Pokemon: Islands of Light

di Justice Gundam
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La compagnia degli Stat-Trainers ***
Capitolo 2: *** Problemi ad Oblivia ***
Capitolo 3: *** Sulla strada per le rovine ***
Capitolo 4: *** Tracce di luce ***
Capitolo 5: *** Arrivo a Dolcegoccia ***
Capitolo 6: *** La sfida di Occhiorosso ***
Capitolo 7: *** Il villaggio di Cocona ***



Capitolo 1
*** La compagnia degli Stat-Trainers ***


Islands of Light-001

Pokemon: Islands of Light

Una fanfiction di Pokemon scrita da: Justice Gundam

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Benvenuti alla mia nuova fanfiction di Pokemon! Quella che state per leggere è una fanfiction che mi è venuta in mente mentre stavo scrivendo Heart Soul Adventures... e questa volta, non saranno Ash e i suoi compagni i protagonisti, bensì un gruppetto di personaggi che ho sempre trovato interessanti: il quintetto degli Stat Trainers, i cinque allenatori che accompagnano il giocatore in diverse occasioni nel corso dei videogiochi Pokemon Diamante, Perla e Platino. Ognuno di loro usa dei Pokemon che, anzichè essere accomunati dal tipo, hanno invece in comune una particolare caratteristica più alta delle altre: HP per Demetra, Attacco per Marisio, Difesa per Chicco, Velocità per Risetta ed Attacco Speciale per Matilde. Appaiono anche in Pokemon Anima Argento e Cuore Oro come possibili partner nelle Lotte in Doppio della Battle Frontier... e se devo dire la verità, li trovo dei personaggi molto sottovalutati. Penso che ci dovrebbero essere più fanfiction su di loro... e allora ho deciso che potrei essere io il primo a dare loro un po' più di notorietà, non credete anche voi?

In questa fanfiction, ambientata circa 2 mesi dopo la fine degli eventi di Heart Soul Adventures, mentre Ash e Misty cominciano il loro viaggio ad Unima in compagnia di Touko e, più avanti, di Iris e Spighetto - anche se Iris sarà una comparsa più saltuaria -, la Lega Pokemon di Sinnoh riceve una richiesta di aiuto dal continente di Oblivia, un arcipelago di sette isole (niente a che vedere con il Settipelago in cui Ash e compagni hanno viaggiato in Heart Soul Adventures) conosciuto per il fatto di essere pieno di interessanti reperti archeologici e leggende collegate alle origini del mondo di Pokemon... e dove al momento sta operando una nuova organizzazione criminale! Apparentemente un fuoco di paglia, ma qualcuno pensa che questi criminali, chiamati Bricconieri, siano molto più pericolosi di quanto non sembri, e hanno chiesto alla Lega di Sinnoh di inviare degli allenatori capaci che possano dare una mano ai Ranger a tenere a bada questa minaccia! Ovviamente, a chi rivolgersi, se non ai cinque allenatori che hanno dato una mano ad Ash e ai suoi compagni durante la crisi provocata dal Team Vicious? Perciò, senza interporre indugi, Marisio, Chicco, Demetra, Matilde e Risetta partono per l'arcipelago di Oblivia, decisi a scoprire cosa si nasconde dietro le ambizioni dei Bricconieri, e fermarle prima che si troppo tardi! Spero di avervi incuriosito con questo sommario... e che la storia soddisferà in pieno le vostre aspettative! E nel caso qualcuno se lo chieda... sì, la storia è stata presa dal videogioco Pokemon Ranger: Tracce Di Luce per Nintendo DS!

Pokemon non appartiene a me, nè il videogioco, nè tantomeno l'anime. Il che è un peccato, visto che credo che saprei fare un anime migliore di quello che stanno facendo adesso, anche seammetto che per ora XY mi piace. Questa storia è stata scritta per puro divertimento e senza alcuno scopo di lucro! Detto questo... credo di non dover dire altro, quindi... buona lettura, e arrivederci a presto!

Capitolo 1 - La compagnia degli Stat-Trainers

"Bene... credo che con questo posso dire che ho terminato." disse Camilla, l'attuale Campionessa della Lega Pokemon di Sinnoh, stendendo le ultime righe del suo trattato più recente - un libro di circa duecento pagine, riguardante le più recenti scoperte che erano state fatte nel continente di Johto, in un luogo chiamato Rovine Alfa, nel quale erano stati trovati numerosi bassorilievi raffiguranti Pokemon di vario tipo... in particolare, Pokemon preistorici come Kabuto, Omanyte, Aerodactyl o Relicanth. Lei stessa, nelle ultime settimane, i era recata in quei posti per rendersi conto di persona di cosa si trattasse... e doveva ammettere che quelle scoperte potevano avere un valore inestimabile, se le teorie che già erano state avanzate su di esse si fossero rivelate fondate. Desiderosa di fissare nero su bianco ciò che aveva imparato, in modo che tutti potessero usufruirne, Camilla si era presto messa a scrivere un trattato sulle sue osservazioni... e nel giro di poche settimane, era riuscita a portarlo a termine. Doveva ammettere che si sentiva molto soddisfatta, mentre guardava il documento che occupava lo schermo del suo computer. Avrebbe dovuto rileggerlo un po' di volte, in modo da eliminare quanti più errori possibili e riscrivere in maniera più comprensibile le parti che non la convincevano, ma per il momento, era contenta di aver portato a termine un altro lavoro.

Alzandosi dalla sua sedia, la giovane Campionessa bionda si sgranchì la schiena e fece per rimettere a posto la sua scrivania, sulla quale erano sparpagliati fogli di carta, matite ed altri strumenti che lei aveva usato per prendersi appunti ed aiutarsi a stendere il suo trattato. Camilla, per sua natura, era una persona ordinata, e non si sentiva molto a suo agio in mezzo al caos, anche se si rendeva conto che a volte era inevitabile un po' di confusione quando si lavorava a certe cose. Dopo aver dato un'ultima scorsa alla parte finale del suo ultimo capitolo, Camilla ridusse ad icona il documento, e cominciò a mettere a posto ciò che era sparso sulla sua scrivania, inserendo ordinatamente i fogli e i libri negli scaffali, le penne e le matite nelle loro custodie...

Tuttavia, un'icona lampeggiante nell'angolo in basso a destra del suo schermo attirò improvvisamente la sua attenzione - un'icona simile ad una busta, che voleva dire che aveva ricevuto posta. Pensando che probabilmente si trattava della solita e-mail di qualche ammiratore, o di qualche messaggio di poco conto da parte di uno dei suoi compagni Superquattro, Camilla non si sedette nemmeno e andò con il puntatore sull'icona, cliccandola in modo da portare a tutto schermo il messaggio e poterlo leggere più agevolmente. Si sentiva piuttosto stanca, dopo una giornata passata a scrivere, e non aveva una gran voglia di avvicinarsi troppo allo schermo e stancarsi ulteriormente gli occhi... quindi fece in modo che si potesse vedere il messaggio a schermo pieno.

Tuttavia, nel momento in cui si aprì la mail, Camilla si rese conto che c'era qualcosa di inusuale - non dava affatto l'idea di essere un messaggio comune, e quando lesse il mittente, si rese conto che in effetti era proprio così...

"Un messaggio... da parte del consiglio di Regiobaleno?" disse tra sè, dando un'attenta occhiata al testo. Mettendosi di nuovo comoda sulla sua scrivania, la bionda Campionessa di Sinnoh lesse ciò che le era stato scritto, lentamente e meticolosamente, in modo da essere sicura di non perdersi nessun particolare. Quando ebbe finito, Camilla tirò un breve sospiro, riflettendo sulle notizie che aveva appena ricevuto. Sembrava qualcosa di insignificante, ma un'esperta come lei sapeva che non era il caso di sottovalutare nessun avvenimento. Da quella che all'inizio sembrava una sciocchezza poteva nascere qualcosa di molto pericoloso, e se c'era qualche problema, andava risolto alla radice prima che si espandesse come un incendio.

"Capisco... certo non mi aspettavo di ricevere una mail dal continente di Oblivia così presto, dopo che la crisi del Team Vicious è stata risolta." affermò tra sè Camilla. "Purtroppo, al momento non sono in grado di intervenire personalmente... tuttavia, data la situazione, sono convinta che qualche nostro agente fidato potrebbe occuparsi del problema. Ho giusto in mente le persone giuste per questo compito. Bisogna solo vedere se accetteranno..."

Riducendo ad icona il messaggio, Camilla cominciò a cercare nella sua rubrica gli indirizzi delle cinque persone che aveva in mente...

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Il giorno dopo...

L'Isola Ferrosa, un'isola sulla costa nord-occidentale di Sinnoh, vicino alla città di Canalipoli, era chiamata così per il fatto che, molti anni prima, era caratterizzata da una estesa presenza di giacimenti minerari, che avevano portato molte compagnie ad aprire delle miniere in quell'isola e cominciare un intenso sfruttamento, conclusosi solo quando tutte le riserve di minerali preziosi si furono esaurite. Da quel momento in poi, divenne un habitat perfetto per numerosi Pokemon sotterranei, compreso qualche occasionale Sableye e Mawile... oltre che una proficua area di formazione per allenatori di Pokemon particolarmente abili ed audaci. In tempi recenti, era stata sfruttata come base operativa anche dal famigerato Team Galassia... ma ora che, con la scomparsa di Cyrus e l'arresto dei suoi quattro luogotenenti, l'organizzazione criminale era collassata, l'isola era tornata ad essere un luogo tranquillo, dove i Pokemon selvatici potevano godere di relativa pace e prosperare.

Quell'isola era anche il luogo di allenamento preferito di Marisio, ex-proprietario di una delle minere dell'Isola Ferrosa, e uno dei cinque allenatori che, nel corso dell'ultima crisi provocata dal pericoloso Team Vicious, erano stati chiamati a dare una mano a coloro che stavano cercando di dipanare la complicata matassa. Un giovane uomo di poco meno di trent'anni, tipicamente vestito di un'elegante giacca blu a maniche lunghe, con maglietta e scarpe nere, e pantaloni lunghi di colore marrone scuro, contraddistinto dal cappello blu a larghe falde che portava in testa, nascondendo in parte i suoi scompigliati capelli blu scuri, Marisio era soprattutto conosciuto nella Lega Pokemon di Sinnoh, oltre che per la sua abilità, per il fatto di essere una delle poche persone al mondo in grado di usare l'Aura, l'energia vitale comune a tutti gli esseri viventi, ma che solo pochi erano in grado di percepire appieno ed utilizzare secondo la propria volontà. Permanevano voci secondo le quali Marisio fosse il discendente di un Guardiano dell'Aura di nome Sir Aaron, che circa un millennio prima si era sacrificato per porre fine ad un terribile conflitto che aveva minacciato di devastare un'intera regone del mondo. Marisio non era sicuro che tali voci fossero vere, ma come utente dell'Aura, era comunque al corrente di quanto potente fosse, e di che responsabilità lui avesse. Proprio per questo, cercava di tenersi in allenamento assieme al suo Lucario, il suo primo Pokemon e il suo migliore amico, per migliorarsi sempre più nel suo controllo.

Anche quel giorno, come facevano quasi sempre quando potevano permettersi qualche ora libera, Marisio e il suo Lucario si erano allenati nelle miniere dell'Isola Ferrosa, e in quel momento, stanchi ma soddisfatti, stavano tornando alla loro abitazione, un magazzino trasformato in una modesta casetta posto su un'altura, poco lontano dall'ingresso di una delle miniere più grandi. Il Pokemon Lotta / Acciaio si stiracchiò in modo da scacciare un po' di stanchezza, e si voltò verso il suo allenatore.

"Anche oggi è stata una giornata proficua, non trovi anche tu, Marisio?" chiese, parlando telepaticamente al suo allenatore usando il suo potere dell'Aura.

Marisio si tolse il cappello e lo appoggiò su un tavolo vicino all'entrata, per poi togliersi anche la giacca e metterla su un attaccapanni. "Già. Del resto, da quando è terminata la battaglia con il Team Vicious, non si sono più verificati problemi di grande importanza." affermò. "Se devo essere sincero, vorrei che presto o tardi accadesse qualcosa di insolito. Non ho nulla contro un po' di pace e tranquillità, ma un po' di eccitazione, di tanto in tanto, non guasta."

"Capisco cosa vuoi dire, Marisio. Dopotutto, anch'io sento un po' la mancanza delle avventure che vivevamo un paio di mesi fa... da quando siamo andati al Monte Ostile per dare una mano a Chicco, Matilde e a quei giovani allenatori." rispose Lucario con un sorriso, dando poi un'occhiata al personal computer che Marisio teneva su una scrivania, e sul cui schermo si riusciva a vedere una finestra di dialogo, che mostrava tutte le mail che erano arrivate. Lucario si incuriosì quando notò che c'era un messaggio in più rispetto a quando aveva controllato quella mattina. "A proposito, Marisio... sembra che tu abbia della posta. Magari qualche ammiratrice che vuole chiederti una cena romantica a lume di candela?"

"Spiritoso." disse Marisio con un lieve sorriso, usando stavolta il linguaggio parlato per rispondere al suo compagno. Dopo essersi seduto al suo posto, il giovane aprì la nuova mail, e rimase un po' sorpreso quando si accorse che proveniva dalla sede centrale della Lega Pokemon di Sinnoh... il che voleva dire, che Camilla e i Superquattro avevano qualcosa di urgente da comunicargli! Senza indugiare oltre, Marisio lesse il messaggio... e Lucario percepì chiaramente l'allarme che cresceva nell'animo del suo allenatore. Percepiva che Marisio sospettava che dietro quella mail ci fosse qualcosa di potenzialmente molto pericoloso... e ne ebbe la conferma quando Marisio si alzò dal suo posto, annuendo tra sè.

"Che succede, Marisio? E' qualcosa di grave?" chiese Lucario. "Percepisco che sei in allarme per le notizie pervenute."

"Dobbiamo prepararci a partire quanto prima. La signorina Camilla richiede la nostra presenza... e anche quella di Chicco, Demetra, Matilde e Risetta." affermò telepaticamente il giovane. "La Lega Pokemon di Sinnoh ha una missione da affidarci... qualcosa di molto importante, a quanto pare."

Lucario, malgrado la notizia preoccupasse un po' anche lui, sorrise tra sè. "Sembra che qualcosa di nuovo stia effettivamente accadendo, dopo tutto." affermò. "Molto bene. Io sono già pronto a partire."

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Nello stesso tempo, nella palestra di Evopoli, era in corso una battaglia di allenamento tra due amiche di vecchia data... uno spettacolo che non era certo nuovo per i frequentatori della Palestra, che si erano riuniti attorno al grande orologio floreale, illuminato da un precedente attacco Giornodisole, che stava al centro dell'enorme giardino, e osservavano eccitati la battaglia tra un grazioso Cherrim e una Blissey dall'aspetto tranquillo e materno... una battaglia che sembrava alquanto combattuta, con attacchi che si susseguivano con incredibile rapidità, e colpi di scena da entrambe le parti! Le due allenatrici, che davano istruzioni ai loro Pokemon dall'esterno dell'orologio floreale, sembravano anch'esse molto partecipi alla battaglia, e si sbracciavano per fare il tifo per i loro Pokemon... o almeno, una di essa lo stava facendo, mentre l'altra restava tranquilla e concentrata, osservando le mosse dell'avversaria con calma.

"Hahaaa! Abile mossa, mia cara Demetra! Ma questa volta ti tengo in pugno!" esclamò Gardenia, la Capopalestra di Evopoli, una giovane donna dai capelli arancioni a caschetto, che indossava un vestito verde a maniche corte che lasciava l'addome scoperto e sembrava fatto di foglie intessute tra loro, con sotto una maglietta nera aderente a maniche lunghe, un paio di pantaloni corti arancioni dal bordo lacerato, e un paio di stivali da trekking di colore verde neutro. Conosciuta per essere una ragazza energica e vivace, Gardenia era comunque un'allenatrice molto abile, che si era guadagnata la sua fama di essere un formidabile ostacolo per tutti coloro che volevano tentare la scalata alla Lega Pokemon di Sinnoh. Erano pochi gli allenatori che riuscivano a stare alla pari con lei... e una di queste era la ragazza che la stava affrontando in quel momento con una Blissey ben allenata!

"Ti stai battendo bene anche tu, Gardenia. Ma non credere che mi farò sconfiggere tanto facilmente." affermò Demetra, la prima degli Stat Trainers che lavoravano per la Lega Pokemon di Sinnoh: dell'apparente età di venticinque anni, Demetra era una ragazza apparentemente distratta, ma sempre ottimista e cordiale, con lunghi capelli verdi smeraldo legati in una lunga treccia dietro la schiena, in quel momento vestita del suo usuale vestito verde a maniche lunghe, con la gonna lunga fino quasi alle caviglie, con sotto un corpetto nero e un paio di stivali da viaggio nero che sembravano un po' logori ma erano comunque funzionali per i lunghi viaggi a cui era abituata. Aveva una pettinatura un po' inusuale, con delle ciocche laterali che ricordavano vagamente le foglie di un grande albero, e si era fatta una certa fama come cercatrice di tesori, oltre che come migliore amica di Gardenia! "Forza, Blissey, attacca Cherrim con Movimento Sismico!"

"Non farti acchiappare, Cherrim!" esclamò Gardenia. "Rispondi con Solarraggio!"

Il piccolo Pokemon simile ad un fiore dai petali rosa alzò le corte braccia e caricò sulla sua corolla un potente raggio di energia luminosa... che grazie al fatto che era ancora attivo Giornodisole, partì immediatamente, senza avere bisogno di caricarsi, e centrò in pieno la Blissey di Demetra, avvolgendolo in un lampo di luce abbagliante e impedendo per qualche secondo di vedere cosa stesse accadendo all'interno del ring! Blissey venne spinta indietro dalla potenza del colpo... ma in breve tempo riuscì a rimettersi in guardia e, ancora in piedi nonostante avesse preso in pieno il Solarraggio dell'avversario, corse verso di lui, coprendo in breve tempo la distanza che li separava, e lo afferrò saldamente! Prima che Cherrim potesse dibattersi per sfuggire all'energica presa di Blissey, la Pokemon Felicità scagliò l'avversario verso l'alto con tutta la sua forza, facendolo volare fino quasi a toccare il tetto della Palestra... e poi lo fece ricadere pesantemente al suol, dove andò a schiantarsi, fece tremare la terra per un attimo e sollevò una nube di polvere!

"Ah! Accidenti, non mi stupisce che lo chiamino Movimento Sismico!" esclamò Gardenia, aspettando che il polverone si diradasse per vedere come stava il suo Cherrim. Il piccolo Pokemon Bocciolo era riuscito a rialzarsi, anche se barcollava leggermente, e si scrollò di dosso un po' di polvere prima di rimettersi in guardia... ma Gardenia, rendendosi conto che non c'era molto che potesse fare a quel punto, fermò il suo Pokemon con un cenno della mano. "Okay, basta così, Cherrim. Non credo che siamo in condizioni di battere Blissey, ora come ora. Può bastare così, sei stato comunque bravo!"

"Cheri?" esclamò il Pokemon Bocciolo con voce acuta, vedendo la sua allenatrice che gli si avvicinava e lo accarezzava sulla testa. Dopo essersi congratulata con lui per le sue prestazioni, Gardenia si rivolse a Demetra e sospirò, sfregandosi la nuca con una mano. "Eeeeh, c'è poco da fare, Demetra, amica mia... non sono ancora alla tua altezza come allenatrice! Comunque, per adesso sono soddisfatta di come è andata. Spero che mi vorrai concedere una rivincita, quando sarà!"

Demetra e la sua Blissey raggiunsero Gardenia al centro dell'improvvisato campo di battaglia, e le due allenatrici si strinsero la mano in segno di congratulazioni, come fecero anche i loro Pokemon. "Certamente Gardenia! Per me sarà un piacere!"

"Blissey!" disse la Pokemon rosa di Demetra, facendo un cenno affermativo allo Cherrim di Gardenia, e gli spettatori fecero un breve ma sentito applauso all'abilità delle due allenatrici, che avevano offerto uno spettacolo davvero degno di questo nome! Per un po', Demetra e Gardenia restarono a guardarsi in segno di amicizia... poi, nel momento in cui si separarono, la Capopalestra di tipo Erba frugò in una sua tasca, assumendo un'espressione più seria, e tirò fuori una busta, che consegnò alla Blissey della sua amica.

"A proposito, prima che me ne dimentichi..." disse la naturalista. "E' arrivata oggi questa busta indirizzata a te... da parte della Lega Pokemon di Sinnoh! Immagino che sapessero che mandartela a casa sarebbe stato una perdita di tempo, in questo periodo, e l'hanno mandata a me perchè è qui che vieni spesso..."

"Blissey?" chiese la Pokemon rosa, ricevendo la busta da Gardenia e poi guardandola con attenzione da un lato e dall'altro. Effettivamente, il sigillo portava il timbro della Lega Pokemon... il che non poteva voler dire che si trattava di notizie urgenti!

La Pokemon rosa passò la busta a Demetra, che la guardò con curiosità, e poi aprì il sigillo. "Beh... grazie per averla tenuta per me, Gardenia, sei stata molto gentile!" affermò, per poi tirare fuori il foglio contenuto in essa, e leggerlo con attenzione. Blissey, Cherrim e Gardenia videro il grazioso viso di Demetra rabbuiarsi per la preoccupazione man mano che scorreva il testo... e quando arrivò alla fine, la ragazzadai capelli verdi sospirò e si rivolse alla sua amica di sempre con evidente ansia. "Temo che per un po' non potrò passare da queste parti, Gardenia. Si tratta di una chiamata da parte della Lega Pokemon di Sinnoh, e sembra che sia una missione di particolare importanza che vogliono affidare a me e ai miei compagni."

"Capisco..." disse Gardenia. "Beh, non preoccuparti, aspetterò con pazienza! Basta che non mi chiedano di andare a dare un'occhiata all'Antico Chateau! Hehehee... non che io abbia paur degli Spettri o cose del genere, ma insomma, sai com'è, meglio essere prudenti!"

Demetra e Blissey ridacchiarono gentilmente, ben sapendo che la loro amica non era esattamente una fan dei Pokemon Spettro, in particolare dei Rotom e dei Gastly che si diceva vivessero in quel luogo misterioso. "Va bene, Gardenia, ti crediamo." disse la donna dai capelli verdi. "Comunque, sperabilmente, non dovremmo stare via troppo tempo. Ci sono dei piccoli problemi su cui dobbiamo fare luce, e comunque avremo la collaborazione dei Ranger assegnati a quel luogo."

"Mi fa piacere saperlo." disse Gardenia, tenendo in braccio il suo Cherrim. "E... potrei sapere, se ve l'hanno detto, in che posto andrete? Hai parlato di Pokemon Ranger, e ci sono alcuni continenti a cui mi viene da pensare, quando i Pokemon Ranger vengono tirati in ballo."

Blissey annuì e guardò verso Demetra, che prese un piccolo respiro e mostrò a Gardenia la lettera. "Sta succedendo qualcosa di poco chiaro nel continente di Oblivia. La signorina Camilla vorrebbe affidare a me e ai miei compagni la missione di investigare, visto che delle importanti personalità di quel luogo hanno chiesto aiuto alla Lega Pokemon. E se sono arrivati a questo, beh... posso immaginare che non sia un problema di poco conto."

"Certo, posso capire..." rispose Gardenia, annuendo mentre leggeva la lettera. "Beh, che ti posso dire, amica mia. Ti faccio i miei migliori auguri, e spero che riuscirete a venire a capo di questo mistero..."

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"Una lettera dalla Lega Pokemon di Sinnoh? Ci siamo fatti una certa fama, oserei dire." disse Risetta, scartando la busta che le era arrivata a casa senza scomporsi. La ragazzina vestita di nero, con la pelle pallida e il vestito decorato con risvolti, pizzetti e fiocchi bianchi, non aveva potuto dire di essere troppo sorpresa quando aveva trovato la busta firmata sotto la porta del suo piccolo cottage nella foresta vicina all'ingresso della Via Vittoria, la lunga strada che gli Allenatori che avevano completato la collezione delle otto Medaglie di Sinnoh dovevano percorrere per giungere al Campionato regionale. "Sono pronta a scommettere che, se ho ricevuto io questa lettera, l'avranno ricevuta anche Marisio e gli altri."

Dopo essere tornata in casa e aver chiuso la porta dietro di sè, Risetta si mise sotto una finestra, in modo da avere giusto la quantità di luce sufficiente a leggere - per qualche motivo, la giovane allenatrice non amava molto a luce, trovandosi più a suo agio nella penombra o al buio. Dopo essersi seduta a gambe incrociate sotto la finestra, Risetta lesse con attenzione quello che le veniva comunicato, mentre il suo Pokemon preferito, un fiero ed elegante Arcanine, le si avvicinava guardando la missiva con curiosità. Risetta gli fece una carezza, distrattamente, mentre i suoi occhi continuavano a divorare i contenuti della lettera...

Finalmente, dopo circa un minuto, Risetta sospirò e ripiegò la lettera, mettendola in una tasca sul petto del suo vestito. "Beh, non rifiuto certo di dare una mano, quando ci sono Pokemon in difficoltà." affermò tra sè, per poi rivolgersi al suo Arcanine con un sorrisetto arguto. "Sembra che dovremo partire presto per un altro viaggio come quello di due mesi fa, Arcanine. Che ne dici? Potrebbe essere un buon passatempo, no?"

"Nine!" esclamò il cane-tigre, dimenando la coda con espressione impaziente...

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Nei pressi di Cuoripoli, in una piccola casa poco lontano dalla perifieria della grande città...

"Heheheee! Corri, Sandshrew! Vediamo se riesci a prendermi!" esclamò la giovanissima allenatrice Matilde, che assieme ai suoi Pokemon preferiti, un Alakazam e un Sandshrew, stava giocando senza troppi pensieri nel giardino di casa sua, godendosi un po' di vacanze. Erano già passati due mesi da quando la piccola Stat-Trainer aveva partecipato alla grande avventura che li aveva portati in viaggio per tutti e quattro i continenti, per ostacolare il Team Vicious e il feroce criminale Grings Kodai... due mesi che sembravano quasi volati. Per Matilde era stato sicuramente un emorme sollievo poter tornare alla sua vita di tutti i giorni, pur restando in allerta nel caso ci fosse qualche importante comunicazione dalla Lega Pokemon del suo paese... ma a parte il fatto che, nei primi giorni dopo la fine del caso Team Vicious, lei e sua nonna avevano dovuto fare la spola tra un laboratorio e l'altro per presentare il suo nuovo Porygon-Z agli scienziati e ai classificatori ufficiali - che erano tutti rimasti molto impressionati da questa evoluzione sconosciuta di cui nessuno sapeva niente - tutto era tornato alla normalità, e non sembrava che ci sarebbe stato bisogno del suo aiuto o di quelli dei suoi compagni Stat Trainer, con i quali si era pure tenuta in contatto...

Seduta sotto la veranda del giardino di casa, la nonna di Matilde osservava la sua nipotina che si divertiva con Sandshrew ed Alakazam, sorridendo velatamente, ma non riuscendo a nascondere un po' di preoccupazione mentre si rigirava tra le mani una busta indirizzata a Matilde proveniente dalla Lega Pokemon di Sinnoh, che senza ombra di dubbio conteneva una comunicazione molto importante per la piccola allenatrice dai capelli rosa... che in quel momento aveva appena terminato una breve gara di velocità con i suoi Pokemon, lamentandosi scherzosamente per il fatto che Alakazam aveva usato il suo attacco Teletrasporto per arrivare rapidamente alla linea d'arrivo!

"Insomma, Alakazam!" esclamò Matilde, tornando verso la veranda assieme ai suoi Pokemon. "Si chiama gara per un motivo ben preciso! Non puoi teletrasportarti al traguardo!"

"Alakazam..." rispose il Pokemon Psico con un'alzata di spalle, facendo ridacchiare Sandshrew e la sua allenatrice, che raggiunsero la nonna e salutarono con un cenno del braccio.

"Ciao, nonna!" esclamò la bambina, rimettendosi a posto i capelli rosa, legati in una strana pettinatura: aveva due lunghe code laterali, una delle quali era però raccolta nuovamente sulla testa in modo da formare una sorta di grande anello alla destra della piccola allenatrice. Indossava i suoi abiti tradizionali - una camicetta bianca a maniche corte con i pantaloncini rosa e un nastrino anch'esso rosa legato sul petto, calze bianche che coprivano quasi del tutto le gambe, e un paio di scarpette rosa. "Va tutto bene? Cos'è quella busta che hai in mano? Ti ha scritto qualcuno?"

La nonna accarezzò Matilde, il suo Sandshrew e il suo Alakazam sulla testa. "No, cara... a me non ha scritto nessuno." rispose con calma. "Piuttosto, credo che la Lega Pokemon del nostro paese ti stia cercando. Credo che vogliano parlare con te per qualche motivo..."

"Con me?" chiese Matilde incuriosita, ricevendo la busta dalla sua nonna. Alakazam, altrettanto desideroso di sapere di cosa si trattasse, usò i suoi poteri psichici per aprire la busta con la telecinesi e ne fece uacire la lettera, in modo che Matilde potesse leggerla subito... e la bambina ringraziò il suo Pokemon più forte e cominciò a scorrere con gli occhi la lettera...

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Due giorni dopo, nella sede centrale della Lega Pokemon di Sinnoh.

Non era la prima volta che Marisio e il suo Lucario visitavano il luogo dove lavoravano i migliori allenatori della regione di Sinnoh - essendo anche lui un allenatore di alto livello oltre che un Guardiano dell'Aura e uno degli agenti più fidati della Lega, aveva avuto qualche occasione per visitare quel luogo che restava nella fantasia della maggior parte degli allenatori, ma in ogni caso non si era mai del tutto abituato alle dimensioni e alla complessità di quel luogo, che per certi versi sembrava un labirinto. Dopo qualche minuto passato a districarsi tra corridoi che sembravano tutti uguali l'uno all'altro nella loro magnificenza e sfarzosità, l'elegante Stat-Trainer arrivò finalmente nella sala dove l'appuntamento era stato fissato, un salone elegante e ben arredato che dava quasi l'impressione di un salotto di una casa nobiliare inglese dei primi del ventesimo secolo, con qualche dipito appeso alle pareti, tappeti pregiati a decorare il pavimento, e un grande orologio a pendolo posto accanto ad una parete, per non parlare del tavolino basso di legno lucido che stava al centro della stanza. Vicino ad esso, seduti su due sedie dello stesso legno, si trovavano due individui che Marisio riconobbe immediatamente: oltre a Demetra, era già presente un altro membro del loro quintetto - Chicco, un giovane allenatore dai capelli bicolore (rossi con una riga bionda inmezzo) legati in una coda dietro la nuca, con addosso una maglietta rossa a maniche corte decorata con delle "fiamme" nere sull'addome, pantaloncini grigio piombo lunghi fino al ginocchio, e un paio di pesanti scarpe nere con il colletto rosso. Essendo il fratello minore di uno dei Superquattro di Sinnoh, e per l'esattezza del focoso Vulcano, non doveva stupire il fatto che fosse già lì prima di chiunque altro... nè Marisio si meravigliò per la presenza di Demetra, che era sempre stata la più coscienziosa di loro cinque.

"Oh, signor Marisio." disse Demetra, alzandosi dalla sua sedia e accogliendo il suo compagno con un inchino. "E' un piacere per noi rivederla. Riteniamo che anche lei abbia ricevuto la lettera di richiamo speditaci dalla signorina Camilla in persona."

"E' esattamente così. Piacere di rivederti, Demetra." rispose Marisio, togliendosi il cappello. "E piacere di rivedere anche te, Chicco. Confido che continui ad andare tutto per il verso giusto."

"Beh, non mi lamento. Decisamente non mi lamento! Anche se un po' mi mancava l'azione!" affermò il giovane Stat Trainer legato alla Difesa, alzandosi e dando la mano a Marisio. "Piacere di rivederti! Matilde e Risetta non sono ancora arrivate, ma immagino che non dovrebbero tardare molto."

Appoggiando il suo cappello sul tavolo, Marisio e il suo Lucario si misero in piedi vicino ad una sedia, aspettando che ci fossero tutti prima di accomodarsi. "Bene, se non altro potremo contare sull'aiuto di tutti noi. Quando incontreremo la signorina Camilla, avremo una spiegazione più esaustiva della situazione, ma non credo che da Oblivia richiedano il nostro aiuto per una faccenda triviale. Se vogliono chiedere aiuto a noi, è perchè è un problema che non sono in grado di risolvere da soli." affermò. Il suo Lucario si guardò indietro, sentendo all'improvviso comparire un'Aura dietro di sè... e spalancò gli occhi sorpreso quando sentì un suono di passi che si avvicinavano rapidamente, seguiti da una vocetta acuta e vivace... e da un lampo bianco e rosa che si avventò su Marisio, abbracciandolo con decisione!

"Signor Marisio! Matide è tanto felice di rivederla!" esclamò a squarciagola la piccola Stat-Trainer, tenendosi stretta ad un alquanto sorpreso Marisio, e strappando un'espressione meravigliata anche a Chicco, mentre Demetra, dopo un istante di sorpresa, si mise una mano davanti alla bocca e ridacchiò. Subito dietro Matilde, stava entrando a passo lento e cadenzato Risetta, con la sua espressione ormai inconfondibilmente distaccata, la mano alzata in un cenno di saluto.

"Scusate il ritardo." disse, con il tono di una a cui non importa davvero molto del proprio ritardo. E non aggiunse altro - tipico di Risetta, non dire mai due parole quando ne poteva usare una sola.

"Oooh, benvenute, Matilde e Risetta!" esclamò Demetra, accogliendo le ultime due allenatrici del quintetto. Matilde si staccò finalmente da Marisio per salutare Demetra e Chicco... e poi abbracciare stretto il Lucario di Marisio, mentre Risetta salutava senza mostrarsi eccessivamente entusiasta. "Immaginavamo che saareste arrivate a momenti. Spero che non ci siano stati problemi, nel viaggio."

"Nessuno." rispose Risetta. "A parte che a Matilde piace parlare."

"E tu resti troppo in silenzio, Risetta!" le rispose Matilde con un sorrisone smagliante. "Mi chiedo come tu faccia! Io non riuscirei a restare in silenzio così a lungo..."

"L'ho notato." fu l'unico commento della ragazza vestita di nero, che strappò una risata a tutti quanti, compreso l'austero Marisio e il suo Lucario.

Marisio si schiarì la voce, richiamando l'attenzione su di sè. "Molto bene, signori... e soprattutto signore, a quanto ho modo di vedere." disse il giovane Guardiano dell'Aura. "Sono grato a tutti voi per essere arrivati in breve tempo. Questo semplificherà senz'altro le cose. Adesso, mentre aspettiamo che la signorina Camilla richieda la nostra presenza..."

Un'altra Aura attirò l'attenzione sua e di Lucario, un'Aura che Marisio aveva già percepito diverse volte... e infatti, pochi secondi dopo, accompagnata da un rimato suono di passi, Camilla, l'elegante Campionessa di Sinnoh, entrò nella stanza da una porta posta sul lato opposto, e i cinque allenatori si misero tutti rapidamente in piedi davanti a lei, salutandola formalmente mentre avanzava verso di loro con la grazia che le era propria.

"Signorina Camilla." disse Marisio. "Come può vedere, abbiamo tutti risposto alla richiesta che ci è stata fatta dalla Lega Pokemon, e siamo ora qui riuniti per ascoltarla e sapere quale incarico ci verrà affidato."

La bionda Campionessa annuì, rivolgendo un pacato sorriso ad ogni membro del quintetto. Per quanto sembrassero un gruppo eterogeneo, Camilla sapeva per certo che erano tutti ottimi allenatori, e che poteva fidarsi di loro per quanto concerneva la missione. "Sono a tutti voi molto grata per esservi presentati così presto." affermò. "La situazione è piuttosto inusuale, e richiederà un intervento di persone abili e specializzate come voi. Ora, se volete che ne discutiamo davanti ad un tè caldo, credo che la cosa non farà che mettervi più a vostro agio. Ovviamente, la scelta è vostra."

"Sarebbe molto gentile da parte vostra, signorina Camilla." disse Demetra, mettendosi a posto la lunga treccia che le scendeva lungo la schiena. "La ringraziamo per l'interessamento... e siamo curiosi di sentire quale sia il problema."

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CONTINUA...

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Capitolo 2
*** Problemi ad Oblivia ***


Islands Of Light-002

Pokemon: Islands Of Light

Una fanfiction di Pokemon scritta da: Justice Gundam

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Capitolo 2 - Problemi ad Oblivia

Pochi minuti dopo il loro incontro, Camilla e i cinque membri del gruppetto di allenatori stavano bevendo un tè assieme nella grande stanza che la bionda Campionessa usava per accogliere gli ospiti. Come sempre, l'accoglienza era ottima, e Camilla faceva sempre in modo che i suoi ospiti si sentissero a loro agio, e fossero tranquilli e rilassati in vista del problema che stavano per discutere.

"Come sempre, signorina Camilla, l'accoglienza è perfetta." commentò Marisio, sorseggiando il tè di marca pregiata che la Campionessa di Sinnoh aveva versato loro. "Ma... immagino che non sia stato esattamente per il piacere di prendere il tè con noi che lei ci ha convocati qui con tale urgenza."

"Decisamente no." affermò Camilla, appoggiando la sua tazzina di porcellana ormai vuota sul tavolino basso attorno al quale lei e i suoi ospiti erano seduti. Matilde stava intingendo un biscotto nel suo tè, senza badare troppo all'eleganza, mentre Chicco aveva svuotato la sua tazzina in un unico sorso... Risetta e Demetra, invece, sembravano un po' più attente alle buone maniere, e prendevano il loro tè a sorsi piccoli, appoggiando la tazzina sul piatto dopo ognuno di essi. Tuttavia, ognuno di loro stava molto attento a quello che Camilla aveva da dire, e in particolare adesso che Camilla stava per arrivare al punto cruciale.

La bionda Campionessa prese un altro sorso di tè, come se volesse prendersi un attimo di tempo per organizzarsi il discorso, e poi chiuse gli occhi e prese un bel respiro, decidendo che era il momento di chiudere i preamboli e giungere al dunque. "Molto bene, signori. Fatto i dovuti saluti, passiamo al motivo per cui vi ho convocato. Come sapete bene, la Lega Pokemon di Sinnoh ha molti contatti, non soltanto con le Leghe Pokemon degli altri continenti vicini, ma anche con luoghi come Unima, Kalos... e altri continenti minori, che normalmente, quando si parla di competizioni ufficiali di Pokemon, non vengono neanche menzionati. Tuttavia, il fatto che tali luoghi non abbiano una Lega Pokemon riconosciuta, almeno per adesso, non significa che non abbiano la loro importanza nei rapporti tra le nazioni. Avete mai sentito parlare... del continente di Oblivia?"

Tutti fecero silenzio per qualche secondo, evidentemente sapendo bene di che luogo Camilla stesse parlando... tranne Matilde che alzò una mano per fare una domanda. "Ehm... in realtà Matilde non sa molto di questo posto..." disse, un po' timidamente. "Matilde sa che si tratta di un continente formato da tante isole, e che è l'origine di molte leggende, ma a parte questo..."

"Tranquilla, piccola Matilde, non ti preoccupare per questo." disse gentilmente Camilla, accarezzando la testa della bambina dai capelli rosa. "Sono qui appositamente per spiegare le cose come stanno nel caso ci fosse qualcuno di voi che ne avesse bisogno. Molto bene... Oblivia è un continente che dovrebbe più che altro essee definito un arcipelago, composto da varie isole. Si tratta di un luogo in cu abbondano le rovine e i reperti archeologici, fatto che lo rende di particolare interesse per chi, come me, fa dell'archeologia un hobby o un lavoro. So per certo che in passato, in varie isole di Oblivia sorgevano templi dedicati a Pokemon divini molto importanti, come ad esempio Arceus. Ancora oggi, nelle isole che forman questo continente, si possono vedere molti monumenti dedicati a questi Pokemon Leggendari."

"Molto interessante." affermò Demetra, ascoltando con attenzione assoluta il discorso della Campionessa. "E... immagino che il problema per cui siamo stati chiamati riguardi proprio questi monumenti, o i resti dei templi di cui lei ci parlava prima."

Camilla annuì con un lieve sorriso. "Precisamente. Ha proprio centrato il punto, signorina Demetra." rispose. "Di recente, delle persone estremamente sospette e di dubbia onestà hanno cominciato ad infestare i siti archeologici di Oblivia, allontanando con la forza tutti coloro che si trovavano nelle vicinanze, e usando Pokemon particolarmente ben addestrati per derubare archeologi elavoratori di quello che hanno trovato. Si tratta di un gruppo di fuorilegge chiamato Bricconieri, che effettivamente hanno operato nel continente già da molto tempo... ma che solo di recente hanno cominciato a mostrare maggiore organizzazione e decisione. I Pokemon Ranger operanti in quella regione sono stati allertati per fermare questa recrudescenza di azioni criminose, ma dubitiamo che possano riuscire da soli a contenere le loro attività. I Bricconieri si sono diffusi in maniera capillare in tutte le isole dell'Arcipelago di Oblivia, rubando reperti e catturando Pokemon... e l'organizzazione al momento non è dotata delle risorse necessarie per coprire l'intero arcipelago e fermare i Bricconieri. Si sospetta che quesa organizzazione adesso risponda a qualcuno, che li aiuta a coordinare i loro attacchi e fa in modo che essi concentrino i loro sforzi su obiettivi specifici, rendendoli ancora più difficili da ostacolare."

Camilla fece una pausa, prendendo un sorso di tè in modo da inumidirsi un po' la bocca. "Il consiglio dell'isola di Regiobaleno, una delle più grandi isole dell'Arcipelago di Oblivia, ha recentemente inviato alla Lega Pokemon di Sinnoh una richiesta di aiuto, chiedendoci se fosse stato possibile inviare degli allenatori di comprovata abilità e forza morale, in modo da assistere i Pokemon Ranger nelle loro indagini. Immediatamente, ho pensato a voi, che avete dimostrato più volte la vostra abilità nel corso dell'ormai risolto caso del Team Vicious. Questa è la missione che vorrei affidarvi, se la accettate. Recarvi nel continente di Oblivia e dare una mano ai Pokemon Ranger di quella regione, in modo da scoprire chi sia il burattinaio che manovra i Bricconieri, e tagliare tutti i fili. Siete disposti ad accettare questo incarico? Vi avverto fin da subito che potrebbe rivelarsi pericoloso, e sicuramente non sarà una missione di tutto riposo."

"Certo, questo lo si può capire." affermò Marisio, appoggiando sul tavolino la tazzina di tè ormai vuota. Con attenzione, ripose in essa il cucchiaino argentato, e poi si appoggiò allo schienale della poltrona, come per riflettere sulle informazioni che aveva appena ricevuto. In effeti, non poteva dire che la missione che stavano affidando a lui e ai suoi compagni suonasse facile. Tuttavia, dopo aver visto il Team Vicious e il Team Galassia, ed essere riuscito a sopravvivere senza troppi problemi al confronto con entrambi, Marisio non vedeva come mai avrebbe dobuto avere problemi con quest'altro gruppo, che non dava l'impressione, almeno a sentire quello che diceva Camilla, di essere altrettanto organizzato o feroce. E comunque, come Guardiano dell'Aura, Marisio aveva ben chiaro quale fosse il suo dovere. Lui e il suo Lucario si guardarono negli occhi per qualche attimo, comprendendosi a vicenda senza neanche bisogno di leggersi nel pensiero a vicenda... e subito dopo, Marisio e il suo Lucario guardarono verso Camilla ed annuirono.

"Molto bene, signorina Camilla. Può contare sul mio aiuto e su quello dei miei Pokemon." affermò il giovane Guardiano dell'Aura. Lucario fece un cenno affermativo con la testa, confermando quello che aveva detto il suo allenatore.

Risetta appoggiò a sua volta la tazzina sul tavolo. "Mi associo."

"Anche Matilde vuole venire!" esclamò la bambina dai capelli rosa. "Matilde è curiosa di vedere com'è il continente di Oblivia, e poi non può lasciare isuoi amici a combattere da soli! Chicco, Demetra... venite anche voi, vero?"

"Naturalmente, piccola amica mia." rispose Demetra, per poi guardare verso Camlla e fare un cenno di assenso con la testa. "Parteciperò anch'io a questa missione. Credo che sia giusto che gli abitanti di Oblivia possano dormire sonni tranquilli senza preoccuparsi di quello che questi Bricconieri stanno tramando. Chicco, tu che cosa ne dici?"

Il giovanotto dai capelli rossi ghignò con sicurezza e si mise a posto i capelli. "Beh, se voi davvero pensate che me ne starò qui buono buono, e lascerò a voi tutto il divertimento, allora è il caso che vi facciate dare una controllata al cervello!" rispose. "Ovvio che partecipo! Quando si parte per questo nuovo continente?"

Camilla sorrise di gratitudine, sapendo che poteva sempre contare su quel gruppo di audaci allenatori. "Non appena tutti i preparativi saranno stati ultimati." Affermò. "Penso proprio che già domani pomeriggio potrete partire. Il volo privato che ho fato preparare vi farà arrivare a Solfonia, la più grande isola della regione, dove i Bricconieri sono in questo momento particolarmente attivi, e dove potrete rivolgervi al quartier generale dei Pokemon Ranger di Oblivia. Sono sicura che sapranno appoggiarvi in manera adeguata. Per stanotte, sono già state preparate delle camere per voi nell'ala ospiti. Se ci sono domande, dubbi o incertezze, sentitevi liberi di chiedermi tutto quello che volete!"

"Grazie, signorina Camilla. Apprezziamo molto la vostra disponibilità." affermò Marisio, inclinando in avanti il suo cappello. "Stia pur certa che faremo del nostro meglio per risolvere il problema e assicurare alla giustizia i Bricconieri."

"Immagino che dovremo portare i nostri Pokemon più forti per questa missione." affermò Risetta, dando un'occhiata alle cinque Pokeball che aveva con sè, contenenti ognuna uno dei suoi combattenti migliori.

Camilla annuì lentamente. "Questo viene da sè. Non so molto dei Bricconieri, ma è meglio essere ben preparati." affermò. "Bene... detto questo, credo di potervi mostrare le vostre stanze. Se voleste seguirmi, prego..."

Dopo aver messo da parte le tazzine vuote di tè, i cinque allenatori di alzarono, seguendo Camilla mentre quest'ultima si alzava e li conduceva alle camere che erano state loro assegnate...

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La notte era giunta in fretta, dopo una cena abbastanza veloce, una passeggiata tutti assieme nel cortle della sede centrale della Lega Pokemon, e una doccia giusto per rilassarsi come si deve prima di andare a letto. Ora che si stava avvicinando l'ora di dormire, tutti e cinque gli Stat Trainers si erano ritirati nelle rispettive stanze... e nella camera delle ragazze, Matilde dava l'impressione di stare divertendosi un sacco!

"Hahahahaaa! Che bello! Guardate che letti che ci hanno riservato!" rise la bambina dai capelli rosa, già pronta per la notte: si era messa un grazioso pigiama rosa fucsia, dello stesso colore dei suoi capelli, a maniche e pantaloncini corti. Si era sciolta i capelli dalla code nelle quali li teneva legati di solito, lasciandoli scendere lungo la schiena e fino quasi alle ginocchia. "Heheheheee... non so voi, ragazze, ma io sono davvero eccitata! Stiamo per andare ad Oblivia! Non sto più nella pelle, ho una voglia matta di vederlo!"

Risetta sospirò, mentre sedeva davanti ad uno specchio, con addosso la sua camicia da notte nera con i pizzetti bianchi, e aspettava che Demetra finisse di pettinarla. "Come mai così euforica, Matilde?" chiese la ragazzina mora, mantenendo il suo solito tono piatto e disinteressato. "Non nego che dia l'aria di un bel posto, ma ricorda che siamo lì per svolgere una missione importante. Non avremo molto tempo per guardarci in giro."

"Oh, non essere così rigida, Risetta!" disse Demetra, accarezzando i capelli alla mora, che sospirò stancamente, ormai abituata al fatto che la Stat-Trainer dai capelli verdi facesse un po' da mamma al resto del gruppo. A volte, quando stava con loro, Risetta aveva l'impressione che facessero parte di una strana famiglia - Marisio era il papà serio e coscienzioso, Demetra la mamma affettuosa, e lei, Chicco e Matilde erano i tre fratellini. "Certo, ci è stato affidato un compito importante, e non dobbiamo dimenticarcene, ma questo non significa he non ci sarà spazio per un po' di leggerezza e di divertimento, non credi anche tu?"

Risetta alzò le spalle. Proprio non ce la faceva a contraddire Demetra quando lei la metteva su questo piano. "Va bene..." mormorò, dando un'occhiata alle sue compagne. Matilde, che evidentemente non aveva ancora esaurito l'energia, si era messa a fare salti e capriole sul letto che le era stato assegnato, mentre Demetra, che aveva appena finito di pettinarle i capelli, si stava preparando a sua volta per la notte. Indossava una camicia da notte verde chiara che si intonava bene con i suoi capelli smeraldini, in quel momento sciolti dalla lunga treccia nella quale li teneva di solito legati - Risetta si chiedeva quanto ci mettesse Demetra ogni giorno a legarseli così - e un paio di pantofole rosa con sopra disegnato un volto sorridente di un Jigglypuff. La stanza stessa era molto carina e confortevole, abbastanza grande da permettere alle tre allenatrici di avere ognuna il suo spazio. Tre letti coperti da un morbido e caldo piumone, erano stati disposti sul lato sinistro della stanza, ognuno abbastanza da far stare almeno due persone, e sui muri della stanza erano poste delle lampade che sembravano delle lanterne cinesi, che diffondevano una luce calda e soffusa in tutta la stanza. In fondo alla camera si trovava una porta a vetri variopinti che portava al bagno, ancora un po' opaca per il vapore, e lì vicino, un grazioso tavolino in cristallo con alcune sedie disposte ordinatamente attorno ad esso, al cui centro si trovava un vaso di vetro blu con delle rose rosse, e sul quale erano state riposte alcune riviste. In pratica, si trattava di una camera fatta apposta per far sentire gli ospiti il più a loro agio possibile.

Matilde aveva finito di saltare e fare le capriole sul letto, e adesso si era seduta a gambe incrociate sul letto, aprendosi una lattina di Coca-Cola che aveva preso da un frigo bar vicino al suo letto. "Dimmi, Risetta..." chiese la bambina dai capelli rosa, prendendo un sorso della sua bevanda gassata. "Che Pokemon hai portato con te per questa missione?"

"Ho dovuto pensarci un po'..." rispose la Stat-Trainer basata sulla Velocità. "Poi ho deciso per la squadra che di solito tengo con me: Weavile, Electrode, Arcanine, Ninjask e Crobat. I miei soliti. Lo sai che preferisco una squadra di attaccanti rapidi e precisi."

"Beh... in effetti, nemmeno io ho cambiato molto della mia squadra solita!" affermò Matilde sfregandosi la nuca. "Ho portato con me i miei Alakazam, Gengar, Magnezone, Porygon-Z, e Roserade! Sono sicura che con questa squadra, posso affrontare qualsiasi avversario!"

"Mi fa piacere che siate così sicure di voi stesse." affermò con tutta calma Demetra, raggiungendo il proprio letto e poi sedendosi su di esso, mettendosi una mano davanti alla bocca per coprire uno sbadiglio. "Ora, però, faremmo meglio a dormire un po'. Il viaggio fino ad Oblivia sarà lungo e faticoso, e non credo che ci vorranno meno di tre o quattro ore di aereo. E' il caso di svegliarci riposate per domani."

"Su questo sono perfettamente d'accordo." disse Risetta, scostando un po' le lenzuola. Matilde sospirò, un po' delusa per il fatto che i giochi finissero lì, ma pensò che in fondo le sue amiche avevano ragione.

"Okay..." disse la bambina dai capelli rosa, scostando anche lei le lenzuola e buttandosi a capofitto sul letto morbido e caldo. "Hehehee... questo letto è davvero meraviglioso! Si trattano bene, qui alla Lega Pokemon!"

Demetra ridacchiò, togliendosi le pantofole ed infilandosi soto le coperte a sua volta. "E' vero, piccola Matilde, su questo letto si sta davvero molto bene..." commentò. "Allora, ragazze... mi raccomando, dormite bene!"

"Buonanotte, Demetra! Buonanotte, Risetta!" esclamò Matilde, sorridendo da un orecchio all'altro e muovendo la mano verso le sue compagne. Demetra ricambiò il gesto e appoggiò la testa sul cuscino, mentre Risetta fece un piccolo sorriso e annuì in direzione della bambina.

"Buonanotte." disse la ragazzina in nero, coricandosi tranquillamente mentre le sue compagne spegnevano le luci...

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Chicco si stiracchiò un po' e guardò incuriosito verso Marisio e il suo Lucario, seduti sul loro letto e in profonda meditazione. Il giovane Guardiano dell'Aura si era soltanto tolto la giacca, restando con addosso la sua camicia bianca, e sedeva con le mani sulle ginocchia e gli occhi chiusi, come se stesse cercando di pensare a qualcosa... e il suo Lucario era seduto a gambe incrociate accanto a lui, altrettanto concentrato. Il ragazzo dai capelli rossi non aveva idea di come agisse l'Aura, o di cosa si dovesse fare per controllarla, ma immaginava che non fosse il caso di disturbare Marisio in quel momento. Doveva essere una cosa un po' delicata...

Dopo essersi tolto le scarpe, il giovane Stat-Trainer, nonchè fratello di uno dei Superquattro della Lega di Sinnoh, tirò un sospiro e si distese sul suo letto, guardando intento il soffitto. Doveva ammetterlo, anche lui era molto emozionato all'idea di viaggiare verso un nuovo continente, visto che raramente era uscito da Sinnoh nel corso della sua vita. Chissà cosa li aspettava... Oblivia era sicuramente un luogo misterioso, che non aveva neanche una Lega ufficialmente riconosciuta, e che normalmente non veniva considerato molto dalle Leghe Pokemon dei quattro continenti che lui conosceva... detto sinceramente, faceva fatica a pensare ad un luogo in cui non c'erano Palestre, competizioni ufficiali, gare di Pokemon riconosciute... però, forse proprio per questo, aveva l'impressione che sarebbe stato interessante vedere come sarebbe stato! Il giovanotto dai capell rossi e biondi chiuse gli occhi e sorrise, pregutando il momento in cui avrebbe visto per la prima volta il nuovo continente. Chissà se era così che Ash si sentiva ogni volta che si apprestava a viaggiare in qualche nuovo posto... se era così, non lo stupiva che Ash fosse così entusiasta di viaggiare in luoghi nuovi.

Qualcuno bussò gentilmente alla porta, e Chicco, sperando che il suono non avesse disturbato la meditazione di Marisio e Lucario, scese dal letto e andò ad aprire, trovandosi davanti esattamente quello che si aspettava - una zazzera di ricci capelli rossi pettinati nello stile afro, appartenenti ad un giovanotto dall'aspetto allegro con addosso una maglietta gialla senza maniche, un paio di ampi pantaloni grigi e un paio di sandali un po' troppo grandi, che mostrò a Chicco un sorrisone a cinquantaquattro denti! Il giovane Stat-Trainer ridacchiò a sua volta, riconoscendo suo fratello maggiore Vulcano, il Superquattro specializzato in Pokemon di tipo Fuoco, che diede a Chicco il segno dell'okay.

"Ehilà, fratellino! Allora, sembra proprio che ti abbiano scelto per un incarico di gran fiducia, eh? Heheheheee... e bravo il mio fratellino, certo che ne hai fatta di strada da quando ci sfidavamo nelle nostre prime battaglie di Pokemon vicino al Monte Ostile!" affermò Vulcano, con decisione ed orgoglio. Per un attimo, il focoso Superquattro si dimenticò che Marisio e Lucaro stavano meditando, e fu Chicco, mettendosi un indice davanti alla bocca, a ricordargli di parlare a voce più bassa. "Oops... scusa, fratellino, non mi ero accordo che il tuo compagno stava meditando... allora, che ne pensi? Sei pronto? Non sarà una passeggiata, te lo dico subito!"

"Beh, non credo, sinceramente, che possa essere peggio di quello che è successo due mesi fa con il Team Vicious..." affermò Chicco. "Seriamente... quel branco di fanatici aveva cercato di impadronirsi del potere di Arceus, se non è una pazzia quella... comunque stai tranquillo, fratellone, staremo attenti! C'era... qualche altro motivo per cui mi hai voluto vedere, o era semplicemente voglia di fare gli auguri al tuo fratellino prima che partisse in missione? Hehehehee..."

I due fratelli ridacchiarono tra loro, e Vulcano si sfregò la nuca con una mano. "In realtà, nessuna particolare questione. Volevo giusto vedere se il mio fratellino era pronto a partire... e ti vorrei raccomandare di mandarmi una cartolina da lì! Anche se probabilmente la riceverò quando tornerò da... quell'escursione in mezzo alla natura che farò assieme a Corrado! Gli ho mandato una mail con cui gli ho fatto questa proposta, e ha detto che preferirebbe farsi pungere da un intero sciame di Beedrill!"

Chicco per poco non scoppiò a ridere! "Hehehee... il che, nel particolare linguaggio di Corrado, significa che accetta di cuore!"

"Eeeeh, il buon vecchio Corrado... ormai io e lui ci conosciamo troppo bene!" affermò Vulcano, per poi dare un'occhiata al suo orologio. "Beh... ormai sono quasi le dieci, e domani vi aspetterà una giornata bella piena. Quindi... beh, vi auguro la buona notte, e spero di avere presto buone notizie da Oblivia!"

"Buona notte anche a lei, signor Vulcano." lo salutò la voce chiara di Marisio, cogliendo di sorpresa i due fratelli, che si voltarono verso l'interno della stanza e videro il giovane Guardiano dell'Aura e il suo Lucario che si alzavano e andavano ad accogliere il Superquattro dai capelli rossi. "Mi fa piacere che siate venuto a salutarci. Siamo comunque pronti per il viaggio, e faremo in modo di risolvere il problema che gli abitanti di Oblivia si stanno trovando ad affrontare."

"Oh... salve, signor Marisio! Spero di non aver disturbato la vostra meditazione." disse Vulcano, nel momento in cui Marisio e il suo Pokemon più fidato raggiunsero l'uscio.

Il leader non ufficiale degli Stat-Trainer si aggiustò il cappello sulla testa e sorrise velatamente. "No, per niente. Io e il mio Lucario avevamo già finito." affermò. "E' comunque sempre un piacere incontrare un Superquattro, anche se non è certo la prima volta che ci vediamo."

"Hehehee, grazie mille!" affermò Vulcano. "Comunque, non voglio prendere troppo del vostro tempo, che potrete usare meglio per riposarvi e prepararvi per domani... vi auguro buona fortuna, e spero di ricevere presto vostre notizie!"

"Senz'altro!" risposero assieme Marisio e Chicco, mentre il Lucario del giovane Guardiano dell'Aura annuiva, con una luce di determinazione negli occhi. Nessuno di loro immaginava cosa li attendesse nel cuore del continente di Oblivia... e quali battaglie stessero per sostenere contro l'organizzazione criminale che teneva il continente sotto scacco...

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Nel continente di Oblivia, nello stesso momento, era in corso una piccola riunione in una stanza segreta oscurata, la cui esistenza era sconosciuta a quasi tutti gli abitanti dell'arcipelago. Attorno ad un grande tavolo immerso nella semioscurità, quattro figure appartenenti a persone che chiaramente avevano gà da un bel po' passato il periodo migliore della loro vita stavano parlando della loro attuale situazione, davanti ad alcune tazze di tè e piattini pieni di dolci. Tre uomini e una donna... tutti abbastanza in là con gli anni, anche se il buio non avrebbe permesso ad un osservatore - se ce ne fossero stati in quella stanza - di vedere bene i loro volti.

L'occasione era speciale... era un momento critico per tutti loro, al punto che avevano anticipato la loro riunione abituale proprio per cercare di risolvere il problema che gli si era presentato all'improvviso. Le loro voci recavano un evidente tono di preoccupazione, mentre con aria disratta prendevano i loro tè.

"E così..." disse la voce di un uomo piuttosto anziano, ma ancora forte e vigoroso, con un accento fiero. "Così, quegli sciocchi hanno deciso di chiedere aiuto all'esterno. E la scelta... sarebbe ricaduta su un gruppo di allenatori che svolgono dei compiti particolari per la Lega Pokemon di Sinnoh, eh? Così... non possiamo sapere con chi abbiamo a che fare."

"Del resto, non mi aspettavo niente di diverso." disse la voce della donna. "Camilla, l'attuale campionessa della Lega Pokemon di Sinnoh, è una giovane donna acuta ed intelligente, che sa come muoversi anche quando il gioco si fa particolarmente pericoloso. Ovviamente ha affidato questo compito a qualcuno che non si fosse ancora fatto una certa fama all'esterno dei quattro continenti, in modo che noi non sapesimo cosa aspettarci."

"Questo potrebbe essere un problema." affermò la voce di un altro individuo abbastanza anziano. "Siamo di fronte ad avversari che potrebbero darci delle grane... e se non riuscissimo a raggiungere i tesori della leggenda... allora tutta la nostra vita sarebbe andata sprecata."

Il piùalto ed imponente dei quattro scosse la testa, richiamando i suoi complici all'ordine. "Questo non accadrà mai, miei compagni. Noi faremo in modo che ciò che eravamo una volta torni alla luce del sole... e che Oblivia conosca una nuova era non appena la leggenda rivivrà!" affermò. "E i Bricconieri saranno lo strumento con il quale raggiungere il nostro scopo. A questo proposito... sono arrivati, non è vero?"

Una voce maschile sicura, fredda ed eloquente rispose alla chiamata implicita dell'individuo nascosto nell'ombra, e dei passi, appartenenti a persone diverse, risuonarono nella stanza. "Ci avete fatto chiamare, signori. Come leader dell'organizzazione dei Bricconieri, ci siamo presentati il prima possibile." disse la figura che stava al centro del terzetto, avanzando in modo che la fioca luce della stanza potesse farne vedere l'aspetto abbastanza bene: magro ed agile, con addosso una corta giacca viola e pantaloni dello stesso colore sopra una maglietta rosata, conal collo un ciondolo azzurro di forma triangolare e ai piedi un paio di stivali neri, la sua mano destra era protetta da un guanto d'acciaio, con una sorta di strano pulsante nero sul palmo della mano, e aveva i capelli violetti, leggermente a caschetto e lunghi fino alle spalle, con gli occhi dello stesso colore. Dava un'impressione di sicurezza, mischiata ad arroganza ed ambizione.

Ai suoi lati, si trovavano altri due individui, un ragazzo e una ragazza, entrambi vestiti in maniera abbastanza simile tra loro, con pantaloncini corti e tenute che non sarebbero state fuori posto in un film d'azione di serie B: entrambi erano biondi, con i capelli abbastanza lunghi e scompigliati, ma avevano tutti e due una frangia di colore diverso sulla fronte, rosso per il ragazzo, e azzurro per la ragazza. Il ragazzo indossava una maglietta rossa senza maniche, il cui colore sbiadiva in una sorta di arancione sull'addome, e indossava un paio di pantaloncini grigi lunghi fino al ginocchio, con scarpe da trekking grigie e rosse, mentre la ragazza aveva addosso un vertignoso completo di top e shorts bianchi, con una giacchetta azzurra e stivaletti al ginocchio, bianchi con la punta azzurra. Entrambi portavano degli strani guanti ad alta tecnologia al braccio destro, molto simili a quelli del tizio con i capelli viola.

I tre individui si fermarono ad una certa distanza dal tavolo al quale sedevano i loro capi, e si misero su un ginocchio in segno di sottomissione. Il tizio in centro, quello con i capell violetti, alzò lo sguardo per primo, restituendo lo sguardo ai suoi superiori.

"Occhioviola. Al vostro servizio."

La ragazza fu la seconda, imitando il gesto del suo compagno.

"Occhioblu. Per servirvi."

E infine, fu il turno del ragazzo in maglietta rossa.

"Occhiorosso. Comandate."

Per diversi secondi, i vecchi seduti al tavolo osservarono in silenzio i tre capi dei Bricconieri inginocchiati davanti a loro... poi, l'individuo più alto si alzò dal suo posto, fissandoli tutti e tre, in particolare Occhioviola, con espressione severa. Attese ancora un paio di secondi, poi riprese la parola, dando loro le istruzioni necessarie.

"Siamo venuti a sapere che il sindaco di Cocona, quello di Diagonalia e quello del Residence Acqua hanno inoltrato una richiesta di supporto alla Lega Pokemon di Sinnoh, che ha accettato inviando qui ad Oblivia cinque allenatori molto abili che supporteranno i Pokemon Ranger nelle indagini." affermò. "Il vostro compito, oltre a quello di trovare tutto ciò che ci serve per la realizzazione del nostro progetto, è di scoprire quanto più possibile di queste persone, e non appena possibile, neutralizzarle. Ovviamente, non c'è bisogno che vi ripeta quanto è importante non commettere errori a questo punto del progetto. Se dovesse fallire, non saremmo più in grado di recuperare la perdita, e il nostro piano sarebbe rovinato per sempre. Possiamo contare sulla vostra abilità?"

"Non c'è alcun dubbio." rispose Occhioviola senza esitazione. "Faremo in modo che quei ficcanaso non ci diano disturbo. I nostri uomini raccoglieranno tutte le informazioni che servono sui nostri... graditi ospiti... e in base a quelle potremo muoverci per togliere di mezzo gli inviati della Lega di Sinnoh."

"Perfetto." rispose la voce di un altro degli anziani. "Abbiamo fiducia nelle vostre abilità. Non deludeteci."

"Non vi deluderemo! Ormai dovreste conoscere la nostra abilità, dico bene?" chiese retoricamente Occhiorosso.

"Eseguiremo gli ordini con la massima dedizione, signori." esclamò Occhioblu. "Quegli sciocchi di Sinnoh non hanno idea di cosa si troveranno ad affrontare!"

"Questo è poco ma sicuro..." affermò Occhioviola, il cui sorriso infido e sottile si allargò lievemente, facendolo sembrare un serpente pronto a colpire...

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Il giorno dopo, un piccolo idrovolante stava solcando i cieli di Oblivia, diretta verso la destinazione dei suoi cinque passeggeri, che in quel momento erano seduti sui sedili posteriori, guardando incantati lo spettacolo che si estendeva sotto di loro: un'immensa distesa di acqua blu intenso, illuminata da un sole abbagliante e punteggiata da innumerevoli isolette ricoperte di sabbia dorata e vegetazione lussureggiante. Matilde era attaccata con il naso alla finestra, e il suo sguardo pieno di meraviglia scattava da un punto all'altro del panorama tropicale, cercando di non farsi sfuggire nulla.

"Wooooow! Quindi questa è Oblivia? Fantastico! Che bel mare! E le spiagge sono favolose!" esclamò la bambina dai capelli rosa.

Anche gli altri Stat Trainers erano molto eccitati dal nuovo mondo che stavano vedendo per la prima volta, anche se non mostravano tutta l'eccitazione di Matilde. "Devo ammetterlo, è davvero un bel posto..." affermò Marisio. "Fa un po' caldo, ma questo me l'aspettavo. Allora, qual è l'isola sulla quale sbarcheremo?"

"Eccola lì..." rispose il pilota dell'idrovolante, indicando una delle isole più grandi che si trovavano all'orizzonte, un posto dall'aspetto ameno, avvolto nel verde, sul quale svettava una grande montagna di roccia grigia che si innalzava verso il cielo come uno spuntone colossale. Si riusciva a vedere, già da quella distanza, un grande fiume che si snodava attraverso la giungla, arrivando al mare nei pressi di una graziosa cittadina posta ai piedi della grande montagna, a poca distanza da essa. "Quella è l'isola di Solfonia, e la cittadina che vedete sulla costa è il Residence Acquam la più grande città di questo arcipelago."

"Wow... certo che non è molto grande, almeno rispetto alle città che ho visto io..." affermò Chicco, guardando dal finestrino del velivolo. "Voglio dire, rispetto a Cuoripoli o a Rupepoli, non sembra poi così grande."

Demetra ridacchiò gentilmente. "Beh, ci avevano avvertito che Oblivia è un posto molto diverso da Sinnoh, e che le città non sono le stesse. Comunque, non lo dico per fare una critica... anzi, devo dire che mi piace molto! Sono curiosa di vedere come sarà!" affermò. Come in risposta alle sue parole, l'aereo cominciò ad abbassarsi verso Solfonia, e Matilde lanciò un gridolino di eccitazione quando sentì l'apparecchio scendere verso il mare... e qualche minuto dopo, atterrò sulla superficie tersa dell'acqua, sollevando due getti ai propri lati! In breve tempo l'idrovolante si avvicinò al porto del Residence Acqua, arrestando i motori e fermandosi vicino all'attracco. Dall'interno dell'idrovolante, i cinque allenatori videro che un gruppo di persone vestite dell'uniforme tipica dei Pokemon Ranger, con uniformi azzurre dai pantaloni corti, giacche rosse senza maniche, gianti senza dita, scarpe azzurre e rosse di un modello sportvo, e delle leggere sciarpe gialle attorno al collo. Molti di loro portavano degli occhialoni da pilota sulla fronte, e avevano uno strano dispositivo ad alta tecnologia, simile ad un orologio, attorno al polso.

"Hanno anche pensato ad accoglierci." disse Risetta. "Gentile da parte loro."

Finalmente, i motori dell'idrovolante si fermarono, e il pilota fece cenno ai cinque allenatori di scendere sul pontile di attracco, dove un gruppo di abitanti del Residence Acqua stavano già aspettando ansiosi il loro arrivo. Marisio ringraziò con un cenno della testa e scese per primo, guardandosi attorno mentre i richiami e le ovazioni dei civili piovevano su di lui e sui suoi compagni: il Residence Acqua era davvero un luogo molto carino, le cui strade erano composte da lastre di pietra bianche, azzurre e rosa che formavano dei motivi circolari sul terreno, e le case erano larghe, ad un solo piano, e composte in ugual misura da legno e mattoni. Per le strade, larghe e spaziose, si vedevano numerose panchine affiancate da degli ombrelloni, per proteggere chi volesse sedersi dal sole cocente. Sul pontile, gli abitanti del villaggio sulla costa ei Pokemon Ranger vennero ad accogliere gli ospiti di Sinnoh, che ora erano scesi tutti, ognuno mostrando una reazione diversa al nuovo posto che stavano vedendo... Matilde stava correndo sul pontile con evidente eccitazione, mentre Risetta cercava come poteva di proteggersi dal sole... e Demetra chiudeva gli occhi e si godeva la brezza marina sul viso. Chicco, invece, sembrava più concentrato sul pubblico, e stava salutandoli a destra e a sinistra, mentre Marisio restava calmo ed imperturbabile, e avanzava verso il comitato di benvenuto dei Pokemon Ranger, composto da due individui, un ragazzo e una ragazza di non più di quattordici anni, e da un maestoso Staraptor che si stagliava accanto a loro. le ali ripiegate contro il corpo. Marisio si fermò a pochi metri dai due giovanissimi Pokemon Ranger e fece un inchino, subito imitato dai due ragazzi.

"Benvenuti nel continente di Oblivia, signori." disse con un sorriso grintoso il ragazzo, un tipetto dall'aspetto arguto, con i capelli castani pettinati in una larga frangia che si innalzava in aria per un breve tratto. "Speriamo che vi troverete bene qui. Il mio nome è Martino..."

"E io sono Marina." disse la ragazza, i cui capelli erano più o meno dello stesso colore del ragazzo, pettinati in due grandi frange ai lati della testa. "Siamo stati mandati dai nostri superiori dell'Unione dei Ranger per accogliervi e farvi da assistenti! Piacere!"

"Piacere nostro." disse Marisio, sorridendo velatamente e inclinando il suo cappello in avanti, mentre il resto dei suoi compagni gli si affiancava e salutava a loro volta. "Agenti della Lega di Sinnoh... Marisio, Demetra, Matilde, Chicco e Risetta. Piacere di conoscervi. Faremo del nostro meglio per supportare l'Unione dei Ranger... e risolvere il problema che incombe sul continente di Oblivia."

"Il piacere è tutto nostro!" esclamò allegramente Matilde, piazzandosi di fronte ai due giovani Pokemon Ranger ed ergendosi in tutta la sua minuta statura, come a volersi dare un tono!

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CONTINUA...

Nota dell'autore: Beh, questi capitoli non sono molto lunghi. Mi servono più che altro per gettare le basi della storia e darvi un'idea della situazione con cui dovranno vedersela Marisio e i suoi compagni. Mi ci vorrà un po' di tempo per riprendere ad aggiornare questa storia, visto che domenica 11 partirò per una vacanza studio di 4 settimane in Germania, e anche se credo di poter continuare a scrivere qualcosa anche lì, non avrò modo di aggiornare. Quindi... spero che avrete pazienza. Nel frattempo, cercherò di aggiornare quanto più possibile le altre mie storie! A presto!

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Capitolo 3
*** Sulla strada per le rovine ***


Islands of Light-003

Pokemon: Islands of Light

Una fanfiction di Pokemon scritta da: Justice Gundam

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Capitolo 3 - Sulla strada per le rovine

"Devo ammettere che non era esattamente cosí che mi aspettavo Oblivia. Non so, per qualche motivo immaginavo che sarebbe stato un posto un po´ piú... come posso dire?" dise Chicco, guardandosi attorno mentre lui e i suoi amici seguivano Martino e Marina verso il quartier generale locale dei Pokemon Ranger, con lo Staraptor di Martino che faceva buona guardia, all´erta contro ogni possibile insidia. Per quanto, in quel momento, si trovassero in una delle zone piú sicure di Oblivia, i Pokemon Ranger non erano gente da sottovalutare le trappole dei Bricconieri, avendo giá avuto diverse brutte sorprese in passato. "Non so, un po´ piú retro. Senza offesa, si intende!"

Martino ridacchió brevemente, dimostrando che per fortuna, i due giovani Pokemon Ranger non avevano pensato che Chicco volesse mancare di rispetto al loro paese in alcun modo. "Hehehee, non sei l´unico a dirci questo. Molte persone, per qualche motivo, si aspettano che Oblivia sia chissá quae posticino sperduto in mezzo all´oceano, e rimangono un po´ sorpresi quando vedono che gode di molte piú comoditá moderne di quante non si aspettassero!" affermó. "In effetti, non si puó esattamente dire che ci siamo tenuti in pari con il progresso tecnologico, ma non siamo neanche cosí... isolati, scusate il gioco di parole, da non poterci vantare anche noi delle nostre modernitá!"

"E avrete modo di vedere che la tecnologia di noi Pokemon Ranger comprende dei gadget che non credo si vedano lí a Sinnoh... ma per quello, immagino che potrete vedere un bel po´ di cose interessanti ora che arriveremo al quartier generale dei Pokemon Ranger di Solfonia!" spiegó Marina. "Piuttosto, vorrei sentire anche le opinioni degli altri... che ve ne pare del nostro continente, finora?"

"Un ambiente molto simpatico. Devo ammettere che mi aspettavo una certa solaritá, ma non credevo che sarebbe stato cosí tanto di mio gradimento." affermó Marisio, continuando a guardare in giro e a fissarsi in mente tutti gli spettacolini che il Residence Acqua offriva. Dava veramente l´impressione di un luogo dove si viveva tranquillamente... e questo rafforzó nel giovane Guardiano dell´Aura la convinzione che chiunque minacciasse di infrangere la pace in un posto come quello andasse fermato il prima possibile. "E mi sembra che... anche Demetra, Risetta e Matilde siano della mia stessa opinione."

La vulcanica Matilde non si era infatti fatta attendere: stando attenta a non separarsi mai troppo dal gruppo, la bambina dai capelli rosa schizzava da un lato all´altro della strada principale, gli occhi sgranati mentre osservavano ogni minimo particolare di quel nuovo mondo. Risetta, invece, restava calma e tranquilla dietro al gruppo, proteggendosi con un grazioso parasole nero, e facendosi ariacon un ventaglietto che teneva nell´altra mano. "Beh... credo che la reazione della mia piccola amica Matilde sia una prova alquanto concreta del suo apprezzamento!" affermó Demetra, ridacchiando quando vide la bambina dai capelli rosa correre a sautare un gruppo di bambini della sua etá che giocavano sulla strada! "E Risetta... beh, lei non é tipo da dire molto, ma sono sicura che anche lei apprezzi il vostro paese!"

"A parte il sole." volle aggiungere la gothic lolita.

Marina annuí con soddisfazione, e continuó a guidare i giovani agenti della Lega Pokemon di Sinnoh verso un grande edificio al piano terra che sorgeva vicino al centro cittá, a fianco di un grazioso canalino di acqua dissalata che gli abitanti del Residence Acqua usavano per bagnare il verde pubblico. "Mi fa piacere... comunque, eccoci arrivati al nostro quartier generale. Qui potrete rilassarvi un po´ dopo quel lungo viaggio... e poi, i nostri superiori vi daranno qualche indicazione per cominciare le indagini. I Bricconieri hanno portato avanti un po´ di attivitá sospette anche qui vicino... in particolare nei pressi della Cascate Argento e del Monte Sorbetto."

Matilde, smettendo di scattare qua e lá come un grillo che aveva bevuto troppo caffé, guardó in direzione della grande montagna che dominava tutta l´isola di Solfonia. Era una montagna dall´aspetto relativamente giovane, composta principalmente di un materiale roccioso grigio, e quasi interamente ricoperto di neve e ghiaccio. Non c´era da stupirsi del fatto che avesse il nome che si ritrovava... "E´ quello il Monte Sorbetto, vero? In effetti, un po´ ci assomiglia, almeno come forma..." disse Matilde, notando anche il grande fiume che, partendo dalla vetta della montagna innevata, scendeva placidamente e maestosamente lungo i suoi fianchi, e arrivava cosí fino al mare.

"Esatto. E´ la vetta piú alta di Oblivia, e si dice che sia ricoperta dalla neve, malgrado il clima del nostro arcipelago, perché é stato il rifugio del Pokemon Leggendario Articuno, in tempi remoti." disse Martino. "Ma... avremo tempo piú avanti per spiegarvi come sono andate le cose. Per adesso... vi diamo il benvenuto al quartier generale dei Pokemon Ranger di Solfonia! Prego signori... accomodatevi!"

"Grazie mille..." disse Marisio a nome di tutto il quintetto, entrando in una sala che dava l´impressone della sala d´aspetto di una centrale di polizia, nella quale stavano giá lavorando, aiutati in questo da un filo di aria condizionata che rendeva la temperatura piú sopportabile, diverse persone vestite dellastessa uniforme dei due giovani Pokemon Ranger. Assieme a loro, si trovavano Pokemon di vario tipo e di varie dimensioni, che assistevano i Pokemon Ranger nelle loro mansioni quotidiane. Mentre il gruppetto degli Stat Trainers si fermava appena dentro, e Risetta chiudeva il suo ombrello con nonchalance, Martino e Marina fecero loro cenno di attendere.

"Aspettate qui, adesso vado a chiamare il nostro capo... credo che sará contento di vedere gli inviati della Lega di Sinnoh!" disse il ragazzo. "Staraptor, puoi restare qui con loro?"

"Starrr!" esclamó il Pokemon Normale / Volante con voce morbida, facendo una specie di saluto militare con la sua ala destra! Mentre Martino e Marina si dirigevano verso l´ufficio del loro superiore per annunciare l´arrivo degli agenti di Sinnoh, Staraptor fece cenno ai cinque amici di accomodarsi e prendere una sedia, dimostrando un savoir-fare da vero professionista! "Star star, raptor!" gracchió, mostrando le sedie vuote poste accanto all´ingresso con un elegante cenno delle sue grandi ali. Chicco e Matilde si lasciarono scappare una goccia di sudore stilizzata dala testa per l´imbarazzo e la sorpresa. Certo che quel Pokemon era davvero ben addestrato... sembrava quasi un essere umano!

"Grazie, Staraptor. Apprezziamo molto la cortesia." disse Marisio senza scomporsi. Il giovane Guardiano dell´Aura accarezzó il Pokemon rapace sulla schiena con una mano, poi si mise seduto e tiró il fiato, osservando i soi compagni di viaggio che ne approfittavano per rilassarsi un attimo.

Non ebbero da attendere troppo a lungo. Nel giro di pochi minuti, ecco infatti tornare Marina e Martino, accompagnati da un uomo sulla prima quarantina vestito con l´uniforme maschile dei Pokemon Ranger, capelli blu scuri tirati indietro, e una corta barba che si univa ai capelli tramite le basette. Portava un paio di guanti neri senza dita che coprivano anche l´avambraccio, e sul braccio destro era montato un oggetto che appariva altamente tecnologico, anche se sul momento Mariso e i suoi compagni non erano molto sicuri di cosa fosse. Era un uomo alto ed evidentemente ben alenato, e non stupiva minimamente che fosse un importante membro dei Pokemon Ranger. Immediatamente, i cinque Stat Trainer si alzarono in piedi per accoglierlo, e l´uomo si fermó davanti a loro, guardandoli con attenzione.

"Aaah, molto bene... E cosi' voi siete i famosi allenatori di cui la signorina Camilla ci ha parlato cosi' bene... Devo ammettere, che non e' male come prima impressione." Disse l'uomo, dopo aver dato un'occhiata attenta ai cinque amici. "Immagino che le presentazioni siano d'obbligo anche da parte mia. Il mio nome e' Raimondo, e sono il comandante dei Pokémon Ranger di Oblivia. Piacere di conoscervi. Marisio, Demetra, Chicco, Matilde e Risetta, giusto? Almeno, questi sono i nomi Che ho letto dai file che ho ricevuto."

"Il piacere e' tutto nostro, comandante Raimondo." Disse Marisio, stringendo cordialmente la mano che il Ranger veterano gli porgeva. "E' nostra speranza e convinzione che questa collaborazione servira' a stroncare sul nascere una grave minaccia alla sicurezza di questo posto. Ognuno di noi mettera' a disposizione tutte le sue capacita' per risolvere questo caso."

"Gia' ora potremmo aprire le indagini dal Monte Sorbetto, di cui i suoi allievi ci hanno parlato." Prosegui' educatamente Demetra. "I cadetti Martino e Marina ci hanno informato che i Bricconieri stanno portando avanti delle attivitá sospette proprio in quei luoghi."

"Effettivamente, quelle canaglie si sono fatte particolarmente attive anche qui." ammise Raimondo. "Hanno attaccato diverse spedizioni che erano state mandate per fare delle ricerche sui siti archeologici vicini - noi li chiamiamo Rovine del Canale, e Rovine di Oblivia."

"Il secondo sembra un sito piuttosto importante." commentó Chicco. "Potrebbe descriverceli un po´piú nei dettagli?"

Il veterano non ebbe problemi ad esaudire quella richiesta. "Certamente. Dopotutto, piú ne sapete, piú sará facile l´indagine. Allora... le Rovine del Canale, situate vicino alle Cascate Argento, sono quanto resta di un tempio dedicato a Suicune, una delle tre Bestie Leggendarie di Johto. E´ un luogo misterioso, popolato da numerosi Pokemon di vario tipo, e nel quale le precipitazioni sono praticamente quotidiane. Né la cosa dovrebbe stupire, immagino. Considerando il Pokemon Leggendario a cui sono dedicate quelle costruzioni..."

"Certo." affermó Risetta, ripensando al maestoso ed elegante Pokemon Leggendario di Johto, che assieme ai suoi "fratelli" Entei e Raikou aveva svolto un ruolo molto importante nel mettere un freno ai piani del Team Vicious, due mesi prima. "E le Rovine di Oblivia?"

Raimondo attese un attimo prima di rispondere, come se dovesse raccogliere un po´ di idee. "Le Rovine di Oblivia, eh?" disse infine, guardando con intensitá sia i due Ranger cadetti che i cinque Stat Trainers. "Ecco... le Rovine di Oblivia sono un luogo che ha sempre affascinato e confuso gli abitanti di questo continente, e dell´isola di Solfonia in particolare. Si trovano non molto lontano dalle Cascate Argento, e sono suddivise, se cosí possiamo dire, in diverse aree, tutte con delle notevoli differenze. Ma la cosa che lascia tutti perplessi é la grande iscrizione che si trova nella sala piú interna delle rovine, che si pensa sia stata lasciata dall´antica popolazione che abitava l´arcipelago di Oblivia in tempi remoti. Credo che sia il caso che voi veniate a vederla, signori. Potrebbe fare un po´ piú di luce sullo scpo ultimo dei Bricconieri, o meglio di chi li manovra."

"Ho giá sentito parlare, una volta, di una leggenda legata alla regione di Oblivia." affermó Marisio, tornando con il pensiero agli anni della sua formazione come Guardiano dell´Aura. "Il mio maestro mi aveva parlato di prticolari artefatti della regione di Oblivia che avrebbero dovuto conferire la vita eterna e il potere assoluto a chiunque ne entrasse in possesso. Secondo il mio maestro, erano stati costruiti da un antico popolo che cercava l´immortalitá, e voleva controllare i Pokemon Leggendari... e aveva detto che c´erano anche riusciti! Ma... all´epoca non ci ho fatto piú di tanto caso. Ero convinto, a torto, che una simile diceria non avrebbe mai avuto niente a che fare con me. Adesso... rimpiango di non aver prestato piú attenzione."

"Non importa, Marisio, ce la caveremo lo stesso..." disse Matilde, con un´espressione pensierosa che non era molto facile vedere sul viso dell´iperattiva Stat Trainer. "Piuttosto... c´é una cosa che mi lascia molto perplessa..."

"Che cosa, piccola Matilde?" chiese Demetra, guardando verso la sua piccola amica.

Matilde storse il naso in maniera buffa e si strofinó una guancia con l´indice. "Niente... é solo che é molto strano che un popolo che ha scoperto il segreto dell´immortalitá non sia sopravvissuto fino ad oggi." affermó la bambina dai capelli rosa. "Verrebbe da pensare che qualcuno di loro sia sopravvissuto fino ad oggi. Non sembra anche a voi?"

Il ragionamento della bambina non faceva una piega, e i due Pokemon Ranger annuirono in segno di accordo. "In effetti, molti si sono posti la stessa domanda... e il professor Frenesio, il capo della Federazione Ranger e fratello maggiore del comandante Raimondo, sta appunto conducendo delle ricerche in tal senso per scoprire cosa sia successo a questo antico popolo." affermó Marina. "Tuttavia.. beh, gli indizi sono pochi, e fino a questo momento non abbiamo potuto fare altro che trarre congetture, anche se la signorina Camilla, la campionessa della Lega Pokemon di Sinnoh, ci ha dato un importante aiuto in questo senso."

"Chissá, magari scoprire qualcosa di piú su questi posti ci permetterá di aggiungere qualche pezzo al puzzle." azzardó Marino. "Ma facciamo le cose una alla volta. Intanto, credo che sia il caso che voi vi riposiate un po´, dopo il viaggio che avete fatto."

"Giusto. Quindi, sentitevi liberi di usufruire del nostro quartier generale, almeno per adesso." affermó Raimondo, dando un´occhiata al suo orologio. "Adesso sono le quattordici e zero-zero. Partiremo alle sedici e zero-zero per le Rovine del Canale, e vedremo se riusciremo a trovare degli indizi in quella zona. Avrei bisogno fi chiedervi di sincronizzare gli orologi."

"Certo che l´organizzazione qui non manca, eh?" affermó Chicco, mentre Marina e Martino guidavano i giovani Stat Trainer verso le sale piú interne, dove avrebbero potuto riposarsi un po´ e mangiare qualcosa. "Del resto, i Pokemon Ranger non si sono fatti la loro fama per niente..."

"Apprezziamo molto la vostra collaborazione, comandante Raimondo." disse Marisio, inclinando il suo cappello in avanti e facendo un breve inchino. "Sono convinto che le nostre capacitá messe assieme si riveleranno molto fruttuose."

"Altrettanto. Ci vediamo tra due ore." rispose il veterano, preparandosi mentalmente a quello che si preannunciava come un giro di ispezione molto diverso - e piú pericoloso - di tutti gli altri che aveva fatto nella sua carriera. Mentre i cinque agenti della Lega di Sinnoh venivano condotti nela loro sala d´aspetto, Raimondo guardó fuori da una finestra, in direzione del Monte Sorbetto, da cui fluiva maestosamente il fiume che raggiungeva il mare proprio lí, accanto al Residence Acqua. Forse quella poteva essere l´occasione per mettere fine per sempre alle malefatte dei Bricconieri...

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Due ore erano passate abbastanza in fretta, e ben presto, i cinque Stat Trainer, ora un po´ piú riposati e attenti, erano schierati assieme a Martino e Marina davanti alla sede centrale dei Pokemon Ranger di Oblivia. Assieme a loro, tenuti fuori dalle loro Pokeball, c´erano il Lucario di Marisio, che aveva pensato che il suo potere di percepire l´Aura avrebbe potuto essere molto utile nel corso di quella particolare indagine... e lo Staraptor di Martino, che non vedeva l´ora di entrare in azione! Raimondo era davanti a loro, e stava passando in rassegna i sette volontari per verificare se fosse tutto a posto. Dopo qualche secondo, in cui gli Stat Trainers e i Pokemon Ranger rimasero fermi e sull´attenti in attesa degli ordini di Raimondo, il comandante si schiarí la voce e cominció a dare istruzioni.

"Molto bene... da qui, usciremo dala cittá e ci dirigeremo verso il Sentiero Solfonia, che ci condurrá verso la nostra meta, le Cascate Argento. Le Rovine del Canale si trovano lí, nei dintorni... comunque, non preoccupatevi, penseró io a darvi tutte le indicazioni necessarie quando saremo arrivati vicini alla destinazione." disse Raimondo, indicando un sentiero che, partendo dala periferia del Residence Acqua, si inoltrava nella natura selvaggia, raggiungendo le pendici del Monte Sorbetto. "Mi auguro che i vostri Pokemon siano tutti bene allenati e pronti a qualsiasi evenienza, perché non escludo che i Bricconieri possano tentare un´imboscata mentre stiamo saendo, o anche quando saremo arrivati alle rovine. Sappiate che molto probabilmente pioverá nelle Rovine del Canale, quindi sappiate usare bene i vostri Pokemon in queste condizioni."

"La mia Wailord non potrá che trarne vantaggio." affermó pacatamente Demetra. "E credo che anche lo Electrode dela mia amica Risetta troverá utili queste condizioni... dopotutto, l´attacco Tuono diventa estremamente preciso mentre piove, giusto?"

Raimondo annuí, approvando il fatto che i cinque agenti della Lega Pokemon di Sinnoh avessero fatto bene i loro calcoli e sapessero abbastanza da usare al meglio le mosse dei loro amici Pokemon. "Bene. Non credo di dover aggiungere altro. Se siamo tutti pronti, possiamo avvirci. Per la notte, ci fermeremo in un campo base dei Ranger, situato vicino alle Cascate Argento..."

Il Lucario di Marisio, improvvisamente, si voltó verso l´ingresso del quartier generale, percependo una piccola ma comunque tangibile Aura provenire da esso... e prima che Marisio potesse chiedere cosa stesse accadendo, un grazioso Pokemon simile ad un Pikachu in miniatura sgattaioló fuori dalla sede centrale e zampettó allegramente verso il gruppetto, che lo guardó un po´ stupito - si trattava di un Pokemon di piccole dimensioni, non piú di trenta centimetri in altezza, e ricoperto da una corta pelliccia color gialo chiaro, con una specie di collare nero alla base del collo, grandi orecchie gialle e triangolari dalle punte nere, e una codina nera di forma ziigzagante, come un fulmine stilizzato. Sulle guance aveva due piccoli segni rosa circolari, che ricordavano quelli rossi di un Pikachu, e il suo naso era molto piccolo, quasi come un puntino. La cosa piú inusuale, tuttavia, era che il piccolo Pokemon - sicuramente un Pichu, la forma pre-evoluta di Pikachu - portava con sé un ukulele, uno strumento musicale simile ad una minuscola chitarra di colore azzurro cielo. Sembrava molto entusiasta e desideroso di unirsi al gruppo nella loro missione...

"Pi, pi! Pichu!" squittí con una vocetta acuta e penetrante, piú forte di quanto le sue ridotte dimensioni facessero ipotizzare.

"E... questo chi é?" chiese Risetta, con apparente indifferenza.

Matilde, ormai la conosciamo, non fu altrettanto controllata e andó subito acoccolare il grazioso Pokemon! "Awwww, che carinooooo! Questo é un Pichu! Che carino, ho sempre desiderato vederne uno!" esclamó la bambina dai capelli rosa, facendo scendere una gocciolona di sudore dalle teste dei suoi compagni e dei Ranger mentre prendeva in braccio il Pichu con l´ukulele e ci giocava per un attimo. "Di chi é questo Pichu? E´... di qualcuno di voi, per caso?" chiese la bambina, nella segreta speranza che fosse un Pokemon senza padrone e potesse chiedere di tenerlo con sé...

Marina e Raimondo sbatterono gli occhi, un po´ sorpresi, e guardarono verso Martino, che fece un sorrisetto imbarazzato e si sfregó la nuca con una mano mentre il suo Staraptor scuoteva la testa e si piazzava la punta di un´ala sulla fronte! "Ehm... hehehee... in effetti... quello sarebbe il Pichu con cui ho fatto amicizia qualche mese fa! L´ho... incontrato sull´isola di Dolcegoccia, mentre inseguivo alcuni Bricconieri, e per qualche motivo aveva con sé un ukulele... quello che lo vedete portare con sé... Per farla breve, era molto spaventato, perché i Bricconieri avevano catturato molti Pokemon della sua isola, ma sono riuscito a calmarlo, e da quel momento in poi... diciamo che si é messo a seguirmi! Quindi... no, piccola Matilde, temo che non sia un Pokemon selvatico."

"Awww... che peccato, stavo giá pensando che potevo chiedergli di venire con me..." mormoró Matilde, un po´ delusa.

Il Pichu con l´ukulele sospiró e strimpelló per qualche secondo la sua chitarra, poi riprese a squittire come aveva fatto prima. "Pichu pi! Pichu pichu?"

"Hmm..." il Lucario di Marisio corrugó la fronte, ascoltando con attenzione quello che il piccolo Pokemon Elettro aveva da dire, e percependo le variazioni della sua Aura. "Sembra che questo piccolo Pokemon voglia venire con noi. Dice che potrebbe esserci d´aiuto nel corso della nostra ricerca. Marisio, tu cosa ne pensi?"

"Non ne sono troppo convinto, se devo essere sincero. Potrebbe essere un viaggio troppo pericoloso per un Pokemon cosí piccolo." rispose. "E comunque, non credo tocchi a me decidere. Dal momento che questi Pokemon Ranger, alla fine, sono coloro che hanno dato una nuova casa a questo Pichu, credo che la decisione finale spetti a loro."

Interrotto il contatto psichico con il suo Pokemon, Marisio si rivolse a Raimondo, Martino e Marina. "Questo Pichu vorrebbe venire con noi, anche se la missione nella quale ci stiamo imbarcando potrebbe essere molto pericolosa. Volevo sentire la vostra opinione, visto che non credo stia a me decidere."

"Beh..." affermó Martino, sfregandosi la fronte imbarazzato. Gli dispiaceva dire di no al suo piccolo amico, ma al tempo stesso pensava che fosse troppo pericoloso portarlo con loro... chissá cosa li avrebbe aspettati... "Non lo so, a dire la veritá... non credo che sia una missione nella quale porterei un Pokemon come lui... peró..."

"Piiii?" cinguettó Pichu, strimpellando ancora un po´ sul suo ukulele e facendo gli occhioni teneri in modo da convincere il suo giovane amico! Davanti a quello spettacolo, Martino non riuscí proprio a mantenere la severitá, e dopo aver deglutito nervosamente, sospiró e scose la testa, sentendosi d´un tratto come una mammina che cedeva ai capricci di un bambino piccolo.

"Sigh... e va bene, Pichu... puoi venire, purché non ti metti nei guai!" disse infine il giovane Ranger, imbarazzato. Pichu lanció un acuto grido di gioia e cominció a saltellare tra le braccia della sorpresa Matilde, mentre Marina alzava le spalle, e Raimondo alzava gli occhi al cielo.

"Lo sai, Martino... forse dovresti spiegare al tuo Pichu che c´é pur sempre una certa disciplina tra noi Pokemon Ranger. D´accordo che non siamo militari, ma una parvenza d´ordine andrebbe pur sempre mantenuta..." disse il Ranger comandante.

"Si vede che lei non conosce la tattica degli occhioni." commentó Risetta con un sorrisetto obliquo. "Funziona ogni volta."

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Per fortuna, mentre si incamminavano lungo il Sentiero Solfonia e cominciavano la loro ascesa al Monte Sorbetto, i ragazzi e le loro guide non incontrarono nulla di pericoloso. Lo Staraptor di Martino era andato avanti, facendo da osservatore e ricognitore, e fino a quel momento non aveva notato nulla di sospetto. Detto questo, la strada in salita cominciava a farsi fatica, in particolare per le meno allenate Matilde e Risetta.

La ragazza vestita di nero, in particolare, dovette fermarsi una volta che il gruppo aveva quasi raggiunto le rovine, in modo da riprendere fiato. "Aspettate... un momento..." disse ansimante, passandosi una mano sulla fronte in modo da tergersi il sudore. "Accidenti... dovevo immaginare che non avrei dovuto vestirmi di nero per venire in un posto come questo. Adesso faccio fatica a respirare..."

"Non ti sforzare troppo, Risetta." disse Marisio, raggiungendola non appena il resto del gruppo si fu fermato per non distanziarla. "In effetti, qui fa abbastanza caldo, e i raggi del sole arrivano piú direttamente... ma non appena arriveremo alle Rovine del Canale, la temperatura dovrebbe scendere e dovrebbe anche cominciare a piovere. Questo dovrebbe rendere le cose un po´ piú sopportabili, giusto?"

Risetta annuí. "Sí... grazie, Marisio, ho solo bisogno di riposarmi un pó..." affermó, sedendosi su una roccia e tirando il fiato per poi guardarsi attorno. Si erano lasciati alle spalle da un po´ la lussureggiante vegetazione della foresta tropicale, e adesso si stavano dirigendo lungo una stradina tortuosa che si inerpicava lungo i fianchi della montagna, tenendosi peró ben lontana dal punto in cui iniziavano le nevi perenni. Anche se la temperatura era un po´ piú bassa rispetto al livello del mare, il sole picchiava ancora piú forte.

"Non dovrebbe mancare molto, in ogni caso." disse Marina, dando un´occhiata alla sua mappa. "Le Rovine del Canale sono a circa un quarto d´ora di cammino, e tra non molto dovrebbe arrivare Staraptor per informarci di cosa ha scoperto... anzi, mi sembra giá di vederlo, eccolo lí!"

Tutti alzarono lo sguardo quando lo Staraptor di Martino volteggió sopra di loro, sbattendo ruimorosamente le sue grandi ali come in un segno di avvertimento... e un attimo dopo, il pokemon Normale / Volante scese giú e si appoggió sulla strada, ripiegando le ali contro il corpo al momento dell´atterraggio. Il giovane Ranger andó a controllare che il suo Pokemon preferito stesse bene, e una volta accertatosi che in effetti era cosí, si congratuló con lui con una carezza sulla schiena. "Grazie, Staraptor, hai fatto un gran bel lavoro!" disse. "Dimmi, hai visto qualcosa che merita attenzione?"

Martino e Raimondo assunsero un´espressione vagamente allarmata quando il possente rapace annuí una volta, indicando con l´ala un punto in lontananza, sopra il quale si vedevano delle nubi che fluttuavano sopra quelle che sembravano delle antiche rovine. Erano poste sulla riva di un fiume, in mezzo ad una grande macchia di rigoglioso verde. Da quella distanza, sembrava che stesse piovendo... e, cosa alquanto strana, la precipitazione sembrava insistere soltanto sulle rovine e sulla zona appena circostante, come se per magia le nuvole fossero costrette a restare lá sopra. Ad ogni modo, questa era la prova che si trattava proprio del luogo che stavano cercando, le cosiddette Rovine del Canale.

"Star! Raptor! Star!" esclamó il Pokemon NOrmale / Volante. Martino annuí lentamente, e il Pichu con l´ukulele che li accompagnava assunse un´espressione chiaramente ansiosa. Quello che Martino disse qualche secondo dopo confermó le supposizioni che Marisio e i suoi compagni avevano fatto.

"Sí, capisco... i Bricconieri sono giá lí, e stanno cercando di razziare le rovine per trovare qualcosa di valore." disse Martino. "Beh, ora che lo sappiamo, possiamo coglierli di sorpresa e prenderli con le dita nella marmellata! Comandante Raimondo... chiedo il permesso di andare avanti e catturare i sospetti!"

"Un momento, ragazzo! Un momento!" esclamó Raimondo, cercando di fermare i bollenti spiriti del giovanotto. "Posso capire che sei entusiasta, ma da solo non riuscirai a fermare quei malfattori! Marina, vai con lui! Il tuo Pidgeot dovrebbe essere in grado di portarti, giusto?"

Marina fece una sorta di saluto militare e sorrise educatamente. "Certamente, comandante Raimondo! Contate pure su di me!"

"Aspettate. Vorremmo fare la nostra parte anche noi." disse Marisio. "Io e Lucario potremmo esservi d´aiuto nell´affrontare quei fuorilegge, e poi... se ci fosse abbastanza posto su uno dei vostri Pokemon, un altro di noi potrebbe venire a darvi una mano."

"Viene Matilde! Lei é la piú leggera!" esclamó la bambina dai capelli rosa, tenendo giá pronta una Pokeball. Demetra, Chicco e Risetta sembravano essere tutti pronti a farsi avanti, ma la bambina era stata piú rapida di loro e li aveva colti di sorpresa! "Marina, Matilde puó venire con te, vero? Sono pronta a dare una lezione a quei manigoldi!"

"Ehm... beh, certo non mi dispiace che tu mi dia una mano, piccola Matilde!" affermó Marina, ridacchiando nervosamente al momento di chiamare il suo Pidgeot, un magnifico esemplare dalle piume marroncine, bianche, gialle e rosse che apparve davanti alla giovane Ranger, spiegando le ali per poi abbassarsi e far salire le due. "Voi tre, restate con il comandante Raimondo! Continuate per questa strada e raggiungeteci alle Rovine!"

"Va bene." rispose Demetra, mentre Chicco dava una mano a Risetta a rialzarsi. "Mi raccomando, state attenti."

Marisio si caló lievemente il cappello sugli occhi, poi salí sul dorso dello Staraptor di Martino assieme al giovane Ranger... e al piccolo Pichu con l´ukulele che era praticamente un membro aggiuntivo della compagnia! Matilde salí assieme a Marina sul dorso del Pidgeot della ragazza piú grande, e dopo aver salutato brevemente gli altri membri del gruppo, Pidgeot e Staraptor presero il volo, dirigendosi a tutta la velocitá loro possibile verso le Rovine del Canale, mentre gli allenatori che trasportavano si reggevano piú forte possibile!

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Le Rovine del Canale erano un luogo che, oltre al grande interesse che rivestivano dal punto di vista puramente archeologico, suscitava curiositá soprattutto per il fatto che il tempo atmosferico, in quella zona, era per gran parte del tempo piovoso - una zona climatica completamente separata dal resto dell´isola di Solfonia, nella quale la pioggia cadeva quotidianamente, per diverse ore al giorno, e che di conseguenza aveva finito per diventare una macchia di foresta particolarmente umida e rigogliosa. Le piante e i fiori che crescevano in mezzo alle antiche rovine davano al luogo un´aria misteriosa ed affascinante... e forse, anche le persone che in quel momento stavano frugando le rovine da cima a fondo, accompagnati da diversi Pokemon, la pensavano allo stesso modo. La differenza era che queste persone, un gruppetto di individui, sia uomini che donne, vestiti di uniformi di colori neutri che li facevano sembrare un gruppo di esploratori: indossavano infatti delle leggere tute intere di colore grigio-verde, con sopra dei corpetti verdi che diventavano piú chiari sulle spalle, e stivaletti grigi da trekking, oltre che dei berretti verdi con il frontino e un paio di guanti di cuoio nero. Sul braccio destro, ognuno dei misteriosi individui portava un congegno tecnologico dall´aspetto abbastanza futuristico, che contrastava con il resto dell´uniforme, che era relativamente conservativo. Assieme ad un gruppo di Pokemon loro alleati, protetti dalla pioggia grazie a delle mantelle grigie, gli individui in questione stavano raccogliendo indizi dal terreno fangoso e ricoperto di erba verde, in cerca di qualcosa che potesse interessare ai loro scopi...

"Allora, ragazzi, avete trovato qualcosa?" chiese uno degli individui a due suoi compagni, che stavano cercando vicino ad un muro.

Uno dei due scosse la testa, con aria delusa. "Ancora niente, amico. Mi sa che qui non troviamo un bel niente che riguardi Suicune." affermó. "Dovremmo dire ai nostri capi che bisogna cercare da un´altra parte."

"Eppure deve essere qui, ne sono sicura!" insistette una ragazza, avvicinandosi in quel momento ai tre, e portando con sé una piccola lastra di pioetra sul quale era inciso qualcosa, in quelli che parevano essere antichi geroglifici. "Dopotutto, si dice che sia proprio in quest´isola che Articuno e Suicune hanno trovato rifugio dopo essere sfuggiti alla devastante guerra che ha sconvolto il continente di Kalos! Non é possibile che non abbiano lasciato nulla della loro permanenza!"

"Stiamo cercando dappertutto, ma anche all´interno di ció che resta del tempio, non abbiamo avuto una gran fortuna..." disse uno dei tizi che avevano parlato prima. "Faremo una ricerca un po´ piú accurata, ma credo proprio che piú di cosí non si possa fare!"

Improvvisamente, un potente battito d´ali spezzó la quiete della natura circostante... e con un grido di battaglia, lo Staraptor di Martino e il Pidgeot di Marina, recando con sé i loro allenatori e i due Stat-Trainers che si erano offerti di accompagnarli, scesero in picchiata, attraversando le fronde degli alberi e atterrando in mezzo alle rovine! Colti di sorpresa, i Bricconieri - perché di questo si trattava - si dispersero, e i Pokemon che avevano con sé si misero rapidamente in guardia!

"Infatti credo proprio che vi dovrete fermare qui!" esclamó Marina, scendendo con un balzo giú dalla groppa di Pidgeot! Il piccione gigante fece un sorrisetto e si voltó rapidamente, verso i Bricconieri alla propria destra, mentre lo Staraptor di Martino e i due che portava in groppa - per non parlare di Pichu! - affrontavano il resto del gruppo di malfattori!

"Vi consigliamo di tagliare la corda, o dovremo arrestarvi per cattiveria insita nella persona!" esclamó Matilde, dandosi scherzosamente un tono da poliziotta! Con un gesto, la bambina dai capelli rosa fece uscire uno dei suoi Pokemon... il suo Porygon-Z, che apparve in un lampo di luce bianca al suo fianco, lasciando sbalorditi sia i Bricconieri che i due Ranger!

"PORYGOOOOON!" esclamó il Pokemon artificiale con una rimbombante voce elettronica.

"Cosa? E... e quello che diamine é?" esclamó uno dei Bricconieri. "Sembra un Porygon, ma... non credevo ne avessero mai creato uno cosí!"

"E´ sicuramente una versione evoluta..." mormoró un altro. "Anche se non credevo potesse evolvere... da quando in qua...?"

"Solo di recente, in realtá. Ecco perché non ne avete mai sentito parlare." disse Marisio con tutta calma, affiancato dal Pokemon che aveva appena fatto uscire - un possente Rampardos, che si era messo in guardia e stava abbassando la test per caricare il nemico con un micidiale attacco Zuccata! "Ma... credo che avrete modo di vedere da voi quanto il Porygon-Z della mia piccola amica sa essere pericoloso. Martino, Marina... credo che avrete anche voi l´onore di vederlo in azione!"

"Beh... sono un po´ sorpreso di vedere un Pokemon come questo, ma se é forte, non vedo perché..." inizió a dire Martino, bloccandosi d´un tratto quando il Pokemon di uno dei Bricconieri - un Kecleon, un Pokemon simile ad un camaleonte conosciuto per la sua abilitá di cambiare tipo a seconda degli attacchi che subiva - attaccó con uno Psicoraggio, scagliando un fascio di anelli concentrici di pura energia mentale contro il suo Staraptor, che chiuse le ali davanti a sé per bloccarlo! L´impeto dell´attacco scaglió indietro Staraptor, che peró riuscí a tenersi in piedi senza tanti problemi, e rispose con un Attacco Rapido, scattando verso il nemico e colpendolo con una potente sventola sferrata con le ali! Immediatamente, uno Scyther dei Bricconieri scattó verso il Porygon-Z di Matilde, mettendo a segno un Attacco d´Ala... ma il Pokemon artificiale, dopo aver barcollato per un attimo, riprese l´iniziativa, e Matilde diede l´ordine che lui si aspettava...

"Adesso sta piovendo, quindi... Porygon-Z, attacca con Tuono!" esclamó la piccola Stat-Trainer.

"Rampardos, attacca con Zuccata!" ordinó Marisio. "Lucario, lanciati in un attacco Pugnoscarica!"

"Pidgeot, usa Turbine!" ordinó Marina.

"Staraptor, continua cosí! Attacca con Baldeali!" fu l´ordine di Martino. In un attimo, una raffica di poderosi attacchi si abbatté sui Bricconieri e sui Pokemon loro alleati... Una tremenda scarica elettrica si abbatté con un rombo di tuono sullo Scyther dei Bricconieri, facendolo irrigidire con un´esclamazione di dolore, e rivelando per un attimo la forma del suo scheletro come se fosse passato ai raggi X! Il Lucario di Marisio scattó rapidamente verso un avversario, un Nidorino dall´aspetto feroce, e lo colpí con un rapidissimo pugno sferrato con la mano destra! Il Pokemon Veleno contrattaccó immediatamente con Doppiocalcio, e Lucario non riuscí ad evitare il secondo colpo, che lo raggiunse al fianco... ma Rampardos intervenne e colpí l´avversario con una tremenda testata che lo sollevó letteralmente da terra e lo fece volare contro uno dei muri delle rovine, per poi farlo scivolare al suolo con espressione stordita!

I Pokemon Volanti di Martino e Marina stavano a loro volta facendo un buon lavoro - agitando furiosamente le ali, Pidgeot aveva scatenato una tempesta di vento che stava costringendo la maggior parte dei nemici a ritirarsi sotto l´impeto! Mentre Staraptor, dopo aver preso quota, scese giú in picchiata, colpendo Kecleon e altri due Pokemon nemici con il bordo delle sue ali durante l´atterraggio! Un attacco Fangobomba da parte di un Weezing nemico colpí Pidgeot al torace, inzaccherandogli le piume e facendogli perdere quota per un istante, ma il Pokemon piccione recuperó un attimo dopo e rispose con un potente attacco Eterelama, tracciando un fendente in aria con la sua ala sinistra e scagliandolo contro l´avversario, che venne colpito in pieno e tentennó! Un istante dopo, Marina ordinó un Attacco d´Ala, e il piccione gigante mandó a segno anche questo attacco, costringendo il nemico ad indietreggiare ancora!

"Ugh... accidenti, ci stanno spazzando via!" esclamó una dei Bricconieri. "E´ meglio se tagliamo la corda! Qui non c´é piú molto che possiamo fare!"

"Maledizione! La signorina Occhioblu non sará per niente contenta di tutto questo!" esclamó un altro Bricconiere, richiamando il suo Kecleon. Gli altri membri dell´organizzazione richiamarono a loro volta i loro Pokemon e cercarono di scappare... ma il Lucario di Marisio aveva qualche altra idea in proposito. Mentre i malfattori cercavano di dileguarsi, il Pokemon Lotta / Acciaio scattó in avanti e bloccó ad uno di loro la via di fuga, piazzandosi davanti a lui un attimo prima che quest´ultimo potesse seguire i suoi colleghi lungo la stradina fangosa che portava verso la salvezza. Il Bricconiere emise un verso di disappunto e cercó di sgattaiolare via, ma Lucario sferró un pugno tremendo che colpí il criminale alla bocca dello stomaco, togliendogli il fiato e facendolo piegare in due. Il Bricconiere cadde in ginocchio e infine si afflosció al suolo privo di sensi.

"Maledizione! Hanno preso Larry!" esclamó una delle ragazze, mentre il resto del gruppo si allontanava. "Aspettate un attimo! Hanno preso il nostro compagno! Dobbiamo andare a liberarlo!"

"Pensa a salvarti tu!" le rispose un´altra ragazza. "Uno di noi si puó anche lasciar perdere!"

Con riluttanza, la ragazza raggiunse il resto dei suoi compagni, chiedendosi come potevano definirsi un´organizzazione degna di questo nome se abbandonavano uno dei loro compagni al suo destino... nel frattempo, Marisio raggiungeva il suo Pokemon migliore e lo accarezzava sulla testa, ringraziandolo per aver permesso loro di catturare un membro dell´organizzazione.

"Grazie, Lucario... e grazie anche a te, piccola Matilde! Sei stata davvero in gamba, sia tu che il tuo Porygon-Z!" disse Marisio alla sua piccola amica. "Tuttavia, devo fare i complimenti anche ai nostri compagni Ranger! I vostri Pokemon sono davvero ben allenati!"

"Grazie mille, signor Marisio!" rispose Martino con un sorrisetto acuto, mentre Marina controllava che Pidgeot e Pichu stessero bene, e Matilde faceva il segno di vittoria con una mano e accarezzava Porygon-Z con l´altra. "E grazie anche al suo Lucario per aver fermato quella canaglia. Ora potremo interrogarla e sapere qualcosa di piú."

"Beh, quanto meno, per essere l´inizio della missione, é partita abbastanza bene!" affermó Martino. "Ora non ci resta che aspettare il comandante Raimondo e gli altri, e poi possiamo andare avanti a cercare qui attorno."

"Pichu!" esclamó il Pichu con l´ukulele, strimpellando una melodia.

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Non ci volle molto prima che Raimondo, Demetra, Chicco e Risetta raggiungessero il resto del gruppo, e dopo essersi scambiati le doverose congratulazioni per il modo in cui avevano gestito la pericolosa situazione, il gruppo aveva cominciato a cercare nel misterioso sito archeologico qualcosa che potesse aiutarli a capire quali fossero i piani dei Bricconieri, o comunque qualche oggetto che si ricollegasse alle loro attivitá. Non era proprio il massimo della comoditá cercare sotto la pioggia, in quell´ambiente caldo ed umido, ma non sarebbero stati certo scelti per una missione cosí importante sefossero stati gente che si faceva problemi di comoditá. SEnza farsi rallentare dalla pioggia fine e costante che martellava lerovine mezze ricoperte di muschio, i Pokemon Ranger e gli Stat-Trainer iniziarono acercare nei punti in cui i Bricconieri erano stati visti da Marisio nel momento in cui erano intervenuti. Sfortunatamente, dopo un´ora buona di ricerche, il gruppo non aveva trovato molto, se non qualche indizio di poco conto che i malfattori avevano lasciato dietro di sé.

"Accidenti, sembra che siano stati molto abili nel coprire le loro tracce..." disse con una certa acredine Chicco, cercando di ripararsi dalla pioggia sotto un terrazzo che sporgeva da una torre. "A parte qualche cartaccia, e questo simpaticone qui, non abbiamo trovato nulla."

Si riferiva ovviamente al Bricconiere che il Lucario di Marisio aveva catturato, e che in quel momento era inginocchiato a terra vicino a Chicco, con le mani e le caviglie ben legate in modo che non potesse scappare. Sfortunatamente, il prigioniero non sembrava essere troppo convinto a collaborare... e infatti, non appena Chicco disse quelle parole, il malfattore alzó le spalle e fece una secca risatina a mezza bocca, convinto com´era che i tentativi del gruppo di capire qualcosa di piú sarebbero stati inutili.

"C´é qualcosa che trovi divertente, in tutto questo?" chiese con voce atona Risetta, facendo una breve pausa nelle ricerche.

"Sí... il fatto che voi vi stiate dando tanto da fare, e non abbiate la piú pallida idea di cosa stiamo veramente cercando!" rispose il malfattore con una secca risata. "E per quando l´avrete capito, sará giá troppo tardi! Potete interrogarmi quanto volete, tanto da me non saprete mai nulla!"

Raimondo non si scompose, e gettó alla canaglia uno sguardo cupo. "Io invece penso che ti convenga collaborare. Sai com´é, almeno cosí la pena sará minore!" affermó. "Sappi che siamo giá sulla buona strada per scoprire cosa avete in mente di fare, e potremmo arrivarci prima di quanto tu pensi. Comunque... ti lascio il tempo di pensarci. Nel caso decidessi che non vale la pena di farsi qualche annetto in piú di carcere per un´informazione che non resterá segreta tanto a lungo, faccelo sapere, e noi saremo lieti di ascoltare le tue confessioni!"

"Hah! Fatica sprecata! Non riuscirete mai a fermarci!" esclamó il Bricconiere, voltando la testa dall´altra parte e stando bene attento ad ogni parola. L´ultima cosa che voleva era farsi scappare qualcosa nel momento di euforia.

Matilde alzó gli occhi al cielo, riparandosi poi sotto un´arcata demolita per metá assieme a Demetra. "Non sai cosa darei per far stare un pó zitto questo pagliaccio... mi sa tanto che parlare con lui é fatica sprecata, questo non collaborerá mai." affermó la bambina con una certa acredine.

Demetra sorrise gentilmente e accarezzó i capelli bagnati della sua piccola amica. Meno male che avevano portato un po´ di ricambi, perché quella pioggia costante era davvero antipatica... "Non ti preoccupare per questo, piccola Matilde, troveremo comunque un modo per scoprire cosa stiano cercando questi criminali." affermó. "In effetti, credo di avere un´idea di dove potremmo andare a cercare adesso. Non ci ho pensato prima, ma credo di immaginare dove potrebbe trovarsi qualcosa di interessante!"

"Davvero?" chiese incuriosita Marina, che in quel momento si trovava piú vicina alle due allenatrici di Sinnoh. Pichu era con lei e si stava guardando attorno, sbirciando anche verso l´interno del piccolo tempio in cui le ragazze avevano trovato temporaneo rifugio dalla pioggia. E in quel momento, come se fosse stato incuriosito da qualcosa cheaveva visto, il cucciolo di Pokemon sgattaioló all´interno della stanzetta vuota che costituiva il tempietto nella sua interezza. O almeno cosí sembrava, visto cheDemetra, daesperta cacciatrice di tesori che era, stava notando che c´era qualcosa che non andava in quella stanzina.

"Pichu pichu!" esclamó Pichu, richiamando l´attenzione del gruppo su qualcosa di apparentemente invisibile che si trovava all´interno del piccolo edificio.

Martino e il suo Staraptor, assieme a Marisio e al suo Lucario, furono subito accanto alle ragazze e al piccolo Pokemon... e Lucario, percettivo come sempre all´Aura di chi gli stava attorno, capí al volo quello che il piccolo Pokemon Elettro voleva dire. "Marisio, io sono convinto che Pichu abbiatrovato qualcosa di importante lá dentro. In effetti, percepisco anch´io una lievissima Aura... prova a concentrarti un po´, e credo che lo riuscirai a sentire anche tu." affermó il Pokemon Lotta / Acciaio tramite i suoi poteri mentali. Marisio, pur non eccessivamente convinto, fece un cenno con la testa... e Demetra, dopo essersi guardata attorno con attenzione e aver confermato che non ci fosserotrappole all´interno della stanza deserta, si avvicinó ad un muro e guardó con attenzione. Poi, vedendo che le sue supposizioni avevano trovato conferma, appoggió la mano su una mattonella e premette leggermente. Con un cupo rumore di roccia che scivolava sulla roccia, un pannello sul muro si spostó di lato, facendo cosí vedere un passaggio segreto che portava ad una piccola rampa di scale che si addentrava nel sottosuolo! Diversi membri del gruppo spalancarono gli occhi stupefatti... mentre Demetra annuí, soddisfatta che tanti anni passati a cercare tesori le permettessero di avere adesso l´esperienza necessaria a risolvere rapidamente quel problema!

"Accidenti... niente male, signorina Demetra!" esclamó Raimondo. "Mi puó spiegare come ha fatto a capire che c´era quel passaggio segreto?"

"Quando ho dato un´occhiata all´interno della sala, mi era sembrato che i mattoni del muro non fossero molto ben allineati in un certo punto... e so, per esperienza personale, che di solito questo indica un pannello che puó scivolare di lato, o comunque che c´é un punto che si puó premere per ottenere qualche effetto. Un po´ strano, se posso dire la mia, che i Bricconieri non lo abbiano scoperto subito!"

Come se percepisse qualcosa che lo richiamava dal passaggio che si addentrava nel terreno, Pichu raggiunse la sommitá delle scale e cominció ad indicare il corridoio oscurato con un braccio, mentre Marisio gli si avvicinava, tendendo il piú possibile i suoi sensi soprannaturali. Dopo aver confermato che, in effetti, c´era una piccola emissione di Aura da quel luogo, il giovane Guardiano dell´Aura fece cenno a Chicco e a Risetta di seguirlo, e Raimondo si mise davanti a loro con una torcia elettrica in mano. "In ogni caso, Lucario ha ragione. C´é sicuramente qualcosa qui sotto, ed é il caso di andare a controllare."

"Pichu..." mormoró il piccolo Pokemon con l´ukulele, sentendo sempre di piú una strana sensazione, come se qualcuno lo chiamasse dalle profonditá...

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"Maledizione, questo non era davvero previsto... chi diavolo sono quegli allenatori di Sinnoh, e da dove saltano fuori? Io... non ho mai sentito parlare di loro!" esclamó una Bricconiera, senza preoccuparsi di nascondere la sua rabbia e la sua frustrazione.

Uno dei suoi compagni, dopo essersi scrollato un po´ d´acqua di dosso, sospiró e la guardó con aria di rimprovero. "Se tu avessi fatto attenzione al dossier della missione, Hannah, ricorderesti che quei cinque che la Lega Pokemon di Sinnoh ci ha sguinzagliato contro sono degli allenatori senza titolo ufficiale. Non fanno parte della Lega di Sinnoh, sono degli... agenti indipendenti, per cosí dire, che la Lega utilizza per missioni in cui Camilla e i Superquattro non possono permettersi di esporsi di persona." affermó. "E... lo scopo era proprio quello di farci trovare di fronte degli avversari che noi non conoscessimo e contro i quali non avremmo potuto prendere nessuna precauzione."

La ragazza grugní e scosse la testa con rabbia. "Tsk... d´accordo, d´accordo... ma questo non toglie che la nostra missione sia andata a farsi friggere per colpa di quei cinque e di quei Ranger intriganti! La situazione era giá abbastanza complessa di per sé..." disse. "E adesso... chi é che la sente, la signorina Occhioblu?"

"Beh, quella la sente Samuel, in questo momento!" disse un altra ragazza dei Bricconieri. Con fastidio, si voltó verso un albero vicino, accanto al quale un quarto Bricconiere stava parlando alla loro comandante tramite un comunicatore ad alta tecnologia montato sui congegni posti sulle braccia. A giudicare dall´espressione frustrata sul viso del criminale, non era per niente contento di essere lui quello a cui toccava fare rapporto del fallimento ad Occhioblu.

"Signorina... purtroppo, sono spiacente di comunicarle che... siamo stati attaccati di sorpresa dai Pokemon Ranger e dagli allenatori mandati dalla Lega di Sinnoh!" disse l´uomo, deglutendo mentre attendeva la risposta che tardava ad arrivare. "Non... non siamo riusciti a fare nulla contro i loro Pokemon, e abbiamo dovuto ritirarci!"

Con sua grande sorpresa, la giovane comandante non sembró eccessivamente preoccupata delle notizie che aveva ricevuto. Anzi, sembrava quasi aspettarsi che sarebbe andata cosí. "Non c´é bisogno di allarmarsi cosí, uomini. In fondo, le Rovine del Canale non erano una parte fondamentale dei nostri piani. Piú che altro, lo scopo era di farci un´idea delle capacitá di questi allenatori... immagino che abbiate preso dei dati su di loro, giusto?"

"Sí, quello non é stato un problema." affermó Samuel, aggiustandosi il berretto e sentendosi un po´ piú sollevato. "A questo proposito... credo che le interesserá sapere qualcosa sulla piú giovane degli agenti della Lega di Sinnoh. Matilde... quella ragazzina ha un Pokemon che non é mai stato visto prima! Credo... credo che sia stato riconosciuto ufficialmente soltanto qualche settimana fa... Porygon-Z, ha detto che si chiamava."

"Questo potrebbe essere giá di per sé qualcosa di importante." affermó Occhioblu. "Cercate di seminare i Pokemon Ranger, e trovate un luogo sicuro da cui inviare i dati che avete raccolto. Per adesso, ci terremo a distanza e osserveremo le loro mosse. Se riusciamo a far fare a loro il lavoro al nostro posto, tanto di guadagnato per noi. Siamo d´accordo?"

"Certo... certamente, signorina. Non dubiti, le invieremo i dati quanto prima." affermó il suo sottoposto, contento di essersela cavata con poco. "Stia pur certa... che il nostro progetto riuscirá, malgrado questi imprevisti."

"Bene." affermó Occhioblu, facendosi pensierosa per un attimo. "Non possiamo permetterci di fallire adesso. E´ un piano a cui i nostri superiori tengono piú di ogni altra cosa... qualcosa che permetterá di superare i limiti degli esseri umani, e dare inizio ad una nuova era..."

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CONTINUA...

Note dell´autore: Beh, la prima battaglia con i Bricconieri non é andata male... ma ho come l´impressione che sará solo la prima volta, e non andrá sempre bene a Marisio e compagni... anche perché i Bricconieri e chi gli sta dietro sembrano aver pianificato bene il tutto! Comunque, spero che come capitolo vada bene, e spero di pubblicare il prossimo quanto prima! :)

A presto!

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Capitolo 4
*** Tracce di luce ***


Islands of Light-004

Pokemon: Islands of Light

Una fanfiction di Pokemon scritta da: Justice Gundam

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Capitolo 4 - Tracce di Luce

Il gruppo di Ranger e allenatori entrò con estrema prudenza nel passaggio segreto che si era da poco rivelato loro, e il piccolo Pichu con l'ukulele, usando la sua mossa Flash, provvide a fare un po' di luce nella galleria buia. Era un luogo solitario e misterioso, in cui si sentiva ancora di più l'umidità della foresta tropicale... e man mano che il gruppo scendeva i gradini, Marisio e il suo Lucario provavano una strana, e al tempo stesso familiare, sensazione. Sembrava che in quel luogo aleggiassero dei rimasugli di Aura, anche se nessuno dei due riusciva a spiegarsi il perchè.

"Non immaginavo che un posto come questo si nascondesse sotto queste rovine..." disse Marina, parlando tanto agli Stat-Trainer quanto a sè stessa. "Quindi, i Bricconieri stavano cercando questo... ma cosa speravano di trovarci?"

"Credo che se scendiamo tutte queste scale, troveremo una risposta." affermò Chicco, tenendo gli occhi ben aperti e cercando di distinguere qanto più possibile nella semioscurità. "Proseguiamo, così potremo soddisfare la nostra curiosità."

"Ammetto che non mi dispiacerebbe sapere cosa si nasconde qui sotto." disse laconicamente Risetta, riuscendo per un soffio ad evitare di scivolare su un gradino che l'usura del tempo aveva reso instabile. Per fortuna, le scale terminarono poco dopo, e i ragazzi raggiunsero quello che sembrava essere un corridoio scavato nella terra, le pareti composte da mattoni di pietra dura decorati con dei bassorilievi che lasciarono molti di loro a bocca aperta.

Il gruppo si riunì ai piedi della gradinata, e alla luce emanata da Pichu, riuscirono a distinguere diversi particolari: sembrava che le scene rappresentate nei bassorilievi mostrassero una battaglia di Pokemon su vasta scala, che doveva essersi svolta in tempi antichissimi: da quanto potevano vedere, la scena includeva anche alcune isole, che quasi sicuramente rappresentavano l'arcipelago di Oblivia... e un grande edificio che fluttuava in aria, sopra la scena della battaglia, con tre Pokemon simili a grandi uccelli da preda che volteggiavano attorno ad esso, in mezzo a scie di fuoco, ghiaccio ed elettricità. Per un esperto di leggende come Marisio, non ci volle molto per capire di cosa si trattasse... e anche Raimondo, illuminando il resto del bassorilievo con la sua torcia elettrica, riconobbe che razza di Pokemon fossero.

"Quelli sono senza dubbio Articuno, Zapdos e Moltres, i tre Uccelli Leggendari del continente di Kanto." disse l'esperto Ranger, spiegando a Martino e Marina di cosa si trattasse. Poi, spostò la torcia verso il lato destro del bassorilievo, illuminando tre figure stilizzate che rappresentavano tre grandi e maestosi Pokemon che ricordavano molto dei grandi cani o dei felini. "E... quelli sono senza dubbio Raikou, Entei e Suicune, le Bestie Leggendarie di Johto. Sembra che le popolazioni che vivevano ad Oblivia in tempi remoti si tramandassero la leggenda di uno scontro epico a cui questi Pokemon hanno partecipato, ma non so esattamente i dettagli..."

"Non la biasimiamo certo della cosa... del resto, anche a me questa notizia giunge nuova." disse Marisio. "E... il fatto che percepisco qualche residuo di Aura che aleggia in questo luogo mi fa pensare che queste leggende abbiano un fondo di verità. Ma... per il momento sappiamo troppo poco per poter dire qualcosa di certo."

"Sicuramente i Bricconieri sanno qualcosa in più... o se non lo sanno loro, chiunque li stia manovrando." affermò Demetra. "Dovremmo cercare di catturare qualcuno dell'organizzazione, magari qualcuno di altolocato, e farci dire qualcosa di più. Sapete qualcosa di chi siano i capi dei Bricconieri?"

"In effetti, sì... sappiamo qualcosa dei vertici di quel gruppo di criminali." affermò Martino, corrugando un po' la fronte allorchè la sua mente tornavaagli eventi di alcuni mesi prima. "Sappiamo per certo che i Bricconieri rispondono e tre misteriosi individui che rispondono ai nomi di Occhiorosso, Occhioblu e Occhioviola. Riteniamo che quest'ultimo sia il vero capo dell'organizzazione."

"Martino ha quasi incrociato Occhiorosso nel corso della missione in cui abbiamo incontrato Pichu..." disse Marina, tenendo in braccio il piccolo Pokemon Elettro, che strimpellò nuovamente il suo ukulele con espressione pensierosa, anche lui ricordando i momenti concitati in cui i suoi amici umani avevano avuto a che fare con quel gruppo di criminali. "Purtroppo, non ha avuto modo di affrontarlo e catturarlo, ma sa per certo che Occhiorosso è un allenatore molto abile e pericoloso, e non crediamo che Occhioblu ed Occhioviola siano da meno."

"In ogni caso, adesso abbiamo qualche elemento in più. Non è molto, ma è sempre meglio che tornare alla base a mani vuote." affermò Raimondo, per poi puntare la torcia nella direzione verso cui puntava il corridoio oscuro. "Secondo me, è probabile che troveremo qualcosa in più se continuiamo ad esplorare questo corridoio. Anche se in effetti potrebbe essere un po' pericoloso..."

"Poco male. Siamo in otto, e sono convinto che noi e i nostri Pokemon possiamo affrontare qualsiasi cosa possa nascondersi in quel luogo." affermò Marisio. Il suo Lucario si concentrò per un istante, cercando di individuare possibili fonti di Aura nelle vicinanze... e dopo essersi convinto che non c'era nulla di cui preoccuparsi, annuì e si voltò verso il suo allenatore.

"Tutto sotto controllo, Marisio. Non percepisco la presenza di nessun Aura, a parte quei rimasugli che non appartengono a nessuno..." disse telepaticamente il Pokemon Lotta / Acciaio. "In ogni caso, consiglio prudenza."

"Quella non deve mai mancare." rispose Marisio, mentre il gruppo cominciava ad avviarsi lungo il corridoio, sempre rischiarati dalla luce emanata da Pichu e della torcia elettrica di Raimondo. Per almeno mezzo minuto, il gruppo avanzò nella semioscurità, senza incontrare nessuna uscita... ma per fortuna, dopo quella che era sembrata un'eternità, il corridoio si aprì e il gruppo raggiunse una grande sala di forma cubica, al lato opposto della quale si trovava un grande portona d'acciaio temprato, che in qualche modo aveva resistito al tempo, restando soltanto un po' arrugginito sui battenti. Era composto di pesanti lastre di metallo azzurrino, decorate con delle rappresentazioni dorate che richiamavano i Pokemon che avevano visto poco tempo prima sui bassorilievi. Alla fioca luce delle torce, le rappresentazioni dorate sembravano quasi splendere di luce propria, e alcuni flebili riflessi danzavano sulla superficie del portone, dando ad esso un aspetto mistico e quasi magico.

"Woooow... questo posto mi ricorda tanto il tempio di Arceus che abbiamo visitato un paio di mesi fa... quando abbiamo affrontato il Team Vicious assieme ad Ash!" esclamò Matilde meravigliata. Lei e il suo Porygon-Z si avvicinarono lentamente e con prudenza al portone... e il Pokemon artificiale, una volta giunto a pochi metri, si fermò di colpo e strabuzzò gli occhi, facendoli girare come due spirali e ruotando la testa in maniera innaturale. Sembrava che qualcosa in quel portone lo avesse fatto reagire in modo strano... "Porygon-Z? Hey, Porygon-Z, che sta succedendo? Cosa ti prende?"

"PORYGON... PORYYYYYGON!" esclamò il Pokemon virtuale con la sua strana voce elettronica, con gli occhi che si illuminavano come due fanali. Immediatamente, il gruppo degli Stat-Trainers si avvicinò con attenzione al portone, tenendosi pronto a far uscire i loro Pokemon nel caso ci fosse qualche problema... e i Ranger fecero loro cenno di indietreggiare, e di lasciar fare a loro.

"Aspettate, signori. A ciascuno il suo." disse Raimondo, tirando fuori dai risvolti della sua giacca uno strano oggetto che Marisio e i suoi compagni non avevano mai visto prima. Sembrava un cellulare di forma particolarmente compatta, con una corta antenna dorata posta in cima, e uno strano disco bianco-argentato, simile ad una trottola in miniatura, posizionato in un apposito scomparto nella parte inferiore, e un simbolo che ricodava quello del globo terrestre disegnato su un'etichetta nella parte superiore. "Martino, Marina. Preparate i vostri Styler di Cattura, credo che ora ne avremo bisogno!"

"Certamente, comandante!" risposero i due Ranger più giovani, estraendo dalle loro uniformi due congegni uguali a quello che Raimondo aveva estratto, tranne per il colore diverso. Con la pressione di un pulsante sul lato del congegno, la trottola in miniatura si staccò e cominciò a fluttuare a mezz'aria! Delle luci elettroniche si illuminarono attorno alla "trottola", e tutti e tre gli Styler schizzarono rapidamente verso il portone, mentre Matilde tratteneva il suo inquieto Porygon-Z piazzandogli le mani sulla schiena. Sentendosi rassicurato dalla presenza della sua allenatrice, Porygon-Z si calmò, abbassando le braccia simili ad ali e fermando il movimento innaturale dei suoi occhi.

Con destrezza, i due Ranger guidarono i loro Styler di cattura verso il portone in acciaio, come se stessero guidando due trottole, e non appena si furono avvicinati, le inviarono a tutta velocità contro i battenti, colpendoli con potenza e precisione! Un suono rimbombante, come quello di un gigantesco gong che veniva suonato, riecheggiò sinistramente nella grande stanza buia, e alcuni degli Stat Trainers strinsero i denti per l'improvviso dolore alle orecchie, mentre il portone in acciaio tremava e infine si spalancava con uno scricchiolio sinistro, rivelando un'altra grande sala immersa nell'oscurità dietro di esso!

"Okay, sembra che fino a questo momeento non ci siano trappole..." disse Marina, richiamando il suo Styler ma tenendosi pronta a farlo partire di nuovo nel caso fosse stato necessario. "Comunque consiglio prudenza, non abbiamo idea di cosa possa nascondersi qui dietro..."

"Percepisco ancora quelle tracce di Aura di prima... ma posso confermare che non appartengono ad una creatura." disse telepaticamente il Lucario di Marisio. Mentre il gruppo degli Stat Trainers si riuniva, e i tre Ranger si preparavano ad entrare, un improvviso lampo di luce argentata scaturì da oltre il portone, cogliendo tutti di sorpresa e mostrando una grande sala di forma cilindrica, spoglia di qualsiasi cosa tranne che per un elaborato mosaico sulla parete... il luogo da cui proveniva quella strana luce!

"Che... che cos'è quella cosa? Quel disegno sul muro?" esclamò Chicco, riuscendo per primo a vedere una strana forma disegnata sul muro dalla luce argentata, che formava una linea spezzata... sembrava una sorta di runa mistica, che come forma ricordava una clessidra inclinata, e non c'era bisogno di possedere gli acuti sensi soprannaturali di Marisio o del suo Lucario per rendersi conto che dietro quella strana runa c'era un potere magico enorme! Tutti i presenti guardavano con stupore la scena, mentre la runa lentamente perdeva il suo bagliore, fino a non essere più dolorosa a vedersi.

"Non posso crederci... che diamine..." cominciò a dire Raimondo, prima che un altro evento straordinario provvedesse a sconvolgere ancora di più la giornata: i Ranger e gli Stat-Trainers videro qualcosa che cominciava ad apparire dietro il portone, sotto forma di una strana foschia azzurrina che fluttuò per diversi secondi attorno alla runa luminsa, creando degli effetti di luce a dir poco sorprendenti. Mentre gli allenatori si tenevano distanti, chiedendosi cosa fosse quello strano fenomeno, la nebbia cominciò a turbinare e a solidificarsi, assumendo una forma sempre più riconoscibile...

Nel giro di pochi secondi, quella strana foschia azzurra aveva preso una forma stabile... e i presenti non rimasero del tutto sorpresi quando videro apparire davanti a loro una maestosa creatura simile a un lupo o a un leopardo blu, con macchie bianche a forma di rombo sparse sul corpo e il ventre bianco. Aveva una criniera simile ad un mantello viola, e due code bianche simili a nastri sempre protese verso avanti, forse per effetto di quello strano vento mistico che pareva spirare continuamente da dietro di lui, provenendo praticamente dal nulla. La sua fronte era adornata da una struttura simile ad un diadema di cristallo color acquamarina, e aveva gli occhi rossi e una sporgenza sotto il mento che ricordava una corta barba. Un Pokemon che non aveva bisogno di molte presentazioni...

"Quello... quello è Suicune!" esclamò Martino, tenendo pronti sia il suo Styler che le sue Pokeball nel caso la creatura si fosse rivelata ostile. Immaginava che non ci sarebbe stato molto che i suoi Pokemon sarebbero stati in grado di fare contro una creatura così potente, ma non aveva neanche intenzione di arrendersi tanto facilmente. Per fortuna, il maestoso Pokemon Leggendario di Johto non sembrava intenzionato ad attaccare - e si limitò ad avanzare lentamente verso i visitatori delle rovine, guardandoli con attenzione. Ora che Suicune era più vicino, però, i Pokemon Ranger e gli allenatori di Sinnoh si resero conto che, in effetti, c'era qualcosa di strano: la figura di Suicune non sembrava solida, e invece dava l'impressione di essere una sorta di immagine proiettata... impressione che Marisio confermò a sè stesso quando vide che la creatura non proiettava alcuna ombra sul terreno, nonostante la luce che pervadeva la grande sala.

"Aspettate." avvertì Marisio, non volendo che i suoi compagni facessero mosse azzardate. "Sì, certo, quello è senza dubbio Suicune... ma credo che sia solo un'immagine. Suicune non è veramente qui... ci sta solamente contattando tramite una sua proiezione!"

"Cosa? E per quale motivo ci starebbe..." cominciò a chiedere Chicco, prima di rendersi conto che la maestosa creatura, o quello che sembrava essere lei, si stava dirigendo lentamente verso di lui, guardandolo dritto negli occhi. Sentendosi improvvisamente intimorito e imbarazzato - per quanto fosse soltanto una proiezione illusoria, quel Suicune sembrava fin troppo reale! - Chicco deglutì ed osservò la maestosa creatura che si avvicinava a lui con passo lento e tranquillo, finchè il ragazzo dai capelli bicolore non fu in grado di guardare dritto negli occhi del Pokemon Leggendario.Sentì un brivido percorrerlo dalla testa ai piedi, per quanto sapesse che quella che aveva davanti era solo un'immagine... "Ehm... salve... noi... siamo capitati qui più o meno per caso, e... non avevamo intenzione di rubare nulla, sia ben chiaro!"

Suicune, o l'apparizione che ne aveva l'aspetto, non sembrò curarsi delle parole del ragazzo... e Martino cercò di intervenire, puntando il suo Styler di cattura verso la creatura eterea e preparandosi ad attivarlo... ma prima che potesse farlo, Raimondo gli fece cenno di fermarsi alzando un braccio.

"Comandante?" chiese il giovane Ranger, notando l'espressione decisa e solenne del suo superiore. Raimondo sembrava sapere per istinto cosa stava accadendo, e annuì in direzione dei due giovani Ranger, per dire loro che era tutto sotto controllo.

"Marisio...? Non dovremmo cercare di fare qualcosa?" chiese Matilde, tenendo una mano sulla testa del suo Porygon-Z e lo sguardo fisso sull'immagine di Suicune.

Il giovane Guardiano dell'Aura e il suo Lucario fecero cenno alla bambina che andava tutto bene... e ripresero ad osservare la scena che si svolgeva a pochi metri da loro. Suicune non aveva ancora fatto niente, come se stesse cercando di valutare Chicco con il suo sguardo... e poi, dopo diversi secondi in cui aveva trattenuto lo sguardo di Chicco con il proprio, "Suicune" annuì e alzò una zampa, toccando lo Stat-Trainer dai capelli bicolore sulla testa. Chicco sentì una piacevole sensazione di frescura, che scacciò via la pesantezza dell'umidità del luogo... e la sua visuale venne rapidamente occupata da una tenue luce azzurra, che per un attimo gli impedì di vedere qualsiasi altra cosa... poi, tutto tornò normale in un lampo, e il Pokemon Leggendario che gli si era parato davanti scomparve nel tempo di un battito di ciglia, come se non ci fosse mai stato!

"Ah? Ma... ma cosa..." mormorò Chicco, sentendosi all'improvviso come se si fosse appena svegliato da un lungo sonno, rinvigorito e al tempo stesso stordito. Si passò la mano sugli occhi, per scrollarsi di dosso quella strana sensazione di torpore... e un attimo dopo, si guardò attorno, vedendo che si trovava sempre nei sotterranei di quello strano tempio in rovina, e che era sempre circondato dai suoi compagni e dai Pokemon Rangers che si erano uniti a loro per quella missione. "Ragazzi...? Che cosa è successo? Era... era una mia impressione, o Suicune mi è arrivato davanti, mi ha toccato... e poi è sparito?"

"No, no... è andata proprio così!" esclamò Demetra, lei stessa incredula di quello che era successo. "Sembrava che Suicune volesse darti qualcosa, ma non ho idea di cosa significasse..."

Chicco si esaminò per un attimo, cercando di scoprire se ci fosse qualcosa di strano in lui, ma non trovò nulla di strano, a parte qualcosa di pesante e solido in una tasca dei suoi pantaloni. Insospettito, Chicco si infilò una mano nella tasca dei pantaloni e cercò a tentoni, toccando con sua grande sorpresa un grosso sasso che era sicuro che un attimo prima non ci fosse! Allarmato, Chicco tirò fuori lo strano oggetto dai pantaloni, e vide che si trattava di una tavoletta di dura pietra bianca, sulla quale era inciso lo stesso strano simbolo che avevano visto brillare sul muro un istante prima! Simbolo che in quello stesso momento aveva smesso di brillare, ed era tornato inerte...

"Guardate, ragazzi... questo è lo stesso simbolo di poco fa!" esclamò Chicco, mostrando la tavoletta di marmo ai suoi compagni. Marisio diede un'occhiata attenta allo strano simbolo, e annuì tra sè, cominciando a formulare qualche ipotesi su cosa avrebbe potuto essere... anche se non era per niente sicuro di poterlo dire con sicurezza senza prima consultare un esperto. Anche Martino e Marina andarono a vedere di cosa si trattava... ed entrambi fecero un'espressione pensierosa, evidentemente capendo di cosa si trattasse.

"Ragazzi... quello non è... un Grafema? Non sono proprio ferratissimo in storia di Oblivia, ma... non erano quei simboli magici che le popolazioni di Oblivia usavano tanto tempo fa?" chiese Martino, ricordando qualcosa di una lezione di storia di quando era un Ranger alle prime armi. "Anzi... in effetti mi ricordo bene che una volta ho usato proprio un segno del genere per chiamare il mio Feraligator! E' stato quando io e quel gruppo di allenatori abbiamo salvato un Heatran da quelli del Team Rocket!"

"Quindi... questo segno è molto importante, immagino..." disse Risetta, guardando anche lei la tavoletta di marmo nelle mani di Chicco. "Immagino che fosse questo che stavano cercando i Bricconieri da queste parti..."

"Pichu pichu!" esclamò il Pichu con l'ukulele, indicando il Grafema. "Pichu pi pichu!"

"Credo che Pichu voglia dire... che dovremmo mostrare quel Grafema al professor Frenesio, l'inventore dello Styler." affermò Marina. "Credo anch'io che lui saprebbe dirci di più su cosa sia questo simbolo, e a cosa serva."

"Bene, allora questa sarà la prima cosa da fare non appena saremo tornati alla base." disse Raimondo. "Hey, Chicco, tu ti senti bene? Non hai avuto qualche effetto collaterale?"

Il giovanotto dai capelli bicolore alzò le spalle e si diede un'occhiata, giusto per stare tranquillo. "No... non mi sembra che mi sia successo niente. Al momento, mi sento esattamente come prima." rispose, dopo essersi assicurato di essere in grado di muovere bene le braccia. Anche la testa era a posto... non sentiva emicranie o cose del genere, e si sentiva lucido e tranquillo. Nulla di preoccupante, o almeno così sembrava. "Tutto okay, dico sul serio. Non ho niente che non vada."

"Meglio così... ma forse è meglio che quando torniamo al quartier generale, tu ti faccia dare un'occhiata." affermò Demetra. "Per il momento... mi sembra che qui abbiamo fatto tutto quello che c'era da fare, o sbaglio?"

"Meglio essere sicuri, non vorrei mai che qualcosa ci sfugga." disse Raimondo, continuando a dare un'occhiata tutt'attorno. "Martino, Marina... continuiamo l'ispezione. Dobbiamo cercare in ogni angolo se c'è qualcosa che potrebbe essere utile o interessante."

"Pichu!" esclamò il Pichu con l'ukulele, alzando una mano con un grosso sorrisone sulle labbra. Evidentemente, il piccolo Pokemon Elettro voleva dare una mano a sua volta...

"Hehehee... ma certo, Pichu, non ci sogneremmo mai di proseguire l'ispezione senza di te!" lo rassicurò Martino, prendendolo in braccio mentre il piccolo roditore strimpellava sulla sua chitarrina. "Okay, cerca anche tu. In un posto come questo, non si può mai sapere cosa trovi..."

"Bene, cerchiamo anche noi." disse Marisio, cominciando a sua volta ad ispezionare la grande sala. "Risetta, puoi prendere qualche immagine di quei bassorilievi che abbiamo visto prima? Credo che potrebbero esserci utili più avanti."

"Certamente." rispose con tutta calma la ragazzina vestita di nero. Tirò fuori il suo cellulare, e lo usò per scattare un'istantanea dei bassorilievi. Restò per un attimo ad osservarli, immaginando che avrebbero avuto la loro importanza in seguito... poi si riunì ai suoi compagni, che stavano cercando qualcosa di interessante nella sala vicina assieme a Martino, Marina e Raimondo. Lucario e Porygon-Z erano con loro, e stavano usando i loro poteri per scandagliare il più attentamente possibile la zona, in modo da non farsi sfuggire nulla...

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Circa mezz'ora dopo, la ricerca era finita - e dopo essersi assicurati che non fosse rimasto nulla di importante da esaminare nelle Rovine del Canale, il gruppo degli Stat Trainers e dei Pokemon Ranger ritornò all'ingresso, dove spettava loro il compito di decidere quale sarebbe stata la prossima mossa. Nell'immediato, si erano messi d'accordo che si sarebbero fermati al campo base dei Pokemon Ranger più vicino, dal momento che cominciava a scendere la sera, e il giorno dopo, Raimondo avrebbe contattato il professor Frenesio, che sicuramente avrebbe potuto dare qualche risposta in più riguardo i Grafemi. Chicco, da parte sua, non aveva ancora riscontrato nessuna anomalia, e continuava a sentirsi bene.

"Bene, quindi direi che per oggi, il lavoro è finito. Non abbiamo trovato moltissimo, ma quanto meno, quello che abbiamo trovato è stato interessante, e ci potrà condurre sulla strada giusta." affermò Raimondo, fermandosi sotto una tettoia quando vide che la pioggia non aveva smesso. "Hm... sembra che dovremo farci una corsa sotto l'acqua. Poco male, imprevisti del mestiere. Avete con voi tutto quello che abbiamo trovato?"

"Sì, signor Raimondo." rispose Demetra, dopo aver ricevuto un segno dell'okay da Risetta. "Abbiamo fatto le foto di quei bassorilievi, e Chicco ha con sè il Grafema che abbiamo visto. Non credo che ci manchi nulla."

"Perfetto. Non appena arriveremo al campo base, comincerò subito a muovermi per contattare il professor Frenesio, e vedrò di svolgere qualche ricerca su quel Grafema anche per conto mio." continuò il comandante dei Ranger, mentre il gruppo cominciava ad avviarsi sotto la pioggia battente. L'umidità era senz'altro fastidiosa, ma sentire la pioggia fresca sulla pelle, dopo essere stati sotto il sole di Oblivia praticamente per tutto il tragitto prima di arrivare alle Rovine del Canale, era una sensazione davvero splendida, sembrava quasi di rinascere! E, come forse era prevedibile, era Matilde quella che più di tutti si stava godendo la pioggia sulla pelle, correndo per prima fuori dalla tettoia, e aprendo le braccia in modo da farsi scorrere l'acqua fredda sulla pelle!

"Aaaah, che bello! Oblivia mi piace sempre di più!" esclamò la bambina dai capelli rosa, prendendo un bel respiro. "Cavolo, come mi piacerebbe poter restare così ancora un po'..."

"Tranquilla, piccola Matilde, non appena avremo concluso la nostra missione, potrai goderti il nostro paese quanto vorrai!" disse Marina, raggiungendo la sua piccola amica e appoggiandole una mano sulla testa. Matilde si voltò verso di lei, e la giovane Ranger strizzò un occhio, volendo dire che intendeva benissimo quello che la piccola Stat Trainer voleva dire. "Anzi, vorrei proporre un'idea... quando avremo sistemato i Bricconieri, faremo tutti assieme un po' di vacanza al mare! Le spiagge qui ad Oblivia sono meravigliose!"

"Bene. Questo significa che abbiamo un motivo in più per sistemare in fretta i Bricconieri e chi li comanda!" scherzò Chicco, strappando una risata ad un po' tutti mentre si affrettavano lungo la stradina fangosa che portava al campo base dei Pokemon Ranger. Per fortuna, non ci vollero più di dieci minuti di camminata a passo spedito, e ben presto, raggiunsero un piccolo assembramento di edifici costruiti all'interno di un grande recinto di legno, al quale si accedeva tramite un cancello guardato a vista da due Pokemon Ranger e dai loro Swellow, che montavano la guardia da due torrette, poste a ciascun lato dell'ingresso. Raimondo, Martino e Marina non persero tempo e mostrarono i loro distintivi, mentre Marisio e i suoi compagni tirarono fuori i loro documenti che li identificavano come inviati della Lega Pokemon di Sinnoh.

"Oh, e così voi siete il gruppo che hanno mandato da Sinnoh a darci una mano?" esclamò uno dei Ranger di guardia all'ingresso, cominciando a far aprire le porte. "Beh, in questo caso... non sarebbe carino farvi aspettare ancora sotto la pioggia. Prego, accomodatevi. E speriamo che il lavoro sia andato bene."

"Per adesso non possiamo lamentarci." disse Marisio, annuendo in direzione della guardia mentre il gruppo passava oltre i cancelli. Immediatamente, un paio di Ranger vennero ad accogliere Raimondo e i suoi due sottoposti, mettendosi sull'attenti di fronte a lui.

"Riposo, ragazzi. Non siamo certo gente che bada tanto a queste formalità." disse Raimondo, con un cenno amichevole della mano. "Piuttosto, è tutto pronto per i nostri ospiti?"

"Certamente, comandante Raimondo." rispose uno dei due Ranger. "Con il suo permesso, mi occuperò io di mostrare ai nostri ospiti le loro stanze. Signor Marisio, se lei e i suoi compagni voleste seguirmi..."

"La ringraziamo molto, ma c'è un'altra cosa a cui dovremmo pensare." affermò il leader non ufficiale degli Stat Trainers. "Il mio compagno Chicco, qui presente, avrebbe bisogno di fare un piccolo controllo medico. Non è ferito, ma nel corso dell'investigazione gli è successo uno strano fenomeno, e vorremmo essere sicuri che fosse tutto a posto."

"Legittima preoccupazione." disse il ranger. "Comunque, l'infermeria non è molto lontana da dove voi avete le vostre stanze, e posso portare lì il vostro compagno dopo aver condotto voi. Prendetevi un po' di tempo per rilassarvi, intanto... poi venite al quartier generale, avremo bisogno di sapere cosa avete scoperto e quali sono le vostre opinioni circa la situazione."

"Grazie, ci fate veramente un grosso favore." disse Chicco, cominciando a seguire il ranger assieme al resto degli Stat Trainers. Raimondo, Martino, Marina e Pichu, dal canto loro, erano rimasti con il secondo Ranger, e lo stavano seguendo verso la baracca che sembrava essere l'edificio più grande del campo base, per fare il rapporto della situazione...

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"Okay, ecco quello che abbiamo scoperto." disse Martino, appoggiando su una scrivania la lastra di pietra che Chicco si era ritrovato in tasca prima che se ne andassero dalle Rovine del Canale. Alcuni Ranger diedero un'occhiata incuriositi, restando alquanto sbalorditi quando videro il Grafema simile ad una clessidra che era inciso su di essa. "Abbiamo ragione di credere che i Bricconieri - o meglio, l'organizzazione che fa capo ai Bricconieri - stia cerando i Grafemi sparsi nei vari siti archeologici sparsi per il continente di Oblivia."

"Verrebbe da pensare che il loro scopo sia impadronirsi del potere dei Pokemon Leggendari che questi Grafemi rappresentano... ma anche se sembra l'ipotesi più ovvia, è troppo presto per fare qualsiasi asserzione." affermò Marina. "Dobbiamo scoprire piuttosto qualcosa di più sull'organizzazione che fa capo ai Bricconieri, e cercare di scoprire dove si trovano gli altri Grafemi, in modo da poterli tenere protetti."

"Sì, al momento sembrerebbe la soluzione più ragionevole." affermò Raimondo, rivolgendosi poi ad una ragazza che si trovava lì vicino. "A questo proposito, è possibile contattare il professor Frenesio? Al momento, la sua conoscenza nel campo del passato di Oblivia potrebbe rappresentare un'arma molto importante per noi."

"Credo di poterlo contattare nel giro di pochi minuti. Sono sicura che saprà aiutarci." affermò la ragazza Ranger, sedendosi ad una scrivania e cominciando a comporre un numero. Si mise comoda e attese che arrivasse una risposta... e quando sentì una voce risponderle dall'altro capo della chiamata, appartenente ad una persona anziana ma ancora arzilla, fece un piccolo sorriso soddisfatto. "Professor Frenesio? Sono contenta di sentirla!" esclamò. "Ascolti... dove si trova in questo momento? Crede di poter venire ad Oblivia, nel Residence Acqua di Solfonia?"

La voce dall'altro lato del telefono rispose qualcosa che suonava come un affermativo, e la ragazza si affrettò a spiegare come stavano le cose. "Vede... immagino che lei abbia sentito parlare dei Bricconieri, quell'organizzazione di ladri e rapitori di Pokemon che in questo periodo ha cominciato ad agire con maggiore incisività qui ad Oblivia... sembra che in questo momento stiano cercando dei Grafemi... e crediamo che si tratti di Grafemi collegati a qualche Pokemon Leggendario."

La voce del professor Frenesio, per quello che gli altri Ranger potevano sentire dalla loro posizione, si fece allarmata di colpo... e dopo che lo scienziato ebbe finito di fare le domande che doveva, la Ranger annuì e rispose prontamente. "Sì... i nostri agenti, e gli agenti che ci sono stati mandati da Sinnoh come supporto, hanno già trovato un Grafema collegato a Suicune, la Bestia Leggendaria dell'Acqua... in un tempio ormai in rovina dove i Bricconieri stavano compiendo le loro ricerche. Sì... sì, certamente, professore... allora siamo d'accordo, la incontreremo domani sera al quartier generale dei Pokemon Ranger del Residence Acqua. Sì... sì, ci saranno anche i nostri alleati di Sinnoh, di questo può essere sicuro. Va bene... la ringraziamo infinitamente, professore, lei non sa quanto la sua conoscenza potrà darci una mano! D'accordo... grazie... grazie, professore, e arrivederci!"

La chiamata si interruppe, e la giovane Ranger rivolse ai suoi colleghi un cenno affermativo. "Bene, ho delle buone notizie. Il professor Frenesio mi conferma che domani sera potrà essere al quartier generale dei Pokemon Ranger del Residence Acqua. Il suo gruppo, comandante Raimondo, potrà incontrarsi con lui in quella stessa occasione, e potrete spiegargli la situazione."

"Bene. Questo ci darà senz'altro una mano." affermò Raimondo. "Quando si tratta di Grafemi e di Styler, nessuno al mondo ne sa più del professor Frenesio. Ora, voglio solo sperare che i Bricconieri non facciano qualche altra mossa tra oggi e domani. Abbiamo già abbastanza di che pensare al momento... Comunque, il resto dei nostri agenti terrà d'occhio quella gentaglia, e faremo in modo di non essere colti di sorpresa."

"Va bene. Andrò ad avvertire i nostri alleati di Sinnoh delle nostre nuove direttive. E speriamo che non ci siano altri problemi nel frattempo." affermò Martino, per poi rivolgersi al suo piccolo amico suonatore. "Vieni, Pichu... credo che ai nostri amici sarà gradita una visita di cortesia!"

"Pichu!" esclamò il piccolo Pokemon, saltando sulla spalla del giovane Ranger mentre si dirigevano verso le capanne riservate a Marisio e agli altri...

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"Allora, Chicco, che cosa ti hanno detto?" chiese Matilde al suo compagno, nel momento in cui quest'ultimo tornò ai loro alloggi dopo aver terminato il controllo medico. "Matilde e i suoi amici erano un po' in pensiero per te!"

Il ragazzo dai capelli rossi e biondi fece ruotare il braccio destro, in modo da sgranchirsi la spalla. "Nulla di strano... a quanto pare, sto bene, e non ci sono stati effetti collaterali. Anche se come potete immaginare non hanno potuto dirmi che cosa significasse il fatto che Suicune abbia scelto me... Bah, immagino che lo scopriremo più avanti, per il momento pensiamo a rilassarci e a fermare la minaccia più immediata. Questi Bricconieri non hanno opposto una gran resistenza, ma non si può mai dire..."

"In effetti, per adesso abbiamo incontrato solo delle reclute di basso rango." affermò Demetra. "Non erano in grado di competere con i nostri Pokemon... in particolare, con il Lucario di Mariso e il Porygon-Z della piccola Matilde. Sicuramente i loro capi e i loro scagnozzi d'elite saranno capaci di ben altro."

"Affronteremo il problema quando si presenterà. Per il momento, la giornata si è conclusa con un risultato positivo." affermò Marisio, sporgendo un braccio fuori dalla tettoia sotto la quale i cinque allenatori erano riuniti, e provò a sentire se la pioggia aveva smesso di cadere. "Abbiamo un Grafema, e abbiamo impedito che i Bricconieri si impadronissero di un artefatto molto prezioso. Vedremo più avanti che cosa si scoprirà di questi Grafemi, e allora potremo avere un'idea migliore dei piani del nemico."

"A questo proposito, abbiamo una visita." disse Risetta, volgendo lo sguardo verso la persona che stava arrivando - Martino, con il suo Pichu suonatore su una spalla. "Piacere di vederti. Com'è andata la riunione?"

"Buonasera, ragazzi... tutto bene, visto che siamo riusciti a contattare il professor Frenesio, l'inventore dei nostri Styler e un insigne studioso di Grafemi." spiegò Martino, mentre il suo Pichu faceva un saluto militare. "Domani torneremo al Residence Acqua, e ci incontreremo con il professor Frenesio domani sera. Lui ci spiegherà un po' meglio cosa sono i Grafemi e a cosa servono... e nel frattempo elaboreremo un piano per contrastare i Bricconieri. Nel frattempo... preparatevi per la cena, questa sera faremo un po' di festicciola per accogliere i nostri alleati!"

"Pichu, pichu!" squittì Pichu, strimpellando ancora un po' la sua chitarrina, mentre Matilde lo grattava dietro le orecchie con un'espressione di assoluto incanto dipinta sul viso. Sembrava che la bambina dai capelli rosa si fosse affezionata più di tutti al grazioso Pokemon Elettro...

"Bene. Ci farà piacere partecipare." affermò Demetra. "Grazie mille per l'accoglienza, in ogni caso... sarà un piacere continuare a lavorare con voi!"

"Di niente, figuratevi!" affermò Martino. "Preparatevi, perchè stasera ascolterete me e Pichu, nella nostra migliore esibizione di musica country!"

"Pichu!" rispose Pichu, mettendosi nella posa di una rockstar!

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In un covo segreto, nascosto nelle viscere del sottosuolo di una delle tante isole di Oblivi, i tre comandanti dei Bricconieri stavano facendo il punto della situazione, dopo aver ricevuto dai loro uomini un rapporto accurato sulle attività dei Pokemon Ranger e dei cinque agenti della Lega di Sinnoh alle Rovine del Canale. Nessuno dei tre sembrava veramente preoccupato, tuttavia dai dati che avevano ricevuto, si rendevano conto che avevano di fronte degli avversari da non prendere alla leggera... in particolare, il presunto leader del gruppo, e la bambina con quella evoluzione sconosciuta di Porygon.

"Allora, vediamo un po' a chi dobbiamo stare più attenti..." disse Occhiorosso, dando un'occhiata ai file che aveva stampato. "Marisio... agente della Lega di Sinnoh, e Guardiano dell'Aura. Sicuramente questo lo rende un avversario non da poco... tanto più che ha con sè un Lucario, non esattamente il tipo di Pokemon più semplice da affrontare. E poi... Matilde, che malgrado la giovane età è molto più forte di molti allenatori suoi coetanei, e usa un'evoluzione di Porygon mai vista prima, che è stata solo di recente nominata ufficialmente come Porygon-Z."

"Davvero un gruppo ben assortito. Non sarà facile avere a che fare con loro." commentò ad alta voce Occhioviola, senza sembrare veramente impressionato. Il comandante supremo dei Bricconieri era seduto al suo lato del tavolo, e stava giocherellando con un tagliacarte, tenendone la lama tra il pollice e l'indice di una mano. "Occhioblu, mi puoi confermare che sono riusciti ad introdursi nei sotterranei delle Rovine del Canale, e hanno ritrovato il Grafema di Suicune?"

"Certamente, signor Occhioviola." rispose la ragazza, gettando uno sguardo poco convinto al suo capo. Non le piaceva quando Occhioviola assumeva quel tono distante e mellifluo, voleva dire che stava tramando qualcosa di losco, e che lei ed Occhiorosso avrebbero potuto tranquillamente finirci in mezzo... "Hanno trovato un passaggio segreto nelle rovine, e uno di loro - l'allenatore chiamato Chicco, fratello minore di uno dei Superquattro di Sinnoh - è stato marchiato dal Grafema di Suicune. Al momento però non sappiamo che cosa questo comporti..."

"Non importa, lo so io." disse Occhioviola con fare misterioso. "Se tutto va come previsto, non dovremo più fare tutti questi salti mortali per trovare i Grafemi e raggiungere il nostro scopo. I nostri superiori sarebbero senz'altro molto soddisfatti se riuscissimo a sfruttare il lavoro dei Pokemon Ranger senza che loro rischino di farsi scoprire."

"Quindi... cosa suggerisce di fare, signor Occhioviola?" chiese Occhiorosso, mettendo a posto i cartacei.

Occhioviola alzò le spalle e prese dalla pila di carta una fotografia di Marisio, lanciandola in aria con noncuranza. "Per adesso, ci limiteremo ad osservare le loro mosse, e terremo conto di tutti i Grafemi che individueranno. In pratica, daremo fare loro il lavoro al nostro posto, senza che loro sospettino di nulla. Poi, una volta che avranno abbassato la guardia e saranno convinti di averci in pugno..."

Con un rapido gesto della mano, che aveva poco a che vedere con la sua apparente noncuranza, Occhioviola lanciò il tagliacarte che aveva in mano, e sia Occhiorosso che Occhioblu sussultarono per lo spavento quando la lama trafisse la foto di Marisio, inchiodandola al muro e piantandosi all'altezza della gola dell'immagine, una sorta di macabra promessa di morte...

"Allora sì che vedremo... chi sarà a ridere per ultimo!" terminò sinistramente Occhioviola, sogghignando malvagiamente mentre osservava la foto inchiodata al muro...

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CONTINUA...

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Capitolo 5
*** Arrivo a Dolcegoccia ***


Islands of Light
Una fanfiction di Pokemon scritta da: Justice Gundam
 
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Capitolo 5 - Arrivo a Dolcegoccia
 
La serata era stata davvero piacevole - a parte il fatto che il continente di Oblivia, anche di notte, aveva un clima molto gradevole, lo spettacolino messo su da Martino e dal simpativo Pichu con l'ukulele era riuscito a rallegrare la serata, permettendo ai cinque inviati del continente di Sinnoh di mettere da parte la preoccupazione per quello che i Bricconieri e l'organizzazione che faceva loro capo stavano tramando. Seduti attorno ad un fuoco da campo, nel bel mezzo dell'accampamento dei Ranger, i cinque stavano assistendo all'esibizione assieme al resto delle reclute.
 
Pichu diede un'ultima strimpellata al suo ukulele, emettendo un breve sinfonia per chiudere con stile il suo numero... e i due ricevettero in cambio un sentito applauso da tutti coloro che stavano assistendo, in particolare da Matilde che cominciò a sbracciarsi entusiasta! "Yu-huuu! Bravi! Un bis!" esclamò la piccola Stat-Trainer, il codino che si agitava come se fosse un braccio in più mentre Martino e il suo piccolo amico giallo si inchinavano davanti al pubblico improvvisato!
 
"Grazie, grazie mille! Questo spettacolo vi è stato offerto dalla compagnia dei Pokemon Ranger e da Pichu! Saremo qui tutte e sere, fino a nuove disposizioni! Quindi... se volete un bis, domani sera saremo più che lieti di concedervelo!" esclamò il giovane Ranger. 
 
Raimondo rise di gusto, mentre applaudiva al suo giovane allievo. "Hahahahaaa! Beh, ragazzo mio, lasciatelo dire, se non ci fossi tu, la sede centrale dei Ranger di Regiobaleno sarebbe molto più noiosa!" affermò il veterano. Poi, diede un'occhiata al suo orologio da polso e sospirò, con un pizzico di malinconia "Comunque, credo che adesso sia il caso di andarcene tutti a nanna. Domani sarà un'altra giornata di lavoro... e anche i nostri compagni di Sinnoh avranno bisogno di riposarsi un po', visto che il primo giorno è già stato pieno di lavoro da fare. Marisio, ragazzi... apprezziamo molto il vostro aiuto, e contiamo che grazie a voi riusciremo ad arrivare in fondo alla questione il prima possibile."
 
Il Lucario di Marisio scosse la testa con modestia, e il giovane Guardiano dell'Aura tese la mano al comandante dei Pokemon Ranger, ringraziandolo per tutto. "Cerchiamo semplicemente di fare anche noi la nostra parte. I Bricconieri costituiscono una minaccia per tutti noi, se consideriamo la portata dei loro piani. Per noi è un piacere, oltre che un dovere, dare una mano a voi Ranger." affermò. "Comunque, domani discuteremo meglio di quanto abbiamo scoperto nelle indagini di oggi. Per adesso... vorrei augurare a tutti voi un buon riposo."
 
"Grazie. Apprezziamo molto il pensiero." disse Marina. Un Azumarill schizzò un getto d'acqua sul fuoco da campo, in modo da non lasciare pericolosi focolai, e i Ranger si salutarono e si diressero ognuno verso il proprio dormitorio. Raimondo, Martino e Marina furono gli ultimi ad andarsene, dopo che ebbero salutato un'ultima volta Marisio e i suoi compagni... e una volta rimasti soli nel grande spiazzo illuminato dalle sole stelle, anche gli Stat-Trainer cominciarono a dirigersi verso le loro capanne.
 
Demetra si attardò un attimo, volgendo lo sguardo al magnifico cielo notturno, decorato da innumerevoli stelle e da una luna crescente che rendeva lo spettacolo dell'isola tropicale ancora più suggestivo. Quando i suoi compagni si fermarono, come a volerle chiedere come mai stesse rimanendo indietro, la giovane donna indicò sopra di sè, invitando i suoi compagni a dare un'occhiata a loro volta. "Scusate, ragazzi... sono rimasta colpita da questo spettacolo! Guardate... quand'è che in città si può assistere ad una meraviglia come questa?"
 
"In effetti... devo ammettere che è passato un po' di tempo dall'ulrtima volta che ho visto tante stelle in vita mia. Certo, se escludiamo quella volta che mi sono martellato un pollice mentre facevo un po' di lavoro di casa..." affermò Chicco, non resistendo alla tentazione di fare una battuta. Matilde ridacchiò divertita, e anche Marisio e Risetta, i più seri del quintetto, abbozzarono un sorriso. "Comunque... è vero, non credevo che ad Oblivia avrei mai visto una cosa del genere. Ero convinto che saremmo stati praticamente sperduti nel nulla senza niente da fare, e invece..."
 
"Tra l'altro, i Pokemon Ranger sono delle persone con cui si sta molto bene!" affermò Matilde, mettendosi le mani dietro la nuca e facendo una lenta, giocosa piroetta su sè stessa. "Matilde aveva paura che si sarebbe annoiata in mezzo a tanti adulti, ma poi ha potuto vedere che sono persone molto simpatiche e gentili! E Martino ha davvero messo su un bello spettacolo!"
 
"I Pokemon Ranger sono pur sempre persone, piccola Matilde, non macchine." spiegò gentilmente Marisio. "Certo, il loro compito è fare in modo che la legge venga rispettata, ma anche loro sono degli esseri umani. Una volta che è passato il momento di essere seri e fare il loro lavoro, viene anche per loro il momento dello svago e del divertimento."
 
"Giusto." rispose Risetta, che ancora stava guardando il cielo con espressione intensa, quasi sperasse di vedere qualcosa nelle costellazioni sopra di sè. La morettina restò lì ancora per qualche istante, assorta in chissà quali pensieri, dai quali si riscosse una volta che vide Matilde avvicinarsi con curiosità. "Scusa, Matilde. Non volevo preoccuparti. Vengo subito."
 
"Va tutto bene, Risetta! Volevo solo essere sicura che andasse tutto bene anche a te. Dopotutto... non posso biasimarti se anche a te piace tanto guardare le stelle..." disse la bambina dai capelli rosa, sedendosi vicino alla sua amica su una roccia levigata posta sul terreno. 
 
"Che posso dire, mi rilassa." disse Risetta, accarezzando i capelli a Matilde. "Quando guardo queste cose, mi viene da pensare che il mondo è davvero un luogo meraviglioso... e mi piacerebbe poterne vedere il più possibile. Penso che sia stata una fortuna per noi essere scelti per questa missione, anche con tutti i rischi che essa comporta."
 
Matilde non potè fare a meno di sentirsi felice per la sua amica. Era raro che Risetta si aprisse così tanto, anche a persone come lei che la conoscevano da tempo, e vedere che la sua amica si era concessa di abbassare la guardia fino a quel punto la diceva lunga su quanto a Risetta piacesse quel luogo...
 
Ancora per qualche minuto, i giovani agenti di Sinnoh si concessero una pausa e un po' di relax, restando ad osservare il cielo terso. Poi, ricodandosi del compito che li avrebbe attesi la mattina dopo, si salutarono e cominciarono ad avviarsi verso i rispettivi dormitori. Marisio, il suo Lucario e Chicco raggiunsero la capanna che era stata loro riservata, mentre Demetra, Matilde e Risetta si incamminarono verso la loro, salutandosi un'ultima volta.
 
"E va bene. Buona notte, ragazze, e riposatevi bene." affermò Marisio. "Ci vediamo domani mattina."
"A domani, signor Marisio. Buona notte." disse Demetra, e i due gruppi si diressero in silenzio verso i loro dormitori...
 
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La notte era stata tranquilla, a parte l'energico frinire delle Nincada e delle Ninjask che si era susseguito per un'ora buona... e la mattina dopo, il quintetto di agenti della Lega di Sinnoh - e il Lucario di Marisio - erano stati svegliati dai primi raggi del sole, e la loro giornata era iniziata presto, con una rapida lavata, una colazione assieme al resto dei Ranger con pane e caffelatte... e una riunione straordinaria, nel corso della quale Raimondo si ritrovò suo malgrado a dare delle notizie preoccupanti, appena giunte dal quartier generale di Regiobaleno.
 
"So che per alcuni di voi, questo è soltanto il secondo giorno in cui prestate servizio. E mi scuso per i problemi che questo può darvi... ma è giunta una notizia preoccupante. Pare che i Bricconieri stiano improvvisamente concentrando le loro attività sull'isola di Dolcegoccia, nella zona occidentale di Oblivia." disse il comandante, indicando la località su una mappa di Oblivia affissa al muro. Si trattava di un'isola abbastanza grande, e a giudicare dalle annotazioni, era anche scarsamente popolata... in effetti, da quello che Marisio aveva letto sulle sue guide, non c'erano centri abitati, se non qualche piccolo e sparuto villaggio di pescatori. Ovviamente, però, non si poteva dire la stessa cosa della sua popolazione di Pokemon, che era una tra le più fitte dell'intero continente di Oblivia...
 
"Come mai proprio Dolcegoccia? Non mi sembra che da quelle parti ci siano rovine o siti archeologici di particolare interesse nei quali potrebbero recuperare Grafemi o altri elementi." affermò un Ranger, alzando educatamente una mano. Era esattamente la stessa domanda che Marisio stava per rivolgere.
 
Raimondo alzò le spalle. "E' proprio questo che ci preoccupa. Finora, non avevamo idea che su Dolcegoccia ci fossero locazioni di qualche interesse dal punto di vista archeologico. L'isola è considerata praticamente una riserva naturale... e proprio per questo, le nostre visite si sono sempre limitate al minimo indispensabile per non turbare le vite dei Pokemon e degli animali che vivono lì." affermò. "Tuttavia, la situazione richiede un intervento più invasivo. Dobbiamo raggiungere Dolcegoccia e cercare di scoprire cosa stanno cercando i Bricconieri da quelle parti. Alcuni di noi resteranno al campo base, cercando di localizzare altri punti che i nostri nemici potrebbero trovare interessanti per i loro piani, mentre gli altri, me compreso, andranno a Dolcegoccia per fermare i Bricconieri. Ci sono domande?"
 
Si sentì un po' di brusio, ma non ci fu nessuna domanda, e Raimondo decise che a quel punto si poteva anche cominciare a fare i preparativi per la partenza. "Bene. Regolate i vostri orologi, adesso sono le 0730. Si parte alle 0830. Buona fortuna a tutti voi." concluse.
 
Marisio diede un'occhiata al suo orologio e si accorse che in effetti era in anticipo di un paio di minuti. Dopo averlo regolato in modo che fosse perfettamente sincronizzato con quelli degli altri Ranger, diede un'occhiata al gruppo dei suoi compagni, e vide che erano già quasi del tutto pronti, con alcune Pokeball al loro fianco e delle espressioni determinate, anche se per qualcuno un po' nervose. "Molto bene, amici. Avete sentito quello che ha detto il comandante Raimondo, quindi non credo ci sia bisogno di ripetere nulla." affermò. "Sapete già abbastanza dell'isola di Dolcegoccia, mi sembra."
 
"Sì, abbiamo letto le informazioni a riguardo sulla guida che ci è stata data." rispose Demetra, che sembrava abbastanza contenta di visitare una riserva naturale, fosse anche per una missione che le era stata assegnata. "Ammetto che sono curiosa di visitare quest'isola. Sarà certo una parte importante della nostra missione, ma anche un'interessante esperienza."
 
"Matilde è un po' emozionata... ma farà la sua parte anche lei!" disse la bambina dai capelli rosa. "Speriamo di venire a scoprire qualcosa di più su questi Bricconieri!"
 
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Dopo un'ora che sembrava quasi non passare mai, i Pokemon Ranger erano pronti, precisi come orologi svizzeri, e dopo aver lasciato al campo base il personale necessario a badare alle operazioni di ogni giorno, il gruppo si era incamminato nuovamente verso la costa, dove un'imbarcazione li stava aspettando per portarli a Dolcegoccia. Le operazioni si svolsero con efficienza, cercando di limitare al minimo i tempi morti... e quando mancava poco alle nove del mattino, la lancia era salpata, arrivano a destinazione in breve tempo. Quello che si parò davanti agli occhi di Marisio e dei suoi compagni fu uno spettacolo veramente mozzafiato - una grande isola coperta quasi del tutto da una folta giungla tropicale, la cui costa era costituita da una bellissima ed incontaminata spiaggia dorata. Non un solo segno di insediamenti umani punteggiava la costa di Dolcegoccia, almeno la fiancata alla quale i Pokemon Ranger erano approdati, e già dalla loro posizione, i cinque giovani allenatori riuscivano a vedere numerosi Pokemon Volanti che svolazzavano allegramente da e verso l'interno della grande giungla.
 
"Devo ammettere che non ho mai visto un posto simile." affermò Risetta, rompendo per prima il silenzio meravigliato che era sceso tra lei e i suoi compagni, mentre i Ranger cominciavano a mettere in acqua dei gommoni per raggiungere la spiaggia. Martino e Marina erano appena dietro, e stavano preparando il loro gommone, con Pichu che dava una mano nel limite delle sue possibilità. 
 
"Siamo arrivati, prendiamo un gommone e scendiamo!" li informò Martino. Marisio e il suo Lucario si affrettarono per dare loro una mano a mettere in acqua il gommone, e uno alla volta, scesero nella piccola imbarcazione. Chicco e Martino presero i remi e cominciarono a vogare verso la spiaggia, raggiungendola nel giro di un minuto grazie al mare calmo e alla mancanza di vento. Con ordine, i Ranger e gli Stat Trainers sbarcarono, e Matilde provò un brivido di emozione quando iniziò a camminare su quella spiaggia quasi inviolata - era un luogo talmente bello e incontaminato, che le sembrava quasi un peccato doverci sbarcare.
 
"Pichu pichu!" esclamò il piccolo Pichu con l'ukulele, non trattenendo la sua gioia al momento di scendere su quella spiaggia limpida. Il cucciolo di Pokemon Elettro saltellò lungo la battigia e si fermò nel bel mezzo del gruppo dei Ranger, strimpellando un'allegra melodia sulla sua chitarrina!
 
"Hm? E' una mia impressione, o Pichu è particolarmente entusiasta di essere qui?" chiese Chicco, guardando con sorpresa il piccolo Pokemon.
 
Martino ridacchiò brevemente, sfregandosi la nuca con una mano. "Hehehee... beh, la cosa non dovrebbe stupire, visto che è qui che è nato."
 
"E' vero, mi ricordo che me lo avete raccontato." rispose Demetra, per poi farsi più seria. "Però, ora che mi ci fate pensare, questo mi insospettisce non poco. Voglio dire, come mai hanno deciso di tornare qui, se hanno già dato un'occhiata a questo posto e non hanno trovato niente che li interessasse?"
 
"Probabilmente hanno scoperto qualcos'altro che prima gli era sfuggito, e adesso stanno cercando di impadronirsene. Chi può dirlo... purtroppo, non possiamo sapere cosa stiano tramando i Bricconieri e i loro superiori, e cosa usino per decidere dove e quando colpire." affermò Raimondo. "Comunque, ci divideremo in gruppi, e daremo un'occhiata nei dintorni, per vedere se riusciamo a trovare qualche utile indizio. Martino, Marina... voi e Pichu accompagnerete i nostri ospiti. A tutti i Ranger, tenete carichi i vostri Styler di Cattura, credo proprio che saranno utili."
 
"Ricevuto, comandante Raimondo." risposero i Ranger, attivando quegli strani congegni che portavano con sè, simili a dei telefonini cellulari decorati con lo stemma dei Pokemon Ranger, che controllava un piccolo oggetto simile ad una trottola infilato in un apposito scomparto sulla parte inferiore. 
 
Chicco diede un'occhiata agli Styler di Martino e Marina, ancora incuriosito da quello strano oggetto che non aveva praticamente mai visto usare fino a quel momento... e la giovanissima Ranger strizzò un occhio, abituata alla reazione un po' dubbiosa che tutti sembravano avere ogni volta che vedevano uno Styler per la prima volta. "So che può sembrare un po' strano... ma vi assicuro che è molto utile per tenere a bada i Pokemon selvatici che infestano quest'isola senza fare loro del male."
 
"I Pokemon che vivono da queste parti sono molto diffidenti nei confronti dell'uomo." disse Martino, dopo aver caricato il suo Styler. Per massimo scrupolo, tirò fuori una delle sue Pokeball dalla cintura e fece uscire il suo Staraptor, che si librò in volo emettendo il suo acuto richiamo. "E' per questo che gli uomini non si sono mai spinti tanto all'interno di quest'isola. Si sono limitati a stabilire qualche piccolo insediamento lungo le coste, in modo da non rischiare di essere attaccati. Anche oggi, le persone che arrivano a Dolcegoccia non ci restano più di tanto."
 
"Beh... meno male che i nostri Pokemon sono pronti e sono anche ben allenati." disse Demetra, strizzando un occhio mentre guardava il Lucario di Marisio, che non dava alcun segno di essere intimorito e sembrava invece prepararsi mentalmente all'impresa. "La cosa che mi preoccupa di più, in questo momento, sono i Bricconieri. Finora non abbiamo trovato nessuna traccia della loro presenza su quest'isola... che sappiano già del nostro arrivo e abbiano deciso di tenderci un agguato?"
 
"E' probabile. Sono abbastanza sicuro che i Bricconieri hanno già previsto le nostre mosse." affermò Marisio, aggiustandosi il cappello sulla testa. Anche sotto quel sole caldo e implacabile, il giovane Guardiano dell'Aura vestita dal suo impermeabile blu con pantaloni e scarpe neri... un abbigliamento che faceva venire caldo ai due giovani Ranger soltanto a guardarlo! "Tuttavia, questo non significa che non possiamo fare il loro stesso gioco. Intanto, una cosa è certa, dobbiamo guardarci le spalle ad ogni passo..."
 
"Va bene. Ci incontreremo qui tra due ore, e ci comunicherete tutto quello che avete scoperto di sospetto." affermò Raimondo, prendendo con sè il proprio gruppo di Ranger. "Mi raccomando, non spingetevi troppo lontano... e se c'è qualche problema, non esitate a ricontattarci subito!"
 
"Ricevuto, comandante Raimondo! Non si preoccupi, sapremo cavarcela!" rispose allegramente Marina, prima che lei e Martino prendessero la testa del gruppo degli Stat-Trainer (più Pichu) e cominciassero ad addentrarsi nella fitta ed umida giungla tropicale, alla ricerca dei Bricconieri...
 
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I quali, da parte loro, stavano già seguendo le loro mosse, tenendo d'occhio con particolare attenzione il gruppo degli Stat-Trainers. In una stanza sotterranea nascosta chissà dove nelle viscere di Dolcegoccia, un gruppo di Bricconieri stava assistendo Occhiorosso, il più focoso ed impulsivo dei tre leader, mentre quest'ultimo preparava un piano per attaccare i cinque allenatori di Sinnoh.
 
"Hmph... e così, quelli sono gli allenatori di cui hanno parlato gli scagnozzi di Occhioblu. Devo ammettere però che le apparenze possono ingannare. Quel tizio vestito di blu ha un Lucario, che non è esattamente un Pokemon che si vede tutti i giorni." affermò il giovane comandante dei Bricconieri. "Meglio essere prudenti con loro e vedere di cosa sono capaci... so che il comandante supremo Occhioviola ha ordinato di restare un po' in disparte e lasciare che facciano loro il lavoro per noi, ma io non mi fido molto di lasciare le cose come stanno. Meglio cominciare subito a scoprire qualcosa in più su di loro."
 
Il suo sguardo si posò su Martino, e il giovane dai capelli rossi ghignò lievemente quando riconobbe quella vecchia conoscenza e il suo Staraptor. "Hmm... chi non muore si rivede, a quanto pare." disse tra sè. "Meglio così. Sarà un'occasione per liberarci anche di un altro potenziale pericolo."
 
Occhiorosso si diede una spintarella con una mano e si voltò verso i suoi scagnozzi, tutti quanti in piedi dietro di lui e con addosso le classiche uniformi dei Bricconieri, che davano l'impressione di tenute da safari. "Organizzate una squadra. Questa volta, andrò io stesso a verificare di persona quanto sono abili quei ficcanaso. E' passato un po' di tempo dall'ultima volta che ho combattuto una battaglia degna di questo nome, e sono convinto che questa volta la troverò."
 
"Certamente, comandante. Provvediamo subito." rispose una ragazza del gruppo. I Bricconieri fecero un saluto al loro superiore e poi si affrettarono ad eseguire il suo ordine...
 
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"Hmm... ho come l'impressione che questa giungla si estenda all'infinito..." commentò Demetra, scostando con attenzione delle grandi foglie che le ostacolavano il cammino. "Perdersi è fin troppo facile, in questo posto."
"Per questo ho portato con me anche una mapp elettronica. Ci aiuterà a tenere traccia della nostra posizione, e a tornare al punto di incontro una volta che avremo finito." affermò Marina, guardandosi attorno per verificare che ci fossero tutti. "Comunque, camminate abbastanza vicini gli uni agli altri. E' fin troppo facile perdersi di vista e smarrire la strada."
 
"D'accordo..." disse Marisio, per poi fermarsi di colpo quando il suo Lucario fece un cenno con una mano e cominciò a guardarsi attorno con sospetto. "Hm? Che succede, Lucario, hai percepito qualcosa di strano?"
 
"Un pericolo si sta avvicinando, Marisio." affermò telepaticamente il Pokemon Lotta/Acciaio. Il gruppo si era fermato, mettendosi in formazione in modo da non offrire il fianco a nessun eventuale avversario. "Sono dei Pokemon, questo è poco ma sicuro... e sono ostili. Non credo che ci lasceranno passare senza combattere."
 
Matilde, Chicco e Risetta presero ciascuno una Pokeball, e lo Staraptor di Martino, con un potente colpo d'ali, si librò in volo e si mise in guardia. Anche Pichu, che era rimasto in silenzio e tranquillo da quando erano entrati nella giungla, decise di darsi da fare, e caricò un po' di elettricità, quel tanto che il suo piccolo corpo poteva contenere, nelle sacche rosse sulle sue guance. Marisio corrugò la fronte, invitando i suoi compagni alla calma con un gesto della mano, e un rumoroso ronzio annunciò l'arrivo dei Pokemon ostili: dal fogliame, scesero di colpo quattro strani Pokemon  formati ciascuno da tre corpi dalla forma di fave d'alveare, di colore prevalentemente giallo dai bordi arancioni disposti a triangolo con il corpo centrale posizionato nella parte inferiore. I corpi avevano la testa tonda con una bocca fine e due occhi piccoli e neri tondi. Ai lati dei due corpi superiori vi era una macchia arancione da cui spuntava un'ala trasparente, e ognuna di queste due teste disponeva di un'antenna, mentre il corpo inferiore era l'unico a possedere un busto, decorato da una striscia nera.
 
"Beeeee!" esclamarono in coro i quattro Pokemon: dei Combee, Pokemon di tipo Coleottero/Volante conosciuti per il loro carattere sociale e per il fatto che, caso molto raro tra i Pokemon, possedevano delle abilità speciali che nessun allenatore sarebbe mai stato in grado di sfruttare. In ogni caso, erano di solito dei Pokemon tranquilli e poco aggressivi... il che rendeva la loro improvvisa ostilità alquanto strana, anche sapendo che i Pokemon di quel luogo non erano abituati agli esseri umani.
 
"Combee... e se loro sono qui, è altamente probabile che la loro regina Vespiquen non sia molto lontana." disse Martino. Il suo Staraptor cominciò a farsi avanti, ma il giovane Ranger lo fermò con un cenno della mano. "Aspetta, Staraptor. Non attaccare per primo. Meglio verificare se possiamo risolvere questo diverbio senza dover combattere." affermò. Tenne pronto il suo Styler di Cattura, già carico, e Marina fece la stessa cosa, mentre i Combee emettevano un ronzio minaccioso e si disperdevano, cercando di attaccare da varie angolazioni. Per fortuna, Martino e Marina avevano i riflessi pronti: si voltarono di scatto e puntarono gli Styler ciascuno contro un Combee, facendoli partire un istante dopo e guidandoli a distanza, in modo che descrivessero dei cerchi attorno ai Pokemon Apetta! I Combee si fermarono sbalorditi, osservano come ipnotizzati quegli strani oggetti che volteggiavano attorno a loro... e poco dopo, due di loro si fermarono e cessarono le ostilità!
 
"Perfetto! E due sono a posto!" esclamò il giovane Ranger. "Adesso gli altri due..."
 
"Blocca quel Combee, Lucario!" esclamò Marisio, rendendosi conto che uno dei Combee rimasti stava per attaccare su un fianco il piccolo Pichu. Lucario si mosse con rapidità, e si piazzò in mezzo tra lo spaventato Pichu e il Combee che lo stava attaccando, usando un braccio per parare il Coleomorso in arrivo! Combee spalancò la bocca sulla faccia inferiore e morse il polso a Lucario, senza sortire praticamente alcun effetto! Poi, il Pokemon simile ad uno sciacallo alzò lo sguardo e, con un rapido gesto della mano, allontanò l'avversario. 
 
Staraptor, nel frattempo, era impegnato con l'ultimo Combee... o meglio dire, lo stava allontanando con un attacco Turbine, sbattendo rapidamente le ali e provocando una potente folata di vento, che travolse il piccolo Pokemon Coleottero/Volante e lo costrinse ad allontanarsi a distanza di sicurezza. Ma quel primo successo si rivelò soltanto temporaneo: il brusio che circondava gli Stat-Trainer e i Ranger aumentò, e altri Combee emersero dal fitto della giungla, svolazzando rumorosamente attorno al gruppo di amici.
 
"Accidenti, c'era da aspettarselo... vieni, Torkoal, cerca di rallentarli!" mormorò Chicco, facendo uscire uno dei suoi Pokemon - un Torkoal, un Pokemon simile ad una testuggine dalla pelle rossa, con un guscio fatto di solido carbone del quale alcune piastre brillavano di rosso per il calore, che emetteva fumo bianco dalle narici, dalle fauci e dalle fessure del carapace. Con uno sbuffo, il Pokemon Carbone si voltò verso un gruppo di Combee che cercava di avanzare verso gli Stat-Trainers, offuscando loro la vista. "Se non altro, così riusciamo a prendere un po' di tempo, ma non credo che riusciremo ad affrontarli tutti!"
 
"Lasciate fare a Matilde! Matilde crede di avere un'idea... vieni, Alakazam!" esclamò la bambina dai capelli rosa, lanciando una delle sue Pokeball, da cui uscì un familiare Pokemon umanoide il cui viso ricordava quello di una volpe con due lunghi mustacchi, una testa dalle orecchie appuntite relativamente grande rispetto al corpo, e gli arti esili, che teneva in ciascuna mano un grande cucchiaio di ferro. Il Pokemon Psico fece illuminare i suoi occhi, nei quali balenò una luce azzurrina per qualche secondo, prima che i Combee, inizialmente stupiti dalla sua apparizione, riprendessero a sciamare verso il gruppo. "Alakazam, ferma quei Pokemon! Usa Barriera!"
 
"ALA-KAZAM!" esclamò il Pokemon Psico come se stesse recitando una formula magica. Incrociò i suoi cucchiai e li tenne davanti a sè, creando una barriera semitrasparente, fatta di pura energia mentale, tutt'attorno a sè e al gruppo. I Combee cercarono di fermarsi, ma alcuni di loro non furono abbastanza veloci e andarono a sbattere sullo scudo di energia, scivolando a terra intontiti. Indispettiti, i Pokemon Apetta si ritirarono, forse cercando di pensare ad un altro modo per attaccare gli intrusi, e dando il tempo a Martino e Marina di ricaricare i loro Styler e scagliarli contro altri due Combee. Un paio di volteggi, e anche quei due Combee abbandonarono ogni intenzione ostile e si allontanarono pacificamente dal gruppo... almeno prima che un ronzio ancora più forte non risuonasse tutt'attorno, lasciando ben pochi dubbi circa la sua provenienza! I Combee sembrarono come corroborati da quel suono, ed emisero un ronzio che sembrava quasi un'esclamazione di trionfo.
 
"Sembra che stia per intervenire la loro regina." affermò Risetta, cheaveva fatto appena uscire la sua Ninjask dalla Pokeball. Ancora una volta, la vegetazione che circondava il gruppo si scostò con un fruscio sinistro, e da essa apparve un enorme Pokemon Coleottero simile ad un ape dal corpo di forma vagamente umanoide, la testa arancione con le mandibole e le antenne rigide di forma cilindrica. I suoi occhi erano invece di colore rosso con pupille bianche e possedeva una gemma rossa sulla fronte, il torace era una forma sferica, da dove spuntano le due zampe artigliate, mentre sulla schiena gli spuntavano due paia di piccole ali trasparenti. Il ventre invece era sottile e nero, ma si apriva in una sorta di gonna composta di numerosi favi, in modo da formare una sorta di alveare sul corpo della Pokemon. Un pungiglione arrotondato spuntava leggermente dalla parte finale dell'addome, minacciando gli intrusi. "Infatti. Una Vespiquen."
 
"Jask?" esclamò la Pokemon cicala di Risetta, sollevando gli artigli in una posizione difensiva. Lo Alakazam di Matilde serrò gli occhi, temendo che la sua Barriera non sarebbe stata sufficiente a bloccare gli attacchi di Vespiquen. L'ape regina emise un breve, vibrante ronzio, e tutti i Combee mollarono all'istante quello che stavano facendo e si radunarono attorno alla loro regina come una schiera di fedeli guardie del corpo.
 
"Se ho studiato abbastanza bene le mie dispense, quella Vespiquen sta per usare il suo attacco Comandourto." affermò Marina.
 
Infatti, fu proprio quello che accadde pochi secondi dopo: Vespiquen puntò un braccio contro il gruppo di Stat-Trainer e Ranger, e tutti i Combee cominciarono a brillare sinistramente, circondandosi di un'aura verdina che spiccava per la sua luminosità nel bel mezzo della giungla oscura. Muovendosi con incredibile sincronismo, i Pokemon Coleottero/Volante scagliarono tutti assieme un raggio di energia verdina contro la Barriera eretta dallo Alakazam di Matilde, e il Pokemon Psico spalancò gli occhi per l'allarme, cercando di rinforzare la protezione quanto più possibile con i suoi poteri psichici. I raggi di energia dei Combee colpirono tutti assieme lo scudo di energia, che traballò e sembrò vacillare per un istante... ma per fortuna, riuscì a reggere.
 
"Alakazam..." mormorò Alakazam, guardandosi indietro con fare preoccupato. Marisio, Martino e i loro compagni riuscivano a capire che la protezione non avrebbe potuto reggere ad un altro attacco di quel tipo, e i Combee stavano già piazzandosi in un'altra formazione.
 
"Non c'è molta scelta... dobbiamo cercare di mettere fuori combattimento la loro regina, se vogliamo risolvere la cosa alla svelta!" affermò Marina. "Meglio che chiami anch'io uno dei miei Pokemon per dare una mano. Azumarill, tocca a te!"
 
Marina liberò dalla Pokeball un buffo Pokemon simile ad un grosso coniglio blu e bianco, con una coda a forma di galleggiante e corte zampe senza dita. "Azu! Marill!" esclamò il Pokemon con voce melodiosa, preparandosi a quella che si preannunciava come una lotta all'ultimo respiro. Prese la mira contro lo sciame di Combee e lanciò un attacco Bollaraggio che investì diversi dei Pokemon nemici, costringendo il resto a disperdersi e a spezzare la formazione che stavano assumendo. Ronzando rabbiosamente, Vespiquen decise di cambiare tattica e richiamò a sè numerosi Combee, che iniziarono a svolazzare attorno a lei in una traiettoria spiraleggiante, facendole scudo con i loro corpi.
 
"Quello è un attacco Comandoscudo." affermò Chicco, riconoscendo la mossa da alcune volte che l'aveva vista in passato. "In pratica, Vespiquen si fa proteggere dai suoi Combee, in modo da aumentare di molto la sua difesa sia contro gli attacchi fisici che contro quelli speciali. Unita a Comandocura, che permette a Vespiquen di riprendere rapidamente le forze se viene colpita, questa mossa rende Vespiquen un'avversaria molto difficile da danneggiare seriamente."
 
"In tal caso, credo che non dobbiamo fare altro che tirare fuori le nostre mosse migliori." affermò Marisio. "In ogni caso, ricordatevi che non dobbiamo fare troppo male a quella Vespiquen. Altrimenti, temo proprio che quei Combee non la prenderebbero per niente bene..."
 
"Beh, in questo caso, credo di avere la soluzione giusta!" affermò Chicco con un ghigno sicuro sulle labbra. "Torkoal, che ne dici? Usa un bel Murodifumo per mandarli in confusione!"
 
"Starptor, usa Turbine per gettargli il fumo addosso!" esclamò Martino. "Pichu... tu usa Tuononda per cercare di trattenere Vespiquen!"
 
"Pichu, pichu!" rispose entusiasta il piccolo Pokemon Elettro, per poi scagliare una piccola scarica elettrica dalle guance, mirando dritto a Vespiquen, che si voltò allarmata nella sua direzione... un attimo prima che un Combee si piazzasse davanti a lei e prendesse il colpo al suo posto. Il Pokemon Apetta mosse le ali rabbiosamente e cadde a terra paralizzato, mentre Vespiquen lanciava uno sguardo vendicativo a Pichu, che cercò immediatamente di accumulare altra energia elettrica e scagliarla contro la Pokemon Alveare. Alcuni Combee si staccarono dallo sciame e ronzarono furiosamente verso Pichu... ma Alakazam, agendo con rapidità, usò un attacco Telecinesi per raccogliere alcuni rami da terra, spostandoli con la sola forza del pensiero, e poi scagliarli con potenza contro i nemici! I Pokemon Coleottero/Volante, colti di sorpresa da quella mossa inaspettata, si dispersero e cercarono di attaccare da un'altra direzione... ma il Torkoal di Chicco era riuscito ad agire in tempo, facendo uscire dal proprio guscio una vera e propria nube di fumo fuligginoso che oscurò la visuale agli avversari! Con uno stridio acuto, lo Staraptor di Martino agitò le ali, creando di nuovo un attacco Turbine, e fece sì che la nube di fumo venisse scagliata contro lo sciame, mandandolo in confusione!
 
"Perfetto, Martino! Ottima strategia!" esclamò Marina.
 
"Sì, non male. Ora ci aggiungo qualcosa io." affermò Risetta. "Ninjask, usa Aeroassalto contro Vespiquen. Ma vacci piano, okay?"
 
La velocissima Pokemon cicala schizzò verso Vespiquen, che a sua volta stava cercando di radunare di nuovo a sè il suo sciame dopo il Murodifumo scagliato da Torkoal... e sferrò un deciso fendente con i suoi artigli, superando la ragguardevole difesa dell'avversaria... e soprattutto, distraendola quel tanto che bastava a Pichu per mettere a segno un altro attacco!
 
"Piiiiichu!" con un acuto grido di battaglia, Pichu scagliò un'altra Tuononda contro la sua avversaria, e questa volta i Combee, che stavano ancora cercando di orientarsi all'interno del Murodifumo scagliato da Torkoal, non riuscirono a difenderla, e l'ape regina venne colpita in pieno petto! Una debole scarica di elettricità attraversò il suo corpo, e Vespiquen si sentì improvvisamente pesante e lenta... il momento ideale per i due Pokemon Ranger, che si guardarono negli occhi, si diedero un cenno di intesa a vicenda, e fecero partire i loro Styler di Cattura!
 
"Styler, via!" esclamarono contemporaneamente. Gli strani oggettini simili a trottole partirono, e cominciarono a descrivere delle spirali concentriche attorno a Vespiquen, che non riuscì a sottrarsi ad esse e non potè fare altro che osservarle con fastidio, avvinghiata strettamente da delle scie di luce di vari colori. Alcuni Combee cercarono di intervenire, nel tentativo di bloccare gli Styler di Cattura... ma il Lucario di Marisio intervenne per tenerli lontani, e ad aiutarlo arrivò un Pokemon che Demetra aveva mandato in campo in quel momento: un Drifblim, un Pokemon Spettro/Volante simile ad uno strano pallone aerostatico viola!
 
"Chiedo scusa, abbiate pazienza solo un attimo." disse Demetra. "Non vogliamo che qualcuno di faccia male, ma dovreste lasciare che noi ci spieghiamo con la vostra regina."
 
"Vvvvvesp..." ronzò Vespiquen, calmandosi un attimo dopo e lasciando che gli Styler facessero il loro effetto. Si sentì rapidamente più calma e rilassata, e abbassò le braccia, per comunicare ai suoi Combee che non c'era più bisogno di combattere. "Vvvvvespiquen."
 
"Beeee?" esclamarono tutti assieme i Combee, sorpresi dall'ordine ricevuto... e Vespiquen annuì per dire loro che era tutto a posto, e che potevano tranquillamente rilassarsi. In breve tempo, quello che era un caotico esercito di insetti infuriati solo un attimo prima, si rimise in ordine, formando delle perfette file dietro a Vespiquen, che tirò un piccolo sospiro di sollievo. Martino e Marina richiamarono i loro Styler, soddisfatti del lavoro svolto, e si scambiarono un cinque, per poi congratularsi con Pichu.
 
"Grazie, Pichu, sei stato grande! Senza di te... non credo che saremmo riuscii a calmare così facilmente quella Combee!" affermò il ragazzo.
 
"Già, è così! Grazie ancora, Pichu!" ribattè Marina. "E grazie a tutti voi. E' stato un bel lavoro di squadra."
 
"Sono contenta di aver fatto la mia." disse Risetta, tendendo un braccio in modo che la sua Ninjask potesse posarsi su di esso. Matilde ringraziò il suo Alakazam, mentre Demetra si avvicinava a Vespiquen e le spruzzava addosso un po' di medicina anti-paralisi.
 
"Ecco... così dovresti stare meglio." disse la gentile ragazza dai capelli verdi, mentre Vespiquen spiegava nuovamente le ali e si scrollava. "Adesso... dicci, che cosa succede? Come mai ci avete attaccati? Voi Pokemon non attaccate mai gli esseri umani senza un motivo, vero?"
 
Vespiquen annuì lentamente, con espressione quasi solenne sul suo volto da insetto, e cominciò a rispondere nella sua voce ronzante. Il Lucario di Marisio ascoltò con attenzione, annuendo di tanto in tanto... poi guardò verso il suo allenatore e tradusse quello che aveva sentito.
 
"Pare che Vespiquen e i suoi Combee ci avessero scambiato per agenti dei Bricconieri." disse telepaticamente Lucario. "Ci conferma che i Bricconieri sono qui, e stanno cercando qualcosa... anche se purtroppo non sono in grado di dire cosa. Sono arrivati solo poche ore fa, ma stanno già cominciando a rapire Pokemon e a portarli in un luogo segreto..."
 
"Capisco..." disse Marisio. "In un modo o nell'altro, questi Bricconieri sono sempre coinvolti. Non mi stupirebbe se tutto questo fosse una trappola, ma dobbiamo essere sicuri di cosa stanno cercando quei criminali da queste parti."
 
"Bene... la risposta la so io, e sta a voi scoprirla per conto vostro, sbirro di Sinnoh!" esclamò una voce maschile dal tono arrogante, facendo voltare tutti verso la stradina che adesso cominciava ad essere meglio definita in mezzo al fitto fogliame. Un rombo di motori accompagnò la voce un attimo dopo... e Marisio guardò rapidamente in quella direzione, vedendo che stavano arrivando alcuni Bricconieri in sella a degli strani velivoli che sembravano un incrocio tra una motocicletta e un disco volante, composti da un corpo piatto sul quale il conducente stava in piedi, e un volante simile a quello di una moto, con un quadrante provvisto di spie luminose sul davanti. La maggior parte degli individui erano vestiti con abiti neutri da safari... ma uno di loro, quello che aveva parlato prima, indossava un corpetto rosso senza maniche, con un paio di calzoni grigi lunghi fino al ginocchio, un paio di scarponi argentati, e una sorta di guanto ad alta tecnologia sulla mano destra, mentre la sinistra era coperta solo da un guanto in pelle che lasciava scoperte le dita. I suoi capelli biondi, con un ciuffetto rosso sulla fronte, si mossero lievemente quando il giovanotto atterrò, squadrando i Pokemon Ranger e gli Stat-Trainer con fare sicuro... e un grosso Typhlosion, un Pokemon di tipo Fuoco simile ad un enorme tasso bipede con una sorta di criniera fiammeggiante e una pelliccia nera sul dorso e color crema sulla pancia, era al suo fianco, ringhiando minaccioso.
 
"Devo ammettere che siete in gamba. Non hanno certo mandato delle mezze cartucce, là da Sinnoh." affermò il biondo, dando una pacchetta amichevole sulla spalla al suo Typhlosion. "Ora sono curioso di vedere come ve la cavate contro uno dei comandanti dei Bricconieri." 
 
Martino strinse i denti, riconoscendo al volo l'individuo. "Beh, chi non muore si rivede... Occhiorosso!"
 
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CONTINUA...
   
          

 

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Capitolo 6
*** La sfida di Occhiorosso ***


Pokemon: Islands of Light
Una fanfiction di Pokemon scritta da: Justice Gundam
 
 
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Capitolo 6 - La sfida di Occhiorosso
 
"Occhiorosso... che cosa volete voi Bricconieri qui a Dolcegoccia?" esclamò Martino, tenendo pronta una sua Pokeball, mentre il suo Staraptor cominciava a svolazzare minaccioso sopra il campo di battaglia. Vespiquen e i suoi Combee sciamarono rumorosamente attorno ai Pokemon Ranger e agli Stat-Trainer, ora pacificati e schierati assieme al gruppo... e Occhiorosso, assieme al suo gruppo di seguaci, si avvicinò lentamente. Il suo Typhlosion ringhiò ferocemente, e delle fiammate scarlatte scaturirono dal suo collo e dalla sua schiena, mentre il potente Pokemon Fuoco si preparava alla lotta, intimidendo lo Staraptor di Martino.
 
"I miei ordini non erano quelli di attirarvi qui, questo lo devo ammettere." affermò Occhiorosso, squadrando gli Stat-Trainers con aria calcolatrice. "Mi sto muovendo in maniera del tutto indipendente. Ma sarà valsa la pena di prendermi una lavata di capo da Occhioviola se sarò riuscito a farmi un'idea delle vostre capacità. Typhlosion, tocca a te! Ragazzi, mi aspetto che anche voi facciate la vostra parte!"
 
"Certamente, comandante Occhiorosso!" esclamò uno dei Bricconieri, tirando fuori una Pokeball e facendone uscire un Pokemon: un grosso Hippowdon, una creatura simile ad un enorme ippopotamo dalla pelle giallo-marroncina, con dei grossi fori sulla schiena corazzata dai quali fluiva sabbia dorata, una bocca enorme armata di denti spaventosi, e un paio di occhi rossi e feroci. Un altro Bricconiere fece usire un altro pachiderma, un Donphan - un Pokemon che ricordava un elefante in miniatura con una corazza simile allo pneumatico di un'automobile, tozze zanne d'avorio affilate come lame, e una robusta proboscide.
 
Di fronte ad una tale chiara dichiarazione di ostilità, Marisio e il suo Lucario non ebbero dubbi. Il giovane vestito di blu fece un cenno al suo Pokemon, che si mise in guardia davanti a lui, e Demetra, dopo aver fatto gentilmente cenno al resto degli Stat-Trainer di restare pure dove fossero, scelse una delle sue Pokeball e la lanciò in aria.
 
"Sembra che non ci sia altra scelta. Non amo combattere, ma se non posso evitarlo, lo farò senza problemi." disse garbatamente, prima di lanciare in aria la sua sfera. "Wailord, prego."
 
Dalla Pokeball scaturì un enorme fascio di luce, che si solidificò in un Pokemon di dimensioni vertiginose, che sovrastava di gran lunga qualsiasi altro Pokemon fosse presente sul campo di battaglia: lungo più di una dozzina di metri, era una balena dalla pelle azzurra e dal ventre bianco che nuotava nell'aria come se fosse stato una sorta di immenso dirigibile, gli occhi niente più che un paio di puntini neri, e due pinne pettorali striate a destra e a sinistra del corpo, nonché due minuscole pinne ventrali poste nel basso ventre. Per due terzi del ventre a partire dalla bocca serrata possedeva delle striature, e sulla schiena erano visibili i suoi sfiatatoi, quattro cerchi bianchi uno in fila all'altro! Davanti all'apparizione di un Pokemon dall'aspetto così formidabile, anche l'arrogante Occhiorosso ebbe un momento di esitazione, ben consapevole che il suo Typhlosion avrebbe potuto ben poco, in condizioni normali...
 
"Wow! Un Wailord! Davvero incredibile!" esclamò ammirata Marina, sgranando gli occhi mentre ricaricava il suo Styler. "E' raro incontrare un allenatore che sia in grado di gestire un Pokemon come questo!"
 
"Vvvvvvvesp!" esclamò Vespiquen, svolazzando nervosamente attorno a Demetra. La ragazza dai capelli verdi, non avvezza a darsi tante arie, non fece altro che rispondere con un cenno della testa, e indicò al suo massiccio Pokemon gli avversari.
 
"Prego, Wailord... usa il tuo attacco Corposcontro." affermò Demetra con un elegante gesto della mano. Il Pokemon simile ad una balena emise un lungo, vibrante richiamo che sembrava un canto cupo che veniva da lontano, e si scagliò contro il Typhlosion di Occhiorosso per sferrare un potente colpo con la sua enorme coda... ma il Donphan di uno dei suoi seguaci si intromise, producendosi in un attacco Rotolamento: chiudendosi a palla, il Pokemon Terra si lanciò come una palla di cannone contro il Wailord di Demetra, e intercettò l'attacco Corposcontro... ma non riuscì a fare molto se non bloccare l'attacco e far indietreggiare un po' il cetaceo. Venne colpito in pieno dalla coda di Wailord e scagliato via come una palla da baseball, per poi restare piantato nel terreno come un palo! Barrendo furiosamente, Donphan appoggiò le zampe a terra e si tirò fuori dal buco che aveva scavato con l'impatto, poi si scrollò le orecchie e la proboscide, e si rimise in guardia!
 
"Grazie, avete fatto un buon lavoro." disse Occhiorosso, tirando un piccolo sospiro, mentre lo Hippowdon dell'altra recluta spalancava le fauci e scatenata una furiosa Terrempesta contro lo Staraptor di Martino e lo sciame di Combee che circondavano Marina. Una scarica di sabbia abrasiva investì il gruppo, e tutti, tranne il Lucario di Marisio che ne era immune, cercarono di ripararsi come potevano... "Ed ora... Typhlosion, fagli vedere che non basterà avere il vantaggio del tipo per spuntarla contro di me! Carica un attacco Sprizzalampo!"
 
Il potente starter di tipo Fuoco si acquattò su tutte e quattro le zampe, e rizzò la corta pelliccia, che cominciò a caricarsi di energia elettrica con grande stupore di un po' tutti i presenti: fino ad un attimo prima, non avevano neanche immaginato che un Typhlosion potesse imparare delle mosse di tipo Elettro... e Demetra, colta di sorpresa, non riuscì a reagire in tempo quando il tasso fiammeggiante, avvolto da un'aura elettrica scintillante, scattò verso il suo Wailord, colpendolo alla mascella e trasmettendogli una dolorosa scarica! L'enorme Pokemon Megabalena ruggì fragorosamente, poi cadde a terra con un fragore assordante, ma riuscì a rialzarsi un attimo dopo e cercò di reagire attaccando Typhlosion con un altro Corposcontro, ma quest'ultimo agì con rapidità e si portò oltre il raggio d'azione della coda del cetaceo, evitandosi un doloroso contrattacco.
 
"Staraptor, non perdiamo altro tempo! Usa Attacco d'Ala contro quello Hippowdon!" esclam Martino, calandosi un paio di occhiali protettivi sugli occhi in modo da vedere meglio all'interno della Terrempesta scatenata dai Bricconieri. Proteggendosi il volto con un'ala, Staraptor emise un acuto grido di battaglia e si scagliò contro lo Hippowdon nemico, per poi colpirlo alla mascella superiore con l'altra ala, con abbastanza forza da costringere il pachiderma a chiudere la bocca di colpo, interrompendo il micidiale attacco! Il Donphan nemico approfittò di quella distrazione... e attaccò con Geloscheggia, aprendo la bocca e scagliando un dardo di ghiaccio affilato come una lama contro il Pokemon di Martino. Il colpo andò a segno, facendo barcollare il volatile, che stridette rabbiosamente e volò indietro in modo da prendere un po' di fiato!
 
"Ho l'impressione che questo scontro sarà un po' più difficile di quanto avessi pensato..." affermò Chicco dubbioso. Vespiquen e la sua corte di Combee, a loro volta, sembravano aver trovato un nuovo nemico sul quale sfogare la loro collera, e con un potente e penetrante ronzio, la Pokemon regale ordinò ai suoi sudditi di usare di nuovo l'attacco Comandourto! I Combee obbedirono senza indugi, mettendosi in formazione... ma l'attacco Lanciafiamme del Typhlosion di Occhiorosso partì in quel momento, investendo diversi Combee e mandandoli a terra storditi e bruciacchiati. Gli altri non persero tempo e, ad un cenno di Vesiquen, scatenarono una raffica di raggi di energia contro Typhlosion, che si mise in guardia e parò l'attacco senza subire grossi danni. Questo tuttavia, diede il tempo a Vespiquen di organizzare da sola un attacco, e un istante dopo, l'ape regina eseguì un potente attacco Gemmoforza, scagliando una serie di proiettili luminosi dalla gemma che portava incastonata sulla fronte. Tutti e tre i Pokemon dei Bricconieri vennero raggiunti, ma mentre Hippowdon e Donphan riuscirono a reggere al colpo senza eccessivi problemi, il Typhlosion di Occhiorosso venne travolto dall'attacco e scagliato a terra con violenza! Il comandante dei Bricconieri strinse i denti con irritazione quando vide i proiettili di cristallo luminoso andare a segno, e il suo Pokemon finire a terra supino... ma Typhlosion si rialzò quasi subito, e indirizzò un altro attacco Lanciafiamme contro Vespiquen, colpendola in pieno e lasciandola dolorante e bruciacchiata!
 
"Adesso, Lucario! Usa il tuo attacco Gelopugno contro quello Hippowdon!" esclamò Marisio. Il Pokemon Lotta / Acciaio scattò in avanti, creando un'area di luce bianca attorno al pugno destro, e l'ippopotamo attese al varco, aprendo la sua enorme bocca per colpire con Rogodenti! Una fiammata rossa avvolse le zanne del Pokemon Terra...
 
"Wailord, usa Acquadisale!" esclamò Demetra. La gigantesca balena obbedì all'istante, scagliando un getto d'acqua salata ad alta pressione che finì dritto in bocca ad Hippowdon, e spense il fuoco che gli avvolgeva le zanne! Il Pokemon di Terra spalancò gli occhi con espressione disgustata, e indietreggiò sputando e tossendo, permettendo così a Lucario di percorrere indisturbato la distanza rimanente, e colpire con il suo pugno congelante! Hippowdon si irrigidì immediatamente, sgranando gli occhi, e una patina di brina ricoprì il suo corpo corazzato, che venne infine racchiuso in un blocco di ghiaccio e cadde a terra inerme!
 
"Bel colpo, ragazzi! Lo avete congelato!" esclamò Marina.
 
"Ottimo. Questo è un avversario in meno a cui pensare..." disse Matilde, solo per essere costretta a rimangiarsi quello che aveva detto quando da una Pokeball scagliata da Occhiorosso si aprì a contatto con il terreno, e da essa uscì un Magmar, un Pokemon bipede che dava l'impressione di un incrocio tra un'anatra e una salamandra, quasi completamente rosso con decorazioni gialle a forma di fiamma sulla pancia e sopra la testa, con una lunga coda sulla punta della quale ardeva una fiammella uguale a quella di un Charmander, un becco giallo sbiadito, e le braccia decorate con delle strane "piume" rosse che sembravano lingue di fuoco. La creatura non perse tempo e scagliò un potente attacco Pirolancio - una palla di fuoco scagliata dalla sua bocca a forma di becco, che colpì in pieno il Pokemon Lotta / Acciaio e lo scagliò a terra in una massiccia esplosione di fiamme rosse! Lucario restò a terra per qualche secondo prima di alzarsi, massaggiandosi la testa - quel colpo era stato davvero efficace...
 
"Oops. Me e la mia bocca larga..." mormorò la piccola Stat-Trainer.
 
"Non ti preoccupare, Matilde. Non potevi certo saperlo. Ritorna, Lucario." disse Marisio, mantenendo la calma in maniera invidiabile. Lucario obbedì all'istante, ritornando a fianco del suo allenatore tenendo una mano premuta su una scottatura al fianco, e Marisio gli fece un cenno di assenso prima di mandare in campo un altro Pokemon. "Ora tocca a te, Rampardos!"
 
Non appena la sfera toccò terra, un Pokemon simile ad un grosso dinosauro corazzato si materializzò da essa con un ruggito assordante! "RAMPARRRRRR!" ringhiò il terrificante lucertolone, alto più o meno quanto un essere umano, e ricoperto da robuste squame grigie, con delle fasce blu sulla coda, sulle ginocchia e sui polsi, il cranio spesso e robusto di colore blu, e uno spuntone che emergeva da ciascun ginocchio, il collo protetto da una sorta di collare con due punte, e gli occhi scarlatti protetti da una placca ossea che li sovrastava. Il Pokemon Cranioso si piegò leggermente sulle ginocchia, e strisciò un piede sul terreno per darsi lo slancio.
 
"Un Rampardos, eh?" chiese retoricamente Occhiorosso, il cui Typhlosion era ancora impegnato a lottare contro lo Staraptor di Martino. Vespiquen e i suoi Combee si erano rimessi in campo, e stavano cercando di tenere occupato il Donphan dei Bricconieri. "Questo Pokemon è davvero raro e potente... ma ha un grosso punto debole, non è in grado di incassare i colpi bene quanto sa darli."
 
"Non c'è bisogno che tu mi istruisca sui punti deboli di Rampardos. Sarei uno stupido se non sapessi quali sono, e non avessi allenato il mio Rampardos appositamente per essere in grado di contrastarli." affermò Marisio, senza neanche alzare la voce. "Rampardos, tocca a te. Usa il tuo attacco Visotruce."
 
Il Pokemon Cranioso ringhiò ferocemente, rivolgendo al Magmar di Occhiorosso lo sguardo più minaccioso e l'espressione più terrificante che gli riuscissero... e il Pokemon magmatico, rimasto per un attimo stupefatto, non riuscì a reagire in tempo quando Marisio diede un altro ordine. "Ottimo, questo dovrebbe rallentarlo. Ed ora, Rampardos, attacca con Pietrataglio."
 
"Ramp!" grugnì Rampardos, per poi colpire il terreno con un pugno, e far scaturire dei grossi spuntoni di roccia dal terreno attorno a Magmar, cogliendo impreparato il Pokemon avversario, che venne sbalzato violentemente in aria, e atterrò senza fiato sul terreno poco distante. Cercò di rialzarsi per un paio di secondi, poi si arrese e si afflosciò a terra, sconfitto.
 
"Ugh... devo ammettere che questa non me l'aspettavo..." ammise Occhiorosso. "Hai allenato bene il tuo Rampardos..."
 
"E non è il solo! Staraptor, usa Ritorno!" esclamò Martino. Il suo Pokemon Normale / Volante eseguì un volteggio a mezz'aria e si scagliò contro Typhlosion, che cercò di rispondere usando un attacco Lavasbuffo: un fiotto di lava scaturì dalle macchie rosse sul dorso di Typhlosion e sfrecciò a tutta velocità verso Staraptor, che virò abilmente, e riuscì ad evitare il grosso del colpo, subendo però una leggera scottatura sull'ala destra quando venne spruzzata di liquido incandescente. Staraptor strinse i denti e sfrecciò come un missile contro il suo avversario, centrandolo in pieno petto con tutta la forza di cui era capace!
 
L'effetto fu immediato: dei piccoli cuori rosa stilizzati scaturirono dal punto in cui Staraptr aveva colpito, e con uno schianto terrificante Typhlosion venne scagliato indietro, riuscendo a malapena a restare in piedi! Nello stesso momento, il Wailord di Demetra si spostò in modo da impedire a Donphan di attaccare Vespiquen, e l'ape regina cercò di approfittare di quel momento per chiamare a sè i suoi Combee e usare la mossa Comandocura. I Pokemon Apetta si radunarono attorno alla loro regina e si concentrarono brevemente, emanando una leggera aura rosata che sembrò penetrare nel corpo di Vespiquen... e poco dopo, le scottature provocate dall'attacco di Typhlosion svanirono quasi del tutto, e la Pokemon Coleottero / Volante riprese le forze!
 
"Bene. Sembra che le abbiamo fatto guadagnare abbastanza tempo." disse Demetra, annuendo brevemente tra sè. "Ora... prego, Wailord, usa il tuo attacco Surf!"
 
"VVVVVVESP!" esclamò Vespiquen con voce ronzante. Il Pokemon Megabalena prese fiato e scagliò un potente getto d'acqua che si diresse a tutta velocità contro l'allarmato Donphan e travolse lui e alcuni dei Bricconieri, trascinandoli via per un breve tratto, e Vespiquen aggiunse del suo con un attacco Eterelama, scagliando dei raggi di energia a forma di falce dalle ali, sbattendole con rapidità tale da renderle invisibili! I Bricconieri vennero scagliati a terra, bagnati come pulcini appena nati, e Donphan si ritrovò disteso su un fianco, e con gli occhi trasformati in spirali!
 
"Uuuugh..." disse uno dei Bricconieri, rialzandosi con i vestiti grondanti di acqua. "Alla faccia del bagno fuori programma... adesso che cosa si fa, capo?"
 
Occhiorosso corrugò la fronte, vedendo il suo Typhlosion che si rialzava lentamente, scrollandosi la polvere di dosso. L'attacco Ritorno di Staraptor era stato abbastanza efficace, ma il Pokemon Vulcano era molto forte, e ancora quello non era stato sufficiente a mandarlo a terra. "Hmph... beh, quello a cui stavamo mirando non era sconfiggerli, dopotutto..." affermò. "Adesso possiamo anche togliere il disturbo... non prima però di aver lasciato loro un piccolo ricordino... Typhlosion, è il momento di usare Fuocobomba!"
 
"TY!" esclamò il suo Pokemon campione. Prese un bel respiro, e poi scagliò una enorme fiammata la cui forma ricordava molto una stella a cinque punte, che sfrecciò rapidamente verso... la giungla!
 
"Oh, no! Non la foresta!" esclamò allarmata Marina... un attimo prima che la Fuocobomba esplodesse addosso ad alcuni alberi più alti, provocando una enorme fiammata e incendiando la vegetazione! Allarmati, i Pokemon Ranger e gli Stat-Trainers si voltarono verso la fiammata che si stava già levando verso il cielo, e i Bricconieri approfittarono della distrazione per tagliare la corda, allontanandosi su quegli strani velivoli sui quali erano arrivati dopo aver richiamato in tutta fretta i loro Pokemon.
 
"Se fossi in voi, mi preoccuperei meno di noi, e più del fuoco che si sta propagando, prima che distrugga tutta questa parte di foresta! Vi consiglierei di mettere a frutto i Pokemon d'Acqua che avete!" esclamò Occhiorosso. "Per questa volta, direi che il nostro incontro si conclude con un nulla di fatto... ma conto di incontrarvi ancora molro presto, amici!"
 
"Accidenti... fermo, Occhiorosso! Dove credi di..." cominciò ad intimare Martino, solo per interrompersi quando si rese conto che ormai i Bricconieri erano troppo lontani... e che in ogni caso, come aveva detto, era più urgente fermare l'incendio prima che diventasse troppo esteso! "Maledizione... dobbiamo chiamare gli altri Ranger perchè ci diano una mano!"
 
Demetra, dopo un primo istante di sbalordimento, prese in mano la situazione. "Prima di tutto, bisogna contenere l'incendio... e credo anche di sapere come!" affermò. "Wailord, riesci a fare una Pioggiadanza, per favore?"
 
L'enorme balenottera, rimasta a bocca aperta davanti all'azione sconsiderata dei Bricconieri, non perse tempo: si sollevò in aria, agitando lentamente le robuste pinne pettorali, e cominciò ad agitarsi come se stesse eseguendo una danza rituale, muovendosi con una grazia e un'eleganza che le sue enormi dimensioni non faceevano certo presupporre. Immediatamente, delle nuvolette grigie si condensarono sopra il punto che aveva preso fuoco, emettendo dei rombi minacciosi... e poi cominciarono a far piovere, contrastando l'avanzata del fronte delle fiamme!
 
"LORRRRRD!" esclamò Wailord con un sorriso orgoglioso, per poi fare cenno al resto del gruppo di fare la loro parte.
 
"Grazie, Wailord. questo darà una mano." disse Chicco, facendo uscireun altro dei suoi Pokemon. "Tocca a te, Blastoise! Ferma le fiamme con il tuo attacco Idropompa!"
 
Il ragazzo dai capelli bicolore fece uscire un altro Pokemon: una grossa tartaruga bipede dalla pelle blu chiara, con un robusto guscio marrone dal quale fuoriuscivano due cannoni metallici. Aveva una testa robusta con piccole orecchie triangolari, braccia tozze e robuste ricoperte di sottili striature nere, e mani con tre dita artigliate ciascuna. "BLASSSSST!" esclamò la tartaruga, piegandosi in avanti a puntando entrambi i cannoni contro le fiamme, poi si stabilizzò a terra e sparò un potente getto d'acqua che investì l'incendio, smorzandolo notevolmente grazie anche all'effetto di potenziamento di Pioggiadanza!
 
"Bel colpo, Chicco! Adesso però tocca a Matilde! Vai, Porygon-Z!" esclamò la bambina, facendo uscire il suo Pokemon virtuale, che si materializzò davanti a lei, ruotando la testa in maniera che nessun Pokemon reale avrebbe mai potuto fare!
 
"PORYYYYYY... GOOOON?" esclamò, la voce che cambiava intensità ad ogni momento. I suoi occhi girarono vorticosamente nelle orbite, come se la strana creatura fosse confusa e volesse orientarsi... ma si rese subito conto del pericolo e indietreggiò, agitando scompostamente le piccole "ali" ai lati del corpo. Per fortuna, Matilde fu rapida a porsi a fianco del suo Pokemon e fargli animo.
 
"Forza, Porygon-Z, amico mio, c'è bisogno anche del tuo aiuto!" disse la bambina dai capelli rosa. "Puoi dare una mano ad Alakazam e agli altri a spegnere quell'incendio?"
 
"Alakazam, zam, zam!" esclamò lo Alakazam di Matilde, indicando le fiamme con uno dei cucchiai che teneva tra le mani. Porygon-Z, emettendo un suono disarmonico, si voltò rapidamente verso le fiamme e sembrò eseguire dei calcoli - l'espressione confusa e frettolosa sul suo volto era costante, quindi era difficile dire se era davvero così. Poi, prese la mira e scagliò un Geloraggio dalla punta del suo becco arrotondato, facendolo sfrecciare vicino alle fiamme e raffreddando la temperatura in modo che il fuoco non potesse più ardere. Alakazam si concentrò per un attimo e sollevò un blocco dal terreno con i suoi poteri psichici, per poi farlo fluttuare sopra l'incendio e sbriciolarlo con un secco movimento del suo esile braccio. La terra precipitò sulle fiamme fine come sabbia, contribuendo a soffocarle sotto un sottile strato di fango.
 
"Sta funzionando! Continuiamo così!" esclamò Marina, chiamando un suo Pokemon. "Vieni, Lumineon, tocca a te!"
 
"Luuuum!" esclamò il Pokemon che apparve un attimo dopo dalla sfera: un Pokemon simile ad un elegante pesce tropicale con due grandi pinne pettorali dalla forma di ali di farfalla, ricoperto di finissime squame blu che diventavano azzurre sui bordi delle pinne, sulla punta del muso e su un anello attorno a metà del corpo. I suoi occhierano rosa con le pupille nere, e la sua coda era lunga e sottile, con un puntino rosa vivace sulla punta. Senza esitare il Pokemon Neon guardò verso le fiamme, e scagliò un attacco Idropulsar sotto forma di una grossa bolla d'acqua che viaggiò verso le fiamme ed esplose appena giunta sopra di esse! Non ci volle molto più prima che le fiamme si spegnessero del tutto, e la giungla tornasse normale, con soltanto qualche ramo e qualche fronda bruciati... e vicino a Chicco, Vespiquen sembrò tirare un sospiro di sollievo. Se non altro, la giungla che era la loro casa non aveva subito troppi danni...
 
"Phew... c'è davvero mancato un pelo. Se non avessimo agito in fretta, l'incendio si sarebbe propagato..." affermò Matilde, passandosi una mano sulla fronte.
 
Risetta corrugò la fronte, evidentemente preoccupata. "Certo... ma lo scopo dei Bricconieri era soltanto quello di distrarci mentre loro tagliavano la corda." affermò freddamente. "Questo scontro serviva soltanto a metterci alla prova. Vogliono farsi un'idea delle nostre capacità in modo da sapersi regolare."
 
"Ramp?" chiese il Rampardos di Marisio, avvicinandosi nuovamente al suo allenatore e guardando verso Risetta con fare interrogativo. Il Wailord di Demetra scese lentamente verso terra, mentre la pioggia che lui aveva scatenato si smorzava e poi cessava del tutto, lasciando soltanto qualche voluta di fumo nerastro che si levava lentamente verso il cielo altrimenti terso.
 
"Sì, Risetta ha ragione. Temo che questa volta i Bricconieri ci abbiano dato corda, e noi abbiamo abboccato all'amo." rispose Marisio, versando un flaconcino di medicina Antiscottatura sul fianco del suo Lucario. Il Pokemon Lotta / Acciaio tirò un piccolo sospiro di sollievo quando il dolore della scottatura si smorzò, e la macchia scura sulla sua pelle scomparve. "Occhiorosso ha avuto una buona pensata, questo lo devo ammettere. E intanto, loro hanno un po' di vantaggio su di noi."
 
"Non so se Occhiorosso sia stato davvero così lungimirante... ma sicuramente i suoi superiori non vedranno male il fatto che sia riuscito a portarci là dove voleva." disse Marina, accarezzando il suo Lumineon. Lo Staraptor di Martino si posò accanto al suo allenatore, e il piccolo Pichu uscì dal nascondiglio che aveva scelto e si avvicinò lentamente al gruppo, tenendo d'occhio i Combee e la loro regina che svolazzavano là intorno, con espressioni sollevata sui loro volti da insetto.
 
"Pichu pichu?" esclamò la forma pre-evoluta di Pikachu, strimpellando qualche nota sulle corde del suo ukulele. Marina sentì un segnale acustico provenire dal suo comunicatore, e si accorse che si trattava del comandante Raimondo. Evidentemente, la battaglia e l'incendio erano stati visibili fin dall'altra parte della spiaggia... La giovane recluta dei Ranger prese il suo comunicatore e lo attivò, dopo aver confermato che si trattava del suo superiore. 
 
"Pronto? Sì, comandante Raimondo, qui Marina e Martino." disse la ragazzina. "Sì... sì, signore, ci siamo appena imbattuti in un gruppo di Bricconieri. Tra loro c'era anche uno dei capi, Occhiorosso... sì, signore, proprio quello di cui Martino le ha parlato a suo tempo... E quell'incendio è stato provocato dal suo Typhlosion. I Bricconieri hanno dato fuoco ad una parte di giungla in modo che noi perdessimo tempo a spegnerlo."
 
Si sentì indistintamente la voce del comandante dall'altra parte della comunicazione, e la ragazza annuì lentamente. "Va bene... sì, comandante, vorrà dire che il rendez-vous sarà anticipato. Torniamo immediatamente alla spiaggia e ci riuniremo con voi... Certamente... Va bene, comandante, passo e chiudo." rispose Marina. Quando la conversazione si interruppe, la ragazza ripose il comunicatore sulla sua cintura e guardò verso i suoi compagni. "Beh, ragazzi, avete sentito anche voi. Il comandante Raimondo vorrebbe che noi ci incontrassimo di nuovo con oro alla spiaggia di Dolcegoccia per rivedere la nostra strategia."
 
"Dopo quello che è successo, non me la sento di biasimarlo, ragazzi. Penso che dovreste ascoltarlo." disse la voce di un vecchio, proveniendo da un sentierino vicino a dove i Bricconieri erano atterrati. Quando Marisio e il suo Lucario guardarono in quella direzione, videro che in effetti si trattava di un buffo vecchietto dall'aspetto arzillo e vivace, con un ciuffo di capelli grigi sulla sua testa altrimenti del tutto calva, un paio di folte sopracciglia, e baffetti e pizzetto dello stesso colore, dalla pelle abbronzata, che indossava una maglietta di un vivace colore rosa, spezzato da un grecale verde sulpetto e sulle maniche, un paio di pantaloni porpora che arrivavano fin sotto il ginocchio, con delle fasce bianche che coprivano il resto della gamba fino alla caviglia, e un paio di sandali infradito. "Salve a tutti. Ehilà, Martino, era da un po' di tempo che non ci si vedeva! Come vanno le cose?"
 
"Ah... signor Otello, che sorpresa! Non mi aspettavo proprio di vederla da queste parti!" esclamò sorpreso il ragazzino castano, raggiungendo il simpatico vecchietto e scambiandosi con lui un'energica stretta di mano. Staraptor e Pichu raggiunsero a loro volta il vecchietto per salutarlo, mentre Martino si voltava verso i suoi compagni e presentava il nuovo arrivato. "Marina, ragazzi... vi presento il signor Otello Frenesio! E' il fratello maggiore del professor Frenesio, il creatore degli Styler di Cattura, e una figura importante nella federazione dei Ranger!"
 
"Hehehee, mio fratello è sempre stato uno che mirava in alto!" affermò Otello con una risata gioviale, accarezzando sulla testa lo Staraptor di Martino. "Io invece... beh, ho delle ambizioni un po' più terra terra! Lavoro come carpentiere nel villaggio di Cocona, qui vicino, e mi occupo anche di dare rifugio e cibo ai Pokemon che per qualche motivo ne hanno bisogno quando il tempo si fa brutto. A proposito... voi non siete di Oblivia, vero? Si vede dai vostri lineamenti, e anche da alcuni dei Pokemon che avete."
 
"Lo spirito di osservazione non le manca di certo, signor Frenesio." affermò Marisio, presentandosi assieme al suo Lucario e al suo Rampardos. "Il mio nome è Marisio, e questi sono i miei compagni... Demetra, Chicco, Risetta e Matilde." Ognuno di loro fece un piccolo cenno di presentazione nel momento in cui il leader non ufficiale del quintetto disse il loro nome, e Marisio continuò il suo discorso. "Noi veniamo dal continente di Sinnoh. Siamo stati mandati qui dalla Lega Pokemon, e più precisamente dalla Campionessa Camilla, per investigare sulle attività dei Bricconieri, l'organizzazione criminale che imperversa su questa regione, e che di recente ha intensificato il proprio operato. Ci siamo appena scontrati con uno di loro."
 
"Sì... si sentiva il frastuono della battaglia, ragazzi... e vedo che avete con voi anche uno stuolo di Pokemon ben assortito!" affermò il vecchietto, indicando Vespiquen e il suo sciame di Combee che ancora svolazzavano lì attorno. "Ehm... comunque, come stavo dicendo... io e Martino ci siamo incontrati alcuni mesi fa, quando lui, Staraptor e Pichu stavano investigando una serie di rapimenti di Pokemon perpetrati dai Bricconieri. E' stato allora che hai avuto a che fare con Occhiorosso per la prima volta, vero, ragazzo mio?"
 
"Esatto... e anche oggi mi ha dimostrato di essere un avversario pericoloso." affermò Martino. "Signor Frenesio, vorrebbe accompagnarci? Se lei ha delle indicazioni su dove possiamo cercare in seguito per ostacolare i piani di quella gente, sono sicuro che il comandante Raimondo e i miei compagni saranno lieti di ascoltare quello che lei ha da dire."
 
Otello annuì lentamente, facendosi un po' più serio in volto. "Certamente, ragazzi. Per me non c'è nessun problema. Anzi, una volta che vi sarete riuniti con i vostri compagni, sarò ben lieto di portarvi fino al villaggio dove vivo... il villaggio di Cocona, sull'isola di Regiobaleno."
 
"Ah... Regiobaleno è proprio l'isola dalla quale è partita la richiesta d'aiuto alla Lega Pokemon di Sinnoh, se Matilde non ricorda male..." disse la bambina dai capelli rosa, ricevendo dal suo Alakazam un cenno di assenso. Marisio e il suo Lucario accolsero la proposta di Otello, e un acuto ronzio proveniente da Vespiquen e dai suoi sudditi richiamò la loro attenzione su un piccolo particolare che avevano lasciato in sospeso.
 
"Mi sembra che Vespiquen stia dicendo che ringrazia per l'aiuto, e che se non fosse stato per noi, il loro alveare sarebbe bruciato." affermò telepaticamente Lucario. "Dice anche che si scusa per averci attaccato, e che se per caso dovessimo avere bisogno di una mano, di non esitare a chiedere aiuto a loro."
 
"La cosa è molto apprezzata, Vespiquen. Ci ricorderemo della vostra gentile offerta." rispose Marisio, inclinandosi un po' il cappello sulla testa in segno di formalità. Demetra fece un inchino all'ape regina, e i Combee accolsero il gesto con un collettivo ronzio entusiasta, mentre Otello gettava una rapida occhiata al Lucario di Marisio. Un Pokemon abbastanza raro e dai poteri ancora per gran parte sconosciuti... c'era da pensare che Marisio fosse uno dei rarissimi Guardiani dell'Aura, le persone che erano in grado di usare quel misterioso potere per rapportarsi meglio con i Pokemon e fare cose che altre persone avrebbero considerato impossibili. Chissà, se fosse stato così, forse quel giovanotto e il suo Lucario avrebbero potuto avere un ruolo fondamentale nel fermare i piani dei Bricconieri, di qualunque cosa si trattasse...
 
 
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Occhiorosso tirò un piccolo sospiro, sgranchendosi la spalla, nel momento in cui tornò nella sua stanza, nel quartier generale dei Bricconieri, un covo sotterraneo la cui posizione era conosciuta soltanto ai membri di rango più alto dell'organizzazione. Il suo Typhlosion era vicino a lui, ed entrambi - sia Pokemon che allenatore - sembravano alquanto seccati per essere stati costretti alla ritirata. Certo, il suo obiettivo non era necessariamente quello di vincere, ma sperava di dare un attimo più di filo da torcere a quei marmocchi di Sinnoh. Doveva prepararsi un po' meglio quando, inevitabilmente, sarebbe venuto il momento di affrontarli in uno scontro vero e proprio.
 
Con un leggero movimento della mano, Occhiorosso entrò nella sua camera spostando la porta... e rimase sorpreso quando vide Occhioviola già lì dentro, seduto sul suo letto, che lo guardava con una certa condiscendenza, le braccia incrociate sul petto, e le labbra incurvate in alto in un sorrisetto maligno. Il ragazzo dai capelli rossi restò per un attimo fermo sulla soglia, e Occhioviola si alzò dal suo posto e si tolse un po' di polvere dai vestiti, con tutta calma.
 
"C-comandante Occhioviola?" esclamò sorpreso Occhiorosso. "Cosa... cosa ci fa lei qui? Io..."
 
"Sì, lo so, Occhiorosso. Volevi renderti conto da te delle capacità degli agenti della Lega  di Sinnoh, e quindi li hai attirati in una trappola sull'isola di Dolcegoccia. Nulla di più semplice, un trucchetto vecchio come il mondo." affermò il leader dei Bricconieri, dando l'impressione di essere molto orgoglioso della sua intuizione. "Non erano questi gli ordini che avevo dato, e tu lo sai bene. Dovrei farti un bel discorsetto circa la tua incapacità di restartene fermo al tuo posto e il fatto che tendi ad agire impulsivamente, di testa tua."
 
"Hmph..." grugnì Occhiorosso, immaginando che adesso il suo speriore si sarebbe impegolato in una lunga disquisizione. Rimase piuttosto interdetto quando invece Occhioviola non disse nulla, alzando le spalle e mettendosi poi le mani in tasca, guardando distrattamente i muri della camera privata del suo sottoposto.
 
"Ma non lo farò. No, perchè il tuo... exploit, tanto per usare un termine elegante... ci ha dato un po' di vantaggio su di loro. Innanzitutto, come hai giustamente pensato, abbiamo avuto modo di osservare direttamente gli agenti di Sinnoh in azione, e adesso abbiamo un'idea migliore di cosa ci possiamo aspettare da loro. E poi... beh, ora che sono lì a Dolcegoccia, sicuramente non possono intervenire in tempo per raggiungere le altre isole, no?"
 
Occhiorosso e il suo Typhlosion corrugarono la fronte, mentre Occhioviola, riavviandosi un po' i capelli, tornava verso la porta d'ingresso. "Ho già dato ordine ad Occhioblu di dirigersi all'isola di Fabulonia, dove si trova l'antico tempio dedicato a Moltres. Sono sicuro che Occhioblu saprà raggiungere l'isola con la massima discrezione e senza farsi intercettare dai Pokemon Ranger." affermò. Il ragazzo dai capelli rossi e biondi storse il naso, ma a quel punto non c'era più molto da dire, e non potè fare altro che accettare la decisione del suo superiore.
 
"TYPH?" grugnì il Typhlosion di Occhiorosso, con fare allo stesso tempo infastidito e incuriosito.
 
"Oh, vorreste sapere che cosa speriamo di trovare da quelle parti?" disse Occhioviola. "Molto semplice. Per adesso, a noi interessa trovare il Grafema di Entei, che dovrebbe trovarsi nelle viscere del vulcano, nel labirinto di gallerie e di grotte che gli antichi abitanti di Oblivia hanno scavato sotto di esso. Nel frattempo, terremo d'occhio i Ranger e gli agenti di Sinnoh. E' molto probabile che incapperanno in qualche Grafema tra non molto, e quando accadrà, è il caso che qualcuno di noi sia già sul posto per impadronirsene."
 
"Capisco..." disse Occhiorosso, ricordando quale fosse effettivamente il piano originale del suo leader. "E quindi... dobbiamo tenere d'occhio il villaggio di Cocona e l'isola di Regiobaleno, per il momento."
 
"Precisamente." affermò Occhioviola. "In ogni caso, non serve avere fretta. Sappiamo già dove sono, dopotutto, e... se dovessero trovare un Grafema o qualcos'altro di interessante, noi lo verremmo a sapere in breve tempo!"
Occhiorosso grugnì, senza dire una parola. A volte si chiedeva come facesse Occhioviola ad essere sempre così pieno di risorse... non poteva negare che la cosa gli dava un certo fastidio, ma al momento la cosa che più lo preoccupava era che Occhioblu non rischiasse troppo, nella missione che le era stata affidata. Fabulonia non era esattamente conosciuta come l'isola più ospitale dell'arcipelago di Oblivia.
 
"Spero solo che Occhioblu se la cavi bene. Non metto in dubbio le sue capacità, ma... niente, è semplice solidarietà tra colleghi." disse tra sè Occhiorosso, strappando un sogghigno al suo superiore, mentre Typhlosion lo guardava obliquamente, non del tutto convinto che il suo allenatore avesse detto tutto...
 
 
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Lo spettacolo dell'isola di Fabulonia che emergeva dalle acque, svettando sulle altre con il suo alto vulcano attivo e le sue scogliere di roccia lavica nera che precipitavano dritte nell'oceano, era sicuramente abbastanza da lasciare sbalorditi molti visitatori, per non parlare del fumo nero che si era raccolto attorno alla bocca del grande vulcano, spargendo tutt'attorno una leggera pioggia di caligine grigia. Era proprio in questo luogo impressionante, pervaso da un calore che prosciugava le forze, e da un penetrante odore di fumo e terra, che Occhioblu, l'unico membro femminile della leadership dei Bricconieri, si era diretta per la missione che Occhioviola le aveva affidato.
 
Usando i loro strani veicoli volanti, che potevano più facilmente passare inosservati agli strumenti dei Pokemon Ranger, la giovane donna e un gruppo di una dozzina di Bricconieri erano arrivati su una piccola spiaggia rocciosa nella zona occidentale dell'isola, e in quel momento avevano appena finito di nascondere i loro velivoli in un posto dove sarebbe stato difficile trovarli. Asciugandosi un po' di sudore dalla fronte, Occhioblu guardò verso il vulcano, reprimendo un brivido di paura, e guardò verso i due Pokemon che aveva appena fatto uscire dalle sue Pokeball - un Meganium particolarmente grosso e robusto, e un Feraligator dall'aspetto aggressivo, già schierati e pronti ad affrontare qualsiasi rischio.
 
"Okay, ragazzi, ci siamo. Credo che questa sarà la missione più rischiosa che ci hanno affidato finora." affermò Occhioblu, riavviandosi i biondi capelli mentre con l'altra mano accarezzava la testa arrotondata del suo Meganium. Il Pokemon Erba era un po' a disagio nel bel mezzo di un ambiente così caldo e secco, e i grandi petali rosa che circondavano il suo collo sembravano un po' avvizziti.
 
Feraligator si avvicinò a Meganium, facendogli un cenno di assenso come per incoraggiarlo, e Occhioblu tirò fuori na bottiglietta d'acqua fresca dallo zaino, versandola addosso ai suoi due Pokemon in modo da permettere loro di restare freschi. Poi, prese un'altra bottiglietta e si versò un po' d'acqua sui capelli, provando un brivido per la differenza di temperatura.
 
"L'isola di Fabulonia... non mi stupisce che una volta Moltres ed Entei l'abbiano usata come... villaggio vacanze!" commentò sarcastica la giovane donna. "Bene... quindi, se è qui che si trova un Grafema, meglio mettersi subito al lavoro. Ragazzi, avete finito? I nostri velivoli sono al sicuro?"
 
"Sì, comandante Occhioblu!" rispose una recluta. "Possiamo iniziare quando vuole. Non ci sono tracce di altri esseri umani qui attorno, quindi dovremmo poter lavorare indisturbati."
 
La ragazza sorrise leggermente. "Ottimo. Bene, ragazzi... Meganium... Feraligator... è il momento di darci da fare!"
 
"FER!" esclamò il coccodrillo bipede, ghignando alla prospettiva di un lavoro abbastanza impeegnativo, una volta tanto...
 
 
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CONTINUA...
 
Note dell'autore: E con questo, anche questo capitolo giunge al termine... e i Bricconieri si stanno organizzando per raggiungere i loro scopi. Ma per fortuna, sembra che anche i Pokemon Ranger e gli Stat-Trainers abbiano trovato qualche alleato. Tra non molto, la situazione diventerà ancora più frenetica, quindi... tenetevi pronti, perchè ci sarà da ballare! A presto con A World Reborn e Best Wishes Reload!
     
           
             
      

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Capitolo 7
*** Il villaggio di Cocona ***


Pokemon: Islands of Light
Una fanfiction di Pokemon scritta da: Justice Gundam
 
 
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Capitolo 7 - Il villaggio di Cocona
 
Isola di Regiobaleno, villaggio di Cocona...
 
"Aaaaah! Eccoci arrivati! Finalmente, il nostro lungo viaggio fino all'isola di Regiobaleno si è concluso!" esclamò allegramente il signor Frenesio, prendendo un bel respiro nel momento in cui l'imbarcazione dei Pokemon Ranger raggiunse il piccolo porto del villaggio sulla costa e si ormeggiò ad un piccolo pontile di legno grezzo. "Heheheee... in realtà, lo so che ci sono voluti soltanto una decina di minuti per arrivare fin qui da Dolcegoccia, ma ho sempre voluto dire una frase drammatica come questa!" 
 
"Ehm... beh, tutto questo è molto interessante, signor Frenesio..." disse Marina, con una breve risata nervosa. "Comunque, sì, siamo arrivati. E devo ammettere che ogni volta che passo da queste parti, rimango sempre affascinata dal villaggio di Cocona: voglio dire, una ricca fauna di Pokemon, gente onesta e cordiale, e c'è anche la famosa Base Radio nella parte più elevata dell'isola! E' anche grazie a quella che gli abitanti di Oblivia riescono a tenersi in contatto tra loro!"
 
In effetti, lo spettacolo che Marisio e i suoi compagni avevano davanti era alquanto suggestivo: il villaggio di Cocona, dove viveva Otello, era un grazioso posticino che si affacciava direttamente sull'oceano, composto di basse e semplici case di legno decorate in maniera fantasiosa, stradine sterrate ricoperte di sabbia, e una grande piazza con una sorta di palco di legno a segnarne la parte centrale, dove si vedevano bambini e Pokemon fiocare tra loro. Numerosi Wingull dalle piume bianche solcavano il cielo pulito, riempiendo l'aria con i loro versi che davano una sensazione di aria aperta e libertà... e mentre Marisio e i suoi compagni scendevano dall'imbarcazione dei Pokemon Ranger, incamminandosi lungo il pontile, non mancarono di notare quella che dava l'impressione di essere una stazione radio con tanto di piattelli di trasmissione, posta in cima ad una collina verdeggiante. 
 
"E' quella la Base Radio di cui parli, Marina?" chiese Matilde, guardando incuriosita la costruzione altamente tecnologica che svettava in maniera quasi stridente nel panorama di quell'isola pressochè incontaminata.
 
Martino, sempre accompagnato dal suo fedele Staraptor e dall'immancabile Pichu, si avvicinò alla bambina dai capelli rosa e annuì garbatamente. "Esatto, piccola Matilde. Quella torre è l'orgoglio e la gioia di Regiobaleno!" affermò il giovane Ranger, indicando la Base Radio. "Grazie ad essa, si riescono a mantenere la comunicazioni tra le varie isole, e anche i Bricconieri ne hanno bisogno per tenersi in contatto e gestire le loro operazioni. Per questo motivo, non è mai stata presa in considerazione come un possibile bersaglio neanche da loro. Saranno anche dei criminali, ma se non altro sono pragmatici."
 
"Beh, ne discuteremo meglio tra non molto." affermò Otello. "Ora, se volete seguirmi... la mia casa è proprio qui vicino, a due passi! Vi spiegherò un po' meglio la situazione."
 
"Grazie, signor Frenesio, la cosa è molto apprezzata." affermò il comandante Raimondo, tenendo d'occhio la sua piccola squadra mentre scendevano dal pontile e sulla spiaggia dorata. Il gruppetto aveva fatto soltanto qualche passo verso una delle case più grandi, quando sentirono un coretto di voci acute ed allegre che si avvicinavano rapidamente... e un gruppo di bambini, che fino a poco prima stavano giocando nella piazza centrale del villaggio, corsero ad accogliere il vecchietto.
 
"Signor Otello! Signor Otello, è tornato! Cominciavamo ad essere in pensiero per lei!" esclamò un bambino dagli arruffati capelli verdini, con addosso una maglietta grigia con una striscia gialla orizzontale sul petto, un paio di pantaloncini rossi, e un paio di sandali infradito, raggiungendo Otello senza badare eccessivamente al resto del gruppo. Senza attendere altro, il bambino si gettò addosso ad Otello, abbracciandolo come se stesse accogliendo un nonno che non vedeva da tempo!
 
"Hehehee... ehilà, piccolo Ralph! Sempre pieno di energia, eh? Oggi abbiamo un po' di ospiti qui a Cocona..."
rispose Otello, arruffando i capelli al bambino per poi voltarsi verso i Pokemon Ranger e gli Stat-Trainers. "Vi presento il signor Raimondo, comandante dei Pokemon Ranger di Oblivia... i suoi allievi Martino e Marina... e il signor Marisio e i suoi compagni, un gruppo di giovani allenatori provenienti dal continente di Sinnoh che sono venuti qui per darci una mano a sconfiggere i Bricconieri, quel gruppo di furfanti che stanno andando in giro per le nostre belle isole a rubare artefatti e rapire Pokemon."
 
"Siamo qui per aiutare i Ranger di Oblivia quanto più possibile." affermò Marisio, facendo un cenno con la testa e inclinandosi il cappello sulla testa. Matilde, Chicco, Demetra e Risetta si presentarono a loro volta, attirandosi dietro le espressioni ammirate di tutti i bambini dell'isola. 
 
"Wow! Davvero siete allenatori di Pokemon di Sinnoh?" esclamò una bambina dai capelli arancioni, avvicinandosi con entusiasmo a Matilde, che cercava di schermirsi con fare imbarazzato. "Ma... ma tu hai più o meno la mia stessa età! E sei già un'allenatrice così brava?"
 
"Com'è Sinnoh? Ho sentito dire che è un posto bellissimo! Mi piacerebbe tanto poterlo vedere, un giorno!" continuò un bambino, rivolto a Chicco, che gli arruffò i capelli con fare sbarazzino.
 
"Beh, che ti posso dire, piccolo... tu continua a mangiare la tua verdura, e un giorno diventerai grande e potrai visitarlo!" disse, facendo una risata gioviale alla fine. 
 
"Che bello, finalmente sono venuti i Pokemon Ranger a darci una mano!" esclamò Ralph, che con gli occhi luccicanti dalla gioia continuava a guardare il gruppetto di amici che si era riunito sulla spiaggietta del villaggio. "Siamo tutti un po' preoccupati, qui a Cocona... è da un po' di tempo che i Bricconieri, con quelle loro strane macchine volanti, ci stanno dando molti problemi, in questi ultimi tempi... anche se sono diversi giorni che qui non si fanno vedere!"
 
Otello fece un cenno di assenso a Ralph e ai suoi amichetti. "State tranquilli. Vedrete che tra non molto, i nostri amici Ranger e i loro compagni di Sinnoh riusciranno a mettere in gabbia i Bricconieri... e a scoprire chi è che li controlla! Non daranno più fastidio ai Pokemon e agli abitanti di questa regione! A proposito... non sapete per caso dov'è andato Ascanio? E' da un po' di tempo che non lo si vede in giro..."
 
"Il signor Ascanio è andato al Bosco di Tek... non so per quale motivo, ma credo che gli servisse dall'altra legna per il lavoro." spiegò uno dei bambini, per poi voltarsi verso il resto del gruppo, che stava ascoltando con aria un po' spaesata. "Il signor Ascanio è il nostro carpentiere... è un uomo silenzioso ma molto gentile... ed è anche molto forte! In passato, è stato un atleta, e faceva lotta libera, lo sapete? Siamo tutti molto affezionati a lui!"
 
"Oh, capisco... molto interessante!" rispose gentilmente Demetra. "Ma non abbiate paura, sono sicura che il sognor Ascanio in questo momento sta bene, e sta per tornare! Se è davvero forte come dite voi, non avrà certo problemi!"
 
Raimondo si schiarì la voce, cercando di riportare il gruppo all'ordine. "Eh-hm. Scusate, non voglio essere la classica persona che rovina la festa, ma vorrei ricordarvi che siamo qui per un motivo ben preciso." affermò. "Dobbiamo scoprire quanto più possibile sui Bricconieri, sui loro spostamenti... e magari anche sui Grafemi che abbiamo trovato. E' importante, se vogliamo prenderci almeno un po' di vantaggio su quella gente."
 
"Giusto, giusto..." disse Otello, riportandosi alla realtà e ripensando al problema in quel momento più urgente. "Allora... Ralph, tu e i tuoi amici andate a dire al resto di Cocona che sono arrivati i Pokemon Ranger, va bene? Noi... pensiamo al resto!"
 
Ralph e i suoi compagni fecero immediatamente un saluto militare! "Sissignori! Contate pure su di noi! Ralph del villaggio di Cocona e la sua banda faranno la loro parte per assicurarsi che i Bricconieri vengano cacciati via da questa bella isola!" esclamò, prima che la banda di ragazzini corresse a dare la buona notizia a tutto il villaggio, lasciando così Otello e il gruppo dei Ranger liberi di proseguire... fino alla grande casa vicina alla spiaggia, che il vecchietto aveva indicato come la propria abitazione. Guardandola meglio, i cinque amici di Sinnoh si resero conto che, in effetti, era una casa un po' particolare: si trattava della chiglia di una nave in legno, che era stata riadattata e trasformata in una vera e propria abitazione! Di fronte all'abitazione si trovava una piccola alcova sulla quale erano stati piazzati dei vasi fioriti, assieme a degli strumenti da carpentiere, e le finestre erano state ricavate dagli oblò della nave, sostituiti con dei vetri di forma circolare, ed erano decorate con dei piccoli balconi. Alcune tende bianche erano state tese sopra il "tetto" della casa, che in effetti altro non era che il ponte dell'imbarcazione, e una piccola rampa di scale di legno portava fino al piano superiore, inerpicandosi lungo lo scafo.
 
"Benvenuti alla mia umile dimora, ragazzi!" affermò Otello, facendo accomodare il gruppo (Raimondo, Marina, Martino, Staraptor, Pichu e gli Stat-Trainers) in una semplice ma funzionale officina sul cui pavimento erano dispersi un po' di strumenti, con un grande banco di lavoro sulla loro destra e una piccola, comoda area di soggiorno sulla loro sinistra. Sembrava una simpatica combinazione tra una casa e una bottega, impressione che venne confermata quando Marisio e i suoi compagni videro che la sala da pranzo, corredata di un tavolino basso, alcune sedie e un televisore di vecchio modello, era proprio lì alla loro sinistra. "Sentitevi liberi di restare qui per un po'... mentre io vi racconto un po' come sono andate le cose su Regiobaleno in questi ultimi tempi."
 
"Grazie mille, signor Frenesio." affermò Risetta con un piccolo cenno della testa. Lei per prima si accorse dell'arrivo, dalle scale che portavano al piano di sopra, di un ragazzino di circa quattordici anni vestito di una tuta da lavoro arancione un po' consunta, con scarpe di gomma e una bandana arancione legata sulla testa, che faceva intravedere ciuffi dei suoi capelli verdi. Aveva un'espressione vivace e un po' nervosa, mentre scendeva al piano terra e veniva ad accogliere Otello.
 
"Ah, bentornato, signor Frenesio! Ho appena finito di mettere a posto le tende e... e... mi... mi scusi, signor Frenesio, ma chi sono questi ragazzi che sono con lei...?" esordì il giovanotto, la cui espressione si fece improvvisamente sconvolta quando vide che assieme al vecchietto c'erano tutti quei ragazzi!
 
Matilde si voltò verso il ragazzino con la bandana e tese una mano verso di lui in un gesto di saluto e cordialità. "Ooooh, buongiorno! Il mio nome è Matilde, e questi sono i miei amici! Il signor Frenesio ci ha inviati qui per..."
 
Immediatamente, prima che Matilde potesse finire il discorso, il ragazzino con la bandana si mise le mani sulla testa, e dei comici fiumi di lacrime cominciarono a scorrergli lungo le guance, formando delle pozzanghere istantanee ai suoi piedi! "NOOOOOO! E' proprio come temevo! Sono stato sostituito, rimpiazzato, reso obsoleto!" esclamò tragicamente, per poi andare a sedersi in un angolo e cominciare a disegnare cerchi per terra con un indice, con tanto di nuvoletta nera che gli aleggiava sulla testa! "Sigh... sigh... signor Frenesio, io mi fidavo di lei... io la consideravo come un nonno... ero convinto che lei tenesse a me..."
 
Martino e Marina si guardarono stupiti, e Pichu strimpellò una nota sul suo ukulele con aria confusa.
"Nick... non ti sembra di stare un po' esagerando?" chiese Otello, facendo un passo incerto verso il ragazzo... che sembrò non avvedersene e continuò a fare la tragedia!
 
"Oh... sigh... sigh... se è vero che lei ha scelto queste persone come vostri nuovi apprendisti, capo, allora non c'è più alcun bisogno che io resti qui... quindi devo fare le valigie e tornare sulla strada, vero? Oh, capo, come ha potuto farmi una cosa del genere?" continuò a lagnarsi.
 
"Quel ragazzo... ha una fantasia alquanto fervida, se mi è permesso dirlo..." affermò Demetra, grattandosi una tempia con fare un po' spaesato.
 
Risetta scosse la testa. "E' un idiota."
 
Otello grugnì, scosse la testa e marciò verso il suo apprendista che stava ancora rannicchiato nell'angolino, per poi prenderlo per un orecchio e sollevarlo di peso! "Insomma, Nick, la vuoi finire di mandarti in pappa il cervello con questi tuoi voli pindalici?" esclamò il vecchietto, mentre il malcapitato apprendista emetteva una serie di lamenti di dolore! "Questi signori sono soltanto un gruppo di Pokemon Ranger e di loro alleati provenienti dal continente di Sinnoh, che sono qui per darci una mano a tenere a bada i Bricconieri, ed impedire che loro facciano quello che vogliono al nostro paese! Se hai il tempo di farti venire in mente queste idee assurde... perchè non lo usi invece per fare ai nostri ospiti un po' di tè freddo, visto che sono appena arrivati qui dopo aver sostenuto una battaglia con i Bricconieri?"
 
"Ah! Ehm... chiedo scusa, capo! Mi sono fatto subito una serie di idee sbagliate, e ho finito per... ehm... sì, insomma, ho finito per credere che voi mi voleste sostituire! Heheheheee... comunque adesso sono più tranquillo, provvedo subito!" ridacchiò Nick, massaggiandosi l'orecchio nel momento in cui Orfeo lo mollò. Il ragazzo si rimise rapidamente e tornò al lavoro, cominciando a marciare come un soldatino verso la cucina per preparare un rinfresco, ed Otello sospirò con fare affettuoso, e alzò le spalle.
 
"Scusate... Nick è il mio apprendista, sta ancora imparando le basi del mestiere, ma è molto volonteroso." spiegò. "Il problema è che a volte, beh... diciamo che si fa delle idee che non corrispondono necessariamente alla realtà dei fatti, con le conseguenze che potete vedere voi stessi. In ogni caso... prego, accomodatevi. Vi racconterò tutto quello che so sui Bricconieri e sulle loro operazioni."
 
"Grazie, signor Frenesio, lo apprezziamo molto." rispose Raimondo. Ad un cenno del padrone di casa, i Pokemon Ranger, gli Stat-Trainer e i loro Pokemon si sedettero attorno al tavolino del soggiorno, mentre Nick cominciava a preparare un po' di rinfresco...
 
 
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Nel frattempo, in un'altra delle isole dell'arcipelago di Oblivia...
 
"Accidenti... non scherzavano affatto quando dicevano che Fabulonia è una delle isole più inospitali di questa regione..." mormorò Occhioblu, mentre assieme ad un gruppo di Bricconieri e di Pokemon - tra cui i suoi Feraligator e Meganium - si addentrava in una galleria scavata nella roccia del vulcano che dominava l'isola. Il Vulcano Fabulonia, un vulcano ancora attivo dal quale di tanto in tanto usciva ancora qualche sbuffo di fumo, era secondo il folklore locale il luogo che Moltres ed Entei avevano scelto, in tempi remoti, come loro dimora... e la giovane comandante dei Bricconieri non aveva certo problemi a capire il perchè. C'era solo da sperare che non ci fosse ancora qualche Pokemon Leggendario in giro... "Okay, ragazzi, non prolunghiamo la nostra permanenza sull'isola più a lungo di quanto non sia necessario, cerchiamo questo Grafema, vediamo se c'è o se è solo una leggenda... e poi andiamocene, prima di trasformarci in tante polpette affumicate!"
 
"Mega..." disse il suo Meganium, tirando il fiato e facendosi aria con la foglia che gli cresceva sulla testa. Il grazioso Pokemon Erba soffriva più degli altri il clima rovente delle visceredel vulcano, ma per fortuna, l'altro dei Pokemon di Occhioblu, Feraligator, stava pensando a rendere il soggiorno un po' più sopportabile, spruzzando acqua sul suo compagno di squadra ogni volta che gli sembrava che non riuscisse più a tollerare il calore.
 
"Comandante Occhioblu, mi sembra di aver trovato qualcosa." affermò all'improvviso una delle reclute che era andata in avanscoperta. Il Bricconiere si era fermato vicino ad una sezione di muro che sembrava in qualche modo staccata rispetto al resto: c'era una piccola rientranza nella parete, che dava l'impressione di stare nascondendo qualche passaggio segreto... e che sicuramente non era naturale: i bordi erano troppo regolari, e la pietra della sezione di muro rientrante era troppo liscia e levigata per essere stata operata del naturale processo di erosione. Sicuramente, era stata messa lì da qualcun altro...
 
Occhioblu si avvicinò al suo subordinato e cominciò ad esaminare lei stessa la sezione di muro, chiamando a sè sia Meganium che Feraligator. Dopo aver dato un'occhiata attenta, la comandante dei Bricconieri annuì energicamente e cominciò a cercare a tentoni qualcosa sul muro che potesse assomigliare ad un interruttore o a una maniglia. Dopo qualche secondo di ricerca infruttuosa, lo sguardo di Occhioblu si posò su una pietruzza acuminata che sporgeva leggermente dal muro... e il suo istinto le disse di dare un'occhiata anche a quella. Dopo un istante di esitazione, Occhioblu posò una mano su di essa e la spinse leggermente, muovendola dalla sua posizione e facendola scivolare verso l'interno.
 
"Mega?" esclamò Meganium, percependo per primo che si stava muovendo qualcosa. Si trattò di un movimento impercettibile all'inizio, ma poi si sentì come un rombo lontano, e la lastra di pietra che Occhioblu stava esaminando si spostò lateralmente, dando accesso ad un grande corridoio che si trovava appena dietro di essa! I Bricconieri e la loro comandante si ritirarono di un passo, un po' sorpresi, prima di dare un'occhiata al luogo: decisamente non dava l'impressione di essere qualcosa di naturale: le pareti, appena dentro la nuova galleria, erano ricoperte di mattoni rossi e rosati talmente lisci che sembravano luccicare alla tenue luce che proveniva da un luogo che si trovava alla fine della lunga galleria. Con prudenza, Occhioblu e i suoi subordinati cominciarono ad addentrarsi nel passaggio segreto che avevano scoperto, tenendosi pronto ad ogni evenienza.
 
"Il calore si fa sempre più intenso man mano che andiamo avanti..." disse la ragazza bionda, facendo cenno a
Meganium e a Feraligator di stare attenti al resto del gruppo nel caso qualcuno si sentisse male. I due Pokemon, malgrado si sentissero un po' a disagio per il tremendo calore, obbedirono all'istante e si spostarono verso i Bricconieri rimasti indietro. 
 
"Fer..." disse il coccodrillo bipede, notando che due dei subordinati stavano già mostrando segni di fatica. Agendo rapidamente, Feraligator spruzzò un po' d'acqua sul soffitto e sui muro con il suo attacco Pistolacqua, riuscendo a raffreddare almeno un po' l'ambiente e a fare sì che le reclute riuscissero ad andare avanti ancora un po'.
 
"Chi di voi non se la sente di proseguire, è meglio che torni indietro e aspetti vicino all'ingresso." affermò la ragazza, sinceramente preoccupata per la salute dei suoi collaboratori. "Il calore si intensificherà man mano che ci avviciniamo alla caldera del vulcano, e alcuni di voi potrebbero non essere in grdo di sopportarlo."
 
"Ce la facciamo, comandante Occhioblu... non si preoccupi, non sarà un po' di aria calda a fermarci." la rassicurò una ragazza che sembrava avere già una certa esperienza in fatto di spedizioni. "Certo... non mi stupirebbe se da queste parti ci fosse il tempio dedicato a Moltres o ad Entei..."
 
"Lo scopriremo molto presto. Continuiamo su questo corridoio, e sono sicura che troveremo qualcosa di molto interessante." affermò la giovane donna, tergendosi un po' di sudore dalla fronte mentre il corridoio lungo il quale stavano proseguendo si estendeva in lontananza, apparentemente all'infinito. Ci volle quasi un minuto di marcia continuata prima che cominciasse a vedersi, in lontananza, una grande porta di basalto e bronzo, decorata con dei simboli mistici dall'aspetto cupo, che richiamavano vagamente la forma della testa di Entei, una delle tre Bestie Leggendarie di Johto. Vedere che erano vicino ad un probabile obiettivo diede maggiore incentivo ad Occhioblu e ai suoi subordinati, che si affrettarono verso il portone, e lo raggiunsero, sopportando meglio che potevano il calore terrificante che emanava.
 
"Ci siamo. Credo che abbiamo scoperto quello che stavamo cercando! Wow, sono sicura che il comandante Occhiorosso ne sarà molto soddisfatto!" esclamò Occhioblu, passando dalla sua precedente serietà ad un tono allegro e svagato, come quello di una bambina che si stava vedendo regalare il suo giocattolo preferito! 
 
"Mega meganium!" esclamò Meganium. Il grazioso Pokemon Erba fece volteggiare un paio di volte la foglia che aveva sulla testa, quasi fosse stato un cavallerizzo che si apprestava a catturare il bestiame!
 
"Gator!" esclamò Feraligator, annuendo con energia e stringendo le mani artigliate a pugno in segno di vittoria. Per quanto non fosse entusiasta come la sua allenatrice e il suo compagno di squadra, anche lui era contento che la sua organizzazione avesse fatto qualche passo avanti nella realizzazione del loro piano. I subordinati, da parte loro, erano piuttosto interdetti dalla reazione della loro superiore...
 
"Mi... mi scusi, comandante Occhioblu, immagino che lei volesse dire... il comandante Occhioviola? Dopotutto... è lui il capo della nostra organizzazione, e poi... non dimentichi che in questo momento noi rispondiamo delle nostre azioni a... beh, lei sa chi, non c'è bisogno che io glielo ripeta, vero?" chiese un Bricconiere un po' più con i piedi per terra.
 
Occhioblu fece una faccia sorpresa e si ricompose rapidamente, facendo un paio di colpi di tosse per non far vedere il suo imbarazzo. "Ah! Ehm... certo... certo, volevo dire anche il comandante Occhioviola e i Sorsisti! Non mi dimenticherei mai dei miei superiori! Comunque... adesso, c'è una questione un po' più immediata, e sarebbe... riuscire ad oltrepassare questo portone, ed entrare nel tempio! Chissà... magari qui c'è un Grafema, o un artefatto che potrà esserci molto utile!"
 
"Ferrrr..." disse Feraligator con la sua voce roca e ringhiante, facendo cenno ad Occhioblu e a Meganium di restare indietro e lasciar fare a lui. Il gigantesco coccodrillo bipede guardò la porta di bronzo con determinazione e si concentrò per un attimo... poi, prese un profondo respiro, divaricò le fauci simili ad una tagliola, e scagliò un attacco Idropompa contro la porta incandescente, sotto forma di un vero e proprio torrente che investì i battenti surriscaldati! Con un sibilo sinistro, una densa nube di vapore bianco si levò dalla superficie in metallo, che stridette come le unghie sulla lavagna... e un attimo dopo, a causa del brusco abbassamento di temperatura e dell'esplosione di vapore, la porta cedette, abbattendosi al suolo verso l'interno del tempio sotterraneo con un tremendo fragore metallico! I Bricconieri e la loro comandante strinsero i denti e si tapparono le orecchie per il dolore del frastuono... e quando si arrischiarono a guardare, videro Feraligator che riprendeva fiato nel bel mezzo di una coltre di denso vapore acqueo, che gli dava un'aspetto fiero e quasi maestoso!
 
Feraligator ghignò soddisfatto davanti al frutto del suo attacco e si voltò verso il resto del gruppo che lo guardava ammirato - a parte Occhioblu e Meganium, che sembravano semplicemente fieri delle sue prestazioni -, poi, con un gesto del braccio e un segno dell'okay, indicò ai Bricconieri l'interno del tempio, come se volesse dire che erano i benvenuti.
 
"Bel colpo, Feraligator!" esclamò la giovane comandante. "Bene, signori... che aspettiamo? Questo antico tempio, non aspetta che noi!"
 
 
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Occhioblu dovette ricredersi poco dopo che lei e il suo gruppo di esploratori ebbero messo piede all'interno del complesso. Di qualunque cosa si trattasse, non era certamente un tempio, anche se sicuramente era un luogo antico e ormai in disuso. Sembrava più una grande sala del trono, con ciò che restava di ornamenti, armi ed armature addossato alle pareti. La maggior parte degli artefatti era arrugginito, logorato dalle ingiurie del tempo, o comunque inutilizzabile... ma in quel momento, i reperti non erano ciò che interessava ad Occhioblu e ai suoi uomini.
 
"Hmm... a quanto pare, non era proprio come pensavo, ma non importa. Questo non significa che non possiamo trovare qualcosa di interessante da queste parti." disse la bionda, cercando di guardarsi attorno malgrado la semioscurità che pervadeva la sala. I muri erano di colore rosso e bianco, creando un contrasto che, per qualche motivo, rendeva ancora più difficile distinguere ciò che pteva essere scritto sulle pareti.
 
"Certo, la vista distorta dal calore non aiuta per niente..." pensò tra sè Occhioblu. "Beh, inutile recriminare, adesso siamo qui, e sarà meglio darsi da fare. Non ho voglia di sentir brontolare Occhioviola e quel branco di vecchi rottami..."
 
Mentre lei e i suoi Pokemon controllavano una sezione della grande sala, Occhioblu passò vicino al trono che si trovava in cima ad una breve rampa di gradini, a una notevole distanza dalla porta da cui erano entrati. Si trattava di un trono scolpito con incredibile manualità e destrezza, notò la ragazza. Certo, lei non era molto interessata alla storia passata, ma non poteva comunque fare a meno di notare che chiunque fosse stato, aveva sicuramente un tocco da maestro. Le finiture e i bassorilievi finemente scolpiti sui fianchi del seggio reale erano qualcosa che non si vedeva tanto spesso, ed erano sopravvissuti quasi indenni al passare dei secoli...
 
"Chissà quali erano i popoli antichi che hanno costruito questo posto... e cosa i facevano, poi..." affermò tra sè Occhioblu, continuando a guardare intorno al trono. Esperta com'era, aveva ragione di credere che anche da quelle parti si nascondesse qualcosa di interessante... e infatti, quando il suo Meganium iniziò ad annusare il terreno intorno al trono, e a fare dei cenni per attirare la sua attenzione, la ragazza bionda si rese conto di aver trovato qualcosa. "Ah! Che succede, Meganium? C'è qualcosa che potrebbe esserci utile?"
 
"Megmeg!" esclamò il Pokemon Erba, grattando il terreno vicino al trono con una zampa. Sembrava che stesse indicando qualcosa... e infatti, non appena Meganium avvicinò il muso alla fiancata del trono, Occhioblu riuscì a vedere, per quanto non troppo distintamente, che su di esso si trovava una sorta di levetta. Non era molto grande, e ad un primo esame sarebbe potuta facilmente sfuggire alla vista... ma sicuramente era un elemento importante, e la ragazza capì che forse custodiva un segreto molto interessante.
 
Senza attendere oltre, Meganium spinse la levetta, che passò di lato con un suono secco... e un attimo dopo, il trono cominciò a muoversi, facendo vibrare il pavimento di marmo sotto i piedi di Occhioblu e dei suoi Pokemon. Il resto dei Bricconieri interruppe immediatamente quello che stavano facendo, e si mossero verso il trono, incuriositi, trepidanti e intimoriti al tempo stesso... e qualche secondo dopo, il trono cominciò a spostarsi all'indietro, rivelando che sotto di esso si trovava un bassorilievo...
 
O meglio, come scoprì Occhioblu puntando una torcia elettrica verso di esso, uno strano simbolo inciso su una tavola di granito rosso, che luccicava debolmente. Con una certa eccitazione, Occhionlu e i suoi Pokemon guardarono verso di essa... e videro che si trattava di una sorta di runa disegnata nella forma di un paio di lunghe zanne che puntavano verso il basso! Con un pizzico di immaginazione, Occhioblu immaginò che si trattasse di una stilizzazione del viso di Entei, e un sorriso di vittoria le si dipinse sul volto. Probabilmente quello era un Grafema... esattamente quello che stavano cercando!
 
"Comandante Occhioblu, credo che la nostra ricerca sia finita! Guardi... sembra proprio un Grafema!" esclamò uno dei Bricconieri, correndo verso il simbolo luminoso inciso sulla lastra e facendogli una foto. "Sì... ora non ne ho più dubbi, ce l'abbiamo fatta! Abbiamo trovato uno dei Grafemi che servono alla realizzazione del progetto dei Sorsisti!"
 
"Un ottimo lavoro... ed è stato uno sforzo di gruppo, quindi complimenti a tutti voi!" esclamò Occhioblu raggiante. Sicuramente Occhiorosso sarebbe rimasto impressionato... "Farò parola della vostra abilità e del vostro lavoro di squadra al comandante Occhioviola e farò in modo che vi venga aggiunto un bonus alla paga di questo mese! Siete stati fantastici! Adesso però non disperdiamoci, okay? Fate una foto di questo Grafema, copiatevelo su un foglio di carta... insomma, qualsiasi cosa pur di non perderlo, mi sono spiegata?"
 
"Certamente, comandante Occhioblu!" rispose un'altra recluta, che si era appena messa lì con un bloc-notes in mano, e stava copiando il segno. Occhioblu annuì soddisfatta e diede una carezza sulla testa prima al suo Meganium, e poi al suo Feraligator, congratulandosi con loro per il lavoro ben svolto. "Grazie anche a voi, amici miei! Stasera preparerò una doppia porzione dei vostri piatti preferiti, okay?"
 
"Ferrrrr!" esclamò soddisfatto Feraligator, per poi leccarsi le labbra con evidente gioia al pensiero di un pranzetto con i fiocchi!
 
 
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Nel frattempo, al villaggio di Cocona...
 
Il vecchio Otello aveva appena spiegato ai Pokemon Ranger e agli Stat-Trainer quale fosse la situazione, e ora che sapevano un po' meglio come stavano le cose, i ragazzi erano convinti di essere un attimo più preparati ad affrontare la sfida che si profilava all'orizzonte... in particolare, erano riusciti a sapere qualcosa di più sui capi dell'organizzazione, e sui loro modi di operare.
 
"Capisco... quindi, oltre a quell'Occhiorosso che abbiamo affrontato, ci sono altri due comandanti. Occhioblu... e Occhioviola, che dovrebbe essere il comandante supremo." riassunse Marisio, seduto al tavolino basso, con il suo Lucario a fianco, mentre beveva un sorso di succo di frutta. "Tuttavia, sappiamo per certo che in questo momento, l'organizzazione sta prendendo ordini da terze persone, che al momento sono ignote, ai fini di recuperare i Grafemi, ovvero le rune che dovrebbero... sempre stando al folklore locale... essere in grado di evocare e controllare brevemente dei Pokemon Leggendari. Tuttavia, per quanto certo non credo abbiano intenzione di usarli per uno scopo edificante, non sappiamo ancora a cosa gli servirà controllare i Pokemon Leggendari."
 
"Certo... non si può dire che sia una prospettiva molto incoraggiante..." affermò Raimondo, seduto a fianco dei suoi due giovani allievi, che stavano ascoltando con attenzione senza perdersi una parola. Al loro fianco, c'erano anche Staraptor, e il piccolo Pichu con l'ukulele, mentre il resto degli Stat Trainers era seduto intorno al tavolo, tutti comunque rivolti attentamente a Nick e ad Otello. "Una società segreta che vuole impadronirsi della forza dei Pokemon Leggendari. Se è vero, allora l'intero continente di Oblivi, e forse anche il resto del mondo, è in grave pericolo. Se solo sapessimo sove andare a cercare i Bricconieri, magari avremmo una possibilità in più di ostacolare i loro piani."
 
"Star, starrrrr!" esclamò Staraptor, storcendo il naso.
 
"Detto questo, Marisio... c'è qualcosa che non mi torna." disse telepaticamente il Lucario del giovane Guardiano dell'Aura, rivolto al suo allenatore. "Già un solo Pokemon Leggendario darebbe ai superiori dei Bricconieri il potere che gli serve per sottomettere l'intero continente di Oblivia. Dopotutto, Oblivia non ha una Lega Pokemon ufficialmente riconosciuta, e non sono molti gli allenatori che potrebbero opporsi a loro, già in condizioni normali."
 
"Sono perfettamente d'accordo, Lucario. Ci deve per forza essere qualcosa dietro questo piano. Qualcosa che va oltre la semplice conquista." fu la risposta telepatica di Marisio. "Magari sperano di sfruttare i Pokemon Leggendari per farsi aprire l'accesso verso qualcosa di ancora superiore, esattamente come avevano fatto il Predone dalla Maschera di Ferro e Grings Kodai pochi mesi fa."
 
"E' altamente probabile. Dovremmo parlarne con i nostri compagni, in modo che si tengano pronti ad ogni possibile evenienza." rispose Lucario, e Marisio, dopo aver annuito seriamente, si schiarì la voce e proseguì il discorso.
 
"Amici... non voglio mentirvi, nè nascondervi nulla, questi sviluppi sono alquanto inquietanti anche per me." affermò, senza tuttavia mai dare a vedere che la cosa lo spaventasse più di tanto... anzi, quasi per niente! "Tutto questo è spaventosamente simile a quello che è accaduto tempo fa, quando il Team Vicious, sotto la guida del Predone dalla Maschera di Ferro e di Grings Kodai, aveva cercato di radunare tutti i Pokemon Leggendari e ottenere tutte le loro Lastre, in modo da evocare un Pokemon Leggendario ancora più potente e sottometterlo alla loro volontà. Se non fosse stato per l'aiuto di un gruppo di coraggiosi allenatori dei quattro continenti, e dei Pokemon Leggendari che erano riusciti a sfuggire al loro controllo... sicuramente sarebbe potuta andare molto peggio, e adesso tutti e quattro i continenti sarebbero sotto il controllo del Team Vicious."
 
"Questa sì che è una brutta notizia... se solo potessimo sapere che cosa ci attende, e come fare ad impedire al Team Vicious di impadronirsi dei Pokemon Leggendari, allora sicuramente avremmo una possibilità in più di ostacolarli." affermò Demetra. Stava per dire altro, ma in quel momento, un rapido suono di passi che si avvicinavano li distrasse... e un attimo dopo, con un tonfo, la porta d'ingresso si spalancò e Ralph, lo stesso ragazzino che aveva accolto i Pokemon Ranger e gli Stat-Trainers, entrò di colpo nel salotto, apparendo trafelato e di fretta!
 
"Signor Otello! Ragazzi! Venite, presto, sta succedendo qualcosa di strano!" esclamò Ralph, mentre i presenti si voltavano allarmati verso di lui. "Abbiamo... abbiamo visto... io e i miei amici abbiamo visto i Bricconieri con le loro macchine volanti! Stavano andando verso il Bosco di Tek e la Grotta Lima!"
 
"Cosa? Ne sei sicuro?" chiese Nick sgranando gli occhi. Quando Ralph rispose con un cenno affermativo della testa, tutti si alzarono di fretta dai loro posti, abbandonando le bevande nei bicchieri ancora mezzi pieni.
 
"Questa potrebbe essere un'occasione unica." affermò Raimondo. "Se riuscissimo a catturare uno di loro, e interrogarlo, forse potremmo sapere qualcosa in più sui loro piani. Dobe si trova la Foresta di Tek, signor Otello?"
 
"E' a nord di qui... non ci vorrà più di mezz'ora per raggiungerla." rispose il vecchio carpentiere. "Ma è meglio che vi sbrighiate... non credo che i Bricconieri ci metteranno molto a fare quello che sono venuti a fare!"
 
"Certamente. Faremo in un lampo." affermò Risetta, annuendo con calma mentre il gruppo si affrettava a seguire le indicazioni di Otello...
 
 
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CONTINUA...
 
Note dell'autore: Non so, ragazzi. Non avevo molta ispirazione per questo capitolo. Quindi, non credo che mi sia venuto fuori bene... ma il prossimo capitolo conterrà molta più azione, e credo che sarà un attimo meglio di questo! Cercherò di essere anche un po' più concentrato la prossima volta, quindi... abbiate pazienza, e aspettate che mi ritorni l'ispirazione per questa parte della mia saga! A presto!
             
 
     

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