Consequences(Tradotta da Valeballerina)

di Neurotica
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13 ***
Capitolo 14: *** Capitolo 14 ***
Capitolo 15: *** Capitolo 15 ***
Capitolo 16: *** Capitolo 16 ***
Capitolo 17: *** Capitolo 17 ***
Capitolo 18: *** Capitolo 18 ***
Capitolo 19: *** Capitolo 19 ***
Capitolo 20: *** Capitolo 20 ***
Capitolo 21: *** Capitolo 21 ***
Capitolo 22: *** Capitolo 22 ***
Capitolo 23: *** Capitolo 23 ***
Capitolo 24: *** Capitolo 24 ***
Capitolo 25: *** Capitolo 25 ***
Capitolo 26: *** Capitolo 26 ***
Capitolo 27: *** Capitolo 27 ***
Capitolo 28: *** Capitolo 28 ***
Capitolo 29: *** Capitolo 29 ***
Capitolo 30: *** Capitolo 30 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


chap 1
CONSEQUENCES
Capitolo 1


In caldo giorno,ventoso alla fine di giugno, sette amici erano seduti insieme all’ombra di un grande faggio che dava sul lago di Hogwarts. In meno di una settimana, avrebbero lasciato il posto che avevano finito per vedere come la loro casa, e sarebbero entrati nel mondo come maghi e streghe a tutti  i livelli. L’amicizia che si era formata tra questi sette studenti era durata per quasi sette anni- per tutto il tempo in cui erano stati ad Hogwarts. Le tre nuove aggiunte del gruppo avevano smesso di odiare la maggior parte degli altri quattro solo alla fine del sesto anno.

Sirius Black era steso sulla schiena, con un braccio sotto la testa e l’altro introno ad una strega carina con i capelli castani, che si chiamava Julia Sedler. La coppia aveva gli occhi chiusi, e la testa di Julia era appoggiata comodamente sul petto di Sirius,godendosi semplicemente la presenza dell’altro.

Accanto a loro c’erano Remus Lupin e la sua fidanzata Naomi Watts. Appoggiati accanto al tronco dell’albero, i due stavano leggendo l’ultima edizione della gazzetta del profeta. Alla sinistra di Naomi c’erano James Potter e Lily Evans. Lily aveva la testa sulle gambe di James, mentre lui guardava la piovra gigante che schizzava un gruppo di studenti del terzo anno. Di fronte a Lily e James era seduto Peter Minus, che si guardava intorno aspettando che succedesse qualcosa di interessante.

“Disgustoso” disse arrabbiato Remus gettando il profeta sull’erba.

“Che cosa?” mormorarono cinque voci.

“Un’altra famiglia babbana è stata assassinata” disse piano Naomi “i mangiamorte gli hanno torturati- compresi i bambini- e poi hanno bruciato la loro casa… con dentro loro…vivi…”

“Porca Puttana” mormorò Sirius, sedendosi mentre Julia faceva lo stesso.

“Quando finirà tutto questo?” chiese Lily raccogliendo il giornale.

“Quando avverrà un miracolo “disse James “Il ministero non sta facendo niente per fermare questa merda. Hanno lasciato prendere il controllo a Voldemort e ora…” si fermò scotendo la testa.

“Ci deve essere qualcosa o qualcuno che può combattere questo tipo…”disse Julia “Abbiamo resistito fino ad ora no?”

In quel momento, un ragazzo del quinto anno corse verso il gruppo, cercando di recuperare il respiro “Il professor…Silente vuole vedervi tutti…” disse con il fiatone “Ora”

“Tutti quanti?” chiese Naomi con un sopracciglio alzato “Il ragazzo annuì.

“Grazie ci andremo subito” disse Lily alzandosi accanto a James. Appena il ragazzo fu abbastanza lontano, guardò male i malandrini “Che cosa avete fatto voi quattro ora?”

“Niente!” dissero insieme. Le ragazze alzarono simultaneamente un sopracciglio.
 
“è vero!” insistette Sirius “Non abbiamo fatto niente da quell’incidente del water nei dormitori serpeverde della settimana scorsa” James e Remus ghignarono e ridacchiarono, finché le loro ragazze non gli schiaffeggiarono.

“Bè, andiamo a vedere cosa vuole Silente” disse Julia.

I sette amici si alzarono e incominciarono ad attraversare i giardini di Hogwarts. Non riuscivano a pensare a niente che avessero potuto fare tutti quanti- o qualcosa per cui non fossero già stati puniti- che gli avesse provocato una visita al preside.

“Ramoso” mormorò Sirius raggiungendo il suo amico, e sussurrando così che gli altri non sentissero “Tu pensi che lui sappia del nostro …ehm…segreto?”

James guardò preoccupato Remus oltre la sua spalla e poi di nuovo Sirius “No. Se l’avesse saputo, perché avrebbe chiamato anche le ragazze?”

Sirius sospirò annuì, e fece strada verso l’ufficio di Silente. il gargoyle di pietra era spalancato,rivelando la scalinata a spirale. Gli studenti ci salirono sopra, singolarmente,e si diressero esitanti di sopra.

“Tu sei caposcuola “disse Sirius a James fissando alla porta di legno chiusa “Tu bussi”

“Tu sei stato qui più di me anche sei io sono caposcuola “controbatté James.

“Sì ma-“

“Spostatevi” sospirò Lily, facendosi strada tra i ragazzi. Usando il battente d’oro a forma di grifone, Lily bussò due volte sulla porta di Silente.

“Avanti” disse la voce familiare e calorosa del preside. “Ah” Silente sorrise appena gli studenti entrarono nell’ufficio. “Forza entrate, sedetevi”

Sirius e James si scambiarono uno sguardo leggermente sorpreso con Remus quando videro Alastor,’ Malocchio’, Moody, in piedi accanto alla scrivania di Silente. I sette studenti si sedettero nelle sedie che erano state messe davanti alla scrivania di Silente, senza essere ancora molto sicuri su che cosa pensare.

Sirius allungò il collo intorno a Julia e Naomi per guardare Remus. Sembrava che fosse preoccupato anche lui. Forse Silente aveva scoperto veramente dei raggiungimenti illegali dei malandrini e Moody era lì per arrestarli…?

“Sono sicuro che siete tutti curiosi di sapere perché vi trovate qui” disse Silente I suoi studenti annuirono lentamente “Non c’è niente di cui preoccuparsi non siete nei guai. A meno che non ci sia qualcosa che la professoressa McGranitt non mi ha ancora detto…” i suoi occhi scintillarono ipoteticamente mentre Sirius, James e Remus gli porgevano ghigni tremanti. Peter era pietrificato nella sua sedia.

“Ho chiesto a tutti voi di venire qui oggi pomeriggio perché ho qualcosa da domandarvi” Sirius notò subito che non c’era più divertimento nei suoi occhi “ In una settimana, non sarete più studenti di Hogwarts, perciò non avrete più la protezione che essa vi fornisce. So che siete stati tutti attenti a seguire i progressi di questa guerra. Alcuni di voi hanno già perso membri della loro famiglia .”

James e Remus si guardarono velocemente, per poi fissare simultaneamente il tappeto “Che cosa, allora,desidero chiedervi?”

“Quattro anni fa ho cominciato un’alleanza con alcuni dei miei amici più vicini. Questo gruppo è cresciuto durante gli anni, e ora rimaniamo l’ultimo traguardo che Voldemort non ha ancora attraversato per riuscire ad arrivare al suo obiettivo di massimo potere. Negli anni però, Voldemort ha guadagnato più forza- come sapete tutti- e stiamo perdendo sempre più persone a causa sua”

“Ho guardato crescere voi sette dal vostro primo giorno qui. Alcuni di voi hanno visto questo ufficio più di ogni altro studente della scuola” le sue labbra si contorsero mentre guardava i malandrini che trattenevano l’impulso di ghignarsi tra di loro “Vi ho guardato diventare alcuni dei migliori maghi e streghe che abbiano mai camminato per questi corridoi. Ognuno di voi ha i suoi punti di forza- sì, persino lei Mr Minus” aggiunse Silente allo sguardo sorpreso di Peter.

“Ora vi sto chiedendo di unirvi a questo gruppo. Con il vostro aiuto sono sicuro che possiamo far terminare questa guerra. Non vi chiedo altro che la vostra lealtà, e la voglia che avete di combattere Lord Voldemort”

“Vi chiedo anche di decidere oggi,proprio in questo ufficio. Se rifiutate questa offerta, cosa che siete liberi di fare, dovrò fare un incantesimo di memoria su di voi. Sono sicuro che capirete”Silente finì, appoggiandosi indietro sulla sua sedia, incrociando le dita sotto la lunga barba d’argento.

Per tutto il discorso di Silente, Sirius,James e Remus si erano guardati,comunicandosi silenziosamente quello che volevano fare. Avevano usato solo gli occhi- potevano capirsi perfettamente, era l’unica cosa di cui avevano bisogno. Sirius si girò sulla sua sedia e sussurrò qualcosa di inaudibile a Julia. Lei annuì decisa. James e Remus fecero la stessa cosa simultaneamente, sussurrando a Lily e Naomi. Le ragazze si guardarono tra di loro e annuirono. L’ultimo era Peter. Ci volle un minuto per i malandrini,per riuscire persino a incrociare lo sguardo del piccolo ragazzo. Sembrava terrorizzato- qualcosa che gli altri malandrini erano soliti vedere. Dopo una lunga lotta si sguardi con Sirius, Peter sospirò e annuì. Sirius annuì si rimando e si girò verso James, facendoli segno di parlare per il gruppo.

“Siamo dentro” disse James subito”Tutti quanti. Faremo qualsiasi cosa per finire questa guerra”

“Avevo una sensazione che avreste detto così” disse Silente inchinando rispettosamente la testa ai suoi studenti “Vi do il benvenuto allora, nell’ordine della fenice”

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“Sirius…stai bene?” disse esitante Kingsley Shaklebolt, guardando la reazione del suo capo alla notizia di Silente.

La faccia di Sirius era completamente priva di emozioni. Non c’era segno che dimostrasse che avesse persino sentito quello che aveva detto il preside. Rimase in piedi, fissando assente il camino dove la testa di Silente  galleggiava ancora, guardando tutto quello che stava succedendo al quartier generale.

La testa di Sirius era piena di un forte ronzio,che non gli permetteva di capire perfettamente quello che gli era appena stato detto. Non poteva essere vero. L’informazione di Silente dove esser sbagliata… Ma in qualche modo Sirius non riusciva a convincerne. In qualche modo sapeva che Silente non si sbagliava.

Ciecamente ,Sirius cercò una seria e ci si lasciò cadere pesantemente sopra. Un calice con dei resti di pozione scivolò dalle sue mani e finì sul pavimento, rotolando sotto un’altra sedia. Remus aveva assicurato Sirius che sarebbe andato tutto bene in questa missione. Aveva giurato che sarebbe stato attento e vigilante. Silente avrebbe dovuto mettere i migliori incantesimi di rilevamento possibili su Remus ed Emmeline.

A questo pensiero,la testa di Sirius si girò di scatto verso il camino “Che cosa è successo agli incantesimi?” chiese con tono tagliente.

Silente rimase in silenzio per un momento,come se stesse preparando se stesso e Sirius a quello che stava per dire “Un incantesimo di localizzazione - non importa quanto sia potente, può essere spezzato”Prima che Sirius potesse aprire la bocca per chiedere di che diavolo stesse parlando Silente,il preside continuò “ L’incantesimo di localizzazione che ho fatto su Remus ed Emmeline, può essere spezzato solo se la persona su cui si trova ha smesso di respirare”

Questo vorrebbe dire….pensò Sirius, cercando di registrare tutto  nella sua mente”No” disse con tono diffidente ”Si sta sbagliando….”

Silente stava mentendo per forza,decise Sirius. non c’era nessuna possibilità che Remus potesse essere…. No, Silente aveva ricevuto un’informazione sbagliata. Una bacchetta e una borsa erano le sue uniche prove- chiunque poteva avere una bacchetta che sembrava quella di Remus, o una borsa da viaggio che sembrava quella di Emmeline. Che cosa rendeva Silente così sicuro che questi oggetti appartenessero a loro? Prima che Sirius potesse chiedere questa domanda ad alta voce, un grido si sentì nella casa, risvegliando la madre di Sirius al primo piano.

“Harry….”mormorò Sirius. Senza dire un’altra parola, l’auror corse a tutta velocità per le scale della cucina, ignorando gli insulti di sua madre, e raggiunse Il secondo piano. Molly Weasley era in piedi davanti alla porta di Harry, cercando- ma non riuscendo- ad entrare.

“Sirius non riesco ad andare da lui!” disse Molly nel panico.

Sirius non rispose. Spinse Molly lontano dalla porta, un po’ più forte di quello che intendeva, colpì la maniglia con la sua bacchetta, ed entrò subito nella stanza di Harry. Il quindicenne si stava rivoltando selvaggiamente nel suo letto, gridando terribilmente per il dolore. Senza alcuna esitazione, Sirius corse vicino al suo figlioccio,spinse in giù le sue braccia per evitare che facessero male ad uno di loro due “Harry!” gridò sopra le urla del ragazzo “Harry! Svegliati!”

Sirius tornò a guardare la porta dove Molly stava cercando di spingere  i suoi figli, che si erano indubbiamente svegliati per il rumore, fuori dalla camera. Silente apparve dietro Molly “Albus, fa qualcosa!” lo pregò Sirius, avendo difficoltà a tenere Harry fermo sul letto.

Con calma, Silente entrò nella stanza e la attraversò per raggiungere il letto. Puntò la bacchetta verso Harry e mormorò alcune parole inaudibili. Una bolla bianca di luce, lasciò la punta della bacchetta di Silente, e colpì Harry dritto nel petto, con un risultato immediato. Harry si rilassò contro i suoi cuscini, respirando pesantemente e sudando moltissimo, ma ancora addormentato.

Sirius guardò Harry per un momento prima di girarsi verso Silente “Che cosa è stato?”sussurrò con gli occhi spalancati.

“Penso sia stata una reazione per una pozione” disse piano Silente senza distogliere lo sguardo da Harry “Harry ha mangiato o bevuto qualcosa nelle ultime ore?”

Sirius controllò il suo respiro prima di rispondere “Sì…prima che scendessi in cucina…l’ho accompagnato qui…ha detto che Molly gli aveva lasciato una pozione…”

Silente e Sirius si girarono al suono di un piccolo gemito, per trovare Molly,Arthur,Kingsley, e Tonks che si era appena svegliata, che erano in piedi davanti alla porta. Molly era bianco come un gesso “Non ho lasciato ad Harry nessuna pozione Sirius…” disse scotendo la testa.

Sirius sbatté gli occhi “Allora Madama Chips quando è stata qui….deve avergli lasciato lei una pozione” disse velocemente,cercando di non entrare nel panico.

“La Chips non ha mai lasciato la cucina amico” disse Kingsley.

“E allora- chi-diavolo-ha –lasciato-la pozione?” chiese Sirius a denti stretti. “Chi ha avvelenato il mio figlioccio?” gridò con la voce che si spezzava leggermente.

“Sirius ti prometto che scopriremo quello che è successo ad Harry” disse Silente “Ma ora-“

“Lo promette eh? Proprio come ha promesso che Remus sarebbe stato al sicuro?” disse Sirius ad alta voce “Voglio sapere chi è stato qui prima che Harry andasse a letto. E voglio sapere che cosa c’era in quel calice”

“Dov’è ora il calice Sirius?” chiese piano Silente.

“Rotolato sotto il tavolo”mormorò Sirius ingoiando un grosso nodo che si era formato nella sua gola mentre tornava a guardare Harry.

Arthur lasciò subito la stanza per andare a recuperare il calice, mentre gli altri spostavano lo sguardo da Harry a Sirius, chiedendosi quanto potesse peggiorare ancora la notte.

Quando Arthur tornò dieci minuti dopo, cercò di passare il calice a Silente, ma Sirius lo strappò dalle sue mani. Senza dire una parola a nessuno, Sirius lasciò la stanza, superò il gruppo terrorizzato dei ragazzi Weasley, e scese le scale. Non era sicuro di riuscire a smaterializzarsi senza spezzarsi in due, perciò andò in cucina e raggiunse il ministero della magia via camino.

Eric, la guardia della sicurezza, era seduto alla sua scrivania,  leggendo una copia del Settimanale delle streghe, edizione sui costumi da bagno, mentre Sirius praticamente correva per i corridoi fino agli ascensori. Spinse il bottone che lo avrebbe portato  al dipartimento di applicazione della legge sulla magia, e imprecò contro gli ascensori per essere così dannatamente lenti. Finalmente, le griglie si aprirono, e lui si diresse a tutta forza per i corridoi, quasi superando la porta di cui aveva bisogno. Scivolando per fermarsi in tempo , Sirius spalancò la porta che conduceva alle celle del ministero.

Seduto alla scrivania, quasi addormentato, c’era uno dei nuovi auror. In quel momento Sirius non si poteva preoccupare di ricordarsi il nome del ragazzo.

“Hey capo”disse il ragazzo alzando la testa di scatto per il suono della porta che si chiudeva “Che cosa ci fa qui così preso…”

Sirius lo ignorò, superò velocemente la scrivania, e cominciò a guardare nelle celle, cercando la persona con cui aveva bisogno di parlare.

Alla fine del corridoio, Sirius lo trovò che guardava trucemente fuori dalle sbarre “Alzati” disse Sirius al prigioniero “Ora faremo una piccola chiacchierata” con un tocco della bacchetta,Sirius aprì la porta delle celle, e condusse un Severus Piton molto arrabbiato verso le stanze per gli interrogatori.

RECENSITE!


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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


chap 2
CONSEQUENCES
Capitolo 2



Sirius spinse Piton attraverso la porta della stanza interrogazioni del dipartimento applicazione della legge sulla magia spingendo forte con la punta della sua bacchetta sulla sua schiena. Sbatté la porta e gesticolò  violentemente a Piton di sedersi in una delle sedie di metallo.

“Ma la procedura non è che ci siano due auror, con esperienza, per interrogare un prigioniero?” chiese Piton con tono aspro.

L’unica risposta di Sirius,fu quella di conficcare la sua bacchetta nella gola di Piton, quasi tagliando la trachea dell’altro mago. “Non farmi arrabbiare Mocciosus. Non sono in vena. Sono qui solo perché è un’ emergenza. Appena me ne vado, puoi marcire qui con tutti i tuoi amici dei bassifondi per quello che mi importa” ringhiò.

La reazione di Piton fu quella di alzare un sopracciglio “Che tipo di emergenza? Lupin ci ha appena liberato dalla miseria che ci creava e si è ucciso?”

Senza un avvertimento Piton si ritrovò sul pavimento di cemento, con la testa che pulsava terribilmente. Sopra di lui Sirius stava respirando affannosamente, con la faccia rossa per la rabbia “Ti avevo avvisato” disse con una voce controllata con attenzione, sentendosi meglio dopo aver sfogato un po’ della sua rabbia. “Ora” disse relativamente calmo “O mi aiuti, o aggiungerò altre accuse oltre quelle che ti hanno fatto portare qui. La scelta è tua”

Piton lo guardò con scherno. Avrebbe preferito digerire veleno per topi, piuttosto che aiutare Sirius Black-  anche se lo aveva fatto molti anni prima quando Potter era stato rapito- ma non era di nessun aiuto a Silente chiuso a chiave nel ministero…”Che cosa vuoi?”  chiese Piton freddamente, alzandosi dal pavimento.

“Che cos’è questa?”chiese Sirius prendendo il calice dai suoi vestiti e praticamente sbatté sul tavolo di metallo. Il suono dell’impatto rimbombò  sui muri di pietra.

Di nuovo,Piton alzò un sopracciglio, ma si sporse per prendere il calice. Annusò quello che era rimasto dentro, senza  quasi vomitare,come aveva fatto Sirius, e sollevò ancora di più il suo sopracciglio “Dove lo hai preso?” chiese Piton piano.

“Era sul comodino di Harry. Lo ha bevuto” disse Sirius guardando Piton attentamente

“Lo ha bevuto?” chiese Piton.

“Sì. Che cos’è?”

Piton sospirò irritato e sussultò quando un altro  colpo doloroso arrivò sulla sua mascella. “A meno che mi sbagli- cosa che non sto facendo- questa è una variazione della pozione dei morto vivente. Sai che cos’è Black?” Sirius non rispose “Bè, lo prendo come un no. La pozione fa cadere chi la beve in un sonno profondo, la maggior parte delle volte irreversibile. Questa pozione è diversa solo perché uccide chi l’ha bevuta molto più velocemente, e con molto più dolore. Da quanto tempo Potter l’ha ingerita?” chiese.

“Non lo so” Sirius rispose piano “Quattro, forse cinque ore fa”

“La pozione  fa effetto in ventiquattro ore” disse Piton con tranquillità.

“C’è un antidoto?” chiese Sirius con la voce roca.

“C’è” rispose Piton esaminando le sue unghie.

Stringendo i denti, Sirius fece qualcosa che non avrebbe mai pensato di fare.

“Puoi preparare l’antidoto per me?”

“Intendi dire, che c’è qualcosa che Sirius Black non sa fare da solo?” disse Piton fingendosi sorpreso “Avvisate la gazzetta del profeta!”

“Dannazione Piton!” gridò Sirius, colpendo il muro con il suo pugno “ Fai solo quella dannata pozione e smettila di essere un idiota del cazzo!”

“Bè, posso preparare difficilmente qualsiasi tipo di pozione in questa atmosfera” disse Piton indicando la stanza.

“Me ne occupo io” disse Sirius a denti stretti “Farai-la-pozione?”

“Per quanto so che me ne pentirò, non credo di avere altra scelta a riguardo vero?”disse Piton.

Sirius annuì e lanciò il mantello dell’invisibilità nella direzione di Piton “mettilo e resta vicino a me. Non possiamo smaterializzarci o usare passaporte da qui, ovviamente, perciò dovremmo andare al quartier generale degli auror”

Piton curvò le labbra agli ordini di Sirius. Come aveva detto, non aveva possibilità di scelta a riguardo. Sirius era armato, Piton no. Si mise addosso il mantello, e sparì davanti agli occhi di Sirius.

Sirius lo guidò fuori dall’area delle celle del dipartimento applicazione della legge sulla magia, superò il giovane auror che sembrava piuttosto allarmato per il cambiamento improvviso nel comportamento di Sirius, e attraversò il corridoio per raggiungere il dipartimento auror. Arrivati lì, Sirius incantò un fermacarte su una delle scrivanie per creare una passaporta e aspettò che il dito ossuto di Piton lo toccasse.

I piedi di Sirius andarono a sbattere contro il pavimento della cucina del numero dodici,proprio mentre il mantellò dell’invisibilità scivolava dalla tesa di Piton. Resistendo all’impulso di colpire Piton una terza volta, Sirius si guardò intorno nella cucina, per trovare Silente,Kingsley,Tonks e tutti i Weasley tranne Molly ad aspettarlo.

“Piton preparerà una pozione per Harry” mormorò Sirius, facendosi strada in mezzo al gruppo prima che potessero sollevare delle domande, e salendo le scale per andare dal suo figlioccio.

Entrò nella stanza di Harry per trovare Molly e Madama Chips piegate sul ragazzo, facendo dei test con le loro bacchette, misurando la sua temperatura, ascoltando il suo cuore…Sirius prese una sedia e ci si sedette al contrario, con le braccia incrociate sulla spalliera, e il mento appoggiato sopra, e si mise a guardare.

In meno di un’ora, il mondo di Sirius aveva cominciato di nuovo a crollarli intorno- proprio come quando Harry era stato portato via da lui nove anni fa. Non avrebbe creduto che Remus fosse morto finché non avrebbe avuto più prove di una bacchetta. E non avrebbe perso Harry senza combattere.

La pozione non era solo apparsa dal nulla sul comodino di Harry. Qualcuno l’aveva messa lì. Ma chi dentro il numero dodici poteva voler far del male ad Harry? Percy gli venne subito in mente, per qualche ragione, ma il terzogenito dei Weasley non si vedeva dal giorno prima- a meno che non fosse lui quello che Sirius aveva visto a Diagon Alley durante il suo duello con Bellatrix. Ma no, Percy non avrebbe avuto il fegato che ci voleva per fare del male ad Harry con Sirius nella casa…

Forse uno degli amici di Harry aveva cercato di fare una pozione ed era semplicemente andata male? No,l’avrebbero ammesso immediatamente- persino Fred e George. Tonks non poteva aver preparato una pozione senza aver far saltato in aria tutto il numero dodici. Kingsley ed Arthur erano rimasti con Sirius per tutto il tempo. Molly non l’aveva fatto. Kreacher era…

Gli occhi di Sirius si spalancarono “Non è possibile…” mormorò alzandosi lentamente dalla sua sedia, con un lampo pericoloso negli occhi.

“Sirius?” chiese Molly distogliendo lo sguardo da Harry.

Sirius irrigidì la mascella e uscì dalla stanza. “KREACHER!” gridò a squarciagola attraverso i corridoi della casa, facendo svegliare ogni ritratto arrabbiato della casa.

“Il padrone ha chiamato Kreacher…”

Sirius si fermò di botto quando sentì il borbottio familiare. Venivano da un armadio della biancheria…Sirius spalancò la porta a tutta forza e vide l’elfo domestico inginocchiato sotto una mensola. Senza nessuna spiegazione, il mago tirò Kreacher fuori prendendolo per il collo, e lo gettò a forza nel corridoio buio. Kreacher, ovviamente ferito, cercò di sgattaiolare via, ma Sirius fu più veloce. “STUPEFICIUM!” ruggì l’auror. Kreacher cadde istantaneamente sul pavimento.

Respirando affannosamente, e accecato dalla rabbia, Sirius si avvicinò lentamente all’elfo domestico.

“Sirius” disse una voce severa. Sirius non riuscì a sentire nient’altro a causa del ronzio rabbioso che aveva riempito e sue orecchie. Una mano, stranamente forte per la sua età, afferrò il braccio di Sirius come avvertimento.

“Indietro Silente” ringhiò Sirius. Invece di diminuire, la stretta intorno al braccio di Sirius divenne più forte.

“Non obbligarmi a schiantarti Sirius” disse Silente piano.

Sirius girò lentamente la testa, come quando un cane individua la sua preda, e guardò male e pericolosamente il suo vecchio preside. C’erano solo due persone che non si scioglievano davanti allo sguardo che aveva Sirius in quel  momento:Silente e Remus.

“è stato lui” mormorò Sirius , con il suo scopo che cominciava a diminuire , e tornando a guardare Kreacher “Lui ha avvelenato Harry”

“Questo è altamente probabile. Ma desidero parlare per primo con lui” disse Silente.

Riluttante, Sirius liberò con forza il suo braccio dalla stretta di Silente, si girò, e tornò nella stanza di Harry. Qualche anno prima, niente l’avrebbe fermato dal completare l’obiettivo che si era posto in mente- avrebbe ucciso Kreacher senza pensarci due volte. In un altro momento, Sirius avrebbe trasalito alla sola idea di diventare un adulto sensibile e responsabile- questo era il lavoro di Remus dopotutto- ma Remus non era lì…Sfortunatamente, c’erano cose più importanti a cui pensare al momento.

Per esempio, come le cose erano diventate così…terribili non era un parola abbastanza forte- da incubo era più vicino a quello che Sirius sentiva al momento…

Molly e Madama Chips avevano lasciato la stanza per parlare con Silente prima che tornasse ad Hogwarts. Sirius si sedette sull’orlo del letto di Harry, e guardò il petto del suo figlioccio che si alzava un po’  e si abbassava subito.

Stavano succedendo troppe cose per capirle subito tutte insieme. Sirius si guardò intorno senza saper cosa fare, e i suoi occhi grigi si fermarono su una foto fatta qualche anno prima. Era del sesto compleanno di Harry- il primo vero compleanno che il ragazzo avesse mai avuto dal primo. Remus e Sirius erano seduti ognuno ad un lato del bambino, con un grosso sorriso, e tutti e tre apparivano più felici di quanto non lo fossero mai stati nelle loro vite- il che era vero se Sirius ci pensava. Non poteva ricordarsi di un momento in cui era stato più felice rispetto a quando si era riunito con Harry.

Sirius aveva sperimentato anche prima periodi difficili- difficili era dire poco- ma aveva sempre avuto qualcuno con cui condividere il suo dolore. Remus o Harry erano sempre stati lì in passato. Ma ora Sirius era completamente solo.

Con forza, si asciugò le lacrime che avevano cominciato ad uscire dai suoi occhi, si alzò dal letto di Harry e cominciò a camminare avanti e indietro. Sarebbero state ventiquattro ore molto lunghe…

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Albus Silente era molto turbato, anche se uno non poteva accorgersene limitandosi a guardarlo. Sembrava essere calmo come al solito. Camminò velocemente per i corridoi della scuola, con le sue vesti turchesi  che si agitavano dietro di lui mentre si dirigeva ai sotterranei.

Kreacher era stato interrogato con calma e attentamente, riguardo alla sua conoscenza degli eventi della sera precedente. Le informazioni che erano state raggruppate avevano reso il preside piuttosto soddisfatto,- in una maniera orripilante però- con le sue decisioni riguardo chi reclutare dell’ordine. Anche se uno poteva definire lunatico un elfo domestico lasciato da solo-anche Silente doveva ammettere che Kreacher era totalmente fuori di testa.

L’unico altro momento della sua vita in cui Silente poteva ricordare di essere stato così preoccupato era stato quando i Potter erano stati obbligati ad andare a nascondersi e avevano insistito ad usare Sirius Black come custode segreto. Silente aveva, ovviamente, sbagliato le sue idee su Sirius, e stava cercando di non saltare subito alle conclusioni in questo caso come aveva fatto allora. Uno non poteva mai essere troppo cauto quando si trattava delle persone che si amavano.

C’erano solo poche cose di cui un mago – compreso Albus Silente- poteva occuparsi in un singolo momento. Il bambino sopravvissuto che stava morendo al quartier generale e due membri altamente rispettati dell’ordine dispersi era già un limite per Silente.

Camminando velocemente sulle scale di pietra dei sotterranei e girando a destra, Silente raggiunse la sua destinazione. Lentamente, aprì le porte delle segrete,facendo attenzione a non far spaventare il mago all’interno. Era già successo, e Silente non era stato capace di guardare Severus negli occhi per una settimana.

Severus, come c’era da aspettarsi, era piegato su un calderone fumante. L’odore del fumo era come quello di un cane bagnato e uova marce. Come facesse Severus a sopportare questo tipo di odori giornalmente era un mistero per Silente.

“Severus” disse piano Silente.

Severus non distolse lo sguardo dal suo calderone ma rispose la domanda silenziosa di Silente.” La pozione sta venendo bene preside, però ha ancora bisogno di diciotto ore per bollire prima di poter essere ingerita.”

“Che cosa sai di questa pozione Severus?” chiese Silente.

Severus tagliò con attenzione un bezoar e lasciò cadere i pezzi nel calderone prima di rispondere, come se stesse decidendo quanto dire a Silente “è stata creata dal signore oscuro durante la prima guerra” cominciò piano Piton “Gli effetti sono immediati, ma sembrano insignificanti all’occhio non allenato- febbre, pelle viscida, perdita di colore, proprio come l’influenza babbana.

“In quattro ore, i sintomi rimangono gli stessi, ma la pozione ha già cominciato ad espandere gli effetti più teribili. La vittima sperimenta forti dolori di stomaco e convulsioni, e in alcuni casi, allucinazioni.

“Per la quindicesima ora, la pozione si sta comportando da acido, bruciando tutti gli organi della vittima. Alla ventiquattresima ora, la pozione avrà raggiunto il cervello e a questo punto è irreversibile” la faccia si Silente rimase impassibile, ma si stava cominciando a sentire sempre più preoccupato man mano che Severus continuava. “Secondo Black, Potter ha solo raggiunto lo stadio delle convulsioni. Fortunatamente è ancora possibile salvare il ragazzo.”

Silente ignorò il sarcasmo nel suo insegnante di pozioni “Il tuo aiuto è molto apprezzato Severus” Severus annuì lentamente una volta per mostrare che aveva capito “Sospetto che sia inutile chiederti delle sorti di Remus Lupin, ed Emmeline Vance.?”

Piton si irrigidì visibilmente “Non so niente di quello preside” disse piano.

Silente resistette l’impulso di alzare un sopracciglio. Pensava di aver sentito una leggera traccia di preoccupazione nella voce del giovane mago. Silente non continuò ad insistere sull’argomento”Grazie Severus. Sarò al quartier generale se hai bisogno di me. Per favore porta subito l’antidoto appena è pronto” disse lasciando il laboratorio di Pozioni.

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Gli occhi di Sirius si spalancarono appena un raggio di sole colpì la sua faccia. Con la vista offuscata, e strizzando leggermente gli occhi, guardò quello che  lo circondava. I suoi occhi si fermarono su un poster dei Cannoni di Chudley, proprio quando il cercatore andava a sbattere contro gli spalti. Il boccino sembrava lo stesse prendendo in giro mentre volava via. Sirius soffocò mentalmente una risata. I cannoni non riuscivano nemmeno a prendere l’influenza...

Ma poi un altro pensiero lo colpì: Da quando Harry aveva un poster dei Cannoni di Chudley nella sua stanza?

Sirius si girò dall’altra parte e trovò Harry accucciato contro di lui, con il respiro ancora corto e la carnagione ancora mortalmente pallida.

Non era un incubo allora…pensò Sirius, asciugando un po’ di sudore dalla guancia del suo figlioccio. Dannazione.

Un timido colpo si sentì sulla porta della camera da letto, e Molly entrò, seguita da Madama Chips. Le streghe si spostarono dal lato di Harry e cominciarono a controllare i suoi segni vitali. Sirius si sedette e avvicinò le ginocchia al suo petto, osservando.

“Bé?” disse piano.

“Nessun cambiamento” disse Madama Chips con tono professionale. Sirius si massaggiò le tempie “è una buona cosa però” continuò l’infermiera “Non sta peggiorando”

Sirius annuì “Qualche notizia?” chiese a Molly.

Molly scosse la testa tristemente “Silente vuole parlare con te, è in cucina”

“Okay” Sirius sospirò “Mi fate sapere se cambia qualcosa?”

“Certo caro” lo rassicurò Molly mentre Madama Chips cacciava Sirius dalla stanza.

Realizzando la sconfitta, Sirius lasciò la stanza di Harry con uno sguardo preoccupato oltre la sua spalla, proprio mentre la porta gli veniva chiusa in faccia. Non aveva la forza di combattere contro Molly e Madama Chips. Se Remus fosse stato lì sarebbe stato tutto diverso. Ma, come era successo, Remus non era lì, e Sirius non se la sentiva di essere tediato da una litigata  con le due mamme chiocce   sul fatto di rimanere o no nella stanza di Harry

Giù in cucina, Sirius trovò lo strano gruppo che chiamava suoi amici: Silente, Arthur e Tonks- devono aver mandato un gufo per dire che stavano male al lavoro- pensò Sirius- Moody e Dung.

Sirius si sedette al suo solito posto al tavolo, notando immediatamente che quello di Remus era stato lasciato libero. Guardò il gruppo mentre loro risposero esausti allo sguardo. Erano probabilmente rimasti svegli tutta la notte, mentre Sirius si era addormentato di sopra. I suoi occhi si posarono su Silente, e l’auror alzò un sopracciglio in attesa.

“Come ti senti Sirius?” chiese piano Silente.

Mai stato meglio,pensò Sirius sarcasticamente “Sto bene Albus. Che cosa è successo?”

“Severus ha appena mandato un gufo” Sirius si sedette più dritto sulla sedia “Sta avendo delle difficoltà a trovare l’ingrediente finale dell’antidoto. Mundugus ha mandato uno dei suoi, ehm, contatti, a cercarlo, e saremo contattati appena viene trovato”

Sirius annuì, ringraziando il cielo che Dung fosse quello che era “Quanto tempo ci vorrà?”

“Dipende da quando è consegnato l’ingrediente, Severus può finire l’antidoto in otto ore” disse Silente.

Sirius fece velocemente i calcoli. Harry era andato a dormire alla undici la sera precedente. Ora erano le dieci e trenta del mattino. Avevano solo dodici ore e mezzo per salvare Harry…”Okay” disse Sirius teso fissando il tavolo.

“Sono stato capace di recuperare informazioni riguardo quello che rimaneva degli incantesimi di localizzazione di Remus ed Emmeline.” Silente continuò. La testa di Sirius si alzò di scatto. “L’ultima immagine che abbiamo, è una con loro che ridono e sorridono mentre salgono su un lato della montagna, prima che l’ologramma sparisca”

“Perciò non c’è modo di scoprire quello che è successo?”

“A meno che non li troviamo no” disse Silente.

“Capisco” disse Sirius con calma forzata “E Kreacher?”

“Rimarrà ad Hogwarts, ci sono ancora delle cose su cui voglio interrogarlo”

“Ha ammesso di aver avvelenato Harry?”

“Insiste, e io sono tentato a credergli, che un'altra persona ha messo la pozione sul comodino di Harry”

“Cosa?” chiese Sirius ad alta voce, facendo sussultare Tonks “Chi sano di mente, oserebbe-?”

Sirius pensò di aver visto gli occhi di Silente dirigersi per un attimo verso Arthur, ma non poteva esserne sicuro. Mezzo secondo dopo, il preside tornò a guardare Sirius “Sto ancora investigando il caso Sirius” disse Silente con tono finale. Non chiedermi altro e non ti dirò bugie, era il messaggio silenzioso che era appena passato tra il preside e Sirius.

Sirius lasciò perdere per un momento “Chi sta cercando Remus…?Ed Emmeline” aggiunse velocemente.

“Kingsley ha portato con lui Dawlish,Evans, Johnson e Burrons . Sono partiti quando tu sei andato in camera di Harry” rispose Tonks.

“Si sa qualcosa?”

“Niente”

Il primo pensiero di Sirius fu quello avrebbe dovuto dar parte della squadra di ricerca per Remus ed Emmeline. Non sarebbe dovuto essere chiuso in cucina ad aspettare notizie. Si ricordò subito che aveva avuto lo stesso pensiero nelle cucine di Hogwarts qualche anno prima, ma almeno quella volta Remus era con lui…

Poteva sentire debolmente Silente che parlava, la mente di Sirius era annebbiata di nuovo. Non sapeva più cosa pensare, o cosa sentire o fare. Era perso… e non gli piaceva per niente questa sensazione.

I secondi passarono. Man mano che passavano, Sirius sentiva il suo petto appesantirsi, come se stesse cercando di soffocarlo.

Proprio quando stava pensando che le cose non potevano peggiorare, il campanello suonò sopra di loro, seguita dalle urla inevitabili del ritratto di sua madre. Arthur,Dung e Moody corsero subito per le scale per fermare il rumore e vedere chi fosse arrivato. Sirius rimase con Silente e Tonks.

“Andrà tutto bene Sirius” sussurrò Tonks.

Sirius annuì, si alzò e andò nella credenza. Quando tornò al tavolo, ignorando le sopracciglia alzate degli altri due, aprì una nuova bottiglia di Firewiskey e bevette direttamente da essa senza prendere un bicchiere.

RECENSITE!

P.s Lily_Snape mi ha chiesto di tradurvi i titoli:

TRUTHS: Verità

LIES: Bugie

CONSEQUENCES : conseguenze

ALTECARATIONS: cambiamenti

RESOLUTIONS: Soluzioni




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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


chap 3
CONSEQUENCES
Capitolo 3



In una delle camere da letto del piano di sopra del numero dodici,i quattro Weasley più giovani erano riuniti intorno ad Hermione Granger, in attesa. Ginny le aveva mandato un gufo quella mattina presto, per dirle quello che era successo ad Harry. I Granger avevano disdetto la loro vacanza in Francia che doveva durare tutto il resto dell’estate,per permettere ad Hermione di rimanere con i suoi amici. Fred , George e Ginny le avevano raccontato quello che erano stati capaci di scoprire usando le orecchie oblunghe e dalle spiegazioni frettolose della loro madre e Tonks-  nessuno sembrava avere mai un momento libero, e Sirius non si vedeva da diverse ore. Ron era stato tenebrosamente silenzioso, da prima dell’arrivo di Hermione.

“Non ho mai visto Sirius così arrabbiato” disse George mezzo impressionato, mezzo spaventato.

“Sembrava  un assassino, davvero” concordò Fred.

“Non avrebbe ucciso Kreacher veramente però, vero?” chiese Hermione, guardando ognuno di loro.

“Sai,penso che l’avrebbe fatto” disse piano Ginny.

“Io l’avrei fatto sicuramente” sussurrò Ron con la voce roca fissando il pavimento. I suoi fratelli ed Hermione si voltarono sorpresi verso di lui. “ è stato lui” continuò Ron senza guardare nessuno di loro. “Sirius aveva ragione. Scommetto tutto quello che ho  è stato Kreacher a cercare di uccidere Harry”

“Ma come avrebbe potuto un elfo domestico mettere mani su una pozione del genere?” chiese Hermione ragionando “Da quello che mi avete detto tutti Kreacher non è così intelligente. Qualcuno deve averli dato la pozione”

“Chi,però?” chiese serio George “Chi sano di mente farebbe questo?”

“Chiunque sia stato, io non vorrei essere al suo posto” disse Fred  facendo conversazione”Sirius non si fermerà prima di ucciderlo”

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L’atmosfera tesa nella cucina, era aumentata, se possibile, ancora di più durante il pomeriggio. Sirius aveva preso il suo Firewiskey e si era ritirato nella biblioteca a riflettere. Arthur e Tonks erano andati velocemente a Diagon Alley per prendere qualcosa per il pranzo, visto che Molly era occupata con Harry e Madama Chips.

Silente era stato lasciato solo a camminare avanti e indietro nella cucina, con la mente che lavorava a tutta velocità. Non avrebbe mai pensato che potesse succedere qualcosa di così di grande. L’unico sospettato che aveva in mente riguardo all’avvelenamento di Harry era l’ultima persona che si sarebbe mai aspettato.

Forse era stato un errore, la pozione messa accanto al comodino di Harry. Ma Silente era tutto tranne che ingenuo. In una guerra, tutto, anche i minimi dettagli erano organizzati attentamente. C’era sempre dietro un piano ben pensato e ben organizzato.

Allora la  maledizione Imperius…altamente probabile, ma ancora una volta improbabile. La casa era stata piena di membri dell’ordine. Uno di loro avrebbe notato qualcosa del genere.

Per quanto facesse male a Silente ammetterlo, si doveva convincere che l’ordine avesse scoperto la prima spia della guerra. Ma era veramente una spia? Aveva veramente il marchio nero inciso sul suo braccio?

Silente aveva sempre creduto che il ragazzo fosse altamente intelligente- molto pomposo e ambizioso a volte, ma sarebbe stato utile all’ordine quando sarebbe stato pronto. Arthur e Molly sarebbero, ovviamente, dovuti essere informati. Non l’avrebbero presa bene ma chi l’avrebbe fatto? Questa non era il tipo di  notizia che nessuno di loro aveva bisogno di sentire dopo tutto quello che era accaduto negli ultimi giorni.

“Albus” disse una voce severa dalle scale.

Silente smise di camminare e si girò “Ah Minerva” disse con un sorriso.

La McGranitt strinse le labbra. “Stavi camminando,capisco. Che cosa ti ha portato?”

“Mi conosce troppo bene a volte professoressa” Silente sospirò “Dovremo informare una certa coppia prima di parlare al resto dell’ordine. E penso sia meglio tenere Sirius fuori dal gruppo, come dicono, per ora.”

La McGranitt annuì rigidamente “E tu sei certo che sia stato lui a mettere lì la pozione?” chiese piano, guardando la faccia di Silene per ogni cambiamento di espressione.

“Sfortunatamente sì” rispose il preside senza nessuna traccia dello scintillio nei suoi occhi “Anche con la testimonianza di Kreacher, tutto torna”

“Ma Percy Weasley non era nemmeno qui Albus. Nymphadora Tonks me lo ha detto-“

“Capisco Minerva, ma ci sono altri modi per superare le barriere di questa casa”

“E suppongo che tu non voglia dirmi quali sono vero?”

“Preferirei prima scoprire che modo è stato usato, ma ti farò sapere appena possibile”

“Molto bene” disse asciutta La McGranitt “Se vuoi scusarmi, devo parlare con Poppy”

Mentre la professoressa di trasfigurazione saliva le scale, Silente soffocò involontariamente una risata. Minerva aveva un modo strano di nascondere la sua preoccupazione, persino se si trattava di Harry Potter.

_________________________________________________________________________

Harry si sentiva come se stesse galleggiando. Volò attraverso l’aria, coni suoi piedi scalzi che sfiorarono l’acqua fredda dell’oceano, senza essere mantenuto da niente. Si sentiva meglio di quando non lo fosse stato da anni mentre si guardava introno. Non c’era nessun tipo di terra da quello che poteva vedere. Era un mistero da quanto stesse galleggiando nell’aria, ma non voleva che questa sensazione finisse.

Si ricordò vagamente di aver bevuto la pozione che gli aveva lasciato la signora Weasley- almeno credeva gliel’avesse lasciata lei. E non aveva neanche avuto un brutto sapore dopo i primi sorsi. Il sapore era quello di una pozione per dormire mischiata con un frullato del gelato di Florian Fortebraccio.

Proprio davanti a lui, Harry poteva vedere l’ombra di un profilo di un grosso uccello. Aumentò la velocità e vide il grosso cumulo di piume rosse e dorate che lo avevano affascinato così tanto quando era un bambino. “Fanny”ghignò. Anche alle sue stesse orecchie,la sua voce arrivava come un eco distante. “Dove stiamo andando?” chiese alla fenice.

Fanny continuò a volare verso il sole arancione che stava tramontando. Leggermente annoiato per qualche ragione, Harry la seguì. Non aveva tempo di fare il giro del mondo con Fanny: Sirius e Remus si sarebbero preoccuparti quando avrebbero trovato vuoto il suo letto.

Sospirando,Harry distolse lo sguardo da Fanny “è molto bello qui” mormorò “Pacifico…”

Tornò a guardare Fanny quando sentì un’onda di panico riempirlo dentro. Non stava più volando o galleggiando, o qualsiasi cosa stesse facendo in precedenza. Ora era sulle sue ginocchia, fissando l’ingresso di una caverna. Era circondato dal buio. Movendo la sua mano pallida davanti  a lui, poteva vederla a malapena.

“Fanny?” la chiamò incerto nell’oscurità

Non ci fu alcuna risposta.

Harry era solo. La sua fronte si aggrottò quando un suono sibilante cominciò a muoversi più vicino a lui. Con cautela, e spaventato, si voltò e cominciò a gridare.

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Per le cinque del  mattino, la scorta di Firewiskey di Sirius era terminata, lasciandolo a camminare avanti e indietro davanti alla porta della stanza da letto di Harry. Madama Chips e Molly erano state piuttosto inflessibili a tenerlo fuori. Harry aveva cominciato di nuovo ad avere le convulsioni quel pomeriggio presto. L’unica cosa che sembrava calmarlo era l’incantesimo che aveva usato Silente per calmarlo la prima volta. Secondo il preside, era un incantesimo antidolorifico piuttosto complicato. Era l’unica cosa che potevano fare per il momento,finché Piton non arrivava con la pozione. Madama Chips non osava dare ad Harry nessuna pozione per la paura di come avrebbe reagito con il veleno.

Sirius si appoggiò contro il muro fuori dalla stanza di Harry e si lasciò scivolare sul pavimento. Se c’era una cosa che odiava fare più che aspettare, era aspettare che Piton arrivasse. La vita di Harry era,letteralmente, nelle mani di Piton. Se l’insegnate di pozioni non avesse preparato correttamente l’antidoto, o se ci avesse impiegato più tempo per farlo,Harry sarebbe morto.

Fortunatamente, il contatto di Dung aveva trovato con successo l’ultimo ingrediente che serviva a Piton. Dung aveva portato personalmente le scaglie di drago ad Hogwarts quattro ore prima. Ora, dovevano solo aspettare.

La squadra di ricerca di Kingsley aveva mandato un gufo di pomeriggio presto. La loro informazione era quasi inutile- non avevano ancora trovato nessuna traccia dei membri dell’ordine dispersi, ma stavano ancora cercando. Tutto quello di cui aveva bisogno Sirius in quel momento, era una piccola prova che dimostrasse che Remus era possibilmente ancora là fuori da qualche parte, e forse poteva sopportare meglio quello che stava succedendo al momento al numero dodici. Se avesse saputo che Remus era ancora vivo, poteva concentrarsi completamente sul fare stare bene Harry.

Per le nove, Molly e Madama Chips erano finalmente abbastanza soddisfatte sulle condizioni stabili di Harry e avevano permesso a Sirius di entrare nella stanza del suo figlioccio. Molly si era offerta gentilmente di portare a Sirius qualcosa per cena, ma l’appetito dell’auror era sparito completamente ore prima.

Tutto quello che avevano erano solo due ore. Harry sembrava già… Sirius non riusciva neanche a finire il suo pensiero. Il suo petto si strinse dolorosamente solo a pensare che poteva perdere la sua famiglia.

Questa è una guerra Black. E devi affrontare i fatti… Non puoi tenerli in salvo… disse una voce tenebrosa nella sua testa.

“Sta zitta” ringhiò piano Sirius. Si sedette sul letto di Harry, e prese la mano del suo figlioccio. Sussultò quando sentì quanto era fredda. “Forza amico” sussurrò al suo ragazzo , sperando che Harry potesse sentirlo “Non lasciarmi ora…”

Prima che potesse fermarle, le lacrime avevano già cominciato a scendere sulle sue guancie, e Sirius non si preoccupò di asciugarle.

Madama Chips e Molly tornarono un’ora dopo con Arthur e Silente dietro di loro. Sirius vide brevemente i ragazzi Weasley ed Hermione che aspettavano ansiosamente fuori dalla porta prima che si chiudesse.

“Severus ci ha informati che l’antidoto sarà pronto in trenta minuti Sirius” disse piano Silente, mettendo una mano sulla spalla di Sirius.

Il mago più giovane annuì e tornò a guardare il suo figlioccio. Trenta minuti… ma sarebbero stati abbastanza…?

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“Imperio” mormorò pigramente Lucius Malfoy puntando la bacchetta che aveva rubato ad un mago morto. Il ministero aveva ancora la sua. Quel dannato lupo mannaro l’aveva data sicuramente a Black…

“In piedi” comandò silenziosamente Malfoy. Minus rotolò sulla sua schiena dal punto in cui stava guardando il muro e si alzò dalla brandina che era stata sistemata per lui.

Malfoy condusse Minus fuori dalla stanza di pietra per i corridoi bui, verso la stanza in cui si sarebbe tenuta presto una riunione . Apparentemente il signor oscuro aveva buone notizie -Malfoy non vedeva il suo padrone così allegro da anni.

I mangiamorte entrarono in una grande stanza circolare di pietra, con un alto soffitto a cupola. Anche se un fuoco bruciava contro uno dei muri,la stanza era ancora piuttosto fredda.

Dissennatori pensò Malfoy rabbrividendo leggermente Avrei dovuto immaginare che sarebbero stati qui…

Il cerchio di mantelli neri si era già formato al centro della stanza, lasciando spazio per altri due. Malfoy guidò Minus verso il cerchio, e prese il suo posto accanto al mangiamorte senza anima. Non avrebbe mai saputo perché era diventato lui quello ad occuparsi di Minus. Apparentemente il signor oscuro credeva che avesse fatto qualcosa di terribile e lo stava punendo.

È meglio di morire credo pensò Malfoy seccamente.

Pensieri successivi furono allontanati dalla sua mente quando una porta si spalancò violentemente rivelando il signore oscuro in persona seguito da Bellatrix e Rodolphus Lestrange.

“Miei mangiamorte “Disse piano il signore oscuro dopo chi i Lestrange ebbero preso il loro posto. Malfoy notò con soddisfazione che Bellatrix sembrava essere dolorante da qualche parte “Ho buone e cattive notizie per voi stasera. Iniziamo dalla cattiva” Malfoy si irrigidì “La mia profezia è stata spostata ad Hogwarts. Silente e il lupo mannaro ci hanno messo sopra le loro inutili protezioni. Forse credete che questo renderà più facile per me metterci le mani sopra. Sareste in errore. Durante l’attacco a Diagon Alley, la mia spia ad Hogwarts è stata catturata. È rinchiuso al ministero della magia. E ora vi chiedo, miei fedeli, qual è il punto di avere una spia se è stata catturata?” il Signor oscuro guardò lentamente il gruppo dei suoi seguaci. “Fatelo uscire. Non mi importa come.”

“Sì padrone “ risuonò tenebrosamente per il cerchio.

“E ora, buone notizie” continuò il signore oscuro in quella che poteva essere considerato un tono allegro. “Potter è sul letto di morte” si sentì un leggero ansimo da qualche parte alla sinistra di Malfoy. Non ebbe il coraggio di guardarsi intorno. Non sembrava che il signor oscuro se ne fosse accorto. “In meno di un’ora, uno dei miei obiettivi sarà completato dopo quattordici anni di fallimento. Questa notte deve essere celebrata amici miei”

Malfoy lasciò fuori il resto del discorso del signore oscuro. Era semplicemente contento di essere sopravvissuto un’altra notte…

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L’orologio da polso di Sirius diceva che erano le 10.45. Piton non era ancora arrivato…Silente aveva lasciato la stanza di Harry per contattarlo e scoprire perché ci stesse mettendo così tanto. Il respiro di Sirius rallentò e diminuì mentre guardava Harry che combatteva per riuscire a respirare. Molly era stata portata fuori dalla stanza da Arthur per quanto stesse singhiozzando forte, ed era stata sostituita da Malocchio e Tonks. Madama Chips stava facendo del suo meglio per tenere Harry stabilizzato finché arrivava l’antidoto, ma Sirius era sicuro che non sarebbe servito a molto dopo qualche minuto.

Sirius non aveva mai voluto vedere Piton così tanto come in quel momento. Piton era la loro unica speranza, come Sirius doveva ricordarsi amaramente e con riluttanza.

Quando mancavano dieci minuti allo scoccare dell’ora finale, la porta della camera di Harry si aprì. Piton entrò velocemente, facendo attenzione a trasportare un calice fumante. Silente e la Mcgranitt entrarono, l’ultima chiuse la porta e si mise in piedi accanto a Sirius.

Senza dire una parola, Madama Chips si sedette vicino ad Harry e lo raddrizzò. Piton aprì la bocca di Harry, piuttosto violentemente secondo Sirius, e spinse la testa indietro,obbligandolo ad ingerire la pozione. Appena il calice fu svuotato, Piton e Madama Chips si spostarono dal letto e osservarono, come tutti gli altri nella stanza. Sirius sentì Tonks e La McGranitt che infilavano le loro mani nelle sue, e apprezzò il leggero conforto da parte loro.

Passarono diversi minuti senza nessun cambiamento. L’orologio segnò le undici ed Harry,per l’enorme sollievo di Sirius, stava ancora respirando.

“Che cosa stiamo aspettando che accada?” chiese qualcuno a Piton.

“Il colore comincerà a tornare su di lui tra poco” rispose Piton piano “Il suo respiro tornerà normale, anche se potrebbe non svegliarsi per diverse ore. I suoi organi dovranno ripararsi, l’antidoto aiuterà a fare quello…”

Sirius lasciò tutto il resto fuori mentre si concentrava su Harry. Il suo respiro si bloccò appena il petto di Harry cominciò a muoversi più normalmente rispetto alle ultime ventiquattro ore. Lasciò gentilmente le sue mani da quelle di Tonks e La McGranitt e si mise accanto ad Harry.

Lentamente, ma sicuramente, il colore del ragazzo stava ritornando. Sirius sentì la fronte di Harry- la sua temperatura sembrava stesse aumentando, un grosso miglioramento dalla freddezza che aveva sentito Sirius precedentemente.

Per ore, aspettarono che accadesse qualcosa. Furono ricompensati poco dopo le due del mattino, quando Harry emise un lamento rauco. Vari sospiri di sollievo di poterono sentire, quello di Piton più che altro perché non aveva sbagliato la pozione.

Sirius trattenne il respiro mentre guardava gli occhi di Harry che cominciavano ad aprirsi. “Sirius…” sussurrò Harry in un modo quasi inaudibile.

Sirius rise leggermente per il sollievo, mentre avvicinava Harry e lo stringeva in un forte abbraccio.

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Kingsley condusse la sua squadra attraverso la foresta, con gli occhi aperti a qualsiasi cosa intorno a loro. Si erano riuniti  intorno a quelli che sembravano essere i resti della borsa da viaggio di Emmeline, ma non avevano trovato nessun segno della proprietaria.

“Kingsley!” lo chiamò uno degli auror. Kingsley guardò dietro di lui, e vide che la squadra si era fermata. Erano tutti intorno ad un grande gruppo di cespugli, guardando oltre le spalle di ognuno di loro per vedere meglio.

Kingsley trattenne l’impulso di pensare che forse era un cadavere, e si diresse verso i cespugli. Dawlish stava sventolando davanti agli occhi di Kingsley, quella che era senza alcun dubbio la borsa di Remus. Kingsley aprì la borsa con la sua bacchetta, e notò con la coda dell’occhio che la sua squadra stava facendo dei passi indietro. Un odore nauseante li circondò, facendo lacrimare i loro occhi.

“Caccabombe”tossì Kingsley.

“Ahia!” gli altri sentirono gridare Johnson.

“Che c’è ?” disse subito Kingsley. Sembrava che Johnson fosse inciampato su qualcosa. Era imprigionato in un altro gruppo di cespugli dall’altra parte del sentiero.

“Lumos” mormorarono cinque voci insieme.

Kingsley sentì il suo stomaco arrivare ai suoi piedi quando vide spuntare una gamba. Evans si mosse in avanti spingendo via i rami. “Oh merda” mormorò Kingsley.

Avevano trovato Remus.

RECENSITE!

P.s In risposta a Dracuccio88 guarda che truths è verità. Thrusts come hai scrtitto tu, vuol dire spinta. poi c'è trust che vuol dire fiducia, forse ti sei confuso con quello... Il titolo è giusto sorry!


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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


chap 4
CONSEQUENCES
Capitolo 4


Più tardi quel pomeriggio, Sirius entrò nella stanza di Harry, trattenendo un ghigno a fatica. Fred,George e Ron erano appoggiati al muro, mentre Ginny ed Hermione riempivano Harry di attenzioni.  Aggiustavano  ripetutamente suo il cuscino, si assicuravano che fosse comodo, e lo obbligavano a bere molti liquidi-

“Sul serio, sto bene” disse Harry. Il suo tono sembrava esasperato, ma Sirius poteva vedere benissimo che il suo figlioccio si stava godendo le attenzioni dalle sue migliori amiche.

“Okay ragazze, fate riposare un po’il paziente” disse Sirius, ignorando l’occhiataccia che gli aveva mandato Harry quando Hermione e Ginny si erano voltate. “Comunque Molly vi vuole di sotto”. I ragazzi Weasley lasciarono la stanza, sghignazzando tra di loro. Ginny li seguì, ed Hermione fu l’ultima ad uscire dalla stana, dando istruzioni dell’ultimo minuto ad Harry.

“…Non alzarti dal letto troppo presto,o tu-“

“Grazie Hermione” disse Sirius chiudendo la porta appena lei fu fuori dalla camera. Si voltò verso Harry,controllando il suo ghigno “Sai non so come mi sento al fatto che ci siano ragazze nel tuo letto amico.” Disse serio.

Harry lo guardò male, e fece un gesto con la mano che avrebbe reso James orgoglioso. Sirius rise e si sedette accanto ad Harry sul letto “Come ti senti?”

“Meglio” Harry sospirò “Ma mi sento ancora mezzo morto”

Sembri ancora mezzo morto pensò Sirius “Madama Chips ha detto che starai bene tra tra qualche giorno. Devi solo prenderla con calma. E questo vuol dire no Quidditch” aggiunse severamente.

“Sirius, non penso di essere nemmeno capace a prendere in mano una scopa, figuriamoci volare” disse Harry seccamente.

Sirius sorrise leggermente e si guardò intorno nella stanza. Poteva sentire gli occhi di Harry su di lui, ma non aveva la forza di rispondere alle domande che il suo figlioccio voleva sicuramente fare. Non era stato ancora detto niente ad Harry riguardo a Remus. Madama Chips era stata piuttosto intransigente  a proposito di tenere il livello di stress basso, e una cosa così grande,avrebbe sicuramente spinto Harry oltre il limite.

“Hai scoperto chi l’ha lasciato?” chiese Harry piano.

Sirius non aveva bisogno di chiedergli di che cosa stesse parlando. “Silente ha le sue teorie, ma non mi ha ancora detto niente” rispose guardando negli occhi il suo figlioccio. Erano ancora decisamente opachi.

“Chi pensi sia stato?”

“Kreacher” disse subito Sirius con un piccolo ringhio” Ma Silente,sembra pensare che qualcuno lo abbia aiutato…” Harry annuì pensieroso “Lo scoprirò Harry, non mi dimenticherò presto di questa cosa. E non succederà più” aggiunse più a se stesso che ad Harry.

Dopo questo, Sirius cambiò l’argomento di proposito, parlando del quinto anno di Harry ad Hogwarts che si stava avvicinando. Parlarono dell’orientamento sulle carriere in primavera, e ovviamente dei G.U.F.O. Sirius raccontò ad Harry una storia piuttosto divertente su quanto era stato stressato Remus prima del suo G.U.F.O. Finì col fare una fattura sia a Sirius che James perché interrompevano in continuazione i suoi studi.

“Tuo padre non si è liberato di quelle ustioni per un mese” finì Sirius con un ghigno.

“Da quello che racconta sempre la professoressa McGranitt, Remus non sembrava essere una minaccia come te e papà” disse Harry.

Sirius  rise forte “La McGranitt non aveva idea di quello che poteva fare Remus Harry. Silente sì, ovviamente, ma comunque Silente sa tutto. La McGranitt invece…” Sirius scosse la testa con un sorriso “Remus era sempre molto bravo a nascondere la sua colpa in tutto quello che faceva. Perché pensi che non abbia avuto tante punizioni quanto me e tuo padre? Quando la McGranitt lo beccava, riusciva sempre ad uscirne pulito, solo perché era il ‘bravo malandrino’ “

“Non ci credo neanche per un secondo che lo fosse veramente” mormorò Harry.

“Bravo ragazzo” disse Sirius arruffando i capelli di Harry.

Harry cominciò ad addormentarsi un’ora dopo. Sirius rimboccò le  coperte intorno a lui in maniera protettiva, e cominciò ad alzarsi per lasciare la stanza. Poteva sentire Harry che si girava nel suo letto e mormorare uno stanco ‘buona notte’. Però, prima che potesse chiudere la porta, la domanda che aveva temuto per tutta la sera raggiunse le sue orecchie “Come sta Remus?” chiese Harry assonnato.

Sirius sussultò. Lentamente, si voltò di nuovo verso Harry. “Remus sta…bene” disse, rimpiangendo immediatamente le sue parole. Harry annuì e si addormentò pochi secondi dopo,e Sirius lasciò velocemente la stanza.

Aveva mentito al suo figlioccio. Sirius era sempre stato completamente onesto con Harry, e in due secondi, aveva rovinato la fiducia che si era costruita negli anni. Molti non avrebbero pensato due volte a dire ad un ragazzino che era quasi morto la sera prima un’altra versione della verità, ma a meno che non c’entrava uno scherzo,Sirius non mentiva ad Harry.

Era o questo o dirgli che Remus potrebbe essere morto da qualche parte, e non abbiamo modo di saperlo finché non torna Kingsley Sirius ragionò.

Passandosi una mano tra i capelli, Sirius cominciò a dirigersi in cucina. Ora che Harry era decisamente lontano dalla morte- per ora almeno- Sirius poteva permettersi di impazzire di preoccupazione per Remus. Voleva credere che Kingsley sarebbe tornato al quartier generale e avrebbe detto a tutti che Remus ed Emmeline stavano bene, e solo un po’ malridotti. Voleva credere che Silente avesse sbagliato l’incantesimo di localizzazione in qualche modo. Voleva credere che sarebbe andato tutto bene.

Ma tu sai la verità pensò una voce cinica nella testa di Sirius è come dice sempre Remus:le cose devono peggiorare prima di poter andare meglio.

Però quanto potevano ancora peggiorare…?

“Pensa davvero che dovremmo dirlo a Sirius?” sentì chiedere Molly mentre scendeva le scale.

Sirius si nascose tra le ombre e si mise ad ascoltare.

“Ha il diritto di sapere”Stava dicendo Silente “Ho imparato per esperienze che più uno aspetta con Sirius Black, peggio prende la notizia”

“Sì, ma ora è così preoccupato per Harry e-“

“Sirius starà bene Molly. Ha superato cose di questo genere in passato. Non la prenderà con leggerezza,no, ma penso che agirà razionalmente”

Molly guardò Silente non credendoli, sussurrò qualcosa che Sirius non riuscì a sentire e ritornò in cucina. Silente la guardò andare via, fece un respiro profondo e si voltò verso le scale. “Sirius” disse piano” Dobbiamo parlare”.

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Ron si incamminò piano per il corridoio, facendo attenzione a non farsi scoprire da sua madre, e aprì la porta della stanza di Harry. I gemelli, Ginny ed Hermione erano andati a cena, ma Ron non aveva molto appetito per una volta.

Tirò fuori una sedia dalla scrivania di Harry e ci si lasciò cadere pesantemente accanto al letto del suo amico. Da quando Harry si era svegliato, Ron non aveva avuto l’opportunità di parlare con lui. Tra Madama Chips, sua madre,Sirius, i suoi fratelli ed Hermione, Ron sarebbe stato fortunato ad avere cinque minuti da solo con Harry prima che partissero tutti per Hogwarts in meno di un mese.

Harry era stato sempre considerato un membro di famiglia dai Weasley, sin da quella sera quando Ron aveva sei anni, e i suoi genitori lo avevano portato ad Hogwarts a tarda notte. Ron non aveva avuto la possibilità di farsi degli amici nel piccolo villaggio intorno a casa sua. I Lovegoods erano i vicini più prossimi alla loro casa che avevano figli, ma Ginny aveva fatto amicizia con Luna da quando erano molto piccole, e a Ron comunque non piaceva prendere il thé con le bambole.

La sua mancanza di amici lo aveva reso un bersaglio facile per Fred e George e il loro crescente amore per gli scherzi e i guai. Bill e Charlie erano troppo grandi rispetto a Ron, perciò erano sempre in giro a fare chissà che cosa. E Percy…bè,quale bambino sano di mente avrebbe voluto giocare con Percy?

Essere il miglior amico del bambino sopravvissuto, forniva una vita interessante. Ron era a conoscenza dei pericoli a cui Harry era sopravvissuto,  e che avrebbe affrontato nella sua vita. Dopo che Harry era stato rapito da Peter Minus,Sirius era diventato piuttosto protettivo nei suoi confronti. Per i due anni successivi al rapimento,Ogni volta che Harry andava alla tana senza uno dei suoi guardiani, uno dei due contattava i genitori di Ron,ogni ora, puntuali come un orologio svizzero, per controllare che andasse tutto bene.

Ron aveva assistito a molti degli incubi di Harry durante gli anni. Non aveva mai capito la loro importanza fino al loro secondo anno, dopo quello che era salva nella camera dei segreti.

Appena era stato sicuro che Ginny era salva e stesse bene, Ron aveva bloccato Harry nel loro dormitorio, e gli aveva praticamente ordinato di dargli delle risposte. Il fatto che il suo migliore amico fosse un rettilofono era notizia vecchia. I genitori di Ron avevano portato Ron Harry e Ginny ad uno zoo babbano qualche anno prima. Se ne erano andati prima quando il padre di Ron aveva trovato Harry che parlava con uno sei serpenti nel serpentario. Avevano portato Harry al cottage quasi subito. I bambini erano stati mandati di sopra mentre gli adulti facevano una chiacchierata seria.

Tutto quello che sapeva Ron a quel tempo era che le persone che potevano parlare con i serpenti erano cattive. Non capiva perché il suo migliore amico avesse quell’abilità oscura, cosa che non capiva ancora oggi. Anche a nove anni, Ron aveva capito perfettamente la differenza tra bene e male. Aveva sentito storie sulla guerra, ed era sicuro che Harry non fosse cattivo.

Sirius era stato sconvolto, e anche la madre di Ron, ma Remus e il padre di Ron gli avevano tenuti calmi. Avevano richiamato i bambini qualche ora dopo, spiegando che quello che era successo allo zoo doveva essere tenuto segreto. Ron, Harry e Ginny erano semplicemente contenti di avere un segreto. Dopo quel giorno, i tre cercavano, nella foresta dietro il cottage,  serpenti con cui Harry potesse parlare, e lui traduceva per loro. Nessuno aveva mai scoperto il loro segreto fino al secondo anno, durante un duello tra Harry e Draco Malfoy.

Harry aveva cominciato a rifugiarsi, tra una lezione e l’altra e nei weekends, nell’ufficio di Remus finché la scuola non aveva smesso di guardarlo come se fose Tu-sai-chi in persona. Ron ed Hermione gli avevano tenuto compagnia, e avevano scoperto più del suo amico di quanto non immaginassero. Harry gli aveva detto della prima parte della profezia. Tu-sai-chi già conosceva quella parte, perciò se succedeva qualcosa, e uno di loro veniva catturato, non potevano dare nessuna informazione nuova al nemico.

Avevano anche scoperto che Harry avrebbe dovuto affrontare tu-sai-chi ad un certo punto, e anche se Ron non lo aveva detto ad alta voce, aveva deciso che qualsiasi cosa fosse successa, sarebbe stato al fianco di Harry.

Harry si lamentò e si girò dalla parte di Ron. Ron guardò il suo amico che combatteva per rimanere addormentato “Buon giorno raggio di sole” Ron ghignò quando Harry aprì gli occhi.

“Fanculo” mormorò Harry.

“Calma,Calma Potter. Come ti senti?”

“Vi ho già detto che sto bene. Che altro volete che vi dica?” Harry sbadigliò. Era ancora piuttosto pallido, ma appariva già meglio rispetto alla sera precedente…

“Sei quasi morto” disse piano Ron fissando il pavimento.

“Lo so” disse Harry. Si sedette sul letto. “Posso dirti una cosa?” la testa di Ron si alzò di scatto “Però non puoi dire a nessuno che te l’ho detto. Sirius e tua madre già stanno impazzendo abbastanza per tutto questo”

“Sì, certo, non lo dirò a nessuno” Lo rassicurò velocemente Ron.

Harry cominciò esitante. “Bè, ho fatto questi…sogni. O almeno credo che lo fossero. Forse più incubi. Ma ero nella fortezza di Voldemort” Harry ignorò Ron che rabbrividiva involontariamente “Questa specie di mostro mi trovava. Sembrava come un serpente ma… poteva camminare. Non guardarmi così Ron, ascoltami e basta” il sopracciglio rosso di Ron era cominciato a salire, ricordando ad Harry Remus.

“Comunque, mi ha portato in questo castello. Sembrava più o meno come Hogwarts, ma aveva questa…sensazione spaventosa capisci? E ho visto i miei genitori Ron” Harry sussurrò “Erano proprio come me li immagino io se fossero vissuti. Voldemort li teneva prigionieri, e mi stavano implorando di andarli ad aiutare. Ma io non potevo…. E ho visto Remus…era semplicemente seduto davanti a questo grande camino, ghignando come fa di solito quando fa uno scherzo a Sirius. Mi ha detto che non l’avrei visto più se non fossi andato in quel castello. E l’ha detto come se stesse spiegando tranquillamente cosa ottieni se sommi due più due…” Harry si fermò, sembrando perso.

“Harry…ho sentito mio padre e Silente che parlavano…il veleno provoca allucinazioni. Non era reale” disse Ron.

“Ma stai scherzando…” disse Harry sarcasticamente “Per questo ti ho detto che era un sogno Ron”

“E” Ron continuò come se non avesse sentito Harry “Remus starà bene. Kingsley lo sta cercando e-“

“Che cosa?” disse Harry velocemente “Di che cosa stai parlando? Perché Kingsley dovrebbe cercarlo?”

Gli occhi di Ron si spalancarono “Vuoi dire che Sirius non te lo ha detto?”

“Dirmi cosa?” chiese Harry con la voce piuttosto alta.

“Porca puttana” mormorò Ron”Sirius mi ucciderà…”

Harry lanciò le gambe oltre l’orlo del suo letto, e obbligò Ron a sedersi quando tentò di alzarsi “Dimmi quello che è successo Ron o Io ti ucciderò” Harry praticamente ruggì.

“Okay,Okay calmati” disse Ron velocemente,togliendo le mani di Harry dal colletto della sua camicia. “Tutto quello che so è che è successo qualcosa a quell’incantesimo di localizzazione che Silente ha fatto su Remus ed Emmeline. Non sanno dove sono. Ho sentito Tonks che parlava con papà, e pensa che potrebbero essere…morti…”

“No” sussurrò Harry con gli occhi che si spalancavano per il terrore “Non possono esserlo…”

”Bè, come ho detto, Kingsley ha una squadra e ora stanno cercando Remus…”

Harry si lasciò cadere sul letto e si coprì la faccia con un cuscino. Ron si morse il labbro. Probabilmente avrebbe dovuto tenere la bocca chiusa- ci doveva essere una ragione se Sirius non aveva detto ad Harry di Remus. Sirius diceva tutto ad Harry.

“Mi ha mentito” disse Harry, con la voce attutita dal cuscino “Sirius mi ha detto che Remus stava bene…”

Dopo di quello, Harry rimase in silenzio. Ron pensò che forse si era soffocato con il cuscino, ma poteva vedere il suo petto che si alzava e abbassava mentre respirava. Pensando di aver fatto abbastanza danni per il resto dell’estate, Ron lasciò solo il suo miglior amico.

_____________________________________________________________________________

Nel frattempo, giù in cucina, Sirius era seduto al tavolo, con la mascella rigida e fissava il muro. Avevano avuto la prova. Remus era stato trovato…

Sirius non aveva detto una parola in quasi venti minuti, e questo stava rendendo le altre persone nella stanza decisamente a disagio.

Silente lo aveva portato nel salotto, e gli aveva detto che Kingsley aveva mandato un gufo. Il cadavere di Remus era stato trovato in un gruppo di cespugli nelle montagne francesi. Sembrava che fosse morto da ore. Non c’era alcun segno di lotta, e il che rendeva la causa della morte ovvia: la maledizione che uccide.

La risposta di Sirius alla notizia era ciò che stava rendendo gli altri occupanti del numero dodici a disagio. Non c’era stata una risposta. Era come se tutto il corpo di Sirius si fosse semplicemente spento.I suoi occhi erano morti e vuoti , i suoi movimenti minimi. Era come aspettare che esplodesse una bomba.

“Sirius” disse Silente piano sedendosi accanto all’auror “Kingsley è appena arrivato al ministero con Remus. Desidera che tu ci vada e …lo identifichi”

Ora si potevano vedere le lacrime che cominciavano a formarsi negli occhi di Sirius. Annuì velocemente, si alzò con l’aiuto di Silente, e i due viaggiarono via camino in maniera piuttosto scomoda, fino al ministero della magia. Sirius non sembrava avere idea di dove si trovasse. L’auror Dawlish li incontrò alle ascensori e annuì come saluto. Al secondo livello, Silente prese Sirius per il braccio e lo condusse per i corridoi fino ad una porta su cui c’era scritto ‘obitorio’.

Il respiro di Sirius diventò corto  appena vide un tavolo di metallo al centro della stanza. Su di esso c’era una figura coperta da un lenzuolo bianco. Kingsley si alzò da dove si era seduto contro il muro. Si scambiò qualche parola con Silente, ma Sirius non ne sentì neanche una. Era concentrato completamente su quel tavolo. Remus era sotto quel lenzuolo…

Lentamente, e barcollando più di un po’, Sirius si allontanò dagli altri due maghi. Non tentarono di fermarlo. Sirius si avvicinò al tavolo, senza sbattere gli occhi, senza pensare a quello che avrebbe visto. Aveva bisogno di vederlo con sicurezza…

Vide la sua mano muoversi sul lenzuolo, e prima che potesse fermarsi, lo stava togliendo. Trattenne l’impulso di urlare dolorosamente appena posò gli occhi sulla pallida, faccia morta del suo miglior amico.

Gli occhi blu di Remus erano spalancati per quella che Sirius era sicura fosse paura. La scena era troppo familiare per lui. Così era come aveva visto Lily e James per l’ultima volta. Era finita…tutto quello che rimaneva a Sirius nel mondo era il suo figlioccio.

Harry…Oh Dio…come avrebbe reagito alla notizia? Sarebbe stato distrutto. Remus era più di uno zio per lui. Era come un secondo padre. Harry amava Remus quanto Sirius. Remus era stato il mentore di Harry, il suo insegnante,uno dei suoi migliori amici.

Sirius sentì vagamente le sue ginocchia che sbattevano contro il pavimento di cemento della stanza, mentre appoggiava la testa contro il freddo metallo del tavolo dove era steso Remus. Non sapeva quanto tempo rimase lì. Non era ancora pronto ad andarsene. E non se ne sarebbe andato finchè non fosse stato pronto.

La sua mente era vuota, il suo corpo non sentiva niente. Non poteva neanche immaginare come sarebbe stata la sua vita adesso. Non voleva farlo.

Quando Lily e James erano morti, Sirius aveva pensato che la sua vita fosse finita. Con sorpresa, era stato solo l’inizio.Aveva imparato a conoscere meglio Remus negli anni, rispetto a quanto conoscesse se stesso…

Alla fine, Sirius si alzò. Senza preoccuparsi di asciugarsi le lacrime dalla sua faccia, Sirius si piegò e baciò la fronte di suo fratello. Si girò per andarsene ma qualcosa catturò il suo sguardo. Qualcosa sul collo di Remus era scintillato alla luce. Impacciatamene,Sirius spostò di lato la camicia di Remus, e rimosse una collana d’argento dal suo petto. La sua mascella cominciò ad aprirsi e a spalancarsi.

Velocemente, cominciò a cercare la sua bacchetta tra i vestiti. Non era lì “Dannazione” imprecò forte con la voce ancora roca. Si voltò verso Kingsley e Silente. Lo stavano guardando come se fosse diventato pazzo- forse lo era…”Ho bisogno di una bacchetta” disse

”Sirius cosa…” cominciò Kingsley

“Nessuno ha fatto un incantesimo di magia legale per verificare che fosse lui?”

“Perché avremmo dovuto-“

“Remus non indossa argento. Non c’entra niente col fatto che è un lupo mannaro, non gli piace il colore. Datemi una bacchetta per favore” lo pregò Sirius. La sua faccia era piena di una speranza che quasi spezzò il cuore di Kingsley.

Riluttante, Kingsley diede a Sirius la sua bacchetta. Silente osservò con interesse Sirius che cominciò a mormorare un incantesimo complicato, movendo la bacchetta di Kingsley sul corpo di Remus. Non stava succedendo niente. “Ho bisogno della mia bacchetta. Fallo tu” disse Sirius infilando di nuovo la bacchetta tra le mani del suo proprietario.

Kingsley sembrava preferir affrontare Voldemort da solo, senza una bacchetta, piuttosto che dover essere quello che doveva confermare che l’uomo sul tavolo era veramente Remus. Fece un respiro profondo e lanciò uno sguardo a Sirius: Stava guardando ancora Remus speranzoso. Esitante, Kingsley cominciò l’incantesimo di medicina legale. Era più difficile farlo su un corpo morto da ore che era stato all’aria aperta . Dopo qualche minuto, un ologramma cominciò a formarsi sul pettodi Remus. Sirius trattenne il respiro mentre la figura prendeva forma.

Alla fine l’incantesimo fu completato. Gli occhi di Kingsley erano spalancati senza riuscire a crederci. Il sorriso che si formò sulla faccia di Sirius era il più grande che si vedeva  da anni. Sirius cominciò a ridere ovviamente sollevato.

Karkaroff Igor diceva l’ologramma

Età: 62 anni

Mangiamorte conosciuto.

RECENSITE!

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


chap 5
CONSEQUENCES
Capitolo 5


Harry Potter si stava innervosendo.

La signora Weasley era appena andata nella sua camera a prendere il vassoio con i resti della sua cena. Lui aveva cercato di mangiare, ma sembrava che il suo stomaco non accettasse niente in quel momento- si era fermato prima di vomitare quel poco che aveva già mangiato.

Ma non era la signora Weasley che era andata a prendere il carrello che aveva fatto innervosire Harry, erano stati gli sguardi comprensivi che gli aveva mandato tutta la serata. Sembrava stesse per scoppiare a piangere quando Harry le aveva chiesto dove fosse Sirius. Persino i suoi amici non volevano dirgli dove fosse andato il suo padrino, ma Harry sapeva che lo sapevano.

Quando erano andati a salutarlo prima di andare a letto,si erano scambiati sguardi a disagio al solo nominare il nome di  Sirius. Nessuno di loro voleva dirgli niente, e ad Harry non piaceva non sapere- era un tratto che aveva preso dal suo padrino.

Quindi questo era il motivo  perché, a mezzanotte e mezzo, due notti prima della luna piena, Harry era steso sveglio, guardando male il soffitto. Era ancora piuttosto frustrato con Sirius perché non gli aveva detto che era successo qualcosa a Remus. Aveva dovuto scoprirlo da Ron porca miseria! Non che Harry fosse arrabbiato con Ron per averlo messo a conoscenza dei fatti, ma avrebbe preferito che Sirius fosse onesto con lui. Per qualche ragione però, il suo padrino o non era in casa o evitava Harry, e questo stava iniziando a farlo preoccupare.

La spiegazione di Ron su quello che era successo era stata vaga, per dire poco. Lasciava Harry a pensare ad immagini orribili di cadaveri in decomposizione- un effetto lasciato dalla pozione, ne era sicuro. Si concentrò sull’immagine di Remus  seduto davanti a quel camino. Se stava vedendo solo persone che erano morte (una conclusione che aveva raggiunto dopo aver visto i suoi genitori) allora probabilmente significava che anche Remus era morto.

Ma no, non poteva essere possibile. Sirius glielo avrebbe detto. Ma Sirius non gli aveva neanche detto che c’era qualcosa che non andava con Remus. Forse Sirius non pensava che potesse sopportare la notizia…?

Harry si lamentò forte per la frustrazione. Sirius non gli teneva mai cose nascoste a meno che non aveva una dannatissima ragione per farlo. Harry sapeva che a Sirius non piaceva tenerlo all’oscuro. Sirius e Remus avevano litigato molte volte su quello che dovevano dire ad Harry in passato- Harry gli aveva sentiti. Se era qualcosa a che fare con l’ordine della fenice, Harry poteva capire la segretezza. Ma quando si trattava dei suoi guardiani sentiva,- no,sapeva- di avere il diritto di sapere quello che stava succedendo.

Si potevano sentire dei passi per il corridoio. Harry sapeva che non erano di Sirius. Era raro che Sirius camminasse piano. I passi si fermarono fuori dalla sua porta. Deve essere la signora Weasley pensò Harry Per controllare che stia dormendo ne sono sicuro.

La porta cigolò e si aprì  mentre Harry chiudeva gli occhi, preferendo fingere di dormire piuttosto che ascoltare una predica e prendere una pozione per addormentarsi. Appena la porta si richiuse piano di nuovo, Harry aprì gli occhi e decise di aspettare fino al mattino. Poi avrebbe preteso risposte.

_____________________________________________________________________________

Sirius era seduto ghignante dietro la sua scrivania nel dipartimento auror. Sapeva che non doveva essere così felice- c’era ancora da risolvere il mistero di dove fosse Remus, e di come Karkaroff si fosse avvicinato così tanto al suo miglior amico da prenderli un capello per preparare la pozione polisucco (era stato confermato da Kingsley e Silente che era stata usata veramente una pozione polisucco).

Remus non era stato trovato. Il fatto preoccupava ancora Sirius all’infinito, ma per il momento poteva respirare più facilmente sapendo ce il suo amico- suo fratello- era ancora là fuori. La speranza non se ne era andata. I mangiamorte avevano ovviamente cercato di far sembrare che Remus fosse stato ucciso, ma ovviamente non avevano realizzato quanto Sirius Black fosse percettivo. Se non fossero stati così stupidi da lasciare quella collana intorno al collo di Remus, Sirius avrebbe ancora creduto di averlo perso. Voldemort sarebbe riuscito a rovinare il morale all’interno dell’ordine.

“Oh” disse stancamente Kingsley. Non dormiva da quasi tre giorni. Doveva controllare che Sirius non facesse niente di stupido, e ora la stanchezza stava cominciando a farsi sentire. Cercò qualcosa tra le sue vesti e tirò fuori quello che sembrava essere un marsupio di un marrone orribile, circondato da una puzza orribile. “Brucerò questo mantello per tua informazione. Quella dannata puzza non va via…” l’auror appoggiò lo zaino sulla scrivania di Sirius, lo colpì con la sua bacchetta e disse “Engorgio”

“La borsa di Remus” disse subito Sirius, aprendo lo zaino, senza essere turbato dall’odore delle caccabombe all’interno- essere un malandrino aveva i suoi vantaggi.

Sirius cercò nella borsa, sperando che non fosse lì,che Remus fosse stato abbastanza intelligente da tirarlo fuori prima di perdere la borsa. Tolse tutte le altre cose nella borsa- vestiti piegati con attenzione,fiaschette di pozione antilupo, un libro,una piccola foto di Sirius ed Harry… non era lì.

“Ben fatto Lunastorta” disse Sirius piano ed orgogliosamente. Guardò Silente e Kingsley che lo stavano fissando tutti e due con le sopracciglia alzate “Lo specchio a doppio senso non è qui” spiegò come se fosse ovvio quello che stava dicendo. Quando continuarono a guardarlo stranamente, aggiunse “James ed io, gli avevamo a scuola. Questo è il modo in cui riuscivamo a parlare quando ci mettevano separatamente in punizione. Ne ho dato uno a Remus prima che partisse, l’altro deve essere da qualche parte nella stanza di Harry. Potremmo essere capaci di trovarlo…”

Sirius si schiaffeggiò mentalmente per non averci pensato prima. Ma , si ricordò, erano successo molte cose, e non aveva avuto tempo di pensarci per tutto lo stress di cercare di capire come uscire da questo casino.

Le labbra di Silente si contorsero “Minerva era convinta di sentire voci nella sua testa per anni sai Sirius” disse pensieroso.

Sirius ghignò di più “Bè,che cosa stiamo aspettando? Andiamo a cercare questo specchio!”

“Sirius sono le due del mattino, Harry probabilmente sta dormendo. Voglio andare a dormire. Tu e Silente avete bisogno di dormire…”Disse Kingsley senza vera convinzione. Voleva trovare Remus anche lui, ma qualcuno doveva essere la voce della ragione.

“Allora vai a casa a dormire” disse Sirius distrattamente, rifacendo la borsa di Remus a casaccio. Senza dire un’altra parola, si alzò dalla sua scrivania e lasciò l’ufficio.

Kingsley si girò stancamente per guardare la faccia divertita di Silente “Sarà la mia morte” disse il mago più giovane.

“Sirius è,per dire poco, determinato. Ho una sensazione che non si riposerà finché Remus non viene trovato” disse Silente “Tu vai a riposarti Kingsley. Io devo tornare ad Hogwarts e organizzarmi per riportare Severus al ministero finché non formiamo un altro piano.”

“Ma a lui non piacerà” mormorò Kingsley nascondendo un sorriso.

“No, ma non sarebbe d’aiuto a nessuno se qualcuno scopre che è scomparso”

“Ha ragione signore. Penso che andrò solo a fare un pisolino sulla mia scrivania. L’ho fatto molte volte. Veramente è una scrivania piuttosto comoda… tornerò al quartier generale tra qualche ora”

“Riposa bene Kingsley” disse Silente mentre l’auror lasciava l’ufficio. Il vecchio preside si alzò finalmente. Prima parlava con Piton,meglio sarebbe stato.

_______________________________________________________________

Gli occhi di Harry si aprirono di scatto appena sentì la presenza di qualcuno nella sua stanza. Alzò leggermente la testa, e vide il profilo sbiadito di Sirius piegato sul suo baule di Hogwarts, cercando furiosamente qualcosa. Ciecamente,Harry si sporse e prese i suoi occhiali dal comodino. Appena fu capace di vedere bene si sedette meglio “Sirius?” disse.

Sirius sobbalzò e guardò dal fondo del baule al suo figlioccio”Dov’è ?” disse velocemente.

“Dov’è cosa?” chiese Harry con le sopracciglia che si alzavano.

“Quel dannatissimo specchio. Che cosa ne hai fatto?” Sirius si alzò dal punto in cui era stato inginocchiato davanti al baule, e si spostò davanti all’armadio. Cominciò a cercare tra i vestiti di Harry, mormorando tra se e sé.

L’altro sopracciglio di Harry si alzò mentre guardava il suo padrino distruggere la sua stanza. Dopo dieci  minuti Sirius fermò la sua ricerca e si sedette accanto ad Harry, relativamente calmo rispetto a qualche secondo prima. Almeno i suoi occhio non erano più spalancati come dischi.

“Perché stai cercando lo specchio alle tre del mattino?” chiese Harry cautamente.

“Remus ha l’altro” mormorò Sirius “Non è morto Harry. Ha lo specchio e possiamo trovarlo. Questo può finire solo se troviamo l’altro specchio”

Ad Harry, Sirius sembrava uno che aveva perso la speranza per …tutto. Sembrava sofferente…perso…confuso…”Sirius che cosa è successo a Remus?” sussurrò Harry.

Sirius lo guardò con un’espressione che gli fece restringere lo stomaco. Cominciò a spiegargli tutto quello che sapeva,da Kreacher che poteva averlo avvelenato, a Kingsley che aveva trovato il corpo di Karkaroff sotto la pozione polisucco. “…e ho cercato nella borsa di Remus, e il suo specchio non era lì. E so per certo che l’ha preso. L’ho messo io stesso nella borsa. Perciò se lo traviamo potremmo essere capaci di contattarlo e…”

“Sirius” disse Harry comandando al suo padrino di smettere il suo discorso sconnesso.

“Sì?”

“Ti aiuto a trovare lo specchio”

“No “ disse Sirius deciso. “Dovresti riposare. Ascolta,mi dispiace per non averti detto questo prima,ma Madama Chips mi ha detto che se ti facevo stressare mi faceva una fattura che sarebbe durata fino all’anno prossimo”

“Ma mi sento-“

”Sì,sì lo so,ti senti bene, ma preferirei che tu rimanessi a letto sentendoti bene, e non io al St Mungo dopo che Madama Chips e Molly si occupano di me se ti faccio alzare dal letto.”

Sospirando per la sconfitta,Harry si stese sui cuscini e si massaggiò gli occhi sotto i suoi occhiali. “L’ultima volta che l’ho visto era in biblioteca,quel giorno che mi hai chiamato dal ministero prima della mia lezione di occlumazia.

“La biblioteca?” ripeté Sirius “Sei sicuro?”

“Sì” rispose Harry “Pensavo di averlo riportato qui, ma visto che non l’hai trovato nella tua piccola ricerca, deve essere ancora lì”

Sirius annuì “Okay” disse”Allora vado a controllare in biblioteca” si piegò e baciò un lato della testa di Harry “Dormi un po’ piccolo. Ti faccio sapere cosa sta succedendo domani mattina”

Sospirando,Sirius si alzò e lasciò la stanza,sapendo che Harry lo stava fissando. Si passò velocemente una mano tra i capelli. Dopo che tutto questo sarebbe finito, avrebbe avuto bisogno di una lunga vacanza. Sfortunatamente per lui, si sarebbe dovuto preoccupare dei mangiamorte che l’avrebbero seguito sicuramente nel località dove si sarebbe diretto. Forse si sarebbe solo limitato a tenere Remus ed Harry sotto controllo continuo finché finiva la guerra. Santo cielo stava diventando Malocchio Moody ‘vigilanza costante’. Sarebbe dovuto tornare presto al lavoro,cosa fare allora? Aveva anche bisogno di farsi la barba…Anche mangiare qualcosa non sarebbe stata una cattiva idea. Forse Kingsley aveva ragione e lui aveva veramente bisogno di dormire- molto, se ci pensava. Dopo aver trovato lo specchio,forse poteva andare in cucina a prendere alcuni avanzi della cena. Sicuramente Molly gli aveva lasciato qualcosa. Una burrobirra stava sempre bene con i pasti di Molly. Aveva già bevuto tutto il Firewiskey, ma era piuttosto sicuro che Remus ne avesse nascosto un po’ in giro per le emergenze…e questa era un’emergenza.

Finalmente,raggiunse la biblioteca, fermando temporaneamente il suo flusso di pensieri. In piedi sulla soglia, puntò la bacchetta verso il centro della stanza. “Accio specchio a due sensi” mormorò pigramente.

Per cinque minuti aspettò. Arriverà,continuò a ripetersi, deve arrivare.

La sua mente non registrò il fracasso sul pavimento sotto di lui. E neanche registrò il rumore di qualcosa che volava nel corridoio dietro di lui. La sua mente era concentrata sulla biblioteca e basta. I suoi occhi erano spalancati mentre cercava di vedere qualcosa nella stanza buia.

Solo quando qualcosa lo colpì forte dietro la testa, smise di guardare la stanza “Ahia!” gridò afferrandosi la testa e girandosi. “Lumos”. Accanto ai suoi piedi c’era l’unica cosa che poteva riportagli il suo miglior amico. Prese subito il vecchio specchio  e pulì la polvere con la manica della sua veste. Guardò in fondo al corridoio,cercando di vedere da che parte fosse arrivato lo specchio. Pensò vagamente alla soffitta e a Kreacher, ma si rese conto che non gliene importava molto al momento.

“Lunastorta” disse con voce roca allo specchio. Si schiarì la voce “Remus Lupin” provò di nuovo. Fissò lo specchio per quelle che sembrarono ore. Si aspettava che la faccia stanca di Remus potesse apparire in qualsiasi momento, dicendoli di smetterla di comportarsi come una ragazza “Sta zitto Felpato,sto bene” avrebbe detto con un sorriso.

Sirius chiamò suo fratello fino a far finire la sua voce. L’unica cosa che vedeva era la sua faccia pallida ed esausta. In qualche modo,si spostò sul divano. Sentendosi frustrato e molto depresso(perché Remus non gli rispondeva? Remus rispondeva sempre!),appoggiò lo specchio sul tavolino e si stese sul divano. Forse Remus aveva perso lo specchio. Ma allora come lo avrebbero trovato? C’erano sempre possibilità di rintracciare un mago per la sua bacchetta, ma non servivano a molto se la bacchetta del mago era in pezzi sul tavolo della cucina.

Le sue palpebre erano pesanti come bolidi-una sensazione a cui sfortunatamente si stava abituando-ma aveva bisogno di rimanere sveglio. Aveva bisogno di capire come trovare Remus…

“Pronto?” disse piano una voce roca, e leggermente attutita “C’è qualcuno?”

Stava sognando. Doveva stare sognando, e se quella voce non la smetteva di prendersi gioco della sua testa-

Voce? Gli occhi di Sirius si spalancarono mentre si sedeva dal punto sul pavimento su cui in qualche modo era caduto. Le sue mani cercarono furiosamente sul tavolino,finché colpirono un angolo familiare dello specchio a doppio senso. “Lunastorta!” disse in una voce impastata,quasi ubriaca. Nella sua eccitazione assonnata, fece quasi cadere lo specchio tre volte prima di riuscire a tenere le mani abbastanza ferme per vedere la faccia nello specchio. Non era Remus…era….

“Emmeline! Cosa…” mormorò Sirius “Dove sei?”

“Sirius!” disse Emmeline ovviamente sollevata”Oh grazie a Dio! Non so dove mi trovo. Ho perso la mia bacchetta…perso Remus…tutto è sparito…mangiamorte dappertutto…”

“Stai bene?” chiese Sirius, con la mente che finalmente iniziava a svegliarsi, senza sentire veramente quello che stava dicendo Emmeline.

“Sì…Sì bene” disse

“Remus è con te?”

“No” disse “Ci hanno separato Sirius. Penso che sia con i mangiamorte…”

“Hai una minima idea su dove ti trovi?”

“Io…” cominciò senza speranza “Non lo so davvero…”

“Resta dove sei” disse Sirius “Vado a contattare Silente e poi torno a parlare con te. Tieni lo specchio vicino okay?”

Emmeline annuì “Okay…fai in fretta però okay?”

“Lo farò”

Sirius si alzò dal pavimento e corse a tutta velocità per la casa, senza preoccuparsi se stava svegliando ogni ritratto che superava. Inciampò sull’ultimo gradino, ma riuscì ad afferrare il corrimano prima di cadere. Doveva trovare Silente…

RECENSITE!

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


chap 6
CONSEQUENCES
Capitolo 6

Grazie all’uso di magia senza bacchetta da parte di Emmeline, Silente fu capace di rintracciare la località della strega nelle montagne francesi in pochi minuti. Sirius era già andato a svegliare Molly e Arthur, e aveva contattato Tonks e Kingsley. Con cautela, era stata creata una passaporta che gli avrebbe portati direttamente da Emmeline. Sirius si era rifiutato di sentire il suggerimento di tutti di non andare. Prese il comando dell’operazione, sotto lo sguardo stranamente divertito di Silente.

Usando una teiera,i tre auror sparirono dalla cucina. Sirius tirò immediatamente fuori la sua bacchetta appena atterrarono su un lato della montagna. Si sporse e afferrò il braccio di Tonks prima che cadesse. “Assomigli troppo ad Harry lo sai?” mormorò a sua cugina dai capelli blu acceso.

“Sta zitto Black” mormorò come risposta.

“Sirius,sei sicuro di aver parlato con Emmeline e non con un altro mangiamorte sotto la pozione polisucco?” chiese Kingsley.

“Se non è lei, allora cattureremo semplicemente un altro mangiamorte” disse Sirius casualmente “Lumos. Forza andiamo”

Tonks e Kingsley scossero le teste l’un l’altro e seguirono il loro capo. C’era la possibilità che stessero per cadere in una trappola, e Sirius non ci stava pensando due volte. Se ci fosse stato Malocchio Moody sarebbero stati tutti pietrificati sul pavimento, a ricevere una lunga ramanzina sulla ‘ VIGILANZA COSTANTE!”  In quel momento potevano seguire Sirius verso le loro morti. Ma erano auror. Questa era quello per cui vivevano. E dovevano seguire gli ordini del loro capo…anche se a volte era un pazzo psicotico.

“Sarà la nostra morte lo sai” disse Tonks facendo conversazione.

“Stavo pensando la stessa cosa” disse Kingsley.

Si ghignarono tra loro, e cominciarono a correre un po’ per raggiungere Sirius “Pronti?” chiese ai suoi auror. Loro annuirono con le bacchette dritte e pronte. Emmeline doveva essere proprio dietro l’angolo-

“Sirius?” lo chiamò una voce.

Il capo auror girò di scatto la testa verso la sua destra e corse all’ingresso di una caverna “Imbecille” disse Tonks.

“Tuo cugino” mormorò Kingsley correndo per raggiungerlo prima che Tonks potesse schiaffeggiarlo.

Emmeline era seduta sul pavimento della caverna,appoggiata ad un muro,stringendo un braccio ovviamente rotto. Il sollievo sulla sua faccia alla vista dei tre auror era più che evidente. Ma prima che Sirius potesse muoversi per andare ad aiutarla,Kinglsey lo afferrò dalla sua veste. Alla fine il suo lavoro era controllare che Sirius non si facesse uccidere. Fece lo stesso incantesimo di magia legale che aveva fatto sul cadavere di Karkaroff. Un minuto dopo, apparve un ologramma sulla testa di Emmeline. Era lei.

“Sei una visione, davvero” Sirius ghignò,aiutando la strega ad alzarsi dal pavimento. La sua caviglia non riusciva a sostenerla, sembrava essere fratturata.

“Ferula”mormorò Tonks. Bende e punti uscirono dalla sua bacchetta e si misero intorno al braccio e alla caviglia di Emmeline. Sirius alzò un sopracciglio. Tonks scrollò le spalle “è stato il primo incantesimo che ho imparato ad Hogwarts.”

“Parlando di Hogwarts” disse Kingsley “Dobbiamo andare. Non voglio rimanere qui fuori più del tempo necessario”

“è così bello vedervi” disse Emmeline appoggiandosi su Sirius mentre uscivano dalla caverna. “Non so cosa sia successo a Remus…Mangiamorte…dappertutto…”

“Parleremo appena ti sarai riposata un po’ Emmeline” disse Kingsley. Incantò di nuovo la passaporta per andare ad Hogwarts. Silente aveva tolto momentaneamente le barriere intorno all’infermeria, ma avevano solo venti minuti dall’inizio della missione per raggiungere la scuola. I quattro membri dell’ordine toccarono la teiera, e dieci secondi dopo, erano arrivati. Il preside stava aspettando con Madama Chipis,la McGranitt,Moody, e – per l’enorme disgusto di Sirius- Piton.

Sirius condusse immediatamente Emmeline verso un letto appena fatto, e permise all’infermiera della scuola di esaminarla. Tutti tranne Piton,cominciarono a riempire gli auror di domande su dove avevano trovato Emmeline. Kingsley e Tonks risposero pazientemente a tutte. Sirius invece osservava Piton. Il maestro di pozioni aveva uno strano sguardo sulla faccia mentre guardava Madama Chips curare le ferite di Emmeline. Sembrò accorgersi dello sguardo di Sirius, si voltò con il suo solito ghigno verso l’auror.

Il loro incontro dell’ordine estemporaneo, si occupò di tutto quello che era successo negli ultimi quattro giorni:Diagon Alley, Remus ed Emmeline, Harry,Kreacher, e la possibile spia al numero dodici. Sirius ovviamente aveva richiesto più informazioni su questo, ma Silente non volle dilungarsi oltre su quello che era sembrata essere una cosa uscita per sbaglio dalla sua bocca.

Il sole stava sorgendo velocemente sul campo da Quidditch, e Silente decise che era il momento che gli auror dormissero un po’. Piton sarebbe rimasto ad Hogwarts fino a quel pomeriggio,  finché Silente avesse trovato un modo per riportarlo al ministero. Finché Emmeline non si fosse riposata avevano deciso (o meglio,Madama Chips aveva deciso per loro) di aspettare a fare le loro domande. Visto che sembrava che Harry stesse bene (Piton aveva rassicurato Sirius- attraverso Silente- che si sarebbe rimesso completamente nei giorni successivi), Sirius aveva deciso che era arrivato il momento di tornare al lavoro. Aveva molto da recuperare, e comunque non c’era molto che potevano fare per Remus finché non avevano più informazioni su quello che era successo in Francia.

Silente si offrì gentilmente di far rimanere gli auror a dormire nei quartieri riservati agli ospiti di Hogwarts. Esausta,Tonks condusse gli altri due  fuori dallo studio e per i corridoi della scuola. Appena raggiunsero le loro camere, nessuno si disse nemmeno la buona notte. Sirius non raggiunse neanche il letto che era stato preparato per lui dagli elfi domestici. Si lasciò cadere sul divano e si addormentò un secondo dopo.

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In un appartamento buio a Londra, una donna bionda con bellissimi occhi nocciola, era seduta con la schiena appoggiata al suo divano di pelle nera, le ginocchia raggomitolate sul petto, e la testa nascosta tra le braccia. Non avrebbe mai pensato che le scelte che aveva fatto quasi quattordici anni prima avrebbero portato a questo. La sua vita,una volta felice con un uomo magnifico che l’avrebbe appoggiata in quasi tutto, era ora infelice con un signore oscuro che decideva ogni sua mossa. Conosceva tutti i piani del suo padrone prima della maggior parte del resto mangiamorte. Erano organizzati con attenzione questi piani, e sembravano sempre a prova di tutto. Lei controllava che fossero così.

Incolpava se stessa ovviamente, e con una buona ragione. Il figlio dei suoi migliori amici era morto. La pozione aveva fatto indubbiamente il suo lavoro,  e l’unica persona che conosceva l’antidoto era un mangiamorte rinchiuso al ministero della magia. L’unico uomo che aveva mai amato ora la odiava, ed era praticamente morto appena i mangiamorte lo avrebbero raggiunto. Avrebbe combattuto ovviamente, questo era l’unico modo in cui Remus poteva esalare l’ultimo respiro. Avrebbe combattuto fino al suo ultimo respiro. Poteva ricordarsi solo un’altra volta in cui aveva attaccato lui un altro studente.

Regulus se lo meritava però,pensò.

Se continuava con la vita che aveva adesso, probabilmente sarebbe morta in dieci anni,se le fosse andata bene. Era stata abbastanza fortunata ad evitare di partecipare alla maggior parte delle torture dei babbani- era uno dei vantaggi di essere la miglior strategista di Lord Voldemort. L’unico vantaggio,pensò amaramente.

Era seria sul fatto di andare a vedere Silente. Avrebbe dovuto farlo tanti anni prima, quando Remus le aveva detto di farlo la prima volta. Ma lei era stata così presa nella sua indipendenza e nel finire la guerra a modo suo. Forse, se ci avesse pensato meglio tanti anni prima, la guerra sarebbe finita prima che lei avesse fatto qualcosa che poi avrebbe rimpianto. E poi lei e Remus sarebbero stati capaci di vivere felici e contenti. Ma quella notte a casa di Remus sarebbe rimasta una di quelle che avrebbe rimpianto più di tutto quello cha avesse mai fatto nella sua vita.

Quando Sirius era stato rilasciato da Azkaban era stata estatica. Sapeva  quello che aveva fatto Peter- aveva cercato di dirlo a Remus ma lui non l’aveva voluta sentire…Peter l’aveva manipolata non solo nel rovinare la sua vita e lasciare che i suoi due migliori amici morissero, ma anche incastrando il suo altro miglior amico. Erano state rovinata abbastanza vite per causa sua, e aveva bisogno di fare qualcosa a riguardo.

Si alzò dal divano, trovò la sua bacchetta di riserva e si preparò a smaterializzarsi.

Naomi aveva preso una decisione…. Sperava solo che lui l’avrebbe ascoltata…

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Sirius si stava mantenendo la testa fra le mani, con gli occhi che si chiudevano da soli dopo sole tre ore di sonno. Aveva bisogno di dormire seriamente al più presto, o sarebbe finito al St Mungo con il bisogno di una pozione anti stress. Non aveva mai realizzato quanto fosse sorprendentemente scomoda la sua scrivania del ministero. Forse poteva convincere la Bones ad ordinarne delle nuove…

“SIRIUS!” gridò qualcuno nel suo orecchio.

Il suo braccio crollò, e la sua testa colpì forte la scrivania. Alzando lo sguardo e massaggiandosi la sua fronte ammaccata, Sirius guardò male il suo vice “Sei licenziato” mormorò roteando gli occhi al ghigno di Kingsley “Che cosa vuoi?”

“Ho solo pensato che ti avrebbe fatto piacere sapere che il dipartimento di ricerca incantesimi è stato capace di trasformare il corpo di Karkaroff nella sua forma- orribile- originale.” Disse Kingsley sedendosi sull’orlo della scrivania di Sirius.

“Bene” disse l’altro mago “ Era già abbastanza brutto vedere quella feccia fare finta di essere Remus. Almeno sarà più facile sapere che una specie di copia del corpo del mio miglior amico non verrà sotterrata –“

“Sempre ottimista vero Black?”

“Parlando di essere seppelliti” disse Sirius ignorando il commento del suo amico “Quando lancerete il corpo di quel bastardo in pasto agli squali nell’oceano?”

Kingsley soffocò una risata “Concordo con te su questo capo”

“E allora fallo” mormorò Sirius nascondendo la testa tra le braccia.

“Finirà tutto preso,sai” stava dicendo Kinglsey. Sirius grugnì come risposta. “Troveremo Remus e lui starà bene vedrai”

Sirius alzò lentamente la sua testa dalla scrivania. “Hai mai perso tutta la tua famiglia per colpa di una persona sola?” senza aspettare una risposta – la conosceva già- Sirius continuò “A me è successo. Non solo i miei parenti di sangue – non che me ne freghi qualcosa della maggior parte di loro- ma quelli che ho imparato ad amare, tutti quelli per cui avrei dato la mia vita… O gli ho già persi, o sto per farlo, o gli ho quasi persi tantissime volte.

“L’unica donna che abbia mai amato abbastanza da voler sposare,è stata assassinata da Lord Voldemort. Le uniche due persone che consideravo( a quel tempo) un fratello e una sorella sono stata uccise da lui anche loro. Due dei miei migliori amici si sono uniti a quel perfido bastardo. Il mio figlioccio che è come un figlio per me… e non entriamo nemmeno a parlare di quello…e ora Remus. È come…non so nemmeno che parole usare per descriverlo”

“Lo so” disse piano Kingsley “Hai sopportato roba veramente schifosa Sirius, ma devi superarla. Questo è quello ce vuole Voldemort, vuole che il tuo morale sia meno di zero. E perché mi stai guardando così?”

La mascella di Sirius era spalancata e i suoi occhi erano spalancati come galeoni “Hai detto il suo nome” sussurrò meravigliato “Santo cielo Kingsley! Hai detto Voldemort!”

“Sì,sì” mormorò Kingsley sembrando improvvisamente a disagio. “Non dirlo al mondo intero”

Sirius ghignò “Ohhh il mio piccolo Kinglsey non ha più paura del grosso parolone cattivo…”

“Pizzicami la guancia e Voldemort non dovrà preoccuparsi più di te” lo minacciò Kingsley.

Sirius rise,ma prima che potesse rispondere Silente entrò nel suo ufficio.

“Buon pomeriggio signori” disse. Sirius notò che non li aveva chiamati ragazzi- riservava quello solo per lui e Remus? “ Mi stavo chiedendo,è possibile che uno di voi due  vada a prendere qualcosa dalle celle per me?”

“Certo signore” disse Kingsley”Di che cosa ha bisogno- oh giusto…”

“Evans non è occupato Kingsley,lo chiami per me?” disse Sirius distrattamente mentre si massaggiava stancamente gli occhi.

“Veramente Sirius,preferirei che fosse uno di voi due a svolgere questo compito particolare” disse Silente con uno sguardo esplicativo a Sirius.

La fronte di Sirius si accigliò mentre guardava Kingsley. L’altro auror scosse la testa senza speranza e fece segno con la bocca ‘Piton’ “Oh” disse Sirius capendo finalmente “Okay, Kingsley potresti accompagnare gentilmente il preside alle celle per favore”

“Certo capo” disse Kingsley”Dopo di lei signore”

Sirius li guardò mentre se ne andavano. Si era dimenticato che Piton non era nella sua cella. Che diavolo si era persino dimenticato che Piton esistesse. Speranzosamente per Sirius, nessuno aveva realizzato che alle celle mancava un mangiamorte, era un fatto che avrebbe causato molto scalpore nella comunità. E che Dio non lo facesse scoprire a Rita Skeeter…

“I-Io sto cercando Sirius Black” disse una voce vagamente familiare la centro del dipartimento auror.

Sirius distolse lo sguardo dal punto sul pavimento che stava fissando, e lo posò sulla persona che stava parlando con uno dei suoi auror. L’auror guardò l’ufficio di Sirius e puntò il suo dito,indicando alla donna dove andare. Strinse pericolosamente gli occhi mentre lei faceva all’auror un sorriso forzato e nervoso per ringraziarlo e si dirigeva verso l’ufficio. Lentamente,si alzò, con il suo respiro che si accorciava per la rabbia.

“Hey tartufo” ebbe il coraggio  di dire”Posso…entrare?”

“Chiudi la porta” disse Sirius con una voce cautamente controllata.

Esitante,e con una buona ragione per esserlo, chiuse la porta. Sirius vide lentamente uno dei giovani auror mosse le sue sopracciglia verso di lui, mentre chiudeva le tendine sulle finestre del suo ufficio con un movimento di bacchetta. Non le disse un’altra parola finchè fu certo che la stanza fosse insonorizzata.

Con un movimento veloce, camminò in avanti e la sbatté con violenza contro un muro prendendola dalle sue spalle, e conficcando la sua bacchetta nella sua gola. “Che diavolo ci fai qui?” ringhiò.

“Sirius ti prego” lo implorò “Solo- ascolta e basta,ti prego”

“Ascoltare?” disse spingendola di più contro il muro “Vuoi che io, ascolti te? Sei una fottutissima mangiamorte” ruggì.

“So di Remus…ed Harry…”disse piano ignorando lo sguardo cattivo che le stava mandando Sirius.

“Che cosa su Remus?” disse subito. Un altro pensiero lo colpì, e inconsciamente lasciò andare un po’ la presa su di lei “Sai dov’è?”

“Bè,no, ma so cosa potrebbe succedergli”

“Davvero? E cosa sarebbe?”

“Il signore oscuro sta cercando di portare di nuovo i lupi mannari dalla sua parte. Ora non si fidano di lui, e penso dipenda da quello che gli ha detto Remus prima che iniziasse tutto questo. Ma lui pensa che se ha Remus, i lupi mannari potrebbero passare dalla sua parte.” Spiegò velocemente appena notò che Sirius stava cominciando ad allontanarsi “Hanno scambiato Karkaroff con Remus. Remus è scappato Sirius”

Sirius diminuì la pressione della bacchetta sulla sua gola”è scappato?” Naomi annuì”Lunastorta è scappato dai mangiamorte?”

“Da almeno dieci di loro”confermò lei.

Sirius la lasciò andare completamente e camminò indietro verso la sua scrivania “è tutto solo là fuori” mormorò”è stato separato da Emmeline ed è tutto solo…”

La fronte di Naomi si accigliò “Avevano detto di aver ucciso la donna…”

“Chi l’ha detto?” mormorò vagamente Sirius.

“Malfoy,Tiger ,Goyle e McNair. Erano loro quelli incaricati di trovare Remus”

“Lei è in salvo”mormorò Sirius.

“Bene” disse Naomi con uno strano sguardo negli occhi “Questo è un bene…”

“Perché sei qui Naomi?” chiese debolmente.

“Voglio il tuo aiuto” rispose subito”Il tuo e di Silente e di Remus. Ho bisogno del vostro aiuto”

“Davvero?” disse con la rabbia che ritornava. Lei annuì “Dammi una dannatissima ragione per cui dovrei farlo. Ora dovrei solo chiuderti in prigione”

“Non posso dartene una. Ma ,Sirius, io so cose. Stanno succedendo cose che se tu sapessi…Sirius devi fidarti di me…”

“Io mi fidavo di te Naomi” disse piano con sguardo triste “Mi fidavo di te come mi fidavo di James e Lily e di Julia e Peter. Remus si fidava di te. Remus ti amava più di ogni altra cosa. Ti avrebbe sposato e ti avrebbe dato la miglior vita che poteva. Tu hai rovinato tutto Naomi”

“Lo so, e non ho scuse che potrebbero anche lontanamente giustificare quello che ho fatto,e-“

“Fermati” disse distogliendo lo sguardo da lei “Potrei essere licenziato per questo…Fare semplicemente lasciare uscire una mangiamorte da qui… Che diavolo probabilmente mi rinchiuderanno di nuovo ad Azkaban. Per non parlare del fatto che questo è contro ogni senso dell’etica che ho… sarò buttato fuori dall’ordine…Remus probabilmente non mi parlerà più…”Sospirò “Ti aiuterò. Non so perché. Dà la colpa alla pazzia,stress… Maledetto Dio sto perdendo la testa. Dove vivi ora?” le chiese.

“Ho ancora il mio appartamento a Londra,e lavoro al paiolo magico”

“Remus me lo ha detto” mormorò “Ascolta, parlerò con Silente e i metterò in contatto con te. Non attirare l’attenzione su di te nel frattempo. E giuro su Dio Naomi se questa è una trappola…”

“Non lo è” lo rassicurò velocemente.

“Okay. Fuori di qui. Fai…qualsiasi schifo o quello che ti pare che fate voi. Sarò in contatto”

“Grazie” disse sinceramente. Sirius annuì velocemente distogliendo lo sguardo.

Non la guardò mentre se ne andava. Lo avrebbe rimpianto lo sapeva, ma solo il fatto che fosse entrata al dipartimento auror in piano giorno per parlare con lui…forse era una trappola,altamente probabile…e Remus…Naomi aveva detto che era riuscito a scappare da dieci mangiamorte. Se era vero,Remus era ancora vivo…

“Ho bisogno di un drink…” mormorò Sirius “Un drink molto,molto forte…”
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Harry era seduto di fronte a Ginny sul suo letto, con una scacchiera in mezzo a loro. Hermione era accucciata vicino a loro leggendo un libro. Fred e George stavano lavorando a qualcosa sulla scrivania di Harry- si erano rifiutati di dire qualsiasi cosa agli altri. Ron era appena andato di sotto a prendere thè e biscotti.

“Chi pensate sarà l’insegnante di difesa contro le arti oscure quest’anno?” chiese Ginny movendo il suo cavaliere.

“Non lo so” disse Harry “Forse di nuovo malocchio. Non era così male.”

“Sì,ma l’ordine lo vorrà qui vero?” disse Fred voltandosi dalla scrivania.

In quel momento,Ron rientrò trasportando un vassoio da thè “Le lettere di Hogwarts sono appena arrivate” annunciò.

“Finalmente” disse Hermione mettendosi a sedere accanto ad Harry

Ron appoggiò il carrello sul comodino di Harry e cominciò a distribuire le lettere.

“La mia è un po’ pesante quest’anno” disse Hermione sporgendosi sopra Harry.

“Sì,anche la mia” disse Ron.

“La mia sembra normale” disse Harry aprendo e leggendo la sua lettera. La stanza rimase in silenzio per qualche minuto finché leggevano tutti le loro lettere. Il silenzio fu rotto quando Hermione emise un forte strillo acuto

“Dannazione Hermione!” gridò Harry coprendosi l’orecchio in cui lei aveva appena urlato.

“Scusa” disse Hermione,senza crederci veramente. Stava ghignando da un orecchio all’altro, con le lacrime che brillavano nei suoi occhi.

“Che c’è che non va?” chiese George.

“Sono un prefetto”

“Le mie condoglianze” disse Fred con voce lugubre. Fu coperto da Ginny che cominciò a stillare insieme ad Hermione. Prese la spilla scintillante dalle mani dell’amica per esaminarla.

“Bel lavoro Hermione. Avrei dovuto sapere che l’avresti avuta” Harry ghignò “Mi chiedo chi sia l’altro prefetto. Che ne pensi Ron?”

“Ron stai bene?” chiese Ginny preoccupata guardando suo fratello.

Ron stava fissando con gli occhi spalancati qualcosa nella sua mano “Che cos’è amico?” chiese Harry sporgendosi oltre le spalle del ragazzo alto per vedere meglio “Porca puttana!” esclamò.

“Che cosa?” dissero i gemelli perfettamente in unisono.

“Ron è l’altro prefetto…”

RECENSITE!




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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


chap 7
CONSEQUENCES
Capitolo 7


Sirius camminava sorridente per il sentiero, con un sorriso che cresceva sempre di più sulla sua faccia, mentre Remus ed Emmeline,scherzavano tra di loro mentre camminavano su un lato della montagna. Remus stava raccontando alla strega delle avventure dei malandrini durante la luna piena. Sirius si accorse che si stava godendo solo il fatto di poter sentire di nuovo la voce del suo miglior amico.

Erano passate due settimane da quando Emmeline era stata trovata, e si era ripresa completamente. Invece di farle raccontare tutti i dettagli di quello che era successo in Francia,Silente si era organizzato per farle usare il suo pensatoio, e fornire all’ordine informazioni di cui avevano veramente bisogno.

“Ma non eri una Corvonero?”stava chiedendo Remus con la fronte aggrottata.

“Sì” confermò Emmeline “Ma è stato dopo Hogwarts”

“Giusto” disse con un’espressione indecifrabile sulla sua faccia. “è solo che non me lo ero mai immaginato a frequentare qualcuno…mai”

Emmeline rise, e Sirius non si perse il sorriso di Remus al suono “Davvero non è un cattivo ragazzo. Cioè,sì,è un po’ ossessivo sul suo lavoro, ma…” scrollò le spalle.

“Se lo dici tu” disse Remus.

“E tu?” chiese spingendo la spalla di Remus con la sua “Qual è la tua storia?”

“Veramente non c’è molto da dire con me. Ho frequentato solo una ragazza a scuola, ed è uscito fuori che era una mangiamorte. E questo è successo quando stavamo per sposarci tra l’altro” il tono di Remus era tranquillo,ma l’amarezza nella sua voce era evidente.

“Mi dispiace”disse Emmeline sinceramente “Ma vedila così: se l’avessi sposata, tu ed io non ci staremmo godendo questo fantastico paesaggio francese”

Remus rise” Questo è vero” disse con un sorriso dolce. Emmeline rispose al sorriso, e camminarono in silenzio per un po’ ”

Anche se questo non stava dicendo a Sirius( o a Silente che era da qualche parte dietro l’auror) niente che avesse a che fare con quello che era successo a Remus,Sirius era piuttosto grato nei confronti di Emmeline per avergli fatto vedere di nuovo il suo amico felice. Sarebbe stata una cosa positiva per Remus cominciare di nuovo ad uscire con qualcuno,e Sirius non riusciva a pensare a nessun altro che andasse bene per il suo amico se non Emmeline. Era divertente,intelligente, adorava Harry…

Il sorriso dell’auror cominciò a sparire quando notò il cambiamento nel paesaggio. Il sole precedentemente brillante, era stato sostituito da un cielo scuro e da un quarto di luna.(la luna piena si sta avvicinando,pensò Sirius vagamente). Remus cercò qualcosa nel suo zaino,facendo attenzione a non toccare le caccabombe, e tirò fuori lo specchio a doppio senso.

“Sirius Black” disse Remus allo specchio”Harry Potter” tentò ancora,dopo qualche momento di silenzio.

Remus aveva cercato di contattarli…

Sirius pensò di nuovo a quella sera. Probabilmente era stato intorno alle otto o nove nel pensatoio. Sirius ed Harry erano stati entrambi nella cucina del numero dodici dopo l’attacco a Diagon Alley. Se Sirius era corretto nelle sue ipotesi su dove si trovava lo specchio, non avrebbero mai sentito Remus anche se ci avessero provato.

“Nessuna risposta?” chiese Emmeline mentre Remus metteva di nuovo lo specchio tra i suoi vestiti.

“No” sospirò”Ma conoscendo quei due o stanno mangiando,o stanno facendo una guerra di scherzi”

Sirius pensò che uno scherzo sarebbe stata una bella alternativa a quello che era successo quella notte. Un momento dopo,Remus si fermò di botto,afferrando il braccio di Emmeline per non farla continuare a camminare.

“Guarda” disse piano una voce dietro Sirius,facendolo sobbalzare.

Si voltò e vide Silente che indicava un gruppo di alberi. Si potevano vedere ombre scure che si muovevano leggermente sotto la luce della luna. Sirius si morse il labbro, sapendo che qualsiasi cosa sarebbe successa dopo,lui non avrebbe potuto aiutare il suo amico. Era a mala pena uno spettatore…

“Nox” dissero piano Remus ed Emmeline all’unisono. Le luci alle punte delle loro bacchette si spensero immediatamente.

“ABBASSATI!” gridò Remus. Sirius lo vide spingere Emmeline sul pavimento mentre schiantesimi
volavano dagli alberi. I due probabilmente erano gattonati verso la salvezza dall’altro lato del sentiero. Si poteva sentire la voce di Remus che mandava incantesimi e maledizioni verso i loro aggressori.

La grande vastità di diversi getti di luce ricordò a Sirius di uno spettacolo di fuochi d’artificio babbano che aveva visto una volta con Lily e James tanti anni prima. A quei tempi però,non era preoccupato di vedere se i suoi amici ne sarebbero usciti vivi…

“CRUCIO!”gridò uno dei mangiamorte.

Un’ondata di rabbia e panico riempì Sirius appena sentì le grida di dolore attutite di Remus. Per quanto fosse tentato di tirare fuori la sua bacchetta e mandare lui stesso maledizioni,sapeva che non sarebbe servito a niente. Poteva solo guardare per ora…

La scena cambiò di nuovo. Ora,Remus ed Emmeline si erano rifugiati in una caverna. Remus stava disinfettando un grosso taglio sulla schiena di Emmeline,usando la luce flebile della sua bacchetta.

“Dovrebbe tornare tutto a posto” mormorò abbassandole la maglietta.

“Grazie” disse lei voltandosi verso di lui “Come va la tua testa?”

“Pulsa terribilmente” rispose Remus tranquillamente appoggiandosi al muro della caverna. Cercò qualcosa tra i suoi vestiti e tirò di nuovo fuori lo specchio a doppio senso. Pensò per un momento,rigirandosi lo specchio nella sua mano “Tieni,prendi questo. Se succede qualcosa e ci separano, puoi chiamare aiuto”

Emmeline lo prese solo quando lui lo spinse nella sua mano “Ma e tu? Come farai a chiamare aiuto?”

“Ho ancora la mia bacchetta” sorrise misteriosamente facendo alzare un sopracciglio ad Emmeline. “Non ti preoccupare per me. Ascolta,perché non provi a dormire un po’ finché puoi…”

La scena stava cambiando di nuovo. Erano ancora nella caverna,ma ovviamente erano passate alcune ore.

Remus era seduto al centro della caverna,con le sue ginocchia contro il petto,fissando dritto davanti a lui verso l’ingresso. Emmeline era accucciata dietro di lui, addormentata. Lui era ovviamente di guardia. Passarono vari minuti, e la testa di Remus cominciò ad abbassarsi per comprendibile stanchezza. Resta sveglio Lunastorta,lo incoraggiò silenziosamente Sirius. poteva sentire che stava per succedere qualcosa.

Aveva appena finito di formulare questo pensiero che Remus era già di nuovo in piedi,con la bacchetta dritta e puntata verso l’ingresso della caverna.

“EXPELLIARMUS!” gridò qualcuno. Remus cercò con difficoltà di mantenere la sua bacchetta,ma fu inutile. Non solo la sua volò via dalle sue mani, ma anche quella di Emmeline dai suoi vestiti, e finirono entrambe nella mano del loro aggressore invisibile.

Remus si mosse leggermente in avanti,con gli occhi spalancati,cercando di abituarsi al buio per trovare Emmeline. Il mangiamorte si fece riconoscere-era Lucius Malfoy. Prese in girò Remus per qualche minuto e poi spezzò in due le bacchette confiscate. “Non avrete più bisogno di queste” disse tranquillo.

A questo punto Emmeline era sveglia e in piedi accanto a Remus. Malfoy puntò la sua bacchetta alla coppia, e Sirius era sicuro che si stesse preparando a pronunciare la maledizione che uccide. Invece, fece un sorrisetto e cominciò a mormorare qualcosa velocemente in latino. Remus ed Emmeline ebbero solo il tempo di scambiarsi uno sguardo interrogativo prima che una luce bianca accecante riempisse la caverna. Sirius si coprì gli occhi, ma controllò che Remus fosse ancora in vista. Quasi subito, avendo lo sguardo di qualcuno a cui era stato appena tolto il respiro,Remus ed Emmeline caddero sul pavimento della caverna.

La cosa successiva che vide Sirius, fu Emmeline piegata sul corpo svenuto di Remus. Lei sembrava quasi pallida quanto lui, e aveva difficoltà a respirare normalmente. Il sole mattutino cominciò a riempire la caverna.

“Remus” disse con voce stridula, scotendolo più forte che poteva. Non stava rispondendo.

Emmeline si sedette sui talloni, appoggiando una mano tremante sulla sua testa, e guardandosi intorno nella caverna.

“Che cos’era quell’incantesimo?” mormorò Sirius a Silente.

“Non lo riconosco” rispose il preside piano

Per il sollievo di tutti, finalmente gli occhi di Remus si aprirono di botto. Fece un forte,respiro profondo  e cercò di sedersi. Emmeline spinse gentilmente le sue spalle verso il pavimento appena lui cominciò a tossire, dicendoli di rilassarsi…

“ Penso che per noi sia ora di andare Sirius” disse Silente afferrando il gomito di Sirius.

Un momento dopo,toccarono il pavimento dell’ufficio del preside. Emmeline e Kingsley stavano aspettando in silenzio il loro arrivo.

“Bè? Cosa è successo?” chiese Kingsley mentre Sirius si sedeva accanto ad Emmeline sul divano dell’ufficio.

“Che cosa è successo dopo che Remus si è svegliato?” le chiese Sirius ignorando la domanda di Kingsley.

“Ho controllato che stesse abbastanza bene per viaggiare. Avevamo perso le nostre bacchette-come hai appena visto- perciò non c’era molto che potessimo fare oltre cibo e smaterializzazione. Nessuno di noi due era abbastanza forte anche solo per tentare magia senza bacchetta al momento.” Disse”Più tardi quel pomeriggio, mi disse che si sentiva meglio e che sarebbe andato a cercare qualcosa da mangiare e avrebbe visto se riusciva a trovare le nostre borse. Mi sono offerta di andare al posto suo, ma ha insistito. È davvero testardo. Penso l’abbia preso da te” fece un sorrisetto. Sirius sorrise debolmente “Comunque, era passata qualche ora e non era ancora tornato nella caverna. Sono uscita a cercarlo, e ho finito per inciampare su una sporgenza o qualcosa del genere, e sono caduta per una collina. Ecco come mi sono rotta il polso e la caviglia. Sono tornata  alla caverna in qualche modo, e ho deciso di aspettare per vedere se tornava…Non l’ha fatto, e poi mi hai contattato tu Sirius”

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Naomi camminava avanti e indietro, aspettando che Sirius arrivasse al suo appartamento. Le aveva mandato un gufo quella mattina presto, dicendole che sarebbe passato in serata con istruzioni su quello che doveva fare. Per due settimane, aveva aspettato che ufficiali del ministero bussassero alla sua porta per arrestarla. Sapeva che poteva fidarsi di Sirius però. A scuola poteva essere stato arrogante e presuntuoso, ma era sempre stato fedele e leale nei confronti dei suoi amici. Non sei una sua amica però, ricordò a se stessa.

Qualcuno bussò forte alla sua porta “Ministero della magia” disse una voce profonda”Apra la porta”

Forse alla fine si sbagliava su Sirius…

Prendendo la sua bacchetta dal tavolino davanti al divano,Naomi si diresse verso la porta. La aprì e vide Sirius che la guardava con un sopracciglio alzato non divertito. Tolse facilmente la bacchetta che lei aveva puntato verso di lui dalle sue mani, e se la mise in tasca. Posò un dito sulle sue labbra, segnalandole di rimanere in silenzio. Annuì e si spostò di lato per permettere a Sirius e ad un grosso,mago di colore (probabilmente il suo collega) di entrare dentro.

Senza molte cerimonie, i due auror cominciarono a vagare per il suo appartamento, movendo le bacchette per le pareti, dentro i cuscini del divano e sul pavimento.

“Che cosa sta-“ cominciò a chiedere appena il mago scuro si diresse verso la sua camera da letto.

Sirius si girò e segnalò qualcosa all’altro auror “Silencio” mormorò l’altro puntando la sua bacchetta a Naomi.

Lei guardo malissimo Sirius, ma lui la ignorò. Senza avere niente da fare, si sedette al tavolo della sua cucina, mentre gli auror vagavano per la sua casa, facendo Dio sa cosa. Questo continuò per quasi trenta minuti finché Sirius entrò in cucina, con il suo collega che terminava di fare quello che stava facendo ai fornelli di Naomi.

“è tutto pulito Kingsley” disse Sirius. Naomi continuò a guardarlo male e diventò ancora più infuriata quando si accorse che lui si stava godendo la sua rabbia.

“Pensi che dovrei togliere l’incantesimo?” chiese tranquillamente l’altro auror- Kingsley- appoggiandosi contro il bancone.

“Non lo so” rispose Sirius “Ha sempre avuto un bel caratterino,proprio come Lily. Potrebbe cominciare ad urlare, e non sono in vena per quello”

Naomi roteò gli occhi e sbuffò con stizza silenziosamente.

“Non possiamo avere risposte se lei non parla Sirius” disse Kingsley ragionando.

“Ottima osservazione” disse Sirius. Mormorò pigramente il contro incantesimo e anche se non più abituato, fece un passo indietro da lei. Conosceva il carattere di Naomi meglio di ogni altro malandrino. “Naomi questo è Kingsley Shacklebolt, il mio vice. Kingsley, questa è l’infame Naomi Watts”

Kingsley annuì come saluto, ovviamente non fidandosi di lei più di quanto non lo facesse Sirius.

“Che cosa stavate facendo al mio appartamento?” chiese Naomi a Sirius.

“Sai come i babbani possono usare quelle piccole cose per spiarsi? Cimici o qualcosa del genere?” chiese. Naomi annuì. “Possono farlo anche i maghi, ma sono sicuro che tu lo sapevi già. Sono sicuro che sai anche che è un’operazione più complessa per noi – più difficili da individuare e disattivare”

“Puoi attivarle e disattivarle?” chiese Naomi  corrugando la fronte.

“Non apparire così sorpresa Naomi” disse Sirius “Non sono stato fatto capo auror per niente”

Kingsley fece un colpo di tosse in quel momento che sembrava molto come “Cazzata”. Sirius guardò male il suo compagno prima di continuare la conversazione con Naomi. “Abbiamo bisogno di essere sicuri che Voldemort- o tu, per quanto ci riguarda- non sta cercando di registrare le nostre conversazioni” Sirius si sedette al tavolo “Ho parlato con Silente” continuò “Vuole parlare con te, ovviamente, prima di prendere una decisione su che cosa fare con te. Per ora,potrebbe volerti usare come spia. Alla fine ti sarà permesso ritornare nell’ordine, appena avrai guadagnato di nuovo la nostra fiducia. Cosa che tra l’altro, ora non hai per niente .”Naomi annuì comprendendo.

“Ma sono qui per avere delle risposte più di ogni altra cosa Naomi” disse “Voglio sapere che cosa è successo a Remus là fuori. Che cos’era quell’incantesimo che Malfoy ha usato su lui ed Emmeline?”

Naomi sospirò e rise leggermente, facendo alzare un sopracciglio simultaneamente ai due auror “Non doveva ucciderli subito” cominciò piano “Doveva farli smettere di respirare,bloccare i loro polmoni e far smettere i loro cuori di funzionare correttamente. Dovrebbe essere usato su vittime che sono state torturate fino ad un punto in cui non hanno più la forza per combattere. Malfoy la ha usata prematuramente. Il piano era quello di catturare Remus e la donna, portarli via passaporta al nascondiglio del signore oscuro-“

“Nascondiglio?” si intromise Kingsley scambiandosi uno sguardo con Sirius.

“Non so dove sia” disse lei con rimpianto. “Nessuno di noi lo sa. Il marchio nero brucia sulle nostre braccia e praticamente ci indica dove dovremmo incontrarci”

“Allora Remus ed Emmeline erano abbastanza forti per combattere la maledizione” disse Sirius.

Naomi annuì “Devono esserlo stati. Hai detto che la donna è in salvo e Remus non era vicino a lei… I mangiamorte non l’hanno ancora trovato…Però hanno individuato Hagrid e la donna francese vicino ai campi dei giganti”

“Okay” disse Sirius guardando il suo orologio “Okay dobbiamo andare. Silente ti contatterà tra qualche giorno”

I due auror cominciarono ad andarsene senza dire un’altra parola. Naomi si alzò all’improvviso e chiamò coraggiosamente Sirius “Mi dispiace tanto per Harry…”disse piano. Vide i due auror scambiarsi un altro sguardo prima che Sirius si girasse. Annuì cupamente e lasciò il suo appartamento.

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“Sei un bastardo malvagio lo sai?” Kingsley ghignò al suo amico quando raggiunsero il numero dodici. “Perché non le hai detto che Harry sta bene?”

“Perché avrei dovuto?” chiese Sirius “Lei faceva parte del piano per ucciderlo, e ovviamente si sente in colpa. Lasciamole pensare per un po’ che ha ucciso il mio figlioccio. È il minimo che si merita”

Kingsley scosse la testa e andò in cucina per la cena- potevano sentire l’odore della cucina di Molly da quando avevano aperto la porta. Sirius salì le scale per vedere Harry.

In pochi giorni,avrebbe spedito con riluttanza il suo figlioccio ad Hogwarts. Erano state prese precauzioni dallo staff  della scuola per garantire la salvezza dei loro studenti, ma Harry non era uno studente normale. Se Sirius avesse potuto fare come diceva lui, Harry sarebbe rimasto al numero dodici sotto lo sguardo perenne del suo padrino, e avrebbe studiato a casa. Questa cosa ovviamente, era una soluzione estrema che non sarebbe stata accolta a braccia aperte da nessuno se non dall’auror.

Sirius bussò sulla porta chiusa della stanza da letto di Harry ed entrò. Il ragazzo stava sistemando ordinatamente le sue cose di scuola nel suo baule- un tratto che aveva decisamente preso da Remus. Sirius non era mai stato così ordinato. “Hey piccolo” disse lasciandosi cadere senza tante cerimonie sul letto di Harry.

“Hey” rispose Harry debolmente.

Sirius alzò un sopracciglio “C’è qualcosa che non va?”

Mentre piegava un paio di vesti,Harry sembrò ponderare la domanda. Non guardava Sirius negli occhi mentre continuava a fare i bagagli, e sembrava riluttante a parlare con il suo padrino- una cosa che rese Sirius molto a disagio.

Harry ignorò la presenza di Sirius e vagò per la stanza cercando oggetti che poteva aver dimenticato. Sirius lo guardò silenziosamente chiedendosi che cosa gli stava passando per la testa. Probabilmente le stesse cose che passano per la tua idiota,pensò. Se avessero mai trovato Remus era in cima alla lista.

“Harry?” disse Sirius piano.

Harry continuò come se non avesse sentito chiamare il suo nome. Stava sfogliando una nuova copia del Libro Standard degli incantesimi. Sirius sapeva che non gliene poteva importare di meno del libro. L’auror si alzò dal letto, e camminò fino al punto in cui Harry era appoggiato al muro, con gli occhi incollati in basso. Sirius tolse il libro dalla stretta del ragazzo, facendolo cadere sul pavimento. Le mani di Harry si abbassarono,cercando le sue tasche.

“Harry guardami” disse Sirius. Riluttante, il ragazzo alzò lo sguardo “Troveremo Remus. Siamo più vicini di quanto immagini…Ti fidi di me Harry?”

Harry aggrottò la fronte per la domanda”Certo” disse “Perché non dovrei?”

“E allora fidati sul fatto che riporterò qui Remus, anche se dovessi impiegarci tutta la mia vita”

Harry sospirò profondamente, distogliendo lo sguardo da quello di Sirius. Il più grande spostò anche lui la testa così Harry doveva guardarlo per forza “Sono già passate tre settimane “Cominciò Harry “E non è la prima volta che passa tanto tempo prima che io lo veda però…”

“Questa volta è diverso vero?” chiese Sirius. Harry annuì “Sono nella stessa barca Harry. Il periodo di tempo più lungo che ho passato senza vederlo è stato quando ero in Azkaban.” Harry non sembrò vedere l’umorismo che Sirius stava cercando di usare. “Ascolta stiamo facendo tutto il possibile al momento. Silente vuole che aspetti a cominciare a cercarlo da solo finché tu non parti per la scuola. È convinto che tua abbia bisogno di me o qualcosa del genere”Disse cercando di far sorridere Harry. Non funzionò. Sirius sospirò. “Ho un’idea. Che ne dici di scappare da questo posto per un po’? Solo io e te? Faremo tutto quello che vuoi. Possiamo tornare al cottage e volare nel campo,o possiamo andare a prendere un gelato…decidi tu”

Ad Harry non era stato permesso lasciare il numero dodici da quando era stato avvelenato. Sirius era stato così occupato con il suo lavoro, e il cercare di capire che cosa fosse successo a Remus, che non aveva notato il fatto che il suo figlioccio stesse cominciando ad impazzire nella vecchia casa. Persino quando Molly era andata a comprare le cose per la scuola, gli altri ragazzi erano andati con lei, ma Harry era stato obbligato a rimanere a casa”

“Okay” disse Harry con un sorriso sulle labbra. “Ti sfido ad arrivare alle scope vecchietto”

Prima che Sirius potesse comprendere il cambiamento di umore del suo figlioccio,Harry era già corso fuori dalla stanza “Tu piccolo imbroglione…”mormorò, correndo dietro di lui.

RECENSITE!




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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


chap 8
CONSEQUENCES
Capitolo 8


Sirius atterrò con la sua  motocicletta nera scintillante sul vialetto della casa di Lily e James Potter,poco dopo mezzanotte in una notte calda e umida di metà luglio. La lettera che gli aveva spedito James via gufo meno di un’ora prima,era ancora accartocciata tra le sue mani. Il suo stomaco aveva un cattivo presentimento per le parole nella lettera “Dobbiamo parlare”. Questo era tutto. Non c’era una spiegazione o firma.

Sirius appoggiò la sua moto sul cavalletto, scese, e si diresse velocemente per il vialetto. Senza bussare aprì la porta d’ingresso dei Potter. Notò immediatamente che tutta la casa era al buio,tranne una luce nel corridoio di sopra e una in cucina. La casa era silenziosa-una cosa molto strana per le orecchie di Sirius. Tra James ed Harry, uno era fortunato ad avere cinque minuti di pace,persino a mezzanotte.

Sirius attraversò il corridoio e raggiunse la cucina. Lily era seduta al tavolo, con la schiena verso di lui, e la testa nascosta tra le mani.

“Lily?” disse Sirius piano.

La strega sobbalzò visibilmente e si girò nella sua sedia. I suoi occhi erano rossi, anche se sembrava più per stanchezza e stress che per lacrime. “Hey Sirius” disse con voce piuttosto roca.

“Che c’è che non va?” chiese Sirius preoccupato,sedendosi al tavolo accanto alla strega dai capelli rossi.

“Siamo appena tornati da Hogwarts” rispose con un sorriso che non raggiunse i suoi occhi.

“Sì?” chiese Sirius cauto. Lily annuì e guardò il tavolo. Quando realizzò che lei non avrebbe parlato le chiese. “Perché eravate ad Hogwarts?”

“Albus voleva parlare con noi” disse debolmente.

Sirius annuì,ancora perplesso, e si guardò nella cucina per trovare qualcosa di cui parlare. “Dov’è James?”

“Sta mettendo Harry a letto. È di sopra già da un po’…” a Sirius non mancò di notare come le parole di Lily sembravano bloccate nella sua gola.

“Okay…Allora cosa voleva Silente?”

Lily alzò lo sguardo ma sembrò esitante “James dovrebbe dirtelo”

“Dirmi cosa?” chiese Sirius velocemente mentre guardava Lily che tornava ad osservare il tavolo “Lily che sta succedendo?”

“Non posso Sirius” sussurrò continuando a non guardarlo.

“Hey” disse Sirius piano, stringendo una delle mani di Lily “Siamo amici giusto?” Lily annuì “Allora dimmi che sta succedendo. Non voglio saperlo da James”

Lily finalmente alzò lo sguardo e sembrò considerare il mago davanti a lei prima di parlare “Lord Voldemort vuole mio figlio morto” disse con un tono di voce che Sirius non le aveva mai sentito usare prima. Il tono quasi non fece registrare a Sirius le parole che erano state dette. Era freddo e pericoloso.

“Lui…cosa?” disse Sirius completamente meravigliato

Lily sospirò “Prima che Harry nascesse, è stata fatta una profezia. Diceva che il figlio nato alla fine di luglio i cui genitori avevano affrontato il signore oscuro tre volte, avrebbe avuto poteri che il signore oscuro non possedeva.Il bambino sarebbe stato scelto dal signore oscuro come suo eguale , e avrà il potere per distruggerlo. Questo si riferisce a Harry o ad un bambino nato lo stesso periodo”

“Paciock…”sussurrò Sirius fissando Lily con gli occhi spalancati.

“Sì…”

“Allora…che cosa significa esattamente?” chiese Sirius dopo qualche minuto di silenzio.

“Non lo sappiamo” disse una voce rauca dalla soglia della porta.

Lily e Sirius girarono le loro teste verso James. Sirius sentì il suo cuore che si spezzava per lo sguardo che aveva il suo migliore amico. Sembrava triste,confuso,perso. Lentamente,James si spostò per sedersi dall’altro lato di Lily “Silente ci ha dato alcune opzioni, nessuna delle quali vogliamo accettare, però ovviamente non possiamo semplicemente rimanere qui e aspettare che Voldemort ci trovi…”

“Quali sono le opzioni?” chiese Sirius quasi spaventato.

“Bè” cominciò James in un tono forzatamente calmo che fece sentire Sirius a disagio “Possiamo trasferirci in un posto in cui non gli verrà mai in mente di cercarci. O possiamo nasconderci sotto l’incanto Fidelius. O, e questo è solo un mio suggerimento tra l’altro, possiamo andare a trovare Voldemort e uccidere quel figlio di puttana prima che abbia la possibilità di fare del male alla mia famiglia.” L’ultima parte uscì come un ringhio, facendo sussultare un po’ Sirius. Raramente sentivano James parlare con tanta rabbia nella sua voce.

“Ma vedi,c’è un problema” disse Lily piano. I due maghi la guardarono “La spia” finì con un sussurrò udibile a malapena.

“Questo è un problema” disse Sirius, con un piccolo ringhio nella sua voce. Aveva già dei sospetti su chi potesse essere la spia nel loro piccolo gruppo di amici. Lo sapeva da mesi ormai. Ma sapeva anche che era meglio non tirarlo fuori di nuovo davanti a Lily e James, specialmente non in quel momento “Qualsiasi cosa sceglierete, io farò tutto quello che posso per aiutarvi”

James sorrise debolmente “Grazie Felpato”

“Sempre Ramoso”

“Fammi un favore Felpato”

“Qualsiasi cosa Ramoso”

“Lascia la mano di mia moglie”

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La notte prima che cominciasse il nuovo anno scolastico ad Hogwarts, Molly organizzò una piccola festicciola nella cucina del numero dodici. Era più che altro per congratularsi con Ron e Hermione che erano diventati i nuovi prefetti di Grifondoro, ma anche l’ordine della fenice stava festeggiando il ritorno di uno dei suoi membri. Il giorno prima,Madama Chips aveva dichiarato Emmeline completamente guarita, e le aveva permesso di lasciare Hogwarts per ritornare alla sua solita vita. Sotto richiesta di Silente Emmeline sarebbe rimasta in una delle stanze degli ospiti del quartier generale per precauzione.

Dalla loro serata fuori Grimmauld Place, Sirius aveva notato che l’umore di Harry era migliorato notevolmente. Avevano parlato,finalmente,di tutto quello che era successo nell’ ultimo anno dal ritorno di Voldemort. Apparentemente,Harry era veramente  interessato alle ragazze (qualcosa che Sirius aveva cominciato a chiedersi). C’era una ragazza, Harry aveva detto a Sirius,che gli piaceva da diversi anni, ma non aveva mai avuto il coraggio di chiederle un appuntamento. Non voleva dire a Sirius il nome della ragazza, facendo credere all’auror piuttosto intelligente che allora conosceva già la ragazza…

L’atmosfera nella cucina era più tranquilla quella sera, per la prima volta in settimane. Molti dei presenti ancora evitavano Sirius come se fosse pronto ad esplodere. Si evitava di menzionare Remus con attenzione intorno all’auror e il suo figlioccio, e nessuno osava chiedere dove fosse finito Kreacher…

Percy era persino passato per una rara visita (si era trasferito con la sua ragazza a Londra per essere più vicino al lavoro) per congratularsi con i due nuovi prefetti. Silente,la McGranitt e Malocchio non lo perdevano mai di vista. In quel momento, il terzogenito dei Weasley era seduto contro il muro con un bicchiere di punch nelle mani,guardando la festa intorno a lui.

Sirius era diventato terribilmente protettivo con Emmeline da quando era tornata a casa la sera prima. Non sembrava volesse lasciare che l’ultimo collegamento che aveva con il suo migliore amico andasse troppo lontano da lui. Ad Emmeline non dava fastidio. Dopo le ultime settimane di convalescenza e quello che aveva dovuto sopportare prima,era contenta di avere compagnia costante.

Prima che una grossa torta venisse tagliata, si fecero dei brindisi ad Hermione e Ron. La maggior parte erano discorsi soliti di congratulazioni, che dicevano quanto chi faceva il brindisi (Molly) fosse orgogliosa di loro. I brindisi di Fred e George erano più simili ad un discorso funebre- erano profondamente addolorati di perdere il fratello per una sorte così terribile. Lo terminarono facendo finta di piangere sulle spalle dell’altro.

Quando diventò troppo tardi,Molly spedì gli studenti a letto,con le loro proteste. Per lo shock di Harry,persino Sirius era d’accordo con la madre dei Weasley. Ovviamente,per quello che poteva vedere Harry,Sirius non era stato in lui nelle ultime settimane. Nessuno l’aveva notato, ma Sirius stava fingendo il suo buon umore quella sera. Aveva riso un po’ troppo forte per un brutto tentativo di fare una battuta di Arthur, e aveva sorriso un po’ troppo spesso. Lo sguardo funereo che una volta Remus aveva descritto ad Harry,stava ritornando negli occhi del suo padrino. Harry si chiedeva spesso se Sirius credeva a tutto quello che aveva detto sul fatto di trovare Remus. Faceva sentire il ragazzo un po’ in colpa il fatto di lasciare solo il suo padrino il giorno successivo. Non importava quello che i suoi amici avevano cercato di dirgli,Harry sapeva che il suo padrino sarebbe stato solo. Senza Remus ed Harry,Sirius era solo.

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Tonks era in piedi vicino al tavolo degli snack,facendo attenzione a non attirare attenzione su di sé, e osservava Percy Weasley. Il mago stava fissando con un’espressione indecifrabile il punto in cui Sirius ed Emmeline stavano parlando con Molly e Arthur. Kingsley incrociò lo sguardo della strega e alzò interrogativamente un sopracciglio scuro. Tonks scosse leggermente la testa, e fece segno al mago di avvicinarsi al tavolo. Si scusò dalla conversazione che stava avendo con Malocchio e la McGranitt, e attraversò la cucina.

I due auror diedero le spalle alla festa, fingendo di riempirsi i piatti con più cibo mentre parlavano.

“Che succede?” le chiese piano Kingsley.

“Percy” rispose Tonks.

Kingsley le lanciò uno sguardo di sottecchi “Che cosa su di lui?” le chiese sospettosamente.

“Si comporta …stranamente” disse.

“Tonks,Percy è un Weasley. Molti dei Weasley si comportano in modo strano. Guarda Arthur”

Tonks lo schiaffeggiò sulla spalla. “Non è quello che intendevo idiota. Non si comporta come al solito stasera. Da quello che mi hanno detto Ginny ed Hermione su di lui, cerca tutte le opportunità per parlare del suo lavoro e dei suoi successi. Non gli ho sentito dire più di dieci parole stasera”

“Forse è impegnato con il lavoro?Forse è solo stanco?” suggerì Kingsley.

“Questa è un’altra cosa. Lavora al ministero giusto? Quanto spesso lo vedi in giro?”

“Lavora tre piani sopra di noi. Solo perché non lo vediamo tutti i giorni non vuol dire che non è lì”

“Ma-“

“Tonks lo dirò di nuovo: è un Weasley. Molly e Arthur lo hanno cresciuto bene. Non c’è niente di strano in lui”

“Hai visto come guardava Emmeline stasera?”

Kingsley si voltò dal tavolo e lanciò uno sguardo a Percy ed Emmeline. “Forse le piace” disse con gli occhi divertiti.

“No”disse Tonks”Lui sa qualcosa Kingsley”

“Hai passato troppo tempo con Sirius e Malocchio” Tonks lo guardò male “Ascolta,se può farti sentire meglio, lo terrò d’occhio. Fai un favore a tutti e non parlarne con Sirius però. Ha già abbastanza cose di cui occuparsi”

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Poco dopo quella conversazione,Percy lasciò la festa dicendo che doveva alzarsi presto per andare al lavoro la mattina dopo. Silente e la McGranitt seguirono il suo esempio perché dovevano andare a preparare tutto per l’arrivo degli studenti ad Hogwarts il giorno dopo. Avevano bisogno di parlare con il loro insegnante di pozioni temporaneo, dal momento che quello solito non era disponibile per il momento- Sirius fece fatica a mantenere una faccia seria mentre Silente lo spiegava. Difesa contro le arti oscure non era un problema. Malocchio aveva acconsentito ad insegnare per un altro anno. Il fatto sembrò far rilassare un po’ i nervi di Sirius riguardo il fatto di rimandare Harry ad Hogwarts.

Molly e Arthur andarono a dormire a mezzanotte,lasciando Sirius,Emmeline,Kingsley e Tonks nella cucina. I quattro presero dalla dispensa, delle bottiglie di vino lasciate da Dung una settima prima e parlarono casualmente per qualche ora- durante le quali Sirius rivelò quanto non fosse stato attento ad Hogwarts quando Emmeline disse a Tonks e Kingsley che era un anno più piccola dei malandrini.

“Veramente ho beccato voi quattro durante una delle mie ronde quando voi eravate al settimo anno”Emmeline ghignò a Sirius.

“Tu eri quel prefetto!” disse Sirius realizzando finalmente “La ragazza con i capelli crespi e gli occhiali spessi!”

Emmeline si fece piccola piccola”Sì,quella ero io”

“Aspetta” disse Tonks, con un ghigno che si formava sulla sua faccia “Hai veramente beccato i malandrini durante uno scherzo?”

“Sì” disse Emmeline orgogliosa, sorseggiando il suo vino. “Ovviamente, James era caposcuola a quel tempo, perciò non avevo molta autorità nella situazione”

“Ora mi ricordo di te” mormorò Sirius “James era convinto che ci seguissi dappertutto”

Emmeline nascose un ghigno nel suo bicchiere. Kingsley rise forte “Eri una di quelle ragazze ossessionate con Sirius e James Emmeline?”

“No decisamente no” rassicurò tutti, ridendo per la faccia delusa di Sirius “Passavo più tempo in biblioteca che al campo da Quidditch se capite cosa sto dicendo”

Il famoso ghigno di Sirius tornò “Ti piaceva Remus!” disse.

Emmeline scrollò le spalle “Mi intrigava. Lo fa ancora veramente” mormorò “Ma è sempre stato off limits per colpa di Naomi Watts”

“Chi è Naomi?” chiese Tonks.

“Nessuno di importate” disse Sirius velocemente “Bè, non è più off limits signorina Vance” gli altri non tirarono fuori il fatto che Remus era ancora disperso. Sirius per una volta era di buon umore, e non volevano rovinarlo. “Non siete rimasti in contatto dopo  la prima guerra? Sembravate andare d’accordo agli incontri dell’ordine”

“Bè, non credo che Remus fosse in vena per qualsiasi cosa dopo tutto quello. E poi stavo più o meno frequentando qualcuno a quei tempi”

“Davvero? Chi?” chiese Tonks.

Emmeline lanciò uno sguardo a Sirius a disagio “Ehm, non è molto importante” disse velocemente.

Gli altri alzarono le sopracciglia “Forza Emmeline” disse Sirius “Puoi dircelo”

“Sirius non vuoi davvero sapere questo” insistette Emmeline.

“Non può essere così male” disse Kingsley “Cioè,non è che hai frequentato Piton o qualcosa del genere” tutti tranne Emmeline risero.

“Oh mio Dio!” disse Sirius ad alta voce quando si accorse dello sguardo sulla faccia della strega “Sei stata con Piton?

“Abbassa la voce” disse Emmeline “Sì,io e Severus ci siamo frequentati per un paio d’anni”

“Ma…perché?” chiese Sirius incredulo “è solo….sbagliato…”

Emmeline roteò gli occhi “Era un bravo ragazzo”tre mascelle si spalancarono all’unisono “Davvero! L’unica ragione per cui ci siamo lasciati era che era troppo ossessionato con il suo lavoro”

Sirius sembrava si stesse sentendo male. “Ma tu sei così carina….e lui è…un coglione”

Emmeline soffocò una risata e diede dei colpi confortanti sul braccio di Sirius “Non ci sono più sentimenti tra me e Severus Sirius. Almeno non dalla mia parte. È diventato troppo pieno di odio negli anni”

“Non penso che mi toglierò mai questa immagine dalla testa”mormorò Sirius.

“Fatti aiutare per questo” disse Sirius riempiendo il bicchiere di vino vuoto di Sirius.

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La mattina dopo, il numero dodici era pieno del rumore di bauli che sbattevano, ritratti urlanti, e la voce felice di Molly che diceva a tutti gli studenti di muoversi. Sirius,Kingsley ed Emmeline gli avrebbero portati a King’s Cross con una macchina del ministero della magia.

Dopo una colazione  veloce, Emmeline prese Harry da parte, per dargli delle istruzioni dell’ultimo minuto sull’occlumazia che doveva continuare. Non aveva fatto una lezione seria in  quasi un mese, per tutto quello che era successo al quartier generale, perciò avrebbe dovuto lavorare il doppio per mantenere quello che aveva imparato. Emmeline sarebbe andata ad Hogwarts periodicamente- organizzandosi con il programma di scuola e degli allenamenti di Harry- per aiutarlo un po’ di più.

Il viaggio alla stazione fu relativamente senza eventi. Il gatto di Hermione,grattastinchi, era stato mandato dai suoi genitori insieme al baule scolastico. Stava piovendo abbastanza forte quella mattina, e il baule di Fred non era chiuso correttamente. Il baule si era spalancato mentre Sirius e Kingsley lo portavano verso la macchina. Sopra le divise scolastiche e i libri,c’era una scatola di fuochi d’artificio con innesco ad acqua. Sirius non sapeva che i graffi che gli aveva fatto grattastinchi sarebbero mai spariti.

Appena superarono la barriera che portava al binario 9 ¾, e i bauli e gli animali fuorono caricati sul treno, i Weasley ed Hermione salirono sul treno mentre Sirius salutava Harry.

“Prenditi cura di te” disse Sirius con voce roca”E non ti preoccupare troppo. Pensa solo alla scuola e al Quidditch. Ci sono quattro membri dell’ordine ad Hogwarts, se hai bisogno di qualcosa. Non esitare a dire a qualcuno di loro se hai fatto un altro sogno. “ Harry sapeva già tutto questo, ma lasciò che Sirius continuasse con il suo discorso “E se hai bisogno di me, hai lo specchio a due sensi.- non perderlo questa volta- e io arriverò il prima possibile okay?”

“Sì Sirius” disse Harry.

Sirius abbracciò forte il suo figlioccio, realizzando quanto fosse diventato alto rispetto all’anno prima. Con un bacio sulla testa spettinata di Harry, Sirius lo lasciò andare. “Faresti meglio ad andare. Fai il bravo e non allontanarti troppo dal castello”

“Non lo farò Sirius”

“Ti voglio bene Harry”

“Ti voglio bene anche io Sirius”

Sirius sorrise e gli fece un occhiolino, spingendo Harry sul treno in tempo prima che partisse. Gli altri tre membri dell’ordine aspettarono che il treno sparisse dietro l’angolo e si smaterializzarono al ministero. Proprio prima di sparire, Sirius vide Narcissa Malfoy che lo guardava male dall’altra parte del binario, con un elfo con occhi grandi quante due palle da tennis che lo guardava da dietro le  gambe della sua padrona.

RECENSITE!

P.s in risposta a Germana non ti ho risposto subito perché era una cosa ke avevo già detto durante Lies, sì Ginny è innamorata di Harry,le coppie sono Ron/Hermione, Harry/Ginny e Remus/Emmeline.

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Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***


chap 9
CONSEQUENCES
Capitolo 9

Harry uscì dal treno scolastico ad Hogsmeade, dietro Ginny,Luna Lovegood e Neville Paciock. Ron ed Hermione si erano dovuti sedere con gli altri prefetti durante il viaggio,ma Harry sperava di incontrarli prima di raggiungere le carrozze. Per quanto gli piacessero gli altri tre, aveva bisogno del conforto dei suoi migliori amici quella sera. Stava cercando in tutti i modi do non guardare il cielo mentre camminava. Sapeva che cos’era quella notte e non aveva bisogno che glielo ricordasse.

“Non è bella la luna piena?” disse sognante Luna a Ginny.

Ginny lanciò uno sguardo ad Harry oltre la sua spalla. Lui non se ne accorse “è proprio bella” rispose.

Luna cominciò a parlare delle specie in natura che venivano dal formaggio e vivevano sulla  luna. Apparentemente, potevano essere trovate solo quando la luna era piena. Questo era il punto  fin dove Harry la aveva ascoltata.

Le carrozze senza cavalli stavano aspettando come avevano fatto per gli ultimi tre anni. Ron ed Hermione gli raggiunsero finalmente prima che Harry potesse trovarne una vuota. Ron ne trovò velocemente una ed Harry entrò,appoggiando la testa contro la finestra, dicendo a se stesso di non alzare lo sguardo. Hermione raccontò chi erano gli altri prefetti, e normalmente Harry avrebbe chiesto perché Theodore Nott lo era diventato per Serpeverde e non Malfoy, ma si accorse che quella sera non gliene importava molto.

La mente di Harry era vuota- ringraziò silenziosamente Emmeline per avergli insegnato le basi dell’occlumazia per farlo. Non voleva pensare a Remus o a Voldemort o alla guerra. Voleva solo superare l’anno.

Aveva sentito Fred e George parlare la sera prima alla festa,della scelta di Silente dei prefetti di Grifondoro. Non capivano perché fosse stato scelto Ron - erano sicuri che sarebbe stato Harry. Gli stessi pensieri erano passati velocemente per la mente di Harry - aveva fatto molte più cose di Ron,vero? Remus una volta aveva detto ad Harry che Silente aveva un motivo per tutto quello che faceva; che queste ragioni non fossero visibili a nessuno se non al preside e basta, Silente sapeva quello che stava facendo (meno male che non dovevi pensare a Remus,pensò Harry). Di nuovo, si rese conto che non gliene importava molto dei prefetti.

Le carrozze si fermarono improvvisamente,e Ron aprì la porta ed uscì. Gli altri lo seguirono si diressero verso le scale del castello e raggiunsero l’ingresso. Voci  felici riecheggiavano sulle pareti di pietra ( come rimbalzano se i muri sono pietra,pensò Harry vagamente) dandogli una ragione per non ascoltare Ron e Hermione che litigavano sui compiti dei prefetti. (Non  posso partecipare se non li sento no?). Raggiunsero la sala grande e salutarono Luna mentre andava al tavolo dei Corvonero. Ginny fu chiamata dai suoi compagni del quarto anno appena raggiunsero il tavolo del Grifondoro.

“Guardate! È Malocchio!” disse Ron eccitato esaminando il tavolo dei professori. Harry alzò lo sguardo, Silente e Malocchio stavano parlando piano tra di loro. Poteva sentire gli occhi dell’auror in pensione su di lui, e quindi si voltò velocemente.

“Dov’è Hagrid?” chiese Hermione guardando gli insegnanti.

“Non lo so” rispose Ron “Non l’ho visto quando siamo scesi dal treno…” lui ed Hermione guardarono Harry.

“Che c’è?” chiese Harry senza capire.

“Bè, tu sai dov’è Hagrid?” chiese Ron impaziente.

“Come potrei saperlo?” rispose Harry con un tono un po’ più maleducato di quello che intendeva.

Hermione roteò gli occhi come se fosse stato ovvio “Tu sai quello che sta succedendo più di noi”

“Veramente no” disse Harry”Sirius non mi dice molto già da un po’. E non ha mai nominato Hagrid davanti a me”

Tutti i pensieri sul guardiacaccia di Hogwarts sparirono momentaneamente dalle loro menti, appena notarono Ron che guardava male l’ingresso della sala. Harry seguì il suo sguardo e scoprì subito che cosa il suo amico stesse guardando così male. Draco Malfoy era in piedi tra i suoi  tirapiedi Tiger e Goyle, con uno sguardo stupito sulla faccia. Malfoy sghignazzò e sussurrò qualcosa agli altri due, che fecero schioccare minacciosamente le loro nocche e seguirono Malfoy al tavolo.

“Che cosa è stato tutto quello?” chiese piano Hermione tornando a guardare il loro tavolo.

“Probabilmente pensava che fossi morto” mormorò Harry ai suoi amici. “Questo era il piano di Voldemort no?  Lascia perdere Ron. Probabilmente suo padre gli ha detto che non doveva più preoccuparsi di me e ora è arrabbiato perché non sono morto”

Hermione aggrottò la fronte pensierosa “Harry” cominciò lentamente e piano così che nessuno avrebbe potuto sentirla “Sirius non ti ha detto che il professor Piton era l’unico a conoscenza di come preparare l’antidoto che ti ha dato.

“Sì quindi?” chiese Harry ovviamente non capendo qualcosa di importante.

“Bè…se Malfoy scrive a suo padre e gli dice che sei vivo, tu-sai-chi non saprà che Piton ha fatto la pozione?”

Ron alzò un sopracciglio “E che cosa c’entra questo?”

Hermione sospirò impazientemente- apparentemente Ron ed Harry erano lenti a capire anche questa volta. “Piton dovrebbe essere dalla parte di voi-sapete-chi no? Voi-sapete-chi capirà che c’è qualcosa che non va”

“Non ci ho mai pensato…”Mormorò Harry guardando il tavolo degli insegnanti. Silente aveva finito la conversazione con malocchio e ora stava studiando Harry.

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Sul tetto del numero dodici di Grimmauld Place, un grosso cane nero era seduto guardando tristemente la luna piena . Felpato era in piedi da qualche ora, chiedendosi se Lunastorta era abbastanza in forma per superare un’altra trasformazione. Non aveva preso la sua pozione antilupo quel mese- le boccette di pozione erano nello zaino sulla scrivania di Sirius, ancora intatte. Le trasformazioni durante la luna piena che doveva sopportare Remus erano già dure abbastanza, ma ora sarebbe stato ancora più difficile  perché era molto debole.

Le orecchie di Felpato si contorsero appena sentì passi esitanti dietro di lui. Non distolse lo sguardo dal cielo mentre Tonks si sedeva accanto a lui.

“Hey” disse piano. Riluttante Felpato distolse lo sguardo dalla luna, si lamentò piano e appoggiò la testa sul suo stomaco. “Sai è più facile vedersela con te quando sei un cane, qualcuno te lo ha mai detto? Forse dovresti rendere la trasformazione permanente…”

Felpato alzò la testa e guardò male Tonks in un modo che poteva fare solo un cane, e poi cominciò a leccarle la faccia senza pietà. Questo continuò per alcuni minuti finché Malocchio non uscì la testa fuori dalla finestre e gridò di smetterla di comportarsi da animali.

Tonks spinse Felpato lontano da lei, si sedette, e cominciò a pulirsi la bava di cane dalla faccia. Quando ebbe finito,Sirius era ritornato alla sua forma originale, con il ghigno che sparì appena i suoi occhi si posarono di nuovo sulla luna piena.

“Penso che l’incontro sia cominciato se malocchio è qui” disse Tonks alzandosi dal pavimento. Aiutò suo cugino ad alzarsi,e camminarono silenziosamente verso la finestra della soffitta che avevano usato per andare sul tetto.

Prima di entrare in cucina per la riunione dell’ordine, Tonks lo trattenne “Sirius” cominciò quasi esitante “Hai paura?”

Sirius la fissò un momento con un sopracciglio alzato per un momento. La sua faccia si rilassò e annuì leggermente “Vuoi sapere di cosa ho veramente paura? Sto cominciando ad abituarmi a non averlo in giro” mormorò lasciando Tonks in cima alle scale.

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Lupi mannari  massacrati in Albania.

Corrispondente speciale Dan Roland

Mentre la luna piena spariva questa mattina,due colonie di lupi mannari sono state trovate massacrate in una foresta dell’Albania. Le due colonie, a più di dieci miglia l’una dall’altra, sono state trovate in condizioni simili. Non sono stati trovati sopravvissuti tra i mucchi di parti del corpo massacrate. Il ministero della magia Amelia Bones ha offerto al ministro della magia Albanese “tutto l’aiuto di cui hanno bisogno per risolvere questo terribile massacro”

Un ufficiale del ministero albanese, ha detto che le due colonie di lupi mannari “ vivevano in pace tra di loro, e non avevano mai causato problemi ai cittadini dei villaggi vicini”. Questo fatto sarà investigato approfonditamente, ma non ci sono ancora indizi.

A chiunque abbia informazioni, è chiesto di contattare il dipartimento auror del ministero della magia.

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Naomi camminò velocemente dal punto in cui si era smaterializzata ai confini di Hogsmeade attraverso il villaggio, entrando nella testa di porco. Il proprietario del pub, che le aveva sempre ricordato Silente, la guardò sospettosamente appena entrò. Senza che avesse detto all’uomo chi fosse o chi doveva incontrare, lui disse “ Di sopra, due porte a sinistra” e poi tornò a pulire un boccale sporco con uno strofinaccio che lo era altrettanto.

“Grazie “mormorò seguendo le sue direzioni.

Non le era mai piaciuta la testa di porco, nemmeno quando era giovane e James e Sirius la convincevano a sgattaiolare fuori da scuola di notte,per vedere se riuscivano a procurarsi una provvista di Firewiskey. Diventata adulta,era riuscita ad evitare il luogo, anche se era uno dei punti d’incontro più comune tra i mangiamorte.

Il fatto che fosse lì quel giorno, per la specie di incontro che stava per esserci,non la faceva calmare nemmeno un po’. Perché non le aveva chiesto di incontrarlo a scuola?

Forse non si fida che io stia intorno ai suoi studenti pensò salendo le scale polverose.

Trovò la porta di cui aveva bisogno, fece un respiro profondo e bussò tre volte, proprio come diceva la lettera. Prima che fosse completamente pronta, la porta di legno si aprì, e Naomi si ritrovò ancora una volta davanti ad Albus Silente. Il preside non era cambiato dall’ultima volta in cui l’aveva visto, al funerale di Lily e James - non teneva conto dell’attacco ad Hogwarts come incontro.

“Ciao Naomi” disse Silente, spostandosi per permettere alla strega di entrare. Non c’era nessun sorriso di benvenuto sulla sua faccia, o lo scintillio confortante nei suoi occhi.

“Salve preside” disse lei piano, entrando nella stanza buia ammuffita. Silente le fece segno di sedersi in una delle poltrone ammuffite davanti al camino, prima di  sigillare le porte e i muri da orecchie indiscrete- aveva imparato la lezione dopo il macello con la Cooman…

“Ti andrebbe una tazza di thè?” le chiese appena ebbe finito i suoi incantesimi complicati.

“Sarebbe molto gentile grazie signore” disse

Appena il thè fu pronto, Silente le porse una tazza- si chiese vagamente se ci fosse del veritaserum dentro, ma pensò che fosse meglio non chiedere, se c’era se lo era meritato- e si sedette davanti a lei. Sorseggiarono il loro thè in un silenzio imbarazzato. Naomi aspettò che il presiede tirasse fuori il motivo del loro incontro.

“Mi scuso per la sede dell’incontro Miss Watts, ma esperienze passate mi hanno reso piuttosto sospettoso nei confronti di estranei che entrano nei confini di Hogwarts” disse Silente mettendo da parte il suo thè.

“Piuttosto comprensibile signore” disse piano, evitando i suoi occhi e appoggiando anche lei la sua tazza.

“Sirius mi ha detto che sei interessata ad aiutare l’ardine ancora una volta” disse”Questa informazione è accurata?”

Lei si raddrizzò sulla sedia “Sì signore. Lo so che potrebbe essere tardi per una riconciliazione, e so che nessuno di voi si fida di me, ma vorrei aiutare più che posso”

Silente annuì “E cosa, se posso chiedere,ha portato a questa decisione?”

Naomi ci pensò per un momento. Non c’era stato un momento specifico in cui aveva realizzato che era stata, per mancanza di una parola migliore,stupida. “Penso di non aver mai realizzato fin dove si sarebbe spinto il signore oscuro per raggiungere i suoi obiettivi” ammise sospirando

“Eri a scuola quando la prima guerra è cominciata Miss Watts. Sicuramente conosceva fin dove si spingeva la determinazione di Lord Voldemort” disse.

Naomi si ricordò all’improvviso della descrizione che le aveva fatto Sirius della morte dei genitori di James. Lo aveva scoperto da uno degli auror sulla scena,e non poteva pensare ad un modo peggiore per soffrire. James era stato fatto soffrire veramente molto quella sera… E poi c’erano stati i Lupin solo tre notti prima di quella. I suoi amici e la sua famiglia avevano sempre sofferto per colpa del suo padrone.

Silente sembrò leggerle la mente “è chiaro Miss Watts che lei rimpianga i suoi errori” si fermò,studiando Naomi per un momento, e soppesando una decisione “L’ordine della fenice sta cercando una persona di cui ci si può fidare, per come possiamo dire, tenere d’occhio le file nemiche. Ogni informazione che può fornirci sarà di valore. È un ruolo pericoloso Miss Watts, e non deve essere accettato con leggerezza. Se Lord Voldemort scoprirà le sue attività- bè sono sicuro che lei possa immaginare le ripercussioni”

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Al castello di Hogwarts, Harry,Ron ed Hermione, si stavano dirigendo dalla sala grande ai sotterranei per la loro prima lezione di pozioni del nuovo anno scolastico. Silente aveva detto agli studenti la sera prima, che il professor Piton sarebbe stato assente per una parte del nuovo anno. Non aveva svelato chi fosse il nuovo insegnante, o quando quello vecchio sarebbe tornato, ma i Grifondoro erano tutti a conoscenza delle circostanze. Ron cercò di nascondere la sua felicità per la mancanza del professor di pozioni.

Il loro professore di pozioni temporaneo non era presente al banchetto di inizio anno, o a colazione la mattina dopo, perciò non erano sicuri chi, o cosa, aspettarsi. Nemmeno i libri per il nuovo anno scolastico avevano fatto capire qualcosa. Il libro assegnato era dello stesso autore degli altri che Piton aveva sempre richiesto.

Gli altri studenti del quinto anno di Grifondoro, e per il disgusto di Ron ed Harry, i Serpeverde, erano già arrivati in classe.

“Dov’è Malfoy?” sussurrò Hermione guardando la parte dei Serpeverde della classe.

“Deve prima recuperare gli esami finali dell’anno scorso vero?” disse Ron scambiandosi un ghigno con Harry.

“Sapete, siamo stati fortunati a non essere sospesi con lui” disse Hermione con tono ovvio.

“Non fortuna Hermione” la corresse Harry “Tecnicamente Silente ha detto che chiunque fosse stato beccato dai capiscuola sarebbe stato punito. Io sono stato beccato da- bè te lo ricordi. E voi due…la McGranitt vi ha trovato”

Hermione lo guardò male “Però anche se è così,preferirei non rischiare l’espulsione l’anno dei miei G.U.F.O.  Perciò la prossima volta che Harry decide di scappare per andare a combattere-“

“Lo sai perché lo ho fatto Hermione”  disse Harry piuttosto accaldato.

Lo sguardo di Hermione si addolcì “Tutto quello che sto dicendo è che dovremmo provare a stare fuori dai guai quest’anno.” Mormorò. “E quello non è quello che intendevo dire.

Harry annuì e cominciò a tenersi occupato svuotando la sua cartella. Ron gli diede una pacca sulla schiena prima di sedersi accanto a lui.

Davanti al trio, Dean Thomas,Seamus Finningan e Neville stavano discutendo su chi potesse essere il loro nuovo insegnate di pozioni “Harry è il professor Lupin? Conosce Pozioni?” chiese Dean speranzoso.

Per la sorpresa di Ron ed Hermione Harry ghignò “L’ultima pozione che ha fatto Remus ha mandato me e Sirius al St Mungo per tre giorni”

“Lo prendo come un no” disse Dean alzando le sopracciglia.

Le domande degli studenti sul loro professore di pozioni temporaneo ebbero una risposta qualche secondo dopo, quando la porta dell’ufficio si spalancò.

“Non è dannatamente possibile…” mormorò Ron stropicciandosi gli occhi e guardando il professore con gli occhi spalancati.

“Buon Pomeriggio!” disse Gilderoy Allock radioso agli studenti. “Benvenuti al quinto anno di pozioni. Devo proprio dire, è meraviglioso vedere le vostre facce sorridenti subito dopo pranzo.”

L’intera metà maschile della classe fissò impassibile il professore come risposta, mentre le ragazze arrossivano e si aggiustavano i capelli.

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Kingsley era seduto nel suo ufficio al dipartimento auror, leggendo dei rapporti che erano appena arrivati sui lupi mannari massacrati. Molti di loro erano stati identificati usando incantesimi per il DNA, e nessuno era un inglese con i capelli color sabbia. L’auror era stato molto attento a tenere i rapporti lontani dal suo capo finché non sarebbe stato sicuro che Remus non era una vittima del massacro. Sirius era stato più afflitto del solito da quando Harry era tornato a scuola tre giorni prima, e questo probabilmente l’avrebbe portato al limite.

Dalla sparizione di Remus, Kingsley si era posto,non ufficialmente,come  guardiano di Sirius. Non che si stesse lamentando. Kingsley considerava Sirius uno dei suoi migliori amici. Ma non era il lavoro più facile del mondo quello di controllare Sirius Black e stare attenti che non si facesse uccidere.

Sirius era uno dei maghi più imprevedibile che Kingsley avesse mai incontrato. Kingsley era stato quello ad arrestare Sirius a Londra nel  1981. A quel tempo,l’auror era stato shockato di vedere il comportamento del suo amico- aveva lavorato con Sirius e James in diversi casi quando i due avevano cominciato al ministero. Non si era mai dimenticato il modo in cui Sirius stava ridendo dei suoi crimini quando gli auror erano arrivati sulla scena. Questa era stata probabilmente la scena più turbante a cui Kingsley avesse mai assistito nella sua carriera di auror. Aveva scoperto più tardi da malocchio che Sirius doveva essere il custode segreto dei Potter,e che aveva venduto i suoi migliori amici a Voldemort.

Ovviamente, Kingsley era stato presente anche il giorno in cui Remus e Silente erano andati ad Azkaban per interrogare Sirius. L’interrogatorio era durato solo quindici minuti, ma in quel tempo, tutto era tornato al suo posto…

L’auror distolse lo sguardo dalla scrivania proprio quando Sirius e Tonks tornarono dal loro pranzo. La strega fece  a Kingsley prima di sparire dietro il muro del suo cubicolo. Lui sorrise finché realizzò che il cugino stava andando da lui.

“Hey Sirius” disse Kingsley mentre il suo capo si sedeva sulla sedia di fronte a lui e stendeva le gambe sulla scrivania”Ehm,come è stato il  pranzo?”

“Informativo” rispose Sirius tranquillamente, incrociando le braccia sul petto. Kingsley alzò un sopracciglio “Che cosa succede tra te e mia cugina Shacklebolt?”

Kingsley cercò di mantenere una faccia impassibile “Non so di cosa stai parlando Sirius” mormorò sistemando alcuni fogli sulla sua scrivania.

“Non sono cieco Shacklebolt” rispose Sirius. Kingsley cominciò a contraddire questa affermazione sperando di distogliere l’attenzione da lui, quando un memo interdipartimentale  volò nell’ufficio e atterrò sulle ginocchia di Sirius.

Tirò un sospiro di sollievo quando il suo interrogatorio fu interrotto. Sirius lo guardò male oltre la pergamena con uno sguardo che diceva chiaramente ‘Ne parliamo dopo’. “Dannazione” disse Sirius lasciando cadere le gambe dalla scrivania.

“Che c’è?” disse Kingsley.

“Un altro attacco a Diagon Alley…”

“Stai scherzando vero?”

“Magari. Apparentemente non è un attacco completo, ma alcuni dei mangiamorte hanno pensato che sarebbe stato divertente entrare alla Gringott. Alcuni dei goblin sono stati uccisi…”

Kingsley trasalì mentre si alzava. La comunità dei goblin non nascondeva il fatto di non amare i maghi “Sai, è un po’ morboso a pensarci, ma se Voldemort sta uccidendo i goblin non passeranno dalla sua parte”

Sirius annuì e cominciò a raggruppare una squadra di auror per andare a Diagon Alley. Appena ne trovò dieci, lui e Kingsley li condussero attraverso il dipartimento auror fino ad arrivare al posto in cui il ministero permetteva di smaterializzarsi. Era una piccola stanza protetta da password, proprio fuori dal dipartimento dell’applicazione della legge sulla magia. La password poteva essere attivata solo a voce così nessuna persona non autorizzata poteva smaterializzarsi o materializzarsi nel ministero. In quel momento solo Sirius e Madama Bones conoscevano la password.

“Giuro solennemente di non avere buone intenzioni” mormorò Sirius velocemente, tenendo la porta aperta per la sua squadra.

“Bella password” mormorò Kingsley con un ghigno.

“Sta zitto, non sei ancora fuori pericolo” rispose Sirius “Okay ragazzi! Andiamo alla Gringott. Siate pronti a tutto e preparate le bacchette.”

Annuì una volta ai suoi auror e si smaterializzò. Appena arrivò alla Gringott la scena era tutta un caos. Quasi tutte le postazioni dove lavoravano i goblin erano state distrutte. Galeoni.,zellini ,falci e banconote babbane coprivano il pavimento. Tre goblin erano stati coperti da lenzuola bianche. Sirius poteva vedere macchie di sangue sia sulle lenzuola che sul pavimento d’oro.

Un grosso gruppo dei goblin rimanente era al centro della stanza, facendo la guardia a qualcosa in un cerchio stretto.

“Sirius!” lo chiamò una voce. Sirius guardò alla sua sinistra e vide Bill Weasley che si avvicinava velocemente “ I goblin gli hanno presi subito dopo che hanno ucciso quei tre”

“Tutti gli altri stanno bene?” chiese Sirius appena si sentirono undici pop dietro lui e Bill.

“Sì,stiamo tutti bene” rispose il maggiore dei Weasley.

“Kingsley,Dawlish venite con me. Il resto di voi si guardi intorno- controllate che non ce ne siano altri che si stanno nascondendo” comandò Sirius oltre la sua spalla. I tre auror si fecero strada attraverso il cerchio dei goblin e videro cinque mangiamorte legati insieme. Questo è tutto quello che ha mandato Voldemort eh?pensò Sirius sorpreso.

Uno dei mangiamorte catturati sembrava che stesse tremando, ovviamente terrorizzato dagli auror. Sirius decise che sarebbe stata la sua prima vittima…Ma quando tolse il cappuccio al mangiamorte tutti i pensieri sparirono dalla sua mente mentre indietreggiava inorridito.

Gli occhiali cerchiati di corno…

I capelli rossi…

“Percy?” sussurrò Sirius incredulamente.

RECENSITE!

P.s In risposta a Germana,le coppie non si vedono tanto perché è ancora presto,ho solo detto quali saranno le coppie xchè me lo hanno chiesto molte persone,ma non ho specificato da quando si cominciano a vedere…

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Capitolo 10
*** Capitolo 10 ***


chap 10
CONSEQUENCES
Capitolo 10

Al quartier generale, Emmeline si stava godendo con Mundugus un grosso pranzo preparato da Molly. Le era sempre piaciuto il vecchio truffaldino, anche ad Hogwarts. Mundugus era un Grifondoro un anno più grande di Sirius e Remus. Aveva appena finito di raccontare  a Molly di alcune volte in cui aveva evitato l’arresto usando l’occlumazia, quando un gufo volò dal camino. L’uccello marrone, lasciò cedere una lettera sul piatto di Emmeline e volò fuori dalla casa.

“Chi la manda?” chiese Mundugus attraverso il suo panino,ignorando lo sguardo che Molly gli stava mandando.

“Non lo so” disse Emmeline srotolando la pergamena. Era un biglietto scritto velocemente da Sirius.

‘Attacco alla Gringotts. Stanno tutti bene. Non fare uscire Molly dal QG. Ti spiego più tardi. Sirius”

Emmeline alzò un sopracciglio e guardò velocemente Molly prima di piegare la lettera e metterla nei suoi vestiti. Si schiarì la voce e sorseggiò il suo succo di zucca. “Allora Mundugus, gli auror non possono usare la legilimanzia vero? È interessante no?” disse sperando che nessuno dei due notasse il cambiamento nel suo comportamento.

Non poteva essere così fortunata.

“Emmeline” disse Molly sospettosamente interrompendo la risposta di Mundugus “Che cosa diceva quella lettera?”

Emmeline si mosse nella sua sedia,sentendosi una dei figli di Molly. “Niente di importante” mentì. Fortunatamente, Molly non era una legilimens esperta.

“Emmeline…”disse Molly stringendo gli occhi.

Molly Weasley poteva non conoscere la legilimanzia ma aveva trascorso la maggior parte degli ultimi vent’anni a crescere i suoi figli, figuriamoci se non capiva quando qualcuno le mentiva. Emmeline cercò di tornare al suo pasto, ma all’improvviso trovò molto difficile ingoiare… Alla fine, sospirò “C’è stato un attacco alla Gringott. Sirius è lì e ha tutto sotto controllo. Mi ha chiesto di non permetterti di lasciare il quartier generale” ammise

“Gringott?” gridò Molly “Bill è lì!”

“Molly calmati” disse velocemente Emmeline “Sono sicura che Bill sta bene. Sirius ha detto che tutti stavano bene”

Ma Molly non poteva essere calmata così facilmente- Sirius non la chiamava mamma chioccia per niente. Si alzò dalla sua sedia e cominciò a muoversi velocemente per la cucina, mormorando preoccupata tra se e sé.

“Molly-“ provò di nuovo Emmeline appena la madre dei Weasley cominciò a lasciare la cucina.

Il camino si accese in quel momento, e si poté vedere chiaramente la testa di Arthur che girava tra le fiamme ora verdi, “Molly!” gridò nella cucina, cercando sua moglie “Molly dove se-“

“Arthur!” urlò Molly precipitandosi davanti al camini “Gringotts…Bill…”

“Bill sta bene” disse velocemente Arthur “è al ministero. È arrivato con Sirius e Kingsley più o meno quindici minuti fa”

“Oh Grazie a Dio” sospirò Molly. Doveva aver notato lo sguardo sulla faccia del marito allo stesso momento di Emmeline e Mundugus. La faccia di Arthur sembrava essere stressata,disgustata,triste e arrabbiata allo stesso tempo. “Che cosa c’è Arthur?”

“è Percy” disse Arthur seriamente “è stato arrestato con gli altri mangiamorte”

Molly impallidì e cadde all’indietro. Mundugus l’afferrò prima che sbattesse la testa sul pavimento di pietra.

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Sirius era in piedi fuori dalla stanza degli interrogatori,guardando attraverso uno specchio. Era incantato in modo tale che solo loro potevano veder quello che stava succedendo nella stanza, gli altri dall’altra parte vedevano solo muro di pietra. In quel momento,Percy Weasley era seduto ad un’estremità del tavolo di metallo,fissandosi i piedi, mentre Kingsley lo guardava dalla sua postazione contro il muro.

“Dimmi Percy” disse piano Kingsley “Che cosa potrebbe convincere un mago del tuo rangoad unirsi a Lord Voldemort?” Percy sussultò al nome ma per il resto rimase impassibile. “Sai, conosco tua madre e tuo padre da molti anni Percy. Ora, la tua famiglia potrà anche non essere una delle più ricche del mondo magico, ma non ho mai conosciuto due genitori che amano i loro figli più dei tuoi”

Sirius fece un sorrisetto. Kingsley sapeva come giocare duro…Il suo sorriso svanì quando Percy finalmente cominciò a parlare. La sua voce era fredda, niente a che fare come quella del ragazzo che Sirius conosceva da anni, il ragazzo che aveva tenuto senza saperlo la persona responsabile della morte di Lily e James come animale domestico.

“I miei genitori sono ignoranti” disse Percy pronunciando la parola ‘genitori’ con disgusto “Non sanno come sopravvivere in questo mondo. Il mio padrone mi ha mostrato quello che ci vuole,e cosa è possibile fare quando si vuole il potere. Ora so quanto sono stati ciechi i miei genitori. Mio padre con la sua ossessione con i babbani…” il labbro di Percy si curvò alla maniera di Piton- e questo stava dando molto fastidio Sirius. “Questo è il motivo per cui i miei genitori non hanno mai avuto la ricchezza che si meritavano essendo una famiglia purosangue”

Sirius pensava che si sarebbe sentito presto male. Il modo in cui Percy stava parlando della sua famiglia… Ricordava vagamente a Sirius di lui e la sua, quella di sangue. L’unica differenza era che Sirius non era mai stato un mangiamorte, e i Black avevano sempre avuto soldi. Forse era lo sguardo di puro odio negli occhi di Percy quando parlava di suo padre e sua madre, che ricordava così tanto all’auror dei Black…

“I miei fratelli e sorelle non sono meglio” continuò Percy freddamente “Diventare amici di mangiamorte ed ibridi…ho cercato di aiutarli…di spingerli nella direzione giusta, e ci sarei successo se Black non fosse intervenuto”

Gli occhi di Sirius si strinsero. Che cosa voleva dire con quello? Sirius pensò agli ultimi mesi per qualcosa che potesse aver fatto Percy nella quale Sirius era intervenuto. Lo stesso pensiero sembrò essere entrato nella mente di Kingsley allo stesso momento di quella di Sirius. L’auror di colore spostava lo sguardo sbigottito tra Sirius e Percy.

Harry…

Percy Weasley aveva avvelenato Harry.

Sirius sentì la rabbia aumentare in un modo che non succedeva da quando aveva bloccato Codaliscia a Londra. Il fuoco bolliva nelle sue vene,riempiendolo dentro. Era sicuro che se si fosse guardato allo specchio i suoi occhi sarebbero stati rossi come il sangue.

“Ma come al solito” continuò Percy. Grosso errore da parte sua “Harry Potter è sfuggito ai piani del mio padrone”

Questo era tutto quello che Sirius aveva bisogno di sentire. Ringhiando, stava per entrare nella stanza dell’interrogatorio. Kingsley doveva aver percepito le sue mosse- un vantaggio di aver avuto lo stesso partner per dieci anni. “Colloportus!” gridò Kingsley chiudendo a chiave la porta della piccola stanza in cui si trovava Sirius.

“Congratulazioni Percy” Sirius sentì Kingsley dire freddamente “Non solo ti sei guadagnato una stanza nella lussuosa prigione di Azkaban appena aperta, ma ora hai anche Sirius Black che ti perseguiterà per sempre. Un bel risultato per qualcuno giovane come te”

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Sirius era seduto tra Emmeline e Tonks, mentre Kingsley dava a Molly e Arthur la notizia di Percy. Sirius era combattuto tra il sentirsi dispiaciuto per i Weasley, e voler uccidere il loro terzogenito lentamente e dolorosamente. Decise di rimanere guardare male il camino.

Molly era distrutta,per dire poco. Le sue lacrime si erano fermate mezzora prima, ma continuava a singhiozzare nel petto di Arthur. Arthur d’altra parte, stava cercando di rimanere forte per sua moglie ed ebbe una reazione totalmente diversa. la sua faccia era tesa e annuiva con distanza a quello che gli auror stavano dicendo. Nessuno di loro voleva credere che il loro figlio avesse fatto quello di cui era accusato- volevano prove.

Riluttante, e solo dopo che Sirius annuì dando il permesso di farlo, Kingsley tirò fuori la sua bacchetta, mormorando un incantesimo. La voce di Percy fu amplificata all’improvviso dalla punta della sua bacchetta.

“I miei genitori sono ignoranti” echeggiò la voce fredda di Percy sui muri della cucina “Non sanno come sopravvivere in questo mondo. Il mio padrone-“

“è ABBASTANZA!” Gridò Molly debolmente.

“Finite incantatem” mormorò Kingsley distogliendo gli occhi da Molly. La registrazione della confessione di Percy sparì, lasciando la stanza in un silenzio semi-teso. Gli unici rumori erano i singhiozzi continui di Molly e Arthur che tirava su col naso. Alla fine,Sirius non poté sopportarlo più . Lasciò la stanza il più silenziosamente possibile e salì le scale. Intendeva andare nella sua stanza, ma continuò a camminare per il corridoio ed entrò in quella di Remus.

Tutti i libri del suo amico erano ancora sparpagliati in vari posti, come gli aveva lasciati Remus prima di partire per la sua missione. Un vecchio giradischi babbano, era in un angolo vicino al letto- un tempo apparteneva alla signora Lupin. I malandrini adoravano andare a casa di Remus ad ascoltare tutti i dischi che lei aveva. Sirius,James e Peter erano sempre molto impressionati da aggeggi babbani,provenendo tutti e tre da famiglie purosangue.

Il giradischi non funzionava da anni, e Remus aveva cercato di aggiustarlo per mostrarlo ad Harry prima di partire. Era una delle poche cose appartenute ai suoi genitori che rimanevano a Remus. Eccetto il cottage ovviamente, ma finché le barriere intorno all’area non venivano ripristinate, non si poteva ritornare lì…

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Sirius seguì assonnato i suoi amici dal campo dove avevano giocato a Quidditch,al cottage di Remus. Gli altri tre malandrini stavano parlando animatamente delle differenti mosse che avevano usato,ma Sirius preferì limitarsi ad ascoltare per una volta. In tre settimane, avrebbero cominciato il loro settimo ed ultimo anno ad Hogwarts. La luna piena era passata quattro notti prima, lasciando Remus stanco ma felice, e voglioso di fare qualsiasi cosa avevano in mente James e Sirius, incluso Quidditch a mezzanotte. I due avevano deciso di andare a prendere Peter e rimanere a casa di Remus per il resto dell’estate.

Sarebbero potuti andare nel piccolo appartamento di Sirius per le tre settimane, ma lui viveva al centro di Londra, e di certo non potevano giocare a Quidditch nei dintorni. Per non parlare del fatto,che nessuno di loro sapeva cucinare molto bene, e quindi avrebbero dovuto cercare un posto per mangiare ogni sera. Il risultato finale era stato quello di andare dai Lupin. La signora Lupin aveva preparato pasti fatti in casa ogni sera, e Mr Lupin aveva permesso che usassero il suo equipaggiamento  da Quidditch ogni volta che volevano. In tutto e per tutto Sirius credeva che fosse un buon affare.

“Hey Lunastorta” Sirius chiamò verso l’inizio della fila.

“Sì?” rispose Remus.

“Pensi che tua madre ci abbia lasciato un po’ di  casseruola?”

“Felpato,hai già mangiato tutte le casseruole” disse James.

“Oh sì” disse Sirius pensieroso “ Che ne dici di quella torta?”

“Hai mangiato anche quella” disse Remus con il divertimento evidente nella sua voce.

“Bè,dannazione” mormorò Sirius “E che ne dici di- hey perché vi siete fermati?”

Fermi al confine della foresta, gli altri tre malandrini stavano guardando in alto sopra il cottage di Remus. Sirius sporse il collo per vedere il terribile marchio nero che brillava innocentemente sopra i quattro ragazzi. Sirius guardò James,che stava guardando Remus.

“No” sussurrò Remus, senza distogliere lo sguardo dal cielo.

“Lunastorta” disse James piano.

Remus non rispose. Invece,lasciò cadere il suo manico di scopa sul pavimento umido e corse per il giardino,tirando fuori la sua bacchetta.

“Porca Puttana” mormorò Sirius senza sapere che altro dire.

“Forza”sussurrò James prima di seguire il percorso di Remus dentro il cottage.

Le luci erano ancora spente nella cucina, ma la luminosità del marchio nero riempiva la stanza in un modo che faceva accapponare la pelle.

“Dov’è andato?” sussurrò Peter.

“Da questa parte” disse Sirius indicando in fondo al corridoio. Scambiandosi uno sguardo cupo, i tre giovani maghi camminarono cautamente per il corridoio,scoprendo immediatamente dove era andato Remus. Peter strillò forte quando entrarono.

Remus era inginocchiato accanto al letto dei suoi genitori,singhiozzando forte. Il signor Lupin era accanto a suo figlio sul pavimento,con la bacchetta ancora stretta in mano. La signora Lupin era ancora nel loro letto- essendo una babbana,non aveva possibilità di difendersi contro nessun attacco.

“Lumos”mormorò Sirius.

James riuscì a riscuotersi dalla specie di trance in cui era entrato e andò vicino a Remus, massaggiandoli la schiena cercando di consolarlo,e sussurrando parole di conforto.

“Pete” disse Sirius con voce roca “Vai a contattare via camino il ministero.” Peter annuì vagamente,continuando a fissare i Lupin con gli occhi spalancati “Peter,ora!” disse Sirius severamente. Peter si riscosse dalla sua trance e lasciò velocemente la stanza.

Cautamente,Sirius e James aiutarono Remus ad alzarsi dal pavimento e lo portarono in cucina, accendendo le luci mentre camminavano. Sirius perquisì tutte le credenze, cercando la bottiglia che sarebbe stata lì. Finalmente,la trovò e prese un bicchiere dal lavandino,riempiendolo fino all’orlo con il liquido color ambra e mettendolo davanti a Remus.

“Bevi questo Lunastorta” mormorò sedendosi dall’altra parte di Remus.

Tirando forte su col naso, e con le lacrime che continuavano a scendere dai suoi occhi, Remus ingoiò in tre grossi sorsi tutto il bicchiere di Firewiskey. Peter tornò qualche minuto dopo e gli informò che il ministero sarebbe arrivato presto.

Appena Remus si fu calmato un po’, lo portarono nel salotto per farlo stendere. Accorgendosi che stava per addormentarsi, Sirius,James e Peter andarono alla porta d’ingresso ad aspettare che arrivasse il ministero.

“Non può restare qui” disse subito James.

“Può stare da me” disse subito Sirius,sbirciando Remus dalla porta aperta.

“Perché sono venuti qui?” sussurrò Peter spaventato.

“Perché sono dei perfidi imbecilli” mormorò James.

La conversazione fu interrotta improvvisamente per il suono di una dozzina di forti pop nel giardino. Istintivamente, ,James e Sirius tirarono fuori le loro bacchette e si posizionarono davanti a Peter,proteggendolo dal pericolo come avevano sempre fatto. Abbassarono le loro bacchette quando realizzarono che gli auror erano arrivati.

“James?” lo chiamò uno di loro.

“Papà?” rispose James, stringendo gli occhi per vedere nel buio.

“Voi ragazzi state bene?” chiese il signor Potter guardandoli a turno uno ad uno.

“Bene” mormorarono.

“Dov’è Remus?”

“Sul divano. Abbiamo lasciato i signori Lupin dove gli abbiamo trovati” disse piano Sirius guardando il pavimento.

Il signor Potter annuì “Voglio che raccogliate le vostre cose e andiate all’appartamento di Sirius. Rimanete lì finché vi chiamo. Capito?”

“E Remus?” chiese James.

“Dobbiamo portarlo al ministero per un po’ “disse con rimpianto il signor Potter “Controllerò personalmente che stia bene, e lo porterò da Sirius tra qualche ora.” Aveva cominciato a dirigersi verso la casa quando si fermò all’improvviso “Oh,e,James, lascia dire a me quello che è successo a tua madre okay?”

James annuì comprensivo. I Potter e i Lupin erano stati buoni amici da quando James e Remus gli avevano presentati dopo il primo anno ad Hogwarts.

Brevemente,i ragazzi videro un auror appoggiare la mano di Remus su un vecchio libro,e il secondo dopo sparirono.

“Starà bene ragazzi” li rassicurò il signor Potter. “Ora forza. Non voglio nessuno di voi qui quando iniziamo le indagini”

James condusse tutti e tre nella stanza di Remus, dove si trovavano i loro bauli. Appena ebbero finito di fare i bagagli, i malandrini andarono in salotto,cercando di evitare di guardare nella stanza dei signori Lupin, ed entrarono nel camino.

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Harry,Ron ed Hermione erano seduti ad un tavolo nella sala comune di Grifondoro con libri e rotoli di pergamena sparsi tra di loro. Erano passati solo tre giorni dall’inizio del nuovo anno scolastico, e avevano già più compiti di quanto fossero abituati. Il professor Allock (che era già preso in giro da tutti gli studenti), gli aveva assegnato di fare ricerche sulle pozioni più ridicole immaginabili-capelli-pozioni coloranti,pozioni per sbiancare i denti,e persino una pozione che Allock diceva di aver scoperto lui stesso. Era una pozione coraggio-rafforzante, che avrebbe dovuto dare a chi la beveva una quantità di forza illimitata per dodici ore. Aveva detto di averla sviluppata prima di combattere contro un lupo mannaro che stava terrorizzando un piccolo villaggio in Francia.

Gli insegnanti più credibili assegnavano compiti più attinenti al loro anno dei G.U.F.O. Persino Malocchio aveva aumentato il livello di difficoltà delle sue lezioni. Il Professor Lupin aveva parlato dei dissennatori,ma Malocchio stava insegnando come respingere le creature oscure-qualcosa che di solito non era nel programma fino al settimo anno. Tutto quello che malocchio stava insegnando era qualcosa che potevano usare per difendersi in battaglia. Malocchio aveva detto che più tardi nel corso dell’anno, avrebbe creato un gruppo dedicato agli incantesimi difensivi. Avrebbero imparato incantesimi protettivi e di attacco, e avrebbero anche fatto duelli supervisionati tra di loro. In tutto e per tutto, a parte la ragione per la formazione del gruppo, gli studenti stavano diventando eccitati all’idea.

Un’altra cosa che Harry aspettava con ansia, era  il nuovo campionato di Quidditch. Visto che l’anno prima c’era stato il torneo tremaghi, la coppa delle case non si giocava dal terzo anno di Harry. Oliver Baston,il loro vecchio capitano e portiere, aveva finito la scuola quell’anno,perciò era stato scelto un nuovo capitano. Angelina Johnson aveva informato Harry la prima notte di ritorno ad Hogwarts,che era lei. Ci sarebbero stati i provini per il nuovo portiere in due settimane.

Parlando di una cosa totalmente diversa,Ron aveva cominciato improvvisamente ad interessarsi alle condizioni metereologiche  dopo le lezioni, e si prendeva molta cura del suo nuovo manico di scopa- un regalo dei suoi genitori per essere diventato prefetto- la sera prima di andare a letto.

“Harry” lo chiamò una voce attutita dalla sua cartella. I tre amici si guardarono curiosamente finché non capirono cosa stava succedendo.

Harry cercò nella sua borsa e tirò fuori il vecchio specchio a doppio senso. Il suo padrino era nel vetro,fingendo di sorridere…di nuovo…”Hey Sirius” sussurrò Harry allo specchio, girandosi per essere sicuro di non essere ascoltato.

“Hey piccolo. Come vanno le cose?”chiese Sirius.

“Non male. Stiamo facendo i compiti”

“Bene…Bene…” mormorò Sirius distogliendo lo sguardo dallo specchio. Harry alzò un sopracciglio e si schiarì la voce “Scusa “ disse Sirius con un altro ghigno falso. “Sei rimasto fuori dai guai per ora?”

“Sì,siamo qui solo da due giorni Sirius” disse Harry.

Questa volta Sirius ghignò davvero”Non ci ha mai fermato”

Harry e Ron risero. Hermione non sembrava se ridere o lanciare uno sguardo con disapprovazione ai suoi amici. “Allora come vanno le cose a …casa” disse Harry.

“Questa non è casa Harry” disse Sirius convinto “Ma le cose vanno…bè… è stata una giornata normale per i paladini del bene”. Rise senza divertimento.

“Sirius!” gridò una voce nello sfondo

“Devo andare. Ci stiamo preparando ad avere una…bè…una festa. Prenditi cura di te Harry, e saluta da parte mia Ron ed Hermione” disse Sirius prima di fare un occhiolino e sparire.

“Ciao” mormorò Harry al suo riflesso.

“Bè,sembrava allegro” commentò Ron sarcasticamente mentre Harry metteva di nuovo con attenzione lo specchio nella sua borsa.

Harry sorrise senza divertimento “Ecco il mio padrino”

“Pensi che ci sia qualcosa che non va?” chiese piano Hermione.

“Ci scommetto sopra la mia Firebolt” disse Harry cupamente.

Hermione gli fece un piccolo sorriso, si scambiò uno sguardo con Ron e tornò a fare i compiti. Harry scoprì di non riuscire più a concentrare sulle pozioni. Poco dopo, mise di nuovo i libri nella sua cartella,diede la buona notte ai suoi amici, e si diresse per le scale verso il dormitorio dei ragazzi del quinto anno.

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Una riunione dell’ordine dell’ultimo minuto,stava avendo luogo nella cucina del numero dodici. Non c’erano molti presenti all’incontro:Silente,la McGranitt e Moody erano rimasti a scuola, e avevano mandato dei biglietti con argomenti che dovevano essere discussi. Kingsley era stato messo a capo di tutto quella sera,visto che Sirius stava ancora rimuginando arrabbiato su Percy Weasley. Molly e Arthur erano andati a dormire subito dopo cena. A parte Kingsley e Sirius, c’erano solo Tonks,Emmeline,Bill Weasley,Dung ed Elphias Doge.

Stavano parlando di Percy, un argomento che faceva arrabbiare Bill all’infinito, quando un gufo volò dal camino con una lettera per Kingsley. La lesse velocemente prima di lanciare uno sguardo a Sirius e schiarirsi la voce.

“Il nostro ultimo ordine per stasera”cominciò Kingsley “è Severus Piton”

Sirius si lamentò forte e lasciò cadere la testa sul tavolo con frustrazione. Tonks afferrò alcuni dei suoi capelli neri per evitare che lo facesse di nuovo “Non hai bisogno di una contusione stasera” mormorò.

Kingsley fece un sorrisetto. “Comunque,Silente stava organizzando un incontro per cercare di fare uscire Piton dalla prigionia del ministero. Però è stato recentemente informato che Voldemort sta mandando alcuni dei suoi mangiamorte al ministero per farlo uscire. Succederà stasera,subito dopo mezzanotte, e Silente chiede la nostra cooperazione.”

“Cosa?” urlarono Sirius e Tonks “Vuole che lasciamo entrare i mangiamorte al ministero per fare uscire Piton?” chiese Sirius incredulo “è pazzo?”

“Probabilmente” disse Kingsley pensieroso “Ma ha la certezza- o almeno così dice- che l’unico motivo per cui ci andranno è Piton. Non devono fare male a nessuno a meno che non intralci la loro strada.”

“Questo è dannatamente troppo!” urlò Sirius “Io…tu non puoi aspettarti che permetta a  dei dannatissimi mangiamorte di entrare al ministero della magia senza catturarli”

“Sirius ha ragione” disse Bill “è contro tutto quello che stiamo facendo. E che cosa fa credere a Silente che ci si può fidare dei mangiamorte comunque?”

Kingsley lanciò le mani in aria senza poter essere d’aiuto “Non lo so. Sto solo riferendo il messaggio”

“Chi è il mangiamorte di cui sembra fidarsi così tanto?” mormorò Tonks guardandosi intorno al tavolo.

Kingsley e Sirius si scambiarono uno sguardo “è Naomi” disse Sirius. “Era un’amica mia e di Remus a scuola. Storia lunga” aggiunse agli sguardi interrogativi che stava ricevendo da quelli che non la conoscevano. “Ha cambiato idea, o così dice, e vuole aiutare l’ordine”

“Tu ti fidi di lei?” chiese piano Emmeline.

“No” disse Sirius guardando la strega”Ma questo è perché Silente è Silente e io no”

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Sirius e Kingsley arrivarono al ministero alle undici e mezza quella notte. Dissero ad Eric, il mago di guardia, di prendersi una lunga pausa,e si diressero verso le celle del ministero.

“Hai un piano?” mormorò Kingsley mettendosi un mantello dell’invisibilità su di lui.

“Ho mai un piano?” chiese Sirius “Aspetta qui” aggiunse aprendo le porte di metallo che conducevano alle celle. “Evans!” gridò cercando di non guardare in nessuna delle celle.

“Sì signore?” disse Evans uscendo dal bagno

“Cambio di piani” mormorò Sirius al giovane auror. “Puoi andare per stasera. Prenderò io il tuo posto”

“Eh,okay,grazie signore” disse piano Evans”Ci vediamo allora”

Sirius grugnì come risposta, sedendosi sulla piccola scrivania, e cercando di capire cosa fare quando sarebbero arrivati i mangiamorte. Appena Evans se ne fu andato, il capo auror guardò male i prigionieri e uscì nel corridoio dove ci doveva essere Kingsley.

“Kingsley” sussurrò.

“Sono qui capo” disse la voce profonda di Kingsley dietro di lui.

Sirius sussultò e si voltò. Il suo vice si era tolto il cappuccio del mantello dell’invisibilità,e la sua testa stava ghignando a Sirius “Non farlo più” lo minacciò.

“O cosa? Mi licenzi di nuovo?”

“Potresti solo considerarti fortunato in quel caso” mormorò Sirius senza vera convinzione “Voglio che tu vada nell’atrium ad aspettare che arrivino i mangiamorte. Controllali. Se vanno da qualche parte che non sia qui,schiantali tutti.”

“Capito capo” disse Kingsley rimettendosi il cappuccio. Sirius aspetto finché vide la mano di Kingsley che lo salutava,e ritornò alle celle.

“Qualche problema Sirius?”

“Sta zitto Percy, o ti zittisco io” ringhiò Sirius sedendosi di nuovo alla scrivania.

“Calma Black” disse Percy. Sirius poteva sentire il ragazzo sghignazzare “Questo è quello che ti ha fatto spedire ad Azkaban la prima volta”

“Veramente,Percy, è stato il tuo topo che mi ha fatto spedire ad Azkaban” disse Sirius freddamente. Percy rimase in silenzio per qualche minuto”Qual è il problema Perce? Non sapevi che stavi facendo dormire un assassino sul tuo cuscino per cinque anni?”

“Mi fa solo piacere sapere di aver aiutato uno dei servi più leali del mio signore a rimanere in vita. Peter Minus dopotutto,è stato colui che ha trovato il signore oscuro” disse Percy altezzoso.

“Era colui che ha mandato il tuo padrone verso la sua distruzione in primo luogo,se mi ricordo correttamente” disse Sirius cupamente “Ora stai zitto prima che ti schianti…”

Neanche dieci minuti dopo,le porte che portavano alle celle si aprirono. Sirius tirò fuori la sua bacchetta- senza che intendesse usarla, ma così che i mangiamorte non capissero che sapeva che cosa stavano per fare.

“Sirius Black” disse una voce familiare “è passato un po’di tempo dall’ultima volta non è vero?”

“è proprio così Naomi” rispose Sirius vedendo il suo occhiolino da sotto il cappuccio.

“Schiantatelo” disse Naomi con trascuratezza.

“Sarà un piacere” disse un altro mangiamorte.

Prima che il getto di luce lo colpisse,Sirius giurò di vendicarsi su Naomi la prossima volta che l’avrebbe vista.

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“Sirius….Sirius svegliati” entrò la voce di Kingsley nella testa di Sirius.

Il capo auror aprì gli occhi con un po’ di difficoltà e guardò la faccia preoccupata di Kingsley “ ‘’sa è ‘uccesso?” mormorò con tono da ubriaco.

“Sei stato schiantato” disse Kingsley tranquillamente aiutando Sirius a sedersi “Ma non sono riuscito a farti rinvenire usando solo ‘Innerva’. Quando è stata l’ultima volta che hai dormito?” aggiunse guardando il suo amico sospettosamente.

“Non lo so”mormorò Sirius, con la memoria che tornava finalmente “Hanno preso Piton?”

“Sì, gli altri mangiamorte hanno cercato di farsi liberare anche loro, ma Naomi non l’ha permesso. Dopo che se ne sono andati ho schiantato i prigionieri per fare smettere le loro dannate urla, e ho cercato di farti svegliare da quel momento”

“Quanto tempo sono stato svenuto?” mormorò Sirius massaggiandosi gli occhi come se avesse una sbornia terribile.

“Due ore”

“Magnifico”

Kingsley soffocò una risata “Forza,ti riporto al quartier generale, resto io di guardia al ministero stanotte.” Aiutò Sirius ad arrivare all’atrium dove andò via camino al numero dodici. Quando uscì dalle fiamme verdi,fu aiutato da Emmeline e condotto al tavolo della cucina. “Bè?” chiese piano la strega.

“Non preoccuparti” mormorò Sirius appoggiando la testa sul tavolo “Il tuo vecchio amore è sano e salvo nelle mani dei mangiamorte”

Vide Emmeline roteare gli occhi per il suo sarcasmo prima di chiudere i suoi.

RECENSITE!


P.s In risposta a Lily_Snape, sinceramente le storie sono molto lunghe e succedono davvero troppe cose per poterle riassumere senza rovinare la sorpresa… Sei sicura di volerli? Fammi sapere vale.










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Capitolo 11
*** Capitolo 11 ***


chap 11
CONSEQUENCES
Capitolo 11



Come promesso da Kingsley Shacklebolt,Percy Weasley fu portato ad Azkaban una settimana dopo essere stato catturato, insieme agli altri mangiamorte tenuti in custodia al ministero. Sua madre,Molly, aveva fatto una bella scenata con lacrime e lamenti mentre il suo bambino veniva portato via da Kingsley e il suo collega,Sirius Black. Per settimane,era stato difficile per entrambi gli auror guardarla negli occhi. Nessuno dei due poteva immaginare cosa volesse dire per lei vedere suo figlio rinchiuso per crimini commessi insieme al mago contro cui lei e suo marito stavano combattendo.

Non c’era molta comprensione da dare ai Weasley però. Gli auror del ministero della magia erano più occupati del solito mentre cercavano di catturare i maghi oscuri responsabili dell’aumento di morti e torture. Nessuno era in salvo, né maghi né babbani. Il primo ministro babbano era stato informato delle tragedie che stavano accadendo nella comunità magica. Aveva lavorato discretamente e attivamente con il ministro della magia,Amelia Bones,per allertare la sua popolazione senza svelare l’esistenza del mondo magico.

Ogni giorno la gazzetta del profeta, faceva una lista delle vittime di Voldemort e i suoi seguaci, e ogni giorno la lista cresceva. Il ministro Bones,temendo un attacco al ministero, aveva chiuso tutte le entrate via camino. Molti impiegati del ministero erano scontenti per la sua decisione, e la manutenzione magica incantò il tempo delle finestre con tornado,tzunami, e tempeste di tuoni per due settimane. Il ministro Bones, era convinta della sua decisione, ed era anche appoggiata completamente dal capo auror Sirius Black, perciò i lamenti diminuirono con il tempo.

Remus Lupin,il membro dell’ordine disperso, e miglior amico di Sirius Black, non era ancora stato localizzato. Anche con l’aiuto della sua ex-futura moglie Naomi Watts,la spia più recente dell’ordine,non c’erano state indizi per trovare la posizione. Il preside di Hogwarts,Albus Silente, aveva mandato persino una squadra dei suoi vecchi amici per trovare Remus,ma senza risultati. Era come se Remus fosse sparito nell’aria. Sirius,insieme al il suo collega da nove anni, si era preso qualche giorno libero al lavoro per unirsi alle ricerche. Quattro giorni furono trascorsi senza dormire e con poco cibo. Sirius rimase nella sua forma da animago la maggior parte del tempo,sperando di individuare l’odore del suo migliore amico. Quello che rimaneva della speranza di Sirius di trovare il suo miglior amico,svanì quando Kingsley lo obbligò a tornare al numero dodici di Grimmauld Place.

L’ultima settimana di Ottobre,Sirius passò la maggior parte del suo tempo rimuginando di cattivo umore,bevendo,e cadendo sempre di più in depressione per la perdita di suo fratello. Non riusciva neanche a scrivere al suo figlioccio ad Hogwarts per dirgli che stava andando tutto bene e di non preoccuparsi. Sua cugina,Nymphadora Tonks, si era presa la responsabilità di scrivere ad Harry un paio di volte a settimana. Cercò di convincere Sirius a scrivere un piccolo messaggio ad Harry,ma l’auror non riusciva più nemmeno a fare le azioni più semplici.

La notte di Halloween non migliorò l’umore di Sirius. Rimase nella cucina dove aveva passato la sua infanzia, con una barba lunga da tre giorni sulla faccia,a bere la sua quarta bottiglia di Odgen Firewiskey di quei tre giorni. Quella sera sarebbe stata la prima volta che avrebbe passato Halloween senza la compagnia di Remus in quasi dieci anni. Loro due avevano sempre usato quella notte per ricordarsi dei loro amici perduti-la loro famiglia. Si prendevano cura dell’altro, per essere sicuri che nessuno dei due cadesse in depressione. Halloween, una volta la festa preferita dei malandrini, ora un giorno di ricordi e  pianti.

Quest’anno,Sirius era solo e inconsolabile. La maggior parte dell’ordine aveva cercato di aiutarlo. Molly aveva persino preparato una grande cena con tutti i suoi piatti preferiti,ma Sirius si era rifiutato di mangiare. Tutto quello che voleva era essere lasciato solo a  sguazzare nella sua infelicità.

Emmeline Vance e Tonks non lo volevano permettere. Buttarono via l’ultima bottiglia di Firewiskey di Sirius,lo obbligarono a farsi la doccia e a mettersi vestiti puliti, e ad unirsi al resto dell’ordine per la cena. Emmeline aveva usato un forte incantesimo anti-sbornia,lasciando Sirius arrabbiato con lei per aver rovinato il suo stordimento da ubriaco.

Sirius continuò a rimanere arrabbiato nei suoi pensieri per tutta la cena,guardando male tutti quelli intorno a lui, e mangiando solo piccoli bocconi del suo piatto. L’umore teso e depresso,aumentò ancora di più quando un gufo volò attraverso il camino. Sirius prese la lettera dal suo piatto di purè di patate e la gettò noncurante a Kingsley attraverso il tavolo. L’altro auror roteò gli occhi a Tonks,si pulì la bocca con un tovagliolo, e lesse la lettera. Sospirò pesantemente quando raggiunse la fine,chiedendosi se dovesse dare la notizia al suo capo.

“Dove?” mormorò Sirius spingendo i piselli nel suo piatto con una forchetta.

“Hogsmeade” rispose Kingsley”Silente ha sigillato il castello. Tutti gli studenti sono nella sala grande sotto controllo. Eccetto per uno…”

Sirius chiuse forte gli occhi . Si sarebbe dovuto aspettare una cosa del genere la notte di Halloween…”Harry” disse piano.

Kingsley annuì “Harry”

“Bè che cosa stiamo aspettando? Non c’è niente come una battaglia per salvare la vita al mio figlioccio la notte di Halloween per tirare su il morale” disse Sirius tranquillamente spingendo la sua sedia lontano dal tavolo e alzandosi. Tirò fuori la bacchetta dalla tasca posteriore dei suoi jeans e si diresse verso le scale.
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Albus Silente era seduto al tavolo dei professori, con le sue vesti blu che brillavano alla luce di candele volanti incantate. Ai suoi lati c’erano Alastor Moody e Minerva McGranitt, gli unici due professori di cui si poteva fidare ciecamente. Il suo insegnante di pozioni,Severus Piton,non era ancora tornato ad Hogwarts da quando era stato fatto evadere dal ministero della magia. Anche se Silente non era uno da perdere facilmente la speranza,aveva paura che Severus avesse fatto la stessa fine di Remus Lupin,per quanto gli facesse male ammetterlo.

Guardò il mare di studenti che stavano cercando di godersi il banchetto di Halloween. Desiderava solo che la loro innocenza durasse fino a dopo la fine di Hogwarts. La loro unica speranza per la sopravvivenza, l’unica speranza del mondo magico,era un ragazzo del quinto anno di Grifondoro,che non voleva mangiare i dolci che i suoi amici gli avevano messo nel piatto.

Per un momento,gli occhi blu del preside incontrarono quelli verdi di Harry Potter. Per un momento,Silente sentì il dolore che il suo allievo stava sopportando- paura,rabbia,tristezza,perdita di speranza. Per un momento,Silente realizzò quanto la guerra avesse già stancato Harry. Ma durò solo un secondo,prima che Harry voltò la testa dal tavolo degli insegnanti, sussurrasse qualcosa ai suoi amici e lasciasse la sala grande.

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Harry stava cominciando a sentirsi claustrofobico nella sala grande. Distolse lo sguardo dalle facce preoccupate di Ron ed Hermione e lo diresse al tavolo dei professori. Hagrid non era ancora tornato da qualsiasi posto in cui fosse, e neanche Piton. Incrociò lo sguardo con quello di Silente per qualche secondo,ma lo distolse velocemente. Il preside stava cercando di leggere i suoi sentimenti, e lui non poteva sopportarlo più.

“Vado a fare una passeggiata” mormorò ai suoi amici. Ignorando le loro richieste di aspettarli,Harry lasciò il banchetto di Halloween. Lasciò che i suoi piedi lo trascinassero per i corridoi vuoti di Hogwarts. I suoi piedi lo portarono verso le grandi porte del castello e per i giardini. Lo portarono oltre i guardiani alati ai castelli di Hogwarts e per il sentiero che conduceva ad Hogsmeade.

Stava disobbedendo all’unica regola che Sirius gli aveva dato all’inizio dell’anno scolastico (‘Non lasciare i confini di Hogwarts ’ ), ma non gliene importava molto al momento. Sirius non aveva risposto a nessuna delle sue lettere per quasi tre settimane. Invece,Tonks gli aveva scritto, dicendoli che Sirius era stato piuttosto occupato al ministero e che lavorava fino a tardi. Harry sapeva che stava mentendo.

Sapeva quello che significava Halloween per il suo padrino e Remus,e poteva solo immaginare come Sirius se la stesse cavando senza il suo miglior amico. Probabilmente con qualche bottiglia di Odgen come compagnia,pensò con una smorfia amara,scalciando una pietra mentre camminava.

Raggiunse Hogsmeade in un  tempo da record. Forse non era proprio da record,ma Harry non aveva prestato attenzione al tempo. I negozi avevano chiuso prima,in modo tale che i proprietari potessero godersi Halloween ai tre manici di scopa. C’erano poche ragioni per festeggiare nella popolazione magica,ed Harry  lodò silenziosamente gli abitanti di Hogsmeade per il loro tentativo.

Continuò a camminare per il villaggio, e si fermò solo quando raggiunse la stamberga strillante. Aveva sentito storie ad Hogwarts sul fatto che il posto fosse il più infestato della Gran Bretagna. Ovviamente,aveva anche sentito storie dai suoi guardiani sulla luna piena,e cervi,cani,topi e lupi. Harry sapeva la verità sulla stamberga strillante da prima di vedere la casa in rovina. In fatti,lui e Ron si erano sforzati di incoraggiare le voci su spiriti violenti nella casa per il loro divertimento.

Harry si appoggiò contro la staccionata che circondava la stamberga e cercò di pensare a tutte le storie che gli avevano detto i suoi guardiani sui loro giorni ad Hogwarts.Stava proprio pensando a quanto fosse calda la serata,quando un brivido freddo corse per la sua spina dorsale. Rabbrividì una volta,senza pensarci più finché sentì i suoi denti che sbattevano.

Avrei dovuto portare un mantello,pensò massaggiandosi le braccia per un po’ di calore. O almeno il mantello dell’invisibilità. Il tessuto sarà anche sottile,ma sarei potuto sgattaiolare ai manici di scopa senza essere visto.

Harry sbatté gli occhi. Lo fece di nuovo…e di nuovo. Non poteva vedere. Era diventato cieco…Non essere stupido,pensò cercando di non andare nel panico. Un orribile silenzio lo circondava. Tutto quello che poteva sentire era il suo cuore che batteva velocemente e il suo respiro,raschiante e profondo.

Flash di quelle che credeva fossero ricordi passarono davanti ai suoi occhi. Un ragazzo biondo e grasso lo stava spingendo,rincorrendolo per una strada su una bicicletta…Una donna dalla faccia simile ad un cavallo e un uomo grosso senza collo lo stavano chiamando uno spostato, spingendolo in un ripostiglio…Codaliscia….Voldemort…Malfoy…un gettò di luce verde brillante…

L’ultima cosa che vide Harry fu un flash accecante di luce bianca e Sirius che appariva davanti a lui…

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“Dissennatori” sussurrò Sirius appena apparve ad Hogsmeade. “Perché devono essere dissennatori? Troll, giganti,Voldemort…Solo non dissennatori…”

“Sta zitto e muoviti” disse Kingsley apparendo accanto a lui. Il resto dell’ordine non era molto lontano, e potevano vedere un paio di occhi blu che brillavano sotto la luce della luna ai confini di Hogsmeade.

“Oh bene” mormorò Sirius deridendolo ”Silente è qui”

“HARRY!” gridò Emmeline indicando la Stamberga Strillante.

La testa di Sirius si girò di scatto in quella direzione e le sue interiora si congelarono. Quattro dissennatori erano piegati su una forma con capelli neri spettinati. Uno di loro si stava abbassando il cappuccio…

“Oh Dio…” mormorò Sirius. Cercò di pensare a qualcosa di felice,qualsiasi cosa, ma non gli venne niente in mente “Fate qualcosa!” gridò agli membri dell’ordine “Lo stanno per baciare!”

“EXPECTO PATRONUS!” gridarono tre voci all’unisono. Sirius si coprì gli occhi con le braccia e corse in avanti,attraverso i patronus,cercando disperatamente di raggiungere Harry. Una pantera,un orso,e quello che sembrava essere un enorme scoiattolo fecero sparire i dissennatori e sparirono nel nulla.

Sirius inciampò,quasi cadendo sul corpo svenuto di Harry, e appoggiò il ragazzo contro la staccionata davanti alla stamberga strillante. “Harry svegliati” mormorò Sirius freneticamente schiaffeggiando violentemente la guancia di Harry. “Forza…combatti…”

“Sirius! Attento!” gridò Tonks.

Si voltò, stringendo forte il suo figlioccio sul suo petto, e vide un altro gruppo di dissennatori che stavano scivolando verso di loro. Ma questa volta,Silente era arrivato. Con un movimento della sua bacchetta, il dissennatore più grande e brillante che avessero mai visto nella loro vita uscì dalla punta. La dozzina di dissennatori fu spinta via, verso la punta delle montagne. Potevano ancora vedere il bagliore del patronus(Sirius pensò che sembrava una specie di uccello) che brillava a miglia di distanza.

“Sirius?” disse piano il preside”Sta bene?”

L’auror non rispose. Distolse lo sguardo dalle montagne e nascose la faccia trai capelli di Harry. Cominciò a dondolare tutti e due avanti e indietro,proprio come aveva fatto la prima volta dopo il primo incontro di Harry con i dissennatori. Tonks,Emmeline,Kingsley si avvicinarono lentamente,guardandoli ansiosi.

“Dobbiamo portarlo a scuola Sirius” disse Silente inginocchiandosi accanto all’auror.

Sirius alzò la testa con la faccia tesa,e annuì”Okay” disse con voce roca.

Kingsley fece apparire una barella mentre Arthur e Silente toglievano Harry dalle braccia di Sirius. Bill aiutò l’auror ad alzarsi e cominciarono a dirigersi verso Hogwarts. Il preside chiese a Tonks ed Emmeline di andare ai tre manici di scopa a chiedere a Madama Rosmerta di chiudere il locale per la serata. Sirius chiese una bottiglia di Firewiskey.

“Non prenderà bene la chiusura” mormorò Kingsley a Sirius,cercando di fare ridere il suo amico.

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Nella sala grande,Ron ed Hermione erano seduti con gli altri Weasley ad aspettare che la McGranitt gli mandasse di nuovo ai loro dormitori. Silente se ne era andato velocemente quasi un’ora prima,e non avevano idea di dove fosse andato Harry.

“Spero che stia bene” disse Hermione preoccupata.

“Sta Bene ‘Mione” disse Ron con la bocca piena della terza fetta di torta in quindici minuti. Aveva il suo modo di preoccuparsi per il suo migliore amico.

“Se non la smetti Ronald” disse Ginny ovviamente guardando Fred e George che giocavano a sparaschiocco. “Finirai in Infermeria”

“Hey,perché Malfoy continua a guardare da questa parte?” chiese piano Neville dall’altra parte di Hermione.

I Grifondoro guardarono dall’altra parte della sala grande, e videro Draco Malfoy e gli altri serpeverde che sghignazzavano verso di loro.

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Madama Chips credeva che quell’Halloween sarebbe stato diverso per una volta. Di solito durante gli ultimi dieci anni,c’erano almeno dieci studenti che riempivano i suoi letti. Quest’anno sperava di avere una serata tranquilla con una bottiglia di vino che il preside le aveva regalato a Natale.

Ma come al solito, le cose nella scuola di magia e stregoneria di Hogwarts non andavano mai secondo i programmi…

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Sirius era stato obbligato a mangiare tre tavolette del miglior cioccolato di mielandia prima di avere il permesso di vedere Harry. Per due ore,era rimasto seduto accanto al letto del suo figlioccio,pregando che i dissennatori non avessero fatto niente di permanente su di lui. Gli altri membri dell’ordine erano nell’ufficio del preside, discutendo qualcosa che a Sirius non importava molto in quel momento.

Tutto doveva sempre succedere ad Halloween vero? Lord Voldemort era ritornato al potere esattamente un anno prima. Lily,James…

Per le due di notte,Sirius si era convinto che Halloween avesse una maledizione.

Non sarebbe andato a dormire prima di sapere che Harry stava bene,e non dovette aspettare molto.

Harry si lamentò piano,con gli occhi che si aprivano leggermente.”Sirius” mormorò con voce roca.

“Sono qui piccolo” disse Sirius avvicinandosi e prendendo la mano di Harry.

“Buon Halloween” disse sarcasticamente aprendo gli occhi.

All’improvviso,l’ansia di Sirius si trasformò in rabbia. Lasciò andare la mano di Harry e si alzò. “Quale diavolo è il tuo problema?” ringhiò al suo figlioccio.

Gli occhi di Harry si spalancarono “Sirius cosa…”

“Stai zitto per una volta” disse arrabbiato Sirius “Ti ho chiesto di fare solo una dannatissima cosa quest’anno, e tu non riesci a fare nemmeno quello! Che cosa non capisci di ‘non lasciare il castello ’?”

“Sirius,Io-“

“Non voglio sentirlo Harry! Non credi abbia sopportato abbastanza merda negli ultimi mesi? Non pensi che potrei voler vivere almeno un giorno senza dovermi preoccupare?” gridò Sirius “Ho già perso Remus non ho bisogno di perdere anche te!”

“Pensavo che avessi detto che Remus-“

“Rinunciaci Harry! Le ricerche si sono fermate! Remus è morto! Non tornerà!”

“Ma-“

“Perché non sei rimasto in questo dannato castello?”

“Volevo un po’ d’aria fresca…”

Sirius roteò gli occhi “Volevi aria fresca….E allora vai sulla torre di astronomia! Desideri morire? È questo Harry? Vuoi che Voldemort ti prenda?”

“Sirius non è quello che-“cominciò Harry accaldandosi.

“La prossima volta che ti dico di fare qualcosa,o di non farla farai meglio ad ascoltare” disse Sirius piano.

Lui ed Harry si guardarono male per diversi minuti nell’infermeria buia. Nessuno dei due poteva ricordare di essere mai stato arrabbiato così tanto nei confronti dell’altro come in quel momento.

“Non puoi dirmi cosa fare” disse Harry con la voce un po’ più alta di un sussurro.

Sirius strinse gli occhi “Scusami?”

“Non sei mio padre non puoi dirmi cosa fare”

Sirius sentì come se tutta l’aria fosse risucchiata da lui. Non riusciva nemmeno a spalancare la mascella per la frase. Fissò Harry shockato,sperando oltre tutto che non aveva appena sentito quello che credeva di aver sentito. Harry non poteva averlo detto…

Guardò gli occhi di Harry spalancarsi,ma non riuscì a sentire le scuse balbettate del suo figlioccio. Senza riuscire a sentire niente,Sirius annuì e si voltò, incespicando fuori dall’infermeria. Camminò per Hogwarts,uscendo dalle porte del castello, ignorando le chiamate di Ron ed Hermione che volevano sapere dove fosse Harry. Non reagì nemmeno quando Kingsley urlò il suo nome.

Si smaterializzò davanti alla porta d’ingresso del numero dodici, salì le scale fino alla sua stanza,trovò la sua bottiglia nascosta di Firewiskey e si buttò sul letto.

RECENSITE!

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Capitolo 12
*** Capitolo 12 ***


chap 12
CONSEQUENCES
Capitolo 12


La notte successiva all’attacco dei dissennatori al villaggio di Hogsmeade,Silente organizzò un incontro dell’ordine della fenice. Era arrivato il momento che gli altri incontrassero la persona che avrebbe dato informazioni su Lord Voldemort per tutta la durata della guerra. Durante la prima guerra,quando Severus Piton aveva cominciato a fare la spia per l’ordine, la preoccupazione primaria di Silente, era quella di tenere Piton al sicuro- e questo significava nascondere la sua identità  al resto dell’ordine. Persino quando la notizia sui Potter fu svelata al preside,l’identità di Piton rimase segreta.

Il nuovo ordine si fidava meno di membri esterni in quei giorni,e con buone ragioni. Per mesi,si presumeva che Percy Weasley avesse svelato informazioni dell’ordine all’altra parte. Anche se Percy non era un membro, e non era a conoscenza di molte delle notizie interne e di varie operazioni, poteva aver facilmente svelato i nomi delle persone all’interno di Grimmauld Place in ogni occasione, e quindi dando a Lord Voldemort molte più informazioni di quanto dovesse sapere.

Il tradimento di Percy aveva toccato molto non solo i suoi genitori. Gli altri membri dell’ordine avevano imparato tutti troppo velocemente,secondo l’opinione di Silente,come la guerra poteva cambiare la loro visione della vita. Alcuni di loro lo sapevano già ovviamente. Sirius Black sapeva fin troppo bene come Lord Voldemort poteva controllare menti impressionabili. Aveva perso due dei suoi migliori amici che avevano deciso di unirsi alle file dei mangiamorte.

Con un piccolo pop,Albus Silente  apparve nel giardino,dove il numero dodici di Grimmauld Place sarebbe apparso in qualche minuto. Cercò qualcosa tra le sue vesti turchesi e tirò fuori il suo famoso spegnino. Con una dozzina di click dell’oggetto contraffatto da accendino, la strada diventò buia,e lui si mise ad aspettare.

Non dovette aspettare molto però. I suoi occhi vecchi e acuti potevano vedere la sua forma che apparve in fondo alla strada. Aveva seguito perfettamente tutte le sue istruzioni, e stava indossando un lungo mantello nero con un cappuccio per nascondere la sua identità, per il momento. Si avvicinò velocemente e sussurrò un ‘ciao’nervosamente. Lui rispose sorridendo in maniera rassicurante,e mormorò in maniera appena udibile “L’ordine della fenice può essere trovato al numero dodici di Grimmauld Place,Londra”

Annuì una volta,chiuse forte gli occhi, riaprendoli di nuovo un secondo dopo. Lui la condusse silenziosamente verso la porta d’ingresso,colpì la maniglia con la bacchetta una volta, ed entrò nella casa. Lei entrò e aspetto che lui rimandasse al loro posto sui lampioni tute le luci prese dallo spegnino. Lui la prese gentilmente per un braccio e  la condusse, per la casa buia,verso la cucina.

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Sirius non aveva detto una parola da quando era tornato da Hogwarts la sera prima. No,questo non era completamente vero. Aveva mormorato ad Emmeline e Kingsley che aveva fallito come padrino…Loro ovviamente gli avevano detto che non era assolutamente vero, che era la cosa migliore che fosse capitata ad Harry,ma nessuno dei due era convinta che avesse ascoltato una parola…

L’intero ordine era arrivato trenta minuti prima, e ora stava aspettando l’arrivo del loro leader. Mentre parlavano tra di loro,la stanza si riempì del ronzio delle loro conversazioni, finché la porta della cucina si aprì. Tutti gli occhi si spostarono immediatamente in cima alle scale da dove Silente stava scendendo lentamente e annuendo un ciao verso di loro.

“Buona sera” disse piano” Vi ringrazio per essere venuti qui stasera. La guerra ha preso molte svolte negative negli ultimi mesi,e ci saranno molti eventi imprevisti prima che finisca. È tempo per noi di  come si dice,aumentare le scommesse.

“Lord Voldemort ha molti piani su come desidera che questa guerra continui. Siete tutti a conoscenza del ruolo di Severus Piton per la nostra causa,e penso che sia ora di avere un altro contatto nelle file nemiche. Da settembre,una dei seguaci di Voldemort è stata molto discreta nello spedirmi informazioni. Attraverso di lei,che voi ne siate a conoscenza o no,sono state evitate molte cose terribili. È stata riluttante a venire alle nostre riunioni dell’ordine da quando ha iniziato a passarci informazioni, ma l’ho convinta ad unirsi a noi stasera.

“Quelli di voi che erano membri dell’ordine durante la prima guerra potrebbero ricordarsela. Ha fatto degli errori in passato,e ha realizzato questi errori. Voglio che tutti voi sappiate che mi fido di lei quanto di ognuno di voi. Ha dimostrato di esserlo come ha fatto ognuno di voi a modo suo.” Si fermò e guardò in cima alle scale. Anche se non l’avevano vista quando Silente era arrivato,ora c’era un’ombra subito fuori dalla porta,che si muoveva nervosamente. “Puoi unirti a noi ora” disse piano Silente all’ombra.

Kingsley colpì Sirius nella spalla,aspettando che il suo amico distogliesse lo sguardo dal punto sul tavolo che stava fissando da quarantacinque minuti. L’auror di colore annuì verso le scale quando il suo capo finalmente lo guardò.

Lentamente,Naomi entrò in cucina. Il cappuccio del mantello copriva ancora la sua testa, ma entrambi sapevano che era lei. Rimase in piedi vicino a Silente ricevendo sguardi curiosi da quelli seduti intorno al tavolo. Alzò le sue lunghe dita e si tolse il cappuccio,abbassando gli occhi nocciola in modo tale da non dover guardare in faccia quelli che già la conoscevano. Nessuno sapeva che era diventata una mangiamorte proprio prima della caduta del signore oscuro. Sirius stesso l’aveva scoperto solo qualche mese prima.

Sirius la fissò confuso. Non aveva ascoltato niente di quello che aveva detto Silente da “ buona Sera”,e non riusciva a capire che diavolo ci facesse Naomi al quartier generale dell’ordine. Silente fece apparire una sedia per lei alla fine del tavolo e le fece segno di sedersi vicino ad Emmeline Vance. Sirius alzò un sopracciglio a Silente per la sua scelta nell’assegnare i posti, ma il preside distolse lo sguardo con gli occhi che brillavano.

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Emmeline era seduta in una classe vuota il pomeriggio successivo,aspettando che il suo allievo preferito arrivasse. La stanza era stata scelta personalmente e incantata da Silente, per la sua reclusione al settimo piano- era proprio di fronte la stanza delle necessità.

Una campanella risuonò per la scuola, segnalando la fine delle lezioni per quella giornata. Harry era stato informato dalla professoressa McGranitt di incontrarsi con Emmeline prima di tornare alla torre di Grifondoro o di fare qualsiasi altra cosa. Le lezioni di occlumazia del ragazzo erano tenute segrete da tutti fuori dall’ordine della fenice o dal gruppo di amici di Harry. Anche se non era ancora stato detto ad alta voce,la casa di Serpeverde era una minaccia per Hogwarts e i suoi studenti. Che i Serpeverde presenti si fossero uniti a Voldemort quando erano a scuola o no,c’erano molte possibilità che molti di loro lo avrebbero fatto subito dopo il diploma. Sirius le aveva detto una sera che aveva letto tutti i rapporti sui mangiamorte al ministero,e che tutti i serpeverde del loro anno ad Hogwarts ora avevano il marchi nero.

Narcissa Malfoy(allora Black) era nell’anno di Emmeline. Anche se Emmeline non l’aveva mai vista come una vera minaccia allora, aveva sposato Lucius Malfoy,il vice di Voldemort,come Naomi gli aveva informati alla riunione dell’ordine la sera prima. Emmeline era pronta a scommettere tutto quello che aveva,che il loro figlio avrebbe seguito i passi di suo padre da quello che aveva sentito. Se Draco Malfoy scopriva che Harry Potter stava imparando a proteggere la mente dal signore oscuro…Emmeline cercò di non pensare ai modi in cui Voldemort poteva fare del male ad Harry.

Sirius le aveva detto che il ragazzo non aveva fatto nessun sogno da quando era stato avvelenato. Sperava disperatamente di stare aiutando con l’occlumazia. Mentre stavano camminando in Francia,Remus le aveva detto di alcuni sogni che aveva fatto Harry da quando era andato a vivere con i suoi guardiani. Remus e Sirius avevano fatto tutto il possibile per far terminare i  sogni- l’uso di pozioni sembrava essere la loro cura preferita- ma non erano ancora riusciti a salvare Harry dal dolore delle visioni di Voldemort.

Si sentì un colpo esitante alla porta,ed Emmeline gli disse di entrare.”Ciao Harry” sorrise. Il suo sorriso sparì dalla sua faccia appena vide l’aspetto di Harry. Sembrava più pieno di problemi del solito- il che era dire molto- e come se non avesse dormito bene da un po’ di tempo.”Stai bene?” chiese mentre lui appoggiava la sua cartella su uno dei banchi.

“Bene” disse”Tu?”

Lei annuì lentamente”Non male”. Aveva un’idea di quello che lo stava divorando,ma non voleva tirarlo fuori. Non era il suo posto farlo,e se lui voleva parlarne lo avrebbe fatto. Cominciamo allora.” Disse velocemente”Sono sicuro che tu sia ansioso di iniziare i compiti di Allock” aggiunse con un ghigno.

Sorrise debolmente “Certo”

“Okay,visto che è passato un po’ di tempo dalla tua ultima lezione ho pensato che potremmo ripetere le basi di nuovo. Sei bravo a bloccare la tua mente,ma non farà decisamente male rinfrescare le tue abilità” disse cercando di liberare la sua mente altrimenti occupata “Okay Harry,cominciamo. Ora che sei tornato a scuola non è più illegale per te usare la magia per difendere la tua mente dall’essere invasa,ma non tirare ancora fuori la tua bacchetta. Prima dobbiamo imparare a lavorarci bene senza”

Harry si alzò dal banco su cui si era seduto e si preparò.”Al tre allora. Uno…Due…tre…Legilimens!” urlò Emmeline.

Anche se non aveva tentato forte,entrò facilmente attraverso le barriere di Harry quasi subito. Flash delle sue memorie più brutte passarono davanti ai suoi occhi e lui non fece niente per fermarle. Quando riuscì a liberarsi dai suoi pensieri-la sua mente era stranamente forte-tutti erano sudati e respiravano affannosamente.

“Stai..bene…Harry?” ansimò,alzandosi dal pavimento e massaggiandosi il gomito.

Harry era piegato in avanti”Sì…” mormorò”Sì…sto bene”.

“Penso che sia già ora per una pausa. Tieni mangia un po’ di cioccolata”Disse prendendo una tavoletta della migliore cioccolata di Mielandia da un’altra scrivania e porgendogliela. Si sedettero sui banchi masticando la loro cioccolata per qualche momento. “Lezione numero due Harry,e probabilmente la più importante”, Cominciò . Lui alzò lo sguardo verso di lei.”L’Occlumazia è difficile da fare quando la tua mente è preoccupata con altre cose. Se stai rimuginando su cose che ti hanno sconvolto,chiunque stia cercando di entrare attraverso le barriere della tua mente vedrà anche lui quei pensieri negativi. Devi dimenticarti dei tuoi brutti pensieri ed emozioni per succedere con questo. Capisci?”

“Sì” disse Harry senza guardarla più negli occhi

Emmeline sospirò “Proviamoci ancora allora.”

Si alzarono di nuovo entrambi,e ancora una volta,Emmeline entrò facilmente nella mente di Harry. Vide uno scorcio della litigata che lui e Sirius avevano avuto qualche sera prima,e sentì un forte rimpianto del ragazzo per quello che lui aveva fatto a Sirius. Emmeline uscì dai suoi pensieri. Lui era di nuovo era piegato in avanti, con i gomiti appoggiati alle ginocchia e la faccia nascosta tra le mani. Ma questa volta non era per la stanchezza.

“Harry” disse dolcemente.

“Lui come sta?” chiese alzandosi tremante.

Emmeline esitò “Harry non penso che io-“

“Ascolta tu sei più vicina a lui di quanto non lo sia io in questo momento e non ho nessun altro a cui chiedere” disse piano.

Emmeline annuì”Non sta molto bene al momento Harry.” Ammise. Harry abbassò lo sguardo verso il pavimento mordendosi il labbro”Lo so che non è compito mio dirti questo ma lo hai ferito molto l’altra sera.

“Lo so” Disse”Io non intendevo…”

Emmeline sorrise leggermente mentre lui cercava le parole”molte volte non intendiamo fare del male a quelli che amiamo per le cose che diciamo”

Harry sbuffò senza divertimento”Parli come Silente” mormorò

“Che posso dire? È un mio eroe” fece un sorrisetto “Senza entrare troppo a fondo nella psicologia babbana,alcune delle cose che diciamo…Potremmo non volerle dire,o persino pensarle,ma in qualche modo nel profondo, c’è qualcosa che ci dice che ad un certo punto intendiamo dirle veramente”

“Conosci la psicologia babbana?” chiese curiosamente

Emmeline annuì “Sono purosangue,ma ero molto interessata ai babbani da bambina. Strano lo so… Ma ho preso lezioni sulla babbanologia per quattro anni ad Hogwarts, e dopo la prima guerra,ho studiato a Cambridge per qualche mese” Harry la sorprese soffocando una risata”Che c’è?” chiese con un sorriso.

“Remus lo sa questo?” chiese con un ghigno che cominciava a formarsi sulla sua faccia.

“Sì,Remus sa che ho studiato a Cambridge. Che cosa ha che fare questo con tutto il resto?”

Harry scrollò le spalle e scosse la testa”Niente,proprio niente” disse continuando a ghignare.

“Sei terribile come Sirius” mormorò con un sorriso. Il ghignò di Harry sparì “Tu e Sirius starete bene. Fai passare solo un po’ di tempo”

Harry annuì pensieroso “Hey Emmeline posso chiederti una cosa?” chiese esitante.

“Certo”rispose lei gentilmente.

“L’altra sera….Sirius ha detto che le ricerche per Remus si sono fermate…è vero?”

Emmeline sospirò pesantemente”è vero Harry. Abbiamo fatto tutto il possibile. È solo…da nessuna parte…”

Harry guardò i suoi piedi come se lo avrebbero rassicurato che Remus stava bene”Allora avete solo rinunciato a lui? In questo modo?”

“Non è stata una decisione semplice Harry” lo rassicurò”Credevamo che Sirius avrebbe ucciso Silente solo per averlo suggerito, e non era l’unico…Sono passati quasi tre mesi però,e per quanto non voglia ammetterlo…Non riesco a vedere come possa essere sopravvissuto,specialmente dopo la luna piena.” Disse piano, con ogni parola che le costava ammettere qualcosa di doloroso. Quando parlò di nuovo,sembrava che avesse un raffreddore. “Dovresti probabilmente andare a cena eh? Possiamo finire la nostra lezione un altro giorno”

Harry annuì comprensivo. Si alzò silenziosamente dal banco,prese la sua cartella e cominciò a lasciare la stanza. Prima di andarsene si voltò appena in tempo per vedere Emmeline che si asciugava gli occhi con la manica della sua veste “Grazie Emmeline…per…lo sai,ascoltarmi”

“Ogni volta che vuoi Harry”

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Kingsley e Tonks erano seduti da soli nella cucina del numero dodici. Arthur e Molly erano andati a letto presto- un’abitudine che avevo preso da quando avevano saputo di Percy - e Sirius non si vedeva da quando i tre auror erano tornati da ministero.

I due stavano guardando una grossa mappa che copriva tutto il tavolo della cucina. Era stata usata per segnare gli attacchi dei mangiamorte,nella speranza di scoprire in qualche modo un ordine o qualcosa del genere.

“Kingsley guarda qui” disse piano Tonks indicando qualcosa sulla mappa. Il mago si alzò dalla sua parte del tavolo e si mise accanto a Tonks, mettendo un braccio da ogni sua parte.”Sembra esserci un’area che non ha assolutamente niente sopra. Qui,nella foresta Albanese. Non ci dice di niente che sia mai accaduto qui, ma non ha senso..qui è dove le colonie di lupi mannari sono state massacrate”

Kingsley guardò i puntini che circondavano la foresta formando un cerchio,ma nessuno arrivava dentro gli alberi. Ci sarebbero dovuti essere grossi punti rossi ad ogni parte del cerchio indicando dove erano stati attaccati i lupi mannari “Sappiamo che altro c’era nel cerchio…intendo a parte i lupi mannari?” disse esaminando l’area più da vicino.

“No” rispose Tonks. “Ho cercato di ingrandirla, ma non me lo permette…”

“Mmm…”mormorò Kingsley. Si raddrizzò e si sporse sul tavolo per prendere la sua bacchetta.

La mappa, creata da Sirius e Remus, doveva permettere a chi la guardava di ingrandire ogni luogo su di essa,usando una bacchetta qualificata. Appena si ingrandiva l’area, apparivano dettagli sul posto. Era stata ispirata dalla mappa del malandrino, e alcuni dei membri dell’ordine stavano lavorando per migliorarla.- speravano di incantare la mappa per mostrare tutti i membri dell’ordine e le loro posizione,proprio come faceva la mappa del malandrino ad Hogwarts.

“Che cosa c’è che non va con questa cosa?” mormorò Kingsley colpendo il cerchio in Albania che mostrava solo alberi.

“Questa mappa mostra il numero dodici?” chiese Tonks più che altro a se stessa. Si spostò intorno al tavolo per esaminare Londra. “Sì,lo fa..” disse rispondendo alla sua stessa domanda.

“Forse…”disse Kingsley pensieroso “L’unico motivo per cui mostra il numero dodici è perché sappiamo che è qui. Forse c’è qualcosa in Albania con sopra l’incanto Fidelius…”

“Ma perché?” chiese fissando Kingsley.

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Harry entrò nella sala grande e individuò i suoi amici al tavolo di Grifondoro. Si sedette silenziosamente tra Ron e Ginny,e cominciò a mettere maccheroni al formaggio e Roast Beef sul suo piatto. Rispose pazientemente alle domande di Hermione sulla sua lezione di occlumazia senza dire a nessuno di quello che aveva discusso con Emmeline - stava ancora digerendo lui stesso l’informazione. Hermione si dimenticò del suo pasto mentre assillava Harry per avere dettagli sulle sue lezioni- come si sentiva,quello che era successo dopo. Percependo che Harry non aveva voglia di rispondere,Ron chiamò una ragazzina del primo anno di Tassorosso una snidget.La ragazzina sembrava stesse per mettersi a piangere,ed Hermione cominciò subito a sgridare Ron,distogliendo l’attenzione da Harry. Accanto a lui,Ginny soffocò una risata nel suo succo di zucca, ed Harry ghignò debolmente verso di lei.

Harry scoprì velocemente che non aveva fame quella sera. Veramente non mangiava dalla notte di Halloween tre sere precedenti. Il piccolo pezzo di cioccolata che gli aveva dato Emmeline durante la sua lezione di Occlumazia lo aveva quasi fatto stare male. Cercò di mangiare qualche boccone di Roast Beef dal suo piatto ma non aveva nessun sapore.

Aveva bisogno di scrivere a Sirius,di parlargli. Aveva cercato di contattare il suo guardiano con lo specchio a doppio senso, ma lui non aveva risposto. Era la prima volta in assoluto che Sirius non rispondeva alla chiamata di Harry. Sirius non avrebbe tagliato Harry fuori dalla sua vita. Forse il suo padrino era solo occupato con il lavoro…

Harry scosse la testa. Emmeline gli aveva detto che Sirius non stava molto bene al momento…ma che cosa voleva dire? Sapeva che aveva ferito Sirius con quello che aveva detto all’infermeria. Era un fatto conosciuto che la vita di Sirius Black rivoltava intorno ad Harry James Potter. Nessuno a parte Remus poteva dire di amare Harry quanto Sirius.

“Vado alla guferia” disse Harry a Ginny spingendo il suo piatto lontano da lui.

“Vuoi un po’ di compagnia?” chiese piano.

Harry scosse la testa “No,ho bisogno di scrivere a Sirius” mormorò. Lei sorrise con comprensione e gli disse che lo avrebbe coperto con Ron ed Hermione per lui- i due stavano ancora litigando su come trattare gli studenti più giovani.

Harry lasciò velocemente la sala grande. Poteva sentire gli occhi di Silente e di Malocchio su di lui, mentre seguivano il suo cammino. Si era quasi convinto che il preside avesse due occhi magici in più rispetto a quello di malocchio. Sembrava sempre esserci qualcosa in più su Silente che lui non lasciava intendere agli altri. Remus gli aveva detto tantissime volte che Albus Silente era il mago più potente mai vissuto. Harry sapeva molte cose sulla grandezza di Silente- la sua abilità di vedere attraverso i mantelli dell’invisibilità,come sembrava sempre sapere quello che pensavano le persone,e quanto gli piacesse il sorbetto al limone.

“Harry,aspetta!” lo chiamò Ginny dietro di lui.

Si fermò e aspettò che lei lo raggiungesse,e poi camminarono silenziosamente verso i corridoi che portavano alla guferia. Proprio quando stavano per girare l’ultimo angolo,un’altra voce chiamò Harry “Non ti sei perso vero Potter?” sghignazzò.

La mascella di Harry si irrigidì mentre si girava per affrontare Draco Malfoy. Con cautela,cercò tra i suoi vestiti la sua bacchetta. “Che cosa vuoi?” chiese freddamente,mettendosi istintivamente davanti a Ginny.

Malfoy fece un sorrisetto “Solo parlare Potter”

“Sì? Okay,parliamo. Allora come sta tuo padre Malfoy? Il mio padrino dice che in questi giorni vive mangiando topi. È vero?” chiese Harry fingendosi preoccupato “Questo non può essere salutare”

“Sta zitto Potter” disse arrabbiato Malfoy con gli occhi che si stringevano”Il tuo padrino è inutile. Dovrebbero rimandarlo al suo posto ad Azkaban.” In mezzo secondo,due bacchette erano puntate davanti agli occhi di Malfoy. Harry guardò con la coda dell’occhio,e vide Ginny accanto a lui”Ho toccato un punto dolente Potter?” continuò piano Malfoy “E il tuo lupo mannaro domestico? Ho sentito che è stato lui a massacrare quelle colonie in Albania.”

Prima che Harry o Ginny potessero pensare ad un incantesimo abbastanza buono da usare su Malfoy, un forte luce bianca riempì il corridoio,quasi rendendo ciechi i tre studenti. Quando la luce sparì,Ginny abbassò lo sguardo e cominciò a ridere senza riuscire a fermarsi

“Che c’è?”chiese Harry. Lei non riusciva a rispondere, si era appoggiata a lui per non cadere, ma indicò in basso. Ai loro piedi c’era un furetto bianco, con freddi occhi grigi spalancati, accucciato tremante sul pavimento di pietra.

“Questo dovrebbe insegnarli a parlare di cose che non sa” ringhiò malocchio uscendo da dietro un muro.

RECENSITE!

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Capitolo 13
*** Capitolo 13 ***


chap 13
CONSEQUENCES
Capitolo 13

Subito dopo mezzanotte James si materializzò davanti alla porta della sua grande casa di famiglia. Non vedeva l’ora di  bere una burrobirra,cambiarsi dai suoi vestiti fastidiosi,e mettersi nel suo letto. Presto quel giorno c’era stato il funerale per i genitori di Remus. Essendo l’amico fedele che era,James aveva trascorso gli ultimi giorni a casa di Sirius, controllando che Remus non cadesse in depressione. Presto,lui e Sirius sarebbero andati a stare da Naomi e la sua famiglia per il resto dell’estate. Sfortunatamente,era arrivato il momento per James di tornare a casa sua. Sirius comunque era lì,come anche Naomi,se Remus aveva bisogno di qualcosa.

Il ragazzo di solito calmo e riservato,si era chiuso in se stesso da quando aveva trovati i suoi genitori morti nella loro camera da letto. Non che James lo biasimasse un po’, probabilmente avrebbero dovuto ricoverarlo al St Mungo se avesse trovato i suoi genitori in quelle condizioni…

Sbadigliando largamente,James aprì la porta d’ingresso con un colpo della sua bacchetta. Nessuna delle luci nella casa erano accesa,ma questo non sorprese James. Sua madre era stata piuttosto sconvolta negli ultimi giorni, lei e la signora Lupin erano ottime amiche.

James entrò in cucina e tirò fuori dal freezer una bottiglia fredda di burrobirra. La aprì e la portò alle sue labbra,ma prima che potesse berne un solo sorso, un rumore attutito risuonò sopra di lui. James abbassò la bottiglia lentamente,e guardò il soffitto con un sopracciglio alzato. Cominciò ad entrare nel panico quando sentì passi pesanti e maledizioni mormorate.

Appoggiò velocemente la bottiglia sul bancone della cucina e corse a tutta velocità per i corridoi. Inciampò su un tappeto quando girò un angolo, ma afferrò il corrimano delle scale prima di cadere. Fece le scale in silenzio a tre alla volta, qualcosa che aveva imparato durante vari anni di  scherzi, e uscite  di nascosto.

Girò un altro angolo quando raggiunse la cima delle scale e si fermò di botto. Si potevano sentire voci dalla camera dei suoi genitori, ma non erano voci familiari a James. Queste erano cattive e,anche se James non poteva sentire quello che stavano dicendo, era sicuro che fossero anche minacciose.

Cautamente,camminò attaccato al muro fino a dove la porta della stanza era un po’ aperta . Sbirciò dentro e in un momento sentì tutto il colore sparire dalla sua faccia . Sua madre e suo padre erano seduti contro la parete, legati dalle spalle in giù, con tre bacchette puntate verso di loro. Poteva vedere ombre muoversi per la stanza- quattro almeno- mentre cercava la sua bacchetta. Aveva solo una possibilità.

Raccogliendo tutto il suo coraggio,e controllando di tenere salda la sua bacchetta,James aprì la porta con un calcio.

“EXPELLIARMUS!” gridò

“PROTEGO!EXPELLIARMUS!” gridò un uomo con un mantello nero allo stesso momento.

La bacchetta di James volò dalla sua mano. Fu tirato con forza nella stanza, da un uomo che sembrava abbastanza robusto, e sbattuto sul pavimento contro la parete. Sussultò dolorosamente  mentre cercava di alzarsi del pavimento, probabilmente si era lussato una spalla.

James guardò i suoi genitori. Sua madre lo stava guardando paralizzata dalla paura,con lacrime silenziose che scorrevano sulla sua faccia. Evidentemente era stato messo un incantesimo silenzioso su di lei. James sentì un senso d’orgoglio al pensiero che sua madre aveva sempre potuto gridare dannatamente forte-

“Lasciatelo andare” ringhiò il padre di James. Stava respirando pesantemente ed era piuttosto pallido in faccia,ma riuscì a guardare così male i suoi assalitori che fece spaventare anche James “Non ha niente a che vedere con questo”

“No,non penso che lo lasceremo andare per ora” disse una delle figure coperte da un mantello nero. James realizzò solo in quel momento che avevano tutti maschere bianche. “Tu devi essere James” disse voltandosi verso il più giovane dei Potter.”Tuo padre e tua madre hanno un’alta opinione di te lo sai. E noi siamo così contenti che ti sia potuto unire a noi. Sei giusto in tempo”

“Che cosa volete?” sussurrò James,sembrando più coraggioso di quanto non si sentisse veramente.

“Vederti soffrire giovane Potter”James poteva quasi sentire l’uomo sorridere.

“Fanculo” ringhiò James.

“Tsk,Tsk, Che brutto linguaggio. La tua care madre non ti ha mai insegnato a non usare certe parole? SCOURGIFY!”

James si ritrovò all’improvviso a soffocare bolle di sapone rosa. Stranamente,stava pensando che questo sarebbe stato il modo in cui lo avrebbero trovato i suoi amici…

I mangiamorte risero forte per lui prima che l’incantesimo venisse tolto. La testa di James girava forte mentre cercava di riprendere fiato.

“Lasciatelo stare” disse di nuovo suo padre, questa volta James sentì la preghiera nel tono di voce di suo padre “Lasciatelo andare. Fate quello che volete con noi, ma lui è innocente”

“No!” gridò James. Trovò all’improvviso una forza che non sapeva di avere. Ignorando le urla continue di suo padre che gli chiedevano di smetterla,James si gettò contro il mangiamorte più vicino a lui, facendo cadere entrambi sul pavimento. Prima di riuscire a muoversi,James sentì se stesso volare in aria, e poi fatto sbattere forte contro il muro di nuovo.

“CRUCIO!” gridò il mangiamorte che James aveva fatto cadere.

Dolore orribile…Non c’era niente che James poteva paragonare a questo. Eccetto forse,quella volta che un bolide lo aveva colpito sulla schiena a tutta forza, ma anche quello era un sollievo paragonato a quello che stava sentendo al momento. James urlò forte,inarcando la schiena mentre il dolore andava dal cervello ai suoi piedi e tornava indietro per una dozzina di volte in pochi secondi. Sarebbe morto,ne era sicuro. Non avrebbe più rivisto i suoi amici…Non avrebbe mai avuto l’opportunità di dire a Lily come si sentiva veramente su di lei,e che gli dispiaceva di essere stato un idiota…

Il dolore era finito. James si lasciò cadere di nuovo sul pavimento,annaspando,sicuro che i suoi muscoli fossero stati fatti a pezzi. Poteva sentire i mangiamorte che urlavano minacce a lui e ai suoi genitori, poteva sentire suo padre chiedere se stesse bene ma non riusciva a rispondere.

“Penso che sia ora di finirla” ringhiò uno dei mangiamorte guardando malignamente da Potter a Potter. “Il signore oscuro non apprezza le tue intromissioni e desidera che finisca. Ora “ puntò la bacchetta verso la madre di James. Prima che potesse dire una parola il mangiamorte gridò “AVADA KEDAVRA!”

La luce verde più brillante che James avesse mai visto, uscì dalla bacchetta dell’uomo. “Mamma….” Sussurrò debolmente appena il getto colpì sua madre dritta nel petto- cadde sul pavimento,con i suoi occhi nocciola ancora spalancati per il terrore. Suo padre stava urlando e piangendo. James non riusciva nemmeno a sentire le lacrime scendere dai suoi stessi occhi.

Il mangiamorte stava parlando di nuovo “E ora per il signor Potter…”

“No,vi prego” gracchiò James con voce roca.

La stessa luce verde colpì suo padre in pochi secondi. James fissò i corpi senza vita dei suoi genitori,con la mente vuota,gli occhi spalancati per il terrore. Era solo. I suoi genitori erano morti. Era un orfano. Che cosa era successo a non uccidere i purosangue? Nessuna delle altre famiglie purosangue era stata uccisa nella guerra-perché la sua?

“E il ragazzo?” chiese uno dei mangiamorte. James non si accorse neanche che sembrava una voce femminile. Uccidete anche me, si ritrovò a pensare. Voglio la mia mamma…uccidetemi e basta…

“Lasciatelo vivere” disse senza preoccuparsi più di tanto il mangiamorte al comando.”Il signor oscuro non ha detto niente su di lui…Ma prima di andarcene…Incendio” mormorò senza molta cura. Con un gesto della sua bacchetta i corpi dei genitori di James avevano preso fuoco. L’odore era abbastanza per far rimettere a chiunque la sua cena, ma James non era nemmeno capace di registrare questo…

Tre forti crack risuonarono nella stanza. Prima che l’ultimo mangiamorte se ne andasse,puntò la sua bacchetta al soffittò e gridò “MORSMORDRE!”

Un grosso teschio verde smeraldo volò attraverso il soffitto,sistemandosi indubbiamente subito sopra la casa. L’ultimo mangiamorte se ne era andato finalmente….

James era seduto contro il muro, con la mascella rigida, e le ginocchia avvicinate al petto. Fissò dritto davanti a lui per quelle che sembrarono ore. Così fu come gli auror lo trovarono più tardi la mattina dopo. Così fu come Sirius e Peter lo trovarono….

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Sirius si sedette di scatto nel suo letto,grondando sudore e annaspando per l’aria. Con i suoi occhi grigi spalancati si guardò intorno nella sua stanza buia,trovandola vuota come lo era stata prima che chiudesse gli occhi. Cercò di rilassarsi- non faceva un incubo del genere da anni,e questo era probabilmente il peggiore di tutti quelli che avesse mai fatto. Si massaggiò forte gli occhi,cercando di far andare via le immagini che aveva visto. Alla cieca,si sporse verso il suo comodino cercando la bacchetta. La mosse una volta intorno alla sua stanza,e fu sollevato appena la luce lo circondò.

Ecco perché non riesco più a dormire,pensò amaramente, Ho una dannata paura del buio…

Sentendosi frustrato per la sua inabilità di rimettersi comodo,spinse le coperte lontano da lui, e scese dal letto, mettendosi una maglietta mentre scendeva in cucina. Guardò male il ritratto coperto di sua madre quando ci passò davanti, con il suo russare che gli riempiva le orecchie.

Raggiunse la cucina dove i membri dell’ordine che erano stati lì precedentemente avevano lasciato appunti e mappe sparpagliate per il tavolo. Ignorò il disordine,e si diresse verso la dispensa per prendere una nuova bottiglia di Firewiskey che aveva convinto Dung ad andargli a prendere,e un calice. Forse un paio di bicchierini potevano fargli dimenticare quel sogno…

Tutti i suoi amici erano stati lì, quelli che non ci sarebbero dovuti essere- Lily,James,Julia. Questa parte era come quella che aveva visto dopo essere stato rilasciato da Azkaban. Lo incolpavano per le loro morti, il che non era niente di nuovo. Quello che aveva veramente spaventato Sirius era la seconda parte del sogno- quello che gli avevano mostrato. Doveva essere stato il futuro, Harry sembrava avere più o meno diciassette anni e stava combattendo contro Voldemort. C’era la luna piena, e Remus era lì. Sirius non riusciva a trasformarsi in Felpato. Lunastorta era controllato da Codaliscia, che in qualche modo aveva riacquistato la sua anima. Sirius non  poteva fare niente mentre Lunastorta attaccava Harry…

Sirius chiuse forte gli occhi, preferendo vedere le stelle brillanti che erano apparse anziché di nuovo quelle dannate immagini. Dopo qualche altro bicchiere di Odgen, fu capace di convincersi che,non solo Remus non avrebbe mai attaccato Harry,ma che Codaliscia non poteva riacquistare la sua anima- non c’era modo per riprendersi per una vittima del bacio del dissennatore. Ci vollero altri bicchieri per fargli realizzare che Remus non avrebbe mai attaccato Harry se fosse stato vivo…Questa realizzazione lo portò a bere altri tre bicchieri…

Quando Emmeline entrò in cucina meno di un’ora dopo,Sirius aveva bevuto metà della bottiglia “Non può farti bene” disse tranquillamente appoggiandosi contro il bancone su cui lui era seduto. Appena lui appoggiò la bottiglia,lei la avvicinò alle sue labbra e bevve un lungo sorso.

Sirius alzò un sopracciglio “Non male Vance” disse articolando male le parole.

Lei ghignò e fece un occhiolino “Allora perché l’abbuffata di alchool alle due del mattino?”

“Brutti sogni” mormorò fissando il pavimento.

“Sai,probabilmente non ti farebbe male prendere qualche lezione di occlumazia” disse pensierosa.

Sirius ghignò debolmente “Parlando di occlumazia” mormorò “Come sta il mio figlioccio?”

“Bene come te,togliendo il Firewiskey” disse con tono ovvio. Sirius si sporse barcollando per prendere la bottiglia,ma Emmeline la nascose dietro la sua schiena. “Penso che tu ne abbia bevuto abbastanza Sirius” disse severamente.

Gli occhi di Sirius si spalancarono leggermente “Oh mio Dio sei perfetta per Lunastorta” mormorò.

Le sue labbra si contorsero, ma non ebbe nessun’altra reazione al commento “Ti va di parlare?”

Sirius sospirò pesantemente “Non so cosa ci sia da parlare…” Emmeline alzò un sopracciglio “Che c’è?” chiese.

“Bè” cominciò lentamente”Sei infelice da  mesi”

“Non è vero”

“Sì che lo è. Ti preoccupi per tutto, il che è comprensibile,ma stai  lasciando che condizioni la tua vita. Non c’è niente che tu possa fare per cambiare tutto questo Sirius”

“Hai mai perso qualcuno vicino a te Emmeline?” chiese piano.

“Lo sai che è successo Sirius” disse”Ti ricordi Marlene…ed Hestia?”

Sirius trasalì “Sì,giusto” mormorò.

Emmeline roteò gli occhi “Ascolta, non puoi farti bloccare da quello che è successo. Se dovesse succedere loro vincono”

“Non ho mai dovuto vedermela con tutto questo da solo. Durante la prima guerra avevo James. Fino ad Agosto avevo Remus. Ora chi ho?”

“Hai Harry” disse semplicemente “E vorrei ricordarti che non siete nemici. E poi sono Tonks e Kingsley” Sirius aprì la bocca per dire qualcosa, ma Emmeline lo interruppe “Harry non ti odia Sirius, quindi non cominciare nemmeno. Si sente veramente male per quello che ti ha detto, me lo ha detto lui. Sei il mondo per quel ragazzo. Sa che lo stai evitando. E non guardarmi nemmeno così. L’ho notato anche io. E se vuoi la mia opinione- cosa che avrai che tu lo voglia o no- vi state comportando entrambi in maniera molto infantile. Lo sai com’è la guerra Sirius,e sai che ci vogliono solo pochi secondi per far cambiare le cose. Non lasciare che qualcosa di stupido come rabbia adolescenziale rovini il tuo rapporto con Harry”

Nessuno disse altro per qualche minuto,finché Sirius non soffocò una risata e scosse la testa.

“Cosa c’è di così divertente?” chiese alzando un sopracciglio.

Sirius scese dal bancone e le baciò una guancia “Sei davvero perfetta per Lunastorta” ghignò prima di dirigersi verso le scale per andare a letto.

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Dentro il quartier generale degli auror, era un normale sabato per quelli che stavano facendo gli straordinari. La maggior parte degli auror,compreso Sirius Black, non avevano un giorno libero da mesi. Però non erano l’unico dipartimento del ministero ad avere problemi. Ogni settore,dal controllo dei camini ai giochi e sport magici,era diventato coinvolto nella lotta contro Lord Voldemort. Nessuno di loro si lamentava per i lunghi turni di lavoro, e se lo facevano, tutti facevano finta di non sentire- c’erano cose più importanti di cui preoccuparsi rispetto a persone che lavoravano fino a mezzanotte.

Sirius aveva appena finito di riassumere ai suoi auror quello che stava succedendo, e diede a persone già altamente impegnate, altri compiti. Per tutta l’ora e mezza in cui parlò, non sorrise neanche una volta,né fece una battuta- la prima volta nella sua carriera di capo auror. Aveva sempre cercato di far sembrare ai suoi auror che le cose non erano così brutte come sembravano, ma in quel momento, non credeva di riuscire a fingere dando ai suoi dipendenti falsa speranza.

Gli auror stavano lasciando la riunione per tornare ai loro rispettivi compiti, quando un gufo volò per la porta. Era un gufo espresso da Hogwarts, e la lettera che portava era vaga come ogni altra lettera di Albus Silente che Sirius avesse mai letto.

“Per favore vieni immediatamente ad Hogwarts”

“Va tutto bene?” chiese Kingsley notando quanto Sirius fosse diventato pallido leggendo la lettera.

“Che cosa pensi?” mormorò Sirius. Senza un’altra parola,lasciò il dipartimento auror, spingendo via Tonks quando cercò di fermarlo. Camminò stordito fino all’atrium, da dove sarebbe andato ad Hogwarts via camino.

Che cosa potrebbe essere successo ora? Si chiese. Considerando la svolta che aveva preso la sua vita negli ultimi mesi... Harry era probabilmente vicino alla morte…di nuovo. Non pensare così,litigò con se stesso, Harry è in salvo ad Hogwarts.

Doveva essere in salvo anche nove anni fa, disse la parte cinica della sua mente.

Mandando via ogni pensiero dalla sua mente, Sirius si fece strada tra la linea che conduceva ai camini, prese un pizzicò di polvere volante dal contenitore dorato tra i camini, ci entrò, e disse chiaramente “Hogwarts,ufficio del preside”

Uscì dal camino nel grande studio di Albus Silente. Il preside si alzò per salutarlo, e Sirius realizzò subito che non erano soli. Resistette all’impulso di alzare un sopracciglio a Madame Maxime, e invece annuì come saluto a tutti e due.

“Che cosa è successo Albus?” chiese con tono piatto.

Per il suo grande shock, Silente sorrise e si sedette dietro la sua scrivania, facendo segno a Sirius di accomodarsi accanto a Madame Maxime. “Madame Maxime è arrivata meno di un’ora fa con una notizia interessante che vorrebbe condividere con te Sirius” disse.

Sirius guardò la preside di Beauxbatons interrogativamente “E quale sarebbe questa notizia?”, chiese sperando di sembrare un po’ più educato di quello che gli era sembrato.

“Penso signov Black” disse Madame Maxime con il suo forte accento francese “ che ho trovazo qualcosa che appartieene a lei”

Ora Sirius alzò un sopracciglio “E cosa sarebbe?” chiese piano, con il battito del suo cuore che aumentava per qualche ragione.

“Forse dovremmo andave all’infermevia Silonte?” chiese la strega con un sorriso.

“Questa è una buona idea mia cara Madame Maxime” rispose Silente alzandosi in piedi “Vieni con noi Sirius?”

Sirius si alzò senza esitare, piuttosto ansioso su qualsiasi cosa stesse per vedere. Seguì i presidi fuori dall’ufficio e attraverso i corridoi di Hogwarts. Deve essere un weekend ad Hogsmeade, pensò vagamente.

“Perché dobbiamo andare nell’infermeria?” chiese cercando di stare al passo con i lunghi passi di Madame Maxime. Silente non sembrava avere problemi. Il preside non rispose. Sorrise misteriosamente, senza guardare Sirius mentre continuava il suo cammino.

Uno strano, nodo indecifrabile, cominciò a formarsi nello stomaco dell’auror mentre camminavano. Quando le grandi porte di quercia dell’infermeria cominciarono a vedersi, il nodo sembrò spargersi in ogni parte del suo corpo.

Silente spinse le porte, mentendole per far entrare i suoi due compagni, e poi le chiuse silenziosamente dietro di loro. Sirius si guardò intorno, senza vedere qualcosa che potesse interessargli.

“Perché siamo qui?” chiese piano guardando di nuovo Silente.

Ancora, Silente sorrise misteriosamente- questo stava cominciando a dare davvero fastidio a Sirius- con gli occhi che scintillavano selvaggiamente. Sirius non lo vedeva così felice (era felice?) da anni “Voltati mio ragazzo” disse dolcemente.

Sospirando,Sirius fece quello che gli era stato detto. Quando aveva guardato la prima volta l’infermeria, non aveva notato una grande parte alla fine,che era stata separata da una tenda. Senza realizzare quando o come, i piedi di Sirius cominciarono a trasportarlo verso la tenda- c’era qualcosa dietro che aveva bisogno terribilmente di vedere.

Il suo cuore stava battendo da qualche parte nella sua gola mentre sporgeva una mano tremante per spostare la tenda. Madama Chips era piegata su un letto di ospedale,lavorando come una pazza su qualcosa- o qualcuno. Si spostò un po’ di lato per prendere una pozione, e Sirius vide uno scorcio di quello che era nel letto.

Non sentì nemmeno l’impatto con il pavimento quando lo colpì.

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Dopo tutta la giornata al villaggio di Hogsmeade, e una grande cena, Harry si sentiva in qualche modo meglio di quanto non lo facesse in settimane. Questo però non voleva dire molto, visto che si sentiva anche molto infelice. Per qualche giorno, si era chiesto se forse i dissennatori di Halloween avevano lasciato qualche effetto collaterale, ma Hermione gli aveva detto che si stava comportando da stupido e gli aveva lanciato una cioccorana. Il suo umore verso di lui da Halloween era stato un po’ acido. Era piuttosto arrabbiata con lui per essere andato di nascosto ad Hogsmeade senza averlo detto a nessuno “Sei fortunato che l’ordine sia arrivato in tempo” disse “O saresti peggio che morto”

Neanche i suoi professori erano stati molto elettrizzati per il suo comportamento. Era sicuro che dovunque andasse ora, Malocchio o la McGranitt,o Silente lo avrebbero seguito. E se non lo stavano seguendo, era solo una coincidenza che sbucassero ad ogni angolo…

Sirius era stato ancora piuttosto non rintracciabile. Raggiungendo il limite estremo, Harry era andato dalla professoressa McGranitt a chiedere notizie del suo padrino. La professoressa gli aveva detto che Sirius stava piuttosto bene e che era perfettamente capace di rispondere alle lettere di Harry. No, non sapeva perché sembrava che Sirius lo stesse evitando, ma aveva compiti da correggere, e gli chiese se poteva andare gentilmente alla sua prossima lezione.

In tutto e per tutto la McGranitt non era stata molto di aiuto.

Steso nel suo letto, e guardando la tenda sopra di lui, Harry ripensò alla cena di quella sera. La McGranitt non era stata lì. E nemmeno malocchio o Silente. Erano andati ad un’altra riunione al numero dodici?

Gli studenti avevano mangiato velocemente quella sera. Allock si era alzato al centro della sala per dimostrare come liberarsi di un troll che era stato morso da un vampiro.

“E dovrebbe insegnarci pozioni” disse Seamus disgustato. Seamus aveva perso il suo appetito qualche secondo dopo ed era tornato alla sala comune di Grifondoro.

“Hey Harry” disse Ron dal letto accanto a lui “Posso dare uno sguardo alla mappa del malandrino?”

“Certo” mormorò Harry girandosi dall’altra parte per aprire il suo cassetto del comodino. Tirò fuori il vecchio pezzo di pergamena, e un vecchio album di foto che Remus gli aveva dato qualche anno prima. Porse a Ron la mappa e accese una candela accanto al suo letto.

Harry sentì vagamente Ron mormorare “Giuro Solennemente di non avere buone intenzioni” mentre lui apriva il libro di pelle rossa scura.

Remus aveva riempito l’album con foto dei genitori di Harry, i loro amici, e foto di Harry da neonato. La maggior parte di esse erano piuttosto divertenti- qualcuno aveva beccato Sirius  mentre sistemava un  secchio d’acqua invisibile sopra un divano. La foto successiva era di Lily e Julia che spingevano Sirius sullo stesso divano così che fosse lui a bagnarsi.

Altre mostravano i malandrini da giovani in vari posti- vicino al lago di Hogwarts, ad Hogsmeade, a casa di James durante l’estate. In fondo all’album c’erano tutte le foto di Sirius,Remus ed Harry in varie pose e momenti. Una in particolare mostrava Sirius ed Harry otto anni prima, che dormivano sul divano del cottage. Un’altra era di Remus ed Harry quando aveva dieci anni, mentre leggevano un libro insieme. La foto preferita di Harry era quella fatta il giorno in cui aveva ricevuto la sua lettera di Hogwarts. Lui e i suoi guardiani stavano ghignando largamente alla macchina fotografica mentre Harry teneva in mano la sua lettera.

“Ehm…Harry…”disse Ron debolmente dal suo letto.

Harry si asciugò velocemente gli occhi e chiude di scatto l’album “Sì?” chiese con la voce piuttosto roca.

“Vorrai vedere questo…”

Harry si spostò al bordo del letto dalla parte più vicina a quello di Ron. Il suo amico era piuttosto pallido mentre guardava dalla mappa ad Harry. “Che succede?” chiese Harry.

“Questa cosa sbaglia mai?” chiese Ron lentamente.

Harry alzò un sopracciglio “No…”

“Okay allora devi proprio guardarla…”

Lentamente,Harry prese la mappa dalle mani tremanti di Ron e la esaminò. Non vide niente fuori dal normale- Silente, malocchio e la McGranitt erano tutti nell’ufficio del preside. Allock era nei suoi quartieri privati,probabilmente arricciando la sua parrucca “Che cosa dovrei vedere?” chiese scetticamente.

“Guarda l’infermeria” disse Ron ansiosamente.

Harry controllò i corridoi, e la mappa si spostò magicamente di lato per mostrare l’infermeria. C’erano due nomi seduti vicini. I suoi occhi si spalancarono per il primo nome, ma il secondo lo fece correre a tutta forza fuori dal dormitorio, ancora prima che la mappa avesse toccato terra.

Superò velocemente la sala comune,ignorando le grida indignate di alcuni studenti del secondo anno mentre gli spingeva via, e praticamente scivolò attraverso il buco del ritratto. Ignorò anche le grida attutite della signora grassa quando il suo ritratto colpì l’altra parte del muro, e continuò a correre forte come non aveva mai fatto in vita sua. Fece le scale a tre alla volta, senza neanche fermarsi quando si storse la caviglia sull’ultimo gradino.

Girò un angolo e andò a sbattere direttamente contro Gilderoy Allock che aveva bigodini tra i capelli “Mio caro ragazzo” gridò Allock “Che cosa stai facendo?”

Harry lo ignorò. Doveva raggiungere l’infermeria…Solo un altro gruppo di scale…due corridoi….un giro a destra…

Irruppe attraverso le porte di quercia, inciampando sui suoi piedi scalzi. Si alzò di nuovo, correndo alla fine della stanza, scivolando sul pavimento scivoloso. Si bloccò con una scivolata accanto al suo padrino, e si aggrappò alle sue vesti da mago del ministero per non cadere.

“è lui?” chiese piano fissando il letto cono occhi spalancati.

“Sì” disse Sirius con voce roca. Harry poteva sentire il sorriso nella sua voce “Sì è lui piccolo”

Harry rise leggermente,appoggiandosi a Sirius. Il suo padrino mise un braccio intorno alla sua vita, e lo avvicinò per un abbraccio.

“Come?” Harry riuscì a chiedere debolmente, con la voce attutita nella spalla di Sirius.

“Non so,non mi importa…”rise Sirius staccandosi dall’abbraccio “Siediti…tieni predi la mia sedia…Che hai fatto alla tua caviglia?”

“Non so” mormorò Harry fissando il corpo svenuto di Remus “Ha un aspetto orribile…”

Questo era dire poco. La faccia di Remus era gonfia, con tagli e lividi che coprivano quasi ogni centimetro. Sembrava gli fossero cresciuti altri ciuffi di capelli grigi negli ultimi mesi. Non sembrava avesse mai mangiato in tutto quel tempo. La sua gamba destra era ingessata, e sembrava si fosse rotta in diversi punti.

“Avresti dovuto vederlo quando sono arrivato qui” sussurrò Sirius sedendosi accanto ad Harry. “Madama Chips ha sistemato molto di questo casino. Ha anche qualche emorragia interna, ma Poppy dice che può occuparsene lei. Ha anche una brutta contusione, ecco perché è svenuto. Lei lo sta riempiendo di diverse pozioni ogni trenta minuti…”

“Però starà bene vero?” chiese Harry con gli occhi che si spalancavano preoccupati.

“Sì,sì starà bene. Probabilmente dovrà superare un lungo periodo di convalescenza dove non sarà capace di fare molto, ma …” Sirius ghignò all’improvviso “è davvero lui Harry. Silente e malocchio hanno fatto ogni test di intensità che conoscevano. Non c’è nessun errore questa volta”

Nessuno di loro lasciò l’infermeria quella notte. Nessuno di loro poteva riuscire ad andarsene ora che Remus era davanti a loro. Non c’erano molte parole che potessero spiegare come si sentissero al momento.

Solo quando Madama Chips minacciò di farli lievitare sui letti alle tre di notte, acconsentirono a stendersi. Ma nessuno dei due chiuse gli occhi fino a poco prima che il sole sorgesse.

RECENSITE!

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Capitolo 14
*** Capitolo 14 ***


chap 14
CONSEQUENCES
Capitolo 14

Nell’estremità di una fredda stanza buia che sembrava essere una cella di prigione, c’era un uomo pallido di quasi quarant’anno con capelli neri ed un lungo naso ad uncino. Indossava sporche vesti nere, che sembravano strappate in vati posti. Principalmente sembrava non fosse ferito, aveva qualche livido sulla sua faccia,ma per il resto non c’erano segni. Sembrava stesse aspettando per qualcosa- o qualcuno. No,qualcosa era la descrizione migliore per quello che stava aspettando. Per quasi due mesi,aveva aspettato che fosse decisa la sua sorte. Il signore oscuro non è che fosse così….misericordioso.Se Severus Piton non aveva mai ammesso di aver paura per la sua vita,questo era il momento in cui l’avrebbe fatto.

C’erano alte possibilità che morisse presto. Il signore oscuro non perdonava chi lo tradiva,e Severus Piton lo aveva decisamente tradito. Aveva salvato la vita alla minaccia primaria del signor oscuro,Harry Potter. Il ragazzo era stato avvelenato e Piton aveva preparato l’antidoto per fermare la pozione che stava divorando i suoi organi interni. Piton sapeva che avrebbe rimpianto il fatto di aiutare Potter,e sembrava avesse avuto ragione. L’unica cosa buona che era uscita da questo casino (se si poteva chiamare cosa buona)era che il debito che doveva al padre di Potter ora era stato ripagato completamente, e anche con la mancia.

La porta della stanza si aprì lentamente,e Piton poteva vedere il luccichio di due occhi rosso scarlatto.”Ciao Severus” disse piano una voce sibilante mentre una mano scheletrica accendeva le candele nella stanza con un suo gesto.

“Mio signore” mormorò Piton, inginocchiandosi subito. Non lo avrebbe aiutato essere non essere rispettoso nei confronti del signore oscuro in quel momento…

Il signore oscuro si avvicinò alle sbarre della cella di Severus,permettendo al suo mangiamorte “fedele” di baciare i suoi vestiti. “Alzati Severus” disse pigramente.

Piton si alzò,sperando che la morte non fosse troppo lunga e dolorosa- voleva solo farla finita.

“Mi hai deluso profondamente Severus” disse il signore oscuro”Sei stato uno dei miei mangiamorte più leali da quando eri molto giovane,e hai scelto proprio ora di tradire la mia fiducia. Perché?”

Ho solo una possibilità per salvarmi. Devo scegliere le mie parole con attenzione,pensò,non disperatamente come avrebbe fatto un uomo che si stava preparando alla morte. “Non avevo altre opzioni mio signore. L’amante dei babbani Silente avrebbe saputo che c’era qualcosa che non andava se non preparavo l’antidoto.

“Questo è vero Severus” disse il signor oscuro pensieroso.

“Le assicuro mio signore, che non ho salvato Potter per nessun altra ragione che non sia stata mantenere la mia copertura ad Hogwarts.” Continuò Piton. Forse poteva uscirne fuori…

“E allora neghi ogni debito di vita tra te e James Potter?”

“C’era un debito mio signore,molti anni fa,ma come ho detto,non c’era nessun altra ragione se non la mia missione per lei”

“Capisco” il signore oscuro rimase in silenzio per diversi minuti,decidendo il fato di Piton”Non sono il tipo che dà seconde possibilità,Severus, ma tu sei troppo utile per la mia causa per poter essere eliminato”

“Mio signore?” chiese Piton piano.

“Ti permetterò di vivere questa volta Severus. Ritornerai alla tua postazione ad Hogwarts e aspetterai istruzioni” con un movimento della sua lunga,mano ossuta,la cella che circondava Piton sparì. Il prigioniero non si mosse dalla sua posizione- certamente non poteva essere così facile…”Sei libero di andare Severus” disse il signore oscuro indicando la porta.

“Sì mio signore” mormorò Piton inginocchiandosi di nuovo “Grazie mio signore”

“Non permettere alla tua lealtà di vacillare Severus. Ricorda sono io quello che ti ha reso quello che sei”

“Certo mio signore” disse Piton alzandosi. Il signor oscuro lo congedò di nuovo,e lui stava cominciando a dirigersi  verso la porta quando fu richiamato. Sapeva che non poteva essere così facile per lui,e di nuovo,aveva ragione.

“Crucio!”

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Remus J. Lupin si sentiva malissimo.

Bè,questo non era completamente vero, anche se in quel momento non si sentiva proprio al suo meglio, era stato peggio proprio recentemente.

Era molto rigido,ed era sicuro che il suo corpo si sarebbe opposto se avesse cercato di muoversi. Non che volesse muoversi- dovunque si fosse addormentato era il posto migliore che aveva trovato fino a quel momento. Era comodo per una volta. La superficie era vagamente familiare,molto morbida…Forse finalmente era morto…

No,era piuttosto sicuro che quando una persona moriva non poteva pensare- e lui poteva.

Cercò di aprire i suoi occhi, ma riuscì solo ad aprirne uno leggermente. Da quello che poteva vedere,era piuttosto buio. Dolorosamente, aprì di più il suo occhio. Era in una stanza buia….Okay aveva capito una cosa…Ma era un posto amico? Suppose che i mangiamorte non sarebbero stati così gentili da farlo dormire in un letto comodo,perciò doveva essere per forza un posto amico.

Spostò un po’ la testa a destra e lo rimpianse immediatamente. Apparentemente non si poteva più muovere in quella direzione. Ignorò il forte dolore nel suo collo e studiò la massa  nera che poteva vedere.

Sembravano capelli, molto disordinati per dire poco. C’erano solo due persone a cui poteva pensare che avevano capelli così,ma una era morta tanti anni fa,e l’altra non poteva assolutamente essere dove si trovava lui. Cercò per diversi minuti di alzare la sua mano destra, per toccare i capelli,vedere se erano reali. Forse stava avendo di nuovo le allucinazioni- gli era successo molto spesso negli ultimi mesi.

Il suo gomito non voleva funzionare correttamente, ma il suo polso sì. Facendo con difficoltà un tentativo, spostò il suo braccio in avanti sul materasso comodo,e lo appoggiò sulla testa di capelli. Era reale. Sollievo si sparse attraverso di lui, come anche un’onda di panico. Se era chi credeva che fosse,come cavolo era arrivato fino lì?

“Harry” cercò di dire. Uscì invece come un suono raschiante che non aveva mai sentito uscire prima dalla sua bocca. Qualsiasi cosa fosse quel suono,funzionò. Harry cominciò a muoversi. La mano di Remus era ancora sulla testa del ragazzo quando si alzò. Sussultò preparandosi alla sua mano che andava a sbattere contro qualcosa di duro,ma poi si ricordò che era in un letto  morbido.

Guardò Harry che si raddrizzava nella sua sedia e si guardava per la stanza. Il ragazzo stiracchiò le braccia sopra la testa e sbadigliò prima di voltarsi verso Remus. Normalmente,Remus avrebbe riso allo sguardo sulla faccia del ragazzo e al modo in cui era sobbalzato,ma il suo cervello non voleva collaborare.

“Remus?” disse Harry senza riuscire a crederci.

“Hey” sussurrò Remus.

Harry fece una piccola risata “SIRIUS!” gridò.”Sirius vieni qui! È Remus!”

Si sentì un forte rumore da qualche parte dall’altro lato della stanza, seguito da un imprecazione strozzata. Remus cercò di ghignare. Conosceva quella voce…

Sirius entrò di scatto attraverso una tenda, con la faccia un po’ pallida mentre si guardava introno selvaggiamente. Un ghigno cominciò ad allargarsi sulla sua faccia mentre si avvicinava al letto “Lunastorta” disse ovviamente sollevato.

“ ‘ ao Felpato” disse Remus prima di tossire violentemente. Harry andò a prendere un calice di acqua mentre Sirius lo aiutava a mettersi seduto.

“Non provare  a parlare Remus” mormorò sedendosi accanto a Remus sul letto”Madama Chips dice che hai qualche problema ai polmoni,e dovresti salvare il tuo respiro”

Remus appoggiò la testa sulla spalla di Sirius,aspettando che Harry tornasse. Il suo respiro era diventato corto e raschiante da quando aveva smesso di tossire, ma era bello avere qualcuno familiare accanto a lui, che gli massaggiava la schiena. Harry tornò poco dopo con un calice di acqua ghiacciata, ed era la migliore che Remus avesse bevuto da tempo. Sirius lo aiutò a bere qualche sorso prima di farlo stendere di nuovo.

“Hai bisogno di riposare” disse Sirius. “Possiamo parlare quando starai meglio okay?”

Remus cercò di annuire prima di svenire di nuovo.

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Sirius si alzò dal letto di Remus e fece apparire una sedia per sistemarsi accanto ad Harry. Madama Chips gli aveva detto che ci sarebbe voluto molto prima che Remus si risvegliasse completamente, a causa delle ferite alla sua testa e nel resto del corpo. L’infermiera aveva detto che Remus era “completamente esausto in tutti i sensi della parola- fisicamente,mentalmente,emozionalmente e magicamente”. Avrebbe avuto bisogno di mesi prima di riprendersi completamente sotto l’occhio vigile (e protettivo) della guaritrice. Sirius l’aveva convinta che Remus non poteva rimanere nell’infermeria di Hogwarts per due o tre mesi, e non si fidava del St Mungo per tenere Remus in salvo. Aveva detto all’infermiera che se ne poteva occupare lui. Madama Chips aveva detto che sarebbe dovuto rimanere con lei almeno due settimane dopo il suo risveglio. Questo era per essere certi che non ci fossero effetti collaterali con tutte le pozioni che doveva prendere.

C’era voluto un giorno per localizzare e fermare l’emorragia interna che Remus aveva quando era arrivato tre giorni prima.  Madama Chips aveva detto Sirius con sicurezza che Remus era stato davvero fortunato a sopravvivere- le tre lune piene avevano danneggiato considerabilmente il suo corpo,e le ferite che gli erano state fatte non avevano aiutato.

“Sirius” disse piano Harry.

“Mm?” grugnì Sirius.

“Dirai a Remus tutto quello che è accaduto?”

“Alla fine sì” mormorò Sirius. “Vorrà saperlo,e capisce sempre quando sto nascondendo qualcosa,perciò in qualche modo sono obbligato a farlo. Però non prima che sia uscito di qui. Non si può dire che effetto potrebbero avere notizie del genere sul suo stato mentale”

Harry alzò un sopracciglio “Il suo stato mentale? Pensi che sia impazzito o qualcosa del genere?”

Sirius soffocò una risata “Remus è sempre stato un po’ pazzo Harry. Ma no, questo non è quello che intendevo. Madama Chips me lo ha spiegato…Non sappiamo cosa ha dovuto passare in questi mesi,sai, l’effetto che possa aver avuto sulla sua mente, e non c’è modo di dirlo finché sta abbastanza bene per dircelo” disse piano.

Harry annuì pensieroso. Aprì la bocca per dire qualcosa,ma sembrò perdere il coraggio e la richiuse subito. Dopo un’altra ora di silenzio teso,Harry annunciò piano che sarebbe tornato al suo dormitorio- doveva fare ancora dei compiti, e il giorno dopo aveva l’allenamento di Quidditch.

“Notte Harry” disse Sirius guardando il suo figlioccio che se ne andava. Non avevano fatto una vera conversazione da Halloween- parlavano solo di argomenti neutrali come Remus. Per quanto Sirius odiasse la situazione di silenzio con Harry,non sarebbe stato il primo a parlare della loro lite.

“Hey” disse una voce. Sirius alzò lo sguardo e sorrise quando la faccia di Emmeline fece capolino dalla finestra bianca.

“Hey entra. Hai appena perso Harry” disse Sirius.

Emmeline camminò intorno al letto di Remus e si sedette accanto a Sirius “Vi siete già baciati e avete fatto pace?”

“No non ancora” disse Sirius pesantemente “Parla con me, ma solo di Remus”

“è già qualcosa no?” chiese Emmeline “Come sta il paziente?”

“Vivo” disse Sirius con diffidenza “è tutto quello che sappiamo per ora. Si è svegliato prima, e ha riconosciuto me ed Harry, perciò penso che sia un inizio no?”

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Harry entrò nel dormitorio dei ragazzi del quinto anno di Grifondoro sentendosi terribilmente colpevole. Era stato così vicino a scusarsi con Sirius per quello che aveva detto ad Halloween, ma non era riuscito a rovinare l’umore del suo padrino dopo che Remus si era svegliato.

Fu piuttosto shockato di vedere tutti e quattro i Weasley seduti sopra o accanto al letto di Ron. Fred e George erano sul pavimento, arrabbiati come Harry non gli avesse mai visti, e sembrava che Ginny stesse per scoppiare in lacrime dal suo punto sul letto di Ron. Ron stesso sembrava non sapere cosa fare.

“Ehm,hey ragazzi” disse Harry dirigendosi lentamente verso il suo letto. Si sentirono diversi rumori che gli fecero capire che i suoi amici si erano accorti della sua presenza, ma niente di più. “Che succede?” chiese con cautela.

Ginny sorrise amaramente “Abbiamo ricevuto una lettera da parte di Bill stasera” disse piano. Prese un pezzo di pergamena e lo lanciò attraverso il letto verso Harry. Lui prese la lettera e si sedette sul suo letto per leggerla.

‘ Cari Fred,George,Ron e Ginny,

Se fosse possibile vorrei che leggeste questa lettera insieme,potreste digerire meglio la notizia…

Subito dopo che siete partiti per Hogwarts, c’è stato un attacco ad Azkaban da parte di un gruppo di mangiamorte. Alcuni goblin sono stati uccisi, ma nessun altro è stato ferito. La gazzetta del profeta non ha detto niente per fare un favore al ministro Bones, ecco perché lo state scoprendo solo ora.

Percy era uno dei mangiamorte sulla scena. Sirius e Kingsley lo hanno arrestato e interrogato, e lui ha ammesso di essere un mangiamorte, oltre ad altre cose. È stato portato ad Azkaban proprio prima di Halloween.

Mamma e Papà sono stati piuttosto sconvolti ultimamente, come potete immaginare, e non sono neanche riusciti a dirvelo. Io e papà abbiamo parlato, e abbiamo deciso che avete il diritto di sapere quello che sta succedendo alla nostra famiglia.

Mi dispiace darvi la notizia in questo modo, ma avete bisogno di sapere…e prima di Natale.

C’è ancora una cosa che dovete sapere su Percy, e papà non era d’accordo che ve lo dicessi, ma ancora una volta, avete bisogno di saperlo…

Riguarda quello che è successo ad Harry quest’estate. È stato Percy ad avvelenarlo- su ordini di voi-sapete-chi ovviamente. Apparentemente,Sirius ha quasi ucciso Percy quando lo ha scoperto- Percy è stato fortunato che io e Charlie non eravamo lì…

Parlando di Charlie…’

Harry saltò il resto della lettera- che cercava solo di trovare un modo per fare stare meglio i Weasley. “ è stato Percy?” sussurrò senza riuscire a crederci.

“Sembra di sì” mormorò Fred. “Mi piaceva l’idea che fosse stato Kreacher ad avvelenarti. Senza offesa ovviamente Harry”

Harry annuì “Certo non preoccuparti” disse distrattamente. Loro cinque rimasero in silenzio probabilmente per un’ora, prima che Seamus,Dean e Neville entrarono nella stanza per andare a letto. Fred,George e Ginny mormorarono buona notte- George prese la lettera, la piegò, la mise tra i suoi vestiti, e lasciò la stanza.

Harry e Ron si misero silenziosamente i loro pigiami, ed entrarono nei loro letti “Come sta Remus?” chiese Ron con voce roca.

“Si è svegliato per un po’ stasera” disse piano Harry cercando di contenere la sua eccitazione.

Vide Ron sorridere debolmente prima che Neville spegnesse la sua candela. “è fantastico amico” disse piano.

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Kingsley salì incespicando le scale del numero dodici di Grimmauld Place e raggiunse la biblioteca. Praticamente collassò sul divano dove si trovava Tonks che leggeva una rivista.

La strega alzò un sopracciglio “ Giornata lunga caro?”

Kingsley alzò la testa dal suo stomaco “Da quando mi chiami ‘caro’ ?”

Tonks soffocò una risata e scrollò le spalle “Non so, mi è sembrato un buon momento”

“Okay” disse lentamente “Bè, per rispondere alla tua domanda, ogni giorno è lungo quando vai ad Azkaban, cara” aggiunse con un sorriso.

Tonks trasalì comprensiva “Non c’è nessun altro che può andare lì al posto tuo?”

“No. Sirius praticamente vive ad Hogwarts in questi giorni, e anche se non lo stesse facendo, non vorrei essere quello a suggerirli di andare ad Azkaban”

Tonks annuì “Nemmeno io. Me non è meglio da quando se ne sono andati i dissennatori?”

Kingsley sospirò “Per qualcuno che non è rimasto rinchiuso ad Azkaban per cinque anni sì. Ma per Sirius, solo il nominare di quel posto provoca quello sguardo cupo nei suoi occhi”

“Riesci ad immaginare cosa vuol dire essere un prigioniero lì?” chiese Tonks rabbrividendo.

“Vuoi davvero scoprirlo?” le chiese cupamente.

“No.”disse “E non oserei chiederlo a Sirius”

“Ragazza intelligente” mormorò con la voce attutita nella maglietta di Tonks.

Tonks alzò un sopracciglio “Chi stai chiamando una ragazza?”

Kingsley alzò di nuovo la testa e ghignò.”Oh mi dispiace” disse “Pensavo che si chiamassero così le persone con queste morbide sporgenze femminili” toccò le sporgenze per dimostrare le sue ragioni, guadagnandosi uno schiaffo sulla sua testa pelata.

Si ghignarono tra di loro per un momento prima che Tonks domandasse “Qualche novità su Remus?”

“Silente ha scritto più o meno un’ora fa, e ha detto che si è svegliato per quasi dieci minuti prima di svenire di nuovo” rispose “Sono sicuro che quando vedremo di nuovo Sirius avremo un rapporto completo”

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Era passato molto tempo. Non c’era modo di dire quanto, e non gli importava saperlo. In fatti,non gli importava di molto. Il suo cervello funzionava,ma non aveva il concetto di memoria. Che diavolo,non aveva un concetto di niente. Poteva sentire cose fisicamente,ovviamente, ma il dolore era la cosa massima che riusciva a capire.

Il posto che lo circondava era cambiato,l’aveva capito da poco. Non sicuro però che cosa fosse cambiato. Gli avevano dato del cibo,chiunque fossero, proprio come all’altro posto,ma aveva lo stesso sapore. Tutto aveva lo stesso sapore per lui. Qualche volta si sentiva diverso, ma non era sicuro che cosa lo fosse. Era come se una voce dentro di lui si accendesse, dicendoli di fare delle cose. Lui, ovviamente le faceva. Non poteva fare niente per combattere anche se ne avesse il desiderio.

Qualche volta,flash di alcune cose passavano davanti ai suoi occhi. Ma prima che potesse persino realizzare che stava vedendo delle cose, i flash sparivano, e lui tornava nel buio. Qualcosa arrivò una notte, e lui riuscì a trattenerla per un po’. Era solo una grande palla d’argento circondata dal buio, ma era meglio di quelle due balle di luce- luce rossa- che vedeva a volte. Non gli piacevano quelle luci, neanche un po’. Facevano accapponare la sua pelle, ed era obbligato a vederle più spesso di quanto non volesse farlo- avrebbe preferito vedere di nuovo la sfera d’argento.

Si aprì una porta da qualche parte, e sentì vagamente mormorare pigramente una parola,prima che gli fosse detto di fare altre cose. Si sarebbe dovuto concentrare sulla luce bianca un’altra volta.

RECENSITE!


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Capitolo 15
*** Capitolo 15 ***


chap 15
CONSEQUENCES
Capitolo 15

Una settimana dopo essersi svegliato per la prima volta,Remus si svegliò di nuovo, e questa volta fu capace di rimanere cosciente per più di dieci minuti. All’inizio fu sorpreso di trovare Sirius addormentato in una sedia accanto al suo letto, ma più tardi scoprì che l’unica ragione per cui Sirius aveva lasciato l’infermeria da quando era arrivato, era per farsi la doccia e mangiare,e anche questo era raro.

Remus,appena Madama Chips ebbe finito di fargli ingerire a forza per la gola dodici pozioni , fu piuttosto interessato si scoprire come era riuscito a tornare ad Hogwarts. La preside di Beauxbatons,Madame Maxime,lo aveva trovato ai confini della Spagna mentre stava viaggiando per andare  trovare un suo cugino. Non riusciva a spiegarsi come fosse arrivato in Spagna. L’ultima cosa che ricordava chiaramente era scappare per la periferia di Parigi, mentre cercava di nascondersi  da Lucius Malfoy dopo la luna piena.

Chiese quasi subito quello che era successo durante la sua assenza, ma Sirius era molto riluttante a rispondere. Remus alzò semplicemente un sopracciglio, fissando il suo amico che si muoveva  a disagio sulla sua sedia, finchè alla fine rispose. Quando Sirius finì di raccontare della notte in cui lui ed Emmeline erano spariti, Remus aveva già sentito abbastanza. Ma Sirius aveva continuato,raccontando ogni dettaglio degli ultimi mesi.

“Percy…” disse Remus piano sedendosi sul suo letto “Percy Weasley?”

“Conosci un altro Percy?” chiese Sirius debolmente. “Comunque, ovviamente Molly è distrutta. Nessuno di noi riesce più a guardarla negli occhi, non da quando io e Kingsley abbiamo portato il suo bambino ad Azkaban.”

Remus annuì, sporgendosi lentamente,quasi dolorosamente,per prendere il suo calice d’acqua. Sirius glielo porse “Grazie”disse con voce roca bevendo un sorso. “Sei sicuro che sia un mangiamorte? Non ci può essere stato un errore?”

Sirius roteò gli occhi “Non pensi che io, tra tutte le persone a ministero, sia il primo a controllare che non ci sia alcun dubbio su una cosa del genere?”

Remus cercò di fare un sorrisetto “Penso di sì. Ha il marchio allora?”

“Sì, in tutta la sua gloria con il suo teschio scuro” disse Sirius tranquillamente.

Remus annuì “E il giovane sotto la nostra responsabilità? Come sta Harry?”

All’improvviso, Sirius sembrò essere più a disagio e triste di prima. “Bella domanda” disse piano guardando il pavimento “Non  mi dice molto in questi giorni perciò non sono sicuro”

“Voglio saperlo?” si lamentò Remus. Che lo volesse sapere o no, Sirius glielo disse. Remus ascoltò pazientemente mentre il suo amico gli raccontava delle parole di Harry la notte di Halloween dopo l’attacco dei dissennatori ad Hogsmeade. “E questo ti ha torturato da quanto? Due settimane?” Sirius annuì “Bè è un bene che io sia tornato vero? Qualcuno deve far entrare un po’ di ragione nella testa di voi due idioti”

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Emmeline fece una visita più tardi quella sera, e Sirius si allontanò dall’infermeria, dicendo che aveva bisogno di parlare con Hagrid. La strega gli disse che Hagrid non era ancora tornato dalla sua missione con i giganti. Sirius ghignò,disse che lo sapeva,e se ne andò.

“è senza speranza” mormorò Remus mentre le porte dell’infermeria si chiudevano.

“Sì,bè, è un sollievo vederlo così dopo l’umore in cui è stato da quando sono tornata” disse Emmeline sedendosi su una sedia accanto a Remus.

Remus alzò un sopracciglio “Cioè….”

“Cioè che è stato profondamente depresso. Non so quello che ti ha detto, ma eravamo tutti convinti che tu fossi morto” disse piano.

Remus la guardò pensieroso per un momento “L’ho detto a Sirius una volta, e suppongo che dovrei dirlo anche a te: non potete liberarvi di me così facilmente” sorrise dolcemente.

“Peggio per me allora no?” ghignò.

Lui rise piano “Ha detto che sei stata trovata grazie all’uso degli specchi a doppio senso?”

Lei annuì “Sì.  Non riuscivo a capire come funzionavano all’inizio- penso che fosse dovuto al mio panico dopo che non sei ritornato alla caverna. Comunque, alla fine è andato tutto bene…”

“Bene” disse piano “Sono contento che tu ne sia uscita fuori relativamente senza ferite”

Caddero in un silenzio confortabile, per qualche minuto prima che la domanda che aveva voluto sapere per mesi uscì dalla sua bocca “Che cosa ti è successo Remus?” chiese esitante.

Lui evitò velocemente i suoi occhi, senza essere ancora pronto a rispondere alla sua domanda. Cominciò a dirglielo quando Harry entrò convenientemente nell’infermeria, dirigendosi verso il letto di Remus “Hey Harry” Remus sorrise “Ho sentito che hai passato dei mesi difficili”

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I giardini di Hogwarts erano molto affollati per essere una fredda sera di Novembre. Molti degli studenti erano usciti dopo cena per un po’ di aria fresca,per studiare,o semplicemente per socializzare. Gli alberi erano privi delle loro foglie,persino il platano picchiatore,che sembrava rabbrividire nell’aria fredda. Avrebbe cominciato a nevicare nei prossimi giorni,e non c’era vista più bella di Hogwarts coperta di neve.

A Sirius era sempre piaciuto andarsi a sedere davanti al lago dopo che aveva nevicato. Non era per pensare, come molte persone avrebbero fatto. Sirius preferiva andare lì per dimenticare. Durante il suo sesto anno,aveva passato la maggior parte delle notti seduto sotto il faggio coperto di neve,cercando di mandare via i ricordi di quello che gli aveva detto la sua famiglia prima che fosse scappato via. I suoi amici sapevano che andava lì, ma nessuno di loro gli aveva mai chiesto perché.

L’anno successivo,il settimo, Julia si era unita a lui una notte congelante di Gennaio. Lo aveva chiamato un imbecille per essere seduto in mezzo alla neve solo con i vestiti,e lo avvolse in un caldo giubbotto babbano. Prima di quella notte,Julia era rimasta convinta della sua credenza che Sirius Black non era niente di più di un imbecille purosangue arrogante ed egocentrico.

A lui ovviamente,lei piaceva già da qualche anno,ma per qualche ragione che lui non riusciva a spiegarsi non era mai stato capace di dirglielo fino a quella notte. Sirius non aveva mai avuto problemi con le ragazze, ma c’era qualcosa di diverso riguardo a Julia. Era come la relazione tra Lily e James prima del settimo anno. Lily non poteva sopportare James,e James non aveva mai abbastanza di Lily. Sirius e James si mettevano sempre in mostra davanti alle loro cotte, e si rendevano sempre ridicoli.

Ma quella notte a Gennaio, Sirius e Julia parlarono. E per una volta, lui non si comportò come l’idiota che lei credeva che fosse. Parlarono fino a tardi quella notte, discutendo della famiglia di lei- lui evitava domande sulla sua- e sui loro programmi per il futuro. Voleva diventare una scrittrice da quando era piccola. Il suo fascino per quella che chiamava ‘fantiasia’ era iniziata quando era molto giovane, e lei aveva sempre sognato di scrivere libri su maghi,streghe e creature magiche. Quando era andata ad Hogwarts, aveva voluto sapere ogni dettaglio su come funzionasse il suo nuovo mondo. Dopo il diploma, era stata accettata al dipartimento di relazione Maghi/Babbani. Pochi giorni prima di ricevere una promozione,Voldemort aveva assassinato lei e la sua famiglia.

Sirius aveva ancora alcune delle cose che lei aveva scritto. Certe erano per lui,o su di lui, e altre erano solo per il suo divertimento personale. Aveva passato molto del suo tempo al suo appartamento dopo il diploma, e la maggior parte delle sue cose probabilmente erano ancora lì. Il ministero non aveva confiscato la sua casa di Londra dopo il suo arresto, ed era sicuro che era ancora sotto suo nome. Ma nei dieci anni in cui era stato libero da Azkaban, non era mai tornato lì. Remus aveva cercato di convincerlo qualche anno prima  ad andare solo a controllare il posto, a farlo arieggiare un po’. C’erano ancora alcune cose per cui Sirius non era pronto, e visitare il suo appartamento di Londra era una di quelle.

Sirius camminò intorno al lago tre volte mentre la notte scendeva intorno a lui. Si sedette sotto il vecchio faggio che aveva frequentato con i suoi amici quando era giovane, e fissò il lago nero, guardando la piovra gigante uscire in superficie qualche volta. Ora che Remus era sveglio,e sembrava stesse bene, forse le cose potevano tornare alla normalità. La mente di Sirius non era più piena di depressione. Il suo miglior amico era vivo e stava bene. Non sarebbero dovuti rimanere ad Hogwarts ancora per molto, e anche se Grimmauld Place non era il posto migliore per rimettersi in forma, almeno lì Remus poteva riposare.

“Fuori per un giretto notturno Black?” disse con scherno una voce fredda.

“Veramente stavo cercando qualcosa che la piovra gigante potesse mangiare. Ma tu sei un po’ troppo unto. Potresti provocarle un bruciore di stomaco.” Disse Sirius tranquillamente senza voltarsi.

“Ho sentito che il tuo prezioso lupo mannaro ha trovato la strada per tornare a casa proprio come farebbe un cane leale.” Disse Piton freddamente.

“Ho sentito che Draco Malfoy è un bel furetto. Peccato che sia arrivata la McGranitt per riportarlo alla sua forma originale” rispose Sirius altrettanto freddamente “Che cosa vuoi Mocciosus?”

“Mi hanno chiesto di informarti che la tua presenza è richiesta nell’ufficio del preside”

“E il preside  ha pensato che tu fossi la persona migliore per venire a dirmelo? Quell’uomo sta diventando veramente vecchio” disse Sirius alzandosi dal terreno freddo e cominciando a dirigersi verso il castello prima che Piton potesse rispondere.

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Nell’infermeria, Remus ed Harry si stavano godendo uno spuntino leggero, approvato da Madama Chips e portato dagli elfi domestici della scuola. Harry stava raccontando a Remus del suo anno scolastico fino a quel momento, e del piccolo periodo come professore di pozioni di Allock.

“Deve essere stato piuttosto interessante “ disse Remus secco, mangiando un po’ di budino “Vi ha insegnato a diventare un imbroglione bugiardo come lui?”

Harry ghignò “No, ma mi ha insegnato come preparare una pozione per rendere lisci i miei capelli”

Remus arruffò i capelli neri ribelli di Harry “Vedo che tu non la hai usata” lo prese in giro.

“Stai scherzando? E far saltare in aria i capelli dalla mia testa?”

Remus soffocò una risata” E l’occlumazia? Hai continuato a studiarla?”

Harry annuì sorseggiando la sua burrobirra “Sì, ho fatto una lezione con Emmeline la settimana scorsa”

“Bene”

“Parlando di Emmeline…” Harry ghignò. Remus lo guardò leggermente male “Che c’è?” chiese Harry innocentemente.

“Non cominciare Harry” mormorò Remus.

Il ghigno di Harry si allargò “Ti piace?”

Remus sospirò “E perché pensi che questi siano affari tuoi?” chiese senza molta convinzione.

Harry ignorò il tono di Remus “Sirius dice che ti di piace “ disse come se risolvesse il problema.

“Sì,Bè, Sirius dice che le acromantule non sono pericolose” Harry scrollò le spalle e si sedette di nuovo sulla sua sedia, lasciando perdere l’argomento Emmeline. Per il momento.

Remus guardò pensieroso Harry cercare nella scatola di gelatine tuttigusti +1 per qualche minuto. Forse quella sera non era il momento migliore per tirarlo fuori, ma dopo la conversazione che aveva avuto con Sirius presto quel giorno, doveva sapere qualcosa “Sei felice Harry?”

“Eh?” disse Harry alzando lo sguardo sorpreso dalla scatola di caramelle.

“Sei felice?” ripeté Remus chiaramente

Harry alzò un sopracciglio “Di cosa stai parlando?”

“Forse dovrei essere più specifico. Sei felice di vivere con me e Sirius?”

“Perché non dovrei esserlo?” chiese Harry lentamente, chiedendosi se le pozioni antidolorifiche che Madama Chips stava dando a Remus, stavano facendo qualcosa alla sua testa. “Oh” disse Harry piano in realizzazione “Sirius ti ha detto di Halloween non è vero?”

Remus annuì “L’ha fatto” disse calmo “E io volevo solo essere sicuro che tu fossi felice con noi. Lascia che ti spieghi qualcosa Harry” disse prima che il ragazzo potesse interromperlo”Ci potrebbero essere cose peggiori per te che vivere con Sirius Black. Penso di sapere meglio di chiunque altro quanto possa essere frustrante, ma è anche l’amico più leale che abbia mai avuto, insieme a tuo padre ovviamente.

“Ora, non voglio sapere quello che stavi pensando la sera che hai detto a Sirius che non era tuo padre, ma voglio assicurati che né lui, né io, abbiamo mai neanche lentamente provato ad esserlo. James era il nostro miglior amico Harry, e non potremmo mai prendere il suo posto. Perché pensi che siamo sforzati tanto a dirti tutto quello che sapevamo sui tuoi genitori? Non hai avuto la possibilità di conoscerli come noi, e avresti dovuto.

“Quando siamo venuti a prenderti dai tuoi zii, nessuno di noi voleva prendere il posto dei tuoi genitori. Volevamo che tu fossi al sicuro e felice, e pensavamo di aver fatto un lavoro dannatamente buono. Ti abbiamo dato poche regole, abbastanza solo per tenerti fuori dai guai- ci saremmo stati sempre per te se avevi bisogno di qualcosa, quindi perché dartene di più?”

Remus sospirò “Harry tu per noi significhi più di quello che capirai mai. Tutto quello che abbiamo fatto, ogni decisione che abbiamo preso nelle nostre vite per gli ultimi dieci anni, ruotava intorno a te, intorno ai tuoi migliori interessi. Sirius ti ha chiesto di non uscire dai confini di Hogwarts perché conosce i pericoli che ci sono là fuori. Non è un segreto che Lord Voldemort ti voglia morto Harry” disse Remus bruscamente “Sei una minaccia per lui. La profezia,per quanto non voglia riferirmi ad essa, dice molto chiaramente che tu puoi distruggerlo. Le poche persone che sanno della profezia oltre te- Sirius, Silente ed io- hanno fede che tu ci riuscirai. Ma non puoi farlo molto bene senza un’anima”

“Pensi davvero che io possa sconfiggerlo?” chiese piano Harry.

Remus annuì “So che puoi farlo. Sei un mago straordinario Harry, meglio di quanto io e Sirius abbiamo sempre pensato che potessi diventare, che tu lo veda o no. E per nessun motivo voglio che tu sia obbligato a crescere troppo velocemente, me devi prendere seriamente la minaccia di Voldemort. Non dovresti aver paura di Voldemort, ma dovresti rispettare il suo potere. Quello che hai visto fino ad ora in questa guerra…” Remus rise cupamente “è solo l’inizio mio ragazzo”

“Ma prima che tu possa affrontare Voldemort, e dovrai affrontarlo ad un certo punto, avrai bisogno di realizzare chi è al tuo fianco, chi sta combattendo con te, e per te. Sirius è molto orgoglioso Harry. È molto sicuro di sé- questo può essere sia una maledizione che una benedizione per lui. È molto forte, molto capace e molto intelligente e lo sa. Ci sono poche persone in questo mondo per cui Sirius rinuncerebbe a tutto. Quando si tratta di te…Bè, diciamo solo che Sirius farebbe ogni cosa per te. Morirebbe per te in un secondo, come farei io. Quando si tratta di te Harry, Sirius prende le cose molto a cuore.

“Quello che gli hai detto…lo ha ferito più profondamente di quanto potrà mai fare una Cruciatus. Infatti, sono pronto a scommettere che avrebbe preferito ogni forma si tortura a quello che gli hai detto tu.”

Harry guardò le sue scarpe “Che posso fare?” sussurrò con la voce roca.

“Parla con lui” disse Remus semplicemente “Ha bisogno di essere rassicurato sulle cose. Potrebbe non dirlo – lo so per esperienza- ma ha bisogno di sapere che non lo odi-“

“Io non lo odio!” disse Harry ad alta voce.

Remus alzò una mano per farlo rimanere in silenzio. “Lo so questo, e tu lo sai. Come ho detto,Sirius ha bisogno di saperlo. Forse non queste parole esatte,ma sono sicuro che tu mi abbia capito” Harry annuì pensieroso. Remus sospirò stancamente “è tardi,dovresti riposarti un po’, e dovrei farlo anche io prima che Poppy cerchi di darmi altre pozioni…Parla con lui Harry, appena ne hai la possibilità”

“Lo farò” disse Harry.

“Promettimelo”

“Promesso”

Remus sorrise dolcemente “Okay allora. Torna domani mattina a trovarmi. Mi sei mancato”

Harry sorrise “Sei mancato anche a noi”

“Sai,non sono ancora stato abbracciato da te. Sirius mi ha quasi rotto di nuovo le costole stamattina” disse Remus con un occhiolino.

“Non ero sicuro se ti avrebbe fatto male o no” ammise Harry imbarazzato.

Remus roteò gli occhi “Vieni qui”

Harry ghignò mentre si alzò, e avvolgeva le sue braccia imbarazzato intorno al suo zio acquisito. Si strinsero per qualche minuto prima che Remus spinse Harry fuori dalle sue braccia.”Sei cresciuto” disse Remus amorevolmente, arruffando i capelli di Harry “Ora a letto forza. Buona notte Harry”

“Notte Remus” rispose Harry, allontanandosi  e dirigendosi verso l’uscita dell’infermeria.

“Oh,e Harry!” lo chiamò con la voce che era diventata roca. Harry si girò “Per rispondere alla tua domanda su Emmeline…forse un po’”Harry ghignò a se ne andò.

Remus scosse la testa e si mise comodo nel suo letto, mettendosi comodo per lunghe ore di sonno.

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Una settimana e mezza dopo,Silente convinse l’infermiera della scuola che era ora per Remus di tornare a casa. Aveva fatto progressi incredibili per la guarigione della maggior parte delle sue ferite. La sua gamba destra gli faceva ancora terribilmente male certe volte,e avrebbe avuto bisogno di un bastone per camminare, finché la gamba non fosse di nuovo abbastanza forte per sopportare il suo peso.

La mattina in cui Sirius doveva portare Remus al numero dodici, Madama  Chips passò quasi due ore a fare una lista di pozioni che Remus avrebbe avuto bisogno di prendere nei mesi successivi. Scrisse un programma molto dettagliato su quando e come Remus doveva prenderle. Alcune dovevano essere mischiate con certi tipi di cibo, mentre altre dovevano essere ingerite nel bel mezzo della notte.

Sirius la rassicurò che si sarebbe preso un’ottima cura del paziente, e sarebbe andato tutto bene. Inoltre, con Molly ed Emmeline Vance in giro, Remus non avrebbe avuto bisogno di alzare un dito. Emmeline portò gentilmente a Remus dei vestiti puliti nei quali si potesse cambiare prima di lasciare Hogwarts ed Harry lo aiutò a vestirsi- Remus era ancora piuttosto debole e rigido, e aveva difficoltà a piegarsi in alcune posizioni.

“Okay” disse Sirius uscendo dall’ufficio di Madama Chips “Siamo pronti ad andare?”

“Non sono mai stato così pronto” disse debolmente Remus. Emmeline lo aiutò ad alzarsi dal suo letto, porgendoli il suo bastone “Come arriviamo lì?”

“Bè” cominciò Emmeline”All’inizio abbiamo pensato alla smaterializzazione, ma non eravamo sicuri che tu ne avessi la forza. Poi abbiamo pensato via camino, finché Sirius non ci ha indicato quanto lo odiassi. Ci siamo organizzati con una passaporta. Io e Sirius saremo intorno a te nel caso tu dovessi cadere quando atterriamo”

Remus roteò gli occhi con le labbra che si contorcevano “Pensate davvero che sia così incapace da non riuscire nemmeno a rimanere in equilibrio dopo aver usato una passaporta?”

“Remus ho dovuto aiutarti a mangiare la colazione questa mattina. Harry ti ha aiutato a vestirti. Quindi sì, pensiamo che tu sia un incapace” disse tranquillamente Sirius con un ghigno.

“Fanculo Felpato” mormorò Remus.

Prima che Silente arrivasse con la loro passaporta, Harry salutò Remus, senza voler ovviamente,proprio come Sirius,che il mago fosse lontano dalla sua vista. Mancava solo un mese alle vacanze di Natale, ma Harry stava facendo pensare che ci sarebbero voluti anni prima di rivedere Remus. Emmeline dovette promettergli che si sarebbero presi benissimo cura di Remus,prima che Harry andasse finalmente alle sue lezioni del mattino.

Ci fu un momento imbarazzante quando Harry stava per andarsene. Sirius aveva salutato Harry, e se ne era andato velocemente per aiutare Emmeline con Remus. Harry aveva ovviamente voluto dire di più al suo padrino di “Ci vediamo”, ma non sembrava riuscire a trovare le parole giuste. Remus mandò uno sguardo molto chiaro al ragazzo, ricordandogli della loro conversazione dieci giorni prima. Harry annuì, e disse con le labbra ‘Lo farò’ prima di lasciare l’infermeria.

Sirius era seduto sul letto di Remus guardando le diverse pozioni, ma Remus era sicuro che la sua mente non stava pensando alle medicine. Emmeline cercò di rallegrare l’atmosfera dicendo a Remus che Molly stava organizzando un grande banchetto quella sera per festeggiare il suo ritorno. Molly non aveva cucinato molto negli ultimi mesi, e il suo umore era migliorato notevolmente quando aveva sentito che Remus era ritornato.

Silente entrò poco dopo con una pluffa sgonfia che sarebbe stata usata come passaporta. Il preside era andato a trovare Remus solo due volte dal suo ritorno ad Hogwarts, ed entrambe le volte era rimasto per poco tempo. “è bello vederti in piedi mio caro ragazzo” disse piano con gli occhi che scintillavano allegramente “Non vedo l’ora di vederti quando avrai recuperato di nuovo tutte le tue forze”

“Grazie signore” sorrise Remus.

Sirius si morse il labbro per evitare di chiedere a Silente se stava programmando di mandare Remus ad un’altra missione. Forse questa volta Remus sarebbe stato ucciso. Resistette però, senza permetter che i suoi sentimenti meno che contenti verso il preside rovinassero la mattina. Credeva ancora che fosse colpa di Silente il fatto che Remus si trovasse in quella situazione.

“Vi vedrò tutti presto suppongo” disse Silente,porgendo a Sirius la passaporta.

Emmeline e Sirius si alzarono, con la borsa di pozioni che Madama Chips aveva preparato per Remus sulla spalla di Sirius, e il bastone per camminare di Remus nella mano di Emmeline. I tre toccarono la passaporta, e Sirius ed Emmeline strinsero forte le loro mani libere intorno alle braccia di Remus, aspettando che la passaporta si attivasse.

Meno di un minuto dopo, furono tirati verso la familiare spirale di colori. Colpirono il pavimento di pietra della cucina di Grimmauld Place, e Remus inciampò addosso ad Emmeline. Sirius li prese entrambi prima che toccassero il pavimento.

“Piuttosto incapace direi” lo prese in giro Sirius.

“Fanculo” disse di nuovo Remus. “Posso sedermi per favore? Penso di non sentirmi molto bene.”

Emmeline andò subito a prendere una sedia per Remus mentre Sirius lo aiutava ad attraversare la cucina. Sopra di loro, si sentì un fracasso, una maledizione mormorata che poteva solo appartenere a Tonks, e le urla immediate della madre di Sirius.

“Bentornato a casa Lunastorta” disse Sirius seccamente.

RECENSITE!

Scusate se non ho aggiornato in questi 2 giorni ma sono partita inaspettatamente e non ho avuto la possibilità di avvisarvi. In risposta alle vostre recensioni su Tonks e Kingsley, è ovvio che stanno insieme, se ne era già parlato nel capitolo 9 prima dell’attacco a Diagon Alley…

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Capitolo 16
*** Capitolo 16 ***


chap 16

CONSEQUENCES
Capitolo 16


Nei giorni successivi,anche se era più che felice di rivedere i suoi amici, Remus cominciò ad averne abbastanza di essere un paziente. Molly era nel suo elemento,occupandosi di lui a non finire. Non permetteva a nessuno di rimanere seduto con lui per più di un’ora- aveva bisogno di riposare. Le uniche eccezioni alla regola erano Sirius ed Emmeline.

Come promesso,Molly aveva organizzato un bel banchetto per il ritorno di Remus al quartier generale dell’ordine. Era fin troppo magro,nell’opinione di tutti, persino dopo tutto il cibo che Madama Chips lo aveva obbligato a mangiare durante la sua permanenza ad Hogwarts, e avrebbe avuto bisogno di tutta la forza possibile per la luna piena successiva.

Sirius cominciò a fare il suo lavoro dal numero dodici da quando il primo giorno in cui era tornato al ministero dopo due settimane di assenza, aveva accidentalmente fatto prendere fuoco ad uno dei cubicoli nel dipartimento auror. Successivamente,Madama Bones aveva scoperto che era stato troppo preoccupato di ritornare a Grimmauld Place per andare a controllare Remus, perciò gli aveva suggerito di prendere un lungo permesso temporaneo. Kingsley era a comando di tutto fino al ritorno di Sirius.

Emmeline,che si era trasferita al numero dodici dopo il suo ritorno dalla Francia,passava la maggior parte del suo tempo con Remus. Dal momento che era obbligato a rimanere a letto mentre si riprendeva, era andata a Diagon Alley, e gli aveva comprato tantissimi libri, che erano tutti in una alta pila accanto al suo comodino per tenerlo occupato. Lui aveva insistito che lei non si preoccupasse troppo per lui, o che spendesse troppi soldi, mentre esaminava la pila.

“Considerali due anni di regali di Natale e di compleanno” aveva detto per un sorriso.

Remus non voleva ancora raccontare cosa gli era successo in Francia. Sirius aveva smesso di chiederglielo dopo qualche giorno. Remus ne avrebbe parlato quando sarebbe stato pronto. C’erano notti,però, nelle quali Remus si svegliava sudando abbondantemente e gridando, come se stesse venendo torturato. Sirius ed Emmeline erano allo stesso piano del paziente- Molly ed Arthur si erano sistemati al terzo- e correvano subito a calmarlo al meglio che potevano. Ogni volta che  aveva uno di questi episodi, Remus ci rideva sopra, insistendo che era solo un incubo, ma che non poteva ricordare i dettagli. Né Sirius né Emmeline ci credevano, ma non insistevano troppo sull’argomento. Invece,rimanevano entrambi seduti con lui finché si addormentava di nuovo, e la maggior parte delle notti tornavano dormire nelle loro stanze.

Una notte Remus ebbe un ‘incubo’ piuttosto terribile, che aveva provocato lacrime e forti singhiozzi. Sirius era andato al ministero per prendere dei rapporti,perciò c’era stata solo Emmeline nelle vicinanze per consolarlo. Era rimasta seduta con Remus tutta la notte,finchè aveva smesso di piangere,e si erano addormentati abbracciati. Molly gli aveva trovati insieme la mattina dopo,quando era andata a controllare Remus. Aveva sorriso dolcemente alla scena, ed era tornata in cucina per preparare la colazione.

Remus si svegliò quando sentì qualcosa di strano. C’era qualcosa di caldo steso sotto la sua testa, qualcosa di molto comodo. Aprì gli occhi e realizzò lentamente che praticamente era steso sopra qualcuno. Alzò un sopracciglio,notando che la persona che stava usando come cuscino era una donna, e arrossì profondamente quando i suoi occhi si posarono sulla faccia di Emmeline.

Oh Porca Puttana. Si lamentò involontariamente. Come è successo? Poi si ricordò che lei lo aveva consolato la notte prima, e lui si era addormentato sul suo petto. Bella questa Lupin. Puoi renderti ridicolo davanti ad una strega più di così?

Cercò di allontanarsi da lei(il suo braccio destro si era addormentato sotto di lei) senza svegliarla. Mise la sua mano sinistra dalla sua altra parte mentre cercava di togliere l’altra da sotto di lei. Sussultò quando lei si spostò,e i suoi occhi si spalancarono. Si guardarono per diversi minuti,entrambi con gli occhi spalancati senza saper cosa dire.

“Giorno” disse Remus piano alla fine.

Lei soffocò una risata “Giorno” disse dolcemente “Ti senti meglio?”

Remus trasalì involontariamente”Oh sì, grazie. Mi dispiace per ieri notte” aggiunse imbarazzato.

“Nessun problema”

Lui annuì “Ehm, hai dormito bene?” chiese imbarazzato.

“Molto bene veramente” ammise lei assonnata, arrossendo e distogliendo lo sguardo.

Remus sorrise “Anche io” disse guardandosi nella stanza “Ehm,forse dovremmo scendere a fare colazione…Se Sirius ci trova così, non ce la lascerà mai passare liscia.”

Lei rise, facendo sobbalzare un po’ lo stomaco di Remus “Questo probabilmente è vero. Ma tanto perché tu lo sappia, non ho paura del grosso auror cattivo.”

“Bè,nemmeno io, ma non so quanto potrei sopportarlo questa settimana”

“Non preoccuparti di lui….Comunque,colazione. Tu resta qui, te ne portò un po’ io”

“Non devi-“

Lei roteò gli occhi”Davvero,non mi dà fastidio. Torno presto” Remus liberò il suo braccio, e lei si alzò da letto, avvolgendo una vestaglia intorno a lei prima di uscire dalla stanza.

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Sirius e Kingsley erano nella biblioteca dei Black, leggendo delle morti più recenti provocate da Lord Voldemort. La notte prima, un intero villaggio babbano sulla costa ovest, era stato massacrato. Erano stati mandati Oblivatori insieme agli auror per cancellare le menti degli abitanti dei villaggi vicini. Il grosso teschio verde che volava sopra il villaggio non era una cosa facile da far dimenticare alle persone.

“Hey capo” disse piano Kingsley,con la fronte che si aggrottava.”Hai visto questo?” passò un pezzo di pergamena attraverso il tavolo su cui lui e Sirius stavano lavorando.

Sirius sospirò e lesse il rapporto, con le sue sopracciglia che salivano sempre di più mentre raggiungeva la fine del foglio. Una donna e suo nipote erano stati attaccati dai mangiamorte tre notti prima. Uno dei pittbull della donna, aveva quasi strappato via la gamba dell’assalitore, ma né la donna né il ragazzo erano sopravvissuti all’attacco. I loro nomi erano Marjorie e Dudley Dursley.

“Bè” disse Sirius piano e debolmente appoggiando la pergamena sul tavolo”Penso che sia ufficiale Harry Potter non ha più parenti in vita”

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La prima partita del Grifondoro della stagione era appena terminata. I Grifondoro avevano massacrato Serpeverde 250-90, con Ron Weasley come  nuovo portiere. Harry aveva sempre saputo che il suo miglior amico era un bravo giocatore di Quidditch,ma era rimasto sorpreso di quanto avesse giocato bene contro i Serpeverde. Una cosa era giocare con amici e famiglia, ma era piuttosto diverso giocare contro una squadra a cui non dava fastidio mandare i suoi avversari in infermeria per qualche settimana.

Draco Malfoy, ancora piuttosto arrabbiato per l’incidente con malocchio, aveva cantato una canzone con testi piuttosto crudeli su Harry e i suoi guardiani. La canzone suggeriva che Sirius e Remus erano più che amici, e che Harry era il figlio nato dal loro amore. Prima che Harry potesse maledire Malfoy molto dolorosamente, Hermione aveva  guardato oltre la spalla di Malfoy e aveva salutato Malocchio. Malfoy era sobbalzato un metro in aria, con la sua pelle pallida che era accoppiata con i suoi biondi capelli d’argento, e si girò. Malfoy fece un sorrisetto, chiamò Hermione una mezzosangue, e se ne andò arrabbiato. Ron cercò di inseguirlo, ma Fred e George lo trattennero.

“Ci prenderemo cura noi del piccolo furetto rimbalzante” dissero misteriosamente.

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Sirius,Remus ed Emmeline erano tutti in camera di Remus a fare varie cose. Sirius stava leggendo dei rapporti del ministero,o fingeva di farlo mentre ignorava le provocazioni di Remus sul fatto di essere diventato un membro responsabile e funzionale della società magica. Emmeline e Remus erano stesi piuttosto comodi (e molto vicini,pensò Sirius) sul letto di Remus a fare le parole crociate.

Ci sarebbe stata una riunione dell’ordine quella notte per discutere della guerra e dare il benvenuto a Remus nelle loro file. Sirius aveva molto convenientemente, dimenticato di dire a Remus che Naomi aveva un  nuovo ruolo nella guerra. Pensava che Remus l’avrebbe presa meglio in una stanza piena di persone, piuttosto che in un posto con solo Sirius e Remus dove nessuno poteva sentire le urla di dolore di Sirius dopo che Remus lo avrebbe attaccato.

Da una parte, pensava che sarebbe stato giusto dare a Remus qualche piccolo avvertimento- rivedere la sua ex- quasi moglie che credeva fosse leale a Voldemort, nella cucina del quartiere generale dell’ordine, non sarebbe stata per lui la cosa più facile da accettare. Ma Emmeline aveva trascorso tutta la giornata con lui, e sembrava contento con la sua vita per la prima volta da quando era ritornato. Sirius non riusciva a rovinare tutto.

Erano una bella coppia, Remus ed Emmeline. Anche se non si stavano frequentando ufficialmente (Sirius gli dava due mesi massimo per risolvere questo piccolo dettaglio). Remus meritava di essere felice con qualcuno. Sirius amava il suo migliore amico, era molto protettivo nei suoi confronti,e non voleva vedere Remus con il cuore spezzato come era successo con Naomi. Era sicuro che se Remus ed Emmeline si fossero messi insieme, sarebbero stati felici,anche in guerra.

“Quello è un mangiadischi?” chiese Emmeline guardandosi intorno nella stanza di Remus.

Remus seguì il suo sguardo e sorrise “Ah,sì lo è. Era di mia madre, ma non funziona da anni”

“Ti dispiace se ci do uno sguardo?” chiese con un tono eccitato che ricordò a Sirius Arthur Weasley.

Remus scrollò le spalle”No per niente”

Emmeline sorrise, si alzò dal letto, camminò per la stanza e si sedette contro il muro accanto al mangiadischi. Passò le sue dita sulla barra con l’ago e aggrottò la fronte pensierosa. Sirius e Remus si scambiarono uno sguardo curiosi quando tirò fuori la sua bacchetta, colpì la macchina e cominciò a mormorare qualcosa di incoerente.

Remus cominciò a dire che aveva già provato ad usare la magia, ma si fermò. Lei appoggiò uno dei vecchi dischi che lui teneva in una scatola sul mangiadischi, e ci mise sopra l’ago. La mascella di Remus si spalancò quando scricchiolò e cominciò a suonare.

“Come hai fatto?” le chiese Remus meravigliato, gettando le coperte ai suoi piedi e alzandosi dal letto con l’aiuto di Sirius.

“Magia”lei ghignò.

Sirius rise mentre Remus alzava un sopracciglio “Questo lo so, ma quale incantesimo?”

Emmeline si alzò e pulì della polvere dai suoi jeans. “Ah,se glielo dicessi signor Lupin,poi dovrei ucciderla” disse misteriosamente “Ora se voi gentiluomini volete scusarmi, vado a prepararmi per la riunione.”

Remus continuò a guardarla mentre lasciava la stanza, con un’espressione piuttosto sognante sulla sua faccia “Forza Lunastorta andiamo a fare anche te bello bello per l’incontro”

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Due ore dopo,giù in cucina, l’ordine della fenice si era raggruppato intorno al grande tavolo di legno,dove Molly aveva sparpagliato bibite e aperitivi, mentre aspettavano che iniziasse la riunione. Ci volle un po’ di tempo a Remus per scendere le scale. Non poteva farlo da solo- aveva bisogno dell’aiuto di Sirius. Il suo ginocchio diede dei problemi mentre scendeva, e si era dovuto fermare dopo qualche gradino per aspettare che il dolore diminuisse un po’.

Fu sollevato quando finalmente raggiunse la cucina. Era solo la seconda volta che era stato lì  da quando era tornato al quartier generale. Quelli che erano già arrivati applaudirono e gridarono quando Remus scese dall’ultimo gradino, dandogli il benvenuto. Remus sorrise e salutò tutti,accettando abbracci e stringendo mani,mentre Sirius lo aiutava a sedersi, molto prevedibilmente accanto ad Emmeline. Remus scoprì che non gli dava molto fastidio.

“Ecco a te Remus caro” disse Molly felicemente appoggiando un piatto di cibo davanti a lui “Hai preso le tue pozioni?”

“Sì Molly” rispose Remus pazientemente “Grazie mille, sembra tutto magnifico” Molly sorrise radiosa,fece un occhiolino ad Emmeline e si incamminò dall’altra parte del tavolo con Arthur e Bill “Che cosa è stato quello?” mormorò Remus ad Emmeline.

Le labbra di Emmeline si contrassero “ Io,ehm,penso che sia entrata e ci abbia visto stamattina”

Remus arrossì leggermente al pensiero di come potesse essere percepita la situazione “Non lo direi troppo forte se fossi in te. Saremmo il pettegolezzo principale dell’ordine per mesi” Emmeline si limitò a ghignare e prese delle patatine dal piatto di Remus. “Sa signorina Vance” disse severamente “Non ci sono molte persone che possono cavarsela tranquillamente rubando cibo da un lupo mannaro. Neanche Sirius lo può fare”

“Correrò i miei rischi” rispose maliziosamente. Prima che lui potesse rispondere,lei si alzò per andare a salutare Tonks.

Remus fu solo capace di fissarla con le sopracciglia alzate per qualche momento,prima che Sirius e Kingsley si sedettero accanto a lui. Remus ringraziò Kingsley abbondantemente per essersi preso cura del suo migliore amico durante la sua assenza. Kingsley naturalmente disse che non era stato un problema, ma Remus sottolineò il fatto che Sirius poteva a mala pena farsi la colazione da solo,figuriamoci prendersi cura di se stesso. Sirius si limitò a roteare gli occhi,e a permise ai suoi amici di insultarlo. Si sarebbe vendicato…

Nel caos degli arrivi dei membri dell’ordine e dei saluti, Remus non si accorse della strega che era entrata con Silente. Il preside si alzò all’inizio del tavolo,con gli occhi che scintillavano alla vista davanti a lui. La faccia di Sirius era felicissima mentre lui e Remus si prendevano in giro come se non fosse mai successo niente. Remus era ancora malaticcio,ma Silente sapeva che con il tempo sarebbe guarito completamente.

Emmeline si andò a sedere accanto a Remus alla sua sinistra. Si sorrisero finchè gli occhi di Remus guardarono oltre le spalle della donna. Il suo umore felice svanì immediatamente quando vide lei,che lo guardava tranquillamente. Se avesse avuto una bacchetta- aveva veramente bisogno di prenderne una nuova- l’avrebbe puntata verso di lei.

“Sirius” disse in una voce cautamente controllata senza distogliere lo sguardo da Naomi “Che cosa ci fa lei qui?” poteva quasi vedere Sirius sussultare dietro di lui “Felpato” disse con la voce piena di sarcasmo “Ti sei dimenticato di dirmi qualcosa?”

“Remus, c’è un’ottima spiegazione per questo-“ cominciò Sirius.

Remus si girò molto piano e guardò malissimo il suo miglior amico.”Bè,allora non ti dispiacerà dirmi ora qual è questa spiegazione vero?”

“Naomi ha lavorato per l’ordine” gli interruppe piano Silente “Ormai ci passa informazioni dalle file di Lord Voldemort da due mesi”

Remus sospirò e scosse la testa. Soffocando una risata senza divertimento si guardò per il tavolo, e i suoi occhi infine si posarono su Naomi. “Siete tutti pazzi…” disse piano. Appoggiò tutto il suo peso sul suo bastone e si alzò dalla sedia, cercando di rimanere in piedi. “Non mi sento molto bene. Penso che andrò a stendermi se non vi dispiace” aggiunse con tono piatto “Scusatemi”

“Remus…”cominciò Sirius. Remus lo ignorò mentre cominciava a salire lentamente le scale. Emmeline stava per seguirlo,ma Sirius scosse la testa “Non vorrai vedere questo” mormorò seguendo il suo amico. Avvolse un braccio intorno alla vita di Remus, e ignorò i tentativi dell’altro mago di spingerlo via.

Appena sparirono per le scale,Kingsley si voltò verso Silente “Bè,l’ha gestita meglio di quanto mi aspettassi” disse tranquillamente.

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Nonostante i tentativi di Sirius,Remus non si fermò a far riposare il suo ginocchio finché raggiunsero la sua stanza. Non disse una parola al suo miglior amico finché la porta non fu chiusa- nessun altro aveva bisogno di sentire “Spiegami” disse quasi freddamente mentre si sedeva sul suo letto.

“Lunastorta…”  disse Sirius. Remus lo guardò con calma,con occhi fiammeggianti.Sirius sospirò e cominciò a spiegare gli eventi che avevano portato Naomi a diventare una spia dell’ordine. Remus non interruppe Sirius neanche una volta. Si stava godendo i tentativi di Sirius ad evitare il suo sguardo. Era tornato solo da due settimane, e Sirius lo aveva già fatto arrabbiare così tanto come non aveva mai fatto in molti anni.

Un silenzio teso riempì la stanza quando Sirius finì di parlare”Perché non me lo hai detto prima?” chiese Remus piano,con un pizzico di dolore evidente nella sua voce. “E non dirmi cazzate come ‘sei in convalescenza e non volevo farti agitare ’ ”

“Mi dispiace” disse Sirius piano e sinceramente “è solo…sono successe così tante cose negli ultimi mesi…Cioè poteva a mala pena gestirlo io quando è successo,e figuriamoci raccontarlo a te dopo qualsiasi cosa tu abbia passato…mi dispiace Lunastorta”

Remus annuì “Lo so che ti dispiace veramente”disse con tono piatto e le labbra che si contorcevano “Posso chiederti solo una cosa? Che cosa ti ha fatto cambiare idea su Naomi? Non mi avevi detto pochi mesi fa che non ci si poteva fidare,che ci aveva tradito…che era- quali sono state le tue parole…’una mangiamorte del cazzo ’?”

Sirius alzò shockato un sopracciglio “Che linguaggio Lunastorta” mormorò,facendosi guardare male da Remus. Sospirò “Ad essere onesti non lo so. Dopo che tu sei stato tenuto in ostaggio,o,perso,o qualsiasi cosa sia stata, ed Harry che è quasi morto… Tutto è cambiato Remus. È una scusa debole,lo so,ma è vero. Avrei fatto qualsiasi cosa per tornare alla normalità. Se questo vuol dire fidarsi di qualcuno che ci ha tradito, che sia così. Cioè,che diavolo mi sono fidato di Piton per salvare la vita di Harry…”

“E questo mi fa scoppiare ancora la testa…”

Sirius ghignò leggermente “Anche la mia…Comunque quando Naomi si è fatta viva al ministero- che già da solo vuol dire avere molte palle,se me lo chiedi- e mi ha detto che sapeva delle cose…bè ho pensato che poteva essere capace di condurci a te…”

Remus alzò un sopracciglio”E tu hai capito tutto questo da solo? Sono così orgoglioso di te Felpato”

Sirius strinse gli occhi e si passò tra le dita la bacchetta che aveva nella tasca posteriore “Sai sei molto fortunato ad essere ancora in convalescenza Lunastorta”

“E perché?” chiese Remus con le labbra che si contorcevano di nuovo.

“Perché altrimenti sarei costretto a bombardarti con i cuscini finchè urlerai per avere pietà, mio caro vecchio amico”

Si ghignarono tra di loro per un momento “”In questo caso,scuse accettate Felpato”

“Molto saggio da parte tua”

Si sentì bussare alla porta della camera da letto. Sirius andò ad aprirla dopo essersi scambiato un altro ghigno con Remus. Aprì maggiormente la porta e Tonks ed Emmeline entrarono “Silente ci ha mandato per esseri sicuri che Remus non ti avesse ucciso Sirius” disse Tonks facendo conversazione.

“Avete  bloccato tutti i miei piani signore” disse Remus,scutotendo la testa fingendosi deluso.

“La riunione è finita?” chiese Sirius

“Sì più o meno se ne sono andati tutti.”

“Però Kingsley voleva parlare con te prima che ce ne andiamo” spiegò Tonks a Sirius.

“Okay, torno subito allora” disse Sirius ad Emmeline e Remus mentre Tonks cominciava a dirigersi fuori dalla stanza “Voi bambini fate i bravi” aggiunse con un ghigno prima di chiudere la porta dietro di lui.

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Lucius Malfoy era seduto sul letto di acciaio nelle sue stanze,leggendo una lettera alla luce della sua bacchetta. Suo figlio,Draco,l’erede della famiglia Malfoy,aveva avuto alcuni problemi ad Hogwarts con il vecchio auror paranoico Moody. Lucius rispose, assicurando suo figlio che i suoi problemi sarebbero stati risolti a tempo debito. Il signore oscuro avrebbe cominciato presto a reclutare nuovi alleati,e Draco avrebbe preso il suo posto accanto a suo padre.

Il nome dei Malfoy era stato completamente distrutto da Silente e gli altri sciocchi amanti dei babbani. Narcissa poteva andare raramente in pubblico negli ultimi tempi senza essere indicata,e provocando sussurri alle sue spalle dal popolo magico di basso livello. C’era stato un tempo in cui il nome dei Malfoy richiedeva rispetto. I Malfoy una volte erano la più grande famiglia di purosangue,insieme ai Black. Questo era stato ovviamente, finché Sirius Black aveva mostrato la sua vera identità, e le sue lealtà si erano allontanate dalle credenze della sua famiglia.

Dopo che Black aveva salvato il suo prezioso figlioccio dalle grinfie del signore oscuro nove anni prima, Lucius aveva portato il suo padrone a nascondersi. Non erano stati otto anni facili per Lucius. Trascorreva le sue giornate tenendo vivo il suo signore usando il veleno del serpente che lui chiamava animale,Nagini. Le notti erano trascorse viaggiando,cercando posti ancora più sicuri per nascondersi.

Gli ingredienti che servivano per riportare il signore oscuro al potere non erano stati facili da localizzare. Sangue di unicorno…Pelo di un grifone…osso di sfinge…le ferite di Lucius erano state numerose. Poi c’era stata la preparazione della pozione. Quella da sola aveva richiesto la maggior parte di tre anni.

Per un po’ di tempo,Lucius si era preoccupato per la salute del suo padrone. Il corpo in cui si era ridotto il signore oscuro – la forma squamosa disgustosa e annerita- stava cedendo,e c’era una possibilità che non sarebbe sopravvissuto a lungo negli elementi duri e freddi del loro nascondiglio. Lucius ci era riuscito però, aveva finito la pozione e aveva portato indietro il suo padrone.

Era stato adeguatamente ricompensato, facendosi strada tra i servi più fedeli,e aveva preso posto accanto al suo padrone come il suo servo più fedele durante la guerra. Naomi Watts era stata nominata terza vice dei mangiamorte poco dopo. La donna era altamente dotata a creare strategie di guerra- persino Lucius doveva ammetterlo. Per non parlare del fatto che non era neanche brutta da guardare…

Si ricordava che una volta era fidanzata con il lupo mannaro,Remus Lupin. Questo aveva portato Lucius a mettere in dubbio la sua fedeltà verso il signore oscuro. Lucius non credeva nell’amore, anche se molti della sua stessa razza lo sbandieravano tranquillamente . Watts e Lupin erano stati quel tipo di coppia. Se il loro “amore” era così profondo,allora perché aveva tradito Lupin? E chi diceva che non avrebbe tradito anche il signor oscuro?

Ma,come al solito in questi casi,il signore oscuro non era d’accordo con il punto di vista di Lucius. Credeva che la Watts fosse leale quanto lui. Perciò Lucius era costretto a fidarsi di lei.

No,non era il lavoro più facile,essere il vice del signore oscuro,ma Lucius Malfoy non era mai stato il tipo di uomo che si arrendeva.

RECENSITE!

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Capitolo 17
*** Capitolo 17 ***


chap 17
CONSEQUENCES
Capitolo 17

Tre giorni prima di Natale,l’espresso di Hogwarts si fermò davanti al binario 9 3/4.  Gli studenti a bordo del treno si affrettarono a scendere  a salutare le loro famiglie, più che felici di liberarsi della scuola per due settimane. Fred e George conducevano felicemente il gruppo fuori dal treno per andare ad incontrare i loro genitori. Harry era alla fine, e cominciò automaticamente a cercare qualche segno di Sirius o Remus. L’ultima lettera che aveva ricevuto dai suoi guardiani- bè da parte di Remus,visto che Sirius ed Harry non è che si parlassero molto- diceva che,lui,Remus,stava molto meglio. C’erano ancora momenti in cui aveva bisogno di riposarsi dopo aver salito o sceso molti gradini,ma stavano diventando occorrenze sempre meno frequenti. Aveva ancora bisogno del bastone- la sua gamba destra continuava a dargli dei problemi- ma non aveva più bisogno dell’aiuto continuo di Sirius se voleva andare da qualche parte.

Da quanto Harry poteva vedere però, nessuno dei suoi guardiani era nel mare di genitori che aspettavano i loro bambini. I signori Weasley sorrisero felicemente mentre i loro figli, ed Harry ed Hermione,si avvicinavano. I Granger,disse la signora Weasley alla strega di nascita babbana,la stavano aspettando subito fuori dalla barriera. Hermione non avrebbe raggiunto i suoi amici per Natale,ma aveva promesso di andare a fare visita prima della fine delle vacanze.

“Signora Weasley” disse Harry mentre Hermione superava la barriera con il mondo babbano”Dov’è Sirius?”

“Oh,era un po’ occupato oggi caro. Lui,Remus ed Emmeline stavano decorando la casa per Natale quando ce ne siamo andati” disse la signora Weasley distrattamente mentre radunava la sua famiglia”FRED E GEORGE! Cosa vi ho detto sul far lievitare i vostri bauli con vostra sorella sopra?”

Harry sentì il suo cuore sprofondare da qualche parte vicino al suo stomaco. Uno dei suoi guardiani- la maggior parte delle volte entrambi- era sempre lì ad accoglierlo quando scendeva dal treno. Capiva che Remus probabilmente non se la sentiva,ma Sirius sarebbe potuto venire…Ovviamente,Sirius era ancora arrabbiato con lui per Halloween- Harry non aveva ancora parlato con il suo padrino,come aveva promesso a Remus. Bè, ora Sirius ed Harry sarebbero stati nello stesso posto per due settimane,e non c’era modo che Remus avrebbe permesso a loro due di evitarsi…specialmente non a Natale…

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Sirius,Remus,Emmeline e Tonks stavano facendo una pausa dal decorare la casa,per mangiare un po’ della torta che aveva fatto Molly quella mattina.

“Allora Tonks,che cosa farai a Natale?” chiese Emmeline. Sirius cercò di nascondere la sua eccitazione e divertimento su come, man mano che passavano i giorni,Emmeline e Remus sembravano sedersi sempre più vicino.

Tonks arrossì un po’ “Porto Kingsley ad incontrare mamma e papà. Me lo stanno chiedendo da mesi, e se aspetto ancora,probabilmente si presenteranno al dipartimento auror a cercarci”

Sirius ghignò “Questo andrebbe perfettamente bene per me. Potrei raccontare tutti i segreti oscuri di Kingsley”

“Faresti veramente una cosa del genere ad un amico?” chiese Emmeline con un sopracciglio alzato.

“Assolutamente!” disse subito Sirius “Lo farei in un lampo per Lunastorta… E ho tante cose da dire sul vecchio Remus Emmeline” aggiunse con un occhiolino.

“Sei decisamente il più grosso idiota del mondo” disse Remus con tono piatto mordendo la sua torta.

“Probabilmente, ma tu mi vuoi bene” Sirius ghignò.

Remus alzò un sopracciglio “Questo è da vedere”

“Sarei altamente offeso se non sapessi che stai prendendo pozioni antidolorifiche da un mese Remus” disse Sirius con la bocca piena di torta”E tu Vance?” aggiunse dopo aver ingoiato il pezzo. Remus si chiese se lo avesse almeno masticato “Quali sono i tuoi programmi per le vacanze?”Sirius notò che Remus diventò velocemente interessato nelle sue calze.

“Oh,probabilmente tornerò semplicemente a casa per qualche giorno” disse Emmeline evitando il discorso.

“Andrai a trovare la tua famiglia?” chiese Tonks

Emmeline scosse la testa. “No i miei genitori sono morti diversi anni fa. Ho dei fratelli,ma si sono trasferiti entrambi in America per crescere le loro famiglie dopo la prima guerra”

“E allora con chi passerai le tue vacanze?” chiese Sirius ignorando lo sguardo infuriato che gli stava facendo Remus.

Emmeline scrollò le spalle “Veramente nessuno. Ho solo pensato che a voi ragazzi potesse servire un po’ di tempo soli con Harry senza che tutto il mondo interferisse”

“Non puoi passare Natale da sola!” esclamò Sirius “Resta qui!”

“Non voglio impormi-“cominciò Emmeline.

“Nessuno si sta imponendo!” insistette Sirius “Giusto Remus?”

“Giusto Sirius” disse Remus continuando a guardare male il suo miglior amico.

“Bè,io-“tentò Emmeline di nuovo.

“Niente scuse” disse Sirius serio”Resti qui”

Prima che Emmeline potesse aprire la bocca per parlare di nuovo, la porta d’ingresso si aprì. I Weasley ed Harry cercarono di entrare piano,e ci sarebbero riusciti se Fred non avesse cercato di chiudere la porta con un movimento della sua bacchetta. Il risultato fu che ogni ritratto dell’ingresso si svegliò urlando insieme a quello della signora Black.

“Non posso dire che mi sia mancato questo” disse seccamente Remus mentre Sirius e Tonks correvano a schiantare i ritratti.

Emmeline ghignò “Penso che aggiunga personalità a questo vecchio posto”

Remus alzò un sopracciglio “Sei mai stato chiamato un cagnaccio pieno di pulci da un ritratto più vecchio del tuo trisavolo?”

“Sì” rispose certa”Quarto anno ad Hogwarts. I miei amici ed io ci stavamo usando per fare pratica di trasfigurazione”

Remus poté solo scuotere la testa prima che Harry e i suoi amici entrassero nella stanza a salutare.

Il resto della serata fu trascorso a far sistemare di nuovo i ragazzi a Grimmauld Place. Molly preparò una grande cena per i presenti, e Kingsley sembrava attratto dalla casa per l’odore del cibo- o forse erano i capelli rosa di Tonks che agivano da faro.

Sirius ed Harry parlarono per poco,ma era più che ovvio che le cose tra di loro erano ancora strane. Remus pensava che entrambi avessero bisogno di essere schiaffeggiati. Forte. Per quanto amasse la sua famiglia,e anche molto, non sapeva quanto poteva sopportare ancora Sirius depresso per  Harry prima di esplodere. Emmeline gli aveva detto che l’umore di Sirius non era neanche lentamente vicino a come lo era stato prima del ritorno di Remus,ma a lui non piaceva nemmeno un po’.

In qualche modo si era abituato all’idea di avere la sua ex promessa sposa come spia dell’ordine. Era stata solo ad un’altra riunione da quella sera. Sirius diceva che aveva paura di affrontare Remus. Remus diceva che aveva tantissime ragioni per farlo. Anche se Remus Lupin di solito era un mago che perdonava molto,Naomi era l’eccezione. Aveva tradito i suoi amici, e Remus non sapeva ancora perché- aver paura di Voldemort non era una buona scusa.

Durante le ultime settimane,Sirius era diventato piuttosto fastidioso. Quando non era depresso per Harry, stava ovviamente cercando di far accoppiare Remus ed Emmeline. Remus aveva un’alta opinione della strega- aveva persino detto che le piaceva e non gli sarebbe piaciuto avere una relazione con lei. La sua unica lamentela era che Sirius ci stava provando troppo. Remus era tornato solo da un mese- stava ancora cercando di abituarsi ad essere di nuovo tra i suoi amici. Anche se era vero che Remus ed Emmeline si stavano avvicinando…bè Remus stava esaurendo tutte le scuse sul perché non poteva succedere niente tra di loro.

Remus si guardò introno al tavolo dove si suoi amici e famiglia si stavano godendo il loro dessert. Non aveva mai pensato che gli avrebbe rivisti tutti da vivo. C’erano stati giorni in Francia in cui aveva pensato di interrompere le sue sofferenze e farla finita. Forse era troppo sdolcinato ammetterlo ad alta voce,ma quando quei pensieri attraversavano la sua mente, pensava a Sirius ed Harry, e sentiva una nuova energia scorrere nelle sue vene. La sua famiglia lo aveva tenuto in vita, anche dopo tutto quello che aveva passato. Molte persone, quelle con più sanità mentale di lui, si sarebbero semplicemente fatti prendere e sperato il meglio. Ma avere Sirius Black come miglior amico e fratello,aveva strani effetti sul senso di ribellione di qualcuno.

Remus cominciò a stancarsi poco dopo che Fred e George aveva dimostrato a Sirius l’uso di alcune delle bacchette false che avevano fatto. Il lupo mannaro cominciò a sentire un senso famigliare- e non totalmente non benvenuto-  di pericolo imminente per la forte curiosità del suo miglior amico di vedere che altro avevano creato i gemelli.

“Harry” disse piano al ragazzo accanto a lui. Harry voltò la testa “Ti dispiace aiutare un uomo anziano a salire le scale?”

Harry roteò gli occhi “Tu non sei vecchio Lunastorta” disse porgendo a Remus il suo bastone.

Remus diede la buonanotte ad Emmeline e  a quelli che non erano occupati con Fred e George, e permise ad Harry di aiutarlo a salire le scale.

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Più tardi quella sera, Remus stava leggendo uno dei libri che Emmeline aveva comprato Difenditi da te stesso: tecniche per il lupo mannaro moderno(poteva solo immaginare che sguardi aveva ricevuto comprando quel libro). Si sentì un colpo familiare alla porta, e lui disse alla persona fuori di entrare. Sirius entrò senza esitazione e si lasciò cadere sul letto accanto a Remus.

“Sera Lunastorta” disse felice.

“Ciao Felpato. Sei comodo?”

“Abbastanza grazie”

Remus soffocò una risata. I due amici rimasero in un silenzio confortante che solo due migliori amici potevano ottenere,mentre Remus continuava con la sua lettura. Poteva sentire Sirius che lo fissava, ma cercò di ignorarlo. Sapeva che cosa voleva il suo miglior amico, ma lui voleva rimandarlo il più possibile. Evitare Sirius Black però, non era la cosa più facile da ottenere. Infatti,persino dopo tutto il tempo che Remus aveva trascorso ignorando Sirius,non riusciva ancora a farlo per molto tempo.

“Remus” disse Sirius, senza nessuna traccia di divertimento nella sua voce.

Remus sospirò pesantemente e chiuse il suo libro, appoggiandolo accanto a lui sul materasso. “Che cosa vuoi sapere?” chiese con la voce improvvisamente roca,mentre fissava le sue mani.

“Che cosa è successo là fuori?” chiese subito Sirius.

Remus sorrise senza divertimento “Una domanda un po’ pesante non credi?” chiese retoricamente “Ricordi quello che hai visto nel pensatoio no? Bè, dopo che ho lasciato la caverna, mi sono ritrovato da un’altra parte. Penso sia stato un effetto collaterale dell’incantesimo di Malfoy. Comunque,mi sono perso nella foresta e non avevo idea di dove fossi. Non avevo una bacchetta come sai bene. Non avevo cibo, e non riuscivo a trovare dell’acqua. Volevo solo tornare da Emmeline nel caso i mangiamorte tornassero per noi.

“La notte arrivò,e io non avevo ancora idea di dove fossi. Mi sono riparato sotto alcuni alberi- aveva cominciato a piovere piuttosto forte- e ho finito per addormentarmi. Né Emmeline,Né io eravamo abbastanza forti per la smaterializzazione dopo l’incantesimo di Malfoy. Avevo ancora problemi a respirare, ma non era brutto come all’inizio. Quando mi sono svegliato di nuovo- non so che giorno fosse- ero da un’altra parte. Quando avevo chiuso gli occhi ero circondato da alberi, aperti gli occhi ero in un campo aperto. Non avevo idea nemmeno di come fossi arrivato lì. Però sentivo voci. Non sapevo se fossero buone o cattive a quel tempo, ma sono corso a nascondermi lo stesso. Erano Malfoy e Nott. Sono rimasti piuttosto shockati quando hanno realizzato che ero sparito…”

“Se ti avevano trovato in primo luogo,perché non ti hanno ucciso?” chiese piano Sirius, ovviamente non volendo pensare a queste cose,ma avendo il bisogno di sapere.

“Ci sto arrivando” rispose pazientemente Remus”Hanno cominciato a parlare di Voldemort, e quanto sarebbe stato arrabbiato di scoprire che ero sparito. Stavano discutendo di alcuni dei lupi mannari con cui avevo parlato l’anno scorso. Malfoy aveva detto qualcosa tipo ’ non saranno mai d’accordo senza Lupin”. Non sapevo di che cosa stessero parlando,ma ero sicuro che non fosse buono. Hanno parlato specificatamente delle colonie dell’Albania. Credo che sia stato prima che fossero massacrate.

“Ho deciso che era ora di andarmene prima che qualcuno mi catturasse di nuovo. Quella volta ero stato fortunato…”disse cupamente “è passato un po’ di tempo. Potevano essere state ore,giorni,settimane,non lo so. Ma i mangiamorte mi hanno raggiunto di nuovo. Non potevo difendermi senza una bacchetta. Uno di loro,invece di schiantarmi, mi ha solo placcato per qualche strana ragione. Era un mago piccolo perciò l’ho gettato via dalla mia schiena e sono riuscito a rubare la sua bacchetta. Non potevo farci molto, non era molto potente- solo gli incantesimi base funzionavano, o sarei tornato settimane fa. Era abbastanza però. Avevo un po’ di difesa e luce quando ne avevo bisogno. Anche se non ero ancora forte abbastanza per smaterializzarmi, stavo cercando di avvicinarmi ad una casa di maghi senza farmi beccare. Sono stato capace di allontanarmi dai mangiamorte- schiantati alcuni, fatto fatture ad altri- e ho semplicemente corso.

“La luna piena si stava avvicinando, e sapevo che non mi sarei dovuto incontrare con loro sia prima che dopo- non avevo la mia pozione. Ho trovato una caverna per trasformarmi. Era profonda abbastanza da nascondermi, e da non farmi sentire da loro, e mi sono potuto riposare lì per qualche giorno dopo che la luna piena era passata. Ero in pessima forma il giorno dopo la luna- il lupo non capiva dove fosse quel dannatissimo cane nero-“ Sirius rise debolmente “Sanguinavo dappertutto. Avevo qualche costola rotta…mi sono medicato al meglio che potevo e ho continuato per la mia strada.”

“Perché non hai provato l’incantesimo di comunicazione con la bacchetta che avevi?”

“L’ho fatto. Ma come ho detto, solo gli incantesimi base funzionavano. Non era la mia bacchetta. E l’incantesimo di comunicazione non è esattamente semplice…” Remus sospirò “Comunque andiamo un po’ avanti…finalmente avevo trovato un po’ di acqua e cibo, e sono stato capace di recuperare un po’ delle mie forze. Ovviamente non è stato abbastanza. Mi hanno fatto un’imboscata due giorni dopo la luna. Mi hanno messo ko, imbavagliato, e legato ad un albero da qualche parte…quando ci penso… credevo di essere morto Sirius. Non ricordo di essermi mai sentito così orribile.

“Malfoy sembrava essere l’organizzatore del piccolo campeggio. Gli altri hanno spedito avada kedavra vicino a me tantissime volte,tanto per prendere in giro il fatto che fossi senza aiuto e stessi per morire. Crucio era il loro incantesimo preferito ovviamente, come sempre con i mangiamorte. E quando sono diventato troppo debole per reagire,hanno usato l’imperio per farmelo fare,è bè, principalmente per il loro divertimento. Penso che mi abbiano persino fatto fare il tip tap ad un certo punto.

“Non ho idea di quanto tempo sia stato lì. Deve essere stato almeno un mese…pensavano che stessi per morire, e quindi avevo rinunciato ad uscirne vivo. Perciò hanno cominciato a dirmi cose orribili che sapevano mi avrebbero fatto venire voglia di morire. Prima mi hanno detto che Emmeline era stata catturata, e che l’avrei rivista per l’ultima volta alla prossima luna piena- penso credessero che fossimo più di due membri in missione. Dissero che tu,Sirius, avevi perso la testa a casa, e continuavi a bere- so che questa parte è vera, ma ne discuteremo un altro giorno- e poi che avevi ucciso Harry e te stesso. Non ero in stato di provare a negarlo. La mia mente semplicemente lo accettava come realtà. Dissero altre cose- Voldemort avrebbe distrutto i mezzosangue e i loro sostenitori, cose del genere,ma non me ne importava più.

“Ho creato un piano nei rari momenti in cui potevo pensare semi-coerentemente. Quando sarebbe arrivata la luna piena, se ci fosse stata davvero Emmeline, mi sarei ucciso prima di avere occasione di attaccarla. Era un piano debole,non avrei avuto molto controllo su di me, ma mi aiutava  a continuare a pensare.

“La luna piena  finalmente arrivò e mi slegarono dall’albero. Mi tennero a tiro di bacchetta, portandomi in una specie di recinto. Mi gettarono dentro, e mi chiusero a chiave con alcuni incantesimi…e poi se ne sono semplicemente andati. Ho aspettato che tornassero prima della mia trasformazione,ma non l’hanno fatto.

“La mattina dopo non mi ricordavo cosa fosse successo. C’era tantissimo sangue ovunque, ma fortunatamente era solo mio. Non c’era nessuna traccia di Emmeline. Gli incantesimi che mi tenevano chiuso erano stati tolti,perciò ho cercato di uscire il più velocemente possibile. I mangiamorte avevano preso la bacchetta che avevo,perciò ero di nuovo senza difesa…Ma mentre camminavo per il loro campo, non ne avevo bisogno. Il posto era deserto e distrutto. Sembrava che se ne fossero andati velocemente- c’erano ancora dei fuochi ancora accesi, e sembrava non avessero portato niente con loro, eccetto le loro bacchette.

“Ho cominciato a camminare di nuovo- più che altro a gattonare. Ero più esausto di quanto non lo fossi mai stato. Non mi ricordo molto dopo questo- solo flash di cose che non hanno senso. La cosa successiva che mi ricordo chiaramente, è vedere Harry nell’infermeria” Remus distolse lo sguardo dagli occhi spalancati del suo miglior amico, e fissò la sua coperta. C’era stato più di quello- più torture, più esperienze vicino alla morte- ma non credeva che Sirius avesse bisogno di sentire tutto quello.

“Bè” disse Sirius lentamente dopo diversi minuti di silenzio. “E io che pensavo di aver trascorso dei mesi terribili…”

Remus soffocò una risata “Penso che avrei preferito rimanere qui” disse

“Non sei l’unico amico” mormorò Sirius. Dopo qualche altro minuto di silenzio pensieroso, Sirius ghignò all’improvviso “Allora…tu ed Emmeline…”disse suggestivamente.

Remus roteò gli occhi ma sorrise “Che cosa su di noi?” chiese fingendo una voce annoiata.

“Che cosa sta succedendo?” domandò Sirius.

Remus scrollò le spalle “Sinceramente non lo so Felpato”

“Quando la inviterai ad uscire?”

“Perché ti importa?”

“Perché voglio vedere il mio piccolo Lunastortino felice” disse semplicemente Sirius con una faccia seria.

Remus alzò incredulamente un sopracciglio “Come mi hai appena chiamato?” Sirius si limitò a sorridere. Remus scosse la testa, senza neanche voler immaginare do dove gli era uscito “Sarò felice quando questa guerra sarà finita Sirius”disse

“Succederà” disse Sirius

“Sembri piuttosto sicuro di te”

“Lo sono” disse l’auror”Pensaci Remus. Tu ed io siamo gli ultimi malandrini. James è morto e Peter è come se lo fosse…Ci deve essere una ragione per cui ho vissuto così a lungo no? Avremo un ruolo più grande in questa guerra. Sappiamo già cosa deve fare Harry…”

“Questo è vero” concordò Remus pensieroso “Forse ce la faremo a sopravvivere dopo tutto mm?”

“Assolutamente” disse Sirius “Ora se non ti dispiace penso che cercherò di dormire per una volta”

“Sembra un buon piano” disse Remus. Sirius si sporse strinse Remus in un abbraccio  e baciò la sua tempia.

“Notte Lunastorta”

“Notte Felpato”

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Anche dopo aver usato le tecniche che gli aveva insegnato Emmeline per bloccare la sua mente, Harry si ritrovò lo stesso bloccato in un sogno. Il posto era familiare. Lo aveva visto la notte della rinascita di Voldemort- erano le rovine della casa dei suoi genitori a Godric’s Hollow. Niente sembrava molto diverso dall’ultima volta che Harry lo aveva visto, eccetto il fatto che non c’era nessun grande calderone nel centro, e nemmeno un mangiamorte che manteneva un cumulo di stracci.

Aveva visto foto di com’era un tempo la casa, e pensò che fosse proprio un peccato che ora fosse solo un mucchio di rovine. Fece automaticamente qualche passo in avanti attraverso il cancello arrugginito e fino al vialetto. Sorrise quando lo scenario cambiò. Non era più in piedi davanti a distruzione. Ora era un bellissimo cottage a due piani con un giardino colorato da tutti e quattro i lati.

“Perché sono qui?” si chiese ad alta voce “perché Voldemort vuole che veda questo?”

Sapeva che non doveva essere lì, che era quello che stava cercando di evitare studiando l’occlumazia, ma era curioso. Ogni altra visione che aveva ricevuto dal signore oscuro mostrava morte e buio e caos. Forse non era una visione. Forse era solo un sogno normale…

Si morse il labbro (poteva sentirlo)e aprì la porta bianca del cottage. Tutto sembrava normale. Cerano giochi di bambini sparsi dappertutto, e foto di famiglia che coprivano i muri del corridoio.

Poteva sentire molte risate dalla cucina. Ancora curioso,seguì i suoni e ricevette un leggero shock quando entrò superò la soglia della cucina.

Una famiglia era seduta al largo tavolo di mogano mentre mangiava la colazione. Harry riconobbe tre membri,ma non aveva mai visto gli atri due. Sua madre e suo padre erano seduti ad ogni capo del tavolo,sorridendo amorevolmente ai loro bambini, Harry era seduto in mezzo a loro, ridendo nel suo bicchiere di succo di zucca. Di fronte a lui c’erano due bambini tra l’età di sei e dieci anni, un maschio e una femmina. Il ragazzo aveva capelli rosso scuro, e poteva essere tranquillamente scambiato per un fratello più giovane di Ron se non avesse avuto gli occhiali. La ragazza aveva lunghi capelli neri e gli occhi come quelli di Harry.

Non stava succedendo niente di speciale- era solo una famiglia che si stava godendo insieme la colazione. Harry suppose che questa sarebbe stata la vita che avrebbe avuto se Voldemort non fosse esistito. Si stava godendo la vista,ma si chiese preoccupato dove fossero Sirius e Remus. Tornò nel corridoio e guardò le foto. La più recente con i suoi guardiani risaliva a quando la piccola bambina in cucina- sua sorella- era nata.

“Che cosa è successo a loro?” mormorò Harry a se stesso.

Come risposta, la casa intorno a lui svanì, e fu sostituita dal cimitero in cui erano seppelliti i suoi genitori. I suoi piedi lo portarono quasi automaticamente verso un punto sulla collina dove due lapidi si trovavano a dieci piedi di distanza l’una dall’altra. Erano entrambi di granito, proprio come quelle dei genitori di Harry, e avevano entrambe foto di animali su di loro.

Sulla prima tomba c’era un lupo. Proprio sotto di esso, scritte in lettere d’oro,c’erano le parole che dimostravano ad Harry che non era un sogno normale.

Remus John Lupin

11 Marzo 1960-31 Ottobre 1988

Amico.Fratello.Eroe.

Accanto a quella tomba ce ne era una con un cane.

Sirius Orion Black

12 Dicembre 1959-31 Ottobre 1988

Amico.Fratello.Eroe.

Harry non si stava godendo più il sogno come all’inizio. Aveva una famiglia-una vera famiglia- con sua madre suo padre e dei fratelli, ma le due persone che l’avevano fatto diventare quello che era, erano sparite per metà della sua vita. Per quanto aveva pensato a come sarebbe stata la sua vita se i suoi genitori fossero stati vivi,non aveva mai pensato che sarebbe stata senza Sirius e Remus.

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Harry si alzò si scatto nel suo letto, respirando affannosamente. Accanto al suo letto, Ron era nel suo, russando forte, con i suoi sogni non disturbati. La cicatrice sulla fronte di Harry prudeva un po’, e se la massaggiò assente, prendendo una decisione.

Domani avrebbe parlato con Sirius.

RECENSITE!

P.s scusate se ieri non ho aggiornato ma ho gli esami di maturità quest’anno e la scuola sta finendo… mi dispiace, cercherò in tutti i modi di aggiornare tutti i giorni…






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Capitolo 18
*** Capitolo 18 ***


chap 18
CONSEQUENCES
Capitolo 18

La mattina della vigilia di Natale era iniziata nella maniera più normale possibile a Grimmauld Place. Non erano arrivati gufi che portavano notizia di attacchi di mangiamorte agli innocenti,non si erano sentite urla terrorizzate da parte di Remus ed Harry,e la casa in generale sembrava piena di spirito natalizio.

Mentre Molly preparava la colazione, Sirius cominciò a raccogliere delle cose dalla dispensa,per la cena di quella sera. Aveva appena tirato fuori un grosso prosciutto al miele dal freezer quando Harry entrò. Il ragazzo era ancora in pigiama con i capelli arruffati per il sonno,ma sembrava perfettamente sveglio e un po’ nervoso.

Padrino e figlioccio si guardarono per diversi minuti senza sapere cosa dire,come se fossero due estranei. Sembrava che Harry volesse disperatamente dire qualcosa, ma non sapeva da dove cominciare. Sirius aspettò pazientemente.

“Allora…”cominciò Harry imbarazzato”La cena di Natale eh?”disse indicando il prosciutto tra le mani di Sirius.

Sirius annuì “Sì,Molly sta praticamente preparando tutto”

“Sembra buono…”Harry si schiarì la gola,e guardò dietro la sua spalla in cucina. Si arruffò un po’ i capelli e provò ancora “Ascolta Sirius…” sospirò. Sirius alzò un sopracciglio interrogativamente”Ehm, mi dispiace. Sai per quello che ho detto ad Halloween. Non lo volevo dire…cioè, so che non sei veramente mio padre, ma è come se lo fossi e-“

Le parole di Harry furono interrotte quando Sirius lasciò cadere di nuovo il prosciutto nel freezer strinse Harry in un abbraccio tanto forte da spezzare le ossa. Harry rispose con lo stesso entusiasmo.

“Lascia perdere piccolo” disse Sirius con la voce attutita nei capelli di Harry “Eravamo tutti e due piuttosto stressati quella sera. Dispiace anche a me”

Dopo qualche momento Sirius baciò la testa di Harry e lo allontanò,asciugandosi gli occhi “C’è troppa polvere qui” mormorò “Vieni,aiutami con questo prosciutto”. Harry rise e accettò il prosciutto,facendo strada fuori dalla dispensa e dentro la cucina.

“Allora” disse Sirius”Ho sentito che Draco Malfoy è un bel furetto”

Harry rise forte,attirando l’attenzione di Remus dalla sua conversazione con Arthur ed Emmeline. Il lupo mannaro sorrise largamente al cambiamento improvviso di comportamento dei membri della sua famiglia. Sirius gli fece un occhiolino,e continuò a raggruppare le cose per la cena.

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Più tardi quella sera,c’era una festa in corso nella cucina del numero dodici. La  maggior parte dell’ordine era presente, come anche Andromeda e Ted Tonks. Per il sollievo della figlia, erano andati d’accordo splendidamente con Kingsley Shacklebolt,e pensavano che fosse perfetto per lei. Aveva detto che Kingsley ricordava un misto di  Sirius e Remus- aveva il senso dell’umorismo di Sirius,e l’intelligenza e la sensibilità di Remus.

L’atmosfera al numero dodici era migliorata notevolmente dal ritorno di Remus un mese prima,ma niente l’aveva migliorata di più di avere Sirius ed Harry che finalmente si parlavano di nuovo. Se fosse entrato qualcuno in cucina quella sera,non avrebbe mai detto che c’era una guerra in corso nel mondo magico. Ogni faccia era sorridente. Persino quando  la festa fu spostata dalla cucina alla biblioteca del piano di sopra, e Tonks aveva fatto svegliare accidentalmente il ritratto della signora Black,nessuno si era lamentato. Avevano riso tutti agli insulti della madre di Sirius ed avevano continuato a camminare per la loro strada.

Al piano di sopra nella biblioteca,Harry e Ron avevano sistemato un impianto stereo senza fili per divertimento,e Sirius aveva aperto qualche bottiglia di champagne. Remus era appoggiato contro una scrivania, guardando i festeggiamenti,quando Fred innocentemente aveva fatto notare che c’era del vischio sopra la sua testa. Lui aveva alzato lo sguardo e aveva sbattuto le palpebre quando un piccolo fiocco di neve era caduto nel suo occhio. Qualcuno (e Remus aveva un’ottima idea di chi fosse stato- Sirius ed Harry stavano ghignando verso di lui dall’altra parte della stanza) aveva incantato il vischio per nevicare sulle sue vittime. Era pronto a scommettere che proprio quel vischio l’avrebbe seguito dovunque fosse andato. Fece un passo alla sua sinistra,e poi a destra. Le sue ipotesi erano giuste,e c’era solo un modo per liberarsi del vischio.

Guardò male la sua famiglia, e cominciò persino a pensare alla vendetta,quando con la coda dell’occhio vide Emmeline che stava andando verso di lui. Si girò dalla sua parte,e senza nessun preavviso, lei lo tirò per il colletto della sua camicia, dandogli un bacio lungo e tenero. Quando,riluttanti,si separarono, entrambi stavano respirando affannosamente, e lei sussurrò “Era dal quarto anno che volevo farlo”.

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Sirius ed Harry erano seduti vicini sul divano della biblioteca,che era stato messo contro il muro per la festa,sorseggiando rispettivamente champagne e burrobirra.

“Era dannatamente ora”Mormorò Sirius con un ghigno,guardando Remus ed Emmeline che ballavano un lento accanto a Molly ed Arthur,Tonks e Kingsley e Andromeda e Ted. Harry mormorò che era d’accordo. “E allora tu piccolo? Qualche giovane strega che ti piace?”

Harry arrossì un po’ e sorseggiò la sua burrobirra. “Non lo so. Tonks non è male”

Sirius alzò un sopracciglio “Prima di tutto,l’aspetto di Tonks cambia ogni giorno, qualche volta ogni ora. Secondo , e secondo,sono piuttosto sicuro che lei e Kingsley stiano insieme”

Harry scrollò le spalle “Tu me lo hai chiesto” disse continuando a guardare la festa.

“Forza Harry” disse Sirius spingendo la spalla di Harry “Mi avevi già detto di qualcuno…”

Harry sussultò “Te ne ricordi eh?”

“Non è stato molto tempo fa e non così vecchio” disse Sirius con tono piatto.

Harry roteò gli occhi e si piegò per sussurrare qualcosa nell’orecchio del suo padrino.

“Davvero?” disse Sirius pensieroso “Ha senso….Sembra essere una cosa di famiglia….”

Harry arrossì ancora di più e cercò di sparire tra i cuscini del divano. Era sicuro che uno dei divani della casa dei Black cercava davvero di ingoiare le persone, ma sfortunatamente per lui non era questo.

“E poi c’è un’altra cosa” continuò Sirius “La tua timidezza. Se continui così non andrai da nessuna parte”

“Remus era timido” fece notare Harry, guardando il suo zio acquisito stringere di più Emmeline mentre ballavano.

“Vero,ma Remus era anche uno dei più intelligenti del nostro anno. Tutto quello che faceva tra scherzi e luna piena era studiare,quindi la timidezza era naturale. Tu,Harry,sei un giocatore di Quidditch. I giocatori di Quidditch non sono timidi”

“I giocatori di Quidditch non dovrebbero neanche essere i salvatori del mondo”

“Hai una risposta per tutto?”

“Praticamente sì”Harry fece un sorrisetto. “Sono stato cresciuto da te dopotutto”

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La mattina dopo, quella di Natale,tutto il numero dodici era in cucina,godendosi una grande colazione preparata,ovviamente,da Molly. I ragazzi stavano parlando animatamente tra di loro sui regali che avevano ricevuto,mentre gli adulti guardavano amorevolmente. Remus sorseggiò il suo caffè e guardò Sirius dall’altra parte del tavolo. Sentì una punta di colpa ad osservare il suo amico che cercava di nascondere la sua delusione. Sirius gli aveva regalato una nuova bacchetta presa da Ollivander, visto che la sua era stata fatta a pezzi in Francia. Remus aveva un regalo per lui,ma non poteva darglielo fino a tardi,quando sarebbe arrivato Kingsley. Remus stava lavorando al  regalo di Sirius da un anno ormai, ed era riuscito a recuperarlo solo nell’ultima settimana. C’erano stati problemi con la sua localizzazione, controllare che fosse in  condizione di funzionare, per non parlare di tante scartoffie da riempire al ministero… Fortunatamente,Kingsley ed Arthur erano riusciti ad aiutarlo, e finalmente tutto era pronto.

Una mano massaggiò dolcemente la schiena di Remus per un momento e lui si voltò alla sua sinistra. Emmeline sorrise e prese un piatto,sedendosi accanto a lui. “Buon Natale” disse piano Remus con un sorriso.

“Buon Natale” rispose lei un po’ stanca.

“Ho un regalo per te ma ho pensato di dartelo in privato” disse un po’ ansioso.

Le sopracciglia di Emmeline si alzarono mentre metteva uova strapazzate nel suo piatto “Davvero? Ora?” disse con le labbra che si contorcevano.

Remus realizzò cosa poteva aver sottointeso la sua frase e cominciò a balbettare scuse dicendo che non era quello che intendeva dire. Lei ghignò e scosse la testa “Calmati Remus” soffocò una risata “Anche io ho qualcosa per te”

“Non dovevi prendermi niente…Mi hai dato quei libri” mormorò imbarazzato.

“Oh,ti prego” disse  prendendolo il giro”Libri a Natale…”

“Non c’è niente di male a regalare libri a Natale “Mormorò sulla difensiva.

Lei roteò gli occhi e gli baciò una guancia “ Certo che no”

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Silente arrivò più tardi quella sera con aria cupa. Prese Sirius e Remus da parte, allontanandoli da un gioco piuttosto violento di scacchi magici tra Harry e George, entrando nella biblioteca. Informò i due maghi che le protezioni intorno alla profezia di Harry erano state spezzate la notte prima. Non era sicuro di come fosse successo,gli incantesimi sarebbero dovuti essere indistruttibili da qualsiasi forza, magica o no. Sirius cominciò a diventare piuttosto arrabbiato,e Remus pensò che ci fosse la possibilità che Silente lasciasse Grimmauld Place con un occhio nero.

Remus però,rimase calmo. C’era qualcosa nel modo in cui Silente aveva dato la notizia, che diceva che non era brutta come sembrava. Sirius riuscì a fare le sue domande su chi fosse entrato attraverso le protezioni.

“Kreacher” disse Silente piano.

Sirius sbatté gli occhi diverse volte,cercando di capire esattamente cosa avesse appena detto Silente. “Kreacher” ripeté con tono piatto. Il preside annuì “Come?”

“Sirius,ha appena detto che non lo sa” disse Remus piano.

“No,non è quello che intendevo. Pensavo che Kreacher fosse rinchiuso in un luogo dal quale non potesse uscire. Me l’ha detto lei stesso Silente” disse Sirius accaldandosi un po’.

“Non credo che Kreacher abbia agito da solo ieri sera. Qualcuno nella scuola lo ha aiutato a scappare dai sotterranei in cui lo avevo messo”

“Piton” disse subito Sirius”Nessun altro poteva sapere che si trovava lì…”

Remus lasciò cadere la testa tra le sue mani, e si lasciò sfuggire un lamento mentre Silente rispondeva.” Severus Piton non ha fatto niente del genere Sirius. Nemmeno lui era a conoscenza di dove si trovasse Kreacher. Capisco quanto tu sia riluttante a fidarti di Severus Sirius, ma devo chiederti di non saltare a conclusioni su questo argomento. Ricorda chi ha salvato Harry ad Agosto”

“Sono perfettamente a conoscenza di chi abbia salvato il mio figlioccio” disse Sirius a denti stretti “Ma questo non vuol dire che mi possa fidare di Moccio-Piton ha fatto l’antidoto solo perché glielo ha chiesto lei.”

Silente alzò le sopracciglia “Se la mia memoria funziona correttamente Sirius” cominciò con tono moderato “Sei stato tu che hai chiesto a Severus di preparare l’antidoto,non io.”

Sirius si calmò un po’ e si sedette su una poltrona.

“Allora c’è qualcun altro nella scuola che vuole prendere la profezia” disse piano Remus “Qualche idea su chi possa essere signore?”

“Nessuna” rispose Silente tranquillamente “Ma il problema non rimarrà non investigato. Se le cose peggiorano, cosa che probabilmente accadrà, faremmo meglio a distruggere la profezia. Dopo tutto è solo una registrazione”

“Che cosa è successo a Kreacher?” chiese Sirius all’improvviso.

“Bè” cominciò Silente “Ha trovato la profezia e ha cercato di prenderla in mano. Come entrambi sapete bene, quelli che possono farlo sono solo le persone di cui parla la profezia. Kreacher ha perso quel poco di sanità mentale che aveva una volta-“Sirius sbuffò una risata incredula “- e ora è al St Mungo. I guaritori non credono di riuscire a salvarlo”

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Harry e i Weasley erano seduti nel salotto con carte e scatole di dolci sparpagliate intorno a loro. Indossavano tutti i maglioni dei Weasley, ognuno con varie immagine e colori- quello di Harry era verde smeraldo con un boccino d’oro sul davanti.

“Qualcuno ha sentito Hermione?” chiese Ron con la bocca piena di bacchette di liquirizia.

“Ha mandato una lettera con il mio regalo di Natale” disse Ginny distrattamente, sfogliando un libro che Sirius aveva comprato ad Harry – Grandi scherzi dell’ultimo secolo. “Verrà a farci visita tra qualche giorno”

Ron annuì e distolse lo sguardo, fissando pensieroso lo spazio vuoto una volta occupato dall’arazzo dei Black. Harry roteò gli occhi al suo migliore amico,e cominciò una partita di sparaschioppo con George. Era più che ovvio che a Ron piacesse Hermione, specialmente dopo il ballo del ceppo dell’anno prima. Se avessero smesso di litigare per un po’-

Si sentì un rumore nel corridoio. Harry e i Weasley si guardarono e si coprirono le orecchie preparandosi a quello che stava per succedere. Come previsto, la signora Black cominciò ad urlare. Fortunatamente durò solo dieci secondi prima che qualcuno chiudesse le tende del ritratto. Harry abbassò le mani dalle sue orecchie e si alzò per andare a sbirciare dalla porta chi fosse arrivato. Tonks sembrava altamente scontenta con i suoi capelli rosso fuoco, mentre Kingsley soffocava una risata e la conduceva per le scale verso la cucina. Harry ghignò ai suoi amici e scesero anche loro velocemente per le scale.

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Sirius e Remus erano nel bel mezzo di una partita a scacchi quando Kingsley e Tonks entrarono in cucina. Remus fece uno sguardo ovvio a Kingsley, mentre Sirius si concentrava sulla sua mossa successiva,chiedendoli silenziosamente se fosse tutto pronto. L’auror  di colore annuì fece un occhiolino prima di andare a salutare Molly con un bacio sulla guancia.

“Sirius” disse Remus.

“Eh ? “grugnì Sirius continuando a concentrarsi sul gioco.

“Sei pronto per il tuo regalo di Natale?”

Sirius alzò la testa di scatto dalla scacchiera “Che regalo di Natale?”

Remus alzò un sopracciglio e ghignò “Non hai pensato veramente che mi fossi dimenticato di te vero?” Apparentemente Sirius aveva pensato proprio quello, a giudicare dallo sguardo sulla sua faccia. Remus scosse la testa. “Ci sono due parti” spiegò Remus “Ora, avrei potuto darti la prima parte stamattina, ma avrei svelato tutto,e so quanto tu ami le sorprese” Sirius ghignò “Harry se vuoi…”

Sirius si voltò trovando Harry che aveva in mano una scatola con un fiocco rosso e dorato. “Questo è un regalo da parte mia e di Harry” disse Remus mentre Sirius strappava via la carta come un bambino curioso di cinque anni.

“Wow” sussurrò Sirius appena ebbe sollevato il coperchio della scatola “Non può essere….dove…come?”

Remus ghignò di nuovo “L’ho trovata in alcune vecchie scatole” disse evitando la domanda. Sirius lo guardò con un sopracciglio alzato “Okay,Io e Kingsley siamo andati nel tuo vecchio appartamento e l’abbiamo trovata appesa nell’armadio”

Sirius rise e si provò la sua vecchia giacca di pelle “Mi sta ancora perfettamente” mormorò massaggiando il materiale “Grazie Lunastorta”

“Non ringraziarmi ancora amico. Controlla le tasche”

Sirius lo fece, e la sua fronte si aggrottò quando sentì che c’era un’altra scatola nella sua tasca sinistra. La tirò fuori- sembrava una scatola di una gioielleria. Lanciando uno sguardo ai grossi sorrisi sulle facce di Remus ed Harry, aprì la scatola. Dentro c’era una chiave d’argento.

“No…”sussurrò”Tu non…”aggiunse a Remus

“C’è voluto un po’ di tempo. Hagrid l’aveva nascosta e non si ricordava dove. Comunque è piuttosto funzionante. Kingsley l’ha portata qui quando eri al ministero l’altro giorno. Non l’ho provata però. Non mi è mai piaciuta tanto, e poi ho pensato che volessi provarla tu per primo” Remus sorrise.

“è qui?” chiese forte Sirius con un grosso sorriso. Remus annuì felicemente “Dove?” chiese.

“Fuori sul retro” disse Kignsley con il suo ghigno. “Non sarebbe stato bello se un babbano la avesse vista no?”

Sirius rise e corse per le scale a due alla volte. Sentirono la porta del giardino che si apriva e sbatteva contro l’altro muro, e poi le urla di gioia di Sirius. Tutti i presenti nella cucina lo seguirono, e trovarono l’auror seduto sopra una motocicletta nera e argentata. Sembrava avesse di nuovo diciannove anni,pensò Remus felicemente mentre Sirius accarezzava il manubrio d’argento con le lacrime agli occhi.

“Abbiamo aggiunto qualcosa Sirius”disse Arthur dalla porta “Ora c’è un generatore di invisibilità quando ti va di fare un giro”

“Stupendo” esclamò Sirius sorridendo largamente.

“E Remus ha aggiunto qualche incantesimo per essere sicuro che nessuno possa cadere”

Sirius roteò gli occhi a Remus “Grazie Lunastorta!”

“Non c’è di che Felpato.  Abbiamo anche fatto un incantesimo per non farla arrugginire. Quando l’abbiamo ricevuta non aveva un bell’aspetto, ma ora non ti devi preoccupare a lasciarla nella neve” disse Remus.

Sirius scese dalla moto e corse ad abbracciare forte Remus “Grazie amico” disse arruffando i capelli del suo miglior amico

”Buon Natale Sirius” disse Remus allontanando il suo amico.

“Allora,chi vuole provare questa cosa con me?”

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Più tardi quella sera,Sirius era ancora fuori con Harry a fare un giro sulla sua moto, e Remus stava lavorando a qualcosa per Silente. Lui e il preside avevano fatto un accordo sul fatto che Remus avrebbe svolto solo incarichi leggeri per il momento. Remus pensava che Madama Chips e Sirius avessero avuto una grossa influenza sulla decisione di Silente. A dir la verità,Remus non era molto entusiasta di ricevere una nuova missione in quel momento. Aveva avuto abbastanza avventura e pericolo che bastavano per il resto della sua vita. Sapeva che ci sarebbe stato un giorno in cui avrebbe dovuto lasciare di nuovo Grimmauld Place per qualche specie di missione,ma per ora,era più che felice con piani strategici e ricerche.

Si sentì bussare sulla porta della sua camera da letto, e lui disse alla persona di entrare. Si girò trovando Emmeline che sorrideva timidamente mentre chiudeva la porta dietro di lei.

“Ciao “disse con un sorriso

“Hey “rispose lei avvicinandosi a lui “A che cosa stai lavorando?”

“Silente mi ha chiesto di fare qualche altra ricerca sui mangiamorte in Albania” rispose.

“E tu lo stai facendo a Natale?” chiese con tono piatto.

Lui soffocò una risata “Deve essere fatto prima o poi no?”

Lei scosse la testa e roteò gli occhi “Ho pensato di portarti il tuo regalo,ma visto che sei occupato…”

“Non sono mai troppo occupato per i regali” disse appoggiando la piuma e chiudendo il libro che stava leggendo.

Lei sorrise e gli porse una lunga scatola sottile “Non ero sicura su che cosa prenderti,perciò ho chiesto a Sirius cosa ne pensava. Mi ha dato qualche suggerimento inappropriato,e poi ha detto che poteva piacerti qualcosa del genere…”

Remus prese la scatola dalle sue mani, e le fece segno di sedersi sul suo letto, mentre cercava nei  cassetti per il suo regalo “Non è molto, ma visto che Molly non vuole farmi uscire dalla casa…” Scrollò le spalle, e le porse un pacco con carta viola scintillante, sedendosi vicino a lei. Si ghignarono per un momento.

“Insieme allora?” chiese lei curiosa. Lui annuì e dopo aver contato fino a tre strapparono la carta dai loro regali. Remus sollevò il coperchio del suo pacco e lo fissò.

Era un orologio d’oro. Però,invece di dire l’ora,aveva delle piccole foto di Sirius ed Harry sulle lancette. E invece di numeri, c’erano parole- dormire,lavoro,scuola,Quidditch,punizione,prigione,pericolo mortale,morte… Era una versione in miniatura dell’orologio dei Weasley alla tana.

“Remus…”sussurrò Emmeline. Lui si girò nervosamente verso di lei, chiedendosi se il suo regalo era bello come l’orologio che gli aveva dato lei.

Era un carillon fatto di quercia rossa. Il coperchio aveva rilievi intricati di fiori e vari simboli, e se Emmeline guardava da vicino,un lupo che ululava alla luna piena. Lui ingoiò forte la saliva mentre lei alzava il coperchio per guardare dentro. Appena il coperchio si sollevò dai suoi cardini,cominciò a suonare una calma e dolce musica, e c’era spazio per gioielli o qualsiasi cosa lei ci volesse mettere dentro.

Remus stava diventando sempre pi nervoso mentre lei si limitava solamente a fissare il suo regalo “Se-Se  non ti piace…” disse piano,senza essere sicuro su come interpretare lo sguardo sulla sua faccia.

Lei distolse lo sguardo dal carillon per guardare Remus “Cosa?” disse piano “No…No, io lo adoro…è bellissimo”

“Lo so che non è niente paragonabile all’orologio, ma come ho detto-“fu interrotto quando Emmeline si piegò per baciarlo. Rispose al bacio quasi immediatamente- appena sparì lo shock che le fosse piaciuto veramente il suo regalo- e strinse gentilmente la sua faccia.

Il bisogno di respirare li interruppe molto maleducatamente, e si allontanarono, con le fronti che si toccavano. Lui si sporse e chiuse il coperchio del carillon, appoggiandolo sulla sedia della scrivania per il momento. Si sorrisero di nuovo, con le mani intrecciate, massaggiandosi le dita.

“Che cosa ora?” sussurrò lei.

Lui ghignò maliziosamente  e si piegò per baciarla di nuovo. Lei rise piano contro le sue labbra e strinse le sue braccia contro il suo collo, avvicinandolo a lei.

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Sirius ed Harry non tornarono a Grimmauld Place fino a dopo mezzanotte. Esausti,entrambi i maghi si diressero al piano superiore,mormorandosi la buona notte. Sirius decise di andare a controllare Remus per vedere se era ancora sveglio,e chiedere se ad Emmeline era piaciuto il suo regalo, e attraversò il corridoio. Facendo piano attenzione, aprì la porta,notando che la luce non era accesa. Ghignò largamente quando si accorse della vista davanti a lui. Remus ed Emmeline erano raggomitolati nel letto, profondamente addormentati. Sirius era sicuro di aver notato un piccolo sorriso sulla faccia addormentata di Remus prima di lasciare la stanza.

RECENSITE!

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Capitolo 19
*** Capitolo 19 ***


chap 12
CONSEQUENCES
Capitolo 19

A Marzo le cose erano tornate relativamente normali nella vita di Sirius Black. C’era ancora la guerra nel mondo magico- dall’inizio del nuovo anno,molti membri del ministero erano scomparsi ,o erano stati trovati morti nelle loro case, e i mangiamorte continuavano ad evitare di essere catturati- e i loro sforzi per cercare di sconfiggere il signore oscuro stavano diventando disperati. Ma Sirius era ottimista ancora una volta che la guerra potesse finire.

Per quasi un mese però, niente di terribile era successo. Era come se Lord Voldemort fosse andato in vacanza. Sirius e Remus ci scherzarono sopra,immaginando il signore oscuro su una spiaggia alle Bahamas, ma i pensieri che venivano fuori da questo erano troppo  fastidiosi per continuare a discuterne.

Sirius mantenne i suoi auror in allerta. Non potevano mostrare segni di debolezza o stanchezza,o avrebbero abbassato troppo la guardia. Sapeva che appena questo sarebbe accaduto Voldemort avrebbe colpito senza nessuna pietà- non che ne avesse mostrata un po’ nell’ultimo anno e mezzo…

La sicurezza nella comunità magica era stata,ancora una volta,aumentata. Gli unici posti veramente sicuri ormai,erano- nell’opinione di Sirius- Hogwarts,il ministero della magia, e il numero dodici di Grimmauld Place, per quanto odiasse ammettere l’ultima cosa…

Il ministro della magia Amelia Bones, aveva paura dell’utilizzo di attacchi da parte di morti viventi  nel loro mondo. Era una paura comprensibile, ed anche altamente probabile. Voldemort aveva usato gli inferi nell’ultima guerra, e non si preoccupava ad usare il bacio del dissennatore sulle vittime durante gli attacchi, quindi perché non avrebbe dovuto farlo anche ora?

L’ordine della fenice continuò il suo lavoro nella ricerca di Lord Voldemort, ma senza fortuna. Naomi e Piton avevano fornito meglio che potevano informazioni sui movimenti dei mangiamorte, ma non potevano spiegare la pausa di azione da parte di Voldemort.

Naomi disse  all’ordine,che il signore oscuro stava ancora morendo dalla voglia di stringere le sue pallide dita scheletriche sulla profezia. Silente finalmente prese in considerazione il consiglio che Sirius gli stava dando da quasi un anno, e insieme a Remus ed Harry, si addentrò nelle profondità del castello, togliendo gli incantesimi complicati man mano che scendevano. Quasi entusiasta, Remus disse a Sirius che Harry aveva gettato la profezia contro un muro, distruggendola in mille pezzi. Silente successivamente ammise a Remus di essere felice di essersene liberato. Ci sarebbe stato un momento in cui Voldemort non avrebbe più avuto paura di attaccare il castello di Hogwarts, e non c’era bisogno di offrirli ulteriori motivi.

Kreacher finalmente morì al St. Mungo a Febbraio, dopo aver cercato di prendere in mano la profezia. Non era ancora chiaro come fosse stato capace di superare le protezioni messe da Silente e Remus, e non era neanche chiaro chi lo avesse aiutato. Silente credeva che chiunque fosse stato, era stato a conoscenza delle conseguenze che portava toccare la profezia, e perciò aveva spedito Kreacher al suo posto. Sirius non sapeva se trovare la persona e stringerle la mano per averlo liberato di Kreacher, o gettarla ad Azkaban per aver cercato di rubare la profezia. Forse avrebbe fatto entrambe le cose…

Remus si era ripreso quasi completamente dalle sue ferite,anche se la sua gamba destra a volte faceva ancora male, di solito durante o dopo la luna piena. La sua relazione con Emmeline era migliorata notevolmente da Natale,e ormai Sirius chiedeva giornalmente a Remus quando ci sarebbe stato il matrimonio, e se poteva essere il suo testimone. Sirius adorava vedere il suo miglior amico così eccitato per la sua vita- neanche Naomi che ormai era presente ad ogni riunione dell’ordine,poteva far diventare Remus di cattivo umore.

Anche se Remus continuava a non fidarsi neanche lontanamente di Naomi, scoprì che ignorare la sua presenza era piuttosto soddisfacente. Neanche Sirius si fidava molto di Naomi, ma recentemente i due avevano cominciato a chiacchierare un po’. Naomi finalmente aveva scoperto che Harry era vivo, ed era sia curiosa che esitante di sapere qualcosa su di lui.

Durante una particolare riunione dell’ordine,quando Remus ed Emmeline erano entrati in cucina mano nella mano, Sirius era sicuro di aver visto uno sguardo di gelosia e rimorso sulla faccia di Naomi. Aveva chiesto a Sirius dopo l’incontro se Remus era felice con Emmeline. Quando la risposta era stata positiva, credeva che Naomi avesse uno sguardo un po’ scontento,anche se aveva detto che era felice per lui. Sirius notò anche lo sguardo di puro odio che Piton di solito faceva a Remus, era molto più carico negli ultimi mesi. Erano gli stessi sguardi che Piton rivolgeva di solito a Sirius e James. Remus non sembrava se ne fosse accorto- Remus non prestava mai molta attenzione a Piton- perciò Sirius si prese l’incarico di rispondere con altrettanto odio agli sguardi che il professore di pozioni rivolgeva a Remus ad ogni riunione con molto piacere.

“Impegnato?” chiese una voce dalla porta dell’ufficio di Sirius.

Senza alzare lo sguardo da un rapporto sulle morte più recenti Sirius rispose “Entra pure Lunastorta”

Sentì Remus entrare e sedersi sulla sedia davanti alla sua scrivania con un sospiro stanco. Alzò lo sguardo quando Remus sbadigliò forte, e non poté resistere dal fare un  commento.

“Hai fatto tardi con Emmeline ieri notte?”

Remus lo guardò male “No” disse con quello che sembrava rimpianto “Ho solo avuto qualche problema ad addormentarmi”

“E questo non è proprio quello che intendevo dire io?” Sirius si abbassò velocemente la testa mentre Remus lanciava una piuma di riserva verso la sua testa. Appena finì di ridere per la reazione del suo amico, guardò da vicino la faccia di Remus. Sembrava più stanco di quanto non lo fosse stato in molti mesi, con borse blu e nere sotto i suoi occhi, e linee stanche sulla faccia.

“Che c’è che non va?”

Remus scrollò le spalle, fissando un angolo della scrivania di Sirius “Te l’ho detto non riesco a dormire”

“Lo so questo ma perché?”

Remus scrollò di nuovo le spalle.

“Riguarda Emmeline?”

“No”

“La guerra?”

“In parte”

“Harry? Io? Dimmelo dannazione!”

“Incubi” fu la risposta appena udibile.

Sirius si sedette più indietro sulla sua sedia e sospirò “Ho pensato che avessi superato quella fase” disse piano.

“Lo credevo anche io” mormorò Remus amaramente “Ma apparentemente non l’ho fatto. Suppongo non siano terribili come prima, ma non sono ancora i sogni che mi piacerebbe fare”

“Ti va di parlarmi di loro?”

Remus scosse la testa “Non qui” mormorò.

Sirius annuì lentamente, guardando Remus che toglieva del cotone dalle sue vesti “Allora che cosa ci fai al ministero mio caro signor Lunastorta?”

Remus sorrise un po’ “Sono solo venuto a fare visita ad alcune persone” disse con tono evasivo.

“Emmeline?”

Remus lo guardò male di nuovo “No, non sono ancora riuscito a vedere Emmeline. Tu sei la mia seconda visita”

Sirius alzò un sopracciglio “E chi era la prima?”

“Il ministro”

“Perché?” chiese Sirius piano.

“Mi ha chiesto di aiutare nel dipartimento per la regolazione e il controllo delle creature magiche”

“Facendo cosa?”

“Bè” iniziò Remus “Dice che sono più che informato sulle creature magiche e oscure rispetto ad almeno metà del suo staff attuale, e vuole che diventi il capo del dipartimento per insegnare qualcosa in più agli altri”

“Stai scherzando!” disse forte Sirius “Remus è fantastico! Che cosa hai detto?”

“Ho detto che ci avrei pensato” mormorò Remus evitando gli occhi del suo amico.

“Che diavolo c’è da pensare? Capo del tuo dipartimento senza esperienza al ministero! Nessuno è mai riuscito a farlo prima d’ora!”

Remus si mosse a disagio nella sua sedia “Bè, questo è il problema no? Come pensi che reagiranno le persone quando sapranno che un lupo mannaro che viene praticamente dalla strada sarà a capo del loro dipartimento?” sussurrò aspramente.

“Potrei fare il nome di almeno una dozzina di persone che sarebbero contentissime a riguardo” disse subito Sirius “Remus, la tua vita non ruota intorno al fatto che tu sia un lupo mannaro. Gli idioti che dicono diversamente meritano di ricevere una fattura molto forte. Sei qualificato per questo lavoro. Non ho mai incontrato nessuno con più esperienza su un Kappa di te” Remus soffocò una risata “Hai sempre detto che ti piace fare ricerche su questo genere di cose. Sicuramente non è come insegnare ad Hogwarts- che so amavi più di ogni altra cosa tu abbia mai fatto- ma forza! Non puoi trascorrere il resto dei tuoi giorni facendo servizi per Molly o per Silente. Accetta il lavoro Remus”

Sembrava che Remus non volesse fare altro che concordare con Sirius e accettare il lavoro in un secondo. Aveva lo stesso luccichio negli occhi di  quando Silente gli aveva offerto il lavoro da insegnante ad Hogwarts. Ovviamente anche allora era stata tirata la stessa discussione sulla situazione di Remus e se dovesse accettare il lavoro o no. Remus era l’unico professore di difesa che Sirius ricordasse avesse resistito per più di due anni. E se Piton non si fosse comportato da vero bastardo,probabilmente sarebbe stato ancora lì.

Ma da quando aveva dato le dimissioni da Hogwarts,Remus era diventato riluttante a rientrare nel mondo del lavoro. Le stesse vecchie paure di essere rifiutato che aveva avuto dopo aver preso il diploma ad Hogwarts erano ritornate,e Remus era stato di nuovo obbligato ad immergersi nei suoi libri. A lui andava bene essere disoccupato, anche se non permetteva a Sirius di provvedere tutto per la loro piccola famiglia. Usava i suoi risparmi della Gringott ogni volta che ne aveva  la possibilità. Era stato molto sollevato quando Silente aveva proposto un piccolo stipendio per quelli che lavoravano nell’ordine. Sirius sperava sempre che arrivasse qualcosa a far diventare il suo migliore amico più sicuro di sé- aveva smesso di cercare di convincere Remus a cercare un lavoro dopo un mese che era tornato al cottage da Hogwarts.

“Ma e se-“ cominciò Remus.

“No” disse Sirius convinto, puntando il suo dito verso Remus. “Non parlerò di nuovo di tutti gli ‘e se’ con te. Non rimarrai al ministero durante la luna piena, perciò c’è ancora solo il pericolo che tu possa mordere me-“

“Non è divertente “ disse Remus arrabbiato.

“Scusa… Non volevo che venisse fuori così. Ascolta, c’è una ragione se la Bones ti vuole qui. Ovviamente si fida di te Remus.  Sono anni che Madama Bones ha cercato di riscrivere le leggi sui lupi mannari che avevano imposto Caramell e la Umbridge, e tu lo sai” Sirius sospirò”Remus sei il mio migliore amico, e sai che ti voglio tantissimo bene,ma se non accetti l’offerta della Bones sei dannatamente sciocco.” Disse onestamente “Mi ricordo cosa è stato per te quando io,James,Naomi,Julia e persino Peter abbiamo trovato lavori al ministero senza provarci più di tanto. Mi ricordo quanto sei stato male quando hanno rifiutato ripetutamente la tua domanda per ogni dipartimento. Ma ora hai il ministro della magia che ti vuole come capo di un dipartimento… Non puoi rifiutare questa offerta”

Per diversi minuti, i due amici si fissarono silenziosamente come se stessero avendo una battaglia tra le due decisioni. Remus finalmente distolse lo sguardo e sospirò pesantemente “Pensi davvero che possa farlo?” chiese piano.

“Sì!” esclamò Sirius con così tanto entusiasmo che metà degli auror sobbalzarono e sbirciarono nel suo ufficio.

“Okay allora. Tornerò a parlare con il ministro Bones prima di andarmene.”

Sirius ghignò “Bravo ragazzo Lunastorta!” disse “E se non sei ancora convinto che questa sarà la decisione migliore della tua giovane vita: vedrai Emmeline per tutto il giorno, ogni giorno” disse con un forte sussurro.

Remus fece un sorrisetto “Bè non mi dispiacerebbe vedere Emmeline, ma se devo sopportarti più di quanto non lo faccia già, potrei impazzire…” lo prese in giro.

“Ah Ah” rispose Sirius seccamente “Penso che stasera dovremmo festeggiare. Tu pensa al cibo, io all’alchool”

Remus alzò le sopracciglia “Penso che tu abbia bevuto abbastanza per il resto della tua vita Sirius”

“Per tua informazione, non bevo Odgen da Novembre grazie mille”

Remus scosse la testa e sospirò “Se lo dici tu Sirius. Okay vado a salutare Emmeline e poi torno dal ministro Bones. Ci vediamo stasera”

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Quella sera dentro la sala grande, i tavoli delle case erano stati appoggiati contro il muro per fornire più dello spazio necessario ad un gruppo di studenti che si erano raggruppati al centro della sala. Malocchio Moody era in piedi davanti a loro,guardando con un’espressione quasi sofferente i suoi studenti che cercavano di fare gli incantesimi che lui stesso aveva insegnato. Era il quinto incontro di questo gruppo di difesa, e anche se alcuni degli studenti stavano andando veramente bene, la maggior parte stava facendo chiedere a Moody chi gli avesse solo permesso di tenere una bacchetta in mano.

Quello che era migliorato di più fino a quel momento, e non era stata una sorpresa per Moody, era stato Harry Potter. Il ragazzo era un talento naturale con la bacchetta. Come poteva non esserlo per i genitori che aveva e i maghi che lo avevano cresciuto? Moody aveva sempre saputo che Harry sarebbe riuscito a fare tutto quello che voleva nella sua vita, e con le reazioni e i riflessi veloci che aveva…Il ragazzo provocò a Moody un senso di dèjà vu ai giorni di James Potter. James era stato una stella splendente nella squadra auror quando si era unito a loro, uno dei migliori che il ministero vedeva da molti anni. Era stato esitante ad unirsi agli auror dopo quello che era successo ai suoi genitori,ma Moody lo aveva convinto che era la cosa migliore da fare. Se James non fosse morto,Moody era pronto a scommettere il suo occhio magico che in quel momento sarebbe stato lui quello seduto sulla sedia di Sirius Black al dipartimento auror.

Non che Moody rimpiangesse la sua scelta di Sirius come capo auror- piuttosto il contrario veramente. Moody aveva affrontato molti problemi quando aveva annunciato chi sarebbe stato il suo successore. E anche se Moody non era sempre d’accordo con le cose che Sirius faceva con gli auror, stava avendo successo. Durante la prima guerra era stato quasi impossibile catturare mangiamorte. Sirius e i suoi auror ne avevano catturati più di dieci nell’ultimo anno, e gli avevano rinchiusi al loro posto di appartenenza, ad Azkaban.

Moody sparò alcune scintille nell’aria per attirare l’attenzione degli studenti. Non servì a molto visto che nessuno stava prestando molta attenzione. “HEY!” rimproverò il suo gruppo di studenti. Alcuni di loro sobbalzarono, e uno o due fecero addirittura cadere le loro bacchette. Penoso,pensò l’auror in pensione. “Ora ci eserciteremo  a fare l’incanto Patronus che vi ho mostrato la settimana scorsa. Molti di voi non ci riusciranno al primo tentativo, non scoraggiatevi. È un incantesimo difficile da fare, e ancora più complicato da controllare. Ovviamente, sarà relativamente facile per voi esercitarvi senza dissennatori che volano intorno a voi e cercano di succhiare le vostre anime” aggiunse tranquillamente, ignorando gli sguardi spaventato che avevano alcuni degli studenti più giovani”Faremo l’incantesimo a cinque alla volta. Vi chiamerò in ordine alfabetico. Voglio che tutti gli altri rimangano contro i muri, per dare agli altri abbastanza spazio…”

Chiamò il primo gruppo di studenti e disse di mettersi di faccia verso le porte dorate della sala grande. Ricordò a tutti le parole che andavano dette, e dopo aver contato fino a tre, cinque voci urlarono “EXPECTO PATRONUS!”. L’unico studente che ebbe un po’ di successo era uno del settimo anno di Corvonero- la sua bacchetta emise un getto di fumo, che sparì un secondo dopo.

Moody non era così deluso- non si era aspettato che succedesse niente al loro primo tentativo. Ma quando Hermione Granger quasi scoppiò in lacrime perché non riusciva a fare l’incantesimo, Moody dovette mandarla nel bagno delle ragazze per farla calmare.

L’ultimo gruppo era composto da Harry e dai Weasley. Moody ripeté le istruzioni come aveva fatto con gli altri (‘continuate a pensare ad un ricordo felice’). Quando tutti e cinque gridarono insieme “EXPECTO PATRONUS!” gli occhi di Moody si spalancarono al punto che il suo occhio magico stava per cadere dalla sua cavità. Harry era al centro del gruppo, e non solo era riuscito a far uscire del fumo, ma ora c’era un patronus corporeo che galoppava dal centro della sala grande fino a fuori le grande porte. La stanza era completamente in silenzio mentre seguiva i progressi del patronus di Harry. L’unico suono che si sentì fu quando Moody zoppicò fino al gruppo per guardare la faccia di Harry. Era shockato quanto il resto degli altri.

“Porca puttana Harry” mormorò Ron Weasley.

“il mio stesso pensiero Weasley” disse piano Moody continuando a guardare Harry.

“Ce l’ho fatta” disse Harry in un sussurro.

“Non solo ce l’hai fatta, ma l’hai fatto dannatamente bene” disse Moody burbero. Si abbassò più vicino ad Harry “Tuo padre sarebbe stato molto orgoglioso ragazzo. Molto orgoglioso”

Harry sorrise largamente mentre Moody congedava il gruppo, tutti i componenti stavano implorando Harry di far apparire di nuovo il suo patronus “La prossima volta” rassicurò Moody. “Ma ora dovete andare a letto. Forza, Ora!”

Moody ascoltò gli studenti che borbottavano la loro delusione mentre raccoglievano le loro cose e lasciavano la stanza. Dopo aver rimesso i tavoli delle varie case nella loro postazione iniziale,Moody ritornò subito nelle sue stanze per scrivere una lettera ai guardiani di Harry. Anche loro sarebbero stati molto orgogliosi.

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Capitolo 20
*** Capitolo 20 ***


chap 20
CONSEQUENCES
CAPITOLO 20



Anche se i suoi amici lo rassicurarono che sarebbe andato benissimo,Remus Lupin era stranamente nervoso ad iniziare il suo lavoro come capo del dipartimento della regolazione e controllo delle creature magiche. Infatti, non si ricordava di essere mai stato così nervoso per qualcosa in tutta la sua vita. Le sue mani stavano tremando così tanto quella mattina che ad un certo punto non era neanche riuscito  a mettersi da solo i vestiti. Dopo un po’ aveva fatto pena ad Emmeline.

Mentre scendeva  nell’ascensore la mattina  del suo primo giorno di lavoro, e dopo aver salutato Emmeline, mentre scendeva al sesto livello(dipartimento che regolava il trasporto magico), come se non l’avrebbe rivista mai più, pensò che avrebbe fatto bene semplicemente ad andarsene. Cosa poteva portare in più nel dipartimento che avrebbe dovuto dirigere? Però Sirius ed Arthur lo avevano praticamente spinto fuori dall’ascensore, dicendo che sarebbe andato benissimo e che lo avrebbero visto a pranzo.

Quando entrò dalle porte molte  persone nel suo dipartimento lo accolsero con sguardi decisamente non di benvenuto (specialmente Amos Diggory). Ma appena entrò nel suo nuovo ufficio, Charlie Weasley lo chiamò. Sembrava che il secondogenito dei Weasley avesse ricevuto pressioni da sua madre da quando Percy era stato arrestato,perché si trasferisse di nuovo vicino a casa,e lui era andato a vivere  nell’appartamento di Londra di Bill, e aveva accettato un lavoro al ministero per soddisfarla. Sentiva la mancanza dei draghi della Romania,ma aveva detto anche che era bello poter essere di nuovo vicino alla sua famiglia. Remus era semplicemente contento di avere una faccia amichevole nel suo dipartimento.

Charlie lo presentò alla maggior parte degli altri nel dipartimento, e raccontò persino la storia del vecchio capo, che non era stato molto popolare,e che molti pensavano fosse pazzo. La ragione per cui aveva dato le dimissioni era stata un  morso particolarmente brutto da parte di un pesciolino rosso rabbioso. Nessuno riusciva a capire come fossero cresciuti i denti ad un pesce, per non parlare del fatto che erano infestati da rabbia,ma alla maggior parte di loro non era importato investigare a fondo il caso- come era stato detto precedentemente, non era stato molto popolare.

Quando si incontrò con Sirius,Emmeline,Arthur,Tonks e Kingsley a pranzo, il suo umore era migliorato notevolmente. Non aveva mai realizzato quanto gli mancasse andare al lavoro tutti i giorni e fare qualcosa di più di commissioni per l’ordine per passare il tempo. Gli piaceva il lavoro e le responsabilità che portava. Gli piacevano anche le persone con cui lavorava- eccetto Amos Diggory. E gli piaceva essere coinvolto con il lavoro del ministero della magia. Togliendo la guerra intorno a loro, il ministero era pieno di pettegolezzi,ed era divertente sentirne alcuni. Apparentemente, Sirius Black, capo del dipartimento auror, si era incantato i capelli per farli diventare neri. Remus si divertì molto a sentire quest’informazione.

Molti casi sui lupi mannari atterrarono sulla scrivania di Remus nelle settimane successive. Variavano dai morsi più recenti, a brutali omicidi commessi da lupi mannari. Un lupo mannaro con cui Remus era molto più che familiare, era Fenrir Greyback, che si era fatto di nuovo conoscere nel mondo. Per quanto ne sapeva Remus, Greyback si era nascosto sottoterra dopo la prima sconfitta di Voldemort,preferendo quello ad una vita ad Azkaban. Ora che era ritornato, Remus era sicuro che il numero di attacchi da parte di lupi mannari sarebbe aumentato molto- Greyback era sempre stato un seguace molto conosciuto di Lord Voldemort.

Remus guardò la lista di vittime di Greyback - erano centinaia- e si fermò ad un quarto della lista su un nome: Lupin,Remus John, età quattro anni. I suoi amici avevano sempre saputo come era stato morso- di come era uscito per andare a prendere un gioco che si era dimenticato, e di come il lupo mannaro nel bosco dietro alla sua casa, lo avesse attaccato. Quando era stato più giovane, Remus aveva sentito il bisogno di vendetta. Greyback lo aveva maledetto per una lite con suo padre, e aveva sofferto per trentadue anni. Man mano che cresceva però, il bisogno di vendetta sparì quasi completamente, sostituito dal bisogno di combattere contro il lato oscuro e far finire la guerra contro Voldemort.

“Hey tu” disse una voce dalla sua porta.

Remus chiuse velocemente il rapporto su Greyback e alzò lo sguardo sorridendo “Hey” disse.

Emmeline attraversò l’ufficio e si sedette nella sedia di fronte alla scrivania, guardandosi intorno soddisfatta. “Mi sembra bello qui” disse.

“Sì, era un po’ spoglio non è vero? Non so per quanto tempo ancora avrei potuto sopportare quei muri bianchi prima di strapparmi tutti i capelli” disse soffocando una risata.

“Non farlo,mi piacciono i tuoi capelli” Emmeline ghignò.

La scrivania di Remus era piena di foto dei suoi amici e della sua famiglia che sorridevano. I muri erano coperti di poster di vari animali magici, e aveva persino una grossa vasca con un piccolo grindylow all’interno. Sirius aveva insistito perché lo chiamasse piccolo bastardo dopo che aveva morso una delle dita dell’auror con i suoi denti affilati.

“Kingsley e Tonks ci hanno invitato a cena stasera se sei interessato” disse Emmeline interrompendo i pensieri di Remus.

“Oh,bè io e Sirius dovevamo lavorare alla mappa dell’ordine stasera” Rispose Remus scusandosi.

“Kingsley ha detto che ha invitato anche Sirius ma ha rifiutato. Ha detto qualcosa del tipo che non voleva essere il quinto incomodo…”

Remus sospirò “Sì,penso che Sirius si sia sentito un po’ tagliato fuori ultimamente. Kingsley è quasi sempre con Tonks in questi giorni, e anche io e te non è che siamo stati molto separati”

Emmeline alzò un sopracciglio mentre Remus sistemava alcuni rapporti “Se vuoi possiamo passare un po’ di tempo separati”

Remus alzò lo sguardo sorpreso, ma sospirò sollevato quando vide le sue labbra che si contorcevano “Non è quello che stavo dicendo” mormorò “Sirius è solo…” Alzò le braccia sperando che potessero dargli parole per spiegare i pensieri e i sentimenti del suo miglior amico “Era abituato ad avermi sempre intorno, ma da quando sono tornato da…bè dall’essermene andato, è diventato molto protettivo nei miei confronti.”

Lei sorrise “Da quello che ho capito, è sempre stato molto protettivo nei tuoi confronti”

“Vero” glielo concesse Remus con un sorriso”Non lo so.  So che è felice di vedere noi due insieme,ma…”

“Pensi che sia geloso?”

Remus ci pensò su per un momento “No,geloso no. Ma tagliato fuori come ho detto”

“Bè,allora dovremmo solo includerlo più spesso non è vero?” disse Emmeline con tono ovvio.

Remus ghignò “Per quanto voglia bene a Sirius Emmeline, ci sono ancora delle cose in cui non vorrei che fosse coinvolto,se capisci cosa sto dicendo” disse con un sopracciglio alzato.

Emmeline rise “Completamente comprensibile. Allora preferisci rimanere a Grimmauld Place?”

Sospirò di nuovo “No,ho bisogno di una notte lontano da quel posto ad essere onesto. Io e Sirius possiamo lavorare alla mappa un altro giorno”

“Se gli hai già detto che avresti passato del tempo con lui va bene Remus” ribatté Emmeline “Non voglio che lui senta che sto cercando di portarti via da lui o qualcosa del genere”

“Starà bene” la rassicurò Remus “E poi non è che lui non abbia mai cancellato i nostri piani per uscire” scrollò le spalle. Emmeline non sembrava ancora convinta. “Hai detto che Kingsley lo ha invitato e lui ha rifiutato. Se voleva andare ci sarebbe andato. Starà bene”

Emmeline si limitò a sospirare e guardò il suo orologio “Hai quasi finito? Sono quasi le cinque…”

“Sì, ho finito. Lasciami solo mettere a posto questi rapporti e possiamo andare. Hai idea se Sirius sia già andato via?” chiese Remus mettendo in ordine i rapporti nei cassetti.

“Penso che sia andato via con Arthur qualche ora fa. So che Arthur andava via prima, e ha detto qualcosa sul fatto che lui e Sirius dovevano andare a controllare una segnalazione su tostapane incantati che venivano venduti ai babbani”

Remus alzò un sopracciglio”Perché Sirius si sta occupando di questo?”

“Bè apparentemente, i tostapane stanno facendo il lavaggio del cervello ai loro proprietari. Non sono sicuri che cosa comporti il lavaggio del cervello, ma il ministro Bones ha chiesto a Sirius di unirsi ad Arthur nel caso stesse accadendo qualcosa di oscuro”

“Mmm…”disse Remus pensieroso “Tra Sirius ed Arthur sarei sorpreso solo se riuscissero a superare il fatto che il tostapane è un oggetto babbano”

“Sirius ne ha già usato uno non è vero?” chiese Emmeline prendendo la mano di Remus mentre lasciavano il dipartimento.

“Bè sì, ma Sirius a volte può essere distratto dalle cose più semplici. Ti ho mai detto della storia di mister testa di patata di Harry?”

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Kingsley entrò nella sua casa buia subito fuori Londra alle sette quella sera. Doveva andare a prendere Tonks a casa sua in un’ora, e si sarebbero incontrati con Remus ed Emmeline per andare a cena alle otto e mezza. Aveva solo tempo per farsi una doccia, vestirsi, e forse bere una burrobirra prima di andare da lei.

Non era normale per lui lavorare fino a tardi, ma la maggior parte del ministero aveva avuto orari lavorativi molto strani negli ultimi mesi. Il dipartimento auror si sarebbe occupato dell’aumento della sicurezza ad Hogwarts per l’anno successivo, perciò Kingsley aveva dato incarichi a varie squadre di sistemare gli incantesimi al loro posto. Sirius stava persino parlando di metter una squadra ad Hogsmeade per proteggere la scuola e gli studenti quando visitavano il villaggio.

Sirius aveva detto a Kingsley in privato che avrebbe preferito mandarci qualcuno dell’ordine con il solo compito di proteggere Harry- non si era ancora dimenticato dell’incidente con i dissennatori di Halloween. Kingsley gli aveva ricordato cautamente che c’erano quattro membri dell’ordine che proteggevano Harry ad Hogwarts- cinque quando tornava Hagrid. Allora Sirius poi aveva detto che voleva rinchiudere Harry al numero dodici dove lui poteva controllare il ragazzo. Kingsley aveva detto a Sirius che non avrebbe mai avuto il coraggio di negare ad Harry gli ultimi due anni ad Hogwarts, anche se nella sua mente,era scettico- la paranoia di Sirius nei confronti del suo figlioccio era cresciuta così tanto da fargli prendere in considerazione l’idea di togliere Harry da scuola. Kingsley ringraziava il cielo che fosse ritornato Remus a fermare Sirius prima di fare una cosa del genere, per la salvezza di Harry.

Kingsley si avvicinò al suo frigorifero e tirò fuori una burrobirra prima di andarsi a sedere nel salotto, a riposare gli occhi per qualche minuto. Pensò di aver sentito il pavimento del corridoio scricchiolare, ma quando andò a controllare non c’era niente. Danda la colpa alla stanchezza della sua mente, si stese con la testa sul bracciolo del divano. Anche se avesse sentito veramente un rumore,probabilmente era il suo gatto che usciva fuori dal suo nascondiglio sotto il letto del piano di sopra- aveva messo i migliori incantesimi intorno alla casa, e anche intorno al piccolo appartamento di Tonks nel Surrey mesi fa. Era impossibile oltrepassarli, a meno che non si conosceva la password per entrare in casa.

Il suo respiro rallentò mentre si rilassava sul divano. Si sarebbe dovuto alzare presto per andare a fare la doccia se voleva evitare di arrivare in ritardo al suo appuntamento con Tonks. Ma conoscendola bene, comunque non sarebbe stata pronta al suo arrivo. Aveva frequentato molte streghe quando era più giovane,ma nessuna era interessante come quella attuale. Nonostante l’abitudine di Tonks di inciampare su ogni cosa che si trovava davanti- e anche per cose che lei giurava si muovessero da sole- Kingsley era stato attratto da lei quasi subito. Sirius lo aveva minacciato numerose volte da quando lui e Tonks si erano messi insieme, dicendo cosa gli avrebbe fatto se lui le avesse fatto del male. Ma Kingsley era più preoccupato di quello che poteva fargli lei. Non che lui potesse farle male. Era diventata una parte molto importante della  sua vita negli ultimi mesi. Avevano anche parlato di matrimonio diverse volte, e Kingsley stava per comprarle un anello-

Non lo sentì arrivare ma lo percepì. Un soffio d’aria che andava verso di lui. Aprì gli occhi appena in tempo per vedere un lampo accecante di luce verde, ed una figura incappucciata a dieci piedi di distanza, prima che la morte lo colpisse.

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Tonks uscì dalla doccia e si sporse per prendere un morbido asciugamano giallo per asciugarsi. Lo avvolse intorno al suo corpo e si guardò allo specchio,studiando pensierosa i suoi capelli rosa confetto. Accartocciò la faccia e chiuse forte gli occhi. Quando aprì di nuovo i suoi occhi blu, esaminò i suoi capelli ora neri, con striature rosso scuro.

Sorridendo soddisfatta, la giovane strega camminò con posso felpato fuori dal bagno e giù per il corridoio diretta nella sua stanza. La maggior parte della sua casa era completamente in disordine, con vestiti sul pavimento, e persino in cucina dove un reggiseno rosa era appeso al rubinetto del lavandino- non aveva idea di come fosse finito lì. Semplicemente non aveva tempo per pulire tra il lavoro,passare del tempo con Kingsley, incontri dell’ordine, Kingsley, andare a trovare i suoi genitori,Kingsley e dormire.

Movendo la sua bacchetta,accese il suo stereo babbano, e alzò il volume quando mandarono in onda la nuova canzone delle sorelle stravagarie. Cantando forte e stonatamene,Tonks cominciò a cercare nel suo armadio qualcosa di decente da  indossare quella sera. Kingsley aveva detto che sarebbero andati in un bel ristorante babbano, e non credeva che i suoi jeans,che erano stati strappati strategicamente in alcuni punti,e le magliette di gruppi rock potessero andare bene. Alla fine scelse una camicia e dei pantaloni beige. Stava per asciugarsi i capelli quando sentì bussare alla porta. Guardò la sveglia accanto al suo letto 8.15. Alzò un sopracciglio. È in ritardo…pensò divertita. Kingsley di solito era così puntuale da diventare fastidioso.

“Arrivo!” disse quando il bussare diventò più insistente. Corse attraverso la sua casa,evitando per poco un tavolino nel corridoio(e poi chi ha avuto l’idea di mettere un tavolino nel corridoio?Pensò irritata)Raggiunse la porta e si passò una mano tra i capelli prima di aprirla “Sei in ritardo!” disse felicemente. Il suo sorriso svanì quando realizzò che non c’era Kingsley fuori dalla porta: erano Sirius e Remus. “Che cosa ci fate qui? Pensavo dovessimo incontrarci al ristorante….”

Una sensazione di  terrore la riempì quando vide lo sguardo sulle facce dei due maghi. Gli occhi di Sirius avevano quello sguardo morto- lo sguardo che aveva solo quando qualcosa di veramente terribile era successo. La faccia di Remus non aveva espressione- qualcosa che lei aveva imparato lui usava solo quando qualcosa di veramente terribile era successo…

“Dobbiamo parlare” disse Remus con voce roca”Possiamo entrare?”

Tonks annuì passivamente e si spostò di lato per permettere a suo cugino e al suo miglior amico di entrare “Mi dispiace per il disordine” mormorò distrattamente. Nessuno dei due maghi sembrava preoccuparsi o aver notato lo stato della sua casa. Si sedettero uno accanto all’altro sul divano, dopo che Remus ebbe spostato alcuni dei suoi dischi babbani.

“Hai del Firewiskey Tonks? Penso che ci potrebbe servire” disse Remus guardando Sirius. L’altro mago stava fissando il pavimento con la mascella serrata.

“Ehm, certo” rispose Tonks, richiamando verso di loro una bottiglia piena di Firewiskey e tre bicchieri. Versò la bevanda e si sedette in una poltrona accanto ai maghi “Che cosa è successo?” chiese subito, senza voler aspettare più a lungo per qualsiasi brutta notizia dovevano darle.

Sirius prese il suo bicchiere di Firewiskey e lo bevve in tre lunghi sorsi. Remus sospirò tremante, guardando dappertutto tranne Tonks “Proprio quando io ed Emmeline ci stavamo preparando per venire al ristorante” Remus cominciò piano “è arrivato un gufo al quartier generale, mandato da Dawlish. Il marchio nero era stato avvistato su una casa fuori Londra…era di un impiegato del ministero”

Le mani di Tonks cominciarono a tremare così tanto che si stava facendo cadere tutto il suo drink addosso. Ci poteva essere solo una ragione per cui Sirius e Remus fossero andati a casa sua a dirle della morte di un impiegato del ministero…”No…” sussurrò con gli occhi che si riempivano di lacrime.

“Kingsley non ha neanche avuto la possibilità di difendersi” continuò Remus con voce roca.

“No” ripeté Tonks scotendo lentamente la testa “Dawlish si è sbagliato. Non era lui…è solo in ritardo…”disse disperatamente” Forse era qualcuno sotto la pozione polisucco come con Karkaroff, vero Sirius?”

Sirius alzò la testa dalle sue mani con quello che sembrava tantissimo sforzo per guardare sua cugina. Scosse la testa “Era lui…Abbiamo controllato…” disse con la voce appena udibile.

“Mi dispiace tanto Tonks” disse Remus piano e sinceramente.

Lei lasciò cadere il bicchiere e quel poco Firewiskey che era rimasto dentro cominciò a bagnare il suo tappeto fucsia. Sirius si alzò tremante dal divano e si sedette accanto a lei sul braccio della sua poltrona, avvicinandola a lui. Lei pianse forte nel suo petto per quelle che sembrarono ore, continuando a ripetere che si stavano sbagliando,che Kingsley stava arrivando per andarla a prendere. In qualche modo Sirius si ritrovò seduto sulla poltrona cullandola mentre piangeva. Quando smise di piangere, continuò a tenere la testa nascosta nel collo di suo cugino mentre diceva “Dovevamo sposarci” Sirius le massaggiò la schiena,cercando di confortarla,anche se sapeva che quello che stava facendo non stava servendo a niente.

“Tonks” disse piano Remus quando si fu calmata un po’ ”Vorremmo che tu venissi a vivere al quartier generale per un po’,così non sei sola…”

Tonks pensò di aver sentito la sua testa che si muoveva su e giù mentre annuiva,ma non era sicura di essere riuscita a farlo. Sirius la fece scendere dalla sue gambe e le riempì il suo bicchiere di Firewiskey mentre Remus andava a preparare una borsa per lei. Nessuno di loro parlò. Sirius e Kingsley erano stati ottimi amici,oltre che essere stati colleghi di lavoro per quasi dieci anni.

Remus rientrò nella stanza poco dopo e aiutò Tonks ad alzarsi “Pensi di riuscire ad usare il camino?” chiese.

Lei annuì. Certo che poteva usare il camino,non era completamente incompetente. Voleva urlare questo a Remus,ma la sua mascella era bloccata. In fondo alla sua testa,sapeva che non era il modo in cui Remus aveva posto la domanda, ma non gliene poteva importare di meno.

Sirius entrò nel camino per primo, e lei lo seguì. Quando cadde nella cucina del numero dodici,sentì Sirius prenderla e condurla verso una sedia accanto ad Emmeline. Tonks nascose la testa fra le mani e pianse ancora un po’. La strega accanto a lei mise le braccia intorno alla giovane auror, sussurrando parole di conforto che non volevano dire assolutamente niente in quel momento.

Era stata innamorata di Kingsley. Era il primo uomo per cui aveva provato sensazioni così profonde,l’unico uomo che aveva presentato ai suoi genitori con successo. Appena i suoi genitori avevano superato il problema della differenza d’età- che non era mai stato un problema per la coppia- avevano adorato Kingsley. Proprio sua madre stava dicendo l’altro giorno che era meglio di tutti gli altri maghi che aveva portato a casa messi insieme.

Ad un certo punto quella sera, qualcuno aveva portato lei e le sue cose di sopra in una stanza degli ospito. Quella persona- Emmeline probabilmente, l’aveva fatta cambiare in un comodo pigiama e l’aveva messa a letto. Si addormentò quasi subito- non aveva mai creduto che piangere potesse essere così stancante- o forse era stato una pozione per dormire. Ad ogni modo non voleva svegliarsi per qualche settimana. E quando l’avrebbe fatto, sperava che sarebbe stato tutto un grosso bruttissimo incubo.

RECENSITE!

I’m backkkk! Sorry se ci ho messo tanto ad aggiornare ma cm vi avevo detto mi stavo preparando per gli esami di maturità ke finalmente sono finiti! Ora nn preoccupatevi aggiornerò ogni giorno e se riesco a tradurre anche due volte al giorno per farmi perdonare!

P.S. ora inizia la parte tragica ...Sorry

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Capitolo 21
*** Capitolo 21 ***


chap 21
CONSEQUENCES
Capitolo 21



Metà giugno alla scuola di magia e stregoneria di Hogwarts significava molte cose. Per dirne una, l’anno scolastico sarebbe finito presto,e gli studenti sarebbero stati liberi da compiti a casa e insegnanti per due magnifici mesi. Per gli studenti del settimo anno voleva dire M.A.G.O; per quelli del quinto voleva dire G.U.F.O. La torre del Grifondoro non era mai stata così silenziosa se non come durante la settimana dei G.U.F.O. Hermione Granger poteva essere vista  a tutte le ore del giorno e della notte(quando non era  in classe) piegata su libri e appunti. Se uno studente faceva un po’ di rumore, ci si poteva aspettare che venissero tolti punti dal prefetto ossessionato dallo studio. Ron ed Harry volevano dirle che era sbagliato togliere punti alla loro casa, ma nessuno di loro aveva il coraggio di affrontare il suo sguardo faccia a faccia. Invece, le permisero di fare per loro tabelle di studio dettagliate e colorate, e cercarono di seguirle al meglio mentre si sedevano accanto a lei, sperando che gli aiutasse a capire che cosa stavano leggendo esattamente.

Era passato anche il periodo di orientamento per la carriera, lasciando Harry a chiedersi come avrebbe fatto esattamente a passare pozioni con un eccellente. L’unica carriera in cui aveva mostrato interesse era quella da auror. Lui ovviamente,aveva scritto a Sirius e Remus per chiedere aiuto sulla scelta della strada da prendere per  il futuro,ed entrambi gli avevano detto che sarebbe stato dannatamente bravo ad acciuffare maghi oscuri. Apparentemente essere un auror, era nel sangue di Harry- da quanto Sirius si poteva ricordare almeno ogni uomo Potter era stato uno. Harry sapeva come sia suo nonno che suo padre erano morti, e si chiese tenebrosamente se anche quella era parte della tradizione di auror della famiglia Potter. Se lo era, avrebbe ripensato alla sua scelta di carriera- gli erano sempre piaciuti i giochi magici e sport, e conosceva il capo del dipartimento, Ludo Bagman, molto bene grazie a Sirius.

Conosceva molti degli auror al ministero della magia, anche loro grazie a Sirius. la maggior parte di loro sembravano a posto per Harry, e alcuni erano diventati come parte della famiglia per lui – Tonks,Dawlish,Evans, e ovviamente Kingsley. Kingsley ovviamente era stato il  migliore del gruppo, ed Harry si era sentito come se avesse perso uno zio quando aveva sentito la notizia del suo assassinio. Sirius non l’aveva presa per niente bene- Remus aveva detto che non parlava a meno che non gli veniva rivolta la parola, e aveva praticamente tagliato fuori i suoi amici. Aveva scritto ad Harry poche volte dal funerale di Kingsley- per il quale ad Harry era stato dato il permesso di lasciare la scuola per andarci- ma le lettere erano sempre corte e piatte. Remus aveva anche detto ad Harry che Sirius ora stava lavorando così tanto che dormiva al ministero. Non stava bevendo molto però, secondo Remus, ma Harry credeva che fosso solo perché Remus aveva nascosto bene tutto il Firewiskey.

Il buco del ritratto della sala comune si aprì, e Fred,George, e il loro migliore amico Lee Jordan, si arrampicarono entrando nella stanza rumorosamente. Hermione ringhiò minacciosamente, con i suoi capelli più crespi del solito, che le davano l’aria di un leone rabbioso, e si girò a guardare male gli studenti del settimo anno.

“Vi dispiace?” chiese a denti stretti. “Ad alcuni di noi importa davvero del nostro futuro”

Fred scosse la testa e sorrise affettuosamente ad Hermione “Che cosa ti fa pensare che a noi non importa del nostro futuro mia carissima Hermione?”

“Sì,solo perché non passione ore e ore sui libri non vuol dire che non stiamo pensando alla nostra vita fuori dai magnifici muri di Hogwarts” aggiunse George sedendosi accanto a Ron.

Harry alzò un sopracciglio “Voi due sapete che avete presto i M.A.G.O vero?”

“Qualcuno ti ha mai detto che sembri Remus quando alzi il sopracciglio così Harry?” disse George pensieroso “E sì, sappiamo dei nostri M.A.G.O. che si avvicinano, non che importino qualcosa…”

“Che cosa vuoi dire con ‘ non che importino qualcosa’ ?” strillò Hermione, facendo sussultare alcuni studenti del secondo anno. “I M.A.G.O sono tutto quello che importa nel mondo magico quando si tratta di trovare un lavoro! Se non avete voti adeguati come potete pensare di arrivare mai da nessuna parte nella vita?”

“Calmati Hermione” disse Fred “Semplicemente non sono importanti per noi” scrollò le spalle “Semplicemente c’è già un’altra strada che si è presentata recentemente a noi”

“Che strada?” chiese Ron sospettosamente “Non state ancora pensando a quel negozio di scherzi vero? Mamma ha già detto che non lo avrebbe permesso”

George diede dei colpi sulla testa di suo fratello più piccolo come se fosse un cane raramente carino “Ronnie,Ronnie,Ronnie, non hai veramente un’idea vero?”

“è una qualità piuttosto accattivante” concordò Fred annuendo “Sì Ron stiamo ancora pensando al negozio di scherzi. E abbiamo appena fatto un accordo che ha segnato il nostro futuro come imprenditori”

“Che patto?” chiese Harry interessato.

“Ci piacerebbe dirtelo Harry, amico” disse Fred con rimpianto.

“Ma se lo facessimo dovremmo ucciderti” aggiunse George ovvio.

“E se lo facciamo Sirius ci ucciderà”

“Sì, e Sirius può fare paura quando vuole essere- sono sicuro che sarà d’accordo con ‘ quando si impegna molto’ ”

“E quindi non te lo diremo”

“Infatti andiamo a letto. È stata una lunga giornata stancante”

“Non studiate troppo”

I gemelli e Lee lasciarono la stanza con un  sorrisetto sulle loro facce e andarono nel loro dormitorio, lasciando il trio a bocca aperta e confuso dal loro comportamento.

“Non voglio nemmeno saperlo” disse Ron lentamente”Perché se lo sapessi, Mamma mi ucciderebbe per non aver fatto qualcosa per fermarli”

Continuarono a studiare per qualche altra ora, finché non si cominciò a sentire Ron russare sul suo libro di storia della magia. Harry diede la buonanotte ad Hermione che grugnì come risposta mentre continuava a guardare i suoi appunti di trasfigurazione, e aiutò Ron a salire la scala a spirale che portava al loro dormitorio.

______________________________________________________________________________

Era quasi mezzanotte nell’antica e nobile casa dei Black e il riluttante padrone di casa non era ancora tornato dal ministero. La maggior parte degli altri occupanti erano andati a letto da almeno un’ora, ma Remus rimase in cucina, aspettando Sirius. Aveva cercato di convincere il suo miglior amico che non gli faceva bene dormire sul divano del suo ufficio ai quartieri auror, e lo aveva quasi trascinato fuori dal ministero. Sirius sembrava pensare che concentrandosi solamente sul lavoro potesse scappare dai suoi problemi. Dalla morte di Kingsley due mesi prima, Sirius si era chiuso fuori da qualsiasi cosa intorno a lui. Era comprensibile. Kingsley e Sirius erano stati ottimi amici. Ma Remus era ancora preoccupato per lui. Ogni volta che andava a trovarlo ai quartieri auror, Sirius era sempre piegato su rapporti o su mappe. Remus avrebbe quasi preferito che il suo miglior amico fosse andato ad esagerare con l’alchool- per liberarsi dei suoi problemi. Almeno in quel caso sarebbe stato al quartier generale e Remus avrebbe potuto controllarlo.

Sirius era sotto pressione per rimpiazzare il suo vice- si rifiutava di farlo. Non c’erano molti nella squadra di auror di cui poteva onestamente dire si sarebbe fidato ad affidare la sua vita. Tonks era una di quelle eccezioni, ma non solo era molto giovane al ministero, Sirius non pensava che sarebbe stata capace di gestire la posizione in quel momento.

La giovane strega aveva seguito suo cugino in depressione. Quando non era al ministero, era chiusa in una delle camere degli ospiti al numero dodici. Normalmente,veniva spedita  in missioni  per l’ordine sotto copertura a cercare mangiamorte, ma dalla morte di Kingsley aveva perso controllo dei suoi poteri da metemorfomaga. Non poteva nemmeno cambiare più il colore dei suoi occhi- era bloccata con un grigio che ricordava gli occhi di Sirius - e i suoi capelli erano afflosciati e grigio topo. Emmeline aveva cercato di tirarla su molte volte, ma non stava servendo a niente-

“Oh mi dispiace… non sapevo ci fosse ancora qualcuno sveglio” disse una voce dalle scale.

Remus si irrigidì e aumentò la stretta intorno alla sua bottiglia di burrobirra fino a farla quasi rompere. Di tutte le persone che potevano vagare nella cucina a quell’ora di notte doveva proprio essere lei. Era proprio fortunato. Lentamente si girò per guardarla “Che cosa ci fai qui” chiese rigidamente, senza preoccuparsi di sembrare maleducato.

Naomi non distolse gli occhi dal suo sguardo- lo riceveva abitualmente negli ultimi mesi “Stavo solo prendendo da bere” disse piano.

Remus alzò un sopracciglio “Credevo te ne fossi andata dopo l’incontro” disse freddamente.

Timidamente,Naomi scese le scale rimanenti che portavano in cucina. Guardò Remus con circospezione come se stesse aspettando che tirasse fuori la bacchetta da un momento all’altro per maledirla. Lui veramente non pensava che fosse una cattiva idea. “Bè l’ho fatto” rispose alla fine “Ma sono tornata. Speravo di poter parlare con Sirius. è qui in giro?”

“No” rispose Remus asciutto ”Che cosa vuoi da Sirius?”

Le scrollò le spalle “Solo vedere come sta” mormorò

“Sirius sta bene” disse rigidamente”Penso che andrò a letto scusami” si alzò per andarsene , ma lei bloccò le scale “Puoi evitare di intralciarmi la strada per favore?” chiese cercando di rimanere calmo. Era piuttosto difficile farlo quando lo fissava in quel modo.

“Posso parlare con te allora?” chiese all’improvviso

“Non abbiamo niente di cui parlare”

Lei si morse il labbro “Ti prego? Solo un momento”

Remus si massaggiò stancamente le tempie. Sapeva che alla fine lo avrebbe bloccato, per parlare, e lui aveva fatto del suo meglio per evitarlo. La ignorava più che poteva quando era nella stessa stanza con lui più del necessario e se lei non poteva andarsene subito aveva sempre qualcuno con lui che gli impediva di parlare con lei. A parte per il forte odio che sentiva per lei, c’erano anche i ricordi di quello che erano stati una volta, e in quel momento, i ricordi stavano vincendo la battaglia interiore che si ritrovò a combattere. Doveva ammettere che era diventato un po’ curioso di sentire quello che doveva dirgli. Senza una parola, si girò di nuovo verso il tavolo e si sedette.

Lei sospirò e si andò a sedere accanto a lui. Lui non la guardava, ma rimase in attesa, pensando che qualsiasi cosa dovesse dire avrebbe fatto meglio ad essere buona. “è bello vederti” disse piano. La sua mascella si irrigidì “M-Mi sei mancato…”

“Naomi se volevi parlare di noi non sprecare fiato. Non c’è un noi. Non c’è da molti anni”

“Lo so” sospirò do nuovo”è solo che-“

“Perché sei qui Naomi?” chiese all’improvviso “E non intendo ora in questo momento. Perché sei tornata nell’ordine?”

“Perché voglio aiutare”rispose semplicemente.

Lui rise amaramente, girandosi finalmente verso di lei. “Vuoi aiutare? Perdonami se dico questo, ma non ti credo. Era uno dei piani brillanti di Voldemort che tu tornassi qui? Ti ha detto di venire a spiarci?”

“No!” gridò “Dannazione Remus, questo non ha niente a che vedere con lui. L’ho fatto da sola. Ascolta mi sono sbagliata. È stato l’errore più grosso della mia vita unirmi a lui. Avrei dovuto ascoltarti quando mi hai detto di andare da Silente. Avevi ragione. È questo quello che vuoi sentirmi dire Remus? Avevi ragione e io avevo torto. Sei felice ora?”

Remus scosse la testa “No non lo sono” disse “Dio Naomi, hai una vaga idea di come sarebbero potute essere diverse le nostre vite- la tua vita? Volevo aiutarti,salvarti,e tu sei solo scappata via come la codarda che sei. Non osare interrompermi” la minacciò quando vide che aveva aperto la bocca “Per anno mi sono chiesto dove fossi, se stessi bene. Non ho dormito per settimane dopo  che mi hai lasciato. Rimanevo sveglio a pensare che cosa sarebbe potuto essere di noi. Mancavano due settimane al nostro matrimonio Naomi…”

“Lo so” disse con voce un po’ roca. Sembrava volesse prendere la sua mano, ma pensò bene di non farlo. “Non so che altro dire se non mi dispiace. Sono stata una stupida. Ero spaventate”

“Perché ti sei unita a lui?”

Lei sospirò “Non lo so “ ammise piano scotendo la testa “S-Stavo parlando con Rabastan Lestrange- è mio cugino lo sai” lui annuì per far capire che sapeva “Comunque Rabastan mi stava dicendo di come lui e Rodolphus si fossero uniti ai mangiamorte, e di quanto stessero meglio per quello. Non gli ho dato ascolto per mesi, dicendo che stava dicendo un sacco di cazzate e che doveva lasciarmi sola. Venne a casa mia quando tu eri in Svezia per quella missione per Silente. Mi ha detto che il signore oscuro stava cercando seguaci- ha anche cercato di dirmi che tu ti eri unito a lui. Non gli ho creduto ovviamente- ti conoscevo troppo bene- non avresti mai fatto una cosa simile. Ma lui era insistente. Ha detto che l’unico modo in cui io o tu saremmo potuti uscire  vivi dalla guerra era se io avessi fatto qualcosa per il signore oscuro. Volevano che diventassi una spia per l’ordine, che passassi informazioni. Mi sono rifiutata e gli ho detto che se fosse mai tornato sarei andata al ministero.

“Saresti dovuta andare subito da loro” mormorò Remus “O almeno da me” aggiunse amaramente.

Lei annuì “Sono stata stupida- quello è stato il mio primo errore” sorrise senza divertimento “Mi ha lasciato in pace per un po’. La volta successiva che ho avuto notizie da mangiamorte è stato due settimane prima che Lily e James fossero assassinati. Tu eri appena andato via, avevamo organizzato le ultime cose per il matrimonio. Pensavo fossi tu all’inizio- forse ti eri dimenticato qualcosa. Ma non era così: era Peter. L’ho lasciato entrare ovviamente. Non avevo ragione per non farlo- per quanto ne sapevo era ancora nostro amico. Aveva un aspetto orribile Remus, come se fosse stato appena torturato. Bè, ho scoperto dopo che lo era stato. Il signore oscuro voleva che mi convincesse ad unirmi ai mangiamorte. Peter mi ha detto quello che aveva fatto “ A questo sembrava disgustata di se stessa “Ha detto che aveva ricevuto il marchio un anno prima. Ha detto-soffocò un singhiozzo , ma si ricompose velocemente “ ha detto che c’erano grandi piani per Lily e James, non ha voluto dirmi cosa, ma sapevo non poteva essere niente di buono… Ha detto che se mi fossi unita ai mangiamorte, potevo salvare Lily,James Harry e te e Sirius…Ha detto che sarebbe finito tutto, che la guerra sarebbe finita, solo se mi fossi unita a loro. Gli ho detto di uscire subito da casa mia e ha usato la cruciatus su di me”

“Che cosa?” chiese Remus con tono tagliente

Lei annuì “Non l’ha tenuta molto,solo qualche secondo. Penso avesse paura a tenerla di più, temendo che tu potessi tornare per qualche ragione. Dio desiderai tanto che tu tornassi Remus…Ma lui mi ha detto che ci sarebbero state conseguenze peggiori se  non fossi stata d’accordo, e che sarebbe tornato nelle settimane successive.”

“Perché non me lo hai detto?” sussurrò Remus

“Avrei dovuto, ma avevo paura che se ti avessi detto quello che stava succedendo avrebbero ucciso anche te…”

“Avremmo potuto salvare Lily e James”Mormorò dolorosamente.

“è tornato” continuò come se non lo avesse sentito” Due giorni prima di Halloween, insieme a Rabastan Rodolpphus e Bellatrix. Per quel tempo avevo preso un decisione. Ho pensato che Lily e James fossero in salvo- erano sotto l’incanto Fidelius con Sirius come custode segreto. L’unico modo per salvarli era unirmi a loro. Mi fecero smaterializzare al loro luogo di incontro- il signore oscuro stava aspettando, e mi ha marchiato”

Remus scosse la testa senza riuscire a crederci “Avresti potuto rendere tutto diverso per tutti noi”

“Lo so” disse con gli occhi pieni di lacrime”Dio Remus lo so. Non c’è niente che mi perseguita più dei pensieri di quello che sarebbe potuto essere- sarebbe dovuto succedere. Mi dispiace di averti lasciato, ma dovevo farlo. Ti avrebbero trovato e ucciso, e non potevo lasciare che succedesse”

“Hanno ucciso Lily e James!” Remus cercò di urlare. Uscì fuori solo un sussurro roco “E per quanto mi riguarda se tu non volevi vedermi morire allora dove diavolo eri quando sono stato torturato durante la luna piena in Francia?”

“Ero lì” disse velocemente come se avesse voluto farlo per mesi “Poco prima della luna piena. Avevo scoperto quello che ti avrebbero fatto, e sono andata nell’ultimo posto in cui ho sentito fosse stato avvistato Hagrid. Era con un gigante- non ho idea del perché- ma gli ho detto che cosa ti avrebbero fatto i mangiamorte. In qualche modo ha convinto il gigante a farli andare via dal loro campo. Quando se ne andarono,io ed Hagrid siamo venuti a controllarti, eri troppo debole per fare qualsiasi cosa, ma quando ti sei accorto che eravamo lì hai cercato di uscire dal recinto. Volevo rimanere e vedere se c’era qualcosa che potessi fare, ma Hagrid mi ha fatto andare via- ha detto che se fosse tornato qualcuno e avessero visto che ti stavo aiutando mi avrebbero uccisa subito. Hagrid ha detto che sarebbe tornato la mattina dopo- il gigante era scappato nella foresta, e Hagrid è corso ad acchiapparlo”

“Tu eri lì?” chiese lui in un sussurrò strozzato.

Lei prese la sua mano tra le sue- lui glielo lasciò fare “Mi dispiace tanto per tutto Remus” disse dolcemente “Non ho mai voluto farti del male. Ti amavo più di qualsiasi altra cosa al mondo- ti amo ancora, ma so che non senti più niente per me, e ho imparato ad accettarlo. È colpa mia se ti senti così. Voglio che tu sia felice, ed ogni volta che ti vedo con Emmeline…Sei felice con lei?”

Lui guardò le sue mani intrecciate “Molto felice” disse con un piccolo sorriso “Non stato così felice da anni”

Lei annuì “Lo pensavo anche io. So che probabilmente non mi perdonerai mai per tutto quello che ti ho fatto passare, e non meriterei il tuo perdono anche se tu lo facessi. Ma non mi dispiacerebbe almeno essere considerata di nuovo tua amica uno di questi giorni…”

Remus non rispose. Non sapeva come rispondere. Naomi era stata una grossa parte della sua vita una volta, la parte più importante. Ma aveva tradito la sua fiducia,il suo amore, aveva tenuto nascoste delle cose, e poteva essere una delle persone da incolpare per le morti di Lily e James. Come poteva superarlo?

“Remus” disse piano. Lui alzò lo sguardo e si accorse di quanto lei si fosse avvicinata a lui. Si ricordava di quanto avesse sempre amato i suoi occhi – il misto di verde e marrone, ma prevalentemente verde ora…”Posso baciarti?” sussurrò “Solo un’ultima volta?”

Prima che potesse fermarsi, prima che potesse dirsi che era la cosa più stupida che potesse mai fare, le sue labbra si unirono alle sue. Durò solo un secondo prima che lui si allontanasse da lei. Aprì gli occhi e si sedette di nuovo sulla sua sedia, passandosi una mano tra i capelli “Devo andare” disse con voce roca “Buona notte”

La lasciò sola in cucina e raggiunse la sua stanza al secondo piano dove trovò Emmeline che usciva dalla porta.

“Hey” disse “mi stavo chiedendo dove fossi finito. Stai bene?” aggiunse per lo sguardo sulla sua faccia.

Lui annuì un po’ rigidamente “Bene” sussurrò senza essere capace di guardarla negli occhi “è solo che non riuscivo a dormire- sai stavo aspettando Sirius”

“Non è ancora tornato?” chiese preoccupata mentre Remus stringeva un braccio intorno alla sua vita e la riconduceva nella sua camera da letto “Ho pensato avessi detto che sarebbe tornato a casa”

“Ho pensato che lo facesse” mormorò Remus guardando ovunque tranne lei.

Le entrò nella sua stanza, ma lui rimase in piedi sulla soglia fissando il pavimento. Doveva dirle quello che era successo in cucina con Naomi? Emmeline tornò al punto in cui lui era in piedi e avvolse le sue braccia intorno al suo collo “Remus cosa c’è che non va?” chiese cercando di guardarlo negli occhi.

Lui finalmente distolse lo sguardo dal pavimento polveroso e finalmente incrociò i suoi occhi. Lui aprì la bocca per dirle tutto e scusarsi abbondantemente, ma non riuscì a farlo “Davvero non è niente” disse mettendo le mani sulla sua vita “Riposati un po’ ok? Ci vediamo domani mattina”. Di solito l’avrebbe baciata per darle la buonanotte, ma si limitò a lasciarla, mormorando buona notte, e si diresse in fondo al corridoio verso la sua stanza. Prima di chiudere la porta la vide che lo guardava con un sopracciglio alzato e uno sguardo totalmente confuso sulla faccia.

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Sirius entrò al numero dodici poco dopo l’alba, la mattina dopo. Non voleva tornare a casa, ma il ministro Bones aveva scoperto che stava dormendo nel suo ufficio. E aveva detto che se non se ne andava e dormiva decentemente per almeno otto ore, l’avrebbe sospeso dal ministero senza paga.

Barcollò esausto per le scale, sperando di scivolare nella sua stanza senza svegliare nessuno. Remus lo avrebbe sicuramente sgridato per non essere tornato la notte prima, e lui non era proprio in vena per quello.

Aveva ricevuto il giorno prima una richiesta di trasferimento da un auror in Australia. Rufus Scrimgeur era stato scartato da Malocchio come scelta per il lavoro attuale di Sirius sette anni prima, e lui come protesta per la nomina si era trasferito in Australia. Sirius aveva conosciuto Scrimgeur al ministero prima del suo arresto. Anche se l’altro mago era un ottimo auror, Sirius non riusciva proprio a sopportarlo. Era troppo orientato politicamente, e Sirius non poteva pensare a nessun beneficio per il suo ritorno in Inghilterra.  Probabilmente aveva saputo della morte di Kingsley e sperava di diventare il nuovo vice di Sirius.

“Molto improbabile” mormorò Sirius a se stesso, mettendosi il pigiama.

Lanciò uno sguardo al suo specchio e non fu sorpreso di vedere che aspetto orribile avesse. Aveva un disperato bisogno di radersi, e i suoi occhi erano gonfi e rossi. Per non parlare del fatto che non faceva un pasto decente in due settimane. Sospirando pesantemente, diede le spalle allo specchio e barcollò verso il suo letto. Senza avere nemmeno la forza di alzare le coperte, si lasciò cadere sul letto, addormentandosi quasi immediatamente.

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Remus sporse la testa per controllare Sirius più tardi quella mattina. Lo coprì con una coperta, incantò le tende delle finestre per non fare entrare la luce del sole lasciando la stanza nel buio totale, e mise un incantesimo soporifero sulla stanza. Sirius aveva bisogno di molto riposo, e l’unico motivo per dormire tutto il giorno era se non c’era qualcosa a svegliarlo.

“Dormi Bene Felpato” disse piano Remus prima di chiudere la porta.

RECENSITE!

Grazie mille per l’interessamento per i miei esami! In risposta alle vostre recensioni, faccio il liceo classico, e gli esami spero siano andati bene… avrò i risultati il 9 Luglio…fortunatamente non ho fatto nessuna delle tracce con errori di ita, e di greco il nostro prof ci ha detto dov’erano quindi dovrebbe essere andato tutto bene.. Speriamo!

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Capitolo 22
*** Capitolo 22 ***


cap 22
CONSEQUENCES
Capitolo 22


La notte prima del G.U.F.O. finale di Harry,Sirius,Remus ed Emmeline arrivarono ad Hogwarts. Emmeline voleva fare un’altra lezione di occlumazia con lo studente del quinto anno prima del suo ultimo esame- disse che  la quantità di studio che Harry aveva fatto per gli esami poteva aver indebolito la sua mente, rendendo più facile per Voldemort entrare. Sirius e Remus l’avevano accompagnata per sicurezza,e anche per augurare ad Harry buona fortuna per il suo ultimo G.U.F.O.

Si sedettero e aspettarono Harry fuori,vicino al lago. Sirius sembrava aver dormito bene dal suo ritorno al numero dodici dal ministero, anche se Remus sospettava avesse usato un incantesimo per nasconderlo. L’auror aveva un aspetto terribile quando era tornato, e Remus non credeva che solo due notti di riposo potevano cambiare così tanto il suo aspetto.

Nessuno di loro parlò mentre aspettavano Harry- entrambi avevano troppi pensieri nella testa, e non erano sicuri su come trasformare i loro pensieri sconnessi in parole. Sirius stava giocando con l’erba ai suoi piedi e fissava la piovra gigante. Aveva così tante cose in testa che non sarebbe stato sorpreso se il suo cervello si fosse ridotto in poltiglia .Un ronzio fisso riempiva le sue orecchie mentre cercava di pensare a qualcos’altro per occupare la sua mente. Poi Remus parlò e il suo obiettivo fu raggiunto, facendoli quasi venire un infarto per lo shock.

“Ho baciato Naomi” disse Remus, con la voce a malapena udibile.

L’erba che Sirius aveva in mano cadde sul terreno mentre lui cercava di registrare quello che Remus aveva appena detto. Appena ci riuscì, Sirius girò la testa di scatto verso Remus. L’altro mago continuava ad avere lo sguardo fisso davanti a lui “Che cosa?” balbettò Sirius.

“L’altra notte quando  stavo aspettando che tu tornassi a casa, è arrivata lei e abbiamo fatto una lunga chiacchierata. Proprio prima che andassi a letto mi ha chiesto se poteva baciarmi, e io l’ho fatto…”

“Oh” disse Sirius piuttosto stupidamente “E?”

Remus alzò un sopracciglio,continuando a fissare il lago “E cosa?”

Sirius roteò gli occhi “E quando l’hai baciata hai sentito qualcosa?”

Remus guardò il suo amico pensieroso per un momento prima che un piccolo sorriso si fece strada sulla sua faccia “Niente” disse con tono un po’ sognante “Non ho sentito niente….”

Sirius soffocò una risata, pensando di sapere dove si stava dirigendo la loro conversazione.

“Sai cosa continuavo a pensare?” chiese Remus. Sirius scrollò le spalle “Che non è Emmeline. So che è un po’ ovvio, ma ho realizzato ora che ho totalmente dimenticato Naomi”

“E l’hai realizzato solo ora?” chiese Sirius.

“Bè no ma…”Remus scrollò le spalle “Naomi è stata il mio primo amore felpato, e so che tu sai quanto è difficile da dimenticare”

Sirius annuì “Non  ho ancora dimenticato Julia” sorrise tristemente”Quindi questo vuol dire che finalmente ammetterai di essere innamorato di Emmeline?”

Remus si limitò a sorridere e tornò a guardare il lago. Sirius scosse la testa con lo sguardo di chi la sapeva lunga. Aveva saputo per anni che a Remus mancava Naomi, anche se Remus non lo aveva mai ammesso ad alta voce. Remus non era mai stato il tipo che andava agli appuntamenti d’impulso come Sirius- preferiva conoscere bene qualcuno prima di passare al livello successivo della relazione. Anche se Sirius non era sicuro quanto fosse profonda la relazione di Remus ed Emmeline- Remus di solito non parlava di queste cose- aveva sentito da alcuni membri dell’ordine che Emmeline una mattina era stata vista mentre lasciava la stanza di Remus…

“Ho bisogno di una vacanza” disse una voce stanca dietro i due amici. Si girarono per trovare un Harry ghignante dietro di loro. Il ragazzo si avvicinò e si lasciò cadere in mezzo a loro. Appoggiò la testa sulla spalla di Remus e sospirò. “Ti prego dimmi che la scuola diventa più facile dopo i G.U.F.O…”

Sirius rise “Vuoi che ti menta?” chiese. Harry roteò gli occhi. “Non può essere stato così male no?”

Harry alzò scettico un sopracciglio “Sarò bocciato in pozioni” disse con certezza.

“E perché?” chiese Remus pazientemente, guardando in giù verso la testa di Harry.

“Perché Piton mi odia” disse Harry come se dovesse essere stata una cosa ovvia ai suoi guardiani.

Remus nascose un sorriso “Harry non sopporta molto neanche noi, ma questo non vuol dire che sarai bocciato in pozioni”

“Remus ho bisogno un Eccezionale per passare al livello da M.A.G.O. in questo momento prendo a mala pena un accettabile. Anzi veramente ho avuto una D su uno dei miei compiti che lui valutava da G.U.F.O” disse Harry con tono piatto, alzandosi per stiracchiarsi e sbadigliare.

“Hai avuto veramente un desolante ” chiese Sirius con una risata “Wow…nemmeno io ho mai avuto una D in pozioni. James d’altra parte…”

“Ma Piton non era il tuo professore “Disse Harry sulla difensiva

“E questa è una cosa di cui sono grato ogni giorno” Harry guardò male il suo padrino.

“Come stai andando in difesa?” chiese Remus mandando a Sirius uno sguardo che diceva ‘non stai aiutando’

Harry scrollò le spalle “Credo bene. Non è stato molto difficile veramente” disse con il suo umore che migliorava,

“Malocchio dice che sei un talento naturale” disse Sirius orgoglioso.

“E ha anche detto che hai messo in scena un bello spettacolo durante uno dei suoi gruppi di difesa” disse Remus con un sorriso”Io e Sirius non vedevamo l’ora di vedere il tuo patronus…”aggiunse cercando di mandargli un segnale

Harry sorrise largamente e capì cosa stava cercando di dire Remus. Si alzò e prese la bacchetta dai suoi vestiti, schiarendosi la voce e lanciando un altro sguardo ai suoi guardiani che si erano alzati dall’erba per vedere meglio. Harry pensò alla notte in cui aveva scoperto del ritorno di Remus “EXPECTO PATRONUS”

Le bocche di Sirius e Remus si spalancarono quando videro la forma del patronus di Harry che usciva dalla bacchetta del ragazzo “Ramoso…” sussurrò Sirius con gli occhi spalancati, guardando il cervo bianco come un fantasma che galoppava sulla superficie del lago.

Remus diede dei colpi sulla schiena di Harry,radioso,”Niente male Harry” disse piano “Niente male per niente…”

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Sirius stava camminando attraverso il dipartimento per il controllo e la regolazione delle creature magiche il pomeriggio successivo,salutando con cenni della testa le persone nei loro cubicoli. Amos Diggory,che sembrava stesse avendo una conversazione piuttosto frustrante con un goblin, prese una pausa dal suo lavoro per guardare male l’auror che stava passando. Sirius rispose allo sguardo con altrettanta forza.  Aveva sempre pensato che ci fosse qualcosa di strano riguardo a Diggory…Dalla coppa del mondo di Quidditch qualche anno prima, quando Diggory aveva insultato Remus, Sirius aveva avuto sentimenti ben poco amichevoli nei confronti del  mago. Sirius sospettava che Diggory fosse geloso della carica di Remus come capo del dipartimento, e disse anche a Remus che secondo lui era perché Diggory non aveva abbastanza cervello per dirigere un dipartimento.

Parlando di Remus,il lupo mannaro era piegato su un rapporto, mordendosi il labbro. Stava mormorando qualcosa, istruendo una piuma che stava scrivendo su una pergamena mentre leggeva. Sirius si schiarì piano la voce, e la piuma cadde sulla scrivania mentre Remus alzava lo sguardo.

“Hey, entra” disse appoggiandosi indietro sulla sua sedia e massaggiandosi gli occhi. Sirius chiuse la porta, salutò il grindylow di Remus- che mostrò i denti all’auror- e si sedette di fronte al suo migliore amico. “Come sta andando la tua giornata?”

“Bè è quasi finita quindi direi dannatamente bene” Sirius ghignò “Veramente ero venuto a  chiederti un favore. Ho mandato Tonks a casa prima, sembrava stesse di nuovo male, perciò abbiamo bisogno di qualcuno che copra il suo turno di guardia ai dentisti stasera”

Per quasi sei mesi, l’ordine della fenice si era preso il compito di sorvegliare i genitori di Hermione Granger. Tenendo conto che la loro figlia era una dei migliori amici di Harry Potter, erano uno dei bersagli primari per i mangiamorte e Voldemort. Arthur di solito si occupava della maggior parte dei turni- sembrava essere molto affezionato al signore e la signora Granger- ma Molly gli aveva chiesto di tornare a casa prima più spesso.

“A che ora doveva essere lì?” chiese Remus.

“ Alle Nove per dare il cambio a Sturgis” disse Sirius “Sarei più che contento di farlo io, ma volevo controllare che Tonks stesse bene. Sta peggiorando Lunastorta…Sto pensando di darle un periodo temporaneo di ferie, così che possa, sai, piangere o qualsiasi altra cosa ha bisogno di fare…”

Remus annuì “Potrebbe farle bene veramente” sospirò” Bè comunque non è un problema finisco, torno al numero dodici per mangiare un boccone e vado lì”

“Grazie lo faccio sapere agli altri allora” disse Sirius “Stai avendo problemi con o vampiri?” chiese indicando il rapporto che Remus aveva aperto sulla sua scrivani. Una faccia::: mostrava le sue fauci ai due maghi “Perché  oggi tutte le cose mi minacciano con i loro denti?” mormorò Sirius.

Remus soffocò una risata e tornò a guardare il rapporto. “Sì stiamo avendo dei problemi con loro” sospirò “Dicono che c’è meno sangue del solito- il St. Mungo non riesce a procurarsene abbastanza per le loro richieste. Siamo un po’ preoccupati che potrebbero cominciare ad attaccare umani se non lo trovano”

“Ho ricevuto un rapporto l’altro giorno su alcuni vampiri che hanno rapinato una banca in Surrey. “L’ho passato ad Emerson il capo del dipartimento applicazione della legge sulla magia, perché se ne occupasse lui- ho troppe cose a cui pensare per preoccuparmi di vampiri che commettono dei reati minori.Pensi che la riduzione di sangue a qualcosa  a che fare con Voldemort?”

Remus scrollò le spalle “è possibile. Voldemort sta causando praticamente tutti i problemi nel mondo magico,perché non anche questo? Ma i vampiri non sono facilmente influenzabili ad unirsi al lato oscuro come i lupi mannari,perciò Voldemort deve lavorare veramente tanto. Di solito loro preferiscono rimanere neutrali. Anche nella prima guerra di quanti attacchi di vampiri hai sentito?”

“Non molti più del solito…Perciò non c’è nessuna possibilità che siano andati da Voldemort vero?” chiese Sirius alzando un sopracciglio

“Questo non è quello che ho detto” rispose Remus. “C’è sempre una possibilità, e non sarei sorpreso se Voldemort abbia già alcuni vampiri tra le sue file. Ma i vampiri non sono troppo preoccupati con diritti e cose del genere come i lupi mannari. Non gliene importa e basta. Tutto quello che vogliono sono scorte disponibili di sangue così che non debbano usare prede umane. Ora potresti avere ragione sul fatto che Voldemort sta causando la diminuzione delle provviste. Potrebbe far credere a loro che lo sta facendo il ministero, e se questo sta succedendo i vampiri potrebbero andare da lui. Dobbiamo solo fare in modo che questo non accada.”

Sirius annuì “Come si sentono i vampiri riguardo al fatto che un lupo mannaro sta facendo tutto questo per loro?”

“Non sono molto preoccupati veramente. Ero un po’ sorpreso di questo” disse Remus “Sono sicuro che hai sentito delle storie su vampiri e lupi mannari e di quanto si odino…ma conosco alcuni di loro già da un po’, da prima che venissi al ministero,perciò la maggior parte di loro è contenta che ci sia io qui. Sanno che gli ascolterò senza pregiudizi.”

“Ma lavori mai Sirius?” chiese una voce divertita dalla soglia.

“Mia cara Emmeline” disse Sirius voltandosi verso la strega. “Sono il capo auror. Non c’è molto da fare per me eccetto essere sicuro che le mie squadre non si uccidano tra di loro” ghignò”E tu? Non hai passaporte o qualcosa del genere da autorizzare?”

Emmeline roteò gli occhi ma sorrise mentre attraversava l’ufficio e si sedeva accanto a Sirius “Ti faccio sapere signor Black, che sono appena tornata da Elephant e Castle. Qualche idiota aveva deciso che sarebbe stato divertente trasformare una panchina in una passaporta. Tre babbani sono stati trasportati nella parte est della costa  dove sono rimasti in volo sulla panchina sopra l’oceano finché non siamo andati a salvarli.” Sirius sbuffò una risata ed Emmeline lo colpì scherzosamente su un braccio”Comunque, non pensiamo siano mangiamorte solo persone che odiano i babbani e che cercavano qualcosa per divertirsi. E se non ti conoscessi bene Sirius,direi che c’eri tu dietro” fece un sorrisetto.

“Okay mi sono offeso per questo. Lunastorta tieni in riga la tua donna”disse Sirius

Remus alzò un sopracciglio “Scusa Felpato ma non credo di poterlo fare. Se Emmeline vuole farti una fattura per torture ai babbani, non posso fare altro che guardare e ridere”

“Capisco com’è” disse Sirius stringendo gli occhi “Va bene Lunastorta. Ed io che pensavo che fossimo amici” sospirò drammaticamente “Bè, vi lascio complottare contro di me. Ho perso un altro per il potere di una donna. Prima James ora tu…Buona fortuna Remus”

Senza un’altra parola,Sirius si alzò e lasciò l’ufficio. Remus ed Emmeline si fissarono per qualche minuto prima di scoppiare a ridere “Sei sicuro che non sta bevendo al lavoro?” chiese Emmeline dopo che si fu calmata un po’.

“Quando si parla di Sirius non sono più sicuro di niente…”Remus ridacchiò.

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Remus si smaterializzò dentro un vialetto in Surrey  poco dopo le nove. Aveva avuto dei problemi ad uscire dal numero dodici- Molly aveva insistito che mangiasse una quarta pozione di cena prima che uscisse per il turno di guardia. Per non parlare del fatto che Dung si era presentato appena aveva aperto la porta di ingresso, facendo cadere un gruppo di calderoni che stava contrabbandando, facendo svegliare il ritratto della cara madre di Sirius.

Remus corse fuori dal vialetto e lungo una strada di periferia verso la casa dei Granger. Alzò lo sguardo verso il cielo stellato e guardò un po’ male la mezza luna. Il cielo scuro era un po’ nuvoloso quella sera, e Remus sospettava che ci sarebbe stata presto un temporale. Girò un angolo e posò lo sguardo sulla grande casa che apparteneva ai due dentisti. I Granger erano persone fantastiche. Quando l’ordine era arrivato a casa loro e gli aveva detto della loro decisione di proteggerli contro Voldemort, avevano accettato piuttosto facilmente e con gratitudine. Hermione doveva aver racconto di tutti i problemi che c’erano nel mondo magico, perché non sembravano sorpresi da nessuna delle cose che diceva l’ordine.

“Sturgis” sussurrò Remus al cespuglio vicino alla porta d’ingresso, che di solito veniva usato come posto di guardia. “Sturgis sei lì?“ il cespuglio rimase in silenzio facendo sospettare a Remus che il suo compagno dell’ordine fosse stato invitato dentro a prendere un thè- i Granger di solito gli invitavano dentro verso la fine del loro turno.

Una nuvola si spostò di lato, e una luce sinistramente verde riempì il giardino. Con gli occhi spalancati, ed esitanti  Remus alzò lo sguardo per trovare il marchio nero sopra la grande casa bianca “Oh signore” mormorò con voce roca, con una sensazione nauseante cominciò a riempire il suo stomaco. Tirò fuori la sua bacchetta e corse alla porta d’ingresso “Alhomora!” mormorò velocemente quando realizzò che la porta era stata chiusa a chiave dall’interno.

“Sturgis!” gridò nella casa buia”Signore e signora Granger! È Remus Lupin! State bene?” la sua domanda ricevette risposta quando un forte odore si sangue riempì le sue narici, facendolo vomitare un po’. Seguì l’odore amaro fino al salotto e vomitò di nuovo, quasi perdendo tutte le quattro porzioni di cena che Molly gli aveva fatto mangiare.

La signora Granger era al centro del pavimento. Sembrava che la sua gola fosse stata strappata da una specie di animale. Un’abbondante quantità di sangue formava una pozza intorno al suo corpo, che era distorto in tanti strani angoli.

All’inizio,Remus non vide nessun segno di suo marito. Ma esaminando con più attenzione trovò un orecchio sul pavimento che portava in cucina. C’era ancora più sangue in cucina, e questa volta Remus dovette girarsi per svuotare tutto il contenuto del suo stomaco. I resti del signor Granger erano sparpagliati in ogni centimetro della cucina.

“Maledizione Reductor” mormorò Remus asciugandosi la bocca sulla sua manica. I mangiamorte sembravano preferire questa particolare e disgustosa forma di assassinio di questi tempi…

Un piccolo lamento si sentì dal corridoio, e Remus si girò di scatto verso la porta, stringendo forte la bacchetta,tenendola pronta. Cautamente si fece strada nel corridoio, con gli occhi spalancati,e le orecchie tese a cogliere ogni suono. Sentì di nuovo il lamento- veniva da un ripostiglio sotto le scale. Si avvicinò alla porta e la aprì velocemente, puntando dentro la bacchetta. La abbassò subito quando vide chi c’era nell’ombra del ripostiglio.

“Sturgis” disse con sollievo. Gli occhi dell’altro mago si spalancarono e lui si guardò intorno disorientato, spingendosi contro il muro del ripostiglio.

“Vai via!” mormorò selvaggiamente, mettendosi le braccia sopra la testa come protezione.

“Sturgis sono Remus, va tutto bene”

“Re-Remus?” rispose Sturgis, abbassando lentamente le braccia e sollevando la testa “Oh santo cielo grazie a Dio. Ma-Mangiamorte…Loro hanno ucciso i Granger…Io ho cercato di salvarli Remus, ma mi hanno s-schiantato e gettato qui dentro”

“Va tutto bene Sturgis” disse Remus cercando di calmarlo, accendendo la bacchetta, e inginocchiandosi accanto al mago “Se ne sono andati” O almeno spero che lo abbiano fatto, aggiunse Remus silenziosamente”Forza, usciamo di qui e torniamo al quartier generale,dobbiamo avvisare gli latri”

Con l’aiuto di Remus,Sturgis si alzò e si diressero fuori dalla casa, facendo attenzione a non guardare nel salotto”G-Greyback…”mormorò Sturgis debolmente

“Che cosa su di lui?” chiese Remus con tono tagliente, mentre un sentimento di sprofondamento sostituiva il disgusto che sentiva prima.

“Era qui…ha attaccato la signora Granger”

Remus si fermò alla porta d’ingresso e alzò le sopracciglia “Cosa significa che l’ha attaccata? Con una bacchetta?”

Sturgis scosse la testa”No…le ha strappato la gola con i denti…è stato orribile Remus…”

“posso immaginarlo” disse Remus cercando di rimanere calmo “Puoi smaterializzarti?” Sturgis scosse di nuovo la testa.

“Credevo anche io di no…Okay prendi il mio braccio, ci smaterializzeremo insieme”

Arrivarono di fronte al numero dodici, e Sturgis cadde immediatamente sulle mani e sulle ginocchia, vomitando su tutto il prato. Remus gli diede delle pacche sulla schiena e lo aiutò di nuovo ad alzarsi. Il numero dodici apparve davanti a loro, in mezzo ai loro vicini, e Remus colpì forte la porta con la sua bacchetta,conducendo dentro uno Sturgis barcollante.

“Vieni Qui,siediti sulle scale” lo istruì Remus piano “Ti prendo un bicchiere di Firewiskey- penso che tutti e due ne abbiamo bisogno ora…”

Sturgis si sedette e appoggiò la testa contro il muro,chiudendo forte gli occhi. Remus lo lasciò e corse giù per le scale. Sirius,Emmeline,Arthur,Molly,Dung e Tonks stavano chiacchierando,bevendo dei bicchieri di vino, quando lui entrò barcollando in cucina.

“Remus che cosa ci f-“ cominciò Emmeline alzandosi per andarli incontro

“I Granger sono morti” disse lui ansimando “Devi andare lì…”aggiunse a Sirius

“Porca Puttana…”disse Arthur tenebrosamente.

“Non ne hai idea…” rispose Remus mentre Sirius e Tonks si alzavano e correvano per le scale

“Dov’è Sturgis?” chiese piano Molly mentre Emmeline faceva sedere Remus.

“Seduto sulle scale. Portali un bicchiere di Firewiskey, ne ha bisogno…”mormorò Remus,appoggiando la testa sul tavolo.

“è stato brutto?” chiese Emmeline, tracciando cerchi sulla schiena di Remus

“Orribile” gracchiò Remus”La peggior cosa che ho mai visto in vita mia”

Arthur sospirò “Contatterò Silente. Deve dirlo ad Hermione…”

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La mattina dopo,Harry e Ron barcollarono con gli occhi rossi, fuori dal buco del ritratto e si diressero verso la sala grande per fare colazione. La loro stanchezza per i G.U.F.O non era ancora svanita, e anche se erano contenti che gli esami fossero finiti,non riuscivano ancora a far  funzionare bene le loro menti. Mormorarono qualcosa sui loro programmi per l’estate- apparentemente i genitori di Ron volevano tornare alla tana, sentivano la mancanza della loro casa in campagna.

“Vorrei che potessimo tornare al cottage”mormorò Harry infelicemente mentre entravano nella sala “Il numero dodici non è esattamente il posto più felice in cui sia mai stato…”

I due amici si sedettero di fronte ad Hermione e Ginny, annuendo stancamente i loro ciao, e cominciarono a mettere uova e bacon nei loro piatti. Hermione aveva cominciato a chiedere qualcosa a George sulle domande dei loro esami, ma Ron la zittì subito. “Ne abbiamo già parlato Hermione” disse il ragazzo dai capelli rossi con la bocca piena del suo toast” quelli esami del cavolo sono stati brutti una volta, non abbiamo bisogno di parlarne di nuovo-“

“Oh no” disse Ginny con voce spezzata, indicando il soffitto della sala grande. Alzarono tutti lo sguardo mentre un gruppo di gufi entrava portando la posta del mattino.

Il più evidente di tutti era un barbagianni marrone con una  piccola fascia viola scuro intorno al petto,che portava il marchio del ministero della magia. L’intera sala grande rimase in silenzio mentre il gufo volava più in basso- sapevano tutti che tipo di notizia stava portando. Avevano visto alcuni di questi gufi diverse volte dall’inizio dell’anno, e gli studenti che avevano ricevuto lettere da loro avevano lasciato la scuola per diverse settimane. I gufi portavano notizie di morte nelle famiglie. Il tempo sembrò rallentare ad un ritmo funebre, mentre il gufo cominciava a cercare il destinatario della lettera. Sospiri di sollievo si sentirono nella sala quando il gufo superò molti degli studenti.

Volò sopra il tavolo dei Grifondoro, vicino ad Harry e i suoi amici, e Ron si spinse lontano dal tavolo,cadendo sul pavimento, e gattonando all’indietro fino a toccare il muro,il più lontano possibile dalla lettera. Il gufo fece cadere la lettera al centro del tavolo, fischiò con compassione , e volò di nuovo fuori dalla scuola.

I Weasley,Harry ed Hermione fissarono la lettera per lunghi momenti, pallidi  e con gli occhi spalancati, prima che Harry si sporgesse e la prendesse con una mano tremante. Esaminò il  marchio rosso di cera del ministero da vicino, mordendosi il labbro.

“Per chi è Harry?” chiese Ginny con voce tremante quando Harry voltò la lettera.

La sua mascella si irrigidì, e alzò lo sguardo, passando la lettera dall’altra parte del tavolo ad Hermione “Mi dispiace tanto Hermione” disse piano, senza voler mostrare il suo sollievo egoista, sul fatto che Sirius e Remus non erano stati quelli ad essere uccisi…

RECENSITE!

Mi dispiace per ieri ma sn stata fuori casa tutto il giorno e non ho proprio avuto la possibilità di aggiornare…

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Capitolo 23
*** Capitolo 23 ***


chap 23
CONSEQUENCES
Capitolo 23

La porta d’ingresso del numero dodici di Grimmauld Place si aprì silenziosamente, e Remus praticamente portò in braccio Hermione attraverso la soglia. Sirius,Emmeline,Tonks, e l’intera famiglia Weasley erano subito dietro di loro. Erano appena tornati dal funerale dei genitori di Hermione. La bara di suo padre era stata chiusa e vuota, eccetto per quelle poca parti del suo corpo che poteva essere recuperate dalla loro casa. Anche per sua madre era servita una bara chiusa- i guaritori avevano cercato di sistemare il suo collo mutilato per il funerale,ma era stato inutile- l’attacco di Greyback su di lei era stato troppo terribile per poter lasciare aperta la tomba. Al resto della famiglia di Hermione era stato detto che i due dentisti erano stati assassinati per caso da alcuni delinquenti- i babbani non avrebbero mai creduto alla verità.

Emmeline colpì Remus sulla spalla quando vide che  stava per portare Hermione in cucina, e fece segno che avrebbe fatto meglio a portare la ragazza  in lutto di sopra, e a metterla a letto. “Hermione” disse Remus dolcemente, massaggiando la spalla della giovane strega “Ho bisogno che tu vada con Emmeline ora okay? Ti sistemerà di sopra e ti darà una pozione per dormire se vuoi”

Hermione annuì nel petto del suo vecchio professore,e districò le sue braccia dalla sua vita. Si era attaccata a lui subito dopo il funerale,quando si era offerto di smaterializzarla al quartier generale. Emmeline sorrise dolcemente alla ragazza,e la aiutò a salire le scale. Ron,Ginny, ed Harry dissero che sarebbero andati con lei. Fred e George li seguirono. Gli adulti andarono in salotto e si lasciarono cadere sulle poltrone e sul divano. Quando Emmeline tornò quindici minuti dopo, si sedette tra Sirius e Remus, e appoggiò la testa sulla spalla di Remus, che la strinse forte, avvicinandola a lui.

Remus non aveva dormito bene da quando aveva trovato i  Granger quattro notti prima- apparentemente, neanche Sturgis Podmore. Si sentiva colpevole per non essere stato capace di salvare i genitori di Hermione, e non si aveva avuta nessuna notizia da parte sua da quella notte. Nessuno riusciva a capire perché i mangiamorte non avessero  ucciso anche Sturgis. Forse Greyback voleva che dicesse all’ordine che cosa poteva fare un lupo mannaro, che ci fosse la luna piena o no. Faceva venire da rimettere a Remus il pensiero che sarebbe stato associato all’attacco, anche se non aveva mai fatto niente di lontanamente simile nella sua vita.

“Che cosa succederà ad Hermione?” chiese piano Bill guardando sua madre che singhiozzava nel petto di suo padre.

“Ha una sorella vero?” chiese Remus con voce roca.

Molly sollevò la testa dal petto di Arthur “No,è figlia unica” disse prima di scoppiare di nuovo in lacrime.

“Oh” disse Remus”Pensavo avesse una sorella…”mormorò. Guardò il pavimento con la fronte aggrottata, prima di scuotersi dal suo stato pensieroso.

“Hermione può stare con noi” disse Sirius piano” In questo modo possiamo sorvegliarla. Harry ha detto che la maggior parte della sua famiglia vive in Francia. Se andasse lì dovrebbe trasferirsi a Beaubatons…Cioè è una sua decisione ovviamente, ma è un suggerimento.”

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Silente,la McGranitt e malocchio,arrivarono più tardi quel giorno, per portare i bauli scolastici che i ragazzi avevano lasciato. I ragazzi avevano lasciato Hogwarts il pomeriggio del giorno in cui avevano avuto la notizia dei genitori di Hermione, e non c’era stata occasione di preparare i bagagli. Erano stati tutti troppo occupati a confortare Hermione.

Silente concordava con il suggerimento di Sirius, sul fatto che Hermione rimanesse al quartier generale dell’ordine se lo desiderava, per lo shock di Sirius- era raro che il preside e il capo auror concordassero completamente su qualcosa.

“Se Hermione desidera vivere con uno dei suoi parenti in Francia sarà una sua decisione” disse Silente.”Ma per ora, credo sia meglio che rimanga sotto lo sguardo vigile dell’ordine”

“Perché poi voi-sapete-chi ha ucciso i suoi genitori?” chiese Charlie” è insensibile”

Sirius sbuffò senza divertimento “Tutto quello che fa o ha fatto Voldemort è insensibile Charlie. Non ti ricordi cosa ha fatto al St Mungo un anno e mezzo fa? Metà delle persone lì erano già malate, e il resto erano guaritori o infermiere…” i suoi occhi guardarono avanti per un po’, ma poi distolsero lo sguardo dagli altri. Remus si sporse e strinse in maniera confortevole la sua spalla, sapendo che stava pensando ad Hestia Jones.

“Per non parlare di quello che ha fatto a Kingsley” disse piano Emmeline.

Sirius scosse la testa “Kingsley è stato ucciso perché era il mio vice. Voldemort sapeva quanto eravamo vicini io e Kingsley, e scommetto qualsiasi cosa che questo è il motivo per cui il mangiamorte lo stava aspettando a casa sua quella notte.”

Remus sospirò “Sirius ne abbiamo già parlato…la morte di Kingsley non è stata colpa tua”

Sirius si limitò a scrollare le spalle e a fissare il pavimento,giocando con un buco sul braccio della poltrona.

“Perché Piton o Naomi non ci hanno avvisato che i mangiamorte avevano in programma di attaccare i Granger?” chiese Arthur.

“Ho chiesto a Severus la stessa cosa Arthur” disse Silente “Né lui,né Naomi erano stati informati dei loro piani. Lord Voldemort di solito informa Naomi di tutti i piani d’attacco. I Granger sono stati un attacco casuale di Fenrir Greyback e Bellatrix Lestrange”

“Che bella combinazione” mormorò sarcasticamente Sirius”Il lupo mannaro più cattivo del mondo, e la mangiamorte più psicopatica del mondo. Chi può chiedere qualcosa di più?”

“Quindi praticamente quello che stai dicendo Albus” disse piano Remus”è che Greyback e Bellatrix erano annoiati e hanno deciso di divertirsi con i babbani?”

“Precisamente” disse Silente con tono tenebroso”i seguaci di Lord Voldemort hanno dimostrato molte volte in passato che assassini brutali non significano niente per loro. Credo che il fatto che le loro vittime fossero anche i genitori di una delle migliori amiche di Harry Potter, è stato come un bonus per loro.”

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Harry e Ron erano seduti imbarazzati sulla scrivania in camera di Hermione e Ginny, guardando Ginny che stringeva un’Hermione singhiozzante su uno dei due letti. Hermione non aveva smesso di piangere per giorni- Harry era sorpreso di quanti liquidi corporei aveva perso la sua amica negli ultimi giorni, ma sapeva che era meglio non dire niente a riguardo. Si sentiva malissimo per Hermione. Non aveva conosciuto i suoi genitori prima che fossero uccisi,ma sapeva che avrebbe pianto anche lui disperato per giorni, se Sirius o Remus fossero stati assassinati.

Si sentì un piccolo colpo alla porta, e Remus infilò la testa dentro alla stanza, facendo segno ad Harry di andare fuori nel corridoio con lui. Ron gli diede delle pacche sulla schiena mentre scendeva sul pavimento e raggiungeva il suo guardiano. “Che succede?” chiese Harry dopo che ebbe chiuso la porta della camera da letto.

“Come sta Hermione?” chiese piano Remus.

Harry scrollò le spalle senza speranza”Come al solito…Quanto può continuare a piangere così secondo te?”

Nonostante le circostanze,le labbra di Remus si contorsero alla domanda “Potresti essere sorpreso di quanto può continuare. Tua madre ha pianto per una settimana quando sono morti i suoi genitori. Ovviamente, era incinta di te a quel tempo, perciò penso che le sue emozione possano essere state più elevate del solito”

Harry sospirò”Vorrei aiutarla,ma non so davvero cosa fare…”

“Devi solo starle vicino” disse Remus gentilmente “Posso dirti per esperienza che aiuta avere i tuoi amici vicino, anche se non ti va di parlare con loro. È confortante solo sapere che i tuoi amici ti sono vicino quando ne hai bisogno” Harry annuì”La ragione per cui sono venuto qui è per dirti che Sirius,Emmeline ed io dobbiamo andare a Diagon Alley per prendere delle cose. Torneremo tra un’ora o due. Molly e Arthur saranno qui se hai bisogno di qualcosa”

“ ‘Kay” disse Harry,senza neanche provare a chiedere se poteva andare con loro. Probabilmente stavano andando ad occuparsi anche di affari dell’ordine durante l’uscita”Hey Remus” lo chiamò Harry mentre il suo zio acquisito cominciò a dirigersi verso le scale. Remus si girò e alzò un sopracciglio interrogativamente”Ron ha detto qualcosa riguardo al fatto che lui e la sua famiglia torneranno alla tana. È veramente sicuro per loro tornare lì?”

Remus lo guardò pensieroso per un momento”Bè veramente no, ma ormai non ci sono molti posti sicuri di questi tempi. Se tornano alla tana,cosa che penso che faranno,Silente ha detto che si occuperà delle barriere e cose del genere. Tra l’altro credo che Molly si stia cominciando a sentire un po’ sulle spine qui. È un po’ troppo affollato con tutte le persone che si sono trasferite qui negli ultimi mesi”Harry non sembrava molto convinto riguardo la salvezza dei Weasley. “Staranno bene Harry” disse dolcemente Remus”E guardala da questo punto di vista: se i Weasley tornano alla tana, forse io e Sirius possiamo cercare di far tornare anche noi al cottage”

“Davvero?” chiese Harry speranzoso.

Remus sorrise “Non ti sto promettendo niente,ma vedremo. Ora devo andare. Vai a prenderti cura di Hermione e controlla che Fred e George non facciano saltare in aria il quartier generale ok?”

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Diagon Alley era deserta.

Non un mago o una strega camminavano per le strade di pietra. Dalla notizia dell’attacco di Greyback ai Granger, la comunità magica si sentiva più in salvo rimanendo chiusa nelle loro case,piuttosto che trascorrendo le loro giornate in luoghi pubblici. Ma proprio come stava dicendo Sirius mentre passavano attraverso l’arco di pietra,anche nelle loro case non era garantita la salvezza.

Emmeline sospirò,scotendo la testa tristemente mentre si guardava intorno, nell’area di shopping un tempo piena di gente “Non l’ho vista così da quando quei troll riuscirono ad entrare durante la prima guerra” disse piano mentre camminava tra Sirius e Remus.

“Non era neanche così terribile quando Voldemort è tornato la prima volta” concordò Sirius “Uno pensa che basterebbe quello a far rimanere le persone a casa, ma no, c’è bisogno di un lupo mannaro pazzo per farli scappare…”

“Dove andiamo?” chiese Remus a disagio, volendo smettere di parlare di Greyback.

“Stavo per dire al negozio di Quidditch,ma sembra abbiano chiuso no?” disse Sirius mentre passavano davanti al negozio. La finestra che di solito esponeva i nuovi modelli di manici di scopa. Era stata chiusa con delle tavole di legno,e un piccolo cartello sulla porta informava che i proprietari erano andati in vacanza”Probabilmente alla coppa del mondo in America” mormorò Sirius invidioso.

Emmeline roteò gli occhi, e si voltò verso Remus “Molly ha detto che aveva bisogno di alcune cose dalla farmacia e Arthur voleva che andassimo a prendere un po’ di idromele dal paiolo magico”

“Questo renderà Tom felice” disse Remus “Hai visto come ci ha guardato quando gli abbiamo detto che eravamo solo di passaggio?” gli altri due annuirono “Stavo pensando che potevamo andare a prendere qualche libro per Hermione, in caso le venga voglia di leggere”

“Lunastorta se quella ragazza ti assomiglia anche solo un po’, questa sarà l’unica cosa che vorrà fare per i prossimi mesi” disse Sirius.

“Anche James si è comportato così dopo che i suoi genitori sono stati assassinati”ribatté Remus”Non voleva fare niente eccetto studiare e andare alle riunioni dei prefetti- e l’unica ragione per cui lo faceva era perché era caposcuola e Lily lo obbligava”

Il pomeriggio passò senza difficoltà(a meno che non si conti Sirius che aveva cercato di comprare un libro con incantesimi che servivano per fare gli scherzi),finché i tre amici decisero di andare via da Diagon Alley. Emmeline e Remus portavano i loro acquisti, mentre Sirius aveva la sua mano stretta forte intorno alla sua bacchetta. Anche se non c’era nessuno nella via, la paranoia di Sirius presa da Malocchio Moody, lo faceva rimanere sempre in guardia. I suoi occhi si muovevano tra i negozi coperti di tavole di legno, dietro bidoni della spazzatura, e persino sui tetti dei palazzi.

“Non credevo prendessi il tuo lavoro così seriamente Sirius”Lo prese in giro Emmeline.

“E tu stai per fare la battuta che fai di solito,sarò costretto a farti male Felpato” disse Remus tranquillamente.

Sirius stava per rispondere quando i suoi occhi si posarono su una figura alta e incappucciata, che scendeva velocemente i gradini che portavano a Diagon Alley. Guardò stringendo gli occhi la persona che si fermava,guardava oltre la sua spalla e si appoggiava contro un muro.

“Sirius non vieni?” chiese Remus.

Per un brevissimo secondo,Sirius guardò davanti a lui,e vide Remus ed Emmeline che si stavano preparando per passare attraverso l’arco di pietra e tornare al paiolo magico “In un minuto…”mormorò, guardando la persona a Knockturn Alley sospettosamente.

Qualcuno dietro di lui andò a sbattere forte contro la sua spalla,quasi facendolo cadere a terra. “Fai attenzione Black” sghignazzò una voce non familiare.

Sirius si massaggiò la spalla,guardando male il mago che ora stava seguendo i passi dell’altro dentro Knockturn Alley. La prima figura incappucciata salutò il nuovo arrivo con un abbraccio e il cappuccio cadde sulle spalle. Lunghi capelli biondi caddero sulle spalle della strega mentre si girava a guardare male Sirius prima di camminare via a braccetto con il mago.”Narcissa…?” mormorò Sirius confuso.

L’uomo che aveva salutato aveva capelli marroni che arrivavano fino alle spalle, e un’aria da snob intorno a lui. Se era un membro di una famiglia purosangue, era di una che Sirius non aveva mai visto. Ed era sicuro che Narcissa non si sarebbe mai incontrata con qualcuno che non era un purosangue.

“Chi era quello?” chiese Remus. Sirius distolse lo sguardo dal paio che era sparito dietro un angolo, e vide che anche Remus aveva tirato fuori la sua bacchetta, e le buste che stava portando erano davanti ai suoi piedi.”Ho pensato che ti avrebbe attaccato, si è avvicinato a te piuttosto velocemente…”

Sirius scosse la testa “Non so chi fosse, ma se si sta incontrando con mia cugina non può essere nessuno di buono. Forza torniamo al quartier generale”

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C’era una riunione dell’ordine quella sera, e Sirius non mostrò riluttanza a condividere quello che aveva visto a Diagon Alley con gli altri. Nessuno sembrava troppo preoccupato del mago che aveva incontrato Narcissa Malfoy,eccetto Sirius e Silente.

“è curioso”disse Silente”Che il nostro mago del mistero saluti la moglie di Lucius Malfoy con un abbraccio”

“Forse si è trovata un fidanzato” suggerì Elphias Dodge”Malfoy sta scappando dal ministero e da Sirius, da quasi dieci anni ormai no? Può darsi  che abbia deciso di andare avanti”

Sirius scosse la testa”No…in un matrimonio purosangue, anche se il marito sparisce dalla faccia della terra, la moglie non può ‘ andare avanti’ . Solo se Malfoy fosse stato ucciso, cosa di cui sarei molto felice di occuparmi io, Narcissa potrebbe stare con qualcun altro. C’è una specie di incantesimo vincolante che viene posto quando purosangue di famiglie veramente antiche si sposano. Non tutte le famiglie purosangue lo usano. So che la famiglia di James non ha mai fatto niente del genere, e non credo neanche quella di Emmeline…Comunque, non potrei dirvi niente sull’incantesimo visto che non sono mai stato sposato, e non permetterei mai che una cosa del genere venisse usata tra me e mia moglie. So che è indistruttibile però.”

“Allora cosa succede se Narcissa si è trovata un altro fidanzato con Lucius ancora là fuori?” chiese Remus interessato.

Sirius scrollò le spalle “Conoscendo la famiglia, probabilmente morirà di una morte piuttosto dolorosa”

“L’incantesimo funziona da entrambe le parti?” chiese Emmeline “Tipo se il marito si trova un’amante?”

Sirius ghignò teneramente “Tu sei purosangue Emmeline che cosa credi? Mio padre ha avuto molte amanti intorno a lui, ne ha anche presentate alcune a me e Regulus. Ma mia madre è sempre rimasta fedele. Perciò no, l’incantesimo non funziona da entrambe le parti.”

“Sirius ha ragione” disse Silente. Sirius sembrò orgoglioso di sé “Se il mago che Narcissa ha incontrato oggi ha una relazione romantica con lei, ne saremmo a conoscenza in un modo o nell’altro. Comunque non ci sarebbe utile ignorare la peculiarità di questo avvenimento. La pozione polisucco potrebbe anche essere un fattore-“

“Pensi che sia Malfoy?” chiese Sirius prima che potesse fermarsi. Remus lo colpì dietro la testa automaticamente per la sua interruzione.

“è possibile Sirius” disse Silente, con i suoi occhi che scintillavano leggermente divertiti. “Forse puoi assegnare ad alcuni dei tuoi auror il compito di controllare di nuovo Malfoy Manor, e anche Knockturn Alley, per precauzione”Sirius annuì che avrebbe fatto quello che gli era stato chiesto.

Silente cominciò a continuare, ma fu interrotto ancora una volta. Naomi corse giù per le scale facendo sussultare tutti quelli seduti al tavolo “Giganti…” ansimò “Diagon Alley…Stanno entrando a Londra…”

Gli occhi blu di Silente si spalancarono un po’ prima di guardare Sirius con uno sguardo che diceva chiaramente di raccogliere i suoi auror e andare a Londra immediatamente. Sirius tirò Tonks dal suo posto, dal quale stava fissando il fuoco, e la trascinò per le scale. Insieme agli auror, Silente mandò Arthur,Elphias Doge, Dedalus Lux, Sturgis Podmore e Bill e Charlie Weasley. Remus stava per seguirli,ma Silente gli fece segno di rimanere al quartier generale. Il lupo mannaro aggrottò la fronte confuso, mentre il preside lasciava la cucina.

“Forza” disse Emmeline piano mentre Molly porgeva a Naomi un calice di acqua fredda”Vediamo se possiamo far funzionare la tua mappa…”

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Proprio quando stava per spedire uno schiantesimo alla gamba di un gigante, Sirius si tuffò per spostare una donna babbana prima che venisse colpita dal piede di un gigante. Senza aspettare che la donna finisse di ringraziarlo,il capo auror si buttò giù dal marciapiede e tornò nella battaglia.

“DAWLISH!” gridò quando il terzo gigante fece cadere un lampione su una macchina come se fosse stato uno spazzolino. L’altro auror evitò un tronco d’albero lanciato da uno dei giganti e corse vicino a Sirius. “Dobbiamo riunirli tutti insieme e fare un incantesimo confundus ai loro occhi- è l’unico modo per bloccarli. Appena lo abbiamo fatto, dobbiamo fare una fattura per farli inciampare. Cadranno, e molto forte…Perché mi guardi così?” chiese Sirius irritato quando Dawlish si limitò a fissarlo.

“Una fattura per farli inciampare?” chiese l’altro auror incredulo”Sei pazzo?”

“Non contraddirmi Dawlish! Fallo e basta!” gridò Sirius.

Dawlish mormorò “Certo capo” e corse e raggruppare gli altri auror e membri dell’ordine. Cinque minuti dopo si misero in riga, e si separarono in tre gruppi, ognuno per ogni gigante. Sirius gridò “ORA!” e almeno cinquanta voci gridarono “CONFUNDUS!” seguiti immediatamente dalla fattura per farli inciampare. Come si aspettava Sirius i giganti cominciarono a cadere,e forte. Uno inciampò su un palazzo, distruggendolo, e  ruggendo in protesta. Un altro cadde diritto in avanti- Sirius spostò Tonks e un altro auror appena in tempo tirandoli per i vestiti. Il terzo gigante barcollò un po’, coprendosi gli occhi, ma rimasi in piedi.

“Schiantesimi al tre” gridò Sirius al gruppo. Raggiunse solo il due quando lo sportello di una macchina fu lanciato verso di lui, tagliandoli profondamente il petto e la spalla. Tonks gridò “TRE!” e dozzine di getti di luce rossa colpirono il gigante in varie parti del suo corpo. L’ultimo gigante cadde più forte degli altri due- era almeno  tre metri più alto degli altri due- e una grande nuvola di polvere e sporcizia  riempì la strada di Londra, accecando gli auror e i membri dell’ordine.

Tossendo e sputando, Sirius strinse la sua spalla quando qualcuno cadde accidentalmente su di lui, cercando di non urlare per il dolore. Stava uscendo molto sangue dalle ferite- Sirius non sapeva di avere così tanto sangue…

Qualcuno,probabilmente Silente, informò l’auror che gli oblivatori e gli impiegati del dipartimento del controllo delle creature magiche erano arrivati sulla scena. “Ora smaterializzerò entrambi al numero dodici Sirius” disse piano Silente “Tieni gli occhi aperti…”

Sirius aprì e chiuse gli occhi due volte e la scena intorno a lui cambiò. Ora erano fuori il quartier generale dell’ordine. Sirius aveva le vertigini e si  disorientato e voleva solo andare a dormire. Prima che cadesse sul pavimento, il vecchio preside (non fragile come sembra pensò vagamente Sirius) lo prese dal braccio non ferito e lo aiutò ad entrare dentro. Cadde in ginocchio subito dopo aver oltrepassato la porta, incapace di rimanere in piedi,con o senza l’aiuto di Silente. Poco prima che i suoi occhi si chiudessero, vide Remus che correva verso di lui pallido e preoccupato.

RECENSITE!




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Capitolo 24
*** Capitolo 24 ***


chap 24
CONSEQUENCES
Capitolo 24

Molti membri dell’ordine della fenice si trovavano intorno al letto di Sirius,aspettando che il colore dell’auror ritornasse. Aveva perso molto sangue presto quella sera, a causa di uno strano incidente causato dallo sportello di una macchina volante, durante l’attacco dei giganti a Londra. Fortunatamente per lui,Silente gli aveva smaterializzati al quartier generale prima che fosse troppo tardi per salvarlo. Molly era riuscita a mettere nel suo corpo una pozione per rigenerare il sangue- ne aveva fatto rifornimento proprio la settimana  prima.

Remus si appoggiò stancamente su una delle colonne del letto a baldacchino,mentre Emmeline massaggiava la sua schiena in maniera confortante- stava già cominciando a sentire la stanchezza della luna piena che si stava avvicinando, e questo era solo un’altra cosa da aggiungerci. Il sangue che Sirius aveva perso era ancora sul pavimento che andava dalla porta d’ingresso alla camera da letto,nonostante  Emmeline avesse cercato di pulirlo un po’ mentre seguiva Remus e Silente per i corridoi che portavano alla stanza di Sirius.

La porta della camera da letto si aprì e Remus poté chiaramente sentire dal corridoio le richieste di Harry di vedere il suo padrino. Charlie entrò velocemente nella stanza e chiuse la porta.

“Remus, non rinuncia”disse il secondogenito dei Weasley.

“Non ha nessun motivo per rimanere qui!” disse Molly in un sussurro severo accanto alla testa di Sirius “Sirius ha bisogno di riposo. Harry può aspettare fino a domani”

Remus alzò un sopracciglio, trattenendo a malapena l’impulso di chiedere a Molly quando era diventata la madre di Harry “Fallo entrare per favore Charlie” disse con calma il mago.

Charlie aprì di nuovo la bocca e fu spinto di lato mentre Harry entrava di corsa dentro. Rimase in piedi davanti al letto, di fronte a Remus. Il mago più anziano mise le sue mani sulle spalle di Harry e il ragazzo si appoggiò contro il suo petto”Sirius sta bene” disse Remus dolcemente, mettendo il suo mento sulla testa di Harry “Ha solo perso molto sangue…”

Harry annuì lentamente, senza distogliere lo sguardo dalla faccia pallida del suo padrino. “C’erano veramente giganti a Londra?” sussurrò.

Remus annuì, ignorando lo sguardo di Molly “Ce ne erano tre” confermò.

“è morto qualcuno?” chiese Harry esitante.

Remus aprì la bocca per rispondere ma Molly lo interruppe “è abbastanza Remus” Sussurrò severamente “Non ha bisogno di sapere tutto”

Remus sollevò la testa da quella di Harry, continuando a stringere il ragazzo”Con tutto il dovuto rispetto Molly, gli sto solo dicendo quello che leggerà nei giornali domani. E poi,l’ultima volta che ho controllato io e Sirius eravamo i tutori di Harry…” si fermò calmo- e tu no, era implicito.

Sembrava che Molly se la fosse presa e stava per rispondere, quando Sirius si lamentò forte. L’auror aprì gli occhi e fece schioccare le  labbra come se avesse sete- Arthur lo aiutò a sorseggiare un po’ d’acqua da un calice”Porca Puttana” mormorò con voce roca “ ‘osa è ‘uccesso?” Sirius sbattè gli occhi diverse volte e scosse la testa come se avesse capito “Oh…giganti…giusto…lasciate perdere” Sorseggiò di nuovo dell’acqua “Qualcuno è morto?” chiese con tono piatto rivolto alla stanza.

Molly lo guardò  male per come aveva posto la domanda,ma Tonks rispose “tre maghi e un auror…”

“Chi?” chiese Sirius velocemente con gli occhi spalancati

“Evans” disse piano la giovane strega.

Sirius chiuse forte gli occhi e sospirò pesantemente”La sua famiglia è stata avvisata?” Tonks rispose affermativamente”E i giganti?”

“Stanno venendo spediti via nave,verso le montagne mentre parliamo” disse Remus piano.

Sirius stava per fare un’altra domanda quando vide Harry “Perché non sei a letto?” chiese al suo figlioccio.

Harry scrollò le spalle “Lo ero,finché non ho sentito Remus e Silente che salivano le scale mormorando di quanto fosse orribile il tuo aspetto…”

”Mi dispiace per quello” mormorò Remus “Perché non torni a letto ora? Puoi vedere Sirius domani mattina” sembrava che Harry volesse discutere, ma lo sguardo sulla faccia di Remus si poteva associare all’espressione di Molly,soffocò le sue proteste . Salutò Sirius e gli membri dell’ordine con un cenno della mano e lasciò la stanza. Remus mise un incantesimo di silenzio sulla porta e si voltò verso gli altri.

“Stavo per dire che il viaggio di Hagrid non è servito a molto vero?” disse Sirius.

Arthur sospirò “Hagrid ci ha mandato un gufo dopo che ce ne siamo andati. È tornato ad Hogwarts ora, e no, le sue trattative con i giganti non è andato bene per niente”

Sirius aggrottò la fronte pensieroso”Remus, Naomi non ti aveva detto che era in Francia quando c’eri anche tu?”

Remus distolse lo sguardo dalle sopracciglia sollevate di Emmeline “Ehm sì…ma nessuno è sicuro di dove sia andato dopo”

“Hmm…”disse Sirius “è un po’ strano vero? Perché Hagrid ci ha impiegato così tanto a tornare?”

“Silente ha detto che non era solo” disse Arthur”Ha detto qualcosa su un fratellastro che è il doppio di Hagrid…”

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Il pomeriggio seguente,anche se si era ristabilito completamente,a Sirius non fu permesso di lasciare il letto a causa di Molly. L’auror era stato obbligato a subire ore di coccole da parte della madre chioccia dell’ordine, mentre tutti gli altri vivevano normalmente le loro giornate.

Emmeline notò già dalla mattina presto che Remus si stava allontanando da lei. Non riusciva a trovare nessuna ragione per cui lo stesse facendo, e quando ne aveva parlato faccio a faccia con lui, aveva negato di averla evitata al lavoro quel giorno. Quando era ad andata ad incontrarlo a pranzo nella mensa del ministero,Charlie Weasley le aveva detto che Remus aveva già mangiato. Quando era andata nel suo ufficio le aveva detto che era troppo occupato con il problema dei giganti per parlare con lei, anche se lei lo aveva visto chiaramente in piedi davanti al suo grindylow prima di entrare nell’ufficio. Sapeva quando qualcuno la stava evitando…

Lasciando perdere Remus per quel momento,Emmeline andò da Sirius quando tornò al quartier generale dal ministero quella sera. Immaginò che quei due si dicevano tutto,e Sirius era stato quello a lasciarsi sfuggire che Remus aveva parlato con Naomi in primo luogo. Emmeline si fidava di Remus completamente, ma non si fidava della sua ex fidanzata. Aveva visto il modo in cui Naomi guardava Remus durante le riunioni dell’ordine, ed Emmeline sapeva che la mangiamorte-ora –spia,avrebbe provato,ad un certo punto, a riconquistare Remus.

Ma Sirius non la stava aiutando. Sapeva ovviamente qualcosa, ma sapeva anche di aver fatto un casino e che sarebbe stato in grossi guai con il suo migliore amico se avesse detto qualcosa ad Emmeline. Perciò fece finta di non sapere niente,dicendo ad Emmeline che non sapeva di che cosa stesse parlando. Emmeline roteò gli occhi e guardò male l’auror. Sirius si agitò sotto il suo sguardo per qualche minuto, continuando a dire che stava avendo le allucinazioni.

“Sirius tutto quello che so e che Naomi e Remus hanno parlato questo è tutto” disse Emmeline esasperata, pizzicando la punta del suo naso.

“Qual è il problema Emmeline? Sei gelosa?” chiese Sirius con il suo miglior ghigno ­­­­­malizoso.

Emmeline roteò di nuovo gli occhi”No non sono gelosa, ma il modo in cui tutti stanno evitando la mia dannatissima domanda, sta diventando piuttosto irritante” disse.

Sirius sospirò “E va bene” disse riluttante “Va bene, te lo dirò. Ma prima che lo faccio voglio che tu sappia che Remus ti vuole davvero, davvero,davvero molto bene…” Emmeline annuì che lo sapeva “Lui e Naomi hanno parlato molto quella notte in cui lui stava aspettando che tornassi dal  ministero. Non so tutti i dettagli, ma so che hanno parlato del perché lei l’ha lasciato, quel genere di cose…”Si bloccò,ricordando quello che era successo prima che Remus lasciasse la cucina. Evitò lo sguardo di Emmeline, sapendo che era una bravissima legilimens.

“L’ha baciata…?” sussurrò Emmeline con gli occhi spalancati.

“Merda” mormorò Sirius,realizzando che aveva distolto lo sguardo un secondo troppo tardi. “Emmeline credimi, Naomi non significa niente per lui. Mi ha detto lui che non c’è niente tra di loro. Che diavolo mi ha detto che mentre la baciava stava pensando a te e –“

La bocca di Emmeline si spalancò- apparentemente non era quello che voleva sentire…”Okay” disse Emmeline un momento dopo con calma forzata “Buon riposo Sirius. Ci vediamo…”

Sirius cercò di fermarla, ma lei era già a metà del corridoio. Si fermò di botto quando vide Remus che saliva le scale,parlando piano con Harry. Non l’aveva notata nelle ombre del corridoio buio, mentre lo guardava con uno sguardo che poteva uccidere. Si girò e andò nella sua stanza, determinata a non piangere o urlare a Remus davanti ad Harry.

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“Tu.Hai.Fatto. Cosa?” chiese Remus ringhiando a Sirius.

L’auror puntò severamente un dito verso di lui “Non provare ad incolparmi per questo Remus! Prima di tutto, quella donna è una dannata legilimens. Secondo, avresti dovuto dirglielo dall’inizio! Ti posso garantire che è più arrabbiata per il fatto che non le hai detto quello che è successo con Naomi, che non per il fatto che è successo veramente.”

Remus si sedette pesantemente sul letto di Sirius e si lasciò cadere sulle gambe del suo amico,coprendosi la faccia con le mani “Perché doveva succedere proprio prima della luna piena?”

“Perché tu sei sempre tanto fortunato” disse Sirius guadagnandosi un pugno sulla sua rotola.

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Quando i due amici si diressero a cena quella sera, l’unico pensiero di Remus era la speranza che ci fosse Emmeline, per spiegarle cosa era successo con Naomi- non era nella sua camera quando aveva controllato. Sfortunatamente per lui, era quasi sicuro che qualsiasi cosa le avesse detto sarebbe stato in un mare di guai.

La cucina era in uno stato di depressione. Hermione si stava massaggiando gli occhi, e Remus e Sirius erano sicuri di aver visto qualche lacrima che cadeva nel suo purè di patate. Ron ed Harry erano seduti ai suoi lati, con Ron che le massaggiava la schiena cercando di confortarla. Harry scrollò le spalle senza speranza ai suoi guardiani. Di fronte a loro c’erano Malocchio e Tonks. La strega aveva ancora un’espressione tristissima sulla sua faccia pallida, e Malocchio le stava ringhiando piano che aveva bisogno di mangiare. Tonks lo ignorò.

“Molly” disse piano Remus, accettando il piatto di cibo che gli stava porgendo “Hai visto Emmeline?”

Molly era occupata a controllare che tutti avessero il loro piatto “Cosa caro? Oh sì se ne è andata più o meno un’ora fa. Ha detto che doveva occuparsi di alcune cose a casa. Ha preso tutte le sue cose ora che ci penso. Ora siediti, siediti, mangia” disse Molly spingendo Remus verso il tavolo.

Lui appoggiò il suo piatto sul tavolo, mormorò a Sirius che all’improvviso non aveva più fame, e lasciò velocemente la cucina.

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Sirius ed Harry avevano il compito di fare i piatti quella sera. Harry aveva cercato di andare da Remus durante la cena, ma il suo padrino aveva afferrato il suo braccio, mormorando che Remus doveva occuparsi di alcune cose, ma senza dire esattamente quali.

“Allora,cosa ha fatto Remus ad Emmeline?” chiese Harry piano,mentre prendeva da Sirius un piatto da asciugare.

Sirius lo guardò con la coda dell’occhio “Che cosa ti fa pensare che Emmeline a qualcosa a che vedere con lui?”

“Bè” cominciò Harry lentamente “Io e Ron l’abbiamo vista correre fuori di qui praticamente in lacrime, e Remus ha chiesto dove fosse durante la cena…”

“Ragazzo intelligente”Mormorò Sirius. Harry non era sicuro che fosse un complimento “Bè okay. Remus ha fatto una cosa un po’ stupida, e io mi sono accidentalmente lasciato sfuggire cosa ad Emmeline”

“Che cosa ha fatto?” chiese Harry senza fingere più di asciugare i piatti.

“Ha baciato la sua ex fidanzata” disse Sirius piano, controllando che nessuno stesse ascoltando. La bocca di Harry si spalancò “C’è molto di più di questo, ma il nostro caro professore ha perso per un momento la testa…”

“Si sono lasciati?”

Sirius scrollò le spalle “Non lo so. Non penso  che Remus abbia avuto occasione di parlare con lei, ma se ha preso tutte le sue cose… Bè non è un buon segno vero?”

Harry sospirò “Mi piace Emmeline. È perfetta per Remus sai?”

Sirius annuì “è fantastica per lui. Non lo vedevo così felice da anni. Spero solo che sia capace di risolvere tutto prima che peggiori”

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Remus si smaterializzò nel giardino di Emmeline, sapendo che si trovava lì- le luci era accese nel salotto e in una delle camere del piano di sopra. Ingoiò rumorosamente la saliva, e camminò per l’erba verso la porta d’ingresso “Emmeline!” la chiamò quando sentì dei passi che si avvicinavano alla porta. “Emmeline ti prego apri la porta. Ho bisogno di parlarti”

La porta si aprì in maniera riluttante, e apparve Emmeline, guardando Remus freddamente. Rabbrividì allo sguardo “Che cosa vuoi?” chiese con voce tremante.

Remus si sporse per toccarle il braccio, ma lei fece un passo indietro, facendo capire che non voleva essere toccata. “Emmeline ti prego ascoltami…è stato un errore-“

“Che cosa è stato un errore?” chiese Emmeline con le sopracciglia sollevate. Remus sapeva che aveva capito perfettamente di cosa stesse parlando.

“Baciare Naomi…è stato un errore” ammise dolcemente, con gli occhi che la imploravano “Non importa quello che pensi ora, io non la amo. Non ho sentito niente per lei…Emmeline, io amo te…”

Non fece capire in nessun modo che aveva sentito quello che aveva detto “E hai avuto bisogno di baciarla per capirlo?” chiese rigidamente.

“Io…no…ma”Remus sospirò. Non importava quello che diceva, sapeva che non lo avrebbe creduto in quel momento.

“Perché non me lo hai detto?” chiese con dolore, dopo qualche minuto teso di silenzio “Quella notte ti ho chiesto cosa c’era che non andava, e tu mi hai detto niente. Perché non mi hai semplicemente detto quello che era successo?”

“Mi dispiace “ disse Remus”Ero confuso. Ero spaventato della tua reazione…Non mi era mai successa una cosa del genere prima…”

Emmeline roteò gli occhi “Belle scuse Remus, ma non abbastanza. Ora se vuoi scusarmi, devo andare presto al lavoro domani, e non penso di avere il tempo, o l’energia per farlo ora.”

“Possiamo pranzare insieme domani? O cenare? Qualsiasi cosa?” la pregò Remus.

“Non credo” disse Emmeline “Ho bisogno di un po’ di tempo per pensare. Fino a quel momento apprezzerei che tu non tornassi più qui”.

“Emmeline ti prego!” la implorò Remus mentre lei gli  chiudeva la porta in faccia. Appoggiò la fronte contro la porta, volendo bussare di nuovo, ma pensando che sarebbe stato meglio non farlo “Ciao Emmeline” mormorò dolcemente, prima di smaterializzarsi di nuovo al numero dodici, asciugandosi gli occhi.

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La luna piena portò un’altra prima volta per Remus,Sirius ed Harry. Dalla riuscita di Harry a diventare un animagus, aveva implorato i suoi tutori di permetterli di passare una luna piena con loro. Remus era stato totalmente contro l’idea-Anche se aveva la pozione antilupo, aveva paura che potesse succedere qualcosa, e che avrebbe fatto del male ad Harry. Sirius aveva un’opinione diversa. Aveva trascorso le luna piene con Remus per anni, e sapeva come controllare un lupo mannaro. Sirius insisteva che Harry sarebbe stato bene. Felpato l’avrebbe protetto. Aveva anche tirato fuori l’argomento che anche Codaliscia era piccolo e aveva passato sempre le lune piena con loro a scuola- e Remus non aveva la pozione a quel tempo. Alla fine i ragionamenti di Remus si erano indeboliti, insieme alla sua energia, man mano che la notte si avvicinava, perciò Sirius disse che se le cose sfuggivano di mano, Harry poteva semplicemente volare sopra un armadio per salvarsi.

“Okay,va bene” disse Remus con la voce roca, appoggiando stancamente la sua testa contro il divano nella biblioteca “Harry può venire stanotte, ma se succede qualcosa voglio che esca dalla stanza. Mi avete capito tutti e due?”

Sirius ed Harry che erano seduti sul tavolino di fronte a Remus annuirono eccitati ed Harry abbracciò  il lupo mannaro esausto per ringraziarlo. La professoressa McGranitt arrivò venti minuti dopo con l’ultima dose di  pozione antilupo, e gli augurò buona fortuna. La piccola famiglia fece attenzione a non menzionare il fatto che Harry stava per trascorrere la notte con loro- tennero segreto il fatto che il mago minorenne fosse un animagus. L’unica persona che lo sapeva era Silente. Lo aveva saputo dal momento in cui Harry e Ron erano stati sorpresi a dare fuoco a metà dei mobili nel loro dormitorio due anni prima.

“Salute” mormorò debolmente  Remus alla sua famiglia, prima di ingurgitare la sua pozione disgustosa. Proprio prima del tramonto, si alzò con l’aiuto di Sirius e andò nella sua camera da letto. “Non voglio che mi veda trasformarmi Sirius” disse Remus piano ma severamente. “Aspetta finché mi sono trasformato prima di farlo entrare, e fallo trasformare prima di avere persino aperto la porta”.

Sirius annuì mentre entravano in camera di Remus “Tutto quello che vuoi Lunastorta. Torneremo presto”

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Sirius ed Harry erano in piedi davanti alla porta chiusa della camera di Remus, aspettando che i lamenti attuiti di dolore terminassero. Remus aveva sempre messo forti incantesimi silenziosi intorno alla sua porta, così che gli altri abitanti della casa non venissero disturbati, ma le sue urla erano ancora molto forti. Harry fissò la porta con gli occhi spalancati, e terrorizzati. Stava tremando un po’. Sirius appoggiò un braccio intorno alle sue spalle “Starà bene” rassicurò il suo figlioccio. “Lo fa da molti anni, e sa come controllarlo” Harry annuì insicuro “Sei nervoso?”

Harry scrollò le spalle “Un po’. Tu non lo eri la prima volta che hai passato la notte con lui?”

Sirius rise “Stai scherzando? Io e tuo padre stavamo tremando dieci volte più di te, e credo che Peter si sia fatto la pipì addosso almeno due volte…”

Harry fece un sorriso tremante. Aspettarono finché sentirono un piccolo lamento, e videro l’ombra di un naso, ai piedi della porta “Okay trasformati e vola sulla mia spalla”lo istruì Sirius “Quando entriamo , vai sull’armadio e resta lì finché non ti faccio segno di scendere”

Harry fece quello che gli era stato detto, e Sirius sorrise, passando gentilmente un dito sulla sua piuma a forma si saetta sulla piccola schiena di Harry. “Continuo a dire che è dannatamente magico” Il mago aprì la  porta con attenzione, solo abbastanza per farlo entrare e la chiuse velocemente, in modo tale che il lupo mannaro non potesse uscire. Harry volò subito sull’armadio- Lunastorta lo guardò con quella che poteva essere intesa come fame nei suoi occhi. Sirius sapeva che era solo interesse e che non c’era niente di cui preoccuparsi.

Sirius si trasformò in Felpato, e si sedette pazientemente di fronte a Lunastorta, con la lingua che penzolava fuori in un ghigno. Lunastorta guardava dal vecchio cane al Golden Snidget con interesse, prima di muovere gli occhi in una maniera che poteva essere considerata come se li stesse ruotando. Abbaiò piano e andò in un angolo della stanza, sedendosi per mostrare a Felpato che non voleva fare del male al piccolo uccellino. Felpato guardò dove Harry si stava sporgendo dall’armadio e annuì. Cautamente, l’uccello d’oro, volò in giù e atterrò accanto al cane. Si avvicinò piano a Lunastorta, camminando sulle sue piccole zampe magre, dopo che Felpato lo aveva spinto gentilmente con il suo muso. Il lupo mannaro piegò la testa per annusare l’uccellino, e lo leccò, facendo cadere Harry a qualche metro di distanza. Felpato fece un suono che sembrava una risata allo sguardo indignato negli occhi smeraldo dell’uccello, e raggiunse la sua famiglia.

Non sembrava che Lunastorta avesse molta voglia di giocare quella notte- Felpato credeva che fosse perché stava ancora pensando ad Emmeline. Cercando di tirare il lupo mannaro su di morale, Felpato ed Harry cominciarono ad inseguirsi. Harry pizzicava la schiena del cane, e Felpato cercava di prendere il volatile l veloce come un fulmine, acchiappandolo gentilmente con la sua bocca. Ci riuscì solo due volte in tutta la notte.

Lunastorta fece un po’ il tifo più tardi durante la notte, e si unì al gioco. Quando l’alba si avvicinò, però,Remus spinse Harry sul letto, facendo percepire chiaramente il so messaggio: Ora di andare a dormire. Felpato sbuffò leggermente e roteò gli occhi. Persino nella sua forma da lupo mannaro, Remus era ancora il malandrino più responsabile. Entrambi gli animali salirono sul letto, e si accucciarono intorno ad Harry, come se stessero proteggendo il piccolo uccellino.

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Al calare della luna, Lunastorta scese dal letto, svegliando Felpato che mise con attenzione un cuscino sulla testa di Harry, che era ancora addormentato- Harry non aveva bisogno di vedere Remus che si trasformava di nuovo in un umano. Remus cercò il più possibile di ridurre le urla di dolore mentre le sue ossa cambiavano da quelle di un animale a quelle umane. Sirius si ritrasformò anche lui, e gettò al suo migliore amico una coperta per coprirsi.

“Grazie…” disse Remus ansimando “Dov’è Harry?”

Sirius ghignò e tolse il cuscino dal suo figlioccio addormentato nella sua forma da animagus. “Non riesco a credere che ha dormito durante tutto questo…”

“Bè sono contento che lo abbia fatto” disse Remus piano, alzandosi tremante dal pavimento e attraversando la stanza verso l’armadio per prendere i suoi vestiti.

Sirius incrociò le gambe sul letto di Remus e si guardò intorno mentre Remus si rivestiva “Hai avuto fortuna con Emmeline ieri?”

Remus scosse la testa “No,non vuole vedermi…”disse tristemente.

“Bè, non può evitarti per sempre no? Deve ancora vederti durante le riunioni dell’ordine e al lavoro vero?”

Remus scrollò le spalle e tornò verso il letto, appoggiandosi contro la spalliera, facendo attenzione a non sedersi sopra Harry “Forse non può farlo per sempre, ma sta decisamente provando”

“Andrà tutto bene Remus” disse Sirius fiducioso”Dalle solo un po’ di tempo…”Remus annuì, fissando pensieroso il pavimento. “Allora che cosa ne pensi di Harry che passa le lune piene con noi? Hai cambiato idea?”

Remus sorrise un po’ “Finchè non si fa male, non vedo perché non possiamo farla diventare una tradizione. Tra l’altro è bello averlo qui. Sembra di essere tornati ai vecchi tempi…”

RECENSITE!

Lo so che ormai non faccio altro che scusarmi ma ora il mio computer si è rotto…Ora sto usando momentaneamente qllo di mia sorella e spero di riuscire ad aggiornare il più possibile…

P.S. Per Lily-Snape mi dispiace il giorno del tuo compl il mio computer si era rotto e non ho controllato le recensioni…Se ti va bene metterò online due capitoli domani e dopodomani come regalo di compleanno in ritardo…



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Capitolo 25
*** Capitolo 25 ***


chap 25
CONSEQUENCES
Capitolo 25

Era passata una settimana dalla luna piena,e non era cambiato molto nell’antica e nobile casa dei Black. Emmeline stava ancora evitando Remus come la peste- interiormente(anche se non lo avrebbe mai ammesso al suo migliore amico) Sirius pensava che lei avesse tutto il diritto di essere arrabbiata con lui. Se qualcuno che Sirius stava frequentando da sei mesi, avesse baciato il suo ex fidanzato, sarebbe stato piuttosto arrabbiato anche lui. Le riunioni dell’ordine erano diventati momenti molto tesi per Remus ed Emmeline- la strega si comportava normalmente, e salutava allegramente tutti gli altri, ma se Remus le diceva qualcosa, che fosse a proposito di affari dell’ordine o no, fingeva di non sentirlo, e guardava un’altra direzione.

A dir la verità, Sirius non credeva che la donna potesse essere così testarda. Remus si era scusato senza mai essere stato ascoltato almeno un centinaio di volte, ma lei non voleva ancora starlo a sentire. Sirius alla fine aveva bloccato Emmeline al ministero, e le aveva chiesto se aveva intenzione di interrompere la sua relazione con Remus, o se voleva solo che lui rimanesse seduto a chiederselo. Per il suo orrore, era scoppiata a piangere e si era lasciata cadere contro il suo petto, mormorando che ormai non lo sapeva più. Le diede imbarazzato dei colpetti sulla schiena, ma si bloccò quasi subito, quando vide Remus che si stava avvicinando all’ufficio di Emmeline. Remus guardò leggermente male il suo migliore amico, prima di girarsi, buttare un mazzo di fiori nel cestino dell’immondizia e andare via. Sirius gli aveva dovuto spiegare quello che era successo tra lui ed Emmeline quando era tornato al numero dodici, ma Remus non lo aveva voluto ascoltare per le prime due ore della spiegazione.


Hermione aveva finalmente smesso di piangere,per il sollievo di Harry, e cominciò ad accettare i tentativi di Harry e Ron di farla sorridere- Ron era riuscito a farla ridere quando era saltato un metro per aria dopo aver trovato un ragno che si era nascosto in una delle sue scarpe. Hermione sarebbe tornata con i Weasley alla tana in pochi giorni. Anche se il numero dodici era più salvo per lei, Molly non pensava che fosse “appropriato” per una ragazza, rimanere chiusa in una casa con tre maghi.

Tonks era andata a vivere con i suoi genitori per un po’- non era ancora pronta per tornare ad abitare da sola a casa sua, e Andromeda era andata al numero dodici,e praticamente aveva trascinato via la sua unica figlia, per andare a cena con lei e Ted. Qualche giorno dopo,sotto richiesta di sua cugina, Sirius aveva portato tutte le sue cosa a casa dei suoi genitori.

Remus e Sirius avevano discusso anche loro sul fatto di lasciare il numero dodici,per tornare nel cottage in Kent. Entrambi ne avevano abbastanza della vecchia casa, e degli insulti della madre di Sirius,ogni volta che veniva svegliata. Quando avevano parlato ad Harry dell’idea di trasferirsi di nuovo al cottage, il ragazzo era stato eccitatissimo. Era la casa in cui era cresciuto, e sarebbe stato bello dormire di nuovo nel suo letto, invece che in quello che aveva usato Sirius da quando era bambino.

Silente non aveva condiviso i sentimenti di Harry sul trasferimento. Aveva cercato di convincere Sirius e Remus che il numero dodici era il posto più sicuro per Harry fuori da Hogwarts, ma i due maghi più giovani avevano insistito che sarebbe stato meglio per la sanità mentale di Harry, lasciare il quartier generale dell’ordine. Almeno al cottage poteva andare fuori- Molly non permetteva a nessuno dei ragazzi di lasciare la casa, per la paura che un babbano notasse che c’era qualcosa di strano. Alla fine Silente accettò che la decisione finale era la loro, e si offrì di riparare,e rinforzare le barriere intorno alla loro casa.

Il giorno prima dei trasferimenti, Molly era occupata a lavare i vestiti di Sirius,Remus ed Harry, come se nessuno di loro sapesse farlo- Sirius non si lamentò. A Molly piaceva occuparsi di loro. Hermione e Ron erano seduti vicino in cucina,guardando uno dei libri che Remus ed Emmeline avevano comprato per la giovane strega. Sirius si incamminò per le scale cercando Harry, e invece si ritrovò pieno di camicie, mutande e calze,tutte appena lavate dalla madre dei Weasley.

“Porta queste ad  Harry,ti prego caro” disse velocemente la strega, movendo la bacchetta per piegare altri vestiti.

Sirius alzò un sopracciglio “Certo Molly” disse “Ron hai visto il mio figlioccio?”

Ron distolse lo sguardo dalla pagina che stava indicando  Hermione, arrossendo forte quasi fino a diventare rosso come i suoi capelli “Ehm sì, lui e Ginny sono andati di sopra a prendere la scacchiera di Harry”

Sirius resistette all’impulso di ghignare sfacciatamente a Ron e annuì per ringraziarlo, senza voler imbarazzare di più il ragazzo. Da quello che Harry gli aveva detto, il più giovane dei Weasley aveva bisogno di tutta la sicurezza in se stesso possibile con le ragazze, anche se la ragazza era stata la sua migliore amica per quasi sei anni. Ron ricordava Remus a Sirius in quell’aspetto. Remus e Naomi erano stati ottimi amici a scuola, ma c’erano voluti sei anni a Remus per chiederle di uscire, e questo era stato dopo che James (scherzando) lo aveva minacciato che gli avrebbe chiesto lui di andare ad Hogsmeade. Naomi e James erano stati amici da quando erano in fasce. Entrambi i loro genitori avevano cariche importanti al ministero- i loro padri erano auror- ed erano stati amici da prima di Hogwarts.

Sirius alzò curioso un sopracciglio quando raggiunse la porta della camera da letto di Harry- la porta chiusa della camera da letto di Harry. Se Harry e Ginny stavano solo prendendo una scacchiera, perché la porta era chiusa, e perché lo stereo di Harry aveva il volume così alto? Quei pochi istinti da genitore che aveva Sirius si fecero sentire, e lui aprì la porta lentamente e silenziosamente. Quello che vide gli fece quasi cadere la biancheria di Harry appena piegata per lo shock:Harry e Ginny erano sul letto, impegnati in un “abbraccio” appassionato, con le loro mani in posti dove non sarebbero dovute assolutamente essere.

Nessuno dei due aveva notato l’entrata di Sirius,perciò il mago mosse la sua bacchetta per spegnere lo stereo di Harry sulla sua scrivania. L’effetto fu immediato: i due ragazzi si staccarono subito, e guardarono terrorizzati Sirius, con i capelli spettinati e i loro vestiti in disordine. Harry cercò di balbettare una spiegazione, ma Sirius lo zittì con uno sguardo.

“Sirius hai visto Ginny? Molly la sta cercand-“ Remus lo chiamò avvicinandosi alla porta e sbirciando dentro. Harry gemette forte sia per l’imbarazzo che per l’attesa di una lunga predica.

“Tua madre ti sta cercando Ginny” disse Sirius in una voce stranamente controllata, anche se era sicuro che Ginny aveva sentito Remus quando era entrato nella stanza. Ginny annuì senza guardare nessuno dei maghi negli occhi,e lasciò velocemente la stanza.

“Che cosa succede qui?” chiese Remus lentamente, spostando lo sguardo dalla faccia impassibile di Sirius a quella rossa di Harry,mentre il ragazzo si agitava imbarazzato sotto lo sguardo dei suoi tutori. I due maghi più vecchi entrarono nella stanza e chiusero la porta, con Remus che aspettava ancora con impazienza una spiegazione.

“Sai Harry, non stavo proprio scherzando l’anno scorso quando ho detto che non ero proprio sicuro di come mi sentissi a proposito del fatto che ci fossero ragazze nel tuo letto” cominciò Sirius piano.

“Che cosa?” chiese Remus ad alta voce.

“Oh sì” disse Sirius senza distogliere lo sguardo dal suo figlioccio “Harry sembra essere diventato proprio un Casanova Remus. Non sei orgoglioso?”

Harry roteò gli occhi con la frustrazione che cominciava a crescere “Ho quasi sedici anni Sirius-“

“E vivi ancora sotto il mio tetto!” finì Sirius per lui con un urlo. Harry sussultò per il cambiamento di tono “Ora capisco che hai tutti questi ormoni che ti stanno facendo diventare pazzo, ma quanto dannatamente stupido puoi essere per pomiciare con Ginny Weasley quando i suoi genitori sono di sotto?”

Harry si lasciò cadere di nuovo sui suoi cuscini, incrociando le braccia,e distogliendo lo sguardo.

“Lo Voglio sapere a che livello è arrivata la vostra…relazione?” chiese Remus con calma.

“Non è successo niente” mormorò Harry.

“Niente a parte quello che ho appena visto quando sono entrato vero? “ chiese Sirius accaldandosi”E sono dannatamente felice di essere entrato quando l’ho fatto…”aggiunse tenebrosamente”Baciare Ginny va bene. Hai ragione hai quasi sedici anni, e non posso fermarti dal baciare ragazze. Ma posso proibirti perfettamente di chiuderti a chiave nella tua stanza da letto o qualsiasi altra ragazza decidi di portare a casa. Mi hai capito?” Harry annuì e mormorò qualcosa “Che cosa hai detto Harry?”

Harry girò la testa e guardò male il suo padrino”Ho detto sì signore”

“Grazie” disse Sirius rigidamente “Molly si è presa la libertà di lavare e piegare i tuoi vestiti. Ti suggerisco di preparare le tue cose e andare giù a ringraziarla”

Senza un’altra parola Sirius spalancò la porta e si diresse velocemente verso la sua camera da letto in fondo al corridoio, quasi sbattendo la porta in faccia a Remus “Non pensi di essere stato un po’ troppo severo con lui?” chiese Remus.

Sirius si volò arrabbiato verso di lui “Troppo severo! Remus tu non gli hai visti quando sono entrato! Cinque minuti più tardi e sarebbero stati nudi sotto le coperte!”

Remus alzò con calma le sue sopracciglia. “Non credo che tu gli abbia dato abbastanza credito. Possono anche essere quattordicenni e quindicenni, ma mi piace pensare di aver cresciuto Harry con più senso. E so che Molly e Arthur hanno cresciuto tutti i loro figli con più buon senso di quello.” Remus sospirò “Tra l’altro mi pare di ricordare molte volte in cui sono entrato nel nostro dormitorio per trovare tu o James con qualche ragazza nei vostri letti…”

“Questo è esattamente il problema”disse Sirius stizzito”Io e James eravamo dei bastardi guidati dagli ormoni a scuola, e sono sicuro che ti ricordi anche che reputazione avevamo per quello…”Sirius si lasciò cadere senza troppe cerimonie sul suo letto. “Tu Non sei mai stato così…Perché Harry deve essere come me e James?”

Le labbra di Remus si contorsero”Penso che questa sia la prima volta che tu sia deluso che Harry stia diventando come James,Felpato” Sirius lo guardò male “Per quanto riguarda me…”Remus scrollò le spalle”Avevo gli stessi ormoni che avevate tu e James nel vostro corpo. Sapevo solo come controllarli meglio. È normale per Harry fare queste cose Sirius. Credimi sono arrabbiato quanto te che stesse facendo quelle cose, ma vedila da questo punto di vista. Abbiamo conosciuto Ginny Weasley da quando aveva quattro anni. Almeno sta con qualcuno a cui non importa che è il bambino sopravvissuto…

Sirius si calmò leggermente a sentire questo “Non è un grande shock davvero, intendo Ginny ed Harry” mormorò “Harry mi ha detto che le piaceva”

“Quando te lo ha detto?” chiese Remus curiosamente.

“Oh,  a Natale, tu eri occupato con Emmeline…”Sirius disse fermandosi notando Remus che si irrigidiva quasi subito “Mi dispiace Lunastorta” mormorò.

Remus scrollò le spalle come se non fosse niente “Bè,devo finire di fare le valige. Ti dispiace se prendo in prestito qualche libro dalla biblioteca?”

“No per niente, prendili tutti. Tanto comunque avevo in programma di bruciare quelli che non volevi” disse Sirius.

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La mattina dopo entrambe le famiglie si godettero l’ultima grande colazione insieme prima di partire per le rispettive case. Harry mantenne un silenzio glaciale verso i suoi tutori anche se Remus non aveva fatto niente per meritarselo. Sospettava che Harry fosse più imbarazzato di essere stato beccato che non arrabbiato. Sirius e Remus non dissero ai genitori di Ginny quello che era successo tra la loro figlia ed Harry la notte prima- Molly probabilmente l’avrebbe presa molto peggio di Sirius.

Appena finirono di lavare i piatti e metterli a posto, Molly diede un bacio ed un abbraccio a Remus, Sirius ed Harry, ringraziandoli della loro ospitalità durante l’ultimo anno. Uno per uno, i Weasley ed Hermione viaggiarono via camino verso la tana. Remus rimpicciolì le cose sue, di Sirius e di Harry per farle entrare in un’unica scatola e poi rimpicciolì anche quella scatola per farla entrare nella sua tasca.

Sirius era determinato a volare sulla sua motocicletta da Londra al Kent, non tenendo conto dell’insistenze di Remus che avrebbe piovuto più tardi quel pomeriggio.

“Felpato se voli nella pioggia, ti congelerai, e non mi va di fare scongelare il tuo cadavere da quella motocicletta quando finalmente ti troveranno” disse Remus mentre prendeva la polvere volante e la porgeva ad Harry.

Il ragazzo entrò nel camino senza dire una parola, e disse chiaramente il loro indirizzo prima di sparire nel turbinio di fiamme verdi. Remus si voltò verso Sirius, capendo improvvisamente perché Sirius voleva volare sulla sua motocicletta per tornare a casa “Parliamo dopo okay? Vola con attenzione” disse Remus prima di seguire Harry.

Remus inciampò fuori dal camino nella sua casa d’infanzia con un sospiro felice. Harry lo stava aspettando seduto sul tavolino “Posso avere le mie cose per favore?” mormorò freddamente senza guardare Remus negli occhi.

“Non finché io e te non facciamo una bella chiacchierata” disse Remus semplicemente “Non essere troppo duro con Sirius, o con me, per quanto mi riguarda” disse prima che Harry potesse interromperlo “Devi capire che shock è stato per lui assistere a quello”

“Perché non ha bussato?” chiese Harry accalorandosi, alzandosi in piedi e cominciando a camminare avanti i indietro per il salotto “Bussa sempre prima di entrare nella mia stanza”

Remus alzò un sopracciglio “Lo fa per farti piacere, non perché deve farlo Harry. E suppongo che abbia realizzato che stava succedendo qualcosa là dentro, o avrebbe bussato. Solo per la mia curiosità personale, a che livello pensavi di portare le cose con Ginny?”

“Che importa?” chiese Harry ad alta voce.

“Importa perché io e Sirius siamo responsabili per te, che ora ti piaccia o no. Ed entrambi vogliamo molto bene a Ginny- forse non quanto te, ma vogliamo che sia felice quanto lo vuoi tu” disse Remus con calma.

“Non stavamo facendo niente che lei non volesse fare” insistette Harry come se fosse preoccupato all’improvviso che Remus lo stesse accusando del contrario.

“Sono sicuro che quello che stavate facendo voi due era consensuale da entrambe le parti” disse Remus “Ma per favore, per il tuo bene, non fare niente di stupido Harry. Siete entrambi troppo giovani per quello, e odierei vedere i vostri futuri rovinati per una notte di divertimento. Tra l’altro né io né Sirius saremmo mai capaci di guardare di nuovo Molly Weasley  negli occhi per tutta la nostra vita- e se in qualche modo Ginny rimanesse incinta, non credo che vivremmo molto a lungo…”

Harry roteò gli occhi e fece un sorrisetto.

“Ascolta, sono sicuro per te e Ginny Harry ma ti prego niente ragazze nella tua stanza con la porta chiusa a chiave okay?”

Harry annuì “Okay, ora posso avere le mie cose?”

Remus soffocò una risata, e tirò fuori la scatola in miniatura dalla sua tasca. Lui ed Harry presero e le loro cose e le misero a posto, prima di sedersi al tavolo della cucina con delle burrobirre. Remus guardò fuori dalla finestra della cucina con un sorriso. Era vero quello che si dice: Non c’è posto come la proprio casa…

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Sirius guidò la sua motocicletta per Londra, e appena trovò una strada deserta, colpì il piccolo pulsante argentato sul manubrio,che lo portò subito in aria. Aveva pensato di volare direttamente nel Kent,ma mentre volava lo colpì un impulso improvviso, e si voltò verso Londra. Sospirò pensando a quello che stava facendo, e più di una volta represse l’impulso di voltarsi di nuovo.

Fece atterrare la sua moto, e accelerò per la strada familiare che faceva sempre quando era giovane. Stava andando al suo vecchio appartamento, il posto in cui non era stato da prima del suo arresto da parte del ministero, quasi quindici anni prima. Aveva molte ragioni per non voler tornare lì, e una delle principali era che il suo appartamento era il posto dove aveva trascorso più tempo con Julia prima che venisse assassinata, e il posto in cui era andato a bere per un mese di fila dopo il suo funerale.

Sirius si bloccò di scatto subito fuori un edificio di mattoni, e fissò il terzo piano, dove sapeva che c’era il suo appartamento. Salì le scale a due a due per abitudine, ed in pochissimo tempo si ritrovò davanti a dei numeri d’oro 342. Sospirando di nuovo, si guardò intorno per essere sicuro che nessun babbano stava guardando, e colpì la maniglia con la sua bacchetta.

La porta si aprì silenziosamente e lui entrò, cercando automaticamente l’interruttore. Sorrise ricordandosi, e chiuse la porta con un calcio dietro di lui. Trovò un po’ di polvere quando passò la mano sul piccolo tavolo del salotto, ma per il resto non era cambiato niente. Tutte le foto che aveva , sue, di Julia, e dei loro amici, erano rimaste su una mensola piena di vecchi libri di Hogwarts. Alcuni dei suoi vestiti erano ancora ammucchiati in un angolo accanto alla sua scrivania, e c’era ancora una bottiglia vuota di burrobirra sul tavolino accanto al divano.

Si tolse la sua giacca di pelle e la mise in un appendiabiti accanto alla porta. Lentamente, si fece strada nella sua vecchia casa, ed entrò nella stanza da letto. Rise forte quando vide lo stato del letto- non era stato fatto per quindici anni. Vecchi giornali riempivano il suo comodino, insieme a lattine vuote di birra babbana.

Si piegò accanto al letto e si sporse, toccando la scatola che sapeva si trovava lì. Sorrise quando la sentì accanto al muro, e la tirò fuori con la punta delle dita. Sedendosi a gambe incrociate contro il tavolo, alzò il coperchio della scatola di scarpe e sospirò. All’interno c’erano diverse foto, e fogli piegati, tutti tenuti insieme da graffette. Questa scatola era una delle tante che Sirius aveva tenuto dopo la morte di Julia. I membri rimanenti della sua famiglia gli avevano cortesemente permesso di tenere il suo  baule scolastico e molti dei suoi effetti personali.

Sirius rimase sul pavimento della sua camera da letto per ore, leggendo le poesie e le storie che Julia aveva scritto nella sua giovinezza. Una in particolare- una poesia che lo aveva fatto ridere e piangere allo stesso temo. Nella poesia(che sapeva parlava di lui) lo chiamava un idiota senza cuore e senza cervello, ma quattro righe dopo lo definiva la sua anima gemella e la sua ragione di vita.

Guardò le loro foto, molte raffiguravano loro due abbracciati,mentre si stringevano forte, o si baciavano  teneramente. Ne trovò una che era stata fatta al matrimonio di Lily e James, dove le due coppie si spiaccicavano la torta in faccia tra di loro. Remus e Naomi erano dietro di loro, ridendo e lanciando torta ai loro amici.

La bacchetta di Sirius vibrò nella sua tasca, facendolo sobbalzare un metro per aria “Ecco perché Malocchio è così fissato con la sicurezza delle bacchette” mormorò prendendo la bacchetta.

La tenne in mano davanti a lui- era l’incantesimo di comunicazione che usavano lui e Remus quando non avevano lo specchio a doppio senso. La faccia del suo migliore amico si materializzò nell’aria “Sirius dove sei?” chiese Remus velocemente.

“Sono al mio appartamento…Cosa c’è che non va?”

“C’è stato di nuovo un attacco al St Mungo, ma questa volta i mangiamorte sono entrati dentro. Malocchio ci ha appena contattato via camino…Ha detto che non ci sono molti sopravvissuti…”

Sirius si sentì impallidire. Il St Mungo di solito era considerato un posto sicuro “Okay” disse un po’ tremante”Mi sto dirigendo lì. Vieni anche tu?”

Remus annuì “Ho pensato di farti sapere cosa stava succedendo prima di smaterializzarmi lì. Ho mandato Harry alla tana- non so per quanto tempo non ci saremo.”

Sirius guardò il suo orologio- in qualche modo erano già le dieci di sera “Ci vediamo tra un po’” disse Sirius prima di abbassare la sua bacchetta, e spezzare l’incantesimo di comunicazione con Remus.

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“I sopravvissuti sono stati portati al ministero per essere curati” spiegò Johnson al sua capo mentre camminavano per il St Mungo. All’interno di molte delle stanze, i letti erano stati coperti con lenzuola bianche, segnalando che sotto si trovavano dei cadaveri.

Sirius scosse la testa inorridito mentre si guardava intorno “Quanti sopravvissuti?”

“Più o meno trecento” rispose piano Johnson. “C’erano almeno quattrocento- cinquecento persone qui, compresi guaritori e medi-maghe prima che i mangiamorte si facessero vivi” il giovane auror sospirò.

“Black!” ringhiò una voce dietro di loro.

I due auror si voltarono per vedere Malocchio che zoppicava velocemente verso di loro. L’auror in pensione guardò Johnson,facendo capire a Sirius che voleva parlare con lui in privato “ Raduna tuttu e vedi se riesci ad avere una lista di pazienti,guaritori e tutti i visitatori che erano qui- dobbiamo controllarla e vedere chi è morto, e poi dobbiamo avvisare la famiglie.” Disse Sirius. Johnson annuì e guardò spaventato malocchio prima di allontanarsi “Che succede?” chiese Sirius al suo predecessore.

“è già arrivato Lupin?” chiese Malocchio. Sirius scosse la testa “Bè ho delle brutte notizie…Peggiori di tutto questo intendo dire. La prima è che sembra che Bellatrix e Rodolphus Lestrange insieme a Barty Crouch Jr abbiano finito quello che avevano iniziato con Frank e Alice Paciock- sono morti tutti e due.

Sirius chiuse forte gli occhi, sospirò, e si passò una mano tra i capelli.

“Inoltre, sembra che Emmeline Vance fosse qui durante l’attacco, era venuta a trovare un’amica che stava male o qualcosa del genere. Non l’ho vista tutto il giorno al ministero- vengo proprio da lì. Non penso sia sopravvissuta-“

Si sentì trattenere forte il respiro alla loro destra, e i due auror si voltarono per trovare Remus con gli occhi spalancati e pallidissimo, che si appoggiava contro il muro per non cadere, Remus corse verso di lui e lo prese prima che le ginocchia crollassero sotto di lui.

RECENSITE!

Sto cercando in tutti i modi di mantenere la mia promessa e ho già iniziato a tradurre il prossimo capitolo, voi controllate, se entro le sei non lo ho ancora messo online vuol dire che non c’è l’ho fatta a finirlo e dovrete aspettare fino a domani…Nel frattempo mi raccomando recensite!

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Capitolo 26
*** Capitolo 26 ***


chap 26
CONSEQUENCES
Capitolo 26



Solo un’ora dopo l’attacco, i sottolivelli uno e due del ministero erano stati trasformati in un ospedale temporaneo per i sopravvissuti della tragedia al St Mungo. Agli auror e ai membri importanti del ministero era stato assegnato il compito fare la guardia alle ascensori, e di fare entrare solo i capi dei dipartimenti e una piccola lista di persone che era stata consegnata dal ministro Bones in persona. Nonostante i tentativi di Sirius di fermarlo, Remus corse tra le guardie, che avevano poi cercato di inseguirlo con la bacchetta puntata finché Sirius non gli aveva detto chi era. Remus aveva bisogno di vedere con i suoi occhi se Emmeline era stata uccisa o no al St Mungo. Non avrebbe creduto a niente di quello che gli stavano dicendo finché non finiva di controllare ogni persona che si trovava al ministero. Sfortunatamente,pensò Sirius, si stava preparando solo per più dolore. Malocchio aveva detto che non aveva visto Emmeline al ministero, e malocchio non diceva cose così a meno che non ne era completamente sicuro.

Appena Remus finì di controllare con attenzione il primo livello di letti d’ospedale,  corse di nuovo a tutta velocità verso gli ascensori, dove Sirius lo stava aspettando, e colpì il bottone per scendere ripetutamente. Remus era ancora pallido e tremante, e Sirius era piuttosto preoccupato di vedere la sua reazione se non avesse trovato Emmeline al ministero- Remus non aveva esaurimenti nervosi molto spesso.

Prima che i cancelli fossero stati completamente aperti,Remus trattenne il fiato e ci passò attraverso, movendosi velocemente tra i letti di pazienti. Guaritori in pensione erano stati chiamati al ministero dopo l’attacco per aiutare a curare i pazienti. La maggior parte di loro aveva ferite minori- ossa rotte e cose del genere- ma alcuni avevano la loro vita appesa ad un filo. Erano ovviamente, priorità assoluta per quei guaritori al momento.

“Sirius!” lo chiamò una voce dall’altra parte del corridoio del dipartimento. Sirius alzò lo sguardo e vide Tonks che lo chiamava. Cominciò a muoversi per i letti,cercando Remus mentre lo faceva.

“Hey” disse cupamente avvicinandosi a sua cugina “Che succede?”

“Ho cercato di contattare te o Remus negli ultimi venti minuti, ma quando sono arrivata al St Mungo mi hanno detto che eravate già andati via. Sirius Emmeline è qui. L’hanno portata qui subito dopo che Malocchio era andato via…”

Un’onda di sollievo come non la aveva mai sentito passò sopra Sirius “Se non fossi mia cugina ti bacerei…”Mormorò girandosi “Hey Lunastorta!” lo chiamò quando vide che Remus stava incespicando tristemente verso gli ascensori “è qui!” la testa di Remus si voltò così velocemente che Sirius era sorpreso non si fosse rotto il collo. Apparendo più sollevato di quanto Sirius lo avesse mai visto, Remus si fece strafa tra i maghi e le streghe che stavano per essere curati.

“Dove?” sussurrò disperatamente. Tonks si spostò dalla porta dietro di lei e la indicò. Sirius realizzò solo in quel momento che era l’ufficio di Emmeline nel dipartimento di trasporti magici.

“Ha senso…”disse Sirius pensieroso, con un grosso ghigno, mentre Remus lo spingeva via per entrare nella stanza. Sirius e Tonks lo seguirono.

Emmeline era seduta su un divano, con qualche ferita e qualche livido, ma per il resto a posto. Stava parlando piano con Elphias Dodge e Sturgis Podmore,stringendosi un poco il braccio.  I tre realizzarono che Remus era entrato, e i due maghi si alzarono velocemente e si allontanarono dalle sedie che avevano occupato.

“Emmeline…”Sussurrò Remus, correndo ad inginocchiarsi davanti a lei. Senza un’altra parola, o senza aspettare che lei parlasse, Remus la baciò appassionatamente. Quando si staccò da lei, nascose la testa nella sua spalla, mormorando di quanto fosse dispiaciuto.

Emmeline finalmente gli disse di smettere di balbettare, sorrise, e lo abbracciò forte.

Sirius fece segno ad Elphias e Sturgis di lasciare l’ufficio, e lui e Tonks fecero lo stesso, chiudendo la porta dietro di loro, per dare alla coppia un po’ di privacy. I quattro membri dell’ordine erano di guardia fuori dall’ufficio quando Sirius si ricordò di una cosa “Tonks…”disse esitante”Ted non è un guaritore?”

Tonks annuì “Aveva la giornata libera oggi. È al settimo livello,sta controllando i feriti meno gravi” disse piano.

“Oh” disse Sirius sollevato. Non era sicuro che sua cugina potesse affrontare un’altra perdita in così poco tempo.

Durante l’ora in cui  aspettarono pazientemente che Remus ed Emmeline uscissero dall’ufficio, Dawlish portò a Sirius la lista dei morti al St Mungo. Lui e gli latri membri dell’ordine lessero la lista, che si allungava per molti metri sul pavimento.

Tonks gemette all’improvviso “Cosa?” disse Sirius sobbalzando, e guardando il nome che lei stava indicando “Oh merda” mormorò. Era il capo del dipartimento di applicazione della legge sulla magia, Charles Emerson. A Sirius non era mai piaciuto il mago, ma la sua morte non portava cose molto positive a lui e ai suoi auror. Mentre lui e Tonks stavano discutendo chi l’avrebbe sostituito, la porta dietro di loro si aprì. I quattro membri dell’ordine si voltarono per trovare Remus ed Emmeline mano nella mano, con Remus che aveva un ghigno sognante, ed Emmeline un sorriso piuttosto soddisfatto.

“Emmeline verrà a stare da noi per un po’ Sirius” disse Remus cercando di ricomporsi.

Sirius ghignò alla coppia “L’avevo capito” disse. Cominciò a camminare per il corridoio ma si girò verso Remus all’improvviso “Hai del rossetto sulla guancia amico…”

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Harry arrivò via camino la mattina successiva,poco dopo le otto, e fu attirato in cucina dall’odore di pancakes e bacon.

Sirius starà cucinando pensò felicemente.

Ma entrando in cucina, non fu il suo padrino che vide al fornelli, ma Remus ed Emmeline. Quest’ultima stava indossando uno dei pigiami di Remus, e aveva le braccia del mago strette forte intorno alla sua vita, e la sua faccia nascosta nel suo collo. Harry ebbe solo la possibilità di alzare un sopracciglio prima che la voce assonnata di Sirius sussurrasse nel suo orecchio “Storia lunga…spiego dopo cibo…”

Harry soffocò una risata per l’inabilità del suo padrino di formulare frasi corrette di mattina,  e permise al mago più vecchio di spingerlo in cucina. Si sedette al tavolo mentre Emmeline si girava.

“Buon Giorno Harry” lo salutò felicemente, mentre Sirius la guardava male per essere così dannatamente allegra così presto.

La colazione era stata piuttosto divertente. Harry doveva continuamente riempire la bocca di cibo per soffocare le risate agli sguardi sognanti con cui Remus continuava a guardare Emmeline, e per Sirius che fingeva di vomitare per la sdolcinatezza della coppia. Sirius se ne dovette andare subito dopo aver mangiato al ministero- aveva una riunione con il ministero per discutere del nuovo capo del dipartimento del dipartimento applicazione della legge sulla magia. Non era richiesta la presenza di Remus ed Emmeline, dal momento che il dipartimento di Emmeline stava ancora venendo usato come ospedale temporaneo, e non c’era bisogno di quello di Remus- era un sabato dopo tutto.

“Allora, per quanto tempo resterà Emmeline?” chiese Harry a Remus mentre facevano i piatti. La strega in questione era tornata a casa sua per fare una doccia e prendere alcune delle sue cose.

Remus scrollò le spalle, continuando a ghignare stupidamente. Harry non pensava che avesse mai smesso di farlo per tutta la colazione “Per quanto tempo desidera suppongo” disse “A te non dispiace che lei stia qui vero?” aggiunse velocemente, con il sorriso che svaniva mentre si girava per guardare Harry.

“No, no, per niente” rispose Harry onestamente “Mi piace Emmeline”

“Bene” disse Remus ovviamente sollevato. “è solo, siamo sempre stati solo noi tre qui-tu,Sirius ed io- e voglio che tu ti senta a tuo agio con lei qui…”

Harry scrollò le spalle “Non mi dà fastidio” disse “Tutto quello che ti fa felice fa felice anche me”

Remus sorrise e strinse Harry in un abbraccio “Grazie Harry” disse piano, baciando il ragazzo sulla sui suoi capelli spettinati.

Dopo che finirono di fare i piatti, Harry decise di andare a volare un po’- non volava nel campo dietro al cottage da quasi un anno, e ne sentiva la mancanza. Mentre volava, si chiese che cosa sarebbe successo se Remus ed Emmeline si fossero sposati. Il suo pensiero iniziale fu che non sarebbe cambiato niente, avrebbero tutti vissuto felici nel cottage. Ma dopo realizzò che ad un certo punto Remus ed Emmeline avrebbero voluto iniziare la loro famiglia, e non potevano farlo bene se c’erano Harry o Sirius intorno a loro…

Il pensiero che la sua famiglia, per quanto potesse essere percepita strana(il bambino sopravvissuto che veniva cresciuto da un ex prigioniero di Azkaban e un lupo mannaro) potesse separarsi, era inquietante. Aveva sempre saputo  che sarebbe successo ad un certo punto. Lui avrebbe preso il diploma ad Hogwarts in due anni, e probabilmente si sarebbe trasferito fuori dal cottage. Aveva sempre pensato che Sirius e Remus alla fine avrebbero incontrato qualcuno e si sarebbero sposati, ma era sempre stato solo un pensiero. Ora stava diventando una possibile realtà…

Ma Harry doveva pensare logicamente e non egoisticamente. Non era più un bambino piccolo, e Sirius e Remus non potevano essere obbligati ad ignorare i loro sogni di creare famiglie tutte loro a causa sua. Non avrebbero mai dovuto, ma avevano entrambi scelto di crescerlo invece di frequentare qualcuno. Bè Sirius non molto, ma anche lui aveva aspettato finché Harry andasse ad Hogwarts prima di decidere di uscire con Hestia Jones.

Più ci pensava, più felice era per Remus. Remus meritava un po’ di felicità nella sua vita, specialmente dopo quello che la sua ex quasi moglie gli aveva fatto. Tra l’altro non avrebbe perso totalmente la sua famiglia. Se Remus ed Emmeline avessero avuto figli, avrebbe solo avuto una famiglia più grande…

Sentendosi più felice di quando aveva iniziato a volare, Harry si voltò di nuovo verso il cottage, sperando che Remus ed Emmeline avessero smesso di sbaciucchiarsi e si fossero resi conto che era quasi ora di pranzo.

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Sirius non tornò a casa quella sera fino alle dieci. Si riscaldò un po’ di pizza che Remus era andato a prendere in città,e si lasciò cadere esausto nella sua poltrona nel salone per mangiare, sospirando e guardando Remus, Emmeline ed Harry che giocavano a sparaschiocco con le carte. “Madama Bones vuole far tornare malocchio al mistero, per metterlo a capo del dipartimento applicazione della legge sulla magia” disse con la bocca piena della sua cena a Remus ed Emmeline.

Harry alzò lo sguardo dalle sue carte- Lui,Remus ed Emmeline avevano giocato per quasi mezzora senza che le carte scoppiassero. “Allora chi ci insegnerà difesa quest’anno?” chiese guardando speranzoso Remus.

Remus si limitò a sorridere e scosse la testa “Ho già un lavoro Harry”

“Bè,Silente ha detto che ha già qualcuno in mento, solo che non vuole dire chi” spiegò Sirius sorseggiando la sua burrobirra”Congratulazioni Lunastorta, sei ufficialmente l’unico professore di difesa che è durato così tanto per oltre vent’anni”

Remus fece un mezzo inchino”Sono onorato” disse soffocando una risata.

Emmeline sembrava pensierosa”Chi potrebbe trovare come sostituto però? Non ci sono molte persone disposte a farlo ormai no? Noi non abbiamo mai avuto lo stesso insegnante di difesa per due anni di fila…”

“Hey Lunastorta” disse Sirius all’improvviso ghignando “Ti ricordi quella Veela che abbiamo avuto al quinto anno?”

Remus ora aveva lo stesso ghigno di Sirius in faccia, con i suoi occhi che luccicavano un po’ “Oh sì, me la ricordo…”Emmeline lo colpì scherzosamente sulla spalla. Lui si schiarì la voce “Non che fosse brava ovviamente. Non abbiamo imparato niente da lei…”disse velocemente massaggiandosi la spalla”Mi ricordo anche di James che ti aveva fatto convinto a chiederle di andare ad Hogsmeade e di come lei ti avesse rifiutato Felpato”

Harry sbuffò una risata,che cercò di nascondere nella sua burrobirra. Sirius lo guardò male “James non mi ha convinto a fare niente” insistette Sirius “ è stata una sfida” aggiunse con tutta la dignità che riusciva a trovare con la bocca piena della crosta della pizza.

“Non importa però no?” Harry ghignò a Remus “Comunque ti ha  rifiutato AHIA!” Sirius gli aveva appena lanciato un cuscino, facendo cadere i suoi occhiali dalla faccia.


“Sei proprio un rompiscatole sfacciato stasera Harry,non è vero?”Sirius ghignò “Smettila di comportarti da ragazza” aggiunse mentre Harry si massaggiava l’occhio “Non te l’ho lanciato così forte”

Questo portò ad Harry che lanciava il cuscino indietro a Sirius con tutta la forza che aveva. Le carte di sparaschiocco si attivarono per il movimento improvviso,ma nessuno se ne accorse. Remus ed Emmeline guardavano con le sopracciglia alzate Sirius ed Harry che lottavano sul pavimento.

“Amo la mia famiglia…”continuava a ripetersi Remus, come se stesse cercando di convincersi. Sirius ed Harry alzarono lo sguardo dalla loro lotta, si scambiarono uno sguardo e attaccarono Remus mentre Emmeline si spostava.

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Di solito Remus dormiva così profondamente durante la notte- nessuna cosa al mondo poteva disturbarlo dalle sue preziose otto ore di sonno. Ma si svegliò all’improvviso quando un forte ronzio passò attraverso i sottili muri del suo cottage. Tenne gli occhi chiusi per qualche minuto, cercando di tenere fuori il rumore e cercare di tornare a dormire, ma allo stesso tempo voleva cercare di capire che cosa fosse. Alla fine si accorse che il ronzio era diventato più forte. Si mise a sedere di scatto con gli occhi spalancati. Guardò alla sua destra,dove Emmeline stava dormendo tranquillamente. Non voleva svegliarla,ma aveva bisogno di farla uscire dal letto e di avvertirla.

Si era un po’ infastidita quando lui l’aveva  scossa per svegliarla, ma quando le disse cosa stava succedendo, anche lei si svegliò completamente, ed era già quasi fuori dal letto a prendere la sua vestaglia e la bacchetta. La coppia uscì dalla loro stanza con le bacchette pronte, proprio nello stesso momento in cui Sirius usciva dalla sua, con gli occhi spalancati e pronto all’azione. Remus lo guardò dall’alto in basso,sospirò e roteò gli occhi “Almeno potevi metterti dei pantaloni Sirius” disse indicando i boxer bianchi con tanti piccoli cuoricini rossi.

Sirius arrossì un po’, notando Emmeline che cercava di soffocare una risatina “Scusa Emmeline” mormorò tornando nella sua camera. Uscì un secondo dopo indossando un paio di vecchi jeans sbiaditi.

“Che diavolo è questa cosa?” urlò Harry dalla sua stanza.

Remus alzò un sopracciglio al ragazzo mentre arrivava anche lui nel corridoio, e lui ebbe la decenza di apparire almeno imbarazzato per aver imprecato “Harry abbiamo bisogno che tu prenda la tua bacchetta” disse.

“Perché? Che cosa succede?” chiese il ragazzo.

“Le barriere sono state superate” disse Sirius con un tono sbrigativo da lavoro, che nessuno di loro gli aveva mai sentito usare “C’è un mangiamorte o qualcuno con il marchio nero qui intorno…”

I tre adulti aspettarono nel corridoio un momento finché Harry prendeva la sua bacchetta, e poi si diressero lentamente verso la porta d’ingresso “Harry hai il nostro permesso di usare qualsiasi incantesimo ti viene in mente per difenderti” disse piano Sirius, spostando di lato la tenda della finestra del salotto.

Harry annuì silenziosamente e strinse più forte la bacchetta.”Credevo che le barriere e gli incantesimi fossero stati messi per tenere le persone fuori…”

“è così” disse Remus chiudendo a chiave la porta d’ingresso “Ma gli allarmi che si sono accesi ora ci servono per avvisarci se qualcuno con il marchio nero si smaterializza a cinque chilometri da casa nostra. Ogni chilometro più vicini e l’allarme diventa più forte e più insistente-“

Mentre parlava il ronzio nel cottage diventò ancora più forte, ora accompagnato da un trillo”Due chilometri” disse Sirius contando il numero di trilli nella sequenza che sentiva “Silente dovrebbe averlo sentito anche lui ormai. Saremo in compagnia molto presto…”

Cinque minuti dopo,Malocchio,Silente e Bill e Arthur Weasley uscirono dal camino. “Quanto sono lontani?” ringhiò malocchio come saluto, spingendo Harry per essere il più vicino alla porta d’ingresso.

“Un chilometro e mezzo” disse Sirius “Harry voglio che tu prenda il tuo mantello dell’invisibilità. Restaci sotto in cucina, lontano dalle finestre finché ti dico di fare altrimenti okay?”

Remus si aspettava una discussione da parte del ragazzo- sicuramente si riteneva grande abbastanza per combattere- ma si limitò ad annuire e a fare quello che gli era stato detto. Veramente, notò Remus, sembrava che il ragazzo avesse un po’ paura…

“Un chilometro” gli informò Silente allegramente. Sirius alzò un sopracciglio verso di lui. Aveva bevuto troppo brandy quella sera?

Malocchio decise di fare incantesimi di disillusione su tutti quanti,compreso Harry anche se era sotto il suo mantello, e i membri dell’ordine uscirono cautamente nella fredda aria della notte,ad aspettare.

Un’ondata di luce riempì gli alberi intorno al cottage, e Remus istintivamente si spostò vicino ad Emmeline “Bacchette pronte” disse piano Silente con un tono allegro.

Si sentì un urlo forte e doloroso quando le luci sparirono- sembrava che gli incantesimi avessero fatto il loro lavoro per una volta. Qualche minuto dopo, una figura nera gattonò fuori dagli alberi e si lasciò cadere sull’erba scura. Sirius si mosse in avanti velocemente con Malocchio e Bill accanto a lui. Gli altri aspettarono che uscissero altre figure.

“Ma stiamo scherzando!” gridò Sirius indignato.

“Cosa?” gridò Remus, lasciando Emmeline accanto alla casa per vedere che cosa aveva fatto arrabbiare così tanto Sirius. Accese la punta della sua bacchetta  mentre si avvicinava, e gemette forte. Naomi era stesa svenuta ai loro piedi, respirando irregolarmente.

“Un falso allarme del cavolo” brontolò Sirius mentre Silente,Arthur ed Emmeline si univano a loro “Pensavo di catturare un mangiamorte”

“Potresti arrestarla” disse Remus tranquillamente “Tecnicamente è una mangiamorte”

“Sta zitto Lunastorta”mormorò Sirius facendo apparire una barella mentre Silente faceva lievitare il corpo della strega nell’aria. Tornarono al cottage- Remus disse ad Harry che poteva uscire- e misero Naomi sul divano.

Arthur e Bill se ne andarono quasi subito. Molly era in piedi ad aspettarli, spiegò Arthur, e avrebbe cominciato a preoccuparsi se non le facevano sapere presto qualcosa “Grazie per essere venuti così velocemente “disse Remus ai Weasley. Arthur lo bloccò con un cenno della mano dicendo che era più che felice di aiutare ogni volta che ne avevano bisogno. Remus li guardò mentre se ne andavano di nuovo ,e tornò verso il divano dove Silente stava studiando Naomi con interesse.

“Chi è?”chiese Harry sospettosamente, togliendosi il mantello dell’invisibilità davanti al divano “E perché è qui?”

“Questa è Naomi Harry” disse Sirius piano “E per quanto riguarda il perché si trova qui, questa è una domanda dannatamente bella…

“E sarà risposta molto presto” disse Silente allegramente. Di nuovo, Sirius alzò un sopracciglio all’uomo anziano.”Gli incantesimi intorno alla tua proprietà sono impostati per schiantare tutti gli ospiti indesiderati”

Remus alzò un sopracciglio questa volta “Allora perché stava gridando?”

“Ah questo credo sia opera di Alastor”inchinando la testa verso l’auror in pensione”Le urla di Naomi sono il risultato di una fattura pungente piuttosto forte”

“Bell’idea” disse Sirius cercando di non ghignare. Non è che gli piacesse veder soffrire altre persone- bè c’erano alcune eccezioni…Ma chiunque decideva che era una buona idea andare a trovarlo alle due di notte meritava di ricevere una fattura.

Sirius si guardò intorno nel salotto. Remus non sembrava troppo contento per la loro ospite inattesa anche lui, ma questo forse derivava dal fatto che aveva fatto pace con Emmeline sono qualche giorno prima. Harry guardava curiosamente da Naomi a Remus ed Emmeline, come se volesse fare una domanda, ma sapendo che era meglio non farlo.

Silente finalmente decise che era giunta ora di svegliare Naomi. “Innerva” disse__. Gli occhi di Naomi  cominciarono ad aprirsi- Harry fece qualche passo indietro “Buon Giorno Naomi” disse il preside.

“Salve signore” disse Naomi con la voce roca, sussultando mentre si metteva a sedere.

“Posso chiederti come mai sei venuta qui così presto?”

Sirius si morse il labbro, volendo fare la domando in un modo leggermente diverso,ma resistendo.

“Dovevo parlare con Sirius e Remus”rispose Naomi, con gli occhi che si posarono tra Emmeline, Remus, Sirius, Malocchio e alla fine su Harry “Riguarda Lucius Malfoy…”

L’atmosfera nella stanza cambiò all’improvviso. Gli occhi di Silente sembravano aver smesso di scintillare, Remus e Sirius si irrigidirono visibilmente a sentire il nome, malocchio ringhiò un po’ al nome, e gli occhi di Harry si spalancarono “Che cosa su di lui?” chiese Remus il più calmo possibile.

“Ha usato pozione polisucco per andare in giro senza essere notato” disse Naomi”L’ha usata per incontrare sua moglie e suo figlio alla stazione quando è finito l’anno scolastico.”

“Era a Knockturn Alley” mormorò Sirius con uno sguardoassente nei suoi occhi. “è venuto a sbattere contro di me, ti ricordi Lunastorta?”

Remus annuì.

“Come fai a sapere tutto questo?” chiese malocchio a Naomi.

Naomi sembrò un po’ a disagio e distolse lo sguardo dagli latri. Remus strinse gli occhi verso di lei “Ho i miei modi” mormorò.

“Che modi?” chiese Remus sospettosamente con tono tagliente.

“Che cosa te ne importa?” disse seccamente ad alta voce.

“Non osare urlare contro di lui” rispose Emmeline altrettanto seccata.

Naomi guardò male l’altra strega, come se stesse per dire che lei aveva tutto il diritto di rispondere così a Remus, ma rimase intelligentemente in silenzio. “Non importa come lo so” disse infine “Ma volevo dirlo a voi il prima possibile”

“Potevi venire da me Naomi” disse Silente guardandola severamente da sopra i suoi occhiali a mezzaluna.

“Bè, lo so, ma Sirius aveva bisogno di saperlo prima di andare al ministero domani. Malfoy ha in programma di ucciderlo al dipartimento auror”

RECENSITE!

P.S per chi me l’aveva chiesto ho avuto i risultati della maturità..80!

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Capitolo 27
*** Capitolo 27 ***


chap 27
CONSEQUENCES
Capitolo 27

Nonostante l’avvertimento molto chiaro di Naomi di solo qualche ora prima, Sirius si fece la doccia e si mise le sue vesti del ministero come se non ci fosse qualcuno che aveva in programma di ucciderlo quel giorno.

“Nessuno, meno di tutti Lucius ‘guardate-come-sono-biondi-i-miei-capelli’ Malfoy, non mi farà continuare a vivere la mia vita normalmente” disse testardamente Sirius.

“Sirius” disse Remus come se stesse parlando con un bambino di tre anni particolarmente testardo “Sta cercando di farti fare esattamente questo, idiota che non sei altro” Sirius si limitò a roteare gli occhi al suo migliore amico, prendere un pezzo di toast da un piatto sul tavolo della cucina, e smaterializzarsi dal cottage. Solo i residenti del cottage potevano materializzarsi o smaterializzarsi dalla casa, grazie alle barriere che avevano messo Silente e malocchio.

“è un uomo morto” disse Remus fissando il punto in cui era sparito Sirius.

Emmeline distolse lo sguardo dalla finestra  della cucina “Starà bene…” disse ovviamente senza essere sicura neanche lei “Nessuno che non lavora al ministero può entrarci”

“Questo non significa dannatamente niente” disse piano Remus “Naomi ha detto che Malfoy sta usando vari travestimenti. Può usare quella di qualcuno che lavora con Sirius…qualcuno al dipartimento auror”

La conversazione si fermò di botto quando Harry entrò in cucina, sbadigliando e guardandosi intorno.

“Vi prego non ditemi che è andato al ministero” disse Harry debolmente a Remus. Il silenzio di Emmeline e Remus era abbastanza come risposta. “E lui mi chiede se ho un fottuto desiderio di morire” disse Harry con rabbia. Remus non lo rimproverò nemmeno per il suo linguaggio- pensò che viste le circostanza, Harry aveva perfettamente ragione.

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La sicurezza al ministero della magia, e specificamente al dipartimento auror,era stata aumentata a  tal punto, che gli impiegati avevano bisogno di mezzora per raggiungere le loro postazioni. Anche se Sirius insisteva che poteva occuparsi di Lucius Malfoy da solo, maghi-cecchini gli erano stati assegnati come guardie del corpo. Non poteva nemmeno andare in bagno senza che uno dei maghi che sembravano gorilla lo seguisse.

Quando Tonks aveva cercato di entrare nel suo ufficio più tardi quel giorno  l’avevano sottoposta a molti test d’identità. L’avevano quasi arrestata per le sue capacità da metemorfomaga,ma Sirius fece un veloce incantesimo di magia legale, e se ne occupò da solo. La strega quasi irata guardò male suo cugino mentre cercava di trattenere a stento le risate- era stata toccata diverse volte con un sensore segreto”Sai, per uno che ha la vita in pericolo, sei di un umore dannatamente buono” disse Tonks burbera, sedendosi di fronte a Sirius.

Sirius roteò gli occhi “Lucius Malfoy mi minaccia da anni. Mi ha anche mandato una lettera qualche anno fa…”

“Non sei spaventato per niente?” controllò la strega.

Sirius scrollò le spalle con disinvoltura “Non più del solito. Se per qualche motivo riesce ad arrivare dall’atrium fino qui, non c’è modo che possa avvicinarsi abbastanza a me per fare qualcosa.”

“E se avvelena il tuo pranzo? Non deve essere vicino a te per farlo?” fece notareTonks.

Sirius alzò un sopracciglio “Sembra che tu abbia pensato molto a come uccidermi Nymphy. Stai cercando di avere il mio lavoro?” Tonks lo guardò male sia per l’accusa che per il soprannome “Abbiamo già pensato al pranzo. Remus lo porterà dal calderone magico. E sono sicuro che i miei nuovi amici fuori dalla porta controlleranno lui e il mio pranzo con molta attenzione…”

“Parlando di Remus” cominciò Tonks “Hai pensato alla possibilità che Naomi vi abbia detto di Malfoy per non farvi rimanere in guardia e attaccare Harry…?”

Sirius annuì “è stata una delle prime cose di cui abbiamo parlato appena Naomi se ne è andata”. Si massaggiò forte gli occhi “Ci sono malocchio e Sturgis Podmore che stanno passando la giornata al cottage- e di questo sono a conoscenza Remus,Emmeline ed Harry. Ho anche parlato con Madama Bones perché spedisse alcuni maghi-cecchini sotto mantelli dell’invisibilità che girovagassero intorno al cottage. E sì Malocchio  non lo sa prima che tu lo chieda.

Tonks rise- la prima risata che Sirius le sentiva fare da mesi. Kingsley diceva sempre che tu eri molto protettivo nei confronti di Remus ed Harry…” si bloccò apparendo un po’ persa.

“Tonks…”disse Sirius dolcemente alzandosi per consolare sua cugina.

“Sto bene” disse velocemente, anche se Sirius la vide asciugarsi gli occhi “Starò bene”. Prima di riuscire a fermarla Tonks lasciò il suo ufficio a tutta velocità,dicendo qualcosa a proposito di finire un rapporto.

Una delle guardie del corpo infilò la testa attraverso la porta dell’ufficio per vedere se Sirius stava bene”Cosa?” disse seccamente il capo auror. L’altro mago alzò le braccia come se si stesse arrendendo, e tornò alla sua postazione. “Sarà una giornata lunga” mormorò Sirius a se stesso.

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Harry era seduto al tavolo della cucina,fissando di cattivo umore una bottiglia di burrobirra di fronte a lui. Voleva andare a volare, ma per la minaccia a Sirius, non aveva avuto il permesso. Non aveva neanche il permesso di andare a passare la giornata alla tana. Allora aveva chiesto se i suoi amici potevano venire al cottage,ma Malocchio aveva detto no anche a questo quasi subito. Un mangiamorte poteva impersonare uno di loro. Quando Harry guardò Remus con uno sguardo esasperato, il lupo mannaro si limitò a malapena a scrollare le spalle, e tornò a leggere il suo giornale.

“Sai, se sei così annoiato potresti andare a pulire quell’area disastrata che tu chiami camera da letto” disse Remus tranquillamente, sedendosi accanto al ragazzo. “Siamo tornati solo da tre giorni e non possiamo già camminarci dentro senza avere paura di qualcosa che si sporga e ci tiri sotto il tuo letto”Harry roteò gli occhi e sospirò. “Okay non vuoi pulire. Che ne dici dei compiti delle vacanze?” Harry lo guardò male per il suggerimento. Questa volta sospirò Remus “Harry non so che cosa dirti…”

“Sirius quando ci farà sapere se è ancora vivo?” chiese Harry con tono piatto.

“Andrò presto a portarli il pranzo. No, tu non puoi venire” aggiunse Remus quando Harry aprì la bocca speranzoso. “Non permettono a nessuno che non abbia un lavoro al ministero di entrare dall’attacco al St Mungo”

“Questo fa veramente schifo” brontolò Harry.

“Concordo” disse Remus annuendo “Ma meglio salvi che in pericolo. Lucius Malfoy ha minacciato di uccidere noi tre da anni, e sembra che alla fine abbia trovato il coraggio per farlo di nuovo”

Harry alzò le sopracciglia “Pensi che abbia paura di Sirius?”

Remus sorrise “Per certi versi sì, penso proprio di sì. Voldemort sa quanto sia potente Sirius, e anche se non credo che Voldemort abbia paura di lui, i suoi mangiamorte sì.”

“Ma perché?”

“Sirius ha provato tantissime volte che non ha paura del pericolo e che è imprevedibile. I mangiamorte preferiscono obiettivi le cui azioni possono essere monitorate, e quindi facilmente sconfitte. Sirius non lo permette. Non ha mai fatto la stessa cosa due volte durante  una battaglia. Sarebbe un soggetto terribile da usare per la pozione polisucco” Remus sorrise “La maggior parte del mondo potrebbe cascarci, ma io e te capiremmo che c’è qualcosa che non va in un secondo”

Harry soffocò una risata concordando con Remus. Prima che potesse rispondere, malocchio entrò zoppicando nella stanza “Lupin se devi portare il pranzo a Black, ti suggerisco di andare”

Remus guardò il suo orologio e annuì. “Hai ragione. Harry, Emmeline e Sturgis sono qui, e malocchio ha detto che ha individuato alcuni maghi-cecchini sotto i mantelli dell’invisibilità in giardino. Ho lo specchio a doppio senso, quindi fammi sapere se ti serve qualcosa. E resta fuori dai guai…”

Harry annuì e permise a Remus di arruffarli un po’ i capelli prima di andarsene. Il ragazzo tornò quasi subito a fissare la bottiglia di burrobirra di cattivo umore.

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Stringendo forte il mantello intorno a lei, Naomi stava camminando velocemente per i corridoi,simili a sotterranei, del nascondiglio del signore oscuro. Aveva provato tante volte a cercare finestre, sperando di capire dove si trovava, ma non c’era una finestra in tutto il palazzo.

Aveva sperato di vedere Lucius ad un certo punto durante il giorno, per scoprire se Sirius era vivo e stava bene, ma non aveva avuto per niente fortuna ancora una volta. Non osava chiedere ai mangiamorte che vivevano nel nascondiglio- quelli che erano scappati da Azkaban. Uno perché molti di loro non erano molto contenti di lei, erano stati leali al signore oscuro per più tempo, e lei era  lo stesso il suo “terzo vice” quella da cui dipendevano le strategie d’attacco contro l’ordine della fenice.

Lucius Malfoy sembrava essere l’eccezione, all’estremo. All’inizio lei gli aveva detto che non era interessata in niente di quello che aveva da offrirle-aveva detto che si sentiva solo. Ma più ci pensava, più aveva realizzato quanto poteva scoprire in più se Malfoy si fidava abbastanza da avere lei, una traditrice del suo sangue, nel suo letto quasi ogni notte. Erano tutte esperienze lontane dall’essere piacevoli, ma se lui era abbastanza ubriaco, si lasciava sfuggire delle cose- tipo come aveva in programma di assassinare Sirius.

Lei roteò gli occhi al ricordo di come Lucius le aveva detto come e quando avrebbe ucciso Sirius. Era stato così presuntuoso a riguardo, come se niente al mondo avrebbe potuto fermarlo. Da come ne parlava, Naomi era sorpresa che nessuno sapesse del suo piccolo piano. Ovviamente lei aveva fatto finta di non saperlo, come faceva sempre quando le chiedevano perché i suoi piani fallivano- il signore oscuro per qualche strana ragione, non sospettava mai di lei, e se qualcuno la accusava di averlo tradito era punito subito. Se non lo avesse conosciuto bene, avrebbe detto che il signore oscuro aveva sviluppato una specie di sentimento paterno nei suoi confronti. Ovviamente, questo era impossibile, dal momento che il signore oscuro non mostrava mai compassione per nessuno dei suoi seguaci- e Naomi non era un’eccezione. Era stata punita diverse volte quando il suo “padrone” era arrabbiato, solo che non spesso quanto gli altri. Come ad esempio Bellatrix Lestrange, che sembrava farlo arrabbiare sempre più spesso nell’ultimo periodo. Ma qualsiasi cosa il signore oscuro sentisse per lei, era definitivamente un vantaggio. Voleva dire che non sospettava ancora che fosse una spia per l’ordine, e l’ultima cosa che voleva in quel momento era essere sospettata dal signore oscuro.

Guardò velocemente dietro la sua spalla, prima di spingere per aprire una porta di pietra. Sentiva un po’ di pietà per l’uomo seduto in una brandina di fronte a lei. Sicuramente era nella stessa situazione in cui si trovava lui. Anche se lei aveva ancora un’anima…Meritava quello che aveva ricevuto dopo quello che aveva fatto a Lily e James, e successivamente anche ad Harry. Non era ancora sicura del perché il signore oscuro stesse usando Peter… era praticamente inutile in quel momento, e sotto imperius, era solo un altro soldato.

“Ciao Peter” disse piano, rimanendo in piedi di fronte al letto del suo ex amico. Lui non fece alcun segno di averla sentita, e continuò a fissare il muro di fronte a lui. Non lo aveva mai visto fare molto, da quando aveva cominciato a farli visita qualche mese prima. Passò una mano davanti ala sua faccia,e lui voltò lentamente la testa verso di lei, fissandola con la bocca un po’ aperta. Aprì e chiuse gli occhi, che erano sempre morti e vuoti come al solito. Lei aggrottò la fronte, notando una specie di flash nei suoi occhi. “Peter puoi capirmi?” chiese sentendosi un po’ stupida. Lui aprì e chiuse gli occhi di nuovo.

“Questo è impossibile” mormorò. Peter stava movendo la sua mano verso l’alto, con l’espressione sempre vuota, e si era sporto per toccare la faccia di Naomi. Lei prese gentilmente la sua mano fredda e lo fissò. “Sei lì dentro Peter?” Si sentì di nuovo stupida. Sapeva abbastanza sulle vittime del bacio, che quando qualcuno lo riceveva, non ci si poteva riprendere. Peter non sarebbe dovuto essere capace di risponderle per niente. Lei si ricordo di aver letto qualcosa al ghirigoro, a proposito di un mago che cercava di fare ritornare l’anima alle vittime del bacio del dissennatore ma era sicura che i suoi studi non avevano portato a niente. Non aveva letto molto del libro…Naomi si chiese se la maledizione imperius aveva avuto qualche effetto sulla sua mente.

Si sentì della confusione nel corridoio fuori dalla porta di Peter, facendo sobbalzare Naomi dai suoi pensieri “Tornerò Peter” disse piano alzandosi e dando dei colpetti sulla testa del mago. Prima di uscire tornò a guardare il suo ex amico per trovarlo i nuovo nella stessa posizione di prima che lei entrasse.

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Sirius e Remus si stavano godendo in silenzio il loro pranzo preso dal paiolo magico, entrambi troppo stanchi e tesi per fare conversazione. Ora che Sirius ci pensava, forse non era stata una buona idea far andare Remus al ministero. Se Malfoy attaccava veramente l’auror quel giorno, avrebbe solo ottenuto un bonus con Remus lì- Sirius era sicuro che Remus non era molto lontano nella lista di cose da fare di Voldemort.

Veramente Sirius sperava che Malfoy arrivasse. Stava aspettando di prendere un pezzo del mangiamorte da molti anni. E se Malfoy era abbastanza stupido da farsi vedere al ministero della magia, anche sotto pozione polisucco, questo rendeva semplicemente la situazione ancora più divertente per Sirius.

“Che cosa intendeva per ‘ho i miei modi ’ ?” mormorò Remus all’improvviso. Sirius pensò che stava pensando ad alta voce.

“Chi?” chiese Sirius mangiando un boccone della sua insalata.

Remus sussultò un po’, senza essersi ovviamente accorto di aver parlato ad alta voce “Oh, ehm, Naomi…” Sirius lo guardò con il sopracciglio alzato “Non mi guardare così. È sospettoso no? Perché Malfoy dovrebbe dirle quel tipo di informazione? Non ti ricordi come la trattava quando io e lei stavamo insieme?”

Sirius lasciò perdere il suo pasto e si lasciò cadere indietro sulla sua sedia, incrociando le braccia sul petto “Posso chiederti cosa te ne importa?” chiese cautamente “Mi hai detto molte volte che non provi più niente per lei…”

Remus scrollò le spalle e distolse lo sguardo “So quando sta mentendo Sirius…Sono stato sempre capace di capire quando mente. In questo momento sta nascondendo qualcosa a tutti noi-  compreso Silente,e sono solo curioso di sapere cosa potrebbe essere…”Si bloccò fissando il pavimento.

“Qualsiasi cosa sia, Naomi può cavarsela da sola.Lo ha dimostrato molte volte a scuola contro di noi”disse Sirius insicuro di quello che Remus stava pensando, o voleva sentire. Non tirò fuori il fatto che non si era accorto che Naomi stava mentendo da mesi quando i mangiamorte avevano iniziato a reclutarla.

Remus sospirò e aprì la sua bocca per parlare, ma in quel momento Tonks entrò di colpo nell’ufficio “Hanno arrestato qualcuno nell’atrium. Non sono sicuri che sia Malfoy, ma i test d’identità sono andati in tilt”

Sirius e Remus si tornarono a guardare, il primo ghignando eccitato come se fosse arrivato prima Natale. Entrambi i maghi scesero con un balzo dalle loro sedie allo stesso momento, e corsero a tutto velocità per il dipartimento auror dopo Tonks,con i maghi-cecchini che cercavano a fatica di stare al passo di Sirius. quando raggiunsero l’atrium,Sirius tremava per l’attesa. Trovarono un grosso gruppo di impiegati del ministero con le loro bacchette fuori e puntate allo stesso punto.

“Capo Auror, Capo Auror…Spostatevi” mormorò Sirius facendosi strada tra la folla, con Remus subito dietro di lui. I due amici raggiunsero la prima fila, e guardarono ai loro piedi dove giaceva svenuto un mago dai lunghi capelli castani.

“Stiamo aspettando che finisca l’effetto della pozione polisucco” disse Arthur quando vide Sirius. Sembrava eccitato quanto l’auror di stare per catturare Lucius Malfoy.

“Siete sicuri che sia lui?” chiese Remus senza volerlo sperare troppo per poi rimanere deluso. Voleva vedere Malfoy pagare per i suoi crimini quanto Sirius.

Arthur scrollò le spalle “Pensiamo che in qualche modo abbia sabotato gli incantesimi di identificazione. Dice che il suo nome è John Sprinter. Hai mai sentito parlare di lui?”

“No” rispose Remus.

“Bè, non ha nessun tipo di identificazione su di lui. Abbiamo la sua bacchetta però…”

“Dove?” chiese Sirius all’improvviso, voltando la testa dal prigioniero.

Una strega gliela porse e lui la esaminò da vicino prima di fare il priori incantate. All’improvviso, e molto inaspettatamente, si sentì un botto, e Sirius fu lanciato all’indietro nella folla come se una molla fosse stata attaccata alla sua vita. Anche se sorpresi per il movimento improvviso, Sirius fu preso da alcuni maghi.

“Porca puttana!” gridò uno di loro, guardando Sirius. Remus si fece strada nel gruppo, e si avvicinò al suo migliore amico. Sirius era svenuto.

“Come  può fare una cosa del genere priori incantate?” chiese Charlie Weasley mentre Remus si inginocchiava accanto a Sirius.

“Potrebbe essere stata la forza dell’ultimo incantesimo fatto, qualunque sia stato” suggerì qualcuno, ma Remus aveva un’altra idea. Prese la bacchetta che era ancora tenuta stretta da Sirius – dovette aprire con forza le dita del mago- e la appoggiò sul pavimento, c’erano impronte profonde nel punto in cui si erano trovate le dita di Sirius, come se fossero state bruciate nel legno. Guardando spaventato da Sirius alla bacchetta , Remus raggiunse tremante la sua conclusione:

“Era una trappola” sussurrò pensando a quanto fosse ingegnoso il piano “Questo non è Malfoy…potrebbe essere, ma lo dubito altamente. Chiunque sia, essere catturato faceva parte del piano. Era quello che volevano…Probabilmente sapevano che Sirius sarebbe arrivato correndo, e volevano che provasse la bacchetta…Oh mio Dio…la bacchetta…era incantata per ritorcere contro l’incantesimo….Dobbiamo portare Sirius all’ospedale…”

Senza aspettare altro. Fece volare la figura svenuta di Sirius davanti a lui, e nell’ascensore fino al livello due, dove era stato sistemato l’ospedale temporaneo dopo l’attacco al St Mungo. Un guaritore li individuò quasi subito e cominciò a prendersi cura lui di Sirius, facendolo volare sopra un letto vuoto. Arthur e Charlie arrivarono un minuto dopo con Tonks, che aveva in mano la bacchetta trovata nell’atrium.

“Sta bene?” chiese piano e preoccupato Arthur, mentre il guaritore chiamava alcuni dei suoi colleghi- l’ultima dei quali una strega- una strega alta e bionda- e faceva apparire una tenda per circondare il letto di Sirius.

Remus cercò di rispondere alla domanda di Arthur, ma non riuscì a trovare la voce. Sirius era sopravvissuto a molte ferite nella sua vita, ma molte erano state così piccole che lo avevano lasciato uscire dall’ospedale lo stesso giorno- solo una, forse due, era stato costretto a rimanere in ospedale per più tempo. Remus cercò di ascoltare quello che stava accadendo dietro la tenda, ma realizzò immediatamente che avevano messo un incantesimo per non far sentire niente intorno ad essa. Arthur ad un certo punto lo aveva fatto sedere- apparentemente era diventato pallido, e stava cominciando a tremare. Non era sicuro del perché era così preoccupato, ma aveva una brutta sensazione su quella bacchetta.

Non fino a due ore dopo, un guaritore uscì per andare a parlare con loro. La salute di Sirius si era stabilizzata, disse il guaritore, ma c’era un danno significativo nel suo corpo. Le sue capacità magiche erano state completamente  prosciugate- in quel momento poteva essere tranquillamente classificato come un magonò. Si sperava che la sua magia sarebbe tornata con il tempo, ma nessuno dei guaritori sapeva dire con certezza se sarebbe mai stato capace anche di far volare una piuma di nuovo.

“Ma vivrà vero?” chiese Tonks.

Il guaritore fece un piccolo sorriso “Vivrà”

All’improvviso Remus capì tutto. Malfoy non stava cercando di uccidere Sirius- anche se probabilmente avrebbe voluto farlo. Stava cercando di tenere Sirius furori dall’azione.

Sembra che abbia funzionato…Pensò Remus ironicamente.

Arthur chiese se potevano vedere Sirius, ma il guaritore disse di no, Sirius  aveva bisogno di riposare in quel momento. Potevano tornare il giorno dopo per avere più notizie, e se lui se la sentiva,potevano vederlo. Charlie aiutò Remus ad alzarsi- in qualche modo aveva perso il controllo delle sue gambe- e mormorò qualcosa su Harry e il cottage- Remus non riusciva nemmeno a sentire bene. __ un minuto dopo lo stavano facendo sedere in una poltrona e Charlie stava chiamando Emmeline ed Harry.

RECENSITE!

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Capitolo 28
*** Capitolo 28 ***


chap 28
CONSEQUENCES
Capitolo 28


Remus era seduto sulla sua poltrona completamente sotto shock. Charlie era stato quello a dare la notizia ad Emmeline,Harry,malocchio e Sturgis di quello che era successo a Sirius al ministero. Ad un certo punto Malocchio aveva portato a Remus un lungo bicchiere di Firewiskey che lui aveva bevuto in pochi secondi. Poteva sentire Harry che lo fissava dal divano,implorandolo silenziosamente di dirgli che Charlie stava mentendo, che Sirius stava bene- normalmente Remus era quello a dire che tutto sarebbe andato bene, ma per la prima volta,Remus non poteva onestamente negare niente.

Remus finalmente voltò la testa per guardare il ragazzo, e desiderò subito di non averlo fatto. Lo sguardo sulla faccia di Harry faceva capire che Sirius era morto, quando in realtà era solo steso svenuto in un letto al ministero della magia.

“Allora cosa significherà questo per Sirius?” chiese piano Emmeline dal divano dove era seduta accanto ad Harry. Si sporse per massaggiare la schiena del ragazzo per tentare di consolarlo.

Remus finalmente distolse lo sguardo da Harry, e la guardò. Scrollò le spalle “Non sono completamente sicuro. Non ho mai sentito che una cosa del genere potesse capitare a qualcuno. Ovviamente,c’è l’influenza magica, che prosciuga temporaneamente i poteri magici, ma questo non è neanche lontanamente paragonabile a quello che è successo a Sirius…”

“Il guaritore dice è che più o meno  un magonò ora” disse Arthur piano “Non sarà neanche capace di far lievitare una piuma per mesi…”

“Ma i suoi poteri torneranno vero? Voglio dire,non resterà così per sempre no?” chiese Harry quasi disperatamente.

Remus sospirò forte “Non lo so davvero Harry. Sirius è piuttosto potente, come ti ho già spiegato, e noi non sappiamo proprio che effetto abbia avuto questa maledizione su di lui”.

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Tonks era in piedi accanto al ministro della magia e l’auror Dawlish mentre fissavano tutti dentro la cella  che conteneva la persona catturata nell’atrium. Mancavano pochi minuti prima che finisse l’effetto della pozione polisucco, e tutti quanti non vedevano l’ora di capire se avevano catturato o no Lucius Malfoy.

Tonks non riusciva a permettersi di pensare a suo cugino,steso solo qualche livello sotto di lei. Da quando era molto piccola, si ricordava che Sirius era una delle persone che preferiva di più al mondo.Ogni volta che andava a trovarla,di solito con James,Peter e Remus, lo aspettava ai piedi delle scale; sua madre non le permetteva mai di aspettarlo fuori dal momento che c’era ancora una guerra intorno a loro. Sirius la portava a volare, o a comprare del gelato, e le mostrava i nuovi rifornimenti di scherzi che aveva comprato- aveva ricevuto la sua prima pallina frizzante da lui quando aveva sette anni. Sua madre ancora non lo perdonava per quello.

“Ecco che comincia” mormorò Dawlish, mettendosi più dritto.

Tonks distolse lo sguardo dal pavimento, e guardò dentro la cella. Mordendosi il labbro guardò i lunghi capelli castani che si accorciavano e schiarivano, rivelando qualche parte grigia. La faccia da liscia diventò rugosa, e una piccola barba marrone come i capelli cominciò a crescere. Le gambe si allungarono, la pancia si allargò e apparvero alcune cicatrici. Ora steso davanti a loro, c’era una delle ultime persone che avrebbero mai sospettato, ma in qualche modo aveva senso…

“Diggory?” gridò Dawlish incredulo, avvicinandosi alle sbarre.

Madama Bones lo seguì piano, sbirciando nella cella,con la faccia impassibile “Avrà bisogno di essere interrogato. Dawlish, credo che tu e la signorina Tonks possiate cavarvela da soli. Ho bisogno di contattare Silente.”

Senza sprecare altro tempo,il ministro lasciò i due auror a fissare shockati il prigioniero. Il primo suggerimento di Dawlish era stato che si trovava sotto la maledizione imperius- Diggory era uno dei maghi più rispettati del ministero, e non aveva mai fatto niente di simile. Tonks non ne era così sicura. Si ricordava di Sirius che le aveva raccontato degli sguardi che riceveva da lui quando si incontravano.

Dawlish colpì la porta della cella con la sua bacchetta, e ci entrò per svegliare Diggory. L’altro mago si svegliò stordito guardandosi intorno confuso, chiedendosi dove fosse e che cosa ci faceva lì. Quando Tonks gli disse chiaramente che cosa stava succedendo, e che cosa aveva fatto, i suoi occhi si spalancarono e la sua pelle impallidì. Concordò senza esitazione a collaborare con gli auror e li seguì nella stanza delle interrogazioni senza problema.

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Sirius si svegliò la mattina dopo,sentendosi più disorientato di quanto non si fosse mai sentito. I guaritori si stavano movendo velocemente intorno al suo letto,facendo incantesimi di controllo e chiedendo tutti i tipi di domande stupide. Dopo molti tentativi falliti riuscì finalmente a  convincere una dei guaritori, una strega carina con i capelli biondi e gli occhi blu, a dirgli che cosa stava succedendo. Gli aveva detto senza giri di parole che non c’erano più tracce di magia nel suo corpo, ma le parole non si registrarono nel suo cervello fino a due ore dopo, quando lo spostarono in una stanza privata nell’ospedale temporaneo del ministero.

Remus ed Harry andarono a trovarlo più tardi. Harry sembrava aver paura di avvicinarsi al letto di Sirius. Quando Harry lasciò la stanza per andare a parlare con Tonks,Sirius gli chiese perché il ragazzo si stava comportando così stranamente. Remus disse che Harry non aveva preso molto bene la notizia, e aveva paura di fare più male a Sirius.

“Ma non sono ferito” disse Sirius “è solo che non ho più magia nel mio corpo” distolse lo sguardo da Remus con uno sguardo amaro sulla faccia “Almeno dimmi che abbiamo preso Malfoy-  in quel caso sarebbe stato più facile sopportare tutto .”Quando Remus non rispose subito, Sirius si voltò di nuovo verso il suo migliore amico e ringhiò un po’ “Chi era allora?”

“Amos Diggory” disse Remus piano. Le sopracciglia di Sirius si sollevarono subito “è stato sotto imperio per quasi un anno. Nessuno l’aveva capito, nemmeno sua moglie e suo figlio. Ti ricordi quando i mangiamorte hanno attaccato la tana? La casa di Diggory era il loro punto di smaterializzazione. Tonks e Dawlish pensando che quando i mangiamorte se ne sono andati per raggiungere la tana, Diggory è riuscito a combattere abbastanza la maledizione per contattare il ministero e avvisarlo di quello che stava succedendo, ma non ha voluto dire che era sotto imperius. Apparentemente pensava che si sarebbe messo nei guai…”

“Sono sicuri che fosse sotto imperius?” chiese Sirius cupamente.

“Piuttosto sicuri,sì” rispose Remus “Diggory dice che non si ricorda niente, ed è stato chiamato un legilimens per controllare- non hanno trovato niente che dicesse il contrario”

“Forse Diggory è un occlumens”

“Possibile ,ma improbabile. Era piuttosto debole quando si è svegliato nella cella,perciò se lo fosse stato sarebbe stato impossibile per lui bloccare bene la sua mente.”

Sirius sospirò. Non avevano arrestato nessuno, dopo tutti i guai che aveva causato. Certo, un mistero era stato risolto- Sirius era sempre stato curioso di capire come avesse fatto Diggory a vedere l’attacco da casa sua l’anno prima. Ma Malfoy gli aveva battuti di nuovo, e a Sirius Black non piaceva essere battuto.

“Quando posso andare a casa?”

"I guaritori dicono che sei libero di andare, ma ti raccomandando di rimanere a letto per qualche settimana. Vogliono vedere se il tuo corpo è capace di riprodurre la magia da solo. Hanno anche detto di non provare nemmeno a fare un incantesimo per avvicinare qualcosa finché non scoprono che maledizione è stata usata su di te”

Sirius roteò gli occhi e sospirò di nuovo. Non gli piaceva che gli venisse detto cosa fare- meno di tutti dai guaritori. “Qualcuno ha parlato con Naomi? Sono piuttosto curioso di sapere come ha fatto ad ottenere la sua informazione. Avevo capito che Malfoy stava vendendo al ministero per uccidermi. Non  mi ricordo niente riguardo Amos Diggory e una maledizione che poteva portarmi via i miei poteri”

“Nemmeno io” disse Remus”Non ho parlato con lei, ma Silente potrebbe averlo fatto. Non ho parlato neanche con lui.”

La loro conversazione fu interrotta quando il ministro Bones entrò per controllare il capo auror. Sirius aveva capito che doveva dargli una brutta notizia, e lei non impiegò molto tempo a spiegare la ragione della sua visita. A causa dell’effetto della maledizione, Madama Bones lo avrebbe fatto sostituire temporaneamente come capo auror. Spiegò il più gentilmente possibile che non sarebbe stato utile agli auror avere un capo che non poteva fare la magia. Rassicurò Sirius che appena si sarebbe ripreso completamente avrebbe riavuto il suo lavoro.

Ovviamente,Sirius era devastato. Amava il suo lavoro, anche se ci passava tantissimo tempo. Amava i suoi auror,  e niente lo rendeva più orgoglioso di prendere uno dei centinaia di maghi oscuri o strega che infestavano il suo mondo. Più tardi era diventato ossessionato con l’obiettivo di catturare Lucius Malfoy. Il fatto che Malfoy fosse scivolato di nuovo attraverso le sue dita, aggiungeva solo più dolore a Sirius.

Harry ritornò poco dopo che se ne era andata la Bones, e Sirius espresse piano il desiderio di andare a casa. Sembrava che non volesse passare più tanto tempo al ministero di quanto non fosse necessario. Sirius e la sua famiglia andarono al livello del dipartimento applicazione della legge sulla magia dove Sirius prese alcuni dei suoi più importanti rapporti e effetti personali. Dawlish avrebbe preso il suo posto come capo auror finché ritornava, perciò Sirius passò qualche minuto a dargli notizie sui casi dio cui doveva essere a conoscenza. Dawlish promise di includere Sirius nelle decisioni più importanti nelle file auror, e questo fece sentire Sirius un po’ meglio. Usando un incantesimo piuttosto complicato, Dawlish prese il controllo della camera di smaterializzazione che solo Sirius era stato capace di usare. Sembrava essere più triste per questo che non per qualsiasi altra cosa.

Con una passaporta creata dal dipartimento della trasporto magica,Sirius,Remus ed Harry tornarono al cottage. Appena arrivati, Sirius lasciò cadere la sua facciata felice, e si sedette sulla sua poltrona, guardando di cattivo umore il camino.

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Il signore oscuro era di ottimo umore quella sera. Lodò Lucius Malfoy davanti agli altri mangiamorte, con quello che poteva essere considerata gioia nella sua voce fredda e acuta. Naomi ascoltò attentamente quello che aveva fatto Malfoy,  di come avesse cambiato il suo piano all’ultimo minuto,e avesse avuto successo. Anche se la sua faccia era impassibile, dentro era agitatissima. Nell’ordine qualcuno avrebbe creduto che non aveva dato informazioni false a causa sua? Piton poteva appoggiarla- era in piedi non molto lontano da lei durante la riunione. L’unico problema era che Piton la odiava quasi quanto odiava Sirius e Remus.

Appena il signore oscuro finì di gongolare sui successi di Lucius  del giorno prima, annunciò il suo piano successivo. Naomi non fu sorpresa di sentirlo. Se lo aspettava già da un po’, ed era sorpresa che non fosse già successo. I dissennatori stavano diventando nervosi.  Più di un mangiamorte era stato attaccato la settimana prima, e ora si stava sbavando addosso in una delle stanze del signore oscuro. Il signore oscuro non si era divertito.

Londra era prevedibile per un attacco. Il signore oscuro sembrava trovare divertente organizzare piani che avrebbero sconvolto il ministero e creato più caos possibile. Un piccolo villaggio a nord dell’Inghilterra fu scelto come obiettivo, e i dissennatori sarebbero stati lasciati liberi di fare banchetto con chiunque si trovassero davanti.

Finalmente la riunione terminò, e Naomi cercò di andare via il più velocemente possibile, per andare ad informare Silente sull’attacco successivo. Sfortunatamente,la sua cara cugina acquisita, decise di bloccarla. Era deliziata dal fatto che Sirius Black fosse stato reso inutile. Naomi non si ricordava di aver mai visto Bellatrix così  felice- l’assassinio dei Granger non era neanche lontanamente piacevole come questo evento. Sembrava solo arrabbiata per non essere stata inclusa nel piano. Per rimanere sotto copertura,Naomi rise con lei della situazione del capo auror. Solo quando arrivò Rodolphus per condurre Bellatrix ad un festeggiamento un po’ più privato, Naomi fu libera di andare.

L’unico punto per smaterializzarsi in tutto il castello, si trovava nei quartieri privati del signor oscuro. Per quanto ne sapeva Naomi- e sapeva molto, non c’era altro modo per uscire dal nascondiglio sotterraneo. Lo aveva esplorato il più possibile, ma non aveva trovato niente se non  muri di pietra. Aveva cominciato a credere che il signore oscuro avesse incantato il posto in quel modo- non voleva che nessuno dei suoi seguaci potesse sapere dove si trovava il suo nascondiglio, casomai avesse in programma di tradirlo. Voleva ridere forte ogni volta che pensava al fatto che non uno, ma due dei mangiamorte “più leali” del signore oscuro, facevano rapporto ad Albus Silente ogni volta che ne avevano la possibilità. L’unica cosa che poteva rendere l’intera situazione più divertente, era scoprire che a Lucius Malfoy importava veramente qualcosa dei destini di Remus Lupin e Sirius Black.

Cautamente,Naomi entrò nei quartieri privati del signore oscuro, e sospirò silenziosamente di sollievo quando si accorse che erano vuoti. Diede un colpo con la bacchetta contro una porta nascosta in un muro, e aspettò che la identificasse prima di aprirsi. Sperando di avere bisogno di tornarci presto, si smaterializzò ad Hogwarts.

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Sirius colpì di cattivo umore la sua bistecca, volendo avvicinare disperatamente una burrobirra dal frigorifero. La sua bacchetta, completamente inutile al momento, era accanto il suo braccio sinistro, implorando di essere usata. Erano passati solo due giorni da quando “era accaduto” ed era già infelice. Cercando di tirarli su il morale, Harry gli aveva chiesto di andare a volare con lui quel pomeriggio, senza pensare che volare avesse qualche effetto collaterale su di lui, ma come si scoprì, all’inizio non riusciva a far sollevare la sua scopa dal terreno, e quando riuscì finalmente a decollare in aria, finì per essere disarcionato a quindi metri da terra. Il risultato finale era stato lunghi graffi su tutte le braccia, e una schiena molto dolorante, dopo essere caduto attraverso rami degli alberi. Non aveva mai realizzato quanto si appoggiasse sulle sue abilità con una bacchetta per cose di tutti i giorni. Uno studente del primo anno ad Hogwarts avrebbe avuto più magia nelle sue  piccole dita, che non Sirius in tutto il suo corpo.

Era imbarazzante davvero,dover dipendere dagli altri per cose a cui prima non doveva pensare due volte. Non poteva nemmeno aiutare Harry con i suoi compiti delle vacanza. Uno dei compiti di Harry era quello di esercitarsi con incantesimi di difesa- Sirius poteva aiutarlo, ma l’unica cosa che poteva fare era rimanere in piedi in mezzo al giardino, e permettere che Harry lanciasse incantesimi su di lui. Quando Remus ed Emmeline tornarono a casa dalla loro giornata di lavoro, Sirius aveva un occhio nero, un labbro gonfio e la schiena faceva male di nuovo.

“Sirius!” gridò Harry accanto a lui, facendo sobbalzare e andare a sbattere contro il tavolo il mago.

“Che c’è?” chiese Sirius irritato, sollevando il suo bicchiere che si era rovesciato. Emmeline mosse pigramente la bacchetta per pulire il latte che aveva riempito il tavolo.

“Puoi passarmi per favore le carote?” chiese Harry”Te lo sto chiedendo da cinque minuti…”

“Ah giusto” mormorò Sirius, sporgendosi per prendere la ciotola “ Mi dispiace…”

Sirius non si accorse dello sguardo che Remus si scambiò con Emmeline ed Harry, ma poco dopo, Harry si scusò dal tavolo e andò in camera sua “Felpato” disse Remus piano e cautamente. Sirius alzò lo sguardo dal suo piatto di purè di patate “So che questo è frustrante per te, ma non devi risponderci male. Questa è la terza volta oggi, e francamente ne ho abbastanza”

“Ascolta mi dispiace ok?” disse Sirius ad alta voce gettando la sua forchetta nel piatto “Questo è più che frustrante Remus. Non mi fanno nemmeno lavorare, e non vedo l’ora di vedere cosa decide Silente di fare con me alla prossima riunione dell’ordine”

“Questa è un’altra cosa di cui ti volevo parlare” disse Remus “Finché Tonks non riesce a controllare di nuovo le sue abilità da metemorfomaga, qualcuno deve scoprire luoghi comuni d’incontro dei mangiamorte. Silente mi ha chiesto di andare. E prima che tu cominci”aggiunse quando Sirius aprì la bocca arrabbiato “Stava per chiederlo a te se ti andava di farlo, ma ora non i vuole là fuori senza che tu abbia possibilità di difenderti. E che tu ci creda o no, io sono capace di difendermi da solo. È passato quasi un anno dalla Francia,e sono più che pronto a fare qualcosa di più per l’ordine che occuparmi di mappe e libri.”

“Ti sta mandando da solo” chiese Sirius con il suo tono che era diventato piuttosto minaccioso.

Remus scosse la testa “No veramente ci saranno dei gruppi di noi, a coppie:Emmeline e Sturgis, Dedalus e malocchio, Arthur e Dung e tu ed io. E prima che tu ti ecciti troppo, devi rimanere sotto il mantello dell’invisibilità, se ci sono dei problemi devi nasconderti finché non possiamo smaterializzarci.”

”E allora perché diavolo ci sto andando?” chiese Sirius incredulamente.

“Perché sei il capo auror”disse Emmeline semplicemente “Hai studiato i casi dei mangiamorte meno conosciuti per anni, e solo tu puoi dirci chi sono solo guardandoli. La maggior parte di noi ha visto le loro foto una o due volte,ma siamo sicuri di non aver memorizzato le facce come te”

“Praticamente sarai con me da qualche parte, e quando individui qualcuno che riconosci come mangiamorte, io avviserò gli altri, e il mangiamorte sarà seguito da qualcuno dell’ordine finché non scopriamo quello che stanno facendo.” Spiegò Remus “Silente ti vuole coinvolto in ogni modo che non ti metta in pericolo. In qualche modo pensa che il fatto che io sia il tuo partner sia abbastanza per tenerti in salvo” ghignò “Sembra pensare che a me piaccia averti intorno per essere capace di tenerti fuori dai guai”

Sirius roteò gli occhi ma sorrise leggermente, felice di essere coinvolto in qualcosa “Allora quando inizia questa nuova missione?”

“Domani notte” disse Emmeline.

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Più tardi quella sera,Remus entrò nella stanza di Sirius per trovare il suo migliore amico seduto a gambe incrociate sul letto, guardando male la sua bacchetta”Se stai cercando di fare magia senza bacchetta, non credo stia funzionando” disse Remus tranquillamente.

“Sta zitto Remus” mormorò Sirius con un sospiro.

Remus soffocò una risata e si sedette nella sedia della scrivania di Sirius “Questa non è la fine del mondo sai? Puoi ancora aiutare l’ordine, anche se non si tratta di fare molto quando si tratta di battaglie. Guarda Arabella Figg. È stata una maganò per tutta la sua vita, ma ti garantisco che Silente si appoggia molto spesso su di lei”

Sirius scrollò le spalle “Che cosa sai della maledizione che hanno usato su di me?”

“Non molto” disse Remus dispiaciuto “Ma non è perché non ci abbia provato. Sia Emmeline che io, e sono sicuro anche Silente, abbiamo cercato notizie. Tutto quello che è ho scoperto veramente è che è magia illegale”

“Allora hai un’idea di quanto possa durare?”

Remus scosse la testa “Non lo so. Potrebbe cominciare poco a poco. O potresti semplicemente svegliarti un giorno e scoprire che tutto è tornato alla normalità. Vorrei tanto saperlo Sirius”

Sirius annuì pensieroso” Questo mi renderà solo un obiettivo più facile per Voldemort, sai. Ora avrà saputo tutto del piccolo piano di Malfoy, e probabilmente ha già metà dei suoi mangiamorte che mi stanno cercando”

“Probabilmente” concordò Remus “A nessuno di loro sei mai piaciuto molto dopotutto”

Sirius ghignò leggermente”Bè, ho dedicato la mia vita a gettare loro con i loro compagni ad Azkaban”

”Bè non importa quello che succede. Io sono qui, Emmeline è qui, ed Harry può salvarti dai dissennatori, perciò penso che tu sia protetto”

“Harry non dovrebbe salvarmi da niente, meno di tutti dai dissennatori. Dovrei essere io quello che lo protegge, e posso anche aver fatto un lavoro di merda in passato, ma ora non posso fare proprio niente se si mette nei guai” disse Sirius amaramente.

“Starai bene Sirius. Dobbiamo solo essere sicuri che Harry resti fuori dai guai per una volta. Probabilmente sarà un anno noioso ad Hogwarts, ma appena tu sei tornato in forma al cento per cento, gli lasceremo andare a trovare guai dai quali puoi salvarlo” disse Remus seriamente.

“Ah Ah” disse Sirius seccamente, lanciando un cuscino al suo migliore amico.

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Draco Malfoy stava vagando per la sua grande casa, in attesa. Suo padre aveva mandato un messaggio quella mattina presto, dicendo di essere pronto per l’arrivo di Nott senior quella notte. Draco non era sicuro del perché Nott andasse a trovarlo a mezzanotte, ma aveva un’idea. Stava aspettando questa notte da anni, e se aveva ragione,quella notte sarebbe stata quella che aveva sperato arrivasse al più presto dal ritorno del signore oscuro. Sarebbe stato l’unico del suo anno a Serpeverde ad avere l’onore di servire il signore oscuro. Sarebbe stato marchiato, e avrebbe avuto il potere e il rispetto che portava. La maggior parte dei suoi compagni già lo rispettavano per la reputazione di suo padre. Suo padre aveva salvato il signore oscuro da morte certa,riportandolo al potere. Anche se la maggior parte del mondo magico credeva che suo padre dovesse essere rinchiuso ad Azkaban, c’erano alcuni che sapevano che Lucius Malfoy era il preferito del signore oscuro, e quindi trattavano Draco con la stessa paura e rispetto.

Un piccolo crack dietro di lui,fece voltare Draco per  trovarsi faccia a faccia con l’elfo domestico di famiglia. Le mani di Dobby erano coperte da bende- aveva bruciato la cena di Draco, e il sedicenne aveva ordinato all’elfo domestico di stirarsi le mani per punizione “Padron Draco” mormorò Dobby inchinandosi “Dobby è qui per dire al padron Draco che padron Nott è arrivato signore. Padron Draco deve andare in salotto per incontrare padron Nott.”

“Grazie Dobby” disse Draco bruscamente. Sua madre gli aveva sempre insegnato  a ringraziare i servi- potevano diventare alleati in tempi difficili, e acconsentivano a compiere  i loro compiti più facilmente se erano trattati con una specie di rispetto “Ritorna alle cucine e resta lì finché torno”

“Sì padron Draco” mormorò Dobby prima di sparire con un altro crack.

Draco si diresse velocemente nel salotto, con il cuore che batteva eccitato mentre scendeva le scale due alla volta. Quando entrò, Nott era in piedi pazientemente, accanto ad una donna bionda che Draco non riconobbe. Entrambi sorrisero cupamente per il suo entusiasmo. La donna si avvicinò a lui con grazia e disse piano “Draco,è ora che tu stia in piedi accanto a tuo padre”

Per qualche strana ragione le sue parole non ebbero su di lui l’effetto che credeva avrebbero avuto. Da quando aveva undici ani aveva sognato questa notte, ma quando la donna e Nott lo presero per le braccia, preparandosi a smaterializzarsi con lui, non era sicuro se voleva ancora farlo. Prima che il salotto sparisse, Draco vide sua madre che sbirciava da un angolo, con lo sguardo preoccupato. Non aveva mai voluto correre dietro le gambe di sua madre, ma quando i quartieri privati del signore oscuro apparvero intorno a lui, quella era l’unica cosa che aveva voglia di fare.

RECENSITE!

p.s. grazie per I complimenti per la maturità…

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Capitolo 29
*** Capitolo 29 ***


chap 29
CONSEQUENCES
Capitolo 29

Sentendosi piuttosto annoiato,Sirius sospirò mentre guardava fuori dalla finestra di un palazzo abbandonato che dava su una strada buia. Da qualche parte dietro di lui, Remus stava guardando la mappa che aveva creato per l’ordine. Fino a quel momento, erano rimasti per ore a fare la guardia fuori da un pub che era conosciuto come posto di ritrovo dei mangiamorte, e non avevano ancora visto nessuno che non sarebbe dovuto essere lì. Anche se avessero visto un mangiamorte,Sirius comunque non poteva arrestarlo. Doveva rimanere sotto il mantello dell’invisibilità  finché Remus poteva smaterializzarsi di nuovo al cottage con lui. Strinse gli occhi guardando un palazzo di fronte alla strada, riuscendo a malapena a vedere una testa di capelli viola. Non deva essere una missione in incognito? Un mangiamorte sarebbe stato capace di accorgersi di quei capelli ad un chilometro di distanza…

“Lunastorta” disse piano Sirius, senza distogliere lo sguardo dall’altra finestra “Contatta Tonks e dille che se non cambia in capelli in qualcosa di meno vistoso è licenziata.”

Remus soffocò una risata ma fece quello che gli era stato detto. Qualche minuto dopo informò Sirius che Tonks gli aveva detto di “Andare a quel paese”. Sirius tirò la mano fuori dal mantello e fece un gesto maleducato verso la strada. Vide Tonks ripetere la stessa cosa prima di spostarsi dalla finestra”Sai,c’era un tempo in cui rispettava davvero la mia autorità”Mormorò Sirius.

Remus fece un sorrisetto “Quale mondo dei sogni era questo Felpato?”

“Vai a quel paese Lunastorta”

“Vieni qui e guarda la mappa. Penso di  aver finalmente messo gli incantesimi giusti…” Sirius si spostò da vicino alla finestra e si avvicinò al tavolo dove Remus aveva aperto la mappa. Poteva vedere piccoli puntini, con targhette sopra di loro “Guarda questo” disse Remus passando la bacchetta sul bordo della mappa. Cominciò a farla scorrere verso il basso, sull’Inghilterra e si fermò su Ottery St Cactchpole dove un puntino chiamato Harry Potter era seduto accanto a Ginny Weasley,Ron Weasley ed Hermione Granger.

“Bella questa” disse Sirius approvandola, ringraziando il cielo di avere la possibilità di controllare la loro responsabilità“Sei mai riuscito a capire che cosa succedeva in Albania?”

Remus scosse la testa con un sospiro “Da quello che mi ha detto Tonks, lei e Kingsley avevano capito che le tribù di lupi mannari vivevano ai lati opposti di questo punto vuoto dove non c’è niente- niente alberi, niente casa….é solo un grosso cerchio. Pensavano che forse fosse protetto dall’incanto fidelius, ma se questo è in qualche modo il nascondiglio di Voldemort, userebbe qualcosa di più oscuro e complicato solo per dimostrare che può farlo…”

“Qualche idea su che cosa stia usando?”

“No,veramente no…Silente se ne sta occupando,ma non credo abbia la minima idea da dove cominciare”

“Silente ha mai pensato a mandare qualcuno lì per controllare il posto? Da quello che dice Naomi nemmeno i mangiamorte sanno dove si trova.” Disse Sirius.

“Ci ha pensato,sì, ma è riluttante a mandarci qualcuno. Non sappiamo niente degli incantesimi che potrebbero esserci a proteggere il posto. Neanche Naomi può dirci qualcosa…” Sirius notò un tono leggermente acido nella voce del suo amico.

Sirius stava per rispondere, ma la voce di Emmeline riecheggiò dalla punta della bacchetta di Remus “State controllando la strada?” chiese in un sussurro veloce.

I due amici alzarono  guardandosi le sopracciglia e corsero vesto la finestra. Sotto di loro, due uomini stavano discutendo. Uno non era familiare, ma Remus non ebbe nessun problema a riconoscere l’altro. Fenrir Greyback sembrava infuriato e piuttosto violento mentre urlava al mago davanti a lui. Remus si chiese se questo era il tipo di situazione era la stessa in cui duo padre e Greyback ebbero il loro disguido. Tutto quello che sapeva Remus dell’accaduto, era che aveva avuto luogo fuori dal negozio di libri di suo padre a Diagon Alley. Ovviamente era successo qualcosa di piuttosto serio tra di loro- il risultato era stato l’attacco di Greyback su Remus. I suoi genitori lo avevano ritenuto troppo giovane per sapere il motivo della lite. C’erano molte cose che Remus rimpiangeva non aver chiesto ai suoi genitori,e Greyback era una di quelle.

Aveva scoperto molto sul lupo mannaro che lo aveva attaccato quando era bambino, più di quello che un mago comune si sarebbe preoccupato di scoprire,e  sapeva che non ci voleva molto per farlo arrabbiare. Ma Greyback di solito si prendeva il disturbo di minacciare i maghi se avevano qualcosa che lui voleva terribilmente. Remus non era ancora sicuro di che cosa avesse suo padre che avesse interessato Greyback, ma forse poteva avere qualcosa a che fare con il vecchio negozio di libri.

“Chi lo seguirà?” chiese Sirius “Tonks può arrestarlo se lo scopre mentre fa qualcosa…”

“No” disse Remus con la voce roca “Nessuno segua Greyback. Dì a tutti che torniamo al quartier generale”

Sirius alzò un sopracciglio “Non dovremmo seguire mangiamorte? Perché nessuno può seguirlo?”

“Ti spiego tutto quando torniamo al numero dodici” disse seccato Remus “Fai semplicemente tornare tutti lì.”

Sirius sapeva che era meglio non discutere con il suo migliore amico quando era in questo stato- la sua faccia era completamente impassibile,e la sua mascella era serrata. Sirius fece un segnale a Tonks dall’altra parte della strada, che sembrava pronta a seguire il lupo mannaro. L’auror alzò un sopracciglio al segnale di suo cugino, ma annuì e  tornò da Sturgis con cui era in coppia quella notte.

“Sei pronto Felpato?” chiese Remus dopo aver arrotolato la loro grande mappa. Sirius annuì e afferrò la parte superiore del braccio di Remus,mentre si preparavano a smaterializzarsi al numero dodici. Apparvero in giardino nello stesso momento in cui lo fecero Emmeline e Tonks dietro di loro.

“Che cosa succede?” chiese Emmeline”Il nostro turno non finisce per altre tre ore”

“Chiedi a Remus” disse Sirius guardando il numero dodici che si materializzava davanti ai suoi occhi. Remus entrò dalla porta sul retro senza dire una parola a nessuno dei suoi amici. “Ha visto Greyback e mi ha detto di far andare tutti via.” Emmeline sospirò e cominciò  a dirigersi nella casa buia,verso la cucina, dove trovarono Remus che camminava avanti e indietro con le mani dietro la schiena.

“Da quando sei tu al comando Lupin?” ringhiò Moody zoppicando per le scale.

Remus smise di camminare e si girò con calma verso i suoi compagni dell’ordine “Non credo che nessuno di voi debba seguire Greyback” disse piano, ignorando completamente malocchio per il momento.”Scoprite tutto quello che potete sul mago che stava discutendo con lui,ma non seguitolo. Probabilmente si concentrerà sui figli del mago se ne ha, perciò ci dobbiamo concentrare su questo”

“Come fai a sapere che attaccherà i bambini?” chiese Sturgis.

“Perché questo è quello che fa” disse Remus. “Attacca quando il bambino è piccolo, e lo porta via dalla sua famiglia per crescerlo odiando i maghi”

“E tu sai questo…come?” chiese Sirius curiosamente con un sopracciglio alzato.

Remus sospirò. Non aveva mai detto ai suoi amici chi l’aveva morso quando aveva quattro anni “Mio padre conosceva Greyback. Non sono sicuro delle circostanze, ma c’è stata una specie di lite tra di loro. Greyback diventò molto arrabbiato con mio padre, e durante la luna piena, si mise ad aspettare nella foresta dietro il nostro cottage. Non so se aveva in programma di entrare in casa, ma non importa- sono uscito fuori da solo e mi ha attaccato.”

La bocca di Sirius si spalancò “Greyback è quello che ti ha trasformato?” sussurrò. Remus annuì.

“Bè impari qualcosa di nuovo ogni giorno…” Remus non lo guardò neanche male “Allora che cosa ci suggerisci di fare?”

“Aspetta un secondo” lo interruppe malocchio”Voglio ancora sapere chi è morto e ha messo Lupin al comando. Questa sarebbe potuta essere finalmente la nostra opportunità di catturare Greyback, e Lupin decide che ce ne dobbiamo andare?”

“Nessuno ti ha obbligato ad andartene malocchio” disse Sirius piano per difendere le azioni del suo amico”Se ne hai tanta voglia,vai a trovare Greyback da solo. Io sono davvero interessato in quello che ha da dire Remus”

Malocchio ringhiò qualcosa di inaudibile, ma non si mosse. Continuò a borbottare qualcosa che non riuscirono a capire, e si mise a guardare in cagnesco Remus con il suo occhio normale,e Sirius con quello  magico.

“Tutto quello che sto dicendo” cominciò Remus “è che tutti voi sapete quello che Greyback ha fatto ai Granger. L’ho visto in prima persona,come anche Sturgis, e non ho mai visto niente di più disgustoso in vita mia. E la cosa peggiore era che non c’era neanche la luna piena. Se può fare questo ad un babbano, potrebbe farlo ad uno di noi,e non voglio che succeda niente a nessuno di voi”

“Remus siamo nell’ordine a prescindere dai pericoli”disse Tonks “Abbiamo tutti affrontato qualcosa di terribile, ma possiamo cavarcela con Greyback.”

“No” disse Remus convinto, girandosi per guardare Tonks”L’unica persona che seguirà Greyback sono io. Sono già un lupo mannaro,perciò non può fare molto per farmi male- la cosa peggiore che può succedere è che riesca ad uccidermi”

“Oh,sì, e questo non è un rischio vero?” chiese Sirius sarcasticamente.

Remus si passò una mano sulla faccia “Ascolta, non voglio che nessuno di voi debba sopportare quello che sopporto io. Non voglio vedere le vostre gole strappate a morsi da un lupo mannaro che non riceve abbastanza attenzione durante la luna piena. Greyback è più pericoloso di ogni lupo mannaro in vita”

I suoi amici lo guardarono increduli”Remus non seguirai Greyback da solo se è quello a cui stai pensando” disse Emmeline “Ti ucciderebbe!”

“Ne sono a conoscenza” disse Remus con calma, senza riuscire a guardarla negli occhi.

“Allora preferiresti rischiare la tua vita piuttosto che avere qualcuno che venga con te?” chiese Sirius”Se stai cercando di essere nobile, puoi smetterla subito Remus. Non so che cosa ti sia preso, ma seguire Greyback è un suicidio”.

“Come siamo passati dal trovare informazioni su quel mago con cui stava discutendo Greyback,a Remus che fa a cercare da solo Greyback?” chiese Charlie piano.

Remus non rispose. Continuò a distogliere gli occhi dagli sguardi penetranti di Sirius ed Emmeline,che cercavano di implorarlo a non fare quello a cui stava pensando. Ovviamente sarebbe stato un suicidio. Lui lo sapeva. Onestamente non sapeva ancora che cosa pensava di fare- sapeva che Greyback era un maniaco,e che tutti quelli che sarebbero andati contro di lui,dovevano essere pazzi come lui per riuscire ad uscirne vivi. Ma se questo voleva dire salvare bambini innocenti dall’essere attaccati, allora sarebbe valsa la pena correre questo rischio.

Intorno a lui,i suoi compagni dell’ordine stavano avendo una discussione animata sull’argomento-Sirius ed Emmeline continuarono a fissarlo, mentre e lui rispondeva guardandoli con un’espressione impassibile sulla faccia. Aveva capito che il suo migliore amico e la sua fidanzata avrebbero fatto tutto il possibile per non fargli seguire Greyback. E se lavoravano insieme, Remus avrebbe avuto molte difficoltà a contrastarli. Forse dove solo lasciar perdere l’argomento Greyback per un po’ di tempo. Forse quando Sirius sarebbe tornato normale, potevano andare in missione insieme- non avevano molte occasioni di passare del tempo insieme inseguendo lupi mannari nella loro forma umana.

Remus,Sirius,ed Emmeline lasciarono il numero dodici, e malocchio continuò a guardare male Remus finché non uscì. Proprio prima che si smaterializzassero al cottage, Remus sospirò “Prima che voi cominciate, avete vinto, non ci andrò” e poi sparì con un pop.

Sirius ed Emmeline si guardarono con le sopracciglia alzate “Bè,è stato facile” disse Sirius prima di prendere il braccio che stava offrendo Emmeline, e smaterializzarsi con lei.

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Harry stava sbadigliando forte mentre si guardava intorno nel salotto della tana. Ginny era seduta sul pavimento, appoggiandosi contro le sue gambe e giocando a gobbiglie con Hermione, che stava cercando di tenere Grattastinchi lontano dal loro gioco. Ron era in cucina cercando di convincere sua madre a dargli qualche fetta della torta che aveva appena tirato fuori dal forno. La serata era stata piuttosto noiosa- a causa di un forte temporale,ai ragazzi non era stato permesso di andare fuori a volare. Fred e George non si erano visti per tutto il giorno. Secondo Ginny erano a Diagon Alley a controllare dei locali. Quando le chiesero perché lo stavano facendo,Ginny  ghignò maliziosamente e cambiò argomento.

Né Harry né Ginny parlarono dell’incidente che era successo al numero dodici con Ron ed Hermione. Ginny gli aveva chiesto che cosa avevano detto Remus e Sirius dopo che se ne era andata, ma a parte questo, l’argomento non era stato tirato fuori. Harry aveva obbedito ai desideri dei suoi guardiani, e aveva tenuto le cose tra lui e la sua fidanzata calme. Aveva  deciso negli ultimi giorni che quello di cui aveva veramente bisogno Sirius era una fidanzata. Remus aveva Emmeline,Harry aveva Ginny,e tutti erano piuttosto sicuri che Ron avesse Hermione anche se nessuno di loro aveva mai detto niente sulla loro relazione che stava nascendo.

Ma chi poteva frequentare Sirius? L’unica strega single in tutto l’ordine che Harry conosceva era Tonks, ma questo sarebbe stato semplicemente sbagliato…Harry avrebbe dovuto parlare con Remus uno di quei giorni. Remus probabilmente sapeva chi piaceva a Sirius al ministero…

La porta sul retro della tana si aprì, ed Harry fu distolto dai suoi pensieri quando il signor Weasley entrò in cucina. Salutò stancamente i ragazzi e disse ad Harry che poteva andare a casa se voleva- Sirius e Remus ormai saranno arrivati,disse. “Non dovevate restare fuori tutta la notte?” chiese Harry al signor Weasley mentre si sedeva davanti ad un vassoio con la sua cena “Almeno, questo è quello che aveva detto Remus”

“Bè dovevamo farlo” il signor Weasley sospirò “Ma è successo qualcosa e siamo dovuti andare via”

“Stanno tutti bene?” chiese Ginny spostandosi dalle gambe di Harry e alzandosi.

“oh sì” disse il signor Weasley velocemente “Sì,tutti quanti stanno bene…bè questo se malocchio non decide di fare una fattura a Remus ad un certo punto nel prossimo futuro” aggiunse come  ripensamento. Le sopraciglia di Harry si alzarono “Non c’è niente da preoccuparsi,non credo, malocchio è così, e Remus se la può cavare benissimo”

Harry non era convinto ma annuì. Perché malocchio avrebbe voluto fare una fattura a Remus? Erano sempre andati d’accordo,e Remus di solito era quello che tratteneva malocchio dal  maledire Sirius. La signora Weasley offrì ad Harry un altro po’ cena , ma Harry rifiutò- ora era curioso di sapere che cosa stava succedendo al cottage. Diede la buona notte a Ron e Hermione, baciò velocemente Ginny quando i suoi genitori si girarono, ed  entrò nel camino, dicendo il suo indirizzo forte e chiaramente. Quando incespicò fuori, trovò Remus che fissava di cattivo umore il pavimento, ed Emmeline e Remus che erano in piedi da entrambi i suoi lati,come se gli avessero appena fatto una predica.

“Hey,che cosa succede?” chiese Harry cautamente facendo sussultare i tre adulti. Harry alzò un sopracciglio: non avevano sentito il whoosh del camino? “Va tutto bene?”

Sirius fece un sorriso forzato sulla sua faccia “Sì, va tutto bene Harry. Ti sei divertito alla tana?”

Harry scrollò le spalle “Più o meno. Non abbiamo potuto fare molto per la pioggia…”Ebbe l’impressione che i suoi guardiani ed Emmeline non lo stessero ascoltando- Remus non aveva nemmeno alzato lo sguardo, e Sirius ed Emmeline erano tornati a guardarlo. “Okay,bè,vado a letto, ci vediamo domani mattina,credo…” Nessuno di loro reagì. Harry era tentato di schiaffeggiare il suo padrino solo per vedere se aveva realizzato che Harry era lì, ma pensò fosse meglio non farlo. Sirius non sembrava essere in veda di giocare quella sera. Sospirando, Harry si incamminò per il corridoio verso la sua camera da letto,e chiuse la porta. Forse sarebbe riuscito ad avere.

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Poco dopo che Harry era andato a letto,anche Sirius decise di seguire il suo esempio. Pensava di aver espresso le sue idee molto bene a Remus riguardo Greyback, e se non lo aveva fatto… Bè ci poteva provare un’altra sera. Tra l’atro Emmeline stava ancora cercando di convincerlo a dimenticarsi della sua piccola idea,e Sirius era piuttosto sicuro che Remus non sarebbe stato capace di resistere a qualsiasi cosa che Emmeline volesse che facesse, o in questo caso, non facesse.

Controllò Harry,come faceva di solito la sera, trovando il ragazzo già profondamente addormentato. Non conosceva nessuno che potesse addormentarsi così velocemente come Harry. Il ragazzo era stato fortunato a non aver fatto nessun sogno su Voldemort negli ultimi mesi. L’ultimo di cui si ricordava Sirius era quello della vigilia di Natale,ed Harry non era neanche stato sicuro  che fosse stata una visione su Voldemort - non era come le altre cose che aveva visto, anche se la sua cicatrice gli aveva dato un po’ fastidio quando si era svegliato. Sirius era sicuro che Harry non stesse facendo più i sogni per le tre  lezioni a settimana di occlumazia di Emmeline. Emmeline aveva detto ai tutori del ragazzo che stava andando piuttosto bene. Aveva ancora molta strada da fare prima di padroneggiare perfettamente l’abilità dell’occlumazia, ma alla velocità con cui si stava movendo ci sarebbe riuscito in un anno. Emmeline disse anche che la mente di Harry era insolitamente forte per un mago della sua età. Quando Sirius aveva chiesto che cosa significasse esattamente, la strega aveva detto che significava che Harry sarebbe diventato un mago molto potente nel giro dei quattro anni successivi. Quando le avevano chiesto come faceva a saperlo, rispose che il potere di un mago può essere misurato da quanto forte sia la sua mente. A questo,Remus rise,dicendo che allora Sirius non era così potente come credevano.

Sirius chiuse la porta della camera di Harry e si diresse verso la sua stanza dove trovò un piccolo gufo marrone che lo aspettava sulla sua scrivania. Sorrise all’uccello, sapendo già chi lo mandava, e slegò la lettera dalla zampa tesa del gufo. Aspettò che il gufo volasse via, ma sembrava fosse stato istruito di aspettare la risposta di Sirius. Il mago roteò gli occhi, porse al gufo qualche biscotto, e si sedette sulla sua scrivania per leggere la lettera. Guardò velocemente oltre la sua spalla quando sentì Remus ed Emmeline che stavano andando nella loro camera, e sperò che il suo amico non decidesse di passare per una chiacchierata notturna- Sirius non avrebbe avuto modo di nascondere la lettera o il gufo che l’aveva portata, e Remus non sarebbe stato molto contento.

Soffocò una risata mentre leggeva la lettera, cercò sulla sua scrivania la sua piuma preferita,e cominciò a scrivere la risposta.

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Remus si stava mettendo il pigiama, e poteva sentire Emmeline che fissava la sua schiena. Anche se aveva detto a lei e Sirius dieci volte quella notte che non avrebbe seguito Greyback da solo, non sembravano ancora crederci. Non sapeva in quanti altri modi poteva rassicurarli. Sirius lo conosceva abbastanza bene da sapere che non si sarebbe lasciato sfuggire una cosa così importante tanto facilmente, ed Emmeline lo stava imparando molto velocemente.

Si voltò e andò dalla sua parte del letto, spingendo in giù le coperte ed entrandoci. Emmeline si sedette accanto a lui, con le ginocchia avvicinate al petto, e uno sguardo preoccupato sulla faccia. Remus si voltò verso di lei “Che cosa posso dire per convincerti che non farò una cosa del genere da solo? Chiese piano.

Lei si mise una ciocca dei suoi capelli dietro l’orecchio e sospirò “Promettimelo” sussurrò.

“Questo è tutto? Solo una promessa?” lei annuì “Okay” disse mettendosi a sedere. La avvicinò a lui e la guardò negli occhi “Emmeline ti prometto che non andrò a cercare  Greyback da solo. Non lo seguirò nemmeno. Ma se qualcosa succede a qualcuno dell’ordine a causa sua, non ti aspettare che rimanga seduto qui…”

“Col diavolo che non posso” disse Emmeline.”Non sei l’unico che vuole vedere Greyback avere quello che merita. Certo,tu hai più ragioni del resto di noi, ma questo non dovrebbe portare a farti uccidere. E questo è quello che succederebbe se lo andassi a cercare. Dici che non vuoi che il resto di noi venga trasformato in lupi mannari, e tu? Non voglio vederti morto o ferito,  e neanche Sirius ed Harry, o qualsiasi altra persona nell’ordine. Questo non riguarda solo te  Remus…”

“Non  ho mai detto che lo fosse”mormorò Remus “Ma conosco Greyback…So come agisce-“

“Ma non sai nemmeno quello che ha fatto tuo padre per farlo arrabbiare no? Non sai nemmeno che cosa ha fatto quel mago stasera. Tutto quello che sai,e non provare a contraddirmi, è che gli piace attaccare i bambini. E gli piace anche uccidere quando la luna non è piena…Sono d’accordo con te,è pericoloso, probabilmente è l’arma più pericolosa che ha Voldemort, ma questa dovrebbe essere un’altra ragione perché tu non faccia niente da solo”

“Emmeline, a lui non piace semplicemente uccidere…lo eccita. Per lui uccidere è meglio del sesso, e sì lo so con certezza. Quando ero con i lupi mannari Albanesi, i maschi Alpha mi hanno detto tantissime cose su Fenrir Greyback,cose che non ti ripeterò, ma la madre di Hermione non è la prima che ha attaccato in quella maniera.” Il tono di Remus era pieno di disgusto e amarezza. Non c’era niente al mondo che poteva portare Remus più velocemente alla morte che non Fenirir Greyback. Era stata la causa della maggior parte dell’infelicità nella vita di Remus, ed era quello che non aveva permesso a Remus di avere una vita normale. Se c’era un modo in cui Remus poteva evitare che un altro bambino dovesse sopportarlo lo avrebbe fatto senza pensarci due volte.

Emmeline sospirò “Ascolta,possiamo solo lasciar perdere l’argomento per ora? Ho la tua parola che non andrai a cercarlo da solo, e questo è tutto quello di cui ho bisogno” si sporse su Remus e spense la lampada sul comodino, mettendosi comoda contro il suo petto. Lui sorrise nella stanza buia, e aumentò la sua stretta intorno alla sua vita.

“Ti amo” sussurrò lei baciando il suo petto nudo.

“Ti amo anche io” rispose dolcemente lui chiudendo gli occhi.
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Da qualche parte nel castello buio, Lord Voldemort stava creando un piano. Era certo che sarebbe stato un successo. Certo, avrebbe avuto bisogno di creare alcune circostanze  per raggiungere i risultati che voleva. Ma tutto quando stava andando al suo posto, e che lo sapessero o no,quelli dell’ordine della fenice, erano vicini a sconfiggerlo quanto lo erano ad addomesticare Troll. Si permise una fredda risata all’immagine di Silente che aveva un troll con un guinzaglio intorno al collo. Un pensiero ancora più divertente era quello con Silente che aveva un guinzaglio intorno al suo collo,e il troll che aveva potere sul mago.

Ma stava perdendo il filo del discorso.

Aveva imparato molto durante gli anni riguardo al suo giovane avversario,Harry Potter. Il figlio di Lucius aveva fatto rapporto a suo padre ancora prima di ricevere il marchio nero, e ora avrebbe fatto rapporto direttamente al signore oscuro, appena il nuovo anno scolastico sarebbe cominciato. Ovviamente,Draco non avrebbe tenuto d’occhio solo Harry Potter. Anche se era stato perdonato, Severus Piton era ancora in cima alla lista di controllo di Voldemort. Tutti i suoi seguaci che erano a stretto contatto con Silente avrebbero avuto bisogno di essere controllati con attenzione. Silente era bravo a far passare le persone dalla sua parte…

Di nuovo, stava perdendo il filo del discorso. Se voleva che il suo piano funzionasse,doveva rimanere concentrato, ma quello che aveva organizzato era così eccitante, e c’erano così tante cose che potevano succedere se avesse avuto successo…

Una,ovviamente, sarebbe stata la distruzione permanente di uno dei suoi nemici che aveva da più tempo. Un’altra sarebbe stata l’opportunità di scoprire se le lezioni di occlumazia di Harry Potter stavano funzionando. Non che avrebbe avuto importanza ovviamente. Il signore oscuro poteva fare ogni cosa, e non c’era un’anima che poteva fermarlo. Oh,pensavano che lo avrebbero sconfitto ad un certo punto, infatti lui voleva che lo pensassero. Ma in realtà,Voldemort non aveva ancora iniziato ad usare le sue armi più terribili. Molto presto avrebbero realizzato contro chi stavano combattendo,e avrebbero dovuto cambiare drasticamente le loro tattiche…

RECENSITE!

P.S Parto domani mattina per il week-end, e anche se sono le 4.34 di notte,ho deciso di lasciarvi almeno un capitolo visto ke ormai siamo alla fine…Lunedì posterò l’ultimo capitolo e poi passeremo ad Altercations la penultima storia di questa serie… Mi raccomando fatemi trovare tante recensioni quando torno,l’autrice vi ringrazia per i complimenti! Byee!

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Capitolo 30
*** Capitolo 30 ***


chap 30
CONSEQUENCES
Capitolo 30

“Harry stai bene?”

Harry distolse lo sguardo dal punto sul tappeto che aveva guardato per gli ultimi trenta minuti, e guardò Remus. “Sì…Sì,sto bene” disse piano e con tono non convincente.

Remus annuì e continuò a guardare il ragazzo, che era tornato a fissare il tappeto. In quattro giorni, Harry avrebbe compiuto sedici anni, e non sembrava così eccitato come sarebbe dovuto essere. Infatti,sembrava che stesse per avere un’influenza estiva. Emmeline aveva sentito la sua fronte quella mattina a colazione, ma aveva detto che sembrava normale. Persino Molly Weasley era preoccupata per lui- bè più del normale almeno. Harry era andato alla tana la sera prima mentre lui,Sirius ed Emmeline avevano il loro turno di guardia. Lei non gli aveva permesso di andare fuori a volare con gli altri, perciò Harry aveva passato la maggior parte della serata seduto sotto un albero,  leggendo oltre la spalla di Hermione. Originariamente Remus aveva pensato che Harry fosse solo preoccupato per Sirius, ma persino Sirius aveva cominciato a notare che c’era qualcosa che non andava con il suo figlioccio.

“Hai finito i compiti delle vacanze?” chiese Remus cercando di fare conversazione.

Non era sicuro che Harry lo avesse sentito però. Alla fine comunque il ragazzo annuì silenziosamente.

Remus sospirò “Hagrid sarà qui per il tuo compleanno” provò di nuovo.

“Che bello” disse Harry con tono piatto .Sembrava stesse cercando di riscuotersi  dal suo stupore e qualche minuto dopo alzò lo sguardo sorridendo “Viene Hagrid eh? Fantastico…mi mancava”

Remus strinse gli occhi e aggrottò la fronte al cambiamento improvviso di umore in Harry,ma prima che potesse dire qualcosa Sirius sporse la testa nel salotto. “La cena è pronta. Ho dovuto farla alla maniera babbana, perciò se non vi piace…Bè non me ne frega niente. Venite a mangiare”

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Remus ed Emmeline entrarono al paiolo magico il pomeriggio successivo, e videro che finalmente Tom aveva riconquistato alcuni dei suoi vecchi clienti. Anche se i maghi e le streghe  guardavano nervosamente oltre le loro spalle ogni secondo,Tom non era mai stato così felice. Diventò raggiante quando vide Remus ed Emmeline e condusse velocemente la coppia ad un tavolo in un angolo. Ordinarono  i loro pasti, anche se non avevano programmato di mangiare fuori,e sorseggiarono le burrobirre che aveva offerto Tom.

“Come si può rifiutare?” sussurrò Emmeline a Remus guardando oltre la sua spalla dove Tom stava fischiando felicemente”Probabilmente non ha avuto un cliente per mesi,e ora ha dieci persone di cui prendersi cura.”

Remus sorrise “Tom è un brav’uomo. Sirius,James,Peter ed io di solito prendevamo una stanza qui l’ultima settimana delle vacanze estive, e Tom fingeva di chiudere un occhio ogni volta che Sirius e James facevano scherzi alle altre persone che alloggiavano qui. Ora che ci penso,credo che Tom fosse coinvolto in alcuni di quelli scherzi…Che cosa succede?” aggiunse,notando che la faccia di Emmeline si era indurita e che stava guardando male qualcosa oltre la sua spalla. Guardò lentamente oltre la sua spalla e vide Naomi al bar,che stava riempiendo un vassoio di cibo.

Remus sospirò e si voltò di nuovo verso il tavolo. Emmeline e Naomi sembravano avere in corso una lotta silenziosa tra di loro ultimamente. Dopo un incontro dell’ordine una notte,Remus era entrato nel salotto del numero dodici e aveva trovato le due streghe rosse in faccia,come se avessero appena avuto una litigata molto animata. Emmeline non gli aveva detto che cosa fosse successo tra lei e Naomi,e Remus non fece altre domande sull’argomento, visto che non era neanche sicuro di volerlo sapere.

Naomi si avvicinò con grazia verso il loro tavolo, portando un vassoio con il loro pranzo, e lo appoggiò con attenzione tra Remus ed Emmeline. Non diede nessun segno di aver riconosciuto nessuno di loro, eccetto per uno sguardo uguale a quello di Emmeline verso di lei mentre tornava al bar.

“Mi dirai mai che cosa è successo tra voi due?” chiese piano Remus.

“No” riespose Emmeline tranquillamente, assaggiando la sua insalata e sorridendo.

Remus alzò un sopracciglio “Okay” disse prima di cominciare a mangiare il suo pasto.

Finirono il loro pranzo quasi in completo silenzio, e Remus pagò prima che si dirigessero a Diagon Alley a prendere il regalo di compleanno di Harry. Sirius e Remus avevano sempre saputo che cosa avrebbero preso ad Harry per il suo sedicesimo compleanno. A dir la verità,questo regalo era stato previsto da prima che Harry fosse nato. Lily e James ci avevano lavorato per tutto il tempo in cui lei era incinta. Anche Naomi,Julia e gli altri malandrini gli avevano aiutati, ed erano sicuri che Harry lo avrebbe adorato. James aveva sempre sperato che Harry non dovesse ricevere il regalo- lo avrebbe ricevuto solo se fosse successo qualcosa ai suoi genitori. Ma, quando la guerra aveva fatto diminuire le loro possibilità di salvezza, Lily aveva fatto promettere a Remus,Sirius e Peter che lo avrebbero dato a suo figlio il giorno del suo sedicesimo compleanno,e non un giorno prima. Peter ovviamente non poteva partecipare più, ma Remus e Sirius non vedevano l’ora di andare nella cassetta di sicurezza della Gringott dei Potter per andarlo a prendere da anni.

Remus ed Emmeline salirono le scale di pietra della banca magica e furono accolti da Bill Weasley quando entrarono. Il primogenito dei Weasley li condusse verso i carrelli della banca, e li portò a quella che ora era la cassetta di sicurezza di Harry. Harry non aveva mai avuto nessun motivo di visitare la cassetta di sicurezza che gli avevano lasciato i suoi genitori-Sirius e Remus avevano sempre pensato alla sua paghetta,e avevano pagato le spese di Hogwarts. Sirius voleva che Harry avesse il denaro quando finiva Hogwarts, così non si sarebbe mai preoccupato di vivere da solo quando si sarebbe trasferito lontano dal cottage.

Bill prese le chiavi della cassetta di sicurezza di  Harry dalle mani di Remus,aprì la porta, e permise al mago di entrare. Remus trovò la scatola in un angolo della stanza e sorrise,pensando alla reazione di Harry quando avrebbe posato gli occhi sul contenuto. Remus ed Emmeline ringraziarono Bill per averli portati alla cassetta di sicurezza, sapendo bene delle misure di sicurezza dei Goblin che non avrebbero permesso a Remus di entrare nella cassetta di un'altra persona. Bill disse che non c’era nessun problema,e che li avrebbe visti alla festa di Harry tra qualche giorno. Avrebbe portato la sua fidanzata per farla conoscere a tutti- apparentemente le stava insegnando inglese da qualche anno dal momento che era francese, e non vedeva l’ora di presentarla ai suoi amici e alla sua famiglia.

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Sirius era seduto al tavolo della cucina della tana,sorseggiando del thè con Molly ed Arthur. I ragazzi Weasley,Harry ed Hermione erano andati a volare, anche se Molly avrebbe preferito che Harry rimanesse steso in casa.

“Sei sicuro che non è malato Sirius?” chiese preoccupata Molly per la decima volta quel giorno,guardando fuori dalla finestra oltre la spalla di suo marito.

Sirius scrollò le spalle mentre sorseggiava il suo thè “Ha detto che sta bene, ed Emmeline lo ha controllato due volte ieri e anche stamattina- anche lei dice che sta bene. Onestamente non so cosa c’è che non va con lui. Un minuto è con la testa fra  le nuvole e quello dopo è tornato normale”

“Si sta esercitando con l’occlumazia?” chiese Arthur sporgendosi per prender un biscotto al centro del tavolo.

“Sì,Emmeline ha aumentato le sue lezioni e dice che sta migliorando molto- ormai può entrare a mala pena nella sua testa prima che lui la butti fuori. Infatti l’altra sera l’ha respinta così fortemente che è stata gettata contro un muro”. Molly gemette “Stava bene” disse Sirius ”Sembrava piuttosto impressionata da lui veramente…”

“Vorrei che lasciasse che lo controllassi lo stesso” disse Molly.

Sirius ghignò “Molly Harry è testardo quanto James. Non gli piace essere coperto di attenzioni, e l’unica occasione in cui vedrebbe un guaritore è se è svenuto”

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Harry si bloccò di scatto con la sua scopa, guardandosi intorno per cercare il boccino d’oro,mentre i suoi amici continuavano a giocare intorno a lui. Aveva notato che gli adulti nella sua vita- Sirius,Remus,Emmeline e i Weasley- lo stavano guardando con espressioni preoccupate quando credevano che non stava guardando, e non era sicuro del perché. Gli avevano chiesto tantissime volte se si sentiva bene, e anche se gli aveva rassicurati che non c’era niente che non andava, non la smettevano di guardarlo ogni secondo.

Stringendo gli occhi alla luce del sole,Harry si massaggiò distrattamente la sua cicatrice a forma di saetta mentre cercava il boccino. Verso la fine della serra dei Weasley,Ginny stava volando intorno ad un cerchio che era stato incantato per muoversi da solo,rendendo il lavoro del portiere più difficile. Ron stava volando  intorno lo stesso cerchio dall’altra parte, cercando di non far fare goal a George che aveva la pluffa. Fred stava evitando un bolide che era stato incantato ad inseguirlo mentre rincorreva il so gemello.

Harry guardò automaticamente verso un albero,dove Hermione stava leggendo sotto dei rami che le facevano ombra. Hermione stava molto da sola in quei giorni, ovviamente non era stata la stessa dalla  morte dei suoi genitori. Aveva detto ai suoi amici che aveva deciso di rimanere in Inghilterra così da continuare a frequentare Hogwarts. I familiari che le rimanevano avevano cercato di farle cambiare idea, ma lei si sentiva più al sicuro a rimanere con i suoi amici. Tra  l’altro se si fosse trasferita in Francia sarebbe dovuta andare a Beauxbatons, e ad Hermione non erano piaciuti molto gli studenti di Madame Maxime quando erano andati ad Hogwarts.

“Harry attento!” gridò Ginny dal su cerchio. Harry spostò la testa dall’albero dove si trovava Hermione e vide un bolide che si stava dirigendo verso di lui. I suoi occhi si spalancarono mentre spingeva la punta della sua Firebolt verso il basso e cominciava a volare lontano dal bolide. Sentì la palla nera di ferro volare sopra la sua testa, e frenò per far rimanere in equilibrio la sua scopa. Sospirò,pensando a quanto era stato vicino, quando sentì qualcosa di duro che lo colpiva forte alla schiena, facendolo cadere sul terreno.

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Nymphadora Tonks stava guardando stringendo gli occhi oltre il muro del suo cubicolo mentre Dawlish entrava nell’ufficio di Sirius con Rufus Scrimgeur. Nonostante la decisione di Sirius di tenere Scrimgeur il più lontano possibile dai suoi auror, a Dawlish era servito solo un mese per convincere il ministro Bones che la presenza dell’ex auror inglese serviva molto. Secondo qualche pezzo grosso nella squadra auror,la Bones appoggiava completamente la decisione di Sirius riguardo Scrimgeur, ma Dawlish aveva un buon motivo: senza Sirius, “il cuore e l’anima degli auror”,il ministero aveva bisogno di prendere tutti quelli che potevano. Tonks sapeva per certo che a Dawlish non gliene importava un accidente della salute di Sirius. Aveva voluto il lavoro di capo auror da anni, e Tonks lo aveva sentito mentre parlava con un altro auror riguardo a quello che avrebbe fatto come capo del dipartimento.

Tonks faceva rapporto a suo cugino due volte a settimana riguardo quello che succedeva al dipartimento auror, ma se gli avesse detto che Scrimgeur era lì in quel momento per incontrarsi con Dawlish, Sirius probabilmente si sarebbe precipitato al ministero e avrebbe maledetto i due maghi fino a farli arrivare in Australia. Bè, non poteva farlo davvero, ma poteva decisamente spedirli al St Mungo per qualche settimana. Tonks conosceva qualche buona fattura,e non avrebbe esitato ad usarle per aiutare il suo cugino preferito.

“Sai,spiare al ministero è illegale” disse piano una voce divertita alle sue spalle. Per un istante, pensò a Kingsley, ma poi il suo stomaco si riempì di dolore, quando realizzò ce erano solo Remus ed Emmeline in piedi nel suo cubicolo.

Si voltò e si sedette alla sua scrivania, guardando male giocosamente i suoi due compagni dell’ordine. “Sto solo seguendo l’ordine di Sirius di tenere d’occhio Dawlish, grazie mille. Ed è una cosa dannatamente buona che lo stia facendo, quando la prima cosa che fa quell’idiota come capo auror temporaneo è annullare la decisione di Sirius riguardo Scrimgeur.

Remus aggrottò la fronte “Rufus Scrimgeur è qui ? perchè ? “  chiese con tono tagliente.

“Penso che Dawlish stia cercando di farlo tornare. Sono rimasti in riunione tutto il giorno con il ministro, e quando sono tornati qui quindici minuti fa, avevano entrambi sguardi compiaciuti sulle loro brutte facce, e io volevo fare a tutti e due una fattura per farli sparire.” Disse Tonks”Ma ovviamente non posso, dal momento che tecnicamente Dawlish ha il potere di licenziarmi”

“A Sirius non piacerà questo” disse piano Emmeline “Dawlish non può assumere auror no? È solo il capo auror provvisorio…”

“Dawlish non può, ma la Bones sì. Scrimgeur ha lavorato sotto di lei quando era ancora a capo del dipartimento applicazione della legge sulla magia. Da quello che ci dicevano Sirius e James quando cominciarono a lavorare al ministero,neanche a  Madama Bones era mai piaciuto Scrimgeur,ma in pubblico si comportava normalmente per evitare di dover spiegare perché non gli piaceva. Scrimgeur fu nominato per essere il successore della Bones quando lei diventò ministro, ma malocchio fu capace di evitarlo, e mise Emerson a capo del dipartimento applicazione della legge sulla magia,e Sirius a capo di quello auror” spiegò Remus “Ecco perché Scrimgeur è andato via. Non era stato promosso per due volte ed evidentemente non gli andava bene.” Guardò verso la porta chiusa dell’ufficio di Sirius “Se Madama Bones decide di riassumerlo per qualsiasi ragione, non siate sorpresi se Sirius viene qui pronto a combattere- non può sopportare Scrimgeur”

Tonks ghignò “Sirius lo ha chiamato una sporca triste scusa di una leone, con quei capelli e quella barba…”

Remus annuì pensieroso “Questo lo descrive perfettamente”disse

“Allora che cosa ci fate qui?” chiese Tonks continuando a ghignare.

“Stavamo solo controllando i nostri dipartimenti per verificare che nessuno combini guai in nostra assenza” cominciò Emmeline

Remus alzò un sopracciglio alla sua ragazza “Stai passando troppo tempo con Sirius” mormorò divertito.

Emmeline continuò con un sorrisetto “E inoltre ci hanno chiesto di informarti del fatto che ci sarà una riunione dell’ordine stasera.” Disse con un sussurro in modo tale che non potessero sentirla. Tonks annuì e cambiò subito  argomento, passando alla festa di compleanno di Harry che si avvicinava quando Dawlish e Scrimgeur uscirono dall’ufficio del capo auror.

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“Davvero Molly” disse Sirius abbassando la figura svenuta del suo figlioccio sul suo letto al cottage. “Harry sta bene. Hai aggiustato le sue ossa rotte,e ora il massimo che potrà avere quando si sveglierà è un brutto mal di testa per la caduta. E abbiamo tantissime pozioni contro il mal di testa per occuparci di questo.”

Molly si morse il labbro, con gli occhi preoccupati “Forse dovrei solo rimanere per un po’. I ragazzi stanno benissimo a casa con Arthur, e possono occuparsi da soli della cena”

“Molly” disse Sirius pazientemente “Apprezzo la tua preoccupazione, davvero, ma Remus ed Emmeline torneranno presto a casa, e penso di essere perfettamente capace di guardare un ragazzo svenuto”

Molly sospirò “Bè, se sei sicuro”

“Sono sicuro” disse Sirius con un sorriso, portando la strega verso il camino “Ci vediamo alla riunione stasera, ed Harry starà bene”

Molly annuì,ancora visibilmente preoccupata, e prese un po’ di polvere volante dalla ciotola che le offrì Sirius. Entrò nel camino e disse chiaramente “La tana!” prima di lanciare la polvere ai suoi piedi e sparire in un turbine di fiamme verdi.

Sirius scosse la testa e sospirò. Apprezzava veramente la preoccupazione di Molly quando si trattava di Harry ma certe volte esagerava. Ovviamente, Sirius non si era comportato con molta calma quando Hermione era entrata correndo nella tana per dire agli adulti che Harry era caduto dalla sua scopa. Harry aveva qualche osso rotto, e probabilmente una contusione, ma Molly lo aveva sistemato subito. Il ragazzo aveva sopportato infortuni peggiori giocando a Quidditch- quando aveva nove anni, aveva deciso che voleva volare quando c’era molto vento, ed era caduto da quasi dieci metri sull’erba. Quando aveva undici anni, tre settimane prima che partisse per Hogwarts, George lo aveva accidentalmente colpito in testa con la mazza da battitore. Prima del suo terzo anno si stava concentrando così tanto nel prendere il boccino che non aveva visto un albero finché non ci era andato a sbattere contro. Tutti questi incidenti non avevano portato a niente di più di ossa rotte, qualche brutto mal di testa e una predica di Remus sull’essere prudenti mentre si volava.

Sirius prese una bottiglia di burrobirra dalla cucina,e tornò a controllare Harry. Sembrava che il suo figlioccio stesse dormendo tranquillamente. Sirius tolse gli occhiali ad Harry, li ripiegò e appoggiò sul comodino di Harry accanto alla sua bacchetta.

Sirius non riusciva a capire come questo ragazzo,il suo figlioccio, doveva essere quello che doveva sconfiggere Lord Voldemort. C’erano state molte discussioni a tarda notte tra lui e Remus,troppe da contare, riguardo a come Harry sarebbe riuscito a vivere per raccontarlo. Fino a quel momento, non erano arrivati a molto- la profezia non aveva esattamente dato ad Harry istruzioni chiare su cosa fare. Non c’era nessun “Punta la bacchetta qui” o “usa questo incantesimo”. Sirius non voleva nemmeno che Harry usasse l’avada Kedavra a meno che non fosse strettamente necessario.

Sirius non aveva mai usato la maledizione che uccide in tutti i suoi anni da auror, ma James lo aveva fatto una volta, poco prima che nascesse Harry. Un mangiamorte aveva trovato Lily in una delle case sicure dell’ordine, e James era entrato di colpo nella stanza proprio quando il mangiamorte aveva cominciato ad usare lo stesso incantesimo su di lei. Dopo averlo fatto, James aveva detto che non c’era stata nessun’altra decisione da prendere- quel mangiamorte stava per uccidere sua moglie e suo figlio non ancora nato. A quei tempi, era legale per un auror usare maledizioni senza perdono contro i mangiamorte,perciò non c’erano state ripercussioni contro James. Fece giurare a Sirius di non dirlo a nessuno, nemmeno a Remus e Peter. Malocchio e Silente erano gli unici a saperlo oltre Sirius e Lily. James non sentiva colpa per aver ucciso il mangiamorte, solo perché Lily era in pericolo. Se questo non fosse stato il caso, James avrebbe solo schiantato il mago, e lo avrebbe portato ad Azkaban come aveva fatto con altri mangiamorte prima di quella notte.

Dopo aver controllato che Harry fosse comodo, Sirius tornò nella sua stanza per riposare un po’. Remus ed Emmeline lo avrebbero svegliato quando sarebbero tornati, e poi comunque non aveva dormito molto la notte prima. Prese la sua bacchetta,che ormai portava con lui solo per abitudine, dalla sua tasca posteriore,controllando che le sue natiche fossero ancora intatte, e la appoggiò sulla sua scrivania. Si stese con un sospiro e si mise comodo prima di chiudere gli occhi.

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Sembravano essere passati solo pochi minuti da quando si era addormentato, quando Sirius aprì di nuovo di scatto i suoi occhi grigi. Poteva vedere il sole che cominciava a tramontare fuori dalla finestra, e questo voleva dire che aveva dormito più di quello che voleva. La sua fronte si aggrottò mentre fissava in su verso il soffitto- c’era qualcosa che non andava… Quando sentì un respiro  roco e profondo, Sirius alzò la testa e guardò verso la porta, cominciando a spaventarsi. Sospirò sollevato e rise un po’ quando vide che era solo Harry in piedi davanti alla sua porta.

“Hey piccolo” disse mettendosi a sedere”Come ti senti?”. Harry non rispose ma continuò a fissare Sirius impassibile. Sirius alzò un sopracciglio “Harry…forse dovresti tornare in camera tua a stenderti un po’. Sembri ancora un po’ malaticcio…”

Sembrava che Harry avesse un’altra idea. Il ragazzo alzò lentamente il suo braccio destro, come se stesse combattendo una battaglia che stava perdendo con se stesso, e puntò la sua bacchetta verso il suo padrino. “Harry” Sirius ingoiò forte la saliva, guardando la sua bacchetta preoccupato “Che cosa stai facendo? Abbassa la tua bacchetta per favore”. Sirius alzò lo sguardo verso gli occhi del suo figlioccio e sentì che il suo cuore aveva smesso di battere. Aveva appena visto quello che gli aveva spiegato Silente diversi anni prima- aveva appena visto un lampo rosso passare negli occhi verde smeraldo di Harry. “Harry” disse Sirius urgentemente, spingendosi lentamente più avanti sul letto. “Harry ascoltami. Qualsiasi cosa stia succedendo puoi combatterla, devi combatterla Harry! Harry sono io….sono Felpato. Ti prego Harry, abbassa la tua bacchetta…”

Però non sembrava che Harry lo stesse ascoltando. Un ghigno oscuro si fece strada sulla sua faccia, riempiendo Sirius di una sensazione agghiacciante ”Hai interferito con i miei piani per troppo tempo Black” disse Harry con una fredda voce acuta che non era la sua. Ormai Sirius aveva cominciato a tremare terribilmente, incapace di proteggersi con la magia- doveva provare ad affrontare Harry?”è ora che tu raggiunga i mezzosangue e i traditori del loro sangue che hai cercato di proteggere…Addio Sirius Black” prima che Sirius potesse decidere cosa fare,Harry alzò la sua bacchetta, puntandola verso il cuore di Sirius. Harry aprì di nuovo la bocca.

“Avada Ked-“

“STUPEFICIUM!”

Un lampo di luce rossa partì dal corridoio ed Harry cadde sul pavimento, e la sua bacchetta rotolò contro il letto. Sirius rimase sul letto dove continuò a fissare dritto davanti a lui, senza fiato e con gli occhi spalancati. Remus ed Emmeline entrarono di corsa nella camera da letto, sentendosi esattamente come Sirius.

“Stai bene?” chiese Remus senza fiato a Sirius. Sirius poté solo annuire, incapace di trovare la sua voce.

Cercò di processare quello che era appena accaduto- il suo figlioccio aveva cercato di ucciderlo- mentre Emmeline lievitava la figura di nuovo svenuta del ragazzo sul letto. “Ha solo….Ha cercato…” gracchiò Sirius ”Harry…”

“Shh” disse Remus sedendosi sul letto accanto a Sirius “Solo…prova a rilassarti okay?”

“Ho visto…”disse Sirius provando di nuovo a parlare e ignorando quello che stava dicendo Remus “C’era del rosso…i suoi occhi…credo…credo che Voldemort lo stesse possedendo…”

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Mentre dormiva,Peter Minus fece qualcosa che non faceva da anni. Stava sognando della sua vecchia vita, nella quale era felice, e aveva persone che si preoccupavano per lui, e addirittura lo amavano. C’erano degli animali nel suo sogno: un cervo,un lupo,un cane e un topo. I quattro animali stavano correndo per una foresta sotto la luce della luna piena, e Peter si sentì una serenità come non la aveva mai sentita, che lo riempiva dentro. Sperava di ricordarsi il sogno al suo risveglio, -era in una prigione buia senza nessuna possibilità di scappare- ma c’erano delle possibilità che non riuscisse a farlo. L’unico ricordo che aveva era di una donna dai capelli bianchi che a volte parlava con lui. A volte si sentiva come se la conoscesse da tanti tanti anni, ma non ne era sicuro. Le piaceva, e sperava che andasse presto a farli di nuovo visita.

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La donna nel sogno di Peter entrò il suo appartamento buio a Londra poco dopo le due del mattino. Voleva disperatamente dormire nel suo letto per una volta- era rimasta per tutta la settimana precedente nel nascondiglio del signore oscuro, a lavorare su piani  di alcune missioni. Sapeva che il signore oscuro avrebbe cercato di penetrare nella mente di Harry, ma non sapeva quando lo avrebbe fatto- il signore oscuro aveva detto che stava aspettando per il “momento giusto”. Apparentemente, il momento giusto significava quando Sirius non aveva nessun modo di difendersi, e Remus era convenientemente assente. Aveva notato che il signore oscuro stava meditando negli ultimi giorni- o almeno pensava stesse meditando…

A tutti i mangiamorte era stato detto di non disturbarlo, compreso Lucius Malfoy. Chi lo avrebbe fatto sarebbe stato severamente punito. Naomi avrebbe dovuto capire che qualcosa di terribile stava per succedere, ma era stata troppo occupata a lavorare sulle mappe, che non aveva avuto possibilità do capire che cosa fosse. Alcuni degli altri mangiamorte stavano cominciando a diventare sospettosi nei suoi confronti- in particolare Bellatrix Lestrange. Ovviamente, Bella sospettava qualsiasi mangiamorte che lasciava il nascondiglio del signore oscuro per più di un giorno. Naomi doveva essere molto cauta nel modo in cui faceva alcune cose per raccogliere informazioni per l’ordine da quel momento- Bellatrix era famosa per agire violentemente nei confronti di chi la ingannava…

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Draco Malfoy toccò timidamente  la pelle annerita sul suo avambraccio sinistro, ancora dolorante e sanguinante per l’applicazione del marchio nero  di qualche giorno prima. Il signore oscuro lo aveva marchiato come uno dei suoi seguaci, e Draco aveva già avuto il suo compito- nessun altro sarebbe stato capace di farlo, e Draco si sentiva sempre meglio riguardo la sua decisione, ogni volta che pensava a tutta la fiducia che il signore oscuro aveva riposto in lui.

Sua madre non era stata così elettrizzata per la notizia, ma Draco sospettava che con il tempo si sarebbe abituata- doveva farlo. L’unico modo per smettere di essere un mangiamorte dopo essere stati marchiati era la morte. La morte sarebbe stato un alto rischio nella missione di Draco, ma era preparato a fare qualsiasi cosa fosse necessaria per vederla completata perfettamente, e più amanti dei mezzosangue riusciva ad uccidere sulla sua strada, meglio così. La guerra era solo all’inizio, e Draco Malfoy ci sarebbe stato ad ogni passo, accanto a suo padre, combattendo per il lato giusto della guerra. La guerra era solo all’inizio e Draco Malfoy era pronto…

RECENSITE!

P.S. Allora sono tornata prima e ho deciso di aggiornare subito così domani iniziamo con la penultima storia della serie ALTERCATIONS!

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