomi al suo petto 
<< No , seriamente , perché volevi venire qua? >>
<< Mi ci ha portato una volta mia madre , quando era stata male , mi aveva detto che se sarebbe morta dovevo ricordarla come in quel giorno >>
<< Ti manca tua madre? >>
<< No , mi piace questo posto >>
<< Le cose scritte alla lavagna erano vere? >>
<< Si. . . ma mio padre non mi violenta. . .>>  risposi triste e lui mi guardò , sembrava potermi capire.
 A quel punto vedendo la mia espressione infelice mi circondò con le braccia e rimase immobile per qualche motivo a me sconosciuto.
<< Uhm...ho una fame che potrei staccarti un braccio >> mi informò prendendomi velocemente il braccio
<< Noooo , non ci pensare nemmeno >> urlai e ritirai il braccio ma lui mi morse il collo come se fosse un vampiro ,  mi azzannò lasciandomi la forma dei suoi denti , non aveva fatto male ma sapevo che sarebbe rimasta per giorni eppure non mi ribellai.
<< Sei un bastardo >> lo rimproverai acida
<< Guarda chi parla >>
<< Io , non sono una bastarda! >>
<< E chi te lo dice ? >> domandò guardandomi
<< Io ! >>  gridai e lui si alzò , mi fece segno di vestirmi mettermi le scarpe ed io lo feci , lui mi imitò ed afferrò le chiavi poi mi fece capire
<< Ho davvero fame , è mezzogiorno , ti offro il pranzo anche se sinceramente preferirei non andare in un ristorante , la mia passione è per i panini già pronti >> iniziò a camminare ed io lo seguì , mi portò in un locale del posto , entrò ed una signora gridò il suo nome.
<< Angela , noto che anche dopo i quarant'anni sei sempre allegra >> disse andando verso il bancone
<< Ehi , ragazzino , attento a quello che dici...non pensavo fossi gay in ogni caso >> finì infine indicando me
<< Non sono gay , Roxas è una ragazza >> affermò sicuro di quello che diceva e mi strinse a se 
<< Ah ! Finalmente , allora ? Non mi presenti la tua ragazza ? Eh? Il ventunenne ha trovato compagnia , Jian ! >>  gridò ad un'altro uomo che serviva ai tavoli
<< Impossibile ! Nessuno lo vorrebbe , troppo strano >> disse l'uomo di spalle
<< Se vieni qui un attimo noterai che anche lei ha qualche problema , in ogni caso sta tremando come una foglia >>  dichiarò guardandomi
<< Angela , hai qualche asciugamano ? >> domandò anche lui iniziando a tremare
<< Naturalmente >> le prese da sotto il bancone e ce le diede , ci sedemmo in un tavolo più lontano rispetto agli altri. 
L'uomo che serviva venne verso di noi e ci posò davanti due menù. Mi fissò per un po' e poi le sue labbra si allargarono in un sorriso
<< Quindi ha trovato davvero compagnia. . . >> ragionò passando lo sguardo da me ad Alex
<< Roxas non è la mia ragazza >> 
L'uomo gli diede un pugno sulla spalla e lo rimproverò << Aaah ! Smettila con tutta questa privacy , si vede da un miglio di distanza >>
<< Ma se tu sei miope... Jian >>
<< Grazie per avermelo ricordato. . . eh >> rispose l'uomo andando via
Aleksander gli porse il menù e chiese " il solito " chiesi anch'io il suo solito pur non sapendo in cosa consisteva.
Dopo pochi minuti ci portarono due panini dall'aspetto delizioso , il mio lo finì in fretta , mangiando come se fossi stata a digiuno per anni. Salutammo quelle due persone così amorevoli ed uscimmo da quel locale lasciando le tovaglie ,che ci avevano dato , sul nostro tavolo.
Ci dirigemmo nella zona più popolata di quella città , io la chiamavo la " zona shopping " appena mettevo piede lì mi venivano i brividi , persone che spendevano chissà quanti soldi soltanto per un paio di jeans o per una maglietta , spendaccioni.
Aleksander si fermò davanti ad un negozio di maschere , erano così belle , così strane. Mi disse di rimanere lì , lui entrò ed io andai alla vetrina opposta , appena un attimo dopo lui era dietro di me con un pacchetto verde scuro in mano , prese la mia mano girandola dalla parte del palmo e mi lasciò il pacchetto lì. . .
<< Credo che questo regalo ti sarà molto utile , aprilo quando sarai a casa >> disse e subito dopo mi fece entrare in un negozio di dolciumi , c'era un odore così forte che girandomi a guardarlo notai che stava annusando l'aria come un cane , mi venne da ridere ma non lo feci , tenevo ancora in mano il suo regalo.
<< Ti ho portata qua perché so che stai gelando e qui fanno una cioccolata calda così. . .uhm. . .buona >> mi chiarì le idee avvicinandosi al bancone
<< Oh , buona sera , cosa desiderate? >> chiese la ragazza 
<< Uhm. . .due cioccolate calde alla menta , vorrei anche la panna sopra >> disse lui leccandosi i baffi. . .che non aveva
Mi avvicinai a lui ed iniziai a torturarlo , sguardi di traverso , sguardi maliziosi, sguardi che non avevano bisogno di parole , l'unico modo di parlare più semplice al mondo , ci capivamo , nel nostro silenzio , nei nostri riflessi , io mi riflettevo nelle sue iridi blu e lui nelle mie verdi.
<< Che teneri.  .  . >> disse la commessa guardandoci mentre sospirava romantica
<< Noi? >> domandai sorpresa
<< Si voi , vi prego , non cambiate mai , siete così. . .ehm non saprei spiegarvelo ma non cambiate >> disse la ragazza rossa in viso mentre ci porgeva le cioccolate calde fumanti , stupende a prima vista , le finimmo velocemente , erano deliziose , ci ritrovammo i nasi macchiati di panna e scoppiammo a ridere , appena finimmo buttammo i bicchieroni di carta ,vuoti , ed uscimmo dirigendoci verso il parcheggio in cui era la macchina di Alex. 
Ci tenevamo per mano e ne ero felice , entrati nel veicolo il mio accompagnatore accese la macchina ed immediatamente il riscaldamento e la radio , era ormai sera e faceva freddo , mi addormentai appoggiata al finestrino mentre stringevo il mio regalo fra le mani.
Posteggiò l'auto nel parcheggio del college e mi svegliai quando venne per aprire lo sportello , uscii senza farmi troppi problemi , salimmo verso la mia stanza e quando stavo per aprire la porta. . .
Mi fermai , mi voltai e lo strinsi fra le mie fragili braccia marchiate da cicatrici , lui fece lo stesso con me e posò sulla mia guancia un dolce bacio poi sussurrò << Ricorda il regalo. . .è tardi , buona notte , piccola >> mi diede quell'appellativo ed io arrossii come avrebbe fatto Frankie  , si abbassò verso le mie labbra stringendomi a se come per baciarmi ma appoggiò soltanto la sua fronte sulla mia spingendomi verso il muro , chiuse gli occhi e respirò il mio respiro , li riaprì e mi lasciò lì , immobile e con il cuore in tumulto ,  sparì nel corridoio come un fantasma mentre io entrai ed aprii il mio regalo , era una maschera.  .  . così bella , così misteriosa , strana. . .ero io.
L'avvicinai al mio viso e mi guardai , una maschera che mi aveva protetta per anni << Grazie >>  mormorai fra me e lui , come se fosse al mio fianco ad ascoltare quello che dicevo.
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Capitolo 7
*** Sever. ***


7° Sever

Dieci giorni che non andavo a lezione.
Dieci giorni che soffrivo nella mia solitudine
Dieci lunghi ed infiniti giorni che mi laceravano l'anima , avevo bisogno di rivederlo , era mai possibile che non riuscivo a stare senza di lui?
Mi sentivo davvero sola. . .lo amavo? Impossibile.
Mi svegliai e diedi inizio al mio solito rituale mattutino , doccia gelida eccetera eccetera. . .
Camminai per i corridoi guardando le porte una ad una , ero lì da tre anni ma non avevo mai guardato ciò che mi circondava , una porta era diversa da un'altra , oltre ai numeri erano di colori diversi , la mia probabilmente era l'unica normale , uhm si intendiamo normale quel legno rosso , iniziai a scendere le scale , una mano sul corrimano , nell'altra i libri per le lezioni , oggi non picchierò nessuno.
 
Chi nasce con la violenza farà violenza agli altri , io non voglio fare del male.

Era il mio nuovo motto , un modo per rimanere calma e cercare di non deviare , stavo male mentalmente , me ne ero accorta quando non mi ero voluta alzare dal letto neanche per zittire la mia compagna di stanza , non mi ero alzata e non avevo nemmeno cercato di prenderla per un braccio , non gli avevo lanciato nemmeno qualche oggetto , ero davvero io? Ero fragile , ero debole e malinconica , si ero io. Uscii dal dormitorio e mi strinsi nelle spalle al contatto con il vento gelido di quell'inverno , mi avviai verso le aule , il palazzo dei documenti , per come lo chiamavo io , entrai dentro quell'edificio ed un altro sbalzo di temperatura mi colpì , il riscaldamento era acceso , sicuramente se avrei messo delle uova su un bancone si sarebbero vaporizzate.
Mi avviai verso le aule , lì vicino ci dovevano essere gli armadietti , avevo bisogno di mettere qualche libro là dentro , camminai ascoltando il ticchettio delle mie scarpe basse , aprii il mio armadietto e riposi due libri. Chiusi l'armadietto e qualcuno mi spintonò , arrivai contro il metallo come se fossi una piuma , beh in effetti ero dimagrita , quanto? Qualche chilo ma per la mia corporatura ora sarei potuta crollare a terra.
<< Ahahahah ! Lost che sbatte contro un armadietto come una bambola rotta ! Si ! Non vedevo l'ora di vederti in queste condizioni >> gridò una voce ben conosciuta , cosa gli avevo fatto?
" Non voglio fare del male "  ricordai al mio corpo ed alla mia ragione.
Mi voltai e lo scrutai , aveva ancora il viso pieno di lividi , era colpa mia. Le lacrime mi salirono agli occhi ed abbassai lo sguardo appoggiando la schiena contro quella schiera di ferro arrugginito.
" Non lo toccherò. . . " ripetei a me stessa cercando di convincermi.
Mi fece cadere i libri a terra ed i fogli del mio blocco schizzi si sparsero a terra , rimasi immobile.
<< Cos'è ?!! Non fai niente ! Ti hanno proibito di difenderti ? >>
" No ma non voglio. . . " pensai e fissai i miei fogli sparsi a terra. Disegni e disegni di quello che vedeva la mia mente , avevo fatto anche un ritratto di Aleksander , avrei voluto tenerlo nascosto , era venuto così bene.
Una mano guantata afferrò il giovane che continuava a strillare minacce , strinse il collo come se fosse quello di un cigno di carta , un cigno marcio dentro , tutta quell'arroganza andò in fumo , il volatile venne accartocciato , subito dopo bruciato con le parole.
<< Credi che Roxas sia una bambola rotta?!! Ebbene lo è ma è qualcosa che pur se rotto vale qualcosa , una bambola di porcellana con i dettagli in oro diversamente da te che sei fatto di catrame , dentro e fuori! >> gridò un angelo
<< Mi stai minacciando?! >>  il cigno di catrame aveva paura
<< No ! Ti sto solo avvisando , prova a toccarla e non sarà lei ad alzarti mani ma sarò io a costringerti a scavarti una tomba con le tue stesse mani ! Ora cerca di muoverti a raccogliere quello che gli hai fatto cadere o ti faccio mangiare quei fogli  >>
Lo spinse di nuovo contro gli armadietti tenendolo per il collo e poi lo spinse violentemente verso il pavimento facendolo arrivare in ginocchio , il marcio iniziò a raccogliere i fogli ed i libri , li porse all'angelo e subito dopo scappò via.
Aleksander mi guardò ma non vide i miei occhi , soltanto un viso cupo , incavato , pallido , stanco e rigato di lacrime.
<< Ehi. . .tutto ok , piccola? >> domandò mettendomi una mano fra i capelli
Accennai un si con il capo.
<< Vieni qui , da quanti giorni non vieni a lezione? >>  Aprì le braccia incitandomi a nascondermi fra le sue braccia calde e confortanti
<< Dieci. . . >>  non mi mossi e quindi lui mi strinse contro gli armadietti circondandomi con i suoi arti superiori.
<< Non ti sei persa niente tranne due test di verifica >> scherzò dandomi un bacio sui capelli
<< Ti sono mancato ? >>  mi sussurrò ad un orecchio , morse il lobo ed io arrossii perché sapevo che qualcuno ci stava guardando anche se non sapevo chi.
Diedi la mia risposta con il silenzio e gli circondai il collo con le braccia intrecciando le mie dita tra i suoi folti capelli.
<< A quanto pare si. . .piccola >>  mi strinse ancora di più a se facendo aderire i nostri corpi. 
<< Cosa state facendo voi due? >> ci interruppe Frankie ed Alex mi lasciò svogliatamente diversamente da me che per l'imbarazzo l'avevo mollato quasi subito
<< Ssstavamo andando a lezione >> dissi con la voce incrinata dal pianto , presi un fazzoletto dalla felpa e mi asciugai la matita nera ch'era sbavata sulle guance
<< Si. . .ceeerto , perché lui ha i tuoi libri? Ma soprattutto perché balbetti come una deficiente !? >> gridò
<< Balbetto perché mi fa male la gola e sono raffreddata , lui ha i miei libri perché mi sono caduti e si è preso l'impegno di prenderli al posto mio gentilmente >> mentii
<< Siiii certo , la tua abilità nel mentire sta diventando piuttosto uhm. . .una merda >>
Sospirai ed afferrando i miei libri dalle mani di Alex iniziai a camminare lasciandoli lì.
Entrai in classe e mi sedetti al posto che mi capitava prima , al mio fianco si aggiunse subito un ragazzo nuovo , capelli rosso porpora , occhi azzurro ghiaccio , si girò verso di me e si presentò porgendomi una mano
<< Piacere , Sever Lovrean >> che nome strano , non lo guardai ma ripensai alla sua voce , aveva un che di strano , come un accento russo , sembrava si sforzasse di parlare la nostra lingua.
<< Ok piacere. . . >> risposi brusca , somigliava a qualcuno ma non ricordavo chi. . .
<< Il tuo. . .ehm. . .nome? >>  chiese quasi timido mentre cercava le parole giuste
<< Roxas!!!? >> gridò Frankie dall'altra parte dell'aula
<< Uhm ecco il mio nome , Roxas Lost , piacere >> guardai il ragazzo al mio fianco e vidi la sua espressione triste
<< Qualcosa non va? >>
<< No no , tutto. . .ok >> rispose ed io seguii il suo sguardo , stava guardando Alex
<< Lo conosci ? >> domandò guardandomi 
<< Si perché? >>
<< Niente , lo conosco anche io ,  Roxas , tu ti ricordi di me? >> chiese carezzandomi con lo sguardo
<< Ehm. . .no >> 
<< Verso i quattro anni ricordi che avevi un fratello più grande di te di soli due anni? >>
<< Si qualcosa del genere. . . tu cosa ne sai di tutto questo?! >>
<< Tutto >>
<< Mia madre aveva avuto una scappatella con un altro ed era rimasta incinta e così aveva avuto un altro figlio di cui non si era occupata ma non mi ricordo niente , dopo qualche anno non l'ho visto più >> spiegai
<< Sono io. . . >> disse serio mentre mi squadrava
<< Chi tu? >> stentavo a credere
<< Tuo fratello , sono scappato per ritrovare il mio vero padre ma dopo che l'ho trovato è stata tutta una delusione >>  mi abbracciò e mi strinse , ecco cosa mi ricordava.
<< Stai lontano da lei. . . >> una voce lugubre distrusse quel dolce momento. Aleksander.
Il mio presunto fratello mi lasciò e si girò << Beh. . . cerchi di fotterti mia sorella ? >>
<< Cosa ? Come ? Tua sorella? Sever , smettila di sparare minchiate >>
<< No , hai capito bene , lei è mia sorella anzi sorellastra >>
<< Allontanati da lei immediatamente , brutto bastardo! >>
Sever alzò le mani come in segno di pace e scoppiò a ridere malignamente mentre si alzava ed andava via.
 
SEVER LOVREAN.

Ci mancava solo lui ora e mi ritroverò in uno scontro fra cani 
Un lupo
 bianco contro un dobermann uhm tifo per il lupo. . .
 
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Capitolo 8
*** Pillole di stabilità - The hysteria of Roxas ***


8° Pillole di stabilità - The hysteria of Roxas.
 
Ebbene , la situazione era peggiorata dall'arrivo di Sever , ad ogni incontro nei corridoi vedevo lui ed il mio " guardiano " gettarsi sguardi omicidi , Aleksander era diventato protettivo , ossessivo e geloso.
Non capivo , ma sarei riuscita a farmi dire tutto da quei due , il guardiano era così cupo , il cane era sempre sorridente e raggiante , cosa lo tormentava tanto ?
Quel giorno seguii solo , e soltanto , il mio istinto , era domenica , niente lezioni , eravamo vicino Natale , la neve cadeva inesorabile , indossai un maglione nero ed una sciarpa grigia , ero anch'io così spenta e cupa. Si. Lo ero sempre stata solo che ora mi sembrava quasi strano , lui era riuscito a cambiarmi , sapevo solo ora di avere un qualcosa che batteva sotto la pelle pallida del petto.
Mentre mi vestivo mi guardai allo specchio , ero diventata il fantasma della vecchia Roxas , occhi infossati , le scapole erano coperte da un pelle così sottile e bianca che sarebbe potuta andare in fumo , ero solo pelle ed ossa.
 
Sono un fantasma , sono qualcosa che non viene visto , qualcosa che non esiste. . .sono nuovamente io.
 
Mi fissai per qualche minuto e dalle scapole riflesse andai a fissare il mio , ormai , misero seno , quanti giorni non ingerivo qualcosa di solido ?
Una lacrima danzò sulla mia guancia e si fermò al mento senza cadere , dovetti asciugarla con la mano perché mi infastidiva , non era una lacrima , era sangue , ma che diavolo?
Allo specchio vidi il mio riflesso , la testa spaccata , sangue a terra , ovunque , muri , la mia mano macchiata , il mio petto squarciato che mostrava un cuore fermo , non pulsava , mi strofinai gli occhi e mi lasciai cadere a terra nascondendo il viso tra le mani.
<< Non voglio...non me lo merito...io >>  iniziai così ma arrivai al punto di gridare parole inarticolate , venni portata in infermeria da Frankie e da una grossa infermiera forzuta che mi trascinò di peso mentre cercavo di attaccarmi ad ogni superficie , riuscii a portare con me un pezzo di legno della porta mentre il mio sguardo si soffermava vuoto su due persone che credevo di amare.
<< Che gli sta succedendo? >> domandò il guardiano
<< Niente , credo che...abbia bisogno di alcuni medicinali , li prendeva qualche anno fa ma si dimenticava spesso di prenderli >>
<< Medicinali ? >>
<< Si...ne ha bisogno...ora , le erano stati tolti qualche anno fa , sembrava stabile... ma a quanto pare deve tornare in terapia >>
<< Terapia?! Che cazzo stai dicendo?!!  Fino all'altro giorno stava benissimo! >>
<< Bravo! Fino all'altro giorno! Non oggi !! >>  gridò la mia amica furiosa
<< Non far...gli  male...io...lo...a-m... Aaah !! >>  finii la frase con un urlo e e mi tappai le orecchie sofferente , cosa avevo?
Vidi tutto buio ed a quel punto tutto finì.... Io lo amavo...ed anche tanto.
 
 
VERSION FRANKIE
 
<<  Sai...tempo fa...molto tempo fa >> incominciai come una che sta leggendo una favola. Mi avvicinai alle sedie vicino alla porta dell'infermeria e mi lasciai cadere su una di esse che provocò un leggero scricchiolio , era scomoda e faceva odore di ospedale...troppi ricordi.
<< Muoviti... >> borbottò lui arrabbiato
<< Se continui così non ti dico niente...ok...uhm tempo fa , lei ha avuto tanti problemi e spero che tu già lo sappia , così tanti che è arrivata a drogarsi ed ha avuto un investimento , è rimasta in coma per qualche mese ma fortunatamente ne è uscita sana e salva , solo che...nel suo cervello è successo qualcosa...dicevano che era qualcosa da poco, uhm e che per tenerla piuttosto...lucida gli sarebbe toccato prendere un farmaco tre volte al giorno , non ha nessun grave problema ma sta male , oggi si è dimenticata di prenderla perché non mangia , tu non l'hai vista nuda in questi giorni...è anoressica , guardagli le mani , o se ne hai la possibilità toccagli le costole , le puoi contare , credo che dall'arrivo di Sever abbia avuto qualche forte depressione , è rimasta a letto per qualche giorno...io non posso ricordarle di prenderla perché si arrabbierebbe ma tu...dille che ti ho raccontato , si farà aiutare...da te e soprattutto tienila lontana dal suo fratellastro , è strano >>
<< Lo conosco bene quel tipo...anche io ho avuto alcuni problemi , l'ho conosciuto in un posto strano...non ricordo è successo tanti anni fa >>
<< Ragazzi...la vostra amica è stata sedata , è cosciente ora...se volete potete andarla a vedere , potrebbe delirare un po' ma non vi preoccupate , in ogni caso sapete se in questi giorni non ha mangiato? Sembra non aver mangiato per una settimana >>
<< La ringrazio >> disse secco Alex , subito dopo si alzò contemporaneamente a me e corse verso la stanza.
Ci avvicinammo e la fissammo , era sveglia , si. Aveva uno sguardo spento , era stata sedata al punto di non riconoscere i nostri volti, un sorriso felice era dipinto sul suo viso , no non era lei.
Roxas non avrebbe sorriso in quel modo , avrebbe cercato di rallegrare tutti dicendo qualche cosa senza senso.
Solo quando Aleksander si avvicinò sembrò svegliarsi un po' , poggiò una mano sulla guancia del ragazzo ed lasciò ricadere sul cuscino del lettino la propria testa , subito dopo cadde la mano esanime
<< Non volevo...il tuo...silenzio >> sussurrò e le palpebre ricaddero coprendo quelle luci spente internamente.
Vidi quel ragazzo al suo fianco afferrarle la mano scheletrica e cerea , portarsela alle labbra e baciarla come se fosse la cosa più importante al mondo.
<< Perdonami per il mio egoismo...mia piccola bambola >> mormorò e vidi i suoi occhi farsi lucidi , non una lacrima avrebbe lasciato cadere e lo sapevo bene.
 
Passarono ore ed io rimasi seduta su una sedia mentre lui le teneva la mano stretta , gli occhi chiusi e d il viso appoggiato sul materasso.
<< C-cos'è successo? >> chiese Roxas svegliandosi lucida e sorrise dando dei buffetti sui capelli del guardiano.
Lo vidi aprire gli occhi ed abbracciarla stretta , stritolandola fra quelle braccia muscolose lei annaspò cercando aria
<< Ossssss...iiii...genoooooooo!!! >>  gridò ed a quel punto il giovane la lasciò dandole un bacio sulle labbra.
Per la mia prima volta la vidi arrossire. 
<< Non fare cose del genere quando ci sono persone! >> gridò staccandoselo di dosso
Lui rise e la guardò dolcemente.
<< Ok ok...Roxas...come stai? >>  una voce dall'ingresso distrusse quel momento
<< Sever...sto bene , grazie... >>  il ragazzo entrò portando con se un contenitore arancione pieno di pillole
<< Mi ha detto l'infermiera di farti prendere queste fino a quando non starai bene... >>
<< Sever...fuori da qui... >> ruggì Aleksander
<< Non vedo perché dovrei uscire quando la mia amata sorellina è stata male... >>
<< Smettetela! >> urlò Roxas << Mi stressate ! Ora fuori! Voglio parlare con la mia amica! >> indicò la porta ed i due uscirono silenziosamente.
 
VERSION ROXAS
 
<< Bene ora spiegami cos'è successo >> chiesi alla mia amica che si avvicinò prendendo il posto del mio amato.
Spiegò tutto nei dettagli , tutto e capii che avrei dovuto ricominciare quella dannata terapia...beh meglio così , almeno non avrei visto strani miraggi.
Però volevo un po' di pace , Sever ed Aleksander se dovevano litigare dovevano farlo lontano da me!! Uff! Sarei diventata isterica!

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Capitolo 9
*** House ***


9°  House.
 
Sono imbottita di pillole giorno dopo giorno , gli incontri sono sempre più frequenti ma cerco di evitare tutti , ogni volta la solita domanda mi arriva alle orecchie " Come stai? "
Come dovrei stare? Sto bene secondo voi? Lascio a voi il compito di immaginare come io possa mai stare.
<< Signorina Lost ? E' a lezione con noi oggi? >> domandò una donna di cui ricordavo ben poco
<< Probabilmente Miss >> risposi fredda e mi diressi agli armadietti , ne aprii uno e lanciai i libri al suo interno provocando un fracasso infernale , sbattei lo sportellino e presi dalla mia tasca del giubbotto una pillola bianca , mi fissarono tutti e fui felice dei loro sguardi , ora sapevano come stavo , andai alle macchinette elettriche e comprai un bottiglietta d'acqua con cui bevvi quella piccola pasticca che mi guardava pregandomi di non ingoiarla , bella tentazione Roxas.
Ti prego non ingoiarmi...ti prego non ....noooo e così calò giù...
Sostai davanti alla macchinetta , silenziosa come l'aria , mi specchiai nel vetro davanti a me e tentai un sorriso , uscì soltanto una smorfia e rabbrividii , cos'ero diventata?
<< Cosa stai facendo? Stupida...la lezione è già cominciata >> 
Mi voltai e le andai a fianco barcollando come era di mio solito fare negli ultimi giorni
<< Hai mangiato?  >> 
Annuii e lei mi prese per un gomito strattonandomi << Hai mangiato?! >> domandò ancora una volta ed io assentii.
<< Non stressare la ragazza Frankie...ha detto di aver mangiato >> Aleksander mi afferrò per il braccio e mi tirò contro di sé facendomi incespicare e cadere su di lui che non si mosse per niente 
<< Alex... >>  ringhiò la giovane , lui per tutta risposta mi baciò e mi strinse 
<< Oggi Rox è con me , spiacente , avverti i professori che non sarà a lezione come vorrebbero >>
<< Dove vuoi...portarmi? >> domandai tremando
<< In un posto bellissimo , mangeremo tante cose buone ! Ma soprattutto dovremo chiamare i miei per fargli sapere che il Natale lo passi con me , non voglio che ritorni a casa...oh...non volevo farti ripensare al posto in cui vivi in questo modo , scusa...in ogni caso la settimana di vacanze che ci daranno tu la passerai a casa con me , voglio che tu stia con me...voglio che tu non soffra...ed ora voglio che riprendi i libri che hai lasciato da qualche parte perché andremo a studiare nel ristorante...se così si può chiamare , dell'altra volta , ricordi Angela? >> 
<< Oh...si...poi? >>  tremavo ancora e quasi mi battevano i denti
<< Hai freddo...? >>
<< N-no è t-tutto ok >> i miei denti cominciarono a battere e lui mi strinse a se , era caldo , smisi di tremare dopo qualche minuto di silenzio e lui ridacchiò , lo guardai affilando lo sguardo e lui rise più forte
<< Si era tutto ok! Certo! >> mi strinse più forte e io risi insieme a lui...stavo ridendo...
<< Allora!? Andiamo a prendere questi benedetti libri? >> accennai un si e ci dileguammo del corridoio , aprii l'armadietto e lui prese i libri al posto mio
<< Mi chiedo perché tu porti così tanti libri... >>
<< Perché sono anche quelli di domani... >>  risi e lo guardai di sottecchi mentre sembrava nemmeno sentire il peso di quei mattoni , li tenne con una mano e con l'altro braccio mi circondò la vita
<< Lost !!! Lei deve andare a lezione! >> gridò l'insegnante
Non ebbi la forza di affrontarla e. . . mi sorpresi. . . a sentire Aleksander rispondere. . .gridando con lo stesso tono di quella pazza
<< Mi spiace Miss ma io e la mia ragazza abbiamo bisogno di uscire dato che le sue condizioni non sono delle migliori quindi la prego di andare a fare lezione! >> continuò a camminare e l'anziana non rispose andandosene arrabbiata e borbottante.
La sentii soltanto dire qualcosa sul rispetto e sui giovani maleducati...la vecchiaia fa brutti scherzi...
Il mio accompagnatore mi diede un dolce bacio sulle labbra ed io dal grigio delle mie guance passai ad un intenso color porpora , mi guardò e sorrise sulla mia bocca
<< Pensavo che fossi troppo pallida per riuscire ad arrossire >> 
<< Ehi! >> lo rimproverai dolce mentre uscivamo dall'università ed il vento invernale mi scompigliava i capelli corti facendoli arruffare come la criniera di un leone
<< Arrrrrgh >> imitò il verso vedendomi ed io gli diedi un colpo sul fianco , mi fece strada e mi portò davanti alla sua macchina a cui disattivò l'antifurto e mi aprì lo sportello spingendomi dentro con una tale velocità e forza che caddi sul sedile come una piuma , lui posò i libri sui sedili posteriori.
<< Ahi... >> mentii e sorrisi vedendolo entrare nell'abitacolo mentre chiudeva lo sportello ed accendeva l'auto attivando subito dopo il riscaldamento
<< Brrr... che freddo! >> rise ed iniziò ad uscire dal parcheggio mettendo la retromarcia e facendo una veloce manovra , per poco non andò a colpire un'altra macchina che aspettava che noi uscissimo , si fermò per un pelo e sorrise senza rivolgermi il minimo sguardo ma sapevo benissimo che se fosse stato solo non l'avrebbe fatto.
Silenzio.
 
Ancora silenzio.
 
Uno sbuffo...
 
<< Certo che abbiamo mooolto da dirci vero? >>
<< Uhmm. . . >>
<< Hey! >> mi fece cadere dalle nuvole
<< Che c'è? Che succede? >>
<< Prendi il mio telefono dalla tasca e cerca nella rubrica il numero di casa >>
<< Ma tu non puoi parlare al telefono... >>
<< Infatti ci parlerai tu , stupida >>
<< Non posso parlare con i tuoi genitori ! >>
<< Si che puoi , capiranno >>
<< Si certo capiranno che sono la tua ragazza >>
<< E' quello che sei >> mi fece arrossire mentre prendevo il suo cellulare dalla tasca
Cercai il numero di casa in quella rubrica tanto piena e finalmente lo trovai , tuuu tuuu...la chiamata era iniziata
<< Siii ? >>  rispose la voce di una bambina 
<< Oh... >> rimasi sorpresa ed appoggiai il telefono all'orecchio del ragazzo.
<< Prooonto? >> urlò la bambina alla cornetta ed io riuscì a sentirla
<< Ehi! Lia! Ti ricordi di me? >> 
La discussione durò a lungo fino a quando la bambina non passò il telefono ad uno dei due genitori
<< Papà...per le vacanze di Natale possiamo venire da te? ...Si siamo in due....io e la mia ragazza...si papà ho una ragazza...si...poi ti racconto! Ok...si...sono in macchina...lo so...da Angela...oh...ci vediamo lì così concordiamo...>> chiuse la chiamata e mi guardò
<< Non potevo stare al telefono eh...? >> domandò ironico rimettendosi il cellulare in tasca
<< E quindi?!! >> si ero irrequieta pensavo di aver capito cosa stava per succedere ma speravo che non fosse così , non un incontro ravvicinato...ti prego non un incontro ravvicinato
<< C'è stato un attacco terroristico a casa mia ed un velociraptor si è accoppiato con mio fratello mentre un T-Rex guardava le televendite!! E' orribile ! Ora i corpi dei miei genitori sono appesi al lampadario mentre invocano i tizi di Jurassic Park per essere salvati !!! >> urlò con una voce acuta...
<< Ma che cazzo...da dove te le esci queste cose? >> lo fissai con occhi sgranati
<< Sappiamo perfettamente da dove me le esco...in ogni caso , i miei...stanno facendo una piccola riunione di famiglia per il compleanno di Lia...da Angela , quindi li incontrerai...spero senza il velociraptor >>
<< Devo per forza...? >>
<< Si...non vedo perché non dovresti , non sono così cattivi... >> mi guardò incredulo mentre sorrideva 
<< Occhi sulla strada! >> vidi il cofano andare a finire contro il portellone di una grande macchina lussuosa ma per fortuna era solo una mia impressione , Alex sorpassò l'auto e si mise a ridere 
<< Idiota! >> urlai quasi nel panico ma lui continuò a ridere << Sei un vero idiota... >>
<< Grazie... >> Smise di ridere ed entrò in un parcheggio dopo un'ora di strada... ricordavo quel posto , il parcheggio davanti al ristorante della cara Angela...
Parcheggiò e mi guardò ,  uscì con le chiavi della macchina in mano e venne ad aprirmi lo sportello , uscii e ci dirigemmo al ristorante.
<< E i libri...? >>  mi accorsi del suo braccio che mi sosteneva
<< Ora non servono...dopo domani iniziano le vacanze di Natale >> fece spallucce 
Entrammo nel locale e delle persone ci fissarono sorridendo mentre io mi feci sempre più piccola nascondendomi nell'altezza del mio ragazzo
<< Ehi... >> mi spinse avanti ed io impallidì più di quanto fossi , mi guardai i piedi e nascosi il mio sguardo sotto il ciuffo 
<< Aleksander ! >> gridò una donna che corse per la stanza ed andò ad abbracciare il mio accompagnatore , una donna bellissima , aveva i capelli biondi ed ondulati , un uomo dai capelli brizzolati e dagli occhi ghiacciati mi fissava sorridendo come per incoraggiarmi a dire qualcosa ed io seguii il suo consiglio.
<< Salve. . . >> Angela mi guardò dal bancone e sorrise
<< Bentornata... >>
<< Grazie... >> mi avvicinai al bancone velocemente ed ordinai una cioccolata calda 
<< Sei più pallida o sbaglio...? >>
<< Credo che non si sbagli... >>
<< Devi aver passato qualcosa di brutto... >> sentii la voce di un uomo dietro di me e mi voltai incontrando due occhi vivaci e grigi
<< Sono il padre di...Lex... >> 
<< Piacere Roxas. . .Roxas Lost. . .io. . .ehm. . .sono. . . >>
<< La sua ragazza no? >>
<< Si... >> abbassai lo sguardo arrossendo
<< Ecco la tua cioccolata, bella ! >>  abbaiò Angela e mi porse un bicchierone bianco 
<< Grazie >>  lo afferrai e uscii dalla mia tasca le pillole , le ficcai entrambe in bocca e le ingoiai con un sorso bollente della cioccolata , tossii , non mi piacevano le pillole
<< Rox...tutto ok? >> mi affiancò Alex ed io annuii 
<< Ho preso la cioccolata ! >> alzai la voce ed una bambina venne vicino a me attaccandosi ai piedi dello sgabello troppo alto , Lex...sapeva benissimo che avevo preso quella cioccolata solo per ingoiare le pillole con qualcosa di gradevole 
<< Cioccolata! >> Presi un bicchiere di vetro e ne misi un po' della mia in quello porgendolo alla bambina che rideva 
<< Attenta è calda >> La vidi scappare verso una donna con i capelli biondo platino che stava al tavolo con un uomo che poteva avere massimo 40 anni e nemmeno , si avvicinò anche Alex a quei due e li salutò calorosamente poi si girò e mi indicò , i due si alzarono e portarono la bambina con loro , venivano verso di me , l'uomo si presentò...
<< Piacere di conoscerti...io sono il fratello di Aleksander...mi chiamo Dayan...mia figlia Lia...e mia moglie Evenit... >> indicò prima la bambina che beveva la cioccolata e poi la donna che mi sorrideva raggiante , lui mi porse una mano
<< Piacere...io sono Roxas... >> afferrai quella mano e la strinsi piano , non ne avevo le forza
<< Sei gelata...come fai a sopravvivere con questo freddo...? >>
<< Oh...ci sono abituata...io sono cresciuta piuttosto...sola...ma... >> mi rabbuiai ma non feci nemmeno in tempo a cadere in quella serie di incubi che qualcuno mi abbracciò riscaldandomi e riportandomi al presente
<< Ehy ciao ghiacciolo! >> vidi gli occhi di Aleksander guardarmi con attenzione , arrossii vedendo che gli occhi di tutti i suoi famigliari erano puntati su di me e cercai di spingerlo via ma inutile era troppo forte e troppo pesante
<< Ma ma...no mi soffocare ti prego... >>
<< Non ti soffoco...stronza >> 
<< Ehy! >> lo sgridai quasi ridendo
<< Hai preso le pillole vero...? >> sussurrò ed io accennai un si
<< Bene !! Sediamoci ai tavoli e mangiamo...oggi è il compleanno di Lia no? >>
Ci sedemmo tutti ai tavoli e pian piano la serata finì...per la prima volta in vita mia mangiai in un'atmosfera di famiglia...era così strano. . .ma così stranamente bello , mi addormentai sulla strada di ritorno e quando arrivammo mi sentì soltanto presa di peso e poi...il mio morbido materasso.

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Capitolo 10
*** Like glass ***


10°   Like glass.
 
Sfortunatamente il materasso su cui ero stata poggiata non era mio...bastardo!
Mi alzai in fretta e corsa mettendo i piedi a terra inciampai su qualcosa...direi un corpo...o forse un cadavere , presi una penna e lo punzecchiai , s'era vivo avrebbe detto qualcosa mentre invece non si svegliava...cazzo...è morto per il freddo? Eppure sembra vivo ed è caldo...
Grey's Anatomy mode-on
Lo punzecchiai in varie parti ma non si mosse per niente...che ore erano? 
Nah non mi importava , avevo un manichino umano! Forse morto ma..mio!!
Okay...iniziavo a preoccuparmi seriamente , mi affrettai a prendere una bottiglia d'acqua ed a svuotargliela addosso ma...niente.
Mi ci sedetti sulla schiena ed inizia a tirargli i capelli << Aleksander...ti prego...non fare il morto...so che sei vivo... >> 
 
Niente.
 
<< Cristo ti prego...dimmi che non sei morto... >> iniziai a sentire le lacrime montare dentro
 
Niente...inizio a disperarmi...io ci tengo a lui...
 
<< Alex! Noi dobbiamo passare un Natale insieme...con Lia , Dayan e tutti gli altri >> proferii quasi in crisi
<< Aleksander ti prego...io ti amo...anche se non credo di sapere cosa si provi...ti prego >> iniziai a piangere come una bambina e lui a quel punto si mosse capovolgendo le posizioni
<< Finalmente! Per farti dire quello che volevo mi hai lavato la maglietta >> mi ritrovai con i polsi tenuti fermi al pavimento , piangevo a fontana e lui sorrideva come un demente...beh...è quello che è!
Si avvicinò e mi baciò tirandomi il labbro inferiore , sapeva come zittirmi , come fermare quel ciclone di emozioni che mi devastava internamente fino a farmi impazzire e cadere in un mondo parallelo fatto di incubi.
<< Ehy...scusa...volevo solo sentire che tu ci tenessi a me...non volevo sembrare morto...e tu non hai nemmeno controllato se respiravo... quindi in parte è colpa tua >>
<< Colpa mia?!! IO TI AMMAZZO BASTARDO!!! >> urlai e mi dimenai sotto di lui che mi baciò di nuovo per farmi stare zitta , si bel modo , lo scoch esiste pure...ok preferisco il suo modo...mmh
<< Ti calmi? >> mi domandò felice
<< Sei uno stronzo... >> mi accorsi ancora di avere i polsi tenuti fermi da lui
<< Oh...grazie Mademoiselle! >>
<< Non era un complimento... >> guardai da un'altra parte 
<< Per me si...guardami >> mi ordinò serio
<<  Perché devo farlo? >> risposi arrogante , mi bloccò le braccia sopra la testa con una sola mano , mi prese per il mento costringendomi a voltare il viso ed a guardarlo negli occhi
<< Perché se ti dico di guardarmi , tu devi guardarmi >> mi specchiai in quegli occhi e mi baciò rimanendo a guardarmi , smisi di combattere per una libertà che non avrei mai avuto in quel modo.
Lasciò i miei polsi e stringendomi per la vita si sedette portandomi sopra di lui , gli allacciai le gambe attorno ai fianchi e le braccia dietro il collo , sorrise fra le mie labbra e mi strinse di più a sé.
Ci staccammo per prendere aria...ed io lo guardai ansimante 
<< Sei tutta rossa...sembra che ti abbia scopata su un divano >> ride e cerca di aggiustarmi i capelli mentre io guardo il muro
<< Ti senti in imbarazzo? >> domandò sapendo già la risposta
Mi appoggiai alla sua spalla e gli morsi la spalla come per dire "Secondo te?"
<< Si direi di si... >>
<< Vuoi andare a lezione ? Dimmi di no! Ti preeeego mi secco ! Domani dobbiamo portare tutte cose a casa mia! >>
<< Non ci andiamo...ok. Hai una casa tua? >> lo guardai incredula
<< Certo! Mica vivo con i miei genitori! E' a pochi chilometri dalla casa dei miei...sai se mi manca qualcosa...e sfortunatamente c'è solo una stanza da letto con un letto matrimoniale...io dormo sul divano...ma se vuoi ti posso fare compagnia... >>
<< Creerò un muro di cuscini in modo che tu non mi possa violentare >>
<< Nemmeno i cuscini ti salveraaanno ! >> disse come per intimorirmi e mi morse una guancia ridendo
<< Non mi faccio sverginare dal genio della lampada! >>
<< Ma sono un genio della lampada carino per lo meno? >>  mi mollò la guancia e mi guardò con gli occhi da cucciolo bastonato 
<< NO. >>  risposi come una statua di marmo e lui mi morse il collo
<< BUGIARDA!! >> alza la voce e mi fece distendere sulle sue gambe girandomi con la pancia sotto ed a quel punto sentii un colpo arrivarmi sulla chiappa , me la sentii bruciare e ci passai una mano alzandomi.
<< Mi hai fatto male ! >>
<< Non si dicono le bugie >> disse triste ed io mi allontanai lentamente 
<<Ok...hai dei problemi...dei serissimi problemi >> 
<< Guarda chi parla ! >>
Mi sedetti sul letto e lo guardai << Facciamo la valigia? >>
<< Si...Tu fai la mia ed io faccio la tua! >>
<< Ok... >> non ci pensai nemmeno ed accettai , vidi lui prendermi una valigia enorme e mettermela davanti e subito dopo correre fuori dalla stanza per andare nella mia a svegliare Frankie.
Aprii il suo armadio e trovai magliette a maniche corte , maglioni scuri , pantaloni , jeans , magliette a maniche lunghe in cotone , sembravano costose , piegai tutto e misi nella valigia ordinatamente.
Presi tutto quello che c'era anche nei cassetti.
Alla fine dell'ultimo cassetto vidi la foto di tre ragazzi...uno con i capelli castani , uno con i capelli neri che doveva essere Aleksander ed un altro con i capelli neri che sembrava una ragazza.
 
L'ultimo ero io...ed era una ragazza.
 
Il primo era Sever...eravamo tutti e tre insieme...mi chiesi perché...chi ci aveva riuniti in questo mondo così enorme e così piccolo allo stesso tempo?
La porta della stanza si aprii e mi voltai a guardare chi era.
 
Era Sever...che ci faceva là?
Mi abbracciò e mi baciò mentre io mi dimenavo ed alla fine gli diedi con tutta la forza che avevo in corpo una ginocchiata nelle palle , lui cadde a terra tenendosi ciò che ormai gli mancava e mi domandò << Perché? >>
<< Perché io non ti amo e sai perfettamente che non tradisco ciò che mi ha salvata... >> mi abbassai e lo guardai negli occhi << Non provare mai più a giocare con me o ti cambio i connotati...intesi? >> mi pulii le labbra con la manica della mia maglietta.
Lo lasciai lì e sorridendo fra me e me chiusi la valigia ed uscii dalla stanza sbattendomi dietro la porta , incontrai  Aleksander nel corridoio e mi guardò fiducioso << Non l'ho fermato perché volevo vedere che tipo di reazione avresti avuto...ed hai superato le mie aspettative di molto... ora andiamo a portare questi pesi in macchina >>
Scendemmo i piani tranquillamente , tenevo la foto in mano e non sapevo se chiedergli spiegazioni o meno.
Arrivammo alla macchina e dopo aver messo quei pesi nel bagagliaio e sui sedili posteriori gli porsi la foto e chiesi guardando il cemento << Perché? Cosa significa? >>
<< Avrei voluto spiegartelo ma... >>
<< Mi stai prendendo in giro? >>
<< NO! Non lo farei mai!! >>
<< Allora stai giocando ? >>
<< No...Roxas...non mi permetterei di fare qualcosa del genere ad una persona come te... >>
<< Chi sei...? >>
<< La stessa persona a cui hai detto " Ti amo " >>
<< Non dire bugie!! >>
<< Chi sei...? >>
<< Tuo Fratello , il tuo ragazzo , un tutore , un padre , una madre , una sorella ,  un cugino , un nonno...qualsiasi cosa ti renda felice... >>  sussurrò triste
<< Chi sei davvero? >> sentii le lacrime cadermi giù e rigarmi le guance pallide come il marmo
<< Qualcuno di importante... >>
<< Ti prego...non mentirmi >> lo guardai con gli occhi pieni di lacrime e mi asciugò una lacrima che stava per uscire con il pollice
<< Un fratellastro...privo di legami di sangue >>
Lo guardai e rimasi lì , con il vento che mi sferzava il viso , gli occhi che bruciavano.
<< Sono sempre stato qui...e lo sarò per sempre...sono qui...Roxas...sono qui >> mi sentii stringere da delle braccia forti ed iniziai a singhiozzare cercando di trattenermi.
<< Shhh...piangi finché puoi...fallo ora che sei nascosta da un muro fragile come me...forti eppure fragili internamente. >>aveva ragione...siamo forti esternamente e fragili dentro.
 
Come vetri... Siamo noi.
Dei muri che cadono a pezzi per le delusioni altrui...
Siamo delusi perché ci aspettiamo che loro siano pronti a fare per noi quello che noi saremo pronti a fare per loro.
Siamo delusi perché ci mentono quando noi ad ogni bugia ci si corrode lo stomaco.
Siamo delusi perché siamo persone buone.
Siamo delusi perché cerchiamo qualcosa che non ci verrà mai donato.
Siamo delusi perché vorremo qualcuno vicino e quando ce l'abbiamo a fianco abbiamo paura di perderlo ma non vogliamo legarlo...vogliamo che sia libero.
Come un volatile selvatico.
Non puoi legarlo e tenerlo stretto a te per sempre.
Siamo spiriti liberi che combattono per una libertà che cerchiamo di avere e quando si riesce ad essere liberi da quelle spine , da quelle catene ritroviamo qualcuno che ce le rimette.
Più strette...più pesanti.
Più dolorose.
 
Sono qui...per proteggerti.
Per salvarti.
Per strapparti queste catene che ti sei messa sola...
Sono qui...con te...non punirti.
LIBERATI.
RIVELATI PER QUELLO CHE SEI DAVVERO.
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Capitolo 11
*** Answers ***


11°   Answers.
 
Capii che dovevo smettere di pormi domande , di porle agli altri , creando dolori ed incomprensioni.
Ogni persona dovrebbe essere dotata di parlare con gli occhi , sguardi che gelano , sguardi che fanno innamorare , sguardi silenziosi e pieni di significato che a parole non riusciresti mai a descrivere.
Né ora né mai.
Mi rannicchiai sul sedile della macchina , ogni volta che premeva il freno ,seppur piano , dovevo tenermi alla cintura di sicurezza , non parlava...sembrava un fantasma.
Come mi sentivo io...un fantasma.
Non provavo minimamente a pormi altre domande , altri enigmi.
Perché non potevano venire sole?
Perché non poteva essere più facile?
E poi lo sentii...
<< Scusa... >> lo guardai incredula 
Perché si scusava se non aveva fatto niente di male?
Rivolse i suoi occhi su di me per un attimo , solo per leggermi dentro... e spiegò << Scusa se non ti ho detto niente...non voglio segreti ma sono il primo a mantenerli , ho paura...se ti mostro la mia parte cattiva rimarrai con me ma se ti mostro la mia parte fragile? L'accetterai? Accetterai dei ricordi che per te sono diventati fumo? Saresti capace di andare avanti con una persona come me? Una persona lineata e distrutta? Proprio come te? >>
<< Non capisco... >> sussurrai notando che la radio era spenta
<< Non sono quella persona forte che credi che io sia...sono come un mattone ch'é stato lanciato contro un muro solo per il divertimento altrui...ogni volta che venivo lanciato mi laceravo un po'...mi incolpavo...credevo fosse colpa mia , che me lo meritassi ,che stessi pagando per i miei peccati ,  ma ero una persona troppo buona. Sono cambiato...sono diverso da quei tempi , intendo quelli della foto...sono cresciuto ed ho imparato ad essere una persona orribile...egoista...perché loro erano così con me...perché mi ferivano senza farsi i minimi scrupoli quando io misuravo le parole perché avevo paura di perderli , perché pensavo di essere solo. Ma non sono mai stato solo , ci sono io con me. Ma ora...ho paura di essere egoista con te...ho paura di mostrarmi per come sono davvero. Se non vado bene...cosa faccio? Se non riesco a migliorare? Non voglio farti male Roxas...ma ho paura che questo mattone vada in frantumi..voglio essere una persona buona...voglio proteggerti ma non credo di esserne capace...ti ho già mentito e mi dispiace >>
<< Alex... >>
<< Non ho finito...voglio che tu abbia delle risposte...senza farti nemmeno sbagliare a parlare , voglio darti quelle risposte che tanto desideri...che ti ho nascosto e che devi sapere >> cambiò marcia passando ad una quarta ed aumentò la velocità , proprio come il mio cuore , lui stirava la marcia dell'auto e le sue parole quelle del mio cuore che prima o poi sarebbe scoppiato o l'avrei strappato a mani nude per  donarglielo , perché lui era lì e mi stava dando il suo e nessun altro l'avrebbe fatto.
L'avrei accettato in tutto.
L'avrei perdonato per tutta la mia vita per ogni menzogna di cui si sarebbe vestito per mascherare le sue debolezze.
Perché anch'io l'avrei fatto ma almeno avremmo saputo la verità entrambi.
Una verità che si legge negli occhi.
<< Tua madre aveva una sorella ch'é morta a causa di un cancro, sono suo figlio , sono stato nella vostra casa per qualche mese , avevo circa tredici anni , ma vedevo la realtà dei fatti , quelli per me non erano umani...anche io ho le mie cicatrici grazie a quelle persone , in quei mesi ho conosciuto te e Sever , prima di esser portato via dagli assistenti sociali e prima che Sever scappasse vi ho chiesto di fare una foto , avevamo giocato da poco al parco , tu eri scivolata e ti eri sbucciata un ginocchio , avevi detto che andava tutto bene ma avevi continuato a zoppicare , ogni volta che cercavamo di aiutarti ci guardami male e ci allontanavi...eri così cocciuta... >>
<< Perché non ricordo nulla? >> mi presi la testa fra le mani
<< Credo per l'incidente per cui devi prendere le pillole... quando è successo io non c'ero...avrei voluto aiutarti >>
Rimasi immobile a guardare nel nulla.
Dopo l'incidente ero finita in coma che io sappia , avevo avuto dei problemi vari nei giorni in cui mi ero svegliata.
<< Cos'é successo il giorno dell'incidente? >> mi risvegliò riportandomi al presente ed io lo guardai cercando di ricevere quel coraggio che solo il suo sguardo artico mi avrebbe potuto infondere , ricevetti quella spinta e mi sentii così leggera...così leggera da poter volare come un falco.
Spiccai il volo.
<< Mi ero drogata...da un mio amico , ero scappata di casa perché i miei mi avevano picchiata di brutto infatti avevo dei lividi neri e viola , il mio amico aveva degli spinelli , ce li siamo fatti e dopo abbiamo deciso di prendere la sua moto , prima ha fatto qualche giro lui poi l'ho presa io e sono entrata in strada velocemente , una macchina mi ha preso in pieno e sono arrivata a terra , ricordo tuttora le costole che si sono rotte , il rumore ma soprattutto il dolore atroce di quando ho fatto quel volo ,la moto mi è arrivata addosso e mi ha rotto tre costole , ho sbattuto la testa e subito dopo ho visto solo nero...era sparito tutto >>
<< Mi dispiace... >>
<< Fa niente...ormai è polvere... >>
<< E' polvere perché non vuoi affrontarlo? Hai dimenticato per questo il passato? Perché hai paura ti riprendere quei ricordi in mano e scoppiare a piangere? >>
<< Si...ma soprattutto perché ho paura di sentirmi sola >>
Vidi la macchina rallentare e fermarsi in un grazioso vialetto di una villa.
Mise il freno a mano e si fiondò su di me.
Mi abbracciò e mi baciò facendo giocare le nostre lingue , mi accarezzò i capelli 
<< Roxas...non sei più sola e non lo sarai mai più...sono qui per proteggerti >>
<< . . .non mi stai mentendo? >>
<< Rox...non ti mentirò più...lo giuro e non ti sto mentendo nemmeno ora >>
<< Grazie... >>
<< Devo essere io a ringraziarti... >>
<< Perché? >>
<< Perché ho te...e sei mia >>
Arrossii ed abbassai lo sguardo ma lui fu pronto ad alzarmi il mento con l'indice ed a baciarmi.
<< Sarò il cooprotagonista della tua vita >> disse sorridendo fra un bacio e l'altro.
Uscì dalla macchina e chiuse il suo sportello subito dopo venne ad aprire a me , uscii e lui chiuse lo sportello , aprì il portellone ed uscì le valigie mettendole a terra , chiuse la macchina ed attivò l'antifurto.
<< Siamo a casa. >> mi informò sorridendo euforico.


Siamo i protagonisti della nostra vita , nasciamo buoni per poi esser maltrattati.
Da persone che ci stanno vicine.
Che ci amano.
O che si illudono di amarci , ci maltrattano egoisticamente e noi ce le teniamo vicine per paura.
Se ci allontaniamo loro sono là a tirare la catena o spesso non si accorgono che stanno sparendo dai nostri pensieri
ormai orribili.
Ci incolpiamo , crediamo di essere noi gli errori...ci puniamo psicologicamente perché preferiamo essere noi quelli puniti e non loro.
Perché ci teniamo...perché siamo persone buone.
Perché si ama.
Perché chi ama...non sarà mai solo...si sostiene insieme un peso.
Sarò sola? 
Rimarrò con il cuore in mano?
Lo affiderò a te e prego che tu non lo divori.
Tienilo al caldo , fra le tue mani.
Batterà ancora.
Salirò sul piedistallo e farò vedere chi sono.
Sono Roxas.
Sono Nessuno.
Sono Tutto.
Sono il silenzio meritato.
Resterò al tuo fianco e sarai tu ora a legarmi a te.
Perchè amare significa per sempre.
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Capitolo 12
*** Devourer ***


12°  Devourer

Appena scesa dalla macchina rimasi immobile , nessuna parola usciva dalle mie labbra...troppo felice per poterlo dire e poi lui , era davanti a me e sorrideva seguendo il mio sguardo << Ti piace casa mia? È troppo orribile per avere delle parole con cui descriverla? >> ironico come sempre , mi prese per i fianchi e mi avvicinò a se << Vorrei che queste vacanze non finissero mai...che la mia vita si fermasse in questi giorni...o in questi pochi minuti che sto passando con te >> Sorrise appoggiando la fronte sulla mia , era alto , si abbassò per arrivare alla mia altezza con tanta calma da non farmi nemmeno pensare a cose del tipo " Sono davvero bassa/che nana!/ Mi si è fermata la crescita... "  ripetendomi quelle frasi fino a saperle a memoria come l'Ave Maria , che un tempo sapevo , mi venne da ridere e lui si allontanò incredulo e si mise a braccia conserte contraendo le labbra come un bambino , questo mi fece scoppiare a ridere come una iena  << Non sapevo di essere così divertente... >>  era serio ma sapevo che stava inscenando quella parte solo per scoppiare a ridere anche lui alla fine.
<< Non è colpa tua! >>
<< ah davvero? >>
<< cioè in parte si... >> 
<< Mi stai incolpando di qualcosa che non so ragazzina?! >>  venne di nuovo verso me come un toro alla carica , iniziai a scappare per il vialetto ed il giardino , lui alle calcagna , inciampai in un ramo secco e rovinai a terra , non mi feci niente salvo l'essere piena di erba del prato e con i capelli sparati ovunque , corse verso me ridendo ed io mi coprii con le braccia , una mossa istintiva che lo lasciò spiazzato , si fermò di colpo e camminó lentamente verso me che sembravo essermi chiusa come un riccio , si inginocchió davanti a me e mi prese una mano...la bació e la posó sul suo cuore che batteva forte , prese l'altra , la bació e se la portò su una guancia ruvida per la barba incolta , seguii l'ultima mano con lo sguardo e sentii una catena di emozioni tirarmi verso su il viso in modo da venir rapita dal miglior ladro che avevo mai conosciuto , aveva rapito il mio sguardo , il mio cuore ma soprattutto la mia anima se ne avevo ancora una.
<< Non nasconderti da me , qualunque paura tu abbia , io avrò ancora più paura , avrò il timore di non riuscire a poter a specchiarmi...nei tuoi occhi...li amo...così espressivi...così cupi e speranzosi allo stesso tempo...sono del colore della speranza...forse perché tu non smetti mai di sperare...Perché non molli mai... >> mi accorsi ch'era a pochi centimetri dalle mie labbra , accorciò quella distanza così velocemente , la divorò in un secondo...eliminandola , mi ritrovai con le braccia legate dietro il suo collo le labbra sulle sue , venni inghiottita da un mondo di fantasie , colori ed emozioni...sensazioni che non avevo mai provato...che lui riusciva a creare in pochi secondi disorientandomi.
Un mondo che credevo inesistente fino a qualche tempo fa , Aleksander mi aveva aperto le porte di un paradiso che per me era inferno.
Può un inferno diventare paradiso? 
E viceversa? 
Ero sola ed unica , con me stessa poi lui è arrivato , standomi al fianco , dandomi la forza di alzarmi...e se se ne va?
Se scompare come gli altri? 
Cosa cambia fra lui e gli altri?
Gli sto affidando me stessa ma...se diventerò un pezzo di vetro? 
Se mi frantumerà ?
Potrebbe creare il mostro che ho tenuto segreto nell'anima che lui scruta...l'anima che vede lui...prego e spero soprattutto che lui la tenga come una reliquia , lo guardai staccandomi da quel bacio << Non andartene...ti supplico...non spezzarmi il cuore...non so cosa cambia fra te e gli altri... >>
E così fece , mi entrò dentro con quel suo sguardo di ghiaccio << Non ti lascerò mai...piccola...sono diverso perché le ferite che hai tu ce le ho anch'io e so cosa significa essere a pezzi...essere maltrattati e sentirsi sbagliati...imperfetti...in tutto...insieme siamo perfetti nella nostra imperfezione , nei nostri errori...in ogni sbaglio siamo perfetti...Perché siamo pronti ad accettare questi errori...Roxas...guardami...non ti sto mentendo >> lo guardai e lessi tutta la verità in quelle perle ghiacciate davanti a me , si alzò e mi porse una mano , l'afferrai e lui mi tirò verso il suo petto
<< Meglio entrare in casa non credi? Prima che ci rubano le valigie!  Ho fame! >>  gridò prendendo le valigie ed andando verso l'entrata , aprì la porta ed entrammo in quella casa stupenda , il pavimento in parquet era lucido e pulito , chiaro e sembrava nuovo , vedendo il mio sguardo perplesso il ragazzo si giustificò << ehmm...di solito le vacanze non le passo in solitudine , solitamente sto dai miei quindi qui non ci vengo spesso... >> lo guardai confusa << Tutto è così pulito...com'è possibile? >>
<< Mia madre ha mandato qualche cameriera a pulire l'altro ieri...lei ha una mania per la pulizia... >>
<< E fa bene! >>
<< Ti prego dimmi che non sei anche tu così... >>
Chiusi la porta dietro di me e guardandomi i piedi risposi << No per niente...sono disordinata >>
<< Siamo in due! >> davanti a noi c'era una scala che portava al piano superiore mentre andando avanti c'era la cucina unita al salone , camminai andando a vedere il salone , la cucina era moderna con un'isola , era tutto basato sul bordeaux , c'erano degli sgabelli alti e neri.
Per far risaltare quei colori i muri erano chiari , erano bianchi , un'enorme finestra faceva vedere il piccolo giardino ch'era dietro la casa e che ospitava una piscina , non troppo grande né troppo piccola.
Andando avanti , il soggiorno era unito alla cucina , al muro c'era un televisore piatto , poco più in là un divano nero ad isola mi gridava di saltargli sopra e così feci gridando << Divanoooo !! >>
Alex si sedette vicino a me ed io non lo degnai di un minimo sguardo << Mai visto un divano? >> mi domandò sorridendo mentre io appoggiavo la testa sul bracciolo e ci strusciavo sopra la guancia.
<< Certo che l'ho visto ma i miei chiamiamoli genitori...lo usavano per sfogare i loro istinti animali quindi evitavo di sedermici >>
<< Davvero? >>
<< Si...mi faceva schifo oltre che faceva odore di muffa...quindi... >>
<< Questo è nuovo... >>
<< Si vede >> lo guardai e sorrisi tremando , c'era freddo , si appoggiò su di me abbracciandomi << Hai freddo? Sei gelata...il condizionatore fa anche caldo se vuoi lo accendo... >>
<< No tranquillo... >> venni percorsa da un nuovo brivido e mi strinse di più dandomi un bacio , subito dopo si alzò e prendendo un piccolo telecomando ch'era sul bancone della cucina accese il condizionatore e mi porse una mano << Il piano di sopra non ti piace? Paura delle scale? Dobbiamo portare le valigie sopra dai...mi dai una mano? >> mi incantò con uno dei suoi soliti sorrisi...uno di quelli che ti motivavano...e motivavano anche le farfalle che avevi nello stomaco a muoversi di più...stronze.
Mi alzai e lui prese la mia mano , mi portò all'entrata e salimmo le scale portando con noi le valigie che ci imploravano di aprirle perché erano strapiene , c'erano tre porte bianche , più chiare delle pareti 
<< Quello è il bagno >> disse indicando l'ultima porta
<< Quello è uno sgabuzzino... >> indicò l'altra e poi andò verso l'ultima , la più vicina a noi , aprì la porta e mi ritrovai davanti ad una stanza da letto matrimoniale , il muro di fronte a noi non era un muro , era una vetrata che poteva esser coperta con delle tende ch'erano ai bordi , era illuminatissima , il letto era bordeaux come l'armadio , un letto moderno con un piumone bianco.  
C'era anche una scrivania con un computer ed un modem.
<< Dormi qua tu...le vetrate sono a specchio >>
<< E tu?! >> chiesi alzando la voce
<< Io sul divano >>
<< No...se vuoi puoi dormire con me...davvero... >> arrossi e guardai dietro lui.
<< Perché sei diventata rossa? >>
<< No...ehm...che stai dicendo? Io rossa ? No davvero?! >>
Mi mise una mano dietro la schiena e mi strinse a se dandomi un bacio sulle labbra ma senza approfondire << Ecco perché sei rossa... >> mi baciò ancora ma questa volta con foga , mi spinse contro l'armadio ed io persi l'equilibrio tanto che mi aggrappai al suo braccio con le unghie , lo sentii mugugnare qualcosa , mi bloccò le mani dietro la schiena tenendole per i polsi ed io rimasi lì , immobile , anche se in fondo volevo liberarmi ma eravamo troppo presi da quel momento , sentii la sua mano sulla pelle , stava alzando la maglietta , mi divincolai e lui si staccò da me.
<< Alex...non... >>
<< Non ti preoccupare... Anzi scusa...tipico istinto maschile... >> mi baciò ed andò verso le valigie che portò nella stanza , aprì la sua ed uscì dei pantaloni da tuta grigi ed una maglietta a maniche lunghe bianca insieme ad un paio di pantofole blu e mi guardò
<< Se vuoi puoi cambiarti , io mi sto cambiando in bagno...staremo una settimana qui...quindi non sentirti in imbarazzo , devi stare comoda no? >>
<< Si... >> sussurrai e lui accese il condizionatore ch'era in quella stanza ed uscì portando con se il cambio.
Aprii la valigia ed uscii un paio di pantaloni da tuta blu , una canotta bianca ed una felpa viola , mi spogliai e misi quella tenuta da casa così comoda , presi delle pantofole e appena le misi presi i vestiti che avevo prima e li lasciai su una sedia.
Mi fermai davanti la valigia e guardai lo scatolo che teneva le pillole che dovevo prendere ogni dodici ore...chiusi la valigia e lo lasciai lì , non ne avevo bisogno...non ero pazza.
<< Sei pronta? >> una voce alle mie spalle mi fece sobbalzare  , mi voltai e lo vidi , con quella tuta era così...così...mmmh...
<< S-sono pronta >>
<< Andiamo? Dovrebbe aver fatto la spesa la cameriera quindi...mangiamo qualcosa? >>
<< Mmmmh...che c'è da mangiare? >>
<< Boh...io voglio dei toast...a te piacciono? >>
<< Si... >>
Scendemmo sotto e lui aprì il frigo uscendo dei tramezzini già pronti , quattro , erano di quelli già confezionati che si comprano ai supermercati , andò verso il divano e tirando un cuscino esso si alzò , sotto c'erano delle coperte , prese una vecchia coperta ed un piumone matrimoniale , aprì la porta che dava sul giardino e mi invitò << Vieni mangiamo sotto un albero... >> lo seguii e lui appena uscito andò verso un albero dalle grandi radici , stese la coperta e sedendosi mi fece segno di seguirlo , mi sedetti davanti a lui , fra le sue gambe , mi strinse a se in modo da farmi appoggiare sul suo petto , mi porse un tramezzino e coprendoci con il piumone per non sentire freddo disse << Mangia >> mangiai entrambi i tramezzini , lui fece lo stesso , era appoggiato ad un'enorme radice ed io ero appoggiata a lui , le sue mani mi carezzavano i capelli , l'albero era quasi del tutto spoglio , qualche foglia ogni tanto ci cadeva addosso , la seguivamo con gli occhi per vedere dove sarebbe finita...dove avrebbe avuto fine la sua vita effimera.
Ne vedevo alcune verdi cadere e pensavo a quanti bambini e ragazzi erano morti ancora prima di poter vivere , proprio come quella foglia ch'era lì...a pochi centimetri dalla mia mano.
Vedevo delle foglie marroni cadere e pensavo che magari potevano rimanere attaccate ai rami per fare compagnia alle loro compagne...un secondo di più...non lasciarle sole...
Secondo me dovevano cadere un giorno preciso tutte insieme , così da non sentirsi sole e da ritrovarsi vicine anche dopo aver finito quella loro vita...se noi moriamo vogliamo essere seppelliti vicino le persone che ci stanno a cuore...o almeno credo , da vivi non vogliamo sentirci soli ma spesso non è che ci sentiamo...lo siamo , perché dovremmo sentirci soli anche da morti? Per l'eternità soli , chiusi in una bara di legno che cadrà prima o poi a pezzi , un corpo in decomposizione...in solitudine. 

Un'anima divorata dalla vita , perché è questo il compito della vita.
Farti fare degli errori per capirli...per andare a pezzi.
Per poi esser punito.
Per farti creare una fortezza , con tutti i mattoni che ti hanno tirato addosso , ti sei fatto male ma ti rialzi.
Non importa quante volte ti rialzi ma quanti pezzi lasci dietro te ogni volta che cadi.
Cosa diventerai perdendo ogni pezzo di te?
Vi ringrazio per avermi distrutta , per avermi resa il mostro che tanto odiate.
Per avermi fatta cadere tanto in basso.
Perché se non vi avessi conosciuto non sarei come ora...come sono? 
Non sono.


<< Rox...stai bene? >>  mi voltai a guardarlo e lui era lì che mi fissava , con quegli occhi di ghiaccio , nascondevano qualcosa...ne ero certa...
I suoi capelli mi solleticavano la fronte , mi fissava attendendo una risposta << Si...sto bene...Perché?  >> 
<< Perché sembrava fossi entrata in un tuo mondo , guardavi nel nulla >>
<< Oh...a te non capita? >>
<< Si , quando sono pensieroso...quindi...a che pensavi? >> 
<< Alle foglie... >> presi la foglia verde vicino la mia mano e gliela passai davanti al viso
<< Alle foglie? Perché? >>
<< Perché...mi prenderesti per pazza... >>
<< Mi piacciono i pazzi...sono solo geni incompresi >> mi sussurrò ad un orecchio e con i denti tirò delicatamente uno fra i tanti orecchini che avevo
<< Penso solo che...dovrebbero cadere tutte insieme , in modo da non morire sole... >>
<< Che altruista questa ragazza >> mi diede un bacio sui capelli ed io mi voltai , mi abbracciò e mi tenne così per un po , coprendomi le spalle con il piumino.
Sentivo una mano sulla schiena , sulla felpa ed una fra i capelli , sentii il sonno portarmi via da tutti quei pensieri.
<< Dormi...tranquilla >>  per la prima volta in una frase del genere percepii l'affetto e l'amore che tanto desideravo.
Alzai il viso dal suo petto e mi misi sulle ginocchia , il suo sguardo sorpreso ed allo stesso tempo voglioso mi diede il coraggio di fargli vedere cosa provassi , di fargli notare la luce che stava portando in me , lui stava incollando i pezzi che avevo perso nel mio cammino , ogni volta ch'ero caduta avevo perso una parte di me che inizialmente era niente ma che pian piano era diventata tutta me stessa , avevo perso me stessa e quel ragazzo ferito e distrutto mi stava aprendo una porta inondando la mia vita di una luce che ormai era stata spenta da molto tempo , stava rimarginando le ferite che mi avevano svuotata.
O forse mi avevano creata.
Presi il suo viso con entrambe le mani , lo baciai , lui mi prese di forza e mi fece sedere sulle sue gambe , mi tenne con una mano sulla schiena , l'altra sulla guancia e sfiorava i capelli.
Stavo per staccarmi ma lui mi tenne ferma e mi morse il labbro , subito dopo tornò a giocare con la mia lingua , spostava il piercing ed io facevo lo stesso con lui ma questo gioco si trasformò in qualcosa di più in pochi minuti , un bisogno , una necessità , una voglia irrefrenabile , ci staccammo e ci guardammo.
<< Sei mia. >> una certezza.
<< Sono tua. >>
<< Per sempre? >>
<< Se un per sempre esiste >>
<< Esiste perché lo creeremo insieme >>
Mi baciò di nuovo , questa volta con violenza , mugugnai qualcosa ma alla fine mi lasciai andare a quella voglia.
<< Non te ne andrai >> sussurrai una volta che riprendemmo fiato , mi aggiustò il ciuffo che mi stava coprendo un occhio 
<< Mai...mai Roxas...mai più ti lascerò a combattere una guerra da sola , mai più dovrai cadere a pezzi >>
Mi diede la certezza che quella promessa sarebbe rimasta intatta per un tempo infinito , la sua mano salì su per la schiena e mi levò la felpa facendomi rimanere solo con la canotta.
<< Posso farti mia? >>
<< Sono già tua >>
Capovolse le posizioni ed io mi trovai sotto , la felpa era là da qualche parte insieme alle foglie...anche lei era morta.
<< Sei davvero mia? Mi stai donando qualcosa di così prezioso? >>
<< Ti sto donando qualcosa di fragile...sono tua finché tu sarai con me >>
Mi baciò ancora , con trasporto e giocò con le nostre lingue , la mia mano destra sulla sua guancia.
Lo sentivo ansimare sulle mie labbra.
Mi voleva.
Esplorava la mia pelle , rimasi senza canotta , solo il reggiseno nero.
Mi baciò il collo mordendolo ogni tanto , arrivò all'incavo del seno e mi guardò posando un bacio sullo sterno , i suoi capelli strusciavano sulla pelle chiara provocandomi dei brividi.

<< Ti divorerò... >>
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A
ngolo scrittore :

Grazie per aver atteso questo capitolo con tanta pazienza , vi prego recensite CwC non riesco ad essere ispirata ! Aiutatemi!! 
Sento come se a nessuno frega di questa storia... çwç

 

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Capitolo 13
*** Survivor. ***


13° Survivor

L'adrenalina scorreva dentro me , sentivo la mente vuota per la prima volta , piena solo di quegli sguardi...parole silenziose che mi riempivano il cuore di sentimenti sconosciuti.
Ti divorerò...divora la tua preda , l'essere che hai fatto rivivere , non appartengo più a me stessa o forse solo in parte , quella parte vuota...
Mi trafisse con lo sguardo e risalì vero le mie labbra , mi baciò...una , due , tre volte. 
Ricambiai chiudendo gli occhi , se quello era un sogno li avrei tenuti chiusi per sempre.
<< Guardami >> mi ordinò ed io dischiusi le palpebre per incontrare il suo viso , il respiro affannoso , il suo petto scoperto mi sovrastava , anche lui aveva molte cicatrici , come la mia pelle la sua non lasciava spazio a parti non marchiate dalla violenza umana , mi alzai di poco e lo baciai sul collo , una cicatrice bianca che un tempo doveva essere profonda e sanguinante.
Un brivido scosse il suo corpo , chiuse gli occhi ed assaporò quel momento , come se stessi rimarginando quelle ferite...come se fossero ancora aperte...come se lo stessi curando dentro perché in fondo le uniche ferite che non si rimarginano sono dentro e non parliamo di quelle che sanguinano davvero ma quelle che ci fanno rimanere seduti a guardare un punto lontano che sicuramente nemmeno riconosciamo , rimaniamo a guardarlo con gli occhi sbarrati che diventano lucidi , e pian piano ci accorgiamo che stiamo rivivendo quei momenti che credevamo di aver dimenticato...

Eppure quei ricordi sono là...pronti per distruggerci quando saremo già a pezzi.
Ma è vero che sono pronti anche per darci la possibilità di affrontarli quando saremo pronti.
Quando saremo forti...forse mai...


Posai le labbra su una sua clavicola , un'altra cicatrice bianca , vidi una goccia bagnargli la pelle e mi accorsi che stavo piangendo e con me il cielo...il diluvio ci lasciò spiazzati , le mie lacrime vennero nascoste ma lui le percepì al mio interno , mi strinse al suo petto come per proteggermi , un bacio ci unì , eravamo zuppi d'acqua ma eravamo noi l'unica cosa di cui ci importava , un bisogno primordiale..
<< Non piangere...ti prego >>
I singhiozzi mi scossero , come avevano potuto far tanto male delle persone...?
Passavo le mie mani sulla sua schiena e la sentivo come la mia.
<< Non sto piangendo... >> infilami le mie dita fra i suoi capelli , ero seduta su di lui e stavamo tremando , avevamo i capelli fradici.
Vidi le sue labbra distendersi in un dolce sorriso che mi contagiò.
<< Quindi riesci anche a sorridere... >> presi la canotta e me la rimisi.
Si alzò e mi prese di forza portandomi dentro casa , non riprese niente di quello che aveva lasciato fuori.
<< E le cose fuori? >>
<< Ci pensa domani mattina la domestica...vai a farti un bagno , sei congelata >>
<< Mmmh... >>
<< Il bagno è sopra... >>
<< . . . >>  non mi voltai nemmeno a guardarlo ed a quel punto mi richiamò
<< Roxas? >> 
<< Mh...dimmi >>
<< Non ti va di farti un bagno? Non stai morendo di freddo? >>
<< No tranquillo... >>
<< E quindi? >>
<< No...niente...vado >>  mi avviai verso le scale ma mi bloccò serrandomi il polso con una tale forza che mi fece quasi male.
<< C'è qualcosa che non va? >> era serio.
<< N-no...tutto ok... >>
<< Ora puoi andare... >> mi lasciò andare il polso ed io andai verso le scale , arrivai al piano superiore , ogni passo diventava pesante.
Entrai in bagno ed iniziai a far riempire la vasca di acqua.
Uno specchio che partiva dal pavimento ed arrivava al tetto rifletteva la mia immagine , levai la maglietta e rimasi a fissarmi...ad odiarmi...a disprezzarmi.
Nuovamente quelle lacrime tornano a scorrermi sul volto.

La pelle serve solo a ricoprire le ossa...come fa ad amarmi?
Come fa a guardarmi?
A volermi...?
Come faccio a non odiarmi...?
Il mio sguardo continuò a fissare quell'orrore...quei capelli corti...li desideravo lunghi...gli sarebbero piaciuti?
Perché sono così...?


Seguo ogni millimetro di pelle...marchiata...distrutta.

Non mi appartiene.

Un seno quasi inesistente.
Chiusi a chiave la porta e scivolai fino ad arrivare a terra , la schiena contro quell'asse di legno.
Strinsi le ginocchia al petto e piansi...in silenzio.
Il pianto di un adulto che si nasconde dalla realtà.

Ricordo tuttora di aver risposto ad un mio professore delle medie in modo piuttosto strano alla sua domanda " Che vuoi fare da grande? "
Avevo risposto " Il sopravvissuto " e lui mi aveva guardata in modo strano poi mi aveva chiesto " Perché ? " ed io non avevo saputo dargli una risposta.

Voglio davvero essere una sopravvissuta?
Voglio vivere ancora?
Me lo merito?
Alzai il viso e guardai il mio riflesso...quel mostro.


Mi alzai in piedi e rimisi la canotta , entrai nella vasca , era tiepida l'acqua.

Ricordai di una volta che mi ero provocata dei tagli , sui polsi , sulle caviglie , mi ero abbandonata a quel mondo venendo cullata da quel liquido che mi entrava nei polmoni , si colorava tutto di rosso.

Mi lasciai andare anche questa volta.

La schiena toccò il fondo e non mi mossi , l'acqua riempiva i miei polmoni pian piano , una tortura che già conoscevo.

<< Roxas...stai bene? >> la sua voce da fuori la porta arrivò attutita alle mie orecchie.
<< Roxas...? >>
<< Non mi fare preoccupare... >>

Silenzio.

<< Ti sei addormentata? >> lo spero...un sonno eterno.

Il mio silenzio.

<< Ti prego apri questa porta >>

SILENZIO.

<< CAZZO ! ROXAS APRI QUESTA DANNATA PORTA!!! >>

Affogo...nei miei ricordi...nelle sue parole...nelle sue promesse.
Nelle mie mancanze.
Nel mio odio.
Non lo merito.
Ti amo ed è per questo che non avrai più preoccupazioni.
Diventerò un ricordo lontano mentre cado nell'oblio.
Mentre il tuo sorriso mi contagia e sorrido anch'io.


Un tonfo.
Una voce lontana e vaga...la conosco.

<< Roxas...amore mio >>

L'acqua fredda abbandona in mio corpo ma sento la mia anima che non combatte più per rimanere attaccata a questo mondo.

<< Non mi lasciare >>



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Capitolo 14
*** Alive. ***


14°  Alive

Amore mio...non immaginavo nemmeno di poter essere amata né tanto meno di appartenere a qualcuno , era da tempo che sarei voluta morire... ma lì , con lui che mi stringeva fra le braccia , lui che non dovevo lasciare , lui che mi amava... 

Lui.  Mi.  Ama.

Lui...mi ama?

Sentii le sue labbra sulle mie , l'ossigeno che andava nei polmoni , aprii gli occhi e sputai l'acqua , così tanta da poter creare un laghetto a terra.
<< Roxas...oddio...non farlo mai più... >> era spaventato ed arrabbiato ed io ero...nuda , zuppa d'acqua ed appiccicata al suo petto che mi confortava.
<< Io... >>
<< Tu sei mia , non ti azzardare mai più a tentare il suicidio! Mai Roxas!! >> mi strinse di più come se fossi una spugna , come se potesse uscire altra acqua.

La mia nudità stranamente non mi preoccupava , mi preoccupavano più le sue parole , che mi trafiggevano come spilli , persone che mi erano state vicine in questi anni non erano mai riuscite a farmi sentire così viva , perché forse anch'io posso avere un po di speranza , perché forse anch'io posso ricominciare , forse anch'io potevo essere viva...anch'io potevo sorridere.

<< Ora andiamo , devi metterti qualcosa...ho dei vestiti di mia cugina , a quei tempi era magra quanto te >>  si alzò e prese un'enorme asciugamano , mi coprì e mi prese in braccio come per non farmi sentire a disagio ma ormai sapeva che anche da vestita , dietro quella spavalderia che mi creavo per difesa , mi sentivo comunque a disagio , perché sapevo di essere troppo magra , troppo strana , con i capelli troppo corti per piacere ad un ragazzo.

Semplicemente troppo errata.

Un prototipo non funzionante , di scarto,  per troppi. Per molti. Per tutti.

Lo sapevo ma ogni volta che ci pensavo mi nascondevo in me stessa , alzavo gli occhi al cielo per non piangere , le lacrime si nascondevano come facevo io con il mio cuore che nessuno avrebbe voluto.

Ma lui? Perché era tanto diverso? Tanto pazzo da desiderarmi?

Tanto incosciente da riuscire a volermi , lui riusciva a guardarmi senza disprezzo o pena , consapevole di cosa si prova ad essere frammentata sulla pelle e dentro , le ferite fuori ormai erano cicatrici ma rimanevano collegate a ricordi che mi tagliavano come foto passate velocemente sulla pelle , un ricordo per ogni cicatrice , un album per la mia vita , un album impossibile da bruciare perché le ferite ci creano , ci distruggono ma ci fanno diventare adulti , a volte prima del previsto , a volte moriamo ancora prima di crearci. Forse siamo già morti prima di nascere , non ho mai creduto nel destino ma per me non c'è mai stata una svolta , non c'é mai stato un inizio , e la fine non potrò mai averla , solo perché sono io , solo perché magari devo scontare per il male che le persone che mi hanno dato vita hanno fatto ad altri , perché sono un agnello sacrificale.

Ma lo sono davvero?

Ma...questo ragazzo...questo che mi stringe al petto potrebbe mai salvarmi da un destino così crudele?
Una persona così semplice , una sola persona potrebbe salvarmi e farmi iniziare?
Mi posò sul letto e mi coprì in modo da non farmi prendere freddo , si alzò ed uscì dalla stanza lasciando la porta aperta , sarebbe ritornato.

Dopo un paio di minuti tornò con un'asciugamano in più , dell'intimo ed un vestito verde scuro in velluto , con le maniche lunghe , arrivavano poco più sopra del polso poi del merletto nero arrivava fino a sopra la mano , arrivava alle ginocchia , aveva una scollatura limitata , adatta a me che non avevo nulla da mettere in mostra , aveva in mano delle scarpe basse ,delle calze nere piuttosto pesanti , le mise sulla poltrona.

Si avvicinò a me e mi abbassò l'asciugamano dalla testa.

<< Inizio ad asciugarti , sennò muori di freddo >> non mi guardava con malizia , non mi guardava come gli altri , non sapevo descrivere quello sguardo , ma mi riempiva così tanto da farmi desiderare di rimanere lì.

Iniziò a frizionare i capelli che in poco tempo smisero di gocciolare , mi asciugò il corpo come se fossi una reliquia , come una bambina che non sa muoversi , entro un'ora e mezza ero lì davanti lo specchio che non mi riconoscevo , non mi ero mai vestita con dei vestiti tanto femminili , ero nuova ma ero io.

Mi stavano a pennello , il vestito un po' largo ma era normale per il mio corpo.

Lui era dietro me e sorrideva , si appoggiò a me e mi strinse per i fianchi attirandomi a se , mi diede un bacio sulla guancia.
<< Non disprezzarti per ciò che sei , non disprezzarti per come sei , sei bellissima , e non preoccuparti di quello che gli altri pensano perché solo io posso pensare questo , solo io posso dirtelo perché sennò li ucciderei uno ad uno , perché solo io posso guardarti così , perché appartieni a me ,  perché ti guardo con gli occhi del cuore...e ti voglio solo mia...e devi rimanere con me ad ogni costo. >>



Nessuno si salva da solo ma io più lo guardavo e più mi salvavo.

Mi rendevo conto della paura di perderlo in quel momento , del fatto che io lo volessi vicino.

Grazie a lui stavo oscillando fra due mondi il "DEVO FARCELA" ed il "STO CADENDO A PEZZI"

Cercava di togliermi quella sensazione di non essere mai abbastanza , quel sentimento che mi corrodeva.

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