l'eclissi del cuore

di Steelwolf1998
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Le Verità Nascoste ***
Capitolo 3: *** L'Appuntamento Parte 1 ***
Capitolo 4: *** L'Appuntamento Parte 2 ***
Capitolo 5: *** Cosa Fai Jonathan? ***
Capitolo 6: *** Il Sogno ***
Capitolo 7: *** l'Inizio Di Un Avventura. ***
Capitolo 8: *** I Nuovi Poteri Di Moonlight ***
Capitolo 9: *** Il Ponte E La Cascata ***
Capitolo 10: *** Che Succederà Ora? ***
Capitolo 11: *** Ritorno A Casa ***
Capitolo 12: *** La Premonizione ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


L'Eclissi del Cuore


Erano 7.50 di mattina quando mi svegliai e mi accorsi che ero in ritardo di mezz'ora sulla tabella di marcia. Ero reduce dalla mia prima vera sbornia di compleanno, dato che la sera prima le mie due migliori amiche Martina e Arianna mi hanno portato in un bar a festeggiate il mio diciottesimo compleanno, ci siamo dimenticate tutto di tutti e abbiamo bevuto come delle spugne, sono tornata a casa verso le 2.00 di notte e sono andata subito a dormire. Mi alzai e corsi a prepararmi mi vestii con una maglietta a pipistrello color verde acqua e dei jeans, ai piedi le All Star, mi pettinai e mi legai i capelli castano chiaro con il mio nastro rosso e scesi, siccome ero in ritardo presi un toast, che mia zia mi aveva precedentemente preparato, e mi diressi verso scuola ma prima che potessi prendere una scorciatoia mi scontrai con un ragazzo che non avevo mai visto in giro, alto capelli neri e occhi dorati (bello da impazzire nd Me), lui mi prese il polso e mi tirò a se per non farmi cadere, ci osservammo per pochi istanti ma che a me sembrava un eternità poi feci lo sbaglio più grande che potessi fare, quello di guardare l'orologio e vidi che ero in clamoroso ritardo così mi scusai con il ragazzo, lo salutai e corsi via. Arrivata a scuola trovai Martina e Arianna, ancora coi postumi della sbornia, sulle scalinate della scuola. Arrivai in tempo prima che suonasse, entrammo in classe e vidi che il ragazzo che avevo incontrato stamattina era in piedi sulla porta. Quando la professoressa Montgomery Elisabet entrò in classe ci presentò il ragazzo nuovo, veniva dall' America e si chiamava Jonathan Lawrence, siccome la scuola era iniziata da un mese e mezzo, la professoressa decise di mettere Jonathan accanto a qualcuno che andava bene in molte materie quindi le mise vicino a me, mi diede il compito di informarlo su tutto ciò che abbiamo fatto e fargli fare il giro della scuola -tanto non avevo ancora mal di testa e nausea dalla sbornia del giorno prima, mi toccava anche badare alla nuova recluta. Strepitoso- pensai mentre vidi Jonathan che si sedeva vicino a me. La lezione prosegui con i versi di sofferenza miei e delle mie amiche, Jonathan vedendo come stavamo ci chiese cosa avevamo combinato per ridursi così, Martina, che non voleva essere disturbata a causa del mal di testa gli rispose: "Fatti un po i ca**i tuoi" io la guardai malissimo e chiesi scusa a Jonathan per come l'aveva trattato e gli spiegai che il giorno prima era il mio compleanno e come regalo il mio ragazzo mi aveva mollato allora le mie amiche mi anno portato nel bar vicino a casa mia e ci siamo ubriacate. Lui fece una smorfia tra il sorpreso e il disgusto:
"Che hai da fare quella faccia?" dissi
"Niente mi stavo solo chiedendo il perchè?"
"Gia... Sinceramente me lo sono chiesta anche io. Ma chi li capisce gli uomini?" Gli dissi a Jonathan con un tocco di sarcsamo,
"Cosa staresti insnuando?" mi chiese divertito
"Niente perchè pensi che ti stia accusando di qualcosa?"
"Così.." mi disse guardando mi quei occhi che sembravano d'oro che si incontravano perfettamente con quei capelli neri, ma i nostri sguardi vennero richiamati dal suono della campanella che determinava la fine della prima ora di lezione. Prima che io e Jonathan potessimo uscire dalla classe la professoressa mi disse di mostrargli la scuola, io acconsentii, gli feci vedere la palestra, le aule di scienze, di fisica e di informatica, che tra parentesi erano le nostre prossime ore di lezione. Quando un'alta ora passò ci fu, finalmente, l'intervallo. Io e le mie amiche andammo al nostro solito tavolo e iniziammo a parlare, Martina iniziava a parlare del ragazzo che le piaceva, il capo della squadra di basket della nostra scuola, erano due anni che lei aveva una cotta per lui ma non sapeva come dirglielo, io gli diedi tanti consigli che lei giornalmente ignorava. dopo un po’ io e Arianna ci abbiamo rinunciato e l'abbiamo lasciata cuocere nel suo brodo.
Ad un tratto vedo Jeremy, giocatore della squadra di basket e per inciso mio EX, che si abbraccia con Katerina una cheerleader, tette grosse, culo grosso, capelli biondi e senza cervello. (Na gallina proprio nd Me). Le mie amiche cercarono di confortarmi ma non servì a nulla, loro ricordavano fin troppo bene quanto io e lui eravamo legati ma credo che fosse tutto un bugia.
"Moonlight eccoti ti stavo cercando!" mi disse improvvisamnte Jonathan comparlo dal nula,
"Jonathan dove eri finito?" gli chiesi abbastanza sconcertata,
"Mi ero perso tra le aule!!"
Io e le mie amiche iniziammo a ridere e lui arricciò il naso e incrociò le braccia 
"Dai non te le prendere, stiamo solo scherzando!"
"Lo so." ci disse con un sorriso smagliante, gli feci segno di accomodarsi accanto a noi e iniziammo a conoscerci meglio. Alla fine delle lezioni Martina e Arianna tornarono a casa mentre io restai a scuola a studiare, Jonathan mi vide in biblioteca e decise di avvicinarsi,
" Moonlight che ci fai ancora qui?"
"Resto sempre un’ora o due ore in più a studiare"
"Wow sei veramente dedita allo studio i tuoi genitori ne saranno veramente orgogliosi"
"In realtà... io non ho i genitori" gli dissi e lui mi guardò con la tristezza negli occhi.
"Scusa io non lo sapevo"
"Non fa niente. Abito con mia zia Zoe e mio fratello Michael" gli spiegai, e contnuammo a parlare per qualche minuto.
Dopo un po lui guardò l'orologio e se ne andò salutandomi con un gesto della mano io feci lo stesso. Mentre tornavo a casa sentii qualcuno urlare, andai a controllare e una ragazza era contro un muro e un uomo con un coltello in mano che avanzava verso di lei. In segreto da tutti io ero la ragazza più famosa di tutta la città ma nessuno sapeva il mio nome o chi ero sapevano solo che se erano nei guai io correvo ad aiutarli, mi tolsi il nastro dai capelli che con un gesto della mano si allungo a dismisura e mi trasformò in: LUNAR ECLIPSE. I miei capelli divennero rossi, alle braccia mi vennero dei guanti blu e ai piedi mi vennero delle ballerine, anch'esse blu, come abiti una fascia che copriva il sopra e una minigonna fino alle ginocchia blu, e per non farmi riconoscere una maschera blu sugli occhi. (Gli piace il blu se non si era capito. nd Me).
Corsi dal maniaco e gli diedi un calcio, lui cadde a terra e iniziò a ridere,
" perché ridi?"
" perché tu sei un inutile ragazzina e io sono un uomo armato cosa pensi di fare??"
" vedrai!" detto queto mi fiondai su di lui. Lui fece una faccia stupita e perse quel ghigno malefico. Incominciò a correre, mi fiondai su di lui con il nastro e lo fasciai così da farlo stare immobile, ma col suo coltello starppò il nastro.
"Cosa credevi di fare bambinetta?" mi disse quasi ridendo io mi abbassai e presi i pezzi restanti del nastro e lanciandoli in aria tornò il mio nastro lungo e utilizabile. stupito di quel che ho fatto tirò il suo coltello che riuscii a schivare ma non tardò a recuperarlo e a ritirarmelo, solo che stavolta mi colpii al braccio, io non sapendo cosa fare alzai gli occhi al cielo e vidi che c'era la luna piena allora usai un po del mio potere. Urlando invocai "eclissi lunare" e un fortissimo fascio di luce lo colpì scagliandolo contro ad un muro e cadde a terra privo di sensi. La luna tornò normale e io potei andare dalla ragazza,
"Tutto bene?" gli chiesi mentre controllavo se non avesse qualche graffio,
"Sì grazie signorina. Come potrò mai sdebitarmi?" mi chiese con molta gratitudine nei miei confronti,
"Non dovete questo e il mio dovere e lo porterò sempre a termine! A e chiamami Lunar Eclipse".
Detto questo mi dileguai sopra i tetti, e prima di arrivare a casa mi nascosi in un vicolo e mi ritrasformai tornando normale. Arrivata a casa, mia zia e mio fratello erano sul divano che guardavano al tv,
"Moonlight dove sei stata?"
"Zia calmati ho aiutato un'altra ragazza."
"Non ti sei fatta scoprire vero?"
"Non tranquilla ora se non ti spiace vado a dormire "
"Non mangi nulla?" 
"No, ho mangiato a scuola! Notte"
"...Notte...".
Detto ciò mi diressi in camera mia, ma prima di andare a dormire andai sul balcone e mi misi a guardare la luna. nel ricordo di coloro che no ci sono più.

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Capitolo 2
*** Le Verità Nascoste ***


L'Eclissi Del Cuore

 

La mattina seguente mi svegliai con il cellulare che suonava insistente, guardai e vidi che c'era scritto MARTINA a caratteri cubitali, allora risposi un po' assonnata e incavolata: 

"Ciao..."
"Ciao! Ti ho chiamato per sapere cosa c'è tra te e Jonathan?"
"Primo, tra me e lui non c'e assolutamente niente. Secondo se mi hai chiamtao alle 6.00 di mattina solo per questo giuro che ti disconosco."
"Si... Come no ... comunque hai visto l'eclissi di ieri sera?"a questa affermazione impallidii, sembravo un cadavere,
"Quale eclissi?" Dissi cercando di non dare dare l'impressione di saperne quelcosa,
"Davvero non l'hai vista era stupenda!!" mi disse quasi urlando, io allontanai il talefonino dall'orechio per non perdere l'udito.
"No non l'ho vista! E per favore non uccidermi l'orecchio"
"E strano che stiano diventando così frequenti?? non credi?? "
"Non saprei dirti" dissi e mi affrettai a dire "Scusa ma adesso devo andare, ci sentiamo dopo! Bye" 
"Ciao a dopo" detto ciò riposai il cellulare sil comodino e mi vestii con una felpa bianca con scritto ^keep calm and be a pandacorn^ e dei pantaloni a sigaretta, mi pettinai e mi legai i capelli con il nastro rosso, scesi e vidi mia zia con il giornale in mano gli chiesi cosa aveva e lei mi disse che il giornale parlava della strana eclissi lunare che ormai avvenivano troppo frequentemente. Io alzai le spalle ma lei iniziò a picchiare il piede a terra, quando lei fa così c'è da avere paura perché riusciva a fulminarti con gli occhi letteralmente, come mia madre riusciva a mutarsi e mio fratello a teletrasportarsi.
Gli dissi che non era colpa mia e gli feci vedere ciò che quel uomo mi aveva fatto al braccio, lei si spaventò e corse a vedere.
"Zia e solo un taglietto niente di più" 
"Non pensare che stavolta ci caschi" detto ciò corse a prendere il disinfettante ma io presi il toast e corsi via, verso scuola. Davanti alle scalinate trovai arianna e martina che cercavano di prendere il sole (per chi non l'avesse capito sono delle scuole con una mensa e delle scalinate grandi e dei poggiamano in cemento armato grandi larghi e comodi),  io tirai un sospiro e mi incamminai verso di loro ma una voce dal dietro richiamò la mia attenzione.
Era Jonathan che mi chiamava,
"Moonligth!"
"Ciao Jonathan"
"Hai visto l'eclissi di luna ieri sera" - c'è qualcuno che non ha visto l'eclissi? - mi domandi "No! Non l'ho vista ma i giornali parlano che stanno diventando troppo frequenti! strano ne?" Dissi cercando di non approfondire,
"Già... Mi chiedevo se domani sera ti andrebbe di vedere un film?"
"Ho em...S-si..." dissi timidamente
"Bene... Allora  domani sera alle 8.30... Ti va ... Bene?"
" ...O-ok..." detto ciò ci avviammo verso le ragazze ancora intente a prendere il sole, le salutai e loro senza guardare mi chiesero cosa c'era tra me e Jonathan, io dovevo essere diventai rossa come un pomodoro perché mi sentii le guance bollire e vidi Jonathan ridere, loro poi sbirciarono e videro che in parte a me c'era lui e impallidirono, io poi mi misi a ridere e anche gli altri iniziarono. Il divertimento finì quando la campanella suonò allora entrammo in classe ma prima che potessi entrare mi scontrai con Jeremy, io caddi a terra mentre lui riuscì a stare in piedi, Jonathan mi aiutò a raccogliere le mie cose e a rialzarmi mentre lui se ne andò senza degnarmi di uno sguardo,
"Tutto bene Moonligth" mi chiese gentilmente Jonathan,
"Si! E un cosa" gli dissi abbastanza incazzata,
"Si cosa?" mi chiese,
"Chiamami solo moon" mi disse,
"Ok se ti fa piacere, Moon" detto questo entrammo in classe dove la professoressa Montgomery aspettava tutti. Quando la lezione cominciò la professoressa chiamò alla lavagna me a leggere il capitolo della storia che stavamo traducendo (da tedesco a italiano) io lessi e katrina, come al solito, si faceva vedere dicendo che proninciavo male le parole, ma alla fine la figura della ocha l'ha fatta ancora lei. La lezione finì dopo svariati minuti di litigio tra me e katrina, che alla fine, la professoressa spazintita, ci ha messo in punizione -fantastico in punizione con un ocha- pensai mentre suonava la campanella. L'ora successiva avevamo informatica e siccome dovevamo finire il lavoro di gruppo io e martina ci sedemmo vicine, tutta l'ora io continuavo a pensare "all'appuntamento" del giorno dopo, quando martina mi chiamò per avvertirmi che avevano finito, allora lo portammo dal professore Arancini Gian Antonio -chissà che prese per i fondelli quando era giovane- pensai mentre guardavo il professore correggere ciò che avevamo stampato. Quando ebbe finalmente finito di correggere ci mandò a posto dicendoci di andare ad aiutare chi ne aveva bisogno e se non volevamo aiutare nessuno dovevamo stare con la testa giù zitti, lui pretendeva che neanche il respiro si doveva sentire -poverino chi aveva l'asma con questo professore avrebbe preso note su note- pensai, io non avendo voglia di correre sue e giù per la classe decisi di starmene zitta zitta sul banco. Ma la mia tranquillità finì quando arianna e Jonathan mi inviarono un bigliettino con scritto che avevano bisogno di un grande aiuto, allora alzai la mano e chiesi al professore se potevo aiutarli, lui disse di si ma che dovevo farlo in silenzio (ora spiegatemi come si fa ad aiutare delle persone facendo silenzio -_- nd Me), arrivai da loro mi mostrarono cosa avevano fatto e io gli spiegai cosa dovevano fare per rimediare. Ritornai al posto solo dopo che avevano finito il lavoro, solo che suonò proprio quando appoggiai la testa sul banco -grandioso una altra ora con il mal di testa- Jonathan, vedendo che ero ancora seduta al mio posto invece che alla mensa a pranzare, venne li accanto a me:
"Moon cosa c'è? Non stai bene?"
"No no... Sto bene tranquillo" detto questo mi alzai dalla sedia dirigendomi verso la mensa, però, lo vidi fare una faccia di disappunto, io non gli diedi tanto peso e me ne andai.
Finito l'intervallo tornammo in classe ma prima che potessi entrare qualcuno mi tirò per il braccio dove il maniaco mi aveva ferito, io avrei voluto urlare dal dolore ma mi trattenni, era James -cosa divolo voleva Jeremy da me?- 
"Cosa vuoi?" Gli dissi scortese
"Voglio spare cosa ha quel Jonathan che io non ho?"
"Ma che te ne frega scusa mica ci siamo mollati noi??!!" Detto questo tolsi il braccio dal sua stretta e entrai in classe -che sia geloso di me e di Jonathan?- mi chiesi mentre pensavo a ciò che mi aveva detto. Il braccio faceva malissimo quindi chiesi al professore di andare in infermeria, il bruciare quando ci misi l'alcol era fortissimo, ma almeno mi fece passare un po di dolore, e tornai in classe col braccio fasciato.
Quando la lezione finì io mi diressi verso casa continuando a pensare a cosa Jeremy mi avesse detto, ad un tratto Jonathan mi chiamò ma io non volevo parlare con nessuno, volevo stare un po da sola, lui iniziò a correre verso di me e mi bloccò prendendomi per il braccio, lo stesso braccio che mi faceva male, -perché tutti mi devono prendere per quel braccio! Ca**o- pensai mentre cercavo di non urlare dal dolore,
"Moon cos'hai?"
"Niente ora però lasciami il braccio! grazie!" Dissi, lui mi lasciò il braccio e quasi non urlai dal male. Prima che ricominciai a camminare si affrettò a dire "Non mentirmi si vede lontano un miglio che hai qualcosa che non va!"
"Non ho niente ora se non ti spiace vado a casa!" Non feci in tempo a dirlo che Jeremy si avvicinò;
"Ancora tu ma cosa vuoi?" Gli dissi cercando di andarmene.
"Voglio sapere se mi hai mollato perché ti piace quest'ameba?" mi disse guardando jonathan schifato, (per chi non sapesse cos'è un ameba è un organismo insulso che non fa niente nd Me).
"Hey"  disse Jonathan, e prima che partisse una rissa dissi "Primo l'ameba ha un nome ed è Jonathan, secondo sei stato tu a mollarmi e io ci sono passata sopra e non voglio più avere niente a che fare con te chiaro!!!" Detto questo me ne andai lascando Jeremy a bocca aperta, Jonathan mentre dissi quelle cose si mise a ridere sotto i baffi, poi venne dietro a me, siccome lui abitava difronte a casa mia mi seguì per tutto il tragitto. Arrivati difronte alle rispettive abitazioni mi voltai, 
"Jonathan ti giuro tra me e lui non c'è niente!!"
"Lo so"
"Non voglio che ci sia più niente!!"
"Lo so"
"io....  Aspetta come fai a saperlo??"
"Be perché ho letto tra le righe della ramanzina che gli hai fatto"
"... O ..." ad un tratto vedo che si avvicina, io capendo le sue intenzioni chiudo gli occhi ma nel momento meno opportuno, esce mio fratello
-grandioso non poteva aspettare ancora un po- pensai ma mentre diceva cose, che meglio non raccontare, a Jonathan lui cercando di difendersi dai suoi " insulti". Io mi parai davanti a Jonathan, che si spaventò, 
"Cosa stai facendo Moonligth?"
"Proteggo i miei amici da te!" Dissi mentre vidi mio fratello che si stava per teletrasportare per non arrabbiarsi seriamente, ma io glielo feci capire con lo sguardo, lui allora si tranquillizzò e se ne andò dicendomi solamente che ne avremmo parlato quando lui sarebbe tornato da lavoro, che secondo me non gli si addiceva il lavoro da segretario d'azienda però se gli piaceva buon per lui. Mi voltai in direzione di Jonathan che era ancora lì, 
"Tutto bene?"
"... S-si ..." ci salutammo e andammo nelle nostre abitazioni, mia zia era lì alla finestra -mi sa che ha visto e sentito tutto... Sono morta!- pensai mentre mi avvicinavo,
"Ciao..."
"Ciao, cosa stavi facendo con quel ragazzo?"
"Niente tranquilla zia"
"Non e vero vi stavate baciando!"
"E anche se fosse ho 18 anni potrò fare quello che voglio con la mia vita?"
"No non puoi, mentre sei sotto il mio tetto non puoi!!!"
"Il tuo tetto, questa e la casa restata in eredità a me e a mio fratello e tu ci stai facendo da balia finche non saremo capaci di manteneci da soli!!"
"Se e così me ne vado subitissimo!" Detto questo si alzò dalla sedia su cui era seduta,
"E dove andresti? Fai prima a restare ma senza rompere tanto sulla mia vita e sulle mie labbra!" Dissi mi sentivo bruciare dentro dovevo andare a scaricarmi, lei vedendo come stavo mi disse "Stai attenta a non farti scoprire!" Io annuì con il capo e andai in camera mia, mi tolsi il nastro e...
Lunar eclipse uscì dalla mia stanza saltando da tetto a tetto.

JONATHAN POV

Entrai in casa, mi stavo sedendo sul divano quando sentii degli urli provenire dalla casa di Moonligth, mi affacciai alla finestra e vidi che Moonligth e sua zia stavano litigando.
Restai a guardare il litigio fino a quando non vidi Moonligth andare sulle scale e presumibilmente in camera sua,ad un tratto una grande luce si espanse in tutta la camera, poi vidi che una ragazza vestita di blu, capelli rossi e un nastro rosso in mano usci dalla stanza mi Moonligth e saltò via per i tetti. Allora presi il telefono e composi un numero,
" Buongiorno signore" dissi,
" Buongiorno ci sono novità?"
"Si ho scoperto chi è lunar eclipse!"
"Bene,bene! Vai avanti a sorvegliarla e avvisaci sui suoi spostamenti e sui cambiamenti che vedrai in lei" disse il capo iniziando a ridere in un modo molto strano e sinistro,
"Si signore s-sarà fatto..." detto questo riattacò e io mi lasciai cadere sul divano -perché dovevi essere tu lunar eclipse?- pensai mentre mi addormentai lì dove ero.

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Capitolo 3
*** L'Appuntamento Parte 1 ***


 

L'Eclissi Del Cuore


Tutto quella mattina era diverso. Mi sentii strana, osservata. Come se qualcuno fosse stato in camera mia tutta la notte.
Erano le 4.30 del mattino, io ero seduta nel letto a riflettere su ciò che era accaduto il giorno prima. Avevo scoperto che Jeremy mi amava ancora, anche se lui stesso mi aveva mollato, avevo un appuntamento con Jonathan, e alla mia famiglia lui non piaceva. Ad un tratto sentii qualcuno urlare, io corsi a vedere. C'era una ragazza stesa a terra con una ferita alla spalla sinistra e un uomo che stava rovistando nella sua borsa. Allora presi il nastro e...... lunar eclipse corse in aiuto alla ragazza.
L'uomo prese una pistola e si mise a sparare, io con una mossa reenina usai il nastro e gli presi la pistola dalle mani.
corsi dalla ragazza a vedere come stava e mi accorsi che era svenuta. Ad un tratto sentii i suoi passi avvicinarsi, allora stesi la gamba e mi voltai facendolo cadere picchiando la testa contro il muro, lui infuriato prese i suo coltellino e me lo lanciò, ma riuscii a fermarlo con il nastro, lui allora vedendo che non avevo intenzione di lasciarlo stare finché non se ne fosse andato, corse via. Io ritornai dalla ragazza, tornai normale e la portai in ospedale. Lì mi chiesero cosa fosse successo io gli dissi che non lo sapevo, che ero passata "per caso" e avevo trovato lei per terra senza dare segni di vita. I medici la portarono in sala operatoria e io me ne andai. Tornata a casa mia zia mi disse che aveva visto tutto e che avevo fatto bene, anche se sono stata un po' imprudente, io me ne infischiai e andai in camera mia ma, quando entrai in stanza, mi sentii ancora osservata. Mi guardai intorno ma non c'era nulla, andai sul balcone non vidi nessuno, ad un tratto vidi un gatto nero che zoppicava sulla strada -non posso lasciarlo lì potrebbe morire- pensai, allora scesi e mi avvicinai al gatto nero lui iniziò ad alzare il pelo però poi si calmò e venne da me, iniziò a farmi le fusa lo presi in braccio e lo portai dentro casa "ma aspetta... sei una femmina" dissi sottovoce per non farmi scoprire. La portai in camera mia e gli curai la zampa, e gli portai del tonno in scatola che mangiò MOLTO velocemente. Finito di mangiare io mi misi a letto e il gatto si sistemò vicino a me e ci addormentammo.
Erano le 6.00 quando la sveglia suonò io mi alzai senza far cadere il gatto ancora accucciato accanto a me, mi vestii con una camicetta azzurra e dei pantaloncini corti, mi pettinai e andai al piano di sotto dove mia zia stava preparando i le uova con il bacon, arrivò anche mio fratello - grandioso ora dovrò subirmi la ramanzina- pensai mentre mi sedetti al tavolo.
"Ciao, come va?" salitai mia zia e mio fratello al tavolo che mangiavano di già,
"Non fare la finta tonta, sai come stò." mi disse mio fratello incazzato nero,
"No, non lo so." Dissi mentre mia zia mi dava le uova "Grazie"
"Moonligth la zia mi ha detto tutto della discussione che avete fatto ieri sera" -merda- mi fermai con la forchetta a mezz'aria e guardai mia zia che non mi degnò di uno sguardo.
"E allora??!!"
"E allora non sai quanto l'hai ferita io..." prima che potesse finire la frase gli dissi "L'avrò pure ferita ma e la verità e voi non avete il diritto di imprigionati, ho 18 anni e posso fare quello che voglio!! Capito??" Loro restarono a bocca aperta vedendo cosa mi stava succedendo, ero stata avvolta da una strana luce, mio fratello non sapendo cosa fare mi abbraccio per farmi tranquillizzare, io ero sorpresa da quel gesto, quando si allontanò mi disse di stare tranquilla e di non scordarmi il nastro, che ,per inciso, avevo dimenticato, corsi a prenderlo e il gatto iniziò a farmi le fusa dalla fame allora lo portai giù da mia zia e mio fratello, che alla vista del gatto fecero una faccia di chi ha appena visto un fantasma.
"Cosa c'è non posso tenerlo?" chiesi con la paura che non potevo tenerlo
"No no, si che puoi" disse mia zia facendo una faccia di sollievo.
Allora posai il gatto che andò a fare le fusa a mio fratello,presi un piatto e gli misi sopra del tonno in scatola,
"Zia oggi puoi andare a prendere delle scatolette per gatti?" gli chiesi
"Ok! ma a questo gatto ci badi tu!" mi ammonì lei
"Ok " gli dissi tutta soddisfatta
"Moonligth come si chiama?" Chiese mio fratello
"Non lo so. Avevo in mente di chiamarla Minou, vi piace?" 
"Si e molto bello! Ma Moonligth non devi andare a scuola?"
"O-MIO-DIO" detto questo presi la cartella e corsi di fuori ma prima di chiudere la porta accennai,
"Michael! Stasera ho un appuntamento con Jonathan!" Detto questo mi chiusi la porta alle spalle e corsi via.
Arrivata davanti alle solite scalinate vidi arianna e martina che parlavano con Jonathan -o no, adesso gli stranno facendo l'interrogatorio- corsi subito da loro che mi salutarono in coro tranne per Jonathan che non mi degnò di uno sguardo, io non mi preoccupai e allora entrammo in classe, dove il professor Rossini Errico era gia lì che rimproverava Elisa e katrina per l'ennesimo litigio, io mi sedetti vicino a Jonathan. Dopo un ora di teoria il professore ci disse di andare in palestra noi ci incamminammo ma, prima, presi per un braccio Jonathan e gli chiesi cosa aveva, lui mi disse che non stava bene, io mi impallidii e lui notandolo mi disse che non era niente di grave e che mi potevo FIDARE, io all'inizio non sapevo cosa fare poi mi dissi che era meglio crederci quindi andammo in palestra. Quando uscimmo dallo spogliatoio i ragazzi erano a bocche aperte e sbavavano solo perché la maggior parte di noi ragazze era vestita con una canottiera e dei pantaloncini, i ragazzi pantaloni alle ginocchia e una maglietta senza maniche. Jonathan era uno di quelli, io restai sorpresa dalla tartaruga che si notava da sotto la maglietta, il professore ci disse di fare 10 giri della palestra, come al solito le ragazze infondo, i ragazzi tutti davanti, io ero una di quelle ragazze che riusciva a stare al passo dei ragazzi. Finiti i 10 giri le ragazze sfinite, i ragazzi che saltavano io, invece, mi ero seduta su una panca, poi decisi di andare da arianna e martina che si erano accasciate a terra,
"Ragazze voi cosa fareste se un ragazzo che vi piace non sta bene?" Le ragazze mi guardarono un po' spaventate e un po' divertite,
"E per Jonathan vero?"
Io non dissi nulla, annuì solamente.
"Cosa ha? Possiamo aiutarlo?"
"No, credo sia meglio lasciarlo stare!"
"Avanti sputa il rospo cosa c'è tra voi!!"
"Niente! Per l'amor di dio. Tra me e lui non c'è assolutamente niente" gli dissi un po arrabbiata,
"Ok! Stai calma. Però se non c'è lo vuoi dire te andremo a chiedrlo a Jonathan" Prima che potessi replicare loro erano gia scattate all'attacco
Jonathan si spaventò quando si trovò due ragazze che continuavano a fargli domande -ecco ora sono morta, gli dirà dell'appuntamento- ma prima che potessi scappare a nascondermi i due segugi tornarono,
"Allora che sapete?" Chiesi preoccupata
"Niente quello la non ha detto niente!" disse Martina 
"Già mito come una tomba" disse Arianna -l'ho scampata per un pelo!-
"Dai non preoccupatevi non c'è niente!"
" ... " io tirai un sospiro di solievo quando vidi Jonathan avvicinarsi,
"Allora?"
"Cosa... Domanda ma cosa ti hanno chiesto di preciso?"
"Cosa ho? E se ero innamorato di te!" Quando disse così diventai bordou e lui si mise a ridere. Il resto della lezione le mie amiche continuarono a stressarmi, però, non cedetti. Quando la lezione finì e era ora di tornare a casa da scuola io mi fermai per l'ora di punizione del giorno prima, katrina era già in classe io arrivai nello stesso momento che la professoressa Montgomery entrò, mi sedetti nei banchi in prima fila e  iniziai a fare i compiti del giorno dopo, katrina continuava a lanciarmi bigliettini con scritto di aiutarla io rifiutai dopo l'ennesimo bigliettino alzai la mano e lo dissi alla profe, lei le diede la nota e un ora di punizione in più. Quando avevo finito di fare i compiti me ne andai a casa anche perché erano passate 2 orette da quando ero lì, mi incamminai e vidi che il cielo era pieno di nuvoloni che chiamavano pioggia quindi iniziai a correre quando sentii un urlo stridulo provenire dalla casa di fronte, allora presi il nastro e.... lunar eclipse fece la sua entrata, ma quando entrò nella casa per aiutare la ragazza in pericolo vidi che era una ragazzina che mi chiamava per un autografo io impallidii poi arrosii e gli firmai la mia foto,
"Posso chiederti come hai fatto ad avere la mia foto?"
"L'ho cercata su internet" -adesso sono pure su internet?-.
Salutai la ragazzina che piangeva di gioia e me ne andai saltando da tetto a tetto, arrivata a casa controllai che nessuno mi guardasse e tornai normale, entrata in casa Minou mi venne a fare le fusa poi sentii un piatto cadere e rompersi, corsi a vedere e vidi mia zia che stava raccogliendo i cocci,
"Cos'è successo?"
"Sono solo un po' maldestra"
"Si... Come no... Comunque ora vado a cambiarmi per l'appuntamento!"
"Ok" detto questo corsi di sopra  prepararmi.

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Capitolo 4
*** L'Appuntamento Parte 2 ***


 

L'Eclissi Del cuore


Erano le 5.00 di pomeriggio quando qualcuno suonarono alla porta
"Michael vai tu io non posso!" Non ebbi risposte, dopo neanche 5 minuti mio fratello entrò in camera mia con una scatola grigia in mano,

"Cosa ci fai qui!!!" Urlai mentre mi corendomi con un asciugamano,
"Scusa, non pensavo che... Tieni!!"
Tirò fuori dalla scatola un meraviglioso vestito blu con scollatura a cuore e la gonna davanti corta e dietro lunga , io restai stupefatta da quella visione,
"Dove lo hai preso?"
"Era di nostra madre!" Mentre disse quelle parole guardò il gatto nero appollaiato al calduccio sul cuscino del letto,
"Grazie, ma perché me lo mostri?"
"Perché io non posso metterlo, ma tu si!" Detto questo uscì dalla stanza lascando il vestito sul letto.  Io presi il vestito lo indossai e mi misi i miei tacchi blu (per chi non l'avesse capito a Moonligth piace il colore blu), alle 7.30 ero vestita e pronta per uscire.
Erano le 7.58 io ero appena arrivata davanti al cinema quando arrivò anche Jonathan,
"Ciao" lo salutai ma non ebbi nessuna risposta.
"Pronto terra chiama Jonathan!" Lui scosse la testa e si destò dal suo sonno,
"Si eccomi... Ci sono..." mentre balbettava mi guardava e diventava rosso in volto,
"Allora vogliamo andare?" Lui annuì e andammo a comprare i biglietti per un film comico-romantico, la serata continuò con risate e pianti da parte mia e risatine da parte sua. Alle 9.00 il film era finito e ci incamminammo per ritornare a casa quando sentimmo urlare qualcuno, noi corremmo verso l'urlo agonizzato e la visione che ci si parò davanti era la cosa più brutta mai vista, un uomo sui 40 anni aveva intrappolato una ragazza contro il muro.
Io dissi a Jonathan di andare a cercare aiuto e che io mi sarei nascosta fino al suo ritorno. Lui acconsentì e corse via poi d'un tratto ad aiutare la ragazza ecco che comparve lunar eclipse, che tirò un calcio al maniaco, poi lo guardai in faccia e vidi che era lo stesso uomo che aveva attaccato l'altra ragazza,
"Ancora tu, stai certa che stavolta te la faccio pagare" mi urlò mntre presi la ragazza e me ne andai, il maniaco cercò di raggiungerci ma noi saltamo su in tetto e ci perse di vista. Riposai la ragazza a terra andai dove avevo lasciato Jonathan, mi nascosi dietro un palo e lo aspettai lui arrivò con le guardie e gli spiegai che lunar eclipse era arrivata e aveva tratto in salvo la ragazza. La polizia fece un sospiro di solievo e se ne andò mentre io e Jonathan tornammo a casa prima però di svoltare l'angolo lui mi tirò a se e cercò di baciarmi io non sapendo cosa fare chiusi gli occhi, dopo qualche secondo le sue labbra toccarono le mie non avevo mai provato questa sensazione in vita mia era come se un milione di volt mi attraversassero la schiena poi la magia finì quando lui si allontanò di poco da me, potevo sentire il suo respiro, il suo cuore battere, era magnifico.

POV JONATHAN

Stavamo tornando a casa - basta adesso ci provo prima che sia troppo tardi!- pensai prima di svoltare l'angolo la presi per un braccio e la tenni stretta a me, lei chiuse gli occhi e io feci lo stesso, pochi attimi e la mia bocca era sulla sua la sensazione che stavo provando in quel preciso istante e stato come se mi avessero colpito duemila watt di corrente.
Poi mi allontanai a malincuore tenendola ancora stretta a me come se fosse di mia proprietà lei cercò di dire qualcosa ma la zittii con un altro bacio poi dissi
"E da tanto che volevo farlo, da quando ci siamo conosciuti per l'esattezza." Lei non disse niente, ma ricambiò l'abbraccio.
Ad un tratto fummo separati dal fratello di Moonligth - com'è che si chiamava? A già...-
"ciao Michael"
"Dammi del lei piccolo delinquente e togli le mani da mia sorella!" Lei si staccò da me mettendosi in mezzo a me e Michael come se fosse un muro, -aspetta un attimo, io un delinquente? Da quando?-
"Michael ti ho gia detto che non ti devi intromettere capito!"
"Io non mi dovrò intromettere ma nostra zia ha una cosa importante da dirti"
"Ok arrivo lasciaci soli!" Lui non rispose e se ne andò poi Moonligth si girò verso i me e si avvicinò - e adesso cosa vorrà fare?- speravo mi desse in altro bacio invece mi sussurò all'orecchio
"Grazie " e se ne andò.

POV MOONLIGTH

- cosa avrà adesso mia zia? - mi domandai mentre entrai in casa, lei era seduta sul divano e mio fratello seduto sul bracciolo.
"Moonligth cara tu sai che io osso fulminare le cose solo con gli occhi vero?"
"Si e allora?"
"Non ho solo quel potere io posso vedere il futuro e proprio oggi ho visto.... la tua fine!" A questa affermazione io impallidii visibilmente - cosa intende con la mia fine
?-

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Capitolo 5
*** Cosa Fai Jonathan? ***


L'Eclissi Del Cuore


"Cosa intendo con la mia fine?" 
"Devi stare lontana da Jonathan altrimenti..."
Non riuscì a finire la frase perché corsi in camera mia e gli chiusi la porta in faccia.
Quelle parole mi risuonavano in testa non riuscivo a pensare ad altro, d'un tratto sentii un suono che mi riportò alla realtà,
<< Beep Beep Beep Beep >> mi svegliai di colpo e mi accorsi che ero in ritardo. Mi vestii, mi pettinai, e mi legai i capelli con il nastro rosso, scesi e presi un toast che mia zia mi aveva preparato e senza dire una sola parola mi incamminai verso scuola. Sulla strada dell'andata incontrai Jonathan, all'inizio ci guardammo mentre ripensavo alle parole di mia zia, poi lo salutai.
Lui per una buona parte del tragitto non parlo poi si fermò e mi prese per il polso, io lo guardai in faccia e mi accorsi che era pallidissimo in volto,
-cosa gli prende?- mi chiesi mentre cercavo di liberarmi da quella stretta che iniziava a fare male,
"Jonathan ma cosa ti prende?" Lui non rispose, ad un tratto mi lasciò e corsi via quasi in lacrime -cosa... Perché l'ho ha fatto?- pensai mentre corsi verso scuola.

POV JONATHAN

-È il momento. Oggi la porterò dal mio capo altrimenti non sò cosa mi fara!-
Continuavo a pensarlo quando, eccola lì arriva la ragazza che mi ha incantato il cuore. Lei mi salutò -ora cosa gli dico?- lei iniziò a camminare e io la seguì -ecco è il momento!- la presi per il polso e stavo per ammanettarla ma ripensai ai momenti passati insieme e al bacio -non posso farlo io...- neanche a pensarlo, non riesco ad ammetterlo neanche a me stesso, quindi gli lasciai il polso, lei scappò mentre io scivolai a terra -cosa faccio il mio lavoro o i miei sentimenti? Non sò che fare!- pensai mentre mi rialzai e mi incamminai verso scuola.

POV AUTORE

Quando Moonligth arrivò a scuola in lacrime Martina e Arianna se ne accorsero subito e andarono a consolarla. Arianna restò con lei per tutto il tempo mentre Martina uscì ad aspettare Jonathan, quando arrivò gli venne incontro e, con pochissimo preavviso, gli mollò uno schiaffo in faccia, era talmente arrabbiata che usò tutta la forza che aveva. Lui non capì perché lo fece poi quando entrò in classe  e vide Moonligth con la testa piegata sul banco a singhiozzare si immagino il perché di quel gesto. 

POV MARTINA

-ora basta mi ha stufato. Vediamo se avrà il coraggio di far piangere le persone!-  andai sulle solite scalinate e lo aspettai, passarono una decina di minuti e... -eccolo li il bas****o spezzacuori dei miei stivali-. Mi avvicinai e gli mollai uno schiaffo proprio su quel brutto muso, mi faceva male la mano ma non mi importava.

POV JONATHAN

-perché? perché? Non capisco il perché?- non capivo il gesto di martina, -forse Moonligth è già arrivata a scuola? E se no venisse per causa mia?- queste domande risuonavano nella mia mente poi però tutte e due ebbero una risposta quando vidi Moonligth con la testa sul banco a singhiozzare e  capì perché di quel gesto, allora mi sedetti al mio posto ( per chi non se lo ricordasse Jonathan è seduto vicino a Moonligth) Martina e Arianna mi fulminarono con lo sguardo e, quando entrò il professor Rossini, si sedettero al loro posto ( davanti a Jonathan e Moonligth).

POV MOONLIGTH

Le lezioni continuarono con gli sguardi d'odio da parte delle mie amiche verso Jonathan che si spaventò nel vedere come lo guardavano. lui cercò svariate volte di parlarmi ma appena ci provava Martina si voltava e lo fulminava con lo sguardo, all'intervallo io andai in un posto dove nessuno poteva trovarmi e potevo stare sola, ma per andarci dovevo trasformarmi e saltare in cima al tetto dove c'era una serra fantastica, io andai dove ero solita andare e mi trasformai ma Martina mi  trovò e scioccata cercò di scappare ma la fermai prendendola per il braccio con il nastro. Quando pensai che non potessi più venire a scuola lei mi chiese di darle delle spiegazioni, io spiegai la VERA storia della mia vita, lei all'inizio non ci credette ma dopo qualche minuto si convinse e mi promise che avrebbe mantenuto il segreto, e tornammo in classe. Ma io continuai a restare preoccupata per ciò che potesse accadergli.

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Capitolo 6
*** Il Sogno ***


 

L'Eclissi Del Cuore


|Correvo più veloce che potevo per raggiungere il luogo dove, degli strani signori vestiti di nero, avevano portato Martina. Quando qualcuno arrivò dal dietro e mi legò. Quando riaprì gli occhi, ero legata ad una sedia e davanti a lei c’era Martina stesa a terra sanguinante con un coltello nella schiena, l’unica cosa che sentivo in quel momento era| << Beep Beep Beep >> mi svegliai con il fiatone e sudata, mi alzai, mi pettinai e decisi di lasciare i capelli sciolti -ma il nastrino rosso dove lo metto?- poi decisi di ettermelo al collo come collana con un bel ficco davanti. Restò un po’ a guardarsi allo specchio più sentì sua zia che la chiamava dicendogli che era tardi, lei corse giù prese un toast e corse via. Nella testa continuava a tornagli in mente l’immagine dell’amica stesa a terra senza vita,
“No questo non succederà! Io non lo permetterò!” dissi
“Cosa non capiterà?”   sobbalzai dallo spavento,
“Jonathan mi ahi fatto spaventare”
“Scusa. Ma cos’è che non succederà?”
“Niente un sogno che ho fatto stanotte”
“Ha…” lui si avvicinò pericolosamente al mio viso, ma mi vene in mente ciò che aveva fatto il giorno prima e lo spinsi via incamminandomi verso scuola.
Lui continuò a stare dietro di me ma io non volli avvicinarmi ero troppo confusa -perché prima mi bacia poi mi fa del male?- quella domanda continuava a girargli in testa.
Arrivati a scuola corsi subito da Martina e la abbracciai,
“Moon che succede quel de******e ti ha fatto qualcosa?” chiese indicando Jonathan,
“Nono, tranquilla. Lui non centra e che stanotte ho fatto un brutto sogno e avevo bisogno di un abbraccio” gli dissi, lei fece una faccia da cane bastonato e mi abbracciò -non posso dirgli ciò che ho sognato la traumatizzerei- pensai mentre sciolsi l’abbraccio.
La campanella suonò dopo 5 minuti noi entrammo e ci sedemmo ai nostri posti, ovviamente Jonathan vicino a me. Quando la professoressa Montgomery entrò tutti videro che aveva un tagliando sotto braccio,
“Ragazzi tra quattro giorni faremo una gita in un parco naturale, dove gli animale addomesticati sono liberi, e dove staremo per tre giorni e dormiremo accampati in tenda. Tutto chiaro?”
“SI, PROFESSORESSA” disse la classe in coro. Io guardai di fuori pensando a cosa portare e a cosa faremo ma, d’un tratto, mi venne in mente il mio sogno e a quel’immagine raccapricciante, mi voltai spaventa che una cosa simile potesse succedere e misi la testa sul banco. Jonathan se ne deve essere accorto perché dopo pochi secondi una mano mia toccò la spalla e una voce mi sussurrò all’orecchio con fare minaccioso,
“Stai tranquilla a Martina non succederà nulla” io spaventata tirai su la testa e vidi che mi stava guardando con quegli occhi dorati.
I nostri volti erano così vicino che potevo sentire i suoi respiri sulla mia pelle poi Jonathan cadde a terra come un sacco di patate e Martina con il libro di tedesco a mezz’aria,
“Mi ringrazzierai più tardi” disse facendomi l'occhiolino. Jonathan si riprese dopo due ore in infermeria, io mi ero addormenta in ginocchio in parte al letto con la testa sul materasso, fui svegliata da Jonathan che mi chiamava. Lui si stupì di vedermi lì e mi chiese come mai, io gli spiegai che dopo la botta che aveva preso voleva accertarsi che non fosse morto (mi hanno detto che i colpi di Martina sono micidiali, state attenti mi raccomando!!  nd io XD).
Guardai l’orologio e vidi che era tardi così salutai Jonathan e corsi via ma in corridoio prima di andare qualcuno mi prese per il braccio,
“Jeremy cosa vuoi?” lui come risposta si avvicinò pericolosamente al mio viso, sembrava volesse baciarmi ma quando era a pochi centimetri qualcosa lo spinse via e lo fece sbattere contro la porta dell’aula di informatica, era Jonathan,
“Grazie Jonathan!” detto questo cercai di andare ma Jeremy mi prese e cercò di portarmi via.
“Jeremy lasciami subito!”
“No, voglio sapere perché mi hai lasciato! Per lui?”
“Cosa? sei tu che mi hai mollato!”
“No, io ti amo. Katrina mi ha detto che…” smesse di parlare all'improvviso, e se ne andò.
A casa ripensai a quello che era successo -ma perché devo cacciarmi in così tanti guai?- me lo domandai tante volte poi decisi che era ora di andare a dormire, quindi mi cambiai e mi misi a letto.
|Correvo più veloce che potevo, arrivata dove ad un vicolo ceco qualcuno mi bendò. Mi risvegliai legata a una sedia e davanti a me Martina stesa per terra con un coltello nella schiena.| Mi svegliai urlando e pensai -perché continuo con lo stesso sogno?-

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Capitolo 7
*** l'Inizio Di Un Avventura. ***


L'Eclissi Del Cuore


Il giorno della partenza arrivò in un batter d'occhio, io avevo preparato la valigia due giorni prima per non dimenticare nulla. Quella mattina sarei andata scuola con mio fratello, sciesi e si mi sedetti al tavolo dove mia zia aveva preparato la colazione.
"Ciao zia come va? "
"Bene. Dove hai la  valigia?"
"Me la sta portando giù Michael "
"Aa..." ad un tratto sentimmo un tonfo e corsi a vedere cosa fosse sucesso e vidi la valigia per terra e mio fratello sopra ad essa.
"Cos'è successo? "
"Sono caduto!" mi disse mio fratello
"Ti sei fatto male?" gli chiesi preoccupata,
"No, per fortuna. La valigia ha attutito il colpo."
"Meno male!" Lo aiutai ad alzarsi e portai la valigia in macchina, lui mise in moto e partimmo verso la scuola.
Arrivati al parcheggio notai l' autubus che ci porterà in gita era parcheggiato d'avanti all'entrata, la professoressa montomery che metteva le valige dei miei compagni sul bus. Martina e Arianna erano sedute sull'erba a chiachierare con gli altri, mentre Jonathan era seduto sotto un albero ad ascolatere la musica. Appena scesi dall'auto dissi a Michael di portare la valigia dalla professoressa, poi le mie amiche si accorsero di me e corsero a salutarmi e a programmare ciò che faremo nei due giorni di gita, io intanto che chiachieravo con le mie amiche guardavo jonathan, che ancora sotto l'albero, mi guardava a sua volta. Martina mi vide e si mise a ridere,  io la guardai sconcertata e andai via. Jonathan avendo visto la scena mi venne a cercare, ma non fu difficile dopo tutto mi ero nascosta dietro ad un albero quindi...
"Ciao Moon come va?" Io mi spaventai
"Oh... Ciao Jonathan come mai sei qui?"
"Sono venuto a cercarti e a chiederti se durante la gita ci sarà un momento per noi due?"  Io arrossii visibilmente, mi voltai per non farmi vedere da Jonathan e quando mi rigirai per rispondergli lui era davanti a me a un centimetro di distanza, potevo sentire il suo respiro caldo  sulla pelle e senza che me ne accorgessi le sue labbra erano sulle mie. Come la notte del nostro primo appuntamento, le sue labbra erano calde e morbide era come se mandassero via tutti i pensieri negativi. Quando si allontanò mi guardò e mi sussurrò all'orecchio con voce sensuale " e meglio che andiamo ci staranno aspettando!" Io quasi svenni nel sentire quella voce ma a portarmi alla realtà fu Jonathan che mi rubò un altro bacio stavolta meno passionale. Andammo sul pulman e prendemmo posto Martina e Arianna si sedettero ai penulimi posti e io mi sedetti dietro di loro negli ultimi posti, siccome non c'erano altri sedili liberi la prifessoressa mise Jonathan vicino a me. Durante il viaggio cercai di non guardarlo ma mi fu impossibile visto e considerato che c'è lo avevo in parte. Durante il viaggio mi annoiavo quindi mi addormentai.
|Correvo, correvo più che potevo arrivata al palazzo più alto della città mi fermai e  chiamai - martina, dove sei? Martinaaa!" Non abbi risposte ad un tratto qualcuno mi bendó dal dietro e mi colpì facendomi perdere i sensi. Mi svegliai legata ad una sedia e davanti a me Martina stesa a terra con un pugnale nella schiane, " Martinaaaaaaa" gridai e.......|
Mi svegliai di colpo sudata con molti dei miei compagni di classe che mi guardavano spaventati e preoccupati, 
"Moon perché hai urlare il mio nome?"
"Niente solo... Solo un incubo" dissi ancora con quell immagine impressa nella mente. Tutti quanti tornarono a farsi i fatti propri, ancora spaventata mi voltai verso Jonathan che non sembrava ne spaventato, ne preoccupato, si avvicinò di nuovo pericolosamente a me io mi tirai indietro ma lui si avvicinava sempre di più.  Chiusi gli occhi aspettandomi un altro bacio da parte sua che non arrivò, invece mi sussurrò, all orecchio "Stai tranquilla a Martina non capiterà nulla"
"Come fai a sapere che..."
"Sai io so chi sei, e so che un incubo ti perseguita da un paio di notti" 
"Cosa hai detto?"
"Non te lo aspettavi vero! Io lo scoperto un po di tempo fa. Ma ho preferito tenermelo per me!" In quell momento mi vennero in mente le larole di mia zia qualche giorno prima : "ho visto la tua fine, devi stare lontana da Jonathan altrimenti..." -ora capisco cosa voleva dire!-
"Tranquilla non lo dirò a nessuno." A quelle parole io mi sentii come se qualcuno mi pugnalasse al cuore.
Per il resto del viaggio io e Jonathan no  ci parlammo ne ci guardammo, arrivati a destinazione io cercai di stare più lontana posssibile da Jonathan, con scarsi risulati. Dove andavo lui mi seguiva,  dove mi nascondevo lui mi trovava,  non c'è la facevo più.  Il pomeriggio continuò con la professoressa che ci spiegava cosa, il giorno dopo, potevamo e non potevamo fare. Quando la sera dovevamo andare a dormire ci divisero in gruppi che potevamo scegliere noi, ( ovviamente non potevamo stare maschi con femmine e viceversa. Per il piacere di Moonlight nd Me ) io scelsi di stare con Martina e Arianna. Quella notte feci lo stesso sogno, mi svegliai con Martina che mi strattonava e Arianna che mi chiamava. Mentre tornavamo a dormire pensai a ciò che mi aveva detto Jonathan e mi dissi -e adesso cosa faccio?- pensai mentre chiudevo gli occhi e cercavo di riaddormentarmi. Con Scarsi Risultati.

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Capitolo 8
*** I Nuovi Poteri Di Moonlight ***


L'Eclisssi Del Cuore

 

Pov Jonathan

Mi svegliai ripensando all’incontro che mi stravolse la vita… Quello scontro che mi fece incontrare una ragazza meravigliosa… LEI che con quel suo fare strano mi ha incantato, LEI che con i suoi modi di fare si fa amare… LEI che in questo momento ha paura di me… - perché proprio tu? -

Pov Moonlight

Quella notte non riuscii a dormire, continuavo a fare lo stesso sogno e non capivo cosa voleva dire. Guardai lo schermo del telefono e vidi che erano solo le 4.15 del mattino, allora decisi di fare una passeggiata. Andai verso il centro di un boschetto non molto fitto e vidi un maestoso albero di ciliegio, mi avvicinai di più e vidi che stava perdendo i petali. All’improvviso un colpo di vento fece muovere tutte le foglie e alcuni petali si staccarono, io che adoravo giocare con il vento mi misi a girare e le foglie spostate dal vento mi venivano dietro, era stupendo. Ad un certo punto sentii un fruscio tra le foglie pensai fosse il vento invece era un lupo, però non stava ringhiando e neanche abbaiando, anzi stava venendo verso di me. Io mi inginocchiai e lui si sedette di fronte a me, io cercai di accarezzarlo ma lui iniziò ad indietreggiare, allora tolsi la mano ma quando guardi il lupo lui mi stava guardando. Io cercai di accarezzarlo, (aridaglie. Sta qua vuole proprio farsi male... nd Me) ma questa volta ci riuscii -sto accarezzando un lupo… forte- ad un tratto sentii un fruscio tra le foglie, il lupo si alzò e si mise davanti a me, io non seppi cosa fare quindi mi alzai e indietreggiai dalla paura, ma picchiai contro l’albero di ciliegio. All’improvviso dai cespugli uscì... Jonathan!
Quando uscì il lupo stava per saltargli addosso ma io gridai “fermo” e il lupo mi ascoltò senza protestare, poi gli dissi di venire in parte a me e di sedersi e lui lo fece come se lo avessi ammaestrato,
“Moonlight come ci sei riuscita?”
“Non ne ho la minima idea” dissi sbalordita “Ma tu che ci fai qui?” mi affrettai a dire.
“Stavo facendo una passeggiata quando ho visto questo albero e sono venuto a vedere”
“Bene! Ora se non ti spiace me ne torno in stanza. Con permesso” cercai di andarmene ma una mano mi prese per il braccio e mi fece sbattere contro l’albero. Il lupo a questa azione ringhiò e morsicò Jonathan sulla natica destra, mi mollò e io dissi al lupo di lasciarlo e lo fece, ma staccandosi strappò una parte dei pantaloni facendo vedere i boxer. Io risi e mi voltai andandomene con il lupo che mi seguiva, mentre Jonathan restò lì a massaggiarsi la parte lesa.
Arrivata alla fine del bosco salutai il lupo e andai nella mia stanza. Mentre entravo notai con piacere che Martina e Arianna erano ancora con morfeo quindi, non avendo sonno, andai a farmi una doccia. Mentre il getto dell’acqua mi scivolava addosso pensai a quello che era successo nel bosco, al vento che mentre lei girava lui la seguiva, il lupo che senza un addestramento senza niente la ascoltava, e…… a lui, e alla scena che si era presentata davanti ai suoi occhi. -ma perché devono capitare tutte a me- pensai mentre chiudevo l’acqua e uscii. Mi rivestii con una camicia blu, un po’ scollata, e dei pantaloncini di jeans, e hai piedi le ballerine (Indovinate indovinate... BLU...) e per precauzione in caso facesse freddo una felpa azzurra. Uscii dal bagno e vidi una Martina incavolata davanti alla porta e un Arianna assonnata che sbadigliava ogni tre per due, Martina ci trascinò nel bar lì vicino a fare colazione, mi accorsi che non eravamo le uniche e che Jonathan, luca, e mattia erano seduti ad un tavolo e stavano mangiando tranne Jonathan che stranamente non riusciva a stare seduto sulla sedia (chissà perché? XD Nd Me) io notai un tavolo libero lontano da loro, ma Martina ci fece sedere allo stesso tavolo così’ mi sono dovuta sopportare i gemiti di dolore da parte di Jonathan, le occhiatine e risatine della mia amica che mandava a luca, e lo sbadigliare di Arianna. Quando avevamo finito la colazione io proposi alle ragazze di andare nel boschetto vicino a vedere il laghetto vicino al ciliegio, loro accettarono ma Martina di sua iniziativa invitò anche i ragazzi quindi c'è ne andammo a fare questo giretto amichevole. Quando entrammo nel bosco io mi accorsi che qualcuno mi stava osservando mi girai e vidi che il lupo che quella mattina la aveva aiutata la stava seguendo nascosto tra i cespigli. Così lei si avvicinò Martina, Arianna, Luca e Mattia mi gridarono in coro di non farlo e mi corsero dentro tirandomi via il lupo al loro gesto si avvicinò ringhiando io feci staccare la presa e andai dal lupo che vedendo che ero riuscita a fuggire si rilassò e si sedette. Tutti rimasero sbalorditi tranne, ovviamente, Jonathan che assistette alla scena da distanze di sicurezza. Io dissi al lupo di stare tranquillo e di non spaventarsi così fece avvicinare i miei amici loro lo accarezzarono facendogli le coccole quando Jonathan si avvicinò per parlarmi questo sembro capire che non volevo vederlo da come alzai gli occhi al celo e mi voltai, lui gli si scagliò addosso mordendogli la natica destra e tutti in coro fecero “uuuuuuuu…” quando dissi al lupo di staccarsi e di sedersi lui lo fece e come aveva fatto qualche ora prima gli strappò un pezzo di pantaloni e poi un bel po’ di risate da parte di tutti quando ad un tratto il lupo si irrigidì e iniziò a ringhiare io non capendo cosa fosse successo corsi a vedere dalla parte che il lupo indicò quello che mi si presentò davanti fu allucinante, un incendio si stava espandendo per tutto il bosco, ,Martina e gli altri corsero a vedere
“Ma come e potuto succedere?” disse Martina
“Non ne ho la più pallida idea ma se continua così brucerà tutto quanto e gli animali non avranno più un luogo dove stare” dissi guardando il lupo che iniziò a correre verso il ciliegio io dissi agli altri di tornare al campus mentro lo seguii e quando arrivai notai cervi, scoiattolo e tanti altri animali tutti intorno al albero io non seppi cosa fare ma quando Jonathan si avvicinò disse,
“Tu ricordi come il vento ti seguiva e il lupo come ti obbediva tu hai un potere speciale”
“Cosa?”
“Sì moonlight tu hai il potere della natura e se non vuoi che tutto il bosco se ne vada devi usarlo”
“Ma come le emozioni devi controllare le emozioni e sentire i quattro elementi entrare in te e diventare una cosa unica” disse allora presi il nastrino rosso dalla tasca (non sapevo dove metterlo quindi finisce in tasca, visto e considerato che da esso viene il suo potere nd Me) (ma vuoi stare zitta e lasciarci leggere nd Tutti) (okok mamma mia come siete lunatici nd Me) ed con un gesto mi trasformai davanti agli occhi di Jonathan che si sbalordì, io saltai in cima al ciliegio e feci come mi aveva detto Jonathan, sentii che il corpo che diventò leggero come l’aria, libera, indipendente, impetuosa come l’acqua, emozionante e intuitiva, forte come la terra, pratica e moderata, e…. Il fuoco l’elemento che caratterizzava la passione e l’energia. Mi sentivo potente, avevo il potere della natura e potevo salvare tutto. Aprii gli occhi e iniziai a concentrarmi sul ruscello che era lì vicino e una bolla d’acqua si alzò e andò verso l’incendio fino a lasciarla cadere sopra spegnendo parte del incendio ma non era finita quindi usai il fuoco stesso e iniziai a concentrarmi scesi dalla albero, vidi il fuoco calare e quando fu quasi del tutto spento venne... Il Buio…

Pov Jonathan

Era riuscita a placare quasi del tutto il fuoco pio scese dalla albero e la guardai in viso e aveva gli occhi come due braci ardenti quando il fuoco fu spento del tutto cadde a terra, provai ad avvicinarmi ma era bollente non riuscivo a starle vicina, puoi mi feci coraggio e mi avvicinai con grande sollievo la temperatura si stava abbassando, così decisi di portarla in camera ma non potevo far vedere che era Lunar Eclipse così feci ciò che mi ero ripromesso di non fare… usare i miei poteri di guarigione e di difesa visto e considerato che il lupo che mi aveva morsicato due volte la natica era davanti a me ringhiante perché stavo toccando Moonlight. Io la guarì e la temperatura calò rapidamente, e una volta alla temperatura corporea giusta tornò nelle sue vere sembianze. Il lupo che aveva visto tutto si era seduto Tranquillo davanti a me. Dopo pochi minuti si risvegliò e il lupo gli salto in braccio leccandola… Io tirai un sospiro di sollievo e mi alzai ma una mano dal dietro mi tirò mi girai e vidi Moonlight che mi guardava, si alzò e si avvicinò a me mi posò un lieve bacio sulla guancia e mi sussurrò al orecchio “Grazie” mi girai di scatto e per un puro caso le nostre labbra si sfiorarono, a quel contatto sentii dei brividi percorrermi per la schiena e, molto probabilmente anche Moonlight fece lo stesso effetto perché si tirò indietro di scatto quando si allontanò il lupo si alzò e si mise davanti a noi. Moonlight diventò rossa e scappò con il lupo dietro. -No non di nuovo. Ma perché io la faccio scappare…- mi chiesi mentre tornavo in camera.

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Capitolo 9
*** Il Ponte E La Cascata ***


L'Eclissi Del Cuore

 

Ero nella mia stanza a riposarmi quando qualcuno bussò, io mi alzai e andai ad aprire quello che mi si presentò davanti fu scioccante. Jonathan era davanti a me con uno sguardo da cucciolo bastonato;
“Ho…. Ciao c-cosa ci fai qui?” chiesi spaesata,
“Volevo dirti che…”  Cercò di dirmi,
“Che?”
“Che…. Quando nel bosco sei svenuta io ho provato ad aiutarti”
“Ma…”
“Ma tu eri… come dire bollente sembravi una brace incandescente… quindi mi chiedevo se…”
“cosa avanti sputa il rospo!”
“Vuoi venire con me…nel bosco…da…soli…?”
“Ho…em…. M-mi prendi alla sprovvista io non so cosa dire…”
“Devi solo dire sì o no! Se ti fa piacere non è un appuntamento, voglio solo parlare”
“Allora… o-ok” dissi imbarazzata, poi mi affrettai a dire “basta che non succeda come l’ultima volta che siamo stati da soli. Ok?”
“Ok. A che ora ci incontriamo? E dove?”
“Alle 13.30 davanti al ciliegio” dissi poi mi ricordai del lupo e prima di chiudere la porta dissi “e ci sarà il lupo sarà lì! D’accordo?”
“D’accordo” rispose con una faccia un po’ infastidita, io non ci feci caso e gli chiusi la porta in faccia.
Erano le 13.00 e io ero stesa sul letto poi notando l’ora decisi di alzarmi e andare al posto dove dovevamo incontrarci, presi il telefonino sotto carica e uscii. Ero quasi arrivata al ciliegio quando sentii scorrere dell’acqua andai a vedere e vidi una piccola cascata e sopra un piccolo ponticello, io andai a vedere e vidi che sotto al ponte c’era un laghetto e molti animali che si abbeveravano tra cui il lupo, fortunatamente non mi vide, così decisi di andare sopra il ponte. Ero proprio nel mezzo quando una mano dal dietro mi fece sobbalzare io mi voltai ma inciampai e quasi caddi nel laghetto sottostante, il lupo si voltò al mio urlo e corse su a vedere, la stessa mano che mi ha fatto spaventare mi stava tenendo il braccio per non farmi cadere, quando mi tirò su mi strinse e io tirai su di poco la testa per vedere il mio salvatore ma quando lo feci Jonathan mi baciò, un bacio diverso dal solito, un bacio pieno di passione, così chiusi gli occhi e mi feci trasportare abbracciandolo poi spostai una mano e la infilai nei suoi capelli così vellutati e morbidi, ci staccammo per prendere fiato e quando i nostri sguardi si incontrarono vidi una luce di passione nei suoi occhi. Ci stavamo per baciare di nuovo quando Jonathan urlò e mi mollò quando si girò vidi che il lupo gli stava mordendo la natica destra, di nuovo, (chissà perché mi diverto così tanto a vedere loro due nei momenti più imbarazzanti nd Me) io dissi al lupo di mollare la presa e quando lo fece Jonathan si massaggio la parte lesa, ma mise il piede sul bordo del ponte e quasi cadde nel laghetto se io non lo presi per il braccio ma io non avevo abbastanza forza per tirarlo su e cademmo tutti e due nel laghetto. Io finii sopra di lui in quel momento notai che, con le maniche alzate a causa della caduta, aveva uno strano segno sulla spalla, sembrava un tatuaggio a forma di una E in un cerchio formato da spine, quando Jonathan si accorse che lo stavo guardando si sistemò la maglietta e cercò di alzarsi ma c'ero ancora io sopra quindi finimmo ancora nella posizione di pochi secondi prima. Era veramente imbarazzante.
“Aspetta ora provo ad alzarmi” gli dissi, lui annuì e io facendo forza sulle braccia mi alzai ma appoggiai il piede su un sasso scivoloso e caddi di nuovo addosso a lui, però, stavolta i nostri volti erano vicinissimi così tanto che sentii il suo respiro caldo soffiarmi sulle labbra, poi presi coraggio e mi avvicinai baciandolo. Jonathan sembrò al quanto sorpreso del mio gesto ma poi mi strinse a se e ricambiò il bacio. Dopo una manciata di minuti ci staccammo e io vidi Jonathan che mi guardava con occhi sognanti, ed era veramente adorabile poi però sentimmo un rumore provenire dal campeggio così a malincuore mi alzai e andai a vedere Jonathan era proprio dietro di me e vidi che il lupo che fino a pochi minuti prima stava bevendo dal laghetto ora stava attaccando Martina, Arianna, Luca, e Mattia contro un muro e il lupo che gli stava ringhiando contro. Io non seppi cosa fare ma non potevo lasciare che il lupo sbrani i miei amici, quindi mi parai immezzo tra il lupo e i miei amici. Quando fui davanti il lupo iniziò ad indietreggiare e io ad avanzare, quando il lupo fu scomparso nella foresta io mi sentii mancare e dopo…Il Buio...

Pov Jonathan

Il lupo era tornato nella foresta quindi mi avvicinai a moonlight ma quando la guardai in volto aveva gli occhi come delle braci ardenti ed era bollente, pochi secondi dopo la temperatura corporea si abbassò e i suoi occhi tornarono normali, quei occhi azzurri che mi hanno incantato da subito, la vidi barcollare e quando stava per cadere pericolosamente a terra la afferrai e la sorressi facendo sì che non picchiasse la testa. Martina e gli altri, ripresi dallo spavento, si avvicinarono per vedere come stava Moonlight e vedendo che era svenuta mi dissero di portarla immediatamente nella loro capanna, io feci quello che mi avevano chiesto e la misi a letto. Dopo meno di mezzora mi addormentai sella sedia che avevo preso per stare accanto a lei stesa nel suo letto - che cosa devo fare?- pensai mentre prendevo il cellulare e composi il numero del capo.

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Capitolo 10
*** Che Succederà Ora? ***


L'Eclissi Del Cuore


POV JONATHAN


“Sì capo ho Lunar Eclipse in pugno…!” dissi,
“Vedi di non deludermi” mi disse il capo,
“Sì sarà fatto, a presto capo” dissi e chiusi la comunicazione, “e adesso cosa faccio” dissi prima di girarmi e trovare Moonlight in piedi che mi guardava sbalordita.
“Aspetta ti posso spiegare…” cercai di spiegare
“Non voglio sentirti” mi urlò contro, mentre una strana luce l’avvolse,
I suoi capelli divennero rossi, lunghi e ricci, gli occhi presero il colore del ghiaccio, i pantaloni che indossava si trasformarono in un vestito lungo e ampio. I colori splendenti che i vestiti di prima avevano divennero di un bianco splendente, e una tiara scintillante con un diamante azzurro proprio al centro comparve sopra la sua folta chioma. Sembrava una principessa. All improvviso alzò il braccio e un fascio di luce mi colpì, io finii dall’altra parte della stanza. Lei si avvicino lentamente con il suono dei tacchi che risuonava nella stanza,
“Moonlight cerca di riprenderti” dissi spaventato di ciò che potrebbe farmi.
“Non l’hai ancora capito… questo è quello che sono veramente!!!” mi disse con quegli occhi che ti congelavano dall’interno.
“Non capisco? Tu saresti una principessa?” dissi un po’ confuso,
“No io sono la custode della luna. I miei poteri provengono da essa. Io sono quella che la controlla, che la comanda e che può influenzare la natura e ciò che porta con se” mi disse mentre mi tiravo in piedi,
“M-ma tu… come… come è possibile? Perché non mi hai detto nulla?” cercai di capire, mentre mi tiravo su,
“Possibile? Tu mi chiedi come può essere possibile? Be’ te lo spiego io com’è possibile…” disse poi mi lanciò un altro fascio di luce e andai a sbattere di nuovo conto il muro.
“Quando ero piccola mia madre mi ha sempre detto che io sono al custode della luna, e che da me dipende il destino della natura, degli animali e del mondo stesso. Non l’ho detto a nessuno dalla paura che persone come il tuo capo volessero questo potere per conquistare e distruggere il mondo. Non l’ho detto a te perché non mi fidavo, sentivo che c’era qualcosa che non andava, che non eri sincero con me ma soprattutto con te stesso…” mi disse tranquillizzandosi.
Ad un tratto un altro bagliore esplose nella stanza stavolta non colpì me ma lei e il vestito i capelli e gli occhi tornarono normali lei mi guardò poi cadde a terra.
Io la rimisi sul letto e aspettai. -ecco cosa vuole in capo... adesso so cosa fare!-
Mi girai e vidi che Moonlight si stava svegliando, allora mi avvicinai.
“Jonathan, chi sei veramente?” mi disse io non seppi cosa dire,
“Come?” dissi sbalordito
“Quando ero nella mia forma naturale ho visto nel tuo animo che hai qualcosa di diverso, che nemmeno il tuo capo sa” mi disse guardandomi diritto negli occhi,
“Vedi io possiedo il potere della guarigione, è così che ti ho salvato prima nella foresta. Mi sono arruolato al E.C.S.C (Eliminate, Capture, Steal, Conquer) perché così potevo trovare quella ragazza che possedeva il potere di controllare la luna per far sì che distrugga l’associazione e trovi quel paese perduto che noi persone speciali cerchiami ad molto, troppo, tempo” dissi cercando di spiegare in un modo che capisca (adesso è lei l’imbecille nd Me).
“Quindi è per questo che la prima volta mi hai guardato così. Ed è per lo stesso motivo che tu ti sei trasferito proprio di fronte a casa mia. Ed ecco come facevi a sapere gli incubi che facevo e chi ero…" mi disse spaventata
“In parte si e in parte no... Ma ti prego non ti spaventare ora dobbiamo solo riuscire ad ingannare il mio capo”
“Tu sai dove si trova la base dell’associazione?”
“Certo” dissi “Perché?”
“Perché tra non molta avranno una visitina” disse con uno stano sguardo.

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Capitolo 11
*** Ritorno A Casa ***


L'Eclissi Del cuore


POV Autore

Quella stessa sera tutti i ragazzi dovettero preparare le valige siccome la mattina seguente dovevano tornare a casa. Quella notte Moonlight e Jonathan non dormirono molto, ripensarono a ciò che successo nel pomeriggio. La mattina seguente la professoressa Montgomery andò a svegliare tutti gli alunni ma dovette rinunciare, e la partenza prevista per le 5.30 del mattino era stata ritardata alle 8.30.

POV Moonlight

"Ragazze sveglie sono le 5.00 forza che dobbiamo andare" disse la professoressa. Come sempre Martina rispose come fa sempre.
"Profe se ci sveglia a quest'ora nessuno si alzerà. Ci riprovi alle otto" disse mentre tornava sotto le coperte.
"Come il solito ti fai riconoscere, vero Marty?"
"Come non potrei" mi disse da quell’involucro di coperte che era.
Io non riuscendo a riaddormentarmi preferì andare a passeggiare nel bosco e come sempre ci trovai gli animali ancora addormentati.
Andai al ciliegio e vidi che sotto c'era Jonathan che accarezzava il lupo.
"Anche tu non riuscivi a dormire?" gli dissi e lui spaventandosi tirò del pelo al lupo che si svegliò e che quasi lo morse.
"Ups. Scusa non volevo spaventarti" dissi avvicinandomi quando il lupo mi vide balzò in piedi e mi venne a salutare mentre mi incamminai verso il ciliegio.
"Moon che succederà ora?" mi chiese così all'improvviso,
"Qualcosa che pensavo non dovesse accadere" gli dissi sedendomi accanto a lui, ripensando a ciò che successo negli ultimi giorni. Ad un tratto il cellulare squillo e non c'è bisogno di leggere il nome che perché non appena risposi sentii una pazza urlarmi dietro
"Ma si può sapere dove sei?"
"Sono a fare un giro. Perché?"
"Perché ma hai presente che ore sono?"
"No"
"Ecco faresti bene a tornare subito." chiusi la chiamata e guardai l'ora... 8.20.
"Jonathan... CORRI."
"Perché?"
"sono le 8.20"
"Ho cristo"
Corremmo a perdifiato per arrivare in tempo e più o meno ci riuscimmo.
Sul pullman non successe nulla, fortunatente, non si può dire lo stesso per il rientro, mia zia ha scoperto quello che era successo in gita e si è preoccupata a tal punto da mandare mio fratello a vedere come stavo.
"Questa vostra mancanza di fiducia non mi piace affatto" gli dissi e mia zia per tutta risposta mi disse,
“Scusaci ma appena abbiamo saputo dell’incendio ci siamo preoccupati e allora ho mandata tuo fratello a vedere come stavi e ciò che ha visto è stata la rinascita della luna”.

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Capitolo 12
*** La Premonizione ***


L'Eclissi Del Cuore


"Cosa intendi con la rinascita della luna?" gli chiesi curiosa,
"Te lo spiegeremo un altro giorno va a dormire adesso" mi disse mia zia.
La salutai e andai in camera mia. Quella notte feci di nuovo lo stesso sogno che mi perseguitava solo che stavolta c'era jonathan.

POV Autore

Il giorno dopo andarono a scuola e il rientro fu veramente traumatico, gli fecero fare un tema sulla gita e su tutto l'accaduto ( per chi non a letto i vecchi capitoli di recente è l'incendio. nd Me). 
Moonlight parlò del accaduto modificandolo per far sembrare che non era li vicino, Martina scrisse che ciò che aveva visto spegnere l'incendio e disse che era stata una stella scesa dal cielo per salvarli, Jhonatan la descrisse come una luce, un bagliore di un chissà quale angelo che li aveva aiutati.

POV Moonlight

Ero a casa da sola a guardare un film. Quella sera era fredda e nebbiosa di fuori splendeva una luna fantastica mai vista prima. Ad un tratto qualcuno busso io spensi la TV e andai a vedere, e mi si presentò davanti una persona inaspettata. Mia Madre. Io rimasi li sul da farsi ma appena capii la abbracciai;
"Ciao bimba mia come stai?"
"Mamma com'è possibile?"
"Bimba mia questo è un sogno. E il mio ricordo che è dentro di te. forse un giorno ci rivedremo ma non so quando" mi disse, io  non capii all' inizio poi mi chiese: "Andiamo a fare una passeggiata?"
"Ok..." gli risposi perplessa (molto perplessa nd Me)
non capii cosa volesse fare esattamente ma mi accontentai di poter stare un po con lei anche se in sogno.
"Allora dimmi come va con Jonathan?" mi prese alla sprovvista,
primo: come faceva a sapere di lui; secondo: perchè mi chiedeva di lui? non ci stavo capendo niente.
"Bene, credo, perchè?" 
"Ero solo curiosa. Bimba mia stai attenta a certe persone che ti circondano, non sempre sono come c'è le immaginiamo."
"Ma mamma lui è dalla mia parte, mi ha detto tutto e se sei una parte dei miei ricordi dovresti saperlo" gli dissi in po incavolata per l' accusa che gli aveva lanciato,
"Non mi riferivo a lui, tesoro, ma sono sorpresa del fatto che sei scattata subito sulle difensive" mi disse con una nota di sarcasmo e di presa in giro,
sono sicura di essere diventata bordouè a quell'affermazione.
"Scusa. Ma allora a chi ti riferivi?" gli chiesi turbata
"Tutto a suo tempo cara" mentre mi disse quello tutto in torno a noi scomparve, compresa mia madre.
"Mamma aspetta. Non andartene." gli urlai ma era troppo tardi.
nell' aria risuonavano delle parole che non capii benissimo e dicevano: " solo nei girni in cui qualcosa accade, avrai una visone di quel che succede"
"Mamma che cosa vogliono..." non feci in tempo a finire la frase che mi sveglia di colpo dal miagolio di Mionou.
Spensi la TV e andai a letto a dormire, anche se dormire è una parola grossa.
Ripensai alle parole di mia madre e alla premonizione che mi disse e mi riaddormentai.

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