La mia sporca e losca vita

di little_baby_killer
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


 

LA MIA SPORCA E LOSCA VITA

 

 Capitolo 1

 

Avevo appena finito di mangiare e stavo per spegnere il televisore quando fu data la linea a una giornalista con uno sguardo alquanto preocupato:

"È stato appena rinvenuto il corpo dell'ennesima vittima intercettato da un passante, il suo nome era Robert Ross, da quel che si è riuscito a capire è l'ennesima vittima dell'ononimo assasino Black......".
Spensi la tv e inevitabilmente cominciai a sorridere come un'ebete, già perchè quell'uomo era stato assasinato proprio da me, io sono un'assasina.
Ho la pelle bianca come il latte, gli occhi nero petrolio, i capelli del medesimo colore con meches blu e mi piace da matti vestirmi in stile dark; lo so il mio aspetto potrebbe essermi d'intralcio portando molti a farsi brutte idee su di me ma non è così perchè, chiunque mi conosca, sa che sono una ragazza solare e allegra sempre col sorriso sulle labbra.
Ma la mia è tutta apparenza, la verità è che io odio immedesimarmi nella parte della ragazzina svampita e oca che se qualcuno le fa un torto chiede scusa, devo.... sono obbligata è uno dei tanti travestimenti per non farmi smascherare.
Nel fare tutto questo però non sono da sola, sono affiancata dalla mia inseparabile amica Courtney la "stratega" del gruppo in poche parole. È un po' più alta di me, ha la pelle color caramello con qualche lentigine nel viso, gli occhi nero notte e i capelli castano chiaro; insomma una ragazza veramente affascinante sotto lo sguardo dell'altro sesso.
Presi il cellulare e digitai il numero di quest'ultima affiancandomelo all'orecchio, per poi sentire una voce dall'altro lato:
"Pronto Gwen?"
"Ciao Court, hai sentito la notizia", dissi estremamente eccitata di sapere la sua risposta.
"Mmhh certo, questa volta sembravano piu allarmati del solito"
"Già.... vuol dire che ci temono"
"Gwenny senti io vado domani ho un compito veramente importante per l'ammissione alla prestigiosa scuola per avvocati di cui ti ho parlato....ciao"
"Ciao e buona fortuna"
Misi giu il cellulare sospirando, il giorno dopo sarei dovuta andare in quella specie di manicomio chiamato scuola, le vacanze estive erano finite purtroppo.
"Che palle, non ne ho proprio voglia"
Imprecai ad alta voce per poi coricarmi a letto.
Angolo autrice:
Salvee......inanzitutto mi scuso per il capitolo corto ( nel vero senso della parola ) ma è del tutto introduttivo la storia inizierà il suo sviluppo dal prossimo capitolo
Un bacio 
Little_baby_killer

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


LA MIA LOSCA E SPORCA VITA


Capitolo 2

 

DRIIN DRIIN

La sveglia stava suonando imperterrita da almeno 10 minuti ma io non avevo assolutamente voglia di alzarmi finche una voce, proveniente dalla strada, interruppe i miei piani.

"Gweeeeen muoviti o farai tardi il primo giorno"

Anche Courtney ci si doveva mettere? Cosi sospirando decisi di alzarmi.

Presi la divisa scolastica composta da una gonna blu che arriva a metà coscia e una camicia bianca con allegata una felpa del medesimo colore e gli indossai.

"Che gusti orrendi che ha l'inventore di sta roba"

Dissi con tono irritato per poi dirigermi in cucina dove feci colazione in fretta e furia uscendo di casa poco dopo correndo per non fare tardi ma qualcosa o meglio qualcuno sembrò intralciare i miei piani.

"Aiah, cazzo ma sei idiota??"

"A me sembra che sia tu l'idiota in questo momento"

Appena sentì la sua voce alzai lo sguardo e lo vidi, era un ragazzo nè alto nè basso con una cresta verde, diversi pircing sul viso e degli occhi azzurri fantastici.

"Hey ragazza muoviti, sbaglio o stavi correndo..."

Appena mi sentì interpellare mi risveglisi dai miei pensieri non lasciandogli terminare la frase.

"Cosa?! Si giusto ciao"

Detto questo ripresi la mia corsa per poi giungere nel luogo prefissato cinque minuti dopo.

"Gwenny ciaoo ti stavamo aspettando"

Nel sentire pronunciare il mio nome mi girai e mi ritrovai davanti due ragazze.

La prima, Bridgette, capelli biondi, occhi verdi e una vera e propria ossesione per il mare;

la seconda, Leshawna, occhi neri e capelli del medesimo colore, pelle marroncina e corporatura massiccia.

"Hey ciao, grazie per avermi aspettata"

Mi aprestai a rispondere con un enorme sorriso sulle labbra e finiti i soliti riti mattutini ci incamminammo verso la nostra calasse.

"Menomale che siamo insieme"

Dissi cercando di sembrare il più contenta possibile.

"Gia, insomma, non la trovate una cosa fantastica?!"

Ribbatte Leshawna

"Certo che lo è, mi sarebbe venuto un colpo se ci avessero separate"

Appena Bridgette finì la frase ci ritrovammo davanti alla nostra aula così, non prima di aver fatto un enorme sospiro, entrai seguita a ruota dalle due amiche.

La classe era abbastanza ampia con diverse finestre nel lato destro da cui filtrava una leggere luce per via delle tende che ne impedivano il totale passaggio, i banchi invece erano suddiviai in tre file mentre la cattedra era perfettamente al centro della stanza.

"Che carina"

Disse Bridget per poi correre a prendere i posti in penultima fila occupando quello vicino al muro seguita da Leshawna che si sedette nel posto esterno, mentre io mi accomodai nel banco dietro al loro, infondo all'alula

"Non capisco dove troviate tutta questa voglia di correre, di prima mattina sopratutto"

"Sai Gwen, è un segreto"

"Ah ah ah molto divertente Bri"

"Dai Gwenny almeno sei nascosta e nessuno ti puo vedere se dormi"

Detto questo si girò e cominciò un'allegra discussione con Leshawna.

In quello stesso istante entrò tutto il resto della classe che occupò in modo omogene tutti i posti restanti.

"Ciao ragazzina"

Una voce mi aveva chiamata cosi alzai lo sguardo verso il mio interlocutore

"Cooosa? Che ci fai qua? E perchè ti sei seduto vicino a me?"

Ero alquanto sorpresa nel ritrovarmi davanti il ragazzo di sta mattina

"Si da il caso che io sia in classe con te, questo è l'ultimo posto rimasto quindi mi ci sono seduto..semplice no??"

Rimasi per un po a fissarlo finchè una suoneria a me familiare mi fece distogliere lo sguardo dal mio obbiettivo.

Era un messaggio da parte di Courtney cosi lo apri e lo lessi tutto dun fiato:

Gwenny sono passata e col punteggio piu alto per giunta, sta sera verrò da te per festeggiare okey ?? E non accetto scuse.

"Courtney è sempre la solita non cambierà mai"

Dissi con tono ironico

"Courtney hai detto? Ha per caso i capelli castani e la pelle marroncina"

"Si"

Risposi in preda alla confusione piu totale

"È da un sacco di tempo che non la vedo e mi piacerebbe molto rincontrarla"

Lo guardai con fare stupito insomma, quello stupido individuo mi aveva appena dichiarato che conosceva Courtney

"Se vuoi finita la scuola ti porto da lei"

"Mi farebbe molto piacere"

"Ah giusto, quasi dimenticavo...piacere Duncan"

"Gwen"

Risposi senza dargli troppa importanza.

Detto questo fummo costretti a zittirci per via del professore appena entrato.

 

 

Angolo autrice:

Ecco a voi pubblicato il secondo capitolo della mia storia 

Non è molto lungo ma cercherò di rimediare con il terzo

Un bacio

Little_baby_killer


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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


LA MIA SPORCA E LOSCA VITA

Capitolo 3

 

 

Era appena suonata la campanella che segnava la fine delle lezioni, la mia enorme salvezza, e con passo svelto mi stavo dirigendo verso l'esterno dell'edificio scolastico quando una voce familiare mi tolse tutta la felicità da me accomulata in quel momento

"Hey Gwen non dirmi che ti sei dimenticata del favore che mi avevi promesso?!"
Incredibile se ne era ricordato, quindi non mi rimase altra scelta se non rispondere
"No, certo che no, su forza se vuoi vedere Courtney devi seguirmi"
Appena nominai quel nome al ragazzo gli si illuminarono gli occhi e con passo svelto si incamminò dietro di me.
Per quasi tutto il tragitto restammo in silenzio tombale, io ero troppo impegnata a pensare come comportarmi con quel punk perchè, senza alcun motivo in particolare, mi dava veramente sui nervi.
"È inutile che ti sforzi"
Di nuovo quella fastidiosissima voce mi aveva risvegliata dai miei pensieri
"Di cosa stai parlando?"
"Lo sai bene, me non mi inganni"
"Okey okey lo ammetto, non mi vai per niente a genio"
Detto questo il silenzio ritornò sovrano fino a quando non giungemmo davanti alla casa di Courtney.
"Non ti azzardare a toccarla"
Dissi in modo acido
"Certo certo Gwen"
"E non chiamarmi per nome"
Finita la nostra breve discussione suonai il campanello per poi aprire il cancello e entrare in casa della mia amica con dietro di me "la sorpresa".
"Gwen che piacere vederti, ma non era stasera l'appuntamento"
"Certo Court ma ti dovevo far vedere una persona che freme dalla voglia 
di incontrarti"
Detto questo mi spostai lasciando libera visuale all'ispanica abbozzando un sorriso, per poi vedermela schizzare di fianco come un lampo e avvinghiarsi al petto del punk.
"Ohh Duncan sei veramente te ?! Da quanto tempo"
"Gia....mi sei mancata Court"
"Anche te"
Disse prima di fiondarsi nelle labbra del ragazzo e baciarle avidamente.
Rimasi attonita davanti a quella scena, bella e disgustosa allo stesso tempo, finchè Courtney si staccò e si decise a parlare
"Ehm Gwen...lui è Duncan"
"Questo lo so anche io grazie"
Risposi seccata per poi far continuare il discorso alla ragazza
"E diciamo che noi due stiamo insieme ma per un trasferimentro improvviso ci siamo persi di vista però adesso, grazie a te, siamo di nuovo uniti"
Ci fu un attimo di silenzio che fu immediatamente interrotto da Duncan
"Bhe io direi che è ora di andare, ciao Court e..... ciao ragazzina"
Prese la giacca e se ne andò chiudendosi poco delicatamente la porta alle spalle.
"Allora dato che sei gia qua ti va di iniziare i preparativi?"
A quanto pare Courtney stava cercando di sviare il discorso ma non lie lo permisi
"Bhe intanto la festa doveva essere a casa mia e poi.."
"Oh Gwen hai ragione ma sai ho cambiato idea"
Incredibile stava provando in tutti i modi di farmi dimenticare di quella storia ma io non demorsi
"Court!!"
Ero veramente infuriata e questo la ragazza sembrò notarlo cosi, per mia enorme gioia, decise di parlare.
"Okey dai, chiedi pure"
"Bhe volevo soltanto sapere come vi siete conosciuti"
ci fu un attimo d'esitazione da parte dell'ispanica che si riprese subito dopo
"Ci siamo incontrati tre anni fa, quando avevo appena iniziato la prima superiore"
Dovete sapere che Courtney ha tre anni in piu di me ed è anche per questo che lei preferisce fare la mente piuttosto che l'azzione.
"Bene, ora sono a posto"
Accennai un sorriso per poi continuare a parlare
"E dimmi, qual'è la nostra prossima vittima?"
"Si chiama Richard Wotson è un imprenditore che sfrutta i suoi dipendenti"
"Perfetto! E per quando sarebbe l'attentato?"
"Sta sera"
"Quindi la festa era un diversivo....me lo dovevo aspettare da te"
Detto questo cominciammo a progettare un piano che potesse andare bene per quella situazione finendolo tre ore dopo.
"Perfetto, ora non ci resta che prendre tutto il materiale necessario"
Esordii io andando nella stanza al piano superiore per cambiarmi e scendendo pochi minuti dopo con addosso la mia divisa di lavoro notturno.
"Gwen sei sempre bellissima con quel vestito"
Disse Courtney come di sua consuetudine, anche se dovevo ammettere che era vero perchè quella tuta nera riusciva ad esaltare alla perfezzione le mie esili curve.
Finiti i nostri soliti convenevoli mi diressi verso l'uscita, presi il cappotto nero per coprirmi gli abiti da me indossati, e salii in macchina con la mia amica dove partimmo a razzo verso il luogo in cui poche ore dopo si sarebbe tenuto il delitto.
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"Svegliati siamo arrivate"
Aprì gli occhi e rimasi senza parole, eravamo davanti a un enorme villa illuminata con una recinzione altrettanto grande, troppo attiva per i nostri gusti.
"Vai! Ti copro io le spalle.."
Incominciai a correre verso il retro della villa dove si trovava il generatore, per disattivarlo e poter scavalcare l'enorme barriera indisturbata, presi il walkie talkie datomi prima da Court e lo accesi
"Cortney la combinazione"
Ci fu un rumore di tasti e subito dopo la risposta
"2759"
Inserì i numeri nel display dell'aggeggio elettronico che emise uno strano rumore nello spegnersi.
"Ho fatto, e ora?"
"Vai nel fianco destro del cancello li troverai un'entrata"
Finite le spiegazioni mi diressi verso il punto indicatomi dalla ragazza dove, come anticipato, trovai un'entrata che oltrepassai senza troppi sforzi per poi dirigermi verso il portone.
"Aspetta!! Entra dalla finestra davanti a te, io intanto disattivo le luci all'interno della villa"
Detto fatto in un secondo tutta l'illuminazione si spense e io potei infiltrarmi indisturbata all'interno della casa, proprio nella stanza della vittima stabilita.
Appena dentro una voce flebile echeggiò per tutto lo spazio abitato
"C'è qualcuno?"
Chiese l'uomo alquanto preocupata impugnante un coltello, ma non risposi
"Non fatemi scherzi...allora c'è qualcuno?"
Di nuovo nessuna risposta.
Con tutta quell'oscurità riuscì con un'agile mossa a portarmi alle sue spalle intrappolandogli le braccia
"Ciao"
"C c che cosa? Non dirmi che sei Black?"
"Certo"
Esordì prima di infilzarli il pugnale che tenevo nella fodera alla cintura.
"La prossima volta impari a non fare il bastardo"
Dissi al cadavere ormai coperto da un'enorme pozza di sangue mentre prendevo il walkie talkie per dare la notizia alla mia collega.
"Ho fatto Court"
"Perfetto, l'ultimo particolare e abbiamo completato la missione"
È vero me ne stavo dimenticando dovevo lasciare il nostro segno di riconoscimento cosi,mentre mi dirigevo verso il nostro mezzo di trasporto, mi lasciai cadere alle spalle un biglietto interamente nero con su scritto:
"Black è stato qui"
Gia proprio cosi Black aveva colpito ancora e non si sarebbe piu fermato, pensai abbozzando un sorriso sghembo.
Angolo autrice:
Ed eccomi di nuovo qui col terzo capitolo
Ho deciso di aggiornare oggi per farmi un auto regalo (è il mio compleanno) ^.^
Spero che questo capitolo sia di vostro gradimento anche se corto ): come sempre ):
Un enorme grazie a tutti coloro che leggono questa storia :3

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


LA MIA SPORCA E LOSCA VITA

 

 

Stavo camminando verso la scuola, anche se ancora stanca e assonata per l'impresa della scorsa notte. Più passi facevo più i piedi sembravano pesanti, i rumori distanti anni luce, la strada interminabile; insomma, era appena ricominciato l'anno scolastico e io ero già ridotta cosi? Bene eravamo proprio messi alla grande. Dopo pochi minuti, che a me sembrarono un'eternità, arrivai in classe accolta come sempre da schiamazzi a cui non feci assolutamente caso perchè troppo impegnata a sbadigliare.
"Gwen oh insomma, è da più di cinque minuti che ti chiamo"
Sentì una voce ma non riuscii a capirne il mittente né tanto meno il destinatario
"Eddai, ascoltami!"
Un grido riuscì a svegliarmi: era Bridgette che mi guardava con occhi severi
"Oh finalmente sono riuscita ad attirare l'attenzione della bella addormentata"
Disse ironica, per poi continuare
"Cos'hai fatto ieri?"
La sua domanda mi fece sobbalzare, cosa dovevo raccontarle per scamparla? Non avevo assolutamente pensato alla possibilità di un'affermazione del genere e il mio cervello non sembrava in grado di aiutarmi.
"Bridgette non vedi che è stanca?"
Un'altra voce si aggiunse a quella della bionda che riconobbi come Trent
"Si hai ragione, scusami Gwen"
Concluse la surfista alquanto dispiaciuta, allontanandosi insieme all'amico.
Finalmente potei avanzare e sedermi al mio banco, che mai come in quel momento mi sembrò confortante, e avrei quasi rischiato di addormentarmici, se non fosse stato per un tocco sulla spalla che mi risvegliò dal momento di trans.
"Non vorrai dormire qua"
Parlò il punk sedendosi nel posto accanto al mio
"Certo che no Duncan"
Obbiettai con fare seccato voltandomi verso di lui appena in tempo per vedere un'enorme sorriso illuminarli il volto
"Mi hai chiamato per nome"
Ribbattè con un tono di voce del tutto nuovo
"Ho deciso di chiamarti cosi, ci trovi qualcosa di strano?"
Domandai stuzzicandolo curiosa di vedere la sua reazione
"No"
Si affrettò a rispondere lasciandomi delusa, possibile che volessi ricevere una risposta differente?.

Le prime tre ore di lezione per me furono praticamente inesistenti; rischiai nuovamente di addormentarmi ma con l'aiuto di Duncan riuscii a non farlo, anche se con fatica.
Un suono che assomigliava a quello di un fischietto raggiunse le mie orecchie, facendo muovere l'intera classe
"Secondo me dovresti alzarti"
Disse il punk orami avviatosi verso l'uscita dell'aula
"Certo, lo faccio subito"
Risposi alzandomi e raggiungendo Bridgette e Leshawna alla porta.
"Gwenny che ti succede oggi? La tua allegria sembra svanita nel nulla"
Mi chiese la mora molto preoccupata
"Niente, ieri sono andata a dormire molto tardi"
"Ragazza siamo ancora agli inizi"
Continuò Leshawna, ignorandomi, correndo in aula pranzo, trascinando con se Bridgette.
Finalmente ero da sola, nessuno mi avrebbe piu disturbata per i prossimi quindici minuti, così decisi di andare in infermeria senza avvisare nessuno. All'entrata mi ritrovai davanti due ragazze, entrambe doloranti per motivi a me ignoti che sorpassai per raggiungere l'agognato lettino. Prima di sdraiarmi controllai che non ci fosse nessun altro a parte me in quella stanza e, accertatami di essere da sola, mi concessi finalmente il meritato riposo.
Brr-Brr
Qualcosa stava vibrando nella tasca della mia gonna cosi, per far smettere quell'orribile suono, decisi di rispondere stupendomi nel vedere il nome di Courtney nella schermata.
"Pronto?"
Domandai con voce scocciata
"Gwen sono io, ho individuato la prossima vittima"
Rispose euforica l'ispanica, sperando di suscitare allegria anche in me
"Perfetto ma proprio adesso dovevi dirmelo"
Chiesi ancora più seccata di prima
"Certo! E' importante quindi avevi il diritto di saperlo subito"
"Okey ora devo proprio andare ciao"
Chiusi la chiamata più in fretta possibile un po' per paura e un po' per stanchezza cercando di riprendere sonno. Ad un certo punto un'illuminazione mi colpì in pieno: dovevo tornare a lezione, chissà da quanto tempo la campanella era suonata. Percorsi il corridoio più in fretta possibile e, appena giunta davanti alla porta dell'aula, la aprì senza esitare. Al mio ingresso mi ritrovai davanti una situazione alquanto sconcertante; il professore che doveva essere di turno in quell'ora mancava e l'intera classe se la stava spassando. Al diavolo tutte le mie preoccupazioni.

Finita scuola percorsi il mio solito tragitto. Arrivata davanti all'uscio estrassi la chiava dalla tasca destra della gonna e aprì la porta ritrovandomi un bigliettino sul mobile dell'entrata. Lo presi, conoscendone già il mittente, e lo lessi a bassa voce
-Visto che mi hai chiesto di non disturbare, ti ho lasciato questo messaggio cartaceo per avvertirti che non sarò a casa perchè vado a una cena con Duncan-
Sorrisi pensando alle splendide trovate che Courtney riusciva sempre a trovare  per poi avviarmi in camera per concedermi finalmente il meritato riposo.

 

Angolo autrice:

Finalmente sono riuscita a pubblicare questo nuovo capitolo che dedico a:

_stella_2000

GWUNCANKILLA

Principessa_Dei_Sogni

Grazie per avermi sostenuta fino ad adesso

Un ringraziamento va anche ai lettori silenziosi

Spero che il cappy vi sia piacuto (anche se breve come al solito :()

Un bacio


 

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


LA MIA SPORCA E LOSCA VITA

Capitolo 5

 

"Gwen!"
Una voce stridula, forse fin troppo, mi stava chiamando dalla stradina passante davanti a casa. Mi affacciai alla finestra per constatare chi fosse e, appena ne vidi il proprietario o meglio, la proprietaria, quasi svenni.
"Lindsay che ci fai qua?"
Chiesi alquanto perplessa, non ci parlavamo mai; perchè tutto all'improvviso si trovava sotto la mia abitazione? La cosa mi insospettiva molto
"Ciao! Mi sono persa!"
Continuò a parlare col suo tono troppo alto, infastidendomi non poco ma c'era un atteggiamento da mantenere di fronte agli estranei così, con mio enorme dispiacere, la feci entrare. Appena dentro incominciò a guardarsi in giro come se volesse trovare qualcosa ma non riuscivo proprio a capire cosa
"Su accomodati sul divano io intanto preparo il caffè"
Dissi guardandola di sottocchio
"Grazie mille"
Rispose lei sorridendomi, forse era soltanto curiosa nient altro.
"Allora dimmi, che ci fai da queste parti?"
Domandai alquanto curiosa, il suo atteggiamento mi insospettiva, forse... no cosa diavolo andavo a immaginare, era impossibile. i miei pensieri furono interrotti dal rumore del caffè ormai pronto così mi alzai e mi diressi in cucina.
"Tieni"
Dissi porgendo la tazza alla ragazza
"Grazie, oh giusto non ho ancora risposto alla tua domanda"
"Si"
Risposi mentre la incitavo a parlare
"Come ti ho già detto mi sono persa, io volevo andare dall'estetista ma queste stradine tutte uguali me lo hanno impedito"
Raccontò appoggiando la tazza con al suo interno la bevanda ormai terminata.
"Appena fuori dal cancello devi andare dritta e girare a destra alla prima via che trovi, prosegui e arrivi a destinazione"
Spiegai gesticolando con le mani per farle capire meglio visto che non mi sembrava tanto sveglia
"Ora vado, grazie mille Gwen!"
Ricominciò ad urlare Lindsay precipitandosi fuori dalla porta. Questa breve visita inaspettata mi aveva lasciata sconvolta, il comportamento tenuto da quella ragazza non mi era stato indifferente ma, visto che non era successo niente, potevo anche starmene tranquilla.  Le ore trascorrevano inesorabili così, nonostante fosse ormai sera, decisi di uscire non prima di essermi vestita a dovere visto che fuori non faceva proprio caldo. Ovviamente speravo di non incontrare nessuno scocciatore, volevo starmene in pace almeno fino al ritorno di Courtney. Imboccai la strada che ero solita fare per andare nel centro città finchè una chiamata in arrivo non fece squillare il mio cellulare. Risposi.
"Pronto?"
"Gwen sono io, devo assolutamente dirti una cosa!"
Disse tutta affannata la mia amica
"Su dimmi pure"
La incitai a continuare io
"La nostra prossima vittima..."
"Su continua"
"La nostra prossima vittima, bisogna farla fuori al più presto"
"Certo certo ma c'è un probblema...come faccio a toglierla di mezzo se non so nemmeno chi diavolo è?!"
"Giusto scusa il suo nome è Lindsey Hughes, la famosa detective soprannominata scova criminali"
Nel sentire il nome di quella ragazza quasi mi venne un colpo. Era un' investigatrice famosa per di più abile nel rintracciare i  fuorilegge. Accidenti mi ero cacciata proprio in un bel guaio.
"Gwenny qualcosa non va?"
"Cosa? Ah emh..."
Non sapevo se raccontare tutto alla mia amica o meno insomma, le avrei rovinato di sicuro la serata.
"Gwen su dimmi"
"Ahahah scusa devo andare, ho un'importante commissione da svolgere"
 Detto questo riattaccai. Ero nei guai fino al collo. Pochi minuti prima avevo invitato ad entrare in casa uno dei miei più acerrimi nemici. Cosa dovevo fare? Di sicuro non compiangermi, cosa che mi venne piuttosto difficile in quel momento. Forse c'era ancora una possibilità. Durante la visita della detective avevo tenuto un comportamento normale quindi non avevo nulla di cui preoccuparmi. Già ero al sicuro.
"Hey"
Una voce si intromise nei miei ragionamenti. La cosa non mi fece affatto piacere ma dovetti comunque girarmi verso il mio interlocutore
"Trent? Che ci fai da queste parti?"
"Stavo facendo una passeggiata"
Stavo per rispondere ma fui interrotta dallo squillo del cellulare
"Pronto?"
"Gwen sono sempre io, sto tornando a casa"
"E la cena?"
"Sarà per la prossima volta"
"Meglio che mi avvi anche io"
Dissi per poi chiudere la conversazione.
"Scusa Trent ora devo proprio andare"
"Va bene alla prossima"
Mi salutò lui sorridendo. Finiti i soliti riti "della separazione" incominciai a correre verso la mia abitazione, ben sapendo che Courtney sarebbe rientrata da un momento all'altro. Controllai l'orario sul display del telefonino. Erano le 18.30. Il tempo a mia disposizione era veramente poco, dovevo sbrigarmi. Percorsi il tragitto verso casa a velocità supersonica non dando importanza alle persone a me intorno. Appena giunsi davanti al cancello, impiegai circa venti minuti a trovare le chiavi, perse in chissà quale tasca del mio giubbotto.  Lo apri facendo lo stesso con la porta d'ingresso ritrovandomi, finalmente, dentro casa. Accesi le luci.
"Per fortuna sei arrivata, ti pare giusto far aspettare la tua cara amica che ha dovuto rimandare una cenetta romantica?"
Appena la vidi quasi presi un colpo. Com'era possibile che lei fosse già arrivata?
"Ho la macchina ricordi?"
Disse capendo il mio stupore
"Giusto. La procedura l'hai terminata?"
Chiesi un po' per l'impazienza e un po' per sviare il discorso
"Certo! Vai a prepararti poi ti spiego tutto"
Rispose facendomi l'occhiolino. Appena la mia amica finì di parlare corsi immediatamente al piano superiore per indossare la tuta. Terminato la parte riguardante l'abbigliamento tornai dall'ispanica impaziente di ascoltare le dinamiche dell'omicidio.
"Senti Gwen...per caso Lindsay è una tua amica?"
Mi domandò a bruciapelo
"Non proprio, diciamo che siamo in classe insieme e nulla di più"
Risposi guardando la mia amica dritta negli occhi. Era il nostro modo per capire se ci raccontavamo la verità o meno.
"Quindi non ho motivo di preoccuparmi?"
"Assolutamente"
Conclusi facendo il segno dell'ok col pollice. Mi avvicinai al tavolo su cui era seduta e diedi un'occhiata al foglio dove erano appuntati i vari passaggi da seguire per commettere il delitto.  Finito lo studio del tutto ci avviammo verso l'uscita, non prima di aver preso tutto il necessario.
---------
Io e Courtney stavamo percorrendo il tragitto che ci separava dalla nostra avversaria. Era ormai notte inoltrata quindi, secondo i nostri calcoli, non avremo assolutamente trovato probblemi. Giunte davanti alla casa rimasi quasi senza fiato per lo stupore. Lindsay era li, era davanti a noi, ci stava aspettando.
"Ciao Gwen"
Parlò sorridendomi senza, però, ottenere una risposta
"Alla fine sei arrivata. Ne sono veramente felice"
Nel sentire quelle parole mi girai verso Courtney che sembrò stupita quanto me.
"Come diavolo fai ad essere felice di vedermi...tu sai perchè sono qui verso?"
Urlai rischiando di perdere tutta la tranquillità che avevo. Alle mie parole lo sguardo della bionda si rattristò.
"Certo che lo so"
Pronunciò quella frase con un filo di voce, quasi non volesse farsi sentire.
"Bene"
Questa fu l'ultima cosa che dissi. Presi il coltellino riposto nella fodera che tenevo nel fianco destro e me lo misi davanti al viso.
"Sei pronta? Se vuoi puoi scappare"
Dissi con voce tetra. Volevo farla finita il prima possibile. Lei era un'investigatrice io un'assassina non potevo assolutamente avere pietà.
"No non scappo. Io stò qua"
La sua risposta mi fece alterare ancora più di prima. Spostai il braccio, in moda da dare più forza al colpo che stavo per assestare, e le infilai il coltello dritto nel basso ventre. La bionda cadde a terra piegata in due per il colpo appena subito. Il suo sangue stava formando una macchia enorme nel terreno.
"Gwen andiamocene prima che arrivi qualcuno"
Avvertì Courtney ripresasi dalla scena alquanto scioccante
"Cosa? Ah va bene"
Risposi molto distrattamente. Mi girai per raggiungere l'auto guidata dalla mia amica ma la voce della detective me lo impedì.
"Credi di passarla liscia? Vedrai i miei colleghi ti troveranno...sei finita!"
Disse con una sicurezza disumana. Sembrava stesse facendo di tutto per restare in vita. Forse ci sarebbe persino riuscita.
"Stai zitta biondina!"
Urlò l'ispanica ormai senza pazienza
"Gwen accidenti, che razza di coltellata le hai dato?"
"A quanto pare la tua amichetta è una rammollita...altro che assassina professionista"
Continuò Lindsay ridendo; non sembrava assolutamente una persona sul punto di morte.
"Ti ho detto di stare zitta!"
Strillò ancora più di prima estraendo la pistola che teneva per i casi d'emergenza.
"Vuoi che ti ficchi una pallottola in mezzo ai tuoi bellissimi occhi da idiota?"
Domandò ormai sull'orlo dell'esasperazione
"Come se avessi il coraggio, la tua amichetta è una rammollita e anche te lo sei...sapete l'ho trovata veramente carina la vostra sceneggiata. Gwen, cosa si prova  a mentire alle tue amiche per così tanto tempo..."
Non riuscì a terminare la frase che uno sparo echeggiò nell'aria. Courtney aveva appena sparato a Lindsay facendola zittire per sempre.
"Finalmente quell'oca ha smesso di sparare cazzate"
Cercò di tranquillizzarmi Courtney sorridendo
"Già...grazie mille Court"
Dissi estraendo il coltello dal corpo privo di vita della bionda
"Andiamocene ora, abbiamo creato fin troppa confusione"
Terminò mettendosi al volante della sua auto.

 

 

Angolo autrice:

Sono perfettamente consapevole che è da anni che non aggiorno...mi dispiace veramente tantissimo

Questo capitolo l'ho scritto veramente in fretta e furia per il poco tempo a me disponibile

So perfettamente che fa schifo > . <

Spero comunque che vi piaccia almeno un pochino ^-^

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