Nuovi Problemi

di Mew_vale
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** We're back! ***
Capitolo 2: *** Cosa nasconde Daniele? ***
Capitolo 3: *** Marcella sgancia la bomba ***
Capitolo 4: *** Il ritorno di Patrizia ***
Capitolo 5: *** Tutti a pranzo ***
Capitolo 6: *** Betty è incinta! ***
Capitolo 7: *** Serata tra amici ***
Capitolo 8: *** Avere a che fare con i Valencia ***
Capitolo 9: *** Un pò di commedia ***
Capitolo 10: *** Missing Moments ***
Capitolo 11: *** L'arrivo di Michel. ***
Capitolo 12: *** La proposta. ***
Capitolo 13: *** Un' altra cicogna all' Ecomoda. ***
Capitolo 14: *** Il ritorno di Patrizia all' Ecomoda ***
Capitolo 15: *** Marcella é incinta?! ***
Capitolo 16: *** Marcella Valencia 2.0 ***
Capitolo 17: *** Decisioni ***
Capitolo 18: *** Love is in the air! ***
Capitolo 19: *** Un pomeriggio di ordinaria amministrazione in Ecomoda. ***
Capitolo 20: *** Previsioni e notizie. ***
Capitolo 21: *** Una brutta notizia per Nicola. ***
Capitolo 22: *** Il problema di Nicola! ***
Capitolo 23: *** La nuova segretaria ***
Capitolo 24: *** Tutti con Freddy e Annamaria. ***
Capitolo 25: *** Natasha colpisce ancora ***
Capitolo 26: *** Due mesi dopo... ***
Capitolo 27: *** A poche ore dalla sfilata. ***
Capitolo 28: *** La sfilata - 1° parte ***
Capitolo 29: *** La sfilata - 2° parte ***
Capitolo 30: *** La sfilata – 3° parte ***
Capitolo 31: *** Problemi personali ***
Capitolo 32: *** Una riunione…. Scandalosa! ***
Capitolo 33: *** Scompiglio! ***
Capitolo 34: *** Una batosta per Nicola. ***
Capitolo 35: *** Che nottata! ***
Capitolo 36: *** Un mare di problemi. ***
Capitolo 37: *** Gelosia, terzi incomodo e litigi. ***
Capitolo 38: *** L'arrivo di Guendalina. ***
Capitolo 39: *** La serata delle donne. ***
Capitolo 40: *** La serata degli uomini. ***



Capitolo 1
*** We're back! ***


NUOVI PROBLEMI


Spazio dell' autrice.
4 anni dopo il matrimonio tra Betty e Armando, in azienda ci sono dei ritorni, che comportano inevitabilmente nuove grane all' Ecomoda, ai suoi componenti e ai coniugi Mendoza.


 

CAP.1: We' re back!




SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI MARCELLA.

Finalmente l' aereo è atterrato. Il viaggio è stato teso, perchè continuavo a pensare a quel momento. Al mio rientro, a quando mi sarei ritrovata nuovamente faccia a faccia con loro. Con Lui. Con Lei. Patrizia è accanto a me che si accarezza la chioma bionda (e ancora finta) e parla. Mi sta raccontando di come, prima di partire, ha convinto il suo ricco fidanzato a infilarle un brillante al dito. Patrizia, ha realizzato i suoi sogni... Ma non si può dire lo stesso di me. Volete sapere cos' ho fatto in questi anni? Non lo immaginerete neanche!

Quattro anni  e sei mesi fà, ho lasciato l' Ecomoda in fretta e furia, dopo aver sancito l' unione tra il mio ex fidanzato Armando Mendoza e la donna che me lo aveva strappato, Beatrice Pinzon Solano. Purtroppo, o per fortuna dato che è ancora la mia unica amica, ho dovuto portarmi dietro anche Patrizia Fernandez. Nel mio appartamento, abbiamo iniziato a pensare al futuro.
"Marceee... e adesso cosa faremo?"
"Non lo so Patrizia, dannazione! Smettila di strillare prima di tutto..."
"Scusa Marce, ma ora cosa stai facendo?"
"Intanto faccio la valigia..."
"La valigia?! Ma per andare dove?!"
"Non lo so Patrizia, non lo so! Ci penserò all' aeroporto..."
"E io?!"
"Verrai con me, c'è altra scelta?"
"Ma devo mettere via tutte le mie cose!"
"Mi spiace Patrizia ma io non resto a Bogotà un' istante di più, ti lascerò dei soldi e ti farò sapere la destinazione così mi raggiungerai."
E fù così che mi diressi all' aeroporto. Direzione... non ne avevo idea. Decisi di prendere un caffè al bar dell' aeroporto, pensando a dove andare. E le prime lacrime iniziavano a tingermi le guance e sentivo il viso diventare caldo e paonazzo. 
"Dottoressa Valencia?"
Alzato lo sguardo, mi trovai davanti l' ultima persona che pensavo di incontrare. In quel momento mi sentivo un pò confusa, e non ricordavo molto bene il suo nome. 
"Michel Doinel..." 
"Ma certo, mi scusi..."
Michel, indicò lo sgabello di fronte a me.
"Posso accomodarmi, o la disturbo?" 
"Prego Michel, si accomodi."
"Sta bene Signorina?"
"Non proprio Michel... mi sorprende che lei non sappia nulla."
"Cosa dovrei sapere?"
"Che Betty e Armando vanno di nuovo d' amore e d'accordo, grazie a me."
Michel, abbassa lo sguardo e dice qualcosa che lì per lì non comprendo.
"Dopo ieri sera c'era da aspettarselo, perciò sono qui all' eroporto senza nemmeno aspettare la chiamata di Betty."
"Ieri sera? Cos' è successo ieri sera?"
"Anche lei vedo che non sà tutto... Ieri sera io e Betty eravamo all' Almirante, quando è arrivato il Dottor Armando. Ha provato a convincere Betty a restare, era mal ridotto e dall' aspetto trascurato... Inizialmente Betty lo ha allontanato, io ho capito subito che per lei sarebbe stato un errore partire con me perciò mi sono allontanato e Armando ha convinto Ricardo Montaner, che era nel locale, a cantarle una canzone. Gli ho osservati parlare ancora, finchè Betty non si è allontanata più arrabbiata di prima, poichè ha scoperto che Armando aveva letto il suo diario..."
"Le ha dedicato una canzone..."
La rassegnazione, si faceva strada in me. Negli ultimi mesi avevo conosciuto un Armando nuovo: innamorato, geloso, capace di ogni pazzia ed ora anche romantico... Peccato che tutte queste cose non fossero per me.
"E lei dove pensa di andare, Dottoressa Valencia?"
"Non ne ho idea, il più lontano di qui, questo è certo..."
"Forse non siete poi così diverse lei e la Dottoressa Betty, entrambe pensate che partire sia la soluzione al dolore e ai problemi."
"Ma lei come si permette?!"
"Non la volevo offendere, ma non può negare che avete assunto il medesimo comportamento."
Non rispondo a quest' ultima affermazione. Io simile alla racchia? Ma andiamo!!
"Venga con me a Cartagena..."
Alzo lo sguardo e lo guardo completamente stupefatta.
"Come scusi?"
Lui sorride, e si spiega.
"Non pensi chi sa che, il fatto è che io sto ancora cercando membri per la mia equipe, e per me sarebbe un onore assumere una professionista con le sue caratteristiche e capacità, che sappia curare al meglio l' immagine della mia impresa e il marketing. Se non ha altri programmi o proposte, ovvio."
Restai sbigottita. Volete sapere cos' ho risposto? Sì. Proprio così, ho soffiato il posto a Beatrice, accanto a Michel. E Patrizia mi ha fatto da segretaria, cercando per lungo tempo le attenzioni del francese che, d' altro canto, non l' ha mai degnata di uno sguardo. Questo, finchè non ha trovato altro!


Dopo aver ritirato i bagagli, usciamo e vedo mio fratello accanto alla sua auto scura e lo raggiungo.
"Sorellina, ben tornata."
"Daniele, che bello rivederti."
Quell' abbraccio familiare, è ciò di cui avevo bisogno. Quando ci stacchiamo, mio fratello non perde tempo per provocare Patrizia.
"Patrizia Fernandez..."
"Ciao Daniele."
"Non sei cambiata proprio per niente, bionda finta."
"Daniele caro, sappi che non ho intenzione di sopportare le tue battute e le tue offese!"
"E dimmi, vivi ancora alle spalle di mia sorella?"
"Daniele Valencia, sappi che ora sono ufficialmente fidanzata e prossima al matrimonio."
Risponde Patrizia, sventolando il suo scintillante anulare. Io e Daniele ci guardiamo, con un leggero ghigno in faccia. Un ghigno goliardico ovvio, ma dopotutto conosciamo bene Patrizia e un sorrisetto alla notizia esce spontaneo.
"Finalmente hai risolto i tuoi problemi Patrizia, complimenti! Mi raccomando di non far naufragare anche questo matrimonio!"
"Maledizione, Daniele!"
"Ragazzi, che ne dite di andare?" 
Mi intrometto, prima che vennga detto di peggio, anche perchè la situazione diventa ridicola. 
"Certo."
Una volta in auto, inizio a chiedere dei dettagli a mio fratello.
"Allora Daniele, hai già chiamato in Ecomoda?"
"No Marcella, pensavo di passare di lì appena vi avrò accompagnate a casa."
"Perfetto, fammi sapere subito tutto. Solo un favore, non dire che sono tornata e che ci sarò anche io..."
"Scusa Marce, per quale motivo?" 
Chide Patrizia, dai sedili posteriori.
"Vorrei fare loro una sorpresa."
"Prenderà a tutti un infarto."
Interviene Daniele.
"Sopratutto alla Dottoressa Betty."
Aggiunge, poi.
"A proposito Daniele, parlaci della situazione all' Ecomoda!"
Chiede Patrizia. Daniele, inizia a discutere di cifre e contratti, finchè io non lo fermo, ridendo.
"Daniele, non penso lei si riferisse a questo"
"Ma certo, è impossibile che sia diventata improvvisamente intelligente."
"Daniele, finiscila!"
"Comunque, se quello che volete sapere è come procede il matrimonio di Armando e sua moglie vi posso assicurare che la situazione in presidenza è oltremodo e perennemente stucchevole. Quei due sembrano ancora perennemente in luna di miele."
Mi rattristo, osservando il paesaggio oltre il finestrino.
"Blea, che orrore!"
Interviene Patrizia.
"E come se non bastasse, Armando sembra assere stato chiuso in convento per quattro anni. Sorprendentemente è diventato finalmente un uomo responsabile! A parte la sua impeccabile immagine di marito e padre, ha finalmente finito di fare cazzate ai danni dell' azienda."
"Armano un padre di famiglia? Non ci credo finchè non lo vedo."
"Lo vedrai Patrizia, lo vedrai. Marcella, stai bene?"
"Sì Daniele, tutto bene. E dell' azienda cosa mi dici?"
"E' florida, l' affiliazione con il Fashion Group ha riportato la calma."
"Bene, meglio così. E Maria Beatrice?"
"Ci raggiungerà domani all' Ecomoda al consiglio, in ritardo. Lo sai com'è".
"Già..." 
Non sarebbe stato per nulla facile il consiglio di domani, il primo dopo tanto tempo. Mi sarei sentita un pesce fuor d' acqua, davanti ad un uomo che conosco ma non conosco. E a persone che mi odiavano, e forse ancora mi odiano. Ma del resto, la cosa è reciproca.


SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI BETTY.

Sto dando una ripassata al bilancio da presentare l' indomani, quando AnnaMaria bussa al mio ufficio.
"Betty, c'è Daniele Valencia che desidera parlarti."
"Il Dottor Valencia? Ma cosa vorrà a poche ore dal consiglio. Non poteva aspettare domani?" 
"Non saperi Betty, lo faccio passare?"
"Certamente AnnaMaria..."
Pochi istanti dopo, entra Daniele Valencia. Sempre con quel suo fare burbero, presuntuoso e provocatore, si siede senza nemmeno afferrare la mia mano tesa. Così mi accomodo anche io.
"Dottor Valencia, come mai qui a poche ore dal consiglio?"
"Volevo solo confermare la presenza di mia sorella Maria Beatrice al consiglio di domani."
Rimango perplessa, e non tengo per me i miei pensieri.
"Tutto qui? E non poteva fare una telefonata?" 
"Deve anche dirmi quando posso passare nella MIA azienda, adesso?"
"Non volevo dire questo Dottore, penso solo che una telefonata sarebbe stata più comoda anche per lei." 
"Volevo anche assicurami che fosse tutto pronto."
"Ma certo Dottor Valencia, stavo revisionando il bilancio un' ultima volta."
Dico, indicando la cartellina gialla di fronte a me. 
"Perfetto, a domani allora." 
"A domani Dottore."
Dico. E mi alzo dalla sedia in segno di rispetto, poi decido di uscire dall' ufficio della presidenza per raggiungere mio marito e informarlo della visita di Daniele. Ma usciti in corridoio, incrociamo Armando e Mario Calderon. 
"Armando, Mario... sempre in coppia come fidanzatini voi?" 
Mario lo guarda con aria interrogativa mentre mio marito, come sempre, controbatte.
"E tu Daniele non perdi un occasione per dire la tua stupidaggine giornaliera?" 
"vabbè, devo andare. Signori."
"Buongiorno Dottore." 
Saluto, io. Poi, Armando e Mario si avvicinano. Mio marito mi chiede cosa Daniele è venuto a fare.
"A litigare, come sempre. Ha solo confermato la presenza di Maria Beatrice al consiglio."
"E non poteva farlo per telefono?"
Si interroga Calderon. Mi disturba un pò aver avuto il suo stesso pensiero, ma tengo per me questa mia sensazione. 
"Non so cosa dirvi..." 
Restiamo tutti e tre fermi e perplessi, guardando Daniele sparire nell' ascensore.

FINE CAP.1 - We're back!


Spazio dell' autrice:

Spero che questo primo capitolo, questo "assaggio" vi sia piaciuto e che vi metta curiosità! Mi sono sempre interrogata su cosa avessero fatto Patrizia e Marcella una volta lasciata l' Ecomoda e speravo che in "Betty la Fea - Ecomoda" ricomparissero, ma dato che così non è stato, ho deciso di immaginarlo io! Dopotutto, a questo servono le FanFiction, no?
A presto, Mia.



 

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Capitolo 2
*** Cosa nasconde Daniele? ***


    NUOVI PROBLEMI
 
CAP.2 - Cosa nasconde Daniele?



SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI ARMANDO.


"Piccola di papà, angioletto dolce!"
"Papà... ehehhe..."
Gioco con mia figlia sul letto, mentre rifletto sul comportamento di Daniele Valencia. Cosa è venuto a fare in azienda a poche ore dal consiglio? Ho una strana sensazione... Quella iena, avrà sicuramente qualcosa che gli frulla per la mente! Assorto nei miei pensieri, non ho sentito mia figlia che piange, così mia moglie ci raggiunge in camera da letto.
"Amore, la bambina."
"Oh, scusa... ero sovrapensiero."
"A cosa pensavi Armando?"
"A Daniele Valencia..."
Mia moglie, mi guarda con aria interrogativa.
"E' proprio necessario nominare quel tipo in casa nostra?"
"Scusa, ma ho una strana sensazione circa il consiglio di domani... Come se Daniele non ci avesse detto tutto."
"E cosa potrebbe nasconderci?"
"Ah, non lo so... Ma sento che c'è qualcosa che non sappiamo."
Mia moglie, che nel frattempo ha messo a letto Camilla, torna in camera da letto e si spalma la crema per le mani.
"Spero non sia così, e che non ci siano sorprese domani... I tuoi a che ora arrivano?"
"Alle otto, andrò io a prenderli all' aeroporto..."
Improvvisamente vedo mia moglie, perdere l' equilibrio e cade seduta sul letto.
"Mostro, tutto bene?"
"Sì amore, ho avuto un altro giramento di testa..."
"Ti accade spesso ultimamente.... Dottoressa mostro, non è ora di andare da un medico così Armanduccio tuo è più tranquillo?"
Mia moglie si volta verso di me e mi accarezza una guancia. Ha due occhi bellissimi, due labbra che ricordano due pesche quindi non resisto a baciarla.
"Domani mattina ho già appuntamento dal medico, così faccio contento Armanduccio mio..."
"Grazie Dottoressa mostro..."
E dopo esserci coccolati ancora, ci addormentiamo e i pensieri cupi sul consiglio di amministrazione si dissolvono.



SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI MARCELLA.


"Uh, Marce... Ho mangiato come una regina! Non c'è nulla da fare, non esiste un altro ristorante come il Le Noire!"
"Già Patrizia, nonostante tutto è bello essere tornata!"
"E si ricordano tutti di noi! E' così bello essere tornata così ricca, e agiata Marce... Finalmente faccio la vita che mi merito!"
Guardo la mia amica un pò seccata, fà sempre gli stessi discorsi! 
"Vuoi uno skoch?"
"Certo... Dimmi Marce, ma sei sicura che all' Ecomoda non sappiano nulla?"
"No, non sanno e non sospettano nulla, tel' assicuro. Sarà una sorpresa unica!"
Con questa ultima frase, io e Patrizia alziamo il bicchiere al cielo, brindando. Improvvisamente, non vedo l' ora di prendere parte al consiglio di domani, per vedere la faccia di Beatrice, Armando, Nicola Mora e di tutto il consiglio.


SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI NICOLA.


Arrivo all' Ecomoda un pò in ritardo, a bordo del mio Mercedes. Betty mi ammazzerà, sopratutto perchè è giorno di consiglio, ma purtroppo ho fatto tardi ieri sera, con il mio amico Gutierrez. La prima persona che incontro, come ogni mattina, è Wilson.
"Buongiorno Dottore."
"Salve Wilson."
Poi è il turno di Mariana.
"Buongiorno Dottor Mora!"
"Salve Mariana, mi dica... La Dottoressa Betty e consorte sono arrivati?"
Chiedo furtivo, sperando che non ci sia nessuno. 
"Il Dottor Armando è nel suo ufficio con il Dottor Mario, mentre la Dottoressa Betty arriverà più tardi, aveva un controllo medico."
"Un controllo medico? Sta male?"
"Questo non lo so Dottore, sarà una semplice visita. Sarà in azienda per l' ora del consiglio. Sono arrivati anche Roberto Mendoza e la Signora Margherita."
"Grazie Mariana!"
"Di nulla Dottore, a più tardi."
Salgo di sopra, e trovo tutte le segretarie che chiacchierano, attorno alla scrivania di Anna Maria. 
"Sofia!!"
"Buongiorno Dottore, mi dica."
Tutte, mi salutano in coro. Tranne Natasha, che finge di non avermi visto, continuando a fare quello di cui si stava occupando. Io storco la bocca.
"Sofia, stamattina non ho fatto colazione..." - dico, accarezzandomi lo stomanco - "Andresti in caffetteria a prendermi cinque plumcake allo sciroppo d' acero, tre bicchieri di latte e due di succo d' arancia?"
Sofia, come sempre, mi osserva con aria interrogativa e alza un sopracciglio ma poi ubbidisce e si appresta a fare ciò che le ho chiesto. Guardo ancora Nathasha, la quale mi rivolge un breve sguardo con espressione seria. Subito dopo, dall' ufficio di Armando, escono i suoi genitori.
"Nicola Mora, buongiorno."
"Dottor Mendoza salve, Signora Margherita."
"Salve Nicola."
"Mi dica Nicola, è tutto pronto ed in ordine per il consiglio?" 
"Certo Dottore, tutto in regola ed impeccabile."
Rispondo a Roberto, toccando la mia 24 ore contenente tutti i documenti necessari, regolarmente ed accuratamente redatti.
"Bene, ora mancano Daniele, Betty e Maria Beatrice."


SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI ARMANDO.


Sto ancora pensando al comportamento strano di Daniele Valencia degli ultimi giorni, quando si apre l' ascensore. Lupus infabula.
"Buongiorno a tutti."
Le segretarie rispondo in coro, poi i miei genitori lo salutano.
"Daniele, che piacere."
" Roberto, Margherita. Tutto bene?"
"Certo caro... A questo punto manca solo Beatrice?"
Chiede mia madre.
"Sì, e Maria Beatrice."
Intervengo io, poi Daniele ci informa che Maria Beatrice non sarà presente, dato che ha perso l' aereo. Tanto, che differenza potrà fare all' andamento dell' azienda? 
"E Beatrice, come mai non è ancora arrivata tesoro?"
"E' dal medico, ma dovrebbe essere qui a minuti."
"Dal medico? Come mai?" 
"Nulla di grave mamma, in questi giorni è stata poco bene, sarà un malanno di stagione."
"Speriamo, possiamo accomodarci in sala riunioni nel frattempo."
Dice mio padre, facendo strada. Poi, Mario interviene.
"Andate pure, io vorrei prima scambiare due parole con Armando."
"A dopo allora."
"Aspetta un minuto Mario... AnnaMaria?"
"Sì Dottore?"
"Per il pranzo è tutto pronto?"
"Certo Dottore, e tra poco passo in sala riunioni a prendere le ordinazioni dei Caffè. Ho già fatto convocare Ugo Lombardi, e Bertha ha avvertito il Dottor Gutierrez che sono tutti arrivati."
"Perfetto... Mario, cosa c'è?" 
"Cos' hai tu, tigre! Sei così pensieroso, mi sembri su un altro pianeta!"
"Sono preoccupato per il consiglio..."
"Come mai? Problemi con il bilancio?"
"No Mario, il bilancio è in ordine, lo sai bene... Penso solo che Daniele Valencia nasconda qualcosa..."
"Proporrà per l' ennesima volta di liquidare tutto, come fà sempre!"


SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI BETTY.

Parcheggio, ed entro in azienda entusiasta e felice. E' una giornata bellissima, e non vedo l' ora che finisca il consiglio per parlare con Armando, anche se non so come farò a resistere tanto! Ma ormai non c'è tempo. Entro, e Mariana mi informa che sono già tutti in sala riunioni.
"Buon giorno a tutte!"
"Ciao Betty... tutto bene? Com'è andata la visita dal medico?"
Mi chiede AnnaMaria. Io, forse con troppa enfasi, rispondo che è andata molto bene. 
"Sicura che vada tutto bene Betty?"
Mi chiede anche Sofia.
"Sì, sì ragazze. Ma ne parliamo dopo!" 
Quindi sparisco nel mio ufficio. Poso la borsa e il soprabito, ma prima di fare il mio ingresso nella sala del consiglio cerco di darmi un contegno. Ho ancora il viso paonazzo e cado dall' emozione, e cerco di far sparire quel sorriso immenso per stamparmi un'aria più seria. Quindi entro.
"Buongiorno, scusate l' attesa." 
Mio marito ed i miei suoceri, mi vengono incontro per salutarmi. Margherita domanda:
"Beatrice, Armando ci ha detto che sei stata dal medico! Tutto bene?" 
Mi guardo in giro, sorrido leggrmente e poi torno in me.
"Certo, ma credo che di questo ne possiamo parlare più tardi, ora direi di iniziare. Maria Beatrice?"
"Non verrà, ha perduto il volo." 
Risponde Daniele, quella iena che, per inciso, non ha nemmeno salutato! Cerco di sorvolare, e ci accomodiamo tutti ai nostri posti.
"Iniziamo, AnnaMaria, distribuisci la cartelline per favore."
"Subito Dottoressa."


SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI MARCELLA.

Sicura di me e sorridente, parcheggio la mia automobile e mi avvicino all' entrata dell' Ecomoda. Negli ultimi anni mi sono fatta crescere i capelli, ora sono molto lunghi e sono sicura che per questo, nessuno mi riconoscerà. Infatti, Wilson mi ferma.
"Mi scusi Signora, non può entrare senza essere annunciata dato che non l' ho mai vista qui." 
"Mi conosce eccome, Wilson."
Mi tolgo gli occhiali da sole, e Wilson rimane sbalordito.
"Signora Valencia, mi scusi ma è passto così tanto tempo che non l' ho riconosciuta, e nessuno mi ha avvisato che sarebbe venuta."
"Non si preoccupi Wilson."
"Prego Dottoressa, buonagiornata e bentornata."
Quando Wilson mi apre la porta, entro nella hall. E ho immediatamente due nuovi occhi sbalorditi addosso. Mariana, lascia la sua postazione per venirmi incontro.
"Signora Marcella! Che sorpresa, non l' aspettavamo!"
"Salve Mariana! Lo so, sono qui per fare una sorpresa. Ci sono già tutti vero?"
"Certamente, tranne la Signorina Maria Beatriche perchè ha perso il volo. Gli altri dirigenti e azionisti sono tutti riuniti. Penso abbiano già iniziato dato che non l' aspettavano."
"Allora salgo, non mi annunci per favore." 
"Va bene, ben tornata Signora Marcella!"
"Grazie Mariana...." 
Una volta salita, la scena si ripete con le segretarie. Sono tutte stupite, e si crea un gran chiacchierio.


SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI ARMANDO.

"Questi dati sono molto buoni."
Mio padre, sta commentando il bilancio mentre tutti lo consultano, soddisfatti.
"Certo, l' azienda và molto bene al momento. Ma le persone più andatte per esporre questo aspetto sono Beatrice e il Dottor Mora."
"Scusate, ma cosa sta succedendo di là?"
Chiede mia madre, avvertendo un pò di trambusto e molte voci. Tutti noi distogliamo lo sguardo dal bilancio per ascoltare. Guardo Daniele, e vedo un ghigno sul suo viso. Lo sapevo. Sto per alzarmi per uscire a vedere, quando si apre la porta della sala e resto sbigottito, con il sedere a mezz'aria.


SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI MARCELLA.

Tutti i membri del consiglio, sono senza parole. Armando si è immobilizzato, a Beatrice probabilmente è venuta la pelle d' oca e Mario mi osserva sbalordito.
"Salve a tutti, scusate il ritardo."


 
FINE CAP. 2 - Cosa nasconde Daniele?- 


Spazio dell' autrice:

Spero che sia di vostro gradimento, io mi sto diventendo molto a scriverla! Se vorrete commentare, risponderò volentieri!
Mia.

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Capitolo 3
*** Marcella sgancia la bomba ***


NUOVI PROBLEMI

 CAP.3 - Marcella sgancia la bomba


SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI BETTY.

Rimango impietrita. Marcella Valencia era l' ultima persona che pensavo di trovarmi di fronte. Butto un' occhiata a mio marito e alla sua espressione seria e sorpresa, anche Mario ci guarda, a turno. Dopo i primi secondi di interdizione, iniziano i saluti. I primi a salutarla, sono proprio i miei suoceri. Provo un moto di gelosia, ma del resto Marcella è stata la fidanzata di mio marito, ed è figlia dei co-fondatori dell' impresa.
"Marcella, che sorpresa!"
"Ciao Margherita, Roberto..."
"Marcella che piacere rivederti, non ti aspettavamo..."
"Lo so Roberto, lo so..."
"Sorellina, finalmente sei arrivata!"
"Ciao Daniele... Mi hanno detto che Maria Beatrice ha perso il volo..." 
"No scusa Daniele, " - interviene Armando - " tu sapevi che Marcella sarebbe venuta quest' oggi?"
"Non vel' ho detto?"
Chiede Daniele, con aria soddisfatta e come sempre presuntuosa! Mio marito risponde a denti stretti e con un sorriso di plastica.
"No Daniele, non l' hai fatto."
"Ah, credevo di sì..."
"Ciao Armando, comunque."
"Ciao Marcella."
Vedo mio marito che non sa come comportarsi... Si avvicina a Marcella e si danno solo una formale stretta di mano. Lo stesso accade con Mario.
"Marcella, ben tornata."
"Ciao Mario, salve Beatrice."
Io sono l' ultima che saluta, del resto ero cosi sotto choc che neanche io ho pensato subito a salutarla.
"Salve Signora Marcella, ben tornata. Dovremmo aggiungere un posto, scusate."
Esco in corridoio, per dare l' incarico alla mia segretaria.
"AnnaMaria, per favore procura subito una sedia, chiedi alla Signora Marcella se desidera un caffè e fai delle fotocopie del bilancio e prepara un' altra cartellina".
"Subito Betty..."
Mi accorgo che la banda ha organizzato un 911.
"Betty, ma cos'è venuta a fare?" 
Mi domanda Sofia, mentre ho già girato sui tacchi per rientrare al consiglio.
"Sofia, anche se non è più passata di qui questa è ancora la sua azienda per il 15%. "
"Certo, ma come mai passare di qua dopo che sen'è lavata le mani per più di quattro anni?"
"Ne parliamo dopo ragazze, ora devo rientrare." 
Torno in sala riunioni, e vi trovo Marcella seduta sulla mia sedia, a capotavola. Appena mi vede, si alza.
"Mi scusi Beatrice..."
"Ho chiesto ad AnnaMaria di portare una sedia, una copia del bilancio e di chiederle se desidera bere qualcosa." 
In quell' istante, entra Annamaria con ciò che le avevo chiesto poco prima.
"Scusate, sapete dirmi dove si trova Ugo? Come mai non è ancora arrivato?" 
Domanda mio marito.
"Sta per arrivare Dottor Armando, doveva fare delle telefonate personali ha detto." 
Lo informa AnnaMaria. Mio marito, che notoriamente non è un fan di Ugo Lombardi, perde le staffe.
"Ma non è possibile! É sempre la stessa storia con quell' idiota, chi si crede  di essere per snobbare gli azionisti e i consigli di amministrazione!"
"Lo chiamo subito Dottore!" 
Conclude AnnaMaria, prima di lasciare la sala.
"Stai tranquillo figliolo, starà per arrivare. Marcella, nel frattempo raccontaci un pò cos' hai fatto negli ultimi anni, dove sei sparita! E devo dire che quei capelli lunghi ti stanno molto bene!"
"Ti ringrazio Marghertia! Dunque, in questi anni ho lavorato... come addetta all' immagine di un azienda di... un amico."
Io sono ancora stupefatta. Guardo mio marito dall' altro capo del tavolo, e mi lancia uno sguardo: un misto tra la sorpresa e preoccupazione. Mi aveva avvertita circa le sue sensazioni negative riguardanti il consiglio, e aveva ragione. Mario, osserva alternativamente me e poi Armando. In quel istante, arriva Ugo.
"Eccomi qui, è arrivata la magia! Cosi spero che quel'... energumeno di suo marito la smetta di urlare!"
Dice Ugo, rivolgendosi a me. Appena Marcella si svolta verso la porta, Ugo perde la parola. Sorprendentemente. 
"Oh mio Dio, non ci posso credere!" 
"Ciao Ugo..."
"Marceeeee... che apparizione divina! Sei uno schianto, una Dea! E questi capelli, sono stupendi! Ma dimmi ora, dove sei stata di bello? Cos' hai fatto? A proposito Marce, dopo devo presentarti la piccola Barbara..." 
Prima che Marcella possa rispondere, mio marito si intromette.
"Ugo!! Non è il momento!! Se non chiedo troppo, vorremmo iniziare la riunione!"
Ugo, lo guarda a bocca aperta, ed ecco che pronuncia la battuta che tutti aspettavamo, come un disco incantato.
"Marce, ti posso assicurare che hai vinto alla lotteria non sposando questo... questo bruto!"
"Signor Lombardi, Signora Marcella. Se non è chiedere troppo, iniziamo il consiglio."
Intervengo in appoggio ad Armando, mentre Marcella mi guarda stupita ma seria, per la mia sottile ironia, e Ugo si siede ma ovviamente non perde l' occasione di dire la sua.
"Se la Presidente comanda...!"
In un clima teso, sorpreso e non proprio adeguato alla situazione, iniziamo a discutere del bilancio e dell' andamento aziendale.


SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI ARMANDO.

Mi sento.... nervoso. Per quale motivo Daniele non ci ha detto del ritorno di Marcella?! Cosa succederà oggi? Mentre ascolto il discorso dettagliato di Nicola, osservo mia moglie e ci lanciamo qualche sguardo di traverso, lo stesso accade con Mario mentre Marcella ha un' aria serena e soddisfatta. Sono certo che si sia divertita! E che sia tornata per tramare qualcosa... Negli ultimi anni, non si è mai più presentata in azienda, non ha fatto sapere dove fosse, non ha mai risposto agli aggiornamenti inviatele via e-mail. Insomma, sen'è altamente infischiata dell' eredità che suo padre le ha lasciato! Come mai oggi è qui?
"Eccellente Signori, devo dire che la conduzione di Beatrice e Armando è la migliore che abbiamo mai avuto!"
Mio padre, pronuncia questa battuta di chiusura, una volta completata la visione del bilancio.
"Certo Roberto, un passato coronato di successi, no?"
Daniele Valencia... Razza di serpente velenoso!
"Valencia, perchè devi sempre essere sarcastico e provocatore?!"
"Armando, figliolo stai tranquillo... Daniele, non puoi negare che la Presidenza congiunta di Armando e Beatrice abbia risanato l' azienda. Insieme hanno rimediato ai loro errori e se il Fashion Group ha investito su di noi lo dobbiamo a loro e a Mario Calderon." 
"Ah certo, dovrei ringraziare anche Calderon ora?"
"Daniele, finiscila. Il bilancio e l' andamento aziendale sono eccellenti, perchè vuoi a tutti i costi avvelenare l' atmosfera e rovinare il pranzo a tutti con le tue battute fuori luogo?"
"Per oggi smetterò Roberto. Riguardo al pranzo, mi spiace ma non posso restare." 
Mentre Daniele si alza e infila dei fogli nella sua cartella nera, Marcella lo trattiene per un braccio.
"Scusa Daniele, vorrei che restassi per un pò. Devo fare un annuncio." 
Guardo mia moglie e Mario, tutti e tre abbiamo "rizzato le antenne" e siamo piombati sull' attenti. Anche gli altri membri del consiglio si sistemano sulla sedia, prestando attenzione a Marcella.
"Vi debbo spiegare il motivo di questa mia visita, del resto credo sia sembrata strana a molti dato che sono sparita per molto tempo."
"Marcella, non è affatto strano. Questa è ancora la tua azienda per il 15%..."
Io, correggo mia madre, rispondendo:
"In verità, è un pò strano questo ritorno."
Marcella, mi osserva, sorpresa. Evidentemente non si aspettava tanta schiettezza e sincerità da parte mia.
"Ad ogni modo... Ho deciso di vendere le mie quote."
"Che cosa?"
"Marcella, sei seria?"
Si crea un chiacchiericcio generale, tutti si interrogano su quest' ultima affermazione. Anche Daniele sembra cadere dalle nuvole, mi sorprende!
"Daniele, tu non sapevi nulla?"
Domando.
"No, non nego che sapevo del suo ritorno, ma non ha detto neanche a me di queste sue intenzioni. Si può sapere come mai vuoi vendere?"
"E' molto semplice, vorrei realizzare il mio sogno ed aprire una mia azienda."
"Ma Marcella, queste quote sono l' eredità di tuo padre, rappresentano la parte dei Valencia in quest' impresa!"
Dice mia madre.
"Ti sbagli Margherita, quest' azienda non appartiene più ai Valencia, ora mai è monopolizzata dai Pinzon, o sbaglio?" 
Mi salta subito la mosca al naso, ma cerco di trattenermi per non far scoppiare un putiferio. Mio padre, che mi conosce, avverte la mia irrequietezza e mi dà un leggero colpo di mano sulla spalla. Nicola e mia moglie prendono la parola.
"Mi dispiace Signora, ma non può parlare così a chi ha dato anima e cuore all' azienda, salvandola dal baratro!"
"Non mi pare di averla interpellata, Signor Mora."
"Signora Marcella, non le permetto ora di essere ingiusta e irrispettosa con me, la mia famiglia e gli altri dirigenti."
"Pretende di comandarmi, Signora? Mio padre mi ha lasciato queste quote, ma dato che l' azienda ormai non è più dei Valencia io credo sarebbe felice per me se utilizzassi la sua eredità per realizzare i miei sogni."
Sentendo di nuovo quella frase, non resisto più. Mi alzo e sbotto.
"Non ti permetto Marcella di insinuare che i Valencia siano stati messi fuori dalla porta da me, da Beatrice o dagli altri! Non te lo permetto!! Se quest' azienda non è più dei Valencia, come dici tu, non è certo per volere nostro ma perchè i Valencia hanno smesso di occuparsene!! Maria Beatrice non si fà più vedere, Daniele si presenta solo ai consigli di amministrazione per ripetere, come un disco rotto, la sua intenzione di liquidare l' azienda, cosa ridicola tra l' altro dato che va molto bene, e tu sei sparita, lavandotene le mani! Se quest' azienda non è più dei Valencia è perchè l' avete abbandonata, ed io, mia moglie, Mario Calderon e Nicola Mora l' abbiamo riportata a galla!! Non puoi tornare qui e accusare chi di per sè di aver monopolizzato l' azienda! Voi tre l' avete abbandonata, e qualcuno ne doveva prendere il comando!!"
Il mio sfogo ad alta voce ha lasciato tutti a bocca a aperta, e anche un pò spaventati dalla mia ira.
"Armando, devo menzionare qui i motivi che mi hanno spinta ad andarmene?"
"Me lo ricordo bene Marcella, ma è stata comunque una scelta tua, ricorda che nessuno ti ha messo fuori dalla porta!"
Seguono attimi di silenzio, in cui riprendiamo respiro. A rompere il silenzio, è mia moglie.
"In ogni caso, se la Signora desidera vendere il suo 15% noi non possiamo di certo ostacolarla, vorrei chiedere solo un certo preavviso prima che venda la sua parte."
"A dire il vero, c'è già un compratore." 
Io e mia moglie, rimaniamo spiazzati. Non sprechiamo neanche parole.
"Marcella, perdonami... Ma non pensi che avresti dovuto avvertire per tempo l' azienda che presto avremmo un nuovo socio?" 
Chiede Mario.
"Per la verità, una nuova socia." 
"Sorellina, e si può sapere, di grazia, di chi si tratta?" 
"E' già qui a Bogotà, è una persona che conoscete bene."
"E si può sapere almeno chi è Marcella? Se qualcuno non è d' accordo con me mi contraddica pure, ma credo sia un nostro sacrosanto diritto saperlo, se permetti!"
Affermo, molto irritato. Vedo Daniele assumere un' aria tra il divertito e l' isterico, e mettersi comodo sulla sedia.
"Marcella, ci stai prendendo per i fondelli spero!"
Marcella non risponde. 
"Daniele, ci fai capire? Dato che Marcella sembra aver perso la parola..."
"Certo Armando, ora vi spiego come stanno le cose e non ci crederete mai. Mia sorella sta per cedere le sue quote a Patrizia Fernandez." 


 
FINE CAP.3 - Marcella sgancia la bomba.

 
Spazio all' autrice.

Spero di avervi stupito anche con questo capitolo.  E' la mia prima FanFic su "Betty la Fea" e, come ho già detto in precedenza, mi diverte molto scriverla! ^^
Alla prossima!!
Mia
.




 

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Capitolo 4
*** Il ritorno di Patrizia ***


NUOVI PROBLEMI
CAP.4 - Il ritorno di Patrizia.


SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI PATRIZIA.

"Signora Patrizia, anche lei qui oggi!"
"Salve Wilson, sì esatto sono tornata anche io!"
Rispondo, agitando i miei lunghi e setosi capelli dorati. L' Ecomoda, vista da fuori, non sembra cambiata per niente. Non vedo l' ora che arrivi il mio momento! Il consiglio è iniziato un' ora e mezza fà, quindi Marcella dovrebbe già aver avvisato tutti e sono sicura che mi stanno aspettando. Per la banda delle recchie, sarà un duro colpo! Non vedo l' ora di vedere le loro facce, mentre vengono a sapere che presto Patrizia Fernandez in De Martinez sarà un' azionista dell' Ecomoda, ed il loro capo! Le metterò al loro posto, quelle racchie!
"Prego Signora, Patrizia, si accomodi. Ben tornata."
"Grazie mille Wilson..."
Quindi mi avvicino al bancone della reception, e vi trovo Mariana. Devo proprio dirlo, provo soddisfazione al pensiero che mentre io ho fatto strada trovando un fidanzato molto ricco e diventando azionista di un importante azienda, loro sono rimaste delle semplici segretarie dalla vita senz' altro patetica.
"Buongiorno, Mariana."
Quella stolta, non alza nemmeno lo sguardo.
"Buongiorno, scusi solo un secondo."
"Si muova ad annunciarmi, il consiglio di amministrazione mi aspetta!"
"Il consiglio di amministrazione?"
Quando Mariana alza lo sguardo, resta completamente sbigottita.
"Salve..."
Dico, con un grosso sorriso.
"Patrizia Fernandez??"
"Proprio io in persona, la sola ed unica. Come ti ho detto prima, il consiglio di amministrazione mi sta aspettando!"
"Ah sì? E come mai l' aspetterebbe?"
Mi chiede, appoggiando le mani sui fianchi.
"Questi non sono affari suoi, segretaria. Se le dico che mi aspettano, allora mi aspettano"
"E io le dico che non può passare, sa bene che i consigli non vanno interrotti, o ha dei problemi di memoria?"
"Ne ho proprio abbastanza di te! Io salgo."
"Bionda finta, come si permette!"
Quella stupida si infila in ascensore, così saliamo insieme.



SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI ANNAMARIA.


Il consiglio è iniziato un' ora e mezza fà circa, nel frattempo io e le altre ragazze della banda, siamo rimaste attorno alla mia scrivania a chiacchierare e spettegolare. Bertha interviene:
"Ve lo dico io, la Signora Marcella è tornata per riprendersi il Signor Armando e creare problemi a Betty!"
"Ma và, Bertha, cosa dici! E poi il Signor Armando è innamoratissimo di Betty, non tornerebbe mai con quella lì!"
Rispondo io. Sandra e Natasha, dicono la loro.
"Ah Bertha, io non credo sia così. E' passato così tanto tempo, di sicuro avrà un altro uomo! Io credo sia qui solo per questioni aziendali..."
Interviene Natasha. Anche se due anni fà, ha iniziato col piede sbagliato, ora è parte della banda. S'è fatta perdonare! 
"E poi se inizierà a creare problemi, prima la immobilizzo, poi le rompo tutte le ossa, poi gliele riduco in polvere e giele faccio ingoiare, per poi buttare la sua carcassa in pasto agli squali!"
Le mie amiche si mettono a ridere. Di colpo, sentiamo un gran casino provenire dalla sala del consiglio.
"Ragazze, ma che succede di là?" 
Chiedo io.
"Presto Bertha, vai ad incollare l' orecchio alla porta!"
Incita Sofia, e Bertha non se lo fà ripetere due volte.
"Vado subito!"
"Natasha, ma quando tornano i tuoi capi?"
Chiede Sandra, Natasha risponde che la Signora Gabriella Garza e Mr. Kenneth Johnson torneranno da New-York l' indomani.
Nel frattempo, arriva mio marito.
"Salve donzelle! Buongiorno mia dolce principessa, come và questa bellissima giornata di sole?"
"Ciao amore mio!"
"Freddy, sei sempre il solito! Come vuoi che vada?"
"Se in qusti anni ho imparato qualcosa, è che queste stupende segretarie quando organizzano una riunione così compatta, vuol dire che sta succedendo qualcosa. Posso sapere di cosa si tratta?"
"Amore mio, non immaginerai mai! La Signora Marcella è tornata, ed ora è di là con il consiglio!"
"La Signora Marcella è tornata?"
"Sì Freddy, sei forse diventato sordo?"
Chiede Sandra.
"E per quale motivo si trova qui?"
"Se lo sapessimo, secondo te staremmo qui ad interrogarci?"
Chiede Sofia.
"Ecco che torna Bertha! Allora?"
Intervengo io.
"Dunque... Il Signor Armando si è messo a fare una vera e propria sfuriata alla Signora Marcella!"
"E chi poteva essere a fare tanto baccano, se non quella bestia del Signor Armando!"
Afferma Sofia.
"Mamma mia!! E cosa le ha detto?"
"Ah, non ho capito nulla. Parlava dell' azienda, questo è certo!"
"E' logico, sarà tornata per comandare, dopo essersene lavata le mani per anni!"
Incalza Sofia, ancora. Sentiamo poi aprirsi l' ascensore, e restiamo tutte completamente senza parole: quella stupida della bionda finta è qui?!
"E tu cosa ci fai qui??"
Chiede Sofia.
"Salve banda delle racchie!"
"Signorina Patrizia, qual buon vento la porta qui?" 
Dò una spinta a mio marito. Ma come gli viene in mente di essere così gentile!! Mariana, inizia poi a spiegarci tutto.
"Pensate ragazze, la signorina qui presente afferma che in sala del consiglio la stanno aspettando per la riunione!"
Cosa?? Scoppiamo tutte in una fragorosa risata.
"Certo, adesso è diventata un' azionista dell' azienda!"
Ridacchio io.
"Gni, gni, gni... Per l' ennesima volta, non sono affari vostri! Lei signorina che veste sempre il modo così volgare, mi annunci subito!"
Si è rivolta a me dandomi un ordine... Ma chi si crede di essere!!
"Senta un secondo bionda finta! Lei non è nessuno per dare ordini, tanto meno a me che prendo ordini solo dalla Presidente. Io le rispondo che non può entrare in sala riunioni!"
"Siete un branco si scansa fatiche, come sempre! Bene, allora mi annuncio da sola!" 
Patrizia, si dirige a passo spedito verso la sala riunioni, e noi riusciamo per un pelo a fermarla.
"Fermati subito bionda finta che non sei altro, non azzardarti ad entrare lì!"
"Bene, allora avrete una secchiata di parole da Marce, se non mi farete passare subito!"
"Senti Annamaria, fà una cosa. Annuncia pure la qui presente bionda-finta-divorziata dicendo che ha insisto fino all' esaurimento, così il Signor Armando la prenderà per quei suoi capelli tinti, come ai vecchi tempi!"
Conclude Sandra.



SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI BETTY.


Non credo alle mie orecchie. Del resto, sono tutti sconcertati dalle parole del dottor Valencia. Prendo la parola.
"Dottoressa Valencia, è vero ciò che ha detto suo fratello?"
"Sì, è la realtà. Ho piuttosto fretta di vendere queste azioni, e Patrizia è pronta a compare anche domani."
Armando, si copre il viso con la mano. Credo non abbia nemmeno voglia di controbattere.
"Ci mancava questa... Come se tra Armando, Mario e mia sorella Maria Beatrice, con tutto il rispetto per lei, non ci sono già abbastanza zucche vuote in quest' azienda!"
"Daniele, finiscila!!"
Incalza mio marito. Margherita, gli posa una mano sulla sua e, dopo che Armando si alza di scatto ed inizia a camminare nervosamente, prende la parola.
"Marcella, ti rendi conto che non ha senso ciò che dici! Perchè vendere le azioni a Patrizia!"
"Se hai fretta di vendere, possiamo scegliere un altro compratore che sia un pò più afferrato in gestione aziendale."
Conclude ironicamente, Daniele.
"Ci vorrebbe dell' altro tempo, io voglio disporre di quel denaro subito!"
"Santo cielo, Marcella, ragiona! Vattene, vendi pure ma non a Patrizia Fernandez, per favore! Non ha alcun senso!"
Incalza mio marito, urlando. Prima di riceve risposta, bussano alla porta.
"Che c'è?!"
Chiede mio marito, irritato.
"Scusate se interrompo..."
"Cosa c'è AnnaMaria?" 
"Qui fuori c'è la Signora Patrizia Fernandez, afferma che vuole parlare con voi."
Tutti si guardano, Armando torna a sedere. A rispondere, è Marcella.
"Falla passare Annamaria."



SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI NICOLA.

Quando Marcella Valencia ha annunciato la sua volontà di vendere le azioni a Patrizia, appena Daniele l' ha nominata, mi sono sentito agitato e un pò intimorito. Il mio primo pensiero è stato "Patrizia tornerà in azienda?" E poco dopo si è aperta la porta... Eccola lì, davanti a me, bella come sempre. La donna che mi ha spezzato il cuore, una delle tante. Naturalmente, non è necessario ricapitolare tutta la storia ma vi basti sapere che mi trascino ancora dietro i rimasugli del suo atteggiamento... Uscire con me solo perchè mi credeva ricco... Certo, io le avevo mentito quindi mi sono meritato di essere piantato... Ma c'è da dire che, una volta che ho iniziato a lavorare qui all' Ecomoda, mi sono fatto perdonare prestandole il mio cellulare, scarrozzandola in auto, facendo quasi a botte con Daniele Valencia per difenderla, e aiutandola nei suoi problemi e lei per tutta risposta di punto in bianco è sparita, lasciandomi solo con il mio amore per lei. Finche, un giorno di sei mesi fà, pensavo che la vita potesse tornare a sorridere quando Natasha si era decisa a lasciare il suo ragazzo per mettersi con me.... Ma ecco che anche quel sogno si è infranto, nel momento in cui Natasha ha deciso di tornare dal suo ex ragazzo, un mese fà.
Patrizia entra in sala come una dea. Sempre stupenda ed elegante.
"Salve a tutti Signori..." 
Dice sorridendo. Tutti la salutano, tranne Armando. Betty e Mario la salutano in modo formale e da me arriva solo uno stitico "Salve", e lo stesso da lei in risposta. Di sicuro, Betty l' avrà salutata solo per non sfigurare con Presidente, altrimenti non l' avrebbe di certo calcolata! E' sempre così rispettosa la mia amica, mha! Betty, chiede ad Annamaria un' altra sedia. Poi, si crea la stessa scenetta avvenuta poco prima tra Ugo e Marcella.
"Ciao Ugo..."
"Patty cara, cosa succede oggi in quest' azienda? Un ritorno al passato!"
"Ugo devo dire che sei sempre divino!"
"Grazie cara, questo si sà!"
Daniele, mette fine a questi preamboli.
"Dunque Patrizia, Marcella ci ha informati del vostro progetto al quanto bizzarro."
"Al quanto bizzarro, Daniele?"
"Bhe, certo Patrizia. Che profitti e aiuto potresti portare tu all' azienda?"
"Daniele Valencia, ti ricordo che ho fatto sei semestri di finanza alla San Marino! E in tutto rispetto, ma tua sorella Maria Beatrice che aiuto dà?"
"Patrizia, non puoi fare certi paragoni! Maria Beatrice è una Valencia perciò ha diritto a quelle quote, mentre tu no!"
Interviene Armando.
"Ciao anche a te Armando, sei carino e gentile come sempre!"
"Essere carini e gentili con te, bionda finta, dovrebbe essere illegale!"
"Armando, datti una calmata." 
E' Marcella a rispondere, e Armando non crede alle sue orecchie. Io continuo a guardare Patrizia, che non mi degna di uno sguardo. 
"Osi dirmi di calmarmi, Marcella?? Tutto questo casino, è colpa tua!"
Prima che venga sparso del sangue, Betty riporta la camla.
"Signori, calmiamoci. Armando per favore... Io credo che così non risolveremo nulla..."
"Non c'è proprio nulla da risolvere, Dottoressa!"
Interrompe Patrizia, poi Daniele le risponde a tono.
"Questo è tutto da vedere."
"Gradirei non essere interrotta, Signorina Fernandez."
Patrizia e Marcella, la guardano stupite dalla sua sicurezza. Se quando se ne sono andate era una donna nuova, adesso è senza dubbio una dirigente in gamba e sicura di sè. Poi, Betty continua. 
"Dicevo, così non risolveremo nulla. Propongo di chiudere qui la riunione per oggi, e di riprenderla in seguito." 
"Sono d' accordo...."
Risponde Daniele, preparando la sua borsa. Poi è il turno di Roberto, mentre tutti si alzano per andarsene.
"Mi si è chiuso lo stomaco, credo che io e Margherita andremo a casa, Armando."
"Dò l' ordine di annullare il pranzo, allora." 
Così, la sala del consiglio si svuota. Lasciando una scia di preoccupazione, nervosismo e autentica sorpresa. 
Vedo, Betty avvicinarsi a Marcella.
"Signora Marcella, potrei scambiare due parole con lei per cortesia? Mi aspetti pure nel mio ufficio."


 
FINE CAP.2 - Il ritorno di Patrizia.



Spazio dell' autrice.

Patrizia ha fatto così la sua ricomparsa, riportando confusione e battibecchi. I primi grattacapi sono alle porte, quindi continuate a leggere! 
Mia.

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Capitolo 5
*** Tutti a pranzo ***


NUOVI PROBLEMI
 
CAP-5 - Tutti a pranzo


SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI BETTY.

Una volta sciolta la riunione, accompagno i miei suoceri all' ascensore, mentre discutiamo ancora dell' accaduto. Con noi, c'è anche Daniele Valencia.
"Non ha alcun senso il comportamento di Marcella!"
"Non preoccuparti Margherita, io non permetterò che mia sorella venda le sue quote a Patrizia Fernandez!"
"Daniele, se potessi convincerla a non uscire dalla società..." 
"Questo non posso garantirlo, ma di certo non le permetterò di far entrare la Fernandez in società. Ora vado, ciao Roberto, ciao Margherita."
"Ciao Daniele, alla prossima."
"Voi non scendete?" 
"No Daniele, scendiamo tra poco, puoi andare." 
"A rivederci a tutti."
"A rivederci Dottor Valencia." 
"Aspetta, aspetta...." 
Vediamo arrivare Patrizia, che si infila anche lei in ascensore.
"Buon giorno a tutti."
"Salve Patrizia."
Rispondiamo tutti, con un tono freddo.


SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI DANIELE.

Mia sorella deve essere impazzita... Cedere le sue quote a questa zucca vuota? E tutto per non aspettare qualche settimana per trovare un altro acquirente? No, c'è qualcosa che non quadra. Mia sorella Marcella è sempre stata una persona ben assennata, sopratutto riguardo l' azienda. Come mai si comporta così, che accidenti le è successo in questi anni? Devo scoprire qualcosa; Così, approfittando di questo momento in cui mi trovo solo con Patrizia, gioco le mie carte.
"Così ben presto entrerai in società?"
"Esattamente Daniele..."
"Avrai voglia di festeggiare, ti và di andare a pranzo insieme?"
Patrizia, mi guarda stupita.
"Sei serio, Daniele? Prima mi deridi e poi mi inviti a pranzo?"
"Non mi pare che cinque anni fà ti disgustasse questo..."
Le rispondo, squadrandola da testa a piedi.
"Scordatelo Daniele."
"E' solo una riunione tra vecchi amici Patrizia, non sperare che voglia chi sa che da te!"
"Daniele, lo sai che sono fidanzata!"
"A maggior ragione, non dovresti avere riserve sul' uscire con un vecchio amico, se sei cosi sicura del tuo fidanzamento."
Dal suo sguardo, capisco che ho colto nel segno e ho giocato la carta giusta.
"Okay Daniele, come vuoi."
"Bene, seguimi."

SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI BETTY.

Quando Daniele se ne và, le ragazze mi raggiungono per chiedermi spiegazioni. 
"Allora Betty??"
Chiede Annamaria, poi prosegue Sofia.
"Cos' è tornata a fare la Signora Marcella? E come mai urlavate?" 
"Ragazze, ora non posso. Ci vediamo a pranzo, usciamo tra un quarto d' ora, d' accordo?" 
"Va bene Betty, ma ora dove vai?"
"Ho chiesto alla Signora Marcella un colloquio privato."
"Come, Betty? "
"State tranquille, poi vi spiego tutto."
"Betty, se ti serve aiuto dimmelo che arrivo lì e la schiaccio!"
"Grazie Sandra, ma vederete che andrà tutto bene!"
Mio marito, mi raggiunge e prendendomi per un braccio mi accompagna in un angolo.
"Hai detto che parlerai sola con Marcella?"
"Sì Armando, voglio solo vedere come si porrà con me. Se ci sarà ancora astio da parte sua, sarà una spiegazione per cui vuole vendere in fretta e furia le sue quote. E in quel caso potremmo sperare di farle cambiare idea..."
"Va bene..."
"Avevi ragione ieri sera amore, a proposito di oggi."
"Vedrai che si risolverà anche questa..."
Mio marito mi bacia la fronte poi, prima di raggiungere Marcella nel mio ufficio, saluto Roberto e Margherita.  Con tutto quello che è successo, non ho ancora avuto tempo di dire ad Armando che aspettiamo il nostro secondo figlio.


SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI MARCELLA.

Entro nel' ufficio della presidenza, chiedendomi cosa vorrà quella donna da me. Mentre l' aspetto, girovago per l' ufficio. Noto subito le foto delle nozze, e altre con la loro bambina. Osservo ancora in giro, e leggo su una cartellina sul tavolo il nome di Beatrice. In genere non è nel mio essere impicciarmi negli affari altrui, ma in quel momento la curiosità mi prende il sopravvento, forse perchè sono sempre stata un  pò autolesionista. E' una cartella medica... La apro e come prima pagina vi è un referto. Un attestato di gravidanza appartenente ad Beatrice Aurora Pinzon Solano Mendoza... Eccolo, quel senso di tristezza profonda e il cuore in gola... Credo non sia stata una buona idea tornare qui ma poi, pensandoci, mi ravvedo... Infondo ho fatto bene ad accettare il consiglio di Michel. I miei pensieri, vengono interrotti dalla porte che si apre. Chiudo la cartellina, e mi allontano velocemente dalla scrivania. 
"Mi scusi per l' attesa Signora Marcella."
"Tagliamo corto, Beatrice, come mai mi ha chiesto di parlare in privato?"
"Prego si accomodi."
Mi dice indicandomi una delle due sedie di fronte, mentre lei si accomoda al suo posto. Sono molto seccata, non vorrei essere qui e non vedo l' ora di uscire per andare a pranzo con Ugo. Ma l' accontento, e mi siedo.
"Spero che lei ci ripensi Signora Marcella, e che decida di non vendere le sue quote..."
La guardo stupita.
"Perchè, non sarebbe felice di non vedermi mai più in vita sua?"
"Parliamoci chiaro Signora Marcella, sono passati più di quattro anni quindi se la sua è una specie di ripicca, o vuole farlo per tagliare i ponti con l' azienda per tutto ciò che è successo quattro anni e mezzo fà, la pregherei di ripensarci considerando che sarebbe ridicolo che porti ancora rancore nei miei confronti o nei confronti di Armando."
Resto stupita dalla sua franchezza. Mi aspettavo dei giri di parole, invece mi parla guardandomi negli occhi,  francamente ed in modo sfrontato. Avverto il sangue andarmi alla testa, e la mia espressione diventa seria. Mi alzo.
"Si sbaglia di grosso, ed ora se permette andrei a pranzo."
Anche lei si alza.
"Cerco solo di fare gli interessi dell' Ecomoda..."
"E io di essere felice, se permette."
Quindi esco, sbattendo la porta. 


SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI ARMANDO.

Quando i miei genitori se ne vanno dall' Ecomoda, io e Mario ci chiudiamo nel mio ufficio. Io mi siedo alla mia scrivania, mentre Mario resta in piedi.
"Armando, mi puoi spiegare cos'è successo là dentro?! La tua ex ha chiaramente perso il lume della ragione!"
"Non ne ho idea Mario, non lo so..."
Rispondo, mentre rifletto, con lo sguardo perso nel vuoto.
"Ma dove diavolo è stata in questi quattro anni, nel paese dei matti?!"
"Mi sembra così assurdo, benchè fosse sua amica, perfino Marcella ha sempre sostenuto che Patrizia fosse una totale interdetta! E ora le vuole vendere le quote della nostra azienda?!"
"Non è che magari ha fretta di vendere per tagliare ogni ponte con noi, o per meglio dire con te?"
"Bhe, sè così fosse sarebbe un bel' errore del cavolo! A parte che i rapporti tra noi sono già inesistenti da molto tempo, e poi portare ancora rancore sarebbe una cosa ridicola!"
"Bhe, comunque se tu potessi intercedere in qualche modo con lei non sarebbe tanto male..."
Dice Mario con un ghigno. Io lo guardo, fulminandolo con lo sguardo.
"Calderon, non dire stupidaggini!"
"Ok, ok, mi scusi ex presidente... In ogni caso, dobbiamo trovare una soluzione..." 
"Meglio se a stomaco pieno, ti và di andare a pranzo?"
"Certo tigre." 
Usciti in corridoio, vediamo Marcella prendere l' ascensore. Le ragazze la salutano.
"A rivederci Signora Marcella."
"Salve a tutte..." 
"Marcella..."
Saluta, Mario. Per non passare per maleducato, decido di salutarla anche io.
"A rivederci Marcella." 
"Buongiorno."
Così se ne và.
"Mmmmmm, che aria nera che aveva la tua ex! Si dev' essere concluso il primo round con tua moglie e pare che Betty ne sia uscita vincitrice a giudicare dalla faccia di Marcella..."
Mi sussurra nell' orecchio Mario.
"Vado da Betty, e smettila di chiamarla "la mia ex", ha un nome, dannazione!"
Noto tutte le ragazze sull' attenti facendosi domande, mentre raggiungo mia moglie. La incrocio dietro l' angolo con la borsa ed il soprabito.
"Amore, esci?"
"Stavo per venire da te... Vado a pranzo con le ragazze, ti secca?" 
"No tesoro, anche io ho preso un impegno con Mario, stavo venendo a dirtelo. Volevo sapere com'è andata con Marcella..."
"Ti và se ne parliamo con calma dopo pranzo? Anche perchè devo parlarti di un' altra cosa..." 
"Va bene tesoro, a dopo allora. Calderon, possiamo andare." 
Prima di uscire, sento mia moglie parlare con le sue amiche. 
"Ma Natasha? Non viene?" 
"No Betty, pensa che il Dottor Nicola l' ha invitata a pranzo e lei ha accettato..." 
"Ah sì??"

SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI NICOLA.

Raggiungiamo il Maison di  San Diego, un posto di classe in cui oramai mi conoscono e mi salutano tutti. Non nego che l' aver rivisto Patty mi ha un pò scombussolato e forse anche per questo ho invitato fuori la mia ex. Appena seduti, iniziamo a parlare.
"Nicola, come mai quest' invito?"
"Bhe sai Natasha, è da un pò che non parliamo, cose così... Per la verità, mi sorprende che tu abbia accettato."
"Bhe per la verità le cose non vanno tanto bene con Tommaso... "
Mi guardo attorno, confuso.
"Ah sì, mi dispiace molto Nathasha."
"Credo di essermi sbagliata, di aver fatto un tremendo errore Nicola..."
Natasha mi accarezza una mano, ma io la ritraggo.
"No aspetta un secondo Natasha, a cosa ti riferisci?"
"Lo sai... ad averti lasciato per tornare con lui!"
Perchè le donne si prendono sempre gioco di me?
"E adesso cosa vorresti?"
"Bhe, se tu fossi disposto a darmi un' altra chance io ti dimostrerei che non desidero altri che te..."
"Mmmm, non lo so Natasha... Il tuo tiro è stato molto brutto..."
"Mi dispiace Nicola... Non tel' ho mai detto, ma lo faccio ora. Mi dispiace così tanto..."
Non so cosa rispondere. Logicamente, nell' ultimo mese Nathasha mi è mancata molto... Ma come posso fidarmi di una ragazza che cambia idea così facilmente?
"Perchè non ordiniamo?"
Dico, in assenza di altre risposte da dare. Ormai conoscono la mia ordinazione: una bistecca grande con un uovo sopra, riso bollito e patate al burro come contorno. Tre muffin, un bicchiere di succo di mora e per concludere caffè ed ammazza caffè.

SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI BETTY.

Arrivata al ristorante, con tutta la comitiva delle ragazze, ci accomodiamo ordinando innanzitutto un aperitivo e stuzzichini. Come sempre, Bertha ordina per tre. Io spero che questo pranzo passi in fretta, perchè non vedo l' ora di comunicare a mio marito la bella notizia!
"Allora, dicci tutto Betty!"
Dice Sofia.
"Ragazze, non ci crederete mai! Marcella è tornata per vedere le sue quote..." 
"Cosa?? Vuole abbandonare l' azienda?"
"Ma come mai questa decisione?"
Si creano mille domande, e rispondo.
"Dice che ha un progetto in ballo, e le servono soldi per aprire una sua impresa."
"Scusa Betty, ma non capisco cosa centri la bionda finta in tutto questo."
Domanda ancora, Sofia. Resto in silenzio pochi secondi, osservando le loro espressioni ansiose di avere una risposta.
"Vuole vendere le sue quote a Patrizia."
"Cosa????"
"E' assurdo!!"
"Che storia!!"
"Betty, non puoi permettere che quella donna diventi socia!"
"Ma tutto questo non ha alcun senso, perchè la Signora Marcella dovrebbe vendere proprio a Patrizia?"
Chiede Ines.
"Pare che abbia fretta di vendere, e Patrizia è disposta a comprare subito."
"Scusate ma, la domanda principale è: con quali soldi la bionda finta pensa di comprare quelle quote?"
Chiede Sandra.
"Questo non lo so, non ho chiesto perchè mi sembrava irrispettoso... e comunque era irrilevante, se hanno fatto questo accordo si vede che la bionda finta ora può permetterselo..."
"Pff, avrà sposato un emirato arabo! Ricchissimo e con 20 mogli!" 
Incalza Sadra. Bertha prosegue la conversazione.
"Ad ogni modo, questa è un' altra cosa che và appurata!"
"Ma tu e tuo marito avete già un piano, vero Betty? Non potete permettere che quella donna diventi una dirigente!"
Afferma Sofia.
"Ne discuteremo nel pomeriggio, comunque di primo acchito l' unica possibilità sarebbe quella di trovare un altro compratore in tempi brevi o di ottenere un pò di tempo dalla Signora Marcella."
"Mi sorprende che tu la chiami ancora Signora Marcella, Betty!"
"Non intendo abbassarmi ai suoi livelli, Sandra!"
"Betty scusa, ma non è che la Signora Marcella vuole sbarazzarsi delle quote perchè è ancora innamorata di tuo marito e per non avere più rapporti con te e con il Signor Armando?" 
"Questo dubbio è venuto anche a me Annamaria, quello che so è che quando ho insinuato questo, la Signora Marcella per poco non esplodeva ed è uscita dal mio ufficio sbattendo la porta."
"Ecco perchè aveva quell' aria nera, quando è uscita!"
"Era nera?"
"Altroche Betty! L' hai stesa, completamente!"
"Certo sarebbe ridicolo se portasse ancora rancore. Ma la cosa più strana è che butti via così le sue quote, conosco la Signora Marcella da quando era ragazzina e mi sembra così strano tutto questo! La fretta di vendere non giustifica un tale comportamento!"
Dice Ines. Prima di mangiare, concludo il discorso.
"Spero di scoprire di più, e di trovare una soluzione."


SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI MARCELLA.

Ma come si permette quella donna di dirmi per quanto tempo posso portare rancore? Lei e suo marito, mi hanno rovinato la vita! Armando Mendoza mi ha rovinato la vita! Margherita Mendoza mi ha rovinata, nel' istante in cui ha deciso di rompere il nostro patto e mi ha costretta a raccontare tutta la verità a Betty circa l' accaduto mentre era  Cartagena. Quindi, decido io per quanto tempo portare rancore! 
Non nego che la notizia della nuova gravidanza di Beatrice, mi ha colpita... Ma sapevo che tornando avrei trovato uno scenario che mi avrebbe ferita. E Armando.... Così freddo con me e duro, pronto a fare una vera scenata per difendere sua moglie e Nicola Mora... Non aveva mai avuto il coraggio in passato di parlarmi così francamente...  Sentirlo parlarmi così mi ha sconvolta...Cerco di non darlo a vedere, perciò cambio espressione. Sorridente, raggiungo Ugo al nostro tavolo.
"Marce, tesoro!"
"Ciao Ugo..."
"Stai bene vero? Quello sgorbio non ti ha picchiata, fatto del male?"
"Certo che no Ugo, voleva parlarmi delle quote."
"Devo dirlo Marce, hai sganciato una bomba di dimensioni atomiche! Certo, non come quella dello sgorbio e del tuo ex quando annunciarono di aver contraffatto i bilanci per mesi e di aver consegnato l' azienda a quella, con Mario Calderon... Che bella associazione a delinquere!"
"Direi di non rivangare il passato Ugo..."
"Certo Marce... Ad ogni modo, gli hai lasciati letteralmente storditi e senza parole."
"Non mi pare Ugo, a giudicare dalla scenata di Armando..."
"Marce tesoro, quella bestia pelosa urla sempre , in continuazione! Ho due orecchie giganti non si vede? E ho raddoppiato la mia dose di valeriana, per intorpidire i miei sensi, così non lo sento! Quindi non devi dargli retta... Ma Marce, come mai hai deciso di vendere proprio a Patty Patty?"
"Vel' ho detto Ugo, lei può comprare anche domani e io ho fretta di chiudere questa storia."
"E toglimi una curiosità Marce, come fà Patty a comprare le tue quote? Se ben ricordo, quando sen'è andata non aveva nemmeno i soldi per l' autobus!"
"Caro Ugo, Patrizia si è fidanzata con un riccone. Non hai visto il brillante al suo dito?"
"Oh mio Dio, qualcuno sel'è caricata... Dev' essere un ritardato come lei! E si può sapere di chi si tratta?"
"Ottavio De Martinez, è un ricco imprenditore di una multinazionale." 
"E... e dimmi, è bello?"
"Sì dai, è un bell' uomo..."
"Sarei proprio curiosa di conoscerlo!"
"Stasera arriverà a Bogotà..."
"Ah sì? Bene bene... Sai Marce, non faccio i salti di gioia alla notizia di avere di nuovo Patty Patty in giro per l' azienda, ma se hai fretta di vendere... Passiamo alle domande serie."
Finalmente arriva il cameriere.
"Dottoressa Valencia, che piacere riaverla qui!"
"Salve Rodolfo, anche per me è un piacere essere tornata..."
"Signor Lombardi..."
"Salve Rudy.."
"Posso offrirvi due aperitivi della casa?"
"Certamente. Io prendo un' insalata di gamberetti e noci con condimento a parte per favore."
"Certo, per lei Signor Lombardi?"
"Per me due ravioli al salmone, con solo un filo d' olio extravergine. E per favore, vorrei il migliore champagne che avete!"
"Torno subito."
"lo champagne Ugo? A quest' ora?"
"Certamente, dobbiamo festeggiare il tuo ritorno! Ad ogni modo stavo per farti una domanda seria e vorrei che mi rispondessi con sincerità Marce, lo sai che io sono una vera amica... Non è che sei ancora presa da quella bestia immonda di Armando e vuoi vendere per tagliare questo ponte per sempre?"
Divento nervosa, ma spero di riuscire a nasconderlo ad Ugo.
"No Ugo, quel ponte è crollato da un pezzo... Il motivo è solo uno, sto cercando di aprire una mi aziena, ed è tutto."
"Uhhh, bene Marce, mi stavo preoccupando al solo pensiero... E che tipo di azienda vorresti aprire, dimmi dimmi..."
"Un' azienda di Lingerie, Ugo. Con i miei modelli! A proposito, vorrei che tu dessi un' occhiata i miei bozzetti...."
"Tesoro mio, è un progetto stupendo! Lo faccio molto volentieri..."
"Parlando d' altro, ho notato che manca Jenny Garcia in azienda..."
"Oh, un' altra pazza furiosa! E' in maternità Marce..."
"Del marito di Sofia?!"
"No Marce, quel rapporto è chiuso da tempo... Non si sa chi sia il padre Marce, una cosa da incubo! Pensa che due anni fà ci ha provato perfino con il padre dello sgorbio..."
"Oddio, quella donna non butta nulla!"
"Basta che respiri e abbia la terza gamba, Marce... Mi vengono i brividi! Ad ogni modo, si vocifera che il padre sia il caro Dottor Calderon, ma non è appurato Marce..."
"Mario?? Aahahah... vorrei proprio vederlo fare il padre!"
"Ovviamente lui non vuole saperne nulla Marce, e per di più la gravidanza della pazza furiosa ha compromesso a sua storia con Sandra e si sono lasciati!"
"Mario e la giraffa zitellona?!"
"Sì Marce, quell' azienda è diventata una cosa oscena!"
"E Sofia è ancora alle prese con Efraim?"
"Ha ottenuto il divorzio Marce, lui non si sa dov'è... e Sofia pare frequenti un misterioso uomo!"
"Misterioso?"
"Certo, non può che essere un fantasma, chi mai si metterebbe con lei!"
Rido di gusto. Mi ci voleva, tutti i brutti pensieri se ne vanno...
"Poi, vediamo cos' altro posso dirti... Annamaria e il fattorino si sono sposati due anni fà!"
"Davvero?"
"Marce, è stato un calvario... Pensa che Kenneth Johnson ha fatto il filo ad Annamaria per mesi, ma alla fine lei ha scelto Freddy. Ti pare??"
"Kenneth Jonhson è il dirigente del Fashion Group?" 
"Certo Marce, lui e Gabriella Garza che è divina, vedrai! Ma Kenneth lo è di più, un' apparizione celestiale, un sogno proibito!"
"Non gli ho visti oggi all' Ecomoda..."
"Sono a New-York, stella... Ma domani saranno di ritorno."
"E tu Ugo? Come te la passi?"
"Marce, tesoro... Ho chiuso con i fidanzamenti! Confesso che occasionalmente ho un amichetto, si tratta di Juan, uno dei miei modelli!"
"Capisco... Bene, mi sono un pò aggiornata sulla situazione!"
"Ma Patty Patty dove si trova a pranzo?"
"Non ne ho idea Ugo, ha detto che avrebbe chiamato il suo Ottavio!"
"Brindiamo Marce, al tuo ritorno e alla tua felicità!"


SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI DANIELE.

Certo che Patrizia è ancora un gran bel pezzo di ragazza. Siamo a pranzo da mezz' oretta e, ovviamente, quando c'è da scroccare lei ci dà dentro. Ora si sta scolando il migliore champagne. Meglio così, raggiungere il mio scopo sarà più facile. Dopo che ha parlato per mezz' ora del suo fidanzato/milionario, introduco il discorso che più mi interessa, dato che l' ho invitata a pranzo apposta ed è brilla al punto giusto.
"Patrizia, propongo un brindisi allora, ad Ottavio e alla tua nomina ad azionista."
"Grazie Daniele..."
"Ma dimmi Patty, com'è nata quest' idea di mia sorella di vendere a te?"
"Daniele Valencia, queste non sono cose che ti riguardano." 
"Mi riguardano eccome invece Patrizia cara, dato che sono anche io un azionista. Sai bene che troverai degli ostacoli, la Presidente e gli altri non ti lasceranno entrare in società, ma se mi accontenti ti garantisco il mio appoggio Patrizia."
Le dico accarezzandole i capelli all' altezza della guancia. Lei mi guarda la mano, e dopo pochi secondi di esitazione abbocca al' amo. Ah, Patrizia... sei un libro aperto! 
"Va bene Daniele, ma non dovrei raccontartelo... Marce ha deciso di accettare il consiglio di un amico..."
"Che amico, Patty? Cos'è questa storia?" 
"Un amico di Cartagena..." 
Quando finalmente sto per scoprire qualcosa, squilla il cellulare di Patrizia. Dalla sua conversazione, capisco che si tratta di mia sorella. Non le dice di essere a pranzo con me, e si danno appuntamento a casa.
"Daniele, ora devo andare."
"Proprio adesso Patty?"
Mi alzo anche io, e le accarezzo le guance.
"Daniele, tieni le mani apposto."
"Riprenderemo la nostra conversazione, vero?"
"Quando vuoi Daniele, ora per favore mi dovresti accompagnare a casa di tua sorella."


SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI ARMANDO.

Io e  Calderon, siamo in auto e stiamo raggiungendo il ristorante. 
"E hai visto Daniele? Ha difeso l' Ecomoda a spada tratta, mettendosi contro sua sorella."
Dice Mario.
"Certo, ricordati che anche lui come tutti noi non sopporta la bionda finta. Non credo che Daniele permetterà che entri in società, io credo fosse sincero per la prima volta in vita sua!"
"Sarebbe una vera svolta per lui, non farci la guerra!"
"Salve Dottor Mendoza, Dottor Calderon. Vi accompagno al vostro tavolo."
Una volta accomodati, riprendiamo il discorso.
"Dunque tigre, qualche idea?"
"Appena rientrato in azienda ne discuterò con Betty... In ogni caso, ora come ora non saperi cosa inventarmi..." 
"Speriamo che quel genio di tua moglie abbia un asso nella manica!"
"Ma Patrizia come può permettersi di compare le quote di Marcella?"
"Avrà sposato un riccone e lo avrà ucciso, Armando!"
"Cambiando discorso, hai notizie di Jenny?"
"Certo che no Armando, e spero di non averne mai!"
"Mario, santo cielo! Non puoi evitare questo problema, oramai manca poco al parto!"
"Tigre, non è scritto da nessuna parte che sia mio figlio, ed io non voglio averci a che fare!!" 
"Bhe ma non è nemmeno detto che non sia tuo figlio o sbaglio?"
"Tigre, problema ad ore dodici! Non voltarti, fai finta di nulla..."
"Di che accidenti parli Calderon?"
"Daniele Valencia e la bionda finta a pranzo insieme, e sembrano piuttosto intimi visto che Valencia la accarezza!"
"Quell' avvoltoio!!"
"Direi che la tua teoria dell' onestà va a farsi friggere, Armando!"
"Che diavolo ci fà con quella?!"
"Quello che fà sempre, trae guadagno... Starà cercando di aggraziarsela per prendersi le quote..."
"Quell' avvoltoio! Cosa fanno?"
"Lei ha ricevuto una telefonata e se ne stanno andando...."
"Mangiamo in fretta e torniamo in azienda per informare Betty."


FINE CAP.5- Tutti a pranzo.


Spazio dell' autrice:
Salve! ^^ Ora la storia prende vita, si intuiscono i primi intrighi... Spero continuerete a seguire!! 
Un bacio, Mia!
 

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Capitolo 6
*** Betty è incinta! ***


NUOVI   PROBLEMI


 
CAP.6 - Betty è incinta!




SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI MARCELLA.

Una volta uscita dal ristorante, ricevo una telefonata al cellulare. Si tratta di Margherita e Roberto; Avrebbero piacere a parlarmi di ciò che ho detto al consiglio, perciò mi aspettano nel mio appartamento. Non ho nessuna voglia di affrontare anche loro, che di sicuro mi faranno il predicozzo, facendo leva sulla morte di mio padre per far emergere il mio senso di colpa, ma d' altro canto sono pur sempre azionisti dell' Ecomoda e non mi sembra giusto snobbarli. Quindi chiamo Patrizia per avvisarla, e darle appuntamento a casa mia seduta stante.
Arrivata nell' androne del mio palazzo, Margherita e Roberto sono già arrivati. Dopo esserci salutati, saliamo.
"Vi offro da bere?"
"No Marcella, ti ringraziamo. Vorremo capire di più circa questa storia Marcella."
"Roberto, cosa c'è di tanto complicato?"
"Marcella, lo sai che nonostante tutto ti vogliamo bene, e pensiamo che sia un terribile errore. Capiamo la parte in cui vuoi aprire una tua impresa, ma vendere a Patrizia! Perchè mai Marcella?"
"C'è un altro compratore?"
"Ma se potessi darci un pò di tempo, lo troveremmo." 
"Io non ho nessuna voglia di aspettare Roberto, apparte il fatto che a.... Dove sono stata in questi anni ho la mia vita, un lavoro e devo tornare il prima possbile..." 
"Anche questa cosa, che non vuoi dirci dove vivi ora, cosa fai! Perchè mai Marcella?"
"Margherita, in tutto rispetto ma la mia vita privata non è più affar vostro..." 
"Sei ingiusta Marcella, sei come una figlia per noi.Il tuo povero padre era mio amico... Perchè ci hai tagliato fuori dalla tua vita Marcella, persino tuo fratello non sà cos' hai fatto in questi anni!"
"Ancora Margherita, sono affari miei." 
"Cosa ti è successo Marcella..." 
"Le cose successe mi hanno cambiata..." 
Quando Roberto e Margherita capiscono che è tutto inutile, girano sui tacchi e tornano verso l' ascensore. Quando si apre, incrociano Patrizia che entra.
"Roberto, Margherita... Andate già via?" 
"Sì Patrizia, abbiamo detto quello che dovevamo dire..."
Dice Roberto, poi continua sua moglie.
"Spero che il seme che abbiamo piantato germogli. Marcella, spero solo che la tua non sia una vendetta perchè sarebbe stupido ed immaturo da parte tua, e non sei mai stata un' immatura." 
Dopo quest' utima battuta, se ne vanno. Tiro un respiro di sollievo, e torno a sorseggiare il mio Disaronno.
"Marce, cosa ti hanno detto?"
"Le solite cose Patrizia... Mi hanno chiesto un pò di tempo per trovare un altro compratore..."
"Marce, non puoi farmi questo!"
"Stai tranquilla, ho detto di no. Patrizia, nessuno ti vuole in società. Se davvero vuoi quelle quote, preparati ad avere giornate infernali all' Ecomoda!"
"Marce, di questo non ti devi preoccupare!"
"Che intendi?"
"Ho già trovato un alleato..." 
"Di chi parli Patrizia?"
"Di tuo fratello, mi ha invitata a pranzo per dirmi che mi sosterrà." 
Quello che dice, mi sembra assurdo. Mio fratello, l' uomo che lei ha preso in giro fingendo una gravidanza che è d' accordo ad accoglierla in azienda come azionista? Mi avvicino, noto che la gli occhi e le guance arrossate.
"Avete bevuto?"
"Abbiamo festeggiato Marce..."
"Patrizia, cosa hai detto a Daniele?!"
"Niente Marce... credo..." 
"Patrizia, sei un' idiota!! Ma perchè mi fido ancora di te!!"
"Marce, ma qual'è il problema... E' importante avere degli alleati!"
"E' impossibile che Daniele sia un tuo alleato, sei una stupida Patrizia!! Pensi sempre e solo a tè stessa, eppure sai bene che voglio andarmene di lì per sempre e farla pagare ai Mendoza!!"



SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI BETTY.

Rientro dal pranzo, e come prima cosa busso all' ufficio di mio marito. Mi risponde, quindi entro.
"Amore ti stavo aspettando!"
Dice lui. Ci salutiamo con un bacio.
"E io ti stavo cercando..."
"Devo raccontarti una cosa! Ero con Calderon al Le Noire, quando..."
"Aspetta, prima io! E' tutto il giorno che aspetto questo momento!"
"Cosa succede amore?" 
"E' per l' appuntamento dal medico..." 
"E' vero, con tutto quello che è successo non ti ho chiesto nulla, perdonami mostro... Com'è andata?" 
"Giudica tu..."
Rispondo, passandogli la cartellina. Mentre lui la apre e la legge, inizia a vagare per l' ufficio, io resto lì ferma in piedi, fissandolo e portandomi le mani in viso. Attendo impaziente la sua risposta... Lo vedo spalancare gli occhi, poi si siede leggermente nell' angolo del tavolo. Non dice nulla. Perchè non dice nulla? D' improvviso, butta la cartella medica sul divano in pelle e lo vedo sorridere e venirmi incontro a braccia spalancate.
"SARO' DI NUOVO PAPA'!!!"
Armando mi abbraccia forte, alzandomi da terra. Tocco il cielo con un dito! Poi mi appoggia a terra e mi bacia. Avverto il suo cuore battere all' impazzata, ed entrambi tremiamo. Poi mi sussurra parole d' amore, posando le sua labbra sulla mia fronte.
"Amore mio, questa giornata è di colpo diventata stupenda. Non potevi darmi notizia migliore tesoro mio! Sono l' uomo più felice del mondo, perchè ho te, una bellissima piccolina di tre anni e tre mesi e tra poco sarò di nuovo papà! Ti amo da impazzire amore mio... Mia piccola Betty..." 
"Armando, sono così felice!"
"Non c'è persona o problema al mondo che mi possa togliere questa felicità! Ti amo così tanto vita mia!"
"Ti amo anche io Armando..." 
Commossi e sorridenti, ci baciamo ancora.
"Certo, è una bella sorpresa! Credevo di essere stato così attento..." 
"Evidentemente no! Sai, quando sei così focoso che non hai voglia nemmeno di fermarti per infilare la protezione... E mi dici "Amore mio, non preoccuparti"... Evidentemente non hai avuto molti riflessi..." 
"Lo so dottoressa mostro, ma che ci posso fare se mi accendi?" 
Continuamo a baciarci e a festeggiare quel momento.




SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI ARMANDO.

Sono così euforico, che mi servirebbe un calmante! Appena mi stacco da mia moglie, spalanco la porta del mio ufficio e mi metto a strillare dalla gioia, attirando tutti.
"Freddy, Freddy! Dov'è Freddy!"
"Dottore tutto bene?" 
Chiede Annamaria.
"Annamaria, alla grande!! E' un giorno stupendo!" 
Le dico abbracciandola.
Tutti, escono dai loro uffici per raggiungerci.
"Betty, ma cosa succede?"
Chiede Annamaria a mia moglie, che ha ancora le lacrime agli occhi. Tutti si interrogano.
"Si può sapere cos'è questo baccano?? Non è possbile lavorare così! Armando Mendoza, potresti smettere di ragliare?" 
"Ugo Lombardi, nemmeno le tue battute idiote mi toccano in questo momento!"
"Ecco Freddy!"
"Illustre Vice Presidente, ho udito, da lunga distanza, che mi cervava. Come mai questa riunione?"
"Freddy, procura subito due, tre, quattro bottiglie dello champagne migliore!"
"Tigre, la situazione mi sembra abbastanza disastrosa, e tu vuoi festeggiare?"
"Ci volete spiegare che cosa succede??"
Chiede spazientita Sofia. Io mi avvicino a mia moglie ci abbracciamo. Betty, ancora emozionata, riesce a dire.
"Aspetto un bambino."
"Oh mio Dio!!!"
Sono tutti felici, e si congratulano con noi. Ugo, deve sempre dire la sua.
"Anche se è un immagine orrenda, sono felice per voi Presidente e Vice Presidente." 
Vedo mia moglie passargli un bicchiere. Ugo, senza battere ciglio, lo afferra lo alza in segno di congratulazioni.




SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI MARCELLA.

Mi sono chiusa nello studio, profondamente incavolata con Patrizia. Quella stupida, per la sua ingenuità manderà all' aria il mio progetto! La sento battere alla porta, mentre si scusa.
"Marceeee... Avanti apri, mi dispiace!" 
Dopo l' ennesima volta, mi stanco e decido di aprire.
"Marce, mi dispiace! Credevo che tuo fratello parlasse sul serio..." 
"Patrizia, cos' hai detto esattamente a Daniele?!"
"Mmmm... Forse ho nominato Cartagena..." 
"Patrizia, santo cielo!"
"Ma sono sicura di non aver detto nulla circa il resto!"
Mi riempio di nuovo il bicchiere.
"Marce, si può sapere perchè sei così nervosa? Sono le tre del pomeriggio, mi sembra presto per bere tanto..." 
"Beatrice è incita."
"Ah, Marce... E tu come fai a saperlo?" 
"Ero nel suo ufficio quando ho notato la cartella medica sul suo tavolo, non ho resistito e l' ho aperta..." 
"E lei ti ha vista?"
"No Patrizia... Ma ora capisci perchè ho ancora più fretta di andare via? Se dovessero intuire qualcosa avrebbero ragione ad impedirmi di vendere! Voglio vendere a te e tagliare la corda prima che a Beatrice cresca la pancia, non lo sopporterei..." 
"Hai letto di quanto è?" 
"Otto settimane..." 
"Mi dispiace Marce, non dirò più nulla a nessuno."
"Grazie, Patrizia..."
"Marce, questa sera sarò con Ottavio, adrò a prenderlo all' aeroporto, poi andremo nel' albergo che abbiamo prenotato." 
"Non preoccuparti Patrizia, starò a casa."




SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI ARMANDO.

"Propongo un ultimo brindisi ai futuri genitori per la seconda volta." 
Propone Mario, e tutti noi lo seguiamo a ruota.
"Tigre, che ne dici se stasera uscissimo noi ragazzi per bere qualcosa e festeggiare?"
"Doctor, it's a great idea!"
Afferma Gutierrez. Poi Mario, prima che io possa rispondere, aggiunge:
"Oh, scusami.... forse non è il caso e vorrai stare un pò con tua moglie..."
"Non c'è problema Armando, purchè tu torni presto così diamo la notizia ai miei prima che vadano a casa." 
"Mostro, ne sei sicura? Proprio stasera?" 
"Massì, è giusto che festeggiate subito, ma mi raccomando!"
"Non ti deluderò dottoressa mostro..."
Mentre tutti sbaraccano bicchieri e bottiglie, Mario si avvicina a noi.
"Tigre, non dovevamo parlare con tua moglie circa quella cosa?" 
"Cosa succede?"
Chiede Betty, io invito tutti ad entrare in sala del consiglio, anche Nicola Mora e Gutierrez.
"Doctor, come mai questa riunione straordinaria?"
Chiede Saul, poi interviene Nicola.
"Non ditemi che ci sono altri problemi!"
"E' qualcosa che riguarda la Fernandez..."
Introduce Mario.
"Di cosa si tratta?"
Chiede mia moglie. Io inizio a spiegare.
"A pranzo io e Calderon, abbiamo visto Daniele Valencia e Patrizia Fernandez che pranzavano insieme e, a dirla tutta, erano in atteggiamenti intimi." 
"Mmmmm... Quello lì non è mi è mai piaciuto, no mai!"
Interviene Nicola.
 "Quindi?"
Si interroga mia moglie. Mario prosegue.
"Visti i precedenti tra Daniele e Patrizia, pensiamo che la stia usando per ottenere quelle quote in qualche modo." 
Mia moglie, si agita.
"Maledetto Valencia! Porta sempre problemi!"
"E non solo lui, tutti i Valencia a quanto pare!"
Aggiunge Mario.
"Amore stai calma, non devi agitarti."
"Cosa facciamo adesso? Non possiamo certo permettere che quel tipo assuma la maggioranza!"
"Certo che no Nicola... "
Mia moglie interviene.
"Io direi prima di tutto di chiedere spiegazioni personalmente a Daniele Valencia..."
"Amore, ne sei sicura?"
"Certo Armando, in quest' azienda ci sono già stati abbastanza segreti e scandali in passato. La cosa migliore è parlare a brutto muso con Daniele, prima di correre a conclusioni affrettate sopratutto."
"Io, Armando, sono d' accordo con tua moglie."
Vedendo i consensi che l' idea di mia moglie ha generato, me ne convinco anche io.
"Forse avete ragione, lo chiamo subito per chiedergli di passare di qua domani." 
Una volta composto il numero, Daniele risponde subito.
"Pronto, qui Daniele Valencia."
"Daniele, sono Armando."
"Mendoza, pensa che stavo per chiamare l' Ecomoda."
"Ah sì, per quale motivo?" 
"Ho delle questioni con cui parlare con te e tua moglie."
"Che strano, ti ho chiamato per dirti esattamente la stessa cosa." 
"Va bene se passo domani in azienda?"
"Va benissimo Valencia."
"Sarò lì nel pomeriggio." 
"Perfetto, a domani." 
Così si conclude la conversazione. Mia moglie, mi chiede cos' ha detto Daniele.
"Che stava per chiamarci..."
"Come mai?"
"Deve parlarci anche lui, passerà domani."
"Chissà cosa vuole..."
Chiede mia moglie, Mario risponde.
"Vorrà sbatterci in faccia che tra poco otterrà il 30% dell' Ecomoda."

 
 
 
FINE CAP.6 - Betty è incinta!

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Capitolo 7
*** Serata tra amici ***


NUOVI PROBLEMI
 
CAP.7 - Serata tra amici



SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI ARMANDO.

"Allora, siete pronti ad andare?"
"Certamente mio stimatissimo Dottore!"
"Yes, Doctor! Sarà una serata fantastica!"
All' entrata dell' Ecomoda, saluto mia moglie per poi seguire tutti i miei amici.
"Vai piano per strada amore, io faccio presto così diciamo tutto ai tuoi. Dai un bacino alla mostrilla..."
"A dopo amore, andate piano!"
"Ti amo Betty..."
"Ti amo anche io..."
Raggiungo Mario, Nicola, Saul, Freddy e Wilson e decidiamo di andare all' Almirante, un posto che per me nasconde dei bei ricordi. Appena entriamo, l' atmosfera di festa ci avvolge ed ordiniamo da bere.
"Armando amico mio, sono davvero contento per te e tua moglie!"
"Grazie amico... Bhe, grazie a tutti... Non saprei che altro dire!"
Freddy, si alza e propone un brindisi.
"Stimatissimo Dottore, vorrei fare un breve e coinciso discorso. Sono onorato di essere qui stasera, e di poter condividere questo momento così importante della sua vita, Dottr Armando..."
Improvvisamente, accade l' inaspettato. Marcella si avvicina al nostro tavolo, con un bicchiere in mano. Mi sembra piuttosto alticcia.
"Signori, che conincidenza!"
E' Mario a prendere la parola.
"Marcella, buonasera. Anche tu qui... Sei da sola?"
"Sì Calderon, sono da sola..." 
Poi, nota la bottiglia. 
"Cosa festeggiate?"
Ci guardiamo tutti negli occhi, nessuno ha il coraggio di rispondere... Ma infondo, spetta a me.
"Bhe sai, Betty aspetta il nostro secondo figlio..." 
Seguono attimi di silenzio. Mario mi guarda, un pò divertito dalla situazione. Poi, Marcella recupera la parola.
"Wow... Complimenti...." 
"Dottoressa, ma si accomodi e festeggi con noi, prenda un bicchiere di champagne!"
"Freddy?!"
Dico a denti stretti, fulminandolo con lo sguardo. Ma è troppo tardi, perchè Marcella si è già unita a noi e si versa da bere. Bene, ma che bella serata! Poi, Freddy prosegue il suo discorso.
"Dunque, dicevo... Sono onorato di essere qui stasera, e di poter condividere questo momento così importante della sua vita Dottr Armando, ancora una volta. Ricordo molto bene il giorno in cui abbiamo avuto la lieta notizia dell' arrivo di Camilla, e sono davvero, davvero contento per voi Dottore e Dottoressa!"
Non capendo se il discorso di Freddy sia finito o meno, seguono attimi di silenzio.
"E' finito il discorso, Freddy?"
Chiede Calderon.
"Certo Dottore."
Quindi alziamo i bicchieri al cielo. Mario aggiunge.
"Ad Armando e Betty, che hanno vissuto anni di felicità e che ne vivranno ancora molti." 
Guardo Marcella di sbiego, e la vedo sconvolta. Nonostante abbia il carattere che ha, nonostante tutto quello che ho passato con lei e che non fosse la donna giusta, vederla così ora mi spiace, infondo non dev'essere piacevole brindare al tuo ex che sta per avere un figlio da un' altra... Vedo poi che beve un sorso e si riprende. Inizia una conversazione con Gutierrez, quindi si versa ancora da bere. Poi si rivolge a me.
"Betty come mai non ha partecipato alla serata?
Io rispondo:
"Non credo che le facciano bene i locali pieni di fumo e confusione.... E' a casa che mi aspetta con i suoi, e tra mezz' ora la raggiungo."
Sono le prime parole che scambiamo da quattro anni e mezzo.
Mario aggiunge:
"Abbiamo brindato con lei dopo il lavoro, in azienda. Stasera abbiamo pensato ad una serata tra uomini per brindare alla nostra tigre!"
Wilson, prosegue.
"Devo dire che in effetti è da qualche giorno che vedo la Signora Betty raggiante, e ora ne capisco il motivo. E anche lei Dottore, da questo pomeriggio mi sembra un' altra persona!"
"La ringrazio Wilson..."
"Dovevi vederlo Marcella, sembrava un bimbo al luna park! Euforico e scatenato! Il nostro paparino felice..." 
"Tanti auguri Armando..." 
Mi dice Marcella, che continua a bere. Mentre Mario adocchia una tipa e si allontana.




SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI BETTY.

Arrivo a casa e mi attendono i miei genitori. Come prima cosa, abbraccio la mia piccola Camilla.
"Ciao amore di mamma..."
"Figliola, ben tornata... Ma Armando?"
"E' andato a bere qualcosa con gli altri ragazzi dell' Ecomoda, sarà a casa tra poco mamma. Dov'è papà?"
"Di là in cucina figliola, vieni che ti ho preparato qualcosa da mangiare..."
"Meno male, muoio di fame!!"
La gravidanza... Inizio già ad avere fame per due, diventerò una balena!! 
"Betty, eccoti qui... Dov'è tuo marito?"
"Sarà a casa tra poco papà..." 
Dico, mentre inizio a mangiare.
"Allora dimmi, com'è andato il consiglio di amministrazione?"
Mentre io e papà parliamo di affari, mamma segue la bambina.
"Papà è successo di tutto, non immagini neanche! E' tornata la Signora Marcella per vendere le sue quote!"
"E come mai quella donna si sveglia ora, figliola? Ha abbandonato l' azienda ed ora torna per creare disordine?"
"Non ne parliamo papà... In ogni caso stiamo cercando di capire di più..."
Mia madre intanto, entra in cucina e mette la bimba nel box.
"E quella donna è tornata per tuo marito, figliola?"
"Mamma... Non credo, e spero proprio di no perchè non la passerebbe liscia! Ma non è tutto... Si è portata dietro anche Patrizia Fernandez, perchè vuole vendere le sue quote a lei!"
"Roba da matti! Cosa pensa di poter fare quella stupida in azienda? Dopo tutto quello che ha fatto passare a te, a tuo marito e a Nicola farebbe meglio a fuggire lontano e a non tornare più!"
"Io, Armando e gli altri dirigenti non permetteremo di certo che quella donna entri in società, e che metta bocca in cose che non le competono e di cui non sa niente!"
"Bettina e dimmi, dov'è stata quella donna fino a oggi?"
"Non sappiamo niente papà... Nemmeno suo fratello sapeva che voleva vendere, nasconde un sacco di cose..."
"Figliola, quella donna è tornata per rovinare il tuo matrimonio, te lo dico io!"
Dice mia madre.
"Bhe mamma, sai bene che non ci riuscirebbe!"
"Bhe figliola, ci vediamo domani in azienda!"
I miei genitori  si alzano e stanno lasciando la stanza ma io gli trattengo.
"Ciao amore della nonna..."
"C.... ciao nona!"
"Potete restare qui qualche altro minuto? Tra poco dovrebbe tornare mio marito, dovremmo dirvi una cosa!"
"Cos' altro è successo, Bettina?"
"Nulla di grave papà! Appena tornerà Armando e ne parleremo insieme..."
"Allora ne approfitto per stirare un pò di cose bimba, tu sei sempre così impegnata!"
"Grazie mamma..."



SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI ARMANDO.

Usciamo dal locale ancora tutti sobri, e ci dirigiamo verso le nostre auto... tranne io e Mario che stiamo sorreggendo Marcella, completamente ubriaca. Una volta fuori, la facciamo sedere mentre tutti si defilano.
"Mario, dovrai darmi una mano per accompagnarla a casa, lo sai vero?"
"Sei impazzito?? La vedi quella bellissima ragazza lì? Secondo te dovrei darle buca, per accompagnare a casa la tua ex ubriaca? Ma non si penso proprio!"
"Calderon, io devo essere a casa tra venti minuti!"
"Mi dispiace tigre, bye bye!"
"Calderon!! CALDERON!! DANNAZIONE!"
"Armando... non urlare!!"
Dice Marcella, con la lingua impastata. Prima di alzarsi e di saltarmi al collo!
"Andiamo a casa Armando!"
"Marcella, staccati immediatamente! 
Maledetto Calderon!! E ora io cosa dovrei fare? Di certo non la posso lasciare qua... Rassegnato, la carico sulla mia auto per accompagnarla a casa sua. Spero solo che non rimetta nella macchina di Betty, ci mancherebbe anche quello stasera!! Giungiamo sotto il suo palazzo, e chiedo aiuto al portiere.
"Dottor Mendoza! Come sta? E' da un pezzo che non la vedo! Oggi sono passati i suoi genitori sa?"
"Salve Cesar, cosa ne dice di darmi una mano?"
"Che diavolo le è successo?"
"A lei cosa sembra?! Forza, poche chiacchiere e mi aiuti che sono in enorme ritardo!"
"Mi scusi Dottor Armando, ma mi è giunta voce che si è sposato qualche anno fà! Cosa ci fà con la Dottoressa Valencia?"
Fulmino quell' idiota con lo sguardo.
"Ma è cretino o cosa?! Cosa le pare che stia facendo?? Ero in un locale con i miei amici e l' abbiamo incontrata lì, ridotta così! Non potevo certo lasciarla in mezzo alla strada!"
Anche se ci ho fatto un pensierino.
"Mi scusi Dottore, non volevo fare insinuazioni!"
"A me invece è parso di sì! Ora mi dà una mano o vuole continuare a parlare?!"
"Certo Signor Armando..."
Il portiere mi aiuta a portarla fin il suo appartamento.
"Grazie Cesar, può tornare giù. Ci penso io adesso, tanto devo solo metterla a letto e me ne vado..."
"Va bene Dottor Armando, Buonanotte."
Metto Marcella sul suo letto, mentre continua a dire parole senza senso e frasi sconnesse. Tra le tante cose che dice, le sento nominare Michel. Michel?? 
"Michel.... Ma non può essere... Marcella, ehi Marcella! Svegliati! Chi è questo Miche? Cosa centra? Ripeti quello che hai detto!"
Le dico, scuotendola. Lei, ancora, mi salta al collo.
"Armando, quanto mi sei mancato! Che bello che sei tornato, hai lasciato tua moglie?"
Marcella si avvicina pericolosamente al mio viso ma, prima che riesce a baciarmi, riesco a liberarmi e mi alzo.
"Marcella!! Sei impazzita?"
"Armando, dove vai?"
"A casa da mia moglie Marcella, dove vuoi che vada?!"
Quindi mi dirigo verso l' ascensore, mentre sento Marcella che continua a chiamarmi. Dannazione! Ho quaranta minuti di ritardo, a casa ci sono i miei suoceri e mia moglie che mi aspettano per comunicare la notizia dell' arrivo di un nuovo Mendoza, e ho dovuto accompagnare a casa la mia ex, ubriaca che ci ha pure provato.
"Che tu sia maledetta, Marcella Valencia! Dannazione!"




SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI BETTY.

"Bettina, ma dov'è finito tuo marito?"
"Papà ci sarà traffico... O avrà perso la cognizione del tempo, vedrete che sarà qui a minuti..."
"Ma perchè non risponde al cellulare?"
"Starà guidando... Arriverà tra poco...."
Sarà meglio per te, Armando Mendoza Sàenz! Eppure mi aveva promesso che non avrebbe tardato, e io ci ho pure creduto!! Sapeva che dovevamo dare la notizia ai miei genitori... Mentre penso che sono proprio curiosa di sapere che scusa avrà trovato, sento l' ascendore aprirsi.
"Amore mio, finalmente!"
"Scusa amore..."
"Ma dov'eri finito?"
Sopraggiungono anche i miei.
"Sono rimasto in coda a causa di un incidente... molto grave."
"Ossignore!"
Mia madre fà il segno della croce, ma io non sono convinta.
"E come mai non rispondevi al cellulare?"
"Non l' ho sentito amore mio, perdonami... Ma ora sono qui no?"
Decido di rimandare la questione a quando saremo da soli. 
"Papà, papà!"
Arriva Camilla dalla sua stanza e corre verso suo padre. Armando, si inginocchia e la prende tra le braccia.
"Mostrilla del mio cuore! Ma non dovresti essere a nanna a quest' ora?"
"E' tutta la sera che non fà altro che sgattaiolare fuori Armando, voleva a tutti a costi salutarti."
Gli dico. Lo guardo sorridere alla bimba mentre la tiene in braccio. Di colpo, l' arrabbiatura mi passa. Lo osservo mentre sbaciucchia Camilla, mentre penso che tra poco saremo in quattro in famiglia. Mi sento così felice!! 
"Allora sei la coccolona di papà!"
"Voio la favola papà!"
"Prima però dovrai stare un pò qui con noi, perchè mamma e papà devono dire una cosa a te e ai nonni, ok?"
"Ok, tanto non ho sono..."
Camilla ha ancora dei problemi con le doppie, specie con le doppie "N" e questo ci fà sempre sorridere! 
"Allora ragazzi, si può sapere come mai tanto mistero?"
Io e mio marito ci guardiamo sorridendo.
"Si metta seduto Signor Hermes..."
"Bimba che succede?"
"Io e Armando abbiamo una bellissima notizia!"
Faccio passare qualche istante di suspance, dopodichè dò la notizia ai miei genitori.
"Sono incinta!"
"Figliola che bella notizia!! Armando, che bello!!"
Mia madre ci viene incontro abbracciandoci, mentre mio padre è ancora seduto, immobile ed è divenuto bianco come un lenzuolo. La bambina urla:
"Avrò un fratellino!!!"
"Sì amore di papà, presto avrai un fratellino, o una sorellna! Dai un bacio grosso grosso a papà!"
Dopo i festeggiamenti, ci avviciniamo a mio padre, mentre mia madre tiene Camilla.
"Signor Hermes? Non faccia così... E' una notizia stupenda!"
"Dai papà..."
Finalmente, mio padre si riprende da quello stato catatonico e si alza.
"Bettina, Armando... concedetemi qualche minuto di choc! In ogni caso è una notizia bellissima Beatrice Aurora! E' un onore per me che la famiglia Pinzon si allarghi!"
"Tecnicamente sarebbe la famiglia Mendoza..."
"Giovanotto, osi contraddirmi?! Prenderà il tuo come primo cognome, ma io sono sicuro che sarà una Pinzon o un Pinzon in tutto e per tutto!"
"Hermes, dai! Non è il momento di fare certe discussioni!"
Lo ammonisce mia madre. Finalmente mio padre mi abbraccia.
"Figliola, sono molto felice che tu abbia questa famiglia meravigliosa. E che nonostante tutto tu non ti sia dimenticato di me e di tua madre!"
"Papà, ma come avrei potuto?"
Poi mio padre, si avvicina ad Armando.
"Armando. Devo essere sincero... Il giorno in cui ti ho visto baciare la mia bambina, davanti a tutte quelle persone in produzione, ho avuto grossi dubbi sulla tua onestà e la tua integrità! E quando mi hai detto di essere innamorato della mia Betty non sono stato molto contento... Non riuscivo a capire come un Presidente di una così grande impresa, fidanzato tra l' altro, potesse intrattenere una relazione amorosa con la sua assistente! Ma in questi quattro anni hai dimostrato giudizio, maturità, di essere un vero uomo, un ottimo padre ma sopratutto di essere innamorato della mia Betty. Armando, io Hermes Pinzon Gàlarza, qui e seduta stante ti dichiaro un vero Pinzon!"
"Hermes...."
Lo rimprovera mia madre.
"Che c'è Giulia, questo è un nobile riconoscimento!"
Mio marito, sorridente e anche piuttosto divertito, lo ringrazia.
"E' un onore Signor Hermes, la ringrazio."
Quindi mio padre e Armando si danno la mano ed una pacca sulla spalla a vicenda.
"Oh, figliola come sono felice!"
"Mamma dai, basta piangere..."
"Giulia, dobbiamo andare! Per Camilla è ora di dormire!"
"Hai ragione, tieni la bimba Armando."
"Buona sera..."
"Ciao figlioli!"
Una volta soli, mio marito si dirige in camera con la bimba.
"Armando Mendoza? Noi dobbiamo parlare!"
Mio marito, si gira e mi guarda con espressione di chi è stato colto in castagna.
"Metto la mostrilla a letto e ti raggiungo in camera."
Dopo dieci minuti, durante i quali mi sono messa a letto, arriva mio marito che mi osserva con aria preoccupata.
"Eccomi qui..."
"Si può sapere dove sei stato? Non me la bevo la storia dell' incidente..."
"Ok amore mio, te lo volevo raccontare in ogni caso  ma davanti ai tuoi non mi sembrava il caso perciò ho inventato la storia dell' incidente!"
"Cos'è successo Armando?"
"Qualcosa che non ti piacerà.... Ero con gli altri ragazzi a bere qualcosa, e nel locale abbiamo incontrato... Marcella. Alla fine si è unita a noi, ed era già abbastanza bevuta, e ha continuato e continuato finchè non si reggeva più in piedi... Si sono defilati tutti amore mio, e sono stato costretto ad accompagnarla io a casa!"
"Ah, quindi sei stato a casa sua?"
"Sì... Il portiere mi ha dato una mano a portarla sù, ma poi siamo rimasti soli e lei.... Ci ha provato con me."
Sento il sangue andarmi alla testa, probabilmente sono diventata verde dalla rabbia e dalle orecchie mi escono spruzzi di fumo.
"COS' HA FATTO??!"
"Amore mio ti prego, non agitarti!"
"La tua ex ci ha provato con te e non dovrei agitarmi?! Quella donna è tornata per rendermi la vita un inferno, Armando!"
"E non solo a te... Ti prego amore mio, calmati."
Mi dice, mentre ferma la mia camminata nervosa. Faccio un respiro profondo per ritrovare la calma. 
"E tu ti sei tirato indietro...?"
"Amore mio, come puoi chiedermi questo?"
"Scusa amore, hai ragione è una domanda stupida!"
"Me ne sono andato subito da lì amore mio, e mi sono anche pentito di averla aiutata!"
"Domani mi sente quella donna!!"
"C'è anche dell' altro tesoro..."
"Che altro ha fatto?"
"E' un fatto strano... Mentre delirava e diceva frasi sconnesse, ha fatto il nome di Michel."
"Michel? Cosa centra Michel?"
"Non lo so amore mio... può darsi che sia un altro Michel... Insomma, cosa può centrare Michel Doinel con Marcella!"
"E cosa ha detto oltre a questo?"
"Non ero molto attento, pensavo solo ad andarmene il più presto possibile... Mi stava spiegando di come Michel l' ha convinta a tornare..."
"Non capisco amore mio..."
"Dottoressa mostro, adesso però vorrei solo dimenticare questa serata e mettermi a letto con voi due..."
Sorrido, mentre mi sento protetta tra le sue forti braccia.
"Va bene amore mio..."
"Rimandiamo i grattacapi a domani, ok?"
"Sono perfettamente d' accordo...."
Mentre ci baciamo, ci sdraiamo sul letto. Armando è sopra di me, e dopo pochi istanti si mette sul fianco destro e si avvicina alla mia pancia. Io sorrido.
"Ehilà, mi senti?"
"Amore, il bambino è grande meno di un unghia!"
"Vorresti un bambino o un' altra bimba?"
Mi chiede, tornando a guardarmi in faccia. 
"Un piccolo Mendoza... E tu?"
"Un' altra mostrilla...." 
Sorrido, sorride, mentre mi bacia la punta del naso.
"Adesso dovremmo davvero metterci a letto, dovremmo ricaricarci per bene dato che domani oltre a Daniele Valencia dovremo affrontare anche sua sorella!"
"Va bene dottoressa mostro, ma solo che dormi tutta la notte appoggiata al mio petto..."
"Va bene amore mio..."
Ci baciamo, ci sorridiamo, prima di chiudere gli occhi.



 
Fine CAP.7 - Serata tra amici

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Capitolo 8
*** Avere a che fare con i Valencia ***


NUOVI PROBLEMI



Cap.8 - Avere a che fare con i Valencia



SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI MARIANA

E' una mattina davvero noiosa, in azienda non ci sono visite e i nostri capi sono riuniti ad una colazione di lavoro con Daniele Valencia, quindi c'è calma piatta. Finchè non vedo arrivare Marcella Valencia, coperta da occhiali da sole scuri e sembra anche più scontrosa del solito, la bionda finta e un altro signore che non ho mai visto! Un uomo davvero affascinante... E' calvo, elegante e con due luminosi occhi azzurri.
"Buongiorno Dottoressa Valencia... Patrizia Buongirono. Buongiorno anche a lei Signore."
"Buongiorno Mariana."
Risponde Marcella Valencia.
"Salve..."
Saluta l' uomo misterioso, mentre mi guarda... I nostri sguardi si incrociano, non ho mai visto un uomo così affascinante! Patrizia, sempre con suo fare odioso, si atteggia accanto a quell' uomo.
"Buongiorno anche a lei segretaria!"
"Buongiorno."
Rispondo. Non mi sembra il caso di polemizzare e creare scene imbarazzanti di fronte a Marcella Valencia ad al nuovo ospite...
"Patrizia, come sei sgarbata!"
Dice l' uomo.
"Mi presento... Sono Ottavio De Martinez."
Dice quell' uomo bello e gentile, porgendomi la mano. Io la stringo.
"Mariana Valdez."
"E' il mio fidanzato, signorina centralinista!"
Dice Patrizia, prendendo sottobraccio l' uomo e sorridendo come una gallina!
"Patrizia, non mi sembra il caso di rivolgersi così..."
Patrizia lo sguarda esterrefatta, mentre io sono ancora incantata dagli occhi e dal sorriso di quell' uomo così gentile.
"A me sì invece amore mio! Tu non sai tutto quello che mi hanno fatto!"
"Ugo Lombardi è già arrivato?"
Chiede Marcella, interroppendo quella scena pietosa!!
"Certo Signora Marcella, vi annuncio?"
"Non c'è bisogno Mariana, grazie..."
Quindi raggiungono tutti l' ascensore. Ottavio, le congeda. 
"Io vado, ho una riunione. Patrizia, oggi sarò impegnato tutto il giorno..."
"Non importa, io sarò in centro a fare spese per tutto il giorno!"
Patrizia e Marcella entrano in ascensore, la biona finta non lo saluta e non gli dedica nemmeno un bacio, lo trovo incredibile! Infatti mi sembra che l' uomo sia rimasto deluso... Quando le porte si richiudono, Ottavio si volta verso di me salutandomi.
"Buona giornata Mariana."
"Salve anche a lei..."
Sono ancora stordita da quell' incontro celestiale... Ma perchè tutti gli uomini migliori sono già impegnati?! E con la bionda finta poi! Tornando in me, convoco un 911 per raccontare alle ragazze della comparsa del fidanzato della bionda finta! Che scoop! Quando poso la cornetta e sto per abbandonare la mia postazione, vedo Wilson entrare con Ottavio.
"Mariana, il signore ha un problema con l' auto, non parte! Potresti gentilmente chiamargli un taxi? Io aspetto fuori il carro attrezzi."
"Ma certo, lo faccio subito Signor De Martinez!"
"Ottavio, prego..."
Dice sorridente, mentre Wilson ci lascia soli. Io, un pò intimidita, rispondo a mia volta con un sorriso.
"E' da molto che lavora qui?"
"Sono otto anni oramai...."
"Quindi lavorava qui con Patrizia..."
"Sì, per un anno e sei mesi circa! Ma, come avrà potuto intuire, non ci siamo mai prese molto bene..."
"Ah! Le avevo detto di darmi del tu..."
Mi ammonisce. Sento le gambe diventare molli, mentre ripenso alla lettura delle carte avvenuta la sera prima con Sandra.
"Allora Mariana, cosa dicono le mie carte?"
"Vedo.... Che presto ci sarà una bella notizia per te! Una scoperta... Un responso che aspettavi da tempo, per risolvere un dubbio, un grande dubbio... E da questo dipenderà tutta la tua vita, Sandra! Da questa notizia dipende il rapporto con una persona che per te è molto importante!"
"Che sciocchezze, cosa vuoi che succeda!"
"Magari saprai finalmente se quel figlio è o non è del Dottor Calderon!"
"Mariana, sì sà che quel figlio è di Mario! E poi in ogni caso, questo non modificherà l' opinione che ho di lui!"
"Sandra, non ti ha mica tradita! Non stava ancora con te quando è andato a letto con Jenny!"
"Non me ne importa nulla Mariana! E poi sono certa che sarebbe stata solo questione di tempo! Piuttosto, cosa dicono le tue carte?"
"Dicono che a breve farò un incontro che sconvolgerà la mia vita..."
"Un uomo??"
"Sì, esatto... Vedo proprio un uomo!"
"Ecco, a me hai predetto cose senza senso e te cose belle!"
"Non offendere Sandra! Io interpreto solo le carte che escono per pura casualità! Chissà chi sarà quest' uomo!!"

"Va bene, scusa Ottavio..." 
In quel momento, entra Wilson per avvisare che il taxi è giunto di fronte all' Ecomoda. 
"Grazie per la cortesia Mariana, a presto..."
"A presto, buona giornata Ottavio!"
Certamente, anche se abbiamo scambiato poche parole, è stato un incontro che mi ha mosso qualcosa dentro.



SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI BERTHA.

Mariana ci ha riunite in bagno ma non si è fatta viva, così la stiamo aspettando. Le ragazze, mi incitano ad andare a vedere dove sia finta, ma prima di superare la parete arancione che divide il corridoio del bagno dalla segreteria presidenziale mi blocco dato che sento la bionda finta e la Signora Marcella parlare nell' atrio.
"Scusa Patrizia, ma non ti sembra di essere stata un pò maleducata prima di sotto con il tuo fidanzato?"
"Perchè dici così Marce?"
"Bhe Patrizia, non lo hai nemmeno salutato dopo aver detto che in pratica non ti importa di non poter passare la giornata con lui e di avergli detto che avresti passato la giornata a spendere i suoi soldi! Senza contare che quell' uomo sta per regalarti delle azioni di una grande azienda!"
"Marce, sei davvero dura con me, non me lo merito!"
"Fai come credi, io ti consiglio solo di stare un pò più attenta se tieni al tuo nuovo e ritrovato stile di vita... E se non vuoi tornare di nuovo a fare la segretaria sottovalutata!"
"Io almeno ho un fidanzato ed un piede sull' altare Marcella!"
Non credo alle mie orecchie!!! La Signora Marcella non risponde alla provocazione della bionda finta.
"Piuttosto Marce, hai un aspetto orrendo stamani... E non mi hai ancora spiegato di chi è quella giacca che ti porti dietro appesa a quella stampella!"
"Questa giacca e di Armando, Patrizia."
"E come mai cel' hai tu Marce?"
"Ieri sera l' ha dimenticata a casa mia..."
"Marce, oh mio Dio!!"
"Non iniziare a pensare chi sa che Patrizia! Ieri sera ero in un bar, ho esagerato un pò... Lì c'erano Armando, Mario e gli altri uomini del' Ecomoda... Alla fine Armando mi ha riaccompagnata a casa perchè non mi reggevo in piedi..." 
"Marce, devo dedurre che la scoperta della gravidanza di Betty ti ha messo k.o. se hai passato la serata a bere da sola!"
"Proprio così Patrizia... Poi credo di averla fatta grossa... Ci ho provato con Armando..."
"Marce, appena Betty ti vedrà ti salterà al collo!"
"Primo, deve solo provarci quella ruba - fidanzati! E secondo... Tu credi che Armando gliel' abbia raccontato? Che il re dei  fedifraghi  e dei bugiardi abbia raccontato a sua moglie di aver messo a letto la sua ex ubriaca che ci ha provato con lui?"
"Bhe Marce, Armando è molto innamorato, stando al racconto di Daniele!"
"Sì ma non è stupido! Non racconterebbe mai una cosa simile... Gli lascio la giacca nel suo ufficio con un biglietto e vado da Ugo."
"Va bene Marce, io ti saluto. A più tardi."
"Ciao Patrizia..."
Sconvolta dalle notizie appena apprese, torno in bagno.
"Bertha, che ti succede?"
"Ragazze, sedetevi e tenetevi forte!"
Quando sto per iniziare il mio racconto, arriva Mariana.
"Scusate ragazze, ho avuto in contrattempo di sotto! Ho scoperto come fà la bionda finta a permettersi quelle quote!"
"E coma fà?"
Chiede Sofia. Io e Mariana rispondiamo all' unisono.
"Ha un fidanzato ricco!"
Tutte le ragazze emanano affermazioni di stupore. La prima a raccontare, è Mariana.
"Era di sotto alla reception fino a poco fà, dato che ha accompagnato qui la Signora Marcella e la bionda finta. Ad un certo punto lui ha detto alla bionda finta che sarebbe stato impegnato con questioni di lavoro tutto il giorno, a lei sembrava non importare nulla dato che avrebbe passato la giornata a fare compere! Non l' ha nemmeno salutato ed è salita con la Signora Marcella... Poverino, ci è rimasto così male!"
"Per forza, quella donna è una succhia sangue! E dicci Mariana, come si chiama?"
Interviene Sofia. 
"Ottavio De Martinez."
"E com'è amica mia?"
Chiede Annamaria.
"Ragazze, sapeste! E d-i-v-i-n-o! E' calvo, occhi azzurri, alto e muscoloso! Ed è così gentile! Pensate che la bionda finta ha iniziato a chiamarmi segretaria e centralinista in modo offensivo, e lui le ha detto che era sgarbata! Poi siamo rimasti soli, ho dovuto chiamargli un taxi dato che la sua auto non partiva... Abbiamo chiacchierato, e mi ha detto che se non gli davo del tu si sarebbe offeso!"
"Avrei voluto vederlo!!"
"Annamaria, ti ricordo che sei una donna sposata!"
La ammonisce Ines.
"Che avrò mai detto!"
"Mi sembra di capire che questo incontro ti ha stesa, amica mia!"
Dice Sandra.
"Ma cosa dici! Mi avete detto voi di raccontare tutto..."
Mariana mi sembra un pò imbarazzata, e sulle sue guancie si crea un colorito rossastro.
"E allora perchè sei diventata tutta rossa? Magari quello è l' uomo delle carte!"
"Certo Sandra, secondo te il fidanzato della bionda finta è l' uomo del mio destino? Ma per favore!"
"E tu Bertha, cos' hai da raccontarci?"
Chiede Sofia, anche io mi accomodo ed inizio a raccontare.
"Dunque.... poco fà ho sentito la Signora Marcella e la bionda finta parlare, hanno prima discusso di quello che è successo di sotto e la Signora Marcella le ha detto che se non sta attenta quel poveretto del suo fidanzato potrebbe stufarsi e lasciare Patrizia in mezzo ad una strada! E ha detto chiaramente che Ottavio le regalerà le azioni della Signora Marcella! Poi hanno parlato di altro... A quanto pare ieri sera Armando e tutti gli altri sono usciti insieme, e hanno incontrato la Signora Marcella che era ubriaca! E il Signor Armando l' ha accompagnata a casa perchè non si reggeva in piedi, e la Signora Marcella ci ha provato con lui!"
"Mamma mia, che storia! Freddy mi ha detto che hanno incontrato la Signora Marcella, ma non che era ubriaca fino a non reggersi in piedi!"
Interviene Annamaria.
"Ma come si permette quella donna, di intromettersi nel matrimonio di Betty e Armando!"
Dice Sofia, continua Mariana.
"Credete che Betty lo sappia?"
"Bhe, io sono convinta che Armando non le nasconderebbe una cosa così!"
Rispondo io, poi insieme alle altre decidiamo di raccontare comunque tutto a Betty.
"Non ho finito... Pare che Armando abbia dimenticato la sua giacca, e gliel' ha riportata. E la Signora Marcella è arci convinta che Armando non abbia raccontato nulla a Betty, visto il suo passato fatto di bugie. Mi è sembrata molto soddisfatta la Signora Marcella..."
"Ah, ragazze! Speriamo non sia vero e che Armando abbia raccontato tutto a Betty!"
Conclude Mariana.


SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI MARCELLA

Se continua così, Patrizia finrà col tornare single e povera. Ma che veda lei se non vuole accettare i miei consigli! Reggo in mano il book con gli schizzi dei miei modelli, mentre mi dirigo verso l' atelier di Ugo. Sono sovra pensiero, e non mi accorgo dell' uomo che mi viene in contro. Ci scontriamo, e i miei modelli si sparpagliano sul pavimento.
"Ma perchè non sta attendo a dove cammina?!"
Dico infastidita, poi alzo lo sguaro e le parole mi si strozzano in gola. Mi ritrovo davanti due occhi celesti ed un sorriso bianchissimo e lucente.
"Mi perdoni, ma anche lei era sovra pensiero almeno quanto me..."
Dice l' uomo con un accento americano.
"Chi è lei? Lavora all' Ecomoda?"
"Mi chiamo Kenneth Johnson, sono uno dei due dirigenti del Fashion Group che segue la collaborazione con l' Ecomoda."
"Marcella Valencia..."
Dico, mentre ci stringiamo la mano. Certo, bello è bello.... Esattamente come aveva detto Ugo!
"Ma certo, mi avevano detto per telefono che era tornata. Ho sentito parlare di lei anche se non ci siamo mai visti... Mi scusi se non ho preso parte alla riunione di ieri ma mi trovavo a New York con la mia collega..."
"Non si preoccupi, anche io ho sentito parlare di lei."
"Mi hanno detto che intende vendere la sua parte..." 
"Esattamente, a breve venderò."
"Adesso che l' ho conosciuta di persona posso dire che è un peccato non vederla più qui all' Ecomoda..."
Quest' uomo sta flirtando con me, ma la cosa non mi dispiace per niente... 
"La aiuto con queste carte..."
Ci chiniamo entrambi a raccogliere i miei bozzetti, lui ne prende in mano alcuni e gli guarda.
"Sono dei modelli grandiosi..."
"La ringrazio, sono qui per fargli vedere a Ugo Lombardi. Conto, con il ricavato dalla vendita delle mie azioni, di aprire un' azienda per conto mio..."
"Le auguro Buona Fortuna..."
"Grazie mille..."
In quel istante, in cui i nostri sguardi si incrociano, spunta Ugo che interrompe il momento.
"Marce, ciao tesoro. Vedo che hai conosciuto Kenneth!"
"Esatto, ci siamo... scontrati."
"Lo scontro più bello della mia vita."
Dice sorridendo. Nessuno parla per qualche istante, mentre io e quell' americano così affascinante ci guardiamo negli occhi e Ugo fà un pò da terzo-in-comodo!
"Ohhh... Scusate, forse dovrei lasciarvi soli!"
"No Ugo, ma cosa dici... E' stato un piacere Mr. Johnson..."
"Kenneth prego, buona giornata."
"Anche a lei..."
"Marce, tesoro! Beata te che hai fatto colpo su quella bellezza! Spero tu non sia così irresponsabile da lasciarlo andare..."
"Ugo lo sai che non sono qui per trovare un marito. Ho portato i bozzetti, andiamo in atelier."
"Come vuoi tesoro!"



SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI BETTY

E' stata una notte piena di pensieri, sia per me che per mio marito. Questa mattina presto, ci ha telefonato Daniele Valencia per spostare il nostro incontro a colazione perciò ho avvertito tutti i dirigenti ed ora siamo seduti al ristorante aspettando Daniele. Mio marito è seduto alla mia destra a capotavola, alla sua destra ci sono Mario e Gutierrez. Alla mia sinistra Nicola, mentre il posto all' altro capo della tavola è vuoto e presto verrà occupato da Daniele. Osservo mio marito che spilucca il cornetto salato sul piattino alla sua destra, lo vedo piuttosto nervoso. So che non ama rapportarsi con Daniele Valencia! Il vampiro, come lo chiama lui, arriva accompagnato da un cameriere.
"Buongiorno a tutti."
"Salve Dottor Valencia. Spero non le dispiaccia se abbiamo già ordinato..."
Dico, indicando il vassoio a centro del tavolo con affettati, formaggio ed il cesto del pane e la caraffa di caffè e una di succo di frutta; Colazione all' inglese. 
"Va benissimo... Salve Mendoza."
"Ciao Daniele..."
Risponde mio marito, con un sorriso costruito.
"Scusate il cambio improvviso di programma, ma ho preferito parlarlvi lontano dell' Ecomoda visto che lì anche i muri hanno orecchie!"
"Già, immagino non volessi che si sapesse, vero?"
Dice mio marito.
"Esatto, meglio che resti tra noi questo incontro."
"Ti dico subito una cosa Valencia, se pensi di poterti impossessare della maggioranza della azioni ti sbagli di grosso!"
Dice mio marito. Vedo Daniele sgranare gli occhi, poi si serve un caffè.
"Non capisco di cosa stai parlando Mendoza."
"Non capisci eh? Bene allora te lo spiego... Ieri a pranzo io e Calderon ti abbiamo visto con Patrizia Fernandez, e diciamo che non sembrava un pranzo troppo formale!"
"E quindi secondo te avrei pranzato con Patrizia per ottenere quelle azioni?"
"Certo che si Daniele! Ti devo ricordare che qualche anno fà hai invitato a cena anche mia moglie, sempre per il tuo personale profitto e guadagno!?"
"Non serve che me lo ricordi Armando... E' stata una serata molto piacevole, Dottoressa Betty." 
Risponde Daniele, guardandomi con un accenno di sorriso. Nessuno di noi sopporta più la sua sfacciataggine e le sue frecciatine! Mio marito si alza e sbatte le mani sulla tavola, e i commensali dei tavoli vicini si voltano per guardare. Io poso una mano su quella di Armano per cercare di calmarlo e lui torna a sedere.
"Non posso dire lo stesso, Dottor Valencia."
"Ad ogni modo, se non fossi così impegnato a vedere complotti ovunque Armando, avresti capito il motivo per cui ho pranzato con la Fernandez!"
"E quale sarebbe?"
"Sapere cosa balena nella testa di mia sorella! Anche io come voi non voglio quella testa vuota della Fernandez in azienda, cercavo di capirci qualcosa di più."
Ci guardiamo tutti negli occhi, poi Calderon prende la parola.
"Ci vuoi dire che non vuoi quelle azioni?"
"Le mie mi bastano e mi avanzano, non ne ho bisogno. Siete un branco di addormentati..."
Mio marito si innervosisce di nuovo.
"Dottor Valencia, la prego di portare rispetto!"
"E che cosa avresti scoperto Valencia?!"
Chiede mio marito.
"Pare che mia sorella abbia deciso di vendere le sue azioni sotto suggerimento di un suo amico, uno che ha conosciuto a Cartagena. Poi io e la Fernandez siamo stati interrotti, quindi questo è tutto quello che sò!"
Io, Armando e Mario ci guardiamo negli occhi. Prima della colazione, Armando ha avuto il tempo di aggiornare il suo fido amico sui fatti della sera prima, su Michel. Ed ora salta fuori Cartagena... Quindi quel Michel è Michel Doinel?
"Cosa succede?"
Chiede Daniele, vedendo le nostre occhiate. Armando inizia a raccontare.
"Ieri sera eravamo in un bar tutti noi... Io, Mario, Gutierrez, Nicola, Freddy e Wilson... C'era anche Marcella, era piuttosto ubriaca e ha iniziato a parlare di un certo Michel... Diceva che lui le ha consigliato di tornare..."
"E voi sapete chi sia quest' uomo?"
"Adesso che ha nominato Cartagena crediamo di sì. Durante un viaggio a Cartagena, qualche anno fà, ho conosciuto un imprenditore, Michel Doinel."
"Certo, quando è scomparsa con la nostra azienda. Ecco dove si trovava quindi, spaparanzata al sole su una spiaggia tropicale, Dottoressa Betty!"
"DANIELE!!"
Lo ammonisce mio marito.
"Rilassati Armando una buona volta! E questo tizio e mia sorella si sono mai incontrati che voi sappiate?"
"Sì, Michel è venuto a trovarmi all' Ecomoda il giorno prima della partenza di sua sorella. Ha conosciuto sia la Dottoressa Valencia che Patrizia Fernandez."
"Lei può contattare questo signore?"
"Certamente..."
"Bene, io voglio sapere cosa vuole da noi questo tipo!"
"Lo chiamerò oggi stesso Dottor Valencia..."
"Io potrei effettuare un controllo sul conto corrente di mia sorella. Se ha detto che ha lavorato per un suo amico, dovrebbero risultare i versamenti dello stipendio di questi anni. Se la ragione sociale dell' azienda corrisponderà al nome di questo Michel Doinel, vorrà dire che lo conosce. Chiederò ad Olarte di occuparsene oggi stesso."
"No scusa... Olarte?? Gustavo Olarte? Quello che abbiamo licenziato sei anni fà perchè aveva sabotato il computer di Betty?"
"Proprio lui Armando, da allora lavora per me. Come pensi che abbia fatto a scoprire la truffa che avevi messo su con il tuo amico e la tua assistente?"
Io, Mario e mio marito ci guardiamo senza rispondere nulla. Nel frattempo, abbiamo finto la colazione quindi ci alziamo.
"Mi scusi Dottor Valencia, e questo controllo al conto corrente di sua sorella è autorizzato e legale?"
Chiedo. Ovviamente è una domanda retorica, so bene che non è propiamente onesto! Daniele non risponde, prende la sua valigetta e ci lascia.
"Buona giornata a tutti."
La faccenda diventa sempre più complicata, ma siamo felici di sapere che Daniele non cerca di impossessarsi di quelle azioni.
"Betty, ti posso chiedere una mezz'oretta di permesso? Vorrei passare da un ottico per farmi stringere un pò le viti degli occhiali!"
"Certo, vai pure Nicola ma sii puntuale mi raccomando!"
"Certo Betty!"


SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI PATRIZIA

Sono molto affaticata da questa giornata di shopping... Sono appena uscita da una botique di biancheria intima e sto posando le buste in macchina, quando noto una persona che conosco, uscire da un negozio lì accanto. Indossa un completo beige e dal portamento non può che essere Nicola Mora! Anche se ha solo cambiato pettinatura e montatura di occhiali. fà già un altro effetto. Lo chiamo da lontano agitando una mano quindi lui si ferma. Io lo aggiungo.
"Nicola, che bella coincidenza!"
"Patrizia, buongiorno."
"Ciao Nicola..."
Lo bacio sulla guancia, e lui mi sembra un pò rigido.
"Dai Nicola, cos'è tutta questa formalità con me!"
"Patrizia, cosa vuoi che ti dica. E' da qualche anno che non ci vediamo! E ricordo che non ti sei comportata molto bene con me l' ultima volta..."
"Lo so Nicola, sono stata molto cattiva con te! Ma spero ci metterai una pietra sopra... Hai la mattina libera Nicola?"
"No Patrizia, dovevo sbrigare una commissione ed ora torno all' Ecomoda."
Vedendo la mia macchina lì vicino, la raggiungo e la tocco.
"La mia cara macchina, la tieni così bene Nicola! Mi ci fai fare un giro?"
Mi appoggio alla macchina piegando leggermente una gamba, dato che indosso una minigonna molto corta, si vede un bel pezzo della coscia. Due ragazzi passano sul marciapiedi e fischiano salutandomi. Vedo Nicola a disagio, mentre gioco con i capelli e attendo la sua risposta.
"Non posso Patrizia, tel' ho detto che mi aspettano all' Ecomoda."
Mi sposta dall' auto. Ma io mi avvicino, e gli accarezzo il colletto della giacca.
"E stasera sei impegnato?"


SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI ARMANDO


Giunti all' Ecomoda, mia moglie viene assalita dalle sue amiche. Quelle non lavorano mai! 
"Betty, dobbiamo parlarti con la massima urgenza!"
"Cosa succede Bertha?"
"Sarebbe meglio parlarne in privato Betty..."
"Va bene Annamaria.... Amore mio, ci vediamo tra poco per fare quella telefonata a chi sai tu..."
"Va bene amore, a dopo. Io sono nel mio ufficio con Mario."
Io e Mario entriamo nel mio ufficio, dopo che ho salutato mia moglie con un bacio. Sulla mia sedia, trovo la mia giacca appesa ad una stampella... Non mi ero nemmeno accorto di averla dimenticata casa di Marcella. C'è anche un post-it.

Ciao Armando, scusa se ieri sera ti ho causato guai. Ecco la tua giacca, e grazie per ieri. Marcella.

"Che cos'è?"
"Un biglietto di Marcella, ho lasciato la giacca a casa sua ieri sera."
"Armando amico mio... Dopo anni ti crea ancora guai quella donna!"
"Non me ne parlare Mario!"
"Non mi hai detto se tua moglie si è arrabbiata per ieri sera!"
"Certo, si è arrabbiata con lei! Se Marcella non la smette di fornire a mia moglie incinta motivi di stress, la strozzo con le mie mani!"
"Piuttosto, anche l' ex spasimante di tua moglie sembra creare ancora problemi! Non ti sembra pazzesco che lui e Marcella si conoscano e pare anche bene?"
"Sì Calderon, mi sembra pazzesco. E mi sembra ancora più incredibile che quel tipo dopo essersi dichiarato così amico di Betty le faccia un tiro del genere e trami in questo modo!"
"Bhe, se ben ricordo quando è venuto qui quattro anni e mezzo fà tu avevi pensato che volesse mettere le mani sull' azienda."
"Sì, ma col tempo mi sono ricreduto! E se volesse quelle azioni, perchè non le compra lui? Non riesco a capire che ruolo ha Michel in questa storia!"
"Solo lui potrà chiarirlo..."
"Betty lo chiamerà non appena avrà finto la sua riunione con la banda."



SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI BETTY

Entriamo nel mio uffico e ci accomodiamo tutte.
"Allora ragazze, cosa c'è di così urgente?"
"Prima di tutto, abbiamo scoperto come fà la bionda finta a permettersi le quote dell' Ecomoda! Ha un fidanzato molto ricco, e sarà lui e regalargliele!"
"E voi come lo sapete, Bertha?"
"Stamattina il suo fidanzato l' ha accompagnata all' Ecomoda, Betty!"
"Già, e Mariana si è presa una cotta!"
"Ma cosa dici Annamaria!!"
"Ragazze, raccontiamo a Betty quello dobbiamo senza perderci in chiacchiere!"
Le ammonisce Ines. Bertha continua a raccontare.
"Giusto... Dunque, pare che la bionda finta lo tratti come un bancomat in carne ed ossa!"
"E' logico! Vi ricordate come trattava Nicola?"
Rispondo.
"Ora passiamo alle notizie che ti interessano personalmente Betty... Pare che ieri sera la Signora Marcella si trovasse nello stesso bar dov'era tuo marito, e abbia bevuto fino a non reggersi in piedi. Così tuo marito l' ha accompagnata a casa e lei ci ha provato!"
"Tu lo sapevi Betty?"
Mi chiede Annamaria.
"Certo che lo sapevo! Armando me lo ha raccontato ieri sera appena è tornato, e sono nervosa più che mai ragazze!"
"Meglio così Betty, perchè da quello che ho sentito la Signora Marcella sembrava molto soddisfatta perchè è convinta che Armando non ti abbia detto nulla. Ha detto testuali parole è impossibile che quel bugiardo e fedifrago abbia raccontato a sua moglie di aver accompagnato a casa la sua ex ubriaca che poi ci ha provato con lui!"
"Bhè, si sbaglia di grosso! Armando mi ha detto tutto! Tu Bertha quando hai sentito queste cose?"
"Non più di mezz'ora fà Betty, ero dietro la parete del bagno e la Signora Marcella parlava con la bionda finta davanti all' ascensore. Poi ha lasciato nel ufficio di tuo marito la sua giacca che ha dimenticato nel suo appartamento, e ha raggiungo Ugo Lombardi in atelier."
"Ed è ancora qui Marcella?"
"Certo Betty... Cos' hai intenzione di fare??"
Chiede Annamaria.
"Sapete bene che una scenata non è nel mio stile. La ringrazierò solo per aver riportato la giacca di Armando, e spero che questo spenga le sue false convinzioni sull' idea che si è fatta circa il rapporto tra me e Armando!"
"Brava amica mia, marca il territorio!"
"Non è tutto Betty, c'è dell' altro..."
"Cos' altro è successo Bertha?"
"Pare che Marcella sappia della tua gravidanza!"
"Certo, l' avrà saputo ieri sera al bar quando Armando e gli altri stavano brindando!" 
"No Betty! La Signora Marcella lo sapeva già prima di ieri sera! Ed era in quel bar perchè è rimasta sconvolta dalla notizia. Sai che non mi sbaglio mai, il mio udito capta sempre tutto!"
"E come avrà fatto a saperlo?!"
"Questo non lo so Betty, non l' hanno detto!"
"Quella donna vuole rendermi la vita un inferno!"
"Betty, calmati ti prego!"
"Certo Annamaria... Grazie per queste informazioni, io ora vado a parlare con mio marito. Tornate al lavoro ora!"
"Certo Betty!"
Molto seccata dal comportamento di quella donna, raggiungo mio marito e lo trovo a parlare con Mario.
"Armando, avrei bisogno di parlarti in privato."
Mario si alza dal divano e ci lascia soli.
"Vi lascio allora, ci vediamo dopo."
"Appena avrò fatto quella telefonata a Michel sarà informato Dottor Calderon."
"Perfetto, a dopo."
"Amore mio cosa c'è?"
"Le ragazze della banda hanno sentito Marcella che parlava con Patrizia di quello che è successo ieri sera. A quanto pare Marcella è convinta che tu non mi abbia raccontato nulla di ieri sera, e questo le crea molta soddisfazione!"
"E perchè pensa una cosa del genere?!"
"Bhe, viste le bugie che raccontavi a lei quando eravate insieme, crede che tu faccia lo stesso con me e sottovaluta il nostro rapporto!"
"Le dò io una lezioncina allora!!"
"Amore mio lascia stare, e poi c'è un fatto più grave. Pare che Marcella sapesse della mia gravidanza già prima di ieri sera! Per questo era in quel bar, perchè la notizia l' ha sconvolta!"
"E come diavolo faceva a saperlo?!"
"Un idea in questi minuti mi è venuta. Ricordi ieri mattina, dopo la riunione le ho chiesto di aspettarmi nel mi ufficio per parlarle. E' rimasta pochi minuti sola in ufficio, ed io avevo lasciato la cartellina medica sulla scrivania!"
"Dai, credi abbia letto il referto?"
"Spero di no Armando, se si è permessa di ficcanasare nelle mie cose personali la strozzo con le mie mani! Comunque dobbiamo parlare con quella donna Armando!"
"Hai ragione... E' in azienda?"
"Sì è da Ugo, aspettami nel mio ufficio mentre la cerco!"
"Vuoi andare da lei sola?"
"Sì, vorrei dirle due parole a quattrocchi prima!"
"Dottoressa mostro, non sarà gelosa?"
Chiede divertito, mentre mi accompagna dolcemente verso la sua scrivania. Io mi ci appoggio leggermente con in fondo schiena, mentre lui mi gince la schiena e io avvolgo il suo collo con le mani.
"No, non sono gelosa!"
"Io penso di sì invece dottoressa mostro.."
Mi risponde sotto voce... Dopo di che inizia a baciarmi. Ci concediamo qualche magico istante fatto di baci e carezze, in mezzo allo stress giornaliero. Poi decido di fargli una domanda.
"Armando, tu non mi nascondi nulla vero? Non hai segreti giusto?"
Vedo che Armando assume una strana espressione ed esita, così mi preoccupo e torno dritta sulla schiena.
"Mendoza, stai esitando?"
"Per la verità ci sono un paio di episodi che non ti ho mai raccontato..."
"Armando!"
"Sono cose che sono accadute qualche anno fà con Calderon, e dato che so cosa provi per lui non tel' ho mai raccontato..."
"Armando, mi devo preoccupare?!"
"No amore mio, lo sai che non centra nessuna donna! Non è nulla di catastrofico..."
"Ok, stasera sappi che ti sottoporrò ad un interrogatorio accurato!"
"Mmmm... non vedo l' ora..."
Ci baciamo ancora... Sono proprio curiosa di sapere cos'ha combinato con Calderon! A parte l' episodio della rapina e di tutte quelle ragazze, che anche in quel caso voleva nascondere... E, qualunque cosa sia, dovrò trovare una punizione adeguata per avermelo tenuto nascosto fino ad oggi! 
"Armando, aspettami nel mio ufficio, ti raggiungo subito!"
"Va bene amore mio..."
Mi dirigo verso l' atelier, ma arrivati allo show-room incrocio Marcella con Ugo.
"Ecco la nostra amata presidente!"
"Buongiorno Signor Ugo, Signora Marcella."
"Salve..."
"Signor Ugo, se non le dispiace vorrei scambiare due parole sola con la Signora Marcella."
"Va bene, Marce se ti serve aiuto grida! Ciao tesoro..."
"Ciao Ugo, grazie di tutto. Mi dica, cosa deve dirmi?"
"Vorrei che venisse nel mio ufficio, io e mio marito vorremmo parlarle."
"Va bene..."
Mentre ci avviamo, inizio il discorso che avevo preparato.
"Si sente meglio?"
"Cosa vuole dire?" 
"Parlo di ieri sera..."
Ci fermiamo tutte e due davanti alla porta del mio ufficio. Lei mi guarda stupefatta, di certo non sel' aspettava!
"Mio marito mi ha raccontato TUTTO. La volevo ringraziare per averci riportato la giacca, mio marito ci tiene molto a quel completo!"
La guardo negli occhi, e lei fà lo stesso. Marcella non risponde. Io la porta e la invito ad entrare.
"Prego..."
Richiudo la porta alle mie spalle. 
"Armando."
"Salve Marcella."
"Si accomodi Signora Marcella..."
Io prendo posto nella mia poltrona, mentre mio marito resta in piedi accanto a me, con le braccia incrociate. 
"Signora Marcella, ho chiesto questo colloquio per chiederle semplicemente di rispettare la mia privacy e spero che certe cose non si ripetano più."
"Non so di cosa parla Beatrice." 
"Mi riferisco al modo in cui ha saputo della mia gravidanza. Credo che il suo comportamento sia stato inopportuno!"
"Le ripeto che non so di cosa parla..."
Interviene mio marito.
"Marcella andiamo, non fingere... Sai esattamente di cosa stiamo parlando... Te lo chiedo una volta e basta Marcella. Ti preghiamo di non crearci problemi Marcella. Vuoi vendere e rifilarci la Fernandez? Bene, hai detto di essere qui per questo quindi ci aspettiamo che non crei altri problemi. Chiaro?"
Marcella, rimane senza risposte valide. Poi si alza e raccoglie le sue cose.
"Se ti riferisci a quello successo ieri era ti chiedo scusa Armando, per il resto non so di cosa parlate. Buongiorno."
"Salve..."
Marcella esce dal mio ufficio, ed io e mio marito ci guardiamo per qualche istante. Nessuno dei due ha commenti da fare. Che senso ha fare finta di nulla? Affero poi il telefono e la mia agenda.
"Chiamo Michel."
Dico.


 
Fine Cap.8 - Avere a che fare con i Valencia



Salve a tutti!!
Mi dispiace per l' enorme ritardo, per averti tenuti sul fino fin'ora! Spero che il capitolo vi sia piaciuto! Alla prossima!! ^^
Mia.

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Capitolo 9
*** Un pò di commedia ***


NUOVI PROBLEMI

Cap.9 - Un pò di commedia!


SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI BETTY.

Dopo aver cercato il numero di Michel, raggiungo mio marito in sala del consiglio e vedo che ci ha raggiunti anche Calderon. Quindi chiamo Michel con il viva voce; Prima chiedo ad Armando e a Mario di non parlare, dato che Michel è mio amico e con me ha più confidenza è giusto che parli io. Dopo tre squilli, risponde.
"Pronto, chi parla?"
"Pronto Michel, sono Betty! Ciao..."
"Betty, ciao! Che piacere... Sento la tua voce ogni due anni ma è sempre bello sentirti."
Mio marito, che è rimasto in piedi con le braccia incrociate, rotea gli occhi e gira su sè stesso, poi vien meno al favore che gli ho richiesto poc' anzi e fà sentire la sua voce.
"Salve Michel."
Io lo guardo con una smorfia, anche se mi diverte e mi fà piacere sapere che mio marito mia ama alla follia tanto da non volermi dividere con nessuno e si irrita se un altro uomo mi fà un complimento, penso che sia un pò strano che ancora sia geloso mi Michel dopo tutte le prove che ha avuto. Mario Calderon, che come sempre prova divertimento in certe situazioni, lo guarda con un ghigno e trattiene un risolino.
"Armando, salve... Mi perdoni, non sapevo ci fosse anche lei."
"Già, ci sono anche io. E c'è anche Mario Calderon, Lei è in viva voce Michel."
"Credevo fosse una telefonata di piacere quella di Betty, ma mi sembra evidente che non è così. Cosa succede?"
Riprendo la parola.
"In effetti ti chiamo per discutere faccende importanti..."
"Di che genere?"
"Riguarda l' Ecomoda. Senti Michel, la domanda che sto per farti ti sembrerà strana... Hai per caso avuto contatti e rapporti con Marcella Valencia negli ultimi tempi?"
Io, Armando e Calderon ci guardiamo per qualche istante, aspettando una risposta che tarda ad arrivare.
"Michel? Ci sei ancora?"
"Sì Betty, ci sono ancora... Come mai questa domanda?"
"Michel, è importante... Vogliamo capire alcune cose di Marcella, e ci serve il tuo aiuto."
"Va bene Betty... Marcella ha lavorato per me negli ultimi quattro anni e mezzo, e se scopre che vel' ho rivelato mi ammazza... Non voleva farvi avere notizie su dove si trovasse..."
Ci guardiamo tutti e tre sbigottiti. Mio marito prende la parola.
"E come ma non voleva farcelo sapere?"
"Armando, mi perdoni... La risposta mi sembra ovvia, non voleva più avere alcun tipo di contatto con voi dopo quello che le avete fatto! In ogni caso non sono argomenti da discutere per telefono, anzi non sono argomenti da discutere e basta dato che non sono affari nostri."
"Marcella dice che tu l' hai convinta a vendere le sue quote dell' Ecomoda a Patrizia Fernandez, e noi tutti lo sappiamo che lo fà solo per dispetto, per farci un torto!"
Rivelo io.
"Come, come? Ci deve essere un errore! Io non ho mai fatto nulla del genere, tanto meno le ho consigliato di vendere le sue quote..."
"Salve Michel. Bhe, lei e Patrizia Fernandez dicono questo, Signor Doinel."
Risponde Calderon.
"Salve Dottor Calderon... Non è vero, non so perchè lo dicano..."
"Michel, le chiediamo davvero aiuto per questa faccenda. Marcella è tornata da due giorni e ci sta rendendo la vita impossibile!"
Dice mio marito.
"E' evidente che c'è un grosso equivoco, che và chiarito subito perchè non vorrei mai che pensiate che centro qualcosa con questo progetto o che voglia crearvi danno... Facciamo così, io posso essere a Bogotà anche domani..."
"Sarebbe fantastico Michel! Ci vediamo nel pomeriggio?"
"Perfetto, vi chiamo nel primo pomeriggio per stabilire a che ora passare all' Ecomoda."
"Bene Michel, grazie... Ancora una cosa, puoi non dire nulla a Marcella di questa telefonata e che domani verrai qui? Vorrei che parlassimo in privato tra noi prima."
"Betty... Non mi sembra corretto, ma farò come mi hai chiesto, a domani. Buona giornata Dottor Mendoza, Dottor Calderon."
"A lei Michel."
"Salve Signor Doinel."
Una volta chiusa la conversazione, ci confrontiamo per qualche minuto.
"E così Marcella ha lavorato per tutto questo tempo con Michel?"
Dice, divertito dalla situazione, Calderon.
"Non mi sembra possibile... E Michel non mi ha mai detto nulla, neanche nella visita che ha fatto un paio di anni fà!"
"Bhe amore, io credo che non l' ha fatto perchè Marcella gliel' ha chiesto... Hai sentito che Marcella non voleva far sapere dove si trovava..."
"Armando, Betty... Dopo queste notizie e il non volere alcun tipo di contatto con noi mi sembra evidente che Marcella è ancora profondamente indiavolata con noi tre! Quindi è tornata solo per creare problemi..."
"Io questo lo avevo capito non appena ha varcato quella soglia ieri mattina!"
Dice mio marito, indicando la porta d' entrata della sala che dà sul corridoio.
"Non ci resta che aspettare domani per parlare con Michel. Chiamo Daniele Valencia..."
Dopo aver composto il numero, non attendo molto prima di sentire la voce di quel viscido.
"Pronto, Daniele Valencia."
"Dottor Valencia, sono la Dottoressa Pinzon."
"Dottoressa Betty, che novità ci sono?"
"Ho appena finito di parlare con il Signor Doinel, ha ammesso che Marcella ha lavorato per lui negli ultimi anni, dicendo che lo ha tenuto nascosto perche sua sorella non voleva farci sapere dove fosse... e  lui si dichiara estraneo alla faccenda della vendita delle quote..."
"Logico, cosa può dire! Chissà che razza di macchinamenti ha progettato!"
"Dottor Valencia, le chiedo di portare più rispetto per un mio amico! Se Michel dice che non centra nulla, io gli credo."
"Wow, complimenti Dottoressa. Suo marito cosa ne pensa di questa bella amicizia?"
"Dottor Valencia, la prego di smetterla!"
Mentre il mio nervosco cresce, sento mio marito che mi tocca una spalla per sapere cosa sta succedendo con Daniele.
"Già, lo sà già tutta l' Ecomoda cosa ne pensa visto lo spettacolo a cui hanno assistito tutti quattro anni e mezzo fà! Peccato non averlo visto!"
Non sopportando più Daniele, decido di dargli l' ultima informazione per sbatterli poi il telefono in faccia.
"In ogni caso domani pomeriggio Michel sarà qui, la farò chiamare dalla mia segretaria per comunicarle l' ora della riunione. Buona giornata."
Quindi riappendo. Maledetto Valencia!!! Senza proferire parola, con un' espressione nera, senza rispondere a Mario e Armando che mi chiedono della conversazione, mi alzo e vado nel mio ufficio chiudendo la porta alle mie spalle. Mio marito, mi raggiunge e mi trova a camminare nervosamente per la stanza.
"Amore mio, cos'è successo?"
"IO NON LO SOPPORTO PIU', ARMANDO! NE HO ABBASTANZA!"
"Dottoressa mostro, cosa ti ha detto quel' imbecille..."
Mi chiede, avvicinandosi a me. Appoggio la testa al suo forte petto, mentre inizio a piangere dal nervoso, e un pò a causa degli ormoni.
"No... non lo... sopp... orto più!!!"
"Mi spieghi cosa ti ha detto?"
"Ha cominciato a parlar male di Michel, così gli ho chiesto di evitare... E ha iniziato a diventare pungente, indiscreto, provocatore, un maledetto, come sempre!! Ha scherzato su quello che è successo qui quattro anni e mezzo fà, quando Michel era venuto per offrirmi quel lavoro, e tu ti sei ingelosito e hai fatto a botte con Mario... Ha continuato poi con delle insinuazioni, chiedendomi se tu fossi al corrente dell' amicizia tra me e Michel! Come se fossi un adultera, una fedifraga! Non ne posso più di quell' uomo Armando...."
"Quel brutto deficiente!! Domani lo ammazzo con le mie mani, te lo giuro!!"
"Che bella idea Armando, così ti porterò i figli in carcere..."
"E' da stamattina che covo seriamente questo desiderio, da quando ha fatto quella stupida battuta sulla vostra cena!!"
"E' solo da stamattina che lo vuoi morto?"
Chiedo, ridendo. Ora io mi sono rilassata, e mio marito si è innervosito.
"No, hai ragione! Dà molto di più... Da quando ha osato invitarti a cena!!"
"Maritino geloso...."
Gli dico divertita, mentre mi avvicino a lui e lo ginco con le mia braccia. Lui fà lo stesso, mi avvolge fino ad accarezzarmi i capelli che sono legati a coda di cavallo, e appoggia le braccia sulle mie spalle mentre io tengo le mie mani all' altezza del suo coccige.
"Noooo, non è vero che sono geloso!"
Mi risponde, prendendomi in giro per quello che gli ho risposto io quest' oggi. Io scoppio in una grassa risata, che lui zittisce con un bacio. Uno di quei baci che ti fanno ringraziare il cielo di essere nata, solo perchè se non lo avessi fatto non sarei mai diventata la segretaria, l' assistente, l' amante, la fidanzata e per finire la moglie di Armando Mendoza.
"Sbaglio o prima ti avevo chiesto di non dire nulla e di ascoltare soltanto?"
"Mi sembrava maleducato non salutare!"
"Sì certo..."
Siamo lì a guardarci negli occhi.
"Grazie...."
"Per cosa dottoressa mostro?"
"Perchè mi sono calmata e mi è tornato il sorriso, è opera tua."
Armando mi sorride, accarezzandomi la guancia e mi guarda dolcemente negli occhi.
"Ti amo Betty, ti amo da impazzire, sopra ogni cosa!"
"Ti amo anche io Armando... Ti amo alla follia..."
Dopo esserci baciati ancora, chiedo a mio marito di procurarmi urgentemente del cibo, avvertendo un languorino.
"Amore mio, andresti in caffetteria a prendermi delle brioches alla crema?"
"Adesso? Ma siamo appena tornati dalla colazione e tra poco andiamo a pranzo..."
Dice, consultando il suo orologio da polso.
"Santo cielo, una cosa ti ho chiesto! Se non lo fai tu, me le vado a prendere da sola!"
Forse sono stata un pò ingiusta e ho alzato troppo la voce per una cosa così banale, ma Armando non sembra prendersela perchè mi guarda e si mette a ridere capendo che è tutto dovuto agli sbalzi ormonali. 
"Scusa Armando...."
Lui mi stringe le guancie, mi stampa un altro bacio, con lo sciocco stavolta, ed esce dall' ufficio.
"Vado a svaligiare la caffetteria!"
Io lo osservo sorridente mentre abbandona il mio ufficio. Dio, quanto lo amo!


SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI NICOLA.

E adesso? Cosa rispondo? Lo ammetto, la tentazione di accettare questo invito è tanta! Negli ultimi anni ho pensato molto a Patrizia... Mi sono addirittura domandato se non sarebbe stato meglio evitarle di dirle quelle cose, l' ultima volta che l' ho vista... Quando l' ho sentita amoreggiare con Daniele Valencia nella sala del consiglio e le ho rinfacciato tutte le cose che avevo fatto per lei negli ultimi tempi, chiedendole indietro il cellulare. Se non lo avessi fatto, lei si sarebbe accorta realmente di me un giorno? O avrebbe continuato a prendermi in giro? Ora, il destino l' ha rimessa sulla mia strada e non voglio lasciarmi scappare l' opportunità di scoprire perchè! 
"No Patrizia, non ho impegni!"
"Che bella notizia Nicola! Sai, è da molto tempo che non vado al Maison di San Diego..."
"Bhe, ti ci porto io Patrizia!"
"Ah, Nicola! Sei così gentile..."
Mentre Patrizia mi accarezza ancora il colletto della camicia, sorridendo e scuotendo i suoi lunghi capelli biondi, veniamo interrotti dal suo cellulare che squilla.
"Scusa un secondo Nicola... Pronto?"
"Pronto Patrizia, dove sei?"
"Ciao Marce... Sono in centro dove andavo a fare shopping una volta. Hai finito all' Ecomoda?"
"Sì Patrizia, ti raggiungo."
"Và tutto bene Marcella?"
"Ti racconto al mio arrivo, a tra poco."
"Ok, a dopo Marce. Nicola, sta per arrivare Marcella, purtroppo devo lasciarti..."
"Io devo tornare all' Ecomoda.. Quindi ci vediamo questa sera?"
"Certamente Nicola... Ti ricordi dov'è il mio vecchio appartamento?"
"Come dimenticarlo Patrizia..."
"Allora ti aspetto sotto al mio palazzo alle otto puntuali, mi raccomando! A stasera... Ciao Nicola..."
Prima di andare, mi stampa un bacio sull' angolo sinistro delle labbra. Io resto totalmente impietrito...



SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI MARIO.

Negli ultimi mesi non riesco più a fare nulla... Da quando Jenny mi ha rivelato di essere incinta... In quel periodo avevo deciso di concedermi una vera opportunità con una donna, e avevo scelto Sandra... Stavo davvero bene, mi sono reso conto che una relazione stabile può migliorarti, farti diventare una persona nuova! Come è successo ad Armando... Come un cretino ho cercato di nascondere a Sandra la notizia della gravidanza di Jenny e ho fatto peggio che mai, e quel poco che avevamo costriuto è andato in frantumi. Non ho nemmeno fatto in tempo a dirle che mi ero e che sono ancora innamorato di lei... Chi lo avrebbe mai detto!! Bussano alla porta del mio ufficio, quindi mi dò un aggiustatina: so già chi è, ho chiesto a Sandra di portarmi delle carte col solo scopo di restare solo con lei per parlarle...
"Avanti..."
"Dottor Calderon, ecco l' ultimo bilancio come mi ha chiesto. Se ha bisogno sono di là."
"Aspetta un secondo Sandra, vorrei parlarti..."
"La pregherei di continuare a darmi del Lei, Dottore."
"Sandra, per favore! Io vorrei che ricominciassimo..."
"So bene come la pensi, ma sai che tu come la penso io. Non voglio stare con un uomo che ha un figlio da un' altra, non è quello che cerco..."
"E per questo vuoi buttare via quello che potremmo essere?"
"Questa è la mia scelta Mario..."
"Ti prego Sandra, dovremmo parlarne ancora..."
Vengo interrotto da alcune urla provenienti dal corridoio, così usciamo per vedere cosa stia accadendo. Vediamo che tutti sono usciti dai loro uffici e si sono precipitati ad assistere; Jenny sta litigando con Annamaria.
"Stupida segretaria ficcanaso! Io devo parlare con Mario, subito!!"
"E io le ripeto che ho l' ordine di non farla passare, quindi la smetta di urlare!"
"Jenny, si può sapere che vuoi?"
Immediatamente si volta, e mi si attacca al collo come una cozza. E' da un pò di tempo che non la vedo, e la pancia è cresciuta un sacco... Oramai il tempo sta per scadere.
"Mariuccio, perchè non volevi vedermi!"
"Jenny, ti prego staccati!"
"Ma come si permette, rovina famiglie! Si stacchi subito!"
Vedo Sandra che me la stacca di dosso, e provo sollievo... Evidentemente tiene ancora a me e prova gelosia...
"Lei di cosa si impiccia, brutta giraffa zitellona! Le ricordo che lei è la EX FIDANZATA di Mario, mentre IO porto in grembo suo figlio e di certo non mi abbandonerà!"
"Lei è fortunata che è al nono mese di gravidanza, altrimenti l' avrei già stesa!!"
"Ragazze, ragazze! Diamoci una calmata, ok?"
Dico, intromettendomi tra loro prima che venga sparso del sangue. Tutti osservano la scena incuriositi, la banda parla in sottofondo e le altre ragazze trattengono Sofia dal picchiare Jenny. Ed ecco che sopraggiunge anche Ugo.... ci mancava!!
"Ma insomma, chi è che urla come una pazza! Ma non si può lavorare, questa non è un' azienda ma un circo, uno zoo!"
"Ugo!! Smettila, non è il momento!"
Lo ammonisce Armando.
"Armando, eri tu quindi che urlavi con voce di donna? Non dirmi che hai deciso di stravolgere la tua vita!"
Armando lo fulmina con lo sguardo, per la sua insinuazione. Intanto, la discussione con Jenny continua:
"Allora Jenny, cosa sei venuta a fare?"
"Mariuccio, non lo capisci! Io voglio un padre per mio figlio, voglio che suo padre ci aiuti!"
"Jenny, a parte il fatto che non è ancora appurato che sia mio figlio! E poi non mi sembra il caso di dare spettacolo qui di fronte a tutti..."
"Mario Calderon, ma come ti permetti! Sei un imbecille, un bastardo!"
Mi risponde mentre mi picchia con la borsetta. D' improvviso, si immobilizza piegandosi leggermente in avanti e porta una mano al ventre, emanando un gridolino di dolore. Noi tutti ci guardiamo un pò preoccupati per quello che presumibilmente sta per accadere...
"Jenny, và tutto bene?"
Vediamo che si appoggia alla scrivania, e continua a massaggiarsi il ventre ed a lamentarsi dal dolore.
"Oh mio Dio, non ditemi che quella sta per farlo qui nel corridoio dell' Ecomoda!"
Interviene Ugo. In quell' istante, noi tutti vediamo del liquido rosastro, tanto liquido, percorrere le gambe di Jenny per poi bagnare il pavimento dell' Ecomoda. 
"Brrrr... che orrore!"
Esclama Ugo. Io resto pietrificato, completamente immobile. E adesso?? Vedo Betty accorrere in soccorso di Jenny, aiutandola a sedersi mentre Armando si precipita a chiamare un ambulanza. La banda, strilla e commenta come un branco di galline!
Dopo aver telefonato al pronto soccorso, Armando mi viene incontro e mi scuote da quello stato di trance.
"Mario, dannazione datti una svegliata!!"
"Armando, io cosa dovrei fare ora?!"
Si crea il caos, ora sembra davvero un circo! Ugo di è seduto e viene sventolato da Ines, come se fosse lui a dover partorire.... Le ragazze della banda strillano e si agitano, mentre si adoperano a cercare acqua calda ed asciugamani come Betty ha ordinato e qualcosa per pulire il liquido amniotico sul pavimento, Jenny strilla come una pazza. Ma che diavolo sta succedendo qui??!! Freddy, in piedi di fronte a Jenny, le indica come deve essere la respirazione dicendo di averlo visto in tv.
"Freddy, non faccia l' idiota e si tolga di mezzo!"
Lo rimprovera Armando.
"Illustre Dottore, io so con esattezza come si fà!"
"Ah sì Freddy? Non sapevo che avesse partorito!"
"Dottore, lei è sempre così simpatico! L' ho visto il televisione!"
"Ma si tolga di mezzo per favore! Lasci fare a Betty e Annamaria!"
Io sono ancora sotto choc. Forse sto per diventare padre... Così all' improvviso, nei corridoi dell' Ecomoda...
"Jenny, a che ora sono iniziate le contrazioni?"
Le chiede Betty.
"Questa mattina presto Dottoressa, mi hanno svegliata... Erano circa le sei..."
"Ma Jenny, lei avrebbe dovuto correre subito in ospedale! E' in travaglio da quasi sei ore!"
"Oh santo cielo!"
Esclama Armando, scuotendo la testa per l' idiozia di cui quella ragazza è capace! Jenny non fà a tempo a rispondere, perchè riprende ad urlare.
"Le contrazioni sono sempre più frequenti..."
Ci informa Betty. Io, bianco come un lenzuolo, sono seduto alla scrivania di Natasha mentre Sandra mi fà aria. In quel' istante, esce dall' ascensore Nicola e resta piuttosto perplesso.
"Ma cosa sta succedendo qui?"
Gutierrez gli si avvicina per aggiornarlo sulla situazione.
"La signorina Jenny Garcia sta per avere il suo baby, my Doctor! Le si sono rotte le acque pochi istanti fà!"
"Che schifo Guti-Gu!"
Gutierrez si mette a ridere, e Armando gli ammonisce.
"No ma dico, vi sembra il caso?! E levatevi da lì davanti, lasciate libero il passaggio dell' ascensore per i para-medici!"
Nicola e Gutierrez non hanno il coraggio di rispondere e si scansano ed ecco che, meno male, arrivano i para-medici accompagnati da Wilson. Un uomo la guarda per pochi istanti sotto la gonna, e conferma che è piuttosto dilatata così la caricano sulla barella.
"Qualcuno l' accompagna?"
Chiede il paramedico. Tutti mi osservano, ma io ancora non dico nulla.
"Calderon? CALDERON!!"
Urla Armando, scuotendomi. 
"Ah? Sì sì vengo io... No? Devo andare?"
"Non lo so Calderon, tu cosa dici?!"
"In fretta però, dobbiamo correre in ospedale."
Dice il paramedico. Dopo aver scambiato un ultimo sguardo con Sandra, seguo i para-medici nel' ascensore.


SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI MARCELLA.

Raggiungo Patrizia in centro e decidiamo di mangiare qualcosa in un caffè. Sono ancora agitata e arrabbiata con me stessa per ciò che è successo all' Ecomoda... Per la figuraccia fatta con Betty ed Armando... Ero convinta che lui non le avesse detto nulla, e mi sono sbagliata. Ho chiaramente sottovalutato il loro rapporto... E si sono accorti che ho letto la cartellina medica di Betty... Mi sento così frustrata che vorrei mettermi ad urlare, e scoppiare a piangere... Ma questo non lo faccio mai in pubblico, dovrò aspettare di essere nel mio appartamento per sfogarmi in piena solitudine. 
"Ciao Marce!"
"Ciao Patrizia..."
Dopo un guacia a guancia, ci accomodiamo ad un tavolino per due, nella veranda che dà su una piazza con una fontana, all' ombra di due grandi ombrelloni.
"Allora, cos'è successo all' Ecomda?"
"Ho fatto la figura dell' idiota Patrizia! Armando ha detto tutto a Betty, e hanno voluto affrontarmi... Ero nell' ufficio della presidenza, con loro due che mi giudicavano e mi mettevano alla gogna!"
"Oh mio Dio Marce, che umiliazione... Ma non potrebbe essere che Armando è stato costretto a raccontarle tutto perchè Betty ha visto la giacca ed il biglietto nel suo ufficio?"
"No Patrizia, sono sicura che gliel' abbia detto prima... In più sapevano che ho letto la cartellina medica di Betty..."
"E come hanno fatto a saperlo scusa?"
"Non lo so, ma io ho negato... Infondo le loro erano solo supposizioni!"
"Che brutta mattinata hai avuto Marce..."
"Ora mi serve proprio passare un pranzo in tranquillità... Piuttosto, stasera Ottavio ha da fare con i suoi colleghi a quanto ho capito... Cosa facciamo?"
Noto che Patrizia resta impreparata e spiazzata alla mia domanda. Dopo tanto tempo capisco quando nasconde qualcosa e dice una bugia.
"Ah Marce, prima mi ha chiamata mio padre per vedermi purtroppo! Stasera cenerò con lui..."
Sè, sè... Sà di balla lontano un miglio, ma decido di sorvolare.
"Non importa, troverò qualcosa da fare!"


SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI BETTY.

Dopo aver riportato l' ordine, scambio due chiacchiere nel mio ufficio con le ragazze.
"Accidenti ragazze, credevo avrebbe partorito qui all' Ecomoda!"
Esclama Annamaria.
"Povero bambino, dovrà vivere con quella svergognata coma madre!"
Afferma Sofia. Io chiedo poi a Sandra come si sente.
"Ah, ragazze lo sapete che io mi sono preparata a questo giorno diverso tempo fà!"
"Però finalmente saprai per certo se è figlio del Dottor Calderon o no... Ora che nascerà potranno fare il test di paternità!"
"Certo, se quella stupida di Jenny darà il consenso!"
"In ogni caso saprai la verità, se non vorrà dare il consenso vorrà dire che ha qualcosa da nascondere! E che evidentemente non è figlio di Mario!"
Dico a Sandra, per tranquilizzarla.
"Ma certo, ora la verità verrà a galla! Ricorda che le carte l' anno predetto!"
"Piuttosto Sandra, dicci cosa ti ha detto prima nel suo ufficio il Dottor Calderon!"
La incita Sofia.
"Niente di che ragazze, le solite cose! Che vuole riprovarci, che mi vuole ancora... Io gli ho risposto che non sono disposta a stare con un uomo che ha un figlio da un' altra donna!"
"Ma tieni ancora molto a lui, vero amica mia?"
Chiede Annamaria. Vedo Sandra rattristarsi, il che accade raramente. Noi tutte la conosciamo come una donna forte e dura...
"Sì ragazze... A parte che è stato un miracolo che un uomo come lui abbia messo gli occhi su di me, ma con lui sto così bene! Ma ho commesso il terribile errore di innamorarmi di Mario Calderon!"
"Bhe... Se le informazioni che ho avuto da mio marito sono esatte, Mario non è stato più con nessun' altra donna da quando ha rotto con te!"
"Betty, non mi prendi in giro?"
"Questo è quello che mi ha detto Armando pochi giorni fà Sandra..."
"Sta a vedere che sei riuscita a raddrizzarlo come Betty ha fatto con il Dottor Armando!!"
Dice tutta eccitata Annamaria.
"Ne dubito ragazze... La favola non può ripetersi due volte tra le stesse quattro mura!"
"E chi lo dice amica mia!"
"Piuttosto... Betty, cos' avevate di discutere di importante con il Dottor Valencia? Riguardo la vendita delle quote?"
Chiede Sofia.
"Sì ragazze..."
"Non dirmi che le comprerà la bionda finta!"
"Siamo ancora in corsa ragazze, ma cerchiamo di impedirlo!"
"E com'è finita poi con la Signora Marcella?"
"Le ho parlato civilmente ragazze... L' ho ringraziata per aver riportato la giacca ad Armando dicendole che lui mi aveva detto tutto e c'è rimasta parecchio male a giudicare dalla sue espressione!"
"Ben le sta, così impara a dubitare del tuo matrimonio!"
Afferma Annamaria.
"Poi le abbiamo parlato sia io sia Armando, chiedendole anche di evitare in futuro di invadere la nostra privacy, lei ha finto di non capire! Armando le ha detto chiaramente che sapevamo che aveva letto la mia cartellina medica..."
"Cosa Betty?? Ha letto la tua cartellina medica??"
Chiede sorpresa Annamaria. Anche sul volto delle altre si crea un' espressione di sdegno e sorpresa.
"Già, non vel' ho raccontato! Io penso che abbia scoperto della mia gravidanza leggendo la cartellina con le analisi, che ieri ho lasciato qui sulla scrivania! Ricordate che Marcella è rimasta sola nel mio ufficio per qualche minuto?"
"Se così fosse, ha proprio esagerato quella donna!"
Afferma Bertha.
"Non vi trovo altra spiegazione su come abbia fatto a saperlo! Comunque, lei ha negato, com'era prevedibile! Ma si è irritata molto... Poi l' abbiamo pregata di non crearci problemi, e lei si è scusata per ieri sera."
"Certo amica mia che tuo marito è stato proprio un tesoro a raccontarti tutto! Lo hai proprio trasformato e ti ama alla follia, e ne dà prova ogni giorno!"
Afferma Bertha. 


SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI ARMANDO.

Sto per entrare nel' ufficio di mia moglie dalla sala del consiglio, quando mi fermo per ascoltare quello che si dicono, capendo che l' argomento sono io! Ascolto l' affermazione di Bertha, quindi avverto Betty ridere e risponde alla sua amica.
"Sono così felice ragazze! Armando è un uomo... unico. E' meraviglioso ragazze! Mi fà sentire ogni giorno speciale e mi regala sempre il sorriso... Prima ad esempio, ero al telefono con Daniele Valencia e mi ha fatta innervosire tantissimo! E Armando mi ha stretta a sè, e in pochi secondi mi è tornato il sorriso... E quando, in uno scatto d'ira dovuto agli ormoni, l' ho sgridato per un non nulla, lui si è messo a ridere e mi ha baciata... Sono così felice ragazze!"
Con la spalla sinistra appoggiata allo stipite della porta, e le braccia incrociate, ho ascoltato tutto ciò che ha detto e sorrido tra me e me. La mia Betty... L' unico mio desiderio ora sarebbe aprire quella porta, stringerla e baciarla. Ma non mi và di interromperla mentre è con le sue amiche e non voglio che pensi che è mia abitudine spiarla! Sento le ragazze della banda sospirare.
"Ah, amica mia che bello! Tu sì che hai trovato il principe azzurro!"
"Magari esiste un lieto fine anche per te Sandra!"
"Ah, non ci credo più!"
"E dicci Betty, avete già pensato ad eventuali nomi??"
Chiede Annamaria.
"No Annamaria, non ne abbiamo avuto il tempo con gli avvenimenti delle ultime ore! Ma stasera ci concederemo una serata in famiglia e ne parleremo!"
"Che bello amica mia, quanto ti invidio!"
Mi rendo conto che non abbiamo festeggiato la notizia della nuova gravidanza come si deve, perciò mi viene un' idea! Mi serve un modo per dimostrare alla mia Betty quanto la amo, quanto sono stato fortunato di averla incontrata sul cammino della vita, quando sono contento di aver vissuto tutto ciò che ho vissuto, le cose belle ed anche le sensazioni brutte e i momenti di sconforto che ho provato durante la nostra storia, all' inizio tormentata... Ma del resto, senza quelli non ci possono essere i momenti belli... Non rimpiango nulla! Neanche una lacrima di quelle che ho versato, neanche una notte in bianco di quelle che ho passato, neanche un bicchiere di tutti quelli che ho bevuto, neanche una di tutte le botte che ho preso quella notte dai brutti ceffi del bar... Perchè tutto questo mi ha portato ad essere Armando Mendoza: marito, uomo innamorato e padre. Ma soprattutto, un vero uomo! Mi serve un modo per dire a mia moglie quanto amo lei, la mostrilla e il bimbo e la bimba che mi darà!
"Betty, sai come mai Nicola è rientrato così tardi dalla colazione?"
Chiede Natasha.
"Mi aveva chiesto mezz' ora per far sistemare gli occhiali, ma devo dire che ha sforato di parecchio!"
"Ah, capito... Scusate ragazze, io devo andare a parlare con Nicola..."



SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI NICOLA.

Mentre sono intendo a fissare le foto di Patrizia, sempre la stessa foto, e a rimuginare sulla mia decisione di portarla a cena, bussano alla porta. Nascondo la foto, quindi dico a chi che sia di entrare.
"Ciao Nicola..."
"Natasha, non ti aspettavo!"
Dico, balzando in piedi.
"Prego accomodati..."
"Nicola io sono qui per parlarti... Vorrei sapere se hai riflettuto su ciò di cui abbiamo parlato ieri a pranzo!"
Mi gratto la testa nervosamente... E ora cosa le rispondo? Che il pensiero di Patrizia mi ha trapanato il cervello per tutto il tempo? Natasha, mi alza e mi raggiunge.
"Ieri sera ho lasciato il mio ragazzo! Anzi, ex ragazzo oramai..."
"Natasha, non avresti dovuto.... Così all' improvviso, senza che ti abbia dato una risposta..."
"Non mi interessa Nicola, io l' ho lasciato per dimostrarti che voglio solo te! Ora lo so!"
"Mmmm.... Natasha...."
"Ti và se parliamo un pò a cena, stasera?"
"Stasera dici?.... Bhe Natasha, per la verità mi prendi in un brutto momento... Stasera avrei un impegno...."
"Con chi?"
"Ho impegno..."
"Perchè sei così vago? Esci con una donna....?"
"Natasha, ti prego... Io non credo siano cose di cui devo parlarti..."
"E' lei vero?"
"Lei chi?"
"Come chi... Patrizia Fernandez! Pensi che le mie amiche non mi abbiano raccontato cos'è successo tra voi anni fà?"
Non posso controbattere, me la sono cercata... In tutto questo tempo con Nathasha non sono mai stato così lontano e vago, e di colpo lo divento dopo il ritorno di Patrizia... Non rispondo a ciò che Natasha mi ha appena detto...
"Immagino che la mezz' ora di permesso non fosse per aggiustare gli occhiali..."
"No no, è vero! Sono stato da un ottico, ho anche la fattura!"
"Non importa Nicola... Mi sono sbagliata su di te, evidentemente!! Vai pure dalla tua bionda finta, che ti sfrutterà ancora per i suoi comodi!!"
Quindi Natasha se ne và sbattendo la porta. Ho combinato proprio un bel guaio...



 
Fine Cap.9 - Un pò di commedia!

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Capitolo 10
*** Missing Moments ***


NUOVI PROBLEMI



CAP.10: Missing Moments



SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI BETTY

Mi dirigo in casa impaziente di togliermi la scarpe e rilassarmi con Camilla e mio marito… Armando è uscito prima dall’ Ecomoda per fare misteriose commissioni, Ecco un’ altra cosa che dovrà spiegarmi stasera! Una volta uscita dall’ ascensore, rimango perplessa ma felice: la casa e piena di festoni e palloncini, candele e lumini illuminano in modo romantico l’ ambiente… noto che la strada per la camera da letto padronale e cosparsa di petali di rosa e lumini, come a formare un viale… E’ tutto bellissimo! Chiamo mio marito senza ricevere risposta, e vedo la mia piccolina uscire dalla cucina con un disegno in mano che raffigura io, Armando, lei e il fratellino: Camilla vorrebbe un fratello. La prendo in braccio e l’ abbraccio forte mentre mi vengono le lacrime agli occhi guardando la sorpresa che hanno imbastito mio marito a mia figlia. Improvvisamente, sento due mani tapparmi gli occhi. Sorrido, e avverto sulla guancia il piacevole fastidio che provoca la barba appena accennata. Armando mi accarezza e mi bacia la guancia, e poi mi sussurra all’ orecchio:
”Ti amo Betty.”
Quando apro gli occhi, mio marito regge davanti a me una rosa rossa. Quindi mi volto e ci abbracciamo intensamente tutti e tre, Armando bacia la mia testa e poi quella di Camilla. Tra le lacrime riesco finalmente a rispondere.
“Ti amo che io Armando, non immagini quanto! Non posso credere che hai fatto tutto questo in poche ore!”
“E non è finita qui dottoressa mostro!”
Entrando in cucina, trovo la torta ed a fianco un pacchetto regalo. Lo scarto, e sorrido nel vedere il libro dei nomi. Non vedevo l’ ora di tornare a casa per passare del tempo in relax con la mia famiglia, e mio marito mi ha perfettamente letto nel pensiero. Quanto lo amo!


SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI NICOLA.

Non ho fatto altro che meditare sulla mia scelta di potare fuori Patrizia, specie dopo il litigio con Natasha… Ma oramai è tardi per cambiare idea poiché ci siamo accomodati al tavolo. Una cena non può uccidermi, ne approfitterò per dire chiaramente a Patrizia che non si ripeterà!
“Ah Nicola, è così bello che tu abbia accettato!”
“Non avevo di meglio da fare Patrizia… Che cosa ordini?”
“Vediamo un po’… Intanto direi di festeggiare no?”
Patrizia è indubbiamente affascinante e provocante con quel vestito nero. Si passa una mano sulla coscia scoperta.
“Bel vestito vero? L’ho comprato oggi apposta per questa occasione speciale!”
Mi dice, versando lo champagne. Dopo aver brindato, sorseggiamo e noto che Patrizia non mi stacca gli occhi di dosso.
“Sai Nicola, ci tenevo a scusarmi per come mi sono comportata con te anni fa…”
”E’ storia vecchia Patrizia!”
“Ma tu hai fatto così tanto per me, mi sono resa conto solo ora di quanto tenevi a me! La verità è che nessun uomo mi ha mai dimostrato amore come te Nicola…”
Patrizia mi accarezza la mano mentre avanza con la sedia fino a mettersi accanto a me. Prima che me ne renda conto, mi bacia. Io resto impietrito, non rispondo al bacio. Improvvisamente sentiamo una voce alle nostre spalle e lei si stacca velocemente.
“Patrizia…”
“Oh mio Dio, Ottavio!!”
Patrizia balza in piedi, sconvolta, portandosi le mani alla bocca.
“Ma non dovevi essere con tuo padre? E chi diavolo è questo qui?!”
“No un attimo, chi è lei!”
“Io? Io sono in fidanzato di Patrizia!”
“Patrizia, tu hai un fidanzato??”
Chiedo sconvolto, rendendomi conto che mi ha preso in giro ancora.
“Patrizia, ti dispiace spiegarmi?? E dov’è l’ anello di fidanzamento??”
“Ottavio… Nicola…”
“Signore, io e giuro sul mio onore che non sapevo che la Signorina avesse già un fidanzato! Il mio errore è stato quello di fidarmi ancora di lei, e credere che volesse cenare con un vecchio amico! Io me ne vado Signore perché non voglio problemi! E Patrizia ti prego di lasciami stare che mi hai già causato abbastanza guai nella tua vita!”



SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI PATRIZIA.

Non so cosa mi sia preso, indubbiamente Nicola mi attrae e non solo fisicamente ora che è carino, ma anche perché mi ha sempre rispettata… Ma Ottavio mi dà stabilità economica, condizione a cui ho sempre ambito.
“Ma Nicola!”
“Cosa fai, vuoi anche corrergli dietro??”
“Ottavio, fammi spiegare!”
“Patrizia, sei una donnaccia! E che figura mi hai fatto fare di fronte ai miei amici! Io me ne vado Patrizia! Qualunque cosa tu ne hai fatto dell’ anello, considera il fidanzamento nullo! E scordati le azioni dell’ Ecomoda! Col cavolo che butto via milioni di pesos per te, mi hai già sottratto abbastanza denaro!”
“No, amore mio ti prego!!”
Lo inseguo fin alla sua auto ma inutilmente, sembra fermo su ciò che ha detto poco fa. Ed io ho appena perso tutto.


SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI MARCELLA.

Sono al ristorante, da sola. Mi sento così patetica… La mia vita è incentrata sulla vendetta, e non faccio che guardare al passato… Mi rendo conto solo ora, osservando coppie felici e famiglie che cenano attorno a me, di quanto sia patetico. Non avranno ragione Roberto, Margherita, Daniele…?
Taglio a pezzetti il mio petto di pollo alle erbe, senza toccarlo. Quando afferro il calice di vino noto il cameriere che accompagna al tavolo un uomo che conosco, è da solo. Inizialmente l’ uomo non sembra notarmi. Osserva il menù… E poi mi nota. Sorride e saluta con la mano, io ricambio il saluto. E’ indubbiamente affascinante… Nessuno dei due sa come comportarsi… Siamo entrambi a cena da soli, io vorrei compagnia ma temo che sia inopportuno considerando che lo conosco appena, anzi non lo conosco proprio. Poi si alza e viene verso di me…
“Miss Valencia!”
“Buona sera Mr. Johnson…”
”Kenneth, please! Ma cosa fà qui tutta sola?”
“Anche lei mi sembra solo, o sbaglio?”
“Sì, è una normalissima sera per me…”
“Cena sempre da solo?”
“Il più delle volte…”
”La sua collega non le tiene compagnia?”
“Gabriella ha la sua vita, sono io l’ unico al mondo senza una compagna accanto!”
Afferma, ridendo. Purtroppo, non è l’ unico però…
“Cosa ne dice se ci teniamo compagnia a vicenda, per questa cena? La invito al mio tavolo.”
“Accetto volentieri, anche se sarebbe più pratico che lei si accomodasse qui dato che ho già ordinato…”
“Accetto il contro invito allora!”
Kenneth si siede e, anche se non lo conosco, la sua compagnia mi rilassa. Dopo che Kenneth ha ordinato, inizia la conversazione. Oltre che essere affascinante, quest’ uomo riesce a farti sentire perfettamente a tuo agio…
“Mi vorrei ancora scusare per l’ incidente di oggi…”
”Si figuri, non è successo niente di grave…”
“Sono molto belli i suoi lavori… Quindi pensa si aprire un’ azienda di lingerie?”
“Esatto, appena venderò. E’ sempre stato il mio sogno fare la stilista!”
“Avrà di sicuro successo! E la vendita come và?”
“Piena di ostacoli… In ogni caso dopodomani ci sarà un incontro preliminare con il notaio ed il mio avvocato, all’ Ecomoda.”
“Da quello che ho capito, gli altri soci non saranno molto propensi ad accettare l’ entrata della sua amica…”
“Dovranno farsene una ragione! Io non intendo cambiare idea.”
“Prima lei ha detto che fare la stilista è sempre stato il suo sogno, non che aprire un’ azienda sua è sempre stato il suo sogno. La stilista potrebbe farla per l’ Ecomoda, o magari potrebbe essere assunta dal Fashion Group! Vuole sapere come la penso? La sua sembra più una ripicca Signorina Valencia…”
Resto spiazzata e sbigottita. Quest’ uomo è attento e sveglio, come ha fatto ad inquadrami così immediatamente? Resto senza parole, lo guardo.
“Mi dispiace Signorina, non era mia intenzione impicciarmi… Scusi per le mie affermazioni.”
Poso la forchetta, abbasso la testa e cerco di nascondere le lacrime. Sto per crollare, e sto per farlo con un estraneo. Quando alzo la testa delle lacrime iniziano a bagnarmi le guance…
“La verità è che lei ha perfettamente ragione! E mi rendo conto solo ora di quanto sia stupido! Alla mia età dovrei essere sposata, o almeno fidanzata, e realizzata… Ed invece diversi anni fa sono scappata dalla mia città per una delusione d’ amore, ho abbandonato l’ azienda di mio padre, ho preso un aereo con un estraneo e ho fatto un lavoro che non amo… Non ho mai fatto avere notizie certe di me a mio fratello e a mia sorella per quattro anni e mezzo, a loro che sono tutto ciò che resta della mia famiglia! Ed ora il mio unico scopo è rovinare la vita al mio ex fidanzato e a sua moglie, mi sento… Una fallita… E così sola…”
“Miss Valencia, non era mia intenzione farla piangere. Ma, se le fa piacere, si sfoghi e poi vedrà tutto più lucidamente.”


SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI ARMANDO.

Abbiamo festeggiato e giocato tutta la sera, grazie all’ aiuto del mio angioletto la sorpresa è riuscita! Ora sono rannicchiato sotto le lenzuola con mia moglie che, appoggiata al mio petto, continua ad elencare potenziali nomi.
“Certo che Camilla ha proposto nomi impensabili!”
Affermo, divertito. Mia moglie mi dà un buffetto sul muscolo pettorale.
“Dai Armando! E’ piccolina, gli unici nomi che conosce sono quelli delle Winx!”
“Bhe non sono male però, che dici?”
“Sarebbe davvero divertente un dirigente industriale con un nome simile! Piuttosto maritino, non dovevi confessarmi qualcosa?!”
Mi dice, mentre si siede a cavalcioni su di me. Io mi siedo sistemando i cuscini dietro la mia schiena. Non ho scelta!
“Ok, va bene… Ma non voglio che domani farai delle scenate a Mario! Oramai sono storie vecchie! E anche piuttosto divertenti a mio parere!”
“Questo lo decido io se permetti! Ti ascolto.”
“Ti ricordi quando abbiamo firmato con il Fashion Group, che siamo usciti a cena io, Mario e Gabriella? “
“Certo, la sera che hai bocciato con la mia auto!”
“Sì… Per la verità fu Mario a tamponare quel taxi…”
Vedo mia moglie che trae un respiro profondo e ritrova la calma.
“E di grazia, marito, perché Mario Calderon guidava la mia macchina?”
“Vedi, è che al ristorante incontrò una sua amica, e mi chiese la mia macchina per riportarla a casa… Io inizialmente mi opposi, ma poi mi lasciai convincere! Ma quell’ imbecille l’ ha portata in un motel! E uscendo ha tamponato il taxi… E io sono accorso sul posto, e ho dovuto sborsare una fortuna per non far sequestrale la macchina!”
“E io che pensavo che la cosa più grave fosse la rapina con quelle pazze ninfomani!”
“Visto che odiavi a morte Mario non mi era sembrato il caso di raccontartelo…”
”E la parte divertente quale sarebbe??”
“Bhe la storia non è finita amore mio… Quella tipa, la sua amica, si addormentò sul pavimento della macchina e io non me ne sono accorto! Ha dormito tutta la sera nella macchina nel nostro garage e la mattina dopo l’ ho cacciata… Ma è venuta in Ecomoda alla ricerca della sua borsa…”
“Certo, mi ricordo! La borsa nera nel sacco… Quindi la cara Gabriella vi ha retto il gioco!”
“Gliel’ abbiamo chiesto noi Betty…”
”E spiegami una cosa… In tutto questo cosa centrava l’ orecchino della mia povera nonna??”
Mi scappa una risata, e mi arriva un altro buffetto.
“Io credevo che fosse di Sugi, l’ amica di Calderon, e forse… l’ ho buttato dal finestrino dell’ auto!”
“Armando!!”
“Scusa, mi spiace! Ma mi sono dannato l’ anima per trovarne un paio uguali no?”
Le dico mentre le bacio una spalla, per cercare di mettere una pezza alla situazione. Le inizia a ridere perché le faccio il solletico.
“Armando, dai mi fai il solletico! C’è dell’ altro?”
“Sì… Sai quella volta in cui sei andata via con i tuoi? Quella domenica l’ ho passata con Mario, e diciamo che ha finto di essere il papà, vedovo di Camilla per rimorchiare!”
“Ah sì, questo poi è il colmo!! Armando come glielo hai permesso?”
“Io mi ero allontanato per ordinare, chi poteva immaginarlo!”
“Solo la mente del tuo amico, hai perfettamente ragione!!”
“Il fatto è che poi quella recita li si è ritorta contro! Ti ricordi che quando sei rientrata c’era una ragazza qui, che è svenuta? Si è sentita male perché poco prima aveva visto la tua foto sul camino, e Mario le aveva detto che eri sua moglie, quella morta…”
“Armando, se queste storie sono vere sono proprio pazzesche! Il tuo amico è una calamità, una calamita umana per i guai e le commedie!”
“Sei arrabbiata mostro?”
“Mmmm… sì, e molto….”
Mi risponde, prima di rimettersi sotto le coperte e darmi le spalle. Io roteo gli occhi al cielo, quindi la abbraccio.
“Dai dottoressa mostro, devi ammettere che sono delle storie divertenti no?”
Avverto che sta ridendo sotto i baffi.
“Brutta imbrogliona, non sei arrabbiata allora!”
Iniziamo a giocare mentre le risate si fanno più fragorose ma dobbiamo smettere!
”Shhhh, Armando! Così sveglieremo Camilla!”
Improvvisamente arriva un messaggio al mio cellulare.
“Ma chi è a quest’ ora?”
”Ah non saprei mostro… Adesso vediamo… E’ Mario!”
“Che dice? Com’è andato il parto?”
“Dice solo che non è lui il padre!”
Affermo. Io e mia moglie ci guardiamo con sorpresa.
“Com’è possibile che lo sappia già? Non possono già avere i risultati del test del DNA!”
Afferma mia moglie.


SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI MARIO.

Sono così felice, che non mi accorgo neanche dei semafori rossi! Sto andando a tavoletta, per raggiungere il prima possibile casa di Sandra. Giunto sotto, parcheggio e mi attacco al campanello. Dopo qualche minuto, mi apre Mariana.
“Signor Mario?! Ma cosa fa qui a quest’ ora?”
”Mi perdoni Mariana, ma devo assolutamente vedere Sandra!”
Vedo Sandra arrivare alle spalle.
“Ci penso io Mariana…”
”Va bene, buonanotte…”
Non riesco e tenere la bella notizia per me così sputo il rospo.
“Non è mio figlio!”
Sandra, mi guarda con interdizione per alcuni secondi e poi prende parola.
“Non dire sciocchezze Mario, ci vogliono settimane per avere i risultati dei test! E ora se permetti, vattene! Io e Mariana vorremmo dormire.”
Sta per mettermi fuori ma riesco a bloccare la porta con la mano.
“Mi fai parlare Sandra? Il bambino è nero!”
“Non mi interessa di che colore è! Come?”
Chiede realizzando la mia affermazione, io faccio cenno di sì con la testa.
“Sí, nero, mulatto o quello che è… Non può essere mio figlio!”
“No, decisamente…”
Afferma Sandra interdetta.
“Sandra, non è mio figlio!”
Le dico ancora, cingendola per le spalle. Lei mi abbraccia d’ impeto… E il giorno più bello della mia vita.
“Che ti avevo detto Sandra… Io ne ero certo!”
Quando la stacco da me, la guardo negli occhi per sfogare i miei sentimenti che inizialmente mi spaventavano… Ma ora sono deciso più che mai ad accettare e portare avanti!
“Ti amo Sandra. Ti amo così tanto!”
“Oh Mario, quanto ho desiderato questo momento!”
“Fammi stare qui stanotte, ti prego!”
“Ma c’è Mariana…”
“Solo a dormire, ti prego… Voglio passare la notte tra le tue braccia…”
“Va bene…”
Sono l’ uomo più contento del mondo.


FINE CAP.10: Missing Moments



E sono riuscita ad aggiornare anche questa storia! Spero di essere stata all’ altezza delle vostre aspettative! Non vi dico che odissea scrivere in HTML! Dal cellulare non riesco ad aprire l’ editor, perciò cono costretta a battere tutti i codici ed editare a mano! Ma ci tengo a fare un bel lavoro per voi! Alla prossima!

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Capitolo 11
*** L'arrivo di Michel. ***


NUOVI PROBLEMI



CAP.11: L’ arrivo di Michel.



SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI MARIO
Svegliatomi presto, mi reco in cucina per preparare il caffè e la colazione. Appeso al frigo noto un biglietto di Mariana che ci informa di essere uscita presto, per lasciarci fare colazione soli e perché sarebbe stato imbarazzante vedere uno dei suoi capi in casa sua di prima mattina! Non ha tutti i torti… Metto su la moka del caffè ripensando alla bella notte passata… Devo dire Mario Calderon, hai fatto passi da gigante. Passare una notte con una donna senza fare l’ amore, dopo non so quanto tempo di astinenza. Sono incantato ad osservare il fuoco che arde sotto la moka del caffè, e non sento arrivare Sandra che mi abbraccia da dietro. Sorrido.
“Buongiorno…”
“Buongiorno anche a te tesoro… Avevo in programma di portarti in caffè a letto!”
”Domani mattina…”
”Mmmm, mi piace il tuo progetto! Però sarà meglio andare nel mio appartamento, non voglio costringere Mariana ad uscire ogni giorno alle sette di casa…”
Le dico passandole il biglietto della sua amica.
“Nel tempio della seduzione?”
Alzo gli occhi al cielo. Purtroppo, resterò marchiato a vita dalle mie azioni passate.
“Se vuoi lo vendo, lo riduco al suolo! E ne compro un altro, un appartamento in cui puoi entrare solo tu…”
“Lo faresti davvero?”
“Io farei di tutto per te Sandra…”
Ci baciamo, mentre la stringo a me, bloccata dal frigo. Il vaso presente sul frigo traballa, per poco non ci casca in testa! Questo ci spinge a staccarci, e ridiamo al unisono. Nel frattempo sale in caffè.
“Vado in bagno mentre si raffredda leggermente.”
”Va bene Mario, io preparo la tavola.”
In bagno, mi specchio felice di ciò che vedo. Voglio essere questo d’ora in poi! Mi rendo conto di quanto sia stato stupido prendere in giro Armando, e addirittura prendere un pugno da lui. Un pugno che mi meritavo, ma che potevo evitare di prendere. Quando esco dal bagno, trovo una situazione completamente diversa. Sandra è nera in volto e siede con la gambe accavallate. Appena mi vede mi scaglia addosso un foglietto.
“E QUESTO?!”
Mi dice. Io afferro il foglietto e mi sento di nuovo l’ uomo più stupido del mondo, il più cretino che ci sia… Ma devo spiegarle!
“Aspetta, posso spiegarti…”
“Non c’è nulla da spiegare! Sono stata così stupida…ESCI DI QUI SCHIFOSO!!”
”Sandra aspetta un secondo!”
I miei tentativi sono vani perché lei mi mette fuori, lanciandomi i vestiti al seguito. Solo Betty e Armando possono aiutarmi!

SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI MARCELLA
Sto versando il caffè e ingoiando due aspirine, mentre rifletto su tutto il mio comportamento. La serata di ieri, passata con Kenneth, mi ha aiutata a fare chiarezza. Mi ha ascoltata, consolata e mi ha permesso di sfogarmi… Mi rendo conto che Michel non intendeva questo quando mi ha detto “vai lì, affronta la situazione e chiudi definitivamente col tuo passato.”. Mi siedo al tavolo sorseggiando il caffè mentre sfoglio il giornale. Questa notte ho preso una decisione definitiva, ora devo solo comunicarlo a Patrizia e so che cel’ avrà con me… Quando la vedo arrivare in vestaglia, resto perplessa. Ma che ci fa a casa mia? Ha passato la notte qui?
”Patrizia, che ci fai qui?”
”Ciao Marce… Scusami se mi sono intrufolata, quando sono arrivata dormivi e non ho voluto svegliarti…”
“Ma perché hai passato la notte qui? Ottavio lo sa?”
”Oh Marce!!”
Patrizia appoggia la testa sulle braccia incrociate sul tavolo, e inizia a piangere.
“Patrizia, mi vuoi spiegare cosa ti è successo?!”
“Ho combinato un disastro Marcella!!! Ieri sera sono andata a cena con Nicola Mora e… L’ ho baciato….”
Non credo alle mie orecchie…
“No… Patrizia, se Ottavio lo sapesse ti lascerebbe in tronco!”
Vedo che riprende a piangere, e capisco che la frittata è già stata fatta. Le accarezzo al testa, anche se non se lo meriterebbe… Ma come diavolo le è venuto in mente?
“Lui lo sa già… Era nello stesso ristorante e ci ha visti! Ti rendi conto di che sfortuna ho?!”
“Mi sembra che la aiuti la sfortuna però!”
“Marcella, ti prego! Ottavio mi ha lasciata, e non acquisterà più le quote di Ecomoda, Marcella…”
Se una cosa del genere fosse successa ieri, avrei ammazzato Patrizia. Ma oggi non mi importa più…
“Di questo non devi preoccuparti Patrizia… Io ieri sera ho deciso di non vendere più.”
“Cosa? Perché?”
“Patrizia, alla mia età non ha senso vivere in questo regime di rancore, osservando il mio ex fidanzato che fa i salti di gioia sapendo di diventare padre da un’ altra donna, sua moglie. Tutto ciò non ha senso, ora lo so…”
“Vuoi dirmi che pensavi di pugnalarmi alle spalle?”
“Dai Patrizia, non farla così tragica! In ogni caso tu non avresti più potuto comprare, quindi anche tu avresti fatto un torto a me, siamo pari!”
“Sì ma se Ottavio dovesse perdonarmi, io resterei senza quote!”
“Primo, se dovesse perdonarti credo che chiuderebbe i rubinetti… E secondo comunque non ti regalerebbe quelle quote su due piedi! Comunque spero che riuscirai a farti perdonare…”
Non posso più trattenermi con lei perché devo correre in bagno. Mi inginocchio davanti al water e rimetto le uova e il toast mangiati poco fa.

SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI NICOLA.
Sto mettendo a punto le ultime cose quando suonano le otto in punto. Dall’ ascensore, escono tutte le segretarie con Armando e Betty, e restano tutti a bocca aperta, poi mi fissano. Natasha si guarda attorno esterrefatta… Spero che quello che ho preparato basti per farmi perdonare. Dopo aver osservato ogni vaso, ogni fiore, ogni palloncino Natasha chiede con aria seria:
“Deduco che con la bionda finta non sia andata… O tutto questo è per lei?”
“Mi dispiace Natasha… Tutto questo è per te, per dirti che sono un imbecille, un cretino patentato! Avevo davanti a me una perla, e ho preferito un insignificante sassolino senza valore… Mi dispiace Nat… Spero che potrai perdonarmi, non oggi, o domani, non pretendo tanto… Col tempo…”
Vedo che sul volto di Natasha nasce un sorriso. Intuisco che la mia idea ha avuto buon esito… La mia ragazza mi viene incontro e mi stampa un bel bacio, attorno agli applausi di tutti. Sono stato un idiota, ma se ho imparato qualcosa in quest’ azienda tra tragedie sentimentali e professionali è che ammettendo la verità si evitano un sacco di guai.
“Complimenti Nicola… Ma mi aspetto che sgomberi questo vivaio il prima possibile!”
Mi dice Armando, dandomi una pacca sulla spalla e facendomi l’ occhiolino.

SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI BETTY.
Non ho capito nulla di ciò che ha combinato Nicola! Anzi non abbiamo capito né io né mio marito, perciò lo abbiamo invitato nel mio ufficio. In effetti è da un po’ di tempo che non parlo con Nicola.
“Che è successo Nicola?”
”Ah Betty, ho fatto una sciocchezza ieri sera… Ho portato a cena Patrizia e mi sono quasi fatto sedurre da lei!”
“Nicola, ma dai! Dovresti saperlo che quella donna porta solo guai e disgrazie!”
“Se non ne ero convinto prima, lo sono adesso Armando! La cosa peggiore è che è sbucato da nulla il suo fidanzato, un omaccione muscoloso e incazzato! Se non me la svignavo mi avrebbe riempito di pugni… Io non avevo idea che fosse fidanzata!
“Ma come Nicola, se non si parla d’ altro in azienda negli ultimi giorni!”
“Voi lo sapevate?”
“Ma certo!”
“E’ ufficiale, sono proprio un cretino!”
“L’ importante è che tu te ne sia reso conto e che te la lasci alle spalle, e che Natasha di abbia capito.”
“E’ una fortuna Armando! Ora Vado a sgomberare la hall prima che mi uccidiate!”
“Ma dai Nicola, ci vediamo dopo!”
“Ciao, ciao… Buongiorno Sandra!”
“Salve Dottor Mora!”
Uscendo dal mio ufficio, Nicola si scontra con Sandra. La mia amica ha un’ aria da funerale! Strano, considerando che Mario non è diventato padre… Magari non lo sa!
“Sandra, che succede?”
“Ah Betty, sapessi….”
Dice sedendosi con aria sconsolata sul divano. Lancio un’ occhiata a mio marito, il quale decide di lasciarci sole.
“Vado nel mio ufficio, Arrivederci Sandra. A dopo amore mio, avvisami se Michel telefona…”
“Ok amore mio…”
”Perché Michel dovrebbe telefonare?”
“Stiamo aspettando che arrivi qui! Deve spiegarci perché Marcella è così decisa a vendere le sue quote a Patrizia… Abbiamo scoperto che Marcella negli ultimi anni ha lavorato con lui!”
“Betty, ma che notizia!! E pensi che Michel ne sappia qualcosa?”
”Io lo spero, dato che Marcella va dicendo che è stata un’ idea di Michel che lei venda! Ma Sandra, a te cos’è successo? Dovresti essere al settimo cielo, Mario ha detto che non è suo figlio! Anche se ignoro come faccia a saperlo già…”
“Il bambino è nero Betty… Ieri sera sì ero al settimo cielo! Pensa che Mario si è precipitato a casa mia per darmi la bella notizia, e abbiamo passato una notte bellissima… Ma poi stamattina quando mi sono svegliata, ho spostato la sua giacca e da un taschino è cascato un biglietto con il numero di una donna!! C’era scritto Marisa…”
“Oh, Sandra mi dispiace! Certo che mi sembra così strano, Armando era certissimo quando mi ha detto che Mario non ha più avuto donne! Lui cosa ti ha detto?”
“Niente Betty, non gli ho dato il tempo di dire nè a né bha! L’ ho cacciato via… Cosa dovrei fare?”
“Ti sembrerà strano sentire certe cose da parte mia… Non voglio fare l’ avvocato difensore di Calderon! Ma mi fido delle parole di mio marito… Quindi penso che, per cominciare, dovresti parlare con Mario.”

SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI ARMANDO.
Entrato nel mio ufficio, vedo Mario steso sul divano con le mani in viso. Mi accorgo che la mia dura giornata è appena iniziata…
“Cosa ti è successo Mario? Hai messo incinta un’ altra donna?”
“Non scherzare tigre!”
“A proposito, io e mia moglie vorremmo sapere come fai a sapere che non è tuo figlio senza test del DNA! E’ gay per caso?”
“Armando! Non è una buona giornata per scherzare… Il bambino è nero! Ad ogni modo non è per questo che sono così, figurarsi! Quando ho visto il bambino ho urlato di gioia tanto che mi hanno cacciato dalla sala parto e chissa chi ha tagliato il cordone ombelicale!”
Rido al racconto di Mario. Avrei voluto esserci!
“Stamattina ho combinato un casino epocale… Ieri sera sono andato a casa di Sandra, abbiamo parlato, lei mi ha perdonato e abbiamo passato la notte insieme… Stamattina quando ci siamo svegliati, Sandra ha trovato nella mia giacca un biglietto con il numero di una donna! Io non ricordavo nemmeno che fosse lì, Armando!”
“E lei ti ha cacciato via a pedate…”
”Esatto amico mio…”
“Mario, te lo devo chiedere… Sei per caso venuto meno alla promessa che hai fatto diversi mesi fa e sei stato con qualche donna?”
“Ma no Armando!”
”Certo, quel numero ci è finito per magia nella tua tasca!”
“Sono stato vicino al venir meno alla promessa, sì… Ma poi mi sono tirato indietro! Sai di chi è quel numero? Ti ricordi l’ altra sera quando ti ho lasciato con Marcella ubriaca e mi sono allontanato con quella tipa?”
“Come dimenticarlo Mario!”
“Il numero è di quella! Ma ti giuro che non c’è stato nulla, non è nemmeno salita nella mia auto! Io mi sono fermato in tempo, l’ ho mollata con una scusa e quella tipa mi ha lasciato il numero in tasca!”
“Ma che storia fantasiosa Calderon!”
“Ti giuro che è la verità! Il problema è che Sandra non mi crederà mai!”
Non so se credere a Mario. So bene come è fatto e da un lato mi dico che è vero ciò che dice, perché conosco la sua faccia da dopo-serata-di-sesso-sfrenato e quell’ espressione non la vedo da tempo… Ma, nel dubbio, cerco di mantenere le distanze. Spero davvero per lui che non abbia combinato sciocchezze, non ora che ha scoperto che il figlio di Jenny, non è suo. Sento bussare alla porta ed entra mia moglie. Betty, nota subito l’ espressione di Mario e chiede se va tutto bene.
“Ma certo amore mio! Qualche novità?”
“Certo, ha appena chiamato Michel! Ha detto che sarà qui tra un’ora!”
“Di già? Credevo che avremmo dovuto aspettarlo di più…”
Afferma Calderon.
“Dobbiamo avvisare Daniele… Ci penso io amore mio, non voglio più che ti rapporti con lui!”
Affermo, componendo il suo numero. Devo cercare di limitare i contatti tra mia moglie e quel vampiro ai minimi termini.
“Buongiorno, Ufficio del Dottor Daniele Valencia. Posso esserle d’ aiuto?”
”Salve, sono Armando Mendoza. Avrei urgenza di parlare con Daniele Valencia.”
”Mi spiace Dottor Mendoza, ma il Dottor Valencia è in riunione. Desidera lasciare un messaggio?”
“Certo, può dirgli che il Dottor Michel Doinel sarà all’ Ecomoda prima del previsto, diciamo tra un’ora.”
”Certamente, riferirò quanto prima.”
“La ringrazio, Buona giornata.”
”Altrettanto.”
“Non l’ hai trovato?”
Mi chiede Calderon, io faccio cenno di no.
“Ma così non potrà essere presente!”
“Meglio, meno lo vedo e meglio sto!”
Afferma mia moglie, io la seguo a ruota.

SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI MICHEL.
Quando arrivo all’ Ecomoda, ricevo saluti stupiti e complimenti da tutte le colleghe di Betty. Mi sento agitato, mi aspettavo di trovare Marcella ma non la vedo… Non riesco a capire in che guai si sia cacciata e perché abbia trascinato anche me! Annamaria, mi annuncia in sala del consiglio quindi faccio il mio ingresso.
“Michel, ciao!”
“Ciao Betty…”
Betty mi viene incontro sorridente. Ci salutiamo con un guancia a guancia, dopo di che mi presenta tutti gli altri. Nicola Mora, Mario Calderon, Saul Gutierrez…
“Mentre mio marito lo conosci già meglio…”
”Certo, piacere di rivederla Dottor Mendoza.”
Il marito di Betty mi saluta con un’ aria seriosa, un sorriso di circostanza e pure forzato e con una stretta vigorosa. E’ evidente che è ancora geloso! Del resto lo capisco, quando ti trovi davanti ad ex corteggiatori della donna che ami perdi il senso del vero, e nella tua mente inizi ad immaginare lui con lei, come succede a me guardando Armando Mendoza. Betty mi invita ad accomodarmi, per iniziare la riunione.
“Michel, ti ho già accennato qualcosa nella nostra telefonata ma vorrei un po’ ricapitolare la situazione… Qualche giorno fa Marcella si è rifatta viva dicendo che vuole vendere le sue quote dell’azienda a Patrizia Fernandez, e noi tutti del consiglio abbiamo avuto da ridire perché non crediamo che Patrizia sia la persona più adatta…”
”Diciamo pure che non abbiamo stima di lei.”
Afferma Mario Calderon sinceramente. Io ascolto con attenzione prima di rispondere.
“Nei giorni seguenti, sia Patrizia che Marcella hanno affermato che dietro all’idea di vendere le quote ci sia tu.”
Resto basito, perché Marcella ha detto questo? La mia unica colpa è stata quella di consigliarle di tornare a Bogotà per affrontare i suoi fantasmi, che ora sono seduti di fronte a me. Armando Mendoza, Beatrice Pinzon e Mario Calderon… E tutta quest’ azienda. La realtà da cui è scappata in fretta e furia. Solo lasciandosi tutto alle spalle avrebbe potuto andare avanti con la sua vita e magari concedersi a qualcun’ altro… Già, concedersi a qualcun’ altro…
“Quello che hanno detto non è esatto. Io vorrei raccontarvi come stanno le cose, perché io non mi sarei mai permesso di mettere bocca in qualcosa che non mi riguarda.”
”Siamo qui per ascoltarti Michel…”
Mi dice Betty.
“Il fatto è che io ho conosciuto Marcella il giorno in cui me ne sono andato da Bogotà, dopo la serata all’ Amirante. L’ ho incontrata all’ aeroporto, ed era sconvolta. Pensate che aveva fatto la valigia in quattro e quattro otto, perché voleva solo scappare. Io le ho proposto di lavorare con me, allo stesso progetto che avevo proposto a te Betty. Lei ha accettato, e si è buttata a capofitto nel lavoro… Inevitabilmente tra noi si è creato un rapporto di amicizia, e giorno dopo giorno ho visto che una donna si trasformava in una macchina del lavoro, non aveva voglia di fare le cose più banali come conoscere gente, ridere, divertirsi… Era diventata un automa dedita solo al bere, per un certo periodo è stato il suo unico amico. Finche non le ho consigliato di prendersi una vacanza, e di tornare qui per affrontare tutto e ricaricare le batterie. Io le ho consigliato di fare qualcosa per lei, per stare meglio… Il resto è stata una sua idea con Patrizia. Io non intendevo dire che doveva vendere le suo quote, ma solo di mettersi faccia a faccia con i suoi fantasmi.”
Vedo che il mio racconto ha sconvolto Betty e Armando. Forse non si aspettavano di sapere certe cose, di conoscere questo lato fragile di Marcella. Sono certo che appena lei saprà che ho raccontato queste cose, se la prenderà con me… Ma l’ ho fatto per il suo bene. Non udendo risposta concludo:
”Io vorrei chiedervi un favore… Non trattate Marcella come una stronza. Ha sofferto moltissimo, quindi il suo astio è ben giustificato."

SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI MARCELLA.
Ho lo stomaco sotto sopra, oggi non sto bene per nulla… In questo momento sono nell’ ascensore dell’ Ecomoda. Sto andando a parlare con il dirigenti per comunicare la mia decisione di non vendere più. Mi prenderanno per pazza, ma era quello che volevano quindi sono certa che saranno felici. Prima che le porte dell’ ascensore si aprano, ingoio un antiacido.
“Buon giorno Annamaria.”
“Signora Marcella, salve!”
“Annamaria, sono venuta per parlare con la Presidente.”
”In questo momento si trova in riunione con i dirigenti, ma può aspettare qui…”
Annamaria non fa in tempo a finire la frase, perché dalla sala del consiglio escono tutti. Ma proprio tutti.
“Michel?”


FINE CAP.11: L’ arrivo di Michel.



Spero che vi sia piaciuto. Come vedete fidarsi di Calderon non è poi così facile… Chissà che con un aiutino da parte di Betty e Armando i due non riescano a iniziare questa benedetta storia! A presto!

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Capitolo 12
*** La proposta. ***


NUOVI PROBLEMI



CAP.12: La proposta.



SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI MARCELLA.
Che ci fa Michel qui? Resto impietrita… Sono usciti tutti dalla sala del consiglio, avranno discusso con lui? Di me? Poi penso che infondo me la sono cercata, sono stata vaga e non ho fornito al consiglio direttivo una valida motivazione delle mie azioni degli ultimi anni. Tutti ci guardano, io abbasso lo sguardo.
“Salve Marcella…”
“Ciao Michel.”
“Michel, la ringrazio della chiacchierata.”
Li dice Armando, porgendo la mano. Michel la stringe.
“Di nulla Dottor Mendoza.”
Quando Armando, Mario e Betty si chiudono nuovamente in riunione e Nicola e Gutierrez tornano al lavoro, restiamo soli io e Michel sotto gli occhi delle segretarie. Michel mi chiede dove possiamo parlare in tranquillità. Io gli indico la strada per il mio vecchio ufficio, che ora è di Gabriella Garza e Kenneth. Prima busso e, non udendo risposta, entriamo.
“Come mai sei qui?”
“Mi hanno chiamato Betty, Il Dottor Mendoza e Mario Calderon…”
”A che proposito?”
“Come sarebbe a che proposito! Marcella, perché hai detto loro che ti ho consigliato di lasciare la società, per cedere le tue quote ad una persona che non saprebbe che farsene?”
“Non è ciò che mi hai detto di fare? Tornare qui per affrontare il tutto… E io lo affronto così!”
“No Marcella! Affrontare il tutto non vuol dire uscire dalla società per cui tuo padre ha messo tutto, e sparire! Il rancore, il risentimento ti seguiranno ovunque! Affrontare la cosa vuol dire uscire di qui, osservare Betty e Armando felici come una famiglia! Innamorati, e ansiosi di avere il loro secondo figlio! E prendere coscienza del fatto che anche tu potresti vivere tutto questo se solo chiudessi quella porta! Questo significa affrontare le cose!”
“Michel ti prego…”
Dico, con le lacrime agli occhi. La verità è tale perché fa male, altrimenti non si chiamerebbe “verità.”
“No Marcella, non la smetto… Anche io ci ho fatto i conti con quello che vedo di la, ti ricordo che il giorno che ci siamo incontrati al’ aeroporto ero con il morale a terra perché Betty aveva scelto Armando a me. E quando, un paio di anni fa, sono venuto qui a trovarla è stato come ricevere uno schiaffo il momento in cui ho visto Armando e lei mi ha rivelato essere suo marito… Si erano sposati, avevano creato una famiglia e ho visto Beatrice così serena, contenta! Stava progettando una mega sorpresa per il compleanno di suo marito e io l’ ho accompagnata a fare la spesa, ti rendi conto quando difficile sia stato? Ma ho stretto i denti… Perché Betty era ed è una mia amica, e quando vuoi davvero bene ad una persona vuoi solo la sua felicità… E poi ho conosciuto la mia fidanzata…”
”Ma io non voglio bene ad Armando, io lo detesto!”
“Lo devi superare Marcella…”
Michel mi abbraccia e mi stringe a se, mentre mi sfogo. Eccome se mi sfogo. Michel mi accarezza i capelli, e mi sussurra di calmarmi… Avverto il suo cuore battere sotto la camicia celeste che indossa… Mi stacco da lui e ammiro i suoi occhi azzurri.
“Grazie Michel…”
“Devi farti forza…”
”Posso chiederti cos’ hai raccontato loro?”
”Quello che era necessario Marcella, per far capire loro che non sei la stronza che pensano, anzi…”
“Si saranno fatti grasse risate!”
“Ti sbagli Marcella… Sono rimasti colpiti e dispiaciuti, credo che si siano osservati nello specchio e ti abbiano compresa…”
Non manifesto mai quel mio lato umano, fragile… Non posso credere che le persone che odio di più al mondo sappiano questo di me! Mentre sono immersa nei miei pensieri, Michel affronta un altro argomento, un argomento che credevo chiuso.
“Marcella, volevo anche che parlassimo di quello che è successo tra di noi…”
“Michel, non ti devi preoccupare, quella questione è già archiviata per quanto mi riguarda… Ne abbiamo parlato tanto, è stata una debolezza imperdonabile da parte di entrambi!”
Michel mi guarda con uno sguardo…. Deluso. Non era questo quello che voleva dire lui?
“Hai ragione Marcella, volevo solo esserne certo prima di ripartire… Tu quando tornerai?”
“Non lo so Michel se tornerò… Come mai detto tu, devo trattenermi qui per chiudere il capitolo…”
“Sono contento che tu abbia capito.”
”Tu riparti oggi stesso?”
“Sì…”
Ci guardiamo negli occhi per pochi istanti, poi ci abbracciamo.
“Grazie Michel, sei un’ amico… “
“Riguardati Marcella… Tu meriti tutta la felicità di questo mondo, ma spesso va aiutata…”
Quando accompagno Michel all’ ascensore, tutte lo salutano. Io mi scuso con le ragazze e corro di nuovo in bagno.


SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI ARMANDO.
Io, mia moglie e Mario siamo in sala dal consiglio completamente in silenzio. Marcella è decisamente diversa da quello che dimostra, lo dovrei saperlo bene ma la verità è che, in tutti gli anni in cui siamo stati insieme, non mi sono mai soffermato per comprenderla, capirla, conoscerla nel profondo.
“Abbiamo trattato Marcella coma una stronza, ma la verità è che gli stronzi siamo noi. Questo putiferio lo abbiamo sollevato noi tre ragazzi, anzi io.”
“No Calderon, se c’è un colpevole sono io!”
Intervengo.
“E’ tutta colpa mia se Marcella si è trasformata in una specie di vendicatore!”
“Il giochino del mea culpa non ci aiuta! Adesso dovremmo cercare di capire se ha ancora intenzione di vendere…”
Afferma Betty.
“Ah sì, Calderon non lo sa! Lo sapevi che la bionda finta ha, anzi aveva, un fidanzato molto ricco? Lui le voleva regalare le azioni!”
“Ma và?? E come mai aveva?”
“Perché ieri sera Nicola l’ ha portata a cena, quella scema non si è accorta che mentre ci provava con Nicola il suo fidanzato li ha visti! E l’ ha mollata in tronco!”
“Bhe, ci siamo tolti un grosso problema grazie a Nicola, devo ricordarmi di costruirgli un monumento all’ entrata dell’ Ecomoda!”
Ironizza Mario.
“Inevitabilmente quelle quote non le comprerebbe più lei!”
“In ogni caso non è detto che Marcella abbandoni l’ idea di vedere…”
Afferma mia moglie. Calderon asserisce:
“Dovremmo chiederglielo…”
In quel momento vediamo entrare Kenneth il quale ci informa in anteprima che Marcella non venderà più. Kenneth, ci consiglia di fare una proposta a Marcella, che non mi sembra poi così malvagia. Mia moglie mi sorprende perché approva la mozione… Speriamo così di far calmare le acque.


SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI MARCELLA
Mi aspettavo di essere convocata da Betty, Armando e Mario. Quando entro il sala del consiglio, non so cosa mi aspetta… Mi sento a disagio e li osservo a malapena negli occhi, sapendo che ora mi vedono diversamente e non più come una “fortezza inespugnabile ed inattaccabile.” Peccato, quel ruolo un po’ mi faceva comodo.
“Signora Marcella… Vorremo intanto scusarci per aver chiamato Michel, ma lei non ci ha lasciato molta scelta…”
“Lo so.”
Rispondo a Betty. Lei prosegue.
“Parlando con Michel, abbiamo capito molte cose che prima non vedavamo… E lei non ha tutti i torti a provare molto astio nei nostri confronti… Per ciò le vorremmo chiedere scusa per tutto quello che è successo qui in passato.”
“Marcella, inutile ricordarti che sono io il colpevole numero uno, che io ho messo in moto tutto. Ti porgo anche io le mie scuse.”
Dopo aver osservando Calderon, poso gli occhi su Armando e avverto un moto di rabbia. Questa è la scena madre? Armando mi sembra davvero dispiaciuto e imbarazzato…
“Per quanto riguarda me, io ho quante colpe tante quelle di Calderon… Scusami Marcella. Non ho cercato tutto questo, è successo… E spero solo che potremmo seppellire tutto, prima o poi…”
E’ stato un momento che aspettavo da tempo. Quello in cui anche io vengo riconosciuta come una vittima del gioco sporco di Mario e Armando… Sento che sto per scoppiare. Deglutisco e ritrovo il savuoir faire. Vedo Beatrice venirmi incontro, consegnandomi una cartellina.
“Cos’è?”
Chiedo, aprendola.
“E’ la proposta dell’ Ecomoda. E’ stata scritta in poco tempo e in via ufficiosa, ma la consideri già approvata, sicuramente verrà accolta a pieni voti da tutto il consiglio di amministrazione. La proposta presenta un piano commerciale per l’ apertura di una linea e nuovi punti vendita unicamente di intimo, donna, uomo, bambino… Può vedere anche un contratto in cui l’ Ecomoda chiede l’ esclusiva per averla come stilista di punta.”
Resto basita, choccata. Guardo Armando e Mario, convinta che sia una specie di candid, di vederli scoppiare a ridere da un momento all’ altro ed urlare “Ci è cascata con tutte le scarpe!!”, invece Mario e Armando sono sorridenti e sicuri. E’ tutto vero, Beatrice Pinzon, mia nemica da sempre, mi sta offrendo un’ opportunità unica.

SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI ARMANDO.
Finalmente il francese sen’è andato! Non posso farci nulla, vederlo salutare mia moglie, abbracciarla… Mi manda in bestia! Dopo aver fatto la proposta a Marcella, mi sono rintanato nel mio ufficio per lavorare. Sento bussare alla porta ed entra mia moglie, io non alzo neanche lo sguardo.
“Marcella ha appena lasciato l’ azienda, ha detto che ci farà sapere tra qualche giorno la sua risposta.”
Rispondo con un mugugnino.
“Armando, va tutto bene?”
“Sì.”
Rispondo, freddamente, stavolta alzando lo sguardo. Poi torno al mio lavoro.
“Anche Michel sen’è appena andato, ripartirà oggi stesso per Cartagena. Non poteva trattenersi!”
“Ma che peccato, lo hai salutato?”
Ironizzo, senza sollevare la testa dagli incartamenti che ho di fronte. Mia moglie emette un lamento.
“Conosco quell’ espressione cupa, burbera… E’ l’ espressione del mio maritino geloso!”
Lascio la penna sulla scrivania, e mi scosto leggermente dalla scrivania con la sedia.
“Non so cosa farci! Ogni volta che quel tipo ti saluta, ti guarda… Vorrei solo saltargli addosso!”
Mia moglie si siede in braccio mio, mi accarezza in viso ma io continuo a fare l’ offeso.
“Credi che possa dimenticarmi che stava per portarti via? Potranno anche passare cent’ anni, ma sarò sempre geloso di mia moglie!”
“Non voglio che smetti di esserlo… Se non lo fossi, non saresti venuto da me e Michel all’ Almirante… Non mi avresti detto quelle belle parole… eri convinto di non avere più alcuna chance e ti sei chiesto perché avrei dovuto preferire le pareti dell’ Ecomoda al mare, il tramonto dietro ad una fabbrica ad un tramonto tropicale, uno squallido bar di periferia con musica orribile contro la notte stellata, la musica meravigliosa e l’ aroma del mare… E, credimi, non mi pento mai un giorno di aver preferito queste mura che abbiamo condiviso per tanto tempo, al fragore delle onde del mare… La luna di Bogotà, che ti ha ispirato quelle belle parole sui biglietti che ancora conservo… Perché nemmeno io volevo perdere tutto questo! Se tu non fossi come sei, geloso, matto, talvolta irrascibile, impulsivo… Io non sarei qui con te amore mio! La tua gelosia ha salvato il nostro amore…”
Mi incanto, guardando mia moglie negli occhi. Due occhi che luccicano mentre parla. La bacio d’ impeto.

SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI BETTY.
Sono passati dieci giorni da quando abbiamo fatto la proposta a Marcella, e quest’ oggi dovrebbe darci una risposta. Non capisco se il suo bisogno di tempo sia perché deve sul serio pensarci o è solo una tattica per manifestare il suo lato orgoglioso! In mezzo ai disturbi tipici della gravidanza sto preparando la relazione del bilancio, insieme a Nicola, per il prossimo consiglio di amministrazione mentre mio marito sta preparando per filo e per segno la proposta da presentare al consiglio circa la linea di intimo, sempre che Marcella accetti. Altrimenti cercheremo un’ altro stilista! In più, dopo l’ incontro con Michel, Daniele Valencia ha richiamato più arrabbiato che mai perché non lo abbiamo aspettato visto che voleva assistere all’ incontro. Ovviamente ci ha parlato, anzi litigato, mio marito. Michel è già stato così gentile a venire da Cartagena! Daniele parla come se le persone fossero ai suoi comodi! E fra tutto questo lavoro, dobbiamo anche occuparci dei problemi degli altri. Sandra e Mario camminano sul filo del rasoio, e vengono puntualmente a lamentarsi della situazione con me e Armando. Per mettere fine alla confusione, io e mio marito abbiamo deciso di metterli faccia a faccia, quindi ora sto portando Sandra nella sala del consiglio. Quando entriamo, ci sono già Armando e Mario. Sandra, sta per girare sui tacchi ma io la blocco e chiudo la porta.
“Che significa questo?”
“Significa che è ora che facciate pace! Sandra, io penso che dovresti ascoltare Mario…”
“Betty, mi sorprendo di te! Tu che hai sempre descritto Mario Calderon come l’ ultimo degli esseri umani! E poi la storia della ragazza, che dopo essere stata scaricata, le ha messo il numero in tasca, l’ ho già sentita!”
“Ma é la verità Sandra!”
Incalza Mario. Armando lo esorta a mostrarle ciò che ha fatto in questi giorni! Mario estrae un contratto e glielo mostra.
“Cosa sarebbe questo?”
“E’ il contratto con cui ho messo in vendita il mio appartamento… E guarda qui, sono brochure di appartamenti e villette. Sandra, io vorrei che venissi a vedergli con me!”
Spero che questo atto, convinca Sandra che pare che Calderon sia cambiato! Vedo Sandra afferrare il contratto e darci una rapida occhiata. Quindi glielo rende.
“Lo hai messo in vendita veramente?”
“Tel’ ho detto Sandra, farei di tutto per te. Ti prego di credermi, da quando abbiamo cominciato la nostra storia, e poi ci siamo lasciati per colpa di Jenny io sono cambiato! Innamorarmi di te, rischiare di avere un figlio da una donna qualunque mi ha sconvolto, mi ha cambiato! Io voglio solo te Sandra!”
Sandra esita, ma dalla sua espressione vedo che il traguardo per Calderon è vicino.
“Bhe, magari potrei accettare di uscire con te questa sera. Per cominciare!”
I due si sorridono e si baciano, quindi io e mio marito usciamo per lasciargli soli.

SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI MARCELLA.
Quest’ oggi dovrei andare all’ Ecomoda a dare la mia risposta circa la loro proposta. E, cosa che mi spaventa ancora di più, devo affrontare un grave problema con Kenneth. Non so cosa fare… La mia vita si trova nuovamente stravolta. Troverò mai la stabilità? Negli ultimi giorni, io e Kenneth ci siamo avvicinati molto… Siamo usciti insieme, abbiamo parlato, abbiamo fatto l’ amore… Ci siamo capiti. Non posso parlare d’ amore, ma mi fa sentire semplicemente serena. Ma sono convinta che dopo aver parlato con me oggi, troncherà tutto… Vedo Patrizia arrivare dalla camera da letto.
“Buongiorno eh!”
Le dico, visto che sono già le undici! Io sono andata e tornata dal centro, e ho fatto la spesa.
“Marcella, ti prego… Ho passato la notte a piangere…”
“Ottavio?”
”Sì! L’ ho chiamato per tutta la settimana… Marce, non vuole neanche parlarmi!”
Non so se raccontare quello che so. Kenneth mi ha riferito che Ottavio ha iniziato ad uscire con Mariana, la centralinista dell’ Ecomoda. Credo che se Patrizia lo sapesse, scoppierebbe uno scandalo in azienda!
“Dovevi aspettartelo Patrizia!”
“Marce, senti ma non potresti trovarmi un posticino all’ Ecomoda? Infondo sei un’ azionista! E in questo modo potrei tornare a vivere nel mio ex-appartamento, andandomene da qui!”
“A parte che continuerai comunque a chiedermi dei presiti! In ogni caso vedrò cosa posso fare…”
”Grazie Marce, grazie!”
Mi risponde con le mani giunte.

SOTTO IL PUNTO DI MARIANA
Sono riunita con le mie amiche in bagno, sto raccontando loro di come vanno le cose con Ottavio! Mi sembra pazzesco che un uomo come lui abbia messo gli occhi su di me… Per ora tra noi c’è una bella amicizia, ma l’ alchimia c’è e si sente! Certo, la bionda finta continua a chiamarlo e dargli il tormento, tanto che Ottavio ha dovuto cambiare alloggio! Purtroppo si tratterrà ancora due settimane, dopo di che ripartirà per Cartagena… Ma spero che la nostra relazione, o quello che è, continui! Natasha invece, ci racconta che con Nicola procede tutto bene e, almeno lei, non ha avuto interferenze da quella decolorata. Mentre parlo con Berta, Sofia, Ines, Annamaria, e Natasha, entra Sandra che ci da la bella notizia: ha fatto pace con Mario! Eh sì, le cose alla banda vanno decisamente alla grande!


FINE CAP.12: La proposta.




Spero vi sia piaciuto. Pensate che Marcella accetterà, o si lascerà sopraffare dall’ orgoglio? Cosa deve dire a Kenneth? E Patrizia, in un modo o nell' altro, tornerà all' Ecomoda?

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Capitolo 13
*** Un' altra cicogna all' Ecomoda. ***


NUOVI PROBLEMI



CAP.13: Un’ altra cicogna all’ Ecomoda



SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI MARCELLA.
Quando arrivo all’ Ecomoda, sono le quattro del pomeriggio. Seguo Annamaria fino all’ ufficio della presidenza e, dopo che mi ha annunciata, faccio il mio ingresso.
“Salve Beatrice.”
”Signora Marcella, si accomodi.”
Ci stringiamo la mano in modo naturale, come se fino a pochi giorni prima non fossimo state rivali, come se solo poco tempo prima non ci avessi provato con suo marito.
“Immagino che sia qui per darci la sua risposta circa la nostra proposta…”
”Esattamente. Io intendo accettare.”
“Molto bene Signora Marcella, mi fa molto piacere!”
Vedo Beatrice assumere un’ espressione soddisfatta e sorridere, non posso davvero credere che i suoi sentimenti siano sinceri, che davvero voglia lavorare con la ex fidanzata di suo marito, colei che ha ostacolato con ogni mezzo che aveva la loro storia, la sua carriera e l’ ha sempre derisa come l’ ultima delle donne. Armando ha sempre avuto ragione idealizzando questa donna come un angelo, devo ammettere che non conosco nessuno dotato della sua bontà, capace di passare oltre ad ogni male che le viene fatto con tanta maturità, capace di perdonare così.
“Come sa domani ci sarà il consiglio direttivo, Armando sta preparando la proposta in modo accurato! Anzi, possiamo provare a vedere se è pronta, lei potrebbe portarsela a casa e leggerla per bene!”
Betty alza il ricevitore e la sento parlare con Armando. Mi rendo conto che io, non centro niente con loro due… La mia storia con Armando è finita tanto tempo fa, ed ora osservando Beatrice non provo gelosia ma invidia: invidia perché lei è riuscita dove io ho fallito, ovvero crearmi una famiglia.
“Armando?… Sì, sono nel mio ufficio con Marcella… Esatto, ha accettato e mi stavo chiedendo se la proposta che hai creato fosse pronta… Ok va bene, facciamo così allora…Chiedi a Sandra di fotocopiare tutto e che prepari una cartellina da consegnare a Marcella, perfetto… Ciao, ciao…”
Betty posa il ricevitore e mi dice che tra qualche minuto avrò la mia copia del contratto.
“Il contratto preferisco che venga firmato domani in consiglio, così che tutti possano approvare la proposta prima… E’ una pura formalità, ma bisogna fare le cose per bene…”
“Certamente, so che non potete mettere la firma su un progetto simile senza il consenso dell’ intero consiglio direttivo…”
”Esatto…”
Restiamo lì in silenzio, aspettando che una di noi apra bocca. Siamo entrambe a disagio…Con tutto ciò che è successo tra noi, i rapporti non sono dei migliori, perciò le conversazioni si riducono al minimo. Ma sto prendendo sempre più coscienza che se tornerò a lavorare qui, dovrò farmi degli amici… Beatrice si alza per salutarmi, pensando che non abbiamo nient’ altro da dirci.
“Aspetti Beatrice, io le vorrei chiedere una cosa… E’ un favore che le chiedo a titolo personale…”
Vedo il suo volto si tingersi di sorpresa.
“Io mi chiedevo se ci fosse un posto di lavoro per Patrizia… So che non avete stima di lei, e che si è comportata male con tante persone qui dentro ma lei ha davvero bisogno di un lavoro per ritrovare la dignità… Io non conosco l’ attuale situazione finanziaria dell’ azienda quindi non so se possiamo assumere altro personale, ma vorrei chiederle di pensarci…”
Beatrice torna a sedere, e risponde alla mia richiesta.
“Per quanto riguarda l’ uscita di uno stipendio in più non avremmo problemi, resta da vedere dove potremmo collocare Patrizia… Di questo ne parlerò oggi stesso con Gutierrez…”
“Potrebbe magari farmi da segretaria, o assistente come Inesita fà con Ugo, pensa che si possa fare?”
“Mi sembra una buona idea, sì…”
“La ringrazio Beatrice… Posso promettere che se Patrizia darà fastidio a lei o Armando me ne occuperò io personalmente.”
”Non ne dubito Signora Marcella. A domani.”
Adesso, il nostro colloquio è davvero finito quindi ci alziamo e ci stringiamo la mano. Prima di uscire le chiedo se Kenneth è in sede, e mi risponde di chiedere alla sua segretaria. Quando esco, mi rivolgo ad una ragazza mora, dai capelli medio lunghi e legati. Chiedo se Kenneth sia in ufficio, quindi mi annuncia. Quando entro, lui mi accoglie con un grosso sorriso ed io mi sento morire… Non so come prenderà ciò che sto per dire, ma sicuramente non bene. Resterò da sola di nuovo.


SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI BETTY.
Marcella sembrava un’altra persona oggi. Gentile, collaborativa. La cosa importante, ciò che fa la differenza è che ha messo da parte l’ orgoglio, addirittura mi ha chiesto un favore per Patrizia. Vedo entrare le mie amiche.
“Ragazze, tutto bene?”
”Certo Betty! Volevamo sapere se la Signora Marcella ha accettato!”
Chiede Berta. Io rispondo affermativamente, spiegando anche quanto fosse calma e garbata nel rivolgersi. Cosa le sarà successo?
“Pensate che mi ha anche chiesto un favore, a titolo personale ha detto! La vecchia Marcella non lo avrebbe mai fatto!”
“E che favore Betty?”
Chiede incuriosita Annamaria. So già che la notizia non farà piacere a nessuna, specie a Mariana e Natasha visto che la bionda finta sembra divisa tra i loro fidanzati!
“Mi ha chiesto di offrire un lavoro, qui in Ecomoda, a Patrizia!”
Restano tutte basite, mentre Mariana e Natasha, come immaginato, mi implorano di non farlo.
“Ragazze, io non posso dire di no senza una valida motivazione… Possiamo permettercelo, e Patrizia ne ha davvero bisogno…”
”Certo, perché adesso è rimasta senza un pollo da spennare!”
Asserisce Mariana.
“Perché il pollo da spennare te lo sei preso tu amica mia!”
“Occhi a come parli Berta! Io non mollerò il mio lavoro solo perché sto con un uomo ricco! Non sono certo come la bionda finta io!”
“Quindi quella lavorerà qui Betty?”
Mi chiede preoccupata Natasha. Faccio cenno di sì.
“E che ruolo ricoprirà?”
Chiede Ines.
“Farà da segretaria alla Signora Marcella, e da aiutante… Come te con Ugo..”
“E magari anche da modella di lingerie!”
Afferma Mariana, noi tutte ci mettiamo a ridere.
“Dimmi Betty, ma tu sai in che rapporti sono il mio capo e quella donna?”
Mi chiede Natasha. La sua domanda mi stupisce.
“Marcella e Kenneth? Non saprei Natasha… Prima mi ha chiesto se era in ufficio, ma credo lo avrà ringraziato perché Kenneth ci ha suggerito di farle la proposta… Anche se ignoro come faccia a sapere tante cose di lei!”
“Ve lo dico io, secondo me c’è qualcosa tra i due! Quando è uscita dall’ ufficio del mio capo, era sconvolta e sembrava che avesse pianto!”
“Ah sì, io posso confermarlo! Quando le ho consegnato la cartellina che mi ha consegnato tuo marito, a malapena mi ha prestato attenzione!”


SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI MARCELLA.
Quando torno a casa stravolta, Patrizia è lì che mi aspetta con il pallottoliere.
“Marce, Marce! Allora? Hai parlato di me a Betty?”
”Sì Patrizia. Ti darà il posto di mia assistente.”
“Ah Marce, grazie! E dimmi, ti ha detto quale sarà il mio stipendio?”
”Vai domani all’ Ecomoda e parla con lei, ma dopo il consiglio di amministrazione.”
Dico, prima di entrare in camera mia e sbatterle la porta in faccia. Mi siedo sul letto. Sono stravolta, sconvolta. Ancora una volta mi sento persa, sola, fallita. Cinque anni e mezzo fà avevo un piede sull’ altare con colui che credevo l’ uomo della mia vita, fin quando non si è innamorato di un’altra… Ora, che avrei potuto iniziare una storia, sono stata lasciata perché aspetto un figlio da un altro… Come posso essere così stupida? Così sfortunata? Così condannata a restare sentimentalmente sola?
“Marcella, va tutto bene?”
Mi chiede Patrizia, entrando e sedendosi sul letto a fianco a me. Devo sfogarmi con lei, nonostante i suoi difetti è mia amica e sono certa che non lo dirà ad anima viva o morta anche.
“Sono incita.”
Le vomito addosso. Patrizia si porta una mano alla bocca.
“Scusa Marce ha sei stata con Kenneth solo qualche giorno fa!”
“Non è suo… E’ di Michel.”
Patrizia resta basita, mentre io mi porto le mani in viso.
“E Kenneth ne è al corrente?”
”Sì, gliel’ ho detto oggi… E mi ha lasciata Patrizia… Senza dubbio è stata la mia relazione più corta!”
“Oddio Marce…”
Quando la mia amica mi abbraccia, scoppio in lacrime.


SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI ARMANDO.
Oggi è stata una giornata pesante, non che sia successo chissa che ma l’ ho passata seduto, su fogli e computer quindi ho la schiena a pezzi.
“Amore, tutto bene?”
“Ho la schiena a pezzi!”
“Perché non ti togli la maglia, così ti faccio un massaggio?”
“Dottoressa mostro, se dovessi togliermi la maglia non sarebbe per farmi fare un massaggio!”
Le dico, baciandola mentre lei è seduta a cavalcioni su di me.
“Dai Armando, ti ricordo che sto per darti un figlio!”
“Non viene vietato il sesso il gravidanza, basta farlo nel modo giusto…”
“Ma è pericoloso! Dai Armando…”
Sbuffo, ma decido di darle ragione.
“Come farò per i prossimi mesi…”
“Abbiamo un’ azienda piena di modelle!”
So bene cosa vuole fare quando mi dice così, cerca di mettermi alla prova. Ma non intendo cascarci!
“Infondo hai ragione sai, le opzioni non mi mancano!”
Neanche mia moglie cede alla provocazione, e mi risponde a tono toccando un nervo che sa bene per me resterà scoperto in eterno.
“E io prendo un aereo per Cartagena, portandomi dietro Camilla!”
Per zittirla, le stampo un bacio in bocca. Sa troppo bene come farmi cedere e morire di gelosia!
“Prova a ripetere quello che hai detto?”
“E tu pensi di andare con qualche modella mentre aspetto tuo figlio?”
“No, non ci penso proprio amore mio!”
“Bene, allora annullerò le prenotazioni per Cartagena.”
“Sei tremenda!”
Le rispondo, ridendo e baciandola.
“Sai che Marcella mi ha chiesto di dare un lavoro a Patrizia?”
“Oh, no! Che croce!”
Risponde mio marito, stendendosi a mo di crocefisso sul letto. Poi si solleva sui gomiti.
“Non pensi di accettare vero?”
“Le ho già detto di sì, le farà da assistente…”
“Che incubo! Abbiamo fatto tanto per sbarazzarci di lei… Ma in ogni caso ce la ritroveremo tra i piedi!”
“Stai tranquillo amore perché non sono disposta ad accettare neanche un suo capriccio, provocazione o altro, così come Marcella! Dovevi vederla amore mio, era così… educata.”
“Lo spero, o gli incubi ambulanti in azienda saranno due!”
“E secondo Natasha tra lei e Kenneth c’è qualcosa! Pare che sia uscita dal suo ufficio piangendo!”
“Kenneth e Marcella? Poverino, non sa a cosa va incontro! Bhe penso che dovremmo essere felici di questo, vuol dire che non ci tormenterà più…”
“E non dovrai più accompagnarla a casa da ubriaca soprattutto…”
”Soprattutto, mogliettina gelosa!”


SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI NICOLA.
Mi trovo nell’ appartamento con la donna che amo, la donna che voglio, la sola donna… Abbiamo appena fatto l’ amore, lei è andata a preparare una cioccolata calda e la consumiamo a letto di fronte a un bel film. Natasha mi passa la mia tazza, io l’ appoggio sul comodino aspettando che si raffreddi…
“Nat, ti vedo pensierosa stasera…”
Anche lei poggia la tazza, quindi si inginocchia e mi guarda negli occhi.
“Il fatto è che… Patrizia tornerà a lavorare all’ Ecomoda…”
Mi metto comodo sul letto, non credendo a queste parole.
“Ah, e chi tel’ ha detto?”
“Betty… Marcella Valencia le ha chiesto di far lavorare la sua amica… La cosa ti turba per caso?”
“Mi turba perché temo che possa creare problemi tra noi…”
“Se dovesse creare problemi, sarebbe perché uno dei due gliene da la possibilità. Non pensi?”
”Nat, ti ho dimostrato che tengo a te, e solo a te!”
“Ma comunque la sua presenza ti turba…”
“Non mi turba in quel senso! Ho il timore di litigare con te, come sta accadendo! Adesso dove vai?”
“Dormo sul divano.”
Afferma, afferrando il suo guanciale ed uscendo dalla stanza.


SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI MARIANA.
Dopo una piacevole serata passata al cinema e poi in discoteca, Ottavio mi ha invitata nel suo attico che ha preso in affitto. Ora stiamo bevendo una tisana, per digerire quel pesanti pop-corn del cinema! Con lui, ho capito che le fiabe possono avverarsi… Non pensavamo che potesse succedere anche a noi, ma guardare Betty non ci ha mai fatto smettere di sperare… Ora tutte noi delle banda siamo felici e innamorate, anche se stiamo ancora aspettando di conoscere lo spasimante di Sofia! Dopo la notizia avuta da Betty, ho cercato di non pensarci ma ho il timore di cosa potrà farmi la bionda finta quando saprà che esco con il suo ex fidanzato, che ancora tartassa di chiamate e messaggi. Introduco il discorso:
“Patrizia ti ha chiamato ancora?”
”Meno dei giorni scorsi… Però sì, continua a farlo…”
“E penso che continuerà, anzi si farà più insistente…”
”Cosa te lo fa pensare?”
”Il presidente dell’ Ecomoda le ha dato un lavoro, molto presto sarà di nuovo una mia collega… Ho paura di cosa farà quando saprà di noi!”
“Mariana piccola… Cosa può fare? Farà la pazza isterica! Ma che paura può fare? Io di lei non voglio saperne più nulla hai capito? E se dovesse torcerti un capello non la passerebbe liscia!”
Mi risponde rincuorandomi, mentre mi accarezza una guancia.
“Questo è poco ma sicuro, ho un plotone di esecuzione formato da dirigenti e impiegate pronto a difendermi!”
Ottavio, ride e ci rilassiamo. Dopo esserci baciati, mi sussurra all’ orecchio che vuole passare la notte con me. La nostra prima notte insieme.


SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI KENNETH.
Mi sono ritrovato di nuovo a cena da solo. Ho passato delle bellissime serate con Marcella, anzi stupende… Mi piace sul serio, è una donna affascinante, umana, con un sorriso incantevole anche se non lo si vede spesso di recente… Oggi mi sono comportato da idiota… Ma cosa dovevo fare? Stavamo per cominciare una storia, ma quando mi ha rivelato di aspettare un figlio da un altro uomo mi sono sentito choccato. Non so se stare con una donna che aspetta un figlio da un altro uomo, che è anche fidanzato, crescerlo come fosse mio, siano le mie più grandi aspirazioni… Ora mi trovo in casa mia e apro la mia casella postale, dove trovo delle mail di Gabriella, che si trova e New-York, e della sede centrale del Fashion Group. Richiedono il mio ritorno, per un tempo di almeno quattro mesi, per prepararci alla settimana dalla moda.

FINE CAP.13: Un’ altra cicogna all’ Ecomoda.



Il rientro di Patrizia è ufficiale ed è dietro l’ angolo. Pensate che darà ancora il tormento ad Ottavio o si concentrerà su Nicola? La separazione tra Marcella e Kenneth servirà a far cambiare idea all’ uomo? O Marcella deciderà magari di interrompere la gravidanza?

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Capitolo 14
*** Il ritorno di Patrizia all' Ecomoda ***


NUOVI PROBLEMI



CAP.14: Il ritorno di Patrizia all’ Ecomoda.



SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI NATASHA.
Pochi minuti dopo essermene andata in soggiorno con il cuscino, Nicola mi ha raggiunta giurandomi su quello che ha di più caro al mondo che non permetterà alla bionda finta di infilarsi tra noi! Ma ho paura che quella donna crei problemi… Sono alla reception con Mariana, anche la mia amica mi sembra pensierosa.
“Mariana, tutto bene? Hai un’ aria tra le nuvole…”
“Parla quella!”
”Ieri sera ho litigato con Nicola per via della bionda finta… Ho paura che potrebbe riprovarci con Nicola!”
“Amica mia, io ho la stessa tua paura con Ottavio! Ma dobbiamo fidarci dei nostri uomini! Anche se quella gatta morta ci riprovasse, con il casino che ha fatto, Nicola ed Ottavio la manderebbero al diavolo!”
“Lo spero…”
”Non ti fidi di Nicola?”
“Non mi fido del passato di Nicola… Tu eri presente quando era perso per quella lì! Voi mi avete raccontato che non le diceva mai di no quando lavorava qui…”
“Certo, ma è stato un secolo fa amica mia! Prima che Nicola si rendesse conto di che persona sia! Sai amica mia, il giorno in cui sia Armando che Betty volevano lasciare l’ Ecomoda, Daniele Valencia aveva pensato bene di insediarsi in presidenza. Ovviamente Patrizia ha subito cercato di accattivarselo, visto che erano già stati insieme! Erano il sala del consiglio quando si è messa ad amoreggiare con Daniele, mentre Nicola dal corridoio ha sentito tutto! Quando ha aperto la porta ha detto a Patrizia ciò che pensava di lei, quindi le ha chiesto indietro il cellulare, e si è pentito amaramente di tutti i favori che le aveva fatto, credimi amica mia!”
“Daniele Valencia e Patrizia??”
Chiedo stupita.
“Certo! Nei primi mesi in cui Patrizia era all’ Ecomoda, ha intrattenuto due relazioni parallele: una con il Dottor Valencia, e l’ altra con Mario Calderon… E quando entrambi l’ hanno scaricata, ha fatto credere di essere incinta! A quei poveretti ha preso un infarto!”
“Mamma mia, quante cose mi sono persa mentre non c’ero!”

SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI MARCELLA.
Quando mi sveglio, Patrizia ha preparato caffè e uova strapazzate. Mi copro il naso con il bavero della vestaglia, non sopporto nessun odore!
“Marce, non puoi non mettere qualcosa sotto i denti!”
“Che senso ha, tanto tra due minuti avrò già rimesso tutto… Spero di non sentirmi male durante il consiglio, o mentre sono in Ecomoda…”
“Bhe Marce, prima o poi dovrai dirlo in azienda, soprattutto per avere il congedo di maternità! O magari hai pensato di abortire, Marce?”
“No Patrizia, certo che no… Se il Signore mi ha fatto avere questo figlio significa che sarò una brava madre!”
“Dovresti telefonare a Michel, lui lo deve sapere…”
Esito. Le cose tra me e Michel sono state chiarite: la nostra è stata colo una scappatella. Lui è fidanzato, così felice… Come per me, per lui è stato difficile riprendersi dalla batosta data dal rapporto tra Betty ed Armando… Non so cosa devo fare. Devo sconvolgere la vita di Michel? Senza contare che sento qualcosa per Kenneth… Ma devo ricordarmi che non è suo figlio.
“Vedrò Patrizia….”

SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI BETTY.
I miei suoceri sono arrivati da mezz’ora. Siamo riuniti in sala riunioni, ad aprire i regali che hanno portato da Londra essendo venuti a sapere della mia gravidanza: pagliaccetti, tutine e bavaglini di colori neutri come giallo, verde, perlato, dato che è presto per conoscere il sesso. Effettivamente non siamo ancora andati a fare shopping premamam! Roberto è rimasto commosso quando mi ha abbracciato, lo stesso ha fatto Margherita ovviamente. Quando abbiamo annunciato loro il matrimonio non sembravano entusiasti, erano ancora attaccati alla nostalgia verso Marcella, ma oggi sono a tutti gli effetti loro nuora, la moglie del loro figlio, la madre dei loro nipoti.
“Ragazzi, avete parlato con Marcella di recente?”
Chiede Roberto. Loro non conoscono le ultime novità!
“Papà, ci sono delle grosse novità a tal proposito, ne discuteremo al consiglio.”
Quando entra Mario i miei suoceri lo salutano, poi è la volta di Gutierrez e Nicola. Ugo entra per quarto, e inizia ad adocchiare i regali per il bambino.
“Ma che tutine deliziose! Ma sono per il secondogenito o per l’ Armando furioso?”
Gutierrez, Nicola e tutti gli altri si mettono a ridere. Mio marito non apprezza la battuta e si alza per strappare le cose di mano a Ugo.
“Lascia le cose di mio figlio!”
“Rilassati Armando, non era mia intenzione appropriarmene!”
In quel momento entrano Marcella e Daniele.
“Salve a tutti.”
”Daniele che piacere, Marcella come và?”
”Bene Roberto, voi?”
“Cos’è questa una bancarella di mercato? E’ il nuovo progetto della Dottoressa Betty?”
“Daniele, sei sicuro di voler restare al consiglio?”
“Certo Armando, sono curioso di vedere cos’ hai combinato di recente!”
“E allora sei pregato di chiudere quella bocca!”
“Comunque non avete risposto alla domanda, cosa sono questi? I modelli per la nuova collezione?”
“No Daniele, sono regali che i miei hanno portato da Londra. Mia moglie è incinta!”
“Le mie congratulazioni! Mi auguro per il bene dell’ umanità e dell’ Ecomoda, per cominciare, che sia un’ altra femmina.”
Mio marito è oltremodo irritato. Purtroppo oggi ci tocca vedere Daniele Valencia!

SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI MARCELLA.
Quando ho visto tutte quelle tutine sparse sul tavolo ho provato una stretta allo stomaco, tanto che credevo di dover correre al bagno per vomitare. Molto presto dovrò pensarci anche io… Non mi sembra vero dover andare a fare shopping per neonati, comprare abiti premamam! Dopo aver salutato tutti, chi meglio e chi in modo sbrigativo, mi accomodo. Ma non vedo Kenneth, dov’è?
“Bene, io direi di riprendere la riunione da dove l’ avevamo lasciata. La vendita delle quote.”
Asserisce Roberto. Tocca per forza a me prendere la parola.
“Sì, Roberto, Margherita a tal proposito ho una notizia che vi farà piacere… Io non intendo più vendere.”
Vedo i genitori di Armando tirare un respiro profondo.
“Hai fatto la scelta giusta Marcella, tuo padre Giulio sarebbe entusiasta di questa tua scelta!”
Giulio. Se sarà un maschietto lo chiamerò Giulio, mentre Susanna se sarà una femminuccia.
“Marcella? Mi ascolti?”
Sento dire da Armando.
“Sì?”
”Stavo dicendo, ora credo di poter intervenire… L’ Ecomoda ha intenzione di lanciare una nuova linea sul mercato, una linea di biancheria intima! Uomo, donna, bambino, over 70, lingerie… E ovviamente l’ apertura di nuovi punti vendita! La vera notizia che credo approverete, è che la stilista di punta sarà Marcella. E lei avrà l’ ultima parola sulle stoffe, e sulla produzione. Nella cartellina gialla che avere di fronte, potete consultare la proposta contente un piano commerciale, le previsioni, i dati di vendita sul settore intimo della Colombia e degli USA, e un prospetto contenente i costi del progetto e tutte le cifre inerenti al progetto.”
“Mi sembra un’idea grandiosa Armando! Marcella, pensi di accettare?”
“Ho già accettato Roberto, aspetto solo di firmare il contratto…”
“Per quanto mi riguarda la proposta è accettata!”
Vedo tutti entusiasti del progetto, e contenti di riavermi in azienda.
“Dottoressa Valencia, sono molto lieto di riaverla tra noi!”
”La ringrazio Gutierrez…”
“C’è anche un’altra cosa. Come ogni dirigente Marcella ha diritto ad un’assistente personale, per questo ruolo ha scelto Patrizia Fernandez perciò avrei bisogno che facesse avere il contratto sulla scrivania di Betty entro il pomeriggio, Gutierrez.”
”Non c’è problema Doctor!”
“Insomma, Patrizia tornerà comunque in azienda.”
Interviene mio fratello.
“Tornerà con i compiti che aveva anni fà.”
Asserisce Betty. Io inizio a sentire disturbi allo stomaco, ma cerco di controllarmi… Improvvisamente entra Kenneth. Mi osserva di sfuggita, io non riesco a sostenere il suo sguardo. Dopo aver salutato tutti, si accomoda di fronte a me.
“Il prossimo argomento da affrontare riguarda l’ ultima collezione. Marcella, Ugo ci ha detto che hai già dei bozzetti pronti?”
”Esatto…”
“Noi pensavamo di inserirli nella collezione che lanceremo tra due mesi, perciò dovranno subito andare il produzione.”
“Non c’è problema, domani stesso potrete visionarli.”
”Bene… Dopo di che dovremmo pensare al Bogotà Fashion che si terrà subito dopo il lancio. So che vi chiedo un enorme lavoro ma per voi sarebbe possibile disegnare dei nuovi modelli diciamo entro un mese?”
“Facci capire Armando, ci stai chiedendo si sfornare due collezioni in un mese? Ti rendi conto che non possiamo fare dei disegni approssimativi? Se credi che sia così facile perché non abbandoni il tuo ufficio e prendi il mio posto? Anzi meglio di no o ci ritroveremo a produrre abiti da carnevale!”
“Signor Ugo, nessuno le sta chiedendo di disegnare due collezioni in così poco tempo, sarebbe impensabile! Al Bogotà Fashion sfileremo con dieci modelli di rappresentanza, che racchiuderanno tutto lo stile dell’ Ecomoda. Senza contare che la collezione che lanceremo tra due mesi oggi sarà già a buon punto immagino, quindi il lavoro non si gonfierebbe troppo.”
“Ecco, sua moglie si è spiegata meglio! Da come ha parlato quello schiavista di suo marito, non avrei dovuto dormire la notte per i prossimi due mesi!”
“Ugo, non ti paghiamo profumatamente per questo?”
“Se ti rompe tanto me ne posso andare, Armando furioso!”
“Ugo, per favore!”
Lo ammonisce Roberto. Betty mi chiede la mia opinione su quanto appena detto: rispondo che non ci sono problemi. Gettarmi nel lavoro è la mia più grande aspirazione al momento. Dopo aver parlato delle cose che mi competono, si passa a visionare i bilanci. Io e Kenneth ci lanciamo sguardi di traverso.
Finita la riunione, firmo il contratto e stappiamo una bottiglia di vino per brindare. Io sono costretta a rifiutare il bicchiere. Mi ricordo che devo prenotare al più presto una visita ginecologica. Sono preoccupata perché nelle scorse settimane ho bevuto alcolici… Che effetto avrà avuto sul mio bambino? Kenneth suona contro il bicchiere per attirare l’ attenzione di tutti.
“Signori, prima di lasciarvi vi volevo annunciare che mi allontanerò dall’ Ecomoda per qualche tempo. Il Fashion Group richiede la mia presenza per prepararci alla settimana della moda, starò via per circa quattro mesi. Sarò di ritorno solamente per il Bogotà Fashion e poi ripartirò.”
Avverto una stretta allo stomaco e resto delusa… Me lo ha fatto sapere di fronte a tutti anziché in privato… Non vuole più avere a che fare con me. Quando vedo Kenneth abbandonare la sala del consiglio, lo raggiungo.
“Kenneth..”
“Ciao Marcella…”
”Io speravo che potessimo parlare…”
“Andiamo nel mio ufficio.”
Mi dice, facendomi strada.
“Pensavi di dirmi della tua partenza?”
“E’ successo di corsa, ho ricevuto la mail da Mr. Mark Stevenson ieri sera.”
“E quando partirai?”
”Domani Marcella…”
”Ah, buon viaggio allora…”
Sto per uscire dalla stanza quando Kenneth mi trattiene per un braccio.
“Marcella, ti chiedo scusa per come ho reagito ieri. Io ho sentito come uno schiaffo in faccia perché… Tu mi piaci molto Marcella, non sono più un ragazzino ma nei giorni che ho trascorso con te mi ci sono sentito!”
“Non devi chiedermi scusa Kenneth… Anche io sto molto bene in tua compagnia, ma capisco anche che io aspetto un figlio da un altro uomo e questo spaventerebbe chiunque…”
“Mi dispiace Marcella. Io spero che questi mesi mi aiuteranno a sentire la tua mancanza, a pensare bene a questa storia… Ne riparliamo quando tornerò tra due mesi per il Bogotà Fashion, ve bene?”
“Va bene Kenneth…”
Prima di lasciarlo andare, lo abbraccio intensamente e lui fà lo stesso con me.

SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI PATRIZIA.
Il consiglio di amministrazione dovrebbe essere finito. Prima di venire qui, mi ha chiamata Marcella chiedendomi di portare in Ecomoda i suoi disegni. Quando apro la porta, distratta a guardare il mio cellulare, sbatto contro Daniele Valencia.
“Patrizia.”
“Ciao Daniele…”
“Immagino tu sia qui per firmare il tuo contratto da segretaria. Che salto di qualità Patrizia, da azionista a segretaria.”
“Daniele, non sono qui per farmi insultare! Buona giornata!”
Gli dico, proseguendo verso l’ ascensore.
“Patrizia, conosco un mio amico molto ricco che sarebbe felice di mantenerti in cambio dei tuoi… servizi di cui io ho già piacevolmente usufruito.”
”Daniele!!”
Rispondo indispettita. Ma perché questo tipo non perde mai occasione per deridermi?!
“Andiamo Patrizia, lo sa tutta l’ Ecomoda che hai perso il tuo fidanzato multimilionario, e che ti ha dimenticata senza troppa fatica. Pensaci.”
Mi risponde dandomi un bacio a distanza prima di uscire dall’ azienda. Che vuol dire che Ottavio mi ha dimenticata senza troppa fatica? Ha già un’ altra donna?
Quando salgo al piano, trovo tutta la banda delle racchie con un’aria divertita in faccia.
“Guardate ragazze, è arrivata l’ azionista di maggioranza!”
“Gni, gni, gni… Invece di perdere tempo, mi annunci al suo capo!”
“Certo, è qui per firmare il contratto come segretaria. Mi tolga una curiosità, non doveva comprare le azioni della Signora Marcella?”
Mi dice Sofia. Io divento rossa in volto… Che vergogna! Mi sono fatta un sacco di illusioni su questa storia delle azioni, ho sbandierato in giro la notizia come se fosse fatta ed ecco il risultato: povera e derisa. Le racchie continuano a prendermi in giro quando, finalmente, entro nell’ ufficio della presidenza.
“Salve Beatrice.”
”Salve Patrizia, si accomodi. La Signora Marcella mi ha già informata dei ruoli che desidera darle, ovvero sua segretaria e assistente personale. Ecco qui il suo contratto di lavoro, l’ orario và dalle otto di mattina fino alle tredici, quindi avrà due ore di pausa pranzo. Alla quindici dovrà essere di nuovo in azienda fino alle diciannove. Le regole le conosce, dopo tre cartellini gialli è la volta del rosso che equivale al licenziamento.”
“Tutto chiaro… Dottoressa.”
Mi fa uno strano effetto chiamarla Dottoressa! Ma devo ricordarmi che quando sono davanti a lei per me non è “la rospa”, “la racchia”, “la ruba fidanzati”, ma è il presidente. Anche se racchia non lo è decisamente più… Quando me ne sono andata ricordo che, sì era molto migliorata, ma era ancora piuttosto impacciata nei panni di bella donna, e portava ancora l’ apparecchio ma ora è un’ altra persona.
“Mi scusi, ma questa sarebbe la mai paga settimanale?”
Vedo che si mette a ridere.
“Quella è la paga mensile Patrizia.”
”Ma è tre volte meno di quanto prendevo prima di andarmene!”
“Lo so perfettamente. E’ la paga giusta per quello che svolge, ed è uguale a quella del resto del personale di questo piano. Era la paga che aveva una volta ad essere eccessiva!”
“Capisco…”
Accidenti, mi aspettavo di avere come minimo la stessa paga di una volta! Cosa farò con questa miseria? Ma devo prendere la palla al balzo…
“Intende firmare o no?”
”Certo, certo…”
Rispondo. Una volta aver firmato Betty mi dice di andare da Berta per consegnarle la mia foto, in modo da avere il cartellino o non potrò entrare in azienda.
“Posso fare qualcosa per lei… finta azionista?”
“Piantala subito di prendermi in giro! Mi manda la presidente per il cartellino, ecco la mia foto.”
“Aspettiamo ancora di sapere come mai non compra più le azioni della Signora Marcella!”
Mi dice Sofia.
“Ma cosa gliene frega!”
Rispondo agitando la mia borsa in lungo il largo. Non mi accorgo che si schianta in pieno viso ad Armando, che stava camminando dietro di me. Mi porto una mano alla bocca. Non è possibile! Che me la diano la paga di mezz’ ora prima di licenziarmi? Armando si massaggia il naso senza emettere un suono.
“Armando… Sono mortificata!”
Nel tentativo di avvicinarmi per scusarmi, gli pianto un tacco nella scarpa in vernice, proprio sopra l’ alluce. Armando continua a non dire nulla, mentre il suo volto si tinge di dolore fisico. Mi riporto una mano alla bocca, in ansia per la sua reazione. Berta e Sofia si nascondono dietro a delle carte.
“Armando?”
Lo vedo scattare contro di me e mi spavento quindi arretro. Tiene una mano spalancata a pochi centimetri dal mio viso e mi sembra contratto.
“Patrizia Fernandez… Non mi guardare, non fiatare, non respirare nemmeno! Sappi che se fosse stato per me non saresti mai stata assunta! E il fatto che tu sia stata assunta da Marcella e da mia moglie, non significa che io non possa licenziarti! Hai capito Patrizia?!”
Mi dice, con un tono di voce basso ma spaventoso e scandendo bene le parole a pochi centimetri dal mio volto. Quando mi chiede se ho capito si porta una mano all’ orecchio e la fà roteare.
“Sì Armando…”
“Sì cosa?”
“Devo starti alla larga…”
Quindi se ne va, entrando nell’ ufficio di sua moglie.
“Complimenti bionda finta, che esordio!”
Mi prende in giro Sofia.

SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI ARMANDO.
Dannata bionda finta! E’ una mina vagante, una calamità naturale! Prevedo tragedie a non finire e giornate difficili in quest’ azienda!
“Amore, stai bene?”
Mi chiede mia moglie.
“No. Mi sono scontrato con Patrizia.”
“Cosa vuol dire che ti sei scontrato con Patrizia?”
“Vuol dire che per salutarmi mi ha tirato la borsa sul naso e, non contenta, mi ha ficcato il tacco nella scarpa, proprio sull’ alluce! Guarda come mi ha ridotto le scarpe, quella scema!”
“Prevedo giornate difficili…”
”Ho pensato la stessa cosa… Ma perché l’ hai assunta?”
“Amore, non mi sembrava giusto dire di no a Marcella, è un’ azionista di questa azienda! E può scegliersi i suoi collaboratori…”
“Contenta lei di stare in ogni momento con una simile calamità naturale! Spero solo che non metta bocca nelle collezioni! Un lato positivo c’è, Marcella avrà già una modella per i suoi disegni, credo sia quello il lavoro più appropriato per Patrizia!”
“Ah, e a te interesserebbe vederla?!”
“Non ho detto quello, certo che no! Betty!”
Mia moglie si alza dal divano, per tornare al suo lavoro. Io la seguo ma vengo cacciato.
“Dottoressa mostro, perché scatti così? Come può venirti in mente che sarei interessato a vedere quella tipa in intimo?”
“E’ quello che hai dato a capire! E adesso vattene che ho da fare!”
Mi risponde, liberandosi dalla mia stretta.
“Ma sei seria?”
“Mai stata così seria, Armando!”
“Ma Betty…”
“ARMANDO?! Ti ho chiesto se puoi uscire perché devo lavorare!”
Adesso mi sono irritato anche io. Mi sono preso parole che non meritavo quindi esco dal suo ufficio sbattendo la porta!

SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI PATRIZIA.
Mi trovo in atelier con Marcella, è qui che lavorerò d’ora in poi. Marcella è intenta a ultimare i colori dei disegni che farà vedere domani a tutti i dirigenti. A me ha dato il compito di sistemare la scrivania dove lavorerò, copiare tutti i suoi numeri, organizzare la posta… Insomma compiti che deve avere la sua assistente.
“Marcella, hai parlato con Kenneth?”
”Sì… Domani partirà per New-York per quattro mesi, tornerà solo tra due mesi per il Bogotà Fashion…”
”Quattro mesi Marce? Vi siete lasciati definitivamente?”
“Non lo so Patrizia, credo voglia del tempo… Io non so cosa fare Patrizia…”
“Credo che dovresti chiamare Michel tanto per iniziare!”
“Rovinerei la sua vita, il suo rapporto con la sua fidanzata…”
“Marce, il rapporto con la sua fidanzata l’ ha rovinato quando le ha messo le corna con te!”
“E’buffo tutto questo… Io ho fatto così tanto la morale a Beatrice per la sua dubbia moralità, nell’ andare con un uomo fidanzato… Ed io? Non sono uguale ora?”
“Ah no Marcella, straparlare no! Tu lo devi chiamare!”
“Per adesso dovremmo andare a casa. Qui ho terminato…”
“Marcella, spero di tornare nel mio ex-appartamento il prima possibile. Mi hanno offerto uno stipendio da fame!”
“E’quello che prende tutto il personale di questo piano.”
“Io dovrei andare al bagno Marcella…”
“Ok va bene, io vado avanti… Non metterci molto.”
Quando sto per arrivare al bagno, mi fermo ed origlio ciò che si dicono le ragazze della banda.
“E non sapete quello che mi ha detto Betty! Pensate che la bionda finta pretendeva lo stesso stipendio che aveva quando era presidente il Signor Armando!”
Incalza Sofia. Scoppiano tutte a ridere. Disgraziate!
“Ah, sì certo! Come se se lo meritasse!”
Ironizza Annamaria, avverto di nuovo la voce di Sofia.
“Pensa che invidia quando saprà che la nostra Natasha, fidanzata dell’ Amministratore Delegato, viene pagata in dollari!”
Ah, e così Nicola si è fidanzato? E perché quella tipa viene pagata in dollari?
“Io ne ho una migliore ragazze!”
Interviene Berta. Poi prosegue:
”Pensate che invidia quando saprà che il suo ex fidanzato milionario ora esce con la nostra Mariana!”
Resto basita, mente sento le loro risate. La racchia di colore della banda è la nuova donna di Ottavio? Non può essere! Prima di essere beccata, mi sposto. Non posso credere a ciò che ho sentito… Il mio Ottavio esce già con un’altra donna, Nicola si è fidanzato… Entrambi mi hanno dimenticata! Ma com’è possibile?
“Betty, Betty…”
Le dico, vedendola avviarsi verso l’ ascensore.
“Cioè volevo dire Dottoressa Pinzon…”
“Mi dica.”
“Io avrei bisogno di farle una richiesta delicata, possiamo parlare in privato?”
“A dire il vero vado un po’ di fretta, questa sera ho la recita scolastica di mia figlia. Se lei deve andare via possiamo parlare in ascensore.”
Ci infiliamo in ascensore. Non so bene come introdurre il discorso, quindi improvviso.
“Mi chiedevo solo se non fosse possibile essere pagata in dollari?”
La vedo sgranare gli occhi, guardarmi basita.
“Mi scusi?”
Mi dice incredula.
“Le chiedevo se posso anche io essere pagata in dollari, come quella segretaria… Natasha mi sembra si chiami?”
La devo scoppiare a ridere. Si porta una mano alla bocca, e subito dopo cerca di darsi un contegno.
“Mi scusi Patrizia ma la sua richiesta mi ha completamente spiazzata…”
“E come mai le sembra così ridicola?”
“C’è un modo per essere pagata in dollari come Natasha…”
”E qual è?”
Le chiedo euforica.
“Si licenzi dall’ Ecomoda, prenda un aereo per New-York e chieda un lavoro al Fashion Group.”
Siamo arrivate al garage sotterraneo quindi le porte dell’ ascensore di aprono e lei se ne và.
“Eh?”
Non ho capito cosa mi ha detto ma una cosa è certa, mi ha presa in giro!


FINE CAP.14: Il ritorno di Patrizia all’ Ecomoda.



Mi auguro che le gaffe di Patrizia vi siano piaciute e di aver centrato il personaggio. Adesso resta da scoprire se Marcella chiamerà Michel. E Patrizia come si comporterà sapendo che sia Ottavio che Nicola non la degnano più di uno sguardo? Avete visto che Daniele è pungente come sempre. E Armando sembra essersi arrabbiato sul serio! Alla prossima!

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Capitolo 15
*** Marcella é incinta?! ***


NUOVI PROBLEMI



CAP.15: Marcella è incinta?!



SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI MARCELLA.
Aspettavo Patrizia in auto, pronta per partire quando l’ ho vista uscire dall’ ascensore con Beatrice e stavano parlando, sono curiosa di sapere cosa si sono dette. Patrizia è montata sulla sua auto e ci siamo ritrovate nel mio appartamento. Mentre preparo qualcosa da mangiare, parliamo.
“Patrizia, di cosa avete parlato tu e Beatrice?”
“Marce, io ho chiesto un favore a quella donna, ma mi ha dato una risposta che non ho capito, credo mi abbia presa in giro!”
“Patrizia, cosa le hai chiesto?”
Le chiedo preoccupata, abbandonando il fornello. Spero non abbia creato problemi a Betty e che non si sia resa ridicola! Non voglio avere più problemi con Betty e Armando!
“Ho saputo che Natasha viene pagata in dollari, e le ho chiesto se potevo ricevere lo stesso trattamento! E Betty mi ha risposto di licenziarmi e prendere un aereo per New-York, mi spieghi che cosa significa?”
Mi porto una mano in fronte. Non è possibile! Ed io l’ ho assunta come mia assistente?
“Patrizia, Natasha viene pagata in dollari perché non viene pagata dall’ Ecomoda, bensì è stata assunta dal Fashion Group! E quell’ azienda che elargisce il suo stipendio!”
Vedo Patrizia potarsi una mano alla bocca.
“Ho fatto una figuraccia…”
“Eh sì, direi…”
“C’è anche dell’ altro Marce!”
“Cos’ altro hai combinato?”
“Ho sentito la banda delle racchie parlare! Pare che il mio Ottavio esca con Mariana, Marce!! Ti rendi conto che bestialità? Cambiare me con lei!”
“Patrizia, Ottavio si sta comportando come chiunque venga tradito. Anzi quasi chiunque… Comunque, trovare il fantomatico chiodo con cui dimenticare l’ex!”
“Vuoi dire che la storia con quella della banda non è una cosa seria?”
“Aspetta Patrizia, non mettermi in bocca parole che non ho detto e non farti illusioni! Chiodo scaccia chiodo significa che è in cerca di qualcosa di meglio con cui dimenticarsi di te, rifarsi una vita!”
“Qualcosa di peggio vorrai dire! Dalla banda ho anche sentito che Nicola e Natasha si sono fidanzati…”
“E questo ti disturba?”
“Non lo so Marce… Un po’ sì perché credevo che Nicola fosse molto innamorato di me!”
“Un tempo forse pendeva dalle tue labbra, ma ora non più!”
“Comunque stai certa che quelle disgraziate della banda me la pagheranno!”
“Patrizia! Io ho garantito per te con Betty e Armando, ho promesso loro che non avresti creato problemi… Devo ricordarti che quelle della banda hanno la protezione di Betty, Armando, Mario, Nicola? Insomma la maggior parte del consiglio direttivo! A chi pensi che darebbero ragione se dovesse scoppiare uno scandalo? Chi pensi che caccerebbero?”
“Marce, non posso lasciare la cosa impunita!”
“Se vuoi litigare con loro fallo fuori dall’ azienda per favore! Con Betty e Armando abbiamo deciso di sotterrare la scia di guerra, io non voglio più problemi con loro!”
“Marce, che cambiamento! Solo quindici giorni fa eri la regina della vendetta!”
“Mi sono ravveduta Patrizia… Vivere qui a Bogotà, nella mia casa, lavorare nella mia azienda è molto più appagante che rovinare la vita alla gente!”
“E va bene Marce, mi occuperò della questione fuori dall’ azienda… Pensando a te, quando pensi di dire a Michel che aspetti un figlio da lui?”
“Patrizia…”
“Niente “ma”, Marce! Chiama ora!”
Mi dice la mai amica, passandomi il cordless. Non è in grado di pensare ai suoi di problemi e pensa di darmi consigli per i miei! Ma ha ragione… Dopo aver afferrato il telefono, mi siedo e compongo il suo numero. Il mio cuore inizia a battere forte dell’ agitazione…
“Buonasera, Ufficio del Signor Michel Doinel. Io sono Dolores, con chi parlo?”
“Salve Dolores, sono Marcella Valencia…”
“Salve Dottoressa Valencia, che piacere! In cosa posso esserle utile?”
“Stavo cercando Michel, avrei urgenza di parlargli.”
“Mi dispiace Dottoressa, ma il Dottor Doinel si trova in viaggio in Francia, non lo sapeva?”
“No, da quando mi sono stabilita di nuovo a Bogotà non ho più parlato con lui… Quando posso trovarlo? Non avrebbe un numero da darmi a cui posso raggiungerlo?”
“Certamente, segni il numero francese. A lei so che posso darlo!”
La segretaria di Michel mi dà il numero, mentre mi domando cosa sia andato a fare in Francia. Non c’erano progetti in ballo in Francia quando me ne sono andata…
“Segnato… Dolores, mi tolga una curiosità. Come mai si trova in Francia? Sta per aprire dei ristoranti lì?”
“No Dottoressa, mi sorprende che non lo sappia! Il Dottor Doinel tra quattro mesi si sposa. Si trova lì con la Signora Eleonora per i preparativi.”
Sento il mondo crollarmi addosso. Michel si sta per sposare mentre io aspetto un figlio da lui… Sconvolgerò la sua vita, ma avverto una sensazione diversa, incomprensibile. Avverto un grande vuoto dentro, anche se dentro di me cresce una creatura. Sento gli occhi riempirsi di lacrime e la testa ed il cuore divenire due macigni insostenibili da portate in giro.
“Dottoressa? E’ ancora lì?”
“Sì Dolores… Io la ringrazio.”
“Michel non l’ ha invitata alle nozze?”
“No Dolores, non lo ha fatto…”
“Piuttosto strano… Posso aiutarla in altri modi?”
“No Dolores, è stata utilissima. La ringrazio.”
“Di nulla, le faccio i miei migliori auguri.”
“Per cosa?”
Chiedo, preoccupata che sappia della mia gravidanza. Ma come potrebbe? Dai Marcella, non essere paranoica!
“Dicevo così, per la sua nuova vita a Bogotà.”
“Giusto, la ringrazio Dolores. Auguri anche a lei…”
Poso il ricevitore sul tavolo. Fisso il vuoto mentre Patrizia mi chiede il reso conto della telefonata.
“Puoi buttare la cena Patrizia, non ho fame!”
Le dico, prima di scoppiare a piangere. Patrizia si avvicina e mi accarezza la testa.
“Marcella, cos’è successo?”
“Michel si trova in Francia perché tra quattro mesi si sposa…”
“Questa non ci voleva… Ma tu non puoi non dirglielo! Quella donna potrà anche essere la sua fidanzata, ma tu porti in grembo suo figlio. Lui ha tradito Eleonora e deve assumersi le responsabilità delle conseguenze! Dai Marcella, non piangere…”

SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI BETTY.
Sono stata ingiusta con Armando… La sua era solo una battuta, ed io l’ ho trattato come se mi avesse tradita con la bionda finta. Entro in casa e mi avvio subito in camera da letto, avvertendo la sua voce. E’ al telefono. La porta è appoggiata ma non chiusa, e mi apposto con l’ orecchio.
“No Calderon ti ho detto che non poso stasera, sto aspettando che ritorni Betty per andare alla prima recita d’ asilo di mia figlia, anche se non ho molta voglia di vederla… No, non parlo della recita, cretino! E nemmeno di mia figlia… Parlo di Betty… Sì, abbiamo avuto un diverbio in ufficio… No non centra il lavoro!… Pensa che mi sono preso parole per niente! Mi ha fatto innervosire parecchio… E’ successo che sono entrato nel suo ufficio in prenda a dolori inenarrabili perché ero appena stato travolto dall’ uragano Patrizia… Quella stupida prima mi ha tirato la sua borsa in faccia, dopo di che mi ha quasi forato una scarpa e l’ alluce con i suoi tacchi!… Ah, ah, ah, che ridere! Vorrei vedere se capitasse a te… Dicevo che sono entrato nell’ ufficio di ma moglie e mi stavo lagnando della bionda tinta. Ad un certo punto ho detto che l’ unico lavoro adatto a lei poteva essere la modella di lingerie per Marcella da quanto è ignorante e stupida, e Betty mi ha cacciato via dall’ ufficio, ha insinuato che io abbia voglia di vedere quella scema in intimo!… Ma non me ne frega se mi perdo il ben di Dio, Calderon!… Ma cosa diavolo vuoi che me ne frega! Io me ne sono andato più irritato di lei, non mi meritavo quel trattamento lì… Non so cosa diavolo le prenda certe volte, mi tratta come se le abbia mai dato motivo di dubitare di me!… Dovresti dirglielo a lei!… No, non è ancora tornata… Sì Camilla è già a scuola, tra poco la raggiungiamo… Per forza Calderon, per stasera dovrò rimandare i miei isterismi come gli chiami tu. Ti lascio Calderon. Tu come passerai la serata ora che ti ho dato buca?… Bene dai, mi auguro che tu non faccia altre stupidaggini!… Ciao ci vediamo in ufficio.”
Mi sento un verme. E’ vero, l’ ho trattato come non meritava… In questi quattro anni e mezzo Armando non mi ha dato mai motivo di dubitare della sua fedeltà, mai! E’ stato un padre ed un marito esemplare. Quando apre la porta e me lo trovo davanti, trasalgo. Mi guarda con aria sostenuta, mentre io sono triste e dispiaciuta.
“Ciao. Dobbiamo fare alla svelta perché dobbiamo portare il costume a Camilla. I tuoi ci raggiungono lì?”
Mi chiede con aria seria, ignorando completamente l’ argomento del litigio.
“Armando…”
“Immagino che tu abbia origliato la mia conversazione con Calderon.”
“Sì, io ho sentito.”
“E ora ti senti meglio?”
“Armando, mi dispiace…”
Scoppio a piangere, e con la schiena mi appoggio alla parete portandomi le mani in viso. Armando, mi viene incontro e mi abbraccia forte. Mentre appoggio la mia testa al suo petto, continuo a sfogarmi.
“Non… Non so cosa mi sia preso! Tutto quello che hai detto è vero, tu non mi hai mai dato un motivo per dubitare di te ed io ti ho trattato in quel modo… Scusami! Sono una persona orrenda!”
Armando mi stacca da sé. Mi accarezza le guance con le sue mani, io tengo la testa bassa. Mi vergogno troppo per guardarlo in faccia.
“No, no… Non dirlo neanche per scherzo, dottoressa mostro! Tu sei ciò che c’è di più lucente e limpido al mondo, la madre dei miei figli. Hai avuto uno scatto di rabbia per via della gravidanza, mi ci abituerò…”
“Con Camilla non mi era mai successo!”
“Amore mio, ogni gravidanza è diversa…”
“Mi dispiace Armando, non mi merito che tu sia qui!”
“E dove dovrei essere, sciocchina?”
Mi dice sorridendo, prima di abbracciarmi.
“Sei troppo dura con te stessa… Io ero molto irritato è vero, ma non posso vederti piangere amore mio, vita mia… Io non conosco posto migliore al modo che non sia con te, con Camilla e con lui o lei.”
Mi rincuora, accarezzandomi la pancia. Io poso la mia mano sulla sua, e ci sfioriamo le labbra.
“Ti amo così tanto Armando…”
“Anche io ti amo Betty… Non voglio più litigare con te, sto così male quando succede…”
“Anche io… Bhe, più tardi quando Camilla dorme potremmo fare pace!”
“Cosa vuoi dire?”
Mi chiede abbozzando un sorriso.
“Devo farti un rappresentazione grafica?”
“Dottoressa mostro, non hai detto che è pericoloso per il bambino?”
“Basta farlo con le giuste accortezze…”
Lo vedo esitare, poi mi dà una risposta che mi conferma quanto sia diverso dal presidente dell’ Ecomoda che conobbi più di cinque anni fa.
“No… Io intendo prendermi cura di mio figlio a partire da ora.”
Io sorrido, lui sorride.

SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI NATHASHA.
Posso dire che la vita mi sorride! Ho un buon posto di lavoro, un fidanzato meraviglioso con me ed amici inimitabili! Mi trovo al ristorante con Nicola, Mariana ed Ottavio. Abbiamo appena bevuto il caffè quando il cameriere ci porta il conto e Nicola ed Ottavio decidono di dividere. Pensare che poco tempo fa Ottavio stava per stenderlo! Mentre aspettiamo che il cameriere riporti le carte di credito, discutiamo su cosa fare dopo cena.
“Cosa ne dite di andare a ballare?”
Chiede Mariana. L’ idea entusiasma me e Ottavio, ma Nicola dichiara di avere un impegno. Io, un po’ come una fidanzata gelosa, chiedo cos’ abbia da fare!
“Devo andare con Armando, Betty e i Pinzon alla prima recita scolastica della mia figlioccia! Anzi, vi piacerebbe venire?”
“Credi? E a Betty ed Armando farebbe piacere?”
“Ma certo amore mio, e poi voglio condividere tutto con te! Loro sono la mia famiglia!”
Sorrido e lo bacio. Mi sento così felice, e appagata con Nicola… E sapere che vuole inserirmi nella sua famiglia, completamente nella sua vita mi rende euforica. Dopo aver precisato che a Betty e a suo marito farebbe piacere se venissero anche Mariana ed Ottavio, approviamo la mozione ed io e la mia amica andiamo al bagno per rifarci il trucco prima di uscire.

SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI NICOLA.
Posso chiedere di più dalla vita? Natasha è una ragazza eccezionale, che si emoziona per le piccole attenzioni. Mi trovo da solo con il mio amico Ottavio, pensare a quello che è successo qualche tempo fa e vedendoci ora mi fa capire quando sia da evitare Patrizia: addirittura l’ odio per lei è in grado di unire in amicizia due individui!
“Nicola, posso rivelartela una cosa?”
“Dimmi!”
“Quando ti ho visto con Patrizia, mi era venuta voglia di picchiarti!”
“Ah, lo capisco Ottavio, in fondo era la tua donna! Ma io ti assicuro che non sapevo fosse la tua fidanzata!”
“Ti credo Nicola, so che non ti ha detto di essere impegnata o non l’ avresti portata a cena. Ho chiuso completamente con lei, anzi ho un' ultima cosa in sospeso. Domani, se non credo problemi, verrò all’ Ecomoda a riprendermi la mia auto. E’ l’ unico momento in cui so dove trovarla!”
“Nessun problema amico mio, anzi sarà uno spettacolo che sono sicuro in molti non vorranno perdersi!”

SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI SANDRA.
Questa mattina sono fuori di me! Jenny ha lasciato qualcosa tipo ottocento messaggi nella segreteria di Mario, dicendo che deve parlargli. Temo che quella donna verrà qui in azienda! Deve solo azzardarsi! Ma dopo la figura che ha fatto, con che faccia pensa di presentarsi qui?? Con che diritto pretende l’ attenzione di Mario? Se piombasse qui in azienda facendo uno scandalo, sarebbe difficile non ascoltarla. Le mie speranze che questo non accada vengono smorzate quando la vedo varcare la soglia dell’ ascensore e camminare a passo deciso verso l’ ufficio di Mario.
“Che diavolo ci fa qui sgualdrina?! E dove pensa di andare?”
Le mie amiche della banda, accorrono per darmi man forte.
“Ma come si permette di parlarmi così, giraffa zitellona?! Sono qui per vede Mario, il padre di mio figlio!”
“Ah, ma lei è proprio dura come il marmo! Mi spiega come fa ad essere figlio di Mario se il bambino è nero?!”
“Lei è un ignorante! Non sa che esistono casi in genetica in cui due genitori dalla pelle chiara hanno messo al mondo un figlio dalla pelle più scura?”
Scoppiamo tutte a ridere. Questa tipa è proprio al limite del ridicolo e della fantascienza!
“Ma non mi faccia ridere! Veda bene di smetterla di tormentare il mio Mario!”
“Come sarebbe il suo Mario?!”
“Già, io e lui stiamo insieme ufficialmente! Non mi dica che non l’ aveva previsto con la sua mente geniale, capace addirittura di divorarsi i trattati di medicina della genetica!”
“MARIO, MARIO!”
Inizia a gridare a gran voce questa sciagurata. Armando esce dal suo ufficio spazientito.
“Ma insomma, chi è che sbraita così?!”
“Dottore mi scusi, ma la signorina è venuta per dare scandalo!”
“Signorina Garcia, si è dimenticata che siamo in un’azienda in cui c’è gente che lavora?!”
Le urla di Jenny attirano tutti in poco tempo, compreso Mario.
“Ma che diavolo… Jenny?! Si può sapere cosa vuoi ancora?!”
“Mario… La signorina ha una storia molto fantasiosa da raccontarci!”
“Ok, diamoci una calmata! Non parliamo in mezzo al corridoio, entra nel mio ufficio… Vieni anche tu Sandra.”
Una volta entrati, Jenny ripete di fronte ad un incredulo Mario quello che ha detto a me poc’ anzi.
“Ma tu sei pazza! Quindi vuoi dire che quello sarebbe mio figlio, anche se io non sono nero?”
“Potresti avere degli avi neri! Mario, io non mi sto inventando niente! Fai qualche ricerca!”
“Jenny, te lo chiedo per favore… VATTENE! SPARISCI, DILEGUATI!”
“Mario Calderon sei… UN DISGRAZIATO!”
Mario ha già afferrato il telefono per chiamare Wilson che accorre pochi istanti dopo mentre quella scema continua a gridare le sue fantasiose teorie sulla genetica.
“Dottor Calderon, ai suoi ordini.”
“Wilson per favore, mostri l’ uscita alla Signorina che non mi sembra intenzionata ad andarsene con le sue gambe.”
“Certo, prego mi segua.”
Jenny fa resistenza, ma non può nulla contro la potenza di Wilson che la trascina via prendendola per un braccio.
“E si ricordi che non deve più farla entrare!”
“Va bene Dottore.”
Wilson la trascina via, e speriamo di non dovere più vederla.

SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI MARCELLA.
Mi sento uno straccio. Patrizia ed Ugo stanno commentando quanto successo con Jenny ma a me non me ne frega nulla…
“Quella donna è incredibile, quindi secondo lei Mario avrebbe messo al mondo un figlio nero?”
“In genere non spalleggerei mai quella pazza isterica, ma Calderon farebbe bene a guardarsi le spalle! Una coppia di miei amici hanno messo al mondo un figlio bianco. Il fatto è che loro hanno un bel colorito marroncino, mentre il nascituro è bianco come il latte!”
“Ugo, ma mi prendi in giro?”
“No Patty, tel’ assicuro. Questa volta quella pazza di Jenny potrebbe avere ragione, la genetica è un campo talmente misterioso che avvengono un sacco di cose inspiegabili!”
Avverto la testa girare all’ impazzata e mi sento avvampare. Quando sbatto le palpebre un paio di volte ed inizio a barcollare Patrizia ed Ugo mi chiedono se sto bene, quindi svengo tra le braccia di Ugo.

SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI BETTY.
In quest’ azienda non può mai passare una normalissima giornata di lavoro. Prima Jenny che viene per creare scandalo, poi Marcella che si sente male. Per lei sono sinceramente preoccupata, cosa le sarà successo? Patrizia ed Ugo l’ hanno accompagnata in ospedale, e aspettiamo tutti delle notizie. Sono riunita in sala dal consiglio con la banda e stiamo pranzando, e anche spettegolando ovviamente! Sandra ci ha appena raccontato di quello che ha detto Jenny… Che bestialità! Anche se tra noi ci sono opinioni discordanti… C’è chi pensa che potrebbe essere vero. Dopo aver esaurito l’ argomento, racconto loro di come Patrizia ha quasi ucciso mio marito e di quando è venuta a chiedermi di essere pagata in dollari come Natasha. Questo crea molta ilarità! Restando in tema, Mariana ci informa che nel tardo pomeriggio Ottavio verrà con un carro attrezzi per riprendersi la sua auto. La giornata non è ancora finita!

SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI MARIO.
Ciò che ha detto Jenny mi ha messo la pulce nell’ orecchio ed ho iniziato ad indagare. Su google ho trovato fior fior di discussioni, articoli e testimonianze sull’ argomento: è possibile. Mi porto la mano alla bocca sconcertato quando entra Armando con il pranzo.
“Amico, mangia alla svelta sei bianco come un cencio!”
“Armando, non fare battute ti prego!”
“Che succede?”
“Mi sono messo a fare delle ricerche e guarda qui: articoli, testimonianze…Questa coppia, di carnagione medio-chiara, ha avuto in bambino nero!”
Armando legge velocemente sullo schermo del computer con una smorfia in volto.
“Amico, non diventare ridicolo!”
“Armando quello che ha detto Jenny potrebbe essere vero! E’ un incubo!”
“E cosa pensi di fare?”
“Mi tocca fare il test del DNA Armando. Ma la cosa che mi spaventa di più è parlare con Sandra, la prospettiva di perderla definitivamente.”

SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI MARCELLA.
Mi sto togliendo il freddo gel dalla pancia mentre il medico mi parla. Mi dice che il mio bambino ha otto settimane e mi da delle indicazioni per stare meglio.
“Signora, lei non può trascurare così sé stessa e il suo bambino. Deve mangiare, riposarsi e non strapazzarsi troppo!”
“Quindi è stato solo un malore dovuto allo stress?”
“Esatto, e alla malnutrizione. Le prescrivo queste vitamine.”
”Dottore, c’è un altro problema… Ho scoperto da poco di essere incita, e prima ho bevuto alcolici ignorando il mio stato. Che effetti avrà sul bambino?”
Chiedo spaventata. Il medico mi guarda con un’ espressione non promette niente di buono.
“La sindrome alcolico fetale, comporta il manifestarsi di peculiarità fisiche specifiche, in particolar modo per quanto riguarda il volto, la testa, e lo scheletro.”
Resto basita, completamente choccata.
“In altre parole?”
Chiedo con la voce tremante.
“In altre parole il suo bambino potrebbe nascere con delle malformazioni fisiche o menomazioni mentali. Ma è presto per stabilire se questo avverrà! Oltre alla vitamina C, che funge già da antiossidante, le somministro anche le vitamine E e beta-carotene. Queste vitamine sono contenute in frutti arancione e gialli dalla foglia verde, nelle carote, nei pomodori, oli vegetali come quello d’oliva, di mandorla, di girasole, nelle nocciole, nelle arachidi, nelle mandorle, nei broccoli, negli spinaci nei ceci e nei marroni, tutti alimenti che deve inserire nella sua dieta. Le farò avere un programma dietetico specifico per toglierle ogni dubbio. E le somministro l’acido retinico, per il normale sviluppo dell’ embrione. Signora, mi creda è presto per un’ inutile allarmismo. Il feto potrebbe avere problemi minimi… Segua alla lettera le mie direttive e fissiamo un nuovo appuntamento diciamo fra due mesi, va bene? Nel frattempo le assegno qualche giorno di totale riposo per riprendersi.”
Saluto il dottore completamente sconvolta dalla notizia. Mio figlio potrebbe nascere handicappato o celebroleso per colpa mia! Devo cercare di non farmi prendere dal panico, come mi ha consigliato il medico. Quando esco dall’ ambulatorio mi attendono Ugo e Patrizia, molto preoccupati. Ugo ci è rimasto di sasso alla notizia della mia gravidanza, Patrizia gli ha raccontato tutto così lo prego di non rivelare chi sia il padre. Dopo essere passati in farmacia, andiamo all’ Ecomoda: devo dir loro del mio stato e chiedere dei giorni di ferie. Annamaria fa gentilmente chiamare tutti in sala riunioni.
“Signora Marcella, come si sente? Non era il caso che tornasse qui! Poteva andare a casa!”
Afferma Betty.
“Non potevo, dovevo parlarvi prima di andare a casa…”
”Marcella, tutto bene?”
Mi chiede Armando.
“Il mio non è stato un semplice malore, io… Io sono incinta…”
Vedo le facce dei miei colleghi tingersi di sorpresa.
“Diciamo che, pur sapendolo da poco, non mi sono presa sufficientemente cura di me e di lei… o lui.”
Continuo, toccandomi la pancia.
“Il medico mi ha assegnato dei giorni di ferie, ecco il certificato medico. So che c’è molto lavoro da fare, per il lancio e per il Bogotà Fashion… Io cercherò di tornare efficiente il prima possibile.”
“Marcella, non devi pensare all’ azienda adesso! Prenditi tutto il tempo necessario per rimetterti!”
Mi dice Armando. Resto stupita dalla loro reazione, ma nello stesso tempo sollevata. Le cose migliorano e si vede benissimo che l’ opinione che avevano di me è cambiata.
“Marce, non ti devi preoccupare! Io mi accollerò anche il tuo lavoro se necessario! Voglio solo vedervi raggianti e nel pieno delle forze!”
“Grazie Ugo…”
“Il Signor Lombardi ha ragione Signora Marcella, non si preoccupi per l’ azienda. Il Signor Lombardi potrebbe incaricarsi delle prove per il lancio appena i modelli saranno pronti, e i disegni per il Bogotà Fashion potrà finirli da casa mentre non ci sarà.”
“Vi ringrazio.”
“Via, via adesso! Ti accompagno a casa Marce, e mi prenderò cura di te fino a domani mattina!”
“Grazie Ugo.”
Una volta lasciata la sala del consiglio, vediamo Patrizia correre verso l’ ascensore in preda ad una crisi di nervi. Armando la riprende.
“Patrizia! Ti devo ricordare che questo non è un parco giochi, non siamo in una pista di atletica! E a chi hai chiesto il permesso per abbandonare il tuo luogo di lavoro?”
“Armando, non è il momento! Non capisci cosa mi sta succedendo!
Risponde, ad un Armando piuttosto irritato dalla sua sfacciataggine. Scendiamo tutti per vedere cosa sia successo.

SOTTO IL PUNTO DI PATRIZIA.
Quando scendo di sotto, una carro attrezzi ha già caricato la mia Mercedes. La banda è pronta per deridermi, vedo Ottavio e lo affronto.
“OTTAVIO! Non puoi farmi questo, ti scongiuro!”
“Non posso? Patrizia, devo ricordarti che l’ auto è intestata a me? E ridammi subito le chiavi.”
“Ottavio avanti, parliamone!”
“Patrizia, la macchina è mia ed unicamente mia! Non siamo sposati, quindi se non me la rendi con la tua volontà sarò costretto a citarti in giudizio.”
“Mi faresti questo?!”
“Vuoi sfidare me e i migliori avvocati della Colombia? Le chiavi.”
Mi intima allungando la mano verso di me. Che tragedia! Resterò di nuovo povera e senza auto! La mia vita è tornata esattamente patetica come lo era dopo il mio divorzio da Maurizio Brickman! Vedo la banda col volto tinto di soddisfazione, mentre il carro attrezzi se ne và con la mia auto ed Ottavio saluta Mariana con un bacio. Rientro in azienda piangendo, non ho neanche la forza di fare una scenata.


FINE CAP.15: Marcella è incinta?!



Le disavventure di Patrizia continuano, e sono solo all’ inizio. Mentre Marcella sconta il prezzo della sua passata amicizia con la bottiglia, e ha ricevuto una brutta notizia. Betty e Armando hanno fatto come sempre pace! Mentre per Sandra e Mario ci sono altri guai dietro l’ angolo: è o non è figlio di Mario? Alla prossima!

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Capitolo 16
*** Marcella Valencia 2.0 ***


NUOVI PROBLEMI



CAP.16: Marcella Valencia 2.0



SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI MARCELLA.
E’ passata una settimana dal mio incontro con il medico e l’ ho passata a casa a riposarmi, ma non sono venuta meno al mio dovere di ultimare i modelli per il Bogotà Fashion. Patrizia sen’è andata tornando nel suo vecchio appartamento, perciò mi sento un po’ sola. Ho appena finito di lavorare, e sono seduta sul letto con il portatile sulle gambe. Ho appena telefonato alla segretaria di Michel dicendo che non parteciperò alle sue nozze, inventandomi degli impegni di famiglia. Ho ricevuto la partecipazione il giorno dopo essermi sentita male quindi diciamo che la mia convalescenza non è stata delle più serene… Dopo aver letto quelle poche righe sul cartoncino color panna, ho realizzato qualcosa che era lì, in un angolo remoto di me: mi sono innamorata di Michel. Pensavo di provare qualcosa per Kenneth perché era libero, presente e mi aveva aiutata in un momento di grave sconforto. Ma questo non è amore, è riconoscenza… Quello che provo per Michel è amore. Il nostro rapporto di lavoro, sfociato in una tenera amicizia, lui che mi porta via dal bar, che mi toglie la bottiglia di mano, che mi mette a disposizione la sua spalla, che mi ascolta e per finire la nostra notte insieme, hanno fatto maturare questo sentimento talmente lentamente che non mi sono nemmeno accorta che era nato. Ma quando ho ricevuto l’ invito mi è parso tutto più chiaro. Come è chiaro che Michel ignora il mio sentimento, o non mi avrebbe mandato l’ invito. Asciugatami le lacrime, scrivo una mail ad Armando. Una volta inviata, aggiorno la home e trovo una mail di Kenneth.

Ciao Marcella, Perdonami per non avere risposto prima ma il Fashion Group mi assorbe del tutto. Spero che all’ Ecomoda proceda tutto bene, ma spero ancora di più che per te proceda tutto bene e che tu abbia fatto chiarezza nei tuoi sentimenti.
Ci sono rimasto sinceramente male quando mi hai scritto che ti sei sentita male e che cosa rischia il tuo bambino. Marcella, sappi che hai tutto il mio appoggio. Come amico mi preme darti un consiglio: Michel dovrebbe sapere tutto, specie con complicazioni del genere!
Mi auguro che tu possa stare meglio, un bacio.
Kenneth.

Gli avevo scritto un paio di giorni fa. Non gli ho scritto chiaramente che mi sono resa conto di amare Michel, ma che tra i miei sentimenti stava nascendo la chiarezza. Non credo che queste siano cose da dire per telefono… E’ giusto che io parli a quattr’occhi con lui per dirli che è stato una bellissima piccola parte della mia vita. Anche se tra noi non era nato nulla di definito, mi sembra onesto parlargli di persona. Dopo aver chiuso il pc, spengo la luce della lampada e mi corico, fantasticando su quando stringerò tra le braccia il mio bambino o la mia bambina.

SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI ARMANDO.
Mentre mia moglie guarda la televisione seduta accanto a me, tenendo il volume basso perché Camilla si è addormentata in mezzo a noi, io sto lavorando al pc.
“Betty, hai chiamato per confermare la nostra partecipazione al matrimonio di Michel?”
“Sì, l’ ho fatto. Immagino sarai al settimo cielo al pensiero che Michel si sposi!”
Mi sorride, ed io ricambio il sorriso.
“Non posso negarlo amore mio. Un rivale di meno!”
“Qui l’ unico rivale che avrai, sarà lui se sarà un maschietto.”
Mi risponde, accarezzandosi la pancia. Ci sporgiamo verso il centro del letto per baciarci. Quando riporto lo sguardo al pc, trovo una mail di Marcella. Mia moglie mi esorta ad aprirla.

Stimatissimo Dottor Mendoza,
Scrivo per informare Lei e la Dottoressa Pinzon che i disegni dei modelli per la sfilata del Bogotà Fashion sono ultimati. Li porterò domani in azienda, al mio rientro. Spero che durante la mia assenza le cose siano proseguite bene e che Patrizia non vi abbia creato troppi problemi. Vi volevo anche aggiornare sulle mie condizioni di salute dicendoVi che il medico mi ha dato il via libera per riprendere a pieno ritmo a lavorare in azienda. Buona serata. Marcella Valencia.


“Scusami, ma non doveva non strapazzarsi? E ha ultimato i modelli in una settimana?”
“Avrà avuto uno sfogo di creatività, dottoressa mostro. Pensi che Marcella e Patrizia siano state invitate al matrimonio di Michel?”
“Di sicuro Armando, hanno lavorato con lui per diverso tempo…”
”Che croce! Anche un viaggio con la bionda tinta mi tocca!”
In questi giorni in azienda ha fatto come sempre: litigato, litigato e ancora litigato con la banda. Non fanno altro che punzecchiarsi! Non dico che la colpa sia interamente di Patrizia perché anche la banda calca la mano nel prenderla in giro ed a tutto c’è un limite. Anche mia moglie non ne può più.
“Armando, ti chiedi mai chi sia il padre dl figlio che aspetta Macella?”
“Sì, direi di sì… Per curiosità certo. A forza di stare con voi della banda sono diventato pettegolo anche io!”
Ci sorridiamo, e mia moglie mi dà un colpetto sul braccio.
“Non credo sia qualcuno dell’ Ecomoda.. Anche perché la scelta si ridurrebbe a Kenneth, Gutierrez, e non credo che Marcella andrebbe con lui, e Ugo il che è escluso! Ammenochè non ci sia qualche colpo di scena nell’ aria e la regina di saba non si sia convertita!”
Mia moglie si mette a ridere, poi aggiungo:
“C’è tutto il personale della produzione, del magazzino…”
“Kenneth e Marcella, secondo alcune indiscrezioni, sono stati insieme ma è passato poco tempo.”
“Quindi è qualcuno esterno all’ Ecomoda, addirittura riguarda la vita di Marcella prima di tornare.”
”Di cui non sappiamo nulla…”
Dopo alcuni istanti di silenzio nella mente di entrambi si accende una lampadina e ci guardiamo. Diciamo al unisono:
“Che sia Michel??”

SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI MARIO.
Alla fine devo fare questo benedetto test di paternità. Ho parlato a cuore aperto con Sandra, rivelandole l’ irrequietezza che le affermazioni di Jenny hanno causato in me. Le ho spiegato che non sarei mai riuscito a vivere con il dubbio che sia o no mio figlio: serve una soluzione definitiva. Sandra mi ha baciato, dicendo di essere orgogliosa del mio comportamento. Potrei comodamente archiviare la questione con la scusa che ha la palle scura, invece il fatto che voglio accertarmene ed assumermi il rischio di un test compatibile, secondo Sandra, è segno della mia maturità tardiva. Abbiamo parlato per ore pensando al nostro destino se il test si rivelerà compatibile: temevo di perderla rivelandole che ho intenzione di chiedere l’ affidamento se dovessi essere suo padre, e Sandra mi ha promesso di lottare insieme. Rimarrebbe con me!! Non sono maturato solo io: io e Sandra ci completiamo a vicenda, l’ uno senza l’altra siamo incompleti. Quando Armando ha ricevuto tutte queste notizie, mi ha abbracciato contento di non avere più un’ adolescente come migliore amico! E mi sono guadagnato la completa stima e fiducia di sua moglie. Abbiamo consegnato i campioni oggi e ci vorranno dai tre ai cinque giorni di attesa per l’ esito. Non so se sono pronto a fare il padre, ma so che sono pronto a farlo se Sandra sarà al mio fianco.

SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI MARCELLA.
Questa giornata è iniziata malissimo… Mi sono ripresa dal mio malore ma oggi le nausee non mi danno tregua…Mi specchio e non riconosco l’ immagine che vedo riflessa. Sto vivendo una vita che non voglio, da madre single mentre l’ uomo che amo sposa un’altra: la vecchia Marcella non l’ avrebbe permesso. Ma la vecchia Marcella per tenersi l’ uomo che amava passava sopra a tutti… Ricordo di essermi tenuta per me molte informazioni importanti, e questo ha fatto soffrire sia Armando che Beatrice, e permesso quasi che l’ azienda finisse nelle mani di mio fratello. La donna di oggi non l’ avrebbe mai fatto… Ma altri aspetti della vecchia Marcella mi mancano: era una donna forte, testarda, orgogliosa… Ora vedo solo una donna senza spina dorsale. L’ entrata di Betty mi distoglie dai miei pensieri.
“Salve Signora Marcella, si sente bene?”
“Sì Beatrice… Le solite nausee. Non capisco perché le chiamano nausee del mattino se durano tutto il giorno!”
Ridiamo, mi sento un po’ in imbarazzo anche se l’atmosfera tra noi ultimamente si è distesa.
“Quando ero incinta di Camilla io avevo nausee continue! Non avevo pace… Ora invece mi sento meglio da quel lato, ma ci sono anche sintomi che non avevo quando aspettavo la mia primogenita ovvero gli scatti di rabbia…”
“Beatrice, io non ho ancora avuto l’ occasione di congratularmi con lei per la gravidanza.”
“La ringrazio… Anche io le faccio i miei migliori auguri.”
“Grazie, mi serviranno…”
Sto per abbandonare il bagno, e Betty mi chiede.
“Ci sono problemi?”
Questa donna è l’ ultima persona con cui potrei mai confidarmi, ma qualcosa della nuova me mi spinge ad aprirmi. Quando mi siedo sul divanetto lei si accomoda accanto a me.
“Prima di fare il test di gravidanza, ho assunto alcolici. Il medico mi ha detto che il mio bambino potrebbe nascere menomato, o celebroleso… Io mi sento così in colpa… “
Mentre parlo con lei, mi lascio andare. Sono talmente sconfortata da tutta questa situazione, che mi sfogherei anche con il water. Vedo che Beatrice non sa bene come comportarsi, si tormenta le mani e sembra in imbarazzo.
“Mi dispiace molto Signora Marcella… Lei non deve certo farsene una colpa! Non ha assunto alcolici sapendo di essere incinta… Io credo che sia successo a tante donne di bere alcolici non sapendo di essere incinta, e sono sempre nati bambini sani! E nel suo caso si è trattato di poche settimane… Io credo che non dovrebbe allarmarsi tanto…”
“E’ difficile non sentirsi in colpa… Ma so che non devo farmi prendere dal panico.”
“Esatto… Vedrà che andrà tutto bene.”
“La ringrazio . Immagino che sia strano per lei stare qui ad ascoltarmi tanto quanto è strano per me parlarne con lei…”
“Credo che sia imbarazzante per entrambe.”
Quando la nostra conversazione si è esaurita, io mi sento un po’ meglio e mi alzo per tornare al lavoro ma Betty mi trattiene.
“Signora Marcella, lei e Patrizia siete state invitate al matrimonio di Michel? Chiedo per sapere se vi allontanerete dall’ azienda…”
“Sì abbiamo ricevuto l’ invito. Patrizia non so se ne prederà parte, visti anche i suoi problemi di liquidità che lei conosce… Mentre io ho già declinato.”
“Come mai non verrà?”
Cosa posso rispondere? Prendo un po’ di tempo mentre ritorna la nausea. Rispondo:
“Io non me la sento di affrontare un viaggio così lungo…”
Dopo di che mi precipito un'altra volta in bagno per rimettere. Quando esco, Betty è ancora lì. Le chiedo se deve chiedermi altro.
“Signora Marcella, io so perfettamente che questi non sono affari miei. Ma lei mi ha aiutata una volta, e il suo aiuto ha cambiato la mia vita. Mi permetta che sia io stavolta a raccontarle una storia… E’ una storia che ha come protagonista una ragazza brutta, ingenua, spaventata… Si ritrova a fare l’ assistente del fidanzato di una donna bellissima, di classe, forte, orgogliosa… Insomma una bellissima leonessa. La povera assistente sì, si sentiva intimorita e derisa da lei, ma nello stesso tempo la guardava con ammirazione perché rappresentava tutto ciò che l’ assistente non sarebbe mai diventata. Quella donna, sì ha sofferto molto, ma era una tosta! Una donna che non si arrendeva facilmente, che lottava con le unghie e con i denti. Certo, alcuni aspetti della nuova Marcella piacciono, perché è una donna che permette agli altri di entrare… Signora Marcella, io non so in che rapporti siate lei e Michel ma so cos’ avrebbe fatto la Marcella Valencia che ha conosciuto quell’ assistente..”
Rimango basita dalle sue parole. Beatrice esce dal bagno lasciandomi lì con quello che mi ha detto… Mi specchio nuovamente. E’ vero! La Marcella Valencia di un tempo prenderebbe un aereo per la Francia per andare a prendersi l’ uomo che ama, il padre di suo figlio. Rivoglio quella Marcella Valencia.

SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI PATRIZIA.
Sono tornata nel mio appartamento da cinque giorni, ma ancora manca la luce. Possibile che capitino tutte a me? Ugo, Ines e Marce non so dove siamo finiti quindi sto telefonando alla società della luce. Dopo aver spiegato loro il problema mi hanno messa in attesa.
“Signora, pronto. Il problema è molto semplice: lei non ha ancora saldato il conguaglio.”
“Il conguaglio?”
“Certo Signora. Insieme al nuovo contratto le è stato inviato anche il bollettino, con cui pagare il conguaglio. Finche non lo avrà saldato non possiamo attivarle l’ utenza.”
“Ah, la ringrazio.”
Posato il telefono, inizio a frugare tra le carte e trovo quel dannato bollettino. Mi porto le mani in viso pensando che quel che resta dello stipendio di questo mese non mi basta… Ho fatto la spesa, allacciato l’ acqua, il metano, pagato la bolletta del cellulare… Non so più cosa inventarmi. L’ unica possibilità è che l’ Ecomoda mi conceda un prestito… Mi dirigo verso l’ ufficio della presidenza, e busso.
“La presidente non c’è.”
Afferma Sofia.
“Ah, allora posso vedere Nicola Mora?”
Le domando. Ho le lacrime agli occhi, mi sento così avvilita!
“E per quale motivo lei vorrebbe vedere il Dottor Mora?”
“Per questioni di lavoro, non ti agitare! Allora, posso passare?”
“Il Dottore è impegnato.”
Inizio a perdere la pazienza, ma non posso fare una scenata. Mi serve questo lavoro!
“Glielo chiedo per favore…”
Vedo la nanerottola cedere. Era ora!
“Aspetti un secondo… Dottor Mora? C’è qui Patrizia Fernandez che desidera vederla… Cosa devo fare? Ah, va bene… Può passare bionda finta.”
Era ora! Penso. Entro nell’ ufficio di Nicola e mi accomodo.
“Salve Nicola.”
“Salve Patrizia. Come mai qui?”
“Nicola io non sono qui per darti fastidio, sono qui per chiede all’ Ecomoda un prestito. Ho appena scoperto che non mi allacciano la luce perché non ho pagato il conguaglio, ciò che mi rimane dello stipendio non mi basta per questo!”
Vedo Nicola prendere tempo per pensarci quando si spalanca la porta ed entra la sua fidanzata come una furia.
“CHE DIAVOLO CI FA QUI??”
“Non si agiti signorina. Sono qui per discutere di questioni di denaro…”
“Certo, zucca vuota! E’ qui per discutere di alta finanza! Ma mi crede stupida?!”
“Non gridi! Riguarda dei miei problemi personali che non la riguardano!”
“Ah ora è chiaro, cosa le hanno sequestrato stavolta?”
La sua affermazione mi ferisce così tanto che le tiro un bel ceffone. Ma subito dopo mi pento di ciò che ho fatto! Ora verrò senz’ altro licenziata…
“Mi dispiace Natasha…”
“MA CHI CASPITA TI CREDI DI ESSERE?!”
La vedo scattare verso di me ma, per fortuna, Nicola la trattiene. Lo vedo arrabbiato.
“Patrizia! Si può sapere cosa ti prende?! Come ti permetti di alzare le mani?!”
“Nicola, mi dispiace… Mi è sfuggito quando quella lì mi ha presa in giro!”

SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI MARCELLA.
Approfittando della mia pausa pranzo, sono andata dal parrucchiere e portandogli una mia vecchia foto mi ha tagliato i capelli facendomi l’ acconciatura che avevo prima di lasciare l’ Ecomoda e mi vedo molto meglio… E’ il primo passo verso una Marcella 2.0. Ovviamente ho anche mangiato! Mi sto prendendo cura del mio bambino quindi il prossimo passo sarà dare a mio figlio suo padre. Quando arrivo in amministrazione, per cercare Beatrice, trovo una scena pietosa.
“Ma che sta succedendo?”
Chiedo. Vedo Natasha furibonda, che viene trattenuta dalla banda e Patrizia ha gli occhi da pianto.
“Qualcuno mi risponde?!”
Chiedo irritata, mentre tutti guardano il mio cambiamento di look.
“Signora Marcella, Patrizia mi ha picchiata!”
Osservo Patrizia sconcertata. Lei non prova a ribattere quindi capisco che è la verità. Adesso credo proprio di non poter più fare niente per lei…
“Marcella lascia che ti spieghi.”
“No Patrizia, ti avevo avvisata!”
“Adesso verrà cacciata, bionda tinta!”
“Prego anche lei di stare zitta Natasha. Andate tutte nella sala del consiglio. Dottor Mora, mi faccia la cortesia di rintracciare gli altri dirigenti e di riunirli in sala del consiglio. Tutto questo è ora che finisca! Io, Armando e Beatrice ne abbiamo le scatole piene!”
“Dottoressa Valencia, Armando e Betty si trovano in produzione mentre Gutierrez e Mario Calderon sono nei loro uffici, e il Signor Lombardi si trova in atelier suppongo. Gli vado a chiamare.”
“Io vado in produzione a chiamare Armando e Beatrice.”
Se il consiglio deciderà di cacciare Patrizia, non potrò più fare niente per lei. Ciò che ha fatto è molto grave! Con tutti i problemi che ho devo occuparmi anche di ciò che combina lei!

SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI BETTY.
Mi trovo con mio marito in produzione, e gli sto raccontando del mio incontro con Marcella nei bagni. Mio marito ci è rimasto male quando gli ho detto di cosa rischia il figlio di Marcella, e abbiamo capito fino infondo l’ atteggiamento tranquillo e riservato degli ultimi tempi: deve soffrire molto.
“Le ho anche chiesto se sarebbe venuta alle nozze di Michel, e ha detto che non verrà!”
“Questo và a sostegno della teoria che sia Michel il padre… Sai amore non credo che lui lo sappia!”
“E non dobbiamo certo essere noi a dirglielo… Io ho solo cercato di dare un consiglio alla Signora Marcella, per ricambiare ciò che lei ha fatto per me. Tutto il resto deve essere solo una sua decisione…”
“Certo, è chiaro.”
“Quindi Armando, non parlarne neanche con Mario! Questa notizia non deve diffondersi!”
“Sai… Mi sorprendi amore mio…”
Vedo mio marito guardarmi con un’ espressione dolcissima in volto. Mi attira a sé e mi accarezza delicatamente una guancia.
“Marcella era la tua peggiore nemica, voi due non potevate vedervi! Ti ha trattata malissimo, ti ha nascosto deliberatamente verità importantissime del nostro rapporto… E ti prendi tanta pena per lei… Sei il dono più prezioso che la vita potesse darmi, sei una gemma rara amore mio!”
“Ma smettila…”
“Adoro la tua risata…”
Quando stiamo per baciarci, sentiamo una voce vicino a noi.
“Scusate…”
Ci dice Marcella, imbarazzata.
“Non volevo interrompervi…”
“Non preoccuparti Marcella, è successo qualcosa?”
“Sì Armando. Ho riunito tutti i dirigenti, la banda e Patrizia in sala riunioni.”
“Cosa è successo ancora?!”
Chiede irritato mio marito. Siamo tutti e tre stremati! Da quando Patrizia è tornata in azienda, non si sentono altro che urli tra lei e la banda. Saranno anche mie amiche, ma serve una soluzione.
“Io credo che dovreste venire su e ce lo spiegheranno loro!”
Molto scocciati, ci dirigiamo in sala del consiglio. Fortunatamente, aspettando il nostro arrivo, Nicola, Gutierrez, Mario ed Ugo hanno mantenuto l’ ordine.
“Si può sapere cos’è successo?”
Chiede mio marito. Marcella esorta qualcuno a parlare e Patrizia e Natasha iniziano a parlarsi sopra a vicenda. Io chiedo solo a Patrizia di spiegare, per cominciare.
“Ero venuta a cercare lei Dottoressa Betty ma visto che non era in ufficio mi sono rivolta a Nicola Mora. Ho chiesto per cortesia a Sofia se potevo parlare con lui, e mi ha tratta in modo sgarbato, non voleva farmi passare! Avevo bisogno di chiedere un prestito all’ Ecomoda e durante il nostro colloquio la signorina Natasha è entrata come una furia urlando e sbraitando, e quando mi sono sentita offesa e derisa da lei le ho tirato un ceffone. Ma subito dopo le ho chiesto scusa!”
“Cos’ ha fatto, Patrizia?!”
Chiedo sconcertata.
“Ma sei forse impazzita?! Ti rendi conto che è gravissimo?!”
“Armando non è solo colpa mia! Loro non fanno altro che offendermi e deridermi! E siamo sei contro una… Come dovrei comportarmi?”
“E si può sapere cosa ti ha detto per offenderti?”
“Io stavo spiegando alla signorina che stavo parlando con Nicola Mora per avere un prestito e lei, col solo fine di insultarmi, umiliarmi e deridermi mi ha chiesto cosa mi avessero sequestrato stavolta. Armando, questi non sono affari loro! Non dovrebbero permettersi!”
“Bhe, su questo concordo con te Patrizia…”
“Signorina Fernandez, lei non si tira certo indietro quando c’è da insultare le altre impiegate… Tutte voi non vi tirate indietro! Ragazze, non si può più andare avanti così!”
Asserisco, dopo di me prende la parola Ugo.
“Io vorrei solo dire una cosa a questa banda delle racchie! Patrizia avrà anche i suoi problemi di denaro ma concordo con lei, che in questo caso è stata anche spalleggiata da Armando quindi questo vi dovrebbe far capire che per avere la sua approvazione Patrizia deve aver detto una cosa assennata quando ha affermato che non sono affari vostri! E poi mi domando con che diritto vi permettete di deridere Patrizia… No navigate mica nell’ oro voi, banda delle racchie!”
“Grazie Ugo…”
“Ma prego stella! E in più ci tengo a sottolineare al consiglio direttivo che la Signorina Natasha è entrata in un ufficio dirigenziale senza invito, come se fosse casa sua! E si è permessa di invadere la privacy di Patrizia. Perché nel caso non se ne fosse accorta signorina, quella era una conversazione privata!”
“Good, Good Mr. Lombardi! Correct!”
“Ugo ha detto delle cose corrette e se qualcuno non é d’ accordo mi contraddica pure.”
“No no, Marcella. Siamo pienamente d’ accordo.”
Asserisce Mario, tutti noi rispondiamo affermativamente.
“Lei Natasha conferma quanto ha dichiarato Patrizia?”
“Sì, è tutto vero Dottoressa Valencia.”
“E possiamo sapere come mai ha fatto irruzione in quell’ ufficio, come se quello che avevano da dirsi Patrizia e il Dottor Mora la riguardasse personalmente?”
“Dottoressa Valencia, io non potevo sapere cosa dovevano dirsi! Io credevo che voleva parlargli di altro…”
“Capisco che fuori di qui Patrizia non si sia comportata bene, ma in quest’ occasione lei avrebbe dovuto calmarsi e semmai chiede spiegazioni a Nicola come sua fidanzata questa sera al di fuori di quest’ azienda!”
“Ha ragione signora Marcella…”
“C’è anche un’altra cosa che non mi torna… Patrizia ha dichiarato che prima di entrare da Nicola Mora ha cercato la Dottoressa Betty. Quindi doveva per forza discutere di questioni di lavoro, o comunque non riguardanti la vita privata! Quindi Sofia e Berta, quando siete andate a chiamare Natasha questo non glielo avete detto?”
“No, Signora Marcella. Le abbiamo solo detto che Patrizia era entrata da Nicola. Non abbiamo fatto in tempo a dire altro perché Natasha è entrata nel ufficio.”
Risponde Sofia. Mentre vedo Marcella sgridare la banda, rivedo in lei la donna con cui mi scontravo anni fa. La donna forte che procede a testa alta. L’ unica differenza è che adesso non ci facciamo più la guerra. E il suo vecchio taglio le sta molto bene.
“E non avete mai niente da fare, dovevate necessariamente avvertire Natasha che Patrizia era da Nicola?”
“No, non era necessario Signora Marcella.”
“Molte grazie.”
“Io penso che qui l’ unica persona che può spiegarci chiaramente cosa sia successo sia Nicola.”
Asserisce Mario.
“Quello che è stato detto è tutto vero. Patrizia era venuta da me per chiedere un prestito all’ azienda, quando è entrata Natasha… e il resto lo avete ascoltato.”
“Bene. Gutierrez, cosa ci propone di fare?”
“Dottor Calderon, il regolamento parla chiaro. In questi casi si procede con un’ ammonizione!”
“Io direi di inserire la nota solo nel curricula di Patrizia e detrarle un giorno di paga. Per quanto riguarda Natasha invieremo un resoconto dell’ accaduto al Fashion Group, e penseranno loro a come comportarsi. Non creda di passarla liscia solo perché Mr. Jonhson e Mrs. Garza non sono qui! Mentre per Sofia e Berta ci sarà un richiamo solo orale, ma da non sottovalutare! Sono stanca di assistere a queste scene patetiche! Non siamo più disposti ad accettare tutto questo! Spero di essere stata chiara. Ora potete andare.”
“Si Dottoressa Valencia.”
“Scusate un secondo, io vorrei parlare sola con Patrizia e la Signora Marcella.”
Chiedo. Quando tutti escono dalla sala del consiglio, chiedo a Patrizia i dettagli del suo problema economico.
“Il problema è che ciò che mi resta dello stipendio non mi basta per pagare il conguaglio della luce! Sono senza corrente elettrica da cinque giorni, voi non potete capire!”
“Patrizia, te lo devo chiedere. Hai speso quei soldi facendo spese e trattamenti di bellezza?”
“Ma no Marce, te lo giuro. Io ho fatto la spesa, pagato il telefono e le altre utenze… Ho conservato ancora tutti gli scontrini Marce se vuoi fare i conti!”
“Patrizia, le verrà accordato quel prestito che le verrà decurtato alla prossima busta paga.”
“Dice veramente Dottoressa?”
“Ad una condizione però!”
“Mi dica, tutto ciò che vuole!”
“Lei si ricorda quando ho assunto la presidenza un giorno è venuta a chiedermi un prestito… Io le avevo consigliato che potevo aiutarla a creare un piano economico per la gestione dei suoi soldi, ma lei si è rifiutata.”
“Certo, mi ricordo…”
“Lei capisce che questa storia non può ripetersi tutti i mesi… L’ Ecomoda l’ aiuterà se lei si farà aiutare.”
“Va bene Betty, farò ciò che mi chiederà… “
“Allora per cominciare deve indicarmi le sue abitudini, dove fa la spesa, cos’è abituata a mangiare, ogni quanto tempo va dal parrucchiere… E sia sincera altrimenti non sarò più così indulgente con lei! E io preparò un piano economico.”
“Va bene Dottoressa! Quando potrò ritirare il mio assegno?”
“Mi faccia sapere di quanto ha bisogno. Lei dovrebbe avere un bollettino per il pagamento, me lo dia e incaricherò Freddy di versare il pagamento prima di sera.”
“Grazie mille…”
Ed è fatta anche questa. Ma io con tutto ciò che ho da fare in azienda tra la collezione, il Bogotà Fashion e con la casa, mia figlia, mio marito devo pensare anche alla bionda tinta? Siamo rimaste io e Marcella in sala del consiglio. Lei si scusa per quanto successo con Patrizia, io le rispondo che come vede abbiamo risolto. Quando sto per uscire mi trattiene.
“Beatrice, io vorrei parlarle…”
“Mi dica.”
”La vorrei ringraziare per le parole di oggi. E le vorrei chiedere come fa a sapere che il figlio che aspetto…Sì insomma, è di Michel. Chi glielo ha detto?”
“Nessuno Signora Marcella. Io e mio marito abbiamo solo tirato ad indovinare…”
“Anche Armando lo sa?”
“Sì, ma le assicuro che la notizia non uscirà dalla nostre bocche.”
“Ne sono certa. So che scelgo un momento strano e che sono appena rientrata, ma le devo chiedere dei giorni di permesso. Io ho deciso di fare ciò che mi ha consigliato, e di comportarmi come quella Marcella che ha conosciuto lei. Io ho intenzione di andare in Francia per dire tutto a Michel.”
Questa rivelazione mi spiazza, ma nello stesso tempo mi fa piacere che questa donna si stia confidando con me.
“Può avere i giorni di permesso che desidera… Io e lei sappiamo meglio di chiunque altro quanto si soffre per amore, perciò non posso certo impedirle di partire. Tocca a me ora fare qualcosa per lei.”
“Grazie Beatrice. Avrei anche un’ altra richiesta da fare, che le sembrerà paradossale… Io vorrei che lei venisse con me.”
Paradossale? Al limite dell’ inimmaginabile! La sua richiesta mi lascia completamente choccata.
“Io ho bisogno di qualcuno che conosca Michel… Non me la sento di affrontare il viaggio da sola. Anche se so che non può allontanarsi dall’ azienda…”
“L’ azienda non è certo un problema, se ne occuperebbero Armando e Nicola…”
“E so anche che le creo imbarazzo…”
“Io vorrei prima parlarne con mio marito…”
“Lo capisco. Grazie per avermi ascoltata…”
“Signora Marcella?”
“Mi dica.”
“Per quello che può valere, mi fa piacere vedere che ha ritrovato la grinta.”
Marcella mi risponde con sorriso appena accennato e un gesto del capo, prima di sparire dietro al porta.

SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI NATASHA
“Ah ragazze!! Betty era davvero arrabbiata!”
Dice Annamaria.
“Ragazze mie, avete sbagliato a comportarvi così! Soprattutto tu Natasha… Avresti dovuto affrontare Nicola e Patrizia fuori di qui non provocare una scenata!”
“Lo so Ines! Io credevo che quella tipa volesse chissa che da lui… Ragazze ho paura che il Fashion Group mi licenzierà!”
“Vedrai che si aggiusterà tutto Natasha… Quella bionda finta ci creerà sempre un sacco di problemi!”
“Sandra, non è del tutto colpa sua. Voi ci mettete anche del vostro, ragazze mie! Io penso che dovreste lasciarla in pace o vi metterete di nuovo nei guai…”
“E ci mancava anche la Signora Marcella che torna alle origini! L’ avete vista come ci ha sgridate? Sembrava così docile ultimamente, invece è tornata quella di un tempo!”
Afferma Berta.
“Eh sì che la gravidanza dovrebbe rabbonirla invece l’ ha fatta inferocire!”
“Annamaria! Come ti permetti di parlare così e di scherzare così sulla maternità… La Signora Marcella vi ha sgridate così perché ve lo siete meritato!”
“Sì sì, Ines… Chissà chi è il padre del bambino ragazze!!”
”Annamaria, di sicuro sarà qualcuno che ha conosciuto prima di tornare perché sennò i conti non tornano.”
“Hai ragione Berta… Ma chissa chi è!”
Si chiede Mariana. Io sono furibonda per quello che è successo oggi, quella stolta farà meglio a non incrociare il mio cammino! Se vengo licenziata gliela faccio pagare!

FINE CAP.16: Marcella Valencia 2.0


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Capitolo 17
*** Decisioni ***


NUOVI PROBLEMI



CAP.17: Decisioni.



SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI NATASHA.
Finito l’ orario di lavoro, mi sono trattenuta alla mia scrivania per aspettare Nicola. Dopo il casino scoppiato, non è più uscito dal suo ufficio… Temo che sia arrabbiato con me. Finalmente lo vedo arrivare, ha un aria corrucciata.
“Ti stavo aspettando amore…”
Quando sto per baciarlo, lui si allontana leggermente. Io faccio finta di nulla e proseguo:
“Cosa dici? Da te o da me? Andiamo a cena fuori?”
“Perdonami ma sono molto stanco, ci vediamo domani ok?”
“Sei in collera con me?”
”Tu che dici Natasha? Io qui ricopro un ruolo importante… Oggi hai davvero esagerato! Non avresti dovuto entrare così nel mio ufficio…”
“Quella ha alzato le mani su di me! E converrai che avevo i miei motivi per dubitare del fatto che fosse venuta da te per ragioni di lavoro…”
“Infatti ti ho difesa quando ti ha tirato lo schiaffo! Per il resto, no non ne avevi i motivi visto che ti ho detto e ribadito mille volte che con lei non voglio averci a che fare! Avresti dovuto aspettare che uscisse dal mio ufficio o parlarmi stasera, non era necessario far scoppiare uno scandalo! E poi se fosse venuta da me per ragioni diverse, l’ avresti vista uscire dopo un nano secondo!”
“Vedi, i miei timori erano giusti, la sua presenza ci fa litigare…”
“Io mi ricordo che hai detto Se Patrizia dovesse creare problemi, sarebbe perché uno dei due gliene da la possibilità, bhe avevi ragione! Ma non sono io quello che gliene sta dando la possibilità.”
E’ l’ ultima cosa che mi dice, prima che le porte dell’ ascensore si chiudano.

SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI MARCELLA.
Quando sto per salire nel mio appartamento, squilla il mio cellulare. E’ Daniele!
“Fratellino, ciao!”
“Ciao Marcella… Come stai?”
“Bene Daniele e tu? Sei tornato dal tuo viaggio di lavoro?”
Mio fratello è partito subito dopo il mio reintegro in Ecomoda, quindi non ho nemmeno avuto modo di dirli che sono incinta. Ovviamente non potevo dirlo a MariaBeatrice o avrebbe subito chiamato Daniele e avrebbe rovinato tutto! Appena avrò raccontato tutto a Daniele, chiamerò mia sorella.
“Certo Marcella, questo pomeriggio. Ti chiamavo apposta, ti andrebbe di uscire a cena?”
“Sì Daniele, ho giusto bisogno di parlarti…”
“Perfetto, passo a prenderti tra un’ora sorellina. A dopo.”
“A dopo Daniele.”
Sono nervosa per la sua reazione… So che Daniele non è tipo da gesti celebranti e slanci di affetto, ma temo il suo giudizio.

SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI BETTY.
Sento mio marito cantare mentre si fa la barba, mentre io e Camilla stiamo stendendo la pizza. La mia bambina è in ginocchio sulla sedia e si è sporcata tutta di farina!
“La mia col salamino piccante…”
Sento dirmi nell’ orecchio, da mio marito che mi abbraccia da dietro. Dopo avermi sfiorato la guancia col le se labbra, si concentra su Camilla.
“Guarda com’è ridotta la mia mostrilla! Mostrilla, ma cosa combini?”
Armando si inginocchia per essere alla sua altezza. Passa un dito nella salsa di pomodoro e, dopo averla assaggiata sporca leggermente il naso a Camilla. Lei fa lo stesso col suo papà, che sorride. Provo una tenerezza incommensurabile quando li guardo scherzare, giocare, farsi le coccole… Armando è il padre migliore che i miei figli potessero avere! Abbandonando questi pensieri, mi rendo conto di non avergli ancora detto della proposta di Marcella. Armando mi domanda:
“Poi com’è finita con Patrizia?”
“Le ho concesso il prestito amore mio, era senza corrente elettrica… Mi ha fatto pena…”
“Lo so amore mio, ma non possiamo permettere che si abitui così!”
“Lo so, infatti ha accettato la mia proposta di farsi aiutare. Stilerò per lei un piano di gestione delle sue risorse… Sperando che lo segua!”
“Scusa ma non può farselo da sola? Sbaglio o ha frequentato sei semestri di finanza alla SanMarino?”
Domanda mio marito, imitando la sua voce.
“Io credo che non abbia studiato nemmeno le tabelline in quei sei semestri! Amore senti, Marcella mi ha fatto una richiesta…”
“Cosa ti ha chiesto?”
“Ha deciso di andare in Francia per dire tutto a Michel… E mi ha chiesto di accompagnarla.”
Vedo mio marito completamente choccato dalla mia affermazione.
“Mi prendi in giro? Ha chiesto a te una cosa del genere?”
“Sì Armando… Dice che una persona che conosce Michel le è sempre più utile di qualcun’ altro…”
“Tu vorresti accettare, non è vero?”
“Se tu non vuoi non vado amore mio… Anche se lo confesso, mi piacerebbe esserle utile così…”
“Lo so amore, ma non ti ha chiesto di andare a Cartagena, stiamo parlando di un viaggio oltre oceano! E per quanto tempo?”
“Si tratta di pochi giorni penso… Il tempo che chiarisca le cose con Michel…”
“Amore mio, mi sembra così strano che Marcella ti chieda questi favori personali! Ma tu te la senti di andare?”
“Sì amore… E l’ azienda resterebbe nelle mani tue e di Nicola…”
“Amore mio, se aiutare Marcella ti fa sentire bene, se ti fa sentire in pace con te stessa io approvo. In un certo senso devo anche io darle il mio aiuto, perciò ti permetterò di partire.”
“Grazie amore mio…”
“Come farò tanti giorni senza di te?”
“Il lato positivo è che stavolta Mario Calderon non avrà necessità di approfittare della mia assenza per usare Camilla per rimorchiare!”
“Fidati di me, Mario avrà già abbastanza da pensare con il suo.”
“Tu pensi che il test darà esito compatibile?”
“Io penso di sì… Credo che sia suo figlio.”

SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI MARIO.
“Sandra, quest’ oggi ho trovato un buon avvocato a cui rivolgermi per avere l’ affidamento se dovesse essere mio figlio.”
Le dico, mentre divoriamo due hamburger.
“Credi che il giudice te lo affiderà?”
“Certo amore mio! Insomma, Jenny è sola, ha un lavoro precario… Io ho un ottimo stipendio, a breve avrò una casa nuova, sono socio di una famosa azienda quindi i mezzi di sussistenza non mi mancano… E per di più ho una compagna che ha sua volta ha uno stipendio sopra la testa e che non vede l’ ora di crescerlo come se fosse suo figlio… Resta solo un interrogativo. Se il giudice dovesse chiederti di lasciare il lavoro per stare con lui?”
“Lo farei amore mio…”
“Sandra…”
“Mario, ti ho promesso che ci sarei stata. Avrei dovuto farlo fin dall’ inizio, senza paura!”
“Non so che dire amore mio…”
Ogni giorno, sto avendo prova che Sandra è la donna con cui voglio passare il resto della vita. Improvvisamente vengo colto da un altro dubbio. E se dovessero negarci l’ affidamento perché non siamo sposati?

SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI MARCELLA.
Quando io e mio fratello ci accomodiamo al tavolo, lui mi chiede come procede il mio lavoro in Ecomoda e rispondo con entusiasmo. Lavorare come stilista nell’ azienda di mio padre mi rende orgogliosa e soddisfatta. Daniele legge la felicità nel mio volto, rispetto a quando è partito giorni fa e ciò lo rende sereno. Poi mi chiede di Patrizia e gli riassumo in poche parole ciò che è successo, affermando che tutto è tornato esattamente come cinque anni fa. Daniele mi chiede se abbia voluto vederlo solo per parlare di questo, io rispondo con diniego.
“Daniele, io credo sia giunta l’ ora di scusarmi con te… Per essere stata così distante in questi anni, per non averti raccontato nulla di me… Dopo ciò che è successo con Armando e Beatrice io ho desiderato solo scappare, nascondermi… Non ho passato dei bei momenti e ho deciso, sbagliando, di non affidarmi a nessuno per risollevarmi… Volevo solo stare lontana da tutto questo ciò… Puoi perdonarmi fratellino?”
Gli domando, posando la mia mano sulla sua.
“Marcella, se questo è servito a farti risollevare, e vedo di sì, per me è acqua passata.”
“Grazie Daniele. Ti prometto che non succederà più, non escluderò più te e MariaBeatrice dalla mia vita! C’è anche qualcos’ altro che devi sapere Daniele, è una bellissima notizia per me.”
“Di che si tratta?”
Mi chiede incuriosito.
“Daniele, stai per diventare zio.”
Vedo mio fratello rimanere di stucco.
“Marcella, che significa che sto per diventare zio?”
“Daniele, sono incinta!”
Rispondo con un grosso sorriso.
“So bene di choccati, ma io sono così contenta Daniele… Questo figlio per me è l’ inizio di una nuova fase della mia vita.”
“Scusami sorellina, mi hai lasciato completamente senza parole! Non sapevo nemmeno che avessi un compagno!”
“Veramente è un po’ più complicato di così… Il padre di mio figlio si sta per sposare con un’altra donna Daniele… So bene cosa penserai, che combino solo casini. Ma io lo amo questo figlio Daniele, sono felice di averlo!”
“Marcella, se questo ti rende felice e ti regala felicità io ti appoggio. Io voglio solo che tu sia felice finalmente!”
“Grazie Daniele… Non sei contento di diventare zio?”
Vedo mio fratello sorridere sinceramente, cosa che accade raramente! E rispondere affermativamente. Ci abbracciamo e mi accarezza la testa.
“Conta su di me per tutto sorellina… E il padre del bambino chi è?”
“E’ Michel Doinel…”
“E immagino non sappia nulla se si sposa con un’altra…”
“Ho chiamato per cercarlo, ma si trova in Francia. Daniele io penso di partire il prima possibile per qualche giorno per raggiungerlo e dirgli tutto, con Betty.”
“Con Betty??”
Mi chiede mio fratello, spalancando gli occhi.
“Ti sembrerà sorprendente ma noi… Abbiamo trovato un equilibrio. Sai Daniele, anche se all’ inizio l’ abbiamo sempre derisa per il suo aspetto fisico, per la sua goffaggine e quando è diventata bella l’ abbiamo presa in antipatia per quello che era stata capace di fare con Armando e Mario e per averci quasi rubato l’ azienda… Beatrice è una bella persona. Io ho deciso di mettere da parte il passato Daniele.”
“Sorellina, non ti riconosco più… In pochi giorni siete diventate amiche del cuore?”
“Daniele non esagerare…”
“Insomma, le hai chiesto di accompagnarti oltre oceano! Ad Armando è la volta buona che prenderà un coccolone… Non sarebbe più logico farti accompagnare da Patrizia?”
“Io ho pensato a Beatrice perché conosce Michel, meglio di Patrizia a mio parere… Capisco Daniele che tu non condivida questa mia scelta perché Betty non ti è mai andata a genio, ma io ho deciso di depositare le armi. Mi sono innamorata sul serio Daniele, e sto per avere un figlio da Michel… Non avrebbe senso portare ancora rancore verso Beatrice. Per cosa? per principio? Per me oggi tutto quello che è successo all’ Ecomoda anni fa è solo un’ ombra lontana. Per me Armando Mendoza è un ricordo lontano.”
“Ecco, la seconda bella notizia.”
“Dai Daniele, non prendermi in giro!”
“Quando pensi di partire?”
“Ancora non lo so con esattezza Daniele, sto aspettando la risposta di Beatrice.”
“Marcella… Io spero che riuscirai a trovare questo Michel ed a formare la tua famiglia.”
Ci abbracciamo ancora. Mi aspettavo parole di rimprovero da mio fratello, perché infondo farsi mettere incinta da un uomo fidanzato che ora si trova oltre oceano ed è in procinto di sposarsi non è esattamente un atteggiamento da persona responsabile invece Daniele mi ha sorpreso. Gli racconto anche delle complicazioni in cui potrebbe nascere il suo nipotino e i miei occhi si bagnano. Daniele mi abbraccia e mi assicura che per noi troverà i migliori dottori.

SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI NICOLA.
L’ atteggiamento di Natasha mi ha deluso molto… E’ evidente che non si fida di me! Il che è ridicolo… Io ho fatto solo uno, un misero errore cioè quello di uscire a cena con Patrizia, che poi errore diciamocelo non si può definire visto che Natasha solo poco tempo prima mi aveva lasciato per tornare dal suo ex, dopo di che ha cambiato idea ancora! Mi rendo conto che se c’è qualcuno di inaffidabile qui quella è lei! Mi serve un consiglio prima che mi scoppi la testa. Compongo il numero di casa di Betty e mi risponde Armando.
“Pronto?”
“Armando, ciao sono Nicola! Disturbo?”
“Ciao Nicola, no figurati abbiamo appena finito di divorare una pizza gigantesca!”
“Mmmm, mi fai venire l’ acquolina in bocca!! Con cosa?”
“La mia con verdure miste e salamino piccante… Betty prosciutto e funghi mentre Camilla con le patatine.”
“Sappiate che domani verrò a cena da voi!”
Armando ride e risponde che sono il benvenuto.
“Ma hai chiamato per parlare di questo?”
“No Armando…”
“Ti sento strano Nicola, cosa succede?”
“E’ per quello che è successo oggi tra Natasha e Patrizia… Natasha mi ha deluso molto e non so come comportarmi! Apparte per la figuraccia che mi ha fatto fare in qualità di Direttore Amministrativo… Ma ha dato prova di non fidarsi di me, Armando!”
“E di immaturità a mio parere… Io non detto niente oggi perché non era la sede più adatta, ma piombare così nel tuo ufficio come una casalinga isterica al mercato! Andiamo!”
“E’ proprio questo il punto Armando… Tu conosci bene tutta la storia con Natasha, sai che ha giocato per un po’ di tempo con me e con quel Tommaso!”
“Nicola, vuoi sapere come la penso?”
“Certo, ho chiamato per questo.”
“Io credo che tu ti sia messo con Natasha, mi riferisco alla prima volta, perché è una ragazza graziosa sì, e hai colto la palla al balzo come si sol dire! Magari speravi di innamorarti di lei, chi lo sa… Ma ciò evidentemente non è avvenuto. E poi, quando lei è ritornata da te poco tempo fa, ci sei stato di nuovo perché ciò è avvenuto in concomitanza con il ritorno di Patrizia, per paura di cedere di nuovo al fascino di Patrizia ti sei imbarcato nel rapporto con Natasha…”
“Vuoi dire che sono ancora innamorato di Patrizia?”
“Io dico di sì! Insomma, pensaci… Oggi Patrizia ha schiaffeggiato la tua ragazza, e tu invece di chiamarmi per parlarmi male della bionda tinta non sai come comportarti con Natasha…”
Il discorso di Armando non fa una piega e, anche se per me è difficile accettare di essere tornato a punto e a capo, ho chiamato per avere un parere sincero dai miei amici quindi devo prenderlo in considerazione.
“Ma quella donna mi considera solo se c’è da chiedere un prestito!”
“Eh sì, hai una bella gatta da pelare Nicola… Ma penso che prima di tutto dovresti chiudere un rapporto se non fa per te. Nicola io e te abbiamo decisamente iniziato col piedi sbagliato diversi anni fa, ma oggi dico sinceramente che dovresti trovare una donna che ti rispetti, che veda in te le tue qualità e non che resti ammirata solo dalla tua posizione! Non devi accontentarti della prima ragazza che ti dimostra interesse, anche se ciò significa stare del tempo solo cercando la donna giusta!”
“Hai ragione Armando… Tu sì che sei stato fortunato ad aver trovato una donna come Betty! Se solo lo avessi saputo prima..."
Ridacchio e dall’ altra parte non sento più niente.
“Armando?”
“Dì un po’, devo venire lì a picchiarti ancora?”
“No, no scherzavo!!”
“No perché prendo la macchina e sono lì in due minuti!”
“Dai Armando, stavo scherzando… Grazie per la chiacchierata, ora so cosa devo fare.”
“Ciao Nicola, guarda che ti tengo d’ occhio!!”
Poso il telefono e ridacchio. Non è possibile che non si possa dire niente su Betty che subito Armando minaccia la tua incolumità fisica!

SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI ARMANDO.
“Dov’è che devi andare con la macchina?”
Mi chiede mia moglie.
“Ah niente, stavo scherzando con Nicola…”
“E così Natasha sarebbe una ragazza graziosa e la bionda finta avrebbe fascino secondo te?”
Mi chiede sorridendo.
“Mmmmm, dottoressa mostro… No, sono orribili, inguardabili…”
Le dico mentre la avvolgo con le mie braccia ed inizio a baciarla dappertutto. Ci adagiamo sul divano mentre io le sto sopra, e le accarezzo leggermente il collo con le mie labbra.
“Cosa voleva Nicola?”
“Lamentarsi di Natasha…”
Le rispondo, senza prestarle troppa attenzione. Ora l’ argomento non mi interessa!
“Armando…”
“Mostro, se starai dei giorni in Francia sappi che dovrò fare il pieno di baci finchè non parti…”
“E allora le ordino di incollare le sue labbra alle mie, Dottor Mendoza.”
“Porto a termine questo compito con diligenza e piacere, Dottoressa Pinzon.”

SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI MARCELLA.
Oggi non riesco a fare niente. Sono in ansia per sapere se Betty mi accompagnerà in Francia… Patrizia e Ugo si guardando interrogativamente dopo di che mi chiedono a cosa penso con così tanta intensità. Io decido di raccontare loro tutto e restano sbigottiti.
“Marcella, hai chiesto a lei di accompagnarti e non a me?”
“Dai Patrizia… Betty conosce bene Michel, con lui ha un legame di amicizia e ha un forte ascendente…”
“La cosa più choccante è che quella donna si sia messa a darti consigli sulla tua vita!”
“Ugo, è stato un bene che l’ abbia fatto. Mi ha aiutata a tirare fuori la grinta.”
L’ entrata di Armando e Betty, interrompe la nostra chiacchierata. Finalmente! Ci salutiamo tutti quindi Armando chiede ad Ugo e Patrizia di lasciarci soli. Ugo se ne và indispettito perché Armando e Betty ci hanno interrotti.
“Beatrice… Deduco che sia qui per darmi la sua risposta su ciò che le ho chiesto ieri.”
“Esatto…”
Vedo che osserva Armando e lui le sorride senza mostrare i denti.
“L’ accompagnerò Signora Marcella.”
Rimango e felice e non lo nego, visto che sorrido.
“Grazie Beatrice… E grazie anche a te Armando. Immagino non sia stato facile per te prendere la decisione di lasciarla andare.”
“Come ha detto Betty, è arrivato il giorno in cui dobbiamo sdebitarci Marcella. Se non fosse stato per te non avrei riacquistato credibilità agli occhi di Betty… Spero che ci sia anche per te un lieto fine Marcella.
“Grazie Armando.”

SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI PATRIZIA.
Ci sono rimasta un po’ male sapendo che Marcella ha chiesto a lei di accompagnarla e non a me… Ma comunque non avrei potuto permettermelo! Vedo Ugo preoccupato e gli chiedo cos’ abbia. Mi rivela la sua inquietudine sapendo che Marcella deve affrontare un viaggio oltre oceano. Io lo tranquillizzo affermando che la pressione provocata dall’ alta quota non è fatale alle prime settimane di gestazione. Vedo che Ugo non è molto convinto. Dopo di che mi viene un’idea che rivelo ad Ugo: lui approva la mozione. Marcella magari si arrabbierà, ma capirà!

SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI NATASHA.
Quando vedo Nicola rientrare in azienda dopo aver passato la mattina in banca, mi avvicino a lui e gli chiedo se possiamo parlare. Lui accetta dicendomi che anche lui voleva parlarmi e mi rassereno, vorrà sicuramente fare pace! Entriamo nel suo ufficio.
“Nicola… mi dispiace per la discussione che abbiamo avuto ieri cuccioletto mio…”
Gli dico, provando e gettargli le braccia al collo ma lui mi respinge. Cosa sta succedendo?
“Natasha… Non è questo che devo dirti io…”
“Nicola, cos’è questo atteggiamento freddo?”
“Senti io non sono qui per scusarmi e tanto meno per fare pace… Natasha quello che hai fatto ieri mi ha fatto pensare molto! Quello che non dovrebbe fidarsi dovrei essere io…”
“Cosa intendi dire Nicola?”
“Natasha, ti ricordo che tu prima stavi con Tommaso, poi ti sei messa con me e mi hai lasciato per tornare da lui e poi, di nuovo, lo hai lasciato per me… Io fino a ieri sera non avevo mai riflettuto su questo!”
“Mi stai lasciando Nicola?”
Chiedo mentre avverto montarmi una grande rabbia. Dannata bionda finta!
“Sì Natasha, io credo sia meglio… Questo rapporto non poterà mai da nessuna parte! E onestamente mi chiedo quale sarà la tua prossima scusa per litigare o per lasciarci…”
Sto per controbattere quando bussano alla porta. Entra Berta con una faccia da funerale, informandomi che Gutierrez, Armando e Betty mi aspettano in sala del consiglio per parlarmi. Oh mio Dio… E’ arrivata la risposta dal Fashion Group? Mi hanno licenziata per la scenata di ieri? Quando entro in sala riunioni la mia giornata peggiora del tutto.
“Good morning, Miss. L’ abbiamo convocata qui per comunicarle che è arrivata ora via e-mail la risposta del Fashion Group per quanto accaduto ieri. Signorina le comunico che lei è stata licenziata!”
Mi dice Gutierrez, passandomi la lettera firmata di Mark Stevenson, il boss dell’ azienda.
“No, vi prego! Non fatemi questo!”
“Natasha, ci spiace ma come sa lei è stata assunta dal Fashion Group… Se hanno preso questa decisione noi non possiamo fare nulla.”
So bene che Betty non può nulla contro questa decisione, non dipende dall’ Ecomoda. Gutierrez mi chiede di consegnargli il cartellino che stacco dal colletto della camicetta e di svuotare la mia scrivania. Quando esco in corridoio tutta la banda mi abbraccia esprimendomi il loro rammarico… Nicola è sulla porta del suo ufficio e ci guardiamo per pochi istanti prima che torni dentro, senza salutarmi, senza dirmi che gli dispiace. Vedo arrivare la bionda finta dallo show-room. La rabbia mi carica e mi avvento su di lei! Oramai cos' ho da perdere?
“MALEDETTA! SONO STATA LICENZIATA PER CAUSA TUA!”
Arrivano immediatamente la Signora Marcella e Ugo Lombardi, lei sta per separarci ma Ugo la invita ad allontanarsi per proteggerla e ci separa.
“MA INSOMMA! E’ DIVENTATA DEL TUTTO PAZZA! Sciroccata che non è altro!
Mi urla Ugo Lombardi, aiutando Patrizia, che mi guarda sconcertata, ad alzarsi. Giungono anche tutti gli altri dirigenti.
“CHE DIAVOLO SUCCEDE?!”
Urla Armando Mendoza. Lo vedo molto arrabbiato, così come Nicola. Mi avvicino a lui cercando un suo appoggio ma con freddezza mi invita ad abbandonare l’ azienda. Io esito.
“Ha sentito cosa le ha ordinato Nicola Mora? SPARISCA IMMEDIATAMENTE! E NON METTA PIU’ PIEDE IN QUEST’ AZIENDA!”
Mi strilla Armando Mendoza, indicandomi la strada con il braccio teso. Quando raccolgo in quattro e quattro otto le mie cose in uno scatolone, in azienda regna il gelo.

SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI MARIO.
“Quella tipa è incredibile! E’ più sciroccata della bionda finta!”
Affermo parlando con il mio amico Armando.
“Hai ragione, Nicola ha preso la decisione migliore mollandola!”
“L’ ha lasciata?”
“E’ normale Mario, quella tipa è una specie di pazza, furiosa, isterica! Neanche io e Ugo messi insieme reggiamo il paragone!”
“Ti do perfettamente ragione… Scagliarsi così sulle persone, entrare negli uffici come se fosse casa sua… Mha! Mi domando come abbia fatto ad avere il lavoro anni fa…”
“Portandosi a letto Nicola probabilmente!”
“Spero che Nicola si svegli un po’ e la smetta di farsi prendere in giro dalle donne…”
“Credo che inizi ad imparare la lezione! Hai notizie dal laboratorio analisi?”
“No amico mio, dovremmo avere i risultati al massimo fra tre giorni… Ho i nervi a fiori di pelle! Senti Armando… Ho un piccolo problema.”
“Mmmm… Di che si tratta stavolta?”
“Nulla di grave credimi, anzi credo sarà qualcosa che ti farà piacere. Dunque, il problema è questo. Se dovesse essere mio figlio chiederei l’ affidamento, ma c’è un ma che non ho considerato. Il giudice potrebbe non concedercelo perché io e Sandra non siamo sposati.”
Vedo Armando alzare la testa d’ impeto. Mi guarda esterrefatto.
“Il mio cruccio è questo Armando… So che sarebbe prematuro chiederglielo ora, ma non vorrei che Sandra pensasse che le chiedo di sposarmi solo per avere l’ affidamento del bambino, io la amo!”
“Quindi se ho afferrato bene, la tua idea sarebbe quella di chiederglielo prima di avere i risultati del test di paternità, in modo che sia una proposta indipendente dal risultato?”
“Esatto… So che se non ci fosse questo test di mezzo avrei aspettato di più per questo, ma io so che qualsiasi sarà il risultato non mi pentirò della mia scelta.”
Vedo Armando prendere qualche momento per riflettere.
“Mario Calderon che vuole sposarsi, nemmeno nei migliori film di fantascienza!”
“Dai tigre, è una cosa seria. Cosa devo fare?”
“Io penso che glielo dovresti chiedere prima di avere il risultato. In questo modo non penserebbe che glielo hai chiesto unicamente per ottenere l’ affidamento, il dubbio verrebbe a chiunque!”
“Grazie tigre, era esattamente quello che volevo sentirmi dire.”
All’ entrata di Sandra esauriamo immediatamente l’ argomento. Ci avvisa che Marcella e Betty vorrebbero parlarci quindi ci spostiamo in sala riunioni. Chiedo ad Armando cosa sia successo, e lui finge di non sapere nulla. Quando Marcella annuncia a tutti del loro viaggio per ragioni sue personali, guardo tutti con una grande espressione di sorpresa e chiedo ad Armando, in un orecchio cosa mi sono perso. Marcella rivela che partiranno dopo domani nel tardo pomeriggio e in assenza di Betty sarà Armando a condurre l’ azienda. Quando restiamo nuovamente io e lui lo bombardo di domande sul misterioso viaggio di Bettye Marcella, gli chiedo come mai siano così amiche ma io non si fa scucire nessuna informazione!

SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI SOFIA
Siamo tutte sconcertate per quanto successo… Certo che ora, dopo la piazzata di Natasha prima di essere cacciata a pedate dal Dottor Armando, posso dire che sel’è cercata. Io e le ragazze stiamo parlando di quanto accaduto, quando decidiamo di andare da Betty per parlarle e scusarci per ciò che è successo ieri. Bussiamo, lei risponde con un mugugnino ma quando entriamo non alza neanche lo sguardo dal suo lavoro. La imploriamo di scusarci, e di perdonarci: per aver informato Natasha che la bionda finta era da Nicola, per tutte la scenate che causiamo. Betty, sempre facendo la sostenuta, decide di perdonarci ma chiarisce che non vuole tornare alle vecchie abitudini e ci supplica di lasciare in pace la bionda finta, promettendoci che lei lascerà in pace noi. C’è da crederci? Dopo ci racconta del suo viaggio che ha in programma con la Signora Marcella. La riempiamo di domande ma non si sbottona, non ci dice nemmeno dove và! E’ inutile, non ci rivela nulla e ci prega di rispettare la sua scelta, visto che si tratta di cose private della Signora Marcella. Quando squilla il mio cellulare per la terza volta, premo ancora il tasto rosso. So chi è ma non posso rispondere ora! Per l’ ennesima volta, le mie amiche mi supplicano di rivelare loro chi sia il mio misterioso corteggiatore ma io non me la sento di dire loro nulla ancora: io e lui abbiamo deciso di tenere la cosa per noi ancora per un po’ di tempo, non sapendo se durerà.

SOTTO IN PUNTO DI VISTA DI NICOLA.
Mi dispiace per quanto successo a Natasha, ma quello che ha fatto dopo aver avuto la notizia del suo licenziamento è la prova della sua immaturità, che non è la donna giusta per me e mi conferma di aver preso la decisione giusta lasciandola ed ora eviterò anche imbarazzanti incontri con lei per i corridoi dell’ Ecomoda. Sto per montare in auto quando Patrizia attira la mia attenzione.
“Nicola… Posso disturbarti per pochi istanti?”
Il mio cuore perde un battito…Armando ci ha visto giusto. Patrizia mi fa ancora lo stesso effetto di anni fa, se non peggio… Perché non posso dimenticarmi di lei?
“Ciao Patrizia, dimmi…”
Le dico, notando il livido che ha di fianco all’ occhio sinistro. Persino con quel livido è bellissima.
“Nicola io volevo chiederti scusa per ieri, per aver creato tanti problemi… la tua ragazza è stata licenziata per causa mia anche!”
“Patrizia, non dirlo neanche per scherzo… Natasha ha sbagliato a provocare quella scenata ieri! E comunque non è più la mia ragazza…”
“Ah no?”
“No, l’ ho lasciata oggi prima che venisse licenziata!”
“Mi dispiace Nicola, mi sento comunque il colpa! E’ scoppiato un bel putiferio…”
“A me dispiace di più per quello che ha fatto lei… Per l’ offesa di ieri ed il livido di oggi.”
“Non preoccuparti, passerà… Nicola c’è anche un’altra cosa per cui devo scusarmi…”
“E quale sarebbe?”
“Per non averti detto che ero fidanzata quando ti ho invitato a cena… Non so esattamente cosa mi fosse preso! Avevo piacere a passare del tempo con te ma ho combinato un bel disastro…”
“Scuse accettate Patrizia, mi fa piacere che tu lo abbia ammesso…”
“Nicola, io spero che questo possa essere l’ inizio di una bella amicizia, di un rapporto di lavoro sereno.”
“Veramente Patrizia? Quando hai fatto il tuo ingresso in sala riunioni qualche settimana fa non mi hai nemmeno salutato…”
“Sono cambiate molte cose nelle ultime settimane Nicola! E chissà, mi starò facendo contagiare dal nuovo spirito buono di Marcella!”
Mi dice ridendo. Quando nessuno dei due apre più bocca mi saluta e si allontana, io le chiedo se vuole un passaggio. Davanti a lei sono sempre imbarazzato ed impacciato, mentre con altre donne sono molto diverso, un altro Nicola…
“Grazie Nicola, ma prenderò l’ autobus.”
“Ma no Patrizia, con tutta la gentaglia che gira di sera! Sali ti accompagno io!”
Le dico aprendole lo sportello. Lei mi ringrazia, e mi sembra a disagio, quindi sale in auto.


FINE CAP.17: Decisioni.



Allora, che ne dite? Vi dispiace per Natasha o pensate che abbia avuto una giusta punizione per il suo comportamento sul lavoro e con Nicola? E come lo vedete Nicola nuovamente alle prese con la bionda finta? E Patrizia vi sembra diversa? Imparerà anche lei dai suoi errori? Quanto impiegheranno i risultati del test di paternità ad arrivare? E che esito avranno? Ugo e Patrizia cos’ hanno tramato alle spalle di Marcella? Come pensate che andrà il viaggio in Francia? Sofia rivelerà chi è il suo misterioso corteggiatore più volte nominato ma la cui identità è ben celata dalla donna?
Vorrei farvi tre domandine, ovviamente facoltative, per pura curiosità! =)
Quale punto del capitolo vi è piaciuto di più?
Quale personaggio di tutta la storia vi sta piacendo di più?
Quale punto dell’ intera storia vi è piaciuto di più?
Quale personaggio invece non vi sta piacendo per niente?

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Capitolo 18
*** Love is in the air! ***


NUOVI PROBLEMI



Oggi ho avuto notizie brutte e notizie belle… La bella è che il mio pc non è da buttare, e me la cavo con molti meno soldi di quanti ne spenderei a comprarne un altro quindi in settimana sarà di nuovo mio (anche se per un altro pò non avrò ancora la connessione ad internet), e potrò riprendere a scrivere con quello anzi che con questo reperto storico! XD La notizia brutta è che ho perso tutta la roba che avevo in memoria… Il danno non è gravissimo, ho perso tre o quattro capitoli di “Latinlover”, dato che il resto dei capitoli sono pubblicati ad un’altra parte… Ma ho perso anche due interi romanzi tra cui “Quel vuoto nella mia vita” che non so se riuscirò a recuperare da un altro sito! Mentre tutte le altre FanFiction le avevo salvate anche su questo computer… Ma tutto sommato me la sono cavata, quindi tra qualche settimana tornerò a pubblicare più spesso e ho risparmiato un bel po’ di soldi!! Bene… Ora che vi siete annoiati abbastanza leggendo dei miei drammi informatici, vi lascio al diciottesimo capitolo che narrerà di due avvenimenti significativi in Ecomoda! Buona lettura!

CAP.18: Love is in the air!



SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI NICOLA.
Io e Patrizia abbiamo parlato del più e del meno, ma per la maggior parte di come procede il suo nuovo lavoro in Ecomoda. Io non so proprio come sciogliermi con lei e la situazione è imbarazzante considerando tutto ciò che è successo tra noi in passato… Quando arrivo sotto il suo stabile è ora di salutarci.
“Allora ci vediamo domani in Ecomoda Nicola, grazie…”
“Di nulla Patrizia… Ma poi come pensi di fare con la luce?”
“Betty mi ha accordato il prestito, quindi ha mandato Freddy a pagare il bollettino questo pomeriggio… Penso che se non mel’ hanno data adesso al massimo me la allacceranno domani mattina!”
“Ah bene, dai… Mi fa piacere che tu abbia risolto!”
Sta per smontare, quando cambia idea e si rivolge verso di me.
“Nicola, io so bene di non essermi comportata molto bene con te in passato… Ma ci tengo davvero a recuperare un rapporto di amicizia con te!”
Spero non sia accorga che sono diventato rosso come un peperone. Anche se in questi anni ho fatto qualcosa per la mia immagine, accanto a lei mi ritrovo ad essere il Nicola Mora di un tempo.
“Ci credo Patrizia, allora siamo amici!”
“Ok Nicola, sei stato gentile ad accompagnarmi… A domani.”
Mi saluta, stampandomi un bacio sulla guancia. Io mi immobilizzo… Una parte di me mi dice di non ricascarci, di non dare ancora fiducia a Patrizia… Ma l’ altra parte è ancora molto ammaliata da lei.

SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI PATRIZIA.
Non credevo che mi sarei mai osservata allo specchio se non per spazzolare la mia bella chioma bionda o per rifarmi il trucco… Ma i casini scoppiati, anche per causa mia, in questi giorni, mi hanno spinta ad osservarmi in profondità. Non posso più essere la Patrizia Fernandez di un tempo… Quella senza dignità, che si faceva prendere in giro da un capo che la trattava come un’ inetta! Quella che, siccome non era in grado di gestire la sua vita, si doveva lavare i capelli con l’ acqua fredda e si vergognava a far entrare qualcuno in casa sua perché era senza corrente elettrica… Appena entrata a casa vedo con contentezza che mi hanno allacciato la luce. Ora dovrò rendere quel prestito all’ Ecomoda, quindi il mese prossimo mi ritroverò senza una breccola! Quando mi viene in mente un’ idea per trovare i soldi da rendere all’ Ecomoda, mi stupisco di me e un po’, anzi tanto, mi piange il cuore… Mi avvicino al mio letto e vedo che ho vestiti ovunque… Durante il tempo che sono stata con Ottavio non ho fatto che spendere e spandere, tanto che ora non ho nemmeno posto nel mio appartamento per tutte le cose che posseggo! Mi inginocchio ed inizio a fare una cernita per scegliere i capi da vendere a qualche negozio di usato… Sono capi firmati e pregiati, che ho messo una sola volta! Gli stringo a me mentre mi piange in cuore, ma è arrivato il momento di crescere.
“Mi dispiace piccoli miei!”
In effetti, mi accorgo che ci sono un sacco di cose che non uso… Molta di questa roba costa un sacco di soldi ed è nuova, quindi oltre ai soldi per l’ Ecomoda riuscirò anche a mettere via qualcosa per vivere dignitosamente! Devo guarire dalle mie manie di grandezza!

SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI OTTAVIO.
Penso di essermi innamorato di Mariana… Di questa donna affascinante, allegra, generosa, dolce e seria… Sono seduto per terra, su un cuscino, con un pacchetto di spaghetti di soia e le bacchette ma non faccio che osservare i suoi occhi azzurri. Lei mi chiede cos’ho, io scuoto la testa, le sorrido e poi la bacio.
“Stavo ammirando la tua bellezza…”
Adoro quando arrossisce… Non so come dirle dei miei sentimenti! Per la prima volta nella vita, sento che una donna sta con me per come sono fatto e non per la mia posizione e per il mio conto in banca, come faceva Patrizia. Per ciò è stato facile piantarla… Ma se dovessi separarmi da Mariana ne morirei, e non avrei la forza di mollarla nemmeno se la sorprendessi a baciare un altro uomo. Purtroppo ho solo un’altra settimana da passare qui a Bogotà dopo di che dovrò tornare a Cartagena per tre settimane, ma spero di fare una capatina a Bogotà almeno nei week end… E devo riuscire a dirle in questo tempo che la amo! Mentre mangiamo e chiacchieriamo, il mio cellulare squilla e leggo il nome di Patrizia sullo schermo. Io premo la cornetta rossa e Mariana si incupisce.
“Che diamine vuole quella ancora?!”
“Piccola, io come posso saperlo? Spero solo che non ricomincia a darmi il tormento…”
Mi chiama ancora e io ancora butto giù, dopo di che mi arriva un sms che leggo insieme a Mariana:

Ciao Ottavio, scusa se ti disturbo. Mi domandavo cosa devo farne del nostro anello di fidanzamento… Lo rivuoi indietro? Ti prego di rispondere, buona serata.

“Bhe… Non penso voglia ancora riconquistarmi se vuole disfarsi dell’ anello che le ho regalato!”
“E questo ti urta?”
“Neanche un po’.”
Le rispondo, guardandola dolcemente negli occhi. Dopo esserci baciati, rispondo a Patrizia che può tenerlo a farne ciò che vuole. Io e Patrizia Fernandez abbiamo chiuso.

SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI MARCELLA.
Tra poche ore sarò su un aereo che mi condurrà a Parigi da Michel… La sua segretaria mi ha detto dove alloggia, anzi l’ ha detto a Betty. Ha chiamato dicendo di voler far recapitare a Michel un presente come ringraziamento per avere invitato lei ed Armando al matrimonio, e la segretaria le ha detto esattamente dove alloggia. Betty mi ha sorpreso tantissimo… Ho sbagliato tutto su quella donna, ma del resto non ero obiettiva dato che con la sua presenza mi faceva litigare con Armando e quindi io la odiavo… Ma da quando Armando per me non è nulla se non un collega vedo tutto più chiaramente, vedo Betty più chiaramente. In questo momento sto preparando la valigia che domani mattina porterò direttamente in azienda perché non faccio in tempo a tornare a casa essendo il check-in alle sedici. Quando squilla il telefono, mi precipito in sala da pranzo e lo afferro.
“Pronto?”
“Sorellinaaa!!”
Strilla MariaBeatrice.
“MariaBeatrice, ciao! Pensa che ti avrei chiamata questa sera…”
“Marcella Valencia, sappi che sono profondamente offesa con te!”
“Per quale motivo?”
“Hai raccontato certe cose a Daniele prima che a me?!”
Ecco, io ho raccontato tutto prima a Daniele convinto che se lo avessi detto prima a MariaBeatrice lei mi avrebbe rovinato la sorpresa con lui, ed invece è successo il contrario!
“MariaBeatrice, non ti offendere! Io e Daniele abbiamo organizzato una cena in quattro e quattro otto e ne ho approfittato…”
Cerco di giustificarmi.
“Sorellina, sono così contenta di diventare zia!! Elettrizzata! E non devi angosciarti di nulla, io e Daniele troveremo i migliori medici per voi!”
“Grazie sorellina, cerco di non farmi prendere dal panico…”
“Sappi che domani sera sarò da te!”
“Lascia stare MariaBeatrice, domani nel tardo pomeriggio parto…”
“Parti? E per dove?”
Mi chiede con sincera sorpresa. Daniele non le ha raccontato tutto!
“Sto andando in Francia, per dire al padre di mio figlio che sono incinta!”
“E’ francese?!”
“Sì MariaBeatrice… E’ stato il mio capo negli ultimi quattro anni e mezzo… Ora si trova in Francia perché sta per sposare un’altra!”
“Ah no, no Marcella! Vai lì e riprenditelo!”
Mi scappa una risata, e le rispondo che farò il possibile. Mia sorella mantiene un ottimismo, un tono felice e squillante in ogni situazione!
“E dimmi, com’è?!”
“Sapessi… E’ alto, biondo, occhi azzurri… Si chiama Michel Doinel!”
“Deve essere uno spettacolo! Marcella Valencia, se tornerai dall’ Europa a mani vuote sappi che ti disconoscerò come mia sorella! Ma posso venire con te?!”
“Veramente ho già chi mi accompagna… Beatrice Pinzon Mendoza!”
“Beatrice Pinzon Mendoza… Mmmm, ma è una parente di Armando?!”
Rido ancora, mentre mi porto una mano alla fronte. Questa telefonata a tirarmi su ed a farmi compagnia ci voleva proprio!
“In un certo sento… MariaBeatrice, lei è la moglie di Armando, te la ricordi la sua brutta assistente?”
“Ah sì… Non ricordavo il suo nome… Oddio, ma vai in Francia con lei o sono diventata scema?!”
“Hai capito bene MariaBeatrice… E’ una lunga storia, ma diciamo che io e lei abbiamo un interesse comune di meno e questo ci ha unite!”
“Non posso crederci sorellina!”
“Tu dove ti trovi invece? In quale parte del globo terrestre?”
“Mi trovo a New-York, tra poco andrò a cenare!”
“Buona cena allora sorellina! Ti lascio perché devo finire la valigia e devo ancora cenare…”
“Va bene stella, un bacione! Chiamami subito quando atterri, e quando tornerai con lui a Bogotà così corro lì per ammirarlo!”
“Va bene MariaBeatrice, ciao ciao!”
Mia sorella è sempre un vulcano! Scrivo un messaggio a Daniele che dice:

Grazie mille fratellino per avermi rovinato la sorpresa con MariaBeatrice ed aver fatto qualcosa che dovevo fare io!

Lui mi risponde:

Tu hai detto che non avresti più nascosto nulla a me ad a MariaBeatrice… Volevo esserne certo! ;) Prego comunque, buonanotte.

Mi scappa un sorriso. Poi tiro un respiro profondo e mi assale la paura che per Michel non sia una bella notizia, di non essere ricambiata e che mi dica che vuole comunque sposarsi con Eleonora.

SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI BETTY.
La valigia è pronta, ora mi ci sto sedendo sopra per riuscire a chiuderla! Mio marito entra nella stanza e strabuzza gli occhi. Mi chiede in ansia:
”Ma non dovevi stare via solo pochi giorni mostro?”
”E’ così infatti…”
“A me pare che stai abbandonato tuo marito per trasferirti in Francia!”
Fulmino mio marito con lo sguardo, poi lui riesce a chiudere la valigia.
“Ecco fatto… Ma non ti sembra di aver esagerato?”
“Armando, ho bisogno di tutte queste cose! E poi con queste braccia non sarà un grande sforzo per te caricarla in macchina…”
Gli dico, accarezzando le sue forti spalle. Poi gli giro le mani attorno al collo e lui intorno alla mia vita.
“Pensi di cavartela con le lusinghe? Che se mi dici che sono forte, sexy, un bel macho mi scorderò che stai partendo per la Francia?”
“Evviva la modestia!”
“Dai… Mi mancherai davvero tanto mostro… E’ la prima volta da quando stiamo insieme che stiamo lontani così tanto tempo…”
”Lo so Armando, anche tu mi mancherai tanto… E Camilla, quanto mi mancherà!”
“Mi devi promettere che mi chiamerai appena atterri… Che mi chiamerai almeno tre volte al giorno, e che risponderai sempre se sarò io a chiamarti!”
“Va bene Armando, passerò tutto il tempo al telefono!”
“Dai, non scherzare… Io parlo sul serio… Saranno giorni molto lunghi per me.”
Mi dice, baciandomi la fronte. Anche per me lo saranno.

SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI MARIO.
Uscito dall’ Ecomoda, mi sono precipitato con Armando a comprare un anello di fidanzamento che ora è nascosto tra i miei calzini. Domani farò la proposta a Sandra prima che Betty e Marcella partano… Anche se non ho idea di cosa dirle! Mentre scarico delle scatole dalla mia auto per portarle nella mia nuova villetta bi-famigliare con doppio garage, ci penso e ci ripenso…
“Amore, si può sapere a cosa pensi con così tanta intensità?”
“Stavo pensando solo a come sistemare quest’ angolo…”
Mento, indicando un punto del mio nuovo soggiorno. Sandra mi consiglia di riempire la grande parete con un quadro, dicendo che creano un senso di calore e pienezza. Poi continua a fantasticare su come arredare questa casa che sarà anche sua un giorno, spero prestissimo… Non serviranno parole ricercate, basteranno le modeste parole che vengono dal mio cuore perché so che Sandra si è innamorata di quelle.

SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI MARCELLA.
Dopo che Armando ha caricato le valigie in auto, torna su ed entra in sala riunioni.
“Si può sapere cosa ci avete messo in quelle valigie? Mattoni di cemento armato?”
“Meglio non indagare Armando amico mio, questo è uno di quei misteri spaventosi delle donne!”
Asserisce Mario. Siamo tutti qui in sala del consiglio per salutarci, e Betty dà a tutti le ultime direttive… Le solite cose ovvero di non creare casino, soprattutto a Patrizia ed alla banda! Poi ordina a Gutierrez di trovare un rimpiazzo per Natasha. Saluto Ugo e Patrizia con un grosso abbraccio, ma loro non sembrano molto dispiaciuti di vedermi partire… Poi si allontanano e si appartano per bisbigliare qualcosa. Quando io, Betty ed Armando siamo pronti per andare Mario ci richiama all’ attenzione.
“Scusate se vi rubo del tempo, ma vorrei dire una cosa. Alcuni di voi mi conoscono da diversi anni, mi hanno conosciuto quando ero un’ altra persona, quando deridevo Armando perché aveva capito prima di me cose che trovavo inconcepibili allora, come l’ amore e la monogamia. E una cosa che trovavo ancora più inconcepibile era il matrimonio, la sola parola mi faceva venire l’ orticaria.”
Tutti noi, intuendo cosa presumibilmente sta per succedere, spalanchiamo la bocca guardandoci tra noi con espressioni di sorpresa. Sandra sbianca improvvisamente, interrogando tutti noi con lo sguardo.
“Questo era prima di accorgermi di Sandra… Prima di provare anche io cose come l’ amore, la gelosia, la tenerezza… Prima di rendermi conto di quanto fosse ridicolo il modo in cui vivevo! Io l’ unica cosa che oggi chiedo dalla vita, è di vivere accanto a te Sandra… Amore mio, mi vuoi sposare?”
Le chiede Calderon, estraendo una scatoletta di velluto blu ma non prima di essersi inginocchiato. Siamo tutti choccati!! Mario Calderon che fa queste rivelazioni d’ amore così plateali?! Sono proprio disinformata sulle ultime novità dell’ azienda… L’ unico meno sorpreso, sembra Armando ma questo è comprensibile visto che si raccontano ogni minina sciocchezza! Mentre ho osservato la scena, ho immaginato che fossimo io e Michel… Ma lui ha chiesto ad un’altra donna di sposarlo… So che sarà una dura battaglia. Ma una battaglia che voglio vincere! Sandra è rimasta a bocca aperta, mentre tutti noi, sorridendo, aspettiamo di udire la risposta. Mario la esorta:
”Amore mio, mi sta venendo un ginocchio rosso e se non rispondi di sì sarà una bruttissima figura per me…”
Ecco, mi sembrava strano che Calderon non rovinasse un momento così!
“M… Mario io… Non mel’ aspettavo minimamente, sono così sorpresa… Amore mio certo che ti voglio sposare! Mario!”
Mentre tutti applaudiamo, Mario si alza sorridente ed infila l’ anello al dito di Sandra e suggellano la proposta con un bacio. Delle lacrime iniziano a rigarmi il volto, è la gravidanza o è la nuova Marcella?

SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI MICHEL.
Quando salgo al secondo piano dell’ Ecomoda, non trovo nessuno, solo scrivanie vuote. In compenso, sento voci, grida e festeggiamenti provenire dalla sala del consiglio e vedo, attraverso le fessure della tapparella, che sono tutti lì quindi mi affaccio alla porta aperta. In mezzo ai festeggiamenti, solo Mario Calderon si accorge di me. Vedo Marcella di fronte a me ma mi tiene le spalle… Quando ieri Patrizia mi ha chiamato dicendomi che Marcella doveva urgentemente parlarmi faccia a faccia ma che non poteva raggiungermi in Francia, inizialmente ho pensato ad uno scherzo ma Patrizia si è fatta insistente dicendo che mi conveniva venire il prima possibile… Poi ho parlato anche con Ugo, e siamo stati al telefono per un bel po’ mentre io chiedevo dei dettagli ma quei due non mi hanno detto nulla! Ugo Lombardi è un pelo insopportabile… Mi ha solo detto che se non portavo subito il mio bel fondo schiena francese in Colombia sarebbe venuto lui per picchiarmi violentemente con una baguette fumante. Dopo aver rimuginato più volte sulla proposta di matrimonio fatta ad Eleonora, dettata di più dalla delusione che le parole di Marcella mi hanno dato l’ ultima volta che si siamo visti, non solo ho preso il primo volo per la Colombia, che è atterrato un’ ora fa, ma ho anche lasciato Eleonora. So che è da stronzo, ma per una volta nella vita ho deciso di fare una pazzia e spero che ne valga la pena. Armando, che mi da le spalle, dice:
”Bene, io dovrei accompagnare Marcella e Betty in aeroporto o la France air-line partirà senza di voi!”
“Hai ragione Armando, andiamo.”
Gli risponde Marcella. France air-line? Marcella stava venendo da me? Ma cosa sta succedendo?
“Ehm, non credo che ce ne sarà più bisogno.”
“Che intendi Calderon?”
Gli chiede Armando. Mario Calderon punta il dito verso di me e tutti si girano. Vedo Marcella fissarmi incredula, sbianca per la sorpresa ma i suoi occhi si illuminano. Ci guardiamo, come se fossimo soli nell’ universo. Patrizia ed Ugo sorridono mentre lui mi strizza l’ occhio.
“Michel? Cha fai qui?”
Mi chiede una Marcella choccata.
“Salve a tutti… Scusate l’ intrusione, ma visto che non ho trovato nessuno di là mi sono affacciato…”
“Michel, ciao! Ma quando sei arrivato? Cosa fai qui?”
Mi chiede Betty.
“Ciao Betty… Ciao a tutti. Io sono arrivato da poco a Bogotà… Perchè avevo bisogno di parlare con Marcella.”

SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI MARCELLA.
Non sono ancora certa che tutto ciò sia reale… Sogno o son desta? Stavo per prendere un aereo per la Francia ed invece ora Michel è qui di fronte a me! Guardo le facce sorprese di tutti i presenti, specie della banda che inizia subito a bisbigliare mentre Patrizia dice loro qualcosa tipo “fatevi gli affari vostri banda della racchie!”. Ripresami da quello stato di trance dico:
“Certo Michel, andiamo di là, vieni…”
Andiamo ancora nel mio ex ufficio, chiudo la porta e vedo che Michel cammina nervosamente e si accarezza il mento tenendo l’ altra mano in tasca.
“Michel, non ti aspettavo… Credevo fossi in Francia con la tua fidanzata…”
“Marcella, io sinceramente non so molto bene perché sono qui… Io ho visto che hai detto alla mia segretaria che non avresti partecipato al mio matrimonio…”
“Perché ne parli al condizionale?”
Lo interrompo.
“Marcella, io ho lasciato Eleonora e sono tornato qui…”
Le mie gambe diventano di burro e per non cadere a terra mi siedo leggermente sulla scrivania.
“Per quale motivo Michel?”
“Non lo immagini?”
Mi risponde guardandomi negli occhi. Mi sento morire… Mi sento avvampare, svenire, mi sento il cuore in gola… Mi intimo di mantenere la calma, fin quando non avrà detto le parole “ti amo” non devo farmi strane illusioni.
“Marcella, l’ ultima volta che ci siamo visti mi hai interrotto e non sono riuscito a dirti cosa in realtà penso della nostra notte insieme… Io penso che sia stata l’ unica volta in cui ho fatto l’ amore con una donna… Marcella io credo che tu sia meravigliosa… Sei bellissima, e stai benissimo con questo taglio…”
Mi dice avvicinandosi a me ed accarezzandomi una ciocca di capelli.
“Anche se fuori sei così austera e severa hai un grande cuore… Sei sensibile, allegra, divertente… Io credo di essermi innamorato di te quella notte. Anzi no, mi sono di certo innamorato di te. Credo che quella notte sia successa una cosa bellissima…”
Inizio a piangere mentre non credo alle sue parole… In pochi secondi sfogo tutte le mie paure e le mie ansie delle ultime settimane.
“Perché piangi?”
“E’ successo davvero qualcosa di bello quella notte Michel… Abbiamo concepito nostro figlio.”
Gli dico portandomi una mano al ventre. Vedo Michel spalancare leggermente la bocca mentre mi guarda esterrefatto.
“Io stavo per prendere un aereo per venire da te…”
“Che significa questo?”
“Significa che ti amo anche io Michel… Significa che ti amo da tanto tempo ma non riuscivo a vederlo, significa che sono stata una cretina a non farti parlare l’ ultima volta che sei venuto qui… Io credevo che tu fossi innamorato di Eleonora…”
“Ed io credevo che tu lo fossi di Armando, per questo ho tenuto la bocca chiusa fino ad oggi… Poi Patrizia ed Ugo Lombardi mi hanno chiamato…”
“Come? Patrizia ed Ugo??”
Chiedo sorpresa.
“Sì… Mi hanno detto che volevi parlarmi di cose importanti ma non potevi venire in Francia… E sono venuto qui.”
“Hai mollato tutto per me?”
“Sì Marcella…”
“Senza una certezza?”
“Ne valeva la pena per te Marcella…”
Michel mi viene incontro, e mi cinge il collo con la sua mano. Sento il suo respiro su di me e lentamente i nostri occhi si chiudono e ci baciamo. Non posso credere a quello che sta accadendo… Di colpo la mia vita è andata apposto con la stessa rapidità con cui anni fa era andata in pezzi. Le labbra di Michel sanno di zucchero, non me lo ricordavo… Adesso so che non lo dimenticherò più.
“Veramente sei incinta Marcella?”
“Sì, veramente…”
Michel mi tocca leggermente la pancia…
“Mio figlio…”
“Michel, c’è qualcosa che devi sapere… Prima di scoprire di essere incinta ho bevuto alcolici e questo po’ aver compromesso il normale sviluppo del bambino…”
Vedo Michel intenerirsi. Tante persone mi hanno detto di non farmi prendere dal panico, ma solo le parole di Michel mi tranquillizzano sul serio.
“Sarà comunque mio figlio, e lo amerò comunque nascerà…”
“Oh, Michel…”
Lo abbraccio forte appoggiando la testa al suo petto e lui mi sussurra:
“Vi amerò incondizionatamente perché siete tutta la mia vita…”

FINE CAP.18: Love is in the air!



Vi è piaciuta la riconciliazione di Michel e Marcella? E la proposta di Mario a Sandra? Come vedete Patrizia sembra sulla via della maturità… Spero vi sia piaciuto, alla prossima!

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Capitolo 19
*** Un pomeriggio di ordinaria amministrazione in Ecomoda. ***


NUOVI PROBLEMI



CAP.19: Un pomeriggio di ordinaria amministrazione in Ecomoda.



SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI BETTY.
L’ arrivo di Michel, ci ha lasciati tutti molto sorpresi. Le ragazze hanno iniziato subito a chiedermi spiegazioni, anche perché mio marito prima si è lasciato sfuggire che stavamo andando in Francia quando ha detto che la France air-line non aspetta voi! Michel e Marcella si sono allontanati, spero che riescano a chiarirsi e che lei riesca ad essere felice. Io sono la responsabile dei suoi anni di angoscia perciò spero tutto il bene per lei… Dopo la proposta di matrimonio di Mario a Sandra, noi ragazze ci siamo chiuse nel mio ufficio mentre Mario e mio marito nel ufficio di quest ultimo.
“Betty, quindi tu e la signora Marcella stavate andando in Francia da Michel? Ma per quale motivo?”
“Ragazze, queste sono cose che riguardano la singnora Marcella… Tra noi finalmente le cose si sono appinate, non mi và di litigarci ancora perché parlo in giro dei suoi fatti personali, per favore…”
“Oh amica mia, come sei mistriosa!”
“Non è che il figlio che aspetta è suo?”
Io mi sistemo gli occhiali con una smorfia, distogliendo lo sguardo.
“Ho indovinato Betty?”
“Sofia… Ho già detto che non mi va di parlarne…”
“Amica mia, se non neghi vuol dire che Sofia ha indovinato! Ma Michel non sta per sposarsi con un’ altra donna??”
Afferma Annamaria. Si crea una discussione sull’ argomento che io cerco di smorzare. Non mi và davvero che Marcella pensi che spettegolo di lei in giro… Ora più che mai voglio che in quest’ azienda regni la pace!
“Ragzze, per favore! Se Marcella dovesse sentirvi parlare di questo verrebbe dritta da me a lamentarsi!”
“Da quando tu e quella donna siete così intime? “
Mi domanda incuriosita Berta. Io spiegolo loro che i sentimenti di odio e rivalità che provavamo l’ una per l’ altra, si sono dissolti per fare spazio al perdono e all’ armonia. Questa svolta potrà anche lasciare perplesse molte persone, ma le cose stanno così ed io ne sono contenta. Per sviare l’ argomento, chiedo a Sandra di mostrarci il suo anello di fidanzamento. Noi tutte lo ammiriamo estasiate e ci congratuliamo! La nostra amica ha proprio gli occhi che le brillano e ancora non riesce a parlare dalla sorpresa e dall’ emozione! Del resto, tutti noi siamo rimasti sorpresi!
“E Sandra, avete notizie dal laboratorio analisi?”
“Macchè Mariana… ma se non sarà domani al massimo avremo i risultati dopo domani! Sono così nervosa…”
“Sei davvero sicura della tua scelta? Non molte donne accetterebbero di crescere il figlio che il proprio uomo ha avuto a un’ altra donna….”
“Sono certissima Betty! Io amo Mario, e per come è ora posso dire di aver vinto anche io alla lotteria! E poi devo pensare a quella creatura… Non può crescere con quella svergognata!”
“Brava Sandra, ti do proprio ragione!”
“A proposito, signorina Sofia… Quando pensi di presentarci il tuo uomo del mistero?”
Domanda Annamaria, attirando l’ attenzione di noi tutte.
“Vel’ ho già detto, quando sarà il momento ve lo presenterò! Smettetela di stressarmi!”
“Ci scusi signorina!! E la nostra cartomante cosa ci racconta di nuovo?”
Chiede Berta.
“Ah ragazze, mi sento così bene in questo periodo! Ottavio è un uomo straordinario… Gentile, affascinante, tenero… Ragazze penso di essermin innamorata!”
“Oh amica mia, che bello! E lui?”
“Non saprei dirlo Annamaria, ho paura che una volta che se ne sarà andato da Bogotà mi lasci…”
“Ma no dai… Vedrai che non andrà così!”
“Sapete che ieri sera gli ha mandato un sms quella scema della bionda finta, chiedendogli cosa doveva farne dell’ anello di fidanzamento!”
“Bene, io penso che dovresti tirare un respiro di sollievo per questo… Qualcuna di voi ha sentito Natasha?”
“Io Betty, ieri sera mi ha tenuta al telefono per ore la poveretta… E’ distrutta! In un giorno solo ha perso fidanzato e lavoro…”
Afferma Annamaria, e tutte noi ci promettiamo di andarla a trovare.
“E tu Annamaria che notizie ci dai?”
Chiedo alla mia amica.
“Amiche mie, sempre il solito… Freddy mi riempie di attenzioni, sapeste!”
“E con il concepimento come va?”
Vedo Annamaria scoraggiarsi, e torna seduta. Lei e Freddy sono diversi mesi che tentano di avere un bimbo.
“Ancora nulla Betty… Ho paura di avere qualcosa che non va! Magari l’ universo mi sta punendo perché sono rimasta incinta troppo giovane e non ho dato a Jimmy tutto quello che si meritava…”
“Amica mia che sciocchezze! Tu sei sempre stata un’ ottima mamma, e hai sempre provveduto al mantenimento di tuo figlio e mi sembra che sia cresciuto bene!”
“Grazie Sandra!”
“Forse dovreste provare a fare un test di fertilità… Può anche essere un problema di Freddy…”
“Non voglio neanche pensarci!”
“Betty ha ragione, prenotate una visita accurata…”
“Accetterò il consiglio ragazze…”
“Sentite amiche mie, cosa ne dite se dopo l’ orario di lavoro ci tratteniamo per la lettura delle carte? Qui mi pare che a tutte noi serva conoscere il futuro!”
“Ah, io sono apposto! Ho il mio tesoruccio e in quanto a figli ho già dato!”
“Mai dire mai Berta, la fortuna può sempre girare e tuo marito potrebbe lasciarti per una 90-60-90!”
“Non ci chiamiamo mica tutte Sofia!”
La ammonisce Berta, mentre tutte noi ridiamo.

SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI ARMANDO.
“Allora Armando, mi rispondi? Non posso credere che tu non mi abbia raccontato una cosa del genere! La tua ex aspetta un figlio da quello che ha provato a rubarti la donna per portarla a Cartagena… Nemmeno nelle migliori soap-opere!”
“Mario, basta! Mi stai facendo una testa quanto un pallone… Non tel’ ho detto perché mia moglie mi ha pregato di manterene il segreto! E non serve ricordarti che mia moglie viene prima di te!”
“Ah, sì… Beatrice Pinzon Mendoza, la migliore amica di Marcella Valencia!”
“Calderon… Non fare lo spiritoso! Molte cose sono cambiate… Insomma, tu sei diventato un uomo fedele, un fidanzato modello e presto ti sposerai… Quindi i miracoli esistono! E Marcella e mia moglie stanno diventando amiche…”
“Tua moglie e la tua ex fidanzata che fanno shopping insieme, vanno dall’ estetista… Lo trovo un po’ inquietante!”
“E per quale motivo, sentiamo un po!”
Affermo divertito. Non vedo l’ ora di ascoltare l’ ennesima teoria di Mario!
“Ma come perché! Non hai paura che possano parlare di te? Che Marcella possa svelare qualche particolare scabroso del tuo passato?”
“Mario, ti sei forse dimenticato che Betty mi ha conosciuto mentre stavo con Marcella? Che mi aiutava a nascondere le mie corteggiatrici? Ricordati dell’ epiodio di Karina Larson… Betty mi ci ha conosciuto quando ero… un imbecille, quindi non vedo cosa Marcella possa rivelarle di scandaloso sul mio passato!”
“Vero, però è comunque inquietante…”
“Piuttosto, molto bello il tuo discorso a Sandra.. . Non avrei mai creduto di vedere Mario Calderon fare una proposta di matrimonio così plateale! Pazzesco…”
“E’ il tuo modo di dirmi che sei orgoglioso di me?”
“Lo sono davvero amico mio, che la mia influenza ti abbia fatto prendere la retta via… E per il test ci sono novità?”
“No Armando, sono così in ansia… Avevano detto al massimo cinque giorni…”
“Ed ovviamente aspettano il quinto giorno!”
“Non me ne parlare… Sono una corda di violino…”
“Ti sei pentito della tua scelta?”
“No Armando… Io ho deciso che se sarà mio figlio lo screscerò insieme a Sandra!”

SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI PATRIZIA.
Marcella è ancora con Michel quindi non ho avuto modo di parlarci, non so se è arrabbiata perché io ed Ugo abbiamo chiamato Michel e lo abbiamo fatto venire qui! Ma visto che non sento strilli e porte che sbattono, credo stia andando bene… Se Michel non fosse innamorato a sua volta non avrebbe mollato i preparativi delle sue nozze per volare qui! Ho fatto senz’ altro una cosa buona, ed ora ne sto facendo un’ altra… Ho chiamato una mia facoltosa amica che tempo fa mi aveva invidiato questo esclusivo collier di dimantanti che ho comprato durante una vacanza in Italia, per dirle che ho intenzione di venderlo. So già che dovrò rispondere a mille domande ma questo non mi spaventa. Quando risponde sento la sua voce squillante e mi crea uno strano fastidio, mentre quando stavo con Ottavio era una delle mie più care amiche.
“Ciao Monica, sono Patrizia Fernandez… Sì, lo so che sono sparita il fatto è che ho avuto molto da fare… Ah, no per la verità c’è stato un problema e non ho più comprato quelle quote perché Marcella ha deciso di tornare a lavorare all’ Ecomoda ed io le do una mano… Sì, esatto… Ottavio dici?... Per la verità ci siamo lasciati… Sì, una tragedia… No, non mi ha messo le corna… No, nulla di tutto questo, solo che non ha funzionato… Senti ti chiamavo per un motivo in particolare. Te lo ricordi il Collier di Swarosky che ho acquistato in Italia? Esatto, esatto… Il fatto è che sono costretta a venderlo! Il fatto è che ho così tante cose che non so più dove metterle! Sono costretta a separarmene… Lo so, è un peccato ma o vendo qualcosa o non avrò neanche spazio per camminare in casa! Lo vuoi? Ma perfetto… Mi faresti il bonifico in giornata? Perfetto carissima, ti mando una e-mail con il prezzo, la foto e gli estremi per il bonifico… La collana te la farò avere tramite un fidatissimo corriere al massimo domani mattina… Va bene, va bene… Ci sentiamo ti ringrazio, ciao cara!”
So benissimo che quella pettegola correrà a raccontare alla crèeme della crèeme di Bogotà che ho problemi di denaro, ma dovevo farlo!
“Patrizia.”
Quando mi volto mi trovo di fronte niente po’ po’ di meno che Daniele Valencia! Con la sua solita espressione compiaciuta… Che imbarazzo, sono certa che se ha sentito la telefonata ora inizierà a ridere di me!
“Patrizia, Patrizia…”
Dice, scuotendo il capo.
“Ciao Daniele…”
“Sei proprio alla canna del gas se stai vendendo le tue cose….”
“Non è effatto così Daniele! Solo che, come hai sentito, non ho spazio per tenerele!”
“Facciamo finta che ci credo…”
“Cosa sei venuto a fare, apparte ficcare il naso nella mia vita privata?”
“Sono venuto a proporti una notte di sesso.”
Io mi volto, e lo guardo basita.
“Daniele, come ti permetti!”
“Ma fammi il favore, che lo vuoi quanto me!”
“Non mi offendere Daniele! Sei solo un pallone gonfiato! Quello che fu tra noi anni fa non si ripeterà più! Ho imparato la lezione con te Daniele…”
“Anche io l’ ho imparata con te. Devo usare una protezione quando faccio sesso con te, così non ti viene in mente di fregarmi con una finta gravidanza…”
“Daniele Valencia sei un disgraziato!”
“Allora, mando un auto qui sotto alle diciannove?”
“Ho detto di no Daniele, e poi stasera ho già un impegno…”
“Devi spennare qualche altro milionaio?”
“Daniele, ho un appuntamento galante se proprio ti interessa, con qualcuno che mi apprezza per come sono dentro e che non desidera solo portarmi a letto!”
“E chi è il fortunato? O lo sfortunato…”
“Devo uscire con Nicola Mora…”
Prendo la palla al balzo vedendo Nicola arrivare, e gli faccio l’ occhiolino affichè mi tolga dall’ impiccio con Daniele. Vedo Nicola osservarmi con interrogazione, poi sposta lo sguardo su Daniele il quale lo guarda e sghignazza. Visto che Daniele mi rivolge le spalle, io muovo le labbra dicendo a Nicola di reggermi il gioco.
“Con questo qui?”
“Esatto Dottor Valencia, la signorina ha appuntamento con me! E non le ricorderò un’ altra volta che la deve rispettare!”
“AltrimentI? Le ricordo che lei qui è un dipendente… Io sono il padrone e se volessi la potrei cacciare con uno schiocco di dita. Bhe, vi lascio. Auguri per la vostra storia dell’ orrore!”
Asserisce Daniele ridendo, mentre si allontana. Disgraziato!
“Nicola… grazie per ciò che hai fatto! Non sapevo come sbarazzarmi di lui…”
“Non fa niente Patrizia… Ho sentito come ti parlava, sarei comunque intervenuto sai?”
“Grazie mille Nicola…”
“Come mai non hai accettato di uscire con lui? Un tempo lo avresti pregato…”
“Credo te ne stai accorgendo che non sono più la Patrizia di un tempo… Io non voglio più avere a che fare con quel porco!”
“Comunque adesso avrai un bel problema…”
“E quale sarebbe Nicola?”
“Sarebbe un guaio se quel tipo ti vedesse uscire sola dall’ Ecomoda stasera, o ti vedesse in giro stasera… O se gli venisse in mente di venire a casa tua. Io credo che dovremmo per forza andare a cena stasera…”
“Nicola, sei così simpatico…”
Affermo ridendo. Ammetto a me stessa che un po’ sto civettando, ma è anche vero che Nicola ha un buon cuore e mi fa provare tenerezza il suo giro di parole per invitami ad uscire.
“Accetto il tuo invito Nicola…”
“Allora ci vediamo all’ uscita!”
Mi dice, uscendo imbarazzato dalla sartoria.

SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI MICHEL.
Non posso credere che sia realtà… Sto realmente baciando Marcella Valencia, la donna che amo segretamente da molto tempo. E non solo la sto baciando… Lei sta baciando me, ci stiamo amando e presto avremmo un bambino… Oramai siamo chiusi qui dentro da un sacco di tempo e tutti si staranno chiedendo se siamo vivi o siamo stati risucchiati dall’ ufficio.
“Dovremmo rassicurare tutti che siamo ancora vivi…”
Dico e lei risponde con una smorfia.
“Non mi va di uscire ed affrontare gli sguardi curiosi di tutti…. Vedi amore mio tu ancora non lo sai ma quest’ azienda è piena di curiosi e pettegoli!”
La bacio, sentendo quelle parole in bocca sua. Mi ha chiamato “amore”!
“E noi dovremmo uscire di qui per far crepare tutti d’ invidia! Perché siamo una bellissima coppia…”
Prendo per mano la mia fidanzata ed usciamo in corridoio, vediamo arrivare un uomo vestito di scuro e lei sembra conoscerlo.
“Daniele!”
Quello la guarda sorpresa, quindi si avvicinano e si baciano sulla guancia.
“Marcella…. Ti credevo all’ eroporto…”
“C’è stato un piccolo cambio di pogramma Daniele… Lui è Michel Doinel. Michel, lui è mio fratello Daniele.”
Mi irrigidisco dall’ agitazione, non mi asettavo di conoscere la sua famiglia così a bruciapelo! E devo dire che questo tizio è abbastanza inquietante, deve essere protettivo verso la sorella da ciò che mi ha raccontato Marcella in questi anni. Ci stringiamo la mano con vigore.
“Michel Doinel, piacere.”
“Daniele Valencia… Ho sentito parlare di lei…”
“Spero bene… “
Affermo, per alleggerire l’ atmosfera.
“Bhe per la verità Marcella non mi ha raccontato molto, sapevo che sarebbe partita per venire da lei in Francia.”
“Già, lo so… l’ ho battuta sul tempo…”
Dico, sorridedole.
“Vi piacerebbe se parlassimo stasera a cena?”
Chiede Marcella. Suo fratello risponde che non ci sono problemi ed entrambi spostano l’ attenzione su di me. Anche io accetto… Del resto è normale che conosca la sua famiglia. Spero di fare una buona impressione sul rigido Daniele Valencia.

SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI ARMANDO.
Sono così contento che mia moglie non sia più partita, che quando quelle della banda l’ hanno lasciata libera mi sono precipitato nel suo ufficio, l’ ho fatta alzare dalla poltrona e l’ ho baciata con passione. Lei è finita col sedersi sulla scrivania rivolgendo le spalle alla porta, e ci siamo lasciati travolgere… Ora mi ritrovo senza giacca e con gli ultimi bottoni della camicia aperti… In azienda c’è chi si mette a ridere perché sostengono che io e Betty non ci stacchiamo mai, ma il fatto è che se potessimo passeremmo tutto il giorno a baciarci. Qualcuno impovvisamente apre la porta senza bussare e si scusa immediatamente portanosi le mani agli occhi. Sono Marcella e Michel. Io e Betty scattiamo cercando di ritrovare un po’ di compostezza.
“Marcella!”
La rimprovero a denti stretti.
“Mi spiace, avrei dovuto bussare avete ragione…”
“Oramai non importa più!”
Mia moglie rossa in volto, gli invita ad entrare chiedendo loro se va tutto bene. Loro annuiscono stringendosi la mano ed io e mia moglie sorridiamo contenti.
“Mi fa molto piacere Marcella… Siete qui per…?”
“Giusto Armando… Io per la verità vi volevo chiedere se potevo uscire prima dall’ azienda oggi , ed ovviamente rinuncerò ai giorni di permesso… Visto che non sono più necessari…”
“Non c’è alcun problema Signora Marcella, può uscire…”
“Grazie Beatrice. Betty… Io so che potrà crearle disagio, ma io vorrei che mi chiamasse semplicemente Marcella. In fondo le cose sono molto diverse, il nostro rapporto si è approfondito… Credo che tutti noi dovremmo lasciarsi alle spalle tutta questa formalità…”
“Marcella, mi fa molto piacere sentire queste parole da te… Io e Betty non desideriamo altro che lavorare in armonia…”
“Sarà così Armando. Con permesso, ci vediamo domani.”
“A domani Marcella, ciao Michel.”
Saluta mia moglie, io saluto agitando la mano con un finto sorriso perché non vedo l’ora che se ne vadano! Scocciatori!
“Betty , Armando… Buona serata.”
Quando escono, mi avvicino nuovamente a mia moglie.
“E’ un cambiamento radicale quello di Marcella…”
“Vero mostro? Mi sembra impossibile che sia lei sai in certi momenti, come se fosse un’ altra Marcella!”
“Bhe, in un certo senso è così!”
“Dove eravamo rimasti?”
Chiedo a Betty, provocando la sua risata. Quindi le bacio il collo.

SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI MARCELLA.
La vita mi sorride, e non mi sembra vero! Da stasera la mia vita sarà de tutto nuova, diversa, bellissima ma anche spaventosa per certi versi… Prima di andare a casa mia per far sistemare Michel, discutere con calma ancora di tante cose (anche se il tempo non ci macherà), fare la spesa e cucinare per stasera, mi dirigo in sartoria per ringraziar Ugo e Patrizia. Appena arrivo iniziano subito col giustificarsi ma io li fermo subito dicenco che sono stati dei veri amici, mi hanno fatto una sorpresa da far mozzare il fiato! Invito entrambi a cena a casa mi stasera ma Ugo declina quando gli dico che ci sarà anche mio fratello… Mentre Patrizia rifiuta resatando vaga. L’ ultima volta che ha fatto così è uscita con Nicola Mora mettendosi nei guai, spero non combini altri casini proprio ora che anche la sua vita sembra andare apposto!

FINE CAP.19: Un pomeriggio di ordinaria amministrazione in Ecomoda.



So che è stato un capitolo totalmente inutile xD Ma erano particolari da narrare… E volevo un po’ fare la terribile tenendovi sulle spine, per quanto riguarda il risultato del test di paternità che ancora non vi ho rivelato! Cosa pensate che rivelerà la lettura della carte?? A presto!!

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Capitolo 20
*** Previsioni e notizie. ***


NUOVI PROBLEMI



CAP.20: Previsioni e notizie.



SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI BETTY
Come concordato con le ragazze, finita la giornata di lavoro, ci ritroviamo nella sala del consiglio per la lettura delle carte. Armando intanto è andato a casa, portandosi dietro Mario.
“Allora ragazze, chi vuol essere la prima?”
“Io, io Mariana!”
Risponde Annamaria. Sono ansiosa di leggere il mio responso… Le letture di Mariana si sono sempre rivelate esatte in passato, chissà cosa uscirà questa volta… La mia amica inizia a distribuire le carte dopo che Annamaria ha rotto il mazzo in due. Quando inizia a scoprirle, Mariana si prende qualche secondo per riflettere osservandole quindi Annamaria la esorta a parlare.
“Si vede chi amaramente che è in arrivo una buona notizia, anzi due… Gli astri sono chiaramente con te amica mia! Ma vedo anche una buona dose di problemi, ed entrambe le cose riguardano la tua vita privata!”
“Che tipo di buone notizie?”
“Annamaria, questo non te lo posso dire!”
“Non è che sei incinta?”
Asserisce Sofia, quindi Annamaria si porta una mano sul ventre.
“Dite??”
“La lettura parla di cose positive…”
“Ah ragazze, magari!!”
“Dovresti fare un test di gravidanza!”
“Lo farò stasera stessa! V’immaginate se sarà positivo!! Ma questi problemi? Di cosa si tratta?”
“Ragazze, la smettete di farmi domande del genere? Non è mica il copione di una telenovela, io non posso vedere ogni cosa per filo e per segno!”
“E di me cosa mi dici Mariana?”
“Vediamo Betty, rompi il mazzo.”
Ripetiamo lo stesso rituale di prima, quindi Mariana mi comunica la mia lettura.
“Ah Betty, prevedo problemi per te…”
“Altri problemi? Ma nella mia vita privata, o professionale?”
“Vedo chiaramente che questi problemi riguarderanno la tua vita di coppia…”
Questa notizia mi causa agitazione… Io e Armando, dalla nostra riconciliazione, siamo sempre andati d’ amore e d’accordo. Cosa potrà mai succedere? Credevo che avessimo già avuto la nostra buona dose di grattacapi!
“E vedo anche una terza figura, un’ombra… Negativa, senza dubbio amica mia!”
“Un terzo in comodo?!”
Chiede esterrefatta Annamaria.
“Mi sa di sì…”
“Ma come può essere… Dici che qualcuno si potrebbe intromettere nel mio matrimonio?”
“Amica mia, questo è quello che vedo! Passiamo a te, cara Sofia…”
Ma che significa questo? Com’è possibile che qualcuno si possa intromettere nel mio felice matrimonio? So che fino ad ora Mariana ci ha sempre azzeccato, ma questa volta ho paura che abbia toppato, anzi lo spero vivamente! Se qualche sciacquetta vorrà intromettersi nel mio matrimonio dovrà innanzitutto passare sul mio cadavere! E su quelli di tutte le rappresentanti della banda delle racchie!
“Per te Sofia vedo un futuro radioso, solo cose positive! Anche se vedo chiaramente che un dubbio ti assale…”
“Certo, non sa se si fida sufficientemente delle sue amiche per presentare loro il suo nuovo fidanzato!”
“Sandra, te lo ripeto per la cinquantesima volta. Lo conoscerete quando sarà il momento giusto!”
“Momento che non arriverà mai!”
“Ben detto Annamaria… Manco io Mariana, cosa vedi? Riuscirò a sposare Mario Calderon o si tirerà indietro?”
“Oh sì Sandra… Questa carta indica chiaramente che ti attendono giorni felici! Mentre quest’altra è uscita anche ad Annamaria, e indica l’arrivo di una bella notizia! E sembra che sia molto vicina!”
“Chissà che non arrivi quello stramaledetto test di paternità!”
Stanche dalla giornata, ci avviamo verso l’uscita mentre continuano a martellarmi in testa le parole di Mariana. Qualcuno s’intrometterà nel mio matrimonio…Devo scoprire chi è e tenere gli occhi aperti! Adesso sarà meglio che vada a casa, perché domani in Ecomoda ci saranno anche i colloqui per rimpiazzare Natasha. Saluto le mie amiche e mi avvio verso la mia auto quando loro mi richiamano. Notiamo tutte che Sofia si è incamminata dalla parte opposta rispetto a dove prende di solito il bus.
“Dove pensate che stia andando?”
“E come facciamo a saperlo Sandra? Seguiamola!”
Asserisce Annamaria. Io intervengo dicendo che non mi sembra corretto, ma loro mi trascinano. La seguiamo cautamente fino a che non svolta l’angolo, percorre qualche altro metro e si ferma davanti ad un uomo appoggiato a un’auto grigia metallizzata. Quello quando la vede, le va incontro, la prende in braccio e volteggiano per poi baciarsi. Noi tutte torniamo nuovamente di fronte all’Ecomoda molto sorprese per l’aver appreso che Sofia frequenta un uomo che parecchi anni in meno di lei.

SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI MARIO.
Quando Sandra mi ha chiamato dicendo di aver terminato la seduta di cartomanzia e dicendomi che mi avrebbe raggiunto a casa mia, mi sono avviato lì. Arrivato, non mi aspettavo certo di trovare la tanto sospirata lettera nella buca della posta. Il risultato del test. Ora la stringo tra le mani, ancora chiusa, seduto sul divano mentre aspetto l’arrivo di Sandra. Ho il cuore in gola. Chiudo gli occhi pensando a cosa vorrà dire per me se questo test si rivelerà positivo… Ho preso la mia scelta e intendo occuparmi di lui, anche se non so come diavolo si cambia un pannolino! Come si prepara un biberon? Qual è a temperatura giusta dell’acqua per il bagnetto? Armando e Betty dovranno trovare del tempo libero per un corso accelerato. E se sarà non compatibile? Sandra ne resterà delusa? Mi sembrava così entusiasta all’idea di avere un bimbo con me… Oddio, e se si mette in testa che vuole un figlio? Sto impazzendo! Abbandono la busta sul divano e inizio a vagare per la stanza, quando entra Sandra.
“Mario, cosa succede?”
“E’ arrivato il risultato…”
Le dico, indicando la busta sul divano. Lei posa la borsa quindi afferra la busta.
“Non ho avuto il coraggio di aprirla da solo…”
“Adesso non sei più solo, apriamola.”
Mentre lei sta per strappare il bordo della busta, io gliela strappo dalle mani e la invito a sedersi.
“Aspetta un secondo… Qualunque cosa ci sarà scritta qui dentro, voglio che tu sappia che ti amo, ti amo sopra ogni cosa. E ti sposerò, anche se sarà non compatibile… Perché voglio passare con te il resto della vita. Ti amo Sandra.”
“Mario… Non ho mai pensato che tu mi abbia chiesto di sposarmi solo per via del test! E qualunque cosa ci sia scritta qui dentro, dopo usciremo a festeggiare il nostro fidanzamento… E se sarà tuo figlio, avremmo doppio motivo per festeggiare. Ti amo anch’io, Mario.”
Dopo averle fatto un cenno del capo, lei strappa la busta e apre il figlio con le mani tremanti. Non compatibile.

SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI NICOLA.
Patrizia mi sembra che si diverta e si senta a suo agio. Sentire Daniele Valencia che le parlava così, mi ha fatto andare il sangue alla testa. Quel tipo è un depravato, e tratta Patrizia come una squillo solo perché è una bella donna! Ma la cosa più odiosa di quel tipo è che è convinto che tutte le donne muoiano a un suo cenno. Quando Patrizia afferma di essere cambiata, io le credo. La vecchia Patrizia non avrebbe mai venduto le sue cose per cavarsela da sola, e non si sarebbe mai presa la briga di scusarsi con me in modo così sincero. In mezzo alle chiacchiere, mi versa l’ennesimo bicchiere di vino e beviamo ancora.
“Sai Nicola, devo dire che questo tuo look ti sta molto bene!”
“Ti ringrazio Patrizia… Tu invece non hai applicato nessuna modifica, vero?”
“Esatto, diciamo che mi piaccio così! Nicola, dimmi una cosa… Natasha si è poi fatta viva con te?”
Natasha, fonte infinita di problemi. Buffo però, ho sempre pensato che la fonte dei miei problemi fosse Patrizia, in Natasha vedevo un nuovo inizio, una ragazza del tutto diversa, serenità. E invece si è rivelato un buco nell’acqua. Armando ha ragione, devo trovare una donna che mi ami per quello che sono! Che mi rispetti… Non sarà facile ma me lo merito anch’io.
“No Patrizia, e va bene così… Mi sono reso conto che non era la donna per me! Se cercare la donna giusta significa stare solo per del tempo, sarà ciò che farò!”
“Nicola, sei proprio saggio… Credo di avere anch’io lo stesso problema… Ho sempre cercato un fidanzato, anzi un marito e meglio se era anche moto ricco… Ma mi rendo conto agiatezza e amore spesso non vanno a pari passo! Io sono stanca di uomini che mi usano per delle ore di piacere, che credono di comprarmi in cambio di un po’ di compagnia! Io desidero solo essere amata…”
Le sue parole sanno di una Patrizia nuova, di una donna che potrebbe addirittura piacermi ancora di più. Senza pensarci, sotto l’effetto dell’alcool, le stampo un bacio sulle labbra. Sento che lei mi accarezza le guance e quando mi stacco la vedo sorpresa.
“Patrizia, mi spiace non avrei dovuto… Ho bevuto davvero come una spugna!”

SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI MARCELLA.
Sto osservando la tavola apparecchiata e imbandita per assicurarmi che sia tutto impeccabile, quando Michel mi stringe da dietro e mi bacia una guancia accarezzando il mio ventre. Tutto questo mi sembra un bel sogno… Quando siamo usciti dall’Ecomoda, siamo venuti a casa mia cosi che Michel potesse lasciare la sua valigia e farsi una doccia. La mia casa è piaciuta molto a Michel, anche se non l’ha trovata adatta a una famiglia! Ci siamo promessi a vicenda di cercarne una più calda e accogliente. Non ho paura di fare le cose di corsa, perché amo Michel! E poi mi sembra ovvio che andremo subito a vivere insieme e che dovremmo cercare una casa adatta per ospitare un bimbo.
“E’ tutto perfetto amore, vedrai che sarà una bella serata…”
“Sei agitato?”
Gli domando, mettendomi di fronte a lui e girandogli le mani intorno al collo.
“Molto… Tuo fratello mi sembra così severo!”
“Ma no dai, è solo un’impressione, vedrai che gli piacerai!”
Gli rispondo per rincuorarlo, e ci diamo un casto bacio sulle labbra. Dopo di che mi lascio avvolgere dalle sue forti braccia… So che mio fratello può apparire come una persona fredda, ma so anche che la sua è solo una maschera… E sono certa che Michel farà una buona impressione su di lui perché Daniele vuole solo la mia felicità, cosa che solo Michel può donarmi! Quando vedo Daniele uscire dall’ascensore, gli vado incontro sorridente.
“Ciao sorellina, buonasera Michel.”
“Salve, Daniele…”
I due si stringono la mano, poi io mi allontano con la scusa della cena per lasciarli soli qualche momento per fare conoscenza.

SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI MICHEL.
Daniele Valencia sembra un uomo di ghiaccio. E’ sempre così distaccato, formale che da l’impressione che non gli piaccia nessuno! Chissa se talvolta si scompone o si lascia andare… Siamo seduti l’uno di fronte all’altro sul divano quando lui rompe il ghiaccio.
“Così ha mollato il suo matrimonio per correre qui da mia sorella?”
“Esatto Daniele… Forse non è quello che lei sperava…”
“Puoi darmi del tu, poiché sei il padre di mio nipote e il compagno di mia sorella.”
“Va bene Daniele…”
Uno spiraglio.
“Forse non è ciò che speravi per Marcella, il fatto è che non ho mai amato nessun’altra donna in questi ultimi anni… Solo che degli equivoci ci hanno tenuto lontani finora.”
“Io voglio solo che mia sorella sia felice e serena, ne ha già passate molte….”
“Daniele, capisco il tuo scetticismo e la tua preoccupazione… Io amo davvero Marcella. Ti posso assicurare che non smetterò mai di prendermi cura di lei e di mio figlio. Tuo nipote sarà molto felice, Daniele.”
“Mi fido. Sai Michel, sono rare le persone che m’ispirano fiducia, ma tu sei tra queste.”
Mi dice lui alzando il bicchiere verso di me. Daniele è un uomo che non si scompone mai, quindi so che questo è il suo modo di dirmi che mi accetta nella sua famiglia. Marcella ricompare dalla cucina con una zuppiera in mano, e ci accomodiamo a tavola.

SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI MARIANA.
Ottavio lambisce a perfezione. Non sono esagerata, ma ditemi dove altro può esistere un uomo dotato di un simile romanticismo! Per stasera, ha chiesto il permesso di utilizzare la terrazza del suo palazzo e ha allestito un piccolo tavolo con tanto di candele. Da quassù posso ammirare Bogotà in tutto il suo splendore, si vede una coltre di lucine, un panorama da far mozzare il fiato!
“Ottavio… E’ fantastico!”
Lui mi risponde con sorriso, e quando mi si avvicina, mi passa un astuccio di velluto. Osservandolo io temo il peggio… Non è che mi faccia orrore una proposta seria, ma stiamo insieme da così poco che sarebbe inopportuno, dato che non gli ho ancora rivelato i miei sentimenti.
“Non fare quella faccia, aprila!”
Mi ammonisce lui, ridendo. Io seguo il suo consiglio e scoperchio il regalo trovandovi dentro due orecchini piccoli ed eleganti, con una pietruzza a goccia, del colore del mare.
“Per far risaltare ancora di più i tuoi occhi…”
Mi sento mancare il fiato, le gambe diventano molli e avvampo. Il mio cuore che inizia a battere sempre più forte mi dà il chiaro segnale che è ora di esprimere i miei sentimenti. Lo ringrazio con voce fioca, persa a osservare i suoi occhi celesti finché le nostre labbra non si uniscono in un bacio bramoso. Restiamo così fino a che non ci specchiamo l’uno negli occhi dell’altra. Ora o mai più! Ottavio mi accarezza guardandomi con tenerezza, ed io decido di prendere il coraggio a due mani, ma, nello stesso istante in cui pronuncio quelle parole lui fa lo stesso e scoppiamo entrambi a ridere.
“Ti amo…”
“Ti amo, Mariana…”
Di colpo tutte le paure spariscono, lasciando solo conforto e felicità.

SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI ANNAMARIA.
Sento Freddy battere sulla porta del bagno mentre mi esorta a uscire.
“Mia principessa, a me e al nostro Jimmy servirebbe con urgenza il bagno!”
“Mamma, ci sei finita dentro?”
“SOLO UN SECONDO!”
Strillo, reggendo in mano l’asticella di plastica dura.
“Dai, dai…”
Prego mentre mi tremano le gambe. Noi ragazze ci siamo sempre fidate della lettura di Mariana! L’ultimo test, con esito negativo, l’ho fatto un mese fa e chissà che nel frattempo non sia avvenuto il miracolo! Quando vedo l’etichetta assumere un colorito rosa, trattengo il fiato poi consulto nuovamente il foglietto illustrativo. Colore rosa esito positivo… Sono incinta!
“OH MIO DIO!!! SIII!!!!”
“Annamaria, ma stai bene?!”
Quando esco dal bagno saltellando, sto per investire Freddy con la porta. Continuo a saltellare per la casa urlando mentre mio marito e mio figlio mi chiedono cosa succede!
“FREDDY, SONO INCINTA!”
Gli dico tutto d’un fiato, ancora in preda all’euforia. Vedo mio marito irrigidirsi e mio figlio spalancare la bocca per sorpresa. Ormai Jimmy è nei primi anni dell’adolescenza e capisce bene di cosa io stia parlando!
“C-come dici m-mia principessa?”
“Guarda qui amore mio!”
Gli dico passandogli il test. Lui lo afferra con mano tremante e lo rapporta con il foglietto illustrativo. Quando diventa bianco come un cencio, gli vado vicino e lo stringo da dietro.
“Amore mio, cel’abbiamo fatta! Avremmo un bambino nostro!”
“Non posso crederci… Saremmo in quattro in casa…”
“Sì tesoro mio! Jimmy, non sei contento di avere una sorellina o un fratellino?”
“Sì mamma, so quanto volevate questo bambino! Sono contento mamma!”
Mio marito si riprende improvvisamente dalla sua trance, scattando in piedi.
“Famiglia… Questa notizia merita un festeggiamento come si deve! Prendete i cappotti perché sto per portavi a cena, mia principessa e mio piccolo duca!”
“Oh amore mio, avremo un figlio!!”
Gli dico, per poi abbracciarci e baciarci.

SOTTO IL PUNTO DI VISTA SOFIA.
Abbandono il ristorante con Fabian e, dopo aver parlato al telefono con la tata, lo raggiungo verso a sua auto. Ho conosciuto Fabian diversi mesi fa quando mi ha tamponato con la sua auto. Nonostante ci togliamo quindici anni e quindi sia molto più giovane di me, ci siamo sentiti subito attratti. Uscire con un uomo quando hai dei figli, è piuttosto complicato considerando che non puoi passare le notti fuori di casa. I miei figli sanno che frequento qualcuno, poiché ho assunto una baby-sitter, mi hanno chiesto dove passo le mie serate! Ma non l’hanno ancora incontrato. Così come le mie amiche…Mi spaventa raccontare loro che frequento un uomo così più giovane di me perché molti non capirebbero! Ma cosa ci posso fare se mi rendere serena? Alla mia età trovare un uomo è un miracolo, figurati uno bravo e maturo come lui! Fabian lavora come magazziniere presso una ditta che produce imballaggi, quindi abbiamo progettato di andare a vivere insieme quando, a breve, riveleremo al mondo la nostra relazione. Mi sento un’adolescente quando ci nascondiamo in macchina, sotto casa mia per non farci vedere…
“Sofia, ho così tanta voglia di passare la notte con te…”
“Anch’io, ma sono spaventata all’idea che i miei figli potrebbero trovarti per casa la mattina presto, o sentirci di notte!”
“Ma quando andremo a vivere insieme come faremo? Non farò colazione con loro?”
Touchè.
“Facciamo così… Chiamo la baby-sitter per dirle che può andare via, e quando esce entriamo facendo piano! Tanto a quest’ora quelle pesti stanno dormendo come sassi!”
“Va bene, e domani mattina alle sei scapperò via come un ladro?”
Mi dice, sorridendo. Lo amo così tanto! Mi rendo conto che per lui accettare tutto questo non è facile… E mi domando spesso cose del tipo si stancherà di me? E se un giorno vorrà dei figli che portino il suo DNA? Quando vedo la baby-sitter uscire, entriamo in casa di soppiatto come due ragazzini che non devono farsi beccare dai genitori.

SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI ARMANDO.
E’ da ieri sera che Betty mi sembra strana e pensierosa. Continuo a chiederle cosa non va ma continua a rispondermi che va tutto bene, credo sia uno sbalzo d’umore dovuto alla gravidanza. La giornata è giá cominciata male per qualcuno visto che Mariana non si trova al suo posto di lavoro! Quando saliamo, osserviamo anche anche le altre scrivanie sono vuote.
“Ma dove sono tutti quanti?”
Penso ad alta voce, spalancando la porta dell’ufficio di Mario, ma dentro non vi trovo nessuno. Poi raggiungo mia moglie che sta parlando con Berta.
“Buongiorno Dottor Armando.”
“Buongiorno Berta. Si può sapere, dove sono tutte le segretarie e Mario Calderon?!”
“Non ne ho idea Dottore. Per ora qui ci siamo solo noi tre, Gutierrez e Ugo Lombardi. Mancano anche Patrizia, la Signora Marcella e il Dottor Nicola Mora.”
“Ma che diamine, nessuno vuole lavorare oggi? Devo ricordare loro che tra pochissime settimane dobbiamo lanciare la nuova collezione e che successivamente ci sarà il Bogotà Fashion?”
“Berta, a che ora arriveranno le ragazze per i colloqui?”
“Alle dieci precise, Betty!”
“Doctor, è un bene che siate arrivati! Così potete appurare con i vostri occhi quanta gente il sottoscritto dovrà licenziare!”
“La pianti Gutierrez, lei non licenzia nessuno senza il mio benestare e quello di mia moglie! Piuttosto rintracciate subito il resto del personale e mandateli da me!”

SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI NATASHA.
Nicola Mora non può piantarmi così! Mi sto dirigendo a passo d’elefante verso l’Ecomoda, e quando incrocio Wilson gli passo oltre ma lui mi blocca.
“Alt! Mi dispiace Signorina Natasha, ma non posso farla entrare!”
“Andiamo Wilson, devo parlare con Nicola Mora!”
“Mi dispiace ma non posso farla salire, ho degli ordini precisi da parte del Dottor Armando. Può aspettare il Dottor Mora qui, non posso certo vietarle di passeggiare sul marciapiede!”
“Vuole dire che non è ancora arrivato? Ma sono le otto e mezzo…”
“Io non l’ho ancora visto.”
“Bene, allora lo aspetterò qui!”
Armando Mendoza… Un tiranno di prima categoria. Come si è permesso l’altro giorno di urlarmi contro in quel modo? Solo perché è il padrone dell’azienda, crede di potersi rivolgere al personale col tono che gli pare e piace. Inizio a passeggiare sul marciapiede aspettando l’arrivo di Nicola.

FINE CAP.20: Previsioni e notizie.



Vi è piaciuto? Non vi è piaciuto? Come vedete l’ira di Armando sta per scatenarsi nuovamente… Mezza Ecomoda sel’è presa comoda stamattina, ma quando sei felice e innamorato, chi si alza più dal letto! Che cosa credete che si accaduto tra Patrizia e Nicola? E Natasha cosa vorrà mai da Nicola? Credete che le previsioni di Mariana si riveleranno esatte e che si presenterà un terzo in comodo a tubare la serenità coniugale di Armando e Betty, o quest’ultima si sta preoccupando eccessivamente? Da qui inizieremo una nuova parte di storia… Mario e Sandra dovranno affrontare i preparativi delle nozze, Marcella e Michel inizieranno la loro convivenza e la loro storia, Sofia affronterà le problematiche nel frequentare un uomo più giovane di lei, Annamaria e Freddy, oltre al nuovo arrivo, avranno degli altri problemi… Così pure Nicola: come avete intuito l’uragano Natasha non è ancora passato! E proseguirà la storia di Mariana e Ottavio, in cui si metterà di mezzo la distanza…Alla prossima!

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Capitolo 21
*** Una brutta notizia per Nicola. ***


NUOVI PROBLEMI



CAP.21: Una brutta notizia per Nicola.



SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI BETTY.
Aspetto con paura l’arrivo delle candidate per il posto di Natasha… Di sicuro ci saranno ragazze bellissime tra loro. Sto diventando paranoica, riguardo a questa faccenda! Mio marito in passato aveva la fama di playboy. Sì, oggi mi fido di Armando ma resta che è un uomo bellissimo, ancora desiderato e in più ha una moglie incinta che ora non può dargli ciò che agli uomini piace tanto e di gatte morte pronte ad approfittarne ce ne sono ovunque ti giri! Mi mangio la pellicina del pollice accomodata alla mia poltrona, quando sento mio marito urlare nel corridoio.

SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI ARMANDO.
“BERTA! Ha chiamato gli altri dipendenti e dirigenti?”
“Lo sto facendo Dottor Armando…”
“Ma insomma, Armando Mendoza! Piantala di urlare o sarò costretto a ricoprire le pareti della sartoria con cartoni di uova per isolare il tuo vocione!”
“Ugo!? Fai come credi! NON E’ GIORNATA! Lo capisci?”
“Va bene Armando, ma sappi che tutte quelle uova saranno a spese dell’Ecomoda! No, anzi a tue spese!”
“UGO! SPARISCI!”
Stamattina sono molto alterato! Primo perché non riesco a spiegarmi lo stato d’animo di Betty, insiste a non dirmi nulla! E la situazione è peggiorata quando sono arrivato in azienda e ho appurato che a nessuno importa di far uscire la prossima collezione!
“Dottore, sono al telefono con Mariana.”
“Passamela!”

SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI MARIANA.
Quando apro gli occhi, la prima cosa che vedo è l’amore fatto a persona. Ottavio si appoggia al braccio sinistro, e mi osserva. Chissà da quanto tempo è lì!
“Buongiorno…”
“Buongiorno, piccola…Dormito bene?”
“Mai così bene…Ma che ore sono?”
Chiedo, notando che il sole è alto nel cielo. Mi volto verso la radio sveglia e vedo che sono le…
“Le otto e un quarto?! Oh mio Dio, i miei capi mi ammazzeranno!”
Affermo, tutta trafelata mentre mi infilo la biancheria intima. Improvvisamente squilla il mio cellulare, mi chiamano dall’Ecomoda. Alzo gli occhi al cielo facendo il Segno della Croce, prima di rispondere.
“Pronto?”
“Mariana, sono Berta!”
Mi urla la mia amica, per cercare di farsi sentire. In sottofondo, per così dire visto che si distinguono benissimo, avverto le urla di Armando.
“Berta, accidenti il Dottor Armando è arrabbiato come una iena!! Amica mia, mi sono addormentata! Il fatto è che non ho dormito a casa mia, sono stata con Ottavio e chi si voleva più alzare! Berta, per favore cerca di placare l’ira di quella bestia di Armando mentre arrivo… Sarò lì in un attimo!”
“NO IN UN ATTIMO, IN UN BATTIBALENO!”
“S-Signor Armando?”
“Esatto, in persona! Il Vice Presidente dell’Ecomoda, alias Direttore Commerciale, alias azionista e per finire alias iena o bestia che dir si voglia, esatto?!”
“Dottor Armando… Non intendevo offenderla…”
“Ora, quando si sentirà appagata e avrà voglia di lasciare le braccia del suo amato, si deciderà a venire in ufficio o devo rispondere io al telefono?!”
“Arrivo subito Dottor Armando!”
Credo non mi abbia sentito, perché ha sbattuto il telefono. Che Dio mi aiuti!

SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI MARCELLA.
Sento uno squillo in lontananza, e non capisco se sia nel mio sogno o nella realtà. Apro piano piano gli occhi e me li stropiccio, mentre quel suono continua a ronzarmi nelle orecchie. Ho passato la mia prima notte accanto a Michel, come una coppia! Ed è stata bellissima!
“Marce… Rispondi al telefono…”
Mi dice Michel, con la voce impastata prima di girarsi dall’altra parte.
“Pronto?”
“Ehm…Signora Marcella? Sono Berta, la chiamo dall’Ecomoda. La chiamo per conto del Dottor Armando, che è qui di fronte a me ed è molto alterato.”
“Ma che ore sono?”
Chiedo ancora confusa.
“Esattamente le otto e diciotto minuti, Signora.”
“Come?!”
Chiedo, balzando seduta.
“Marcella? Sono Armando. Mi stavo chiedendo se intendi onorarci della tua presenza, quest’oggi in azienda!”
Mi domanda Armando, con tono irato.
“Armando, perdonami ma non ho sentito la sveglia! Sarò lì il prima possibile!”
“No, ma fai con calma! TANTO QUI TUTTI SE LA PRENDONO COMODA STAMATTNA!”
Mi strilla, prima di buttarmi il telefono in faccia. Non è cambiato per niente, insopportabile era e insopportabile è rimasto. Grazie al cielo è toccato a un’altra!
“Insomma, che diavolo aveva Armando da strillare così per un po’ di ritardo? Sei anche un’azionista!”
“E’ sempre il mio lavoro Michel, e siamo vicino a due sfilate importanti… Ho degli impegni precisi…”
“Ho capito, ma potrebbe darsi anche una regolata!”
“Oramai noi dell’Ecomoda ci siamo abituati a sentirlo!”
Gli dico per poi stampargli un bacio sulle labbra. Sto per dirigermi i bagno, ma lui mi ferma.
“Dove vai amore mio…”
“Michel, sono in ritardassimo… Se non mi lasci andare le grida di Armando, le sentirai da qui, senza bisogno del telefono!”
“Per stavolta ti lascio andare, ma dovrò dire due paroline ad Armando, per come si rivolge a te!”

SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI MARIO.
“Sandra! Non trovo la mia giacca blu!”
“Nell’anta a destra amore! Sbrigiamoci, oddio Armando ci ammazzerà!”
Stamattina ci siamo presi a letto poiché ieri sera abbiamo festeggiato fino a tardi l’arrivo del risultato del test! Ora siamo tutti trafelati, cercando di fare prima possibile poiché sono già le otto e mezzo. Mentre saltello e mi infilo i calzini, riesco a afferrare il ricevitore del telefono e lo fermo tra l’orecchio e la spalla per poter allacciarmi le scarpe.
“Pronto? Chi parla?”
“SECONDO TE CHI PUO’ ESSERE! Calderon, si può sapere, dove vi siete cacciati tu e la tua fidanzata?!”
“Armando, calmati ti prego! Ci siamo presi tardi a letto!”
“Sì, questo lo avevo intuito! O mi credi proprio stupido?! Calderon, ti ricordo che il tuo ruolo in Ecomoda è di occuparti del progetto di franchising, tra cui intrattenere i rapporti tra l’Ecomoda e l’estero. E TI RICORDO CHE NON MI HAI ANCORA CONSEGNATO LA LISTA DEGLI INVITATI ESTERI ALLA SFILATA! Pensi di farlo dormendo?!”
“Armando, sei troppo tragico! Mancano ancora diverse settimane alla sfilata! Ti assicuro che al massimo domani te la consegnerò, parola di scout!”
“No domani, la voglio per le diciotto di oggi! Si può sapere perché non vi siete alzati a un’ora cristiana?!”
“Ieri sono arrivati i risultati del test Armando, e siamo usciti per festeggiare! Così siamo rientrati tardi e il resto perdonami ma non te lo racconto, quindi non insistere!”
“Calderon, MA COSA VUOI CHE ME NE FREGA! Vi voglio in azienda tra cinque minuti!”
“Ricevuto capo! Ma non vuoi sapere il risultato del test? Pronto?”
Mi rendo conto che ha sbattuto il telefono.
“Mamma mia che caratteraccio!”

SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI SOFIA.
Apro gli occhi sentendo le grida dei miei figli che picchiano sulla porta. Ma che hanno da urlare così presto? Mi volto verso il comodino e vedo che sono da poco passate le otto e mezzo. Balzo giù dal letto e sveglio Fabian, che dorme accanto a me.
“Svegliati, dai! Faremo tardi al lavoro!”
“Perché, che ore sono?”
“Le otto e mezzo passate!”
“Che cosa?!”
Quando Fabian si è infilato i suoi vestiti, apro la porta consapevole del fatto che dietro ci sono i miei due figli. Quando apro, i due si soffermano a guardare Fabian il quale agita la mano. Loro rispondono all’unisono, senza prestargli troppa attenzione.
“Mamma, abbiamo perso lo scuolabus!”
“Non preoccupatevi, vi porto a scuola io! Vi preparo una cosa veloce per colazione!”
Improvvisamente squilla il telefono e chiedo a Fabian di rispondere. Non posso occuparmi anche di quello! Mentre lavoro in cucina, sento cosa dice Fabian.
“Pronto, con chi parlo?... No, è evidente che non sono Sofia! Si calmi signore… Posso sapere chi è lei? Armando Mendoza…”
Dice Fabian rivolgendosi verso di me. Santo cielo, quella bestia del Signor Armando! Io afferro il ricevitore, quindi Fabian passa a occuparsi della cucina.
“Pronto, signor Armando?”
“INSOMMA SOFIA! Che fine ha fatto stamattina?! Non mi risulta che avesse delle ferie!”
“No Dottore, non le ho infatti…. Sono desolata ma… La porta di casa non si apriva e sono rimasta bloccata!”
“SOFIA, DANNAZIONE! NON MI PRENDA IN GIRO! Quanto pensa di impiegarci ancora per venire qui? O desidera la mattinata libera?”
“No Signor Armando, sarò subito lì. Mi scusi.”
Mamma mia, sarà una giornata infernale oggi! Fabian mi chiede chi è il pazzo che strilla così!
“Armando Mendoza, è uno dei soci di maggioranza dell’Ecomoda, il Vice Presidente e il Direttore Commerciale.”
“E non avete ancora pensato di regalargli un corso di yoga, un rifornimento di camomilla? Come fate a sopportarlo?”
“Non me ne parlare!”

SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI FREDDY.
La mia principessa è incinta, io sto per diventare papà! E’ vero che in un certo senso già lo sono perché considero Jimmy come mio figlio, ma questo avrà proprio il mio sangue. Dopo aver mandato Jimmy a scuola, non abbiamo resistito e siamo tornati sotto le coperte per concederci qualche altro attimo di tranquillità senza accorgerci dell’ora, fin quando non ha squillato il telefono e ho risposto di corsa.
“Freddy. Le faccio una domanda semplicissima… Sa che ore sono?”
“Le nove meno un quarto Signore…”
“ESATTAMENTE! E PERCHE’ LEI E ANNAMARIA NON SIETE IN AZIENDA?!”
“Dottore, siamo mortificati! Il fatto è che ieri sera siamo usciti a festeggiare un lieto evento…”
“Oh, sì! A QUANTO PARE IERI SERA TUTTI SE LA SONO SPASSATA TRANNE ME E BETTY! Non mi frega un tubo di cosa ha fatto ieri sera Freddy, MUOVETEVI! E quando arrivate vi aspetto nella sala del consiglio!”
Mi urla contro, prima di sbattere il telefono.
“Era il Signor Armando?”
“Sì, mia principessa, credo si sia sentito! Mi ha portato via un orecchio!”
“Freddy!! Ci licenzierà, proprio ora che sono incinta!”

SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI PATRIZIA.
“NICOLA! SVEGLIA!!”
Gli urlo, mentre mi aggiro per casa ancora senza scarpe e con i capelli bagnati. Ieri sera abbiamo bevuto abbastanza, anche se quello che ci è andato giù pesantemente è stato Nicola. Alla fine ho dovuto caricarlo su un taxi e portarlo a casa mia, siccome non so dove lui abiti! Arrivati qui, è crollato come un pero sul letto e io ho dormito sul divano letto. Quando ho aperto gli occhi, erano le otto e mezzo, ho provato a chiamare Nicola in ogni modo e, finalmente, solo ora sembra reagire. Apre gli occhi a fatica, e mi sembra confuso.
“Patrizia?”
“Esatto Nicola! Muoviti presto, sono le nove meno dieci! E lavati la faccia, non puoi venire in ufficio con quella cera!”
“Ma che è successo? Perché solo nel tuo appartamento?”
Non faccio a tempo a rispondere alla sua domanda, perché squilla il telefono.
“Pronto!”
“PATRIZIA FERNANDEZ, VOLA IMMEDIATAMENTE QUI ALL’ECOMODA!!”
“Armando, non strillare ti prego!”
“Non strillare?! MI DICI DI NON STRILLARE?! Tu ti sei presa una giornata di ferie non autorizzata ed io non dovrei strillare?!”
“Armando, non mi sono per niente presa una giornata libera senza permesso! Mi sono semplicemente addormentata, e stiamo uscendo da casa in questo momento!”
“Stiamo? Stiamo chi?”
“Ehm… Io e Nicola Mora!”
“Nicola è da te? Di mattina presto?”
“Sì Armando, ma non per quello che pensi tu! Ieri sera siamo usciti a cena e ha bevuto troppo…”
“Ecco perché non rispondeva a casa sua né al cellulare… Patrizia, fallo alzare e vi voglio vedere qui in azienda IMMEDITAMENTE! E farete i conti con me!”
“Va bene Armando…” – dico, prima di non sentire più nulla. Fisso il telefono dicendo: - “Odioso, c’è modo e modo!”

SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI BERTA.
Per tutto il tempo, non ho fatto altro che osservare con paura il Dottor Armando limitandomi a dire “si Dottore”, “faccio subito Dottore”. Oggi è davvero incavolato! Ma a cosa sarà dovuto questo esodo di massa del personale amministrativo? Dalle telefonate, sono riuscita a carpire qualcosa e ho scoperto che Nicola era a casa della bionda finta! Quella era l’ultima telefonata. Si sta allontanando con faccia scura quando gli chiedo:
“Dottore? Si è sfogato a sufficienza per oggi?”
Lui mi rivolge un’occhiataccia e mi ordina di mandare tutti i ritardatari da lui in sala riunioni appena saranno arrivati. Che Dio ci protegga da lui oggi!

SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI BETTY.
Mio marito ha urlato fino a poco fa, al telefono con tutta la gente che non si è ancora presentata al lavoro, e non ha tutti i torti! Abbiamo un’azienda da mandare avanti, e si concedono il lusso di prendersi la giornata libera! Quando entra nel mio ufficio, si accomoda sul divano.
“Allora, perché nessuno viene a lavorare oggi?”
“A quanto pare hanno fatto tutti quanti tardi perché ieri sera hanno festeggiato chi una cosa, chi l’altra! Pensa un po’! Ma appena arrivano mi sentono, sono già convocati tutti in sala del consiglio con Gutierrez.”
Rispondo a mio marito con un cenno del capo e con un mugugnino.
“Insomma, si può sapere cos’hai?”
“Niente Armando, tel’ho già detto.”
Mio marito ignora la mia ennesima risposta, simile alle altre cento che gli do da ieri sera.
“Sai cos’ha fatto Nicola? Ha passato la notte dalla bionda finta!”
Osservo mio marito, allibita.
“Che cosa?!”
“Esatto, a casa sua non rispondeva, e quando ho chiamato Patrizia mi ha detto che Nicola stava lì!”
“Ma no! Perché Nicola deve sempre mettersi nei guai? Quella donna sarà in grado di portargli la stessa serenità di cui è stata portatrice Natasha!”
Bussano alla porta, e dopo che ho detto “avanti” si affaccia Berta. Ci informa che alcuni dei ritardatari, sono arrivati. Dopo pochi minuti arrivano tutti quindi ci spostiamo in sala riunioni, Gutierrez è già arrivato e sta tenendo la sua arringa. Notiamo che mancano Nicola e Patrizia. Quando entriamo con espressioni severe, notiamo tutte le loro facce colpevoli. Mio marito inizia subito a innervosirsi.
“SI PUO’ SAPERE PERCHE’ ARRIVATE A QUEST’ORA?! E Nicola e Patrizia dove diavolo sono?”
“Dottor Armando… Ci dispiace immensamente per il ritardo… Per quanto riguarda Patrizia e il Dottor Mora, non sappiamo dove siano.”
Afferma docile, Annamaria.
“Armando, scusaci. Non si ripeterà più!”
“Mi sembra il minimo, Calderon! Non siete mica pagati per dormire, o per assentarvi a vostro piacimento!”
“Armando, non lo abbiamo di certo fatto apposta e non ci siamo messi d’accordo!”
“Marcella, osi dirmi che sono in torto? Che mi sto arrabbiando per nulla?!”
“Non dico che tu abbia torto Armando, ma adesso siamo qui quindi puoi smettere di urlare!”
“Dottor Gutierrez, cosa dovremmo fare?”
Intervengo, per frenare la discussione prima che degeneri.
“Applicare la solita punizione, la sottrazione di un giorno di stipendio!”

SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI NICOLA.
E’ ridicolo essersi addormentati nel letto di una donna come Patrizia! Ma forse è meglio così, la mia vita di recente è già stata fin troppo rumorosa. E credo che la situazione stia per peggiorare… Quando parcheggio di fronte all’Ecomoda, vedo Natasha.
“Che ci fa quella, qui?”
“Non lo so Patrizia…”
Quando smontiamo, si avvicina con passo da combattente.
“Perché sei arrivato con quella?!”
“Si calmi signorina! E poi non capisco cosa ci fa ancora qui, visto che non ci lavora più!”
“Ragazze, calmiamoci! Natasha, non devo più giustificare niente a te! Detto questo, cosa ci fai qui?”
“Devo parlarti Nicola!”
“E’ un brutto momento Natasha, sono in ritardo! E poi non ti ascolterei!”
Le dico, mentre mi avvio con Patrizia verso l’entrata. Lei mi ferma per un braccio ma io mi divincolo.
“NO, NICOLA ASCOLTAMI TI PREGO! Io sono incinta!”
Di colpo ci immobilizziamo. Che cosa ha detto?
“Che cosa?”
“Aspetto un figlio.”
“Ah sì? E come fa a dimostrare che è di Nicola e non di quell’altro, emh, come si chiama?”
“Tommaso.”
Suggerisco a Patrizia.
“Tommaso, esatto.”
“MA LEI DI COSA S’IMPICCIA, BIONDA FINTA FICCANASO!!”
“Natasha, calmati! Io non ti credo…”
“Nicola come puoi dire questo…”
“Non ti credo!”
Le dico, per poi entrare in Ecomoda seguito la Patrizia. Natasha viene bloccata da Wilson, quindi non può seguirmi.

SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI PATRIZIA.
Non posso credere che quella pazza si sia inventata una cosa simile per riprendersi Nicola! Quando saliamo al secondo piano, vediamo tutti uscire dalla sala riunioni e mi chiedo cosa sia successo. Mentre vedo Armando marciare verso di noi con aria arrabbiata, Nicola gli passa oltre, entrando nel suo ufficio e sbattendo la porta.
“NICOLA!”
“Armando, non è il momento, lascialo in pace!”
“Che cosa, Patrizia?! Ti tendi conto che sei arrivata in ufficio alle nove e mezza?!”
“Lo so Armando, tel’ho detto che mi sono addormentata!”
“E ti permetti di darmi ordini?!”
“Armando, ti ho solo chiesto di lasciare in pace Nicola, in questo momento! Ma dimmi una cosa, cos’è successo? Come mai siete usciti tutti dalla sala riunioni?”
“Vuoi sapere perché? Quest’oggi tutti voi avete indetto uno sciopero, perché quando siamo arrivati, alle otto, io e Betty non abbiamo trovano nessuno se non Berta, Ines, Gutierrez e Ugo Lombardi!”
“Ah, non ne avevo idea Armando…”
Vedo Betty allontanarsi per raggiungere Nicola nel suo ufficio.

SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI NICOLA.
Non posso credere che sia la realtà… Natasha non può essere incinta, è senza dubbio una sua macchinazione! E se lo è, non lo è di me! L’entrata di Betty, mi distoglie dai miei pensieri.
“Nicola, si può sapere perché hai dormito con Patrizia? Che cosa ti passa per la testa, lo sai che lei ti porterà altri problemi!”
“Non ho dormito con Patrizia, ho dormito da Patrizia. Il che è diverso!”
“La frequenti ancora?”
“Betty, in questo momento, questo è il più insignificante dei miei problemi!”
“Nicola ma che è successo? Sei sconvolto…”
“Sapevi che Natasha era qui sotto ad aspettarmi?”
“Ha avuto il coraggio di tornare qui?!”
“Esatto…”
“E cosa voleva?”
“Rovinarmi la vita. Ha detto di essere incinta.”
Vedo Betty sbiancare completamente.
“Che cosa?”
“Così ha detto lei…”
“Non ci credi?”
“Onestamente? No. Io sono sempre stato molto scrupoloso! E poi ricordati che fino a poco tempo fa, stava con Tommaso, ci è tornata insieme per un mese!”
“Sarebbe una bugia veramente stupida, un’esagerazione!”
“Bhe, ha dimostrato di non essere troppo normale e moderata, negli ultimi tempi!”
“Nicola, devi scoprire se è vero o no…”
Vede che sono sconvolto quindi mi abbraccia. Restiamo nel mio ufficio a parlare per un bel po’.

SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI BETTY.
Spero per Natasha che il suo non sia un tranello, che non voglia incastrare Nicola sennò, la distruggo con le mie mani! Nicola è rimasto veramente sconvolto, e non mi è sembrato il caso di approfondire il discorso bionda finta. Quando abbandono il suo ufficio, vedo che le candidate per sostituite quella pazza sono già arrivate, e Armando sta parlando con alcune di loro.

SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI ARMANDO.
Quest’azienda si sta trasformando in un teatro di commedie e drammi! Vorrei proprio sapere cosa è successo a Nicola. Mia moglie è entrata nel suo ufficio diverso tempo fa e stanno discutendo a porte chiuse. Mentre passo in corridoio, tre ragazze che devono sostenere il colloquio per rimpiazzare la segretaria di Gabriella e Kenneth, mi fermano.
“Scusaci, tu lavori qui?”
“Esattamente, sono Armando Mendoza. Vice Presidente e Direttore Commerciale.”
“Non potresti fare qualcosa per noi?”
Mi chiede quella, ammiccando e giocherellando con i capelli. Io mantengo un tono più distaccato possibile, da molto tempo questi giochetti non assortiscono alcun effetto su di me, salvo che non sia la mia Betty a farli!
“Mi dispiace, niente favoritismi. Del personale si occupa il Dottor Gutierrez, vi farà lui i colloqui.”
“Ma che peccato…”
“Ma sei sposato?”
Mi chiede un’altra ragazza, toccandomi la mano sinistra che io ritraggo immediatamente. Betty spunta dal nulla e fredda queste tipe.
“Signorine, se siete qui per cercare lavoro come segretaria potete accomodarvi e attendere di essere esaminate, altrimenti quella è la porta! Questa non è un’agenzia matrimoniale, in cui si viene per trovare marito! Tanto più che il signor Mendoza è già sposato, come avete potuto constatare!”
Taglia mia moglie. Prima di andare nel suo ufficio, mi lancia un’occhiataccia. Ora basta, voglio vederci chiaro! La seguo, e quando entro nel suo ufficio la trovo seduta sul divano che si tormenta la pellicina del pollice.
“Si può sapere cosa ti è preso? Ora mi spieghi cos’hai, mostro! E’ da ieri sera che porti il muso lungo!”
“Armando… E’ per la lettura di carte che mi ha fatto Mariana!”
“Sentiamo, cos’ha detto?”
Le chiedo, sedendomi accanto a lei.
“Che qualcuno s’intrometterà tra di noi…”
Scoppio a ridere a quest’affermazione. Ma come potrebbe mai essere possibile? Io amo Betty, da morire! Lei ama me. Escludo categoricamente che una cosa del genere possa avvenire!
“Amore mio, ma come puoi credere a una cosa del genere? E’ impossibile che ciò avvenga… Per quello hai smorzato così quelle ragazze?”
Lei si alza, e inizia a vagare per l’ufficio.
“Io non sopportavo come si rivolgevano a te, come se fossero delle cagne in calore! Non potresti fare qualcosa per noi?, Ma sei sposato?, Ma che peccato!.”
Dice lei, imitando le loro voci. Io sorrido mentre la vedo così arrabbiata e gelosa!
“Mostro, amore mio… Quelle tipe possono fare le galline quanto vogliono! Io sono sposato e innamorato! E da me, tutte le altre donne non avranno mai nulla, hai capito?”
Le chiedo, accarezzandole una gota. Quando fa cenno di sì col capo, ci baciamo dolcemente.
“So che Mariana ci ha sempre azzeccato. Ha predetto che sarei diventato presidente, che l’azienda avrebbe navigato in cattive acque, che io avrei cambiato la vita a te e tu a me, ha predetto anche l’arrivo di Alessandra Zing * …Ma stavolta si è per forza sbagliata!”
“Hai ragione amore mio… Sono stata una scema a darci tanto peso!”
“E poi ha detto che una donna si sarebbe intromessa, o che qualcuno di sesso indefinito si sarebbe intromesso? Potrebbe anch’essere un uomo che si invaghirà di te!”
“Bhe, resterebbe a bocca asciutta! Io ho già il mio romeo!”
Le sorrido, prima di baciarci ancora. Mariana stavolta ha toppato alla grande! Una cosa del genere non avverrà mai! E in ogni caso, se qualcuno dovesse fare la corte a me o a Betty verrebbe spedito immediatamente al mittente, con tanti calci nel di dietro! Specie dal sottoscritto, se dovesse essere un uomo ad avvicinarsi a Betty!
“Mostro, cos’è successo a Nicola? E’ vero che ha passato la notte con la bionda finta?”
“Ah, amore… Lui dice che non è successo niente con Patrizia, ma non questo il problema più grave.”
“E quale sarebbe?”
“Qui sotto c’era Natasha che lo aspettava, ha detto di essere incinta di lui!”
“Che cosa?? Spero che sia uno scherzo!”
“Secondo Nicola non può essere possibile! Lui pensa che sia proprio una totale menzogna… O che sia di quell’altro tipo!”
“Ma perché in quest’azienda nessuno conosce l’esistenza dei contraccettivi?!”

FINE CAP.21: Una brutta notizia per Nicola



* Gisuto, o ricordo male? Nella puntata, in cui Betty è presidente, in cui pranzano e fanno la lettura in sala riunioni, quando la banda vede la foto con Michel. NdA.

Mi diverte troppo scrivere le scene dell’ “Armando furioso”! Spero di essere rimasta in linea col personaggio originale! Credete che la gravidanza sia vera, o che sia una macchinazione di Natasha? Vi è piaciuta la piccolissima piazzata di gelosia di Betty? ^^ E l’avvertimento di Mariana su questo fantomatico “terzo in comodo”, pensate sia solo una fantasia o che sarà vero? E sarà uomo per Betty, o una sensuale gatta morta che farà il filo ad Armando?

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Capitolo 22
*** Il problema di Nicola! ***


NUOVI PROBLEMI



CAP.22: Il problema di Nicola!



SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI MARCELLA.
Armando questa mattina, era veramente furioso. Spero che non mi tiri dietro le sedie dell’ufficio quando entrerò! Ho chiesto dove posso trovarlo,e mi è stato detto di provare in presidenza. Busso ma commetto, un’altra volta, l’errore di entrare senza attendere risposta. Li trovo completamente disinibiti, ma in piedi almeno.
“Scusatemi.”
“Marcella, ma insomma! A Cartagena non si usa bussare negli uffici altrui?!”
“Mi dispiace Armando…”
Betty, rossa in volto si aggiusta gli occhiali.
“Quel che è fatto è fatto ormai… In ogni caso Marcella, la pregherai di bussare in futuro…”
Noto che non mi da ancora del lei, ha semplicemente tolto il << signora >>, credo sia difficile per lei prendere confidenza con me, come lo è per me con lei.
“Va bene Beatrice, sono desolata.”
“Possiamo esserti utili in qualcosa?”
“Sì in effetti, si tratta di un favore personale… Mi chiedevo se sapreste indicarmi un buon negozio di arredamenti e altri accessori per neonati, vestiti e abiti adatti alla gestazione… Io non saprei dove andare, visto che non ne ho mai avuto bisogno… “
“Certamente Marcella, Betty dovrebbe avere un biglietto da visita del posto in cui abbiamo fatto spese per Camilla, vero?”
“Sì, cel’ho! Ecco qui…”
“Grazie mille. Io devo iniziare a fare spese…”
“Mi sembra giusto, questi mesi voleranno… vedrà che non se ne accorgerà nemmeno…”
“Dovremmo pensarci anche noi, se sarà un maschietto le cose di Camilla non andranno bene!”
“Mi piacerebbe vedere Camilla…”
Dico, di getto. Loro mi guardano un po’ di stupore.
“Bhe, ho una foto con me.”
Dice Armando, estraendo il suo portafogli per poi passarmelo. La foto raffigura lui sorridente, con in braccio una bimba paffuta, con due occhioni scuri e i capelli neri legati in due codini, da due fiocchetti rosa. Armando sembra molto felice ed io non provo più gelosia e rabbia. Osservando la foto, immagino come potrà essere Michel quando terrà in braccio il nostro bimbo o la nostra bimba! Gli rendo la foto dicendo che è bellissima.
“Bene, grazie per il biglietto da visita.”
“Marcella, non abbiamo avuto occasione di toccare l’argomento… Io spero che non abbiamo fatto male a chiamare Michel tempo addietro, mi dispiace se ci siamo impicciati, ma volevamo capire meglio il tuo comportamento…”
“Armando, Betty, avete fatto benissimo a chiamarlo. Io stavo per fare un terribile errore vendendo le mie quote. Non avete agito male!”
“Siamo contenti di sentirtelo dire… Marcella ti auguriamo davvero tutto il bene di questo mondo. Per te, Michel e il vostro bambino.”
“Grazie Armando… Non posso negare che quando sono tornata qui ero intenzionata a vendicarmi di voi, ma le cose sono mutate così in fretta… E la scoperta di aspettare questo figlio, mi ha fatto capire che non era giusto minare alla vostre felicità, ma che dovevo pensare a costruire la mia. Ora torno al mio lavoro, grazie.”
“Di niente Marcella.”
Mi dice Betty prima che io abbandoni l’ufficio. Invio poi una mail a Mariabeatrice, per dirle che non sono più partita e che può venire quando vuole per conoscere Michel! Poi scrivo al mio amore.

Amore mio ti aspetto di fronte all’Ecomoda all’una per andare a pranzo insieme, ok? E sappi che per questa sera ho una sorpresa, andremo in un posto speciale.Ti amo!

Michel mi risponde:

Va bene piccola. Che sorpresa è? Non vedo l’ora di scoprirlo! Io ti devo parlare di cose importanti a pranzo. Un bacio, ti amo anch’io!

SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI NICOLA.
Non posso credere che ciò che mi ha detto Natasha sia vero, non posso accettarlo! Oggi non riesco a fare nulla, ovviamente. Ho il pensiero fisso di lei che mi dice di aspettare un figlio da me. Quando bussano alla porta e dico << avanti >>, vedo entrare Patrizia che esita. Io la invito a entrare.
“Nicola, come va?”
“Piuttosto male Patrizia, io non ci posso credere!”
“Nicola, dimmi una cosa… non ci credi?”
“No Patrizia! Io non credo che sia vero, e poi guarda caso lo scopre quando l’ho lasciata? Non ci casco!”
“Effettivamente è paradossale! Nicola, non preoccuparti perché ci penserò io a smascherare quella disgraziata!”
“E come farai?”
“Ho già un piano Nicola! Questi mezzucci di certo non gli ha inventati lei! Prima di Natasha gli ho usati io con Mario e Daniele Valencia, anche se non ne vado fiera, che sia chiaro!”
Patrizia riesce a strapparmi un sorriso. Effettivamente, con il suo passato da cospiratrice, adesso mi ritorna utile!
“Grazie Patrizia… Spero che mi aiuterai…”
“Non temere, Nicola!”
Quando bussano nuovamente alla porta, dico a chi che sia di entrare. Temo che la sfilata sia appena cominciata! E’ Armando.
“Patrizia, devo parlare da solo con Nicola, esci.”
“Armando, c’è modo e modo!”
“Fuori, bionda finta!”
“E va bene! Ciao Nicola, ti terrò aggiornato!”
“Ciao Patrizia… Sai Armando, credo dovresti essere più gentile con lei, si sta impegnando a cambiare.”
“Nicola, perché insisti nel cacciarti nei guai?Non ti è bastato ciò che ti ha fatto in passato?”
“Quello che successe anni fa io l’ho dimenticato, e come ti ho detto, Patrizia sta cambiando…”
“Ti posso chiedere cos’è successo questa notte?”
“Niente Armando! Ieri sera siamo semplicemente usciti a cena, ho esagerato con il vino e ho dormito da lei, tutto lì!”
“Io vorrei che stessi attendo e ti guardassi da quella donna… Tu sai perfettamente tutto ciò che ha fatto e non fatto in quest’azienda!”
“Armando, non ho intenzione di sposarla domani, quindi non preoccuparti!”
“C’è un’altra cosa… Betty mi ha raccontato di ciò che ti ha detto Natasha. Tu non ci credi, vero?”
“No, Armando! Lo trovo assurdo che se ne sia uscita con una notizia simile dopo che l’ho lasciata e che è rimasta senza lavoro!”
“E’ vero, quella tipa è una specie di pazza perciò potrebbe benissimo essersi inventata tutto! Però non puoi nemmeno presentarti da lei e dirle << non ti credo >>. Voi avete avuto una relazione e dei rapporti sessuali, quindi qualcosa potrebbe anch’essere andato storto.”
“Armando, non dirlo neanche per scherzo!”
Gli dico, prendendomi la testa tra le mani.
“Devi cercare di smascherarla se sta mentendo…”
“Patrizia dice che ha un piano!”
“E ti affidi a lei? Andiamo, Nicola!”
“Armando, Patrizia era con me quando Natasha ha detto quello che ha detto, e ha visto come sto! Ha promesso di aiutarmi… E non dimenticarti che lei ha fatto la stessa cosa anni fa con Mario e Daniele, quindi saprà come smascherare Natasha!”
“Ah, di certo Patrizia è un’esperta in questo genere di cose! Nicola stai solo attento a quella donna. Io torno al lavoro!”
“A dopo Armando, grazie.”
Spero davvero che Patrizia abbia un piano, e che mi porti buone notizie!

SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI PATRIZIA.
Quella disgraziata la pagherà amaramente! Spero tanto che non aspetti un bambino, o Nicola si farà prendere dai sensi di colpa e tornerà con quella, e magari anche la sposerà! Non posso permettere che Nicola finisca così! Vedo Marcella venire verso di me, la quale mi ferma poco prima che io bussi nell’ufficio di Betty.
“Patrizia, come mai stai andando da Betty?”
Io parlo sotto voce per non farmi sentire da Sofia e da Berta.
“Marce, è successa una cosa scandalosa! Quella pescivendola che hanno licenziato, l’ex fidanzata di Nicola, si è inventata che aspetta un figlio da lui!”
“E perché sei così certa che sia un’invenzione?”
“Nicola ne è sicuro, intendo aiutarlo per scoprirlo!”
“Patrizia, che cosa c’è tra voi due?!”
“Nulla Marce! Siamo diventati buoni amici, e io intendo smascherare quella disgraziata, per ripagarla del pugno che mi ha tirato!”
“Basta che non ti metti nei guai con i dirigenti, perché io non potrò aiutarti!”
“Stai tranquilla Marce!”
Quando lei si allontana, io busso alla porta e quando sento dire << avanti >> entro. Betty abbandona il suo lavoro e mi saluta.
“Salve Dottoressa, avrei bisogno di parlarle!”
“Di cosa, mi dica? Glielo dico subito, se intende chiedere un altro prestito, la risposta è no!”
“No, non si tratta di questo. Anzi, sono venuta a portare l’assegno della restituzione, ecco qui.”
Betty mi guarda stupita, e leggendole in faccia la domanda che sta per farmi, io rispondo in anticipo.
“Ho venduto qualcuna delle mie cose. Sono qui per un’altra questione più delicata, e confido nel suo aiuto! Vorrei che mi desse una mano ad aiutare Nicola!”
“Mi scusi?”
“Avrà saputo dell’ultima uscita di quella disgr… cioè volevo dire di Natasha. Lei è molto amica di Nicola, e un tempo siete anche stati insieme! Quindi confido che lei voglia solo la sua serenità, e che la verità venga a galla! E che non permetta alla prima pazza furiosa di fregarlo così!”
“Senta signorina, sarò sincera con lei! Io non credo che lei voglia il bene di Nicola. Mi ricordo benissimo di ciò che gli ha fatto anni fa! L’ha usato finche credeva che le potesse far comodo, e poi l’ha trattato come l’ultimo dei pezzenti mentre Nicola, mi creda, avrebbe dato la vita per lei! Ma lei ha preferito correre dietro a uomini più facoltosi, più attraenti… Come Daniele Valencia, infatti, quando credeva che avrebbe ottenuto la presidenza, non ha perso tempo per infilargli la lingua in gola!”
“Lo so benissimo Dottoressa, non serve che rievochi le mie azioni passate! Di queste cose ho già discusso con Nicola domandandogli scusa, e se non mi crede, può sempre bussare alla porta di fronte e domandarglielo. Io ho ammesso i miei errori, e oggi ho intenzione di sdebitarmi con lui e di riscattare la mia immagine con tutti voi! Che lei ci creda o no, io voglio aiutare Nicola affinchè non finisca nelle grinfie di quella, senza motivo! Intende aiutarmi o no?”
“Sentiamo cos’ha da propormi.”

SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI BETTY.
La proposta di Patrizia non mi sembra malvagia e, anche se non mi fido di lei, intendo aiutare Nicola per scoprire se Natasha è sincera o meno, prima che si assuma delle responsabilità! Con la presenza di Patrizia, ho convocato tutta la banda. Quando entrano, osservano tutte Patrizia.
“Betty, che ci fa quella qui, ad una nostra riunione?”
“Te lo spiego subito Sofia. E’ arrivato il momento che Patrizia e la banda delle racchie collaborino!”
Mi guardano tutte con stupore.
“Scusa Betty, ma hai battuto la testa?”
“Siediti Sofia, anche voi ragazze così vi spiego tutto. Questa mattina Natasha si è presentata all’entrata dell’azienda, e quando Nicola è arrivato gli ha detto di aspettare un figlio da lui.”
“Che cosa??”
“Proprio così Annamaria… Nicola è seriamente abbattuto dalla notizia, anche perché asserisce che si tratta di una messa in scena, ma non sa come dimostrarlo! Non può certo andare da lei dicendole << non ci credo quindi me ne lavo le mani >>, sarebbe la parola di Natasha contro quella di Nicola! Perciò Patrizia, ha chiesto il nostro aiuto per scoprire se è vero o meno che aspetta un bambino!”
“Perdona la domanda Betty, ma da quando, alla sanguisuga qui presente, importa del benessere di Nicola, che ha sfruttato come un povero mulo in passato?”
“Moderi i termini, vecchia lillipuziana!”
“Ragazze, non iniziamo a offendere! Sofia, non dovete pensare a lei, ma pensate al povero Nicola!”
“Tu quindi non credi che Natasha sia incinta? Betty, Natasha è una nostra mica, anche se è stata licenziata!”
“Annamaria, Nicola per me è come un fratello! Natasha potrebbe anch’essere il Papa, ma se scoprirò che ha preso in giro Nicola, smetterà di esistere per me! Ci aiuterete?”
Vedo che le ragazze si osservano dubbiose.
“Sandra, Sofia! Mi sorprendo di voi e della vostra esitazione. Vi siete dimenticate cos’ha fatto Jenny? Prima a te Sofia, ha rubato il marito, l’ha spennato e ha tolto il pane di bocca ai tuoi figli… E poi ha cercato di incastrare Mario con un figlio non suo, rovinando la vostra storia!”
“Effettivamente la stavo per ammazzare quella tipa! Io ci sto Betty!”
Asserisce Sandra. Dopo di lei, si uniscono anche le altre. Mi chiedo qual è il piano e ci concordiamo per incontrarci all’uscite dall’Ecomoda, alle diciotto.

SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI MARIO.
Quando entro pian piano nell’ufficio di Armando usando una cartellina come scudo, lui mi guarda male.
“Mario, che diavolo stai facendo?”
“Tento di proteggermi, nel caso tu voglia uccidermi! Ti è passata la luna storta?”
“Mi sembra normale che fossi alterato, visto che nessuno stava venendo a lavorare quest’oggi!”
“Comunque ecco qui la lista degli invitati stranieri, e con cinque ore di anticipo! Tanto caos per nulla!”
“Grazie, posala lì.”
“Stamattina per telefono non mi hai neanche dato il tempo di dirti che i risultati del test sono negativi!”
“Bhe, ti sei tolto un bel peso Calderon! Ammetto che avere un figlio da una donna che non è quella che ami e doverlo crescere, non è il massimo!”
“Già! Come se tu avessi avuto un figlio da Claudia Bosh, e adesso lo crescessi con Betty!”
Armando mi lancia un’occhiata, e poi mi tira dietro una penna che mi centra la fronte.
“Aio, mi hai fatto la bua!”
“Fuori dai piedi Calderon!”
“Stavo scherzando… Il tuo nervosismo è dettato da altre cose oltre che dall’esodo di massa di stamattina?”
“Sì, dalle battute cretine dello uno stupido qui presente! Comunque, stamattina ammetto che mi giravano anche per altro! Ieri sera Betty è tornata a casa scura in volto, avrà detto si è no dieci parole fino a stamattina, ma insisteva nel dirmi che andava tutto bene!”
“E poi hai scoperto cos’aveva?”
“Sì, era posseduta dal mostro dagli occhi verdi! Ieri sera Marina le ha predetto che << qualcuno s’intrometterà nel nostro matrimonio >> e Betty ha subito pensato a una donna, come se io potessi tradirla! Calderon, a volte ho come l’impressione che Betty non si fidi del tutto di me, che dentro la sua testa ci sia una vocina che le ricorda costantemente che un tempo ero un playboy…”
“Amando, questa è la cosa più stupida che ti abbia mai sentito dire! Betty ti ama accidenti, ti ama alla follia e l’ha dimostrato! Ricordati che si è innamorata di te proprio quand’eri l’opposto di quello che sei oggi, hai letto il suo diario! Quali altre prove ti servono che si fida di te? Tu e Betty siete fatti l’uno per l’altra, siete l’esempio che tutti invidiano! Non le voglio più sentire queste sciocchezze, ok? Sai bene che prendono seriamente le predizioni di Mariana visto che nel 99% dei casi ci azzecca. Questo caso rientrerà nell’1% errato!”
“Grazie amico. Hai ragione, Betty non penserebbe mai che io possa tradirla!”
“Se un uomo si avvicina a lei e diventi una belva, e allora lo fai per amore, ma se fa la gelosa lei esagera e vai a pensare certe cose? Ti fai troppe paranoie, Betty non è affatto ossessionata dal tuo passato! E’ gelosa di te come qualunque altra donna lo sarebbe con suo marito. Secondo me, visto che è già l’una del pomeriggio, dovresti prendere tua moglie e portarla a pranzo fuori.”
“Hai ragione Calderon, grazie! Mai come stavolta i tuoi ragionamenti sono azzeccati! Avanti.”

SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI ARMANDO.
Dico, sentendo bussare. Entra Betty.
“Che teorie ti ha propinato stavolta?”
“Niente di che, stavo ripassando con lui la teoria del moto di rivoluzione terreste. Vi lascio!”
“No aspetta Calderon. Annamaria e Freddy hanno ordinato il pranzo per tutti perché devono darci una notizia!”
Resto deluso da questa notizia perché l’idea di un pranzetto intimo, era molto carina. Di sera non riusciamo mai a uscire soli perché, visto che è l’unico momento della giornata in cui possiamo stare con lei, preferiamo stare a casa con la mostrilla.
“E’ davvero importante?”
“Pare di sì amore mio. Ti volevo dire anche un’altra cosa, questa sera dopo il lavoro non tornerò subito a casa, devo andare da Natasha con la banda…”
“Per fare cosa? Le parlerete?”
“Dobbiamo scoprire se è sincera quando dice di essere incinta di Nicola!”
“Che cosa??”
Esclama Calderon, con gli occhi fuori dalle orbite.
“Sì Calderon, quella sciroccata di Natasha questa mattina, si è presentata qui sotto, comunicando discretamente la notizia a Nicola!”
“E scommetto che Nicola non ci crede!”
“Chiunque avrebbe de dubbi, dopo essere stata lasciata e licenziata si presenta con una notizia simile! Come farete a farla confessare?”
“Le faremo fare un test di gravidanza, a forza se non lo vorrà fare con le buone! Pensate che è venuta Patrizia a chiederci di aiutare Nicola!”
“Scusate, ma sono rimasto piuttosto indietro! C’è qualcosa tra quei due?”
“Nicola dice di no, che sono solo amici… Io comunque sono preoccupato per Nicola, si ritrova di nuovo nelle grinfie di quell’arrampicatrice sociale!”
“A detta sua, Patrizia dice di voler cambiare, di voler rimediare agli errori passati… Oggi mi ha persino restituito il prestito, ha detto di aver venduto alcune delle sue cose!”
“Patrizia Fernandez alias bionda finta che vende vestiti e accessori per rientrare con i debiti? Nemmeno nei migliori film fantasy!”
“O dell’orrore, Calderon!”
“Se Natasha sta mentendo, passerà un brutto quarto d’ora! Adesso sarà meglio andare a sentire a cosa è dovuto questo pranzo!”
Quando mia moglie e Calderon stanno per muoversi, io fermo Betty afferrandola per un braccio.
“Aspetta amore mio…”
“Armando, che succ…”
Non fa a tempo a finire la frase, perché la chiudo tra le braccia e le tolgo le parole con un bacio carico d’amore. Poi la guardo negli occhi.
“Questo per ricordarti che ti amo Betty, e che di me non devi mai dubitare!”
“Lo so Armando, tu sei meraviglioso! Ti amo tantissimo amore mio…”
Io le sorrido, poi mi chino e appoggio l’orecchio alla sua pancia.
“Mi senti? Sono il tuo papà… Sappi che io, la mamma e la sorellina non vediamo l’ora che arrivi!”
“Armando, non credo sai che possa sentirti, e tanto meno risponderti!”
Quando torno in posizione eretta io e mia moglie ci baciamo ancora. Il mio unico desiderio al momento è dimostrarle quanto io sia felice di diventare padre per la seconda volta, e quanto l’amo!
“Sarà meglio andare di là prima che mandino i cani a cercarci!”
Ubbidisco a mia moglie, e quando entriamo nella sala del consiglio imbandita e apparecchiata, siamo accolti con un << finalmente! >>. Notiamo che manca Marcella e interroghiamo i presenti, ci rispondono che aveva già preso un impegno. Freddy prende la parola.
“Un attimo di attenzione, prego! Io e la mia regina, vi abbiamo riunito qui per comunicarvi una notizia bellissima! Freddy Stewart Contreras, che poi sarei io, e Annamaria Fuentes Contreras saranno molto presto genitori della creaturina che sta crescendo qui dentro!”
Annuncia Freddy, accarezzando la pancia di sua moglie. Le ragazze della banda spalancano la bocca per lo stupore e soffocano Annamaria di abbracci, anche Patrizia porge loro i suoi auguri. Che sia vero che stia cambiando? Io continuo a essere preoccupato per il mio amico Nicola.
“Freddy, Annamaria vi faccio le mie congratulazioni!”
“Grazie Dottor Armando, siamo così contenti!!”
“Non esiste maniera di esprimere la mia euforia!”
Sono molto felice per loro, anche se molto presto ci ritroveremo senza personale per un congedo di maternità di massa. Ci manca solo che resti incinta Sandra e avremmo fatto l’all-plain!

SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI MARCELLA.
Purtroppo avevo già promesso a Michel che ci saremmo visti per pranzo e non sono potuta restare all’Ecomoda, spero non mi abbiano presa per la solita scontrosa. Quando rientrerò, chiederò ad Annamaria cos’aveva da comunicare. Esco dall’Ecomoda e vedo Michel a fianco alla mia auto. Mi avvicino per salutarlo, e lui mi afferra tra le sue braccia mozzandomi in fiato con un bacio da premio oscar.
“Amore mio, occhio a viziarmi così!”
“Non è un problema, abbiamo perso così tanto tempo che è giusto recuperare ogni attimo! Dammi le chiavi, guido io.”
Non protesto, passandogli le chiavi della mia auto. In macchina parliamo.
“Che sorpresa devi farmi oggi?Dove andiamo?”
“E se te lo dico, che sorpresa è? Tu, che mi dovevi dire?”
“Amore mio, la nostra storia è iniziata così improvvisamente che ci sono tante cose da decidere… Io ho ancora un ristorante a Cartagena da mandare avanti…”
“E cosa pensavi di fare?”
“Io un piano cel’avrei, ma serve la tua intermediazione con Betty… Se ci fosse per me e per Matteo un lavoro all’Ecomoda, pensavamo di vendere il ristorante.”
“Lo faresti davvero?”
“Marcella, quel ristorante è nato quando abbiamo iniziato a collaborare. E non posso di certo fare il pendolare da Cartagena! Io farei di tutto per te Marcella…”
Lo guardo con gli occhi che brillano. Non credevo che un giorno sarei stata tanto felice, che mi sarei innamorata ancora e che avrei trovato un angelo come Michel, che mi ha donato amore.
“Tuo fratello cosa ne pensa?”
“Lui è d’accordo, l’ho sentito questa mattina.”
“Questo pomeriggio ne discuterò con Betty e Armando, e mi sapranno dire se ci sono dei posti per voi…”
“Grazie amore mio. E c’è anche un’altra questione che ho lasciato in sospeso… Eleonora. Io l’ho lasciata e me ne sono andato senza darle una spiegazione concreta… Marcella non devi dubitare di me! Ma siamo stati insieme tanto tempo e merita di sapere come stanno le cose…”
“Michel, hai ragione… Io non dubito di te, credo che sia giusto… E come pensi di fare per parlarle?Dovrai tonare in Francia?”
“No, non è necessario… Mio fratello mi ha detto che anche lei è tornata in Colombia. Mi basterà andare a Cartagena, io andrò lì, le dirò tutto e tornerò da te, amore mio.”
“Va bene, Michel.”
Rispondo, dubbiosa. Ma non devo avere paura, Michel mi ama e tornerà da me!

SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI ANNAMARIA.
A pranzo ho mangiato come una balena, spero di non diventarlo ora della fine della gravidanza! Ripenso al fatto di voler << fregare >> Natasha, non so se sia giusto, e non capisco cosa centri la bionda finta! Ma capisco i dubbi di Betty su questa storia e che voglia aiutare Nicola, e penso che, se non ha niente da nascondere, per Natasha fare quel test di fronte a noi non costituirà un problema. Quando sale la signora Marcella la saluto.
“Buon pomeriggio Annamaria. Mi scusi se non mi sono fermata per assistere al suo annuncio, se vuole può darmi ora la notizia.”
“Signora Marcella, io e Freddy aspettiamo un bambino, era questa la notizia!!”
“Annamaria, i miei migliori auguri!”
Mi dice, quindi ci scambiamo un guancia a guancia.
“Sono molto contenta per voi, e che quel giorno abbia accettato il mio consiglio, quando le dissi che Freddy l’ama sinceramente perciò doveva concentrarsi su di lui. Come vede, l’ha resa felice!”
“Oh, sì signora Marcella, più che felice!”
“Ancora auguri Annamaria. Betty e Armando sono in ufficio?”
“Certamente, Betty è in presidenza e le mando a chiamare il dottor Armando!”

SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI MARCELLA.
Anche se, da come ha parlato Annamaria, sembra che Armando non sia con Betty, per sicurezza busso. Lei mi dice << avanti >> quindi entro e vedo che Armando non c’è.
“Marcella, posso aiutarti?”
“Spero di sì, ma vorrei aspettare l’arrivo di Armando, per parlare con entrambi.”
Quando Armando entra, spiego loro il motivo della mia visita.
“La questione è questa: come sapete adesso Michel vivrà qui, quindi lui e suo fratello, che sarebbe suo socio, pensavano i vendere il ristorante che hanno aperto a Cartagena, per stabilirsi qui a Bogotà. Questo se riusciranno a trovare un altro lavoro… Mi domandavo se per loro ci fosse spazio all’Ecomoda!”
Betty e Armando si lanciano uno sguardo, si nota a vista d’occhio che tra loro c’è una vera intesa. Mi risponde Betty.
“Effettivamente manca un direttore dei punti vendita e un addetto alle pubbliche relazioni e al marketing, fino ad ora questi compiti ce li siamo spariti io, Armando e Mario ma avere delle persone apposta, farebbe comodo per sgravarci dal lavoro…”
“Senza contare che questo calza a pennello con il momento, visto che presto ci saranno tre congedi per maternità, con del personale in più non dovremo caricarci tutto il lavoro io e Mario.”
“Esatto, io credo che Michel potrebbe perfettamente ricoprire il ruolo di direttore dei punti vendita. Per quanto riguarda suo fratello non conosco le sue competenze, potrebbe ricoprire il ruolo di addetto alle pubbliche relazioni?”
“Senza dubbio, questo era il mio ruolo nella loro società, e Matteo spesso mi assisteva!”
“Non sapevamo nemmeno che avesse un fratello!”
Interviene Armando.
“Un fratello di due anni più piccolo, si chiama Matteo.”
“Potremmo fare così allora, facci avere il curriculum di Matteo e di Michel, e proporremo la cosa al prossimo consiglio di amministrazione, che sarà dopo il lancio della collezione.”
“Non so come ringraziarvi, lo dico subito a Michel!”
“Di niente Marcella.”
Esco dall’ufficio della presidenza contenta, e comunico subito la notizia a Michel!

SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI MICHEL.
Sono riconoscente a Betty e Armando per l’opportunità, e spero che il consiglio di amministrazione approvi la proposta ma sono certa che sarà così visto ora Marcella è benvoluta. Quando accosto l’auto all’entrata dell’Ecomoda, vedo l’usciere affacciarsi dentro e ne esce Marcella. Monta in auto e ci baciamo. Sorridente, le chiedo dove devo dirigermi!
“Parti, ti faccio strada. Amore mio, sono molto felice che Betty e Armando vogliano assumere te e tuo fratello!”
“Le cose sono molto cambiate con loro, e perciò ti aiutano volentieri. Marcella io non ho più avuto modo di vedere Betty e Armando per scambiarci due chiacchiere, pensavo che potremmo anche andare a pranzo insieme un giorno, che dici?”
“Sì, perché no. Credo che frequentarli anche fuori dall’azienda renderà migliore il clima anche dentro ad essa! Oggi Armando mi ha fatto vedere una foto con la sua bambina, io pensavo solo a quanto sarai bello quando reggerai in braccio la nostra piccola, o piccolo!”
Mi dice, sorridendo e accarezzando la mano che tengo sul cambio. Io le sorrido a mia volta.
“Dovremmo anche pensare ai nomi…”
“Io ci avrei già pensato, mi piacerebbero i nomi dei miei genitori, Giulio e Susanna. Ma sceglieremo insieme amore mio, se tu hai altre idee!”
“Io penso che dare loro il nome dei tuoi, sia un gesto meraviglioso amore mio. Marcella, cambiando discorso. Domani partirò per Cartagena.”
“Così presto?”
“Voglio chiudere la faccenda al più presto. Tu sai vero che vado lì solo per dirle la verità? E nulla più.”
“Lo so Michel. So che un tempo ero ossessionata dalla gelosia, quando stavo con Armando vivevo costantemente nella più maniacale forma di gelosia! Ma non ho intenzione di fare lo stesso errore amore mio. Parti tranquillo, e io ti aspetto qui per cominciare la nostra vita insieme!”
“L’abbiamo già iniziata Marcella.”
Le sorrido ancora e lei ricambia. Poi mi dice di svoltare nella zona industriale e parcheggiamo di fronte a un grande magazzino di mobili, carrozzine, passeggini, seggioloni, box e altri arredi. Chi più ne ha, più ne metta!
“Io credo che dovremmo iniziare a fare delle compere, ci sono tante cose che si possono comprare anche senza conoscere il sesso!”
“Tesoro mio, è un’iniziativa e una sorpresa stupenda!”
Le dico, per poi avvolgerla tra le braccia. Quando entriamo nel negozio, una giovane ragazza ci accoglie.
“Benvenuti, posso esservi d’aiuto?”
“Salve signorina. In effetti non sappiamo da dove cominciare… Che dici Michel?”
“Primo figlio?”
Chiede sorridente la commessa, io annuisco sorridendo.
“Esatto! Potremmo vedere qualche culla per cominciare? Ma non conosciamo ancora il sesso!”
“Non c’è problema, abbiamo una gamma di culle in legno che fa al caso vostro! Seguitemi, prego. E potete sempre optare su colori come il crema per quanto riguarda la carrozzina e il seggiolino per auto. A questo proposito, acquistando il set completo e un altro complemento d’arredo a vostra scelta, avrete un agevolazione del 50%!”
Passiamo un sacco di tempo tra culle, passeggini, peluche e altre cose. Completamente impreparati, ma totalmente felici. Quando Marcella vede un grosso, ma proprio enorme, orso di peluche le brillano gli occhi e decidiamo di comprarlo, insieme alla culla in legno chiaro, al set di carrozzina e seggiolino per auto e fasciatoio. Marcella saltella felice come se si trovasse nel paese dei balocchi. Ed io ne sono pazzamente innamorato!
“Grazie per gli acquisti e congratulazioni! Fatevelo dire, siete una coppia bellissima!”
Ringraziamo in coro, per poi abbandonare il negozio.

SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI BETTY
Saluto mio marito, Sandra saluta Mario e tutte quante entriamo nel mio mini-van, per dirigerci a casa di Natasha. Ho pregato le ragazze di non fare accenno a ciò che abbiamo visto ieri sera seguendo Sofia, per non metterla in imbarazzo, ma ovviamente loro fanno di testa propria e iniziano a fare domande.
“Sofia, come va con il tuo misterioso uomo?”
“Tutto bene Sandra, grazie. E se stai per iniziare a fare le solite domande del tipo << quando ce lo presenti? >>, la risposta è sempre le stessa ovvero quando ne avrà voglia! Quindi non mi scocciare!”
“Di questo passo potremmo pensare che non esiste!”
“Sandra, ma cosa dici! Sappiamo di certo che esiste!”
“Annamaria, cosa vuol dire che sapete di certo che esiste?”
Io cerco di cambiare discorso.
“Sandra, mio marito mi ha detto che i risultati del test sono negativi!”
“Non cercare di cambiare discorso Betty! Bhe? Cosa significa?”
“E va bene, io non resisto più! Ieri sera dopo il lavoro, ti abbiamo vista volteggiare con quel bel giovanotto!”
“E’ così, mi avete spiato? Siete davvero delle belle amiche! Betty, mi sorprendo di te che glielo hai lasciato fare!”
“Sofia, io non ero d’accordo, ho provato a farle cambiare idea… Ragazze ve lo dicevo che non dovevamo! E mi avevate detto che sareste state zitte!”
“In ogni caso avete visto come mai non ho appeso i manifesti!”
“Per la differenza d’età?”
“Ma come sei acuta Annamaria, complimenti!”
“E dai Sofia, ci dispiace per averlo fatto, non trattarci così! E quanto è grande questa differenza d’età?”
Le chiede Mariana.
“Quindici anni.”
“Non è poi così tanto, ci sono delle coppie che ne tolgono venti, venticinque, trenta! Sofia, la differenza d’età è solo un numero se ti rende felice!”
“Questo lo so Betty, a il mondo potrebbe non essere dello stesso parere!”
“Temi per i tuoi figli, e per cosa dirà Efraim?”
“I miei figli sono grandicelli e mi faranno delle domande, ragazze stanotte Fabian ha dormito per la prima volta da me e i miei figli l’hanno visto perché ci siamo alzati tardi!”
Le ragazze ridono eccitate.
“Per quanto riguarda quel disgraziato, quel pezzente di Efraim, lo gonfio se oserà esprimere la sua opinione, dopo che mi ha lasciato per una che potrebbe essere sua figlia!”
“Vero, anche tu amica mia ti meriti il meglio!”
“Questa sera quando tornerò dovrò parlare con i miei figli…”
“Sofia in bocca al lupo! Sappi che da noi non avrai alcun tipo di giudizio!”
“Grazie ragazze, Sandra quindi il test è negativo?”
“Esatto ragazze, quel figlio non è di Mario! Che liberazione!”
“Pensate di farne uno vostro?”
“Mariana, cosa dici! E’ già una grazia se riuscirò a farmi sposare! E poi conto di vivere un periodo di beata vita coniugale, solo io e lui, prima di mettere su famiglia!”
“Anche Betty lo disse, prima di rimanere incinta durante la luna di miele!”
Afferma Annamaria.
“Sandra, se questo è il tuo piano, non ti fidare di lui quando ti dirà << ma cosa vuoi che succeda >>!”
Le dico, ridendo. La risata contagia anche le altre.
“Ragazze, se accadrà pazienza, accoglieremo la creatura a braccia aperte!”
“Questo è normale Sandra. Anche se non era nei nostri piani così presto, io e Armando siamo stati così felici quando abbiamo saputo che aspettavamo Camilla!”
“Ragazze, ho anch’io una notizia da darvi! Non avete notato i miei nuovi e lucenti orecchini?” – Mariana si scosta i capelli, quindi Sandra e Sofia li guardano. –“Sono un regalo di Ottavio, me li ha regalati ieri sera quando mi ha detto che mi ama!”
“Amica mia, siamo davvero contente! Le cose ci vanno decisamente bene!”
Tra i vari festeggiamenti, raggiungiamo la casa di Natasha. Io chiedo chi ha il test di gravidanza, e Ines risponde di averlo messo nella borsa. Quando bussiamo, ci apre una Natasha perfettamente normale, non sembra affatto una donna incinta che è appena stata ripudiata dal padre del figlio che porta dentro! Rimane molto sorpresa dalla nostra visita.
“Ciao Natasha!”
“Ragazze… Ciao, non vi aspettavo…”
“Possiamo entrare?”
Le chiedo con distacco, il mio istinto mi dice che qualcosa non va! Lei rimane un po’ imbarazzata, ma non ha altra scelta che farci entrare. Ci avviamo tutte in salotto, e notiamo la prova inconfutabile che non è incinta: mentre guarda la tv, sta bevendo una bottiglia di vino. Senza pensarci su due volte, intervengo:
“Sai Natasha, ero convinta che le donne incinte non potessero bere alcolici!”
Lei osserva in imbarazzo il tavolino, e cerca di farfugliare qualcosa.
“Betty… Io ero così giù per il rifiuto di Nicola che non ho resistito…”
“Non prendermi in giro! Bhe, non siamo qui stasera per confutare ogni dubbio… Ines?”
Ines estrae il test di gravidanza, mostrandeglielo.
“Non avrai problemi a farlo se sei veramente incinta…”
Natasha osserva e ragazze cercando un aiuto.
“Non vi fidate di me?”
Ines le risponde:
“Natasha, una gravidanza non è qualcosa su cui si può scherzare!”
“Scommetto che è stata quella cretina di Patrizia, a issarvi contro di me!”
“Natasha, noi tutte abbiamo una nostra testa in grado di ragionare, e la tua uscita di questa mattina era strana prima, figurati ora dopo aver visto che ti scoli beatamente una bottiglia di vino! E in questo caso Patrizia ha dimostrato più dignità e maturità di te!”
“E va bene, non serve fare il test! Perché non sono incinta, contente? Per voi è tutto facile, avete tutte un marito, un compagno e una famiglia! Io cos’ho?”
“Scusa se te lo dico, ma avresti dovuto comportarti diversamente con Nicola se volevi tenertelo, e fidarti di lui innanzitutto!”
Le dice Sandra. Natasha risponde.
“Vediamo tu per quanto sarai in grado ti tenerti il tuo Mario, prima che torni ai suoi antichi passatempi! Non mel’aspettavo proprio da te, Betty! Ma per te è facile venire qui a rovinare la vita agli altri, tu hai il tuo bel castello, i tuo posto di prestigio e il tuo bel maritino isterico!”
“Bada a come parli! E’ un bene che il mio bel maritino sia isterico, in questo modo tiene le truffatrici come te, lontane dalla nostra azienda e dai nostri amici! Non credevo che fossi così Natasha, ms ti sei rivelata come tutte le altre, una gatta morta! Non avvicinarti più a Nicola! E per quanto riguarda la mia bella vita, io me la sono sofferta! Senza ingannare nessuno, e mi sono guadagnata l’amore di Armando portandolo in palmo di mano e non cercando di incastrarlo con una finta gravidanza!”
Le dico per poi uscire da lì, prima di prenderla a sberle. Prima di uscire sento le parole di Ines, le altre escono senza dire una parola.
“Ragazza mia, ma cosa pensavi di fare? In ogni caso tra qualche mese si sarebbe scoperto che era una finta e Nicola ti avrebbe lasciato in tronco! Ti sei comportata molto, molto male!”
Quando arrivo a casa mia con Sandra, vi trovo Mario e Armando che giocano con Camilla, sono tutti e tre seduti sul tappeto.
“Amore mio, com’è andata?”
“E’ andata che Nicola aveva ragione, Armando. Non aspetta nessun bambino quella!”
“Che megera… Ha fatto il test alla fine!”
“No Mario, Betty ha notato una bottiglia di vino aperta sul tavolo e l’ha fatta confessare! Ci ha addirittura detto che siamo noi le cattive, che le abbiamo rovinato la vita!”
“Sandra amore mio, quella donna è pazza!”
“Stavo per prenderla a sberle, mi ha detto che per me è stato facile andare lì e rovinarle i suoi geniali piani, perché io ho risolto la mia vita con un posto di prestigio, una bella casa e un marito isterico!”
“Sarei isterico?”
“Una cosa giusta l’ha detta quella matta! Amico, prendi e porta a casa!”
“Meno male che Armando sia così isterico, da tenere lontane quelle come lei dalle nostre vite! Adesso devo chiamare Nicola!”
“Allora noi ci vediamo domani. Ciao amico, ciao Betty.”
“Ciao Mario, ciao Sandra.”
“Ciao ragazzi….”
“Amore, Camilla ha mangiato?”
“Certamente, io no! Stavo aspettando te per cenare insieme!”
“Faccio la telefonata e Nicola e arrivo!”

SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI SOFIA
Quando rientro, pago la baby-sitter la quale se ne va. I miei ragazzi sono di fronte alla tv, in attesa della cena. Io li saluto e mi siedo fra loro, sul divano.
“Ragazzi, io credo che dovremmo parlare di ciò che è successo questa mattina.”
“E’ lui l’uomo con cui esci?”
“Esatto ragazzi… Mi dispiace che questa mattina lo abbiate visto qui a casa, non era nei miei programmi… Cosa ne pensate di lui?”
“E’ stato qui poco ma è simpatico… E’ stato bravo a tostare il pane e spalmare il burro!”
“Sì, era buona la colazione!”
“E vi piacerebbe conoscerlo meglio?”
“Va bene mamma… Verrà anche domani mattina prepararci la colazione?”
“No ragazzi, ma potremmo invitarlo a cena, che ne dite?”
“Va bene!”
“Sono d’accordo!”
“Venite qui…”
Prendo i miei bambini tra le braccia baciando ad entrambi la testa.

SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI NICOLA.
Dopo la telefonata di Betty, mi sono sentito felice e contento. Quella pazza di Natasha è definitivamente uscita dalla mia vita! Sono uscito di casa per andare a compare una bottiglia di vino, e ora busso a un’altra porta. Lei mi apre subito.
“Nicola, come mai qui?Non ti aspettavo!”
“Patrizia, grazie!! Betty e le ragazze hanno fatto cantare Natasha, non è incinta!”
“Veramente?! Nicola, ma che bella notizia! Prego, accomodati.”
Patrizia richiude la porta poi mi chiede cosa nascondo dietro la schiena.
“Un brindisi! Dovevo venire a ringraziati.”
“Sarà meglio andarci piano però Nicola, se non vogliamo arrivare di nuovo tardi domani!”
“Un solo bicchiere, promesso. E me ne vado.”
“Ho detto di andarci piano col bere, non ho detto che voglio che te ne vada.”
Non resisto più, e la bacio.

FINE CAP.22: Il problema di Nicola!



Spero perdonerete l’attesa! Ci ho messo un po’ di tempo a scriverlo perché ogni volta che mi ci mettevo, per una ragione o per l’altra, o per un impegno e l’altro non potevo proseguire e ne ho scritto un pezzo per volta… Spero che vi sia piaciuto! Alla prossima!

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Capitolo 23
*** La nuova segretaria ***


NUOVI PROBLEMI
 
CAP.23: La nuova segretaria
 
SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI NICOLA.
Il bacio non resta casto per molto tempo, perché le nostre lingue s’intrecciano e ci avviamo verso il letto, mentre inizio a sbottonare la giacca del suo tailleur. Quando cadiamo sul letto lei sotto ed io sopra, dimenticandoci della bottiglia di ottimo vino, le bacio il collo mentre lei mi accarezza i capelli.
“Nicola… Nicola…”
Io non mi fermo, non m’interessa parlare. Mi rendo conto solo ora che questo è ciò che ho sempre desiderato negli ultimi anni, cercando stupidamente di negarlo a me stesso. Improvvisamente lei mi scansa.
“Patrizia, ho fatto qualcosa che non va?”
Le domando perplesso, mentre lei torna seduta e si ricompone.
“No Nicola. E’ solo che questo non è quello che voglio… No aspetta, sì che lo voglio ma non così! Nicola, in passato ho commesso molti errori tra cui approfittare della tua condizione, quando Armando ti picchiò, per sedurti, solo per avere da te quei 6milioni di pesos… Sono stata a letto con te troppo in fretta e per le ragioni sbagliate!”
“E adesso le tue ragioni sono ancora sbagliate?”
“No Nicola, non andrei a letto con te per denaro, ma perché tu mi stimi, mi rispetti e credi nel mio cambiamento… E il punto è proprio questo! Noi stiamo costruendo un bel rapporto, e fare sesso ora, in preda a questo momento di euforia, non è ciò che voglio. Non voglio bruciare le tappe! Mi dispiace Nicola…”
Mi dice, credendo di avermi offeso. Io non resisto quindi le poso una mano sulla nuca e la bacio.
“Patrizia, ti guardo, ti ascolto e mi domando se sei davvero la stessa donna che conobbi anni fa, la donna che si approfittò di me!”
“Bhe… Se vogliamo essere fiscali, anche tu ti approfittasti di me! Comunque… la bottiglia che hai portato l’hai comprata come soprammobile?”
“No!”
Ci solleviamo dal letto, lei afferra due calici e stappo la bottiglia. Brindiamo in onore della mia non-paternità e del nostro nuovo e maturo rapporto.
 
 
SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI BETTY.
Mio marito ha avuto la bella idea di invitare Nicola da noi per una pizzata, il danno è che ha avuto l’idea quando ho chiuso la telefonata con lui. Provo per l’ennesima volta a telefonare al suo appartamento ma squilla a vuoto e il cellulare è spento.
“Allora?”
“Niente amore, risulta sempre staccato. Non capisco dove può essere andato!”
“Fai una cosa, prova a chiamare i tuoi!”
Ascolto il consiglio di mio marito e chiamo a casa dei miei. Dopo pochi squilli risponde mio padre.
“Pronto?”
“Papà, sono Betty!”
“Bettina, ciao! Ci sono problemi?”
“No papà, chiamavo per sapere se Nicola si trova da voi!”
“No per fortuna! O tua madre ed io moriremmo di fame stasera! E’ da un po’ che non vedo quel microcefalo! Come mai?”
“Nulla di che, ha il cellulare staccato e a casa non c’è…”
“Che sia successo qualcosa?”
“Ma no papà, magari sarà uscito e avrà la batteria scarica…Volevamo solo invitarlo a cena!”
“Io e tua madre non sappiamo dove sia, appena lo sapremo, vi faremo avere notizie! In ogni caso meglio per voi che quel pozzo senza fondo non ceni da voi!”
“Dai papà… Ciao e saluta la mamma! Vi salutano Armando e la bimba!”
“Ciao figliola, saluta tuo marito e dai un bacino alla mia nipotina!”
Chiudo il telefono scuotendo la testa verso mio marito.
“Sai cosa ti dico?Ceniamo e lo inviteremo un altro giorno…”
Vediamo la mostrilla correre verso di noi con un foglio in mano e le mani tutte sporche di pennarelli.
“Mostrilla, ma cos’hai combinato?”
“Ho fatto un disegnino papà!”
La piccola mi passa il disegno e abbraccia il suo papà che si è inginocchiato. Armando le fa le boccacce e lei ride, imitandolo. Mi siedo in terra accanto a loro mentre i miei occhi diventano lucidi e passo il disegno ad Armando. Lui sorride.
“Ma è un disegno bellissimo!”
“Questa bella bambina sono io, questo sei tu e la mamma con la pancia!”
“Io sarei quello senza capelli?”
“Ma tu sei senza capelli!”
“Non è vero, sono un po’ stempiato ma il tuo papà i capelli ancora ce li ha!”
“Mamma, ma la pancia dov’è? La mia amichetta Stephanie dice che avrà un fratellino, e la sua mamma ha una pancia grande grande!”
“Lei ha la pancia grande grande perché il fratellino di Stephanie e grande grande, mentre il tuo è ancora piccolino!”
“E quando crescerà?”
“Tra qualche mese amore mio…”
“Sarà una bimba come me o un bambino come il fratellino della mia amichetta?”
“Anche questo lo sapremo tra qualche settimana!”
“Piccolina… Tu sai vero che io e la mamma non smetteremo di volerti tanto tanto bene, solo perché tra poco ci sarà un bambino più piccolo di te? Io e la mamma vorremo bene ad entrambi in ugual misura!”
“Me lo prometti papà?”
Armando le accarezza i codini. Sono rare le volte che mio marito piangere, ma vedo perfettamente che ha gli occhi lucidi. Questo fa piangere anche me.
“Sei triste papà?”
“No amore mio, anzi. Sono il papà più felice del mondo!”
“E perché piangi? Anche la mamma piange…”
“Io e papà piangiamo perché siamo felici!”
“Si piange anche di felicità?”
“Si mostrilla, a volte le persone piangono anche perché qualcosa le rende così felici che devono dimostrarlo! Come quando mamma e papà si sono sposati, o quando sei nata tu!”
Le dice Armando.
“Sai cosa facciamo con questo bel disegno? Lo facciamo incorniciare, e lo appenderemo nella stanzetta della tua sorellina o del tuo fratellino!”
“Va bene mamma! Io vado a letto!”
“Ma dove vuoi andare con queste manine colorate? Vieni!”
Armando la prende in braccio e la porta in bagno. Io mi siedo sul divano e stringo al petto il disegno mentre chiudo gli occhi.
 
 
 
SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI MICHEL.
Esco dall’ascensore con l’enorme orso di peluche, ed è l’ultima cosa che c’era da scaricare dall’auto. Lo poso su una poltrona della camera da letto, e vedo Marcella uscire dal bagno con addosso una tuta. Ci scambiamo un casto bacio.
“Cosa vuoi per la nostra ultima cena insieme?”
Io la guardo di sbieco e lei sorride.
“Ok, riformulo la domanda! Cosa ti va per cena?”
La bacio per poi trascinarla verso il letto. La poso dolcemente sul letto per proteggere il mio bambino, mentre io mi stendo su di lei senza metterci tutto il mio peso.
“Io sarò di ritorno al massimo per dopo domani, e di cene ne avremo quante ne vuoi amore mio!”
“Lo so amore, non si può neanche scherzare!”
“Non voglio che dubiti di me!”
“Non dubito di te, Michel… Io so che tornerai da me e da tuo figlio…”
“Domani voglio che non ti affatichi però!”
Quando sentiamo il campanello, entrambi ci osserviamo leggendo io i pensieri di Marcella e viceversa, anche lei sta pensando chi può essere? Quando mi avvio all’ascensore, vedo una tipa con una coda legata di lato saltellare per tutta la casa.
“Ehià, tu devi essere il bocconcino francese! Marce!”
“Mariabeatrice, non ti aspettavo così presto!”
Le due si abbracciano.
“Appena ho letto la tua e-mail ho piantato tutto per venire qui!”
“Tutto cosa se non fai nulla?”
Le dice Marcella sorridendo, l’altra le fa la linguaccia. Io tossisco.
“Amore mio, ti presento Mariabeatrice, mia sorella!”
“Incantata… Marce, è una bomba sexy!”
Le dice Mariabeatrice a denti stretti. Marcella sorride mentre io rido sotto i baffi, imbarazzato!
“Piacere Mariabeatrice, io sono Michel Doinel!”
“Marce, come va la gravidanza? Come sta il mio nipotino?”
“E’ la fiera delle nausee, ecco come va!”
“Tua sorella casca a pennello, ci penserà lei in mia assenza a farti rigare dritto!”
“Dove vai di bello?”
“Io dovrò allontanarmi per al massimo un giorno per chiudere delle questioni a Cartagena… Mariabeatrice, te l’affido, provaci tu a farla stare tranquilla!”
“Non preoccuparti Michel!”
“Bhe, noi stavamo pensando a cosa mangiare per cena!”
“Andiamo a Le Noir, no?”
“Veramente noi preferiremo stare a casa, come vedi ci siamo già messi comodi!”
“E allora ordiamo la cena e facciamocela portare!”
Approviamo la mozione della sorella di Marcella, la quale telefona a Le Noir ordinando cibo sofisticato, per un reggimento!
 
 
SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI ANNAMARIA.
Sono stesa sul divano con le gambe posate sul tavolino e mi accarezzo la pancia. Ripenso a quando ho scoperto di aspettare Jimmy, per me non fu una bella notizia considerando che ero giovane, single e disoccupata. L’idea d’interrompere la gravidanza mi venne, ma oggi sono contenta di non averlo fatto! Ogni tanto mi domando che fine abbia fatto il vero padre di Jimmy, che sicuramente sarà in carcere o sarà un latitante! E mi chiedo cosa farei se mio figlio volesse conoscerlo… Per fortuna per adesso non è ancora successo. Mio marito si siede accanto a me con una ciotola di patatine al formaggio e fa partire il film. Questa notte Jimmy dorme da un amico perché domani partirà per una gita di quattro giorni, quindi Freddy ed io abbiamo tutta la casa per noi! Mio marito mi sistema il pile sui piedi e si accomoda accanto a me, ci scambiamo un bacio poco casto. Il mio Freddy è sempre così attento! La signora Marcella ha ragione: concentrarsi su di lui è stata la scelta migliore che potessi fare! Il film inizia e mi appoggio alla sua spalla, mentre afferro una patatina e me la porto alla bocca. Non vedo l’ora che la famiglia si allarghi!
 
 
SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI SANDRA.
Estraggo l’ultimo piatto da uno scatolone, lo scarto e lo metto al suo posto richiudendo lo sportello del pensile. Anche Mario ha finito con le tazze.
“Finalmente, e con questo abbiamo terminato l’inventario delle stoviglie di casa Calderon-Patino!”
Afferma Mario. Ci trasciniamo verso il divano e ci cadiamo sopra. Appoggio la mia testa al suo petto e lui la bacia.
“Non abbiamo ancora fissato la data delle nozze!”
Mi dice. Non mi aspettavo che prendesse l’iniziativa! Io mi sollevo e mi siedo per guardarlo negli occhi.
“Cosa c’è?”
“Niente, è che non mi aspettavo che prendessi così seriamente l’iniziativa!”
“Credevi che scherzassi quando ti ho chiesto di sposarmi, di fronte a tutta l’Ecomoda?”
“No, ma credevo sarebbe stato un progetto a lungo termine…”
“Tu vuoi che sia un progetto a lungo termine?”
“No, e tu?”
“Nemmeno…. Bene, chiarito questo, scegli un mese!”
“Ma non è come programmare un viaggio!”
“Possiamo fare così… Potremmo fare l’annuncio ufficiale alla prossima sfilata, e aspettare il ritorno di Kenneth e Gabriella per sposarci… Diciamo tra cinque mesi?”
“La trovo un’idea perfetta!”
Ci baciamo impudicamente, mentre mi accavallo su di lui e gli scompiglio i capelli castani chiari.
“Dovremmo scegliere i testimoni!” Gli dico.
“Io so già chi scegliere, non so tu!” Mi risponde.
“Anch’io, e sono certa che saranno gli stessi che hai scelto tu!”
Gli rispondo, e ci sorridiamo.
 
 

SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI BERTA.
Questa mattina, appena arrivate in azienda, tutte noi della banda, abbiamo visto seduta ad aspettare una ragazza con una minigonna più mini che gonna, e una maglietta che sembrava di più a un fazzoletto. Quand’è arrivato Gutierrez, ci ha salutato e quella è entrata nell’ufficio con lui. Patrizia ci viene incontro.
“Scusate, voi sapete chi è quella tipa che è entrata con Gutierrez?”
“Come facciamo a saperlo, bionda finta?” Le risponde Sofia.
“Io mi domando come si fa a girare per le strade, vestite in modo così volgare!”
“Per una volta siamo d’accordo con lei!” Le risponde Annamaria.
Quella esce dall’ufficio di quel depravato del mio capo, accompagnata da quest’ultimo. E non ci sembra nemmeno giovanissima, grossomodo avrà l’età del dottor Armando. Ma dove se ne và conciata così?!
“Godd good, dear Loredana. Venga con me, le mostro la sua scrivania!”
Quella sculetta e segue Gutierrez.
“Salve ragazze!” Ci saluta.
Noi tutte la guardiamo dall’alto in basso. Mentre Gutierrez le illustra i suoi compiti, Armando e Betty escono dall’ascensore sbaciucchiandosi e non sembrano notate il nuovo acquisto dell’Ecomoda. Mi domando se quella tipa sappia articolare una frase di senso compiuto, per cominciare!
“Ragazze, cosa fate qui impalate?” Ci chiede Betty.
“Non credo che vi paghiamo per spettegolare, anche se ormai fate solo quello!” Dice Armando. Improvvisamente quella tipa pronuncia il nome di Armando a tutto volume, e quello si gira.
“Armando! Che bello vederti!”
Noi tutte restiamo basite, mentre il dottor Armando non sembra rispondere.
“Non ci credo che non ti ricordi di me!”
“Certo mi ricordo di te Loredana, come stai? Come mai sei qui nella mia azienda?”
Le chiede Armando a denti stretti, di fronte ad una Betty seria.
“Sono appena stata assunta come segretaria dei dirigenti del fashion group!”
Armando sposta lo sguardo su Gutierrez, e se avesse lo sguardo laser credo che l’avrebbe incenerito! Aia, aia… Sento puzza di guai e di scandalo!
Quando la signora Marcella esce dall’ascensore, saluta distrattamente per poi fermare il suo sguardo su quella ragazza, la quale la osserva con una smorfia, poi la signora Marcella guarda Armando.
“Salve Marcella, come va? Non sapevo che steste ancora insieme!” Dice la tipa, rivolgendosi ad Armando.
“No, per la verità Armando ed io ci siamo lasciati qualche anno fa!”
“Esatto. Io da allora sono sposato con lei!”
Le dice Armando indicando Betty, la quale sembra riprendersi e allunga la mano.
“Beatrice Pinzon Solano Mendoza, sono il presidente dell’azienda!”
“Loredana Valez, piacere.”
“Cosa la porta nella nostra azienda?” Le chiede Marcella.
“Sono stata assunta come segretaria per il fashion group.”
“Immagino sia stato Gutierrez ad assumerla!” Dice la signora Marcella, con una nota d’ironia.
“Exatlely, dottoressa! Ho scelto bene, vero?” Risponde lui soddisfatto e facendo quel versaccio disgustoso con le labbra.
“Sono certa che l’avrà assunta per le sue competenze! Scusate, vado a lavorare.” La signora Marcella si allontana ma non prima di aver lanciato uno sguardo a Betty, occhiata che viene da lei catturata.
“Le auguro buon lavoro! Se ha bisogno di me, mi trova in presidenza, oppure può rivolgersi ad Annamaria, la mia segretaria.” Anche Betty si dirige nel suo ufficio, ma non prima di aver salutato suo marito con casto bacio.
“A dopo amore.” Dice Armando.
“A dopo amore.” Dice Betty.
Anche Armando si rintana nel suo ufficio e noi della banda non capiamo nulla! Cos’è appena successo? Per cercare di capire qualcosa, ci riuniamo in bagno.
“Ragazze, voi avete capito qualcosa di quello che è successo là fuori?” Chiede Sandra.
“Assolutamente no! La cosa certa è che quella tipa conosce il dottor Armando e che lui conosce lei! Anche la signora Marcella sembrava conoscerla!” Dico io.
La bionda finta si affaccia nel bagno.
“Voi non lavorate mai, vero?”
“Di cosa s’impiccia?!” Le chiede Annamaria.
“Comunque ve lo spiego io chi è quella lì!”
“Ma se neanche lei la conosce, prima ha chiesto a noi se sapessimo chi fosse!” Precisa Sofia.
“Ho chiesto perché l’avevo vista solo di spalle e non ero certa si trattasse di lei! Quella tipa lì è stata una delle tante amanti di Armando, quando stava con Marcella!”
Noi tutte ci guardiamo a bocca aperta. O cacchio!
“Vi do un consiglio: se ci tenete ai vostri uomini, incatenateli! Perché quella lì se li mangerà in un solo boccone!”
 
 
SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI ARMANDO.
No, non ci posso credere! Prima o poi doveva accadere una cosa del genere, il destino doveva farmi scontare tutte le mie malefatte passate! Ho chiamato Mario il quale entra nel mio ufficio.
“Armando, sono diventato matto o Loredana Valez è qui fuori, che occupa la ex scrivania di Natasha?!”
“Non sei impazzito Calderon! Quel brutto cretino di Gutierrez, l’ha assunta al posto di Natasha!”
“No, non ci posso credere!”
“Quando sono arrivato con Betty, quella per poco non mi saltava al collo! Poi è arrivata anche Marcella… E ha iniziato con le sue battute… Credevo che l’avrebbe ammazzata! Avrei voluto morire!”
“E Betty immagina chi sia quella tipa?”
“La scena di prima ha lasciato poco spazio all’immaginazione!”
“Io credo che dovresti parlarne subito a tua moglie.”
“Dopo però impicco Gutierrez!”
“Come vuoi! Ah, io e Sandra abbiamo fissato la data delle nozze… Saranno fra cinque mesi!”
“Almeno una bella notizia oggi!”
 
 
 
 
SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI BETTY.
Da quando sono entrata nel mio ufficio, non ho fatto che pensare a ciò che è successo in corridoio. Quella ragazza sembrava conoscere bene il mio Armando! Voglio proprio sapere chi è ma non mi va di chiederlo ad Armando, l’unico modo è parlare con l’altra persona che sembrava conoscerla. Mi alzo e passo per show room, quindi mi affaccio in atelier e noto che Ugo non c’è. Marcella non alza nemmeno gli occhi dal suo lavoro.
“Aspettavo la sua visita!”
“Questa conversazione dovrà restare tra noi, non voglio che Armando ne venga a conoscenza!”
“Glielo prometto. Lei vuole sapere chi è quella tipa, vero?” - Annuisco.-  “Quella lì è una delle tante amanti che si sono insinuate nel letto di Armando mentre stava con me. Mi creda, quando l’ho vista non potevo credere alla sua sfacciataggine! Venire qui per cercare lavoro! Non mi fraintenda, io non sono gelosa di Armando e l’ho perdonato per tutto il male che mi ha fatto, ma non posso guardare tutte le sgualdrine con cui mi ha tradita e non provare rabbia e disgusto! Nessuno meglio di me sa quanto Armando la ami, Beatrice, e che non gli verrebbe mai in mente di tradirla! Ma fossi in lei terrei gli occhi bene aperti, anzi direi a tutte le sue amiche di tenere gli occhi bene aperti, se ci tengono ai propri uomini! Io stessa terrò gli occhi aperti, perché se solo quella sgualdrina si azzarderà a mettere gli occhi su Michel, se solo le dovesse venire in mente di toccare un’altra volta il mio uomo, io l’ammazzerò con queste mani!”
Il discorso di Marcella è stato piuttosto esauriente, perciò torno al mio ufficio. La banda mi viene incontro dicendomi che devono parlarmi e, immaginando di cosa, le faccio entrare.
“Betty, dobbiamo dirti una cosa della massima urgenza e importanza!” Esordisce Berta.
“Si vi riferite alla nuova segretaria, la signora Marcella mi ha informato su tutto!”
“Lo sai? E adesso la caccerai a pedate vero? Non puoi permettere che resti qui e faccia scoppiare altri scandali!” Dice Berta.
“La moglie e la donna sì, la caccerebbero a pedate! Ma la presidente non può farlo… Quella donna è stata assunta con regolare contratto, e non posso mandarla via senza un valido motivo!”
“Ah, Betty! Io te lo avevo detto che c’era un terzo in comodo in agguato!”
“Mai dubitare di Mariana!” Dice Berta.
Quando entra mio marito, fermiamo la nostra chiacchierata. La banda si alza, saluta e se ne và. Io assumo un’aria scura. Voglio proprio vedere se mi racconterà di quella tipa.
“Amore mio, ti dovrei parlare.”
“Dimmi!”
“Ti devo dire una cosa… Avrai intuito che la nuova segretaria mi conosce e che io conosco lei… La verità è che quella ragazza è stata una delle mie amanti quando stavo con Marcella. Io lo so che non ti saresti mai aspettata di imbatterti in qualche mia ex….”
“Non è propriamente giusto, visto che Marcella lavora qui!”
“Sì, ma è un po’ diverso…”
“In cosa?”
“Che… Che di Marcella ora puoi fidarti a occhi chiusi e perché lei ha un compagno da cui aspetta un bimbo…”
“Mentre quell’altra è una sgualdrina, e potrebbe infilarsi nel tuo letto?”
“Sai bene che una cosa del genere non avverrà mai!”
“Cos’hai pensato appena l’hai vista?”
“Vuoi sapere come mi sono sentito poco fa? Mi sono sentito in imbarazzo, e mi sono vergognato perché non avrei mai voluto che mia moglie si trovasse faccia a faccia con una mia passata avventura, che è avvenuta prima di conoscere te, ma questo è irrilevante perché immagino che per te non sia bello lo stesso…  Da quando mi sono reso conto di amarti, io mi vergogno a morte del mio passato! Oggi più che mai!”
“Posso farti una domanda che non ti ho mai fatto?”
“Certo dottoressa mostro!”
“In che momento ti sei accorto di amarmi?”
Mio marito si alza, mi prende per mano e mia accompagna verso il divano. Si siede ed io mi accomodo sulle ginocchia. Mi accarezza la coda di cavallo e inizia a raccontare.
“Mi sono reso conto di essere tremendamente geloso di te, la sera in cui picchiai Nicola, sotto casa di Ines… Prima di quel momento, non sapevo giustificare il fastidio e la rabbia che provavo ogni volta che Nicola ti chiamava, ogni volta che veniva a prenderti in azienda o quando vi ho spiati a Le Noir… Mario me lo disse, ricordo ancora le parole esatte… Eravamo in questo ufficio quando mi disse << accetta che sei geloso di quello che Betty e Nicola fanno non fanno insieme >>, ma io ancora non ci credevo… Ma quando ho massacrato Nicola, quando ho fatto una cosa che era lontana anni luce dal mio essere, mi sono reso conto che ciò che c’era fra noi, la tua vicinanza, i tuoi baci, le tue carezze e le tue parole d’amore mi avevano cambiato e che la tua distanza e le tue attenzioni verso Nicola e la confidenza che avevi con lui, mi stavano mandano ai matti! Ma non perché temevo per i miei soldi… Ma perché ero geloso, tremendamente geloso! Ho finalmente ammesso a me stesso di essermi innamorato di te, la sera prima del consiglio di amministrazione. Quella sera, dopo la sfilata, venni qui da te in ufficio, te lo ricordi?” – annuisco – “Tu avevi truccato il bilancio, e ti dissi che dopo la riunione avrei lasciato Marcella. Quella sera ebbi tutto chiaro… Ti dissi che volevo passare la notte con te ma tu ti rifiutasti, mi baciasti con così tanta intensità… Ma io non avevo immaginato che il tuo era un bacio di addio! Quando te ne andasti, bevvi qualche bicchiere. Poi mi sedetti alla tua vecchia scrivania, e dissi ad alta voce che mi ero perdutamente innamorato per la prima volta nella mia vita, ed era successo baciando te!”
Lo bacio con sentimento, e finiamo stesi sul divano. Lui, sopra di me, mi accarezza la schiena mentre io gli accarezzo le guance. Io non devo temere nulla, perché Armando mi ama perdutamente!
 
 
SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI MARCELLA.
Non posso credere che quella vipera mangia uomini lavori qui! Patrizia entra in atelier.
“Marce! Non posso credere che quella disgraziata lavori qui!”
“Patrizia… ti giuro che se solo si azzarda e guardare Michel, io l’ammazzo!”
“Te lo dico io Marce, quella disgraziata creerà non pochi problemi! Io le strapperò i capelli uno a uno, se oserà avvicinarsi a Nicola!”
La guardo con gli occhi fuori dalle orbite.
“Come a Nicola? Non sarà Nicola Mora!”
“Sì, Marce… Diciamo che potrebbe nascere qualcosa!”
“Patrizia…”
“No Marce, ascoltami! Io sono corsa dietro a tuo fratello, a Mario, ad Ottavio e com’è finita? Sempre alle ortiche, oppure che mi hanno usata solo per piacere sessuale! Io sono stanca Marcella, e mi sono finalmente resa conto che le cose importanti sono altre, e tu invece di abbracciarmi ed essere orgogliosa di me, mi dai addosso! Perché non posso avere anch’io quello che avete tu e Michel, che hanno Betty e Armando?”
“E pensi di averlo con Nicola Mora? Non è un rimprovero, io non ho nulla contro quell’uomo, anzi penso che sia un ragazzo rispettoso e che se dovesse impegnarsi, lo farebbe con sincerità! Io lo chiedo per te… Tu credi davvero che l’uomo giusto sia Nicola?”
“Questo lo scoprirò con tempo Marcella… Io con lui sto bene, rido, parlo, mi tratta con rispetto e non come fa tuo fratello! L’altro giorno è venuto qui per propormi una notte di sesso, quel disgraziato!”
“Ci parlerò io con Daniele!”
“Io voglio essere trattata con rispetto e Nicola non mi è indifferente!”
“Va bene Patrizia, se ne sei convita sono orgogliosa di te!”
“Grazie Marce!”
Ci abbracciamo, ed io sono sinceramente contenta che abbia capito come si sta al mondo.
 
 
SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI NICOLA.
Bussano alla porta e quando dico di farsi avanti, entrano Betty e Armando. Ci salutiamo e si siedono.
“Nicola, ti abbiamo cercato per mari e per monti ieri sera!” Mi dice Betty.
“Problemi?”
“No, volevamo solo invitarti a cena… Dove sei sparito?” Mi chiede Armando. Io esito, poi mi deciso.
“Ero da Patrizia!”
Si guardano tra loro.
“Nicola….” Cerca di parlare Betty, io la blocco.
“So già cosa stai per dire, mi farai il solito discorso di ostilità verso Patrizia! Io sono andato lì per ringraziarla perché in fondo è merito suo se vi ha messo la pulce nell’orecchio e siete andate da Natasha, sono andato lì per ringraziarla e non è successo niente! Fosse stato per me sarebbe anche successo, ma lei mi ha fermato dicendo che non cerca un’amante occasionale, perciò non vuole bruciare le tappe! Tra noi c’è un bel rapporto ora… Le ho regalato una bottiglia di vino, l’abbiamo stappata, fatto due chiacchiere e me ne sono andato!”
“Nient’altro?” Mi chiede Armando.
“Nada!”
“Davvero quella donna si è tirata indietro?” Chiede stupito Armando.
“Davvero… Capisco che voi la giudichiate male, ma Patrizia sta cambiando! Il fatto che ha già reso quell’anticipo dovrebbe dartene la prova, Betty!”
“Sì, in effetti la Patrizia che lavorava qui anni fa non si sarebbe mai disturbata per restituirlo! Nicola, noi vorremmo che non soffrissi ulteriormente!”
“Betty, tu quando hai deciso di perdonare Armando e iniziare con lui una storia alla luce del sole, non ti sei accollata questo rischio?”
“Touchè!”
“Io voglio accollarmi questo rischio, e so che se dovessi soffrire avrei fratelli come voi, Calderon, Gutierrez e i tuoi genitori ad aiutarmi!”
“Gutierrez… a proposito di lui! Dovrei strozzarlo!”
“Come mai?” Chiedo ad Armando.
“Quel pervertito ha assunto una cubista, non una segretaria! La cosa peggiore è che è una donna con cui anni fa ho messo le corna a Marcella!”
Spalanco gli occhi e guardo Betty.
“Io e Armando ne abbiamo già parlato…”
“La cosa peggiore è che non possiamo fare niente, ormai è stata assunta!”
“Armando, quelle come lei fanno sempre scoppiare degli scandali! Aspettate del tempo e vi servirà su un vassoio d’argento un valido motivo per licenziarla!”
Dico ai miei amici.
 
 
SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI FREDDY.
Come sempre, Mariana è riunita con le altre ragazze per urgentissime questioni e io devo sorvegliare la reception. Sembra una giornata tutto sommato tranquilla, finche non entra un uomo, una faccia mai vista. Ha capelli scuri, abbronzatura perfetta, occhi castani e indossa un elegante completo.
“Buongiorno, posso aiutarla?”
“Salve…Lavora qui Annamaria Fuentes, vero?”
“Chi desidera saperlo?”
“Mi chiamo Robin Padesco.”
Mi trema l’occhio e non credo alle mie orecchie! Balbettando dico:
“Lei è il padre di Jimmy?”
“Esatto, lo conosce?”
“Come no. Jimmy è mio figlio, io sono il marito di Annamaria!”
Quello mi guarda con stupore.
 
 
FINE CAP.23: La nuova segretaria
 
 

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Capitolo 24
*** Tutti con Freddy e Annamaria. ***


NUOVI PROBLEMI
 
CAP.24: Tutti con Freddy e Annamaria.
 
SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI MICHEL.
Mi sono sistemato nel mio vecchio appartamento, che dovrò mettere in vendita, e decido di chiamare Marce. Dopo due squilli mi risponde.
“Amore mio!”
“Ciao Marce, ti chiamo dal mio appartamento di Cartagena.”
“Com’è andato il volo?”
“Tranquillo, voi come state?”
“Lui o lei bene, la mamma passa più tempo in bagno che in atelier! Infatti ora sono in bagno!”
“Vedrai che passerà, dicono che le nausee passano dalla 12° settimana, e non manca molto!”
“Ne sai più tu di me! La verità è che non ho mai fantasticato sul fatto di diventare mamma anzi per la verità credevo non lo sarai mai diventata!”
“Finche non hai incontrato me e che ti ho ingravidata!” Le dico ridendo.
“Se lo giudichi uno sbaglio, sappi che è lo sbaglio migliore della tua vita!”
“Sì lo giudico uno sbaglio… E’ stato uno sbaglio non averlo fatto prima!”
“Michel?”
“Sì?”
“Ti amo da morire!”
“Anch’io piccola mia…”
“Le hai già paralto?”
“Andrò ora a cercarla al suo appartamento, dopo di che raggiungerò mio fratello al ristorante per dirli di mettere in vendita il ristorante e contatterò un’agenzia immobiliare per la vendita di casa mia, lascerò le chiavi e si arrangeranno loro…E la tua giornata?”
“Non me ne parlare! Non puoi lontanamente immaginare che sorpresina abbiamo trovato questa mattina io, Betty e Armando! Quell’idiota del nostro direttore del personale, ha assunto la nuova segretaria per rimpiazzare quella che è stata appena licenziata. Ha assunto una bambola gonfiabile, il fatto è che si tratta di una tipa con cui mi mise le corna Armando!”
“E questo ti disturba? Vederla?”
“Mi disturba perché mi torna alla mente il mio passato dolore! E perché quella lì non scarta niente, sapessi! Non gliene frega nulla che un uomo sia fidanzato, sposato, padre di famiglia o nonno… Dove coglie, coglie! E visto che gli uomini in Ecomoda sono tutti impegnati, Armando, Wilson, Freddy sono sposati, Mario ha un piede sull’altare e pare che Nicola Mora stia iniziando una relazione con Patrizia… Temo che quella tipa crei dei guai! E quando arriverai anche tu all’Ecomoda… Non risponderò di me se di azzarderà a mettere gli occhi su di te!”
“Se dovesse essere, sarebbe anche colpa degli uomini che hai elencato, se ci starebbero!”
“Lo escludo, ma questo non toglie che tra le varie coppie potrebbero insorgere dei litigi a causa di quella!”
“Per quanto riguarda me, sai bene che ho occhi solo per una stilista mora, bella, dagli occhi verdi e da una grande forza interiore!”
“Mi ricorda qualcuno, me la presenti?”
“Comunque, questa tipa è tanto bella?” Le dico per provocarla.
“Mi dice Michel Doinel, intende perdere i gioielli di famiglia accogliere il piccolo o la piccola Doinel con una voce un po’ più stridula di ora?”
“No, sto bene così!”
“Lo spero per te! Io adesso torno a lavorare…”
“Ed io vado da Eleonora. Ti chiamo stasera?”
“Va bene Michel. Io più tardi andrò a pranzo con Mariabeatrice, Ugo e Patrizia!”
“A stasera mammina, ti amo tanto.”
“Ti amo anch’io Michel!”
Chiudo la chiamata ringraziando il cielo per aver messo Marce sul mio cammino, anche se questo ha fatto soffrire qualcuno. Anzi anche se questo farà soffrire qualcuno.
Nervosamente, busso all’appartamento di Eleonora. Non ho pensato a cosa dirle! Quando mi apre e mi vede resta basita.
“Michel?”
“Posso entrare?”
“Sei tornato?”
“Eleonora Io sono qui per dirti la verità.”
“Su cosa?”
“Su ciò che è successo…”
Vedo che incrocia le braccia e assume un’espressione scura.
“Credo che meriti una spiegazione per quello che ti ho fatto, per averi lasciata ed essere scappato via così.”
“Ti ascolto.”
“Non c’è un modo facile per dirtelo… Se dopo vorrai picchiarmi io non reagirò. Eleonora… Non ti ho detto che qualche tempo fa ti ho tradito… Con Marcella.”
Eleonora resta basita e gli occhi che si riempiono di lacrime. Si passa le mani in viso.
“E ora stai con lei?”
“Sì… Marcella aspetta un bambino da me…”
“Stai con lei unicamente per la gravidanza? Per dovere?”
Mi chiede quasi con speranza di sentirsi dire di sì.
“No Ele, io sto con Marcella per mi sono innamorato di lei in questo tempo…”
“Però mi hai chiesta in moglie…”
“Credevo che lei fosse ancora legata ad Amando Mendoza… Credevo di dimenticarla…”
“Questo dovevo essere? Un ripiego vita natural durante?”
Non rispondo, abbasso la testa.
“Mi dispiace per il male che ti faccio….”
“Sei un mostro Michel Doinel! FUORI DI QUI, TORNA DALLA TUA ROVINA FAMIGLIE!”
Mi sbatte fuori da casa sua e sbatte la porta. E’ mostruoso terminare così una relazione durata anni, ma non c’era altro modo.
 
 
 
SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI NICOLA.
Premo il numero che, tramite la linea interna, mi mette in contatto con l’atelier e mi risponde Ugo.
“Pronto! Chi mi cerca?”
“Nessuno signor Ugo! Sono Nicola Mora, e sto cercando Patrizia me la passa?”
“Dipende, dottor calcolatrice umana! Se me lo chiede per favore!”
Improvvisamente sento parlare Patrizia, come se gli avesse strappato il ricevitore di mano.
“Nicola?”
“Patrizia, ciao… Sei impegnata per pranzo?”
“Per la verità ho preso un impegno con Marce, sua sorella e Ugo!”
“E per cena? Ti andrebbe di fare qualcosa?”
“Certo Nicola, come ci regoliamo?”
“Bhe io adesso prenoto a Le Noir e ci vediamo qui sotto dopo il lavoro?”
“Va bene Nicola, a stasera!”
Metto giù il telefono e compongo il numero del ristorante.
 
 
 
SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI PATRIZIA.
Metto giù la cornetta del telefono antico di Ugo, che mi riempie di domande.
“Patrizia, non puoi dirmi che c’è qualcosa tra te e quel dottorino!”
“Forse Ugo, e non intendo sentire la tua predica!”
“Zzzz! Da quando siamo così acide?”
“Da quando sento dire le stesse cose da tutti… Nicola è un bravo ragazzo, un uomo con la testa sulle spalle… Non sarà ricco come tanti altri! Ma ha qualcosa che altri non hanno, ovvero il rispetto per il gentil sesso!”
“E allora, se c’è quello!”
“L’altro giorno quel depravato di Daniele Valencia mi ha proposto una notte di sesso, come se fossi una escort!”
“Quel brutto energumeno, farebbe bene a non mettere più piede in quest’azienda!”
Torna Marcella e le chiediamo come si sente.
“Meglio ragazzi, ha telefonato Michel, dice che non le ha ancora parlato! Sta andando ora!”
“Speriamo che quella lì non uccida quel bel bocconcino, sarebbe un grave atto di perfidia verso l’universo femminile! E anche maschile, volendo!”
Marcella fulmina Ugo con lo sguardo, io lo correggo.
“Ma quale universo, Ugo! Se per il francesino esiste solo Marcella!”
“Hai ragione Marce, perdonami! Ma dimmi dimmi Marce, lo sgorbio che abbiamo come presidente come ha preso l’entrèe della ex amante di suo marito?”
“Come una moglie che dovrà vedere tutti i giorni una 90-60-90 che è stata nel letto di suo marito! Le donne dell’Ecomoda farebbero bene a guardarsi le spalle!”
“E così pericolosa? E’ una specie di ninfomane, di mangia uomini?”
“Molto pericolosa, Ugo!”
Gli rispondo.
 
 
SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI ARMANDO.

Sono intento nel mio lavoro quando si spalanca la porta del mio ufficio, entra una figura la quale richiude la porta alle sue spalle. Stacco gli occhi dal mio lavoro.
“Non si usa bussare?”
“Armando, quante formalità con me!” Mi risponde sedendosi sul divano e accavallando le gambe.
“Sei qui per questioni aziendali immagino perché non c’è nient’altro di cui potremmo parlare!” Le dico preventivamente.
“Non è propriamente vero!” Mi risponde, alzandosi e accarezzandomi la cravatta. Io le stringo il polso e mi alzo.
“Sarò piuttosto chiaro con te. Sei qui in quest’azienda solo perché Saul Gutierrez non sa fare il suo lavoro, e assume persone a occhi chiusi! Assume persone incompetenti e le persone sbagliate! Ma purtroppo hai già firmato il contratto, quindi ti dico subito che devi lasciarmi in pace! Io non sono più l’Amando di un tempo, io oggi sono sposato con Betty da 4 anni, sono molto innamorato di lei, di mia figlia e del figlio che ora cresce dentro di lei quindi tra me e te nemmeno nei sogni più reconditi ci sarà ancora qualcosa! Lo capisci questo?”
“Non posso crederci che tu sia Armando Mendoza!”
“Bhe, credici! Io sono un padre di famiglia innamorato, e questo non può mutare! Nessuno può farlo mutare!”
“Lo vedremo, ciao Armando!” Mi dice ammiccando mentre sta per uscire.
“Un’altra cosa… Ti ricordo che io sono il tuo capo, un dirigente e azionista di quest’azienda e tu, anche se vieni pagata dal fashion group, lavori qui perciò devi sottostare alle nostre direttive! E visto che non sono tuo fratello, per te sono il dottor Mendoza!”
“E va bene, dottor Mendoza!”
Sono piuttosto alterato quando spalanco la porta dell’ufficio di Gutierrez e la sbatto alle mie spalle.
“Doc, cosa posso fare per lei?”
“Gutierrez… Le vorrei fare una domanda. Lei sa quali sono i criteri e le varianti da considerare quando si assume del personale?”
“Of course, my dcotor! Esperienza, titoli di studio, referenze…”
“Le risulta che misure, colore dei capelli e degli occhi, aspetto fisico e vestiario siano tra questi?”
“Certo che no doctor!”
“E allora la domanda sorge spontanea… CHE CI FA QUELLA GALLINA AL POSTO DI SEGRETARIA?!”
“Doctor, vuole dire che ho scelto male?”
“Doctor, doctor, doctor… La pianti con l’inglese Gutierrez! Le avrò detto un milione di volte di non parlare inglese! Comunque per rispondere alla sua domanda, sì ha scelto male! E le dico di più, d’ora in poi saremo io, mia moglie, Mario Calderon e Nicola Mora ad occuparci dei colloqui di lavoro, dato che lei non sa fare nemmeno quello! Con tutto il lavoro che abbiamo, dobbiamo accollarci anche questo. Le sembra giusto?! Stupido, cretino!”
Quando esco da suo ufficio sbattendo la porta vedo che mia moglie, Nicola e Mario sono affacciati dai loro uffici e anche le segretarie stavano ascoltano. Loredana mi guarda con il volto corrucciato. Io m’infilo nell’ufficio di mia moglie seguito da lei, da Nicola e da Mario.
“Sei stato davvero terribile con Gutierrez!” Mi dice Mario.
“Se lo merita! Io dovrei dire una cosa a mia moglie ma potete anche ascoltare… Quella tipa è entrata nel mio ufficio come se fosse casa sua e… ti lascio immaginare quali fossero le sue intenzioni! Io le ho subito messo in chiaro che da me non avrà nulla perché sono un padre di famiglia!”
Mia moglie s’incupisce e afferra il ricevitore.
“Annamaria… Manda la signorina Valez nel mio ufficio.” - Posa il telefono. - “Vorrei che usciste, vorrei parlarle da sola!”
“Amore mio ne sei certa?”
“Sì amore, mi conosci e sai che non è nel mio stile fare una scenata. Ma non intendo far passare il fatto!”
Le do un bacio ed esco, preoccupato per il colloquio che avrà con Loredana!
 
 
SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI LOREDANA.
La presidente dell’azienda non che la moglie di Armando, di cui mi sono già dimenticata il nome, mi ha mandato a chiamare e mi chiedo cosa vorrà. Entro e m’invita a chiudere la porta e ad accomodarmi.
“Cosa desidera?”
“Desideravo parlare con lei in privato. Le vorrei chiedere una cosa… Come mai ha scelto di lavorare? Io immagino che lei abbia i problemi di tutti ovvero un mutuo o affitto da pagare, un’auto da mantenere, no?”
Annuisco con aria interrogativa. Dove vuole andare a parare?
“Quindi immagino che questo lavoro le serva… Io so perfettamente cosa c’è stato in passato tra lei e il dottor Mendoza, ma si ricordi che è passato, è passato del tempo e oggi il dottor Mendoza è un uomo sposato ed è anche un dirigente dell’azienda in cui lavora! Lei sarà anche stata assunta dal fashion group, ma finchè la sua scrivania si trova in questo edificio lei deve ubbidire a me, ad dottor Mendoza, al dottor Calderon, al dottor Mora, a Ugo Lombardi e alla dottoressa Marcella Valencia. Ciò comporta per lei l’obbligo preciso oltre che morale di non molestare i dirigenti, a maggior ragione perché sono sposati e con famiglia! Come abbiamo licenziato la precedente segretaria possiamo farlo anche lei se dovesse fornirci un motivo valido. Ci siamo capite?”
La minaccia di questa donna non m’incute timore ma devo rammentare che è la presidente dell’azienda e non posso mettermi a sindacare a mio piacimento.
“Chiaro. Se non c’è altro, io tornerei al mio lavoro.”
“Vada pure. Spero che si comporti in modo consono all’ambiente di lavoro!”
Mi dice, prima che io esca. Il caro Armando si è scelto una donna con i contro cazzi, non sarà facile la convivenza con lei! Considerando che ha dalla sua parte Marcella Valencia, l’ex di Armando!
 
 
 
SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI FREDDY.
Faccio il giro del bancone e allungo la mano verso questo mio rivale, che è risputato dopo anni sicuramente per disturbare la tranquilla famiglia che Annamaria ed io abbiamo messo su!
“Freddy Stewart Contreras.”
“Piacere. Quindi lei ha adottato Jimmy?”
“E’ normale! Io ho voluto bene a Jimmy dapprima che Annamaria ed io iniziassimo una relazione, quindi quando ci siamo sposati, l’ho adottato per pura formalità di legge perché nei sentimenti ho sentito Jimmy come mio figlio dal primo istante, io!”
“Non è il caso di iniziare a discutere. Potrebbe avvertire Annamaria che sono qui?”
Afferro il telefono e premo il tasto che mi collega con la segreteria presidenziale.
“Mia regina? Ti parla tuo marito. Potresti scendere per cortesia?... Scendi e lo vedrai!”
Mentre aspettiamo Annamaria, nessuno dei due parla. Io mi appoggio con il gomito sinistro al bancone della reception mentre questo tizio girovaga osservando l’ambiente attorno a sé. Mi domando cosa voglia dopo aver abbandonato Annamaria dieci anni fa mentre era in stato interessante! Io non permetterò che si metta tra me e Jimmy o tra me e la mia regina! Le porte dell’ascensore si aprono e quando ne esce Annamaria osserva Robin completamente di sasso e poi lancia uno sguardo a me.
“E-e tu cosa ci fai qui?”
“Annamaria… Sei bellissima!”
Io tossisco e mi frappongo tra quel bellimbusto e mia moglie!
“La prego di non allagarsi, le ribadisco che lei è MIA moglie!”
“Ma cosa ci fai qui? Come mi hai trovata?”
“Ho chiesto di te e mi hanno detto che lavori qui!”
“Bhe, adesso che mi hai vista, puoi anche andartene, quella è la porta, DISGRAZIATO!”
Anche se desidero, quanto mia moglie, spaccare la faccia a questo tizio, cerco di contenere mia moglie.
“Ha sentito la mia signora? La porta la conosce, è la stessa da cui è entrato. Attraversi la strada, prenda il primo autobus o mezzo che trova e se ne vada al diavolo!”
“Voi non potete trattarmi così, io ho dei diritti. Sono qui perché vorrei conoscere Jimmy!”
“MA TU SEI MATTO! Ma chi ti credi di essere, eh? Devo ricordarti che quando ti dissi di essere incinta mi mandasti a quel paese e prendesti un treno?! Ascoltami bene razza d’imbecille, tu non puoi avanzare nessuna pretesa e non hai alcun diritto! Per la legge dello stato e per quella dei sentimenti, Jimmy ha già un padre che lo adora e lo ama, e questo padre è Freddy! QUINDI VAI AL DIAVOLO!”
“So bene di non essermi comportato come un essere umano anni fa! Ma ero giovane e disoccupato…”
“E io cos’ero?! Anch’io ero giovane e senza un soldo, ma cel’ho fatta a mantenere Jimmy!”
“Ma adesso sono benestante, insieme a un mio amico ho aperto un’azienda che a breve aprirà una filiale qui a Bogotà…”
 “Sai cosa ti dico? Che puoi prendere il tuo prestigio, i tuoi soldi e la tua azienda per ficcarteli nel…”
“Per favore, non diventare volgare mia regina, non dargli questa soddisfazione! Lei farebbe bene ad alzare i tacchi per tornare da dov’è venuto!”
“Sappiate che io farò valere i miei diritti, il mio avvocato vi farà avere notizie! Buona giornata!”
Quello se ne va lasciandoci spaventati.
“C-come avvocato? Tesoro mio, noi non possiamo permetterci un avvocato! Quel tizio ci toglierà nostro figlio!”
La mia regina scoppia in lacrime che scendono copiose, io la stringo a me ma anch’io piango. Saliamo in amministrazione e le ragazze della banda ci accerchiano.
“Annamaria, cos’è successo?!”
“Oh ragazze, non ne avete idea!”
 
 
SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI ARMANDO.
Quando esco dal mio ufficio con Mario, vediamo Annamaria in lacrime, anche Freddy piange e la banda cerca di consolarli. Annamaria sembra inconsolabile e ci preoccupiamo!
“Annamaria, cosa le prende?” le chiedo. Lei non riesce a rispondere. Sandra dice:
“Amore mio, dottor Armando… Non lo sappiamo! Lei non dice una parola, e Freddy è in stato di shock!”
“Ragazze, accompagnateli in sala del consiglio e serviteli una camomilla o qualcos’altro!” Consiglia Mario. Mi sembra una buona idea per far sì che si calmino così da capire cosa sta succedendo! Chiamo a raduno anche mia moglie, Gutierrez, Nicola e Marcella che accorrono.
“Annamaria, cosa le è successo?” Le domanda Marcella.
“Signora Marcella…” Dice quella, in mezzo alle lacrime.
“Annamaria, se non si calma, non possiamo capire cosa vi è capitato! Freddy, parli lei per lo meno!” Dico loro.
Finalmente Annamaria si calma e riesce a raccontare.
“Si è presentato qui il padre di Jimmy…”
“Che cosa?” Interviene Betty.
“Sì Betty! Ha preteso di vedere Jimmy ma noi lo abbiamo cacciato via… Lui adesso è un uomo ricco e possiede un’azienda ha detto e ha minacciato di procedere per vie legali! Noi non possiamo permetterci un avvocato e di sostenere una causa! Ci toglierà Jimmy!”
Ci racconta, prima di scoppiare nuovamente in lacrime consolata dalle sue amiche. Mia moglie le va vicino e le accarezza la testa, mentre Freddy raccoglie la testa tra le mani.
“Ma come si permette quel tipo di avanzare pretese simili, di minacciarvi dopo che avete cresciuto suo figlio con amore e dedizione e dopo che l’ha abbandonata mentre era incinta?!”
Dice Marcella con enfasi. Marcella avrà anche avuto sempre un caratteraccio, ma in certe questioni si è sempre dimostrata umana e coinvolta! Mi ricordo come affrontò il problema di Sofia, quando Jenny fu assunta come modella di sartoria.
“Signora Marcella, siamo rovinati!” Riesce a dire Freddy, sempre con la testa tra le mani. Io, Betty e gli altri dirigenti ci scambiamo uno sguardo. Marcella poi invita Annamaria e compagnia a uscire.
“Perché non accompagnate Annamaria al bagno per lavarsi il viso?” La banda segue le direttive di Marcella ed escono tutte.
“Non posso credere che quell’essere infimo sarebbe capace di sottrarli Jimmy!” Dice mia moglie.
“Io potrei dare loro il numero dell’avvocato che avrebbe dovuto aiutarmi con l’affidamento.”
“Calderon, sarebbe inutile! Hai sentito che non possono pagarlo!” Dico.
“L’ Ecomoda potrebbe avanzare loro un prestito. Insomma, in passato abbiamo elargito prestiti ai dipendenti per ragioni più banali, in seguito ogni mese lo scaleremo dalle loro buste, a rate!”  Propone mia moglie.
“Se posso permettermi, io non la trovo una buona soluzione. Per loro non cambierebbe nulla. Stanno per avere un bambino e si troverebbero defraudati di una bella fetta di stipendio, visto che la commissione dell’avvocato sarà alta  e ci saranno anche le spese processuali. Io credo che dovremmo essere noi a pagare loro l’avvocato!” - Dice Marcella, sorprendendoci tutti.- “Mettevi una mano sul cuore! Beatrice, Annamaria è una sua amica e complice! Così come Freddy è vostro amico, e lavorano per la nostra azienda da molto tempo. E’ vero che io aspetto un bimbo, lei Beatrice idem e Mario e Sandra dovranno sposarsi, ma di certo a noi i soldi non mancano!”
“Io trovo sia l’unica soluzione, non possiamo abbandonarli!” Dice Mario.
“Avete ragione, non possiamo lasciare Annamaria e Freddy in balia degli eventi!” Dice Betty.
“Sono d’accordo!” Affermo.
“Anch’io! Non sarò un’azionista, ma lo stipendio che percepisco e piuttosto alto e mi basta e mi avanza per mantenermi!” Dice Nicola.
“It’s a great idea! Avrete il mio contributo!” Afferma Gutierrez sempre in inglese, ora lo uccido!
“Credete che accetteranno?” Chiede Mario.
“Lo sapremo presto, Calderon!” Rispondo. La banda, Freddy e Annamaria rientrano.
“Ragazzi, io ho un ottimo contatto con un avvocato che fa al caso vostro!”  Esordisce Mario.
“Dottore, ma non sapremo come pagarlo!” Afferma Freddy.
“Di questo non devi preoccuparti Freddy… Tutti noi abbiamo decido di darvi una mano, l’avvocato e il processo saranno a nostre spese!” Dice Mario.
Annamaria e Freddy, banda compresa, restano basiti.
“No, non posso accettare una cosa simile!” Dice Annamaria.
“Annamaria, siamo amiche da così tanto! Tu così come Freddy e tutta la banda, per me ci siete sempre stati! Credete davvero che vi abbandonerei proprio ora? Credete che potremmo abbandonarvi proprio ora?” Dice mia moglie.
“Accettate, per favore! Annamaria io da quando ho scoperto di aspettare questo figlio, non vedo l’ora che nasca e non potrei mai immaginare cosa accadrebbe se qualcuno piombasse nella mia vita per sottrarmelo! Vi preghiamo di accettare!” Dice Marcella. Annamaria riprende a piangere.
“Io-io non so cosa dire!”
“Dottoressa Marcella, dottori, se permettete vorrei dire una cosa a nome di tutta la banda… “ – si fa vanti Sofia- “ Noi non avremmo un grosso conto in banca, ma se Annamaria e Freddy dovessero accettare, intendiamo partecipare!” Le altre ragazze annuiscono.
“Annamaria, Freddy… Voi probabilmente mi vedete come un dirigente isterico, come un tiranno. Ma prima di ogni altra cosa sono un padre! Ricordatevelo!” Dico.
“Io non sono un padre, ma non intendo lasciarvi in difficoltà!” Dice Mario.
Annamaria e Freddy si abbracciano piangendo dalla contentezza. Si alzano e ci abbracciano commossi.
“Annamaria, Freddy. Dite a quel tipo che se intende farvi la guerra, dovrà fare la guerra e tutta l’Ecomoda!” Conclude Marcella. Siamo tutti commossi!
 
 
SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI MARCELLA.
Torno al mio posto di lavoro asciugandomi una lacrima. Mi stupisco e mi rallegro della donna che sono diventata! Il pargoletto che cresce dentro di me mi ha fatto capire ulteriormente quali sono le cause da perorare! Ugo e Patrizia mi vedono commossa.
“Marce, cosa ti prendere? Qual’era quest’urgenza?”
“Annamaria e Freddy erano in preda ad una crisi di pianto, inconsolabili!”
“Per fortuna non sono venuto! E dovevano convocare una riunione per questo motivo qui?” Dice Ugo.
“Ugo, è molto grave quello che è successo. Quella poveretta di Annamaria, e suo marito, si sono trovati il vero padre di Jimmy in azienda. Pare che adesso sia un uomo facoltoso e gli ha minacciati di correre per vie legali per togliere loro Jimmy!”
“E questo galantuomo, da dove spunta fuori dopo tanto tempo?” Chiede Ugo, che sembra finalmente dimostrare un po’ di umanità!
“Che pallone gonfiato… Bastano un po’ di soldi e pensano di poter comprare il mondo!” Afferma Patrizia.
“Mario gli ha messi in contatto con un suo amico avvocato, ma visto che Annamaria e Freddy non potrebbero permetterselo, ora che stanno per avere un bimbo, io ho proposto che tutti i dirigenti, e chi altro voglia partecipare, si accollino le spese dell’avvocato!”
“Avete organizzato una mega associazione di beneficenza e l’azienda di moda fa da facciata?”
“Ugo!” Lo ammonisco.
“Comunque, io sono un insensibile come tanti pensano!” Dice Ugo. Estrae il suo libretto degli assegni e ne firma uno con una bella somma e me lo passa. Io gli sorrido. Entrambi guardiamo Patrizia.
“E va bene! Io a breve incasserò i soldi per la vendita della mia cara borsa di prada!” Sorrido anche a lei lanciandole un bacio a distanza. Il mio cellulare squilla e mi allontano. Devo ricordarmi di chiedere a Michel se vuole partecipare, sono certa che non si perorerà la causa. Al telefono è mio fratello… A lui posso già evitare di chiederglielo!
“Daniele, ciao!”
“Ciao sorellina… Mi ha telefonato quella sciroccata di nostra sorella, dice che è da te!”
“Sì, è arrivata ieri sera!”
“Vorrebbe organizzare una cena per stasera.”
“Ha tirato fuori il tuo sepolto spirito famigliare, che fa capolino ogni morte di Papa?”
“Accetti o cambio idea?”
“Accetto Dani. Dove e a che ora?”
“Passo a prenderti all’Ecomoda.”
“Non serve, ho la mia auto qui!”
“Lasciala in garage, potrà stare lì una notte.”
“Ma Daniele…”
“Ci vediamo all’Ecomoda più tardi!”
Quindi riaggancia. Che testardo!
 
 
SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI DANIELE.
Mi affaccio in atelier ma vedo solo Patrizia, di spalle. Le osservo attentamente le gambe, anche se le conosco già! Lei si accorge di me e si volta.
“Ah, Daniele. Ciao.”
“Stavo cercando mia sorella.”
“Non so dove sia, in bagno forse.”
“E’ un peccato che stasera sia impegnato, o potevamo spassarcela.”
“Neanche se fossi libero da qui all’eternità, ce la saremmo spassata! Lasciami in pace Daniele, non ne posso più delle tue volgarità!”
“Mi annoi quando parli, Patrizia. Io vado ad aspettare mia sorella di là, ciao e rinnovati auguri per la tua storia dell’orrore!”
Le dico, riferendomi alla nostra precedente conversazione. Lei mi fulmina con lo sguardo. Arrivo all’ascensore e trovo i dirigenti e tutta la banda riuniti.
 
 
 
SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI ANNAMARIA.
Quando Robin ci ha minacciato di prendersi Jimmy, credevo che per me la vita sarebbe finita. Non credevo che attorno a me ci fossero tanti angeli custodi!
“Ma che bella riunione!”
Dice quel viscido di Daniele Valencia.
“Daniele, cosa vuoi?” Gli chiede Armando.
“Aspettare mia sorella.”
“E la devi aspettare qui?”
“Sì Armando, la devo aspettare qui, nella mia azienda. Lei chi è?”
Domanda, riferendosi alla nuova sgualdr… ehm, segretaria.
“Salve, Loredana Valez, sono appena stata assunta!”
“Daniele Valencia, sono un’azionista dell’azienda.”
Tutti noi ci accorgiamo che qui due si mangiano con gli occhi, che orrore!”
“Amando, se non sapessi che sei irrimediabilmente sposato potrei pensare che sia una tua amante!”
La frase del dottor Valencia causa non poca ilarità, che viene celata! Il dottor Armando incrocia le braccia senza rispondere.
“O forse è una tua amante, Mario?”
Quella ragazza osserva Daniele sbigottita per le sue affermazioni.
“Ti sbagli Daniele, perché presto anch’io sarò irrimediabilmente sposato, come dici tu! Tra cinque mesi mi sposerò con la donna della mia vita.” Annuncia Mario, abbracciando Sandra. Si alzano degli “oh”, mentre abbracciamo Sandra perché non sapevamo che avevano fissato la data!
“Le mie congratulazioni!” Afferma Daniele ridendo.
“Hai fatto bene a farglieli ora gli auguri, perché penso proprio che non sarai nella lista degli invitati! Anzi, credo proprio che Mario e Sandra t’infileranno nella lista nera della sicurezza!” Lo stuzzica il dottor Armando.
“Ma che dispiacere, volevo proprio assistete alla vostra ennesima pagliacciata!”
Mario sta per reagire ma viene trattenuto dal dottor Armando, il quale fa a sua volta uno sforzo sovrumano per non saltargli addosso! Arriva la signora Marcella.
“Buona serata a tutti. Beatrice, questo è il contributo di Ugo per quella faccenda!”
“Può dare l’assegno a Nicola.” Risponde, lei scura.
“Ma che succede?”
“Niente Marcella, ma sarà meglio che porti via il tuo simpatico fratello, prima che gli capiti qualcosa di orrendo!” Afferma Mario. La signora Marcella guarda storto il fratello, saluta tutti e lo trascina in ascensore.
 
 
SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI MARCELLA.
Entriamo in ascensore e rimprovero subito mio fratello.
“Perchégli devi sempre offendere, provocarli e devi renderti antipatico? Cos’hai detto loro?”
“Stavamo amichevolmente chiacchierando delle nozze di Sandra e quel cerebroleso di Mario! Si sposano tra cinque mesi.”
“Buon per loro, dove sarebbe il problema per te?”
“Nessun problema, ma non ho resistito serio alla notizia. Lo sai che non nessuna stima di loro!”
“E neanche di Patrizia vero? Mi ha detto della proposta indecente e da maniaco che le hai fatto!”
“E allora?”
“Daniele, te lo chiedo per favore, lascia in pace Patrizia! Ha finalmente smesso di chiedere prestiti a me, all’azienda, a destra e a manca, di andare in cerca di uomini facoltosi…”
“Ha vinto alla lotteria?”
Mi chiede Daniele abbozzando un sorriso.
“Daniele! Ha semplicemente imparato a stare al mondo! Lascala in pace, ti prego…”
“Come vuoi, tanto ho già adocchiato la mia prossima preda.”
“Non m’interessa neanche sapere chi è, povera ragazza!”
Chiedo a Wilson di parcheggiare la mia auto in garage e monto in auto con mio fratello.
 
 
 
FINE CAP.24: Tutti con Freddy e Annamaria.
 
 
Il demone dell’ispirazione mi ha posseduto anche per questa storia, spero vi siano piaciuti questi due capitoli di colpo! Grazie a chi commenta e legge, alla prossima!
Vale.
 

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Capitolo 25
*** Natasha colpisce ancora ***


NUOVI PROBLEMI
 
CAP.25: Natasha colpisce ancora.

 
SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI MARIO.
Stavolta ci sono andato molto vicino. Se Armando non mi avesse fermato, avrei atterrato quell’essere velenoso e disgustoso che porta il nome di Daniele Valencia! E’ sorprendete come io sia cambiato! Fino a un anno fa circa ero un donnaiolo, uno scapolo incallito e appena sentivo le parole << matrimonio >> e << famiglia >> scoppiavo a ridere provando pietà per i poveri uomini che avevo deciso di vivere così. Finche un giorno non mi sono tolto le fette di prosciutto che avevo sugli occhi e mi sono reso conto che il mio destino l’ho sempre avuto sotto gli occhi e porta il nome di Sandra Patino. La mia futura sposa e, chissà, la madre dei miri figli. E adesso mi ritrovo a litigare con Daniele non più per questioni aziendali ma perché deride il mio nuovo modo di vivere e il mio fidanzamento! Esco, insieme a tutti i miei amici, dall’Ecomoda, e ci separiamo.
“Calderon, non sarai ancora arrabbiato per le parole del vampiro!” Esclama Armando.
“Certo tigre. Devo ricordarti come facevi l’isterico quando parlava male di tua moglie, o quando viene a casa tua e ti regala le sue freddure sul tuo arredamento o su tua figlia?”
“No, non ricordarmelo o viene anche a me il nervoso!”
“Dai amore mio, tutte le cose dice Daniele Valencia sono pari a sciocchezze! Io saluto le mie amiche e ti raggiungo alla macchina!” Mi dice Sandra, baciandomi castamente. Lo stesso fanno Betty e Annamaria con i loro mariti, quindi ci avviamo verso le nostre auto lasciando sole le donne.
“Arrivederci.” Saluta Patrizia.
“Buona sera”. Rispondiamo tutti, prima di vedere Nicola andarle dietro. Spero per lui che non soffra ancora a causa di quella donna!
 
 
SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI SOFIA.
Sono così nervosa, perché questa sera Fabian verrà a cena a casa mia e conoscerà ufficialmente Efraim JR. e Juan. Hanno detto a prima vista sta loro simpatico, ma passare delle ore insieme è un altro discorso. Chissà se col tempo potremmo vivere tutti insieme! Vediamo Nicola allontanarsi per raggiungere la bionda finta.
“Allora quei due fanno coppia fissa?” Chiedo a Betty.
“No ragazze, non hanno una relazione ufficiale. Io credo ci sia qualcosa fra loro… Ma non conosco esattamente i sentimenti di Patrizia verso Nicola!”
“Perché, pensi che quella gallina ossigenata provi qualcosa per lui?” Domando.
“Lo spero per lei, o la divoro! Ragazze, ci vediamo domani!”
“Caio Betty!” Salutano tutte, anche Sandra saluta, per poi raggiungere Mario.
“Io corro a casa, a preparare la cena!” Affermo.
“In bocca al lupo!” Mi augurano tutte, e poi ci separiamo.
 
 
SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI NICOLA.
Patrizia si allontana e la seguo.
“Patrizia, vuoi un passaggio?”
“Nicola, sei molto gentile… Ma non vorrei approfittarne sempre! Tra poco mi comprerò un’auto, o almeno spero di potermela permettere!”
“Figurati Patrizia, a me fa piacere! Si accomodi signorina!” Le dico, spalacandole la portiera.
“Grazie Nicola.”
Montiamo in macchina e mi casca inevitabilmente l’occhio sulla sua coscia.
“Nicola!” Mi canzona lei, sorridendo.
“Scusa Patty, è colpa tua! Dovresti indossare gonne più lunghe!”
“Certo, questa è un’ottima scusa!”
Ridiamo, e m’immetto nel traffico di Bogotà. Quando giungiamo sotto casa sua, accosto e spengo il motore. Smonto e l’aiuto a scendere.
“Violà, già arrivati!” Le dico.
“Ci vediamo domani allora?”
“Sì Patty, passa una buonanotte.” Le rispondo, ma resto fermo lì a guardarla e lei fa lo stesso con me. E’ un gesto spontaneo e anche impossibile da impedire: mi avvicino a lei e le poso una mano sulla guancia per poi attirarla a me e baciarla. Lei gira le mani attorno al mio collo, e tutto, nel mio cuore, nella mia testa e nella mia vita, và apposto.. Le nostre labbra si muovono a ritmo dei battiti del nostro cuore, mentre lottano per non staccarsi. Ma la magia termina e ci dividiamo.
“Buonanotte Nicola!” Mi dice sorridendo, mentre si avvia verso il portone di casa sua.
“Buonanotte Patty.” Le rispondo io. Salgo in macchina saltellando e me ne vado.
 
 
SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI PATRIZIA.
Non credo di aver mai baciato nessuno in quel modo! In modo così tenero ma coinvolgente… Mi guardo indietro e mi pento per aver trattato Nicola in quel modo in passato! E un ragazzo con un cuore grande, e se me ne fossi accorta prima, gli avrei risparmiato tanta sofferenza e io avrei capito prima che era di lui che avevo bisogno nella mia vita. Sto inserendo la chiave nella toppa della porta principale del palazzo, quando sento una mano che mi sbatte contro di essa e le chiavi e il mio zainetto nero cadono al suolo.
“Ma sei matta?!”
“E tu sei una lurida poco di buono, una donnaccia!!” Mi urla quella.
“Tu sei completamente pazza, sparisci o mi metto a urlare!”
“Massì, fai sapere a tutti che sei una gallina!”
“AIUTOOOO!” Mi metto a strillare, preoccupata che questa matta possa farmi del male. Fortunatamente da dentro il palazzo vedo il portinaio che viene verso la porta e quella pazza se ne và.
“SIGNORINA, SI FERMI!”
“No, aspetti, non le conviene rincorrerla, quella è pericolosa!”
“Come sta signorina Fernandez?Conosce quella donna?”
“Sì putroppo! Sto bene, adesso salgo a casa.” Dico, chinandomi a raccogliere i miei effetti personali.
“Desidera che chiami la polizia?”
“Non si preoccupi, so cosa devo fare!”
 
 
SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI MARCELLA.
Io, Daniele e Mariabeatrice abbiamo mangiato a sufficienza quando finisce il telegiornale, e mio fratello decide di andarsene. Non capisco molto bene perché per tutta la cena non ha fatto che chiedermi di quella svergognata di Loredana! Io spero che Daniele non s’incapricci su di lei perché spero che mio fratello trovi la donna della sua vita, che non è quella specie di ninfomane! Mi saluta dandomi in bacio sulla guancia e abbandona casa mia, poco prima che squilli il cellulare. E’ il mio Michel!
“Pronto, amore mio!”
“Marce, ciao piccola. Come stai?”
“Ci siamo sentiti stamattina, e nel frattempo non mi è successo niente! Mio fratello sen’è appena andato, ha cenato qui. Ti saluta Mariabeatrice!”
“Ricambia il saluto! Io ho parlato con mio fratello, è interessato al mio progetto anzi mi ha confessato che pensava di lasciare la società quindi è stato contento della mia volontà di vendere.”
“Quindi hai fatto tutto, e quando tornerai?”
“Domani mattina mammina! Il mio erede?”
“Amore mio, è piccolissimo, come faccio a dirti come sta?”
“Non vedo l’ora di poter posare di nuovo la mano sul tuo ventre!”
“Ancora poche ore amore mio. Io ora vado a lavare i piatti, dopo di che mi rilasserò nella vasca!”
“Non può farli tua sorella i piatti?”
“Amore mio, quanto si vede che non conosci mia sorella!”
“Allora ci vediamo tra poche ore amore mio, credo di atterrare per le otto.”
“Alle otto sarò in aeroporto. Ti amo Michel!”
“Ti amo Marce, buonanotte.”
“Anche a te!”
 
 
SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI MICHEL.
Sono stato via solo un giorno e la mia Marce mi manca infinitamente! Non vedo l’ora di riabbracciarla, di baciarla, di stringerla a me… Perciò, anche se quando arriverò a Bogotà non mi reggerò dal sonno, non posso aspettare di arrivare domani mattina! Prendo il volo prima e sarò a casa da Marce per questa notte, le farò una bella sorpresa!
 
 
SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI SOFIA.
E’ tutto pronto e i miei cuccioli hanno apparecchiato la tavola. Controllo un ultima volta l’allestimento, perché voglio che tutto sia impeccabile!
“Mamma deve venire a cena il presidente della repubblica?”
“Non essere sfacciato, Efreim! Tua madre non si è mai risparmiata quando abbiamo avuto ospiti!”
“Soprattutto per questo ospite!”
“Juan! Mettetevi in ordine piuttosto, che hanno suonato!”
Mi aggiusto il vestito, i capelli, apro la porta sorridente… E il mio sorriso si spegne di colpo.
“Che divaolo ci fai tu qui?”
“Ciao Sofia!”
“Papà!!” Gridano i miei figli andandoli incontro, e lui si abbassa per abbracciarli. Cha diavolo ci fa qui proprio stasera?! Come se fosse ancora casa sua, lui entra e vede la tavola imbandita.
“Sofia, il tuo tempismo è impeccabile, hai preparato un banchetto che fa gola!”
Avverto montarmi una grande rabbia, e chiedo ai miei figli di andare in camera loro.
“Ma mamma!”
“FATE COME VI HO DETTO!” – rimaniamo soli io e questo essere immondo. – “Che diavolo ci fai qui, posso saperlo?!”
“Sofia, avevo nostalgia dei miei ragazzi!”
“Questa sì che è una novità, e da quando ciò?”
“Volevo vederli! Ma aspetti ospiti per caso?”
“Ma come sei perspicacie, allora non ti sei giocato anche il tuo ultimo neurone!”
Quando suonano il campanello, mi sento morire! Casa mia sta per trasformarsi in un campo di guerra! Apro la porta e fa capolino Fabian con dei pacchi in mano.
“Ciao Sofia, spero di essere puntuale. Ho portato il dolce e dei regali per i ragazzi, spero li piacciano.” – mi dice baciadomi. Osservo Efraim che è diventato bianco come un cencio. –“Ah, credevo saremmo stati da soli io, te e i tuoi figli.”
“Certo, lo saremo non appena il signore avrà tolto il disturbo. Fabian, il disgraziato qui presente è Efreim Rodriguez, il mio ex marito, che piomba qui come se tutto gli fosse dovuto.”
“Ah, molto piacere. Fabian Manera.”
“E questo tipo chi è Sofia?!”
“Vuoi proprio saperlo? Il tipo, come lo chiami tu, è il mio nuovo compagno!”
“Sofia, spero che tu stia scherzando! Ha la metà dei tuoi anni!”
“Ma come ti permetti vile villano! Sì, è più giovane, bello e atletico di te, come vuoi vedere! E tu sei proprio l’ultima persona che può farmi la morale! Devo ricordarti che mi hai lasciato per quella svergognata di Jenny, che ora si ritrova madre di un figlio senza sapere a chi appartiene la paternità! Bell’amante che ti sei scelto!”
“Forse è meglio che vi lasci soli….”
“No Fabian, tanto adesso il vecchio qui presente se ne andrà e ceneremo!”
“Vecchio a chi! E non pensi che avresti dovuto dirmi che frequenti questo… questo marmocchio, il quale frequenta casa mia?!”
“Uno, non ti devo il rendiconto della mia vita! Due, questa non è più casa tua da mooolto tempo, e tre, se stai per dirmi che temi per i ragazzi devo dirti che non hai nessun diritto di preoccuparti ora visto che non lo hai fatto fin’ora! E che a loro Fabian sta simpatico, quindi porta le tue chiappe via da casa mia!!”
“Non finisce qui Sofia, io non permetterò che questo adolescente frequenti casa mia e i miei figli!”
“Lo vederemo, adultero e incapace!!”
Quando lo metto fuori casa, Fabian mi guarda dispiaciuto. E i ragazzi fanno capolino sulla scala.
“Mi dispiace che tu l’abbia dovuto conoscere…”
“Prima o poi doveva succedere… Ciao ragazzi, ho qui qualcosa per voi.”
Juan e Efreim JR scendono la scala e raggiungono Fabian.
“Papà è andato via?”
“Sì piccoli, magari tornerà quando… un’altra volta! Adesso ci mettiamo a tavola?”
Annuiscono tutti e cerchiamo di salvare la serata.
 
 
SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI NICOLA.
Patrizia mi ha chiamato agitata e preoccupata pregandomi di andare a casa sua, perciò mi sono messo in macchina. Busso alla porta del suo appartamento, e mi salta al collo con le lacrime agli occhi.
“Nicola, per fortuna sei qui! Mi sono spaventata molto!”
“Patrizia, per cosa?Calmati e raccontami!”
“Quando ci siamo lasciati, ho raggiunto il portone e dal nulla è sbucata quella sciroccata della tua ex che mi ha aggredita, dicendomi in poche parole che sono una donnaccia, una prostituta!”
“Che cosa? E stai bene?”
“Sì, il portiere è arrivato e quella è scappata via!”
“Questa me la paga!!”
Come una furia esco dal suo appartamento e lei mi viene dietro.
“NICK, ASPETTA!!”
Ho corso come un pilota di rally mentre Patrizia provava in ogni modo a tranquillizzarmi, ma sono troppo alterato! Quando accosto sotto casa della pazza, m’incollo al clacson e avverto parole poco piacevoli arrivare dalle case circostanti. Apre la porta un tipo ed io entro come una furia. La vedo, lei mi guarda con sorpresa e sto per avventarmi su di lei ma Patrizia mi blocca.
“Nicola, no!”
“BRUTTA SCIROCCATA, NON PROVARE PIU’ A FARE UNA COSA DE GENERE! SEI DA RICOVERO, PAZZA PSIPOCATICA!!”
“SI CALMI, DANNAZZIONE!” – strilla il tipo. – “Moderi i termini verso mia sorella!”
“Lui è il tipo che mi ha lasciato, e quella lì la prostituta di alto bordo che si porta a letto e che mi ha fatto licenziare!”
Stavolta è Patrizia scattare contro di lei ma io le fermo.
“Complimenti signorina! Che classe!”  Dice quello, rivolgendosi a Patrizia.
“Proprio lei e la sorella degenere che ha parlare di classe?! La signorina ha molta più classe di tutta la vostra famiglia raggruppata!” Dico.
“Vuole sapere cos’ha fatto la sua cara sorellina? Me la sono trovata sotto casa e mi ha aggredito!”
“No, sta mentendo!” Prova a dire quella.
“Lei è proprio incredibile, quindi anche il portiere del mio palazzo che l’ha vista sarebbe un visionario?”
“E’ vero che hai fatto questo, Natasha?” Le chiede il fratello ma lei fa scena muta.
“NASTAHA NON NE POSSO PIU’ DI TE! DEI TUOI SCANDALI, DELLE TUE BUGIE, DELLA TUA PAZZIA! IO DESIDERO SOLO CHE TU MI STIA LONTANO! LO RIESCI A CAPIRE? STARE CON TE E’ STATO IL PIU’ GRANDE ERRORE DELLA MIA VITA E TE LO DICO ORA , Sì E’ VERO CHE APPENA E’ TORNATA PATRIZIA NEL MIO CUORE SI E’ RIACCESA LA SCINTILLA PER LEI, E TI HO USATA COME TAPPA BUCHI! E SE VUOI SAPERLO NON ME NE PENTO PERCHE’ LE PAZZE COME TE NON SI MERITANO NIENTE!”
“NON SI RIVOLGA COSI A MIA SORELLA!” Mi dice quello, posandomi una mano addosso che io scanso.
“Mi tolga le mani di dosso!”
“Sennò?” Mi chiede, continuando a stuzzicarmi con quella mano. Io lo spingo e lui mi risponde con un pugno che viene ricambiato. Scoppia una rissa senza quartieri, e le urla di Patrizia e Natasha che ci implorano di smettere sono inutili! Sono steso a terra con quello sopra che mi strozza e non respiro, quando sento un tonfo e dei pezzi di ceramica si depositano su di me. Il tipo si accascia a terra massaggiandosi la testa, dicendo << aia, maledetta!  >> mentre Natasha si china su di lui con le lacrime agli occhi, e vedo Patrizia portandosi le mani alla bocca. Capisco cos’è successo, gli ha rotto un vaso in testa. Mi da una mano ad alzarmi, sorreggendomi e usciamo di lì.
“Dammi le chiavi, ti porto in ospedale e poi dalla polizia!”
“No, andiamo a casa di Betty e Armando.” Dico.
“E va bene, riesci a farmi strada?” Annuisco.
 
 
 
SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI ANNAMARIA.
Oggi è stata senza dubbio una giornata da dimenticare. Non mi aspettavo di rivedere Robin, non dopo tanto tempo e non mi aspettavo che avrebbe fatto valere i suoi diritti. Ho appena parlato al telefono con Jimmy, senza dirgli tutto, ma mi ha sentito a terra e gli ho detto, sbrigativamente, che è stata una giornata impegnativa in azienda. Freddy posa il telefono e mi raggiunge sul divano. Mi passa la scatola di fazzoletti ed io ne strappo un altro.
“Mia regina, supereremo anche questa!”
“Io sono stanca che ci sia sempre qualcosa da superare!”
“Lo so amore mio, ma dobbiamo farci forza! Per Jimmy!”
“E a lui cosa racconteremo?”
“Io credo che, anche se ciò mi spaventa, Jimmy sia abbastanza grande per decidere se vuole o meno conoscere suo padre biologico!”
“E se ce lo porterà via….” Dico, scoppiando a piangere tra le sue braccia.
“Se lui sgancerà il suo avvocato, noi prenderemo contatto con quello che ci ha consigliato il dottor Calderon!”
“Non mi aspettavo quel gesto da parte del dirigenti!”
“La verità è che abbiamo dei capi fantastici, e ci sosteranno! Stai tranquilla amore mio…” Mi rincuora, baciandomi la testa, ma so perfettamente che lui è preoccupato e angustiato almeno quanto me.
 
 
 
SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI ARMANDO.
Betty ha messo Camilla a letto ed io ho appena finito di rassettare la cucina e mi chino per raccogliere i giochini che la mostrilla ha lasciato in giro e li ripongo nel baule, quando mia moglie si china per aiutarmi.
“La nostra mostrilla si è addormentata?”
“Si Armando. Tesoro mio sono così preoccupata per Freddy e per Annamaria!”
“Io spero che riusciranno a trovare un accordo con quel signore senza per forza finire in tribunale. Anche se non ne meriterebbe, ma quel tipo come padre naturale ha dei diritti…”
“Ma a lui non basta vedere Jimmy un week end si è uno no, lui vuole crescerlo, vuole che viva con lui!”
“Annamaria ha cresciuto e mantenuto Jimmy fino ad oggi e Freddy lo ha adottato, credi che tutto questo un giudice non lo calcolerebbe? Ma in ogni caso io consiglierei loro di parlare a quattr’occhi con quel tipo prima di andare per vie legali. Queste cose vanno così per le lunghe e ci perdono tutti!”
Suona il citofono e ci chiediamo chi sia. Mia moglie lo afferra prima che il suono svegli Camilla.
“Pronto?... Cosa, Patrizia Fernandez è qui?!”
Mi volto verso di lei.
“Cosa?! Ma neanche a casa me la tolgo di torno quella? Ma che vuole?” Affermo, sbattendo le mani sulle mie gambe. Quindi mi alzo da terra.
“Ok, lo faccia salire.”
“Amore, perché l’hai fatta salire?! La bionda finta anche a casa non ce la voglio!!”
“E’ con Nicola, il portiere mi ha detto che Nicola sta poco bene!”
“Cos’ha?”
Quando si spalancano le porte dell’ascensore, restiamo di sasso. Betty si porta le mani in viso ed io do una mano a Patrizia a sostenere Nicola.
“Nicola, ma che ti hanno fatto!?!” Dice Betty.
“Piano, piano…” Dice Nicola, con una smorfia di dolore, mentre lo adagiamo sul divano.
“Nicola, dobbiamo portarti all’ospedale!”
“No Armando, niente ospedale. Mi obbligherebbero a denunciare il mio aggressore, e lui potrebbe fare lo stesso con me visto che gliele ho suonate.”
“Ma di chi parli?!” Chiede Betty.
“Mi dispiace, è colpa mia!” Afferma la bionda finta. Io la prendo per i capelli.
“PATRIZIA FERNANDEZ, COSA DIAVOLO E’ SUCCESSO A NICOLA?!”
“Armando, sei matto! Sveglierai Camilla!” Mi ricorda mia moglie, quindi lascio andare Patrizia ma la osservo con sguardo severo e molto arrabbiato.
“Armando non è colpa sua… Racconta tu Patrizia, a me fa male anche parlare!”
“Nicola mi ha accompagnato a casa, mi ha lasciato lì e sen’è andato. Io mi sono avvicinata al portone quando dal nulla è spuntata quella disgraziata di Natasha che mi ha aggredito, verbalmente, per poi scappare all’arrivo del portinaio o chissà cosa mi avrebbe fatto! Ero così spaventata che ho chiamato Nicola, è venuto da me e quando gli ho detto tutto è scattato e si è precipitato da Natasha, fortunatamente sono riuscita ad andare con lui! A casa di Natasha c’era suo fratello ed è scoppiata una rissa tra i due!”
“Ma stiamo scherzando?! Quella è una famiglia di pazzi sciroccati!” Affermo.
“Vado a prendere la valigetta del pronto soccorso.” Afferma mia moglie, dirigendosi in bagno.
“Patrizia, dammi una mano per portarlo nella camera degli ospiti.”
“Sì Armando.”
Lo stendiamo a letto, e quando mia moglie arriva con le medicazioni Patrizia, si siede sul letto accanto a lui e inizia a medicarlo.
“Questa è la seconda volta che ti medico le ferite di una rissa!” Gli dice Patrizia rievocando dei loro ricordi, e Nicola cerca di sorridere ma il suo sorriso si trasforma in una smorfia di dolore.
“Blea!” Dico, disgustato dalla scena di fronte a me.
“Armando, è inutile che fai quell’espressione lì, visto che l’altra volta gli ho medicato le ferite che gli hai inferto te, caro mio!”
“Non sapevo che si fosse rifugiato da te quella sera!”
“Già, avevo un appuntamento con lei quella sera, solo che fortunatamente ho incontrato te Armando!”
Sorrido al mio amico, ripensando a quella sera. Quante cose sono cambiate con il corso del tempo! Patrizia finisce le medicazioni e ripone tutto nella valigetta.
“Patrizia, le potrei parlare in privato?” Le chiede Betty. La bionda tinta annuisce e la segue, mentre io resto con Nicola e lo aiuto a metterlo comodo.
“Non dovete prendervela con Patrizia, lei non ha colpa per quello che mi è successo!”
“Come vedi la mia reazione è stata controllata!”
“Solo perché Camilla dorme sennò avresti urlato come un’amica di Ugo Lombardi!”
“Nicola… davvero senti qualcosa per quella donna?”
“Armando, Patrizia sta davvero cambiando. Stasera ci siamo baciati sai? Un vero bacio… Un bacio che ha coinvolto entrambi non solo fisicamente…”
“Sei così certo che abbia coinvolto anche lei?”
“Più che certo Armando. Tu sai meglio di me che certe cose si sentono!”
“Io vorrei solo che ci andassi cauto, che tenessi conto della Patrizia Fernandez che era prima!”
“Quella parte di lei è morta e sepolta, io mi fido.”
 
 
 
SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI BETTY.
Vedere così il mio amico d’infanzia, è qualcosa che mi ha turbato profondamente. Nicola si è messo nei guai per questa donna, e la banda ha ragione: devo capire se ne vale la pena!
“Mi dica Betty…”
“Andrò dritta al punto. Vorrei capire se per Nicola ne è valsa la pena farsi prendere a botte per difendere lei.”
“Io coprendo perfettamente i suoi timori e quelli di Armando, non soffro di amnesia perciò ricordo ogni virgola di quello che vi ho fatto passare, a voi due e a Nicola! Ma è anche vero che io mi sto impegnando molto per cambiare, e ho capito veramente che Nicola è l’uomo che fa per me! Lei potrà non credermi, perciò vorrei sapere da lei e da Armando come posso fare per farvi ricredere, perché so quanto siete importanti nella vita di Nicola e mi piacerebbe che, se dovesse nascere una storia, questa scelta fosse condivisa da voi due!”
Le parole di Patrizia mi lasciano di stucco. Mi aspettavo qualcosa del tipo << non m’importa della sua opinione, a me basta che Nicola mi creda! >>, e invece non si sta comportando come l’arrivista che conobbi durante il mio colloquio di lavoro in Ecomoda.
“Lei ama Nicola?”
“Senza offesa Betty, ma non credo che dovrei dirlo a lei, quando sarà il momento il primo a saperlo sarà Nicola, né lei né Armando.”
“Vede Patrizia, Nicola è mio amico da molto molto tempo, per me è come il fratello che non ho mai avuto! E da quando mi sono sposata con Armando, è diventato il suo migliore amico. Nicola è parte integrante della mia vita e della mia famiglia! E preoccuparmi mi viene spontaneo!”
Sopraggiunge anche mio marito.
“Lo comprendo Betty, ma io non ho intenzione di prendere ancora in giro Nicola.”
“Lo spero, oppure ti stacco i tuoi capelli tinti uno a uno, mi hai capito?!”
“Sì Armando, ma potresti anche essere un po’ più gentile!”
Mio marito rotea gli occhi. Il discorso sembra ormai esaurito, quindi Patrizia afferra la sua borsa e chiama l’scensore.
“Ci vediamo domani all’Ecomoda!”
“Se proprio vuoi puoi restare qui stanotte, e aiutare Nicola!”
Dice Armando, suscitando lo stupore mio e di Patrizia.
“Armando, mi prendi in giro?”
“Accetti prima che cambi ide? Basta non usi la mia stanza per gli ospiti per i tuoi comodi, che non svegli mia figlia, o ti sbatto fuori dalla finestra e che non tocchi né rompi niente o nemmeno i tuoi più preziosi gioielli ti basteranno per risarcirci!”
“Posso respirare? – gli chiede lei rimediando un’occhiataccia da parte di Armando. Poi Patrizia aggiunge - “Chiaro Armando.”
“Venga Patrizia, le faccio vedere dove si trova il bagno.”
 
 
SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI ARMANDO.
E’ pazzesco, cosa mi metto a fare per il bene del mio amico! Ospitare la bionda finta a casa mia, che bestialità! Sono molto preoccupato per Nicola e non solo per la sua sorte sentimentale, ma anche per le sue condizioni fisiche. Quando appoggio la schiena al materasso del mio letto, tiro un respiro profondo. Mia moglie appoggia la testa al mio petto ed io l’abbraccio.
“Che serata, povero Nicola!” Dico.
“Mi hai lasciato di stucco quando hai chiesto alla bionda finta di restare qui!”
“L’ho fatto per Nicola. Ma se sveglia Camilla, la strozzo!”
“Comunque sei stato così carino…”
Mi dice, e iniziamo a baciarci dolcemente per poi trasformare il bacio in un incontro passionale. Mia moglie si mette a cavallo su di me e continua a baciarmi…
 
 
 
SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI BETTY.
Bacio mio marito con tanta foga e mi accavallo su di lui. Gli scompiglio i capelli mentre lui mi accarezza la schiena sotto la maglia del pigiama. Sotto di me, sento il suo desiderio crescere e lui mi ferma.
“Se continui così, non so se resisterò…. Cosa ti prende?” Mi domanda sorridendo per esteso.
“Sono gli ormoni…”
“Eh, ma gli ormoni li devi tenere sotto controllo, dai fa la brava….”
Armando mi prende con dolcezza e mi stende, si china su di me e mi bacia il collo.
“Sai amore mio, stavo pensando che in futuro questa casa potrebbe non andare più bene per noi. La stanza degli ospiti diventerà del nuovo arrivato, o arrivata. E se avremo altri figli, dovremmo sacrificare lo studio!”
Si solleva e mi guarda negli occhi.
“Davvero vuoi altri figli dopo il secondo?”
“Tu no?”
“Sì dottoressa mostro, almeno una quindicina.” Dice, riprendendo a baciarmi il collo e provocando la mia risata.
“Neanche la Reggia di Caserta ci basterebbe con diciassette figli, e credo che non sopravvivrei a tutti quei parti! Dai, dico sul serio… Se dovessimo avere altri figli, mancheranno delle stanze…”
“Stai pensando di vendere questa casa?” Annuisco.
“E cercarne una adatta per fare altri progetti. Sempre che tu voglia altri figli…”
“Sì, dottoressa mostro.”
Mi risponde, baciandomi sul naso.
 
 
SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI MARCELLA.
Era da un sacco di tempo che non passavo così una serata con mia sorella! Stiamo guardando un programma di barzellette, sedute sul divano con il pile addosso e sgranocchiando pop-corn, quando squilla il telefono. Chiedo a MariaBeatrice di abbassare il volume e rispondo.
“Pronto?”
“Ciao Marce…” Dice Patrizia, con un tono di voce avvilita.
“Ciao Patrizia, cosa ti prende? Ti saluta mia sorella!”
“Ricambia il saluto… E’ successo un pandemonio stasera, Marce!”
Quando mi racconta tutto, non credo alle mie orecchie!
“E tu come stai? Il dottor Mora è proprio messo male?”
“Diciamo che avrà bisogno di alcuni giorni per rimettersi… Io sto bene, ma mi sono spaventata!”
“Dovete denunciare quella gente!”
“Che gente?” Mi chiede mia sorella. Io le faccio cenno di tacere e che le racconterò dopo.
“Nicola non vuole! Teme una ritorsione da parte di quella gente, e ricordati che Nicola ha sbagliato ad andare così a casa loro, e potrebbe finire nei guai anche lui con la polizia! Saremmo dovuti andare alla polizia dopo l’aggressione di Natasha ma Nicola è saltato come una molla e non cel’ho fatta a trattenerlo!”
“Adesso siete all’ospedale?”
“Non ci è voluto andare! Siamo a casa di Armando e Beatrice.”
“Sei a casa di Armando a quest’ora, e ti ha lasciata entrare? Non ti ha fustigato, strozzato…”
“No Marce, pensa che mi ha chiesto di passare le notte qui per aiutarli con Nicola!”
“Non ci posso credere, il mondo dev’essersi rivoltato!”
“Forse si sono accorti anche loro che mi sto impegnando per cambiare!”
“Bhe Patrizia, io sono molto fiera di te!”
“Grazie Marce. Io adesso ti lascio, non posso parlare molto perché se si dovesse svegliare la figlia di Armando, allora sì che mi farebbe tutte quelle cose cattive che hai elencato prima!”
“Va bene Patrizia, buonanotte.”
“Buonanotte Marce, anche a Mariabeatrice.”
Quando chiudo la chiamata racconto quanto avviene tra Patrizia e Nicola a Mariabeatrice, la quale sgrana gli occhi dalla sorpresa e risponde con esclamazioni di stupore.
 
 
SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI MARIANA.
Tiro un ultimo gemito e mi sposto da Ottavio, stendendomi accanto a lu. Ottavio mi fa le coccole. Nelle coccole dopo aver fatto l’amore, è insuperabile!
“A cosa stai pensando?” Mi chiede.
“Che tra poco dovrai tornare  a Cartagena e che dovrai stare lì per molto tempo…”
“Piccola mia, verrò sempre appena avrò del tempo libero! Col l’aereo non ci metto molto!”
“Vorrei tanto che restassi qui!”
“Anch’io lo vorrei…”
Mi accoccolo al suo petto, pensando al futuro. La nostra relazione sopravvivrà alla distanza?
 
 
 
SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI MICHEL.
Entro in casa, che è avvolta da un buio pesto, facendo il più piano che posso e spero che il tintinnio dell’ascensore non abbia svegliato nessuno, visto che sono le quattro del mattino e che vorrei fare una sorpresa a Marcella. Mentre svolto l’angolo a destra per dirigermi nella camera padronale, sento qualcuno dietro di me e mi volto, posandole una mano sulla bocca, per impedirle di urlare. Indossa un’assurda vestaglia piena di piume e penne, porta una benda sulla fronte, che con ogni probabilità tira giù sugli occhi per dormire, e indossa un’altra quantità di cose assurde come delle pantofole iper pelose e i bigodini. Fa un po’ paura così, in piena notte, in corridoio semi-buio!
“Mariabeatrice, sono io, Michel!”
“Michel, che ci fai qui di notte come un ladro!”
“Sono tornato prima per fare una sorpresa a Marce!”
“Mi hai fatto morire di paura!”
“Perdonami, non volevo. Torna a dormire, ci vediamo a colazione.”
“Ciao Michel, a più tardi!”
Entro di soppiatto in camera e vedo che Marcella dorme su un lato, tenendo le mani sotto il cuscino. Poso il borsone e mi chino di fianco al letto per ammirare tutta la sua bellezza. Le passo con delicatezza un dito sulla guancia e lo faccio poi scorrere lungo il braccio scoperto. E’ la fine del mondo poter accarezzare la sua pelle vellutata! Mi avvicino delicatamente a lei e le do un casto bacio. Questo la fa svegliare, e le sorrido mentre lei si stropiccia gli occhi.
“Michel?” Mi chiede confusamente.
“Sorpresa amore mio!”
“Michel!” La sua domanda diventa un’esclamazione quando s’inginocchia sul letto e mi abbraccia con amore e calore. Poi ci baciamo appassionatamente, come se non lo facessimo da secoli.
“Amore mio che bella sorpresa!”
“Riuscita, per fortuna! Tua sorella stava per gridare mandandola all’aria perché nel buio del corridoio non mi aveva riconosciuto!”
Marcella non mi risponde e mi bacia ancora, la vedo commossa.
“Amore, perché piangi?”
“Ti stavo sognando… Mi hai fatto così felice con questa sorpresa!”
“Dai piccola, torna a letto. Io m’infilo il pigiama e arrivo.”
La bacio castamente e mi dirigo in bagno dove mi tolgo la camicia rimanendo a petto nudo. Lei arriva e mi abbraccia da dietro, posando le mani sul mio petto. Io mi volto e la bacio ancora, per poi inginocchiarmi. Le alzo leggermente la canottiera di lycra che indossa e le bacio delicatamente il ventre, mentre lei mi accarezza i capelli.
 
 
 
SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI ARMANDO.
Mi alzo mentre mia moglie dorme ancora e mentre la mostrilla è sveglia. La prendo in braccio e quando entro in cucina la siedo nel seggiolone per poi preparare il caffè.
“Buon giorno Armando.” Sento dire alle mie spalle, quando mi volto tiro un urlo. Mi ero dimenticato che la bionda finta fosse qui!
“Armando, puoi evitare almeno di prima mattina di gridare?”
“Mi hai spaventato!”
“Sei un maleducato!” In risposta le tiro una delle mie occhiatacce mentre Camilla ride.
“Armando, vieni ad aiutarmi con Nicola?” Mi grida mia moglie dalla camera da letto degli ospiti.
“Vai, bado io a tua figlia.”
“Che cosa? Ma neanche morto!”
“Armando! Non sono una mangia bambini!”
“No, solo una mangia uomini!”
“Armando!” Mi ammonisce lei, sbattendo le mani contro i fianchi. Che croce! Mi dirigo in camera da letto dove Nicola si è messo seduto e lo accompagniamo in bagno. Poco dopo, lo facciamo sedere in cucina e Betty serve il caffè dopo aver dato il buongiorno a Camilla con un bacino.
“Nicola, come ti senti?”
“Come ieri Patrizia. Mi prenderò delle ferie!”
“Tin porto fino a casa Nicola?” Gli chiedo.
“No, se non disturbo io vorrei restare qui con Camilla! Tra poco arriveranno i tuoi no, Betty?”
“Ai miei prenderà un colpo quando ti vedranno così!”
“Bhe, io vado devo passare da casa a cambiarmi prima di andare all’Ecomoda.” Dice Patrizia, alzandosi. Betty si alza con lei e l’accompagna.
“A dopo.” Ci saluta. Io rispondo con un cenno della testa, poco convinto.
“A più tardi Patrizia.” Dice Betty.
“Ciao Patrizia….”
“Ciao Nicola.” I due si scambiano un lungo sguardo e quando Patrizia esce Nicola nota la mia espressione di disgusto.
“Sai Armando, potrei pensare che sei geloso di me e Patrizia!”
“Nicola, neanche se Patrizia fosse l’ultima donna sul pianeta terra!”
 
 
SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI NICOLA.
Quando mi sono messo con Natasha, non credevo che si sarebbe rivelata una persona del genere. Aggredire Patrizia in quel modo è stato vergognoso, e appostarsi sotto casa sua dimostra la sua psicopaticità! Forse dovrei davvero denunciarla, ma il mio unico desiderio è quello di chiudere con lei, non voglio condividere con quella donna e con suo fratello nemmeno un’aula di tribunale! Betty e Armando sono usciti, ed io sono sul divano con Camilla la quale guarda un cartone animato in attesa che arrivi il nonno per portarla all’asilo. L’ascensore si apre e ne escono Hermes e Giulia.
“Madonna santa, Nicola che ti è successo?” Mi chiede sconvolta la signora Giulia, accarezzandomi una guancia.
“Salve signora Giulia, salve Hermes.”
“In che razza di guai ti sei messo, eh microcefalo?!”
“Nessun guaio signor Hermes, ho fatto a botte con un individuo molesto!”
La signora Giulia fa il segno della croce mentre in signor Hermes continua a riempirmi di parole. Quando racconto loro tutto e rimangono sconvolti.
“Quindi adesso fai coppia con quella bionda tinta, quell’oca ossigenata?” Mi domanda il signor Hermes.
“Non facciamo ancora coppia signor Hermes, e comunque oggi è molto diversa dalla Patrizia che ha conosciuto lei!”
“Nicola, e pensi che quella donna ti ami?” Mi chiede con apprensione la mamma di Betty. Io sono stufo di dire le stesse cose a tutti, di ascoltare da tutti le stesse parole ma comprendo anche i loro dubbi.
“Questo non so signora Giulia, il rapporto con lei è ancora agli inizi ma so che tiene a me e sto bene con lei!”
“Nicola, ricordati solo che il diavolo è sempre in agguato! Io porto Camilla all’asilo. Tu che fai lì seduta Giulia, prepara un brodetto per Nicola!”
“Hermes, ma non è ammalato!”
“Un brodetto? No, no… Meglio delle omelette al prosciutto, un french-toast e un bicchiere di latte!”
 
 
 
SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI BETTY.
Io e Armando varchiamo la soglia dell’ascensore e le ragazze ci salutano, Marcella sembra sia appena arrivata e si avvicina a noi.
“Buongiorno, come sta Nicola Mora?”
“Buongiorno Marcella. Come l’ha saputo?”
“Patrizia mi ha chiamato ieri sera e mel’ha raccontato.”
“E’ piuttosto mal ridotto, ma ancora vivo!”
“E non intende denunciare quella gente?”
“Pare di no! E ‘ preoccupato che il fratello di Natasha denunci lui a sua volta!” Risponde mio marito. Sopraggiunge anche Mario.
“Cos’ successo a Nicola?” Mi chiede Sandra, mentre tutti gli altri mi guardano con curiosità. Armando racconta loro quanto successo, usando termini coloriti per descrivere Natasha e quel galantuomo di suo fratello!
“Io comunque intendo andare a parlarci! Deve uscire dalla sua vita!” Affermo.
“Cosa vorresti fare tu? Devo ricordarti che sei incinta di quasi 9 settimane? Tu non farai proprio niente! Andrò io!” Afferma mio marito.
“Ed io ti accompagno Armando!” Afferma Mario.
“Amore mio, stai attento a quella gente!”
“Non preoccuparti Sandra!”
 
 
 
SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI ANNAMARIA.
E’ incredibile che Natasha si arrivata a tanto! Non le bastava la storia della finta gravidanza, doveva anche far picchiare a sangue Nicola da suo fratello! Certo che la notizia di questo avvicinamento tra Nicola e la bionda finta ci ha sorprese non poco! I dirigenti tornando al loro lavoro, mentre noi ragazze ci riuniamo in bagno assicurandoci di non essere seguite da Loredana. Quella gatta morta non entrerà mai nella banda!
“Ragazze, vi sembra possibile che il dottor Mora si fidi ancora di quella gallina e arrivista, dopo tutto ciò che gli ha fatto?” Dice Berta.
“Ragazze, è scandaloso! Credete che lei lo faccia solo per accasarsi? Insomma, anni fa andò dietro a Nicola perché lo credeva ricco e con un buon posto di lavoro, e adesso ha tutte queste cose ed è pure più carino!” Afferma Mariana.
“Io penso che il dottor Armando, Betty e il dottor Mario farebbero un bel mocio, con i suoi capelli, se così fosse!” Affermo.
“Ah, il dottor Armando ne farebbe anche un pennacchio per spolverare! Uscirebbe di senno, sarebbe la volta buona che l’ammazzerebbe!” Dice Berta.
La nostra chiacchierata viene interrotta dall’entrata di quella sgallettata di Loredana.
“Si può sapere cosa vuole?” Le domando.
“E voi cosa fate qui? Un bel sabba di streghe?”
“Ma come si permette, corpo finto?!” Le risponde Sandra.
“Aahhaha, questa sì che è bella! Senta spilungona, quello che vede è tutto naturale, fortuna che lei non ha avuto!” – Sandra sta per metterle le mani addosso ma noi la fermiamo. “ –Comunque, sono qui per parlare con la biondina. Tuo marito ti sta cercando!”
“E cosa vuole?” Le chiedo.
“Ma cosa vuole che ne sappia! Giù nella hall c’è una visita per lei! Lei lo sa vero che è qui per lavorare? I suoi amici li riceva a casa sua!”
“E lei lo sa vero che è più per lavorare? Se vuole sedurre degli uomini facoltosi e sposati, scenda in strada!” Le rispondo per le rime, prima di uscire dal bagno seguita dalle altre. Loredana spalanca la bocca choccata dalla mia risposta, quando Sandra le passa davanti, le butta il petto in faccia in segno di potenza e quella donna le arriva malapena al collo.
Scendo nella hall e vorrei morire, Robin è tornato e sta discutendo con Freddy, mentre Wilson cerca di contenerli.
“Sì può sapere cosa vuoi ancora?”
“Ciao Annamaria. Non so dove altro cercarvi perciò mi tocca venire qui! Annamaria, io sono venuto per chiederti per favore di poter conoscere Jimmy! Ieri mi sono fatto prendere la mano, ma ti giuro che non intendo mettere in mezzo gli avvocati. Ti prego, non arriviamo a tanto.”
“Non vuoi metterli in mezzo, però sei disposto a farlo se ci rifiutiamo di farti vedere Jimmy!” Gli dico, alterata.
“Annamaria, io voglio solo vedere mio figlio!”
“Non è tuo figlio, ma mio e di Freddy! E comunque, sarà lui a decidere se incontrarti. Quando tornerà dalla gita scolastica, gliene parleremo!”
“Io desidero solo vederlo!”
“Adesso vattene, prima che ti faccio cacciare dalla sicurezza!” Wilson lo prende per un braccio e l’accompagna alla porta, mentre Robin lascia sul bancone il suo biglietto da visita. Lui se ne và e io mi abbandono all’abbraccio di mio marito.
Torno su, e ci riuniamo tutte attorno alla scrivania di Berta, c’è anche Betty.
“Era il padre di Jimmy?” Mi domandano, io annuisco.
“Ha detto che non intende mettere di mezzo gli avvocati, che vorrebbe vedere Jimmy. Io e Freddy abbiamo deciso di dire tutto a Jimmy, e deciderà lui cosa fare!”
“Io penso che sia la cosa migliore per Jimmy, soprattutto perché finire in tribunale non sarebbe bello per lui!” Mi consiglia Betty. Io le do ragione e in seguito mi ammutolisco.
“Sofia, com’è andata la cena con Fabian?” Domanda Betty.
“Non ne parliamo Betty! Stavo raccontando alle ragazze che ieri sera è venuto a casa quel disgraziato del mio ex marito e quando ha conosciuto Fabian, mi ha fatto la morale! Ti rendi conto? Era da sei mesi che non passava da casa mia!”
“E come mai è venuto?”
“Voleva improvvisamente vedere i ragazzi, ti sembra possibile? Ma io non mi farò intimidire da lui, no signore! Ho deciso di uscire allo scoperto, e vi dirò di più! Sapete con chi verrò alla sfilata tra due mesi? Ci verrò con Fabian!”
Noi ragazze applaudiamo Sofia e ci congratuliamo con lei. Sono contenta che Sofia non si fa mettere i piedi in testa da Mr. Assegno! Lei merita come tutti di essere felice!
“Alla fine siamo riuscite a salvare la serata almeno! E pare che i ragazze sono molto entusiasti di Fabian!”
“Siamo molto contente per te amica mia! E tu Betty hai parlato con la bionda finta?” Le chiede Sandra e Betty annuisce.
“Pare che tra loro ci sia qualcosa, Patrizia dice di essersi conto delle qualità di Nicola, e che non cerca un uomo che la mantenga. Ai postumi l’ardua sentenza, amiche mie!”
“Vedremo come si comporterà! Spero bene per lei! E tu Mariana a cosa pensi?”
“Ah ragazze, tra poco Ottavi ripartirà per Cartagena e temo che la nostra relazione non resista alla distanza…”
“Ma non amica mia, vedrai che non sarà così!” La tranquillizza Betty.
 
 
 
SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI DANIELE.
A quest’ora tutti gli impiegati escono per andare a pranzo. Accosto di fronte all’Ecomoda e smonto, quando vedo Loredana uscire. Indossa gli occhiali da sole e sculetta verso la sua auto. La saluto e lei si volta.
“Buongiorno Signorina.”
“Salve dottor Valencia. Adesso in azienda non c’è nessuno!”
“Ma io non sono qui per parlare con Betty, Armando o Mario… No. Sono qui per cose molto più piacevoli.”
Le rispondo, accarezzandole delle ciocche di capelli biondi che le cascano sulle spalle.
“Che vuole dire dottor Valencia?”
“E’ libera per pranzo?” Le chiedo. Lei mi guarda con non troppo stupore.
 
 
 
SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI NATASHA.
Ho cambiato la medicazione a mio fratello, tra le lacrime per la notizia che ho appena appreso, quando suonano alla porta. La apro e mi ritrovo davanti il dottor Mendoza e il dottor Calderon.
“Salve Natasha, possiamo entrare?” Mi domanda Mario Calderon.
“Solo che non picchiate mio fratello… Anche voi!”
“No, bhe questo è colmo! Le ricordo che anche suo fratello ha picchiato Nicola, anzi è stato proprio lui a cominciare la rissa, quindi che cosa sta recriminando?!” Mi urla addosso Armando Mendoza. Brutto isterico!
“Che volete? Io non sono più tenuta a portarvi rispetto!”
“Se è per questo, non lo porta per nessuno!” Mi dice Calderon, facendo aumentare la mia rabbia nei loro confronti.
“Vi prego di andare via!”
“Prima mi deve ascoltare. Non si azzardi mai più a comportarsi come una pazza con i miei amici, la mia famiglia e i miei dipendenti!!” Mi dice Mendoza.
“Anche con in miei amici, i miei dipendenti e la mia famiglia!” Aggiunge Calderon.
“Altrimenti?”
“Altrimenti non ti conviene saperlo, signorina psipocatica!” Mi risponde Mendoza.
“Picchierebbe una donna incinta?”
“Lei è una pazza! Insiste ancora su questa falsità dopo che ha rivelato essere una menzogna?! Stia lontano delle nostre vite! Andiamo via Calderon!”
“Vada all’inferno!” Aggiunge Calderon!
“No, aspettate. VOI NON SAPETE!” Dico loro, rincorrendo per un brevissimo tratto la loro auto. Mi fermo, portandomi le mani in viso e mi lascio andare a un pianto senza precedenti. Mi raggiunge mio fratello.
“Allora, glielo hai detto?”
“No, non me ne hanno dato il tempo! Ma tanto non mi crederebbero mai, Nicola non mi crederebbe mai dopo quello che ho fatto!”
“Dovrà farlo, perché è vero. Se solo quella sera avessi fatto quel test quando c’erano le tue ex amiche...”
“Come potevo sapere di essere veramente incinta di Nicola? Se ieri non ti avessi accompagnato al pronto soccorso e non mi fossi sentita male, chissà quando lo avrei scoperto!  E adesso cosa faccio, non posso crescere questo figlio!”
“Bhe, c’è un’altra spiaggia.”
“E quale?”
“Tommaso. Puoi sempre fingere di essere incita di 4 settimane anziché di 8!”
E’ l’unica possibilità che mi resta, non posso avere questo bimbo da single e disoccupata e non posso tornare da Nicola! Spero che almeno Tommaso mi creda!
 
 
 
FINE CAP.25: Natasha colpisce ancora.
 
 
Dite, non ve lo aspettavate il finale! xD
Chissà cosa avrà risposto Loredana alla proposta di Daniele. Betty e Armando fanno progetti, Sofia prende delle decisioni e la vita di Annamaria e Jimmy è stata stravolta, mentre Nicola e Patrizia si avvicinano sempre di più e quest’ultima è quasi accettata persino da Armando e Betty. Marcella e Michel continuano la loro storia d’amore, specie ora che la ex di Michel sa tutta la verità. Come potrà proseguire questa storia? Alla prossima!

 
 

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Capitolo 26
*** Due mesi dopo... ***


NUOVI PROBLEMI
 
 
CAP.26:  Due mesi dopo…
 
 
SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI MARCELLA.
Sono passati due mesi dall’inizio della storia con Michel, poco più di due mesi dall’inizio della mia carriera come stilista all’Ecomoda, poco più di due mesi dalla scoperta della gravidanza. Questi due mesi, fatti di progetti e amore, sono stati i più sereni e felici di tutta la mia vita tanto che, spesso ho paura che questo sia un sogno destinato a finire! Non voglio perdere tutto questo, perché finalmente ho trovato l’amore vero, con cui sto per avere un bambino.
Quando Michel accosta di fronte a una sontuosa casa di periferia, mi aiuta a smontare e raggiungiamo l’agente immobiliare che fa capolino dalla porta. Abbiamo poco tempo per trovare una nuova casa perché la settimana prossima ci sarà il rogito dal notaio per la vendita del mio appartamento e poi avremmo altri due mesi per il rogito di acquisto della nuova casa e per liberare casa mia, e vorrei far nascere questo bambino nella casa che sarà della nostra famiglia, possibilmente già pronta e arredata e non con scatoloni in giro e mezzo arredamento. In più, domani avrò l’ecografia e ci sarà il mio debutto come stilista! Michel teme che io possa stressarmi troppo, ma non sono mai stata una donna che se ne sta con le mani in mano!
“Salve signori Doinel.” Ci saluta l’agente immobiliare, benché non siamo sposati.
“Salve signora.” Saluta Michel.
“Buongiorno.” Saluto io, quindi lei ci invita a entrare. La porta d’ingresso si apre su di un ingresso circolare, che finisce in tre gradini che danno sul salone principale.
“Come vedete l’abitazione è luminosa, il tetto nell’entrata è piuttosto alto e questo da un senso d’ampiezza. Seguitemi prego. Come potete vedere, nello stesso ambiente, veramente ampio, potete avere una cucina ultra moderna e attrezzata che si affaccia sul soggiorno e sulla sala da pranzo. Al pian terreno inoltre c’è lo studio, la camera padronale con annesso bagno, un bagno degli ospiti e uno sgabuzzino con dispensa. La camera padronale come potete vedere è soppalcata e dotata di ampia cabina armadio. Al primo piano trovate altri due bagni, altre quattro camere da letto e una stanza per lo svago. In più la casa dispone di una giardino anteriore con triplo garage e un giardino posteriore con serra per le piante, veranda e piscina.”
L’agente immobiliare continua con dettagli sulla metratura e spara un prezzo esagerato, ma che potremmo anche permetterci visto che abbiamo venduto il mio appartamento qui e quello che avevo a Cartagena, l’appartamento di Michel a Cartagena e che Michel ha avuto la sua parte dalla vendita del ristorante. Ma onestamente tanto lusso mi sembra esagerato! Cinque camere da letto e quattro bagni? Cosa dovremmo farci?
 
 
 
SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI MICHEL.
Due mesi. Due mesi fa credevo che sarei stato condannato a un matrimonio senza amore e che il mio amore non provasse nulla per me e invece ho scoperto che la vita può cambiare in un soffio. Per Marcella Valencia ho stravolto la mia vita: ho chiuso il mio longevo fidanzamento, chiuso il mio ristorante, venduto casa mia e lasciato Cartagena per trasferirmi a Bogotà e ne vale la pena perché questa bellissima, forte, dolce e sentimentale donna è ciò che ho sempre desiderato e mi darà presto un figlio! E’ pazzesco, tra cinque mesi diventerò padre!
Ma quello che so è che mio figlio, o figlia, non nascerà in questa casa esagerata! Ho visto Marcella poco convinta e la capisco… Questa casa è troppo grande, con troppe stanze e troppo lussuosa e lontana dall’idea di famiglia e di calore e la cosa che mi infastidisce di più è che non c’è il camino! Che cos’è una casa per una famiglia, senza camino? Leggo disaccordo che negli occhi di Marcella e capisco che non piace neanche a lei e che le chiacchiere di questa donna, che cerca a tutti i costi di rifilarci questa casa, le stanno dando sui nervi. Allungo la mano e interrompo le chiacchiere di questa donna.
“Grazie mille, le faremo sapere.” Le dico.
“Oh, va bene… Arrivederci.” Risponde lei, stringendomi la mano.
“Arrivederci.” Rispondiamo in coro.
Usciamo da quella casa fiondandoci in auto.
“Finalmente, mi stava venendo l’emicrania!” Mi dice.
“Lo so, e ho notato che non piaceva neanche a te quella casa!”
“Già, troppo… troppo tutto! E manca…”
“Il camino.”. Diciamo in coro. Ci avviciniamo e ci scambiamo un tenero bacio.
“Tuo fratello ha fatto sapere quando arriva?”
“Arriverà stasera. Tu sei nervosa per la sfilata?”
“Un fascio di nervi! Sarà meglio che mi porti all’Ecomoda, ho ancora un milione di cose da fare!”
“Va bene, ma….”
“Non stressarti troppo, lo so!” Finisce la mia frase, sbuffando. Io le sorrido e metto in moto la mia nuova auto.
 
 

SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI ARMANDO.
Circa 3 anni e quattro mesi fa, la mia vita è diventata bellissima con l’arrivo di Camilla e non posso scordare il giorno in cui Betty mi annunciò la prima gravidanza: ho fatto i salti di gioia e l’ho abbracciata così forte, per poi farmi prendere da un isterismo senza fine e poi sono stato assalito da mille dubbi: ma sarò un buon padre? Farò sempre la cosa giusta? E adesso mi ritrovo di nuovo a pensare alle stesse cose… Tra 5 mesi  la famiglia si allargherà e io verrò di nuovo messo alla prova dalla vita. In primo luogo in sala parto, dove dovrò fare di tutto per non svenire e per non essere cacciato fuori come fu per Camilla, possibilmente vorrei essere io a tagliare questo cordone ombelicale! E poi sarò nuovamente messo alla prova come padre. Betty è seduta accanto a me che sfoglia una rivista mentre aspettiamo di essere chiamati dal medico per l’ecografia. Nello studio ci sono due ambulatori e dal secondo, quello dove dovremmo entrare noi, esce una donna con una pancia enorme ed entra un’altra con una pancia più misurata. I prossimi saremo noi! Afferro anch’io una rivista ma sbuffo quando vedo che sono tutte riviste di gossip… Betty solitamente non ne legge ma non qui c’è molto margine di scelta! Accavallo le gambe, incrocio le braccia e dalla porta entra una coppia… Lei la conosco. Ma cosa ci fa qui? Anche Betty alza lo sguardo verso di loro, assumendo un’espressione perplessa.
“Salve Armando, salve Beatrice.” Dice lei in coro.
“Salve Natasha.” Rispondiamo noi. L’uomo le chiede qualcosa sotto voce e lei risponde avvicinando la bocca al suo orecchio, mentre prendono posto.
“Ma cosa ci farà qui, e chi è quello? Non è il fratello. Anche se quel giorno che andai a casa sua con Calderon lo vidi solo di sfuggita e aveva il volto tumefatto, sono certo che non sia lui!” Dico sotto voce a Betty.
“Quello è Tommaso, sai il tipo con che ha lasciato per Nicola, con cui poi è tornata e che ha lasciato di nuovo per Nicola?”
“E adesso, visto che Nicola non la vuole più, è tornata da lui ovviamente!”
“Credi che l’abbia incastrato con una gravidanza?”
“Non mi sorprenderebbe!” rispondo a Betty.
“Beatrice Pinzon Solano Mendoza?” Chiama un’infermiera, quindi ci alziamo e ci dirigiamo verso la porta. L’infermiera mi ferma.
“Lei è?”
“Armando Mendoza, il marito e il padre della creatura!” Dico, orgoglioso.
“Bene, allora può entrare se la signora lo desidera.”
“Sì, certo!”
L’infermiera ci fa accomodare nello studio, ed io sono emozionato per la prima ecografia del mio secondogenito, o secondogenita!
 
 
 
SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI BETTY.
Che strano vedere Natasha qui! Dopo lo scandalo della finta gravidanza, le minacce a Patrizia e la rissa che ha coinvolto Nicola e suo fratello, mi sorprende che quel tipo se la sia ripresa, dev’essere proprio un santo! Quando entriamo nello studio, il medico si alza e ci stringe la mano.
“Beatrice, Armando che piacere rivedervi. Come sta la piccola Camilla?”
“Cresce sana e forte dottore!” Rispondo.
“E pestifera!” Aggiunge mio marito, sorridendo.
“Che cos’è una casa senza dei bambini che la mettono a soqquadro?” Dice il dottore.
“E i suoi figli, dottore?” Domando.
“Pestiferi come Camilla! Pierpaolo domani compirà cinque anni, e Ines sta mettendo i dentini. Allora, vogliamo controllare come sta il nuovo arrivato o la nuova arrivata? Si accomodi Beatrice.”
Annuisco e mi sposto sul lettino. Mi sbottono la camicetta sul ventre, e il medico me lo cosparge di quel gel freddo e odioso che mi stimola la vescica! Il medico nota la mia espressione.
“Deve urinare?”
“No dottore, può proseguire. Dottore, io avrei una domanda da farle! E’ che la pancia mi sembra troppo evidente per essere di quattro mesi, con Camilla non era così grande!”
“Non mi sembra un’anomalia, signora. Ogni gravidanza è diversa, oppure potrebbe trattarsi di una gravidanza gemellare. Adesso controlliamo!”
Gemelli? Non avevamo mai pensato a quest’eventualità! Io e Armando ci guardiamo con una nota di preoccupazione. Armando mi afferra una mano e la stringe. Il medico passa quell’affare sul mio ventre e delle immagini compaiono sullo schermo. Prima di vedere le immagini, sentiamo un << bum bum >> ed entrambi osserviamo lo schermo, sorridendo.
“Q-questo è il cuore?” Chiede mio marito.
“Esattamente dottor Mendoza. Il feto è sanissimo! Lo vedete?” Chiede, indicando lo schermo. Noi annuiamo, prima di scambiarci un bacio. Armando non la smette di sorridere e delle lacrime iniziamo a rigarmi le guance.
“Adesso devo davvero urinare, dottore!” Affermo ridendo e piangendo nello stesso momento. Anche Armando si è commosso! Il dottore mi passa una salvietta così che io possa asciugarmi.
“Ho una notizia per voi.” Ci annuncia il dottore.
“Problemi?”
“No Beatrice, anzi. Si vede il sesso, se desiderate saperlo!”
“Di già si vede?” Chiedo.
“Sì, non è strano. In alcune donne si vede già alla quattordicesima settimana, e lei è alla sedicesima. La determinazione del sesso dipende da diversi fattori tra cui la posizione del feto e il livello di ecogenicità della paziente. Si vede perfettamente il sesso, desiderate saperlo?” – ci guardiamo e annuiamo al dottore – “E’ un bel maschietto!”
Ci annuncia il medico, aumentando la nostra commozione.
“Un piccolo Mendoza! Si rende conto dottore?” Dice mio marito sorridendo e travolgendo il medico con un abbraccio, mentre io corro in bagno.
“Complimenti signori!”
Quando usciamo mano nella mano dallo studio medico, Armando mi bacia con passione e mi posa una mano suo ventre. Io ho ancora le lacrime agli occhi quando alzo lo sguardo e osservo il suo luminoso sorriso.
“Spero che quelle siano lacrime di gioia!” Mi chiede, io annuisco e lo abbraccio forte.
“Grazie amore mio, grazie!”
“Di cosa dottoressa mostro?”
“Perché hai reso possibili tutti i miei sogni!”
“Adesso calmati, dai…” – mi esorta, accogliendo le mie guance tra le sue mani per potermi guardare negli occhi. –“Io devo ringraziare te, perché hai salvato la mia vita e l’hai riempita di sogni, di amore, di pappe e pannolini!”
“E sei contento di una vita piena di cacca e rigurgiti?”
“Oddio, vista così sembra terribile… “ – mi risponde, riuscendo a strapparmi un sorriso –“Ma invece questa è la vera gioia di un uomo! Ascoltare per la prima volta il cuoricino del proprio bambino, vedere la sua prima ecografica, tagliare il cordone ombelicale, cullarlo e cambiare montagne di pannolini! E se non fosse stato per te, non avrei mai provato tutte queste gioie!”
“Pensi di riuscire a tagliarlo questo cordone?”
“Farò il possibile per non svenire!” Mi risponde, per poi baciarmi ancora.
“Dovremmo pensare davvero al progetto della casa adesso!” Mi dice.
“Hai ragione, soprattutto se vogliamo arredare la stanzetta di… Di?”
“Penseremo anche a questo! Dovremmo scegliere uno tra i nomi che abbiamo pensato, non può avere dieci nomi!” Mi risponde.
“Vero! Amore mio, dovresti correre all’aeroporto o farai tardi per accogliere i tuoi!”
“Hai ragione, ci vediamo all’Ecomoda allora! Vai piano per strada!”
“Anche tu!” Ci scambiano un bacio e ci avviamo alle nostre rispettive auto. Armando mi chiama ed io mi volto.
“Betty?”
“Sì?”
“Ti amo.” Mi ricorda. Io sorrido e gli rispondo.
“Ti amo anche io.” Lui mi strizza l’occhio e sale in macchina. Mi poso una mano al petto e sento il cuore palpitare per tutte queste emozioni travolgenti.
 
 
 
SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI NATASHA.
Non vedevo Betty dalla sera in cui venne con la banda a casa mia e dissi loro che mi ero inventata tutto circa la gravidanza, e Armando dal giorno in cui venne con quell’altro degenerato di Calderon a casa mia per insultarmi. In queste settimane non ho fatto altro che pensare a Nicola, ma orami il dado è tratto e Tommaso sarà il padre di mio figlio. Tra pochi istanti il medico ci farà accomodare e Tommaso scoprirà che questo figlio è di Nicola. Non sono pazza, ho calcolato tutto… Non avrei potuto andare da lui affermando senza dubbio che si trattava di suo figlio, rischiando un giorno di essere scoperta e lasciata per la mia bugia. Sono tornata da lui supplicandolo di tornare insieme, affermando che lasciarlo per Nicola, per due volte, è stato un errore e lui ha capito le mie debolezze. In seguito ho finto di scoprire la gravidanza, e il dubbio che potesse non essere suo è stato inevitabile per lui ma ha promesso di accettarlo se l’ecografia dovesse rivelare che questo bimbo è di Nicola, e così sarà perché io so di essere rimasta incinta di lui. Forse quella volta in cui mi dimenticai di prendere la pillola. L’infermiera ci chiama e ci accomodiamo.
“Buongiorno.” Saluta il medico.
“Salve dottore, Natasha Arenales.”
“Tommaso Mares, sono il suo fidanzato.”
“Molto piacere, sono il dottor Corso. Si stenda sul lettino signorina.”
Io seguo le indicazioni del medico, mi stendo e mi alzo la maglietta mentre la tensione cresce. Tommaso ha promesso di starmi accanto, ma lo farà davvero? Il medico inizia a scandagliare e sullo schermo vediamo comparire delle immagini e sentiamo il suono di un cuoricino. Mio figlio. Solo ora, ascoltando questo suono mi rendo conto che presto la mia vita cambierà radicalmente!
“Ecco qui, riuscite a distinguere il feto?” Ci chiede il medico, noi annuiamo. Osservo Tommaso che sorride, il suo viso mi sembra sereno.
“Dottore, di quante settimane è la gravidanza?” Chiedo, e Tommaso mi stringe la mano.
“Sedici settimane signora.”
Vedo Tommaso che chiude gli occhi e abbassa la testa.
 
 
 
SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI TOMMASO.
Questo figlio è stato concepito da Nicola Mora, questo emerge facendo un rapido calcolo mentale perché allora stava con lui, e solo in seguito lo ha lasciato per mettersi con me per poi lasciarmi ancora per lui. Quando si era rimessa con me era già incita di lui…  
“Si vede il sesso signori, desiderate saperlo?”
“Sìì” Rispondiamo all’unisono, senza troppa convinzione.
“E’ un bel maschietto!”
Dopo le ultime direttive del medico, usciamo dallo studio medico ed io mi sento piuttosto confuso. Questa donna è saltata dal mio letto a quello di Nicola, poi di nuovo nel mio e nel frattempo era incinta di Nicola. Posso stare con lei? Lei vede la mia espressione confusa e shoccata.
“Lo sapevi che poteva non essere tuo!”
“Sì, lo sapevo. Ma non capisco come tu non te ne sia accorta... A conti fatti, quando hai lasciato Nicola dopo i vostri 5 mesi di relazione, eri già incinta di due settimane!”
“Bhe, non è che in due settimane ci siano dei segnali!”
“E dopo? Non posso credere che tu ti sia accorta della gravidanza solo un mese fa! Il ciclo pensavi fosse evaporato? Puff!”
“Non parlarmi così! Siamo stati insieme molto tempo prima che ti lasciassi per Nicola otto mesi fa, e lo sai che ho un ciclo piuttosto irregolare! E comunque non ho avuto sintomi, fino ad ora. Ha detto anche il dottore che può capitare di non avere sintomi!”
Tutta questa storia mi sembra assurda e profondamente incasinata. Crescere il figlio di un altro uomo e di una donna che è entrata ed è uscita dalla mia vita a suo piacimento, è quello che voglio?
 
 
 
SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI ANNAMARIA.
Due mesi fa ho scoperto di essere incinta e credevo che la mia vita fosse perfetta fin quando Robin non è rientrato nelle nostre vite con pretese assurde! Jimmy ha deciso di conoscerlo e questo ha riempito me e Freddy di dolore ma l’accordo era questo e ci siamo adeguati. Jimmy sta con lui un week end sì e uno no ma io e mio marito non siamo troppo concordi con il viazziaccio di Robin di riempirlo di regali e di assecondare ogni sua richiesta! I soldi non gli mancano e non perde occasione di ricordare a Jimmy la differenza tra le sue finanza e quelle di casa Contreras!
“SEI UN DEFICIENTE! Ti ho detto che non ce lo porterai!” Urlo al telefono, prima di buttarlo giù. Le ragazze si attorniano alla mia scrivania, compresa Patrizia Fernandez con la quale il rapporto è migliorato.
“Quell’idiota!” Affermo.
“Cosa ti ha detto?” Mi chiede Sofia.
“Quell’idiota vuole portarlo allo stadio questo week end!”
“Scusami ma, questo week end non tocca a lui, o sbaglio?” Mi chiede Patrizia.
“Esatto! Ma quello stupido se ne frega della decisione del giudice di pace! Dice che è una partita imperdibile!”
“Bhe, che gliela registri, non può prenderlo e portarlo in giro a suo piacimento!” Afferma Sandra. Quando vediamo arrivare Betty, lasciamo le nostre cose per interessarci alla sua ecografia.
“Allora?” Domanda Sofia.
“E’ un bel maschietto!” Afferma Betty sorridente, e tutte noi l’abbracciamo. Sopraggiungono anche il dottor Mora e il dottor Calderon.
“Congratulazioni!” Diciamo tutte.
“Congratulazioni Betty! Armando?” Chiede il dottor Calderon.
“E’ andato a prendere i suoi genitori all’aeroporto e verranno direttamente qui.”
 
 
 
SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI NICOLA.
Poco più di due mesi fa avevo una relazione con una donna che non mi meritava, e con cui credevo di dimenticare l’amore della mia vita: Patrizia Fernandez. Che poi è rientrata nella mia vita e ha riacceso questi sentimenti e non solo, è cambiata per me. Patrizia è diventata un’altra persona, è diventata la donna della mia vita! La nostra relazione si è consolidata dopo la sera in cui ho fatto a botte col fratello di Natasha, per difenderla dalle sue offese, ma non abbiamo ancora detto in giro che stiamo insieme anche se credo che la notizia sia intuibile… Mi avvicino a Betty e l’abbraccio per congratularmi con lei.
“Complimenti amica mia, spero che considererete l’eventualità di chiamarlo Nicola!”
“E’ una possibilità, ma dobbiamo ancora prendere una decisione certa!”
“Salve Beatrice, com’è andata la visita?” Chiede la signora Marcella, giungendo dall’atelier accompagnata da Ugo Lombardi.
“Molto bene, e si vede già il sesso! E’ un maschio!”
“No, sto per sentirmi male! Questa sarà la fine dell’Ecomoda, vi rendete conto che potrebbe finire nelle mani di un baby Mendoza?” Afferma Lombardi.
“Io credevo che l’Ecomoda avesse già raggiunto il culmine della sofferenza quando sei stato assunto tu!” Risponde a tono Calderon.
“Zzzzz… Speriamo solo che non prenda dal padre, speriamo che sia gay!”
“Ne è sicuro signor Ugo? E se prenderà dal padre e sarà gay? Non lascerà niente per gli altri, in quel caso! Senza offesa Betty!” Dice Sandra.
“Ragazze! E’ un po’ presto per discutere del suo ruolo in azienda o del suo orientamento sessuale, non vi pare? E la ricerca della casa com’è andata, Marcella?” Chiede Betty.
“Un buco nell’acqua! Quel posto aveva cinque camere da letto, quattro bagni, tre posti auto in garage e due sul vialetto! Cosa dovremmo farci?”
“Avremmo potuto trasferirci tutti da voi!” Afferma Calderon.
“No, grazie Mario ma faccio volentieri a meno della gentile offerta di vivere con te!” Risponde Marcella.
“Peggio per te Marcella!”
“Ragazzi, un’ultima cosa poi torniamo al lavoro, anzi prepariamoci per la riunione visto che a breve sarà qui Armando con i suoi genitori. Nello studio ginecologico ho visto Natasha con Tommaso!”
L’affermazione causa la sorpresa dei presenti mentre io e Patrizia ci scambiamo uno sguardo. Natasha è pur sempre la mia ex, ci siamo lascati da soli due mesi ed è già incinta di un altro!
“Credi che fosse lì per una gravidanza?” Chiede Sofia.
 “E per che cos’ altro?” Risponde Betty.
“Avrà incastrato quel tipo, povero martire!” Afferma Calderon, prima che Betty ci inciti a tornare al lavoro. Io fermo Patrizia e l’accompagno nel mio ufficio. La faccio entrare e iniziamo a baciarci con passione.
 
 
 
SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI PATRIZIA.
Cinque anni fa ero una << ex-ricca >>, separata, disperata e (lo ammetto) arrivista che è entrata all’Ecomoda con una raccomandazione e con uno stipendio sopra la media, per le mie mansioni. Andavo a caccia di un uomo che mi pagasse i conti aperti nei negozi e la carta di credito, e lo avevo quasi trovato quando Ottavio mi aveva chiesto in moglie. Ma la vita t’indirizza sempre verso la tua strada. Se quando ho accettato di tornare qui con Marcella per diventare azionista dell’Ecomoda mi avessero detto che sarei tornata a fare la segretaria e che mi sarei innamorata di Nicola, diventando la sua fidanzata, mi sarei messa a ridere ed invece eccomi qui. Più matura e responsabile, dopo un rapido corso di autocoscienza. Mi perdo tra le braccia del mio Nicola, e non posso fare a meno di ripensare alle parole di Betty, domandandomi se hanno scosso Nicola.
“Ti ha scosso sapere che la tua ex si è rimessa con quel tipo da cui pare aspetti un figlio?” Gli chiedo mentre mi accarezza i capelli e mi guarda dolcemente.
“No. Provo molta pietà per lui, perché penso che potevo finire io così! Ed invece sono finito accanto alla donna che amo!”
“Che supplizio vero, stare con Patrizia Fernandez?”
“Sì, una vera tortura.” Mi risponde scherzosamente, mentre inizia a baciarmi il collo. Maledizione a lui!
“Nicola, no ti prego… Lo sai che non restito…” Provo a divincolarmi ma è inutile. Faccio in tempo a portare una mano dietro di me per inchiavare la porta prima di finire sul divano, sopra di lui, dove perdiamo ogni inibizione (o quasi, visto che non possiamo farci sentire).
 
 
SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI MATTEO.
Non sono mai stato a Bogotà prima d’ora, e mi domando come sarà ora la mia vita. Nuova città, nuova casa, nuovo lavoro e presto avrò un nipotino e una cognata. Afferro il mio bagaglio dal nastro trasportatore, m’infilo gli occhiali da sole e m’incammino verso l’uscita. Quando vedo due bellezze, mi abbasso gli occhiali per vederle meglio, ammiccando verso di loro mentre loro mi sorridono.
“Ne me surprendrait pas si un avion venait à se effondrer, avec quelques beautés autour!“ Affermo, guardando loro il fondo schiena quando mi passano oltre. Essendo distratto, non noto l’uomo che cammina e gli vado addosso piantandogli il mio trolley sul piede e quello sembra prenderla molto male.
“Excusez-moi, a été blessé? “ Gli chiedo.
“Secondo lei?! Bene non mi sono fatto! Ma perché diavolo non guarda dove và?!”
“Mais ce désagréable!”
“Ma come si permette? Antipatico ci sarà lei, e anche impedito, aggiungerei!”
“Non sembra un tipo che conosce le lingue!”
“E allora non sa chi sono!”
“No, e, in effetti, non m’interessa perché vado piuttosto di corsa!”
“Ma vada dove le pare, anche al diavolo!”
Quel tipo si allontana, dopo avermici mandato. Ma che affabili gli abitati di Bogotà! Esco dall’aeroporto e compongo il numero di mio fratello, il quale risponde subito.
“Fratellino ciao! Ti sati imbarcando?”
“No.”
“Come no? C’è qualche problema?” Mi domanda.
“Non mi sto imbarcando perché le suole delle mie scarpe stanno già toccando il suolo di Bogotà! Je susis arrivé a Bogotà!”
"Sei già arrivato? E perché non mel’hai detto che saresti venuto prima? Sarei venuto a prenderti all’aeroporto! Non ti muovere!”
“Non preoccuparti, fai quello che devi fare con la casa, il trasloco e tutto… Io vado in hotel, mi sistemo e ci vediamo stasera a casa tua e di Marcella, come avevamo concordato!”
“Se per te va bene! Perdonami ma non ti aspettavo, devo fare un milione di cose e il tempo da dopo domani scarseggerà se ci prenderanno a lavorare all’Ecomoda!”
“Fai ciò che devi fare, ci vediamo stasera! Mandami l’indirizzo per sms!”
“Va bene, a presto!”
“Ciao Mich!”
 

SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI ARMANDO.
La mia intolleranza per i francesi ha radici ben radicate, che risalgono al giorno della prima sfiata con Betty come presidente quando, sentendo alcune modelle parlare, presi coscienza del fatto che la mia Betty aveva passato giorni speciali con un francese, a Cartagena! E chi doveva essere a travolgermi con la valigia e a insultarmi? Ma un francese, évidemment! Zoppicando, raggiungo i miei agli arrivi internazionali.
“Ciao mamma, ciao papà. Ben tornati!”
“Ciao figliolo! Ma come mai zoppichi?”
“Ho avuto uno scontro con un maleducato che mi ha passato la valigia sui piedi! Ciao mamma!”
“Ciao Armando. Beatrice?”
“Ci aspetta in azienda, andiamo!”
Giungiamo in azienda e tutto il personale saluta calorosamente i miei genitori, così come fanno il resto dei dirigenti.
“Salve a tutti, siamo contenti di essere tornati qui! Betty, ciao!” La saluta mio padre. Betty và loro incontro e gli saluta con un bacio.
“Ciao Roberto, ciao Margherita! Ben tornati!”
“Ciao Betty. Ma guarda che pancino!”
“Eh sì! Il medico dice che è normale, può essere così anche a quattro mesi!”
“Sapete che conosciamo il sesso!” Affermo, sorridente e i miei genitori si stupiscono e ci chiedono di conoscerlo. Io e Betty affermiamo in coro che si tratta di un maschietto e anche loro si congratulano. Sopraggiunge Marcella, la quale avrà molte novità da comunicare ai miei che, nonostante la nostra rottura, sono rimasti come genitori per lei.
“Roberto, Margherita ciao!”
“Marcella, come stai?” Chiede mia madre salutandola con calore.
“Bene, voi?”
“Bene Marcella, grazie.” Afferma mio padre.
“Marcella, non te la prendere ma mi sembri un po’ ingrassata! Non è che magari il nuovo lavoro ti stressa troppo e mangi di più?” Afferma mia madre. Marcella sorridente, ci guarda a tutti e comunica il lieto evento ai miei.
“E’ normale Margherita che mangio un po’ di più, visto che il feto deve crescere!”
“Feto? Quale feto Marcella?” Chiede con sorpresa mia madre, guardando mio padre che la osserva con altrettanto stupore.
“Mio figlio! Sono incinta di quattordici settimane!” Annuncia Marcella, causando lo stupore dei miei genitori.
“Incinta? E di chi?” Chiede mio padre.
“Del mio compagno Michel! Ho scoperto la gravidanza dopo la vostra ultima partenza, e più o meno nello stesso periodo è iniziata la nostra relazione! Lo conoscerete domani sera alla sfilata!”
“Marcella, non ce lo aspettavamo proprio! Congratulazioni!”
“Grazie Margherita, grazie Roberto!”
“E conosci già il sesso?” Chiede mio padre.
“No, ma domani ho un’ecografica e spero si vedrà perché l’attesa mi sta uccidendo!”
“Marcella, questa è un’autentica sorpresa, ma se questo è ciò che vuoi e questo Michel ti ama davvero, siamo contenti che tu abbia risolto la tua vita, credici! Sappiamo tutto quello che hai passato, mi scuso con Armando e Betty se rievoco quella storia!” Dice mio padre.
“Bhe, a tal proposito le cose si sono pienamente risolte. Tra me, Marcella e Betty è nato un rapporto completamente nuovo, no?” Chiedo, rivolgendomi a entrambe le quali non solo sorridono, ma si abbracciano come due amiche di vecchia data. I miei genitori restano di stucco.
“Perdonatemi, ma non sto capendo nulla!” Dice mia madre.
“Mamma, ci cono così tante novità che servirebbe troppo tempo per aggiornarvi! A partire dal matrimonio del nostro Calderon!”
“Mario, dimmi che hai fatto pace con la nostra Sandra e non che ti sei messo con un’altra donna, ti prego!”
“Ti faccio contento Roberto, perché fra tre mesi mi unirò in matrimonio con questa donna!” Dice Mario, soddisfatto. I miei genitori si congratulano con lui, quando, purtroppo, arriva Ugo, il quale da il benvenuto ai miei genitori.
“A questo punto manca solo Daniele e possiamo iniziare la riunione!” Afferma mia madre.
“Dovrebbe essere qui tra poco!” Ci informa Betty.
“Vi siete accorti che la signorina Valez non è ancora rientrata dalla pausa pranzo?” Afferma a denti stretti e canticchiando, Berta, e i miei fanno domande sulla sua affermazione.
“Bhe, mentre aspettiamo Daniele potremmo portare Sandra in atelier per farle vedere il bozzetto dell’abito da sposa che io e Ugo abbiamo ultimato! Chiunque sia di sesso femminile e voglia vederlo, ci segua!” Afferma Marcella, e tutte le donne dell’Ecomoda le vanno dietro. Si aggrega anche Mario ed io, mio padre e Nicola ridacchiamo.
“Scusa un secondo, tu hai per caso cambiato sesso? Marcella ha specificato << tutte le persone di sesso femminile >>!” Afferma Lombardi, e noi ci godiamo la scena!
“Sono un vero uomo, non che lo sposo!”
“Che tu sia un vero macho non è dimostrato e che tu sia lo sposo è una valida ragione per cui devi girare al largo, fly fly!”
“Andiamo, quella leggenda metropolitana è valida per l’abito della sposa!”
“No, mio caro! E’ valida anche per il bozzetto dell’abito della sposa, e siccome mi sembra che hai già rischiamo di perdere questa donna, dimmi, vuoi sfidare ancora la sorte?”
"Assolutamente no!”
“Bene, quindi fuori dai piedi!” Conclude Ugo, spostandosi con tutta la truppa in atelier.


SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI SANDRA.
Fino a poco tempo fa, credevo che la mia storia con Mario fosse finita e che il parto di Jenny avrebbe determinato la definitiva uscita di Mario dalla mia vita e invece ne ha determinato la sua rientrata! Jenny è stata l’ultima donna, a parte me, di Mario, e ora è solo mio e sarà per sempre così! La signora Marcella, Ugo e tutte le ragazze dell’Ecomoda (tranne quella gallina di Loredana) mi accompagnano in atelier ma devo stare attenta per le scale perché Betty mi copre gli occhi. Quando arriviamo, contano fino a tre, Betty toglie le mani ed io ammiro il disegno del mio abito da sposa, restando a bocca aperta!
“E’ proprio come l’ho sempre sognato!” Affermo. Ugo Lombardi inizia a regalarmi delle nozioni mentre la signora Marcella mi passa la stoffa con cui sarà confezionato… è stupenda! L’abito sarà (ovviamente bianco) con un corpetto dal taglio dritto e coperto di pizzo, mentre la gonna casca liscia e non troppo ampia ed è decorata da un drappo su cui è posata una rosa, di pizzo così da richiamare la fantasia del corpetto. E per coprire le mie importanti spalle indosserò un copri-spalle di tessuto liscio. Ammiro il disegno con gli occhi che brillano e tutti se ne accorgono!
“Ines, prendi le misure alla tua amica giraffona, sempre che il metro ti basti!”
“Signor Ugo!” Lo rimprovera Ines, ma io sono troppo concentrata sul disegno per rispondergli indietro! Fra tre mesi mi sposerò con l’uomo che amo!

 

SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI DANIELE.
Due mesi fa ho visto questa donna e ho subito pensato che doveva essere mia! Mentre mi allaccio i pantaloni lei deve ancora rimettersi la gonna e la camicia ed io la esorto.
“Dai, muoviti. La tua pausa pranzo è terminata e mi stanno aspettando Roberto e Margherita Mendoza!”
“Ma non è dopo la sfilata, il consiglio di amministrazione?”
“Sì, questa è per lo più una riunione informale e famigliare. Andiamo!”
La invito, uscendo dall’albergo. Afferro le chiavi della mia auto dal parcheggiatore, e montiamo in essa.
“Spero che tu abbia un vestito adeguato per la serata di domani!” Le dico.
“Come mai ti preoccupa tanto come andrò vestita?”
“Visto che sarai al mio fianco, dovrai essere impeccabile.” Affermo, e lei si mette a ridere. Reazione che non capisco!
“Che c’è da ridere.”
“Scusa, ma non sapevo che andassimo insieme alla sfilata!”
“Di questo volevo parlarti… Vorrei rendere pubblica la nostra relazione.”
“Relazione? Ma di quale relazione parli Daniele? Passare qualche ora da te, da me o in un albergo non è una relazione!”
“Non facciamo solo questo, ti porto a cena e ai cocktail. Questo mi sembra uscire insieme!” Affermo con veemenza. Capisco che in bocca mia certe parole suonino strane, ma cosa c’è di tanto complicato da capire? Vorrei che con questa donna ci fosse una relazione! E invece mi ritrovo nei panni delle donne che ho sempre avuto, quando, appena sentivo la parola << relazione >> uscire dalla loro bocca, scoppiavo a ridere.
“Mi dispiace Daniele! Ma tu sei un azionista dell’azienda per cui lavoro, e non voglio che la gente si faccia strane idee! Eddai, stiamo così bene insieme… Perché vuoi cambiare le cose?” Mi chiede, baciandomi dappertutto mentre guido. Io mi mantengo concentrato sulla strada e non reagisco alle sue moine.

 

SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI ARMANDO.
Io, mio padre, Gutierrez, Nicola e Mario ci accomodiamo in sala riunioni, aspettando l’arrivo di Betty, Marcella, Lombardi, mia madre e Daniele.
“Scusate, ma come mai Daniele non è ancora arrivato? Non sapeva del nostro arrivo?” Domanda mio padre.
“Sì che lo sapeva papà. Ma sai che Daniele fa sempre ciò che vuole! Chiedo ad Annamaria di rintracciarlo, scusate!” Dico, allontanandomi. Uscito in corridoio incontro tutta la truppa arrivare dall’atelier.
“Annamaria, mi rintracci Daniele Valencia!”
“Subito dottor Armando!”
“Mio fratello non è ancora arrivato?”
“No Marcella.” Affermo.
“Bhe, io farei anche a meno di lui!” Afferma Mario.
“Anch’io, ma per amore dei miei genitori dovremmo sottoporci al supplizio di sopportarlo per una mezz’oretta! E l’altra segretaria è arrivata?” Domando alla folla.
“No dottore, non si è vista!”Ci informa Berta.
“Ma bene, si prende già certe libertà!”
“Magari è insieme al dottor Valencia…” Afferma Berta, beccandosi una gomitata da Sofia e un’occhiataccia da Marcella. Si vocifera di una tresca tra i due, ma io so bene che le parole della banda vanno prese con le pinze! Vediamo uscire dall’ascensore Daniele e Loredana e vista così può sembrare che fossero insieme! Loredana va alla sua scrivania e Daniele si avvicina a noi.
“Buongiorno, scusate il ritardo. Ciao Margherita ti trovo benissimo, ciao Roberto.”
“Ciao Daniele, come stai?” Saluta mia madre.
“Ciao Daniele!” Saluta mio padre.
“Bene grazie,e voi? Il viaggio?” Afferma Daniele.
“Tutto tranquillo. E arrivati qui siamo stati sommersi di buone notizie! A cominciare dalla gravidanza e dal fidanzamento di Marcella, del suo nuovo rapporto con Betty, del matrimonio di Mario e Sandra e della notizia che il nostro secondo nipotino sarà un maschietto!” Afferma mio padre, come se a questo vampiro potesse importargliene qualcosa!
“Non ci voleva. Mi auguro solo che non diventerà il presidente di quest’impresa un giorno o riuscirà dove il padre è andato molto vicino, ovvero affondarla!”
“DANIELE!” Affermo irato. Mia madre e Betty mi abbracciano una da un lato e l’altra dall’altro.
“Dai Daniele, perché devi sempre essere così acido!” Lo ammonisce sua sorella.
“Scusate illustri pardoni.” – afferma Freddy, riferendosi ai miei genitori. – “Ai lieti eventi che lei signor Roberto ha citato, ne manca uno. A breve io e la mia regina avremo un bambino!”
“Annamaria, Freddy che bella notizia! Congratulazioni!” Afferma mio padre.
“Complimenti ragazzi, e auguri per tutto!” Afferma mia madre.
“Ma bene, questo posto tra poco diventerà un asilo nido e anziché produrre abiti per adulti produrremo pagliaccetti e tutine!” Afferma pungente Daniele.
“Daniele, basta ti prego!” Lo rimprovera nuovamente Marcella, anch’essa già esausta!
“Daniele mi puoi spiegare perché la signorina è arrivata tardi?” Gli domando.
“E io che ne so Armando. Ci accomodiamo?” Domanda allontanandosi verso la sala del consiglio. Sembra che lo abbia fatto per lo più per togliersi dall’inghippo! L’ascensore si spalanca nuovamente e arriva Caterina Angel.
“Armando ciao!”
“Caterina, che piacere! Accomodati pure in sala riunioni insieme agli altri, io sarò da voi tra un minuto!” Le domando. Lei saluta le ragazze e si allontana.
“Signorina Valez!”
“Mi dica dottor Mendoza.”
“Lei si rende conto a che ora è rientrata dal pranzo?! Non può fare come le pare!!”
“Mi scusi dottore, non si ripeterà!”
“Non si ripeterà, mi scusi dottore! Ripete ogni giorno le stesse cose, lei è una lagna! Veda di comprarsi un orologio o dovrà cercarsi un altro lavoro!” Affermo, prima di raggiungere tutti in sala riunioni. Prendo poso di fronte alla finestra che si affaccia sulla hall e cominciamo.
“Mariabeatrice?” Chiede mia madre.
“Atterrerà domani mattina, ci vedremo direttamente alla sfilata e ripartirà dopo il Bogotà Fashion!”  Risponde Marcella.
“Bene. Caterina, cosa ci dici della serata?” Chiede mio padre.
“E’ tutto impeccabile Roberto! Da questo pomeriggio Ugo e Marcella possono spostarsi lì con le modelle per provare la coreografia, la passerella era pronta quando me ne sono andata!”
“Perfetto, allora finito qui veniamo con te, no Ugo?”
“Ma certo, è perfetto!”
“E per quanto riguarda lo show finale?” Chiede Betty.
“Avremo un doppio show. Un gruppo musicale latino-americano, non molto famoso ma molto bravi, sono nuovi nel mondo della musica! E uno spettacolo di cabaret!”
“E’ perfetto, direi che per la sfilata è tutto pronto! Gli ospiti stranieri sono sistemati nell’Hotel che ti avevamo consigliato?”
“Sì Armando, sono arrivati tutti e si sono sistemati questa mattina!” Afferma Caterina.
“Bene, direi che su questo punto ci siamo aggiornati!” Conclude mia moglie.
“Allora dire che io e Marce prendiamo le ragazze e andiamo all’Hotel con Caterina!”
“Va bene signor Ugo, per qualunque cosa chiamateci.” Afferma mia moglie alzandosi.
“Betty, l’ecografia com’è andata?” Le domanda Caterina.
“Bene, molto bene! Il medico ha saputo definire il sesso, sarà un maschietto!” Afferma contenta Betty.
“Felicitazioni Betty, auguri Armando!” Dice Caterina. Io mi alzo per raggiungerla e mi bacia su una guancia così come fa con Betty, per poi prendere entrambi sotto braccio.
"Io fossi in voi starei attento a congratularmi, un nuovo Mendoza non è mai una buona notizia per l’Ecomoda!”
“Daniele, cos’altro devi fare qui? Perché non fai un favore a tutti e non te ne vai?” Affermo, irato.
“Vado subito, non ti angustiare!”
“Sai Daniele, non puoi prendertela se un giorno la poltrona di presidente sarà di un Mendoza, di un Calderon o di un Doinel, visto che se tu non farai mai dei figli non ci sarà altra scelta!” Gli risponde Caterina.
“Per fortuna Caterina, ti rendi conto che piaga per l’umanità sarebbe, se ci fossero in giro dei figli di Daniele Valencia?” Affermo
“Hai ragione, bastano i tuoi figli Armando!”
Quando sto per reagire, Caterina mi ferma. Io sono, aimè, costretto a fermare Daniele perché non abbiamo esaurito tutti i punti del giorno.
“Aspetta Daniele, c’è un’altra cosa che vorremo dirvi! E’ una proposta che presenteremo in via ufficiale al consiglio di dopo domani, ma ve ne do un anteprima. Come sapete Michel Doinel, il compagno di Marcella, ha venduto l’attività che aveva con il fratello a Cartagena, per trasferirsi a Bogotà. Per tanto vorremmo proporre al consiglio di assumere Michel come direttore dei punti vendita, e Matteo Doinel come P.R., che lavorerebbe in collaborazione con Caterina Angel.”
“Io ero già a conoscenza della proposta, Marcella me ne aveva parlato, e non ho obiezioni.” Afferma Daniele.
“Anch’io e Margherita siamo d’accordo!”
“Vi ringrazio. Conoscerete Michel e Matteo alla sfilata di domani!” Ci informa Marcella.
“Ancora francesi, che croce!” Affermo sussurrando, ma nel silenzio della stanza tutti notano la mia affermazione.
“Cosa dici caro?” Mi chiede Betty.
“Nulla di che, solo che quando sono andato a prendere i miei all’aeroporto un turista francese mi ha investito con il trolley e mi ha pure insultato nella sua lingua!”
“Qualcuno me lo presenti, voglio congratularmi con lui!” Afferma Daniele. Sto per ammazzarlo!
“Io direi di andare. Ci vediamo dopo!” Dice Marcella, allontanandosi con Ugo e Daniele. Mezz’ora è anche troppa per sopportarlo!

 
SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI BETTY.
“Arrivederci a tutte.” Afferma Daniele.
“Salve dottor Valencia.” Saluta la banda.
“Buona giornata dottor Valencia.” Afferma Loredana. Daniele Valencia la guarda di sfuggita per poi entrare in ascensore.
“Altrettanto Loredana.” Risponde freddamente.
Quando Marcella, il signor Ugo e Daniele Valencia se ne vanno, restiamo io, mio marito ed i miei suoceri.
“Betty, allora ci vediamo stasera a casa tua?”
“Certo Margherita, sempre che vogliate, che non siate troppo stanchi per il viaggio!”
“Stai scherzando, non vediamo l’ora di riabbracciare Camilla!” Afferma Roberto.
“Anche lei non vede l’ora di rivedervi! Allora stasera daremo una cena a casa nostra, parteciperanno anche i genitori di Betty.” Afferma mio marito.
“Mi sembra perfetto! Ci vediamo più tardi allora!” Saluta Roberto, prima di prendere l’ascensore con sua moglie. Tutte le ragazze li salutano e loro ricambiano il saluto.
“Amore mio io torno al mio lavoro, ci vediamo più tardi per uscire. Buon lavoro!” Mi dice Armando, per poi baciami.
“Anche a te amore mio!” Io ricambio il bacio e mi allontano. Sto tornando nel mio ufficio quando la banda mi ferma e mi trascinano alla scrivania di Sofia.
“Ragazze, cosa succede?”
“Hai visto che quella svergognata e il dottor Valencia sono arrivati insieme?” Afferma Sofia.
“Ah, ragazze! Ancora con questa storia?”
“Andiamo Betty, è evidente che tra quei due c’è una bella tresca! Allora, mettiamo insieme i pezzi. Rientra sempre tardi dal pranzo, più volte l’abbiamo vista all’angolo smontare dall’auto del dottor Valencia, il dottor Valencia ultimamente viene troppo spesso in azienda e oggi sono arrivati insieme!” Spiega Berta.
“E non si sono neanche degnati di uno sguardo, avete notato come si sono salutati?” Affermo.
“Ma è ovvio! Vogliono salvare le apparenze!” Afferma Annamaria.
“E poi ricordatevi che quella donna ha un compagno! Per nostra fortuna, così non salta addosso ai nostri mariti!” Affermo.
“Non credo che l’avere un compagno sia una ragione valida per quella donna per non saltare addosso ad altri uomini! Ricordati che quando è stata assunta ci ha provato con tuo marito!” Mi ricorda Berta. Come posso dimenticarmelo!
“E da allora per fortuna non ci sono stati più episodi del genere! Quando mi porterete la prova inconfutabile che sia compromessa in una tresca con Daniele Valencia, allora vi darò ragione! Per adesso tornate al lavoro!”
“Te lo dico io amica mia, quella lì sta cercando di fare carriera infilandosi nel letto del dottor Valencia, e non sarebbe la prima!” Conclude Berta, riferendosi a Patrizia nei primi mesi in cui lavorava qui.
 
 
SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI MARCELLA.
Rientro a casa stanca morta ma quando vedo Michel mi riaccendo. Lui mi viene incontro e ci baciamo.
“Amore mio, sono così stanca!”
“Marce, lo sai che non voglio che ti stanchi!”
“Devo fare il mio lavoro!”
“Sei nervosa per la sfilata?”
“E’ la mia prima sfilata, sono molto tesa! Forza, sei pronto per andare a prendere Matteo?”
“Non serve più!”
“Come mai? Non viene? Ma domani c’è il lancio, poi il consiglio e dopo il Bogotà Fashion!”
Improvvisamente mi ricordo di qualcosa che, tra tutti gli impegni e i cambiamenti della mia vita, mi era passata di mente. Domani tornerà Kenneth. Dopo la nostra ultima e-mail, non ci siamo più sentiti. Mi torna alla mente la nostra breve relazione e mi domando se lui senta ancora qualcosa. Spero di no, spero che questi mesi distanti abbiano assopito il suo sentimento: questo renderebbe il tutto più facile. Domani ci parleremo dopo tanto tempo!
“Non preoccuparti! Ho una sorpresa per te!” Dopo quest’ultima frase, Matteo spunta dalla sala da pranzo e spalanca le braccia.
“Marcella, che bello rivederti! E che bello che tu ti sia finalmente accorta di mio fratello!”
“Matteo, ben arrivato! Ce ne ho messo di tempo, ma alla fine eccoci qui! Ma sei atterrato prima?”
“Nel primo pomeriggio veramente!”
“Potevate anche dirmelo!” Affermo, sorridendo a Michel il quale mi bacia.
“E il mio nipotino?”
“Nipotino o nipotina, non lo sappiamo ancora! Domani Marce ha l’ecografia e speriamo si vedrà!” Lo informa Michel.
“Ragazzi, cosa dite di andare a cena fuori per festeggiare il tuo arrivo, Matteo?”
“Va bene!” Rispondono in coro, approvando la mia proposta.
“Tuo fratello si unisce a noi?”
“Veramente non ho molta voglia di vederlo!”
“Avete discusso?”
“Non proprio, ma oggi mi ha urtato il suo comportamento, e per oggi ho ascoltato abbastanza frecciatine. Tra l’altro si vocifera che abbia una tresca con Loredana Valez…”
“La segretaria zoccola?” Domanda Michel, causando la risata mia e di Matteo.
“Me la dovete presentare!” Afferma Matteo.
“Mi dispiace rovinarti la festa ma è fidanzata!”
“Con tuo fratello??”
“Ma no Michel, sei matto! Ha un compagno, e Patrizia e le altre segretarie dicono che intrattenga sessualmente mio fratello e la cosa non mi piace! Non voglio che mio fratello finisca nelle grinfie di quell’arrampicatrice sociale! Devo al più presto parlare con Daniele, per chiedergli una conferma o una smentita!”
 
 
SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI MARIANA.
Arrivo a casa e mi tolgo le scarpe. Ormai vivo qui sola e mi sento un po’ spaesata e annoiata. Ottavio è partito da un mese e mezzo, e dovrebbe tornare domani pomeriggio e queste ore non passano mai! La nostra storia è sopravvissuta alla lontananza, dissipando tutte le mie paure! Il telefono squilla e quando vedo che si tratta di lui, mi illumino.
“Amore mio!” Gli dico.
“Ciao piccola, cosa stavi facendo?”
“Sono appena arrivata a casa e mi stavo rilassando! E tu?”
“Sto aspettando che la pizza sia cotta!”
“La valigia l’hai preparata?”
“E’ ovvio amore mio! Presto sarò da te!”
“Scusa un secondo, ma mi suonano alla porta…” Affermo dirigendomi verso di essa. Quando l’apro resto di sasso e sorrido.
“O prima di quanto pensi!”
Mi dice Ottavio, potendo ammirare di nuovo i suoi occhioni azzurri. Il telefono mi cade e gli butto le braccia al collo.
“Amore mio, quanto mi sei mancato!”
“Anche tu piccola!” Mi risponde, abbracciandomi con calore.
 
 
SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI ARMANDO.
Arriviamo in casa accompagnati dai miei genitori e vi troviamo i miei suoceri.
“Signora Margherita, signor Roberto! Che piacere rivedervi!” Saluta la signora Giulia.
“Signor Pinzon, signora Pinzon il piacere è tutto nostro!” Saluta mio padre.
“Ben tornato dottor Mendoza, salve signora!” Saluta il papà di Betty.
“Grazie mille signori. Ma Camilla dov’è?” Dice mia madre.
“Giusto, dov’è la nostra nipotina?” Chiede mio padre.
“NONNO, NONNA!!” Urla Camilla, arrivando correndo dalla sua stanzetta. La bimba si fionda tra le braccia di mia madre che la prende in braccio.
“Come sta questa bella principessina?”
“Bene nonna! Questo è per voi!” Afferma Camilla, mostrando loro un fiore fatto con colla e carta pesta. Mio padre lo prende.
“Ma grazie, piccolina. E’ il fiore più bello che io abbia mai visto!” Camilla inizia ad agitare le gambe, segno che vuol essere messa giù e mia madre ubbidisce.
“Accomodiamoci, così beviamo qualcosa!” Ci invita Betty. Io e Betty ci guardiamo e decidiamo di annunciare la nostra decisione circa la casa.
“Noi pensavamo di vendere questa casa!” Annuncio, senza preamboli creando stupore.
“E dove andrete e stare?” Chiede mia madre.
“Noi pensavamo di cercarne una leggermente più grande, la famiglia si sta allargando e in futuro non si sa mai!” Affermo.
“<< non si sa mai >> cosa vorrebbe dire?” Domanda il padre di Betty.
“Papà… Potremmo sempre avere altri figli!” Afferma Betty. Il padre di Betty balza in piedi dal divano.
“Ma se non avete ancora sfornato il secondo, pensate già al terzo, al quarto? Volete una squadra di basket?”
Hermes causa dei sorrisi generali, e anche mio padre si alza.
“A me sembra un progetto così bello! Signor Pinzon, io sono certo che se dovessero arrivare altri nipotini, oltre al prossimo, sarebbero delle benedizioni!”
“Non lo metto in dubbio egregio dottor Mendoza, ma mi sembra un po’ affrettato!”
“Hermes, io credo facciano bene i ragazzi a cercare un’abitazione più grande! Tra poco Camilla andrà a scuola, arriverà questo nuovo bambino e servirà altro spazio!” Afferma Giulia.
“Io concordo con la signora Giulia!” Afferma mia madre.
“E va bene, mi arrendo. E l’avete già messa in vendita?”
“No papà, con tutto ciò che abbiamo da fare fino ad ora ne abbiamo solo parlato, ma pensiamo di cercare una casa più grande appena sarà finito il Bogotà Fashion e avremmo più tempo!” Spiego.
“E il bambino? Come sta mamma?” Chiede Camilla, mettendosi in piedi sul bracciolo del divano per arrivare meglio a me e a Betty che siamo in piedi. Mia moglie la prende in braccio.
“Bene piccola mia! Il dottore ha detto che è un maschietto!”
“Che bello!!!” Afferma Camilla.
“E tu dovrai proteggerlo, perché sarà più piccolino di te, ok?” Le dico.
“Va bene papà!”
I genitori di Betty si alzano per congratularsi con noi.
“Che dite, ci mettiamo a tavola?” Domanda mia suocera.
“Giulia, concordo con lei! Sto morendo di fame!” Afferma mio padre, e ci dirigiamo tutti a tavola.
 
 
 
SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI SOFIA.
Entro in casa con Fabian e vediamo i bambini sul divano con i libri di scuola.
“Ciao ragazzi!” Saluta Fabian e loro ricambiano il saluto. Io pago la baby-sitter la quale se ne va.
“Bambini, avete finito i compiti?” Chiedo loro.
“Sì mamma, stiamo solo ripassando!”
“Allora direi che vi siete meritati una capatina al fastfood!” Afferma Fabian, accogliendo l’approvazione dei ragazzi i quali chiudono i libri e balzano in piedi. Fabian ci sa proprio fare con loro, è un uomo dalle mille risorse e ringrazio la vita per averlo messo sulla mia strada! Anche se quel farabutto del mio ex marito non è d’accordo e mi da il tormento! Afferriamo i soprabiti e usciamo di casa, io e Fabian abbracciati.
 
 
 
SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI NICOLA.
“Questo?” Mi chiede Patrizia, spuntando dalla stanza da letto mentre io scolo la pasta. M’incanto a osservarla e non mi accorgo che la pasta è caduta nello scolapasta e resto con la pentola a mezz’aria.
“Nicola?” Mi esorta.
“Sei bellissima!”
“Deduco che il vestito ti piace!”
“Bhe, quello è superfluo!” Affermo sorridendo. Patrizia si slaccia la zip di lato, e il vestito cade a terra, lei resta in intimo.
“Così va meglio?” Mi domanda, venendomi incontro. Mi spinge finche la cucina, alle spalle, non mi blocca.
“Molto!” Le rispondo. Iniziamo a baciarci con foga, mentre la pasta si scuoce.
 
 
 
SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI SANDRA.
Dopo una lunga giornata mi ritrovo con il mio Mario in quella che sarà la nostra casa e la nostra vita per sempre. Sto cucinando delle bistecche quando mi sento avvolgere da lui. Noto che ha ancora i capelli bagnati e che è coperto solo da un asciugamano in vita. Il suo possente e sexy corpo aderisce a me mentre mi bacia il collo.
“Hai perso i vestiti amore mio?”
“No, ma li trovo così scomodi! Dovresti toglierteli anche tu!”
“No, mi dispiace ma dovrai aspettare la luna di miele per certe sorprese che ho in serbo per te!”
“Allora ti sposo domani! E dimmi, com’è il tuo abito da sposa?”
“E’ inutile che ci provi, non mi scucirai alcuna informazione a proposito!” Lui sbuffa per la mia risposta.
“Forza, corri a vestirti che è pronto!” Lo esorto, come se fosse un bambino.
“Agli ordini sergente!” Scherza lui, imitando il saluto militare e marciando verso la camera da letto. Mi chiedo se crescerà mai del tutto, ma infondo mi sono innamorata di lui per la sua simpatia e la sua vivacità!
 
 
 
 
 
FINE CAP.26:  Due mesi dopo…
 
 
 
 
Ecco qui il capitolo, e spero che vi sia piaciuto.
Come vedete Loredana ha accettato l’invito a pranzo di Daniele… e non solo! Ma intende avere con lui una sola relazione di tipo sessuale, al contrario di Daniele. Marcella e Michel proseguono con i loro progetti, così come Betty e Armando, Mario e Sandra. Matteo è arrivato in città (e ha conosciuto indirettamente l’Armando furioso) e presto entrerà nell’organico dell’Ecomoda, insieme a Michel. Credete che Tommaso si accollerà la paternità del figlio di Natasha?
A presto!!

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Capitolo 27
*** A poche ore dalla sfilata. ***


NUOVI PROBLEMI
 
 
 
CAP.27: A poche ore dalla sfilata.
 
 
 
 
SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI BETTY.
Oggi è un giorno molto importante, dato che lanciamo sul mercato la nuova collezione e la prima linea d’intimo col marchio Ecomoda! Già normalmente, mio marito raggiunge livelli di nervosismo mai registrati prima, non voglio immaginare oggi come starà! Infatti, lo sento urlare e quando mi volto, vedo che cerca malamente di tamponare con un tovagliolino la macchia di caffè sulla camicia. Come se così andasse via!
“Armando, accidenti!”
“Accidenti, accidenti Dovrei dirlo io, accidenti! Ora mi toccherà cambiarmi e faremo tardi!”
“Non ci vuole mica una vita per cambiare una camicia! Dammi qui.” Gli dico, mentre gli sfilo la cravatta e inizio a slacciargli i bottoni della camicia. Quando alzo lo sguardo verso di lui, vedo sul suo volto, quel sorrisetto che conosco bene!
“Armando?”Gli dico sorridendo.
“Se fai così, mando al diavolo tutto, impresa e sfilata e ti chiudo in camera per il resto della giornata, anzi fino al Bogotà Fashion!” Mi dice, prima di dedicarsi al mio collo.
“Bhe, questo bambino o nascerà troppo romantico o troppo desideroso di sesso!” Affermo con divertimento, riferendomi ai miei continui sbalzi ormonali e agli ormoni perennemente impazziti di mio marito!
“Sarà un Mendoza di denominazione di origine controllata e garantita!” Risponde lui.
“Questo mi spaventa un po’!”
“Che vuoi dire? Volevo dire che s’innamorerà e farà perdutamente innamorare di sé la donna della sua vita, desiderando solo lei!”
“Ah, per un momento temevo che ti riferissi a qualcos’altro! Allora, ti sei un po’ più rilassato?”
“Mmmm… No, non troppo!” Mi risponde, mentre mi sbottona la camicetta.
“Bettina, Armando?” Strilla mio papà il quale ha appena varcato la soglia dell’ascensore. Siamo costretti a separarci.
“Siamo in cucina papà!” Li avverto.
“Buongiorno ragazzi!” Ci augura mia madre, entrando.
“Buongiorno Don Hermes, signora Giulia!” Saluta mio marito.
“Buongiorno!” Saluto io.
“Buongiorno. Ma tu stai ancora così? Farete tardi in ufficio!” Dice mio padre ad Armando il quale è ora in canottiera.
“E’ che mi sono rovesciato il caffè addosso, vado a cambiarmi!”
“Tuo marito è agitato?” Mi domanda mia madre.
“Lo conosci mamma! Per i lanci si agita quasi come se fossi in sala parto!” Affermo.
Armando torna vestito di tutto punto, perciò ci avviamo verso l’uscita ma non prima di aver salutato la nostra piccolina.
“Ciao piccolina, fai la brava con i nonni!” Le dico.
“Ciao topolina, ci vediamo più tardi! Buona giornata!”
“Papà, dovresti farmi un favore! Ho bisogno che vai in tintoria per ritirare il mio abito rosa e il completo grigio di Armando, ci servono per questa sera!”
“Certo Bettina, ci vediamo più tardi!” Ci saluta mio padre. Sono pronta ad andare in ufficio, dove, fino al dopo-sfilata di stasera, dovrò fare da giudice tra mio marito e tutti quelli con cui discuterà e cercare di mantenerlo calmo!
“Hai dimenticato una cosa!” Gli dico.
“Cosa?” Mi chiede. Io estraggo dalla mia borsa una sua pallina anti-stress e gliela mostro, ridendo. Lui, dopo aver incrociato le braccia e aver girato il volto dall’altra parte, gesto che compie quando gli sono fatte osservazioni che non gradisce, afferra la pallina e inizia a stritolarla. Quanto lo conosco!
 
 
 
 
SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI MARCELLA.
Sono china sul water da diversi minuti, e rischio di fare tardi. Non penso siano nausee, visto che sono ormai nel secondo trimestre quindi deduco che si tratta dell’agitazione! Sto realizzando il mio sogno di diventare stilista, e lo devo a Kenneth, a Betty, ad Armando, a Mario, a Nicola e al resto dell’Ecomoda, che ha avvallato la proposta della linea d’intimo. Non credevo che un giorno avrei ringraziato Betty e Armando per avermi risolto la vita! Ma devo ammettere che, se Betty non fosse mai arrivata all’Ecomoda, non avrei mai conosciuto il mio Michel, non aspetterei un figlio da lui e non sarei una stilista, anzi sarei rinchiusa in un matrimonio infelice e quasi d’interesse con Armando. Dopo aver rimesso per la terza volta, mi alzo e mentre mi lavo il volto, sento Michel picchiettare sulla porta.
“Marce, stai bene?”
“Insomma…” Gli dico, uscendo dal bagno.
“E intendi andare all’Ecomoda in questo stato?”
“Per forza… Ti ricordi che giorno è oggi?”
“Lo so amore mio, ma sei pallida come un cencio!”
“Il fatto è che sono nervosissima… oggi presenterò i miei primi modelli!”
“E piaceranno un sacco!” Mi ritempra Michel, accogliendo il mio viso tra le sue gradi mani.
“Tu dici?” Lui annuisce.
“Ma adesso mangia qualcosa, devi riprendere colorito e mantenerti in forze! Marce, va bene se ti accompagna Matteo all’Ecomoda? Primo non mi fido a lasciarti guidare, e secondo sarà lui ad accompagnarti perché io devo andare a prendere altri scatoloni e fare due mille cose!”
“Non c’è problema amore mio!”
 
 
 
SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI NICOLA.
Io e Patrizia abbiamo trovato una nostra serenità e, anche se sono passati solo due mesi da quando ci siamo messi insieme, stiamo bene come una coppia longeva! Allacciandomi le maniche della camicia, entro in cucina e vedo che Patrizia ha preparato la colazione. Mi avvicino a lei e le stampo un bacio su una guancia mentre lei mi accarezza la mia.
“Che profumino!” Dico.
“Spero che ti piacerà! Non sono mai stata abituata a fare la donna di casa!”
“Ottimo!” Dico, ancora con il boccone nella mia cavità orale. Mi dirigo in un camera da letto e afferro la giacca.
“Nicola?” Mi chiama Patrizia, titubante.
“Sì?”
“Mi domandavo… Stasera dobbiamo andare con auto separate alla sfilata? Come facciamo?”
“No, andremo con una sola auto!” Le rispondo, sorridendo. Vedo sul suo volto comparire un grosso sorriso.
“Veramente? Così tutti sapranno che stiamo insieme se andiamo insieme alla sfilata!”
“E’ quello che voglio. Sono passati due mesi ormai, abbiamo dimostrato a noi stessi di stare bene insieme! E’ ora che lo sappia anche il resto del mondo!”
“Nicola!” Mi dice, saltandomi al collo per poi avventarsi sulle mie labbra.
“Patty, così faremo tardi! Ti rendi conto cosa vorrebbe dire far arrabbiare Armando oggi?”
“Nicola, ma pensi ad Armano mentre mi baci?”
“Devo, o rischio di non controllarmi, e faremo tardi sul serio!”
 
 
 
 
SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI MATTEO.
Entro in un parcheggio vuoto, di fronte all’Ecomoda, e saluto mia cognata, la quale smonta dall’auto.
“Non strafare!” Le raccomando.
“Non bastava un padre iper protettivo?”
“C’è anche uno zio iper protettivo! Ciao, ci vediamo questa sera!”
Marcella entra all’Ecomoda quando una telefonata mi costringe a spegnere il motore e a trattenermi lì.
Mentre sono ancora al telefono, vedo un’altra auto arrivare, dalla quale smonta una coppia. Visto che sono senza ombra di dubbio attratto dalle donne, mi soffermo a guardare lei. Indossa una gonna sopra il ginocchio, non è un granché per osservarle le gambe, ma quel poco che vedo mi piace! Salgo con lo sguardo verso il fondo schiena.
“Wilson, la parcheggi in garage!” Le dice, con tono musone, l’uomo che è con lei, la quale voce mi rimanda a un evento passato, che però non riesco ad inquadrare. Io non stacco gli occhi da lei ed evidentemente se ne accorge perché si volta e quando il tizio entra, e viene verso di me.
“Mi scusi, dovrebbe andare via da qui, questi posteggi sono riservati ai dirigenti dell’azienda oppure ai visitatori! Lei non è un dirigente, quindi ipotizzo che sia un visitatore per sostare qui!”
“No, veramente non devo visitare l’Ecomoda!” Le dico, chiudendo la chiamata.
“Allora le devo chiedere di lasciare il posto!” Io smonto dall’auto, per osservarla meglio.
“Mi scusi. E io ipotizzo che lei sia una dirigente, per parlare così!” Le dico, sperando che mi riveli il suo nome!
“In effetti! Beatrice Pinzon Solano Mendoza, la presidente dell’azienda.” Si presenta. Ah, quindi lei è la donna che diversi anni fa aveva fatto correre il mio fratellino da Cartagena a qui, non che quella che l’ha deluso! Bhe, la descrizione di Michel non le ha reso giustizia. Sento un’auto dietro di me strombazzare. Mi volto e vedo un tizio e una bella sventola bionda, a bordo di una decapottabile.
“Mi scusi, quello sarebbe il mio posto!” Urla il tipo.
“Quello è il posto del dottor Mora, quindi, se lei se ne andasse e gli permettesse di entrare in azienda, gliene sarei grata!”
“Mi scusi ancora allora, dottoressa. Tolgo il disturbo.”
“Spero lei si ricorderà in futuro che questo non è un parcheggio pubblico. Buona giornata!”
Mi dice, per poi entrare in azienda. Io rimonto in macchina e osservo la bionda. Ma cosa fa una come lei con un tipo del genere? Poi me ne vado, tanto rivedrò la dottoressa Pinzon questa sera! Non vedo l’ora di lavorare all’Ecomoda!
 
 
 
 
SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI BETTY.
Che maleducato! Doveva telefonare e si è infilato nel primo posteggio che ha trovato! Che sgarbataggine! La giornata peggiora quando, in compagnia di Nicola e Patrizia, entro all’Ecomoda e vedo Armando che inferisce verbalmente contro Freddy.
“Immagino quali siano le cose importanti di Mariana! Starà spettegolando con le sue amiche!”
“Mmmmm, vedo che tuo marito è molto sereno!” Ironizza Nicola.
“Armando, cosa succede?” Gli domando, accarezzandogli il petto.
“Quello che succede sempre! Mariana non è al suo posto di lavoro, quanto scommetti che se saliamo la troviamo in bagno a spettegolare?”
“Buongiorno a tutti.” Afferma Calderon, entrando in compagnia di Sandra.
“Ma bene, arrivano in ritardo proprio nel giorno del lancio della collezione!” Strilla loro mio marito.
“Armando, devi calmarti!” Gli ordino.
“Aprite bene le orecchie! Vi voglio tutti al lavoro, forza, scattare!”  Ordina loro mio marito, quindi tutti si avvicinano all’ascensore.
“E tu come mai non sei entrata insieme a me?” Mi chiede.
“Stavo parlando con un tipo strano! Era parcheggiato al posto riservato a Nicola, e stava parlando al telefono!”
“Che maleducato!” Commenta Nicola.
“No, si bhe, questo è il massimo! Adesso siamo diventati un posteggio pubblico! Sen’è andato?” Mi domanda Armando.
“Sì, ma non prima di avermi esaminato per bene da testa a piedi! Che zotico!” Rispondo a mio marito il quale scatta verso l’esterno.
“Armando, ma sen’è andato!” Gli dico.
“Accidenti, che nessuno metta gli occhi sulle sue cose o è un uomo morto!” Commenta Calderon. Io raggiungo mio marito all’esterno.
“Wilson, il tipo che stava qui a telefonare sen’è andato?”
“Sì dottore, lo ha cacciato via la dottoressa Betty!”
“E mi dica, le è sembrato che guardasse mia moglie in modo indegno?”
“Armando!” – lo ammonisco. –  “Non risponda Wilson!”
Non ho intenzione di continuare così per tutta la giornata, così trascino Armando in un angolo.
“Armando, non puoi andare avanti così tutto il giorno! Quel tipo mi guardava in modo indecoroso, sì! Ma adesso sen’è andato... E tu devi rilassarti amore mio!”
“Mostro, oggi si apre una nuova fase nella gestione dell’Ecomoda! E poi questo idiota che ha osato guardare mia moglie, è la ciliegina sulla torta!”
“Dai amore mio. Tanto io non ho occhi che per te, lo sa bene! Anzi, per voi!” Dico, accarezzandomi la pancia.
“Lo so amore mio!” Io e Armando ci baciamo castamente, e spero che si calmi o non arriveremo a sera con la nostra sanità mentale! E spero che fili tutto liscio, oggi e durante le sfilata!
Ma quando arriviamo al secondo piano, Armando si fa nuovamente prendere dal nervosismo. Saliamo tutti insieme e troviamo le ragazze attorniate alla scrivania di Annamaria.
“MA BENE! Eccole qui che non fanno una demerita mazza!” Urla mio marito.
“Armando, ti prego, calmati!”
“Non dirmi di calmarmi Calderon! Non dirmi di calmarmi proprio tu che sei arrivato in ritardo, insieme alla tua fidanzata!”
“Siamo arrivati pochi minuti dopo di te, se siamo arrivati in ritardo noi lo sei arrivato anche tu!”
“CALDERON!”
“Ok, ok, va bene. Che nessuno risponda indietro a sua maestà oggi! Io vado nel mio ufficio, ci vediamo più tardi!” Saluta Calderon. E anche Armando si ritira.
“Io raggiungo Marce!” Dice Patrizia.
“Io vado nel mio ufficio!” Afferma Nicola.
“Ragazze, vi prego di non far innervosire Armando oggi! Sapete com’è prima di una sfilata!”
“Ci dispiace Betty, torno alla reception! Stavo solo raccontando che ieri sera è venuto da me Ottavio! E’ tornato prima per farmi una sorpresa!”  Mi dice Mariana.
“Sono molto contenta per te! Quindi verrà alla sfilata?”
“Certo amica mia!”
“E Fabian?” Chiedo a Sofia.
“Certo che verrà!”
“Molto bene. Ragazze, ora vado in ufficio! Ci vediamo dopo!”
 
 
 
 
SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI MARIO.
Che Dio ci salvi da Armando oggi! Questa mattina era una furia! Ora è passata l’ora di pranzo e, tra parentesi, non ho neanche pranzato! Sto entrando nel suo ufficio e spero che non mi sbrani!
“Posso entrare o non hai ancora represso i tuoi istinti omicidi?” Gli chiedo, facendo capolino dalla porta.
“Cosa c’è Calderon?”
“Ti volevo solo chiedere se vuoi assistere alla prova dell’abito dello sposo!”
“No, grazie, non ci tengo a vederti spogliare!”
“Bhe questo lo farei nel camerino, ma se ci tieni, posso fare uno striptease solo per te!”
“No, per carità!” Afferma Armando.
“Potresti farlo per me!” – afferma Ugo, affacciandosi nella stanza. – “Non per essere pedante, ma io sono tornato dall’hotel, dove si terrà la sfilata, solo per la prova del tuo vestito e tu stai qui a bighellonare con il tuo amico isterico! Allora, vuoi o non vuoi provartelo questo vestito? Dimmelo subito, perché io me ne torno all’hotel dove ho lasciato da sola la povera Marce!”
“Ok, va bene! Siete tutti isterici oggi!”
Usciamo in gruppo dall’ufficio di Armando e a noi si uniscono anche Nicola, Wilson, Freddy e Gutierrez.
“Dove andate?” Mi chiede la mia splendida fidanzata.
“A provare l’abito del tuo futuro sposo!”
“Il tuo abito è già pronto?” Mi chiede stupita.
“Necessitava solo di un piccolo ritocchino. Ora vado, prima che Ugo diventi isterica!” Le dico, baciandola castamente.
Emozionato, indosso il mio abito da sposo e mi vedo più bello, già sull’altare!
“Sembri un pinguino!” Commenta Armando, beccandosi uno scappellotto da Ugo.
“Fuori di qui… ignorante! Questo non è un abito da pinguino, ma è un modello esclusivo!” Si lamenta Ugo verso Armando.
“Calmiamoci, per cortesia. Ugo, è perfetto!” Dico.
“Che complimento scontato!” Risponde lui.
“Viva la modestia!” Afferma Armando. Il telefono di Ugo, interrompe queste diatribe. Risponde Ines la quale, in seguito, è costretta a passare la chiamata a Ugo.
“Signor Ugo, è la signora Caterina, dall’hotel!”
Ugo sorridente afferra il ricevitore.
“Caterina cara, dimmi tutto!.... Si, hmh, hmh…. MA E’ MATTA, E’ UN’INCOSCIENTE!... No, mi sento male….” Ugo si siede sulla poltrona e capiamo che c’è puzza di guai. Armando riassume la sua abituale espressione da isterico e stressato!
“Ugo, cosa succede?!” Gli domanda, preoccupato, Armando.
“Oddio, mi sento male!” Risponde Ugo.
“Sentiti male dopo avermi detto cosa succede!” Lo rimprovera Ugo.
“Camila Suarez, quella brutta incosciente, ieri sera è andata a ballare con tacco 12, e si è slogata una caviglia!” Ci informa Ugo. Oh santo cielo! Io mi porto una mano alla fronte perché Camila era una delle modelle d’intimo e mancano tre ore alla sfilata!
“CHE COSA?! MA QUELLA PAZZA VUOLE FARMI VENIRE UN INFARTO!!”
“Armando calmati!”
“Calmarmi? Calderon, mancano tre ore alla sfilata!!”
“E invece di stare qui a perdere tempo dovremmo cercare al più presto una modella e insegnarle la coreografia!” Dico.
“Mi sento male, sì, sento che sto per svenire! Povera Marce, chissà come sarà angosciata!” Dice Ugo.
“In più Marcella adesso starà andando all’appuntamento per l’ecografia, quindi dovremmo risolvere questa faccenda noi, Betty e Caterina! Nervi saldi e, per cominciare, andiamo a informare tua moglie, Armando!”
Ci dirigiamo tutti in presidenza, senza che mi cambi. Mentre mi dirigo da Betty incrocio Sandra la quale mi osserva con gli occhi che brillano.
“Amore mio, sei… sei bellissimo!”
“Non avresti dovuto vederlo oggi, ma non ho fatto a tempo a cambiarmi!”
“Come mai?”
“Abbiamo ricevuto una chiamata dall’hotel, è successo un disastro epocale! Non hai sentito Armando che urlava?”
“Sì in effetti! Cos’è successo?”
“Una delle modelle di Marcella, si è slogata una caviglia e dobbiamo sostituirla in quattro e quattro otto! Ci vediamo dopo amore!” Le dico, entrando in presidenza. Mi accorgo che i presenti hanno già informato Betty della situazione.
“E adesso come facciamo? Non possiamo né rifare la coreografia, né togliere dei modelli!” Dice Betty.
“Non possiamo fare altro che cercare un’altra modella, e sperare che in un’ora al massimo impari al meglio la coreografia!” Dico.
“Io credo che questo problema sia da risolvere all’hotel!” Afferma Armando.
“Bene, mi cambio e ci vediamo lì!” Dico.
 
 
 
SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI BETTY.
E’ nell’ordine naturale dell’universo che nel giorno del lancio della collezione debba accadere di tutto! Dopo aver lasciato il comando dell’azienda a Nicola, siamo andati all’hotel per occuparci del “problema modella”. Quando entriamo, Caterina ci viene incontro.
“Finalmente siete qui!”
“Caterina, si può sapere cosa diavolo è successo?!” Urla Armando.
“Calmo Armando! Camila Suarez non si è presentata, e ha fatto sapere poco fa che ieri sera si è slogata una caviglia sui tacchi!” Ci Informa Caterina.
“Quella stupida! E perché diavolo non ci ha avvertiti prima?!”
“Armando, non lo so! Adesso l’unica cosa da fare è trovare alla svelta una sostituta.”
“Caterina ha ragione, non serve a niente farsi prendere dal panico! Ugo ed io ci occupiamo subito di trovare un’altra modella, tu Armando rilassati!” Dice Mario.
“Rilassati, rilassati! Non sapete dirmi altro!”
Mentre mio marito si serve da bere, anche se è ancora pomeriggio, io parlo in privato con Caterina.
“Signora Caterina, mi aiuti con Armando! Potrebbe fare una delle sue magie?”
Le chiedo, riferendosi ai suoi massaggi e ad altri metodi di rilassamento.
“Ci penso io Betty!” Mi risponde, strizzandomi l’occhio.
 
 
 
SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI MARCELLA.
Questo non ci voleva! E sicuramente quella ragazza, non sfilerà fino a che nell’Ecomoda ci sarà il nome dei Valencia! Poteva avvisarci per tempo e avremmo potuto correre ai ripari! Ho lasciato questo problema agli altri, ma non potevo fare altrimenti, visto che ho appuntamento dal ginecologo. Michel nota la mia irrequietudine, e mi accarezza una gamba.
“Dai amore mio, vedrai che Betty e gli altri risolveranno il problema e che tutto andrà benissimo!”
“Sei molto dolce amore mio, ma temo che non sarà così! Abbiamo troppo poco tempo per insegnare alla nuova modella la coreografia!”
“Speriamo sia una tipa sveglia allora!”
“Marcella Valencia?” Chiama l’infermiera. Michel ed io ci alziamo ed entriamo nell’ambulatorio.
“Ben tornata signora Valencia. Salve, sono il dottor Sanchez.”
“Michel Doinel, molto piacere.” Gli risponde Michel, stringendo la mano del medico.
“Allora signora, è stata diligente e ha seguito tutte le mie direttive?”
“Glielo giuro dottore!”
“Ha avuto particolari fastidi?”
“Molte nausee, ma sono cessate qualche giorno fa!”
“Ma questa mattina hai rimesso!” Precisa Michel.
“E’ vero, ma credo sia stato a causa dello stress. Sa dottore, oggi è una giornata cruciale per la mia carriera e sono sotto pressione.”
“Signora, deve cercare di rilassarsi! Si stenda sul lettino, così diamo una controllatina!”
Io seguo le direttive del dottore, collocandomi sul lettino. Il freddo gel mi fa tremare. In un attimo la giornata, la stanza, il mio volto e quello di Michel si tingono di felicità quando sentiamo il battito del cuoricino. Ci baciamo contenti e commossi, anche se qualcosa fa insorgere dei dubbi in noi!
“Ma come mai sentiamo un’eco?” Domanda Michel al medico.
“Perché sono due cuori quelli che sentite!”
Michel ed io ci guardiamo negli occhi, mentre lui mi stringe una mano, colti da un batticuore carico di emozione.
“Due gemelli?” Chiedo, sconvolta, commossa, sorridente!
“Esatta signora, sono due sani gemelli!”
“Non posso crederci, sono due amore mio!” Afferma contento, Michel, baciandomi.
“E… e mi dica, si vede di che sesso sono?” Domanda Michel.
“No, mi dispiace! Sono messi in una posizione che ne impedisce la visuale! Posso solo dirvi che sono monozigoti, ovvero gemelli con lo stesso patrimonio genetico quindi stesso sesso e saranno praticamente identici!” Ci informa il medico, provocando una nostra iniziale espressione di delusione, perché volevamo sapere il sesso,  che però passa subito. Avrò due bambini in un colpo solo! Ma sarò pronta? Come si fa la mamma?
 
 
 
SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI MICHEL.
No, non me lo aspettavo! Due. Due? Saranno due! Avrò due bambini da cullare, a cui cambiare il pannolino, a cui cantare la ninna nanna, a cui dare la pappa. Due insieme! Uno a me e uno a Marce, perfetto no? Bacio di nuovo Marcella, mentre in medico ripone in ordine l’attrezzatura e regge a mezz’aria una scatola di salviette, indirizzata a Marcella, la quale però non se ne accorge.
“Dottore di perdoni!” Afferma Marcella, afferrando la scatola. Strappa una salvietta ma anziché pulirsi dal gel, la usa per asciugarsi delle lacrime.
“Di cosa signora! Allora, mi raccomando di continuare a prendere l’acido folico e di proseguire la dieta, e direi di fissare un’altra ecografia tra sei settimane!”
“Va bene dottore, seguirò le sue direttive alla lettera!” Dice Marcella.
“Ed io starò attento che lo faccia!” Affermo, sorridendo largamente.
Usciamo dallo studio medico abbracciandoci e baciandoci.
“Amore mio, avremmo due bambini! Due, ti rendi conto?” Mi chiede, sorridente più che mai!
“Vuol dire che dovremmo fare un altro salto al grande magazzino! Serve un altro fasciatoio, un’altra carrozzina e via dicendo!” Ironizzo, lei sorride.
“E una casa bella grande!”
“Adesso l’idea di quella casa enorme non sembra poi così malvagia! Sai ci stavo pensando anche prima e mi dicevo che potremmo sempre fare delle modifiche e trovare lo spazio per il camino!” Le propongo.
“In effetti hai ragione. Tutte quelle stanze ci torneranno utili dato che quando i gemelli saranno grandi vorranno stanze saparate!” Mi dice.
“I gemelli…. Assurdo sentirlo!” Le dico, ancora scosso.
“Lo so amore mio! E anche i nostri futuri figli vorranno stanze separate!” Mi dice, suscitando in me un sorriso.
“Futuri figli?” Le domando.
“Sì amore mio, sto così bene che so già che vorrò ripetere l’esperienza!” Mi dice.
“Ti amo Marcella, e amo la nostra famiglia.”
“Vi amo anch’io.” Mi risponde, con tutta la dolcezza di cui è dotata.
 
 
 
SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI DANIELE.
Non mi è andata giù la conversazione di ieri con Loredana! Dal mio ufficio, le telefono.
“Ecomoda, sono Loredana. Come posso aiutarla?”
“Ciao, sono Daniele.” Le dico, secco.
“Salve dottore, posso essere utile?” Mi chiede formalmente, credo per non farsi sentire dalle segretarie racchie e pettegole che girano da quelle parti.
“Volevo sapere a che ora mando l’auto con il vestito stasera.”
“Daniele, ti ho già detto che andremo separatamente! Nessuno deve sapere di noi!” Ribadisce, sotto voce.
“Non capisco quale sia il tuo problema!”
“Ed io non capisco quale sia il tuo! Due mesi fa mi hai puntata unicamente per iniziare una relazione a sfondo sessuale, o sbaglio? E adesso cosa vuoi?” Mi chiede con onestà. Io non rispondo, perché non so cosa rispondere! Come interpretare ciò che sento e trasformarlo in parole?
“Come non detto, ci vediamo direttamente all’hotel! E in ogni caso ho già il mio accompagnatore per stasera!” Mi confessa. Confessione che mi provoca molta nittitazione!
“Come? E questa che novità è?!”
“A stasera!”  Mi dice, prima di chiudere il telefono. Io poso il ricevitore, irato. Pensavo di andare alla sfilata accompagnato, ma non sarà così! Non vedo l’ora di guardare in faccia quel maledetto che mi ha soffiato l’accompagnatrice!
 
 
 
SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI MARCELLA.
Questa notizia mi ha risollevato il morale! Quando torno all’hotel, accompagnata da Michel, incontro Armando e Betty.
“Salve Armando, Betty!” Saluta Michel.
“Salve Michel!” Salutano loro in coro.
“Ciao, allora ci sono novità sulla modella?”
“Ugo e Mario la stanno cercando!” Ci informa Betty.
“Spero che questa serata andrà bene, non so come reagirei se dovesse andare tutto al catafascio!” Affermo.
“Stai tranquilla piccola, andrà bene.” Mi rincuora Michel, accarezzandomi una spalla.
“E l’ecografia?” Mi domanda Armando. E’ assurdo parlare con lui, anzi con loro, in questi termini! Oggi sembra che il passato sia stato cancellato con un colpo di spugna. Tutte le discussioni con Armando, le sue corna, le litigate a causa di Betty e con Betty, la relazione clandestina di Armando con Betty che ha determinato la fine del nostro rapporto... Tutto è stato cancellato via dall’entrata di Michel nella mia vita!
“Sono due gemelli!” Affermo, sorridete. Armando e Betty si congratulano con me e Michel, quando vediamo arrivare Mario, Caterina e Ugo.
“Allora, avete trovato questa modella?” Domanda Armando. Ma le facce di quei tre non annunciano niente di buono!
“Che succede?” Domando, con preoccupazione.
“Qualcosa che non gradirete! Abbiamo preso contatto diverse modelle, ma hanno tutti impegni e altri ingaggi per stasera. Finche Camila Suarez non ci ha chiamati per segnalarci una sua collega con cui ha collaborato ultimamente. Ho telefonato al suo agente, dice che è una ragazza sveglia, che si muove bene e non avrà problemi a subentrare così rapidamente nella sfilata!” Ci spiega Mario, interrompendosi bruscamente e lasciandosi perplessi. Io sposto lo sguardo su Ugo e non mi piace!
“E come si chiama questa modella? Ci avete già preso contatto?” Chiede Betty.
“Sì, sta per arrivare. Vi avviso preventivamente che non abbiamo altra scelta, abbiamo contattato una ventina di modelle senza successo! O viene lei o dobbiamo modificare lo show!” Afferma Mario, tenendoci sulle spine e facendoci preoccupare.
“Calderon, arriva al sodo! Che cos’ha che non va questa modella?” Chiede Armando, irritato. Mario ci guarda tutti negli occhi e annuncia la pessima notizia!
“E’ Claudia Bosh.” Afferma, lasciandoci di stucco. Ecco spiegata l’espressione di Ugo!
“STAI SCHERZANDO VERO?! Non permetterò che quella pazza cretina sfili per noi!” Incalza Armando.
“Io sono d’accordo con Armando! Quella non sfilerà con i miei modelli al mio debutto, scordatevelo!” Affermo.
“Come mai siete così arrabbiati con questa ragazza?” Chiede Michel.
“E’ una lunga storia Michel! Te la racconterò più tardi!” Gli rispondo.
“Comunque non abbiamo altra scelta ragazzi, o così o rivediamo tutta la coreografia! E poi Claudia sta per arrivare!”  Dice Mario.
“Perfetto, ma sappiate che se cascherà dalla passerella ubriaca e si spezzerà l’osso del collo, io me ne laverò le mani!” Afferma irato Armando.
“Se quella ragazza oserà bere anche solo dell’acqua minerale, non ci arriverà alla passerella!” Dice Ugo.
“Io vado a casa a cambiarmi. Ciao amore mio.” Saluta Armando, per poi andarsene.
“Ti raggiungo Armando!” - Afferma Betty, per poi avvicinarsi a Caterina.- “Caterina, mi raccomando che vada tutto bene!”
“Farò il possibile Betty! Tu tieni calmo Armando!”
“Fosse facile. A dopo!” Dice Betty, salutandoci.
“A dopo.” Saluto io.
“A dopo Betty!” Salutano Michel e Mario.
“Io torno in camerino, e mi faccio portare una tisana da Ines! INEEEEES!” Afferma isterico Ugo, allontanandosi.
“Manteniamo la calma ragazzi! Vado all’Ecomoda e poi a cambiarmi!” Dice Mario, allontanandosi.
Restiamo io e Michel, visto che Caterina si allontana per mettere a punto gli ultimi dettagli.
“Come mai vi sta così antipatica questa tipa?” Mi domanda Michel.
“E’ una vecchia storia, che risale a quando io ero fidanzata con Armando e Betty era la sua assistente! Io sospettavo che tra Claudia e Armando ci fosse del tenero, ma Betty non faceva che coprirlo! Claudia doveva sfilare per noi e visto che Armando non voleva consegnarmi la sua testa, io pretesi quella di Betty. Infine la cosa si risolse, diciamo così, quando Armando cacciò Claudia visto che a poco tempo dalla sfilata era ubriaca!” Gli racconto.
“E pensate di far sfilare una tipa che si ubriaca prima di salire in passerella?”
“Mario ha parlato con il suo agente, e secondo lui è in gamba. Magari ha imparato come si lavora! E comunque non abbiamo altra scelta! Michel, non sopporterei uno scandalo o imprevisti per causa di quella ragazzina!”
“Spero non avvenga, amore mio!” Mi risponde, abbracciandomi.
“Sono così preoccupata… Ho aspettato per così tanto tempo questo giorno! Oggi sfonderò come stilista, e i problemi sono all’ordine del giorno ovviamente!”
“Calmati, dai. Fallo per i nostri bimbi!”
“Farò il possibile amore mio! Sai, ho in mente una sorpresa per questa sera… per Betty, Armando, Kenneth e tutti coloro che mi hanno permesso di realizzare il mio sogno!”
“Sei fantastica, è un bel gesto! E non vedo l’ora di vederla questa sorpresa! Quindi questa sera ci sarà anche Kenneth Jonhson?”
“Esatto. L’ultima volta che ci siamo sentiti per e-mail sono stata piuttosto sintetica, non sa che sono fidanzata con te. Ma credo lo immagini, che sono fidanzata col padre dei miei figli!”
“Credi sia ancora preso da te?”
“Io spero di no. Kenneth è una persona meravigliosa, mi ha aiutato moltissimo! E sarebbe complicato mantenere con lui un buon rapporto, se fosse ancora attratto da me!”
“E sarebbe difficile per me contenere i miei indomiti pugni!”
“Per favore, ci basta già un isterico in Ecomoda! Vedrai che Kenneth avrà capito, è un uomo intelligente e maturo, non credo che riserberà rancore per questa storia!”
“Se lo dici tu. Ne parli così bene che non vedo l’ora di conoscerlo adesso!”
“Mmmm, ne dubito! Paparino geloso!” Gli rispondo, sorridendo per poi baciarlo castamente.
“No, davvero. Ne parli così bene, sembra una brava persona!”
“Lo è, e vedrai che andrete d’accordo! E poi la nostra storia è stata piuttosto breve, anche se in pratica è finita per la scoperta di questa gravidanza. Ma Kenneth non porterà rancore!”
“Credi che se non fossi rimasta incinta non ti saresti mai accorta di amarmi e non ci saremmo mai messi insieme?”
“Non saprei… Ma sono certa che questa gravidanza ci ha salvato la vita!” Gli dico, specchiandomi nei suoi occhi celesti. Michel mi bacia dolcemente.
“Io vado da Ugo! Ci vediamo più tardi amore mio, ti amo!”
“Ti amo anch’io Marce, non esagerare!” Mi dice, strizzandomi l’occhio per poi allontanarsi.
 
 
 
SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI BETTY.
Esco dall’hotel e raggiungo mio marito che si sta avviando con passo sostenuto, verso la macchina. Quando lo raggiungo, riesco a fermarlo.
“Armando, dai, rilassati!” Lo esorto, accarezzandogli il volto.
“Questa giornata non poteva andare peggio! Ti rendi conto che quella tipa porterà solo guai? Sarà una sciagura!”
“Armando, ti prego! Su andrà tutto bene!”
“Per fortuna tu ci credi, perché io la vedo nera!”
 
 
 
 
FINE CAP.27: A poche ore dalla sfilata.
 
 
 
 
 
*rimproveri meritati*
So che è passata una vita dall’ultimo aggiornamento! Onestamente negli ultimi tempi mi sono messa poco a scrivere, dipende sempre da come e quando arriva l’ispirazione! Spero che il capitolo vi sia piaciuto, così come i presupposti per la sfilata! Cosa accadrà? Cosa comporterà il ritorno di Claudia Bosh? E Daniele come si comporterà quando sarà face to face con il misterioso accompagnatore di Loredana? Come credete che andrà la sfilata? Quale sarà la sorpresa di Marcella? Cosa prevedete per il "primo" incontro fra Matteo e Armando? E quando Betty gli dirà che era lui quello che la puntava fuori dall'Ecomoda?
Alla prossima, vado a finire di guardare “Final Destination 3” e a seguire “Saw IV”, in onda su rai4! ;) Good Bye!

 

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Capitolo 28
*** La sfilata - 1° parte ***


NUOVI PROBLEMI
 
 
 
CAP.28 – La sfilata – 1° parte
 
 
 
 
SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI MARCELLA.
Il mio debutto come stilista sarebbe dovuto essere un momento sereno, ma quando si parla di Claudia Bosch, la parola “serenità” diventa sconosciuta! Non mi piace la piega che ha preso tutto questo ma, mettendo da parte i risentimenti personali, non potevo fare altrimenti! Avrei dovuto sconvolgere tutta la sfilata! Michel mi passa la mia tisana e inizio a sorseggiarla, chissà che questo serva ad aiutarmi a calmare i nervi. Mi trovo con Michel, Ugo e le altre modelle nei camerini e aspettiamo l’arrivo di quella sciacquetta. Arriva e mi accorgo che è oca come sempre!
“Ugo, ben ritrovati!” Lo saluta, cercando di abbracciarlo ma Ugo si ritrae.
“Non t’azzardare a sfiorarmi. Ti voglio subito vedere in passerella, hai due ore per imparare la coreografia!”
“Ugo ma che fretta, non ci salutiamo nemmeno?”
“No signorina, non abbiamo tempo né di salutarci né di bere qualcosa!” Affermo con ironia, visti i precedenti.
“Salve anche a te Marcella. Armando è nei paraggi che lo saluto?” E ti pareva che domandava subito di Armando! Salutarlo poi, che coraggio!
“No, sen’è appena andato. Con sua moglie!” Preciso. La ragazza incassa il colpo che le ho inflitto.
“Ah… Armando si è sposato?”
“Proprio così.”-  Rispondo sorridendo. – “ E’ sposato con la presidente dell’azienda!”
“Non è sposato con te quindi?”
“Prima di tutto la invito a darmi del lei, visto che non siamo amiche! Detto questo, le ricordo che lei è qui per lavorare e non per sedurre i dirigenti dell’azienda o altri suoi membri! Inoltre ci tengo a precisare che l’abbiamo chiamata perché non avevamo altra scelta. Disgraziatamente lei era la nostra ultima spiaggia!”
“E lui chi è?” Domanda, squadrando da testa a piedi il mio Michel. Questo è troppo! Assumo un’espressione corrucciata e guardo Michel.
“Michel Doinel, sono il fidanzato di Marcella.” Afferma lui senza emozione, stringendo la mano a questa stupida, per educazione.
“Adesso vada subito in passerella! Non abbiamo tempo da perdere!” Affermo irata. Sarà una lunga serata!
 
 
 
 
SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI MICHEL.
Mi accomodo in platea e osservo per qualche minuto le prove. Temo per il benessere di Marcella e dei bambini, a causa di quella donna che ha tutta l’aria di essere una gatta morta. Mentre sfila, non fa che guardarmi, strizzarmi l’occhio e accarezzarsi i capelli. Io cerco di fare finta di niente, ma mi sta dando parecchio sui nervi! Marcella continua a redarguirla.
“Ti ho detto un milione di volte di lasciarti stare quei capelli!” la rimprovera.
“Senti ragazzina, ubbidisci subito ai nostri ordini sennò sai cosa ti dico? Ti cacciamo a pedate e togliamo una modella dallo show, così perderai l’ingaggio e anche il tuo compenso! E’ chiaro piccola scema?”
“Scusami Ugo!”
Io mi alzo dal mio posto e raggiungo Marce e Ugo.
“Io vado, ci vediamo più tardi. Salve Signor Ugo, a dopo amore mio.” La saluto baciandola castamente.
“A dopo amore!”
“Arrivederci Michel!” Mi saluta Ugo.
“Te ne vai di già?” Interviene la modella. Marcella la fulmina con uno sguardo. Mi da del tu? Questa ragazza non conosce proprio cos’è l’educazione!
“Sì. A stasera.” Affermo sbrigativamente. Spero che quella cretina non crei problemi a Marce, o la spedisco in orbita con un calcio!
 
 
 
 
SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI MARIO.
Torno all’Ecomoda e vedo che Sandra è ancora lì con le altre ragazze.
“Amore mio, com’è andata con la modella? Ne avete trovata un’altra?”
“Si purtroppo! Abbiamo dovuto assumere Claudia Bosch, credo che voi tutte ve la ricordiate!”
“Come dimenticarla!” Dice Berta.
“E il dottor Armando, Betty, il signor Ugo e la signora Marcella hanno acconsentito?” Mi chiede Sandra.
“Per forza, non avevamo altra scelta.”
“Ah ragazze, questa sfilata non me la perdo per niente al mondo!”
“Berta, non succederà proprio nulla per cui debba esaltarsi tanto! Vorrei stare qui a spettegolare con voi, ma Sandra ed io andiamo a casa a cambiarci. Ci vediamo più tardi ragazze!”
“A dopo!” Salutano tutte loro in coro. Spero proprio che non succeda niente stasera!
 
 
 
 
SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI PATRIZIA.
Questa poi non mel’aspettavo!  Claudia Bosch che sfila ancora per l’Ecomoda! Credo proprio che Marce e gli altri non abbiano avuto altra scelta altrimenti non l’avrebbero mai assunta! Tutti gli altri sono già usciti quando mi avvio verso l’ascensore e incrocio il mio ragazzo che esce dal suo ufficio.
“Piccola!” Mi chiama, baciandomi castamente.
“Nicola, c’è un cambio di programma per stasera! Mi ha chiamato Marce, ha urgente bisogno di me quindi dovrai accompagnarmi a casa per prendere il vestito e poi all’Hotel!”
“Non c’è problema. Ho saputo la notizia, Betty mi ha telefonato e in sottofondo avvertivo le urla di Armando!”
“Mel’immagino! Povera Marce, non posso immaginare la rabbia che ha provato quando ha visto quella tipa!”
“Io mi auguro che stia lontano dal marito della mia migliore amica!”
“E io spero che stia lontano da te. Non guardarmi così Nicola, quella lì è la peggiore delle gatte morte!”
“A me non importa niente di lei Patty. Per me la più bella e l’unica che voglio sei tu!”
“Ah Nicola, come sei carino!”
Siamo in ascensore soli in pochi metri quadrati si spazio, quando mi appoggia a una parete e mi bacia con passione. Giunti all’entrata dell’azienda, si affaccia fuori e, vedendo che non c’è nessuno, mi prende per mano e ci avviamo alla sua auto.
Arrivati all’hotel, fatico a scendere dalla sua auto staccando le mie labbra dalle sue. Con Nicola ho scoperto la bellezza dell’amore, della tenerezza e di un rapporto vero, fatto non solo di sesso. Con Nicola ho scoperto l’incanto di avere una vera relazione!
“Nicola, devo proprio andare!” Gli ricordo, staccandomi faticosamente da lui.
“Non è giusto che tu mi lasci solo…”
“Lo so tesoro, ma non vorrei dare a Marce altri motivi di stress! Devo proprio andare!”
“Ci vediamo più tardi… a dopo!”
“A dopo tesoro mio.” Ci salutiamo, dandoci un leggero bacio.
Quando entro nell’hotel comunico il mio nome e mi fanno passare, corro verso la sala dove si terrà la sfilata per dirigermi nei camerini e incontro Marcella che ne esce.
“Marce, Marce!”
“Ciao Patty.” Mi risponde, visibilmente nervosa e agitata.
“Mario ci ha detto di Claudia Bosch! Marce non posso credere che quella disgraziata lavori di nuovo per noi!”
“Lo so Patrizia! Pensa che appena è arrivata, quella stupida ha subito domandato di Armando e non è tutto, perché ha osato posare i suoi occhi da sgualdrina su Michel!” Mi rivela, irata. Io spalanco la bocca dalla sorpresa.
“Ah no, Marce! Bisogna subito metterla al suo posto quella disgraziata, non puoi permetterle di insidiare di nuovo il tuo uomo!”
“Stavo per strozzarla Patrizia!”
“E Michel come si è comportato?”
“L’ha salutata e le ha stretto la mano ostentando indifferenza circa i suoi ammiccamenti da gatta morta, che ovviamente lo hanno irritato!”
“E dimmi Marce, Armando e Betty come hanno preso la cosa?”
“Armando ha un diavolo per capello! Betty non saprei! Ma la conosci, non è il genere di donna che da vita a scenate di gelosia, e si fida di Armando ciecamente. Su questo punto non è impulsiva e passionale come me, ma prende la gelosia con più calma!”
“Non capisco come faccia! Se quella disgraziata di Claudia si azzarda a guardare il mio di uomo, l’amm….” Dico, interrompendo la frase. Marce non sa che mi sono fidanzata, nessuno lo sa!
“Il tuo uomo? Quale uomo?” Mi domanda, perplessa.
“No, nessuno, era così per dire! Se avessi un uomo e quella lo guardasse, l’ammazzerei! Andiamo a lavorare?” Chiedo, marciando verso i camerini. Marcella mi ferma.
“Patrizia, non è che per caso hai un fidanzato?”
“No Marcella, tel’avrei detto…” Le rispondo, distogliendo lo sguardo e accarezzando i miei lunghi capelli.
“E questo è l’atteggiamento che assumi quando mi dici una balla! Quindi non hai nessuna relazione? Per esempio con un certo Nicola Mora, direttore amministrativo dell’Ecomoda?”
Io assumo un’aria distratta.
“Andiamo Patty, si nota che siete sempre appiccicati a fare comunella, che ti riaccompagna a casa spesso e a volte ti porta anche in azienda! Non dirmi che è solo amicizia!”
“Non lo sa ancora nessuno Marcella! Mantieni il segreto almeno fino a stasera!”
“E’ così allora? Tue e Nicola fate coppia? Da quando?” Mi chiede tutta gasata.
“Da due mesi Marce!”
“E non mi hai detto niente?” Mi domanda, risentita.
“Volevamo iniziare con un periodo di rodaggio prima di rendere pubblica la notizia!”
“E come va la cosa?”
“Ah Marce, sono così serena e in pace! Nicola è un tesoro ed è il primo uomo che mi tratta come una donna da amare e non solo da portare a letto! Lui mi coccola, mi ascolta, mi fa ridere, mi fa arrabbiare, mi fa ingelosire…”
“Ah Patty, so bene cosa provi! Io sto vivendo le stesse cose con Michel! E comunque sono molto contenta per te! Ma mi devi ancora raccontare un sacco di cose! Ma purtroppo adesso non abbiamo tempo! Dobbiamo tornare da Ugo e da Inesita nei camerini!”
Rimandando la conversazione, seguo Marcella fin nei camerini. I suoi auguri e l’approvazione della mia amica mi rendono orgogliosa e felice, Marcella ha assistito e ha capito il mio cambiamento e sono certa che sia felice per me, per il fatto che ho trovato l’amore e che ho scelto di stare con un uomo per il suo amore, il suo modo di fare e ciò che mi regala sentimentalmente, e non per il suo conto in banca! Entriamo nei camerini e inevitabilmente mi casca l’occhio su quella scema. Claudia mi nota e assume una smorfia. Stupida!
 
 
 
 
SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI ARMANDO.
Claudia Bosch sfilerà alla sfilata che lancerà sul mercato la nuova linea d’intimo marcata Ecomoda. Che croce! Temo per la sua scarsa professionalità e per la sua tendenza a correre dietro ad ogni uomo avvenente e facoltoso che incrocia sulla sua strada. Non per essere egocentrico, ma temo che sia ancora pazza di me e mi renda ancora la vita impossibile. Temo che mi salti addosso o che si renda ridicola, e renda ridicolo anche me con le sue moine e le sue scenate! Specchiandomi nello specchio che abbiamo in soggiorno, mi aggiusto il nodo della cravatta, completamente assorto nei miei pensieri.
“Figliola, ma cos’ha tuo marito?” Chiede Hermes a Betty.
“Lascia stare papà… Abbiamo avuto un problema con una modella che si è infortunata all’ultimo minuto e abbiamo dovuto rimpiazzarla con una ragazza che non ci va troppo a genio. Ma non avevamo scelta!”
“Dire che non ci va a genio e un eufemismo!” Affermo con trasporto.
“Ormai Armando non possiamo farci niente! Siete pronti per uscire?” Chiede Betty a me e ai suoi genitori. Noi tutti annuiamo mentre io mi rivolgo a Mina, la tata.
“Allora Mina, si ricordi che ci sono i bastoncini di pesce in freezer, e può darle un budino. Mi raccomando poca tv e poi a letto!” le ricordo.
“Certo signor Armando, non si preoccupi. Godetevi la serata! Arrivederci signora Betty!”
“Grazie Mina, mi raccomando chiamaci per ogni evenienza!” Saluta mia moglie, quindi entriamo tutti e quattro in ascensore.
“E quell’aspirapolvere umano di Nicola non viene con noi?” Domanda Hermes.
“No papà, ci vediamo direttamente lì!”
“Nella speranza che nel frattempo non abbia aspirato tutti gli antipasti e gli stuzzichini!” Afferma Hermes ridendo. Io e mia moglie ci guardiamo sorridendo, almeno la mia famiglia riesce a strapparmi un sorriso! Non posso pensare che tra poco mi ritroverò a faccia con una donna che mi ha creato tanti problemi!
 
 
 
 
SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI SOFIA.
Sono nervosissima perché questa sera presenterò il mio fidanzato alle mie amiche e a tutto il mondo. Smontiamo dall’automobile di Fabian, quindi lui consegna le chiavi al parcheggiatore e ci avviciniamo all’usciere che regge una lista.
“Sofia Lopez.”
“Fabian Manera.”
Diciamo consegnando i nostri inviti al ragazzo in divisa. Lui consulta la lista per pochi istanti.
“Accomodatevi e buona serata!” Ci augura, indicandoci la strada. Nella hall dell’hotel mi blocco, costringendo anche Fabian a fermarsi.
“Sofia, che succede?”
“Sono nervosa!”
“Amore mio, vedrai che andrà bene! Dovrei essere io preoccupato di non piacere alle tue amiche!”
“Non sono le mie amiche che mi preoccupano! Ma le altre persone di questo ambiente e i dirigenti dell’azienda, sono persone con una certa mentalità, insomma… Abbastanza rigidi e antichi, soprattutto Margherita e Roberto Mendoza! E’ normale che mi preoccupi di ciò che si potrebbe dire in azienda!”
“Amore mio, senti qui… Ne abbiamo parlato tanto negli ultimi due mesi, dopo quella sera, la sera della prima cena a casa tua quando è arrivato i tuo ex marito, abbiamo deciso di non nasconderci più e hai detto che non ti sarebbe importato dei commenti che la gente avrebbe fatto per la nostra differenza d’età! Ricordi?”
“Sì, ricordo…”
“La gente potrà spettegolare, quanto vorrà, ma resta che io con te sto troppo bene per farmi influenzare e vergognarmi dei commenti della gente! Basta ripensamenti va bene? Saliamo e fai vedere che Sofia Lopez ha trovato un uomo che l’ama!”
Lo abbraccio forte, per dimostrargli la mia gratitudine. Fino a qualche mese fa ero una triste divorziata di mezza età che aveva accantonato per sempre la speranza di ritrovare l’amore! E poi uno scontro, letteralmente parlando visto che Fabian mi ha tamponato,ha reso possibile che la mia vita riprendesse a tutto fervore. Quando ci avviamo mano nella mano verso l’ascensore, incontriamo Annamaria e Freddy. Si voltano e vedo Annamaria curiosa e sorridente.
“Salve, tu devi essere Fabian! Finalmente ti conosciamo! Io sono Annamaria Fuentes de Contreras, sono una collega e una cara amica di Sofia!”
“Molto piacere, Fabian Manara.” Si presenta sorridente, stringendo la mano prima di Annamaria e poi di Freddy.
“Ed io mi chiamo Freddy Stewart Contreras, sono il marito di questa splendida regina!”
“Sofia mi ha parlato molto di voi, che è come se vi conoscessi già!”
“Spero che te ne abbia parlato bene!” Afferma sorridendo Annamaria, dopo di che alza il pollice nella mia direzione a volermi dire che approva la mia scelta. Non avevo dubbi!
“Mia reginetta, ho come l’impressione che il tuo cellulare stia squillando nella tua borsa!” Le dice Freddy. Annamaria lo estrae dalla borsa e come prima cosa controlla il display.
“Non posso crederci, è quel disgraziato di Robin!”
“Ma cosa vuole anche stasera!” Incalza Freddy.
“Ma non sa che siete qui alla sfilata oggi?”
“Certo che lo sa!” Risponde Annamaria.
“Fossi in voi risponderei o continuerà a chiamare per tutta la sera!” Consiglio loro. Annamaria si allontana e risponde, mentre noi tre sentiamo ciò che dice.
“Ciao, cosa vuoi?.... Sì, siamo alla sfilata!... No non è necessario, Jimmy sta con mia madre.... Perché io e Freddy abbiamo deciso così! Bhe, fino a prova contraria il suo tutore legale e responsabile è Freddy, quindi abbiamo deciso insieme di affidarlo a mia madre stasera, considerato anche che non toccava a te tenerlo questo week end!.... mi dispiace, ma dovrai accontentarti di vederlo per due week end al mese, e stop!.... Ascoltami bene, non alzare la voce! Jimmy ha anche dei nonni che vogliono passare del tempo con lui, e per stasera era più pratico lasciarlo da loro! E adesso devo raggiungere mio marito, perché nel caso te ne fossi scordato, sono a un importante evento per l’azienda per cui lavoro! Ciao!”
Lo congeda Annamaria, dopo una conversazione in cui ha gradatamente alzato il tono della voce. Torna da noi e non è difficile immaginare di cosa parlavano.
“Mia regina, si può sapere cosa voleva quell’individuo molesto che attenta alla nostra serenità famigliare?”
“Pensa un po’ che ha avuto da ridire perché abbiamo lasciato Jimmy con mia madre anziché a lui!”
“Certo, sta a vedere che adesso dovete chiamarlo per ogni decisione che dovete prendere!” Ironizzo, anche se c’è poco da ironizzare su questa storia!
“Quel tipo mi sentirà mia regina!”
“Ah, ma a chi vuoi far paura tu, imbecille! Al massimo lo farai commuovere!” Dico, canzonando Freddy mentre entriamo in ascensore.
La prima persona che incontriamo appena arrivati alla sala dove si tiene la sfilata, è Caterina Angel che accoglie gli ospiti.  Vediamo Berta che si sta intrattenendo con suo marito, con Sandra e Calderon. Appena ci vede, ci viene incontro tutta trafelata.
“Ragazzi, finalmente siete qui! Ho una notizia da darvi! Pensate che Nicola Mora e Patrizia stanno insieme!”
“No, e come lo sai?” Domanda Annamaria.
“Stanno girando per tutta la sala mano nella mano, in poche parole stanno rendendo pubblica la cosa!” Ci spiega.
“E Betty e il dottor Armando li hanno visti?”
“Non credo siano arrivati, saranno per strada!”
“Buona sera a tutti!” Sentiamo dire di spalle, da Roberto Mendoza. Con loro Betty, Armando, i genitori di Betty e Margherita Saenz Mendoza. Bene, ci sono proprio tutti! Tutti si accorgono di Fabian, essendo una faccia nuova! Il mio Fabian è una corda di violino e piuttosto in imbarazzo visto che non conosce nessuno qui! A turno ci salutiamo e presento a tutti Fabian, quindi tutti si presentano a lui. Sono tutti carini e nessuno fa commenti sottovoce o espressioni strane per la questione dell’età! Ma questa gente fa parte della compagnia buona dell’Ecomoda, mentre l’erba cattiva (Ugo e Daniele Valencia) non si vedono ancora, e non credo che saranno tanto educati.
“Così anche la nostra Sofia è felicemente fidanzata!” Commenta sorridente Margherita Mendoza, visto che ora all’Ecomoda siamo tutti felicemente fidanzati, anche Nicola e Patrizia a quanto pare! A parte quell’avvoltoio di Daniele Valencia, ma lui è un caso perso! Chi mai lo vorrebbe?
Sopraggiungono Nicola e Patrizia mano nella mano. Berta aveva ragione! Noto l’espressione di Armando, tra l’incredulo e l’isterico.
“Buona sera a tutti!” Esordisce Nicola Mora. Tutti rispondiamo con tono perplesso.
“Cosa fate mano nella mano?” Domanda Armando, non tenendo per sé i suoi dubbi. Nicola e Patrizia di guardando e sorridono.
“Ci teniamo per mano perché stiamo insieme. Da due mesi per l’esattezza! Volevamo aspettare un po’ prima di rendere pubblica la notizia, e stasera mi sembra il momento adatto!”
Siamo tutti abbastanza sorpresi. Va bene che con Patrizia non litighiamo più di tanto ormai (anzi non possiamo o Betty, Armando, Calderon e gli altri dirigenti ci fanno in piccoli pezzettini), ma non siamo amiche da confidenze! Credo che il dottor Armando e Betty sel’aspettavano, perché non sembrano cascare dalle nuvole. Roberto e consorte si congratulano con Patrizia e Nicola.
“Ma che bella notizia!” Afferma Armando, a denti stretti.
“Armando, non è necessario fingere contentezza!” Lo rimprovera Patrizia.
“Dai figliolo, lasciali in pace! Mi sembrano molto carini insieme!” Lo rimprovera sua madre. Vediamo arrivare anche Mariana, in compagnia del suo Ottavio, e la signora Marcella con Michel.
“Buonasera a tutti.” Saluta Ottavio, che viene ricambiato.
“Nicola, Beatrice, Armando, quanto tempo! Non ci vediamo da un pezzo, dalla sera della recita di Camilla!”
“Ciao Ottavio, che piacere rivederti!” Afferma il dottor Armando, stringendogli la mano.
“Buonasera Patrizia!” Afferma Ottavio alla sua ex, i quali non si vedono da svariato tempo!
“Buonasera anche a te Ottavio!”
“Noi tutti ci stavamo congratulando con Nicola e Patrizia per il loro fidanzamento!” Spiega Roberto Mendoza, rivolgendosi a Mariana. Ottavio rimane sorpreso.
“Non ne avevo idea Nicola, vi faccio le mie più sincere congratulazioni!”
“Ti ringrazio amico!” Lo ringrazia Nicola. E’ pazzesco come certe cose possano cambiare nella vita, quando si cono conosciuti stavamo per litigare per la bionda finta e adesso Ottavio si congratula per il loro fidanzamento.
“Io lo sapevo già, Patrizia mi ha anticipato la notizia oggi pomeriggio!” Afferma la signora Marcella.
“Marcella, come va nei camerini? Ci sono stati problemi?” Domanda Armando.
“Niente di catastrofico, ho solo dovuto richiamarla spesso! Ma almeno ha imparato la coreografia in tempo!” Spiega Marcella, parlando di Claudia Bosch.
“Meno male, questa è la cosa più importante!” Afferma Calderon.
Mi domando cosa farà quell’insulsa quando incontrerà il dottor Armando!
“Ci sono problemi con la sfilata?” Domanda Roberto.
“Niente di grave papà!”
“Non preoccuparti Roberto. Abbiamo avuto un problema con una modella e abbiamo dovuto sostituirla all’ultimo minuto, la cosa più grave è che abbiamo per forza di cose dovuto rimpiazzarla con Claudia Bosch!” Spiega Marcella.
“Ma questa ragazza non è quella che si è ubriacata al lancio della << collezione millenium >> qualche anno fa?”
“Proprio lei Margherita! Ma sembra che stavolta abbia lasciato la sua riserva alcolica a casa! Onestamente non ho niente da ridire sulla sua professionalità, stavolta!”
“Meno male, spero che quella tipa non ci faccia fare brutte figure!” Afferma Margherita.
“Roberto, Margherita, questa sera vi vorrei presentare il mio fidanzato Michel Doinel! Amore mio, loro sono Roberto Mendoza e Margherita Saenz, sono i genitori di Armando ma anche i miei in un certo senso!”
“Molto piacere, Marcella mi ha parlato tanto di voi!”
Assistiamo tutti alle presentazioni, mentre sorseggiamo chi champagne, altri whisky, chi bourbon e le donne incinte succo d’arancia.
“Michel ma non doveva esserci anche tuo fratello stasera?” Domanda Betty.
“Sì, è uscito a fumare una sigaretta visto che non eravate ancora arrivati, credo sia ancora sul balcone o in giro!” Risponde Michel.
“Mario, Sandra come vanno i preparativi delle nozze?” Domanda Roberto, continuando la conversazione.
“Molto bene Roberto! Il mio vestito è pronto e quello di Sandra è in produzione, abbiamo scelto i fiori, la musica, il menu e le bomboniere! Dobbiamo ancora concordarci sui testimoni e sulla meta del viaggio di nozze!”
Risponde Calderon.
“Ormai è tutto pronto e diremo addio allo scapolo più incallito dell’Ecomoda!” Afferma il dottor Armando, sorridendo e dandogli un buffetto su una spalla.
“Veramente rimane Daniele Valencia, nessuna se lo caricherà mai! Senza offesa, Marcella!”
“Non preoccuparti Mario, io sono della tua stessa opinione! Mi sono rassegnata a non avere cognati da parte di mio fratello e mia sorella!” Afferma la signora Marcella.
“A proposito di loro, dove sono?”
“Staranno per arrivare Roberto!”
“Mancano anche Kenneth, Gabriella e la loro segretaria che verrà accompagnata!” Ci spiega Caterina. Le prime persone da lei elencante, entrano in quell’istante.
“Good evening!” Saluta sorridente Mr. Kenneth. Osserviamo tutte la signora Marcella, e sembra  a disagio in questa situazione. Salutiamo a turno Gabriella e Kenneth. Gli ultimi a salutarli sono proprio Marcella e Michel.
“Gabriella, permettimi di presentarti Marcella Valencia!” Afferma Kenneth.
“Piacere di conoscerla, Gabriella Garza. Mi dispiace non esserci conosciute prima!”
“Piacere mio, Marcella Valencia. Ben tornati a Bogotà allora!” Afferma lei, sorridete.
“Credo proprio che tu sia Michel!” asserisce Kenneth, sorridente e disinvolto.
“Precisamente Mr. Jhonson, Michel Doinel, molto piacere.”
“Piacere mio Michel. Siete una bellissima coppia!”
“Grazie Kenneth.” Gli risponde Marcella, mentre i due si sorridono amichevolmente. Il signor Kenneth non sembra a disagio e non sembra esserci rimasto male.
Poco dopo arriva il diavolo in persona, accompagnato dalla più svampita del pianeta! Daniele Valencia a braccetto della sorella Mariabeatrice, arrivano e come primi salutano Marcella e Michel.
“Buona sera a tutti.” Saluta Valencia, con il suo solito distacco.
“Daniele che piacere.” Saluta Margherita, seguita dal marito.
“Vedo delle facce nuove questa sera!” Asserisce il vampiro, guardando Fabian, il quale allunga la mano.
“Buona sera dottor Valencia. Fabian Manara, sono il fidanzato di Sofia.”
“Fidanzato? Avrei scommesso che fosse suo figlio!” Afferma quel disgraziato.
“Daniele!” Lo ammonisce Armando.
“Armando, sei sempre così nervoso!”
“Sei tu che mi rendi nervoso! Non potresti tenere per te il tuo sarcasmo almeno per questa sera?” Lo ammonisce il dottor Armando (sant’uomo certe volte), mentre il dottor Valencia è impegnato a osservare in giro.
“Daniele, chi stai cercando?” Gli domanda Marcella.
“Nessuno. Vedo che il fidanzamento di Sofia con questo… ragazzo, è il termine più appropriato, non è l’unica novità.” Dice, rivolgendosi a Patrizia e Nicola. Nicola avvolge Patrizia posando una mano su una sua spalla.
“Esattamente dottor Valencia. Io e Patrizia abbiamo appena annunciato la nostra relazione.” Gli risponde Nicola, fissandolo negli occhi e senza dar segno di debolezza. Daniele abbozza un sorriso.
“Le mie congratulazioni.” Dice sbrigativamente.
“Complimenti a tutti, vedo che durante la mia assenza sono successe un sacco di cose!” Afferma Gabriella Garza.
“Esattamente Gabriella, ma la notizia più sconvolgente credo che te la regalerà io. Fra tra mesi mi sposo con questa donna!” Le rivela Calderon.
“Mario Calderon che si sposa? Non posso crederci!”
“Dite tutti la stessa cosa!”
“Forse perché è una notizia davvero sconvolgente! Ad ogni modo ti faccio i miei complimenti Mario, anche a te Sandra!”
“Grazie signora Gabriella!” Ringrazia Sandra.
“Ho il diabete!” Commenta pungente Daniele Valencia. Che idiota!
Il quadretto degli idioti si completa quando sopraggiunge quella sciacquetta di Loredana a braccetto al suo accompagnatore.
“Cosa ci fa quello qui?” Domanda sorpresa Betty, che sembra conoscere l’accompagnatore di Loredana, che sarà il fidanzato di cui parlava spesso.
“Bella domanda!” Le risponde Armando. I due si avvicinano, e dallo sguardo del tipo si capisce che anche lui sembra conoscere Betty e Armando.
“Buona sera a tutti!” Esordisce Loredana.
“Buona sera!” Saluta il tipo che scambia uno sguardo con Betty.
“Betty, ma guarda che coincidenza!” afferma quel tipo.
“Non mi sembra propriamente una coincidenza, visto che sono la presidente dell’Ecomoda!” Risponde lei.
“Amore, tu conosci la presidente dell’Ecomoda?” Gli domanda Loredana. Sì, è il suo fidanzato!
A questa frase noto il dottor Valencia sbiancare e tracannare il suo bourbon.
“Certo, siamo cresciuti nello stesso quartiere, prima che si sposasse! Certo, non era così carina una volta!” Afferma quel tipo, causando l’immediata reazione di Armando.
“Magari non era carina per lei, ma per gli altri sì!”
“Mi ricordo di lei, non è il tipo che ho preso a botte una sera vicino casa di Betty?”
“No, semmai l’ho presa a botte io, e comunque non mi sembra la sede più adatta per discutere di certe cose!”
“Buona sera signorina.” Afferma Daniele Valencia, riprendendosi dallo schock. Berta forse aveva ragione con la sua idea della tresca!
“Buona sera dottor Valencia.”
“Non ha l’educazione di presentare il suo accompagnatore a chi non lo conosce?” Afferma lui, fissando il tipo.
“Ma certo dottor Valencia, se ci tiene tanto! Vi presento Romano Medina, il mio fidanzato e futuro marito!”
Valencia afferra con vigore la mano di quel tipo. Ah, prevedo scintille!
“Molto piacere.” Dice Romano.
“Piacere mio.” Afferma freddo Valencia. Poi Romano e Loredana si allontanano, e lo stesso fa Daniele Valencia. Noi rimasti ci guardiamo negli occhi interrogandoci su quanto appena accaduto, e la signora Marcella non sembra troppo contenta!
 
 
 
 
 
 
SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI MARCELLA.
Spero vivamente che la mia idea sia solo un’idea! E che mio fratello non abbia una tresca con quella tipa!
“Voi conoscete quel signore?” Domanda Margherita a Betty e ad Armando.
“Sì mamma, come hai sentito è cresciuto nello stesso quartiere di Betty.”
“Faceva parte di una compagnia poco raccomandabile!” Aggiunge Betty.
“Solo quella Loredana poteva mettersi con lui allora!” Aggiungo, stizzita.
“Ma Daniele cos’ha, mi sembra molto strano, Marcella!”
“Non lo so Roberto.” Rispondo in modo sbrigativo.
“Scusate, dovrei andare al bagno. Con permesso!” Afferma Betty allontanandosi. Io la seguo così da poterle parlare in tranquillità, di Claudia e di altre cose che vorrei capire, ora che il passato è solo passato. Ne approfitto per usare la toilette, e quando esco dal bagno, vedo che Betty si sta lavando le mani.
“Marcella, non mi ero accorta che eri entrata anche tu.”
“Io ci tenevo a parlarti, Beatrice. Mi piacerebbe togliermi qualche dubbio. Circa quanto successo con Claudia anni fa, anche se di dubbi ne ho ben pochi!”
“Marcella, non vedo perché parlarne ora.”
“Invece io penso che ora sia il momento giusto. Io sono innamorata e fidanzata con un uomo che non è Armando, lui è fuori dalla mia vita in un certo senso e tu ed io abbiamo un rapporto di neo-amicizia!”
“Cosa desideri sapere?”
“Tra Claudia e Armando ci fu qualcosa vero? Io l’ho sempre saputo, e sapevo che tu lo coprivi!”
Lei annuisce.
“E come fai a stare così tranquilla mentre ci sono due ex amanti di Armando intorno a lui?” Le domando, riferendomi non solo a Claudia ma anche a Loredana.
“Io mi fido di Armando, so perfettamente che non mi tradirebbe mai. Io mi sento a disagio a dire queste cose a te, visto come si è comportato quando eravate fidanzati!”
“Non devi sentirti in colpa, Armando non era innamorato di me, l’ho superato! Il fatto è che ti ammiro. Oggi quella piccola imbecille ha posato i suoi occhi su Michel, e l’unica cosa che volevo fare era strozzarla, io non sono in grado di mantenere la calma!”
“Tu mi ammiri?” Mi domanda sorpresa.
“Sì Beatrice. Io ti ammiro e vorrei che mi spiegassi come si fa a non macchiarsi del sangue di ogni donna che osa parlare con il proprio uomo! La gelosia e la paranoia sono sempre stati i miei talloni d’Achille e non potrei sopportare di rovinare anche la storia con Michel a causa di questo!”
“Marcella, io penso che dovresti semplicemente fidarti di Michel. Armando ti dava motivo di dubitare, perciò è normale che fossi accecata dalla gelosia e non credo fosse paranoia perché tu non t’inventavi niente… Ma puoi dire lo stesso di Michel? Capisco che l’esperienza passata con Armando ti spinga a dormire con un occhio aperto, ma io sono fermamente convinta che con Michel tu non ne abbia bisogno come io non sento di averne bisogno con Armando. Quindi lascia pure che tutte queste ragazzine si esibiscano, perché Michel avrà occhi solo per la madre dei suoi figli! Ti devi semplicemente fidare! Per quanto banale possa sembrare questo consiglio! E comunque non è vero che io sono immune alla gelosia, figurati! Abbiamo anche noi i nostri piccoli equivoci. Ma la fiducia che nutriamo l’uno per l’altra fa si che siano solo equivoci e non si tramutino in litigi.”
“Hai perfettamente ragione. Non posso fare di tutta l’erba un fascio!”
“E’ normale temere di perdere la persona che amiamo, ma non è giusto dubitare di lui senza motivo.”
“Grazie Beatrice.”
“Non c’è di che, per una volta che sei tu ad ammirarmi e non il contrario!”
Dice sorridendo.
“Ti volevo inoltre avvertire di stare attenta a Claudia, appena è arrivata ha subito chiesto di Armando!”
“Io sono certa che Armando la metterà al suo posto! Grazie comunque per avermelo detto!” Mi dice.
Usciamo entrambe dal bagno quindi, mi dirigo verso i camerini. Camminando, incrocio Kenneth. Non ci parliamo da molto tempo, e sapevo che questa sera lo avrei visto e mi piacerebbe fare due chiacchiere con lui privatamente.
“Marcella, è tutto pronto per la sfilata?” Mi domanda con disinvoltura.
“Credo che al massimo tra cinque minuti inizieremo!” Gli rispondo.
“Allora vado ad avvertire tutti e prendo posto!” Mi risponde, allontanandosi.
“Kenneth?”
“Sì’” Mi domanda lui, voltandosi.
“Mi piacerebbe fare due chiacchiere dopo il defilé!”
“Quando vuoi Marcella!” Mi risponde, strizzando l’occhio. Mi dirigo in camerino, sperando che il mio debutto fili liscio. Mentalmente mi riprometto di parlare anche con Daniele, finita la sfilata.
 
 
 
 
SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI BETTY.
Quando abbandono il bagno, mi avvicino al buffet per prendere una tartina, prima di andare in cerca di mio marito e degli altri. Affermo un voulevant e sento una voce alle mie spalle.
“Questa mattina non mi ero accorto che fosse in dolce attesa, le mie congratulazioni!”
Io mi volto.
“Cosa ci fa lei qui? Prima all’Ecomoda e ora qui, è una specie di stalker?”
“Se sono qui evidentemente sono stavo invitato! Comunque questo vestito le sta proprio bene! E non si preoccupi, per me non è un problema crescere il figlio di un altro!” Mi dice, sorridendo.
Non posso crederci, questo tipo è mentalmente disturbato!
“Lei no, ma credo che i problemi li avrebbe mio marito!”
“Me lo presenti, così ci mettiamo d’accordo!”
“Davvero non si vergogna a insidiare una donna incinta e sposata?”
“Io vedo una bella donna. Comunque credo sia arrivata l’ora che mi presenti, Matteo Doinel.”
Rivela tendendo la mano verso di me. Io resto basita! Questo pazzo è il fratello di Michel? Quello che dovremmo assumere?!
“Lei è il fratello di Michel?”
“Esattamente!” Risponde, soddisfatto.
 
 
 
SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI ARMANDO.
Mi sto intrattenendo con i miei genitori, Nicola, Patrizia, Mario e Sandra. Non posso credere che Nicola si sia messo con la bionda tinta, ciò vorrà dire che invitare Nicola alle feste comandate implicherà l’invito obbligatorio anche per lei! Che croce! Mi guardo in giro cercando Betty, che ormai è al bagno da un sacco di tempo! Che le sia successo qualcosa? Mi congedo da tutti e mi dirigo verso il bagno. Caterina mi ferma per parlarmi:
“Armando, ci siamo, dico a tutti di prendere posto!”
“Perfetto Caterina, io sto andando a chiamare Betty!”
Le spiego. Poco lontano dalla tenda che nasconde le porte del bagno, vedo Betty che parla con un tipo. E’ il francese dell’aeroporto! Che ci fa qui?
“Buona sera!” Esordisco. Il tipo mi osserva facendo uno sforzo di memoria.
“Ma io ti conosco, tu sei il tipo dell’aeroporto, quello scontroso!”
“Lei invece è il maleducato!” Lo rimprovero, visto che si sente in libertà di darmi del tu senza conoscermi!
“Amore mio, lui è Matteo Doinel, il fratello di Michel!”
“Ma davvero?”
“Esatto. Tu hai in nome?”
“La invito a darmi del lei tanto per cominciare. Ovviamente sì, ho un nome cristiano! Armando Mendoza, vice presidente e direttore commerciale!”
“Piccolo il mondo, no?” Dice quello, beffardamente.
“Se adesso lei volesse farmi la grazia di sedersi, la sfilata sta per cominciare!” Gli dico.
“Con permesso. Beatrice, è stato un piacere!” Dice quello sorridendo e allontanandosi.
“Amore mio, quel tipo stava facendo il cascamorto?” le domando.
“Armando non è il momento, dopo ne parliamo! Devo salire sul palco per il discorso!”
Mi risponde. Effettivamente adesso non abbiamo tempo! Ci mancava anche che il maleducato fosse il fratello di Michel e che presto lavorerà all’Ecomoda. Che croce!
 
 
 
 
FINE CAP.28 – La sfilata – 1° parte

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Capitolo 29
*** La sfilata - 2° parte ***


NUOVI PROBLEMI

 

 

CAP.29 – La sfilata – 2° parte

 

 

SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI ARMANDO.

Dopo il maleducato di stamattina, che fortunatamente per lui non ho visto, ci mancava anche il fratello di Michel che fa il cascamorto con mia moglie! Come se con Michel non ho già dovuto travagliare abbastanza! E in più quel cretino di Matteo è il tizio dell’aeroporto e ho promesso a Marcella di assumerlo, che croce! Prendo posto sulla poltroncina con il mio nome mentre mia moglie sale sul palco e si elevano gli applausi. Ricordo ancora la sua prima sfilata come presidente! Mi chiese con preoccupazione se toccasse a lei introdurre la sfilata ed io le dissi di sì dato che, da tradizione, è sempre toccato al presidente in carica! Betty mi rispose di non volerlo fare, si sentiva imbarazzata, spaventata e fuori luogo, dicendo che si sentiva a suo agio solo dietro ad una scrivania. Io le ricordai che era ora che il suo lavoro silenzioso venisse ripagato e valorizzato! Anche se in quel momento non eravamo niente altro che due ex amanti e Betty era risentita verso di me, io mi sentii in dovere di esprimerle il mio orgoglio, perché per me era la mia Betty! Imbarazzata, è poi riuscita a sostenere il discorso, sotto i miei occhi pieni di orgoglio. Oggi non serve più: sono convinto di aver fatto un ottimo lavoro con lei in quell’occasione perché da allora sale sul palco e affronta la platea da presidente e da donna in gamba qual è!

“Buona sera a tutti! Molti di voi mi conoscono già, sono Beatrice Pinzon Solano de Mendoza, la presidente dell’Ecomoda. Molti di voi conoscono già l’Ecomoda, conoscono la nostra produzione, il nostro stile e il disegno del noto Ugo Lombardi. Molti di voi conoscono anche Marcella Valencia, azionista dell’Ecomoda e colonna portante. Ma nessuno sa che Marcella Valencia è da ora la nuova stilista dell’Ecomoda, a cui è stata affidata la linea di intimo che verrà presentata questa sera, per la prima volta! L’Ecomoda ha deciso di fare un salto di qualità che spero apprezzerete! Questa sera quindi vi ruberemo più tempo del solito, così che possiate ammirare, oltre alla linea elegante realizzata da Ugo Lombardi, anche la nuova linea di intimo, frutto del talento emergente di Marcella Valencia! Noi tutti speriamo di deliziarvi con le due linee che fanno parte di una stessa collezione chiamata “New Quality”! Vi auguro una buona serata, e spero che vi godrete anche lo show che seguirà che comprenderà uno spettacolo di cabaret e il concerto del gruppo latino-americano “El Cuarteto”. Propongo un applauso per incoraggiare gli indossatori e le indossatrici. Vi lascio alla sfilata, grazie a tutti!”

Un applauso si eleva mentre mia moglie si accomoda nel posto accanto al mio. Il suo discorso è stato grandioso!

“Sei stata così brava!” le dico, dopo averle baciato una guancia.

“Grazie amore, speriamo piaccia la collezione!”

“Il discorso lo avevi preparato?”

“No, me ne ero dimenticata di farlo quindi ho improvvisato!”

“Non si è per niente notato, sei stata bravissima!” Ci sorridiamo, e mentre ci teniamo per mano, ammiriamo la sfilata. Iniziano a uscire i modelli di Ugo. Mi osservo in giro e leggo consenso nei volti delle persone! C’è chi si avvicina e confabula indicando le modelle che sfilano e chi si limita a smorfie e cenni di approvazione con la testa.

Il momento che più “temevo” arriva quando iniziano a uscire le modelle di intimo.

“Armando, Betty, io e Margherita siamo pienamente soddisfatti, è tutto grandioso!” Si complimenta mio padre che siede alla mia sinistra. I genitori di Betty, che siedono dietro ai miei genitori, mi danno un buffetto sulla spalla.
La quarta modella a uscire è proprio Claudia Bosch, a cui hanno fatto indossare un babydoll bianco. Noto con la coda dell’occhio che Betty mi guarda.

“Cosa c’è?” Le domando, lei risponde con una smorfia.

Claudia continua a sfilare, lanciando ammiccamenti a me, a Michel, a Nicola, a Mario, a Daniele, a Matteo… Insomma a tutti! Che troia, posso dirlo?

“Scusa ma quella sgualdrina sta guardando te? Cerca guai?” Sento dire da Sandra verso Mario, alle mie spalle.

“Ma che dici, sta ammiccando verso Armando, non vedi?” Le risponde Mario. Io mi giro e lo osservo con contrarietà.

“Per la verità stava guardando Nicola!” Gli dico.

“Fate silenzio!” Ci rimprovera Betty, e tutti e tre riportiamo la nostra attenzione verso la passerella. Che idiota quella ragazza! L’unico che sorride compiaciuto dai suoi ammiccamenti è Matteo.

 

 

 

 

SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI MARCELLA.

Calma Marcella, calma, fallo per i tuoi bambini!

Mi ricordo, mentre le modelle con addosso le mie prime creazioni stanno calcando la passerella. Ho sempre affrontato le sfilate compilando scartoffie e stando al telefono, dopo di che ho indossato un bel vestito, mi sono recata alla serata durante la quale ho sorseggiato drink, chiacchierato con fornitori e clienti e ho ammirato la sfilata comodamente seduta in platea. Mentre, dietro le quinte il tempo assume un corso diverso e l’ambiente diventa frenetico. Una modella non appena torna dietro le quinte ha pochissimi minuti per cambiarsi e rifare l’acconciatura per prepararsi al prossimo modello da presentare. Se non fosse per Ugo, Inesita e Patrizia io oggi non cel’avrei mai fatta!

L’unica “nota” negativa è che da qui dietro non ho potuto guardare come si è comportata Claudia in passerella! Ma ho un mucchio di persone che me lo riferiranno!

Applausi. Improvvisamente sento elevarsi un caos di applausi, poco prima di vedere l’ultima modella tornare dietro le quinte!

“E’ stato un successo!” Esclama l’ultima modella, mentre rientra. Patrizia sorride e mi abbraccia forte, mentre la tensione accumulata si allenta. La prima sfilata dell’Ecomoda che mi vede come stilista, è stata un sucessone, ma in concreto, solo tra qualche tempo saprò se i miei modelli piacciono!

“Complimenti Marce, sei stata grandiosa!” Si congratula Ugo abbracciandomi, dopo di lui fa lo stesso Ines. Allargo il mio sorriso perché non posso fare altrimenti! Dopo una vita di sofferenze e illusioni, tutti i miei sogni si stanno avverando in poco tempo! Sto per diventare mamma, sto con l’uomo che amo e sono diventata stilista per l’azienda di mio padre. Ma la sorpresa più grande di questa sera me la fa il mio Michel quando lo vedo entrare reggendo un enorme mazzo di rose rosse! Tutti i presenti sorridono e commentano mentre gli vado incontro e ci abbracciamo.

“Brava amore mio, complimenti! Ti amo Marce!”

“Tesoro mio, che sorpresa stupenda! Ti amo anch’io Michel, tantissimo!” Gli rispondo baciandolo e sollevando degli applausi.

“Marce, mi dispiace disturbare l’idillio ma è ora di uscire a prendere gli applausi!” Mi ricorda Ugo. Michel mi saluta con un bacio prima di tornare in platea. Avverto il cuore balzare fuori dal petto e sono certa che mi verrà una paralisi facciale a causa del sorriso che non se ne va, ma non posso fare altrimenti di sorridere! Sotto braccio a Ugo, esco in passerella e si elevano nuovamente applausi accompagnati da grida e standing ovation. Continuo a sorridere portandomi le mani in volto, finché vedo Armando e Betty salire sul palco con due mazzi di fiori. Betty porge il mazzo a Ugo e Armando a me, dopodiché restano in passerella e ci applaudono. Ugo afferra il microfono per dire due parole.

“Grazie a tutti per aver assistito alla sfilata e per averci applaudito! Colgo l’occasione per ringraziare la presidente Beatrice Pinzon Solano, il vice presidente Armando Mendoza, Mario Calderon, Nicola Mora e Caterina Angel che hanno organizzato quest’evento nei minimi particolari. Ma in particolar modo ringrazio l’incantevole Marcella Valencia, che ha condiviso per la prima volta questa passerella con me!”

Ringrazio Ugo con un abbraccio, il quale mi porge il microfono. Io provo a dire che non so cosa dire e cerco di oppormi, sono troppo emozionata per parlare! Armando insiste e mi mette in microfono in mano.

“Buona sera a tutti. Io sono piuttosto emozionata, perché questa sera ho realizzato un sogno! Sarò ripetitiva visto che avete sentito le stesse cosa da Ugo Lombardi, ma anch’io ringrazio tutti i dirigenti e Caterina Angel. E un ringraziamento speciale va a Kenneth Jonhson del Fashion Group, che è stato una figura fondamentale per questo mio esordio come stilista! Grazie di cuore! E per esprimere ancora meglio la mia gratitudine, mi sarei permessa di creare questo piccolo filmato che vi sarei grata se lo guardaste. Grazie a tutti per la vostra presenza!”

Concludo, facendo segno a Michel e a Caterina di far partire il filmato che viene proiettato sul muro bianco, al di sopra della passerella. Io, Ugo, Armando e Betty ci voltiamo e guardiamo la sequenza d’immagini con il naso all’insù. Tra una frase e l’altra che si muovono verso l’alto a mo di titoli di coda in un film, si alternano varie foto dell’Ecomoda da quando è stata aperta a oggi. Le prime foto in bianco e nero, inquadrano i miei genitori con  Roberto e Margherita di fronte ad un minuscolo magazzino che al tempo non contava dipendenti e aveva a disposizione poche macchine da cucire. Guardo Roberto e Margherita che si passano le dita sotto gli occhi per raccogliere le lacrime, mentre mio fratello e mia sorella osservano commossi, o per meglio dire solo Mariabeatrice è commossa, e si tengono per mano. Nelle immagini seguenti gli anni proseguono, e vedo Daniele e Camilla piccolissimi, tenuti in braccio da mio padre e da Roberto mentre fingono di usare una macchina da cucire. Nelle altre immagini Daniele e Camilla camminano, ma lo stesso non si può dire di me e Armando che abbiamo sei mesi di età!  Ci sono altre foto di mio padre con Roberto… Mentre l’Ecomoda cresce, nasce Mariabeatrice. Le lacrime sono d’obbligo mentre le foto scorrono! Delle foto degli ultimi anni in cui io ero assente, le ho ottenute grazie a Ugo. L’ultima foto inquadra L’Ecomoda oggi con i suoi componenti, foto che ho chiesto agli altri di fare inventando una scusa.

Il testo, scritto da me, recita:

 

 

Tutto iniziò nel lontano 1964,

quando Roberto Mendoza, Margherita Mendoza, Giulio Valencia e sua moglie Susanna,

aprono una piccola sartoria che chiamarono “Ecomoda”.

 

***

I quattro amici mettono anima e corpo in questo progetto,

di cui Roberto diventa il coordinatore, ma solo per pura formalità

perché l’Ecomoda non è mai stata guidata da una sola persona,

Bensì da una squadra.

 

***

Passano gli anni, e alla gioia degli affari che vanno a gonfie vele,

si aggiunge una gioia più importante quando viene al mondo i primi eredi:

nascono mio fratello, Daniele Valencia e Camilla Mendoza.

 

***

L’Ecomoda cresce nel corso degli anni, assumendo i suoi primi operai e aprendo il suo primo punto vendita.

In quel periodo, una doppia gioia rallegra le due famiglie:

veniamo al mondo Armando Mendoza ed io!

 

***

L’Ecomoda apre il suo secondo puto vendita qualche anno dopo,

proprio mentre arriva la notizia dell’arrivo di un terzo erede Valencia, Mariabeatrice.

Il futuro si prospetta radioso per le due famiglie!

 

***

Nel corso degli anni, i ragazzi crescono forti, studiano

e si preparano a diventare futuri imprenditori.

Nel contempo Roberto affronta problemi, ma trova anche soluzioni, e l’azienda di famiglia cresce florida.

 

***

Passano gli anni e, un terribile incidente turba la tranquillità delle due

Famiglie, quando i miei genitori Giulio e Susanna perdono la vita

In un terribile incidete aereo, lasciando un grande vuoto in me

E nei miei fratelli, ormai tutti vent’enni.

Roberto e Margherita promettono ai loro amici di una vita, di prendersi cura di noi,

Tantoché chiamano me e miei fratelli con l’appellativo “figlioli”,

Ricordando costantemente la promessa fatta ai loro amici storici.

Promessa che mantengono!

 

***

E’ difficile abituarsi alla tragedia, ma i membri dell’Ecomoda non si lasciano abbattere.

Quelli che un tempo erano piccoli bambini, ora sono donne e uomini, laureati e

Pronti per susseguire ai genitori nell’impresa di famiglia.

Armando Mendoza ne diventa il vice presidente. Ragazzo scapestrato,

non sa che da lì a qualche anno metterà la testa apposto!

Roberto Mendoza, ricorda con un sorriso il giorno in cui occupai

La poltrona di direttrice dei punti vendita: arrivai con varia cartelline colorate

E tutti i miei modelli, di cui andavo fiera ed orgogliosa.

 

***

L’Ecomoda raggiunge un nuovo traguardo quando le

Sue azioni vengono bramate da diversi imprenditori.

Così un’azienda che fino ad allora era stata di famiglia,

accoglie dei soci minoritari. Tra cui Mario Calderon,

grande amico di Armando. Mario entra così a far parte dello staff dell’Ecomoda.

Nello stesso periodo, l’Ecomoda prende contatti con un giovane e promettente

Stilita che porta il nome di Ugo Lombardi. Viene assunto, portando ancor più eleganza, stile,

e qualità ai capi firmati Ecomoda. Ugo Lombardi si guadagna presto la stima di tutti,

diventando un elemento indispensabile per dell’Ecomoda.

 

***

Così, mentre Mariabeatrice Valencia viaggia in lungo e in largo,

Daniele Valencia si destreggia tra i suoi impegni lavorativi al

di fuori dall’Ecomoda interessandosi sempre dell’eredità che il padre

Gli ha lasciato, Camilla Mendoza si sposa e va a vivere in Svizzera,

Gli affari dell’azienda proseguono a gonfie vele.

 

***

Passano 35 anni dalla fondazione dell’Ecomoda. L’azienda è oggi

Una grande industria, leader nel settore, che conta su grandi uffici,

un reparto produzione esteso e parecchi dipendenti tra operai e personale amministrativo.

 

***

Per salutare il presidente di una vita, Roberto Mendoza, tutti i dipendenti,

Ingaggiano dei mariachi, per dargli un addio dignitoso.

Tutti i dipendenti, lo hanno amato e lo salutano con calore e commozione,

accogliendo Armando come il loro nuovo capo; Un capo

talvolta nevrotico, ma altrettanto amato quanto Roberto!

 

***

Poco dopo, all’Ecomoda entra una donna con straordinarie

Doti imprenditoriali, che vengono, erroneamente, inizialmente non considerate:

Beatrice Pinzon Solano, entra a far parte dell’organico dell’Ecomoda come segretaria di presidenza.

Intelligente ed economista in gamba, molto presto si conquista la stima di Armando (e non solo quella!).

Ben presto Beatrice diventa assistente del presidente, fino a sostituire Armando nel ruolo di presidente.

Diventata presidente, gestisce l’azienda accanto a suo marito Armando,

al suo amico d’infanzia Nicola Mora ed, in seguito, con l’aiuto di Mario Calderon, che

tornerà in azienda dopo un periodo sabbatico, rendendo possibile l’affiliazione

con la famosa azienda Newyorkese “Fashion Group.”

 L’Ecomoda raggiunge così il successo storico.

 

***

Nel frattempo, l’eredità dell’Ecomoda viene trasmessa quando

Nasce la terza generazione: dal matrimonio tra Beatrice e Armando,

Nasce la piccola Camilla.

 

***

Tutto questo avviene durante un mio allontanamento dall’Ecomoda.

Non immagino che, tornata in azienda, i miei sogni stiano per realizzarsi:

molto presto, Beatrice, Armando e Mario mi propongono di diventare

la nuova stilista dell’Ecomoda ed io accetto.

Poco dopo, un lieto evento addolcisce la mia vita: scopro di essere in dolce

Attesa di due gemelli, dal mio compagno, Michel Doinel. Così la terza generazione

Si allarga. Tra pochi mesi l’Ecomoda accoglierà due nuovi futuri eredi, e potrà anche appendere

Un fiocco azzurro, per accogliere il secondogenito di Armando e Beatrice

E noi tutti speriamo che la famiglia si allarghi ancora, accogliendo altre mani capaci

Di far proseguire quest’attività per altre cento generazioni di Mendoza e Valencia.

.

***

Per concludere, non posso che ringraziare tutte le persone che ho già citato e tante altre.

I miei genitori, perché per tutto il corso della loro vita mi hanno amata, vezzeggiata e

mi hanno messa al centro del loro universo, così come hanno fatto con i miei fratelli.

E per avermi affidato parte dell’azienda che hanno tanto amato.

Mio fratello e mia sorella, per avermi sempre sostenuto ed essermi stati sempre vicino.

Roberto e Margherita, per avermi consolato, aiutato e trattato come una figlia.

Armando e Beatrice, per avermi dato una nuova opportunità.

Kenneth Jonhson, Beatrice, Armando, Mario Calderon, Nicola Mora e Caterina Angel

Per aver reso possibile il mio debutto come stilista.

Patrizia e Ugo, perché sono i migliori amici che si possano desiderare!

Tutta l’Ecomoda, e il personale amministrativo e non solo: Gabriella Garza, Gutierrez, Sandra, Annamaria, Sofia,

Patrizia, Mariana, Ines, Freddy, Wilson e Loredana, perché l’Ecomoda è composta

Anche da loro, fanno ormai parte del cuore di essa.

 

***

Dietro alle quinte, c’è un gran lavoro fatto non solo di numeri,

contratti e preventivi, ma anche di una forte sintonia tra i vari reparti

 e tra le persone che vi lavorano.

E mentre l’Ecomoda si accinge ad accogliere due nuovi collaboratori,

Michel e suo fratello Matteo Doinel,

ringrazio i presenti per aver usato poco del loro tempo per guardare questo video.

Con la speranza che anche la nuova generazione si voglia bene quanto le due precedenti,

vi ringrazio di cuore.

 

***

Sono stata lontana dall’Ecomoda per diversi anni…

Sì, sono contenta di essere tornata: a casa mia, dalla mia famiglia.

Grazie a tutti!

Marcella.

 

 

Le lacrime scorrono ormai imperterrite, è impossibile fermarle! E non sono di certo l’unica a piangere, il mio video ha commosso tutti. Piango perché rivedere i miei in quelle foto, scrivere e rileggere della loro morte, mi fa ricordare del fatto che papà e mamma non conosceranno mai i gemellini e che non potranno accompagnarmi all’altare. Anche se sono certa di sapere chi lo potrà sostituire in questo ruolo: Roberto. Durante il video talvolta ho sentito elevarsi delle risate, specie durante le frasi: Intelligente ed economista in gamba, molto presto si conquista la stima di Armando (e non solo quella!). e Ragazzo scapestrato, non sa che da lì a qualche anno metterà la testa apposto!

 

Betty e Ugo piangono come me quando ci abbracciamo, sotto gli applausi di tutti. Mi sussurrano “grazie”, mentre anche Armando si aggiunge all’abbraccio: Ugo non pere l’occasione di lanciargli una battuta! La banda delle racchie e gli altri, ci raggiungono tutti commossi, sul palco e mi ringraziano. Non posso credere di essere la stessa donna che quasi tre mesi fa è scesa da quell’aereo, decisa a vendicarsi, che ha provato a baciare Armando visto che oggi lo vedo come un fratello e che il suo abbraccio non mi fa alcun effetto! Non posso credere di essere la stessa donna che odiava a morte Beatrice, invece adesso la tiene per mano. La scoperta della mia gravidanza e il mio seguente malore, mi hanno cambiata totalmente. Finalmente capisco lo scopo di questo viaggio a Bogotà: non era quello di vendicarsi ma quello di raggiungere le felicità. Ci disponiamo tutti in fila sul palco, prendendo gli applausi e i flash delle foto.

 

 

SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI MICHEL.

Ho passato con Marce molto tempo davanti al pc montando la sequenza di foto, e battendo il testo (completamente scritto da lei). Le avevo detto che avrebbe provocato un allagamento da lacrime, ma non mi credeva e invece ecco qui. La mia Marce, con la sua dolcezza e con il suo attaccamento all’azienda dei suoi genitori, ha toccato il cuore di tutti. Osservo Marcella mente viene stritolata da Roberto e Margherita Mendoza, poi viene coccolata da suo fratello e da sua sorella, ma noto un velo di tristezza nei suoi occhi. Quando la lasciano libera, riesco a stare un po’ da solo con lei dietro le quinte. Le accarezzo le guance.

“Hai visto, si sono commossi tutti!” Lei fa un cenno con la testa, mentre le lacrime le rigano ancora le guance.

“E non sei contenta? Hai vinto! Cosa c’è che non va?”

“Stavo pensando che… che mio padre e mia madre, non potranno mai vedere il mio successo, non potranno mai conoscerti, non potranno cullare i loro nipotini!” Mi dice tra le lacrime.

“Amore mio…” Le dico, per poi abbracciarla. La lascio sfogare mentre appoggia la testa al mio petto. Non so bene quali sono le parole da usare in questi casi, e non me ne vengono perché le lacrime offuscano anche la mia di mente, vedendo così la donna che amo! Ogni persona sogna le cose più elementari, quali avere accanto a sé i suoi genitori per tutta la vita, specie durante i momenti felici. Ma Marcella non potrà mai avere questa fortuna.

“Io sono convinta che ci vedano! Che ti vedano, e che staranno piangendo proprio come tutti noi, pensando a quanto sono orgogliosi di te!” Afferma Mariabeatrice, arrivandomi alle spalle in compagnia di Daniele. Marcella abbandona le mie di braccia per rifugiarsi tra le loro.

“Sei stata grandiosa Marcella.” Le dice Daniele.

“Sorellina, hai realizzato una linea grandiosa, non vedo l’ora di indossarli tutti e di stendere tanti giovanotti!” Dice Mariabeatrice, causandole un sorriso.

“Sono fiero di te Marcella, che tu non sia più la donna che sono venuto a prendere all’aeroporto, la donna che ci aveva tagliati fuori dalla sua vita e che voleva danneggiare l’Ecomoda per vendetta.”

“Grazie Daniele. Mi dispiace per ciò che ho fatto in questi anni, per non avervi mai detto dov’ero, cosa facevo...”
“E’ tutto passato Marcella! Adesso dovremmo solo uscire di qui e andare a prendere dei bicchieri per brindare con gli altri!” Dice Mariabeatrice.

“Con la tua trovata del video strappa lacrime, domani saremo su tutti i giornali!”

“Daniele!” Lo ammonisce Mariabeatrice.

“Sarà senza dubbio una pubblicità positiva per la collezione!” M’intrometto, abbracciando Marcella.

“Non ho detto il contrario, ho solo fatto un’osservazione che è un dato di fatto!”

“Che dite, andiamo a festeggiare?” Propongo.

“Con piacere!” Affermano tutti. Mentre stiamo uscendo dai camerini, vediamo entrare Kenneth. Guardo Marcella.

“Posso o vi disturbo?” Domanda con accento americano.

“No Kenneth, stavamo tornando in sala veramente!” Dice Marcella.

“Noi torniamo di là, vi aspettiamo per brindare, ok?” Dico, intuendo che hanno delle cose da dirsi. Passando accanto a Kenneth gli do una pacca sulla spalla, ed esco da lì in compagnia dei fratelli di Marcella.

 

 

SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI MARCELLA.

Questa serata non poteva essere più emozionante. Il mio video ha commosso tutti miei colleghi e amici, non credevo di essere capace di provare tanta gratitudine nei confronti di Beatrice, di Armando e di Mario. Di coloro che tecnicamente mi hanno rovinato la vita, ma praticamente hanno fatto sì che Armando uscisse dalla mia vita per farvi entrare il vero amore, anzi i veri amori: Michel e i bimbi che aspetto. Mi asciugo delle lacrime mentre Michel e i miei fratelli abbandonano i camerini. Kenneth ed io restiamo soli.

“Marcella, hai fatto a tutti una sorpresa magnifica!” Esordisce.

“Grazie Kenneth! Com’è andata a New-York? E il viaggio?”

“Tutto molto bene. Sai Marcella, devo dire che sono contento di ritrovare una donna diversa rispetto a quella con cui mi sono scontrato, letteralmente parlando, al suo arrivo in Ecomoda. La donna che m’invito a quel suo tavolo al Le Noir, era una donna triste, malinconica e risentita. Una donna debole e, scusa se te lo dico, senza un briciolo di dignità.”

“Non mi offendo Kenneth, ciò che dici è solo la pura e semplice verità. Io dedicavo la mia vita alla vendetta, occupavo così le mie giornate e mi rendo conto solo ora quanto sia stato ridicolo! Io pensavo che per me non ci fosse più niente di buono, perciò non lo cercavo, ero una donna che si accontentava della solitudine e della bottiglia.”

“Sono contento di vedere che non ti sei accontentata, soprattutto della solitudine!”

“In verità questo lo devo a… a Beatrice. Ci credi? Se adesso sono di nuovo una donna grintosa, lo devo a lei. E devo a Ugo e a Patrizia il fatto che oggi Michel si trova qui!”

“Lo devi solo a te Marcella!” Mi risponde, posandomi le mani sulle spalle. Ci stringiamo in un abbraccio amichevole, quasi fraterno.

“Nella tua e-mail, quando hai scritto che avevi fatto chiarezza nei tuoi sentimenti, parlavi di Michel vero?” Annuisco.

“Sì. Quel giorno avevo ricevuto l’invito del suo matrimonio con Eleonora… in più avevo appena scoperto di aspettare un figlio da lui, così ho capito di essere innamorata di Michel. Di esserlo sempre stata negli ultimi anni, in un certo senso. Ma ero così convinta che l’amore non mi avrebbe mai scelto, avevo ancora il chiodo fisso di ciò che era successo qui anni fa, che faticavo a vedere questo mio sentimento! Kenneth, tu per me sei stata una piccola parentesi, ma una piccola parentesi molto importante. Perché è grazie a te se io ho deciso di non buttare alle ortiche l’eredità di mio padre, senza offesa per Patrizia a cui voglio bene, ma in mano sua le azioni sarebbero state sprecate! Lo devo a te se all’Ecomoda si respira un clima migliore, senza la mia costante ostilità! In quei giorni accanto a te, ho compreso l’assurdità delle mie azioni! Perciò per me resterai sempre un grandissimo amico.”

“Marcella, penso che non scorderò più queste parole.”

“Io non so in questo tempo che hai trascorso lontano da qui se i tuoi sentimenti verso me sono gli stessi, o se…”

“Marcella, io non sono un ragazzino a cui bastano pochi giorni per perdere la testa, o che si fa mille illusioni, senza offesa perché sei una donna speciale e credo sia possibile che un uomo perda la testa per te in poco tempo! A me una donna può piacere molto, com’è stato con te,ma  se capisco che non va, o se capisco che lei è innamorata di un altro, sono abbastanza maturo da farmi da parte e mantenere un bel rapporto. E’ già successo con Annamaria, e come vedi tra me, lei e Freddy non c’è alcun tipo di risentimento.”

“Troverai l’amore Kenneth, lo troverai perché te lo meriti. Sei una persona speciale.”

“Tu sei speciale Marcella, non dimenticarlo mai! Ma dimmi, come prosegue la gravidanza?”

Sorrido, di fronte alle sue parole. Kenneth ha avuto due esperienze analoghe. Prima con Annamaria, e ora con me. Io conosco il suo stato d’animo… Quando la persona a cui tieni non ti vuole per amore di un’altra… Ma sono la prova vivente che dopo la tempesta arriva la quiete.

“Devo sottopormi a una rigida dieta, prendere degli integratori ma tutto sommato non c’è male. Oggi il medico ci ha saputo dire che… sono due gemelli!” Affermo, con un grande sorriso.

“Che bella notizia, complimenti Marcella!”

“Sono monozigoti, in che vorrà dire che saranno identici e che avranno lo stesso sesso, ma ancora non sappiamo qual è!”

“Immagino che Michel sarà elettrizzato! E vi sposerete?”

Matrimonio. Marcella Valencia Doinel. Il mio cuore inizia a battere forte! M’immagino in abito bianco mentre tengo per mano il mio Michel, in piedi di fronte al prete. Ci immagino scambiarci le fedi, recitare le promesse, baciarci. Poi rivolgo lo sguardo verso le panche della chiesa, dove Patrizia e Ugo tengono in braccio i nostri bimbi che battono le manine tutti contenti. Un sorriso ebete e innamorato nasce sul mio volto.

“Marcella?” Mi chiama Kenneth, riportandomi alla realtà.

“Scusami. Per la verità non ne abbiamo ancora parlato, è accaduto tutto così velocemente fra di noi! Per adesso abbiamo trovato casa!”

“Sicuramente Michel starà fantasticando come te sul quel giorno!”

“Io non stavo…”

“Stavi, stavi! Sembravi su un altro pianeta!”

Imbarazzata, mi copro il viso con una mano. Sorrido perché la mia vita va a gonfie vele.

 

 

SOTTO IN PUNTO DI VISTA DI BETTY.

Non ho ancora smesso di piangere. Ripenso a quando sono entrata all’Ecomoda, a tutte le prese in giro della signora Marcella…. A quella volta in cui ho origliato la sua conversazione con Patrizia, mi stavano prendendo in giro alla grande. Ripenso alle litigate con lei, a quanto mi denigrasse! E poi ripenso alle parole che ho appena letto. Poco dopo, all’Ecomoda entra una donna con straordinarie doti imprenditoriali, che vengono, erroneamente, inizialmente non considerate: Beatrice Pinzon Solano. Marcella oggi è una donna nuova, una donna con cui è possibile parlare senza che ti guardi dall’alto in basso, si è redenta e ne sono felice. Mai nei miei sogni più reconditi, avrei immaginato che un giorno Marcella avrebbe riconosciuto le mie doti umane e professionali, che ci saremmo chiuse in bagno a confidarci, che lei e Armando sarebbero diventati solo e semplicemente amici, che Patrizia e la banda delle racchie avrebbero smesso di farsi la guerra, che Patrizia sarebbe diventata una persona “umana” e che si sarebbe realmente innamorata di Nicola! Che Mario Calderon sarebbe diventato un fidanzato perfetto, e che avrebbe sposato Sandra, diventando addirittura mio amico! Ora ci manca solo che Daniele Valencia diventi una persona affabile, e che magari s’innamori, e possiamo considerare la fine del mondo vicina!

“Amore mio, basta piangere!” Mi esorta Armando, sorridendo.

“Mi spiace, è che quelle parole mi hanno toccata! E poi sono gli ormoni!”

“No, non sono gli ormoni Betty, perché non posso smettere di piangere neanch’io!” Afferma Patrizia.

“P-Patty… non sarà che anche tu-tu sei….”

“Nicola, non dire sciocchezze!” Gli risponde Patrizia dandogli uno scappellotto, suscitando risate.

“Ha ragione la bionda tinta, è stata una sorpresa stupenda!” Afferma Sandra asciugandosi le lacrime.

“Non vi do torto, ma continuare a piangere mi sembra eccessivo!” Afferma Armando.

“L’ho sempre detto io che è una bestia.” Dice sotto voce Sofia, rivolgendosi a Berta. Non troppo sottovoce, visto che mio marito ha sentito!

“Cosa sarei io?!” Gli dica Armando, dedicandole un’occhiataccia.

“E’ fuori discussione che Marcella ci abbia emozionato con quel video! Armando, Betty potremmo parlarvi in privato?” Ci chiede Roberto. Mio marito ed io ci allontaniamo dagli altri.

“Hermes, Giulia, ovviamente riguarda anche voi!” Dice loro mia suocera.

“Papà, che succede?”
“Vedi Armando, io e tua madre abbiamo riflettuto sul vostro progetto di voler cambiar casa, e avremmo pensato a una soluzione. Come sai io e tua madre veniamo qui solo per le sfilate, i consigli di amministrazione e altri eventi famigliari, perciò la villa resta per lo più disabitata. Io e tua madre avremmo pensato di cedervela volentieri, di intestarvela!”

Ci rivela mio suocero, mentre mia suocera mi abbraccia. Mia madre sorride stupita, io resto basita. Quella casa è enorme, piena di stanze e al posto di un prato ha una riserva naturale, in cu si potrebbe anche girare in minicar!

“Mamma, papà, cosa potremmo dire… Quella è casa vostra! E quando verrete qui dove andrete a stare?”

“Tanto per cominciare quella è anche casa tua figliolo! La casa della tua infanzia, dove sei cresciuto! E come sai c’è un sovrannumero di camere, ha due camere degli ospiti il che vorrebbe dire che noi durante le nostre visite potremmo alloggiare in una di quelle, e c’è spazio anche per i genitori di Betty, senza doverli costringere a fare sempre su e giù!” Afferma Roberto.

“Ragazzi, niente ci renderebbe più felici di vedere i nostri nipotini crescere in quella casa! Vi prego, accettate!”

“Sempre che i genitori di Betty siano d’accordo!” Interviene ancora mio suocero.

“Bambina mia, io credo che sia una bella soluzione! Che dici Hermes?”

“Se i signori desiderano tramandare questa casa, io credo che sia una bella idea, una bella prova di attaccamento verso la famiglia! Perché se ho capito bene, mi corregga se erro illustre dottor Mendoza, voi siete molto attaccati a quella casa!”

“Betty, suo padre ha centrato il punto. Per noi era già chiaro che l’avremmo lasciata a te Armando, e credo che questo sia il momento migliore!” Afferma Roberto.

Mia suocera mi guarda con sguardo supplichevole di accettare, ed io e mio marito non possiamo fare altrimenti, se saperci vivere in quella casa, li rende sereni! Armando abbraccia suo padre, mentre Margherita mi lascia un bacio per guancia.

“Grazie papà, grazie mamma!”

“Figliolo,questo e altro per voi e per i nostri nipotini!” Afferma Roberto.

“Guardate, ecco Marcella!” Afferma Margherita. I miei suoceri le vanno incontro e l’abbracciano. Il giorno del consiglio di amministrazione di quasi tre mesi fa, quando Marcella ha fatto ritorno, i miei suoceri ’hanno abbracciata con calore e ricordo di aver provato una nota di gelosia. Ma ora no. Ora so che tra lei e mio marito non c’è niente altro che amicizia, e che lei per Roberto e Margherita è una figlia, e vogliono bene a me come una nuora, come la madre dei loro nipotini, e non devo temere che non riconoscano il mio ruolo di moglie di Armando, nonostante abbia spodestato Marcella!
“Ecco la nostra strappalacrime! Sappi Marcella che mi dovrai una valanga di fazzoletti,la mia fidanzata non ha fatto che piangere!”

“Mario, hai sempre la sensibilità di un elefante! Sandra è certa di volerlo sposare?”

“Ormai è tutto pronto signora Marcella!” Afferma Sandra, ridendo.

“Se è questo il problema, sappi che si può sempre annullare tutto senza problemi!” Afferma Mario, allontanandosi stizzito mentre tutti noi ridiamo.

“Sapevo io che la pazienza di quella poveretta di Sandra non poteva durare per molto!” Afferma mio marito.

Caterina arriva, interrompendo queste facezie.

“Eccovi qui, ci sono una marea di giornalisti che vogliono parlare con voi! Betty e Armando, andante a parlare con l’inviata di “di bocca in bocca”!”

“No, di bocca in bocca no! Sono dei pettegoli!” Si lamenta mio marito.

“E il loro sport preferito è metterti in imbarazzo!” Rincara la dose Mario.

“Bhe Mario, sappi che tu andrai a parlare con Jet Set!” Lo informa Caterina.

“Splendido!” Afferma Mario con Ironia.

“Tu Nicola parlerai con gli inviati di Economy Channel, e per Marcella e Ugo ho quelli di Fashion tv!”

“Agli ordini generalessa!” Le risponde Ugo, allontanandosi con Marcella.

La giornalista di “di bocca in bocca” ci aspetta con la telecamera puntata. Armando sfoggia un suo sorriso migliore, mentre la ragazza con microfono inizia a introdurre l’intervista.

“Buonasera a tutti, sono Emiliana Gervasio, direttamente da Bogotà dove, all’Hotel Internetional, è appena terminata la sfilata che ha presentato la collezione “New Quality”, firmata Ecomoda. Sono qui in compagnia della presidente Beatrice Pinzon Solano…”

“Buona sera a tutti!” Dico al microfono.

“E del vice presidente e azionista dell’Ecomoda, marito e compagno di vita di Beatrice, uomo che un tempo era uno degli scapoli d’oro di Bogotà, Armando Mendoza!”

Tutte informazioni attinenti a un’intervista in una serata di moda, immagino!

“Buonasera.” Afferma mio marito al citofono.

“Non serve aspettare di leggere i giornali per vedere che la serata è stata un sucessone e che i modelli piacciono molto! Questa sera avete presentato, oltre alla linea elegante, anche la vostra prima linea di intimo! Come vi è venuta l’idea?”

E’ mio marito a rispondere.

“E’ molto semplice. Non tutti abbiamo sempre saputo che Marcella Valencia ha alle spalle importanti studi nel campo della moda e del disegno, non che grandi creatività e classe. Per tanto tempo il suo talento è stato sprecato dietro una scrivania! Da questo fattore e dalla voglia di Marcella di sfondare come stilista d’intimo, è inevitabilmente nata l’idea di creare una nostra linea d’intimo!”

“Armando, Armando, e la tua deliziosa mogliettina non è gelosa nel sentirti parlare così della tua ex fidanzata?” Domanda questa scema, mettendomi davanti il microfono.

“Non vedo perché dovrei, io avrei detto le stesse cose di Marcella, voi tutti questa sera vi siete accorti di quanto sia fantastica.”

“Farei un applauso a questa donna, non tutte stringono un rapporto simile con le ex fidanzate del marito, specie se il marito è stato uno degli scapoli più desiderati! Parlando del video, una notizia è arrivata di bocca in bocca! E’ vero che aspettate un secondo figlio?”
“Sì, è vero. Presto sarà in arrivo un maschietto!” Risponde con disinvoltura Armando, abbracciandomi.

“Possiamo dedurre che lei Beatrice sia nei primi mesi, visto che si vede appena la bella notizia! Faccio i migliori auguri a questi innamorati e imprenditori! Voi restate con noi, mentre andiamo ancora a caccia di notizie. Vi aspetto qui, con di bocca in bocca!”

La giornalista fa cenno al cameraman di spegnere la telecamera, mentre ci salutiamo. Poi i due si allontanano.

“Dio mio, che impicciona!” Afferma mio marito.

“L’avevi detto che sono pettegoli!” Affermo ridendo.

 

 

SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI MARIO.

“…Perciò speriamo che sia un successo!”

Concludo, rivolgendomi all’inviato di JetSet, dopo una lunghissimo discorso sulla collezione.

“La ringraziamo dottor Calderon! Passiamo ad altre notizie. Ci è giunta voce di un suo fidanzamento, e di un’imminente matrimonio! E’ vero?”

“Sì è vero. Aspettate un minuto!” Dico, allontanandomi di pochi passi. Accompagno per un braccio la mia Sandra verso il giornalista.

“E’ tutto vero, fra tre mesi mi unirò in matrimonio a questa donna, Sandra Patino!” Rivelo al mondo intero. Sandra mi guarda esterrefatta per il mio annuncio a bruciapelo!

“Complimenti! Sandra, come si sente a convolare a nozze con un uomo che, fino ad ora, era notoriamente contrario a questo sacramento?”

Brutto idiota, mi fa passare per un mostro!

“Mi sento come se avessi vinto alla lotteria! Ma fossi in voi non conterei su un invito!” Risponde Sandra, ritrovando presto la sua scioltezza e la sua lingua tagliente. Mi faccio sfuggire un risolino, poco prima di piantare in asso i giornalisti.

“Scusate, grazie a tutti!” Affermo, allontanandomi con Sandra.

“Signor Calderon, vorremmo farvi ancora delle domande! Avete fissato la data quindi?”

“Mi dispiace, ma devo parlare ancora con delle persone!” Mento, allontanandomi.

“Potevi almeno avvisarmi per tempo!” Mi rimprovera la mia fidanzata.

“Mi dispiace, sai che sono così, imprevedibile! Te la sei presa?”

“No amore mio, e poi hai visto che l’ho messo al suo posto!”

“Ho visto eccome! A proposito di nozze, cosa dici di andare alla ricerca di Armando,Betty,Annamaria e Freddy per chiedere loro quella cosa?”

“Andiamo, certo!”

 

 

SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI MARCELLA.

Dopo aver parlato con diversi giornalisti del mio debutto come stilista e della collezione ed aver risposto a 1000 domande sulla mia vita privata, mi sgancio dai giornalisti. Infondo me la sono cercata con quel viedo, e ho messo anche Armando e Betty in balia delle domande dei giornalisti, spero che non se la siano presa! Mentre afferro un bicchiere di analcolico, mi guardo in giro per vedere che vedo Michel, Matteo e mi miei fratelli ma sembrano spariti tutti! Mi volto e mia sorella mi fa quasi prendere paura.

“Marcella, ti stavo cercando! Non mi hai ancora presentato quel bel bocconcino che parla con Michel!”

“E così ti piace il fratello di Michel?” Le domando, con divertimento.

“Quello è il fratello di Michel?”

“Vieni, te lo presento!”

Facendoci strada nella folla, ci avviciniamo a Michel e Matteo. Michel mi bacia una guancia.

“Amore mio, hai finito con i giornalisti?”

“Sì, dopo vogliono farci delle foto! Preparati a finire sui giornali!”

Lupus in fabula, spunta un fotografo.

“Sorridete!” Ci invita. Non tutti ci disponiamo e lui scatta.

“Mariabeatrice, ti presento Matteo, il fratello di Michel! Matteo, ti presento Mariabeatrice, mia sorella!”

“Incantato!” Saluta Matteo.

“Incantata!” Risponde lei con un grosso sorriso. Io e Michel ci guardiamo, scambiandoci uno sguardo abbastanza eloquente.

“Scusate, avete visto Daniele?”

“L’ultima volta che l’ho visto era al buffett degli amari, Marce!” Mi risponde mia sorella.

“Vado a cercarlo così ti presento mio fratello!” Affermo, rivolgendomi a Matteo, quindi mi allontano. Cammino nella sala guardandomi in giro, quando vedo mio fratello e mi blocco. Tiene per mano quella sciacquetta di Loredana, che sono stata costretta a nominare nel video visto che fa comunque parte dell’Ecomoda, e si allontanano verso le scale. Gli seguo. Quando arrivano al pianerottolo, si fermano. Io rimando al di sopra di loro, da dove ho una visuale perfetta e sento tutto.

 

 

SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI DANIELE.

Non sopporto un tale affronto! Dopo aver ingoiato di fronte a tutti la comparsa del suo fidanzato, mangiato nervoso durante la sfilata durate la quale li vedevo tenersi per mano, è arrivato il momento di sapere a che razza di gioco sta giocando con me e con quel tipo! La appoggio al muro con violenza, cominciano a parlare.

“Allora, mi vuoi spiegare che significa?”

“Ti avevo detto che sarei venuta accompagnata!”
“Ma non mi avevi detto che eri fidanzata, tra un gemito e l’altro, sotto di me, in questi due mesi!”
“E’ vero, ma non credevo fosse importante!”
“Per te forse!” Affermo irato.

“Daniele, ma che problema hai? Noi facciamo dell’ottimo sesso...” Mi dice con fare malizioso, intrecciando le dita dietro la mia nuca e baciandomi a stampo.

“Un conto è fare del buon sesso con una donna che so essere fidanzata, un conto è non saperlo e ritrovarsi un giorno qualche svitato che ti riga l’auto e ti fa chissà quali altri scherzetti! Questa è una presa per il culo bella e buona dalle mie parti!”
“Andiamo, non sto mica con un terrorista o un ex galeotto! Romano abbaia ma non morde, e Armando te lo può raccontare. Ah, sai che mi sono fatta anche lui in passato?”
“Sì, perché sei una…”
“Ah, attendo a come parli Valencia, o potrei toglierti tutto questo!” Mi dice, sempre con tono suadente, accarezzandosi il corpo che io osservo.

“Bene, e sia!” Dico allontanandomi. Ma lei mi trattiene sbattendomi al muro.

“Non sei abbastanza forte da rinunciare a una bella donna che può concederti qualche scopata gratis, e senza chiedere nulla in cambio! Tu mi piaci Daniele, e io voglio solo fare con te del buon sesso. Lo trovi così orribile?” Mi sussurra all’orecchio, mentre alza una gamba e l’attorciglia a mio corpo. Io le tocco una coscia.

“No…” Le sussurro, per poi baciarla con foga. I ruoli si rigirano, quando sono io a sbatterla contro il muro. Lei avvolge sempre il mio corpo con la sua gamba mentre le accarezzo la coscia, nuda per poi arrivare alla natica soda. Lei mi slaccia la cravatta.

“DANIELE, SEI IMPAZZITO?!”
Urla una voce che non posso confondere. Quando mi stacco da Loredana, vedo mia sorella Marcella irata che mi osserva, sgomenta, lì a pochi metri e mi rendo conto di aver perso ogni inibizione nel posto sbagliato. Ma cosa mi succede?

 

 

SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI NATASHA.

Quest’oggi mio fratello è ripartito per Santa Marta, non poteva fare altrimenti per non mancare dal lavoro. Dall’ecografia, Tommaso non mi ha più richiamato ed io non so cosa fare. Sono stesa sul divano immersa nelle lacrime… Sono sola, incinta e senza lavoro. L’unica cosa che mi resta da fare è chiamare Nicola e raccontargli tutto!

Il campanello della porta mi costringe ad alzarmi da quello che, dall’ecografia di ieri, è diventato il mio giaciglio.

“Tommaso!” Affermo sorpresa ma anche sollevata di vederlo.

“Non ti ho più sentito da ieri…” Affermo.
“Tel’ho detto che mi serviva del tempo per pensare! Mi fai entrare?”

“E’ ovvio, vieni…” Gli faccio strada, col cuore in gola. La mia vita sentimentale è stata catastrofica, e questo bambino non è che il risultato di tutti i miei casini! Avrei dovuto dirlo a Nicola, presentargli gli esami perché non è scontato che Tommaso si occupi di noi! Prendo posto vicino a lui, in attesa che parli.

“Io ho pensato a tutto ciò che sta accadendo. A te, a quel bambino… E al passato… Natasha, se solo fosse stato un episodio quello con Nicola, io ti avrei perdonata! Ma mi hai lasciato per lui e sei tornata da me per ben due volte!”

“Cosa stai cercando di dirmi?” Borbotto sconvolta.

“Io non posso occuparmi del tuo bambino. Mi dispiace…”

“FUORI DA CASA MIA! “ Sbotto sconvolta, alzandomi in piedi. Anche lui si alza.

“E’ da stronzo, ne sono consapevole! Io posso aiutarti a trovare un lavoro, a far fronte ad alcune spese, ma non me la sento di dare il cognome al figlio del tipo per cui mi hai lasciato diverse volte!”

“NON VOGLIO NIENTE DA TE, BASTARDO!”

“Fa come vuoi Natasha. Dammi pure del bastardo perché non voglio crescere il figlio dell’uomo che hai preso in giro, dopo aver preso per i fondelli me! Punta pure il dito verso chi ti tende una mano, senza mai soffermarti ad analizzare i tuoi peccati! Natasha, di certo non ti trovi in questa situazione per colpa mia. La mia non è una ripicca o roba del genere perché mi hai lasciato due volte per Nicola. E’ solo egoismo, puro egoismo, ma almeno io lo ammetto! E so anche che c’è di mezzo una creatura, prerciò ti sto offrendo ugualmente il mio aiuto, ma non nei termini che avevi immaginato tu.”

“Cosa stai insinuando, che sono tornata da te perché cercavo solo un padre per lui?”

“Allora dimmi che mi ami, che sei tornata per questo. Guardandomi negli occhi!”

La mia reazione è scontata perché dalla mia bocca non esce un suono.

“Come non detto. E detto fra noi non credo nemmeno che tu abbia scoperto di questa gravidanza solo dopo essere tornata da me… Natasha è già abbastanza se non esco da qui senza mai più rivederti, io ti sto comunque offrendo un aiuto in memoria dei nostri giorni felici!”

“CHE BEL AIUTO, CONTORNATO DI INSULTI E DI PESANTI INSINUAZIONI!”

“Con te è tutto inutile. Io non ti conosco più, non riconosco più la ragazza di cui mi ero innamorato anni fa… Ti auguro buona fortuna Natasha. Spero davvero che tua sia tanto in gamba da cavartela senza di me e senza Nicola!”

“Nicola non sa dell’esistenza di questo bambino, ma sono certa che, almeno lui, quando lo saprà avrà cura di noi!”

“Vedi, cercavi solo di fregarmi! Qualcuno che mantenesse te e tuo figlio! Nicola potrà anche passarti dei soldi per sopperire ai sensi di colpa e si prenderà legalmente ed economicamente le sue responsabilità, ma se pensi che oltre ai soldi avrai anche il suo cuore o un anello nuziale, hai fatto male i tuoi conti! Te lo dico già così la batosta sarà meno brutta!”
“Che vuoi dire?”
“Accendi la tv su FashionTV, lo stavo guardando prima di uscire di casa. Buona fortuna Natasha.”
Tommaso abbandona la mia abitazione senza che lo accompagni, sento la porta sbattere violentemente mentre accendo la tv. Stanno trasmettendo dalla sfilata dell’Ecomoda che ormai è finita, sullo sfondo vedo quella scimmia urlatrice di Armando Mendoza in compagnia di sua moglie,di Sandra e il suo fidanzato fedifrago, Annamaria e Freddy. E la persona intervistata è proprio Niicola, in compagnia di Patrizia. Mi porto una mano alla bocca.

“Dottor Mora, ci è giunta voce che la città sta per perdere un altro facoltoso scapolo!” Dice la giornalista, Nicola risponde con un timido sorriso.

“Intende smentire o confermare la notizia che è arrivata alle nostre orecchie, che dichiara un suo coinvolgimento sentimentale con un’impiegata dell’Ecomoda, la cui presente Patrizia Fernandez?”

“Non intendo smentire niente!” Afferma sorridente. Il telecomando mi cade dalle mani, e i pezzi che si staccano provocano un rumore fastidioso.

 

 

 

FINE CAP.29 – La sfilata – 2° parte

 

Finalmente l’ho finito. La serata non è ancora finita, è talmente lunga e ci sono varie situazioni da trattare, che ho decido di scaglionarla in più capitoli!

Cosa ne pensate della decisione egoistica di Tommaso? Ora Natasha s’intrometterà tra Patrizia e Nicola?

Pensate che Marcella perdonerà al fratello il suo atteggiamento? E tra lui e Loredana come proseguirà?

Vi è piaciuta la sfilata e la sorpresa di Marcella a tutti i componenti dell’Ecomoda? Avete apprezzato il discorso di Kenneth?


Non credo di riuscire a scrivere niente prima di S.Stefano, in più Martedì 23 è il mio compleanno perciò saranno giorni di impegni! =)

A presto, ne approfitto per fare a tutti un Augurio per un Natale sereno, anche se ci sentiremo per messaggio privato! Buona Domenica!

 

 

 

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Capitolo 30
*** La sfilata – 3° parte ***


NUOVI PROBLEMI

 

 

CAP.30 – La sfilata – 3° parte

 

 

SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI MARCELLA.

I miei occhi hanno purtroppo visto bene. Quando Daniele diverse settimane fa mi ha detto che avrebbe lasciato in pace Patrizia, non immaginavo che il motivo fosse dovuto a questa sgualdrina! Daniele nelle ultime settimane è andato a letto con questa stupida! Che per giunta è fidanzata!

“DANIELE, SEI FORZE IMPAZZITO?!” Affermo, con veemenza.

Mio fratello rimane incredulo, e ovviamente imbarazzato per essersi fatto beccare da me in quella situazione, mentre Loredana si aggiusta la gonna, i capelli e con il dito cancella le tracce di rossetto sbavato… e non sembra per niente in imbarazzo per essersi fatta pizzicare dalla sorella del suo amante, non che azionista dell’azienda per cui lavora, ad un evento aziendale di enorme rilevanza, con la lingua in bocca del suo amante! Perché ciò non mi stupisce?

L’imbarazzo colpisce anche me, perciò decido di nascondere il viso con una mano, mentre cerco di mantenere una calma che non ho!

“Marcella….” Balbetta mio fratello.

“Marcella, cosa? Daniele, che razza di spettacolo disgustoso! Pietoso!” Implodo. Fortunatamente sopra di noi, è iniziato lo spettacolo perciò le nostre voci non sono udibili e saranno tutti distratti.

“Sono cose che capitano!” Squittisce quella cretinetta.

“Cose che capitano? Cose che capitano ha detto?! Ma come si permette, non è altro che una sgualdrina! Qui, in pubblico! Poteva vedervi chiunque!” Dico, a denti stretti e cercando di non urlare.

“Marcella, è stato un attimo di debolezza…” Dice mio fratello.

“Un attimo? Un attimo lungo due mesi!” Specifica quella stupida che, a quanto pare, non ha un minimo di vergogna né di pudore!

“LEI DI COSA D’IMPICCIA! Se ne vada! Questa è una discussione tra me e mio fratello, e i suoi interveti che a quanto pare puntano solo a rivelare particolari sconci sulla vostra relazione, sono totalmente fuori luogo. Ci lasci soli! Possibile che non ci arriva da sola?!” Inveisco, contro quella tipa. Almeno l’apparato uditorio le funziona bene, visto che non se lo fa ripetere due volte e ripercorre le scale per dove è scesa.

Daniele ed io restiamo soli e per una manciata di secondi non facciamo altro che guardarci. Io lo fisso in cagnesco mentre lui ha la stessa espressione impassibile di sempre. Già me lo vedo a giustificarsi con frasi del tipo Non è successo niente di grave, Marcella., oppure Non si ripeterà, Marcella.. Perché mio fratello non è in grado di pronunciare espressioni come Scusa, Mi dispiace, Ho sbagliato, Tu hai ragione, io ho torto. Oppure, se sa di avere torto marcio, non dice nulla e si limita ad alzare i tacchi.

“Daniele… Che vergogna! Che schifo! Con quella ragazza poi!! Un ragazza che in passato mi ha fatto del male, che è stata con l’uomo che tua sorella doveva sposare!”

“Quale donna non è stata con Armando? Rischio di non poter più andare a letto con nessuna donna, se devo evitare tutte le ex amanti di Armando!” Eccolo, il mio fratellone che anziché chiedere mestamente scusa, inizia ad arrampicarsi sugli specchi. La mia rabbia cresce incredibilmente.

“Sei ridicolo Daniele! Non ti rendi conto che hai perso i freni in pubblico, e non a una sfilata qualsiasi dell’Ecomoda, ma alla MIA sfilata, durante la MIA sfilata! E se invece di me ti avesse visto qualcun altro? Magari un giornalista poteva essere appostato qui sopra, e vi poteva fotografare!”

“Tu eri appostata lì sopra. C’era qualche giornalista o fotografo insieme a te?”

“DANIELE! Possibile che non capisci?! E inoltre, proprio con quella ragazza, che è pure fidanzata!”

“Io non sapevo che fosse fidanzata, fino a stasera.”

“Questa è senza dubbio la cosa più ridicola che io abbia mai sentito. Tutti sanno che è fidanzata, tutti lo sapevano già prima di stasera! Tutti l’hanno visto con i loro occhi poco dopo che è stata assunta, quando si stava languidamente sbaciucchiando in un’auto, davanti all’azienda, come se fosse un posto appartato dove appartarsi! Complimenti Daniele, che ragazza piena di valori, che donna per bene che hai scelto! Un applauso!” Ironizzo, battendo le mani.

“A quanto pare sapevano tutti a parte me che fosse fidanzata!”

“Daniele, smettila di prendermi in giro! Il tuo è stato un comportamento assurdo e imperdonabile, non posso neanche pensare a cosa poteva accadere se ti avesse visto qualcun altro!”

“Ma non è successo. Meglio così, no?”

“Sono stufa di parlare con te, non ti rendi proprio conto che mi hai rovinato la serata! Che hai intaccato la mia serenità e la mia allegria, con la tua trovata proprio fuori luogo! Mi hai delusa Daniele, mi hai delusa moltissimo!”

Concludo inalberata, per poi risalire le scale che portano alla festa.

 

SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI MATTEO.

Oddio, Mariabeatrice è davvero bizzarra. Per me è una specie di cognata, o sbaglio? La sorella di mia cognata è a sua volta mia cognata? Ha un’acconciatura improbabile, composta da piccoli codini legati da elastici trasparenti. Ma non le tirano i capelli dalla profondità del bulbo?! E indossa una gonna lunga a vita alta, e una maglietta striminzita con una sola spallina. E’ talmente stretta che non lascia spazio all’immaginazione. Così dopo pochi minuti, sembra una tipa allegra, assolutamente stramba e svampita e un vulcano di risate!

Michel, guardandosi in giro, s’interroga su dove possa essere andata Marcella che, in effetti, si è allontanata diverso tempo fa. Michel fa lo stesso per andare a cercarla, lasciandomi solo con la “svampitina Bea”, l’ho ribattezzata così!  

“E tu sei mai stato a Dubai, in quel ristorante sott’acqua?” Mi domanda, dopo aver elencato tutti i viaggi che ha fatto. Inizio a credere che alcune mete se le sia inventate!

“No, mi manca veramente!” Affermo, domandandomi come possa essere cenare mentre, a fianco a te, un simpatico pesce palla si gonfia e si sgonfia, fissandoti mentre mastichi un suo amico salmone.

“E’ stupendo, uno spettacolo mozzafiato!”

“Potremmo andarci insieme!” Azzardo, abbozzando un sorriso. Mariabeatrice reagisce mettendosi a ridere.

“Un giorno di questi magari!” Mi risponde, scherzosamente. Svegliati, sto cercando di flirtare! Penso.

“E dimmi Mariabeatrice, sei fidanzata?” Le domando, rivolgendole anche uno sguardo che non lascia spazio a dubbi sulle mie intenzioni. Lei, dopo aver sorseggiato dello champagne, assume l’espressione da ma questo sta flirtando con me? Esatto Mariabeatrice Valencia, sto flirtando con te.

“Sono single! E tu?”

“Sono single anch’io. Pensa che fortuna!” Rispondo, con un luminoso sorriso.

“Fortuna?” Mi domanda, perplessa.

“Fortuna. E dimmi, sei single perché sei una di quelle che non ha ancora trovato l’anima gemella?”

“Cos’hai contro l’anima gemella e le donne che la cercano?”

“Niente.”  - Affermo, facendo una smorfia e scuotendo il capo. E’ vero, non ho nulla contro chi cerca l’anima gemella. Ogni uno è libero di vivere l’amore come crede! – “Ma non hai risposto!”

“Sinceramente non mi sono mai impegnata seriamente con qualcuno! Non ci ho mai pensato! A me piace viaggiare, conosco tante persone…”

“E viaggiare con un fidanzato vicino, o con il fidanzato a casa, non è entusiasmante quando farlo da soli o da single!”

“E tu? Posso azzardare l’ipotesi che ti piace volare di fiore in fiore, buttare l’occhio dove capita, flirtare un po’ con tutte?”

“No, ma cosa dici? Mi offendi!” Rispondo, con un sorriso non propriamente offeso!

“Che idee strane mi vengono, chissà come ho fatto a immaginarlo!”

“Allora, come ci regoliamo per la nostra cena a Dubai, sott’acqua?” Le domando, avvicinandomi a lei. Pochi centimetri ci separano, centimetri che lei non diminuisce. Ma il momento viene interrotto da mio fratello che ritorna in compagnia di Marcella, dalla faccia scura.

 

 

SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI MICHEL.

Cammino tra la folla, osservandomi attorno. Ma dove sarà finita Marcella? Aveva detto che andava in cerca di Daniele per presentargli mio fratello, ma vedo Daniele che sale l’ultimo gradino di una scala che porta alla hall, e di Marcella non c’è traccia.

“Daniele!” Lo chiamo da distanza. Lui si ferma e si volta.

“Stavo cercando Marce. Aveva detto che sarebbe venuta a cercarti!”

“Guarda per le scale, o di sotto.” Mi risponde, freddamente.

“Avete discusso per caso?”

“Perdonami Michel, ma non voglio parlarne. E poi so che ci penserà mia sorella a metterti al corrente di ogni particolare!”

“Come vuoi Daniele. Se vuoi raggiungere mio fratello e tua sorella, sono al buffet laggiù, vicino alla porta finestra.”

“Va bene, a dopo.”  Mi risponde, allontanandosi.

Scendo le scale per cercare Marcella, immaginandomela sconvolta, seduta da sola da qualche parte a raccogliere le lacrime con le sue bellissime mani curate. Questa serata è stata un successone, prima dietro le quinte Daniele si è comportato da fratello perfetto… Non mi viene in mente alcun motivo per cui possano aver discusso, pur spremendomi le meningi!

Una volta sceso anche l’ultimo gradino, vedo la mia Marce seduta sul divano della sala d’aspetto della reception e, come sospettavo, sta piangendo.

“Amore mio, cos’è successo? Daniele mi ha detto che avete discusso!”

“Ah sì? Mi aspettavo che avrebbe detto qualcosa del tipo no, va tutto bene!” Mi risponde, risentita.

“E’ tanto grave?”

“Vuoi sapere come ho trovato mio fratello? Per le scale, con una donna! Le mani che andavano dappertutto, lei che stava per farselo qui, davanti a centinaia di persone! E non con una ragazza di brava famiglia e con sani valori, ma con quella sciacquetta di Loredana! Ci credi che i miei sospetti erano fondati e che la banda delle racchie aveva ragione?!”

“Bhe, se fosse stata una ragazza di brava famiglia e con valori ben radicati, non si sarebbe abbandonata ad effusioni poco caste ad una festa simile, nel mezzo di una scala esposta come quella!”

“Ti rendi conto? Alla mia sfilata! Al mio debutto! E cosa sarebbe successo se invece di me l’avesse visto un fotografo? O qualcuno dell’Ecomoda? Armando ad esempio, o Mario, che non aspettano altro che metterlo in ridicolo e ricambiare la cattiveria di mio fratello!”

“Forse se lo meriterebbe… Scusa la franchezza amore mio, ma tuo fratello non si è comportato propriamente da uomo, imprenditore e fratello esemplare tubando per i corridoi a questo evento, con fior fiori di giornalisti a caccia di scoop e notizie!”

“Perché pensi che io sia tanto arrabbiata? Tralasciando i giornalisti, ma questa è la mia serata! E anziché festeggiare con lui, ho dovuto litigarci! E sai cosa si è inventato riguardo il fidanzato di Loredana? Ha detto che non sapeva fosse fidanzata! Ti sembra?”

“Magari non lo sapeva sul serio!”

“Michel, mio fratello sa sempre vita, morte e miracoli delle donne con cui s’intrattiene! Non è uno sprovveduto! E questa cosa mi fa ancora più paura! Se mio fratello non ha visto che Loredana era fidanzata, se non gli è mai sorto il dubbio e non si è premunito di indagare, significa che ha perso la lucidità, quindi per lei non prova solo attrazione fisica!”

“Questo sarebbe un bel problema, capisco la tua preoccupazione visto che quella tipa non mi sembra l’ideale come cognata!”

“Non capisco il comportamento di mio fratello! Questo suo abbandonarsi così a una donna!”

“Piuttosto strano per un uomo come lui. Per quel poco che lo conosco, non mi sembrava il tipo che alla sua età si comporta da adolescente con gli ormoni impazziti!”

“Temo che ci sia dell’altro tra lui e quella donna.” Mi dice, stavolta con tono più tranquillo. Il pensiero che Daniele possa davvero provare coinvolgimento e trasporto per quella donna, la preoccupa e di conseguenza preoccupa anche me.

“Che dici, torniamo alla festa? Papà e i suoi due amorini vorrebbero festeggiare lo strepitoso esordio della mamma!”

Sorrido, per essere riuscito a strapparle un sorriso. La prendo per mano e risaliamo la scala che poco tempo prima è stata la scena di quello spiacevole episodio!

 

 

SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI ARMANDO.

Si bhe, questo è il massimo! Quel cretino di Matteo, che prima della sfilata ha fatto il cascamorto con mia moglie, adesso lancia sguardi languidi a Mariabeatrice!

“Amore mio, cosa stai guardando?” Mi domanda Betty.

“Quel cretino. Ma va dietro a qualunque cosa abbia le sembianze di una donna! Guarda, adesso sta flirtando con Mariabeatrice!”

“Ah, quindi io sarei una cosa con le sembianze di una donna?”

“Mmmm, mostro, dai! Cerca di capire ciò che intendo… Quel tipo ci prova con tutte! Ti sembra normale? E dovremo assumerlo nella nostra azienda!” Dico, disperato.

“Un po’ come Claudia Bosch, che lancia languidi sguardi a tutti gli uomini della sala!”

“Quei due starebbero bene murati vivi, per scambiarsi le loro esperienze! Mi devi ancora dire cosa ti ha detto prima!”

“Non so quanto ti farà piacere sentire le cose che mi ha detto!”

“Mi devo cercare preventivamente un avvocato?”

Mia moglie inizia a raccontarmi della loro conversazione, ignorando la mia battuta:

“Mi ha detto che questa mattina, davanti all’Ecomoda, non si era accorto che sono incinta! Poi ha aggiunto che non avrebbe alcun problema a crescere il figlio di un altro uomo!”

“Ma quel tipo è un pazzo psicotico!!” Affermo, con veemenza. Giro leggermente la testa verso destra notando che, dall’altra parte della sala, Matteo mi osserva.

“Armando, non urlare così!”

“Vuoi dire che lo spudorato che questa mattina ha osato osservare il fondoschiena a mia moglie, il francese insulso che mi ha investito con la valigia e il nostro nuovo addetto alle pubbliche relazioni, che affiancherà la povera Caterina, sono incarnati da Matteo Doinel?”

“Esatto, Armando.”

“Adesso vado lì e lo ammazzo!” Affermo, pronto a dirigermi nella sua direzione ma mia moglie mi blocca.

“Così domani sui giornali, anziché << Armando Mendoza, imprenditore di successo >> ci sarà scritto << Armando Mendoza, assassino a sangue freddo >>!”

“Quel tipo presto o tardi dovrà capitarmi sotto le mani!”

“Forse era meglio una moglie racchia!” Afferma, lei ridendo.

“Ti avrei amata e sarei stato geloso lo stesso, e lo sai. Anzi, ti amavo lo stesso ed ero lo stesso tremendamente geloso! Ti ricordi come ho ridotto il viso di Nicola?” – lei annuisce ridendo – “Ecco, immagina quello che ho fatto a Nicola, moltiplicato per mille! Ecco cosa rischia quel tipo!”

“Bhe, come vedi ha già dirottato le sue attenzioni verso qualcun’altra!”

“Chi ha dirottato le sue attenzioni verso chi?” Domanda Mario, arrivando con Sandra, Freddy e Annamaria.

“Te ne parlerò in un’altra sede Calderon! Fidati, è molto meglio!”

“Parlavate di Claudia Bosch, immagino!” Ipotizza Calderon.

“No, della sua degna anima gemella!” Asserisco.

“Non capisco!”

“Cosa ne dici, amore, di dire loro quello per cui li abbiamo riuniti?” Gli domanda Sandra, accarezzandogli il petto.

“Che succede?” Domanda mia moglie.

“Il qui egregio dottor Calderon, ha preteso la nostra presenza per darci un’importante annuncio!” Afferma Freddy.

“Ma come parla, Freddy? Proprio non l’avevo capito che voleva parlarci!” Ironizzo.

“Allora?” Li incita Betty.

“Bene. Come ormai sanno tutti, fra tre mesi mi sposerò con Sandra, e niente mi riempirebbe di gioia quanto avervi come miei testimoni! Cioè, niente a parte le mie nozze con Sandra!” Dice Calderon, rivolgendosi a me e a Betty. Per pochi istanti Betty non capisce se Mario si stia rivolgendo a lei o meno, se sta realmente chiedendo alla donna che ha preso in giro e deriso, di fargli da testimone di nozze!

“Anch’io?” Domanda, incredula.

“Sì Betty, tu e Armando! Accettate?”

“Amico, eccome se accetto. E’ logico che ti faccio da testimone!” Gli rispondo con un sorriso, mentre ci diamo una vigorosa pacca sulla spalla.

“Betty?” Domanda Mario a mia moglie.

“Certo, accetto! Naturalmente!” Afferma sorridente. Un po’ titubanti, i due si avvicinano e si abbracciano.

“Può bastare, non credi Calderon?” Domando retoricamente, per dividerli.

“Sei una spina del fianco Armando! Come fa Betty a sopportarti?”

“Ah, ah, ah! Io potrei dire la stessa cosa di Sandra! E’ ancora il tempo per ripensarci, lo sa?”

“No signor Armando, non ho intenzione di lasciarmi sfuggire l’opportunità di mettergli il cappio al collo!” Afferma sorridendo Sandra, mentre Mario si passa una mano sul collo. Abbozzo un sorriso, e Betty mi sembra quasi commossa. Ormai piange per qualunque cosa! E’ passata dagli scatti di rabbia alle crisi di pianto. Temo che questo bambino nasca con il mio terribile carattere lunatico!

“Quanto a voi, vorrei con tutto il cuore avervi come miei testimoni! Siete una delle coppie più belle di questo mondo, oltre che due dei miei migliori amici!” Dice Sandra ad Annamaria e a Freddy, prendendo loro le mani.

“Oh amica mia, ne sarei felicissima! Che emozione, no amore mio?”

“E’ una grande gioia per me accettare la gentile offerta di questa mastodontica donna!”

“FREDDY!” Lo rimproverano in coro Annamaria, Sandra e Betty.

“Stavo dicendo che accetto di buon grado i gentili complimenti e l’offerta!”

“Bene, direi di brindare ora!” Asserisco, afferrando una fluite e una forchettina. Faccio tintinnare l’uno contro l’altro, così da attirare gli altri componenti dell’Ecomoda, i giornalisti e i pochi ospiti che sono rimasti, visto che la serata volge al termine.

“Scusate se vi rubo ancora tempo, ma mi sembrava doveroso brindare in onore delle prossime campane che suoneranno all’Ecomoda a breve. Ho conosciuto quest’uomo molto tempo fa, ho seguito il suo cambiamento passo passo, e lui il mio. L’ho visto al fianco di molte donne, ma non l’ho mai visto al suo posto quanto accanto a Sandra. Perciò sono onorato di farvi da testimone, insieme a mia moglie, a Freddy e ad Annamaria.” Loro tre annuiscono.

“Sembra una festa di fidanzamento! Grazie Armando, e grazie a tutti!” Dice Mario abbracciando Sandra, per poi alzare i calici al cielo, seguiti da tutti.

“Già che siamo tutti qui, vorrei approfittarne per presentarvi Matteo Doinel, il fratello di Michel.” Annuncia Marcella. Quel tipo saluta tutti con un disinvolto << piacere >>, posando gli occhi su mia moglie la quale si guarda bene da non ricambiare lo sguardo. Questo tipo avrà vita breve!

“Matteo, ti presento i dirigenti. Nicola Mora, il direttore finanziario, Saul Gutierrez, il direttore amministrativo e del personale, Ugo Lombardi, lo stilista di punta, Mario Calderon, che collabora con Armando Mendoza nella direzione commerciale. Armando è anche il vice presidente, e per finire Beatrice Pinzon Solano, la presidente e la moglie di Armando. Loro sono i genitori di Armando, Roberto e Margherita, e tutto il personale amministrativo e non: Annamaria, Patrizia, Ines, Freddy, Sandra, Sofia, Berta e Wilson, Mariana, Loredana. E i loro compagni!”  Presenta abbastanza sommariamente Marcella. A turno stringiamo la mano a Matteo, e quando arriva il nostro turno:

“Con la signora Beatrice e il dottor Mendoza ci siamo già conosciuti prima della sfilata.”

“Ah si? Non ne avevo idea!” Dice Marcella.

“Per la verità il dottor Mendoza l’ho conosciuto ieri all’aeroporto, ma non avevo idea di chi fosse. Ne approfitto ora per porgerle le mie scuse.”

“Vuoi dire che lui è il francese che ti ha investito con la valigia?” Mi domanda Marcella. Io, nella mia posa con le mani sotto le ascelle, annuisco.

“Non credevo che avesse appeso i manifesti. Le porgo ancora le mie scuse!” Mi dice il tipo, con quel sorrisetto immaturo e beffardo, sulla sua faccia da schiaffi.

“E non pensa che sia il caso di scusarsi per il resto?”

Matteo non fa una piega, mentre mi fissa fiero.

“Quale resto?” Domanda Michel.

“Il dottor Mendoza si riferisce a un complimento che ho avanzato prima della sfilata, verso la sua signora. Mi sono permesso di dirle che questo vestito le calza a pennello, nel suo stato di attesa. Era un complimento senza malizia e onestamente non sapevo nemmeno che la signora fosse sposata, con il dottor Mendoza per di più.”

Dunque, ricapitoliamo. Matteo è il fratello di Michel, il quale gli avrà certamente raccontato dei nostri strascorsi e dell’attrazione che provava per mia moglie. Mia moglie questa mattina si presenta a Matteo e lui finge di non sapere che è sposata con il sottoscritto? Lo posso uccidere? Non posso davvero credere che questo tipo è capace di dire tante bugie così a cuor leggero! Certo, io non posso fare la predica a nessuno circa le bugie, ma per lo meno quando le dicevo la mia espressione ed il mio tono di voce erano per lo meno sospetti. Lui no invece, lui ha l’espressione del perfetto bugiardo sincero.

“Non erano esattamente queste le parole che…” Cerco di dire, prima che mia moglie mi dia una gomitata interrompendomi.

“Non si preoccupi Matteo, l’episodio è archiviato!”

“Buona sera a tutti.” Sentiamo alle mie spalle. Questa voce mi fa raggelare il sangue.

“Armando, che bello rivederti!” Afferma sorridente Claudia, mentre cerca da me un bacio sulla guancia. Io mi allontano appena in tempo.

“Salve Claudia.” La tipa resta delusa, visto che evidentemente cercava qualcosa da me!

“Credevo che mi saresti venuta a trovare di là in camerino.” Dice davanti a tutti. Che imbarazzo, brutta pazza!

“Come vedi ero e sono impegnato Claudia! Te la ricordi mia moglie?” Dico, per interrompere un’imbarazzante conversazione e per sottolineare che SONO SPOSATO.

“Come posso ricordarmela se non l’ho mai vista prima?” Domanda questa cretina.

“Ci siamo già viste eccome. Io ero l’assistente di Armando, colei che l’ha staccata a forza dalle sue labbra, che l’ha nascosta nel mio ufficio e che in seguito l’ha trascinata fuori dall’ufficio di Armando. Beatrice Pinzon Solano.” Le dice mia moglie, rievocano il loro incontro e porgendole la mano. 

“Mi scusi, io non l’avevo riconosciuta. E non potevo di certo immaginare che un giorno avrebbe sposato Armando.” Dice lei, leggermente sconvolta, mentre guarda Betty. Mia moglie ride disinvolta.

“E invece, guardi i casi della vita! Ora sono la presidente e la moglie di Armando Mendoza!” Afferma, quasi a voler dire bene, gira al largo da mio marito, sgualdrinella! Betty a questa capacità, celare i suoi veri pensieri dietro una battuta e una risata. Ma il messaggio arriva sempre forte e chiaro! Claudia afferra il sottotesto perchè ci lascia in pace. La vedo mentre si avvicina a Mario per salutarlo ma anche da lui non ottiene niente. Idem con Nicola! Mentre se ne va, Matteo le guarda il fondoschiena. Fortunatamente Marcella non sen’è accorta, o sarebbe esplosa!

“Quella ragazza non ha un minino di buon senso. Venir qui e salutarmi, fare quelle battute davanti a tutti! Credevo che saresti venuto a trovarmi in camerino!” Ripeto, scimmiottandola.

“Magari saranno due i Mendoza a finire sui giornali con l’accusa di delitto passionale!” Ironizza Betty, poco prima che Daniele Valencia ci venga incontro. In effetti non si è proprio visto né sentito stasera!

“Io vi lascio, è stata una bellissima serata.”

“Daniele, va tutto bene?” Gli domanda mia madre.

“Sì Margherita, arrivederci. Buona notte Roberto, ci vediamo domani al consiglio di amministrazione.”

A turno i miei genitori, Mariabeatrice, Matteo e Michel salutano Daniele. Tra lui e Marcella leggo parecchia freddezza e lei non lo guarda nemmeno in faccia.

“Daniele, ci strappi già la gioia di averti tra noi?”

“Non ho nessuna voglia di sentire le tue battute, Calderon.”

“Perché, per una volta che possiamo divertirci noi!” Rispondo a Daniele.

“Il gatto ti ha mangiato la lingua per caso stasera?” Gli domanda Mario.

“Non temete, io ho sentito la sua voce per tutti voi. Che dici Michel, andiamo?”

“Se dici tu, qui stanno andando via tutti. Buona sera a tutti!”

Chissà cos’ha preso stasera a Daniele! Qualunque cosa sia, so che la banda non tarderà a venirne a conoscenza e a spargere la voce. Anche i rimasti, si dirigono al guardaroba per prendere cappotti e borse. Il cellulare di Nicola vibra l’ennesima volta.

“Ancora lei?!” Domanda alterata Patrizia. Nicola annuisce contrariato e non è difficile immaginare chi possa essere!

“Natasha? E che vuole?” Domanda Betty.

“Non lo so e non m’interessa. Se continua così cambierò numero!”

 


SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI DANIELE.

E’ stata una serata immonda per causa mia, e so perfettamente di aver rovinato la serata a mia sorella. L’ho passata con dei amici imprenditori, riflettendo sul mio comportamento. Neanche quand’ero un adolescente mi comportavo in questo modo! Ora sono un uomo adulto, un uomo facoltoso e non posso permettermi certe debolezze. Daniele Valencia non perde la testa per una donna! Esco dal bagno e mi dirigo verso l’uscita, e non mi accorgo che una donna è nascosta dietro la porta.

“Te ne stai andando?”

“E’ così che si fa a fine serata.” Rispondo, senza fermare il passo.

“Ma questo è un hotel, potremmo prendere una stanza e fermarci” Mi dice, parandosi davanti a me e mordendosi maliziosamente un unghia.

“Tu sei matta.” Le dico, scostandola e raggiungendo l’uscita.

“Il tuo fidanzato dove lo hai parcheggiato?”

“L’ho mandato a prendere l’auto.”

“Ma ci sono fior fiori di parcheggiatori.”

“Non siamo ricconi come voi che possono lasciare mance a questi signori. Ha parcheggiato fuori dall’hotel.”

“E come pensi di giustificare al tuo ragazzo la notte fuori casa?”

“Non viviamo mica insieme! Io mi faccio portare a casa, fingo di stare male, lui perciò se ne andrà e io ti raggiungerò. Cosa ne pensi?” Mi domanda, passandomi l’indice sulla cravatta.

“Passa una buona notte.” Le dico con un sorriso sbeffeggiatore, entrando nella mia auto e andando via.

 


SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI PATRIZIA.

Dopo ciò che ha fatto e dopo tanto tempo in silenzio, come si permette quella tipa di chiamare Nicola?! La curiosità di sapere cosa vuole è forte, ma nello stesso tempo non mi va che Nicola abbia contatti con lei! Che vada a parlarci è fuori discussione, visto che è stata capace di aspettarmi sotto casa mia per aggredirmi. Da allora, passo quasi tutte le notti a casa di Nicola.

“Davvero cambierai numero?”

“E’ logico, non posso certo passare la giornata bombardato di sue telefonate!”

“Buona sera, bellissima festa.” Sentiamo alle nostre spalle, ed ecco che vediamo Matteo. Questo tipo che ad Armando sembra stare tanto antipatico.

“Molto bella, sono certo che sarà un gran successo la collezione!” Gli risponde Nicola, cercando di intavolare con lui una conversazione, non notando che Matteo mi sta facendo la radio grafia. Io stringo ancora più forte il braccio di Nicola, aspettando che il parcheggiatore torni con la sua auto.

“Non mi sono nemmeno complimentato per la vostra relazione!”

“La ringrazio, molto gentile!” Gli risponde Nicola, che sembra prenderlo troppo in simpatia! Io mi limito a un sorriso striminzito e forzato.

“Lei è fortunato, con una donna tanto bella accanto.”  Dice con voce suadente. Finalmente Nicola si rende conto di cosa va in cerca questo tipo!

“Immagino che questo complimento sia senza malizia, come quello fatto a Beatrice!” Ironizzo, trattenendo Nicola sta stava già avanzando verso di lui.

“Signore, la sua auto!” Ci dice il parcheggiatore, smontando dal posto di guida.

“Allora ci rivedremo all’Ecomoda, a presto.” Dice quello sorridendo. Da noi in risposta riceve due freddi << buona sera >>.

Quando siamo in auto in viaggio vero casa, discutiamo di quanto successo.

“Che faccia tosta, guardarmi in quel modo davanti a te!” Affermo.

“Se continua così, non metterà neanche il naso dentro all’Ecomoda! Si è già guadagnato il mio disprezzo e quello di Armando! E di conseguenza quello di Mario, di Betty e di tutta la banda.”

“E di Marce, quando saprà che ha cercato chissà che da me e da Betty! Quando lo saprà gli farà una di quelle sfuriate che sa fare solo lei!”

“Mi leggi i messaggi, per favore?” Mi domanda, visto che il suo cellulare continua a emettere brevi vibrazioni. Sono tutti sms di Natasha che leggo a voce alta.

Ciao Nicola, ho visto la tv e devo parlarti.

Nicola, rispondi, ti prego!

Ho visto alla tv che stai con Patrizia, ma c’è qualcosa che devi sapere! Ti devo parlare!

“Cancella tutto, anche il suo numero.” Mi ordina Nicola. Io eseguo con felicità!

 

SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI MATTEO.

Gli uomini mi temono, e le donna non sanno come dire ai loro uomini guarda, questo tipo affascinante sta flirtando con me! Lo capisco! Mi annoia andare a casa adesso, perciò decido di passare in qualche locale, quando vedo una ragazza bionda uscire con un grosso borsone. E’ una delle modelle.

“La vengono a prendere?” Le domando, avvicinandomi a lei.

“No, sto aspettando un taxi.” Mi dice, osservando i miei occhi celesti.

“Mi sembra ingiusto che lei debba spendere dei soldi per uno squallido taxi! Guarda caso, io ho appena noleggiato una macchina nuova di zecca, molto meglio di uno squallido taxi.”

“Ma lei non è dell’Ecomoda?”

“Molto presto entrerò nell’organico. Sono il cognato di Marcella Valencia. Allora, andiamo?” Le domando, ammiccando chiaramente, mentre vedo la mia auto arrivare di fronte all’entrata.

“Andiamo.”

 

 

SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI MARCELLA.

Dopo essermi infilata il pigiama, mi siedo finalmente sul letto e inarco la schiena toccandomela, quando sento dietro di me le mani tiepide di Michel.

“Cosa pensi di dire a tuo fratello domani?”

“E’ vero, c’è il consiglio di amministrazione!”

“Già. Dovrai per forza vederlo!”

“Spero che la notte gli porterà consiglio e che si potrà parlare da persone mature e intelligenti! Se solo penso che dovrò anche vedere quella tipa tutti i giorni, che mi guarderà beffarda!”

“Tu non devi certo metterti al suo livello, ignorala e passale oltre! Adesso cosa ne dici di rilassarti, per te e per i piccoli?”  Mi invita, accarezzandomi il ventre. Io giro su me stessa e lo bacio.

“Va bene. Prepariamo della camomilla?”

“D’accordo. Sai ci ho pensato tanto. Se fossero maschietti, mi piacerebbe che uno dei due si chiamasse Marc.”

“Marc?”

“Esatto. Marc, da Marcella. Marc Doinel Valencia. Non ti piace?”

Accarezzo una guancia a Michel, prima di appoggiarmi al suo petto. Michel mi avvolge con le sue braccia.

“Marc Doinel Valencia.” Dico a voce alta, accarezzandomi il ventre.

 

SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI BETTY.

Dopo essermi spalmata la crema sulle mani, mi metto sotto le coperte insieme a mio marito. Camilla ha fatto fatica ad addormentarsi, perché voleva sapere ogni dettaglio sulla sfilata.

“Dopo il Bogotà Fashion dovremmo iniziare a impacchettare tutta la roba.” Ricordo oralmente a entrambi.

“Non avremo tempo per annoiarci! E dovremo trovare un nome per lui!” Dice Armando, accarezzandomi il ventre.

“Qualche idea?”

“Forse… Una cel’avrei. Insomma, mio padre ci vuole regalare casa sua proprio adesso che aspettiamo lui, e mi piacerebbe dargli il suo nome. Se tu sei d’accordo…. Ma non vorrei che tuo padre la prendesse male perché non gli diamo il suo di nome!”

“La tua idea mi piace amore mio! Quanto a mio padre vedrai che non se la prenderà, se gli promettiamo di mettere il suo nome al prossimo nipote!”

“Ma se il prossimo sarà una prossima invece, la piccola Hermes Mendoza avrà qualche problema a scuola!”

“Armando, è chiaro che intendevo dire se sarà maschio anche il prossimo!” Mi risponde, ricambiando la mia risata.

“Aggiudicato allora? Roberto Mendoza Pinzon?”

“Aggiudicato amore mio.”

Dopo esserci baciati con passione, lei si addormenta poggiando la testa al mio petto.

 

 

FINE CAP.30 : La sfilata - 3° parte

 

 

Sono contenta di essere riuscita ad aggiornare così presto, spero che vi sia piaciuto!

Natasha riuscirà a parlare con Nicola? E lui come reagirà?

Matteo continuerà ancora a dispensare complimenti e cercare le attenzioni di tutte! Sarà interessante la sua permanenza in azienda, non credete? Ma alla fine qualcuna riuscirà a fargli battere il cuore?

Per Daniele cosa nasconde il futuro? Riuscirà a lasciare Loredana e a tornare in sé? Credete che Marcella sia stata esagerata?

Vi piace il primo nome scelto da Michel e Marcella? E la scelta del nome di Armando e Betty?

Vi auguro un felice capodanno, un 2015 sereno! A presto, un bacio a tutti!

 

 

 

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Capitolo 31
*** Problemi personali ***


NUOVI PROBLEMI

 

 

CAP.31: Problemi personali.

 

 

 

SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI MARCELLA.

Mi sveglio con l’aroma del caffè che raggiunge le mie narici. Girata sul fianco destro e con le mani sotto il cuscino, apro gli occhi e sorrido. Sul comodino c’è la mia tazza preferita fumante e un biglietto. La cosa mi fa sorridere ma mi sembra al quanto strana visto che non posso assumere caffeina nel mio stato, mi stupisce che Michel non lo sappia! Afferro il biglietto e ne leggo il contenuto:
 

Se ti sveglierai e non mi troverai, non temere, sono solo uscito a prendere il giornale e torno da te subito. Non ti libererai mai di me mia dolce stilista! Quello che vedi non è caffè normale ma caffè d’orzo.

Ti amo, Michel.

 

Stesa a letto, stringo al petto il biglietto sorridendo. Sto vivendo il periodo migliore della mia vita, e lo devo a me stessa ma soprattutto a Michel. Se ripenso al giorno della mia partenza, non posso credere che non ricordassi nemmeno il suo nome quando mi si è avvicinato all’aeroporto! Da li è iniziata la nostra conoscenza, la nostra storia, il nostro rapporto. Due perfetti estranei accomunati dal dolore del rifiuto. Sapete quando dicono “si chiude una porta e si apre un portone”? E’ proprio vero! Solo che spesso siamo così impegnati a guardare ancora attraverso quella porta, che non ci accorgiamo del portone.

Sento Michel rientrare, perciò afferro la tazza e lo raggiungo in cucina sorprendendolo alle spalle. Con la mano sinistra gli accarezzo il petto.

“Quanto ti amo Michel!”

“Buon giorno amore mio, e buon giorno anche a voi piccolini! Come avete dormito?”
“Bene, mi sento davvero riposata! In grado di affrontare mio fratello e il consiglio di amministrazione!”

“Mi fa molto piacere, che finalmente tu ti sia riposata! Hai visto, tutto sommato è andato tutto bene al lancio. Quella Claudia non ha fatto scenate, non ha sedotto nessuno e non ha dato scandalo!”

“Tranne per come ha salutato Armando, Mario e per come cercava di presentarsi a Nicola Mora! Fortunatamente quei tre sono diventati intelligenti e l’hanno respinta!”

“Non avevo la minima idea che Patrizia e Nicola stessero insieme!”

“Io nemmeno, anche se sospettavo che poteva succedere. In realtà la storia di Patrizia e Nicola è iniziata diversi anni fa si può dire! In quel periodo Patrizia era piena di debiti, e le avevano persino sequestrato la macchina! Così decise di corteggiare Nicola Mora, con la speranza che lui le desse i soldi per riscattare la sua auto. In realtà Nicola non era padrone di nulla, era semplicemente stato assunto da Beatrice per gestire il capitare della Terramoda, e dell’Ecomoda, perciò non poteva prendere decisioni come elargire un prestito simile a Patrizia, soprattutto perché era un’acerrima nemica di Betty! Nicola approfittò della situazione perché sapeva che Patrizia sarebbe andata a letto con lui per avere quel prestito, dopo di che si volatilizzò visto che il giorno seguente venne fuori tutto e Betty partì per Cartagena. Patrizia si sentì una cretina, ma le è anche stata bene come lezione!”

“E quando Patrizia scoprì che Nicola l’aveva raggirata, cosa fece?”

“Lo scoprì il giorno del famoso consiglio direttivo, fui io a dirle che in realtà quel tipo non era padrone di niente e non aveva un peso. Reagì malissimo, puoi immaginare! Andare a letto con un tipo com’era Nicola non era il massimo per lei e non c’aveva ricavato niente, come invece sperava! Lo rincontrò qualche giorno dopo, quando Nicola si presentò all’Ecomoda per fare le veci di Beatrice. Poi, quando iniziò a lavorare lì, Patrizia non faceva che ripetergli quando lo odiava però quando il poveretto le prestava soldi, il cellulare e pure la sua auto, che poi è quella di Patrizia che aveva comprato per lui, lei accettava volentieri!”

“Da questa storia sembra che sia stata Patrizia a raggirare Nicola, e lui mi sembra innamorato da sempre!”

“Che lui sia innamorato da sempre non ci piove. Riguardo Patrizia, sono contenta che abbia abbandonato quelle abitudini e che si sia resa conto che di un uomo contano la purezza dei sentimenti e l’onestà!”
“E hai già riflettuto su cosa dirai a tuo fratello?”

“Io gli parlerò senza arrabbiarmi, e gli domanderò di chiudere con quella donna. Non mi va che lo preda in giro! Va a letto con mio fratello senza dirgli di essere fidanzata, e nel frattempo se la spassa anche con il fidanzato!”

“A quella donna si può rimproverare di essere una poco di buono, ma non di certo di essere una profittatrice. Insomma, il suo ragazzo è un morto di fame mentre tuo fratello è un uomo facoltoso, se fosse interessata al suo patrimonio, lascerebbe quello per Daniele, non tratterebbe tuo fratello come una ruota di scorta!”

“E il fatto che sia una poco di buono ti sembra poco? Mio fratello non è un giocattolo, vorrei solo che trovasse una donna come si deve! Ma credo mi rassegnerò al fatto che sarò l’unica Valencia ad avere bambini!”

“A proposito di bambini, abbiamo messo in cantiere il primo nome, ma l’altro? E se fossero femminucce?”

“L’altro nome maschile, ti piacerebbe se fosse Giulio?”

“O Julian!”

“Cosa ne dici di una via di mezzo come Julio? Così facciamo contenti sia papà che mamma!”

“Mi sembra un compromesso perfetto.”

Michel mi rivolge sguardi dolcissimi, soprattutto quando parliamo dei nostri gemellini, o gemelline.

“E se invece fossero due belle bambine dai capelli neri e gli occhi verdi?”

“Come si chiama tua madre?”

“Danielle.”

“Cosa ne dici allora di Danielle e Susanna, come la mia mamma?”

“Dico che mia madre ne sarebbe entusiasta.”

“Michel, te la posso fare una domanda?”

“Dimmi tesoro mio.”

“Tu ed io abbiamo lavorato fianco a fianco per anni, stiamo per mettere su famiglia e io non so niente della tua di famiglia! So che tuo padre è scappato chissà dove e con chi quand’eri piccolo, ma tua madre non mel’hai mai presentata!”

“Amore mio, sicuramente è inevitabile che ti presenterò mia madre!”

“Ne parli come se eviteresti volentieri di farlo!”

“Non è questo, è che mamma… Lei era, anzi è, piuttosto attaccata alla mia ex fidanzata. Da quando ci siamo messi insieme come sai ho sentito mia madre si e no due volte. Lei non ha digerito la mia decisione e il fatto che mi sia fidanzato con te che aspetti un figlio.”

“E non hai ritenuto opportuno dirmelo prima?” Gli domando, contrariata, togliendo le mani dalle sue e incrociando le braccia.

“Non volevo ferirti Marcella!”

“Mi ferisce che tu abbia deciso di tenermelo nascosto!”

Gli rispondo, marciando in camera dove mi chiudo a chiave nella cabina armadio comunicante con il bagno, un attimo prima che lui arrivi e chiami il mio nome.

 

SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI BETTY.

A mio marito, Matteo sta già antipatico perciò mi preoccupa la permanenza di questi due insieme tra le stesse mura! Le porte dell’ascensore si aprono, e salutiamo tutti con un << buon giorno >>, lo stesso fanno le ragazze di rimando.

“Mario è arrivato, Sandra?”

“Certo dottor Armando, è nel suo ufficio.”

“Amore, vado a parlare con Mario. Ci vediamo dopo!”
“A dopo tesoro mio.”

Ci salutiamo con un bacio, quindi mi avvicino alla scrivania di Annamaria, dove sono tutte raggruppate.

“Annamaria, ho bisogno di te per allestire la sala del consiglio per la riunione.”

“Betty, Betty! Tu sai per caso come mai il dottor Valencia e la signora Marcella hanno litigato ieri sera al lancio?” Mi domanda Berta.

“Mmmm, no. Hanno litigato?”

“Non hai visto come lo guardava la signora Marcella? E la sua frase? << Ho già sentito io la sua voce per tutti voi! >> Ieri sera era molto strano il dottor Valencia!” Asserisce Berta.

“Bhe, oggi sarà tornata la iena di sempre! Comunque non so come mai abbiano litigato.”

Dall’ascensore che si apre, vediamo uscire Marcella che ci saluta con un freddo << buon giorno >> marciando verso l’atelier, lasciando da solo Michel il quale saluta tutte noi.

“Michel, ci sono problemi?”

“Più o meno.”

“Vieni nel mio ufficio così ne parliamo. Annamaria, ho bisogno che prepari le cartelline con i bilanci!”

“Certo Betty!” Mi risponde lei, iniziando a lavorare. Entro nel mio ufficio con Michel, e ci sediamo entrambi sul divano.

“Cosa succede con Marcella?”

“E’ colpa mia, si è arrabbiata per giusta causa. In questi due mesi non gli ho detto che mia madre è rimasta accanto ad Eleonora, e che non sta facilmente accettando la mia relazione con Marcella!”

“Io posso capire lo stato d’animo di Marcella. Ti ama talmente tanto che per lei il massimo sarebbe essere accettata dalla suocera, anche se non è la donna che lei aveva previsto per suo figlio! Credimi, io ci sono passata. Reggere il confronto davanti  alla suocera, con l’ex del tuo fidanzato non è facile, non è facile rimpiazzarla e guadagnarsi la sua stima e la sua fiducia!”

“Ma tu cel’hai fatta.”

“Certo, ma se Armando mi avesse nascosto una cosa così, mi sarei arrabbiata anch’io esattamente come ha fatto Marcella. Certo, nel mio caso sapevo esattamente come stavano le cose, visto che per quasi due anni Margherita ha girato per l’azienda dicendo quando sperava nel matrimonio tra Marcella e Armando. Io sapevo, persino il giorno in cui abbiamo comunicato a Roberto e Margherita la nostra decisione di sposarci, che lei pensava << perché Beatrice e non Marcella? >>. E sai cosa le ha fatto cambiare idea? L’amore che provo per Armando. Margherita si è resa conto che per me Armando era ed è un regalo prezioso, e che mai, mai sarei stata una cattiva compagna!”
“Queste cose le dovresti dire a lei. Teme a morte il confronto con mia madre…”

“E’ normale, dopo la notizia che le hai dato. Se ti fa stare più tranquillo, ci vado a parlare due secondi.”

“Mi faresti un enorme favore Betty.”

“Aspetta qui, vado a parlarle. Vieni di là facciamo tra dieci minuti?” Michel annuisce, quindi io esco dall’ufficio. Spero la mia esperienza dia un po’ di carica a Marcella!

 

 

SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI ARMANDO.

Entro nell’ufficio di Mario e mi accomodo sulla sedia di fonte alla sua scrivania.

“Buon giorno tigre!”

“Ciao Mario. Dimmi una cosa, Sandra ti ha detto per caso come mai ieri sera Daniele e Marcella hanno litigato?”

“Ne parlava poco fa la banda, ma nessuno sa niente. Certo è che ieri sera Daniele era un po’ strano!”

“Un po’ strano? Stranissimo!”

“E lo stesso vale per te con quel Matteo. Non ha nemmeno messo piede in azienda e già ti sta sulle scatole?”

“Io ho le mie buone ragioni, se permetti! Hai presente il tizio che ieri ha usato il parcheggio dell’Ecomoda per fare i suoi comodi in sosta, che poi è lo stesso che ha guardando mia moglie incinta in modo lussurioso, e il tipo che mi ha pestato con la sua valigia in aeroporto?”

“Come potrei, non ero presente in tutte quelle occasioni.”

“Lo hai conosciuto ieri sera. Si chiama Matteo Doinel!”

“Ma dai? Non ci posso credere! Insomma quel tipo su di te ha già fatto la stessa buona impressione che fece suo fratello tempo addietro, ovvero si è già fatto odiare! E senza entrare in azienda, come minimo si merita il premio Nobel per l’antipatia!”

“E non ho ancora finito di dirti! Sai il suo casto complimento di ieri sera quale sarebbe? Ha detto a mia moglie che non avrebbe problemi a crescere mio figlio! MI DICI PERCHE IO’ DOVREI STARE CALMO? COME?!”

“Si calmi, signor vice presidente! Calmati Armando! Certo che quel tipo è sfrontato come non mai! Neanch’io andavo da una donna incinta a dirle certe cose, per quanto attraente potesse essere, per la miseria!”

“E io dovrei anche dargli un lavoro!”

“Non farlo, qual’è il problema? I padroni qui siamo noi!”

“Noi, e Marcella! Daniele e Mariabeatrice, che si dia il caso sono quasi parenti con il cretino in questione! Mi toccherà assumerlo e controllarlo a vista!”

“E Betty scusa, non gli ha detto niente? Una donna come lei che odia i soprusi e i dongiovanni da due soldi, perché quello lì non mi sembra un abile maestro, e noi due ne sappiamo qualcosa!”

“Pensa che subito dopo stava flirtando con Mariabeatrice!”

“Quel tipo è un dilettante!”

“Betty gli ha risposto che sarei stato io ad avere dei problemi, e come me farebbe volentieri a meno di assumerlo. Ma lo abbiamo promesso a Marcella, come facciamo? E poi proprio adesso che le cose con lei si sono sistemate!”

“Amico, ti toccherà tenere gli occhi aperti!”

 

 

SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI MARCELLA.

Io ho conosciuto Eleonora e le sue foto non sono mai finte sulle riviste scandalistiche, non ha alle spalle un fidanzamento terminato a due giorni dalle nozze, non ha mai fatto dell’alcol un fido compagno, non ha mai abbandonato i suoi fratelli e non è mai rimasta incinta di un uomo con cui non era fidanzata. Non biasimo Danielle per preferire lei a me! Ugo mi accarezza la schiena consolandomi, mentre mi sfogo piangendo.

“Insomma, lei che diavolo vuole? Non si può stare un momento tranquilli! Che vuole, cosa vuole! Non vede che Marce sta male?”

“Sono qui proprio per questo, signor Ugo.” Gli risponde Betty.

“Sappia che io non intendo abbandonare l’atelier per lasciarla sola nel mio regno con Marce!”
“Può anche restare signor Ugo, quello che devo dire non è un segreto per nessuno.”
“Michel ti ha messo al corrente di tutto?” Lei annuisce.

“E mi sembra una storia vagamente famigliare. Quando tu sei sparita ed è cominciata ufficialmente la mia relazione con Armando, non mi sentivo all’altezza di niente! Della loro casa, della loro vita, delle loro abitudini… Mi sembrava impossibile reggere il confronto con te!”

“Questo mi sembra il minimo!” Interviene Ugo.

“Signor Ugo, l’ho invitata a restare ma posso sempre ordinarle di lasciarsi sole. Le ricordo che ciò che è di Armando è anche mio, compresa una parte di quest’azienda.”

“E io le ricordo, dottoressa pipistrello, che qui dentro non comandate né lei né quel despota di suo marito! Sono stato sufficientemente chiaro?”

“Ugo, per favore. Vorrei ascoltare cos’ha da dirmi Betty, me lo concedi?” Intervengo.

“Certo stella. Zzzzz!”

“Cosa stavi dicendo?”

“Che per me farmi accettare da Margherita non è stata per niente una scampagnata. Io so che in cuor mio lei pensava << perché Armando ha scelto questa donna alla mia Marcella? >>. Che si domandava perché Armando aveva preferito me alla donna che Margherita si era sempre immaginata al suo fianco, alla donna cui era tanto affezionata. Ma col tempo Margherita ha dovuto ricredersi perché si è resa conto di tutto l’amore che nutrivo per Armando, e quando sono rimasta incinta di Camilla, quando ha preso in braccio per la prima volta la sua nipotina è ha osservato il sorriso e gli occhi colmi di gioia di Armando ha abbandonato definitivamente l’idea che io fossi una presenza scomoda e che Armando avesse commesso uno sbaglio. Io sono convinta che anche la madre di Michel si ricrederà quando guarderà suo figlio negli occhi e vi vedrà insieme!”

“Se saranno delle femminucce, ad una daremo il nome di Danielle. Lo abbiamo deciso prima che ricevessi questa notizia, e non intendo cambiare idea.”

“Perché sei una donna dai buoni sentimenti e in grado di perdonare, credi davvero che Danielle resterà indifferente davanti a tutto questo?”
“Io spero di no, ma sono anche consapevole del fatto che Eleonora ha sempre avuto una vita lineare, rispetto alla mia!”

“Questo non è buon motivo per cui sua madre dovrebbe denigrarti. Se ti è successo quel che ti è successo non è stata di certo colpa tua!”

“La rottura con Armando no, ma il mio periodo sempre con qualcosa da bere sotto mano? E la gravidanza con un uomo con cui non ero neanche fidanzata? Senza contare che io ho portato via Michel alla sua cara Eleonora!”

“Esattamente com’è stato con me per Margherita, e vedi com’è finita?”

“Io spero davvero che possa finire così anche per me, perché Margherita ti adora, io lo vedo perfettamente.”

Un colpo di tosse ci distrae e vediamo Michel sulla porta dell’atelier.

“Vi lascio soli.”

“Grazie Betty.” Le dico, per poi vederla sparire dal laboratorio. Michel mi si avvicina e mi abbraccia da dietro.

“Mi dispiace amore mio per non averti detto di mia madre, perdonami. Io non volevo ferirti, è che non volevo ammetterlo, perché questa cosa ferisce mortalmente anche me! Speravo che un giorno mia madre avrebbe chiamato, dicendo che era contenta della mia scelta e che voleva conoscerti, così da evitare di doverti dare questa notizia.”

“Va bene amore. Ma adesso come dovremmo comportarci? Tua madre sta per diventare nonna!”

“Se Maometto non va alla montagna, la montagna va da Maometto!”

 

 

SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI BETTY.

E questo problema è sistemato, il prossimo mi attende dietro questa porta. Entro senza bussare e solo ora mi rendo conto come dev’essersi sentita Marcella, le due volta che ha beccato me e Armando in atteggiamenti libidinosi!

“B-betty… Non si bussa più?” Mi rimprovera Nicola, mentre si ricompone.

“Hai ragione Nicola, sono mortificata. Non immaginavo che, che…” Dico, coprendomi gli occhi con le mani.

“Non stavamo facendo niente di quello che immagina, voglio dire che non saremo andati fino in fondo qui in ufficio mentre stanno per arrivare Roberto, Margherita e tutti gli altri pe rla riunione!” Specifica Patrizia, mentre si riabbottona la giacca per nascondere la canottiera di pizzo e si sistema i capelli.

“Marcella ti aspetta in atelier.” Le dico, ignorando la sua affermazione. Che risposta si aspetta? Bravi siete due impiegati diligenti?
“Ciao Nicola, con permesso Betty.” Patrizia quando esce chiude la porta dietro di sé.

“Betty, mi dispiace per questo spettacolo! Fammi spiegare che non è nostra abitudine comportarci così!”

“E’ stato un caso immagino! Nicola, un conto è scambiarsi qualche bacio focoso con i vestiti ancora in ordine come facciamo io e mio marito, un’altra cosa e non chiudere la porta chiave e togliersi addirittura i vestiti! Pensa se fosse entrato Daniele Valencia, come mi sarei potuta giustificare? Perché poi lui è da me che viene a lamentarsi!”

“Mi dispiace Betty, se vuoi ti canto una canzone!”

“Non diventare ridicolo!”

“Eri venuta per qualcosa?”

“Ah sì. Per sapere se Natasha ti aveva chiamato ancora!”

“Come no, per tutta la notte Betty! Quella donna è pazza! Quando esco di qui stasera cambio numero.”

“Non pensi di sentire cosa vuole?”

“Non ti sembra che abbia già avuto sufficienti problemi con lei? Per carità, adesso è fuori dalla mia vita!”
“Mi preoccupa cosa potrebbe accadere se ti neghi al telefono. Quella matta potrebbe decidere di venire sotto casa tua, o peggio qui all’Ecomoda!”

“Sotto casa mia è probabile, qui ne dubito! Wilson non la farebbe mai passare!”

 

SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI ANNAMARIA.

“Certo, e secondo te sono tutti ai tuoi cospetti!... Scordatelo, sarò io a riattaccare! Addio!”

Concludo la telefonata con Robin, per poi sbattere il ricevitore.

“Insomma, che voleva stavolta?” Mi domanda Mariana.

“Pensate che questo weekend lui dovrebbe stare con Jimmy, visto che ha fatto fuoco e fiamme per questo accordo! E invece il signorino non può perché ha importanti incontri di lavoro! Deve comprare uno stabile per aprire una succursale in città, così mi ha chiesto di tenere Jimmy questo weekend e di prenderlo il prossimo!”

“Potete fare a cambio week end, qual è il problema?” Mi domanda Berta.

“Come quale’è il problema? Così salterebbe tutto, e poi pensi che il prossimo week end, in cui Jimmy dovrebbe stare con me e Freddy, lui ce lo lasci? No, mi dirà che Jimmy è rimasto con noi questo week end, come me se lo avessimo preteso noi!”

“Cosa succede?” Ci domanda la signora Marcella arrivando con Michel.

“Signora Marcella, mi scusi per lo sfogo ma ho dei problemi con il padre di Jimmy per l’affido congiunto.”

“Che tipo di problemi?”

“Bhe, lui mi ha chiamato per chiedermi di tenere Jimmy al suo posto questo week end perché lui ha improrogabili impegni d’affari. Io non aspetto altro ovviamente, ma so già che lui pretenderebbe di vederlo il prossimo week end quando in effetti dovrebbe rimanere con me e Freddy!”

“Quel tipo è incredibile, prima ricompare dopo una decina d’anni, viene qua e vi minaccia di togliervi Jimmy. Gli viene concesso l’affido congiunto come voleva e adesso lo pianta per i suoi incontri d’affari?” Domanda la signora Marcella, facendo perfettamente capire che non condivide il comportamento di Robin. Io annuisco.

“Scusate se m’intrometto, io non so molto in materia ma c’è un’ordinanza di un giudice immagino che stabilisce che il bambino debba stare un week end sì e uno no con lui? O dice solo due week end al mese, a vostra discrezione?”

“No, no Michel. E’ specificato a week end alternati!”

“E allora questo signore vedrà Jimmy tra due settimane per come la vedo io. Non vederlo per i suoi incontri d’affari è una sua scelta! Per sicurezza dovrebbe subito telefonare al suo avvocato Annamaria, e chiedere una consulenza.”

“Grazie Michel, grazie anche a lei signora Marcella! Siete così cari!”

“Noi andiamo a mettere qualcosa sotto i denti.” C’informa la signora Marcella, per poi avviarsi in caffetteria con il suo fidanzato. Io frugo nella mia borsa alla ricerca del biglietto dell’avvocato.

“Sapete ragazze, poco fa mi ha chiamato Ottavio per invitarmi a pranzo. Dice che deve farmi una proposta!”

“Una proposta? Oh mio Dio!”
“Ah Berta, non essere sciocca! Stiamo insieme da così poco!”

“E di che proposta pensi si tratti?”

“Non ne ho proprio idea Sandra!”

 

 

SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI ARMANDO.

Non mi va giù che mi tocchi far buon viso a cattivo gioco e assumere quel cretino! L’ho incontrato una volta e già non lo digerisco, e mi domando cosa accadrà quando lavorerà qui e avrà la possibilità di avanzare complimenti simili verso mia moglie ogni volta che ne avrà voglia! Dalla porta che si affaccia sulla sala del consiglio, vedo arrivare mia moglie.

“Amore mio, stai ancora finendo di preparare la riunione?” Mi domanda.

“Ho finito, in quest’istante!” Affermo, rilegando gli ultimi fogli. Poi mi sposto con la sedia e batto i palmi sulle mie gambe invitando mia moglie a sederci sopra.

“Io invece mi sono già occupata di due problemi.”

“Del tipo?”

“Marcella e Michel hanno litigato perché lui, fino ad oggi, le ha tenuto nascosto che la madre non approva granché la sua decisione di lasciare Eleonora, di mettersi con Marcella e la sua gravidanza. Il poverino cercava di fare cambiare idea alla madre prima di parlarne con Marcella.”

“Posso capire Marcella, ti ricordi i nostri primi mesi di fidanzamento? Tuo padre non faceva che guadarmi male e fissarmi! Era inquietante!”

“La capisco anch’io, che ho dovuto competere con Marcella e riuscire a far accettare a tua madre l’idea che avresti sposato me e non lei. Ma se tu mi avessi nascosto una cosa simile, mi sarei arrabbiata molto.”

“E come hanno risolto?”

“Non lo so. Io ho parlato con lui, poi con lei a desso la staranno risolvendo.”

“E il problema numero due?”

“Nicola. Ha detto che Natasha non fa che chiamarlo!”

“Ancora? Ma cosa vorrà ancora? Dovrebbe mettersi l’anima in pace, e piantarla di stressare l’anima a quel poveretto che l’ha sopportata a sufficienza!”

“Quando sono entrata nel suo ufficio, ho trovato lui e Patrizia avvinghiati, mezzi nudi!”

“Questo poi è il colmo! Hanno preso l’Ecomoda come l’estensione di casa loro?”

“Ho già sgridato Nicola.”

“Dovresti rilassarti nel tuo stato, non dovresti accollarti i problemi di tutti! O Robertino nascerà isterico!”

“E ne basta già uno in famiglia!”

“Mi stai dando dell’isterico?”

“Non è quello che sei?”

“E’ così che la pensi allora, dottoressa mostro! Le faccio vedere io!” Le dico, iniziando a solleticarla. Il suo sorriso è divino!

 

 

SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI SANDRA.

“Mia giraffona, ecco qui la tua corrispondenza!”

“Come dici Freddy?” Gli domando, alzandomi in piedi per porre l’accento sulla differenza tra noi.

“Ah, i-io ti ho lasciato la tua corrispondenza. Ma che giornata luminosa, porto la corrispondenza alla mia sposaaaa!”

“Che pagliaccio!” Commenta Mariana. Afferrando la mia corrispondenza, trovo una scatola che arriva dal club. Dentro vi sono le foto delle torte di nozze!

“Sono arrivate e foto delle torte di nozze! Vado da Mario!”

Busso alla porta dell’ufficio del mio fidanzato e, tutta concitata, entro solo quando sento << avanti >>.

“Amore mio, sono arrivate le foto delle torte!”

“Vediamo un po’!” Mi avvicino a lui e spargo le foto sul tavolo, per poi sedermi sulle sue gambe.

“Questa qui mi sembra perfetta, assenza totale di decori e colori pacchiani! Cos’ha all’interno?” Afferma lui.

“E’ scritto qui, pan di spagna e ganache alla nocciola. Anche questa è elegante, ed è con crema al limone.”

“Io penso sia meglio quella con la crema alla nocciola, non so se Marcella, Annamaria e Betty potranno assumere limone. Si può assumere limone in gravidana?” Si domanda Mario.

“Sai che non lo so? Comunque convince anche a me la prima! Ma è un po’ troppo… bianca!”

“Bhe, possiamo sempre chiedere che la decorino con qualche rosa per esempio! Hai scelto il colore per gli abiti delle damigelle?”

“Io pensavo ad una tonalità di rosso, mi piacerebbe ma nello stesso tempo mi sembra troppo aggressivo!”

“Cosa ne dici del magenta?” Mi suggerisce Mario.

“Sei un genio amore mio!” Gli rispondo, baciandolo. Sto per staccarmi ma Mario mi trascina a se, baciandomi con foga e posandomi una mano sotto la gonna, nell’interno coscia.

“Mario!”

“Perdonami, ma non posso trattenermi quando sei così riconoscente con me! Facciamo così allora, chiama il club e prenota un appuntamento per assaggiare questa torta, va bene?”

“Lo faccio subito, poi passo da Ugo per comunicargli il colore che ho scelto per i vestiti delle ragazze!”

“Io vado da Armando, così unisco questi resoconti ai suoi e possiamo darli un’ultima controllata.”

M’informa afferrando delle cartelline. Entrambi usciamo in corridoio, dove incontriamo Betty e Armando.

“Allora Sandra? Facci vedere quale torta avete scelto!”
“Questa qui Mariana! Con aggiunta di alcune rose color magenta, come i vostri vestiti.”

“Dio, mi viene l’acquolina in bocca! E sarà così grande?”

“Berta! Si controlli!” La rimprovera Armando.

“Venite con me ragazze, così Ugo vi prende le misure per gli abiti!”

“C’è solo un problema, fra tre mesi io avrò un bel pancione, Annamaria meno ma si vedrà qualcosa. Come farà Ugo a prendere le giuste misure?”

“Io sono convinto che abbia pensato anche a questo amore!” Suggerisce Armando.

“Andiamo dai!” Affermo.

“Bionda finta, ti posso parlare un istante?” Le domanda Armando, noi tutte ci fermiamo per ascoltare.

“Cosa c’è Armando?” gli domanda lei, con il solito tono insofferente che ha quando ci parla.

“Ti dispiace farle a casa tua certe cose con il tuo fidanzato? La mia azienda non è un albergo a ore!”
“Mmmm, in che posizione li hai trovati, Armando?” lancia la battuta il mio fidanzato.

“Non io per fortuna, ha avuto Betty il dispiacere!”

Patrizia ascolta completamente rossa in volto.

“Ahahah, che figura bionda finta!” le dico.

“Fatevi gli affari vostri, banda di streghe!”

“Vai a lavorare Patrizia.” Le ordina Armando, per poi sparire nel suo ufficio seguito da Mario.

Io e le ragazze nel frattempo arriviamo in atelier.

“Signor Ugo?” Domando.

“Cosa ci fate qui setta di megere?  Non basta che tra poco dovrò sorbirmi quella noiosissima riunione in cui quella bestia pelosa di Armando e quell’altro scellerato di Daniele non faranno che urlare e battibeccare, e finirà tutto come se fossimo a una svendita al mercato, ma ora venite anche voi a scocciarmi in questi pochi istanti di relax?”

“E’ stato lei ad offrirsi di occuparsi degli abiti delle mie nozze! Se ha cambiato idea, mi rivolgo a un altro stilista, ce ne sono un sacco e di migliori su piazza!”

“Non mi provochi, giraffona! Allora, cosa diavolo volete?”

“Ho scelto il colore per gli abiti delle damigelle, sarà magenta.”

“Perfetto. Marce iniziano, nostro malgrado, a prendere le misure a questo quadro di Picasso!”

“Ugo, come farai per Annamaria e Betty? Mettiamo in conto che tra qualche mese avranno il pancione.”

“Facile, mi sono procurato delle pance finte! Indossatele mammine!”

 

 

 SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI DANIELE.

Da ieri sera Marcella ed io non ci siamo più sentiti, lo stesso vale per me e Loredana. Mentre l’ascensore sale, penso a cosa dire ad entrambe.

“Salve dottor Valencia!” Mi salutano tutte le segretarie.

“Salve a tutte. Mia sorella?” Domando, ignorando completamente Loredana.

“E’ in sala riunioni!” m’informa Annamaria.

“Mancavo solo io?”

“No dottore, devono ancora arrivare la signorina Mariabeatrice e il dottor Matteo Doinel.”

“Bhe, Michel e Matteo non parteciperanno al consiglio. In attesa che venga approvata la loro assunzione dovrete occuparvene voi!”

“Lo so dottor Valencia, sono stata informata.” Precisa Annamaria.

“Dottor Valencia!” sento alle mie spalle. Mi volto verso di lei e le rivolgo un semplice << buon giorno >>.

“Avrei bisogno di parlarle!”

“Non ora, mia sorella ha la precedenza.” Le dico, raggiungendo la sala riunioni.

“Salve a tutti.” Saluto.

“Danielino, ti è tornata la voce!” Interviene Armando.

“Ci stavamo preoccupando sinceramente!” Gli da man forte Mario.

“Sì, mi è tornata. Mi è necessaria per commentare le vostre ultime trovate! Ciao sorellina.” Le dico baciandole una guancia.

“Ciao Daniele.” Mi risponde lei, ancora in collera. Dovrò rimandarla mia conversazione con lei, non mi va di prenderla da parte e di suscitare la curiosità di tutti!

“Roberto, Margherita. Ciao Michel.”

“Ciao Daniele. Betty e Armando stavano per dirci come intendono chiamare il nuovo arrivato!” M’informa Roberto.

“Ah sì? Non fatemi morire di curiosità!”

“Se basta questo, allora meglio non dare la notizia!” Mi risponde Armando.

“Allora Betty, come lo chiamerete?” Domanda Margherita, tralasciando le nostre diatribe.

“Lo chiameremo come il nonno!”

“Hermes, come tuo padre?” Le domanda Roberto.

“No papà, come l’altro nonno!”
“Dici davvero figliolo?” Armando annuisce.

“E’ una notizia che mi commuove ragazzi, mi fa molto piacere quest’iniziativa!”

“Io mi offenderei!”

“Daniele, santo cielo!”Mi rimprovera Margherita.

“Lascia stare Margherita, non può evitare di muovere la lingua e la bocca!” Dice Marcella, rievocando l’episodio di ieri.

“E voi? Avete scelto i nomi?” Domanda Margherita a mia sorella.

“Certo, Marc e Julio se saranno due maschi, in caso contrario Susanna e Danielle, come la mamma di Michel!”

 

 

SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI MATTEO.

Di corsa, smonto dalla mia auto e mi annodo la cravatta.

“Buon giorno!” Saluto l’usciere.

“Salve signore, benvenuto!” Dice lui, aprendomi la porta.

La ragazza al bancone mi saluta velocemente, ed io di rimando dico << salve >>. Di fronte all’ascensore c’è Mariabeatrice.

“Ciao Bea.”

“Buon giorno! Anche tu in ritardo? Sembra che tu ti sia appena alzato!”

In effetti! Diciamo che ho trascorso una notte piacevole, e quando mi sono svegliato, è sorto un problema visto che Claudia non voleva più andarsene! E ho dovuto spiegarglielo in portoghese che è stata solo una cosa di una notte!

“Salve dottor Doinel, salve signora Mariabeatrice! Vi faccio strada in sala riunioni!” Dice una stupenda tipa con due air-bag frontali, un luminoso sorriso, gambe mozzafiato e lunghi riccioli biondi. Quando apre la porta, Mariabeatrice saluta tutti squittendo.

“Ora siamo proprio al completo!” Esclama Armando, dopo avermi lanciato un’occhiataccia ed essersi scambiato uno sguardo con Mario Calderon.

“Salve dottoressa Pinzon.” Saluto. Lei si alza in piedi e mi stringe la mano.

“Buongiorno dottor Doinel.”

“Dottoressa Mendoza, può chiamarla così.” Sottolinea Armando.

“Buongiorno anche a lei dottor Mendoza.”

“Allora io e mio fratello vi salutiamo, e semmai ci vediamo dopo.” Dice Michel, alzandosi.

“Ci dispiace farvi aspettare fuori, ma sapete che non potete prendere parte al consiglio.” Dice Betty, con un sorriso imbarazzato.

“Lo sappiamo perfettamente Betty.”

“Troveremo qualcosa da fare!” Dico, ripensando alla bella bionda che ci ha accolto.

“E’ una pura formalità, da oggi stesso potrete iniziare il vostro lavoro in quest’azienda.”

“Va bene Armando, allora ci vediamo dopo!” Saluta mio fratello, dando una pacca sulla spalla a quel tale. E pensare che un tempo erano rivali!

 

 

 


FINE CAP.31: Problemi personali.

 

 

Spero sia stato di vostro gradimento!

Come andrà il consiglio di amministrazione?

Avrete intuito che la convivenza con Matteo non sarà semplice!

Daniele e Marcella si chiariranno? Daniele e Loredana cosa si diranno?
Qual è la proposta che Ottavio vuole fare a Mariana?

Marcella incontrerà la mamma di Michel? E come si comporterà la suocera con la nuora?

Al prossimo capitolo! Vi anticipo che non mancheranno le grida!

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Capitolo 32
*** Una riunione…. Scandalosa! ***


NUOVI PROBLEMI
 
 
 
CAP.32 – Una riunione…. Scandalosa!
 
 
 
SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI MATTEO.
“Allora è da tanto che lavori qui?” Domando alla bionda, cercando di continuare una conversazione che sto tirando con le pinze.
“Sì, era ancora presidente il signor Roberto quando sono stata assunta! Sa Matteo, sono una ragazza madre e dovevo lavorare per mantenere mio figlio!”
“Ah, hai un figlio? E adesso hai qualche legame?” 
“Sì, sono sposata con Freddy! Mentre il mio Jimmy ha ormai 10 anni!”
“E tra poco la nostra Annamaria sfornerà il secondo!”Aggiunge Sandra. Anche questa è incinta? E che cavolo! Il telefono della bionda squilla, e sembra che stia ricevendo brutte notizie, a giudicare dall’espressione del volto.
“Non potete immaginare chi c’è qui sotto che vorrebbe salire! Vi dico solo che è in cerca di Nicola!”
“Ah no, adesso la uccido quella disgraziata!” Afferma Patrizia alterata, marciando verso l’ascensore. Ma viene trattenuta da Sandra e da Sofia.
“Ha intenzione di fare a botte in mezzo alla strada,bionda finta? Crede che sia la cosa migliore?” Le domanda Sofia.
“Così si comporterà come quella bugiarda di Natasha! Ah, io non credo che sia una buona idea!” Aggiunge Sandra.
“Cosa devo fare secondo voi?” Domanda Annamaria, ancora con la cornetta telefonica retta a mezz’aria.
“Non so, vuoi farla salire per thè? Per una rimpatriata? Secondo te Annamaria? Ma che domande fai!”
“Ah, Sofia che insopportabile che sei!” La bionda dice a chiunque ci sia dietro al telefono di mandarla via, dicendo che Nicola Mora si trova in riunione.
“Tanto alla fine la becco in giro, quella maledetta!”
“Siete sempre dietro a fare casino, e non lavorate mai voi altre vero?” Commenta la ragazza che si chiama Loredana.
“Ci mancava anche l’erede della bionda finta qua!” Risponde Berta.
“Bionda tinta a chi, balenottera?!” Risponde quell’altra.
“Massi, brava! Fatti riconoscere dai nostri ospiti! Almeno noi ci stiamo comportando con un minimo di classe e li stiamo intrattenendo!” Afferma Patrizia.
“Dottor Doinel, perdoni queste scansafatiche! Non le hanno neanche offerto un thè, un caffè, un succo di frutta…” Afferma, accarezzandomi una spalla e giocando con i suoi capelli biondi.
“No, ma sono apposto così. La ringrazio.” Le rispondo, con un piacere che non nascondo.
“E per lei dottor Michel? Le posso offrire qualcosa?” Domanda a mio fratello, facendole gli occhi dolci. Ma con lui casca male!
“No, la ringrazio.”
La tipa quindi se ne va e torna alla sua scrivania.
“Giuro che le stacco i capelli uno ad uno, tanto ci penserà Marce quando le dirò che ha fatto gli occhi dolci a Michel!” Commenta Patrizia.
“Marcella la farà nera comunque.” Aggiunge mio fratello,attirando l’attenzione di tutti.
“Che vuoi dire?” Gli domanda Patrizia. Tutti noi aspettiamo una spiegazione.
“Niente, niente.” Si limita a rispondere Michel.
 
 
 
SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI ARMANDO.
La riunione volge al termine grazie al cielo,visto che non ne posso più di sentire i commenti di Daniele e questo ronzio sotto le mie orecchie! Mariabeatrice ed Ugo sono chini su delle riviste, e commentano tutto. Che croce! Ogni tanto si sente un gridolino da parte di Mariabeatrice.
“Mariabeatrice, posso continuare a parlare?!” Le domando, con veemenza.
“Quanto sei nervoso, Armando!”
“Ci è nato nervoso!” Aggiunge Daniele.
“Sono nervoso da sempre perché ho la disgrazia di averti come socio, Daniele!”
“Ragazzi, per favore. Armando, ci stavi parlando dell’idea di assumere Michel e il fratello Matteo.” Mi esorta a proseguire mio padre.
“Esatto. Come sapete le mansioni inerenti alla direzione dei punti vendita sono state spartite tra me, Betty e Mario. E adesso l’idea sarebbe quella di assumere un direttore, perciò abbiamo pensato a Michel. Mentre vorremmo affidare a Matteo il ruolo delle pubbliche relazioni!”
“Intendete licenziare Caterina?” Domanda mia madre.
“Niente affatto mamma.”
“E cosa ce ne facciamo di due addetti alle P.R.?” Domanda acidamente Daniele.
“Prima di tutto è un favore che ho chiesto al consiglio Daniele, e dovresti saperlo perché la proposta non ti giunge per la prima volta alle orecchie. E per secondo, Matteo e Caterina lavoreranno insieme con la differenza che Matteo sarà sempre disponibile per l’Ecomoda. Caterina si è sempre fatta in 4 per noi, ma se dovesse capitare che abbia degli altri impegni credo sarebbe importante poter contare su qualcuno di fidato.” Spiega Marcella.
“A me sembra un discorso che fila alla perfezione.” Commenta Mario, conseguendo consensi.
“Ci sono solo dei problemi di spazio a questo punto, visto che servirebbero due uffici in più e due segretarie.” Aggiungo.
“E come possiamo fare per questo?” Domanda Mario.
“Armando ed io avremmo un’idea anche per questo. L’edificio adiacente al capannone della produzione, è in ottimo stato ed è appena stato messo in vendita. La nostra idea sarebbe quella di sposare gli uffici lì,ristrutturare questo per una futura espansione dell’area di produzione…” Spiega mia moglie.
“Oppure la mia idea sarebbe quella di aprire una mensa aziendale, sarebbe una soluzione ideale per tutti i nostri dipendenti che sono costretti a sposarsi per la pausa pranzo, appoggiandosi a ristoranti,fast-food  e via dicendo.”
“Io credo che l’idea di Armando sia ottima,sarebbe un peccato sprecare questo spazio! E gli operai e gli impiegati sarebbero soddisfatti!” Dice mia madre.
“Sì, penso anch’io che sia una grande idea! E’ fondamentale l’umore dei dipendenti,dobbiamo costantemente guadagnarci la loro fiducia! Per loro sarebbe l’ideale non dover spendere soldi in giro per il pranzo! E vi siete già informati sul costo di quello stabile?” Domanda mio padre.
“Armando ha un appuntamento per l’inizio della settimana prossima con l’agente immobiliare. Solo dopo Nicola sarà in grado di dirci quanto verrà esattamente a costarci il progetto.” Risponde Betty.
“Nel frattempo,ho ipotizzato che lo stabile potrebbe costare la cifra che vedere qui di seguito,basandomi sull’andamento del mercato immobiliare. Questo sarà il costo approssimativo del progetto. Dovremmo farci aiutare con un piccolo finanziamento, ma rientreremo perfettamente con il reso.”
“Mi fido ciecamente del nostro Nicola. Per quanto ci riguarda, il vostro progetto ha il nostro consenso! Credo di parlare anche a nome di mia moglie!” Dice mio padre,mentre mia madre scuote la testa su e giù come segno di assenso. Daniele continua a sfogliare la cartellina.
“Sentiamo Daniele,cos’hai da ridere questa volta?” Gli domando,pronto a sentire le sue lamentele.
“Nulla. Per una volta hai fatto una proposta sensata!”
“Allora siamo d’accordo, votiamo tutti favorevoli! Kenneth e Gabriella?” Domanda loro mio padre.
“Credo che sia una bella idea, soprattutto quella della mensa aziendale. E’ una soluzione comoda e dei nuovi uffici più confortevoli saranno più stimolanti per tutti!” Risponde Gabriella.
“Senza contare che potremmo anche contare su uno showroom e laboratori più grandi, nel nuovo stabile!” Aggiungo.
“Uhhh, fantastico! Magari potrei allestire un angolo relax tutto per me, dove sarà vietata l’entrata agli orsi, alle racchie e ai pipistrelli! E potrei aggiungere una Jacuzzi magari!” Commenta Ugo.
“Certo, e poi un solarium, un minibar e anche due brasiliani a torso nudo che ti sventolano con delle foglie di palma!” Commento con sarcasmo!
“Sarebbe un sogno, vero stella? Cosa ne pensi?” Risponde lui, rivolgendosi a Mariabeatrice.
“UGO!” Lo riprendo.
“Armando, ma perché urli sempre?Comunque voto favorevole!” Strilla Lombardi.
“Credevo non avessi sentito nemmeno una parola di quello di cui si è discusso!”
“Tu non capisci mai niente Armando,non mi sorprende!”
“Mariabeatrice?”Le domando.
“Cosa c’è? Di cosa parlate?”
Alcuni di noi si portano una mano alla fronte, altri abbozzano un sorriso.
“Dì solo sì o no sorellina, così facciamo prima.” Le suggerisce Daniele.
“Sì!” Squittisce lei sorridendo, riportando poi l’attenzione alle sue riviste.
“Riguardo alle due nuove segretarie, Gutierrez inizierà i colloqui domani stesso. Pensavo che per il momento Michel potrebbe occupare la scrivania vuota nell’ufficio di Nicola, mentre Matteo potrebbe usufruire del vostro ufficio,Gabriella e Kenneth,visto che per i prossimi mesi sarete impegnati a New-York, sempre che siate d’accordo.”
“No problem,Armando!”
“Non ho alcun problema.”
“Bene, direi che abbiamo concluso! Mando a chiamare Michel e Matteo per sbrigare le formalità e chiedo che venga servito il pranzo!” Afferma mia moglie allontanandosi, mentre ognuno di noi ripone in ordine il materiale che ha di fronte per sgomberare il tavolo. Mia moglie rientra in compagnia dei Doinel,avvisandomi che ha detto alle ragazze di andare a pranzo. Da oggi in poi Matteo Doinel mi avvelenerà le giornate mangiando mia moglie con lo sguardo, mi devo rassegnare!
 
 

SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI MARIANA.
Abbiamo appena ordinato,entrambi del risotto al frutti di mare, quando intavolo la conversazione che m’interessa.
“Un ristorante elegante, un ottimo risotto… Cosa devi dirmi di così importante,amore mio?
“E’ qualcosa di vitale, in effetti. Qualcosa che deciderà le sorti della nostra storia, in un certo senso.”
Mi risponde, mettendomi di fronte una scatolina quadrata, di gioielleria.
“Ancora orecchini,chissà quanto belli saranno!” Affermo sorridente.
“Non sono orecchini.”
“Ah no? E cos’altro?”
“Aprila.” Mi esorta, mentre si alza e occupa il posto accanto al mio per starmi più vicino.
Le dimensioni della scatola mi preoccupano e mi tremano le mani mentre la apro! Dentro vi trovo… Una chiave?
“Che cosa significa?”
“E’ la chiave dalla mia casa a Cartagena.”
“E come mai me la dai? Vuoi che venga nel week end a fare le pulizie, che ti dia acqua ai fiori?”
Lui sorride, e mi afferra la mano con cui non reggo la chiave.
“Mariana… Oltre che una donna bellissima, sei dolce, gentile, emani tranquillità e pace. E mi interessi molto! Ho capito che avevi molto da regalare a qualcuno, il giorno in cui mi si è rotta la macchina e sono rientrato per chiederti di chiamarmi un taxi. Il destino ha voluto che il mio cellulare fosse scarico! E da allora non ho smesso di pensare a te, neanche un attimo. Stare per settimane lontano da te mi distrugge, e sfortunatamente non posso trasportare la mia azienda e un migliaio di dipendenti qui a Bogotà. Io vorrei chiederti di seguirmi a Cartagena!”
Mi porto una mano al petto, commossa dalle sue parole e impreparata a questa proposta!
“Io… Non so cosa dire!”
“Ovviamente potrai prenderti tutto il tempo che vorrai per pensarci!”
“Prima hai detto che la mia decisione potrebbe influenzare la nostra storia, vuoi dire che se rifiutassi sarebbe finita?”
“No, niente affatto amore mio! Ho detto che in un certo senso la tua decisione avrebbe influenzato la nostra relazione perché se tu decidessi di restare qui a Bogotà continueremmo a vederci nei week end, e neanche tutti. Non intendo lasciarti se deciderai di non venire a vivere con me a Cartagena! Credimi amore mio che se potessi prendere una gru e spostare la mia azienda accanto all’Ecomoda, dipendenti compresi, lo farei!”
L’Ecomoda. Dovrei dire addio a tutti loro che hanno costituito la mia vita negli ultimi anni!
“Immagino tu stia pensando a loro in questo istante! So di chiederti la luna…”
“Amore mio, mi sono commossa per le tue parole! Il fatto è che non mel’aspettavo, che….”
“Facciamo così,prenditi il tempo che ti serve! Ci pensi, qualche giorno, quanto ti pare. Io lunedì parto, e ci rivediamo il prossimo week end va bene, e se per allora avrai deciso me lo dirai,va bene?” Mi propone, accarezzandomi una guancia.
“Sei un tesoro... Come fai a capirmi così bene?”
“Perché ti amo,mio cioccolatino!”
“Ti amo anch’io!” Gli rispondo, suggellando la frase con un bacio.
“Ora cosa ne dici di mangiare questo risottino?Mi fa peccato se si fredda!”
“Certo che me lo mangio!” Gli rispondo. Credo che darò alle ragazze un grande dispiacere,ed è l’affetto che sento per loro a frenarmi! Ma cos’è più importante? L’affetto per le mie amiche o l’amore per il mio uomo? Come si fa a decidere cosa conta di più?!
 
 
 
SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI DANIELE.
Per fare un piacere a Marcella e a Mariabeatrice,ho deciso di fermarmi a questo pranzo, che sta per finire. So bene cosa mi attende appena uscirò da qui,Loredana pretenderà attenzione! Onestamente non so come uscirne… Loredana mi piace ma io non sono il pupazzo né tantomeno l’amante di nessuno!
“Daniele, vorrei scambiare due parole con te prima che tu te ne vada.” Mi sussurra Marcella, la quale mi siede accanto.
Io annuisco, ripensando alla ramanzina che mi ha fatto ieri sera: Meritata,in ogni caso! Io stesso sono stupito del mio comportamento e non solo di ieri sera,ma degli ultimi due mesi. Tra me Loredana c’è indubbiamente un’intesa sessuale perfetta, intesa che non ho mai avuto con nessun’altra prima d’ora. No,non provo nient’altro per lei ma credevo che ciò bastasse per decidere di avere una relazione con Loredana. Cosa che ovviamente non avverrà…. Ma che sia meglio così? Mi guardo attorno osservando Armando che accompagna una papatina al forno verso la bocca di sua moglie, le sorride dopo di che le accarezza il ventre e le da un bacio (scena rivoltante, ma comunque Armando è un uomo felice.), Marcella e Michel si tengono per mano mentre discutono con Roberto e Margherita della casa nuova e di come intendono arredare le camerette dei miei nipotini. Mario invece sfoglia riviste di viaggi discutendo con Nicola, Ugo e Gutierrez di eventuali mete per il viaggio di nozze. Sono uomini che hanno circa la mia stessa età, uomini che hanno trovato una stabilità affettiva. Perché io invece alla mia età mi riduco a saltare addosso alla prima che mi passa davanti? La risposta la conosco bene,so perché ho chiuso il mio cuore all’amore.
No,un secondo. Sto davvero provando invidia per questi due scemi di Mendoza e Calderon?
“Scusate, devo andare. Ho un impegno.” Affermo, preso da un umore nero e alzandomi così improvvisamente da spaventare mia sorella.
“Daniele,così all’improvviso?”
“Me ne ero dimenticato Marcella, scusate tutti.” Marcella mi guarda dubbiosa dal mio scatto, quando sentiamo le voci di Ugo e di Mariabeatrice.
“Oh mio Dio!” Esclama Mariabeatrice.
“Non posso crederci! Daniele, ti sei dato anche tu allo scandalo?” Mi domanda Ugo, il quale regge una rivista di gossip. Tutti iniziano a domandare cosa succede.
“Cosa vuoi dire?” Domanda ad Ugo.
“Sei sicuro che vuoi che lo dica ad alta voce,davanti a tutti i presenti?”
“Dire cosa Ugo? Spiegati e alla svelta, perché vado di fretta come ho già detto!”
“Daniele, ti prenderà un colpo!” Mi anticipa Mariabeatrice, passandomi la rivista alla pagina interessata. Osservo le foto mentre il mio volto sbianca. E’ la prima volta che la mia faccia finisce su di una rivista scandalistica per motivi simili, e mi vergogno da morire! Guardo le facce degli altri ed alcuni trattengono un risolino, e solo dopo mi rendo conto che la foto di me avvinghiato a Loredana è sulla copertina, alla vista di tutti. Riprendo posto sulla sedia e mi porto una mano in viso, mentre Marcella afferra la rivista e legge l’articolo in compagnia di Michel. Come ha fatto Daniele Valencia a finire così?
“Daniele,non posso crederci…” Commenta delusa Marcella, abbandonando la rivista sul tavolo. Io l’afferro un attimo prima che Calderon ci posi sopra le sue mani.
“Vorrà dire che andrò a comprarmela, non potrai ritirare dal commercio e dalle case tutte le copie!”
“Scommetti?” Rispondo a Calderon.
“Posso dirvi io cosa diceva l’articolo! Erano poche righe eh, le foto erano abbastanza esplicative!” Inizia a raccontare Lombardi, accompagnando le parole con una risata. Tutti lo ascoltano e Mariabeatrice gli da una gomitata.
“Dai Ugo!” Gli dice, esortandolo così a stare zitto.
“Ti dispiace Ugo?! Non c’è niente su cui scherzare!” Afferma Marcella alterata,per poi abbandonare la sala riunioni.
“Scusate.” Affermo, raggiungendola.
Arriviamo davanti all’ascensore e l’afferro per un braccio.
“Marcella, non potevo immaginare che mi avessero fotografato!”
“Lo so Daniele, lo so. Non sono più arrabbiata come ieri, ma quelle foto su tutte le riviste non sono il genere di pubblicità che apprezzo!”
“Figurati io Marcella, se fosse possibile ritirerei tutte le copie della circolazione e farei causa a quei giornaletti squallidi e da due soldi!”
“Daniele… ma perché hai iniziato questa storia con Loredana? Proprio con lei! Quella donna non ti vorrà come marito, ma come amante di sicuro sì ed in ogni caso i tuoi soldi non le fanno ribrezzo!”
“Inizialmente mi sono avvicinato a lei perché mi piaceva come donna, era puramente una questione sessuale… Poi mi sono reso conto di sentirmi in sintonia con lei.”
“Daniele, ti sei innamorato di quella tipa?” Mi domanda, preoccupata di sentire un sì come risposta.
“No Marcella, non sarei mai arrivato a tanto. C’è sintonia ma non fino a quel punto.”
Mia sorella tira un respiro di sollievo, e non sembra più in collera. La sua rabbia si è placata e possiamo parlare normalmente.
“Daniele,sai cosa sogno tante volte? Mi piacerebbe diventare zia!”
Mi scappa un risolino.
“Marcella mi dispiace ma non è qualcosa che contemplo! Almeno non nell’immediato futuro!”
“Ma perché Daniele, perché non prendi in considerazione l’idea di avere una vera donna al tuo fianco, qualcuna con cui mettere delle basi solide?”
“Lo sai perfettamente il motivo Marcella.”
“Ma sono passati otto anni! Ormai te ne sarai dimenticato!”
“Di lei sì, ma non di cosa ho provato. E a proposito, questa conversazione deve ovviamente restare tra di noi!”
“Ma Daniele…”
“Marcella!” L’ammonisco.
“Certo, non dirò ad anima viva che sotto la camicia di Daniele Valencia batte un cuore uguale a quello di tanti altri!”
Mi rassicura, prima che io la stringa per un breve istante con le sua testa appoggiata al mio petto. Improvvisamente, sentiamo il rumore di una porta che sbatte e questo ci fa trasalire.
“E lei cosa diavolo fa qui? Com’è entrato?” Domando al tizio che ha appena salito le scale e sbattuto la porta. Io e mia sorella lo guardiamo sbigottiti.
“SEI TU QUELLO CHE SI FA LA MIA FIDANZATA!” Strilla, avanzando verso di me minacciosamente e puntandomi il dito. Marcella s’interpone tra di noi.
“Non faccia un altro passo, la avviso che sono una donna incinta!”
“Si tolga signora!” Le ordina quello, rosso in volto e con il respiro affannato. Il suo viso è accigliato.
“No, se lo scorda! E non si azzardi a darmi ordini all’interno della mia impresa, ma come si permette?”
“Come diavolo ha fatto ad entrare e con che diritto?” Domando ancora. Marcella ha le braccia aperte e sta ancora tra me e lui.
“STAI ZITTO, RAZZA DI BASTARDO! HO ACQUISITO IL DIRITTO QUANDO HO SAPUTO CHE TI FAI LA MIA DONNA!”
“LA SMETTA DI URLARE NELLA MIA AZIENDA!”
Queste urla nel frattempo hanno attirato tutti dalla sala del consiglio, i quali si riversano in corridoio.
“Romano,cosa fai qui?” Domanda sbigottita Betty.
“SGNORA LE HO DETTO DI SPOSTARSI!” Inveisce ancora contro Marcella. Sono io ad invitare dolcemente Marcella con un gesto del braccio a spostarsi ed avanzo verso questo individuo,mentre sto per avere man forte da Michel, Matteo, Armando, Mario e Nicola. Persino lui non ha paura di questo tizio!
“NON OSARE RIVOLGERTI COSì A MIA SORELLA!”
“IO MI RIVOLGO COSì A TUA SORELLA, A TUA MADRE ANCHE SE FOSSE QUI!”
Quest’ultima frase mi fa andare il sangue alla testa e lo afferro con violenza per il collo della felpa che indossa e lo alzo di qualche centimetro.
“Daniele, lascialo andiamo!” M’invita Calderon. Io eseguo il suo ordine, mentre noto che Michel ha raggiunto Marcella.
“NON PARLARE DI MIA MADRE, RAZZA DI STRONZO!”
“IO QUI NE VEDO SOLO UNO DI STRONZO!” Ribatte quell’altro.
“MA LEI COME DIAVOLO DI PERMETTE?!” Strilla Armando, il Re degli urlatori.
“Io? E questo individuo qui come si è permesso di andare a letto con la mia donna?!”
“Ok, sei un gran cornuto! E questo le sembra un motivo buono per entrare qui di sottecchi e fare il buono ed il cattivo tempo?!” Gli risponde Armando. Il tipo sta per avventarsi su Armando ma lui ha la prontezza di bloccarlo posandogli il palmo aperto sul viso. Io sono ancora su tutte le furie mentre Matteo e Mario cercano di contenermi! Nicola intanto sta cercando si bloccare questo degenerato.
“Ah, ah! Ma cosa credevi di fare?” Lo prende in giro Armando,vantandosi di essere riuscito a bloccarlo.
“Ti ho già menato una volta razza di imbecille, non vedo l’ora di rifarlo!”
“Ah guarda, sto tremando dalla paura!”
“MA VATTENE, BUFFONE!” Gli strillo contro.
“BUFFONE A CHI?!”
Nicola si pone tre me e lui.
“Sposati Nicola prima che ti faccia ingoiare gli occhiali! Non voglio alzare le mani su di te!”
“Romano, perché non la finiamo qui e te ne vai? Noi evitiamo di denunciarti se tu te ne vai adesso!”
“CHE COSA?! Evitare di denunciare questo svitato? Ma io lo trascino in tribunale!” Risponde Armando.
“Si è introdotto clandestinamente nella mia azienda, ha insultato e tentato violenza contro di me, di te Armando e anche contro mia sorella e dovrei anche fare un simile favore verso questo bastardo?!” Aggiungo.
“Ragazzi, calmiamoci vi prego! Se non troviamo un punto d’incontro possiamo continuare per tutto il pomeriggio ad urlare insultandoci!”
“Nicola ha ragione! Romano vattene di qui se non vuoi finire trascinato in commissariato su di una voltante!” Interviene Beatrice. Eh no, questo tipo non può cavarsela così!
“Sai cos’ha fatto quel bastardo?!” Le domanda Romano.
“Sì Romano, anche noi sappiamo leggere! E’ stato con la tua ragazza,e dalle foto non mi sembra che a Loredana facesse schifo quindi se vuoi urlare contro qualcuno, quel qualcuno è lei! E come ha detto mio marito il fatto che hai due corna in testa non ti autorizza a fare una simile scenata!”
“Non finisce qui, lurido bastardo!” Mi ricorda, prima di uscire.
“Perfetto, quando vuoi!” Gli rispondo di rimando, mentre lo inseguo ma vengo ancora trattenuto da Calderon. Marcella nel frattempo si è seduta e sta sorseggiando un thè caldo.
“Roba da matti, ma quel tipo è uscito dal paese dei buzzurri! Marcella stai bene?” le domanda Armando. Lei annuisce, mentre si vede bene che ha le lacrime agli occhi a causa della pressione, del nervosismo combinati con gli ormoni in subbuglio.
“E VORREI PROPRIO SAPERE DOVE DIAVOLO SI SONO CACCIATI TUTTI! Wilson e Mariana! Evidentemente i signorini non sono al loro posto, se il caro Romano è potuto salire indisturbato!” Si lamenta Armando.
“Sono certa che ci spiegheranno tutto non appena arriveranno.”
“No Betty, piantala di difenderli! Stavolta no! Sappi che ho intenzione di licenziarli, quanto è vero che mi chiamo Armando Mendoza Saènz!”
“Ma…” Fa per dire Beatrice, ma viene interrotta da me.
“La smetta di difendere i suoi amici una buona volta! Visto che paghiamo i loro stipendi per vederli spettegolare e per le loro prolungate pause pranzo!”
“Le devo ricordare dottor Valencia che quel tipo è venuto qui a fare una scenata per colpa sua?” Mi ricorda con sfrontatezza la presidente in carica.
“Mi dispiace Betty,ma stavolta mi vedo d’accordo con Daniele! Ne ho abbastanza di questa negligenza sul lavoro!” Sbotta Armando.
Armando si allontana verso il suo ufficio, seguito da Betty, Mario e Nicola. Matteo e Mariabeatrice si allontanano, mentre io e Michel facciamo compagnia a Marcella.
“Non avresti dovuto metterti in mezzo, quel tipo poteva darti uno spintone e potevi cadere amore mio!”
“E’ stata un’azione istintiva.”
“Michel, mi puoi lasciare da solo con lei?” Domando gentilmente a mio cognato. Lui le bacia la fronte e si allontana.
“Mi dispiace Marcella.” Le dico, semplicemente. Marcella si alza e si pone davanti a me.
“Daniele, promettimi  che non ti metterai più in situazioni del genere! Tu puoi ancora amare, fratellino!”
“Ne dubito Marcella, ne dubito.”
 
 
SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI MARIABEATRICE.
“Wow, credevo che sarebbe stato sparso del sangue!” Commenta Matteo, seduto su una poltrona nera della sala del consiglio. Questa battuta non viene molto gradita da Roberto e da Margherita.
“Stavo scherzando.” – si appresta a specificare lui. – “ Volevo dire che poteva finir male se Nicola non fosse intervenuto con un po’ di diplomazia.”
“In effetti ha risolto la situazione. Ma non mi spiego come abbia fatto Daniele a finire in una situazione del genere!” Si domanda Roberto Mendoza.
“Io posso immaginare di chi sia la colpa se Daniele ha gusti del genere oggi giorno.” Risponde Margherita al marito.
“Margherita, ti prego! Non è la sede adatta a certi discorsi!” la rimprovera il marito.
“Vuoi andare a casa a riposare?”
“Credo che sarebbe meglio. Mi dispiace per questi episodi così sgradevoli, spero vorrà ugualmente lavorare con noi Matteo!” Gli dice Roberto.
“Non si preoccupi dottor Mendoza, ho più di un motivo per venire a lavorare qui. Le auguro buon riposo. Signora.” Saluta Matteo, stringendo la mano a Roberto e facendo baciamano con Margherita. Oddio, il baciamano lo faceva la mia bis,bis, bis nonna! Matteo si accorge della mia risata e sono costretta  a dirgli il perché rido così di gusto!
“Bhe, senza offesa per la signora Mendoza che si tiene bene, ma non è mica nata ieri!” Mi risponde.
“Matteo!” Lo rimprovero con un sorriso.
“Sto solo ipotizzando che magari ai suoi tempi facevano ancora il baciamano! Oppure no?”
“Non ne ho idea.” Rispondo, esaurendo le risate. Ci guardiamo negli occhi per breve istante e mi accorgo che i suoi occhi celesti presentano delle striature grigiastre. A disagio, distolgo lo sguardo.
“Posso chiederti una cosa? A cosa si riferiva prima Margherita quando ha detto che sa di chi è la colpa se Daniele corre dietro a certe…?”
“Ah, è una cosa che è capitata tempo fa a mio fratello…”
“Qualcosa che non si può raccontare immagino! Credo che a Daniele non farebbe piacere se sbandierassi in giro i suoi affari intimi!”
“Sì, mi ammazzerebbe se lo sapesse. Ma se lo sapesse.”
“Sono tutt’orecchi, ti prometto che sarò una tomba Mariabeatrice!”
“Non qui, non vorrei che qualcuno sentisse ciò che ci diciamo! Posso passare domani a prendere un caffè?”
“Oppure potrei portarti a cena stasera!” Mi dice, senza problemi.
“A Dubai?”
“Non approfittarne Mariabeatrice Valencia! Accontentati del Sushi Inn!” Mi dice con un grosso sorriso.
“Come sai che mi piace il sushi?” Gli damando.
“Ho tirato a indovinare, mi sembravi tipa da sushi!”
Matteo mi riserva un altro sorriso a cui io rispondo. E’ il primo uomo che mi potrebbe piacere da tanto tempo!
 
 
SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI BETTY.
Siamo entrambi inalberati mentre, nell’ufficio di mio marito, continuiamo la discussione che è cominciata poco fa in corridoio.
“NO BETTY, SCORDATELO! SONO STUFO DI LORO, S-T-U-F-O!”
“NON ALZARE LA VOCE CON ME!”
“Ragazzi, diamoci una calmata, non vi pare?” Interviene Calderon, che in compagnia di Nicola, cerca di fare da giudice. Stiamo discutendo circa il licenziamento di Mariana e Wilson: Armando sostiene che se fossero tornati puntualmente dalla pausa pranzo, Romano non sarebbe salito.  E non ha tutti i torti certo, ma se quel tipo è venuto qui a fare una piazzata lo dobbiamo solo a Daniele Valencia!
“Armando, se Romano è venuto qui è solo colpa di Daniele!”
“E dovrei licenziare Daniele secondo te?! Fosse per me le licenzierei tutte visto che in un’altra azienda sarebbero state sbattute fuori tanto tempo fa ma qui facciamo beneficenza, ma oggi facciamo che mi concentro solo su Mariana e su Wilson!”
“E poi non capisco cosa centri Mariana, qui l’usciere è Wilson e secondo il tuo ragionamento dovremmo licenziare solo lui!”
“MARIANA DOVEVA ESSERE ALLA RECEPTION DA UN PEZZO!” Mi urla contro. Sentiamo la porta bussare e cerchiamo di ritrovare la calma. Sono i genitori di Armando che ci avvisano che stanno andando via,quindi a turno li salutiamo. Una volta richiusa la porta, l’incontro continua.
“Ti ho detto di non urlare Armando!”
“ADESSO MI DEVI ANCHE ORDINARE DI NON URLARE?!”
“Armando, calmati!” Lo esorta Mario, che in questa circostanza dimostra più intelligenza di mio marito.
"Che intendi dire Armando?"
“Voglio dire che qui si fa sempre e solo ciò che vuole la presidente, scavalcando sempre il vice presidente!”
“SE TU SE STUFO DELLE RAGAZZE, IO SONO STUFA DI SENTIRTI SEMPRE DIRE LE STESSE COSE! SONO STANCA DI QUESTA CANTILENA ARMANDO!”
Me ne vado sbattendo la porta. Non avevamo mai litigato così, e mai davanti ad altre persone.
 
 
 
 
FINE CAP.32 - Una riunione…. Scandalosa!


 
 
Spero che vi sia piaciuto il capitolo!
Cosa sarà successo nel passato amoroso di Daniele? E come si risolverà il futuro?
Come vedete Matteo con Mariabeatrice?
Credete che Mariana e Wison verranno cacciati?
Vi è piaciuta l’idea di ampliare l’Ecomoda?
Armando risolverà mai il suo complesso d’inferiorità nei confronti di Betty in piano lavorativo?
Mariana accetterà la proposta di Ottavio e si trasferirà con lui a Cartagena?


Questa storia avrebbe dovuto essere molto più corta, e terminare con la rinuncia di Marcella a cedere le quote a Patrizia, quindi vari capitoli fa’! Ma mi sono venuti in mente degli altri spunti, poi degli altri ed altri ancora! ^.^
Alla prossima!!

 
 

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Capitolo 33
*** Scompiglio! ***


NUOVI PROBLEMI
 
 
CAP.33 :  Scompiglio!
 
 
SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI ARMANDO.
Mia moglie abbandona il mio ufficio sbattendo la porta dopo il breve diverbio che abbiamo avuto,quindi io mi abbandono sulla poltrona.
“Scusate, seguo Betty.” Ci informa Nicola uscendo. Resto solo con Mario.
“Armando, ti sembra sensato litigare con tua moglie che è incinta per questi motivi?”
“Io non trovo giusto che continui a difendere i suoi amici! Più volte hanno dimostrato di essere inadempienti sul lavoro, e di approfittarsi del fatto che Betty è la presidente e anche loro amica!”
“Ok, sono d’accordo, anche se stai includendo nel gruppo di opportunisti anche la mia futura sposa! Ma non posso darti torto, non sono mai state delle impiegate modello. Ma lascia da parte questo problema, non credo che abbiate fatto bene ad urlarvi addosso in quel modo! Io non so niente di gravidanze, ma non credo che faccia bene a Robertino! Non vorrei mai che uscisse un isterico come te!”
“Calderon, non sono in vena di battute!”
“Ok, ok! Ma resta che è stata piuttosto inutile la vostra litigata!”
“Fino a che lei non si convincerà ad essere per loro un capo oltre che una loro amica, e a rispettare le mie decisioni, credo che litigheremo ancora!”
“Sei più testardo di un mulo, santo cielo! E’ vero, Betty è sempre abbastanza permissiva con loro e ha sempre nascosto la testa sotto la sabbia, si è voltata dall’altra parte in più occasioni! Ma non puoi dire che ti scavalchi nelle decisioni. Lei si consulta sempre con te! Anche se c’è da decidere su una sciocchezza qualsiasi, bussa a quella porta per chiedere il tuo parere! Sei stato ingiusto Armando!”
“Va bene, hai ragione. Ma non sopporto che debba ripetersi questa tiri tera tutti i santi giorni! Ti ricordi che appena due mesi fa c’è stato quell’esodo? Non fanno che arrivare in ritardo la mattina, non vedono l’ora di uscire per pranzo, rientrano tardi dal pranzo e sono le prime ad uscire la sera!”
“A parte che quel giorno ritardammo anche io, Marcella e Nicola. Comunque hai ragione. Io parlerò con Sandra questa sera, le chiederò di evitare certi lussi in futuro! Ma tu dovresti andare da tua moglie adesso, darle un bel bacio e prendere una decisione come due persone civili!”
“L’avresti mai detto che ti saresti ritrovato qui, a supplicarmi di fare pace con Betty?”
“Oddio, non ti sto supplicando, puoi fare ciò che desideri del tuo matrimonio! Puoi decidere di startene lì seduto e lasciare che tua moglie con tuo figlio in grembo faccia il bagno nelle sue lacrime, oppure puoi decidere di andare da lei e fare pace, a me non è che cambi la vita! Io sono qui perché sei un testone! Però infondo ci tengo che facciate pace visto che vi ho scelti come testimoni di nozze perché incarnate la coppia modello!”
“Mario, Mario…Chi l’avrebbe detto che ti saresti intenerito?” Gli dico, dandogli un buffetto sulla spalla quando esco dal mio ufficio.
 
 
SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI BETTY.
Esco dal suo ufficio, profondamente inalberata, sbattendo la porta. Non lo sopporto quando dice che non lo rispetto sul lavoro! Abbiamo affrontato questa discussione un sacco di volte e sono stufa di dover chiarire che l’ho sempre stimato, persino quando ha preso decisioni che non condividevo! E adesso mi sento dire per l’ennesima volta che non lo rispetto? Quale proposta ha sancito la collaborazione tra Ecomoda e Fashion Group? Quale idea è stata condivisa oggi tra le due?
“Betty, aspetta dai.” Nicola mi ferma poco prima che io entri in bagno. “Betty, tuo marito ha ragione. Tu dovresti ragionare come dirigente prima che come amica!”
“Lo so perfettamente che Armando ha ragione su questo punto. Io piango perché devo sempre sentirgli dire che lo tratto come un elemento dell’arredo di quest’azienda! Quando invece non muovo un passo senza consultarmi con lui, mentre negli ultimi anni hanno solitamente vinto le sue proposte alle mie!”
“Betty, non stiamo mica correndo la maratona di New - York! Qui siamo tutti collaboratori!”
“Questo lo so, dovresti dirlo ad Armando non a me!”
“Lo dirò anche a lui! La verità è che siete due teste dure!”
“Scusate.” S’intromette Matteo Doinel, arrivandomi alle spalle. Cerco di ricacciare dentro le lacrime e di darmi un tono.
“Cosa posso fare per lei?” Gli domando,cercando di non dargli troppa confidenza.
“Io mi stavo domandando se nei paraggi si potesse mangiare qualcosa!”
“Scusate, io vado a finire delle cose in ufficio.” Dice Nicola, allontanandosi.
“Oltrepassi quella porta, giri a destra e infondo al corridoio potrà accedere alla caffetteria.”
“La ringrazio.”
Gli volto le spalle per entrare nel bagno quando la sua presa mi ferma. Questo gesto mi lascia interdetta e ritiro immediatamente il braccio.
“Si sente bene?”
“Niente che la riguardi.”
“Beatrice, io le vorrei chiedere scusa per ciò che le ho detto al lancio prima del defilé, le sarò sembrato irrispettoso.”
“Non mi è solo sembrato, lei è stato irrispettoso! A lei non pare insolito dire ad una donna incinta e sposata che vorrebbe crescere il figlio di suo marito?”
“Le sto domandando scusa, io avevo già buttato giù tre bicchieri di champagne! Quando bevo divento subito allegro!”
“Accetto le sue scuse,visto che ci tengo a mantenere un ambiente di lavoro sano. E spero che non si ripeta più! E cerchi di bere di meno se sono nei paraggi!”
“Ha la mia parola. Cercavo solo di farmi notare da una bella donna.”
 Questo sta tentando un vero approccio! Quando lo saprà Armando, sarà capace di radere al suolo Bogotà a suon di grida! Osservo questo tipo incapace di trovare una risposta adeguata.
“Interrompo qualcosa?” Domanda mio marito, con aria accigliata.
“Niente dottor Mendoza, stavo solo chiedendo a sua moglie se poteva indicarmi dove prendere qualcosa da mangiare e mi ha indirizzato verso la caffetteria.”
“Abbiamo appena pranzato.” Afferma Armando,
“Non è per me, ma per Marcella. Sa come sono le donne in attesa!”
“Lo so benissimo visto che ho una figlia e mia moglie sta per darmi il secondo figlio. Ma questo lo sa anche lei, visto che si è gentilmente offerto di crescere mio figlio!”
“Mi stavo giusto appunto scusando con sua moglie per questo. Lei ed io abbiamo iniziato con il piede sbagliato, dottor Mendoza…”
“Ma come siamo intuitivi, questo pomeriggio!” Lo scimmiotta mio marito,con un sorriso ironico.
“… Ma spero che potremmo rimediare.”
“Purché mi permetta di fare da padre a mio figlio!” Afferma di nuovo con ironia mio marito, irritato e teso. Lo adoro quando diventa così geloso! Vorrebbe solo riempire di cartoni Matteo ma fa uno sforzo sovrumano per trattenersi!
“Allora, non doveva andare in caffetteria?”
“Certo, a dopo!” Afferma Matteo, lasciandoci. Io mi dirigo nuovamente in bagno quando il braccio di mio marito mi ferma: da questa piacevole presa non mi libero. Mi trascina dolcemente dietro la parete arancione, mi ci appoggia e mi bacia con dolcezza. Ricambio il bacio e mi abbandono ai suoi baci e alle sue carezze. Poi lambisce le mie guancie con le sue mani, appoggiando la sua fronte alla mia.
“Mi dispiace amore mio, perdonami.” Mi sussurra.
“Armando, non ti sopporto quando mi accusi di scavalcarti.”
“Lo so, so di essere un insopportabile isterico! Magari vorresti davvero un padre meno isterico per i nostri figli.”
“Sto per darti un ceffone!”
“Va bene, la smetto di auto-commiserarmi! Mi dispiace dottoressa mostro.”
“Anche a me. Era la prima volta che litigavamo con quei toni…”
“Lo so amore mio. Io credo dipenda dai tuoi ormoni, e dal mio carattere! Comunque dovremmo prendere una decisione.”
“Io credo sia ora che la smetta di ragionare come una loro amica, e che mi comporti da dirigente. Vedi, tu sei più bravo di me!”
“Ma cosa dici dottoressa mostro? Ti devo ricordare chi ha rimediato ai miei errori?”
“Ed io ti devo ricordare che Mark Stevenson ha scelto la tua di proposta? E che oggi il consiglio ha preferito la tua proposta della mensa alla mia di ampliare la produzione? Voglio che tu la smetta di dire che non vali nulla in quest’azienda! I successi arrivano un po’ per ciascuno, e cono successi di entrambi, perché siamo una cosa sola Armando Mendoza!”
“Vieni qui dottoressa mostro, che ti riempio di baci!”
Mi abbraccia nuovamente, continuando a baciarmi.
“E’ vero che poco fa il cretino si è scusato?”
“Sì, anche se è come se non lo avesse fatto!”
“Perché?”
“Subito dopo ha detto che voleva farsi notare da una bella donna.”
“Adesso vado lì e lo ammazzo!”
“Armando, abbiamo già sfiorato la rissa per oggi! A proposito di quello, dovremmo decidere cosa fare con Wilson e Mariana.”
“Loro due e anche le altre e Freddy, non è ancora arrivato nessuno!”
“E’ assurdo dover richiamarli almeno una volta al mese!”
“Lo dici ogni volta ma sono tutti ancora qui!”
“Oggi affronterò il problema usando la testa, te lo prometto.”
“Io invece userò la testa per causare un trauma cranico a quell’idiota di un francese!”
“Avete fatto pace?” Ci domanda Mario, vedendoci incontro quando usciamo dal bagno. Armando annuisce.
“Dovremmo riunirci e discutere seriamente del problema banda!” Suggerisce mio marito. Mario esprime il suo consenso quando dall’ascensore esce Patrizia.
“Patrizia Fernandez, ti sembra l’ora di arrivare con mezz’ora di ritardo?!” Inveisce mio marito.
“Armando, vuoi sapere dove sono stata fino adesso? Sul portone a litigare con uno zotico che aveva parcheggiato di traverso occupando tutti i parcheggi!”
“Di chi parli?”
“Di quel poveraccio del fidanzato di quella svergognata di Loredana, stavano litigando e dando spettacolo qui di fronte come due pescivendoli!”
“Questa ci mancava! E sono ancora lì?” Domanda Mario.
“No, Wilson ed io li abbiamo conviti a smetterla e lui sen’è andato ma non prima di lasciare quella disgraziata! Comunque io sono arrivata qui sotto alle tre in punto, e se non mi credi domanda a Wilson!”
“Ok, va bene ti credo. Quindi Wilson è qui sotto?”
“E dove dovrebbe essere Armando?”
“Mandalo a chiamare! Riunisco Marcella, Nicola e Gutierrez e ci vediamo in sala del consiglio.” Asserisce mio marito.
“D’accordo tigre.”
“Ma cos’è successo?” Domanda Patrizia.
“Patrizia per favore, quando arrivano Mariana e le altre le mandi in sala del consiglio.” Le ordino.
“Va bene, E’ successo qualcosa?” Domanda ancora.
“Si limiti a fare ciò che le ho chiesto.”
Le rispondo ignorando la sua domanda. So che Patrizia è la fidanzata del mio migliore amico, del padrino di mia figlia, ma trattarla da amica non mi riesce per il momento!
 
 
SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI PATRIZIA.
Betty se ne va senza dirmi niente! Mi sono sembrati nervosi i dirigenti,cosa sarà successo? Mi dirigo verso l’ufficio del mio fidanzato chiedendomi se Betty mi riconoscerà mai questo ruolo! So che ha accettato la storia tra me e Nicola, ma il nostro rapporto non si è approfondito nonostante questo fatto. Non avrei detto che un giorno sarei andata in cerca dell’approvazione di Betty, colei che chiamavo rospa e racchia, contro cui ho complottato! Ma del resto, negli ultimi tre mesi di cose ne sono successe e altre ne sono cambiate.
“Avanti.” M’invita Nicola quando busso. Richiudo la porta alle spalle quando lui si alza dalla sua postazione e mi viene incontro per stamparmi un bacio sulle labbra. Mi accorgo che Michel sta lavorando al PC sull’altra scrivania quasi vuota.
“Michel perdonami, non ti avevo notato. Lavorerai qui?”
“Fa niente Patrizia. Sì, occuperò questa scrivania finché non avremo i nuovi uffici.”
“Il consiglio ha approvato la proposta di acquistare quello stabile, ne faremo dei nuovi uffici, uno showroom spazioso e l’atelier e questo palazzo diventerà la mensa aziendale.”
“E non si pagherà?”
“Non esattamente. Si pagherà comunque, sia dirigenti che impiegati, ma sarà una cifra irrisoria rispetto a quello che si spende nei ristoranti! Avremmo una cucina interna. Senza contare il risparmio di strada e che avrete più tempo per mangiare.” Spiega Michel, che è più afferrato di tutti in materia.
“Oppure un dipendente, se sa che intenderà pranzare sempre in mensa, potrà decidere di farsi decurtare la cifra corrispondere a 30 pasti dalla busta paga. Comunque ti assicuro che si tratta di pochi pesos!”
“Sempre meglio del conto che ti portano al ristorante! Ma qui è successo qualcosa per caso? Sono tutti nervosi!”
“E’ successo di tutto! Mariabeatrice ha letto su una rivista un articolo che parlava di Daniele e lo ha sbandierato al consiglio!”
“Che articolo? Di cosa parlava?”
“Lo hanno paparazzo alla sfilata, era per le scale avvinghiato a Loredana! Il suo ragazzo è stato qui e ha fatto una scenata!”
Mi spiega Nicola. Io spalanco la bocca per la sorpresa. Come sei caduto in basso Daniele Valencia!
“Ecco perché Loredana e quel Romano erano qui di sotto a dare spettacolo! Hanno litigato in strada come due svitati!”
“Saremmo riconosciuti come l’azienda-circo. Ne succedono spesso di certe cose?” Interviene Michel.
“Più spesso di quanto pensi! Ormai quest’azienda è un’enorme palcoscenico!” Affermo.
“Adesso i dirigenti stanno, anzi stiamo, meditando di licenziare Wilson e Mariana. Se fossero stati al loro posto quel tipo non si sarebbe mai introdotto qui.”
“Io non parteciperò a questa decisione. Ricopro il ruolo di dirigente da un’ora circa, non mi sembra giusto cooperare al licenziamento di due persone che non conosco. Mi manterrò neutrale!”  Afferma giustamente Michel.
“Io invece devo dare il mio parere, devo andare Patty.”
“Va bene Nicola. Se fosse successo anni fa avrei esultato per il loro licenziamento, specie di Mariana, ma oggi un po’ mi dispiace!”
“Patrizia, mi piaci sempre di più ogni volta che sento frasi simili!”
Io e Nicola ci scambiamo un bacio mentre stiamo lasciando l’ufficio, quando Michel attira la mia attenzione.
“Patrizia, vorrei chiederti di non dire a Marcella di ciò che ha fatto prima Loredana, sì insomma degli occhi dolci. Vorrei farlo io a casa, per oggi ha già avuto abbastanza motivi di stress!”
“Va bene Michel, creso sia giusto così. Buon lavoro!”
“Grazie Patrizia.”
Uscita dall’ufficio, incontro Marcella che si avvia alla riunione.
“Marce, Nicola mi ha raccontato ciò che è successo! Avrai il nervoso a mille, scoprire così di tuo fratello e di quella!”
“Sì ho il nervoso a mille, e purtroppo non l’ho scoperto tramite delle foto sulla rivista “Zona Rosa”, magari! Ho avuto la sfortuna di vederli di persona ieri sera su quella scala!”
“Che orrore, Daniele è proprio caduto in basso!”
“Perdonami Patrizia,ma vorrei risparmiarmi il tuo discorso di avversione verso mio fratello. Vado alla riunione, come se non avessi di meglio da fare a due giorni dal Bogotà Fashion! Quando arriva la banda, dì loro di attendere qui che vengano chiamate da noi.”
“Va bene Marce.”
Quando Marcella entra nella sala del consiglio, sento le voci della banda all’ascensore e vado loro incontro.
“Sappiate che siete nei guai.”
“Che vuol dire bionda tinta?” Mi domanda Sofia.
“I dirigenti sono riuniti per decidere cosa farne di voi, stavolta fanno sul serio. Sono tutti d’accordo sul licenziare Wilson e Mariana.”
“CHE COSA?!”
Si eleva un coro si esclamazioni e di domande.
“Sono arrabbiati perché Mariana non è rientrata dal pranzo all’ora prevista e Wilson ha lasciato l’entrata scoperta per fare non so che, così si è intrufolato il fidanzato di Loredana per fare una mega scenata! Io non c’ero, mi è stato raccontato. Quando sono tornata qui alle quindici, Loredana e Romano stavano litigando rabbiosamente all’entrata e lui l’ha mollata. Ora quella è disperata e si è chiusa nel bagno.” Dico, passando dall’informazione al pettegolezzo. La banda si fa interessata.
“E perché Romano ha fatto una scenata?” Domanda Berta.
“Sapeste! Loredana e Daniele sono stati paparazzati ieri sera, mentre si baciavano e non solo! Non ho visto la rivista, ma dovrebbe essere qui in giro credo! E di sicuro più tardi andrò a comprarmela!”
Mentre parlo, vedo gli sguardi tesi della banda ma non capisco subito a cosa siano dovuti, fino a che non odo alle mie spalle la voce di Daniele Valencia.
“Patrizia, dobbiamo discutere anche della tua permanenza in quest’impresa?”
“Daniele, tanto sei finito sui giornali di tutta la nazione, che differenza fa se lo sanno altre 5 persone? Sai, mi piacerebbe stare qui a prendermi gioco di te per restituirti il favore, ma ho molta più classe di te!”
“Và al diavolo Patrizia!”
Mi dice inalberato, per poi entrare nella del consiglio. Ti sta bene Daniele Valencia!
“Ecco spiegato come mai ieri sera hanno litigato il dottor Valencia e la signora Marcella!” Afferma Sandra.
“Visto,lo dicevo io che tra il dottor Daniele e quella scema c’era qualcosa!” Si vanta Berta.
“Ah ragazze, e adesso chi dice a Mariana che verrà licenziata?” Si domanda Annamaria, con aria afflitta.
 
 
SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI MARIANA.
Darò un enorme dispiacere alle ragazze, a Wilson e Freddy che sono la mia famiglia se decido di partire, ma se decido di non farlo mi priverò della possibilità di essere felice con l’uomo che amo. Per il momento sarà meglio che muova le chiappe visto che ho mezz’ora di ritardo! Entro corredo alla reception dove trovo Wilson seduto con le mani in viso e Freddy lo consola.
“Io mi sono solo allontanato per mangiare qualcosa, neanche questo è concesso?!” Si lamenta Wilson.
“Wilson, basta frignare! Sii uomo!”
“Ma cos’è successo?” Domando, posizionandomi al bancone.
“Salve, signorina dal colorito cioccolatoso. Il fatto è che qui sono avvenuti dei fatti incresciosi…”
“Vogliono licenziarci!” Sbotta Wilson lasciando da parte i preamboli.
“Chi è incluso?” Domando con spavento.
“Me e te Mariana!”
“Che cosa?”
Freddy mi aggiorna sulle cose successe. Mezz’ora fa, questo tizio ha approfittato della nostra assenza per entrare indisturbato in azienda e fare una piazzata.
“Probabilmente cacceranno anche me, la mia regina e tutte le altre per il nostro ritardo! Che guaio amici miei!”
Cercavo un modo per decidere, e forse il destino ha scelto per me.
 
 
SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI MICHEL.
Sono preoccupato per Marcella e per i miei bimbi. Non vorrei che avesse sempre delle giornate così stressanti! Mio fratello invece non sembra per nulla innervosito dalla situazione, visto che se ne sta qui di fronte a me con aria soddisfatta.
“A cosa si deve quest’aria soddisfatta?”
“A nulla di particolare. Diciamo che il mio ego non smette di gonfiarsi! Di recente ho fatto ingelosire a morte il marito di una!”
“E te ne vanti? Prima o poi qualcuno ti spaccherà la faccia e non vorrei esserci quel giorno.”
“So difendermi fratellone!”
“E chi è questa tua nuova preda?”
“Nessuno che conosci, e comunque non ho intenzione di fare niente con lei, anzi non posso anche se mi piace! E’ un po’ complicata la faccenda!”
“Stai attento fratellino. Di recente hai sentito la mamma?”
“Sì, l’altro ieri.”
“E ha chiesto di me? Di Marcella? Della gravidanza?”
Mio fratello mi risponde con diniego.
“Perché non fate un viaggio a Cartagena tu e Marcella?”
“Ci avevo pensato, certo. Ma cosa facciamo, arriviamo a casa sua così di punto in bianco?”
“Esatto. Proprio quello cui stavo pensando. La costringerai a darti retta e quando conoscerà Marcella io sono certo che le piacerà!”
“La conosce già Marcella!”
“Lei ha visto la Marcella scorbutica, il più delle volte l’ha incontrata a delle serate ed era alticcia, ha conosciuto una Marcella malinconica e sola. Adesso è una donna solare, all’Ecomoda è passata dall’essere odiata all’essere amata, sta diventato una stilista amata, e vive per far sì che la sua gravidanza proceda liscia. Non credi che la mamma rimarrà incantata da Marcella 2.0?”
“Comunque fino al Bogotà Fashion non possiamo muoverci. Abbiamo qualche giorno per pensarci!”
 
 
SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI MARCELLA.
Mi massaggio il ventre leggermente rigonfio cercando di trasmettere ai miei bimbi sensazioni positive, non vogliono che sentano la tensione di questa giornata che si è depositata sulle spalle della loro mamma.
Non è stato facile, ma tutti noi dirigenti abbiamo raggiunto una decisione unanime e congrua, riguardo i dipendenti. Personalmente farei un aggiornamento totale! Ma purtroppo godono della protezione di Beatrice, la quale dovrebbe comportarsi da presidente anche in certi contesti. Appena sono entrati tutti, Wilson ha subito iniziato ad esplicarci la sua versione dei fatti e le sue ragioni per l’ennesima volta.
“Io ho aspettato le quindici, l’orario in cui sarebbe rientrata la signorina Mariana, per allontanarmi a prendere un panino al distributore. Dottori, ho lasciato il mio posto di lavoro per solo cinque minuti  e non sono mai uscito dall’azienda! Vi prego di non cacciarmi! Dottor Armando, dottoressa Betty, dottoressa Marcella, dottor Calderon, dottor Mora, dottor Valencia, dottor Gutierrez se volete mi metto in ginocchio! Ho appena preso una casa con la mia fidanzata, vi prego!”
“Ha finito di fare l’appello?” Domanda con ironia mio fratello.
“Wilson, ci faccia parlare. Abbiamo ascoltato già prima le sue ragioni perciò abbiamo deciso di graziarla. Non siete di certo schiavi, lei si era solo allontanato per prendere qualcosa da mangiare e abbiamo convenuto che si è tratta di una fortuita coincidenza che quel tipo sia arrivato in quel momento.”
“Dite sul serio? Grazie dottor Armando! Grazie!”
“Non mi ringrazi perché non accetteremo più episodi simili!”
“Mentre riguardo la signorina Valdez, I’m sorry. Lei è licenziata, fired!”
La banda inizia a protestare, ma stavolta nessuno ha intenzione di dare loro la grazia.
“La prego signora Marcella!” M’implora, dopo aver fatto lo stesso con Betty e con Armando.
“Mi dispiace Mariana. Lei è stata la mia segretaria per anni e sa quanto la stimo, ma questa volta ci siamo trovati tutti d’accordo e abbiamo ritenuto le argomentazioni di Wilson più convincenti delle sue. Lei ha abbandonato il suo posto di lavoro per più tempo e si è trattenuta a pranzo oltre l’orario concesso, lasciando scoperta la hall e questo ha permesso a quell’individuo di entrare indisturbato, se fosse stata al suo posto alle quindici, quel tipo avrebbe trovato lei e non sarebbe salito indisturbato come invece ha fatto. Siamo stanchi di dovervi riprendere almeno una volta al mese, e vale anche per le sue amiche!”
“Intendente cacciarci tutte?” Domanda stupita Berta.
“No, avrete tutte un richiamo e vi ricordo che si tratta del terzo per ogni una di voi. E la consueta detrazione di un giorno di stipendio. In più abbiamo elaborato un nuovo metodo di valutazione che vi verrà spiegato da Gutierrez.” Le informa Betty, quindi Gutierrez prende la parola.
“Thanks you, Mrs. Mendoza. Ogni mese compilerò una scheda per ciascuna di voi, annotando ritardi e comportamenti non ammessi, ma anche i meriti se ci saranno. E vi assicuro che sarò accortissimo nel nuovo compito! A fine mese verrà calcolata una cifra che vi sarà trattenuta dallo stipendio per ogni mancanza che avrete avuto, diciamo che ci terremo dei danni. Al contrario, visto il nuovo progetto della mensa, se avrete dei meriti avrete dei buoni pasto che vi permetteranno di non pagare neanche la cifra irrisoria che verranno a costare i pasti. All clear? Chissà se così vi passerà la voglia di prendervi determinati lussi!”
“Ah, ma è assurdo! E’ come essere a scuola!”
“Ha detto qualcosa Berta?” Le domanda Gutierrez.
“Ci dispiace ragazze, ma ci avete un po’ messi alle strette. E non è stato facile prendere certe decisioni.”
“La smetta di essere così gentile con loro dottoressa Betty, la cosa più sensata sarebbe rimpiazzarle tutte a partire da domani!”
“Sa ha ragione dottor Valencia. Domani potrebbe venire lei qui per fare dei nuovi colloqui per rimpiazzare tutte loro? Contando anche i colloqui per le segretarie di Michel e di Matteo. Dovrà pensarci lei perché tutti noi abbiamo da fare con il Bogotà Fashion, che sarà dopo domani sera nel caso gli fosse passato di mente!”
“La smetta di fare la spiritosa.”
“DANIELE! Chiudi il becco! Tutto questo disastro è scoppiato a causa tua e dei tuoi ormoni, il minimo che potresti fare sarebbe stare zitto!”
“Parli a me di ormoni e di lussuria Armando?”
“Daniele!” Lo ammonisco. “Mariana, ci rincresce questa decisione ma l’abbiamo presa. Non è bello neanche per noi farle questo dopo tanti anni di servizio da noi, ma doveva fare i conti con le conseguenze quando ha deciso volontariamente di fare tardi.”
La riunione si conclude così, con molti mal contenti. Del resto, grandi poteri comportano difficili decisioni.
 
 
SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI MARIANA.
Ok che stavo meditando di lasciare l’Ecomoda, ma non avevo preso una decisione, e comunque essere licenziata da questo posto, essere licenziata da Betty mi ha aperto il cuore in due. Sono in bagno con Sandra, Berta, Annamaria ed Ines che mi sfogo. Ines mi passa una salvietta mentre Annamaria mi versa una Sambuca dal bar della banda. In giornata avrò in mano la mia lettera di licenziamento e ho un mese di preavviso previsto dalla legge.
“Dai amica mia!” Mi coccola Annamaria.
“La verità ragazze, è che negli ultimi anni Betty è diventata diversa. Ve la ricordate quando è diventata presidente? Non era come adesso. Ora ci tratta come le ultime delle impiegate, come se non fossimo amiche.”
“Sei ingiusta Berta! Quante volte ha impedito il vostro licenziamento? Anche oggi lo ha impedito, se volete il mio parere, credo che gli altri dirigenti vi volessero cacciare una ad una!” La rimprovera Ines.
“Ma quante volte è stata vicina ad appoggiare suo marito e a licenziarci tutte?”
“Ve lo meritereste, vi approfittate un po’ troppo della sua posizione e del rapporto di amicizia! Dovrebbe essere Betty quella indignata, per come vi approfittate del fatto che è vostra amica per fare i comodi che volete!”
“Ragazze, cosa ne dite di rimandare a dopo la conversazione? Mariana è disperata!”
“Sandra, tu non puoi metterci una buona parola con il tuo fidanzato?”
“Ah no Annamaria, mi dispiace per Mariana ma la mia vita all’Ecomoda e il mio rapporto con Mario sono due cose che voglio tenere separate! Non litigherò con lui per una decisione che è già stata presa e avvallata da tutto il consiglio. E poi Mario non riuscirebbe mai a convincere Armando!”
“Ben detto figliola!” Le da man forte Ines.
“Davvero delle belle amiche!”
“Berta prova a pensarci, che senso avrebbe che litigassi con Mario per qualcosa che è già stato deciso? Non avrebbe senso!”
 
 
SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI BETTY.
Se dovessi classificare questa giornata per difficoltà, si collocherebbe esattamente al secondo posto, dopo il consiglio di amministrazione in cui smascherai Armando. Licenziare Mariana è stata la scelta più difficile che potessi prendere! Ma il mio ruolo me lo imponeva. Spero che lei mi potrà perdonare. Entro in bagno perché so che si trovano lì: Mariana è in lacrime seduta al divanetto, Annamaria la consola mentre le versa da bere.
“Mariana, potrei parlarti?” Esordisco. Ma lei non si volta a guardarmi.
“Betty, credo che sarebbe meglio che lo faceste più tardi, al momento non è nelle condizioni.” Mi consiglia Sandra.
“Diciamo pure che non è propensa a parlarti.” Ammette Berta.
“Che vuoi dire?” Domando.
“Non è stato un bel tiro da parte tua licenziarla.”
“Berta, non l’ho licenziata perché mi andava di farlo, è dispiaciuto anche a me prendere questa decisione! Ma qui dentro non posso fare altrimenti, sono la presidente.”
“Certo, anche 4 anni fa eri la presidente ma non avresti mai permesso che una di noi venisse licenziata.”
“Stai scherzando spero!”
“Berta, piantala. A me personalmente sembra solo egoista il discorso che stai facendo! Sia Mariana che noi abbiamo scelto di tardare di nostra volontà, io sono d’accordo con Ines e mi pare che tu faccia un po’ troppo appoggio sul suo ruolo di presidente!” Interviene Sofia.
“Io penso che non sia stato degno di lei, in qualità di nostra amica.”
“Allora adesso vado di là a dire a mio marito che aveva ragione! Non c’è di che, prego per aver litigato rabbiosamente con mio marito come non avevo mai fatto e avere impedito al consiglio i cacciarvi tutte! O ti è sfuggita la frase di Daniele Valencia, << La smetta di essere così gentile con loro dottoressa Betty, la cosa più sensata sarebbe rimpiazzarle tutte da domani! >>.”
Affermo, prima di lasciare il bagno irata. Non me lo meritavo questo trattamento! La verità è che non so mai da che parte stare… da una parte rischio di litigare con mio marito e dall’altra di litigare con le mie amiche... Quando poso la mano sulla maniglia della porta del mio ufficio, avverto un crampo al basso ventre e mi piego leggermente.
“Betty, cosa succede?”
Patrizia e Nicola mi aiutano a raggiungere il divano, mentre Patrizia contatta telefonicamente mio marito che sopraggiunge subito.
“Mostro, cosa succede?” Mi domanda, inginocchiato davanti a me.
“Non lo so Armando! Ho avvertito come una fitta e poi un intorpidimento.”
“Direi che è il caso di fare un salto dal dottore prima di andare a casa! Mai stai bene? Mi sembri sconvolta!”
“Sono solo stanca Armando, voglio andare via di qui, portami a casa!”
Affermo, prima di iniziare a piangere.
“Mostro, questi crolli mi preoccupano!”
“Ok, calma e sangue freddo e andate dal medico! Non puoi restare qui un minuto di più Betty!”
Mi consiglia Patrizia. Armando mi aiuta ad alzarmi e il dolore è già diminuito.
“Cosa fate? Ci accompagnate?” Domanda loro Armando.
“Credo non sia il caso di riempire lo studio medico di gente! Andate voi, io avvertirò Hermes e Giulia!”
“Grazi Nicola… Andiamo amore mio.”
Questa giornata è indubbiamente da cancellare! Andando verso l’ascensore, incrociamo Mario.
“Eccovi qui. Ha chiamato la regina di saba, per oggi ha finto con le prove al Bogotà Fashion, la tabella di marcia procede bene!”
“Perfetto.” Risponde mio marito senza troppo interesse.
“Cosa succede?”
“Sto accompagnando Betty dal medico, non si sente tanto bene. Ci vediamo domani Mario!”
“A domani, ma fatemi sapere qualcosa più tardi!”
Ci domanda Calderon, poco prima che le porte dell’ascensore si chiudano. Mi accoccolo contro il petto di Armando, domandandomi cosa ho fatto di male per diventare presidente di quest’azienda.
 
 
SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI SANDRA.
“Berta, sei stata perfida e ingiusta!” La rimprovero.
“Ho detto solo quello che pensavo!”
“Vedrai che questa non te la farà passare liscia Betty!” La rimprovera Ines, prima di abbandonare il bagno risentita.
“Ines, non vieni a cena con noi?” Le domanda Annamaria.
“Non andrò da nessuna parte con voi, fino a che non comincerete a comportavi con riguardo verso gli altri!” Dice Ines, prima di sparire. Non ha tutti i torti!
“Amica mia, ti senti meglio?” Domanda Annamaria a Mariana.
“Sì, sto meglio. Che brutta giornata!”
“Cosa ne dici di andare a fare quattro salti per distrarti?”
“Annamaria, dobbiamo ricordarti noi che sei incinta? Al massimo puoi andare al ristorante!” Afferma Berta.
“Sì, quello volevo dire!”
“Allora vado a dire a Mario che usciamo!”
Mi allontano ed incontro Mario nel corridoio.
“Amore mio immagino che Mariana sia a pezzi. Mi dispiace ma credo che fosse la decisione più sensata da prendere!”
“Non sono arrabbiata con te per questo, Mariuccio.” Gli dico, per poi baciarlo. “Berta, Mariana e Annamaria sono risentite verso Betty, dicono che non si sta più comportando da amica con noi!”
“Ecco cosa deve averla sconvolta!”
“Che vuoi dire?”
“Poco fa è uscita con Armando, Nicola e Patrizia. L’hanno accompagnata dal medico perché non si sentiva bene, era pallida in viso.”
“Io ho detto a Berta che ha calcato troppo la mano. Amore questa sera andrò a cena con loro per far distrarre Mariana e magari le faccio ragionare!”
“Allora ci vediamo a casa,non fare tardi.”
“A stasera amore mio”
Ci salutiamo con un bacio e torno in bagno.
“Vieni allora?” Mi domanda Annamaria, io annuisco.
“Mario mi ha detto che Betty non si è sentita bene, Armando l’ha portata dal medico. Hai esagerato Berta! Non ti perdonerà per questo!”
 
 
SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI DANIELE.
“Daniele, non puoi certamente ritirare tutte le copie dal mercato! Mi sembri un’anima in pena! Adesso non ti resta che accettare!” Mi dice Marcella.
“E poi sai che impennata che assumeranno le tue azioni con quell’articolo!” Afferma tutta concitata Mariabeatrice.
“L’ultima cosa che voglio è una donna al momento. Portano solo guai!”
“Basta solo imparare a scegliere quelle giuste, anzi quella giusta! Cosa ne dite se questa sera andassimo a cena tutti insieme?” Propone Marcella. Io e mio cognato Michel annuiamo.
“Io non posso Marce! Ho il compleanno di un mio amico, ho dato conferma tre mesi fa!”
“E questo qui ha organizzato il compleanno già tre mesi fa?” Domando.
“Conosci quanto possono essere bizzarri gli amici di nostra sorella! Matteo?”
“Mi dispiace Marcella ma declino anch’io. Mi vedo con un’amica!”
“Povera ragazza.” Commenta Michel, mentre ci avviamo all’ascensore. La banda esce dal bagno e vedo che Mariana ha le guance segnate da lacrimoni da coccodrillo. Cosa si aspettava? Era ovvio che contava sull’appoggio della presidente. La sua decisione di licenziarla ha sorpreso anche me! La banda ci cede il passo ed entriamo in ascensore. Fortunatamente ho evitato Loredana, ci mancherebbe che avesse avuto il coraggio di venire a parlarmi!
Ripenso a ciò che mi ha detto mia sorella sul fatto di trovare una donna adatta a me, di riaprire il mio cuore che otto anni fa è stato infranto da Blanca.
 
 
 
FINE CAP.33: Scompiglio!
 
 
Cosa ne pensate del capitolo?
La reazione della banda al licenziamento di Mariana è stata coerente con i loro caratteri nella serie? Cosa ne pensate della decisione dei dirigenti? Betty accetterà mai a pieno la relazione tra Nicola e Patrizia? Cosa sarà il malore di Betty? Chiarirà le cose con la banda o quale altra decisione prenderà? Danielle accetterà Marcella come nuora? Come andrà il loro viaggio a Cartagena? Chi è Blanca? Qual è la storia di Daniele? Vi è piaciuto il ping-pong tra Matteo e Armando? Matteo vi sta abbastanza sulle scatole? Come andrà l’appuntamento tra Mariabeatrice e Matteo?
Scoprirete tutto nei prossimi capitoli!

 
 

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Capitolo 34
*** Una batosta per Nicola. ***


NUOVI PROBLEMI
 
 
 
CAP.34: Una batosta per Nicola.
 
 
 
SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI PATRIZIA.
Oggi sono due mesi che Nicola ed io stiamo insieme! E non si aspetta la cenetta e il dopo cena che ho in programma! Ho anche potuto comprargli un regalo,e ammetto che è la prima volta che sono io a fare un regalo ad un uomo e non il contrario!
“Patrizia, ma cosa stai facendo?” Mi domanda Marcella al telefono, dopo una lunga conversazione che ha avuto come tema gli avvenimenti di oggi e il licenziamento di quella della banda.
“Sto portando su la spesa Marce! Farò una cenetta con Nicola,oggi è il secondo mesiversario e gli ho addirittura comprato un regalo!”
“Ma và?! La vecchia Patrizia non lo avrebbe mai fatto!”
“Lo so Marce, sono stupita di me stessa! Che cosa mi stavi dicendo?”
“Che spero mi farai avere notizie di Beatrice quando Nicola te le darà.”
“Riferirò,va bene. Tra al massimo un’ora Nicola dovrebbe arrivare qui,adesso si trova a casa di Betty e Armando. Tu stai preparando la cena?”
“Sì, c’è mio fratello a cena.”
“Lo hai perdonato Marce?”
“Per la verità non abbiamo approfondito la questione,ma prima che arrivasse quel Romano stavamo parlando e credo di aver capito alcune cose di lui che prima non mi erano chiare, circa il suo modo di comportarsi con le donne…”
“Ovvero? Che è un disgraziato io l’ho testato sulla mia pelle!”
“E’ proprio di questo che parlo,ho capito come mai Daniele si comporta così!”
“E come mai?” Domando incuriosita mentre ripongo la spesa nei pensili.
“Mi dispiace Patrizia,ma se Daniele sapesse che te ne ho parlato mi ammazzerebbe!”
“Uffa Marce!”
“Pensa alla tua cenetta romantica, cosa t’importa degli altri?”
“Ah di certo di tuo fratello non m’importa nulla! Adesso ho trovato un uomo che mi rispetta,che ha avuto voglia di conoscermi e per cui è valsa la pena cambiare! Sai Marce, ne morirei se dovessi perderlo!”
“E perché dovresti perderlo?”
“Lo sai che la svitata della sua ex quella che mi ha fatto un occhio nero e si è appostata sotto casa mia, lo perseguita ancora di telefonate?”
“Ah Patrizia, quella tipa non ha più alcuna chance! Dimmi la verità, ti sei innamorata?”
“Io credo di sì Marce!” Affermo, sorridendo a pieno volto. “Io non so spiegarti cosa sento quando mi parla, quando mi guarda, quando mi bacia, quando facciamo l’amore… So solo che sento di essere al mio posto e sento un nodo qui!” Mi tocco lo stomaco.
“Non posso vederti ma immagino cosa vuoi dire con ‘qui’. Sai penso proprio che tu sia sulla via dell’innamoramento se non lo sei già!”
“Io penso e ripenso alla prima uscita con lui! Ricordo che mi sentivo imbarazzata da lui. Ero una scema Marce, una cieca che non riusciva a vedere l’uomo tenero e divertente che si nascondeva sotto quel vestito dozzinale e quegli occhiali!”
“Presto o tardi l’hai capito, ed è questo ciò che conta! Adesso vado dai miei ospiti, ti auguro buona serata!”
“Ciao Marce, anche a te!”
Chiudo la comunicazione e come prima cosa impacchetto il suo regalo: una nostra foto incorniciata!
 
 
 
SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI ARMANDO.
Mi sono spaventato da morire. Quando Patrizia mi ha chiamato da ufficio ad ufficio dicendomi che Betty si sentiva male e si toccava il basso ventre, ho temuto di non vedere mai nascere Robertino! Come avrei potuto vivere il resto della vita? Invece la frase del medico mi ha ridato di nuovo la vita. ‘Non temete, è stato solo un banalissimo crampo.”, ci ha detto. Betty ed io ci siamo rilassato e lei è scoppiata a piangere: si è spaventata più di me. Ma io penso che il malore centri solo in parte con il crollo che ha avuto in ufficio! E’ scoppiata a piangere e mi ha supplicato di portarla via come se di colpo l’Ecomoda fosse diventata per lei l’inferno. Appena saremo tranquilli, le domanderò cos’è successo. Mentre ero in auto, ho chiamato i miei a Londra: quando Nicola ha avvertito i miei suoceri, loro hanno avvertito i miei genitori e la notizia si è sparsa a macchia d’olio creando panico.
Quando entriamo in casa, ci sono ancora i miei suoceri e Nicola. La mia piccola mostrilla scende dalle gambe di Nicola e si fionda tra le mia braccia. I genitori di Betty l’abbracciano e ci bombardano di domande.
“Mamma, papà! Zio Nicola mi ha detto che il fratellino non sta bene!”
“Amore mio, non ti devi preoccupare più di questo. Pensavamo fosse così, ma non è successo niente, il fratellino cresce forte e non vede l’ora di avere una sorellina come te!” La rassicura mia moglie. Vorrebbe piegarsi e prenderla in braccio, ma il medico,oltre a dei giorni di riposo, le ha sconsigliato di alzare pesi, fare sforzi e le ha dato degli integratori di magnesio. Prendo in braccio io la mostrilla così che lei possa baciarla.
“La mamma ha ragione, non è successo niente! Tu preparati per essere una sorella maggiore!”
“Come la mia amica che protegge il suo fratellino? Lo sapete che è nato ed è brutto brutto!”
“Amore mio,non esistono bambini brutti!” Le dico, divertito.
“Ma lui appena era nato era brutto!”
“Allora eri brutta anche tu quando sei nata!”
“No, papà io sono sempre stata bella!”
“Da chi ha preso questa modestia?Da me non di certo!” Commenta mia moglie.
“Io due persone le avrei in mente. Le uniche possibilità sono mia madre o mia sorella!”
“Scusate ma io adesso me ne andrei!”
“Hai da fare Nicola?” Gli domando.
“Passo da casa mia e poi da Patrizia, oggi sono due mesi che stiamo insieme!”
“E non credi che sia ora di lasciare quella sanguisuga?” Commenta Hermes.
“Signor Hermes, mai! E poi le ho spiegato mille volte che Patrizia è diversa dalla donna che si ricorda lei!”
“Non credo se non vedo!”
“Allora una sera di queste prepari altri due posti  a tavola Giulia! In effetti è da tanto che non approfitto!”
“Neanche per sogno, microcefalo!”
“Adesso vado, ciao a tutti. Ciao piccolina!”
“Ciao zio! Papà, io voglio conoscere la fidanzata dello zio! E’ una zia per me?”
An? Patrizia Fernandez la zia dei miei figli?
“No mostrilla, non la definirei così!”
“Comunque dovremmo abituarci al fatto che Nicola è pazzo di lei e che lei lo è di lui.” Commenta mia moglie.
“Bettina, e tu ti fidi di quella donna? Ricordati che il diavolo è sempre in agguato!”
“Papà, non soffro di amnesia. Ma appunto perché non ne soffro, se facciamo i paragoni con quella Patrizia e quella di oggi obbiettivamente parlando è cambiata. Neanche a me piace che Nicola abbia scelto lei ma escludere lei dalla nostra famiglia equivale ad escludere lui ed io non sono pronta a dire addio a Nicola!”
“Per ora l’unica cosa cui ti devi abituare è il letto!” Le ricordo.
“Tuo marito ha ragione. Buonanotte figliola.”
“Ciao mamma, ciao papà.”
“Ciao Bettina. Armando, la lascio come sempre nelle tue mani!”
“Stia tranquillo Hermes, non la farò alzare dal letto.”
“Che prospettiva allettante!” Commenta sarcasticamente, mentre ci dirigiamo verso la stanza da letto. Io poso a terra la mia bambina e le dico:
“Amore, ti ricordi il cuscino quello morbido che ti piace tanto a forma di ferro di cavallo?Ti va di andare nel ripiano in basso dell’armadio grande a prenderlo così la mamma sta più comoda?”
“Corro papà! Solo che dopo posso fare un bel disegno per la mamma!”
“Non aspetto altro piccola mia.” Le risponde Betty. Lei ed io entriamo in camera da letto e siamo soli. Ci sediamo entrambi sul letto.
“Ora mi dici cosa ti è successo in azienda?”
“Di che parli?” Mi domanda, mentre il suo viso si rabbuia.
“Eri sconvolta e mi hai implorato di portarti via, io credo che il malore non centri. O che il malore sia stato scatenato da qualcos’ altro.”
Le scosto i capelli dietro alle orecchie ma lei non dice nulla.
“Mostro, ti prego. Sono io, Armando, tuo marito! E’ stato per il licenziamento di Mariana?”
Betty annuisce con la testa.
“Sì. Io sono entrata in bagno per parlare con lei, ma non me lo ha permesso. Berta mi ha assalito facendole da portavoce e dicendomi che secondo lei non sono più la Betty di una volta, non sono più loro amica perché le sgrido più spesso, perché sono meno elastica di quanto ho assunto la presidenza e perché ho permesso il licenziamento di Mariana. Sandra, Ines e Sofia invece mi hanno difeso.”
“CHE COSA?! Osano addirittura dirti che non sei loro amica dopo tutte le volte che le hai salvate da me e da Gutierrez?”
“Questo ha detto Berta. Io mi sono sentita trafiggere da una spada Armando! Le ho sbattuto in faccia che questa mattina avevo litigato con te per difenderle e che tu avevi voglia di cacciarle tutte, così come Daniele e Marcella, e ho lasciato il bagno.”
“Sai cosa ti dico? Che questa volta dovranno stare a sentirmi perché iniziano i giorni del terrore di Armando Mendoza!” Affermo con veemenza, alzandomi in piedi dal letto.
“Armando…”
“Armando niente, mi dispiace Betty! Posso accettare che arrivino in ritardo e che passino tutto il tempo in bagno,ormai ci ho fatto l’abitudine, ma  che vengano a dirti certe cose questo no, non lo tollero!”
La piccolina che entra con il cuscino per il collo, interrompe la conversazione. Betty la ringrazia e le posa un bacio sulla testa dopo di che Camilla corre a prendere i pennarelli,si stende a pancia in giù sul tappeto della camera, agitando le gambine ed inizia a disegnare. La mia piccola è stupenda… Non posso credere che abbia già tre anni e quattro mesi! Ricordo come se fossero ieri le notti in bianco, le continue coliche, le corse dal pediatra, ma anche la prima parola,il primo passetto (che ha mosso all’Ecomoda per la cronaca), il primo sorriso al suo papà. Gli anni più belli della mia vita portano i nomi delle mie donne: Betty e Camilla.
“Armando, ti sei incantanto un’altra volta a guardarla?”
“Amore mio, mi conosci. Non ne posso fare a meno!”
“Ho avuto paura di perdere Roberto oggi.”
“Anch’io amore mio. Ci siamo già affezionati eh a questo bambino!”
“Non potrebbe essere altrimenti.”
“Mostro, mi prometti una cosa? E’ una cosa che non centra niente con il bambino.”
“Di che si tratta?”
“Che se Matteo dovesse ancora avvicinarsi a te, me lo verrai a dire!”
“Armando, quel tipo lavora per noi adesso. Non posso mettermi a chiamarti ogni volta che mi parla!”
“Se farà qualcosa che non deve fare però pretendo di saperla!”
“E’ ovvio amore mio, non ti ho mai nascosto niente! Comunque ho messo le cose in chiaro oggi, ha capito che i suoi gesti sono inopportuni e non graditi!”
“Lo spero per lui, perché in azienda stanno per iniziare i giorni del terrore di Armando Mendoza.”
Le poso un bacio sulla fronte mi dirigo in cucina per preparare la cena.
 
 
 
SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI NICOLA.
Due mesi… Sono volati. Reggo il sacchettino della gioielleria dove le ho comprato il braccialetto che le darò stasera, mentre infilo la chiave nel cancello della piccola villetta dove vivo ora. Prima che abbia il tempo di richiudere il cancello, una voce che conosco molto bene chiama il mio nome.
“Natasha. Cosa fai qui?”
“Ti sei negato al telefono,in azienda… Io devo parlare con te!”
“No Natasha, tu devi parlare con uno strizzacervelli.”
Sto per entrare nella corte quando mi afferra per la giacca.
“Nicola,è importante!”
“Non mi interessa più niente di te!”
“E di te?”
“Che vuol dire?”
“Leggi qui.” Mi ordina, sbattendo contro il mio petto una cartellina. Io appoggio sui gradini la mia valigetta e sopra ad essa il regalo per Patty, e mentre leggo il contenuto della cartellina la parola ‘suicidio’ attraversa la mia mente a caratteri cubitali.
“Allora, mi fai entrare adesso?”
 
Siamo in cucina: lei siede al tavolo mentre io mi tengo e debita distanza da lei e mi appoggio al piano cottura, mentre mi verso un altro bicchiere di rosso. Non bevo spesso, ma questo è un momento sacrosanto per sbronzarsi e stare tutta la notte con la testa sul water.
“Io… Io non capisco… La banda era venuta da te, stavi bevendo vino e hai detto loro che era una finta.”
“Questo avveniva prima di fare le analisi e scoprire che ero davvero incinta.”
“Cioè hai finto di essere incita mentre lo eri per davvero e non sapevi di esserlo?” Lei annuisce. “Perché deve succedere a me?!”
Mi verso dell’altro vino e guardo l’orologio. Ho già dieci minuti di ritardo all’appuntamento con la mia fidanzata e la mia ex è seduta nella mia cucina dicendo di essere incinta di me di 4 mesi.
“E cosa pretendi adesso da me?”
“Nicola… “ Inizia, alzandosi per venirmi incontro. Io mi sposto. “Lo sai che non ho nessuno.”
“Hai tuo fratello. Ricordi quello che mi ha riempito di pugni?”
“Sei tu suo padre.” Prende la mia mano e l’appoggia al suo ventre, ma io la ritraggo.
“Lo so, non ricordarmelo. L’unica che posso prometterti è appoggio economico.”
“Ma io voglio te!”
“Natasha,  non mi toccare…” Le stacco le mani dal mio collo ma lei si avvicina e mi bacia quasi. “NATASHA! Basta. Io sono fidanzato con Patrizia e l’amo!”
Pesa che adesso dovrei essere lì a dirglielo per la prima volta!
“Patrizia aspetta un figlio da te?”
“No, ma in futuro non si sa mai! E comunque non sta scritto da nessuna parte che se due stanno per avere un figlio devono sposarsi! Io amo Patrizia, l’ho sempre amata!”
“Come puoi mettermi fuori dalla porta così?” Mi domanda, in un principio di pianto.
“Non ti sto dicendo che me ne laverò le mani. Io lo riconoscerò,ti darò appoggio economico, ma nulla di più. Non ti sposerò né lascerò Patrizia, mi dispace.”
“Come puoi essere così stronzo!”
Afferra la sua borsa e sta per andarsene, quando l’afferro per un braccio e la trattengo.
“Ti chiamo un taxi.”
“NO!”
“Non fare la bambina e non farmi incazzare,ti chiamo un taxi.”
 
 
 
SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI MICHEL.
Fuori dall’azienda e dagli ambienti mondani, Daniele è una persona squisita. Dice che per i suoi nipotini farà costruire la culla dai migliori maestri falegnami, ma Marcella ed io non vogliamo tanto disturbo! Ma Daniele ha insistito, dicendo di voler fare un regalo ai suoi nipoti. Marcella si allontana e sbarazza la tavola, mentre Daniele ed io ci spostiamo in salone dove consumiamo un Amaretto Disaronno per terminare la cena.
“Sono contento che abbiate fatto pace tu e Marcella,l’ho vista piuttosto turbata ieri sera.”
“Mi dispiace Michel, io ho perso il contro e non avrei dovuto! Che vergogna.”
“Daniele, può succedere di prendere una sbandata.”
“A 18 anni forse, non a 37!”
“Vedrai che a breve la gente parlerà di altro.”
“Lo spero.”
“Marcella sel’è presa tanto perché vorrebbe che tu si sistemassi, che scegliessi una donna seria con cui mettere su famiglia.”
“Una volta lo avevo fatto.” Mi rivela.
“Davvero? E posso chiederti cos’è successo?”
“Si chiamava Blanca…”
L’arrivo di Marcella interrompe la conversazione quindi Daniele si alza e la saluta.
“Te ne vai?”
“Sì Marcella, domani devo alzarmi presto. Tu riposa.”
“Certo, andiamo a letto anche noi. Domani ci sarà tanta gente per i colloqui e nel pomeriggio andrò al Bogotà Fashion per aiutare Ugo. Buonanotte.”
“Anche a te sorellina. Ciao Michel, grazie della serata.”
“A presto Daniele.”
Quando Daniele sparisce nell’ascensore, resto solo con la mia fidanzata: l’accolgo tra le mie braccia e le bacio.
“Domani nella pausa pranzo pesavo di iniziare a portare degli scatoloni alla nuova casa.”
Suggerisco, visto che oggi abbiamo firmato il rogito dal notaio e acquistato quell’immensa villa.
“Buona idea. Io non ho sonno,possiamo continuare ad impacchettare!”
“Prima vorrei parlarti amore mio.” Le dico.
“Dimmi.”
“Riguarda una cosa che è avvenuta oggi. Devi promettermi che non farai la pazza!”
“Per cosa mi devo arrabbiare?”
“Diciamo che oggi Loredana ha fatto un po’ la civetta con me e con mio fratello!”
“Che cosa? Stai scherzando?”
“No,io ho cercato di risponderle con più distacco possibile, e la banda testimone. Ci ha offerto da bere ma sembrava volesse offrirci qualcos’altro. A mio fratello avrà anche fatto piacere, anzi al suo ego, ma a me no!”
“IO L’AMMAZZO!”
“Amore mio, avevi detto che non avresti fatto la pazza.”
“Non tel’ho mai promesso.”
“Dai, vieni qui. Quella potrà anche fare la civetta, ma io ho occhi solo per te, ma donna più bella del mondo e la madre dei miei figli.”
“Due paroline comunque se le merita!”
“Cosa ne dici per i via le nostre cose.”
“E’ Patrizia, dice che Nicola le ha dato buca e non risponde al telefono.”
“Strano!”
“E’ preoccupata… Le ho suggerito di chiamare Armando e Betty.”
“Hai fatto bene,loro possono saperne di più. Amore posso chiederti chi è Blanca?”
“Dove lo hai sentito questo nome?”
“Da tuo fratello… Stava iniziando a raccontarmi di lei quando sen’è andato.”
“E’ qualcosa che è successo anni fa. Blanca è…”
 
 
 
SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI MARIABEATRICE.
“…la nipote di Roberto e Margherita, la cugina di Armando e di Camilla. Mio fratello, da quando ha scoperto l’amore fisico, è sempre stato attratto dal gentil sesso e la libertà lo ha sempre interessato! Ma quando ha rivisto Blanca, dopo tanti anni visto che loro vivono in Canada, ne è rimasto abbagliato. Loro due hanno all’incirca la stessa età, forse Blanca è un anno più piccola… L’ultima volta era una bambina e quando l’ha rivista ecco che era una donna! Mio fratello ne rimase folgorato, all’epoca mio fratello aveva 25 anni. Anche Blanca rimase incantata da mio fratello e lui sembrava davvero voler mettere la testa apposto… E poi i nostri genitori erano morti da poco e Daniele trovò un appoggio in lei. Sono stati insieme per tre anni prima che Daniele le proponesse il matrimonio, e lei accettò entusiasta. Tutti erano entusiasti: i Mendoza, io e mia sorella anche perché grossomodo nello stesso periodo Marcella e Armando si misero insieme. Passò un anno, e arrivo la mattina delle nozze ma Blanca non si presentò… Daniele corse a casa sua ed era lì con il vestito da sposa appeso alla stampella, lei era vestita in abiti civili e aveva la valigia pronta. Confessò a mio fratello di essersi innamorata di un tipo, un ragazzo di due anni più giovane che per pagarsi gli studi di Economia lavorava come spogliarellista a delle feste, così l’ha conosciuto lei, quando io l’ho ingaggiato per il suo addio al nubilato. Ma chi poteva immaginarlo!”
“Non ha tutti i torti tuo fratello ad aver messo su quella corazza. L’ha più rivista?”
“No. Daniele ne rimase distrutto, tutto questo avvenne otto anni fa e da allora non ha mai più meditato di iniziare una storia con una donna.  Blanca Mendoza vive ancora in Canada, credo che sia sposata con quel tipo e abbiamo uno o due bambini.”
“Posso dire che è stata una stronza? Così dopo tanti anni di storia!”
“Marcella vorrebbe tanto che lo superasse e riacquistasse fiducia nell’amore, ma io non biasimo mio fratello!”
“Fossi stato in lui, anch’io sarei un po’ scoraggiato a proposito. Capisco perché Daniele scelga donne come quella!”
“Che non chiedono nulla!”
“Pensi che tuo fratello desideri ritrovare l’amore?”
“Io non lo onestamente… Ma di certo per lei sarebbe una battaglia far emergere l’uomo che si nasconde sotto la corazza da bruto!”  
“Comunque nessuno saprà che mi hai raccontato queste cose.”
“Grazie Matteo.”
“Allora, abbiamo mangiato, bevuto, parlato di te, di me e di tuo fratello! Direi che la serata è finita.”
“Cosa vuoi dire?”
“Che ti accompagno a casa. Andiamo?” Mi risponde sorridendo e afferrando la giacca appesa alla sedia. Ah, chissà che mi credevo!
 
 
 
SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI BERTA.
A proposito delle mie affermazioni di oggi verso Betty, si è aperto un dibattito e due schieramenti: Io,Mariana e Annamaria e dall’altra parte Berta,Sofia e Ines. Io credo di aver detto ciò che si vede: Betty ha dimenticato come ha iniziato la sua carriere in azienda, chi l’ha sempre sostenuta e adesso usa il potere come hanno sempre fatto la signora Marcella, il dottor Gutierrez o il dottor Armando ovvero con prepotenza. La cena volge al termine e gli animi si sono ormai scaldati, mentre Mariana è proprio messa male! La sorreggiamo mentre usciamo dal ristorante e la discussione continua. Fino a che Mariana non si mette ‘eretta’ e barcollando dice:
“Ragazze… Questa discussione è inutile… Comunque avrei lasciato l’azienda…”
“Cosa? Ma che stai dicendo?” Le domanda Annamaria.
“Ottavio mi ha proposto… di trasferirmi con lui a Cartaiena…E accetterò!”
“Cartagena!” La corregge Sandra.
“Cosa?E quindi non ci vedremo più?” Domando con stupore e tristezza.
“Ci vedremo ancora, ma dobbiamo smetterla di parlare così di Betty! Tanto sarei partita…”
“Sì, ma questo Betty non lo sapeva e ha spalleggiato gli altri sul tuo licenziamento!” Le ricorda Annamaria.
“Bhe, ormai la discussione è inutile così come sarebbe inutile provare a parlare con Betty domani se Mariana ha deciso di partire!” Affermo, per poi afferrarla giusto in tempo prima che caschi sull’asfalto.
 
 
 
SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI ARMANDO.
Non mi ero mai davvero reso conto di quanto fosse faticoso badare alla casa e alla bambina! Di solito quelli della casa sono compiti che porta a termine Betty,o sua madre, io preferisco seguire la bambina: a parte il bagnetto visto che Camilla si diverte a schizzarmi e a spruzzarmi con la paperella! Quando squilla il telefono, la mia piccolina è infagottata nell’accappatoio rosa.
“E’ qui in camera!” Mi strilla Betty, riferendo al cordless. Poso Camilla tra le sue braccia a rispondo.
“Armando, sono Patrizia!”
“Patrizia? E cosa vuoi a quest’ora?”
“Nicola è lì per caso?”
“No, è uscito diverse ore fa e ha detto che passava da casa e sarebbe venuto da te!”
“Bhe, a casa non risponde ed è tutto spento!”
“Molto strano… Provo a richiamarlo e ti faccio sapere.”
“Non è da lui Armando sparire così!”
“Cosa vuoi che gli sia successo? Ti richiamo.”
“Va bene.”
“Cos’è successo?” Mi domanda Betty. Non posso dire davanti a Camilla che zio Nicola non si trova! Porto la piccola nella sua cameretta, le metto il pigiamino e si addormenta quasi subito. Stasera mi ha aiutato con i mestieri di casa. Che angioletto! Torno in camera da letto ed inizio a contattare Nicola.
“Niente, non risponde.”
“Dove sarà finito?Magari ha avuto un incidente d’auto. Andiamo a cercarlo!” Propone Betty, camminando sul letto prima di scendere.
“Tu no, io semmai!”
“Da solo?”
“Io… Chiamo Calderon! Ok? Lo chiamo e gli dico di venire qui con Sandra così lei ti tiene compagnia.”
“Possibile che quel ragazzo deve mettersi nei guai una volta ogni tanto o non è contento?Prima la rissa con il fratello di Natasha ed ora chissà che cosa!”
Io mi allontano per chiamare Mario il quale risponde subito.
 
 
 
SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI MARIO.
Quando riappendo il ricevitore, Sandra entra in casa e sta per togliersi il soprabito.
“Ciao amore mio,andiamo da Armando e Betty!”
“Come mai cosa succede, Betty sta male?”
“No, no era solo un crampo. Nicola non si trova, Patrizia sta andando anche lei a casa di Armando!”
“Come sarebbe a dire che Nicola non si trova?”
“Aveva un appuntamento con Patrizia ma non ci è andato, e a casa non c’è.”
“Ci voleva per finire la serata, dopo aver tenuto su Mariana completamente ubriaca!”
“Ha preso davvero tanto male il licenziamento eh?”
“No, direi che ha preso male la decisione di Betty di licenziarla che il licenziamento in sé!”
“Berta è stata ingiusta con lei, Betty vi ha sempre coperte!”
“Questo io lo so, abbiamo discusso a sufficienza dell’argomento durante la serata! Comunque Mariana pensava già di andarsene,oggi a pranzo Ottavio le ha chiesto di andare con lui a vivere a Cartagena.”
“Insomma casca proprio a fagiolo! Adesso andiamo, tu e Patrizia farete compagnia a Betty mentre Armando ed io andiamo a cercare Nicola.”
 
 
 
SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI BETTY.
Tutto questo via vai di gente e voci, hanno svegliato Camilla. Non le abbiamo detto cosa sta succedendo, abbiamo usato la tattica della distrazione mettendo su un cartone animato e facendola disegnare. Patrizia si sta occupando di Camilla e devo dire che se la cava! Sandra invece serve del succo di frutta e si siede accanto a me mentre mi fa un resoconto della cena con la banda.
“Sandra, Berta l’ha fatta grossa e sappi che non sono molto propensa a porgerle l’altra guancia! E Armando è andato su ogni furia quando gliel’ho raccontato!”
“Betty, io non cerco affatto di difenderla. Io capisco che tu ti debba comportare come una presidente, che gli altri dirigenti e i tuoi suoceri si aspettano da te determinate cose sei stata una vera amica,sempre! Berta dev’essere impazzita!”
“Oppure il grasso le ha ostruito le vene del cervello!”
“PATRIZIA!” La rimproveriamo.
“Sa bionda tinta, non credevo che fosse così brava con i bambini!”
“Perché non mi conosci! Io sono la quarta si dette figli!”
“Sette?” Domando stupita.
“Mi sono spesso presa cura dei miei fratelli minori!”
“Magari Nicola quando lo saprà vorrà un figlio da te!” Le dice Sandra.
“Sandra, pensiamo intanto a trovare Nicola vivo e vegeto!”
“Ah Betty,come sei tragica!” Mi risponde Sandra. L’ansia mi ha fatto sparire il sonno e non vedo l’ora di avere notizie di Nicola!
 
 
 
 
SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI ARMANDO.
Giungiamo sotto la casa di Nicola, e Patrizia aveva ragione: è tutto buio. Io mi attacco al citofono mentre Mario chiama il suo nome. Attiriamo l’attenzione della donna che abita accanto la quale si affaccia dalla porta con i bigodini in testa, la cuffia e una camicia da notte di nonna papera.
“Ci scusi signora se l’abbiamo importunata. Stiamo cercando di contattare Nicola Mora, sa dov’è? L’ha per caso visto uscire?” Le domanda Mario che fa colpo anche sulle nonne!
“E’ uscito diverse ore fa. Prima l’ho visto con una donna, l’ha fatta entrare in casa poi sono usciti in auto e non è ancora rientrato!”
“La ringrazio.” Le dico, poi lei chiude le persiane e torna dentro. “Diavolo, nessuno si fa gli affari suoi in questo quartiere? La nonna è meglio di una videocamera di sorveglianza!” Commento.
“Sen’è andato con una donna,hai sentito?”
“Nicola? Amico, va bene che nell’ultimo anno ha avuto un po’ di traffico in più ma adesso si mette a tradire Patrizia? Io non credo!”
“E chi pensi che fosse? Si è messo ad arrotondare facendo il taxista?”
“E’ Betty, cosa faccio?” Chiedo, estraendo il cellulare. Mario lo afferra e risponde.
“Betty, sono Mario. Non farti sentire da Patrizia. Abbiamo un problema!”
 
 
 
 
FINE CAP.34: Una batosta per Nicola.
 
 
 
Vi è piaciuto? Cosa dite del passato di Daniele? Dove pensate sia finito Nicola? Adesso Mario e Armando pensano che sia con un’altra donna! Come si risolverà la cosa? Come prenderà Patrizia la notizia della gravidanza? A presto!
 

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Capitolo 35
*** Che nottata! ***


NUOVI PROBLEMI
 
 
 
CAP.35: Che nottata!
 
 
 
 
SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI BETTY.
Mi sono allontanata per parlare indisturbata con Mario, ma Patrizia mi domandava se c’erano novità e per giustificare il fatto che mi fossi allontanata le ho detto che non sentivo bene, avendo chiamato mio marito dal cellulare. Mario mi ha detto di una vicina che asserisce di aver visto Nicola far entrare in casa sua una donna con cui poco dopo sen’è andato in auto. E’ assurdo! Deve pur esserci una spiegazione valida! Il mio amico è totalmente perso di Patrizia! E’ stato male per tanto di quel tempo per averla vista insieme a Daniele Valencia il giorno in cui lei sen’è andata con Marcella. Il suo ritorno, lo ha destabilizzato tanto da spingerlo ad avere una storia con Natasha solo per non cadere di nuovo in tentazione, ed in seguito, sempre per lei, ha mandato a monte la storia con Natasha (meglio così perché se dovessi fare paragoni tra lei e Patrizia…). Il punto è che quando si tratta di lei, Nicola perde completamente la bussola e non posso credere che adesso si metta a tradirla,e proprio oggi che dovevano festeggiare i due mesi della loro storia! Riappendo e torno da Patrizia e Sandra,cercando una scusa valida per giustificare la telefonata:
“A casa non c’è nessuno e stanno facendo un tour dei posti che frequenta di solito. Ristoranti, bar, discoteche…”
“Ma dove si è cacciato!”
“Patrizia, vedrai che lo troveranno. Ragazze io sono davvero sfinita e adesso neanche l’ansia m’impedisce di tenere gli occhi aperti.” Affermo. Vedo Sandra e Patrizia alzarsi.
“Allora noi andiamo Betty, ma ci teniamo in contatto.” Afferma Sandra.
“Non vi stavo cacciando. C’è la camera degli ospiti, c’è il divano letto… Andiamo amore di mamma che ti metto a letto.” Prendo in braccio la mia piccolina che si è addormentata sul divano.
“Lasciate lì tutto questo disastro, ci penserò domani.”
“Grazie per l’ospitalità Betty! Io posso anche occupare il divano!” Afferma Sandra. Io mi avvio verso la stanzetta di Cami e Patrizia mi viene dietro. Titubante mi domanda se possiamo parlare in privato, io accetto e dopo avere messo a letto Camilla, ci chiudiamo in cucina mentre Sandra insiste per mettere in ordine il soggiorno da bicchieri, pennarelli e fogli.
“Dimmi tutto Patrizia. Desideri camomilla?”
“Sì Betty, grazie. Io so di non stare simpatica né a te né ad Armando, neanche ora che ho cambiato modo di pensare, di essere. So bene che nei vostri ricordi ricorrono le azioni che ho fatto e le parole che vi ho rivolto in passato, specie a te Betty.”
“Si sbaglia Patrizia. Lei non ci sta diversamente simpatica perché ha aiutato Daniele Valencia ed Olarte sabotando io mio computer per danneggiare Armando, o perché mi chiamava ‘rospa’ o per le volte in cui stava chiusa con Marcella nel suo ufficio a sparlare di me dicendo che non ero una donna e che Marcella non era per niente allarmata dal fatto che passassi tanto tempo con Armando, perché secondo voi non ero una donna e Armando non mi avrebbe mai guardata. Sì, so tutto visto mi sono ritrovata ad origliare mentre andavo da Marcella…” La interrompo, prima di proseguire. “Queste sarebbero motivazioni più che sufficienti per avercela con lei, ma non è per questo. Non abbiamo stima di lei non facciamo i salti di gioia per la storia fra te e Nicola per come tu lo hai trattato in passato! Patrizia, tu hai deciso di corteggiare Nicola quando ha tirato fuori dal garage quell’E200! Perché hai visto un uomo facoltoso,almeno ciò pensavi,e il fatto che non ti piacesse o che Nicola fosse realmente attratto da te, a te non importava! Nicola era semplicemente una preda facile! E quando è venuto a lavorare all’Ecomoda, lo hai sfruttato in ogni modo che potevi mentre quel poveretto stava quasi per fare a botte con Valencia per difenderti.”
“Sì Betty, tutto ciò che dici è vero. Ma posso raccontarti il mio punto di vista? E’ vero che mi sono avvicinata a Nicola unicamente per estorcergli del denaro, ma è anche vero che lui sapeva perfettamente che non aveva nulla da darmi e alla fine della fiera lui si è approfittato del mio corpo, esattamente come hanno sempre fatto tutti!”
“Come se il suo scopo non fosse stato quello di mettere a disposizione il suo corpo in cambio della sua auto, senza offesa Patrizia.” Affermo incrociando le braccia. Gli animi si stanno scaldando!
“Sono molto offesa invece!”
“E allora se come dici Nicola si è approfittato di te,come mai ci stai insieme?”
“Vogliamo davvero affrontare questo discorso Betty? E tu come mai sei sposata con Armando?”
“Questa conversazione è del tutto inutile, non mi va più la camomilla!” Affermo, spegnendo il fornello. Sto per uscire dalla stanza ma Patrizia mi chiede di rimanere.
“Calmiamoci. Io non volevo litigare,Betty! Sto con Nicola perché facendo due conti ci siamo usati a vicenda e abbiamo sbagliato entrambi. Quando ho lasciato l’Ecomoda ero troppo orgogliosa e frivola per ammettere che con Nicola ero stata bene, che mi aveva fatto divertire, e non intendo sessualmente parlando ma che mi aveva fatto ridere! E che nel suo modo di fare l’amore c’era qualcosa di estremamente tenero,molto diverso dagli uomini con cui ero stata fino a quel giorno. Io allora cercavo sì il denaro, ma anche la bellezza fisica. Quando son tornata e ho rivisto Nicola, sono tornata con la mente a quella notte in cui ho fatto l’amore e di colpo il mio fidanzato e tutto il resto è sparito! Perciò l’ho invitato a cena senza dirgli che ero fidanzata, non lo feci per prendermi gioco di lui!”
“Mi viene molto difficile crederlo.”
“Ti giuro che è così! Quando sono rimasta sola e povera un’altra volta,io ho capito che era ora di camminare sulle mie gambe! E anche riguardo alla rottura con Natasha,io non sono mai andata in cerca di farli lasciare! Io in quel periodo ero totalmente concentrata a sistemarmi economicamente solo con lo stipendio che percepisco,e quel giorno ero andata da lui unicamente per quel prestito!”
“Questo lo abbiamo già chiarito,fu Natasha ad entrare come una furia pensando chissà che e a provocare tutto!”
“Certo,non mi aspettavo che dopo Nicola avrebbe preso le mie difese a quelle della sua ragazza…”
“Questo dovrebbe farti capire solo in minima parte quando lui tenga a te.”
“Questo lo so Betty, adesso lo so più che mai! Per questa sera avevo organizzato per lui una cena e per la prima volta ho fatto un regalo ad un uomo! Beatrice, hai sotterrato la scia di guerra con Marcella, cosa t’impedisce di farlo anche con me?”
Mi domanda, mentre mi tende timidamente la mano. Afferro la sua mano e Patrizia mi sorride.
“Spero che non me ne pentirò!”
“Ti giuro di no Betty! Non è che potrebbe spezzare una lancia in mio favore con Armando?”
Certo. Devo pensare alla mia gravidanza, al trasloco, al Bogotà Fashion di domani sera, alla casa, alla bambina,alla banda e adesso anche alla bionda finta. Ha ragione mi marito a ripetere sempre ‘che croce’!
 
 
 
SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI MARIO.
“No amore mio non sappiamo niente… Mostro, stiamo aspettando sotto casa per vedere se torna. Ok, facciamo che stiamo altri venti minuti e se non torna veniamo lì, ok? Ti amo.”
Armando ripone il cellulare nel vano porta oggetti dopo aver parlato con sua moglie e mi accorgo che sono quasi le 2.
“Betty dice che Patrizia e la tua signora sono rimaste a dormire lì.”
“Ti rendi conto che tra poco sarò un marito?”
“No, non mi rendo conto. Mi sembra assurdo che Mario Calderon stia per sposarsi!”
“Non sto mica diventando amica di Ugo Lombardi! Continuerò a fare tanto sesso acrobatico, ma solo con una donna!”
“E sta proprio qui la stranezza.”
“Tu ti sei sentito così quando hai capito di amare Betty e che tecnicamente parlando, l’asta non si alzava con nessuna che non fosse lei?”
Dopo aver riso Armando mi chiede:
“Come ti senti?”
“Direi… incredulo. Ma anche spaventato! Perché entro in un mondo che non conosco! Io oggi amo Sandra, desidero solo lei. Ma se tra un anno non sarà così? E se una volta cadessi in tentazione rovinando tutto e mia moglie non mi perdonasse?”
“Non accadrà perché appena incontrerai qualcuna che ti turberà, dovrai venire a dirmelo e procederò ad un esorcismo, intesi?”
“Dai, non scherzare! E’ un problema serio per me! Io non sono mai stato fidanzato prima d’ora e fra meno di tre mesi mi sposo!”
“Bhe, ti sposti perché lo vuoi e perché ami Sandra,questo è importante. Ti verrà naturale restarle fedele!”
“Sai, Sandra è una donna unica. Non ho mai gradito gli impegni perché le donne rompono le palle alla lunga, perché non ti lasciano fare quello che vuoi e vivono per immaginare intrighi e corna! Con tutte! Vai al supermercato e immaginano che la commessa ti faccia gli occhi dolci, vai in banca e vedono che la banchiera fa uno spogliarello sul bancone, abbracci tua nonna e pensano che tu abbia una storia anche con lei… un incubo! Ma Sandra no. Se escludiamo la storia con Jenny, ma lì c’era di mezzo un figlio, e l’episodio del biglietto che è avvenuto quando eravamo appena tornati insieme, Sandra si comporta in modo diverso! Mi lascia fare tutto ciò che voglio,anche se prima mi fa un accurato riassunto delle torture che mi attendono semmai la tradissi.”
“Dev’essere proprio matta a fidarsi di te!”
“Esattamente matta quando Betty.La verità è che siamo fortunati, solo adesso comprendo tutti i discorsi che mi facevi.”
“A che punto siete con i preparativi delle nozze?”
“Mancano solo i vestiti delle damigelle e il suo!”
“Ci siamo quasi cavolo… Sarai marito!”
“Sarò un marito tigre!”
Sorridiamo mentre il mio amico di avventure ed io brindiamo con il bicchiere di caffè.
“Mi sembra di essere in una puntata di Law&Order!” Commento.
“Infatti mi sono sempre chiesto se non si rompono le palle a stare ore ed ore a guardare lo stesso punto!”
“Ti squilla il telefono tigre!”
“Non conosco questo numero… Pronto?..... Sì, sono Armando Mendoza.”
 
 
 
 
SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI MICHEL.
Sento la mia Marcella girarsi da un fianco all’altro… Dedico di accendere la luce e l’abbraccio da dietro accarezzandole il ventre che inizia a sporgere.
“Amore mio,come mai non dormi?”
“Sono agitata. Non ho avuto notizie di Beatrice, non so se hanno rintracciato Nicola Mora,e tua madre non mi vuole come madre dei suoi nipoti.”
Appoggio la testa alla sua palla, scoraggiato esattamente quanto lo è lei.
“Matteo mi ha consigliato di andare da lei a Cartagena. Di presentarci lì e pretendere attenzione.”
“E pensi che sia una buona idea?” Mi domanda, stendendosi supina e sollevandosi sui gomiti.
“Sarebbe l’unico modo per far sì che conosca la madre dei miei figli, visto che lei qui non verrà mai!”
“Michel,se tu vuoi farlo io lo farò. I miei genitori sono morti,tuo padre chissà dov’è… Questi bimbi hanno una sola nonna e voglio che sia presente nelle loro vite!”
“Ti amo Marcella!” Bacio la madre dei miei figli trasmettendole tutto il mio amore, lei mi accarezza una guancia e io poso la mia mano sulla sua.
“Ti anch’io Michel. Finito il Bogotà Fashion andremo a Cartagena,ok?”
“Va bene. Adesso sai cosa facciamo? Proviamo a chiamare Betty o Armando e ci facciamo dire se sanno qualcosa.”
“E se fossero a letto? Hanno una bimba piccola e potrebbe svegliarsi.”
“Io non ti lascio così in ansia.” Le rispondo, mentre ho già composto il numero. “Armando,sono Michel. Eri a letto?... Ah, proprio per questo chiamo. Diverse ore fa Patrizia ha massaggiato a Marcella che Nicola non si trova…. Ok, bene allora! E Beatrice?... Bene, sono contento. Ci vediamo domani, buonanotte.”
“Cosa dice?”
“Era con Calderon. Hanno trovato Nicola al Maison di st.Diego!”
“E cosa faceva lì a quest’ora?”
“Non saprei… Beatrice ha solo avuto un crampo e avrà dei giorni di riposo Adesso mi fai il favore di fare la nanna?”
“Sì,ti accontento!”
Dopo esserci dati il bacio della buonanotte, ci addormentiamo l’uno abbracciato all’altra.
 
 
 
SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI ARMANDO.
La prima persona che incontro entrando nel locale è Paulo.
“Dottor Mendoza, dottor Calderon.”
“Grazie per avermi chiamato. Dov’è?”
“Infondo al bancone.”
“Grazie infinitamente, lo portiamo via così potete chiudere.” Afferma Calderon.
Quando ci avviciniamo a Nicola, poggia la testa al bancone e ci dobbiamo mettere in due a sollevarlo, passando le sue braccia sopra le nostre teste.
“Ma cosa ti è successo?” Gli domando,illuso che possa darmi una risposta sensata.
“Incinta… E’ incinta!”
“Che cosa?” Domando, aggrottando le sopracciglia.
“Patrizia è incinta?” Gli domanda Calderon, ma lui non risponde e sembra che si sia addormentato. “Sta ovviamente vaneggiando!”
Faticosamente riusciamo a caricarlo in macchina e arriviamo a casa sua senza che mi faccia gli interni nuovi dell’auto! Ci aspetta una notte infernale.
 
 
 
SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI BETTY.
“Cosa?! Patrizia è incinta?!” Strilla Sandra, mentre ridendo e scherzando si sono fatte le cinque della mattina e abbiamo riposato un paio di ore.
“Non urlare! Questo ha detto Nicola prima di svenire… Lo hanno trovato al Maison completamente sbronzo!”
“Non ci posso credere. E Patrizia ha messo in piedi tutta questa pantomima senza dirci cos’era successo!”
“Cosa pensi che sia successo?”
“Ovvio, che si sono visti e Patrizia gli ha detto di essere incinta. La cenetta, il regalo… Mi sembra ovvio! In più ieri sera quando le ho detto la frase ‘quando dirai a Nicola che con i bimbi ci sai fare vorrà un figlio’ non ha ribattuto, è rimasta immobile! E Nicola a quanto pare non l’ha presa bene!”
“Secondo me stai correndo un po’ troppo con la fantasia Sandra! E non urlare che Patrizia ti sente!”
Ed eccola che spunta dalla porta.
“Cosa fate in piedi? Ci sono novità?”
“Perché non ti siedi?” Le dice Sandra, accompagnandola verso una sedia come se fosse una moribonda!
“E’ capitato qualcosa di brutto a Nicola?” Domanda, portandosi una mano al petto.
“No… No… Sta bene…”
“Insomma Betty! Che avete? Perché dovevo sedermi?”
“Bhe, perché credo sia meglio così nel tuo stato…” Afferma Sandra-lingua-lunga!
“Quale stato?”
“SEI SCONVOLTA! Sì, questo voleva dire Sandra… Sei sconvolta e agitata!”
“Ah Betty, tanto vale che le diciamo che sappiamo tutto!”
“Tutto cosa?Esigo di sapere cosa è successo al mio fidanzato se voi due sapete qualcosa!” Afferma,alzandosi dalla sedia e agitando l’indice. Io non faccio in tempo ad aprire bocca prima di Sandra!
“Il mio Mario e Armando hanno trovato Nicola al Maison, era ubriaco perché non ha preso bene la notizia della tua gravidanza!”
“SANDRA!”
“La mia gravidanza? Posso sapere di che state parlando?”
“Nicola ha detto a mio marito e Mario che sei incinta prima che svenisse e lo portassero a casa.” Spiego,tanto ormai sa tutto!
“Ma che follia è questa? Io non sono incinta!”
“Questo ha detto Nicola!”
“Non sono incinta! Se volete posso fare pipì in un bicchiere e lo fate analizzare!” Afferma, con fastidio.
“No, grazie. Ne sei sicura di non esserlo? Non credo che Nicola si sia immaginato tutto!” Le domando.
“Io vado da lui! Voglio sapere cosa sta accadendo!”
Cerchiamo di fermarla, ma Patrizia se ne và. Sandra ed io ci guardiamo domandandoci che cosa sta succedendo qui? Di cosa parlava Nicola? Se non è Patrizia incinta, chi…
“Non posso crederci!” Affermo sconvolta, guardando Sandra la quale mi domanda cosa mi prende!
 
 
 
SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI ARMANDO.
Mi rigiro per l’ennesima volta sullo scomodo sofà di Nicola. Calderon sta dormendo come un bimbo disteso sulla poltrona con schienale reclinabile e poggia gambe estraibile. Come diavolo fa a dormire? Nicola che per me è un amico, è diventato un fratello, è il padrino della mia bimba e uno zio per lei, il mio testimone di nozze e sta per avere un figlio dalla bionda finta! Che catastrofe! Lo dico per lui! So che è la sua ragazza, ma se si è ridotto in quello stato è evidente che non l’ha presa mica tanto bene! Guardo l’orologio che segna le 5 quando Nicola giunge dalla camera da letto stropicciandosi gli occhi e con abiti trasandati. Io mi metto seduto così da fargli spazio e lui, senza dire né a né bha, affonda sul divano continuando a coprirsi la faccia con le mani.
“Mario!” Cerco di chiamarlo due o tre volte ma nessuna risposta. Sento solo delle parole sconnesse uscire dalla sua bocca come ‘Sandra’ oppure ‘lo voglio padre’.
“MARIO!” Tuono, lanciandogli un cuscino che lo centra nel volto. Nicola mi supplica di non gridare e Mario si sveglia di soprassalto.
“Amico… Come ti senti?” Domando a Nicola posandogli una mano sulla spalla.
“Mmm…” E’ la sua risposta.
“Capiamo che sei sconvolto. Evidentemente non tel’aspettavi e non ti senti pronto.” Afferma Mario. Io mi alzo e mi dirigo verso la cucina a vista per preparare del caffè amaro e acqua e sale, ottimi rimedi contro la sbornia.
“Bevi.” Gli dico, passandogli il bicchiere di acqua e sale. Lui beve un sorso e assume un’espressione di orrore.
“No non mel’aspettavo. E’ stata una doccia fredda! Soprattutto perché non la amo, la detesto!”
Mario ed io ci guardiamo con interrogazione.
“Non ne avevamo idea… Credevamo che l’amassi!” Afferma Mario.
“Ma siete matti? Ma dove avete vissuto negli ultimi mesi? Quella donna è un cataclisma!”
“Con tutto quello che ha fatto per te in questi mesi, appunto per quello, penso meriterebbe una chance da te!”
“Armando, ma se proprio tu poco più di due mesi fa mi hai consigliato di rompere per cercare una donna più matura, le hai dato della pescivendola! Ti ricordi della nostra telefonata? Ma che avete, quello ubriaco e fuori di testa dovrei essere io!”
Ecco che tutti i tasselli vanno al loro posto. Guardo Mario sconvolto, lui guarda me e si porta una mano alla bocca. Era meglio se fosse stata la bionda tinta la madre!
“Natasha è quella incinta di te?”
“E chi altri?! La smettete di farmi domande idiote?! Ieri sera si è presentata sotto casa mia con una cartellina medica. Un vero medio e analisi vere! E’ di 16 settimane grossomodo.”
Accolgo la testa tra le mani. Cazzo.
“Chi credevate che fosse?” Ci domanda.
“Non ti sei spiegato molto bene stanotte, noi abbiamo dato per scontato che fosse Patrizia.” Gli spiega Mario.
“E lei sa tutto? Dov’è, glielo avete detto?”
“Lei ha messo tutti in allarme ieri sera quando non ti ha trovato a casa né al telefono e Armando mi ha chiamato per cercarti. Patrizia è a casa di Betty con Sandra.” Spiega,sempre Mario.
“Io ho detto tutto a Betty, ma l’ho pregata di non dirlo a nessuno.” Lo rassicuro, quando squilla il mio cellulare. “Amore mio, cosa succede?... Come?!... No, c’è stato un equivoco! Patrizia non è incinta di Nicola!.... Sì Betty, proprio lei… Nicola è sconvolto…Ok, ci vediamo tra poco.” Riappendo il telefono. “Ok, Betty non ha mantenuto la promessa. Lo ha detto a Sandra, che lo ha detto a Patrizia che sta venendo qui!”
Nicola sprofonda con la testa all’indietro.
“Cosa pensi di fare con loro? Specie con Natasha.” Gli domanda Mario.
“Non posso che riconoscere il bambino e dare loro appoggio economico… Quanto a Patrizia ho paura che mi lasci. Pensate che ieri sera avevo preso un regalo per lei e volevo dirle che l’amo più della mia vita.”
“Se ti lascerà dimostrerà solo di essere la solita egoista.”
“La biasimeresti, Calderon? Sandra ha fatto la stessa cosa con te, è una reazione istintiva.”
“Ma poi Sandra si è ravveduta! Vedrai che troverai un equilibrio con entrambe e le due cose potranno convivere!” Lo rassicuro.
“Se dovesse lasciarmi, ne morirei.”
 
 
 
SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI NICOLA.
Non potrò biasimare Patrizia se non vorrà stare con un uomo che avrà un figlio da un’altra. La cosa mi spezza il cuore in due! Patrizia sta arrivando qui e io non so come dirle che la nostra relazione sarà diversa da quella che avevamo immaginato, che  dovrà dividermi con un’altra donna in un certo senso. Bussano alla porta e va Armando ad aprire, io mi alzo in piedi e la stringo tra le braccia quando mi si fionda addosso.
“Nicola, mi hai fatto prendere un colpo! Ma cos’è successo? Dove sei stato? Perché hai detto ad Armando che sono incinta?”
“Noi vi lasciamo da soli. Ci vediamo ciao Nicola, ciao Patrizia!” Saluta Calderon uscendo, seguito da Armando.
“Ciao ragazzi e grazie.”
“Allora?”
“Patrizia siediti vicino a me che ti devo parlare…”
Ci accomodiamo e stringo le sue mani sulle sue gambe.
“Sandra mi ha detto che ti hanno trovato ubriaco al Maison. Cosa facevi lì? Perché mi hai dato buca?”
“Ieri sera stavo venendo da te ma prima mi sono fermato a casa per lasciare la valigetta e cambiarmi. Sotto casa mi aspettava Natasha e l’ho fatta entrare…”
“E come mai l’hai fatta entrare?” Tuona staccando le sue mani dalle mie.
“Aveva argomentazioni piuttosto convincenti.” Affermo, stropicciandomi la faccia. Sto tergiversando, lo so!
“Del tipo? Sentiamo!”
“Natasha è veramente incinta. Di me. Di quattro mesi.”
“Che cosa?” Domanda lei sconvolta, io la guardo e le rivolgo un cenno di assenso.
“Mi ha portato la cartellina medica che ora non so dov’è, credo nella mia auto che si trova al Maison di St.Diego. Ma ti assicuro che sulle analisi c’è il timbro del medico,e possiamo sempre controllare che sia iscritto all’albo dei medici. Non è un incubo purtroppo.”
“E… E cosa ti ha chiesto?” Mi domanda sconvolta e spaventata.
“Puoi immaginare cosa vuole, ma io sono stato categorico dicendole che da me avrà solo il cognome e dei soldi, punto.”
“Non è così semplice però!”
“Per me lo è Patrizia! Io considero questo avvenimento una catastrofe, l’undicesima piaga d’Egitto!”
“Sarà anche così Nicola e metti che quella donna col tempo si accontenterà di un assegno, ma quel bambino come crescerà senza il padre che lo sveglia ogni mattina, che lo accompagna a scuola o peggio con un padre che lo ha detestato fin da prima che nascesse?”
“E cos’altro dovrei fare, amarlo? Lasciare te per vivere con Natasha solo per il bambino? No, io non posso accettarlo.”
“Adesso sei troppo sconvolto per pensare a certe cose e ragionare. Devi riposare!”
“E noi? Cosa facciamo?”
“Tu pensi di lasciarmi?”
“Ti ho appena detto che non riesco neanche a contemplarlo. E tu pensi di farti da parte?”
“Tecnicamente sarebbe la cosa giusta…”
“Un corno!”
“Fammi finire… Tecnicamente sarebbe la cosa giusta, ma non riuscirei ad allontanarmi da te!”
“Patrizia c’è di mezzo un bambino. Devi pensarci bene,io non ti biasimerò se deciderai di lasciarmi.”
“Ho detto che non lo farò. Lo sapevi che sono brava con i bambini? E se non mi credi domanda a Betty e a Sandra!”
“Patrizia… questa è una cosa gigantesca. Molto più grande e difficile di quello che pensi.”
“Nicola, io non ti lascerò nelle mani di quella,né per questo né per altri motivi! Stanotte ho avuto una discussione con Betty e l’ho rassicurata che non ti avrei fatto più alcun male!”
“Hai discusso con Betty di me?” Lei annuisce.
“Anche se non le ho detto una cosa… Una cosa che non sa ancora nessuno, e devi essere tu il primo a saperla…”
“Che cosa? Non sarai davvero….?”
“Mi sono innamorata di te Nicola… Ti amo.”
Le mie orecchie hanno udito bene? Lei ha davvero detto che mi ama? A me?!
“Cos’hai detto?”
“Ce ne ho messo di tempo, ci ho messo solo 5 anni ma mi sono innamorata di te Nicola. Lo che sono un’immatura, che fino a ieri buttavo i soldi dalla finestra e che non sarei il massimo come vice mamma, ma…”
Ciò che mi ha detto mi basta. Mi basta per amarla per sempre, mi basta per farmi passare la sbronza e mi basta per accettare l’esistenza di questo figlio che non cercavo. Ok, forse sto correndo un po’ troppo e su questa cosa ci dobbiamo ancora ragionare… Ma ciò che importa è che posso parlare al plurale. Patrizia ed io ci dobbiamo ragionare.
“Anch’io ti amo Patrizia. Ho aspettato solo 5 anni per potertelo dire!”
 
 
 
SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI BETTY.
Gli unici rumori che rompono il silenzio sono il ticchettio dell’orologio e la goccia che dal lavello cade nella vasca proprio sopra alla tazza colma d’acqua. Nessuno parla. Armando, io, Mario e Sandra siamo sfiniti, assonnati e sconvolti. Mi accarezzo la pancia che tra poco crescerà a dismisura e penso al mio amico del cuore che si trova ad attraversare una dura prova del fuoco. Non è un ragazzino avendo 31 anni, ma non è il modo in cui una persona immagina di diventare genitore, e sono abbastanza sicura che Nicola desiderasse dei figli ma solo da Patrizia. Mio marito mi accarezza la nuca prima di posare un bacio sulla mia tempia.
“Assurdo.” Commenta Mario, passando un bracco sulle spalle di Sandra che gli siede accanto. Armando serve il caffè per tutti meno che per me.
“Questo succede a non usare delle precauzioni.”
“Cosa centra amore mio,noi le abbiamo sempre usate ma siamo stati distratti ed è arrivato Roberto,basta che ti distrai un attimo. Quando credevamo che fosse una finta, Nicola ha detto di essere sempre stato accorto con lei.”
“Magari si è rotto.” Afferma Mario.
“Poco importa ragazzi, quel bambino esiste. Amore, cosa ne dici di andare a casa a farci un bagno? Tra due ore dobbiamo andare all’Ecomoda.”
“Non so se ce la faccio!”
“A chi lo dici.” Commenta mio marito. Ci salutiamo a vicenda e Mario e Sandra si dileguano.
“Armando,voglio vedere Nicola.”
“Non so se oggi verrà in azienda, non gliel’ho chiesto.”
“Tu sei certo di reggere?”
“No ma non ho altra scelta… Tu devi riposare, Mario e Nicola sono degli zombie… Magari con tre zombie riusciamo a fare un uomo. Vado a svegliare Camilla.”
Mio marito mi posa un bacio sulle labbra prima di andare a svegliare nostra figlia. Perché la mia vita e quella dei miei cari non può semplicemente essere normale?
 
 
 
 
SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI MARCELLA.
Come ogni mattina degli ultimi due mesi, mi sveglio con i dolci baci del mio Michel che mi accarezzano la guancia. Apro gli occhi lentamente, e mi sembra di stare su di una nuvola!
“Buongiorno principessa.”
“Buongiorno principe. I bimbi potrebbero nascere con delle voglie da zucchero!”
“Allora non farò che coccolarli. Sei riuscita a dormire un po’?”
“Sì, mi sono tranquillizzata.”
“Il tuo cellulare non fa che vibrare da almeno cinque minuti.”
Lo afferro, e trovo degli sms che mi avvisano di un messaggio in segreteria: è di Patrizia.
 Marce, sono a casa di Nicola è tutto apposto…Più o meno…E’ successa una cosa che lo ha destabilizzato, perciò si trovava al Maison a bere tanto. E’ successo che… Natasha è incinta di Nicola. Marcella ho un disperato bisogno di te… Ci vediamo in azienda. 
Sul finale, la sua voce strozzava le lacrime. Guardo Michel di stucco.
“Non ci voleva.” Commenta, prima di baciarmi e accogliermi tra le sue braccia.
“Mi aspetta un’altra giornata impegnativa.”
 
 
 
SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI MARIO.
Sì, desidero sempre e solo essere fedele a Sandra. Adesso so di non desiderare altro! L’appoggio dolcemente a terra dopo aver fatto l’amore sotto la doccia. La stringo a me.
“Ti amo amore mio.”
“Mario… Anch’io ti amo!”
“Sai, stavo pensando che so di non essere mai stato il migliore degli uomini, ma ti giuro che lo sarò da ora. Non ti farò mai del male.” La rassicuro, premendo la mia fronte contro la sua, mentre il getto d’acqua ci bagna.
“Come mai fai di questi pensieri? Io mi fido di te adesso.” Mi ricorda sorridendo e accarezzandomi una guancia. Io la bacio prima con una dolcezza che no ho mai messo con nessun’altra, poi con passione e facciamo di nuovo l’amore.
 
 
 
 
SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI DANIELE.
Apro gli occhi lasciandomi infastidire dai raggi solari. Era da molto tempo che non pensavo a Blanca. Il solo ed unico amore della mia vita. La sola che è riuscita ad accendere il mio cuore e a spezzarlo. Del resto, le due cose sono legate: solo chi ha completo accesso al tuo cuore ha le armi per spezzarlo. E Blanca è stata questo: amore e tormento per me.
Ci siamo visti varie volte alle feste comandante e qualche volta la sua famiglia ha partecipato alle sfilate, ma da bambini non siamo mai andati tanto d’accordo, anzi! Poi per alcuni anni non abbiamo più avuto notizie. E di colpo ecco i miei: ‘Daniele, so che non ti piacciono ma sono parenti di Roberto e sono stati così gentili da invitarci alla festa di laurea della loro figlia Blanca.’. Sì, quell’insopportabile bambina, non posso immaginare che razza di spina del fianco sia diventata ora, pensai. Io all’epoca avevo 25 anni e vivevo la vita a pieno! Arrivati in Canada, me la ritrovai davanti con quel vestito rosa pastello, i capelli biondi a caschetto, il corpo di una donna e la mente della mia donna ideale. Chi l’avrebbe detto? Passai l’estate in Canada, un’estate che ha segnato la mia vita perché il volo Montreal – Bogotà dove viaggiavano i miei genitori, si schiantò al suolo. Gli anni seguenti sono stati un po’ duri a volte, visto che facevamo la spola per vederci, e che spola! Ma ne valeva la pena… Poi l’anno seguente fu fitto d’impegni: il mio nuovo lavoro al fondo delle risorse economiche e la ricerca della casa. E tre anni dopo quella richiesta di nozze che avevo progettato con cura. Una volta in vita mia sono salito sull’altare, e dopo quell’esperienza ho giurato a me stesso che non si ripeterà mai più. Un’ora ho atteso da solo su quel cazzo di altare,prima di scapicollarmi con l’auto a casa nostra che distava poca strada e sorprenderla mentre trascinava fuori la sua valigia. Non era né truccata né vestita da sposa. Del dopo ho ricordi offuscati perché ero davvero fuori di me! Ricordo che mi ha parlato di uno stronzo che lavorava mostrando le chiappe, che ha parlato del colpo di fulmine quando io il fulmine glielo avrei voluto far arrivare addosso. Le ho tuonato che era una puttana, una sgualdrina, ho rotto qualche regalo di nozze contro il muro prima di cacciarla via. Margherita non ha più voluto sentire il suo nome (visto che quello che aveva fatto Blanca non si allontanava molto da ciò che aveva fatto la cugina Camilla, la sorella di Armando, ovvero lasciare il suo facoltoso fidanzato avvocato, nonché figlio di un amico di famiglia e approvato dai Mendoza, per un cameriere squattrinato). Ma i genitori di Blanca non l’hanno esiliata,bensì hanno aperto le porte di casa loro allo stronzo che lavora in perizoma. E lì, anche i rapporti tra Margherita e Roberto con il fratello Aldo e la cognata Quintina si sono interrotti. Blanca è passata come un caterpillar sulla mia vita e sul mio cuore! Ma forse mia sorella ha ragione… Forse anch’io sogno una vita regolare?
Infilo la vestaglia sopra alla canotta bianca e ai boxer neri che indosso, e alzo il citofono. Il portiere mi avvisa che la signorina Loredana vorrebbe salire. Mi prendo qualche secondo per decidere, poi la faccio accomodare.
 
 
 
FINE CAP.35: Che nottata!
 
 
 
 
L’ispirazione si è impossessata di me ed ecco il cap.35! Cosa ne dite? Nicola e Patrizia vi sono piaciuti? Patrizia reggerà? Come lo vedete il nuovo quadretto Nicola-Patrizia-Nathasha-bambino? Il viaggio di Marcella e Michel a Cartagena come andrà? La situazione tra Betty e la banda come si risolverà? Mario vi piace con Sandra? Daniele ricascherà di nuovo tra le braccia di Loredana? Del confronto tra Betty e Patrizia cosa pensate?
A presto!! :-*

 
 

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Capitolo 36
*** Un mare di problemi. ***


NUOVI PROBLEMI
 
 
CAP.36: Un mare di problemi.
 
 
 
SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI DANIELE.
Mentre aspetto Loredana, preparo la moka del caffè. Non ho la più pallida idea di cosa lei abbia da dirmi, ma so cosa devo dirle io! Nessuno si prende gioco di Daniele Valencia Molina *, NESSUNO!
Quando sento che bussa alla porta, tolgo il chiavistello e do il giro di chiave per farla accomodare.
“Che cosa vuoi?”
“Buongiorno Daniele! Sono qui perché non abbiamo ancora parlato, e capisci bene che in Ecomoda non è possibile farlo dopo ciò che è successo ieri!”
“Parlare di cosa? Di quanto tu e il tuo ragazzo siete svitati?”
“Ex ragazzo.” Precisa lei.
“Ti ha mollato, ma guarda un po’!”
“Cosa ti fa credere che sia stato lui a mollarmi e non il contrario?”
“Bhe, tiro a indovinare. Menti al tuo fidanzato andando letto con un altro uomo, menti anche a questo. Poi i fotografi ti paparazzano con quest’altro tipo. Sai come finisce la storia?” Le domando retoricamente,senza ottenere risposta. “Che resti con un palmo di naso. Chiudi bene la porta quando te ne vai!” Le ricordo, tornando verso la cucina.
“Daniele, cosa vuoi dire?”
“Sei diventata anche sorda adesso? O stupida?Vuol dire che non ne voglio più sapere di te Loredana, perché credevi che ti avessi fatto salire? Sparisci,è chiaro?!”
“Veramente mi stai lasciando?”
“Ti sembro in vena di scherzi? Non te lo ripeto più, te ne devi andare o ti faccio portare via a forza dalla sorveglianza. Fuori!” Le dico per l’ultima volta, mettendola fuori dalla porta con la forza. No,non esiste la donna in grado di farmi battere il cuore!
 
 
 
SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI BETTY.
Mio marito è uscito di casa furente, per le cose che sono successe ultimamente, e assonnato, quindi non vorrei mai essere all’Ecomoda oggi! Aspetta a tutti una bella lavata di capo, soprattutto alle ragazze! Dietro di lui, è uscito mio padre per portare la mostrilla all’asilo ed ora sono insieme a mia madre. Come faccio a dire ai miei, così affezionati a lui, che Nicola presto avrà un figlio da una donna che è addirittura più promiscua di Patrizia ai vecchi tempi? Appena sono entrati, i miei si sono subito resi conto del nostro aspetto stravolto e abbiamo finto che fosse a causa dei vicini di sopra che ci hanno impedito di dormire… Chissà quanto se la sono bevuta! Natasha ha rovinato la vita di Nicola e non glielo perdono! L’ascensore si apre e ne escono papà di ritorno, in compagnia di Nicola che ha un aspetto orribile!
“Guardate chi ho incontrato qui sotto, ma tu non dovresti essere all’Ecomoda microcefalo? E come mai hai questo aspetto da barbone?”
“Signor Hermes, non sono in vena di battute.” Gli risponde il mio amico,mentre mi fiondo tra le sue braccia.
“Betty…” Cerca di dire. Avverto tremolio nella sua voce, poi si passa una mano in viso.
“Si può sapere che sta succedendo? Tu Bettina sei sconvolta, tuo marito stamattina sembra l’incredibile Hulk, Nicola sembra che abbia dormito per strada!” Domanda mio padre alterato.
“Figlioli che cosa sta succedendo?” Domanda mia madre preoccupata. Io guardo Nicola cercando il suo consenso, e lui me lo da con un debole cenno del capo prima di sprofondare sul divano. Io accompagno i miei verso la cucina.
“Betty, esigo di sapere cosa sta accadendo! Cos’aveva stamattina tuo marito?”
“Ti faccio un riassuntivo papà… Daniele Valencia è finito sui giornali perché al lancio l’hanno fotografato con un’impiegata dell’Ecomoda…”
“L’ho visto figlia mia! Ma come si fa!” Commenta la mamma, con un segno della croce.
“Bhe, non è tutto. Perché ieri il fidanzato dell’interessata, è venuto in Ecomoda per fare una piazzata e abbiamo sfiorato la rissa, e sapete come ha fatto a entrare? Perché Mariana sel’è presa comoda per il pranzo, mentre Wilson si era allontanato per cinque minuti quindi lui lo abbiamo graziato, ma siano stati costretti a licenziare Mariana. E questo ha fatto sì che Berta sobillasse Mariana e Annamaria contro di me, dicendo che io non sono più la Betty di una volta, che non le aiuto più in caso di bisogno e che il potere mi ha soggiogata, vi rendere conto che bestialità? Armando è nero per questa storia!”
“Ma come si permettono quelle tipe! Ah figliola io ti ho sempre sconsigliato di frequentarle, non mi sono mai piaciute! Il diavolo è sempre in agguato, ricordatelo!”
“Ah,Hermes! E Nicola cos’ha? Sembra si sia fatto un giretto all’inferno!”
“Lui si trova all’inferno, mamma. La sua ex ragazza aspetta un bambino da lui, è di quattro mesi.”
A questa notizia mia madre rimane scioccata ed è costretta a sedersi. Dopo aver ripetuto il segno della croce, si fa vento con una rivista.
“Come figliola?! Parli di quella donnaccia che l’ha lasciato ed è tornata da lei più volte?!”
“Sì papà, proprio lei! Capisci adesso perché Armando ha assunto le sembianze dell’incredibile Hulk? Questa notte lui e Mario hanno recuperato Nicola in un locale… Hanno passato la notte a casa sua, nessuno ha chiuso occhio. Comprese Sandra e Patrizia.”
“E cosa pensa di fare? Si sposeranno ovviamente!” Commenta papà. Io alzo gli occhi al cielo.
“Papà, Nicola riconoscerà il bambino ma non sposerà una donna del genere,che neanche ama! E poi a Natasha interessa solo che Nicola le passi dei soldi!”
“E con Patrizia cosa farà figliola? Si sono lasciati?” Mi domanda mia madre, mentre papà borbotta si lamenta.
“Non saprei mamma, non ho avuto modo di parlare con lui di questo. Portiamogli qualcosa da mangiare!”
Mamma afferra il vassoio e ci dirigiamo in soggiorno, ma ci accorgiamo che Nicola è crollato sul divano.
“Lascialo dormire mamma, appoggia il vassoio qui.” Mia madre ubbidisce e guarda Nicola con preoccupazione materna.
“Che Dio ti benedica figliolo!”
“Sono sfinita mamma, ci sono così tanti problemi!”
“Figlia mia, adesso devi coricarti e riposare anche tu,per il bene tuo e del mio nipotino!”
“Non posso immaginare cosa accadrà oggi in azienda. Come minimo domani la troverò distrutta e troverò i cadaveri delle ragazze nascosti da qualche parte!”
Ho evitato di raccontare a mio padre che Matteo Doinel mi fa la corte, perché sarebbe andato in azienda a prenderlo per i capelli!
 
 
 
SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI SANDRA.
Sbadigliando,faccio la mia entrata in azienda al braccio del mio fidanzato il quale sta consumando il quarto caffè e sono appena le nove di mattina!
“Buon giorno.” Saluta Mario.
“Buon giorno signor Mario.” Salutano tutte.
“Armando è arrivato?”
“No dottor Mario,quindi neanche Beatrice e il dottor Mora.” Lo informa Annamaria.
“Beatrice e Nicola non verranno, oggi prenderete ordini da Armando, da me e ovviamente dagli altri dirigenti. Ordini che spero saranno eseguiti senza obbiezioni! E fossi in voi, non farei arrabbiare Armando oggi.” Anticipa loro, sparendo nel suo ufficio.
“Ma cosa voleva dire?” Mi domanda Sofia.
“Ah ragazze, mi stenderei qui sul pavimento per fare un pisolino!” Commento.
“Sandra, come mai Betty e il dottor Nicola non verranno?” Mi chiede Berta.
“Betty ha un giorno di malattia…”
“Malattia? Cos’ha?”
“Niente di che Sofia, ha avuto un crampo al ventre e il dottore le ha consigliato di riposare. E mi dispiace ma non posso dire cosa sta succedendo con il dottor Mora!”
“Sandra! Vuoi nasconderci questo pettegolezzo?” Mi domanda Berta.
“Riguarda la bionda finta?” Mi chiede Annamaria.
“Mi dispiace, ho promesso a Mario di non dire nulla!”
“Eccola un’altra, che si sposa con un dirigente dell’azienda e cambia schieramento!”
“Smettila Berta, qui non siamo in guerra! Ho fatto una promessa al mio uomo e intendo mantenerla! Piuttosto, tu, tu e tu… “ Mi riferisco a Berta, Annamaria e Mariana. “…preparatevi perché il dottor Armando è fuori di sé per quello che avete detto ieri a Betty!”
“E’ così arrabbiato?”
“Tu cosa credi Annamaria? Procuratevi un casco, parastinchi, giubbotto antiproiettile e ginocchiere perche sparerà a zero!”
“Ah ragazze, ci farà una bella strigliata!” Commenta Annamaria.
“Mariana, tu pensi davvero di trasferirti a Cartagena?” Le domanda Berta.
“Amiche mie, stiamo parando dell’uomo che amo, dell’uomo che mi ama… Ci stavo già pensando ieri, in più adesso sono stata licenziata! Pensate davvero che dovrei dire ad Ottavio che non voglio vivere con lui, senza una ragione?”
“Ma se riuscissimo a convincere Betty a non licenziarti?”
“Sei incredibile Annamaria! Con quello che ieri le ha detto Berta?” Ricordo loro. Sui visi di tutti noi compare un’ombra di tristezza.
“Amica mia, ci mancherai tanto!” Le dice Annamaria, mentre tutte noi ci abbracciamo strette strette. Purtroppo l’entrata di un’oca giuliva interrompe il momento! Ha un’aria nera!
“Cosa pensate che le sia successo?” Domanda ridendo Annamaria.
“L’avrà lasciata il fidanzato! Ops, quello è successo qui sotto pubblicamente! Forse l’ha lasciata anche l’amante!” Rispondo, ridendo e facendomi sentire da lei.
“Ah, ah! Fatevi gli affari vostri banda di befane!” Commenta acida Loredana.
“Piuttosto, veda di andare subito dalla dottoressa Valencia che la sta cercando! Ha chiesto di parlare con lei!” La informa Sofia.
“E… E per cosa?” Domanda piuttosto spaventata.
“Vede forse una palla di vetro su questa scrivania? O forse una di noi si chiama Marcella Valencia?” Le domanda con sarcasmo Sofia.
“Forza, si muova! E vediamo se mentre si reca in atelier, riesce a non fare gli occhi dolci ad ogni individuo di specie maschile che incrocia!” Le dico. Lei risponde con una boccaccia e sculetta verso l’atelier. Matteo Doinel, che procede in senso contrario, si volta e la squadra da testa a piedi. Maniaco! Poi si avvicina a noi:
“Buongiorno ragazze.”
“Buongiorno dottor Doinel.” Rispondiamo in coro.
“Beatrice è arrivata?”
“No, oggi è in malattia.” Lo informa Annamaria.
“In malattia? Cos’ha?”
“Niente di grave, ieri si è sentita poco bene. Abbiamo temuto per il bambino ma si è trattato solo di un crampo!” Lo informo.
“Ah. Bhe, grazie mille e buon lavoro.” Ci augura. Poi ci volta alle spalle ma Annamaria gli domanda:
“Le serve qualcosa? La devo contattare telefonicamente?”
“No, tranquilla Annamaria.”
“In ogni caso può rivolgersi al dottor Armando appena arriva!” Gli ricordo.
“Non era niente di urgente!” Insiste, per poi allontanarsi.
“Bho. Sandra, tu hai detto a Betty che partirò?” Mi domanda Mariana,mentre non prestiamo troppa attenzione all’intervento del dottor Doinel.
“No,mi è passato di mente con tutto quello che è successo questa notte!”
“E non vuoi dirci cosa sia successo!” Mi rimprovera Berta.
“Ah, siete dure di comprendonio! Ho promesso a Mariuccio di non dire niente!” Insisto.
 
 
 
SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI MARCELLA.
“Marce, mia dea! Hai un aspetto orribilissimo!” Mi fa notare Ugo.
“Sì, grazie Ugo! Questo riesco a capirlo da me!”
“E posso sapere come mai Patzy Pat oggi non c’è? Non perché si dia il caso che domani sera ci sia un’importante sfilata all’evento di moda più importante della nazione, e la signorina si prende un giorno di ferie? Ma che storia è?”
“Starà per arrivare Ugo. Ti chiedo solo di non essere troppo cattivo oggi con Patrizia, è successa una cosa… brutta direi. Sarà sconvolta.”
“E cosa sarà mai successo? Il fidanzato dalla mascella prepotente l’avrà lasciata? Per Patzy Pat questa è la catastrofe più grande che le può capitare!”
“E’ una cosa seria Ugo.”
“Così mi metti una gran curiosità! Di cosa si tratta?”
“Se vorrà, te ne parlerà lei!”
“Cha ingratitudine Marce! E lei cosa vuole? E’ sempre in mezzo? Se ne vada e la smetta di fare da sentinella!” Afferma Ugo verso Loredana che sta in piedi sulla porta.
“L’ho mandata a chiamare io Ugo.” Lo informo, mentre sul mio viso nasce spontanea un’espressione severa e accigliata.
“Voleva parlarmi signora Marcella?”
“Esatto. Tu Ugo puoi anche rimanere! Signorina, io le vorrei fare una domanda. Quali sono i suoi ruoli in quest’azienda?”
“Sono stata assunta come segretaria di Mr. Kenneth Jonhson e Mrs. Gabriella Garza.”
“O è per caso stata assunta per sedurre i dirigenti di quest’azienda?”  Le domando,andando dritta al punto.
“Se si riferisce a Daniele….”
“No, non sto parlando di mio fratello adesso. Mi riferisco a quando ha fatto gli occhi dolci a Michel Doinel e cercato un approccio con lui, con colui che si dia il caso sia il mio uomo, il mio compagno, il padre dei miei figli!”
“Io non so di cosa…”
“LA SMETTA! Non faccia finta tonta!”
“Marce, stai tranquilla.” Mi esorta Ugo.
“Sono calmissima.” Affermo, anche se non è vero, scostando la mano che mi ha messo sulla spalla. “Tra l’altro, sono abbastanza certa che questo discorso le sia già stato fatto dalla presidente. Si ricorda? Quando è arrivata qui e 5 minuti dopo ha tentato di sedurre Armando?”
“Mi perdoni signora Marcella, ma se gli uomini che ha appena citato dovessero cadere alle mia avances, vorrebbe dire che non sono poi così onesti!” Mi risponde lei. Io cerco di reprimere la rabbia.
“Cosa ha detto?!”
“Ragazzina, la pianti immediatamente di fare l’insolente! E già che c’è, la pianti anche di andare dietro a qualunque cosa respiri! Lei non ha un minimo di dignità!” Mi da man forte Ugo.
“Sparisca dalla mia vista e si tenga alla larga dagli uomini che lavorano in questo edificio! Lei non ha la minima idea di chi sia Marcella Valencia, e le ricordo che se volessi ho tutta l’autorità per convincere il Fashion Group a cacciarla! Sa com’è stata licenziata la precedente segretaria? Per opera di una diffida che l’Ecomoda ha trasmesso al Fashion Group! Perciò la smetta di fare l’insolente!” Le do contro con veemenza.
“Ha capito? E adesso sparisca gatta morta, che qui non la voglio! Fly, fly!”
“Marce, io le avrei rotto quel naso finto, e anche mal fatto!”
“Se dovesse ricapitare che posi gli occhi su Michel, farò questo e ben altro!”  Maledetta! Prima ha corteggiato Armando mentre stava con me e adesso Michel! E ha sedotto e preso in giro mio fratello! Meglio per lei se si tiene lontana! No, non voglio che resti in quest’azienda un attimo di più!
 
 
 
 
SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI PATRIZIA.
Entro all’Ecomoda avvilita e assonnata. Oltrepasso la porta dell’ascensore e vedo che la banda delle racchie è riunita per spettegolare…. Spero vivamente per loro che non stiamo sparlando di quello che penso io sennò sarei capace di scuoiare viva Sandra!
“Buongiorno Patrizia, sembra che l’abbia investita un tir!” Commenta Sofia.
“Quest’oggi non ho voglia di ascoltare le vostre battute!” Affermo, dirigendomi verso l’atelier. Prima di essere troppo lontano da non sentirle più sento Berta che domanda a Sandra ‘allora vuoi dirci cos’è successo?’ e Sandra rispondere di no. Almeno so che non stavano spettegolando di me! Appena entro in atelier, Marcella mi abbraccia.
“Cel’hai fatta a riposare un po’?” Mi domanda.
“Pochissimo questa notte a casa di Betty. Poi sono stata con Nicola,sono passata da casa mia a cambiarmi ed eccomi qui!”
“Ora mi dite qual è lo scoop del secolo? E ho capito bene o hai dormito a casa dello sgorbio? Non ci capisco niente!”
“Nicola sta per avere un figlio da un’altra!” Confesso di getto rivolgendomi ad Ugo.
“Come sarebbe? E chi è questa coraggiosa donna, quest’eroina?”
“Ugo!” L’ammonisce Marcella.
“Ugo, piantala subito con il sarcasmo perché oggi non rispondo di me!”
“Mio Dio, quest’azienda è un’orda di maneschi, d’isterici e di futuri genitori, a quanto pare! E si può sapere chi è questa cretina che si è fatta ingravidare da quello scherzo di madre natura?”
“E’ Natasha, Ugo! Ti rendi conto?” Gli domando, con voce nasale mentre dai miei occhi sgorgano nuove lacrime.
“Natasha quella pazza che hanno cacciato due mesi fa? Bhe mi correggo, quest’azienda è un orda di uomini che non conoscono l’esistenza dei contraccettivi!”
“E ne avete parlato tu e Nicola?”
“Sì Marce! Sai che mi ha detto che mi ama?Ci siamo confessati il nostro amore!” Racconto ai miei amici, cambiando completamente espressione! E’ questo che devo fare, concentrarmi sull’amore che provo per lui quando la notizia della gravidanza di Natasha mi avvilisce.
“Sono molto contenta Patrizia!”
“Marce, io non sarò tanto matura da poter fare da vice mamma a quella creatura ma col cavolo che lascio Nicola nelle mani di quella disgraziata! Secondo me l’ha fatto di proposito, magari ha smesso di prendere la pillola sena dirlo a Nicola!”
“Potrebbe anche essere, con la storia della finta gravidanza abbiamo già assoldato che è in tutto e per tutto una tua fotocopia!” Ridacchia Ugo.
“Ugo, piantala immediatamente!” Lo rimprovero.
“Ugo…. Patrizia, io credo che per Nicola sia importante averti al suo fianco adesso. E che sia una vera prova dell’amore che senti per lui!”
“Quello che temo è quella donna che userà il bambino per infilarsi tra di noi, puoi giurarci! Dovremmo farle incontrare un uomo!”
“Direi che al momento hai già sufficienti problemi Patrizia, senza doverti anche accollare il problema della sua vita sentimentale!” Mi ricorda Marcella.
“A proposito della finta gravidanza…” Cerca di domandare Ugo.
“Lei si era inventata quella storia non sapendo di essere veramente incinta!” Gli racconto.
“Certo che la vita è piena di sorprese!” E’ il commento di Ugo.
“Di brutte sorprese!” Preciso io.
“Patrizia, cerca di concentrarti sul tuo rapporto con Nicola. Oggi vi siete professati amore e passerete attraverso una dura prova del fuoco, e sono certa che quella che si brucerà sarà Natasha!”
“Magari potessi farla arrosto!” Affermo, fantasticando di infilzarla con lo spiedo!
“Sarebbe solo un osso allo spiedo! Quella ragazza è magrissima, un’acciuga,davvero orripilante persino dal mio punto di vista!” Commenta Ugo.
“Cambiando discorso…. Michel ed io pensiamo di andare a Cartagena passato il Bogotà Fashion, vorremmo incontrare la madre di Michel.”
“E non temi di incontrare quella Eleonora? Sbaglio o mi avevi accennato a fatto che la madre di Michel le stava accanto?” Le domando.
“Già… Dovremmo correre il rischio d’incontrarla! Io devo fare un tentativo, questi bimbi si meritano una nonna!”
“Adesso voglio vedere sparire quelle espressioni abbattute dai vostri visi e tu Patrizia faresti bene a darti un po’ di trucco perché faresti paura anche alla tua stessa ombra!” Commenta Ugo.
Questa mattina Nicola ha detto di amarmi, ed io amo lui! E nessuna sgallettata riuscirà a dividerci!
“Io devo andare da Michel, faremo un giro in produzione. A dopo!” Ci saluta Marcella.
 
 
 
SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI MARCELLA.
Questo viaggio mi spaventa! Riuscirò davvero a farmi apprezzare da Danielle? O tornerò qui più avvilita di prima? Busso alla porta dell’ufficio di Michel cui accedo quando m’invita.
“Amore mio, è la tua azienda, non devi bussare.” Mi dice, posando un dolcissimo bacio sulle mie labbra. Non riusciamo a staccarci…. Accarezzo la sua schiena e gioco con le sue labbra.
“Non è un buon motivo per entrare liberamente negli uffici altrui!”
“Come stanno gli amori di papà?”
“Stanno bene. Spero che avranno i tuoi occhi celesti amore mio…”
“Io invece spero che avranno i tuoi occhi vedi!” Mi risponde, sorridendo.
“Hai parlato con Armando per chiedere quei giorni permesso?”
“No, non è ancora arrivato. Ho parlato con Patrizia, è così abbattuta poveretta…. Ma i due non sembrano intenzionati a lasciarsi!”
“In un certo senso farebbero il gioco di questa Natasha. Devono affrontare il tutto come una coppia solida! Nicola può perfettamente fare da padre a questo bimbo pur stando con Patrizia!”
“Lo credo anch’io… Ciò che speri è che Patrizia si senta veramente pronta. Sarà anche maturata in questi due mesi e mezzo che siamo tornate, però forse questo è troppo anche per lei, non vorrei che facesse il passo più lungo della gamba, che sottovalutasse tutta la faccenda.”
“Io mi ricordo bene di Patrizia come l’ho conosciuta a Cartagena, ti ricordi quando mi faceva la corte?”  Mi scappa una risata ricordando quei momenti!
“Sì, era piuttosto bizzarra! Mi ricordo che ti capitava sempre tra i piedi, ti stava sempre intorno!”
“Quella donna non ha nulla della Patrizia di oggi. E poi sta facendo l’unica cosa che il suo cuore le suggerisce di fare. Non sottovalutarla, questo si che sarebbe troppo da sopportare per lei! Che tu la sottovalutassi!”
“Come farei senza di te amore mio.” Gli dico, abbracciandolo. Michel mi culla dolcemente mentre accarezza i miei capelli.
“Io son fortunato ad avervi.”
“Amore mio, sono venuta per portarti a fare un giro in produzione, nel punto vendita e poi ti spiegherò nel dettaglio in cosa consiste il tuo lavoro!”
“Va bene pulcina.” Mi posa un bacio sulla punta del naso.
“Ho anche messo al suo posto quella sgallettata che sta di là! Sapessi, avrei voluto strozzarla!”
“Marce… Quella non dovrebbe meritarsi neanche i nostri rimproveri. O significa che la temi e temi che ti possa tradire.”
“No amore mio…” Gli rispondo, accarezzandogli una guancia. “Ho promesso a me stessa che non sarei più caduta vittima della gelosia! Mi fido di te Michel.”
Il mio Michel mi bacia prima di stringermi tra le sue braccia. In luogo più sicuro del mondo!
 
 
 
SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI ARMANDO.
Maledizione, maledizione e ancora maledizione! Questa giornata non poteva iniziare peggio di così!  Entro all’Ecomoda già pesantemente arrabbiato, e so che è solo l’inizio!
“Buon giorno dottor Armando.” Mi saluta Wilson.
“Salve. La smetta di divorare tutto ciò che trova! La vedo sempre intento a sgranocchiare o a bere, sembra un maiale!” Lo riprendo. Quando entro, la mia pressione sale ancora un po’. Una reception vuota, ovviamente. Adesso mi sentono!
Appena si apre l’ascensore, le vedo tutte raggruppate a chiacchierare e la rabbia controlla il mio corpo.
“MARIANA!”
“S… Salve dottor Armando.” Mi salutano tutte, a parte Sandra, mal celando un po’ di timore nei miei confronti.
“Mariana, anche se è stata licenziata, licenziamento che sarà effettivo solo tra un mese, LEI DEVE STARE ALLA RECEPTION!” Strillo contro di lei.
“Mi scusi dottor Armando.”
“Aspetti. Tra dieci minuti voglio vedere lei, Annamaria e Berta in sala del consiglio. Tra dieci minuti chiaro? Che non vi venga in mente di farmi aspettare perché non ne ho voglia! Oggi sono tutto fuorché paziente! Calderon?”
“Mario si trova nel suo ufficio.” M’informa Sandra.
“E SMETTETELA DI STARE SEMPRE QUI A FARE NIENTE!” Io mi allontano ed entro nel mio ufficio sbattendo la porta.
“Dottor Armando, la vedo molto rilassato!”
“CALDERON!”
“Mi perdoni, mi perdoni! Ho sentito che sgridavi la banda delle racchie.”
“Per forza, e ho cercando anche di contenermi! Arrivo qui e trovo Wilson che s’ingozza, Mariana non è al suo posto, la banda ovviamente non sta lavorando! E vuoi sapere dove sono stato? All’agenzia immobiliare la quale mi ha detto che c’è un cretino, di cui ignoro ancora l’identità, che è molto interessato allo stabile qui accanto, quello che interessa  a NOI per ampliare la nostra azienda! Il cretino in questione ha appuntamento dopo domani qui accanto con l’agente immobiliare e ha offerto molti più soldi di noi!”
“Così il nostro progetto va a farsi benedire! Cosa pensi di fare?”
“Ovviamente andrò anch’io a quell’appuntamento per incontrarlo. Se questo tizio vuole aprire la sua azienda che si cerchi un altro posto! Io non posso sposare l’Ecomoda accanto ad un altro magazzino abbandonato!”
“Insomma… I guai non arrivano mai soli. Aspetta che sento il telefono…. Amore mio dimmi?... Sì, glielo dico subito… Ciao zuccherino!” Calderon posa il telefono. “Marcella vorrebbe parlarti, ti aspetta in sala del consiglio.”
“Immagino mi porterà brutte notizie e altri problemi!”
Entro in sala del consiglio, dove mi attendono Marcella e Michel, chiedendomi cos’altro andrà storto oggi!
“Armando, ciao. Come sta Betty?” Mi domanda Michel.
“Meglio, ma per prudenza oggi non si alzerà dal letto.”
“Noi abbiamo saputo da Patrizia cos’è successo con Nicola…” Mi spiega Marcella.
“Non me ne parlare, non abbiamo chiuso occhio!” Commento sedendomi e stropicciandomi gli occhi. Marcella e Michel si accomodano come me. “Ci sono una quantità di problemi che non immagini! Nicola, arrivo qui e trovo gli impiegati che si rimpinzano la pancia e che,come al solito, non fanno niente, e dulcis in fundo l’agente immobiliare mi ha detto che c’è un tizio che ha offerto di più di noi per quel magazzino!”
“E adesso? Possiamo permetterci una controfferta?”
“No Marcella, è fuori discussione. Parlerò con questi tipo sperando ci convincerlo che abbiamo bisogno di quel posto, lui infondo può sceglierne un altro, noi no, non possiamo spostarci in blocco! Sono isterico questa mattina, spaccherei tutto!  E come se non bastasse indovina un po’ cosa devo fare, Marcella? Rimproverare la banda delle racchie! O per lo meno alcune di loro!”
“Sì può sapere cos’hanno combinato ancora?”
“Pensa che hanno rimproverato Betty di non essere più loro amica, dicendo che non le aiuta e non le spalleggia più! Queste sono insinuazioni di Annamaria, Berta e Mariana.”
“Spero che tu stia scherzando Armando! Se permetti vorrei anch’io dir loro due parole!”
“Accomodati Marcella!”
“Ci volevate vedere?” Mi domanda titubante Annamaria, entrando con le altre due.
“Fate bene ad essere spaventate, perché oggi ho una gran voglia di carne umana!” Commento.
“Armando.” Mi dice Marcella, posandomi una mano sull’avambraccio per esortarmi a mantenere una calma che non posseggo! “Armando ci stava raccontando del bel voltafaccia che avete avuto verso Beatrice!” Esordisce Marcella.
“Noi vorremmo scusarci per questo…” Cerca di dire Berta.
“Stia zitta Berta! Solo sentire la sua voce mi provoca rabbia! E in questo momento non vi sto parlano come Armando Mendoza vice presidente commerciale e azionista, ma come Armando il marito della vostra amica cui avete dato dell’ingrata mentre io qui d’ingrate vedo solo voi! Vi rendente conto di quando sia delusa?!”
“Sono assolutamente d’accordo con Armando! E aggiungerei anche opportuniste!  A me sembra che abbiate sempre sfruttato l’amicizia con Betty per salvarvi dalle molte minacce di licenziamento!”
“Ma come può dire questo signora Marcella?” Le domanda Mariana. Mi fa un effetto strano vedere Marcella difendere Betty a spada tratta! Ma in questo caso la ragione sta da una sola parte, la nostra.
“Lo dico eccome. Non è forse vero che in questi anni appena avete commesso qualche guaio, siete sempre corse da Betty per farle delle moine? E non mi serve essere stata qui per saperlo! E non è forse vero che quando Betty era l’assistente di Armando, correvate da lei così che potesse fare delle pressioni su Armando per aiutarvi? E’ vero?”
“E’ vero signora Marcella.” Ammette mestamente Annamaria.
“Mi stupisco di lei Annamaria. Betty le è sempre stata amica, l’ha scelta come sua segretaria e lei la ripaga così?Posso quasi capire Mariana che sarà stata risentita dal licenziamento, ma voi due dovevate farla ragionare e invece avete dimostrato a Betty la vostra ingratitudine?”
“Ci dispiace. Ci scusi dottor Armando.” Ammette Berta.
“Ci scusi, ci scusi ma non dite niente di più?!”
“La signora Marcella ha ragione,noi ci siamo risentite perché Betty ha appoggiato il consiglio sul licenziamento di Mariana… Poi ci siamo rese conto dell’ingiustizia delle nostre affermazioni. Le chiediamo scusa dottor Armando,e la preghiamo di portare le scuse a Betty fino a che non potremo vederla per scusarci di persona.” Afferma Annamaria.
“Se basteranno queste scuse!”
“Dottore, crede che sarebbe possibile venire a trovare Betty questa sera per esempio?” Mi domanda Berta.
“No,non credo! Vorrei che si rilassasse, domani avrete tutto il tempo per parlarle! E ve lo dico per l’ultima volta… SIAMO STANCHI DELLE VOSTRE TROVATE! Tu Marcella non sai cos’hanno combinato un paio di anni fa! Quella volta noi tutti abbiamo declinato l’invito al Bogotà Fashion come ospiti, così i nostri riguardosi impiegati si sono appropriati degli inviti e sono andati a quella festa spacciandosi per noi. Pensa che Freddy era il presidente! Così hanno agganciato Gabriella e Kenneth, i quali erano così interessati a visitare l’Ecomoda che tutta questa banda di malfattori ha approfittato della nostra assenza per una colazione di lavoro per accogliere Gabriella e Kenneth in azienda e tutto questo mentre Mario cercava di contattarli per fissare un incontro invece loro erano già qui! Solo che è andata loro male, perché Gabriella e Kenneth si sono visti interessati a noi, e abbiamo dovuto dir loro tutta la verità e hanno quasi rischiato di mandare a monta l’affare che ci ha salvati!” Racconto a Marcella e Michel, i quali rimangono sconcertati ed io mi arrabbio solo al ricordo! Rammento che ho preso Freddy per il collo!
“Se ci fossi stata io nessuno di voi lavorerebbe ancora qui! E’  ridicolo che vi prendiate certe libertà!” Afferma con veemenza Marcella.
“Adesso fatemi un favore… S-P-A-R-I-T-E!” Affermo.
“Ci scusi ancora dottor Armando.” Si scusa ancora Annamaria a nome di tutte, prima di abbandonare la stanza con le altre.
“Mi sembra assurdo che pensino code del genere!” Commenta Marcella.
“Ed invece eccole lì!”
“Armando, noi vorremo parlarti di una cosa.” Interviene Michel, cingendo Marcella con un braccio che le fa passare dietro il collo.
“Vorremo sapere se sarebbe possibile, passato il Bogotà Fashion, assentarci per qualche giorno. Dovremmo andare e Cartagena per ragioni personali.“ Mi spiega Marcella.
“Non c’è problema, da dopo domani la mole di lavoro rasenterà lo zero quindi siete liberi di partire.”
“Grazie Armando. Noi andiamo a pranzo… Tu hai qualche impegno per pranzo?”
“Si Marcella, passerò da casa per vedere come stanno Betty e Nicola, mangerò qualcosa lì!”
“Credi che noi potremmo fare una visita a Betty?” Mi domanda Michel.
“Non c’è problema, adesso l’avverto allora!”
“Bene,allora verremo a casa tua prima di andare a pranzo!”
“Va bene, ci troviamo tra dieci minuti qui sotto?” Propongo.
“Perfetto Armando!” Mi risponde Marcella, dando il suo consenso. Quanto vorrei che a casa ci fosse anche la mostrilla così potrei divorarla di baci, ma so che è all’asilo!
 
 
 
SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI NICOLA.
Non so quanto ho dormito, non so che ora è, che giorno è… So solo dove mi trovo: in un brutto sogno! Quando apro gli occhi, rammento di trovarmi sul divano di Betty e la vedo che spolvera sul caminetto.
“Buongiorno.” Bofonchio.
“Ciao Nicola,come ti senti?” Mi domanda sedendosi accanto a me.
“Mi sento uno straccio… I tuoi?”
“Se ne sono andati per permetterti di stare tranquillo a riposare.”
“Immagino li avrai raccontato tutto…” Annuisco.
“Mio padre dice che devi sposare Natasha, sai come la pensa su certe cose!”
“Neanche morto amica mia, neanche morto! A me dispiace se quel bambino non avrà due genitori sposati ed innamorati, ma le cose stanno così. Io amo Patrizia! Questa mattina gliel’ho detto lo sai? E lei ha detto che mi ama! Questo è giorno più bello della mia vita, insieme al più orrendo di sempre!” Affermo ridendo. Se ci ripenso, sento il cuore uscire fuori dal petto! Non vedo l’ora di sentirla mentre me lo dice di nuovo!
“Quindi ne deduco che Patrizia l’abbia presa bene!”
“Sì Betty, ha giurato che non mi lascerà per questo! Mi ha anche riferito della vostra conversazione, sa che se dovesse lasciarmi tu… “ Concludo la frase facendo scorrere il pollice sotto il mento come a voler dire che Betty la sgozzerebbe.
“Credo sia vero che lei tiene a te…”
“Non credo alle mie orecchie,puoi ripetere?”
“Hai capito benissimo Nicola! Mi voglio fidare di lei, e mi rincuora che sappia cosa l’aspetta se solo ti vedrò versare una sola lacrima per lei!”
“Betty, sai perfettamente che questo per me è un sogno che si avvera! Parlo di Patty eh, non del bambino che aspetta Natasha!”
“Nicola, Nicola… L’avresti mai detto che con quella Mercedez Benz avresti conquistato Patrizia?”
“Betty un secondo, Patrizia non sta con me per ciò che ho!”
“Adesso no, ma togli dall’equazione quel famoso E200 che comprammo per far indiavolare Armando, e Patrizia non si sarebbe mai avvicinata a te!”
“Betty, te lo dissi che quella macchina ci avrebbe cambiato la vita! Io ci ho avvicinato Patrizia che oggi mi ama, e tu ci hai fatto impazzire Armando fino a farlo prendere la decisione di sposarti!”
“Nicola, non posso credere che avrai un figlio!” Afferma, tornando seria.
“Eh, sapessi io Betty. Non so ancora bene cosa mi aspetta, o come fare il padre!”
“Sappi che mai, mai troverai il telefono di questa casa staccato quando chiamerai!”
“Lo so Betty, lo so!” Le rispondo, suggellando il momento con un abbraccio. Ci stacchiamo quando suona il citofono, e Betty và verso di esso per alzarlo.
Un figlio. Avrò un figlio… Non mi dispiace il fatto in sé di avere un figlio, ho sempre sognato di averne, ma mi dispiace che la madre sia Natasha. Mi domando se davvero Patrizia reggerà quando dovrò lasciarla sola per accompagnare Natasha dal dottore, quando dovrò occuparmi di lui o di lei… E mi domando se tutta la pressione, alla lunga, non prenderà il sopravvento su di lei. Ne morirei!
“Chi è?” Domando a Betty,  la cui espressione sembra un incrocio tra lo stupore e il disappunto.
“Matteo Doinel.”
 
 
 
 
FINE CAP.36: Un mare di problemi.
 
 
* Avrete notato che all’inizio Daniele si è chiamato “Daniele Valencia Molina”, ebbene il secondocognome me lo sono
inventato io visto che nella storia non viene mai menzionato e nemmeno nei siti web dedicati alle notizie sulla serie.
 
 
Che dire, spero che sia stato di vostro gradimento! Purtroppo fino al prossimo aggiornamento passerà del tempo, visto che dovrò stare per dei giorni senza connessione (idem per “Ecomoda The New Age”). Nel frattempo mi porterò avanti e appena riavrò la connessione aggiornerò! Grazie a chi legge e commenta!! =)
 

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Capitolo 37
*** Gelosia, terzi incomodo e litigi. ***


NUOVI PROBLEMI
 
 
 
 
CAP.37: Gelosia, terzi incomodo e litigi.
 
 
 
SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI MATTEO.
Se il navigatore non mi avesse fatto fare il giro dell’oca, e dulcis in fundo non avessi trovato un incidente, sarei arrivato da un pezzo. Raggiunta la via dove si trova il palazzo dove abita, chiedo al taxista di rallentare così da poter guardare bene i numeri civici. Accostiamo sotto un palazzo di nuova costruzione e dall’aria lussuosa, lascio i contanti al taxista e mi avvio verso l’entrata del condominio. Dietro al bancone della reception c’è un tipo dai capelli rossi il quale indossa l’uniforme da portinaio.
“Buon giorno signore.” Mi saluta.
“Buon giorno a lei. Sono qui per fare una visita alla signora Beatrice Pinzon Solano, come può leggere dal mio cartellino lavoro all’Ecomoda, mi chiamo Matteo Doinel.”
“Se può attendere qualche istante, avviso la signora Mendoza.” Mi risponde, afferrando il telefono.
“Si figuri.” 
E’ normale che sia conosciuta come ‘signora Mendoza’, visto che è la moglie di Armando Mendoza! Vi chiederete come mai mi trovo qui a fare visita a una donna sposata e incinta portandole un omaggio floreale, se ho un discreto successo con le donne e potrei avere a iosa di libere? La verità è che Beatrice mi attrae. Ha una bellezza raffinata ma essenziale, è una donna di successo, che attrarrebbe qualunque uomo dotato d’intelletto. E sono certo che sia così! Sono certo che Armando Mendoza dorma con un occhio aperto! Mentre attendo istruzioni dal portinaio, mi arrivano dei messaggi da MariaBeatrice. Quella donna è totalmente fuori di testa, un vulcano e la sua compagnia di rende rilassato e divertito! Ci diamo appuntamento per questa sera, questa volta presso un ristorante italiano dal nome “Bellini”.
Tornando a concentrarmi sul portinaio, ascolto la conversazione tra lui e Betty.
“Dottoressa, buon giorno. Perdoni il disturbo, ho qui di fronte a me il signor Matteo Doinel che è venuto a farle visita, lo faccio salire?”
Il portinaio fa una lunga pausa, e mi lancia un sorriso cortese. Probabilmente sta aspettando la risposta di una sorpresa Beatrice. Poi il tipo posa il telefono e mi fa sapere che posso salire.
Non so cosa mi aspetto, dove voglio arrivare ma so che Betty mi attrae.
Quando passo oltre la soglia accedendo all’appartamento dove vive Betty,la presenza di Nicola Mora mi delude.
 
 
 
SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI BETTY.
Cos’è venuto a fare? Mentre aspettiamo che salga, Nicola cerca di darsi un contegno ma devo dire che è davvero ridotto a uno straccio! Ci mancava anche Matteo Doinel oggi, con le sue uscite fuori luogo e la sua ostinatezza! Ma sono finite le donne nel mondo che viene in cerca di me che sono sposata? Quando lo saprà Armando, lo farà in mille pezzetti! L’ascensore emette un plin quindi entrambi ne vediamo uscire Matteo il quale regge un mazzo di fiori.
“Buon giorno Beatrice, salve dottor Mora.” Saluta.
“Buon giorno a lei.” Salutiamo noi di rimando. Io do un pizzicotto sulla schiena a Nicola affinché non mi lasci sola con lui, e Nicola sussulta.
“A cosa devo la sua visita?” Esordisco, mantenendomi distaccata.
“Io ho saputo del suo malore, ci tenevo a farle i miei auguri e vedere come sta. Il suo indirizzo era nella guida.” Mi risponde, porgendomi il mazzo di fiori.
“Il loro indirizzo, vorrà dire. Qui abita anche Armando!” Borbotta Nicola, osservando altrove con finta nonchalance.
“La ringrazio per il pensiero, non era necessario perché domani potrò tornare al lavoro.”
“Spero di non essere stato indiscreto!”
“Non importa ciò che penso, visto che sembra non interessarle e lei crede di non essere indiscreto.” Gli rispondo leggendo sorpresa e delusione sul suo volto.
“Pensavo semplicemente di fare un gesto di gentilezza verso il capo dell’azienda per cui lavoro, mi fa piacere sapere che domani potrà già tornare al lavoro!”
Ieri mi ha detto chiaramente che gli interesso e oggi sono solo gesti di gentilezza nei confronti del suo capo? Spero che sia così, e che questo tipo abbia deciso di fare un passo indietro ricordandosi che sono incinta di mio marito il quale l’amo alla follia! Lupus in fabula. Dall’ascensore esce Armando in compagnia di Marcella, Michel e Patrizia. Qui si mette male! Il viso di Armando si tinge d’ira, lui e Matteo si guardano a testa alta. Armando mi viene incontro posandomi un casto bacio sulle labbra, e lo stesso fanno Patrizia e Nicola. Poi saluto Michel e Marcella.
“Amore mio, cosa fate qui?” Gli domando.
“Marcella, Michel e Patrizia ci tenevano a vedere come stai, e anch’io ovviamente. Ho provato a chiamarti per avvisarti.”
“Ho tolto i suoi ai telefoni perché Nicola si stava riposando.”
“Lui cosa ci fa qui?!” Domanda mio marito, alzando la voce, davanti all’espressioni stupite di Marcella e Michel. Mio marito è nero!
 
 
 
SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI ARMANDO.
Questo è troppo! Lo ammazzo questo idiota, lo faccio in mille pezzetti! Anche i fiori le ha portato!
“Matteo, come mai qui?” Gli domanda Michel. Per la prima volta quell’idiota si trova in difficoltà, e glielo leggo in faccia! Non ha paura della mia opinione ma è evidente che teme quella di suo fratello più grande!
“Sì, cosa fa qui?” Domando ironicamente, cercando di contenermi!
“Io… Ho fatto visita a Beatrice, ho saputo che si è sentita male.”
“Che pensiero gentile.” Commenta sorridente Marcella, la quale evidentemente non sospetta che questo deficiente sta facendo il filo alla mia Betty!
“Gentile e fuori luogo! Nessuno glielo ha chiesto!” Affermo alzando la voce.
“Armando…” Mi esorta mia moglie, posandomi una mano sul braccio.
“Come mai dici questo Armando?” Mi domanda Marcella.
“Perché non ve lo fate spiegare da lui, cos’è venuto a fare in casa MIA?!”
“Dottor Mendoza, mi dispiace se ha frainteso…”
“Non ci provi! Io sono un ritardato e non ho frainteso proprio niente! Non fa che scusarsi per i suoi goffi tentativi di corteggiare mia moglie e poi puntualmente sta sempre tra i piedi!”
“Stai corteggiando Betty?!” Gli domanda stupita Marcella. Michel non dice una parola ma osserva il fratello con espressione seria.
“Il dottor Mendoza…”
“NON CI PROVI LE HO DETTO! IO SO CHIARAMENTE QUALI SONO LE SUE INTENZIONI!”
“Il mio è stato semplicemente un gesto di cortesia!”
“Certo, verrà a dirmi di nuovo che non c’è malizia e nessun secondo fine in questo suo gesto?! MA PENSA CHE IO SIA UN IDIOTA?! PENSA CHE MIA MOGLIE NON MI ABBIA RIFERITO DELLA VOSTRA CONVERSAZIONE DI IERI?!”
“Matteo, stai correndo dietro a Beatrice?” Domanda sgomenta Marcella.
“Ho semplicemente fatto un gesto di cortesia Marcella!”
“LA PIANTI, CRETINO!!” Affermo furente di rabbia a rosso in volto. Tra di noi si pone Michel.
“Calmiamoci, va bene? Matteo secondo me faresti bene ad andartene…” Lo esorta suo fratello per impedire che il tutto finisca in un omicidio passionale!
“Mi dispiace di aver creato questo disagio…”
“La pianti con le scuse e si tolga dai piedi, imbecille!” Inveisco ancora,poco prima di vederlo sparire nell’ascensore sospinto da Michel.
“Potrei sapere cosa sta succedendo?” Ci domanda Marcella, ancora stupita dalla scena che si è appena consumata tra di me e suo cognato.
“Vuoi sapere cosa sta succedendo, Marcella? Succede che il tuo caro cognatino sta correndo dietro a mia moglie!” Le spiego, in modo veemente ovviamente!
“Veramente?” Domanda Marcella, mia moglie annuisce e spiega.
“Il giorno del lancio l’ho incontrato di fronte all’Ecomoda, non sapevo che fosse tuo fratello Michel! L’ho rimproverato perché stava occupando senza motivo il parcheggio riservato a Nicola…”
“Quella mattina mi ha accompagnato a lavoro.” Spiega Marcella.
“… e ho notato perfettamente che posava i suoi occhi sul mio corpo, mi ha passato ai raggi X in modo poco decoroso!”
“Ti avverto Michel, se si avvicina ancora a Betty non risponderò di me!”
“Non preoccuparti Armando, parlerò con lui non appena rientreremo in azienda.” Mi rassicura Michel. Sempre che questo basti! Mia moglie prosegue il racconto:
“E al lancio ci ha provato il modo palese! Pensate che ha detto che non avrebbe alcun problema a crescere il figlio di un altro!”
Michel si copre il viso con le mani e mi sembra mortificato. Ci mancherebbe! Non basta aver dovuto sopportare Michel tempo addietro, adesso ci mancava anche Michel la Vendetta!!
“Betty, Armando sono desolato… mio fratello deve aver perso la testa.”
“E LA DOVEVA PERDERE PROPRIO PER MIA MOGLIE?!”
“Armando, dai calmati.” Mi esorta Nicola. Mi da fastidio sentirmi dire di calmarmi in situazioni come queste!
“Scusate… Io passerei da casa mia con Patrizia per darmi una ripulita e andiamo a pranzo.” Interviene Nicola.
“Certo, chiama per qualunque cosa.” Gli ricorda Betty.
“Ti senti meglio?” Le domanda Patrizia. Infondo erano venuti per vedere come sta Betty!
“Meglio, è stato un piccolo crampo. L’importante è che non mi strapazzi!”
“Nicola, cosa ne dici se questa sera ci beviamo qualcosa insieme? Noi ragazzi… Te, io, Mario, Freddy, Wilson, Gutierrez, Ottavio, Fabian, tu Michel e Kenneth.” Propongo a Nicola. Spero che una serata in compagnia in cui potrà sfogarsi possa distrarlo, così potremmo monitorarlo in fatto di bere!
“Per me non ci sono problemi!” Afferma Michel.
“Va bene, ci sentiamo più tardi allora!”
“Se gli uomini hanno questo programmino potremmo organizzare qualcosa anche noi donne! Cosa ne dite?” Propone Marcella, rivolgendosi a Betty e Patrizia le quali annuiscono.
“Se non vi dispiace, sarebbe possibile farlo qui da me? Avendo la bambina…”
“Certo, non ti faremmo uscire di casa!”
“Marcella... Avrei un favore da chiederti. Potresti non far sapere a Berta, Annamaria e Mariana della serata?” Le domanda Betty, tenendo lo sguardo basso. Ecco un altro problema da sistemare! Per quanto egoiste possano essere state, la loro amicizia non può consumarsi così!
“Certo. Armando ci ha spiegato cos’è successo tra di voi!”
“Perché, cos’è successo?” Domanda incuriosita Patrizia.
“Prenditi gli affari tuoi, bionda finta!” Le rispondo per scimmiottarla.
“Armando, sempre scortese!”
“Sarà meglio riparlarne Patrizia! A questo punto ce ne andiamo anche noi, credo vogliate stare soli e pranzare in santa pace!” Interviene Marcella.
“Grazie per la visita, e scusate per ciò che è accaduto!” Saluta Betty.
“Non devi scusarti,semmai dovrebbe essere mio fratello a farlo. Armando io parlerò seriamente con lui e farò in modo che non accada ancora!”
“Grazie Michel! Anche perché la prossima volta non sarò così calmo ora!”
“E questo sarebbe il tuo concetto di calmo?” Commenta Patrizia. Io le riservo un’occhiataccia per fortuna Nicola le da un pizzicotto e Marcella la allontana!
“Patrizia! Adesso andiamo, ci vediamo dopo Armando!”
“A dopo.” Saluto, mentre mi accomodo in cucina dove avverto un buon profumo di spezzatino.
“Non dovevi startene buona a letto?” Ricordo a mia moglie, circondandola con le braccia.
“Armando, non potevo non alzarmi dal letto. Qualcuno doveva cucinare!”
Questo è il momento che preferisco delle mie giornate! Quando la stringo tra le mie braccia e la bacio trasmettendole tutto l’amore che ho per lei, che cresce ogni giorno di più! Amore che spero baciandola di trasmettere a mio figlio!
“Amore mio ti giuro che lo faccio secco quel cretino!”
“Dai Armando… Da fastidio anche a me la sua ostinatezza, ma di certo non lo possiamo uccidere.”
“Io però gli spaccherei tutti i denti!”
“Raccontami piuttosto com’è andato l’appuntamento dall’agente immobiliare!” Mi esorta, preparando i piatti.
“E’ andato che potremmo perdere lo stabile!”
“Come dici?”
“A quanto pare c’è un tipo che offre più di noi,tanto di più!”
“No… E adesso? Dovremmo rinunciare al progetto!”
“Neanche morto!”
“E come pensi di fare? Non possiamo investire altri soldi nel progetto!”
“Proverò a parlare con questo tizio e l’agente immobiliare gli proporrà altre soluzioni, speriamo che si levi ti torno! Questa mattina ho parlato con le ragazze lo sai? Marcella ha fatto loro una bella predica!”
Racconto a Betty, riportandole parola per parola ciò che è stato detto. Se 5 anni fa mi sarebbero venuti a dire che Betty, Marcella e Patrizia si sarebbero difese e organizzate per una serata avrei riso di gusto! Invece adesso è la realtà in cui vivo. La cosa non mi dispiace perché siamo tutti colleghi e un bel rapporto rende migliore l’ambiente lavorativo.
“Io penso che dovrebbero soffrire un po’, non dovresti perdonarle subito! Io non le perdonerei nemmeno ma ti conosco abbastanza bene da sapere che ti mancano già e che vorresti fare pace con loro.”
“Lo sai bene amore mio che sono le uniche amiche ho mai avuto. Ma non me la sento neanche di correre da loro dopo che mi hanno trattato come una specie di fredda traditrice! Come se mi avesse fatto piacere licenziare Mariana!”
“Lo so amore mio… Non mi è piaciuto per niente il modo in cui ti hanno trattato! Se la sono meritata la sfuriata di Marcella!”
“Io non me lo aspettavo proprio questo tiro da loro, è immeritata questa loro reazione!”
“Dottoressa mostro… Tu sei sempre stata giusta e non devi rimproverarti niente! Io sono certo che torneranno con la coda di paglia!”
Le dico per poi posarle un delicato bacio sulla guancia. Mi siedo poi nuovamente a tavola, ragionando su quali torture infliggere a quel disgraziato di un Doinel!
 
 
SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI BERTA.
Il dottor Armando era una furia e non posso biasimarlo, per non parlarle della signora Marcella! E’ pazzesco che lei e Betty siano diventate come pane e burro!
“Il dottor Armando e la signora Marcella avranno anche ragione a darci delle ingrate nei confronti di Betty per come abbiamo reagito alla notizia del tuo licenziamento Mariana, ma resta che Betty è cambiata! Adesso fa anche comunella con Marcella e la bionda finta!” Commento, dopo aver ordinato il piatto del giorno e tre antipasti al Corrientazo.
“Solo perché la bionda tinta è la fidanzata di Nicola Mora e ha fatto pace con la signora Marcella! Io non riesco a capire dove stia il dramma!” Afferma Sandra.
“Certo, perché anche tu entrerai nel Jet Set adesso!” Commento.
“Sandra, non puoi negare che negli ultimi tempi Betty ha trascorso pochi momenti con noi!” Interviene Annamaria.
“Ragazze, ma cosa vorreste? Betty tutta per voi e ai vostri servigi? Betty è la presidente dell’azienda e ha degli obblighi, non può darvi continuamente libere uscite e infischiarsene dei suoi doveri per spettegolare in bagno con voi! Mi vergogno di voi!”
“Ben detto Ines! Io mi associo con Sandra e Ines, sono dell’opinione che Betty abbia dimostrato più volte di essere nostra amica e noi non ci siamo preoccupate del fatto che tirando la corda questa si sarebbe spezzata!” Interviene Sofia.
“Io penso che dovreste pensare a come fare per riacquistare la sua fiducia invece di versare altra benzina sul fuoco!” Ci consiglia Sandra.
“Amiche mie, l’abbiamo fatta grossa!”
“Hai ragione Annamaria. Sarà anche vero che Betty ha trascurato la banda di recente, ma riguardo al mio licenziamento non so a quanto sarebbe servito litigare con Daniele Valencia, Marcella e suo marito!”
“Cosa pensate che dovremmo fare? Infischiarcene delle parole del dottor Armando e andare a trovarla con un regalo?” Propongo.
“Non pensate di averlo già fatto arrabbiare abbastanza il dottor Armando?” Dice Ines.
“E come le facciamo arrivare le scuse? Tramite pony express?” Ironizzo.
“Sandra, Ines, Sofia voi ci darete una mano vero a rimediare?” Implora Mariana.
“Io posso parlare con Mario in modo che faccia ragionare il suo amico e permettervi di andare a casa a trovarla anche stasera stessa! Di più non saprei cosa fare!”
“Fossi in Betty non mi lascerei intenerire dalle vostre scuse!”
“Ah, Ines!” Affermiamo in coro io, Annamaria e Mariana. Abbiamo capito di aver sbagliato e che Betty è molto arrabbiata!
 
 
 
SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI NICOLA.
Entro in casa mano nella mano con la mia fidanzata. Entrambi ci togliamo i soprabiti e Patrizia si accoccola contro di me, sul divano.
“Cosa ti va di mangiare?” Mi domanda,posando un delicato bacio sulle mie labbra.
“Nulla, ho la terza guerra mondiale nello stomaco!”
“Immagino, ieri sera ci hai dato dentro.”
“Ero e sono sconvolto. Non faccio che pensarci, non avrei voluto che le cose andassero così! Non è giusto che abbia un figlio da una donna che non amo e quel bambino verrà al mondo da due genitori che non staranno mai insieme!”
“Nicola, ma sai com’è successo? Voglio dire, tu e lei non usavate qualche protezione?”
“Sì, usavamo i preservativi. Immagino si sia rotto. E Armando pensa che portarmi in giro serva a distogliere il pensiero da li!”
“Almeno provaci! Se non ti dispiace mi faccio un panino.”
“Fai pure, io non mangio ma non è detto che tu non debba mangiare per solidarietà.”
Prima di alzarsi mi posa un bacio sulle labbra. Resto da solo a riflettere su tutto, a come sia fallimentare la mia vita da un lato. Prima ero brutto e nessuna mi si filava di striscio, poi mi metto con una pazza e mi si buca il preservativo così adesso avrò un figlio da lei. Mi copro il viso con le mani, mi scoppia la testa! Il campanello mi fa sussultare.
“Vado io.” Urlo a Patrizia. Con l’andatura di un bradipo, mi dirigo verso la porta e non credo ai miei occhi. Lei entra senza neanche attendere il permesso! Regge una busta di cibo da asporto.
“Ciao Nicola. Ho chiamato in Ecomoda e mi hanno detto che non sei andato al lavoro, immaginavo fossi qui. Pensavo che potevamo pranzare tutti e tre insieme e fare due chiacchiere.”
“Tutti e tre…?” Domando sconvolto, come faceva a sapere che Patrizia è qui? Chi le ha detto che ero a casa (quando lo trovo lo ammazzo!)? Patrizia giunge dalla cucina e assume un’espressione arrabbiata! Natasha e Patrizia si osservano e si studiano.
“Intendevo io, te e nostro figlio ovviamente.” Puntualizza. “Vorrei che scegliessimo insieme il nome e che andassimo….”
“Nastaha basta! Non sono dell’umore per fare tutte le cose che hai elencato, tanto meno parlare!”
“L’hai sentito?” Le dice Patrizia. Vedo perfettamente che sta facendo uno sforzo immane per non fare una scenata!
“Vuole un altro occhio nero?” La minaccia Nataasha.
“NON TI PERMETTERE!” Inveisco. Calmo Nicola, questa donna è pur sempre incinta! “Non minacciare Patrizia, non lo tollero! Mi dispiace se hai fatto la strada per niente e se ti sei disturbata ma ho già pranzato!”
Natasha butta un’occhiata a Patrizia la quale è rossa in volto e furente di rabbia.
“Nicola, aspetto tuo figlio, dovrai dedicarmi un po’ di tempo!” Ribatte Natasha. Come se me lo fossi andato a cercare il bambino!
“Non urlare Natasha. Non oggi, come ti ho detto ho già pranzato e oggi ho da fare. Ti chiamerò.”
“Come puoi essere così menefreghista nei miei confronti nel mio stato?” Mi domanda Natasha, con le lacrime agli occhi.
“Si faccia anche un piantino,già che c’è! Non basta che hai rovinato la vita a Nicola, adesso fai anche la melodrammatica!” Commenta Patrizia.
“Patrizia, ti prego.” La prego di contenere i commenti, tutto noi conosciamo Natasha nella sua suscettibilità e nella sua tendenza a creare drammi e scenate!
“Ti ho rovinato la vita?” Balbetta tra le lacrime. Prendo del tempo per pesare a una risposta non troppo rude, non posso risponderle di sì!
“Natasha… Diciamo che non volevo questo figlio, non mel’aspettavo! Concedimi del tempo insomma per metabolizzare la cosa! Ieri sera mi hai annunciato la notizia e oggi pretendi che scegliamo il nome, che andiamo a far compere insieme? Mi serve del tempo Natasha!”
“Fino al parto va bene?!” Domanda acidamente.
“Non pensi che dovresti prendere la faccenda un po’ più seriamente? Nicola non ti sta chiedendo la luna, ma solo un po’ di tempo per abituarsi e organizzarsi!” Afferma Patrizia, dandomi man forte. Io le sfioro la mano e quando riporto gli occhi su Natasha noto che lei sta osservando le nostre mani unite.
“E lei cosa centra bionda finta?! Stiamo parlando della nostra famiglia in cui lei non centra!”
“Piantala Natasha! Mi sembra doveroso mettere in chiaro una cosa: Patrizia non sparirà come per magia, io non la lascerò! Io sarò semplicemente il padre di tuo figlio Natasha e se avevi delle altre idee mi dispiace doverle distruggere!”
“Quindi la nostra sarà una di quelle famiglie in cui nostro figlio passerà una settimana con te e una con me? E dovrei lasciare che questa befana cresca mio figlio?!”
“Le cose stanno così Natasha, io amo Patrizia e non ci lasceremo!” La informo, stringendo la mano della mia fidanzata. La sola donna che ho sempre desiderato amare, oggi è la mia fidanzata! Io posso amare Patrizia Fernandez!
Natasha, con le guance rigate di lacrime, osserva le nostre mani unite. Un po’ mi dispiace essere così diretto con lei, ma so che è solo in cerca di un padre da dare a suo figlio, e solo per quello starebbe con me! Questo lo avrà ma non avrà mai il mio cuore e il mio corpo, che sono destinati ad una sola donna per il resto della vita!
“Mi ci devo abituare quindi?”
“Le cose stanno così ed è meglio metterle in chiaro fin da subito. Mi dispiace ma Patrizia ed io resteremo insieme.”
“Sei patetico Nicola e sei un maledetto bugiardo!”
“Per qualche motivo?”
“E me lo domandi anche?! Non ti ricordi quando la signorina è tornata in azienda cosa mi dicesti? Che volevi solo me, che la detestavi, che non avresti mai permesso che si mettesse tra di noi. Ed eccoci qui!!”
Ok, sarò un bugiardo! Ho detto quelle cose per auto convincermi che non mi sarei più fatto incantare da Patrizia, mi sono rimesso con Natasha credendo che me ne sarei innamorato e che avrei dimenticato Patrizia, cosa che ovviamente non è avvenuta.
“Hai ragione, sono stato un maledetto bugiardo. Cosa posso dirti? E’ successo l’opposto di quello che pensavo, e comunque tu hai messo il punto esclamativo sulla mia decisione di lasciarti, o devo rammentarti le cose che sono accadute in azienda?”
“Quindi se migliorassi il mio carattere mi daresti un’altra chance?”
“Adesso basta! Ringrazia in cielo che sei incinta o a quest’ora ti avrei già stesa! Non hai sentito cosa ti ha detto un attimo fa? Che è innamorato di me e io lo sono di lui!” Si frappone Patrizia, rivolgendosi con veemenza a Natasha. Io giro le braccia attorno a lei e la esorto a mantenere la calma.
“Natasha ti ripeto che io non lascerò Patrizia, per nessun motivo.”
“Nicola…”
“Mi dispiace ma questa è la mia decisione. Tu puoi decidere se tollerarla presenza di Patrizia e volermi come padre di tuo figlio oppure cavartela da sola.”
Questa conclusione lascia Natasha spiazzata. Si asciuga le lacrime e si soffia il naso per poi voltarmi le spalle senza dire una parola.
“Ti farò un colpo di telefono domani.” Le ricordo. Mio malgrado, mi tocca. Ho deciso di riconoscere il bambino com’è giusto! Natasha mi risponde con un debole cenno del capo e prima di andarsene rivolge un’occhiataccia a Patrizia. Finalmente restiamo di nuovo soli! Stringo Patrizia tra le mie braccia; Ora più che mai ho bisogno di sentirla vicina!
“Penso che dovresti pranzare con lei domani e parlarle, dedicarle del tempo.”  Afferma Patrizia, lasciandomi spiazzato. Lei afferra il messaggio che si cela dietro i miei occhi e risponde alla domanda che non le ho rivolto.
“Non mi fa nessun piacere sapere che esci con lei, ma hai deciso di riconoscere il bambino. Io ho deciso di darti una mano e al di là della sua pazzia è la madre di tuo figlio non la puoi ignorare! E poi penso proprio che abbia capito che non ci lasceremo e se non l’ha capito glielo spiego io!”
La trascino a me a la bacio con trasporto.
“Mi sorprendi Patrizia Fernandez! Sei davvero gelosa di me?”
“Gelosa? Io divento una furia Nicola! Ti consiglio di prestare attenzione a ciò che dici o fai con le altre donne perché se qualcuna dovesse illudersi dovrai venire a portarmi le arance in carcere! L’unico motivo per cui non uccido Natasha è il suo stato di attesa e non potrò neanche farlo quando avrà partorito perché quella creatura senza mamma mi farebbe pena! Questa gravidanza è la sua salvezza!”
“Non credo che potrò venire a trovarti in carcere!”
“E perché mai Nicola?”
“Al limite ci incontreremo in qualche sala comune una volta alla settimana! Io potrei essere arrestato per aver messo le mani addosso a qualche pervertito, come Matteo Doinel per esempio! Quel cretino fa il filo a Betty e ieri ti ha fatto una bella radiografia, io penso che abbia messo gli occhi addosso anche a te! A proposito, devo dirlo a Betty e ad Armando!”
“Lo racconterò a Marcella. Dovrà rivolgere le sue attenzioni altrove quel cretino! Nicola, davvero mi detestavi?” Mi domanda, circondando il mio collo con le sue mani.
“No Patrizia. Quelle parole che ho detto a Natasha dovevano essere una forma di corazza contro il tuo fascino perché appena hai messo piede in sala riunioni quasi tre mesi fa, io ho subito capito di non averti mai dimenticato. L’unico motivo per cui mi sono rimesso con Natasha sei tu! Credevo che se avessi provato ad avvicinarti a me ne avrei sofferto ancora. Infatti mi sono rimesso con lei dopo la nostra cena, quando Ottavio ci ha beccati insieme! Credevo stessi facendo qualche giochetto…”
“Mi dispiace per quell’episodio. Io non cercavo di fare alcun giochetto, la cosa è molto semplice: quando ti ho rivisto io ho subito desiderato la tua compagnia Nicola.”
Catturo le sue labbra con un bacio, completamente assorto da lei! Patrizia sposta le sue labbra scendo verso il collo e intuisco cos’ha in mente…
“Non volevi mangiare qualcosa?”
“Sì, esattamente.” Mi risponde, mentre iniziamo a svestirci a vicenda.
 
 
 
 
SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI MARCELLA.
Matteo non poteva cercarsi una donna libera? Doveva correre dietro proprio a Beatrice? Che per di più è incinta!
“Conosco bene la natura di mio fratello, è un latin lover la cui missione è fare più conquiste possibili!” Ribadisce Michel. Conosco già la vocazione di Matteo!
“E’ evidente che stavolta è diverso visto che stiamo parlando di una donna incinta! Non penso che tuo fratello le stia correndo dietro per portarsela a letto.”
“Credi che sia interessato a lei? Appena arriviamo in Ecomoda dovremmo scambiarci due parole. Armando e Matteo non possono litigare ogni volta che s’incontrano!”
“Puoi contarci, tuo fratello farà meglio a rivolgere le sue attenzioni altrove! Quando c’è di mezzo Betty, Armando diventa tutt’altro che mite! Una volta ha preso a cazzotti Nicola perché credeva ci fosse qualcosa tra di lui e Betty, l’ha ridotto proprio male!”
“Non sapevo che avesse preso a botte Nicola!”
“Le cose anni fa erano molto differenti fra tutti noi!” Cerco di spiegargli, quando squilla il cellulare.
“Patrizia, cosa c’è?”
“State tornando in azienda?”
“Siamo per strada. Cosa succede?”
“Niente di che, devo raccontarti una cosa! Bhe devo dire che sono rimasta di sasso alla notizia che Matteo corre dietro a Betty! Dio ci salvi da Armando!”
“Sono certa che Matteo cambierà presto direzione!”
“Magari verso di me Marcella! Non tel’ho raccontato perché onestamente avevo altro a cui pensare ultimamente, ma la sera del lancio Matteo ha rivolto anche a me uno di quei suoi complimenti senza malizia! E dire che mi ha osservata attentamente sarebbe riduttivo! Ed ero anche in compagnia di Nicola in quel momento!”
“Mi prendi in giro?”
“No Marcella, te lo giuro! Sembra che il tuo caro cognatino abbia in debole per le donne fidanzate o sposate! E ha anche le idee confuse se corre dietro a tutte!”
“A quel ragazzo serve una doccia congelata!” Commento, portandomi una mano alla fronte.
“Cosa succede amore?” Mi domanda Michel.
“Patrizia, aggiorno Michel, ci vediamo tra poco!”
“A dopo, baci!” Mi risponde Patrizia, poco prima di interrompere la comunicazione.
“Succede che Matteo ha delle mire anche su Patrizia! E sembra che non abbia alcun ritegno visto che avanza complimenti e lusinghe di ogni genere anche in presenza dei fidanzati o mariti delle donne a cui va dietro. Patrizia mi ha raccontato di un episodio che è successo dopo il lancio.”
“Ma cosa sta combinando mio fratello?” Si domanda Michel scuotendo la testa.
“Dovrebbe capire che non può avanzare complimenti e correre dietro verso tutte le donne che giudica attraenti, incurante del resto. Fermati qui amore!” Gli ordino, indicandogli un supermercato.
“Cosa devi comprare?”
“Ho voglia di amaretti!” Gli spiego, sorridendo e accarezzandomi il pancione.
“Non starai mangiando troppo?”
“E dai! Hanno davvero tanta voglia!”
“Non c’è parcheggio!” Ribatte accampando scuse.
“Metti le quattro frecce e scendo io. Ci metto in minuto!” Lo bacio prima di scendere dall’auto, e lui mi rivolge una linguaccia. Michel la colorato la mia vita, mi sono innamorata di lui come quando ci si addormenta, piano piano. Con lui il mio cuore ridotto in pezzi è stato ricostruito, devo tutto a Michel!
Non sono mai stata in questo supermercato quindi devo chiedere ad una commessa dove trovo gli amaretti. Quando raggiungo lo scaffale, noto che sono riposti all’ultimo piano. Meraviglioso! Mi alzo sulle punte e mi sbraccio per afferrarne un pacco quando una mano accanto a me ne afferra uno e me lo porge.
“Basta uno e gliene tiro giù un altro?”
La mano appartiene ad un signore con i capelli grigio – biondi, gli occhi azzurri, e un gentile sorriso. Io afferro il pacchetto.
“Basta uno, la ringranzio.”
“Non c’è di che. Lei è Marcella Valencia vero?”
“Esatto. Ci consociamo?”
“No, io ho letto il suo nome su una rivista ieri! Ha appena esordito come stilista?”
“Esattamente, avrà letto l’articolo sulla sfilata quasi certamente. Mi scusi ma devo scappare, il mio compagno mi sta aspettando fuori!”
L’uomo rivolge il suo sguardo verso la vetrina scandagliando le auto nel parcheggio.
“Le auguro buona giornata!”
“Anche a lei Signora. Come un maleducato non mi sono nemmeno presentato. Mi chiamo Gabriel Kuhn. Complimenti per la sua carriera e per la sua gravidanza!” Mi augura sorridete.
“La ringrazio, auguri a lei per tutto.” Rispondo sbrigativamente, raccogliendo il sacchetto con la mia misera spesa e raggiungendo Michel.
“Come mai ci hai messo tanto?” Mi domanda mentre aggancio la cintura di sicurezza.
“Mi sono fermata a chiacchierare con un signore. Mi ha aiutato a tirare giù la scatola che era in alto e ha detto di aver letto di me su una rivista che parlava del lancio.”
“Chi è questo tipo?”
“Ha detto di chiamarsi Gabriel, un signore distinto con i capelli bianchi. Era gentile non aveva l’aria da maniaco, non temere!” Lo rassicuro sorridendo, avendo notato la sua espressione.
“Quando sento quel nome m’innervosisco! E’ il nome di mio padre.”
“Non sapevo si chiamasse così. Voi e vostra madre non avete mai saputo perché sen’è andato?”
“Nostra madre ci ha sempre raccontato che un bel giorno ha fatto le valigie ed è sparito! Io avevo 8 anni, Matteo 6.”
“Non ha lasciato nemmeno una lettera, niente di niente?”
“Qualcosa ha lasciato. I passaggi di proprietà del ristorante! Ha cancellato la sua vita con mia madre e sen’è andato! Sai amore mio, quando sono diventato abbastanza grande da capire certe cose, ho temuto che sarei stato un pessimo padre e questo solo perché io ne avevo avuto uno pessimo!”
“Tesoro mio… le cose per fortuna non funzionano così! Non sarai un cattivo padre per questo motivo qui, anzi io sono certa che questi due angioletti ti adoreranno! Vorranno più bene a te che a me!” Lo rassicuro, portando la sua mano al ventre che lui accarezza dolcemente.
“Ne dubito. Non potrebbero mai amare me più della loro bellissima e amorevole mamma.”
Sorrido all’amore della mia vita! Ci scambiamo un bacio che racchiude tutti i sentimenti che proviamo vivendo questa favola! Prima di smontare dall’auto per tornare al lavoro, Michel posa un ultimo bacio sul mio ventre.
Appena arriviamo al secondo piano, mi ricordo che devo informare Ines, Sandra e Sofia della serata perciò chiamo entrambe a rapporto. Mi raggiungono in atelier, dove c’è già Ines in compagnia di Patrizia.
“Come possiamo aiutarla signora Marcella?” Mi domanda Sandra.
“Vorrei invitarvi ad una serata!” Osservo le loro espressioni dubbiose, e si rivolgono degli sguardi a vicenda. Reazione comprensibile, io stessa non posso credere che sto organizzando una serata a casa di Betty con la banda delle racchie!
“Si tratta di una serata tra donne a casa di Betty, visto che Armando, Nicola, Michel e via discorrendo usciranno tutti insieme!”
“Mi sembra una bella idea, chiamo subito la baby sitter! Ma come mai ha invitato solo noi tre?” Mi domanda Sofia.
“E stata una condizione posta da Betty. Non vuole vedere Annamaria, Mariana e Berta a causa di quello che hanno detto! E io non potrei essere più d’accordo con Betty!”
“Ah… Immaginavo!” Commenta Sandra.
“L’appuntamento è per le ventuno a casa di Betty!” Le informo.
“Va bene signora Marcella, ci vediamo più tardi!” Salutano tutte e tre in coro.
“Marce, ma cos’è successo tra Betty e quelle della banda?” Mi domanda Patrizia.
“Pensa a lavorare. E poi mi sembra che di problemi tu ne abbia a sufficienza!”
“Ma Marce!” Protesta lei. Poi si avvicina a me e mi parla sotto voce. “Marce, poco fa ero da Nicola e si è presentata quella disgraziata! Voleva pranzare con lui, che uscissero a fare compere e non so che altro! Come se Nicola da ieri sera a oggi si fosse ripreso dalla notizia!”
“E Nicola come ha reagito?”
“Ha messo in chiaro che non mi lascerà! Le ha detto chiaro e tondo che se accetterà questa condizione riconoscerà il bambino altrimenti dovrà cavarsela da sola!”
“Un uomo davvero esemplare e di tatto, non c’è che dire!”
“Marcella! Quello è l’unico linguaggio che Natasha conosce! Per quanto rude sia!”
“E quella tipa a parte del denaro non pretenderà niente altro da Nicola?”
“Ha pianto lacrime di coccodrillo, evidentemente si aspettava un fidanzamento con tanto di solitario e matrimonio riparatore!”
“Patrizia… Ciò che mi sta più a cuore è che tu ne sia sicura! Stiamo parlando di un bambino, tu a malapena riuscivi a badare a te stessa fino a poco tempo fa!”
“E guardami ora invece? Io non lascerò Nicola. E’ proprio in momenti del genere che devo dimostrargli di essere matura e innamorata di lui!”
“Sono molto orgogliosa di te Patrizia!” Le confesso, suggellando questo momento tra me e la mia migliore amica con un abbraccio. Ed eccola un’illuminazione!
“Devo correre a parlare con Michel!”
“Ci vediamo dopo Marce!”
Percorro velocemente il corridoio e raggiungo il suo ufficio. Oggi Nicola non c’è così avremmo un po’ di privacy!
“Ho detto a Sofia di mandare qui Matteo appena arriva.” M’informa, prima di baciarmi. Mi siedo poi sulle sue gambe.
“Hai fatto bene. Ma sono qui per altro! So che è presto per pensare a questo, ma ho pensato a chi vorrei come madrina di uno di loro!” Mi tocco il ventre.
“E a chi hai pensato?”
“A Patrizia, sempre che tu sia d’accordo.”
“Amore mio, sono d’accordissimo. Sei tu quella che ogni tanto dubita della tua amica, io ti dico che è cambiatissima! Credo che sia una bella idea.”
“La inviteremo domani a pranzo per dirglielo, cosa ne pensi?”
“Va bene, e Nicola!” Mi ricorda.
“E Nicola, certo.”
“Sai amore mio… Comunque andrà il viaggio a Cartagena, io ho già la mia vita perfetta.”
“Quest’affermazione merita come minimo un bacio da oscar!”
Fra sorrisi e carezze, ci lasciamo cullare dai nostri progetti e dai nostri baci.
 
 
SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI SOFIA.
Betty non vuole proprio vederle e saperne di loro. La banda non può sfasciarsi così! Prima di abbandonare l’atelier, mi sono nascosta nello showroom con Sandra per confrontarci sulle soluzioni!
“Sofia, non possiamo permettere che la banda si sfasci così!”
“E la tua idea quale sarebbe? Di far imbucare Berta, Annamaria e Mariana alla serata? Così Betty non ci guarderebbe più in faccia!”
“Però almeno potranno parlarsi! O vuoi che domani Betty torni in azienda e non rivolga loro la parola?”
No, non vorrei mai questo! Vorrei che facessero pace!
“Tu te ne assumi la responsabilità comunque, chiaro?!”
“Vedrai che Betty ci ringrazierà quando farà pace con loro!”
“Oppure potrebbe licenziare anche te!”
“Ah, ma come sei disfattista Sofia!” Mi rimprovera Sandra sospingendomi verso la mia scrivania.
“Dottor Doinel, suo fratello e la signora Marcella la stanno aspettando nell’ufficio di suo fratello!” Lo informo, vedendolo venire nella nostra direzione.
“Grazie Sofia, sono stato informato da Annamaria.” Mi risponde, sparendo nell’ufficio del fratello con un’aria al quanto nervosa. Sandra ed io facciamo spallucce tornando al nostro lavoro.
 
 
 
SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI MARIABEATRICE.
Quando ci siamo conosciuti al lancio ho subito pensato che fosse bello da togliere il fiato! Oltre che bello è affascinante, m’incuriosisce, mi stuzzica e non solo la mente!
“Signoria Valencia, ho qui per lei altri completini!” M’informa la commessa della mia botique di lingerie preferita a Bogotà.
“Li lasci sul divanetto. Pensandoci vorrei qualcosa per tirare su il seno!”
“Tra questi qui ci sono diversi modelli push-up!”
“Li provo subito allora!”
La commessa abbandona il camerino e io continuo a provare i completi intimi. Ieri sera non è successo nulla ma non potrà andare sempre così! Questa sera dovrò essere perfetta!
 
 
 
SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI MATTEO.
La mia visita a Betty è stata un fiasco e ho fatto un casino perché adesso Michel sa che la donna sposata che m’interessa è lei! Entro nell’ufficio di Michel e le loro facce non annunciano un colloquio amichevole.
“Che ti sei messo in testa?!” Esordisce Michel con tono fermo.
“Non l’ho mai sfiorata!”
“Ci mancherebbe! Quella donna è sposata ed è incita!” Mi ricorda Marcella.
“Parli così perché adesso siete amiche, se…”
“Parlo così perché è sposata! Anche se fossimo ancora sul piede di guerra o se ti fossi invaghito di un’altra donna sposata, ti redarguirei lo stesso!”
“Si può sapere cosa pensi di ottenere da lei? Otterrai solo due di picche e di cercare la lite con Armando Mendoza. Matteo, se la tua è semplicemente una sfida, un capriccio di preghiamo di smetterla! Stai correndo dietro a una donna che sta per avere il secondo figlio da suo marito, non è bello infilare il dito dove non devi e creare discussioni tra di loro.” Cerca di spiegarmi mio fratello, in modo più diplomatico di Marcella.
“Betty mi piace, davvero. Per quel poco che la conosco mi attrae e non parlo solo fisicamente…”
“Pensi davvero di darcela a bere? E cosa mi dici dei complimenti che hai avanzato verso Patrizia? E in presenza di Nicola per di più! Hai cercato di flirtare con lei davanti al suo fidanzato! Sei in cerca di guai? Se sei in cerca di emozioni forti lanciano da un bunjin-jumping!”
“Marcella, tranquilla dai. Marcella ha ragione, non puoi cercare attenzioni da ogni donna che incontri pur sapendo che sono sposate e fidanzate. Ci sono tante donne single!”
“L’episodio con Patrizia è stato solo per scherzare… E’ una bella donna e le ho fatto un complimento, tutto lì Betty invece m’interessa.”
“Per favore Matteo, lascia stare.” Ribadisce mio fratello. Annuisco, ma non sono rassegnato! Pur di sbarazzarmi di loro li dico ciò che vogliono sentirsi dire!
“Va bene, non farò più nulla del genere. Torno al lavoro.”
Esco dall’ ufficio per raggiungere il mio. Cosa ci posso fare se mi attrae una donna sposata?
 
 
 
SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI ARMANDO.
Brutto idiota! Debosciato!
Neanche a farlo apposta, appena esco dall’ascensore incontro proprio lui che cammina verso il suo ufficio. Ci incrociamo per un breve istante fissandoci negli occhi. Brutto cretino! Sono furente di rabbia quando entro nel mio ufficio e sbatto la porta.
“Tigre, adesso si può sapere come mai sei così nervoso? Non dovevi pranzare con tua moglie e distendere i nervi?”
“CALDERON! Non puoi neanche immaginare perché sono così nervoso! Appena sono arrivato a casa lì c’era quel cretino di un francese, Matteo Doinel!”
“Ah. E cosa faceva lì?”
“Dice che era una visita di cortesia verso Betty, le ha addirittura portato dei fiori! Fiori che io ho ovviamente gettato nell’immondizia!  Avrei alzato le mani se non si fosse messo in mezzo Michel!”
“Quindi Michel era lì?”
Annuisco.
“Sì. Lui, Marcella e Patrizia sono venuti con me per salutare Betty e vedere come stava. Hanno detto che parleranno con lui ed è meglio che lo facciano loro!”
“Insomma, se ho ben capito il francesino ha indossato una bella insegna a neon con su scritto << mi interessa la moglie di Armando Mendoza >>.”
“Calderon, piantala con le battute!”
“Armando, tu devi stare calmo! Tua moglie di certo lo respingerà sempre e non devi temere nulla!”
“Questo lo so, certo! Ma sono lo stesso infastidito!”
“Armando, tu sei un geloso patologico!”
Il bussare alla porta ci distrae dalla nostra conversazione. Invito chi che sia ad entrare, spero che non sia chi penso o gli tiro dietro tutto il mobilio! Dalla porta si affaccia Michel.
“Posso? Buongiorno dottor Calderon.”
“Possiamo darci del tu adesso, chiamami solo Mario!”
“Accomodati, cosa c’è’?” Gli domando.
“Vorrei parlare con te di ciò che ha detto mio fratello.”
“Puoi parlare liberamente qui, Mario sa tutto.”
“Matteo ci ha assicurato che starà alla larga da Betty e non cercherà più di avvicinarla.”
“Lo spero Michel, perché la prossima volta non perderò troppo tempo in chiacchiere!”
“Onestamente non so cosa passi per la mente di mio fratello determinate volte. Lui ha sempre fatto il farfallone con tutte ma quando si avvicina a donne già legate lo prenderei a sberle. Patrizia ci ha riferito che ha cercato di flirtare anche con lei, in presenza di Nicola.”
“Ma è assurdo!” Affermo con veemenza.
“Calmati Armando! Se ha detto che la smetterà, la questione è risolta.” Afferma Mario.
“E’ ciò che spero!”
“Lo terrò d’occhio Armando. Torno al mio lavoro!”
“Aspetta un attimo Michel, dobbiamo metterci d’accordo per questa sera. Pensavamo di organizzare un uscita tra uomini, per far distrarre Nicola. Noi, Nicola, Kenneth, Freddy, Wilson, Gutierrez, Fabian, Ottavio, il marito di Berta… Per questi ultimi dovremmo procurarci i numeri di telefono dalle ragazze della banda!”
“Per me va bene!” Commenta Mario.
“La ragazze organizzeranno qualcosa a casa di Beatrice e Armando.”
“Dove pensare di potare il povero Nicola?” Domanda Mario.
“No al bar a bere, di sicuro! La notte scorsa è bastata!” Preciso.
“Potremmo prenotare un tavolo al bowling. Lì si beve, si mangia, ci si svaga… Abbiamo un’ampia scelta.”
“E’ una buona idea. Ovviamente tuo fratello è escluso, visto che ci ha provato anche con la donna di Nicola.”  Ricordo.
“Lo capisco. Spero esattamente quanto te che cambi registro.” Mi risponde Michel. Meglio per lui se lo farà!
 


 
FINE CAP.37: Gelosia, terzi incomodo e litigi.
 

 
Scusate l’enorme attesa!! Sono stata impegnata e ci ho messo molto a scriverlo, spero vi piaccia!!
Pensate che Matteo starà davvero alla larga da Betty? Accadrà qualcosa tra di lui e Mariabeatrice, come lei spera? Come andranno le due serate? Sandra e Sofia riusciranno a far imbucare Annamaria, Berta e Mariana senza essere scoperte? Faranno pace con Betty? La situazione con Natasha come proseguirà?
Questo e altro nei prossimi capitoli! A presto!!

 CREDITI: Nel capitolo ho inserito una frase tratta dal libro "Colpa delle stelle" di E.L. James.
 

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Capitolo 38
*** L'arrivo di Guendalina. ***


NUOVI PROBLEMI

 

CAP.38: L'arrivo di Guendalina.
 


SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI ANNAMARIA.
"Non so se sia una buona idea andare a casa di Betty senza il suo consenso... Si arrabbierà ancora di più!"
Commento, dopo aver ascoltato l'idea di Sandra.
"In quel caso elaboriamo un piano B!"
Propone Sandra. Vediamo poi la prima delle due neo-assunte uscire dall'ufficio di Gutierrez. E' una donna sulla trentina che porta corti capelli castani.
"Ha firmato il contratto?"
Le domanda Berta.
"Ho dovuto visto che ho bisogno di questo impiego! Ma dica al suo capo che se non terrà le mani apposto in fututo lo denuncerò! Mio padre e mio fratello sono in polizia. Vi auguro buona giornata!"
"Altrettanto."
Salutiamo sbigottite.
"Il tuo capo non cambierà mai Berta!"
Commenta Sandra. Quindi Gutierrez emerge dal suo ufficio e chiama la seconda cadidata, che dovrebbe occupare il posto di segretaria di Michel. La ragazza ha sentito quello che ha detto la tizia che sen'è appena andata e ci guarda spaventata!
"Speriamo che ne esca viva!"
Commenta Berta.
"Ragazze, cosa credete che sia successo al dottor Armando? E' tornato dal pranzo con una faccia da funerale!"
"Per non parlare del dottor Matteo, Annamaria!"
Aggiunge Mariana.
"Avranno litigiato?"
"E per quale ragione Berta? Tu Sandra ne sai qualcosa?"
Le domanda Mariana.
"Stavolta giuro di non sapere nulla! Comunque il dottor Armando ha sempre la luna storta... certo, oggi più degli altri giorni!"
"POSSIBILE CHE NON FACCIATE MAI NIENTE! Sgridarvi è come parlare con un muro!"
Sentiamo tuonare all'improvviso. Si tratta del dottor Armando che affianca il dottor Mario il quale tenta invano di tenerlo buono!
"Dottor Armando ci perdoni..."
Farfuglio.
"Sono stanco delle vostre scuse e delle vostre chiacchiere! SCATTARE!"
Ci strilla contro. Tutte noi riprendiamo il nostro lavoro. Per quanto continuerà così?


SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI GUENDALINA.
Oggi la fortuna gira dalla mia parte. Ho trovato lavoro! E proprio qui all'Ecomoda! Speravo di incontrare Marcella, ma non l'ho ancora vista.
Dall'ufficio del direttore del personale di quest'azienda esce una ragazza la quale sembra nera in volto. Sembrava fosse stata assunta, cosa sarà successo? Ascolto le poche parole che scambia con le altre impiegate e da come parlano questo tipo sembra un maniaco. Siamo apposto! Farà bene a tenere giù le zampacce da me se non vuole perdere gli arti!
"Guendalina Santillana Osvaldo?"
Quando il direttore del personale chiama il mio nome mi alzo ed entro nel suo ufficio pronta ad ogni evenienza.
"Si accomodi signorina. O signora?"
Mi domanda muovendo le labbra in modo disgustoso. Che orrore! Vuole sapere se sono sposata o meno, iniziamo male!
"Signora."
Mento con un sorriso disinvolto e nascondendo la mano sinitra sotto la borsa affinchè non si accorga che sono senza fede nuziale.
"Come vede ho preparato il suo contratto con le clausole pattuite."
Io affero il contratto con la mano destra mentre lui si alza dalla sua postazione per accomodarsi accanto a me. Ma che diavolo si è messo in testa?
"Per il suo compagno sarebbe un problema se io e lei festeggiassimo il suo nuovo impiego in quest'azienda?"
Mi domanda sfacciatamente, posando una mano sulla spalla. Io prontamente la scosto e mi alzo.
"Ma come si permette? Maniaco!"
Lui si alza come ho fatto io.
"Ma... ma cos'ha capito! Volevo invitarla a prendere un caffè nella caffetteria dell'azienda!"
Cerca di giustificarsi. Che idiota!!
"Sì certo, come ha fatto con la ragazza che è appena uscita? Credo che eviterò di lavorare qui, con permesso."
Affermo prendendo la borsa e uscendo in corridoio.
"Signora aspetti!"
"Lei è un maniaco e un insolente! Non è questo il modo di tenere del colloqui di lavoro! Spero di non vederla più!"
Saluto, sotto gli occhi curiosi delle altre impiegate. Faccio per voltarmi con l'intento di andarmene quando mi ritrovo con il viso schiacciato contro il petto di un uomo. Alzo lo sguardo verso il suo viso e non posso credere ai miei occhi! Lui sembra non riconoscermi.
"Mi perdoni..."
Farfuglio.
"Cosa sta succedendo qui?"
Domanda a quel tale con tono di rimprovero.
"Dottor Valencia, buon giorno. Niente di importante, stavo definendo con la signora Santillana i termini del suo contratto di lavoro!"
"Io non la metterei in questi termini. Le intenzioni del signore erano quelle di festeggiare la mia assunzione alle spalle del mio compagno, cito le sue parole!"
Spiego a Daniele il quale dallo sguardo che ha sembra che mi abbia finalmente riconosciuta.
"Gutierrez è forse impazzito? Si droga? Come si permette di avanzare simili proposte verso le candidate?"
"D-dottor Valencia... la signorina avrà frainteso..."
Cerca di giustificarsi quello in imbarazzo.
"No Gutierrez. Sono convinto che non abbia franinteso niente! Mi consegni il suo contratto."
"Eccolo qui dottor Valencia."
"Forse è meglio che ci pensi io alla signorina e non si azzardi più ad avanzare proposte simili a lei o ad altre, ha capito? E adesso sparica dalla mia vista."
Gli ordina. Gutierrez ubbidisce e rientra nel suo ufficio senza neanche scusarsi, che sfacciato!
"Da questa parte."
Daniele mi fa strada fin dentro una grande stanza con un lungo tavolo e richiude la porta alle spalle. Ci guardiamo per brevi istanti prima di sederci.
"Sono passati parecchi anni."
Esordisce.
"Molti anni. Daniele ti ringrazio per avermi difesa contro quel tizio."
"Quel tipo è un idiota. Hai già incontrato mia sorella Marcella?"
Mi domanda mentre firmo tutte le parti del contratto.
"No, non l'ho ancora incontrata."
"Quali saranno le tue mansioni in azienda?"
"Sarò la segretaria del direttore dei punti vendita."
"Di Michel Doinel, mio cognato quindi."
"E' il marito di Marcella o di Mariabeatrice?"
Gli domando suscitando un suo sorriso divertito.
"E' il compagno di Marcella. Di sicuro non potrebbe esserlo di Mariabeatrice!"
"Come mai? E' lesbica?"
Gli domando causando in lui un'altra risata.
"Bella questa. No non è lesbica ma non è neanche tagliata per la vita di ogni comune essere umano. Quando la incontrerai capirai di cosa parlo!"
"L'ultima volta che ho visto Mariabeatrice era una ragazzina, mi sembra ovvio che non la conosca."
"Tu invece ti sei sposata?"
Mi domanda mettendosi comodo sulla sedia quando abbiamo terminato di controllare il contratto.
"No, è una scusa che ho inventato per cercare di proteggermi da quel tipo."
"Questo non lo ferma, fidati."
E lui sarà sposato? Sarà fidanzato? Ci sono mille domande che vorrei fargli! Ci alziamo all'unisono dalle nostre poltrone raggiungendo il corridoio.
"Tua madre come sta?"
"Sta bene grazie, siamo tornati da poco a vivere qui a Bogotà. Daniele dopo la tragedia mi è arrivata la notizia dei tuoi genitori, mi è dispiaciuto così tanto."
Gli dico. D'istinto gli accarezzo una spalla e lui guarda la mia mano per poi sposare lo sguardo su di me. Io ritraggo immediatamente la mano in imbarazzo.
"Ti ringrazio."
Mi risponde. E' l'intromissione di una tipa un po' sgallettata ad interromperci.
"Daniele come mai questa visita?"
Gli domanda sorridendo. Lui sembra insofferente.
"Non ti riguarda."
Risponde lui freddo.
"Guendalina, ti lascio. Devo andare a parlare con mia sorella."
Daniele si china per baciami prima una guancia e poi l'altra. Questo gesto mi fa sobbalzare il cuore!
Vedo finalmente comparire Marcella, in compagnia di una ragazza bionda, di un uomo e di un'aziana signora. Sui volti di entrambe sorge un sorriso spontaneo e ci veniamo incontro a braccia aperte. La mia migliore amica degli anni dell'adolescenza!

 

SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI MARCELLA.
Insieme ad Ugo, Patrizia e Ines mi sto dirigendo verso l'ascensore per uscire dall'azienda alla volta dell'hotel dove domani sera si terrà il Bogotà Fashion. Giungiamo di fronte alla porta della sala riunioni e non credo ai miei occhi! Guendalina, la mia migliore amica d'infazia e adolescenza si trova qui. Ci sorridiamo a vicenda stringendoci in un caldo abbraccio!
"Non posso credere che tu sia qui, cosa ci fai qui?"
Le domando ammirandola dopo tanti anni.
"A quanto pare sono la nuova segretaria del tuo fidanzato! Marcella, sei stupenda!"
"Senti chi parla! Che bello, è passato così tanto tempo!"
Mi ripeto abbracciandola ancora.
"Ines, Ugo, Patrizia... Vi presento Guendalina Santillana Osvando. Loro sono il mio collega stilista Ugo, la sua assistente Ines e la mai assistente Patrizia."
"Molto piacere. Marcella alla fine hai realizzato il tuo sogno di diventare stilista?"
"Già, ma è un avvenimento recente. Prima occupavo il posto di direttrice dei punti vendita. In seguito sono stata lontano per 5 anni e sono tornata pochi mesi fa! Guendalina è la figlia di colei che per lungo tempo è stata cameriera e baby-sitter quando io e i miei fratelli eravamo piccoli!"
Spiego a Ines, Ugo e Patrizia.
"Eravamo inseparabili!"
Specifico.
"Non bastava un piede di porco per separarvi."
Commenta Daniele.
"Daniele non ti ho neanche salutato, perdonami. Come mai questa visita?"
"Innanzitutto sono venuto a prendere il mio invito al Bogotà Fashion."
"Annamaria dove sono gli inviti per i dirigenti?"
"Ecco qui signora Marcella. Gli inviti e i bagde per le varie aree."
"Inoltre sono venuto per parlare con te. Devo darti una notizia."
"Possiamo parlare mentre raggiungo l'auto, vado un po' di corsa. Mi dispiace Guenda, non ho neanche il tempo per fare due chiacchiere!"
"Non preoccuparti Marcella avremo altre occasioni."
"Purtroppo questa sera ho un impegno..."
Mi giustidico mordicchiandomi l'unghia del pollice. Patrizia mi sussurra qualcosa nell'orecchio.
"Marce, potresti invitare anche lei alla serata fra donne."
"Ma Betty neanche la conosce e la serata si tiene a casa sua, non posso inivitare a casa sua le persone senza il suo consenso."
"Falle un colpo di telefono e chiedile se puoi portare un'amica!"
"Che diavolo avete da confabulare?"
Domanda Daniele.
"Niente fratellone. Guenda, se mi lasci il tuo numero più tardi ti faccio un colpo di telefono così ci regoliamo!"
"Certamente, te lo scrivo."
Guendalina mi passa un foglietto con il suo numero.
"Voi due avete già fatto due chiacchiere?"
Domando a Guenda, riferito a lei e a Daniele, con un grosso sorriso. Guendalina mi fulmina con lo sguardo.
"Sì. Diciamo che l'ho salvata da Gutierrez!"
"Cos'ha combinato?"
Domando allarmata.
"Ci stava provando spudoratamente."
Mi risponde Daniele.
"Non è successo niente di tragico... Marcella ti lascio ai tuoi impegni. Tanto ci vediamo domani se questa sera non riesci a liberarti. Arrivederci a tutti."
"Arrivederci, è stato un piacere."
Rispondono Ines, Ugo e Patrizia.
"Ciao Daniele."
Lo vedrebbe anche un cieco che è arrossita!
"Ciao Guendalina, a presto."
"Ragazzi, andate avanti voi. Io devo scambiare due parole con Daniele!"
"Va bene Marce, ma non fare tardi!"
Mi ricorda Ugo avviandosi e tenendo sotto braccio Ines a destra e Patrizia a sinistra.
"Prendiamo le scale Daniele, non mi piace parlare davanti a certe persone!"
Affermo, rivolgendo un'occhiata torva a Loredana che osserva e non si fa mai gli affari suoi!
Siamo per le scale quando Daniele inizia a spiegare il motivo della sua visita.
"Volevo darti una notizia. Questa mattina è venuta a trovarmi Loredana e l'ho fatta salire da me..."
"Daniele non puoi averlo fatto!"
"Lasciami terminare. Ho chiuso ogni rapporto con quella donna."
"Dici davvero Daniele? Non sai che bella notizia che mi stai dando!"
"Ho chiuso davvero anche se  a lei non sembra ancora molto chiaro!"
"Quella tipa farà meglio a starti lontano!"
Siamo giungi al piano 0 quando lancio l'amo dicendo:
"Hai visto che bella donna è diventata Guendalina?"
Mio fratello mi guarda di sbieco.
"Aassomiglia ancora alla bambina che giocava con te."
Risponde lui ostendando indifferenza.
"Non è più una bambina Daniele!"
"Cosa stai cercando di fare Marcella?"
"Io? Hm... Niente Daniele!"
"Come se non ti conoscessi. Adesso vado, ci vediamo domani sera all'evento."
Mi saluta posandomi baci sulle guance.
"Vai piano per strada Daniele!"
Arriverà la donna capace di colpire mio fratello e di sciogliere il suo cuore?

 

SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI LOREDANA.
Chi diavolo era quella tipa? Gli stava appiccicata! Maledetta! E sembra che abbia confidenza con la famiglia Valencia. Non sono riuscita a capire nulla di quello che si sono detti lei, Daniele e Marcella Valencia!
Daniele l'ha difesa a spada tratta contro il direttore del personale. In che rapporti sono lui e quella stupida?! Sono incazzata per tutto! Perchè Romano mi ha mollato, perchè Daniele mi ha mollato e ci mancava anche questa tipa che si è appiccicata a Daniele!


SOTTO IN PUNTO DI VISTA DI BERTA.
"Sembra che qualcuno sia geloso...."
Canticchio, anche se la scrivania di quella sciocca è lontana e non può sentirmi.
"Hai notato che sguardo aveva? Stava per stendere l'amica della signora Marcella!"
Commenta Sofia.
"Amica mia credo che ne vedremo delle belle d'ora in poi! Mi farò una bella scorpacciata di pettegolezzi!"
Affermo accarezzandomi l'addome.
"Difficile con la iena che abbiamo di là!"
"Speriamo davvero che si rilassi o i giorni in azienda saranno impossibili."


SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI DANIELE.
Immaginavo che mia sorella sarebbe rimasta contenta della notizia che avevo da darle.
Non nascondo che nella mia testa ho maturato un apprezzamento su Guendalina. Non è più una dambina e si vede! L'ultima volta che l'ho vista aveva 15 anni e adesso è una donna adulta. Una donna adulta che è molto amica di mia sorella. Se dovessi avvicinarmi a lei e farle del male è la volta buona che Marcella mi ammazza!
Esco dal portone principale dall'azienda, dato che il mio autista ha parcheggiato lì. Sul marciapiede che rivolge le spalle alla porta vedo Guendalina e mi avvicino.
"Posso offrirti un passaggio?"
Mi faccio avanti.
"Ti ringrazio per l'offera Daniele ma ho già chiamato un taxi."
Mi risponde sorridendo educatamente.
"In questo caso pazienza."
"Tu non lavori all'Ecomoda?"
"No, io ho un piego statale. Vengo in Ecomoda per riunioni, sfilate, per controllare la situazione  e per rendere la vita infernale ad Armando."
Lei ridacchia davanti alla mia ammissione.
"Non vi siete mai sopportati ma non ho mai capito il perchè!"
"Non ci siamo mai sopportati, punto. E la situazione è peggiorata quando ha lasciato Marcella a pochi giorni dalle loro nozze per iniziare una relazione con quella che oggi è sua moglie."
"Mi stai prendendo in giro? Marcella e Armando?"
"Ce ne sono di cose che non sai!"
"Eh sì, me ne sono perse di cose in questi 20 anni. Sono certa che Marcella mi aggiornerà."
Quando il taxi che ha chiamato accosta scendiamo entrambi dal marciapiedi e le apro la portiera.
"Ci vediamo Daniele."
"A presto, buona giornata."
La saluto prima di richiudere la porta e di guardare il taxi andare via.

 

SOTTO IN PUNTO DI VISTA DI BETTY.
"Non c'è alcun problema Marcella. Allora vi aspetto per le 20! Ciao!"
Concludo per poi riappendere il ricevitore. Con un ospite in più serviranno altre pizzette! Prima di rimettermi all'opera decido di chiamare mio marito. E' anormale per me stare lontana da lui così abituata come sono ad averlo sempre intorno di giorno e di notte! La vita da casalinga non è tagliata per me!
"Pronto?"
"Amore mio, come procede in azienda?"
"Dottoressa mostro che bello sentire la tua voce. Sono così nervoso oggi!"
"Per quello che è accaduto qui a casa nostra oggi? Michel ha parlato con Matteo?"
"Sì ci ha parlato e quel depravato ha promesso di tenersi alla larga da te. Ma io credo poco alle sue promesse anzi neanche un po'!"
"Speriamo che siano vere invece. E con la banda?"
"Le tue amiche non fanno un tubo come sempre! Non serve a niente sgridarle! Ti rendi conto?!"
"Armando ti sento così agitato..."
"La verità è che sono esausto. Sono accadute tante cose di recente e sono stanco!"
"Cosa ne dici se dopo il Bogotà Fashion lasciamo la baracca a Mario e Nicola per fare un paio di giorni fuori?"
"Ti sei dimenticata che Mario è impegnato con i prepatativi delle nozze e che Marcella e Michel dopo il Bogotà Fashion faranno quel viaggio a Cartagena."
"Hai ragione amore mio... Al loro rientro allora?"
"E dove vorresti andare di bello?"
"La mostrilla non è mai stata al mare e al contrario di sua madre vorrei che imparasse a nuotare!"
"Vorrà dire che insegnerò a nuotare sia alla mostrilla che a te!"
"Non hai tanta pazienda amore mio!"
"Mi stai dando dell'irrascibile?"
"Per carità, non oserei mai!"
"Mi è bastata una tua telefonata a rilassare i nervi."
"Meglio così, perchè domani vorrei ritrovare l'azienda intatta!"
"Cosa mi dici di Nicola?"
"E' a casa sua e immagino stia riposando. I colloqui per assumere le due segretarie si cono conslusi?"
"Non saprei. Io non sono uscito dal mio ufficio per non rischiare d'incontrare quel cretino o gli avrei spaccato la faccia... Aspetta in linea a te lo dico."
Attendo pazientemente mentre mi sembra di capire che sta comunicando con Sandra sull'altra linea.
"Sì hanno terminato. Hanno assunto due donne sulla trentina e Gutierrez ci ha provato con entrambe!"
"E ti pareva!"
"Una delle due sembra che sia un'amica intima di Marcella e Daniele ma non so chi sia."
"Forse lo so io, dev'essere l'amica di cui Marcella mi ha parlato al telefono poco fa. Si chiama Guendalina Santillana Osvaldo."
"Guendalina... Guendalina... Ho capito chi è! E' la figlia della donna che faceva da colf a casa di Giulio e Susanna Valencia una ventina di anni fa. Guendalina e Marcella erano molto amiche da ragazzine."
"Hm. Non devo temere brutte sorprese anche da parte di questa segretaria?"
"Amore mio, non sono stato con tutte le donne del mondo!"
"Stavo scherzando amore mio. Ti lascio dottor mostro, devo infornare altre pizzette!"
"Non strappazzarti troppo."
"Armando cercate di tirare su il morale a Nicola questa sera..."
"Faremo il possibile. Anche io sono molto in pena per lui! Ti amo dottoressa mostro."
"Ti amo anch'io."

 

SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI MATTEO.
Betty mi ha colpito dal primo istante in cui l'ho vista! So che sarà difficile per me evitare di starle vicino ma che se non lo faccio mi caccerò in un mare di guai!
Busso all'uffico del direttore del personale il quale m'invita ad entrare.
"Dottor Doinel cosa posso fare per lei?"
"Mi ha trovato una segretaria?"
"Certamente dottore. La signorina Julia Ortiz Bonilla."
Mi comunica passandomi il suo curriculm vitae.
"E dov'è adesso?"
"E' andata a casa dottore. Ma domani alle otto in punto sarà nel suo ufficio pronta per assumere la mansione di sua segretaria!"
"E non ha ritenuto necessario presentarmela prima di mandarla via?"
Lo rimprovero.
"Sono mortificato dottore."
"Vorrà dire che la conoscerò domani."
Quando esco dall'uffcio e richiudo la porta torno verso il mio studio. A metà strada incrocio Armando Mendoza il quale mi lancia uno sguardo torvo e con la sua spalla colpisce apposta il mio petto. Ma cos'ha il piombo nelle spalline della giacca?


SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI MARIO.
Ho chiamato Sandra a rapporto nel mio ufficio quindi mi sono nascosto dietro alla porta. Quando entra si guarda attorno ma non fa in tempo a voltarsi perchè le copro gli occhi con le mani.
"Mario cosa succede?"
"Avevo voglia di vederti..."
Le dico, mentre inizio a ricoprile il collo di baci.
"Mario, qui in azienda?"
"Mi piacerebbe perdere il controllo... A parte questo ti ho chiamata per discutere di un tema di vitale importanza. Il viaggio di nozze!"
"Hai delle idee?"
Mi domanda voltandosi e girandomi le braccia attorno al collo.
"Sì e tu?"
"Le idee migliori!"
"Bhe questo lo vedremo! Inizia tu!"
Ci accomodiamo sul divano quindi inizio ad esporre le mie idee.
"Dunque. Visto che abbiamo decido nel nostro mese di viaggio di nozze di toccare più mete anzichè fare la muffa in un solo posto, avrei pensato ad un tour degli States! Dalle metropoli come New-York, alle spiagge della Californa passando per il deserto del Nevada e del Texas!"
"Hm. Interessante! Io invece ti porto al freddo! Austria, Svizzera, Germania, Olanda, Republica Cieca, Sveglia, Findanda e Norvegia!"
"Wow! Non sono mai stato in Eurpoda a dirti il vero."
"Come decidamo? Lanciamo la monetina?"
"Sono due proposte talmente belle che non abbiamo scelta!"


SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI NICOLA.
Ho provato a chiudere gli occhi ma davanti a me si formavano immagini di fasciatoi, pannolini, biberon e chi di pù ne ha di più ne metta! Nei sogni mi vedo sciupato e isterico. Mi passo le mani in viso incredulo. Tra qualche mese sarò padre di un bimbo che non ho cercato! Lo so che sto facendo pensieri orribili e che quella piccola creatura merita tutto il mio amore. Sarò in grado di darglielo? Temo di non essere all'altezza. Temo di fallire. Temo Natasha e i suoi tentativi d'intromettersi nella mia relazione con Patrizia. Temo che Patty non regga la situazione. Temo un sacco di cose.


 

FINE CAP.38: L'arrivo di Guendalina.

 


Rieccomi all'aggiornamento anche di questa storia. Perdonate lo stop!
Come vedete fanno capolino due nuovi personaggi. Uno lo avete conosciuto un po' nel corso del capitolo mentre il secondo, anzi la seconda, la conoscerete meglio nei prossimi capitoli. Questa Julia che posto occuperà nella storia? E Guendalina?
Le due serate come andranno? La situazione creatasi con Natasha come proseguirà? E quella con la banda? E Matteo starà davvero lontano da Betty? In cosa consisterà il "piano B" della banda per fare pace con Betty?
Ai prossimi capitoli!

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Capitolo 39
*** La serata delle donne. ***


NUOVI PROBLEMI

 

CAP.39: La serata delle donne.

 

SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI MARCELLA.
“Infila anche questo in valigia!”
Ricordo a Michel, passandogli il mio costume da bagno. Lui mi guarda perplesso.
“Non si può andare a Cartagena senza fare neanche un tuffo al mare!”
Gli ricordo, girandogli le braccia attorno al collo. Michel si china leggermente e cattura le mie labbra.
“Come vuoi zuccherino, ma ricordati che non avremo tanto tampo per fare i turisti. Andiamo lì per un'importante ragione e abbiamo al massimo due giorni. Poi dobbiamo tornare subito per spostare tutti questi scatoloni nella casa nuova!”
“Non vedo l'ora che questo trasloco si concluda. Odio vivere in una casa mezza vuota e con tutta la mia roba spiegazzata e racchiusa in delle valigie!”
“E allora ti devo dare una notizia. Tra al massimo una settimana passeremo la nostra prima notte nella nostra casa. La casa dove cresceranno questi due angioletti e quelli che verranno.”
Mi sussurra all'orecchio dopo avermi avvolta da dietro. Accarezza il mio ventre sopra la maglia e io mi abbandono ai baci che posa lungo il mio collo.
“Desidero così tanto fare l'amore con te...”
Mi sussurra. Inarco la schiena e chiudo gli occhi ricordando il momento in cui abbiamo concepito i nostri gemellini. Non potrò mai scordare quel momento. I suoi baci si fanno infuocati e mi scappa un sorriso...
“Michel... Faremo tardi....”
“Non m'importa...” Mi risponde, stringendo il lobo nel mio orecchio fra i suoi denti.
“Vedrai che non scapperò amore mio. Non ti libererai di me tanto facilmente!”
Gli ricordo sganciandomi dal suo abbraccio per voltarmi in moodo da osservare i suoi occhi azzurri.
“Lo spero mammina. Non potrei più vivere senza di voi. La mia vita non avrebbe più senso.”
“Vale lo stesso per me. Sù, finisci di prepararti così usciamo!”
“Tua sorella non partecipa alla serata?”
“No, infondo Beatrice e mia sorella si conoscono a mala pena. Tuo fratello immagino che non ci sarà! Non credo che Armando potrebbe sopportare di averlo nella stessa stanza figuriamoci allo stesso tavolo!”
“Sarà uno spasso allora la prima riunione in cui ci saranno entrambi.”
“Certo che tuo fratello non poteva trovarsi una donna libera? Addirittura sposata e incinta!”
“Mio fratello si è cacciato spesso nei guai in passato con dei fidanzati e mariti gelosi.”
“E' proprio una mania la sua. E' ossessionato dalle donne impegnate!”
“C'è a chi piacciono bionde o more, chi grasse o magre e a lui piacciono quelle impegnate!”
“Non c'è niente da ridere amore mio. Mi dispiace parlare così di tuo fratello ma non ha rispetto delle perspone, dell'amore e del sacramento del matrimonio comportandosi così.”
“Ti do ragione amore mio. Spero che mio fratello trovi la sua strada in campo affettivo prima o poi.”
“Ti capisco fin troppo bene visto che io spero lo stesso per Mariabeatrice e Daniele! Sai che oggi Daniele è passato per dirmi che ha lasciato Loredana?”
“Almeno un'ottima notizia!”
“E se ne vuoi un'altra  avrei anche la donna ideale con cui sistemare mio fratello!”
“E di chi si tratta? Conosco poco tuo fratello ma non credo che ami intromissioni del genere. Forse ama scegliere da solo le donne!”
“E' proprio questo il problema! Mio fratello non è in grado di scegliere una donna seria. Ma colei che ho in mente so che potrebbe renderlo felice. Spero che stavolta nasca qualcosa tra i due!”
“Stavolta?”
Mi domanda, alzando un sopracciglio.

 

SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI PATRIZIA.
Quando entro in casa di Nicola, lo trovo addormentato sul divano. M'inginocchio sul tappeto e mi concedo qualche minuto per ammirarlo. Gli tolgo gli occhiali e gli deposito sul tavolino. Poso la mano aperta sul divano con il dorso rivolto all'insù su cui appoggio il mento. Diversi anni fa quest'uomo mi causava ribrezzo ed ora ne sono perdutanente innamorata. Non è da pazzi? Gli accarezzo la guancia sperando di non svegliarlo... Anzi, so che dovrebbe svegliarsi per uscire con i suoi amici ma mi disturba destarlo. Vorrei solo rannicchiarmi accanto a lui ma credo che dovremo rimandare per questa sera.
Sarà meglio per quella strega di Natasha se starà lontana da lui! Il fatto che sia incinta è una doppia fregatura perchè non posso neanche sfiorarla!
Nicola emette un mugugnimo mentre si sveglia. Si stiracchia stroppicciandosi gli occhi.
“Ma che ore sono?” Farfuglia.
“Le sette e trenta Nicola. Non mi andava di svegliarti.” Gli spiego, depositando sulle sue labbra un casto bacio. Mi sollevo dalla posizione che ho assunto ma Nicola, strattonandomi per un braccio, mi fa cadere su di lui. Mi ritrovo distresa sopra di lui con i miei lunghi capelli che gli coprono il viso. Gli scosto ridendo, li sposto tutti dal lato sinistro. Rimaniamo fermi guardandoci negli occhi.
“Stavo facendo un sogno bellissimo. Eravamo te ed io su un'isola deserta, senza Natasha, senza bambino, senza Ecomoda!”
“Non mi tentare Nicola Mora!”
Gli rispondo, catturando le sue labbra in un bacio.
“Patrizia tu sei certa di quello ste stai facendo?”
“Non è il primo bacio che ci diamo Nicola...”
“Lo sai che non parlo di quello.”
Precisa. Mi sollevo da lui quindi metto a sedere. Lo stesso fa lui.
“Nicola io ho preso la mia decisione e puoi star certo che non la cambio. Io non saprò come si cambia un pannolino ma so che non riuncerò mai a te! Neanche se spuntassero 2 o 3 gemelli dalla pancia di quella!”
“Non dire così che m'impressiono!”
Risponde, lasciandosi sfuggire un sorriso che contagia anche me.
“Ti amo così tanto Patrizia...”
Mi ricorda accarezzandomi una guancia per poi passare le dita tra i miei capelli.
“Anch'io ti amo Nicola.”


SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI JULIA.
Giudo tranquillamente tra le strade di Bogotà. Ho tutto il tempo per raggiungere l'associazione, visto che me la sono presa comoda partendo da casa con il dovuto anticipo, forse addirittura troppo! Stasera toccherà a me occuparmi del supporto telefonico, e spero di fare un buon lavoro. Quando sarò a casa non dovrò fare altro che mettermi a letto visto che ho già scelto l'abbigliamento per il mio primo giorno di lavoro! Quando quel maniaco mi ha messo una mano sul ginocchio, credevo che sarei morta e mi sono immobilizzata. Ma se c'è una cosa che ho imparato in tutto questo tempo è difendermi! Non ci ho messo molto ad alzarmi per andare via! Se non fosse per il bisogno che ho di lavorare non tornerei lì per tutto l'oro del mondo. Ma non ho scelta!
Tra i miei pensieri, non mi accorgo dell'imbecille che davanti a me frena di colpo. Non faccio in tempo a frenare e gli vado addosso. Ho fatto bene a partire prima da casa! Vedo il tipo, è un uomo, smontare dal posto di guida perciò io faccio lo stesso.
“Miss, sono desolato. Io mi sono perso!”
Si giustifica l'uomo dall'accento americano.
“Non è del tutto colpa sua, io non ho rispettato la distanza di sicurezza.”
“Guarda che danno. E' assicurata suppongo!”
“Certamente. Possiamo scambiarci i dati?”
“Ovviamente.” Mi risponde il tipo, afferrando un libretto che suppongo contenga i documenti dell'auto.
“Mi permetta di presentarmi. Kenneth Johnson.” Si presenta sorridendo. Io afferro la sua mano, pronunciando il mio nome.
“Julia Ortiz Bonilla.”
“Miss Ortiz Bonilla, mi scuso ancora per il fastidio che le ho creato!”
“Come le ho detto la colpa è stata anche mia. E poi non è successo niente di così grave, l'auto si mette in moto perfettamente!”
“Le potrei chiedere una cortesia prima che se ne vada? Io devo raggiungere questo hotel, dove si terrà il Bogotà Fashion nel prossimi giorni.”
Mi domanda, aprendo una cartina di fronte a noi. Io gli indico con un dito la strada da prendere.
“Lei è stata molto gentile, non so come avrei fatto se non mi avesse aiutato. Sarei arrivato molto in ritardo!”
“Si figuri. Spero passi una buona serata!” Gli auguro, risalendo in auto.
“Altrettanto.” Mi augura lui. Quando se ne va io proseguo prendendo la direzione opposta.

 

SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI SANDRA.
Sento Mario chiamarmi e battere sulla porta perchè ha bisogno di utilizzare il bagno della camera da letto padronale che da settimane condividiamo. Dove dormiamo insieme, e non usiamo il letto solamente per dormire! Dove, forse, abbiamo concepito nostro figlio. O forse lo abbiamo concepito nel suo ufficio? O magari in cucina, il salone... Come faccio a saperlo! Riciudo la mia agenda e la ripongo nel cassetto.
“Un secondo amore!”
Riesco a gridare.
“Ho quasi fatto.”
Aggiungo la voce così bassa che è improbabile che mi abbia sentito. Prima di uscire devo assolutamente trovare un po' di autocontrollo! Mi bagno il viso con l'acqua gelata sperando di svegliarmi e di calmarmi. Sono in iper ventilazione! Non posso essere incinta, è troppo presto per essere incinta! Non siamo neanche sposati, abbiamo convissuto per così poco tempo! Pensandoci, è strano che io fossi disposta a crescere il figlio che Mario pensava di aver avuto da un'altra donna e che adesso io non accolga con entusiamo l'arrivo di un figlio nostro. No un attimo, non è una brutta notizia ma vorrei aspettare almeno qualche mese dopo le nozze per mettere in cantiere un figlio. E' tanto strano? So che 5 giorni di ritardo non sono allarmanti... Ma ci sono e potrebbe essere l'avvisaglia di una gravidanza agli inizi. E Mario come la prenderà? Era disperato quando credeva che Jenny era incinta di lui. Va bene che io non sono Jenny... Non so più quello che dico e che penso!
“Sandra, ma stai male?”
Mi richiama all'attenziona Mario, picchiando ancora sulla porta. Mi asciugo le mani, quindi esco dal bagno.
“Va tutto bene? Credevo ti fossi sentita male visto che non uscivi più.”
“Sì, sto bene. Lo sai come siamo noi donne con i preparativi!”
Affermo con disinvoltura, infiladomi il golfino.
“Stai andando?”
Mi domanda, depositando un bacio sulla mia guancia. Io annuisco.
“Allora ci vediamo più tardi così prima di dormire scegliamo la meta per viaggio di nozze e non solo quella!”
Mi propone con uno sguardo lussurioso. No, non parliamo di sesso proprio ora!

 

SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI BETTY.
“Mi raccomando amore mio, non perdere di vista Nicola neanche per un secondo. E' capace di ubriacarsi e fare chissà quale fine nello stato in cui si trova!”
Raccomando a mio marito che è intento a farsi il nodo alla cravatta.
“Ovviamente amore mio, starò attento. Spero di riuscire a sollevargli almeno un po' il morare e che domani torni al lavoro con una faccia non dico felice ma almeno non da funerale!”
“Non pretendo tanto ma che per lo meno non passi le sue giornate a bere e chiuso in casa.”
“Non posso biasimarlo per questo. E' come se io dopo essermi fidanzato con te avessi scoperto di aspettare un figlio da Marcella! Cioè questo sarebbe stato matematicamente impossibile visto che quando ci siamo fidanzati i rapporti tra me e lei erano acqua passata da tempo. Ma l'idea è quella! Come minimo avrei collegato una cannuccia dalla bottiglia ad una vena per risparmiarmi la fatica di dover sollevare la bottiglia. Non me la sento di redarguire Nicola per i momenti di défaillance che avrà.”
“Tralasciando il paragone che hai fatto, concordo con te.”
“Dottoressa mostro, non puoi essere ancora gelosa di Marcella!”
Mi prende in giro, aggirando il mio corpo con le sue braccia. Mi ritrovo con il volto schiacciato contro il suo petto ma non vi rimane per molto. Armando lambisce con le sue mani le mie guance e mi bacia con trasporto.
“Promettimi che non ti strapazzerai troppo.”
“Amore mio, staremo a casa a guardare la televisione, mangiare pizza e a chiacchierare. Cosa può esserci di faticoso?”
“E non riempirti di pizza. Non vorrei che Robertino nascese con due olive come occhi e una fetta di prosciutto come bocca!”
“Questa è la cosa più stupida che ti abbia mai sentito dire, Mendoza!”
E' il citofono a farci staccare. Tiro su il ricevitore per posarlo subito dopo.
“Stanno arrivando Marcella e Guendalina!”
“Allora posso aspettare qualche istante, così saluto Guendalina!”
Quando si spalancano le porte dell'ascensore, insieme a Marcella fa caplino una donna che si aggira intorno ai trent'anni, con lunghi capelli scuri e occhi castani.
“Ciao Betty, come ti senti?” Mi saluta Marcella.
“Ciao Marcella, molto meglio ti ringrazio. Io sono Beatrice benvenuta a casa mia!”
Mi presento verso la mia ospite. Guendalina mi stringe la mano.
“Molto piacere, Guendalina Santillana. Grazie a lei per l'invito! Armando, come va?”
“Benissimo Guendalina, che piacere rivederti dopo tanti anni.”
La tipa e mio marito si salutano con breve abbraccio e un guancia a guancia. Saranno gli ormoni... Ma non lo sopporto!
“Tutto bene Betty?”
Mi domanda Marcella. Io annuisco senza dire una parola.
“Sei sicura di stare bene dottoressa mostro? Ti sei rabbuiata di colpo.”
“Sì Armando, sto bene. Prego mettetevi comode mentre servo in soggiorno le pizzette!”
Invito le mie ospiti, dirigendomi verso la cucina. Armando si congeda da loro e mi segue.
“Betty cosa ti è successo? Perchè quel faccino abbattuto?”
Mi domanda mio marito, catturando il mio mento con due dita.
“Niente, è una sciocchezza...”
“Non importa se è una sciocchezza, io vorrei saperla.”
“Non è niente Armando. Non so neanche perchè mi succede! Quando... Quando poco fa hai abbracciato la tua amica mi è successa una cosa strana allo stomaco...”
“Hmmm... I sintomi di questa gravidanza sono un po' strani... Le crisi di pianto vengono spesso abbinate alla gravidanza, anche i crampi ma le crisi di gelosia no!”
Mi risponde, facendomi sorridere. Bastano poche sue parole a farmi tornare il sorriso! Ci baciamo ancora fin quando non avvertiamo la voce di Camilla chiamare mamma e papà perciò torniamo in soggiorno.
“E questa principessa chi è?”
Si chiede Guendalina. Armando prende in braccio la piccolina.
“Vi presento Camilla. Mostrilla loro sono due amiche di mamma è papà! Marcella e Guendalina.”
“Ciao Camilla, è bello conoscerti. Mamma è papà mi hanno parlato di te!”
Afferma Marcella. Camilla scuote le gambine per farci capire che vuol essere messa giù. Corre verso l'area dove sono raggruppati i suoi giochi tra cui un piccolo tavolino e torna con due cartonincini in mano.
“Io sapevo già i vostri nomi! Ho fatto questi!”
Dice loro Camilla. Marcella e Guendalina si chinano afferrando un cartoncino a testa dove sono scritti i loro nomi.
“Camilla ha preparato i segnaposti per tutti! Spero non vi dispiacerà se passerà la serata con noi. I miei genitori l'hanno tenuta per tutto il giorno!”
“Ma cosa dici Betty, vorrà dire che guarderemo dei cartoni animati.”
Risponde sorridendo Marcella. Ha gli occhi che le brillano, sono certa che la gravidanza l'abbia scossa dentro e che gli occhi le brillino ogni volta che vede un bambino!
“Scrivi molto bene Camilla!”
Si complimenta con un grosso sorriso Guendalina.
“Adesso saluta papà, sennò farà tardi.”
Armando s'inginocchia mostrandole le guancia dove lei deposita un bacino. Si tratta di una trappola visto che Armando la stringe per farle una pernacchia sul collo. Camilla ride.
“Ascolta mostrilla, mi devi promettere che impedirai alla mamma d'ingozzarsi di pizza per il bene del fratellino!”
Io alzo gli occhi al cielo.
“Va bene papà!”
“Beatrice, le faccio le mie congratulazioni per la gravidanza!”
Afferma Guendalina, apprendendo così del bambino che cresce dentro di me.
“Grazie mille. Puoi darmi del tu senza problemi!”
“Sei davvero gentile. Armando le mie congratulazioni.”
“Grazie Guendalina.”
“Sai, loro non sono gli unici con cui dovresi congratularti.”
Le dice Marcella. Guendalina assume un'espressione di sorpresa, saltando al collo dell'amica.
“Sono due gemelli! Ma non conosciamo ancora il sesso!”
“Marcella, auguri!”
“Anche tu aspetti la cicogna?”
Le domanda Camilla.
“Sì Camilla, anzi ne aspetto due!”
“Signore, io me ne vado. Fate le brave! Ciao amore mio a dopo.”
“Ciao Armando. Divertiti!” Lo saluto, depositando un bacio sulle sue labbra.
“Mettetevi comode, fate come se fosse casa vostra!”
Le invito. Camilla afferra ler mano Marcella e Guendalina e le accompagna verso il divano. Se ripenso a tutte le cose che Marcella in passato ha fatto e detto contro di me, non posso credere che adesso sia inginocchiata accanto alla figlia mia e di Armando.
“Guenda non mi hai ancora detto come te la passi. Sei fidanzata, sposata...?”
Domanda curiosa Marcella alla sua amica.
“Io sto attraversando un divorzio.”
“Ah, mi dispiace. Non dev'essere facile...”
“La parte peggiore è prendere coscienza che hai perso tanti anni della tua vita.”
Spiega rivolgendosi ad entrambe.
“Vedrai che la tua vita non finirà qui. Sei ancora giovane e così carina!”
“Ti ringrazio Beatrice. Per la verità da poco tempo frequento qualcuno.”
“Ah, e io che pensavo che avessi delle mire su mio fratello!”
Le risponde Marcella pungente. Guendalina la fulmina con lo sguardo prima di arrossire e rivogere uno sguardo a me. Immagino che non le faccia piacere che un'estranea conosca tutti i suoi segreti! Così tra Daniele e Guendalina ci sono dei trascorsi? Guendalina mi sembra una brava donna... Dev'essere anche un po' masochista se sogna una storia con quell'imbecille! Le ragazze andranno a nozze con questo nuovo pettegolezzo!
Mi rendo conto di aver rivolto un pensiero ad Annamaria, Berta, Mariana... Cosa che del resto è successa per tutto il giorno.
“La mamma è triste perchè ha litigato con le sue amice...”
“Amiche amore mio, si dice amiche.”
La correggo con un sorriso forzato.
“Capisco Betty che ti manchino visto il rapporto di amicizia che vi lega da sempre. Ma ricordati che se non inizierai a usare il pugno di ferro in certe occasioni penseranno di poter sempre fare ciò che vogliono, tanto Betty capisce sempre.”
“Lo so Marcella. Ci sto male perché solo le uniche amiche che io abbia mai avuto!”
“Adesso comunque ne hai due anzi tre in più, contando Guendalina insieme a me a Patrizia! So perfettamente che non è lo stesso visto che Patrizia ed io, al contrario di Annamaria e delle altre, abbiamo passato tanto di quel tempo ad offenderti e a metterti i bastoni tra le ruote in ogni occasione.”
“Sai Beatrice, io non ti conosco bene, non conosco le tue amiche né so cosa sia succeso tra di voi, però le amicizie specie, quelle di lunga data, possono incappare in qualche prova. Bisogna vedere se c'è la volontà di rimediare! Se hai voglia di fare pace con loro fregatene dell'orgoglio. Senza offesa per il consiglio che ti ha dato Marcella, ma penso che l'unico modo per fare filare liscio un rapporto sia un sano confronto.”
“Betty io non ti sto dicendo di non fare pace con loro perchè a quel punto renderesti veritiera la loro teoria che sei cambiata nei loro confronti. Dovresti separare il ruolo di amica da quello di capo! Spiega loro che d'ora in poi sarà così che funzionerà perché é l'unico modo che hai trovato per difendere la vostra amicizia.”
Oddio, queste due mi hanno messo in testa ancora più confusione! E Armando come prenderebbe una riconciliazione così rapida con loro? Mio marito è stanco dei loro atteggiamenti sul lavoro e da ieri non le può più soffrire. Ho bisogno di parlare con Armando!
“Buonasera a tutti!”
Saluta Patrizia, uscendo dall'ascensore. Camilla le va incontro contenta e urlando il suo nome, roba da matti!
“Patrizia dov'è zio Nicola?”
“Nicola è via con il tuo papà! Guendalina buona sera!”
“Salve Patrizia.”
“Bene, Patrizia prendi un aperitivo, esclusivamente analcolico!”
“Non mi aspettavo che girasse alcol ad una serata con due donne al quarto mese di gravidanza e una bambina piccola!”
“Gabriela non ci fa compagnia questa sera? Per la verità io devo ancora conoscerla come si deve!” Mi domanda Marcella.
“Non ci sarà. Questa sera il Fashion Group prova la coreografia per il Bogotà Fashion. Appena saranno qui Sandra, Sofia e Ines ci accomoderemo a tavola.”
“Per la verità loro sono qui sotto. Tutte quante.”
Mi rivela Patrizia. Come? Anche Annamaria, Berta e Mariana? Beh, dovevo aspettarmelo! Quando sentiamo della musica provernire da fuori, ci affacciamo tutte dal poggiolo.

 

SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI ANNAMARIA.
Giungiamo tutte sotto casa di Betty. Spero che non s'arrabbi in modo irrimediabile e che non ci vadano di mezzo Sandra e Sofia!
“Ragazze mie a mio parere avete fatto molto male a venire qui contro le direttive di Betty!”
“Ah, Ines! Dovevamo tentare! Piuttosto Sandra si può sapere cosa ti prende? Non hai aperto bocca!”
Le domando. Sandra scuote la testa.
“Ho semplicemente fame. Sù, andiamo!”
Ci esorta, salendo i gradini esterni del palazzo.
“Ferme lì! Dove pensate di andare?”
Ci domanda la bionda finta, spuntando dal nulla. Ficcanaso!
“Sbaglio o c'è una festa?”
“Certo, alla quale tu, tu e tu non siete invitate! Betty è stata molto chiara e non penso che vogliate peggiorare la situazione.”
“La smetta d'impicciarsi, non sa neanche cos'è cussesso!” Le dice Berta.
“Non importa. Quello che so è che Betty ha specificato di non invitarvi!”
Ci ricorda, entrando nel palazzo.
“Ragazze Patrizia ha ragione! Non dovreste entrare senza il suo consenso!”
Ci ricorda Ines.
“Bene ragazze. E allora... piano B!”
Sentenzia Berta.
Ci spostiamo tutte nuovamente in strada per raggiungere la macchina in cui il gruppo di mariachi sta aspettando pazientemente. Per fortuna il balcone di Betty dà sulla strada! I musicisti si dispongono mentre io spargo in terra i ceci. Il portinaio esce dal compleso residenziale:
“Signore, posso sapere cosa state facendo? Questo è il cortile privato del condominio!”
“La prego signore, ci conceda qualche minuto! Voi inziate a suonare!”
Ordina Berta ai musicisti mentre lei, Mariana ed io ci inginocchiamo sui ceci. Aiha, che male!
“Ma guarda queste!”
Commenta il portinaio rassegnato. Rivolgiamo tutte il naso all'insù verso il balcone di Betty da dove la vediamo affacciarsi insieme alla figlia, alla signora Marcella, alla bionda tinta e alla nuova ragazza. Certo ci infastidisce che abbia invitato lei e non noi ma sappiamo di essercela cercata!

 

SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI BETTY.
Sono sbalordita! Le osservo sorpresa e sento perfettamente gli occhi mi si stanno riempendo di lacrime. Prendo in braccio Camilla avviandomi insieme alle altre giù, verso l'esterno. Esco dal portone principale quando il portiere mi ferma:
“Signora Betty, non sono riuscito a fermarle!”
“Non si preoccupi.” Riesco a balbettare. Rivolgo lo sguardo verso Sofia e Sandra, so perfettamente che c'è il loro zampino! Sono completamente matte, e se qualche vicino non dovesse gradire e chiamasse le polizia? Camilla si è seduta sui gradini e ascolta la serenata battendo le mani. Quando mi chiama mi chino e mi dice all'orecchio “Mamma, fai pace con le tue amiche così non sei più triste?”. Sarebbe bello se anche per i grandi le cose fossere facili come le vedono i piccoli dai loro occhi! La serenata dura pochi minuti. Mi accorgo che i vicini del primo piano, due vecchi pensionati snob, si sono affacciati al poggiolo. Spero non se la prendano per questo frastuono!
“Betty, ci dispiace!”
Recitano Berta, Annamaria e Mariana. Io mi avvicino a loro porgendo le mani ad Annamaria:
“Ma cosa fai in questa posizione nel tuo stato? Alzati per favore.”
Annamaria esegue le mie direttive sollevandosi sulle ginocchia doloranti sui cui sono rimasti attaccati dei ceci. Insieme a loro si alzano anche Mariane e Berta che guardo con rimprovero.
“Betty, perdonaci!”
M'implora Mariana a mani giunte. Io rivolgo la mia attenzione verso Berta, senza dubbio quella con la lingua più tagliente!
“Betty, so perfettamente che fra le tre sono quella che ha più cose fa farsi perdonare. Io, anzi noi, ti promettiamo di spettegolare solo nelle ore di pausa, di essere puntuali la mattina e anche dopo la pausa pranzo. Vero ragazze?”
“Sì. Betty ci dispiace! Ci manchi!”
Ribadisce Annamaria. So che sto per mettermi a piangere!
“Ragazze... Sono molto delusa da voi! Tu Annamaria, come hai potuto pensare che per me sia stato facile spalleggiare il consiglio nel licenziamento di Mariana? Solo poco tempo fa abbiamo aiutato te e Freddy con quell'avvocato e questo sarebbe il ringraziamento?”
“Hai ragione Betty. Chiedo scusa anche a lei signora Marcella.”
“Vorrei ricordarvi che per noi licenziare il personale, specie chi lavora per noi da anni, non è un passatempo! Ma è un dovere far rispettare il regolamento!”
Interviene Marcella.
“Lei ha ragione signora Marcella.”
Le risponde Mariana.
“Ci perdoni Betty?” Mi domanda Berta.
“A tre condizioni. Numero uno: d'ora in avanti in azienda non potrò fare altro che dare la precedenza ai miei doveri. Dopo ciò che è successo Armando si è inalberato! Quindi ho bisogno della vostra collaborazione perchè credetemi che non vorrei mai licenziare un'altra di voi. Se Armando, Marcella, Mario o chi altri dovesse pretendere la vostra testa ci ritroveremo da capo a dodici! Mi promettete sul vostro posto di lavoro che rispetterete le promesse che mia avete fatto poco fa?”
“Te lo promettiamo.” Rispondo in coro.
“La seconda condizione?” Mi domanda Berta.
“Che puliate il cortile da tutti questi legumi prima di ricevere qualche lamentela!”
“La terza condizione immagino sia quella che ce ne andiamo, puliamo e andiamo via Betty!” Asserisce Mariana. Sono un gruppo di stupide ma non riesco a volere loro del male!
“No, la terza condizione è che saliate a casa mia perchè mi siete mancate.” Ammetto tra sorrisi e lacrime.
“Ah, Betty!”
Esclama Annamaria saltandomi al collo con un abbraccio.
“Allora avevano litigato per il licenziamento di Mariana?”
Domanda Patrizia a Marcella.


SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI MARIANA.
Credevo il peggio! Non speravo che Betty ci perdonasse. La verità è che la nostra amica è la donna più in gamba e buon cuore che conosciamo. Nessuna di noi regge il paragone, neanche tutte insieme!
Questa cena al quanto strana, visto che stiamo dividendo la stessa tavola a casa di Betty con Marcella Valencia e con la bionda tinta, sta per giungere al termine. Betty serve a testa una coppa di gelato alla stracciatella con topping al cioccolato. Camilla, che adora il gelato, lo divora. Lo stesso vale per Annamaria, Marcella e Betty che sono tre aspirapolveri quanto a cibo! Stranamente anche Sandra stasera è ingorda come non mai.
“Capisco che loro tre divorino tutto,ma a te Sandra cosa ti prende? Hai mangiato più di me!”
Commenta Berta dando voce ai miei pensieri.
“La signorina è molto strana! Per cominciare non vuole dirci né cosa capita succede a Nicola, né perchè Armando e Matteo Doinel hanno litigato e stasera non ha aperto bocca!”
Aggiunge Annamaria.
“Perchè mio marito e Matteo sono ai ferri corti posso dirvelo io in poche e precise parole. Matteo Doinel mi fa il filo.” Confessa Betty. Mi va quasi la coca-cola per traverso!
“Certo, ecco perchè Armando era così nervoso! Certo anche per colpa nostra ma era mega, extra, iper nervoso! Avremmo dovuto capirlo subito, solo per gelosia tuo marito può diventare una belva!”
Afferma Berta.
“Non dirmi che ci ha provato!” Esclama Annamaria.
“E non solo con lei. Dopo la sfilata ha fatto il galletto con me davanti a Nicola!” Spiega Patrizia. Vedo Annamaria riflessiva!
“Ragazze... Adesso mi è chiaro il suo atteggiamento così cordiale e curioso verso di me! Per poco non gli veniva l'orticaria quando gli ho raccontato che sono sposta e incinta!” Ci racconta Annamaria. No ma questo qui vuole che tutta l'Ecomoda si rivolti contro di lui?
“Questo è davvero troppo! Non tollero che continui così!” Esclama Betty.
“Sono molto imbarazzata, infondo sono stata io a portarlo in azienda. Non credevo che si comportasse così!”
“Marcella, come può essere colpa tua? Ti avviso che io non sopporterò a lungo questi atteggiamenti. Figurati Armando!”
“Dovremmo presetargli una donna sola e disperata così placherebbe i suoi ardori!” Commenta Berta facendoci ridere.
“Ci sarebbe quella svergognata di Loredana!” Propone Annamaria.
“Così passerebbe da mio fratello a mio cognato... Non ce la voglio in famiglia perciò cambiate obiettivo per favore!” Interviene Marcella.
Consumiamo il caffè, o caffè d'orzo per alcune, mentre Betty ci racconta nei dettagli gli approcci tentati da Matteo. Avrei voluto esserci oggi quando il signor Armando è entrato qui trovandoci Matteo! Già è nervoso da quando si alza dal letto a quando ci torna la sera, figurati in una situazione del genere!
“E Nicola cos'ha invece?” Domanda Annamaria. La signora Marcella, Sandra e Betty rivolgono uno sguardo a Patrizia.
“Tanto tra pochi mesi la faccenda sarà piuttosto evidente!” Risponde Patrizia. Le presenti che sono allo scuro di tutto, me compresa, spalancano la bocca dalla sorpresa!
“Vuoi dire che Nicola sta per diventare papà?” Domando e Patrizia annuisce. Ma neanche mettendosi d'accordo sarebbero riuscite a rimanere incinte tutte nello stesso momento!
“Non mi sembra che l'abbiate presa bene....” Nota Guendalina, e non posso che darle ragione.
Patrizia si guarda attorno mentre Betty, Sandra e Marcella reprimono una risata.
“Mi fa piacere che vi diverdiate!”
“Ridiamo perchè loro sono cadute nello stesso equivoco che si è creato tra te, Sandra e Betty e tra Nicola, Mario e Armando!” Racconta la signora Marcella.
“Io non ci sto capendo niente! Chi è incita quindi?” Domanda Berta esasperata.
“Natasha è incita di Nicola!”
Confessa Patrizia lasciandoci di sasso: chi regge la tazza a mezz'aria e chi tossisce per la notizia appena appresa.
“Ma abbiamo già assodato che quella era una recita!” Asserisce Berta.
“Ci sbagliavamo! Quella brutta serpe ha finto di essere incinta ma non sapeva di esserlo davvero!”
“Mi sta venendo un gran ma di testa.” Commente Guendalina, che fatica a starci dietro. La sua battuta sdrammatizza la situazione.
“Dopo stasera sarai preparata per le nostre riuioni. E anche se non succede niente noi troviamo sempre qualcosa da dire!” Le spiega Berta.
“Non posso crederci, Nicola sarà sotto un treno!” Asserisce Annamaria. Betty annuisce, si nota a vista d'occhio che è preoccupata!
“E cosa pensate di fare?” Domando a Patrizia.
“Nicola intende riconoscere il bambino e mantenerlo. Ma non si separeremo. Anzi siamo uniti più che mai!”
“Ovviamente Natasha sperava di andare sull'altare con Nicola già domani.” Commenta Annamaria.
“Si sbagliava di grosso!”
“La cosa fondamentale è che quel ragazzo non perda di vista la sua responsabilità come padre!”
“Certo che no Ines. Nicola sta semplicemente separando le due cose e non ha torto. Un conto è il bambino che porta il suo DNA verso cui ha degli obblighi e un'altra cosa è la madre verso cui non prova niente!” Aggiunge Betty.
“Insomma, alla fine in un modo o nell'altro Natasha è riuscita a prendersi un pezzetto di Nicola e grazie a questo bambino avrà dei soldi da Nicola!” Afferm Berta.
“Ovviamente Nicola dovrà affidarsi ad un avvocato per stabilire la cifra del mantenimento e se quella cretina utilizzerà i soldi per sé stessa la ammazzerò con queste mani!”
“Dite che per legge Nicola dovrà mantenere anche lei? Visto che è sola e che non lavora...”
Annamaria pone un dubbio di cui nessuno di noi ha la risposta.
“Questo potrà dirlo solo un avvocato.” Afferma Ines.
Non ho ancora annunciato la mia partenza! Osservo le donne sedute attorno a me e mi sembra impossibile fare a meno delle nostre riunioni, dei nostri drammi, perfino di sentire il signor Armando urlare!
“Mariana tutto bene?” Mi domanda Betty. Mi rendo conto che mi è scesa una lacrima!
“Ottavio mi ha proposto di trasferirmi a Cartagena.” Le dico di getto. Betty mi guarda esterreffatta.
“E tu?” Mi domanda.
“Gli ho detto che mi sarei presa del tempo per decidere, ma poi sono stata licenziata. Buffo no?”
“Tu saresti rimasta?”
“Forse sì. Come farei senza di voi?” Domando un po' a tutte prima di scoppiare in lacrime. Betty mi stringe in un abbraccio.
“Come hai fatto quella volta a prendere la decisione di parire per Cartagena con Michel?” Domando a Betty, avvertendo il colpo di tosse della signora Marcella.
“Non sono paragoni da fare. Io colsi la palla al balzo perché non volevo più rivedere Armando non perché ero innamorata di Michel. Tu invece cosa stai aspettando per dirgli di sì?”
“Mariana, la nostra amicizia non si sgretolerà perchè sarai distante!” Mi rincuora Sofia mentre mi accarezza la schiena. Con lo sguardo passo in rassegna tutte prima di dire ad alta voce:
“Sto per trasferirmi a Cartagena con l'uomo che amo!”
“Sì, stai per iniziare la tua vita con l'uomo che ami. Ma sappi che non potrei mai perdonarti se non sarai qui per la nascita di Roberto!” Mi ricorda Betty, abbracciandomi.
“Lo stesso vale per me, devi esserci assolutamente quando partotirò!” Afferma Annamaria.
“Allora mi aggiungo anche io. Mi farebbe piacere Mariana se lei fosse presente alla festa che darò per la nascita dei gemelli!”
“Non mancherò a nessun evento!”
“Neanche alla festa d'inaugurazione che darò?” Domanda Sofia.
“Quale festa d'inaugirazione?” Le domanda Sandra.
“Fabian ed io abbiamo deciso di mandare al divaolo tutte le malelingue per andare a vivere insieme! Stiamo cercando casa!”
“I miei complimenti Sofia! Come vede il divorzio da Efraim le ha dato una nuova vita!”
“Ha ragione signora Marcella. Ed io che credevo che sarei finita sola e triste!”
“A questo punto manca una all'appello. Ci spieghi una volta per tutte su che pianeta sei stasera?” Domanda Berta a Sandra.
“Ragazze... Prima di uscire da casa ho aperto la mia agenda e mi ha assalito un dubbio terribile....”
“Del tipo? Hai scordato qualche appuntamento?” Domanda Patrizia.
“Sì, uno l'ho saltato!”
“Quante storie, chiama e scusati o manda dei fiori!” Scherza Sofia che sembra non aver capito.
“Sofia, non credo che parlasse di quello!” Le spiego.
“No, non ci credo!” Esclama Berta.
“Quanto ritardo hai?” Le domanda Ines.
“Poco, sono solo 5 giorni.”
“Sandra, provi a fare un test e se risulta negativo e le mestruazioni non le arrivano riprovi tra una settimana!” Le consiglia la signora Marcella.
Sandra si porta la testa tra le mani.
“Mario era diposto a crescere il figlio di Jenny e temi che non sia contento da averne uno dalla donna che ama, che prossimamente sarà sua moglie, dalla donna che gli ha stravolto la vita? Sù, Sandra!” La riuncuoro accarezzandole la schiena.
“O sei tu che non vuoi un figlio?” Le domanda Betty. Mi sembra assurdo!
“Sì e no. Io non lo avevo programmato e pensavo che ci avremmo pensato fra magari un anno o anche di più. Volevo godermi un po' di vita coniugale prima di diventare madre! Vi smebra egoista?”
“Intando dovrebbe usare il condizionale visto che non è detto che lei sia incinta Sandra. Non mi sembra una cosa tanto strana desiderare di vivere dei mesi con il proprio marito e godersi il primo anno di nozze. Io ovviamente non faccio testo visto che ho saltato dei passaggi passando direttamente alla maternità!” Scherza la signora Marcella toccandosi il ventre. “Comunque, non è un desiderio sbagliato. Però se fosse davvero incinta, significa che doveva diventare madre proprio adesso! Io ho la sfortuna di conoscere Mario Calderon da molto più tempo di lei Sandra e mi creda che il Mario di ora farebbe un salto di 5m da terra alla notizia!” Sandra alza finalmente lo sguardo, osservandoci.
“Figliola, sarebbe una splendida notizia! Sù sorridi!” Le dice Ines, sfiorandole il mento.
“Come prima cosa domani farai un test.” Le ricorda Betty.
“Non me la sento di farlo da sola!”
“Ovviamente lo farai nella sala riunioni della banda con tutte noi, il 911 più importante della storia della banda! Ma prima dovremmo assicurarci che il tuo fidanzato, il dottor Armando, il dottor Mora, tutti gli altri e soprattutto quella svergognata di Loredana escano per andare a pranzo!” Suggerisce Annamaria. La mozione viene accolta da tutte con un cenno dal capo.
“Propongo un brindisi per chiudere in bellezza.” Interivne la signora Marcella. Noi tutte alziamo il bicchiere.
“A cosa brindiamo?” Domando.
“All'amore, come prima cosa!” Suggerisce Betty.
“Alle amiche!” Aggiunge Berta.
“Alle amiche di sempre, a quelle che si sono aggiunte e alle nuove!” Precisa Betty guardando prima noi della banda, poi Patrizia e Marcella e per finire Guendalina.
“Ai figli. A quelli che ci sono, che stanno per arrivare a quelli che verranno!” Propone Annamaria, dando una gomitata a Sandra.
“Alle colleghe e nuove amiche, che mi hanno accolto pur conoscendomi a mala pena!” Afferma Guendalina.
“Ti sei guadagnata un posto d'honorem bella banda!” Le dice Annamaria, sorridendo.
“Ma che importante onoreficenza!” Commenta sarcastica Patrizia.
“Chiuda il becco bionda finta, è tutta invidia la sua!”
“Sposa giraffona!” Le risponde Patrizia, modificando il soprannome che fino ad ora era stato “giraffa zitellona”. Tra le due inizia una discussione. Come potrò fare a meno di tutto questo?

 

SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI MARIABEATRICE.
Il tanga che indosso mi sta segando in due, ma per essere desiderabili bisogna fare dei sacrifici!
“Altro vino?” Mi domanda Matteo, sollevando la bottiglia. Io annuisco prima di avvicinare il bicchiere.
“Così hai anche una segretaria adesso. E com'è?” Gli domando per poi sorseggiare il mio vinio. Mi auguro non sia un'altra gatta morta come quella Loredana perchè a quel punto potrei perdere l'occasione!
“E chi lo sa? Gutierrez l'ha mandata via prima che potessi vederla. L'incontrerò domani mattina.” Mi risponde. Onestamente inzio a pensare che non mi degni di uno sguardo, visto che ha testa su Marte o su Giove!
“Non mi era mai successo di cenare con uno che aveva la testa su un altro pianeta. E non dirmi che sei stressato a causa del lavoro visto che hai appena iniziato!”
Lo canzono sorridendo. Lui abbozza un sorriso.
“Sono pensieroso sì, ma non a causa del lavoro. Mi sono invaghito di una donna.... Sposata. Che mi considera a livello di una cacca.”
Mando giù un sorso di vino insieme a questa notizia!
“Mi dispiace...” Mariabeatrice Valencia! Cosa te ne importa se sta così per un'altra? Sei bella, ubriaca a sufficienza e anche lui non si può dire che sia sobrio. Provaci o avrai sopportato questo tanga infernela per niente!
“Credo che tu abbia bisogno di un ambiente più rilassato... Intimo. Cosa ne dici di vedere il mio appartamento?” Gli domando, Matteo mi guarda senza dire una parola.
“Ho un sacco di cimeli raccolti durante i miei viaggi.”
“Perché no.” Risponde sorridendo languidamente. Evvai!

 

SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI SANDRA.
Certo, se dovesse essere non mi verebbe mai in mente d'interrompere la gravidanza. Ma avrei voluto che fosse una cosa voluta non capitata! E Mario? Lui come la prenderà? L'entrata in cucina di Patrizia con altre stoviglie mi fa sussultare.
“Questi bicchieri sono gli ultimi.”
“Va bene, tu potersti prendere uno straccio e aiutarmi!” Le dico, lanciandole addosso un canovaccio. Patrizia, di spalle a me, inizia ad asicugare i piatti.
“Te la posso fare una domanda?” Esordisce.
“Di che tipo?”
“Come hai fatto a capire he saresti stata una buona madre per il figlio di un'altra, quando pensavi che il figlio di Jenny fosse di Mario? Dove hai trovato la forza?”
Mi domanda, una delle tante donne che è stata con il mio Mario! E ci ritroviamo a parlare di figli!
“Ho trovato la forza nell'amore che nutro verso Mario. Che il figlio cresca o non cresca nella tua pancia, sempre madre per la prima volta diventi. Il punto è che un pannolino non lo sai cambiare neanche se il figlio cresce dentro di te, fino a che non nasce, non ti pare?”
“Hai ragione. E non temevi che Mario.... che lui....”
“Potesse lasciarmi per quella sgallettata? Ma neanche per sogno! E se non avevo paura io con Mario vuoi averla tu con Nicola che ti adora? Sai cosa ti dico... Che mi sono resa conto di essere stata un'imbecille ad aver lasciato Mario quando ho saputo che Jenny aspettava un bimbo. Così facendo siamo stati separati per nove mesi durante i quali avremmo potuto stare insieme!”
“Io non penso di lasciare Niciola, figurati. Però non posso fare a meno di chiedermi se sarò capace di fare da vice-mamma!”
“Lo dice la parola stessa: vice-mamma non mamma! I tuoi errori potranno anche essere perdonati!”
“Vero. Grazie sposa giraffona!”
“Di niente bionda tinta!”
Le rispondo. Patrizia esce dalla cucina silenziosamente così come vi è entrata.

 

SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI NATASHA.
“Maldetta Patrizia, sempre in mezzo! Nicola, mi avevi promesso che tra voi due non ci sarebbe più stato niente!”
Penso ad alta voce mentre le lacrime mi rigano il viso e il naso cola. Mi sento sola come mai in vita mia. Mi ritrovo incinta, senza un uomo e il padre del bambino ama un'altra donna, per così dire! Si può essere più sfortunati di così? Afferro il telefono per cercare un po' di conforto.
“Pronto?” Domanda la voce dall'altra parte dell'apparecchio.
“Fratellone, sono io.”
“Nat, come stai? Come procede la gravidanza?”
Inizio a singhiozzare e mio fratello se ne accorge. Mi domanda cosa succede.
“Tommaso non vuole saperne di me e del bambino. Nicola non intende lasciare Patrizia!”
“Quel Nicola lo gonfio di nuovo di botte se vengo lì! Prima ti mette incinta e poi pensa di cavarsela con un assegno?”
“Così pare. Mi sento così sola! Oggi sono stata da lui per pranzare insieme e mi ha cacciato via!”
“Ti ha cosa? Stai scherzando? Sorellina domani stesso prendo un aereo per Bogotà. Lo raddrizzo io quell'idiota!”

 

FINE CAP.39: La serata delle donnne.


Spero che questo capitolo vi sia piaciuto. Vi state domandando cosa staranno facendo i maschietti? Lo scoprirete nel prossimo capitolo.
Credete che Sandra sia incinta? E se sì come la prenderà Mario? Vi è piaciuta la riconciliazione tra Betty e la banda? Come pensate la prenderà Armando così arrabbiato con loro? Guendalina vi piace? E Julia? Anche se ho parlato poco di lei, cosa ve ne pare? Cosa accadrà ora che sta per tornare il fratello di Natasha? Aspetto di leggere le vostre perplessità, previsioni e commenti di ogni genere!
Al prossimo capitolo! Vi anticipo che ci sarà una guest star, già comparsa nella serie!

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Capitolo 40
*** La serata degli uomini. ***


NUOVI PROBLEMI

 
 
CAP.40: La serata degli uomini.




SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI NICOLA.
Spero che serva a qualcosa. Spengo il mototre della mia auto, inserisco la prima marcia e tiro il freno a mano. La mia testa è completamente piena di pensieri: Natasha, pappette, pannolini, ecografie... Mi sento male! Non era così che doveva andare! Io avrei dovuto avere dei figli solo da Patrizia. E invece ecco che arriva Natasha con quella stramaledetta cartellina! 
Attraverso la strada per poi entrare nella veranda del locale dove ho preso appuntamento con gli altri. Non è ancora arrivato nessuno, perciò mi accomodo ad un tavolo all'aperto. 
<< Buona sera signore, cosa ordina? >> 
Mi domanda il cameriere, arrivando subito.
<< Del Gin. >>
<< Certamente signore. >>
<< Porti mezza bottiglia. >> Aggiungo. Il cameriere si congeda da me. Mi massaggio le tempie pensando a tutto questo. Il primo ad arrivare è Calderon.
<< Nicola, buona sera. >> Saluta.
<< Calderon. Ho ordinato qualcosa per scaldare la gola, come antipasto! >>
<< Non penserai di farti sorreggere da me e da Armando anche stanotte, vero? >> Precisa. Il cameriere torna con ciò che ho ordinato.
<< Mi scusi, un bicchiere per il signore. >> Ordino. Il cameriere non tarda a tornare  e Calderon riempie i bicchieri. Scola il suo d'un fiato e lo guardo con interrogazione.
<< Quello dovrei farlo io! Sono io che aspetto un figlio da una donna che detesto! >> Gli ricordo. 
<< Io sto festeggiando. Ho una notizia per voi, ma intendo renderla nota quando saranno arrivati tutti! >> Mi spiega.
<< Dev'essere una gran bella notizia. >> Ne deduco, svuotando il mio bicchiere. 
<< Calderon, come hai fatto a prendere la decisione di crescere il figlio di Jenny quando pensavi che fosse tuo? >> Gli domando, grattando il mio bicchiere.
<< Ho preso questa decisione così come l'avete presa tu e Patrizia, con amore. Con unità sopratutto! Con la fiducia che il nostro è un rapporto solido. Comunque è da un po' che ci penso, vorrei darti un consiglio Nicola. >>
<< Quale consiglio? >>
<< Appena sarà nato fate un esame del DNA. Insomma, tu non devi niente e Natasha e sì, si sta parlando sì del futuro di quel bambino ma anche del tuo! >>
<< Vuoi vedermi morto amico? Quella mi ammazza se le propongo una cosa simile. >> Rispondo, facendo scorrere il pollice sotto il mento. 
<< E preferisci mantenere un figlio che potrebbe non essere tuo per non sentirla urlare? Nicola lei può presentare tutte le ecografie che vuole ma non comparirà mai la data esatta del concepimento, senza ombra di dubbio! Fidati, quando Jenny era incinta mi sono informato. Ascolta: la datazione della gravidanza può essere fatta dall'undicesima alla tredicesima settimana per scartare ogni dubbio. Dopo tale periodo la determinazione della data non è così chiara! >>
<< Mario... Così mi mandi ancora di più in crisi e mi illudi! >>
<< Voglio solo dire che prima di stabilire un accordo e di darle dei soldi dovresti aspettare che nasca e togliere ogni dubbio! Andiamo Nicola, fatti furbo! >> Mi esorta. Che ci sia una piccola possibilità che questo figlio non sia mio? Può essere? Non mi voglio illudere perchè se fra 5 mesi dovesse risultare che è mio ripiomberei di nuovo nella depressione. Però il consiglio di Mario non è così male: prima di decidere di mantenere quel bambino devo appurare che sia mio figlio e lo posso fare solo con un test del DNA. 
Vediamo arrivare Armando, Michel e Freddy.
<< Buona sera ragazzi. Vedo che vi siete già serviti, egregi dottori! >> Saluta Freddy. Armando mi saluta con una pacca sulla spalla e prende posto accanto a me.
<< Aspettiamo Gutierrez, Fabian, Ottavio e Wilson e prendiamo un tavolo dentro, va bene? >> Propone Armando.



SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI KENNETH.
Julia Ortiz Bonilla. Ho incontrato la donna più bella con cui mi sia mai rapportato e so solo questo di lei! Oltre ad avere gli estremi della sua assicurazione quindi conosco il modello della sua auto e la targa. Ma che me ne faccio?! La timidezza mi ha paralizzato e non sono nemmeno riuscito a chiederle il numero di telefono! Non mi restano che i suoi occhi verdi impressi nella mente e i suoi capelli biondi. 
<< Io farei indossare l'abito lungo all'altra modella e il tailleur alla prima ragazza che uscirà. Cosa ne dici Kenneth? Kennth mi stai ascoltando? >>  Mi riporta alla realtà Gabriela. Mi rendo conto che non mi sto comportando in modo molto professionare stasera! 
<< Perdonami Gabriela. Sì, sono d'accordo con tutte le tue idee! >>
<< Quali idee, sentiamo! >> Mi domanda di ripetere ciò che ha detto, incrociando le braccia e guardandomi negli occhi. Io mi passo una mano sulla nuca.
<< Perdonami Gabriela, non stavo ascoltando. >>
<< Si può sapere cosa ti prende? Non è da te essere così distratto sul lavoro! >> Mi domanda mentre mi accompagna verso il bar dove ordiniamo due caffè corretti.
<< Dimmi la verità Kenneth, stai pensando ancora a Marcella? >> Mi domanda Gabriela con apprensione. No, non sento più niente per Marcella e questo l'ho assodato!
<< No Gabriela, per lei non sento più niente e lo abbiamo chiarito al lancio! >>
<< Eppure da come ne hai parlato in queste settimane mi è sembrato che ti piacesse molto! >>
<< Quanto te ne parlavo era così mi piaceva molto, ma tutto questo risale a varie settimane fà, prima di rendermi conto che non sono mai stato realmente nel cuore di Marcella e lei non è mai stata veramente mia perché era innamorata di Michel, anche prima di scoprirlo! >>
<< E allora a cosa si deve quest'aria così pensierosa? >> Mi domanda, mescolando lentamente il suo caffè.
<< Ho incontrato la donna della mia vita Gabriela! E' una ragazza così bella... E la sua voce è soffice! >>
<< Addirittura la donna della tua vita? E di chi si tratta? >> Mi domanda, affievolendo il tono di voce.
<< Si chiama Julia Ortiz Bonilla. E giuda una Toyota Yaris grigio metalizzato! >>
<< Che vuol dire che giuda una Toyota Yaris? >> Domanda perplessa.
<< L'ho conisciuta quando mi ha tamponato ad un semaforo, mentre venivo qui! >> Le racconto sognante. Molti vorrebbero dimenticare un momento così ma per me è stato speciale!
<< Non c'è che dire, un incontro ai limiti del romanticismo! >> Commenta.
<< Non ho il suo numero di telefono! >> Le spiego.
<< No, aspetta un secondo. Tu poco fa hai definito questa tizia come la donna della tua vita e non conosci nient'altro di lei oltre che il suo nome e il numero, sì ma quello di targa o al limite del telaio dell'auto! >> Commenta acida mentre lascia la mancia al barman e s'incammina verso la sala dove si terrà la sfilata. Io le corro dietro. Ma cosa le è preso? Come mai quel tono acido?
<< Gabriela, è una donna stupenda! Non credi nel colpo di fulmine? >> Lei si ferma di colpo e quasi le vado addosso.
<< Kenneth, io vorrei solo che la smettessi di perdere la testa dopo un secondo per ogni donna che incontri! E' successo con la tua ex moglie, è successo con Annamaria, è successo con Marcella e adesso con questa tizia che è una specie di fantasma. Non impari mai? >> Mi domanda mentre entra nel salone.
<< Non preoccuparti Gabriela, tanto non la rivedrò più. >> Rispono mestamente, raggiungendola all'interno del salone. << Gabriela ma c'è qualcosa che non va? Mi sembri così nervosa! >>
<< Scusami Kenneth, non volevo risponderti male. >>
<< Jorge quando arriverà dal Messico? >> Le domando. Vado piuttosto d'accordo con lui! 
<< Non verrà. >> Risponde sommessamente.
<< Come sarebbe a dire che non verrà? Impegni di lavoro? >> Le domando non immaginando altra ragione per cui non dovrebbe essere presente, visto che lo stesso è successo in occasione del lancio della nuova collezione dell'Ecomoda. Lei scuote la testa.
<< Jorge ed io ci siamo lasciati tre settimane fa. >> Mi rivela guardandomi per un'istante. << Non mi va di parlarne adesso, riprendiamo a lavorare ok? >> Propone scappando dall'argomento. Non me l'aspettavo proprio! Cosa sarà successo tra i due? La loro relazione sembrava così solida!



SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI MATTEO.
Le parole di rifiuto di Beatrice, i suoi tentativi di respingermi mi pungono in testa come una terribile emicrania. Solo a me poteva accadere di incaponirmi su di una donna sposata e incinta oltretutto! Betty è così innamorata di suo marito, farei bene a togliermela dalla testa. Non lo tradirà mai! 
<< Ecco il tuo Gin. >> Mi dice Bea, passandomi il bicchiere della staffa. Facciamo accarezzare i nostri bicchieri per poi posarli sul tavolo e bere un sorso, come si usa fare quando si bevono alcolici. Bea mi sorride maliziosamente e io ho capito fin troppo bene le sue intenzioni... Voglio davvero? Voglio davvero passare una notte con lei, con la sorella di Marcella sapendo perfettamente di non provare nulla per lei, che domani mattina mi alzerò e le dirò le classiche parole "E' stato bellissimo ma finisce qui"? Marcella mi evirerà! Finisco il mio bicchiere in un sorso e lo poso sul tavolo. Una smorfia si tinge sul mio volto visto che tutto quel Gin alla russa mi punge la gola.
<< Waw, vedo che sei assetato. >> Commenta Bea, afferrando la bottiglia per riempirmi nuovamente il bicchiere.
<< Hai una casa bellissima. >> Commento osservando l'ambiente intorno a me. Bea mi prende per mano e mi accompagna in un tour della casa, che assomiglia di più a un museo del mondo. Mi sorprendo di come sia pulita e senza un filo di polvere se non ci sta mai come ha detto. Deve avere tanti soldi da buttare se paga una domenista per tenere pulita una casa che non usa!
<< E per ultimo questo quadro l'ho comprato in Francia! >> Mi spiega, giungendo il camera da letto. Neanche a farlo apposta la stanza da letto è l'ultima tappa della casa! Mi scappa un ghigno che lei nota.
<< Ti fa ridere quest'opera? >> Mi domanda.
<< No, mi fai ridere tu! >> Ammetto.
<< E perché mai? So di non essere troppo ordinaria ma non ritengo di essere tanto ridicola! >>
<< Vuoi davvero sapere quale pensiero mi è passato per la mente? >> Le domando, attorcigliando attorno al mio dito una ciocca di capelli che le cade sul collo.
<< Certamente Doinel. >>
<< Trovo buffo che la camera da letto sia proprio l'ultima tappa del tuo tour. >> Ammetto, sollevando un copracciglio. Bea apre la bocca come per dire qualcosa ma richiude subito dopo. Pronuncia solo queste sincere e sfacciate parole:
<< Non è una casualità. >>
Dopo quest'affermazione afferro il suo bicchiere e lo poso sul cassettone, insieme al mio. Quindi avanzo verso di lei costringendola a fare qualche passo indietro fino a che si ritrova con il fondo schiena contro il cassettone. Faccio mie le sue labbra posandole una mano sul collo. Bea non si tira di certo indietro perchè crea un varco così che io possa esplorare la sua bocca con la mia lingua. In men che non si dica la mia giacca tocca il pavimento e anziamo verso il letto dove lei cade sopra ed io sopra di lei.
Nel frattempo inizio mentalmente a pensare alle ultime cose che voglio fare nella vita nelle prossime ore, perché appena Marcella e Michel lo sapranno mi ammazzeranno!



SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI ARMANDO.
Questo per certi versi è un periodo no. Nicola che aspetta un figlio da quella sciroccata, quel cretino di cui non so ancora il nome che sta per soffiarci lo stabile, quel debosciato di Matteo Doinel che ronza intorno alla mia donna, a mia moglie, alla madre dei miei figli, la banda che fa voltagabbana nei confronti di Betty, pazzi furiosi che entrano liberamente in azienda provocando risse! Cos' altro deve ancora succedere? Se non ci fossero Betty, Cami e il bambino che sta arrivando a farmi sorridere sarei ricoverato in terapia intensiva. E anche il matrimonio di Calderon, certo! Eccola un'altra bella notizia! Bella... insomma, non fa che parlare come una macchinetta dei preparativi, di torte, di viaggi di nozze, ecc... Inizia a darmi ai nervi! Scherzo ovviamente. Sono contento che anche lui abbia deciso di mettere la testa a posto. 
Dio, quanto mi manca la mia famiglia. Non è semplice stare lontano da loro e passare una serata fuori senza il desiderio di chiamarle! Ma non vorrei disturbare la serata che ha progettato Betty e non vorrei mancare di rispetto ai miei amici. 
<< Armando, sù vedrai che presto o tardi mio fratello si stancherà ma nel frattempo non puoi andare in giro con quella faccia! >> Mi redarguisce Michel. Pazzesco, sto per giocare a biliardo con Michel, con l'uomo che stava per portarmi via Betty, e siamo nella stessa squadra! 
<< Non stavo pensando solo a quel debosciato di tuo fratello,ma a tutto questo periodo! >>
<< Già, è un pò pesante. Spero che il viaggio a Cartagena non si riveli una catastrofe o Marcella non reggerà! >> 
<< Una volta avrei detto che sarebbe stato più saggio per te non presentare Marce a tua madre, senza offesa, ma sai anche tu che carattere aveva. Oggi posso dirti che tua madre si ricrederà quando conoscerà Marce come si deve! E se oggi la rifiuterà domani se ne pentirà amaramente e non tarderà a fare ammenda! >> Lo rassicuro. 
<< Grazie Armando. Attualmente quello più messo male è Nicola comunque... Anche se non capisco perché quello ubriaco è Mario! >>
<< Ne so quanto te. Calderon, posso sapere perché hai assunto più alcol di quanto ne contiene una distilleria? >> Gli domando indispettito. Perché indovinate chi è lo scemo della compagnia che fa da spalla agli ubriaconi? A chi tocca puntualmente a fine serata?! 
<< Tigre, amico mio! Sono felice! Felice perché sto per sposarmi, perché ho Sandra al mio fianco e per un'altra ragione... >>
Calderon sia avvicina a me e a Michel, mi posa una mano sulla mia spalla sinistra e l'altra sulla spalla destra di Michel e dice sottovoce:
<< ... Sandra è, anzi potrebbe essere incinta! Vi rendere conto?! >> Annuncia come un bambino cui sono appena state date le caramelle, lasciandoci di stucco. 
<< E pensare che l'avevo pensato qualche tempo fa. Mancava Sandra a completare il quadretto e avremmo fatto l'all-plain! >>  Commento.
<< Ma ne sei certo? Ha fatto degli esami? E cosa vuol dire "potrebbe"? >> Gli domanda Michel.
<< Ora vi spiego. Prima di uscire di casa è rimasta chiusa in bagno per un'eternità! Quando è uscita sono entrato io ed ecco che vedo un cassetto chiuso male... Quello in cui tiene l'agendina dove appunta i giorni... avete capito no? Ho guardato le ultime date segnate, ho fatto un rapido calcolo e ho constatato che ha un ritardo! >> Ci spiega tutto contento. << Un piccolo Calderon! >>
<< Un ritardo quanto lungo? 14 giorni? 20 giorni? >> Domando.
<< No, 5 giorni. >> Michel ed io ci osserviamo eloquentemente.
<< Sinceramente a me sembra presto per fare festa. Un ritardo così insignificante non significa niente! >> Gli spiega Michel. In effetti non vuol dire che sia incinta! 
<< Ma siete dei guastafeste! Sentite, se dovesse essere un maschio gli darò il tuo nome Armando... Non commuoverti, sei il mio migliore amico non che il mio testimone di nozze! >> Mi spiega prima di allontanarsi continuando a sorseggiare la sua birra. Michel ed io ci passiamo una mano sulla fronte ridendo. Ci manca poco che vada a fare shopping pre-maman! Dove andremo a finire! 



SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI OTTAVIO.
Accetterà? Non accetterà? Questo dubbio mi sta uccidendo... Mi dilania... 
<< La 8 nella buca laterlale. >> Sento dire da Michel, mentre si piega e punta la palla piena e nera. In quel momento mi arriva un messaggio. Mentre i compagni di squadra di Michel esultano per il successo, lo leggo:

Amore mio, ho preso una decisione. Te la comunicherò domani sera al Bogotà Fashion. Spero che tu stia passando una bella serata, divertiti e stai attento per strada. Ti amo.

Ha deciso. Ha deciso ma cosa? Dal tono del messaggio, non direi che voglia abbandonarmi... Le mie mani tremano mentre digito la risposta.
<< Terra chiama Ottavio! Tocca a te! >> Mi regardusice Fabian, mettendomi in mano la stecca. Io l'afferro e inizio a studiare la situazione sul tavolo verde, o almeno ci provo.
<< Fabian, ci sono ancora problemi con Mr Assegno? >> Domanda Wilson a Fabian.
<< Non fatemici pensare! Quel tizio si è svegliato dopo tutti questi anni! Adesso manda anche dei fiori a casa, per Sofia! >>
<< Io gli spaccherei la faccia! >> Commenta Armando.
<< Spero che la cosa finisca quando cambieremo casa. Abbiamo deciso di convivere! >> Annuncia Fabian e tutti si gonratulano mentre io sbaglio il mio tiro.
<< Amico, non ci voleva! >> Commenta Fabian.
<< Anche tu mi sembra che abbia i tuoi pensieri! >> Nota Michel, dandomi una pacca sulla spalla. Sì, ora più che mai, visto che ho appreso che lei ha deciso cosa fare in merito alla mia proposta, sono pensieroso! Guardo tutti i miei nuovi amici per un secondo prima di confidarmi con loro.
<< Ho chiesto a Mariana di venire a vivere con me a Cartagena! >> Annuncio. Alcuni assumo una felice espressione di sorpresa mentre altri si congratulano.
<< Non so ancora cos'ha deciso! >> Preciso. << Temo che rifiuti per non dover abbandonare le sue amiche... >>
<< Che la banda della racchie vanno anche al bagno insieme è appurato, capisco il tuo timore! >> Afferma Calderon, visibilmente alticcio. 
<< Calderon! Chiudi la bocca! >> Lo rimprovera Armando. 
<< Ha preso una decisione e ha detto che me la comunicherà domani sera. >> Spiego loro.
<< Io non credo che sia capace di rifiutare la tua proposta per stare con le altre. In più adesso che è stata licenziata ed è in rotta con Betty... >> Cosa? E' stata licenziata? La litigato con Betty??
<< Veramente è stata licenziata? >> Doamando cascando dalle nuvole.
<< Cioè tu non sai niente del disastro epocale che è successo? >> Mi domanda Calderon, io scuoto il capo. Perché Mariana non mi ha detto di essere stata licenziata? Cercava forse di nascondermelo nella speranza di essere riassunta, così da usare il lavoro come scusa per non seguirmi a Cartagena?
<< Ieri Mariana si è trattenuta un pò di più a pranzo. E dato che Wilson si era allontanato per prendere un panino, prevedendo il rientro puntuale di Mariana alla reception, un individuo degenere è entrato indisturbato in azienda per fare una piazzata a Daniele Valencia. Perciò Mariana è stata licenziata. E dopo Betty ha litigato con alcuni membri della banda perchè hanno ritenuto opportuno agitare mia moglie in stato interessante dicendole di essere una cattiva amica! >> Mi spiaga Armando, con un certo fervore nella voce.
<< Strano che non te lo abbia raccontato... >> Commenta Calderon.
<< Probabilmente stava aspettando di vedere come si evolvevano le cose. Se magari veniva riassunta e se avrebbe fatto pace con Betty... >> Suggerisce Michel. Spero che le mie supposizioni non siano vere. Non vuole partire con me? Perciò non mi ha detto di essere stata licenziata e di aver litigato con Beatrice?
Mentre gli ingranaggi della mia mente girano, la parita a stecca si conclude e la mia squadra ha perso. Sono io a raggruppare le palline nel triangolo, preparandoci alla prossima partita mentre Armando accompagna Nicola a prendere una boccata d'aria.
<< Povero Nicola... >> Commenta Michel.
<< Come mai? Cosa gli è capitato? >> Domando.
<< Non sai niente? La sua ex fidanzata è incinta di lui, di 4 mesi. >> Annuncia. Adesso capisco il suo viso nero e questa serata! 
<< Non ne avedo idea... Certo non deve essere il massimo, nè per lui nè per Patrizia! >> Commento.
<< Speriamo che Armando riesca a convincerlo a godersi un pò di più la serara. >>



SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI ARMANDO.
Questa serata per Nicola non sta andando come previsto. Non riesce a distrarsi e credo non sia così facile! 
<< Mi dispiace se non sono di compagnia! >> Si scusa mentre ordiniamo due amari al bar esterno.
<< Non preoccuparti, credo che gli altri capiranno. >>
I bicchieri vengono svuotati in fretta visto che ne beviamo il contenuto alla russa dopo aver brindato.
<< Calderon sostiene che dovrei fare un esame del DNA quando sarà nato. >>
Oddio, male non fa! Specie con una tipa così!
<< Credo che male non può fare. Chiunque al tuo posto lo pretenderebbe! >>
<< Allora vorrei te e Calderon come bodyguard, quando proporrò questa cosa a Natasha! >>
<< Credo che Patrizia basti e avanzi, diventerà una furia se Natasha si rifiuterà di farlo! >>
<< Le ho promesso che domani sarei andato a pranzo con lei... Non so se ci riesco! >> Mi spiega, prendendo la testa tra le mani. Io lo rincuoro con una pacca sulla schiena.
<< Dai su, è un sacrificio che devi fare. La sai l'ultima su Calderon? >>
<< No, cos'ha combinato? Niente nozze? >>
<< Certo, le nozze si faranno. Ma se la pancia crescerà anche di un pochino dovrà sposarsi un baby-doll perché il vestito di Ugo non le entrerà più! >>
<< No! Vuoi dire che Sandra è incinta?! >> Mi domanda con sorpresa.
<< Calderon sostiene questo. E il bello è che Sandra non sa che Mario pensa questo. Lui ha detto di aver letto nella sua agenda che ha un ritardo di 5 giorni e per questo si sta facendo mille illusioni! >>
<< Io credo che dovrebbe prima chiedere a Sandra e poi spargere certe voci in giro. >>
<< Che pretendi da Calderon? >> 
Concluno, mentre beviamo un altro amaro.
<< Guarda un pò chi c'è, Armando e Nicola! >> Sento alle mie spalle. Nicola ed io ci voltiamo nello stesso momento e non crediamo ai nostri occhi! Che croce, che sciuagura, che piaga apocalittica! Cosa ci fanno a piede libero?!
<< Non dirmi che non ti ricordi di me... >> Mi dice ammiccando, mentre mi sfiora il collo nel punto dove due anni fa mi morse. Io l'allontano subito.
<< Come no, siete quelle criminali che ci hanno scippato anche delle mutande, letteralmente! >> Ricordo.
<< Ma che brutto modo di parlare di noi! Su dammi un bacino Armando! >> Continua questa pazza isterica saltandomi al collo, mentre la sua amica si avventa su Nicola.
<< Signorina, si stacchi! >> La caccia via Nicola mentre io faccio lo stesso con l'altra.
<< Signorina? Non ti ricordi il mio nome bel fustacchione? Io mi chiamo Liliana mentre la mia amica si chiama Andrea... >>
Bhe, stavo bene lo stesso anche senza ricordare i nomi di queste due depravate! Mi sto per allontanare quando Andrea mi trattiene per un braccio.
<< Vedo che sei stato in palestra, sei più in forma dell'ultima volta! >>
<< E voi vedo che vi siete imbruttite e deperite in carcere! A proposito, non avevate vinto un soggiorno per la vita?! >> Domando loro, curioso di sapere cosa diavolo ci fanno in giro! 
<< Abbiamo patteggiato e infine siamo uscite prima per buona condotta! >> Spiega Liliana, attorcigliando una ciocca di capelli lungo il dito.
<< Questo fa capire quando funzioni male la legge. Vedete di sparire adesso, prima che chiami la polizia! >> Le imtimo, allontanandomi con Nicola.
<< E' assurdo che siano in libertà quelle due pazze! >> Commento.
<< Concordo con te Armando. >> 



SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI DANIELE.
Premo la schina sul materasso tornando supino mentre osservo l'ora sul display della radio sveglia. La donna accanto a me di cui non ricordo il nome, forse  Ava o Aya, con un dito disegna cerchi tra i peli del mio petto per poi posarvi sopra un bacio.
<< E' sempre rilassante passare una serata con te Daniele. E' solo che mi chiami di rado! >>  Afferma, fintamente offesa.
<< Ho molto da fare, come sai sono un uomo impegnato. Adesso si sta facendo tardi devo riposare. Ti chiamo un taxi. >> Sentenzio, mettendomi seduto e afferrando il telefono. Lei non dice niente mentre si riveste, infondo sa come funzionano le cose.
E così mia sorella sta tramando qualcosa, sta cercando si distemarmi con Guendalina? No, Guendalina non potrenne mai stare con un degenere come me, sono certo che mi starà a debita distanza non appena saprà tutti i guai che ho combinato di recente. E poi se dovessere essere sarebbe un inferno per lei con Loredana a pochi passi per tutto il giorno! 
La porta d'ingresso sbatte e capisco che Ava o Aya se n'è andata. Quando chiudo gli occhi per dormire vedo gli occhi nocciola di Guendalina e scuoto la testa per scacciare quest'immagine.


SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI MICHEL.
Quando sono rientrato, la mia Marce stava già dormendo. Le ho silenziosamente dato la buonanotte accarezzando le sue labbra con le mie. Non riesco a dormire perché non riesco a smettere di immaginare come saranno i miei bimbi, o bimbe. Me le vedo scorrazzare per la casa nuova... Saranno Marc e Julio o Danielle e Susanna? Quello che so che saranno i neonati o le neonate più belli del mondo e uomini e donne saggi, un giorno. 
Inspiegabilmente il telefono squilla e mi domando chi possa essere a quest'ora della notte! Afferro il ricevitore prima del secondo squillo.
<< Pronto? >> Sussurro.
<< Pronto, signor Doinel? Telefono dalla reception. C'è una vista per voi. >>
<< Una visita alle tre di notte? E chi è il gentiluomo dotato di tale maleduzazione? >> Domando al portinaio.
<< Mi spiace aver dovuto svegliare lei e sua signora ma ha insisisto tanto. Si tratta di una gentildonna, comunque. >>
<< Di chi si tratta? >> Domando al portiere. Quando mi dice di chi si tratta stendo a crederci e volto lo sguardo verso Marcella che dorme beata, ancora per poco però.



SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI MARIO.
Io e Sandra siamo ingonocchiati e battiamo le mani incitandolo a proseguire. Il piccolo Armando ha appena imparato a camminare, ma è la prima volta che si erge dritto! Io e Sandra lo prendiamo in braccio e lo baciamo soddisfatti.
<< Bravo amore mio.. bravo... >>
<< Mario? MARIO! >> Mi chiama la voce di Sandra. Mi sveglio di soprassalto e mi ricordo di essere tornato a casa e di essermi coricato a letto...E come ci sono arrivato a casa? Mi hanno accompagnato, per forza! 
<< Amore bravo? Hai deciso di cambiare sponda? >> Mi domanda Sandra.
<< Ma che stai dicendo? >> Le domando, ancora con gli occhiu chiusi.
<< Borbottavi qualcosa nel sonno! >>
Sì, stavo sognando nostro figlio. Non vedo l'ora che Sandra mi dia la notizia!
<< Torna a dormire amore mio. >> La invito, accogliendola tra le mie braccia.
<< Ti fa proprio  male l'alcol amore mio! >> Adduce lei, coccolando i miei avambracci. Poso un dolce bacio sulla sua spalla nuda prima di ripiombare in un sonno profondo.


SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI NICOLA.
Apro piano la porta della stanza da letto perché non voglio che Patrizia si svegli, ma la mia attenzione è vana perchè si solleva e si mette seduta. Osserva la sveglia sul comodino.
<< Non sono tornato adesso amore mio. Ho aiutato Armando a portare a casa Mario che era ubriaco e ho guardato un po di tv perché non avevo sonno. Non volevo svegliarti rigirandomi nel letto... >> Le spiego, dopo averla baciata.
<< Non stavo dormento, ti stavo aspettando. >> Mi risponde, ricambiando il mio bacio.
<< Ti sei divertita alla serata? >> Le domando.
<< Sì amore mio. Pensa che si è presentata tutta la banda! >>
<< E Betty cos'ha fatto? >>
<< Hanno fatto pace. I dettagli però te li vorrei spiegare domani... >> Precisa, saltando su di me e ricoprendomi il collo di baci. Sorrido per poi abbandonarmi a questo paradiso.


SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI MATTEO.
MariaBeatrice si è addormentata a pancia in giù e la sua schiena è tutta mia. Non posso nascondere che sia una bella donna, è divertente, esplosiva... E non solo per la sua vivacità! Questa è stata una delle notti di sesso più belle che ho passato... 
Mentre le accarezzo la schiena la vedo sbattere gli occhi e alla fine si sveglia.
<< Scusa se ti ho svegliata. >> Le dico.
<< Pensavo di non trovarti più, che saresti scappato. >>
Già, pensavo anche io che mi sarei rivestito e me ne sarei andato... Le colazioni post-notte-di-sesso mi hanno sempre messo un certo imbarazzo! Trovo che sia fuori luogo fare colazione insieme quando io non desidero niente insieme alla donna con cui ho passato la notte.
<< Sono solo le tre, ho ancora tempo per scappare quando ti riaddormenterai. >> Affermo con un grosso sorriso. Non riesco a staccare gli occhi da lei... Perché mi sento così bene? Perchè non me ne vado?
<< Se è così allora vado a preparare il caffè! >> Afferma, alzandosi.
<< Non ne hai il coraggio. >> La sfido.
<< Dici? >> Mi provoca lei, legandosi la vestaglia per poi uscire dalla stanza. Io la inseguo con il lenzuolo legato alla vita.
<< A stento bevo il caffè la mattina, e vorresti che lo prendessi adesso? >>
<< Ma il caffè è per me. Hai detto che se mi addormento te ne vai! >>
Dopo questa sua affermazione,mi soffermo a guardarla. 
<< Perché vuoi che resti? >> Domando a me stesso e a lei. Mariabeatrice, senza dire una parola, mi salta al collo e mi sorprende con un bacio. Il lenzuolo cade per terra lasciando in vista le mie nudità e, continuando a baciarci, avanziamo verso la camera da letto. 
 
CAP.40: La serata degli uomini.


Lo so che sono passati circa due o tre mila anni xD Chiedo scusa per gli aggiornamenti molto sporadici.
Cosa ne pensate del capitolo? Marcella e Michel come reagiranno quando sapranno che Matteo e Bea sono stati insieme? Come vedete i prossimi capitoli per Kenneth? Sandra è davvero incinta? Mario ha ragione o resterà deluso? Chi era alla reception del palazzo di Marcella? Una donna... Ma chi? Vi è piaciuto il cameo di Andrea e Liliana? Ma sarà finita qui o spunteranno ancora fuori? Daniele è rimasto colpito dall'incontro con Guendalina?Come andrà il pranzo tra Natasha e Nicola? Cosa accadrà ancora?
Alla prossima (che non so quando sarà però!!)!

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