A quell'epoca non avevo idea delle conseguenze che avrei dovuto pagare , ma ne è valsa la pena …
Subito dopo finita la conversazione andai a cercare la direttrice per farmi dare spiegazioni , per tutto il resto della giornata non l'avevo più vista . Mi chiesi come fosse stato possibile tutto ciò , era illogico che accettassero la liberatoria eppure così è stato . Non sapendo cos'altro fare andai su internet a cercare qualche informazione sulla famiglia Holmes , non trovando molto andai a dormire .
All’inizio non riuscii a prendere sonno pensando a cosa sarebbe successo il giorno dopo , a partire da quel giorno non sarei più stata una semplice ragazza dell’istituto che preferisce stare in solitudine ma sarei addirittura andata a vivere con una persona che non conoscevo affatto. Ero talmente scioccata da tutto ciò che era successo che mi sembrava di soffocare sotto quelle lenzuola, così decisi di alzarmi dal letto e andare in bagno ... Prendendo una lima per le unghie da sotto il materasso ...
Il giorno dopo la Signorina Colfer entrò nella mia stanza mentre io preparavo la valigia in lacrime :
<< Tesoro mio , perché piangi ?>> disse lei preoccupata .
<< Come è possibile che tu abbia accettato tutto questo ?! Sei andata contro le regole ! In più non mi hai neanche chiesto un parere ! E se non mi piace la persona con la quale andrò a vivere ? E poi perché subito il giorno dopo ? Non ci vuole almeno un minimo di preparazione ?! >> Ero disperata , non volevo lasciare l'istituto , ormai ero abituata a stare per conto mio , ad essere indipendente , a non appartenere a nessuno .
<< Tesoro …è complicato da spiegare …comunque in base ad alcune leggi che mi hanno fatto vedere tu puoi uscire da qui adesso, non preoccuparti ; sono sicura che ti troverai benissimo con questa persona…è MOLTO SPECIALE . Non ti farà mai mancare niente fidati …e se ci sono problemi puoi sempre contattarmi . >> disse sorridendomi e confortandomi .
Mi preparai psicologicamente per tutto il giorno , salutai i miei compagni d'istituto, in maniera abbastanza formale dato che non conoscevo praticamente nessuno e tutti gli assistenti che hanno cercato di aiutarmi in questi anni. Sarà strano ma in 3 anni non ho mai avuto dei veri amici quindi alla mia partenza nessuno era triste … solo io , ma non per il fatto che non sarei mancata quasi a nessuno ma semplicemente per il fatto che me ne stavo andando .
Ormai erano le 18.30 e io dovevo andare in quel maledetto appartamento , quindi la direttrice mi chiamò un taxi e mi diede una mano a portare i bagagli . Ci salutammo dal finestrino facendo un finto sorriso per farla contenta in realtà dentro di me urlavo.
Così ebbe inizio la mia nuova vita , affiancata da una persona di cui non avevo la minima informazione , e una nuova casa , la quale dovevo dividere con un perfetto sconosciuto …
Dopo qualche minuto di viaggio, il taxi si fermò davanti ad un portone , bussai e intanto che aspettavo arrivò un altro taxi . Da li uscì Sherlock Holmes :
<< Salve Signor Holmes … >>
<< Per favore chiamami Sherlock , dopo tutto non abbiamo molti anni di differenza >>
<< ah… ok … >>
<< Allora che ne dici ? >> mi disse
<< E' un quartiere di lusso , deve essere molto costoso … >>
<< La signora Hudston , la proprietaria ,mi fa un prezzo speciale , mi deve un favore : Qualche hanno fa suo marito fu condannato a morte in Florida e io riuscii ad aiutarla… >>
<< Quindi sei riuscito a bloccare quell'esecuzione …>> pensai , da come lo stava raccontando
<< Oh no … la confermai >> mi disse sorridendo .
Si sentì il rumore del portone che si aprì e comparve davanti a noi una donna di mezza età , la signora Hudston supposi .
<< Caro Sherlock ! >> disse la signora abbracciandolo fortemente .
<< Signora Hudston , le presento la signorina Jane Watson >>
<< Molto piacere signora Hudston >>
<< Prego accomodatevi pure >> disse la signora Hudston .
Ci accompagnò fino al nostro appartamento . Poi salimmo le scale e Sherlock aprì la porta con le chiavi che le aveva dato la signora Hudston . Appena entrai vidi il finimondo : Era messo tutto sottosopra , la cucina era un disastro , vi era di tutto tranne che strumenti per la cucina e cibo …l'unica cosa in ordine era la libreria , piena di libri.
<< Potrebbe essere… carino >> dissi mentendo un pochino anche a me stessa, ma perchè continuavo ad illudermi ?!
<< Si .. si lo credo anch'io …>> disse
<< Basta togliere questa robaccia …. >> cominciai a dire , ma non feci in tempo a finire la frase perché mi accorsi che lui contemporaneamente stava dicendo : << …per questo ho già traslocato >>
<< Oh…>> era la sola cosa che mi era venuta in mente << …Quindi questa è tutta roba tua ? >>
<< Beh …ovviamente posso sistemare un pò le cose >> disse mentre iniziò a togliere un pò di cianfrusaglie dal divano .
Mentre lui cercava di nascondere i suoi effetti personali vidi una cosa che mi lasciò molto sorpresa .
<< Quello è un teschio ? >> chiesi molto incuriosita .
<< E' un mio amico …e con amico intendo …. >> non finì la frase , non so per quale motivo .
<< Cosa ne pensa signorina ? >> mi chiese la signora Hudston molto cortesemente.
<< Cè un'altra stanza da letto , sempre se vi occorrono due stanze da letto >> disse titubante .
<< Certo che occorrono due stanze da letto ! >> dissi sgranando gli occhi .
<< Oh.. sa comè ... >> e iniziò a parlare degli altri vicini di casa , ma non la stetti a sentire più di tanto , ero rimasta troppo scioccata dall'affermazione di prima .
<< Sherlock ! Guarda che gran confusione in cucina ! >> urlò la signora Hudston , e si mise a mettere a posto, credo sia una maniaca dell'ordine .
Non sapendo che fare , misi per terra le valige e mi sedetti su una poltrona :
<< Ti ho cercato su internet ieri sera … >> dissi .
<< Qualcosa di interessante? >> mi chiese .
<< Il tuo sito : Scienza della deduzione >>
<< Cosa ne pensi ? >> Era incuriosito dalla risposta , ma io feci una faccia sconcertata e lui non capì il perché .
<< Tu dici di saper riconoscere un programmatore dalla cravatta e un pilota di linea dal suo pollice sinistro... >>
<< Si. E so leggere la tua vita dal tuo viso e dalle tue mani e le abitudini alcoliche dal tuo cellulare >> mi disse .
<< Come ? >> chiesi , ma fummo interrotti dalla signora Hudston :
<< Che mi dici di questi suicidi Sherlock ? Pensavo che ti interessassero . Tre perfettamente identici ! >>
<< Quattro …>> la corresse Sherlock << ce nè stato un quarto e cè qualcosa di diverso questa volta … >>
<< Un quarto ? >> chiese la signora Hudston.
Si sentirono dei passi affrettarsi per le scale , era l'ispettore Lestrade che veniva a parlare con Sherlock :
<< Dove ? >> lo precedette Sherlock . Così iniziarono a parlare del quarto suicidio avvenuto a Londra .
<< Qual’è la novità , sennò non saresti mai venuto a cercarmi….>> disse Sherlock .
<< Hanno lasciato un messaggio , vieni con me ? >> chiese Lestrade .
<< Mi serve un assistente …Anderson non lavora bene con me …>>
<< Vieni con me ? >> insistette Lestrade .
<< Non con l'auto della polizia …>> disse Sherlock . Appena Lestrade se ne andò Sherlock esultò dalla gioia per il nuovo caso affidatogli , sembrava come un bambino il giorno di Natale .
<< Signora Hudston io vado , Jane serviti qualcosa di freddo io farò tardi , buona notte ! >> e se ne andò lasciandomi da sola .
<< E' sempre così agitato ! Il mio caro marito era uguale …Lei mi sembra un tipo molto più casalingo. Le preparo una tazza di thè lei si riposi …>> disse gentilmente la signora Hudston .
<< DANNAZIONE ! >> Urlai io dallo stress << scusi … >> La signora Hudston si preoccupò e dovetti inventarmi una scusa per farla stare meglio.
Di certo non potevo dirle che mi serviva ASSOLUTAMENTE il bagno e una bottiglia di alcool ...e poi ero appena uscita da quell’orribile posto, non potevo cadere in quella trappola un’altra volta...
<< Si un thè , grazie …con dei biscotti ! >> dissi .
<< Non sono la governante ! >> replicò lei irata .
Iniziai a leggere il giornale per capire meglio di cosa parlavano prima Sherlock e l'ispettore Lestrade , ovviamente avevo già sentito parlare nell’istituto di questi suicidi tutti e tre uguali ma non mi era mai importato molto dato che succedevano al centro di Londra e il centro di riabilitazione stava in aperta campagna .
<< Tu vorresti laurearti in medicina , vero ? >>Da dietro la porta comparve di nuovo Sherlock .
<< Si >> risposi .
<< Vorresti diventare un bravo medico ? >>
<< sarebbe un sogno… >>
<< dovrai essere pronta a vedere molte ferite molto gravi , morti violente e malattie ... >>
<< certo , si … penso di essere abbastanza pronta per questo, ho già visto dei morti in passato …e per quanto riguarda ferite molto gravi, beh... penso che già sai la mia risposta...>>
<< Vuoi venire con me ? >>
<< Si ! >> risposi in maniera forse troppo eccitata pur sapendo dove stavamo andando .
Quindi andai ad avvertire la signora Hudston che uscivamo entrambi e che avrei preso il thè con lei un'altra volta .
Suicidi impossibili , ben quattro … sarebbe assurdo restare a casa quando cè qualcosa di divertente , anche se esserne così felici è indecente ; ma ormai il gioco è iniziato .
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