Sulle Orme di Egalord

di Aman
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Lettere ad una madre lontana ***
Capitolo 2: *** Il nuovo Inquilino ***
Capitolo 3: *** Un serpente in fuga ***
Capitolo 4: *** Attacco alla palazzina B... ***
Capitolo 5: *** Il dono della Lava ***
Capitolo 6: *** Lord Karitas ***
Capitolo 7: *** La Corruzione di Kandrakar ***
Capitolo 8: *** L'Armistizio ***
Capitolo 9: *** Il più piccolo degli Eroi ***
Capitolo 10: *** Minaccia alla Terra ***



Capitolo 1
*** Lettere ad una madre lontana ***


"Fin da quando uscivamo dall'uovo, riconoscevamo nostra madre dall'odore e la seguivamo fino a quando diventavamo abbastanza forti per cacciare da soli o così deboli da scendere a patti con gli uomini. Qualunque strada noi prendessimo lei ci stava vicino e ci amava. Lei pianse molto quando gli uomini distrussero il resto della sua covata e raggiunse presto gli Dei... ma le vostre madri... siete ancora in tempo per dirgli grazie"
Profeta

Caleb stava immobile davanti al foglio di carta...
"Come mi è venuto in mente di scrivere una lettera? A lei poi..."
Raccolse il coraggio di un vero capo dei ribelli e iniziò a scrivere di getto le prime parole, le prime domande e i primi dubbi che gli frullavano in mente.

Hagros'k Kanasar Nerissa,
Meralld tnubetrokk las'herarr...


Si fermò di colpo dopo le prime due righe...
Non aveva senso. Lei era nata sulla Terra e sulla Terra era sempre vissuta.
Non era sicuro che sapesse appieno la lingua meridiana, in particolare il dialetto dei Galhot, il più complicato in assoluto per sintassi, forma verbale ed esplicazione dei contenuti.
Trasse un lungo respiro e, con il cuore che gli batteva in gola, scrisse la lettera in quell'alfabeto terrestre che Cornelia e Taranee gli aveva inculcato a forza durante i suoi giorni di ritiro sulla Terra.

Cara Nerissa,
Io sono Caleb, tuo unico figlio.
Ho da poco capito di non essere un Mormorante come tutti i miei fratelli, nato dall'arroganza di Phobos, ma di essere il fiore più bello di tutti gli altri del suo giardino, perché sono nato dall'amore di un uomo e di una donna.
Immagino che tu stia pensando "Io non ti ho mai voluto. Sei nato solo perché mi servivi" oppure "Tuo padre pensava di aver sposato l'Antica Maga".
Ma sappi che né io né lui la pensiamo in questo modo, noi ti vogliamo bene perché sei semplicemente Nerissa e, sotto quella maschera di superbia, di corruzzione e cattiveria, noi sappiamo che sei solo l'ennesima vittima delle tentazioni del male, quel fantomatico male contro cui tutti noi lottiamo, solo che non vuoi ammetterlo e continui per la strada che il male ha battuto per te.
Se solo tu volessi farti aiutare...
Io e le Guardiane saremmo sempre qui, pronte ad accoglierti a braccia aperte, nonostante tutti ciò che tu abbia fatto, nonostante tutti i crimini che tu hai commesso.
Kandrakar non ti perdonerebbe, ma noi sì.
Perché è la compassione l'arma che io utilizzo più della spada, è il perdono che mi permette di fare breccia nel baluardo dei cuori delle persone.
Meridian è un posto meraviglioso... ci sarebbe posto anche per te se solo tu mettessi da parte l'orgoglio e ammettessi di aver bisogno di aiuto.
Non lo dico per farti arrendere o cedere, lo dico perché mi fa star male veramente vederti ridotta così.




Per quanto riguarda mio padre, lui non ha mai smesso di credere nella bontà d'animo della donna che aveva amato, del bacio sul lago di Akurweek, del viso ovale di lei, dei suoi lunghi capelli argentati, del ventre gonfio e della sua voce soave quando gli confessò di essere rimasta incinta.
Mi chiamò Caleb, nome di suo padre e del nonno di suo padre, fin da piccolo mi portava a pescare i Nauwrish su quello stesso lago, mi parlava sempre della donna che aveva amato e che ora giaceva sepolta nella raduna tra i flutti paludosi e le ninfee selvatiche.
Avevo solo undici anni quando si mise l'elmo, inforcò la spada e lo scudo e partì col padre di Aldarn alla battaglia di Grigiobosco.
Ignaro che fosse sopravvissuto e rinchiuso a Cavigor, presi le redini della Ribellione e lottai instancabilmente per cinque lunghi anni contro l'oppressione di Phobos.
Ed ora, che tutti ci siamo ricongiunti... ora che so di non essere più orfano, ti prego, torna da me.
La solitudine è una cosa terribile, sia dietro le sbarre sia dentro al cuore.
Con affetto,
Caleb


Mausoleo del Monte Escanor, Cella delle Regine...

Elyon si ricordò di mettere un mazzo di fiori sulla pietra in cui era incisa l'epigrafe di Adleric, Principe Consorte della Ventottesima Dinastia Escanor, suo padre naturale, con lui condivideva gli occhi color celeste sbiadito.
Poi si inginocchiò dinanzi alla bellissima bara scolpita in alabastro dove giaceva Weira, sua madre...
-Maestà- mormorò Galgheita, rovinando grossolanamente l'intensità di quel momento -D-devo mettere i fiori anche sulla bara di vostra madre? Non ne ho molti e...-
-Metti pure ciò che resta- sorrise la ragazzina -Lei non voleva mai la fetta più grande, per la gioia del suo regno era disposta ad accontentarsi della minima parte-
-Era una donna davvero molto speciale, Altezza. Una donna strepitosa, nei suoi ultimi giorni ha fatto di tutto per tenervi lontano da Phobos, anche a costo della salute fin troppo cagionevole, poi... quel giorno in cui vostro fratello...- Galgheita si morse subito la grossa lingua tozza, non doveva dire queste cose.
-Cosa fece Phobos? Ti prego, Galgheita... tu sola sai cosa accadde- supplicò la Regina con un tono un po' imperioso, anche se era una dolce biondina, cominciava già ad usufruire dei diritti nobiliari che le erano concessi.
-Lui la... uccise, Maestà... con questo...- la guaritrice si slacciò un pendente a forma di cuneo che portava sempre al collo -Le trafisse in cuore con il Diamante di Zefras'k, la magia di quest'oggetto è in grado di tenere in agonia una vittima per molte ore dopo averla ferita mortalmente. Quel mostro ebbe tutto il tempo di compilare il testamento della madre e la costrinse a firmare mentre lei era in preda a dolori lancinanti e disumani- l'essere rettiliforme serrò i pugni, le nocche delle tre tozze dita divennero biancastre -Lord Cedric me lo diede come prova della morte della Regina per mano del Re Phobos. Io, Alborn e Miriadel scappammo la sera stessa, ma a carissimo prezzo...-
-Capisco- il volto della Regina, da imperturbabile, cominciò a rigarsi di lacrime -Spero solo che ora sia in pace-
-Lei era in pace solo quando vedeva che il suo popolo era in pace. Voi e le Guardiane avete sconfitto miseria e brutalità, avete liberato questo mondo da Phobos. Lei ora è sicuramente in pace, accanto ad Escanor, nella dimora di Kroitrass, dove i nostri avi vegliano sui loro cari viventi-
Elyon abbracciò forte Galgheita -Vorrei solo che lei fosse qui-
-Lei è qui, Maestà, se voi la sentirete veramente presente- la guaritrice indicò il petto della ragazzina, al centro, nel suo cuore -Lei non vi abbandonerà mai-
Elyon porse gli omaggi di rito alla Regina Weira e si diresse verso l'uscita del Mausoleo.
Appena il primo raggio di sole la investì, le sembrò che la madra la stesse avvolgendo in un tenero abbraccio e, circondata da quel torpose assoluto, versò le sue lacrime più nascoste.
La madre, però, volgeva gli occhi su di lei e accarezzò affettuosamente i suoi capelli.
-Fatti forza, figlia mia- le disse la sua voce, calda ma molto distante -L'amore di una madre vale l'attesa di tutta una vita, l'amore del tuo mondo vale l'impegno e la costanza di tutta la tua esistenza-


 

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Capitolo 2
*** Il nuovo Inquilino ***


"I nemici sono gli alleati più improbabili... gli amici sono i nemici più probabili"
Lord Cedric

Casa di Will...

La ragazzina dai capelli rossi varcò pigramente la soglia del soggiorno, sbadigliò alle prime luci dell'alba (o meglio, delle dieci e mezza, ma di domenica per Will erano le "prime luci dell'alba") e si sedette sul divano, afferrò il telecomando e iniziò a scorrere in maniera quasi automatica i canali televisivi... non si accorse nemmeno del giovane che le stava seduto accanto, che sorseggiava una tazzina di té verde con aria maliziosa.
-Ben arrivata, Will- disse Lord Cedric.
Will urlò e saltò in piedi col Cuore di Kandrakar in mano -Prova a muovere un muscolo e dovrai vedertela con me e una scarica di novemila watt diretta al cuore. Non sto scherzando, posso affrontarti anche da sola-
-Will!- la madre accorse dalla cucina, ancora col grambiule da cuoca -Quante volte ti ho detto di non aggredire i nostri ospiti?- si rivolse a Cedric -Oh, mi scusi. Un po' è l'età difficile un po' è le cattive compagnie che si fa-
-Ha proprio ragione, signora Vandom- Cedric posò delicatamente la tazzina sul piattino, con un'aristocrazia impeccabile nonostante la razza ambigua e aggressiva a cui apparteneva -Sa, penso che girare per i mondi con uno dei talismani più potenti dell'Universo e giudare insurrezioni contro il nostro amato Principe Phobos, grande benefattore di Meridian, non sia proprio una delle attività migliori per una tredicenne-
-Bene, credevo di essere l'unica a pensarlo. Ma lei deve capirmi, sono divorziata, con un bambino piccolo di cui occuparmi e una figlia degenere che passa metà del pomeriggio a inculcarmi in testa discorsi astrusi e diffamatori su questo Phobos, su Nerissa, Egalord e gente simile... Se solo fosse un po' più piccola le avrei dato una bella sculacciata e l'avrei mandata a letto senza cena, ma visto che ormai è grandicella, aspetto che maturi da sola-
-Non sa quanto ha ragione, signora Vandom. Io capisco benissimo Will- si alzò in piedi, si infilò l'impermeabile color canapa alla Tenente Colombo e fece per uscire -Anch'io sono stato giovane... solo che avevo una coda al posto delle gambe-
Will si riscosse dalla tance di domande e imprecazioni mentali nonappena sentì la porta chiudersi.


-Mamma!- Will gettò un'occhiata truce alla signora Vandom.
-Sì, tesoro?- la madre tornò in cucina e si ricominciò a lavare i piatti... se davvero doveva sorbirsi un'altra lamentosa filippica prosaica della figlia, tanto vale che facesse qualcosa di utile per la società, no?
-Che cosa significa!?-
-Significa che il signor Cedric sarà nostro inquilino nell'appartamento di fianco al nostro-
-Ma non puoi farlo!-
-Io e il consiglio di condominio siamo d'accordo. In più il signor Cedic paga... al contrario dei tuoi "amici"-
-Di che cosa stai parlando?-
-Sempilce... di Caleb e compagnia bella. Vengono sulla Terra senza permesso, si danno delle gran spadate e guerriglie per la città e non pagano nemmeno le tasse. Praticamente è lo stato che paga per loro, perciò anche noi privati cittadini. Se davvero devo tenermi in casa dei clandestini di Meridian, almeno mi assicuro che paghino...- la donna sfilò dal portafoglio una bella mazzetta di denaro terrestre -...E il signor Cedic non ha badato a spese. Per l'affitto l'ho preso un po' in giro, decuplicando il prezzo di ogni rata mensile e quello non ha battuto ciglio, mi ha pagato perfino tutte le dodici rate...- iniziò a mescolare la fonduta valdostana che si scioglieva placidamente nella pentola -...e tu è ora che abbandoni i tuoi pregiudizi su quella gente, tesoro-
-Ma sei impazzita!? Quelli sono criminali di livello interplanetario!- Will non voleva crederci.
-Senti, Will. Non farla tanto lunga. Stasera ho invitato il signor Cedric a cena da noi- le puntò il mestolo imburrato in fronte -E tu ti comporterai bene, sono stata chiara? Oppure niente concerto sabato sera-
-Ma c'è Vance Michael Justin!- protestò Will, poi il suo pensiero si spostò dall'idolo indiscusso delle ragazzine ad un piano risolutivo per mettere definitivamente dietro le sbarre quel delinque di un mezzo-serpente -Sevirà anche del pollo alle mandorle, immagino... vado a prenderlo io al Silver Dragon-
-Uhm... Oh? Ok, tesoro. In effetti il signor Cedric mi ha confessato di adorare il cibo cinese. Bella trovata, Will. Vedo che hai già seppellito l'ascia di guerra col nostro ospite. Bene. Mi fa piacere che possiate fare amicizia-

Silver Dragon...

Hay Lin correva avanti e indietro, i genitori le stavano addosso con lo sguardo e con la voce, sua madre le intimava di far presto con la bollitura del riso, mentre il padre, iperprotettivo da paura, aveva delle continue crisi di panico ogni volta che la sua cara figliola non compariva nel suo campo visivo.
La famiglia Lin era molto particolare nella sua paranoia, ma del resto gestivano un ristorante cinese in pieno centro e l'orario di punta e il calar del sole assicuravano un afflusso costante di clienti soffisticati alla ricerca di piatti esotici o di grossi camionisti ex-galeotti tutti tatuati e con uno stomaco molto, troppo capiente.
Yan Lin, l'anziana proprietaria del ristorante, sapeva trattare con tutte le tipologie di clienti, dai politici schizzinosi riguardo alla cultura culinaria orientale ai bambinetti incuriositi dalle lampade cinesi e dagli ideogrammi che Hay Lin si divertiva a disegnare sulle insegne.
Tutto si aspettavano i Lin, a parte vedere Will entrare nel Silver Dragon, erano già le sette e mezza e un'enorme calca di clienti imbufaliti imprecava cori razzisti contro la proprietaria e la sua famiglia, che non si sbrigavano a servirli.
-Benvenuta, Will- Yan Lin sorrise come solo lei sapeva fare, le rughe attorno alle labbra si corrugavano dolcemente con le borse sotto gli occhi -Posso esserti utile?-
-Cercavo Hay Lin. E' una questione complicata, riguarda Cedric-
-Purtroppo la mia nipotina è molto indaffarata, tesoro. Ma gli riferirò il messaggio. Comunque, vuoi che ti impacchetti il pollo alle mandorle?-
-Oh, sì, grazie...- Will strabuzzò gli occhi -...ma... come fa a sapere...-
-Telepatia, tesoro, telepatia...- Yan Lin fece l'occhiolino -Ricorda che il pensiero non è altro che uno stimolto di impulsi elettrici nervosi, l'energia elettrica è il tuo Elemento e sono sicura che se giocherai bene le tue carte riuscirai a mettere in scacco anche uno come Cedric- le porse la confezione di pollo alle mandorle appena confezionato -Ecco a te, offre la casa-
Senza nemmeno accorgersi di essere entrata, Will si ritrovò fuori dal Silver Dragon.
Avrebbe voluto contattare Hay Lin e organizzare assieme alle altre un'imboscata a cena per rapire Cedric, ma questo avrebbe fatto andare di matto la madre...
Ora Yan Lin le aveva mostrato la via alternativa, il temporeggiamento e la fraternizzazione col nemico, di gran lunga più civile e produttivo che torturare Cedric.

Casa di Will...

-Oh, Cedric, accomodati- la donna indicò la tavola imbandita -Will ci ha portato il pollo alle mandorle-
Cedric sorrise -Ma che brava ragazzina, spero solo che non sia avvelenato, anche se sono immune ad ogni tipo di tossina per via della mia natura rettile-
Will percepì l'ipocrisia dell'ospite e captò i suoi pensieri.
"A che gioco stai giocando, Guardiana? Se è uno dei tuoi patetici trucchetti sappi che mi trasformo qui davanti a tutti e inghiotto viva tua madre e il tuo fratellino "
Nonostante questi pensieri chiaramente ostili, il nemico riprese il suo portamento simpatico e caparbio del tipico nuovo inquilino.
-Vuoi accomodarti?- domandò la donna.
-Oh, sì, signora Vandom- Cedric si sedette.
-Dunque, come vanno le cose a Meridian?-
-Molto male, signora Vandom, molto male. Prima di trovare sistemazione qui ho dovuto dimorare nei boschi alla mercé delle bestie selvatiche, che poi ho mangiato-
-Oh, che simpatico! Hai visto, Will? Quasi quasi lascio anche quello sfigato di Dean Collins e mi metto con Cedric-
Will allontanò dalla mente quell'orripilante eventualità, averlo come patrigno sarebbe stato assolutamente imbarazzante, oltre che mettere a repentaglio la propria vita ogni giorno si ritroverebbe con dei fratellastri metà uomani metà lucertole, serpeti o robe del genere.
"Se fossi tuo patrigno ti riempirei di frustate dalla mattina alla sera. Quelli come te il li scorticavo vivi al castello di Phobos. Ah, che bei tempi!"
-Che lavoro fate, signor Cedric- domandò all'improvviso Will.
"Hai anche il coraggio di chiedermelo, sfrontata?"
-Prime che tu e le tue amiche mi sfasciaste il negozio ero un libraio di una certa fama qui a Haeterfield, ora sono disoccupato. Pensavo di inserirmi nel mondo del design- il ragazzo acchiappò un pezzo di pollo in salsa agrodolce con un rapido e preciso gesto delle bacchette di legno.
-Design di cosa, di strumenti di tortura o di arredamento di castelli per Signori Oscuri esigenti?-
"Se ti fa piacere saperlo, Guardiana. Sono stato io a progettare la torre di Isengard di Saruman"
-Will!- la donna diede uno schiaffetto sulla nuca della ragazzina -La scusi, Cedric. Il fatto è che ama farmi fare figure del genere davanti ai miei ospiti. Persi che quando è venuta mia zia Rosie...-
Cedric sorrise -Non deve biasimarla, signora Vandom. La piccola mi sta simpatica, vorrei darle l'occasione di lavorare per rimettere a posto la mia libreria-
-Ma è meraviglioso!- alla signora Vandom brillavano gli occhi -Finalmente mia figlia farà qualcosa di utile per la società!-
-Sì, è meraviglioso!- scherzò Will -Finalmente lo Ye Old Bookshop, Centro Operativo per Criminali al Servizio del Principe Phobos riaprirà i battenti. Prevedo bastimenti di mutaforma e soldati armati fino ai denti che si ammasseranno sui portali per assistere al taglio del nastro rosso-
"ADESSO BASTA!" pensò Cedric e stava anche per gridarlo, la potenza della sua presa aveva già incrinato parecchio il bicchiere d'acqua che stava sorseggiando, le pupille si stavano restringendo, l'iride stava diventando di un colorito giallo sabbia, la pelle si stava inscurendo e squamando e una vistosa lingua biforcuta si muoveva dentro la sua bocca. "Autocontrollo" si disse, sfruttando una tecnica di rilassamento che Phobos gli aveva insegnato "Autocontrollo".
-E' stata una cena meravigliosa, Susan, davvero- Cedric si infilò l'impermeabile e si diresse al suo appartamente.
-Sicuro che non vuoi anche il dessert? Ho preparato il profiterol...- la signora Vandom stava sfornando anche dei cannoli siciliani.
-No, grazie. Sarà per un'altra volta- il ragazzo si rivolse a Will, si abbassò verso di lei fino a raggiungere l'orecchio -Prova ancora a fare una scenata del genere e io ti rovino lo sviluppo, sono stato chiaro?-
Ma Will sfoggiò il suo solito sorriso fanciullesco, fra le mani reggeva il Cuore di Kandrakar -Cosa c'è, Cedric? Ti stai rammollendo? Sbaglio o prima hai pensato di trasformarti e di mangiarti mia madre?- sussurrò lei -Beh, sappi che non ho più paura di te. Ho sconfitto Phobos e Nerissa e il Profeta ha potenziato i miei poteri in maniera tale da poter infondere la vita anche nei morti. Se solo proverai ad alzare un dito contro di me, io ti ridurrò in uno stato tale che dovrai imparare a strisciare sulla lingua per muoverti-
Con un ultimo sorriso eloquente, Cedric tornò nel suo appartamento e Will, stremata, cadde sul divano.
Non le importavano più le ramanzine su quanto si era comportata male ecc... ecc... ecc... di sua madre.
Ora voleva solo riposare
 

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Capitolo 3
*** Un serpente in fuga ***


"Lo cercarono da Ver'kot a Muretall, da Basiliade a Meridian, da Kandrakar agli oscuri regni di Askatodd. Trovarono solo la pelle della sua muta e, allora si pentirono di non essere stati lì a fargli loro la muta a fil di spada"
Profeta

-Buongiorno, Will- Cedric sfoggiò un ennesimo sorriso da classico buon vicino appena Will mise piede fuori di casa.
-Buongior, Cedric- rispose Will con uno sbuffo, ormai doveva farci l'abitudine...
-Dove vai di bello?-
-A scuola, a meno che non ti venga voglia di seguirmi-
-Perché mai dovrei? Nella mia forma umana dimostro quasi trent'anni, passerei per un patetico pedofilo incallito se entrassi nello Sheffield Institute- Cedric si acconciò alla meglio i lunghi capelli con un nastro rosso -E comunque sia, ho altro da fare-
Will gli si avvicinò -Qualcosa come tramare un nuovo piano supersegreto per permette a Phobos di conquistare la Terra?-
Cedric le scompigliò dolcemente i capelli rosso fiamma -Il mio principe non ha alcun interesse per questo mondo, sai? E' molto sensibile all'alto tasso d'inquinamento delle grandi città, non vorrei che i suoi divini polmoni venissero intasati da qualcuno dei vostri veleni terrestri-
Will sorrise falsamente e partì alla volta della scuola.



Sheffield Institute, Ricreazione...

-Cedric è a casa tua?- urlò Cornelia, poi arrossì, vedendo che tutti gli altri ragazzi ed insegnanti che erano in cortile la fissavano sorpresi.
-Non è esattamente a casa mia- spiegò Will -Diciamo che è un nuovo inquilino del mio condominio-
-Devi stare attentissima- suggerì Taranee -Potrebbe attaccare te e la tua famiglia nel cuore della notte-
-A questo ho già pensato, ho utilizzato la Quintessenza per dar vita al forno, al frigorifero e alla caldaia. Loro daranno l'allarme se qualcuno tenta di entrare e lo terranno occupato il tempo che mi basta per trasformarmi e mandarlo K.O.-
-Ingegnoso- rifletté Hay Lin -Sai che anche la nonna utilizzava un trucchetto simile quand'ero piccola? Solo che lei utilizzava il potere dell'Aria per amplificare tutti i suoni che c'erano in casa e correva da me appena mi ficcavo nei guai-
-Io propongo di temporeggiare- sussurrò Irma, ma le sue parole attrassero tutti gli sguardi delle sue amiche.
-In che senso?- domandò Will.
-Nel senso che potremmo sfruttare questa situazione a nostro vantaggio. Ora che Cedric è in mano nostra possiamo leggergli nella mente, cosa che Will ha dimostrato non essere così difficile, e anticipare tutti i suoi piani e quelli di Phobos-
-Phobos può anche aspettare, Guardiane- la massiccia forma squadrata della professoressa Rudolph torreggiava sulle ragazzine minute -Ho bisogno urgentemente dei vostri...- con la fronte grondante di sudore, gettò occhiate frenetiche a destra e a sinistra, evitanto di incrociare gli occhi degli studenti nel cortile per evitare di tradirsi -...ehm... magici...- doveva stare attenta a misurare le parole, soprattutto di fronte a dei terrestri -...poteri...-
Hay Lin, dal cuore puro e dalla mente spensierata, non badò a queste formalità -Cosa c'è? Hanno liberato ancora i Larvek per la scuola? O è un nuovo attacco dei suini inferociti invisibili?-
-Si è aperto un portale nella palestra- disse la professoressa Rudolph a denti stretti -I miei poteri non sono in grado di chiuderlo. Ho bisogno che interveniate voi-
Will agrottò le sopracciglia -Un portale? Qui a scuola? Com'è possibile?-
-E' stato attivato da un altro pianeta. Ero presente quando si è aperto, stavo assistendo ad una partita di pallavolo. Ho sprecato quasi tutte le forze per cancellare il ricordo del portale dalla mente degli studenti, ma finché rimarrà aperto non posso garantirvi che qualche malintenzionato non lo utilizzi per fare razzia nel nostro mondo-
-D'accordo, andiamo-
Le Guardiane, accompagnate dalla professoressa Rudolph, si diressero nella spaziosa palestra.
Dei lievi bagliori azzurri si proiettarono sulle pareti, era come un piccolo vortice di luce che ruotava incessantemente i suoi raggi luminescenti su se stessi.
Al contatto emetteva delle leggerissime scariche di energia dovute alla differenza di potenziale fra il mondo da cui si apriva (detto Oyarsh, Pianeta Origine) e il mondo in cui si apriva (detto Porasjju, Pianeta Termine).
Will tese le mani e i Cuore di Kandrakar si librò vibrando a pochi metri dal portale, la luce rosata stava irradiando i vortice azzurrino, il cui diametro si restringeva sempre più.
All'improvviso, come allertati dal varco che stava per chiudersi, nove figure dai volti coperti da una maschera bianca si proiettarono nella palestra a tutta velocità, fra le mani reggevano delle pesanti spade a doppia lamina in acciaio.
-Awr'eddas... Awr'eddas...- Will non sapeva nemmeno che cosa le sue labbra stessero tentando di pronunciare in quel momento.
Quelle parole le venivano spontanee, quasi istinive.
Una delle figure, alto almeno due metri con una maschera molto più decorata delle altre, si fece vicinissimo alla ragazzina, la fissava dritto negli occhi... anche dietro ad una maschera sembrava di vedere qualcosa di maledettamente familiare...
-Vostra Maestà- disse l'alta figura con voce stanamente soave.
Dal portale emersero anche un uomo vestito di tutto punto ed una creatura dalle ingannevoli forme femminili, con la pelle color acqua e i capelli verde scuro.
-Rapporto, Capitano Qu-Weeo- disse schiettamente l'uomo.
-Maestà- la figura indicò Will -Questa ragazza ha parlato nella nostra lingua. Le ho sentito chiaramente pronunciare "Vi prego, fermetevi" in arkhantiano-
-Come può essere- riflette l'uomo, poi si rivolse alla Guardiana della Quintessenza -Katrem'iowelet?-
-S-scusi- Will arrossì lievemente -Io non ho... non ho capito una parola. Mi dispiace-
-Re Ari- disse la strana creatura che stava affianco all'uomo -Quella ragazza ha con se il Cuore di Kandrakar-
Ad Ari bastò un solo sguardo al ciondolo di Will... -Adesso mi è tutto chiaro- alzò la mano destra e tutti i suoi soldati lasciarono abbassarono le armi -Lasciateli immediatemente. Sono le Guardiane di Kandrakar-
-Ma allora... come...?- il Capitano Qu-Weeo esitò con la lama stretta in pugno -...come fa a sapere la nostra lingua?-
-Beh, ecco...- Will tentò il primo collegamento fra Arkhanta e il Cuore di Kandrakar che le veniva in mente -...vedete... nel Cuore di Kandrakar ho accolto lo spirito del Profeta, che era originario del vostro pianeta e forse è stato il suo influsso a farmi spicciacare qualche sillaba nella vostra lingua. Piuttosto, che cosa ci fate qui? Chi vi ha autorizzati ad aprire un portale su uno dei pianeti sotto la nostra protezione?-
Ari si sfilò il mantello e si sedette, con un gesto invitò tutti i suoi soldati, Galgheita e le Guardiane a sedersi sul duro e freddo parque della palestra -Nella mia storia, Guardiana, c'è dolore, disperazione e sete di vendetta.
Se mi concedi qualche minuto te la racconterò per filo e per segno.
Io sono Ari, figlio di Rayas's, della Casata Reale di Arkhanta. Presi moglie a quindic'anni, e qualche anno più tardi avemmo un figlio, Maqi. Purtroppo Jamajeda ci ha lasciati pochi anni orsono e Maqi si è chiuso in sé stesso, senza più amici e senza più l'amore che solo una madre poteva dargli.
Io tentai in tutti i modi di renderlo felice, ma la sua mente vagava libera in mondi immaginari, fra creature incantate ed esseri strani perfino agli occhi dei meridiani.
Un triste giorno commisi il terribile errore di aiutare un ragazzo moribondo alle porte del mio palazzo, diceva di essere un ambasciatore della Regina Elyon e, visti gli ottimi rapporti fra le nostre due casate, ordinai ai miei migliori guaritori di prendersi cura di lui.
Quando si rimise del tutto, insistette per banchettare con me, promettendomi che avrebbe reso conto della mia gentilezza alla Regina, io accettai.
Proprio mentre stavamo per finire di mangiare, egli mi si avvicinò, mi strinse la mano e fece un buffetto a mio figlio, poi lo prese per la collottola e allora assistetti ad una delle scene più spaventose della mia vita...
Quel ragazzo si era trasformato in un uomo-serpente, viscido e squamoso, ordinai alle guardie di abbatterlo, ma lui aveva preso in ostaggio Maqi.
Mi ordinò di aprirgli un portale a destinazione casuale o sarebbe stato peggio per mio figlio.
Yua, la mia Banshee, aprì per lui un portale, di cui nessuno sapeva la destinazione, nemmeno la creatura che aveva preso in ostaggio mio figlio.
Adirato più che mai, ho messo su un esercito e mi sono messo a cercare quel viscido traditore in lungo e in largo, su ogni regno dove lui aveva strisciato...
Le sue ultime tracce portavano fino alla Terra, avevo preparato una squadra d'assalto, poi abbiamo visto che il portale di trasporto cominciava a perdere potenza e, credendo che dall'altra parte ci fossero Phobos o i suoi scagnozzi, ci siamo lanciati all'assalto.
Vi chiedo nuovamente scusa, Guardiane-
Will si alzò in piedi -Allora voi... state cercando Cedric-
Ari sbarrò gli occhi -Cedric... sì... è così che si faceva chiamare... Lord Cedric...-
-Cosa?- si stupì Hay Lin -Non sapevate che Cedric era il braccio destro di Phobos?-
-Dalle voci che mi erano giunte, il braccio destro del Principe Phobos era un certo Vathek-
-Mi sa che abbiamo fatto tutti un gran buco nell'acqua- disse Taranee -Forse possiamo aiutarvi ad acciuffare quel furfante-
-Già- disse Irma -Stavo giusto preparando una strategia infallibile-
-Voi sapete dove si trova?- Ari si alzò in piedi, gli altri soldati fecero lo stesso.
-Sì- Will gli si avvicinò, avvertiva più ira e desiderio di vendetta in quell'uomo che desiderio di poter riabbracciare il proprio figlio -Ma dovete promettermi di non fare sciocchezze-
-Già- annuì Cornelia -Se facciamo un passo falso per quel bambino potrebbe essere la fine, i tuoi uomini verrebbero massacrati, il tuo regno cadere in disgrazia per sempre e la tua millenari discendenza concludersi con i tuoi ultimi spasimi di vita o, cosa ancor più grave, potrei rompermi un'unghia-
-CORNELIA!- gridarono tutti all'unisono, il livello di frivolezza aveva raggiunte vette insostenibili. 
-Che c'è? Credi forse che il destino di un pianeta e dei suoi abitanti sia più importante della mia manicure. Hai idea di quanto mi sia costata? Santo Cielo, ho quasi avuto uno shock anafilattico quando ho perso una ciocca di capelli durante l'ultima battaglia con Egalord-
-Non indugiamo dunque- Ari spronò i suoi soldati -Avanti, Uomini di Arkhanta! Il vostro re vi sprona alla guerra. Solo morte attende quell'essere ignobile che ha osato tanto-

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Capitolo 4
*** Attacco alla palazzina B... ***


"Queste sono le tre lingue da sapere assolutamente: la lingua della mente (per pensare il bene e le cose rette), la lingua delle mani (per fare il bane e le cose rette) e la lingua del cuore (per distinguere ciò che è buono e retto da ciò che non lo è)"
Papa Francesco

Casa di Will...

-Chi è tutta questa gente!?- gridò la madre rivolta alla figlia.
-Sono dei... ecco... dei Guerrieri di Arkhanta, sono qui per tendere un'imboscata a Cedric e liberare il figlio di Ari- Will ormai sapeva che mentire alla madre non serviva a nulla, tanto valeva raccontarle tutta la verità.
-Non se ne parla proprio, signorina. Non lascerò che tu, le tue amiche Guardiane o questa marmaglia di bellimbusti mascherati facciate scappare a gambe levate uno dei miei migliori condomini- la signora Vandom prese Will per il braccio e con la mano tesa fece come per congedare gli ospiti indesiderati.
Allorché Ari pose sul tavolino in ebano un sacchetto di iuta, pieno di sassolini luccicanti.
La signora Vandom ne prese una in mano e la fissò stupefatta per qualche secondo.
Erano pepite di oro purissimo.
-Benvenuti!- la madre si fece più cortese nei confronti degli arkhantiani e delle altre W.I.T.C.H. -Ho appena infornato dei cannelloni alla besciamella, ne volete un po'?-
-Oh, sì, grazie mamma- disse Will, appena la donna varcò la soglia della cucina, la ragazza organizzò una specie di War Room, formata da un tavolino di ebano su cui era posta una larga scacchiera, tutt'attorno erano disposti morbidi cuscini di cotone.
-Dunque- iniziò, posizionando quattro pedoni neri su quattro caselle, in assetto difensivo -Questo è Cedric. Ho dovuto usare quattro pedoni per fare una proporzione delle sue fattezze rispetto alle nostre-
-Non ce ne sarà bisogno- il Capitano Qu-Weeo rimosse tre pedoni -C'è una buona possibilità che riusciamo a sorprenderlo quand'è ancora nella sua forma umana-
-Non è comunque il caso di rischiare- Taranee utilizzò la telecinesi per rimettere i tre pedoni vicino all'ultimo, che era rimasto solo.
-Questi siamo noi- Will posizionò vari pezzi bianchi davanti a Cedric -Le torri sono sono Taranee e Irma, l'acqua e il fuoco sono elementi che possono sfondare facilmente le difese del nemico.
I cavalli sono Hay Lin e Cornelia, la terra e l'aria sono elementi che consentono di muoverci in più direzioni per evitare gli attacchi di Cedric.
I tuoi soldati sono i pedoni, che (passatemi il termine) fungeranno da carne da macello.
Il Capitano e la Banshee sono gli alfieri, in quanto possono utilizzare armi, velocità e poteri magici per sbaragliare ogni nemico in linea obliqua.
Ari sarà il re, anche se ha poche possibilità di agire, la battaglia dipenderà comunque da lui, dovremo difenderlo ad ogni costo.
Io sarò la regina, il potere della Quintessenza mi permette di muovermi dove e come voglio, sono uno dei pezzi più forti, ma ricordatevi che l'obiettivo primario è difendere Ari e salvare Maqi- indicò un pedone nero posto dietro a Cedric -Scusate, avevo esaurito i pezzi bianchi, così ho utilizzato uno nero... ma non ha alcuna influenza sulla realtà...-
Delle lacrime amare trafissero il volto scavato di Ari.
-Che vi succede, mio signore?- la Banshee si fece affianco al re.
Con gli occhi lucidi ed irritati e un sorriso triste sulle labbra, Ari parlò -Ho paura che questo sia in realtà un terribile presagio. Il mio bambino ha passato così tanto tempo con quel mostro, potrebbe averlo corrotto, portato dalla sua parte sfruttando la sua... la sua debolezza...-
-Non è colpa tua, Ari- lo consolò Yua -Né l'Oracolo né io abbiamo il potere di penetrare nella profonda mente scossa del bambino (per ragioni ignote ad entrambi), eppure io, per sdebitarmi della tua gentilezza nei miei confronti, ho deciso spontaneamente di mettere me e i miei immensi poteri al servizio tuo e della tua casata per l'eternità.
E sappi che mai e poi mai io permetterò che accada qualcosa a Maqui, dovessi anche morire-
Abbandonando ogni fierezza ed ogni formalità, il re Ari abbracciò forte la Banshee, che ricambiò con uno sguardo molto umano ed una stretta materna.
-Vi ho portato i cannelloni- la madre di Will emerse della cucina con una teglia enorme di pasta sfoglia ricoperta di besciamella.
Un altro magico momento rovianto.
Ricomponendosi, le Guardiane e i loro ospiti pianificarono al millimetro il piano d'attacco sulla scacchiera, e, fra un boccone e l'altro, smerigliarono le lame e si concentrarono, incanalando più energia mistica possibile.



Appartamento di Cedric...

Quello che più spaventò Will di quell'appartamento non fu la porta misteriosamente lasciata aperta, quanto la completa assenza di cadaveri mangiati per metà, di manufatti maleditti o di enormi cartelloni pubblicitari per far risaltare la figura del magnanimo e filantropico Principe Phobos fra i terrestri.
Era un appartamento semplicissimo, formato da un'unica stanza centrale, che fungeva da cucina, salotto e camera da letto, a cui erano collegate le anguste stanzette da bagno e il minuscolo riposiglio tappezzato di libri antichi, volumi esoterici e scritti mistici millenari.
-Ma...che...?- il Capitano Qu-Weeo, attirato da una luce innaturale, si affacciò dietro ad un muro e vide il principino Maqi saduto sulla moquette rosata davanti ad una strana scatola che emetteva luce e scene violentissime.
Il principino era tutto preso da quelle figure e da quei suoni, premeva ripetutamente e in maniera metodica dai tasti su una scatoletta più piccola, collegata al televisore da un sottile filamento nero.
-Vostra Maestà- il Capitano fece cenno al suo sovrano, i due si affacciarono e per poco Ari non emise un acutissimo grido di gioia.
-Figlio mio!- le parole non gli venivano... l'emozione era incredibile...
Appena udì la sua voce, il ragazzino davanti alla Playstation si voltò verso il padre, poi, dopo pochi secondi, ritornò al suo entusiasmante gioco in mondi virtuali come solo lui sapeva viverli.
-Gli ho regalato questo giochino per intrattenerlo e istruirlo alla violenza- disse una voce sibilante nell'ombra, si intravvedevano solo due occhi gialli coperti da una mascherina rossa, posti ad un'altezza ragguardevole.
-Ok- disse il Capitano -Effetto sorpresa scartato- impugnò la spada, gli altri soldati fecero lo stesso, restando in attesa.
-Pensavate di poter organizzare un raid in casa mia senza che io lo venissi a sapere? Poveri sciocchi, le mie mura sono spesse quanto l'aria, mi è bastato appoggiarmi alla parete con un bicchiere sull'orecchio per smascherare il vostro piano dalla A alla Z. E vi avverto che io sono un po' più complicato degli scacchi-
-Strano per una pedina di Phobos- Will lanciò un raggio elettrico verso gli occhi nell'oscurità, la creatura strisciò via di colpo, urtando tutti e nove i soldati, questo a scapito dell'occultamento, ora era a portata di tiro.
Un getto d'acqua, un getto di fuco e un getto d'aria lo colpirono in pieno petto, gridò e ricadde dolorante a terra.
Ari prese una lama dalle mani del Capitano -Preparati ad incontrare gli Dei del Peccato, lurido...-
-Aspetta! Aspetta! Aspetta, o magnanimo Ari- implorò il serpente dolorante -Risparmia la mia vita e...-
-Non c'è nessun dono che possa cancellare l'offesa che hai recato alla mia dinastia, sporco verme- la lama era a pochissimo millimetri dal collo taurino dell'essere.
-Ciò che posso offrirti è un utile consiglio, o sommo Ari- Cedric abbozzò ad un sorriso grottesco, con i dentri digrignati -Attento alla coda-



Senza neppure accorgersene, Ari si ritrovò la massiccia coda di Cedric racchiusa a spire intorno al proprio corpo e al proprio braccio, finché non lasciò la spada, che cadde a terra.
-Il re si è gettato incautamente nelle mie mani, ignaro che quattro pedoni sono in grado di mangiare in ogni caso. Ed ora, se non ricordo male le regole, ho fatto Scacco Matto- Cedric alzò il re in alto, mostrandolo sofferente di fronte alle Guardiane e ai suoi Guerrieri -Arrendetevi!-
Will chinò il capo... avevano fallito miseramente... accettò sportivamente l'umiliante sconfitta.
-Sai, Will? Ho una mezza idea di fagocitarti viva, probabilmente assorbirei anche il potere del Cuore di Kandrakar e la mia forza diverrebbe ragguardevole. Ti propongo un accordo, se ti offri spontaneamente a me io lascerò libero Maqi, Ari e le tua amiche-
Era una mossa disonestissima, quel mostro faceva leva sul desiderio di Ari di riabbracciare il figlio, il tutto a caro prezzo però, l'atto più sacrilego al mondo, lasciar morire una Guardiana.
Will si aspettò di sentire i denti dilaniarle le carni e di venire smaciullata dai succhi gastrici per i successivi mesi... invece l'unica cosa che udì fu un...
RATTATTATTATAATTAAA...
Cedric lasciò la presa, Ari svatté per terra e, immerso in una tempesta di proiettili metallici, prese lo storico Maqi per mano e lo condusse al rifugio.
Will non voleva crederci, sulla soglia dell'appartamento di Cedric c'era sua madre... con una mitragliatrice carica fra le braccia, che sparava colpi all'impazzata contro la creatura verde strisciante.
-Mamma!- esclamò Will.
-Di cosa ti stupisci?- le sorrise la madre -Noi dell'amministrazione condominiale giriamo sempre armati per far quadrare i conti a fine mese. E poi una mitragliatrice è il minimo per imporsi su una teenager svogliata-
Cedric, ormai confinato in un angolo dell'appartamento, urlò con gli occhi iniettati di sangue -MALEDETTA!!!-
-Tu non avresti mai pagato le seconde rate dell'appartamento, Cedric- la signora Vandom frugò nella tascadel grambiule da cucine e ne estrasse una...
-GRANATA!- urlarono le W.I.T.C.H. all'unisono, tremanti come delle foglie.
-Io sono una servitrice dello Stato e reggo l'imperitura fiamma fiscale. Non passerai, Evasore. In nome degli Stati Confederati, del Governo e dell'Amministrazione di Condominio... Tu... sei... sfrattato!- lanciò la granata, la deflagrazione fu così violenta da demolire la parte dell'appartamento che dava sulla strada, Cedric precipitò da sei dodici piani di altezza e, mezzo morto, se la diede a gambe, o meglio, se la diede a coda.
La deflagrazione aveva fatto i suoi bei danni anche agli altri appartamenti e ferito parecchi dei soldati.
Per fortuna, però, nessun aveva riportato ferite gravi.
-Ma sei impazzita?- disse Will.
-No, tesoro. Sono solo coerente con quanto ho detto in principio. Io voglio che la gente mi paghi... E comuque. Si può sapere come sei vestita?-
Will arrossì, era una delle prime volte che la madre la vedeva nella sua forma di Guardiana... era ancora difficile per lei accettare questa storia di magie, guerre e gente che non paga le tasse.

-Vi ringrazio, Guardiane- Ari si inchinò fino alle ginocchia, in figlioletto stava dietro alle sua gambe, scosso ed impaurito -Senza il vostro aiuto e il tempestivo intervento di questa donna io sarei di sicuro morto e così tutti i miei uomini-
-Bene... ehm...- la signora Vandom tese la mano -...E... questa gratitudine, convertita in dollari, quanto sarebbe?-
-Dieci sacchi di pietre d'oro- Ari e i suoi uomini offrirono alla donna tutto il denaro che si erano portati dietro.
-Ottimo. Questo ripagherà le spese di ristrutturazione-
Dopo gli ultimi saluti, abbracci e congedi, re Ari, il figlio, la Banshee e la scorta si allontanarono nella nebbiosa notta di Haeterfield.
Il Capitano Qu-Weeo retrocedette assieme ad un altro soldato -Di a Lord Karitas che il bambino è nelle nostre mani. Il piano di Phobos per impossessarsene è fallito-
Il soldato annuì, si staccò dal gruppo e corse via nella notte.

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Capitolo 5
*** Il dono della Lava ***


"Di tutti i draghi degli Elementi, la ninfa Xin Jing amava Sao Feng, il drago del Fuoco. Quando ella morì, Sao Feng pianse per molti giorni e per molte notti.
<> imprecava l'Imperatore <>"
Storie di Kandrakar, Cap.7, Elemento Fuoco

Cina...

Taranee si trovava tutta sola in un paesino sperduto.
C'era molta miseria in quei luoghi, lavoratori stanchi, mendicanti e bambini stipati nelle baracche...
Ma fra tutti, spiccava un ragazzo, dai capelli castani, avvolto in un pesante pastrano color giunco, con una balestra fra le mani e una spada nella cintura a tracolla.
Gli occhi a taglio occhidentale lo rendevano molto riconoscibile in quel villaggio asiatico e la misteriosa lingua con cui parlava fra sé e sé faceva dubitare perfino che fosse un terrestre.
-Caleb- sussurrò telepaticamente Taranee, pochi metri dietro al ragazzo -Vieni qui!-
Caleb, con aria circospetta, si avvicinò alla ragazza incappucciata.
-Perché mi hai chiesto di venire qui? Ho dovuto chiedere alla Regina un portale di priorità assoluta rispetto agli altri agenti terrestri- sussurrò, facendo una smorfia alla vista di una vecchia signora intenta a decapitare un pollo con un coltellaccio malandato -Spero che sia per una valida ragione, perché questo posto è... strano... -
-Avanti, Caleb. Hai capitanato i plotoni di Meridian contro le forze di Hujerti, ti sei intrufolato nelle gelide terre di Rewagass e nei regni di Uulir e ora hai paura di un paesotto sottosviluppato? Hay Lin non mi ha mai parlato così della terra dei suoi avi. Beh... forse le cose sono cambiate da quando lei c'è stata l'ultima volta... sempre che ci sia stata, naturalmente-
-Taranee, ti ricordo che sulle mie spalle gravano importanti fardetti in campo militare, non sono un turista abusivo-
-Non siamo qui per una gita di piacere- i due si incamminarono per una strada di pianura costeggiata dalle risaie stracolme di braccianti -Mi invia Kandrakar-
Soltanto quando la vegetazione di infittì e il sentiero divenne scosceso, Taranee si tolse il cappuccio e il mantello, rivelando la sua forma di Guardiana.
Caleb fece una faccia perplessa, fra lo smarrito e il titubante.
-L'Oracolo ha infuso del potere extra nella stilla del Fuoco in modo che io possa operare indipendetemente da Will- disse Taranee.
-Quindi lei non sa che...-
-No, non lo sa. Le ho detto che ero partita per un week-end in montagna, ma non penso che ci metterà molto a fare due più due e...-
-Prima di tutto spiegami perché siamo qui-
-L'Oracolo mi ha detto che l'Elemento fuoco gli aveva parlato, Sao Feng richiamava anche me a portare un dono all'Imperatore della Cina. Anche Halinor è venuta qui molti anni fa-
-Non per mettere in discussione le venerabili doti divinatorie di Himerish, ma sei proprio sicura che qui esista ancora un Imperatore-
Taranee si bloccò di colpo.
Dalle noiose ed interminabili lezioni del professor Collins aveva imparato due cose:
1) Non aveva attenzioni che per Will per farsi piacere dalla signora Vandom.
2) In Cina era stata istituita la Repubblica Popolare Cinese.

-Oh, no! Abbiamo fatto un giro a vuoto-
-Lo sapevo- sorrise Caleb, incrociando le braccia -Lo sapevo che non dovevo accettare questo stupido incarico...-
-Ascoltami bene, Caleb!- Taranee gli rispose per le righe -Io sono quasi stata fatta a pezzi dalla deflagrazione di una granata che la madre di Will ha lanciato in un appartamento perché Cedric le rifilava denaro falso, perciò adesso, con o senza di te (che fra l'altro non hai fatto altro che lamentarti per tutto il tempo) io troverò l'Imperatore della Cina, dovessi anche seguire rivangare nell'albero genialogico della Famiglia Imperiale-
Caleb la fissò interdetto per un po' -E' così importante per te?-
-Non... non lo so... sento solo che devo... è come un legame, un giuramento che non ho fatto io, ma che il Fuoco ha sancito per sempre col signore di queste terre- la ragazzina si portò le mani alle tempie e si sedette, quasi dolorante, le prime lacrime scesero a terra e si mescolarono col terreno vangato.
Una mano dolce e premurosa le sfiorò il viso -Ogni patto è un patto, Guardiana, io ti aiuterò-
Taranee sorrise.



-A proposito- Caleb si fletté sulle ginocchia, pose la mano coperta dai guanti fino alle nocche sull'elsa della spada e la estrasse -Pregherei il nostro gentile inseguitore di farsi avanti, se non vuole che lo scovi io con la mia balestra-
Un esserino molto simile a Blunk, ma con peli e basette molto più folti, uscì dalle sterpaglie con aria delusa e un po' amareggiata -Come ha fatto a scoprire me? Io nascosto molto bene, io no fatto nessun rumore-
Caleb rimise la spada nel fodero -Voi Passling siete molto restii a lavarvi, il vostro fetore vi tradisce anche nelle imboscate meglio riuscite-
-Scusa me, Guardiana e giovane guerriero. Io Baratas's, figlio di Brakatuk, protettore di erede Imperiale-
Taranee si alzò in piedi di colpo -L'erede Imperiale?- mormorò.
-Sì. Erede di Dinastia Imperiale di Cina. Regina Weira inviato me qui sessant'anni fa per vegliare e proteggere figli di figli di Impero da comunismo di Mao Tze Tung. Io lasciato Meridian, mie paludi e mia famiglia, da moltissimo tempo più io no torno, da moltissimo tempo io no vedo mio figlio Blunk-
Caleb fece una smorfia -Blunk? Blunk è tuo figlio?-
-Sì... lui mio figlio...- gli occhi gialli del vecchio Passling si illuminarono -Voi conosce lui?-
-Sfortunatamente sì. Il suo fetore impermea costantemente la mia divisa, visto che ora è mio stretto collaboratore al comando dell'Esercito Reale di Meridian-
-Molto bene... molto bene...- Baratas's fece un sorriso che arrivava da un lato all'altro della grottesca faccia verde, mostrando una schistra di denti neri e ingialliti -...io molto fiero di lui. Lui bravo, lui bravo, io sapevo sempre, sempre bravo. Io pensa che Principino Phobos felice di suo nuovo suddito-
-Phobos era solo un tiranno, ma noi Guardiane l'abbiamo sconfitto- affermò orgogliosamente Taranee.
-Cosa? Lui? Tiranno? Ah, sì... ora che io pensa, quando lui piccolo lui una volta ha marchiato me con carbone ardente, lui detto me "Crepa, Brutto Rospo!" o "Schiatta, Verme di Palude!". Lui fatto molto male me, io ho cicatrice ancora. Weira intervenuta, sì, Weira difeso me... Principino gridava e piangeva, Re Adleric dato sculacciate lui... Regina molto buona con me e mia gente... ma noi no può attendere oltre... tempo di Guardiana vicino... Imperatore già pronto... io detto lui cosa lui deve fare, come Oracolo detto me in sogno... ora tu, Guardiana, tu dovrà fare ciò che Fuoco dice te di dire e fare... andiamo!-
Il Passling li condusse su per una salita ghiaiosa e scoscesa, fino ad un villaggio di montagna che si sviluppava intorno ad un'immensa pagoda a tegole rosse.
Al loro arrivo, Taranee e Caleb trovarono tutto il popolo in piazza e lungo le vie del villaggio.
Le donne reggevano delle piccole pietre di ametista fra le mani, i vecchi reggevano bastoni con entrambe le mani, gli uomini alzavano in alto delle spade al loro passaggio e i bambini tenevano in mano delle grandi lanterne cinesi accese.
Tutti chinavano reverentemente il capo davanti a Baratas's e alla Guardiana, Caleb si sentiva un po' fuori luogo in quel posto ricco di significati mistici e nascosti, il Passling sembrò capirlo al volo e spiegò.
-Le donne sono Xin Jing, suo Cuore rosa che brilla Kandrakar, anziani sono Imperatore, saggio e potente, molto dispiaciuto per morte di Xin Jing, uomini sono draghi che lottano per difendere Cina e mondo dal male e bambini sono nuovo dono che fuoco ha dato a mondo-
Seguirono la strada principale, fino ad una piazza, in cui si trovava un enorme calderone di rame ancorato al terreno con delle catene.
Al centro c'era un ragazzino di sì e no tredic'anni e attorno a lui dei venerabili saggi con delle pittoresche maschere a forma di testa di drago.
-Che Win, mio signore- il Passling si inchinò appena incrociò lo sguardo del ragazzino -Pace a voi e a vostro popolo. Sao Feng tornato per onorare suo giuramento-
Il ragazzino sembrava molto timido, arrossì appena incrociò lo guardo di Taranee, così, a testa basse e rannicchiato nella sua bella tunica di seta, scandì bene le parole, cercando di svolgere il suo dovere di Imperatore della Cina in onore dei suoi antenati -Mia figlia figlia è morta a causa della tua stoltezza!- cercò di dire a gran voce aiutato dall'eco creato dai venerabili mascherati -Cosa porti al tuo Imperatore per compensare la sua dipartita?-
Taranee sudava freddo, era letteralmente terrorizzata, tremava, sentiva le colpe del drago del Fuoco come sue...
Tese le mani -Mio signore e mio Imperatore. In nome di Kandrakar, nata dal sangue di tua figlia e dei suoi veglianti, che vigilano da secoli sui mondi, io ti faccio dono dell'unico Elemento che posso controllare, il Fuoco...- si interruppe, non sapeva più cosa dire...



-Il Fuoco distrugge, brucia e rovina. Il tuo dono non mi è gradito- rispose l'Imperatore, i suoi occhi si accesero di un colore innaturale.
-Il Fuoco elimina ciò che è malvagio e sulle sue ceneri lascia crescere ciò che è buono. Esso è a tutti gli effetti uno degli Elementi principali della Natura, assieme agli altri tre sotto il patrocinio della Quintessenza, Elemento maggiore, origine della vita-
Una sfera di fuoco incominciò ad ardere nel calderone.
-Questo dono è giusto e buono. Tu hai agito con sapienza, ma non basta ancora... Il Fuoco è complementare alla Terra così come l'Acqua è complementare all'Aria. Le nuvole sono nate dall'unione di Aria e Acqua, cosa mi offri come dono di Fuoco e Terra?-
Caleb cominciava a non stare più dietro a quei discorsi metafisici, così si appoggiò sull'elsa della spada e stette ad osservare la scena.
Taranee si librò in aria, le alette trasparenti riuscivano a tenere sospeso il peso del suo corpo.
La ragazza alzò le braccia in alto e degli enormi pezzi di roccia, provenienti da un monte o da una cava chissà dove, si priettarono delicatamente nel calderone.
La roccia dapprima sopportò l'elevato calore, poi si sgranò, si briciolò e alla fine, fuse in una colata rossastra.
-Questa è lava, il dono più potente del Fuoco- disse Taranee -Essa batte nel centro del mondo e scaturisce come forza devastante dalla roccia-
L'Imperatore alzò gli occhi verso la Guardiana e sorrise -Il tuo Imperatore accetta il tuo dono, Sao Feng, poiché sa che è il massimo che tu possa dargli. Era desiderio di mia figlia Xin Jing che tu avessi ogni cura ed ogni benevolenza da parte mia, ebbene, ora che hai saldato il tuo debito anche in questa generazione, il tuo Imperatore ti farà un dono di ringraziamento, nato dall'Elemento che tu mi hai donato-
il ragazzino impose entrambe le mani sul magma ribollente, una specie di mulinello di fuoco si generò intorno al calderone e salì verso il cielo come una colonna di fuoco.
L'agitazione crebbe in maniera esponenziale, i bambini, le donne, gli uomini e gli anziani restavano impietriti di fronte alla scena, perfino i venerabili si coprivano con le tuniche per evitare di venir colpiti dagli schizzi di lava incandescente.
Bratas's, figlio di Brakatuk, si fece coraggiosamente avanti ed alzò le mani, chiudendole a pugno, appena le riaprì, i caldi polpastrelli reggevano una gemma color rosso fuoco.
-Guardiana- disse il Passling -Imperatore dona te Pietra di Fuoco. Essa permette te di vedere tutto ciò che è segreto e celato, tutti misteri, tutti imbrogli, tutti segreti di tuoi nemici...-
Taranee fissò la gemma luminosa e la prese con religiosa devozione fra le mani -Tutti i segreti?- mormorò.
-Tutti i segreti- ripeté l'Imperatore -Vedrai ogni cosa, ma all'alba del nuovo giorno ti scorderai di tutto, poiché la gemma offre chiaroveggenza assoluta su tutto, ma si consuma con l'uso. Dopo averla ammirata per tutta la notte, all'alba non ritroverai che briciole rosse fra le tue mani-
Caleb si fece avanti -Questo è uno strumento incredibile dal punto di vista strategico. Ci offrirebbe la possibilità di scoprire gli avamposti nemici, i piani avversari e...-
-Questo potere spetta solo al Fuoco. Sarà il Fuoco a decidere- l'Imperatore fece un profondo inchino, e così tutta la sua corte -E' tempo per voi di andare, l'alba è prossima e casa è lontana. Tu, Guardiana, ha la possibilità di vedere ora... di vedere tutto ciò che vuoi sapere...-
Le mani del ragazzino si congiunsero alle sue, la ragazza vide la gemma riflettersi sulle proprie iridi e il suo calore abbacinante assorbirla in un tornado di colori e di suoni.

Arduo sarà per te, o Guardiana,
Brillare col sol nella Terra Lontana,
Grande tumulto nel tuo gruppo avrai,
Grande potere dal mal riceverai,
Corrotta sarà la Venerata Congrega,
Morto sarà chi ancora la prega,
Egli vuole da te il male,
Solo tu sai veramente quale,
Se ti affiderai solamente alla sorte,
il destino già lo sai, sarà solo la morte...


Taranee riprese coscienza pochi minuti più tardi, fra le mani solo pochi insignificanti frammenti rossastri e nella mente una sola consapevolezza.
Egalord o chi per lui stava per macchinare qualcosa di grosso.
Solo che... non se lo ricordava... la sua mente era completamente vuota.
Con gli occhi ridotti a due fessure contornate di occhiaie guardò il cielo.
Era l'alba.

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Capitolo 6
*** Lord Karitas ***


"Qunado muori tutte le cose ti sembrano giuste, nel profondo della tua anima ti rendi conto solo allora di banalità e sottigliezze che nel tempo sono diventati macigni enormi per te e i tuoi fratelli"
Profeta

 
Villaggio di Juusil, Meridian...

Le piantagioni a coltura triennale di fagioli, zucche e carciofi si alternavano ai campi di grano appena seminato, illuminato dal caldo sole di mezzogiorno.
La casa colonica dei Galhot si trovava affianco ad un mulino a vento, immersa in una tranquillatà impensabile.
Vathek bussò alla porta con la sua enorme manona.
Gli aprì una donna di buona stazza dalla pelle azzurrina e i pochi capelli bianchi raccolti in una treccia.
-Vathek!- lo abbracciò.
-Herrveita!- ricambiò Vathek, con le lacrime agli occhi.
-Non sai quanto mi sei mancato, amore mio-
-Anche tu, tesoro. Come stanno Reeshik e Katliana?-
-Te lo diranno loro stessi- la donna chiamò i figli a gran voce ed essi accorsero all'istante e si catapultarono sul padre.
-Stai diventando una vera donna, Katliana- disse l'uomo alla bambina -Presto sarà per te il momento del Kaw'eesitr-
Le figura ammantata affianco al gigante azzurro annuì, sapeva che verso gli undici anni era usanza della tradizione Galhot fare il rito di passaggio da bambini a uomini, per i Giganti di Meridian non esisteva nemmeno il concetto di "ragazzo".
-E tu, Reeshik? Come vanno i tuoi allenamenti? Hai superato il Kaw'eesitr da ben tre anni ormai, immagino che sarai pronto ad arruolarti nell'Esercito Reale di Merdian già dall'anno prossimo- il gigante guardò con sguardo speranzoso il gigante minuto che aveva davanti.
Aveva il nasino all'insù, un fisico asciutto e una testa impermeata da una zazzera biancastra.
-Beh, sì... immagino- rispose Reeshik.
-Si allena ogni giorno, Vathek- disse la donna -Dall'alba al tramonto lui e i suoi amici stanno nei boschi a tranciare rami secchi con le spade e a colpire sacchi di farina con le freccie. Il nostro ragazzo diventerà uno dei migliori soldati che Sua Maestà abbia mai avuto come suddito, ne sono certa-
-La Regina sarà ben consapevole però che il giovane non è ancora pienamente sviluppato. Non penso che accetterà la leva di un guerriero così giovane- si intromise il forestiero ammantato.
-Come potete dirlo con così tanta sicurezza, straniero?- la padrona di casa si sentì un po' offesa.
-Mi creda, io sono l'unica a comprendere appieno il volere della Regina- il forestiero si levò il cappuccio, ne emerse un viso minuto dai tratti morbidi, due lunghe trecce bionde le sciendevano fino alla vita ed in fronte recava il diadema più sacro e significativo di Meridian, un oggetto intriso del potere mistico più arcano di quel regno, segno inequivocabile della sua importanza, la Corona di Luce.
-Vostra Altezza!- la donna scaraventò il tavolo di lato e si prostrò tanto da poter toccare le piastrelle del pavimento col viso.



-Ti prego, Herrveita- arrossì la Regina -Alzati. Io sono giunta fin qui col Capitano Vathek per sfuggire alla dogmatica vita di corte ed inserirmi nella vostra umile realtà. Desidero che mi trattiate come una delle vostre figlie finché rimarrò qui-
-Se mi consente, Maestà. Chi svolgerà gli incarichi di rappresentanza mentre voi sarete qui nelle campagne?- la donna si rialzò piano piano, la figlia le porse un bicchiere d'acqua, doveva ancora riprendersi dallo shock di ritrovarsi la regina in casa.
-Il Viceré Caleb è appena rientrato da un'importante missione sulla Terra e mi sarebbe sembrato scortese non offrirgli una promozione. Chiunque vorrebbe stare su quel trono almeno per un giorno- scherzò Elyon.
-Anche Phobos- mormorò la donna, il ricordo di quei tempi duri al servizio del tiranno le fecero scendere lungo il viso lacrime amarissime.
-Egli è sconfitto, amore- la rassicurò Vathek -Finché ci sarà qui la nostra Regina non dovrai più temere di ritrovarti le coltivazioni distrutte da Cedric o da... me, quando ero fra le schiere del nemico-
La donna concluse con qualche singhiozzo concitato, poi tornò in cucina a fare il pane.

-Reeshir?- gli si avvicinò Elyon.
-Reeshik- la corresse lui.
-Scusa, scusa... non riesco ancora a pronunciare bene i nomi meridiani. Pensa che figura faccio davanti a tutto il popolo quando devo commemorare alcuni miei antenati dai nomi abominevolmente strani durante le festività importanti-
-Già. Dev'essere davvero bello il tuo castello- il giovanotto infilò un coltello nel fodero della cintura di cuoio -Ma io ne ho uno molto più bello-
-Non vorrei offenderti, mio carissimo suddito, ma dubito fortemente che tu possa possedere un castello più bello del Palazzo Reale degli Escanor-
-Scommettiamo?- lo sguardo di lui era magnetico e dannatamente attraente, nonostante non fosse un umano lei lo trovava pure molto carino.
-D'accordo- sorrise lei.

I due si incamminarono nei campi fino ad arrivare ad una collina ricoperta di spighe di grano, da cui si aveva una visuale mozzafiato del paesino rurale di Juusil.
-Il bello del mio castello è che posso cambiarlo quando mi pare- spiegò il giovane.
-Continuo a non vedere nessuna struttura architettonica né alcuno straccio di progetto-
-E' tutto qui, piccola- il giovane si indicò le tempie -Qui tutto può essere-
-Hai ragione- Elyon si sdraiò sul soffice manto di grano e immaginò che fossero le sue soffici coperte del letto a baldacchino -Sono sempre stata troppo impegnata ad occuparmi del mio popolo per utilizzare la fantasia e per stare... con persone speciali come te-
-Siamo soli o ti immagini qualcun altro?-
-Siamo solo io e te, Reeshik, soli in questa natura incontaminata, lontani da chi ci vede come semidei o creature orride... solo io e te... non potrei immaginarmi niente di più bello- con molta fatica, il cuore in gola e la mano tramante, la Regina gli si avvicinò e gli diede un tenero bacio sulla guancia color bluastro.
-Questo è il Bacio degli Escanor- la mano rosata di lei si incorntrò con quella del giovanotto -Un dono molto raro, che viene dato dalla Regina solo a chi se l'è meritato veramente. Questo è il dono che io faccio a te, Reeshik, figlio di Vathek, per avermi fatto scoprire cosa sia la vera vita-
-Hai ragione, Elyon. Solo che tu ora sei sola, tu stessa hai deciso di isolarti per restare con me...-
Elyon non ebbe nemmeno il tempo di capire, che sentì la lama fredda del coltello che le sfiorava il collo -Non so cosa tu voglia fare, ma sappi che è un sacrilegio. I miei antenati ti avrebbero impiccato per un affronto del genere alla Regina- Elyon utilizzò i suoi poteri per disarmare l'amico.
-Ottimo- rimbombò una voce potente, Elyon si sentì paralizzata nel vero senso della parola, ogni suo muscolo volontario era completamente bloccato -Vedo che mi hai portato la Regina, come ti avevo chiesto-
-E' stato molto semplice, Lord Karitas- il giovane chinò la testa all'uomo che era appena comparso dal nulla.
Era un uomo sulla settantina, con radi capelli grigiastri, vestito di seta porpora e addobbato con ogni tipo di gioielli e pietre preziose.
Il volto era segnato da rughe profondissime, quasi cicatrici da coltello, gli occhi malefici erano contornati da un sottile strato di polverina d'oro.
-Venite con me, Maestà, il grande Phobos vi sta attendendo- Karitas tese la mano dalle cinque dita anellate, Elyon riacquasitò parzialmente il controllo dei muscoli facciali.
-Allora sei anche tu uno scagnozzo di Phobos, vero?- gridò la Regina.
-Intendevo dire che il grande Phobos vi sta attendendo nella sua cella, essendo fratelli immagino che non vi dispiaccia se vi ho preparato una prigione comune, vero?- lo zaffiro sul dito medio iniziò a brillare e Elyon venne avvolta da un'aura azzurra, che la teneva sospesa per aria.
Lord Karitass prese una via per i campi che dava sulle Distese Desertiche, seguito a ruota da Reeshik e dall'aura azzurra, che trasportava il corpo inerme della Regina con una leggerezza innaturale.
-Cosa credi di guadagnarci?- domandò, la sua voce era flebile e distorta dall'aura isolante.
-La rinascita del mio signore- rispose schietto Lord Karitass -Lui è il più grande gioiello allo stato grezzo che io abbia mai trovato. Il suo potere mistico assoluto era pari solo alla sua sete di vendetta-
-E alla sua infelicità-
-Non vi ho chiesto di correggermi, Maestà!- Lord Karitass si voltò di colpo, il rubino dell'anello sull'indice si illuminò e Elyon si contrasse dal dolore -Sono capace di fare molto peggio se non collaborerai. Tu, tuo fratello, il figlio di Ari e molti altri siete le pietre miliali del Potere della Vita, ho bisogno che collaboriate tutti perché il rituale vada in porto ed egli torni fra noi per devastare il vostro mondo. E se voi, o Vostra Zoccolissima Stronzetta, avrete la faccia tosta di negarmi il vostro aiuto, sappiate che mi basta l'Anello del mio dito pollice per polverizzare Meridian e le sue belle pianure ed estinguere il vostro maledetto sole-
-Non l'avrai mai vinta, Karitass. Kandrakar e le Guardiane...-
-...apparterranno alle razze estinte appena avrò completato l'opera-
-Mio padre sarà fiero di me- disse Reeshik -In pochi minuti ho scavalcato le gerarchie del potere, nell'Esercito Reale, con tutta la buona volontà, mi ci sarebbero voluti moltissimi anni. Mi è bastato solo ingannare una bambina per diventare Generale Assoluto e Guardia del Corpo Personale di Lord Karitas-
-Un titolo di cui andare molto fieri- lo osannò lo stesso Karitas.
-Questo non sei tu, Reeshik. Questo è quello che vuole lui. Io, tuo padre, Meridian, siamo tutti pronti ad accoglierti così come sei, con i tuoi difetti, le tue ambizioni, le tue fantasie, i tuoi castelli immaginari- le lacrime della Regina cominciavano a fuoriuscire senza sosta.
Anche da quello schermo di energia azzurrina lei riusciva a vedere dentro al suo cuore, ma vi trovò solo rabbia e disprezzo, non commozione o amore.
-Appena il Grande Egalord sarà tornato a dominare sull'Universo, io diventerò Re di Meridian e schiaccerò sotto il mio pugno voi disgustosi Escanor, la classe regnate con la puzza sotto il naso, con i privilegi esclusivi, con gli incarichi più reverenziati, razzisti fino al midollo nei confornti di quelli come me. Un giorno io e mio padre marceremo a cavallo sulle terre di Meridian e faremo una mattanza di voi luride lumache rosa-

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Capitolo 7
*** La Corruzione di Kandrakar ***


"Ad Egalord non serve potere, ad Egalord serve vita. Se fosse così semplice gli avrei donato tutti i miei Anelli Assoluti, ma la sua lapide non se ne farebbe assolutamente nulla di un pugno di bigliotteria"
Lord Karitas

Casa di Will...

Erano passati due giorni dallo sfratto di Cedric, ma Will continuava ad aver paura di sua madre e delle sue attenzioni ossessive, oltre che del suo continuo girovagare con un coltello allacciato al grembiule da cucina.
Will alzò il naso dal quaderno di geometria -Hai già scelto un nome da dargli?-
La madre scorreva con attenzione la lista elettorale e il pargoletto poppava beatamente al suo seno -Devo dirti la verità? Ci ho pensato un po'... Sai? Le mie amiche massaie e le comari mi hanno proposto nomi come Harry...-
-Troppo banale-
-...Moses...-
-Troppo biblico-
-...Silvio...-
-Troppo italiano-
-...Egalord...-
-Troppo...- Will si rese conto di ciò che aveva appena udito -Eh!? Come!?-
-Sei sorda, tesoro? Ho detto "Egalord", ti piace?-
-Non se ne parla. E poi, come ti vengono in mente certi nomi?-
-Vedi, l'ho sentito per caso l'altra sera, quando ho fatto tardi dal lavoro, sono passata davanti ad un vicolo cieco, dove c'erano quei tizi mascherati... quelli dell'altra volta...-
-Gli arkhantiani?-
-Sì, loro... erano in quel vicolo cieco col bambino che abbiamo salvato da Cedric. Praticamente urlavano ai quattro venti che intendevano in realtà portare il piccolo dal grande e potente Lord Karitas per riportare in vita il loro signore Egalord. E' lì che ho sentito questo nome e mi è piaciuto un sacco-
-E tu cos'hai fatto?-
-Beh... mi sono avvicinata per salutarli, ma loro hanno preso il bimbo in spalla e si sono dileguati in uno di quei portali, spuntato dal nulla. Gente strana, continuo a dire, gente strana-
-Aspetta... vuoi dire che loro...?- Will si alzò di colpo -Oh, no! Siamo stati ingannati!-
-Può darsi- concluse la donna.



Kandrakar...

L'Oracolo stava seduto sul suo letto di granito, era pallidissimo, la fronte ardente era coperta da un panno fresco.
-Oh, no!- disse Luba, nonappena vide quella scena -Che cosa...?-
-E' stato colto da una brutta febbre ieri, quando presiedeva una seduta della Congrega- spiegò Halinor.
-Vista la sua salute incorruttibile non posso che pensare che questa malattia sia di origine mistica. Dovrò ritirarmi in meditazione con le stille mistiche, forse gli Elementi sapranno consigliarmi...-
-Durante la malattia e tutto il periodo della convalescenza qualcuno dovrà fare le veci dell'Oracolo qui a Kandrakar- si intromise Endarno, sfruttando la situazione per ricevere qualche gravoso e prestigioso nuovo incarico.
Halinor sembrava aver colto al volo le intenzione del venerabile collega -Avete ragione, Mastro Endarno. Yan Lin è la persona perfetta a cui affidare questo difficile compito-
Endarno afferrò la donna per il braccio e la presa divenne quasi subito rovente -Come sarebbe a dire? Io sono il Custode della Torre delle Nebbie, il mio impiego è il più importante e il più gravoso in assoluto, secondo solo al ruolo di Oracolo, carica di cui devo prendere possesso-
Luba tese la mano in avanti, una pressione telecinetica fece ritrarre la mano di Endarno -Non è nei tuoi interessi, Endarno. Non puoi fare ciò che vuoi solo perché Himerish è malato. Lui ci voleva tutti uniti in casi del genere-
-Uniti sotto il mio comando- ribatté Endarno.
-Uniti sotto il comando di Yan Lin!- disse aspramente Halinor -Lei è stata l'unica di noi ex-Guardiane a non avere ricevuto l'influsso negativo di Egalord e del suo contatto col Cuore di Kandrakar. L'Aria è destinata a regnare qui a Kandrakar per molti anni ancora-
-Questa era la sua espressa volontà- Luba manteneva sempre lo sguardo fisso sul venerabile collega.
-Sia fatta la volontà dell'Oracolo- Endarno girò i tacchi all'istante e si diresse verso l'uscita della Sancta Sanctorum dell'Oracolo.
-Stai bene?- domandò Luba.
-Oh, sì, grazie- rispose Halinor con un sorriso, sempre aperto e sincero, scavato nelle rughe della vecchiaia -Comunque sia non ha mai utilizzato la Morsa di Hutrujjab su un membro della Congrega, purtroppo non ci sono sanzioni né leggi per un crimine del genere, poiché nemmeno l'Oracolo si sarebbe mai potuto immaginare che uno dei nostri, soprattutto della sua levatura, arrivasse a tanto-
Luba fece un gesto vago con la mano, una garza si librò dal bollitore sulla fronte dell'Oracolo -Endarno pensa che ci siano delle preferenze o che qualcuno qui sia superiore ad altri, ma si sbaglia... noi siamo tutti uguali davanti ai Sacri Elementi, tutti come foglie cadute d'inverno, alcune vengono raccolte, altre buttate vie, altre restano lì a marcire, ma stanno sempre tutte insieme, unite sotto l'unico legame con la Natura-
Halinor pose la mano sulla spalla della collega -Io conosco questo ciclo. Il Fuoco venne da me e mi chiamò, era come una fiamma d'amore che mi spingeva là dove io non credevo di poter arrivare, l'Acqua chiamò Cassidy, che era pura e semplice di parole e di pensieri, la Terra venne a Kadma, possente, tenace e un po' arrogante, come dev'esserlo ogni zolla di terra, per tenere su foreste e città, l'Aria venne a Yan Lin, che era saggia, molto più di me e delle altre, già a dodici anni ci erudiva con dei consigli e perle di saggezza che mi hanno salvato la vita in più di un'occasione, la sua voce era come un fulgido soffio di vento, da cogliere così com'era... A Nerissa venne la Quintessenza, e il pesante fardello che il suo potere comporta. Lei doveva dare vita, eppure ambiva a possederla per sempre... Mi sono sempre domandata, in molti anni che sono qui. Voi che siete di Kandrakar, che dono avete ricevuto dagli Elementi?-
Luba drizzò le orecchie feline e fissò intensamente Halinor -Su Basiliade abbiamo un detto "Ogni guerriero ha ricevuto la vita e l'onore, se perdi uno non perdi l'altro, se perdi l'altro perdi tutto. Di più non è lecito ricevere né chiedere"



Silver Dragon...

-Dunque- Caleb fece l'ennesimo giro avanti e indietro per la cantinetta del ristorante -Ari viene da voi con la sua scorta armata...-
-Giusto- annuì Will.
-...poi vi invita a sconfiggere Cedric, gli tendete una trappola e, con l'aiuto di Susan lo sconfiggete...- Caleb si bloccò -...poi c'è il fatto che tua madre vuole dare il nome Egalord al figlio, ma lasciamo stare... l'importante è sapere che ci hanno fregati in pieno e, cosa più importante...- il ragazzo estrasse una pergamena ingiallita dallo zainetto di cuoio rilegato, stracolmo di armi, che si portava dietro durante le "escursioni" sulla Terra.
-Che cosa c'è scritto?- domandò Will.
-Leggete- disse Caleb.
-Dunque...- Matt si avvicinò la pergamena alla faccia -...Etruz'zwas, Kaladkremek nuut latrakar ma'umnuass... ma che cos'è è? Elfico?-
Will avvertì un fremito lungo la colonna vertebrale, in un modo o nell'altro conosceva quelle parole, e sapeva che non recavano nulla di buono.
-No, è Arkhantiano- spiegò Caleb, più serio che mai -Ari ha dichiarato guerra a Meridian e a Kandrakar. Quel che è peggio è che può contare sull'appoggio di più di venti regni, fra cui Reetgroth, Masatras e Obska'tras, tre potenze militari praticamente invincibili-
-Dobbiamo evitare che ciò accada- Will prese fra le mani il Cuore di Kandrakar -Dobbiamo avvertire Elyon, dobbiamo organizzare un tavolo delle trattative... forse riusciamo ancora a riportare la pace, ad unirci contro Lord Karitass e riportare Maqi fra le braccia del padre-
-E' molto più difficile di quanto credi- spiegò Caleb -Mi è giunta la notizia quando sono tornato con Taranee dalla Cina (da una missione top-secret), Vathek mi ha avvertito che la Regina e suo figlio sono scomparsi durante una visita alle fattorie di Meridian-
-Potrebbe trattarsi di una fuga amorosa- fantasticò Hay Lin.
-E' quello che ho pensato anch'io, prima che Raythor trovasse evidenti segni di colluttazione nel grano e ancora qualche traccia di energia mistica appena utilizzata. Le impronte conducono fino ai deserti, nelle terre di Cavigor-
-D'accordo. Ora la situazione si fa un po' più complicata- aggiunse Irma, con una punta di sarcasmo.
-E' caccia all'uomo, ovviamente, e temiamo che si tratti proprio di questo famigerato Lord Karitass visto che si è dimostrato così sfuggente ai nostri assalti, alle nostre trappole e imboscate. Bisogna prendere la situzione con le pinze finché non sparemo con certezza quali siano i suoi veri poteri-
-D'accordo, ci aspetta del lavoro doppio- Taranee si rialzò dal cumulo di scatoloni su cui stava riposando e si unì al gruppo -Dobbiamo dividerci?-
-Sì- il capo dei ribelli tranciò un sacco di riso con la spada, il contenuto si riversò sul pavimento, poi disegnò una mappa stilizzata con la spada sul riso -Le Guardiane faranno da mediatrici di Kandrakar su Arkhanta. Sarà un suicidio solo avvicinarsi al palazzo reale ma dovete tentare...-
-Suicidio?- sorrise Cornelia -Con Phobos ci sono capitate situazioni ben peggiori, tesoro-
-...i Reggenti andranno con i capitani dell'Esercito, se dovessimo ingaggiare il nemico ci servirebbe tutta l'energia mistica possibile. Io resterò a Palazzo a svolgere le mansioni di Viceré e cercare di regolare la politica interna del nostro regno-
-Comodo lui, eh? Mentre noi siamo a sgobbare e a rischiare l'osso del collo- disse Irma.
-Ti prego, Irma...- Caleb cercò di riportare la serietà nel gruppo in fermento, era una situazione orribile in ogni fronte.
-Volete una tazza di té?- Yan Lin scese nella cantinetta con un vassoio pieno di tazzine decorate traboccanti di bevanda fumante -Non so se troverò più il tempo di prepararlo-
-Perché nonna? Vuoi licenziarti? Ti ricordo che non puoi visto che abbiamo un'attività a conduzione famigliare e...-
-No, mia cara Hay Lin. Io non voglio smettere di lavorare, anzi, ora io devo lavorare molto più di prima, mi è stato affidato uno degli incarichi più gravosi di tutto l'Universo-
-Il Ministro dell'Economia?- domandò Irma, un po' ironica.
-In via sostitutiva, da questo momento sono ufficialmente l'Oracolo di Kandrakar-

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Capitolo 8
*** L'Armistizio ***


"La guerra ha distrutto il mio mondo, ma il mio mondo ha distrutto la guerra"
Procione Cortese

-Mamma, mi firmi la giustificazione per domani?- Will, con la sua solita faccia tosta, porse alla madre il blocchetto delle giustificazioni e una penna biro.
-Solo se mi dai un valido motivo- la madre non la degnò di uno sguardo, era stufa di quella vagabonda.
-Ehm, vedi... io e le altre dovremmo andare a Meridian a fermare un sanguinoso conflitto interplanetario- disse Will schiettamente.
-Va bene- la donna non si scompose, in quei tempi accadevano tante di quelle cose strane...
-Grazie, mamma- colta dall'entusiasmo, Will abbracciò la madre, lei rimase interdetta, poi sorrise dolcemente.
La ragazzina coi capelli rossi si infilò una felpa e si diresse verso la porta -Ciao, Egalord- salutò il fratellino, il quale ricambiò con un vagito.
Susan Vandom sorrise come mai da molti anni a quella parte.
Ora, con la penna biro fra le mani, non le restava altro da pensare se non scrivere "Per ragioni di salute", molto improbabile visto che Will aveva una salute di ferro (amplificata dal flusso benefico del Cuore di Kandrakar), "Per ragioni famigliari", ancora più improbabile visto che (a parte la separazione e il traslocco a Haeterfield) erano lo stereotipo della famiglia felice, o "Perché deve impedire un conflitto intergalattico"...
Optò per la terza, ovviamente, Dean Collins era sempre stato molto comprensivo con quella ragazzina dai capelli rossi e le sue stramberie.

Kandrakar...

La donna asiatica in candide vesti accolse le Guardiane al suo cospetto.
-Benvenute, Guardiane. La Congrega richiede il vostro ausilio per far fronte alla recente emergenza di Arkhanta.
-Ari è impazzito- annuì Will -Non sappiamo perché, ma ci ha ingannati e ha donato suo figlio a Lord Karitass-
-Siete state molto imprudenti- le accusò Halinor.
-Non è questo il momento di biasimarci, amica mia- Yan Lin si portò una lunga ciocca argentea dietro l'orecchio -Himerish ci vuole uniti, fra noi di Kandrakar e con le nostre Guardiane- rivolse uno sguardo dolce alla nipote -Hay Lin, ora vorrei sentire il tuo parere-
La ragazzina asiatica impallidì, poi arrossì di colpo -Beh... ecco... forse... possiamo trovare un accordo, una pace... Non penso che Ari...-
-Stiamo perdendo tempo!- tuonò Endarno, si fece avanti fino a sfoggiare la sua enorme stazza davanti alla Guardiana dell'Aria -Questo stecchino ha le funzioni sinaptiche poco più sviluppate di quelle di un coleottero, pensa senza ragionare ai rischi ai quali quel pazzo può esporre Kandrakar. Anche se raggiungessimo una pace apparente, potrebbe infrangerla quando meno ce lo aspettiamo! Lui e Karitass potrebbero radere al suolo Kandrakar per quel che ne sappiamo!-
Un ciclone si sviluppò intorno a Hay Lin e a Endarno -Non osi dare dell'inetta a mia nipote, Mastro Endarno!- disse Yan Lin, la sua voce era un tantino irritata -L'Aria consiglia sempre bene, soffia sui campi di battaglia a infondere pace nei tumulti, soffia nei cuori più aridi e porta il messaggio di speranza a chi non vede altro che morte intorno a sé-
Endarno chinò il capo, con espressione seria.
Litigare col nuovo Oracolo non era mai stata una cosa molto saggia, perfino il magnanimo e misericordioso Himerish si era fatto prendere dall'ira un giorno, durante un comizio a Kandrakar con Phobos, il quale proponeva genocidi assurdi per ampliare i territori di Meridian su Geronosix, l'Oracolo tirò un pugno contro una parete marmorea... per poco una delle colonne non cedette... allora sì che Phobos scappò a gambe levate, e quella colonna incrinata si trovava ancora lì, nella Sala delle Udienze, come monito a chi volesse chiedere, esigere o osare troppo.
-Piuttosto- Yan Lin sorrise -Noi non abbiamo mai detto che Lord Karitass sarebbe in grado di polverizzare Kandrakar. Come lo sapete, Mastro Endarno?-
La fronte dell'uomo si unse di sudore freddo, con la coda dell'occhio vide due sentinelle di Kandrakar con lancie e scudi che venivano verso di lui...



-Mia cara Yan Lin...- la voce dell'uomo cambiò di colpo, divenne molto più possente e profonda -...mi dispiace mettere in discussione le tue abilità divinatorie proprio ora che ti sei unita a noi di Kandrakar, ma...-
-Ma? Cosa?- domandò Irma.
-...ma avete appena fatto entrare nella vostra onoratissima Congrega il vostro peggior nemico- Endarno tese entrambe le mani, le sentinelle vennero letteralmente squartate da una potentissima onda di energia cinetica.
-ARIA!- tuonò Yan Lin, un tornado si generò dalle nubi che circondavano Kandrakar, una vera e propria tempesta si abbatté all'interno della Fortezza -Restate lontate, Guardiane!- urlò la donna alle ragazze, che già si preparavano a contrattaccare -Dovete avvertire Ari e i meridiani, dovete impedire questa guerra...-
Un'onda di fuoco divorò pezzo per pezzo il marmo di Kandrakar, Halinor rispose con una vampata di fiamme verdastre, Luba e Tibor contrattaccavano alla meglio con fasci ionizzati e saette mistiche a basso voltaggio.
Ogni volta che Karitass muoveva una delle sue dita, un'effetto nuovo, insaspettato e tremendamente devastante si abbatteva sui pochi superstiti della Congrega.
Will e le altre, aprendosi un portale d'emergenza, scapparono via da quel tumulto.
Hay Lin, con gli occhi in lacrime, non voleva seguirle, non voleva abbandonare la nonna, che così ardentemente si batteva contro un nemico infinitamente più potente di tutte loro messe assieme.
-Lo sta facendo per noi- Cornelia la prese per una spalla e la trascinò nel portale -Non possiamo fare nulla per loro-
Con un barluginio, il portale si sigillò all'istante.
-Non doveva finire così!- gridò Karitass -Dovevo ottenere il mio posto fra voi MISERABILI! Dovevo avere più POTERE!-
Delle scariche elettriche di potenza disumana fecero crollare tre quarti della sovrastruttura della Fortezza.
-Di potere ne hai già abbastanza, direi, ma, se ti sei ridotto a rapire la Regina, Phobos e il figlio di Ari, si vede che ti sei prefissato degli obiettivi troppo alti perfino per il tuo potere-
-Il mio signore Egalord tornerà in vita, MEGERA! Lui farà piazza pulita di tutti voi, solo allora rinunzierò a tutti i poteri che ho acquisito nel corso degli anni, li donerò a lui e allora...- scoppiò in una spettrale risata fanatica -...allora non basterà più nessun sentimento di amicizia, di amore... non ci sarà più forza di volontà in grado di cedergli...-
-Egalord è già morto, Karitass. La profezia ha annunciato la sua dipartita da questo mondo per mano di Will, e così e accaduto-
Una bufera gelata si scontrò col tornado, la potenza era così devastante, da sferzare le colonne portanti di Kandrakar.
-Menti a te stessa, Yan Lin. Sai che c'è una seconda profezia... narrata presso Kandrakar da tempo immemorabile...- iniziò a recitare -..."Arriverà il suo giorno, quando il tempo conterà i lustri che verranno, egli verrà da lontano, egli sconfiggerà le potenze arcane, egli riporterà pace in tutti i popoli dell'Universo, legato alla Quintessenza lui sarà, il suo nome è legato al Cuore della ragazza".
E' già scritto, Yan Lin. Tutti sanno già come andrà a finire questa storia, solo tu, l'Oracolo, sei così miope da dubitarne-
-Non mi piegherò mai ad un destino di morte e schiavitù sotto la stretta di Egalord-
-Tu puoi fare e credere quello che vuoi, ma il simbolo dell'Equità Universale è già caduto-
Yan Lin si guardò intorno, Kandrakar era ridotta oramai ad una sassaia bianca, non c'era nulla che fosse ancora integro, feriti e morti ovunque lei vedeva.
Le nuvole bianche si erano addensate, raggiungendo un plumbeo colore grigiastro, carico di saette elettrostatiche dovute alla differenza di potenziale.
Adirata più che mai, la donna riportò lo sguardo su Karitass, ma lui era scomparso... lasciandola sola con le macerie di Kandrakar.

Gola di Oerossete, Meridian...

-Ridatemi mio figlio- ordinò Ari, alle sue spalle circa ventottomila soldati di varie etnie, razze e dimensioni, tutti armati in modo diverso, segno della moltitudine di alleanze di Ari con i popoli più bellicosi.
-Noi no ha Maqi, tu pazzo- il Generale Blunk si fece avanti in mezzo alla sua armata di Meridian, anch'essa molto varia, con soldati, arceri, picchiatori Galhot, Sarvask addestrati, catapulte e qualche mostro occasionale, come Sandpit e Gargoylee.
-Mentite!- gridò l'uomo, gli occhi iniettati di sangue -Cedric era del vostro mondo, è chiaro che lo abbia portato a voi!-
-Aspetta, aspetta, aspetta...- Shagon si librò a mezz'aria davanti ad Ari -Le Guardiane mi hanno raccontato che tu e i tuoi uomini avevate chiesto il loro aiuto per liberare tuo figlio da Cedric, poi ve ne siete tornati nel vostro mondo-



-Che cosa stai blaterando, Angelo del Rancore?- domandò Ari furibondo -Non ho mai spedito nessuno dei miei uomini alla ricerca di Cedric, ho solo organizzato un esercito per scotennarlo vivo appena me lo sarei ritrovato davanti, né tantomeno mi sarei mai rivolto alle Guardiane per un compito così delicato-
-Ma allora...-
-Basta chiaccere... se dovrò versare il sangue per riavere mio figlio, vi sgozzerò personalmente ad uno ad uno, Cedric compreso- il re si rivolse al suo esercito -Dshaaa'k... Laaaharr...- gli arcieri tesero le freccie.
-Tenersi pronti! Tenersi pronti!- gesticolò animatamente Blunk.
I soldati di Meridian si misero in posizione difensiva, i mostri da battaglia erano eccitati dalla frenesia da battaglia e aspettavano solo l'occasione di staccare la testa a morsi ad un centinaio di nemici.
Proprio in quell'esatto momento, in mezzo alle due fazioni, si aprì un portale e le Guardiane fecero il loro ingresso in scena.
-Fermi!- gridò Will.
Irma spruzzò un pò di acqua fresca sulle belve meridiane per tenerle a bada, mentre Taranee teneva gli avversari sotto tiro incendiario.
-Siamo stati tutti ingannati- spiegò Hay Lin.
-Su questo non ci sono dubbi, Guardiane. Non avete fatto altro che mentire sia noi che i meridiani- sbuffò Ari.
-No, Ari, ciò che ti diciamo è la pura verità- Will si fece avanti senza paura, le sarebbe bastato una sola scossa a seicento volt per far venire un arresto cardiaco all'intera schiera di nemici di fronte a lei -Noi abbiamo salvato Maqi da Cedric, ma non sei stato tu a commissionarci, bensì Lord Karitass, che ha assunto le tue sembianze, e, assieme ai tuoi soldati e alla tua Banshee ci hanno raccontato una mezza verità per recuperare il bambino e metterci contemporaneamente l'uno contro l'altro-
-E' riuscito inoltre ad avvelenare l'Oracolo e a prendere le sembianze di Endarno- spiegò Cornelia -Non oso immaginare che cos'avrebbe combinato se non l'avessimo smascherato...-
Ari fissò Yua dritto negli occhi -Solo di te, o Banshee, posso fidarmi. E' vero ciò che mi dicono queste giovani donne?-
-Vero è vero, o mio signore Ari. Tuo figlio l'abbiamo rapito io e i tuoi uomini, loro, ingannando perfino il mio potere, l'hanno consegnato a Lord Karitass. Io ero ignara di tutto sin dall'inizio- rispose la Banshee con voce serafica.
-Che roba complicata- Blunk fece un cenno e tutti i soldati tornarono in formazione da riposo.
-Che sia pace fra i nostri popoli- disse Ari -Ciò che è successo richiede anche un'alleanza fra tutti noi contro l'unico vero artefice di queste menzogne, Lord Karitass-
All'improvviso, un terremoto squassò la terra, e un'immenso creatre si generò nel bel mezzo della nuda roccia.
-Chiunque oggi abbia il coraggio di sfidarmi si faccia avanti- la voce inconfondibile rimbombò dalle viscere della terra -Se tu, Re di Arkhanta, vuoi tuo figlio, vieni a riprendertelo, qui tengo prigionieri anche la Regina di Meridian e il suo indegno fratello. Venite, dunque, forse riuscirete a liberarli, o forse io avrò la possibilità di sterminavi dal primo all'ultimo... chi lo sa? Chi di voi ha il fegato di venire a lottare contro di me? Chi vuole sfidarmi?-
-Le W.I.T.C.H. accettano la tua sfida!- gridò Hay Lin -Ti pentirai di tutto quello che hai fatto. Saranno le Guardiane a sconfiggerti!-
Ari si rivolse a tutti i soldati, tenerdo il famosissimo Discorsco di Oerossete, che non venne mai più dimenticato da nessuno dei regni che lo udirono:
-Popolo di Arkhanta, popolo di Meridian e popoli tutti da Ferrgard a Jhuutcx, sarà forse ora che ci abbatteremo? Contro un nemico che vive sotto terra come una talpa? Contro un nemico che ha paura di mostrarci il suo volto? Oggi sarà il nostro coraggio ha sconfiggere quell'orrore che vive nelle nostre anime, la paura. Oggi dimostreremo ai nostri cari, catturati meschinamente dal nemico, che è il potere del nostro coraggio a reggere il mondo. OGGI LA PAURA VERRA' VINTA! Oggi, dal sorgere del sole al vespro noi lotteremo fino alla fine della nostra vita, fino alla fine del mondo... che Kandrakar ne sia testimone... AVANTI, UOMINI DI CORAGGIO! CHE NOI VIVIAMO O MORIAMO, SARA' SEMPRE IL CORAGGIO A VINCERE!-

 

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Capitolo 9
*** Il più piccolo degli Eroi ***


"Da quel giorno si cantò molto di quel rospo contrabbandiere e del suo coraggio"
Ytrass, figlio di Pareiitass

Il cratere aveva più o meno il diametro di duecento metri, e si estendeva in lungo, fino ad un imprecisato punto luminoso in lontananza.
-Awmeaa-sor...- Ari ordinò ai suoi soldati di tenersi pronti, Karitass era decisamente troppo potente, specialmente visti gli ostaggi che aveva fra le sue mani.
-Riposo, riposo...- sussurrò Blunk, gli arcieri riposero le freccie nella balestra, ma il loro generale avvertiva comunque un triste sentore di nervosismo nei loro respiri affannosi.
I Sarvask stavano letteralmente impazzendo dalla frenesia da battaglia, cominciava ad essere difficile tenere a bada le loro onormi code da coccodrillo e le loro fauci perennemente spalancate.
Le Guardiane seguivano in silenzio il gruppo, nessuna di loro fiatava...
Forse stavano meditando qualcosa nel privato della loro mente? Può darsi... ma nessuno lo seppe mai.

Raggiunsero una grande pozza di magma, scavata a mo di piscina, vari adepti mascherati e ammantati restavano nascosti nell'oscurità, mentre Lord Karitass e Reeshik stavano senza paura sui bordi, il Signore Oscuro sembrava inalare i vapori tossici della lava e trarne un afrodisiaco giovamento.
-Avete avuto il fegato, dunque, di venire fin qui- disse la voce possente di Karitass.
-Ci puoi giurare, verme- Ari si fece avanti con la spada levata -Ora lascia libero mio figlio, se non vuoi ritrovarti le budella in posizioni innaturali-
-Osi minacciarmi con una spada, arkhantiano?- la risata si fece cupamente grottesca -Nessun'arma forgiata dagli uomini può farmi alcun male, così come nessun'arma degli Escanor, dei Terrestri e dei Payrt'rimm, nessun potere né di Kandrakar né delle Casate Nobili. I miei Anelli Assoluti mi proteggono e mi danno poteri che voi potete solo sognarvi...-
-Come sei entrato in possesso di quegli anelli?- domandò Taranee, la sua maniacale curiosità emergeva nei momenti più inopportuni.
-Li trovai molti anni orsono, Guardiana, sulla Terra, mio pianeta natio- rispose Lord Karitass.
-Non è possibile- disse Will -Non puoi essere un terrestre... nessun altro a parte noi sa di...-
-Non ho bisogno di essere racattato dall'Oracolo, Will. Io il potere me lo sono comprato coi miei soldi, mi è bastato qualche milioncino ai Servitori di Kjertrot e agli Oprassid per far riscoprire in loro una cupidigia economica, per secoli repressa dai rigidi voti religiosi, tanto che mi hanno donato gli Anelli-
-Si può sapere perché?- domandò Irma -Perché non te ne sei restato a fare la tua vita da nababbo invece che diventare superpotente, rapire i nostri cari e tentare di riportare in vita uno scheletro altrettanto potente?-
-Il mio nome, figlia dei Lair, era Diamond Karat, iniziai la mia carriera ad un banco di pegni ad Haeterfield, poi, mano a mano che mi facevo amanti di buona famiglia, ho costruito la mia ricchezza e sono diventato un borghese medio-alto, quasi al pari degli aristocratici.
Per caso, mia moglie mi consigliò di andare a mangiare al Silver Dragon, io, molto riluttante (pensando di ritrovarmi un cane fritto o un topo al vapore), la portai a mangiare in quel posticino.
Per caso, mentre aspettavo il mio riso alla cantonese, andai in bagno, e per caso mi persi (non riuscivo a decifrare una parola di quegli ideogrammi cinesi) e per caso mi ritrovai in uno stanzetto buio, in cui c'era una scatola di cartone in cui qualcosa brillava all'interno, di una tenue luce rosata... Ah! Se me ne fossi andato... se non avessi aperto quella scatola ora non sarei qui... dentro c'era uno splendido ciondolo in ametista rosa, la cosa che mi incuriosì di più fu in fatto che emettesse luce propria invece che riflettere quella del sole o delle lampadine.
Puntualmente, mentre ero intendo ad ammirare quella meraviglia geologica, arriva quella vecchia pazza, che mi bestemmia in cinese e mi dice di andarmene, che il Cuore non va toccato e via dicendo...
Tornai i giorni successivi, di sera a cenare e a cercare di convincere la vecchia a vendermi il ciondolo, e di notte, in cui penetravo nel Silver Dragon e prendevo degli appunti veloci sulle proprietà e le potenzialità economiche del ciondolo.
Fu una di queste notti che, per caso, aprii un portale... Ero sbigottito, ma, con molta calma professionale, lo attraversai, e mi ritrovai a H'hatrowq, dove comprai i miei primi anelli, poi, prendendoci gusto, aprii molti varchi a caso nei giorni seguenti, visitai Basiliade, Arkhanta, Meridian, Hemigross, Klastrakand e via dicendo... divenni sempre più ricco, e fu allora, caro Ari, che venni a sapere delle leggende su Egalord e le sue Matrici-
-PAZZO! PAGHERAI CON LA VITA UN AFFRONTO DEL GENERE ALLA MIA CASATA!-
-Invece dovresti essermene grato, arkhantiano, sto dando a tuo figlio l'onore di dare il proprio potere per far resuscitare il Grande Egalord. Io conobbi ben presto la tua Banshee, la quale mi raccontò (sotto tortura, naturalmente) dei grandi poteri tramandati dai tuoi antenati... da Wrutres a tuo padre, tu, Ari, non sei capace nemmeno di scagliare un misero globo energetico, così ho sparato che almeno tuo figlio, sotto il suo tragico autismo, nascondesse almeno una briciola del potere che mi serviva per portare a termine il mio piano.
E così è stato! Purtroppo però, Phobos ha avuto la mia stessa intuizione, e ha mandato Cedric a rapire il bambino... mi sono poi dovuto inventare tutto uno stratagemma per riprendermelo e portarlo qui assieme a Phobos stesso e alla Regina, grazie all'aiuto di tuo figlio, Vathek-
Il gigante azzurro, fra le fila di Meridian, restò inebetito, l'alabarda gli cadde a terra.
-Figlio...- mormorò con la voce cavernosa intenerita -...che cos'hai fatto?-
-E' diventato un vero uomo, Vathek- Karitass mise una mano sulla spalla del giovane Galhot -Un uomo migliore di quanto tu l'abbia mai desiderato. Con l'effusione del mio potere diventerà forte e vigoroso e sarà il salvatore di Meridian dalla monarchia degli Escanor. Guarda questo giovane, Vathek... Questo è tuo figlio!-
-Mio figlio è felice di quello che è, non è uno schiavo di ciò che tu vuoi che diventi!- gridò Vathek.
-Oramai è troppo tardi. Voi siete venuti qui solo per riavere i prigionieri, giusto? Bene, come prova di buona fede, vi permetterò di portarne via solo uno, gli altri due li farò cadere nella lava, dalla quale riforgerò il corpo del mio padrone di pura roccia vulcanica-
Phobos, Elyon e Maqi stavano levitando a mezz'aria, tutti privi di sensi e pericolanti sulla piscina di lava.
-Va bene, dammi mio figlio- ordinò Ari -Lui è più importante per me di due Escanor incapaci-
-Regina nostra guida, Regina deve salvare lei stessa- replicò animatamente Blunk.
-Decidetevi. Intanto Phobos, per mancanza di voti, verrà sacrificato per primo- Lord Karitass tese una mano, il Principe cadde nella piscina di magma senza alcun rumore -Chi dei due bambini volete salvare?-



-Mio figlio!- disse Ari, con un'assoluta decisione temprata negli occhi.
-Sia fatta la tua volontà, figlio di Arkhanta- con un altro gesto di indice e mignolo, Maqi ricadde dolcemente disteso fra le braccia del padre, dormiva beatamente, almeno lui.
-Oggi, meridiani, perderete sia Principe che Regina. Osservate dunque, come Elyon, figlia di Weira, della dinastia degli Escanor, diverrà il secondo ed ultimo ingrediente della rinascita del nostro unico ed indiscusso padrone Egalord-
-Blunk no crede- il piccolo Passling andò a tutta carica verso il bordo della piscina di lava -Se davvero tu vuoi secondo ingrediente, Blunk darà sua energia mistica per tuo assurdo piano- senza alcun preavviso, il coraggioso Blunk si gettò nel magma e lì incontrò la morte.
-NO!- il grido di Karitass rimbombò in tutto il cunicolo del cratere -Sciocco! La tua energia mistica è solo un millesimo di quella della tua Regina. Ora egli rinascerà molto più debole!-



Un'alone di energia si mescolò ai vapori velenosi della lava e la figura umana di Egalord si stagliò alta, alta fino alle sporgenze accuninate della roccia.
-Che cos'hai fatto?- domandò lo spirito con voce eterea -Perché hai tolto la vita a due esseri viventi?-
-Per ridarla a te, o mio signore- Lord Karitass si inginocchiò alla pozza di lava -Perché voi possiate tornare fra noi e dominarci col vostro potere-
-Questo tu credi...-
-Questo è scritto, mio signore. La Profezia parla di voi, legato al Cuore di Kandrakar, destinato a tornare e a cancellare le iniquità dall'Universo-
-Non sono io colui di cui parla la Profezia. Vi è uno molto più forte di me e molto più degno di questo potere-
-Vi riferite a me, signore?- gli occhi di Lord Karitass si illuminarono come due rubini -Io sono degno di questo potere?-
-Questo spetta a te deciderlo, sappi però che io non ne conosco le conseguenze- come un soffio di vento, Egalord sparì, e i vapori vulcanici appestarono l'aria, rendendola irrespirabile.
Karitass immerse una mano in quel lago di rocce fuse, un'aura di energia spaventosa si disegnò attorno al suo corpo, ogni sua cellula sprizzava di vita e di potenza.
Solo allora Taranee si ricordò del Dono della Lava e del destino che aveva visto.
Comunque fossero andate le cose, erano tutti nei guai fino al collo.


 

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Capitolo 10
*** Minaccia alla Terra ***


“C'è solo una cosa che manca a questo meraviglioso mondo, la paura e il timore nei miei confronti”

Lord Karitass


Casa di Will...

Cosa c'è di meglio, quando scende la sera, di starsene un po' comodi sul divano a guardare la televisione?
Susan Vandom si slacciò il grembiule da cucina e si stravaccò sul sofà.
Il piccolo Egalord dormiva beato nella sua culletta, coccolato dall'orsacchiotto di peluches animato dalla Quintessenza, mentre Will, beh, lei era andata al fronte, come al solito, assieme ai suoi amici (tutti comunisti, Cedric incluso) a combattere contro le minaccie magiche più indomabili dell'Universo.
Ben per lei, pensò, ma quando sarà più grande (e non dipenderà più da me), scoprirà che la caccia a Nerissa non porta in tavola il pane quotidiano.
Per fortuna ci sei tu, o Sacra Televisione, a ridare conforto alle massaie single con una figlia teenager sbandata e un pargoletto.
-Un'uomo è stato avvistato questa mattina volare su Haeterfield accompagnato da una bufera, le forze di polizia si sono subito allontanate...- disse lo stoico telecronista, come se ciò non fosse più una novità per quella città -"Sono già scampato a quell'orrore una volta" ci racconta un caporale, ferito gravemente durante l'ultimo scontro analogo "Ha distrutto i carri armati e gli elicotteri, ha stroncato il cuore di seimila soldati in una volta sola. Se questo è peggio preferisco darmela a gambe"-
All'improvviso, il cameraman venne strattonato avanti e indietro da una forza misteriosa, e la telecamera tenne un'inquadratura fissa sul volto scavato di Lord Karitass -"Prestatemi tutti orecchio, Terrestri. Ho già avuto due imprevisti quest'oggi, uno schifoso rospo si è intromesso nel rituale di energizzazione e il mio signore Egalord ha rifiutato il potere che gli ho offerto su un piatto d'argento, quindi, come potete immaginare, sono piuttosto contrariato in questo momento. Dunque, sapendo che non potete più contare sull'ausilio di Kandrakar, né sull'aiuto delle Guardiane (che ho lasciato a Meridian), vi impongo una resa incondizionata a me"-
-Hitler, Nerissa, Egalord...- sogghignò Susan -...dicono tutti così, ma è sempre mia figlia a dar loro una bella batosta. Ora come ora è inutile agitarsi. Meglio starsene un po' qui a riposare-
Spense la Tv e si addormentò placidamente.

-A quanti siamo, Rythor?- Caleb si catapultò frettolosamente nelle fucine di Meridian, poi vide Elyon, che aveva appena ripreso conoscenza, le diede un anticonvenzionale buffetto sulla guancia.
-Ashgatrott e Zamballa si sono appena uniti a noi, gli Ytroighii ci assicurano il supporto di seimila lancie- rispose Rythor, in maniera professionale.
-Non bastano- ribatté il Viceré -Ne voglio almeno il doppio, chiedi l'aiuto dei nostri alleati a Freeh'rdort, Nazaxrass e nei regni vicini, vedi di procurarci anche un paio di catapulte ad alta gittata-
-Sissignore- Rythor inforcò la spada e chiamò a sé i suoi uomini, in marcia per Freeh'rdort.
-Io e mio padre stiamo facendo del nostro meglio- disse Aldarn, distribuendo una decina di giavellotti ai soldati -Ma questa guerra è troppo imponente, ci richiede troppi sforzi-
-La guerra è la guerra, amico mio- Caleb si voltò verso il compagno -Anche sotto Phobos davamo il massimo, ora dobbiamo dare di più. E quando saremo tutti nella Casa degli Déi, allora sì che la nostra gloria sarà piena-
-Grazie, Caleb. Le tue parole mi danno coraggio, conforto e forza-



Le porte della fucina si scardinarono all'improvviso, sotto il peso di un Vathek ansimante.
-Caleb... Cought! Counght!... Caleb!-
-Vathek!- il giovane si precipitò ad aiutare l'enorme amico -Che cos'è successo? La Regina ci è stata teletrasportata qui a palazzo poco fa...-
-Era una trappola di Karitass, lui e mio figlio...- le lacrime del gigante si impastavano con i fumi delle fucine -...hanno ucciso Phobos e Blunk-
-Blunk!?- Caleb rimase attonito.
-Le Guardiane stanno raggiungendo il Picco di Amagadroz per aprire un portale sulla Terra, Ari e il suo esercito sono di ritorno nel loro regno e io, ho fallito... sia come padre che come soldato, non sono stato in grado di difendere né il mio superiore né mio figlio-
-Non dire così, amico. Entrambi hanno fatto una scelta, una scelta che tu non potevi impedire, hanno scelto liberamente... tuo figlio tornerà da te una volta capito l'errore, e Blunk, beh... gli faremo una statua in mezzo alla Piazza delle Due Lune-
-Oh, Caleb!- il gigante abbracciò il Mormorante, in quell'abbraccio c'era tutta una storia di fiducia e di rispetto, di tolleranza e di collaborazione, di cose non dette e di cose da dire.
Una manina rosea toccò la fronte di Vathek -Vostra Maestà!-
-Mi è triste ammetterlo, ma è ora che Meridian scenda in guerra. Karitass ci ha dimostrato di essere molto più forte di quanto ci aspettassimo, dobbiamo fermarlo- Elyon era difronte a lui, gli occhi azzurri erano limpidissimi.
-Ma, Maestà... Blunk è morto... chi prenderà il suo posto alla guida dell'Esercito Reale?-
-Io- rispose prontamente la Regina, gli inservienti le portarono la Corona di Luce, le Spallere, il Mantello Regale e lo Scettro -Mia madre, né nessun'altra Regina avrebbe mai voluto questo, nessun Escanor avrebbe mai permesse che una sola goccia di sangue meridiano venisse versato in terre straniere, ma i tempi sono cambiati molto da allora. Oggi dovremo dimostrare di essere un vero regno, un vero popolo, unito contro l'invasore. Io vedo nei vostri occhi la domanda "Perché dobbiamo aiutare dei Terrestri? Loro ci odiano, loro ci disprezzano, loro ci vogliono morti", la mia risposta è nelle vostre coscenze. Io e le madri delle mie madri, fino al Sommo Escanor, siamo discendenti degli Umani Terrestri e a loro abbiamo sempre rivolto il nostro cuore e la nostra preghiera. La vostra Regina lotterà per loro. POPOLO! SIETE CON ME?-
La risposta fu unanime e molto potente -SI'!!!-
Un vortice di energia azzurrina si spalancò al centro della fucina -Andiamo allora, se è il potere che Karitass vuole, glielo scaglierò contro con le mie stesse mani-
Fu così che gli Eserciti Uniti partirono per la Terra.



Lì dove pochi giorni prima Egalord seminava panico e distruzione, Karitass seminava altro panico e altra distruzione, con l'unica differenza che nessun corpo armato tentò di intralciarlo.
Cosa poteva andare storto in quella perfetta serata di panico e distruzione?
-QUINTESSENZA!- un raggio elettrico si infranse su uno scudo di ozono artificiale attorno a Karitass, le molecole, sovreccitate, si sciolsero dai loro legami.
-Benvenute, Guardiane!- negli occhi di Karitass c'era furore, spavalderia e lucida follia, ma non odio, solo lucina follia e calma -Vorreste cortesemente aspettare l'arrivo dell'Esercito, così posso farvi fuori tutti in una volta?-
-Che sbruffone!- Cornelia si sfiorò i lunghissimi capelli biondi -TERRA!- una folata di foglie accuminate ferirono Karitass su braccia, gambe e faccia,  che ora sembrava molto più scavata e sanguinolenta.
Lord Karitass rise e sbeffeggiò la sua avversaria -Nessun uomo né donna può sconfiggermi. E' ora che vi mettiate il cuore in pace-
Reeshik scoccò una freccia veloce contro Hay Lin, ferendola ad un ala, la ragazzina cadde riversa per terra.
-Perché non vi accasciate al suolo anche voi? Non vorrei che il rigor mortis vi bloccasse le ali in posizioni ridicole-
Proprio mentre era in vena di fare altre accattivanti e provocanti battutine scadenti, ecco che un rumore, un suono fendette il silenzio irreale della piazza di Haederfield.
Da uno squarcio azzurro nella città partirono un nugulo di frecci e spiante, freccie infuocate, picchetti balistici, giavellotti, lance, sassi e palle di fuoco, accompagnati dal Corno di Berobirr e da trentamila soldati di diverse razze, etnie e provenienti da regni molto differenti fra loro.
-Che tu sia maledetto, Karitass- urlò Elyon -Sarà contro Meridian e contro l'Universo che te la dovrai vedere, non contro cinque povere Guardiane-
-Vorrei farle notare, Maestà, che il Suo Esercito sta per avere un drastico calo di soldati- Karitass schioccò le dita, i trentamila soldati caddero a terra morti.
-Oh, mio Dio!- mormorò il Mormorante, non vedeva che cadaveri intorno a sé.
-Elyon...- sussurrò Alborn.
-Tesoro...- gli fece eco Miriadel.
-Io non ho paura di te, Karitass!- gridò la Regina di Meridian -Tu mi hai appena dimostrato che hai paura di noi, che hai paura del nostro coraggio, del nostro osare sfidarmi. Ma sappi che Sua Maestà donerà volentiri la sua intoccabile vita per il suo popolo, per chi è malvagio il potere non è che una fonte di eterna dannazione-
-Il Vostro popolo giace morto ai Vostri piedi, Elyon. Voi non sapete cos'è il potere, Voi lo reprimente, non lo sfruttate appieno, non ne fate un vostro diritto esclusivo, Voi siete debole e a causa della vostra debolezza sarete condannata a veder morire uno ad uno i restanti vostri soldati, così come Yan Lin ora piange sulle macerie di Kandrakar- Karitass focalizzò il suo potere telecinetico su Vathek, ormai mezzo morto, e lo alzò in aria stretto per la gola -Lo terrò in agonia ancora per qualche minuto e voi non potrete fermarmi in nessun modo. Nessun nemico io temo, nessun nemico può uccidermi- dopo aver pronunciato quelle parole, Karitass sentì una stranissima sensazione di fresco torpore all'altezza dello stomaco e, sgomento, si vide una lama argentea trapassargli il ventre.
Allora capì -Reeshik...- si voltò verso il giovane, che reggeva il ferro con entrambe le mani -...perché l'hai fatto?-
-Nessun nemico può uccidervi, solo un alleato può porre fine a quest'abominio, contro la Regina, che io amo più di chiunque altro, contro mio padre, che mi ha voluto bene sin dall'inizio e contro la mia stessa volontà. Io voglio essere ricordato come un vero guerriero che lottò sempre onestamente e che divenne famoso per le sue gesta a favore del suo paese, non voglio ridurmi ad uno straniero a Meridian, dove nessuno mi può accogliere, ma dove tutti sono obbligati a rispettarmi. Questo non è rispetto, questa non è vita-
-Tu odiavi gli Escanor, tu odiavi quei pellerosa che hanno schiavizzato la tua razza e l'hanno abbassata al grado di cortigiani della Regina-
-Con te finisce il mio odio, tu sei un pellerosa come loro, anche se sei invecchiato e impallidito. Io ho capito troppo tardi che odiavo solamente te, solo chi fa del male ha schavizzato la mia razza, tu hai fatto del male, tu vuoi fare del male e tu avresti agito nel male per sempre.
La Regina è buona, apprensiva, simpatica, vicina al suo popolo e ai suoi guerrieri. Questo io ho capito oggi-
-Che sia maledetta la stirpe di Vathek, che siano maledetti tutti i Terrestri. Egli sente che la mia ora è vicina, Egli presto arriverà e vi sterminerà tutti...-
-Sta delirando?- domandò Hay Lin.
-NON SONO PAZZO!- il tono di voce di Karitass si attenuò -Sono solo colui che è stato così lungimirante da programmare la vostra estinzione in ogni caso- detto questo, Lord Karitass morì.
-La morte, come la vita, figliolo, è piena di dubbi e difficoltà...- Vathek mise una delle sue enormi manone sulla spalla di Reeshik, il quale mise le mani sulle palpebre del nemico defunto e gli chiuse gli occhi -...va rispettata-
Il figlio riabbracciò il padre, il padre riabbracciò il figlio.

-Senti un po' qui, Will...- la signora Vandom indocò un articolo di cronaca nera del giornale nazionale -"Diamond Karat, nobile borghese gioielliere è stato ritrovato stamattina morto in mezzo alla piazza...", non è che tu e le tue amiche ne sapete niente, vero?-
-Assolutamente- Will trangugiò in fretta una fetta biscottata accompagnata da un ettolitro di latte di capra.
-Se scopro che tu e i tuoi amici adesso vi mettere ad ammazzare le brave persone per strada giuro che ti metto a pane e acqua per il resto della vita, signorina-
Will si infilò la felpa rosa -Non è una brava presona, mamma, di questo puoi starne certa-
-Aspetta, come fai a saperlo?-
-Beh... ecco... adesso devo proprio andare- Will si avviò alla porta più un fretta che poté.
-Dove stai andando?- Susan Vandom si apprestò a sparecchiare la tavola.
-C'è un funerale su Meridian. Non è morto sono Diamond Karat-
Bah, si disse, le ragazze di oggi!

Meridian, Paludi Sar'drask...

Le Paludi profumavano di lavanda.
I Passling erano soliti lavarsi in segno di lutto.
Un corteo guidato dalla Matriarca Passling intonava canti funebri inudibili, accompagnati da ritornelli di lacrime e pianti.
Raggiunta una grande piana, la Matriarca fece tintinnare un piccolo campanellino in cima alla verga per attrarre l'attenzione, tutta la Palude si azzittì.
-Oggi nostro amico Blunk morto. Passling molto dispiaciuti. Matriarca porge condoglio a Mamma Blunk e Baratas's, venuto da Cina di Terra per fare ultimo saluto a Blunk. Lui eroe, lui vero eroe Passling. Lui ha memoria di Passling tutti in secoli e secoli. Ora noi canta per lui, noi invoca Hasha-Saèripoiu per guerriero forte, morto con coraggio-
In tutta la Palude riecheggiò il canto.
-Hasha-Saèripoiu, krads'nahkl la'marr... daseerd... werret wtfsd twerk dyu'mee...-
Will, le Guardiane e Elyon erano disposte a circolo intorno al villaggio Passling e cercavano di stare al passo con la musice e le parole impronunciabili e incomprensibili.
I soldati, i cittadini e le sentinelle di Meridian stavano con candele accese sotto le stelle, rischiarando quella triste giornata, quella triste giornata di morte e di vittoria.

Essi non sapevano che, tredici anni dopo, tutto sarebbe andato perduto, non sapevano cosa Karitass avesse in mente prima di morire.
In verità, pochi lo sanno, ma molti di meno hanno il fegato di scoprirlo.
 

CONTINUA...

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