Trespass

di Rijaa
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** I ***
Capitolo 2: *** II ***
Capitolo 3: *** III ***
Capitolo 4: *** IV ***



Capitolo 1
*** I ***


17 marzo 1970
 
Ma chi diamine mi ha suggerito di mettere su una band con quattro buzzurri del genere? Chi?
Hanno vent'anni ciascuno e ancora non sanno assumersi le proprie responsabilità.
Giusto per dirne una, passo pomeriggi interi a studiare, e non mi prendo una pausa fin quando non ho finito di fare i compiti; come direbbe mia madre, prima il dovere e poi il piacere, ma per quei quattro bambinoni -facciamo tre, anzi, dato che John è completamente sparito dalla circolazione- il dovere non arriva mai. Solo Mike, qualche volta, si decide a mettersi sotto e farmi una mano a sistemare casa oppure a farsi i suoi compiti.
La cosa in sè non mi infastidisce, ma mi infastidisce eccome che poi, il giorno dopo, vengano accanto a me in classe elemosinando il mio quaderno con gli esercizi svolti per copiare tutto. 
Ma anche questo non è nulla.
Da quando sono iniziate le registrazioni per il nostro nuovo album, sembrano essere cambiate parecchie cose. E non posso permettermi di pensare che il successo abbia dato loro alla testa, perché siamo pressappoco sconosciuti
Il giorno della riunione sembravano tutti entusiasti e pieni di idee, ma adesso sembrano tutti annoiati e pieni di voglia di fare gli stupidi. 
Ma già quando la produzione ci chiamò le cose hanno iniziato ad incrinarsi: il rapporto tra Ant e Mike è peggiorato abbastanza da quando Ant ha lasciato mia sorella, Anna, per un'altra ragazza. Non dormono nemmeno più nella stessa stanza. Dormono sul divano a turno, tanto che non si sopportano. Vorrei tanto poter fare qualcosa, ma in certi casi è meglio starsene per fatti propri per evitare ulteriori casini. 
John, invece, è completamente sparito, non lo si vede più dalle nostre parti, tanto che ormai sembriamo esserci rassegnati al fatto che non avremo mai un batterista stabile. 
Tony.
Forse questa storia del dolce far nulla ha contagiato anche lui, che in genere, per quanto riguarda i fatti suoi è sempre operoso. Sembra essere regredito di una quindicina d'anni, e mi ricorda tanto il bimbo urlante dell'asilo che conobbi diciassette anni fa. 

In conclusione, anche la stesura dei testi e delle melodie spetta a me, come se non avessi nulla da fare. Appena chiedo aiuto, ognuno trova le motivazioni più disparate -e anche abbastanza disperate- per continuare a crogiolarsi nel far nulla.
Ma va beh, passerà...

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Capitolo 2
*** II ***


10 maggio 1970

Ahimè, è successo quello che mi aspettavo, ma che speravo con tutto il cuore che non succedesse. 
Se prima Ant e Mike avevano una reciproca antipatia per quel che era successo con Anna, adesso erano arrivati ad un punto di rottura totale, tanto che spesso si rifiutavano di suonare assieme. 
È una condizione paradossale, perché prima passavano giornate intere a parlare delle chitarre che avrebbero comprato una volta diventati famosi e tutte queste cose da chitarristi. 
Mi fa anche abbastanza tristezza questa situazione, perché io devo starne completamente fuori e devo vedere un'amicizia secolare vedersi disgregare solamente per un piccolo attrito. Che poi, non capisco perché sia nato questo scontro....
Mike ci tiene ad Anna, ed Anna ci tiene a lui, e da quando si è lasciata con Ant sembrano anche essersi avvicinati ulteriormente.
Soprattutto dopo che ha scoperto che Ant aveva appuntamenti tipo ogni giorno con svariate donzelle. Sappiamo tutti delle sue abitudini e spesso gli ho consigliato un test per la gonorrea, ma a lui pare di fare sempre la cosa giusta.  
Mio dio! Sembra quasi una soap opera in cui tutti si lasciano e poi si rimettono assieme, ma in realtà non c'è nulla di divertente in tutto ciò. 


Quindi, rimettendo assieme tutti i pezzi del puzzle, c'è Tony che fa l'idiota, Mike e Ant che litigano a profusione e John che sparisce per una settimana e si fa vivo solo per una decina di minuti, per poi, logicamente, sparire di nuovo per altri dieci giorni. 
E poi ci sono io, che faccio tutto il lavoro al posto loro, e devo far finta che ci sia nulla che non va
Registrare, o almeno buttare qualche idea su carta è diventata ormai utopia. Se prima che iniziasse questa storia di quei due era già impossibile, figuriamoci quanto sia grave la situazione adesso. 
Per di più adesso ho anche da ascoltare Anna, che passa giornate intere a dirmi al telefono quanto è carino e quanto è simpatico Mike, quanto è bravo e quanto è dolce. E io penso a quanto sia inutile, se non si da una mossa a incidere le sue basi e a darmi una mano coi cori e con i testi. 
Con John non mi arrabbio nemmeno più di tanto, perché è stato inutile fin dal primo giorno. Ma abbiamo già cambiato tre batteristi in poco meno di un anno...
Tony, invece, lo prenderei a schiaffi sonori. Che diamine di fidanzato sei se non mi aiuti nemmeno a sistemare il nostro letto la mattina? Ma con lui non ho per nulla voglia di prendere discussioni, anzi voglio assolutamente evitarle.

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Capitolo 3
*** III ***


7 luglio 1970

Ho talmente la testa piena, che se mi chiedete come mi chiamo potrei pure avere un tentennamento nel rispondervi. 
Negli ultimi tempi le cose non sono cambiate molto, se non per il fatto che abbiamo una nuova coppietta! Il nostro batacchio e Anna finalmente, dopo una serie di ulteriori trambusti con Ant, si sono messi insieme. Onestamente, sono felicissimo, perché per amor del cielo, si tratta di mia sorella e del mio migliore amico! Ma per una piccola percentuale, mi dispiace che la situazione sia ancora, passatemi il termine, una schifezza. 
Nulla accenna a migliorare, ma per fortuna la scuola è finita e ho molto meno stress. A maggio del prossimo anno avrò l'esame di laurea, dunque sto già iniziando a gettare le fondamenta per il miglior esame possibile. Ho deciso, dall'anno prossimo si pensa solo a me stesso, anche se gli altri saranno obbligati a mettere la testa sui libri perché anche loro dovranno sostenere il mio stesso esame. 

Tornando al gruppo, sono come al solito circondato da quattro vegetali. L'altro giorno eravamo in studio, e come al solito siamo tornati a casa senza aver concluso un bel niente perché loro preferivano stare a guardarsi in faccia senza dire una parola. 
Non possono permettersi queste crisi isteriche, perché alle spalle non hanno nessun lavoro discografico importante e non sono musicisti di caratura internazionale. Ho provato a parlare con loro, a dire che quello di From Genesis To Revelation era stato solo un piccolo passo, e che il successo non poteva arrivare fin dalla prima opportunità. Ho provato anche a dire che se vogliono fare di meglio e diventare famosi devono impegnarsi quanto sto facendo io, ma evidentemente non ho le capacità persuasive adatte.
Confesso di aver paura che la Charisma si penta di averci concesso un contratto, ed è per questo che ho preso le redini della situazione e ho già iniziato a registrare le basi in autonomia. Altro che Genesis, potrebbe tranquillamente essere un mio disco solista, perché loro non hanno spiccicato nemmeno una nota dal mese di gennaio ad oggi. Aspetto che Tony si decida ad accordare quel cavolo di Mellotron vecchio quanto mia nonna, che Batacchio e Ant si accorgano di essere due stupidi e facciano pace e che John esca dalla sua tana e si svegli dal letargo. 
Però forse chiedo troppo.
 
Vorrei spendere un attimo a parlare di Tony. Oltre che nell'ambito musicale, non mi sembra mica tanto pigro. 
Ieri eravamo sotto le coperte e io stavo per addormentarmi, quando mi ha detto, in tutta normalità, di avere una certa voglia. Gli ho risposto di farsela passare, ma in meno di cinque minuti era di nuovo a "disturbarmi" chiedendomi se ero sicuro di non voler fare nulla. In quel momento l'ho scacciato mandandolo a dormire nella vasca da bagno; non era il suo giorno fortunato perché sul divano c'era già Ant. 
Dopo un po' sono andato a vedere la situazione, e sembrava essersi addormentato. In quel momento la parte malvagia del mio cervello si è svegliata. Avevo trovato una vendetta fenomenale, e se la meritava tutta dopo così tanto tempo senza aiutarmi. 
Ho aperto il getto della doccia dalla parte dell'acqua fredda e l'ho infradiciato da capo a piedi, facendolo sussultare. Non appena accortosi di quello che era successo ha chiuso il getto, ancora mezzo addormentato, mentre io non potevo fare altro che piegarmi su me stesso e ridere. 
Ma la mia cattiveria arriva fino ad un certo punto, infatti un attimo dopo l'ho aiutato ad asciugarsi e gli ho detto che poteva tornare a dormire con me. Così mi ha preso in braccio e siamo tornati nella nostra stanza, mi ha appoggiato sul letto mentre mi baciava e... beh, non ho saputo resistergli tanto.

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Capitolo 4
*** IV ***


16 settembre 1970

Volete sentire una storia che ha dell'assurdo e del divertente, allo stesso tempo?
Beh, ascoltate.

Ieri, in sala di incisione è successo qualcosa di altamente bizzarro. 
Come al solito quei buzzurri erano a fare chiasso. Sembrava che stessero a casa loro, e che non si fossero  accorti di essere in uno studio di registrazione. 
E non me la sentivo di tornare di nuovo a casa senza aver registrato almeno un paio di demo. 
Ho detto loro sottovoce che era il momento di mettersi a lavoro, e di prendere le proprie posizioni per provare, ma sembravano non ascoltarmi. Quindi ho preso un tagliacarte, il modello della copertina dell'album, che avremmo chiamato Trespass, e tutti si sono finalmente, dopo lunga e travagliata malattia, voltati verso di me. Ero alquanto arrabbiato con tutti e tre -sì, John era ancora nella sua tana- e ho praticato un taglio piuttosto lungo e profondo sulla copertina. Ho detto loro che quella sarebbe stata la loro fine se non si fossero messi a lavoro, e in appena un battito di ciglia erano tutti al loro posto, guardandomi esterrefatti. 
Devo anche riconoscere i loro meriti, oltre a criticarli a tempo pieno: avevano suonato abbastanza bene, e fino a quel momento era stata una delle pochissime sessioni di registrazione serie che avevamo fatto. Io ho terminato tutte le mie stesure, i miei cori e le partiture ai fiati e alle percussioni: anche Tony, Mike e Ant hanno ultimato le loro parti, quelle di John sono ancora incomplete, quindi spetterà a me portarle al termine. 

Ma quel clima di serenità in realtà era solo una disillusione. La sera prima c'era stato l'ennesimo litigio tra Ant e Mike, e stavolta eravamo intervenuti anche io e Tony: in un momento di particolare rabbia ho intimato Ant di raccogliere tutta la sua roba e di andarsene quanto prima. In pratica lo avevo cacciato.
Ma Tony mi ha fatto riprendere il senno: con il beneplacito dello stesso Ant, abbiamo deciso che resterà con noi solo fino alla pubblicazione dell'album. 
Poi prenderemo strade diverse, e non so se sia un bene o un male...staremo a vedere.

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