Le mani dentro la città

di Mayara_23
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Le vicende dopo la morte di Maria ***
Capitolo 2: *** L'agente Manuela Russo ***



Capitolo 1
*** Le vicende dopo la morte di Maria ***


Nel buio di una stanza si intravedeva grazie ad uno spiraglio di luce una figura di un ragazzo seduto su una sedia che singhiozzava al telefono.
“Bea! Maria è morta! E’ stata uccisa! Ti prego ritorna” pianse a dirotto. Si sentì un pianto dall’altra parte del telefono poi Beatrice rispose “Calmati Fulvio, prendo un volo per Milano al più presto. Ciao”
“Ciao, grazie”.
Il ragazzo si asciugò le lacrime. Era stato lui a uccidere sua sorella perché doveva farlo.Maria aveva tradito la famiglia e doveva fare quella fine. In parte si sentiva in colpa ma dall’altra parte sapeva che San Luca voleva così.
All’improvviso qualcuno bussò alla porta.
“Avanti” disse Fulvio.
Entrò una donna con il viso sciupato dalle lacrime.
“Dimmi mamma” aggiunse il ragazzo. La donna alzò le tapparelle dell’ufficio di Carmine Marruso per scrutare il volto del figlio. Dopo si sedette su una poltrona e fece segno a Fulvio di sedersi. Quando il ragazzo si sedde, la donna cominciò a piangere.
“Dimmi perché hai ucciso tua sorella” disse e poi lo ripetè urlando. “DIMMI PERCHE’ HAI UCCISO TUA SORELLA!”  e cadde in un pianto sulla spalla del figlio.
Il ragazzo vedendo la madre così disperata a stento riuscì a tenere le lacrime.
“Ho DOVUTO farlo. Se San Luca avesse saputo che una della famiglia tradiva, ci avrebbero ammazzato tutti, perché tenerla in vita significava appoggiarla nel suo tradimento”
“E di Nicola cosa ne facciamo?”
“Te ne occuperai tu. Beatrice sta ritornando e spero di convincerla a rimanere qui. Mi raccomando, Maria è stata uccisa dagli uomini di San Luca e io non c’entro niente.” Disse Fulvio con un tono come se fosse un ordine.
Teresa annuì e poi se ne andò dal nipote con aria triste.

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Capitolo 2
*** L'agente Manuela Russo ***


Durante una giornata piovosa nella città di Milano, nel reparto della polizia milanese, la squadra della dottoressa Mantovani stava interrogando uno dei loro acerrimi nemici: Giuseppe Marruso, anche detto Pinuccio Marruso.
Benevento era nella sala interrogatorio che cercava di “strappare” qualche parola dalla bocca del mafioso, la Mantovani sentiva l’interrogatorio fuori dalla porta. La dottoressa si girò verso il corridoio quando sentì un rumore di tacchi venire verso di lei. Sbucò dal corridoio una ragazza con i capelli lunghi e scuri e gli occhi chiari, della stessa corporatura dell’agente Ventura.
“Lei è dottoressa Mantovani?” chiese la ragazza. La Mantovani annuì “Io sono l’agente Manuela Russo, mi hanno trasferito qui a Milano” aggiunse la ragazza.
“Da dove vieni?”
“Varese, dottoressa”
“Stesso luogo dell’agente Ventura”
“Infatti io e l’agente Ventura eravamo amiche e sono molto addolorata della sua morte improvvisa”
“Anche noi, tanto.”
L’agente Russo guardò dentro la sala dell’interrogatorio e cercò di capire chi era quel ragazzo sotto interrogatorio.
“Chi è quel ragazzo?” chiese istintivamente l’agente Russo.
“E’ Pinuccio Marruso, figlio di un boss della ndrangheta.” La dottoressa fissò la ragazza che fissava la sala interrogatorio. “Ti andrebbe di interrogarlo?” aggiunse.
La ragazza si stupì di quella richiesta però annuì “volentieri” rispose.
Entrò nella sala interrompendo le urla di Benevento contro Pinuccio. L’ispettore la guardò un po’ stranito.
“E lei chi è?” chiese Benevento. Anche Pinuccio la squadrò stranito. Ci fu subito attrazione fisica con quella ragazza.
“Io sono l’agente Manuela Russo, sostituisco l’agente Ventura. Mi ha chiesto la dottoressa Mantovani di continuare l’interrogatorio” rispose la ragazza cercando di avere un certo contegno. L’ispettore prese la giacca e uscì dalla stanza lasciando la ragazza a interrogare Pinuccio.
L’agente Russo cominciò a esaminare i documenti che colpevolizzavano Pinuccio Marruso
“Non ci sono prove ad incastrarlo. Chi li ha dato il permesso  di arrestarlo?” pensò l’agente.
“Allora signor Giuseppe Marruso” cominciò la ragazza
“Pinuccio, grazie” la corresse Pinuccio
“Signor Pinuccio Marruso, lei sa di che reati è accusato?”
“Traffico internazionale di droga, due omicidi e poi altre cazzate”
“Qual è la sua opinione?”
“Che mi hanno arrestato perché ho un conto in sospeso , personale, con Benevento”
“Va bene grazie. Portatelo via” Due agenti della polizia lo riportarono nella sua cella e l’agente Russo uscì dalla sala.
La dottoressa Mantovani la guardò sorpresa.
“Perché lo ha mandato via?”
“Perché non ci sono prove per accusarlo”
“Ma noi lo abbiamo visto con i nostri occhi!”
“Non importa se lo avete visto con i vostri occhi, ci DEVONO essere le prove che voi non avete! Dottoressa, lei lo dovrebbe sapere meglio di me che i casi bisogna esaminarli in modo oggettivo e non perché avete conti in sospeso con la famiglia Marruso!”
Prima che la dottoressa o l’ispettore potessero dire qualcosa, l’agente Russo andò nel suo nuovo ufficio, lasciando i due senza parole.
 

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