La melodia dell'amore.

di Whats Her Name
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Buongiorno Londra. ***
Capitolo 2: *** Risveglio agitato ***
Capitolo 3: *** Why so serious? ***
Capitolo 4: *** Il cavaliere dai capelli blu. ***
Capitolo 5: *** Quello sguardo triste. ***
Capitolo 6: *** I'll be there. ***
Capitolo 7: *** Lungo i binari (spin-off) ***
Capitolo 8: *** La guardia del corpo ***
Capitolo 9: *** Silenzi ***



Capitolo 1
*** Buongiorno Londra. ***


Soffia una leggera brezza mattutina e il sole irradia timido e leggero le piccole pozzanghere ai lati della strada, è decisamente caldo, considerando che ci troviamo a metà febbraio.
Mi affaccio al portone munita solo di una tuta rosa e una leggera felpa con il collo alto, in ogni caso non sento freddo. Mi soffermo ad osservare la città svegliarsi; al lato opposto della strada un'anziana e goffa signora cerca con forza di alzare la serrattura del negozio; Riesco ad intravedere il rosso accesso delle rose e un'altra infinità di sfumature di altri fiori, dei quali non conosco il nome; Sono una frana quando si tratta di riconoscere le piante, anche se in fondo è perchè non mi sono mai interessata veramente alla botamica.
La giornata è iniziata in maniera decisamente diversa, non solo per lo strano alzamento di temperature, ma anche perchè questa mattina è toccato a me andare a prendere il caffè allo starbucks poco distante. Di solito sono esonerata da questi incarichi, a dirla tutta sono io che, con una scusa e un'altra, non lo faccio quasi mai. Ad essere sinceri, non saprei spiegare il motivo del mio improvviso gesto di gentilezza, non che non lo fossi, semplicemente non chiedetemelo di prima mattina.
Un soffio di vento leggermente più forte mi scompliglia i lunghi capelli rossi, che mi finiscono dritti in faccia; Con un rapido gesto li sposto e con passo leggero mi incammino a prendere la colazione alle mie compagne, non che, amiche di stanza.
Mi volto un secondo verso l'edificio da cui sono appena uscita, molto piccolo e tranquillo, solo tre piano collegati da strette e polverose scale; la zona è relativamente tranquilla, è situata in periferia, lontana dal caos di Londra, ma comunque poco distante dalla metropolitana, la quale ci permette di arrivare in un batter d'occhio in centro città.
Mentre mi avvicino al Bar, allungo la mano verso il muro alla mia sinistra, sfiorando con la punta delle dita il freddo cemento ricoperto di rugiada; osservo le scritte d'amore sui muri, alcune scritte di fretta altre con precisione e pazienza, alcune colorate altre a caratteri neri;
Chissà quante vite ha osservato questo muro, quanti amori ha visto finire e quanti iniziare.
Mi fermo di colpo, quando il mio dito si poggia su una superficia differente, ed osservo il foglio di carta attaccato sul muro.
"GREEN DAY LONDON 24 FEBRUARY"
Sul mio volto si accende un enorme sorriso, e resto qualche istante a contemplare quell'immagine; strappo di colpo la locandina e faccio marcia indietro a passi veloci.
Erano anni che non assistevo ad un loro concerto, a dire il vero erano mesi che non leggevo aggiornamenti su di loro; la tipica notizia che dà un colore in più alla giornata, sicuramente stamattina, non me lo sarei mai aspettata.
Apro di fretta il portone e salgo le scale, saltandole due per volta; la passione per i green day era nata quando frequentavo le medie, ma a differenza di quello che tutti dicevano, a me non è mai passato questo amore, anzi più passa il tempo e più mi rendo conto che è la musica fatta per me.
Arrivo al primo piano, e intravedo la signora Emily, sulla quarantina scontrosa più che mai, credo di non averla mai vista sorridere, tanto che sono arrivata alla conlusione che forse non ne sia nemmeno capace.
scavalco di fretta le scale, immersa nei miei pensieri; mi accorgo di avere il fiatone, non sono abituata a fare certi sforzi di prima mattina, anzi a dire il vero non sono abituata e basta; rischio di fare gli ultimi scalini in ginocchio, se non fosse per la vecchia e logora ringhiera che mi salva all'ultimo momento. Iinizio a bussare a ritmo di musica, ridacchiando come una scema.
"Hei apritemi!!! forza non ho tutto il giorno"
La porta si apre, e due occhi a mandorla si stropicciano stanchi; Kwon, o come lui vuole essere chiamato (il suo nome d'arte), "G dragon"; si tira indietro i capelli rossi arruffati, forse adesso troppo lunghi, e mi osserva con aria soprepsa; abbasso lo sguardo e noto che indossa dei ridicoli boxer con le paperelle, che mi strappano una sonora risata.
"Fammi indovinare, hai sbagliato di nuovo appartamento?"
Mi guarda con un ghigno ironico ed io sorrido di rimando; poi mi ricordo del foglio e glielo mostro fiera.
"GUARDA CHI VIENE A LONDRA!!! Non prendete impegni per quel giorno chiaro?"
So benissimo che a lui non piacciono, ne tantomeno agli altri, o perlomeno me lo immagino; non sono tipi da musica Punk; ma non mi importa, a dirla tutta, non mi pongo nemmeno il problema.
Non gli lascio nemmeno il tempo di rispondermi che scappo subito al piano di sopra, per raggiungere le mie compagne.
Sento dei passi riecheggiare dietro di me, e la voce di Kwon, che ripete il mio nome, rassegnato sicuramente all'idea che non mi sarei mai fermata a dargli spiegazioni.
Vedo la porta semiaperta e con la mano la spalanco, volto leggermente lo sguardo e lui è lì, dietro di me, ed è ancora con quell'imbarazzante pigiama. Credo che li sognerò la notte quelle stupide anatre gialle; ridacchio al pensiero.
nella piccola cucina c'è Veronica, seduta sul tavolo che legge impegnata un gigantesco libro di medicina; si volta di scatto verso di noi, e mi scruta con gli occhi marroni interrogativi, forse allarmata solo del fatto che non avevo in mano quello che lei voleva: il caffè.
"Ma non dovevi andare a prenderci la colazione o sbaglio?"
"Ho qualcosa di meglio, guarda qua?"

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Capitolo 2
*** Risveglio agitato ***


Due occhi marroni osservano incuriositi il foglio.
I capelli castani le ricadono perfetti e lisci sul corpo; indossa un lungo golf nero e graziosi leggins amaranto. Non è eccesivamente alta, è magra e slanciata e se non fosse forse per il suo poco seno, sarebbe perfetta. è sicuramente la più intelligente tra tutte noi, riesce sempre a cavarsela bene in qualsiasi situazione. Ma non abbiamo mai provato invidia nei suoi confronti, è così buona e paziente che non credo sia possibile avercela con lei.
"Sei sempre la solita Sara"
Si volta verso Kwon imbarazzata, e vedo il suo volto cambiare radicalmente colore, ma a lui non sembra importare più di tanto, la guarda sorridendo e con un breve inchino le dà il buongiorno.
Sorrido, non tsnto per il concerto, ma per la sfacciataggine di Kwon; ha questa innata capacità di mettere in imbarazzo le persone e, allo stesso tempo, di fregarsene altamente; è davvero ammirevolo.
Mi volto verso di lui e incrocio il suo guardo, mi avvicino a passo svelto e lo spingo verso l'uscita.
"Ma guarda che sei proprio un impiccione!! Ma poi guardati, con quale orgoglio mostri quelle mutande imbarazzanti?"
Cerco di restare seria, ma Kwon inizia a ridere, e devo ammettere che la sua risata troppo contagiosa mi strappa un sorriso.
"Non le trovi abbastaza virili ?"
"Certo come no!, virili credo sia l'aggettivo adatto"
Oltrepassa la porta e con un rapido gesto della mano saluta veronica, che ancora si copre mezzo volto con la mano; Mi chiede se questa mattina andrò a lezione; non gli rispondo, anzi lo ignoro e gli faccio liguaccia chiudendo la porta.
Mi ritrovo ancora a sorridere da sola...com'è strana la vita. Sono appena pochi mesi che ci conosciamoe e già è nata una complicità incredibile. Sento delle voci provenire dal piano di sotto, sicuramente anche Dong e Seung Hyun si sono svegliati. Sono ragazzi eccezionali, sono qua a Londra per pubblicizzare i loro pezzi musicali, si fanno chiamare i "BigBang", ed hanno suonato come ospiti in molti locali e devo ammettere che hanno riscosso anche un ottimo successo; Dong non è molto alto,in compenso è muscoloso, e porta lunghi capelli mori, ed è buono quanto timido, tra tutti è sicuramente il più silenzioso.
E poi c'è Seung Hyun, misterioso ed affascinante, dotato di uno strano senso dell'umorismo, porta buffi capelli blu, che però devo ammettere gli donano molto.
Hanno uno stile unico, e non passano di certo inosservati; sò che hanno anche altri due componenti di questo gruppo, che però per problemi economici ancora non sono partiti, in effetti sarei curiosa di conoscerli.
Ricordo la prima volta che io e le mie amiche li abbiamo visti, subito pensai:
-Ma questi da dove sono scappati?-
Chiudo la porta ancora ridendo di quei pensieri, e mi avvicino a veronica, evidentemente ancora imbarazzata.
"Sono diventata tutta viola, io non ho parole Sara"
"Che ci vuoi fare? Lo sai com'è fatto...piuttosto, visto? *indica la cartolina* dobbiamo andarci senza dubbio"
"Non lo so, perchè se ho qualche esame.."
"Si su sta zitta, tanto prenderai il massimo comunque, anche se li fai ad occhi chiusi"
Ed è vero, lo penso sul serio, negli esami passati ha sempre preso il massimo dei voti, è da quando frequentiamo le superiori che non ha mai preso un brutto voto, e non sono sicura alle media, ma metterei comunque la mano sul fuoco che era la stessa cosa.
Veronica tira un lungo sospiro e mi invita ad andare a dirlo alle altre, rassegnata all'idea che dovrà venire comunque.
Cammino lungo lo stretto corridio, fino ad arrivare alla camera sulla destra, socchiusa e buia; La accendo e vedo Chiara, la mia compagna di stanza, che ancora dorme placidamente sotto le lenzuola. Sicuramente la mia amica più stretta; Certo voglio bene a tutte allo stesso modo, ma con lei ho un rapporto particolare, riusciamo a capirci al volo, senza nemmeno aver bisogno di parlarci.
Le lanciò un cuscino dritto in faccia, e la sento imprecare da sotto le coperte:
"Forza alzati! Cavolo guarda qua!!"
Due enormi occhi azzuri si affacciano, ancora non molto svegli. Si mette in ginocchio e con la manica del pigiama arancione si stropiccia gli occhi. Ha un buffo aspetto, quando inizia a strizzare gli occhi per provare a leggere il foglio, troppo lontano dalla sua portata. Le si accende un enorme sorriso.
"No non ci credo ! finalmente puoi portare anche me! vai a prendere i biglietti che aspetti?"
"Certo che ci andiamo! Andiamo a svegliare anche Ronnie, sennò quella dorme tutto il giorno"






 

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Capitolo 3
*** Why so serious? ***


Rifletto sugli impegni della mattina, non ho niente da fare in fin dei conti, la spesa l'abbiamo già fatta, e comunque questa settimana non è il mio turno. Osservo Chiara, che sta cercando di alzarsi, anche se conoscendola, passerà un'altro buon quarto d'ora a stirarsi e convincersi che è arrivato il momento di iniziare la giornata. La conosco molto, ci conosciamo tutte molto bene, la nostra amicizia è nata un pò per caso tra i banchi di scuola: Molte passioni in comuni, tra cui la musica i manga i viaggi e qualla voglia di essere in qualche modo diverse, dal resto dei comuni adolescenti; devo ammettere che siamo sempre state la minoranza, ci isolavamo, ma non perchè fossimo scontrose, soltanto perchè vivevamo nel nostro mondo; i ragazzi non ci importavano più di tanto e non avevamo la morbosa esigenza di passare tutti i sabato sera in discoteca; in compenso non ci siamo mai perse una fiera di fummeti. Venivamo spesso derise e prese in giro alle spalle, ma,sicuramente per abitudine, non gli abbiamo mai dato peso. Devo ammettere che non tutte reagivamo alla stesso modo; Chiara faceva finta di niente e ci rideva su; uno dei suoi più grandi pregi credo sia la sua innata capacità di strappare un sorriso in qualsiasi situazione; Veronica semplicemente se ne fregava , e con Ronnie invece era un pò diversa la situazione: A primo impatto cominciava abitualmente ad arrabbiarsi con il mondo, comprese noi, poi a mente un pò più fredda li minacciava di fargliela la pagare, per poi finire per dimenticarsene e poi lasciare perdere. Io invece mi innervosivo, non tanto per me, ma per loro; non mi sembrava giusto che ci attaccassero sempre per ogni minimo pretesto, e devo ammettere che non poche volte ho rischiato, con il mio caratterino, di creare il caos generale; sono buona, paziente, generosa ed odio le lamentele, sono ottimista per natura, ma molto spesso mi infiammo facilmente, non saprei bene nemmeno io spiegare il perchè, sono così e basta. Gurardo Chiara mentre cerca di legarsi i lunghi capelli chiari che si scontrano con le punte arancioni, e le sorrido compiaciuta; sposto lo sguardo verso le mie cose e mi accorgo della confusione generale del mio lato della stanza: Libri ammassati in ogni dove, letto ancora da rifare e mi rendo anche conto di aver perso di vista il mio cuscino.
"Chiara ti muovi, andiamo a svegliare quell'altra! "
Bofonchia qualcosa di incomprensibile e si tira sù con la stessa grazia di un rinoceronte; è snella e alta come me, sul metro e settantacinque, in effetti siamo molto simili, anche esteticamente, se non fosse per il fatto che lei ha un bel davanzale, mentre il mio praticamente non è presente. Mi volto velocemente e faccio per entrare nella camera di Ronnie, quando percepisco una melodia provenire dal piano di sotto. G dragon:
*canta*
-Get your crayon
Get your crayon-

Riesco a riconoscere indistantemente la sua voce, ma è anche vero che sò che questa canzone è la sua, ed è strano che la cantino Teayang o Top; e lo conosco fin troppo bene da dedurre che lo sta facendo semplicemente per farsi sentire, per farmela, in qualche modo pagare del fatto che precedentemente l'ho ignorato. Fà lo stupido, come sempre del resto. Batto con il piede nel pavimento e gli faccio eco canticchiando il suo pezzo, non credo mi abbia sentito, perchè ancora riesco a sentire la musica alta. Mi affaccio alla porta di Ronnie e mi accorgo che Chiara è pochi passi dietro di me, la guardo e le lancio un sorrisettino maligno che lei ricambia. Entriamo furtive e silenziose nella camera ancora buia, cercando di trattenere le risate; sono a pochi passi dal letto e la vedo completamente immersa nel sonno.Credo che sia l'unica volta in cui possiamo stare tranquille con lei, quando dorme.
Ronnie è una furia, un uragano di idee ed energia, è impulsiva e diretta ma molto spesso se la prende per niente, credo che il suo più grande difetto sia il suo essere permaloso, e lunatica per certi versi; ed è ironico perchè è proprio per questo che io e Chiara ci divertiamo a farle scherzi. Le vogliamo molto bene, e quando non c'è si sente indistintamente la sua assenza.Ha lunghi capelli bruni, non è molto alta, anzi è decisamente piccolina, ha una fisico tonico dovuti ai tanti anni trascorsi a fare sport. Le salto sul letto in contemporanea con Chiara, facendola sobbalzare dalla spavento; Emette un piccolo gridolino e quando realizza che erano soltanto quelle sceme delle suie compagne, ci guarda con odio e credo che se non avessimo cominciato a ridere a crepapelle, forse ci avrebbe davvero uccise questa volta.
"Quando vi deciderete di crescere un pò?"
Le dò un buffetto sulla testa che le strappa un sorrisetto e Chiara inizia a ridere da sola. Allungo il braccio ed accendo la luce con la punta delle dita, e vedo l'espressione di Ronnie cambiare, sta ascoltando la voce di Kwon, che ancora non ha deciso di smettere; la vedo sorridere.
"Ma sono già svegli? ieri sera sono tornati tardi, non dormono mai?"
alzo le braccia in segno di resa e con aria colpevole ammetto:
"Colpa mia, per sbaglio prima ho suonato al piano di sotto e Kwon si è alzato...a dire il vero era qui poco fa. ahahah dovevi vederlo era in mutande e Veronica è diventata tutta rossa"
Ronnie mi guarda sbalordita e imbarazzata, sono certa che anche lei avrebbe avuto la stessa reazione di Veronica, anche se poi sorride e fà finta di niente. "E comunque sono sicura che Seung Hyun e Taeyang stiano acnora dormendo, anzi credo che tra poco qualcuno le prenderà di santa ragione ahahah" Inizio a ridere e indico metaforicamente con il dito Kwon che adesso ha ulteriolmente alzato il volume della musica.
"Comunque non perdiamoci in chiacchere...Guarda qua! * mostra il poster*"
"Wow che culo che hai sara!! questa volta però ci andiamo tutti insieme chiaro? e vengo anche io...ah possiamo...dirlo anche ai ragazzi che dici?"
Una voce decisamente alterata riecchieggia nell'appartamente, Veronica.
"Devo dedurre che andare a prendere la colazione tocchi a me? di nuovo..."
Quando all'improvviso suona il campanello.

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Capitolo 4
*** Il cavaliere dai capelli blu. ***


3 capitolo Giusto, il caffè, cavolo me ne ero completamente dimenticata. L'unica volta che spetta a me andare a prenderlo e non lo faccio. era semplice, poco distante.
Ma ho miseramente fallito.
La voce di Veronica rassegnata e allo stesso tempo, consapevole che ormai la colazione è persa, fà crescere in me un enorme senso di colpa.
Ma in fondo deve capirmi, la notizia inaspettata del concerto è piombata sulla mia vita come un fulmine a ciel sereno, non avrei potuto fare altrimenti.
Sono decisamente troppo euforica e mentalmente instabile per andare a prendere la colazione e rapportami con persone alle quali non possa raccontare di quanto io sia felice di andare a rivedere i miei adorati Green Day; mi prenderebbero sicuramente per una pazza, anche se a dire il vero sono abituata. Diciamo che non sono il prototipo di ragazza che passa inosservata:
Tralasciando i miei lunghissimi capelli rosso fuoco, sono sicura che la mia appariscenza è dovuta, sopratutto, allo stile molto tendente al punk; di solito indosso anfibi neri giganteschi o le mie inseparabili converse nere che ormai le hanno passate di tutti i colori; Odio le gonne e i vestitini, mi piacciono i leggins colorati e la magliettone larghe con le immagini della musica che ascolto; ed ho una passione smisurata per le cose leopardate. Ho un piccolo piercing sulla lingua, e un tatuaggio dietro al collo che cita:
"I hope you had the time of your life"
Un inno alla vita, alla positività e mi ricorda sempre che devo sorridere e pensare a stare. Questa citazione è tratta da una canzone dei Green Day, che amo definire la colonna sonora della mia vita; Sotto questa scritta due piccoli teschiettini neri.
Adoro i tatuaggi e presto sicuramente me ne farò un'altro.
Faccio per giustificarmi, quando all'improvviso suona il campanello.
Guardo Ronnie e Chiara, e vedo che entrambe hanno in viso la stessa espressione confusa. Non aspettiamo visite questa mattina; ma alllora chi è?
Mi alzo di scatto e vedo Chiara (ancora in pigiama), che mi segue a ruota, mentre Ronnia si stiracchia sul letto, con evidente intenzione di restare ancora per un pò a letto.
Sento la porta aprirsi, e la voce di Veronica sorpresa che ringrazia qualcuno, che il mio campo visivo non riesce ad inquadrare.
Oltrepassato il corridoio entriamo nella saletta, e riesco a distinguere un ammasso di capelli blu spuntare da sopra la testa di Veronica. Top.
Vedo Chiara guardarsi i vestiti e tentare ad indietreggiare. Ma fallisce, quando una melodiosa voce maschile la saluta:
"Buongiorno Chiara, Ben alzata!...Bel pigiamino, in tono con i capelli " 
E ride.
Una risata tanto sincera e dolce che credo riuscirebbe a  sciogliere anche l'animo più incazzato. 
"Mi ha detto Gdragon, che ancora non avete fatto colazione, mi sono permesso di portarvela, spero di non aver sbagliato... "
Osservo Chiara, che cerca di tirare fuori qualche parola; è buffa, è diventata tutta rossa dall'imbarazzo e riesce solo a tirare fuori solo un enorme sorriso di evidente gratitudine.
Ringrazio anche io T.O.P  e Veronica lo invita ad entrare.
Rifletto sul gesto educato e da cavaliere di quel ragazzo, non solo per essersi preoccupato della colazione, ma anche per aver chiesto il permesso di entrare, con tanta gentilezza.
Più o meno come aveva fatto G dragon poco prima, irrompendo nel nostro appartamento in mutande.
Dovrebbe fargli un corso accelarato di galanteria; credo che prima o poi glielo proporrò.
Posa sul tavolo quattro fumanti bicchieri di caldo caffè.
Anzi a dire il vero un Caffè, due cappuccino e una cioccolata. Ma come ha fatto a indovinarli tutti?.
Vedo che Veronica la pensa come me, perchè controlla sbalordita i 4 caldi contenitori. Chiara si siede sul tavolo e prende il cappuccino tra le mani, poi osserva  Seung Hyun, la vedo esitare qualche istante, prima di  prendere il coraggio a parlare:
"Grazie mille, sei stato molto gentile....Sai qui qualcuno se ne è dimenticato"
Mi lancia un'occhiataccia ridacchiando; T.O.P inizia a ridere e mi guarda posandosi una mano sul volto in segno di arresa.
"Si sò già tutto, me lo ha detto G dragon, quindi immagino che andremo tutti a vedere i Green day?...Va bene io ci sto! Ne approfittiamo per passare una serata tutti insieme che ne dite?"
I volti di Chiara e Veronica si illuminano in automatico, e io sorrido di rimando, felice che la mia proposta sia andata a buon fine.
Poi mi fermo a riflettere:
"Anche a Taeyang va bene?... approposito dov'è?"
"Si è alzato presto stamattina, credo sia andato a fare jogging, comunque glielo dirò, anzi se lo vedete prima voi, avvertitelo...ma sono proprio sicuro che non mancherà"
Fantastico, sono riuscita a coinvolgere tutto; Vedo Chiara prendere il cappucicino e la cioccolata di Ronnie, lancia un sorriso generale e poi annuncia:
"Vado a portare la cioccolata a Ronnie, sennò freddo a lei non piace...Grazie ancora...sei stato davvero gentilissimo...ci..ci vediamo!"
Arrosisce un pò e si allontana. Chiara è una ragazza di natura timida, ma non so se questa volta il rossore sia stato causato dalla sua timidezza.
Mentre rifletto vedo T.O.P lanciarle un bacio e salutarla. è davvero un ragazzo eccezionale.
Veronica guarda l'ora e con espressione preoccupata, prende con un rapido gesto il caffè e la borsa:
"O mio dio, ma è tardissimo...cavolo tra meno di 20 minuti ho lezione...devo scappare...Grazie ancora per colazione, ci sdebiteremo promesso"
Lui sorride:
"Ma non dire cavolate, è un piacere...e comunque anche io devo andare a fare delle commissioni.. vengo con te, almeno ti faccio compagnia durante il viaggio...forza...Ciao sara ci vediamo!!..."
Veronica sorride e acconsento con un cenno, e si allontanano, lasciando la porta semi aperta.
Non ho voglia di alzarmi, e me ne resto seduta sul tavolino a sorseggiare il mio cappuccino scrutando il tiepido sole dalla piccola finestra della cucina. Credo che stamani non solo andò a prendere i biglietti, ma ne approfitterò per fare due passi.
Guardo verso il piccolo corridoio che porta alle nostre camera, e sento Chiara e Ronnie che chiacchierano spensierate ridendo.
"Hei voi due...venite con me a comprare i biglietti?"
Chiara risponde di sì, però precisa che starà con me per poco, perchè tra tre ore assisterà ad una lezione all'università; Ronnie invece rifiuta sconsolata.
Comprensibile, tra qualche giorno deve dare un importante esame di psicologia, deve mettersi sotto con lo studio.
"Che persona cattiva che sei...vergognati a me non lo chiedi?"
Mi volto di scatto, e con un'espressione ironica lo osservo, finalmente vestito, alla soglia della porta che mi guarda ballettando, mentre canticchia sotto voce una canzone che non riesco a definire:
"Oh oh oh...ma guarda un pò chi si rivede?....e perchè dovresti venire con me sentiamo?"
Ridacchia e con tono ironico mi risponde:
"Beh, io ci tengo a vedere...i "great day",voglio assicurarmi che avremo i posti migliori"
Mi controllo nel tirarli il mio semi pieno cappuccino; non lo faccio solo perchè poi dopo dovrei pulire il disastro. Gli lancio una linguaccia, e mi volto dalla parte opposta; ovviamente lui entra, e si siede di fronte a me con le braccia incrociate sopra il tavolo canticchiando.





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Capitolo 5
*** Quello sguardo triste. ***


capitolo 5 La mia scarsa capacià di mantenre la serietà, si fà sentire come al solito;
non appena Gdragon si siede di fronte a me, con quell'aria persuasiva e non curante, canticchiando come un ebete, mi fà sorridere.
Lo osservo di traverso e vedo il suo sguardo fisso su di me; non appena incrocia i miei occhi mi lancia un sorriso ironico;
 il quale, anche se non apre bocca mi fà capire cosa vuole dirmi::
-Non riesci a resistermi-
Gli mando una smorfia, e mi giro verso il corridoio in attesa dell'arrivo di Chiara.
Senza voltarmi gli dico che ,se ci tiene davvero a venire, deve aspettare che Chiara si vesta, annunciandogli infine che starà poco con noi perchè devvrà andare a lezione.
Sento lo sguardo di Gdragon fisso su di me, quel ragazzo è davvero fuori dal comune; sono mesi che ci conosciamo e io, anche se non sono di indole timida, se c'è qualcuno che riesce a mettermi a disagio, quello è proprio lui.
Ma come al solito, a lui non interessa affatto.
Si è sempre comportato così, fin dagli albori della nostra conoscienza; quando gli altri ci stringevano la mano con molta umiltà e dolcezza, lui ci chiese se volessimo il suo autografo perchè stavamo parlando con una star internazionale;
ed ovviamente non ci risparmiò una sua mini esibizione conora, mentre Top cercava di fermalo e di scusarsi (come sempre) della sua totale macanza di tatto.
Ancora mi chiedo come faccia ad essere lui il Leader del gruppo, in quel ruolo ci vedrei sicuramente meglio Seung Hyun; non solo per il modo di fare, diplomatico e preciso, ma anche perchè è quasi sempre lui che parla a nome del gruppo, per esempio agli amministratori dei locali per l'autorizzazione delle loro performance; inoltre in fin dei conti, i brani li scrivono quasi sempre insieme e a livello canoro sono tutti e tre eccezionali.
Abbiamo assistito a molte loro esibizioni e devo ammettere che hanno un grande talento;
Ballano anche in modo divino, e quando cantano in lingua coreana hanno davvero un fascino particolare.
Quello che mi ha colpito di più però è sempre stato Taeyang, ed è strano perchè con lui non ho mai avuto quella confidenza che ho con g dragon o comunque con Top; però quando canta, è come se lo stessi conoscendo a poco a poco, se stessi aprendo strofa dopo strofa il libro della sua vita.
Non riesco a spiegarmelo.
 ha una voce melodiosa e bellissima; ma non riesco comunque bene ad inquadrarlo; quando usciamo, è silenzioso e parla poco, in particolar modo con me; non credo di rimanergli antipatica, o perlomeno lo spero;
quando incrocia il mio sguardo, lo distoglie all'istante, certo mi sorride, ma niente di più; vorrei tanto fermarmi e parlare con lui, chiedergli per quale motivo è così introverso.
Ricordo che top mi confidò che ha una incredibile sensibiità, e che ama starsene solo quando compone canzoni o si prepara per un evento particolare;
che è un ragazzo che ha tanto amore e che di lui possiamo sempre contare; non ho mai messo in dubbio la sua fedeltà come amico, ma sinceramente non riesco a capire perchè lo ha raccontato proprio a me, quasi volesse giustificarlo del fatto che con me si relaziona poco.
In ogni caso, vorrei tanto un giorno vedere quei meravigliosi occhi sorridere per me; è strano mi è capitato spesso di sognarlo, anche se non ci ho mai realmente parlato, quel ragazzo e la sua malinconia mi ossesionano.
In modo brusco, G dragon mi fà tornare alla realtà con un pizzico inaspettato, che mi fà sussultare;
sto per urlargli del cretino, quando fortunatamente appare Chiara, pronta per uscire.
"Forza bambini andiamo, che aspettate? un invito scritto...opopop"
Tipico, per minimizzare il fatto che siamo sempre ad aspettarla, pichè lenta come un bradipo, facendoci credere che sia lei ad attendere noi.
Scrollo la testa ridendo, e vedo G dragon dirigersi verso la porta di uscita, per poi fermarsi e chiedere a Chiara:
"Ma tu hai lezione dopo?"
Lo guardo, inarcando un sopracciglio; glielo avevo già detto io che aveva lezione;
perchè richiedere?
Ma lui, stranamente non incrocia il mio sguardo, e fissa, forse leggermento serio Chiara che subito gli risponde:
"eh già, vi accompagnerò solo a prendere i biglietti e poi devo scappere, perdonatemi"
G dragon allarga di colpo le braccia e fà una smorfia dispiaciuta:
"Peccato volevo andare a fare due passi ad Hide Park...pazienza andrò solo con Sara"
Resto immobile, e sento il mio scorrere del sangue accelerare all'istante; lui si volta verso di me e mi fà l'occhiolino, non credo che Chiara ingenuamente lo abbia notta.
Ma io avevo capito.
Lei non era a conoscenza che il ragazzo in realtà sapeva benissimo che non sarebbe rimanere venire con noi.
Ha usato questa scusa, forse per non far sembrare agli altri che voleva stare solo con me, o semplicemente non mi ha ascoltata poco fà.
Non lo sò.
Devo ammettere che questa situazione mi turba un pochino, non vorrei fraintendere, ma forse mi ha inderettamento invitato ad uscire.
Non che non lo trovassi attraente, tutt'altro; è un bellissmo ragazzo, affascinante e simpatico, ma l'ho sempre visto come un amico, un fratello con cui litigare e scherzare.
E mi preoccupara l'espressione adesso più seria e dolce nel suo viso.
Dentro di me continuo a ripetermi:
-Cerca di non pensare troppo Sara...cerca di non pensarci...non sei tutta questa bellezza...perchè vorrebbe uscire con te? non dire cazzate. non fare l'idiota-
Nel silenzio sento la voce spensierata di Chiara che ci invita ad uscire, e io e Gdragon la seguiamo.
Mi giro verso di lui, e mi tranquillizzo quando mi lancia una smorfia ridacchiando.
sicuramente non aveva capito quello che gli avevo detto.
Vedo Gdragon bloccarsi, e rivolto verso l'appartamento urla:
"Ciao Ronnie ci vediamo stasera, mi raccomando studia"
Il primo gesto sincero e carino della giornata.
Mentre scendiamo le lunghe e ripide scale, un pensiero involontario mi martella costante:
-Cosa starà facendo Taeyang?-
 




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Capitolo 6
*** I'll be there. ***


Taeyang Hide Park
mattina.

-Ricordo la prima volta che ti ho guardata,

 eri così bella.,
erì stupenda,
i tuoi occhi sono sempre così dolci,
 e ti chiedo scusa se sono sempre così freddo,
ma io ho bisogno di te,
 solo di te-

Era partito presto quella mattina, non aveva voglia di starsene a dormire, aveva bisogno di respirare di fare due passi.
Erano giorni che un pensiero fisso lo tormentava:
Lei.
Non aveva mai smesso un solo istante di immaginarsela tra le sue braccia, mentre dolcemente le accarezzava i capelli, o le sussurave tutto il suo amore;
ma non poteva farlo.
Non le aveva mai parlato direttamente per più di cinque secondi, e ogni volta che ci pensava si sentiva sempre di più un codardo;
ma era come più forte di lui;  il cuore impazziva come mai prima di allora, e il solo incrociare i suoi giganteschi occhi verdi gli bloccavano le parole in gola;
e non gli restava altro da fare che rifugiarsi nei sogni, e sognare:
Sognare di sfiorarle la pelle, di baciarla dolcemente nelle labbra e di ripeterle all'infinito quanto fosse diventata indispensabile.
Non era mai andato a correre, voleva solo starsene da solo, a riflettere; era riuscito a farlo credere a G dragon, ma non era riuscito ad ingannare l'amico dai capelli blu, che sicuramente qualcosa aveva intuito.
Fissava da qualche minuto le poche righe scritte in quel dannato foglio di carte; cercava di convincersi che era giunto il momento di dichiararsi; doveva dirle che il suo sorriso era più caldo del sole, e che ormai non sarebbe più stato in grado di farla uscita dalla sua vita.
Aveva provato invano a tenere a bada il cuore, provando a  ignorarla o cercando di pensare ad altro; 
Ma era impossibile; la amava e ora più che mai ne era consapevole:
Amava i suoi capelli, il suo goffo modo di camminera, la sua spensieratezza, la sua dolcezza, i suoi occchi...tutto.
Ma lei non lo sapeva.
Si grattò la testa e distolse lo sguardo dal foglio per fissare i fiori poco distanti da lui; erano girasoli; i fiori che lei ama.
Restò fisso con lo sguardo sui fiori, e sorrise:
Un sorriso leggero, ma allo stempo tempo spaventato da quel potente sentimento che cresceva in lui incostamemente.
Tornò a concentrarsi sul foglio; erano giorni che aveva un melodia in testa; e in quel momenti realizzò:
Quella sera, dovranno suonare in un locale molto intimo e piccolo.
E lui avrebbe cantato per lei...avrebbe arrangiato il testo per lei; avrebbe solo dovuto invitarla di persone,doveva invitarla.
Sospirò profondamente, e si sentì crescere una potente determinazione.
Sì ce l'avrebbe fatta questa volta.
Si avvicinò a quei fiori, e senza dare nell'occhio ne colse due; avrebbe potuto comprarli ma non li avrebbe trovati tanto facilmente;
doveva cogliere l'attimo.
Doveva farlo per lei.
Si alzò all'istante spinto da una forza sconociuta e cominciò a correre come un folle, verso la metropolitana, sorridendo per quell'improvviso gesto di coraggio;
                                                                                                                          ...
L'edificio si erge impassibile di fronte a lui, neanche minimamemnte scosso dalla potente lotta di emozioni del cuore di Taeyang.
Osserva il terzo appartamento; e sente il cuore salirgli in gola.
Non può arrendersi proprio adesso; passono i secondi e crescecostantemente in lui il desiderio di vederla, di parlarle, di darle il buongiorno.
Al pensiero di poterla un giorno baciare, di sentire il calore dei loro coorpi incontrarsi in un intimo abbraccio, gli provaco un forte sussulto al cuore, che smebra voler fuggire dal petto,
Non aveva mai amato nessuna, non aveva mai trovato quella giusta.
Prima di incontrare lei.
Nota a pochi metri da lui, una locandino che annuncia un immente concerto del gruppo punk, che Sara ama.
e per un attimo riflette:
-Perfetto, la posso accompagnare a comprare i biglietti...-
sorride, felice di aver trovato un'ottimo modo per passare del tempo insieme a lei.
Sale le scale rapidamente e giunge all'ultima porta.
Si ferma sulla soglia, e respira...una...due...tre volte.
Si sistema i capelli e posa i fiori di fronte a se.
Sta pe bussare quando nota che la porta è socchiusa.
Non bussa e si affaccia verso l'appartamento silenzioso.
"C'è nessuno?"
Ronnie seduta sul tavolo di cucina, immersa nello studio, sente la voce di Taeyang e si avvicina a lui, che adesso nasconde i fiori dietro la schiena.
Gli sorride, un pò sbalordita, nessuno è abituato a sentire molto spesso la voce di Taeyang.
"Ciao Taeyang... ti serve qualcosa ? come stai?"
"Potresti chiamarmi Sara...so che non ha lezione stamani volevo parlarle..*sorride*"
Sente la presa dei fiori diminuire, le mani gli tremano, e per un attimo teme di perdere il controllo della situazione.
Ma non si arrende e sembra che il cuore continui a ripetergli:
Ora, o mai più.
"Mi dispiace....non c'è...sai è uscita poco fà con G dragon...Sono andati a prendere i biglietti per il concerto dei Green day.....anche Chiara è con loro....anche se per poco, insomma...no so quando torneranno."
Taeyang resta immobile, vorrebbe dire qualcosa ma non riesce ad aprire bocca; riflette sulle parole della ragazza e realizza che è andato tutto in fumo.
e così, gli rimangono le lacrime in bilico, dietro gli angoli degli occhi che ancora sorridono.
Gdragon...
Come aveva fatto ad essere così stupido.
Taeyang, si era sempre sentito inferiore a Gdragon, forse perchè non aveva mai avuto una ragazza o forse semplicemente per la sua totale mancanza di autorità.
Come poteva competere con lui.
Si è sempre sentito una nullità in confronto all'amico; se Gdragon voleva qualcosa la otteneva, e aveva paura che quel qualcosa, fosse proprio lei.
Cresce in lui un desiderio, una voglia di scappare via, di urlare.
Ma si limita a restare fermo, impassibile;
Appena sente la voce di Ronnie, abbassa rapidamente lo sguardo verso terra, per cercare di nascondere il dolore dei suoi occhi, che adesso non riescono a trattenre.
"Tutto bene?"
Taeyang, non si muove.
Non lo guarda, e con un filo di voce risponde:
"Certo...tutto bene tranquilla. Ero passato solo per fare un saluto tutto qui"
"Ti va di aiutarmi con lo studio?...non ce la faccio da sola..."
Avrebbe voluto risponderle che prima doveva raccogliere i pezzi del suo cuore; che non era in vena di restare;
Poi per un attimo guarda la ragazza.
Ma non era colpa di Ronnie,
lei era sua amica ed aveva bisogno di lui.
"D...devo fare un salto in camera, ti raggiungo tra un pò...promesso"
La voce spezzata, cerca di tenere stretto tra i denti la rabbia e il vuoto che adesso sente.
Si allontana via a passo svelto, scende le scale rapidamente, rischiando di scivolare a causa del tremore delle gambe.
Esce rapido dal portone, posseduto dal bisogno di andarsene da quall'edificio;
aveva bisogno di respirare perchè si sentiva soffocare.
Guarda i fiori, e senza pensarci troppo, va per gettarli.
Quando ad un tratto si blocca, e dal piccolo nastro che li lega insieme, strappa il piccolo foglio di carta presente, prima di gettarli per sempre nel bidone.
Osserva il foglio e lo getta nella pozzanghera, senza strapparlo, quasi volesse che come lui, quel pezzo di carte si deteriorasse piano.
 Prima di distruggersi per sempre.
Mentre una silenziosa lacrima, gli solca solitaria il volto.

-io ci sarò-






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Capitolo 7
*** Lungo i binari (spin-off) ***


CAPITOLO VERO E TOPO METROPOLITANA
Veronica e Seung Hyun

Veronica si muoveva rapida ed elegante con passi troppo veloci  ma allo stesso tempo leggeri e delicati; la borse le pesava sulla spalla destra, facendola apparire leggermente pendente da quel lato del corpo.
Doveva raggiugere il prima possibile la metropolitana, quella mattina erano successe una serie di eventi che, forse per la prima volta le avevano rallentato la tabella di marcia universitaria, e stava realmente rischiando di arrivare in ritardo;
lei così ordinata e precisa in qualsiasi circostanza, questa volta si ritrovò a provare una sensanzione di disorentamento.
Seung Hyun le camminava accanto cercando di strare dietro al suo passo agitato.
Di fronte ai due ragazzi si presentavano una corta fila di scale, che a Veronica però sembravano infinite.
Top si accorse della sua reazione e con un gesto cavaliere le prese la borsa, ignorando la ragazza, che imbarazzata cercava di dissuaderlo.
Finì per sorridergli timidamente, provando a nascondere il rossore dalle guancie, con i capelli,ora, leggermente scompigliati dal vento.
Arrivati in cima, udirono il sordo e acuto rumore dei freni della metrò; una miriade di vite si muovevano con fugacità, spingendosi e dimenandosi per entrare in quei stretti vagoni.
Si fecero largo tra la folla per riuscire a raggiungere le porte appena aperte; Veronica non riusciva a distogliere lo sguardo da Top, aveva approfittato del fatto che lui aveva la sua borsa , per osservarlo in tutto il suo splendore:
Fisico slanciato ed elegante con armoniosi tratti somatici, il tutto tenuto insieme da un animo fuori dal comune, buono e diplomatico ma allo stesso tempo determinato e ironico.
Odiava ammaerterlo Veronica, ma non riusciva a tenere a bada quell'attrazione che cresceva dentro di lei;
aveva cominciato la sua nuova vita a Londra, partendo con solido e indissolubili obbiettivi, tipico da parte sua:
Innanzitutto voleva ottenere il massimo punteggio ad ogni esame, e inoltre si era promessa di non concedersi distrazioni con i ragazzi, fino a quando non si fosse definitivamente laureata.
Adesso tutto risultava più difficile;
tutto era cambiato dal momento in cui, quei strambi ragazzi con gli occhi a mandorla erano piombati nella sua vita, e in quella delle sue compagne di avventura.
Veronica restò qualche istante scossa da quella marea di pensieri che la tormentava senza sosta, tanto che si sentì disorientata e perse di vista Seung Hyun;
cercò di farsi largo tra le persone, con un filo di voce oltretutto coperto dai metallici e acuti rumori della fredda metropolitana; si accorse che non riusciva più a vederlo.
Le porte della metro stavano per chiudersi e sentì il cuore accelerare;
lui aveva la sua borsa, ma forse non era soltanto quello il motivo del suo sgomento;
non l'avrebbe mai ammesso, nemmno alle sue amiche, ma era felicissima di trascorrere il breve viaggio con lui.
Era a pochi passa dalla porta che con un scatto stava per chiudersi di fronte a lei, quando vide una massa di capelli blu che si dimenavano in cerca di qualcosa.
Le porte si chiusuro un istante prima che lei potesse entrare:
"Seung Hyun sono qui!!"
Picchiettò con forza la porta, e finalmente incrociò il suo sguardo.
Con un rapido movimento, il ragazzo scanzò, senza pensarci tanto, un uomo sulla cinquantina che un pò scocciato imprecò qualcosa;
allungò la mano verso la porta e con forza l'aprì, fermando l'imminente partenza del treno; gli occhi dei passeggieri erano tutti rivolti verso loro.
Lui le prese velocemente le mano e la portò verso di sè, stretta al suo petto per sorreggerla.
Con un fischio assordante il mezzo riprese la sua quotidiana corsa e i momentanei attimi di agitazione, piano piano si dissolsero nell'aria.
Qualcuno sogghignava e alcuni li osservavano con insistenza. Ma a seung Hyun non importava minimante, se ne stava lì con sguardo fisso su Veronica sorridendo:
"Tutto bene?...ahahah per un pelo è?"
Lei restò imbambolata ad osservarlo con la bocca semi aperta; riusciva a percepire sotto le sue mani il calore del suo corpo e il suo particolare e dolce profumo.
Poi, quasi di scatto realizzò che era appoggiata totalmente con il corpo sul suo petto; sentì un fisico forte e scoplito, e le sue mani ferme che le tenevano il braccio per non farla cadere.
Distolse rapidamente lo sguardo, fingendo di osservare i passeggeri del treno, :
"Meno male, grazie...oddio già sono in ritardo,,se l'avessi perso sarebbe davvero stata la fine..."
Gli occhi di Veronica si fermarono su un gruppo di ragazze che con invidia li osservavano, si accorse che stavano scrutando Top;
cominciarono a ridacchiare e poi d'un tratto iniziarono ad alzare la voce, nel vano tentativo di attirare la sua attenzione; 
 Veronica inarcò un sopracciglio:
"Mi sa che hai fatto colpo...guarda là!"
Seung Hyun le scrutò dall'alto in basso con serietà, e ridacchio abbassando lo sguardo:
"Ridicole, cosa credono di ottenere, scoccodando come galline in cerca di mais?....possono essere anche carine, ma le ragazze così non le sopporto"
Veronica sorrise, questo era un'altro, dei tanti aspetti che ammirava di quel ragazzo:
"Chissà stasera quante ragazze conquisterai...oddio...che poi qual'è il locale?...se ho capito bene è il new black cat, è molto rinomato per il single...saranno tutte ai tuoi piedi"
Seung Hyun iniziò a ridere mentre si sistemava i capelli blu con la mano:
"Ahahah...no ma di solito quello che fà più conquiste è quel coglione di Gdragon...ahahah ma che ne so forse alle ragazze piace il suo modo di fare spavaldo...che ti devo dire?..ahaha non lo so"
Veronica ridacchiò, voleva dirgli che per lei lui era il più affascinante e bello, ma ovviamente non gli disse niente; si limitò a sorridere e ad osservare le tubature dei tunnel;
si reso conto solo in quel momento che la metropolitana si era leggermente svuotata e che si erano liberati due posti nei seggiolini adiacenti alla porta.
Sarebbe rimasta in eterno accanto a lui, ma non voleva, si sentiva in colpa e in imbarazzo, non era da lei, anche se in quel momento era forse la cosa che più desiderava.
Si scansò delicatamente dal ragazzo e indicò i due posti vuoti, lui annuì e si sedettero.
Si sentiva stupida, e maledì l'istante precedente, quando aveva deciso di allontanarsi da lui, ma forse era meglio così;
-siete solo amici- continuava a ripetersi, solo amici, nient'altro, ed è giusto che sia così.
Dopo qualche minuto trascorso in silenzio, Seung Hyun si voltò verso di lei e iniziò a parlare:
"Che ne pensi del concerto?...dei Green day parlo...io sinceramente sono felice...almeno passiamo una serata differente, anche per voi che vi tocca sempre sentire la nostra solita musica."
"Io adoro la vostra musica, siete formidabili non dire cavolate, comunque sì fà molto piacere anche a me, e poi sappiate che siete obbligati a venire...se non volete che qualcuno di mia conoscenza vi imbavagli e vi ci porti a forza ahah"
Risero;
Veronica continuò:
"A Taeyang andrà bene?, in fondo nessuno gli ha detto ancora niente...e Sara e Gdragon sono già partiti per andare a comprare i biglietti...che amici svampiti che abbiamo, starebbero bene insieme..ahah"
Lo sguardo di Seung Hyun si fece pensieroso, mentre rielaborava incuriosito il pensiero di Veronica.
Fece una piccola smorfia e infine si decise a parlare:
"Taeyang verrà sicuramente, stanne certa...e comunque G dragon è ancora un bambino non credo sappia nemmeno lui quello che vuole"
Veronica non riusciva a capirlo, sembrava volesse farle capire qualcosa, che però non comprendeva:
"Ma io facevo solo per dire...in ogni caso non puoi negare che siano simili caratterialmente parlando"
Top annuì.
L'aria si era fatta leggermente più tesa, e Veronica non riusciva a trovare motivazioni valide;
Lo scrutò con aria interrogativa e poi continuò curiosa:
"Comunque come mai sei così sicuro che Taeyang acceterà di venire con noi...non dirmi che anche a lui piacciono i Green day?"
Top sorrise e incrociò fisso il suo sguardo:
"No non è per quello....però sono sicuro che per lei non rinuncierà"
Veronica elaborò quella frase più e più volte nella sua mente, e alla fine capì:
"Non vorrai dirmi davvero che..."
Lui si avvicinò a lei;
poteva sentire il suo respiro sul suo viso e per un attimo Veronica si perse nelle infinite sfumature dei suoi occhi;
 lui le strinse la mano e serio ammise:
"Vero..io mi fido ciecamente di te..lo sai, ti prego non dire niente a nessuno, sopratutto a Sara...ma nemmeno a Ronnie e Chiara..promettimelo...deve restare un nostro segreto...promettimelo!!."
Veronica cercò di trattenere il rossore, ma non ci riuscì;  dimenticò il concetto che le aveva rilevato, ed egoisticamente si sentì soltanto felice del fatto che lui riponesse fiducia in lei, tanto da raccontarle un importante sentimento del suo migliore amico.
Intanto il treno, che ignaro aveva continuato la sua corsa perpetua, annunciava l'imminente arrivo alla fermata dell'università;
Veronica si sistemò il golf e saldamente impugnò il manico della borsa:
"Stanne certo..dalla mia bocca non uscirà niente...puoi credirmi"
Lui sorrise sincero:
"Di questo ne sono più che certo...Buona lezione.."
Si avvicinò e lei e le dette un caldo bacio nella guancia.
Veronica si alzò e si accorse che le gambe le tremevano dall'emozione;
aveva assimilato un miliardo di sensazioni diverse che con fatica era riuscita a reprimere, tanto che appena uscita tirò un forte sospiro liberatorio.
Provò anche un forte senso di solitudine, e se avesse ascoltato il cuore sarebbe tornata all'istante accanto a Seung Hyun, dimenticandosi di tutto e tutti;
ma non poteva e non doveva, e lo sapeva bene; si ritrovò anche scossa da quello che poco fà le aveva confidato, non se lo sarebbe mai aspettata; il fatto però che avesse voluto condividerlo con lei, le riscaldò l'animo, si sentriva bene ed era felice, e sicuramente non l'avrebbe mai tradito, anche se era consapevole che sarebbe stata dura tenerlo nascosto alla sue migliori amiche, in particolare a Sara.
Mentre stava scendendo si voltò subito verso il ragazzo dai capelli blu, che nel frattempo non aveva mai smesso di guardarla.
Sorrisero contemporaneamente.
Fino a quando, il treno non proseguì il suo viaggio.






 
 

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Capitolo 8
*** La guardia del corpo ***


G dragon chia e sara Londra

Una bollente goccia di cioccolata mi cola dritta sulla maglietta, la mia splendida dote di riuscire a macchiarmi con qualsiasi bevenda si manifesta puntualmente; con un goffo gesto tento di toglierla con le dita, ma finisco soltanto per appicicarmi le mani;
cerco con lo sguardo, nella borsa semi aperta, di intravedere un qualche oggetto su cui trasferire il cioccolato dalla mia mano; Una parte di me vorrebbe semplicemente strofinare il dito sulla stoffa interna della mia borsa, ma forse è meglio che smetta di ridurre come stracci le mie cose;
decido di lasciar perdere e me ne resto semplicemente seduta nel seggiolino della metrò, con una singola cuffia nell'orecchio destro.
Osservo Chiara e Gdragon di fronte a me, che chiacchierano spensierati;
quando sono in treno, in autobus o in qualsiasi altro mezzo di trasporto, mi piace starmene in disparte ad ascoltare musica, in effetti è strano perchè sono di indole estroversa, ma ci sono dei momenti nei quali voglio semplicmente ascoltare la mia musica ed osservare la vita degli altri scorrere intorno a me;
mi estraneo volontariamente da tutto e tutti, mi immergo nei miei sogni e libero la mente dai problemi;
G dragon si volta verso di me e mi indica bisbigliando qualcosa a Chiara che innalza una sonora risata;
capisco benissimo il motivo del loro divertimento, ma faccio comunque finta di niente e fisso con finto stupore G dragon che mi osserva con insistenza;
ad essere sinceri era da quando ci siamo allontanati dall'appartamento che continuava a lanciarmi sguardi ambigui; non che non sia a conoscenza delle mille risorse e aspetti di quel ragazzo, ma questa volta mi aveva decisamente lasciato perplessa il comportamento sospetto di poco prima, quando eravamo ancora in casa;
adesso sto cercando di capire se è stato voluto il suo gesto, o se semplicmente non mi aveva ascoltato quando gli ho detto che Chiara avrebbe avuto lezione questa settimana.
In ogni caso a quanto pare, me ne starò da sola con lui a fare una passeggiata, perciò avrò tempo di capire, almeno spero;
Mi volto dalla parte opposta imbronciata, mentre Chiara continua a ridere e G dragon tenta di lanciarmi pezzetti di carta, anche se, inevitabilmente, nessuno riesce a sfiorarmi.
Senza muovermi dalla mia postazione mi limito a ridacchiare e a lanciare con la mano un segno di vittoria verso Ji yong. Mi pento immediatamente del mio gesto perchè conoscendo l'elemento, sono più che convinta che adesso la sua menta starà già pianificando qualcosa per reagire a quella improvvisa sconfitta.
Decido quindi di rompere il silenzio:
"Cosa avete da ridacchiare voi due?...invece di fare i coglioni, preparatevi che la prossima è la nostra fermata.."
Chiara mi fà una smorfia di rimando, mentre raccoglie la borsa e si sistema la sciarpa, invece Ji yong mi osserva serio, senza far trapelare dal suo viso nessuna emozione.
Devo ammettere che mi spaventa quando elabora pensieri con la sua testa contorta, è imbrevedibile quel ragazzo.
I miei timori, purtroppo quasi sempre fondati non tardano ad arrivare, quando all'improvviso lo vedo piombarsi sul seggiolino accanto al mio e imbronciare le labbra con superbia;
solo in quel momento mi accorgo dell'egocentrico cappellino nero che porta in testa;
tempo fà aveva deciso, così di punto in bianco, di farsi stampare sul berretto il suo nome;
lo avevo preso in giro un giorno intero per questo, lo trovavo ridicolo,ma lui continuava a ripetermi che era per farsi riconoscere perchè stavano iniziando ad ottenere una discreta notorietà; ed in effetti era vero, ultimamente mi sono accorta che molte persone (sopratutto ragazze) li fermavano per fare foto o per informarsi sulle loro serate, ed anche su youtube stavano guadagnato molte visualizzazioni.  Ma questo non cambiava la mia contrarietà su quella cosa stupida cosa che portava in testa.
Lo indico sogghignando e gli lancio uno sguardo contrariata:
"Non ci credo...cos'è quella cosa che hai in testa?...ahahah se qualcuno lo chiede io non ti conosco"
G dragon alza lo sguardo compiaciuto verso il cappello e ridacchiando me lo mette in testa:
"Potevi dirlo subito che lo volevi...tieni ti nomino mia manager...anzi credo che ti si addica di più il ruolo di guardia del corpo, nessuna si avvicinerà a me con quel caratterino ahaha "
Scruto con un mezzo sorriso ebete i capelli di Gdragon rossi tutti scompigliati, e resto qualche istante imbambolata prima di riuscire finalmente ad elaborare la frecciatine velata che mi aveva lanciato;
"Sei un maleducato,...cattivo ed ignorante...ecco"
Faccio il broncio, e lui inizia a ridere come un pazzo senza preoccuparsi minimamente del fatto che ci troviamo in un luogo pubblico e che abbiamo attirato l'attenzione, praticamente di chiunque nel vagone.
Alcune ragazze poco distanti iniziano all'improvviso ad emettere striduli gridolini isterici e come anguille si fanno largo tra le persone per arrivare di fronte a me e Gdragon; Chiara mi guarda inarcando un sopracciglio e io le rimando un'espressione di disaccordo.
Osservo in cagnesco le tre biondine di fronte a me; due di loro sono praticamente identiche, ma non per i tratti somatici, quanto per il loro abbigliamento:
Pantaloni a vita alta aderenti, rigorasamente scuri con una camicietta semi trasparente che lascia intravedere il minuscolo top sopra il reggiseno; differiscono solo per il colore della camicia, una rosso ciliegia e l'atra vaniglia, altrimenti sarebbero davvero l'immagine speculare l'una dell'altra.
L'ultima invece, ha uno stile quantomeno diverso dalle amiche, anche se molto simile a molte londinesi in questo periodo
Vedo Chiara alzarsi ed avvicinarsi furtivamente a noi, conoscendola lo fa per ascoltare la conversazione, e non la biasimo:
Osservo persuasiva le tre ragazze che sembrano avere occhi solo per Gdragon, tanto da non avermi nemmeno rivolto uno sguardo.
Una di loro, inizia ad emettere gridolini che dovrebbero forse essere risate, mentre le altre due cinguettano in coro;
Infine decide di parlare:
"Allora innanzitutto sei bellissimo...lasciatelo dire...hihihi!!"
Le altre ragazze annuiscono divertite, ed io mi avvicino sempre di più a Gdragon:
"La settimana scorso eravamo all'Hard rock e vi abbiamo visto cantare, siete eccezionali...anche gli altri..ma tu sei talmente figo...ah io sono Mary, e...Non è che mi diresti ..."
La ragazza si avvicina sempre di più e inizia a sorridere maliziosa:
"Wow Fantastic Baby"
Non so per quale motivo, ma il suo atteggiamento così frivolo e decisamente troppo spinto nei confronti del mio amico coreano mi lascia un'espressione imbronciata e omicida;
Gdragon sembra spiazzato ma continua a sorridere come un'ebete, io mi avvicino sempre di più fino a che non incrocio la sua mano;
Quel tocco sembra come averlo risvegliato e fatto ritornare alla realtà;
La ragazza ora impaziente ed evidentemente infastidita dalla mia presenza mi regala fugaci occhiate in cagnesco, mentre continua a sbattere le ciglia freneticamente verso il ragazzo dai capelli rossi.
Gdragon mi osserva velocemente e decide di prendere parola sorridendo come un deficiente;
si è accorto delle mie non gentili considerazioni sulla ragazza e conoscendolo le darà spago come fà sempre con tutte;
In teoria dovrei essere felice se trova la fidanzata, ma non lei, non le ragazze sempliciotte e superficiali come questa, o forse ho solo paura egoisticamente che poi si dimentichi di noi...o di me.
"Beh noi stasera suoneremo alle 11 al "New Black cat", perchè non venite bellissime..."
Sento il viso in fiamme, e cerco di controllarmi dal pizzicargli la mano o dargli dirattamente uno schiaffo;
Ma resto ferma, non voglio passare da invadente, anche perchè so benissimo che non ha un reale interesse per queste ragazze, ma si comporta così semplicemente perchè è un'eccesivo egocentrico.
Mi ricordo improvvisamente del capellino che ho in testa e della precedente nomina di buttafuori conferitami dal simpaticone accanto a me, e allora decido di metterla in atto.
Chiara ci ricorda che dobbiamo scendere e io le faccio capire cosa ho intenzione di fare; lei annuisce compiaciuta e si avvicina ancora di più.
La ragazza cerca di dire qualcos'altro quando mi alzò di scatto come una pazza tenendo per mano il mio amico e allungando la mano verso le tre bionde.
Riesco quasi a sentire tutta l'invidia e la rabbia delle tre; apro la mano compiaciuta e le allontano da Gdragon che,adesso confuso, mi segue.
"Permesso permesso...via, via dobbiamo scendere, io sono la sua guardia del corpo, su su non abbiamo tempo da perdere noi"
Chiara mi segue imitandomi, me senza riuscire a mantenere la mia serietà.
Scendiamo rapidamente ed infine mi volto verso il finestrino della metrò e vedo Mary che mi osserva con sfida e un sorriso beffardo sulle labbre;
Stasera mi toccherà rivederla, ne sono certa;le faccio cennno di saluto con la mano prima che il treno riprenda la sua corsa.
Crede davvero di aver fatto colpo su di lui, poverina.
Gdragon inizia a ridere come un pazzo e Chiara insieme a lui:
"Non avevi detto che facevi finta di non conoscermi?" Mi volto verso i miei amici pavoneggiandomi con aria vittorosia, ed ignorando le parole del coreano:
"Sono la tua guardia del corpo l'hai forse dimenticato?"



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Capitolo 9
*** Silenzi ***


Braccia e Taeyang Ripide scale si estendevano verso  il basso, in penombra, come una discesa infinita verso una meta nascosta nell'oscurità;
Ronnie se ne stava lì, in bilico tra la luce proveniente dal suo appartamente e quelle maledette scale nere; si era fermata ad osservare il vuoto con un senso di confusione e inquietidune; L'amico Taeyang come era arrivato, silenzioso e timido, allo stesso modo era stato inghiottito da quelle scale; se ne era andato, ma sarebbe tornato per aiutare l'amica a studiare; ma non per questo era rimasta sul ciglio, non aspettava l'amico, c'era qualcos'altro nella sua mente, o meglio qualcun'altro.
La mattina era stata un susseguirsi agitato di imprevisti e avvenimenti, che lei silenziosamente aveva origliato da sotto il suo letto; aveva indistintamente udito la voce di Gdragon, e quello per lei era stato senza dubbio il miglior risveglio della sua vita; Aveva sentito la voce di Veronica proveniente dalla cucina, ma sopratutto aveva percepito le risate di Sara e Gdragon.
Quella loro dannata complicità.
Ronnie aveva sempre amato l'Asia, fin dal primo anno delle superiori:
Amava la loro cultura, il loro cibo, le loro usanze ma sopratutto il loro fascino così misterioso e ricco di segreti;
E come questa ossesione la accompagna nella sua vita, un'altra stava nascendo dentro di lei; non riusciva a capire cosa le stesse succedendo e forse per la prima volta nella sua esistenza, si sentiva davvero persa e spaventata, ma allo stesso tempo sentiva ardere dentro di sè uno strano fuoco, un calore che irrompeva violento ogni volta che incrociava quello stregato sguardo orientale, ogni volta che riusciva a sfiorare la sua pelle, ogni volta che riusciva a sentire il profumo di cannella dei suoi folli capelli rossi.
Forse aveva anche bisogno di dirlo alle sue amiche, aveva bisogno di una mano;
ma non ci riusciva.
Non voleva ammetterlo, era come se nel momento stesso in cui ne parlava concretamente con qualcuno, quell'emozione si si espandesse e la aggredisse;
cercava di reprimerla e di nasconderla e se proprio non ci fosse riuscita ne avrebbe parlato con Veronica, così saggia e seria, è da sempre per lei il più importante punto di riferimento; Veronica aveva la capacità di prendere sul serio ogni minimo comportamente, ogni insignificante umore ed emozione, e Ronnie era sicura che se si fosse mai decisa di confidere questa suo desiderio, lo avrebbe fatto con lei.
Voleva bene a Sara e Chiara, ma aveva paura che non l'avrebbero presa sul serio, che sarebbe finito sul ridere, o peggio ancora, con ironia ed ingenuità lo avrebbe rivelato a Gdragon;
Sopratutto a Sara; non perchè la considerasse egoista o stupida, no tutt'altro;
Sara era semplicemente così, riusciva a sdrammatizzare qualsiasi situazione e non era in grado di mantenere segreti, non per cattiveria, ma per colpa della sua eccesiva spontanietà ed esuberanza.
A volte provava un pizzico di invidia per la sua amica, la sua sicurezza e la sua forte capacità di esternare ogni minimo pensiero liberamente.
Forse se anche lei fosse stata più estroversa, meno timida, condividerebbe la stessa complicità che Sara ha con Gdragon.
Gdragon.
Dalla penombra delle scale, silenzioso e leggere si avvicina una figura.
Taeyang.
Ronnie lo osservo con un mezzo sorriso, ancora incapace di scacciare la marea di pensieri che la tormentavano; osservava l'amico, decisamente frastornato quanto lei, provava una certa empatia in quel momento e riusciva quasi a percepire l'alone di delusione e tristezza;
Lui le rimanda una timida occhiata, con una piccola curva nelle sottile labbra; il suo sguardo era diretto a Ronnie, ma era come se, allo stesso tempo, i suoi occhi fossero vuoti ed assenti.
voleva capire cosa gli stesse succedendo, avrebbe voluto consolarlo, parlargli, ma non voleva essere invadente; In fondo non gradiva che gli altri lo fossero con lei, e non le sembrava giusto farlo con gli altri.
Anche se sapeva bene dov'era diretto il suo pensiero,e da chi erano causati i suoi malumori;
Sara.
Tutto ciò non la stupiva più di tanto,era l'unica che si fosse accorta di questo interesse, forse anche perchè lei e Taeyang erano molto simili.
Fragili e silenziosi.
"Hei non fà niente, se non stai bene posso studiare da sola..non preoccuparti per me ok? Anzi riposati che stasera dovete suonare"
Lei cercò di essere più sincera possibile, ma non era mai stata brava a mentire.
Taeyang alzò lo sguardo, e solo in quel momento Ronnie notò davvero il rossore dei suoi piccoli occhi.
Aveva pianto.
"Ronnie aveva promesso che ti avrei aiutata...sono tuo amico, e gli amici questo fanno"
Le sue parole erano vere, ma la sua bocca tremeva.
Restarono in silenzio.
Ronnie si sentiva in imbarazzo e voleva abbraciarlo per consolarlo, ma a dire il vero non conosceva molto bene Taeyang;
avevano passato tanto tempo insieme, ma lui era così chiuso e taciturno che forse non avevano mai davvero parlato tra di loro.
Su una cosa era certa in quel momento, lui stava male e lei voleva aiutarlo,e non sopportava quel senso di impotenza;
non sopportava che qualcun'altro si sentisse come lei.
Capìì che erano nella stessa identica situazione, ed entrambi non riuscivano ad uscire da questo potente vortice di silenzio.
Poi d'un tratto lui esplode, non riesce a sorreggere il peso dei suoi tormento e piegandosi come un animale indifeso ed impaurito, scoppiano le lacrime.
Anche il suo pianto è appena percettibile.
Ronnie rimase paralazzita, sopratutto dal gesto improvviso di abbassarsi, come se volesse sparire, come se volesse nascondere l'inevitabile.
Lui era più alto di Ronnie, esattamente il doppio, e si intravedeva anche una muscolatura definita e forte; era un paradosso.
Così possente fuori quanto fragile dentro.
In quel momento Ronnie capì che quel ragazzo aveva un cuore immenso e che aveva tanto da dare.
Lei si avvicinò e gli tese la mano, lasciando andare, una lacrime.
Teayang alzò lo sguardo e si asciugò il viso con il braccio, e prese le mano di Ronnie.
Ronnie sorrise cercando di tirargli su il morale:
"nella cucina c'è della cioccolata...non è il massimo ma insieme agli amici può fare miracoli...credimi."
Lui sorride, un sorrise leggero e quasi invisibile ma perlomeno sincero.
Entrambi si avviarono in cucina, chiudenosi la porta alle spalle.

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